Il policlinico sezione pratica anno 1915 parte 1 ocr parte1

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Fase. &I.

IL

PERIODICO DI MEDICINA, CHIRURGIA E IGIENE DIRE'tTO DAI PROV.SSSORI

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE •

DIR1tt'TORE D~A

R. Cl.,INICA KltDICA DI R.011.A

Prof.

DE~ R.

·

ISTITUTO CHIRURGICO DI ROili

VITTORIO ASCOLI, UDATTOU

CAPO

SEZIONE PRATICA

Voi. XXII -

Anno 1915

ROMA N. 14=1G .

.

Via. Sistf.:n.a. -

-

191.5

N. 14=16


COLLABORATORI EFFE.TTIVl DELLA SEZIONE PRATICA p e r i l 1916.

Prof. GUIDO BACCELLI, d!rett~re della Clinica medica della R. Università d1 Roma.

Prof. FR.lNCESCO DURANTE, direttore dell'Istituto chir. delJa R. Uni,rersità di Roma.

Prof. VITTORIO .lSOOLI. Alessandrini prof. Giulio · Roma. Alessandrini prof. Paolo · Roma. Amoedo prof. Oscar · Parigi. Andreotti dott. Marino . Bientina. Ascarelli prof. Attilio · Roma. Azara dott. Pietro · Grosseto. Baldoni prof. Alessandro . Roma. Bartolotti dott. Cesare · Cavarzere. Basile prof. Giuseppe · Roma. Bilancloni prof. Guglielmo . Roma. Belli prof. Carlo ::Maurizio · Taranto. Bompiani dott. Roberto · Roma. Boschi prof. Gaetano . Ferrara. Breccia prof. Gioacchino · Genova. Bonanni prof. Attilio · Pavia. Campani prof. Arturo . Modena. Carlinfanti prof. Emllio · Roma. Carnclli dott. Riccardo · Modigliana. Castellani prof. Aldo · Napoli. Castelbolognesi dott. Mario · Rimini· Castorlna Sanfilippo dott. Giuseppe · Catania. Cesa ·Bianchi prof. Domenico · Milano. Cbiasserini dott. Angelo • Roma. Cbiavaro prof. Angelo · R oma. Cinffini prof. Publio · R oma . Condorelli Francaviglia prof. Mario • Catania. Copelli dott. Mario · Parma. Corradini Rovatti dott. Guido Ferrara di Monte Baldo. Cossu dott. Alberto · Bengasi. D'Alessandria dott. Pietro · Roma. Dalla Vedova prof. Riccardo · Roma. Dandolo dott. Alessandro · Borgoricco. Dc Castro dott. Antonio · Parma. Dc Chiara dott. Domenico · Roma. D'Elia dott. Antonio · Z()na di Guerra. De Luca prof. Ulderico · R oma. De M.eo dott. Filippo · Messina. Dian dott. Antonio · Venezia. Dicz dott. Salvatore · Roma. Di Marzio dott. Quirino · Roma. Dominicl prof. Leonardo · Roma. Donzello prof. Gaetano · Palermo. D'Onnea prof. Guido · Parigi. Dmgottl dott. Giuseppe · Roma. Egldi dott. Guido · Roma. Ercolo.ni dott. Pietro Belvedere Oslrcnsc. Bscaln.r dott. Gioacchino · Roma. E dra dott. Crescenzio · Roma. F bricci dott. Dccio · Trieste.

Fargnoli dott. Giuseppe · Roccade· vandro. Ferrannini prof. Luigi · Napoli. Ferrero di Cavalletleone gen. Luigi · Roma. Ferretti prof. T ito · Roma. Filippini dott. Azeglio · Roma. Finocchiaro De Meo dott. Gaetano • Catania. Fisichella dott. Vincenzo · Catania. ForU prof. Vasco · Roma. Frank dott. Casimiro · Roma. Frattln prof. Gi useppe · Modena. Frugoni prof. Cesare · Firenze. Galli prof. Giovanni · Bordighera. Garovi dott. Luigi · Piacenza. Gasbarrini prof. Antonio · Sassari. Gazzetti prof. Carlo · Modena. Genoese dott. Giovanni · Roma. Gbilarducci prof. Francesco · Roma. Giovannini dott. Eugenio · S. Giovanni alla Vena. Giugni prof. Francesco · Roma. Greco dott. Alfredo · Bengasi. Grego dott. Emilio · San"f.Giorgio di Nogaro. Grossi dott. Vincenzo · Roma. Gucciardello dott. Salvatore · Vittoria. Guidi prof. Luigi · R oma. H offer dott. Guglielmo · Costantinopoli . Indelicato dott. Sebastiano · Parma. !taci dott. Enri co · Grosset o. I snardi prof. Lodovico · Vercelli. Lattes prof. Leone · Torino. Loreta dott. Umberto · Bologna. Lustig prof. Alessandro · Firenze. Maffi. dott. Attilio)· Suzzara. Magi dott . Augusto · Firenze. Mahokian dott. N. · Capri. Ma joli dott. U mberto · Ancona. Mancioli prof. Tommaso · R oma. Manfredi d ott. Leonardo Carlo · Genova. Manna dott. Arturo · Roma. li-Iaragliano prof. Vittorio · Genova. Mars dott. Carlo · R'.oma. Martini prof. Vittorio · Siena. Marzocchi dott. Vittorio · ..Torino. Massimi dott. Giuseppe · Roma. l\iazzone dott. Federico · Firenze. Memmo prof. Giovanni - Roma. .Mendes dott. Guido · Roma. ?.!eoni dott. Luciano · Perugia. MUiani dott. .Antonio · Cupramontana.

yinerbi prof. Cesare · Ferrara.

Missiroli dott. Alberto · Roma. Mitra dott. Mariano · Castelbuono. Mondolfo dott. Emanuele · Pisa. Montesano prof. Vincenzo · Roma. Mori dott. Mario · Reggiolo. Niero dott. Silvio · Rossano Veneto. Ottolenghi prof. Donato · Pisa. Ovazza dott. Vittorio Emanuele · Roma. Padovani dott. Emilio · Ferrara. Pagano dott. Francesco · Roma. Pecori dott. Giuseppe · Roma. Petrilli dott. Gian Luigi · Genova. Pezzolo dott. Marco · Noventa Vicentina. Piccinini prof. Guido Maria · Bologna. Pietri prof. Giovanni Andrea • Sassari. Piperno prof. Arrigo · Roma. Pontano prof. Tommaso · Roma. Pozzo dott. Antonio · Premariacco. Prosperi dott. Gino · Roma. Quarta prof. Giacinto · Roma. Rabajoli dott. Regolo · Tortona. Ranelletti prof. Aris ti dc · Roma. Res t:1 evic dott.ssa Olga · Roma. Rho prof. Filippo · Roma. Rolandi dott. Ulderico · Roma. Romanelli dott. Ilario · Roma. Rondoni prof. Pietro · Firenze. Rusca dott. Paolo · Bergamo. Sabatini dott. Giuseppe · Roma. Sabella prof. Pietro · Roma. Sacco dott. Rosario · Chiusaforte. Scalone prof. Ignazio · Napoli. Sebastiani dott. Antonio · Roma. Segàle prof. 1"iario · Genova. Seranni prof. Giuseppe · Torino. Serena prof. Mario · Roma. Silvestri dott. Torindo · Modena. Sisto prof. Pietro · Torino. Speciale prof. Filippo · Roma. Spolverini prof. Luigi Martino · Roma. Taccone dott. Carlo · Jonadi. Tacchetti dott. Gaetano · Taranto. Timpano dott. Pietro · Bova Marina. Tonnini dott. :Luigi · Saludecio. Trabaccbi dott. Giulio Cesare · Roma. -.:rr*' • ... Tramonti prof. Ernesto· S. Paulo (Brasile). Ufireduzzi prof. Ottorino • Torino. Ullmann dott. I sidoro · Roma. Veccbiati dott. Walter · Ferrara. Verney dott. Lorenzo· Roma. Vignolo-Lutati prof. Carlo · Torino. ,.

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Virgilio dott. Francesco · Napoli. Zanuttini dott. Pietro · Ucline.


ALE Voi. XXI I - 1915 ,

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I n.dice per ru.b:rioa

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LAVORI ORIGINALI.

Breccia G. : Sul pn°e11.m otorace 1art~iale 185, 221 Dalla Vedova. R. : ~er la profila!Ssi di talune debilitazioni dell'apparecchio del !llliOvimento, consecutive a traumi . . 821 Dalla Vedova R.: Per l'assistenza ai Teduci s torpi e mutilati . . . . . . . . . I02I De Meo F.: Sull'aspirazione delle urine per via uretrale nellai tritenzione acuta COllllPleta . . . . · · · · · · • · 893 Di Marzio Q. : Sulla tecnica della che:riato-sc1ero-iridectom.ia . . . · . . . 149 Esdra C. : Dieci anni di pratica radiotera• pica . . . . . . . . . · . · · 449 Ferreri G. : Lesioni del naso e cavità accessoriie in giuerra . . . . 1333, 1365, 14or Ferreri G. : Traumi di guerra dell'orecchio . . . . . . . . . . . 1089, l 126 Frattin G. : La C'll!r a ·r azionale delle ustioni 721 Galli G. : Sulle patogenesi e prognosi del cuore e polso alternante . . . . . . 558 I snarid.1 L. : Cura dell,e ferite ài guerra settiche senza drena:ggio . . . . . . rr62 I~attes L. : Su un caso di infortunio segwito da p erforazione diu10denale tardiva . . 285 Majoli U . : La cura del morbillo col siero di morbillosi convalescenti (Sieroterapia interuanana antimoribilolsa) . . . . . 1229 Maragliano V . : Un nuo.vo m·e todo di localizzazione dei corpi stranieri . . . . ro27 Minerbi C. e V ecchiati W. : La :fissazione dei sedimenti urinarii aigevo1ata mercè , 1'impregnazione con si1e ro di sangue umano o con giallo d'uovo, e la loro colorazione a secco col « processo rapido » di Pappenheim . . . . . . . . . 3 Pezzolo M. : Sul trattamento aperto delle ferite oper·a torie con la tintura di iodio 351 Pietri G. A. : Contributo clinico allo sturdio del cosidetto fegatO infettivo acuto r469 Pontano T. : SUil valore clinico della reazione di Wassertt.nann . . . ._ . 4r, 77, rr3 Pozzo A. : Sui rep,e rto del sintoma « glicosuria» in certe condizioni morbose . . 417 Scalone I. : Ritenzione vescicale completa da calcolosi prostatica occulta. Ascesso consecutivo della prostata : svuotamento, guar'igione . . . . . . . . . . 253 Serafini G. : Sulla amputazione osteoplastica 1della gambai secondo Bier . . . . r70I Serena M.: Ancora un'osservazione a proposito della eventuale potenzialità del-

l'apparecchio radiologico portatile della Sanità Militare . . . . . . . . . Sil\nestri T . : Dell'uso di 1sali insolubili di calcio per via intraitilJU.scolare . . . . Spolverini L . M. : Sulla purificazione del • • • vaccino Jenner1ano . . . . . . . . Spolverini L. M. : Contributo alla: generalizzazione del vaccino jenneriano . . . Trabacchi G. C. : Interruttore elettrico pet1 la corrente alternata . . . . . . . Virgillo I . : La reazione agglutinante del sangue nella infezione mel1tense . . .

ro27 3I7 r 437 1637 r134 589

OSSERVAZIONI CLINICHE . Am:orelri Rizzuto G . : Uin caso di malattia del Parkinson . . . . . . . . . . Aza,r a P. : Vol11mirn.oso melingoencefalocele con assenza dell'-0ccipitale . . . . . Bartolotti C.: Sul trattamento dell'anemia perniciosa progressiva (Bienmer) . . . Bomipiani R . : Un caso di anemia grave progressi.v a trattata ripetutamente col 606 Campani 1..1\.. . : Il dolore t esticolo cordonale Carnelli R. : Contributo clinico al trattamento chirurgico chiuso della p eritonite acuta arppendicola:re . . . . . Castorina Sanfì.lip,p o G . : Ch eratosi blenorragica die1 gl ande . . . . . . . . Condorelli F.ra ncaviglia M. : Epilessia ri. . flessa da elmintiasi intestinale « Ascaris lum·b ricoides L . » . . . . • • • . Condor.elli Francavi.g lia M. : Grumi sanguigtù .simJulanti parassiti intestinali . Corradini Rovatti G. : Contributo clinico alla cura dell'ischialgia; m·e todo Baccelli De Castro A.: Su di un caso di parotite epidemica u'llilaterale . . . . . . Ercolani P . : I n'Oduli sottocutanei nel :re umatismo articolare acuto . . . . . F abricci D . : Sopra un c.a·s o di sindrome di .l\.dams-StQkes . . . . . . . . Fisichella V . : La cura dell 'u.lcer:a cronica vulvare . . _ . . . . . . . . . . Garovi L.: Appu'llti di chiru;rgia uretrale Giovannini E . : Di un caso di anorbo ceruleo 0 di malattia azzurra: . . Giugni F. : Due iCasi di cc morbo ceruleo» (Il sinto·m a ascoltatorio del Bonardi per la diagnosi di pervietà del setto interventricolare card1aco) . . . . . . Greco A. : Sifilide maligna, ribelle al mercurio, 1gUJarit a col Neo-Salvarsan . 1

l58I 1279 62I 1652 200 753 1444 ro41 1039 1108 128 1550 785 485 968 860

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Guicciardello S. : Plastica del padiglione dell'orecchio . . . . . . . . . . Indelicato S.: Considerazioni patogenetiche su un caso d'isterismo . . . . . Iraci E. : Mola vescicolare in parto bigemino teratologico . . . . . . . . . Marzocchi V.: Due casi di ulcera molle extragenitale . . . . . . . . . . . Miliani A. : Un caso di di.stocia da !Vizio pelvico, complictao da lacerazioni cervico-vaginico-uretrale, considerato in rapporto aill 'opportunità di rimozione precoce del tamponamento, e trattato colla cistostomia . . . . . . . . . . Mitra M. : Contributo clinico alla oura delle pleuriti purulente col metodo Biilau modificato . . . . . . . . . . . . Mondolio E. : Due casi di tetano traumatico guariti col metodo Baccelli . . . . :rvrori D. : Su di un caso di voluminoso fibromioma del legamento largo . . . . Niero S. : La cura del tetano con le iniezioni di acido fenico (metodo del profes.sor Baccelli) . . . . . . . . . . Ovazza V. E.: La cura del tetano col metodo Boccelli nei luoghi isolati . . . . Pontano T. : P.seuid otetano da setticoemia di plococcica . . . . . . . . . . Rusca P. : Appunti casistici sulla patogenesi della steatonecrosi pancreatica . . Sacco R. : .~<lenite inguimale da sforzo . Silvestri T. : Contributo clinico al trattamento della pleurite purulenta, col metodo Kavahara . . . . . . . . . . Taccone C. : L'amigdalite ulcero membranosa (Due casi di angina del Vincent) Tim1p ano P.: Sindrome di Raynaud . . . Tonnini L. : Due casi di febbre mediterranea nel basso Polesine . . . . . . . Verney L.: Avvelenamento da acido borico

g89 385 1518 601

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S~JCO

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995 r339 r301 ro57 1572 1138 ro28 790 964 ro27 1375

CONTRIBUTI DEL MEDICO PRATICO. 553 1606 1177 12 531 1069 326

NOTE E CONTRIBUTI. • Alessandrini G. : Le malattie da parassiti animali tra gli esericiti colDJbattenti . . Castellani A. : Inoculazioni coi vaccini m1... s•ti di batteri di origine enterica e colenca . . . . .. . . • • • • • • Cossru1 l\.. : Radiologia da campo . . . . Cossu A. : I vecchi antisettiici nella odierna chirurgia di guerra . . . . . . . . D'Elia A.: La ettra dei congelarmenti mediante il bagno a vapore . . . . . . De Luca U. : Sulla necessità di fornire il nostro esercito di automobili radiolo2"iche munite di apparecchi potenti e completi Dragotti G. : L'alimentazione del soldato Dragotti G. : Per la pulizia dei nostri soldati . . . . . . . . . Fntgoni C.: .t\. proposito di una. n~ta ·sopr~ il sodoku . . . . . . . . . . . Galli G. : Le malattie del cuore e dei vasi i t1 tempo di guerra . . . . . . . . Ghilarducci F. e De Luca U.: Alcune e~perienze sull'apparecchio portatile radiol ogico della Sanità Militare . . . . I-Toffer G. : I,;'abuso dei disinfettanti . . !JOrel'\ U.: Per l'applicazione di esami psicologici nell 'e~ercito . . . . . . . fa~o~ian. : Ricerche preliminari sulle a~ z1on1 delle toc;sine microbiche . . .

l\iiaragliano V. : Un nuovo metodo di localizzazione dei corpi stranieri . . . . . l\iendes G. : La profilassi del tifo esantematico al CattIJJPO • • • • • • • • • • Missiroli A.: La re.azione termoprecipitante nella 1diagnosi della dissenteria bacil1are . . . . . . . . · · . . Ottolen·~hi D.: La purificazione dell'acqua con i,1 cloruro di calce . . . . . . . Ottolenghi D. : Per la preparazione del vaccino antkOlerico . . . . . . . Rond·o·n i P. : Alcune considerazioni sulla pella·g ra, la sua eziologia e la sua prevenzione e cura . . . . . . . . . Sabella P. : Combattiattno i danni del freddo fra i nostri soldati in montagna . Sabella P. : I b~ne:fizi della vita di guerra sulle condizioni di saJute dei soldati . Sabella P. : Profilassi e cuTa delle malattie veneree al campo di guerra . . . Serel?-a M. : L'app~recch~~ radiologico portal1le della Sarutà Mtl1tare . . . . . Serena M. : Ancora un'osservazione, ecc. Verney L. : Per uin vaccino antiti:fico at~•

Andr,eotti M. : Imanunit'à id ei piccoli lattanti verso .il m011billo 427 Maffi A. : Le punte di ft;toco nella terapia delle così ·dette tu.b ercolosi infiamma·t orie . . . . . . . . . . . . . r4o8 Magi A. : La tintura di iodio nella eresipela . . . . . . . . . . . . . 536 Massimri G. : Sul cateterismo dell'uretra maschile . . . . . . . . . . . r686 1

LEZIONI E CONFERENZE. Ascoli M. : Sulla dissenJteria . . . . . 902 Ascoli V.: Le moderne conquiste della clinica della mala ria . . . . . • r261 B~gn·ami. A.: La meni11gite cerebiro-spinale 665 B1gn.a.mo A. : Su:lla profilassi della malaria. 629 Cat1darelli A . : Aneu1-isma aortico o neorplaisima mediastinico ? . . . . . . . . 397 N ovaro G. F. : Il chinuirgo iin ruerra . 664 Novairo G. F. : Chiriurgia di ;uetira . . 698 Rh-0, F. : I servizi sanitari nella 0O"uerra navale . • . . 6g5 1

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RIVISTE SINTETICHE.

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Belli C. M. : Le dottrine sull'arteriosclerosi concepita CO'tne malattia cardio-vascolo11enaJ.e . r7o6 Chiaivaro: L'odo~toiatria· ~eli'e~er~it~ ~ nella mari:ia in tempo di •g uerra . 925, 957 D'Alessandnia P.: Nuovi mezzi di diagmosi della sifilide . . . . . . . . 517 Ferreri _G .•: Lesioni del naso e cavità access~r1e 1n guerra.. : . . . 1333, 1366, 1401 Ferr~n G. : Traumi di guerra dell'orec-chio : . . . . . . . . . . . . . 1089, 1126 Gasbarnru A. : Il favlJSltllo . . . . 1505, 1537 Pontan~ T. : Mode rne vedute sulla patogenesi della colelitiasi . . . . . . 864 Pon_tano T.: Moderne vedute sulla tempia della colelitiasi 895 Sab~lla P. : Il tifo esante~atic~ ~ ti.fo ·d; g11 accampamenti . . . . 1064, 1197


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Verney L. : Gli espettoranti . . . Verney L. : I progre.s si della terapia. zi .fisici . . . . . . . . . . Verney L:: I progressi della terapia. zi igienici . . . . . . . . . Verney L. : I progressi della terapia. zi 1psichici . . . . . . . ·. . .

. . 263 Mez. . 388 Mez. . 1640 Mez. . 1669

Dragotti G. : I figli della guerra . : . . 641 Esidra G. : Dieci anni di prat~ca rad1oterap1ca . . . . . . . . . . . · · · 449 Rolandi U. : Aborto criminoso e condotta d·e l medico . . . . . . . . . . 1213 Vierney L. : . Le malattie mediche . . . 1709 (Vedi anche 1'Indice delle materie). \

MEDICINA SOCIALE . E MEDICINA INFORTUNISTICA. Chiincarini F. : La mo11bilità è la mortalità degli infermieri dell 'Osrpedale Maggiore di Milano . . . . . . . . . . . 23 7 Dalloa Vedova R . : Per l'assistenza ai reduci storpi e mutilati . . . . . . . . . 1021 Diez S. : Cellulodermiti da autocontusione 1277 Diez S. : Le lesioni artificiali negli infortuni sul lavoro . . . . . . . . . . 1419 Dragotti G. : Arteriosclerosi e infortuni . 49 Draigotti G. : La profilassi degli infortuni e gli interessi degli operai . . . . . . 1541 Ferrannini L. : L'organizzazione scientifica del lavoro per gli storpi ed i mutilati • 1n guerra . . . . . . . . . . . 1103 Mancioli T. : Profì,l assi delle malattie d'o.recchio, naso e gola nelle scuole . . 657, 689 Mazzone F. : Criterio medico di scelta ed .accurata selezione del p·e rsonale nelle indJuistri1e . . . . . .. . . . . . . 631 l\!Iazwne F. : La ,p rofilassi degli infortuci sul lavoro . . . . . . . . . . . . 540 P.iiperno A. : La profilassi della carie dentale . . . . . . . . . . . . . . 300 Romanelli I. : La calcolosi biliare e l'assicurazione vita . . . . . . . . . . . 808 Romanelli I. : .La sifilide e l'assicurazione vita . . . . . . . . . . . . . 126 Romanelli I. : L'obesità e l'assicurazione vita . . . . . . . . . . . 1061 IGIENE. Guerra-Coppioli L. : L'isolamento . dei tifosi negli ospedali . . . . . . . . 270 Mariotti U. : La vaccinazione j enneriana in irapporto alla profilassi del vaiolo . . 945 Pontano T. : Il pane bianco e il pane a·bburatta to : . . . . . . . . . . . 574 Tacchetti G. : I primi risultati della vaccinazione antitidìca nei militari dell!:l Regia Marina in Taranto . . . . . . . . 1175 Verney L. : La lotta contro i rumori . . . 436 STORIA DELLA MEDICINA. Bilancioni G.: A proposito del movimento antivaecinist'a. Le ipolemiche del secolo XVIII . . . . . . . . . . . 359 Bilancioni G. : I titoli sepolcrali dei medici cristiani delle cat8JCombe di Roma . 1519 Bilancioni G. : Uin.o psichiatra del se. . . 1617 colo XVI . . . . . . . . CONTRIBUTI ORIGINALI VARI.

Bilancioni G. : La tecnica di prepara2ione dei iv.a.acini misti tifici...paratifici, secondo il m•e todo Castellani . . . . . . . . 1418 Dandolo A. : Appunti Silll sokodu~ . . . 1607 Dragotti G. : Gli effetti m·o rali del terremoto . . . . . . . . . . . . . 333

CENNI BIBLIO.G R:AFICI. ' Diagnosi. Prognosi. Trattato di diagnostica. delle malattie interne. (P. Kra use) . . . . . . . . 843 Compendio di diagnostica chinu11gica (U. Gebele) . . . . . . . . . . . . 612 I metodi per lo studio delle funzioni renali. (G. Raianondi) . . . . . . . . 473 Prakt'i,kum 1der Klinisclien chemisch-mikroskopichen Untersucehungsmethoden. (M. Klop:Stoch u. A. Kowars)ky) . . . 138 L'alternan·oe du ooeur (G. Lauret) . . . 1661 V enenpuls- und Herzschallregistrierung (R. Obm) . . . . . . . . . . . 472 An Indix of Prognosis (edited by A. Rendle) . . . . . . . . . . . . 1495 (Vedi anche Medicina interna, Chirwrgial.

Medicina interna . Malatti.e dello stomaco. (G. Hayem e G. Lion) .' . . . . . . . . . . Le mala ttie delle glandule sanguigne. (W. Falta) . . . . . . . . . . . Diabete mellito e sua cura. (A. Rode11a) . Etiologia e patologia del monbo di Addison. (F. Fratini) . . . . . . . . . . Lymphatis:me et déviations. (Calot) . . . L'arthritisme diathèse à Vichy. (E. Gautrel et) . . . . . . . . . . . . . . Sull'arteriosclerosi intestinale. (A Muto). (Vedi anche Diagnosi, Prognosi, Terapia, · Igiene, ecc.). Chirurgia. Le attuali conidizioni della chirurgie. intratoracica. (G. Giordano) . . . . . : I.s truzioni per le fasciature . . . . . . La craniectomia decompressiva. (A. Venturi). . . . . . . . . . . . . . I tumori mediastinici. (A . Cazzaniga). . L'·u lcera duodenale. (Mario Nissim) . . La febbre tra11matica. (Gaspare Picca. . . . . . . . . . . . 1g noni) (Vedi anche Diagnosi, Prognosi, Radiologia, ecc.) . · Terapia. Formulario terapeutico. (A. Rubino) . . Manuale di materie medica e farmacoterapia. (H. von Tappeiner(. . . . . . An Index of Treatment (edited by R. Hlutchison and J. Sherren) . . . . Formulaire des médicaments nouveaux ipour 1915. (H. Bocquillon-Limousirn). . Die neur,e n Arzneimittel. (A. Skutetzky tl. E. Stark€nstein) . . . . . . . . . Un po' di luce farmacognostica intorno ai prodotti farmaceutici della digitale. (G. M. Piccinini) . . . . . . . . . . i\. Lesure. La sterilizzazione dei liquidi iniettabili. (A. Lesure) . . . . . . Trattato ·di dietetica. (S. N. Sutherland). Djat und Diatotherapie. (C. A. Ewald e M. Klotz) . . . . . . . . . . .

1287 103 1010 1287 980 407 65

612 1010 812 812 812 1188

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CODlle si assiste un malato od un ferito e come si appresta: UJn soccorso d'urgenza. 1(U. Viv.iiani) . . · . · · : · · · · 1010 Compendio di tossicologia pratica. (R. Kobert)

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Il pneuro"otorace arti:ficial~ nella tubercolosi rpolmonare. (G. Brescm) . . · · · : Il pneumotorace artifi.cia~e nella tubercolosi po~onare .. (A. Rossi) . .. . · · · Die Diatherm1e. (J. Kowarschik . · · · L 'Elioteraipia in alta a:nontaig.na con speciale ri.g uardo al trattamento della tubercolosi chinu!rgica. (O . Bernhar~). · La pratique de _l'hélioth:éra.pie. (A. Ames). La pratique hél1othérapiqme. (Jaubert) . . Radiologia. I fondamenti della Rontgentecnic·a (I. Schlncagilia) . . . .. . . . · : · Klinische Rontgeindiagnostik des Dickdairms (G. Schwarz) . . . . ·. : · La roentgen~erapia dei . fibromi ute~1n1 e delle metnti emorragiche. (L. Grillo) . · Lezioni di radiologia orale. G. Coen-~gli) Il radio e le sue applicazioni ter·ap~utLChe. (S. G . Lipl'iawsky e H. Lungwitz). .

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65 407 170

Igiene. Maùattie infetti-ve dell'uotn!O e diegli animali. (A. Lustig). . . . . · . . · 239 La difesa dell 'Euro.pa dalla .p este ibwbbo.n ica. (G. d 'Orm.ea) . . . . . . . . 26 L'epurazione biologica. delle acqiue di ri. . . . . . . . 506 fiuto. (S . Rizzi) . La vaccination antitypho1dique. JR;. M~ry) 1249 Disùussione '.I?ro e contro la vaccinazione fatta al R:etchstag germanico nell'aprile 1914. (G. Pisenti) . . . . . . . . . 1249 Trattato di ~himica applicata alla bromatologia e all '~giene. (G. Tei~eira). . . . l2I5 Die vegetansche und Fle1scharm.e Ernahrung. (H. Determann) . . . . . . 65 Flies in relation to Disease. N on-Bloodsuck!iing 'FJies. !(Graham~mith) . . . . 26 La lutte contre la mouche. (R. Blancha.rd) 1459 Atmospreric Air in relation to Ttrberculosis. (G. Hinsdale) . . . . . . . . 1527 Papers on the infliuJence of smoke on health 506 t.1 edicitia di guerra.

Manuale di medicina e chirurgia di guerra. (G. Mendes) . . . . . . . . . Guida per il medico in guerra. (P. Sisto). Guida per il chir11rgo in guerra. (U. Uffreduzzi) . . . . . . . . . . . . . Conferenze ai medici in guerra. (Maurizio _'\,scoli)

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L'Igiene del soldato in ca.mpagna. (D. Ottolenghi) . . . . . . . . . . . Précis ~ chirurgie de gruerre. (E. Delonne) . . . . . . . . . . . . . Pronto soccorso chirurgico e chirurgia di guerra. (G. Berna beo). . . . . . . . orme per gli ufficiali medici durante la cnmpagna. (L. Ferrero di ca,Tallerleone) ngen·yerletzung i1n l{riege und ihre Behandlu1ng. (C. Adam) . . . . I>er i no.~tri . . soldati. Consigli medico-igienici. (F. Matoni). . . . . Problemi ~anitari di g11erra . 1

437 712 712 1356 1393 437 1077 1249 437

1010 915

Psichiatria Neuropatologia. Manuale di psichiatria. (A.. Mar.selli). · Tirattaito di .p sichiattria. (I,. Bia1:1ch1) · : · Elementi di assistenza e ~_n1ca n:ian}COmi•a le ad !UISO degli irufermien. (LeVl Bian-

chini) . . . . · . · · · · · · · Patologia del corpo callo.so. (A. Milani) · ·

1317 374

374 306

Medicina legale. Trattato di medicina legale. (V. Ho:ffmann E. e C. Ferrai). . . . . . . . · · Compendio di medicina legale. (E. Madia) Ostetricia e ginecologia. PedJiatria. Tirattato completo di ost~tricia. _(E. B11mm) L 'infection puenpérale. Diagnost1c. (C. Da.n iet). . . . . . . . . · · · · · La reazione di Wassermann nel campo ostetrico. (E. Mancini). . . . . : . La .p ediatria del medico condotto (S. RtvaRocci) . . . . . . . . Sifilidologia. P·atologia e terapia della sifilide . (A. Pasini) . . . . . . . . . . . . · . Concetti e nozioni fondamentali di patologia e terapia dell~ si:fiiide. (A . Pa.~iD:i) . Reirnfezione e 1super1nfezione nella s1fil1de. (P. Sensi111i) . . . . . . . . . . . L'arterite .sifi1itica cerebrale. (G . Quarta.). La sifilide del cuore e dei vasi. (D. CesaBianchi) . . . . . . . . .

884

947 74I 741 306

ro3

Oto-rino-lari;ngologiJa. Manuale · di oto-rino-laringoiatriai. (G. Bilanci oni) . . . . . . . . . . . 577 Atlante e Compendio di ~Chirurgia O~onto­ Stomatologia. (P. Preisderk-Ma-ggi) . . r187 Thoroat, nose and ear . . . . . . : . . 337 Sulle otiti suppurate e loro complicanze nella polmonite franca, lobaire. (M. Camrpeggiani) . . . . . . . . . · · · 337 Anatomia e patologia della tonsilla linguale. (G. T.urtur). . . . . . . 1

Malattie esotiche. Trattato elementare di Patologia esotica. (U. Gabbi) . . . . . . . . . . . to78 Lavori della Soci~tà Italiana di Patologia Esotica . . . . . . . . . . . . . 240 Collezione di pubblicazioni scientifiche isu.J.l 'Eritrea . . . . . . 26 Anatomia. Biologia generale. Patologia generale . Microbiologia. Parassitologia. Elementi di anatoonrl.a umana topografie.ai. (A. ~J\.nile)

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II5I

Anatomia umana applicata. all'esercizio fisico. (A. Paolini) . . . . . . . . . 542 Trattato di patologia generale. (A. Lustig e G . Galeotti). . . . . . . . . . 843 I poteri ld efensionali e l 'uf:fi.cio protettivo degili organi viscerali e parenchim.a li contro i germi delle infezioni chirurgiche. (Ba.rnabò V.) . . . . . . . 611 Ergebnisse der Immunitats-Forchung, experimentellen Therapie, Bakteriologie und H ygi~ . . . . . . . . . . 240 Gli anticorpi negli umori oculari di a11imali nonna'li ed immunizzati e di cadaveri JUI.. ma,ni . (Pastega A.) . . . r112


-VIIPag.

.::Handbuch der Bio.chemischen Ar,b eitsmethoden. (E. Abderhalden) . . . . . . 506 Guida alla tecnica microscopica. (1R. Marchesini) . . . . . . . . . . . . 5~2 Esercitazioni pratiche di .b atteriologia e di protozoologia. (Parte I. K~sskalt) . Batteriologia. . . . . . . . . . · . . 1215 Atlas UIIld Lehr.b uçh Wichtiger Zerischen Parasiten und Uebertragier (R. O. Neu1nann e Mayer R.) . . . . . . . . 1691

Medicina speri11ie1itaLe .· ·Trapianti dei tumori .m aligni. (G. Piantoni) . . . . . . . . . . . . . . Sul trapianto libero dei nervi. (E. Piellecchia) . . . . . . . . . . . . . . Gli stati tiroidei sperimentali. (G. Lucibelli e G. Sca1a). . . . . . . . . La determinazione del sesso studia:ta 11ell'economia della specie. (G. Brunelli). . Ricerche sulla rigenerazione epiteliale nei vertebrati. (R. Minervini) . . . . . .

980

AOCADEMIE.

Regia Accademia llllledica di Genova. 161, 363, 569, 603, 704, 735, 974 .R . Acoadem.i a medica di Milano . . . . 736 R. Accadoemia delle scienze mediche in ~a- - · ler·m o. . . . . . . . . . 132, 163, 672 R. Acca'doemia Medica di Roma . 17, 230, 497, 533, 703, 765 R. Accademria dei Fisiocritici in Sienar. 18, 202, 3665 . d. M d. . d. T . R . Acc ad,emi.a t e 1c1na 1 orino . 231, 2 7, 295, 802, 837, 1619 Reale Istituto V·eneto di scienze, lettere ed arti . · . · . . . 232, 399, 767, 838, 941, 1072, 1210, 1241, 1312 Società di m edicina legale di Roma . 1350, 1387 Società Bustacchiana di Camerino. . 570, 605 Società Lomb·a rda di scienze mediche e ·biolo.g.itche . . . . . . 363, 426, 464, 876, 910 Società medica.,chirurgic·a di Bologna . 160, 327, 1005, 1042, 1071, 1146, 1183, 1210, 1240 Società medico-chirurgica di Modena . 499, 673 Società medico-chirurgica di Pavia . 633, 17~9 Società medica di Parma 296, j28, 400, 604, 767 Congresso Nazionale di medicina interna 54, 90 Convensazioni castr.e nsi promoss,e dal G.mppo di propaganda medica nella guerra. 1280, 1311, 1385, 1423, 1446, 1484 Riunione dei iehiruirgi militari tedeschi a BrtL~elles . . . . . . . . . . 1144, 1179 1

g8o 473

1

640 980

G e n,e11alità. Varia.

The Medical Annual . . . . . . . . Medical and Sur,gd.cal Repo,1-ts of the Bpiscopal Hospital of Philadel'{>h'i a . . . TreibaJis de la Societat de Biologia . . . Rendiconto clinico della Sezione chirurgica clell'Osp edaJ.e Mauriziano d'Aosta. (Gallina) . . . . . . . . . . . . . . Raccolta· di nozioni cli medicina su alcu'tle malattie da infezione, del ricambio e dei reni rpiù comuni, e d'elementi d'igiene e profilassi pel -pu.bblico. (M. Gu€rrieri). . Vite dei medici e naturailisti celebri. (Q. M. Cardini) : Francesco Redi. (3. D. Barduzzi) : Ugolino da Montecatini . . . I primi teoremj di psicologia. (B. Bocci). I11dex de Merk . . . . . . . . . . Die Schadigungen der Haut durch Beruf und gewer,b liche Arbeit . . . . . .

Pag.

lI51 1495 1393 612

NOSTRE CORRISPONDENZE. Lettere dal ccwnpo; Lettere dalla zona di guerra 981, 995, 1028, 1031, 1059, 1060, 1095, 1138, 1104, 1197, 1205, 1219, r290. Let tere da Parigi 71, 249, 280, 313, 343, 48r.

Ill2 640 274 741 •

Accade.m ia di scienze medich,e e naturali di Ferrara . . . . . 367, 465, 569, 766, 876, 1042, 1072, 1589 A ccademia medico1...fisica fiorentina. . . . . 498 Accacl emia mediica di Perugia . . 232, 705, 942 1

Varie 444, 1291.

RISPOSTE A QUESITI E DOMANDE; SUNTI E RASSEGNE; APPUNTI PER IL MEDICO PR1i\ iT ICO; POSTA DEGLI ABBONATI; LEGISLAZIONE E AMMINISTRJAZIONE SANITARLA; CULTUR..~ SUPERIORE; NELLA VI1ìA PROFESSIONALE; RISPO.S TE A QUESITI E DOMANDE; V'ARIA: Vcedi l'Indice delle materie.

Notizie diverse; Nomine, promozioni ed onorificenze; Condotte e Concorsi; Rassegna della stampa medica; vedi alla fine dei singoli fascicoli.

I1-idioe a.I:fa.bet:ioo delle :l.\tiat:erie •

Pag.

A . Abbienti: vedi Co1idotte mediohe. Albb,o t : vedi lYietodo di - . Abderhal·d en : vedi Reazione di -. Aborti: denurnzia . . . . . . . . . Ab-0rto criminoso e conldotta del medico . .A1b orto : legalizzazione . . . . . . . . .Aborto; vedi anch·e Donne violentate. 2

Pag.

_.L\cca1doemie mediche; vedi l'Indice delle ~ru1briche . kcido ib·o rico : avvelenamento da - . . . 326 .Aicido clor~drico libero nel contenuto gaistrà.co del lattante . . . . . . . . 1147 Acitd o fenico per iniezioni itpoder.m iche ; vedi Met-Odi Bac~elli. A.cido salicilico nella ct1ra dell'epitelioma cutaneo . . . . . . . . . . · · 469 Acne rosacea: etiologia e trattamento . . 9_78


-vm'

Pag.

Pag.

Acqua calda nel trattamento dei foru·n coli 467 Acqua : potabilizzazione in campagna . 53, 71 A equa potabile : vigilanza igienica nella costruzione delle CO'ndutture . . . . . 780 ..-'\.equa : purificazione con il cloruro di calce . . . . . . . . . . . . 1301 Acqua salsoiodica : assoribimento delle sostanze discioltevi . . . . . . . . 1210 _..\dams ; vedi Sindrome di Ad.a1m s-Stokes .J:\.ddome : cu1ra de11e ferite in guerra 565, 1061 Addbme : operazioni . . . . . . . . 594 LL\.ddame; ved~ anche Chirurgia di guerra Adenite inguinale da sforzo . . . . lI77 Ad·enoc.arcinoma del C0!1pO uterino consociato a mioma dell'istmo . . . . . _L\ di p osi post-ovariectomica . . . . . Adeno-icarcinO!llla cilimd·r iro deli retto in cura col ria.dium . . . . . . . . . 498 .t-\ denopatiia tracheo-bronchiale tubercolare nell'adulto . . . . . . . . . . . 571 Adrenalina e secrezione interna pancr.eatica: preteso antagonismo . . . . . . ..'\drenalina nella cura dell'asma . . . Adrenalina; vedi anche Suprarenina Aerofagia : causa di disturbi respiratori e circolatori gravi . . . . : . . . . 625 J\.fasia : stato attuale delle nostre conoscenze . . . . . . . . . . . . 1440 _..\ffezioni cutanee; vedi Pelle. Aforismi di medicina castrense . . . . 717 ...L\.igglutinabilità dei .b atteri . . . . . . 1313 _L\.gglutinazione; vedi Siero - . Albo degli Ordi1ii dei medici: vecli Ordini dei medici Albumina nell'urina . . . . . . . . 1042 Albumina cosi detta aceto-soluibiJ.e delle urine . . . . . . . . . . . . 1655 _.c\lbumino-diagnostica dei versamenti delle • s1e11ose . . . . . . . . . . . . 1351 :\lcaptonuria . . . . . . . . . . . 1556 .'\lcool nella cura delle scottature . . . 1425 _L\.lcoolismo cai~a di psicopatie . . . . 1312 _..\lcoolismo cronico : morbo di Marchia.fava 604 Alcoolism,o : lotta contro l' - 181, 189, 1286, 1501 ...c\llattamento a rtificiale e presenza nel sang ue di fermenti digerenti l'albumina del latte . . . . . . . . . . . . . 296 .L\.limentazione : frodi . . . . . . . . 1189 .L\.limentazione medica: effetti . . . . . 765 _.\l~mentaz~one per. 1~ famiglie operaie . . 1592 ,,-J. l~nie1itaz~one : v~gilanza igienica . . . 1533 .i\ l~mentaz~one dei soldati . . . . 1176, 1375 .-\.l1mentaz1one : problemi in Germania . 1456 .L\.1~ment~zione ; v.edi anche Monofagismo . ...c\11ment1: assorbunento di g-as arsenicali 1260 .:\lito cattivo : cura . . ~ 1557 _\lito fetido da difettosa ma~ut~n~o~e ·dei clenti . . . . . . . • • • • • • .j\ ll11cinazioiri. sperimentali . . . . . .\lopecia circoscritta: cura . . . . . . .\Iterazioni trofiche; vedi Trofismo . .\mbard ; ' 1 edi Costante di -. \u1bulan1a chirurgica immobilizzata pres- / ~o il fronte. . . . . . . . . . . . 1032 . \111bulanze ch1ru1rgiche automobili per il \ stbn ul rizio di h~erra. h . . edi . • . . . • 343 -l.m anze c 1rurgic e· v · anch e Chirurgia di guerra ' ...

.1111bulatorio 1nedico chir11.rgico: assegno • , 1nig-dalite ulcero-membranosa

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A.m ilogenesi in rapporto con Ja glicolisi. . Amputazione : gravabilità dei monconi . A.m putazione osteoplastica della gamba secondo Bier . . . . . . . . . . Anafilassi: prevenzione col metodo Besrooka . . . . . . . . . . . . . . Anafilassi sperimentale da echinococco . Ana:filassi; vedi anche Ipe rsensibilità. Analgesia scopola:mino-morfinica nel parto Anchi·losii. del ginocchio: mobilizzazione chirurgica . . . . . . . . . . . _J\.nchilostomiasi , e malaria . . . . . . « Ancylostoma » o « Anchilostoma » ? . . . Anemiia aplastica. in seguito a gonorrea Anemia grave a tipo pernicioso e decoir so febbrile . . . . ·. . . . . . . . An·emia grave progressiva trattata ripetutamente col 606 . . . . . . . . . Anemia perniciosa in un radiologo . . _.i\ nemia tJ?erniciosa progressi va : trattam ento . . . . . . . . . . . . Anemia pernicio·s a : risultati immediati e prossimi della splenectomia . . . . . ...c\nemie splenom.e galiche . . . . . . An·e stesia locale: tecnica . . . . . . Anestesia paravertebrale nella chirurgia della calcolosi biliare . . . . . . . Anestesia rachidea nell'ileo spastico . . Anestesia; vedi anche Narcooi, Rachianestesia ..L\.neurisma arterioso venoso della femorale Aneuri1Smi professionali della mano . . . ~ne~ris1 1dd.: trattamento chirurgico . . . -'"l.ngina 1 petto: forma neviralgica . . Ang-ioco1ite tifica: diagnosi e cura . . . An1dr~d~ car1bonica nel sangue degli uricem1c1 . . . . . . . . . . . . Anociassociazione quale mezzo per abbassare la mortalità operatoria . . . . • Anomalie congenite del cuore . . . . . 1A!11oonalrie ; vedi anche Orecchio. Antiltuetici neurotrofici . . . . . . . Antimonio nel tifo petecchiale . . . . Antipiretici della serie aromatica: rea~ zioni drl. riconoscimento . . . . . Ant~sett~c~ : ricerca nei corpi1 grassi . . : An~1sett1cr vecchi nella odierna chirUtt"gia di g.uerra . . . . . . . . . . . . Antiis~ttiico (Il C?SÌ detto llJUovo) 1255, 1352, An~.tlil~ma aortico o n eoplas m a mediasti-

1378 626

1701

575

837

1489 1147 95

678. 737

1652

... .,. 7

·'I

621

I443-

15 i2 432·

1284 978: .355 329 l658-

465 368

975 703'. 1446 499 6o 170

5 1575

1

A~~fa· co~piebi c·al~ol~tic·a ~u~rit~ ~ol ·ca~

teterismo ureterale . . ~ . . . . Anuria : trattamento . . . . . · Aorta .ad~~minale : operazione di ~b.ol~ e guar1g1on·e . . . . . . . . . . _.c\orta : innervazione • • • • • • • Aorta; vedi anche Fremito art erioso. Apici polmona ri : di~gno.si delle affezi'o,n i APOLANT U. . . . • • • • • • • • Ap oplessia; vedi E morra2"ia cerebrale. Apparato circolatorio, alkrazioni ca usa di di<Stur bi dell'orecchio . . .' . . . Apparato ci~oolatorio; vedi anche Circolazione, Col1na, Cuore, Vasii sano-uiQ"lllÌ . Apparato .ga:stro-:inte.s~inale : radiol;gia . Apparato gastro-intestinale · vedi anche Organi digerenti ' . . 31~ Appareochio contentivo di frattura Apparecchio del movimento · debilitazioni 937~ da traumi • • . . . : . • . • . 1

397

,,-

9i'0 1282 1523 1019

537 604

1484

8~r

,


• I

-IXPag.

Apparecchi.; vedi anche. Protes~. }\ppendicectomia: ematurie consecutive 5(9 _i\ippeudice ileo-.cecale : fisiologia . . . 93 .. 1 Appendicite: cura medica d·ella crisi acuta Appendicite : complicazioni ·pelviche , . 1 ... 3 Appendicite; vedi anche Peritonite. .i\rgilla sterilizzata nella terapia intestina!le . . . . . . . . . . . . . . r35 .l\ritmia completa: forma parossistica . 59 ,:i rmadio farmaceutico : compenso . . . 143 Armi chimiche . . . . . . . . . . 1392 :\.rnesi da barbiere : disinfezione . . . . 1246 ~

,_"\ I

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i \RNOLD

J.

.. . . . . . . . . . .

315

_.\.rseniato di ferro : azioni secondarie . . 4i0 Arsenico: vedi Gas arsenicali _t\.rseno-benzoli nella cura della sifilide : neuro-recidive acustiche . . . . . . 1307 .i\.rseno-benzoli nella cura delle gangrene 573 Arseno-benzoli : vedi anche Antiluetic~, Salvarsan. _.\rteria femorale : aneurisma . . . . . Arteria polmonare : stenosi sperimentale 1

_,\rteriosclerosi cardiaca : prognosi . . . Arteriosclerosi concepita come malattia ca!!dio-vascolo-renale . . . . . . . 1706 ,..\.1teriosclerosi ed infortuni . . . . . 49 .t\.tteriosclerosi: pressione del sangue e del polso . . . . . . . . . . . . . 244 Arti: cura cruentJa delle fratture . . . . 604 ..l\rti; vedi anche Amyutazioni, iArl.icolazioni, Coscia, Protesi _l\rticolaz~oni; vedi anche Cartilagine epifisaria, C-0iscia valga, Gin~hi10, Legamenti. _l\rtriti croniche : cura . . . . . . . . 1593 _!\rtriti purulente: cura in cnir,u rgia di guerna . . . . . . . . . . . . 933 Artriti suppurate del ginocchio : cura . 503 Artrosinovite tubercolare trattata col me- 1 todo DUirante . . . . . . . . . . I685 Ascessi• ellJCefalici stitici : vedi Encefaloscopta. As~e~so della prostata : srvuotam·ento; guanig1one . . . . . . . . . . . . 153 _l\.scesso pararenale . . . . . . . . 736 . i\Jscite: . drenaggio cellulare sottocutaneo . 944 Asfissia; 1-vedi Intossicazioni. Asma card'ia.co nei bam1b ini . . . . .. . 913 .Aisma : uso dell'adrenalina . . . . . . 540 A spettati'Va e obblighi di ser'Vizio . . 177, 212 Aspettati'Va; vedi anche Medici condo tti. Aspiranti medici nel R. Esercito . . . . 813 Assegni; vedi Compensi. Assicurazione-vita e calcolosi biliare . . 808 Assicuraziio.n e-vita e obesità . . . . . . 1061 Assiteuraz'ione-vita e sifilliide . . . . . 126 Assi.ouramoni; vedi anche MedJicina sociale. • i\.ssimil.azione e immunità . . . . . . 94 Assistenza a 1storpi e murtilati della guerra . . 1021, 1103, 1532, 15j3, 1613, 1653, 1730 _l\ssistenza a .reduci e mutilati; vedi Medicina di guerr.a, Medicina sociale. Assistenza ostetrica; vedi Le'Vatrici, Medico condotto. Assistenza sanitaria ci'Vile (Per la) . . . 1359 Assistenza sanitaria ed igiene nei paesi del terremoto . . . . . . . . . . . l 72 Assistenza sanitaria~ vedi ainche Assistenza ostetrica, Condotta medica, Ospedali, 1

\

Pag.

'

Ser'Vizio

~anitario,

Ufficiale sanitario, Vigi~nza igienica, ecc. Associazione (L') Nazionale dei Medici c mdotti e il Go'Ver1io . . . . . . . Associazione Nazionale Medici Condotti; vedi anche Me dici condotti. Atassia f r.ontale . . . . . . . . . . . Atiroklismo : terapia . . . . . . . . AtO!phan: farmaconamismo . . . . . . Atrqpioo : alterabilità delle soluzioni' acquose . . . . . . . . . . . . . . Aumenti di stipe1idio; vedi Stipendio. Auto-contusione causa di cellrulodenniti . A~tom()lbile radiologioa; vedi Radiologia 1n guerra. Automutilazioni in guerra . . . . . . Auto..isieroterapia . . . . . . . . . Avvelenamento cronico eta fosforo : studi sul ricam1b io . . . . . . . . . . Avv·elenamento dia .ac~do borico ·. . . . Avvelenamento da ,b enzina . . . . . . Avvelenamento da tetracloroetano . . . Azotemia e costante ureo-secretoria di Amb·a rd nei malati delle vie urinarie . . .

9.48 1441 95 272

805 1277 725

403 426 326

839 1173 1042

B Baccelli G. parla del medico soldato . . Baccelli ; vedi Metodi -. . Bacilli1 del car.b onchio ; vedi Carbonchro. Bacillo di Koch intracellulare nell'espettorato : significato . . . . . . . . . << BaciJlus ,p roteus » : nelle diarree estive d·e ll 'infanzia . . . . . . . . . . . Bacinetto renale : emorragie occulte . . ·. Bagni freddi e metodi rivali nel tifo . . . Baguti. generali nella cura della psoriasi • Bagno a vapore usato nella cuira delle congelazioni . . . . . . . . . . 1311, Bambini; vedi Inrfanzia, Lattanti. Barbiere flebotomo -dentista . . . . . . Banbiere ; vedi Arnesi da - . Barde A. . . . . . . . . . . . . Batteri : aggluiti'llabilità . . . . . . . Batteri intestinia.Ji e cambiamento d'aria . Batteri nell'herpes della polm«:mite . . . Batteri nel .sangue di tifosi . . . . 21, Batterli.; vedi anche Microrganismi. Benzaldeide a.-eazrl.one d'Ehrlich nelle card10,Patie . . . . . . . . . . . . Benzina : aV'Vlelena,mento da . . . . Benzolo nella cura della leucemia acuta 1244, Besredka; vedi Metodo di -. Bie.mer; vedi An·e mia perniciosa progres• si.va. Bile : importanza clinica dell'·esame chi~ mico . . . . . . . . . . . . . Bile •: ricerc,a delle sostanze colora'llti nelle urr1ne . . . . . . . . . . . . . Boicottaggi e diffide . . 1191, 1250, 1359, Bombe asfissianti; vedi Gas asfissianti. BOUCHARD Ch. Bilicultura nella febbre tifoide . . . . Blefarite ciliare : cura . . . . . . . . Blefarospasmo e ronzii d'orecchi . . . Blenorragia cronica : ow:a ' . . . . . . Blenorragi·a ; vedi anche Cheraitosi blenorragica, Gonococco, Ep~didjrmite blenorragica, Uiretrite. ,. Bricrhti~i : prova della feno1sulfoftale1na Brightici; vedi anche Nefritici. 1

1523 296 943 1170 572 1704

1117 315 1315 1210

94 1724 466 839 1685

1658 1352 1598 526 101

704 1150

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Brividii . . . . . . . . . . • . 46 Brodie ; vedi Nevralgia s pinale di - .. Broncopolmoniti consecutive a intu·baz1one e tracheotomia . . . . . . · · · 8o3 Broncospirochetosi di Castellani . . . . . 1724 Brunelli: pro e contro L on.. - . . • . 775, 916 .Biilau ; rvedii Metodo -. 1

e Calcio: uso dei sali insollllbili per via intram UlOColare . . . . . . . . . . 317 Oalcoli biliari : vis~hilità .ai raggi · X . . 93 Oalcolosi ·b iliare e assicurazione-vita . . 808 CalJcolosi ·b iliare; vedi anche Anestesia para.vertebrale, Colelitiasi. Calrolosi prostati~a occulta cau.sa di ritenzione vescicale completa. Ascesso consecutivo della prostata: svuotamento, • • ig uangione . . . . . . . . . . . 153 Calcolosi u·r inaria; vedi Anuria. Calco1osi ; vtedi a nche Colica nefritica. Calome}ano : effetti to.ssirci . . . . . . 372 e ampagna antimalarica: premio . . . . 1324 Oanale inguinale; vedi Cisti dermoide. Cancrena ; vedi Gangrena. Cancro-cirrosi del lfega.to . . . . . . . 19 Canic.ro dello Sttoma.co : ist01genesi . . . 1416 Caincro .d ello s tomaco : stu1dio clinico. . . 768 Cancro ·d·ell '11tero : azione del m·e sotorio . 533 CalllCro : operazione i,n 1d ue tempi . . 419 Cancro : profil.assi . . . . . . . . 225 Cancro : sierodiag11osi . . . . . . . . . IIOI Cancro ; vedi anche Carcinoma, Tumori. Candelette 1netalliche a conduttore per dilatazione uretrale . . . . . . . . 537 Canfora : uso nella polm.onite adinamica . 946 Capitolati; ' 1 edi Condotte 1nediche. Capo: posizione nelle lesioni del cervelletto . . . . . . . . . . . . . . 1076 Carpsule surrenali : insuffici.e nza . . . . 733 Capsule surrenali ; vedi anche Gl andole surrenali, Secrezioni interne, Virilismo 1S1Urrenale. Carabiriier·i : prestazio1ii; v·e di Medico condotto. Ca11bo11cl1io : azione dei raggi second:a ri sui bacilli . . . . . . . . . . . 23 r Carbonchio ; vedi anche P.ustrua .maligna. Ca~inoma gast1"ico : diagnosi e 'Prognosi 1389 Carcinoma, sifilide e tuberoolosi riu11ite in uno stesso paziente . . . . . . . 1415 Carcin0II1Ja; vedi anche Cancro. . . . . 912 Cardiaci : itllS-Onnia . . . . Cardiaci : infarto polmonare . . . . . 976 Cardiocinetici : valore compa·r ativo . . . 59 Caroiopalmo . . . . . . . . 873, 1689 Cardiopatie : benzaldeide-reazione d'Ehrlich . . . . . . . . . . . . 466 Cardiopatie : cura di Oertel . . . . 91 Ca.rdioptosi : casistica . . . . . . . . 161 Carie dentale: .p rofilassi . . . . . . . 300 Carni congelat e . . . . . . . . . 1466 Carni da 1nacello: 'VigiLa1iza . 30, 68, 176, 177, 439, 548, 578, 680, 950, 1117 Cartilagine epi:fi.saria nei reimpianti di ~stremità ossee e di .arti~olazioni . . . Casa di salute: legalità . . . . . . . (' 1sa di salttte: riposo setti1~uz11ale dei 1ned i ci . . . . . . . . • • . • • . nS(."'O 11elle trincee . . • • • . . . .

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Caseificazione nella. tuib erool~si : ca use . . 561 Caseina : digestione nei lattanti . . . . 1071 Caserme : ipll.lizia e igiene . . . . . . 1037 Cassa di pre'Videnea: co-ntributi, riscatto, ecc. . . . 69, 175, 212, 310, 311, 377, 410, 4z7, 5z9, 615, 647., 743, 744, 1631 Cassa di pre'Videnza; vedi .anche Medico condotto, Pensioni, Ufficiale sanitario. Cassa pensioni,· vedi Cassa di pre'Videnza. Castellani; vedi Bronco&piroch·e tosi di - , V.accinazione tripla. C:astrazione; ·vtedi Ovariectomia. Cataratta senile: trattamento . . . . . 165 Caitarro isecco dell'orecchio m edio: tttattamento . . . . . . . . . . . . . . r49I Cateterismo 1d ell 'uretra maschile . . . . 1686 Cateterismo ure trale nell'anuria completa calcolotic.a . . . . . . . . . . . 1042 Cateterismo uretra le per lo studio della funzionalità renale . . . . . . . . . . CATTA:r-.1EO G. . . . . . . . . . . . CATTANI G. . . . . . . . . . . . Cavalcatura ; vedi Ai edi ci co1idotti, Riccliezza 11i.obile. CECCHERELLI A. . . . . . . . . . . 1732 Cefalea gastric.a . . . . . . . . . . 1184 CELLI A . : commemorazi.o ne . . . . . 497 Cellulodermiti da .autocontu.sione . . . . 1277 certi fica ti niedici . . 30, 3r' 311, 410, 579, 581, 645, 743 , 815, 983, rr16, 1119, 1193, 1565· Certificabi medici; vedi anch e Compensi, Croce R ossa, I njortum-i. Cervelletto : lesioni del e posizione 1della test a . . . . . . . . . . . ro36 Cenrelletto; vedi anche Sindrone cerebellare. . . . . . 1184 Cervello : pseudQ-1tt1'1Ilori . Cervello : sifilide . . . . . . . . . r645 Chemoterapia spe'f'iment ale : metodd e ris ultati . . . . . . . . . . . . 488 Cheratite : forma rara . . . . . . 569 Ch era.tosi 1b lenorra:gica del gla11de . . . . I444 Ch·erato-utero-irri<l!ectamia: tecnica . . . 149 Chinina nella cura dell'infezione malarica I615, 1676 Chi11ina n·ella gr.avidanza . . . . . . 332 Chinina nella scarlattina . . . . . . . 806 Chinina p.er in,iezioni, causa d i neurit e tossica ? . . . . . . . . . . . . . 1689 Chi1ii1io di S tato : distribuzione . . . . 680 Chirurgia di ·g uerra 11, 51, 71, 280, 664, 698, 1164, 1179, 1236, r5r2 Chirurgia di g uerra ; vedd anche Ambulanze chirurgich·e, .Aim putazioni, Antisettici, Ferite, Gangrena gassosa, Medicima. di guerra , Orperazioni, RadiolQgia. Chirurg1ia: impiego di soluzioni resinose 1183 Chirurgia in'.fiantile . . . . . . . . . . 9?5 Chirurgia : nuova soluzione adesiva . . . 1241 Chirurgia uretrale . . . . . . . . . 968 Choc; vedi Shock. Cicatrice : età . . . . . . . . . . . r245 Cicatri~e sclerat a fi.ltra.nte operativa nel gla ucom.a: . . . . . . . . . . . . 365 Cilindri renali : ricerche s perimentali . . 768 Cilci.ndri urinari: genesi e natura . . . . 367 Ci1niteri : zona di ?tispetto . . . . . . 546 Circolazione : distutibi da aerofagia . . . 625 Oirrosi epatica nell'uomo : statistica . . 767 Cirrosi : siintomi nella sifilide epatica . . 55 C;irsti addominale in barm.b ina . . . • • 975

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Cisti da echino-cocco nel polmone . . . . 90 Concrezioni calcari ed osseiJor.mi nel connettivo . . . . . . . . . . . . 399 Cisti dermoide del canale ingu!inale in connessiQlle col legam ento rotondo . . 911 Condotta medica : abba1idono, aspettati'Va, compenso· . . . . . . . . . . . 176 Cistifetl.ilea : trattamento d·e lle infezioni . 394 Condotta medica: assenze per elettorato Cistifellea; ved:i. anche Vescichetta biliare . politico . . . . . . . . . . . . 546 Cistinuria . . . . . . . . . . . . 998 Condotta medica: ca1nbiame·1ito dellaJ circoClimi mo11tani; v edi Cure d'altezza. s crizi01ie territoriale . . . . . . . 174, 510 Clisteri di saldcilato di sodio: nella disCon.dotta 11iedica: capitolato . . 308, 379, 985, senteria . . . . . . . · · · · · Cloru·r i : ricambio . . . . . . . . . III6, 1430 Cloruri ; vedi anche I1p oclmu·riia. Condotta medica: contrt,atto con agiati nella C1oruro di calce usato per purificare l'acsupple'n,za . . . . . . . . . . . 340 qua . . . . . . . . . . . . . . . 1301 Condotta medica coperta da pensionato . 212 Coccigod.1nia in ginecolog ia ed ostelticia 881 Condotta medica : cumulo con Direzione Colel.itiiasi causa di paeurite metaepatica . 1045 Ospedale Croce R ossa . . . . . . . 1728 Colelitiasi: patqggenesi e traittamento 895, 1656 c·o1idotta medica: estensione alla generaColera : cura con angtilla sterilizzata . . ì35 lità degli aèlitanti . . 30,, 141, 176, 579, 1499 Colera : cura con permanganato di poCondotta medica: 1nancanza di alloggio . 1116 tassio . . . . . . . . . . . . . . 1313 c oridotta medica piena: ·a utorizzazione moColera : etiologia e profilassi . . . . . 425 dalità . . . . ~ . . . . . . . . 743. Colera : preparazione del v,a ccino . . . 1057 Con dotta medJica pienia: cure g·ratu-ite . 478,. Colera: trattamento dei portatori di . 1455 579, 1,565. C·olera : vaccinazione contro iJ. - per via Condotta medica pienJa : liniitazio1ii . . 1324 endcwe11osa e sott'ocutanea; saggi con1Condo tta medica piena: obblighi di sernarativi . . . . . . . . . . . . 138 r 'Vizio . . . . . . . . . . 645, 745, 985 Colera : vaccinazione contrio il - negli econdotta medica pienaJ: riduzio1ie ai poserci1ti in camip3t,ona . . . . . . 151.l- 1314 'Veri . . . . . . . . 30, 175, 246, 1154 Colera : vaiccinazione .m.is'ta contro il colera Condotta medica piena: ripristino . . . 814 g8 e il tllfo . . . . . . . . . . . . Condotba medica: sco1ifiname1itli . . 67, 643 Colesterina: genesi . . . . . 24 Condotta medica: sdoppiame1i.to . . 106, 919., Colesterinemia e reazione di Wassermann 949, 984, III7 IO C01idotta 1ruedica a scavalco vedi Medici nell 'ecl~sia . . . . . . . . . . co1idotti. Colica nefcritica: prescrizioni . . . . . 708 Colina. : azione cardio\ ascolare . . . . . 634 Condotte mediche: nom·ina co1itempora1iea Colit'e muco-memib ranosa: tratt amento . . 504 in due - . . . . . . · · · · · · c 01idotte 1nediche: boicottaggi e diffide . Colite : trattamento con paraffina . . . . 370 Coliti acute emorragiche non Stpecifiche . 370 1250, . 1359, Cond.otte mediche consorziali · . . . Collegio con'Vitto · per gli orfani dei sanita.ri italia1ii i1t Perugia . . . . . . . 309 Condotte medJiche ; vedi anche Medici co1i,.. Colonna vertebrale : radiogrammi di ledOtti. sioni tra11matiche . . . . . . . . 1486 C 01igedi ; vedi Medico condotto . Colostro: mezzi ·per arrestarne la secreCongelazirOflli : cura col bagno· a vapore l3II, 1704 zione . . . . . . . . . . . . . . . 883 CoDJgelazioni e loro cura . . . 321, 323 , 1643 Colfu.ra germanica e g.u erra p er l'egemonia C·cmgiuntivite cata·n ·ale : tr,a ttamento1 . . 1557 mondiale . . . . . . . . . . . . . 1627 Congressi medici; vedi l 'I11dice delle ruColtura sttiperiore; vedi Studi medie.i. briche. Coma nell'emorragia cerebrale . . . . 1206 Connettivo sottocutaneo: concrezioni calCo1npensi; vedi Assistenza sanitaria, Camcari ed osteifomni . . . . . . . . 399 pagna antimalar'ica, Ca'Valcatura, Certifie01isigliere comitnale, incompatibilità; ,·edi cati, Competenze, Condotte, Infortuni, Eleggibilità amministrati'Va. M·edici, Medico condotto, Onorari, PagaConsiglio comunale : legalità delle delibeniento, Prestazioni professionali, Perizie, razioni . . . . . . . . . . . . 1462 Regolamento d'igiene, Scuole, TassaConsiglio superiore di S anità ·. . . . 35, 1461 zio1ie, Ufficfale sanitario, Visite. Conttratura di DUJPuytren . . . . . . 1236 c 01npetenze arret'l'ate: interessi . . . . 142 Cont1'a'V'Venz~oni sa1iitarie: oblazioni in?J-'anc onipetenze di 'Visite : giudizio per pagazi al Sindaco . . . . . . . . . . 680 1nento . . . . . . . . . . . . . . 68 Convenzione di Ginevra : in!frazil011i . 1014, 1219 Conipetenze : march.e da bollo per rice'Vute Co·n vulsioni epi1lettoidi nei bambini: t·r atdi pagame1i.to . . . . . . . . . . 1729 tamento . . . . . . . . . . . . 677 C 01npetenze; vedi anche Prestazioni. Corea : cura . . . . . . . ;r.67'0 470, 1590 Concorrsi: documenti . . . . . 177, 744, 777 Corea ; vedi ai1che Tonsi.Jleotdmria. Concorsi : legalità. . . . . . . . . 174, 1253 Corizze : trattamento . . . . . . . . 539 c 01icorsri : limiti di età . . . . . . . 30, 142 CORNET G. . . . . . . . . . . . . 55 1 Concorsi: diritti del . primo ,graduato . . . 1395 Corpi estranei : localizzazione mediante i C OnCOrsi: rinwnzia ~el primo graduato . Io8I raiggi X . . . . . . . 230, 534, 535, 1027 Concorsi : ritardo del bando . . . . . . 141 . . . 28, 375, 1530 c:o1icorsi: sospensione . . 1464, 1496, 1565, 1664 Corpo sanitario 1nilitare Corpo sanitario militare; vedi anche Ser· Concorsi: 'Varia . . . . . 32, 106, 107, I7tt, 308 'Vizi sanitari. Concorsi; vedi anche Condotte mediche, Coscia ; vedi N eoprod.U.zione. Direttore d'ospedale, Medico condotto, Costa cervicale soprannumeraria . . 231, 1043 Ufficiale S'ani ta1'io. 1

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Costante di Ambard e rene mobile . . . 163 Costante di Amba•rd; vedii. anche Azotemia. Coxa valga . . . . . . . . . . . . Cranio : ferite da .arma da fuoco . . . Cranio : trattaanento operativo de11e ferite tange nziali . . . . . . . . . . . . 93 l Creatiinuria . . . . . . . . . . . . . 1556 Croce Rossa : arruolamento di 1nedici . . 181 Croce Rossa Belgia . . . . . . . . 8r8 (.:roce Rossa e ser1Ji.ii san,itari in Germania 405 Croce Rossa (La) . . . . . . . . . 208 Croce R ossa ; mobilitazione dei m ·e dici: nomine, esoneri . . . . . . ~ 278, 615, 743 Croce Rossa per le pubbliche calamità . . 513 Croce Rossa : stMia e statistica. . . . 1594 Croce R ossa ; vedi anche CertificaU medici della -, Co1idotta medica, Medici della -, Ser'Vizio medico miUtare. Cultura; vedi Coltura. Cuore alterna'llte: ·p atQgenesi e prognosi . 558 Cuore: anomalie congenite . . . . . 975 Cuore: azione degli estratti d'organi sul 56 Cuore : blocco digita.lico . . . . . . 161 Cuore da sforzo in ·g uerra . . . . . . 88 Cuore : dissociazione atrio-ventricolare coonpleta . . . . . . . . . . . 57 Cuore e • .p olso alternanti: patogenesi e prognosi . . . . . . . . . . . . . 558 Cuore: innervazione . . . . . . . . 1282 Cuore: malattie e alterazioni nei miliitari in guerra . . . . . . 293, 294, 828, 1311 Cuoce nella difterite . . . . . . . . 1621 Cuore: operazionii s perimentali sugli orifizi . . . . . . . . . . . . . . . 1479 Cuore : patog~esi dei vizi congeniti . . 58 Cuore : ·pttoiiettile nell' orecchietta destra, pervenutovi lU·D.c,O"O la cava :inferiore . . 1720 Cuore s ifilitico . . . . . . . . 58, 393, 431 Cuore : trattamento delle ferite . . . . . i481 Cuore; vedi anche Ap.pa·r ato circolatorio, Aritmia, Arteriosclerosi, Cardiaci, Cardiiocinetici, Cardiopatie, Cardioptosi, Extrotoli, Firemito arterioso, Insoninia, Ins ufficienze cardiache, Midcarditi, Pericardi<>, Sforzo del cuore, Stenosi m.itre7Je. Cu.'re d'altezza : indicazioni . . . . . . 1046 Cure 1nediche; vedi Assistenza_, Compensi, Condotta medica, Esercizio sanitario, Prestazioni. Cute ; vedi Pelle.

D Dacriocis t'ite cronica : c u:ra . . . . . . 101 « Dahlia » nelle infezioni locaili . . . . 8o6 Debilitazioni dell'apparecchio del movimento consecutive a t raumi: profilassi . 821 Decub~ti da traumatismi ~n guerra . . . 1304 Decub1~0 : cura. . . . . . . . . 468., 1212 Defotm1tà mult1iple da lassezza li100-amentosa primitiva . . . . . . . • • • 364 Deglutizione ed olfazione . . . . . . . 570 Demografi.a : dati . . . . 773, 979 1077 1633 De11ti : difettosa manutenzione ca~ di' n.lito fetido . . . . . . . . 610 Denti: otturazione dei canali radicol~ri· : 1284 l)enti ; ,~edi anche Carie dentale Od~to1og-ia. Piorrea alveolare. Stomat~1oQ'ia . . 300 0 D en ztin:;ia dei 1iati-111-0rti . . . . I354 • D en zfn:ia della 1Jaricella . . . . . · . 864 D eonto I O_![ia nredica . . . . . . . 30, 178 -

Deo'n,tologia medica; vied.1i anche Esercizio professionale, Medico condotto, Segreto medico Deputat'i medici: l_, 01i. Brunelli . . . . . 475 De!'lillatite da oanne . . . . . . . . l72b Dermatosi di guerra: cura . . . . . . 937 Dermatosi pruriginose : applicazione della ~puntura lombare . . . . . . . . . 840 Der·matosi pruriginose : cura con siero di ·sangue normale . . . . . . . . , . . 572. Dermografi.s mo . . . . . . . . . . . 1591 Deviazione del complemento nel v.aiulQlo . 1242 Deviazione Jdel complemento; vedi anche Sieroreazione. Diabete : cura . . . . . . . . . . . 1046 Dia.b ete cons eguente agli stratPazzi della guerra . . . . . . . . . • . . . 765 Dia·bete e chdrurgia . . . . . . . . 7o6 Diia:bete : etiologia e patogenesi . . . . . 766 Diaibete renale . . . . . . . . . .. . 402 Di.ar·rea da trincea . . . . . . . . . 1242 Diarree e dissenteria negli eserciti in guerra . . . . . . . . . . . . . 1382 Diarree estive dell'infa.n zia: rfrequenza del g·e nere « B. 1?roteus » • • • • • • • 296 Dia·rree: terapia con l'angilta sterilizzata. 135 Diatermia : applicazioni . . . . . . . 963 Diazoreazione : tecnìca e inter1pretazi<>ne . I 8 Di/esa sanit1.rìa ; vedi Servizi sanitari. Diffide e boicottaggi . . 1191, 1250, 1359, 1508 Difterite: stato del cuore· . . . . . . . 1621 Di.gestione della caseina nei lattanti. . • 1071 Digitale: a.zione sui reni . . . . . . 1555 Digitale : preparazioni . . . . . . . 1007 Digitale; vedi anche Cuore. Dtgi uno; vedi Inanizione. Dilatazione dell 'u·r etra; vedi Uretra. Direttore d'ospedale : nomina . . . . • 277 Disciplina (L'ora della) . . . . . . . 742 Dispepsie e insufficienza cardiaca . • . . 184 Disinfettanti : abuso . . . . . . . . 1342 Disinfettanti; vedi anche Antisettico (il nuovo), Disirufezione. Disinfezione ·d~gli arnesi da baroiere . . 1246 DiJSinfezione del campo operativo e delle ferite. . . . . . . . . . . . , . D~s!nfez~011e delle vaisch.e qa bagno . . . Dis1rufez1one nella men1ng1te cerebro--spinale . . . . . . . . . . . . . . 739 D1s i·lllfezione : .p ratica . . . . . . . . 738 Dispepsia da lfat,lica . . . . .. . . . a382 Dispepsia dei lattanti: cura . . . . . 1524 Dissenteria amebica: . . . . . . . . l3Il Di~enteria bacil.l are : reazione term.Q-precip1tante a iscopo diagnostico . . . . . I339 Diissenteria e d1arree negli eserciti in guerra . . . . . . . . . . . . D~senteria in Cirenaica . . . . . . . Dissenteria : sulla . . . . . . . • D~ssenteria: terapia . . . . . . . Dissenteria : tra tta.m ento con clisteri di ~liciJ.ato di sodio . . . . . . . . 22 ~ssent~a : uso dell'argilla sterilizzata . 1 35 Diissentena; vedi anche Entamebiasi. D_istod;ia dlai ·wzio pelvko tOOmlJ?lidata . 1382 D1.v~rtìcol~ . (pseudo-) della vescica . . 297 Di1J~sa ~ilitare; vedi Medici assimilati. DocLmasie. polmonari ; vedi Respirazione. Docu11ie1iti : copie notarili in bollo . . . 743 Docutnenti; vedi anche Concorsi. Dolore i11guinale nei giovani . . . . . 1006 0

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Dolore nelle neurosi . . . . . . . . . 421 Dolore testicolo.JiCord.onale . . . . . 200 Dolori intercostali e ulcera gastrica . . loo6 Domicilio di soccorso e inabili al la-voro. DoWie eroiche . . . . . . . . . Donne rese incinte per QPera cli nemici Donne violentate ; ·vedi anche Telegonia. • n1a. Drenaggio dell'asicite nel oell111.are sottocutaneo. . . . . . . . . . . 944 D'IMello : contro la partecipazione dei medici al . . . . . . . . . . . . 308 DuodellJO: esame kle'l cdnt'<:!nuto per la · diagnosi delle affezioni vescicolari e ,p ancreatiche . . . . . . . . . 1066 Duodeno: petiorazione tardiva in seguii.to ad infortunio . . . . . . . . Duodeno : ulcera cronica. . . . . . . . Durante; vedi Metodo -. Du puytren ; vedi Contrattura di -.

E Echinococco ; vedii An0rfì lassi, Cisti da -. Ecla1mpsia: colesterinemia e reazione di W iasserma n n . . . . . . • • . ro Eclampsia delle gravide . . . . . . 1591 'Eczema della mano: cura . . . . . 1726 Ecz.ema - reazione di difieisa . . • . • 757 Eczema dei lattanti: cura . . . . . llil Edemi: limitazione delle beviande . . 707 Edema .trofico ; vedi Trofoedem:a. EHRLICH EHRLICH

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• 587 . 1226

P. . . . . . . Ehrlic h ; vedi Reazione d' - . Elenco dei po'Veri . . 32, 68, 143, 212, 379, 546, 547, 643 , 1156, 1324, Elenco dei po-veri (Il doppia) nelle condotte . . . . . . . . . . . . Eleggibilità amministrati-va . . 141, 440, 777, Elioterapia . . . . . . . . . . E lixir .p ungativo . . . . . . . . . Elmintiasi intestmale caUJSa di epilessia r.idlessa. . . . . . . . . . . . Ematomielia spontanea. . . . . . . Ematomelia trattmatica senza lesione ' vertebrale . . . . . . . . . .. . Em.~turrie iconsecurtive ia~l' aip~ndicrotom.1:a. . . • • . • • . • . . . Embolia cerebrale paradossa consec,u tiva ad infortuni . . . . . . . . . . 976, Embol10 dell'aorta a<ldominale: qperazione e guarigjhnie . . . . . . . Emetina nell'enòarnebrasi . . . . . . Emicrania : cotllSetguenze ' perimanenti. . Emiplegia : tra ttamento . . . . . . Emoglobinuri.a sperimenta,le . . . . Emopfoe in relaziione a:l qua·d ro radiologico della tuib·ercolosi . . . . . . Emorragia cereb~ale : com.a . . . . . Emorragia spontanea intriaiprostatica . . Emorraigie oocuilte del bìacinetto renalle. Emorroidi latenti calllSa di pr.u·r ito anale. Emorroidi : terapia . . . . . . . . Brno.stasi automatica : nuov.a p!nzru-tianaglia ·p er . . . . . . . . . Emostasi; vedi anche Gelatina. Emottisi ; vedi Em<>iptoe. Encefalo : a.lt erazi<Ytli consecutive aJl 'asportazione dei canali semi-circOlla.ri . .

213 14?4 4o8 477, 1663 1067

806 1041 203

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Encefalosoo,pia inel trattamento .posto.peratorio degld. ascessi encefalici otitici . Endocrinologia : ricerche . . . . . . Endocrinologia ; vedi anche Adrenalillla, Secrez4i_oni interne, Temperatur;a, Tes·s uto paratiroideo. . Enterocolite; vedi Colite . Epidemie; 1ott·a contro le in guerra. Epidemie; vedi anche Malattie infettive. E .pidin:n.ianite ib leuorragiica suppurata con ·esito in tubercolosi galoppante . . . Epiles'Sia e riflesso oculo-can:liaco ~ . . Epilessia riflessai da elmintiaisi intestinale Epilessia ; vedi anche Convulsioni epilettoidi. Epitelioma cutaneo: cura con l'acido sa.l kilico . . . . . . . . . . . . Eresipela: postumi . . . . . . . . Eresiipela : uso della tintura di iodio . ~ Erite.m a nodoso e twber.rolosi . . . . Eri tem·a polimorfo e stafilococciemia . Eritema salicilico .. . . . . . . . . Eritromelalgia: casistica . . . . . . · Ennia crurale : cura radicaile. . . . . Ernia crur.a le retrovascolare . bilatera.le . Ernie inguinali: cnra operativa . . . Ernie inguinali: tecnica .qperativa . . . Ernie : intervento con aippli,caz.Lone della « nuova carn·e » • • • . • • • • • Ernie m,uiscolari· : trapianto aponevrotico Erpete ·p repuziale : cura . . . . . . . Esa.m1 psicologici nell '~ercito . . . . . Escare da decubito : vaporizzazioni iodate Esercizio sanitario abusi-vo . . . . 439, Esofago : st.enosi ci'Catriziale insuperabile Esipettoranti (Gli) . . . . . . . . Espettorato : ·b acilli di Koch intracellulari . . . . . . . . . . . . . EsMARCH 1(von) E. . . . . . . . . Estratti placentari : azione aibortiva . . Estratto pituitario: farmacologia . . . Esum·a zioni; ve.dii Ufficiali sanitari. Età dei genitori e vitalità dei bambini . EUSTACHIO B. . . . . . . . . . . Evoluzione della is pecie umana ; vedi Specie 11m ana Ex.tra:sistoli . . . . . . . . . . . . .

804 569 1239

1

976 1724 1613

205 1344 go

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705 635 1240 87 23 1298 468 1220 1005 263 1523 315 1071

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F FABRE

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Fanghi teraipeutici . . . . . . . . F.aringotonsillite acuta con glicosuria ftainsitoria . . . . . . . • • F cvrmaci ; vedi Medicinali. Farmacie: chi1Ai$Ura . . . . . . . . . Farmacie : decadenza <Jal diritto . . . Farmacie: esercizio . . . . . 645, 918, Farmacie : riposo settimanale . . . .. Farmacia: trapasso; vendita di medièinali . . . . . . . . . . . . . Farmacie : venditia . . . . . . . F axrmacie; viedi anche Uffici ale sanitario . Farmacista che si rifiuta di spedire una 11icet8a . . . . . . . . . . . F'armacista : nomina . . . . . . . Farmacista: vendit'a dJi presidi medicochirurgigci . . . . . . . . . Fati.c·a causa di dispepsia . . . . . Fatica : per .r idurne gli· effetti nelle truppe in ma·r cia . . . . . . . . .

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Favismo . . . . . . . . . . 1505, 153 7 Ferite QI>eratorie trattate con iodio . . 35L Febbre mediterranea : .casistica . . . . 1069 Ferite : sutura ìn guerra . . . . . . 138L Ferd.t·e : trattamento abortivo dell'in:fezione Febbre mediterranea: forme cliniche rare col cosidetto « nuovo antisettico ». I352, ;r45J. e complicanze . . . . . . . . . 765 Ferite: trattamento con aaqua ossigenata Febbre mediterranea; vedi anche I'llfezi10e suoi preparati. . . . . . . . . . 124. ne melitense. Ferite : tratta,m ·e nto profilattico con la F·e bbre ricorrente; vedi Tifo ricorrente. 637 . tintura di iodio . . . . . . . . Febbre dei tre giorni nell'Italia meridioFeriti del terremoto : prime cure . . 235. na!le . . . . . . . . . . . . I8 Feriit i iìn · guerra :·· àssistenza . . . . 796 Febbre tifoide : bagni freddi e 1m etodi rivali . . . . . . . . . . . . . . . 1170 Feriti in guerra:: psicologia . . . . . 1559· Feriti in g.u erra: ·servizio dii traspo rto. . 1113 :f~ebbre tifoide : ·b attèriologia e clinica . 1723 Feriti in guerra: trasporto a. mezzo di Febbre tifoide : bilicultura . . . . . 526 barche . . . . . . . . . . . . 146 Febbre tifoide : diagnosi precoce e cura _ F eriti: traspiorto n·eù1a g.rterra di nnon. . . 369 !della perforazli(jll_e1 intestinale tao-na . . . . . . . . . . . . 1095. Febbre tifoide : diagnosi precoce i31. g1u erra 262 Fe~enti di ,difesa: ricerche . . . . 877· Febbre tifoide e febbri 1p aratifoidi . . . 353 Fermenti! nel sangue: ricerche . . . 268 F·e bbre tifoide : esame 1batteriologico del Ferro: reazioni istochi'm.iiche . . . . . 297 21 sangue . . . . . . . . . . . :f"erro ; vedi anche Ossido ferroso. Febbre tifoide e titfo esantematiic o: riFibr.omioma volntminoso del legamento cerche comparati ve sull~ roseola . . 674 largo . . . . . . . . . . . . 157· Feb·b re tifoide : iipocloruria . . . . . 1689 Fibmmiomi a sviluppo infravaginale: Feb:b re titfoide: . profì~assi sul campo di istudio clinico . . . . . . . . . 570battaglia . . . . . . . . . . . 936 Febbre tifQide.: sindromi ·e morragiche. . 674 , FINLAY C. J. . . . . . . · . · · · 1435 Firme : 'Vidi'l'nazione; vedi · Certificati. Feb·b re tifoide : trattamento con lo zolfo 1245 Fistola toraieica : oura . . . . . . . Febbre tifoide; vedi anche Angiocolite Fistdle amali : classificazione . . . . tifica, Febbri tifoidee, Infezione triyla, Fistole ureteriche : trattamento e.o lla ne.Nefrotifo, Reazione di Wi <hll, Vaccina. frectomia . . . . • . . . . . . . 911 z1one. Fl.e mmoni gangrenosi . . . 358., 1280, 138L Febricole : tempia . . . . . . . . . 54 Flemmoni ga!ngrenosi; vedi anche Ga:n. . . . . . . . . 1314 Febbri inif etti:ve grena gasisosa. Febbri tifoidee . e terapia chininica. · . . 54 F 01idi di soccorso; vedi Guerra. Febbri paratiif oidee; vedi anche Paratifo. Federazioni; 'Vedi Medici specialisti, OrForlanini ; vedi Metodo - . dini dei medici, Sanitari addetti allJa Formalina nella cura d'iperidrosi plan'Vigilam.za igie1iica. tare . . . . . . . . . . . · · Fegato accessorio. . . ,. . . . . . 1240 Formiati : ·e fficacia terapeutica . . . . Fegato : cancrocirrosi . . . . . . . . 19 Fonmo~6 per iniezioni nella curia dell'idroce'l.e. Fegato : 1g rossi tumori sifilitici . . . . 428 Fegato infettivo aicuto : clinilca . . . . 1469· F ornituira di medicinali; vedi Medicinali. F egato: insufficienze monosintomatiiche . 84 Foru·nc-0losi-: cura . . . . . . . 467, 1625 F.osforo : studi sul ricam. bio nell 'avveleF egato; vedi rançhe Cirrosi epatica, Sinamento cronico da . . . . . . 426. filide epatica, Vie biliari. Fo.s:fioro; vedi anche Necrosi fosforica. Felce ma.schio: pericdli della prescrizioFOURNIER A . . . . . . . . . . . . 219 ne con olio drl.1 u-idiJru)I. . • . . • • 913 Femore : osteomieliti dell' estremità suipeFRANKL HocHWART (von) L. . . . . 283, 133r riore, diagnosi e .p rognosi di alcune Frattura : ·r i taroò di cons.o lidazione . . . 37'5 forme . . . . . . . . . . . . . 1109 F1"atture: aip.p arecchio contentivo . . . 1484 Fenolsulifoneftaleina : proi\Ta della nei Fratture delta · roi'ula : sutùra . . . . 163. Fratture della tibia non consolidate : brightici . . . . . . . . . . . 298 Ferite da « crapouillots » • • • • • • . 1272 trapianto osseo . . . . . . . . . 86· Ferite da frecce d'aeroplamio . ~ . . . 765, 915 Fratture deliJ. 'estremità in:feriore del radio nell'età infantile . . . . . . . . 1110Ferite degli occhi in guerra: cura . . 795 Ferite del cervelD.o in guerra: tratta.Frattme gravi degli arti: cura cruenta. . 604 1tnJeJUto . . • • • .. . • . • . 4(fo Frattu.r e : i1m m obilizzazi-0ne . . . . . 166~ Ferite del cnanio in guerra . . . 931, 1274 Frecce d'aeroplamo: ferite da - . . . 765, 915 Ferite dei cuore : trattamento . . . . 1481 Freddo tra i soldati . 125, I138, 1455, i492, 1494 F erite dell'addome in Q'Uetta: cura . 565, lo61 Freddo ; vedi anche Vestimenta. Ferite delle ~arti molfi in guierra . . . 698 Fremiipo a·r terioso segno di sofferenza Ferite del midollo spinale in guerra . . 1343 •a ortica . . . . . . . . . . . . 1417Freund·; · vedi Torace. Fe~te del polmone in ~e:~a . 867, 869, 870 Fer~te de'l_ torac~ c;la pro1ett1l1 di. guerra. 932 Fumo ; vedi Tabacco. P ente dei nervi 1n .g uerra: chirurgia 700 . • F erite di guerra atone. . . . . . . 1212 G F erite di guerra: cura nelle ambulanze di ,p rima linea . . . . . . . . . 871 Gangli occipitali : accessibilità al.la pal• Ferite di guerra gainwenose . . . . . 280 paz1one • • • ' • • • 57r • • • • • Ferite di guerra sett1che . . . . . . 1161 GAGNONI E. • • • • • • • • • • • 1019· Ferit e di guerra: trattamento . . . . 493 Gangrena gassosa: batteriologia • • • 1686 Ferit e : di sinfezione . . . . . . . 431 Gangrena o0'3lSS0Sa •• clinica . . • • • 16oS 1

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e altl'gre11a

.gaStSosa : c ura . . '. . . . 1686 Gangr·ena 11osocmniale: cause e t r.atta1mento . . . . . . . . . . . , 125 Gangrene: cura· con .a rsenobenzolo . . . 573 Gangrene; vedi anche Fle.mmone gas- . 1

SOSO .

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Gas arsenicali : asso!'bimento da parte di alimenti . . . . . . . . . l 240 Gas asfissianti (irritanti) in g.u erra . 640, 797 798, 833 , 1148, 1149, 1242, 1392, I687 Gastroenterostomia verticale .. . . . 736 G.a strioptosi : c11r.a chirurgica . . . . . 27I GEHUCHTEN (von) A. . . . . . 283, 1331 Gelatirna : effetti secondari delle iniezioni 739 Gelatina: inflt1·enza dell'ebollizione sul poter.e ooagulante . . . . . . . 605 Gelati·na nella cura delle metrorragie . . I2I4 Genitali 1nuliebri : in~antilismo . . . . 422 Ge:::itali; ,·edi anch·e Glande, Iclrocele, Le. ·g amento roton,d o, Orchi ti, Ovari•ectomia, Vu•l va. ' Ger.bier; vedi Malattia di - . Ghiandole surrenali : esperie11ze . . . 1487 Ginocchio : at1chilosi; mobilitazione chi• rurg1ca. . . . . . . . . . . II47 <_j.inocchio : cttra delle artriti suppurate . 503 Ginocchio : c11ra dei ver.sa1ne11ti sieroem.atici . . . . . . . . . . 1354 (;inocchio; vedi anche Rotula. 1

(~IOR DA NO

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Giurispritde1iza sa1iitarria.

. . 475 614, 644 777' 9I8, Io8o, 1220, I395, I497, I663 (~lande : cheratosi ble11orragica . . . . 1444 Glaucoma: fonmazione operati,·a cli cicatrice sclerale filtrante. . . . Glicerina : azio11e . . . . . . . . Glicolisi i11 rapporto ·c on la amilogenesi. Glicosuria in v.arie con1d izioni monbose . C~licosuria transitoria nella farin·g otonsilJite acuta . . . . . . . . . . . 90 Glicosuria; \Tedi anche Glucosio. Globo oculare: as.portazion•e di tu•n1ori interni . . . . . . . . . . . 16I G lucosio 11e11e urine : ·ricerca . . . . 604 Gola : profila:ssi delle m·alattie d.e1la ne'lle scuole . . . . . . . . 657, 689 Gonocooco : riceroa •nel sangue dei b1enorrag1'.cfr . ., . . . . . . . 400 Gowrrea causa di anemia aplastica • 737 Gonorrea ; vedi anche Blenorragia . GowERs W. R. . . . . . 750, I~31 Gozzo : ·o perazioni . . . . . . . . . 802 Gradenigo; v.00.i Sindr.ome di - . Granuli di M 11ch : ricerca . . . . . 404 Gravidanza : cellule deciduali nelle o-hiandole liniatiche del 1b acino . . . . . Gravidanza complicata a pielonefrite . . Gravidanza : cura .anti'luetica in . . Gravidanza : diagnosi precoce coi metodi serologici . . . . . . . 87B, I ro1 Gr.avidanza : eclampsia . . . . . . 159I Gravidanza ·e contr.azi.oni dolorose del1' uteno . . . . . . . . . . . . Gravidanza e pneumotorace tera pentico . Gravidanza e tuber~olosi . . . . . . Gravida·nza extr·a -uterina . . . . . . Gravidanza : metrorragie dopo il 5° mese. Gravidanza: somministrazione di chinino Grumi .sa11gt1igni .simulanti parassiti intestinali . . . . . . . . . . . 1039 J

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GUAITA L. . . . . . Guer.ra (I figli della) . G 11er.ra : l•e v.itti.1ne .d ella Guerra (Nella zo,1ia di) . Guerra: fon,do di soccorso

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pei 111,edici 1430 1563, I59l, i728 Gue1'ra: sottoscrizio11,f 'Va rie; ,1edi l'vl edici belgi, Odo•ritoitztria. Guerra : ved.1 anche Disci,pli.na (L'ora deJ.la), lVIedici italiani (Ai), Medicina di g11erra.

H H. . . • • • • • 1019 • Hart ; ' ·edi Torace. Herpes nella polmonite: ricerche batteriologiche . • • • • • • • • • 94

l:f.AMMERL

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I Idi1ozi~

fannigliare .amat1rotica : nuo\·i sin-

t01n1

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l!drocele: cura con iniezione di formolo . Idrofobia: da1ini i1id e1i1iizzab>i li e poteri1221 Idrofobia : accertarneTito 1iei car11i, con,ipe11so 439 Ifo1niceti; \·edi Tonsilliti. Igie11e delle eaJsenme . . . . . . . . . 1037 Igien·e e assiste11za sani tai·i.a tJoei paesi del terremoto . . . . . . . . 1/2 I g iene in guerra . . . . . . 28I, Ioo8, 1225 Igiene e ·sanità militare in Francia . . 3I3 Igiene: p11opaganda . . . IIII, 1285, I500, 1600 Igiene sessuale ; "-edi lVIalattie ·veneree, Vita sessuale. Igie11,e socia·le . . . . . . 2I6, 889 • Ig;'iene scolastica . 22. 166, 215, 1085, • 1502, 1601 I bo-i.ene · yedi alJ!che lVIedici11a di gu·er:r.a , Niedicina sociale, Pulizia, Tifo esantematico. Ileo S pastico; vedi Anestesia rachidea. r.mmunità e aissimilazione . . . . . . 94 Imrpetig.g ine : c11ra . . . . . . . 1427 I1npieg·ati co1nu1iali: licenziam.ento per giustificati moti'Vi; tnco1npetenza dell' a-u,torità giudiziaria . . . . . . 1497 Inipiegati co mu,,..iali: 1iomi1ie . . . . 242 1 niposta di ricchezza 11iobile . . 69, I75, 246, 339, 377, 439, 478, 580, 6I5, 64z, 682, 919, I202~ 1222, 1254, 1431 lniposte ; vedi anche Cassa di pre'Videnza, Tasse. Impotenza sessuale : trattame11to . . . . 372 Impotenza; vedi anche Nevraste11ia. Inaniizione : 1 tfiisio-p~totlogia . . . . . . 465 I 1ico•n1.patlibilità; ,~ed.i eo JLSigliere 1CO Jnu·n ale. Farmacista, Ufficil1le sanita.rio. Incisione di Kehr . . . . . . . I11den11ità ca-valcat1.i1•l1 ~· , -edi 'l'vledici co ndotti. I11de11nità; vedi ancl1e Pe1isio11i. Infantilismo ·dei genitali •t nuliebri . 422 Infanzia anornnale : pro\-,•idenze · . . . . . 888 Imfanzia : tutela' . . . . . . Io85, 1286, 1901 ·Itrlanzia ; ,-edi anche 1.<\cido cloridrico, _.\S/111a card1.aoo, Bambini, Chirurgia dell'infanzia, Lattanti, :l\1011goliSllllo, ìVIortalità infantile. Rachitismo, Sarcotna renale, Ulcera duodenale, \t-0111ito dei lattanti, V t1]yia,-a gi 11i te nel l 'i·11fat1zi a. zia,JJi .

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Pag.

Iniarto poJ.monare. 1:1~i cardiaci .. , • • Infermieri : n1orb1l1ta e m ortal1ta • Jrije r1~iità ; ,-edi Jl edico co11dotto, Pe1isio1ii. Infezione da tetrao·eno fra i soldati . . Infezione delle fe~ite : · trattamento aborti YO • . • • • • : • • 1352, Infezione melitense : reazione agglutinante 11el sa11gue . . . . · · · · Iniezione tripla, tifos a, pa!f·atifosa -~ e parati.fosa B . . . . . . I 11fezio11i emorr.agiche umane . ·. . . I n·f eziQni locali : uso ~ella ~< ~a~l1a » . · Infezioni tifiche : terapia ch1n~111ca . . . · Infezio11i ; ,.,e di anche l\1al.att1e e.sot1cbe, l\ialattie infettive. Infìamnnazioni; vedi Tuanori flogis tici. Irmltrazione perineurale nel trattame11to della sci.a ti ca . . . . . . · · I 11fortuni e arteriosclerosi . . . . . I11fortuni e malattie renali . . Infor:t:Uini seo-,uiti da embolia paradossa . I 11f ortu11io s~crui to da perforazio11e d uod e~ nale tardi.,.a . . . . . . . . · · J11jort u11i: p restazio ni rnediclie, certificati, conip e1zsi . . . 30, 339, 340, 509, 614, 714,

I11fortu11i s u,l lavoro : criterio 111edico d~ scelta e $elezione del P.erso11alt:: . . . . . 111.fortuni •s ul lavoro e lés1oni artific1al1 I11fortuni s ui lavoro : .profil?-~si . . 540, Infortuni; vedi anche :Nied1c1na ~oc1a~e. . Inguine; Yedi Ade11ite, Dolori 1ngt11nal1 , Ernie in,g uinali. . . . Iniezionii endo-\'enose di s ubll.llllat o; ,-ed1 l\letodi• Baccelli. I11i ezio11i iodo-iodurate; ,-edi Metodo Dura11te. Jni ezio·n i ipoder1niche : facoltà . 30, 379, Iniezioni ipode111niche di aci do feni co ; ,-edi :\Ietodi Bacce11i. I1111enrazio11e del cuore e dell'aorta . I J111es ti auto- ed omo-plastici di pelle : azione dell'iperemia . . . . . . l1111esti di organi embrionari : ri.cercl1e . I 1111esti di t essuti freschi . . . . I 1111e ·ti ossei in .coxiti infa11tili . . . Innesti; ,·edi a i1che C.artilagin€ epifisaria, Trapianti. 111 scri::ione ag·li Ordini; Yedi Ordini dei >ned'ici. Insetticidi . . . . . . • I11"etti parassiti: difesa .. 822 , 1624, Insolazione: profilassi . . l 11so11i1ia nei cardiaci . . . • In"nffic1enza car<1iaea e di pe. ie In su•fficienza cardiaca curata con la stric11111a . . . . . . • I 11f'ufficiei1la cardiaca ; ,-edi anche Ct1ore. I n~ufficiei1za urrenale . . . . . . . . Insufficienze epatiche monos intoinaticbe . l 11tcri 11 0; , .e<1i :11edico co11dotto i 1iteri1io. Intcsti110 cras.so: t ecnica p er l'abla:ù1-0ne . Jnte~ ti110 t e11t1e : dilatazione . . . . . . lntt~tin o t enu e: lesioni congenite . . . 1ntc~ti no; \'t:di a t1ch e ..\pparat o ga stro-inte~ tin31 e , Colic l1e , E11terit e , Occlu~ ione i11te-..ti11ale , Perforazione intestin ale, Rett ile, 'fnhercolo-;i.

631 1453 589 673 232 806 54

1074 49 833 976 285 64..3, 1397

631 1419 1541

147-t 609

167

1108 270 1390

92 ,

45'=> 8oz 95 672 1185 1689

19 60

J 1220

1

1

Intossicazioni da gas di g·11erra; vedi Gas asfissianti . Intubazione lari11gea : broncopolmonite consecutiva . . . . : · · · IntUtbazione laringea : t ec111ca e indicazioni della fissazione del tubo . . Inrumazione delle ossa : epoca desui1ta dai caratteri . . . . . · . . . ·. · · · In,·ersione splancnica t otale e s 111drome ip1urigilanrlolare . . . . . . . . . . . Ischial2ia: cura col 1n.e todo· Baccelli Isolaim~nto .dei tifosi n·e gli os.pedali. · Is.p ezioni mt."Cliche nelle. scuole an~e!1ca:ne I.sJ?e~io;ii m·ediche; vedi ai1che Vigilanza 11g i en1c.a . . . . .· Isterismo : conis1ideraz.1on1 p atog·e11e.ticl1e Iodi1o nella tiroide fetale e infa11t1le . I.odio; vedi anche Tintura di iodio~ Vaporizzazioni i·odiche. I od·io; vedi an·che Vaporizzazioni iodate. l peridrosi : cura . . . . . . . . : · . 576, Ipers ensi1bilità ai veleni dopo vacc111azione ant1-tubercolare . . . . . . . . . Iperseu-sibilità; Yedi anche tAn afilassi . Ipertensione arteriosa . . . . .. . : . . , Ipertensione p1ortale, causa d1 var1cos1ta a lla base del torace . . . . . . I pertiroidi~ono : ter.aip.ia . . . . . . . Ipertrofi·a prostatica e pi10statecto11nia . . Lpnotici . . . . . . . Ipocloruria nel tifo . . . . . . . . IpodeDlilocli,sii; vedi Soluzio11e cloro-sodica. Ipofisi faringie~ : struttur~ . . . . . . Ipotensione : s1ntomat olog1a e terapia .

JACOBI E. . JACQUET L. .

. . . . • . . . . .

Je11ineQk; vedi Segno di

]OClIMANN

G.

. . .

-

2S3 283

• •

• •

219

K J{ala-azàr; ·vedi L eish1na11iosi . I{awahara; vedi lVIetodo -·. l{ehr; vedi Iocisio ne di - . 1

h:OEBERLE

E. . . . . . . . . . .

I{u,bisagari o analattia di Gerlier .

L 1688 1688 1149 912 154

1110 733 84

1241 90 1547

955

66

Lacerazione dei tessuti materni nel p art o Landau; vedi Reazione di - . I ,aringe : stenosi . . . . . . . . . Lattante : cont enut o di acido cloridrico ne llo stomaco . . . . . . Lattanti : alimentazione con latte ~perz.u.ccherato . . . . . . . . . . Lattanti : digestione dellia caseina . Lattanti : di.s,pepsia . . . . . . . . . Latte iperzu.ccherato nel] 'ali1u e11tazione dei la tita11ti . . . . . Latte.: mezzi per arrestare l a sectezione copiosa . . . . . . . . La ttos uria . . . . . . . . . . . . I~ a,·oro per gli • storpi e i 1nutilati i11 • ruerra : organizzazione . . . . . . I~a,·oro ; Yedi anche Ane11risani professionali, In fortuni, 1\ledicina sociale. ·

1611 1474 I

142 16o

1071 152..J. 160

883 l

593

1103


-

XVII ,

Pag.

Pag.

l\ialia.1ria : trattamento. con iniezioni endoV·e nose ;d i sub.limato corrosivo . . 1265, 1309 ìVIalati di guerra : tonal~i1tà effetti/vie . . 1655 lVLalattia di Gerbier o kubisagari . 64 1YI.alattia di Ma11chiaJ.a va . . . . . 604 1VI1alattia di O·s .good-Schlatte·r . . . . 978 · l\1alattia di Parkinson : complesso sintonitari. matico a·nalogo . . . . . . . . . . 1276 62 lVIalattia di Parkinson : apoterrapia . . Leishma11iosi speriment ale . . . . . . 735 ìVIalattia di Parkinson : osservazio ne cliLeishmaniosi : tra!smissione . . • • • 703 . 1uca . . . . . . LÉREBOULLET L. . . . . . . . . . . • 39 Lesioni artifìcia.Ji negli i nfortuni sul laìVIal.atti.a di Qu~ncke . . . voro . . . . . . . . . . . . . ìVIalattia di Raynaud . . . . • • I~esioni cardiache; v,e di Cuoire. l\1alatti e cardiaiehe : prognosi . . l\tJalattie contagiose; vedi Malattie infetLesi·oni dei nervi tin guierra ; ' redi Nervi . 1tiv·e. Lesioni di or1igine traumatica . . . . 1423 Lesioni del naso e cavità .accessorie in lVf.alattìe da p.arassi ti a 'n imali neg~li eserguerra ; vedi Naso. ·ai ti combattenti . : . . . . . . . I~esio11i lenticolari : .sintomatologia . . . lVI.alattie del ct1or;e e dei vasi ii1 tempo di guerra . . . . . . . . . . . . . Lesioni ne11vose : casistica . . . . . . Lesioni nerv.ose causa di di.s.turbi \ yasolVIalatti1e del cuore; rvedi anche Cuore. lVIal,a ttie della pelle : metabolismo d.e lmotori e alterazio ni, t ro,fiche . . I305 l 'azoto . . . . . . . . . 93 Let1cen1ia ·act1ta linfatica . . . . . . Malattie d'orecchio, naso e gol.a n.e lle Let1cemia : effetti della soprarenina . 1210 scuole : pr1<Yfi.la:ssi . . · . . 657, I~eucemia : trattaimento co11 benzolo 1244, 1685 Malattie emo1Tagich·e ; vedi Imezioni I~et1coplasi1e : trattam e11to . . . . . . 203 ·e m orragich·e. Leucorrea vaginal.é: trattame11t o . . . . 1490 l\1alattie ·esoticl1·e ; vedi Colera, Malattie inLe'Vatrice: abusi nell'esercizio projessiofetti ve, Peste. 1tn1le . . . . . . . . . . . . 3o, 98 5 lVfalattie gastriche : indicaziQne operatoria L e'Vatri ce : iJide111,11ità per co1igedi n.01i gol\1alatti.e infettive : patogenesi delle ned1tti . . . . . . . . . . . . 508 :Vri ti . . . . . . . . . LeLJatrice': i1iter'Venti che è auJtartizzata 1555 M.alattie infetti v1e : norim e per p1revei1irne a praticare . . . . . . . . 645 1'imp101rtazi.one e la diffusioine . . 101 r, 1012 L c'Vatrice : stabilità . . . . . . . . . 1254 Malattie infettive ; vedi . anche Epidemie, Le'Vatr'bci: congresso . . . . . . . 244 Infezio1tl. ·· Le'Vatrici: scuola ostetrica, i:r,11i.1nissio11e . 816 Malatti1e « mediche » (~e) . . . . Le'Vatrici; vedi anche I1iieziorii ipoder11iiche, Prescrizio1ii abusi'Ve . M·alattie ·mentali : com·b inazioni con malattie nervoiS1e flo1g~stiche . : . . . . . Leuc.oc~ti : rioerche . . . . . . . . 363, 364 !. . .iberi doce1it.i anziarii sotto le arn·i.i (Per i) 1662 lVI.alattie menta.li e n·e rvose comb~na.te . . lVIalattie re11ali : forme più c1011 nuni S eLicenzia1ne1ito ; 'Vedi Medico co1idotto . condo le vred.ute mod:erne . . . . . . 401 Li11•z.ite di età; vedi Concorsi. Lin.foad·eniti tu•b ercolari : S'S'vr · · o+udm~1+eJ+. l\1alattie s·essu.ali; vedi B1enorragia, Organi g;e11ito~ur:inari , Sifilide, Ulcera Liquido cefalo-rachid·eo : 1n·ezzi per ap1)a.-ezmolle , Vita sessuale . zarne gli elementi ceillulari . •. . . . 500 l\1alattie tr0:pic.ali; v·edi Ma.L attie esotiche , Liqt1ido cefalo-rachideo :. 1ni1s ura della ten. Kala-azàr, Spru'e. s1on-e . . . . . . . . . . . . . . 296 l\1Ialattie venie ree tra i militari : tpr1o:filassi 79..0, L·i quido cefalo-rachideo ; ,~edi at1che Liquido .spi11ale. 795, 1448 1Vlamm·e1le : s.parotricOISi . . . . . . Liqt1i1d o spi11ale : n1odificazio11i patolo1579 l\1anicomci. : assiIStepza du'.rante la gu·e rra 1072 .g iche . . . . . . • • • • • Mano·: a11eurismi pro,f essio·n:ali . . . LoFFLER FR. . . . 978 • 551, MARCACCI A. . . . . . . . . . 183 Lotta di . . .. sesso . . • l\1archiafava; vedi Morbo di - . Lue ; \1edi Sifì.li1de. MARKUS 0 . . . . . . . . . . . . . 654 LupuB v ttlgari.s : cura . . . . . . 840 Lussazione abituale della rotula . • 198 lVIascellare s u.ip·e riore : ,rieseziocrre 1p er turmore • mail igno . . . . ~ . . . . . . 363 Lussazione esterna della rott1l a : trattal\1asce1lari : s tu1dio radiolo1gico de11a 11em·e11to o·p eratorio . . . . . . ~ 490 crosi fosf o riea ' . . . . . . . . . . 426 Lussazione spontanea della rott1la • 634 Maischere protettrici contro i .g as asfisLU ZZATTO j\!f . . . . • . • • • . . 1259 .siianti. (irritanti) . . . . 797, 798, 833 ' Maternità . (In di;fes.a della) . . 1082 M M.atri:monio di s ifilitici . . . 1346 Mais ; ·vedi . ._t\J im entazio11e maidica. Matri1nonio : sciogbimento per malattia lVIalaria : G?'r~ttieri della sple1101neigalia di utn coniuge . . . . . . 639 439 1\1a ìaria : cl1n1ic.a . . . r26r A'f edici . . al fr0 nte: per un ti1,r1io 1iel serMalaria: cura chi·ninica . 1615, 1676 'V'lZ'lO . . . . . . . . . . • r629 • lVIali!ria : diagnosi . . . . . . - . 1557 1\I edi ci a.spiranti 'nel R. Esercito . 813 1 Malaria e anchilostomiasi . . • 11.e dici assimilati : asseg1iazi one dei g Jt)adi 1013 • 95 Malaria : lotta contro la - . • 'i\1. edici assimilati e di'Visa 111Ailitare . 1013, ro49, 1450 l\iialaria : p·r ofila.ssi i11 gt1erra 11r4, 1220 629 Legamenti : lassezza pri1n1iti va CGll deformità multiple . . . . . . . . . . Legaan ento larig o destro : sarcoma . : . . I~egaimento largo : fibro·mion1p. ' Tolua:nin·o so I,egam·e nto, tiotondo·; vedi Cisti dermoide . Leg.g e di Couirvoisier e 1"errier . . . . 1659 Legislrtzio1ie sa·n,itaria; \ 11edi Ser'Vzz-i sa-

1

1

1

1

1

1

1


-

~ilJI

Jledici belg'i (Pe r i) . 105, 140, 543, 613 1'vledici belgi, loro 1Jedo'Ve e orfa1ii: sottoscrizion,e . . . 210, 245, 308, 438, 508 "l'II edici condotti : allogg·io . . 1155, 1222 Atl ed i ci conàotti : anzia1zità . . 440 ~1\11 ed i ci con dotti: A ssoc'iazio'ne N az,io1iale dei . . . . . . . . . . . 27, 67 , 948 lvi edi ci co 1z,dotti : capitolati (interpre tazio 11 e, di1Jerge n,ze col regola11ie1ito degli i ni.piegati coniunali, ecc .) . . . 341, 647, 714, 950 111edi ci C01'idotti: Cassa p e1isio ni ; , ·edi Cassa pensioni. 1vl ed i ci condotti : Ca'Valctttiira; ·v edi - : ind e 11 nità di cl111alcat'ura. Medi ci condotti: colloca"tn,ento a riposo . 1694 lVledici condotti : co1npens i (per l'assiste11za ostetrica, per prestazio1ii ad info-rtu1,iati, per l' estrazio1ie di denti, p er cu1"ci della tio-·Ha, per operazio1ii chir11,rgic1ie) . 302 311, 1051, 1221, 1462

Medici co1idotti : co1np en.si (per supplenza, per ri1iuncia a congedo,, per ser'Vizio prestato prinia dell' appro'Vrrzio'ne del capitolato) . . . . . 177, 814, 1396 "l'tl edici con.dotti : co1icorsi (no n11h1e, grad i1,a toria, li1nite di età, legalità) . . 410, 47~ 580, 817 l\1edici co11dotti: congedi ·e licenze . . 30, 147, 179, 246, 278,, .547, 680, 779 , 985 , 1221 , 1323, 1324, 1326, 1327, 1430, 1431, 1463, . 1498, 1531 . l\!f edi.ci

condotti consorziali raspettati-ve, di11,ii ssioni, interinati) . . . . . . 1252, 1326 l\ledici condotti: diniissioni (niodalità e te r11ii1ii per rassegnarle, sostituzione, congedo, pagantento dello stipen.dio, per in ferniità, per ser.1Jizio 1nilitare, d'o,bbligo, infermità co1isecit1ti1Ja) . 143, 246, 644, 646, 777' 814, 885 , 1336

.

ll-Ied1ci co ndotti: diritti acqitisiti nello · sdoppianzenlo di co 11iit1ie . . . 1154, 1192 i\1 ed ici co 1idotti: diritti di ass11.11zio,n e in opera pia . . . . . 108 1\1edici .condotti e citre ospe4aliere . . . 1052 Medi ci co1idotti e La g11,erra . . 775 , 1049, 1529 .vl ed i ci co11dotti: clettor.ito a11inlli1iistrati1.,0 . . . . . . . . . . . 141' 777' 1663 :AJedici co ndotti: eso11 ero dal ser'V izi o militare . 813, 814, 846, 950, 983 , 1052, 1155, 1 2 ~ 3 , . l~6o , 14?3 , 1498, 1499, 1695 , 1696 'Aled1 ci co ndotti: 111de11111tà di ca-valcat1tra 29, 246, 310, 746, 1014 . . 'Al ed 1c1 co 1id ~tti : i nd e11ni tà d; s1t,pplenza, . .

per 111alattza 11011 contratta iii ser'Vizio .

IOC)l, \.!

1431 1\ledici condotti: i11/er111ità e infortu 1ti . 1 43 11[ • • 277' 278, 3 78, 1360

11

P ag.

Pag.

I

-

ed1 cz. co ndotti i11teri1iali (sta bilità Licenzia n1 e1ito, obbligo della 1Ja.cci 11Jt1zi~1ie , assc1i:::a, congedo, co 1itribi1,to al Colle~ io-e_ OH'Vi tto, servizio niiLi tare e co11se r''l'a:zo11e del posto , fine di fer111a) 340, 845, . .

1324, ~300 ,. 1464., 163 I, 1663 , 1695 , 1729

11Iec:z c1 co ndotti: l1 ce 11:1a111 ento (Per fi1ie d 1 I e r111a, per difetto di lldi to, co 1icorso a i~ e 11 ti eh e. co ud izio Ili, no tifi ca, 111 oti1Ja~ 1oni>, dzsdettc1 fuori ter111i11e, ric0trsi ecc:). b8 , 378, 410, 509, 646, 667 , 984, 1466, 1729 11lt d1 c1 condotti 111 obi litoti dalla Croce Rossa (diritti del Co111 u11 e e ~·erso il (> Hl ll ll t')

·

·

·

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·

·

·

949, 984

~I edici

co ndotti: 1io1H i ne (deliberazioni, procedure co1z.silia1 ..i illegali, i n1 pug 1iati1Je, ricorsi, au n1t Lla 11ie1iti, legitti11iità, co1ida1i1ie pen.ali, stabilità) . . 107, 175,

440, 477, 508,, 1080, 1463' 1663 Medici co11 dotti : 011eri ; vedi - : prestazio1ii .

Me dici co1idotti : p er i L ricliiatri.o a Lle ar11'ii dei - . . . . . . . . . . . . 1357 Me dici co 1idotti : prestazioni (obbiigfii di citira, 1Jacci11azio1ie, operazio1ii cfiirufYgic1ie, ser1Jizio ostetrico, ser'Vizio in locali d'isolanie'J'ito, cu.re ai cara bi1iieri, ca1ito1iieri pro1JinciaLi, deten,1t.ti; vedi ain che - : co nipe1isi) .· . 478 , 509, 646, é8o, 770, 950, 1051, 1084, 1117, 1192, 1430 "JVI e dici co >~dotti : ricclie.zza. ni,obile ; vedi

Inip oste . Medici co1idotti: rilascio di ce rtifi cati; Yedi C ertijìcati. Medici condotti : ser1Jizio a sca~va lco rriccliezza n1.obile, stabilità) . . 580. 1119, 1360 l\Ied ici co n.dotti : ser1Jizio di g iura lo . 143 Medici co1idotti : sospe·nsio1ie dei co11,f!e di a11111t,ali . . . . . . . . . . . l l 19 Medici co nd otti : sost.itzflzio11 e ; ,·ed1i - : s1t.pple11ze . Medi ci co1?dotti sotto le arnii: co1n.p euso per sostituzio11e, co Hg·edi ' · pen s io 11.i . . 1230, . r53 1, r6g7 M ed·1ci condotti sotto le arn1i: posizio1ie di fr01ite la,l C oniiit1ie (CO nser1Jazf 011 e del posto, di11itti) . . 177, 845 , 919, 949, 950, 1052 , 1192, 1431, 1630, 163 1, 1665 , 1669, 1699

1\!Iedici co-n dotti sotto le ar111i: st1ipe 11dio e co nzp ete 1ize , tasse . . 815, 845, 885, 919, 1051, 1052, 122 1, 1222, 1254, 1325, . . 1326, 1396, 1397, 1430, 1431 , 1463 , 1694 M ed1cz co·1idotti sott.o Z.e ar111i: ser'vizio 1Jo?o!itario . . . . . 919, 153 1, 1630, 1632 Medi ci co11dotti sotto le armi: supplenza 546, 8 r4, 1665 , 1697

"/Yl edici co ndotti: stabi/.ità (Periodo di pro't•l1, d ~corr~ 11 za , 11it01JO co ~1~orso, ri>t~Jn1.i11a dt;po b1ce 1~ zia tn e11 to, ser1J1z10 pro1J'V1SO'Jio, co nsorzi, ecc.) . . . . 31, 213, 310, 340, 440, 509, 6..t.7 .

509, 548, 667, 714, 1119, 1360

l\I edici co 1idotti : stipendio (pa cra1n e11 to arretrl1ti, i11.adegu,ato al lav oro )b ecc .) . 143. 680, 844. 885, 950 I'lledici co11dotti : stipe11 di o; \·edi ai1che Stipendio. i\II e ~i c i co1idotti supple1iti (o neri, sta bibztà co11sec1,1,ti1Ja, elego·ibilità a nz 1ni1iist~a~i'Va) . . . . . . . . 14r, 175, 615 "J\1edici co1idotti : siipplenze (di Cùllco·hi sotto le aruii, di colleghi sospesi , di Zoll~ghi 111a Lati, ~ e l 1Jeteri11,a rio, i1i ser'V.izio), rz cchezza 111.obile, ecc. 246, 379, 438, 646. 647 , 680 816, 985, 1052 , 1156, 1323 , r324, 1325, 1326, 1327, 1360 l\l ed ici co1zdotti: 'Vaccinazio 11 i; , ·ecli _ : presta:; i0-11 i. I'v!e~ici. co ndotti; ,·.edi ai11che Cassa pe1isio-

-s1011i1 Co111 pe11si, C01idolte 111 ediche Co 111cred.i, Co11si,g-lio co 1n11,1iale Croce Rossa Do1!iici lio dli scccorso, J1{1.piegati co 1H1t~ 11~!1, 1111.poste , I'vl edi ci di Opere J:>ie , Medi co co 11dotto. Pensio1ii, Sanita1i, Ser1Jizi.o. ferro~· iario, Ser11izio ostetrtico, Ser~11~1 q niilitare, tipe 11di, Tasse. ."\l edt!Ct : co 11 tro la partecipazione ai duelli .

'


I

-XIXPag.

-

Medici dei comuni devastati dal terremoto l39 172, 210, 24r, 613, 679 Medici della milizia territoriale: gratifica• zione . . . . . . . . . . . . . 1015 Medici della Croce Rossa: mobilitazio1ie, dimissioni, condotta medica . 1155, 1253, r728 Medici di case di salute; riposo settimanale 378 Me dici di Opere pie co?-i servizio di condot~a: stip.endio . . . . . . . . . . 815 Medici di Opere pie: ineleggibilità a co1i siglieri provinciali . . . . . . . . 9r8 M ediCi di Opere pie: ser'Vizio militare . . 1120 l'll edici di Opere pie; vedi anche Medici ospedalieri. Medici di ospedali italiani all'estero : no• mina e concorsi• . . . . . . . . . Me dici d'Italia (A i) . . . . . . . . Nledici ferro'Viari di reparto: nomina, autorizzaziOrne . . . . . . . . . . . . 744, 846 Medici (I) e l'esercito . . . . . . . . 1152 Medici in guerra : Opera di solid•a rietà e di pietà per i - . . . . . . . . 1450, 1529 Medici iscritti 1iei 'Vari Ordini d'Italia: numero . . . . . . . .. . . . . . 409 Medici (L'opera dei -) nella nostra guerra 1$I8 Medici (L'opera dei) nel terremoto d ella r7r Marsica . .. . . . . . . . . . . Medici niilitari (A proposito di) . . . . 172 Me dici militari assimilati; vedi Medici assimilati. Me dici militari effettivi e richiumati . . io4 Medici niilitari francesi: libro d'oro . . . 314 IVI ediOi militari morti suD campo . . . . 173 Medici mili tari (Per i) . . . . . . 409, 438 Medici militari; vedi anche Medici sotto le ar1ni, Servizio medico militare. lVIedicina di guerra; vedi Aforismi, Alimentazione del soldato, Am.bu~anza chirurrgica, Am.p utazioni, Armi chimiche, Artriti purulente, Assistenza ai reduci, -~uto1nobile .r adiologica, Automutilazioni, Bom1b e a&fi.ssianti, Caserme, Casco·, Chir.urgia, Chirurgo in guierr.a , Congelazio11i, Convenzione di Ginevra, Croce Rossa, Cuore da sforzo, Decubiti, Debilitazioni, Derim atosi, Diabete, Dia.r rea di trincea, Dispepsia d·a fatica, Dissenteria, Epidem1e, Esama psicologi1ei, Fatica, Febbre tifoide; Ferite, Feriti, Flemmone gangrenoso, Freddo, Fratture, Gangrena gassosa, Guerra, Igiene e sanità milita.re, Infezioni da tetrageno, Insetticidi, Inso~ lazione, Lavoro per i reduci .storpi e mutilati, Malaria, Malati in .g uerra, Malattie del cuore e dei vasi, Malattie infettive, Malattie veneree, Manicomi, Medici condotti, Medicina sociale, Medico-soldato, Mem1bra artificiali, Naso e caività accessorie, Nervi, Nettriti, Neurologia, Neuro-psicosi, Occhio, Orecchio,' Ortopedia, Otorinolarin·~ologia1, Pane di guerra, Parassiti anim1a11, Pazzia d'imrperatori, Pridoochi, Pirofilassi, P·r'ofughi di guerra, Proiettili scappianti, Propagande mediche, P.sicologita rnri.1itare, P·u lizia dei soldati, Radiologia, Salute dei soldati, Sanità militare, Servizio militare, Servizi sanitari, Setticemia gangrenosa, Sind-romi nervose, Soldati, Soldato ferito, Sordità in guerra, Tifo addominale, Tiifo esantematico, Tifo ricorrente, Tiintuira di

jodio, Trasporto dei feriti, Treni-ospedali, Truppe in .alta montag,n a, Ufficiali medici, Vaccinazione, Vestimenta complementari, Vita sessuale. Medicina infortuaiistica ; vedi Infortuni, Medicit?-a legale. Medicina legale : comunicazioni va:rie 1350, 1387 Medicina legale nelle lesiorui traumatiche del rene . . . . . . . . . . . . 1454Medicina. legale; v·e di anche Aborto criminoso, Auto-contusioni, Docimasia polmonare, Inrfortuni, Inumazi{)(ll.e, Referti, Putrefazione. Medicinali: commissione . . . . . . . 106 Medicinali: fornitura di medicinali ad Ope-

re pie

.

. . . . · · · · · · · · M edici1'Vali : forni tura; vedi anche Farmacisti, Medici co1idotti, Presid1. medici. M edioinali : pagamento . . . . . . . 580 Medicin.aJ.i : rincaro . . . . . . . . 1316 Medicinali sommitiistra.tri da medici. 3ro, 919, 984 Medicinali: somministrazione gratuita ai poveri . . . . . . · 2r3, 440, 477, 547, 143Z Medicinali: tariffa . . . . . . . . . ro53 Medicinali: vendita nelle drogherie . . . 44r Medicina mili.ta·r e : vedi M·ediic:iJna di guerra. M·e dicina sociale : va·rie . . . 877, 1285, 1500, 1532, 1600, 1633, 1730· Medicina sociale; vedi anche AssicUlt'az.ione, · Igiene socialie, Infermieri, Infortuni, Medicina di guerra. Medici negli eserciti anticki e moderni . . · 81r Medici offesi o segnalatisi in gru1erra .(Per i) rrge> Me dici ospedalieri : domande . . . . . 613 Medici ospedalieri : sciopero . . . . 106, 173 Me dici ospedalieri: servizio militare, di11itti 984 J 120·, 1631, 1665 Medici ospedalieri; vedi anche M-edico ospedaliero. Medici: per una 1~aggiore produzione di r223 Me dJ:ici rie hiamati (I) . . . . • . . . 1496 Medici sotto le armi: diritti pressa Opere Pie . . . . . . . . . . . . . . I5Jl Medici sotto le armi: gradi e retribuzioni 1080, 1358. Medici sotto le armi: per i - . . . . . 1728. Medici sotto le armi: stipe1idi . . . 1499, 1729Me dici sotto le armi; vedi anche Me dici condotti. Medici specialisti: F ederazio1ie Nazionale . 28 Medici stranieri: esercizio i?i Italia . 244, r666 Medici; vedi anche Medico, Sanitari. Medico : atteggiamento ·m entale in presenza del suo ma:lato . . . . . . . . . 47° Me dico-chirurgo dentista: titolo di - . . 917 Medico condotto dimissionario di ufficio: abbandono del posto; contestazione di addebiti . . ·. . . . . . . . . . . . 604 Me dico condotto e veterinario co1idotto : cuniulo delle due cariche . . . . . . . l53I Me dico condotto fratello del sindaco . . . 744 Medico condotto (Le vicende d'un) . . . . ~43 Me dico condotto : mezzi di trasporto nelle sostituzioni per .licenze bre'Vi ed ordinarie 985 Medico• condotto pensionato: riassunzione in • servizio. . . . . . . . . . . . . . . l 77 Medico co-ndotto pensio1iato: riassunzione in chezza mobile e Cassa pensioni . . . . 647 Medico condotto pro'Vvisorio: contributo ricne e supplenza . . . . . . . . . . 175


-xxPar.

Pag.

Medico condotto: se dimissionario per servizio militare . . . . • . . . . . . Medico condotto: servizio ferroviario: re'V OCa

.

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·

8I4

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Medico condotto : servizio in due comuni: inconipatibilità con il capitolato Medico condotto : titolare di condotta vacante: indennizzo . . . . . . . . . . Medico condotto; vedi anche , Me dici condotti. Me dico: della Croce Rossa: incompatibilità con impiego civile . . . . ' . . . Medico ; la misisi.one del - . . . . . Medico laureato in Francia: esercizio della professione . . . . . . . . . Medico necroscopo: obblighi . . . . . Medico ospedaliero: compenso per sostituzione di collega infermo . . . . . Medico ospedaliero dimissionario: compenso pel mancato congedo . . . . . . NI edico ospedaliero : diritti . . . . . . Medico ospedaliero•: trattamerito ne&la. chiusura dell'ospedale . . . . . . . . . Medico ospedaliero; vedi an0he Ospedale. Medico poeta (Un) : Ferrati I. . . . . J\II ~dico: responsacnlità nella morte dell'infermo per rifiuto di assiste11.za di urgenza. Me dico: rifiuto di visita a ferito . . . . M edioo ooldatlo ; illustrato da Guido Baccelli . . . . . . . . · . . . . . . Medico specialista : chiiamaito dal Comu1ie Me dJico stabile : licenziamento . . . . Membra artruficiali cinematiche . . . . Meni•ngite cerebro-&pi.n ale: casistica. . . . Meningite cerebro-spina.le: · disinfezione . l\1eningite cerebro-spinale: ~pi·dem~oltogia Meniingite cerebro-spinale : forme cliniche Men·i ngite oerebro-spinale (La). . . . . Menjngite. 1Cerebtr01spinale; :vedli anche Sieroterapia. Menin~iti atfebbriùi . . . . . . . . . Meningiti; v-edà. anche Pachimeningite. Meningococco : locailizzazione polmonare . Mlenitng.oencefallooéle vd.1 ~min~ con aissenza dell 'occirpò.tale . . . . . . . . Mercuriali; vedi Antiluetici. Mesotorio : nel cancro dell 'u·t ero . . . . Mesbruazione viicariante e mestruazione cQ!Ilplementare . . . . . . . . . . l\1estruazioni : distu.r bi vasomotori e secrezi'o ni irn terne . . . . . . · . . . Metodo Abbot nella cùra della scoliosi. . l\1etodo -~bderhalden; vedi Cancro, Gra,·idanza. Metodo Baccelli delle iniezioni endovenose di sublimato : indicazioni . . . . . . . Metodo Baccelli delle iniezioni endovet1ose di su1b limato nella .malaria . . 1245, l\fetodo Bacoelli delle inieziorui Ì\Podermiche di fenolo nella cura dell'ischialgia ì\'.Ietodo Ba()Celli delle iniezioni irpodermdche di fenolo nella cura e profilassi del teta.no . . 403, 1105, 1106, 1108, )fetodo Besredka per la prevenzione d ell '~11afilassi . . . . . . . . . . . . l\Ietodo Dura11te nel trattamenbo di artrosi no vite tubercolare . . . . . . . . 1\I todo Jt'orlanini; vedi Pneumotorace artificiale. fetodo l{awahara nel trattamento della pleurite pu n11enta . . . . . . .

174 644

1697 25

29

885

478 744 611 508 580

1

651 212 30

166o 942 739 910 299 665 332

Metodo Biilau .m odificato nella cura delle pleuriti pumlente . . . . . : . . . . 1482 MefflO!l"a~e culmt~ loottl gelìaitlllla: . . ~ .12'.r4 Metrorragie dopo 11 5° mese di gravidanza . . . . . . . . . . . · · · 883 Miastenia : .p atogenesi . . . . .. . . • . 6o8 Miastenia : -sintoma patog.nomoruco. . . . . 6o6 M.iicror<Taniismi : amici e netnJici invisi1b ili 217 Mrictrorganism~; veidi anc1he Batteri, Te-; traigeno, Tonsilliti, T-0ssine a.n:iicrobiich·e, Tnipa.n-0somia., Sel1enom.anos. M~dollo spi~ale : compressiione da tubericolDsi . . .· . . . . . . . . . . . l 187 Midollo splm.al·e : trattamento delle ferite d'arma da Duoco . . . . . . . . . 1343 Mefil~i·stocele cervicale . . . . . . . 365 Midol1o s1pinale : traurna . . . . . . 1042 Milza : chirurgia . . . . . . . . . . 527 . Milza; vedit anche Splenomegalia, Spleneotomia. Minz1one : distU11bi nella tabe . . . . . 1427 Miocarcùite interstiziale .sifilitica . . . . 58 Mioca11d.iti :. :manif·e stazioni mitraliche . . 464 Mioima dell'istmo .u terino consociato ad 1aidienocarcin'd!nia del corpo uterino . . 336 Mioma dell'utero : necr-0si settica . . . 673 MilOpia : cau1s e . . . . . . . . . . . 105 Miosi ti . . . . . . . . . . . . . . 733 Misure sanita-rie; vedi Assistenza sanitaria, Profu.g hi di g·uerra, Servizi sanitari. Mola vesciool a.re in parto bigemino teratologico . . . . . . . . . . . . . 1518 Mongolismo e senso musicale . . . . . 1147 Monofagismo : ricerche . . . . . . . 268 M 01ite p ensio1ti; vedi Cassa di previdenza, Pensioni. Morbillo: crura con sie110 di convalescenti 1239 Morhillo e ria·m mdssilo ni nelle scuole . . 369 Mo11billo: d.mrn11nità dei .p iccoli lattanti . 427 l\11ot1bo ceruleo : casistica . . . . . 853, 860 Morbo ; vedi Malattia. Morfì.na causa di ritenzione urinaria . . 1555 Mo'riz; vedi Reazion·e di Moriz...""'eiisz. Mortalità infantile nel comune di Mo·dena . . . . . . . . . . . . . . 673 Tv.Lortalità; vedi anche Demogira:fiia.. Morte; vedi Visite necroscopiche. Movimento; vedi Debilitazio!IJÌ. Much; vedi Granuli di -. MUiSColi; vedi JVliositi. Mutilati : assnstenza . . 1021, 1103, 1532, 1533 . 1613, 1653, 1730 • 1

1

1

21 1279

533

882 1355 569

\

1525 1309

1508 1684

575 1685

12

N Naso e oa\ri.tà accessorie: lesiioni in guerra . . . . . . . 1333, 1365, Naso : profilassi delle mia latti e nelle scuole . . . . . . . . . . . 657, Naso; vedi anche Seborrea fluente. N ati-rriorti : denunzia . . . . . . 951, N.ecrobiosi, ricerche . . . . . . . . f\Tecroscopie; vedi Servizio necroscopico. K earosi fQSf orica déi ma~ellari : studio radiologico . . . . . . . . . . . . Xefrectomia nelle :fistole ureteriche . . . )Jefrectomia : tecnica . . . . . . . . X efrite : pressione del san<Tue e del polso X efrite sifilitica . . . . . ~ . . . . . •

1401 689

1354 704 426 9rr

708 234 14~3


-XXI•

Pag•

Nefrite : .sintom:i oculari . . . . . . . . 142~ Nefrite sperimentale . . . . . . . . . 20 Nefriti: azotemia e costante uireo-secretoria di Ambard . . . . . . . . . . 1042 Nefriti : esame fumnopaJe del rene . 196, lg8 Nefriti : patogenesi nell1e malattie illlfetti ve . . . . . . · 1 • • • • • • • 1555 Nefci.t i; v·edri. 0111che Brighti~i. N efrotifo e nefro-.paratilfo . . . . . . . 224 Nefrotomia : sutura consecutiva . . . . 569 Neonato : dimostrazione dell 'av.venuta re• • sp1raz1one . . . . . . . . . . . . 400 Neonato: lesioni intestinali congenite . . 1547 N eoplaSttna mediastinico . o aneurisrmia aortico? . . . . . . • . . . • · • • 397 N eoproduzione fibr-0-lipama.tosa sotto-a poneurotka diella coscia . . . . . . . 365 N eosalvarsan : azi-Ollle com·p araita col salvarsan nella sifilide . . . . . . . . 6o4 N eosalvarsan nelle cure di sirfilide maligna ribel•l e al mer,c uri·o ·. . . . . . 1421 Nervi : chirurgia delde ferite in guerra . . 700 Nervi : lesioni in guerra . . • • • • • 1097 Netwi vaghi; vedi Vaghi. Neurite tossica da chinina? . . . . . l68g NeUTologia (La) e la guerra . . . • . • 227 Neuro-psicosi: cura in guerra . . . . . 1205 Neu~i ve acu:sti~he . . . . . . . 1307 Neurosi : dolore nelle - . . . . . . • 421 Neurosi reStpiraJtorie . . . ._ . . . . • 163 Neurosi traumatiche . . . . . . . . 909 Neurosi traumatiche o neurosi da inden. ? • • • • • • • • • • • • • lllZJOO. 567 Nevralgia brachiale . . . . . . . . . . 1184 Nevralgia del ttigemi11J0: cura . . . . 331 Nevralgia del trigemino : reperto rad:io,gra.fi.CO

911 671

Nevralgia spinale di BrQdie . . . . . . . Nevralgie; vedi anche An·g ina di petto, Dolori, Neurosi·. Nevrastenia : cura . . . . . . . • • • 2_.) 7 N evrasit~nia ses:sua.1 e . . . . . . • • • 541 N·evriti e polinevriti i•n guerra . . . • • 1313 Nevrosi; vedi Neurosi. Niicotina tabagica: azione sul sistema circolatorio . . . . . . . . . . . . . 1211 Noduli sottocutanei nel re11rnafismo artiticol~

acuto .. . . . . . . . . .

1550

Nomine ad impiegati comunali (Le) • . Nomine; vedi anche Mediici condotti, Ufficiali sanitari.

242

Nucleo lentioolare; ve&i Lesioni lenticolari. <e Nuova ca:rne » ; vedi ETnie.

o o .b esità e a1ssicurazione vita . . . . . 1061 Occh'i: ferite in gu.erra . . . . . . 795, 1556 Occhio : protesi . . . . . . • • • . . 97-. Occhio; vedi a1nche Blefarite ciliare, Blefarospasmo, Cataratta senile, Cheratite, Cherato-sclero-iridectomia, Dacriocistite, Glauooma, Globio oculare, Mippia, Nefrite, Oftalmia, Oftalmoplegia, Oftalmoscopia, .PupilJa. Occlusione intestinale : casistica . . . . OoclusdJone intestinale : tensione swperficiale del sangue . . . . . . . . . Odontalgia da p.olipite . acuta : prescrizione Odontoiatria lln. gmerra . . . . 925, 957, •

Pag.

Odontoiatria in guerra ; vedi anche Sottoscrizioni. Ofta1qia SÌ!Iljpatica : cause, patogenesi e cura . . . . . . . . . . . . . . . OftaJJmoplegie estern.e e aftta1mpplegia m.1astenic.a . · . . . . . . . . . . . Of.talanoscopia : · dispQsitivo . . . . . . . Olfazione e variaziorui di .p ressione sul :c?nnetto superiore du;rante la .dJeglµtiUQ.ne . . . . . . . . . . . . . . Olio di ri~ino : pericoli della prescrizione oon felce m·asichiJo . . . . . . . Olio ·di paraffina nel trattamento delLa st'itiich-èzza . . .. . . . . . . . . . . ÙLSBAU:SEN (von) R. . . . . . . . . .

166 606 363

1

OnorMi: ricupero . . . . . . . Onorari : valutazione . . . . . . Onorari; vedi anche CompenSri.

. .

. .

• .

570 913 168 252 311 l l 17

Operazioni addominta.li : oeonsideraz:i1oni . 594 Operazik>ni chiruTgiche e medicazioni nei treni-1ospediaJ.i . . . . . . . . . . . 702 Operazio.ni in due tempi, :con speciale rtiguamo al trattamento del cancro . . . 419 Operazioni iehiru1rgiche ; ·vedi anche Disin- . fezione, Shock operatbriio, ecc. Orchiti tt11bercolari primarie: cura . . . . 1285 1

Ordine dei medici della provinc~a di Arezzo . . . . . . . . . . . . . . 1050 Ordine dei me<J,ici della provincia di Mi~ano . . . . . . . . . . . · . . . 945 O-ridine dei medici della provincia di N apoli . . . . . . . . . • . . . . 916 Ordine · dei medici della provincia di Palermo . . . . . . . . . . . 578, 916 Ordtine dei medici della· prov.incia di Perugia . . . . . . . . . . . . . • 982 Ordine <:Lei medici di Reggio Emiltia . . . 775 28 O.r dine dei medici d~lla provjncia di RomJa 211, 1050 Or<f.ine dei medici della prov'rincia di Rovigo . . . . . . . . . . . . . . 643 Ordine dei medtci della provincia di . Sassari . . . . . . . • . . . . 982 Ordin'i dei medici: federazione . . . . 28, 66 173," 307, 916 Ordi1ii sanitari: obbligatorietà dell'isc.r izione . . . • . . . . . . 244, 1154, 1395

Oreochi10: anomialie congenite del padiglione . . . . · . . . . . . . . . . Oxecchio: distur:bi consecutivi ad alterazioni dell'apparato circolatorio . . . . . Orecchio: plastica d:el padiglrlJone . . . . Oreochio : profilassi' del1e .maJla ttie d' niel1e scuole . . . . . . . . . . 657, Orecchio medio : tratta.m ento del caitart10 sec-co

.

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Orecchio : tra11mi di guerra . . . . 1089, Ore:cchi:o; vedi anche Otite, Otiorinolari.rigolo~a, Ronzii, Ud~tp. Org.am digerenti ; vedi ~erofagia, &pparato diger.ente, Dispep.s ia, Stomaco, Intestino, ecc. Orgaini g·erui,tali ; vedi Genitali. Ormone peristaltico . . . . . . . . . Ortjopedia: CiOOlc,etiUo .m oderno . . . . . Ortopedm in guerra . . . . . . . . O~rtQpOOia di guerr.a; vedi anche Medicina di guerra. Osgood ; ·ve·di Malattia di OsgoodSchlatter. Ossigeno nel sangue degl~ uricemii-ci . . 1

l6r 537 98g 689

1491 1126

373 1599 262


--- XXII Pag..

Pag.

Ospedale : disciplina interna . . . . •. l.J25 Ospedale: soppressione del posto di vicedirettore; stipendio . . . . . . . . . 578 Ospedali di Napoli (Il problema degli ) 474, 544 Ospedali di R oma e terremoto della Marsica . . . . . . . • . • . . . • 613 Ospeda'Li di Venezia . . . . . . . . . 444 Ospedali : isolamento dei tifosi . . . . . 270 Ospedali; vOOii anche Medici oopedalieri. Ossa : carratteri in 1rap-porto a.ill 'epoca. della irn111m azione . . . . . . . . . . . . 609 Ossa; vedi anche Cartilagine e.pifìsaria, Fratture, Mascellari, Trapianti, ecc. O,s sido ferrico colloidale : azioni . . . . . Osso nasale : sviluppo n ell ' U()(lilO • • • • Osteomielite acuta in neonato . . . . . Osteomielite dell'est'f.emità SU\Periore del femore : diagtnosil e ·p rog·n osi di alcune f-0rme . . . . . . . . . . . . . 1109 Otite; vedi Ascessi otitic:i. OtJorinolarimgplogia in guier·r a . . . . . 1031 OttuTamone dei canali radicolari dei denti 1284 Ovariectomia: adliposi consecutiva . . . . 1245 Ozono: irn:fluenza sulla respirra ziooe . . 400

p Pachimeningri.ite interna nei 1barn1b ini . . . 203 Padiglione dell'orecchio: anomalie congenite. . . . . . . . . . . . . . 161 Padi1glione del'l 'orecclùio: plastita . . . . 989 Pagamento di visite; vedi Competenze. Pancreas : diag·n osi delle a:ffez.ioni dell 'esame diel contenuto dt1od.enale . . . . 1066 Pancreas : preteso antiagoni•s mo della secrezione interna con l 'adrenali·na . . . 1072 Panct!'eas; vedi anche Pancreatite, SteaJtonecrosi .p ancreativa. Pancreatite acuta . . . . . . . . . 260 Pane, Panificazione . . . . 240, 314, 345, 382 444, 574, 618, 841, 1047, 1322, 1353, 1465 Paraffina nel trattamento della colite . 370 Paraffina; vedi a nche Olio di -. Paralisi da parto . . . . . . . . . . 1681 Paralisi. di ori1gi11Je chirwgtl1ea ed ostet rica 145 l Pairalisi emigl'OS!S()lfaringruaringocervicale . 230 Paralisi irufanti~e : trattamento chi111.ligico . 6 Parali~ progressiva giovanile . . . . . 876 Paralisii p rogressiva : patogenicità della spirochete . . . . . . . . . . . . 1044 Paratisi progressiva ; vedi arnche Sclerosi a .p iastre, Sifill~de. Parassiti animal i negli eserciti combattenti . . . . . . . . . . . . . . 822 Parassiti animali ; vedi anche Pediculosi, Parassiti intestinali. Para~it~ intesti'll.ali simulati da grumi sang-w1g n1 . . . . . . . . . . • . . . 1039 Paratifi : caratteri. . . . . . . . . . . 1723 Parati~o B : re-perto anatomico . . . . . 367 Paratilo ; vedi anche F ebbri parati:fioidi Infezione tripla, Nefrotiifo. ' PairatiToidi ; vedi Tessuto paratiroideo. Pankinson; vedi Malattia di - . Parotite: complicazioni poco note . . . 1074 PaTotite epidemica uniJaterale . . . . . 128 Parto bigemino teratologico: mola vescicolare . . . . . . . . . . . . . . 1518 ra.rto : lacerazione ded. tessuti materni. . l6Il Parto: morbosità e manovre endouterine 1591 Parto: u~ di scopolamina-m01fina . . . . 1489

P a.rto; vedi anche. Distocia, Paralisi da-, Pu enperio. PASTRO L. '• . . . . . . . . . 183, 306, 315 Patologia gie:n·e rale : .progressi . dovuti alJ.a Fa:-ancia. . . . . . . . . . . . . . 166r. Paitologiiia profes&iionale ; vedi Lavor0, Medri.cina sociale. Patologia speciale medica: per la difesa della - . . . . . . . . . . . · · 33& ~azzia d'imperatori od .a;b,e rrazione nazionale? . . . . . . . . . . . . . . 1247 P:azzo epilettico: sutura in,fmparietale e canali '. i·nfr:apari:etali . . . . . . . . 767· Pedilcu1losi e tifo petecchiale . . 598, 600, 601 P1edi~ulpsi , ; vedj anche Pidoochi. P·ellagra : etilologia, p reve.nzione e cu.r a . 156ç> Pel1agra : ooservaziom di L. C. · Farilllli. . 941 Pellagra : patogenesi . . . . . . . . . 838 ~ellagria : trattrumento . . . . . . . • 838 P·elle : cura de1le affezioni : . . ; . . 499PellJe : disimezione . . . . . . . . . 43 r Pellle: innesti auto- ed Qtllo-pJ.astici; azione dell 'ilpeTemlia. Pel.l e; vedi Ac ne rosacea, Affezioni cutanee, Alimientazioine moodica, Dermatosi, Bcze'll1a, Eritema, IJ:n..p,e tiggiine, Malattie .della pelle, Psoriasi, RadiJode.m niti, 'f.ig,n a favo.sa. Pensione: abbandono d el servizio per .i n! ermità. . . . . . . . . . . . 277, 378. Pensione ad ufficiale medico della Marina. 885. Pensione: domanda per la LiquiJdJazione . 1052: Pensioni alle '1Jedove e agli orfani . . . 478 Pensioni e indennità liquidate a medici, loro '1Jedo'1Je ed orfani. 377, 476,_679, r250, 1461 Pe1isione e i1tf ermità contratta in ser'1J~zio. 277· Pensione : in rapporto ad aspettati'1Je ed interinati . . . . . . . . . 245 , 579, 844. Pensioni : li qui dazione (computo,, aggiudicazione) . . . . . 29, 31, 177, 213, 245, 277, 278, 340, 34r, 438, 439 441, 478, 508, 547, 578, 580, 714, 919, 1117, II18, 1155 lr92, 1202, r324, l36o, r464 1499, 1632, 1694, 1697, 1729· Pensio1ii (Per le) ai mecCici dJipendenti da A mmiinistrazioni pubbliche e chiamati ·alle armi . . . . . . . . . . . . . 1288: Pensio1ii ; v1ed/i anche Aspettati'1Ja, Cassa di pre1;ide1iza (pe·nsio1ii) , M ecCico pensionato, S er'1Jizio militcvre . Per.f orazione intestinale e diagmosi p1recoce diel t iifo. . . . . . . . . . . . . . 36ç>i Pericardio ; vedi Verisa.menif:o pericar~ro. Periodo di pro'1Ja; vedi Medico condotto. Peri.1tonite acuta · appendico1are : trattame nto chi rurgico chi uso . . . . . . . 753. Pe ritonite tube rcolare: cura nella lD.Jalar.ia 1.557 Perizia giudiziairia per su·bfiussaz.i«me ocularje . . . . . . . . . ·. . . . . 1312 Perizie giudiziarie intermedie (Onorari per le) . . . . . . . . . . . . . . . 376 Perizie giudiziarie: tassaziotne, onoorari . 376 548, 1254, 1325 Perman~nato àJi potassio nella cura del C<Ylera. . . . . . . . . . . . . . . 1313 P~te :. eti ~logia, sintomatologia., cura . . 1231 P1~tr.ine : rapporto con la p~ione arteriosa. . . . . . . . . . . . . . 6o4 Pidocchi : contiro i . . . . . . . . . 87z 1

1

1


I

- xxm -Pag.

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l>idocchii; ~edi ai1che Pedicu]psi. .Piede cav-0 oon spina 1b.ifi.da occulta . . 736 .Piede da trincea ; prevenzione . . . . . . 1353 Pielonefrite complicante 1a gravi.d!anza . 941 Pigmenti grassi (cosidetti) : inatura . . . 132 P .i·ll()ro umano : svilup.po . . . . . . . 1043 Piok ; vedi Prova di - . Pinza-tenag1ia per emostasi .automatica . Piorrea alveolare: trattamento . . . . . ~iJosa.Lpinge bilaterale confluente di ori1 g ine tub1e rcolare . . . . . . . . . . 232 Pituitrina; vedi Estratto pituitario. Placenta: azione abortiva degJi estratti. . 1071 Plastiche; vedii Orecchio, Trapianti. .Pleu-ra: tn1tnori mali1gmi puinn1tivi. . . . Pleure : lesioni da sifilide . . . . . ~ . Pleurite interlobarie . . . . . . . . . Pleurite metaepatica .d a colelitiasi . . . Pleurite .p uru•lenta : traitta·m ento ool meto12 do Kawaihara. . . . . . . . . . . Pleurite : segno di Remond . . . . . . 1044 .. Pleu'tite : tur:be gastriiche consecutive . . 705 Pleuriti dei sifilitici . . . . . . . . . 636 Pleuriti pulsanti . . . . . . . . . . 258 Pl,e uriti pui:ru1ente: cura .aol metodo Biilau ·m odificato . . . . . . . . . . 1482 Pleur.otomia : cure consecutive. . . . . . 23.c; Pneumoconiosi : osservazioni ·e ricerche . 633 Pneumotorace artificiale . 185, 221, 235, 267, 707 Polinevriti; v·edi Nevriti. Politica sanitaria . . . 339, 409, 438, 507, 1730 Polmoni : cisti da echinococco . . . . . 90 Polmoni : ferite in guerra . . . 867, 869, 870 Polmoni : l1ocalizzaz.ione del menÌlngpoocco 21 Polmone : tllllllori maligni piria:nit'ivi . . . 296 Po1moni; vedi a:nch e ApiQii polmonari. Polmp·n ite a·din•aan.i·c a curata con l a 1can;f.o ra Polmonite; vedi a'llche Herpes . . . . . 94 Po1pite acuta . . . . . . . . . . 6og Polso alterante . . . . . . . . 233, 558 Popolazione : movimento; vedi Demografia. P,otipore tu bercolaii . . . . . . . . . 400 Porta; ved.i Vena porta. PO'V eri; vedri E Lenco dei - ; Sorruministrazione di 1nedici1iaLi ai -. Preparazione ci'Vile (Per La) . . . . • • Prepuzio : erpete . . . . . . . . . . Prescrizio1ii abusti'V.e ; vedi Eserd,izio sanitario. Presidi farmaceutici: 'Vendita di fasce, garza, coto1ie, ecc. . . . . . . . • . 1254 Pr~ssione arteriosa : ra p1 p orto col ·n umero delle p'i astrine . . . . . . . . . . 604 Pressione del Sia·n gue e d~l polso nell'arteriosclerosi e nella nefrite . . . . . 234 Prestazioni mediche (nelL' interesse della giustizia, a persone no1i inclwse nell'elenco dei po'Veri , ecc.; co1114>etenze, -pagamento, tariffa) . . . . . 68, 478, 580, 1014

Proiettili esplosivi . . . . . . . 1143, 1723 Ftricxp1rug.anrlja ~gieniica, P!rqpag.ande mediche n ella guerra ; vedi Medicina sociale. Prostata : atrofia . . . . . . . . . PtPStata : ipertrofìa . . . . . . . . . Prostata ; vedi a111Che Calcolosi prostatica, Emorragia, Prostatectom±a, P·r ostatite, Rite nzione prostatica. Prostatectomia nell'ipertrofia ·p rostatica . 672 Prostatiiite .eronica e :sua cura . . . . 3 72, 799 ~rotesi am·eri.1 c ana degli arti . . . . . . 1356 Protesi del.la 1nano e del.J'avam1b racaio: appa·11eochi . . . . . . . . . . . . 1720 P.roties'i deg11.i a rti ; vedi anche Arti, Ortopedia. Protesi dell 'oochio . . . . . . . . . . 974 Prova d i ~ick e reazione id i W asserma1111 nella ·mala·r ia . . . . . . . . . . . Pr.ove ; vedi anche R eazipin.i. PROWAZEK (von) s. . . . . . . . . . 347 ~rwrito anale nelle emorroidi latenti . . . 771 Prurito cutaneo ; vedii Dermatosi pruriginose. Prwri t-0 vulvare : cura . . . . . . . . 770 Ps eudotetaro-0 da setticoemia diplocoecica . 554 Pseudo-t11mori; vedi Tum. ori. Psd.1cdogia 'd ei f eri,t i ·in gu erra . . . . . 1559 Psiicolog·ia .iniJi ta1re : note . . . . . . . 1150 Ps iicol;ogia; 1viedi a·nche Esami psicologici. Psicopatie .di origine alcoolica . . . . . P.si castenia : trattamento . . . . . . . Psi·cosi ; vedi Malattie mentali, Pazzi. Ps oriasi : etiologia e cma . . . 328, 572, 1003 Puer·p erio e reazione di Moriz-Weisz . 879 Pttlci.zia .e i g iene dell,e 1c aserm•e . . . . . 103 7 Pulizia dei 1110.sit ri so.1dati (P er la) . . . 1341 ~.tmturra lom•b are nelle derma.tosi pruriginose . . . . . . . . . . . . . 840 Puntura lombare : ..... Pupilla : alcu·n e reazioni . . . . . . . 736 Puirganti; vedi Elisir pungativo, Onnone ,p errst altico. Pustola ma-li.gna : cura . . . . . . . . 272 Bust ola maJi1g na.; v·edi anche C.a rbonchi'O . Putrefazione : comportamentp del tessuto elastico . . . . . . . . . . . . . . 604

1084, 1117, 1Il9, 1222

1110

1

Prodottr;, farma·ceutici : 'Vendita a dose e f o-rma dii medicamento . . . . . 68 Professe>ri uni'Versitari in ser'Vizio militare : assegnazione di gradi . . . . . Profilassi « a manj nistr.atitva » in guerra . . Profilassi ; vedi Igiene. Profughi di o-uerra: miiSure -sanitarie 1011, 1193 Proi·e ttrle 'll·e ll'orecchietta destra d·el cuorie, .p ervenutovi .attraverso la caiva inferiore 1720 ~roiettili 1 g rossi in guerra: scoppip, cauis:a di sindromi nervose . . . . . . . . 1313

1

1

Q Quincke ; vedi Malattia di

-.

R Rabbia; vedi !id rofobia, Vaccinazione antirabbica. Ra1chianestesia : insuccesso . . . . . . Racliianestesria: ·t ecnica . . . . . . . Rachmmestesia; vedi anche Anestesia. Rachitismo : cura . . . . . . . . . Radiodermiti ulcerose : cura . . . . . . Radio : fratture dell 'estetlemjtà inferiore nell'età infanrt:ile . . . . . . . . . . Radiografia nelle nevral1g ie del trigemino . R:aidiografia : tecni1c a . . . . . . . 1134, Radiografia ; vedi a!llche Radi1olo1g ia. Radiogrammi di lesioni traumatich,e delle col-0111ne vertebrali . . . . . . . . . Rad1alog·ia dell 'apparato gastro-intestinale Raiclioliagriia in .g uerra . . 424, 465, 729, 899,

1314

332 1525 573 9 11

1448 1486

6o4 964, 965, 992, 993, 1027, 1059, 1289, 1300

Radi·o1ogia. per lo studio della necrosi fosforica dei macellairi . . . . . . . R,adi:ologia; vedi anche Anemia perniciosa,

426


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XXIV Pag.

Pag.

1Automobile radiologica, R·adiogu-amani, Rad,ioterapia, Raggi. X, TUJberc?losi. . Radium : nella cura di adeno-icarc1noa:na 01lindrico del retto . . . . . . . . . 498 Radium; vedi anche Mesotorio, Torio. Raggi secondari : azione sui bacilli del carbonchio . . . . . . . . . . . . . 231 Ra.g gi X ~er la localizzazilone dei corpi stranieri . . . . . . . . 230, 534, 535, 1027 :&aggi X : tecnica . . . . . . . . . . 363 Raggi X : visibilità ai - d·e i calcoli bi1liari. RAINALDI P. P. . . . , . . . · . · RA VIZZA _Li_. • • • • • • • • • • • • • Raynattd ; vedi Malattia di SindrOllile di -. Reazione aJla. benzaldeide d 'Ehrlich ; vedi Oardiopatie. Reazione di Abderhalden : applicazioni in medicina interna . . . . . . . . . . 878 Reazion·e di Abderhalden in gravidanza 878, 1101 Reazione di Landau . . . . . . . . . 1351 Reazione di Moriz-Weisz nello stato pueirperaJe . . . . . . . . . . . . . 879 Reaziione di W assermann e colesterinemda IO nell 'eclannpsia . . . . . . . . . . . Reazione di Wassermann e prova c1i Pick nella malaria . . . . . . ·· . . . . 91 Reazione di Wasser.mann: valore clinico .4 1, 77, 114 Reazione di Widal : sig·nificato nei vaccinati contro il tifo . . . . . . . · . . 397 Reazione meiostagminica; vedi St.aJarmometria. R eazione termoprecipitante nel·la diagnosi della dissenteria. bacillare . . . . . . . 1339 Referto di lesioni : tardiva presentazione . 1565 Referto d'infortuni e delitti colposi. . . . 546 R eferto per lesioni: <nnissione . . . . . 1532 Regolamento ~anitario: adozione dal Comune . . . . . . . . . . . . . . . 1116 Regolamento sanitario: compilazione, ·compenso . . . . . . . . . . . . . . 176 Remond : segno <lli - ; vedi Pleurite. Rene mobile e costante di Ambard . . . 163 Reni : azione dei sali~i1aciti . . . . . . 676 Reni : azione della digitale . . . . . . 1555 Reni: esame funzionale . . . . . . 196, 198 Rend: intervento chirurgico nell1e 1esiJon1 bilaterali . . . . . . . . . . . . . 735 Reni : malattie più comuni . . . . . . 401 R eni : medicina legale delle lesioni traumatiche . . . . . . . . . . 163, 1454 Reni: sarcoma nell'infanzia . . . . . . 1275 R eni: sutura a seguito d/L nefrotom~a . . 569 Reni : tumore cistico . . . . . . . . 465 Reni ; ' ·ed.i anche i\.nuria, Ascesso pararenale, Diabete, Ma1atti€ renali, Nefrite, Pielonefrr.t e, Pionefrite. RESINELT..I G. . . . . . . . . . . . . 34 7 Respirazione : disturbi da aerofagia . . . 625 Respirazione: influenza dell'ozono . . . . 400 Re~pirazione in neonato: dimostrazione . 400 Respirazione: meccanismo centrale . . . 604 Respirazione; vedi anche Newrosi respiratoria. Re5tri11gimento; ,_redi Stenosi. R<.;ttocoliti emorragiche erosive . . . . . 270 Reumatismo articolare acuto : noduli sottocutanei . . . . . . . . . . . . . 1550 Ren1nati~mo articol:tre acuto : tratta,m ento 502, 4

R ican1 bio azotato i nterm~o : ricerche .

503 57

Rd.caan bio dei cllQruri . . . . . . . . . 1589 R~cam1bio del1 'azoto nelle malattie della ·~Ile . . . . . . . · . · . · · · 1648 Riaamib·i o nell'avvelenamento cronico da fo!S-fm--o

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Ricchezza mobile: vedi l11iposta di -. RICCHI T. . . . . . . . . . . . . 587 Ricevute; vedi Competenze. R,icorsi; vedd. Medtici condotti, Ufficiali sanitari. Rifiuto di visita; vedi Medico. Riflesso del f.emore . . . . . . . . . Riflesso di prensione . . . . . . . . ·. Riflesso oculo-crurdi aco nella epilessia . . Riflesso ocu.10-card.iiac-0 ·n ·e111e cris.'i ta<:hicair1d iache : u1s o terape.u tico 1• • • • • 1283 Rimedi '11 uow . . . . . . . . . . . 388 . Rinofima : istologia . . . . . . . . . 296 Riposo settimanale, Farmacie, Medici di case di salute. . : . . . . . . . . 378 Riproduzione e migliorame nto della razza . 1429. Ri tienzione dii :urina di origine nervosa . IOOI Ritenzione prostati~ : meccanismo . . . 156 Ritenzione vescicale comrpleta da calcolosi prostatica occulta. Asces so consecuti1vo della prostata : svuotamento, gwarigio•n e 253 Roentg.enalogia; vedi Raggi X. Ro11zid. d'orecchi e blefairos.pasmo . . . . 704 R·oseala nel tifo. esantematico e addominale : ricerche comparative . . . . . 674 Rottura dell'utero : profilassi e cura . . 433 Rotula : 1u1SSazione aib i tua.l1e . . . . . 198 Rotula: lussazione spontanea. . . . . . 634 Rotula: sutura delle fratture . . . . . 103 Rotu1a : trattamento operatorio nella lt1ssazione esterna . . . . . . . . . . 490 R UBERL R. . . . . . . . . . . . . . 750 Rumori : la lotta contro i - . . . . . . .. 434. 1

1

s Salicilato di sodio; intolleranza . . . . . 2T Salicilato di sodio per clisteri nella <lissenteria . . . . . . . . . . . . . . . Salicilici: azione sul rene . . , . . . . . Salicilici causa di eritema . . . . . . Salicilici per via esterna . . . . . . . . Salpingiti; vedi Piosalpinge . . . . . . Salute dei soldati e vita di guerra . . . 102& Salute pubblica; vedi Servizi sanitari . . . . Salvarsan; azione comparata col neosalvarsan nella ~ifilide . . . . . . . . . 604 Salvarsan nell'anemia grave progressiva. 1652 Salvarsan sodico . . . . . . . . . . . . 331 Salvarsan; vedi anche Arsenobenzoli . . . SANARELI,I G.: medaglione . . . . . 180 Sangue: coagulabilità . . . . . . . . 673 Sangue: colorazione . . . . . . . . . . 604 Sangue: esame batteriologico 11ella febbre tifoide . . . . . . . . . . . . . . . 2I San~e: <?S~igeno e anidride carbonica degli uncem1c1 . . . . . . . . . . . . . . Sangue: potere coagulante della gelatina . Sangue: reazione cromogena . . . . . . . S~aue: ricerca del gonococco nei blenor• • rag1c1 . . . . . . . . . . . . . . . . 400 Sangue: ricerche . . . . . . 92, 268, 296, 328 Sangue; vedi anche Leucociti, Piastrine . San~tà mi~i~are e igien:e in Francia . . . 249, 313 Sanità milita-re,· vedi anche Medicina di

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gueYYa .


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Sanità pubblica; disposiziotii . . . . 252, 1320 Sanità pubblica in sede · di bilancio. . l l 89 Sanitari addetti alla vigilanza igienica (Federazione, Congresso) . . . . . . 28, 105, 376 Sanitari, pubblici ufficiali . . . . . . . . 917 Sanità scolastica né1 comune di Bologna 1071 Sarcoma angiomatoso pleuro-polmonare . 465 Sarcoma del legamento largo destro . . . 232 Sarcoma renale nell'infa.n zia . . . . . . . 1275 Sarcoma: ricerche sperimentali . . . . . 29 5 231 Sarcoma: trapianti sperimentali . . . . . Scarlattina: clinica ed epidemiologia . . . l 52 l Scarlattina: uso del chinino . . . . . . . 806 SCAZZIGA G. . . . . . . . . . . . . . . 75o

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SCHIFF

u. . . . . . . . . . . . . . . .

1259

Sciatica; trattamento con l'jnfiltrazione perineurale . . . . . . . . . . . . . . 1074 Sclerosi a piastre della tabe e della paralisi progressiva; diagnosi precoce . . . 49 l Scoliosi; cura col metodo Abbot . . . . . 569 Scoliosi; sede di predilezione . . . . . . l 183 Scorbuto infantile . . . . . . . . . . . , 1488 Scorbuto infantile; forme fruste . . . . . 20 SCORDO T. . . . . . . . . . : . . . . 750 Scottature; cura . . . . . . . . . . 468, 1425 Scottature; vedi anche Ustioni . Scuola: igiene . . . . . . . . . . . . . l 54 Scuole: J?!O:filassi delle malattie di naso, orecchio e gola . . . . . . . . . 6 5 7, 689 Scuole: riammjssione dopo il morbillo . . 369 Scuole; vedi anche Den11nzie di varicella, Sanità scolastica, U tficiale Sanitario . . Seborrea :fluente dal naso: cura . . . . . 1391 Secrezioni: azione degli zuccheri . . . . . 324 Secrezioni di latte e di colostro: mezzi per arrestarle . . . . . . . . . . . . . . 883 Secrezioni interne; vedi Adrenalina, Endocrinologia, Inversioni viscerali, Mestruazioni, Ormoni, Ovariectomia, Sindrome a:~gl~nd?lar~ . . . . . .. . . . . . . Se enti unnar1: esame . . . . . . . . 3, 367 Sedimenti urinari: fissazione . . . . . . . I 582 Segno di Jellineck . . . . . . . . . . . 1353 Segreto medico: rivelazione giudiziale . . . 1693 « Selenomonas » dell'Eritrea . . . . . . . 634 Senso musicale nei bambini mongolici e mongoloidi . . . . . . . . . . . . . Serologia della tubercolosi . . . . . . . . Serologia per la diagnosi precoce della gravidanza . . . . . . . . . . . . . . . 878 Serologia; vedi anche Deviazione del complemento, Reazione di Abderhalden, Sierodiagnosi . . . . . . . . . . . . . . SERRATRICE R. . . . . . . . . . : . . 654 Servizi, assistenza e organizzazione sanitaria . in guerra . 717, 718, 783, 1016, 1085, 1256, 1293, 1596, 1600

Servizio medico ferrovia'Yio; vedi Medico condotto, Medico ferroviario . . . . . . . . SeYvizio medico militare: competenze 1083, 1116, 1119, 1499, 1631

Servizio medico militare dei laurea.t i di teyza categoria . . . . . . . . 681, 682, 779, 1630 Servizio medico militare: dimissioni (obblighi di leva, reintegrazio1ie) . 815, 919, 1360 Servi.zio militare: esonero 645, 648, 681, 743, 744, 778, 814, 816, 816, 844, 846, 950, 950, 983, 985, 1083, 1084, 1292, 1327, 1696

Servizio medico militare: medici assimilati

lOI3,

1049, 1114, 1220, 1564

Pag.

Servizio medico militare: medici reggimentali 1115 Servizio medico militare: nomine, gradi, promozioni, qualifiche. . . 680, 681, 949, l 192> I

193, 1222, 1696

Servizio militare: pe·nsione (contributi, com. penso) . . . . . . . . . . . . 1463, l6g6 Servizio militare: richiamo di ufficiali med'ici, di complemento . . . . . . 107, 213, 648 Servizio medico milita1e: stato giu1'idico (conservazione del posto, rapporti eçonomici) 141, 175, 177, ·681, 778, 815, 949, 950, 1252, 1253> 1499, 1630

Servizio medico militare: stipendi (cumulo, optione, ecc.) 681, 814, 844; 845, 885, 949, 1116> .

1119, 1222, 1325, 1326, 1499, Servizio militare: suptJlenza. . 813, 816, 844 1 ~ervizio medi co militare volontario 844, 845, 855,919,949,950, 1117, 1397·

1696 1327 845> 1632

Servizio medico militare: varie (riformati, nomine nella C!foce Rossa, ecc.) 241, 815, 950, 1117 > 1118, 1155, 1323, 1664, 1696

Servizio medico militare: vedi anche Medici condotti, Medici sotto le armi, Sanitari, Ser·vizi sanitari, Utficiati medici S ervizio medico negli ospedali di Roma: continuità . . . . . . . . . . . . . . . 776 Servizio necroscopico . . . . . . . . . . 174 Servizio ostetrico del medico ·. . . . . . . . 3I Servizio ostetrico: vedi anche Levatrice Servizio sanitario militare; preparazione, organizzazione, funzionamento, critiche . 382, 530> 981, 982, 1216, 1250, 1288, 1562 Servizio sanitario: legislazione . . . l 193, 132<>

Servizio sanitario della Croce Rossa in Germa•

405 Servizio sanitario nell'Esercito francese 481, 141<> Servizio sanitario ·nella gueyra navale . . . 695 Se'Yvizio sanitario militare; vedi anche Croce Rossa, Medicina di guerra, Sanità militare Sessenni 32, 68, 142, 177, 277, 310, 664, 983, 1253 Sessenni~· vedi anche Stipendio. Sesso e longevità . . . . . . . . . . . 2 74 Setticemia gangrenosa . . . . . . . . . 935 Setticemie infantili . . . . . . . . . . . 1488 nia . . . . . . . . . . .

. . . . . .

Setticemia diplococciéa causa di pseudotetano . . . . . . . .. . . . . . • • • 554 Sforzo del cuore e sue conseguenze . . . . 491 Shock operatorio e sifilide . . . . . . . . 430 . n· glucosati . . . . . . . . . • . . . . 1623' S1e Sieri; vedi anche SeroJogia . . . . . . . . Sieroagglutinazione nell'infezione melitense 589 Sierodiagnosi della gravidanza e del cancro lIOI Siero di sangue normale nella cura di alcune dermatosi pruriginose . . . . . . . . . 572 Siero di sangue: preteso potere antitri_ptico 57 Siero salvarsa.n izzato nelle affezioni sifilitiche del sistema nervoso centrale . . . . . . 204 Sieroterapia antimeningococcica . . . . . 300 Sieroterapia interumana del morbillo . . 1229 Sieroterapia; vedi anche Auto. Sifilide: affezioni nervose; terapia . . . . . Sifilide a tipo di miocardite interstiziale . Sifilide: azione comparata del salvarsan e del neosaJvarsan . . . . . . . . . . . . . Sifilide, carcinoma e tubercolosi ri1Jnite in uno stesso paziente . . . . . . . . . . Sifilide cerebrale . . . . . . . . . . . . Sifilide congenita: cura . . . . . . . . . Sifilide: cura degli arseno-benzoli e neuro-recidive acustiche . . . . . . . . . .


-

XXVI -

'

Pag.

Pag.

Sifilide: cura nella gravidanza . . . . . . 504 Sifilide del cuore . . . . . . . . · . 393, 43I Sifilide del fegato . . . . . . . . . . . . 428 Sifilide delle pleure . . . . . . . . . 636, 1045 Sifilide del rene . . . . . . . . . . ·. . . r423 S ifilide del sistema nervoso centrale; uso del siero-salvarsan . . . . . . . . . . . . Sifilide del sistema nervoso: terapia . . . . Sifilide dubbia: se debba curarsi . . . . . . Sifilide e assicurazione-vita . . . . . . . Sifilide epatica con sintomi di cirrosi. . . . Sifilide epatica: diagnosi istologica intra vitawi . .

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Sifilide e matrimonio . . . . . . . . . . Sifilide e shock OJ?.eratorio . . . . . . . . S ifilide maligna nbelle al mercurio guarita col neo-salvarsan . . . . . . . . . . . S ifilide: nuovi mezzi di diagnosi. . . . . . Sifilide sperimentale: manifestazioni singolari . . . . . . . . . . . . . . . . . 400 S ifilide; vedi anche Antilttetici, Spirochete, Tifosi sifilitica, Tachicardia parossistica S indrome cerebellare . . . . . . . . . . S indrome di Adams-Stokes . . . . . . . S indrome di Adams-Stokes acuta nel vagotropismo infettivo da influenza. . . . . 95 Sindrome di Gradenigo . . . . . . . . . 837 Sindrome di Raynaud . . . . . . . . . . 531 Sindrome plurig1andolare in soggetto con inversione splancnica totale . . . . . . . .Sindromi emorragiche nel tifo . . . . . . Sindromi nervose da scoppio di grossi proiettili in guerra . . . . . . . . . . . . . I 3 I 3 Sistema circolatorio: effetti del tabacco 597, l2I I Sistema digerente; vedi Organi digerenti, Sistema nervoso: fisiologia . . . . . . . . 94 I Sistema nervoso: sifilide . . . . . . 204, 1548 Sistema nervoso; vedi anche Afasia, A tassia, Cervello, Dermografismo, Lesioni nervose, Midollo, Nevralgie, Nucleo lenticolare, ecc. Società Medica Ligure di mutuo soccorso . . Società mediche; vedi l'Indice delle rubriche. Sodoku in Italia . . . . . . 1073, r617, 1683 Sokodu: vedi Sodoku. Soldati: consigli . . . . . 750, 947, 1221, 1355 Soldati. vedi anche Medicina militare. Solfato di magnesia nella cura del tetano . . 1685 Sollecitazioni importune . . . . . . . . . 2!2 Sol~one cloro-sodica per iniezioni; pteparazJ.one estemporanea . . . . . . . . . Soluzioni adesive in chirurgia . . . . . . . Soluzioni resinose in chirurgia . . . . . . Somministrazione di medicinali: vedi Medicinali. Sopr~enina: . ~etti stilla milza e sul sangue aei leucem1c1 . . . . . . . . . . . . . I2IO Soprarenina; vedi anche Adrenalina. Sordità: diagnosi nei rapporti clinici e sociali . . . . . . . . . . . . . . . . 5 38 Sordità in guerra . . . . . . . . . . . . 72 3 Sordità unilaterale simulata: esame . . . . 1310 Sottoscriz'ione pei medici belgi • • . 2ro, 245, 308, 438, 5o8 Sottoscrizio·n.e per cure dentarie e apparecchi di protesi dentaria e mascellare per i soldati e 'l'riari'n,ai feriti in guerra . . . . . . 1460 SottosCYizione pey i 1nedir.i i1i guerra • . . 1563 1591, 1728 Specialità rnedicitiali: ve'n.dita • . . . • . 32, 779

Specie umana: che cosa ha perduto nella sua evoluzione . . . . . . . . . . . . . . Spina bifida cistica . . . . . . . . . . . Spina bifida occulta e ~iede cavo . . . . . Spirochete: patogenicita nella para.lisi pro• gress1va . . . . . . . . . . . . . . . Splen~ctomia, modificazioni del sangue ed

ittero emolitico . . . . . . . . . . . . Splenectoinia nell'anemia perniciosa; risultati immediati e prossimi . . . . . . . $,plenectomia nelle malattie del sangue . . . Splenectot;nia: risultati immediati e prossimi nell'anemia pern~ciosa . . . . . . . . . Splenomegalia malarica: caratteri . . . . . Splenomegalie acco~pagnat~ da anemia . . Sporotricosi mammaria . . . . . . . . . SPRINZELS H. . . . . . . . . . . . . . Sprt1e in Italia . . . . . . . . . . . . . Stabitità; vedi Medici condotti. Stafilococciemia e eritema polimorfo . . . . Stalagmometria dei pr0dotti di scissione dell' alb11mina . . . . . . . . . . . . Stasi intestinale (Sulla) . . . . . . . . . Statistica; vedi Demografia . . . . . . . Stato toracico di Freund- Hart . . . . . . Steatonecrosi pa_n creatica: casistica e pato• genesi . . . . . . . . . . . . . . . . Stenosi cicatriziale insuperabile dell'esofago Stenosi laringee:· indicazioni e tecnica della fissazione del tubo . . . . . . . . . . Stenosi mesa-gastrica d'origine ulcerosa . . Stenosi mitrale: r1Jmori . . . . . . . . . Stenosi speritp.entale dell'arteria polmonare

l66I 365 739 1044 1621 . 1443 738 1443 639 1572 r579 75° , 535 94 '

877 133 168 1606 1005 1474 269 r622 328, 1210 276

Stimolo genitale . . . . . . . . . . . . Stipendi (aumenti d'ufficio, deao!frenze, ricorsi, s~rvizio militare, ecc.) 107, r43, 178, 2r2, 339, 341, 376, 475, 478, 645, 679, 681, 846, 950, 1118, 1326, 1464, 1499, 153I, 1630, 1728 Stipendi: vedi anche Sessenni. Stitichezza: cura . . . . . . . . . . . . 1426 Stitichezza: trattamento con olio di paraffina 168 Stitichezza; vedi anche Stasi intestinale. Sto:K:es; vedi Sindrome di Ad,a.m s-:-Stokes. Stomaco: chirurgia . . . . . . . . . . . Stomaco: clinica del cancro . . . . . . . 768 . Stomaco: f11nzionalità nei tubercolotici . . . 92 Stomaco: istogenesi del cancro . . . • . . 1416 Stomaco: turbe consecutive a pleurite . . . 705 Stomaco: ulcera cronica . . . . . . . . 467 Stomaco: vedi anche Acido cloridrico, Apparato gastro-intestinale, Carcinoma, Cefalea gastrica, Gastroenterostomia, Malattie gastriche, Stenosi mesa-gastrica. Stomatologia; vedi DelùinZr-Marcelle, Odontoiatria, Tritronaftolo. Storia della medicina . . 94I, 124r , r5r9, 1617 Storpi; vedi Mutilati. Sto!'aina: presunto aµ.tagonismo con la stricn1n a . . . . . . . . . . . . . . . • l l Il Strapazzi della guerra causa di diabete . . . 765 Stricnina nelle insufficienze cardiache . . . 1l10 Strofantina: reazione . . . . . . . . . . 17 St·u d.i med.ici. . . . . . . . . . .. . 72, 1433 Sublimato corrosivo innocuo . . . . . . . . 436 Sublimato corrosivo per iniezioni endovenose; vedi Metodi Baccelli. Sublussazione oculare tra11matica; perizia giudiziaria . . . . . . . . . . • . • • I 3 I 2 Sudore; vedi Iperidrosi.


-

XXVII -

Pag.

Sutura delle ferite in guerra . . . • • • • Sutura infraparietale e canali infraparietali

1381 767

T •

Tabacco: effetti sul sistema cardiovascolare 597, 1211

Tabe dorsale: cura dei disturbi della min• ztone . . . . . . . . . . . . . . . . 1477 Tabe dorsale; vedi anche Sclerosi a piastre, Sifilide. Tachicardia parossistica: forma sincopale . Tachicardia: uso terapeutico del riflesso oculo-cardiaco. . . . . . . . . . . . . 1283 Tariffe; védi Medicinali, Onora1i, Perizie. Tassa esercizii e rivendite . . . . . · . 29, 441, 175 Tassa focatico . . . . . . . . . . 142, 1632 Tassa vettu~e . . . . . . . . . . . . 29, 478 Tassazione di ricette, compenso . . . 950 Tasse; vedi anche Imposte. Tatuaggi: trattamento . . . . . : . . . Telefono in chirurgia . . . . . . . . . Telegonia . . . . . . . . . . . . . . . Telegonia; vedi anche Donne violentate. Telepatia: un caso di - . . . . . . . . . 170 Temperatura: . . . anomalie da perturbamenti end ocnmc1 . . . . . . . . . . . . . Tensione arteriosa; vedi Ipertensione, Ipotensione. Terapia (progressi): mezzi fisici . . . . . . 389 Terapia (progressi): mezzi igienici . . . . . 1643 Terapia (progressi): interventi chirurgici . . 392 Terapia (progressi) : mezzi meccanici . . . . 390 Terapia (progressi) : mezzi psichici . . . 1669 Terapia vedi anche Chemoterapia. Terremotati.; igiene e assistenza sanitaria . 172 TeYremoto marsicano e ospedali di Roma . . 613 2 75 Terremoto marsica.n o: opera di soccorso . . . Terremoto marsicano: opera della Direzione di Sanità . . . . . . . . . . . . . . 282 Terremoto nia-rsicano: opera prestata dai medici . . . . . . . . . . . . . . 139, 1663 Terremoto: effetti morali . . . . . . . . . 334 Terremoto; vedi anche Feriti, Medici. Tessuti: innesti . . . . . . . . . . . 17, 766 Tessuto elastico; comportamento nella plttrefazione . . . . . . . . . . . . . . Tessuto paratiroideo transitorio fetale nell'uomo . . . . . . . . . . . . . . . l 109 Tessuto sottocutaneo; vedi Noò.uli sottocutanei. Testicoli; vedi Dolore testicolo cordonale, Orchite. Tetano: cura e profilassi col metodo Baccelli 403, 1105, 1106, 1108, 1684 Tetano: cura con solfato di magnesia. . . . 1685 Tetano: siero-profilassi . . . . . . . . . 403 Tetano; vedi anche Pseudo-. Tetracloroetano causa di avvelenamento . . 1173 Tetrageno (micrococco) causa d'infezione tra i soldati . . . . . . . . . . . . . .

Tuornor L. H. . . . . . . . . . . . .

Tibia; vedi· Fratture. Tic doloroso della faccia: sintomatologia . Tigna favosa: cura . . . ·. . . . . . . Tifo addominale; vedi Febbre tifoide. Tifo esantematico (petecchiale, degli accampamenti) 396, 628, 674, 727, 995, 1164, r197, l24r, 1446 Tifo esantematico; vedi anche Pidocchi.

Pag.

Tifo ricorren~e : profilassi nell'esercito in campagna . . . . . . . . . . . . . . Tifosi: isolamento negli ospedali . . . . . Tifosi. sifil1.tica . . . . . . . . . . . . . Tintura di iodio inalterabile . . . . . . . Tintura di iodio: inconvenienti. . . . . . Tintura di iodio: nella cura dell' eresipola . Tintura di iodio: nel trattamento delle ferite operatorie . . . . . . . . . . . . Tintura di iodio: nel trattamento profilattico delle ferite . . . . . . . . . . . . Tintura di iodio per la disinfezione del campo operatorio e delle ferite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . T tto1.de: azione Tiroide fetale e infanti.le: contenuto in iodio Tiroide; vedi anche A- ed iper-tiroidismo Toni: percezione . . . . . . . . . . . . Tonsille come organo di eliminazione . . . Tonsillectomia nella cura della corea . . . . Tonsilliti iformicetiche . . . . . . . . . Tonsilliti; vedi anche Amigdalite Faringotonsillite. Torace: ferite penetranti prodotte da proietti.li di guerra . . . . . . Torace: fistola . . . . . . Torace di Freund-Hart . . Torio X: inconvenienti . . Tossine microbiche: azioni . . . Trachea: esclusione . . . . . . . . . . . Tracheotomia: broncopolmonite consecutiva Trapianti ossei: principii '. . . . . . . . . Trapianti. sperimentali di ti1mori . . . . . Trapianto aponevrotico nelle ernie muscolari. Trapianto osseo nelle fratture della tibia non consolidate . . . . . . . . . . . Trapianti.; vedi anche Innesti. Trasporto dei feriti . . . . . . I0,5, 1095, Trasporto dei feriti; vedi anche Feriti, Treni-ospedali. Tra11mi di guerra dell'orecchio . . . . . . Traumi; ved.i Chirurgia di guerra, Colonna vertebrale, Debilitazioni, Ferite, Fratture, Ematomielia, Infortuni, Lesioni, Midollo spinale, Sublussazione, Utero. Treni ospedali: interventi. chirurgici . . . . Tripanosoma del dromedario eritreo. . . . Tripanosomiasi animali: trasmissione all'uotn..o . . . . . . . . . . . . . . . Tritronaftolo nella pratica stomatologica . . Trofismo; vedi Alterazioni trofiche. Trofoedema congenito fa.migliare . . . . Trombe di Falloppio; vedi Tube. Truppe in alta montagna: stato sanitario . . Tube: presenza di pseudo-ghiandole nella mucosa . . . . . . . _ . . . . . . . . Tubercolosi, carcinoma e sifilide ri11nite in uno stesso paziente . . . . . . . . . . Tubercolosi: causa della caseificazione . . . Tubercolosi della vulva . . . . . . . . . Tubercolosi dette infiammatorie: terapia . . Tubercolosi ed eritema nodoso _ . . . . Tubercolosi e gravidanza . . . . . . . Tubercolosi e piosalpinge bilaterale confluente . . . . . . . . . . . . . . . . . Tubercolosi: f11nzionalità gastrica . . . . . Tubercolosi galoppante: esito di epididimi te blenorragica suppurata . . . . . . . . Tubercolosi intestinale: terapia medica . . . Tubercolosi: lotta contro la - 513, 551,

396 270 290

1426 412 539 351 634

232

1168 608 lI69

932

i67 168 91 i340 366 803 761 231 -

87 86 1113 1126

702 633 1005

19 1071

605 1415 561 1574

1408 7°5

58

232 92 604 62 887,

888, 1291


-xxvmPag.

Pag.

Ufficiale sanit/lrio ~ nomine

Tubercolosi polmonare: trattamento chi• rurgi.co

. . . . . . . . . . . . . . .

Tubercolosi primaria del testicolo . . . . . Tubercolosi: quadro radiologico ed emoptoe Tubercolosi: ricerche serologiche . . . . . Tubercolosi vertebrali causa di compressione del midollo spinale . . . . . . . . . Tubercolosi· vedi anche Artrosinovite tubercolare, Adenopatia trach~o-br?nchiale, Bacillo di Koch, Costa cervicale m tubercolotico, Granuli di Much, Linfoadeniti tubercolari, Pne11motorace artificiale, Porpor&. Tumore maligno del mascellare superiore; • operazione . . . . . . . . . . . . . . Tumori addominali simulanti t11mori pelvici Tumori benigni e maligni dell'utero; cura · chirurgica e radioterapia . . . . . . Tumori: casistica . . . . . . T11more cistico del rene . . . . T11mori flogistici dell'addome . . . . . . Tumori interni del globo oculare: asportazione . . . . . . . . . . . . . . . Tumori maligni del collo; sulla tecnica del1'estirpazione . . . . . . . . . . . . T11mori maligni prjmitivi del polmone e della pleura . . . . . . . . . . . . . Tumori (pseudo) cerebrali . . . . . . . . T11mori: trapianti sperimentali . . . . . . Tumori; vedi anche Adenocarcinoma, Cancro, Carcinoma, Epiteliomi, Fibromiomi, Miomi, Neoplasma, N eoproduzione, Sarcomi, T11more

69, 246, 277, 278, 309J 548, 614, 844, 1154 Ufficiale sanitario: procedimento penale, so.spensione. . . . . . . . . . . . . . . 779 Ufficiale sanitario: rapporti col Sindaco . 277 Ufficiale sanita'l'io: requisizione cavalcatura 1695 Ufficiale sanitario: revoca per tarda età: sta.. . . . . . . . . . . . . . . b;l,,'tà Ufficiale sanitario: ricorsi . . . . . . Ufficiale sanitario senza nomina . . . . . Ufficiale san;tario: servizio nelle frazioni . Ufficiale sanitario: servizio straord1nario . . Ufficiale sanita'Yio : sostituzione (vedi anche a -: compensi) . ' · . . . . . . . . 816, 1729 Ufficiale sanitario: tassazione dei medicinali 1565 Ufficiale sanitario; vi f(ilanza igienica sugli spacci ài sostanze alcooliche . . 245, 745, 814 Ufficiale sanitario: vigilanza igienica sui locali di nuova costruzione . . . . . . . 745 Ufficiale sanitario: vigilanza igienica sulle carni da macello (sostituzione del veterinario) . . . . . . . . . 118, 143, 310, 1083 Ufficiale sa1iitario: vigilanza igienica sulle conduttut'e di acqua potabile . . . . . . 780 Ufficiale sanitario: vigilanza igienica sulle pelli . . . . . . . . . . . . . . . . Ufficiale sanitario: vigilanza igienica sulle scuole . . . . . . . . . . . 108, 1664, 1695 Ufficiale sanitario: vigilanza igienica sul pesce 1632 Ufficiale sanitario: vigilanza sulle farmacie 886 Ufficiale sanitatio: visite (vedi - : vigilanza igienica). Ufficiale sanitario: vedi anche Cassa di previdenza, Compensi, Sanitat'i addetti alla vigilanza igienica, Uffici d'igiene. U fficiaJ' medici: assegnazione di gradi . . 1662 Ufficiali medici della milizia terri to'fiale . . 1597 Ufficiali medici di complemento 66, 845 , 1394, 1597 Ufficiali medici di marina. . . . . . . . . 747. Ufficiali medici necessari alt' esercito (Per gli) 1530 Ufficiali medici offesi o segnalatisi in guer'Ya 1Il5, 1I54 Ufficiali medici (Per gli) . . . . . . . . 243 U ffitiali medici; vedi anche Corpo sani ta'Yio militare, Se'Yvizio sanitario milita'Ye, Sanitari. Uffici d'igiene: assemblea dei capi di - . 67 Ulcera cronica vulvare . . . . . . . . . 485 Ulcera duodenale: diagnosi e cura . . . . 1034 ~

363 57° 563 327 465 231 161

u Udito; vedi R11mori, Sordità, Toni. U ffeciale medico della marina; vedi Pensioni Ufficiale sanitafio: allontanamento frequente dal.la residenza. Ufficiale sanitat'io: aspettativa . . . . . . 1694 Ufficiale sanitario: carica coperta da pensionato . . . . . . . . . . . . . . . 212 Ufficiale sanitario: compensi (stipendio, assegni, aumenti di stipendio, 'indennità di t~asfet'te, sosp•nsione di assegni) 108, 341, 1118, 1119, 1632, 1663, 1664, 1665, 1695, 1729 U ffic~ale .sanitaYi o: compenso per esumazioni . I s t raordinarie 1• • • • • • • • • • • • • 1632 Ufficiale sanitario: compenso per tassazione di ricette . . . . . . . . . . . . . . 9 5o Ufficiale sanita'Yio: compensi: vedi anche vigilanza sanitaria. 477 U ffeciaJe sanitario: congedo . . . . . . . U ffeciale sanitario: contt'ollo alle denunzie di tnalattie infetttve . . . . . . . . . 3 ro Uffici.ate sani'lario: danni derivanti da negligenza in caso di malattie infettive . . 4 76 Ufficiale sanitario: dimissioni ed elettorato am1ninistrativo . . . . . . . . . . . . U ffioiale san,itario e Cassa pensioni; vedi Cassa pensioni . . . . . . . . . . . . Ufficiale san.itario: esercizio . . . . . . . I 76 Ufficiale sa1iitario: incarico provvisorio 141, 1723 Ufficiale san.itario: inco"ipatilJilità 311, 371, 615, 646, 647, 1156, 1222, 1515 Ufficiale sa1iitario in servizio 1nilitare: conseroazi01ie del posto e dello stipe1'idio . . Ufficiale sa1iitario: li1nite di età . . . . . 177 Ufficialt. sa1iilat'io.· 1nedico co1idotto e libero eserceJi te . . . . . . . . . . . . . . . '.2 1 4

. .

Ulcera duodenale: .Patogenesi ed etiologia 466 Ulcera duodenale infantile . . . . . . . 769 Ulcera duodenale: trattamento chirurgico 467 Ulcera gastrica e dolori intercostali . . . 1006 Ulcera gastrica: diagnosi e cura . . . . . 1034 Ulcera gastrica: patogenesi . . . . . . . 162 Ulcera gastrica: scelta del metodo operativo 875 Ulcera gastrica: stenosi mesogastrica consecutiva . . . . . . . . . . . . . . . 269 Ulcera gastrica: terapia medica . . . . . 708 Ulcera gastrica: trattamento chirurgico 467, 873, Ulcera molle extra-genitale: casistica . . Ulcera tropicale: cura . . . . . . . . Uremia: varietà cljniche . . . • Ureteri; vedi Fistole ureteriche. Uretra: cateterismo . . . . . . Uretra: chirurgia . . . . . . . . . . Uretra: dilatazione con le candelette metalliche a conduttore . . . . . . .

1208 601 1726 943 1686 968

537

-


- xx•x Pag.

Uretra; vedi anche Cateterismo, Chirurgia uretrale, Uretrite. Uretrite cronica: cura . . . . . . . . . 639 Uricemia: gas del sangue . . . . . . . . 465 Urina: analisi differenziale delle alb11mine 1042 Urina: esame di sedimenti . . . . . . 3, 367 Urina: :fissazione dei sedimenti . . . . . 1581 Urina: presenza di alb11mina così detta acetosolubile . . . . . . . . . . . . . . Urina: prova della fenolsulfoneftaleina . . Urina: ricerca del glucosio . . . . . . . Urina: ricerca delle sostanze coloranti della bile . . . . . . . . . . . . .. . . . . 1352 Urina: ritenzione acuta completa; aspirazione per via uretrale . . . . . . . . 893 Urina: ntenzione d'origine nervosa . . . IOOI Urina: ritenzione provocata dalla morfina 1555 Urina; vedi anche Alcaptonuria, Anuria, Cilindri renali, Creatinuria, Lattosuria. Urinazione; vedi Minzione. lJstioni: cura . . . . . . . . 721 • • Ustioni: cura di esiti . . . . . • 771 Ustioni; vedi anche Scottature. Utero: adenocarcinoma del corpo consociato a mioma dell'istmo . . . . . . . Utero: necrosi settica di mioma . . . . 673 Utero: cancro, impiego del mesotorio . . 533 Utero: contrazioni dolorose in gravidanza . 883 Utero: cura dei ti1mori maligni e benigni . 563 Utero: lesioni tra11matiche, intervento. . . 876 Utero: profilassi e cura della rottura . 433 V Vaccinazione anticolerica negli eserciti in ca.tnpagna . . . . . . . . . . . . . . 151 Vaccinazione anticolerica nell'esercito e nella armata italiana . . . . . . . . . . . 1294 Vaccinazione anticolerica per via endovenosa e sottocutanea: saggi comparativi . 1381 Vaccinazione anticolerica; vedi anche V accinazione mista, Vaccino anticolerico. Vaccinazione antirabbica: efficacia . . . . 100 Vaccinazione antiti:fi.ca e reazione di Widal 397 Vaccinazione antiti:fica in tempo di guerra 281 V accin.a zione antitifica nell' ese't'cito e 1iella • marina . . . . 97, 202, 217, 345, 355, 634 Vaccinazione antitifica per via endovenosa; vantaggi . . . . . . . . . . . . . . 876 Vaccinazione antiti:fi.ca: risultati . . . . . l l 75 Vaccinazione antitifi.ca: utilità . . . . . . 202 V accinazi.one antitifica; vedi anche Vaccinazione tnista, Vaccino antiti:fi.co . . . 806 Vaccinazione antiti:fi.ca: tecnica . . . . . Vaccinazione antitubercolare: ipersensibilità 92 Vaccinazione Jenneriana in rapporto alla profilassi del vaiuolo . . . . . . . . . 945 Vaccinazione Jenneriana; vedi anche Vaccino J enneriano . . . . . . . . . . . Vaccinazione tnista antitifica e anticolerica 98 Vaccinazione mista antitifi.ca ed anticolerica per via endovenosa . . . . . . . . • 1619 Vaccinazione nella storia della medicina • 359 Vaccinazione: obblighi da parte del medico condotto . . . . . . . .. . . . . . 680, 778 Vaccinazione; vedi anche Me dici condotti: prestazioni, Vaccini. Vaccini tifici-paratifi.ci secondo Castellani: • preparazione . . . . . . . . . . . . . Ì 4 l 8 Vaccino anticolerico: preparazione . . . . 1057 Vaccino antitifico atossico (Per un) . . . . i,3 74

P ag.

Vaccino J enneriano; diffusione nell'orga• msmo . . . . . . . . . . . . . . 1038 • Vaccino J enneriano: purificazione . . . . 1437 Vaghi: azione sulla secrezione biliare . . . 941 Vagina: :fìbromiomi . . . . . . . . . . . 570 Vagina; vedi anche Leucorrea. Vagotonia: clinica . . . . . . . . . . . !20 V agotropismo infettivo da influenza con sindrome di Stokes- Adams acuta . . . 95 Vaiolo: deviazione del complemento . . . 1242 Vaiolo: trattamento di post11tni . . . . . 677 Vaiolo; vedi anche Vaccinazione J enneriana. Vaporizzazioni iodate nelle escare da decubl. to . . . . . . . . . . . . . . . Varicella: denunzia . . . . . . . . . . . Varicosità della base del torace come segno precoce d'ipertensione portale . . . . . Vasche da bagno: disinfezione . . . . . . V asi sanguigni: istogenesi . . . . . . . . Vegetazioni adenoidi: quando si debbono operare . . . . . . . . . . . . . . . Vena porta; vedi Ipertensione {>Ortale. Vene; vedi anche V aricosità, V asi sanguigni Vendi ta; vedi Medicinali, PYesidt medici. Veronalismo cronico . . . . . . . . . Verruca porro: reperto . . . . . . . .· . Versamenti nelle sierose e albutnino-diagnostica. Versamenti siero-ematici del ginocchio: cura 1354 Versamento pericardico: diagnosi . . . . 500 18 VESALIO A. . . . . . . . . . . . . . Vescica urinaria: ipermegalia . . . . . . 161 Vescica urinaria: pseudo-diverticolo . . . 297 V esci.ca urinaria; vedi anche Ritenzione vescicale. Vescichetta biliare: diagnosi delle affezioni dall'esame del contenuto duodenale . . Vestitnenta complementari del soldato . . 1447 V ete'finario: vedi Medico condotto, Ufficiale sanitario. Vetture; vedi Tasse . . Vie biliari: chirurgia . . . . . . . . . . 1 ooo Vigilanza igienica: vedi Acqua, Igiene, Medici condotti, Ufficiale sanitario. VINCENTI C. . . . . . . . . . . . . . .

Virilismo surrenale . . . . . . . . . . . Visceri: inversione totale e sindrome pluriglandolare· . . . . . . . . . . . . . . 767 Visita a ferite: rifiuto . . . . . . . . . . 580 Visite necroscopiche . . . . . . . 68, 378, 579 Visite: vedi anche Competenze, Deontologia, Prestazioni, Vigilanza igienica, ecc. Vitamine . . . . . . . . . . . . . 135, 605 710 Vita sessuale in guerra . . . . . . . . . Vittime della guerra . . . . . . . . 740, 1287 Vittime del terremoto . . . . . . . . 74° 1382 Vizio pelvico e distocia complicata . . 882 Vomito dei lattanti: cura . . . . . • V ulva: cura dell'ulcera cronica . . . 485 Vulva: tubercolosi . . . . . . . . 1574 Vulva; ve]i anche Prurito vulTare. Vulvovaginite nell'infanzia. . . . .

w Wassermann; vedi Reazione di - . Widal; vedi Reazione di -.

z Zolfo nel tra:ttatnento della febbre tifoide. . Zuccheri: azione sulle secrezioni . . . . . .

1245 324


-xxx-

I:n.dioe a.lla.betioo degli Au.tori italiani Pag.

A _J\.bbo ~ . . . . . Agosta. . . . . . . Albertoni . . . . · · Alessandri . . . . · Alessandrini G. . . . Alessandrini P. 24, 1351 271 370,

. . · · .

65, 467 504, 768, ·. . - . . . . '

I

Alfa . . . Alfieri . .

. . · · .

I

Amante . . . . Amo edo . . . . . Amorelli Rizzuto . . . . · Andreotti. . . . . . . . Andriani . 465, 766, 876, Angelini . . . . . . Anile. . . . 25, Antonelli . · · Antonini . . A perlo . . . . Arcangeli . . . . . . Arlotta. . . . . . . . . Artom di S. Agnese. . . Ascarelli 609, 1215, 1245, Ascoli M. . . . . . 902, Ascoli V. '634, 1261, 1450,

56 426 l 3l 2 735 822 134 488 812 306 • 232 r541 1060 l 58 l 427

877 400 1151 57 1312 l 290 70'} 91 l 533 1350 1356 1720 1722 Azara . . . . . . . . . 1279

B Baggio . Baglioni . Ballarini . · Ballerini . . Baldoni 17, 230, 497, 533, 735, . . . 18,

'Barduzzi . Bargellini . 'B arlocco . . . · 'Barnabà . . . . . B artolotti. . . . Basile . . . . Battistini. . . . 'Beduschi . . . . Bellandi . Belli. . . 'Bellucci . Bellussi . Bernabeo. Berti . . Bertene . 'Biancani . Bianchi . . . . . Bianchini . . Eietti . . . . Bignami . . . . Bilancioni 336, 359,

. . · · 542,

231 765 543 776 703 765 202 736

57

611 . . 62 I . . 1450 . . 267 -t-26, 1423 1591 1706 366 . 1387 . l 077 . 1183 295 . . 676 37 4, 606 . . 1277 . . 365 629, 665 577, 665 1036, 1169, 1212, 1418 1424,1441,1474, 1519,1617 Hobbio. . . . . . . . . 802 Bocci . . . . . . . 640 Bolli. . . . 982 Ilompiani . . . 1652

Pag.

Bordoni • • • • • • • Boschi . 465, 766, Boselli.. • • • . • Bosi. . • • • Bossi • • . 704, Bozzi . 603, • • Braccini • • • Breccia • • . 185, Breda • • . • • Brunelli • • . 172, Broca • • . 935, . • . Brunelli • . Biimm. • . . • Buonanni. . • • • . Buschi. • . 465, Busi . • . • • • • •

838 1072 1071 673 1082 736 982 773 399 640 1301 1359 884 695 876 1286

e Cambiaso . .. . . . Campana . . . . 17, Campani: .. . . . Campeggiaru . . . . 337, Canestro . . . . . . 163, Cantelli . . . Cardarelli . . · Cardinale . . . . Carlini . . . . Carnelli . Casazza . . . . . . Cassanello . . . . . 363, Castelbolognesi . . . . . Castellani 98, 675, 1169, Castarina Sanfilippo . . . Cattani . . . . . . . . Catterina . . . . . . .· . Cavazzani . . . . 1042, Cavazzini . . . . . . . ' Cavilla 161, 1006; 1071, Cazzaniga . . . . . Ceconi . . . . Celesia . . . . . Ceramicola . . . . Cerletti. . . . . . . 17, Cesa-Bianchi . 58, 363, 1

464,

736, 876, 910,

Chiari . . . . . . . · . Chiasserini 796, 867, 870, 1177, 1443, Cbiavaro 925, 957, 1060,

Chincarini . Ciaccio . Cimino. . . . . . Cioffi. . . . . . . Ciovini. . . . . . Ciuffini 1214, 1426, 1492, 1615, 1676, 1689,

Ciulla . . . . . Clerici . . . . . Coen-Cagli . · . Colle. . . . . Coleschi . . Colombo . . . . . . . Condorelli-Francaviglia . Capelli . . 296, 328, 400, Corradini Rovatti . . . .

58 704 200 538 569 328 3 97 90 879 7 53 803 735 l 65 1688 1444 1417 36 3 1589 l

6 55

1210 8l 2 674 948 27 703 426 1385 1547 1144 1547 1460 237 13 2 672 1077 363 1593 1690 163 1423 1459 1072 2 3o 400 1039 604 l 68 5

Pag.

Costa . . Costantini Cossu. • . Cusani .

. . . . . . . . . . . .

. . . . 1359 . . . . 94 . 1300, 1705 . . . . 1010

D Dagnini . . . . . . 161, 1210 D' Ajutolo . . . . . 161, 1240 Dalla Vedova 821, 1021, 1076 D'Alessandria. • . . . . 517 Dandolo . . ... 1617 Datta . . . . . . . 803 De Castro . . . . 128 De Chiara. . . . . 14, 292 De Dominicis . . . 1387 De Gastro . . . . - 1390 D'Elia . . . . . . . 1704 Delitala . . . . . r 183, 1241 De Luca U. . . . . . 992, 993 De Meo . . . . . 537 De Napoli . . . . . . . 1071 De Sanctis . . . . . . . t491 Devoto 464, 1280, 1311, 1385, 1423, 1446 Dian 232, 399, 444, 742, 767, 838, 941, 1072, 1210, 1241, 1291, 1399 Diez . . . . 1277, 1419 Di Giacomo . . . 296 Di Marzio . . . . l 49 Domizio . . . . . . . . 634 Donzello . . 132, 163, 463, 672 Durante F. . . . . · 533 Durante L . . . . . . . . 162 Dragotti 49, 88, 120, 156, 165, 208, 227, 321, 333, 375, 393, 421, 474, 491, 544, 641, 706, 710, 7~3, 727, 733, 1000, 1001, 1097, 1152, 1231, 1236, 1250, 1341, 1375, 1541, 1572, 1579, 1613, 1643, 1718 Dragotti . . . . . . . . 1681

E Egidi 355, 358, 460, 626, 931, Elce . . Ercolani. Escalar Esdra . .

.

.

.

1481 . . l 173 494, 1549 . . 353 . . 449

F Fabbri Fabricci . Falta . . . Fargnali . Farmachidis Fatichi. . . Favaro . . . Feliciani . . . Floris . . . Ferrannini 570, Ferraresi . .

. . . . . . . . . . . . .

. 1541 . 78 5 . 103 . 1357 . 90

1115, 1115 . . . 399 . . . 605 . . . l 147 605, 1103, 1238 . . . . . 605


-

XXXI -

Pag.

Ferreri 577, 1089, li26, 1333,

• ) )

1365, 1401, 1491 Ferrero di Cavallerleone 1216, 1249 Ferris . . . . . . . . . 267 Fichera . . . . . . . . 91 Filippini 1242, 1428, 1451, 1452, 1611, 1645 Finali . . . . . . . . . 838 Fini . . . . . . . . . 1071 Finizio . . . 160, 1071, 1147 Finocchiaro De Meo . . . 893 Fisichella . . . . . . . 48 5 Foà . . . . . . . . . 1385 Forlì 167, 205, 237, 305, 372, 540, 541, 677, 707, 737, 839, 913, 976, 978, 1150, l 184, 1187, 1246, 1276, 1417, 1427, 1440, 1523, 1548, 1591, 1691 Pomario . . 1385, 1423, 1448 Fomero . . . . . . . . 366 Forni . . . . . . . 327, 1240 Foroni . . . 161, 363, 569, 974 Fragnito . . . . . . . 1441 Franci. . . . . . . . . 19 Frank . . 935, 1234, 1274, 1608 Fratini . . . . . . . . . 1287 Frattin . . . . 721 Frondoni . . 604, 878 Frngoni . . . . . . 1683 Fulchiero . . . . 838

Pag.

Grossi . . . . 2 35 . . • Guerrieri . . . . . 1356 Guerrini . . . . . . . 465 Gucciardello . . . . 989 Guidi . . . . . . . 87, 198 Guizzetti . . . . . . 297, 604

I Indelicato • • Intrita . . • Iraci . . . Isnardi . . . . .

L La.n ftanchi . . . . 1005 Lasagna . . . . . . 32 8 Lattes. . . . . 285 1-'avermicocca 364 Legnami . . . . . 635 Leguani . . . . . . . . . I 722 Lessona . . . . l 69 3 . B'taneh'1n1. • . . 37 4 L eviLivierato . . . 55 Lo Monaco . . 324 Loreta . . . . . 1298 Lucatello . 941 Lucibelli . . . . . . . 4 73 Lugaro . . . . . . 838, 1247 Lunghetti . . . . . . 19, 367 Lustig . . . 239, 843, 1037 Luzzatto . . . 367, 605, 1685

· G Gabbi 18, 400, 535, 765, 1078 Gaglio . . . . . . . 703, 766 Galli

. . . 17, 91, 558, 828 Galeazzi . . . . . . 364 Galeotti . . . 843 Gallerani . 570 Gallina . . 612 Gamberini . . . . 1005 Garbarini . . . . . 296, 604 Gasbarrini 91, 1344, 1505, 1537 Gastaldi . . . . . 998 Garovi . . . . . 968 Gazzetti . . . 499, 673 Gennari . . . . 400 Gebele . . . . . 612 Genoese . . . . . 625, 1488 Ghedini . . . . . . 92, 569 Ghezzi . . . . . . . '297, -604 Ghilarducci 231, 533, 535, 899 , 992 Giacomini ' . . . . 328, 1005 Gianelli . . . . . 1043, 1043 Giannelli . . . 306, 569, 1072

Giaq11jnto . Giordano . . Giovannini . Giuffrè . . . . Giugni . . . God (Dottor) 249,

. . . . 2l2 . . . 612, 1241 . . . . . 860 . . . 163, 578 . 703, 735, 853 . . 71, 146, 151,

280,

Gradenigo . . Greco . . . . Greggio . . Grego . . . . . Grillo . . . . .

313, 343, 412, 481 . . 837, 838 . . . . 1421 . . 1036 . . 1410 . . . . 407

'

296, 385 . . 1558 . . 1518 . . l 161

M Macaggi . . 70 5 Maccone . . . . 296 Madia . . . 947 Maccabrnni 9l I Maffi . . . . . 1408 Maggiore . 95 Magi . . . 536 Majoli . . . l 229 Mancini . . . . . . . . 884 Mancioli . . . 6 57, 689, l 03 l Manfredi . . . 54, 90, 92, 879 Manna 563, 1235, 1381, 1382 Manone . . . . . . . . 296 Manzini . . . . . . . . 1523 Maragliana D. . . . 569, 97 5 Maragliano V .. 363, 729, 1027 Marchesini . . . . . . . 542 :J\1:archetti . . . . . 232, 948 Marchiafava . . . . 497, 703 Marcora. . . . 92, 1385, 1723 Marin . . . . . . l 187 M~iotti . . . . . . . . 94 5 Mars . . . . . . . . . 504 Martinelli . . . . . . . 634 Mattini . . . . . 18, 202, 365 Martinotti . . . . . 4 99 Mattone . . . . . . . 502 Marziani . . 296, 328, 604 Marzocchi . . . . 60 l Massari .

Massimi Matoni Mazzone Medea . Memmo

. . . . . . . . . . . . .

. . . . . 1387 . . . . 1686 . . . . . 1010 540, 631, 1541 . . 1423, 1485 . . . . . 437

Pag.

Mendes l l, 53, 124, 262, 293, 305, 323, 396, 397, 601, 630, 631, 702, 765, 806, 995, 1095 Meoni . . . . . 232, 705, 942 Messedaglia . . . . 941 Micheli F. . . . . . . 1619 Milani A. . . . . . 306 Miliani. . . . . . 1382, 1512 Mingazzini . . 230, 1276, 1331 1440 . Minerbi . •. . . . . . 3, 367 1\1:inervini . . 980, 1589 Mirta . . . . . . . . 876 Missiroli . . . . . 1339 Mitra . . . . . 1482 Modena . 1655 Mondino . . . . . . . 1720 Mondolfo . . r lo 5 Montanari . . . . . . . 328 Montesano 206, 469, 541, 639, 677, 914, 937, 978, 1008, 1047, III!, Il50, 1246, 1427, I492, I594, 1726 Monti . . . . 634, 1719, I723 Montuschi . . . . . . . 1555 Morandi : . . . . . 243, 409 Moresc~ 634, 876, 1226, 1385 Mori . . . . . . . . 157 Moriani . . . . . . . 604 l\1oro . . . . . . . . . 975 Morpurgo 231, 267, 295, 803 Morselli . . . . 1317, 1541 Mi1mm . . . . . . . . 673 Muratori. . . . . . 231 Muts . . . . . . 65 . . 294, 437,

N N assetti . . Negri Lina N eri . . . Neri . . . Neri . . . Niero . . . Nissim . . Nonne. . . N ovaro . . Novelli . .

. . . . . . .

. . . .

f

. . . 366 . . . . 1492 . . . 1042 . . 1240

161, 1042, 1240 . . . . . 1684 . . . . . 812 . . . 1548 . . 664, 698 . . . . . . 838

·o , Olivero . Ollino . . Orlandini Orticoni . Ottolenghi

. . . . .

. . .

. .

. . . . . . . 17, 1057,

Ovazza . . .

. . .

768 92 1312 262 1301, 1393 l 106

p Paderi . . . . . . . . . 1378 Padovani 569, 766, 876, 1072 Paganelli . . . • • 95 Pagano . 1309 Palomba . 105 Paolini . . 542 611 Pariset . . Parisi . . . .

l

633

'


'

-

XXXII -

Parlavecchio . . . . . . 132 Parodi . . . . . . . . 97 5 Pasini, . 741, 795, 947, 1280, 1311, 1448 Pastega . 1112 Pastine . . 736 Patta . ' 634 Pazzi . 207 Pecori . . 945 Pellecchia . . . . . . . 94 7 Pellegrini . . . 400, 767, 838 ..Pellizzari . . . . . 498 '"'Pennato . . . . 767, 838 Pepere . . . . . . . . 1I09 Perez . . . 1280, I484, 1485 Perucci . . . . . . 161, 1042 Perussia 426, 465, 1281, 1448, 1486 Pesce . . . . . 93 Pesci . . . . . . 837 Pestalozza . . . . 533 Petri1li . . 664, 698 • • Petrucci . . . 604 • Pezzi . . . 472 Pezzolo . . . 351 Piantoni. . 980 Piazza. . . . 578 Piccagnoni . . . . . . 1188 Piccinini l 60, 207, 1005, 1042, 1071, l 147, 1183, I2IO, I240 Pieri . . . . . . 1355 Pietravalle . . . . . 766 Pietri . . . . . . . . . 1469 Piperno . . 914, I 187, 1459 Pisani . . IO Pisenti 1249 Pizzini . . 910 Poli . . . . . 704 Pollettini . . . . . . . 1072 Pontano . . 41, 77, 113, I54, z69, 526, 553, 574, 763, 802, 864, . 895, 981, 1034, I059, I066, I 142 Polverini . . . . 1474 Porlezza . . . I210 Porta . . . . 365 Pozzo . . 417, 417 Predieri . . . . . . . 1722 Preiswerk-Maggi . . . 1187 Preti . . . . . . . 465 Prosperi . . . . 567, 909 Puntoni . . 1147, 1I49, 1210, 1240 Pusinich . . . . . . . . 7 o 5 Putti . . . 1042, l 147

Q Quarelli . . . . . . . . 16I9 Quarta . . 306, 871, 932, 933 Queirolo . . . . . . . 54

R Rabaioli . Ra.inoldi . Raggi . . Rauelletti . R n\•c:nna . . 1~< u1n, 1915 -

338 473 426 . . . . 166 . . 877, 878 •

Tip

Pag.

Pag.

Pag.

Resnsvic-Signorelli

422, 56r, I244 Rho . . . . 95, 695, I I76 Ridella . . . . 570 Righetti . . . I590 Riva . . . . 604 Riva- Rocci . . 884 Rocchi . . . . 328 Rodella . . . . . . . . IOIO Rolandi Io, lgI, 433, 504, 878, Il48, II70, I2I3, 1345, I3541 I355, 1392, 1591 Rolando . . . . . . . 736 Romani . . . . . . 673 Romanelli 126, 808, 1061 Roncato . . . . . . . 12IO Roncoroni . . . . . . 604 Rondoni . . . . . . . I569 Rossi . . . . . 767, 773, 94I Rossi B . . . . . . . . . 1280 Rossoni . . . . . . . . 703 Rubino . . . . 406, 603, 1517 Riihl . . . . . . . 838 Ri1mmo . . . 54 Rusca . . . . . . - 1606

s Sabbatani . . . . . . . 1072 Sabatini 21, 84, 196, 233, 258, 401, 403, 456, 500, 501, 537, 571, 576, 608, 609, 636, 671, 674, 676, 708, 768, 771, 805, 806, 873, 882, 976, 977, 998, 1006, 1045, 1206, 1282, 1487, 1656 Sabatini G. . . . . . . . 2l Sabella 290, 428, 461, 502, 598, 757,765,766,790,799,840, 976, 1028, 1032, 1044, I066, I 138, 1164, l 197, 1219, 1272, 1304, I307, 1346, 1648, 1725 Sacco . . . . l 177 Saetti . . . . . . . 499 SaJaghi . . . 328 Sanarelli. 628, 1494 Sangiorgi . . . . . 296 Sanguinetti . . . 93, I2IO Salvioli . . . . . 1072 Savarè . . IO Sbrocchi . 873 Scaffidi . . 463 Scaglioni . . . . . . . . 8 3 8 Scala . . . . . . . . 473, 766 Scalone . . . . . . . . 2 53 Scandola . . . . . . . I240 Schiassi . . . . . . . . 93 Sebastiani 6, 86, 12I, 198, 225, 260,319,368,394,419,490, 527, 594, 761, 875, 1067, 1101, 1208, 1275, 1415, l4I6, 1479, 1574 Segàle I61, 162, 363, 569, 603, 704, 735, 97 4 Semini . . . . . . . . 24 Sensini . · . · · · · · 7 4 l Serra . . · · · · . . . l 18 3 Serena . . 534, 535, 964, 1027

:N.\zionnlt! di G. Bc rll.: r o e c.

Serafini. . . . . . 268, 1701 Sgobbo . . . . . 965 Siccardi . . . . . . . 93 Silvagni . . . 172, 1154, I190 Silvestri . . . . . . . . 12, 317 Silvestrini . . . . 942 Sitnon . . . . . . 232 Sinibaldi . . . . . . . . 60 5 Sisto 231, 267, 295, 802, 837 Sivori . . . . . . . 94 Sormani . . . . . 6 34 Spec . . . . 102 Speciale . . . . . . 437 Spectator . . . . . l 558 Spolverini . . . 1437, 1637 Stefani . . . . . 470, 94I

T Tacchetti . . . . . . l 17 5 Taccone . . . , . . . . . 937 Taddei . . . . 365 Ta.mburini . . . 17, 703 Ta.mburrini . . . 1564 Taussig . . . . . . . . 17 Terni . . . . . . . 1385, 1447 Tessier . . . . . . . . 1210 Testi . . . . . . . . . 630 Timpano . . . . . 531, 1521 Tognetti . . . . . . . . 1541 Tomasinelli 604 Tonninj . . .. 1069 Torri . . . 1656 Trabacchi . . . . Il 34 Tramonti . . . . . 66 Trevisanello . . . 94 Truzzi . . . . . . . . 941

u Uffreduzzi . . . . . 530, 712 Ullmann 23, 24, 136, 331, 572

V

Val.lardi . . . 426, 465, 13II . V al.enti . . . . . . . . 1599 Valenti Giacomelli . . . IOio Valtancoli . . . I183 Valtorta . . . 1423 . . 634 V arisco . . Vattuone . . . 90 V erga . . . . . . . . . 633 Verney I35, I68, 263, 326, 388, 431, 708, 946, 1374, 1640, 1669, 1709 Vecchiati . . 3, 367, 1043, 1589 Venturi . . . . . . . . 8I2 V eratti . . . . . . . . 1723 Volpino . . . . . 267, 839 Virgilio . . . . . . 589 Vignolo . . . . . . . . 569 Vignolo-Lutati . . . 795 Vivante . . . . . 1291 Viviani . . . . 1010, 1387

z Zambonati . Zanfragnini Zanuttini . . Zorzi . . . .

. . . . 51, . .

. . . . 204, . .

. . 168 5 . . 673 493, 565 400, 604

L. Pozzi, resP . •

I


Anno XXII.

'.

Roma, 3 gennaio 1915

Fase. I

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI REDATTORE CAPO:

'

'

Prof. FRANCESCO DURANTE · PROF. VITTORIO ASCOLI

Ai :m.edici italiani,

Il 1915 si affaccia pauroso al mondo civile. Gli scambi internazionali di prodotti, gli incroci di razz~, Ja comunanza di propositi per un assetto che colmasse le differenze sociali, quel senso di umana bontà che sembrava pervadere tutto il genere umano in una fratellanza universale, tutto è sconvolto, sommerso dalla guerra che oscura incombe sull'Europa. L'arte nostra - sola forse fra tutte - resta inviolata. Portando la salute e alleviando i dolori, con abnegazione, .con pietà verso tutti, con sacrificio personale stesso, là dove gli altri uomini bramano portare distruzione di vite e di -0ose, il medico alto s'innalza fra le rovine, con in cuore la face della bontà. Ai nostri colleghi st11anieri d' ogni nazione -che oggi nobilmente compiono il loro dovere mandiamo un saluto caldo d'affetto. Alla rinnovata funzione del medico militare il Policlinico si è venuto assiduamente dedicando. In questa come in -0gni altra occasione~ nelle distrette delle difficoltà cliniche come nelle lotte per i suoi miglioramenti morali ed economici, da ventun anno il medico italiano ha trovato sempre nel Policlinico il suo giornale. Non è il momento di seri vere programmi; in tanti anni il Policlinico non ne ha svolto che uno: dedicare ogni suo ~forzo intellettuale, ogni sua potenza finanziaria a comprendere e soddisfare i veri, alti bisogni della classe cui si diriga. Nell'ora che volge a noi medici italiani s'impone più che mai costanza di lavoro, fermezza di propositi, dignità di vita, spirito di cooperazione, serena e sicura coscienza dell'essere nostro, per affrontare quelle prove che l'avvenire pros~imo possa riservarci, per essere preparati a fare della civiltà italica una delle forze che dirigeranno il mondo ancora verso il trionfo degli ideali di giustizia e del miglioramento umano. Alla preparazione di questo domani per la -nostra Italia sentiamo di avere in parte concorso con la disciplina e con la serietà: e, sicuri dell'appoggio degli amici fedeli e sempre più numerosi, ad essa dedicheremo anche nell' avvenire -0gni nostra energia. LA REDAZIONE.

Le gravi difficoltà economiche entro le quali si dibatte, nell'ora presente, l'industria italiana ed estera; l'aumento .eccessivo dei prezzi delle materie prime ~ della manodopera, hanno costretto molti giornali italiani e stranieri a sospen· dere o a rallentare le loro pubblicazioni. Il Policlinico invece, non badando a sacrifici, ha continuato a pubblicarsi regolar· mente, in modo che gli. abbonati han potuto riceverlo con la consueta puntualità, e per di più vi hanno trovato notizie fresche ed estese anche relativamente alla guerra. E questa una prova evidente della forza economica del gio_rna1e e della -0culatezm:1. con la quale è amministrato. Qualunque siano adunque gli avvenimenti futuri, gli abbonati del 1915 nulla avranno da temere. Il nostro passato ~arà loro di affidamento per l'avvenire. Il Policlinico continuerà le sue pubblicazioni come al solito, nè trascurerà quei miglioramenti ogni anno intr~dotti per rendere sempre più salda e forte la sua compagine. E neppure cesserà di procu· rare nuovi vantaggi ai propri abbonati, come n~ fanno fede gl'importanti premi ordinari e straordinari del 1915, che a.ltri periodici invano tentano di svalutare a parole, mentre coi fatti cercano sempre d'imitarci, senza però riuscirvi. È una loro ormai inveterata abitudine I Nutriamo quindi fiducia che anche nel nuovo anno non ci abbia a mancare la crescente fiducia del pubblico medico italiano, e noi promettiamo di rendercene, come sempre, degni.

L'AMMINJSTRAZIONE. (r )


La nostra Amministrazione, mercè nuove agevolezze ottenute, si trova in grado di o:ffrire i premi emi gratuiti seguenti:

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momento l'argomento trattato esaurientemente in questo libro (Protelll delle ossa mascellari) crediamo di fare cosa gradita ai noatri abbonati offrendolo loro per la metà del prezzo di costo - Lirf'I 6 1ll l'unico lavoro italiano che tratti in modo completo la protesi delle ossa mascellari. In esso si trova descritta minutamente la costruzlone degli apparecchi p~r tutti i casi di perd.ita parziale o totale delle ossa delle mascelle. A far giudicare il valore del libro, che sarà spec;almente apprezzato dai chirurgi e segnatament~ dai chirurgi mJlitari, basterà il seguente breve somm:trio riassuntivo. Generalità, storia, anatomia pato· logica e patogenesi delle cisti paradentarie - Sviluppo, del denti temporanei e permanenti - Teorie sulla etiologia - Sintomatologia, corso, complicazioni, recidive , diagnosi e prognosi - Cura d elle cisti appendicolari, delle cisti uniloculari e deUe cisti multiloculari - Conclusioni. PROTESI DELLE OSSA MASCELLARI. - Tollerabilità dei tessuti per l corpi estranei - Varie specie di protesi delle mascelle Storta e gen·•ralità sulla protOsi delle mascelle - Generalità sulla prote5i immediata delle mascell~. · PROTESI DELLA MANDIBOLA. - Conseguenze dell'asporta· ztone totale o parziale della mandibola - Condizioni a çui deve rispondere una buona protC'si della mandibola - Vantaggi della protesi della ma.n<\ibola - Metodi di protesi della mandibola - Protesi di contenzione e riduzione - Piano inclinato di Sauer - Apparecchio ad alette di Martio - Apparec hio di Rosenthal - Apparecchio esterno di raddrizzamento del Mnrtin - Proksl di sos&ltuzlone - Protesi pre-operatorln CISTI PARADENTARIE. -

Prot'tsl Immediata - Apparecchi di protesi IJDDlediata della mandibola. secondo il metodo Martin - Modellamento - Messa. in muffola - Vùl· canizzazione - Tubi di zinco - Pezzo alveolare provvisorio aggiunto Mezzi di fissazione degli apparecchi di protesi mascellari - Maniera di togliere l'aprarecchio temporaneo - Pezzo alveolare permanente • Apparecchio provvisorio completo - Costru7.ione del pezzo definitivo Modific&z·oni operatorie necessarie a riguardo della protesi mascellare nelle resezieni deJJa mandibola. - Critica del metodo Martin - DUfusione delJa protesi immed.iata del Martin - Descrizione degli apparecchi di protesi della mandibola di Sauer, Hahl, Boennecken, Tenison-Lyons, Warnekros, MichaC'ls, Hausmann, Stoppany, Delajr, Schroeder - Pro· tesi secondaria - Storia - Procedimento nell'applicazione della ·protesi secondaria - Protesi seeoodarla prfcoce - Protesi secondaria tardiva Apparecchio per lo sfiancamento cic·atriziale - Apparecchio a riscaldamrnto - Scelta del metodo di protesi mandibolare di sostituzione Risultati ottenuti con l'applicazione della protesi immediata mandibJlare. PROTESI DELLE OSSA MASCELLARI SUPERIORI , - Van· taggi della protesi dei mascellari superiori - Generalità sugli awarecehi di protesi delle ossa mascellari superiori - Descrizione ed applicazione degli apparecchi di protesi immediata delle ossa m:i,scellarl superiori • Generalità - Impronta · e model~o per la costruzione dell'appareochioprim.itivo - Descrizione dell'apparecch·o protesico provvisorio - Descri· zione dell'apparecchio definitivo - Costruzione degli apparecchi di protesi immediata delle ossa mascellari superiori - Apparecchio p!"OVvisori<> .. Apparecchio definitivo - Protesi secondaria nella resezione del mascellari superiori. CASISTICA. .

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torio - Id. dell'apparecchio c~rcolatorlo - Id. dell'addome - Id. dell'apparecchio digerente - Id. dell'appartcehlo urinarlo - Id. del sistema nervoso - Id. del sangue - Id. del ricambio materiale* - Volume in

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(ANNO XXII , F ASC.

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SEZIONE PRATICA

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SOMMARIO. \

Lavori originali: Dott. Cesare Minerbi e Walter Vecc:iia ti: La fi ssa1ione dei sedimenti Ufinafii agevolata

mere~ l'imp,egnaiione con

siero di sangue umano o con giallo d'uovo, e la loro colorazione a secco col • processo rapido• di Pappenheim. - Sunti e rassegne a CIDRURGIA: R olìert Jones: I l trattamento chirurgico della pa,alisi in fan tile. - OSTETRICIA: U . Rolandi: Colesterinemia e f eaiione d~ W assefmann nelle eclamptiche. - MEDICINA DI GUER~: Prof. Alexan der ~r~enkel : Alcune osservazioni sulla moderna chi fUfgia di guerfa . - Osservazioni cliniche: Prof. Dotl T. Silvestri: Cont,ibuto clinico al t1'attamento della pleurite purulenta, col metodo Kawahara. - Lezioni : G. Klemperer: L a prognosi deU' arlefio sclefosi cardiaca. - Accademie, Società medi ohe, Congressi: R . A ccadem ia Medica di R oma. - R .•4 ccademia dei Fisiocritici m Siena . ~ Appunti per il medico pratico a MEDICINA SCIENTIFICA: Sulla n efrite sperimentale. - CASISTICA: Le forme fruste dello scorbuto infantile. - Locali11a1ione polmonare del meningococco. - L'esame batteriologico del sangue i n 50 casi di febb1'e tifoide. - TERAPIA: L'intolleranza verso il salicilato di sodio. - L'u so dei clisteri di salicU4to nella disssenteria. Igiene: I giene scolastica. - Posta

degli abbonati. - Varia. - Cenni bibliografici. Nella vita professionale: I soci dell'A ssociazione Nazionale dei Medici condotti. - Lotta di •.• sesso. -, Pef il Corpo S anita1'io M ùitafe. - Cronaca del movimento professionrlle. - Risposte a quesiti e a domande. - Condotte e Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Amministrazione sanitaria: Consiglio Superiore di Sanitd. - Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. - Indice alfabettco per materie.

Premio ordinario agli associati, per il 1915. 6

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moderni di questa branca. 1. NASO. Sviluppo storloo delle oonosoenze di rinologia. Preliminari di anatomia, ftslologla e patologia generale. Esame del naso. Bln,o· matologta generale. Profilassi e t erapia generale. Patologia e terapia speciale. SBllI o O.iVITA. A.NNBSSB AL MA.SO. IPOi'ISI. - II. BoooA.. 'JfABI1'GB. Sviluppo storico. Preliminari dl anatomla, flsl ologia e patologia generale. Esame della faringe. Sintomatologia generale. Proftlaasl e terapia generale. Patologia e terapia speciale. ESOFAGO, '.rIBOlDB e TlllO. - III. LAJ<IlfGB B TRA.OBBA.. Sviluppo storico. PreUmt· narl dl anatomia, ftslologla e patologia generale. Esame della laringe. Sintomatologia generale. Proftlaesl e terapia generale. Patologia e terapia speoiale. - IV. O&BOOBIO. Sviluppo storico. Prellmlnarl di anatomia, fisiologia e patologia generale. Esame dell' orecchio. 8lntomatologla generale. Proftlassl e t erapia generale. Patologia e terapia speciale. Medicina legale e infortuni enl lavoro. Avv erte n z a.. Per aver diritto al suddetto interessante volume, spedire subito, mediante Cartolina-vaglia Indirizzata nominativamente al Prof. ENRICO MORELLI - Via del Tritone, n. 46 - ROMA, l'importo d'abbonamento per l'anno 1915. (~ N . B . Per la prescritte spese di affrancazione, raccomandazione, ecc., del volume di premio, unire alf'importo d'abbonamento Cent. 50 se par l'Italia e Fr. uno se per l'Estero. · 801"-l.l\.:'.C.A.RIO: lHTBODUZJOlfJI.

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Dlrl&&I di proprle&à rlserva&I. -

È vi stata l a riproduzione dl lavorJ pubbllcatl nel POLICLINl(lO o la pubblicazi one di sunti di essi

senza ci tar ne la fonte.

LAVORI ORIGINALI. ARCISPEDALE DI SANTJ ANNA IN

l~'ERRARA

Riparto medico femminile diretto dal dott. C. M.INERBI, primario.

La fissazione dei sedimenti urinarli agevolata mcrcè I' impregnazione con siero di sangue umano o con giallo d' uovo, e la loro colorazione a secco col '' processo rapido ,, di Pappenheim per i dott. CESARE MINEREI e W ALTER \;"J<;CCliJATI.

In ricercl1e antecedenti u no di 11oi, ril evando la difficoltà (r) di praticare la cit odiagnosi del liquido cefalo-rachidiano 111ercè la colorazi one a secco colla miscela di May-Griinwald , sta11te il frequen t e ii1successo della fiss.azione del preparato, espri1neva i l pensiero - del resto abbastanza ovvio - che tal e fatto di pendesse dall 'essere nel liquido cefalo-rachidiano normale (e sovente anche nel patol ogico) assenti quegli speciali albu1ninoidi, che so110 facilmente co.a gulabili dall 'alcool metilico, il quale serve da mestruo i n quella soluzione colorante. In codesto concetto egli era ancora c-011fortato dall'a,,.er t rovato in fallo quasi costant emente (2) una decisa reazione di R ivalta (sag-

gi ata col p rocesso classico) nel liqu ido cefalorachidiano nei casi di meningite cronica ed .acuta ; ed esprimeva il dubbio : che 1'epitelio dei plessi coroidei sia d·ot ato della p rop rietà di trattenere o di riassorbire le globuline (2-a) ad essi ar·r ecate dal plasm a sang uigno. Secondo u n pregevole lavoro p ubblicato in questi giorni (3) , l'Oli\rero si è occu pato dell 'origine e della composizione dei cilindri orinarii, provoca11do nefriti tossiche nei t opi e studiando i cili11dri in sito ent ro i canalicoli renali. È probabile che egli si sia indotto a questo ultimo metodo di ricerca stante i risultati poco socldisface11ti, che 11ot oriame11t e ha dati sino ad oggi lo studio dei sedimenti u rinarii in preparati colorati a secco, specialmente per le defi.cie11ze della fissazione . Era ovvio il pensare che i sedimenti urinarii siano - co1ne i linfociti del liquido cefalo-rachidiano normale - assai difficili a fissare, l)erchè iinpregnati di un liquido salino (urina) spro·v\risto di quelle tali albumine, che possono essere coagulate dai liquidi fissatori in 11so nelle ricerche cito-diagnostiche . E tale co11cetto sug(Jerì l 'iclea cli sostituire a.rtificialme11te il liquido o d'i111pregnazione degli elementi morfologici del sedi1nento, 1aggiungendo a quest'ulti1no 11na . sierosità certamente ricca di tali albumine, qt1ale (3)

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IL POLICLINICO

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è il plasma del sangue. Infatti tutti sanno com e i preparati di sangue siano mirabilmente fissati e colorati dalla miscela May-Griinwald. Tale fu l'origine di una serie di esp erimenti,. per la quale in seguito a ripetute prove ci inducemmo a servirci (piuttosto che del plasma ottenuto per mezzo della centrifugazione del sangue a ppe11a estratto dalla veD.0.t) del siero sanguigno. E per la colorazione dei preparati ci attenemmo al << processo. rapido » di Pappenheim (4) , come quello, che mette in evidenza e differenzia nelle cellule del sangue ~ degli essudati quasi tutto ciò, che finora è noto del substratitm morfologico di ciascuna s orta di esse, riunendo in sè tutti i pregi singoli dei vecchi m etodi se11za i loro rispettivi svant aggi. Possiatno dire in breve che il risultat o dei nost:·i esperimenti ci diede piena soddisfazione. Non abbiamo ricorso ai comuni s ieri t erap eutici oggi in commercio, sia per evitare fenom eni di citolisi, sia perchè l'acido rarbolico ad essi commisto avrebpe potuto, per l e sue qualità energicamente mordenti, a lterare considere·volmente i risultati della colorazione. Dopo vari tentativi ci siamo arrestati alla seguente t ecnica, ch e abbiamo riconosciuta la migliore. L'urina viene centrifugata a lungo con n on troppa energia per non fratturare i cilindri e·ventualme11te in essa presenti. Si versa dalla provetta tutto il liquido sgocciolandola accuratamente. _.l\J sedimento r imasto aderente a l fondo della provetta si aggiungono con ttn contagoccie due goccie di siero di sangu e u111ano fresco assolutame11te privo di emazie e d'i111p11rit à . Si agita con forza il tl:betto pe:r mescolare equabilment e il nuovo liquido col sedi1nento: it1di , chinando l'imboccatura della provetta s u un vet rino copri-oggetto, ci si fa cader sopra, tirandola giù per mezzo di un filo di platino sterilizzat o, una gocciolina del volume di un chicco di frument o, la quale per mezzo dello stesso filo si distende caut ament e su tutta la s11perficie del vetrino. Si asciuga l a lamella il più rapidamente possibile sventolandola con un ,~entaglio e badando a tenerla ferma col sovrapporre ad u11 angolo di essa libero di preparat o un corpo pesante purchessia. Quando il vetrino è be11e asci11tto, lo si fissa in acetone per 5 minuti (cautela necessaria spécialmente allorchè ir1teressi co11ser\·are il preparato) e lo si depo11e col preparato ri~olto in alto entro una comune Ya~chetta retla11golare di porcella11a ampia centi111etri 4 x 8. Indi si procede alla colorazione nel 111odo seguente : I. Si prep1rauo a parte in un bicchierino di saggio })er 111ezzo cli t111a pipetta graduata 3 1/2 clct i 1ni di c1nc. tli iuisceJa colora11te di Gien1sa. (4)

[ANNO

XXII, FAsc. r]

Si versano sulla lam ella entro la vaschetta. 4 eme. di liquido colorante May-Griinwald (3 minuti). 3. Si aggiunge un volume eguale (4 cmc.J di acqu a distillata (r minuto). 4. Si vuota la vaschetta di tutto il liquido. 5. Si aggiungono n el bicchierino di saggio ai 3 r /2 decimi di liquido di Giemsa ro eme. di acqua distillata. 6. La soluzion e di Giemsa così ottenuta si versa s ubito sul vetrino entro la vaschetta ( 15 minuti). 7. Si estrae la lamella, si lava a fondo. 8. Si asciug·a cautamente con carta bibula (non s ulla fiamma, con che soffrirebbe la colorazione delle granulazioni azzurrofile !) . 9. Si Jnonta il preparato con bals amo dì Canadà (neutrale !) . Mercè q n esto processo di colorazione si ottenv gono pei sedimenti urinarii gli stessi inestimabili vantaggi, che esso fornisce per l'esame clinico del sangue. Solo i cilindri ialini restano il più spesso scolorati (talora tinti in rosa pallidissimo); e si riconoscono soltant o per la disposizione in st:t~è lineare degli eleme11ti morfologici e·ventualment e inclusi. I cilindri granulosi rest ano tinti lL cilestrino più o meno tendente a l v1oletto. Dellt: cellule epiteliali dei tubuli contorti restano colorati il pr otoplasma in cilestrino violetto, il 11ucleo in bella tinta porporina. Nei campioni di urine sinora: sotto posti a esperime11 to no11 at1b iamo ancor ·a avut o la fort11na di imbaterci in cilindri cerei se non . . . rar1ss1m1. Gli altri elementi morfologici (polinucleati, linfociti, eosinofili, emazie, t ia tterii, ecc.) dimostrano g li stessi caratteri tintoriali, pei quali si disting uono nel san g ue. Siccome poi n on è sempre possibile, nè co · modo procacciarsi siero fresco di sangue umano oppure sierosità patologiche (non. purulente) pleurich e o peritoneali, le quali pure (previa cen · trifugazione) da noi messe a partito banno fatto ottima prova, abbiamo ~perimentato se fosse possibile ottenere b11oni r1sultati da altro materiale utilizzabile pei nostri fini. Ed abbia.mo pensat o al giallo d'uovo, IJUr esso materiale albuminoideo pigmentato, cont enent e tutti i materiali necessari allo sviluppo dei varii tessuti ed atto a trasformarsi per dir così direttamente in materia organizzata vivente. Ad un dato volume di tuorlo fresco in un vaso cilindrico g.raduat o abbiamo aggit1nto -egual volume d ell'urina in esa1ne pri·vat a dell'albumina mer~è ebull.tzio11e : quanta cioè occorreva per ottenere una soluzio11e presso a poco della s tessa concentrazione molecolare, con cui le prot eine 2.


(ANNO XXII, FASC . . l]

SEZIONE PRATICA

sono contenute (11) nel siero di sangue UJrta110. Ed anche da tale materiale d'impregnazione pre\.·ia1nente :filtrato abbiamo otten11to Dttimi risultati (benchè senza dubb:i'o inferiori) . Certamente gli elementi morfologici del sedi~ me11to co'lorati co'l nostro pr-ocesso dimostrano tanto meglio le loro caratteristicl1e distin· tive, quanto meno alterati dalla fermentazione ammoniacale, così frequ.e nte e sollecita a verificarsi nelle urine dei malati di affezioni dello apparecchio urinario. Occorre per constguel?-za istituire la :fissazione del sedimento possibilmente su urina appena emessa - oppure osta· colare la putrefazione ulteriore di questa per mezzo di un blòcchetto di canfora. È pure necessario mantenere le urine, se nou si vogliono esaminare subito appena evacuat~, ad una temperatura non inferiore ai 3où per impedire la precipitazione degli urati, ~ quali non. perb:n,etterebbero un esame fruttuoso dei preparati colorati. Se la precipitazio11e degli urati è ·già avvenuta, si potranno facilmente ridisciog liere ten endo i11 bagno in acqua calda la provetta per u11 t e111po sufficiente. Molti autori ha allettati l'impresa di ~olora· re .a secco i sedimenti urinarii: M. Kohn (4-a), T. Liebmann (5), E. Wolff (6), il nostre Can11ata (7), inoltre A. Schott (8), Senator (9), è per ultimi, in ordine di tempo, EdelmJnn e K a r1Jel ( 10 ). Si tratta di metodi - quale più quale iueno - poco· adatti per usi clinici. Sfug~ gono a tale rimprovero soltanto i due ultimi. P erò il Senator stesso confessa che col ~uo ·m etodo d'i colotazione '« 1e gran;ulazio1ii d:el protoplasma e la impalcatura cromatinica àel 1111cleo degli elem·e nti morfologici 11on si ldsciano ·bene riconoscere ». Quanto al processo di colorazione di Edelmann e Karpel, esso consiste nel :fissare il prLparato con acetone per 5 minuti; poi :fissarlo ulteriormente e tingerlo col tenerlo per 5 altri minuti nella miscela colorante di Leishmann, e coll'aggiungere poscia doppia quantità di acqua (2 minuti) . .Il protoplasma delle cellule epiteliali renali resta tinto in rosso sporco (più fortemente che quello degli epitelii vescicali). I nuclei si colorano in bleu scuro : i cilindri ialini ed epiteliali in un bel turchino. Sarebbe immodesto per parte nostra confro11tare i pregi del nostro metodo di fissazione e colorazione con quelli del processo di Edelmann e Karpel. Preferiamo invitare il lettore a giudicare per stta propria esperienza nel modo, che ora diremo . Distenda il sedimento subito dopo centrifugato su un vetrino copri-oggetto

5

e: lo fissi nell'acetone per , 5 minuti, poi nell'alcool ~etilico per altri \5 mi~uti. Dall'altra parte aggiunga al sedimento rimasto entro la provetta della centrifuga 2 gocci\: di siero di sangue e prepari con questa miscela, col modo da noi descritto, un secondo vetr~ ­ no. Adagi entrambe le lamelle nella va.schetta di porcellana e le sottoponga alla colorazione col « processo rapido » di Pappenheim: indi allestisca i d tte preparati e li esamini al micro• scop10. Noi confidiamo che egli non si troverà nel1'imbarazzo, come Paride ad aggiudicare il mitico pomo. Ferrara, 3 novembre

1914.

BIBLIOGRAFIA. '

CESARE MINERBI. Atti dell'Accademia Medica di Ferrara, seduta del 2 maggìo 1906. 2. CESARE MINERBI. Ibidem, seduta del 6 aprile

I.

1911.

2-a . G. SABBATINI. Il Pensiero Medico.

Fascigennaio, II

colo scientifico. Nn. 3-5, del 21 febbraio 1911. F . RIVALTA. « Il Policlinico », Nn . 22 e 23 del 1910. 3. CARLO OLIVERO. Riv. ctit. di clin. med., anno XV, n. 40, 3 ottobre 1914, p. 625. 4. A. PAPPENHEIM. Tecnica dell'esame clinico del sangue. Traduzione di C. Minerbi. Rosenberg e Sellier, Torino, 1914. 4-a. M. KoHN. Zeitschr. f. klin. Med., 1899, Bd. 71. 5. T. LrEBMANN. Miinch. m·e d. Woch., 1902, p. 17 e 68. '\ 6. E. WOLF. Deut. med. Woch., 1906. 7. 'CANNATA. Rif. 1Med., 1908. 8. A. ScHoTT. Miinch. med. Woch., 1912, n. 4. 9. SENATOR. Enziklopadie d. mikros. Technik. 1910. 10. A.

EnELMANN e L. KARPEL. Berliner klin. Wpch., 4 luglio 1912, n. 27, p. l27r. TI. F. BOTTAZZI. Chimica Fisiologica. Società Tipograf. Edit. Milano, 1902.

Il fascicolo di gennaio 1915 della nostra S ezione Medica conterrà i seguenti lavori: r . Dott. E . CIARLA. Contributo cli nico e a:natomo-pato1logico allo studio dell,aprassvcn motoria per lesione del corpo callo·s.o. Dott. ' F. BoNOLA. N ot e dro?ne tala7nica. 2.·

sit itn

caso di si n-

3. Dott. D. CERVO. Sulla fi1i e strit ttura d ella ce llula tiroidea. 4· Dott. L. MANGINELLI. ]1riportanza diag· Hostica e patogenetica della ricerca radiologica n ell'ulcera duodeTiale. (S)


IL POLICLINICO

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SUNTI E RASSEGNE. CHIRURGIA. Il *rattamento chirurgico della paralisi inlan&lle. (ROBERT }ONES.

The Lancet, 30 lnaggio

1914) .

Pochi argon1enti h anno sollevato tanto interesse in qt1es ti ultimi anni quanto la paralisi i11fantile : ciò è dovuto alla sua grande frequenza alla dimostrata su a origine infettiva, ai grandi progressi apportati al s uo trattam ento dalla chirurgia moderna.

'frattame'l'ito precoce . È generalmente affidato al medico : il chirur-

go è eccezionalmente chiamato e solo in quei casi in cui sia presente il dolore che è più accentttato alla colonna vertebrale e agli arti . Il miglior m ezzo per attenuare questo dolore è la immobilizzazione. Questo riposo della colonna vertebrale è del resto indicato in og11i caso, sia esso doloroso o 110 e va iniziato subito. Un trattamento attivo potrà essere intrapreso solo quando sia passato lo stadio acuto, sensitivo, dttrante il quale può essere in atto una mielite acuta; e ciò avverrà in un periodo di tempo oscillante fra 3 e 8 settima11e durante le q11ali spesso si avrà da combattere C'On la volontà 111tempestiva dei parenti. La cura ulteriore consisterà nel porre i m11scoli paralizzati in posizione di rilasciamento, nell'uso di 1uassaggio assai lieve, e in movimenti attivi regolati in modo da non indurre a lcuna violenza nei 1uuscoli rilasciati . Un piccolo grado di azione muscolare volo11taria sarà incoraggiato non appena è possibile, ma con grande cautela, e limitandolo da principio a breve estensio11e. Così pure è iuolto importante che il mHssaggio sia all 'i11izio assai lieve, superficiale, ·vero e proprio « effieitrage l> vibratorio. Possibilità di

g1~ariirio 1i e

dei 1nitscoli.

È spesso difficilissi1110, per qua11to altrettan-

t o spesso è ricl1iesto, l'emettere un prognostico sulla sorte futt1ra clel lnuscolo leso. In passato ci s i è basato 1nolto t1l comportame11to delle reazio11c tlcge11erati,·a : al giorno d'oggi possiamo olo affermare cl1 e se un n1uscolo reagisce alla corre11te faradica è destinato a guarire ment re 11011 è ~c1111)re , ·ero il contrario. Ciò può esser (lo,·uto .111chc in parte alla difficoltà realmente •si ·te1tte di seg11ire clelle osservazioni attendil1ili in piccoli ba111bi11i . •.\.d ogni nlodo q11ei m11coli pt.!r i ctnali la prognosi ~ dubbia clebbo110 '" s r trattati co1ne se essa si a1111t111ciasse senz 'altro benigna. (6)

[ANNO

XXII,

FASC.

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Qua11do potremo abbandonare ogni s peranza sulla guaribilità cli un Jnuscolo paralizzato? Ciò di pende anzitutto dal tratta1nento; e inoltre dal possibile accert amento se il gruppo paralizzato ~ soffer ente per l'iperdiste11s io11e ovvero se v'è st at a dis truzione delle cellt1le nervose centrali. Co1nunque se con un tratta1nento adeguato non si è potuto notare alc11n 1uiglioramento in 12 1nesi si può ii1durr<:: con grande probabilità che la fuuzio11e di qttel dato n111scolo è irremissibilmente 1)erduta.

Paralisi fu1izionale . Pri111a di discutere i principi generali che in, forma110 il trattamento operatorio della poliomie' lite è necessario intrattenersi un po' più a lungo sulla questione del 1nuscolo iperdist eso e non funzio11ante ex non 'l-tsu, co11trapposto al muscolo realmente paralizzato per alterazione organica permanente nelle cellule spi11ali. Occorre sceverare quello ch e è iinputabile a deterioramento dei muscoli stessi, ovvero dei nervi da ct1•i ricevono iiupu,lso, ovveto delle e:ellule nervose corrispondenti nel midollo spinale . L '_t\. . cit a degli esempi per ciascuna d ~lle tre condizioni. Si h a la prin1a p. es. qua11do per sezio11e dei tendini della faccia ventrale del polso il chirurgo dopo averli s uturati mantenga a iungo t1na posizione di :flessione de lla 1na110 : guarita la ferita, tolta la fasciatura si avrà una apparente paralisi /dei 1nuscoli estensori che sono stati violentemente stirati dall 'i perflessione co11ti1111a: basta mante11ere per poco la mano nella posizione opposta per riotte nerne il funzionamento completo. Sostanzialmente analogo è il meccanis1no di paralisi ft1nzio11ale di un gruppo muscolare quando per la co1upressione esercitata sul s uo nervo motore (p. es. da t1n callo deforme) esso è stato per un certo tempo inattivo: i muscoli stessi si allu11g·ano (ris ultando11e certi tipi di polso torto o cli piede torto) e non saran110 in grado di riassumere la loro ft1nzione ai1che dopo tolta la causa pert t1rbatrice se i1on con una lunga cura a base cli posizion e obbligata e di massaggi. E infi11e vi sono le lesioni delle cellule nervose spi11ali : in tal caso non so110 quest e i soli ele111e11 ti det eriorati : e si vedrà che sebbene si possa raggi11ngere u11 11otevole miglioramento nei 1nt1scoli paralizzati alcuni rimarran110 incapaci a funzio11are: incapacit à dovuta anch e qui alle alterazioni trofiche insorte nel m11scolo come conseguenza del disuso e della posizio11e forzata. 8e111pre più prende consistenza l'opi11ione che i sintomi della paralisi infantile non vanno escl usi,~a111 e11te co11siderati come l'effetto della lesio11e c1e1la cellt11a s pi11ale per parte di tossine e che 1111ica111e11te dalla resistenza di quella dipen-


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XXII,

FASC.

r]

SEZIONE PRATICA

da la guarigione. Ma occorre tener presente l'intero sistema nervoso-muscolare: ciascuno dei due elementi influisce sull'altro e un muscolo che è divenuto incapace a funzionare per una transitoria interruzione del normale impulso· nervoso riflette il s uo stato s ull'elemento centrale stesso cl1e viene pri ,·ato dello stimolo continuo proveniente dalla periferia e che gli è necessario per ('Ot1servare la sua capacità a funzionare. Trattame·n.to con. l'immobilizzazio1'ie, . . 1nassaggio, esercizio. I fattori che contribuisco110 allo s tiramento ec.cessivo di alcuni gruppi muscolari, che segue alla paralisi, sono : la cattiva posizione ~ eneralmente influenzata . dalla gravità; I 'insufficient e azione dei muscoli opponenti; l'alterata distribuzione del peso del corpo. La deformazione diviene s tabile quando i tendini opponenti divengo110 di fatto più corti. Da ciò risulta l'indicazione a u11a speciale posizione da mantenere obbligata per un certo t en1po: abduzione del brac.cio in caso di paralisi dei muscoli della spalla; flessione dorsale ii1 caso di paralisi degli estensori della u1ano e delle dita; abduzione del piede 111 caso di paralisi dei peronieri; e cosi via. La stecca da applicare per mantenere questa posizione dovrà eRser tale da conservare il rilasciamento durante il massaggio e inoltre dovrà esser tenuta in posto senza che sia necessario di esercitare pressio11e alcuna con bende o altro sul tessuto n1uscolare. Quando un tale trattamento sarà interrotto? Quali le prove dell'avvenuta guarigione? Si potrà cominciare a permettere un certo grado di rilasciamento della posizione forzata quando ritorni la capacità funzionale dei muscoli paralizzati : ma ciò solo durante il giorno, ritornando nella notte alla posizione obbligata. Per citare un esempio nella paralisi dei muscoli estensori del polso quando si constaterà che questi cominciano a riprendere il loro potere .si potrà durante il g iorno diminuire g radualmente la posizione di flessione dorsale acuta. È assolutamente necessario procedere con molta cautela a questo punto del trattamento. Se si vuole, per lo più cedendo alle ii1sistenze del malato o della famiglia, si potrà applicare la elettricità galvanica ma i vantaggi che se ne ritraggono non sono neppure paragonabili a quelli che si otte11gono con la posizione fissa, il massaggio, l'esercizio graduale. Quanto a interventi operativi nei primi stadi non sono indicati che solo quelli diretti a permettere 11 rilasciamento maggiore dei m11sco~i ' i perdistesi : tenotomi e (specialmente del tendine di Achille), sezione di briglie aponeurotiche, completate per lo più dalla rin1ozione di una zona cli pelle. '

7 C orrezio1ie di de/ orniità .

È di grande importanza provvedere appena che .

si può all'esercizio fttnzionale normale dell'arto : il che per l.' arto inferio,r e si ottie11e al meglio facendo camminare il paziente con delle stecche l~ggere e tali da impedire la _produzione di quell e defor1nità che risultano dall'ineguale distribuzio.ne del peso del corpo. Si ritenga come un assioma di non discutere nemmeno un intervento operativo (artrodesi, trapianti tendinei) prima di aver eliminato il più possibile tali deformità. Vale con1e regola ·ge11erale per queste correzioni di non adoperare la forza che oltre che eventualmente dan11osa non raggi unge lo scopo ; così pure si cerchi di fare a meno di sezioni cruente : un tendine che è destinato al trapia,nto dovrebbe esser risparmiato dalla te11otomia cui facilmente segue la formazione di aderenze. Una deformità che spesso imbarazza il chirurgo è la seguente : ambedue gli arti inferiori contratti alle a11che e alle ginocchia, lordosi della colonna vertebrale, obliquità della pelvi, ge1iu -valgu11i, piedi in posizione varo-equina. In tal caso l 'A. consiglia : sezione del tensore della fascia lata, sezione del tendine di Achille, piede fissato in posizione valgoide, applicazione di una stecca del tipo di Thomas, aggiungendo una . estensione se~1plice per correggere l 'obliquità pelvica e u11a fasciatura alla estremità della st ecca per vincere lentamente la deformità delle ginocchia. Molti autori richiamano l'attenzione s ui pericoli che possono seguire la sezione del tendine di Achille come la successione di una deformità a tipo calcaneare al piede equino: si tratta di un pericolo reale nella paralisi cerebrale spastica e in tal caso sarà assai meglio negli adulti eseguire una tenoplastica che una tenotomia sott ocutanea. A ogni modo ripetiamo esser principio fondamentale che ogni deformità deve esser corretta (con tentativi manuali, tenotomie, immobilizzazione, estensione e più raramente osteotomie e asportazioni ossee) prima di impréndere qualsiasi operazione destinata ad assicurare una funzione muscolare deficiente o mancante. Trapianti tendinei. Lo scopo del trapianto tendineo è di perfezio11are o di ristabilire l'equilibrio muscolare: e deve ~ssere questo solo. Esso può essere aEPlicato per aiutare la ripristinazione di una eguale distribuzio·n e di forze o per prevenire delle deformità, o come accessorio dell 'artrodesi o come complemento all'uso di legamenti di seta. Tuttavia non potremo essere troppo scru pelosi nell'apprezzamento delle singole forze che si debbo110 equilibrare : il tibiale ai1teriore sarebbe trop(7)


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po forte per sostituire i peronei; questi troppo deboli per sostituire il gruppo tibiale. D.el re&to dei muscold. sani sono suscettibili di svilu l)PO òtraorcli'nario; e i muscoli trapiantati con· un esercizio adeguat o possono assumere un'efficienza pari a quella dei muscoli che vann0t a sostituire. Naturalmente il più importante fattore di successo è costituito dal giudizio oculato dell'operatore che deve saper apprezzare ciò che è poss ibile ott e11ere e i 1nezzi che ha a sua disposizione ; ed occorre che tenga conto anche della deficienza di fu11zione che produce nel punto in cui t oglie il tendine. Non v'è senso in sostituire una deformità con un'altra. Tuttavia l'esp e• rienza indica chiaramente che si è autorizzati a sacrificare l'adduzione e l 'abdt1zione del piede per la flessione plantare e dorsale, e che ove siano utili possono ben esser presi i t endini che comandano i movin1enti delle dita del piede. Ecco ii1 particolare i processi consigliati dal1'A . Nel piede varo, trapianto del tibiale anteriore; nel valgo, del lungo peroneo e dell 'estensore proprio dell'alluce; nella paralisi parziale dei 1nuscoli del polpaccioJ accorciamento d el tendine di Achille e trapianto del lungo peroneo e del flessore dell'alluce al p·u nto d'inserzione di quello con l a ablazione di una zona di pelle; e nella paralisi completa degli stessi muscoli trapianto dei. peronei e del flessore dell'alluce sul t endine Achilleo, cui utilmente si associa una resezione ossea o una astragalectomia in modo di rist abilire correttamente il peso del corpo sul collo del piede. Quanto alla tecnica è anzitutto importante di non maltrattare il tendine con le pinze a forcipressione che lo dovranno afferrare alla s ua per iferia; lo si farà p assare possibilmente attraverso grasso; se ne assicurerà l'estremo su un tessuto r esistente preferibilmente periostio. L'esperienza dimostra ch e gli insuccessi sono essenzial1nente do,·uti a errori di giudizio e a difetti di tec11ica : ciò è comprovato dal progressivo perfezionamento dei risultati ch e l' A . ha ottenuto. Dopo il trapiant o e prima di cominciare l'esercizio del t endine innestat o è necessario immobilizzarlo 1)er u11 certo periodo di tempo sì da pre, ·e11ire og-11i \.·iolenza s u di esso : tale periodo sarà 3 111esi o più per i muscoli del polpaccio, di +-6 setti.1na11e per gli adduttori e abduttori àel piede e assai ài più per gli estensori del piede. 'iò s i ottiene per 1nezzo ili' stecche che d ebbo110 esser rin105se due o tre ,·olte al giorno per p1aticare clel i11as ·aggio. Quant o a i rist1ltati H offa, La11ge, Vulpius e 1'. \ . <.l e Il 'articolo li indicano come assai fa,·orevoli; n1n i francesi e specialmente Kirmisson non ne ~o no e11tusiasti e obiettano che pur essendovi 1111 migliora111ento immediato esso poi di solito è ( ")

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seguìto dalla perdita della funzione sul muscolo trapiantato. l\1a perchè un muscolo che è capace di la ·voro in primo t empo deve poi divenire funzionalmente insufficiente? L 'A. crede di poter attribuire tale cattivo esito, quasi senza eccezione alla trascuratezza di quelle regole sopra fissate per ciò ch e riguarda la violenza cui si fa soggiacere il m u &colo : i due errori fondam en t ali sono : o il non aver educato sufficientemente il muscolo a difendersi da quello di azione opposta; ovvero si è fatto in modo che n ella deambulazione il peso del corpo venga a gravare eccessivamente su di esso. L' A. opera raramente bambini sotto ai cinque anni di età per una triplice ragione : per la difficoltà di tecnica su tendini gracili; per lasciar passare tutto il t empo sufficiente per una eventwale g uarig ione incruenta ; per aver un• sussidio nel determinare esattament e il piano d 'azio11e dall 'intelligente osservazione del paziente stesso.

operazioni dirette a ririforzare le articolazion.i . Sono di tre tipi : legamenti artificiali, fissazio11e di tendini, artrodesi. Sull'esempio di Lodge molti chirurgi h anno sperimentato l'uso di t endini di seta. È 1nteressante determinare cosa accada di questi legam enti artificiali. Anger e Gluck molti anni or sono conclusero in base a ricerche . esperimentali che in alcuni casi la set a è sostituita da t essuto connettivo 1nentre in altri forma una impalcatura lungo la quale cresce il connettivo. Lange, che ha vasta èS.p erienza in proposito·, dice che con l'uso c.1uesti tendini artificiali di. set a crescono dalla dimensione di un ago da maglie a quella di un dito mignolo e all'esame microscopico i tessuti adiacenti appaiono aver assunto i caratteri di un vero tendine. L'esperienza dell'A ., invero non grande, non è favorevole a tale m et odo : chè solo in un caso ottenne un risultato soddisfacente. Degli altri A.i\ . alcuni n·o n ott ennero buoni successi, altri i1T'\·ece riferiscon o notevoli· g uarilgioni o miglioramenti : così Bradford e Soutter in un ragazzo di 8 anni v idero i m u scoli riacquistare note·vol1nente la loro funzione e in un uomo di 23 anni un anno dopo l'operazione no11 solo completamente g uarito un piede cadente ma anche riott enttto un certo grado di funzionalità. Comu11que praticam ent e si potrà concludere in fa·vore del metodo data l a s ua semplicità tecnica quando si potrà escludere con ulteriore esperienza che la seta 11on dà origine ad alcun disturbo. P . es. , nel piede cadente con paralisi completa dei muscoli at1teriori se è certo eh.e il t endine artificiale \•a incontro a un alimento cli spe sore è indubbio u11 note,Tole g uadagno. 1


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SEZIONE PRATICA

Fissaziorie di te1idini. Ideata da Tillanus l'operazione di utilizzare come legamenti i tendini (i cui muscoli quindi debbono essere irreparabilmente paralizz·ati) è suscettibile di larga applicazione e sembra indubbiamente più :fisiologica che non l'introduzione di corpi estranei qttali i legamenti artifì·ciali in seta. È indiscutibile che col perfezionamento della tecnica, sia la fissazione di tendini come i legamenti artificiali saranno validi ausili per risolvere il problema specialmente ali 'articolazione del collo del piede, al trapianto tendineo. Il quale può in alcuni casi essere insufficiente chec.ch è ne dica Lange che è ottimista al punto da ritenere bast evole per la funzionalità del collo del piede la persistenza di soli tre muscoli attivi utilizzabili, due per l a flessione dorsale e uno per sostituire il tendine di Achille. Quando abbiamo da fare con un piede ciondolante l'unico successo operativo al giorno d'oggi _può ottenersi con 1'artrodesi.

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Artrodesi. Questa operazione fu sost enuta dall 'A. fin da 20 anni or sono e presto ebbe larga diffusione sì da esser applicata anche quando non presentava alcuna indicazione. Così l' A. si pente altam ente di aver praticato l'artrodesi del g~noc­ chio nei fanciulli: l'articolazione del ginocchio non dovrebbe mai esser fissata fino a che l'età del paziente non sia tale da poter valutare pienamente gli argomenti pro e contro l'inter vento : spesso J1e risulta una pseudoartrosi o anche un incurvamento osseo. Affatto diversamente si comporta l'artrodesi ·dell'articolazione del collo del piede che può arrecare un notevole giovamento. È bene unirla ·alla :fissazione dell'articolazione m ediotarsica ; e non eseguirla prima degli 8 anni di et à e anche di più. Si terrà cura di ovviare a un'eventuale cavit à del piede eseguendo prima dell'operazione la sezione dei tessuti retratti ; e dopo l'operazione si porrà il piede in leggera abduzione, mantenendo quest a posizione per almeno quattro mesi. In ogni caso deve esser t enuto pr esent e che l'artrodesi è operazione mutilante e deve costituire l'ultima risorsa; e inoltre che se con essa si compie un errore (il che disgraziatamente non è raro) esso non può essere rimediato.

Sutura ner'Vosa. Co11 i var! metodi discussi il chirurgo è dunque in g rado, lo abbiamo visto, di correggere le deformità, di migliorare una funzionalità prima completamente perduta, di rendere saldi de_-gli arti prima flaccidi: ma se t ali risultati sono 2

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assai importanti sarebbe tutt'altro che soddisfacente sentirsi costretti entro questi limiti: dobbiamo tendere invece a metodi ancor più conservativi prendendo di m ira il sist ema nervoso. La sutura di nervi primaria è oggigiorno pratica ordinaria ; ma anche eseg11ita in secondo t empo ha su perato la fase sperimentale e in favorevoli condizioni può garantire il successo. Da queste al I '.a nastomosi incrociata di ne'1vi non v'è gran passo : si sono così visti dei s uccessi nell'innesto di una porzione del mediano s ul r adiale e nell 'unio11e del faciale allo spinale ac• cessor10. Se la t eoria del neurone era contraria a t ali esperime11ti è pur accaduto, come in altri casi che i dati scientifici dovettero esser modificati in base ai risultati dell'empirismo chirurgico. Tuttavia si può ancora ammettere 1'antica 1 eoria che il cilindr~sse si sviluppa in via centrifuga del capo pr ossi111ale, ma deve esser riconosci11ta una part e importante (nutritiva e di g uida) alle cell11le del neurilemma : se il segmento distale non è suturato, g li impulsi provenienti dai centri o a questi diretti non possono passare e quindi il tessuto nervoso neoformato, lungi dal raggiungere un completo sviluppo resta allo sta·· to embrionale. Ma quando parago11iamo i risultati quasi brillanti sia degli esperimenti sugli animali sia delle suture nervose primarie e secondarie e on quelli assai scarsi ottenuti nella paralisi infantile, il fatto ci rimane oscuro : dovendo escludere che il virus della poliomielite attac~a anche i nervi periferici non possiamo addurre altro argomento, per quanto insufficiente, del 111ngo periodo di disuso nel quale si sono trovati i nervi affetti. Affatto recentemente Stoffe! ha dato un vero impulso alla questione: sembra che grazie a un'accurata e laboriosa dissezione egli sia r~u­ scito a provare che per ogni muscolo esiste 'ttna branca nervosa che può esser seguita lungo jl tronco del nervo stesso per un tratto assai c~.n­ siderevole. Si comprende che gli innesti nervosi debbano essere notevolmente favoriti da questa scoperta in quanto dei tratti 11ervosi sani che vann'.l a muscoli di minor importanza possono esser deviati e impiantati sui 11ervi paralizzati. Senza quest e cognizioni delle fibre motrici potrebbero facilmente essere unite a fibre sensorie. E probabilmente i successi riportati si ebbero in c:J.si nei quali il chirurgo realmente innestò fibre rnot1ici a fibre n1otrici. Sebbene i risultati della neuroplastica 11ella poliomielite lascino 1nolto a desiderare non è il caso di abbandonare ogni spera11za. Se i molti insuccessi ci scoraggiano, un solo successo ci in•


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dica eloquentemente la reale poss1bilità esistente: ed è appu11to di incoraggiamento che abb .amo bisogno: i primi ci debbono piuttosto servire a studiarne accuratamente le cause sì da essere in grado di eliminarli. ANTONIO SEBASTIANI.

OSTETRICIA.

CJoles&erinemia e reazione di Wassermann nelle eclamptiehe. Lo scopo delle ricerche fatte su questo argomento dai dottori S. Pisani e M. Savarè (La Gin ecologia, 2 apr. 1914, pag. 601) è stato di studiare il modo di com portarsi delle eclamptiche di fronte all'antigene luetico nella presunzione che dai risultati ottenuti si potesse in qualche modo arguire sull'importanza del lipoide colesterina nel determinismo della · fissazione del complemento nella sifilide. Ricordati i precedenti nella letteratura circa i rap1)orti tra lipoidi del siero sifilitico e reazione di Wassermann e sopratutto le variazioni dei lipoidi nelle gravide in genere e nelle eclamptich,e in ispecie e i risultati contraddittori nello studio comparativo fra ecla1npsia e reazione di Wassermann, gli AA. espongono le loro ricerche fatte su 16 eclam ptiche ricover:ate in clinica nell'anno 1912-13. Dosata da una parte la colesterina coi metodi del Grigaut (colorimetrico e ponderale) e dal1'ialtra il potere di reazione del siero di fronte all'antigene luetico impiegato a dosi minime e m assime - secondo il consiglio del Pisani stesso - si ottennero le seguenti risultanze: costanza dell 'i percolesterinemia, superiore a quella delle gravidanze ordinarie; reazione di Wassern1a11n in massima negativa (solo in 4 casi positiva parziale e quindi di valore dubbio) dimostrando così discutibile l'importanza della colesterina 11ella genesi della r eazione di Wassermann, se11za che però si possa negare alla colesterina per lo meno una attitudine antie.1n0Litica. Gli AA . ritengono di poter attribuire alla colesterina anche un'attitudine anticomplementare sebbene tale potere si riscontri in alcune eclamptiche aventi scarsa colesterinemia, ina spiccata colemia. La colemia, frequen,t e nelle ecl amptiche, può intralciare infatti l'emolisi, come \ ic11 co11fennato anche da ricerche in altri caiupi (re.:'lzione di Wasserm.ann spesso non specifica ùegli epatopatici) . ... ti 16 casi esaminati non si ebbe dunque mai u11a rca.lio11e di \\r~assennann positiva completa, 111n se111pliceme11te reazioni positive parziali g ni cli un potere anticomplementare del o i 1

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siero, riferibili non alla colesterina come pseudoanticorpo sifilitico, ma a questo lipoide considerato, sia quale fattore antiemolitico chimico> sia - e più specialmente - quale fattore determinante una :fissazione dell'alessina, favorita> se non determinata, molte volte dia uno stato di colemia più o meno spiccato.

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Circa la genesi della i percolesterinemia nelle eclamptiche, occorre tener presente che è moltodiscussa anche la question,e della colesterina in condizioni ordinarie: infatti da n11merose ricerche ed esperienze si deduce che la colesterina non può essere di esclusiva genesi alimenta.re .:>et.b ene l'alimentazione possa riparare le lt-ggere perdite di colesterina dovute all'eliminazione cutanea e intestinale; d'altronde vari organi (fegato, capsule surrenali nella parte corticale,. ovaie, corpo luteo) sono ricchi di colesterina e quindi probabilmente colesterinogeni per quanto non esclusivi a questa genesi la quale risiede forse in tutte le cellule dell'organismo, ma prevale in quelle di alcuni organi (glandole endocrine) . Nelle ecliamptiche adunque dovrebbe ammettersi una esaltazione massiva dei poteri colesterinogeni (sopratutto nel fegato e nelle glandole surrenali e forse nella placenta) : e ciò senza escludere per ora che si possa trattare non di iperproduzione, . ma di ritenzione di colesterina dovuta o a speciali richieste dell'organismo (gravidanza, sviluppo del feto) o ad alterazione delle vie d'eliminazione. Su quest'ultima veduta gli AA. stanno eseguendo esami ed esperienze i cui risultati verranno in tempo ulteriore pubblicati.

***

Quale sig1tl:fi.cato attribuire alla ipercolesterinemia delle ecla m ptiche ? Non certo quello di una « antitossina generale dell'economia» come nelle forme acute febbrili : chè anzi, poichè la colesterina abbonda proprio nei casi più gravi,. dovrebbe avere nell'ecl ampsia un signi:fi.cato opposto: d'altronde molti autori negano alla colesterina libera una sicura azione antitossica e antibatterica sia in 'Vitro che in 'Vi'Vo ed anzi si son viste peggiorare, con una ipercolesterinemia artificiale, delle cavie tubercolose e si è ottenuta la morte intrauterina del feto o l'aborto nelle cavie ipercolesterinemizzate. È noto poi che le gravide, tipiche ipercolesterinemiche, hanno minor resistenza di fronte ad ogni fattore morbigeno e ciò dicasi a maggior ragione per le eclam ptiche. Gli Al\. . credono che l'aumentato tasso di colesterina nel sangue delle eclamptiche, date le


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SEZIONE PRATICA

precarie condizioni r enali ed epatiche, sia da omologare, almeno in parte, a quanto si verifica nelle nefriti croniche (e quindi non esaltazione di poteri difensivi) senza escludere poi la sua somiglianza con la ipercolesterinemia da disfunzione colaligena degli epatopatici : inutile quindi se non dannosa all'organismo. Nella gravidanza invece occorre ancora indJagare se non esistano differenze intime fra colesterinemia normale e lipoidemia colesterinica patologica.

e onclusioni. L 'i percolesterinemia nelle eclamptiche è costante e più spiccata che nella gravidanza ordinaria : non dà mai una reazione di W assermann positiva completa ma solo in qualche caso parziale, di penden.t i dalla frequente colernia e dal potere antiemolitico e anticomplementare della colesterina che non è paragonabile ad un anticorpo sifilitico e che a 111nenta probabilmente p e• iperfunzione degli epinefri e disfunzione epatica. È discutibile l'importanza della placenta nel determinismo della ipercolesterinemia, mentre merita di esser maggiormente studiata l'importanza dell'eventuale fattore ritenzione, in contrapposto ,all 'iperproduzione. Nei casi studiati il tasso colesterinemico era tanto più alto quanto più era intensa la sintomatologia morbosa. U. ROLANDI.

MEDICINA. DI GUERRA.

Alcune osservazioni sulla moderna chiru1·gia di guerra. (Prof. _t\ LEXANDER FRAENKEL. W iener klin. Wochenschrift, 1914). L'A. sostiene che l'uso dei proiettili di piccolo calibro e con involucro, adopenati dai mo·derni eserciti, non ha app.o rtato alla antica chirurgia di guerra quei mutamenti che a tutta prima si potrebbe credere. Egli, che nella guerra serbo-bulgara (1885-86) aveva avuto in cura ben 700 feriti nell'ospedale di riserva di Belgrado, dei quali parte eran stati colpiti da proiet·t ili di piombo cilindro-conici di grosso calibro e parte da palle sferiche, non osservò lesioni molto diverse, ma presso a poco identiche nei feriti della recente guerra balcanica, che curò nell'ospedale di Sofia. Il metodo aspettante e conservativo col quale guarirono allora, a Belgrado, ben 63 feriti con fratture ossee e lesioni articolari, è quello stesso col quale vianno anche oggi trattati i feriti d'anne da f.ttoco nelle formazioni sanitarie di guerra.

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L'analogia del resto fra le ferite prodo~te dal· le antiche armi da fuoco e quelle prodotte dalle più moderne, per chi abbia pratica delle lesioni oa.usate da queste ultime, è evidente sol che egli dia un occhiata alle classiche tavole · dello Stromeyer. Le fratture a scoppio che egli ha descritte, le fratture delle ossa craniche, le speciali fratture a farfa lLa delle diafisi, ecc., sono identiche alle lesioni prodotte dagli attuali proiettili. Simon, Pirogo:ff, von Langenbeck hanno provato, dal canto loro, che perfino ferite interessanti le articolazioni potevano anche in quei tempi guarire, senza dar luo·g o ,a reazioni a rtjcolari a·n che nei casi (essi dicevano) nei quali i bordi taglienti della lesione ossea e gli spo, stamenti delle scheggie potevano agire come cause irritanti. Altro argomento probativo sull'identità di 'ffetto tra i moderni e gli antichi proiettili è l H sempre rinnovata accusa che dalla guerra franco-prussiana del '70 si è ripetuta in tutte le guerre che l 'h,anno seguita, che i combattenti si scambiano tra loro : l'accusa cioè di fare use di proiettili esplosivi o di altri proiettili devastanti proibiti dalle convenzioni internaziona1 ·:. Queste accuse è noto.r io, sono poi state sempre dimostrate infondat e, e ciò no11dimeno, e malgrado le trasformazioni avvenute nella costru.. zione dei proiettili, nella loro forma, n el loro peso e nel materiale st esso che li compone, jJ numero delle ferite con grandi distruzioni e devastazioni continua ad essere così inge11te iii tutte le guerre, de!! farle ogni volta risorgere. Non sono dunque l e lesioni dei proiettili che dànno una diversa impronta alla chirurgia cli guerra moderna: tutt'al più le moderne armi potranno influenzare la tattica bellica; perchè dànno nella stessa unità di tempo ed a distanze molto m aggi ori, un assai più grande numero di colpiti, e la proporzione dei fe-riti leggeri è accresciuta. , Considerando però il lato qualitativo deJle lesioni, le anni moderne non ci impongono nes· sun nuovo problema terapeutico da risolvere, nè ci fan sentire il bisogno di ricorrere ad arti di verse da quel che non si facesse una volta. Nuove sono soltanto le odierne m.assime sul modo di agire del chirurgo; il quale oggi cu.r~ le ferite senza perturbarne la naturale evoluzione ed .ecco perchè, non pei progressi della balistica, ma per quelli dell'arte s.alutare, la mortalità e la invalidità successiva det feriti in guerra è cosl notevolmente diminuita. L'O. in base ialla sua esperienza combattè l'idea, che è pur sostenuta da alcuni autori, tl::l1.a maggior facilità che avrebbero i proiettili moderni di dar luogo ad emorragie. (11)


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OSSERVAZIONI CLINICHE.

La morte per dissanguamento per lesi0ne dei <Yrossi vasi non è mai stata eccessivamente fre~uente sul campo di battaglia.. g~i. antic~i proiettili, dotati di poca veloc1t~ 1.ni~1ale, risparmiavano spesso i vasi s~ngu1g1:11? ,1 moderni, pur led~doli con magg1?r f~c1l1ta, spes.se volte non producono emorragia, sia per la piccolezza della lesione stessa, che soven.te è un semplice solco sulla tonaca va:scolare, sia perchè il piccolo fora1ne del vaso è talora tamponato o dal proiettile stesso,, o da ~na scheggia d'osso, o da un corpo estraneo spinto entro il lume del vaso dal proiettile, ed intorno al quale non tardru a formarsi il trombo,_ E tali lesioni di vasi t al()lfa guariscono; grazie alla medicatura occlusiva senza dar sintomi, o dànno al massimo luo.g o alla form·a zione di un aneurisma traumatico, complicazione quasi sconosèiuta agli antichi (Pirogo:ff stesso i1on ne aveva mai veduti) ed invece frequente nella chirurgia di guerra moderna. È piuttosto nell'ulteriore decorso dell~ ferite che esiste utta! differenza fra le antiche e le moderne lesioni, ma anche questo dipeJ1de dal1~ diversità delle pratiche terapeutiche. I-('a.iltica chirurgia di guerra non lasciava alle ferite il tempo di evolvere e turbamenti p.r odotti da specillazioni fuori di luogo, o dall'introduzio:ne di virus infettanti (e frequentemente da entrambi queste cause) impedivano e la normale cicatrizzazione e la formazione, ove ne fosse il caso, degli an·e urisn1i traumatici. L 'A. trova un 'analogia fra le lesioni prodotte dalle antiche armi e le moderne perfino nell e discussioni alle quali tali ferite dànno luogo f1·a i dotti. Infatti mentre in quel tempo si polemizzava se le ferite per colpo· d'arma da fuoco potessero essere o non essere 'Vele1iose, oggi fra gli att• tori s i discute se esse poss ano o no, essere iniettanti, questi0rne quest'ultima a cui più che con le t entate ricerche batteriologiche, si può ris pondere con il risultato dell'esperienza gior· na lier a . Essa, come del resto avevano ricon osciuto a loro tempo il Simon, il Pirogoff, ci insegna che la: ferita d'arme da fuoco difficilmente dà luogo per sè s tessa a con1plicazioni infettive, pur. ch è riparata completament e dagli ulteriori inqui11amenti. Cap. med. dott. G . MENDES.

?e .

Istituto di patologia speciale medica dimostrativa della R. Università di Modena dirett. prof. It. V ANNI.

CJontrlboto clinico al trattamento della pleurite purulenta, col metodo Kawabara per il prof. dott. T. SILVESTRI, aiuto. Nella seduta del 25 aprile r9r3 ·della Società medico-chirurgica di Modena, accennai ad alcuni casi cii pleuriti p.u rulente in bambini nei quali l'estrazione del liquido colla toracentesi, il lavacro·io del oa.vo pleurico ad aria atmosferica non bo filtrata, ed il pneumotorace in tal modo prov·ocato, hanno, portato una guarignone completa dopo la prima, o al inassimo dopo la seconda ' seduta. Certo, dice jl Baginsky, 11ei bambini da I a 3 anni anche la semplice puntura con un trequarti fornito di co1idoni ad evitare l'introduzione di aria, o con l'aspiratore di Potain se11za lavanda consecutiva, riesce a gu1arire definitivamente l'empiema, ma nell'un caso e nell'altro insiste di evitare uno svuotamento copioso per i danni che deriverebbero dall'abbassamento di pressione endotoracica, cosiccl1è si è costretti a ripetere più s pesso l'interven~o, che per quanto di poco l conto, è se1npre noioso nei bambini, specie della pratica privata. Nè ad e·vitare ciò, vale, sebbene alcuni se ne mostrino fautori entusiasti (Rudolf Frank ~td esempio), il metodo di Biilau, o drenaggio con aspirazione permanente: questo anche ultin1amente nella Clinica pediatrica di ,~alermo si è dimostrato di valore discutibilissimo, nullo. Il nostro modo di procedere, ai risultati addirittura imponenti accoppia i seguenti vantaggi: r 0 È alla portata di tutti i medici per la sua semplicità; basta un apparecchio del Potain. Con questo non solo si pratica l'aspirazione del liquido, quanclo non scola ?pontaneamente, nonchè l'iniezione di aria direttamente nel cavo pleurico oo-11i qualv olta si presenti il bisogno :. o ma lasciando aperto il rubinetto del trequarti in posto, si permette l'ingresso dell 'ai·ia atmosferica, anche durante la fuoruscita dell'essudato. Per il Lavaggio ad aria della pleura basta continuare ad as pirare, a rubinetto aperto s'1ntende, anche dopo lo svuotamento del pus, sen· za bisogno d'alternare l'i mmissione e l'aspirazione della medesima. 2° Ovvia a tutti g li inconvenienti di una decompressione brusca endopleurica.

Pt1bblicheren10 prossimamente : .\ l\rORELI4r, Un, caso di n1alattia del Parki111so1i. Po-..;TA ~o, S1Ll 11alore clinico della reazione di

lT ·asse rnia n n. TACCO,N~, L'anzigdalite ulcero-11ienibranosa.

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FASC.

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SEZIONE PRATI CA

3° Si può quindi S"\-uotare completame11te, e

senza pericoli, il cavo pleurico. 4° L'aria gorgogliando attra,·erso il liquido e inescolando\·isi, lo rende lneno ,-iscido, e quindi più facile a passare anche attraverso il trequarti comune per la toracentesi, senza bisogno di ricorrere ad · introduzione di liquidi semplici ' o antisettici per diluire l'essudato. 5° È benissimo tollerato. K ella stessa seduta riferii su di un caso di pleurite purulenta metapneumonica in un contadino di Cognento (lVIode11a), di anni 47, bevitore, con eredità tu@ercolare, che vidi in consulto coll'egregio collega dott. lVIuzzarelli e successivamente col dott. Kava, che lo sostituiva. In proseguio io lo feci osservare anche al collega prof. Bolognesi della Clinica chirurgica, non eh è al inio chiarissimo maestro pro.f. Vanni e al prof. Do11ati, direttore dell'Istituto di patologia chirurgica. Lo sputo fu negativo sempre e così le colture del liquido pleurico rispetto· al bacillo di Koch. La citodiagnosi cli questo invece praticata a diverse riprese d·al Bolognesi e dal Sinigaglia dell'Istituo di patolo.g ia chirurgica diede costant em ente ttna liniocitosi quasi assoJuta, reperto molto su ggestivo per la 11atura tubercolare del , -ersamento l)leurico. Ebbene in questo caso la toracentesi ripetuta colle solite n1odalità sei volte, con estrazione riòpetti\·a1nente di eme. 600-780-470-625-350-200, è ~tata seguita da una guarigJQne completa, duratura . ~.\nche in questo caso, ad onta che le tre ultime toracentesi e rispettiva immissione di aria siano state pratioate in sale o·s pedaliere, che molto lasciano a desiderare (Turno provvisorio del prof. Donati, per gentile concessione del medesimo, ch'io viv.a mente ringrazio), l'essudato dalla 6 es.trazione era affatto sterile-, come risultò dalle multiple e diligenti ricerche microscopiche e culturali fatte dal Sinigaglia, aiuto dell 'Istitt1to dti. patologia chirurgica. La durata della malattia fu complessivamente di 69 giorni, com presi quelli qella broncopolmonite grave iniziale. Piuttosto che perdermi in commenti in confronti inutili cogli altri metodi curativi, stimo opportuno accennare per sommi capi ad altre due osservazioni recenti, le quali confermano la bontà del metodo, eh 'io applicai con successo fin dal 1896, e che uso sistematicamente in tutte le pleuriti sierofibrinose, e che va sotto il nome di I{awahara, perchè la sua pubblicazione è di poco anteriore alla mia, metodo che modificato più o meno ha incontrato il favore di molti, e che secondo le mie osservazioni merita un posto importantìssimo non solo nel6

ia cura delle pleuriti purulente, ma delle peritoniti tubercolari essudati ve, dell 'idrocelè ri l: elle, ecc. OSSERVAZIONE I. - Riguarda P ... T ... , di Modena, bambino di 5 anni, i1ato a termine, dia g·enito·r i sani e robusti. È sempre stato bene fino al 15 giugno 1913, epoca in cui fu preso da convulsioni, febbre alta, dispnea, tosse dolorosa. Decubito sul fianco destro. La febbre largamente remittente arriva alla sera a 40°-40°.5; la tosse è stizzosa, soffocativa; il bambino non la , ,orrebbe, si smania, piange. Successivamente la febbre si è fatta intermittente: il rialzo era preceduto da brividi di freddo, e cedeva con sudori profusi. Dimagramento, agitazione, insonnia. Lo portarono al mio ambulatorio dopo 20 giorni dall'inizio della malattia in condizioni deplorevoli; colpiva subito un :pallore particolare, quale si riscontra negli emp1emi, e sul quale i pediatri hanno richiamata l'attenzione. Polso rro; resp. 61; temp. 38°.5. L'esame obbiettivo mise in rilievo la presenza di un essudato nel torace destro, essudato abbondante, ch'io giudicai di natura purulenta sia in base ai dati 1ananestetici che a quelli obbiettivi. L'indomani praticai la toracentesi in 8° spazio sull'ascellare posteriore. Si ebbe scolo di pus inodoro, giallo carico, piuttosto denso, per cui presto si dovette ricorrere Jall 'aspirazione, more solito) lasciando cioè apertq il rubinetto del trequarti. Erano già sortiti 310 eme. di liquido, quando anche coll'aspirazione non ne sortiva più ; come però la percussione e lo spostamento del cuore parlavano chiaramente per la presenza ancora di essudato in quantità spiccata, e ci eravamo assicurati che il trequarti non era otturato, iniettammo aria nella pleura colla pompa del Potain attraverso il tubo di scarico, e ad ogni pompata il pus usciva a getto più o meno abbondante dall'altra apertura del trequarti. Riuscimmo così, senza il più piccolo disturbo d el malato, ed abbastanza in fretta, a svuotar e il cavo pleurico. Il pus estratto misurava 608 eme. Diplococco quasi in coltura pura. Il piccino in pochi giorni migliorò, il liquido non si è più nprodotto; la guarigione è stata perfetta e a breve scadenza. 1

OSSERVAZIONE II. - - G .. . G ... , di anni 49, contadino, di Saliceto !>e ssaro. Il 7 110\ embre 1913 è stato accompagnato al mio studio da due nipoti. Gentilizio ·immune, non abusi, nega sifilide. ~ malato d.a due mesi, a quanto mi si dice, ma non ha mai voluto consultare il medico. È dimagrato, febbricitante; edJ accusa un senso doloroso e di oppressione a tutto il lato destro del torace, sensazione che nei primi 5-6 giorni era stata preceduta da dolore molto vivo. Polso 105; respiro 47; temp. 37°.9 (erano le11 e mezza). La metà toracica non prende alcuna parte alla respirazione; nelle porzioni laterali inferiori leggiero edema. Itto cardiaco spostato, arriva sul1',a scellare anteriore. L'emicirconferenza toracica destra supera la sinistra di cm. 5; l'individuo è destrimane. Ottusità assoluta s u tutto l'ia mbito toracico destro , la quale guadagna pure la colonna vertebrale. l\Iutismo assoluto all'ascoltazio11e. 1

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Non egofon'Ìla; la voce afonicamente trasmessa (fenomeno del Baccelli) si avverte come un bisbi~ glio indistinto. La diagnosi di pleurite purulenta fu confermata dalla puntura di saggio. L'esame citologico del pus estratto dimostrava una polinucleosi marcata. Diplococchi capsulati prevalenti, streptococchi. Nel pomeriggio in casa di un suo parente fu eseguita la toracentesi nel modo solito e si estrassero 1880 eme. di pus inodoro giallo con riflesso verdastro di densità media. Il miglioramento fu pronto, tuttavia si è rifatto t1n po' di liquido per cui dopo 4-39 giorni si è fatta una 2a.-3a estrazione di 395-225 eme. colle solite modalità, e da questo momento il miglioramento non è stato più interrotto, così che a metà g·ennaio 1914 era · completamente ristabilito. Che nei casi in termini la toracentesi semplice possa essere equivalente, quanto agli effetti, al metodo da 11oi seguìto, non mi par€possa ammettersi sia in base ai risultati di altri, che a quelli di mia osservazione, pochi invero, ma di vialore indiscutibile. Nell'a11no passato nei cronici del nostro reparto ospedaliero scoppiò una epidemia di pneumonite, che ii1 pochi giorni fece tre vittime. Degli altrJ. malati sopravviss uti in 3 si sviluppò una plet1rite purulenta metapneùmonica. In due feci la sen1p1ice puntura molto bassa t nel 3° seguii la pratica in. discorso; ebbene mt:ntre in questo dopo la seconda toracentesi il processo era già esaurito, 11egli altri continuava indisturbato, e solo cedette quando si mise in opera lo stesso trattame11to. Lo stesso è avvenuto i11 certo B ... , abitante in Villa S. Caterina, nel quale una plettrite purulenta metapneumon1ca si dimostrò r 5belle, eè anzi si aggravò fin che $~ limitò il trattamento alla semplice toracentesi, e che cedette al 2° ii1tervento fatto nel modo dia11zi svolto. Lo svt1otamento dell'essudato e il lavaggio ad aria della cavità sierosa darebbe gli stessi ris11ltati 11on solo nella peritonite tubercolare, ad e t1dato sierofìbrinoso, sieropurulento, l.'la '.in quella purulenta diplococcica (1 caso). piegare il modo d'agire dell'aria atmosferica è con1pito ard110, da,ranti al quale mi sono dato per ' 'i11to auche quando compilai le altre note ,1 proposito tlel metodo di Ka\vahara nelle IJleuriti e perito11iti sierofìbrinose (1) . Dai risultati terape11tici e culturali si sarebbe te11~'lii a(l a\•a11zare la tesi, che la flora batterica clell'nria atn1osfcrica riesca ad ostacolare e ad · i1111)eclire lo ~' ilt1 ppo t.l egli agenti causali, e s 11ccessi Yan1ente a clistruggerli, modificando J •an1bie11te 11011 ch e esercitando una concorrenza ,-itnle ,·er1. L i)ropria, donde, come dissi altrove, l 'i 11dicazione, il ,·a11t ag-gio di ricorrere all'aria nt111osfl'ricd 11011 filtrata. ( I 1) \e

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Concludendo: Il metodo che va sotto il nome del Kawahara, colle lievi modificazioni aggiunte (Kawai, Silv:! stri), merita di esser preso in seria considerazione non solo nel trattamt:.nto delle pleuriti e peritoniti sierofibrinose e purulenti, ma ancora in altre sierositi ribelli, recidivanti. Modena, 24 agosto 1914. (1) Gazzetta Ospedali, 1907 .

La prognosi dell'arteriosclerosi cardiaca. (G. KLEMPERER. Die Therapie d. Gegenwart, 1914, fase. 7).

Signori, anche per l'arteriosclerosi cardiaca la prognosi è determinata mediante l'esame ciel la malattia e del sùo decorso e, nel singolo caso, hanno la massima importanza lo stadio di essa, le eventuali complicanze, l'etiolog~a e le risorse terapeutiche. Secondo le personali mie esperienze, vanno , distinti tre stadi dell 'arterj.osclerosi, con varia progn10.si e riconoscibili con l'esame del cuore. Lo stadio iniziale è subbiettivamente caratterizzato da sensazioni dolorose della regione cardiaca, che possono assumere finanche la forma d'accessi violenti. Le sensazioni anormali della metà sinistra del torace si accopp'i ano frequentemente ad altre impressioni dolorifiche su altre regioni, ma anche isolate, p·r esen.t ano la massima analogia con le sofferenze dei 'nevrastenici. ~ da notare che la diagnosi diffèrenziale fra la nevrosi cardiaca vera e la fase iniziale dell'arteriosclerosi cardiaca può presentare le più grandi difficoltà, anche tenendosi conto dei sintomi obbiettivi. Molto frequenti sono dei casi, che potrebbero dirsi intermedi. Quiesto de~va dal fatto che l'eccitabilità nervosa, ovvero le frequenti eccitazioni nervose rappresentano i precursori o la causa effettiva dell 'arterioscle- · rosi, di modo che 11el caso individuale difficilmente si può stabilire se 11 paziente sia colpito soltanto dalla nevrastenia oppure già dall'arteriosclerosi. L'esame obbiettivo del cuore m-0stra accentuato il 2° tono dell'aorta, spesso un rumore sistolico alla base; l'ottusità cardiaca è normale, il battito è spesso più intenso ; mancano i sintomi della insufficienza vera del cuore . • Sebbene frequentemente i pazienti si lagnino di dispnea, si tratta soltanto di sensazioni angosciose, della dispnea cosidetta psichica. L 'accentuazione del 2° tono dell'aorta, allo stato di


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riposo, con temperatura normale e con reperto renale normale, è sintoma classico dell'ipertensione arteriosa, che è indissolubilmente legata all'arteriosclerosi cardiaca. Naturalmente anche qui è evidente che la nevrastenia presclerotica può essere la causa principale dell'a11mentata pressione, dimodocl?-è l'accentuazione del 2° tono può considerarsi ancora come un sintoma nervoso. Nei nevrastenici più vecchi, malgrado la più accurata. osservazione, non ho mai visto scomparire questo sintoma una volta stabilitosi. Giudicando cosi dell'intensità del 2° tono aortico non ritengo esclusa la possibilità di casi d'arteriosclerosi iniziale anche senza i pertensione; però da un lato questi casi sono molto ra~, mentre dall'altro l'alterazione ateroma.tosa rimane limitata alle arterie periferiche; secondo le mie esperienze la pressione del sangue è regolarme11te aumentata quando l'aorta è contemporaneamente interessata. In questa prima fase la prognosi è da considerarsi come favorevole, la durata quasi illimitata. Il secondo stadio è caratterizzato dalla dilatazione del cuore, sovente anche rlalla comparsa di un r11more diastolico; freque11temente si ha la dilatazione dell'aorta ascendente. I sintomi subbiettivi sono identici a quelli della prima fase, frequentemente anche meno spiccati. Per classificare poi ciascun singolo caso ~on si può assolutamente tener conto dell'inten~ità dei disturbi subbiettivi : mancano i sinto1ni del turbato compenso, la dispnea e gli edemi : sono frequenti le irregolarità del polso, la pressione sanguigna è quasi sempre aumentata, manca la vera angina ~~qtoris . La prognosi è -relativamente favorevole, la vita può conservarsi ancora per molti anni. Il terzo stadio è caratterizzato dal turbato compenso, dall'ins,u:.fficienZia cardiac:l , dall'asma cardiaco e dagli edemi; è tipica poi la vera angina pectoris. In questa fase dell'arteriosclerosi cardiaca la vita del paziente è immediatamente minacciata per la paralisi cardiaca, sebbene anche questi ammaliati possano talvolta vivere ancora per lungo tempo. L'angina pectoris è specialme11te sfavorevole per la prognosi ; però ciò vale soltanto per quegli accessi di dolore intenso con senso di grave abbattimento~ cori estremità fredde 1 polso piccolo; nei casi meno violenti i pazienti, pur ·lagnandosi del dolore, conservano il polso vigoroso nonchè il colorito normale àel viso e sono in grado di parlare coerentemente. La vera an,gina pectoris è sempre da considerarsi come indice di morte imminente; ciò nonostante ho potu-

t10 osservare dei ca.s i i·n cui sono tra~-corsi più di 5 anni fra il primo attacco molto grave ed il secondo :]eta.le ; Leyden ha osservato persino un intervallo di 9 anni. Però quasi sempre le osservazioni sono da riferirsi alla diagnosi erronea di angina pectoris vera invece di angina cosidetta spuria, che è caratterizzata dal colorito fresco del viso, dal polso forte e dalla lieve emozione psichica durante i 'attacco. È da notare anche in questa fase il vero aneurisma aortico pulsante. ,P erò, per quanto sia minacciata la vita di tali pazienti, in alcuni casi ho potuto constatare la durata dell'aneurisma vero sino ad oltre 3 anni. Oltre al risultato dell'esame del cuore, le complicanze sono pro,gnosticamente importanti per l'al)teriosclerosi cardiaca; queste complicanze sono rap,p resentate dall'arteriosclerosi localizzata in altri organi. · Per quanto riguarda le arterie periferiche, questa complicanza ha poco valore per la prognosi, essendo noto che l'ateromatosi si localizza molto variamente nei vari campi vasali, dimodochè l'aorta e le coronarie possono presentare un'alterazione relativamente lieve, mentre la radiale è colpita gravemente dalla sclerosi. Il decorso serpeggiante delle temporali non ha assolutamente nessuna importanza prognostica come l'aumento della pressione sanguigna, misurata nella radiale, è solo un. da to sicuro in alcuni casi speciali, cioè quando vi è il reperto renale positivo. Del resto, almeno nelle fasi iniziali la pressione sanguigna è frequentemente variabile e di pendente anzitutto dalle emozioni psichiche. Poco importante in proposito è anche il fenome110 dello zoppicare intermittente notoriamente prodotto dalla sclerosi delle arterie femorali. Maggiore è l'importanza prognostica della cangrena delle dita del piede causata dall'arterite obliterante dei vasi terminali. Molto frequent~­ mente la cangrena porta all'esito letale, ma non mancano i casi in cui la cangrena, con o senza operazione, si è vista guarire. Le compli,o anze cerebrali invece possono avere grandissima imp,ortanza.: in alcuni casi i gravi insulti apoplettici hanno esito letale, allorquando l'arteriosclerosi cardiaca è ancora nella fase iniziale. Le emorragie .relativamente lievi, che subiscono il r apido riassorbimento, riducendo presto i fenomeni paralizzanti, non sono sfavorevoli· per la prognosi. Molti focolai piccoli con paresi multiple sono prognosticamente meno . favorevoli; speciale considerazione meritano i fenomen~ funzionali e psichici, le vertigini, l'angoscia, il ronzio nelle orecchie, l'infermità mentale. La vertigine può essere d'origine p·u ramente. nevrastenica e scom-

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pare frequentemente del tutto, specie se dovuta ad emozioni violente, ad abuso del fumo oppure a costipazione grave. Il ronzio nelle orecchie, sebbene quasi sempre ostinato, non è segno sfavorevole. Uno fra i miei pazienti ha sofferto di questo fenomeno dal suo 64° anno sino alla sua morte avvenuta a 91 anni . La grave angoscia come complicanza dell 'arteriosclerosi cardiaca è d'importanza non trascurabile. Sebbene questi processi quasi sempre· corrispondono ad un progressivo processo involutivo nella corteccia cerebrale, ciononostante la loro etiologia può essere anche esclu sivamente funzionale. Il punto d'appoggio per la prognosi è lo stato intellettuale del paziente; :finchè questo è prefettamente intatto, la prognosi non è da ritenersi come assolutamente sfavorevole. Lo stato renale è un dato molto sicuro e talvolta direttamente decisivo : i sintomi dell 'atro:fia granulare pronunziata confermano quasi sempre una prognosi sfavorevole; sovente la morte subentra per paralisi cardiaca improvvisa; molte volte per uremia senza sintomi precursori; molte volte invece gli arteriosclero1;ici più vecchi, affetti da fenomeni cardiaci, presentano albuminuria lieve con la parziale funzione renale bene conservata. Queste albuminurie scompaiono frequentemente, o persistono per dei decennii, senza portare alla progressiva nefrite interstiziale. Le sclerosi addominali sono relativamente rare e per lungo tempo latenti, e però son poco utilizzabili per la prog11osi. L'ateromatosi dei vasi pancreatici può dar luogo ad emorragie letali, od in altri casi alla pancreatite interstiziale con diabete grave. La sclerosi delle arterie intestinali producendo dei dolori gravi con emor' oppure paralisi intestinale può gravemenragia te minacciare la vita. Però in taluni casi gli accessi della cosidetta dispraxia intestinale tal· volta non si ripetono per molti anni. Intrattenendoci ora sull'etiologia dell 'arteriosclerosi cardiaca è necessario discutere se I 'elemento etiologico determini uno svolgimento progressivo del processo ateromatoso oppure se, cessata la causa, sia da aspettare una stasi dell'affezione. La prognosi sarà tanto più favorevole, quanto più sollecitame11te si riesc~ ad eliminare l e cause della malattia : queste possono essere di natura infettiva, tossica, da alcool o tabacco, da sforzo muscolare, da anomalie sessuali, da emozioni nervose. Fra le cause infettive la più importante è la sifilide, sia perchè questa sola è ancora accessibile a11 'i nflt1enza terapeutica, sia anche perchè

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una fra le più frequenti cause dell'arteriosclerosi cardiaca . Io ho constatato che l'endaortite luetica, diagnosticata precocemente, è accessibile alla guarigione, se sottoposta a terapia energica, usando all'uopo, per 6 ad 8 settimane, 2 a 3 gr. di ioduro di potassio al giorno; sono invece insufficienti le dosi piccole di iodio unite alla saiodina o ad altri simili medicamenti, mentre queste dosi piccole sono efficaci nell 'ateromatosi non specifica. Le dosi elevate dell 'iodio si possono sostituire anche col mercurio. Queste cure sono opportunamente da ripetersi da un anno all'altro, almeno :fi.nchè la reazione di Wassermann è positiva. Non mi sembra poi conveniente l'uso del salvarsan in tali casi, essendo superfluo quando lo iodio oppure il mercurio sono ben tollerati. Nei casi dovuti all'abuso dell'alcool o del tabacco, è da raccomandare ·vivamente l'astinenza assoluta, giacchè ogni anche piccola concessione comprom·e tte la prognosi favorevole. Gli eccessi da sforzo muscolare rappresentano parin1enti un fattore della ateromatosi ospedaliera. Sfortunatame11te questi pazienti quando giungono alla cura medica, si trovano già nel secondo o terzo stadio della 1na]attia, sicchè il riposo non può più recare u·n a giovamento sttfficiente. Molte volte 1a prognosi dipende dalla funzionalità sessuale; già altre volte ho rilevato l'importanza del coito interrotto come elemento etiologico dell'arteriosclerosi; però in numerosi casi ho potuto constatare quanto favorevolmente la limitata funzione sessuale influisca sul decorso dell'arteriosclerosi cardiaca. Identicamente si dica in riguardo all'emozione generale del sistema nervoso causata da lavoro incessante e precipitoso, dalle cure, dalle preoccupazioni, da ambizione, da amore od odio. La prognosi della malattia sta in rapporto proporzionale diretto con l'interessamento con cui a pazienti accolgono e prendono a cuore i cotl!Sigli del medico riguardo ad una vita tranquilla, ad un concetto :filosofico della vJ.ta. Rima11e ora a dir qualche cosa su quel fattore prognostic:imente tanto importante che consiste nelle risorse ter'lpet1tiche opportune. Certamente la sorte di molti di questi ammalati dipf:nde dalle condizioni non soltanto interne, ma ~sterne, il riposo e la quiete essendo gli elementi essenziali di una prognosi favorevole. Quindi i migliori ammonimenti sono inutili quando il paziente si trova in condizioni esterne tali da non poter seguirli. Fortunatamente sono spesso colpiti dall'arteriosclerosi individui agiati; ma per

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lo più 18! origine della malattia è rappresentata dallo sforzo indefesso tendente a migliorare la propria posizio11e sociale; molti perciò saranno in grado di seguire i consigli del medico e quindi di rendere favorevole la prognosi. Riguardo infì11e ai vari medicamenti in uso, io sono fautore della terapia dell'iodio, ordinando r egolarmente u11a tavoletta di saiodina a brevi intervalli 2 ·\Tolte a l giorno, alla quale È- utile unire la t erapia arsenicale, avendone constatato l'efficacia contr o la nevralgia, la vertigine, l 'angina 11onchè ('Ontro i distt1rbi cardiaci subbiet' tivi. ' A questo scopo u savo prima 5 a 6 goccie al giorno del liquore di Fowler o delle piccole dosi delle con1uni acque arsenicali; ora da 3 anni co11siglio 'J prefere11za l'elarson, 3 a 6 tavolette al giorno, perchè p uò facilmente dosarsi e perchè si conserva bene. Prescindendo dall'efficacia subbiettiva, l 'elarson din1ostra anche un effetto obbiettivo, abbas· sando la pr~ssione sanguigna, come anche Neiszer h a recentemente constatato. L'uso a lt ernato di dosi piccole di iodio ed arsenico contribuisce a migliorare la prognosi dell 'arteriosclerosi cardia~a . Dott. D. DE CHIARA.

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, ~ONGRESSJ (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI) .

R. Aeeademia Medica di Roma. Seùuta ordi11aria del

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nov.e mbre 1914.

Presidenza del prof. F. DURANTE, presidente. Prof. R. CAl\tIPANA. Risultati d'inoculazio'rii di tessuti freschi omogenei ed eterogenei normali e luetici su cavie . - L'O. riferisce il risultato di alcune su e ricerche des tinat·e a s tudiare gli effetti della inoculazione di l:a:ani di tessuti freschi e :fisiologici dii cavie e di t essuti di uomo 11ormali e luetici introducendoli nelle cavie, ta11to sotto forma di br:anellini, come ridotti i n detrito col tagliuzzamento. Di 5 cavie che non p resenta1rono fatti caratteristici, 3 e rano st ate tra ttate con trapianti di sclerosi i11iziale sifilitica. Altre 2 invece, che avevano ricevuti trapianti sottocutanei di tessuti o di mesoolanze di brani di testicolo, presentarono fenomeni che 1'0. diligentemente descrive. Dott. A. BALDONI. l 1nportanza della reazio1ie della strofamtina praticata face'YVd.o agire l'acido solforico sul seme di strofanto. - L'O., dopo avere richiamato 1'attenzione sul fatto che in 3

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tutte le Farmacopee si trorvano accolti come officiali o i semi dello strofanto ispido o quelli dello strofanto Kombé, fa rilevaire come questi semi siano capaci di, dare una reazione verde trattati con acido solforico, mentre non fanno altretta11to i semi non officinali . L'O., dopo avere richiamato l'attenzione su questa semplice reazione eseguita sul seme dello strofant o Kombé, descrive il modo di· comporta·r si della medesima a seconda l'età, lo stato di conservazione del seme e l'azione della luce e della t emperatura. Fa inoltre rilevare che le strofantine preparat e dalle Case industriali e m esse in commercio non reagiscono all'identi-co modo di fronte al · l'acid-0 solforico, il che fa .pensare che esse siano chimicamente differenti. Il socio GALLI prendendo la parola sull'argomen.t o desidera s•a pere se sono stat e fatte ri cerche o se s i ha in animo di fare ricerche co11 le di verse strofantine. Alla stessa domnnda si associa il prof. RossoNI. Il socio TAUSSIG ricorda ch e quando era primairio a Santo Spirito, in un certo periodo di t empo fu costretto a sospendere la prescrizione della tintura dir str,o fanto perchè non corrispondeva t erapeuticamente. Il socio CAMPANA fa notare che non tutti i fabbricanti e gli industriali sono ugualmente accurati nel pr.e parare i pri·ncipi attitvi . Il dott. BALDONI risp011de al socio T aus.sig che 1'inefficacia della tintura di strofanto potrebbe trovaire una probabile spiegazione n el fatto che la t i1ntura sia st ata preparata con semi di strofanto o non officinali, ovver·o officinali, ma vecchi e d alterati. La reazione coll'acido sol-. forico eseguit a sul seme di strofanto, oltre indicare se , il seme si,a di strofanto ispido o strofanto Komté, dà indizio anche sulla co1llServazione del seme, perchè un seme vecchio o alterato non reagisce o reagisce m ale. Risponde poi ao-li altri oratori· ch e molte st rofantine sono state o . sperimentate e dalle osservazioni fatte è risult ato che g li effetti non sono ug u ali. Oltre a ciò paragonando i risultati suoi con quello di altri ricercatori si è convinto che le ditte produttrici devono adoperare semi differenti e 111escolati 111 proporzione ru:>n costant e. La reazione coll'acido solforico eseguita sulla strafantina può dare qualche i1ndizio su.i la origine del seme da ~ui la strofantina è stata preparata. Dott. U . CERLETTI. A lluci·riazio1ii speri1nentali. - L'O. riferisce il risultat o di esperienze eseguite su auri.mali per lo studio del proble1na delle al· lucinazioni sperimentali.

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Il socio TAMBURINI osserva che dalla comunicazione del d-0itt. Cerletti può sorgere il q t1esi to se dalle sue ri1Cerche risulta o meno conf ermat:i la dottrina, emessa già dall'O. ed ora qua~i universalmente accettata che, cioè, la sede d..:lle allucinazioni sia nei centri sensori corticali. (:ertam ent e chi interpretasse i' fenomeni osservati dal Cerletti negli animali intossica.ti co·n ntorfina co.tne effetti di allucinazioni visive, fenomeni che p·e rsistevano anche dopo 1'asportazione dei centri visivi occipitali, ne dovrel:1b e trar1e conclusioni contrarie a tale dottrina. Ma i fatti riferiti da.l Cerlett~· e specialmente il verificarsi di tali f.e nomeni anche in airimali privati della vista dall'epoca della nascita e intossicati ('c}la morfina, fanno escludere che p·o ssa trattarsi di allucinazioni visive, e quindi non infirmano per nulla quella 'dottrina. La quale del resto è confermata, oltre che da molti casi clinici controllati col 1reperto anatomico, di lesioni rilevate nei centri sensori <'Orticali in individui che in vita erano allucinati, anche da ricerche sperimentali, fra le quali quelle oompiute dal Danillo nei labo·t atori della Salpetrière, in animali divenuti chiruramente allucinati per iintossi·c azione d'assenzio, nei quali 1'asportazione dei centri seniSor1 corticali so pprimeva i fatti allucinatori, e quelle sperimentali sull'uomo eseguite dal Burkhardt di Neuchatel, che in individui allucinati asportando· i centri sensori corrispondenti al senso che era sede delle allucinazioni, otteneva la scomparrsa di queste, sebbene colla soppressione delle allucinazioni si sopprimesse, come era inevitabile, anche la rispettiva funzione sensoria in C'ausa della distruzione del relativo centro corticale. Il socio OTTOLENGHI, prendendo la parola sul. l'arg-o mento dice: Mi sono occupato molti anni fa dell'obbiettivazione delle allucinazioni p1rovocate in stati ipnotici. Apprezzo quindi altamente gli ingegnosi esperimenti fatti dal professor Cerletti . Per l'intevesse medico-legale che possono avere le sue conclusioni che ·verrebbero a di1ninuire n-0tevolmente l'importanza dell'osser,·azione accurata dei movimenti mi1nici del soggetto per l'interpretazione di uno stato alluci11atorio, mi permetto di fare due clomande : r 0 l 'individt10 allucinato ptlò serbare rico;rdo dell 'in1magine allucinatoria subita? Si tratti 1>ure di un incu\•iduo come quello nel q11ale ha e~11eri111e11tato il Cerletti, che abbia una grande facoltà c.l•i11trospezione; co111e possia1no essere C'erti che il racconto che egli ci fa sia esatto e 11ou lasci dtttitare l'esistenza di u11 periodo più o i11e110 bre\'e di stato allucinatorio anche sttbcoscic nte?

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nell'interpretazione degli es'.Perimenti del Cerletti sugli animali, che aprono così nuovi ed interessanti aa-gomenti nel campo della fisiopatologia, non s~ deve tener conto della nota supplenza e sostituzione delle diverse funzioni sensoriali che spiegano alcuni meravigliosi easi come quello della cieca e sordomuta Keller e che fanno s upporre possibile ttn passaggio attraverso certe vie sensoriali di eccitamenti di altr.,..ai natura? Doman.d ano altre dilucidazioni i soci profes-sori Gaglio e Lo Monaco. A tutti risponde il , dott. Cerletti. 2°

1

Prof. U . GABBI. Sulla comparsa e diffusione ' della febbre dei tre giorni nella Sicilia orientale e 1iella Calabria inferiore. - L'O. riferisce sulla comparsa della ·febbre dei tre giorni nella Sicilia orientale e n·e lla Calabri1a inferio re, malattia non esistente precede11temente al terremoto calab1ro-sicu1o in quelle località. Mette in r·e lazione lo svilupp.arsi della malattia non tanto coll 'a11mento eopioso dei1 pappataci per le nume- · rose macerie fo,r matesi, quanto co11 il legname da costruzio.ne importato dalle regioni dalmate clove la febbre dei tre gio1rni è endemica. BALDONI. 1

1

(18)

R. Accademia dei Fisioscritici 'in Siena. Adunanza ordinaria d·el 27 •novembre 1914. Presidenza : prof. D. BARDUZZI, presidente. Il

presidente,

prof.

Barduzzi,

commemora

Andrea Vesalio. Egregi C·Olleghi, Prima delle feri1e delil:eraste che la nostra Accademia facesse ossequente adesione alle onoranze preparate per 1'agosto decorso al grande restauratore dell'anatomia umana, Andrea Vesalio, dalla sua patria Bruxelles in oecasio1le del IV centenario della di Lui nascita. Purtrop·p o l'orribile violenta, improvvisa devastazione del Belgio ha impedita questa soleru1e, patriottica, scientifica manifestazione, che ci auguriam.o possa essere nell'anno venturo compiuta. Non debbo ricordarvi tutti i grandi meriti del Vesalio, le opposizioni tenaci e le lotte che dovette sostenere per diffondere le sue nuove clottrine dimostrative anatomiche, ma non posso tralasciaire dal rilevare che Eglli! fu uno spirito rin.no·~.ratore da segnare con l'opera sua il primo periodo scientifico positivo della anatomia, e che nelle U11iversità italiane fu 1naestro in. s1gne. 1

-


[ANNO

XXII,

FASC. 1]

SEZIONE PRATICA

Datosi infatti govanissimo agli studi anato111ici e medici potè per il primo sezionare a Lovanio un cadavere, e formarne il primo scheletro, 1na non trovando seguaci al suo nruovo 1netodo di insegnamento dimostrativo, accolse l'i11vito della Repubblica di Venezia di andare ad esercitare colà la medicina. Ma a ttratto dalle indagini ai1aton1iche, accettò con grande soddisfazione la nomina dii lettore di chirurgia 11ello Spedale padovano ove suscitò opposizioni ed ire dei Gale1iisti1 che non permettevano che fossero discusse e criticate le dottrine anatomiche di Galeno'. An ehe nre gli Studi di Bologna, di Pisa, dovette sostenere una lotta grande per fare accettare il suo rinnovamento d·e ll'anatomia contro gli errori secolari degli insegnamenti galenici, tanto che non osta11te i suo i preziosi lavori e specie ril celebre trattato De corporis humani fabrica, si decise di abl:1a ndonare scoraggiato l'Italia, accettando la n·o mina onorevole di medico di Carlo V . Ma 111orto 11resto questi, fu dai sutoi 11emici accusato di a\ere sezionato u11 1nonibondo, per p;nis a che gli ftt imposto un viaggio di espiazio11e i11 Terra Sa11ta. Di ritorno trovò immatu·· ra1ne11te la morte in un naufragio nell'isola di Zante , appena cinquantenne, tnentre era chian1ato dal Se11ato , ,eneto a st1ccedere in Padova al Falloppio. . \ questo i11sig11e 1iforu1atore, o piuttosto 1ifor1uatore della nuova anatomia dimostrativa })Ositiva., il nostro oss equio; ·a lla sua patria desolata, s terminata, ma 11on distrutta, il nostro augunio che possa celebrare le glorie di un stto grande figlio, che ftt splendida g loria anche (lei nostri Atenei. 1

1

Sopra; uw caso di cancro-cirrosi del fegato . - L'osservazione raccolta appare interessante , noti. solo per diverse partioolarit à strutturali della forma neoplastica, ma anche 1)erchè è in essa chiaramente 1-risultato co111e la cirrosi (atrofica), pur preesistendo allo insorgere del ca11cro, abbia da questo fatto subìto ttn notevole aggravame11to é\ovuto, più che · alla for1nazione di una zona di fibrosi perineoplastica, allo· stabilirsi, co11 meccanismo piuttosto complesso1nelle vicinanze dei n.o duli di tumore, lli numerosi focolai di neC"rosi pareuchimale ed alla consecutiva organizzazione connettivale di essi. LUNGHETTI.

ID. Sulla stritttitra ·norniale e patologica dell1ipofisi fari11g ea (osservazioni preliminari). L'A. avendo da tempo intrapreso }.o stt1dio della struttura del] 'ipofisi faringea in rapporto allo stato dell'ipofisi centra•l e e della tonsiJla faringea, comunica intanto i risultati' delle prime osservazioni eseguite.

Nei cordoni e alveoli dell'ipofisi faringea oltre aghl elem·e nti ipofisari comuni (ce1lule cromofobe e cromofile) ricorda specialmente delle cellule talvolta molto· voluminose di aspetto vescicolare, i·s olate o riuni,te in pi~oli gruppi, le quali degenerando posson.o dare origin·e alla formazione di vacuo1i più o meno ampi nell'interno dei cordoni. Ha pure constatato l'esistenza di cordo·n i misti di cellule ipofisarie cromofobe o cromofile e di cellu'1e pavimentate con o senza spine e con tendenza invadente più o meno spiccata. Dal lato istopatologico, oltre a fatti degenerativi parenchimali più o meno estesi riscontrati in varie condizioni morbose, descrive due f.orme di atrofia dell'ipofisi faringea: una semplice, consistente nell 'impicciolimento dei cordoni e dei lo·r o elementi cellulari che perdono tutte le cara.tteristiche cli cellule ipofisarie; un'altra metaplastica dovuta alla scomparsa del tessuto parenchimale per l'iinvasione dal lato delle cellule pavimentose, possil::.ile a verificarsi anche in giovani soggetti. N ell 'i pofi.si centrale ha riscontrato l'esistenza di una varia quantità di cellule cromofile nelle pareti delle cisti costi.tuenti il 1o~0t intt:ermedìo : le quali si vedono anche, ora più ora meno abbondanti, libere nell'interno del lobo nervoso: con varia frequenza ha veduto in questo delle goccie colloidi e delle cellule pigmen:t ate. Nella tonsilla faringea, quasi sempre ap parsa l)Ìuttosto voluminosa, ricorda l'esiistenza nell'epitelio di ri:vestimento di grosse cellt1le vescicolari simili a quelle vedute nell'ipofisi fari11gea ; di zone dii epitelio pavimentato forni te o no di spine; di curriculi di grosse cellule rotondeggianti con protoplasma fin~me11te vacttolizzato. 1

G . B. FRANCI. Il tritromo%aftolo nella pratica ston,i atologica . - L' A. ha esperimentato nella IJratic.a stomatologica un nuovo antisettico : il tritromonafto]o o providoformio (1) recentemente preconizzato dal prof. Bechhold (2) e da questi studiato nell'Istituto di terapia sperimentale cli Francoforte diretto dal prof. Paolo Ehrlich. I bu.oni risultati ottenuti nella cura delle st omatiti, della piorrea alveolo-dentaria e della carie dentaria gli dànno ragione di ritenerlo ottimo dis infettante e vantaggioso su molti antisettici finora usati nel campo stomatologicoodontoiatrico. MARTINT. (1) Il

trit~omonaftolo.

è

stat~

.

messo. 1n commercio con 11 nome di « prov1doform10 >> dalla Provi do· Gesellschaft di Berlin·o, N. W. 2 l, Alt Moabit, 104. (2) H. BECHHOLD. Haltspezifische Disinfektion. Miinch. mediz. Woch ., 1914, N . 37, S. 1929. (19)


(ANNO

IL POLICLINICO

20

XXII, FAsc. l]

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . .

MEDICINA SCIENTIFICA. Sulla nefrite sperimentale. Si è detto che le ricerche sperimentali sugli ani1nali non portano nessuna luce nella questione della nefrite dell'uomo. Alcune sostanze irritanti, come il s ublima t o e lia cantaride, prodt1cono delle l esioni nell 'apparato tubolare dei reni, mai in altr.a parte del1'organo, e le lesioni oosì prodotte sono sempre di natura degenerativa, mai infiammatoria. I n uua nota recent e letta nella J{. Gesellschaft d. A ertze, Vienna (Berliner klinik Woche·n scrift, g iugno 15, 1914), Wiesel e Hess hanno comunicato di avere iniettato s ali di uranio nel peritoneo e soluzioni ~'adrenalina nel sangue, e di avere prodotto per questo mezzo f.orme di nefrite acuta e cro11ica, simili del tutto alla t1efrite spo11ta11ea dell'uo1no. La nlalattia si inizia co11 degener,azioni dei tubuli della zona corticale, accompagnata da glomertt1ite tipica, seguita da degenerazione ialina, e da rapido1 ispessi1ne11to dei t essuti int erstiziali e dei vasi sanguigni . Il processo generale consiste in una degenerazione del p.a renchima con proliferazione del tess11to connettivo. Segue u11a glomerulite acuta, nefrite parenchimat osa st1bacut a e. rene cronico raggrinzato. L'adrenalina determinerebbe secondo l 'A. 11na spiccata costrizione dei ,·asi sangttigni dei glomeruli, cosi che l'uranio rite11utovi eserciterebbe la su a !)articolare tossicità. p. S.

CASISTICA. Le forme fruste dello scorbuto infantile.

I-.1a diag·nosi di scorbuto infantile è chiara in ttn ba1nbino c1a 6 a r8 mesi, ai1e1nico, che accu si clolori ossei e prese11ti fenomeni pseudo-paralitici, emorragie sotto-periost ee, gonfiore ed ecchimosi delle ge11gi,,.e, macchie di porpora cut a11ea, ematt1ria. lYia in molti casi mancano molti clei ~i11tomi caratteristici della malattia di Barlo,v, e \'i si trova qttasi completo il quadro s into111atolog·ico di t1n 'altra affezione. I.,owet Ivlorse (Lo 11g Isla1id Medical ]ournaL) notnYa 11el 1907 che su 30 casi soltanto cinque ,·olte -;i era potuto riconoscere la natura esatta delln 111alattia. v~svnl si occ11pa degli errori diagn ostici a cui sp~s.,o porta110 le forme fruste dello scorbt1to (]ournal des praticie ns, genn. 1914), per cui i {20)

piccoli pazienti sono stati curati come affetti da 11evriti, paraplegia, paralisi infantile, paralisi d'origine luetica o rachitica, ost eomielite, osteite tubercolare, coxalg ia, reumatismo, meningite, e m ofi lia, ecc. For1na dolorosa. - Il dolore che di r aro manca e di solito è il primo sintoma dello s corbuto, può in certi casi essere il solo s intoma della malattia. Per lo più 11a sede nel sistema locomotore : è simm etrico nelle gambe o nel 3° inferiore delle coscie, qualche volta nelle braccia, alla cr esta iliaca, al cranio. Il dolore dello scorbuto ha fatto pensare a nevriti, nevralgie, curate con gli analgesici . Farnia pseudo-para.Litica. - Al dolore può associarsi la pseudo-paralisi , senza causa organica, conseguenza diretta del dolore e cl1e col dolore sco1npare. Si pensa al morbo di ~ott, alla paralisi infantile, alla pseudo-paralisi sifi litica del Parrot, alla coxalgia o alla lussazione congenita della coscia. Fornia pseudo-reumatica. - Se vi ha febbre nello scorbuto infantile, è facile pensare al reu111atismo articolare acut o . Questo però è estre 111amente raro nei 11eonati. 1

Forme fruste con alterazio·n,i ossee . -

Lt:: e-

morragie sottoperiostee · dello scorbuto dete1111inano una tumefazione con edema delle pa1 ti 1nolli soprastanti, per cui si è pensato alla osteo111ielite, alla tt1bercolosi, ad una frattura d'origi11e traumatica o rachitica.

Forme fritste con, emorragie ester1ie ed aLterazi o1'ii de.lla crasi sa1iguigna. - Le emorragie gengivali, che si è ritenuto il siutoma principale clello scorbuto perchè è il più evident e, possono esistere da sole sopra tutto all'inizio della malattia. Si parlerà allora di dentizione difficile, e si scarifiche;anno le gengive . Le emorragie cutanee faranno pensare alla porpora. Si potrà pensare anche all'emofilia , ad un'ematuria in rapporto con la nefrite acuta, ecc. Si eviteranno questi errori pensando sem pre allo scorbuto infantile ed informandosi del modo d 'alimentazione del bambino in esa1ne. Se si sa che il bambino è nutrito artificialmente con prodotti co11servati, difficilmente si faran110 certi errori diagnostici. Basterà sostituire l '11so degli alime11ti freschi, e prescrivere l'uso del succo di li1none, ecc. e se si tratta di morbo di Barlow si '\·edra11iw subito sco111parire dei si11ton1i che avrebbero fatto pe11sare ad t111a diagnosi di malattia più g ra,·e ed a cure i1111tili o nocive. 1

p. s.

I


' (ANNO XXI I, FASC. 1]

SEZION~

Localizzazione polmonare del meningococco. V. Lingelsheim dallo studio dell'epidemia di meningite ceirebro-spina1e osserv.a t a nell'Alta Slesia così con·c ludeva nel 1905 : «il meningococco no11 ha affinità per organi diversi dalle membra11·e del sis.t ema i1·ervoso : si è 1accennato qu.a e là alla sua prese117~ nel sangue, nella mil.za, nei polmoni, nelle sierose; ma un maggior numero di fatti· negativi si op.p one ad ·un piccolo numero di fatti positiv1 . Il carattere patogeno distintivo del mening.ococco è giustamente quello della scelta elettiva d'un organo detenni11ato, nel quale esso colonizza, in contrasto con le pr.opirietà degli agenti infiammatqri banali ». Dopo il 1905 a grado a grado che i mezzi di identificazione del meningococco &i facevano più precisi, e che la ricerca di esso diveniva più frequ·e nte e sistematica, si conoibè1e ro meglio e i)iÙ freque11ti le localizzazioni del germe. G. Loygue (Paris mérl., 1° agosto 1914), nota che per quanto imp-Oll-tante e caratteristica rimanga l'ag·gressione dell'a·s se nervoso per parte clel 1neningococco, non è più possibile c0111siderare solta11to come episodiche le altre localizzazioni del meningococco : talora si hanno com}Jlicazioni in altri orga11i durante uti.a meningite cerebiro-spinale, dovute al meningococco, tal'altra esistono localizzazioni primitive se11za 1neningite. I·n u11a donna affetta da meningite cerebro~pinale da ineni11gococco (const atazione di diplococchi ii1tracellulari Gram-negativi, identificati per meningococchi con le culture in agarascite, in terreni zuccherati, e con l'agglutinazione), dopo tre o quattro giorni dal suo ingresso nell'ospedale è presa da dolore puntorio toracico a sinistra. 'fosse con espettorato di color rosso mattone; l'esatne obbiettivo depo11eva per una polmonite lobare, col decorso di una volgare polmonite crupale. L'esame dell'espettorato riivelò ·la presenza di n.u1nerosi diplococchi disposti come grani di caffè, Gram-negativi, extra ed intracéllulari, acca11to 1a diplococchi lanceolati ed .i11capsu1lati Gram-positivi non numerosi . Seminati gli sputi su agar-ascite si isola no tipici diplococchi e meningococchi; questi ultimi dànno su terreni zuccherati le stesse reazioni, e col siero .agglutinante lo st esso feno"' m.e no dl'agglutinazione (1 : 200) del meninge._ cocco coltivato t1el liquido cefalorachidiano. Per di più è notevole il fatto che dal muco rino-fiatringeo non fu poosibile isolare il me- · ningococco. L 'emocultttra non fu praticata . .

PRATICA

21

In una donna dunque con meningite complicatasi a polmonite è stato possibile identificare co1ne causa uniea delle due lesioni il meningococco d'i Weichselbaum.

t. p.

L'esame batteriologico del sangue in 50 casi di febbre tlfolde. Il Saski (Zeitschr . f . klin. "l\lfed., 1914, 1-2) riferisce i rist1ltati ottenuti nella clinica dei I anowski, a Varsavia, p·r aticando sistematica1nente, negli infermi di tifo, la reazione di ~· i­ clal e l 'emocoltura. I bacilli di Ebertl1 si riscontrano con grand~ frequenza nel sangue circolante anzi sono quasi costanti nel prim,o settenario, e tendono poi man mano a scomparire. Esiste qttasi un rarJr~orto fra batterien1ia e gravità dell'infezione : 111entre iirlatti 11elle fonne leggiere i ger111i scompaiono quasi di regola dalla circolazio11e verso la seconda setti1nana, 11elle forme gravi 11ermangono dttrante tutto il secondo ed anche il t erzo settenario. Comparati~a1nentel O.a sieroreazio11e si comporta in 1nodo inverso ; essa cioè compare nel secondo periodo della malattia ; mentre infatti nel pri1uo e parte del secondo settenario l'en10coltura dà rist1ltati positivi e l'aggluti11azio1ie 1nanca, nella seconda fase dell'infezione il criterio diagnostico dev'essere affidato alla sie• roreaztone. I

SABATINI.

TERAPIA. L'intolleranza verso il salicilato di sodio. Anche a dosi debo·l i e f~·azionate il salicilato <li sodio può dare fe110111eni di intolleranza. Qt1esta può essere a carico del sist e1na nervoso', e ma11ifestarsi, con varia g·r avità, mediante vertigini, nausea, ronzio agli orecchi, vomito, palpitazione, aritn1ia, delirio, dis.p nea ed infine congestione epatica e renale. Si atn1nette che non sia il salicilato che produca direttam ente tali disturbi, ina bensì l'infezione reumatica, la quale aument a la permeatilità dell'aracnoide di fronte al salicilato stesso, cl1e verrebbe qu..indi ad inti1110 contatto con gli elementi ner,·osi . L'intolleranza ·verso il salicilato può sovente essere pura111ente gastrica, provocando siffatto ri1nedio ,-iole11ti riflessi da parte dello stomaco. Pouchet consiglia per e·v itare ciò di somministrare il salicilato sia in pozione al momento dei pasti, sia in sol~1zioni diluite assai. Ecco 1

(21)


(ANNO

IL POLICLINICO

22

qualche formola: gr . Sp. SalJcilato di sodio 15 • • )) 60 Rhum '·ecchio . Sciroppo di scorze di a. ana gr. 100 tran cio amaro . • Acqua distillata . • S. da so1n1ninistrare a cucchiai , in una tazza di tisa11a. Volendo evdtare l 'alcool si può prescrivere : Succo cli liquirizia depur.ato J ana gr. 5- r o ·. Salicilato di sodio . . . . ~.i\ equa distillata . . . . . g1r. roo A queste pozioni si può con buon effetto agg it111gere 5-ro gr. di bicarbonato di sodio. Così 1)ure ogni presa di s alicilato può essere data in un bicchiere di acqu a di Vichy. . Josué co11siglia per ottenere dal salicil ato il 111assimo della t ollera11za e dell '·efficacia, di associarlo con p.arti eg·uali di bicarbonato di soclio e di fare un abbonda11te clistere o dare una purga all'infermo 1)ri111a di co1ninciare la som111inistrazio11e d el far111aco. In tal guisa la cura salicilica })ttò essere luug.atneute conti11uata, ad alte dos i. Non piccola importan za ha, durante queste cure, la ricerca del salicil ato 11ellie u·ri11e, che si pratica nel n1odo più ele111entare versando it1 una pro,Tetta, contenente l'urina, qualche goccia di percloruro ùi ferro: la presenza· del ~alicilato ' ·errà ri, elata da una bella colorazione , ,ioletta. Se q t1esta colorazione manca , o l'infermo non ha J)reso la 1nedicina (ciò ch e non è raro) , o l 'elin1inazio11e renale è srars.a . Ed in quest'ultimo caso bisog11a 1nettersi iii g uardia : negli a1n1na lati cl1e })te11clo110 salicilato, la diuresi virene ri(lotta dagli abbondanti sudori; ina la J)elle è catti,-a eli111inatrice del farmaco, ed allora tdsogna stimolare il r ene, per ottenere l 'eliminazioue del ri111edio e delle tossine, mecliant e a·b boudanti bevande calde (l atte, caffè e the leggieri , ii1f11si cli picci11oli di ciliegie, di tiglio, ecc.). G. SABATINI. 1

1

L'uso del clisteri di salicilato nella dissenteria. Rèce11te1nente 1'Eichh·Jrst l1a propost o di trattare la dissenteria coi clistieri di salicilato di sodio al 2 %· Il L11tsch (Miinclz. 1n ed. Wo cli., 1914, I). 4i6) h a sperime11tato questo m et odo st1 larga scala ed è ,-enuto al risultato che il dolore Cll 11 tenes1110 cessa110 i111mediatamente; .i <'li ~ticri si prnt ica 10 alla t e1nperatura del corpo ~ (lebl;o110 es~ere rite1111ti per cirèa una mezz 'ora. 1..,n dose per ~li adttlti è di 13 gr. di salicilato soùico i11 650 gr. d'acqua. 1

(22)

XXII, FASC.

1]

L 'A. h.a anche adoperato questi clistieri, contro le diarree ordinarie e d i catarri intestinali in bo·en ere con ottimi risultati. P. 11.

. IGIENE. Igiene scolastica. Il Minis tero della P. I. e la Direzione generale di sanità, da qualche a'llllo, vanno riconoscendo il valore della vigilanza igienic<rsanitaria n elle scuole; e sebte11e i corsi d'igiene scolastica per i medici provinciali aggiunti e gli ufficiali sanitari, per la brevità della durata e le difficoltà dell'applicazione pra tica degli inseg11amen.ti specie ne' piccoli Comuni, dove più necessaria è l'opera d.ell'igienista, non risolvono ch e ii1 mi11ima parte il grave problema dell'igiene scolastica, sono peraltro il riconosci1nento ufficiale della ·s ua importanza. I , Con1t1ni cl ei grancli ce11tri ha!n.no organizzato per i)roprio conto il servizio cLi assistenza 1nedica ed igienica nelle scuole ele1nentari ; e se in a lcuni, per ragioni :finanziai;e o per èlif etto <li un preciso indi.rizzo tecnico, esistono 11011 lievi deficienze, esso rappresenta 'Slelllpre uu reale progr esso igienico', se si pensi alle lag rimevoli condizioni i11 cui si trovavano le scuole primarie in epoca 11on remota. Nell'ultimo decen11io vi è stato invero un fecondo risveglio per cui molti Com11ni, anche tra i minori, costruirono edifici scolastici per le scuole element ari, ,·eri modelli di t ec11ica e d'igiene, maggiore divenne la sor\~eglianza s ul ma teriale scolastico., frequente 1'intervento del medico nelle quistioni pedagogiche; ft1 reso obbligatorio il libretto sanitario individuale, furono istituite scu ole per i tracomatosi, per i deficienti, scuole all'aperto, colonie climatiche, associazioni Jnutualis tich e, refezioni scolastiche, un complesso in somma di provvidenze igieniche intese a rendere l a scu ola primaria non soltanto educatrice di coscienze e di intelligenze, ma format rice di individui sani e vigorosi . Senonch è quest'att ività !igienica fu rivoltGt q11asi esclusi vament e agli a lunni delle scuole elem entari, trasct1ra11done g li insegna nti, e senza preoccuparsi degli. alunni e d-egli ii1segnanti delle scuole m edie e superiori; lacuna gravissima per cui, ad esempio, la diversità di tratt amento fatto, 11elle medesime condizioni di età, a.gli .alunni delle classi elementari s uperiori in con fronto di qttelli <ielle prime classi delle scuole 1nedie, t1elle quali manca il controllo diretto della igiene pedagogica, è una contraddizione e' idente e tanto niù dannosa se si consideri 1

-

-


(ANNO XXII, FASC. l]

SEZIONE PRATICA

che per il lavoro 111entale . divenuto più intenso nel differ·e nziarsi delle materie di studio, più vigile e vig01·osa :lovrebbe essere nelle scuole medie, insieme con la didattica, la sorveglian. . . za 1g1en1ca. E non potendo il medico provinciale al quale è affidata, dedicarvi la sua attività, assorbito, com'è, dall'ingombrante lavoro più burocratico che tecnico, ess.a rimane una sterile dri.sposizione regolamentar senza nessuna utilità per le scuo1e secondar1e. Fino al 19 11 esisteva invero presso il Ministero della P. I. un Ispettorato centrale dell'igiene : esso fu aboiito e creato in sua vece un Ispettorato per l'educazione fisica, quasi che questa potesse emancip.arsi dalle norme fondamentali dell'igiene scolastica con metodo ed indirizzo indipendenti. La sorveglianza igienica della scuola non può essere privilegio dei grandi centtj urbani e delle scuole elementari, ma deve estendersi, senza diistinzione di grado, a tutte le scuole publ:>liche e private, e livenire una funzione di Stato : accanto all'Ispettorato scolastico sorga, come nell'ultima legge approvata dal Parlamento belga, l'Ispettorato dell'igiene. Un altro problema non meno importante è quello dell'insegnamento dell'igiene come efficace preparazione a quella coscienza 1g1enica che non potrà formarsi senza la propaganda nella scuola in continua lotta contro l'ignoranza • ed il pregiudizio. Nell'ulti1na legge per le scuole medie prevalsero criteri eco11om1ci ed amministrativi, e siamo ancora in attesa di quella grande riforma tecnica che in tutte le nostre scuole dia all'insegnamento dell'igie11e il posto a cui, per il suo valore sociale, ha diritto. ~ doveroso ricordare che non difettano però tra noi iniziative private, lodevole fra le altre quella dell'Associazione Nazionale dei medici condotti, per opera d·e lle quali, specialmente nelle scuole normali, si tengono corsi d'igien·e secondo program1ui concordati col Ministero della P. I.; 111a la loro efficacia, indipenden.t emente dal valore rlegli insegnanti, sarebbe cer, tamente 1naggiore se fon:nassero parte dell'insegnamento ufficiale. Il Comitato m edico parlamentare ha nel suo programn1a d'azione anche l'insegnamento dell'igiene nella scuo)a.: auguriamo che la iniziativ.a trionfi, e non subisca la pena della soppressione, com e è accaduto nella legge Luzzatti contro l~alcoolis mo (2 giugno 1911) al rimpianto articolo 17, che istituiva l'im;egnamento antialcoolista nelle scuole elementari, normali, secondarie, serali, festive e reggimentali.

p. z.

23

POSTA DEGLI ABBONA TI. (573) Cura d 1 erpete prepurziale. :~ella « P<X?ta degli abbonati » prego darmi risposta con cortese sollecitudine alla seguente domanda : Qual'è la cura migliore dell'erpete prepu·· ziale? D.a poco tempo ho in cura un giovane di circa trenta anni, che non ha contratte mai malattie veneree, di buonissima costituzione, e · che da circa un anno va soggetto ad eruzioni di erpete del prepuzio e un po' anche del glande, che s i ripetono e si esacerbano dopo qualche coito rendendo dolorosa e difficile la fuoriuscita del gland~. Se esso si astiene per un po' di tempo d.a l coito e usa, come suole, nettezza· ai ge11itali, l'eruzione sparisce, per tornare, come ho detto, dopo l'accoppiame11to. L'erpete è malattia contag·iosa? Nel mio caso è consigliabile il matrimonio? Può il giova11e con le cure che Lei mi indicherà completamente g uarire? Anticipando i d_o vuti ringraziamenti. Dottor Enrico Ruggeri. Collebeato (Brescia). Nella cura dell'erpete genitale devesi tenere conto del fatto, che si tratta di ttna affezione la quale guarisce spontaneamente, e che bisogna soltanto allontanare infiue11ze nocive secondarie. Si deve quindi tenere pulite ~d isoliate le parti colpite m ediante polveri (xeroformio, dermatolo, ecc.), e garza. Se le vescicolette si sono rotte e si h anno delle erosioni più o meno coperte, allora l'uso di garza al jodoformio, vioformio, airolo rencle buo11i servigi ; se esiste edema e gonfiore, si mostrano efficaci piccole compresse con acqua vegeto-minerale, resorcina al 2 %' ecc. Se l'epitelizzazione delle perdite di sost a11za ptrocede lentamente, si può fare una leggera causticazione con solfato di rame. Le mis11re raccomandate per evitare le ricadute (p ulizia scrupolosa della parte, uso prolungato di arsenico, applicazione di pomate al catrame) non. dànno risultati sicuri. L'erpete genitale non è affezione contagiosa, ma dipende probatilmente da fattori nervosi. Spesso il m ale si manifesta in individui, che h anno sofferto precedentemente cli ulcerazioni genitali. In ge11erale l'erpete genitale no11 costituisce 11n ostacolo 1)er il consenso al matrimonio. 1

J.

ULLMANN .

(574) Sul trattanien.to dei tatuaggi . - j4 'abbonato 3858 chiede : Quale rimedio esiste per distruggere un t atuaggio della regione del polso? (23)


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IL POLICLINICO

Ringrazia per la risposta., e si augucra averla sulla « Posta degli abbonati ». Bairletta (Bari). Dott. D. l\i. La cura dei tatuaggi consiste nella dist ruzione delle parti tatuate mediante l'escissione o caut erizzazione col galvano-caut ere. Secondo Heller il miglior metodo sarel::be l'elett rolisi. An che m ezzi cau stici chimici (cloruro di zinco it1 soluzione concentrata, ecc .), i quali provocano una infiammazione essudativa, sono stati r acco1nandati. Dubreuilh ha usato in qualche caso con su ccesso la decorticazione, che consiste nell'abrasione di un certo spessore della pelle tatuata ed immediata sostituzione con i11nesti secondo Thiersch . lVIa qualunque tratta1nent o si impieghi, il rimedio è a parere nostro di solito peggiore del male. 1

J.

ULLMANN.

(575) Sulla ge > iesi della co lesterina. - Prego volermi dare delucidazioni s ul seguente quesito n ella rt1brica cc Posta degli abbonati ». Si ammetteva una volta che la colesterina pro·venisse quasi esclusivament e dalla disassimilazione di certi tessuti (t essuto nervoso) e passando nel sangu e arrivasse nell'intestino con la bile . Stt1di ulteriori dimostrarono che esiste anche 1111a colest eri11emia di origine esogena cioè in rapporto con l 'alimentazio11e; di qui la necessità t1ei litiasici di istituire un regime ali1nent are cont enent e poca colesterina. Ora mi permetto chiedere: quali sono gli alimenti che cont engono colest erina e quali in\1ece ne so110 esenti ? Ri n~razlio. i\.bbo11at o 1 225. 1

Gli studi del Nauny11 (1892) hanno oramai dimostrat o chiaramente l 'indipendenza del conte11u to della bile in colesteri11a e calce dalla dieta. Ciò è stato confer1nato dagli a utori successivi in ba:e ad esperienze molto dimostrative. U1lin<.l i di una dietetica di esclusione nelle colelitiasi 11011 l)arla più nessu11 autore. Le regole dietetiche e11trano !'-iolo 11el senso di raccomandare una 111aggiore frec1t1enza ed ltna regol~rità nei pasti i 11 111odo da evitare un ristagno nella cistifellea. llggi i11 geuere si consiglia una dieta 111ista con 1)oel1i grassi per limitare la prod11zio11e c ~c es · si\a (lella bile. • ALESSANDRINI.

(-76) - La « Posta degli abbo11ati » può b ene, e 111~ 'etio dalle ri~1)oste n. 520 e 524 del i1. fa<=', offrir co11vt!1 azioni <li praticità fra collegl1i . (24)

[ANNO

XXII,

FASC. I]

Così c1Ja1 fase. 39, a proposito di osteomalacia, io notavo come il fattore endocririo avesse ceefficient e nell'ambiente oro-iàrogr.afico. fer me sta . . . . .. a raffo.rzarmi 1n questa con.v1nz1one un vent enu10 di pratica alpina (tra internato ospit aliero e co11dotta di 'Vallata nel Cant on Ticino). Purtroppo l'osteomalacia g·ineco logica è spesso misconosciuta com e reumatismo def.orm.a nte opp~e rachitismo: quindi il misoneismo contro la praticità p.er l'ad1r•e nalinoterapia Bossi. · Ora è il quesito mestruale del dottore a Ghinda. Appunto nell'.alti tudine delle vallate alpine (oltre 700 m. sul mare) la mestruazione anche verginale è normal1nente abb·o11dant e ; 1a <'1crosi , che è :ubituale al pia110 (200 m . sul m~rc), decorte m estr11ata (sebbene scarsam ent e per qt1a11tità e rara per casistica) in valle : cionde la controindicazione del Fe · metallico. Lq_ ra·· dio-atti'Vità delle 'Vallate alpi1ie seg·nerebbe cos1 l'ambiente oro-idrografico nel fattore e11do·

. crino .

Con ossequio. Dott. C. SEMINI, med.-cond. R11sso-Valonsernone (Canton Ticino - Svizz.) . (577) Desidererei ch e mi fosse indicato un lnanuale (possibilmente italiano o francese) ch e potesse servire a dare a non m edici nozioni ele111entari e pratiche di medicina, quali s ono indispensabili ad un ufficiale delle armi combattenti ch e si tr<Yvi solo, in distretto ren1oto delle colo11ie e debba quindi disimpegnare fino ad Lt11 cert o punto anche il servizio sanitario. Ring·raziando . Parma. Dott. Luigi Bacialli. Le suggeriamo : O. Biechi, <e Il medico senza laurea», Siena, Tipografia Sociale e presso l 'A., a Costalpino (Siena) . Galtier-Boissière, « Dictionnairè illustrée de lYiédecine usuelle », Paris, Librairie Larousse {rue Montparnasse, 17) . « lVIant1el de la santé », Bruxell ~s , A . Man· ceaux (rue d'Itali.e, 33) . .i\.ltri la\.·ori tro\Terà menzionati tra i c.. Cenni bibliografici» delle ulti1ne ann at e . R. B. (578) Fregola indicanni nella <e Posta deg·li abbonati » il miglior mezzo per far scompa1"ire il rossore clella cut e postumo a scottature. Coi più sentiti ringraziamenti . Vauzone-Ceppomorelli. D ev.mo: Dott. A . Bianchi. Non esiste un mezzo specifico. Il sparisce poco a poco spontaneatnente.

rossore

J. u.


[ANNO

XXII,

FASC.

r]

·S EZI0 1'1E PRATICA

V A.RIA. La missione del medico. - Di nuovi doven si riempie la missione del medico. Egli diventa oggi un educatore. Già lo sviluppo, in questi ultimi dieci anni, dei metodi della psicoterapia dimostra che v'è un richiamo a qualcuno di quei costun1i, che furono in uso nell'arte medica .... Lo studio dei rapporti tra l'individuo e la collettività come è praticato dalla medicina sociale, da una parte; e, dall'altra, la ri·velazione degli straordinari poteri che ciascun indi viduo porta C'On sè, possono bene innalzare il còmpito del sanit ario a quell'altezza morale che ebbe negli esordii leggendarii della nostra ci'\7Ìlizzazione. La salute dell'uomo è sacra ; e la materia di cui egli è plasmato, non è sorda. Non basta, adunque, estendere la coltt1ra delle scienze :fisiche e biologich e perchè il medico offra m aggiore aiuto a chi soffre. È anche necessario che egli sap·p ia quali siano le aspirazioni che ciascuna anima porta con sè e come si siano affermat e nel corso del nostro divenire. Non è più possibile prescindere da questo dovere, che ci obbliga a considerare l 'evoluzione umana assai oltre il limite che la scienza ne assegna, e sentire cosi la nobiltà di nostra specie. L'uomo, nel divenir civile, non ha soltanto costruito città e vie ferrate, m a ha lasciato ad ogni passo frammenti del suo pensiero e del suo cuore. Egli ha certo lega1ni che lo vincolano all'animalità, ma ha mille altri legami, più tenaci, che lo saldano agli uomini che furono prima di lui e dai quali tenta slacciarsi per collegarsi a quelli che verranno dopo di lui. La medicina, come fu intesa dal Tomn1asi ed ancora m eglio dal De Meis, importa doveri, che non è possibile trascurare senza abbrutirsi e rendere inefficace qualunque lenimento al dolore 11mano. Il De Meis aveva già proc.lamato che i problemi, imposti dal Kant, debbo110 anche esistere per il medico. Se v'è ancora per i più qualche incertezza, qualche dubbio nel mettersi risolutamente sulla nuova via, questa ormai appare dinanzi allo sguardo di coloro che sporgono, di tanto in tanto, la test a fuori l a stretta prigione d'ur1a speciale ed asfissiante coltura. E cosi l'interessamento dell'uomo, verso l'uomo che soffre, diventa più 11mano; e si moltiplicano (specie nella Svizzera, nelle Americhe ed in Germania) Case di salute, che acquistano la significazione di quei solitarii conventi medioevali, eretti sulle cime delle montagne, a cui tendevano gli uomini stanchi di battagliare. Non m eno st an-

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chi sono gli uo111ini di og·gi, anche se il nostro battagliar e civile è meno rumoroso per cozzar d'armi. Non importa se i più valorosi cultori di psicoterapia, quali il Dubois , il L evy, il Freud, il Prince non osino ancora uscire dalla concezione deterministica dell'organizzazione umana g iacchè, per la stessa loro attività, avviene, di giorno in g iorno, che qt1esta concezione si allarg hi in g uisa che tra g l'interstizii, che lasciano tra loro le idee, non più strettamente aderenti, penetrano fasci . di luce; e l'occhio, abituato a lavorar nell'ombra, ne ,r est a abbagliato. Ed ecco cl1e un m edico, il quale è nel medesimo tempo u11 cultore di psicologia, l'Assagioli, parla già di una libertà interiore, e non si trattiene dal dire che l'anima umana è più 'Vasta e piiì ricca di quanto· sappia lct nostra coscienza ordinaria. La rovina, anche :fisica, che segue alla mancanza d'una concezione etica nella vita degli individui, è tale che il medico, in considerazione del gran bene che può arrecar e, non deve r est ar incerto nel compiere il tentativo di ispir arla. I fatti, niente altro che i fatti, c'impongono di dire che non v'è, per gli uomini, energia fisica ch e resista se non sost enuta da un'energia morale. Nelle statistiche dei violenti a se stessi part ecipano, oggi, fanciulli, adolescenti, adulti, vecchi in proporzioni pressochè eguali. Non v'è nulla che dia valore alla vita ed al primo urto av·verso, al primo dolore non si ha forza per resistere, e se ne fa getto; o, se non se ne fa getto, la si l ascia avvilire e piagarsi. Gl'infermi più gravi so110 coloro a cui manca la volontà di non esserlo; sono gl'ignari delle forze che ciascuno di 11oi possiede J.ier vincere il male ; i dubbiosi nei poteri dello spirito, a cui la nostra materia, per essersi tutta lasciata infiltrare di elementi nervosi, non si è mai opposta. Niuno più del medico può offrire a t anti naufraghi una t avola di salvezza. Egli, anzi, ne ha l'impresci ndibile dovere. (Da Psiche, 1914, n. 3) . ANTONINO ANI LE .

Il fascicolo di dicembre 1914 della nostra Sezione Chirurgica contiene i seguenti lavori : I. Dott. DESDERI e SERAFINI. Ricerche batteriologiche sull'osso del cada'Vere. 2. Dott. R. MOSTI. L' inter'Vento chirurgico nella para,Lisi del ner'Vo radiale consecuti'Va alle frattu1'e dell'omero. 3. Dott. R. BRANCATI . Sugli effetti ulcerativi gastro-intestinali della resezione sperimentale del simpatie.o lo1nbare. 4. Dott. A. BEVACQUA. Sull'ematoma perirenale spontaneo. (25)

1


[ANNO XXII, FASC. l]

IL POLICLINICO

CENIYI BIBLIOORAFIC/. (Non si recensiscono che i libri Pervenuti in dono alla Redazione)

gli altri animali, l'uomo. Specialmente importanti sono i due ultimi capitoli i quali riuniscono molti documenti in! gran parte i nediti sull'azione degli ianimalit domestici, quali ad esempio i cammelli, nella diffusione del morbo e sul valore d ella profilassi umana, che è stata forse in questi ultimi tempi Uln poco trascurata dopo le a:ffermazi oni aforistiche della Commissione inglese riguardo alla parte e·s senùale che hanno i ratti nella disseminazione del contagio. La seconda parte del lavoro riunisce tutte le cog11izioni della scienza e dell'esperienza sull'importanza delle vie marittime nella trasmissio11e del contagio, sulle misure da applicare alle provenienze per via di .mare, sulla distruzione dei ratti sia a bordo che a terra e dei loro parassiti. Tratta infine della profilassi umana diretta. Un capitolo è consacrato alla profilassi internazionale, la di cui lettuta, per la speciale competenza dell 'A. in tale 1nateria, è interessante per chiunque si occupa di igiene e sanità pubblica. L'abbondanza delle citazioni bib1iografiche il loro esattissimo riferimento fanno di questo lavoro un 'opera di consultazione di indiscussa utilità per gli specialisti in materia, e la im · portanza ne è anche accres~iuta dalle numerose-figure, tavole e carte geografi.che che accompa · gnano il testo. A. 1

Collezione di pubblicazio1ii scientifiche sull'Eritrea. Vol. I. Studi di medicina tropicaie, compiuti da ufficiali medici e veter111ari del R. Corpo di truppe coloniali del! 'Eritrea, I vol. in-4 di pag. 230 copiosan1er1te illu::;trato. Pubblicato a cura del Governo della Colonia Eritrea, Asmara. Presso l'Istituto Italiano d' Arti Grafiche di Bergamo, 1914. Prezzo. L. 8. È una pubblicazione che onora il Corpo sani-

tario italiano coloniale . Gareggia con le migliori dell'estero e forse le vince. È .difficile riferirie sui lavori ch·e contiene, perchè eterogenei ; nla tutti dimostra110 una competenza a tutta prova, t1no studio diligente. Gli autori si occupano di tutta la patologia tropicale. Due studi sulla pafologia regionale sono stati compiuti da De Marw molto ampiamenit e sul Barca e il Gasc-Setit, da Piianelli S U Assab. Due resoconti clinici concernono le lesioni violente e l e malattie mediche; il primo è compilato da Bini e si riferisce all'Ospedale di Asmara; il secondo, in collaborazione tra Fierro, Bini e Bevilacqua, è relativo agli ospedali ed alle infermerie dell'Eritrea. Magnacca ci presenta due lavori, sulla clinica della malaria nella Colonia Eritrea e sulla fi1aria medinense ; Carpano ci fa a:pp :-ezzare vari stt1di n aturalistici sui parassiti 111:-ilarici, nell'Haemoproteus Danilewski, sulla tripanosomiasi bovina , e sui serpenti velenosi. Fierro ha raccolto molte osservazioni sulle anomalie dentali nell'Eritrea ed l1a redatto una breve nota s ul vaiolo in Eritrea; Bini ci fa conoscere la climatologia medica dell'altipiano Eritr.eo; Maretta si occupa di alcune pratiche e credenze inerenti alla medicina tra gl 'indigeni eritrei . Nessuna spesa è st ata rispar1niata nella tec11ica editorial e; i tipi sono nitidissimi, le illustrazioni perfette. R. B. 1

1

1

\

Dott. GUIDO n'ORMEA (Capo servizio all'U:ffici0 inter11azionale di igiene pubblica in Parigi). La difesa dell'Europa dalÙIJ peste bubbo-nica. Roma, En11anno Loesch er e C., W. R egenberg, 1914. Un ~olu1ne. 1

L'autore riunisce in questa monografia tutto quanto si riferisce all'epidemiologia e alla profilassi della peste. Il ,~olume è diviso in due parti : I ·veicoli del contagio e le difese contro il co11tagio. ..:ella prin1n parte l'_..\. tra tta dei differenti \'ettari clel g-er111e pestoso : il ratto, la pulce, (26)

GRAHAMiSMITH G. S . Flies in relation to Disea.se . N,q n-Bloodsucki·ng Flies. 2a ed. I vol. di p. xrv-389, con 32 fig., 27 tavole e 20 gr,a fiche, 1914. Camèa:-idge; at the University Press. Sh. 12 d. 6. Abbiamo già r ecensita la prima edizi<Jne di questo libro, che in soli dodici mesi raggiunge la seconda edizione. Questa differisce' dalla precedente solo per un'appendice di 87 pagine, illustrata da tre tavole e r6 gr.afìche, che mette il lavoro al corrente degli studi ultimi, tien conto di alcuni dati prima omessi e riferisce alcune osservazioni personali dell 'A. Speciale attenzione meritano i rappo,r ti tra le mosche, le malattie infettive e le condizioni meteorolog iche, sull 'it.e mazione delle ·n infe, s.u lla trasmissione del colera :e della dis senteria operata dalle mosche. R. B. 1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. RAGAZZI MARIO. - Il medico scolastico (conferenza). - Milano, 1914. MASSIMI. G. - L'elmintolo nella profilassi delle infezion i puerperali. - Napoli, 1914. FERRI ANDJmA. - Contributo all'azione terapeutica dell'argento colloidale elettrico. - Milano, r914.


[ANNO XXlI, FASC. l]

SEZIONE PRATICA

NELLA V'ITA PROFESSIONALE . I soci dell'Associazione Nazionale dei Medici condotti.

Il « Medico condotto» ha pubblicato un elenco di tutte le Sezioni dell 'A. N. M. C. con i rispettivi numeri! di soci . Risulta da questo elenco che il numero dei ' soci in quest'anno ~ diminuito di circa looo in confronto del 1913. Quando si pensi alle benemerenze dell'Associazione, :alle lotte ·vittoriose sostenute, riesce davvero inesplicabile questa diminuzione, che è dovuta, o ltre allo scarso numero di nuov~ iscrizioni, all'allontaniamento di vecchi soci. C'è da sperare che il fatto segni solo un'oscillazione temporanea, e che l'Associazione Nazional e dei medici condotti s'inf·oltisca al più presto di nuove reclute, in modo che le posizioni faticosamente occupate possano essere solidamente n1antenute. L'elenco pubblicato dal «Medico condotto» mette in rilievo anche un altro fatto sconfortante. Il Mezzogiorno d'Italia è scarsamente rappresentato, alcuné provincie meridionali sono del tutto assenti. lVIentre le Sezioni di Bologna e di Verona han·n o ·r ispettivamente 156 e 155 .soci, Napoli non ne ha che 33. Nella provi11cia di Caserta non vi è che una sola Sezione a Sora con 35 soci. Le provincie di Avellino, Foggia, Potenza e Salerno non figurano affatto nell'elenco. Parrebbe che i nostri colleghi del Mezzogiorno vivano a ddirittura in un Eden, con lauti stipendii ·e g randi soddisfazioni mor51li. Le condizioni delle condotte in moltissimi Comuni del Sud d'Italia sono invece quanto di più misero e vergognoso si possa immaginare : sti pendii addirittura di fame, 500-600 lire annue, per un lavoro faticosissimo, in località spesso sprovviste di strade, in con·d izioni di ambiente materiale e morale talvolta veram,e nte disastrose. Altro che quistioni di condotte piene e condotte residenz~ali ! Per chi è abituato a considerare come penoso e non sufficientemente rimunerato il lavoro nelle condotte del Centro e del Nord d'Italia, riesce addirittura inconcepibile come vi possano essere degli uomi11i, muniti di laurea dottorale, che accettino delle condizioni tanto vergognose. E l'accettino senza una protesta, senza ribellione, senza neppure manifestare il desiderio di un trattamento più umano, senza che essi trovino nelle loro tristi condizioni lo stimolo ad associarsi ai colleghi delle altre parti d'Italia per rivendicaire uno stato di minore avvilimento. 1

1

,

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L'A. N. M. C. provvederà degnamente ai suoi finii se porterà opera di conforto e di aiuto a quei nostri colleghi, persuadendoli con propaganda attiva e persistente ad associarsi all'Istituto, cui p1rincipalmente si dèvono le migliorate condizioni d·e lla classe medica nelle condotte di gran parte d'Italia. DR.

Lotta di ..• ses.so. Guastalla, 3 dieembre 1914.

Ill.mo Sig. Direttore del « Policlinico ». . Con m olto ritardo cagionato dal lavoro impostomi dal cambiamento di residenza, leggo n.e l suo accreditato periodico (N. 45 della Sezione pratica) un trafiletto a firma « Dr. » riferentesi alla dottoressa Aldina Francolini di Firenze e al Comune di Saltara (Pesaro). Evidentemente il cc Dr. » non è stato completamente informato sull'oggetto di cu[ tratta ed io ho il dovere di mettere le cose a posto davanti al pubblico del Policlinico·, non certo per malvolenza verso la rappresentanza del sesso gentile che si accinge a dividere con noi le spine e le amarezze della vita di condotta, ma per un alto senso di rispetto alla sincerità e alla nettezza delle situazioni, a vantaggio della combattività e della dignità della classe nostra . La dottoress.a _l\Jdina Francolini fu eletta dal Consiglio comunale perchè supplisse durante il mese di congedo il libero . lavoratore, titolare di quella condotta l:oicottata, al quale nessun medico si sarebbe sostituito. Nella mia qualità di presidente della Sezione fanese sci:issi una diecina di giorni dopo il suo insediamento - prima non l'aveva mai saputo - alla dottoressa Francolini, chiarendole la propria situazione e invitandola, in omaggio alla Associazione, ad abbandonare Saltara, obbliga11do così il libero lavoratore a rinunciare al beneficio del congedo. . L a dottoressa rispose, promettendo di essere più cauta per l'avvenire, prima di assumer e un interinato, ma nello stesso tempo dimostrandosi ricalcitra11te per mille sue ragioni ad abbandonare immediatamente Saltara. Erano intanto trascorsi quasi 18 giorni ed io non ritenni, per elementare sentimento di cortesia verso una donna, di insistere dalla Sezione fanese l'applicazione contro di lei degli articoli 79-80 del Regolamento sociale; ma mi li(27)


[ANNO XXII, FAsc. l]

IL POLICLINICO mitai a comunicare il fatto ai soci a mezzo del Medico Condotto per invitare quelli che ne avevano opportunità, di istruire le nuove colleghe sui nostri fini e i nostri metodi di lotta, allo scopo di evi tare il ripetersi di fatti consimili. La dottoressa Francolini lasciò con tutto suo comodo Saltara qua ndo ebbe completamente espletat o il servizio del mese di supplenza al libero lavoratore in vece del quale era stata assunta. Cosl andarono le cose. Ringraziando dell'ospitalità, con ossequio Dev.mo Dott. ROMANO CERAMICOLA Ex-presidente della Sezione fanese dell'A. N. M. C.

Abbiamo pubblicato per dovere d'imparzialità la lettera del dottor R. Ceramicola; resta però il fatto che la dottoressa Francolini, trovando giuste le osservazioni fattegli dal presidente della Sezione d.i Fano dell'A. N. M. C., promettendo di essere per l'avvenire pi'ù cauta prima di accettar:e un interinato, ed abba11.donando la condotta di Saltara quando gli impegni assunti glielo consentivano, ha dimostrato di essere pienamente solidale con ti colleghi dell'altro sesso, e di' ciò si deve tenere il dovuto co,n to .

Per il _,orpo Sanitario l\lilltare. Ci si comunica : Per migliorare le deplorevoli condizionlii del Corpo sandtario militare il Governo dovrebbe mantenere le promesse di miglioramento ripetutamente fatte aigli' ufficiali1 medici in servizio attivo; e dovrebbe in via eccezional·e , visto le circostanze attuali, aprire lai carriera militare a tutti i medici, pratici. Naturalmente èiilsognerebbe tener conto del1'età e della costituzione fisica, e bisognte.rebbe col grado compensare la carriera che si abbandoua. Dott. G. T.

«Jronaca del moviment.o proftssionale. Federa zio ne deg li Ordini dei 1nedici. - Si è s,~oito a Bologna, il 20 e 21 dicembre, il Congresso degli Ordi11i; vi hanno partecipato 50 rappresentanze dell.e 6g provin~ie . Ne daremo il rescx:o11to i1el prossimo numero. l;edera::ione l\"a:::io1i.:ile dei ?nedici specialisti . - .Nei giorni 20 e 21 d-el carr. dicembre si 1; \tnl i 11 13ol0gna, i11 coincidenza col Congresso cl ·!!'li ( h'll ini, il Consiglio diretti,~o della Fedcrazion <lei 1nedici ~~cialisti. (2u)

Una sua Tapp,r e!Stentauza iurtervenne al Co11gresso degli Ordini prese11tando alla Preside11za dell'assemblea un ordine del giorno nel qu:ale, in omaggio a.ii deliberati del Congresso di K apoli del 191&, si fan voti perchè nella compilazio11e degli Albi dei singoli Ordi1nd dei m·edici di tutte le pravince del Regno vengano adottati come criteri di differ.enz.iaziotne dei medie! specialisti quelli ispirati a 1s1evero apprezzamento di merito e di esercizio pr.t:ofessionale corretto, che sono stati fissati dalla Federazione N azio. nale dei medi1ci specialisti. L'assemblea accogliendo con favore· l'ordinè del giar·no ha deliber-at0t di raccomandarlo vivamente al Co11!Siglio della Federazione degli Ordini dei medici. 11 Consiglio della Rederazione dei medici specialisti ha p reso, nelle sue adunanze, varie delib,e razioni atte ad intensificare la propiria azione ed alcuni provv:ed.imeniti d'indole interna, fl1a i quali qu1e llo di inscrivere i propri soci esercenti la specialità 1:1Ucco-dentaria quali medici sto1natolog~ a1nzichè m·edi-ei-dentisti i11 omaggio ai principi banditi con succes~o in t11tto il mondOl d alla Associazione st0111atol ogica internazi onial e. 1

1 1

F ederra.zion,e Nazionale dei sanitatri addetti alla l' . I. - Il Consdgli.o direttivo ha tenuto il 12 dicembre la terza -ed ultima adunanza del1'annata. Sono stati discussi ed approvati i voti dei medici che hanno' frequentato il corso d 'i.g·iene scolastica :all 'Università di Roma e si è deliberato di presentarli al direttore generRle della Sanità pubblica, comm. Lutrario. È stata presa in esame la situazione finanziaria. Ordin·e dei medici della pro'Vincia di Roma. - La ~residenza ha dir;i~:ato la seguente circolare uirgente: Egregio collega, La Direzione di Sanità militare, per ordine del 1\1inistero della guerra, si è rivoil.ta al nostro Ufficio per cOlnoscere se e quali fra g li iscritti nell '1\.lbo, non essendo vtl1ncolati a prestare ser·vizio nell'Esercito, nella R. Marina , nella Croce Rossa Italiana o nel Sovrano Ordine di Malta, sarebbero disposti a dare la loro opera quali medici civili assimilati al grado militare {1), ovvero quali ufficiali medici. In tutti i casi sare1no g·rati alla S. V. Ill.mat a nome del Co11siglio dell'Ordine, se vorrà, con cortese solle~itudine , presentarsi alla Direzione di Sanità militare, via della Piletta, 24, nelle (1) La funzione di medico ci,~ile assi1nilato al

grado militare i1on fa obbligo di indossare la divisa.


[ANNO XXII, FASC.

.T

J

SEZIONE PRATICA

ol'e d'ufficio (dalle 9 alle 11 e dalle 16 e mezza alle 18) p·e r gli apportund chiarimenti e per dare, eventualmente, la .s ua ta1desd.on1e. Noi abbiamo piena :fiducia che il Corpo sani' tari:a della città e provincia di Roma, emulando i collegh~ delle altr.e Nazioni, i,m pegnate nella presente guerra europea, vorrà mostrarrsi, come del resto non ha m ai mancato di fare qua11clo l'occasione si è prese111tata, pari alla gravità del momento storico ,aittuale e, 1c onscio dei doveri che incombono a tutte le clasisli. di cittadini, votr·r à prestare alla Pa t ria tutto, l'aiuto dj cui e.ssa. abl:d.oogna.

RISPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. Il D ott. S. R. da M. d•.:sidera conoscere come si considerano le frazio1tl di ètà in rappor to alla pensione, quanti giorni prima deve p·r esentar·e la doman·d a di liquidazione pre,~en1tiva, e s:e può, d:a: pensionato, riprendere . . serv1z10. L'anno dJ, nascita si compie il 10 giugno 1915. Vo1ei1do liquidaire dopo il ro genn~io prossimo, mancherebbero cinque mesi, che sono bonificati contandosi p·er un ruri1110 i sette mesi c.ompiuti. Ella , qui,n di, a detta epoca potrà liquidare in base a.d an.11ti 58 di ·età e ad ai1ni 25 di servizio, la somma annua di lire 1028. ~er la liquidazione ~ielì~ pe11sione occon·e ci rca urn: m·e se. La dom.anda 1.nò essere avanzata subito dopo che si. la·s cia il sr«r vizio. Non si fa11-no liquidazioni preventive Ùù parte della Cassa di previdenza. Qualora essendo pensionato volesse riprendere servizi.o, deve notificare la ill!uov.a nomina alla Cassa perchè questa possa riscriverl·a fra i contribuenti e liquidarle a suo tempo altra pensione. (4902) Sostituzione di un ·coLLega infermo. -- T1 Dott. L. N. da P. chiede co11oscere se abbia diritto a compenso p·er la sostituzione fatta acl 11n collega in.fermo, senza che ne abbia ricevuto invito dalla Amministrazione os.p edaliera e se la Ammind.strazione st~ssa abbia fatto bene a corrispondere l'intero stipendio del defunto collega fino al giorno della in·orte, alla vedova di lui. Senza essere stato reg.olarmente nominato come interino e senza ·a ver avuto alclllll invito1 d1 assum·ere il servizio, non si avrebbe ragionevolmente diritto a pretendere compenso, potendosi 1.a fatta prestazione interpetr.are come atto di riguardosa d·e ferenza usata verso il collega amma lato. L'Amministrazione si è, d'altro canto, giovato della opera· da Lei pirestata perchè '!]()11 ha pagat01 l'interìuo1, che avrebbe a\ruto l'obbligo di nomin'a re . E p·oichè non è leciito trar profitto (4901) Pe-risioni. -

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d.all 'opera altrui si potrebbero fntentare pratiche conciliative per stabilire un modus 'Vi'Vendi per il tempo passato. Potrebl:e anc he, se crede, iniiziare giudizio civile dina.nz] al pretolre fondando la domanda appunto sul principio dello indebito arriccbi.m ento per cui si deve indennizzare chi presta un'opera in l:•a se al consenso presunto e non contradetto di colui che avrebbe dovuto adempiervi. Lo stipendio del defunto1s pettava alla vedova fino al gioroo del c}ecesso, d01Vendos.i considerare come congedo straordinario tutto il pe1-iodo di infermità. In vista della revoca deliberata dal Consiglio comunale a Lei non resta cl1e protestare in linea legale dichiarando di essere disp·o sto a lasciare il serv.izio se non sarà pro~ mosso l'intervento della autorità in merito di una nuova deliberazione di ·aumento, che il Comurn1e d avrà affrettarsi ad adottare. ' (4904) I nden11dtà ·di ca'Valcatura - Tassa: sulle 'Vetture - T assa esercizii. - Il D ott. A. P. da M. C. desidera conoscere se può· ava11zare nuova istanza al Cotnsiglio Comunale perchè gli venisse corrisposta la indennità di cavaloatura in lire 300 senza che al suo accoglimen1to· faccia ostacolo il :fatto di' av·er già tacitamente accettato quella di lire 150; e se ·avendo la G. P. A . chiesto che l'indennità di cavalca tura debba risultare dal capitolato costituisca ciò un implicito ann'lllllamento della deliberazione stessa. Desidera, inoltre, conoscere se la: carrozza che egli possiede per ragiorne di servizio p.o ssa esser e colpita dalla tassa sulle vetta.re e se, essendo meclico per la generalità degli abitanti, debba sottostare a l pagam·ento della tassa ·e sercizii. Col non aver Ella protestato contro la deliberazione che concedeva lire 150 per indennità cavalcatura, e coll'aver riscossa tal somma, ha impl.i citamente accettato il deliberato medesimo. La nuova do·m and a ,n on è, però, ultronea n'è l'esito che la m edesima p0ttrà avere, varrà ad influire sulla precedente concessione del Consiglio Comunia.le. D'altra parte, coll'aver accet·tato tacitamente il com penso di lire 150 111on può intendersi pTecluso l'adito a domandai per più vantaggioso trattamento1. Se la G. P. A. h a deliberato che l'atto consiliare con cui Le si concedeva l'i.n den,nità di cavalcatu)ra sia i ncluso nel capit olato, 11on ha con ciò creduto annullarlo. Detta aultorità ha, invece, creduto coordinare questa con l e .altre disposizioni relative ai dir itti ed ai doveri' del sanitario condotto, che' trovano ragion evole p·ost o nel ca pitolato. La \rettura di cui Ella. è fornita è colpita dalla tassa s ulle vetture, e ciò perchè nel regolamento relativo UOlll si trova alcuna esenzione per i m ezzi di t rasporto adibiti al servizio medico. Come medico per la generalit à degli abit anti non può essere colpito dalla t assa eseréizii. (29) 1


IL POLICLIN ICO

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(4905) Infortunii sul lavor.o. - Al Dott. T. D. G. da S. M. M. rispondiamo che i certificati in parola devono essere pagati, n el caso esposto, d.a colui che li ha chiesti, e quindi dallo age11te della compagnia di assicurazi,o ne. Il sanitario che ha corrisposto ad una 1ichiesta ricevuta inon deve indagare se i suoi certificati a1:1b ianro avuto corso oppure no. · (4906) L icenziamentoi di medico stabile . - Il Dott. abbonat o N . 3470 desidera 1c onoscere se possa essere licenJZiato il medico stabile senza alcun motivo m a p·e r ragioni di partito ed a quali vie l egali bisogna ricorrere se l'Amministrazione comunale arbitrariamente deliberasse t ale licenziamento. Il medico che ha coim pi uti i due anni di prova e che è, quindi, divenuto st abile non può essere licenziato che per g iustificati motivi da essergli contest ati 1n: iscritto. Contro il licenzia m e11to arbitraria mente pronunz.iato1 può l'interessat o ricorrere alla G. P. A . che deciderà in seguito a parere del Consiglio provinciale sanitario. (4908) Ufficiale sanitario - S er'Vizio delle frazioni. - Al Dott. abbonato N . 3763, rispondiamo che s e fu nomimiat01 wf:ficiale sanitar io del C.omune deve prestare servizio anche presso la frazione, che ne fa parte i nscindibile. (4909) Concorsi medici chirurgici - Limiti di età. - Il Dott. àbtonato N . 1773 chiede con0rscere se a t ermini del capitolato che esclude dal limite di età di a11ni 45 chi ha prestato 0 1 presta servizio presso lo Stato od altre pubbliche Amministraziood, possa godere della esenzione un medico condotto, interin10 .a d u n ufficiale sanitario che può considerarsi alla dipendenza dello Stat01. Il medico condotto i nterino può a~pirare a1la esenzione del limite di età perchè il capitolato 1lOll specifica se il servizio debba ess·e re stato fatto presso altre Amministrazioni in qualità di titolare o di interino. All'uopo basta il servizio di medico condotto prestato in qualsiasi qualità:. L't1ffici ale sanitario non può godere la esen~ione st1ddetta perchè non è impiegato alla dipenclenza dello Stato, godendo egli stipendio che fa carico al Comune e non allo Stato. (49ro) Congedo . - Al Dott. S. C. da B. rispondiamo che la risposta del Comune è illegale in qt1anto che per ragioni economiche :i1011 è possibile negare l'uso di un diritto del sa11itario, o di accorciarne le. durata. In seg11ito al rifiuto opposto dal Comune alla concessione del congeclo, Ella p11ò ricorrere alla G. f. _..\.. invocando anche l 'a11mento di ufficio del fondo stanziato in bilancio per la supplenza, j_>erc hè tratta~i t~i spesa obbligat oria. Se il Comune rna1:tE-rr~t ~tl\"ari.1to ancl1e 11ei futuri bilanci il fo·1do di lire ... -o, i1upeclirà co11tin11amen te a T4ei di ttsu1

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[ANNO

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FASC. l]

fruire del congedo ann.u ale. È necessario, quindi, pr.omuovere subito adeguiata decisione tutoria su tale argomento. (4911) Ser'Vizio medico. - Al Dott. G . C. da D . rispondiamo che per frenare l'es pansione prorfessionale del collega sarebbe bene i'nteressare della cosa il Consiglio dell'Ordine dei sanitarii, che ·e sami.nerà il caso e provvederà certamente, se di ragione. (4912) Trasformazione della condotta. Il Dott. T. N . da F. V. chiede conoscere se il Comune ha il diritto di trasformare la co!lldotta da piena in residen~iale, malgrado il rifiuto dei quattro attuali titolari. Il Comune ha sempre facoltà di ridurre la condotta da pie na in residenziale, senza che i titolari, non ost ante sieno s tabili, possano legalmente ·opporsi. (49r3) Trasjormazio1z e di con dotta. - Il Dott. G. P. da C. S. desidera oonoscere se possa l'Amministrazione comunale tras.formare in condotta piena l'attuale condotta residenziale, non. ostante vi sia un unico m edico esercente, che è il condottato. • Il Comune può dis,p orre l'allargamento della condotta. L'attuale condottato sarà il titotl are della condotta. estesa. Sulle delil:>erazioni relative alla estensione, dovrà pronunziarsi l'autorità tuitoria, che vaglierà certamente se in vista delle peculiari con1d izioni locali, il provvedimento sia necessario. Il condottato attuaie non ".avrebbe diritto a ricorrere perchè in materia di bene pubblico non possono farsi valere ragioni derivanti da privato interesse. (4914) Ser'Vizio di 'Vigilanza sulle carni da macello. - Il Dott. A . B. da B. chiede conos cere se esistendo nel consoa:zi.c)i un vet erinari.o sia egli come luficial e s:a•n itario obbl igato a sostituirlo i1ellc visite alle carni macellate, n elle frequenti di 111i assen.ze per ragioni di servizio , di licenz:ai, 1:cc . Dal momento che illlel cO!llsor zio è isti tuito un regoilare· servizio di vigilanza zoojatrica, l'ufficiale sanitario non deve occuparsi della vigi1-anza sulle carni macellate . Spetta al titolare veterinario regolare in modo le s,u e operaziollli professionali da ottenere ch e il servizio non mamchi. (4915) Le'Vatrice - A b·u si . - Il Dott. prof. L. F . da L. espone che un m edico consiglia ad un i nfermo1'Ulna cura ipodermica, e la levatrice, chiamata a fare l e iniezioni, suggerisce di cambiare la medicina e lei stessa procura la m edicina da sostituire e che in un altro caso analogo la l evatrice sostituisce con ~stuzia la medicina ordinata dal medico ad insaputa del malato s tesso. Cbàede conoscere se d etta levatrice sia nell'un caso e nell'altro, colpevole di semplice indiscrezione professionale o di arbitrio illegale. 1


[ANNO XXII, FASC. 1]

La levatrice in parola, sempre che i fatti suindicati sieno provati, è in contravvenzione alla legge sanitaria giacchè essa avrebbe agito da medico senza possedere il relativo diploma. Può denunziarla a qualsiasi agente di palizia giudi• • z1ana. (4916) Amministratore comunale so11'l-ministratore di farmaci al lo cale ospedale - Assessore cognato del Presidente della Opera Pia. - Il Dott. abl::onato N. 4478 desidera sapere se un farmacista il quale è assessore comunale può somministrare ai p01Veri del ComWl.e i farmaci che sono poi pagati dall'ospedale, facendo osservare che il detto farmacista è cognato del Presidente dell'Opera Pia. Nel caso esposto ness.u na incompatibilità esiste. Il forruitore di medicinali dell'Ospedale può bene essere consigliere ed assessoire municip·ale. L'affinità che esiste fra il forndtore ed il Presidente dell'Opera Pia, obbligherà quest'ultimo ad astenersi ogni qual volta si tratterà di ordinare il pagamento de' medicinali forniti. (4917) Vidi1nazioni di firme . - Al Dott. A . S. da S. G. I. rispondiamo che il sin1d aco ha qbbligo1 di legalizzare la firma del sanitario pei soli certificati che sono rilasciati in loco e nello imiteresse dei propri amministrati. Per gli altri non ha competenza, non ostante che il sanitario sia il medesimo. (4901-bis). Perrvsioni . - Al Dott. S. R. da M. agg·iungiamo che avendo computato nel precedente numero di risposta anche l'a11no in corso, la pensione non varia da q11ella da noi precedentemente indicata. (4919) S er'Vizio ferro'Viario - Il D ott. R. B. da T. T. desidera conoscere se avendo accettato col consenso della Amministrazione comunale il servizio ferrovia rio, in conformità di quanto dispone il capitolato, possa quella dopo di,·ersi anni dallo assenso dato, revocarlo obbligandolo a rinunziare al posto ottenuto. L'assenso della Amministrazione municipale era necessario, come t assativ:amente prescrive l'art. 19 del capitolato, per intraprendere il servizio ferroviario ma non occorre per continuarlo qUiando si è, come nel caso, già assunto da diversi anni. Il Comune non poteva, quindi, revocare l 'as-senso senza ledere un suo diritto acquisito. In un sol caso la revoca potrà ritenersi giustificata e cioè, quando fosse stato provato che per effetto del servizio f erroviari o1 ne discapitava il servizio comunale. Ciò il Comune dovrebl:e provare a sostegno della sua deliberazione. D'altronde, con il deliberato recentemente adottato si viene a modificare il capitolato e segnatamente il precitato art. 19 in qu·anto che si toglie l'assenso dato e si stabilisce il divieto ass0luto pel medico condotto di ass·u mere il 1

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SEZIONE PRATICA

servizio ferr01Viario. La deliberazione, però, non può essere ritenuta eseguibile per decorrenza di termin1 giacchè diventano1 esecutive anche senza il visto del Prefetto le sole deliberazioni comunali che non hanno bisogno di speciale approvazione mentre quella i.n esame deve essere approvata dalla G. P. A. sentito il parere del Consiglio provinciale di sanità. Ond'è che fino a quando la deliberazione in1 parola non riporterà le pr~s.critte appro·v azio·n i, Ella non p·otrà essere obbligata a lasciare il sie rvizio. Quando essa sarà approvata e notificata potrà contro di essa Ella reclamare al Go·v erno del Re dim·ostrando la assurdità di togliere t1n permesso già concesso dà tempo, dall'uso del quale ness1u n da·nino era derivato al pubblico servizi 0. • Dimostrerà pure come non sia lecito' coru intempestivi deliberati togliere diritti acquisiti e solennemente sanciti da precedenti capitolati e ciò in corso di eserci'zio e di fronte a medico stabile. (4919) Ser'Vizio ostetrico . - Il Dott. abtonato n . 2527 desidera conoscere per qu·ale disposizione di legge il medico condotto iD.to11 p·u ò esercitare le funzion di levatrice, e se egli P.ossa pur rifiutarsi ad assutmerle in mancanza tempo·r anea della levatrice quando nel paese non esiste supplente nè don111e provette. Il medico non deve fare la levatrice per 1 agio n e d'indole generale, e, cioè, perchè all'assistenza dei pq;rti normali deve presiedere un'altra serie di diplomati, che non sia il medico od il medico condotto. Si disse che il medico .n on può nè deve eseg11ire tale servizio per rispondere a domande di taluni professionisti i q.uali si dolevano che in alcuni Comun~, ove prestano l'o1)era loro, si vole,ra addossa~e ad essi anche il s·e rvizio, normale ostetrico risparmiando la spesa . per la levatrice. Ciò che si disse in tesi gene·rale nO'll esclude che il medico in casi puramente eccezionali, quando momentaneamente manchi sul posto la levatrice e tlJOll vi sia chi la supplisca, possa ed anzi debba a lle volte prestarsi a tale servizio nell'interesse della incolumità della donna in travaglio di p.a rto. (4920) Periodo di pro'Va - Stabilità. - Il Dott. abbonato N . 4728 chiede conoscere se un medico ch e ha prestato servizio per circai tre anni in un Com11Jne, venendo nominato in seguito a con.c orso medico in altra località, possa congiungere !lllel nuovo posto il servizio precedentemente prestato, agli effetti della stabilità. . . Il servizio utile per lo acquisto della stab1l1tà deve essere prestato nello stesso Comune o consorzio di Comun~. _t\s~11mendo servizio in altla località deve cominciare da capo il periodo di prova. (4921) A ?nbulatorio medico-chirurgico - Assegno . - Il Dott. abbonato 4860 e non 12~_4 ·(P) 1


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chiede co11oscere se un Comunte potrebbe aumentare indiirettamente lo stipendio del medico condotto concedendogli un annuale concorso di lire rooo pel maJnrtenin1ent o di un amè111latorio. Il Comune, se non eccede il limite legale della sovrimposta P'u ò concedere il concorso di cui sopra. Aniche in caso di eccedenza il detto concorso potrebbe essere concesso con l'approvazione della G. P. A . ed a seguito di deliberato ripetuto due volte ad intervallo di gior.ni 20 con l'intervento e vot o favorevole della maggioranza dei consiglieri iru c.a rica. L a de liberaziooe d·e ve inr tal caso essere pubblicata all'albo pretorio per ott o giorni consecutirvi. Trattasi .imJ concreto di una spesa facoltativa che può essere consentita dalla autorità tutoria anche in caso di eccedenza perchè riflett e materia attinent e alla sanità ed igien e nell'ambito della circoscrizi0111e amministrativa. (4923) Sessen1'ii. - Il Dott. F. F. da B. E. desidera conoscer e se il beneficio del sessennio comi ncia a decorrere dal p rincipio o dalla fine del sesto anno. Il beneficio del sessennio cominci a a decorrere dal p rimo giorn.o del settimo anno. (4925) Farmacie - V e·ndita di specialità medicinali. - Il Dott. F . N. da M. chiede conoscere se per 1'articolo r8 della r ecente legge sulle farmacie i clrogl1ieri possono seguitate a vendere specialità medicinali all'i ngros~o e se spetti allo ufficiale sanitario di pro·c edere a contravvenizi one. I droghieri non possono \rendere specialità mediciiniali nè al minuto, nè all 'ingrosso. I farm aci sti sono obbligati a fornirs i di dette specalità direttamente a lle Case che le confezionano. A chi pot rebl::ero, quindi, venderle i droghieri all'ingrosso? No·n a privati, perchè l a l oro vendita, sia anche in quantità maggiore del consueto equivale sempre a vendita di medicinale a dose e forma di medicamento, relativam ente a ciascun capo che costituisce la partita allo ingr.osso, nollJ ad altri farmacisti perchè costoro debbono pro:vvedersene dai produttori. L'ufficiale sanit ario che per l'articolo 52 della legge sanitaria esercita v ig.ilanza sui droghieri può rile\rare la contravvenzioinie p er la ' ·e11drita abusiva in parola. (4927) Con.corsi - Co1idotte co1?JsorziaLi. - Il Dott. A. C. da F . desidera conoscere se sia valido il concorso per la non1ina a medico condotto co11sorziale bandito dalle Giu1t1if:e comunali (M due Comuti,i consorziati, anzich è dalle rispetti,·e rappresentanze che i1on funzionano. 11 cr-ncorso per la nomina del medico contlollo consorziale bandito dalle Giunte 1nunici}Jali è ill~gal e i11 ba e nll 'articolo 30 clella legge sani taria eh~ ta~s.a ti ,-a111ente impone al Co111

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[ANNO XXII, FAsc. r]

POLICLINICO

sorzio l'emissione del bando relativo. Ricorra al prefetto. (4929) Elenco1 dei poveri. - Il ·nott. P. L. da G. desidera con 01S·c ere din1 qual modo deve r egolarsi di fronte al Comune che noni rivede l'elenco dei poveri da diversi anni. Desidera p ure sapere se sia illegale la nomina del mediico condotto fatta dalla Giunta comunale in seguito a concorso in euli non sia stato pref erito l 'interino con due anni e mezzo di servizio ed ;a quante aut orità possa ricorrere contr9 i l rifiuto opposto1 d·al Sindaco al rilascìo di un .c ertificat o di lod<tvole servizio. · Una recente ·giurisprudenza giudiziaria amm·ette nel medico condotto il diritto al risarcimento di danni eventuali derivatigli dal non avere il' Comun e civeduto l'elenco dei poveri an,111,ualmente. Potrebbe, quindi an1ehe Lei ricorrere per tal fatto all'autorità giudiziaria .. La Giunr t a n o1n• può proceder-e alla nomina del medico c.o ndott o, nè . ha ragione cli· preferenza 1'interino, perchè occorre tenere all'uopo presente la g radu atoiria fatta dalla Commissione giùdicatrice. Pel rilascio del certificato ricorra alla G. P. A. , D octor }USTITIA. 1

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CONDOTTE E CONCORSI. ALLUVIO~I

CAMBIÒ (Alessandria). - Riapresi concorso m·e dico 1)er co·n dotta {10veri 150, con L . 2ooò e 200 u:ff: san. in c·o rso app:i-ovazione. Scadenia ro gen11aio. BAGNO DI ROMAGNA (Firenze) . - Condotta di Val di Bidente (IV) ; kmq. 98 ; abitanti I622 ; L . 3000 pei poveri, con due sessen·nd, L. 700 per abbienti e L. 600 l orde cav.; L. 500 per disa g iata residenz·ai ; nette di R. M. Scad. I5 genn. Servi1z io entro I5 giorni. Docum. all'Ufficio com u nale che risiede a S. Piero in Bagno. BOVES (Cuneo) . Condotto; L e 1700. Scadenza • 15 genn•a1• 0. · CANTIANO '(Pesaro·). - Il sindaco ci comunica : il concorso aperto d·a questo Comune il 7 novembre ultimo, ad una delle due condotte medieochirurg ich e residenziali (dichiarata prevalentemente chirurgica) , figura, per err·o re, in alcuni periodici, fra i quali « Il Medico condotto », fra quelli diffidati. In conseguenza di tale errore, il concorso stesso, che andava a scadere il 15 corr., viene p rorogato a tutto il IO gennaio. CAPRESE-MICHELANGELO (A rezzo) . A tutto il 20 gellllJ. condotta; L. 3900 p. poveri, L. 600 p. abbienti, L. 100 p . l 'a. f., L. 100 come U. S.; un triennio ed un sessennio del decimo; al lordo di R. M.; alloggio; obbl. cav. Ab. 3000. Età m assima 60 anni. Servizio entro 15 giorni. CASALETTO SP ·ì.R1'\1-lO (~So l er110) . - Condott o gener.; L. 2000 oltre L. 250 se U . S . Scad. 30 gen:n . CASTELLEONE DI SUASA (Ancona). TI concorso alla condotta semiresidenz1ale (L. 4450, tre sessen11i, ecc.) è prorogato al IO gerunaio.


(ANNO XXII, FASC. I] .

SEZIONE PRATICA

* CASTIGLION FIORENTINO (A rezzo). -

A tutto il IO genn. due condott~; L. 2500 p. poveri, L. 1200 p. ab1:1. ; dodici trienni del ventesimo; netto di R. M.; L. 800 per cav. Serv.· entro 20 g. * CHIANCIANO (Siena) . - r· condotta; cura piena; ab. 2988 di cui 1696 in campagna; due zone ; L. 3225 lorde e due ~essenni ; L. 100 per supplenza. Scad. I5 genn. Servizio entro 20 g. CITTÀ DI CASTELLO (Perugia). - Aiuto chirurgo; nomi1t1a bien.n ale; L. 2400 lorde. Servizio entro 30 giorni. Scad. I5 genn. Il posto ha carattere di perfezionamento, noni di condotta. * CRESPINO (Rovigo). - Condotta a tutta cura I e II reparto; L. 5500 con due sessenni. Il medico del 2. riparto1 sarà anche U. S. coni l'indennità di' L. 300. Obbligo mezzo trasporto. Due anni di assistentato in ospedale. Scad. 5 genn. CROSARA (Vicenza). - Medico; L. 3000 lorde più L. I6o quale U . S. e L. 500 cavale., due sessenmd, s.01li poveri. Alloggio. Ab. 3104...Età 45 a111llii salvo eccez. regol. Assunzio,n e entro 15 giorni. Scadenza 20 gennaio. * CUGLIERI (Cagliari). - Condotta 6oli pov.; L. 3250. Ab . 5005. Diploma corso d'igie~e e un anno :i n ospedale o clinica quale aiutlOI od assistente. Scaden1za 10 gennaio. FAENZA (Ravenna) . - Chirurgo primario. Ti... toli ed eventualmente esami.· Abitanti 42,351. L. 5000 lorde e tre quinquen·n·i del decimo. Vi sono uni chirurgo supplente ed un assistente _ordinario. Serv. entro un mese. Scad. 7 genn. • 1

FALERIA (Roma). - Condotta; L. 3600 nette oltre L. 120 U. S. ·S cadenza 20 genirojo. LIMOSANO (Campobasso). - Condoit to pei poveri; L. 1800 lorde. Scadenza 24 genin1. La locale Società Opera'iia darà altre lire 2200 annue per la cura dei soci. Rivolgersi al sindaco ed al presidente della Società. MILANO. C 01isiglio degli 1stituti ospitalieri. - Medico vice-ispettore; L. 3200 nette di R. M:; quattro quadrienni di L. 500. Titoli ed esami. Servizio notturno. Anno di prova. Doc11m. al Protocollo del Consiglio non oltre le ore 16 del 10 febbraio. Età massima 35 anni. * MoNTÀ (Cuneo). - Condotto; L. 1300 lorde. Scaden.za Io genna'i10 1. * MONTICELLO (Como). - Condotto; L. 3600 Segretena comum. Scad. 6 genn. lorde. Rivolg. • PALMIRA (Potenza) . - Condotta pei ooli poveri ; L. 1200 lorde. Età non superiore ai 40 anni. Scadenza 15 gennaio. * PESCAGLIA (Lucca). - Due condotte (1a. e 3a) residenziali; L. 3400 lorde con 3 quinquenni del decimo; :indennità di L. 200 per trasporto. Il medico della 1a condotta avrà L. 250 annue, quando s•a rà autorizzato all'uffìcio di U. S. Ab. della ra condotta 2632 (ammessi alla cura gratuita 160 circa), della 2a., 2383 (ammessi alla cura gratuita rro circa). Non obbligo cav. Scadeniza 10 gennaio. * PIANDIMELETO (Pesaro). - Sede dell,Amministrazione consorziale per il servizio sanitario fra 3 Comuni; 1° riparto; L. 4500 lorde (L. 3000 p. poveri e L. 1500 p. abbienti) con 3 sessenni di L. 300 e indennità di L. 200 se U. S.; n1ese

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congedo con compenso di L. I87.50 e 10 giorni di congedo straordinario. Età massima anni 40. Assunzione in carica nei 15 giorni dalla nomina. Scadenza 15 gennaio. ROCCA DI CAVE (R01?'1'a) . - Condotto; L. 3000 più L . 100 per a . f. Scadenza 31 gennaio. ROCCAGORGA (Romd). - Condotta ; L. 2700 pei poveri., L. 1200 per abbienti, lorde; due sessenni; cavale. ai cari·co del Comu•we o dei richiedenti ; L. roo quale U . S. Servizio entro 20 giorni. Scadenza ro gennai~o. ROMA. Ferrovie dello Stato (Direzione generale). - Concorso per titoli a 40 posti di medico di riparto per : Caltignaga con residenza a (~altig11aga; retribuzione annua L. 100 - Cen1g io, ivi - Loano, ivi - Moncalvo, ivi - Moneglia, ivi - Nizza Monferrato II, Nizza Monferrato Palestro; ivi; L. 80 - Pegl'i1 II, Pegli - Ponti, ivi - Rivarolo Ligure I, Rivarolo -Ligure; L. 1300 Riv.a rolo Ligure II, RiJVarolo Ligure; L. 1440 - Villafalletto, Villafalletto o a Costigliole Saluzzo - Zinasco II, Zinasco; L. 180 - con domanda all'Ufficio sMJ.itar:io di Torino = Calalzo Pieve di Cadore, ivi - · Forgaria, ivi - Gemonia I, Gemona - Ispra, ivi Longarone Zaldo, Lo1n garone - Mestrino, ivi - OsoJ?po, ivi - Ospitale, ivi - Perarolo, iv.ii - Pizzighettone, ivi; L . 140 - Ponte nelle Alpi, ivi con domanda all'Ufficio sanitario di Mila•DJO = Cittanova d'i1 Modena, ivi - Castagnaro, ivi; L. 100 - Pescia, ivi - Pistoia III, Pistoia; L. 500 - Rapolano, ivi - coni domanda all'Ufficio .sanitario di Firenze = Alviano, ivi; L. 380 - Corneto I, Corneto; L. 440 - Fossato di Vico, ivi - Goria·n:c> Sicoli, ivi; L. I40 - Lunghezza, tenuta La Rustica; L. 520 - Prezza, i-vi ; L. 180 - Santa Marinella, ivi ; L. 1560 con domanda all'Ufficio sandtario di Roma = Lecce III, Lecce; L. 360 - Venosa II, Venosa.; L. 520 - con domanda all'Ufficio sanitario di Napoli = Castelvetrano II, Castelvetrano, L. 200 - Terminli Imerese III, Termini Imerese; L. 480 - cor:n domanda all'Ufficio sandtario di Palermo. I vincitori del concorso avranno diritto ai biglietti permanenti e per u11 soli) viaggio, n<.~n­ chè al pagamento dei ce:tificati per it:fortunio, ai sensi del regolamento (art. 55 e 55). La domanda in cartai da L. 1.22 dovrà pervenrire agli Uffici sanitari ind'i cati, non più tardi delle ore 17 del giorDJO 15 geninaio. RoMA. Ministero della guerr(J) (Direzione generale persomale ufficiali). - Concorso per 6o tenenti medfci in servizio attiv·O permanente fra i sottotenenti medici di complemento del Corpo sanitario militare. ~e norme per il concorso sono indicate dalla circolare n. 386 del 1910 tuttora in vigore, ad eccezione del n. 3 eh~ s'intende al:irogato. Gli aspiranti dovranno non aver ol~ trepassata l'età di anni 32 al 1° febbraio i915, essere celibi o vedovi; oppure, se ammogliati, aver compiuto il 25° anno di età. Doman~e alle autorità competenti e da queste spedite al Ministero non più tardi del 15 gennaio. Scadenza 5 gennaio. ROMA. Pio · Istituto di S. Spirito ed Ospedali riuniti di Roma. - Concorso per 30 assistenti medico-chirurghi. Quietanza del tesoriere dell'Istituto, da cui risulti l'eseguito versamento, (33) • 1

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IL POLICLINICO

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per t assa di esame, della somma di L. 20 non ripetibile. Stipendio L. 1323 .18 lorde. Con apposto avviso i concorrenti saranno avvertiti del g iorno, del luogo e dell'ora degli esperimenti. Sul primo stipendio verrà loro ritenuta la somma di L. 30 per spese di concorso. Scad. 15 genn.

dolfo, Calmazzo (Fossombron:e) e Mondavio (capoluogo1) p·erch è a cura piena. La Sezione stessa revoca la diffida del concorso di Cantian·o per aver accettato quel Comun.e il sist ema; residenziale )>.

S . MARIA MONTE (Firenze) . - 2a. condotta pienJaI; L . 3500 lorde, oltre l'assegno per cavale. di L. 700 . Due ~ssenni obbligatori e due facoltativi. ScadenlZa 24 gennaio.

Sono segnati con un asterisco * i concorsi che ci risultano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie Profession ali. . Sono segn ati con due asterischi ** i concorsi che ci risultano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Sanitarie Italian e .

« L a Sezione fanese difficia le condotte di Mon-

SAN PIETRO AL TANAGNO (Salerno) . - Condotto generalità; L. 3000. Scadenza 7 gennaio.

MILANO. - Il Consiglio degli Istituti ospitaTERNI (Perugi·a) . - Il Comune cerca tre i111,t elieri ha aperto il concorso al « Premio Dell 'Acrini assistenti per l'ospedale ai quali è a ffidata qua >> di L . 414.81 , da conferirsi all'autore della la suJp.p lenza delle condotte mediico-chirurgiche migliore memoria 0 1 tema libero di medici11a o della città e suburèiio. Imminente concors o al di chirurg.i a o medico-chirurgico, scritti in buoquale avran,no preferenrZa gli interini. Sti penna. liln .g ua i talian.a. 1 dio L . 167 mensili pi ù L. 5 al gioirno p·e r supGli aspiranti al premio devono essere medici plenza condotte. Rivolgersi Ufficio sanitario del supplenti od assistenti presso l'Ospedale MagComune. Scad enza 14 gen111aio. giore di Milano· e ·n.o n avere oltrepassata l 'età •• • d1 anni 35. TRONZANO VERCELLESE (Novara). (PopolaL e memorie dovranno, secondo le consuete zione abitanti 4237). Condotta detta Superiore; L. 2400 soli poveri (800) e L. 400 per rimborso , forme accademiche, essere contraddistinte da un'epigrafe ripetuta sop·r a ttna 6cheda suggelspesa trasporto senza obbligo del cavallo. Seslata co11tenen,te il nome dell'autore e dovranno senni e L. 300 annue per supplenza. Per ogni essere presentate all'Ufficio di protocollo del povero in più L. 2. All 'ufficiale sanitario desiConsiglio non più tardi delle ore 16 del giorno gnato L. 200. Scad. 10 gennaio. 30 dicembre 1915. VILLARIOS MASAINAS (Cagliari) . - Condotta; proroga ·ail 10 gennaio. 1

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ZORLESCO (Milano ). Condotta piena; abitanti 2049; L . 3500 e tre sessenni; U. S. L. 100; indennità trasporti L . 300. Scad. 13 gennaio. Diffide e boicottaggi.

Nuove diiffide : Fossombrone [per Calmazzo1 e Mondavio [capoluogo] (Pesaro), Canneto P.0vese (P avi a) , Montep·r andone (Ascoli Piceno), N eire e Montà d'Alba (Cuneo), Castiglione Fiorentino (Arezzo), Colosso e Cassine (AlessandtlQ), Cugliieri (Cagliari), Nardodipau (Catanzaro), Orsogna (Chieti) . 1VIantenim.enito di dlifffide : Celle Enemonclo e Villafranca (Alessa11dria) . R evoca di diffide: Caravaggio (Bergatno), Gottolenga (Brescia) , Mezz:ani1no (Pavia) , S. l\1aria T.iberina (Arezzo), Vaglierano! e Palinata (Alessandria), Valle S. Nicolao (Novar a), Staletti (Cat anzaro) . ' Ci s i comunica : « L a prego di voler togliere la diffida al concorso di Lari (Pisa) perch è quel Com11ne ha accettato tutti i desiderata della nostra Sezionie. Ringraziando con ossequio'. Dev.mo Dott. Gugli elmo Presenti Presidente Sez. Pontedera _i\. N. 1\1. C. ». 1

Sarei otbligato a questa spettabiile Redazione "'e \'Olesse pubblicare che il concorso di Albair rute (ì\Iilano) è diffidato : i 0 perch è la condotta è piena; 2° perchè lo stipendio è i·nsu,fficieute essendo,·i la necessità del ca,·allo. Con os "'equio. . F erretti Prc~ille11te c1el1a S. P . :\I. ::.\J. C.». cc

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Per tito•l i e per esami ha tes.tè conseguito la libera d·o cenza in anatomia _patologica dimostr.ativa presso la R. Università di Roma, il signor capitano medico dott. Pietro Bosco·. Il s.u o lavoro « Sulle alterazioni del fegato, secondarie alla trombosi della vena porta, provocata s perimentalmente» ha ottenuto, per la chiarezza dell'esposizione, per l'importainu del meto:do e per la serietà dei risultati, l'un-anime consenso della Com.m iss.i one esaminatrice, formata dai professori Marcpiafava, Tod.a ro, Bignami, Dionisi e Parodi. Nella lezione di prova svolta sull' « art~rio­ sclerosi >) , 00·n impareggiabile abilità, il Bosco. h a dimostrato oltre le doti d;i felice oratore, conoscenza esatta e pro!fonda dell'importante iargomento. Al brillantissimo ttfficiale, nostr-Ot stimato collatoratore, auguri e congratulazioni sentite. NAPOLI. Sono nominati i dottoiri : Scoli Giuseppe assist ente in fisiolo~ia, ~harino Ra: chele e P entagn a Oreste ass1stent1 vol~tar1 alla clinica pediatrica, P asanini Ettore aiut<?, Lauletta Antonio e Giordano Giuseppe assist enti in medicina operato'ria, Sgobbo Gerar.do assist ent e ·volontario alla c-linica ot o-rino-lar1ng·oiatrica. PISA. - Il prof. G razzi Vittorio, straordi11ario di oto-rino-lari11gooat ria, è promosso al grado di ordinario. Il dott. Lami Carlo Zan etto è nominato ass istente ·volontario in patologia m edica. Ro~1A. Sono abilit ati alla libera docenza i dottori : ficacci Luigi in pat ologia medica, Cormio Raffaele in tra umat ologia e ortopedia, Elia Lt1igi in cli11ica ostetrica e ginecol ogica.

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SEZIONE PRATICA

AMMINISTRAZIONE SANITARIA.

Vonsiglio Superiore di Sanità. Il giorno 12 dicembre stl1 è riunito in Sessio11e plenaria. In•tervelllll·e ro quasi tutti lii consiglieri; presiedev:a l'illustre senatore prof. Toda·ro. All'inizio diella Sess101ne il diilrettore generale della Sanità, com1n. Lutrario, ha frutto la consueta relazione circa l'andament o delle malattie infettive nel Regno ed all 'ester-0, ed ha riferito sui provvdli 'menti di difesa sanntMia adottati nel Regno. Il Consiglio ha plaudito alla R elazio:ne, ed ha votato uoonime il seguente ordin·e del giocno: «Il Consiglio Superiore di Sanità, udita la Relaz!i-One del direttore generale della Sa:ndtà; constatando come l'Italia abl:,i a potuto1, mercè la sapiente ed alacre difesa.i sanitaria, preservarsi immune d·a lle epidemie che dilagano nel1'Europa continent ale e nel bacino del Mediterr.a:nieo ,· rilevando la efficadi:a dei metodi adottati co11 unità di indirizzo ed alacrità di opera da parte di tutti i funzionari d·e lta Sani'tà; esprime la sua comp[acenza ed il suo plaus0, ed è lieto di darne col suo voto solenne, attestazione al direttore generale della Sanità ed a tutti i suoi collaboratori, dai più alti ai più modesti', cui iruvi.a un saluto che tutti comprenda nella lode dovuta a quanti con la loro opera, con la loro abnegazione, col loro zelo, concoir sero, ciascuno n·ell:ai sfera della propria attività, alla efficace difesa sanitaria del Paese >> . Il direttore generale della Sanità .a ccennò pure ai provvedimenrti adottati crln questo anno dt1rante l'alpeggio interno del bestiame, rilevando i buoni risultati ottenuti e come l'afta epizootica sii! sia mantenuta in limiti molto esigui, senza che alcun i~onveniente sanitario s1 sia ver,ificato pel fatto del ritorno del bestiame alla pianura. Ricordò, a questo rigua·r do, l'opera attiva di coacl\iluvazione d.e lle autorità, dei veterinari e dei ditettori delle Cattedre ambulanti di agricoltura: di Sondrio, Bergamo e Brescia. Il Consigli-O\ accolse con plauso la espOStizione del diriettore generale, e passò quindi a trattare gli affari segnati all'Ordine del g1orno. In materia di aumento di stipendio ai' medici condotti, deliberati di ufficio dalle Giunte provinciali amministrative, il Consiglli~o res.p inse i ricorsi dei Comuni di M O'?'lJSampolo del Tronto (Ascoli) e S. Basile (Cosenza) . e dichiarò irricevi·b ili perchè tardivamente prodotti i ricorsi dei Cottnuni di Fornielli (Campobasso), Uzzano (Lucca) e Thie.si (Sais:sari), ma·n1tene11do fermi, di conseguenza, gli aumenit:li. accordati. 1

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...<\.cco lse, in"·ece, il ricorso del Comune di A rqiiata del Tron to (Asco1li), percl1è pur fondaita nel merito, la decisione della G . P. A. er::i. viziata nella procedura, essendo mancata la cont estazione al Comune stesso per le sue eventu1ali deduzioni. In materia di aumento d1 assegno ad Ufficiali Sanritari, il Consig lio respinse il ricorso del Comune dlii A cqitarica del Capo (Lecce), mantenendo fermo l'aumento accordato, ed accolse inv.e ce il ricorso del Conun.e di Ferla (Siracusa) non avendo la G. P. A . co111testate al Comune 1e ragioni che provocarono l'aumento stesso. In materia di aumento di stipendio a veterinari condotti, resplilnsie i ricorsi dei Comuni di S cer1ii (Chieti) e Morra d'Alba (Ancona); dichiarò irreciV'ibili per tardività quelli de.i Comu11i di Casalgrasso (Cunieo) ed A vola (Siracusa) , ed ,inammis·sitiille ed infondato, quello del Comune di Mo1itefiasco1ie (·Roma), mantene11do fermi, di conseguenza, gli aumenti accordati. Accolse invece quelli del Conisolrzio di Vazzola ed Uniti (Trev:i!so) e del Comune di S. Ginesio (Macerata) per vizio di procedura nella decis·i on e dellai G. P. A. perchè no111 fu contestata ai comuni la ragione che provocò l'aumento stesso. Si p·ronu,nziò su p1arec:c.hi ricorsi relativi alla iniscrizione di post·i di Sanitari di Comuni e di Opere priie alla Cassa dri previdenza, esprimendo parere perchè siano respinti quelli degli Qspedali civil~ di Genova, dell'Ospedale S. Maria Nuov·a di Firenze e del Comun·e di Olevano sul Tusciano (Salerno), siano dichiarati irrecìvibili quelli del Comune di Ragusa Inferiore per un posto di veterinario e del Consorzio Veterinario di Urgnano ed Uniti (Bergamo), e sdiano r espinti in parte quelli dell'Ospedale consorziale di Bari e dell'Albergo dei Poveri di Palermo. Espresse avviso per la i ncompetenza del Minri.stero dlelt'Interno, :Iliell\a risoluzione del ricoir so del v·eterinarior De Savio di Terlizzi (Bari) circa la liquidazrilone del suo assegno vitalizio essendo tale risoluzione di pertinenza del Consiglio di Am1ninistrazio1ne della Cassa di previdenza. InJ materi1a di consorzi medici espresse parere che debba essere dichiarat oi drrecivir.ile pre r ta'rdività il ricorso del Comune di F ontanafredda (Udine), respinto quello del Comune di S edegliario (Udiilne), e dichiarato tardivo per quanto riguarda la istituziorne del consorzio, qt1ello del Comune di Talamo1ia (Sondrio), che deve inrv1e ce esser e respinto per quanto concerne il riparto delle spese consorziali. Per rlilg uardo a conso·r zi pel servizio veterinario il Consiglio espresse av,~iso pel rigetto 1

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IL POLICLINICO del ricor o del Co1nu11e di Jla cerata Feltria tPe saro) e dei ricorsi dei Comurui di No7Je1ita di Pia7Je e 'Ji eolo (Venezia) ; perchè siaruo dichiarati irrecivibi1i quelli dei Comuni dii. Capri1'lo Vero1iese (Verona) e Torre S . Patrizio (Ascoli); e })Uire irreci·vibile quello del Comune di Montalto Ufjugo (Cosenza), esprim endo· parere per quest'ultimo però, che sna a!llnullata d'ufficio la deliberazione ctella G. P. _t\. rigua rdante le norme regolatrici d,e l Consorzio, essendo tale mat eria di competenza del Pref1etto. Per quanto riguarda, infine, :ricorsi contro 1'o·bbligatorietà del servizioi veterinario, il Consiglio dette parere pel rigetto dei ricorsi dei Comuni di Fosdi1io7Jo (lVI assa) e Calice del Corn07Jiglio (Massa). In materia di ·appli:cazioine della l egge e del reg·olamento su gli Ordini' dei Sanitari, il Con. . s ig lio discusse alcuni ricarsi e cioè : r. ROMA. Ordi1'ie dei farmacisti : Ricorso Famighetti av,·erso le operazioni per l'e1ezli.one del Consiglio amministrativo. Considerando ch e dagli atti risultai come, sebbene in modo somm·arrio, ~rr ver.b ale d elle operazioni elettorali fu redatto; che i farmacisti 1norosi al pagamento della quota e ch·e ha n•n o votato1, eran.o sempre inscritti all' Alè o, ~in quanto la cancellazione deve esser e esplicit ament e pronunciata dal Con·s iglio ammi nist :riati vo ; che la proclamazione degli eletti è regolarmente avyenuta e di ciò fa fede il verbale; che l ai conta delle sch ede messe nell 'ur11a no11 è ·pre,'Ìsta dal Regolam.e nrto 12 agosto 1911, n. 1022 ; ch e la conta delle sch ede contest at e e nulle furono regolarmente chiuse in plico s·u ggellato e firmato, e che la mancata formalità del bruciament 01 delle schede valide, del qual fatto non eRistono prove, no11 può essere argOtnlellto sufficiente per giungere alla conlSegu enza gra.v e dell 'annullame.nto dell'elezione; Il Consigli.o respinge il Ti corso 111 esame. 2. VENEZIA. Ordiri e dei farmacisti : Ricocso contro l'elezione del Consigio .amministrati.ve. Il ricorso di alcuni farmacisti si fondava sul fatto che la circolare co11 la quate si rettifica\·a la data della convocazione dell'assemblea, 11011 fu in\·iata ai soci raccomandat a. Il Co11 iglio, con siderando ch e anche in caso di t111 seco11do invito ch e modifichi la data precedent emente stabilita, la convocaziOllle dell'assemblea dei sanitari per la 11omina del Consiglio an1111i11istrati,-o dell'Ordine, de\"e sempre farsi pt.::r 1nezzo di partecipazioni personali da in,;nrs.1 con lettera raccomandata; nccoglie il ricorso e dichiara nulle, di con~ g-u euza , le elezioni del Consiglio _..\1n1ni nistra1

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ti,·o dell'Ordine dei farmacisti di Venezia av,-enute il 25 gennaio 19 14. 3. CASERTA. Ordi1ie dei farmacisti .: Ricorso Barbera ed alt'r i', co1n tro1 le operazioini per l 'elezione del Consig lio A rn111inistrativo. Il Consiglio, considerato che nell'avviso di con,,ocazi'o n e fu omessa la indtlcazione dei Consiglieri u scenti, e che non esiste una prova sicura che sia si riparato a tale omissione ; Considera-udo cb e l'invii~ di co1nivocazione dell'assemblea non fu inviato a tutti i soci, perchè ad alcuni sarebbe stato consegnato a mano, ailtri 101 avrebbero' ritirato personalmente, 1na t ali ultime a sserzioilli non sono suffragate da prove sti~cure ; Considera11do1 che alcune bustine cont enenti le scl1ede furono co n segnate a mano, altre rinchiuse parecchie in.sieme in una unica busta, e che per le suddette inosservanze del Regolam ento vie11e meno ogni gi&ranzia circa Ja segretezza e la Sliin1cerità del voto p erchè si sono. trascurat e aippunto le condizi()lni formali ch e assicurano l a sostaniza, . in accoglimento del ricorso, dichiara nt1lle le operazioni eletto rali per la elezione delle cariche dell 'Ordriine dei farmacisti di Caserta avve11ute il r8 genniaio 1914. 4. PIACENZA. Ordi·,,11e dei Medici : Ricorso Conti co1nt r0: le opera.zioni elettorali per la costituzione del Consigltllo amministrativo1. Il r icorso1 .si fonda,ra s ul fatto che il seggio eliminò 23 sch ede giunte per posta in è1usta chiusa ma non suggellata, e tale eliminazione ha prodotto una maggiocanza :fittli:Zia e n011 reale. Il Consiglio, con siderando che la formalità ri.el s t1ggello prescritt a dal Regolamento no1ll porta la nullità delle operazioni elettOlrali in caso di inosservanza, non essendo tale nuJJità esplicit a1nenrte dichiarata1; ch e nella specie doveva esaminarsi sie per l'inosservanza ven~ vasi meno allo scopo pel conseguimento del quale quella formalità è dir etta, e cioè a garantfu-sd. dalle eventtuìMi manomiss:ioni delle bust e ; che tale manomissione risulta esclusa, onde la mancata s uggellazione, derivata forse dalle istruzion!i. ch e il pt1esidente credette di dare a tergo dell'avviso di convocazione, non poteva portare a negare a ventitrè inscritti di votare con I 'inevitabile conseguenza della difformità tra i risultati dell'elezione e la volontà degli elett ori; delibera che sia dispos,t o1 il prolsieguimento delle operazioni elettorali da. parte del Seggio, cOID. lo spoglio delle ventitrè buste eliminate. 5. PADOVA. Ordine dei far1nacisti : Ricor so Lotto e Mioni contro pro\~,~edimento disciplinare. 1

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_.\i farmacisti Lotto e Mioni di Padova fu si occupò, inoltre, della questione della vacprima dal Consiglio amministrativo, poi dal·· cinazione contro il tifo addominale facendo voti l'assemblea in seduta stante 22 marzo 1914 apperchè sia applicata ai milri:tari di terra e di plicato un pro'V'Vedimento disciplioore per av·e r mare; venduto alcune specialità a prezzo inferiore a si pronunziò su pairecchi ricorsi riguardanti quello stabilito dalla tariffa farmaceutica regioprovvedimenti disci plinartil i·ntfl.itti a Stanrl.tari e naJ.e veneta. Gli interessati ricorsero ed il Cons u molte domande di privativa industriale. siglio: Infine il Consiglio es·p resse unantime a S. E. poichè fu ammessa nell'assemblea. la votail presliid ente del Consi glio un viOlt:o· di plauso zio,n e per delega ; per aver f.atto proprio e ma11tenuto dinanrli al poichè quando l 'ass,emblea d·e libera in maParlamento il p·r ogetto di legge n. 128, il quale teri1a disciplinare coanpie funzioni giudi'z iarie, tra gli altri provvedim1=nti di indole sanitMia, e ciascunio1 dei votanti deve giudicare dopo aver comprende la fondazione di.i~ un Istituto vacciv~aùutate le ragioni di chi accusa e quelle di chi nogeno di Stato, che as1Slicuirerà il mezzo fondadifende, partecipando anche oon la sola presenza mentale di lotta contro il vatluoil o. alla discussione che serve a determinare il proprio convincimento; poti'c hè la delega equivale in questo caso a NOTIZIE DIVERSE. delegazione di coscienrza, e costituisce una causa di nullità insanabile; Per i medici del Belgio. poichè votarotllO soltanto 31 tilnscritti su 225, Il prof. Jacobs, l'em.ine11te ginecologo di Brucioè meno del quarto, e nonJ risulta dal verbale · xelles, il quale ebbe a dimos,t rare ta;n.t o beneche si trattasse, nel cas!O speciale, di siecor.nda fico interessamento a pro' dei sanitari vittime adunanz.;a perchè la prima fosse andata deserta; del disastro calabro-siculo e delle loro famiglie~ ha lanciato ora un disperato appello alla fradelibera di accogliere il ricorso, dichiarando tellanza, ·alla solidarietà ed all'umanità dei menulla la delitre razione 22 mairzo l9I4 dell 'asdici dei' paesi ci vili affinchè ao111cottano ad alsemblea, pel fatto fu esame. leviare la immane e teririficante sventura da cui è stata colpita la terra del Belg±o . Inoltre il Consigio dette parere favorevole per I sanitari italiani sentiranno l'imperioso e sala cocnces:s1one delle 0 pere di b01Dàfica delle terre cro dovere al quale sono stati richiamati. paludose del Co1n1sorzio Bacchiglion1e-Fossa PalIl Consiglio dell'Ordirne dei medici di Milauo taina ( ~adova) e della bassa pianura ravennate si è fatto promotore di una sottoscrizione; tutti (settimo bacino) ; o-li altri Ordini e le altre Associazioni sanitarie ~eguiranno l'esempio. dette parere favorevole per. la revoca delle Il « Policlinico >> ha i1n1Viatio1 a ll 'Ord:ine dei zone malariche dichiarate nei Comunii1 di Colli medici di Ro•m a, qu1ale 9bolo dell' Ammin~stra­ del rr1~onto (Ascoli) ; Gesualdo (Avellino); Duzio111e, la somma di lire cento r.o nia, Bescoilanciano e Sant 'Angelo del Pesco Per la sanità pubblica. (Camp·o bas!So); ed in1 parecchi Comuni d·e lla provinci.a di Pado(\Ta; È stata costituita la Commissione parlamentare per l'esame di «diverse dis1posizioni sulla approrvò i regolamenti spee~ali per i maniSanità pul:1blica »; presidente l'oru. prof. R. Sancomi di Torino e l\1acerata; toliquidd, segretario l 'on. Sandrini. approvò con modificazioni ii regolamenti speciali per i manicomi di Firenze, di Lucca e Opere igieniche. della casa d'i: salute per alienati « Fleurent » di Il ministro del tesoro ha sottoposto alla firma Napoli; sovrana alcuni decreti per concessiqmi di mutu~ e sospese in attesa di chiarimenti la delibea Provincie e Comuni, per una somma totale. d.i due milioni e mezzo di lire circa; int maggior razione sul regolamento special-e per i maniparte sono d.estinati ~d ~pei:e igieni~~e, come comi di Velllezia ; gli acquedotti, ed agli ed11fi.c1 soolast1c1. eiSipresse parere contrario all'accoglimento • dei ritorsi di Camp.a sso Giovanni (Pratigli'011e) Per il proseguimento degli 11tudi sulla malaria. e del Comune di Barzio (Como) , circa costruI consiglieri provinciali di Roma. C~rib elli e zioni nella zona di rispetto dei cimit eri ; Cencelli hanno presentato al C011s1gl10 la seespresse parere favorevole per l'uso del foguen.t e proposta : . . . «Si 'invita la Deputazione provinc1~e. a .prosfuro di zinco nella lotta contro le arvicole itn muovere, d'accordo con le altre prO'V1.~c1e 1rtt~­ agricoltu.ra e per l'uso degli a'rjseniiti contro gli ressate, una attiva propagand~ per 11 c?1up1insetti nocivi alla viticoltura, all'olivicoltura ed mento degli1 studi s ulla malana , a ffine di sotalle piante da frutto, sotto l'osservanza, però, trarre, se è possibile, alla ch~nizzazi one a ·v ita i lav·oratori delle zone malariche ». di speciali cautele ; 1

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IL POLICLI:XI CO

Contro la lebbra. L'on. Maffi a\e·va interrogato il ministro del1'interno per conoscere quali proiv\·edimenti int enda di ado,t tare, a scopo profilattico ed assistenziale, nei riguardi dei sempre più frequenti casi di lebbra, con particolare riferimento ad 11n caso. Gli è pervenuta la seguente risposta : « Premesso che a questo Ministero non risulta affatto una maggiore frequen~a di casi di lebbra, &i fa presente che esso si è occupato e si occupa del problema inerente alla profi.lasssi di t ale m alattia, ed h·a nominato, per og11i miglior studio1 della questione, una Commissio11e composta di docenti e di professionisti, specialmente compet enti, che hanno già presentata la loro relazione , che sta formando oggetto di ~ pe­ ciale esame per quelle particoilari disposizioni di carattere profilattico che si riterrà opportu i10 di adottare . Inoltre sono presentemente in cors o trattative col Gran Magistero dell'Ordine Mauriziano per la costruzionie, col sussidio integrativo di qt1esto l\1inist ero, di un Lebbrosario moderno, che p ossa accogliere la maggior parte dei pochi lebt1·osi che abbiam o ii1 Italia, per i quali conco·rrauo particolari circostanze che ne impo11gano la segregazione ». Si passa poi al caso sp~ifico. 1

Interrogazioni e interpellanze. Tra le interrogazioni e le a.n terpellanze di car attere san~ tari o di cui si è data lettura, so110 le seguenti : dell'on. Meda, :al ministro dell'interno, sulle co11dizioni dell'assistenza ospitaliera in Italia, e s ui pro,rvedimenti per regolarla e migliorarla; · dell'on. Lombardi, al mi·nistro dell'interno, perchè si provveda alla somministrazione gratuita dei medicinali alla popolazione povera del l\Iezzogiorno ; dell'on. Rampoldi, al ministro dell'interno, percl1è \reng a chiarita lai qt1estione sulla eleggibilità dei medici di Oper e pie a consiglieri con1tt11ali e provinciali ; c1ell'on. Cavagnari, al ministro della guerra, stille co11clizio11i igieniche di alcune caserme di Geno,·a 0 \ 1 e si sarebbero manifestati casi di tifo ; dell'on. Vinai, al ministro della guerra, per il rifornimento di calzature più igieniche alle tr11ppe ; c.1 ell 'on. _r a\"""a, al ministro della pubblica istruzio11e, st1l ft1nzio11.a111ento delle Cli11iche di Modena ; t1e11'0111. L abriola, al ministro dell '.interno, per conoscere il suo pensiero st1ll 'applicazione d~ll'3. legge 31 J11a rzo 1912; 11. 294 , ch e si è risolta in t1na \•.iolazione del prinoipio1 della Jeg ge st essa, la quale desidera,·a \ eni re in aiuto dei lì r aticanti dentisti 11011 1n11niti di diploma; (1ell'on. Cocco-Ortu, al ministro dell'interno, $ tt ll 'a11da111ent o delle disposizioni dell'a rticolo 81 della legge 10 nove111bre 1907 , intese a facilitare ai Coan11;1i llella Sardegna la costruzione delle contlottnre cl 'acq11a potabile ; tll'.11 011 . Co1upans , al 111inistro della g11erra , ~e 11 0 11 creda opportuno (li affidare ~empre le f orniture cli u1ater.inle anitario alla F arn1acia cent rall n1ilitare ; e al111eno, sentire sem pre il 1)art:re dl · tecnici (1ella Far1nacia centrale i11il it.u ~ (1~ 11 ' l "I)ettorato di , a11ità, q11ando sia n\..7

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[-.\NNO

XXII,

I]

FASC.

cessario procedere a forniture d·al commercio (riisposta s c;ritta) ; dell'on . Cicc?tti, al m)nistro dell'interno, l?er sapere come intenda ritondurre alla legalità l'A1nministrazione degli Ospedali rl.uniti di Napoli, che, ii1 una deliberazione del 9 aprile p. p., violando regolamen_ti, giudicati e concordi precedenti, p ortarono a quaranta anni, e senza limiti di et à, la permanenza in ufficio d·ei direttori di sala.

Un disegno di legge per le case da gluoco. Sull'esempio della Franciia, sappiilamo che ttn gru,ppo di deputati, tra i quali gli on. Berenini e Raimondo, sta preparando un disegno. di legge da presentarsi alla Camera per disci~linare le case da giuoco nelle stazioni baln.e ar1, termali e cl!imatiche. E sso d~spone che sul reddlito lordo del giuoco quotidianamente accertato da uno speciale funzionario dello Stato, sia fatto un prelevruae11to del IO % a favore dello Stato e del 5 % a favore del Comune. Lo Stato erogherebbe tale provento j.n opere di assistenza, di previden.z a, di igie11e e in gene'!·e di pu1b blica beneficenza - sopratutto potrebbe esser destinato alla lotta, che ora più urge, oonti-o il :flagello della tuèercolosi. - Il Co·m une lo erogherebbe in opere pubbliche a miglioramento edilizio ed igie11ico della stazione bal11eare, termale o climatica. A r egolare l'uso dei prelevamenti eseguiti• a favore dello Stato, presso il Ministero dell 'Interno si istituirebbe una speciale cohnmissii>ne. Osserva il dottor E. Gros;;i ne « L'Igie11e Soc.iale », da cu~ desumiamo queste notlizie, che il disegno di legge ha un alto contenuto morale, poichè mentre combatterà il vizio clandestino e perchè clan1destino pii'ù pericoloso, servirà a lenire non poche sofferenze, e a rendere più belle, più ig ieniche, più salutari le nostre stazio11i termal1i e climatiche. 1

Munlfteenza regale. In occasione dell ai nascita della principessa Maria, il Re ha elargito lire I5o,ooo, di cui Ioo,ooo per l'opera di rior dinamento della lotta per sal ,-are l'infanzia dalla tubercolosi e lire 5 0,000 perchè sia eretto un ricovero autonomo per convalescenti.

Preparazione delle allieve ostetriche ai soccorsi in guerra. Il prof. G. Calderini, socio fin dall'iniizio <lella ~stituzion e della Croce Rossa, il quale fece parte dell 'amt1ula11za torinese che agl in1 Francia durante la guerra del I870, ha fatto appello alle III allieve inscritte in questo anno scolastico alla R . Scuola os tetrica della Università di Bologna, perchè quelle che cr.edessero di farlo, si inscri,-essero ad un corso accelerato di co11fer enze per volontarie della Croce Rossa, istituito dal prof. M. Pazzi, incontrando l'obbligo del pagamento di L . 5 di ingresso e di L. 5 annue per tre anni cons ecutivi. Per le alt re, propose che si inscri\ essero ad un cor_s~ g ratu1ito che egli cogli assist enti e le levatr!ct della Cli11ica a\·rebbero fatto nelle domeniche 11ei locali della Clinica ostetrico-ginecologica di S . Orsola, cominciando sin dal giorno 6 del 1nese scorso. 1

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[ANNO XXII, FASC. 1]

SEZIONE PRATICA

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Corsi di pefezicnamento in Igiene. Dall '11 gennaio al 10 marzo 1915, nell'I stitut o d'igiene dell'Università di Roma, a\1ranno luogo tre corsi di perfezio·n amen to, uno per i laureati in medicina e chirurgia, l'altro per i laureati in ·vetertinaria, il terzo per i laur·e ati in chimica e farmacia e i diplomati in farmacia. I suddetti corsi saranno essenzialment e pratici . A chi li a,·rà frequentati regolarmente , ,errà, . iin seguito a prov~ d'esame, r ilasciato un certificato degli studi fatti. Si dovrà ' ersare nella Cassa dell'Università la somn1a di lire roo.05 per tassa di laboratorio e la somma di lire r1 .25 occorrente per soprat assa d'esame e marca da bollo del libretto·. Le iscrizioni si riceveranno fino al 6 gennaio p. ,,,, ed essendo li1nitato il numero dei post~ disponibili, le ammissioni a' r.anno luogo secondo· l 'o·r dine di prese11tazione delle domande. Per ritirare alla fine del corso il diploma su pergamena si dovrà presentare domanda a,l rettore, su carta bollata da cent. 65, e versare alla suddetta Cassa la somma di lire 9. 75. Per chi a\·rà frequentato regolarmente i detti corsi timestrali in questa o i n altra Università, e ,-orrà prepararsi per i concorsi ai posti del~ l'A1nmi11istrazio·n e sanitaria presso. ii Comuni e lo Stato, ulteriori corsi di perfezionamento a'\·ranno luogo dal 30 marzo al 30 luglio 1914. ~L\. detti corsi sono ammessi anche coloro che hanno compiuti gli st11di nelle Untiversità estere. 1

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Corso di perfe zionamento in Medicina legale. Kell'anno scolastico corrente avrà luogo presso l'Istituto di medicina legale dell'Università di Roma un corso pratico di perfezionamento 111 medicina legale per i laureati in1 1nedicina <' chirurgia; vi saranno ammessi come uditori i laureati in legge. Il corso avrà la durata di un qwadrimestre, e s'inizierà, semprechè gli 'iscritti raggiunga110 almeno Jl numero• di 20, il 1° febbraio 1915. Saranno impartit i i segue11ti insegnamenti: «La perizia medico-legale : esame del ferito, dell'infortunat o1, del delinquente» (Ottolenghi prof. S.). « Sopraluogo : ricerche meclico-legali sul cadavere. L'auto1)sia giudiziaria» (Asoarelli 1Jro .. fessor A.) . << Diagno..stica psi chiatr.ica >> (Cerletti prof. U.) . « Applicazione della legislazione degli infortuni >> (Bernacchi prof. L .). cc Eseroitazioni medico1-legali di laboratorio >> (Bellussi dott. A., aiuto) . cc Esercitazioni d'identificazione giudiziaria» (Falco dott. G ., aiuto). cc L'antropolo·g ia criminale nel servizio militare >> (conferenze di N . N.) . Tt1tti gli i nsegnamenti saranno coordi11ati allo scopo di dare ai medici una istruzione, sopratut to1 pratica, nelle varie questioni r iguardanti l'esercizio peritale e J?rofessionale (con speciale riguardo ai servizi infortunistico, ferroviario, militare e carcerario) . L'orario· sarà combi nato in modo che gli iscritti possano frequentare a ltri corsi di perfezionamento. Alla fine del corsQJ quelli che lo avranno frequentato regolarmente e che avranno superat o la pro\ra di esame, rice,Teranno un diploma compro,·ante gli studi fatti.

Per essere ammessi i laureati in medicina e chirurgia devono fare domanida su carta da bollo da cent. 50 al rettore della R . Università, non più tardi del 20 gennaio r915, presentando : a) fede di nas cit a, debitament e legalizzata dal presidente del Tribunale ; b) diploma o certificato di laurea in· medicina e chirurgia o .in legge (anche conseguiti, per gli st ranierJ , i n Università este.re) ; e) quietanza di lire cento (per gli uditoTi di lire cinquanta) rilasciata dall'economo della R . Università. Si dorvrann10 · pure vers·a re nella Cassa universitaria L . 12 .05 , per la sopratassa d'esame e la marca da bollo. Per ritirare il diploma in pergamena gli iD teressati dovranno 1n seguito presentare domanda su carta bollata da cent. 65 e pagare L. 9.75. 1

Per gli Istituti Superiori di Firenze. La Cassa di risparmio di Firenze ha elargito mezzo m.ilione a favore degl'Istituti Superiori di Firenze. Il relativo decreto per l'approvazione è stato fir1nato dal Re.

A 72 anni ma ancora nel pieno vigore intellettuale è morto il prof. Léon Lereboullet. Diresse l'insegnamento della Clinica medica nelle s~uole ~anitarie 1nilitari di Montpellier e di Parigi. Datosi' poi alla catriera civile, vi acquistò una posizion·e trillant e. I11 collaborazione con Duval pubblicò il « i\'.fanu.el dt1 l\iicroscope dans s'es applicatio11s au diagn.ostic et à la cli nique » ; successe al Dechatnbre nella direzione della cc Gazett e bebrlomaclaire de Médecin et de Ch~rurgie » e del « Dictionn.a ir.e encycl·o pédique des Sciences l11édicales ». Con. Dechambre e Duval pubblicò il più modesto « Dictionnaire usuel des Sciences Médi cales >>, che ancora oggi si ammi•r a per la precisio11e e la larghezza di vedute, per l'esposizione sintetica .insieme ed elementare. Mente comprensiva, lasciò molti lavori apprezzati nel campo 1nedico ed in quello naturalistico (cominciò come itliaturalista). Si o.ccu pò anche con impegni0 e succe51so dei miglioramentlii economici e mocali nella carriera del 1nedico militare·. R. B. 1

Il 17 dicembre, dopo insiildioso morbo, spegnevasi appena cinquantenne in Meina (Lago Maggiore) , il dott. Cesare Avegno. Fu uno degli apostoli più atti.v i nella propag anda e nell'opera di redenzione della classe dei medici condotti. La classe medica del Lago Maggiore~ che lo ebbe per tanti: anni instancabil.~ organ1zzator~, serl:1e rà alla sua memoria la p.iu devota gratitudine. morto improv·visamente, di un attacco anginoìso, il dott. cav. Rutilio A~cen~i , val~nte medico esercente a Roma, propr1etano e cl1 rett ore di una clinica privata. È

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(ANNO XXII, FASC. l]

IL POLICLINICO

Rassegna della stampa medica. The ] 01trnal A. 1VI. A., 12 sett. BI.cr"'Jt'-TGs . I focolai d'origine delle incfezioni. - RoSENO\V. La nuova batteriiologia di varie iniezioni. BARKER, COLEMAN. La dieta nel tifo. CLARK. Il trattamento essiccante delle neoformazioni cutanee ·e mucose. R iv . Osp edalierat, 15 sett. ScHUPFER. A lterazioni ossee nelle malattie epatiche. - MILANI. Le lesdO'lllÌ d el corpo calloso. Il M ovi1n. Sa?'IJ., n . 16. GASPERINI. Il collaudo delle opere igienicl1e favorite dallo Stato. MAZZOLANI. La casa araba e l'igiene dell'abitato a Tripoli . Re·v . Cll1i . de Madrid, 15 sett. SANZ. (~e11esi emotiva dell'isterismo. . The Bos·ton M . a. S~ Journ., 17 sett. Relazioni sulla tul:iercolosi polmonare. T he ] orur1ial A . M . A ., 9 sett. V\TILSON. Il cuore nella polmonite. DAVIS . I piccoli innesti cutanei. - SWEITZER. Sarcoide di Boeck. HEAD. Nevrastenia e tubercolosi . - Mc GnATII . Ca:ncro della proistata. Zeitschr. f. Tuberk., sett;.. JOBLING e PETERSEN. Le cause della caseificazione tubercolare. LA u. Le elevamoni termiche mestruali nelle tubercolotiche. FAGIUOLI. Pneu1notorace terapeutico doppio. The M ed . Review, sett. HERTZ. Calcoli biliari. Gazz . d. Osp., 17 sett. CAVAGLIERI. La malattia di Biermer. Wi e111. kli 11.. W ocli., 17 sett. FEDERN. Sulla tu~ ber.colosi. Edinb . M ed. ]our'1'i ., sett. WILKIE. Etiologia e patologia dell'ulcera duodenale. - MITCHELL, RIST, ,~ . PIRQUET. S11lla tubercolosi dell'infa11zia. - LLEvVEI.I,YN e JONES. Fibrosite gluteale ·e crurale. Il Niorgag11i (Riv. ) , 18 sett. GASBARRI.NI. Sulla diag11osi clella malaria latente. Th e f o'u,r 11,al .4 . M. A ., 26 sett. ANDREWS . Condrect omia nell'asma bronchiale - · CORNER. La chirurgia del ginocchi.01. - SALANT. La farmacologia del tartrato sodico. - SILER e a. Studi s t1lla i) ellag ra : epidemiologiia, e·tjolog-ia , c ura. lVIrr~L~R. L'azion1e dei salicil a ti s ul r e11ma tis mo p oliarticolare acuto·.

Riv . Ospedaliera, 30 sett. OLIVIERI. Le 01itu1ie res.piratorie. The ]our1i. oj Med. Res., sett. WEED e WEGEFARTH. Studi sul liquido cerel:•r o-spinale. Bilochimica e Ter. sperim., lug.-sett. FABRICCI. Sul potere diagnostico delle ·orine. CoLOMBO. Tentativi di antianafila<Ssi. • La Clin. Med. It., sett. DEVOTO. La p·n eumocoa:idosi . - GASTALDI. Su la fuJJiZione pancreatica esterna studiata con il metodlO dello Einhorn. GERIOLI. Gli asce~si alla Fochier nelle malattie infettive. - FULGHERIO e LEVI. L·a reazi'Ohe meiostagminica. L'Igiene .s oc ., 15 ag.-15 sett. RICCIARDI~FIASTRI . La donna infermiera. MAGALDI. Igiene delle abitazionri e abitazio nd a buon mercato. A rcli. I tal. di Ginecol., 31 :ag. Rrccr. Epitelioma primitivo della vulva. Rev. Méd. de la Suisse Romande, 20 sett. MARTIN-Du PAN. L'elioterapja artificiale con la lampada Vignard . - GoLAY. Il valore e le ind.i cazioni d·e lla posizione di Fowler in chirurgi.a addominale. L'Idrologia, ecc. a.g. VINAJ. La diatermia. A n1i. di Ostetr. e Ginecot., 30 sett. MANGIAGALLI. La resezione dell'a,n ig olo s·acroi..vertebrale com,e complemento .del taglio cesareo. - MONCALVI. Comportamento termico e pr:o:fi.lassi del puerperio. - FossATI. Sulla strutt11ra della mucosa uteri•na. La R i f. Med., 19 sett. BIANCHI. Su1le nevro-psieopatie post-traumatiche. MASSALONGO e PIAZZA, Sin·dro,m e ipofisaria adiposo-genitale p1ost-infettiva. Perisiero M ed., 20 sett. DELLA To~RE . Appendi1cite erniaria della primissima in·f anzia. Lo Sperimen.t ., 21 sett . AzzI. L'eliminazionie di .a cqua• con il res.p iro nei febbricitanti. Temperatura dell'aria aspirata. PROSPERI. La pneumonite :fi.brinosa sperimentale. BECCHERLE. Dell'anemia s.p lenica infantile. Bu ll. J. Hopki1is ·Hosp., ag. HALSTED. Il tifo nel morbo di Basedow. - Sett. BARKER. I rapporti tra medicina inter rua e psichiatria. HENDERSON. Psicosi di Korsakow in gravidanza. 1

1

Indice alfabetico ·per mate·rie. Allucinazioni s p erimentali . . . Pag. Arterio: cleriosi cardiaca : prognosi . . » Chirury·ia di guer na : ossenrazioni )) Consig io s u peri ore di ,Sa nità . . >> Co r po saucitario militare : P er il - . » Colest erina : gen esi . . . . . . . » E clampsia: colesterinemià e reazion·e di » Wa er1na n.n . . . . )) Erpet e p r ep11ziale : ct1ra . . . . . . F ebbre dei tre g iorni ne ll'Ita lia meridionale . . . . . . . . . » F ebl:re tifoide : esam e b atteriologico d el )) sa11gt1e . . . . )) F egat o : can cro , cirrosi )) Igiene F-colastica . . . . . . . >> I pofisi f a ri11gea : s trutt11ra . )) I...otta t1i ... $esso . . . . ~ll:clici condotti : I goci de11' ...\.ssociazio)) 11e • -raziouale . . . . )) l\Ieclico : la 1ni~ ion e d el - . • • •

Roma, 1915 -

Tip. Xozionnle di G. Bertero e C.

polmlJ1. . . Pag. 21

localizzazione

17 14

Me11i:ngococco· :

II

Nefrite sperimentale . . . • • • Par.a.tisi infantile: trattamento chirur. g.ico . . Pleurite purulenta : trattamento col metodo Kawahara . . . S alicilato di s1otlio : intolleria nza ver-

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Salicilato di sodio per clisteri nella dissenteri.ai . . . . . • • Scorbuto infa ntile: fo'rme fruste . . . Sedimenti urinari : es ame . . . . . Strofantina: reazione . . . • T atuaggi : trattamento . . . . . . . . . . . . T essuti : innesti Tri tronaftolo n ella pratica stornatolo. g ica . . . • • • • V esalio i\.ndrea • • • • • L.

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Anno

xxn.

Roma, 10 gennaio 1915

Fase. 2

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI REDATT ORE CAPO:

Prof. FRANCESCO DURANTE PROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali: Dott. Tommaso Pontano: Sul valore clinico della reazione di Wasserman11. -

Sunti e rassegne: SEMEIOLOGIA:

F . Taylor : I briVidi. - :V!EDICINA D'INFORTUNI: Dragotti: A1'teriosclerosi ed in/Mtuni. - MEDICINA DI GUERRA: V. Czerny: Appunti di chirurgia di guerra. - Fr. Croner: Potaòiliszaiion8 detl'acqua in campagna. - Accademie, Società mediche, Congressi~ Eclii del Congresso di Medicina int8Yna.

Ap punti per il

medioo ~ pratico:

CASISTICA E TERAPIA: La forma pa1ossistica dell' aritma completa . - I l valore compe,.ativo dei cardiocinetici. - La sintomatologia e la terapia degli stati ipotensivi. - Igiene: R ice1ca semplice degli antisettici nei corpi g1'assi (Bu.,ro, margarina, alt1'i grassi comu ni). - Posta degli abbonati. - Varia. - Cenni bibliografici.

Nella vita professionale: A ssetnblea della Fede1azione degli Ordini dei Medici. - Gli u fficiali medici di co1nplemento. - Risposte a questt1 e a domande - Coll.òotte ~ Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Nostre corrispondenze: L ettere da Parigi. - Coltura superiore: Sulla 1'i/orma degli stt1di u niversitari. - Notizie diverse. - Ras· segna della stampa medica. - Indice altabettco per materie.

Premio ordinar1q agli associati, per i l 1915. Pr:Assistente f. GUGLIELMO BILANCIONI nella B.. Ollnlca Otoiatri~

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e alut.o medloo negli Oe1>edal1 d1 ROMA.

MANUALE DI OTO-RINO-LARINGOIATRIA

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LAVORI ORIGINALI. O SPEDALE AL POLICLINICO Ul\:!BERTO I IN RO MA IV Padiglione diretto dal prof. T. GUALDI.

'Sol valore clinico della rMzione di Wassermann per il dott.

TOMMASO PONTANO,

medicq aduto.

:Sommario : I. Sifilide e malattie interne. - II. Mezzi diagnosttcl della si1ì.lide nelle malattie interne. - III. Reazione di Wassermann. - IV. Interpretazione della W. R . - V. La W . R . nelle malattie : a) sifilitiche, b) non sifilitiche, e) deduzioni. - · VI. W . R. positiva è segno di sifilide a t tiva. - VII. W. R . e cura della sifilide. - VIII. Conclusioni.

I. - Sifilide e malattie interne. In questi ultimi anni lo studio clinico e le ricerche di laboratorio hanno spianato le vie ed hann·o illuminato un vasto

campo di patologia, sul quale già le acute menti del secolo scorso avevano piantato il seme fecondo dell'osservazione e della concezione divinatrice. Se si pensi per poco che in opposizione a Fournier, ad Erb, a Gowers, a Strumpell, a Déjerine, a Raymond, a Quinquard, a Schiitz, i quali dallo studio statistico erano giunti alla de.. terminazione della natura sifilitica della tabe, si schierarono uomini come Westphal, Charcot, Virchow, Leyden, Lewin, l saack e Koch, Gliich, per un argomento . ' ai. nostri. sul quale non e' permesso p1u tempi muovere dubbi o sospetto, si . avrà l'indice' solo incompleto, dei .progressi. che . \n questo campo sono stati raggiunti. (1)


iL POLICLI NI CO

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Schaudinn con l' identificazione nella spirochete della causa della sifilide, l\1etchnikoff e R oux con la riproduzione ! perimentale della malattia negli animali su pèriori, \ Al assermann con l'applicazione felice del1:1 deviazione del complemento alla diagnosi della m alattia, Ehrlich ed Hata con l'introduzione n ella t erapia dei preparati ar sehanno fermato le nicali chemot erapici, pietre miliari, intorno alle quali un esercito di st udiosi h a ricostruito il çolossale edifizio della pat ologia moderna della sifilide. Con questi mezzi è st ato possibile non solo accertare che determinat e sindromi morbose hanno come etiologia unica l'infezione sifilitica (tabe, par alisi progressiva, ecc.) ma che n·elle più svariate manifestazioni e sindromi morbose poteva essere, in casi speciali, unica causa, la sifilide stessa. Anche qualche decennio fa era stimato come v1s1onario quel medico, che troppe volte r iconosceva nella lues l'origine di malattie interne; l'esperienza clinica, edotta dal controllo an atomopatologico, ogni giorno ha insegnato che troppo spesso invece si erra, qu ando nella giust a considerazione non si tiene, nella diagnostica differenziale, l'agente ~ifilitico . Ricordo in· un aureo volume del Cardarelli (Lezioni di patologia e clinica medica) , a proposito della sifilide epatica le candide confessioni d'uno dei clinici nostri più acuti, su errori, giustificati dal tempo, for se t alor a evitabili coi mezzi nostri attuali d'indagine. L'infezione sifilitica, già nota agli specialisti come la causa di manifestazioni proteiformi, che mal sopportavano classificazioni rigide e cr onologie stringate, s'è r ivelata ai nostri occhi anche più variabile quale causa di malattie interne : si può dire che non esiste malattia o st adio dì essa, che la infezione luetica non possa almen o temporaneamente simular e. In questo concett o deve convenire chi h a avuto occasione di studiare localizzazioni sifilitiche, debitament e cont rollat e, che simulavano compressioni cerebrali o disturbi vagl1i dei centri su periori, le più svariat e sindr omi spinali e dei ner vi pei;-iferici, malattie polmonari con sintomi di broncopolmonite come di caverna tubercolare con emottisi , l'ascesso ed il tumore e la cisti del fegato, la cirrosi e la nefrit e cronica, il tu111ore del t esticolo, e il can cro della lingua del pene, le malattie del ricambio o la ~1nc1uia grav·e, l'infezione acuta sotto la veste tifosa , malari ca, setticoemica, pioe111ica. \~oglio più particolarmente accenna(2)

(ANNO

XXII,

FASC. 2J

re a tutta la dispar at a sintomatologia polmonare della sifilide ; dall' emottisi alla br onchite diffusa, dalla bron copneumonite alla scler osi t ot ale con bronchiectasia, per ricordare degli individui, a me capitati, i qu ali spontaneamente s' er ano presentati all'Ospizio U mberto I di R om a convinti o. dichiarat i t uber colosi, e che da questo nosocomio furono inviati in ospedale· comune per chè la r icerca del b. di Koch era riuscita cost ant emente negativa : l'indagine serologica, il r eperto anatomico in alcuni casi,. gli effetti della· cura in altri; dimostrarono, per esclusione o per dati di fatto probativi, che le lesioni e le sindromi erano da rif erirsi alla_sifilide. Non più dunque . la patologia della sifilide si f ernia come conoscenza sicura a manifestazioni esterne, o a sindromi nette specialmente nervose o arte-ripse, m a dilaga, invade, nessuno escluso, tutti i campi delle m alattie conosciute. Se i mezzi d'in·d agine sono nelle nostremani divenuti più numerosi e sicuri, è d'altra parte divenuto talmente vasto il campo d'osservazione, che lo studio clinic~ dell' ammalato è stato seminato di gravi difficoltà per i fini segni rivelatori, che non è più lecito od indifferente tra~urare. N essun mezzo di diagnosi è superfluo in clinica o è da riguardare come mezzo di lusso, specie se la malattia che noi ricerchiamo è passibile di cura efficace. S i considerino per un momento quest epoch e cifre : dal febbraio 1913 al giugno 1914 sono capitati alla ~ia os-servazione nel IV Padiglione al Po· liclinico, 1406 malati, inviati all' ospedale per malattie acute o per episodii di malattie interne, croniche ; tra questi pazienti o~ la forma clinica, o il sospetto confern1at<r dall' analisi di laboratorio hanno ·potuto accertar e in 141 casi la lues come causa della. malattia stessa e precisamente su 765 uo-; mini in 92 casi (12 %) e su 641 donne in 49 (7.6 %) . In una media adunque che va rial 7 .6 % nelle donne al l 2 % negli uomini degenti in ospedale si tr ova la lues come cau sa di malattie interne ; e 1' osser va.zione è stata compiuta in un ospedale che non accetta i sifilitici con manifestazioni est erne della malattia, per le quali esist e un nosocomio specializzato. Tra tutti i casi osservati la sifilide er a not a e confessata nel 41 %, ignor ata completamente nel 59 % dei casi. Tra i sifilitici confessi v' ha una gr ande prevalenza di uomini (93 ~k, ), mentre nella sifilide ignor ata


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SEZIONE PRATICA

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o negata la lie·ve prevalenza la mantengono quanto si scriva mo:cl'ernamente sulla rile donn·e ; considerando solo le donne af- cerca della spirochete nelle urine p. es., esso fette da malattia interne sifilitiche, si trova non è mezzo utilizzabile per la diagnosi. che la percentuale di quelle che ig~orano di Gli elementi clinici, dal dato anamneaver contratto sifilide è enorme (97 % stico, al dato familiare, dai caratteri pecu- · secondo la nostra inchiesta). liari della malattia al suo decorso, devono Il dato statistico ha grande importanza per ora guidare alla diagnosi clinica o, inper conf E:rmare l'opinione ormai dai più so- dirizzare alle ricerche atte ad accertarla : stenuta che la sifilide mal curata o non cu- ma gli elementi clinici, sui quali io non ~ata (ignorata) dà manifestazioni tardive posso spendere neppure peche parole, sono sugli organi ; e se ci fermiamo a considerate criterii il più delle volt~ di sospetto, talora specialmente questa categoria di sifilitici, di grave sospett:o, tali da invitare anche concludiamo che tutti i nostri mezzi d'jn- ad instituire una cura specifica diagnodagine (anammestici, obbiettivi, di labora- stica, essi non sono quasi mai elementi di torio) dovre·b bero essere usati, in un amma- certezza: ricordo un esempio capitato alla lato di qualunque malattia, per disvelare un mia osservazione nel 1909 : è ricoverato terreno o talora la causa eventuale sifili- al IX Padiglione un individuo giovane, tica: l'esame del'1'urina è pur divenuto uno senza precedenti, con figli sani, di cui l'ul. dei punti indispensabili dell'esame del ma- timo nato a termine 4 mesi prima, che lato dacchè la neftjte latente preesistente, presenta .una tipica sindrome meningea ceo compagna della malattia ha preoccupato il rebrale completa con febbre fortemente medico; :Porse min·o re importanza è da at- remittente, gangli latero-cervicali piuttosto tribuire ad una infezione latente sifilitica grossi, mobili, indolenti. Cutireazione po ... quan·d o essa, dopo molti anni di benessere sitiva; liquido cefalorachideo: linfocitosi. può dare un aneurisma, la tabe, la paralisi · Mentre il quadro clinico deponeva per una progressiva, una arterite cerebrale come meningite tubercolare, il decorso fece sospettare la lues, e la cura specifica appliconseguenze irreparabili? cata più per scrupolo che per convinzione, chiarì la natura sifilitica della malattia. II. - I mezzi diagnostici della sifilide Ma il mezzo curativo, quale espediente nelle malattie interne. diagnostico se è · facilmente applicabile in ospedali, è certo poco pratico in· famigli.a La diagnostica della natura sifilitica delle privata, dove nessuno perdonerebbe un simalattie interne, specie di quelle curabili, mile tentativo quando questo fallisse; d' alurta contro serie difficoltà d'indole tecnica tra parte vi ·s ono molte. mala!tie in~ei:ne quando non si aggiungano difficoltà d'in-' sifilitiche in cui la man1festaz1one cl1n1ca dole morale. rin alcune malattie, che sono è resistente alla cura, ed in cui la terapia, • • • nconosc1ute ormai come la conseguenza più che un'azione diretta sulla lesione irdiretta dell'infezione sifilitica (tabe, pa- repàrabile, deve ave.re ui:'a~ioi;ie _prevenralisi, aneurisma) il clinico ha elementi si- tiva contro eventuali ulter1on danni su alcuri nella enunciazione della diagnosi cli- tri organi o sistemi. nica stessa, come il sifilografo alla sola vi-L'impossibilità della costante ricerca sta d'una chiara roseola o di una corona del parassita, la proteiforme figura della veneris o d'una perforazione del palato ecc.; malattia, la resistenza alla terapia di alma le difficoltà sorgono nelle sindromi che cune forme sospette come luetiche, la gran possono essere l'effetto comune di cause de categoria delle. Ines ignorate, fecero acsvariate: una bronchite, una epatite, un cettare come un·a vera liberazione da un reumatismo articolare, una tonsillite. difficile stato di cose una reazione bioloNella maggior parte di esse non è utiliz- gica che fu presentata. come_ r~azione. sp~­ zabile quel mezzo che non dovrebbe ormai cifica fondata sulle 1potes1 1mmun1tar1e esser trascurato in ness.u n ambulatorio di che dominano le nostre conoscenze sulle inmalattie celtiche; la ricerca diretta con fezioni .. preparati colorati o all'ultramicroscopio della spirochete pallida : solo se manifeIII. - R eazione di Wasser11ia1in. st azioni secondarie si associano ad una lesione degli organi interni, fatto raro, il La Reazione di Wassermann ha avuto mezzo può essere decisivo per la diagnosi : origine dalla iniziativa di applicare il fein generale nelle malattie interne·, per nomeno della deviazione del complemento (3}


IL POLICLINICO

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(Bordet et Gengòu) alla diagnosi specifica della sifilide, usando come antigene l'estratto di fegato sifilitico. E non solo le apparenze scientifiche ma la rèaltà pratica in primo tempo dimostrarono specifica la reazione e giusto il ragionamento. Poi venne l'analisi del fenomeno ed alla spec·ificità, dal punto di vista scientifico si dovette del tutto rinunziare, dal punto di vista pratico si dovette giungere a limitazioni e ad una interpretazione non più bruta ma oculàta del fenomeno. Non più l'estratto acquoso od alcoolico di fegato sifi litico, ma anche l'estratto di cuore di cavia poteva essere utilizzato per la reazione, ma la lecitina, l'estratto di cuore umano, di rene, di capsula surrenale di animali, di vegetali ( !) ; non tutti i fegati erede-luetici contenevano. le sostanze adatte per la deviazione del compl~piento, mar~1!a­ lora il meno ricco in spiroch~te si dimç>s,tg.ò migliore del più ricco : un primo eleme11to empirico quindi era a base della reazione; una sostanza cioè, di natura non nota, che certamente è contenuta in organi normali, che più facilmente si produce in organi affetti da infezione sifilitica. Come per lo antigene così per il siero· del malato, il quale ·avrebbe dovuto contenere gli anticor pi specific_i, rivelabili con la reazione, prodotta dalla spirochete. Se non che ~a reazione si trovò comune ad altre malattie protozoarie e non (framboesia, lepra) , frequente in altre malattie da infe7J.ione ad etiologia ignota (scarlattina) ; non solo, ma nel siero stesso normale il problema era basato su u.na questione di quantità, non di qualità; bastava aumentare le dosi per giungere alla reazione positiva ·anche in non luetici. Senonchè la medesima costanza e frequenza la reazione non dimostrava nelle altre poche note malattie così come nella sifilide, non solo, ma nelle dosi, stabilite dai ricercatori, nei sieri non luetici, la reazione di deviazione non risultava mai positiva. Se la parte teorica quindi veni va ad essere gravemente compromessa e sovvertita, la reazione, che ne era la figlia naturale, manteneva il suo valore pratico, poichè anche se si dimostrava che la differenza non era nella natura delle sostanze reagenti, ma nella quantità maggiore nei sieri luetici, minore o assente nei non luetici, si trattava solo di usare della delicata reazione in maniera da ovviare ad incon\ tnienti ed errori. (4)

[ANNO

XXII,

FASC. 2]

In genere noi non com prendiamo la reazio~e di W assermann se non rìferendoci al meccanismo fondato su punti di partenza scientifici immunitari; quando questi con facili considerazioni siano distrutti, la reazione stessa riinane come una mirabile empirica trovata, utile nella pratica: non si tratta più di cercare una sostanza peculiare nel siero dei sifi litici, ma un reattivo prezioso, comune a poche, ben note e differenziabili malattie, che in quantità assai maggiore è nel siero dei sifilitici rispetto ai sieri normali . Dovremmo forse noi rinunziare alle reazioni di agglutinazione sol .perchè un siero · .in quant1ta ' . . . no1male, se pure . minima, s1 mostra provVlsto di potere agglutinante? Allo stato attuale delle cose è naturalmente prematuro parlare di meccanismo di produzione e della identificazione di tali sostanze reattive : sono esse in rapporto con il processo sifilitico (spirochete), o si originano solo per riassorbimento di sostanze degli organi, sono esse addirittura un prodotto em,anato dai leucociti come Wassermann e Lange recentemente sospettano? (B erl. klin . W oc h., i914, n. I 1). Tale problema troppo grave ed interessante dal punto di vista biologico per ora non può nè deve interessare per lo scopo delle rnostre indagini.

IV. -

Interpetrazione della W. R.

La letteratura medica è ricca di statistiche più g ~no controllate numerosissime sul valore diagnostico della rreazione di Wassermann; ogni giorno dati numerosi si aggiungono per stabilire il suo valore pronostico, sì da conferir le il valore di guida per una terapia razionale. Prima di aggiungere i nostri dati ai tanti conosciuti, vediamo rapidamente gli elementi di giudizio per l'apprezzamento della reazione in sè e lo stato attuale, alla stregua delle statistiche più moderne. Interpetrazion e della reazione in sè. La reazione di Wassermann è complicata e delicatissima non tanto per l'esecuzione materiale, quanto per la scelta degli elementì e del metodo da seguire. Il metodo originario di W assermann ha subìto una serie di modificazioni nella tecn~ca~ n~lla preparazione e nelle manipolazioni diverse, che gli elementi devono subire prima di essere usati; così per citare le più conosciute : vVeidenz riduce le dosi 1

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[ANNO XXII, FASC. 2]

SEZIONE PF.ATICA

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per la reazione, così da istituire una rea- prii ad ogni singolo siero. La quantità da zione a goccie, W echselmann usa il solfato usare è o. 20 (o. I o se gli elementi si usano di bario mescolato ed agitato con i sieri per per metà). sopprimere le sostanze complementoidi. ~er a1itigene si possono adop~rare le più Bauer sopprime addirittura il siero t.molitico vane sostanze od estratti di organi; tre tipi fidando nella emolisina contenuta nei sieri però hanno preso il sopravvento: estratto umani in· esame, o aggiungendo piccole acquoso alcoolico di fegato eredo-si:fi.litico, di quantità di sieri normali, quando 1' emoli- cuore di cavia e di cuore umano. Una 1unga sina sia stata trovata in dosi insufficienti, es:p erienza alla quale ho assistito nell' IBrieger e Renz sostituiscono all ambocettore stituto d'Igiene di Roma e recenti laemolitico il clorato potassico, Manoiloff, i! vori mi hanno convinto che, paragonati agli succo gastrico naturale, Portmann l'acqua estratti di cuore di cavia nei resultati, e per distillata, Hecht si serve non solo dell'am- frequenza e per costanza e per nettezza di bocettore naturalmente contenuto nei sieri resultati, gli estratti acquosi di fegato erema anche del complemento, usan·d o così doluetico sono da preferirsi. Boas sostiene è sieri freschi non inattivati, Stern non inat- vero che l'estratto di cuore umano dà resultiva i sieri ma aggiunge l' ambocettore emo- tati positivi in percentuali maggiori che non litico, Noguchi e Tchernogubou ~sano i~­ 1' estratto di fegato eredoluetico, ma sogvece del sangue di montone e del siero ant1- giunge che l'estratto alcoolico deve essere montone le emazie umane e il siero anti- preparato di r-ecente, ogni settimana, per umano, 'v. Dungern si serve del comple- es. come si pratica nel suo istituto. Si tratmento secco su carta di filtro, I~romayer ta di vedere con antigeni di qual valore egli e Trinchese mescolano con solfato di bario ha paragonato gli estratti alcoolici di cuoi sieri e li usano in dosi fino ad un eme. re umano, perchè è cosa nota che, per avere Ballner, Decastello, Browing preparano il un buon antigene, sotto forma di estratto sistema emolitico con le emazie di bue, De- acquoso, bisogna istituire numerosi tentatre col sangue di cavallo, Mslakowetz e tivi, e, su cinque o sei estratti, solo uno riLiebe1mann· usano in luogo dell'ambocet- sponde ai requisiti voluti, provato nella sua tore e del complemento il siero normale di . bontà per mezzo di numerosi sieri normali e si:fi. litici . ""' porco. Queste modificazioni alla metodica di Per emolisina usiamo il siero di coniglio Wassermann, e non sono tutte, hanno l'e- immunizzato con emazie di montone; le evidente scopo di semplificare; ma su di mazie di montone devono essere sempre freesse in blocco si può dire che la semplifica- sche e lavate 3 volte, il complemento è siero zione si traduce, all'atto pratico, in una fresco di cavia; la diluizione costante I : 10 complicazione, perchè s'introducono ele- risulta come la dose più opportuna suffimenti di cui Inè1la proprietà sono del tutto ciente e non esuberante per attivare l'emonote, nè, quel che più monta, sono costanti. lisina. La reazione di deviazione del complemento Le quantità sono ridotte alla metà delle così come è stata ideata da Wassermann, se dosi consigliate dal W assermann : in topure spogliata della sua veste teorica primiti- tale 2 eme. e mezzo invece che 5 eme.; un'ora va, resiste agli innovatori e nella scelta degli di termostato si lascia passare tra la prima elementi e nella metodica esatta: forse il parte della reazione e l'aggiunta della migiorno in cui da tutti gli istituti e labora- scela emolitica, la lettura dei resultati è tori si sperimenterà con lo stesso criterio, i fatta non con un calcolo sistematico, ma resultati, valutati alla stessa stregua, non guidati dai controlli positivi e negativi e saranno tanto disparati come in qualche pe- dal controllo degli antigeni. Nell'apprezriodo di tempo è risultato dalla considera- zamento dei risultati solo la deviazione comzione delle cifre portate dai varii autori. pleta o quasi, concorde con i varii ant.i&eni Note di tecnica. Il siero umano ha rappresentato la Wassermann pos1t1va. A tale proposito però sono necessarie par: inattivato, privato cioè del complemento labile ed incostante nella quan- ticolari dilucidazioni : il disaccordo fra 1 tità, s'è dimostrato in questa come nella varii antigeni deve essere considerato con forma più opportuna; esso però, mentre' se prudenza e con oculatezza; non sempre lo usato dopo breve tempo dalla presa, d~ rea- studioso di laboratorio può concludere per la R., gu~dato. da q:ie~~ zioni talora incerte, quando sia rimasto specificità della per qualche tempo (non più di 3-4 giorni) in antigeni che si dimostrano a1 ~uo1 occ~1 p1u frigo, dà risultati decisi, quali sono pro- sensibili. Dalla nostra esper1enza n sulta 1

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-yv.

(5)


IL POLICLINICO

che alcuni antigeni, proprio nella lor o squisita sensibilità, quale si può affermare coi controlli nel laboratorio, presentano il loro più grave inconveniente, e ·~uella che sembra sensibilità maggiore può esse1·e mancanza di specificità. Ricordo che uno degli antigeni da noi u sati, che, pur dopo lunghi controlli er asi dimostrato uno dei migliori, potè essere provato nel confronto con altri e con casi clinici non· specifico nelle reazioni, e quindi pericoloso. Per chi adµnque vuole resultati sicuri è necessario che ricerchi la bontà dei resultati nellJ accordo fra g li antigeni) e non nel disaccordo : meglio è che sfugga alla indagire della reazione un· sifilitico, che non si passi il pericolo grave di considerar e c:ome luetico chi di lues non è affetto. La squisita sensibilità dell'antigene invece è degna della maggiore considerazione, quand'esso, a differenza di altri, si dimostri capace di dare reazioni complete o incomplete in sifilitici curati. Le deviazioni complete si mantengono t ali,. specie nell'inverno, per 24 ore e talora per 2 giorni e più. Un grave problema è sorto nell'animo nostro dinanzi alle W. R. dubbie secondo alcuni, positive con + secondo altri; davanti a quelle reazioni cioè in cui l'emolisi evidentemente r~tarda, ma dopo un certo numero di ore (3-6 ore) essa diviene intensa, mentre rimane un piccolo deposito di emazie indisciolte nel fondo, e si mantiene nella colonna liquida un opacamento rispetto al controllo del siero stesso. Considerare positive o n egative queste reazioni modifica notevolmente i r esultati finali percentuali e statistici della reazione stessa. Dopo non breve esperienza, ho riconosciuto utili i seguenti espedienti per risolvere il problema delle reazioni dubbie. R eazio1ii dubbie . - Il siero viene rimesso in frigo e la r eazione ripetuta dopo 3-4 giorni; non raramente ho veduto, con sieri certament e non alterati, r eazioni dubbie divenire positive complete. Se la reazione si mantiene ancora dubbia; l'ammalato viene sottoposto a lieve cura arsenicale, e ad una minima iniezione di sal,,.ar san o di neosal var san, e la reazione è ripetuta dopo 15-20 giorni . Quando infine a malgrado dei due espedienti la reazione è invariata, essa è stata \•aria1nente consider ata a seconda del malato : in sifilitico a lungo curato, in sifilide ~tntica curata in passato la reazione a vea il \1 alor~ di reazione positi,.. a ma lie,·e; in ma(6)

[ANNO

XXII,

F ASC . 2]

larici, scarlattinosi, epatici con fegato grosso e a.nche in individui sani mai curati la Wassermann dubbia era considerata come negativa. (Continua).

SUNTI E RASSEGNE. SEMEiOLOGIA. I brividi. (F.

TAYLOR.

The Practitioner,

1914,

agosto).

Il brivido è un feno1neno organico consistente nel tremito o nello scuotimento di tutto il corpo e delle membra accompagnato o non dal battito dei denti. Esso più comunemente t determinato dall'esposizione del corpo al freddo, ma può verificarsi anche in alcuni stati morbosi ed accompagnare vari disturbi del corpo e della mente. Le cause del 1:11~vido posso110 dividersi i11 tre gruppi: r 0 irritazioni periferiche o stimolazioni : il freddo, il passaggio di un calcolo biliare o cli un calcolo renale, la cat erizzazione ; 2° stati mentali : paura, fasi di eccitalnento, collera, disturbi isterici o nevrotici di altra natura ; 3° stati febbrili o t ossici : l'inizio della febbre (pneumonite, scarlattina, malaria, febbre ricorrente), la esist enza di un focolaio settico, piemia, setticemia, endocardite maligna e taloQa anche febbre tifoide. Se si analizza la forma più leggera e più comune di brivido si conJstata che esso consiste nella contrazione improvvisa quasi tetanica ci.i un gruppo di muscoli del tronco, d1e lle membra, della faccia, seguìta da leggere contrazibnli cloniche di 2 a 4 vibrazicxnd, cui segue completo • nposo. ~el bri'\-ido più complesso causato da un freddo molto intenso, da un accesso di malattia infettiiva, da un'irritazione alla cilstiiellea o all'uretere, le contrazioni muscolairi sono più generali e più intense, i movimenti clonici più estesi e fin o al punto aa determinare m ovimenti del corpo, delle membra e della testa, mentre contempora 11eam ente i muscoli della mascella si contraggono rapidamente producendo il caratteristico battito dei denti. Questi accessi possono avere delle brevi pau se, vanno rapidamente aumentando d 'i11tensità e poi decrescendo per poi esaurirsi completamente in capo a dieci minuti fi.110 a mezz'ora.


{ANNO XXII, FASC. 2]

SEZIONE PRATICA

Non tutti i muscoli del ,corpo entrano in con· trazione : per lo più sono quelli del tronco, del braccio, dell 'avambra.ccio, delle coscie, delle gambe, del collo, della mascella; sembra eh\.~ .sieno sempre esclusi i muscoli degli occhi. Il brivido è accompagnato quasi sempre da fenomeni, che fanno ritenere che esso non è ·una &em pli ce conne.s\Si-Ollle o un puro tremore. Anche quando non è provocato dall'azione ::lel fireddo esso è spesso accompagnato da. una sensazione di freddo, da Uina contrazione dei vasi cutanei, da pallore della faccia, da raffreddamento delle estremità, delle dita, del naso e delle orecchie ; la pelle può perfino assumere lo stato di cute ainserina. D'altra parte la temperatura .ilnterna generalnrente divenbaJ alta e talora anche m·o lto, per ricadere taloca dopo poche ore con un profuso sudore. Tutto ciò dimostra che il brivido non è un fenomeno p.u ramente neuro-muscolare, ma un fenomeno al quale probabilmente partecipano parecchi centri er1cefalici. Il brivido occasionato dall'esposizione del corpo al freddo può paragonarsi a quello che segue all'uso degli antipiretici: molto probababilmente la perdita di calore dalla superficie cutanea prodotta dagli antipiretici agisce in modo analogo al freddo esterno. Il brivido causato dal passaggio di un calcolo renale o biliare è accompagnato dal dolore, ma non è l'effetto di questo, perchè esso può verificarsi senza che ci sia il dolore, come ci sono delle coliche che non sono .accompagnate da brividi. Il brivido da paura è associato ad altri fenomeni, come il sudore che a dir vero è solo una perspirazione- fredda, che non ha con il brivido nessun rapporto di causa ed effetto. Più complessi sono i fenomeni motorl che accompagnano la collera: comunemente si d'ice di più «tremare di collera » che non « rabbrividiire di collera ». Certo1 si è che tr1.1esce difficile analizzare le azioni motorie che accompagnano la collera. Mentre il timore ed il freddo paralizzano ~ volontà, invece la collera eccita al1'azione ed il tremore è cc·mplicato con movi · menti volontari che sono spesso disordinati, irregolari e mascherano, se non fermano del tutto, i movimenti involontari che rostituis00010 il brivido. Il brivido può infine accompagnare altri stati emotiVi che non siano la paura e la collera : non è difficile riscontrarlo r.egli 1Statii di ansia, di angoscia ed in varie fasi di eccitazione. Per quel èhe riguarda le malattie tossi-infettive riesce assai difficile spiegare il meccanismo · di azione dèlle tossine o dei mi~torga1

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nismi stessi nella produzione del t .r ivido . Si sono sorprese alcune incidenze fra la manif estazione del brivido e lo stadio di sviluppo nel 1sangue del! microrganismi patogre ni, come nella malaria e nella febbre ricorrente , ma non si è riusciti a spiegare come e perchè quelle determinate fasi evolutive del p.a rassita provochino il brivid'o. Non minori difficoltà s'incontrano per conoscere la essenza, la causa intima, le ragio11i del brivido. Sorge innanzi tutto la qt1istione se si tratti di una convulsion-e o di un tremore, il che conduce all'altra quistione se i tremori e le conivulsiotii sdeno disturbi fondamentalmente distinti. Adamkiewicz ritiene che ogmd· specile di tremori, e con essi il bri.vido 1 sia di origine cerebrale. Egli fondandosi su dati clinici e sperimentali ammette che i centri motori del miqolL() ricevano impulsi dal cervello e dal cervelletto : quando l'azione del primo cessa o diminuisce, l 'azione tonica del cervelletto prende il sopravvento determiaJando nei muscoli spasmo e tremori. Così nella paralisi progressiva, nel tremore senile, nel delirium tremens, nella sclerosi a placche, ev:identemente i tremori -sono in rapporto ad una lesione cerebrale centrale o · delle vie piramidali. Ac1a1m kiewicz ritien.e che ii1l brivido è una form a di tremore, dal quale si disti111guerebbe solamente perchè determinato da una causa improvvisa e passeggera. Iniettando sottocut e della neurina egli vide comparire una o due ore dopo, un ta:ivido caratteristico non accompagnato da ~l..'ll111ento della temperatura. Analogamente si dovrebbe amm1ettere che il brivido delle malattie infettive sia in ra1)porto con un avvelenamento dei centri cerre brali. Gordon Holms invece h a dimostrato èhe il tremore nelle malattie organiche del sistema 11ervoso è in rapporto ad una lesione del èerv1ello m edio e propriamente del sistema cerebello-rubro-spinale. Secondo Holmes questo sistema esercita normalmente un'influenz.a inibitrice sugli impulsi motori, per modo che la soppressione o la diminuzione della •sua funzione produce· una prevalenza del sistema pir.amidale, donde il tremore. Anch·e Kinner Wilson ritt.iene che il tremore sia in rapporto ad un aumento dell'azione delle vie piramidali per soppressione o deficienza del sistema antagonista, tanto che esso non si ha quando il fascio piramidale sia molto compromesso. Peluar ha t1ecentemente trattato ampiamente la quistione dei tremori, distinguendone le seguenti varietà : tremori fisiologici, tremori d o(7)


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'\."Uti ad eccitamenrt:o psichicoi, a debolezza o irritazione dei nervi sensitivi, tremori tossici, tremori dell'anemia, eclampsia, diabete, gotta, artrite reumatica e sifilide, tremori da nervosismo, neurastenia, isterismo, morb.o di Basedow, paralisi agitante, delle ma.lattie organiche del sistema nervoso com prese la sclerosi a placche ed i tUJtnori cereb,rali, tremore idiopatico congenito familiare ed ereditario, tremore da cause meccaniche. Il tremore per ~ritazione dei· nervi sensitivi, ossia quello per freddo, per ferite dolorose, per caterizzazioni, sarel:.b e il brivido. Analogamente il Peluar ritiene che i1l brivido della pneumonite, della malaria o di qualsiasi altra febbre, abbiia: la sua origine in un'ecoi!tatazione dei nervi periferici. L' A . osserva che effettivamente la causa prima del brivido debba attribuirsi alla circolazione nel 1saingue di un tossico, _.che può irritare sia parti centrali, che i ni'ervi perifeHfl sensitivi. Ad ogni modo resta sempre insp.iega.to il meccanismo patogenetico del disturbo. Peluar divide i tremori tossici in tre gruppi: i 0 tremore semplice: che deve riguardarsi come un'esagerazione del tremore naturale :fisiologico, che è insito ad ogni movimento muscolare; e questa esagerazione è probabilmente in rapporto ad una debolezza neuro-muscolare ; 2° tremore cerer'1"ale: caratterizzato da impulsi motori irregolari, sia ai singoli muscoli, sia a g:ru.ppi di muscoli; iinl questo caso evidentemente si tratta di una combinazione delle prime forme di tremori con movimenti involontari, che assumono il carattere di vere coo~ vulsioni cloniche; esempi di questi tremori sono quelli dovuti ad av,relenamento alcoolico, da piombo, da mercurio, da ossido. di carbonio, da atropina, da stricnina, ad auto-intossicazione dei fanciulli ; 3° tremori a forma. isterica con grandi movimenti dell 'i.n.t ero corpo e delle estremità : sono dovuti ad aYve1enamento mercuriale, da solfuro cli carbonio, da alcool e da ossido di carl:onio. Gordon Holmes lamenta che il te:nni111e tremore è usato spesso impropriamente; egli definisce il tremore un fenomeno clinico consistente nell'oscillazione involontaria di qualunq11e parte del corpo intorno a qualunque pi0lllo, regolare o irregolare per nu.mero ed a mpiezza, e clo,·11ta all'azione alternata di gruppi muiscolar1 e dei loro antagonisti. Un tremore può es~ere semplice o composto a seconda che le oscillazioni so110 cleterminate da un solo o più gn1Pl)i 111 uscolari e dei loro antago11isti.

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Kinner W ilson definisce il tremore una contrazione regolrare ritmica alternante di gruppi muiscolari e dei loro antagonisti. Pelua·r lo definisce un movimento di· UJil''artioolaziione o di un gruppo sinergico di articolazioni, che è involontario, rapido, sufficientemente regolare, persistente, che non stanoa materialmente l 'organi&mo e non· impedisce alla parte in oscillazione c1i1 mantenere la voluta direzione in ogni• movimento. I movimenti quindi di un muscolo. che non determinano movimenti di arti·c olazione (miokimia), nè le contrazioni fascicolari e :fibrillaci rientrano nel gruppo dei tremari ; come non sono tremoci1 l 'atetosi, la corea e i tics. Una questione molto dibattuta e di ancora incerta soluzione è quella riguardante Lai classi- , ficazione del brivido: alcuni1 ritengono che il brivido sia un tremore, altri una convul&ibne. Per quanto si' è :finora detto parrebbe che il brivido non sia altro che un tremore di origine tossica. Pur tuttavi1a bisogna notare che Lai volontà non ha alcuna influenza sul brivido, mentre con i movimenti volontari, e ciò prova ancora la influenw delle vie piramjdali, i tremori si intensificano o si mettono addiritturai imi evidenza. D'altra parte nel sonno ogni tremore cessa, mentre iJ brivido può sopravvenire quando l'individuo è addormentato. Il bri'vido ha pure molti cruratteri dei movimenti conivuls:Wi, sopra ~.v~1.. . tutto . 1.t carattere accessaonale. . , f; I bambinti non hanno nella febbre brividi e si· è voluto trovarne la spiegazione nel fatto che La febbre neiJ bambini scoppita non raramente con convulsiorui generali. Le convullSciioni piglierebbero il postq;i4el brivido ed avrebbero perciò lo stesso s.iigni:fìcato. Nel bambim> la convwlsion·e è più ampia, generale con a1b olizione delle funzioni cerebral~, nell'adulto sarebbe più limitata, non abolire1:1be la coscienza ed assumei-ebbe la forma del brivido. In quanto alla localizzarzione dell'alterauone nen·osa che produce il brivido è ovvio pensare che se lo si considera come un tremore la lesione toSISica trovasi nella regione crel talamo e del nucleo rosso, se in,·ece lo si considera come una convulsiOllle si tratta evidentemente di wn1ai irritazione dei centri motori corticali. In quanto alle rngioni del brivido, ossia alla s.ua importanza per la difesa dell'integrità dell'organismo, nulla si sa. Si, è detto che il b ..~­ ~:'ido avrebbe lo scop01 di aumentare con le contrazioni 1nuscolal1i le sorgenti di c.alore, ma pure am1n ettendo che tali contrazioni possano fornire calore non si darebbe con ciò una. ragione del f enome110 11elle forme di bri·~:ido che non son<> prodotte cla freddo. I~ ' _I\. ritiene che il brivido


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sia un fenomeno atavico, rudimentario, trasmessoci dalle specie inferiori. Al riguardo egli ricorda quella speciale sensazione molto piacevole che .alcuni indivii.dui ~ent01110 lungo il dorso dal collo al sacro quando ascoltano 1lllllisliloai gradita, che può rassomigliarsi al sollevarsi del pelo del dorso del ca.ne e del gatto quando ascoltano suanii straiO!i. ; e un 'altra curiosa sensazione di sollevamento della cute del perinoo davanti' ad uma scena dis~stosa, che può pél1tagonarsi all'atto che fa il cane col mettersi la coda tra le gamte quando ha paura. Il brivido ha una importanza mon trascurabile per la cliagnosi delle malattie da infezione e forne anche per la diagnosi dei calcoli bildiari e renali. Per quel che riguarda la cura del brivido bisogtlJaJ dire che essa è puramente sintomatica : noi non sappiamo se nel brivido della febbre l'applicazione del caldo all'esterno e la sommi.ondstrazione delle bevande alcooliche contribuiscano a far cessare il. brivido, m:a è certo che con questo trattamento il paziente prova nn senso di sollievo. DRAGOTTI.

MEDICINA D'INFORTUNI. !rteriosclerosl ed Infortuni. Una delle quistioni più intricate e che si presenta di più difficile soluzione è quella riguardante il rapporto tra arteriosclerosi e infortuni. Non è dubbio che l'arteriosclerosi, '~uesta malattia cosi frequente nei lavoratori che abbiano oltrepassati i 50 anni, può ess~ stessa essere la causa d•infortunio per le vertigini che colpiscono coloro che ne sono affetti. Essa può d'altra parte aggravare e prolungare le lesioni chirurgiche per disturbi della circolazione locale, per insufficienza della funzione cardiaca e della funzione renale, fatti tutti che ritardano i pro·c essi di riparazdone cicatriziale e della consoli· dazione delle fratture. È infine ammesso, per quanto non ne sia stata data finora una sicura dimostrazioµe anatomopatologica, che un trauma sia esso fisico o psi~hico può aggravare un processo arteriosclerotico preesistente. Per lo più in questi casi il trauma turbà l'e<J.Uilibrio instabile della circolazione provocando disturbi funzionali, che il più delle volte scompaiono in breve tempo, ma che talora per me~­ canismi psichici di varia natura permat1gono rendendo definitivamente inabili gli infortunati. Un infortunio infine può negli individui arteriosclerotici determinare la emorragia cerebrale.

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Ma la quistione sulla capacità di un trauma a produrre l'arteriosclerosi in individui precedentemente immuni da qualsiasi lesione vasale non è stata finora risolta. Oppenheim per il primo ammise la possibilità che un infortunio potesse provocare un processo arteriosclerotico, basandosi sul fatto che i Jisturbi d'innervazione vaso-motoria, generalmente ritenuti come una delle cause della lesione vasale, sono molto frequenti nei traumatizzati. Goldscheider riferi un caso da lui osservato lungamente, nel qualé parve dimostrato lo sviluppo di un'arteriosclerosi in conseguenza di un infortunio. Ri valta ha nella sezione medica di questo giornale pubblicato nel 1907 un caso analogo. Sono però fatti isolati e molto rari nei quali ad ogni modo la concatenazione di cause ad effetto non è molto evidente sopra tutto per il fatto che lo stato preesistente dei soggetti non era sufficientemente noto. Ed in ciò sta appunto la difficoltà di stabilire un nesso etiologico fra traumi ed arteriosclerosi. Se se ne eccettua il caso del Rivalta~ nel quale il paziente non 1aveva alcun interesse a nascondere la verità, nei casi che capitano nella pratica ordinaria si tratta d i traumi indennizzabili, si tratta cioè · d 'individt1i che coscientemente e incoscientemente hanno tendenza ad attribuire al trauma tutti i loro malanni. D'altra parte noi conosciamo ben poco della patogenesi dell'arteriosclerosi e riesce quindi assai difficile stabilire il meccanismo col quale 1'infortunio provocherebbe la lesione vasale. Ruhlpf al Congresso internazionale per gli infortuni di Diisseldorf accennò alla possibilità di un rapporto diretto tra trauma e arterioscl~­ rosi mettendo in rilievo il fatto che nei trauma· tizzati non è difficile constatare un aumento progressivo della pressione arteriosa. In una recente riunione della RheinischWestfalische Gesellschaft fiir Versicherungsmedizin egli è ritornato sull'argomento ed ha riferito su due casi che, a siu o modo di vedere, dimostrerebbero la produzione di un 'arteriosclerosi locale in conseguenza di un infortunio. Il primo caso riguarda un minatore di 52 anni che in seguito ad un grave trauma cefalico etbe commozione cerebrale. Egli non ebbe vomito, nè emorragia dal naso e dall'orecchio, nè ematoma sottocongiuntivale; mancò inoltre qualsiasi fenomeno a cartioo dei sensi specifici. Dimesso dall'ospedale riprese il suo 1-ivoro, ma lamentò sempre una sensazione dolorosa al capo e una tendenza alle vertigini. Questi ultimi disturbj aumentarono progressivamente, senza che si potesse mai mettere in evidenza una lesione labirintica, e fino al punto che i 1 pa~ (9)


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siente tre anni dopo l'infortunio dovette abbanàonare dl lavoro. Da questo momento l'infortunato fu frequentemente visitato dal Rumpf che ebbe a constata,'re un a11mento progressivo della pressione arteriosa, una certa vivacità dei riflessi tendinei. un acceleramento del ritmo cardiaco : per il resto l'esame somatico era negativo. Il sintomo morboso più importante era un certo disturbo dell'equilibrio sopra tutto nel! 'andatura. Il giudizio su questo caso sia per la diagnosi, sia per l'eventuale rapporto della malattia col trauma non era facile. Il fenomeno morboso più importante era il caratteristico barcollamento nell'andatura, fatto che faceva supporre un disturbo cerebellare. L'e-' same otoiatrico faceva escludere una lesione labirintica. Il Rl~mpf pensò ad una lesione del cervelletto sopravvenuta dopo l'infortunio tenuto . presente che le indagini più acurate fecero escludere che il paziente prima del tra11ma avesse sofferto fenomeno vertiginosi, e fecero esciudere altresì l'alcoolismo e la sifilide. L' A. perciò concluse che la malattia, per quanto la diagnosi non fosse sicura, si doveva mettere in conto dell'infortunio. Il decorso ulteriore della malattia fu variabile: vi furono periodi di remissione e di accentuazione dei disturbi. Nell'aprile 1913 il disturbo dell'equilibrio si accentuò e si manifestò contemporaneamente uno stato malinconico: 1'infermo poco dopo si tolse la vita annegandosi. All'autopsia fatta dal prof. Loeschke si trovarono i seguenti fatti interessanti in rapporto al quadro clinico: Sulla base del cranio e propriamente nella fossa anteriore di destra si notava una cresta ossea sporgente che decorreva obliquamente e irregolarmente fino alla sella turcica e pareva essere la cicatrice di u.n 'antica frattura ossea ; le arterie della base del cervello erano apparenti completamente lisce e senza tracce cli aterosclerosi, ad eccezione dell'arteria profunda cerebri la quale presentava una considerevole infiltrazione calcarea ; il lume vasale era però ancora permeabile ; si trovò inoltre nella aorta qualche traccia t:li deposito calcareo e nei vasi coronari qua e là degenerazione grassa ed infiltrazione calcarea. Il Rumpf ritiene che l'esame anatomo-patologico ha spiegato completamente il caso. Il paziente nel 19o6 riportò una frattura della base del cranio, che non potette essere diagnosticata, perchè non produsse alcuna lesione dei nervi cerebrali e non determinò emorragie esterne ; ma si 1 ' \ erificò in,"ece ttn'emorragia sotto la dura madre della base del cranio, la quale ebbe per consegueuza 1'ispe~simento della dura madre stessa e del tess11to osseo. Si deve pertanto ammettere

che l'arteriosclerosi dell'arteria cerebrale si sia verificata come una propagazione del processo dalla dura madre. Il secondo caso riguarda un soggetto di 35 anni che in seguito ad, una caduta dal! 'altezza di 10 m. riportò una grave lesione al capo con commozione cerebrale e lussazione del piede .;inistro; residuò una completa emiplegia sinistra. In questo stato rimase per 9 anni, cominciarono poi gravi accessi vertiginosi, cefalee intense, deliqu1 ed infine accessi epilettici, in uno dei quali avvenne la morte. All'autopsia oltre i residui di un'emorragia della capsula interna di destra, si trovò che tutte le arterie del cervello erano molto serpiginose ed inspessite con macchie giallastre e depositi calcarei nell'intima ; le stesse alterazioni si notarono nelle coronarle; nell 'aorta le lesionli erano poco accentuate e poco diffuse. Si rilevò infine dilatazione del cuore con degenerazione grassa, e raggrinzamento renale. Questo caso, nota il Rt1mpf, non è cosi chiaro come il precedente, però deve essere considerato come caratteristico il fatto che come conseguenza di un'emorragia cerebrale tutte le arterie del cervello diventano ateromatose, mentre l'aorta e le coronarie presentano solo minime alterazioni. Questa limitazione del processo fa ricordare un 'analoga osservazione del Bernard, che dopo una forte contusione della spalla vide svilupparsi unar grave arteriosclerosi. Ad ogml. modo, aggiunge lo stesso Rumpf, il numero dei casi nei quali si potette legittimamente pensare ad un nesso etiologico tra trauma ed arteriosclerosi è ancora molto scarso. Hiibner alla stessa riunione ha comunicato il caso di un uomo di 55 anni nel quale dopo una leggera commozione cerebrale si verificarono fenomeni vertiginosi, disturbi motori passeggeri, poi paralisi permanenti ed infine la ' morte : probabilmente in questo caso il tra11ma aggravò semplicemente l'arteriosclerosi cerebrale preesistente. Anche Dietrich esprime l'opinione che l'arteriosclerosi non possa essere provocata da un trauma ma solo aggravata. Schrakamp anche egli esclude la possibilità di un'arteriosclerosi traumatica, ma ammette che la lesione vasale possa essere aggravata da un infortunio. In questi casi la quistione te0rica della etiologia dell'arteriosclerosi diventa oziosa perchè il più delle volte il trauma aggravando il disturbo vasale provoca dei disturbi che fino a quel momento non si erano manifestati e che forse non si sarebbero mai manifestati se l'infortunio non avesse rotto l'equilibrio instabile della circolazione, o provocata la rottura di un vaso la cui parete era precedente-

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mente lesa. In questi casi riesce as~ai difficile stabilire se e quando i disturbi provocati dall'infortunio si sarebbero determinati se esso non si fosse verificato. Lenzmann nota che nel primo caso riferito da Rumpf non si può parlare a rigore di termini di arteriosclerosi. Infatti 1'induramento e la calcificazione dell'arteria projunda cerebri in quel caso non ha nulla di caratteristico, essa è dovuta certamente ad un semplice processo jnfiammatorio propagatosi dal di fuori. Quantunque praticamente il risultato di questo processo è lo stesso di quello dell'arteriosclerosi, pure esso è sostanzialmente diverso dal processo s.clerotico dell'ater()!TJJasia vasale. Il caso del R11mpif quindi non porta alcun contributo alla risoluzione del prohlema. Anche Cossmann dubita che si sia trattato veramente di arteriosclerosi, sopr·a tutto tenuto conto del fatto che l'arteriosclerosi è finora considerata come una malattia generale delle arterie. Rum pf rispondendo alle varie obbiezioni fa presente che anche egli aprioristicamente non è propenso ad ammettere un nesso etiologico tra trauma ed arteriosclerosi, pur riconoscendo che questa possa aggravarsi in seguito ad un infortunio. Ad ogni modo egli non può consentire nel giudizio che nel suo caso la lesione arteriosa non corrisponda al processo tipico dell~Mterio­ sclerosi. Secondo lui i processi che conducono a quest'affezione sono in parte infiammatori ed in parte degenerativi e per lo più il loro punto di partenza è nella media e nell'avventizia ; le lesioni dell'intima sono affatto secondarie. Nessuna meraviglia quindi che nel caso in quistione il processo iniziatosi nel tessuto circostante al vaso si sia diffuso all'avventizia e di qui a tutta la parete vasale. Ed il meccanismo di questa propagazione si spiega facilmente quando si consideri che la calcificazione è insieme l'effetto e la causa della infiammazione e della degenerazione vasale. DRAGOTTI.

MEDICINA DI GUERRA. Appunti di ebimrgia di guerra.·

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dochè il medico stesso potesse passare, anche du:rante il viaggio, da un vagone all'altro. Kurz dice dov~i provvedere pure a che in ogni vagone fossero stabilite delle latrine, poichè questai mancanza, come il giacere su paglia SQla, pagliericci o materassi, contribuisce a far si che i feriti giunga:no a desti.nazione in condizioni poco favore.voli. .Jagemann sarebbe d'opinione che nelle stazioni, principali si stabilissero locali per il pernottamento dei feriti leggeri e che si prolungassero le fermate dei treni in modo da poter rinnovare la medicazioin e dei feriti. Altri prefeprebbero aumentare il più possibile la velocità dei treni e abbreviare le fermate in modo da ridurre la durata dei trasporti, oppure, dividendo i feriti in gravi e leggeri e migliorandò i mezzi di alloggio improvvisato per questi, non rendere necessario il trasporto a co3i grande distapza. * **

Wolcker parla della cura del tetano, fermandosi sull'applic:azione della antitossina. Dice che le iniezioni subdurali sembrano oostituire il metodo migliore; il trattamento troppo forte o p rolungato può dar luogo a gravi inconvenienti. L'impiego del solfato di m'-lgnesia cagiona talvolta delle spiac~voli co·m plitazioni specie per tuxbe del centro respiratorio. L'O. accenna poi al metodo Baccelli delle in~e­ zioni di acido fenico Altri parlano delle iniezioni intraarteriose dell 'ant1tossina. Secondo la raccomandazione di Behrin~·, questa, polverizzata, viene sparsa su1le ferlte stesse. 1

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stato provato (« Miinl'b. n:ed. Wcch. », 1914, n. 37, « Militararzt », n. 17) che nei ~si in cui vi sia molta scarsezza dei mezzi di medicazione, le filacce, anche prevenienti da vecchie biancherie, una. volta sterilizzate coi mezzi· comuni, sono prive di germi e riescono molto· utili. 3i raccomandano per la loro elasticità, morbidezza e potere assorl:en.te dei secreti delle ferite; la. loro prepar·a zione può costituire un; importante modo e mezzo di impiego dell'opera . , di donne e ragazzi (l). (1) Siccome questo materiale, che oggi sap-

V. Czerny (« Berlin. klin. Woch. », 1914, numero 40, cc Serate cli medicina militare della Società di medi,c ina e storia naturale di Eidelberga ») parla dell'organizzazione dei servizi sanitart. Sarebbe desiderabile che ogni 50 an;imalati, durante il trasporto, vi fosse un infermiere ed una suora e in ognri treno un medico e e.ne i vagoni fossero 11niti con piattaforme, dimo-

piamo opportunamente utilizzare, sarebbe relativamente facile a procurarsi, poichè già nei tempi andati la sua preparazione formava l'oggetto di pietosa cura da parte delle caritatevoli don.ne, parrel::ibe buona cosa che, in caso di bisogno, fin dagli inizi ·di una cam~agna,. si organizzasse su larga scala la produzione di esso, tanto più che, dato l'enorme e generale consumo di materiale di medicazione, facilmente potrebbe venir a scarseggiare quello usualmente adoperato. (N. del Tr.). (11)


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Von Kryger ( « Miinch. med. W~h. », 1914, pagina 40 ; Società medico-miji~re di Erlan~en) riferisce sullo stato delle f:~rite dopo la P~ima medicazion e. S emplici fori e lesioni delle parti · molli , con medicatttra asciutta di garza . jodoformica'° balsamo del Perù, presentavano in generale buona apparenza. Fratture da colpi di fuoco, per lo più meno faVJ01revole as~ett?; pie~ ne di s angue e se,~ rezione. Nelle lesioni gr.av1 del baci.no e del femore le medicazioni sembravano insufficienti; per lo più la spalla e l'omero non erano com presi nella fasciatura, e nella frattura del femore gli apparecchi gessati eran 0 spesso poco resistenti. La stecca del V?lkma~n basta solo per le lesioni della gamba e ginocchio. Nel trattamento ulteriore, presso il riparto stabilito nella Cli·nd.ca chirurgica, si medicarono le piccole ferite con garza iodoformica o balsamo del Perù, fissandi0 la medicatura con collodio. . Nelle grandi ferite secer~1enti, pulizia, controa perture, tamponamento con garzai iodoformica. R.a ramente tornano acconcie medicature umide in infiammazioni acute. Le gravi fratture del femore si immobil~zzano con un grande apparecchio formato di stecche, che va dall'arcata costale fino ai malleoli ; a tale scopo si impiegano 3-4 stecche di legno, lunghe 3-4 dita e spesse un centimetro. Questo apparecchio perm~tte ~1 trasporto quasi senza dolore ; la medicatura, se occorre, può essere cambiata praticando una finestra ; solo se la ferita è esterna, dove vi è la stecca, sarà necessario cambiare il tutto con maggiore frequenza. Fin che è possil:·i le, cura conservativa; solo se la lesione sanguina molto o nelle forme settich e gravissime, amputa~;ìone in primo tempo. Fratture da colpi di fuoco del braccio si fi c;sano col triangolo di Mittel~orf, immobilizzando s palla e gomito. Semplici fratture del femore, con ferite a canale, vengono trattate con apparecchi ad estensione; quelle del braccio con triangolo, o, se sono al 3° medio, con semplici stecch e di cartone. Proiettili ' ?ennero tolti•, q11ando ciò era possibile con facilità; si .evitarono a tale scopo grandi atti operativi, s e non erano proprio necessari. K•reiituer parla delle sue osservazioni a proposito della inedicazione dei feriti durarn.te le soste dei tre'ni 11elle stazio11d intermedie. In alcu11i ca~i le ferite non avevano potuto esser n1edicate da Jnolti giorni, in alcuni treni di fe1 iti la medicazione non poteva procedere sodclisfacenten1ente, in altri in\ece gli apparecchi g ~sati già applicati erano iu grado di sosti1

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tuire 1a medi·c azione stabile, ùopo essersi assicurati coi ~aggi Rc.)entgen della giusta posizione dei frammenti. La tendenza delle fratture a consolidarsi è molto grande. Le ferite del torace, anche con offese del polmone, decorro110 in generale senza sofferenze. Spesso si ebbero lesioni di tronchi • nervosi. circa all 'allo11ta11amento dei proiettili, esso è necessario se vi è molt-0 dolore ·e secrezione purulenta, si impone soveute nelle ferite da scheggie di granata o pallottole di shrapnell. $

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Kahane M., nella "Wiener klin. Woch. >, n. 36, fa le seguenti proposte circa all'organizzazio1ie del servizio delle specialità in guerra. Oltre alla cura delle ferite è necessario in guerra anche prestare ai malati cure proprie delle va.rie specialità. Sarebbe utile che nelle più grandi città, si organizzassero dei servizi per mezzo degli specialisti e degli istituti ivi esistenti. A questi, quando i. sanitari degli otSpedali lo richiedessero, dovrebbero esser affidati gli ammalati oppure si dovrebbero chiamare dei cons ulti o mandare gli ammalati stessi agli aml:,u latori. Per mettere in pratica questi progetti occorrerebbe una speciQle organizzazione dei medici specialisti (I).

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Dalle Lettere dal campo del consigliere aulico Lange (e Miinch. med. Woch. 1, 1914, n. 3/), desumi.amo alcuni suggerimenti sul trattamento delle ferite. Buona disinfezione delle mani, data la moltitu.din,e dei feriti, è impossibile. L'A. ·così procede: b Durante la medicazio11e, porta guanti di gotntnja, tocca la medicazione solo colle forbici e pinze; per ogni ammalato, _ strumenti bolliti. Risultati ottimi. Ha molta importanza l'accurata immobilizzazione delle ferite articolari. (r) Sembrerebbe questa proposta deg~a

di studio per il ca~o di mobilita~ione! . particolarmente riferendosi alla cura dei feriti e ammalati nell'interno del paese, cioè negli ospedali territoriali. Essendo poi sempre l'inter:vento ~ s pecialisti civili subordinato alla richiesta. ~e~ medici militari, non si darebbe luogo a possibili attriti, comunque dannosi, e ne risulterebb~ van~ taggio per gli ammalati. Inoltre in certi cast l •opera degli specialisti stessi sarebte necessaria poichè quelli tra i medici militari che con competenza si occupano delle specialità, saranno probabilmente. impiegati nelle zone più .avanzate e in ogni modo non basteranno, per il numero, rispetto alla mole del lavoro. (N. del Tr.).


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Dopo 2-3 giorni dall 'appli!cazione delle stecche scomparvero febbri mòlto elevate (39°-40°). Ancor meglio. servirono apparecchi ·di gesso fenestrati, specie durante i trasporti, diminuendo il dolore. Il numero delle · operaziond eseguite fu mi·nore di quanto si potrebbe supporre ed ha maggior importanza la parte ortopedica e in special 'modo la buona. aipp1icazione degli apparecchi. 1

J. V-01lkmann nella

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« Miinch. med. W J'~h. »,

i914, n. 37, riporta alcune esperienze di

chirurgia di guerra a proposito delle ferite prodotte da freccie lanciate co·m e proiettili. È accaduto all'A. di esser colpito improvvisamente, durante una sosta del reggimento, insieme a parecchi altri da freccie lanciate da aeroplani che volteggiavano a grande altezza. Le ferite non furono grav:i1, ma sul primo momento dolorose. Le freccie pesavano 16 grammi, erano lunghe ci.r ea 16 cm., di acciaio, presso a poco dello spessore di 8 mm. Il loro 3° inferiore è pesante, colla punta assottigliata a guisa di ago, mentre la parte superiore porta ai latit 4 lamine, cosicchè produ~ono lesioni a forma raggiata. • P. ZANUTTINI.

Potablllzzazlone dell'atA)oa In campagna. (FR. CRONER. Deuts. Med. Woch., 10 sett. 1914)

I~o

litri d'acqua all'ora, at1ch'essi però non assolutamente sicuri, speciaimente dopo qualche tempo da che si usano, facilità a guast1rsi, e molto pesanti. L'uso di mezzi chimici, che presenta sempre la difficoltà dell'incertezz:1 del grado di concentrazione col quale devono essere adoperati e del tempo che deve trascorrere dopo fatta la miscela perchè avvenga la completa uccisione dei germi patogeni : e tutto <'iò ttnito all'altro inconveniente della necessità di dover aggiungere all'acqua sterilizzata chimicamente, altre sosta'n ze che ne correggano il cattivo sapore, che la renderebbe imbevibile. In conclusione il mezzo più sicuro e scevro di inconvenienti rimane sempre l'ebollizione per 5- ro minuti, ed il dott. Fr. Croner descrive uno speciale ebollitore da can1po costruito da Rud. A. Hartman ed anche da altre case tedesche, del quale l'esercito germanico è largamente provvisto. In esso l 'acqua attinta da una qualunque sorgente passa da prima in un mezzo filtrante, e di poi giunge in ·un rec11Jiente ove, bollendo, è liberata da qualsiasi gern,.e, Di qui scorre in un appare~chio refrigera11te in cui vien riportata alla temperatura primitiva, e nel refrigerante stesso viene aereata con aria sterile. --Frattanto l'acqua che s -.:.r vì al refrigerante, già fortemente riscaldata, giunge a sua volta nell'ebollitore. Prima dell'uso, l'apparecchio viene sterilizzato in tutte le sue parti r ol vapore. Il rendimento è da 500 ad 800 litri di acqua sterilizzata all'ora, ma vi è annesso un serbatoio che trasporta una tI'~aggior quantità di acqua già sterile. Il peso di tutto l'insi(!llle, compreso il veicolo che lo porta non supera i duemila kilogr., e può venir trainato da due cavalli. ,, ~ Per i repàrti di truppa -W.nori (un battaglionf' ed anche una compagnia) che debbano agire isolatamente, si costruiscono apparecchi pi1ì piccoli, capaci di dar ~o:: litri di acqua all~ora e del peso non su periore ai 45 kilogr., tantv che possono facilme11te esser portati sui carri di sanità. Tali app.arec(:bi ridotti sono anchl~ scomponibili in due parti del peso di 22.50 kgr. ciascuna, non ingombranti ~ quindi, ove Ot.corra, facili ad esser trasp0rtate da dtte uonuni G. MEN.D(S. •

Dopo aver accennato alla grande importanza che ha l'inquinamento delle acque potabili nel€·tiologia delle infezioni castrensi, l' A. si sofferma sulle dìfficoltà che presenta il problemà di fornire alle truppe in campagna una quantità sufficiente di acqua sicuramente sterile. . Come sospette infatti sono da · con$iderarsi tutte le acque che scorrono all'aperto (laghi, fì.11mi, stagni), e non si può neppure esser sicuri delle acque di fonte, perchè possono in esse pervenire delle infiltrazioni di acque di scolo infette. Sono pure da sconsigliarsi le cisterne per gli stessi motivi. Si può quindi fidarsi solo delle acque di falda profonda, prese con speciali precauzioni, mettendo in opera i noti sistemi (Norton, ecc.). In tutti gli altri casi i >ac.q ua, pritna di esser distribuita, deve essere sterilizmta. Per ottenere tale sterilize:azione l' A. ricorda i •• • var11 mezzi• a cut• s1• ncorre comunemente. Cosi i filtri di porcellana 'i ndividuali, poco pratièi per la loro fragilità e perchè sono tutt'altro che si, • cun. I filtri di porcellana a candele cli grande formato, capaci di dare un rendimento di 75 a

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Pubblicheremo prossimamente :

Il dolore testicolo cordonale . . DE CASTRO, Su di un caso di parotite epidemica unilaterale. AMORELLI, Un caso di malattia del Parkinson. CAMPANI,

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[ANNO XXII,

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ACCADEMIE, SOCIBTl IEDICHB, CONGRESSI · (NOSTRI RESOCONT.I PARTICOLARI).

Echi del Congresso di Medicina interna. G. Terapia delle fe bbricole. - Richiama l'attenzione dei congressisti sulla curabilità delle febbricole setticemiche polimorfe (febbricola meli tense, paratifi.ca, ecc.) ; di quelle form e cioè le quali sono differenz:iabili mercè culture dal sangue e mercè ~ ris uJ.tati delle sierodiagnosi. Il metodo intende domina r e le forme note di febbricole polimorfe e solo qualche :forma criptogenetica quando questa nlOD. si collega ad agenti s peciali e diversi e specialmente alla infezione tul:ie rcolare . Il metodo, molto semplice, consiste · .nella somm'i;nistrazione della chinina a forti doisi per viia interna a cicli di ro giorni ci·a scuno; spesso un solo ciclo cli cura è s ufficiente a 'd.bminare febbri a lungo decorso, qualche vo1ta però sono necessari dl 2° ed il 3° ciclo. Con questo metodo la febbricola in precedenza ostinata e persistente si abbassa e scompare in breve volger di tempo. Nessuno dei casi così trattati (e sono parecchi) è stato pubblicato; il metodo è ancora in applicazione e i risultati sono sempre costanti. I casi così curati sono stati nn precedenza ben controllati con le indagiin i di laboratorio; la sierodiagnosi con la cura subisce anch'essa una attenuazione, la febbre scompare gradatamente e nel 60 % avviene l a guarigion€'. Probabilmente in questi casi il chinino non agisce da elem ento specifico, ma esplica la sua efficacia creando nel sangue, per il suo potere antisettico, un ambiente antitossico non· adatto alla vita del parassita. È importante r.itn questo m et odo la somministrazione della sostanza non per via ipodermica od endovenosa, ma per via gastrica. Difatti mentre per la prima si ha un rapido assorbimento ed una rapida eldminazione del me· dicinale, per la seconda, tanto l'uno che 1'altra sono molto più lenti e il potere antitossico nel sangue diviene per tal modo più duraturo e qui11d.i più efficace. Il metodo per tanit o più facilmente riSiponde per quanto la f onna è più acuta e per quanto si tratta di casi dniziali1. Nel r 0 mese d'infezione i risultati sono più sicun.• La dose del chi.nino non deve essere inferiore ad I grammo al giorno in 4-5 cartine e spesso p11ò raggiungere anche I grammo e mezzo. Il chinino bisogna darlo nel periodo del maSSlimo abbas amento termico; prima dell'elevazione q11otidia na della temperatura, oppure nel periodo della apire~siin . In questo modo per via R UMMO

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FASC. 2]

ipodermica dovrebbero farsi molte iniemoni ogni giorno perchè si p<>Ssa avere con u na certa costanza nel ·s angue la quanti1tà di chtinino necessaria.. Per via interna, invece, i l chinino comincia a circolare già nel sangue nel m oment e intilziale dell'elevazione termica; si snatura in tal mod.Q la caratteristica di questa e poi si ha la depressione termica finale. Vi sono dei casi però che resistono al 1° ciclo e allora, dopo un periodo dlii riposo della durata di 4-5 giorni, si ripiglierà il 2° ·ciclo. Si sorveglierà nel con.. tempo la funzione antitossica del fegato e lo stato del rene. Alcuni casi, come si è detto, resistono; 3i tratta però i1n molti di essi di forme criptogenetiche ad etiologia ignota e spesso di natura tul:e rcolare. G. B. Terapia chininica delle infezioni tifiche. - La com11nicazione del prof. R11mmo sui benefici da lui ottenuti recentementf' con la cura delle infezioni intestinali· con . la sommi•nistrazione di chinino per via orale, fatta giornalmente, offre all 'O. la occasione· di ricordare che una cura chininica, per via ipodermica, metodicamente attuata durante tutta la malattia, egli ha feli~emente esperimentata, fino da tre anni fa, suri soldati ammalati di infezioni tifiche proveni~nti dalla Li·b ia ed accolti in numeto di oltre mille nella Clinica dii Pisa, durantè1I\4 a nno 1912 . Dei felici risultati ottenuti egli ha reso conto nella lezione di ch1iusura al corso di clinica medica dcl 1913. L;O. sottopose tutti indistintamente gli ammalati di i·nfezioni tifiche ad una terapda chini:nka ipoderttliCla : €.d el:fbe a cuta.t~.1. così forme lievi, forme di med1ia intensità e forme g-ravissime: di queste ultime ne ebbe un numero co· spicuo, ed .alcune veramente imponenti per gravità. Le stesse cause che hanno determinato nei soldati la infe7Jione, ne hanno spesso pure reso più grave il decoir so. Si tratta di un complesso di condizioni mor· bigene che agiscono sui soldati li-n tutte le campagne di guerra, dov unque si svolgano, in Europa o nelle col onie, e sono rappresentate da: disagi e dalle fatiche degli accampamenti e delle marcie ! dalle differenti condizioni di clima e di temperatura alle quali, senza la possibilità di convenienti ripari, i soldati sono esposti di giorno e di notte : dalle condizioni .igienich~ inevit abilmente cattive degli accampamenti, dalla alimentazione diversa dalla usuale ed a pasti irregolarmente e spesso a lunghissimi i·n tervalli distribuiti, dalle acque s pesso insufficienti ed impttre, dallo stato di tensione nervosa nell~ QUEIROLO


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SBZIO~

PRATICA

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quale ~·l soldato si trova :nella vigile attesa di prove dell'infezione tifica; la cura fatta è av· 1 improvvisi fatti d'arme, . dalle .profonde emovenuta in paesi malarici, quindi diìVerSo 'è 10 zioni che nell'anim9 del soldato suscitano la scopo verso cui il chinino è stato diretto. Dibattaglia ed il tragico spettacolo della morte t> fatti il chinino i:n queste forme non si dà allG delle sofferenze dei feriti. scopo di vincere la malattia, ma è destinato a Neglli: ammalati della Libia i fenomeni tossorreggere degli stati di resistenza individual(• sici ebl:ero una notevole intensità in co1lfronto e principalmente si usa oom.e cardiotonico. Del dei sintomi locali : il bacillo dei tifo studiato resto il tifo è una malattia che, dopo una parain parecchi di questi ammalati non · rivelò par- tola cli breve durata, scompare anche perchè ticolarità biologiche essenzialmente diverse da vinta dlalle resistenze organiche dell 'indiquelle degli stessi germi delle nostre regioni. viduo. La mortalità in questi ti'fosi è stata minima: La cura che 1'0. oggi invece ha esposto, ~ uno solo avviato ialla guarigione, volse rapidadiretta non contro malattie cliniche di breve mente a m orte per perforazione dell'int'=stinoJ durata, ma contro le febbricole a decorso lunalla cui determinazione contribui certamente un go, resistenti e protratte. Del resto anche il disordine dietetico, clandestinamente fatto dalmeccanismo della cura è diverso : nel chinino, l'ammalato: tutti gli altri guarirono, alcuni usato in questi casi, non si cerca di ottenere dei quali presentarono in qualche giornata feun'azione energica e rapida, ma piuttosto lenta nomeni di tale imponente gravità, da far ~ due continua. ed ecco anche la ragione della vi.i bitare, ormai, della possibilità délla guarigione. ,t _g astrica cqwe via di scelta. Tende perciò 1'0. In tutti questi ammalati, oltre alle comuni ,:alla distin~one dei du·e metodi•: il suo e quellJ cure igieniche e sin,tomatiche 1'0. praticò una del prof. Queirolo; ognuno ha uno scopo di· cura m etodica chinindta: faceva giornalmente verso e cer:ca di ottenerlo con mezzi diversi. 2-3 iniezioni di 50 centigr. di bicloridrato di Nel primo, azione lenta e continua; ·nel se· chindna: ed u.na tale pratica durò variament-: condo, azione energica. 15-20-30 giorni, ed in qualcuno anche più. L'O. nota, finalmente, che il metodo delle Inconvenienti e, tanto meno,' danni, da queiniezioni chininiche, nella infezione tifica è molsta pratica non ne derivarono mai : e la beneto in· uso per l'azione cardio- e neuro-tonica fica in1luenza del rimedio, s pecialmente sulle mache il ch.inino esplica in tal modo ammininifestazioni tossiche, apparve spessR.. 1 evidente; strato. i risultati furono così felici da superp.r~,, i :ttisulProf. P. LIVIERATO. U?1- caso con sintomi di tati precedentemente ottenuti dall'O., con i dicirrosi epatica do'Vuto a sifilide. - Il caso che versi metodi di cura, in numerosi ammalati accolti e curati in un ventennio nella sezione del - 1'0. comunica, ha un certo interesse, qual~ contributo alla parte, che prende l'infezi.on.e si.fili· le malaittie infettive annessa alla Clinica di tica nella patogenesi di epatopatie, che decorPisa, ·un rono con sintomi, anatomoclinici uguali a quelIn vari J·ffasi nei aua.li era pure accertata 1cl li della cirrosi epatica, atrofica . natura tifica della in-f ezione, 1'0. vide, in breve • tempo, u.na spi'c cata attenuazione dei fenome.11 i Si tratta di un individuo cli 33 . anni, · fuogenerali, pur continuando la normale evoluzione chista. Nell'anamnesi risulta l'infezione malafebbrile della malattia. rica a 17 anni e un'ulcera a 21 anno, guarita in 15 giorni senza conseguenze patologiche. Qualunque sia il meccanismo per il quale i1 chinino abbia agito, ti risultati Rtraord--.aria- Masticatore di tabacco e bevitore di vino. In aprile 1911, senza causa apprezzabile, notò m ente favorevoli di questa cura, le modificazion i l'aumento graduale del volume del ventre, con· dei sintomi generali constatati sotto l'azJione dll temporanea diarrea, intenso affanno e oliguria. prezioso farmaco, le attenuazioni è.ei · ntomi Entrò in Clinica e vi stette per ro giorni, dustessi, alcune volte verificatesi quasi a forma rante i quali si praticò la paracentesi per 2 volcritica dopo la somministrazione del rimedio . sono, secondo 1'0., la prova clinica che assurgt 'te con estrazione di 13 litri di liquidlO!, con caratteri di trasudiato. quasi a dimootrazione ,sperimentale. della ~ eneDopo lo svuotamento, si palpava nelle inspifica influenza esercitata dal chinino sugl~ esiti razioni fegato duro, milza grossa. Usci. Il 18 diestremamente favorevoli ottenuti in questi amcembre 1911 v:iene riammesso. Egli narra che malati. nello spazio di 8 mesi, gli s.i praticò 28 volte L'O. preferl la somministrazione del <:ninin) la paracentesi con estrazione complessiva di 28o per via ipodermica a quella per la via gastrica ~ litri di trasudato. ed anche oggi ha la stessa preferenza. Costituzione gracile, scarso pannicolo adiposo, RUMMO risponde ~r 11na constatazione di muscoli flaccidi. Leggeri edemi pretibiali. fatto. Il prof. Queirolo si è occupato nelle sue (15)


IL POLICLINICO

Torace cilindrico. Suono timpanico :in alto, ottusQ in basso posteriormente con rantolinà.. Cuor.e spinto in alto. Toni ottusi, arterie periferiche dure. Polso frequente, piccolo. Addome uniformemente tumefatto, di forma glotosa, allargato ai fianchi, cicatrice ombelicale sporgente, pelle tesa, lucente, rete venosa sottocutanea molto sviluppata. Presenza di liquido libero nel cavo peritoneale. Ottusità epatica spinta in alto. Ottusità splenica molto estesa. Alla regione anale noduli emorroidar1. Appetito normale. Mucosa boccale pallida. Denti mal conservati. Evacuazioni regolari. Piccole glandole epitrocleari. Urina scarsa (1/2 li· tro nelle 24 ore). Traccie di pigmenti biliari. Abb011dante indacan.o. Cloruri Io.75 per mille. Urea IO per mille. Reazione di Wassermann positiva. Dal i8-3I dicembre l9II, le QOIDdizioni dell'infermo tendono ad aggravarsi, col cresc.ere del1'ascite. Levulosuria a1imèntare positiva. Rapporto azoto-ureico 0.58. Azoto totale 8 grammi. 31 dicembre. Paracentesi con estrazione di II litri di trasudato. Fegato non· si palpa. Milza grossa. indolente di consistenza. normale. Si sottopone alla cura specifica mercuriale. Aumento progressivo della diuresi, lento focmarsi della ascite in principio, e poi diminu• zione. 28 gennaio I912. Estrazione di appena 600 eme. di trasudato. Fegato palpa;bile. Milza va diminuendo di volume. Rete venosa addominalt appena visibile. Miglioramento delle condizioni generali. Aumento del peso del corpo di IC chili dal 5 gennaio al 28 marzo I9I2 (da kg. 56 sale a 66). Aumento della diuresi fino alla norttlale. Aumento dell'eliminazione dell'urea, a11mento del rapporto azoto-ureico, levulosùria alimentare negativa. Nel caso descritto il risultato cosi sorprendente per la rapidità colla quale si è ottenuto, mediante la cuxa mercuriale, dimostra senza dubbio la natura sifilitica della epatopatia. I caratteri morfologici del fegato escludevano tanto la forma gommo a, quanto quella di fegato legato. D'altra parte l'ascite imponente e ribelle alle parace11tesi ripetute indicava un ostacolo alla circolazione portale, non dovuto certo a gomma localizzata all'ilo del fegato (manca11za cli ittero intenso) e nemmeno a diffuse lesioni endoepatiche della rete portale, perchè iu t:il caso la cura non avretbe dato l'esito da noi ottenuto. In questo caso in cui I 'alterazione I

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FASC.

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della circolazione portale intraepatica s'imponeva per le alterazioni della funzionalità della cellula epatica, dobbiamo pensare ad una causa, la quale sebbene limitata, fosse capace di compromettere la circolazione extraepatica portale e la intraepatica. Questa causa, tanto bene influenzata dalla cura mercuriale, non' poteva essere che un. processo di periendaflebite del tronco e dei principali rami della porta. Tale pr,)cesso lo dobbiamo ammettere nel periodo ancora infiltratìvo, non regressivo, perchè in questo ultimo caso, sarebbe irremovil:dle e inattaccabile dalla cura specifica. Questo ~aso, analogo a quello descritto da Hutchinson, è interessante, perchè porta un contributo alla patogenesi dii unai epatopatia, decorrente con sintomi clinici di cirrosi atrofica e perchè tl'n segna l'utilità di ricorrere alla reazione di Wass·e rmann in questi casi, trattandosi specialmente di individui giovani, come nel nostro ca'SO, nel quale non avremmo diagnosticato la natura specifica, se non ricorrevamo alla reazione dii Wassermann, tanto niù che si trattava di individuo revitore e masticatore di ta• bacco. ABBO (I stituto di clinica medica della R. lTniversità di Genova). Azione che vari est1·atti d' organtìJ a secrezione mterna (capsule surrenali, tiroide, ipofisi, testicolo, ovaia, timo) es~r­ citaruo sul . cuore isolato di co1iiglio. - Questi organi esplicano, indistintamente, ·Ulna spiccata azione ecci.tante di lunga durata, sulla contrattil:ità del muscolo cardiaco. Capsule surrenali. Soluzioni notevolmente diluite (I :800,000-1 :i:,ooo;ooo). sia dell~ parte corticale , sia della midollare posseggono notevole azione -eccitante che non. è per nulla modificata dal contatto con un siero surreno-tossico. Soluzioni più concentrate (1 : 1000, l : lo,ooo, I :50,000) determinano, dopo breve tempo, la morte del cuore. Ovaia e testicolo in. soluzioni notevolmente diluite (1 :I,000,000-1 :2,000,000) esercitano sul cuore isolato cli coniglio spiccatissima azione eccitante. Addizionando, a parti eguali, estratto di ~­ sticolo e di tiroide in identica concentrazione (1 :800,000-1 :I,000,000), i.si osserva un'azione eccitante la quale è superiore alla semplice somma aritmetica di' queste due sostanze. Corpo luteo isolato esercita s ul cuore azione notevolmente eccitante. La stessa azione è dimostrata rispettivamente da estratti di timo e d:i ipofisi in soluzioni notevolmente diluite (1 :soo,ooo, I :800,000).

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XXII,

FASC. 2]'

SEZIONE PRATICA

Estratti alcoolici a caldo di testicolo, ovaia, e di altri organi a secr.ezio11e interna sono do~ tati delle proprietà cardio-eccitatrici. Estmtti alcoolici ·e d acquosi di oltre 24 ore d'età perdono quasi completame11te ogni loro • azione. BARLocco A . (Istituto di clinica m edie.a della

R. Università di Genova). S opra u1i caso di diss0rciazio1ie co1npleta atrio1-'Ve1iticolare (H erzblock). Con presentazione di ammalata. - Si tratta di una donna di 54 anni, che quattro mesi prima ,·enn e colpita da lie·y:i mancamenti (senza perdii ta della coscienza). Ricorse ad un sanitario che riscontrò spiccata bradicardia (sino a 20 pulsazioni al minuto), au:mentoi dei diametri cardiaci, specie del ventricolo sini,str.o, lieve grado di arter:iosclerosi Qeriferica e centrale. L',e sam,e dei tracci ati arter.o>-venos1~ e specialmente dei tracciati elettro-cardiografie~ permettono di porre diagnosi di dissociazione atric·ventricolare completa. L'inalazione di ndtrito d 'anile, l 'iniezio11e di atropina. e la ricerca del cosidetto fenome110 di Aschn·e r, non influenzano sensibilmente il tipo delle curve eseguite dall'O. ~

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G. ANTONELLI (Istituto di clinica medica della R. Univei:sità di Roma). Sul preteso potere antitriptico del siero di sangue . - L'O. espone i risultati di 11un1eros e ricerche eseguite allo scopo di risolvere la questione se esista un reale potere antitriptico del siero dii sangue, quando ,e sso venga valutato con• il doSiaggio degli aminoacidi (metodo di Sorensen), i quali debbono r:itenersi come prodotti finali della digestio11e proteolitica. Egli afferma che tale dosaggio rappresenta il mezzo più razio11ale per giudicare dell'esistenza e dell'intensità del potere tr.iptica; i metodi finora comunemente usati m ettono in evidenza modificazioni fisiche del· 1e sostanze proteiche, che non posso,n o sempre identificarsi con gli effetti del vero processo digestivo. I fenomeni finoi ad oggi interpretati come prove manifeste della esistenza del potere antitr.iptico del siero di sangure in condizioni fisiologiche e patologi che, 11on meritano altra interpretazione che quella di fenomeni fisici, .il cui significato non è dimostrato sia quello di un'azio·n e di ostacolo al processo della digestione triptica propriamente· detta. Le ricerche basate su dosaggio degli am.inoacidi dimostrano l'assenza di un vero potere antitriptico del siero di sangue tanto in condizioni fisiologiche quanto nelle patologiche, che nelle sue oisservazioni sono rappresentate dalla pneumon~te crupale; ciò conferma, nel campo 1

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~ella patologia t1mana, quanto ha prima stabil~to. U. Lombroso in quello della fisiologia spe-

rimentale. Il dott. S. Visco è giunto a ris ultati analogJ1.i nei t1tn1ori maligni. BARLOCCO A. ed ABBO

c. (Istituto di clinica

medica della R. Università cli Genova). Comportarrierito del ricarribio azotat-0 i1itermedio nel sa1igue e '1tei tessitti di riefritici, uremici ed a'Vvelen,a1nenti da S'ublirriatoi corrosi'Vo . _ Dalla valutazione dei risultati ottenuti ed analizzati nelle singole tal:elle gli A_i\.. formulano le seguenti conclusioni : 0 I P.e r c±ò che concerne la ritenzione azotata intermedia nel sangu.e dei nefritici, si possono notare due tipi fondamentali di comportatnento: a) nefriti croniche con azotemia· ' b) nefriti croniche non azotom.iche. Il primo tipo è (almeno dalle statistiche clinic~e) quasi sempre riportabile a grav.i forme, e di gran lunga il più frequent e. Nell'avvelenamento da sublimato carrosivo si ha un costante aumento dell'N intermedio direttamente proporzionale al periodo di anuria. 2° Per ciò che concerne la ritenzione azotata (i11termedia) negli organ~ dei nefritici, essa avviene con ,-aria modalità. Nel complesso si può affermare che havvi ttn certo grado di ritenzione azotata negli organ.i e t essuto di soggetti, che nessuna ritenzio11,e pretsentav:a.110 nel sangue. Detta ritenzione è \rariamente ed irregolarmente distribuita, per c11i mentre in alcun:i organi si possonOl riscontrare "-alori normali od iponor-, mali, in altri organ':i si hanno invece ritenzioni azotate talora cospicue. Si può affermare inoltre che là ove esiste azotemia si hanno sempre valori i pernormali cli azoto nei vari mgani e tessuti dell'economia. 3° Le ritenzioni azotate reg.ionali non posson-0 essere 1nesse in rapporto con caratteristiche manifestaziollli cliniche. Così non è possibile legare all'accumulo di sostanze azotate intermedie nel cervello, il quadro clinico della s.indrome 11remica (cerebrale), poichè, se è pur vero che dei d1te casi con manifestazioni uremiche uno, pur non presentando ritenzione azotata nel fe· gato, tale fatto presentava invece· e nettamente nel cervello, un altro ne esiste, che, p11r offrendo t1ettissimi sintomi uremici, presentava fra : nefr.itici studiati, i più bassi valo<ri di azoto residuo cerebrale. 4° Gli org·ani dell'ay,;elen.ato da sublimato corros.i,-o presentarono, per contro, un costante ed uniforme accum11lo di N intermedio, analogo ai valori ottenuti per ~ cani nefrectomizzati. (17)


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IL

POLICI~INICO

CAMBIASO A. (Istituto di clinica medica dell-i R. Università di Genova). Tubercolosi e gravidanza. - Accenna ai nuovi conoetti sia clinici che biologici che possono consigliare il medico ad interrompere o no una gravidanza in d0nn~ affetta da tuèercolosi polmonare. L'O. annette grande importanza alla ricerca nel siero di sangue della esistenza o no ed in quale misura dei mezzi difensivi organici, e se da questi o spontaneamente o con un trattamento specifico od altro si vede che una reaziouE: di anticorpi deboli diventa cospicua e che le reazioni degli antigeni da forte diventa d,e bole, che sco.m pare la febbre e che si ha un miglioramento, il medico non è autorizzato ad interrompere una gravidanza. L'O. a conferma del suo dire presenta alcune ammalate. Illustra dettagliatamente il caso di una gio · vane donna di 26 anni alla quale 1'0. due anni addietro avea applicato il pneumotorace artificiale perchè affetta da twbercolosi polmo11are. Focolai di broncopolmonite distruttiva del lobu superiore destro con grandi fatti cav.itarii, ba onchiolite apice sinistro. Emottisi pregressa. Tossiemia. T. 40. Dopo 9 mesi che la paziente trovavasi in cura rimase incinta e nonostante il parere di alcuni clinici di volere interrompere la grav.i danza, la paziente accetta il consiglio dell'O. conducend v a termine la sua gravidanza senza alcun disturl:-0 mentre in una precedente grav.i danza prima di ammalarsi avea sofferto assai. Essa partorl alla Matern;i.tà dell'Ospedale Pammatone una bambina del peso di 4 kg. Oggi sono trascorsi oltre due mesi dal parto e la paziente conserva sempre la sua guarigione. . In detta malattia la reazione degli anticorpi era fortissima, debolissima quella degli anti• geni. Dott. CESA-BIANCHI (R. Clinica delle malattie professionali in Milano). Sulla diagnosi istolr· gica intra vitam della sifilide epatica. - L'O. basandosi su osservazioni p ersonali, dimos tra, come n on soltanto sia possibile ed anche relativamente facile una diagnosi istologica di sifilide epatica in ' ·ita , dopo biopsia, ma ancora com e essa possa condurre a svelare lesì01ti de1 fegato, dovute alla spirocheta, ignorate, sil~ut;, oppure a decorso strano e con manife51::\zio11i ester11e anomale, t ali da condurre ad un giudizio diagnostico errato od incompleto. Dott. CESA-BIA. CHI. Sulla 1niocardite sifilitica a tipo interstiziale. - L'O. dallo studio clinico 1 ~tn n to1u o-patologico di t1n caso di miocardite .. ifilitica n tipo i11t erstiziale, è con dotto ad aif r111are, be la bifi lide acquisita, oltre le ben (18)

[ANNO XXII, FASC.

2J

note lesioni circoscritte del miocardio (gomme), è capace di provocare anche lesioni diffuse, a tipo di miocardite interstiziale, analoghe a c1u.elle che, con maggiore frequenza, si riscontrano nel1'eredo-sifilide. Queste lesioni dal punto di ·v ista_ anatomico presentano caratteristiche prop1ie,. sufficienti ad assicurarne la diagnosi di ttatura e dal punto di vista clinico, pur non ditferenziandosi nettamente dalle comuni miocarditi, offrono tuttavia alcune peculiarità non trascurabili, sia in rapporto al decorso della forma mo1bosa, sia in rapporto alle manifestazioni ac:ust.iche che spess.o l'accompagnano. Dott. CESA-BIANCHI. Contributo alla conoscenz,.z della patogenesi dei vizi congemti di cuore. L'O. afferma che tanto l'ipotesi patologiC'a, la quale attribuisce i v.i zi cardiaci congeniti n lesioni infiammatorie dell'endocardio e del miocardio svoltesi durante la vita intrauterina, qu~nto l'ipotesi embriologica, che li attribuisce invece a disturl::d di sviluppo, poss.o no a seccnd..idei casi essere chiamate in causa. Riferisce alcune osservazioni pers.o nali (ca:so di cor biloculare con grave stenosi sottoivalvolare della polmonare, pervietà del setto interventricolare, per· sistenza del forarne di Botallio e del dott<) arteri.ooo ; caso di cor triloculare monoatriato con stenosi dell'ostio della palmonare e situs visceritrn inversuni totalis) e conclude affermando, che se la maggior parte dei vizi congeniti di cuore, i più gravi e complessi sopratutto, sono :iudub· bia conseguenza di processi infiammatori, ~rH:ssc di natura luetica o tubercolare1 svoltisi durante la vita intrauterina, altri invece nulla presentano eh.e possa far pensare ad una loro origine flogistica, mentre la frequente coesiste11za in questi casi di malformazioni congenite a Latice di altri visceri. fa ritenere che anche la malformazione cardiaca sia la conseguenza di disturbi di s.viluppo. ,

L.

c.

MANFREDI.

Il fascicolo di gennaio 1915 della nostra Sezione Medica conterrà i seguenti lavori : Dott. E. CIARLA. e O'n,tributo clinico e Q'natomo-patologico allo studio dell"aprassia motoria per lesio1ie del corpo calloso. I.

Dott. F. BoNOLA. Note s1t un caso di sindro nie talaniica. 2.

3. Dott. D. CERVO. Sulla fin,e struttura del!a cellula tiroidea. 4. Dott. L. MANGINELLI. lniportanza diagnostica e patogenetica della rice rca radiologica nell" u le era d1tOdenale.


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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. La forma parossistica dell'aritmia completa. Poichè gli ammalati d'Ospedale sono seguiti per un tempo relativamente troppo corto, affinchè possano essere bene studiati i loro disturbi, l 'Heitz (A nn. de méd. in Sem. -~néd., n. 28, I9I4) ha rivolto la sua attenzione sopra una diecina di casi della clientela privata, alcuni dei quali ha potuto seguire per più di IO anni, facendo importanti osservazioni per quanto riguarda alcuni punti tuttora assai imprecisati della aritmia parossistica completa. Per quanto riguarda il capitolo dei momenti etilogici, il sesso pare non abbia importanza, quantunque su Io osservazioni 8 fossero s11 t10• • m1n1. L'età più propizia per l'insorgere della malattia sembra quella fra 40 e ss ·anni, e nelle donne sopratutto il periodo della menopausa; raramente le crisi insorgono in età più avanzata o nella gioventù; in un caso l ,.Heitz le ha viste seguire allo stabilirsi di una. lesione valvolare in un giovane ventenne . Sovente manca qualunque causa occasionale: altre volte il parossisn10 insorge dopo un'infezione, un'intossicazione, il surmenage, in individui nevropatici od isterici, specie con disturbi gastro-intestinali. Notevole importanza h·a nno le condizioni del cuore, che raramente si trova integro, ma più spesso mostra lesioni valvolari od una dilatazione con ipertrofia legate a processi d'ateromasia o di sclerosi : frequentemente l'orecchietta destra è dilatata e lascia vedere la sua ipereccitabilità con extrasistoli auricolari più o meno ravvicinate o a gruppi di piccole crisi. Il meccanismo d'azione delle cause occasionali degli accessi agiscono allora sull'atrio o aumentandone la distensione per asistolia, o accrescendone l'eccitabilità (sforzi, indigestioni, alcool, ecc.). Clinicamente gli accessi aritmici possono distinguersi in due tipi: grandi crisi, caratterizzate da cardiopalmo intenso, dispnea, angoscia precordiale, disturbi vasomotori, debolezza cardiaca - e questi periodi durano a lungo e si ripetono a grandi intervalli; e pici:;ole crisi con aritmia meno intensa e quadro morboso più sbiadito - e queste si ripetono pitì spesso e durano di meno. In tutte le due forme il polso è accelerato, la pressione abbassata; il cuore non si trova ingrandito; all'ascoltazione i rumori non si trovano

modificati, tra nne quando esiste quello della stenosi mitralica che viene soppresso per la fibrillazione auricolare, che si rileva dai tracciati giugulari. Gli accessi, specie le grandi crisi, dopo un certo tempo, tendono a ravvic1narsi, e quando questa tendenza è apparsa, in pochi mesi si fondono, dando luogo ad uno stato permanente d'aritmia. Bisogna essere molto riservati nella prognosi e sorvegliare l'ammalato 'nei primi tempi dopo 1'installazione dell'aritmia; quando i..,oi il cuore si è adattato, gl'infermi riposano bene sovente per anni. La morte sopravviene per asistolia o complicazioni vasali e polmonari. La terapia più importante è quella da attuare nei periodi fra i parossismi. Durante la crisi è inutile chiedere soccorso ai tonici cardiaci, ed alla digitale finchè non minaccia l'asist olia (la digitale sembra .allunghi le crisi) ; si ricorrerà invece ad applicazio,n i fredde o calde sulla regione precordiale, ai cal1nanti, alla psicoterapia. Negli intervalli.fra gli accessi si sosterrà il cuore, e si curerà rigorosamente l'igiene. Installatosi l'aritmia completa permanente, si potrà ricorrere ai tonici cardiaci, somministrandoli a dosi regolarmente ripetute. G. S:\.HATINI.

Il valore comparativo dei eardloclnetlci. Una somministrazione razionale di cardiocinetici è difficile praticarla anche perchè i nuovi studi sulla p.ato•l ogia cardiaca hanno complicato il semplicismo terapeutico della scuola antica. Lo Janeway (Arch. inter. Med., I9I4, p. 361) in base a numerosi dati clinici ricavati dalla letteratura o da lui osservati, dà interessanti dati che è ?Pportuno riassumere nelle linee fondamentali. Egli sostiene che i111 ogni vizio mit~al~co in stiaito di ~ompenso, gli attacchi di tachicardia di carattere acuto che si sovrappongono ·e che sono dovute a fibrillazione auricolare risentono favorevolmente della somminiistrazione della digitale. L'attacco di tachicardia scompare entro quarantotto ore : tali pazienti coll'uso continuo della di,g itale sono in grado di sopportare per un lungo tempo lavori fisici di· unla certa importanza; quando naturalmente il tratta.m ento sia stato iniziato prima dello statiilirsi dello scompenso. L'azione ùella digitale si può dire elettiva in questi stati di fibrillazione auricolare


IL POLICLINICO

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cl1e tanto contribuiscono allo stabilirsi di u no scompe11so 11ei vizi mitre#ci . Acca.uto a questi casi che rappresentano un vero pericolo per la funzione cardiaca . anche qua 11 do iil ventricolo destro 11011 pres·e nt1 .tr.accia di dege11erazio11e, esiste il quadro tip1c~ dell'insufficie11za cardiaca graduale con stasi venosa b<Yenerale ed edemi : quanto più l'insuf~ ., fi.cienza c.aird.iaca riveste il tipo acut o ta11to p1u facilmente risente l'efficacia di una t erapila digitalica : n1elle forme gravi che durano da un certo tempo cotti insufficienza tricuspidale e stasi epatica l'efficacia della digitale può essere null~.

I n tali casi il rin1'edio agisce solo se si associa contemporaneamente ad una dieta di Karell. Il preparata da preferirsi, secondo l' A., è quello che dall 'esperienza di ·o gnuno è risultato più efficace : per quel che sii riferisce alla dose egli non su pera di regola i dieci centigrammi da sommi11istrarsiii o·g ni quattro ore: questa dose va continuata finchè il polso non arrivi a 60° o 11on diventi bigemi110 o che non sopravvengano fenoo.neni1 tossici. Dopo avere ottenuto l 'effetto desiderato è opportuno interromperne l a somministrazio11e : se nt1ovi sintomi di deficit cardiaco insorgono ~~sta sommini1strarne 20-30 cgr. al giorno. Nei casi it1 cui, vi è spiccatéli tendenza alla fibrillazione è opportun.io somminist rarla per lungo tempo. Se la terapia colla digitale fallisce, può dipendere anzitutto dalla qualità del rimedio: è opportuno i)erciò cambiarla. Nei casi d'insufficienza cardiaca che si associano ad i perten5ione e con ritmo normale e col qu.adro della stasi iscerale cron:ica : la digitale è ugualme11te indicata come nel caso precedent e : il timore dell'irperte11sio11e è, secondo l'A., un vero pregiudizio. Qt1ando però la digitale non dà un mig·lioramento rapido è 1opportun.01 :nilcorrere a1l 'azio11e della caffei11a oi dei diuretici : così l '_\.. dà 0.80 gr. di caffeina con 8 g r. di teocima. o 3 gr. di dit1r~ti.na da ripetersi per t re giorni con u11 riposo di ttn paio di g·iorni pr1•n1a di ripetere il rituedio. • p. .A,.. 1

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La sintomatologia e la terapia degli stati Ipotensivi. La questione dell'ipotensione è stata molto 111e110 studiata che quella del! 'ipertensione. :S ttn fatto be11 noto che nell 'a,~,·elenamento acuto j)Cr cloralio ed alcool e nell'av\·elenam ento cro11ico per nicotina, in caso di sl1ock o di debolezz:i cartliaca si possono a\·ere gradi più o meno n\ra.nzati ù 'ipolc. nsio11e arteriosa. (20)

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Il Goodtn an (A 1n. f ourn. of the lVIed. S cieuces, aprile 1914) ha studiato molti casi d'ipotensione dal punto di vist a clinico. Egli ha trovato come causa dello stat o suddetto le malattie infettive acute, fuori che la meningite cerebrospinale, gli stati cachettici da neoplasie o da tubercolosi avanzata, la malattia di Addison, le emorragie gravi, l'intossicazione da alcool o da cloroformio, molte malattie 11ervose quali paralisi prog·ressiva, neur:1 stenia, attacchi epilettici, crisi gastriche , spesso malattia di Basedow, i vizi cardiaci mitralici o gli aortici nel periodo dello scompenso, le anemie, molte forme di l esioni renali, sopratutto l 'albu111i11uria ortostatica. Oltre a queste forme il Goodman descrive una serie di stati ipotensivi di cui non si può .incolpare alcuna causa a pprezzabile. ,Si tratta di individui adulti ch e s i lament ano di cefalea, vertigini e stanchezza fisica e mentale : in nessuno dei casi studiati s i riscontrarono i seg11i di una tubercolosi anche latente. Le osservazioni dell' A . valgono sopratutto dal punto di vTista terapeutico, giacchè egli 11a osservato ·che in questi pazienti coll'esercizio fisico sis tematico praticato ogni mattina al1neno per una diecina di minuti si ottengono dei risultati ottimi : all'esercizio fisico fa seguito una doccia, dapprima calda poi m an 1nano fredda. Egli co11siglia anche la tintura di 11oce vomica a dosi progressive cominciando con quindici goccie tre volte a l giorno: .fino a che non si verificano disturbi . Combattere l'abuso del tabacco, dell'alcool, del the o caffè, è condizione d ella riuscita della cura. Col miglioramento dello stato infettivo l 'A. h a constatato u11 aumento progressi,·o della pressione sanguigna da sotto a 120° fino a valori superiori al normale. P. A.

IGIENE. Ricerca semplice degli antisettici nei corpi grassi (Burro, margarina, altri grassi comuni). I metodi che s i cld.nno com e ufficiali per la ricerca degli antisettici nei g rassi e negli oli commestibili, esigono molto tempo ed una J:rrande quantità di sostanza. Per e\·itare specia11nent e questo inconveniente, si consiglia di usare t1n metodo che esige soltanto una quantità di 50 grammi di sostanza e permette di ottenere una dissoluziont=! co!npleta deglii antisettici più comuni e di ricercarli con una grande semplicità. Ecco come si consiglia di procedere : Grammi 50 dì sostanza grassa si versano in 100 eme. di acqua bollente addizionata di tri> o


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S:EZION! PRA'IICA

quattro gocce di liscivia di soda al I5 % e di gr. IO circa di paraffina. Questo miscuglio si agita fortemente ed in modo di ripartire il più ugualmente possibile la sostanza grassa fusa; si raffredda il tutto nell'acqua fredda o an<'h·e nel ghiaccio; si fora la massa grassa con~olitla­ ta alla superficie, si separa il liquido alcalino che viene :filtrato. Si può ripetere ugualmente il trattamento della massà grassa con altri 100 • eme. cli acqua bollente. Del liquido alcalino :filtrato se ne impiega un terzo per la ricerca della formalina e dell 'anidride solforosa. Si ricerca la f ormaldeid.e addizionando a 10 eme. di soluzione, IO eme. di, alcool assoluto, occorrendo si filtra. A 10 eme. del :fillrato si aggiungono 3 cgr. di cloridrato di fenilidraziua , e quattro gocce di cloruro ferrico, poi a poco raffreddando IO gocce di acido •s olforico puro. · Per presenza di f onnaldeide si ha una colorazione rossa più o meno carica. La sensibilità della reazione è dell '1 per 50,000. Quindi anche una goccia di formalina per IOO gr. di grasso può essere riconosciuta. ~el riconoscimento dell'anidride solforosa hasta acidificare il liquido con acido fosfori~) e constatare la sua presenza con carta amido-iodurata, per la colorazione azzurra che si manifesta. Si ricercano gli altri antisettici sul , re~to del liquido al0alino :filtrato. La più grande parte del filtrato è addizionato di allumina gelatin0sa, agitato, portato all •ecollizione e quindi filtrato dopo raffreddamento; si ottiene in tal m•.do una soluzione appena opalesce11te. Si fanno allora su porzioni della soluzione i saggi degli altri antisettici nel modo che ora s'indicherà. Acido salicilico e salicilati. - Cmc. 3 a 5 d~l filtrato sono addizionati di una goccia di soluzione diluita di cloruro ferrico. Colorazio11e violetta, presenza dell •antisettico. · Acido benzoico e benzoati. - Della soluzivne acquosa 20-30 eme. sono addizionati di acido cloridrico diluito ; l'acido benzoico viene estratto con etere, che viene evaporato; •il residtto viene ripreso con un miscuglio di due goccie di ammoniaca al 10 % e 5 eme. di acqua distillata; occorrendo, la soluzione si filtra, ed il filtrato si fa bollire :filllQ iai che non odori di ammoniaca e che una carta di tornasole non sia inazzurrita. dai vapori. Dopo raffreddamento della soluzione, si aggiunge una goccia di soluzione diluitissima di cloruro ferrico. L'acido benzoico dà un precipitato di col·>re carn~ chiaro gelatinoso. Fluoruri. - Del liquido 20-30 eme. sono ancora alcalinizzati con lisciva di soda e ridotti a

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piccolo volume; occorrendo si filtra il liquido residuato. Al :filtrato si aggiungono pochi Lmc. del reattivo di Leys (citrofòsfato di calcio) (1) e si scalda.. Per presenza di fluoruri si forma un precipitato di fluoruro di calcio che si caratterizza nel seguent~ modo. Il precipitatl) 'rit· ne raccolto su un filtro, lavato, seccato e po~to . in un piccolo crogiuolo di platino con una piccola quantità di silicato di calcio puro. ,S i addiziona qualche goccia di acido solforico, si copre il crogiuolo con un~ lastrina di vetro sulla quale, nella parte che chiude il crogiu0lo, si depone una goccia di .acqua. Si scalda 1eggermente; il fluoruro di calcio in queste c:o11dizioni dà del fluoruro di silicio che è decD1 11poc;to con l•acqua deponendo della silice gelatin.vsa, che si osserva nella goccia d'acqua intorbidandola e lasciando yedere delle forme S•'helclrlche di silice. A cido borico e borati. - Il resto <l.ell.1 soluzione alcalina :filtrata si evapora a secco. Questo si riprende con acqua leggermente acidulata con acido cloridrico e si saggia la so! azio11e con la carta di curcuma. Si bagna una pic.('<>la strisciolina di carta di curctinia con 1a solu ~ie­ ne; la carta sec.cata a 100° , se v'era presente acido borico libero o dei borati, prende uln a tinta rosso-bruna che passa a colorazione verde e lo stesso al è1leu co11 un alcali. Clorati. - La soluzione cloridrica pr~ceden. · te viene addizionata di nitrato di argento in e''cesso e si ·s epara il cloruro di argento per filtrazione. Al :filtrato p~rtato all'ebollizione si aggiunge 1 eme. di soluzione di solfito di soda. al IO % e I eme. di acido nitrico concentrato. Un precipitato insolubile di cloruro di argento indica La presenza di clorati. Tutti gli antisettici sopra indicati possùno essere svelati con i metodi descritti anche quando sieno alla dose di 0.01 % di sostanza grassa. E. C. Reattivo Leys : si disciolg:ono 10 gr. di acido citrico in una certa quantità di acqua all'ebollizione, e mentre bolle si fa cadere riella soluzione del fosfato di calcio precipitato fino a che non resti un piccolo eccesso indisciolto. Si lascia raffreddare, si filtra e si porta il tutto a IOO eme. con acqu·a distillata. (I)

Il fascicolo di dicembre I9I4 della nostra Sezione Chirurgica contiene i seguenti lavori : I. Dott. DESDERI ;e SERAFINI. Ricerche batte-

riologiche sull'osso del cadavere. . · 2. Dott. R. MOSTI. L'intervento chirurgico nella paralisi del nerzro radiale consecutiva alle fratture dell'omero. 3. Dott. R. BRANCATI. Sugli effetti ulcerativi gastro-intestinali della resezione sperimentale del simpatico l01nbare. 4. Dott. A. BEVACQU.I\. Sull'ematoma perirenale spontaneo. (21)


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IL· l'OLICLINICO

POSTA DE@LI ABBONATI. · (579) Terapia medica della tubercolosi mtestinale. - Si compiaccia rispondermi sulla e Posta degli abèonati », coll'indicazione di G. M. a quanto Le espongo. Sono indicati e con quale speranza i risultato nelle tubercolosi intestinali i preparati iodo arsenicali calcici? E quale è il migli01re? Il nUr cleotol o nuclearsitol Robiti, l'alogenina e siero tricalcico dott. Chimata, l 'iodo arsenicale Antelini, l'acqua iodo-arsenica; le calcidee di Rio Salso? O quale, altro ri~edio di qualche efficaeia è consigliato in tali malattie? C'è nulla per troncare la febbre, e la diarrea oltre i preparati suddetti? Qual'è la cura più efficace, più razionale, più usata in tali malattie a ttualm·ènte? Senz'altro La ringrazio anticipatamente e vivamente di nuovo, pregandola di darmi tale ris posta nella « Posta degli abbonati » al prossimo numero del PrJ:!ìclinico trattandosi d'un caso che mi interessar··assai. Con tutta stima. Dott. G. M. Peglio (Pesaro).

Per ragioni facili a comprendere, non rispondiamo alla prima parte del suo quesito : preferiamo indicare schematicamente le norme generali, che Ella potrà utilizzare, applicandole con oculatezza'. al caso singolo. Premettiamo che la CUita causale della tubercolosi in genere, intestinale 'in specie, si attende ancora, che quindi la nostra opera può mirare solo o ad a·t tenuare i sintomi (palliativa), mentre si cerca di modificare il terreno, o ad asportare, quando sia possibile, il focolaio morboso, ed eliminare la causa di sintomi gravi. Esistono due forme della tubercolosi intestinale in cui l'opera del medico è inutile, se non dannosa, quando egli voglia insistere nell'attesa: sono le forme pseudoneoplastiche, e le forme stenosanti; esse sono passibili della cura chirurgica, la quale con resultati spesso brillanti, giunge ad eliminare ogni disturbo di circolo intestinale ed ogni sofierenza. La forma ulcerosa, complicata a diarrea spesso sanguinolent a, o purifotme, va curata saggiando l'efietto utile di tnolti rimedi consigliati, più che COD; un rimedio unico. Si tra~ta di combattere il primo sintoma più fastidioso e nocivo, la diarrea : all'uopo risponde bene talora il sottonitrato di bismuto (6 gr. pro die) associato alt •oppio (1 gr. di tintura pro die), talora jl salicilato di bismuto, la polvere di talco, la creta preparata, il tannigeno, la tintura di ratania, il nitrato d'argento (pillole da 2 a 10 cgr. pro <tie), 1'acido lattico (ro-15 gn-. al giorno), il perossido {'32)

di magnesio (0.50 pro die) in capsule di cheratina. Utili si dimostrano i clisteri di nitrato di argento (I : 5000 I : 10000), o di acido salicilic~ (1 : rooo). Contro i dolori, e contro lo spasmo riflesso dell'intestino, dànno netevoli vantaggi gli impacchi alla Priesnitz. Ma è necessario aggiungere che in , qualche caso tutti questi mezzi falliscono e solo -gli oppiacei .o addirittUJra la morfina dànno tregua al malato. Contemponaneatnente va seguita una diligente cura generale: dietetica (latte, uova, farinacei, polvere di carne, carne cruda, da proscrivere il brodJo e i gmssi) e medicamentosa (mcodilato sodio p. iniezioni (soluz. 10 %) , fosfati sodico e di calcio 5-10-20 gr. pro die nel latte).

t. p. (580) Opoterapia del morbo di Parkinson. La prego volersi compiacere cli rispondermi nella rubrica « Piosta degli atboinati » con 1o !>Seudonimo U. V . 1 alla seguente dom1a.nda : Se sia mai stata adoperata l'opoterapia e con quale successo nella cura del morbo di Parkinson. Rin;g raziandola. Povegliano Veronese. U. V. 1

La cura oI>Oterapica nel morbo di Parkinson · ha seguito in tutti i mutamenti e capricci, la rifioritura delle teorie di questi ultimi a.:hni: non un solo estratto di una sola glandula è stato tentato, mia1 estratti di diverse glandole, associati e isolati: estratto delle paratiroidi (Berke· ley, Dana), estratto dell'ipofisi (Parhon e Urechie), ipofisi e pairatiroidi (Parhon e Goldstein), tiroide ·(Mobius .~9 Lundl:org), ecc. Il risultati sono statiif in gener~ negativi; qualcuno ha trovato miglioramenti per quel che riguarda l 'i pertoniaJ il riposo più tranquillo degli ammalati; però chi legge ha l'impressione che nemmeno lo sperimentatore sia convinto dei vantati effetti !

t. p. (581) Le sa.rei gratissimo se nella e Posta degli abbonati » vorrà usarmi la cortesia di volermi indicare un trattato che parli di balistiC'a C'Jn speciale riguardo alle ferite d'arma da fuoco in rap1>orto alla 1nedicina legale. . Per quanto abbia cercato non mi è riuscito possibile trovarne uno che dilucidi profondameute le possih11i modalità che esse presenblno. Cav. Dott. Ignazio Frassetto. Nulvi. Recentemente due studiosi belgi il cap. dntt Welsch ed il prof. Genonceaux hanno pubblicato sugli A rchi'Ves Internationales de Méàec;int Ll·

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SUIONB· · PRATICA

.. gale, un interessantissimo layoro sulle ferite di arma da fuoco, in rapporto alle c:iuestiC1ui medico-legali. Di autore italiano esiste poi lo studio dd generale medico prof. Imbriaco sugli effetti delle moderne anni da fuoco, memoria moltiJ p:trticolareggiata e ricca di dati statistici e spe.L;!11 te11tali, che è stata anche pubblicata dal Giornale di Medicina Militare. (}. M.

· (582) Prego indicarmi da. chi potrei acquistare il CI 914 ». \ Da quale editore potrei forninni dell 'A rcki'Vio italiano di clir,,ica medica i892 (II puntata)? Con stima e ringraziamenti. Villa Penna (Teramo). Dott. Filippo !annetti. Il « 914 » (neosalvarsan) si può acquistare per mezzo di qualunque farmacista. Il rimedio viene fabbricato e tmesso in commercio dalla casa Meister, Lucius u. Briining, Hochst/ M. (Germania), la quale tiene un deposito anche a Milano.

J. u. Per l'acquisto dell'Archivio Italiano di clinica medica può rivolgersi presso un buon libraio. (Loescher, Hoepli). .t ·loe aL. P. 11•

(583) La prego si compiaccia indicarmi nell~ ' Posta degli abbonati » qualche pubblicazione recente che tratti diffusamente dei var1 metodi moderni di cura della tuba-colosi p<>lmonare, tanto fa~teutica che siero:=vaccinica. • . Scano Montiferro (Cagliari). Dott. S. P. Bandelier e Roepke, a: Die Klinik der Tuberkulose », Wiirzburg, Kurt Kabitzsch, 1912; mk. 13 .50, rileg. 15. « Thérapeutique des maladies respiratoires ecc. », della Bibliothèque de Thérapeutique, Paris, J.-B. Baillière, 1911, rileg. fr. 14. Castaigne e Gourand, « La Tuberculose >, Pa· ris, A. Poinat, 1912; fr. 5. Epstein, « Diagnostisch-therapeutische der Tuberkulose », Berlin u. Wien, Urban u. Sl·hwarzenberg, 1910; mk. 5. Gerhartz, « Taschenbuch ... der Tuberkulose >, ivi, 1913 ; mk. 5. R. B. (584) Prego indicarmi nella « Posta degli abbonati» una completa ed esauriente monografia sui sistemi di fognatura per città con de-

purazione biologica dei liquidi delle fogne, ed in quali dei più recenti trattati di igiene si parli diffusamente cli tali sistemj. Ringraziamenti vivissimi. Volturara Appula. Dott. Antonio Rivo, acb. n. '2190 Nel «Trattato di igiene 1e sanità pubblica 1 di L. Pagliani, la questione della depurazione biologica delle acque di rifiuto è esposta con sufficiente larghezza. Per avere notizie complete sull'argomento consultare le « Recherches sur l'épuration biologique e't chimique des eaux d.'égouts > che Calmette, in collaborazione coi suoi allievi, va pubblicando in una serie di annuali monografie (Ed. Masson, Parigi). g. s. (585) Desidererei sapere se il microbo della . tubercolosi, J.>dopo le disinfezioni praticate dal- l'Ufficio d'~jjene con una soluzione di sublimato al 5 per mille, possa continmue a vivere, e se un.ai casa così disinfettata sia ahi tabile senza pericolo alcuno. Spero di poter leggere quanto prima la ri' sposta nella rubrica « Posta degli abbonati ». Rin.g raziando sentitamente. Molitemo. Dott. Paolo Galante. Se la disinfezione è ben. fatta non c'è più pericolo alcuno. R. B. I

(586) Pregherei di xispondere, nella "Posta degli abbonati», a questa domanda: Quale sarebbe la· formula di quella specialità che va sotto il nome di «Ristoratore dei cape!· li (CI Hair's Restorer ») che, a quanto .si dice, impedisce la caduta dei capelli, ne promuove la crescita e ne ridona il primitivo colore (se bianchi li fa diventare neri, ecc.). Ringraziamenti. Abbonato N. 1756. Non conosciamo la composizione di questo e di altri preparati del genere. V. M. (587) Gradirei conoscere a mezzo della: rubrica « Posta degli abbonati » della Sezione pratica, se e quale cura specifica esiste contro l'erpete prepuziale, con diffusione al ghiande, avendo essa forma morbosa, verificatasi, senza causa apprezzabile, . in individuo immune da qualsiasi affezione specifica, resistito sinora ad ogni trattamento terapeulico. Ringraziamenti vivissimi. Abb . .n. 6252. Legga la risposta! pubblicata nel fase. r 0 , pagina 23, sot1n il n. 573. (23) ,


IL POLICLINICO

V.ARIA. Il kubisagari o malattia di Gerlier.

Una nutova malattia si è rivelata : il kubisagari o malattia di Gerlier. La storia ne viene riferittt da P. L. Couchoud, in un articolo molit o documentato apparso nella Revu.e de M édecine del 10 aprile i914. Finora la malattia è conosciuta soltanto in due territori molto limitati: sulla frontiera franco-svizzera e nel Giappone. Ha carattere enderùico e di stagione, poichè si presenta solo dal maggio all 'ottobre. Colpisce alcuni animali domestici non meno dell 'uomo. Verrà osservata anche altrove? È probabile, ora ch 'è s tata differenziata quale entità m~rbosa. Ma per il momento chi ·v uole studiarla deve rag- g iungere il villaggio di Achinobè, nel distretto di Aomori, al Giappone, ove il dott. Nakano studiò il kubisagari (questo nome significa abbassa-collo o collo flesso in giapponèse), ovvero i dintorni di Ferney, ove, al tempo stesso, il dott. Gerlier scopriva una sindrome morbosa a cui è rimasto legato il suo noine e ch'è identica al male giapponese. A Ferney la malattia di Gerlier era già nota volgarmente sotto il nome di tourniq uet. Il tourniquet era un arresto brusco che si produceva durante il lavoro. Il pecoraio non poteva più mungere, il cont adino non poteva più falciare o zappar e: una paralisi colpiva le braccia, la testa si abbassava; il paziente non vedeva quasi più e titµbava invece di camminare. Tutto passava dopo alcuni minuti; ma tornava dopo un certo tempo, durante il corso dell'estat e; dal • novembre al maggio il tourniqueit non esiste.' va p1u. Gerlier vide e studiò- parecchi malati ; fu persino testimone d'una ver a epidemia, nel luglio I886, e raccolse con cura un gran numero di osservazioni, eh 'egli riassunse in una memoria su di « una epidemia di vertigine paralizzante ». Al Giappone il dott. N akano, tornando un giorno a casa, s'imbattè in un contadino raggomitolato, col dorso curvo e la testa bassa. Egli lo interrogò : nessuna risposta. Dopo un certo tempori il contadino si raddrizzò : «Scusatemi, disse, non potevo parlare. Io sono kubisagari ». « Che è questo? », chiese il medico. «Uno stato jn cui cadono spesso le persone del mio villaggio in estate )) rispose il contadino. Egli veniva a farsi curare non già pel k'ltbisa,gari, che da lui ·veni,~a a ttribuito a fattucchieria («un mprto abbruidonato è s u di me l} diceva), ma per ~tn ascesc;o. L'ìucoutro interessò il medico giapponese, il quale a sua 'olta si mise a cercare dei malati ed :-t tentare cli farsi un'opinione. (24)

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Se si riassumono le osservazioni !accolte, si deduce che il· male consiste in acceS5i, i quali sopravvengono solo di estate e solo di giorno, durano dieci minuti incirca e sono caratterizzati · dalla flessione del capo in avanti e dal curvarsi del dorso, con addormentamento o paralisi parziale degli arti e .caduta delle palpebre; questi accessi vengono provocati in specie dai movimenti e dalla posizione dei coltivatori, qu~Lhe volta anche dal ·movimento di cose o di persone; gli accessi svaniscono col riposo. Tre sintomi erano caratteristici per Geirlier: la paralisi muscolare, una specie di torc~collo doloroso e la ptosi delle palpebre con obnubilazione della vista. Da essi il nome di vertigine paralizzante. Ma d'onde proveniva il male?· Gerlier sospettò l'esistenza. di un , virus, poichè il tourniquet col piva ~pesso parecchie persone di una stessa corte. A vev.a una predilezione per gli st allini · e sopratutto per i pecorai. Presso Ferney, a Varsoix, il dott. David os• servò dei fatti similari. Ma sopravvenne l'inverno e non si trovò più un malato. ~iò accadeva . nel i 886. Nell'agosto 1887 a Ornex, in una stessa corte 8 persone su 12 furono colpite. Si constatò 1'inizio brusco degli accessi e si rilevò che i soggetti i quali si allontanarono non ebbero accidenti . Esistevà 'dunque un principio infettivo localizzato nelle stalle? Si poteva crederlo. A Colovrex si trovò una stalla ove 4 pecorai su 5 furono colpiti: due lo furono i5 giorni appena dopo il loro • arnvo . Gerlier credette dunque a qualche microbo . produttore d'una tossina paralizzante. I medici dei dintorni studiarono a loro volta il problema, e frugando nei loro ricordi, si risovvennero di epidemie analoghe anteriori. Un po' alla volta si sprigionò una nozione nuova: l'irregolarità del male. Durante un estate era raro, durante un altro se ne presentavano vari casi. Un anno infieriva in un villaggio, un altro anno in un altro villaggio. E si vide che colpiva anche i polli e i gatti. Tutti questi fatti vennero assodati anche nel Giappone dai dottori Nakado e Miura. E avendo avuto contezza delle idee di Gerlier sull'origine stabulare del male, essi le confermarono con le loro osservazioni. Insomma, cosi nella Svizzera come nel Giappone parve che si avesse da fare con una ::ievrosi d'origine probabilmente infettiva, da classificare accanto al tetano e alla rabbia, che colpisce l'uomo, il gatto, il pollo .... Ma dopo il 1900 Gerlier non ne ha più osservato nc.ssut;t caso nel villaggio ove lo scoprl . Invece continua


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SEZIONE PRA'rICA

a presentarsi nel Giappone, ove Couchoud è andato a studiarlo. I dati ch'egli aggiunge alle nostre cognizioni sono questi: il male è molto frequente tra i lattanti ; benchè raro nell'inverno, può però presentarsi ; lo stesso soggetto può esserne colpito ogni anno, per un lungo numero d'anni. Il dott. Couchoud ha cercato il microrganismo • dell:a, malattia di Gerlier. Ne ha trovato uno, un cocco, nel liquido cefalo-rachideo e nel latte. Sembra ch'esso conferisca il male ai gatti. Ma ricerche ulteriori si rendono necessarie. Ne occorrono anche sulla distribuzione cosi strar:a della malattia. La questione è posta. Non è ancora risolta : c:e ne vuole ' Ma è abbastanza progredita perchè meritasse di venire segnalata ai pratici. (Da un articolo di H. De Varigny, in La Belg. Méd., 21 giugno 1914). R. B.

CENNI BIBLIOQRAFICJ. (Non si recensiscono che i libri Pervenuti in dono alla RedazCon.e)

A. MUTO. Sull'arteriosclerosi intestinale. roli, Tipogr. Reali, 1913.

Ve-

Alcuni capitoli di patologia hanno una suggestione nel titolo, che loro conferisce non so più se la difficoltà dell'argomento, il carattere di attualità perenne, gli sforzi immani di studiosi, che hanno tentato i problemi poderosi. Nel grande edifizio dell'arteriosclerosi in generale, una dei punti difficili, se non altrettanto importante clinicamente, oscuri per la impossibilità dello sperimento, pe,r la delicatezza delle ricerch) in vivo, è l'arteriosclerosi dell 'intestino : bi~~gna non solo rifarsi ai concetti generali sull'entità morbosa, arteriosclerosi, e sulle sue cause, ma plasmare le cognizioni alla particolare anatomia e fisiologia d~ll'organo, e ricercare nel groviglio delle sintomatologie addominali il filo per la diagnosi c~inica. A tali difficoltà l'A. del volume non isfugge, ma le affronta una ad una in capiteli, che sono una sintesi accurata dell'enorme patrimonio scientifico attuale. Le osservazioni personali, che l 'A. ha potuto diligentemente selezionare in un largo materiale di lunga pratica ospedaliera, gli valgono a ricostruire una sintomatologia, ,ii cui egli con sicura mano detta le note più importanti. For:se se lo studio sarà continuato, an~he le osservazioni anatomo-patologiche, porteranno un contributo valido, e l'argomento è tale c.he solo lungo studio di molti anni può portare decise note anatomo-patologiche, e dirimere dubbi e discus•

S10ll1.

Al lume delle conoscenze fisio-patologiche è condotto un breve capitolo sulla cura. Chiude il volume un'accurata bibliografia: utile è il libro a chi ha bisogno di avere dinanzi un ordinato materiale sparso nelle riviste, un capitolo del tutto trascurato dai libri, belle considerazioni personali di chi con grande amore ha studiato l'argomento. t. p. r

G. ScHWARz. Klinische Rontgendiagnosiik des Dickdarms. Berlin, Julius Springer, 1914. Mk.

IO.

Il libro dello Schwarz notevole oltre che per le considerazioni diagnostiche, per lo studio accurato dei movimenti fisiologici del colon. T risultati delle ricerche dettagliate hanno un. vasto valore teorico e pratito. Egli distingue cvn Faulhaber due forme di stitichezza: l'ipocinetica e la discinetica: questa ultima sarebbe l'espressione di un processo infiammatorio. È svolto in modo completo il meccanismo d'azione dei purganti ed il quadro radioscopico della tubercolos.i ileocecale. Le illustrazioJ;J.i sono numerose e dimostrative. Il libro è da consigliarsi ad ogni medico anche non specialista per la chiarezza di vedute su tutte le questioni che si riferiscono al cc problema del colon )) . p. ALESSANDRINI. H. DETERMANN. Die vegetarische und fieischarme Erniihrung. Albu Sammlung, V Bd., H. 5. Halle a. S., Carl Marhold, 1914. Prezzo Mk. 2.

La

questione del vitto vegetariano o carneo è trattato in questo opuscolo in maniera c~)m­ pleta. Dopo considerazioni fisiologiche generali in cui l 'A. dimos bra se non indispensabile almeno consigliabile ad un uomo sano una prevalenza di alimentazione vegetariana, egli parla a lungo sulle condizioni atte a rendere un vitto vegetariano gradito e facilmente digeribile. Infine passa a considerare le ind~cazioni di una dieta prevalen.t emente vegetariana nelle varie malattie. Il lavoro del Determann arricchisce di un importante contributo la preziosa collezione delle monografie diretta dall 'Albu, perchè oltre ad esporre le questioni più ardue del ricambio in forma semplice ha un valore pratico notevole. P. A. PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. CASTIGLIONI ARTURO. -

Carlo

Goldoni medico.

- Firenze, 1913. GRASSI ERNESTO. - Brefotrofi.o Provinciale di Milano. Relazione generale per l'anno 1913. Milano, 1914. (25) •


66

[-~NNO

IL POLICLINICO

XXII, FAsc.

2]

NELLA v ·ITA PROFESSIONALE. .lssemblea della Federazione degli Ordini dei Medici. Nei giorni 20 e 21 dicembre si tenne a Bologna, nell'Archiginnasio, l'assemblea annuale degli Ordini dei medici che riusci assai numerosa, essendovi rappresentati quasi tutti gli Ordini d'Italia. Diresse i lavori il prof. Silvagni, presidente dell'Ordine di Bologna, che era stato l 'organizzatore del Congresso. Per Roma erano presenti i dottori Ballerini, Villa e Venere. L'ordine del giorno comprendeva numerose ed importanti questioni · attinentisi particolarmente al funzionamento della legge sugli Ordini ed alla sua interpretazione. Il presidente federale dottor Filippetti ricordò, con elevate parole, il lavoro alacre e fecondo del consigliere defunto dott. Alfredo Garofalo e fece il rendiconto morale sull'opera spiegata dal Consiglio nel decorso anno. Sulle comU111icazioni del presidente si sollevò una vivace ed ampia discussione, che si chiuse con un ordine del giorno di sfiducia, votato a g1andissima maggioranza, talchè il Consiglio dovette rassegnare le sue dimissioni. * **

Un argomento che diede luogo a lungo dibattito fu quello della sede federale, sostenendosi da molti che questa dovesse essere Roma, da altri invece che la Federazione risiedesse ove si trovava il presidente. Prevalse questa seconda tendenza. Gli altri argomenti furono quasi tutti demandati, per lo studio, al nuovo ·Consiglio federale.

***

Assai apprezzata, da tutti i congressisti, fu l'idea di farli assistere ad 11na lezione tenuta dal prof. Murri nella clinica di S. Orsola. Il Maestro, vivamente applaudito, parlò da par suo, della missione del medico ed ebbe modo di soffermarsi sull'attuale conflitto internazionale e sulla neutralità dell'Italia. Trattò poi della sifilide viscerale e della necessità di prontamente diagnosticarla per evitarne i danni irreparabili.

** *

Il nt1ovo Consiglio federale riusci composto

con1e seg11e : presidente, prof. Luigi Silvagni; consiglieri : Altichieri (Ligt1ria) ; Ballerini (La?..io) ; Bentt'\'"egna (Sici]ia) ; Boccasso (Piemonte) ; (26)

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Braccini (Umbria) ; Cappelletti (Venezia) ·; Contuzzi· (Campania); Cortelli (Abruzzo e Molise); Dal Prato (Romagna); De Plano (Sardegna); Ferruta (Toscana); Forlanini (Lombardia); Grandoni (Calabria) ; Mandragora (Puglie) ; Ruzzini (Marche); Secchieri (Emilia). Il Consiglio, costituitosi immediatamente, tenne seduta la sera del 21 e nominò: vice-presidente, Cappelletti; segretario, Dal Prato; cassiere, Rnzzini. La sede della Federazione degli Ordini dei medici! è dunque a Bologna, piazza: Galvani, Archiginnasio. E. •

I

Gli officiali medi~i di complemen'6. Mi si conceda di scrivere 11,na. parola in proposito, parola disadorna e modestai, ma informata ad un proifondo senso di sincerità e di giustizia. Il chiarils.simo1 collega dottor G. L. Gestro ha giustamente e nobilmente detto : « IDI caso di mobilitazione dell'Esercito, nell'inlteresse del servizio, ben altri serl problemi da.. risolvere nel Gorpo sanitario1, ben altri provvedimenti d'urgenzai # prendere che quelli della pil"omozione di un tenente a capitano1». ' E sta bene, ma non è men vero che non tutto si riduce ad unai miserabile questione cli gal lowi o di filetti; no, il fatto ha un'importanza a~or maggiore. La posizione del! 'ufficiale medico .in congedo \~ . è un po' diversa dai quella dell'ufficiale 1n congedo ÌDl g·ene~e. L'opera del pri!mo è opera es~ senzialmente tecnica, che resta pur sempre la stessa, sia che si svolga nell'ambiente militare sia fuori, nel mentre il secondo in generale - a meno che non sia tutti i momenti rich.10ma,t o in servizio - viene a poco a poco ~ perdere quel razionale allenamento teori~ e pratico alla funzicmi militari, poichè in generale sivolge la sua attività i.DJ un campo essenzialmente diverso. Perciò sarebbe giusto che all'ufficiale medico in congedo venisse riconosciuta mercè un più rapido avanzamento la personale idoneità a funzioni direttive e di comando superiore che logicamente glil derivano dagli acquisiti titoli scientifico-pratici e dalla maggiore esperien.z a. Kessuno pensa a negare l'educazione squisita, il senso di collegialità, il cameratismo dei colleghi dell'Esercito e della Marina, ma appunto il 11on ritrovarsi nella posizione di grado adeguata alle proprie condi~ioni di età e di car-


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SEZIONE,

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riera, ingenei:a ltlfell'unas e _nell'altra par·t e l'imbarazzo, il ma.11essere, qualche volta il mali11teso ed il malumore, quasi sempre, nella miglior.e delle ipotesi, la paralisi di felilii iniziative e di preziose fattività personali a tutto dairuno del servizio. E ciò senm1 parlaire dei magg.iori danni, che in caso di morte in servizio verr.e1:1ber-0 a ricadere sulle famiglie dei colpiti, essendo in tale disgraziata evenieinrza le pensioni liquidate in base ad un grado anzichè ad un aJtro. In concluJSiikme, a mi-01 modesto modo di vede:rie, satrebbe giustiziai da parte del competente Dicastero, prOJVVedere in propo~ito e sollecitamente. Ed i[ momento sarebbe in tanto più opportuno in qu:anto il Coo-po sanitario militare ha la somma vientura dii aver.e a s.uo capo supremo il tenente generale L. Ferrero di CavallerleOlllte dal cuore e CLalla mente aperti ad ogni idea generosa. di equità e giustizia. S. Paulo (Brasile), 1° di·c embre 1914. Prof. Dottor ERNESTO TRAMONTI. 1

*** Assemblea dei capi di uffici d'igiene. - Il 21 dicembre si è adunata a Bologna l'assemblea generale straordinaria dell'Associazione degli ufficiali sanitari capi di uffici d'igiene. L'assem• blea esaminò un progetto di regolamento generale per gli Uffici d'igiene formulato r'ilal pro.fessor Vivante, che è stato incaricato di redigere, in seguito alla discussione, il testo definitivo. Si è proceduto alla elezione delle cairiche.

rRA'l'ICA

1~ nuovo· Consiglio1 1di rFre·stidAen.za dell' A. N.

All'Assemblea di Bologn1a: è stat~ fatto il sorteggio voluto dal deliberab:Y di Parma per la rinn1)vazione del Consiglio dli: Presidenza, sorteggio limitato a soli tre nomi essendo un posto di vicepresi'd ente vacante per 1a morte del collegai Avegno ; usciro11J0 dall'urna i nomi dei colleghi Brunelli, rieleggibile, Cingolani e Ranelletti, npn rieleggibili. La vtOltazione per la loro sostituzione dette per risultato> la rielezione del c1ot:t. Brunelli1, a piresidente gen~rale, dei dottori Montanarii e Nicola Vacino a vice-presidenti, e del dott. Tonelli a segretario. Per tali risultati il Consiglio di ~residenza res,t a cosi C;)mposto: Presidente generale: Doittor Umberto Brunelli che fi.nq a tutto maggio avrà :i•l suo indirizzo a Bologna, Via· Indipendenza 34. - Vti.'ce-presi- . ·denti : Dottor Ti'to Montanari, Venezia (3. Barnaba 3079) ; Dottor Nicola Vacino, Stroppian~ (Novara); Dottor Lincoln Guastalla, Mantova; Dottor Lorenzo Piazza, Lentini (Siracusa); Dottor Ti·b erio Evoli, Melito Porto Salvot (Reggio Calabriai). - Segretari : Dottor Carlo Tonelli, Vig.atto (Parma); Dottor Ernesto Mattioli, Casalecchi'o di Reno (Bologna). Al Presiidente Generale sarà quindi inviata tUJtta la corrits1p ondenza riguarctante il materiiale da pubblicarsi sul Bollettino «Il Medico condotto », all'infuori di ciò che riguarda i concorsi e le diffide che sarà inviato al dottor Tonelli a Vigatto (Parma) e di ciò che riguarda il movimento dei .s~i e dei cambi d'indirizzo che sarà come oca inviato al dottor Mattiolii a Casa-1vecchio dd R:eno. M. C. -

1

(

F ederazio.f~~ degli Ordini def ·medici. Il neo-presidenfè prof. Luigi, Silvagni di Bologna ha diramato la segu.ente circolare ai signori presidenti dei singoli Ordini : «Nell'accogliere l'onorevolissima nomina che il III nostro Congresso ini ha conferito di presidente della Feder.azione degli Ordini, ho il dovere di porgere il mio grato ed amichevole saluit o agli Ordini federati ed ai colleghi che li presiedono. « Perchè il compito mio sia reso più facile, io invoco la QOOPerazione d.l tutti i miei colleghi, . ' compresi quel~i degli . Ordini che ni()lll $Ono stati rappresentati al Congresso. Io attendo anche da loro la l:ienevole e cordiale assistenza collegiale. La concordia di tutti noi è necessaria per vincere gli ostacoli che ancora si frappongono alla rigogliosa vita degli Ordini e da questa concordia deve trarre forza la modesta opera mia e d~i colleghi che sono stati eletti a comporre il Consig~io federale ».

Sugli scorufinamenti. - La Presidenza dell' Associazione Nazionale dei· medici condotti ha emesso sull'argomento il seguente parere plasmato sulle opinioni manifestate singolarmente dai colleghi, e sopratutto sulle deliberazioni delle adunanze sezionali e regionali che si occuparono dell'argomento: « consigliabile ai medici condotti di restringere la propria attività, nell'interesse stesso del servizio, alla propria condotta, e di riflettere, innanzi di prendere in cura un malato esterno, alla grave respoosabilità che si assume di fronte ai bisogni urgenti dell'infermo ed alle possibili noie ed imbarazzi che potrebte cagionare al collega titolare. «A sua volta perde temporaneamente .i l diritto alla assistenza obbligatoria del medico CO'lldotto, chi non in via d'urgenza si fa visitare da altro sanitario. «Il medico condotto che intende ass11mere in cura un malato non appartenente alla sua con-

n

. (27)


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IL POLICLINICO

dotta non deve mai dimenticare i seguenti suoi doveri: a) deve darne partecipazione al collega titolare e accertarsi che questi abbia ricevuto r egolare congedo e abbia percepito gli onorari dovutigli; b) non deve praticare abbonamenti nè t ariffa inferiore a quella dell'Ordine per le visite fuori città; e) non deve fare recapito in quella famiglia per dare consulti ad altre persone ; d) deve immediatamente ritirarsi dalla cura r est ando sempre consulente, quando per ragione d'urgenza od altra qualsiasi l'infermo abbia do' 'uto ri00rrere al titolare della condotta. « È dovere di ogrui collega astenersi in modo assoluto di recarsi nel territorio di un medico condotto che sia vitima d'isolamento in seguito a persecuzione politica o religi-0sa, dovendo in questi casi il sentimento della solidarietà pred ominare su ogni altra considerazione , .

RISPOSTE ! QUESITI B ! DOMANDE. (4931) Sessenn7.:1i - Identificaziorne di cadaveri. - Il Dott. M. A. G. P. da F. desidera conosc~re se nello aumento sessennale dello stipe11dio al medico condotto debba essere cons iderat a l'indennità di viaggio, l'alloggio e lo asseg110 quale ufficiale sanitario e se abbia il medico diritto a compenso per lo accertamento delle morti avvenute per ferite a seguito di inviti del1' Arma dei RR. CC. Il sessennio si calcola sullo stipendio, escluse altre indennità ed assegni, come quelli da Lei it1dicati i1el quesito. Si h a diritto alla trasferta nei' casi di visita diretta ad accertare l'esito letale d11 ferimenti·. Deve provvedere a pagarla, chi ha chiamato il m edico. (4932) Visita delle c.Mni da macello. 11 Dott. S. P. da S: M. desidera conoscere se possa rifiutarsi ad eseguire la visita d elle carni da macello in un posto dove esiste il veterinario condotto. Dal momento che sul posto esiste il veterinario condotto spetta a lui di eseguire la visita delle carni da macello. Il detto funziona.rio deve distribuire in modo le sue quotidiane operazioni professionali da pot er soddisfare anch e a detta visita. In tali condizioni E lla può l:en rifiutarsi ad eseguirla. (4933) Pagamento di prestazioni mediche. -Il Dott. N. .!\... da R. V . chiede con °'5cere se a,·endo prestato cure mediche a due operai, contro cui ha ottenut o sent enza di condanna, possa, i11 \•ista della loro nullatenenza, notificare la sentenza di condanna al Comune od alla Congregazione di carità del paese d'origine. (28)

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Il Comune o la Congregazione di carità de] paese di origine hanno, in determinate circostanze, l'obbligo di pagare debiti di spedalità, ma non il compenso di cure mediche prestate a . domicilio ai propri connaturali. È inutiie, quindi, che proceda alla notifica della sentenza ai sopradetti enti, giacchè essi non hanno alcun obbligo di pagare debiti privati. Lo stesso dicasi per quello che appartiene a codesto Comune, che non era compreso nello elenco dci • poveri. (4934) Farmacia - Vendita di prodotti a dose e /orma di medicanie1'ito . - Il Dott. A. A. da B. desidera ~onoscere la disposizione ;.>recisa della legge che vieta ai farmacisti di somm11•istrare alcun medicamento senza la ricetta del medico salvo le sostanze medicamentose la c11i vendita è lecita a tutti. L'art. 57 del testo unic-0 delle leggi sanitarie modificato dalla legge 22 maggio 1913, n. 46<.i, dichiara che nelle farmacie deve effettuarsi la vendita dei medicinali a forme e dose di medicamento. Or poichè l'ordinazione di medicinali a forme e dos1e di medicamento è compito de: medico, ed è compendiata nella ricetta, e chiaro che il farmacista nella vendita di dette s'"'stanze a forma e dose di medicamento, non può prescindere d.alla ricetta. Se compilasse egli Oti altri, che non sia medico, la ricetta, cadrebbe nella contravvenzione prevista dallo articolo 54 e 53 del precitato testo unico. L'obbligo dell'l ricetta nella spedizi'Olle di medicinali risulta inoltre dagli articoli 61 del testo unico e dallo articolo 78 del regolamento 3 febl::Taio 1901, n. 45. (4935) Lice·n,ziamento per termine di pro'Va. Il Dott. M. S. da A. chiede conoscere sie sia lecito ad un Comune porre nel proprio capitolato che il licenziamento del medico condotto per fine di ferma possa essere disposto due, anzichè tre mesi prima che il biennio si compia. Non è legale e merita annullamento una disposizione del genere perchè palesemente contraria al disposto dell'articolo 32 della legge sanitaria. (4936) Elenca dei poveri. - Il Dott. X. Z. da P. desidere conoscere se la vertenza sorta fra i medici di Cremona per la formazione e la revisione dello elenco dei poveri sia identica a quel~ la che egli ha col proprio Municipio e se sia legale che il sindaco rilasci ad individui non iscritti n ello elenco dei poveri dei certificati di povertà, che li abilitano ad essere ammessi alla cura ed assistenza sanitaria gratuita. Non conosciamo la vertenza che dice esistere in Cremona per lo elenco dei poveri. In tesi gnerale crediamo equo e giusto che il medico ottenga rifazione di danni per la mancanz.a del•


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SEZIONE PRATICA

la revisione annuale dello elenco dei poveri , giac·chè l'inadempimento di tale funzione di legge, lo espone a subire s pesso forti diminuzioni di introito professionale. Ed ~ u 1.tiversalc pni·n cipjo di diritto che colui che per fatto suo o per negligenza cagiOl!la danno ad u11 altro, è obbligato a risarcirlo. Non possiamo poi approvare l'espediente invalso di munire di appositi certificati coloro che chiedono gratuito pre~idio medico-chirurgico. L a legge vuole . che la prova della povertà, risulti· d.a unica fonte, cioè, dallo elenco. Se l'individuo è in questo compreso, ha diritto a cura gratuita, non l'ha chi non vi è compreso. Il medico può anche rifiutarsi a ricevere gratuitamente in cu:ra l'apportatore del certificato. Il sindaco può provvedere in tal modo solo pei poveri di passaggio. Crederemmo opportuno che Ella, a salvaguardia dei p·r opri interessi, notificasse atto l egale di protesta contro il Comune, dichiarando che inizierà giudizio per danni se fra un mes.e non sarà provveduto alla annuale r evisione dello elenco dei po• veri. (4937) Monte Pensioni - Ricchezza moJbile. 11 Dott. G. P. da R. L. desidera conoscere se può chiedere la rivalsa della R. M. e del contributo Monte Pensioni in un Comune ove ha servito per diversi m esi come interino. Non è ripetibile la R. M. pagata sull'assegno mensile riscosso come interino, perchè la R. ivr colpisce tutti indistintamente gli stil?t°l).di, , gli assegni, le paghe, ecc., senza rìguiardo' .alla ·specie della nomina e del servizio se, cioè, stabile o provvisorio. I contributi• Monte Pensioni durante l'interinato avrebbero potuti non essere paga ti. Dal m·omento però che lo furono, non si possono più richiedere in rèstittizione perchè varranno ·a <a!minuire "11 periodo di tempo necessario per lo acquisto del diritto a pensione e sono ritenuti quindi come volontariamente pagati. (4938) Ufficiale sanitario. - Il Dott. R. S. da V. espone ch e in un paese vi sono tre m edici di cui uno libero esercente e due m edici con, dotti. Questi ultimi sono forniti del diploma di ufficiale sani·tario. Il lil:ero esercente non possiede alcUJll titolo. Chiede conoscere chi di costoro dovrebbe essere ufficiale sanitario. Per legge dovrebbe essere il libero esercente . Però costui deve fare il concorso, che sarà bandito dal pr efetto della p rovincia, a tempo opportuno. Doctor ]USTITIA. Pubblicbere1no pr.01ssimamente : . BRECCIA, Sul pn,eiiniotorace artificiale . DI l\1ARZIO, SuLla tecnica della cherato-sclero1.. irid ecto1nia. FISICHELLA. La cura dell}ulcera cro1iica 'Vttl'Vare .

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CONDOTTE E CONCORSI. . t\.RENA . (Catanzatro). Condotta consorziale con Acqui, Dasà e Dinami. t. 2000 e L. soo per indennità cavalcatura. Limite d'età anni '35. Scadenza 15 gennaio. · BAGNO DI ROMAGNA (Firenze) . - Condotta di Val di Bidente (IV); kmq. 98; abitanti 1622; L. 3000 p. poveri, con due sessenni, L. 700 p. gli abtiienti e L. 600 cav. lorde ; L. 500 per disagiata residenza ne tte cli R. M. Scad. 15 genn. Serviizio entro 15 giorni. Docum. all'Ufficio comunale che risiede a S. Piero in Bagno.

*

BIBBIENA (A rezzo). - 2.. c0t11dotta; L. 3000 lorde, tre sessenni, L. 600 per cavale. ; obbligo di prestare servizio nell'Os pedale locale col compenso che verrà concesso da quell'Ammiinis trazrione. Età l·imite anni 40. Servizio in qualche ospedale pubblico. Scadenza 20 gennaio. BOSNASCO (Pavia). Condotta piena; abitanti 1021; L. 3600. Facoltà del nominato di chiedere e ntro il tdennio trasformazione in con~getta libera. 7Scadenza 20 gennaio. ·9.BOVES (Cuné.o). Condotto; L. 1700. Scadenza t5 gennaio. . BURGIO (Girgenti). - Condotta ; L. 2500 nei poveri. S cadenza 31 gennaio. CAPRESE-MICHELANGELO (Arezzo). A tutto il 20 genn.. condotta; L. 3900 p. poveri, L . 6oo p. abbienti, L. lOO p. l'a. f., L. 100 come U. S.; un triennio ed un sessennio del decimo; al lordo di R. M.; alloggio; obbl. cav. Ab. 3000. Età massima 60 anni. Servizio entro 15 giorni. CASALETTO SP ·\RT.\1~0 (5,aler110) . - Conclotto gener.; L. 2000 oltre L. 250 se U. S. Scad. 30 genn.

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CASTIGLIONE DJORCIA (Siena). - 2· cood-O'tta .piena; L. 3000 lorde e L. 700 per cav. obbli·g-atoria ; L. 0.50 per ogni visita oltre u·n km. dalla residenza; due sessenni. S ervizio entro 15 giorni. Scadenza un mese dal 5 gennaio.

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CHIANCIANO (Sie'na). - 1• condotta; cura piena; ab. 2988 di cui 1696 in campagna; due zone; L. 3225 lorde e due sessenni; L. lOO per supplenza. Scad. 15 genn. Servizio entro 20 g. CITTÀ DI CASTELLO (Perugia). - Aiuto chirurgo ; nomina bienna le: L. 2400 lorde. Servizio entro 30 giorni. Scad. 15 genn. Il posto h a carattere di perlezionamento, noni di condotta. CROSARA (Vicenza) . - Medico; L. 3000 lorde più L. 160 quale U. S. e L. 500 cavale., due sessentlJti, SOili poveri. Alloggio. Ab. 3104. Età 45 atllllÌ salvo eccez. regol. Assu nzione entro 15 g iorni. Scadenza 20 gennaio. FALERIA (R oma) . - Condotta; L. 3?00 nette oltre I.1. 120 U. S. Scadenza 20 gennaio. LIMOSANO (Campo basso). - Condotto pei poveri ; L. 1800 lorde. Scadenza 24 gen,n. La locale Societ à Operaia darà altre lire 2200 annue per la cura dei soci . Ri ,-olgersi al sindaco ed al president e della Soci età. LuccA. - Concorso con pro,·a d'esame per ia otta·va circoscrizione rurale e residenza a Moriano S. Gemignano. Popolazione 6600 con 35 (29)


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famiglie pO'Vere. 10° Ciroondario. Ab. 4500; 200 poveri; L. 2500; quattro sessenni. Scad. 15 genn. LUCCA SICULA (Girge'riti). - ~ aperto il concorso fino al 31 gennaio per la 2• condotta medica. Cura p'i'e nia ; popolazione 2600; stipendio lordo L. 2500 annue. MILANO. Consiglio degli Istituti ospitalieri. - Medico vice-ispettore ; L. 3200 nette di R. M. ; quattro quadrienni di L. 500. Titoli ed esami. Servizio notturno. Anno di prova. Docum. al Protocollo del Consiglio non oltre le ore 16 del IO febbraio. Età massima 35 anni. NULE (Sassari) . - Condotta medica; L. 3500 nette con due aumenti. Cercasi intanto medico condotto interino; s tipendio da convenirsi. Ri· volgersi al sindaoo. Scadenza 20 gennaio. PALMIRA (Potenza). - Condotta pei soli poveri; L. I200 lorde. Età non superi ore ai 40 anni. Scadenza 15 gennaio. * PIANDIMELETO (Pesaro) . - Sede dell'Amministrazione consorziale per il servizio sanitario f.ra 3 Comuni; 1° riparto; L. 4500 lorde (L. 3ooò p. poveri e L. I500 p. abbienti) con 3 sessenni di L. 300 e indennità di L. 200 se U. S. ; mese congedo con compenso di L. 187.50 e IO giorni di congedo straordinario. Età massima anni 40. Servizio entro 15 giorni. Scadenza 15 gennaio. Pozzo ALTO (Pesaro) . - Condotto; L. 3900 (ripartite L. 3000 per i pov., L. 600 per i semi-abb., L. 300 cavale. senza obbligo, L. 100 U. ~.); alloggio; assicurazion:e (L . 12,000 caso morte; L . 20,000 per invalidità permanente; L. 8 al giorno caso invalidità tempor.). Scad. 25 genn. ROCCA DI CAVE (Ronia) . - Condotto; L. 3000 più L . lOO per a. f. Scadenza 31 gennaio. ROMA. Ferrovie dello Stato (Direzione generale). - Concorso per titoli a 40 posti di med11co di riparto. Vedi ftasc . l. Scad. 15 gennaio. 1

ROMA. Pio Istituto di S. Spirito ed Ospedali riuniti di Roma. - Concorso per 30 .c.ssistenti med.i co-chirnrghi. Vedi fase. l. Saad. 15 genn. s. lVlARIA MONTE ( Firen~e) . - 2a. condotta pieDlal; L. 3500 lorde, oltre l'assegno per cavale. di L. 700. Due sessenni obbligatori e due facoltativi. Scadenu 24 gennai o. SERRA DEI CONTI (Ancona). - Due condotte; L. 3000 per looo poveri, L. 75 per ogni 100 poveri in più, L. 800 semiabbilentri, L. 700 cavallo; tre sessenni; L. 200 U . S. Popolazione 3052; ospedale. S cadenza 27 gennaio. TERNI (Perugia). Il Comune cerca tre illlterini a ssistenti per l'ospedale ai 9..uali è affidat~ la supplenza delle condotte medico-chirurgiche della città e suburbio. Imminente * concorso al quale a\·ranno preferenza gli interini. Stipendio L. 167 mensili più L. 5 al ~orno per supplenza co11dotte. Rivolgersi Uffic10 sanitario del Comune. Scadenza 14 gennaio. TOANO (Regg io Etnilia). - Condotta residenziale per ab. 5200 dei quaLi 400 p01Veri1 ; territ orio 1no11tuoso, di ett. 10,000, con una maggior lt1ngl1ezza di km. 25 circa; L. 3300 con due ses~e11 11 i, I". 700 indennità cavale., L. 200 per U. S., !-'· 100 p r a rmadio farmaceutico. Età non oltre ;1 50° a11110 c1<.l enza 15 gennaiio.

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VIGANELLA (Novara). - Consorzio; kmq. 25 circa, in montagna; ab. 2415 ; L. 3200 lorde nei poveri (20 % incirca); eventuale estensione alla generalità per alcuni Comun[. Scad. 31 genn. ZIBELLO (Parma) . - Condotta di Pieveottille, in ·perfetta pianura, residenziale; ab. 1674 dei quali 1134 poveri; non occorre cavallo; L. 3soo lorde e .sessenni; capitolato concordato. Scadenza 15 gen-n.aiio. * ZORLESCO (Milano). - Condotta piena. ; at~ tanti 2049; L. 3500 e tre sessen.ni; U. S. L. 100; indennità trasporti L. 300. Scad. 13 gennaio. Medico giovane assumeret1be interinato, anche breve, in piccolo Comune, purchè con popolazione riunita, od assistentato ospedale. Preferiscesi Italia Centrale-Meridionale. Scrivere dott. Vittorio Landini in Roma , fermo posta. •

Sono segnati con un asterisco * i concorsi che ci risultano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie Profes· sionali . Sono segnati con due asterischi ** i concorsi che ci risultano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Sa· nitarie Italiane.

Diffide e boicottaggi : Nuove diffide: Albairate (Milano), Monte S. Martino (Macerata), Bosnasco (Pavia). Conferma di diffide : Montalto Pavese (~avia), Revo.Ca di diffi.d,e : Brembilla (Bergamo), Pescaglia (Lucca), Motta Baluffi. (Cremona), Bastiglia (Modena), Tronzano (Novara). La Federazione Nazi,onale fra Le Associazioni del personale addetto alla vigilanza ig~enica, presa visione dell'avviso di concorso bandito il 28 novembre u. s . dalla R. Prefettura di Foggia per la nomina definitiva dell'ufficiale sanitario in 25 Comuni della provincia; considerato che il concorso non è giustificato, e che le condizioni di stipendio sono inadeguate alla importanza della funzione ed al complesso esame richiesto; a tutela dei diritti legalmente acquisiti da alcuni degli attuali uffi:ciali sanitari incaricati; in attesa ehe con opportuni emendamenti alla vigente legislazione sta in tutti i Comu11i rinvigorito l'istituto dell'ufficiale sanitario con la determinazione chiara ed uniforme della sua posizione giuridica ed economica; proclama il boicottagg-_io del concorso per il posto di ufficiale sanitario nei 25 Comuni seguenti : Alberona, Biccari, Margherita di Savoia, Motta Montecorvino, Ortanova, Roseto Valfortore, San Ferdinando di Puglia, Stornarella, Stornara, Vieste, Voltuirara _.t\ppula, Volturino (Circondario di Foggia) - Carlandina, Carpino, Chieuti, Ischitella, Peschici, San· Paolo Civitade, Serra Capriola, Vico Garganico (Ciroondario di ~an Severo) Castelluccio dei Sauri, Castelluccio Valmaggiore, Celle San Vito, Deliceto, Panni (Circondario di Bovino). Rivolge caldo appello alla soloidarietà dei colleghi rer-chè, a tutela del decoro e de~li interessi morali ed economici della classe, s1 astengano dal partecipare al concorso, rifiutandosi di ass11mere, sia pure internalmente, l'incarico di ufficiale sanitario nei detti Comuni. Il presidente : Prof. Tito Gualdi. Il segretario: Dott. G . Palomba. Ci si comunica dalla Sezione provinciale aretina dell '_.t\. X. l\I. C. :

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« È diffidata la condotta del Comune di Bib-

biena, perchè a cura piena e con stipendio insufficiente (L. 3000 lorde, più 600 lire per indennità di cavalcatura, per la cura mediro-chirurgica di 4324 abitanti). - Si noti che la m.~g­ gioranza della p.o polazione è costituita da persone che potrebbero retribuire il medico, e che la quota dello stipendio assegnata per la cura dei poveri è di sole L. 1700. È diffidato il Comune di Castiglion Fiorentino perchè ha voluto . ad ogni costo mantenere in due condotte vacanti il sistema della crura piena. Si noti che in data 14 dicembre 1913 fu emesso un decreto del Governo del Re, nel quale veniva imposta al Comune suddetto la condotta residenziale; ma l'Amministrazione comunale mostra di ignorare il contenuto di questo decreto reale ed apre il concorso a tutta cura. Si avvertono quindi i colleghi ù'i non lasciarsi a)lettare dall'insidioso ai1mento di stipendio e si pregano di non conoorrere. Dott. Pietro Barbiera Segretario della Sezione aretina dell 'A. N. M·. C. » : ·

MILANO. - Il Consiglio degli Istituti ospitalieri ha aperto il concorso al « Premio Dell 'Acqua» di L. 414.81,' da conferirsi all'autore della migliore memoria o tema libero di medicina o di chirurgia o medico-chirurgico, seri tti in buo_g ua 1•ta lia.na.. na 1.:1 .l'.1lll· . . Gli aspiranti al premio devono essere med1c1 supplenti od assistenti presso l'Ospedale Magg~ore ~i Milano e .n on avere oltrepassata l'età di anni 35· Le memorie dovranno, secondo le consuete forme accademiche, essere contraddistinte da un'epigrafe ripetuta sopra una scheda suggellata contenente il nome dell'autore e dovranno essere presentat~, all'UJD.cid di protocollo. de] Consiglio non p1u tardi delle (.'ìte 16 del giorno 30 dicembre 1915. p

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

BOLOGNA. - Il dott. Zanotti Piirro è nomi nato assistente in medicina legale. CAGLIARI. - Sono nominati aiuti i dottori : Lanza Luigi in clinica medica, Zagari Eugenio in patologia medica. CATANIA. - Il dott. Casati Pietro è ino.minato a.ssistente in medicina operatoria. GENOVA. - Il Dott. Cagnetta dVincenzo è nominato assistente in medicina operatoria. MODENA. - Il prof. Sperino Giuseppe, ordinario di anatomia 11mana, è nominato preside della Facoltà di medicina e chirurgia. NAPOLI. - Il dott. Carere Girolamo è abilitato alla libera docenza in patologia chirurgica. ROMA. - Il dott. Galassi N·aldo è nominato assistente in1 medicina legale. CUNEO. - Il dott. Lilla Italo è nominato membro del Consiglio l>rovinciale di sanità sin~ a tutto il 1915, in sost1tutZione del dott. Bunell1 Luca, dimissionario. 1

NOSTRE CORRISPONDENZE. LETTERE DA PARIGI. Le ferite in guerra. - Il dottor Hartma.nn comunica rul'Accademia di medicina che nelle ferite dell'attuale guerra esiste una grande proporzione di! fratture, che sd rivelano per la presenza di frequenti scheggie ossee. La più gran parte di tali ferite è dovuta all'artiglieria (169 volte su 268 casi raccolti dal dottor Hartmann). Per ciò che concerne la gangrena, gassosa il dottor HartmannJ è d'opinione che I 'iniezione i·nterstiziale di acqUJa ossigenata non ISlerve ad altro che a p,e rdere tempo. Bisog.n a piuttosta disilnfettare energicamente e completamente il focO!laio iniziale e sbrigliare le parti invase; in tal maniera si potrà sperare di salvare i membri colpiti, m.a se il pr.oceJSLs.o ha invaso tutto l'arto, bisog.nerà senza indugio procedere all'amputazione. I dottorli della marina Couteaud e Maille ri· feriscono su di un aaso di carbonchio che ha complicato una ferita. del dorso che si presentava con caratteri' benigni. I sintomi furono del resto russai indecisi, e la diagnosi fu potuta fare in base all'esame batteriologico degli 11mori della ferita. Questa! osservazionJe è la sola eh.e sia stata fatta su 7000 feriti curati' all'osptdale di Cherbourg. I 1npotenza 1ier'VOSa fwizio·nale dei feriti. -

Un certo numero1 di f·e riti, come riferilSce il dottor Sollier all'Accademia di· medicina, bènchè oQUariti delle loro lesioni, resta.mo. nell'impossibilità di servirsi del memt1to ferito. Qu:· sti postumi del trauma debbono ISleconldo il Sollier dividersi1 in p.arecchie categorie. Alcuni soggetti, forniti di emotività particolare, temono di muovere il loro arto" che fu ferito e si oppongono a che si faccia il più piccolo movimento. Altri, isterie.i, sono affetti da contratture che di pendono da tale causa. Una terza serie è formata da nJevropatici che hanno perduto il potere di rappresentarsi mentalmente ~ movimenti da eseguire. Ci sono finalmente deglt ipocondriaci che si considerano come dei ma~ la.ti incurabili e agiscono in conseguenzai. Tutti questi malati debbono essere sottopos~ a una cura ch·e sia insieme p1sichica e motoria, nella quale pr.i'ncipalmente dovrà rifarsi l'educazione dei movimenti.

. L'acqila potabile e gli eserciti iri g?terra . Il rifornilmento in ·ocquai potabile degli eserciti in campagna è uno dei problemi dei più. cliffi~ cili a risol\·ere in1 modo soddisfacente . D1vers1 (31)


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sistemi sono mess.i 1n opera al presente, sia quella già precedentemente immessa, si troverà in ebollizione al momento in cui la botte sarà usando degli apparecchi speciali, sia impiegando dei prodotti chimici particolari. Ma data piena di liquido, ciò che domanderà in tutto 6 la grande estensione delle attuali f110nti di minuti. battaglia, questi sistemi sono tutti p.irù o meno 11· carro automobile sarà allora fatto partire inadeguati allo scopo da raggiungere. Nell'eser- immediatamelllte e consegnerà ai lo piccoli posti cito francese s i è cer cato di ottenere che non la botte piena1, ritirandone la. botte vuota. I s ia fornita ru :Soldati che acqua bollita. I treni sanitari potrebbero f0tr.n~re collo stesso sisen•izi com petenti hanno anche studiato la stema del vapore per il thè, per i feriti. Alpioosibihità di fornire ai sold.'ati, come si pratica trove siJ possono utilizzare locomotive, caldaie i1egli eserciti russo e inglese, delle leggere ind'o,fficine, ecc. Il materiale esiste e non costefusi,oori di the, ma fino ad (>ra non si è riusciti . rebbe molta fatica il metterlo in opera. a trovare un.a soluzione di applicazione praParigi, IO dicembre I914. tica. Dottor Gon. I prOl.fessori Bordas· e Brocq in uno studio presentatOl in questi giorni all'Accademia delle .. scienze esaminano an1Zitutto ise è possil:iile di COL TURA SUPERIORE. procurare alle truppe in campagna del the in quantità sufficiente, quindi se è possibile forSulla riforma degli studi universitari. nire dell'acqua a 100° , e i.n ultimo se è possa .. bile distribuire tale bevanda ai soldati ogni I professori V. Aducco, G. Atcangeli, D. • giorno. Baldi, De Cesaris-Demel, E. Ficalbi, G. GuarSul pri1no punto, l'esperienza m01Stra che ~ nieri, G. Romiti con una pubblica protesta dapoSlsiibile aromatizza.re UJDJ litro d'acqua impie·· tata da Pisa il 20 giugno 1914, domandano l'agando da dodici a quirndici gra,m mi di thè. Quedesione di quanti hanno caro il Sapere ed il sta quantità è sufficiente a comu.n~care anche buon nome d'Italia per appellarsi al Paese sulle all'acqua il colorito caratteristico. Peir. un eser- proposte della Commissione Reale che dovreb· cito di un milione di soldati occ01rteranno dunbero essere di base ad una legge di riforrn,a deg·li studi uni'Versitari, le quali loro sembrano piutque 15,000 kg. di thè al g.iiorno. Suppooriaano ora che si debba fornire il tbl! tosto atte a peggiorare la legge attuale di quello a una unità di diecimila uomini, distribuita su che a migliorarla per quanto riguarda lo studio di un fronte di 10 chilometri, in1 'ragione di un della medicina. La Commissione Reale vorrebbe litro per uomo ogni 24 ore. Il sistema di diche dalle Facoltà di Medicina uscissero due categorie di licenziati : i dottori in medicina ed i strit1UZione, secondo i professori Bordas' e Brocq, sarà il seguente: cinquanta piccoli posti, ciamedici pratici. Gli aspiranti al dottorato dovrebscuno m11.njtto di una botte della capacità di bero fare un corso di biologia presso a poco come si pratica oggi; i medici pratici, no. Per 228 litri, saranoo distribuiti dietro le linee, in un punito facilmente accessibile pei carri a·u to- questa categoria di studenti universitari · lo stumobili e a una. dilstanza tale che permetta alle d.io è quasi tutto concentrato in qualche clinica solamente. Di più si vorrebbe .che i dottori in truppe CO!Dll:attenti cli riempire i bidoni indi ,·iMedicina non avessero il diritto di esercitare duali per una giornata. Tali piccoli posti sono riforniti nel m odo se- la professione del medico, mentre questo è concesso ai medici pratici. I professori delta Faguente: imdietro e ·yerso il centro della linea possibilmenrte in un punto di fncrocio della fercoltà medica di Pisa dichia.rr"ano che sapendo essi ro,-ia a una distanza di 1 0 chj~ometri circa dai per esperienza che si hanno inscritti nella Fapiccoli posti '-i sarà una stazione munita di una coltà di Medicina. in quanto questa abilita alo cltte caldaie locomobili, come quelle usate per 1'esercizio della professione, così ne avverrà i lavori agricoli, capaci di fornire 200 litri di che con i nuovi concetti informatori di una '\'apore al] 'Olra. legge di riforma 11niversitaria spariranno i Dottori cultori delle Scienze tliologiche, trionferà Ciascuna delle locomobili fornirà il vapore c11e ttscirà da una rampa di IO tubi in. ferro vittorioso sulla Scienza l'empirismo come nei secoli passati e su questo non è possibile nem\:Orri~po ndenti ciasct1no all'ori:ficilO delle 10 bot· ti, po.s.te l't111a i11 fila all'altra su di un carro meno l 'ombra della discussione. Essi si augua11to1nol)ile. Le botti conterrai1no una qt1indi· rano che i biologi italiani non permetteranno che una legge i nco11sulta distrugga in un tratciu,1 cli litri d'acc1ua, più un sacch etto di1 tela to il luminoso la,·or o di secoli. 1i1)it:110 ò.ella qua11tità di t bè necessaria. L'acqtta pro,·e11iente dal ,·apore condensat o oltre (Tribzrna Sanitaria). 1


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SEZIQNE

NOTIZIE DIVERSE. Inaugurazione di anni accademici. A Pisa il prof. A. Cesaris-Demel svolse il tema : « Per il migli or avvenire della scienza » ; a Genova il prof. Ducrey si trattenne su « I,a lebbra i~. Italia e lai necessità di provvedJmenti profilattici per combatterla»; a Parma il professor Salvi trattò il tema: cc Il cammino dell'umanità: orme del passato e visione dell'avvenire » ; a Firenze il prof. G . Res~nelli tenne il discorso inaugurale per la riapertura di quell'Istituto di studi superiori trattando il t ema: « Guerra e maternità ». 0

Prolusioni. Bologna il prof. Murri parlò dell'ideale d'amore e di pace dei medici ed espose un caso cliniieo dii ·sifilide ,·i.scera le; a Camerino il professore Gallerani trattò la tesi ccEducazione fisica e svi~uppo cerebrale» ; a Sassari il prof. P. L. Bosellini si occupò del « Significato funzionale delle pelle » ; a Siena il prof . . D. Taddei espose le « Conquiste moderne della chirurgia • • unnar1a ». A

Corsi di perfezionamento.

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Nell'Ospedale Maggiore di lVIilano avranno luogo durante l'ani10 r9r4-r5 dei corsi in anatomia patologica (prof . Zenoni), in medicina operatoria (prof. Crosti) ed in anatomia ed istologia patologica del sistema, nervoso in· rapporto alla clinica nevropatologica (p~orf . Medea). Sono destinati al Corpo Sanitario. ":J OsJ?edaliiero, ma possOlno iscrivervisi anch e ~ed1ci e studenti di altri istituti. · Il Lal:oratorio anatomo-patologico è aperto a tutti gli studenti, anche se non appartengano agli Istituti ospedali er;i:, previa autorizzazione della Direzione medica, sentito il Capo nel caso si dovesse limitare il numero rdegli studiosi. 1

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Una Commissione della Croce Rossa per i prigionleri di guerra. Il Comitato centrale della Croce Rossa Italiana, uniformandosi all'invito ricevuto dal Comitato internazionale di G'inevra, ha nominat o una Commissione pet i prigionieri di g·uerra, la quale, sotto l'egida della Croce Rossa, si occu%>erà di tutto ciò che potrà riguardare 1e condizioni dei militari in istato d'i prigionia. La Commissione è oosi composta: senatore Frase.ara, vice-president e della Croce Rossa Italiana, presidente; on. Ciraolo, del Consiglio direttivo della Croce Rossa; ~onte Manzoni; direttore generale degli affari politici al Ministero degli affari esteri; duca Tommaso Gallatati cli Milano; senatore ·vice-ammiraglio Reynaudi ; on. tenente generale Pistora.

A· beneficio della Croce Rossa. Il « Giornale d'Italia » h·a pubblicato un numero straorctinario, con testata, ~rose ed illus~razioni di insigni artisti ~talian1, composto e messq in1 vendita .a beneficio della Croce R-0ssa Italiana.

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La Croce Rossa Giapponese in Francia. Il « Journal » riceve da Tokio rìotizia della preparazione di un cotrvoglio della Croce Rossa Giapponese, destinato a Parigi.

Il servizio sanitario in Francia. Il direttore generale del servizio sanitario in Francia ha fatto alla Commissione parlamentare . . per l'esercito alcune interessanti dichiaraZl0111. Dal r5 settembre al 30 novembre s ono stati curati - egli h~ detto - 489,735 feriti. ,S u questa cifra, il 54.50 per cento sono tornati a combattere; il 24.80 per ce11to r,imangono it1 cura; l'r.48 per cento sono s tati riform·a ti; il 2.48 per cento sono morti. Questa cifra è seuza d""ubb.i o la più \·ast a di quelle co11statate in Francia nelle più grandi guerre moderne. Ora il sen.·izio sanitario dell'esercito dispone di 3968 ospedali e 360,000 letti, t1umero superiore al bis9gn10.

Missione sanitaria svizzera. Una missi611e ufficiale comprendente moltti medici militari svizzeri si è recata a Lione per visitarv~ gli Stabilimenti ospitalieri e le diverse formazioni sanitarie organizzate onde raccogliere · i feriti e i malati provenienti dal teatro della guerra . .t

Gli studt'nti stranieri nelle scuole mediche inglesi. La guerra ha portato una forte diminuzione nel numero degli studenti che frequentavano le scuole mediche inglesi, poichè molti si sono arruolati come volontari e prestano servizio come combattenti o come i.nfermieri o come assistenti ai medici. D'altra parte si è avut-0 un compenso, determinato da nuove iscrizioni di studenti belo-i russi e gi!a:pponesi scacciati dalla Germania. N~ sono derivate varie di:ffiooltà, in· quanto che alcuni studenti belgi non intendono bene che il francese, mentre in genere gli studenti russi e giapponesi non sono familiari'zzati che con il tedesco. Vetlo-ono forniti dei soccorsi agli studenti le cui cgndizion1 ·eoonomiche sono state troppo dissestate dalla guerra : da 20 a .25 lire i~. all~ settimana. Onde ottenere questi soccorsi, gl1 studenti belgi debbono prima sottoporsi ad un esatne medico da parte delle autorità belghe, il quale com provi che sono inadatti al servizio militare. Sono state accordate altre facilitazioni agli studenti stranieri che segu-0no i corsi inglesi. A Cambridge sono ~tati istitu!t! dei corsi. oe~ o-li studenti del Belg~o da und1c1 profes son d1 o . Louvain.

Medici tedeschi condannati in Francia. Il Consiglio di revisione del governo militare di Parigi ha cassato, per v izio di forma, la sentenza del Consiglio di guerra che condan_na-y~ alcuni ufficiali medici t edeschi a pene var1ab1l1 da 6 mesi a 2 anni di carcere per trascuranza nel. curare i feriti e per saccheggio a Lizy-surOurque. Sono stati rinviati -ad un secondo Consiglio di guerra. (33)


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La Croce Azzurra. La signora Millerand, moglie del ministro francese della guerra, ha accettato la presicleuza della società « Croce Azzurra », organizzata sul modello della omonima società inglese, la quale ha lo scopo di raccogliere i cavalli feriti sul campo di tattaglia, i quali, abbandonati a se stessi, morrebbero di ·e morragia, di infezioni o di fame. Già molti cavalli sono stati salvati e restituiti ai loro reggimenti.

Per l'ospedale italiano di Parigi. L'editore De Alteri~s ha pubblicato le lettere di M.me de Maintenon, un'emula della Sévigné, tradotte da Decio Carli Il ricavato andrà a beneficio dell 'Ospedale italiano di Parigi. 1•

La tintura di iodio in guerta. Il Governo inglese ha deciso di adottare il metodo antisettico consigliat o dai medici francesi per i soldati feriti sul campo, cioè di fornire i soldati di un tubetto di vetro ermeticam ent e chiuso cont enent e una certa quantità di tintura di iodio ed un pennello per distenderla. Il nostro esercit o si va provvedendo di migliaia di fiale elastiche in ebanite destinate a contenere tintura di i odio, che può essere S.Pruzzat a sulle ferite. Viene così soppresso e sost1tuito il pennello, che rappresenta un certo pericolo nella trasmissione di forme infettive. Il merito di quest a innovazione spetta al generale medic0 Ferrero di Cavallerleone. Di queste :fialette verranno forniti i militi delle Compagnie di sanità, non tutti i 1nilitari comtia ttenti. 1

Propaganda sanitaria. Alla Associazione sanitaria e all'Ordine medico di Milano verranno tenute prossimamente interessanti c-Onferenze scientifiche. Verrà svolto da tecnici specialisti un ci·clo di conferenze mediche sulla t erribile attualità della guerra, con questi temi : « Le grandi epidemie degli esercit'i ~omrattenti ». « La traumatologia di guerra ». « L'assistenza ai feriti » . « Gli ospedali di guerra ». Verrà anche ripresa la trattazione dei moderni concetti s ulla sifilide. Inoltre, previo accordo colla Società d'i~ene, 1'Associazione sanitaria milanese e l'Ordine medico, daranno il loro appoggio per un ~clo di conferenze sull'igiene sessuale. La Sezione di Livorno dell'A. N. M. C. ba compiuto un'attiva propaganda nelle scuole E'd in istituti privati, a merito dei dottori Ilen11i Asst111to, Conti Unico, De11o Strologo Dario, Giacomelli Et1rico, Lang Ernesto, Mariotti ?Ylario, Pini Alberto e Ricci Antonio. i\ll'Università Popolare di Milano il profesc:;ore E. Berbrelli ha tenuto ttna conferenza s ul· l ..l cle tnogra:fìa sanitaria in guerra.

Corso per infermieri. .\ I·•ontanella to (Par1na), per incarico del presidente del l ' Ospèda1e ci,·ile « Petracchi », i dottori . ntouio De Castro e B. Carenini han tenuto {3 )

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in quell'Ospedale, uni C/OlrSO teorico-pratico di assistenza chirurgica per infermieri, della durata di due mesi. I candidati sostennero gli esami felicemente. La Commissione esaminatrice era composta dell'illustre prof. E. Bertarelli, direttore dell'Istituto d'igiene della R. Università di Parma,. del dott. A. De Castro e del dott. B. Ca. reruru.

Elargizioni e lasciti. La Commissione centrale della Cassa di risparmio di .1Vl;}a110 e Provi11cie lombarde ha assegnato un sussidio di lire 60,000 aJl'Ospedale di Tre,,. iglio ed uno di lire 30,000 a quello •.ti Caravaggio. Il senatore Gaspare Finali ha lasciato 10 mila lire alla Congregazione di carità e 20 mila lire per il Rico·vero dei vecchi di Cesena (:B'orll) Il cav. L Cristofori, presidente della Cassa di rist>annio di Viterbo, testè defunto, oltre a diversi altr1 cospicui legati, ha lasciato all 'Ospedale di Bagnorea lire 50,000 ed un palazzo quivi esistente. Il cav. Desiderio Beltramril di Voghera ha lasciato alla locale Congregazione di carità il suo patrimonio, che si calcola ascendere ad oltre un milione, per la cura dei tubercolotici poveri. La signora Adelaide Silva, defunta a Como, ha lasciato 30,000 lire a qn:ella Pia Casa di I\.icovero. Il conte Antonio Zampieri, di famiglia imo· lese, m"Orto a Savona, istitul erede universale del suo patrimonio, che si valuta a oltre un milione, il Comune d'Imola, per una fondazione di beneficenza a vantaggio della classe lavoratrice di campagna; al tempo stesso la Congregazione di carità di Imola entra in possesso di oltre mezzo milione in beni rustici, costituenti parte dell'eredità della nonna dello Zampieri, lasciata al nipote a questa condizione espressa.

Pro puericoltura. L'Accademia di medicina di Parigi, su proposta di Pinard e dopo rmo scambio di osservazioni, ha approvato all'unanimità il seguente ordine del giorno : « In r agione degli· avvenimenti che attraversiamo, l 'Accademia considela urgente che il Governo ricordi alla popolazione che, per i neonati, l'allattamento materno s'impone più che mai. Nei casi in cui esso è insufficiente, occorre continuarlo malgrado tutto, integrandolo con latte bollito o s terilizzato. L'Accademia emett e il voto che venga data la• maggiore putblicit à a questa raccomandaz1one ».

Per i bambini malarici. L'Associazione «Pro bambini malarici • (Roma), di recente eretta in ente morale, ha eletto a presidente de] nuovo Con§iglio direttivo l'on. A. Baccelli, sotto i cui auspici certamente la provvida istituzione accrescerà l 'azione sua a vantaggio dei piccoli malarici dell 'Agro Romano e delle Paludi Pontine.


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SEZIONE

Pro aumenti di stipendio. Il Consiglio Ospedaliero Pavese ha deliber~1'C o di accog]it•rt in massa la richiesta di un al . mento deg·ji stipendi al personale sanitario, c-.1me hanno g·i \ fatto altre Amn1inistmzioni ospitaliere in 1:,·nsiderazione delle maggiori esi~~c·nze del ser ;17ìc e del costo della vita, e di s~abilire tali :iuJne11ti in occasione della pre1)arazion~ del r·!ìancio r9r5, con effetto da detto bi:ancio, aug·ura11c1osi che con l'aiuto cordiale dtl perscnale 1neL1ico si possano ottenere guelle f1,i11ste e·.:0non1ie r be permettano di avvicinarsi l'Er qua~:to è pc·~r.ibile alle richieste del Memori.-tle st~·sso. Si è da tempo riuitlta una Commissiione desig,n ata dall'Ordine dei Medici di N.a poli per promuovere presso le Congreghe e le Società di Mutuo Soccorso gli opportuni ~rovvedimenti atti a portare gli onorari dei medici che ne dipendono a proporzioni più eque e rispondenli all'opera dai sanitari stessi prestata. Fu votato un ordine del giorno con cui la Commissione stima opportuno convocare tutti i medici adibiti alle Congreghe ed alle S. M. S., onde, in base ai loro chiarimenti e suggerimenti, si possa concretare un 'azione efficace ve:rso .~(Li istituti accennati, interessando previaraente le Autorità tutorie. Si tenne poi, allo scopo di ooincretare l'azione, una riùnione molto numerosa all'Ordine dei Medici di Napoli, dei sanitari di Congreghe, Opere pie e Società di mutuo socoorso. Gl'intervenutd oonivennero di persistere nell'agitazione. A tale intento vennero nominate due Commissioni, col mandato di riferire in una prossima tornata i criteri più efficien.t i da servire di base al regolamento da presentare al1'Autorità tutoria ed al quale devono un~fm­ marsd coloro che déll'opera di questa parte della classe medica ebbero a servirsi sfruttan-dola.

Onoranze a colleghi. La cittadig~ dii Turi nelle Puglie ha voluto

onorare nel dott. comm. Aurelio Cistiernilllo un professionista valoroso e modesto che ha speso le sue energie a pro dei sofferen.til e dei miseri, elevando la professione medica ad un apostolato. In o~asione del suo 40° anno di condotta, un apposito Comitato ha deciso vari f.est.eggiamenti, tra cui l'istituzione di un ambulatorio medico-chirurgico intitolato al festeggiato, la pubblicazione. di un numero unico, l'offerta di una pergamena, un banchetto. Le cerimonie si sono svolte tra la più schietta cordialità.

Un medico italiano alla Corte del Negus. Il capitano medico dott. Annaratone, adde~to al Collegio militare di Roma, è stato trasferito nelle truppe coloniali dell'Eritrea; egli si recherà poi in Addis-Abeba, per ass.umere .l'ufficio di medico di fiducia dell'Imperatore di Etiopia. In precedenza alla Corte etiopica erano solo accetti medici francesi e tedeschi.

Vittoria di un collega. Il Tribunale di Arezzo ha emesso sentenza favorevole al dott. Giuseppe Belli che si era rivolto al magistrato contro una deliberazione del

RATICA

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C?mune di Subbiano, con la quale lo si licenziava, facendolo decadere dalla stabilità. La sentenza del Tribunale « dichiara che il dott. Giuseppe Belli ha acquistato il diritto alla stabilità come medico-chirurgo condotto del comune di Subbiano; « dichiara illegittima la deliberazione del Comune di Subbiano del 3 gennaio r9r3, notificata al Belli il 2r successivo, col relativo licenziamento, e di conseguenza condanna il Comune di Subbiano a risarcire all'istante i danni derivatigli dalla deliberazione illegittima di cui sopra, da liquidarsi in separata sede ; « condanna il Comune di Subbiano a tutte le spese del giudizio, compreso l'onorario di avvocato, da liquidarsi le une e l'altro dal < ·,1udice decidente, previo il parer.e del Consiglio dell'Ordine per l'onorario di avvocato )) .

Per un Intervento ehirurglco. Il Tribunale Civile di Parigi ha riconosciuta ·valida un'obbligazione contratta in condizioni speciali da una cliente, signora Garthe, verso un chirurgo, dott. Sénéchal. La signora aveva firmato l'obbligazione di L. 2500 il giorno prima che il marito venisse trasportato in una Casa di salute per esservi operato ; il dott. Sénéchal aveva avutto. l'avvertenza di far regolarizzare il documento dal marito. Questi moriva in iseguito all'intervento. La vedova intendeva ridurre il compenso a L. 1000,' affermando che l'obbligazione le era stata strappata esercitanoo su di lei una violenza morale, poichè l'operazione le era stata indicata come l'unica speranza di salvezza, trattandosi di un male disperato. Il dott. Sénéchal obbiettava che egld si era offerto di opera·r e gratuitamente il malato in un ospedale..

Elezione contestata. La G.iunta delle elezioni ha contestato l 'elezion.e del collegio di Feltre (era stato proclamato il dott. B. Bel~ati).

Truffa di campioni di specialità medicinali. Il '!appresentante di Napoli di una Casa di specialità medicinali ha denunziato e fatto arrestare un individuo il quale più volte aveva 1itirato dei flaconi di saggio, esibendo un biglietto apocrifo firmato da un medico della città. La truffa era stata scop~.rta a caso dal rappresentante, incontratosi a discorrere col medico, al quale raccomandò di curare la diffusione del preparato con tanta insistenza richiesto. Il truffatore era un pregiudicato che aveva già riportato varie condanne per associazione a delinquere, truffe, furti con scasso, ecc. Egli vendeva i sali purgativi, ritraendone un discreto guadagno.

Divieto d'importazione di carni. Constatata l'esistenza della peste bovina, della peste su.ina e della trichinosi in molti paesi, specialmente orientali, è stata vietata l'importazione di animali, loro carni, prodotti e residui da quelle località. (35)


IL POLICLINICO

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Rassegna della stampa medica. Gitgl. da Salicelo, sett. GOBBI. Sui metocLi di ricerca del ,~irus tubercolare. 111 edic. Record, 26 sett. STONE. Le reazioni biologiche diagnostiche della sifilid e . Ga:z. d. Osp., 20 sett. TIZZONI. La pellagra in Bessarabia. JVi e1i. kli1'i. Woch., 24 sett. FRAENKEL. Sulla cl1irurgia di guerra. 11! ediz J(Linik, 20 sett. HEG!\IANN. Chirurgia di gt1erra i1egli ospedali civili. - LAQUER. Meccano- e idro-terapia pei malati in guerra . Berl. klin. JT7oclz., 21 sett. ìVIELCHIOR. Sull'atonia gastro-duode11ale acuta. - }EGER. La chiru1rgia dei ,·asi . 1\liincli. 111ed. lVoch . 22 sett. HAMM . F ebbre da riassorbime11to o da ritenzione. GLASER . Sulla patologia del paratifo addominale. ROMBERG. La cura del tifo addominale. SCH1\1IDT. Diagnosi differenziale della dissenteria . - RmoIGER. Tra ttamento del prolasso intestinale in campagna. Bull. d . ì.\I. dell,or., gola e 1iaso, sett. BOBONE. Trattamento conser vatirvo dell'otite media puruilenta cronica. Riv . crit. di Cli1t. "1\{ed., 26 sett. QUADRONE. Patogenesi della diarrea nel tifo . Gazz . d. Osp., 24 sett. BARONI. R ara com p licanza consecutiva alla gastroenterost omia retrocolica. _, 27 sett. BALLARIN. Colelitiasi post-tifi.ca a ra1)ida irusorgenza. Pe>zsiero n1 ed., 27 sett. MARTINELLI. Chimismo e motilità gastrica nell'achilia. The Lancet, 26 sett. SANDWITH. Sulla dissent eria. WATSON. _L\.pparecchio improvvisato i)el trattamento delle fratture illl guerra. 1\lediz. Klinik, 27 sett. WEYGANDT. Trattamento delle 11eurosi e delle psicosi sul campo. Berl. kli1i. T·Voch ., 28 sett. LoEWY: Sulla respirauone artificiale. - BRETTNER: I servizi sanitari di Berlino . Giorn. Int er1i. di Se. "1\f ed., 30 sett. VANNELLI : Metrite cronica e metrorragia; atrofia e ipoplasia dell'utero. - DoNADIO : Sulla resezione retroQ'asseriana del trigem!illlo. Bull. S e. Nled., sett . BoNOLA: Sulla commissttra grigia del talamencefalo. - CAVINA : Un caso di card'i1optosi. 1

"!.

J(li1i. -ther. ivocli., 21-28 ott. FRE1.JND e HELLER : L'esercizio muscolare alla BergOIIl.Ìé. La· Cli1i. Ostetr., 30 sett. ROMEO : L e cau se la diagnoSIÌ e la tera pia dei dolori sacrali. ' Muricli. 11ied. Wocli., 29 sett. HOLZKNECHT e LIPPMANN : L'esame clinico del duodeno. IsE~SCH~I ID e SCI-fElVIENSKY : L e 'i11clu sioni leucocitarie nella scarlattina. - BLUMENTHAL e FRAENKEL : Sulla reazion.e meiostagminica. HEINE : Le ferite degli occhi. - R OSENTHAL : Sulla profìlass'i delle epidemie. Il i1 lorgagni (Arch.) ' sett. D'ALESSANDRO: Il pancreas nelia tubercolos'i . - V1sco: Coles t erinemia e resistenza globulare. - BuscA : T11more cerebellare. The Bosto1i Jlll .. a. S . .Toitrnal, 24 sett. NUTTING : L'educazione delle infermiere psicopatiche. l\'.[AC DoNALD : I Stintomi gastro-enterici della pell1agra . Riv . di Patol. 1ierv. e nient., 1° ott . BuscAINO : L a s truttura della fi'roide e s ue variazioni 'qualitative. Ri'V. di Ig. e San. Pubb., 1° ott. BORRINO : Sui sanat orì antimalarici per bamtini. A rcJi. per le Se. M ed. r 0 ottt. RABBENO: Compor- · t amento del grasso neutro introdotto nelle ·ven e . - VECCHI : _t\denoma m aligno delle isole di Langerhians di1 un pancreas aberrante. f aliresk f. iirzt. Fortb ., ott . REICHE : Le t onsilliti difteriche e d'altra natura. - MAYER : Le malattie tropicali. R iv. Sanit . Sicil., 1 ° ott. PIAZZA MARTIN!: Casi r ari' e nuovi di malaria. Arch. di Scienza Ospedaliera, n. 8. VARANINI: A proposit o della deficienza di personale m edico secondario negli ospedali. . La Pratica oto-rino-lari1ig., 30 sett. TRIFILETTI : I poacusia .ist ero-traumatica . Gior;i. di Nledic . ì\filit., 30 sett. ODDI: Il varicocele. Gazz . d . Osp ., r 0 ott. BARBARO : Le sostanze lipoidi negli elem enti morfologici del sangue. - 4 ott. TuNANI : Ferita d'arma da t aglio al collo. Pens . Med., 4 ott. MELZI : Sulla cura de lla sordità. CASTELLANI : Tamponamenit o postoperattivo dell,e fosse nasali.

Indice alfabetico per materie. Acqua: potabilizzazione in· campagna Pag. 53, 71 •\ntisettici : ricerca nei corpi grassi » 60 .t\ritmia completa : forma paroSiSisti~ . » 59 ...'\rteriosclerosi ed infortuni . . . . » 49 Brividi (I) . . . . . . . . . . » 46 Cardiocinetici : "\1 alore comparativo . » 59 Chirurgia dri guerra . . . . . . . » 51, 71 Cuore : azione degli estratti d'organi. » 56 Cuore: dissociazione atrio-ventricolare COlD pleta . . . . . . . . » 57 uore : patogenesi dei ,·izi congeniti » 58 Cu.ore : sifilide a tipo di miocardite inter~tiziale . . . . . . . , 58 l" \)bricole : terapia . . . . . . . .. 54 l u fezio1ti tifiche : terapia chinini ca. . » 54 Ipote11sionc: sintomatologia e terapia. > 6o Rom , 1915 -

Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

Kubisagari o malattia di Gerlier . . Pag . l\Iorbo di Parkinson: ,o potera pia . . » Ordini deì medici: As.semèlea a.ella F ederazione . . . . . . . . » Reazione di W assermann : valore cli. l1l1CQ

» »

Ricambio azot ato intermedio : ricerche Siero di sangue : preteso potere antitri ptico . . . . . . . . . · , Sifilide epatica con sintomi di cirrosi . , Sifilide epatica : diagnosi istologica intra vitam . . . . . . . . . , Studi universitari : riforma . . . . > Tubercolosi e gravidanza . . . . . :e Uffici.ali medici di complemento (Gli) , Tubercolosi intestinale : terapia medica • ~.

POZZI, f'tSI>.

66 41

57 57 55 c;8

72 58

66 62


~nno

xxn.

Ro.n:za, 1? gennaio 1915

Fase. 3

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANC.ESCO DURANTE

REDAT'TORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali:. Dott. _Tommas<;> Poutano: Sul

v~lore

clùiico della reazione di Wasser1nan11. - .Sunti e rassegne i l\1EDICTNA : ~e Damany: Le 1'nsuffi01enze epatiche 1nonosmtomatiche. - CHIRURGIA: M. S. Henderson: I l trattamento delle fratture- della tibi'a non consolidate per mezzo dti un trapianto osseo. - Mau<'laire: Trattamen.lo delle er11ie muscolari con 1·t trapianto aponeurot?'.co. - MEDICINA DI GUERRA: Brandenburg: Il cuore da sforzo in guerra. - Accademie, Società mediche, Congressi: Echi del Congresso di M edi'.cina interna . Appunti oer il medico pratico2 CASISTICA: Vagotropismo infettivo da infl.uenza con sindrome di Stokes-Adams acuta . - Malaria e aucltìlostoni1:asi. - TERAPIA: Terapia dell' a- ed ipotiroidismo. - La farmacologia dell'estratto pitu?'.tart"o . - · Profilassi delle malattie infettive: Per la vaccinazione antitifi,ca dell'esercito e deUa tnarina. - I noculazioni coi vaccini misti da batteti. di origine enterica e coler1:ca. - Posta degli abbonati. - Varia. - Cenni bibliografici. Nella vita professionale: Medici militari effettivi e richianiati. - Per i medici belgi. - Cronaca del movi111ento professionale.

- Rispostfl a questi1 e a domande - Ooo.dotie e Ooncorsl - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Notizie diverse. - Rassegna della. stampa medica. - Indice alfabettco per materie.

Ppemio ordinarlo agli associati, per i l 1.915. Pf'-f· GUGLIELMO BILANCIONI Assistente nella R. Ollnlca Otolatrl<'.Re aiuto medico negli Ospedali dl ROMA.

MANUALE DI OTO-RINO-LARINGOIATRIA

Sarà un volume in formato tascabile di circa 800 pagine, nitidamente stampato, con molte figure intercalate nel testo, ed elegantemente rilegato in piena tela con inscrizioni in oro sul piano e sul dorso. È già in corso di stampa e verrà spedito nel primo trimestre del 1915. SOMMA.RIO: INTRODUZIONB. Importanza d~ll'otorinolaringoiatria. Intenti e confini modernJ di questa branca. I. NASO. Sviluppo storico delle conosoenze di rinologia. Preliminari di anatomia, fisiologia e patoJojlfa generale. Esame del naso. Stn,o· matologla generale •. Profilassi e t erapia generale. Patologia e terapia specl:\le. SBtlJ o O.\ VITA. ANNRBSB AL 111.&so. IPOJl'ISI. - II. BoooA. F'ARINGB. Svlluppo storloo. Preliminari dl an:l.tomla, ftstologla e patoloRla generale. Esame della faringe. Sintomatologia generale. Profi· 1·1ssl e torapla generale. Patologia e terapia speciale. EsOPAGO, TIROIDE e TIMO. - III. LAl<INGB E TRAOBBA. Svlluppo storico. Prellml· nari di aaatomla, fislologla. e patologia generale. Esame della laringe. Slntomatologi:l generale. Proftlasst e terapia generale. Patologia e terapia speoiale. - IV. O&EOOl(IO. Sviluppo storico. Prellmtnarl di anatomia, fisiologia e patologia generale. Esame dell' oreooblo. Slntomatologla generale: Proftlassl e t 3rapia generale. Patologia e terapla speciale. Medlclua legale e infortuni sul lavoro. A vv irte 'lZ '\ . Per aver diritto al suddetto interessante volume, spedire subito, madiante Cartolina-vaglia Indirizzata nominativamente al Prof. ENRICO MORELLI - Via del Tritone, n. 46 - ROMA, l'importo d' ~bbonamento per l'anno 1915. (*) <*> N. B. Per le prescritte spese dt1 affrancazione, raccomandazione , ecc., del volume di premio, unire all'Importo d'abbonamento Cent. 50 se per l'Italia e Fr. uno se per l'Estero. Dlrl&il di proprle&à rlse"a&I. senza citar.ne la fonte.

B vietata

la riproduzione di lavori pubblicati nel POLIClLINIClO o la pubblicazione di sunti di essi

ne di W assermann positi va » : e cioè « ha valore specifico pratico la W. R.? ». Solo •quando questo primo quesito sia risoluto OSPEDALE AL POLICLINICO UMBERTO I IN ROMA IV Padiglione diretto dal prof. T. GUALDI. positivamente, si potrà domandarsi se ai gradi della reazione positiva possa attribuirsi Sul valore clinico della reazione di W assermann 11n qualsiasi valore, se un valore !Jossano aper il dott. TOMMASO PONTANO, medicq aiuto. vere la scomparsa, la ricomparsa della reazione (sifilide attiva e spenta, rispettivaSotnmario: I. Sifilide e malattie interne. - II. Mezzi diagnostici della sifilide .nelle malattie interne. - III. Reazione di Wasmente sifilide 1-ecidivante). sermann. - IV. Interpretazione della W. R. -V. La W. R. nelle malattie: a) sifilitiche, b) non sifilitiche, e) deduzioni. - VI. Il problema trova la sua rÌsoluzione nei \V. R. positiva è segno di sifilide attiva. - VII. W. R. e cura della sifilide. - VIII. Conclusioni. resultatì finora esposti in statisticl1e accurate da numerosi ricercatori : V. La R eazione ·di Wass e r 111a1i1i A) Luetici. S~fi lide accertata.. - Nell'acnelle 1nalatt1·e . cidente iniziale le statistiche hanno discrete U ù primo quesito fondamentale si p·r e- varianti, poichè diverso è stato il periodo (1~, senta prima di entrare nell'arduo problema 2a, 3a., 4a, Sa, 6", I2a settimana) in cui la 1·eazione è stata eseguita : dalle statistiche « come deve essere interpetrata una reazio-

LAVORI ORI GIN ALI.

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Fin qui per quanto riguarda la \V. R. di Arning, Bering, Blaschko e Citron, Blumenthal e Roscher, Bruck e Stern, }:-ischer, praticata sul siero di sangue dei malati : per Grosse e Wolk, Hoehne, Hoffmann e Blu- quanto riguarda i resultati ottenuti dall' ementhal, M' Intosh, Jundel-Alm.Krist e same del liquido cefalo-rachideo, la W. R. Sandmann, Krefting, Ledermann, Lesser, r~sulta sempre negativa nell'accidente iniMarcus, Meyer, Merz, M iiller, ~'J"og_ucki, ziale, rara (5 %, Fraenkel, Be:y'l e Klausner; Wansey, Bayly, Wassermann - Nei.sser, nelle sifilidi secondarie, terziarie o 1at.en tj, Bruck e Schucht, Detre, Brcszowsky, mentre è frequente nello stesso periodo Friedlander, Gelarie, Boas, risulta che su quando esistono neurorecidive o sintomi • 1197 casi in 728 la reazione è riuscita r1osi- nervosi. tiva ossia nel 60 %, la reazione è tanto piiì 'Tabe e paralisi prog·ressiva meritano di 1ielta e frequente quanto piiì lontano è l·'i- occupare un· posto separato, se non altro per nizio dell'ulcera. il modo di verso di reagire alla cura specifica Sifilide secondaria. - Le statistiche di antisifilitica. Le statistiche di Citron, NonArning, Bering, Blaschko e Citron, Bl~men­ ne, Holzmann, Boas erano concordi nel dare thal e Roscher, Bruck e S tern, 13ruhns e percentuali alte positive nel siero dei tabeHalberstaedter, Fischer, Gross e Volk, tici (dal 60 al 75 %) , scarse nel liquido cefaHoehne, Hoffmann e Blumenthal, M' ln- lorachidiano (dal 4 al 5 %) ; ulteriori ricerche tosh, l{refting, Ledermann, Lesser, 11ar- di Boas e. Citron hanno dimostr~Lto che cus, Meyer, 1VIerz, :Nliiller, Nogucki, Wan- mentre nei tabetici non curati la 'v\ì. R. è sey, Bayly, Wassermann-Neisser, Bruck e positiva nel lOO % dei casi, nei tabetici speSchucht, su 3503 casi dànno 3181 resul- cialmente precocemente curati la percentati posi ti vi, con una percentuale d ,~11> 87 '~e ; tuale si abbassa al 45.5 % ; fatto notevole però quando gli autori come Markus e Boas, questo per il giudizio sulla W. R., s1)e::ie ecc . hanno distinto i malati in non curati se si considera che con la cura scom pa.iono e recidivanti hanno trovato percent11ali pjù le manifestazioni floride di sifilide che acalte· così Marcus nei non curati 11a trov~to C'ompagnano la tabe, mentre il quadro cliil 97.2 % di reazioni positive, nelle recidive nico che è esponente del processo degenera85.5 % ; Boas su 747 casi, su 437 ~OJ?- curati tivo, non si modifica e progredisce ; il pro437 R. W. positive; su 310 rec1d1ve 292 cesso degenerativo spinale talora contin11a e reazioni posi ti ve (94 %) . la W. R. del liquido, se pure era positiva, Nella sifilide t erzia1"1·a. - Arning (93 %) , scompar e dopo la cura ! Bering (99.9 %) , Blaschko e Citron (98 %), Nella paralisi progressiva quasi tutti gli Blumental e Roscher (90 %) , Boas 97-100 %) , AA. trovano dal 98 al roo % di W. R. forBrezowschy (95 %) , Bruhns e Halberst~dter temente positive nel siero; nel 90-94 ~1~ posi(98 %) Bruck (94 %) , Stern (modificazione) tiva fortemente la W. R. nel liquido cefalo(100 %), Fischer (90 %) , Frankel (93 %) , rachidiano. ' Gélarie (90 %), Hohne (79 %) , Ledermann Nessuno degli autori sente il bisogno di (98 %) , Lesser, (91 %), Meyer (93 %) , st1 una media di 1900 casi una percentuale me- distinguere paralitici curati e non cnrati date le percentuali altissime; anzi tutti condia del 93 % di R. W. positive. Nla Boas distingue anche tra questi casi cordemente in questa malattia dànno alla . . . . ' . W. R. un valore diagnostico differenziale, 1 curati e 1 non curati : cosi su 132 casi non curati 129 R. vV. positive (97.7) su 35 poichè si tende a riportare ad altra \'ausa i disturbi che simulino paralisi progressjva, curati 26 W. R. positive (74.3 %) . quando la W. R. è negativa. Sifilide laterite. - Dalle cifre riportate da Se la W. R. è positiva in così gran nuBering, Boas, Bruck e Stern, Meyer, 11urz, risulta che nelle sifilidi latenti si ha 1nero di sifilitici, è però una W . R. + + + + una media del 44 °~ di resultati positivi : se seutio costante di sifil1.de ; è cioè la r eazione poi, con1e Bruhns e Halberstaedter, Citron si retta111ente sp ecifica? L'esperienza clinica ha dimostrato, cone Blaschko, Hoehne, Hoffmam e Blumenthal, Jundell, Almkvist, e Sendmann, Leder- fortata talora dall'esame anatomo-patologico, man11, Lesser, 1Ierz, Nogucl1i,\Va5sern1a1111- c11e anche là dove clinica e reperto anatoTeisser-Bruck e \. chucht hanno fatto, la mico non riconoscono lesioni specifiche luelue<; late11te è stata distinta in lues latente t ic 1ze, la reazione è, sebbene raramente, r<..:ce11te , e lues latente antica, 11ella 1)ri1na positiva. Vediamo pri111a i fatti assodati dalsi l1a il 52 % dei casi positi,,i, nella seconda 1' esperienza e dalla ricerca e poi li interpe·1 o/ treremo. 1 37 /0 · J.

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B) W. R. po,.sitiva in nialattie non sifili- corden1ente erano state diagnosticate per tutiche - Da Much ed Eichelberg fu trovata bercolari, e precisamente : a) emottisi ostila reazione positiva in IO su 25 casi <li nate con reperto obbiettivo e ràdiogra:fìco nescarlattina; gli AA. si erano serviti di dosi gativo; b) emottisi ostinate con in:hltrazione elevate di siero 0.40, 0.30 invece di 0.20; d.el_la base del polmone destro; e) emotMuch poco dopo comunicò che su Ioo scar- t~s1 con infiltrazione totale del lobo supelattinosi in 45 la reazione era resultata po- riore destro ; d) sclerosi del polmone sinistrt) sitiva; le esperienze si moltiplicarono. Joch- con bronchiectasie multiple e scarse emotmann e Topfer, Meyer, Schleissner ebbero tisi . In tali malati il sospetto clinico fu sempre resultato negativo (Io5 casi), invece quello di tubercolosi polmonare, anzi il 4° altri autori (Boas u. Hauge, Bruck u. Cohn, malato, dopo le dichiarazioni di tutti i meFua u. Koch, Hoene, Seligmann, ecc.), in dici spontaneamente si era presentato nel514 casi trovarono percentuali posi- 1' ospizio Umberto I per tubercolosi, e da tive variabili dall' r al IO %, con reazioni questo nosocomio fu inviato al Policlinico : d'ordinario incomplete, qualche volta com- la costante assenza di bacilli nell' espettoplete; esaminando le statistiche con· uno rato, ricercati con tutti i metodi di arricchisguardo d'assieme si può dire che la media mento, in un caso (sclerosi totale del i)oldei casi positivi nella scarlattina è del 6 %. mone) l'autopsia (prof. Marchiafa va), in Nei casi positivi, in genere bambini af- tutti la reazione di Wassermann positiva fetti da scarlattina, si poteva escludere lues completa, in alcuni l'effetto utile della cura congenita o acquisita, non solo, ma scom- specifica (scomparsa delle emottisi recidiparsa la malattia, in quei casi in cui l' espe- vanti), ci determinarono a considerare la lerimento è stato fatto, la ceazione diveniva sione polmonare come una localizzazione negativa. Per gli scopi della pratica non si della sifilide; la W. R. fu in questi casi il possono trascurare due osservazioni impor- punto cardinale del nostro indirizzo diagnotanti: a) i sieri scarlattinosi non dànno rea- stico. zione positiva quasi mai contemporaneaNon altrettanto potrei io dire sulle settimente con più antigeni, come invece fanno coe 111 ie tube1'°colari : in un giovane di I9 anni i sieri sifilitici (Bruck u. Kohn, Haendel che confessava castità ininterrotta, che nulla u. Schultz, Halberstaedter, Miiller u. Rei- presentava obbiettivamente e dal lato ereche, Seligmann) ; b) la reazione d'ordinario ditario per la sifilide, affetto da setticoeincompleta è positiva durante le manife- 111 ia tub ercolare (tifobacillosi di Landouzy) stazioni della malattia, scompare per sè dopo e che venne a morte per 11ieningite tub e1·cola re (positiva la ricerca dei bacilli di Koch poche settimane dalla guarigione. Non poco importante è il l?roblema se la n·e l liquido cefalo-rachideo), la reazione di reazione di W assermann pos~a riuscire po- Wassermann fu costantemente e completasi tiva 1ielle infezioni tub ercola·ri. Qualche mente positiva, e la cura salvarsanica non autore (Weil u. Braun, Elias, Neubauer, modificò affatto il decorso della malattia. Tu,niori 11ialign,i. - A proposito dei tu· Porges u. Salomon) comunica in rari casi deboli deviazioni del complemento, Boas su . mori maligni i primi resultati ottenuti faceroo casi trovò 3 sole reazioni di W asser- vano quasi disperare che la reazione di W asmann positive complete; egli potè dimo- sermann potesse servire per una diagnosi strare però con dati anammestici ed obbiet- differenziale: Weill e Braun su I4 casi, riti vi che si trattava di lue latente in ·; oggetti portano 4 reazioni positive; simili resultati ebbero Simon, Schenk ed Elias; più tardi affetti da tubercolosi. Per la frequente occasione di eseguire la Caan trovò positiva la reazione in 35 fra W. R. su campioni di sangue prelevati da 85 carcinomatosi e in 6 fra 10 malati di individui con le più varie forme di tuberco- sarcoma, Trembur e Lautenschlager colosi, io posso concludere col Boas che in municarono 2 casi di linfosarcoma e rispettali soggetti la W. R . posi ti va completa è tivamente di sarcoma con W. R. positive. Invece Bruck, Citron, Kolle, Bauer e indizio di lues, la quale si sia associata alla tubercolosi, chè anzi la W. R. è buon cri- Meyer, Sachs, Boas trovarono la reazione terio diagnostico talora per diffidare di al- sempre negativa, e, in qualche caso di reacune forme polmonari le quali simulano le zione positiva, o si rinvenne contemporanea lesioni bacillari. Ho avuto occasione di te- infezione luetica, o si trovò addirittura che nere per 1ungo tempo in osservazione nel IV la diagnosi clinica era errata, ad es. aneuPadiglione quattro malati con sintomi e l\.- risma dell'aorta invece che tumore del mesioni polmonari tali, che da altri medici con- diastino. La causa della disparità dei re(3)


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IL POLICLINICO

sultati è con ogni verosimiglianza da attril)uire alla ii1terpetrazione dei risultati più ch e alla reazione stessa : noi per esempio, abbia1no tro\ ato frequente in occasione di tumori, specialmente cancri con metastasi, una parziale deviazione del complemento così da aver e una emolisi incompleta; orbene di questi resultati, che pur potevano essere indicati come R. W. positive lievi, 11on abbiamo tenuto conto nei casi peculiari esaminati (v . .ante); quella stessa reazione che come vedremo in un sifilitico curato poteva e doveva essere con cura apprezzata e seguìta, avrebbe tratto in ingan110 considerata in casi di tumori maligni. Come giustamente osserva 1\1iiller R. i resultati positivi sono in genere incompleti : però il Miiller stesso ricercando un controllo su 200 casi di carcinoma, in 3 casi di carcinosi generalizzata ebbe reazione positiva complet a e l'autopsia, oltre all'a~a­ lisi clinica poterono far escludere la lues. Io stesso in due casi ho avuto simili resultati : in u11 primo, uon10 sulla quaran·tina, ex malarico, con fegato enorme cospa1·so di noduli duri, e tumore di milza : la diagnosi clinica era di tu-niore gast1'ico cori 11zetastasi epatich.e ; la W. R. + + + ; cura antisifilitica negativa; autopsia completa : assen_?a di segni di 1ues, carcinoma della piccola curvatura con metastasi nodulari epatiche, tumore di milza da pregressa 1nalaria. In u11 secondo caso, anche più interessan .. te, si trattava di un uomo sui 45 anni che negava m alattie veneree, con grosso fegato durissi1no, e molto dolente P'~r sè e alla pressione, radicolalgia sacrolon1bare, segni 11ri11ari di nefrite subacuta, il liquido cef alo-racl1ideo normale, la W . R. + + ++ . Si pr aticò un' iniezione di novoarsenoben·zolo di 60 cgr. 111a al 3° giorno l' am111alato 111orì : la diagnosi cli11ica er a di sifililie epato1 e11ale) radicolite lu etica. L' a utopsia cli1nostrò un' itl ce ra ca1ice rosa dello stomaco con iJZfiltrazione ca 1zcerosa del fegat o) e lll L laslasi Hclle g la11dule periaortiche addo111inal i (011de la sindrome radicolare). r ess u 11 i:;eg110, intenz.ionaln1ente ricercato, di ~ifi1iclc (aut.opsia del prof. l\II archiafava). 111 tutti gli altri casi di tun1ore, senza i11etastasi. i11 cui 110 ricercato la \,T. R., non tc11e11clo i 11 11essuna considerazione le einoIi ~i i11rcn11plete, la \\T. R. è risultata nega• t1 \ a. l3a t·1110 1>erò clei ca.:;i co111plet an1e11te <>tudinti c1unle qt1ello del ~Iiill e r ecl i due casi cla 111e rie relati . i)er i)rojettar e u11' ombra <li 1

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sospetto anche sulle W. R. complete in malati in cui il dubbio clinico volge verso Ja diagnosi di tumore maligno con metastasi ; in genere ho potuto vedere che sostanze de,·iatrici del complemento si trovano, in piccola quantjtà, in molti ammalati che presentano fegato alterato (cirrosi, alcoolisti) e in essi da molto tempo io non tengo in conto alcu110 le W. R. dubbie o incomplete; ma anche le W. R. complete nei casi dubbi in cui si deve porre la diagnosi differenziale tra fegato sifilitico e fegato da tumore, non possono essere considerate come la prova del fuoco per la risoluzione del dubbio, da chi conosce le dolorose sorprese alle quali si può andare incontro. Anche in malattie febbrili come il tifo e la pol111oriite Weil u. Braun hanno trovato percentuali rispettivamente del 15 e del 33 per cento di \V. R. positive; fra i miei ricordo 4 casi di polmonite crupale, con W. R. positiva completa durante la malattia e dopo nella convalescenza; o l'anamnesi, accuratamente r accolta o l'esame obbiettivo completo accuratamente condotto, mi hanno dimostrato che sempre alla W. R. + + + + corrispondeya una contem poran·e a infezione sifilitica latente, confessat a o ignorata : negli altri casi in generale in cui per soprappiù la W. R. è stata eseguita per sospetto lontano di lues (aborti, ulcera venerea in passato) la \V. R. è stata constantemente negativa sia tra i polmonitici che tra i tifosi. Non si può giungere ad eguale con cl usione per l'inf ezio1ie 11ialarica, nella quale ormai per umanime consenso (Michaelis u. Lesser, Much u. Eichelberg, Schoo u. Bohm, Meyer u. Bonfigli, De Blasi, Valerio, Ferrari e Gioseffi, Serra e Gentili) la reazione positiva il più delle volte in·completa. talora anche completa, si ritrova in forti percentuali fino al1'8o %, specialmente nella malattia in atto. La nostra esperienza ci ha condotto a t ener conto più della reazione negativa purche ben eseguita, che del resultato positivo, al quale un certo valore probativo abbiamo d ato solo se con molti antigeni la reazione era positi va. Anche nella pella..f? ra alcuni AA. hanno trovato talora reazione positiva; in due miei casi la reazione è stata costantemente negati·va . Nella lepra invece, specie nella forma tuber osa, la r eazione ha dato costantemente resultato positivo, nella forma anestetica solo qualcl1e volta (Eitner, \i\Techselmann e ì\Ieier, F ox , S lati11éanu e Daniélopoulo, Gaucl1er e Abra111i, l~acchini, Frugoni e Pisani).


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L'esperie11za di W olfsohn, Reicher, R osenthal, Petersen e Boas ci ii1segna che i sieri degl'individui assoggettati a narcosi 1 anche se indenni da sifilide, dànno t emporanea1nente r eazione positiva, reazione che sco1np are dopo qualche t empo dalla narcosi. Diversi sono i pareri sull 1 ittero; già Bar e Dauney, avevano messo sull'avviso che i sieri contenenti pigmenti biliari posso110 deviare il complemento; Boas trova che per nulla influisce l'ittero sul ~esultato della W asserma11n ; in due de!. nostri casi a noi la W. R. è resultata positiva senza che la sifilide si potesse riscontrar~ nei soggetti. Il problema è degno di essere ancora studiato e controllato con reperti che possibilmente escludano l'esistenza d'una sifilide latente . Sulla corea, i11 base specialmente ai resultati della reazione e della cura arse110benzolica Milian ha formulato l'opinione che essa sia in rapporto con una sifilide congenita o acquisita (su 15 casi I I sarebbero resultati positivi). Ma i suoi 1~esultati sono stati co11tradetti : Marie e Chatelin in 8 casi semp,r e hanno trovato reazione negativa . In quattro 1niei casi, giovanette in cui la sifilide ereditaria od acquisita si poteva clinicamente escludere , la W . R. è stata negativa con 3 antigeni, sebben·e le malate dalla cura arsenobenzolica (neosalvarsan 4 iniezioni per via endovenosa) abbiamo ottenuto una immediata guarigione. In questa malattia si può dire che la esager azione è stata nella generalizzazione che il 1filian ha voluto fare dell'antica idea cli11ica : erano note le coree sintomatiche luetiche, rare, le quali cedevano al mercurio, 1na accanto ad esse esistono le coree che del mercurio non si avvantaggiano, mentre cedono all' ar senobenzolo e che non trovano certament e nella sifilide la causa della malattia. Per la osteite defor11iante o 11iorbo di PagetJ Dufour e Berton, Souques, Barré, Pasteur, Vallay-Radot, hanno comunicato alte percentuali di reazio·n i positive, sì da indurre gli AA. francesi a pensare che il m. di Paget fosse di ·natura sifilitica : 1na la conferma manca nelle st atistiche, e le· altre prove cliniche o anatomo-pat ologiche si attendono ancora . In un ultimo paragrafo a me piace di ricordare due malattie della cui patogenesi tanto si afferma e tanto si discute sen~a la sicurezza dei dati sperimentali e delle dimostrazioni cliniche; rief1-ite crotiica e Dirrosi epq,tica; su queste due malattie, AA. francesi hanno trovato anche alte percentuali

di W. R. positi·ve. Miiller nega queste alte percentuali e parla solo di qualche caso positi,,o in cui anammesi ed esame obbiettivo facevano sospettare la lues, con reazione p ositiva compl eta. Boas su 34 casi ha trovato 34 W. R. 11egative . D alla mia esperienza io posso dire che qualche ' 'olta la reazione è ritardata o it1con1pleta in tali malattie, tanto da indurre a tener conto solo delle reazioni nettamente e completamente positive : su 19 casi di nefrite cronica 11 W. R. negati\re, 3 incomplete, 5 nettamente positive : di questi ultimi una donna di 54 anni che nella storia aveva 3 aborti (i primi) nei primi mesi· di gravidanza; un u omo di 59 anni che aveva avuto ulcera e poi dalla moglie 2 aborti; il terzo, un u omo di 53 anni confessava lues e n el mon1~nto dell' osservazio·n e presentava m a11ifestazioni gommose delle ossa frontali; il 4° uomo di 38 anni aveva avuto emiparesi e confessava ulcer a u11ica a r6 anni; l'ultimo caso era una donna di 35 anni che aveva cicatrici da ascessi pregr essi che all' ammalata erano stati diagnosticati per tubercolari ; nella st oria 4 figli nati morti ed attribuiti a malformazione del bacino . Nei tre malati con reazione incompleta due malarie pregresse, in uno ogni ricerca negativa, uomo cl i 64 anni, presentava anche una ectasia aortica. Noi possiamo ritenere che di r9 casi esaminati solo 5 diedero \ V . R. completa, e ch e i11 tutti questi malati al di fuori della nefrite cronica, vi erano segni sufficienti per pe11sare ad una sifilide pregressa o in atto. Nelle due malate ho p otuto esaminare, post11io11le11i i retii (autopsie parziali) ; anatomopatologicamente essi non presentavano segno alcuno di lesione specifica sifilitica, così da far sorgere il sospetto che nefrite cronica e sifilide siano coincidenze cliniche, più che effetto e causa come in questi ultimi anni si ten·d e a ritenere : non così intendo io negar e che la nefrite cronica non possa a vere come causa possibile la sifilide (arterite, ecc.), m a è certo che nella massima parte delle nefriti croniche nè la storia clinica nè il controllo della W. R. dànno punti di appoggio per una tale opinione. E un simile ragionamento si può seguire per la cirrosi epatica volgare di La~111: ec: Prescindiamo naturalmente dalle dev1az1on1 incomplete o lievi positi,rità alle quali nelle malattie epatiche non sogliamo attribuire nessun valore clinico, limitia1no la n ostra osservazione ai puri casi di cirrosi atrofica di L aennec , con tutte le note classich e della . 1nalattia (ascite, tumor di milza, fegato 1m1

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piccolito). Orbene in quei casi in cui la W. R. è nettamente positiva, non si ha diritto a concludere che la cirrosi sia sifilitica. In quattro casi la cura è stata in·effìcace, e scomparsa la W. R. la malattia ha continuato il suo decorso non solo, ma in tre autopsie (praticate dall'Istituto di anatomi.a patologica di Roma), mentre note anatomiche arteriose o testicolari specifiche esistevano, le cirrosi epatiche nè macro nè micros.copicamente erano distinguibili dalle comuni cirrosi di Laennec, che noi sogliamo chiamare alcooliche, ma che più proprio sarebbe, ai tempi nostri, denominare ad etiologia oscura. In molte altre malattie è stata ricercata la W. R. lupus eryteniatosus, eclampsia delle gravide, demenza precoce, angina c.1i Vincent, psoriasi, pen:figo, alopecia areata, sclerodermia, blenorragia, ulcera venerea, eczema, demenza alcoolica, malattie dello stomaco, degli occhi, ecc. ; in un numero di osservazioni che raggiunge cifre molto elevate, si può dire che la W. R. è resultata negativa tranne qualche raro caso, in cui per la ricerca incompleta la lues non si })Oteva escludere.

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C) D eduzioni. - L 'alto valore della W. R ., come squisito rivelatore della infezio·ne sifilitica, è chiaramente espresso nelle percentuali, resultato di ormai larga esperienza: ·v..r. R. positive nel 60 % di casi ne!l' acciden·te iniziale ; nell' 87 % di casi nella sifilide secondaria ; nel 93 % di casi nella sifilide tardiva; nel 44 % di casi nella sifilide latente. Le percentuali 87-93 ~lo dicono però che, un certo numero di malati, se pure esiguo, sfugge all'indagine di laboratorio; e la categoria dei sifilitici con vV. R. negativa diviene considerevole quando si esaminino malati con accidente iniziale o con sifilide latente (40-66 %) ; una reazione di Wasser-1nanri negativa quindi, in tesi generale, 11012 è argomento assoluto per escludere la possibilità d'un'inf ez1"one sifilitica. Tale conclusione sicura ma generale può però essere rischiarata dallo esame di casi particolari e della conoscenza delle ragioni, che in·ducono spesso la negatività della reazione; te11e11flo conto di particolari condizioni, anche la ,V. R. negativa può acquistare agli occhi del clinico, non dello studioso di laboratorio, la sua importanza. Tralascio di considerare l' accide~te iniziale e la sifilide recente : nel primo 1'inda-

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gine diretta (ricerca della spirochete) può risolvere più rapidamente il problema, e le ragioni della reazione negati va sono chiare per la non ancora avvenuta diffusione della malattia; la sifilide recente il più delle volte è trop,po chiara per sè, e controlla il valore della reazion·e ; là dove l'ausilio di essa diviene indispensabile s'è nelle manifestazioni tardive e nelle sifilidi degli organi. Se in casi di manifestazioni sospette a carico degli organi, la Wassermann dà resu]tato negativo, 'è necessario fare delle distinzioni : è il malato un sifilitico confesso, un sifilitico curato, o è un individuo che nega sifilide e che mai nessuna cura ha praticato? In casi di sifilide curata, la W. R. può di venire negati va, eppure trattarsi di lesioni specifiche, la reazione completamente negati va non ha quindi in essi valore alcuno decisivo, ed un·a cura adatta rende servigi migliori. Ma se il soggetto ignora la lues e non ha mai praticato cure mercuriali, allora quando la reazione sia con tecnica perfetta eseguita, la negatività ha per noi un grande se non assoluto valore per escludere la lues : così ammalati con aortiti, aneurisma, epatiti, malattie cutanee, cerebrali, midollari, menin·gee, del testicolo, del retto, del. faringe, ben raramente, quando siano sifilitici, non curati, dànno W. R. negativa. Su 162 dei nostri casi (malati di malattie inter11e o òi sindromi In:Orbose sospette), solo ili pochissinii casi noi abbiamo avuto reazion·e negativa, e questi, 'l'UTTI sifilitici confessi e c11rati in precedenza; nei non curati la W. R. è stata positiva se1npre ; e quando come talora è avvenuto (epatite, sciatica) la rezione è stata negativa, e a malgrado di essa la cura è stata provata abbiamo avuto t1na delusione negli effetti sperati. Al di fuori della nostra esperienza, che potrà sembrare troppo assoluta, ma che noi abbiamo espressa tale quale resulta, senza esagerazioni o ritagli, vi sono autori, e di più larga esperienza, che insistono sulla l)OSsibilità di W . R. negative, anche in sifilitici non curati e con estese alterazioni negli organi. Cito il W assermann stesso il quale scrive che, per ragioni a noi sconosciute, nello stesso malato la reazione può alternativamente divenire da positiva, negativa, e viceversa. È chiaro che chi esaminasse il sangue del malato in questi periodi di tregua della reazio11e, si troverebbe ad a.vere res11l .. tati negativi i11 sifilitici sicuri. Quando la sindrome clinica sia molto sospetta, noi pensiamo che non è lecito arrestarsi al resultato clellq, prinla rea21ion.~; ~ssa qeve essere ripe-

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tuta, specialmente cercando di riattivarla con piccole dosi di arsenico o di salvarsan, e deve essere ripetuta con antigeni, che si siano dimostrati, oltre che specifici, i più sensibili. La W. R. negativa non ha dunque in .sè un valore assoluto per escludere l'infezione sifilitica, ma, in casi peculiari, in individui non curati, e specialmente in quelli che presentano sindromi che sogliono corrispondere ad affezioni di organi che dànno il 100 % di reazioni positive (es. una sindrome nervosa simulante la paralisi progressiva), acquista valore diagnostico negativo superiore a tutti gli altri segni clinici.

*** Una serie di fatti r esultano chiari da una tale analisi, della frequenia della reazione 11ei sifilitici e nei non sifilitici : . a) la reazione di W assermann è positiva con1pleta nella maggior parte dei sifilitici, è positiva comp1eta nella maggior parte dei casi di lepra e di framboesia tropicale; ' b) la reazione di W assermann è negati va 11ei sani, nelle 1nalattie che non siano cleter1ni11ate dalla sifilide dalla lepra, dalla framboesia tropicale; e) fanno eccezione alcune malattie in cui la \V. R. è talora positiva completa, spesso incompleta (scarlattina, malaria), ed altre 1nalattie, specialmente tumori ::on metastasi generalì ed epatiche (come cancri), o generalizzazione di p~ocessi tubercolari (tubercolosi miliarica), forse l'ittero, talora le nefriti, che dànno qualche volta reazione positiva i11completa, senza che vi siano tracce cli lues. U11a prinza co1iclus1.one pratica è evidente : la reazione di W assermann non è reazione st rei ta11,1ente specific(:r, della infezione sifilitica, se per specificità, come semp,r e, bisogna intendere l' appannaggio esclusivo, e peculiare d'una determinata infezione. Quando si dice no1i specifica, cade naturalmente il parallelo, di equivalenza che s 'era voluto st abilire W . R. + = sifilide; ma forse per ciò si deve rinunziare alla ricer ca ? . . con un paragone se e' permesso espr1merc1 semeiologico, la reazione di W assern1ann nel suo cammino, sotto la revisione della critica, passa dal novero dei segni patognomonici, al novero dei seg11i importanti delle malattie: resta sempre la constatazione di grande valore pratico che la reazione di W assermann è positiva nella sifilide, nella fram-

boesia, nella lepra, eccezionalmente in altre 111a deter11iinate forme morbose; epperò in clinica non si può sempre e ad occhi chiust usufruire della reazione, ma talora si deve rinunziare ad essa (malarici p. es.), talora si deve accettare con l'ombra del sospetto. La reazione di W assermann, anche quando per sè dà resultati nettamente decisi non può essere interpretata nel suo valore vero che dal clinico, il quale, caso per caso deve giudicare della sua importanza nella diagnosi e nella cura. Ho detto in poche e deter1ni1iate malattie, poichè per fortuna dopo un lavoro enorme di analisi, giustificato dall'importanza dell'indagine, è stato possibile individualizzare bene le malattie, le forme morbose, gli episodii nei quali la reazione è positiva. Poco importa che la reazione sia positiva, nella lepra e nella framboesia, entrambi malattie per noi esotiche, ed in gran parte importate, poco importa per la framboesia se si pensa che essa è passibile per soprap,p iù della cura salvarsanica come la sifilide, e poco danno fa la W. R. positiva in quelle malattie in cui si h ann·o elementi facili di diagnosi, come nella scarlattina, ecc . o in episodi morbosi che dànno solo mo111entaneamente la reazione positiva (come narcosi) ; la possibilità d'una reazione posi- .. tiva in essi demolisce il significato scientifico, però lascia quasi integro il valore pratico. Là dove è più importante il resultato della reazione è nelle carcinosi, specialmente con metastasi epatiche, nelle cirrosi, nelle n efriti, nella tubercolosi miliarica, tutte malattie che la proteiforme figura della sifilide può simul~re. L a rea,ziotie in questi Pa1 ti1

cola11·i casi ha un valore 11iolto limi·t ato per la diag1wsi ; l'esperienza degli AA. e 1nia mi ha indotto a non tener nessun conto delle reazioni incomplete, a meno che non si tratti di sifilitici curati, nei quali una volta la \V. R . è stata positiva completa in antecedenza . Se la vV . R. è positiva completa, non certezza diagnostica sulla localizzazione ne può risultare, ma possibilità sola 9 che un terreno sifilitico esista o che la manifest azione sia sifilitica ; per tali problemi ci trovian10 talora disarmati come nel tempo i11 cui la W . R . non esisteva e bisogna affidare alla cura oculata la decisio11e.

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Sul valore clinico della W. R., ricordiamo che : 1) negli individui sani la W. R. è negativa; . CoNCL UDENDO . -

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2) nelle altre malattie t alora (2 %) la reazione è incompleta; 3) una reazione positiva complet a è caratteristica della lues, di altre malattie da protozoi, della lepra; 4) in casi rarissimi non sifilitici la W. R . può essere positiva completa. · A proposito di quest'ultima conclusione una parola di schiarimento per rispondere alle proteste di coloro che vogliono ad oani c?~to sos~e:ie;e .eh~ là dove la W . R. è ~o­ s1t1va qu1v1 e s1fìl1de. Essi dicono e giustamente : la sifilide è inalattia t almente diffusa che nessuna meraviglia può offrire il fatto di trovare con una cert a costanza su terreno sifilitico, svolgersi un p·rocesso ~or­ boso diverso. Inoltre la sifilide è malattia che per sè può decorrere in maniera perfettamente latent e al clinico e forse all' anatomo patologo : quando si pensi che all'autopsia d'un sifilitico si può trovare come sola manifestazion\e un aneurisma dell'aorta e ' che l'osservazione anatomica interviene talora quando ancora la lues latente non h a dato la localizzazione arteriosa si com' patolop:ende c?me nè clinica nè anatomia gica abbiano completa la capacità di defin~re il problema; d'altra parte non è p.ossi.bile fidare della cura là dove una malattia mortale interviene a frustrar e gli effetti di essa, e non permette di seguire la reazione di Wassermann . E~si però .trascurano alcuni fatti importa11t1 . Un pr1n10 fatto è dato dalla tempora11ea. comparsa della reazione positiva in mala tt1e come la scarlattina la malaria o in . . . . ' ' 111tossicaz1qn1 temporanee come la n arcosi; q11esti episodi dimostrano chiarament e come 1 ~1 di fuori della sifilide, si possa avere un~ 1·ea.zione di dev1:azio1rie positi-va non specifica. Non considerano il fatto che le reazioni positive complete, non specifiche si hanno con relativa frequenza in deter~inate malattie, nelle quali si trova quasi costantemente una parziale deviazione del comple1nento, ossia una reazione incompleta. È quistio11e di qiiantità e il reattivo X in casi peculiari è in tale dose, da dare quella reazione d'ordinario incompleta, come completa. La non specificità della reazione noi abbiamo affermato in base ad aut opsie diligenti; se è pur vera la possibilità t eorica che la sifilide possa essere latente anche anatomopatologicamente, dobbiamo però conve11ire e11e 11ella pratica difficilmente il luetico o 11ei testicoli, o nell'aorta, o in altri orga11i 11011 porti le ' estigia di lesioni subdolamente 1

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decorse, che rimangono quali spie della pregressa infezio,n e. Solo se si ha fede nei fatti più che nei preconcetti teorici o i1elle irragionevoli idolatrie, anche le reazioni di laboratori, come la W assermann, possono servire di valido ausilio alla costruzione del concetto clinico esatto. (e onttinita) .

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA.

Le insufficienze epatiche monosinton1i\tiche. (1.-E

DAM.l\NY.

Presse méd., 11. 4r , r914).

L'i11sufficienza epatica lJllÒ manifestarsi u ~·i mocli p iù differenti. S1)esso essa rimane per lun · go periodo latente e ·vien e a ll'improvvnso nu ~Je] g·ior110 s, relata dall'anormale gra,rit à di t1n 'i11f(:.zione, di un accidente o di tt n atto operativo. In alt ri casi si presenta con tutto il cort eo dei sintonu, benc.hè 1)it\ o 111eno attent1ati : fegat o i11g··ranclito o itnpi cciolito,, s,u bittero1, qual~h e petecchia, delirio leggiero od intenso, anoressia, ·v01Tuiti, lingu.a patinosa, 111eteorism o, dia1·rea, di· mint1zio11e dell'escrezione ureica, urobili11uria , glicosuria ~limie11tare, elimin·azione intermitten· te del bleu di m etilene. In una terza serie di casi si manifesta l'ittero grave, col suo classico t rinomio sinton1atico : tinta 1ntensamente o-ialla D ' disturbi nervosi, emorr agie. Ma ac0anto a~ qt1este for1ne d 'inst1fficienza epa tica1, se ne v·edono sorge'1-i{! altre n,e lle qu.ali mo1ti sintomi m anca110· (n1anca spesso l'itero) e l 'alterata funzione del fegato \niene rivelata da un solo sintomo, spesso f.acilme11te interpretabile, ~ome, per es. , quando si tratta di un'epistassi, ma altre volte a tutt'a ltro, riferibile tra nne che alla ghiandola epatica. Sono quest e le ·insu,fficienze 1n0no1s itomatiche, che vann1-0, il più possibile tenute presenti, per evitare di essere fuorviate. Saranno ora raggrupp•a t e e ricoirdate br€Viem-ente. FORM~ EMORRAGIPARE.

Epistassi. - È questa la più co,11oscit1ta t la più freque11te delle insuffici enze epatich e ri,·e·· late da ltn so1o :sintoma. Siffatte perdite di sangu e colpiscono l'individuo, in buona salut e, all '1mprovviso ; la loro insolita abbondanza e durata richiamano l 'attenzio11e ed il1ducono ad esan1i11are il fegato : solo cli rado qttesto es~ 1u e 11011 dà ris ultato, 111a allora 1o stt1di o cle]]e uri11e


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FASC.

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SEZIONE PRATICA

ed il dosaggio dell ;azotemia gettano luce · chiara sul fatto. Porpora. - Spesso alcuni casi ·inspiegabili di porpora devono la loro origine, come le epistassi summenzionate, ad uno stato di insufficienza epatica. L 'A. narra il caso di una donna che pi:esentò intensa porpora in seguito a colpi ricevuti in una rissa : detta inferma era stata già cu~ rata per una cirrosi venosa e gli esami pratica,. ti in vita insieme coi risultati concordanti dell'autopsia permisero di stat~lire l'insufficienza epatica, to11 importa11ti deduzioni 1nedico-legali. .

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FORME NERVOSE.

. Si possono avere manifestazioni nervose di diversi ti pi, e l 'l\_. riporta tre di essi. Forma dolorosa. - Rap.prresienta il più lieve dei disturbi che l 'intos~icazione epatica produce sui centri nervosi. Eccone un esempio: Un individuo, alcoolista, entra all'ospedale con dolori toracici e cefalea. Dopo otto giorni di riposo e di dieta tutti i disturbi sono quasi ~com­ parsi, m-a la cefalalgia per,siste. Nelle urine esiste urobilina in quantità apprezzabile. L'urea escreata è in quantità inferiore alla norma. N essun altro dato vie11e fornito dal più completo esame dei visceri, e non resta che ammettere un 'intossicazione da insufficiente funzione f.!pa tica. Forma delirante. - È un grado più avan?.ato del precedente dell'avvelenamento del tessuto nervoso centrale. Un uomo,. bevitore abituale, viene una sera all'improvviso colpito da un~ crisi di delirio. Trasportato all'ospedale e sottoposto a dieta lattea, il suo stato psichico ritorna in due giorni normale. Nessuna causa si sarebbe trovata per il suo disturbo nervoso, senza l'esame delle ttrine, nelle quali fu constatata urobilina e diminuzione dell'urea escret~, caratteristica della cattiva funzione del fegato. Forma co1ivulsiva. - È di una gravità ancora maggiore della forma precedente, di cui spesso rappresenta la fase terminale. In questi infermi, che sono generalmente degli etilici, la diagnosi vien fatta soltanto dopo l'esame del fegato e le ricerche urologiche. Qt1este crisi convulsive si ravvicinano molto con quelle dell'ittero grave. Bisogna andar cauti t1cl non pronunziarsi troppo a cuor leggiero per una ii:;teria o un'epilessia; non i bromici nè i sedativi occorrono a questi ammaliati, bensì un 1:-.u on regime disintossicante. Forme idropigene. - L' A. ritiene, con I-Ianot .e · Dieulafoy, molti edemi, semplice espressione d'insufficienza epatica.

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Si tratta spesso (specie nelle regioni :flagella· te dall'alcoolismo) di individui i quali si lamentano solo di gonfiori e di pesantezza alle ~am­ be. Non sono nè dei varicosi nè déi cardiaci, non hanno segni di n~frite acuì.a: o cronica. 'l.1a dati' preziosi si desumono dallo studio urologico dell'escrezione ureica, dell'urobilinuriai e della glicosuria· provocata. Questi edemi, segni di vere-epatiti idropigine, hanno varia gravità. Vi sono quelli funesti, (..he accompagnano fino alla morte l'ammalato, :1fflitto da tutti i disturbi palesi della. malattia t>patica. In una seconda categoria sono quelli meno gra·v i, qua11tunque assai tenaci, fidi compagni degli stadi ultimi delle cirrosi . La terz·a categoria poi è fatta da quegli edemi che, non associandosi ad altri segni dell'insufficienza epatica, possono essere definiti monosintomatici. Sono edemi sovente precirrotici, heni· grd e facil111ente riassorbibili1, e che solo lo studio delle funzioni digerenti e delle urine permette di ricollegar~ col fegato. Essi sono l'espressione di un'autointossicazione, e, secondo 11 .~., legati forse al passaggio d·apprima in circolo ~ poi nei connettivi di sostanze albuminoidi colloi · di, non dializzabili attraverso il filtro renale. Forse molte nefriti idropigene senza albuminuria potrebbero, co11 ttn più completo studio, . esser e classificate per epatiti idropigene. FORMA CACHETTIZZANTE.

Sono questi tipi i meno precisi. È nota la cachessia dei cirrotici, ~he i nowgrafisti descrivono contrastante col ventre grosso e meteorico. Questo contrasto manca, quando la cachessia mina lentamente la vita di individui cronica mente avvelenati dalla cattiva funzione ..iella loro glandola epatica. FORME MISTE.

Non sono tali per il coesistere di più sintomi, ma per il presentarsi di essi successivamente. Così una forma idropigéna può precedere una de1irautc, e questa a sua volta essere seguìta da una convulsiva o terminare per una porpora fulminante. Ogni crisi allora resta monosintomatica. Si possono però a vere anche forme miste j utese nel senso della coesistenza di due o tre sintomi: son desse le forme oligosintomatiche. Attraverso gradazioni sempre più complicate si giunge poi ai quadri completi delle insufficienze epatiche ben~~~tlt; o gmvi .

G. •

2

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SABATINI.

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86

[ANNO XXII, FASC. 3]

lL POLICLINICO

CHIRURGIA.

D trattame.nto delle fratture della itbia non consolidate per mezzo di on trapianto osseo. (M. S. HENDERSON. A nn. oj Surg., apr. 1914;

e E. F.

RoBINSON,

ibidem.).

Le fratture non consolidate della tibia, relativamente frequenti, sebbene la non consolidazione non si prolunghi tanto quanto nelle fratture dell'omero (dove raggiunge i 5, 10, 14 anni), presentano il più grande interesse per la condizione miserevole in cui pongono l'infortunato cui l'uso dell'arto inferiore è assai più necessario che quello dell'arto superiore. Nel trattamento di questi casi il chirurgo è stato mèsso a dura prova, frequentemente : :il trapianto osseo ha qui avuto esito brillante e nel numero cli apriJe degli A nnals of Surgery due aut ori pu1::1blicano, indipendentemente l'uno dall'altro, i risultati che ne hanno ottenuto. M. S. Henderson riferisce s u nove casi curati alla clinica dei Mayo. Le condizioni necessarie per la vitalità dell'osso trapiantato sono: asepsi; provenienza del trapianto osseo dallo stesso individuo; buona nutrizione sanguigna nel nuovo habitat; contatto con l'osso preesistente per notevole estensione. Osso sufficiente può essere ottenuto dall'arto stesso: sarà necessario ricorrere a quello dell'altro lato quando sia presente l'infezione del foccr laio di fattura : in .tal caso l'asportazione cli osso dall'arto sano sarà compiuta in ogni suo particolare prima di aggredire l'arto infetto. Riguardo all'epoca in cui eseguire il trapianto in caso di consolidazione ritardat a (espressione da preferire a quella cli non consolidazione poichè è probabile che col tempo la frattura finirà col consolidarsi) non può esser fissato un periodo preciso: molti fattori entrano in considerazione ma il chirurgo terrà cli mira principalmente che il suo scopo è quello di restituire il paziente alle sue occupazioni il più presto possibile. I 9 casi riportati concernevano tutti giovani sani : uno solo aveva sifilide ma contratta a un anno dalla frattura : sei fratture semplici, tre esposte delle quali uno sola si infettò. È difficile di stabilire, dunque, per quale ragione non avvenne il normale consolidamento. L'osso in. questi casi cli frattura della tibia è specialmente adatto al trapianto perchè facilmente accessibile, trovandosi il campo operatorio direttamente sotto la pelle. Non ci si do,·rà preoccupare della lunghezza dell'arto cui prov'\"ede il perone, sano o già consolidato, nè 11ell 'allineamento dei frammenti cui si provvederà co11 mezzi contentivi esterni. Non è neces.,.ario i11si11uare l'ç>sso trapiantato nella cavità

midollare: basta scavargli per mezzo dello scalpello o della sega una doccia adeguata. Se jnvece fosse usafo come stecca midollare agirebbe piuttosto da corpo estraneo che man mano viene riassorbito, stimolando però nello stesso tempo l'osteogenesi che porta alla consolidazione. L 'A. ricorda a questo proposito che già 25 anni or sono il Mayo introduceva come stecca nel n1idollo di una frattura non consolidata dell'omero il manico di avorio di un ordinario coltello da cataratta il quale funzionava appunto da stim9lo all'osteogenesi. L' . L\.. . preferisce di asportare l'osso per il traP.ianto dalla tibia dello stesso lato, poichè prendendolo da quella dell'altro arto si toglie al l)aziente l'uso di ambedue le estremità inferiori per un mese o più. La tecnica ne è semplice. Con lo scalpello o con la sega circolare mossa da un u1otore si rimuove dalla superficie interna del fran1mento più lungo della tibia fratturata una stecca ossea che sia di lunghezza sufficiente a costituire un ponte abbastanza solido; di solito di 6-8 cm. di 1unghezza per r r / 2 di spessore : oltre a questa se ne asporta un'altra sulla stessa linea e dello stesso spessore, ma più corto, dal frammento minore. Si dovranno asportare tutti gli strati cioè periostio, strato corticale e strato peri-midollare: con un po' di accortezza il trapianto può essere applicato in modo che i singoli strati si continuino con quelli vicini nella nuova sede ottenendo così una guarigione rapida, poichè una serie di immagini radiografiche ha dimostrato che il trapianto è in grado cli vivere e funzionare senza essere prima assorbito e. quindi sostituito da nuovo osso. Ora dei due pezzi asportati il primo, il maggiore, viene posto in modo da costituire il ponte attraverso la linea di frattura, mentre I 'altro viene a colmare la perdita di sostanza che era rimasta nel frammento più lungo della tibia. Si passeranno dei punti periostali per fissare i trapianti e si chiuderà la cute con seta. Un apparecchio gessato includerà poi l'arto comprendendo il ginocchio e l'anca. Questo sarà rimosso dopo due settimane, saranno tolti i punti e applicato un nuovo apparecchio da lasciare per 4-6 settimane: la consolidazione è cli solito buona si da permettere al paziente cli camminare in capo a 3-6 mesi. Seguono le storie cliniche dei nove casi che non hanno bisogno di riassunto speciale perchè per tutti fu seguita la tecnica suddetta. Diremo solo che in tutti si ebbe un ottimo risultato.

** * riporta

E. F. Robinson cinque casi che ebbe occasione di osservare e di curare nel periodo di un anno. La st1a tecnica è però diversa da

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XXII, FASC. 3]

SEZIONE PRATICA I

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quella seguita dall'autore precedente. Anzitutto egli prese il trapianto dalla tibia del lato opposto : giova dire però che in tutti i suoi casi meno uno si trattava di frattura completa e comminuta di ambedue le ossa della gamba. L'A., lasciato da parte il perone, poichè il peso del corpo è sostenuto unicamente dall'osso più grande, 1egolarizza dapprima con una sega circolare o col filosega di Gigli le due estremità dei frammenti, ricorrendo anche se ne è il caso al raschiamento della cavità midollare; indi asporta una stecca ossea dalla tibia sana di 12 cm. circa di lunghezza e l'insinua fra le due /superfici ossee regolarizzate introducendole nella ca·vità midollare. Indi chiude per prima e applica un apparecchio gessato. È interessante riportare dopo quanto tempo dalla frattura l 'A. credette di intervenire; e dopo quanto tempo dalla operazione si ottenne la guarigione. Ecco, in particolare, qttesti periodi di tempo. Nel 1° caso (40 anni, frattura completa comminuta nel terzo superiore della gamba sinistra) l'operazione venne eseguita dopo che sei settimane di immobilizzazione non avevano prodotto alcun consolidamento ; a quattro settimane dall'intervento la consolidazione era avvenuta. Nel 2° caso (47 anni, frattura completa comminuta delle ossa della gamba sinistra) operazione a otto settimane dall'accidente, consolidazione a sei settimane dall'operazione. Il 3° caso (frattura della tibia e fibula a circa la metà della gamba) è operato dopo nove settimane di non consolidazione: la consolidazione avvenne ma non è detto dopo quanto tempo. Nel 4° caso (35 a11ni, frattura comminuta della tibia destra) si intervenne dieci settimane dopo il trauma; e sette settimane dopo si aveva una buona consolidazione. Nel 5° caso (33 anni, frattura di ambedue le ossa) venne eseguito il trapianto nove nlesi dopo la frattura: dodici settimane dopo l'operazione (il paziente lasciò l'ospedale prima del tempo necessario) la consolidazione era avvenuta. Dalla propria esperienza l 'A. è inclinato ad ammettere cl1e la non consolidazione della tibia e del perone non è troppo rara : e gli sembra accada più specialmente quando il focolaio di frattura si trova nel terzo medio o superiore. La spiegazione potrebbe consistere nella formazione di un trombo nell'arteria nutritizia dell'osso che vi ei1tra appunto in quella regione : in consegt1enza, allora, della nutrizione insufficiente il processo di riparazione dell'osso è ritardato al punto che viene a interporsi del tessuto connettivo il quale costituisce un ostacolo permanente alla formazione del callo. In tale circostanza un trapianto ben posto, bene in contatto con ambedue i frammenti, che si estenda

oltre l'area infiammata, funzionando da conduttore (lVIurphy) del processo di neoformazione, non può non provocare la consolidazione in tutti i casi in cui questa mancava. L 'A. non ha mai asportato il periostio. Però in due casi nelle manovre per insinuare l'osso da trapiantare il periostio venne strappato dalla metà inferiore di questo. Tuttavia si ebbe ugualmente la consolidazione, il che confermerebbe le vedute di Macewen che il periostio non è essenziale nel processo di formazione del1'osso. Per scolpire il pezzo osseo da trapiantare certo il più conveniente è una sega elettrica ma essa non è assolutamente necessaria: è assài utile un pì~colo scalpello triangolare da ebanista o da tornitore che può trovarsi in qualsiasi negozio di ferramenta e che gioverà specialmente per far saltare tutt'insieme il frammento osseo che sia stato prima disegnato nei suoi confini con un comune scalpello operatorio. Non venne mai applicato un drenaggio. Del resto, naturalmente occorre procedere con le più scrupolose regole asettiche. Il risultato ultimo è stato per tutti una robusta consolidazione con formazione appena di un piccolo callo; il quale anzi nei primi due casi venne così riassorbito da essere quasi scomparsa la minima traccia di deformità. I

SEBASTIANI.

Trattamento delle ernie muscolari con il *rapianto aponeurotico. (MAUCLAIRE.

A rchives g énérales de chirurgie, anno VIII, n. 7).

L 'A. ritiene interessante segna~are questa nuo-~ v.a applicazione del trapianto aponeurotico, non avendone trovato cenno fra le numerose indicacazioni contenute nel lavoro completo tlel Kirschner. Le ernie muscolari non sono molto comuni; e quando l'orifìcio erniario sia assai più piccolo è sufficiente la sutura aponeurotica per guarirle; ma se l'ori:ficio è largo, se I 'aponeurosi circostante è anch'essa poco solida e diminuita di spessore, se l'ernia è doppia, se l'aponeurosi stessa distesa e sfiancata costituisce il sacco erniario occorre provvedere in maniera più efficace e radicale. Ed il miglior mezzo sarebbe, secondo Mauclaire, il trapianto aponeurotico. Egli si è servito di un lembo di aponeurosi del fascia lata che si incide per una superficie superiore a quella da ricoprire e si trapianta su l'ori:ficio erniario :fissandolo al] 'aponeurosi circostante per mezzo di punti staccati. (II)


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(ANNO

IL POLlCLINICO

XXII,

FASC.

3]

La porzione del ventre muscolare erniata si può preventivamente escidere in parte, come consiglrano Giess e Garin, o del tutto, mediante una resezione cuneiforme ; oppure si può raggruppare e contenere per mezzo di punti staccati costrittori, secondo 1'indicazione di Choux, per impedire la tendenza del muscolo ad uscire dalla guaina aponeurotica. I risulta• ti sarebbero ottimi. L. GUIDI.

MEDICINA DI GUERRA.

n euore

da sforzo in guerra.

(BRANDENBURG. Medizinische Klinik,

1914,

11..

37).

rante le corse o di altri animali nelle caccie. D'altra pa.rte in guerra bisogna tener conto che oltre l'affaticamento agiscono sul cuore altre e.a.use debilitanti : le condizioni della respi;.. razione, le forti emozioni, il soprariscaldamento del corpo durante le marce, l 'insuffi.cien,t e traspirazione cutanea, le alterazioni del ricambio dell'a cqua, la insufficienza dei riposi· e del sonno, la ~rregolarità e la scarsezza della alimentazio11e. Tutte queste sono cause accessorie e p1redisponenti della insufficienza cardiaca. La diminuzione dell'attività d·e l cuore come centro del meccanismo circolatorio è caratterizzata da una diminuzione dell'ampiezza del l)attito cardiaco. Le conseguenze prossime di que.sto f,atto sono un incompleto riempimento del circolo arterioso ed una stasi nel circolo venoso. Si ha cosi affanno, senso di tensione all'epigastrio ed alla regione epatica, più tardi senso di oppressione e dolore al petto dietro lo ster110 e nella regione cardiaca., dolori che .spesso si irradiano alle braccia specie a sinistra. Questi disturbi sogliono maniifestarsi durante gli sforzi ed iautn.entano proporzi.o natamente con l'a.11men.to della stasi. Si associano a senso di angoscia e cl.i oppressione, .a d un senso di esaurimento e di estrema. debolezza ehe dànno alla mimica una espressione di sbig·ottimento e. di abèiattimento. La deboilezza aumenta fino al punto eh-e il p·a ziente è incapace di camminare e di stare in pie~i, egli si abbafte al suolo e può andare avanti solo strisciando sulla. terra. Il viso è qualche volta leggermente gonfi.o, straord.:inariamente pallido, talvolta bluastro.- Le mani sono fredde, il p-0lso è debole, piccolo, straordinariamente frequente tanto che sp·e sso riesce difficile palparlo e · contarlo~ Ciò nei primi 1nomenti, successivamente il polso pure rimanendo piccolo e debo'1e dive:nta meno frequente ed insieme irregolare, disuguale. In queste condizioni il cuore può presentare • una notevole dilatazione che p uò essere passeggera, rapidamente dileguantesi oppure duratura e preludere ad una più grave e progressiva alterazitOne. Talora anche in seguito a forte a:ffatilcamento, com.e si è potuto constatare nei ciclisti e nei corrid10ri, non si ha di~atazione del cuore, m:a perfino una diminuzione dell'aia di ottusità cardiaca, il che non toglie che nel momento stesso dello sforzo vi sia stata dilatazione. Quando vi son·o gravi fenomeni da stasi si ha ingrossamento del fegato ed anche alb11minuria, che il più delle volte deve attribuirsi più verisimilmente ad uno stato tossico. La manifestazione di 11na notevole dilatazione del cuore dopo un sopraffaticamente fisico deve far sospettare nella maggior parte dei casi una 1

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soldato in guerra è sottoposto ad ogni sorta di· fatiche: le sue energie fisiche, il suo sistema nervoso, il suo spirito sono assffggettati a fatiche che s.p esso sorpassano e di molto i limiti abituali. E l'organo sul quale gra'\r"ita più specialmente l'eccessivo lavoro muscolare o gli eccessivi squilibri emotivi è senza d.u btiio,, il cuore. I disturbi che possono colpire la funzione cardiaca: sia per forma che per intensità sono naturalmente in rapporto allo stato in cui si tr<iva l'organo nel ID:Omento nel quale viene sottoposto ad un lavoro straordinario. Noi conosciamo quale sia la capacità di adattamento del cuore, e come esso possa corrisponder.e adeguatamente e senza disturbi di sorta alle richieste di maggior lavoro, quando questo uon sia .e ccessivo. Ma quando esiste una lesione anche minim·a e precedentemente mai apprezzata stia nel cuore stesso, sia nel suo sistema d'innervazione o anche 1tel sistema vasale, allora la capacità di adattamento vien subito me oo, i:il !CU01"e cade in UilJO stato di insufficienza non appena l'individuo vien costretto a fatiche straordinarie o soffra gravi patemi d'animo. Riesce ad ogni modo molto difficile poter stabilire con sicurezza a mezzo dell 'esame fisico fino a qual punto in ciascun in~i­ viduo il cuore può essere sforzato senza danno : esistono al riguardo infinite variazioni' individuali che non possono essere apprezzate con i mezzi d'indagine che attualmente possediamo. Sono certamente rari! i casi nei quali l'eccessivo affaticamento muscolare produce la morte dell'individuo supposto sano; ma tutta· via una t ale evenienza non si può escludere, tenuto conto che non raramente si· verifica l a morte per paralisi cardiaca dei cavalli du-

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FASC . .3)

SEZIONE PRATICA

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predisposizione morbosa. La dilatazione patolo- l'esame fisico, e che spesso è complicata o legata gica del cuore si produce prevalentemente nella ad un'affezione a:enale. Questi stati che potrebsistole; ossia nel momento in cui il muscolo car- bero essere messi in evidenza solo con l'esame diaco costringe una quantità di sangue alimen- sfigmomanometrico e con l'analisi delle urine tata, che deve spingere c~ntro resistenze pure spesso sono trascurati clai pazienti e dai medici, esse aumentate per l'eccessi.vo lavor<>. La pare- e si mettono in evidenza con una dilatazione te del cuore così si sfianca, si rilascia e più acuta del cuore quando i soggetti sii sottoponspeci~mente in alcune regioni, come quella delgono a fatiche che sorpassino l'abituale lavoro la punta. corporale. Come cause acceleranti la produzione di una Il trattamento dei disturbi cardiaci in quistiodila.t azione cardiaca in seguito a sforzi muscone deve essere .indirizzato a rimuovere in ogni lari si deve innanzi tutto indicaire una debolezcaso lo stato di debolezza improvvisa del cuore. za di costituzione, come quella che si riscontra La prima indicazione è quella di sgravare l'ornel sistema cardio-vascolare di individui molto gano da ogni eccessivo lavoro a m ezzo dell'asgiovani o male sviluppati. Al rig·uardo biso- soluto riposo fisico e mentale. Per sollevare l'atgnerà ricordare che la mancanza di abitudine tività cardiaca giova l'applicazione sulla regioal lavoro agisce c.:ome deprimente la forza di ne del cuore di com presse fredde o di borse di resistenza. del cuore, mentre l'esercizio e l'al:.d- ghiaccio. Nella stasi del circolo venoso e della tudine agiscono in senso opposto. circolazione polmonare produce be11efici effetti L'esercito in tempo di pace è costituito da inimmediati il salasso. dividui di poco più di 20 an11i, fisicamente sa11i D '.t:t.l tra parte è necessaria la somministrazioed idonei a la·vori anche non ordinari : si tratne di eccitanti come vini generosi, cognac, caffè ta perciò di un materiale umano scelto, con cuoforte; come pure è consigliabile l'applicazione re sano, ed esente da qualsiasi predisposizione di forti stimoli sulla cute delle braccia e delle debilitante. Ma se, come accade nella guerra atgambe mediante frizioni o meglio ancora m etuale, sono arruolati sotto le armi e mandati diante bagni caldi senapati. s11i campi di battaglia individui appairtenenti . Un'azione veramente pronta, sorprendente, alle classi più anziane, allora i confini delle posdànno le iniezioni endovenose dii digitalina o ~ibili tà diagnosti~he e prognostiche si allargano oltre ogni misura. In g·enere la frequenza e la digalen• e di strofantina. Alle iniez1oni endovenose si fann~ succedere nelle ore seguenti quelgravità dei disturbi cardiaci in seguito a sforzo le sottocutanee ed infine la somministrazione per s~ va sempre accentuando a misura che gli a rtocca di foglia di digitale in pillole o in polirttolati si avvicinano ai 40 anni, all'età cioè nelvere. la quale tutte le cause di debilitazione del cuo-In qualche caso per aumentare la pressione re hanno avuto già tempo di agire. del sangue si potrà ricorrere alla iniezione sotQui basti ricordare l 'alcoofi9mo cronico e l 'abitocutanea di un eme. di adrenalina al millesimo. tuale intempereanza non solo n.e l bere ma anche In un secondo tempo e dopo che i fenomeni nel mangiare: con l'andat" degli anni quest·i aèru.1si rendono difficile e penoso il lavoro musco- acuti si sono dileguati si penserà a fare le ricer1rae, nella muscolatura del corpo e nel cuore che intese a stabilire se lo sforzo ha agito s u stesso si determina un.o stato di debolezza che un cuore precedentemente sano o ha solam ente talora è avvertita gradatamente, m ai più spesso si aggravato uno stato cli fatto preesistente. In manifesta ~mprovvisamente con sintomi· 0..llar- g enere quando il cuore era precedentemente ma11ti in \Seguito .ad uno sforzo eccessivo. .Sono sano i fatti acuti scompai·o no in èireve. tempo quesiti gli uomini apparentemente sani ed anche senza lasciare traccia alcuna. Purtuttavia al rimolto robusti che in 11 n~i. marcia cadono prima guardo non si· posson dare criteri netti e sicùri. degl,i altri. Bisogna d'altra parte tener presente che nel Ma la causa più importante e forse anche più caso un trauma (e con trau1na vogliamo intenfrequente che subdolamente menoma la forza dere sforzi corporali e patemi d'animo) agisce del cuore è la sifilide. Più che per le infiltrazio- su di u11 cuore precedentemente malato, mettenni gommose e per l'induramento del tessuto in- do in ·e videnza la bassa incapacità funzionale del cuore stesso, quest o, anche quando siano passaterstiziale essa agisce per le alterazioni indotte 11el circolo coronario. ti i fenomeni .acuti, rimane in uno stato di laAd ogni modo è più che probabile che tutte bilità, per cui i malati pur sopportando senza molestie le ordinarie fatiche, hanno di nuovo i le dilatazioni idiopatiche del cuore debèano metmedesimi disturbi al benchè minimo sforzo. tersi in conto di un difetto nella circolazione di Uno speciale contegno assumono quei casi, quest'organo, dell'arteriosclerosi dei vasi coronei quali l'eccesso di lavoro colpisce più la innari, che il più delle volte non è rilevabile al(13)


II,

POLICLINICO

nervazione che il muscolo del cuore: in questi casi permane un'accentuata e facile eccitabilità non solo agli stimoli fisi ci, ma anche a quelli psichici, che si estrinseca con accelerazione ed irregolarità del polso, con angoscia e senso di oppressione al petto. Su questo quadro della eccitabilità del cuore, che 'i l più delle volte tisulta dalla combinazione di fenomeni di neurosi cardiaca e cli insufficienza difficilmente separabile, spicca per persistenza e per intensità qualch e sintomo : ora rimane una tendenza . alla irregolarità del ritmo, ora una tachicardia, tal'altra un senso di angoscia e di oppressione al petto ed all'epigastrio. Si tratta in conclusione di conseguenze nervose o psichiche che per lo più sono preparate dall'abuso dell'alcool. DRAGOTTI.

ACCADEMIE, SOCIETl MEDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

Echi del Congresso di Medicina interna.

• Dott. G. B. CARDINALE (Istituto di elettroterapia e radrologia della R. Università di Genova). Un caso di cisti da echinococco polmonare. - L 'O. presenta uru caso di cis~ da echinococco del polmone d·e stro (lobo medio) assa' interessante sia per l'interesse clinico che radiologico, sia per il decorsa benigno. I dati ciinici non davano alcun segno di certezza per la pre · senza di una cisti da echinococco. L'indagine radiologica praticata nel periodo di prima osservazi one non diede luce decisiva, anzi si era pensato· ad un tumore del mediastino o ad un fatto aneurism.a tico, mancando aissolutanrente la figura radiologica della cisti! da echinococco. Altra particolarità che si .osservava al quadro radiologico era l'innalzamento dell'ombra durante l'inspirazione. La diagnosi fu stabilita in modo certo per la puntura eseguita che diede esito a ljquido cistico. Nel decorso seguito radiologicamente dopo la prima vomica si ha la comparsa di una bolla ga'Ssosa nella cist'i! che prende l'immagine di un idropneumotorace saccato. Si assiste poi alla scomparsa del liquido ed alla riduziolne sempre maggiore dell'opacità, :finchè si arriva alla scomparsa quasi completa dell'ombra dell'amrO.to poln1onare destro, rimanendo però sempre accentt1ata un'opacità mediastinica. Dott. G. B. CARDINALE. L'emoptoe in relazione al quadro radiologico della tubercolosi;. - L'O. stt1diò l e lesioni che si ritrovano radiogra:fica(14)

(ANNO XXII, FAsc. 3]

mente negli emottoici in confronto dei non emottoici. Le ricerche in questo campo presentavano una certa difficoltà perchè nel- quadro radiologico troviamo nelle forme un po' avanzate, sovrapposta tutta la diversa gamma delle lesioni tul:iercolari. Quindi bisogna J.imitarsj nell1a cla!ssi:fica.zione a denomiinare il caso a seconda della prevalenza di una data lesione in confronto delle altre. I risultati più importanti ottenuti sono: c4e le emottisi anche cospicue non richiedono la presenza assoluta di fatti cavitari e che anzi è maggiore il numero degli emottoici non cav1tari. Inoltre confrontando i ris.u ltati con quelli che si hanno in infermi che non hanno mali sputato· sangue, si vede che in questi ultimi si trova Ulll·a percentuale maggiore cli cavitari. Un altro fatto imp.orrtante è queisto: che si riscontra emottisi anche in lesioni di natura iniziale polmonare e cioè nelle forme prevalentemente peribronchiali. Dott. G. B. CARDINALE. Un caso di dilatazione del tenue. - Questo caso préseinta uln certo interesse perchè sono abbastanza rari i casi descritti nella letteratura di stenosi della valvora del Bauin studiata rontgenologicame.nit e. La diiagnosi: radiologica si fonda sopra l 'aspetto differente che presenta l'intestino tenue dilatato dall'intestino crasso; sopra tutto importante per la differenziazione è la mancanza delle austre e la presenza delle pieghe del Kerkring e sopratutto la grande variabilità dell'immag ine radiologica nelle successive osserva-

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ZlOlll .

c.

FARMACHIDIS e A. VAT'!UONE (Istituto di patotogia medica diella R. Università di Genova). - L'osservazione di alcuni casi di fari1i-, gotonsillite acuta con glicosuri:a tramsitoria, condusse gli autori a s tudiare l'azione eventualm ente esercitata dalle tonsille nel determinare tale g li'cosuria. In una lunga serie di ricerche sperimentali gli AA. hanno potuto stabilire che: r. L'iirritazione semplice meccanica delle tonsi'lle palatine, può provocare negli animali iperglicemia e glicosuria. 2 . L'iniezione endoven~sa di estratto tonsillare in amln.ali ISpontaneamente glicosurici, può fare s-comparire la glicosuria. 3. L'iniezione endovenosa di estratto tonsillare può attenuare notevolmente la glicosuria sperimentalmente provocata negli animali (spancreatizzazione totale). 4. L'iniezione endovenosa di estratto ton- .. s'i!llare può inibire l'azione glicosurica, tossica, mortale ed ipertens.iiva dell'adrenalina.


(_t\.NNO

XXII,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

5. L'estratta di tonsille oltrechè in vivo, esercita identica azione glicotitica in viJtro. 6. L'estratto di tonsille p.alatirue, possiede una spiccata azione leucopoietica ed è pure do· ta:to di un ~screto potere eritropoietiico, sia quando viene iniettato in animali, sia quando viene iniettato in individui oligoem:iti·. 7. In base ai benefici risultati terapeutitt ottenuti in· tre osservazioni' cliniche, gli AA. intravedon-0 la possibilità dell'opoterapia tonsillare, nel diabete mellito.

S. FICHERA. Qualche incornveniente della terapia con il torio X. - A proposito della terapia con il torio X porta un contributo personale detratto da casi di malattie diverse trattati con iniezioni endo:venose di questa sostanza. Il torio X per la su.a grande affinità verso il midollo osseo e verso il sangue, es.plica una indubt!a azione emorragica, la quale talvolta può essere abbastanza intensa e mettere in pericolo la vita del paziente. Per quanto quest'azione sia conosciuta, pure è necessario" insistere sui pericoli che pu.ò presentare affinchè si m.a ntengano l e opportune precauzioni. Tanto più che, spesso, quest'azione emorragicai è estranea ad un iperdosaggio della sostanza. Su circa 12 cas.i di malattie diverse trattati con il torio X, i'n tre si presentarono sintomi emorragici : un pri'm-0 ammaJato, affetto dai· ittero emolitico, ·e bbe tre gravi ematemesi con melena ; un secondo con carcin01lla gastrico due gravi· ematemesi ed un t erzo affetto da carcinoma epatico delle diffuse emorragie cutanee. Questi fenomeni sti ebbero dopo 6-8 giorni dal1'ultima iniezione di' torio X, la cui do.se nel prim-0 caso non fu superiore a 60 U. E., negli altri due a 870 U. E. Negli altri ammalati il torlo X fu sopportato bene. L 'A. insiste perc,'i~ò sulle cautele necessarie che devono usarsi nella cura con questo elemento. Data la grande affinità di questa sostanza per il sangue e dato il suo potere cumulativo, è bene non ricorrere, ove il caso non lo richieda assolutamente, alle dosi eccessive ed è anche bene distanziare le iniezi'o ni fra di loro di non meno di 6-8 giorni. Prof. GALLI (Bordighera). La cwra dei terreno 11elle cardiopatie venne introdotta in terapia dal clinico Oertel, alcuni decenni or sono; ed è stra110 come in Italia nessuno si sia mai occupato di quest'ultimo e semplice metodo terapeuti'Co. L'O. descrive le modalità e il meccanismo d'azione per concludere che in genere si aggrava il decorso delle cardiopatie con un ecceS$i.vo riposo e che il timore dell'esercizio muscolare nci malati dei• vasi e del cuore non· ha spesso fondamento reale. Forse per tale preconcetto domi-

91

nante nel campo medico non si fa in Italia la cura del terreno, la quale merìta invece davver<Of di~ ess ere tolta dall'oscurità in cu'il :fi.nora è fra noi rimasta. 1

Prof. A. GASBARRINI (Istituto di patologia e clinica medica della R. Università di Sassari). Sul comportamento della reazione d1J Wasserrnann (metodo originale e modificato1) e della prova di Pick e Pribram nella malaria. - L'O. ha fatto ri'c erche com parative sulla reazione di W assermann nella malaria, avendo di mira in modo speciale la malaria latente, non srufficientemente presa in considerazione dai precedenti ricercatori. Molti sieri malarici in atto e latenti sono stati sottoposto parallelamente al metodo classico di Wassermann ed a quello modificato dal Rossi, Desmoulière e Brendel-Miiller. L'A. ha voluto inoltre studiar,e se i sieri malarici' acquistas.sero di per sè, al pari dei sieri sifilitici, proprietà anticomplementari, in seguito ad c·stra· zione allo stato li'q uido con etere. Dalle ricerche è risultato : A) Per la malaria in atto : 1. La reazione di W assermann nell 'infezione malarica in atto è riuscita positiva nel 18.6% dei casi. 2. La reazione scompariva ordinariamente alcuni giorni dopo lo s.febbramento. 3. L'inte11sità della reazione non era in rapporto con la presenza e varietà dei plasmodt circolanti nel sangue, nè col numero di :essi. 4. La chinizzazione modificava l'esito della reazione ; in ia.lcuni casi la W assermann., che era positiva prima, s.compariva dopo la somministrazione di optochi'n, ed in altri, parimenti chi11izzati, si atte11ua 11otevolmente. Del resto, clie la chinizzazione al:ìbia direttamente influito: a modificare l'esito O.ella prova in questi casi non è possibile d~re con sicurezza, quan'd o si sa che anche in malarici non· sottoposti alla cura chininica, i'n cui l'infezione finisce per estinguersi naturalmenw, è dato talora assistere all'attenuazio.ne ed àlla scomparsa della reazione di W assermann•. 5. I sieri p·r ivati degli ambocettori emolitici naturali secondo Rossi conservano quasi costantemente immutat-a 'il loro potere di reagire in presenza dell'antigene luetico. • • 6. Gli antigeni d1 Desmoulière riuscivano non meno attivi dei semplici estratti acquosi di feg·ato sifilitico. 7. I sieri saggiati col metodo di BrendelMiiller mostravano un potere fissatore meno forte .di quello che si aveva nella reazione di W assermann originale. 8. I sieri in seguito ad estrazione con etere non acquistavano potere anticomplementare. (15) I

1

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92

• II. POLICLINICO B) Per la malaria latente : I. La reazione cli Wassermann nella ma-

laria allo stato di latenza è stata qtmsi sempre negativa. 2. In qualche raro caso con esito: debolmente positivo si doveva pensare con ogni probabilità ad una lues pregressa. 3. I metodi di Rossi, Desmoulière e Brendel-Miiller non modificavano per nulla la negatività della reazione. 4. Il fenomeno cli Pick e Pribram è mancato costantemente. G~DINI

G. (Istituto dii: clinica medica della R. Università di Genova) Situaziome endocrinica ~ jarmacodinamismo sia mediante indagini eseguite sopra soggett~ con sti,tuazione endocrinica costituzionalmene modificata (Basedowiani, Addisoniani,, diabetici, ecc.), sia mediante indagini eseguite sopra awimaLiJ con situazio1ie · endocrinica artificialmente modificata (in eccesso) mediante precedente trattamentd co-n prodotti endocrinici. - L'O. è riuscito a dimostrare la cospicua influenza che dette modifìcaziond' esercitano sulla esplicazione dei fenomeni soliti a conseguire alla somministrazione dei coin.Ullli farmaci gastro-intestinali, e cardiovascolari. Le azioni cli queste possono nei vari casi essere i'nibite, invertite o esagerate, ecc. GmtDINI, OLLINO e MANFREDI. - Il contenuto fecale di soggetti infermi per morbi diversi del1'apparato gastro-intestinale, oppure no, presenta sostanze che eccitano la mobilità e tonalità e sostanze che la diminuiscono o: inibiscono. Con ricerche collaterali hanno messo in evidenza quali sieno quelle che esercitano la prima e quelle che esercitano la seconda azione. Questi reperti offrollJO grande interesse per la patologia dell'apparato gastro-intestinale inquantochè dimostrano la cospicua influenza del contenuto intestinale sulla funzionalità dell'apparato stesso. MANFREDI L. (Istituto. cli clinica medica della R. Università di' Genova) - Ipersensibilità ai 'Veleni dopo l'introduzione di materiali tube1'colari morti nel mezzo organico ('Vaccinazione an-titwbercoLMe). - Scelsi1 per la ricerca soggetti sani, immuni all'esame fisico, e alle fini ric~r­ che biologiche da stimmate cli tubercolosi. Riscontrai che la prova della tubercolina negativa prima apparve positiva tra i 20 e i 30 giorni dall'introduzione nel derma di germi' tubercolari morti (via~cinazione antitubercolare) . Le prove della cutireazione e della oftalmoreazione negati·ve o dubbie prima, apparvero positi \~e tra i 5 e i 23 giorni dall'innesto. Questi risultati dimostrano che la introduzione di materiali tubercolari crea t1no stato di ipersensibilità 11ell'organism-0: fatto il quale prova

[A.NNO XXII, FASC. 3)

che effettivamente sono entrati antigeni tubercolari nell 'organism-a : dappoichè universalmente si ritiene che l'ipersensibilità dinanzi ad un• antig1e ne dato d!i.mostra che un antigene analogo è già venuto a contatto del mezzo organico.

L. MANFREDI. Funzionalità gastrica nei tubercolosi. - Ricercando sistematicamente la funzionalità gastrica nei tubercolosi - ricerca del potere assorl::•e nte, del potere motorio e digerente dello stomaco - hQJ tro.v:ato : a) riguardo al potere assorbente esiiste costantemente un notevole ritardo sulla norma nella comparsa dell 'iodio nella saliva. Il ritardo è più cospicuo nei tubercolosi febbrili e in cattive condizioni di n.utrizionie. Ricerche cli controllo1 i·n ammalati febbrili vari dànno pure un ritardo, ma assai minore; ricerche di controllo in infermi cachettici, non tubercolosi, dànno un ritardo egualmente cosp~cuo; b) riguardo al potere motorio - ricercato coll'ingestione di salolo e rl~rca. diell 'acido salicilurico nell'urina - esro.appare moil to di'minuito. L'acido salicilurico compare nell'urina dopo un p·eriod.0 di tempo doppio della norma nei cachcettici ; c) riguardo al potere digerente esso è costantemente ritardato : tanto più quanto più l 'infermo è distrofico. Queist'ultima ricerca ho fatta con sacchetti! di guttaperca laminata racchiudenti i,o duro di potasSi.o e legati con fili dtl• fitrina. 1

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MARCORA F. (Istituto di patologiru medica della R. Università _di Pavia). - Riferisce su di un cas10 di anemia gra'Ve a tipo pernicioso e a decorso febbrile nel quale la emocoltura ripetuta1 mente praticata aveva dato esito negativo; dopo lai morte del p,a ziente venne isolato il bacillo di Eberth dalla milza e dal midollo osseo; l 'interesse del caso sta nella sua rarità e nel fatto della possibiilità dell'esistenza di anemia a tipo pernicioso dovuta aJ.la localizzazione di germi patogeni negli organi emopoietici. OLLLNO g. (R. Clinica Medica di Genova). Le proprietà 'Vasomotorie del sangue defluente dalle ghiarndole endocrine. - L'O. descrive un nuovo dispositivo assai semplice che permette di constatare le proprietà vasocostrittrici o dilatatrici del sangue venoso tiroideo, pancreatico, surrenale e testicolare. Le maggiori proprietà vasocostrittrici furono riscontrate nel sangue surrenale. Il sangue pancreaticQI unito al sangue surrenale riesce ad inil:dre le facoltà costrittrici del sangue surrenale. In seguito egli ha eseguito ricerche sulla maggiore resistenza che presentavano animali trattati con sangue venoso endocrinico di fronte alla intossicazione di prodotti ordinariamente

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FASC.

SEZIONE l'RATICA

contenuti nel materiale intestinale. Si è valso di corpi ureici, purinici, chetonici·, diaminici, indolici, ecc., ed è riuscito a const-atare che mentre g li animali controllo erano morti 11elle 24 ore, gli animali preparati con sangue surrenale avevano resistito alla dose minima sìcuramente mortale dei prodotti suddetti. Infine applicando le indagini biologiche ad animali preparati con sangue venoso s.urre11ale ha dimostrato che :bl sangue di questi ani1nali contiene una dose tripla di sensibilizzatrici in confronto degli ani1nali trattati ·c on sangue venoso periferico.

G. Sulla 'Visibilità dei calcoli biliari ai raggi Rontgen. - L'O. riassu11te le nozioni conosciute sopra l'argo1nento riferisce sopra due casi clinici' ii1 cui l'indagine radiologica permise di s t abilire con relativa certezza una diagnosi clinicamente dubbia. In un caso era evidente sulla radiografia tutta la cistifellea ingrandita nella etti ombra si nota,ra un'opacità anulare do·v11ta ad 11n calcolo rivestito di concrezioni calcaree. Nel secondo caso non si poteva individualizzare nessun calcolo ma era assai ben visibile 1'ombra della cistifellea che per i caratteri speciali e per il raffronto radiografico in proiezione dorsale e ventral e era differenziabile con una certa sicurezza da uln'eventuale ombra renale. La diagnosi radiologica fu in amtie due i' casi confermata all'atto operativo. PESCE

)

La diaterniia in, alcuJie affezioni art~colari ed iTv altre for11ie 11iorbose. · L'O. ha trattato colla diatermi'a un certo numero di ammalati affetti da artriti cro1tlche di probabile natura gonococcica, di n•evralgie sciatiche e crurali, ecc., ottenendo risultati' vari a seconda clei casi. In· alcu11i ebbe solo risultati temporanei consistenti in un alleviatnento del dolore senzai modificazioni sull'andamento della malattia, in altri migilorame11ti più accentuati, ma anche questi incostanti, ii1 altri ancora ottenn~ la guarigione. It1 complesso 1'0. nota co1ne 11elle sue esp erienze, pur ottenendo alle volte risuatati buoni, questi sieno stati in genere meno brillanti di quelli pubblicati da altri AA.; aggiunge però che in 1nolti dei suoi casi si trattava di forme antiche e ribelli già a molti altri trattamenti. PESCE.

Dott. F. ScHIASSI (Ospedale Maggiore di Bo· logna) e dott. A. S,tNGUINETTI (Cli'n ica medica di Bologna). U1i caso di leucen1:ia acuta linfatica. - G... C ... , di anni 15, muratore. Nulla di notevole nell'anamnesi familiare e remota. Verso la fine dell'agosto 1913 si accorse di una tumefazio11e al lato sini stro del collo. Il 3

93

17 settembre si presentò dal medico del paese

perchè da qualche giorno sofferente di dolore alla cavità -0rale e s~cial1nente alle arcate dentaa:-ie. Il medico constatò tumefazioni al collo, alle ascelle, agli inguini : milza palpabile. Il 19 settembre si presentò di nuovo al medico con affanno e tosse. Esa1ne del sangue del 22 setteml:·r e : Globuli rossi . . . . . . . 4,500,000 Glo1bu li bianchi . . . . . . 280,000 I glob11li bianchi eran rappresentati quasi esclusivamente da mononucleari con scarso protoplasma senza granulazioni', con nucleo costitt1ito da un tenue reticolo in certi elementi, da g·rossi blocchi di cromatina in certi' altri. Dal 19 al 22 settembre comparvero sulla pelle chiazze emorragiche e tosse con s.puto emorragico . Il 23 settembre mal di capo, vomito sa11guign-O. Temperatura 38°.2. 11 24 autillellto della cefalea, delirio. Mnrl il 25 settembre. Autopsia. Emorragie in tutti gli organi interni, eccetto la vescica ; vastai emorragia cerebrale : tumefazione di' tutte le ghiandole, specialmente del mediastino. L'esame microscopico di1nostrò in tultti gli organi la fuorit1scita del sangue da vasi e un infiltrazione di elementi linfoidi : nelle ghia11dole era scompaa-sa la distinzione fra follicoli, cordoni e seni, nella milza fra follicoli e polpa, essendo tutto il tessuto costitt1ito da piccoli elementi. li11foidi distribuiti uniformemente. Il midollo osseo, pt1re !11vaso da quelle cellule linfoidi, presentava in rarissimi punti qualche mielocita neutrofilo e g·lobuli rossi nucleati. L'esame del sangue ·e degli organi ematopoietici rivelavaino un'atrofia del tessuto midollare, 11 tessuit o linfatico presentava una intensa proliferazione ii1 tutti gli' orga11i : esistevano in circolo oltre ai veri linfociti ancl1e forme differenziate im111ature. Questi fatti congit1nti a una sindrome emorragica e a un rapido decorso, c·0!!1sentono il giudizio di le11cemia linfatica acuta (1). 1

P. D. SrccARDI. (R. Clinica delle malattie professiona•li' in Milano) . Per la fisiologia dellJappendice ileo-cecale . - AccertatQI, sulla tase dei clati :filogenetici, ontoig enetici e istologici degli ultimi anni, che l'appendice non può considerarsi come organo rudimentario, e inoye11do da questi 11ecessari p11nti di partenza per lo studio della funzione dell'organo, l'O. tenta di costitttire il capitolo della .fisiologia dell'appendice considerandola nel riguardo delle sue fttnzioni, motoria, secretoria e linfatica. (1) L'esposizione completa del caso, illustrata

da una tavola, è in corso di stampa presso la « Ri·vista critica di clinica medica ».


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POLICLINICO

Di111ostra, clocumentanclole cou grafiche, le differenze nella 1notilità esistenti tra l'a1)pendice cli coniglio e quella dell'uomo, l e quali ser,·orno a comprendere il significato di essa nei riguardi clel circolo fecale, a spiegare la facilita a l ri stag110 ed a chiarire la possibilità per 1111'ap1)e11clice sa11a di rendersi visibile ai raggi X. Riassu111e, i)rese11tando n11111erose grafiche dimostrati Ye, i .ris11ltati della sua ricerca 11ei riguarcli della f11.nzio11e eccoprotica dell'a1)1)endice, della q11ale ha i)recisato gli elementi e determinato il 1neccanisn10 d'azione sia sull'intestino sopra,l\·iyeute di c001iglio, sia n ell'animale vi,,ente. Per tale ricerca la sostanza eccitant e appendicolare ha notevoli analogie se non ide1ltità co11 ] 'ormone peristaltico di Zue]zer, lVIarxer e Dol1rn; sarebbe comparabile all a1 secretina, e rap1)resenterebbe uno stimolo s1)ecifico di contrazio11e delle fibre liscie ii1testinali, sp~­ cie cle] l'ultimo tratto. P one ii1fine i quesiti della fu11zio11e linfatica dell 'ap1)enclice la quale ,a pparisce con1e 11.n. organo i11egual111ente attivo nel corso clella , ,ita, a·ve11te il 111assi1uo s ignificato 1no1iologico e fi.siologi co 11ell 'età gio,·anissima. 1

SI\'ORI LUIGI e COSTANTINI GENNARO (Istituto l\1arag liano per l o studio clelle malattie iufetti t·e, i 11 Geno\"a). L"' assi1n.i la zi 011e in rapporcv coi feJL01ne11i irn.111'u11itairi. - Sivori e Costanti11i 11anno , ·ol11to studiare il comportamento del potere assi1nilato1:e dell'organismo animale sotto la diretta infi11enza dei fenomeni immunitari. Prenclendo co1ne i)n1nto di partenza il fatto 111cliscttsso che ogni fe11omeno sintetico di assimilazion e cellttlare presu1)pone che 'llella cellttla ed in c1t1elle sostanze le qttali cùebbono entrare in uno stretto' rap1)orto con· 1111a 1)arte della cellula esistano dei gru·p1)i dotati clJ.. reciproca affinità da l)ermettere che l'elemento venga fìssat::> alla cellttla stessa, h anno ricercato se era possibile ele,·are i poteri cli assi1uilazio11e deli'orga11is1no ·ver so .detern1i11ate sost anze alimentari, inocula11do le s tesse sotto cute al fine di stime·• lare l'organismo alla produzione di aiggruppan1enti del proto1)lasma vivente, artificialmente simili 11ella l~o capacità a qu~elli naturali e per· rnettere i t1 tal 111oclo una utilizzazione 1naggiore con l o st esso qua11titati,·o di nlolecole a li1neuta·r i. _\. t al 11opo ha11110 preparato estratti acquosi di so~ tauze vegetali e di cereali ed hanno sottopost o alla inocttlazione co11 qtteste sosta11ze elci conig·li. 111 qt1esti ed in altri controlli venne som1ni11i trata g·iornal1nente la stessa qttantità in 1)e...,o di sosta11za alimentare corrisponden~e nll 'e$tratto e si ebbero a rile,·are i segueut: ratti : 1° i co11igli sottoposti ad .ali1nentazio11e dosata e ~ uflì c ie11lc111e11te ricca ere co110 cli peso; 1

t rS)

XXII, FASC. 3]

[-.\NNO

i conigli sottoposti ad iniezioni di estratto aumentaino in modo cospicuo così da aumentare in t ir eve periodo di vari ettogrammi (4-5) i11 più di quelli di controllo. Queste prime esperienze iniziate con sostauzt: vegetali ripetute varie volte s i sono di1nostrat ~~ per il loro comportamento dal punto di vista cl el risultato sempre costanti. Ciò fa supporre che il fenomeno immunitario s ~roltosi con qttesta procedura possa realmente, 1)er le s u e ris ultanze, determinaire un aumento del potere assimilatore col mezzo di una i perproduzione di questi aggrttppamenti protopln~ s1natici destfnat1. a :fissare la moleco}a alimentare. 2°

TRE\'ISANELLO (R. Cli11ica medica di Genova).

Ri cerc he batteriologiche sull"'herpes della pol·nio1iite . - L' A. esporne alcu11i s uoi studi e ricerche perso11ali sul contenu.to b alf:terj ologico clelle efflorescenze di erpete labiale nellai pollllunite. Riprendenclo studi già iniziati e in parte con1pletati co11 Panichi, egli ha studiato aitri casi 1clinici c h e potè avere in osservazione nelia sita Sezione iii Clinica 111edica e nelle Sezioni ospeda1liere (Pau1mato11e) e ha pot11to conv:1tcersi della relativa freq11enza con cui è dato, q11alora il prelievo sia fatto con ogni cautela 1 trovare il diplococco in coltttra p ura nel secreto siero-purudento delle ,e ffiòriescenze-vescicole di erpet e pne111nonico. 1

1~REVISANELLO.

Eri tenia polirnorfo e stafilococ-

ceniia. -

L' A . descrive un interessante caso clinico .av.u to in Sezione clinica che andò a com11leta guarigione, di stafiloco·ccemia in èritema 1)oli1norfo. Era ulna gio,·ane don11a re<l11ce dall' AiuericR, iinprovvis·am·e11te ammalatasi con f orte febbre e co111parsa di ttna eruzione multiforme 1jaipulonodulo•-contusiva che fu diagnosticata dal clinico cli dermosifilopatia come un eritema polimorfo. Qualche artralgia lieve completava il rtuadro 111orboso. L'esame accurato dell'ammalata i11 t11tti i suoi organi n11lla davai di anormale. L'en1ocultura due volte esegu1ita diede costa11ten1e~1te la presenza in cultura pura di uno stafilococco aureo che si rive]ò poco virulento n egli animali da esperituento (li faceva febbrici tare n1a non li 11c.cideva) . MANFREDI L. 1

Pubblicheremo p1'!()(ssi1na1nente: BRECCIA, S1il pneii1;iotorace artificiale. Dr MARZIO, Sulla tecnica della cherato-sclero-

iridecto1nia. FrsICHELLA.

1Jare.

La c1ira dell"'ulcera cronica 1Jlll.


f .r\NXO

XXII,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

95 •

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Vago tropismo infettivo da inHuenza con sindrome di Stokes-Adams acuta. ~e

acuta sop.r aggiunta .e che rappresentava una modalità, con cui la infezione influenzale colpiva . g li attaccati dalla speciale epidemia (oo-enio ep1d ~1nico degli ,antichi). A. S.

ha c01npit1to u110 s tt1dio il dott. Enrico Pa_g·a11elli 11ella Clinica l\1edica di Camerino, diretMalaria e anchllosto.miasi. t(a dal l)rofess-0ir A. Ferrannini (La, Cl·i1'iica MeQuest'associazio11e sembrai molto frequente ; e di ca I talia11..a, 1914) . Ele vi si aggi.unge un·'alimentazione- po,v era , g li Prima delle s11e osservazioni, non era stato effetti ne risul tan•o1 dis:astrosi . pubblicato che dura nte la infezio11e da ii1fluenza Sull 'importanza di essa nella genesi delle più 1)otesse presentarsi, in modo ac11to, la nota singravi anemie, le quali r)ossono giungere alla ica-clro1ne di S tokes-Ada1ns . Col s ussidio di ricerchessiar, ha richiamat o 1'attenzione il . Pell1am -ch e g r afiche, 1,A . ha pro·vato,, in quattro inferBates ii1 tltn reee11te studio clinico siUlla 1nalaria 1ni, che la bradicardia ed i fe11omeni ueurocennella zona del Panama. Egli sostiene anzi che trali, speci,ali ~ lla sindrome di S t o1kes-i\,dams certi casi di anemia progressi1Ja. postmalarica de(attaccl1i sincopali o \Yertigi11osi o epilettiformi, scritti c1'at Marchiafava e Bignami, si possono co11 ,·omito e braclicardia s i110 a 30 battiti) , posSpiegar e con simile as·Siociazione .. Conttariamen t~ .-so110 rappresentare, 11ella infezione da inflt1enza, agli autori italiani, egli crede che l'anemia si:a una co1nplicanza ? accidente acttto, verificabile allora (in org·anismi defedati dalla 1nalaria e dailcorne caratteristica peculi.ar e di alcun e epidemie la mala nutrizione) preci1)itata v-er so la cach essia ·-ti ella infezione, per affinità o tropismo delle tosdalla presenza cli aiTchilosto.m i, mentre 11on potrà s ine corris po.n denti verso il vago cardiaco e le essere chia11 nato in cau sa il presunto esaurimento altre parti del sistema ner\roso, impegnate nosodegli organi en1atopoietici, ip·oitesi a cui ricorgraficamente nella sindrome di Stokes-1\.dams . rono Marchiafava e Big·nami per s1piegare la pro'Tanto la bradicardia, qua11to il r esto della sing r essività delle co11dizi0lni patologiche qua11do la dro1ne, possono considerarsi come soste11ute da malaria sia sp·e nta. Pell1am Bates cit a una serie questo t ropis1no delle tossi11e, senza che 11e ridi su oi casi, di etti il p iù tipico concerne un past1lti110 lesioni miocardich e o lesioni dei ~·entri zient e la cui Hg era ridottai al r 3 %, le emazie ner,·osi, sem1)re che la sindrome, svoltas i acua 850 mila ; liberato di 896 anchiJ.01stomi, dopo 6 t an1ente n ella infezio1ie infl11enzale, pr esenti asm esi presentava 4,336,000 em azie e 55 % di emosociati 11arecchi o tutti i cara tteri seg11enti, mesglobina. Da questi dati emerge l'importanza pra· Si in e\·ide11za da Pag~nelli nei quattro infermi : ti:ca de l proole1na e la neces.slità di d ebellau:-e l'ininsorge11za brusca, spiccata instabilità della brafezione airuchilostomiaca eventuale nei malarici. , ·dicardia , 1nodifìcazione della medesima per azio(Dai uno studio di F. Rho, negli An~i. di Med. ne della bel1'a.dio11na o dell'atropina, pressione Na1J . e Col., febbr.-mar ., 1914). arteriosa cardiosistoJica piuttosto, elevata in conR. B. trasto ad una coesiste11te, per quanto modica, ipotonia delle arterie (iperpressione di origine pre\·alent e1nente 1niocarcliea) , guarigione piuttoTERAPIA. s to rapida. Ogni accesso della s i11dro1ne 11egli infermi stuTerapia dell' a- ed ipotiroidismo. ·diati, ha mostrato una d11r.ata variabile, da Osserva S . Maggiore, ne La P ediatr·i a (n·opoche a parecchie ore, e si è ripetuto varie volvembre r9r4) , che una. terapia ben condotta, e ·te, in a lc11ni infermi, con. intervalli di ore od ai1che di giorni. Il quadro morbòso certamente ·iniziata in tempo, può produrre effetti soddisfacenti anche in casi disp·e rati . ·impressiona l'animo del m edico 1)er la gravezza, con c11i si presenta ; eppure, nella e pidemia Nei casi ' 'eramente g ravi, nei q.u.ali è stata asport ata la tirioide, il trattamento ideale sa-d a influenza, a cui si riferiscono le osservazioni rebbe il trapianto di una tiroide nuova; ma di Paganelli, esso si è mostrato in . quattro su q11aranta casi di infl11enza, notati . nel corso di qu~sto mezzo I?-Oll è finora riuscit o allo scopo. dt1e mesi, sen za che in aJcuno clegli infermi Il mezzo t erapeutico di scelta, e veram ent . . . e il cl ecorso della. infezione come pr ognosi risulefficace, consist e nella somministrazione di so:tasse spiccat ament e aggravat o dalla sindrome stanza tiroidea (opoterapia) . 1

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I primi tentativi furono fatti da Murray, il quale nel mixedema praticò con successo iniezioni di estratti cartolico.- glicerici di tiroidi animali. Ulteriormente, sempre per via ipodermica, pure buoni risultati ebbero Kocher, Leichtenstein, Ewald ed altri. È stato Fox il primo a consigliare la somminis tra zione di pri·ncilp1 tiroidei per cocca. . Gl.i, insuccessi, o meglio alcuini incoinvenien·t i, che si ebbero i n un primo tempoi (intos·s icazioni con quadri clinici vari), furono in seguito evitati coll ' uso di prep.a.rati forniti da speciali Case. Seco11do qualche autore pare che questi casi di intossicazione verificatisi sieno stati in dipendenz'.l dell'uso di preparati putrefatti. Tra i numerosi preparati tiroidei, the oggi si trovano in c-0mmercio, sono da preferirsi per intensità ed uniformità di azione le compresse di glandul.a tiroidea messe in commercio da alcune case (Wellcome, Parke Davis, Istit. Sier. Milanese, ecc.). Constano di glandula tiroidea di 1a nimali essiccata, ed ogni compressa cantiene da 10 a 30 cgr. di tiroide. Fra gli altri preparati v.a presa in considerazione la tiroidina essiccata di Merck, quella di Erba, e la iodotirina di Bayer (1 gr. contiene 3 mgr .di sostanza attiva .e rispettivamente 0.30 mgr. di iodo, corrispondenti al contenuto iodico di glandola tiroide fresca di montone). l{assowitz raccon1anda l'elisir di ·tiroide (Alle11 Ha1nbury, Londra) di cui un cucchiaino di caffè oorrisponde a ciirca a 1/6 di g1aindola tiroide. Nei bambini questi preparati vanno somministrati a piccole dosi. Si comincia di solito con 1 / 2 tavoletta e si sale progressivamente fino a 2-3 al giorno. Eccezionalmente si concedono dosi su periori. Dell'elisir di tiroide nei bambini del primo an110 s i può dare da 1 /2 a u11 cucchiaino al gior110; mentre in quelli della seconda e terza infanzia si possono sommi11istrare 2-3 cucchiaini. La durata della cura è, specie nei bambini, piuttosto lunga (mesi, anni) a second:l della modificazione dei fenomeni di intolleranza, che rendono necessaria la limitazione o eventualmente la sospensione della cura. Segni precoci di tiroic1is mo sono: eccitazione, ilnsonnia, tachicardia, a cui possono seguire albuminuria, poliuria, sudori, tremori transitorl, paresi più o m eno estes e, din1inuzione di peso, più raram ente gradi lievi di · èsoftalmo. _'\d evitare ]a comparsa di tali accidenti è stat o co11·sigliato l'us o contemporaneo di arse11ico, a p iccole dofd (Mabille, Ewald), di bi(20)

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carbonato sodico, o di bismuto in caso <li diar-ree (Hertoghe). Vi è chi pensa che l'intolleranza si verifichi in soggetti i quali presentin o fenomeni di deficienza per parte di altre ghiandole sanguigne, mentre manca 11ei casi veri di ipo- o ati-• reos1. Per quanto riguarda il meccanismo di azionedei preparati tiroidei, pare che èssi agiscano essenzialmente sui processi -del rica1nbio (sciss ione dell'albumina, diuresi, ecc.), e <::he la loro azione sia parallela a l loro contenuto i11_ iodio (Ionio). , Quest ultima part e però resta a dimostrarsi_ Dal punto di vista delle modificazioni apportate all organismo malato, va in ptin1a linea-. considerato 11accrescimento che si verifica iii modo rapido. Colla radiografia· si può seguire la cotnparsa e lo sviluppo del nucleo di ossificazione e ri·iSpettivamente la rapida ossificazione degli attacchi epifisarii, la rapida chiusura della fontanella. Hertoghe riferisce che nei bambini mixedematosi, trattati con tiroidina, si può a vere un aumento di st at11ra così sensibile da condurre a delle cifosi o cifoscoliosi. Al pari dell'ossificazione si presenta ttn ac-· celerame11t o improvviso della dentizione, in caso che qu·esta sia ritardata. (Nella · ]etteratur.a al proposito son.o riferiti vari esempi). Le ernie ombelicali, a nche rilev.anti, si attenuano o perfino scompariscono. I genitali si sviluppano; i capelli si fanno più folti e meno· aridi; lo spessore della cute e del cellulare · sottoc11taneo diminuisce; si modifica la temperatura periferica ; migliora la sordità; spariscono. i dist11rbi motorii; ma più che altro viene ii1flue11zata la psiche. 1

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La farmacologia dell'estratto pituitario. A. Frolich in un articolo pubblicato nella. Wie1·ier kliniscJie ivochenschrijt (1914, maggio)> espone le moderne conoscenze sull'azione biologica e farmacologica dell'estratto ipofisario. II principio a ttivo è ·estratto dalla porzione infun·dibttlare dell'ipofisi; l'estratto della porzione-anteriore o glandulare pare 11on abbi.a alcuna azione specifica. L'estratto attivo non ha i caratteri dell'albumina, esso può considerarsi una. mescolanza di basi (amina, istamina, tiramina). La iniezione intravenosa dell 'esibratto pituitario o ipofisario produce un caratteristico aume11to della pressione del sang11e. A differenza di q11anto produce l'adrenalina questa azione non è rapida, ma lenta e gradtta-


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le, è meno intensa, 1na una volta raggiunto il massimo l'aumento della pressione è più per. . si stente e non decresce che lentamente. D'altra parte mentre l'adrenalina non. dà l'abitudine ed i suoi effetti possono riprodw-si con iniezioni fatte a breve distanza di tempo, l'ipofisina produce una completa azione fisiologica solo dopo la prima iniezione ; una seconda iniezione è seguìta d~ un effetto più debole, una terza da un effetto più debole ancora, ed una quaJrta può riuscire addirittura inefficace. Un tal fatto riesce inesplicaè:ile quando si consideri che su certi organi, come l'utero, sperimentalmente iso. lati, l'ipofisina dà alle successive applicazioni sempre i 1nedesimi effetti. L'azione dell'ipofisina più che negli individui sani è sp~ialmente marcata in quei ·s oggetti ' nei quali per una qualsiasi 'ragione la pressione del sangue è più bassa della normale. L'aumento della pressione è principalmente determinata dalla contrazione delle medie e piccole arterie, specie di c1uelle dell'addome: L'ipofisina agisce direttamente sui vasi periferici e non sul sistema nervoso . centrale. Gli effetti sul cuore dell'iniezione di ipofisina dipendono dalle condizioni del vago. Se il vago è integiro, la pressione del sangue aumenta dopo una rapida caduta iniziale, e quando l'azione è giunta al colmo i battiti cardiaci diventano più rari e più fortri. Quando l'azione del vago è paralizzata a mezzo dell 'atropioo, evidentemente gli effetti dell'ipofi·sinta non poSS10I10 essere in rapporto che ad una eccitazi'()llle dell'apparato periferico inibitore del cuore. Se l'ipofisina e l'adrenalina sono iniettate simultaneamente, gli effetti sulla circolazione sono più marcati che se le due sostanze fossero somministrate separatamente. Ciò è chiaramente dimostrato dal seguente esperimento : se si inietta dell'ergotossina che, come è noto, produce una paralisi delle terminazioni delle fibre simpatiche vaso-costrittrici, la successiva iniezione di adrenalina non determina un a11mento ttla una diminuzione della pressione del sangue; ma se insieme si inietta dell'ipofis ina, l'azione dell'ergotossina è paralizzata, l'adrenalina può produrre la sua azione, e l'aumento della pressione può raggiungere anche un livello più alto dell'usuale. L'ipofisina pare produca anche uno spasmo dei muscoli dei bronchi ed una tipica asma bronchiale, che è dovuta all'eccitazione delle terminazione delle ,fibre parasimpatiche del vago e può essere neutralizzata da una forte dose di atropina, ma non dalla sezipne del tronco del vago. Sull'utero e sulla vescica l 'i pofi.sina ha una potente azione. Le fibre muscolari lisce si rac-

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corciano e l'utero si contrae specialmente durante la gestazione e l'allattamento. Per di più la fibra musculare dell'utero diventa abnormemente sensibile a ll 'eccitazione elettrica del tronco simpatico che innerva l'organo: gli stessi effetti si hanno sulla vescica urinaria. È stato dimostrato che l'azione dell'ipofisina sull'utero delle cavie è perfettamente antagonista a quella dell;adrenalina: l'utero isolato si ~o·ntrae vigorosamente sotto l 'aziòne anche d1 piccole tracce d'ipofisina, ma si rilascia imn1ediatamente sotto l'azione dell'adtrenalina. La contrazione uterina prodotta dall'ipofisina può essere neutralizzata anche dall'atropina. B poàchè questa sostanza fa cessare anche lo spasmo dei muscoli bronchiali provocato dall'ipo:fìsill·a i due pri11cipii possono essere considerati antagonisti, così come l'atropina e la pilocairpina. Perciò nei casi nei quali 1?ipofisina agisce tanto violentemente da produrre il tetano uterino mettendo in pericolo la \rita del feto, giova ricorrere all'atropina. Ott, Schafer ed altri hanno dimostrato che il lobo posteriore dell'ipofisi contiene dei principii galactagoghi specialmente nelle cagne e nelle gatte.

Profilassi delle malattie infettive. Per la vaccinazione antitifiea dell' esercito e della marina. N.elle t()jl"nate plenarie, testè ultimate, del Consiglio superiore di sanità (vedii fase . 1°, pag. 35) venne presa fra Le altre 1at seguente delibernz1one. Sw dom.a nda del Ministero della marine. e su relazione della Commissione tecnica com posta dei p·roff. A. Di Vestea, A. lVIaggiora, on. N. Badaloni e generali L. Ferrere di Cavallerleone e B. Calcagno, i!Slpettori-capi dii ·sanità militare e marittima, fu approvato all'u.nanimità un voto caldamente ·~ppoggiato pure dal consigliere sen. Golgi, perchè s ia pr~ticata come misura .!?"enerale ed urgente la vaccinazione antitifica inJ quelle truppe di terra e di mare che son mandate di servizio nelle coJonie, od in genere Jn l1toghi ove la malattia mi,n acci.a diffusione, o comunque dove per ragioni speci ali non è possibile applicare quelle misure di difesa personale che in condizioni normali valgono a dare sufficiente protezri1Qlle contro il tifo addominale o fe1:: 1bre tifoide, tanto esiziale per la salute delle truppe e per l'efficienza degli eserciti e delle armate in campagna, nelle colonie, ecc. In tale voto fu pure consigliato di eseguire le dette vaccinazioni prima del tempOl in cui ~ mi1

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litari sì trovino esposti · a gr.andi fatiche od a particolari disagi, come marcie foirzate, v:ita nelle trincee ecc. e fu altresì raccoma1ndato che l'esecuzione delle vaccinaziorui ·sia affidata di preferenza a quelli fra i medici militari dell 'Esercito e della Marina che abbiano fatto studi speciali pratici di batteriologia o d 'igien·e. L'ordine del giorn·o votato dal Consiglio superiore di sanità rammentai che la vaccinazione antitific.a si è' mostrata in pratica come il mezzo più e:fficace di difesa preventiva speciifica per le truppe che si trovdno nelle condizioni sop1"n.indicatie ; che detta vaccinazion1e è praticata all'atto dell'arrivo delle reclute ai OOl!pi- in parecchi fra i più poderosi e meglio organrizooiti eserciti e marine da guerra stranieri; e che anche pt\~sso di noi n.e lle -applicazioni che, per quanto limitate, ne venn1ero fatte, per iniziativa degli ispettori-capi di s~nità militare e marittima, fra le truppe di terra e di mare, in occasione della campagna libica, si ebbero risultatii· mo1tv incoraggianti. Nella prese11te guerr.ai gli eserciti germanici, dell'Ovest ie dell'Est, cal s ussidio di tale vaccinazione, si mia ntengono quasi affatto immuni dal tifo addominale, mentre lia1 !TI.alattia i111 mobilizza un grande numero di soldati e di graduati nell'esercit01 austriéllco non vaccina.te; l'eser~ito fr:ancese dii· prima linea beru vac.cinato corltro il tifo ne risulta p1u r esso quasi immune, meutre si hanno numerosi casi della pericolosa infezione fra le truppe di riserva non vaccina·t e, onde ora s'è riconosciuta la necessità di procedere e gdà si sta procedendo alla vaccinazione su larga scala anche dei riservisti.

hanno già fatto per i loro militari ii nord-a111ericani, i francesi, i giapponesi, i romeni e da ul timo ii tedeschi. Ricorda inoltre che all'adozione delle vaccinazioni antitifiche diedero il loro autorevole appoggio il compiantOI prof. Celli e l'illustre prof. Lustig con le ttere dirette rispettivamente ai ministri Leonardi-Cattolica e Millo,. Questa importam.te e sicuramente efficace misura di profilassi s,pecifica contro la febbre tifoide è penetrata negli eserciti e nelle ln.arine di tutti i p:a esi civili, .non già come una pratica seco1ndaria, rimessa al buon volere dei singoli individui, ma come un metodo :Do.ndamentaJ.e ed obbligatorio di prevenzione del tifo nelle grandi masse di uomini esposti al contagio reciproco quali sono gli eserciti di terra e di mare, combattenti o no. La vacci.n azione iantitifica, innocua affatto, è da: tempo 01::1b ligatoria in Germania ed in parte in Inghilterra: da poco lo è divenuta per legge nell'esercito francese; e lai Rumenia ha di recente pure vaccinato tutte le sue truppe, oltre n1ezzo miliane di uomini, in poche settimane, contro il tifo re contro il colera. La stessa milS'Ura è '>rmai obbligatoriai nel Giappone e negli Stati Uniti. Anche l'Italia , se v:t11ole eviitare dolorose sorprese e .guai non• pi·c coli nel caso di mobilitaizione, dovre1::1b e dunque affrettarsi a praticare le dette vacrinazioni dn massa nelle sue trt1ppe; tenendo presente che questo pr-0ivvedimento, pure semplice in sè, non può attuarsi in pochi gior.n1 su gran n11mero di uominri perchè richiede preparazione di materiale e controllo aect1r:ato dei risultati.

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Sempre in vaccinazione antitific!q), il sen. Alessandro Lu·s,tig h·a presentato al11Ufficio di presidenza del Senato la seguente interp.e llanza: «Il sottoscritto muove interpellanza agli onoreV'oli ministri delliai guerra e della manina per conosic.ere le loro intenzioni riguardo all'ap·p licazione all'esercito e all'armata, nel momento attuale, di quei mezzi che si dimostrano sicuramente efficaci 01 prevenire, in modo specifico, l'nnfezione tifica anche presso le altre naziond ; e la cui urgente adozione fu in questi giorni consigliata da.I Consiglio superioce di saruità del Regno con 11nianime parere ».

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A proposito del voto col quale il Consiglio superiore di sanità del Regno ha ~nvitato i i\tiinistri della guerra e della marin·a a provve1ere alla vaccinazione a:ntitifica dei1 militairi dell'esercito e dell'armaita, il prof. Filippo Rho, maggior generale medico nella regia marina, ha pubblicato una interessante lettera nel « Co1'riere della Sera» per rivendicare giustamente alle autorità sanitarie militari il merito di aver propugnato la adozio1ie e l'obbligatorietà di quella mitSiu.ta profilattica. Il Rho riferisce che, in sleno allo stesso Consiglio superiore, l'ispettorato capo di sanità militare marittima, tenente generale Calcagno, soste11.n e la tesi della obbligatorietà della vaccinazione antitifica; e aggiunge che, aVl\lto il parere favore\~ole dell'auitorevole consesso, il Calcagno .. proponeva sul::~to al ministro Viale di evitare ogni ulteriore pericolosa dilazione con un decreto-legge ; onde è probabile che così sica pe:- essere risolta la questione, ad imitazione di qt.t'lnto (22)

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** ' * relazione alla

lnoeulazioni eoi vaccini misti da baUeri di origine enterica e coleriea. Lettera alla redazionei del « British Medical ]ournal ».

Il Leishmann, il prof. Dreyer, il dott. Ainley Walker e altri hanno fatto rilevare, nel Britisli medicai Journa.l la im porta11za delle inoculazioni


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SEZIONE PRATICA

antiti:fìche. All'uopo sono · completamente d'accordo con tali autoirev:o1i osservatori, e proporrei che un vaccino misto di tifico + p,a rati:fìc-0 A + paratifico B -venga: usato in lu·o go del s.e mplice vaccino antiti:fìc{)l, giiacchè i para.tifici i\. e B non sono ruffatto rari· in quelle p1a rti del continente europe0t dove le operazioni di guerra h;anttJ:o oggidi il 10fro svolgimento. L'obbiezione sollevata contro lJuso del vaccino misto è che pi:·obabilmente il suo potere immunizzante contro la vera tifoide sia mdnore di quello del semplice vaccino antiti:fìco, e {·he essendo le infez.ion·i p.arati:fìche A e B di minore gravdtà della genuina tifoide non convenga1 oorrrere questo rischio. Os-o di.re che unai tale credenza è erronea. Gli ·e sperimenti ch'io, ho fatti coi vaccini misti sugli animali :nel r9r2, e sull 'u1om-0 sin dal r905, hanno dimoottrato, come posso affermare, che le inoculaizioni colle tre differenti specie di batter! producono agglutinane e corpi immunizzanti co11tro tutti ·e tre, e che il quantitativo di agglutinine e dtl antiooa.--pi per ciascun germe è effettivame11te lo stesso che per una specie soltanto inoculata negli animali di controllo (1). Giova .a ggiungere che il vaccino misto di b. tifico + parati:fìc()I A + paratifico B è stato adoperato sull'uomo, continuamente a Ceylan, dal 1905, con buonissimi risultati, e che una tale vaocinamon·e combin·a ta è stata di re• cente introdotta nella Marina gi.apponese da I{abeshima con grande success,o (Centralbl. f. Bakt., giu1g no 1914) . Le partico.Ja.ri.tà dellar preparazi,one del v.accin-0 misto tificor + paratifico A + parati:fìco B possono riscontrarsi in un mio articolo p1u bblicato nel British medical ]ournal (dic. r9r3}. Detto vaccino viene preparato iµ larga copia dall'Istituto p.e r la produzione di sieri di Berna (Sviizzera). Se il colera anche facesse la su.a ap,p arizi1011e, come non è niente impro1b abile, io consiglierei caldamerute l 'u·SiO del v.accino misto « colerico + tifico .+ paratifi.cc A + partaifico B », ch,e ho adoperato a Ceylan estesamente con s,o,ddisfacenti risultanze. Questo viacoin.o consiste in una emulis~one fenicata dei b.a cilli tifici, p1ar.atifici A, paratifi.ci B e di vibrioni c.olerici. È preparato nel modo s1eguente: si usano culture di 24 ore su agar la patina culturale di b. t·ifico ottenuta su agar viene trattarta con una soluzione salina al titolo di 0.35 per cento, contenente 0.5 per cent 0 di acido fenlico, vien posta nel term-0stato a 80 gradi per 24 ore, quindi è sottopoota :a lla p·r ova della 1

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(1) Nei conigli non si ottengono 1:ruoni risultati con l 'us.a re più di tre !Slpecie di batteri, ma nell 'uQmo gli effetti possono essere soddisf.a centi roll'iniOculare quattro e anche cinque specie.

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sterilizzazione, e infine dosata Ì11ll modo che un centimetro ·c ubico di questo vaccino. antiti:fì~o femcato contenga approssimativatmente 2000 milioni. di bacilli tifici. Il medesimo procedimento si esie gue col ·b acillo p·aratifi-c.o A e parati:fìoo B, ma questi due vaccini sono dosati in guisa da contenere 1000 milioni di germi per ogni centimetro cubico. La stessa tecruioru usasi a preparare il vacci.n o anticolerioo!, ma questo vaccino è misura to in m-0do· da contenere 4000 mi1ioni per ogni· cent. 'S.u bico. Dopo aver preparati e dosati questi q11attro differenti vaccini e fatton~ il saggio de11ai sterilizzazione, si mescolano insieme iru parti eguali. Il vaccino misto conterrà, perciò, p,er ogni centrimentro cubico: Bacilli tifici • • » paria.tifici A >) paratifi.ci B Vibrioni co1erigeni .

. n. 500,000 . . . )) 250,000 . . >> 250,000 . . . » r,000,000

Quindi questo vaccino mi-s.to è una semplice em'ulsion·e fenicata. dei vari germi, e non eccone usare il calore come germicida, essendo s,u:fficiente la presenza di 0.5 di acido fenico per ce11to per uccidere i batterl. Circa o.6 eme. vengono inoculati· sott~taneamente nel braccio la prima volta, raddoppiando la dose nella seconda vcJta, dopo trascorsa una settimana. È utile, tutte le volte che sarà possibile, fare una terza inoculazione, usando la m·edesimai dose della sec011da, due settiman(e dopo della prima. La reazi-011e non è moltOI viva, e le persone in-0eulate sono atte, ordinariamenrte, al lavoro 24 o 36 ore dopo I 'inoculazione. L'uso di questo e di altri vaccini mieti è stato di grandi·s·s imo vantaggio a Ceylan, e riesce in tal guisa p·oosib·i le di conferi re un certo grado di contempoiranea immunità contro par.ecchie ~liffe­ reniti malattie. In:oltre, secondo la mia esperienm.1, pochissimi tollererebb.e ro il diJSl.agio dii sottoporsi a ripetut·e iniezioni, che richiederebbero un periodo cùi· alcune settimane, p·e r essere i·n ocu1ate C·Ollltro tre o quattro differenti mia.lattie. Colombo (Ceylan1), 30 settembre 1914. ALDO CASTELLA 'lI.

Il fascicolo di gennaio 1915 della nostra S ezione Medicru _contiene i seguenti lavori : r. Dott. E. CIARLA. Contribut.o clinico e ana1

tomo-patologico allo studio dell'aprassia motoria per lesione del corpo calloso. 2. Dott. F. BoNOLA. Note su un caso di sin· drome talamica. 3. Dott. D. CERVO. Sulla fine struttura della cellula tiroidea. 4. Dott. L. MANGINELLI. Importanza diagnostica e patogenetica della ricerca radiolo.fiica nell'ulcera duodenale.


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POSTA DEGLI ABBONATI. (588) Sull'efficacia della ,..uacci11Jazione antiGradirei conoscere l'opinione di rabbica. codesta Redazio·n e sulla fiera requiis:itoria del Ru·a ta contro g li istituti antirabbici . Nell 'ipotesi che l'articolo vi sia sfuggito credo bene di accluderlo. Ringraziando. 1

_<\di Ugri, 5 novembre 1914. D ottor Gaggia. Per il ' prof. Ruata la cu·ra antirabbioa è inuti1e e da:nnosa. Inutile per chè dei morsicati da cani idrofobi siolo l '1 %, o anche m eno, am1nalerebbe di rabbia. Tale percentuale è certamente inferiore al vero e dovrebbe almeno, p,e r le concordi osservazioni degli studios[, es.s·ere portata al 5-10 %' e ai cifre notevolment e su periori q11.ando si tratti di morsicature al capo o' in ispeciali C:Rndizioni di esaltata virulenza d,e ll 'ag·e nte s.p eèi:fico. La trasmissione della rabbia da animale a uomo e da .ainnmale a animale, mediante il m·orso, 11on è un fatto tanto eccezion·ale; come mostra di credere il Ruata; Pasteur, per esempio, ebbe il 45 % di esiti positivi facendo morsicare dei calf!i nuovi dar cani idrofobi e il Frisch il 66 %· La me dia di m ortalità osservatasi negli Istituti a'lltirabbici oscilla intorno al 0.7 %, ma di questa: o'itfra confortante noln si vuole tenere conto perchè troppa gente morsicata da cani nQn idroifobi viene sottoposta al trattamento pasteuriano. Più probabive sono le statistiche che riportano 1.a mortalità nei sottoposti alla cura antirabbica , sicuxamente morsicati da cani idrofobi. Nella stazione antirabt:ica di R oma, clal 1889 al 1904, tetlelldo conto solo dei morsicati da cani idrofobi, si ebbe t n:a m.o rtalità per rabbia del o. 79 % (del 0.40 "..enendo conto solo della mortalità verificat asi dopo 35 g·iorni di cura). Se la cura antirabbica quindi non. è sPmpre effica~e - e può fallire per morsicature al cap<>, per ritardo nella cura, per speciale recetti vità dell'organismo, per esaltait:i virulenza dell 'agente infettitvo - è però utile in buona parte de.i casi, riduioendo di circa dieci voLte la mortalità per rabbia . Non si comprenderebbe perchè il tra ttamento antirabbico che si è dimostrato esp·erimentalmente così efficace, tanto da. salvare il lOO % in serie di esperienze condott e su animali cosi sensibili come i muridi e C'h e davano il 100 % di mortalit à nei: controJ li, dovrebbe fallire pro(24) 1

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prio sull'uomo che è fra g·li animali meno recettivi alla ral)bia. Ma per il p·r of. Ruat~1 la cura antirabbica sarebbe anche dannosa, nel sensQI che per sè stessa provocherebbe lo scopp io della rabbia in individui t rattati, mor.rsicati da cand non idrofobi, tanto è vero che mentre prima della f,o ndazione degli Istituti "antirabbici, i morti per rabbia in Italia erano 30-40 l'a nno, dai 1887 i,ru poi ·si sono raddop,piiiati, triplrcati. Come tropp,01 facilment e avviene, la statistica sd presta ·a ta li affermai;ioni, fondate p erò sopra un deplorev.ole equivoco, sul quale il prof. Ruata fa le sue speculazioni. Occorre ricordare che la Sbatis,~ca delle cause di~ morte per tutti i Comuni del regno fu ~niziata in Italia nel 1887, propria nell'anno che il Ruat ai mette a capo delle sua imp!iessionante statistica fatta a base di cifre p·r ecise, menit re p er gli annii precedenti si accontenta di un appraS'.simativo assai vago. secondo il qurctùe i morti per rabfda sarebbf:'.ro stati tre o· quattro volte meno. E siccome app,u nto nel 1887 cominciano a funzi.oniare i primi Istituti antirab1b ici in Italia , così egli ne trae la conclusione che i lOO e più capi di morti di rabbia del 1887-88-89, di fronit e ai 22-36 capi del periodo r881-1886, sono dirette conseguenze delle cure Pasteuriane. L'equivoco è gros.s olano, in q11ant0 11on vi è cultore di igiene che non ~ppia. che la statist ica delle caus:e di mortie iniziata. in Italia nel 1881 fu sino al 1886 limitata solo ai 240 c0mu11i capoluoghi di Provincia', Circondario o D istretto, i quali. 00011.plessivamente comprendono circa un quarto d•ell.a popolazione del Regno. ' Nessun.a meraviglia quindi se, quando fu estesa la st atis tica d.elle cau se di' morte a: tutti i comuni, si son10 troviati circa quadruplicati i morti per rabbia. Ma è a notare che i morti per rabbia, allora che non ~sistev.ano Istituti a;ntiral:,b ici nei grandi centri a ri,c hiamare i.n essi quasi tutti i morsicati, dovevano pres1l11nibilmente essere in m aggior numero nei Comuni di c.amp agna d·ove più frequenti so'110 i casi di r~bè[a nei e.ani, per cui quas1i di sicur-0 le cifre di mio rtalifà antecedenti · all'87 vanno più che quadruplicate. Vale a dire che nel 1887, quando cominciano a funzionare i prim·i tre I stituti antirabbici, i cento e più casi di morti per rabbia:, rapp~esen­ taino certamente una forte diminuzione ed i 50 casi della statistica del 1890 sarebbero la più bella provai della efficacia della cura pasteuriana che in q·u ell'anno veniva praticata in più numerosi istituti antirabbici. Le cifre più elevate drl.i mortalità per rabbia nel periodo 1887-1912, per i quali ab1::1ia.m o dati statistici sicuri, si osservano appunto nei pri1

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SEZIONl PRATICA

mi anni 1887, 1888, 1889, rispettiiv.a mente con 103, 106, 118 morti. Queste cifre dànno b;uon giuoco al Ruata, 11 quale sembra, lasciare credere ai suoi lettori che nel 1887 fu1nzionassero già in Italia i novè Istituti anti.1tabbici oggi esiistenti, mentre nel 1887 da pochi mesi si erano aperti gli Istituti antirabbici cli· Nap oli e di Torino e cominciav.a solo allora 8J funzionare quello di Palermo. Con uguale spirito di critica, e forse con maggior raginne, si potrebbe invece affermare che la diminuzione di m·ortalità verificatasi negli anni successivi al 1899 è irapl)orto con jl consecutivo diffondersi · della curia antirabbiica dovuto al funzionamento di 1nJU!ovi Istituti. Ma tali cifre di mortalità non hanno alcun valore se non si mettono in rapporto col numero di persone morsicate, variabi1iss1mo di anno in ann-0, e col numero dei curati agli Istituti. In questi si è sempre osservata un.a mortalità minima, così ch1e l'affermazione fatta dal Ruata è destitudta di ogni fondamento di· verità. Non vogliamo però escludere teoricamente, la possibi'lità di eccezionali casi di rabbia paralitica in stretta relazione con la cura pr1a ticata, dovuti a . dlmperfetto stato di immunità o a esagerata virulenza del virus fisso, tanto più che anche esperimentalmente il Fermi ha potuto dimostrare .l'attività dei midolli di uno e di due giorni in animali· sottopooti ia tratta.menta curativo, specialmente quando quiesto era co.ntenlUto in limiti di tempo troppo ristretti. Ma si tratta di ca:s\i eccezionali; aimi, . dei rari<Ssimii d·escritti, nessuno è provato con sicuri dati1 di fatto, nemmeno quello çh~ porta il Ruata a conferma della sua tesi, e trattandosi di affermazione così grave è necess ....;·io che la prova de~ fatti sia raggiunta senza tema di smentita. L'innocuità della cura è dimostrata dalle molte migli1aia, dalle troppe miglia~a di pers·one che si sottopongono alla curia pasteuriana senza risentirne alcun danno; irrroltre è noto che Ferran e Wissokowikz inocularono p1a recchie migliaia di persone 0001 vi'rus fi~sso non attenuato senza 1a1lcun: inconveniente, che il vaccino di Hogyes, cosi largamente adop.e rato, non è che virus fisso non attenuato, che Nitsch si itl!Oculò impunemente 5 mm. di m~dollo fresco (virus fisso). Ora su casi di: eccezione, su statistiche fallaci, su erronee deduzioni n.o n è lecito muovere guerra, oon gravissime accuse, contro la cura antirabbica. I vari inconvenienti che qu.esta presenta e anche 1'ipotetico pericolo di potere per sè stessa divenire cau·s a d'iinifezione, si p<>ssono facil1

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mente ovviare con la diffusione sempre maggiore del metodo di Fermi. In una cosa il prof. Rua.ta merita cli essere seguito coni lo stesso entusiasmo che egli pone ia propugnarla e cioè nella propaganda per la diffu:sione sempre più :ilntensa dei mezzi di profilassi diretta, i quali, se messi in opera n ella loro interezza, sono certame11te destinati ad ottenere più brillanti risultati dei mezzi indiretti, quali! i processi di vaccinazion~, sempre accompagnati da una lunga teoria di inconvenienti che dànno facile g.ifUoco ai mo·d erni antivaccinisti. g. s.

(589) 'Cura . della blefarite ciliare e della dacriocistite; cronica. Compiacetevi i.ndica.rmi nella rubrica « Posta degli abbonati », la cura migliore della l 1lefarite ciliare (volgarmente detta « tigna delle palpebre >)) . L 'in.fermai fu da me curata proficuamente due anni · or sono con cau~ticazioni di nitrato d' Ag, mentre inutilmente prima aveva usato la pomata al precipitato. La malattia però si è riprodotta ed attualmente pratico le causticazioni del bordo ciliare con nitrato; migliora molto, ma non sono si·c uro della gttarigione definitiva. . Compiacetevi pure indicarmi, se vi è, un sussidio ter.apeutico per evitare l'atto operativo nella dacriocistite cronica. Lai m.a lattia finora, nei varl accessi, non b a subìt'0 processo suppurativo. Co11 sentiti ringraziamenti. Calimera. Dott. V. d. D. I. Finchè la blefarite ciliare diede luogo a secrezione umida, Ella fece bene a usare il nitrato d'argento per pennellazioni (soluz. I%)· Ottenuta la riparazione dell'epit.e lio bisogna favorire la guarigione con sostanze grasse e queste sono pomata. all'ossido· giallo r/2-r % o glicerina alcoolica (glicerina, gr. 10; alcool, gr. 2 : agitare); la s.e ra, dopo i lavaggi caldi, ripetuti • sul bord,o delle ciglia, si umetta i:l bordo ciliare, con batuffol,o di bambàgia. imbevuta di questa soluzione adoperando un delicato massaggio. La malattia però è dell 'apparaito glandolare (sia del meib.omio che delle ciglia) ed una cura generale è indispensabile : cura arsenicale, igiene del! 'alimentazione, ecc. Talvolta! la blefarite è mantenuta da un vizio di rifrazione cioè ipermetropia o astigmatismo : vizt che vanno corretti: da intelligente oculista. II. Il metodo operativo è indispensabile cont ro la dacriocistite cronica e l'operazione da 1

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IL POLICLINICO

adottare è l'innesto dei canalicoli nella cavità nasale col metodo della Clinica oculistica di RotI;la. Il sondaggio, il e biodellino a permanenza sono metodi ormai d'altri tempi. Prof. SPEC. (s90) Le sarei gratissimo se volesse indicarmi

nella «Posta degli atib onati » il i1ome dell'autore di un atlante per le fratture, lus1Sazioni e bendaggi1. Mentre la ringrazio la saluto distintamente. Torre Pellice (Torino). Cav. dott. Carlo Trossarelli. Le su.g geriamo gli Atlanti del Lehmann. (Fratture e lus·s azioni di Helferich; Fa!SICiature. apparecchi e -·medicazioni di Hoffa-Grashey; traduziont edite dalla Società Editrice Libraria di Milano). R. B. (591) Pregala dirmi se è stata pubblicata in

italiano1 la traduzione del «Compendio di ostetricia operatoria» del prof. dott. De Seigneux, di cui il << Policlinico)> pubblicò nella Sezione pratica del 1911 lo splendi•do capitolo sulla ver• s1one. Ossequi. Terranova di Sibari (Cosen.z a). Dott. Cassetti1 Gennaro. Non è stato tradotto. R. B.

VARIA. I proventi dei medici In America. Da: un ~ic,o•lo dell1a North A merican Review rilevasi che i medici nell'America del Nord, e .31pecialmente a ~ew York, possono percepire onorari strabilianti. Gli onorari variano secondo l'importatDza della città e la posizione sociale dell'infermo. Citiamo alcu11i esempi interessanti a taJ. riguardo: un medico di New Y01\k ottenne dollari looo per la medicazione di uni dito fratturato durante una partita di « polo ». Nella stessa città u1n'~erazione di appendicite fruttò la somma di 15,000 dollari al medico. Un milion.a rio pagò per una settimana di cure non meno di 20,000 dollari. Ad un altro medico per avier accomp1a1gnato in a.n viaggio di mare, di una d.iecin.a di giorni, U!n malato1 .affetto di tubercolosi, il quale m-0rl allo arrivo in porto, fu corrisposto il cospicuo compenso di 60,000 dollari. (dall'Avvenire Sanitario). 1

Popolazione universitaria. Il Bollettino Ufficiale del Ministero della P. I. del 30 luglio c. a., contiene la statistica ccmpleta d~lla popolazione universitaria nell'anno scolastico 1913-1914. Rilevasi da essa che gli inscritti per gli studi di Medicina f11rono 3504 (di cui 103 femmine); che i laureati in Medicina ascesero a 554. Si nota una diminuzione non lieve in confronto dei laureati dell'anno scolastico 1912-1913.

(dal 1\1 edico (592) Abbia

la compiacenza voler indicare, nel prossimo numero del giornale, quanto appresso: Dove si possono trovare notizie, pubblicazioni, riguardanti1 le piastrine del sangue in condizioni normali e patologiche. Con ringraziamenti. Corropoli (Teramo) . Dott. Giuseppe Cantarelli. Non possmmo esperire indaginii di natura bibliografica, le quali importano molto dispendio dii lavoro e di tempo. Provi a rivolgersi ad un Istituto internazionale di biit1liografia (per es. a quello di Parigi, Boule\rard Saint-Gernmin). Se le bastano indicazioni sommarie, consulti t1no dei trattati d'ematologia da noi recensiti tra i << Cenni bibliografi.cii>> . R. B. (593) Dott. Vana Salvatore, S . Cosmo e Da1niano (Caserta). Rispondiamo privatamente. (26)

eo ndotto).

Gll avvelenamenti da funghi In Francia nel 1913. La Revue Scientifique (aprile 1914) pubblica una statistica degli avvelenam•e nti verificatisi in Francia durante il 1913 per opera dei funghi; essa è stata compilata dal micologo Sartory. TI numero delle vittime sarebbe stato : per Amanita phalloides di 50 con 20 morti )) » 1nappa ·» 8 » 3 » » » muscaria » 9 » o » >) Enoloma lividum » 26 » o » Pocl;ii altri avvelenamenti si sono verificati a ca.g ione di altre poche varietà di funghi (Tricoloma fumosum, Ritssula emeticus e Mycespura). 1

Guerra alle mosche in Francia. La lotta iniziata in America ed in Inghilterra contro le mosche sembra essere in via di attuazione anche i11 Francia. Scbmid t e Godast hanno proposto al Parlamento una legge, che commi11a penalità di lire 500 e tre giorni di carcere a coloro ch e espongono al pubblico alimenti se11za protezio11e dalla pol\rere e dalle mosche.

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SEZIONE PRATICA

CENffl BIBLIOORAFICJ. (Non si recensiscono che t libri Pervenuti in dono alla RedazWn.e)

V\ 1 • FALTA. Le malattie delle glan,dule sang·uigne. Milano, Società Editrice Libraria, 1914.

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Il capitolo delle glandule a secrezione interna, s'è ingigantito in questi ultimi anni, ma non sempre s'e arricchito di elementi utili e sicuri; chi voglia ,a i nostri giorni occuparsi delle malattie delle g landule sanguigne, deve possedere spirito di acuta e severa critica, per ~barazzare il campo della materia ingombrant(;, per discutere quanto ancora v'ha d'incerto, deve avere lunga esperienza perchè con piena luce siano illustrati le sindromi cliniche: il lt~alta, che da lungo tempo e con grande amore si occupa dell'argomento, nella parte gene· rale, che è un accenno alle nozioni di fisiopatiJ]ogia necessario per la comprensione dei cap!toli successivi, mostra tutte le lacunt! e le incertezze della materia, è critico acuto che n1ette in guardia anche contro la suggestione di teorie brillanti, ma non sufficientemente dimostrate. Nella parte clinica, in cui forse crescono le difficoltà dell'analisi e della sintesi, se 1-r11r risente tutto il volume della persona dell' A .. sono sormontati ostacoli e difficoltà con piena padronanza della materia: le malattie d·~lla t iroide e del e paratiroidi, del timo, dell 'i po- ed P~-ifisi, delle surrenali, delle glandule sessuali hanno anch'esse un ampio svolgimen.t o, e vengono illustrate da nru merooi casi clinici completamente e da tutti i punti di vi·sta studiati. Un breve, troppo breve capitolo, è d~dicato alle affezioni pluriglandolari, intese seco11do le convinzioni dell'A., in ia ltri capitoli sono svolti i disordini vegetativi che, secondo l'A., non dipendono direttamente dalle m alattie delle glandule sanguigne (infantilismo, na~ismo, ecc.), i rapporti delle malattie dell'apparato insulare del p~ncreas icol diabete melito, le -varie forme dell'adiposi dolorosa (pancreatogena, tireogena, la distrofia adiposo-genitale, !'adiposi epifisaria) . Il libro non è nè facile a leggersi, ~è p uò essere un traittato completo; è però un libro degno di studio · rigoroso per con.oscere fatti e discussioni pasiSati per il crivello di uno dei più profondi conoscitori della clinica endocrinolo. g1ca. Traduzione ed edizione accurate, e completate da ottime illustrazioni e larga bibliografi~ clinica. I

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D . CESA- BIANCHI. La sifilide del cuore e dei 'Vasi. (Studio clinico ed anatomo--patologico). Milano, Ulrico Hoepli editore, 1914. Prezzo lire 12. Il dott. D. Cesa-Bianchi degli I Sit ituti climici di Milano· ha raccolto in un elegante volume, che ha visto la luce in questi giorni, coi tipi del1'editore Hoepli, non solo quanto egli, ?;. venuto pubblicando da qualche anno sulla sifilide del1'apparato cardio-vascolare, ma ancora tutto quanto di nuovo e di interessante è stato di recente prodl()tto su questo import·ainte arg·omento. Ne è risultata una 1nonografìa che si può ben dìillie completa, poichè in essa sono ampiamente trattate le questioni che si riferiscono alla sifilide dell'apparato cardio-va.scolare, non soltanto. dal punto di vista clinico ed an.atomo-patologico, ma ancora da quello della patogenesi e dell'etiologia generale. E poichè era veramente sentito il bisogno di una 'pubblicazione che riunisse in forma chiara e precisa, come è riuscito al Cesa-Biatnchi, tutte le nuove conoscenze sulla sifilide del cuore e dei vasi, sopra un capitolo di patologia, cioè, che si è completamente rinnovato in questi ultimi anni e che è andato assumendo un'importanza impreveduta, non v'è dubbio che questa nuova pubblicazione, la quale viene a colmare uoo lacuna della nostra letteratura scientifica, verrà accolta con il m eritato favore dagli studiosi. Merilta particolaie rilievo il fatto che il CesaBianchi, dando un'im p r011.ta originale alla trattazione dell 'arrgomento, si è specialmente preoccupato di mettere in evidenza i rapporti che legano assai spesso le lesioni sifilitiche dei vasi e sopratutto dell'aorta con quelle del cuore, dimostrando con numerose osservazioni e con interessanti ricerche personali, come queste sieno assai più frequenti di quant o· comunemente non si creda. Pure di notevole interesse sono i vari capitoli della pubblicazione dedicati allo studio dell'apparato cardio-vascolare degli eredo-sifìlitici, alle cause generali della maggior frequenza delle l esioni arteriose, alla loro riproduzione sperimentale, ai criteri diagnostici generali, clinici ed anatomici, della sifilide cardio-vascolare. Nè ultimo pregio del bel volume, sono le 45 fio-ure che raccolte in XII eleganti tavole in• nero b • ed a colori, illustrano con singolare prec1s1one i principali tipi di lesioni sifilitiche del cuore e dei V1aS, tanto nei loro stadi ultimi, quanto durante la loro complessa evoluzione. 1

A. V. (27)

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NELLA · v ·ITA PROFESSIONALE. -

Medici militari effettivi e richiamati. .

Caro « Policlinico»,

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Leggo un po' in ritardo nel fascicolo 49 la lettera aperta al Ministero della guerra · dei med·i'ci richiaanati delle classi 1878-79. Qualsiasi collega non può che approvare le loro giuste esigenze e il lor-OI reclamo, ma un medico militare in servizìo effettivo deve anche fa~ osservare ai colleghi richiamati che, se si trovano ora in tali condizioni, è un po' - se non molto! - loro colpa. Infatti, chi - se non i colleghi borghesi! - è la causa prima se ai· medici militari non vengon0 ricono:stciuti ii' loro sacrosanti; diritti, i loro desideri pei quali da molt01 empo si agitano? Dai queste pagine, da questo giornale che lotta pel nostro buon diritto, si alzò ancora la nostra voce invocando dai colleghi borghesi quella solidar.ietà che non si nega ad alcuno, inwcando che nessuno volontariamente si preslta.sse a sostituire l'opera nostra, per il solo compenso .... Ma, tutto fu invano; perchè, is.pecialmente ora, i collegh1 medici-condotti nei paesi, hanno profumatamente pagata l'opera. loro per gli inn11merevoli distaccamenti; perchè molti, personalmente, si offrono alle Direzioni di sanità, ari direttori: d'Ospeda.li militari, mentre noi siamo divenuti, come ben si disse, commessi viaggiatori, girovaghi per l'Itali-a e per le sue colonie. E non vii è di bi·s ogno che il Ministero invochi a sua discolpa, le .attuali, eccezionali circostanze. Era lo stesso anche prima! com,e possono attestarlo articoli comparsi sul « Policlinico» ai primi dello scorso an:no. Che fu fatto per noi - per noi che ufficialmente non pos·s iamo proclamare diffide, boicott aggi di concorsi ministeriali - , dai diversi Ordini dri medici, ai quali numerosi apparteniamo? Nulla! - Molti colleghi, invece, - ed è doloroso il dirlo! - ci trattano da ignoranti, oz1osi, e· .sienm volontà di lavorare - ridono alla nostra malaugurata sorte, e si fanno un vanto di poter servire Ìlli tali circosttanze il Governo, ben pagati e senza noie di sorta. Che si ottenne per noi dal Comit-a:to medico parlamentare, in seguito anche alle promesse fatte dt1e anni fa dall'ex Min.i stro Spingardi in Senato all'on. Santini? Che cosa di serio si propose per noi nell'ultimo Congresso N azi()lllale tenutosi a Bologna? Un semplice cenn~ a questi pa ria della fam~glia medica! Ecco perchè in qualche cosa i colleghi richiamati non dovrebbero lagnarsi troppo : - pur loro contribuirono (28)

da borghesi a questo anormale e insopportabile stato di oose ! Avrel:1b e già migliorato a quest'ora le siorti nostre tristissime il Governo, ~.e non aivesse tro,~ato e trovasse i compiacenti colleghi, che alla condotta o alla clientela cittadina, vogliono unire i proventi militari. livrebbe già m•i gliorato se non avesse .trovato o trovassle coloro che, stanchi della vita d~ · campagna.i o a spasso di qualche poco propizia condotta, o in vacan·z a da cliruiche ed ospedali, si offrono essi stessi per nove, o dieci lire al giorno! E costoro twn pensano intanto al loro collega militare retribuito con uno stipendio da fame - meSlSo in tutto a.Jla pari con un, ufficiale, che ora può avere la eola licenza elementare o tecnica, ,ossequiente e sul1' cc attenti» ad t1n capitano dell'arma combattente più giovane di lu·i , tenente. Al loro collega che in poche ore è allontanato dal posto che occupava per girare diversi Presidi, per essere telegraficamente, dalla sera alla mattina, s1b ales·t rato in co1onia, lasciando in poche or.e ogni s.u o ~·nteress:e mora.le e lnateriale ? · E le Colonie, lai Libia specialmente ! per noi è una calamjtà. Che conta, se un povero tenente medico ha fatto in essa la campagna, vi è stato due a'll!ni sempre al seguito delle truppe comb.a ttenti? Rimpatriato d.o po moltai fatica, non traJScorre un anno che vi è telegraficamente timand:ato. Ma come considera il Ministero noi med.rici, uno straccio qualsiasi, o un oggetto di cui possa fare ~d ogni momento quello che desidera? Nòi pure, fino a che una legge speciale - ciò che non potrà mai avvenire! - ce lo vieti, possiamo avere affetti di famiglia e interessi che ci richiamiDJO in patria ! - Pag11i meglio, troverà più medici, e ognuno farà il suo turno! Ecco a che è ridotto ora il medico militare colla complicità dei colleghi borghesi ! Ecco la caiusa del continuo esaurìmento del corpo sanitario militare che è cosl deplorevolmente abban·d onato dal Governo! Ora, divers~ capitani: sono posti fuori quadro e si faranno n11merose promozioni da tenente ; si continuano a bandire concorsi di 6o posti per tenente - furono già tre nel 1914 ! - Ha bisogno di 'Subalterni il Ministero, ma in tre concorsi per poter fare l'infornata di capitani nel secondo non ha potuto giungere a 60 concorrenti; nel terzo, che scade ora in gennaio, sarà più fortunato? Chi sarà quel disillu•s o della vita, colui che non sa fidare delle proprie forze e che non sente 1,


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SEZlONE P RJ\'l'ICA

in sè un 110' di dig11ità 1)ersonale e 1)rofessio11a•l e, che concorrerà ttn.a cosrì. 1:1rillante carriera? Fini trop1)0 il G overno ci 11a sfr11ttati e ci sfrutta, i11isconosce11do tutto il nostro• lavoro, le 11ostre aspirazioni, i 11ostri sacr,osanti diritti d.i migli,o ra1nento morale e materiale, e fra i suoi med·ici 1nilitari, col tempo, 11on potrà trovare che degli in11amorati della divisa o degli i1nr10te11ti a frursri c olle proprie forze u,na l)osizione sociale l)ÌÙ i11dipe11de11te, e più clec-orosia l)ro.f . :s. sional1ne11te - e 110~, p erdura.11clo ques to stato di cose, oltre che al Go., ·erno, pot r.e1no 11ortare la gratitudine nostra a nche a t11tti i 11-0stri ~oll(·~;l1i che così fratername11te ci as,si stono ! ...

ad

Uri te nente 111 edi co .

Per i 1nedici belgi. Il l)rof. Sil ' ragni, Preside11te cl ella F eclerazj,011e clegli Ordini dei n1edici, iia 111c1irizzat o a i Presidenti degli Orcli11i dei i11edici la segt1cnte lett er:a1: E g·r eg·io collega )

« L a itn111ensa s12iagura , cl1e 11a }Jercosso i meclici belgi, noni p ote\"a 110 n t occare })rof 011dame11 te la 111ente ed il cuore dei me dici italiani, i quali, oltre che cla vi11coli cli un1ana s olidarietà e di cla·s se, sono legati da sentimenti di viva riconosce nza per il inagnifìco conti-ib11to c1a essi prest ato a so1l]ievo clegli orfa11i dei 1ned·i ci colpiti dal terretnoto c.alaibro-sic11lo. «Perciò, questo Consig lio diretti\10, 11ell'inter1)retare il \ ' Oto emesso dal Cong resso s u proposta del c.lott . ....t\.ngel o Filipp~tti, m entre deli l:: erava di ·vers are a 11ome cl ella F ederae:ione la somma cli L. 1000, è sicuro ch e tutti gli Ordini cl'Itali.a risponderanno, con sl ancio frat ern·o, al l'invito, che a loro ri,rolge, <li aprire una sottoscrizion e individuale a fav-0ire di quegli sventuirati coll,eghi, e di fare 1111'offertai collettiv,a- s11l bilanci-o dell'Ord·ine. « S arà , p oi, cura dei singoli Ordini di inviare la ·s omma delle offerte ai consoli del Belgio più vicini, e di. comunicare a qt1est a presri.denza il ricava1to totale . cc H o ferma fiducia ch e gli Ordini fara11110 a g·ara i)er attest are ai fig li cli quell'infelice ecl eroica1 nazion e ch e tutta la cla:::iSe 111edica italiana rioorda, .an1a e spera ». 1

U11 t ale app ello tro~·erà certa111e11te eco pr ofane.l a 11ella classe s anitari a italia·n a , cl1e saprà dimostrar e qua11to 11rofonda sia la nostra sitn1)atia per la sventura che 11.a col pi to t a11to im111eritata111ente la 11obile 11 azione belga .

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C)ronaea del n1ovimento professionale. J?cderazioHe ·;.Vaz~o na le dei sa 11itari addetti alla Tl igila11za ig·ie nica. - Il 1 2 dic.embre 11. s .

s 'è riuruit.o i'. 111 R on1a, sotto la ]),residenza cl el pro·f . Tito G 11aldi, il Co11si'g·lio clirettivo cl ell a F ederazion e. Udite le co111unicazioni cl ella Presidenza ecl a1)provat a a ll '11na11d1nità l '•azione dia ~ssa es1)licat a , a tutela d egli ·i 'nteressi dei soci e per l 'i11crem ento d,ei ser,,izi di Vigilanza ig ieniica , il Consig lio s 'è occupat o di ,·arie qt1esti.ottù dii , ·itale importanza 1)er l a clrasse. Coll'enco1ni1abile istittuzi,<)11e ·dei 1c otsi cl'1ig·iene scol astica, la Direzion·e g ene rale di sa11ità, cl 'accorcl o col Ministero della P . I., h a a11cor-a 11na ·v.o,l ta affermat o La· n ecessità di una sa1)iente ecl octtlata vig ilanza igienico-sanitaria 11elle scuole. D'altra p arte p erò, è pur gi11sto cl1e la fig ura clel « 111edi co ~aolastico >) , -eng·a gi ttriclica1ne11t e riconosciuta, e s i.a d ebitam ente consicl er.ato il di1)lo111a di freq11enza di detti cor si di 11erfezionia111e11to. In t al sen so i 111edici del con*,SO t en11tosi re<:enten1ente ii1 Roma, h a11no etnesso 2 ,,,oti ch e il Consiglio delièerò di acquisire e r accorua11clare a1l'on . direttor e g ene ra le della S anità , con l e clebite riser ve l)er i diritti degli_ ttfficia li sanitari. I~a F eder.azii o11e cleg·li Ordi111i dei f.artn acisti, g·i11stamente 1)reoccupata <lell'ab11si,·o co111111erci o dei t11edicinali, h a r ivolto 1111 èaldo a p pello al la F ederazione, i1nte res·s.a ndola a ,--oler cercare (li re1)ri1nere t1.n, tale p ernici o s.o, a b11so col r acco1111andare ag1i 11ffi1ciali s a11itari di esercitare 1111'atti ,ra sor,·egliauza a senso dell'art. 52 t est o 1111ico leggi sanitarie 1907. Il C-0·n si1glio si dich iarò c0111plet am en1te s olidale a ffidando all a P residenza il m andat o d'i s ollecitare la . collegiale cooper azione degli tifficiali s anitari. U n'altra g ra\re questione, di complet a at t ualità , è quella del tr.atta111ento ris.erb.at o, ai sanitg ri ri n caso1 cli g 11erra : essi•, a cliffere11za degli altri impieg·ati, n on co11se1-van·o il diritto 11è allo sti p e11dio n1è alla stabilità del l)osto. Il l\Iinist ero, per a11teressa1nento dell'o'n. Br unelli, presidente d ella A. N . 1\1. C ., diramò 1ai l)refetti 11n.a circolar e in\dtando,l i a promuovere da l).a rte delle A mmini strazioni cottnunali, op1)o·r turu pro\:yedi1nen ti di g ius tizia . l -1a maggioranza dei Co1nuni però n o11 sii deg11ò 11emmen.o di ris.poudere : s11. i)roposta del collega C ingoJani il Consig lio a'Pl)roYÒ d i f ar pratich e, 1)erch è la Di rezione ge11erale di sanità i nter\•enga n110\·.ament e a fayore di ttna ca11sa co1sì g;iust a , imponen(1o all e . . \n1m inistrazion i di pro111111ciarf'i co11 11na cateo·orica risolt1zione o,11cle la classe I)OS~1a- a1111e110 <:"> ' conoscere le lor o intenzioni. • Il Cons iglio, ii1:fi ne stabilì di con,·ocare 1 n R o111q l 'asse1n blea ge ner~l e 11ei giorni 20, 21, 22 1

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lf4 POLICLINICO

clel febbraio p. v., ed aven·d o dovuto costatare co1ne, 111algrado 1,e confortanti· promesse e l'asidua azione .s.piegaia clalla F ederazione, le risoluzio11i a dottate "niell 'Ltltimo Congresso Nazionale, clel dricembre 1913, no n siano state, dai pubblici poteri, prese niella do·v11t~ co11siderazione, approvò all 'L111ani1nità il segLtente ordine ctel gior110 : « Il Co11siglio federale, già a11im.ato da s1)era11ze i)er autorevo1i· affidame111ti di bene·vola e simpatica considerazione, constata con v ivo rincresci1ne:11to e ;eon mera,1 iglia che i voti es1)ressi e caldeg·giati dalla F ederazione, per interessi ,·itali ed urgenti clell 'organizzazione sanitaria locale, so110 stati qu·asi ·CiC)lmpletament e tr.ascurati dai poterci.· publ:Jicir. « Il Consiglio avrebbe atteso :fi.ducìoso se circostanze eccezior1ali a'·essero ii111)osto il sacrificio di rin1111crie ; ma poichè 11esst111a ragi 01ne stra orcltn,aria ha ostacolato rifor1ne urgenti, s pecial1nente quelle che non importa'Vano ril·e vanti oneri :finan1Ziari, ed anzi nl G,over110 ha dov11to 1stituire anche nuo·vi org·ani sanitari centrali 11o:n strettamente 11e0essarì, ricl1iama s11 ciò l'.attenzi·oiue delle Ass.ocì.a zio11i federate perchè i ntens i:ficl1ino la loro azi;:>n-e ; e , m entre proV\1ede fratta:nito a d opportt1ni atti d 'incitamento, si riserva di riferirne all 'assetnbJea federale l)er av,er11e n oi-111.a e criter1i.o di conclotta di fro11te alla nuova sitt1azio11e f·ortnat asi ». 1

Risnitato deL co11corso, per i1,11.. posto di assis tcn.te 1iel La bora torio di J>ad O'VG . - Il co11cors.o s110 t e1n1)0 st1scitò 11na vivace 11oleu1ica n-e lla st a1111)a })Clitica e 11rofess1ionale. L.a F edemzione, a causa clell 'in1adeguato s tipendio e di una condizi,one cl'i111piego en1111ciata 11el ban<lo in fortn a lesiva d.ella dignità profe.$.s ionale, proclamò la « di:fficla » che fu regolar1nente con111nicat a agli interess.a ti. Inosseqt1enti a tali deliberazio11e i dottori B,on azzi Aristoc1e.1110 cli Bologna e Zuccari Gino di Paclo\·a adirono il co11co,r&o ecl il Consiglio federale, clopo ampia e sere11a cliscu ssionc, cleplorando alta1uent e la coucl otta dei: dtte sanitari, deliberò cli 1a111)licare ad essi l 'art. 2 1 clel Regola111ento, invita11do i colleghi a lasciarli 11el massi1no iisola1uen.to possibile negando loro qualsias i atto di soli clarietà e collega11za. R o111a, , ..ia Ve11eto, 96. Il segretario federale Dott. G. PALOl\iIDA. (l

scivpero di n1 ed ici a

~1 apoli.

- Leggiamo nel ({ ires ~ aggero )) la seguente corris1po11denza tla ~ a 11oli 12 ge1111. : l T11u ~cio1)ero di 11110,·o genere s i l' , -erificato all 'os1)e<.l ale degli I11ctlrabili da parte cli qt1ei mellici assist e11ti. (J 110

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I11 virtù del regolamento interno dell 'Ammi11istrazione deg li oispedali riuniti ·e ra st ato indetto un concorso per medici ch-i'r11rgi presso la Santa Casa degli Jncural:ili. Il concorso avrebbe dovuto essere già espletato, ma. era stato ritarclato anche 1)er dare tempo ai vecchi assiste11ti. In :aittesa gli osped·a li riuniti .avevano richiesto ai ' 'ecchi a~1si stenti di \ Toler prestare la loro 01)era presso gli am1nalati per alri due mesii. Gli assisiben.t·i dichiararon.o che l'avrebbero fatt i volenti.eri, purchè l' Amministrazio1n .e aivesse vol11to tenerli in servizio per almen.o· sei m-e si. F11 rispost OI che c.fò non erai poslSibile, perchè, a1)pena1 es pletato il concorso, si sarebbe dovuto dar posto ai vincitori di esso. P er tutta risipostai gli as.sdsten1ti medici degli I11ct11-.abili at•b andonarono .Ì'tl, massa l'osped~le . I~.a direz.i01ne ha ripara to, chiamando immed·i at aa11ente in servizio tu.tti qttei giovani medici che s i ·e r.a no presentati al concorso, e intanto ha fatto iniziare le prave d'esame per il concorso; cosi fra qualche giorno i vincitori potranno essere assunti in servizio. 1

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RISPOSTE ! QUESITI E A DOMANDE. (4940) Sdopp·ia111,e11to di condott(l. - Stipe11dio.

- Il Doitt. P. P. da B., titolare della 2" condotta, chi1ede conoscere se sdoppiand10 al C om11ne la prima condotta in due ed attribttendo a ciasc11ni0 dei nuovi titolari lo srti1Jendio di lrire 5800, polS.sa anche iegli prete:u.clere egu.ale trattamento. Desi1éLera pttre cono!Scere se egli poss a passare a servire una delle due zone in ciui sarà divisa la 1)rima con1dotta o, quanto meno, es,p orsi al relativo concorso. L'aumento dello stipe11dio1, cl1e .s.arà concess-o· ai i11turi titolar~ del~ cltte sezion1 della prima co11dotta , non può essere egualmente accordato a posto coperto al titolare di una di,·ersa CO'llcl·otta , quanclo speciali condizi.oni local~i e di servizio noni climostri110 giusto tale prOY"\T1e diment'.o a ncl1e per l'altro. Qualora Ell.a creda che il ser\•iz;io ch e })testa sia :n11alamente co1npensato coll 'att11ale stipendio e pos·sa pr()IVare che il servizio si è sempre più i,ngranclit-OI co11 detrimento del personale inter esse del sanitario, potrebbe chiecler congn10 aumento di assegno alla G. P. A. Circa il passa•g gio, cla L ei desiderato, non vi sariel:1b e 1111lla 1i 11 c.ontrario. 0.ccorre, 1)erò, prendere analoghi accorcli c0011l'Amministrazione municipale, giacchè in tesi legale, non ,-i si a\·rebbe diràtto. i\.l con corso che sarà bandito potrà })en prenclere 1)arte. (4941) Ord111az·io1Ie di 11iediciriali. - Il Dott. abb o11ato 11 50 cl1iede conoscer e se contra"\·ve11ga al la legge s'Ulle farmacie quel medico che con11

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SEZIONE PRATICA

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missiona ad una Casa grossista. delle s pecialità 111edici·nali per conto di ltn suo cliente che gli affida uni tale ii1carico. Le specialità medticinaili debbono essere venclute dai farm.acisti a base di analoghe ricette del niedic·Q. Nell'atto proposto non ·vi sarebbe contrav·venzionie se la richiest a fosse fatta ad 1111 farn1 a1Cista ; se, in1v ece, è fatta ad 11na Casa cli i)rodotti chin1ici la contravvenzione esiste, i)erchè si:m iglianti Case poosono fornnre 111edicinali o specialità ai farmacisti, ma n.oin a pri, ,.a ti sotto for1na e d ooe: éLi medicamenlt:o. (4943) Cassro di P1'evidenza. - Il D o·t t. T. Q . cla C. desidera conoscere se sia leg·ittima. la richi.esta fatta dalla Ammiruistraziotnie della Cassa di pre,Tidenza cli lire r 474 per contributi do,·uti l)er g1i anni dal r 902 al r 907 c1uranit e i qtt-aLi egli ha prest a.t o servizio in q11alità di su1)1)lente, con intesa ùi diventare .effettivo alla 1norte dei titolari. L'art i·colo 5 della legge 2 dicemta:e 1909, a djffere11za cl,el corrispondente della legge 14 ltt~ glio 1898, 11. 335, cùichiara che il co•11tributo alla Cassa l)e'.n·si.one è dovuto dal Comune per og111 pos.t o cli san1i,t ario leg1alme11te i stituito. È 1)11re obbligatoria la iscrJzi0111e alla Cassa per ogni 111edico r.eg·olarmente nominato da l Con11111e. Or clal qt1esi t o da L ei proposto .stl rileva. che la sua n on1iua fu regolar e, in b1ase a concorso, percl1è altri1nentii ll!Qtli a,·rebbe po1t11to succeder.e in caso di morte ai titolari, e che 11 posto fu leg·almeu:t e istituito, g iaccl1è .altrimenti non sci sarel)be 1)0"' tu.to .e111ettere il 111andato 1)el pagan1e11to cl el relatiYo s ti1)e11clio. f:ssenclo, qwndi, il l)Ost o l egal111ente istit11it 01 e la nomina rego1are, n o11 ·vi 11a clubbio che s]a clovt1to iil pag·a1ue11to1 clei contributi. La so1nma1 richiesta dalla Cassa per 111età farà oari:Co a Lei e per alitra met~ al Con1une. (4944) Jl Lo11iervto di stipendio. - Il Dott. C. P . cl.a O. stt•l T. desidera conoscere a qua.le <111torità l)ossa 11 Co1n11ne ricorrere contro la deliberazione della G . P. A . con cui: ~ nega l'aumento cli s tipendrio richiesto c1ai sanitari condotti a t ermini dello art. 26 de l t esto unico delle leggi sanitarie. Co11tro le deliberazioni della G . P . A. relati,·e ad aumento1 di sti pe.ndio dei medici condotti, i Consigli con111nali poss:>no ricorrere al Cousiglio s11periore di san'11tà. Il ricorso al Go,rer110 del Re è, in t ali casi, inammis1sil:>ile, e sarà s tata, forse, c1uesta l1a rag ione per etti il Con1u11e n on ha :finor:a co11-0sic1i11to alc11n1 esito del ricorso1 da esso proclotto, in1 , ·ia gerarchica . (4946) Ufficiali ?>ìedici di cotnpl e1nento - Richia1no in. se rvizi'o . - Il D ott. C. B. da R. m e11tre er a it1 aspettativa fu chiamato a prestar ser,Tizio in altro• Comune di di,·ersa l)ro,·i11oi a come m edico co11dotto. Invitato a presentarsi per prendere ser\'izio nello esercito come 11ffì0

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oiale medico di complemenit o, fu asseg11ato ad 1111 Corpo di st a:na:a 11ella provincia o\·e p resta,,a provvisorio servizio di· condatta . Chiede conoscere se l'assegnazione fu 1.egale e se n ella affermati va po!Ssa aver dirri.tto di i1rvocare i 'inde11nità fissata dal R. Decreto r 0 novembre 1914, 1206.

lJJ.

Non credi1atu10 che l'asseg·nazione al Corpo sia illegale perchè Ella 11el n1omento della chiamata clella classe r~siecteva effe.ttivan1e11te n el C'omune cli quella provincia. La residenza, a diff~renz a del domicilio, n10,n. è un quid j1tris, ma è un fJ'llid fa cti, che si ,-eri:fica a llorcl1è u11 indivi(luo climora in un determin.ato po.sito per t en11ìu l)Ì ù o m eno lungo. Non è applicabile al caso il s11ccitato decreto relati·v o alla inden11~ tà perchè esso si riferisce agli t1ffi.ciali meùici d i com1)le1nento che noru sono chiamati in adempii mento di obblighi di leva e cl1e ·volontarira1nente hai1110 ass11nto od assumono il servizio1 militare. (4947) Coridotte 11iediclie - Stipendi. Al Dott. F. B. d a B. C. rispondiamo ch e i due co11co1~sJ debbo·n o' essere banditi in• b.ase allo stipe.n.cli,01 di lire 1200 cl1e er a q11ello legalm.ente e c1a temp.o ammess·o• dalla a'l1.torit à tutori.a. L o stipendio di lire 1800 er1a assolt1ta1ne11te 1: rO'\'\'"Ìsorio perchè corrisposto in linea c1i equità a1l 'ttniico medioo1 che l)et ttn certo te1n po ha disim peg·nato il ser,rizio 1)er le due condotte. (4949) Ve11àita di 11iedicin,ali. - Il Dott. Fra nco de...tidera conoscere se sia l eoi t o1 ad un 1nedico orclinare meclicam enti allo ingrosso o per proprio, conto o per quello dei cli e11ti direttam en le a Case pr·oditttr·ici, escl11cle11(lo i Iarn1aristi locali. I l medico, per pro•pri<Y conto1 o p.er q11ello tlel cliente •potrà ordinare diretta111ente .a lle Case prodt1ttrici quei m edici11aLi' cli c11i, seconc1o la farmrucopea vigente, la vendita si·a liber a a tutti. Ma non potrà ordinare iin. tal 1nodo specialità 111edicinali o rimedi a forma e close di 111edicamento senza contra, veuiire all a legge .s1anitarja che affida la ,~enditiai cli tali so. tanze es~J 11siva­ mente ai farmacisti . (4950) Co1ic.orsi 1nedici. - Il Dott . ..~. C. rla B. desidera c0111oscere se sia legitti1n:a la uomina a p ubblico' impiego di tll1 sa11itario la11reatosi nel lug lio 1908 mentre nel bando di concorso era presoeritto· che la l a11rea ~lo,re\•a essere stata conseo·uita cla nou ptiù di sei ia•n ni . b • Se il batJJdot di concorso co 11teuente la condi zione rela ti"Ta alla data della laurea f11 p11bl: licato nel novembre 1914, è e'·ic1eut e che l'incli\'icltto nomii11ato non a\~e\~a i requisiti necessari i)er ottenere la non1ina e cl1e, c1uindi q11e ta è aun11llabile per chè fatta i 111 iffesa delle couclizioni stabilite rul concocso. Contro la deliberazio11e di nomina Ella può ricorrere in linea 1

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IL l'OLICLINICO

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s tr,aordi11ani.a al Re 1)er \'iolazio11e cli legge, cioè, llel ban d d e del regola1n en1to os1).edaliero Il ricorso siarà st eso s 11 carta da li ra r. 25 e s arà notificato g iudiziariamente alle parti inter.:~ssate, cioè en,t e pio e 1nedico 1101uin.atio, e sarà trasm esso a l Minist ero c1ell 'intern o per ulteri1 i·r corso'. A n ostro aV\1iso a vrà certan1ente rag·i·O'lJe. (4951) Stabilità. - Al D ott. C . F. da V. rispo11dia1no che egli col g ior110 r2 genn.a io sar à s1tlab~i l e di diritto. (4952) Ricov·ero di cron,ici - Diritti del 1riedico co11dotto . - Il D ott. C. O . da A. desider a coinoscere se impiantanc1osi n ella zotna della s u a condotta un ricoìVero per c r.c)lnici, egli com.e tieo1a re possa preten1d ere di essere assu11to 1n. ser, ·izio a preferenza di qualsiasi altro collega,. Il ricoverQ d ei cronici, c h e sta per i'mpi:intarsi costà, n o11 coSitituisce un ap1)e11dice della co·nclotta, 1na b.ensi una istit11zioue a sè, m a ntenuta a. s1Jesa1 del Co1n1111 e e L1e1le At11mi11istraziuni l)l e locali. Ciò stant e il m.e dico condottoi d ella zona in c11i esso1 sorge 11on· l1a a lcu11 disi tto t1 i l)ret enid ere di essere ru9s1111to ci 11 servizio .1 l)r.eferenZJru cli ial'tri' collegl1i. Co11 consenso c1el lYiu·n i-. ci p io, il co·n dottato 1)otrà con correre, in sieme agld a ltri co1llegl1i it1 servizio presso .altre zo·ne della città. (4954) Tl isita. alle scitole . - Il D ott. G. ì\I . cla C. d esic1eta conOlslcere se i1a diritto ad essere retrib11ito per la viis ita alle scu ole s uburl:·n ue del l}roprio Comune . L'ufficiale s·a nita.rio 11on l1•a diritto di nrete11' c1ere s peciale i nden11ità lJer l a v:isita alle scu·o·ie clel J)fOl)rio C-0l:tnu11e, sie no essere urba n e o s11l)u.rbane. Se però })er la esec11zione d a t ;1le ·y is ita d.eVie sost enere spese per 1nezzo di tra sporto ocl altro, deve e serne r imborsat o dallia. An1111i11ist1iazii1001e n1unici1)ale. Doctor J US'fITIA .

CONDOTTE E CONCORSI.

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Il fascicolo di gennaio 1915 della nostra Sezione Chirurgica contiene i seg·uenti lavori :

A 11 tO J1in o d' A nto1ia. l. Dott. O. UFFREDUZZI. Coritribiiti alla cliì-

rurg·ia. sperinie ntale degli orgarii del 1riediastino (escl1tso i l cito re) . 2. Dot. i\. PIGNA'l'TI. !1i11esti sitl deferen,te . 3. Dotti. G . SERAFINI. Co1isiderazio'ni sopra it1i tcHtativo di onio-necro-trapia1ito e1n,iarticolare della nietà prossi,niale dell'oniero eseguito in itti <.:aso di resezio1ie dell'estrer~iità superiore dell'o111 ero per sarconia . 4· Dott. F,. BARTOLOTTA. E1z.d ote lionia del l e .~11ai11c del 1iervo ottico. Resezio1ie dell'otticv ccn co11seri a: io11e del globo oc1t lare. 5. D ott. l\I. SEGRÈ. !../ac ido os·niico eccita -: eran1 c11t c l'atti1 ità ostcoge netica ? 6. l)ott . l T. CAl\I~HA. Contributo clinico cd istolo~ ico all lJ studio dell' « Osteofibron1a del 11iascellart su pc1io 1t ,, _ 1

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AGGIUS (Sassari). - Co11dotta di Trinità cli 1\gult11 co n L. 3935 lorde. Scadenza 5 febbr . * BIBBIENA (Are.zzo). - 2· condotta ; L. 3000 lorde, tre ses,senn1, L. 600 per cavale. · obbligo di prestare servizio nell'Ospedale locale' col compenso che verrà concesso da quell 'Amm.i nistraziione. Età limite anni· 40. Servizio in qualch e ospedale pubblico. Scadenza 20 gennaio. 1

BOSNASCO (Pavia). Condotta piena; abit anti 1021 ; L. 3600. Facoltà del nominato di chiedere entro il l::dennio trasformazione in condotta libera. S cadenza 20 gennaio. BURGIO (Girgenti). - Condotta ; L. 2500 pei poveri . Scadenza 31 gennaio. CAPRESE-MICHELANGELO (Arezzo). A tutto il 20 genn. condotta; L. 3900 p. poveri, L. 600 p. abbienti, L. lOO p. l'a. f., L. loo come U. S.; un triennio ed un sessennio del decimo; al lordo di R . M.; alloggio; obbl. cav. Ab. 3000. Età 1nassima 60 anni. Servizio ent1"10 15 giorni. CASALETTO SP ·\.RT.11~0 (.Sa ler1'l0). - Conclotto gener.; L. 2000 oltre L. 250 se U. S. Scad. 30 genn.

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CASTIGLIONE n'ORCIA (Siena). - 2· condotta piena; L. 3000 lorde e L. 700 per cav. obbligat oria; L. 0 .50 per ogni visita oltre un km . dalla residenza; due sessenni. Servizio entro 15 gior11i . Scadenza un mese d al 5 gennaio. CIMADOLMO (Treviso) . Condotta liber a.; L . 4000 e a llogg.; ab . 2661. Scad. 20 genn.• COSENZA. Ospeda.le civile . - Dir,e ttore; L. 4000 lorde e tre quinquenni del 15 %. Età 30-50 anni. R·ichiedesi la libera doce n zai in clinica chirurgica. Docun1enti a l presidente clella D eputazione pro,·inciale. Scaclenza, 60 gio1-i1i dal 2 genn.aio . CROSARA (Vicenza). - Medico; L. 3000 lorde p iù L. 160 quale U. S . e L. 500 cavale., due sessennd , soli poveri. A lloggio. Ab. 3104. Età 45 anni salvo eecez. regol. Assunzione entro 15 giorni. S cadenza 20 gennaio. GRANCONA-ZOVENCEDO (Vicenza) . Medico; L. 5000 ie L. 150 come U . S ., due s:ess . All.01g gio. 1.\.ssunzione ser vi Z;i.o l febbr. Rivolgere offerte alla Pres . consorz . in G r a n con a . S cad. 20 genn. FALERIA (R oma) . - Condotta; L. 3600 nette oltre L. 120 U. S. Scadenza 20 genna io . LIMOSANO (Campobasso). - Condotto pei poveri; L . 1800 lorde. S cadenza 24 genn . La locale Società Operaiia darà altre lire 2200 annue per la cura dei soci . Rivolgersi al sindaco ed a l presidente d ella Società. LOREO (Rovig·o) . -- Prima co1ndotta; L. 3800 ; , e l'eletto sarà nomi11ato U . S. sarà retrjbuito co·11 L . 500. Prorogato al 20 gernnaio. L UCCA SICULA (Gi'Ygenti). - È aperto il concorso fi110 al 31 gennaio per la 2• condotta medica. Cura p~'enia; popolazione 2600; stipendio lordo L. 2500 annu e. l\1IANE (Treviso) . - Conclotta liberai; L. 4150. Scacl . 29 genna io. MILANO. Consiglio degli Istituti ospitalieri. - Medico vice-ispettore; L. 3200 nette di R. M.; quattro quadrienni di L. 500. Titoli ed esami. 1


[..\NNO XXII, FAsC. 3]

SEZIONE PRA'l'ICA

Servizio notturno. Anno di prova. Docum. al Protocollo del Consiglio non oltre le ore 16 del 10 febbraio. E t à m assima 35 anni. NULE (Sassari) . - Condotta medica; L . 3500 nette con due aumenti. Cercasi intanto m edico condotto interino; s tipendio da convenirsi. Ri.. volgersi al sindaoo. S cadenza 20 gennaio. PENTIMA (A q·uila). - C·ondotta a tuttai cura, pop olazion.e riunita, in·c erti profess. dalle f.amigli e dei malati.. Stìp. L. 3200 di cui 2600 p . p·o veri, 600 per gli abbienti, L . 300 ufficiale Sqnitario. Sessenni. Scade 26 ge1111aio. Pozzo ALTO (Pesaro) . - Condotto; L. 3900 (ripartite L. 3000 per i pov., L. 600 per i semi-ab b., L. 300 cavale. senza obbligo, L. 100 U. S.) ; allogg iQI ; assicurazione (L. 12 ,ooo caso morte ; L. 20,000 per invalidità permanente; L. 8 al giorno caso invalidità t em por.) . Scad. 25 genn. ROCCACASALE (A q'u ila) . - ì\1.edico per la generalità deg·li abitanti che sono 1900 riu1niti . Paese in montagna 400 m . s ul livello <lel n1are. L. 3000 ; 200 per uff. san . Sess.enni. Scade ro febbraio. ROCCA DI CAVE (R onia) . - Condotto ; L. 3000 più L. l OO per a. f. Scadenza 31 gennaio. * SARTEANO (Sie1ia) . - 2a condo tta1; ab. 1000 in lJaese e 1400 in cam pagna ; lorde L. 2000 1). po·veri, L. 1150 p . abb ., e L . 250 p. sttpplenza; L. 700 11·ebte p. cav., t re sesse11ni di L. 300 ; asisicuraz. Se.ad . 15 febbr. SERRA DEI CONTI (Ancona). - Due condotte; L. 3000 per 1000 poveri, L. 75 per ogni 100 poveri in più, L . 800 semiabbilent.1 , L. 700 cavallo; tre sessenni; L. 200 U. S. Popolazione 3052; ospedale. Scadenza 27 genn~io. s. GIORGIO I .,01\IIELLINA (Pa-via). - .l.\c1• 3269. :Nledico generalità; L. 4800 e L . 200 Uff. San. , L. 500 mezzi trasporto . Scad. 31 gennaio. * SINALUNGA (Siena) . - A tutto il 5 febbr ., 2a condotta; età 11mite 33 anni; biennio di osp. ; titoli chirurgici, ait 1. 21 11 ii1 14 Ci11q. L. 2834 pei poveri , L . 666 p . gli abb ., due ses sen,ni di L. 350, L. 500 dall 'os_ped ., L. 250 per supplenza, L . 600 per cav., assicuraz., p·r ·oivento visite. Ser·vizio entro 15 g.iorni. SUVERETO (Pisa). - A tutto. il 15 ~ebbr . , prim~ condotta ; L . 3400 con tre sessenni, lorcle, pei poverj ed i ~iemi-abbieru~i ~ L. 300 per .cav:; ettari 4500, a1: 3593 . Serv1z10 ent ro 15 gi.orn1 . . * rl'AVOLETO (Pesaro) . - . Medico; L: 40?0 lorde e all o~gi o (L . 3000 poveri, L. 900 a_bb1ent1, L. 100 1)er utt. san.) . Sc.adenza 20 genna10. VICENZA. Osp edale ci-vile. - Medico chi.r~rgo secondario. S ca.cl . ore r6 del 3 r genn. I scr1z1one in un Ordii1e. No1nina bie11nale, L . 1700 lorde, alloggio, L. 4 e \"itto nei giorni d·i g uardia . VIGANELLA (No-vara) . - Consorzio; kmq. 2~ circa in 1nontagna ; ab. 2415 ; L. 3200 lorde t:>et pove~i (20 % incirca~ ; event~ale estension~ a lla gener.alità per alcuni ComuniJ.. Scad. 31 g·e11n Cercasi di urgen za int eri no per il oomuine di :Nlontefiav·io (R om.a) . Stipein.clio n1en sile L. 360. Ri v.olgersi al Sindaco. 1

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Sono segnati con un asterisco * i concorsi che ci risultano diffidati dalle sin gole Associazioni Sanitarie P r ofessionali. . . . Sono segnati con due asterischi •• i concorsi che c1 risultano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Snn itarie Italiane.

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BOLOGNA. Pre ~nio Intern.azio1iale Elia De Cyon. - La classe di scienze :fìsice della R. Accademia d·i Bo1ogna bandisce il terzo concorso internazionale a l premio bie11nale cii L. 3000, istitucit o dal suo membro corrisponde11te prof. Elia De Cyron·, coll'intento cli favorire e promuovere le ricei1che e gli stttdi sugli .arg.omenti ch e Egli coltivò coru tanto successo ; tale premi 0 sarà quindi conferito a con correnti i quali nei lavori t rattino qualcuno degli st essi argomenti e particolarmente di quelli riguardanti : 1° Le funzioni del ctt·oir e, e sopr.atutto dei sist emi nervos i cardi·aco e vasomotore. 2° Le funzion~ del labirin t o del! 'orecchio. 3° Le fu.nzio nd clella tiroide, dell'ipofisi e clella ghiandola p ineale. La scadenza di questo terzo c-o·ncorso è st arbili:ta al gio·r no x0 marzo 1915. VALENZA. Iris tituto 1\tJédico Tf ale1icia1110 . - Premi str.a ordina ri pel 1915. Iv.Iedicina : Sieroterapia della lebbra. Chir11rgia : Trattamento chirugico delle laringo-s t enosi cronicl1e: cas1 pratici. Tema libero : Risoluzionre cli ttna quest ion e importante ti_elle scienze m edich e od ausili arie, a giudizio dell'autor-e. I premi con si stono nel conferimento del titolai di soci.o onorario e di ttna menzione onore·vole. " Premio della l;ondazione R oel. - Tema: Alterazioni del sangue negli st ati chirurgici. Il pre1nio :consis1te n el co1uferime11to del titolo di socio 0~1ora1rio e di una 111edaglia , nella pttbblicazione del1a mem·oria e nell'asstegniazione di 3000 pesetas. La lingua italiaua è .a1nmessa per la redazi0111e delle memorie. Scad. 3 r ge11maio 1915. Rivolgersi a l segretario generale Enrique Gay Méndez, ·r~1tituto :Niédico Valenciano, Mar, 21. 1

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Il nostro runico e coll.aboiratore dott . Campegg iani, crupitano me~ico, a·s.sist~nt~ ono~·ario presso la R . Clinica oto... r1n·o1-lar1ngoiar1ca dt Roma, h a conseguito brillante1nente la libera doc,e nza nella specialità. . . . . La Comm1ss1011e, formatta cla1 p rofes·s or1 To~a~ ro M.ais sei, F erreri, Ales·sia ndri e Capa1do giudi~ò ad unanimità degno ~ elogio il lavoro «~e otiti medie e loro coinpl1canze nella polm-01n1te f rauca l o1t ar e » . L a prova didattica concern ente le sinusiti mascellari e guadagnò al 11eo-docente cil l)lauso della Com1n issione. Rallegrament i . A coprire il post o di chirt~rgo P!ima~io nel1'Ospedale di Ca~.tel San ~1.ovann~ (P1a~enza) è stato ch·i am ato 11 l)rof. Ltv10 Los~o, chir~go diretto11«e dell'Ospecl ale di Carat e Br1arnza (Mil ~­ n•o) , risultato primo fra diciassett e concon·ent1. 1

Ordi11e della c:oro1ia d)Italia. c .omme11datore : l)to,f . J emina Rocc~ , di~e~tor~ clella clinica pediatrica clella R. Univers1ta d1 Napoli. Cavaliere : dott. Pasino Eligi01, capitano 1nedico . Ordi,n e dei SS. Ma1trizio e Lazzaro . Cav.alieri : dott . con1n1. Serono Cesare, libe.ro docente nella R. Un~·versità di Ro1na; dott. Se111rrt1 G11glielmo, i11aggiore l11edico. (33)


1(, POLICLINICO

IIO

NOTIZIE DIVERSE. Il disastro tellurico. Nell'ora tragica di devastazione e di 111tto che si abbatte s11l nostro paese invocl1ia1no lo sla11cio fattivo clella classe 1ned·i ca ai f.avore dei coll)iti. I 111edici sa1)ra n110, come s.empre, dar pro\Ta della loro. umanità, clel ]oro ci·vis1no, del loro !'3erein o eroismo.

Corso di perfezionamento in criminalogia e medicina legale. Il gior.no 30 gennaiio 1915 incomincieranno le lezioni per questo corso, che da qtiattro anni -si tie11e presso l'Università di 'forino. Proseguirà l)er tre mesi, sino almeno a tutto aprile. In una fel1ice e significativa fusioine di ele111enti biologici· e g·i11ridici vi si inseg11a antrop.ol·o1gia ~imina1e (prof. Carrara), s·ociolo1g ia crimin:a le e cliritto l,)enale (prof . Zerbo1g lio), applicaz.ioni di metodi speriment ali allo studiio dei fei1omeni psichici (prof. Herlitzika), malattie mentali in1 rap1)orto a l deliitto. (prof . Trevies), n1edicinai legale (prof. Carrara. e Lattes) e polizia gi11cliziaria (prof. 1~o·vo). ~ Il discorso ii1at1gurale sarà te1111to dal con11nendatore Setti, procuratorve generale pr:esso, la Corte d 'Appello di Genov.a, sul teina : Abuso del clinitto. l11 oltre vi terranno conferenze la signora dott oressa Gina Lo1nbroso-Ferrero sulla <<Storia del1'antropologia crimii1ale » ; il co111n1. D'Amelio, con.sigliere di cas·sazione e capo gabi11ett o1 di S . E . il lVlini,sitro Guardasigilli, sopra l' << esperi1nento della legislazione co.n tendenza positivista in Libia» ; il prof. Ai1toi1i11i, direttore del 111a11icomio d1 Mila110, s1Ui « D1al1ico1ni cri111inali e la difesa sociale » ; il prof. N icef.oro sulla cc fot<'.g rafia 1netri:ca » (con proiezioni); il prof. Ferrari, profes ~ ore clii psicologia sperin1e11tale nell'TJni' Tersità di Bolo1g na, sttl «metodo ')sicolo.g ico nel] 'edttcazione dei 111inorenni clitS1col1 ». Si faran110 ca1ne negli an111i scorsi ,; .i te colletti \Te d istrt1zio111e a stal::iilime11ti l)eniter1ziari, 111 anicomialci, di ecl11cazio1 ne correttiva, ecc. Al1'a fine clel corso si rilascierà agli iscri,t ti t111 (liplo111a. Possono iscriversi i laureati i11 legge e in medicina, gli ii1segnanti, ufficiali di carabinier.i e clell'esercito, f11nzionari delle quest't.1re, delle prefett11re, ecc., e ogni .altrOI studioso. I>er iscrizioni e per 01g ni informazione rivolg·ersi alla segreteria dell'Università di T or.i110 ( faco1tà di lVIedici ua) sino a tutto gennaio.

[ANNO XXII, FASC. 3]

dall 'Asslociazione st essa, con recentissima deliber.azione, d'accordo, col Comitato drirettivo tlell'U11iversità popolare romana, ha stabilito di costituire la Scuola Samatitana in Ente a utono,m o e quindi completa1nenite distinto d ai quest'ul~ ti1na, sia per la p.art e didattica che ,ammini:s,t rativa. La deliberazione stessa è parsa niecessaria in ,·ista del notevole e molto promettente svilu pJ)O i11 l)Qco tempo conseguito dalla Scucil a Sam ~ tana, per il larghissimo consenso che la 1nedesi111a ha trovato in ogni classe di cittadini. L'increme11to della scuola è documentato• cla 11.na .relazi,o ne 1norale e fìn·~nziaria , a.alla qt1ale rileviamo che.. furon 0. ten·u·t1 due corsi, uno po1)01are, per l'insegnamento dei soccorsi d'uro-enza (doeenti: Sgambati O. , Zannelli P., Gi~di­ cea11drea V., Roselli R., _.t\..mante M., Ascarelli A., L 11zzatti 1~., Montesano G., Frasch etti V.), l 'altr~. C<?IDlJlem~~tare, l?er 1'as~isten~ ai ?D:ala~i e ter1t1 10 prev1s1one di avven1i11ent1 bell1c1, riser\rato alle Signo.re (docenti : Domini ci I"., Ba.daloini G ., Giudiceandrea V ., Amante M., Mo11tesai10 G., Net1schiiler A. , Fr.aschetti V.). _;\J 1 e pro,Te d'esame sii presentarono I I I frequentat ori del })rimo corso, dei quali solo 4 dichiarati non idon·ei. Il 1s-econdo corso ven11e frequentato da 72 signore, che han·i w indossato il cost11me special e della sct1ola e sii sono fregiate di u110 speci·a le distintiv.o clisegnato da Ettore Xime11es. La relazio11e è preceduta da 11n efficace discorso c1e1 prof. V . Gi udiceand.rea. 1

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Società stomatologica Lombarda. Si è costiuita a Milano (viia Statuto 15-A); si l)f O'l)Oll.e di promuovere ed appoggiare le manifestazi,oni cne tendono a l progresso sciei1tifico e l)ratico clella specialità e dri t11telare i diritti clell a clas-se.

Beneficenza. La Casts a cli Riis1)armio delle Provincie IJou1barcle 11a deliterato cli celebrare la nascita délla ])ri11 ci1)essa Maria erogando per opere di benefi ce117,a t1n n1ilione di lire, di cu i g·ran i)atte a i1c1rà a béneficiai cleg1i ()spedali lotu bard-i . 1

Assistenza sanitaria ai lattanti. L'01)eta Ptia cc Casa del latte principessa. Gio' ran,na » di Roma, d'accordo con la Congregazionie di Carità, ba istitt1ito nei q11artieri più l)Opolari, acca11to alle sale di refezione l)er le maclrii cl1e .allattano, cinque corn •sultazio11i per bambini 1'attanti p·ovieri·, che ivi saranno invig ilati e curati l)erchè 11 loro svilt1ppo procecla regolare.

Corso di perfezionamento in ostetriela e ginecologia.

Ampliamento di maniéomio.

Ve11erdì 15 ge1111aio nella R. Clin•ica ost etricoginecologica del Policlinico, diretta dal profesosre E. Pestalozza, ebte pri11cipio ttn corso teorico-1)ratico per i 111eclici che as1)irai110 a perfezionar i ne1L'l s r)ecialità ostetrico-gii1ecolog·ica. I~a l ezione inaugurale f11 ten11ta dal prof. E. Pec.; tn 107.Z<l .

Il Consiglio })tovinciale di Verona ha appro,·ato 11n progetto per l'ampliai11ento di quel J\Iai~ico.111io; esso in1porta la spesa clii circa cl11e n1il1 on1.

La scuola Samaritana di Roma. 11 Consig-li o ùiretti''°' clell 'Associazio11e R o111ann fra i I"'il)eri Docenti, l)rocetlendo ad 1111a nnoYa ~i sle1nazio11 e ll e11e varie istituzio11i fouclate (34)

Levatrici iscritte alla Croce Rossa. Il Consiglio cliretivo della Società Lombarda cli l\I. S . ed i str11zio11e tra le le\·atrici 11a promosoo la i tituzione di t111 corso sp€ciale per le levatr.ici che ,-orrai1no i)restare l 'opera loro alla Croce Rossa. L'iscrizi.011e è libera -e grat11ita. l..(e lez:ion1 i ·~ ·a ra 11110 im l)artite dal l)rof. Ra lclo Ro~si.


[ANN~

XXII, FAsc. 3]

SEZIONE

La Croce Rossa svizzera.

PRATICA

III

La stampa medica francese.

Il Consiglio federale ha ordinato ai suoi rap- , . In q~esti giorni riprendono le pubblicazioni presenta.nti a Parigi e a Berlin,o di notificare 11 « Par1s Médical », il << Journ.a l des Praticiens » ai g·o•v·erni francese e ted,esco che la Svizzera, nel e gli << Archives de Médecine et Chirurgie infanca·so che una intesa intervenga per lo scam1l:iio tiles ». Caldi auguri. dei prigionieri definitivamente invalidi, mette a loro disposizione la Croce Rossa Svizzer,a e i treni sa1nritari dJell'eserfcito i1er effettuare t al e Il 30 dice~b_re spegnevasi j~ Fire?ze dopo sicambio. lunga malattia 11 cav. prof. Lu1g1 Guaita c1~ret­ tore della R. Clinica oculistica e dell 'O~pedale Mer!lcl americani sul fronte. oftalmico di Firenze. Il noto chirurgo americano prof. G. W. Crile, Nacqu e a Bergamo n el 1941 . A soli 23 anni direttore del Lakeside H ospital 1a Cleveland, h a assunto la direzione di una divisio.i11e <;>s pedaliera conseg uì a Pavia lai laurea in 1nedicin·a. 9-ià fino da studente seguiva la scu ola del Q11adell'ambulanza! Nord-Americana a Neuilly. Egli gl1no; ap·p ena laur,eato ne divenne alSsis tente e verrà raggiunto• da una parte c1el 1)ersoi1ale del d.a all.ora la sua vita non ebbe altro scopo se suo Istituto. non di eccellere n ella specialità alla quale si era dedicato e Ìll Cttl di ven11e SO·m mo. Requisizioni sanitarie in Romania. Ott<:'niuta la libera docenza, per titoli nel 18Secondo notizie da Bucar,e st, in viista di 11na a Pavia, nel 1879, andò a dirigere il reparto oftalentrata1 in campagna eventuale dell'esiercito ro- 1nico nell 'Os1pedale di Bergamo. men·O', l'autorità militare ·sii. occupa dell'ordinaNel 1884 fu chiam ato a Siena a fondare e dimento degli ,01sipedali ·e delle a mbulanze. Inoltre rigere la Clinica oculistica. Ivi egli trascorse i l'organizzazione dei Comitati privati per il resuoi an1u i più g Loriosi e cl.i cui egli ha ser bat~1 il clutamento delle s u ore di carità, infiermieri e m epiù grato ricordo , tanto ch e ha v:oluto che le site dici è ora o·g getto di grM1di cure. llltime s poglie riposassero in quella città. Rimasta vacant e la cattedra di Firenze , ft1 Medici vittime della guerra. chiamato a dirigere quella Clinica 11el 1900. Ancora valido, venne colpito da inesorabile L e liste p.u bblicate· dalla « Deutsche m ef1izi1111alatti.a che in p.ochi 1nes.i• lo p·ortò alla t omba. ni1St:l1e Wochenschrift >> davai10 sino alla m età di Il Guai't'a si mostrò insegnant e efficace, organovembre 94 medici della Ger1uauia u ccisi s ul r1izzat ore ·severo e pratico negli istituti ci1e dicampo, 12 morti di m alattie sul campo, 90 feriti, r esse, lavora tore geni·ale ed 1infaticabi1e. 27 prigionieri e 64 1na11ca11ti, probabilmente fatti Si può dire ch e egli abbia fondato e <liretto prig~onièri. Si h a un totale di 287 medici sotsuccessiva111ent e 3 istituti, a Bergaino, Siena e tratti· a lla professione. Firenze, poichè in quest'ttltima città, se pure Il « Par.i s Médical del 2 ge11naio 1915 riport.a 1111 esist eva una Clini ca, egli dovè ricOSltituirv·i locali elen1001 di 47 m edie.i , 2 ·studenti di m edicina e un dottore in, farmacia m o·r ti di ferite in. g uerra.i e e im1)rin1ere nuov.o andamento. L"operai sua scientifica è racchiusa in circa 60 di 17 feriti. pubblicazioni r·iguardai1ti le parti l)Ìt\ S\ a.riate Queste cifre sono certo inferiori al v·ero, poichè il n11111ero delle perdite ·viene accertato le11- c1ell'ottalmologia. Oltre a studii i11teressa11ti di at1at o111ia pat ol otamente. gica , specie s ui tun1ori dell'occhio e degli anh a orttimi stucti s ulla ist ologia normale e Legionari garibaldini all'ospedale italiano di Parigi. nessi, }Jatologic.~ del cri-stalli110 e s ulle alterazi.)11i di Nella fondazione italiana per i feriti in g11erra questo nella catar.a tta 111aturata .a rtificial1nente. che fu a1)erta stil Boulevard de 1VI011·tmore11cy a Rigu.ardo alla cl1irurg ia oct1lare, 1121 mod11ìcaParigi son o stJati ric.overati 1nolti v olontari c1e11a zioni ai metodi opera tor·i dell'entropion, della legione garibaldina ita1iaina rim~sti feriti. clacriocistite, dell 'esent erazio11e del bttlbo oct11.are. Per la parte medica il suo metodOl di· cur<l! del Suore infermiere premiate. per 1nezzo del sublimato corros ivo è L'Accademia Francese h.a conferito ttn premio tracoma dei miglioiri. Ha p,oi 1nolti lavori clitu c1 e di 10,000 franchi alle << figlie di San Vincenizo uno sperim:ent ali su.g ,]i effetti 1terapeu.tidi1 dell '{:sede' Paoli >> di: Salonicco, per l'abnegazione Cl)ll rimai, della cocain1ai, c1el jequirity e si1 di alc11ni la quale hanno ct1rato le vittime turche rlella altri preparati . guerra balcanica. Si è pure occuparto di .ottica e della moti] ità oculare e s u quiesti t emi sono stati composti laUn banchetto all,on. Sanarelll. ,·ori importanti, di cui egli è i.stato l'ispiratore. Così pure in batteriologia, specie per ri lavori I professori della << F.acoltà di m·e dicina >> c1i Bodel Gasparrini sul diploic.occo, la Clinica di Sielogna hann.o offerto un bancheto all'esimio scienna ebbe voce .autorevole fra le consorelle. ziia to, dn occaisiione della sua chia1nata alla catteMa una delle opere più genali del Guaita. è dra d'ìgien e di Roma,. cc :Ca scienza dei colori e la pittura>> (Hoepl1), dove egli seppe applicare le aride spec11lazioni Nella stampa medica italiana. della1sciet;!Za pura alle ·s.ublimi creazionri dell'arte. Il lJrof. Camillo Ne~ro, direttore dell'Istit11to Ftt colp·i t? dallai ~norte m entre. sìtava p~r pordi Neuropat ologia della R. Università di Tori- tare ai termine 11n ricco atla11t e di anaton11a iiorn o, è entrato a far parte della Direzione del ma·1e e patologica dell'o·c chio. « Pensiero Medico », c-o.J quale si è fusa la « RiviA. NF.USCHiiT~ER. st a Neurologica>> clal prof. Negro fondata e diretta. (35) 1

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IL

(ANNO XXII, FASC. 3]

POLICLINICO

Rassegna della stampa medica. L a }' ress e M éd. J 12 ag-.-23 sett. Numeri sulla m edicina di guen·a. La L igu ria M ed ., I 0 ott. CHrò : S11l mecca11ismo d'azion·e degli ac11di. Th e B ost o1i M. a. S. four1i., I 0 ott. WEBBER : En·docaTdite traumatica. - MURPIIY : Requis'i,ti e d eficienze de glii infermieri . Tlie f ourriaL A. M. A., 1° ott. MAYO: il trattan1ento chirurgico dell'esoft•a lm·o. WINSLOW: Le ferite penetranti nell'addome. CHAPIN, MEYERS, NEFF: Sull'allattamento. CADBURY e HoFMANN : Trattamento d·e l c-01lera co·n la tras.f usionie di soluzioni s.a liue. La Rif. M ed ., 3 ·o tt. MANCA : Idiozia mongoloide. FERRANNINI : Patologia l)rofessionale ctell'appareccl1;io ci·r co1lato1rio. LANDOLFI: Sull 'in.dJacanuria. La P ediatr ., ott. Dr CRISTINA: Sul cl-0a:-0ma. CARONIA : Sull'an·emia splenica. VAGLIO : La sieroterapia scarlatt1'n os.a . 1'h e Practitìone r, ott . Mc _.t\RDLE : La cura chirurgica d ell 'idr·o cele. -- W ALTON : Cura operati va del gozzo esoft almico. - ANDERSON: L ~­ sa1ne clel retto 11ielle malattie non rettali . Derniat . W och., 3 .Oftt. UNNA : I mezZ1i ossidanti in dermatologia. 1'h e La1icet, 3 ott . WARREN: La sutura nell'app.arato cardiov;a•scolare. - GOADBY, OXLEY: La prevenzione elettrolitica delle intossicazioni. - W ATSON : Sul tratta111ento delle fratture in g uerra. - DoNELAN : Il servizio d'an1bulanza in Francia . M ediz . !(li1iik, 4 ott. MATTHES : Malatti·e interne it1 g·uerra. - I-IAENLEIN : Lesioni t1ditive i.n dìiette d a col1)i d'arma da fuoco. B erL. kli1i . liVocli., 5 -0°tt. VIRCHOW: La posizio11e dei visceri 11elle forti cifosi. l{OHNSTAURM : S chizotim'i·a e cicl otimia . MARCUSE : Il riconoscimento rontgenologico delle stenosi ilea li. - U NNA f 11,1i . : Sul trattamento d elle cicatrici d a v a.i olo. 1

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M i l n ch. med. VJ! och., 6 ott. OEHLER: L'irradioterapia pr·od:o·n d1a nelle lnalattie chirurgiche s p ecialmente tubercolari. - ScHoPPLER : Miosite ossli~cante tr.aumatica. - MOHR : Influenza d ell'ipnos:i sui centri vegetativi. - KREUTNER, JEIIN : Sul trattam·ento del tetano1 in gu•e rra. W ieni. kLin. Woch., 8 ott. KOWARSCHIK e KEIT, LER : La diatermia 11ella: pratica ginecologica. Gazz . d. O sp., 8 ott. DE CASTRO : Sul trattamento delle ad·e11iti croniche cerv.icali. B u LL. d e L' A c. de JYI éd., 8 ott. CAPITAN : Le ferite toriacich·e da palle del fuc'i1le tedes001; discuss . - BoURQUEI,OT : Un preteso nuovo anestetico derivato dalla morfina . FIESSINGER : Incon,v enienti delle cure di dimagramento1 i n certi carùiaci. · 1' h.e B osto1i. M. a . . ). . I ourn,aL, 8 ott. N u1nero st1lla febbri~ paratifoide . La Presse M éd., 8 ott., DELORME : Le ferite prodotte dalle armi francesi. WALTHER : Etiologia, e profilass.i d el tetano n.ei ~eriti ii1 g·uerra. La Rif. M ed., Io ott. RUMMO: Terap1ia dell'art eriosclerosi . FEilRANNINI : L'inrfantilismo 1nitralico. - VECCHIO : I"a dispepsia tabetica. - MARTELLI : Studi etnatologic'i'. Tlie QuarterLy Journ. of Med., ott. HUME e CLEGG : Il cuor·e nella difteria. NAISH: Conduzione dell<e ·orecchiette. FALCONER e Mc QUEEN : Il polso paradosso. D erni at . Wo ch., ro ott. UNNA : L'oss1igeno in dermatologia. ZbL. f. Chir., 10 ott. DANIELSEN : Trattamento della « lu.,~atio rela·vjcuLae p•r aesternalis ». LEvY : L'ampUitazione osteo·p lastica sopramalleolare in guerra. B11JlL. f . Hopki1is Hosp., ott. MILLER: L.a conta differenz1i1ale dei let1001citi. P ensiero Med., II ott . ~IGNACCA: U so della canfora nie lle ferite s.e ttiche. 1

Indice alfabetico per mate,rie. . i\- ed i po-tiroidis mo: terapia . . . Pag. Anemia grave a tipo p·ernicio•S·O e decors o fe bbrile . . . . . . . » ~.\.pp endi ce ileo-cecale : fisiolo.g ia . . » As.s~mila.zione e immltnità . . . . » Blefarite ciliare : cura . . . . . . >) Calcoli biliari : visibilità a i raggi X » Carcli.opatie : cura di Oertel . . . » Cisti cla echinococco nel p ol111011e » Cuor e da sf O•r zo in g u err.a » D acriocistite cro11ica : cu ra . .• » Dia t ermi a : aiJplicazio11i . . . . . » E n101Jt oe i11 r elazione al qua dro r a di.o... logico d ella tt1bercolos.i . . . . >) E -n docrinologiiai : ricerche . . . . . » ~rite1n a p olimorfo e stafìlococciemia . » E rnie 111 t1scolari : tra pia nto a p on e\Ttoti CO . . . . . . . . · . · · >> Estratto p it11ita1tio : farn1acolo~ia . . » Faringot onsillite ac11tai con g licosuria transi.t orti.a .t . • • " • . . » F eg-at o : I n~n1fficieuze m on osintom aticbe . . . . . . . . . . . . >> Fratt11rc della til:~a 01011 consolidate: t.rapia11to osseo . >> Roma, 1915 -

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Tip. Naz ionn le cli G . Bertcro e C.

Herpes nellai polmonite : ri<::erche batt èriologiche . . . . . . . . . Pag. Iperse.n sibilità ai veleni dopo vacci,n.azione :a intifubercolare . . . . . . » Leucemia - acuta linfatica » Mala ria e .anchilostomiasi . . . » Medici b'e lgi (Per i) . . . . . )> Medici tnilitari effettiv.i e richiamati . » Sanitari addetti alla vigilanza igienica >) R eazione di \1Yasserma11n e pro va di Pick s ulla 1nalaria · . . . . . >> R eazio11-e di W assermann. : valore cli. )) 1

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San g ue : ricerche . • 1'entte : dilatazio·n.e T ori·o1 X : inco11venienti . . . . . Tuber colotici : funz.ìonalità gastrica Vacci1nrazi.on e antirabbica : efficacia . Vaccin.azione .a n:titifìca nell'esercito e n·ella m arina . . . . . . . Vaccinaio_pe 1n.~sta contro il colera e contro· il tifo . . . . . . . . Vag.oitropis m101 infettivo1 da influenza con sindrome di Stokes-Adams ac11ta . . . L.

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Anno

xxn.

Roma, 24 gennaio 1915

FMc. 4

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SEZIONE PRA'J..'ICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI , REDATTORE CAPO:

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Prof. FRANCESCO DURANTE PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali: Dott. Tommaso Pontano: Std

valofe clfftieo della fea:i<>ne di Wasstrmann. - Sunti e rassegne: MEDICINA: Neugebauer: La clinica della vagotonia. - CHIRURGIA: N. JApey1e: L'altuak tfatttamenlo chifurgico della tubercolosi potmonafe. MEDICINA DI GUERRA: Walther: L•acqua ossigenata ed i st1M fWePafali nel trattamento delle ferite. - Ca.se e tfattamento della ganffena nosocomiale. - Pef difendefe 1 soldati dal ffedtÙJ. - Medicina sociale: Romandli: La sifilide e l' assictwa1ione-vita. - Osser~ aztonl cliniche: A. de Castro. Su di un caso di pa,oti<le 6[>iàemica unilaterale. Accademie, Società mediche, Congressi : Regia Accademia delle scienze meàiche in Palermo. A1'pun11 per 11 medico pratico: CASISTICA E TERAPIA: Tf'ecento casi di appendicite e lofo complicalioni pelviche. - Sulla stasi intestinale. - La terapia della dissenteYia. - L'afgilla sterui11ata nella •era.pia delle dtaffee, deUa di.ssenkfia e del. colefa asiatico. - Posta

degli abbonati. - Cenni bibliografici.

.

Nella vita professionale: I medici e il terYemoto della Manica - Per i medici del Belgio. - L'eleggibùittl amministfativa dei medici

Risposttti a quesiti e ~ domande. - Condotte e Concorsi. - Nomine, promozioni ed · onorttlcenze. - Nostre corrispondenze: Lettefe da Pa1igi. - Notizie diverse. - Rassegna della stampa medica. ~Indice alfabettco per materte. comunaU supplenti. -

Premio ordinario agli associati, per il 1915.

:'~:;:~=~~~8.~:0~!g::•

MANUALE DI OTO-RINO~LARINGOIATRIA

Sarà un volume in formato tascabile di circa 800 pagine, nitidamente stampato, con molte flgtlle intercalate nel testo, ed elegantemente rilegato in piena tela con inscrizioni in oro sul piano e sul dorso. È già in corso di stampa e verrà spedito nel primo trimestre del -1916. ~O

M:l.\i::[A. RIO& llfTBODUZIO!fB. Importanza clfil"oCorittolaringoia&ria. Intenti e conftnl moderni dl questa branca. 1. MA.BO. Sviluppo storloo delle conoscenze dl rinologia. Preliminari dJ anatomia, tisiologia e patologia generale. Bame del naso. Sin'<>·

matologla generale. ProfUassl e t erapia generale. Patologia e terapia apeclale. SB11J o 01TIT.l AN1'll88B AL •.&so. IPOl'IBI. - II. Boocu. lfAJUlfGB. Sviluppo storlco. Preltmlnatl di ana.t.omla, ftstologla e patologia generale. Beame della faringe. Sintomatologia generale. Proft· lassi e terapia generale. Patologia e terapia speciale. EBOBAGO, TIBolDB e TIMO. - lii. ~RINGB B T&AOHBA.. Sviluppo etorloo. Prellml· nari d1 anatomia, ftslologla. e patologia generale. Esame della laringe. Sintomatologia generale. ProfUa881 e terapia generale. Pato1()8ia e terapia epecl~le. - IV. Oamoou10. Svllupp:> storico. Prellmlnarl dt anatomia, flslotogta e patolo!Pa generale. Baame delJ•oreoohto• . · Sintomatologia generale. Proftla.sst e t ·rapta generale.. Patologia e terapla speciale. Medlolna legale e Infortuni ani lavoro. Avvarte'1z~.

Per a.,er diritto al suddetto interessante volume, spedire subito, mediante Cartollna-vaglla Indirizzata nominativamente al Prof. ENRICO MORELLI - Via del Tritone, n. 46 - ROMA, l'importo d'abbonamento per l'anno 1915. (*f <•> N. B. Per le prescritte •spesa di affrancazione. raccomai,tlazlone, ecc., dal volume di premio, unire all'Importo d'abbonamento Cent. 50 se per l'Italia e Fr. uno se per l'Estero. DlrlHI cli proprle&à rlsenatl. senza citarne la fonte.

B vietata

la rlproduzlone dl lavori pubbllcatl nel PGUCJLINICJO o la pubblloa•ione di sun~I di essl · .

LAVORI ORIGINALI.

I

OSPEDALE AL POLICLINICO UMBERTO I IN ROMA Padiglione diretto dal prof. T. GUALDI. ·

rv

Sul valore clinico della reazione di Wassermann per il dott. TOivIMASO PONTANO, medicq ruiuto. Sommafio: ~. Sifilide e malattie interne. - II. Mezzi diagnostici

della sifilide nelle malattie interne. - III. Reazione di Wassermann. - IV. Interpretazione della W. R. - V. La W. R. nelle malattie: a) sifilitiche, b) non sifilitiche, e) deduzioni. - VI. w. R. positiva è segno di sifilide attiva. - VII. W. R. e cura della sifilide. - VIII. Conclusioni.

VI. - W. R. positiva è segno di sifilide· at'tiva. Se si eccettuino i casi particolari enumerati e si tengano nel dovuto conto i resultati incompleti, la reazione di Wassermann positiva, è nella pratica un segno prezioso di sifilide.

Importanza non minore per la pratica ha il problema : se essa sia segno di sifilide attiva, o se rappresenti un sintoma che rimane anche quando la sifilide è spenta, come sogliono persistere nell'organismo alcuni segn~ di vivaci reazioni da infezione, quando la malattia che li ha provocati è finita. Decidere un tale problema non è lusso ·scientifico : una W. R. che fosse segno di sifilide attiva di,v iene segno prezioso di diagnosi non solo, ma in molti casi si aggiunge agli altri criteri clinici come gµida sicura per la terapia; una W. R. invece che fosse presente anche nella sifilide guarita sarebbe per noi solo un magnifico reattivo dell'infezione in atto o spenta, ma non potrebbe avere significato ulteriore. Che la sostanza reattiva, che noi cerch-iamo nel sangue dei sifilitici, sia (I)


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un prodotto dell'infezione la quale si gene- aneurisma dell'aorta, una gomma degli orralizza, noi non possiamo dubitare, quando gani viene a dimostrare che l'infezione laseguiamo la sua scomparsa nel siero di chi, tente era ancora attiva e capace di determidall'accidente iniziale passa alla setticoe- nare danni sull'organismo. mia spirochetica, o la comparsa nel liquido Ma il sifilitico ha figli sani, il sifilitico è cefalorachideo, quando l'infezione aggredisce clinicamente guarito, eppure la reazione è il sistema nervoso. Ma essa è da alcuni pa- ancora positiva. Si consideri bene l'osservaragonata alle agglutinine, altro prodotto del- zione che ha a prima vista un grave peso . l'infezione, che compare specifico con l'inie- Un sifilitico che ha figli sani è un sifilitico zione d'un antigene determinato (Fischer, guarito? noi non vogliamo indagare da quale Blumenthal e Roscher, Much, Bushke ed localizzazione nel padre derivi la triste ereHarder, Hancker, Kopp, Bruhns, BlancJ{) dità nei figli, o se, come è nostra convine che persiste e talora per lungo tempo anche zione, l'eredolues sia sempre segno di lues · quando l'infezione è clinicamente spenta; materna, facilmente sfuggita o ignorata, ma nella sifilide essi dicono, avviene un feno- vogliamo solo far considerare che in molti meno parallelo: un sifilitico dopo qualche sifilitici, con sifilide contratta prima del maanno dalle ultime manifestazioni, ha figli trimonio, con prole sana, troppo spesso sani, è clinicamente guarito, eppure la rea- compare una di quelle malattie sicuramente zione è ancora positiva completa. Inoltre, sifilitiche, aneurisma, tabe, paralisi progresessi dicono, troppo spesso nella tabe, sempre siva, gomme degli organi. nella paralisi progressi va, la reazione è poLa sifilide è non solo proteiforme, ma siti va eppure le due malattie non sono af- spesso mostra delle stran·e predilezioni per • • • • • • • fatto influenzate dalla cura mercuriale ed organi, sistemi, tessuti: 1n un mio caso, 1n arsenobenzolica come le manifestaa:ioni :flo- una giovinetta virgo, con. sifilide acquisita, ride della sifilide. La W. R. è positiva nella ogni ricerca sugli organi riuscì negativa, e sifilide latente, e lentamente senza cura al- per 9 anni la lues ebbe manifestazioni cucuna può scomparire per sè, come le agglu- tanee, periostee, ossee, glandulari, la forma delle manifestazioni ingannò per 9 anni la tinine a poco a poco dileguano col tempo. Infine, essi dicono, la W. R. non si modi- osservazione medica, finchè la comparsa d un fica sotto l'influenza della cura, mentre net- processo cutaneo chiaramente gommoso e il tamente dovrebbe attenuarsi e scomparire se resultato positivo della W. R. determinarono l'intervento con la cura specifica e la fosse l'indice della infezione attiva. Tutte queste argomentazioni possono es- definitiva guarigione della malata. Dato sere felicemente contradette forse più con· i pure che la ·sifilide ereditaria sia germifatti portati dalla esperienza, che col ragio- nale, non è difficile con·c epire un sifilitico namento teorico. Se pure si vuol mantenere con sifilide attiva, in cui l'apparato ripro .. il paragone con le agglutinine, è pur vero che duttore sia completamente risparmiato. Inesse persistono per lungo tempo talora (1-2 vece, come tutto porta a credere, il proanni) dopo la scomparsa della malattia, ma blema meglio si chiarisce, se si pensa cl.te è noto sperimentalmente e clinicamente che al feto la ·in:fezione1iè comunicata dalla maa malattia spenta, le agglutinine aumentano dre per via place:titare: è chiaro che la per qualche tempo, poi a poco a poco dimi- donna è contagiata solo quando l'uomo ha nuiscono e sempre dileguano ; si trovano è manifestazioni esterne (mucose), e che c.1aevero individui che anche dopo 50 anni dall'in- ste possono mancare nei periodi tardivi, fezione ebertiana hanno presentato Widal +. come esser presenti in qualunque stadio delGli studi moderni hanno però dimostrato, l'infezione: l'infezione dalla moglie è spesso che pur per 50 anni il soggetto può essere contratta con sintomi poco chiari, tonsillite, portatore di quegli stessi bacilli del tifo che erosione della vulva, ulcera del collo uteriun tempo determinarono la malattia; nella no, ecc., e fa parte di tutte quelle sifilidi lasifilide il reattivo X, che trovasi nel san- tenti o ignorate, come tanto spesso è ::>tato gue, raramente scompare per sè, quando riscontrato nelle prostitute. Ma l'infezione la malattia tace, e anche dopo molti anni, della donna può non avvenire affatto e la nella sifilide latente la reazione è in una prole essere tutta sana, può avvenire quando una parte dei figli era stata generata, e si forte percentuale (50 %) positiva. Tale resultato della ricerca di laboratorio vede il fenomeno in passato strano, che, collima perfettamente col concetto clinico dopo un certo numero di figli sani, da un dell'infezione sifilitica: questa tace, talora ceppo sifilitico sono generati aborti o figli con i segni di sifilide ereditaria. i11 modo completo, per molti anni, poi un !

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Quando noi parliamo di sifilide clinica- · fuori di essa, e che la reazione diventi nemente guarita parliamo di individui in cui gativa quando pur mantenendosi il corso famanifestazioni apprezzabili della malattia tale della lesione degenerati va, scompare la non esistono : ma abbiamo per esempio, infezione spirochetica· attiva, non contrasta noi mezzi per diagnosticare un'arterite · nè con le conoscenze anatomopatologiche nè in·c ipiente dell' aorta o delle cerebrali, cliniche. Anatomop·a tologicamente la lesione una lenta invasione della corteccia, prima che tabetica del midollo è lontana dalle comuni i segni dell'aneurisma o della paralisi pro- lesioni sifilitiche, clinicamente . essa resiste gressi va si manifestino? ~ ingiusto davvero alla cura, e trova parallelo di analogia in dire che la reazione non può essere conside- altri campi. La paraplegia da laty1-us, l'arata come segno di sifilide atti va solo perchè nemia pernicios~ da anchilostoma p. es., la è presente là dove noi non· sappiamo disve- prima con meccanismo poco ·noto, la seconda lare il fondamento che determina la sua pre- con chiara visione :fi.siopatologjca, acquistasenza, quando il segno obbiettivo manchi. no dignità di malattia a sè e progressiva, Un argomento di ardua interpetrazione è anche quando le cause della malattia sono il comportamento della W. R. nella tabe e scomparse : abolizione del lµ,tyrus, cura connella par,alisi progressivà CW. R. + in ma- tro l'.archilostoma; chè, se la cura interlattie che non reagiscono alla cura, come viene a tempo si evita nell'anchilostomiasi la ogni affezione sifilitica); è necessario consi- produzione del1' incurabile anemia perniderar·e le due malattie separatamente. Ab- ciosa, come secondo le concezioni d~i mobiamo visto la percentuale delle reazioni po- derni autori francesi, si p·r eviene la tabe, sitive nella tabe curata e non c-u rata : nella con· cura opportuna ed efficace delle prime tabe curata la W. R. scompare come nella manif.e~tazioni dell' aggressione del sistema lues pre·g ressa o latente, lentamente sotto la nervoso (e~JJ.we del liqui4QJ cefalo-rachideo). azione degli s·pecifici mercuriali ·O arsenicali. Nella par..al,isi progressiya si trova quasi Nella tabe non curata la reazione manca il controllo di quanto noi pensiamo avvenga specialmente in quei casi in cui la tabe non nella tabe: vV. R. sempre positiva, nessun è associata a manifestazioni floride di sifi- segno si modifica dopo la cura, neanche la lide tardiva, come segni di menin·g ite, radi- W. R .., il che dice che a differen·z a délla colite, contemporanea p.rterite, ecc. Ho visto tabe, la lesione leutica (reperto di spirochete tabetici curati a lungo insistentemente con nella corteccia) ·n on è modificata dalla no- . vV. R. positiva prima della cura, a;vere poi stra terapia, la q1:1ale con grande probabiper lungo tempo d'osservazione (1 anno) lità non giunge là dove il parassita è innicsem·p re W. R. negativa, tuttavia il proces.so chiato. 'Altra riprova si ha nel comportamento del tabetico per nulla essere stato influen·z ato dalla terapia e seguire .il sµo corso fatale, liquido cefalorachidiano : raramente positivo oppure ·g uadagnare quel tanto, che noi co- nella tabe, e la reazione positiva diviene nenosciamo dall' esperienza e che il tabetico gativa dopo la cura, così come nelle sifilidi può riacquistare dalla rieducazio.n~ .o dalla meningee curate, sempre positivo e tale si scomparsa dei.t, ·s:intomi, .:d~lle localizzazioni mantiene dopo la cura nella paralisi progressiva, . indice del fatto che la produzione floride della lties (radicol~ti, ecc.). Dopo la cura son0 scomparsi i segni dolo- del .reattivo sifilitico avviene continuamente rosi della tabe (radicolari, dolori puntori, perchè la nostra terapia non vale a modifilancinanti) ma non uno dei segni capitali care le lesioni produttrici di esso. Se i concetti da noi espressi sono nel vero (Argyll-Robertson, abolizione dei riflessi, atassia), così da far pensare che la terapia la W. R. positiva nella tabe .e nella paralisi possa eliminare quel tanto che spetta alle progressiva più che rappi:esentare un argolesioni floride dell'infezione, lasciando in- mento contrario, sono una prova favorevole tatto quanto è di natura degenerativa, così all'ipotesi che W. R. + sia esponente di sicome possono scomparire in un' aortite i se- filide attiva: essa scompare infatti quando gni dolorosi, senza che per nulla sia influen- nella tabe scompaiono i segni di sifilide fl01'" zato il processo degenerativo cicatrizjale, che rida e rimangono solo i fatti degenerativi, persiste nella paralisi progressiva, in· cui volge all'aneurisma. Tale concetto che la W. R. sia l'esponente I' agente non è aggredibile, e le lesioni sono non del fatto degenerativo, che, çonseguen- per esso continuament~ pro.gressive,. e il za tossica della sifilide, non· ha per sè carat- reattivo ha perenne fonte di produzione. Se la W. R. è segno di sifilide attiva .essa tere di lesione florida, specifica, ma 1' esponente dell'infezione attiva esistente al di . deve seguire l'andamento della cura; que(3)

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IL POLICLINICO

sto non avviene, secondo alcuni autori, i quali anzi notano che la cura può modificare una W. R. da negativa a positiva, e che talora la W. R. può persistere dopo la cura e . per se. ' scom par1re

VII. -

W. R. e cura. Citron per il primo richiamò l'attenzione sulla influenza della cura sulla W. R., dopo di lui una serie di AA. (Blaschko, Hoehne, Loeper, Miiller, Pii.rkhauer, Boas) seguì pazientemente numerosi casi trattati e compilò delle statistiche; essi trovarono che su 525 casi di sifilide in 3II la cura avea agito diminuendo o facendo sco~parire la W. R. positiva mentre in 214 la W. R. non era stata influenzata. Si poteva pure concludere che nei 214 casi che clinicamente erano guariti, ma in cui la W. R. era rimasta positiva, la sifilide ancora rimaneva attiva, pronta, dopo la cura a dare recidi ve, e la clinica certo non si sarebbe potuta opporre ad una tale conclusione. Senonchè Boas pensò che - più che guardare alla qualità d~lla reazione poteva essere utile badare alla quantità della reazione stessa ed egli potè seguire in molti sifilitici l'andamento della W. R., usando dosi differenti di siero; ed egli potè notare in alcuni Cé!Si per esempio che un siero il quale dava prima W . R. + con dosi eguali a 0 .05, o.Io, 0 .15, 0 . 20 dava dopo (1ualche tempo W. R. negativa con· o.Io di siero, poi con o. 15 infine anche con o. 20; egli potè stabilire che in qualunque stadio ed in tutti i sifilitici la cura indebolisce o fa scompa'rire la W. R. Non v'ha accordo completo sull'argomento nè sulla costanza, nè sulla rapidità di scomparsa, e prima di cercare la interpretazione del fenomeno bisogna cercare nei resultati quanto v'è di ormai inoppugnabile. Quando si parla di cura antisi:filitica bisogna intendersi sul rimedio usato, sulla dose adoper ata, sul tempo nel quale la stessa dose è stata adoperata. Non è indifferente usare lo joduro, il mercurio, l'arsenico o tra questi il neo ed il salvarsan, nè è indifferente u sare dosi minime, o forti dosi somministrate in piccole quantità per lungo periodo di tempo. Così come le manifestazioni della sifilide, nello stesso modo la W. R. segue lo andamento della cura. Mentre lo joduro e l'arsenico non modificano affatto o in minimo grado la reazione di W assermann, il mercurio e il salvar san o tutti e due i medicamenti contemporaneamente u sati determinano cost antemente la diminuzione prima, la scomparsa poi della r eazione di Wassermann. 1

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Boas col suo metodo non ha trovato nessun sifilitico conservare la reazione positiva completa dopo la cura, neppure i paralitici progressivi, anzi, ·egli trova che a breve scadenza di tempo (egli parla di W. R. negative subito dopo la cura o 4-5 settimane dopo) l'effetto è chiaro. Non del medesimo parere sono tutti gli AA. : Purkhauer e Miiller p. es . trovano che la W. R. è, p·r incipalmente e rapidamente influenzata nel periodo secondario, meno nettamente nel periodo · terziario, Blashko non trova differenze apprezzabili come Boas, ma questi attribuisce i suoi resultati al metodo d'esame dei sieri in dosi • progressi ve. La mia esperienza s'è _diretta specialmen·te sui casi di sifilide tardiva degli organi, o sui casi di lues latente: devo confessare che i casi con W assermann nettamente positiva, curati o non precedentemente, assoggettati a cure intense mercuriali (10 cgr. di calomelano ogni 8 giorni per due mesi) o· di sal varsan gr. 2. 20 per via endovenosa in 21 giorni o di neosalvarsan gr. 3.30 in media in 21 giorni) hanno presentato sempre vV. R. positiva durante e subito dopo la cura; sicchè in primo tempo io avevo rinun.. ziato alla possibilità che la W. R. potesse rappresentare una guida o un sintoma della sifilide, guida curativa, o un sintoma da combattere. Senonchè su individui rientrati nel1'ospedale per mafattie intercorrenti, o su altri che, per mio consiglio, specie dopo la cura salvarsanica, sono venuti a farsi rivedere dopo un certo periodo di tempo, ho potuto constatare un indebolimento della reazione, e poi la scomparsa di essa ; nessuna altra cura nel frattempo: di questi casi puri, difficili a seguire per lun·g o tempo, io posso presentare ~ segu~nti': F ... S ... , moglie di soggetto morto per ta1:1oparalisi1. Mai curata prima della W . R. + + + + nel settembre 1913. Curata con 4 iniezioni di neosalvarsan, gr. 2.30 per' 21 giorni. W. R. +++ nel gennaio 1913. Negativa nel.mag· • l. -

g10 1914.

D... V ... , operaio, in ospedale per disturbi gastrointestinali. Gangli inguinali e laterocervicali sospetti, confessa ulcera un anno fa ; cura so sublimato, 6 calomelano. W. R. + + + + 4 aprile 1913. 4 iniezioni di neosalvarsan gr. 2.30 in 21 giorni. W. R. + + + I3 maggio 1913. W. R. -1- febbraio 1914. W. R. negativa luglio 1914. 2. -

3. -

V ... E ... Lues. Periostiti multiI?le. Che~atite parenchimatosa. Di anni 24. È ncoverato il 28 maggio 1913, al IV Padiglione. Ha contratto ulcera 4 anni fa. Sul finire del 1912 ha praticato 2 iniezioni di neosal varsan nell'Ospedale di San Gallicano. Wassermann ++++. Si praticano 3


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FASC.

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SEZIONE PRATICA

iniezioni di neosalvarsan (0.60, 0.90, 0.90) endovenose dal 2 al 18 giugno. Rientra nell'ospedale il 17 aprile 1914. W. R. negativa. 4. - P... A... Sclerosi polmonare. Malato da molti anni con tosse ed espettorato purulento. Da molti medici diagnosticato tbc. polmonare. Sclerosi totale polmone sinistro con bronchiectasie. Sputi negativi per il b. di Koch. Wassermann ++++. Cura neòsalvarsanica (3.30 gr. in 21 giorni) 20 luglio 1913. Rientra nell'Ospedale il 4 maggio 1914. Reazione di W assermann negativa. Racconta che in questo frattempo era stato ricoverato in altro Ospedale do,v e avendo trovato W. R. +, gli era stata prat~cata. una nuova cura neoarsenobenzolica.

5. - F... A ... , di anni 18. Tonsillite luetica. Diabete insipido. 8 gennaio 1913. W. R. + + + + dal 2 febbraio al 30 marzo 80 cgr. di calomelano per via i11tramuscolare. 10 aprile W. R. +++ +. L'11 aprile neosalvarsan 0.60, endovenosa. Esce dal! 'Ospedale 29 maggio W. R. + + + +. Rientra il 23 luglio 19I3. Dal 25 luglio al 9 agosto 11eosalvarsan (endovenoso) gr. 2.55 in 3 iniezio11i (0.90 + 0.90 + 0 .75) e W. I{. +++. Febbraio 1914 W. R. negativa. 6. - V ... G ... Lues, anni 55. Viene all'Ospedale r)er bro11chite. Sifilide a 22 anni curata con 70 iniezioni di sublimato. ro aprile R. W. + + + + ct1rata con 2.30 neosalvarsan. 29 maggio R. W . + + +. Dicembre R. W. ++. Marzo R. W. 11egativa. 1\1... L ... , vetturino di anni 39. Nega lues , viene all'Ospedale il 27 luglio 1913 per 7. -

emottisi. Disfonia. Sputi negativi. Esame del torace negativo (30 luglio). Esame laringoscopico: stato catarrale della regione interaritenoidea. Cutireaz. +. Espett<)rato (antiformina) negativo. 16 agosto W . R. + + + +. Dal 18 agosto al 1° settembre 3 iniezioni di neosalvarsan (0.60 + 0.90 + 0.90 = gr. 2.40). W. R. ++++. Rie11tra nell'Ospedale il 18 marzo 1914 per emottisi : la W. R. è negativa. Espettorato tllgativo. Esame radiografico negativo. 8. - ...... , 1nedico. Ulcera contratta marzo 1913. Roseola aprile. W. R. ++++. la cura neosalvarsanica 3. 20 gr. Cura mercuriale. 2a cura neosalvarsanica 3.20 maggio i914. Luglio W. R. = 11cgativa (emolisi ritardata).

Da questi otto casi che ho potuto ~e~uire trascurando quelli in cui ho visto la rea~ zione ~iv~nire ~eno, netta ma che poi ho perduto di vista, s1 puo concludere che nella sifilide degli organi, o nella sifilide tardi va latente, la W. R. persiste positiva durante la .cura, quasi sempre con lo st~sso grado; poi, se pur si tralascia la cura, la W. R. a poco a poco s'indebolisce, e finisce· con la scomparsa. In qualche raro caso ho potuto assistere alla permanenza della W. R. completa a malgrado della cura intensa anche dopo 8 mesi, così in

117

L ... R ... , impiegato. Curato fin dal 1° luglio 1913, in seg11ito ad acridente iniziale, con manif. secondarie con 7 iniezioni di salicilato di mercurio al 5 %, e con due dosi di neosalvarsan da 0.60 (5-14 agosto) W. R. positiva prima e dopo la cura, dal 24 sette1nbre 1913 al 7 ottobre 1913. 3 iniezio11i endovenose di neosalvarsan (0.75, 0.50, 0.90 ) il i 8 marzo 1914 W. R. ancera positiva complet'.i. X ... Y .. , medico. I-1ues dieci anni fa. Curata

quasi ·ogni anno. Talora :intensamente con preparati mercuriali (calomelano in preval.). No·ve1nbre l9r3. W. R. + +-!- -1- . Cura J1eosalvarnica 3 .30. Luglio 1914 W. R. + + +.

Il che mi pare dimostri che in generale lentamente questo indice del processo vitale sifilitico, quale la W. R. può essere considerata, scompare quasi come al(:une sostanze immunital"ie dall'organismo, con l'attenuarsi o lo scomparire dell'agente della malattia. Anche col mercurio si giunge alla scomparsa della W. R., tanto da far sospettare che la presenza dell' Hg nel sangue possa influire nel determinare la trasformazione da positiva in negativa; però con tale mezzo terapeutico nella sifilide latente, o tardiva degli organi, essa tarda a scomparire, e potrei citare casi innumerevoli di sifilitici che da poco o da mesi avevano terminato la cura antisifilitica in cui la W. R. è riuscita talora positiva completa, il più delle volte incompleta. Mi si potrebbe opporre che la W. R. può scomparire per sè come talora senza cura alcuna specifica scompare qualche manifestazione della sifilide, ed invero credo che talora anche la W. R. possa scomparire almeno temporaneamente nei luetici ; ma abbiamo il diritto di ritenere pure che non sia affatto il caso più frequente, data la grande percentuale di W. R. positive nei vecchi sifilitici non curati. Altra obbiezione d'indole teorica, è la riattivazione della reazione dopo la cura; simile questo fatto al fenomeno apparentemente strano della riaccensione delle manifestazioni o della comparsa di nuovi segni dopo la cura antisifìlitica. Notiamo anzitutto che la riattivazione della W. R. si ha dopo l'introduzione di piccole dosi di salvarsan o d'arsenico o di mercurio nell'organismo, il che fa giustamente sospettare una riattivazione d'un focolaio latente che provoca la. formazione della. sost:inza ~ r~a~­ tiva ; pensiamo talora che 11 primo 1n1z10 d'una cura sistematica possa coincidere con l'inizio d'una recidiva; notiamo infine che (5)


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q.u ella stespa W. R. riattivata scompare sotto l'azione della cura efficace per concludere che il fatto non può essere portato come seno argomento contro l'opinione che la W. R., come un sintoma della sifilide, segue il decorso della malattia e rappresenta un segno d'infezione attiva. Citron, Lesser, Blaschko, Neisser Jadasl1on, Hoehne, Isabolinsky, Grosser, Kraus Marcus, Leredde e Rubinstein, sono nell~ opinione che W. R. positiva sia segno di sifilide attiva, e le ragioni che essi portano sono state pur ora incidentalmente da noi illustrate : essi sostengono tale opinione : a) perchè la W. reazione compare, in maniera quasi costante, in tutte le manifestazioni della ·s ifilide; b) perchè essa scompare dopo la cura • intensa; e) perchè essa com pare anche nella sifilide latente, in quella forma cioè che . tomi,. e' pure atta a dare figli si-' senza sin :filitici o a contagiare la moglie; d) perchè sperimentalmente si possono reinfettare t}e scimmie qtlando ~a W. R. è divenuta negativa, mentre riesce impossibile finchè la W. R. è positiva. W. R. clie diviene negativa. - TJn ultimo problema deriva naturalmente da tutta questa serie di fatti mir-abili assodati nel breve volgere di pochi anni. Scomparsa la W. R .J è spenta la infezione sifilitica? Se la interpretazione W. R. positiva è ::: a sifilide attiva è esatta, è lecito sospettare che la scomparsa della reazione possa corrispondere al dileguarsi dell'infezione. Noi finora abbiamo considerato la reazione come un sintoma di sifilide attiva, è notato . che, sebbene raramente , essa ' come u? sintomo qualsiasi, per sè, possa scomparire anche senza cura ; ma che d'ordinario .in maniera parallela alle manifestazioni' della sifilide, la W. R. scompare sotto l'influenza della cura. La clinica insegna che, dileguati tutti i sintomi, nell'individuo clinicamente guarito, può mostrarsi, a breve o a lunga scadenza, una recidiva; l'esperienza insegna che sifilitici, in cui la W. R. da positiva era divenuta negativa, a breve o a lunga scadenza possono di nuovo presentare positiva la reazione; un certo parallelismo adunque tra sintomi clinici della sifilide attiva e W. R. continua anche in questo campo. Da tale parallelismo una prima conclusione generale può ricavarsi : la lV. R. clz e diviene negativa non rappresenta la g uarigio1ie defi11itiva della sifilide. 11a percl1è la t esi generale abbia sufficienti (6)

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delucidazioni, adatte ai casi singoli, riferiamoci a quanto avviene nel decorso dell'infezione, dall'accidente iniziale in poi. Finchè l'infezione resta limitata nelle prime settimane nel luogo di inoculazione, la W. R. è negativa; diviene positiva non appena. l'infezione si generalizza ; se la cura interviene precocemente, la W. R. può rimanere negativa, mentre nessuna manifestazione clinica compare; la reazione diviene positiva se invece l'infezione, non spenta con la cura, subdolamente si svolge, anzi la reazione suole precedere manifestazioni clinicamente apprezzabili, o la recidiva; quasi che la quantità di sostanza reattiva necessaria a dare la reazione si accumuli a sufficienza nel siero, prima che le manifestazioni segn·o di localizzazione, com• paiano. Fischer, Blumenthal e Roscher hanno trovato che talora la recidiva può aversi anche senza che la W. R. ridivenga p(>sitiva, e ne inducono che la reazione sia un fenomeno transitorio, al quale è pericoloso attribuire un significato pronostico. Citron e Blaschko invece hanno trovato che in occasione della recidiva, la W. R. ridiventa positiva, e Boas che ha voluto controllare i resultati contrarii, trovò su 113 pazienti, di cui dieci ebbero recidiva, che questa fu accompagnata <la ripristinazione della W. R. ; in· un solo paziente anzi, in 6 recidive, ogni volta la reazione, divenuta negativa con la cura, ricompariva come positiva prima delle manifestazioni ; solo eccezionalmente in alcuni casi la W. R. rimase negativa a malgrado della recidiva. Continuando le ricerche su questo indirizzo, egli trovò che di 143 pazienti curati, in 35, dopo la cura, 1'1a reazione_, pure attenuandosi, non scomparve; di questi 35, ·13 furono perduti di vista, 14 di nuovo ~u~ati, 7 nello spazio di un mese riebbero recidiva : l'osservazione di Boas dimostrerebbe che la persistenza della W. R. dopo la cura è con grande probabilità indizio di recidi va, e segno indicatore di nuova cura. I risultati delle nostre ricerche contrastano non poco con quelli di Boas : specialmente nella sifilide latente o degli organi, pur dopo cure intense la W. R. persiste per 8-9 mesi; nuove recidive non compaiono, la W. R. poi si attenua e di viene negativa, e l'esame clinico riesce negativo. Non si può quindi prendere le mosse nel1' in traprendere o nel continuare ne cure, dalla sola visione di una W. R. positiva, ma bisogna considerarla in rapporto con il


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SEZIONE

PRATICA

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periodo della lues, con le cure fatte, col CONCLUSIONI. tempo trascorso dall'ultimo periodo di cura: R. W. positiva si può ad es. ritrovare a) La W. R., eseguita secondo la tecin sifilidi antiche ben· curate, per un certo nica dettata da W assermann deve essere periodo, in cui la sifilide è con ogni verosi- interpetrata come positiva, solo quando la miglianza estinta. deviazione del complemento è completa o Nè d'altra parte la scomparsa della quasi (W. R., + + + +, W. R. +++degli W. R. può lasciar tranquillo il medico sul- AA.); fanno eccezione i sifilitici curati nei 1' avvenire del sifilitico : basterà ricordare, quali hanno grande valore anche i resultati ·c he recidi ve si possono a vere senza che la positivi incompleti (W. R. +, W. R. + + ). sostanza reattiva si metta in libertà nel b) La W. R. negli individui sani è cosiero in quantità sufficiente da dare la rea- stantemente negativa. zione, come se la cura fosse spesso suffìe) Nella sifilide, nella lepra tuberosa, -ciente solo a ridurre l'estensione e l'entità nella framboesia è in altissime percentuali dell'infezione, sicchè si riduce al minimo la positiva. fonte della sostanza reattiva. d) Nelle altre malattie la W. R. è negaNel criterio che ci guida nella cura dei tiva; solo raramente due malattie (malaria malati i quali presentino eclatanti mani- e scarlattina) dànno reazione positiva, eccefestazi~ni o alterazioni gravi di funzioni, zionalmente affezioni croniche epato-renali, noi ci lasciamo guidare nel giudizio sull'ef- carcinomi con metastasi dànno resultato ficacia dei nostri rimedii, dalla scomparsa positivo, sono frequenti in queste malattie rapida dei sintomi o dal ripristino delle fu~­ le deviazioni parziali del complemento zioni lese ; però l'esperienza insegn.a che in (W. R. +, lievi o incomplete). molte malattie non basta aver ragione dele) La. ,\f.. R. non è :teazione specifica; ess.a l'episodio per dichiarare d~~ni~iva la gua- è però caratteristica della lues, data l~ facirigione; porto come esei:ip11 1 accesso J?a- lità clinica nel differenziare le malattie che larico di reumatismo articolare, la manife- possono avere la reazione comune. stazio~e sifilitica : in queste malattie recif) W. R. negativa non ha valore probadivanti tutta la svariata sin·d rome clini- tivo contro la Ines, lo acquista in quelle afpuò ,ta~ere, eppure la malattia an~ora s~b­ fezioni che nel 95-100 % dei casi suole dare dolamente covare: ora la W. R. e un s1n- resultati positivi (es. paralisi prog·ressiva). toma in più per giudicare della guarigione g) La W. R. deve esse considerata come del malato un sintoma che suole talora per- il sintoma più costante di sifilide. ' . . . ' . sistere anche quando gli altn piu non· ~sih) W. R. positiva è segno di sifilide atstono · esso è prezioso quindi come gu1~a tiva; si attenua o scompare con la cura raed indice, quando in sifilitici, p~r es~mpio, pidamente (sifilide recente) o lenta~~nte che hanno esaurito lungl1e e razion3:l1 ~ure, (sifilide tardiva), ricompa;e con la ~ec1diva. persista an·c he dopo un anno, per 1i:idicarc i) La W. R. che d;v1ene ne~at1v3: non che la malattia e quindi la terapia fl:On vuol dire sifilide guanta, ma s1 aggiun~e sono finite; mal si apporrebbe que~ medico ai criteri clinici per giudicare della guanperò che ne1la negatività della reazione cer• • • • casse l'unica guida biologica de~la cura, gione del~a :nalat~1a; e.ss.a. si aggiunge ~ s1 associa ai sintomi clinici per sorvegliare perfino la recidiv~ può. prese~ tarsi senza utilmente il sifilitico dopo la cura che la reazione sia positiva di nuovo. La W. R. non deve essere considerata come guida unica e infallibile, solo può rapBIBLIOGRAFIA. • presentare nella mente del medie~ oculato un valido ausilio in più per tenere 1n osser- ARNING. Refer. Miinch. mediz. Woch., 1908, vazione il malato già curato, nel modo e n. 51; Deut. med. Woc11., 1909, n. 13. nella misura che la lunga esperienza ha in- BERING. Miinch. med. Woch., 19o8, n. 48; Arch. fiir Dermat. und Syph., 1909, Bd. XCVIII, segnato. Heft 2-3. Solo con la nozione esatta del grande BLASCH.KO. ~fediz. Klinik, rgo8, n. 31 ; Deut. med. Woch., 1909, n. 9; Arch. f. Derm. u. valore diagnostico della W. R., e con la Syph., 1912, Bd. 113, S. 143-168. netta percezione di quel poco che la reazione dà per la prognosi della malattia, si DE BLASI. Annali igiene ~perim., vol. XVII, p. 677. • • può utilizzare:. senz~ esagerazi~ru, un .pre- CITRON. Handbuch der Technik u. Meth. der zioso mezzo d indagine che la ricerca di laJmmunitiitsfor_sch1~:n,g (KRAUS u. LEVADITI). Bd. 2, S. 1076-1135. boratorio ha fornito alla clinica. •

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XXII, FAsc. 4]

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA. ·

La clinica della vagot.onia. (NEUGEBAUER. Wie1ier klinische Woch ., 1914, n. 28). Col nome di vagotonia si indica una neui osi cara tterizzata dal fatto che in cnnse~uenza di uno stimolo, che in individui a .;isterr1a nervoso integro è senza alcuna. o so.~o lieve reazione, si ha tutta . una serie di act.entuati sintomi obbiettivi, di dolori e di disturbi subbiettivi spesso abbastanza. gravi. Il quadro della costituzione vagotonica è c;tato minutamente descritto da Eppinger ed Iiess. L ' A. in questo lavoro intende mettere in evidenza solo alcuni fattori e fenomeni cli11ici poco noti. In base al proprio materiale di osservazic11e il Neugebauer ha potuto stabilire i seguE-·Hti caratteri g·e11erali della neurosi in quistione : si tratta per lo più di . individui giovani, ambo i sessi vi partecipano ugualmente; essi sono quasi sempre di costituzione molto debole e con segni evidenti di uno stato ipoplastico. Già nel raccogliere l 'anamnesi colpisce spesso il rap ido mutare del colorito del volto, ,5,p esso si riscontra inoltre un forte arrossamento a mo· di macchie sul volto e sul tronco, frequentem1e11te un evidentissimo dermografismo, che talora è cosi marcato, che le parole scritte sulla pelle, ad es. sul dorso, rimangono chiaramente leggibili anche dopo una buona mezz ·ora : più raro è il segno di Grafe. La respirazione present a spesso anomalie, nelle quali da una parte appa1ono cambiamenti di posizione del diaframma e dall'altra disturbi asmatici con o senza i primi. fy.folti pazienti accusano al medico disturbi a carico del cuore. Alla semplice ispezione della regione cardiaca si nota un 'azione disordinata, il battito della punta è chiaramente sollevante, ed all'ascoltazione si riscontrano i toni accentuati tutt'al più con un rumore accidentale, ma senza alcun segno di vizio organico. Molteplici sono i disturbi a carico dello stomaco: mancanza di appetito, erut· tazioni, le quali possono essere insipide o ad.·· dirittura brucianti, conati di vomito, vomito. Da parte dell'intestino si ha spesso costipazione, raramente diarrea, più spesso 1:una c. l 'altra alternantesi. Per quel che riguarda più particolarmente i disturbi dell'attività cardiaca si nota: nel maggior num ero dei casi ad ammalato <.oricato una bradicardia, fino a 48 battiti al mi11uto


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XXII, FA'sc. 4]

SEZIONÉ PRATICA

primo, mentre con l'alzarsi la frequenza sale cipio dell'esa1ne il polso può mancare in una a 100 ed anche più, per ridis.c end·e re per0 s11o in tutte e due le radiali contemporaneamen.bito a circa 60-70 pulsazioni. L' A. ebbe di ret~. Infine possono verificarsi anche delle extracente occasione di osservare un caso di vagosistoli, cl1e spesso dà11no una certa preoccupatonia in un soldato· di 23 anni, nel quale 1'at· zione all 'infermo. Tanto la bradicarclìa co1ne l e tività cardiaca in posizione coric.ata ~-aggiun­ - extrasistoli dipendono da uno stato di eccita_geva 100 battiti, mentre con l'alzarsi comparimento del vago·, inf.attì esse sco1upaiono co11 va un 'accentuata bradicardia. Ad ogni modo la somministrazione di atropina. casi simili so110· assolutatnente eccezionali, la Un altro orga110, la cui funzione è disturbaregola è formata dal primo tipo su descr1tto. ta nella vagotonia, è lo stomaco. Il cardiospaIn un gran numero di vagotonici il s; ntoma smo è un fenomeno raro, ma appunto perciò , .di Erb~n è chiaramente positivo: un polso di se 11e deve fare special 1nenzione, perchè in 100 battiti a posizione eretta discende a 60 ed tali casi il medico non pratico può facilmer1te .anche meno quando il paziente si piega i11 confondersi. Vomiti e conati di vomito, come .avanti. Quasi in ogni caso di vagotonia il fesi è detto, si riscontrano molto facilmente nei nomeno di Aschner è positivo : la pressione vagotonici . .sui bulbi oculari provoca bradicardia, ( he in L'esame dello sto1naco col pasto . di prova una parte dei casi si stabilisce rapidamente, mette in evidet1za un certo grado di iperacidi:in altri lentamente. La bradicardia così provotà. Spesso oltre al senso di bruciore, di pres·Cata può essere tanto accentuata da raggiungesio11e e di pienezza nella regione dello stoma.re i 36 battiti al minuto primo; in ì)arecchi co un quarto o 1nezz'ora dopo il pasto si ha casi immediatamente dopo la presentazio11e del vomito o conato di vomito. fenomeno il polso radiale cessa completamente L'esame con i raggi R611tgen conduce alla per 10-12 secondi e contemporaneamente cessa diagnosi di pilorosp-a smo, ch·e dopo la ini.ezio-0gni manifestazione ascoltatoria dell'~1ttività ne di un 'adeguata dose di atropina scompare, cardia-éa ; dopo circa 6-7 secondi compa1·e un ciò che dimostra la natura nervosa del disturbo. pallore cadaverico sul volto del paziente, che In talttni casi, veramente rari, si ha la forma.cade incosciente al suolo. zione di uno stomaco a clessidra, spesso al1a Cessando la pressione sui bulbi l'attività carradioscopia si trova anche un aumento della ·diaca ritorna dopo pochi secondi insieme ad peristalsi gastrica. Da quanto si è detto si deun'abbond·a nte sudorazione, purtuttavia la braduce quanto siano multiformi i disturbi a caridicardia dura ancora lungG tempo; durante la co dello stomaco. S'incontrano grandi difficoltà per la diagnosi differenziale tra la neurosi sinco~ ed imm·e diatamente dopo la respirazione -è frequente e superficiale. L' A. ha osservato due gastrica (vagotonica) e l'ulcus ve1itriculi: innanzi tutto bisogna notare, che quando manca casi, nei quali non \ri fu sincòpe ma si ebbe un il dato dell'ematemesi, anam,nesticamente i due evidente conato di vomito; ed in u!n1 caso duquadri morbosi sono uguali; in ambo le malatrante la pressione oculare oltre alla bradicartie inoltre può esistere iperacidità ed il critedia ed alla sudorazione vi fu anche vomito di residui alimentari. rio terapeutico dell'atropiina può aiutare pooo, perchè tanto nella neurosi che nell'ulcera dello Di fronte a questi casi estremi di regola vi sono quelli 11ei quali insieme alla bradicardia stomaco questo medicamento giova. J\.nche 1'esame radioscopico non sempre dà dei risultav'ha piccolezza del polso ed i toni cardiaci, ti positivi per una sicura diagioosi differe11che prima erano molto netti, diventano alquanto deboli. Importanti modificazioni del rit~Q ziale. .cardiaco si hanno anche per la influenza della Da pa.r te dell'intestino si riscontra, come già respirazione. Così si può avere il polso irre- si è detto, prevalentemente costipazione, che è ·golare respiratorio per eccellenza : ·nella inspicaratterizzata dal fatto che spesso è accomparazione profonda si ha nella prima parte un gnata da dolori ora diffusi a tutto l'addome, acceleramento dell'attività cardiaca, che nella ora localizziati al oolon. Alla palpazione si :seconda metà raggiunge il suo massimo, e vertrova specialmente il colon discendente a forso la :fine della inspirazione o gradatamente o ma di cordone, dolente alla pressione, mentre in un certo numero di casi improvvisamente si il cieco ed il colon ascendente in un certo · numanifesta nettamente la bradicardia. Quest'ulmero dei casi si presentano contratti ed ii1 alt ri casi dilatati e guazzanti. La defecazione si tima si conserva per tutta la durata dell'espirazione e solo verso la :fine si trasforma in ta- verifica spesso còn parecchi giorni d'intervallo, chicardia. D'altra parte durante la espirazi<'.>ne e le feci sotto forma di palle dure sono emesse il polso è più ampio e più forte; nell'inspiracon un certo dolore. Questo in grandi li11ee il z ione invece diventa piccolo e spesso a l prinquadro corrispondente a quello descritto da mol1

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IL POLICLINICO

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ti autori (Mathieu, v. Noorden, Simon, ecc.) sotto il nome di stipsi spastica. In seguito alla costipazione si osserva talora diarrea, . c~e si verifica per il fatto che le masse dure trntano la mucosa intestinale producendo un aumento della secrezione della mucosa e quindi scariche diarroiche. In questi; casi all'esame delle feci ins·i eme ad ·abbondanti p·a rti liquide si riscontrano masse fecali molto dure e più o meno grandi. Queste dianree « false » o diarree-stipsi possono alternarsi con stati di stipsi assoluta, o esistere isolate fin dal principio, per modo che all'anamnesi si trova che dal paziente sono stati adoperati diversi medicamenti atti ad eliminare il disturbo ' , come op,p io o bismuto. Ma da quel che si è detto appare evidente che un. t~le trattamento può aggrava.ire ma non f~r migliorare l'affezione, mentre i preparati di belladonna dànno migliori successi. Talora i disturbi vagotonici sono erroneamente attribuiti ad un'appendicite e qualche volta si è ricorsi anche all'operazione, in seguito alla quale non si è trovato alcun'alterazione dell'appendice. D'altra p·a rte all'operµ.ione non è s7~uìto u:n mio-lioramento dei disturbi che affliggevano,· tl o paziente. . . La vagotonia infine può dar luogo a disturbi di'Slllenorroici. In questi casi si verifica un 'accentuata irregolarità dei periodi mestruali: spesso gl'intervalli sono brevissimi, le emorraO'ie sono ·a bbondanti ed accompagnate da doloo ri spa.smodici· al bacino ed al saci-o. La d'1agnosi esatta di queste forme di ~ismen~rr:a è importante per il criterio terapeutico, petche, anche in questi casi è vantaggioso l'uso dell'atropina. DRAGOTTI.

CHIRURGIA.

L' a&toale. trattameoio cblrorgleo della tobert.olosi polmonare. (N. LAPEYRE. Arch. génér. de Chir., aprile 1914). L'idea direttiva dei tentativi chirurgici per la cura della tubercolosi polmonare ha variato fra tesi le più diverse, talvolta anche opposte; ma al giorno d'oggi quella che domina il campo, che sembra la migliore, è di porre in riposo l'or· gano : collassoterapia. Tuttavia accanto a questa esistono numerose altre proposte di intervento che è necessario per lo meno citare. l. -

METODI CHE REALIZZANO IL COLLASSO DEL POLMONE.

• Si è cercato di ottenere lo scopo suddetto 1n tre modi: (ro)

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ro (;1'eando e mante·n endo un pneumotorace artificiale; 2 ° M obilizza1ido la pa1'ete toracica: toracoplastica; 3o Co11iprinie1ido il pol,m one dopo scollamentopleuroparietale. P1ieu·motorace artificiale - Metodo F orlamini. Partendo dal fatto clinico ben stabilito che la produzione di un pneumotorace spontaneo arresta talvolta il progresso' della tubercolosi polmonare, Forlanini proponeva nel 1882 di creare artificialmente queste condizioni : la applicazione di queste idee veniva fatto per la prima volta solo dieci anni dopo, ma rapidainente si diffondeva in tutte le nazioni, sicchè oggi si può contare sopra una larghissima esperienza .documentata in una ampia letteratura. Tecnica e accidenti. Mi sembra inutile insistere ~ncora sulla tecnica ormai a tutti nota. Ci-· terò per sommi capi: che luoghi d'elezione per la toracentesi sono la regione ascellare anteriore superiormente ed ester11amente al capezzolo e _la linea ascellare posteriore nel III e nel IX spazio, fermo restando il punto essenziale di scegliere una zona libera da aderenze; che gli apparecchi numerosi immaginati si giovano assai dell 'aggiunta di un manometro, che permette di sapere se l'ago è nel polmone, in un bronco o nella cavità pleurica; che la quantità di gas da iniettare varia secondo i varii AA. da 2 -300 (Forlanini) a 1800; che, una volta iniziato, è facile rendere totale e anche leggermente compressivo il pneumotorace, per mezzo di nuove insufflazioni abbastanza ravvicinate (le 11uove punture sono sempre più facili in quanto è meno temibile la lesione del polmone) ~ che è opportuno un controllo radioscopico dello stato di retrazi_?ne del polmone ; che la durata del trattamento deve essere assai 1 lu·r iga, di <'. an1ù. Generalmeb.té le iriiE-~ioni d 'azofolsono ben sopportate, ma in qualélie caso, alla prima .o al~e successive insufflazioni, sono insorti degli aecidenti assai ~o·ravi (convulsioni, paralisi, . perfino morte) che sembrano dovuti a ~mbolia ?assos.a mentre altri li spiegano con l'esistenza di un n:flesso pleurico o come aécidenti anafilattici. Giova • • • dire però che tali fatti sono assai rari, anzi ec: cezionali specie quando si lavori con strumenti perfezionati. Indicazioni e controindicazioni. Il metodo sembra indicato in qualche Gaso di tubercolosi acuta unilaterale: ma è la caverna isolata che sembra ne tragga il maggior benefizio·. . . Al contrario esso è formalmente controindicato quando esistono lesioni nette del polmon~ dell'altro lato (che è chiamato a una iperfunzione); e non è applicabile quando esistano estese aderenze pleuriche. 1o

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SEZIONE PRATICA

Risultati. Effetti immediati eccellenti: vera risurrezione del malato : miglioramento nell 'espettorazione, nell'appetito, nelle forze, nel peso, nella febbre. Ma è raro che tale miglioramento persista a lungo: oltre alla comparsa di un versamento pleurico che è quasi la regola, dopo pochi mesi si può assistere a un attacco del polmone dell'altro lato, che porta presto la morte. Le guarigioni vere e proprie sarebbero assai rare : 12-r6 % secondo gli autori francesi ..

2° Tora coplastiche.

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venti; r morte rapida, 2 morti dopo 4 e 9 mesi, 2 guarigioni, 8 miglioramenti, 2 insuccessi, 4 sulla via di miglioramento. Infine Wilms1. nel 1912 propone la « resezione a colonna » cioè sezione di tutte le coste posteriormente e anteriormente sì da ottenere l 'accasciamento in blocco della parete costale: operazione da eseguire in due tempi; sotto anestesia locale. Su 24· osservazioni: 4 buoni risultati (caverne apicali); tre morti, negli altri miglioramenti di durata variabile. A ogni modo si otterrebbero gli $tessi benefizi che con l 'operazione di Friedreich ma con un intervento assai meno grave (12.5 % di mortalità).

Quando esistano aderenze pleuropolmonari che l'insufflazione non può vincere, il metodo Forlanini non è in grado di raggiungere lo scopo. Data 3° S collame1ito ple·u,roparietale - P1ieum0Lisi. l'unione intima del polmone alla parete toracica 1\1etodo ideato da Tuffier. Consiste nello si potrà provocare il collasso polmonare solo moscollamento del bilizzando quest'ultimo, per mezzo della toracofoglietto parietale della plastica. pleura cominciando da una incisione che viea) Toracoplastiche li1·n itate. All'inizio le rene praticata lungo tutto il secondo spazio intercostale e risalendo verso l 'apice polmonare~ sezioni costali furono assai economiche, e aveliberando completamente tutta la cupola pleuvano semplicsemente lo scopo di deprimere la caverna polmonare e ottenere l'accollamento delle rale. Si forma così una cavità estrapleuralevoluminosi che bisogna riempire: Tuffier ha sue pareti. Si cominciò col resecare una costa (De utilizzato a questo scopo : frammenti di fiCerenville, Bier) e si arrivò fino a 4-6 coste broma, epiploon, pasta di Beck, paraffina bis(Lamderer) per una estensione di 8 cent. Tutti questi tentativi non hanno dato risultati inco- · mutata. Su 15 malati in ro ha ottenuto abraggianti. bassamento della temperatura e notevolissima_ b) T01'acoplastiche estese. Isp[randosi alle diminuzilOne dell'espettor~ion1e e della tosse. Baer ha adoperato della paraffina bismuta!a idee teoriche di Brauer, Friedreich, nel 1907, p10con l'aggiunta di vioformio : su due malati pone con resezioni costali àssai estese, di otteuno è morto 6 settimane dopo per meningite nere non solo l'accasciamento della caverna, ma l'altro è assai migliorato. anche il collasso di tutto l'organo per reali~zare Iossen che ha usato un miscuglio di cera, l'esclusione respiratoria del polmone: Plei11,,ropnetumolisi totale: resezione di tutte le coste vaselina, carbonato di magnesia e acido salidalla 2a. alla Io&. Le indicazioni stabilite dal cilico, ha ottenuto nei 6 malati che ha operato un notevole miglioramento. Friedreich stesso S\Vno : 1°) tubercolosi fibrocavitarie a predominanza unilaterale e decorso proNonostanté i buoni risultati citati il pochissimo tempo che è ,trascorso ci fa ancora dubbi gressivo, non acuto; 2°) soggetti ~iovani e resinel proclamare l'efficacia del metodo. stenti ; 3°) esist~nza di si$i pleurale estesa. ~ netta controindicazione la presenza di tubercolosi acuta a decorso rapido e di localizzazioni visceII. - METODI DIVERSI Cmt NON SI PROPONGONO ~ · ·~·

rali. I risultati, a prescindere da disturbi circolatori e respiratori immediati, tutt'altro che rari, non sembrano andare più in là di qualche miglioramento. Nel 1911 l'A del metodo riferiva i risultati di 31 operazioni: 8 morti e negli altri miglioramenti datanti nella maggior parte da non più di un anno. Riassumendo: intervento assai grave e mutilante; indicazioni limitatissime; effetto di semplice miglioramento più o meno lungo. Sauerbruch data la gravità delle operazioni' di Friedreich propone dègli interventi più limitati con anestesia locale : corta resezione sull'ascellare posteriore delle coste dalla 2a alla roa : 24 inter-

IL COLLASSO

POLMON~.

a) Interventi diretti sul polmone.

1° I1iiezioni modificanti. Hanno lo scopo di ottenere una zona di sclerosi attorno al focolaio malato. Sono state fatte con varie sostanze, ma specialmente con tintura di iodio. ~cs­ sun risultato. 2° Pneumotomia: apertura e drenargio delle caverne. La tecnica ne è semplice: t oracotomia con o senza resezione costale; sutura dei due foglietti pleurici se mancano aderenze; pneumotomia al termocauterio; eventualmente 1aschiamento leggero o causticazione del cavo; tamponamento antisettico e drenaggio. Sono (I I)


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POf,IC;t_.INICO

state osser,·ate le seguenti complicazioni : emorragia ; embolia gaS$OSa ; m~rte per arresto respiratorio o per sincope ; complicazioni settiche. Lo scopo sarebbe di din1inuire la virulenza delle associazio11i lnicrobiche e impedire l'assorbimento di prodotti tossici. I risultati non sono stati incorag gianti. È stata abbandonata. 3° Pneumectomia. Nei casi in cui il fQColaio è limitato specialmente all'apice la resezione dei tessuti alterati potrebbe essere il trattamento ideale e logico. Pochi tentativi sono stati fatti stt questa via ·nonostante che sembra sia seguìta da s uccesso. Tuffier ebbe una guarigione della d11rata di 7 anni; Stretton di 6 anni ; Mc Ewen presenta va al Congresso di Londra del 1913, un malato la cui guarigione datava da 18 anni.

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b) I 1iterv e1iti indiretti.

Stasi iperemica. Applicazione del metodo di Bier. Scarsissima esperienza. 2° Legatura dei v asi polmo1iari allo scopo di ottenere la sclerosi dell'organo ... Sauerbruch l'avrebbe praticata due ·volte, ma facendola seguire da re?ezioni costali per ottenere buoni risultati. 3° Sezio1ie del simpatico dorsale : 2a, 3a, 4a radice : Al varez. Il numero delle osservazioni relative a questi tre processi è troppo ristretto per esprimere su di essi un giudizio. 4° Operazione di Freund. Questo A. pensa che la tubercolosi dell'apice è dovuta alla malformazione del 1° arco costale per raccorciamento tlella cartilagine. Egli basa le sue vedute sulla esistenza del solco cli Schmorl e sui reperti di autopsia, che dimostrerebbero da una parte la frequente coesistenza del raccorciamento cartilagineo e della tubercolosi (il che sarebbe stato constatato anche da 37 osservazioni cliniche); dall'altra la presen.z a frequente di rottura delle cartilagine, con consegue11te pseudartrosi, in tubercolosi guarita. Bacmeister poi restringendo artificialme11te nei conigli l'orifizio superiore del torace, otteneva la localizzazione della tubercolosi all 'a pi ce. Ma Moriston Davis in uno st11dio recente (1913) nega l'attendibilità delle conclusioni di Fre1111d. Comunque in base alla opinione s uesposta Freund propose di sezionare la la. cartilagi11e costale ii1terpo11e11dovi poi un lembo di tessuto muscolare. L'intervento è stato t entato 9 ,~o}te e avrebbe provocato in tutti la g uarigione. l\I a è da notare che i malati non f11ro110 seguiti per un tempo sufficiente e che 11on fttrouo trasc11rati tutti jr comuni trattamenti igienico-medicam entosi, compreso il sogg ior110 in sa11atori. 1.0

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CONCLUSIONI.

A·l giorno d'oggi' tll trattamento chirt1rgico della tubercolosi polmonare sembra dunque limitato quasi esclusivamente a quei metodi destinati a pro\•ocare il collasso del polmo11e. La collassoterapia però, pur essendo un processo terapeutico interessante, no11 deve esser considerata come formula definitiva. Certo l'immobilizzazione del polmone può dare qualche risultato ma bisogna, secondo l'_.\., che sia precoce: a quella guisa cl1e in una tubercolosi articolare non si attende, per immobilizzare, la formazione di suppurazioni e di fistole, ugualmente per il polmone lo si 111ette a riposo non appen~ compaiono i primi sintomi. La collassoterapia resta poi sempre un metodo a indicazioni e con successi assai limitati, metodo d'applicazione facile e senza grandi pericoli quando la pleura è sana e libera (Forlanini), 1netodo d'applicazione delicata e note,·olmente grave nel caso di sinfisi pleurale estesa (toracoplastica, pneumolisi) . Gli altri interventi proposti costituiscono solo dei tentativi interessanti. Tuttavia meri· tano una più larga applicazione o un perfezionamento di tecnica l'operazione di Freund e la pneumectomia. Si è imputato a queste operazioni il fatto che esse sono applicabili solo in quei casi nei quali anche il seip.plice trattamento medico è capace di condurre a guarigione: ma non si dimentichi che questo è lungo e costoso ; e, d'altra parte, nella tubercolosi più che in • qualsiasi altra malattia, 1'una e l'altra branca dell'arte salutare non devono escludersi ma completarsi a vicenda : medici e chirurgi devono unire i loro sforzi per trionfare di una malattia sociale che miete ancora tante vittime. SEBASTIANI.

MEDICINA DI GUERRA.

L'acqua ossigenata ed i 8Uol preparati nel trattamento deUe ferite. (Prof. dott.

V\TALTHER.

Muricli. 1ned. Woch., 1914) .

L' A. dopo a\·er co11statato la. sco1nparsa dalla pratilca chirurgie?- dell'uso degli antichi pericolosi antisettici, e<l essersene felicitato, preconizza, nella cu1ra delle ferite, l'uso dell'acqua ossig enata, che n·on è ·v elenosa, non irrita la lesione, 11on disturba la formazione delle granulazioni, 1na pit1ttost o la stimola; evita il dannoso strofi11io che si faceva sulla ferita per nettarlGi, perchè m eccanicame11te, con la schiuma, ch e forma l'ossigeno 11ascente, vengono asportate dalla lesione parti necrotiche e brandelli di


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SEZIONE PRATICA

tessuti m ortificati, Ed infine è inodora , indolora e non irritante per le parti vicine. Il prof. Walther anzi, per rendere l'uso dell'ossigen,o più comodo e poterlo adoperare anche negli Ospedali da oompo., anzichè 11e1la solita composizione liquida dell'acqua ossigenara, lo ha fatto preparare, dalla Casa Bayer, ii1 forma solida, co1mbina11d0 l 'acqua ossigenata co11 la carta mmide. Si è ottenuto così un compost o solido, solubilissimo ii1 acqtta ed i nalterabile, che è stato preparato t anto it1. forn1a gra11ulare, da sciogliersi (5 gra1nmi in tre cucchiai di 1acqua da ta,·ola calda dàn110 una soluzione ossigenata attivissima) quanto in ta,·olette, come ii1 ca11nel1i. Questi ultimi si adoperano, nelle medicazio11i, comE: un comune Lapis al nitrato d'argento. Il preparat o in questione, dall 't1so tlel quale 1'0. h.a otte11uto, a quanto afferma, otti1ni risultati è st ato chiamato: Ortizon. ' G . MENDES.

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asciugatura delle i)arti bagnate e s uccessi"\-a applicazione di una polver e composta di clorlllto di calcio frescò p . l, acido borico polveirizzato p . 9 a 14. La qua·n tità di cloruro, di calcio è ' proporzionale alla gravit à dell'infezione. Le ulcerazioni de,·0110 ricoprirsi con tale polvere abbondant e1nente : la i;nedica-trura si rinnol\·a 0 gni ,·e11tiquattro ore se v'è secrezio11e abbondante ; in caso cont rario può restare in posto quarantotto oire. Nu111erosi antisettici esperi111e11tati (iodofor111io, pe.1'cloruro tli ferro, iodio, s ublimato, aci-' do fe11ico, creosoto, ecc.) ha11110 dato risultati tne110 buoni di q11e1li otte1111ti col 1netodo indicato, che riesce efficacissin10 anche per l e infezioni do·v ute ad altri ger111i. 1

L.

GUIDI.

Per difendere i soldati dal freddo. .

(La Presse niédicale, n. 70, 1914).

11 dott. lYiichel h a i)r oposto l'adozio·n e, per i soldati, di u11a sciarpa a 1naglia a ,,,a ri usi, ch e r ispo11de assai bene allo Iscopo e che è st at a elqgi.ata dalle aut orità sa+1itarie e 1nilitari fran . ces1.

Un certo numero di feriti dellia. presente guerra che non ha1mo l)otuto essere medicati 11ormalmente han110 dato 1'occasione di co11statare clinicamente e batteriologicam ente u11a complicazione che si potè\'a rit enere scomparsa it1 seguito ai progressi della chirurgia, cioè la ca1igre1ia 1iosoconiiale. La sudiceria inev·itabile delle vesti e del cor po dei co111l)atte11ti, la difficoltà di praticare s11l èa111po tli battaglia u11a m-e dicatura perfetta e di cambiarla a tempo opportuno, spiegano facil111e11te l 'i11fezio11e da part e del bacillo di Vi11cent che l 'es.a111e batteriologico ha sempre irivelato iI1 associazio11e-acl un numr•ro stragrande di altri ger111i i)atogeni. Se pertanto la semplice medie.attira asettica a 111ezzo del pacchetto di cui è fornito og11i sol(lato p11ò essere sufficiente per le ferite di fucile, di,·iene necessario ricorrere ad u11a n1eclicatura antisettica in tutte quelle ferite (shrapnell, granate, ecc.) in cui i proiettili ha11110 potuto trascinare fra i tessuti parti(:elle cli terre110 O· cli vestiari o. Il 111ezzo più pratico per ottenere questo scopo sarebbe, seco11clo· ·il Walter, quello di compre11dere nel pacchetto indi vi duale di tnedicatura il t1ecessario l)er prep.arare istantaneamente u11a ti11tura di iodio fresca al ventesimo da poter applicare su l e ferite. Se 11onostante tale pratica si at,biia infezione della ferita· a causa del bacillo di Vi11cent il miglior 1netodo di cura consiste nel la,·aggio con soluzione di ipoclorito di calcio al 5 %,

Si tratta di u11 t essuto a crocliet di forma rettangolare (tn. 1.20 x 0.40) che porta nel mezzo t1na fessura ampia quanto basta pel pas saggio della testa, e f or11i ta siui bordi di u11 certo nu1nero di bottoni., che sono appunto quelli che ser\"O•n o alle ,·arie trasformaziQni del1'indumento. _i\bbottonando infatti la sciarp.a di Nlichel in varia guisa si riesce ad ottenere, secondo il bio un berrettone uso aviatore o un fars oo·no ~ ' setto a maglia con 1naniche o un 1naglione a corpo o u11a fascia addominale, ecc. Saret be utile che i benemeriti Comitati che si. occupano in It alia della confezione e della distribuzione di maglierie ai soldati, prendessero in esame la tro,·ata ingegnosa del dottor ~1:ichel . C. NlENDES .

«Jause e trattamenro della gangrena nosocomiale.

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IL POLICLINICO

JM:EDICINA SOCIALE.

La sifilide e I' assicorazione-vlfa. La sifilide ha un grande peso sul giudizio del rischio perchè ogni giorno di più si riconosce essere causa di innumerevoli malattie e del sistema nervoso (paralis.i progressiva, tabe dorsale, ecc.) e del sist ema cardiovascolare (arte· riosclerosi precoce, insufficienza delle valvole aorti-che, aneu·r isma, emorra.g ia cerebrale precoce, ecc.) e degli organi parenchimatosi (nefrite, epatite, ecc.). La sifilide può essere ereditaria o acquisita. La sifilide ereditaria ha meno importanza nelle assicurazioni-v.i ta per il fatto che il contratto si stipula con individui che aè,biano passato il 20° anno di età, e la sifilide ereditaria miete un numero molto mjnore di vittime negli adulti. Inoltre è , difficile sapere dagli assicurandi se i genitori hanno sofferto per sifilide. Ad ogni modo il medico :fiduciario deve sospettarlo tutte le volte ch e !'assicurando denunzia la morte del padre in età giovanèl ~ apoplessia! aneurisma dell'aorta, per paralisi progressiva, ed in genere per tutte quelle malattie che la clinica c'insegna possano essere dovute alla sifilide. Dai tali casi egli cercherà anche di indagare se la madre dell'assicurando ha avuto aborti ed in quale relazione di tempo con gli altri parti. L'attenzione d·e l medico sulla sifilide ereditaria sarà specialmente richiamata dalle deformità presentate dall'assicurando (naso a sella, denti di Hutchinson, ecc.) e dalle n:ialattie pregress.e (cheratite parenchimatosa, irite, otite). Qualora potrà assodare che effettivam ente lo assicurando è un eredo-sifilitico darà a questo fatto il giusto v:alore nel giudizio del rischio. Acquistia maggiore importanza nell'assicurazione-vita per l'alta e precoce mortalità cui può dare luogo, come risulta anche dalle statistiche, la sifilide acquisita. Ed è tanto più importante per l'assicurazionevita in quanto le statistiche delle Compagnie di assicurazione-vi.t a, dà11uo un 'impressioniaute sopra-mortalità per i sifilitici. Il medico fiduciario deve stabilire in quale epoca l'assicurai1do fu cont agiato di sifilide; quali manifestazioni ha avuto; quale con precisione la cura fatta; da quanto tempo 1:assicurando i1o.n ha più manifestazioni che si· possano addebitare alla sifilide; se egli ha preso mogliie; se ha avuto figli e se la moglie non h a avuto aborti o nati morti e se al momento della visita medica non presenta alcuna alterazione che si possa addebitare a quella infezione. Se da tutte queste indagini risulterà che l'ii1d i\·idt10 11ou ~ at1cora guarito dalla sifilide o (14)

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perchè presenta delle manifestazioni in atto o perchè ha fatto una cura insufficiente o perchè è passato poco tempo dalla cura o dalla epoca delle ultime manifestazioni, il rischio si deve rlima ndare. Dal punto di vista clinico noi possiamo dichiarar.e guarito dalla sifilide, e quindi proporlo per I 'assicurazione, un individuo il quale, dopo la manifestazione iniziale, ha praticato cure energiche e adatte per 4 anni consecutivi, durante i quali non ha più avuto manifestazioni e se, dopo questi 4 anni, sono passati ancora due anni du·r an·t e i quali l'individuo non ha fatto cure specifiche e non ha avut-0 alcuna manifestazione nè presenta in atto glandole epitrocleari, o nucali ingorgate , ilè altri relitti della infezione. Un dato favorevole sarà .i l fatto che !'assicurando ha preso m oglie dalla quale ha avuto solo figli robusti. La clinica però c'insegna che anche quando ogni altra manifestazione t ace e noi siamo inclinati a dichiarare guarito un sifilitico, unico segno rivelatore della non avvenuta guarigione e quindi della sifilide latente, può essere la reazione di Wasserm.ann positiva. Prima qu.i·ndi di dichiarare guarito un sifilitico sarebbe necessario ricorrere alla prova del Wassermann· la quale, quando sia.!llo state evitate tutte le possibili cause di errore, e avesse dato ripetutamente risultato negativo·, sarebbe un dat-0 di .i ndiscutibile valore. Però bisogna tei1er conto del fatto che I 'assicurando può fare in modo, praticando cure mercuriali, iodiche o con· arseno-benzolo, che si trovi nella fase negati va per cui presenterà W assermann negativa. È da tener present e .i noltre che nelle manifestazi-0ni sifilitiche tardive la W assermann talvolta riesce negativa . .,Nè in qu~ti casi 1:assicurazion·e -vita può per ora utilizzare la luetino-réazione del N-0guchi, giacchè, come lo stesso Noguchi afferma, la luetino-reazione riesce facilmente negativa nelle malattie sifilitich e del sistema nervoso. Infatti egli l'avrer1b e trovata positiva in circa la metà dei casi. Nel valutare il rischio dei sifilitici oltre a sta~·ilire la guarigione clini.ca, il medico deve tener conto della costituzione, delle malattie pregresse e delle abitudini di vita dell'assicurando. Giacchè è noto coiue la sifilide sia aggravata dalla obesità, dal diabete, dalla scrofolosi, dalla malaria, dall'alcoolismo, nicotinismo, morfinismo e dagli • • a·vvelenamei1ti lenti per mercurio, arsenico, • oppio, ecc. E di ttn altro insegnamento ch e ci viene dalle statistiche si deve tener conto: l'età in cui si verifica il massimo della mortalità per sifilide negli 1


'{ANNO XXII, FAsc. 4]

S2ZIONI PRATICA

.:adulti m'aschi è dai 45 ai 50 anni, mentre per le femmine è dai 35 ai 40 anni (Vedi «Le cause di illorte » • pubblicate dal Min:istero di Agricoltura, Industna e Commercio). Da un esame sommario delle statistiche delle Compagnie di assicurazione-vita, riguardanti la mortalità per sifilide riporto l ,impressione che • sia opportuno l'applicazione di un soprapremio sanitario a tutti i sifilitici. Riservandomi di ritornare sull ,argomento con ·buoni dati statistici, mi piace qui accennare come dalla statistica degli anni dal 1852 al 1904 sopra 1a mortalità degli assicurati alla Banca di Gotha contagiati di sifilide pubblicata nel 1906 dal dott. Gollmer risulta una sopra-mortalità dei sifilitici del 68 %· Dalle «Ricerche sopra l,effetto della sifilide nelle Assicurazioni sulla vita» pubblicate nel 1904 dalle Compagnie Scandinave di Assicura:-zione, si rileva una sopra-mortalità del 63 %· Anche più importante è la statistica presentata dal segretar.i o della Compagnia Scozzese di Assicurazione sulla vtita, Lewis P. Orr, alla Royal Commission of Venereal Dis·e ases dl Lon·dra i.n merito ad una ricerca che le Compagnie di assrcurazione degli Stati Uniti e del Ca11adà hanno eseguito sui loro assicuirati i' quali avevano precedentemente sofferto . di sifilide. Questa statistica dà una sopra-mortalità dell'88 % tra gli assicurati per i quali si conosceva ·bene l'epoca della infezione, che avevano fatto due anni di cura e che prima di assicurarsi era passato almeno un anno dalla fine della cura, e durante questo tempo non avevano avuto alcuna manifestazione. Basta questa semplice esposizione di cifre per dedurre quale ne sia il valore, e quanto deve pesare Sttl giudizio del rischio la sifilide acquisita. Un'altra q11estione importante annessa a questa della sifilide nell'assicurazione-vita è quella che riguarda la sifilide ignorata e la sifilide taciuta. Il Blasck o afferma che, esaminando il materiale della Compagnia assicurazione-vita «La Vittoria» di Berlino, ha osservato che in quei casi in cui la morte doveva attribuirsi in mod-0 assoluto o con molta probar·ilità alla sifilide, soltanto il 16 % aveva dichiara to la sifilide. A questo potrei aggiungere una piccola espe.. rienza persona~e la quale non ha valore data la scarsità del materiale, ma ha valore solo in quanto che conferma i risultati altrui. Nel 1913 io, esaminando le polizze sinistrate appartenenti al portafoglio precostituito, cioè il portafoglio che le vecchie Compagnie di assicurazione eserce11ti in Italia hanno ceduto all'Istituto Nazionale delle assicurazioni, h o notato che per 13 polizze la causa del sinistro fu la pa-ralisi progressi va ; ma nell'anamnesi di due soli 1

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ass1cur~t1

era dichiarata la sifilide, cioè nella proporzione del 15.3 %. Certo è da tenere conto anche della sifilide ignorata, ma sono parecchi gli assicl!randi i quali tacciono la sifilide alle volte in buona fede alle volte in mala fede. ' Vi sono di quelli i quali hanno .interesse ad avere un contratto di assicurazione e temono di essere rifiutati dichiarando la sifilide pregressa e sono portati quindi a tacerla. Altri si vergognano di confessare al medico la sifilide sofferta specialmente se è presente nel momento in cui il medico fiduciario raccoglie l'anamnesi la moglie dell 'assicurand-0 o altra persona di famiglia. Vi sono ancora di quelli che considerano le malattie veneree e sifilitiche come colpose. Altri che, per eccessivo ottimismo, dàruw rcarsa importanza alla sifilide sofferta per .il fatto che per essi, che in quel momento si sentono bene, è una malattia passata e guarita. . Perciò a~cuni medici di assicurazione e specialmente 1n Germania, tenuto conto della forte mortalità fra gli assicurati per malattia addebitabile alla sifilide e dello scarso numero degli assicuratldi che dichiara la sifilide, pro.pongono che per tutti gli assicurandi indistintamente si proceda all'esame del sangue per la reazione de] Wassermann. Dal punto di vii sta teorico io credo che quei medici abbiano ragione. Quando la reazione di Wassermann sarà più diffusa nel pubblico; quando il sangue si estraesse non da una vena del braccio, perchè in questo caso l'atto cruento assume per il profano di medicina un·'importanza maggiore, ma invece si estraesse dal dit-0 così come si estrae il sangue per eseguire la reaz~one di Widal per il tifo; quando la reazione di W.assermann sarà più perfezionata e saranno unificati i vari metodi per eseguirla, allora, con tutte le riserve per la maggiore e più forte spesa di acquisizione dei contratti che gli Istituti di assicurazione dovranno sopportare, si potrà mettere in attuazione la proposta di quei medici. Ora noi ne siamo ben lontani, ed è noto come anche i malati, i quali ricorrono al medico per farsi curare, si rifiutano spesso a sottoporsi all'estrazione del sangue per la reazione di Wassermann. E sicuramente molti assicurandi, certo non sifilitici, si sentirebbero offesi per la richiesta della reazione di W assermann ed abl:iandonerebbero subito. 1'idea di assicurarsi . Non bisogna poi dimenticare quanto sopra abbiamo notato che l'assicurando può fare in modo, praticando cure mercuriali, iodiche o C(..n arseno-benzolo, che si trovi nella fase negativa per la reazione di W assermann. 1

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~L -

[.1-\.~NO

POhICLINICO

È da tei1er conto inoltre che la Wa:ssermann

positi"\"a i1on indica con sicurezza sifilide in atto, giacchè tale reazione può essere anche positiva nella lebbra, nella tripanosomiasi, nella malaria, ecc. e che la v\Tassermann negati,,a .e seguita una volta sola non indica assenza di sifilide o .. ifilide g u.a rita. \ 7i è p oi un fatto di grande importanza ed è ch e, oltre i vari metodi per la esecuzione della reazione di Wassermann, è vario anche il giudizio del medico al.1alista in tutti quei "asi in cu la reazione avvi ene con più o 1neno ritardo tanto che per lo stesso sangue esaminato in ,~ari lab·CYratori si può avere da alcuni responso positi,·o, da altri negati,ro. Per tutte queste ragioi1i ritengo che non si · possa oggi obbligare tutti gli assicuTa11di alla reazione di Wassermani1 come li si obbliga all'esame delle urine. Si potrà chied·e re la r~azione di '"A.Tassermann n-e lle ass.icurazioni per so111me impoir tanti onde coi1fermarè la· guarigione della ~ifilide denunziata. Ma la Wassermann 'de'Ve richiedersi sempre tutte le , ,olte ii1 cui all'esame clinico risulti il sospetto che l'assicurando1 malg.radoi le cure fatte sia guarito o che }'assicurando a.b bia taciuto la sifilide. Per esempio, un assicurando il quale nega la sifilide, mia che presenta ii1vece · aden·orpatie specialmente nucali e epitroc1eari, ovvero disturbi del linguaggio, 0 1 della deambulazio11e, o dei riflessi, o se l 'esam·e o·b biettivo fa notare un 'arteriosclerosi· precoce, o se accusa d.o lori a cintura od altri sii1tomi che potessero far sospettare una malattia sifilitica, ecc. In questi casi si deve .i mporre la reazione di Wassermann la quale, se darà risultato pC'siti,10, avrà gr.ande valore per la diagnosi. Dalla maggiore 1nortalità che proviene dalla sifilide taciuta un· Istituto di assicurazione-vita può difendersi coll'inserire nei patti <:'ontrattuali di polizza che una sifilide non de11unz.iata pttò essere in qualunq'ue epoca causa di annul~amento del contratto. •'\Ilo stato a ttuale delle cose 11-0n vi è invece l1essun mezzo per difendersi dalla maggiore mort alità proveniente dalla sifilide ignorata. Dott. I. ROl\IIANELLI.

XXII,

FASC.

4]

OSSERVAZIONI CLINICHE. Su di un caso di paroti&e epidemica unilaterale·

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Pubblicheremo pr.o ssi1namente : BRECCIA,

Sul

DI MARZIO,

'i ri d ecto111i a. FISICBELLA. ·~:a

re.

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pneit:~notorace

artificiale.

Sulla tecnica della clierato-scleroLa cura dell'iilcera cronica 'VUl-

per il dott. .ANTONIO

DE

CASTRO.

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Oggetto di questa nota è un caso di rarotite· unilaterale, sporadico·, occorso alla mia osserva-zione, e sul quale ho creduto utile riferire per alcune considerazioni che il caso mi ha dato oppo,r tuni tà di fare. G ... B ... , di anni 36; donna sana e robusta. Nat a da parto naturale, ebbe allattamento materno. Mestruò a 14 anni e le mestruazioni furon.o regolari per intercorrenza, quantità e durata. Ebbe quattro figli, tutti viventi e sani. Non soffrì malattie degne di nota. Ai primi di ottobre fu colpita da un dolore abbastanza violento in cm-rispondenza del mascellare superiore. Intanto :il dolore si aggiunse malessere gen~rale, stanchezza, insonnia. Nel contempo la temperatt1ra si elevò ed una tumefazione si esplicò davanti e sotto il lobulo del1'orecchio· destro; tumefazione che andò man man-o spingendosi in alto e in basso sì da invadere oltre la regione parotidea anche la sotto-mascellare. Il dolore locale era, a dire dell'inferma, abba,stanza inte11so : impossibile la masticazione, difficile la deglutizione. Poichè la paziente da parecchio ternpo era molestata da disturbi a ca.. rico del terzo molare, si fece visitare da un dentista, il quale vi riscontrò c&rie raibba&tanza. a\·anzata per cui, dietro consenso dell'inferma,. ld estrasse. Senonchè i disturbi che si alleviarono per breve lasso di tempo, si riacutizzarono . e dopo circa sei orè assunsero il medesimo ca-· rattere di prima : qualche g·iorno do·p o insorsero il vomito e la cefalalgia. Chiamato d'urgenza trovai l'inferm·a molto abbattuta. La cefalea occupava la regio ne frontale e occipitale, a carattere gr.a,v ativo, ed era così intensa che bisognava guardare l'inferma contii1ua1nente perchè nei forti movimenti non cadesse dal letto. La testa, inclinata. verso il lato malato, ad ogni t entativo di muoverla produceva dolore intenso. Esaminati tutti gli orga11i non riuscii a trovare alcun dato di fatto che 1ni permettesse spiegare il vomito e la cefalea : assenza dei segni di Kerning e Babinski; norinali i riflessi. L'esame degli occhi non rivelò . alcun cl1e di patologico : l 'esa1ne del! 'urina dett e risultati negativ~; polmon.i, fegato, milza, cuore normali. La tumefazioi1e si presentava ede111atosa, pallida, lucente, di consistenza pastosa, assai calda. Disturbati erano assai la favella, la deglutizione e l'udito: i movimenti mandibolari erano ridotti al minimo; la secrezione sali\Tare molto diminuita. I~'alito era fetidissin10. Temperatura 39°.5 C. ; polso 60; respiro 24. Di ·fronte a q11esti fatti varie eventualità mi prospettai, praticando anche il cateterismo con la sonda di Mejan nel dubbio di calcoli salivari. Specialmente avuto riguardo alla bradicardia, al vomito e alla cefalea, elementi questi che non mi spiega\7 ano una comune flogosi della parotide primitiva o asce11dent e, nè una forma me1

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. SEZIONE PRATICA

tastatica, essendo esclusa qualsiasi infezione o i11tossicazione generale, non essendovi rimasto altro da ammettere per via di esclusione che una parotite unilaterale epidemica, ricercai tutti gli altri eleme11ti che, uniti ai primi, mi portassero alla diagnosi diretta di questa lesione : così praticai anche la cito-diagnosi, di cui Sicard e Dopter, hanno rivelato il grande valore diagnostico, nonchè. l'esame del sangue e del liquido cefalo-rachidiano. . C'ito-diagnosi. - Servendomi di una piccola sonda di caoutchouct, ti po n. 2 della filiera francese, della lunghezza di circa 12 cm. e tagliata a becco di flauto alle estremità, non senza difficoltà, data la flogosi occupante tutta la guancia destra e la scarsa secrezione ghiandolare, riuscii a raccogliere, dopo circa 10 minuti, appena qualche goccia di secreto salivare. Allo scopo poi di evitare delle interpretazioni erronee, mi servii pure di quelle goccioline accumulate nell'interno del catetere. Portato al microscopio detto materiale, notai subito un 'abbondante desquamazio11e ghiandolare : le cellule erano alcune piene, altre a vacuoli: di altre se ne scorgeva appena qualche lembo; moltissimi polinucleari. Altri elementi erano rappresentati da cellule fusiformi e da céllule della parete orale. L'esame bateriologico rivelò la presenza di comuni microorg·anismi della bocca e sopratutto cliplococcl1i, che si colorava110 con le comuni siostanze, ma no11 prendevano il Gram. Esame del sangue : Emoglobina . . . . . . . 90 % Eritrociti . . . . . . . . 4,300,000 Leucociti . . . . . . . . 14,000 Questi ulti1ni erano rappresentati in maggioranza da linfociti, lie·ve aumento di polinucleati, 111entre erano· normali nel numero i mononucleari. Pitntura Lonibare. - Il liquido, torbido, fuoriesce lentamente. ~ leggermente albuminoso e mostra numerosi linfociti. I" 'esame batteriologico dà ris ultato negativo. e 11egativo è l'esame culturale. Da notarsi che dopo la puntura lombare l'inferma si sentì molto sollevata. Dopo qt1alche giorno poi accusò lieve dolore alla regione 1nammaria di destra e qualche ora dopo alla regione O\rarica dello stesso lato. L'infer111a si ristabilì completamente in una decina di giorni. Di quanto ho riferito, varie particolarità meritano di fermare la nostra attenzione. .~ proposito, della cefalea è noto come questo sintotna, fino a poco tempo fa, era considerato ap1)e11a come accessorio della parotitt~ epidetnica, tanto da 11on richiedere un trattamento speciale. Qualcuno aveva sì intravisto !1 suo ' ralore, ma aveva fatto delle riserve (Legroux e Hudelo). R. Monod ha il grande merito di aver ripreso la questione e, con osservazioni sistfmatiche, a\·er segnalato la frequenza della 1infocitosi nel liquido cefalo-rachidiano, ma le (\sser,,.azioni (li quest' ..-\. s i limitarono ad amm~lati della pri1na età, ed inoltre non trassero con3

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elusioni concrete. Si de\ e solamente a C'hauffa.rd e Boinet se oggi conosciamo il valore del sintoma :< cefalea ». La cefalea sarebbe dovuta ad una locè:llizzazione dell'infezione a carico delle meningi, ciò che è provato dal reperto ottenuto dall'esame del liquido cefalo-rachidiano. Viene poi ad a\·valorare questa ipotesi - tra gli altri - il caso d.i ,Chauffard e Boinet, nel quale si vide seguire alla c.limi11uzione della tumefazione parotidea e della febbre, un nuovo rialzo termico, cefalea violenta e bradicardia, quando u11 esame minuto faceva escludere trattarsi di qualsiasi altra complicazione di di versa natura. La co11comitanza poi del vomito appoggia sempre più l'ipotesi. La bradicardia, nel corso della parotite epidemica, da poco è oggetto di ricerche scientifiche e di osservazio11i ciliniche : e sebbene non siano ancora completi gli studi intorno al soggetto, pure sembra che a questo sintoma debba annettersi un grande valore diagnostico. Il Ghedini si occupa della questione ed in base a \·arie osservazioni ed a richiami di fisiopatolo.g ia emette le seguenti ti potesi circa il meccanis1no di sua produzione. La bradicardia può esser dovuta : 1° o ad una eccitazione causa del processo infiammatorio parotitico - clel laringeo o alla infiltrazione infiainruatoria circostante e diffusa al connettivo peri- e intranerveo; 2° o a s tasi ei1cefalica e quindi i perp1:essione endocranica, per la compressione esercitata dalla ghiandola infiammata sulle giugulari interne e specie sulle esterne che, come è noto, nel loro tragitto ne attraversano il parenchima: alla i per1)ressione poi con seguirebbe pertt1rbamento del centro bulbare del vago mediante le modalità illustrate dalla fisiopatologia e con1e av\riene iu casi clinici analoghi ,; 3° o a produzio11e di speciali tossine dei batterli gen,e ratori della :flogosi parotitica. Delle tre ipotesi, le più logiche e le p iù climostrative sembrerebbero le prime due, av·valorate come sono da richiami di fisiopatologia, ma anche la terza non può escludersi in qua11to, ammettendosi ,-erosimilmente che l a cattsa della parotite siano i diplo~occhi, quelli precisamente che determinano Ja pneumonite crttpale - · questi per analogia susciterebbero con le loro tossine azione ritardatrice s ulla freque11za del ritmo cardiaco simile a quello delle tossine tifose. Ma, allo stato attuale delle cose, causa la insufficienza degli elementi probatorii delle diverse ipotesi, la questione rimane insoluta. Prendendo poi ad esamin are il risultato della cito-diagnosi è fuor di dubbio il fatto che 1

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IL POLICLINICO

questo è un metodo di diagnostica eccellente·, in quanto ci fa conoscere quali elementi sono maggiormente lesi, mettendoci quindi in grado di differenziare un processo da un altro. Il liquido parotideo - il quale allo stato 11ormale non contie~e alcun elemento istologico - va popolandosi, nel deco1"so degli orecchioni, di diverse cellule: è una vera desquamazione, un vero esodo cellulo-ghia.-ndolare, come dicono Si card e Dopter, e malgrado la desquamazione stessa sia tanto· più evidente quanto maggiore è la tumefazione, purtuttavia anche nei casi più leggi eri è caratteristica, come rilevasi dalle osservazioni pubblicate al riguardo; ond ,è che giustamente questo nuovo metodo di ricerca deve acquistare drittJ di cittadinanza nel campo della semeiotica. Inoltre, manifestandosi fin dal] 'inizio della malattia, ne viene avvantaggiata assai la profilassi, potendosi isolare a tempo· i pazienti di questo morbo. Non è poi privo di interesse il reperto ottenuto dall'esame del sangue. Invero le ricercl1e degli AA. a questo riguardo sono poche: qualcuna è anche contradittoria; ma la maggioranza conclude che alterazio11i importanti vengono da questa malattia indotte nel sangue. Goullaud e Goodall in t1n recente lavoro dicono che nei casi non complicati 11on si riscontrano alterazioni nel sangue, mentre un leggero aum·e nto di linfociti notasti. nei casi complicati nd orchite: in altre pagine poi dicono che una relati·v a linfocitosi vi occorre. Sacquépée in 20 casi studiati nel 1902 dice di a\·er riscontrato: 1° nei casi non complicati ad orchite un leggero aumento di leucociti che andava fino a 13,000; 2° l 'a111nento rela~vo riguardava i monont1cleari a spese dei polinucleari. In quelli con orchite : 1° aumento del tasso leucocitario da 10 a 18,000; 2° il maggior aumero era dato dai pòlinucleari. Di qui traeva la conclusione che nei casi con orchite si ha ttna leggera leucocitosi, in quelli complicati un aumento 11otevole di l eucociti. Krest11ikow ha trovato una linfocitosi fin dal1'inizio c.lella 1nalattia ed una polinucleosi se <tccompag·11ata da orchite. Pick considera che l'assenza di liniocitosi polinucleare ha ' 'al ore diagnostico tra l'orchite ro,·t1ta alla parotite da quella dovuta a gç>norrea. \'-"ile, nel 1906, dall'esame di 20 casi concluse : 1 ° la linfocitosi relativa o assoluta è costante ; 2° comi11cia fi11 dall'inizio e va fino alla fine c1clla iualattia; 3° è più marcata quando l'infezione è bilaterale; 4° è più marcata nei bambi111 ; 5° il 11t1mero dei polinucleari varia inversa111eute al i1u111ero dei linfociti; 6° nei casi complicati atl orcl1ite i polinucleari tendono ad au(18)

[ANNO

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mentare ; 7° una totale leucocitosi può occorrere, ma no11 alta ; 8° non vi è anemia secondaria ; 9° la linfocitosi è valore diagnostico per èistingwere una parotite da una linfoadeniite. Feili11g ha trovato: r 0 un aumento totale leg.. gero nel conteggio dei leu~ociti, con una mediia di 9400; 2° una relativa ed assol11ta linfocitosi; 3° i polinucleari sono aumentati, ma inversamente al conteggio ]cucocitario. Da ciò egli ha stabilito·: r 0 il sangue nelle parotiti E.pidemiche mostra alterazioni reali n€l conteggio leucocitario; 2° queste alterazioni consistono: a} in aumento leggero nel numero dei leucociti; b) in una linfocitosi che può essere re]ativa ecl assoluta; 3° la linfocitosi è presente ~t1 dal primo giorno e durq fino al quattordice· simo; 4° l'evenienza dell'orchite non altera questo quadro; 5° i cambiame11ti nel sangue sono di un distinto valore cliagnostico nella differenzi azione tra parotiti cO'n gravi condizioni infiammatorie delle parotidi e delle sottomascellari e linfoadeniti. Nella presente osservazione l'esame del sangue praticato 3 giorni dopo l'insorgenza della m alattia ha mostrato un · aumento notevole del tasso leucocitario, rappresentato in maggiora11za da linfociti. L'esame, ripetuto quando insorse la dolorabilità a carico della ovaia, mostrò elevato il numero dei leucociti a 16,000; anche qui avevar10 la prevalenza i linfociti. È interessante ancora comparare i cambiamenti che si verificano nel sangue con quelli indotti nei liquido cefalo-rachidiano nei casi iri_ cui lt:t malattia decorre con fatti meningei e quelli che non ne mostrano. Monod ha riscontrato linfocitosi in 6 casi, mentre nessuno presentava sintomi di meningite. Chauffard e Boidin in c:a$i con cefalea e alta febbre trovarono linfocitosi marcata : una vera suppurazione linfocitaria, c:ome essi dicono. Ormerad in un caso osservato al « S. Bartolomew 's Hospital » ha riscontrato i seguenti caratteri : liq11ido torbido leggermente, sotto leggero aumento di pressione; alb11mina 0.125 % zucchero, riduzione appena apprezzabile. L'esame citologico ha dato: numero delle cellule contate 250 rJer eme. ; al conteggio differenziale, linfocitosi q6 %, poli11ucleari 20 %, cellule endot eliali 2 %. L'esame batteriologico non ha mostrato la presenza di alcun microrganismo, e l'esame culturale non ha rivelato 11essuna crescita in '.44 ore. Nella 11ostra osservazione abbiamo avuto su per giù i medesimi risultati. Come si vede, tran11e la varietà morfologica, il liquido cefalo-rac.bidiano nel decorso della parotite è perfettamente identico a quello che si osserva nella meningite cerebro-spinale, tanto è torbido, tanto


fANNO XXII, FASC. 4]

SEZIONE

ricco di leucociti. Il fatto quind~ mostra che Ja cefalea rappresenta una vera e propri1i. rea.zione me11ingea che si svolge durante l'infezio11e parotitica. Ho stimato opportuno fare qualche richiamo :su questi fatti perchè l 'osservazionie non interesiSa. solamente la malattia in sè, ma anche e .sopratutto i possibili precoci o t ardivi postumi ·che dalla reazione meningea possono eventualmente svilupparsi (mieliti lente, sclerosi a placche, ecc.). Resta in ulti1no a considerare che, indipen·dentemente da una lesione infiammatoria degli -0rgani ,-icini (bocca, mascellari, ecc.) può In.s orgere t111a parotite epidemica, per cui va tenuta nel giusto conto l'affermazione che la pa• rotite unilaterale epidemica. debba ammettersi 11ei casi dubbii, quando manchi qualsiasi lesione locale. Nel nostro caso ii1fatti, se avessimo costretto -11 quadro clinico presentato dall'inferma in qttesta cornice eleme11tare , facilmente si sarebbe ii1rorso nell'errore di concludere, prima della comparsa delle complicazioni (dolore alla ma1nmPl]a e all'ovario destro), che trattavasi di una co1nune infiammazione della ....,~hiandola consecutiva alla lesione dentaria, e non già di una _vera ·€. propria parotite epidemica, tanto più che, oltre alla concomitanza della lesione locale ed alla unilateralità, non vi era stato in precedenza, nè vi era al momento della osservazione, alcun altro caso che poteva farne supporre la i1atura contagiosa. Praticamente però il sospetto sorse allorchè si trattò ;.li r èndersi co!lto del"la bradicardia, del vomito e della cefalea ostinata, elementi questi che ci condussero a praticare l'esame del liquido· cefalo-rachidiano e della secrezione parotidea, che rivelarono alterazioni quali nessun'altra affezione della parotide ha mai mostrato finora. Se ad11nque è necessario tenere in grande considerazione i caratteri locali e le circostanze etiolog·iche (infezione generale, intossicazioni, ecc.), occorre d'altra parte tenere nel giusto conto questi elen1enti, quando trattasi di differenziare in qt1este circostanze una comune flogosi ascen-dente o 1netastatica da una forma epidemica. Ed a proposito delle lesioni dentarie mi piace rilevare che in fondo no11 è da escludersi che I 'infiammazione da se stessa possa determinare <lolorabilità a carico delle arcate ·dentare a causa della compressione del nervo sensitivo della ghiandola (l 'auricolo-temporale) ; e come, in altre parole, un processo dentario può determinare una parotite secondaria ascendente, una parotite epidemica può dar luogo ad una nevralgia dentaria. Ed a dimostrazione di ciò sta il ~aso illt1s~rato, nel quale jJ dolore, localizzato <.\

P~ATICA

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it1 corrispondenza del mascellare superiore e attenuato dall'estrazione del dente, si riacutizzò dopo circa 6 oi:e, assumendo il medesimo carattere di prima. · E giungendo alla fine mi sembra che da questa analisi si possa concludere: 1° che la cito-diagnosi offre un reale vantaggio per la diagnosi di parotite, specie nei casi dubbi ed a localizzazio11e unilaterale; 2° che la cefalalgia, ove esista, è indice di . . . ' una vera e propria reazione meningea, come e çlimostrato dal liquido cefalo-rachidiano; ciò che può avere il suo valore in neuropatologia, specie nell'etiologia di alcune lesioni, quali l 'apparizione tardiva di mieliti lente, di sclerosi a placche, ecc. ; 3° che la cefalalgia accompagnata da modificazione del polso, da depressione psichica, da vomito, quando la reazione parotidea è così leggera da attirare poco o uulla l'attenzione, se l'esame anamnestico minuzioso è contrario ad ammettere una meningite di ttitt'altra natura e certo pi1ì grave, è un segno prezioso, specie nei bambini, per la diagnosi di parotite epidemica; 4° che dal punto cli vist a semeiologico, per l'orientamento della diagnosi, è di massimo interesse, circa la natura della parotite! la cefalalgia penosa e tenace ; 5° cl1e non è fondato il criterio differenziale dal quale si è mossi per la diagnosi di parotite unilaterale epidemica per ciò che riguarda assenza di -lesioni locali, potendo infatti, come risulta dal caso su menzionato, svolgersi una parotite in concomitanza di una affezione denta. questa puo' essere u11 processo a se' o conria: seguenza della parotite; 6° che la parotite epidemica non è un processo locale, ma determina teazione infiammatoria nell'tJrganismo, come lo mostra il reperto ematologico e del liquido cefalo-rachidiano ; 7° che la puntura lombare attenua sensibilmente la fenomenologia nervosa nei casi ove esista. Parma. BIBLIOGRAFIA. DIEULAFOY. Trattato di niedicina interna. 1908. SICARD. Société médicale des hopitaux. Paris , 90S. S . ' ' I . DoPTER. oc1ete me'd"1ca1e d es h"'op1•taux. p ar1s, 19('4; Paris· inédiCla.l, 1908. CHAUFFARD e BOIDIN. Société médicale des hopitaux. Paris, 1904. MoNOD. Thèse de Paris, 1902. GHEDINI. Gazzetta degli Ospedali, 1910. SACQUÉPÉE. ....l\rchives de méd. exp. et d'anatomie pathologique, 1902. KRESTNIKo\\·. Thèse de S. Petersbourg, 1902. PICK. Wien. klin. Rundschau, 1902. WILE. Archives of Pediatry, 1906. ORMERAD. The Lancet, 1913. '


IL POf.ICLINICO

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[.i\NNO XXII, F ASC. 4] •

ACCADEMIE, SOCIETl MEDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

Regia Accademia delle scienze mediche in Palermo. Sedut a del

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nove1nbre del 1914.

Presidenza del prof. CERVELLO. ./

G. PARLAVECCHIO. -

Metodo radicale per la ., cura dell 1 ernia crurale dalla 'Via femorale, praticato mediante 11n ago· speciale clie rend e poss.ibile e facile la sutura d ei tre .Legamentti dal basso . - L'O. ricorda le sue proposte operatorie per la cura radicale dell'ernia crt1r.a le dalla via i11o·uinale ed esamina tutte le altre propost~ b

anteriori e posteriori ad esse, ve11endo alla con~lusione che il mezzo più efficace per ottenere u11a guarigione stabile è sempre quello indicato clal Ruggì, e cioè la sutura che riunisce fra di, loco i ligamenti Falloppi0t, Cooper e Gimbe1nJat in maniera pianeggiante, atta a soppri1nere oo-ni infundibolo. Però tutti i metodi ino trodotti allo scopo di pratici.are la detta s utura, hamno in comune il difetto di una notevole lesi,·iità e dtltfficoltà d'esec11z.ione, d'.onde i 1D1umerosi tentativi di s uturare quei lig~menti dalla -via cr1irale,, molto più agevole. Ma questi te11tati\ i' non sono ancora riusciti allo scopo per la posizione profonda del liga1nento di C-0oper e per il pericolo che gli aghi, nelle difficili ma110,~re, deviino e feriscano i vasi crurali : praticamente g li .attuali metodi crurali che si propongono di riunire il Poupart al Cooper, lo riuniscono solo al muscolo pettineo od alla sua aponeurosi, ent rambi troppo deboli per resist ere alla forte trazio11e de~ fili, e la cui riunione, seppure a,·,·enisse, non sopprimerebbe davvero l 'infundibolo pericoloso di recidiiva. L 'O. è riuscito a ,·incere quest a difficoltà mediante il robusto ago 1nanicato, che ha fatto all'uopo costruire, e ch e presenta, avente l'estremo crunato ripiegato ad angolo ottuso, non ch e ttn a curva per la quale la 1na110 operante 11on copre il campo operatorio. JVIostra inoltre tt11 altro ago mani'ca.to costruito colle st esse caratteristiche essenziali, ma sul tipo dell'ago di Dechamps, mentre il primo è sul tipo di quello cli Cooper. Ecco lo schema del metodo adottato dall 'O. : 1° it1c1s1one obliqua infrapoupartiana; scopertn ra, isola111ento del sacco e del s uo colletto si110 al grasso peritoneale; apertura del "ateo e, dopo ripo. izione dei visceri, legatura, 1

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alta resezione, infossan1ento profondo del tnoncone; 20 spaccamento del ligamento di Gimbernat. dal mar<Yine falcato. sino al suo estremo angolare o interno; retrazione· ii1 alto del Poupart, riconoscimento e scopertura del Cooper; 3° applicazione, sotto il controllo della vista e proteggendo i g randi ,·asi colla punta. dell 'i11dice sinistro, di tre punti ant~roposteriori di seta robusta s ul Cooper, f.acendoli passare, 1nediante l'ago dell'O., tra ligamento ed osso ; 4° il capo s upetibre di ciascuno di questi fili di seta, montato con ago comune, vien fatto. passare sopra il ~oupart, facendolo penetrare in pieno, da dietro in a\·anti. An·nodando le tre anse di seta~· il Poupart viene da esse abbassato. e mantenuto a cont at to sicuro con il Cooper, col quail e for1na uno strato pianeggiante; 5° suture ammassanti il sottocutaneo nel1'incavo residuale, e riunione della pelle con magliette. Questo metodo raggiunge gli stessi scopi di quello i11guinale, in confr<Ynto del quale però èmolto più sem plice e meno· lesivo. I risultati ottenuti dall'O . nei numerosi · casi .da lt1i cosi operati in questi ultimi tempi, sono st ati cosi S·oddisface11ti dat lascirargli la convinzione che questo metodo, per sicurezza e facilità, meriti la preferenza s ug li altri, sia ing uinali, che crurali. C. CIACCIO. Sulla 'natura dei cosidetti pig·rnenti grassi . - Oltre ai lipocromi i citologi disti11guo110 uno s peciale !)Ìgmento· grasso car.atteriz~ zato dalla s ua difficile solubilità o addirittura insolubilità nei solventi organici. Generalmente· si crede che tali sostanze rappresentino l'associazione di un pigmento con una sostanza grassa. Ciaccio in,·ece pensa che si tratti di prodotti' di ossidazione di sostanze lipoidi insature; partendo da questa a1potesi di lavoro egli i stituì delle ricerche sistematiche in v itro e giunge alle· seguenti conclusioni : 1° I fosfatidi insaturi e gli acidi linoleicoe linolenico, ossidati all'aria, present.ano una serie di modificazioni che rigua rdano la co11sistenza , il colorito ed i caratteri di solubilità. 2° Queste modificazioni si accelerano per la presenza di alcttne sostanze come ferro , 1nagnesio, fosfati alcalini . . 3° I caratte1i microchimici di q11esti prodotti di ossidazione corrispondono perfettament e a quelli che presentano i pigmenti grassi endo-cellulari. G. DONZET,T,O.


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SEZIONE PRAT1CA

APfUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Trecento oasi di appendicite e loro complicazioni pelviche. Interessa11te è lo studio dell'influe11za del drenaggi or pelvico rettale sulla n1orta1ità nell'appendicite acuta suppttrativa. Ordinariamente s1. distinguono i casi di appendici te perlorata in due categor.ie : quelli con1 peritonite settica diffusa, e . q11elli con ascffi.s-0 appendicale circoscritto. Il Maclaren (The .T our·n.al of the A 11ier. Jjlf ed . Assoc., agosto 1914) ritiene che dal punto· di vi· sta progllJ()IStico ha gran. valore la quantità di pus riscontrata: in 11n certo stadio dell:a malattia l'operazione è molto più gra,~e per una più grande raccolta ascessuale, indipendentemente dalla virulenza dei germi. Poichè è difficile che un picco·lo ascesso ben circoscritto contenga più di 4 -0mcie di pus, egli ritiene che quando se ne trovino quantità maggiori c'è da pensare che di solito vi debbo.n o essere ascessj secondari o inondazione del peritoneo libero. In 150 casi 1operati anteriormente all'uso del drenaggio rettale, l'.t\... aveva .a vuto 13 casi d: morte : 12 s u 61 casi di perito·njte ge11eralizzatai o di ascessi vasti con più di 4 oncie cli p us, I caso su 34 ascessi. con 1neno di 4 oncie, nessun caso su 55 senza perforazione, gangrena, ecc. La mortalità fu ~asì c1ell'8.6 %. In una seaonda 1serie di 150 casi d·i operazione co1 drenaggio rettale, , ri furono invece 7 casi di morti; 7 su 84 casi di peritonite generalizzata o di ascessi1 vasti; nessun· caso su 32 con piccoli ascessi e 34 senza perfor.azion[ o gangrena. I11 que~ta secondai serie la mortalità fu invece del 4. 7 %· Nei primi 150 casi ·vi furono 6 casi di morte che, a qu anto risulta dalla lor.o storia, sarebbero stati bene indicati per la pl111tura rettale. In tre di questi casi 2.ll'aut-0p1sia la pelvi fu trovata piena di pus. In un bambino, doipo morto, lo sfintere anale fu tro,rato dilatato e spinto1 in bia:sso da un1 vasto ascesso pelvico. In condizioni di flogosi dell'addome, l'esame clinico, noni può dirsi co1npleto senza l'esplorazione rettale. Dapprima la puntura con drenaggio rettale fu riservata ai casi in cui precedentemente si fosse inter,Tenuto per appendicite acuta. I sintomi settici per la raccolta cli pus si manifestano generalmente pochi giorni dopo, l'operazibne per i dolori, l'aumento della temperatura, la frequenza del polso, ecc. Molte volte i cul di sacoo fu1

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rono trovati pie11i di pus, malgrado i larghi drenaggi dalla ferita o dalla parete addominale anterioire. Ciò è do,v uto al fatto cl1e la pressione intraaddo1ninale è massi1na soltanto quando non vi siano adere11ze peritoneali; quando queste aumenta110 di numero ed i11· estensione, la pressio11e di.mi11uils.ce rapid.iiuente a zero1. In molti casi, ben,c hè il drenaggio per la ferita dia continua1nent e un ,-ero rt1scello di })US, il paziente deperisce a causa dell'assorbimento settioo per un va8to ascesso pelvico. In1 questi casi la sezione Tett·ale fa ca1nbiare subita1nent e la scena. ProYato il g ra nde valore di questo metGrlo ii1 periodi post-operativi, se ne estese l'uso in casi o-ra,·i di pazienti 10ls.ser,·ati con ritardQl dal ino~ento della petio·razioa.ie, e che non erano stati operati. In questi pazienti nei quali poteva essere imminente il pericolo di una peritonite gener.a:le fatale, la priin.a cosa a farsi è l 'inci s.io·n e rettale e l'applicazione di 11n tubo di drenaggio .. Se il paziente in questi casi si ricupera interam·en.t e , non vi sarà alt ro a fare per il m-01I11ento: . . se no in genere nei giorni pros1Siimi successi \71 . . si pratica la lap.arotomia esplorativa e s1 r1muove 1'appendice in gangrena. L' A . crede che il drenaggio renale i1on è più pericoloso dell'incisio,n e vaginale. Nelle giovan~ don11e ·è preferibile l'i11cisione rettale alla o-inale. Nelle donne adulte, come sempre s1 e fatto per ogni sorta di af:1cesso pelvico, si può. continuare a drenare attra\·erso l'incisione vaginale. . Nell'ultiina serie di 150 casi, l' A. ha praticato 11 Violte l'incisii-0ne rettale in primo tempo, . . ' e 13 volte 1s1econclaria1n e11te a laparotomia, c1oe 24 ,·olte su 150 ca.si , ossia c~rca il .17 %:. ~ Ad eccezione di due casi, tutti gl 1nferm1 trattati con l'incisi,01ne rettale guarirono perfettamente, senza :fistula. p. s . 1

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Sulla stasi intestinale. Nel suo classico lavoro sulla stasi intestinale cronica presentato al Post-Gradiiate C oLle~e nel 1gr3, il Lane dice che in essa il passaggio. del contenuto del canale intestinale è tanto ntardato da! produrre, so·p ratt1tta nell'intestino t~­ nue un eccesso di materiali tossici e l 'asisorbtme~to nel circolo sanguigno di una quantit~. d! prodotti tossici st1peri ore alla s~portab~l1t~ deo-li oca-ani deputati a trasforn1arl1 . ed el1m1o o narli. Ne conseg11e. che in circolo es1•stono ma(21)


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teriali atti a.i prodttrre lesioni degenerative in ognri sorta di tessuto, e ad abbassare il loro potere di resistenm contro l 'i11vasiione di germi pat<>geni. Forse la conferma migliore di questi concetti sd. ha negli esperimenti di Carrel, che ha dimostrato l'immortalità dei tessuti e la loro capa... cità d'accrescersi se i loro prodotti tossici vengono effettivamente allontanati. Secondo il Lane, gli errori dietetici dell'età inrfantile e l'abitudine della posizi<>ne eretta determinano il ristagno fecale nell'intestino crasso. In coniseguenza di ciò, si formano nuove membrane qua.si per cristallizzazione di speciali linee di forza sulla superfice del peritoneo, lungo le quali lo sforw viene speci.almente esercitato. Cosi, dice G. Zinke (The J.o urnal of the 1 merican M ed. A ssoc., sett. 5, 1914), si spiega la formazione di aderenze, pieghe, membrane, ecc., descritte da ta'llti autori. Sono queste neoformazioni che spiegano tanti casi di occlusione intestinale, di append.i cit e, affezioni ovariche, epitelioma del cieco e del retto. Esse ci rischiarano la patogenesi della dilatazione del duodeno, la contraziOIJle spasmodica del piloro. con dilatazione dello stomaco da ristagno, ecc. Queste alterazioni possono anche finire con l'ulcerazione e l1a: perforazione del piloro o del11 piccola curvatur.ai dello :Stomaco1. Si possono avere infezioni delle vie bilia·r i, calc1olosi epatiche, colecistiti, degenerazioni maligne. Il Lane descrive ancora altri sintomi: dimagramento, atrofia dei muscoli, a:lterazioni degenerative della pelle, temperatura sul:rnormale, apatia mentale, melanconoia e t endenza al suicidi10. Sono frequenti le nevralgie e nevriti ; i tics epilettiformi e la cefalea; do1ori reumatoidi mttscolari ; prolaS'so ed ectopia di vart or• gan1. Il respiro può diventare frequente e somigliante all 'a:sm a per la distensione dello stomaco e dell'intestino. La maggìoir parte delle affezioni degenerative clel c1110re sono dovute ad a11to-intossicazione. I capelli perdo110 dapprima il colore, e poi cadono. A causa della st asi de1 duodeno, il pancreas può essere soggetto ad inr dura1nenti, :flogosi e neoplasie. Ne può segu;re il diabete pancreatico. Si possono avere affezioni degenerative degli 'QCchi dipendenti da auto-intossicazione. Secondo il Lane, le alterazioni che risultano direttamente dal diminuito potere di resistenza d ei tess uti prodotto da auto-intossicazione sono: piorrea alveolare per gengivite; infezione tubercolar e, no11 prodotta da inoculazione diretta; art rite reuma tica ; infezione diretta od indiretta <1egli orga11i genito-uri11ari (nefrite, cistite, pie· (22)

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lite, endometrite, salpingite, ecc.) ; adenoma della tiroide, goozo ·esolfalmioo; dermatite pustolosa; enterite mucosa ed ulcerosa; endocardite ulcerosa, ecc. La curia medica consiste, secondo l'A., nell'uso dell'olio di paraffina prima d'ogni pasto, nell'applicazione di una fascia elastica all'addome al disotto dell'ombelico per sostenere il colon trasverso, il cieco ed altri visceri prolassati, e nell'alimentazilOJne a base di piccoli pasti. La: cura chirurgica è indicata quando fallisca la cura medica, e può richiedere l 'appendicectomia quando l'appendice si interponga nel lume dell'ileo, o l'ileo-colostomia pelvica per abbreviare il circuito intestin.a le. Se il colon è mobile e pendulo, Lane lo abbassa fino al sigma. Se è possibile, egli reseca: l'in°testlno crasso, se no pratica l'ileo-colostomia. l;a gastr.o-enterostomia per dilatazdone del duodeno è inutile e pericolosa, secondo Lane. Se l'ulcerazione ha ridotto considerev.olmente il lume del piloro, egli esegue la gastro-enteros.tlomia. Chi ha studiato il lavoro del Lane 1s.ulla stasi intestinale, non può non riman·e re impressionato dai risultati ottenuti con la gastro-enterostomia, .ileo-aolostomia, colect:Joania sole od associate nello stesso soggetto. Le opinioni non sono unanimi nel giudicare infurno alla necessità di questi interventi chirurgici per combattere la stasi intestinale. Ulteriori e pià pnofonde ricerche da parte dei medici internisti e dei chirurgi dell'addome porteranno alla soluzione di questo problema. P. S. La terapia della dissenteria.

La dissenteria è una di quelle malattie che si diffondono in .;.tn modo imp1ressionante durante la guerra, quindi non- è inopprurt.uno ricordare le regole terapeutich~ che riassume il Goppert (Berl. · klin. Woch., 12 ottobre 1914). In genere dice 1' A. si dà un'importa11za girande ai cosidetti assorbenti, quali il carbone animale; però esso preso per bocca può in seguito al lungo uso disturbare seriamente la digestione, forse perchè assorbe pure i succhi éligerenti : meglio è somministrarlo per clistieri (1-2 cucchiai sospesi in un litro d'acqua calda) : in tal modo si vede che agisce favorevolmente sul tenesmo f' diminuisce il numero delle scariche. Nello stesso senso ed anche meglio agisce la creta preparata samministrata in forti dosi anche per bocca. ~inutile però insistere sul periodo acuto con una terapia . energica perchè si può con sicurezza affermare che tutti gli assorbenti come pure gli astringenti sono ii1efficaci nel periodo ac11to. Di


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SEZIONI PRATICA

questi il più indicato è quello che va sotto il nome di pozione del Biermer : Decotto di· ratania . . . . (50.0) 450 Estratto di Campeggio . . . gr. 5-8 Sciroppo di cinnamonio fino a . . 500 2-6 volte. al giorno - 2 cucchiai. Il medicamento migliore :resta sempre però l'olio di ricino, almeno in un p·r imo stadio: non t: però opportuno colitinuarrlo a lungo. ~ bene spesso alternarlo con clistieri di sospensione di creta preparata. In qualche caso potrà tentarsi l'oppio o l 'nzau-a, specialmente quando i dolori od i tenesmi sono molto intensi : sia I 'uno che l'altro possono adoperarsi per bocca o per suppositorio. L'esperienza ha dimostrato che è anche utile la combinazione dell'oppio coll'olio di ricino. Per quel che si riferisce all'alimentazione è utile consigliare nei pirimi stadi il digiuno assoluto ovvero una dieta di zuppe mucillaginose o the, o 1:::.rodo; dopo qualche giorno è necessario iniziare una dieta regolare per non indebolire gli organi digestivi evitando i cibi grassi, lo zucchero ed un eccesso d'idrati di carbonio perchè possono produrre intense fermentazioni. Unai dieta molto opportuna è il latte scremato con zuppa di avena o purée di patate : essa contiene l 'albnmina ed i sali sufficienti. Sono anche indicate le acque alcaline e piccole dosi di succo1 di carne o di plasmon, sanatogen, ecc., e qualche biscotto. Col migliorare della malattia è opportuno di saggiare la tolleranza dell'individuo ai nuovi alimenti cominciando colla somministra~ione di piccole quantità. P. ALESSANDRI NI.

L'argilla sterilizzata nella terapia delle diarree, della dissenteria e del colera asiatico. L'argilla s terilizzata come antidiarroico patrocinata dallo Stumpf agirebl:ie meccanicamente e impedirebbe l 'invasione dei batteri attraverso la parete intestinale. I risultati sono ottimi senza che esista alcuna azione dannosa. Gli ad.ulti it1geriscono 200 gr. di creta (Merk) in 400 c111c. d'acqua possibilmente in una sola volta al m attino e dopo due o tre ore il paziente può prendere il suo pasto abituale ; però è meglio attendere un tempo maggiore se si vedesse che il rimedio non dà risultato. In certi casi è utile somministrare la dose suddetta t!ue volte al giorno. Un fatto costante nel~ i.erapia colla creta è che spesso dopo l a prima somm~­ nistrazione del rimedio si verificano ripetute ~ca­ riche diarroiche che non debl::ono essere inter-

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pretate come espressioni dell'inefficacia di esso, ma come un sintoma di guarigione. Contro le gravi dissenterie, l 'A. consiglia di somministrare 200 gr. ogni tre o quattro ore all'inizio della malattia, e poi diminuire fi. no a 50 gr. Naturalmente la terapia suddetta deve essere coadiuvata da una dieta adattat a. P. ALESSANDRINI.

POSTA DEGLI ABBONATI. (594) Sulle vitamine . Le vitamine del latte. - Si è creduto fino a pochissimo tempo fa che i com ponenti essenziali dei nostri cibi fossero delle sostanze ben determinate, e quindi di composizi one chimica ben nota. Ma, oltre agli albuminotidli, ai• graSISi, agli idrocarbona.t i, ai sali e all 'acqua., di recente è risultato che nei nostri alimenti esistono altre sost anze di s uprema importanza, che sono st ate chiamate, dagli esimi scopritori, vitamine. Coteste v.itamine, a bbenchè non et1trin·o a far parte della compagine dei tessrlti del nostro organismo, hanno però l'importantissima ed essenZ:i'alissima fuinzione dell'integrale assimilazi-0n·e del materiale nutritivo circolante nel sa11gue. La loro azione parrebte che fosse sem plicement e regolatrice; però, sempre di sommo 1nteresse ; dappoichè, se esse mancassero .in un regime dietetico, questo non potrebbe essere considerato completo, non ostante che fosse ri cco di albt1111i'noidi, di g·rassi, di carboidrati e di sali. Difatti, molti disturbi di 11utrizione d ei l)ambi11i sonio prodotti dall'uso di latte bollito; quindi, neli casi cìte ~i sia nella 1n1ecessità <lell 1a llattame11to artificiale, bisogna procU11a1rsi del latte di vacca tanto }JUTv che non vi sia bisogno di sterilizzarlo coll 'azione del calore. Il professore Holt h a chi aramente dimostr.ato che il latte riscaldato alla teinpe ::atura di 58°-59°, può essere causa di far insorgere nel bambino, che ne faccia uso, lo scorbuto infa11ti1e. Col metodo, adunque, usuale della. pastorizzazione, e colla bollitura, il latte perde tutte le sue proprietà; e, perciò, non vale affatto distruggere, co1ne si è ritenuto, bacilli così :-esistenti come quelli' della tubercolosi. Ora, desidero sapere dalla cortesia di cot esta spett abile Redazione, se si debba o 110 continuare a raccomandare di bollire il latte per sterilizzar lo; e nel medesimo tempo, se crede, dare più am pie cognizioni sulle vitamine, e quali sono i cibi che più ne contengano. Con anticipati ringraziamenti e distinti saluti Melfi. Dott. Michele Galiani. •

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Il latte co11tien·e almeno clu e , -itamine : l'antil:eriberica e l 'anti-scorbutlica. La prima è la sola sostanza chimicame11te de~ finita di quest o grt1ppo. Si è ott en·u ta allo s t ato cristallino. In pri ncipio si rit enne trattarsi di un'amina (011de il 11ome di amina vitale). Si riscontra in copia nello s trat o esterno o perjcarpo dei semi di cereali (grano, ri.so, ecc.). Il consumo quasi esclu si"\·o di riso bianco, dal quale è stato t olto ]o strat o vitaminic·o , d etermin a il beriberi, 1)roprio dei paesi orien t ali. La st essa sindrome èeri-berica sembra però prodursi anche nei nostri paesi, quando si consu1nan o1 i11 pr·e valenza cibi p rivi 0 · poveri di questa s·ostanza : pane bianco, riso, ecc. Ad essa do,·rebbero ascri,·ersi molte poline\rriti da causa indeterminata, con distt1rbi cardiaci e ritenzione idri1ca . La vitamina a nti-beriberica resiste all'ebolli·z~one; :onde al la.tt e così st erilizzato no11 può imputar i c1t1esta si11drome . La vitamin a antiscorbutica è m eno bene conosciuta. Si risco11t ra di preferenza 11elle paiante fresch e (\'erdure, patate), ne lla frutta succosa, ecc. Questa , ·ita1nina è distrutta, secondo le ricerche di Frohlicli, a te1nperature inferiori all'ebollizione (78°-98° C.). Facendo u so di cibi conservati, in, cui è stata distrutta dal calore, od è spont aneamente scompar sa, s'ingene1""a lo scorbuto classico. Allo &tesso modo il latte bollito detern1ina lo scort·u to infantile o morbo di Barlow ; ma la pasteurizzazione verso i 70° C. consen·a al l atte tt1tte le sue proprietà t1utriti·v·e. Probabilmente esistono altre sostanze ad azioni analoghe (per esempio n el gruppo mal det erminato dei lipoidi, esclusi i fosfatidi. o lecitine e le colesterine) . Così, nel p·e ricarpo del i nais. ,.i s arebbero dei principi anit ipellagrosi, la cui asportazione, prodotta con la moli tura e la ~;tac ­ ciatura , determinerebb e la sindrome pellagrosa , Si a,·rebbero degli ormoni 1speci:fici dello s·vilttppo contenuti nel latte. Con la mancanza di vitan1ine o di sostanze :fisiologicamente equivalenti si 80110 , -olt1te mettere in rapporto anche il r achiti·s1110 e l'osteoma lacia1, la spasmofilia dei fan cit1lli, la t etania et1demica dei l avoratori, certi tati di esaurimento, ecc. l~e 1nalattie cagionat e da mancanza di vita111i11e sono st at e dette avitaminosi. Citi ricchi di vitamine sarebbero, oltre quelli • non1inati, la carne fresca od imperfettamente arrostita, i latticini freschi , .i l brodo, il tuorlo d 'tto\·o, l'olio di fegato di merluzzo, ecc. 1-;:sse abbondano anche nel lie,""ito di birra. Ne difetta110 le apprezzat e farine bianche <li grano e i loro deri,·ati, la farina di mais, il ri$O pt.tlito, la carne lessa, ecc. Xe sono impo\1eriti tt1tti i cibi cotti o conservati a lungo . 1

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In questa rubrica n on possiamo dare notizie più est ese. Nel « Policlinico» s i è già accennato alla questione, che è prospettata ampiamente da Urizio sulla « :R.i,·ist a Sanitaria» del 15 gennaio l 9r4 ; da Vèrn ey ·sulla « Clinica Ostetrica » del 15 settembre 1914 (co11 speciale riguardo alla g·in ecologia ed alla 1)edilatria) ; da Ramoino st1i « Pathologica » (in corso di pubblicazione). Una trattazio11e co1npleta, in tedesco, è quella dell 0 saopritore Funk ( « Die Vitamine », Wiesbade11, J. F. Bergmann, 1914). 1

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VERNEY.

(595) Si devo1io curar.e i casi di sifilide ditbbia ? - Le sarei g ratissimo se al più presto possibile a mezzo della <<Posta degli1 abbonati » mi farà rispondere al s.egt1ente quesito: In ca&i di diagnosi dubbia di sifilide, !:~sogna praticare la cura antisi:filitiica? Dott. Chiarelli Pietro. Prima di it1traprendere la cttra antisi:filiJtica bisogna cercare di chi arire la diagnos.i. con tutti i mezz·i p ossibili (anaan11esi, scrt1poloso esame cli11ico, metodi biologici, come la r eazione di vVasserma11n e quella di Noguchi alla luetin.a) . Se 1·i sono les io11i sospette, si potrà riC'or-rere anch e all'a11alisi microscopica: del materiale , da es,se ottenuto mediante espressione, o persino all'esame istologico delle seZiioni di t essuto. Il reperto pos itivo della tipica spirocheta pallida escluderebbe og11i dubbio. Alle , ·olte però la sifilide pt1ò esserci,, benchè t11ttil questi mezzi falliscanio. Allora si :-'otr•Ì anche, dato1il caso che esist ano sinto1ni sospetti, fare un t entati,·o di tratta1ne11to a i1tiluetico. Se in seg·uirto a questo i1 si11tomi Eii en1endano o 1s:compai·ono, e se non resta alcun'altra possibilità di interpretazione per tale es.ito che la cura antis'ifiliti ca, allo,r a sarà giustificato, seco11do l'antica mas&itna ex ju vantibus, di ritenere che ci trovia1110 veramente di fronte ad un caso di silfìlide. 1

J.

ULLMANN.

(596) La cuprase 1iella citra dei tiirn.ori nialig1ii. - Le s arei m olto g r ato s~ volesse éLirmi

il suo paTere <Sull a cu ra della cup'l°".ase e se veramente può dare benefici effetti . Ed ancora se è 1.11diifferente adoperare lai cuprase del dott . Gaube o la ct1prase degli altri istituti di produzione? )Jel caso dell'ammissione dei b enefici effett i, quale l'azione? Ri1ngrazio anticipatament e e disti11tame11te la . . r1vensco. l\Ieina sul Lago ~iaggiore. Dev.m o: Dott. -~· ('.


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XXII, FASC. 4]

SEZIONE'" PRATICA

La cupra•~ e, co111e tànte altre sostanze 1nE.dicamentose che fino ad oggi sono .st~te consigliate per la cura dei tumori maligni! inoperabili, non ri1esce. ad arrestare la successi'va fatale evoluzione del 11eoplas1na, e tanto menù a far.lo regredire . Pare faccia diminuire ii dolori lancinanti del cancro. Ma è da tener presente che le iniezioni di cuprase sono per sè dolorosissim·e , tanto che con,.v iene far precedere un'inieziione di novocaina nello stesso pu11to. È un medicamento consigliabile come gli altri simili « ut aliquid fier.iJ » e per non abbandonare del tutto l'infermo. È ·perciò tilndlifferente Tu.S.a r.e la cupr.aise del Gat1be o quella dd altri1 Istituti.

L. D. (597) Il dottore B. B. da Firenze vorret.})e

conoscere le « indicazion·i e le basi fisiologiche dei rimedi più t1sati o più va11tati nelle polmoniti franche : salasso, digitale, ecc. >>. Questa rubrica no11 comporta un esame della questione; consulti i trattati cli Farmaculogia e Terapia (Gaglio, Marfori). R. B. (598) L'abbonato N . 1791 scrive :

Leggen(lo il « Policlinico », od o·g ni rilvista o trattato medico, ad ogni pi.e' sospinto si trova: malattia di .... , silntcxn1a di .... , prova di .... , segno di .... , fenomeno di .... , reazione di .... , con una filza di nomi per lo più esotici1 che mettono in serio imbarazzo il lettore che non sia specialista della materia. Potrebbe cotesta s,pettabile Redazione indicarmi un manuale o dizi'onarietto da cui si pos\5an()I facilmente attingere le opportune oo·zioni? ». cc

Le suggeriamo: Ferri.o, « Termri.nologia clinica», U11io11e Tipografico-Editrice Torinese; Caratù, « Di'zionarietto tascabile di termini clinici dal nome d'autore», Napoli, Vittorio Idelson; assai completo è il Guttmann, « Medizinische Termilnologje », Berlino-Vien·n a, Urba.n u. Schwarzentierg. R. B. (599) Vuole a vere la . cortesia di

suggerirmi un buon trattato, italiano o francese, or,ginale o no, sulle malattie infettive, con speciale riguardo alle malattie esotiche e dei paesi ca1 di; ed anche un trattato d'igiene rurale ? Con molti ringraziamenti. Dott. G. B., abb. n. 304~.

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. Otti1:1o trattato cli malattie i11fetti,·e con speciale riguardo alle malattie esotiche è 1' e< Ha11db11ch der Tropenl{rankheite11 )> di Mense, di cui la casa Barth di Leipzig ha attualmente in corso di pubblicazione la 2 a edizione. Della 1"' edizione esiste u11a buonissi1na traduzione italiana pubblica dalla U. T. E. T. P~r l'igiene rurale consigliamo cc L'igiene rurale» del Carraroli che fa parte dei Manuali ~oepli e il volume XIII clel « Tr.aité d'hygiène >> dt Br?uardel e Mosny (ed. da Baillère, ~arigi) che s1 occupa appunto di igie11e rurale e che si ,~e11de anche separatamente. g. s. (600). Si desi'd er.a conoscere qualcl1e rec1?.11te p·u bblicazione ove sia110 ·a1mpliamente esposti i n::to.di di cura medicamentosi e sieroterapici. piu ln voga attualmente presso le primarie cliniche italiane ed estere, contro la tubercolosiL polmonare. D. 1?. S.

Le co1nsigliamo il vol. I : « Thérapeutiqt1e des cli1uques de la faculté de Paris >>, Paris, 8ociété d'éclit. scientif. et médic., Place Saint-~Iichel, 1913; non è ampiJO, ma in compenso è chiaro e mette bene in evidenza eccessi e deficienze di molte terapie. t. p. (601) Desidererei sapere sulla cc Posta degli abbonati » dove potrei ri\Tolgermi per a\·ere la « Materiai medica e farmacologica io del professor Gagli0 e il suo prezzo, non conoscendo io lo Editore. Desidererei sapere se vi sono altri trattati itali.ani cltl1 materia medica pura ·s perimentale. Dott. Corradi1no Mattioli. Bevagna (Perugia). 1

Nella rece11sione da 11oi p11bblicaita nel fascjreolo 48 del 1914, pag. 1693, sono contenute le i1ndicaziond1 richieste. Un altro buon trattato italiano è quello del Marfori, da· noi recens!i.t o nel 1913. Altri trattati italiani sono ormai più o meno antiquati. R. B.

(602). A v1·ei bisogno di un libro che so1111nariamente insegni ciò che è necessario alle Infermiere della Croce Rossa. Se Ella conosce qt1alche 111311uale italiano di tali norme Le sarei grato se volesse cortesemente indicarmelo; Lb e se poi non se ne tro\Ta in lingt1a italiana ed i·n\·ece se ne trova qualcuno in francese od i11 te(25)


IL POLICLINICO

desco mi farà iJ favore di indicarmi il n-:>me del manuale, insieme con quello dell 'auto!e e dello editore, perchè scriverò io direttamente. Catanaa.. Dott. Angelo Maugeri. Un manuale per l'Infermiera della Croce Rossa è stato pubblicato a cura dell'Associazione della Croce Rossa, per opera di alcuni dei più distinti ufficiali medici dell'Esercito e della predetta benemerita Associazione. La prima edizione è completamente esaurita, mai attualmente la ristampa è già pronta e verrà messa ~n vendita fra qualche giorno. Esistono poi anche alcuni libri del genere, francesi, qua1li: « L'Ecole des Ambulancières et des infirmières. » publicato a cura dell'Associazione delle Dame della Croce Rossa francesi e il « Manuel de l 'In:fi.rmière Hopitalière » pubblicato a cura dell 'Union des Dames de France. G. M. (603). Le sarei particolarmente grato se uellJ. rubrica « Posta degli abto•nati >> del prossimo numero del cc Policlinico » volesse comun:icarmi l 'jindirizzo del periodico « Il Medico 'fenR>viario >). Dott. L. C. 1

L'indirizzo del giornale « Il Medico ferroviario>> è Roma: via Napoleone III, 75, presso il redattore-capo dott. Par.ide Fabi. (604) . Dott. F. Z. da P. - Preferiamo non occuparci di specialità farmaceutiche.

_.\. complemento delle indicazioni bit.l iografiche date nel n·u m. 544 (faisc. 48 del 1914) ag. . giungiamo : Silvagni L. · « ~atogenesi e semeiologia della ,·ertigine ». Roma, Società Editrice Dante _.\.lighieri, 1897 (L. 3) ; di quelle date nel n. 583 (fase. 2 del 1915) • • agg1u. n g1amo : Bandelier, Roepke e Maragliano « Diagnos tica e Terapia specifiche della tubercolosi », trad. ; Società Editrice Llbraria, 1911 (L. 10) ; di quelle date nel' n. 584 (ivi) aggiunr~ia­ mo: Rizzi «La depurazione biologica delle acque di rifi11to », Hoepli, 1914 (L. 4.50). R. B.

Errata-corrige. -

Nella lettera del prof. A. Castellani, pt1bl:1licata sul fascicolo ooorso, a pag. 99, due ultime righe di sinistra, invece di «posta nel termostato a 80 gradi per 24 ore]) de\e leg~ersi: « lasciato a temperatura di stanza per 1~-24 ore •..

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CENNI BIBLJOORAFICJ. (Non si f'ecensiscono che i libri Pen1enuti in dono alla Reda.zfone)

M. KLOPSTOCK u. A. KOWARSKY. Praktikum der

Klinischen chemisch-mikros kopicheni und bakterio logischen Untersuchwngsmethoden. Berlin, Urban u. Schwarzenberg, 1915. Mk. 8. Parlare del manuale del Klopstock ai lettori italiani è opera superflua: esso è stato forse per la maggilO!r parte di essi utile ausili·o nelle ricerche di laboratori, necessM"iie al letto del malaoo: tutti ne conoscono la sobrietà, la chiarezza, la precisione. Qu·e sta nuova edizione, nitidamente ristampata, in volume riJ.egato e prlOIVvisto di figure mo1lto dimostTati.ve, è arricchita con l'esposirione dei metodi più recenti (quali le reazioni di W assermann e di Abderhalden,. p. es.) che devono ormai essere note ai medici anche di medi.a cultura. t. p. C.

DANIEL.

L'infection puerpérale. Diag·nostic.

Un vol. in-8° gr. di pag. 123. Paris, A. Maloine éditeur, 1914. Questa esposizione è oltremodo copiosa e dili · gente. Nella parte diagnosticai l' A. stu<lia successivamente l'inizio dell'infezione (post·, antee intra-partnm), le reazioni generali, locali> prossimiori e a distanza; seguono i da.ti concernenti lo stato del sangue (batteriemia, tossinemia e sapremia) e la diagnosi differenzia'le tra etero- e auto-infezione. La parte concernente il trattamento comporta i diversi metodi clinici e di laboratorio p.- combattere l'infezione. Un primo capitolo è riservato alla profilassi locale dei genitali (delle infezioni autogene ed eterogene). La profilassi generale include la sieroterapia e la vaccinoterapia preventive, la leucoprofilassi; la metàlloterapia colloidale, l'igiene generale. Il trattamento curativo include la terapia intra-uterina, il trattamento chirurgi-co0 ,e la terapia generale, sieroterapja e vaccinoterapia curative, siero ar-· tificiale, <.LScessi dì fissazione, trattamento medicamentoso e terapia sintomatica. Il prof. Daniel si mantiene al corrente delle indagini più recenti. R. B. . Il fascicolo di gennaio 1915 della nostra Sezione Chirurgica conterrà i seguenti lavori, e non già i lavori .indicati nel precedente fase. 3: 1. P~GNATTI A. L'emostasi negli organi; patien-

chimatosi dell'addome a mezzo di trapianti Liberi di tessuti. 2 . BEVACQUA A. Sull'ematoma perirenale spon-t~neo. Per una quistio,,,ie di priorità a proposito dalla patogenesi dell'emorragia. 3. ~A<?G.IO G. Intorno ai cosi detti « tumori fio- · gistici" dell'addomei. 4. C~IA~_SERINI. L'iniezio1ie di alcool nei gamgli spinali.

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SltZIONlt PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. I medici e il

~emotD

della Maniea.

Il cataclisma che ha devastato una delle più l:elle ed industriose regioni d'Italia, la conca del Fucino e lai valle del Llri, ha fatto numerose vittime tra i nostri colleghi. I medici tutti di Avezzano, quello di Collarmele hanno· trovata la morte sotto le macerie mentre attendevano al loro lavoro profession.ale in giro per le vie o nelle case degli infermi. Molti sono rimasti feriti, alcuni, ben pochi, sono rimasti incolumi. Per quesiti, allo strazio della perdita dei loro cari, sii è aggiunto quello di non poter dare per mancanza di ogni mezzo, nessun soccorso ai tanti infelici piagati, fratturati, tormentati dallo spasimo del dolore, della fame, dell'assideramento. Il meddco di San Benedetto dei Marsi, dottor Vincenzo De Sanctis, che ricordia mo a titolo di onore, ha raspato per un giorno intero tra i rottami nel punto dove era la farmacia, per trovare qualche fascia, un po' di sublimato. In loro ariuto sono accorsi da ogni parte i colleghi d'Italia. Si è lamentata la lentezza oon la quale le autorità avrel:1b ero organizmta l'opera di salvataggio, ma non si potrà mai lamentare che i medici non si siano trovati a tempo al loro posto. Nelle località devastate i primi ad accorrere, i primi a prestare ogni forma di soccorslO sono stati i medici, e primi tra questi, i m·e dici delle Ferrovie dello Stato. Non appena si ebbe la notizia del disastro di Avezzano dal Capo del Ser·vizrio sQnitario delle Ferri)vie stesse, dott. Fabbri, furono dàt@ tdisposizioni ai medici di Roma, di Napoli, di Ancona e perfino di Milano e di Torino perchè si fossero recati per diverse vie e col primo mezzo sul luogo del disastro con grandi scorte di materiale dri' medicazione, di medicine e cli cordiali. Poche ore dopo il terremoto partiva da Roma alla volta di Avezzano con molti meddci il carro soccorslo, una magnifica sala operatoria munita di tutto il necessario, per operare e medicare centinaia di feriti. Il subito accorrere dei medici ferroviari col carro soccorso evitò che si fosse prolungato1 per oltre 40 ore lo spettacolo macabro di migliaia di· f&iti sparsi sulle macerie ed invocanti aiuto. Contemporaneamente da Napoli partivano altri medici che per la via di Roccasecca raggiungevano i Comuni della valle del Liri. Altri me-

dici da Roma, da Ancona, da Torino, da Md.lano partivano alla volta di Pescina, di Cerchio•, di Collarmele. Questi, d·opo aver provveduto alla medicatura di migliatla di feriti raccoltisi nelle stazioni ferroviarie, e dopo l'arrivo di medici dell'Esercito, si spingevano nell'interno, della Marsica percorrendo a piedi diecine di chilometri. Essi furono i primi a portare, in quelle località, non solo l'opera di assistenza ai feriti, ma a·nche abbondante materiale di soccorso, che permise ai medici superstiti di continuare a curare ed a · medicare. Se non altrettanto sollecita non meno proficua fu l'opera di altri sanitari che di propria iniziativa sono accorsi nei luoghi devastati ed hanno modestamente compiuto il loro dovere. Da Aquila, dai paesi vicini parecchi di tali medici, raccolta una squadra di volentero&i, in ' mancanza; di una precisa .indicazione delle locali tà dev.astate, sono andati in giro per rendersi utili laddove si dovevano disseppellir feriti, dove si dovevano curarli. te stato vi s.to il dott. Maffi, deputato al Parlamento, spinge.rsi a piedi con la .srua signora, una valente infermiera, fino a Lecce dei Marsi distante dalla più prossima stazione, da Pescina, oltre, 18 chilometri, e là, dove il medico incolume era impotente a disimpegnare l'opera sua. portare conforto, aiuto, assistenza ai feriti. Alla och:iera di questi voJ.enterosi si aggiunsero poi i med.ici dell'Esercito, che oon non mi11or zelo attesero all'opera pietosa e difficile. I mezzi di cui si poteva disporre, data la lontana11za da grandi centri, non erano, certo esuberanti e contfacienti alla cura delle graviSISlime lesioni che presentavano le vittime del terremoto. Le ferite, specie quelle della testa, erano coperte da un :fittissimo strato di terriccio calcificato, per asportare il quale era necessario un abbondante lavaggio e un raschiamento e quindi un tempo molto lungo, mentre da ogni parte i feriti pressavano per essere curati. Sarebèe stato necessario praticare a tutti i feriti la iniezione di un siero antitetanico, ma non si aveva a portata di mano tale siero e forse non sarebbe stato sufficiente, per d. tanti feriti tutto il siero esistente nei depositi. Si è fatto largo uso di acqua ossigenata e di tintura dri iodio, e si s1pera cosi di avere evitato più terribili complicanze. Si faranno certo in seguito delle statistiche sulla natura e sulla gravità delle lesioni ripor1

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{L

l'OLIC~INICO

[ANNO

tate dalle ,·ittime del t erremoto della Marsica, si può per ora accennare al fatto che in prevalenza si sono constatate fratture comminute esposte degli arti inferiori, fratture delle clavicole, e larghe ferite del cuoio capelluto con perdita di sostanza. Colo110 che furono disseppelliti dopo qualche giorno presenta,·ano unia forma grave di s1iok, e parecchi dopo breve tempo morivano. In molti di tali casi più che con l'uso di iniezioni eccitanti si sono otten11ti dei risultati miracolosri con l'uso di iniezioni di morfina. DR.

Per i medici del Belgio. Si molti1)licano le nobili i.nizi1ative in seno alla <:lasse medica Italiana. Il Congresso dei delegati dell'A. N. M. C., testè tenutosi a Bologna, ha deliberato di mettere L. 3500 a dilS\posizione dell'Associazione dei medi.ci belgi e delle loro famiglie. La deliberazione è stata partecipata al console ge11erale d_el Belgio residente a Milano, il C\uale }1:1 cosi risposto : Milan, le 29 décem.b re 1914.

M 011isieur Le Présidewt, J'ai l'honneur de vous accuser la réception de wtre lettre du 27 courant par laquelle vous voulez bien me faire savoir que l'honor.able Associazione Nazionale dei medici condotti dans son récent Congrès à Bologne, availt voté la somme de lireS\ 3500 au profit de 1' ....i\.ssociation des médecins de Belgique e de leurs fainillesi. J'aura1 soin de faire remettre cette somme, avec le montant déjà versé par l'egregio signor Dott. . .A,. . Fi.lippetti de Milan, par l'intermédiaire du ministre des affaires étrangères de Belgique .au Havre, au président de l'OrQ.re des médecins de Belgique. En vous priant de bien vouloir présenter 1'expression de ma profonde gratitude aux Membres de ,·otre honorable Association et d'accepter pour vous, MolJJ&ieur le Préside11t, avec mes plus si.ncères remerciements l'assrurance de n1a haute considération, LÉON DossoGNE.

*•• _\ Xapoli si sono costitt1iti ttn Comitato d'onore ed uno esecutiYo per pro\·,·edere ai medici del Belgio. Xe fauno parte senatori, deputati, alte personalità 111ediche. I tlt1e Comitati ha11no te11uto una riunione plenaria il 6 g-e11naio corr., sotto la presidenz.a (~8)

XXII,

FASC.

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dell 'on. prof. V. Gia11turco·. Fu deliberato di far tenere una conferenza in un teatro, della città, di far stampare le schede di. sottoscrizione da spedire alle .associazioni e organizzazioni me. diche del Mezzogior110 d'Italia, df diramare ai medici un appello, .i1l quale è stato redta.tto J.al prof. P. Capasso.

**• L'Ordine del medici della pi:ovincia di Roma ha diretto a~ colleghi la seguente circolare: Le miserande condizioni in cui fu ridotto il Belgio a causa della guerra immane che si combatte, hanno giustamente commosso ed addolorato il mondo civile e non potewno lasciare indifferenti i Medici Italiani· che, per quella Nazione e specialmente per la classe sanitaria, sa11no di, avere debitl! inestinguibili di ricon10scenza. E, se noi non dovessimo rammentare la somma rilevantissima che, dopo il terremoto calabro-si ~ culo del 1908, per iniziativa del prof. Jacobs di Bruxelles, fu versata al collegio di Perugia a beneficio degli Orfani dei Sanitari periti in quella catastrofe, dovremmo pure tener presenti le parole di a:ff€tto, di solidarietà, di commiserazione con cui l'offerta cospicua veniva accom1)agnata. Per sentimento di riconoscenza e di collegialità i medici italiani debbono ora non di.m entica•re. E, per vero, 1'Assemblea Federale degli Ordini, tenutasi a Bologna il 20 e 21 dicembre passato, stal-dliva di aprire una sottoscrizione fra gli Ordini tutti del Regno, e fra gli iscritti nei rispettivi albi, per venire in· aiuto dei colleghi del Belgi&, ,·.delle loro vedove, dei loro orfani. Il Consiglio Federale ha votato, per suo conto, la somma· di L. rooo; ed il Consiglio dell 'Ordine di Roma ha erogato, per lo stsso fine, L. 500. Vogliamo però rivolgere viva preghiera a tutti gli iscritti nel . nostro albo perchè mandino, senza indugio, la loro offerta personale, che sarà 'Consegnata subito alle Autorità consolari belghe risiedenti in Roma, onde sia inviata a destinazione. Gli aiuti riescono tanto più efficaci quanto più sono solleciti : e noi, ri\Tolgendoci al cuore dei Colleo-hi b , siamo certi che essi ci daranno modo di provare ai colleghi del Belgio che per i medici della Provincia di Roma le parole di solidarietà nella sventura e di rico11oscenza, non so110 parole ,·ane. Delle offerte pervenute a quest'Ordine sarà in,·iata regolare quietanza e data notizia nei g iornali profess1onali.. P.S. -


[A.NNo XXII, FAsc. 4]

SEZIONE PRATICA

L'eleggibilità amministrativa dei medici comunali supplenti. . ~1la p,rima sezione ~ella Corte di Appello di Mila.no e stata p·11bbl1cata la sentenza in una causa elettorale promossa per ott.tenere l 'annullamento dell'elezione a consigliere provinciale del dott. Riccardo Zavaldi, medico condotto supplente di Como. La sentenza accoglie pienamente le conclusioni.i svolte dalla difesa a favore del contestato e sancisce la massima che, mentre è affat to da escluder-sa, a mente di legge, l'eleggibilità dei medici comunali effettivi, tale esclusione noo può estendersi ai supplenti, in quanto « la natura non con·t inuat•i va nè permanente del rapporto non presta alla retrìbuzione i caratt eri dello stipendio ed esclude la qualità d'impieg?to ».

N ellJOrdine dei 1nedici d~ Geno'Va. - In seguito a ll'elezione dei consiglieri dell'Ordine dei medici, avvenuta il giorno 28 n01Vembre u . s ., ed all'elezi·one delle cariche fatte nella seduta del 5 gennaio corr., il Consiglio am1ui11istrativo per il resto del l:dennio 1914-1915 risulta costituito come segue : dottori Stefano Personali, presidente; Mario Mossa, segretario ; Giuseppe Venzano, t esoriere; Augusto Audoly, Bartolomeo Morello, prof. Gian Giacomo Ferrando, Francesco Maria Raffoi, consiglieri.

RISPOSTE ! QUESITI B ! DOMANDE.

Il postQ di med,ico cond·oitto, in caso di chiamata sotto le ia rmi resta conservato fino a quando il militare non faccia ritorno. S .lrebbe illegittimo uni licenziamento motivato su tale chiamat a, che può equipararsi a caso di forza magg1olfe. L'estrazio11.e dei denti, non ~ c<:>mputo essenziia.le del medico condotto. Se, <1ruindì, egli la fa ha diritto a speciale compenso anche dagli abbiienti in caso di condotta piena. (4959) Ufficiale sanitario . - Il Dott. D. S. da N . desidera conoscere se fino alla sistemazione definitiva del servizio igienico egli, come n1edico condotto debba seguitare ad esercitare 1e funzioni di ufficiale sanitario, di cui trovasi in· vestito con decreto prefettizio ed in linea provvisoria fin dal 1908. F a rilevare che di due liberi esercenti esistenti nel Comune nessuno è adatto per lo esercizio di tale carica. Fino a quando no11 sarà bandito il concorso per la nomina dell'ufficiale sani.tario di codesto Comune Ella non può essere privato dello incarico provvisorio. Nè vi sarebt e conveniente ragione per fare innovazioni nella imminenza di una sistemazione definitiv(;l ~ell'ufficio. Per Lei non è applicabile il disposto dello articolo 206 della legge sanitaria relativo alla esenzione del periodo di prova e del concorso perchè nel 3 r dicembre 1912, epoca ritenuta per attuazione della legge sanitaria del 1914, rivestiva la carica di medico condotto. Dimettendosi ora non muterebbe lo stat o attuale di cose a Lei contrario. Se desidera proyarsi, deve attendere che si bandisca il concorso e prendervi parte, dtlmettendosi previamente dallo ufficio di medico condotto. I due liberi esercenti se aspirano alla nomina, debbono egualmente esporsi al concorso, non risultando che a bbiano titoli di carriera sufficienti per esserne esentati. (4960) Stabilità - Condotta piena. - Il Dott. Abbonato 1417 già 2343 desidera conoscere: 1° Se un medico che ha prestato oltre un t i ennio di servizio provvisor!io diventi stabile appena conseguita la nomina in base a concors~; 2° Se un Comune che ha un medico stabile pei poveri possa allargare la condotta anche agli agiati, pur senza eccedere il limite legale della sovraimposta; 3° Se nella affermativa possa essere assunto altro medico per la condotta piena o debba essere preferito il condottato e se questi possa opporsi, nel caso contrario. Il medico condotto che prima della nomina a mezzo di concorso abbia prestato servizio con nomina provvisoria per oltre un biennio, jiventa immediatamente stabile, giacchè il periodo di interinato, per costante giurisprudenza, si computa in q·u ello di prova. Non ostante che il Com une tenga il proprio medico pei poveri già stabile, può sempre elévare la condotta al (29) 1

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(4956) Bando di concorso - R itardo nella comunicazione. - Il Dott. A. A. S . da P . chiede conoscere s.e e quale diritto egli possa icome interino sperimenttare per 01ttenere la sollecita no... minai a tit()Jlare, dal momento che per colpa del Comune o delle autorità competenti· non si è av~to cura di pubblicare finora il bando del r ' concorso. • E lla come interino, cd-0è, come aspirante alla nomina d.efinitiv.a non ha alcun diritto .J a far valere di fronte al Comune o ad altri 11el ritardo frapposto1 nella pubblicazione del bando. La sua è al p,r esente un1a sempliice aspettativa, che n<:>iJJ., porta co·n sè come legale conseguen.la azione per danni. Si adop.e ri perchè a quello che non fu fatto fino ad ora. si provveda con la sollecitudine che il bisogno cli ordinare stabilme11te il servizio s.aniario su loco iineluttabilme·n te richiede. (4957) Ser'Vizio militare. - Il Dott. abbonato 842 già 1425 chiede conoscere isle in caso di chiamata sotto le armi venga.i eonservato il posto di medico condotto fino al ritorno del tit 0lare e se la estrazione dei denti· sia gratuita per il medico a condotta piena.


IL POLICLINICO

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servizio della generalità, tanto più se, come Ella dice, non si eccede il limite legale della sovraimposta. Tale facoltà deriva da quella sancita nella legge co.m unale e provinciale se0001do culi. ai Comuni è consentito sostenere spese facoltative, come quella in esame, sempre eh~ non eccedono la sovraimposta. Nel caso che il Comune si inducesse, con l'approvazione delle superiori competenti autorità, ad estendere la condotta, il medico dei poveri stabile ne diverrebbe titolare, giacchè nel caso non trattasri di istituzione di una nuova condotta ma di semplice amplificazione di quella esistente. Qualora 1'unico titolare non potesse da solo 11rovvedere all'intero servizjio, occorrerebl:e d.i videre in due la condotta, ma allora ognuno dei titolari avrebbe il compito di provvedere alla cura dei poveri e degli agiati· 'Compr€1sti nella rispettiva circoscrjzione. La nomina di un medico condotto speciale per gli agiati non è consentita perchè il fatto equivarrebbe ad una impli cita duplicazio·n e della condotta e ciò con violazione delle disposizioni delle leggi vigenti in mater.ia e con offes~ dei diritti dt:tl .sanitario in carica. Contro tale ~omin~ potrebbe ricorrere al Sig. Prefetto della Provincia. (4962) D omicilio di soq_corso - Inabili al Lavo,. ro. - Il Dott. U. R. da C. de&idera cottoscere se le disposizioni di legge relative al dom.icilio di soccorso sieno applicabili ai ricoverati in ospizii di mendic.ità come inabili a lavoro. Per gli inabili al lavoro, ricoverati negli ospizii di mendicità 11on è applicabile la norma relati va al domicilio di soccorso. Al pagamento della spesa del ricovero è tenuta la Congregazione di Carità del Comune di origine, le opere pie elemoisiniere ivi esistenti e le altre opere pie e le confr'a ternite. Mancando o esseudo insufficiente il concorso degli enti sopraindicati la spesa totale o parziale sarà a carico del Comune di origine, e ove neanche questi sia in grado di provvedere, sarà a carico dello Stato. (4963) Tassa focatico - Avviso d'iscrizione l1iteressi sit somme ?ton pagate. 11 Dottor U. de C. da C. sul C., desidera conoscere se è applicabile la tassa focatico a chi risiede i n un Comune come interino e non come titolare di una condotta, se deve pagare tale tassa eh.i lascia la residenza nel settimo mese dell'anno, se è causa di nullità della imposizione della tassa la notifica d·e ll 'avviso di iscrizione avvenuta nel 2 gennaio anzi che nel giorno I dicembre e se l '.interesse del 6 % delièerato dal Comune su competenze arretrate, possa essere revocato dal Comune stesso per non avvenuta deliberazione a suo tempo e per la non mai intervenuta appro,·azione tutoria. (30)

[ANNO XXII, FASC. 4]

La tassa focatico si paga da tutti coloro che almeno per un semestre hanno avuto residenza in .u n determinato Comune. A vendo Ella prestato servizio come interino dal gennaio a luglio, ed avendo per conseguenza risied•1to in loco per oltre un semestre, deve pagare 1'intero ·anno. Nè rende nullai l'imposizione della tassa il ritardo avvenuto nella notifica del relativo avviso di iscrizione tanto più in quanto trattasi di ruolo suppletivo. I termini per ricorrere decorrono, però, sempre dal 2 gennaio, giorno delle effettiva avvenuta notifica. Non è legittima la concessione dell'interesse del 6 % sulle somme di cui vai creditore se, a suo tempo, non intervenne alcuna deliberazione di Consiglio o di Giunta. Gli interessi decorrono, de jure, dal giorno della domanda giudiziale. (4964) Sessenni. - Il dott. C. L. da C. desidera conoscere s e il diritto al .sessennio si perda intervenendo aumento di stipendio, su quale stipendio si liquida .il sessennio e se per ottenere il ses.sennio occorra fare domanda. Durante i sei anni necessari per maturarsi il sessennjo non si ha diritto di conseguirlo ma sempl.ice aspettativa. Intervenendo un at1mento di stipendio l'astpettativa si spezza, e comincia a decorrere un nuovo periodo sessennale. Quando, però, questo nuovo periodo si compie e si acquista il diritto ad ottenere l'aumento, esso è commisurato allo stipendio che sii è goduto durante gli. ultimi s:ei anni di servizio, e non su quello iniziale, salvo eventuali contrarli patti contenuti nel capitolato. Per ottenere l'aumento sessennale, quan<I.o se ne è acquistato il diritto, non occorre speciale domanda, nè deliberazione. Sempre che nel capitolato o nel regolamento sia stata prevista la concessione dello a11mento sessennale, questa si avvera di diritto all'epoca prestabilita. (4965) LV1nite di età - Facoltà della G. P. A. - Il Dott. abbonato 4057 desidera conoscere se la G. P. A. possa rifiutarsi ad approvare il capitolato per la condotta medica chirurgica osservando che l'età prefissa deve essere, nel pub .. bl.ico interesise, ridotta da 50 a 45 anni. Domanda quid juris da parte del Com une in caso di non approvazione. La Giunta non può non approvare il capitolato così come fu proposto dal Comune, c)ie è libero di fissare quel limite di età, che meglio crede, salvo, si intende, la eccezione per coloro che avessero già prestato precedente servizio in altre condotte. Contro la decisione della G. P. A . come sopra adottata, il Cumune può ricorrere al Governo del Re giusta l'articolo 199 della vigente legge comunale e pro,·inci:ale.


[ANNO XXII, FASC. 4]

SEZIO~

(4967) Visita delle carni da macello - Compens.o del medico condotto. - Al Dott. I. C. da M. di G. rispondiamo che il medico condotto non è mai obbligato ad eseguire la vjsita della carne dà macello, nè a riscuotere diritti di macellq.zione, in luogo e vece del veterinario comunale e ciò anche quando egli per l'esercizio della sua carica risieda nel luogo o frazione in cui si opera la m.a cellazione. (4968) Elenco dei po-veri - Compenso armadio farmaceutico - Doman·da alla G. P. A. per aume11Jto di S·tipervdio. - Il Dott. F. P. da M. S. desidera conoscere se come medico a cura piena possa ricorrere contro lo elenco formulato dalla Giunta municipale pei poveri rilevando che in esso potrebbero essere comprese altre 50 o 6o famiglie, se sopprimendosi l'armadio farmaceutico egli perda il relativo assegno e se pos·sa rifiutarsi a gestirlo. Se, infine, sia confacente avanzare domanda alla G. P. A. per congruo aumento di stipendio. Quando la condotta è piena a nulla monta che l'elenco dei· poveri sia più o meno ristretto. Il medico non h.a motivo di dolersi e, quindi, di reclamare. Allorchè la condotta sarà ridotta, avranno diritto alla cura gratuita i soli poveri che si troveranno iscritti nello elenco, salvo, si i·n tende, le ulteriori revisioni annuali. Il medico condotto non può rifiutarsi di gestire l'armadio farmaceutico. In caJSK> che questo venisse soppresso si perde l'indennità relativa alla gestione. Sempre quando Ella creda che di fronte al lavoro che è ol:1b ligato a sostenere non adeguato sia il compenso', ben può chiedere alla G. P. A. congruo aumento di stipendio, ai sensi dello articolo 26 della: vigente legge sanitaria. Formuli la domanda inserendo in essa tutte le ragioni che crede del suo interesse onde dimostrare che il lavoro è molto e che il compenso e' poco. (4970) Infermità sopraggiunta dopa date le dinn.ission?J - Stipendio. - Il Dott. C. T. da M. espone che avendo rassegnate le dimissioni dalla carica di medico condotto due mesi prima, gittsta analoga disposizione contenuta nel capitolato con dichiarazione che durante il secondo mese si sarebbe fatto sostituire da un altro collega, durante tale secondo mese si· ammala. Il Comune pensa da sè a sostituirlo. Chiede ora conoscere IS\e ha diritto a farsi pagare lo stipendio del secondo mese, e, nella affermativ·a, con quali mezzi. · Xoi riteniamo che il Comune sia obbligato a corrisponderle lo stipendio del secondo mese, perchè Ellai, :fino all'ultimo giorno di esso, era pur sempre il medico titolare della condotta. E vero che aveva preannunziato la sostituzione a mezzo di altro collega, ma tale preannunzio ic

PRATICA

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era rimasto eliminato dal .&opraggiunto caso di forza maggiore, rappresentato dalla infermità. Se Ella fosse stata in condizioni normali di salute avrebbe mantenuta la fatta dichiarazione, sopraggiunta la infermità non ha potuto più muoversi ed è rimasto, sebbene inoperoso, in residenza. Qualora il Comune si rifiuti al pag.amento può ben ricorrere alla autorità giudiziaria con buona speranza di successo. (4971) Ser-vizio di giurato da parte del medico condotto. - Il Dott. ab1:1onato n. 4284 desidera conoscere se in caso di chiamata come giurato, sia l'altro collega della condotta obbligato a . sostituirlo con o senza compenso. Il servizio di giurato è obbligatorio. 11 medico condotto, regolarmente citato, deve adempierlo. Alla sostituzione deve provvedere il Comune1 che d'ordinario, quando la condotta è plurima, incarica l'altro collega che resta in reSiidenz.a. Trattandosi· di sol pochi giorni, la sostituzione può essere anche gratuita con diritto di reciprocità. (4972) Sospe1isione del medico condotto. - Il Dott. abbonato n. 4296 d'e sidera conoscere se il 4 Consiglio comunale può infiigg•ere al medic_o condotto la pena della sospensione dello stipendio e se all'applicazione dii detta pena deve prec·e dere il parere del CollJSliglio di disciplina stabilito pei segretari e per gli altri impiegati municipali. La giurisprudenza è concorde nel ritenere e.ile il Consiglio com11nale possa infliggere al medico condotto la pena della sospensione dallo stipendio. Però pel medico condotto non ~ccone il previo parere del Consiglio di disciplina. (4975) Ufficiale sanvtario - Congedo per in/ermiltà. - Il Dott. G. M. da S. espone che essendosi ammalato a seguito di strapazzato lavo10 sostenuto come ufficiale sanitario durante una epid·e mia di morbillo, il sindaco lo ha P.rivato dello assegno corri1spondente ai mesi di inf rmità. Desidera conoscere se ciò sia legale. All'ufficiale sanitario, come al medie,) C.l' ùdotto, compete un congedo straordinario : n caso di infermità ~on supplenza a carico del e )mune. Il congedo· però deve essere chiesto e concesso dal prefetto della provincia, a norma dello articolo 84 del regolamento 19 luglio 1906 Cnieda la ratifica della assenza al prelodato sig·nor prefetto ed il sindaco non avrà più rag1one di rifiutarle il compenso che, a nostro avv:so, Le è giustamente dovuto. (4978) Pelli di a1iimali morti per teta·no. Al Dott. F. N. da M. rispondiamo che Jal momento che il regolamento di polizia veterinatia non parla di tetano, non è obbligatoria la disinfezione delle pelli di animali morti da tale infermità. Doctor J USTJTIA. 0

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IL POLICLINICO

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[ ..\.NNO XXII, FASC. 4]

CONDOTTE E CONCORSI. _-\.GGIUS (Sassari) . - Co11dotta di "frinità di -~gultu con L. 3935 lorde. Scade11za 5 febbr. BURGIO (Girgenti). - Condotta; L. 2500 nei poveri. Scadenza 31 gennaio. CASALETTO SP ·\:RT.\i~O (Salerno) . - Condotto gener.; L. 2000 oltre L. 250 se U. S. Scad. 30 genn.

l\1IANE (Treviso) . - Con.d otta libera; L. 4150. Scad. 29 gennaio. MILANO. Consiglio degli Istituti ospitalieri. - Medico vice-ispettore; L. 3200 nette di R. IVI.; quattro quadrienni di L. 500. Titoli eG. esami. Servizio notturno. Anno di prova. Docnm. al Protocollo del Consiglio non oltre le ore 16 del IO febbraio. Età massima 35 anni. PENTI MA (4 q1tila). - C·0ndotta a tutta cura, popolazione riunita, incerti profess. dalle famiglie dei malati. Stìp. L. 3200 di cui 2600 p. poveri, 600 per gli abbienti, L. 300 ufficiale s~nitario. Sessenni. Scade 26 gennaio. 1

* CASTIGLIONE D'ORCIA (Siena). - 2· coindotta piena; L. 3000 lorde e L. 700 per cav. obbligatoria; L. 0.50 per ogni visita oltre u·n km. dalla residenza; due sessenni. Servizio entro 15 giorni. Scad·e nza un mese dal 5 gennaio. CESSOLE (Alessandria) . ~opolazion·e 1500. Stip. lordo L. 2200 per circa 35 poveri, L. roo quale U. S. e L. 200 mese cong. Scad. 31 genn. CHIAMPO ( Vice11za) . Condotta consorzia le con San Pietro e Musolino; L. 3500 e L. ~oo pel mante11iment 0 cavallo. Scadenza 5 febbraio. 1

CHIESA (S ondrio Consorzio con Lanzada e Caspoggio. L. 4200 cura piena. L. 300 U. S. Tre aum. sessenn. Mese licenza. Scad. · 31 genn. 1 )

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-

CHIUSI IN CASENTINO (A rezzo). Condotta residenziale; L. 2600 per circa 2429 poveri; L. 602 per circa 1085 semi...abl::.ienti; L. 100 quale U. S.; L. 700 p~r cav., lorde, con due sessenni; L. 300 circa sugli utili per 1a gestio~e a. f. ; L. 350 per supplenza. Servizio entro ro giorni. A tutto 15 febbraio. COLEGNE BRESCIANO ·(Brescia). - A tu~to il j l genn.aio. Residenziale. Ab. 2476, poveri 1500. Stipendio L. 3250. U. S. L. lOO. Mezzo trasp . L. 400. Alloggio bellissimo gratuito. Tre au·· menti sessennali. COSENZA. Ospedale civile. - Direttore; L. 4000 lorde e tre quinquenni del 15 %. Età 30-50 an.n i. R~chiedesi la libera docenza in clinica chirurgica. Documenti al presidente della Deputazione provinciale. Scadenza 60 giorni dal 2 gennaio. CREMONA. Spedale Ugolaaii Dati. - Tre medici chirurgi assistenti biennali; L. 1500 11ette, oltre L . 12 per ogni1 guardia notturna (circa 7 al mese) e L. I50 pel servizio di poliambulanza. Voti agli es.a mi univer sitari . Eventuale conferma bienn. Scad. 20 febbr . Serv. col 1° marzo. FIRENZUOLA (Fi·re1ize) . Quarta condotta (Piancaldoli) soli poveri; L. 3800; indenni.tà congedo L. 350. Scadenza 31 gennaio. LORETO (Anco11a). Osp.edale della Santa Casa. - Cercasi assistente g iovane pronto ad assumere subito il servizio . Stipendio L. 200 mensi.l i lorde di R. M. Camera e.on riscaldamento. Prima colazione. Inviare domanda e elenco dei titoli al direttore dell'ospedale. LODI. Co1isiglio degl·i Ospedali. - Nell'Ospedale Maggiore è v:acante uni posto di medico assistente, con l'annuo assegno di L. 1400 nette da imposta di R. M., 'Oltre L. 600 circa annue per giornate di gltardia in turno di tre, coru alloggio, ecc., gratuiti. Il concorso è aperto sino a tt1tto il 3 r gennaio. LUCCA SICULA (Girge1z.ti). - È aperto il concorso fino al 31 gennaio per la 2• condotta medica. Cura pieu0; popolazione 2600; stipendio lordo L. 2500 annue. 1

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PONZA (Caserta) . -· Condotta piena nella borgata Forna; L. 3000 oltre L. rooo disagiata residenza, lorde. Scadenza 28 fel:1braio . Pozzo ALTO (Pesaro). - Condotto; L. 3900 (ripartite L. 3000 per i pov., L. 600 per i semi-abb., L. 300 cavale. senza obbligo, L. lOO U . .S.); alloggio; assicurazion:e (L. 12 ,ooo caso morte ; L. 20,000 per invalidità permanente; L. 8 al gior110 caso invalidità tempor.). Scad. 25 genn .. ROCCACASALE (Aquila) . - Medico per la generalità degli abitanti che sono 1900 riu.n iti. Paiese in montag11a 400 m . sul livello del m.a.r e. L. 3000 ; 200 per uff. san. Sessenni. Scade 10 febbraio. ROCCADEBALDI (Cune o). - Medico poveri ; popolaz. 2663 ; L . 2150 lorde. Scad. ro febbraio;. RoccA DI CAVE (Rorria). - Condotto; L. 3000 più L. 100 per a. f. Scadenza 31 gennaio. ROMA. Pio· Istituto di Santo Spirito ed Osp.edali Riuniti. - Due primari radiologi. Tirocinio di aiuto medico o chirurgico a Roma. Scadenza ore 16 del 20 febbr. Età massima 45 anni. - Due aiuti radiologi. Età massima 35 anni. Tirocinio di assistente medi~o-chirurgo a Roma. Scad. ore 16 del 15 febbraio. Titoli• ed esperimenti. Sono equiparati ai cittadi'ni italiani g-li italiani di altri paesi• quando anche ma~chino della naturalità. Iscrizione all'Ordine. Elezione di domi'c ilio in Roma. Titoli ed esperimenti. SAN GIORGIO LOMELLINA (Pavia). - Ab. 3269. Medico gener:ailità; L. 4800 e L. 200 Uff. San., L. 500 mezzi trasporto. Scad. 31 gennaio. * SA-N LORENZO IN CAMPO (Pesaro-Urbino). 'Medico per S. Vi.to sul Cesano; condotta semiresidenz1ale; L. 4150 lorde con 3 sessenni. As· SIUnz. in servizio entro 15 giorni. Scad. 12 febbr.

*

SARTEANO (Siena) . - 2a. condotta; ab. 1000 in paese e 1400 in camp·a gna; lorde L. 2000 p. poveri, L . 1150 p . abb., e L. 250 p. supplenza; L. 700 n·e tte p. cav., tre sessenni di L . 300; assicuraz. Scad. 15 febbr. SASSETTA (Pisa). - C·o ndotta unica a tutta cura per 1372 ab. in parte agglomerati e in parte &parsi; L. 35qo lorde senz'obbligo cavale.; L. 100 indennità U. S. Età non superiore ai 40 anni salvo e. r. Scadenza 3 r gennaio. SERRA DEI CONTI (A 1icona). - Due condotte; L. 3000 ~r 1000 poveri, L. 75 per ogni 100 poveri in più, L. 800 semiabbifentri, L. 700 caV'allo; tre sessenni; L. 200 U. S. Popolazione 3052; ospedale. Scadenza 27 gennaio. * SINALUNGA (Sie1ta). - A tutto il 5 febbr., 2a. condotta; età limite 33 anni; biennio di osp.; titoli chlrurgici; ab. 2111 in 14 cmq. L. 2834


[A~NO XXII, FASC. 4]

SEZIO$ PRATICA

pei poveri, L. 666 p. g1i abb., due sessenni di L. 350, L . 500 dall'<>sped., L. 250 per supplenza, L . 600 per cav., assicuraz.., provento visite. Servizio entro 15 g.i orni. SUVERETO (Pisa). - A tutto il 15 febbr., prima condotta; L. 3400 con tre sessenni, lorde, pei poveri ed i semi-abbienti; L. 300 per cav. ; ettari 4500, ari. 3593. Servizio entro 15 giorni. TESILI (Cagliari) . - Condotta piena; L. 3250 lorde e lOO per a. f. se istituito. Popolazione 1300. Scadenza 31 gennaio. TRiiNO (No-vara) . - Condotta per R obella di Trino, alle ore 17 del 31 gennaio; L. 1600 lorde per 300 poveri; per ogni povero in più L. 2.50 ; tre sessenni. Servizio entro 20 giorni. VICENZA. Ospedale ci-vile. - Medico ch·i rurgo secondario. Scad. ore 16 del 31 genn. I scrizione in un Ordine. Nomina bi·enn. I~ . 1 700 lorde, alloggio, L. 4 e vitto nei giorni dd gu.airdia. VIGANELLA (No-vara). - Consorzio ; kmq. 25 circa, in montagna; ab . 2415; L. 3200 lorde vei poveri (20 % incirca) ; eventuale estensione alla genera-lità per alcuni Comun[. Scad. 31 genn Medico-chirurgo con 15 anni di laurea, rimasto senza condotta causa il terremoto, cercherebbe interinato buone condizioni, preferibilmente in Comune senza frazioni, nell'Alta e nella Media Italia. Scrivere al dott. De Paulis in Aielli (Aquila). Sono segnati con un asterisco * i concorsi che ci risultano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie Professionali. Sono segnati con due asterischi *"' i concorsi che ci risultano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Sanitarie Italiane.

Diffide e bcritcottaggi : Nuove diffide: Bagni della Porretta e Castiglione de1 Pepali (Bologna), Calossio (Alessandria) , Prato Sesia (Novara). Ri.conferma di diffide: Villafranca e Celle Enemondo (Alessandria). Revoca di diffide : Monticello Brianza (Como), Neire e Montà (Cuneo). · La sezione di Lodi dell'A. N. M. C. rammenta di aver revocato la diffida di Zorlesco. NOMINE. PROMOZIONI

Eb

ONORIFICENZE.

La Società neurolo gica di Philadelphia, in occaisione delle feste per l'anniversario del ')0° anno della sua fondazione, ha eletto a membro onorar.io corrispondente per l'Italia il prof. (iiovallltli Mingazzini. Il prof. Giov.a nni Mingazzini è stato nominato anche socio onorario dell'Accademia delle scienze mediche e natura li di Ferrara. Vi,ri rallegramenti al nostro esimio collaboratore ed ottimo amico. 1

* ** Ha conseguito brillantemente la libera docenza in oto-rino-laringoiatria nella R. Università di Roma il dott. Aurelio Fiori Ratti, ottenendo i pieni voti e riscuotendo la lode della C·ommissione esaminatrice composta dei professori senatore Todaro, Ferreri, AlesiSandrini, Grassi e Capaldo. Rallegramenti da parte della Redazione.

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Nel Corpo Sanitario Militare. Ufficiali in ser-vizio permanente : Capitan·i promossi maggiori: Brunello J\i10-usto, Cat:ttafora. Nicolò (a scelta) , Cimino Fran~e­ scantonio, Grillo Ettore, Memmo Giovanni (a scelta) . Tenenti promossi capitani: Bruno Francesco Sassoli Ernesto, Battistini: Camillo, Perrier Ste: fa.no, .De ~ernard.inis Virginio, Crespellani Carlo, Ciaccro V1to, Scibetta Gaetano, Citelli Alessandro,, Forti Igino, De Simone Giuseppe, J\iazziett1 Carlo, Cucinotta Alfredo, Giagnoni Pietro, M~n1ganar-0 Carmelo, Azzaro Giuseppe, Visconti Giuseppe . . Ufficiali in posizione di ser-vizio ausiliario : Colonnello promosis o a maggiore generale : Massa Giuseppe. Uffic~ali di riser-va: Colonnello promosso magg·1• ore generale: (.~ aradonn"ai Antonino.

Nell'Amministrazione Sanitaria.

Il dott. cav. V. Quarta, medico provinciale aggiunto di 2a classe è nominato segretario m.edico d.i l• classe. S()ltlo pr omossi di clas·se i medici provinciali : De Vendictis cav. dott. Giulio e Labranca dott. Antonio e' ,J medici provinciali aggiunti _i.\ maJfi_tano dott. Gi usepp.e e Rosa dott. D onatantonio. Sono trasferiti i seguenti medici provinciali : Conti cav. dott. Alfredo, ad Ascoli, De Bella ca'·. dott. Clemente, a Bologna, W olner uff. dottor Giulio, da Bologna a Brescia, Salaroli cav. dott. Melezio Lamberto, da Cagliari ad Ancona, Fratini cav. · dott. Fortunato, da Cosenza a Ravenna, Fiore cav. dott. Gaetano, da, Messina a Firenze, Albertazzi cav. dott. Alessandro, da Foggia a Cagliari, Matera cav. dott . Ulderico, da Brescia a Lecce, T·aivernar.i cav. prof. Luigi, da Firenze a Parma, Oliari dott. Alceste, da Parma a Napoli (port-0), Messi cav. dott. Gustavo, da Eeneven t o1 a F oggia. Sono trasferiti i medici provinciali a ggiunti : Angeletti dott . Nazareno, da Pisa a Cosenza, Monti dott. Giuseppe, da Nov.ara a Sondrio, Pennella dott. M·i chele, da Avellino a Benevento. Sono pr:omossi di classe i seguien.ti medici di porto: Pi~cininni dott. Francesco, Tecce dottor Nicola (fuori ruolo), Raimonda d.o tt. Ignazio. · Il dott. Si~a cav. Carlo, medico di porto, è destinato a Messina. Sono trasferiti i seguenti medici di porto : Ghiglione d·ott. Gian Carlo, da Genova a Be1luno, Clemente dott. An.tonio, da Venezia a Genova, Siacci dott. Ugo, da Napoli a Venezia. I dottori G.aspare Grignani e Mariano De Gaet ano sono nominati componenti il C. S. cli Trapani; il dott. Italo Loleo è nominato componente il C. S. di Como. 1

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*

•:C

AREZZO. - A direttore della Scuola d'ostetricia è stato nominato il prof. Emilio Santi. TRIESTE. - Al dott. Giovanni Kalò è riconosici u to il diritto all'esercizio della pratica medica nella città. J\1ILANO. -· Il dott. Tempilnii Marino è nominato assistente alla clinica delle malattie professionali. (33) •


IL POLICLINICO

NOSTRE CORRISPONDENZE. LETTERE DA PARIGI. Trasporto dei feriti gravi a niezzo di barche. - Chiu.11q.u e ha aivuto occasio·n e di viaggiare in Germania, in Russia e in Fra11cia avrà di sovente osser\·ato che le innumerevoli reti d1 canali navigabili che coprono quelle regioni e che .servono di potente ausilio e di incremento al commercio, s·ono percorse da grandi barconi tirati da rimorchiatori a vapore sui grandi ca.nali o i fiumi e a forza d,i, ca:valli lungo le rive nei canali minori. Questi barconi, desio-nati in fran.o cese col nome di « péniches »., servono al trasporto di. ogni mercanzia. Essi sono lunghi dai trenta ai quaranta metri e larghi dai quattro ai cinque metri. Conte!lgo110 uin•ai piccola abitazione per il marinaio: e la sua famiglia, che non abbandonano quasi mai l'imbaircaz.ione, e l'altezza utilizzabile per le merci è di quattro metri! c1rca. Come si ,,.ede, tali « péniches » possono ~ortaTe delle quantità notevoli ·di mercanzie ed è a causa del loro numero e del loro grande traffico, che' Pa1tigi, malgr.àto sia "gituata parecchie centinaia èi chilometri lontana dalla foce della Senna, viene considerata come il primo porto mar.i ttimo oommereiiale della Francia. Ora, in tempo1 di guerra, t1n grandissimo numero di queste « péniches » sono legate alle sponde e giacciono inutilizzate a causa del diminuito traffico, e ·ancora 11e è aumentato il numero a causa delle « péniches » belghe che si sono rifugiate nei :fiumi• di· Fra·n cia. Il prof. _.\udoin, dell'Universi,t à di Poitiers, ha a·vuto l'idea di utilizzare questi barconi a scopo sanitario, costituendo un Comitato onde poter riunire i fondi necessari, ed ora l'istituzio11e funziona con stuccesso. Le <e péniches » adibite al trasporto dei feri·t i sono state riunite a dtte a due, su di u11a1 larghezza quindi di dieci metri, sufficiente a non irngombrare troppo i canali na,•igabili. Naturalmente essendo poco cariche, le imbarcazioni 5i trovano molto sollevate sul pelo dell'acqua, ciò che p€rmette di farle meglio dirigere dal f'imoue. Ogni due battelli· s.i ha un.a cucina e un solo rimorchiatore può trasportare tre coppie di barconi. In ogni battello esi tono due compartimenti chiusi, separati dalla cabina ahi.tata, in tempo ordinario dal marin.a io . Il co1npartimento che si trova Sltl da,·anti pre ent a circa 16 metri di lung"hezzai, 111. 4.75 di larghezza -ed è ricoperto cla ttn ponte mobi]e a sportelli che si possono n1ettere o ]e,·1te a ,·olontà, secondo ·1e esigenze ll~l ~en;zio. Il . eco11do cornparti1nento, situato all'i11dietro, l1a circa 15 tnetri di lttnghezza e 1

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(ANNO

XXII, FASC. 4]

m. 4. 75 di larghezza, ricoperto come il precedente. La cabina del marinaio, di m. 4.25 per m. 3 .40, non discende sino al fondo del ba,t tello. Il suo pavimento si trova a circa m. r.20 al disopra del fondo. Le due sale, quella anteriore <: quella posterime, sono dunque riunite da un passaggio di· m. r.20 di altezza largo quanto 11 battello. Per 1'illuminazione e la ventilazione si sono dispos.t i alcuni sportelli, vetrati, che si possono sollevare quanto è necessario. Si sono disposte due sa le, una sitttata innanzi e un.a d1etro. Alle due estremità, con tramezzi si sono fatte delle stanzette funzionanti da e.essi, da armadi e da deposito di carl:one e una salett~ per inter·ve11ti chirurgici d'urgenza. La larghezza delle sale permette di mettervi due ordini1 di letti con un passaggio fra le due file largo 85 centi.m etri. La ~ala anteriore contiene 22 'letti, q·uella posteriore r6 letti cioè 38 letti per uno dei battelli. Sopra i letti vi sono delle « plan<Cie » per gli· effetti dei feriti. Il secondo battello possiede la sala anteriore identica ail primo, capace cioè di 22 letti. Ciò che dà 60 letti per ogni coppia di barche. I letti sono in ferro con p.agliericcio a rete metallica, m1a terasso di lana, cuscini, due lenzuoli e due coperte. Lo spazio di m. r . 20 di altezza posto sotto la cabina è utilizzato come deposito di biaincheria e oggetti dir medicatura. Un piccolo spazio nel centro è riservato al passaggio fra le .due sale. Quanto al compartimento posteriore della se' • h e », è nservato · · · g·enecond an « peruc ai· servizi rali. Esso contiene lln for·n·e llo da cucina, un lavabo per lavare ii pietti, una riserva d'acqua potabi'1e, tre grandi arma.d i, un armadio per vasellame, tavole da cucina, una madia, una cassa , per ca·rbone, :unia cassa per patate. A mezzo di una tenda si 'PUÒ separare uno l9pazio per refettorio dcl personale. Il piccolo vestibolo. al di là delle scale contiene due cuccette per il cuoco e lo sguattero, un «water-closet», un armadio. Per discendere i feriti nell 'imbarcaizione, la barella è disposta sullru sponda e una grue girevole, mossa a mano, scende verso la barella> la solleva senza scosse e la depone nella sala avanti. Per fair passare il Inalato I1ella sala posteriore si• dispone la barellai su di un carrello a mano che traversa il corridoio centrale. Le pareti di· ogni battello sono imciiancate alla calce, il pa·vimento è co1)erto di• linoleum. Le deiezioni e il materiale usato di medicatura sono messi in secchi a chiusura ermetica, ove> dopo essere stati a contatto con un potente antisettico durante il tempo sufficiente ad ottenere la sterilizzazione completa, sono portati s1111a riva e \Tt1otati i11 bt1che sca,~ate 11el suolo e poi 1

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[ANNO X1.1I, FASC. 4]

SEZIONE PRATICA

ri~operte di terra. Si evita in tal modo ogni ti-

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All'Istituto Sieroterapico: La prevenzione e la cura delle malattie infettive in tempo di guerra, prof. S. Belfant11. Coniferenze del prof. Carlo Foà : 1a. Vita e ~orte .. 2a. Fisio~ogia del miocardio. Cuore isolato d1· <;01:11gl10 e dt rana. Effetti dei farmaci. 3• La r~wviscenza del cu-0re. Effetti combinati dei sali di potassio e di calcio e dell'adrenalina. 4a. Il metodo di respirazione artificiale di Meltze~-Auer per la chirurgia endotoracica. Applicazione allo studio dell'innervazione bulbare del cuore. e dei vasi. 5a. Le fistole del tubo gà:stroenterico secondo Pawlow (piccolo stomaco fistola pancr~tica e secretiva, ecc.). Applic~zio­ ne allo studio dei riflessi mediati e immediati. 6• ~e ~o!relaz.i-0ni chimic!ie nell'organismo. Secrez1on1 interne e ormoni. La tassa di iscrizione al Co1"1So è fissata in L. ~o. L'iscrizione. viene fatta d'Ufficio· al perven1re della cartolina-vaglia che deve essere diret~a all'Econom~to degli Istituti Clinici di Perfezionamento, Via Commenda, I2 Milano. Prima !1ell'it?zio del Corso, gli. Ìscrltti hanno lo obbligo di presentare allo stesso Ufficio il diploma di laurea o un certificato equivalente. Alla fine del corso s!i rilascia un certificato di freque!1z~ dietr~ p~ga~ento della tassa di L . .5· A richiesta si rilasciano certificati per abbonamenti ferroviarir a prez:tJo ridotto.

more di contam.i·n azione dell'acqua dei canali. La biancheriai sporca è conservata provvisoriamente sul ponte, in scatole metalliche chius.e, si1J10 all'arrivo alle lavanderie. Ogn.i ferito dispone di un cubo d'aria di 8 a 9 metri, l'aria è del resto rinnovata dal sollevamento degli sportelli e dal risooldamento a ,iezzo di una stufa a fuoco1 oontinuo, situata nel centro di ogni seoinpartimento con fumaiolo che sii apre sul poi1te. L'illuminazione può essere fafta con acc11mulatori elettrici o con lampade a petrolio sos·p ese. Il treno sanitario si compone di due o tre coppie di battelli, trainati da un rimorchiatore. Nei canali più pi ccoli, i battelli sono divisi e tilflati da cavalli. In ogni cabina del battello vi sono 3 letti, cioè rz a 18 letti· per treno. Una delle cabine è risE-rvata ai medici, le altre 3 agli infermi eri. Il trasporto dei feriti gravi presenta il vantaggio di· evitare le scosse, di poter usufrui1"e di un'assistenza ospitaliera immediata, dj. condiizioni di aerea.Zione ideale e di avere il persof nale di assistenza a vicinanza immedi·a ta. IV Congresso" Nazionale contro la tubercolosi. Un tale sistema di trasporto ·s arebbe difficilQuest-0 Congresso, che avrebte dovuto aver mente applicabile in Italia, non già a causa del- · luogo nello scorso ottobre, si terrà a Genova nei la maincanza non di vie fluviaJi di cui è cosi giorni 7-9 del prossimo febbraio. Sono all'ordine del giiocno le relazioni dei sericca la valle del ~o, ma di materiale g~lleg­ guenti temi : giante. Tuttavi1a si potrebl:e pensare a disporre A. « Scuole all 'al?erto ». di una istallazione più modesta, valend'Osi del . I . .« Organizzazione delle scu.ole all'aperto materiale esistente, e l'esempio che ci offre la tn Italia» (relatore M. Ragazzi). 2. « Le scuole all'aperto dal punto di vista Francia colla sua i•nstallazione di ospedale galpedagogico » (relatore G. Grilli). leggiante potrebbe essere per noi una sorgente B. . « La d!ifesa della tubercoloSti nei' piccoli di .u tili ammaestramenti, per il futuro. centri » . I. «L'educazione antlitubercolare nel poParigi, 2r dicembre r9I4. Dottor Gon. polo » (relatore F. Atsuffi). 2 . «La lotta antitubercolare nei centri minori » (relatore C. Gennari) . NOTIZIE DIVERSE. C. « Emigrazioroe e tubercolos11 » (relatore professore L. Sestini). Corso speciale di perfezionamenlcp di medicina interna. SM"anno pure ammesse alla discussione le comunacazioni presentate a termine dell'art. 4 del Dal Io febbra·i o al 6 marzo sarà tenuto, negli Rego•} amento. Istituti clinici di perfezionamento in Milano, Durante il Congresso verranno organizzate viun corso speciale di med·t cina interna per i lausite alle diverse Of ere antitubercolari genovesi. reati in medicina e chirurgia, col seguente prllPer l'adesi•one a Congresso si prega di .: ngramma: viare la quota di inscrizione (L. IO) alla SeAlla Clinica delle malattie professionali: Diagreteria. gnosi e terapia delle malattie interne, prof. L. G1i inscritti riceveranno la tessera e le carte Devoto; Malattie della milza, prof. D. Cesaper ottenere le fadi1itazioni ferroviarie edi avranBianchi; Elementi di dietoter.aipia, prof. L. Preno diritto a ricevere una copia della pubblica.. ti; Radiologia del torace e ,dell'addome, prof. F. zione del dott. N. Gazzaniga : « Le istituzioni Perussia; Parassitologia medica, prof. G. Guer antitubercolari in Italia nel I9I4 » e degt:i Atti rini; Patologi.a medica delle vie respiratorie, del Congresso. pr.o ì. G. Ronzoni. Per eventuali ulteriori informazioni rivolgersi All'Ospedale Maggiore : Anatom•i a clinica dei alla Segreteria del Comitato ordinatore. visceri toracici, prof. F. Livini; Diagnosi e teIl Comitato ordinatore è così costituito: prorapia delle malattie interne, prof. E. Bonardi; Malattie dell'apparato digerente - Diagnosi e tefessor C. Poli, prof. P. Canalis, dott. G. Risso, rapia, prof. F. Boni; Semeiotica, diagnosi e teprof. A. Cuneo, dott. L. Erede; segretario il dott. M. Ragazzi; vice-segretario 41 dott. G. B. rapia delle malattie nervose, prof. E. Medea; Diagnosi anatomo-patologica, pr-0f. C. Zenoni. Retuffo; cassiere la signora E. Fumi. La SeAll'Ospedale dei Oontag.iosi : Difterite e magreteria ha sede presso l'Uffi:cio antitubercolare, lattie esantematiche, prof. G. Polveri.ni. \ria Innocenzo Frugoni, 27, Genova. 1

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IL POLICLINICO

[ANNO XXII, FASC. 4] '

Rassegna della stampa medica.

I

·l'lledic. Record, 3 ott. CORNWALL: ·sulla dieta dei tifosi. . Ri-v. di Patol. Ner-v. e Ment., 8 ott. FRIGERIO: Contril:uto alla eo.noscenza della &"hiandola pineale. - PASTINE: Valore semeiotogico dell'estensione contin'lla dell'alluce. G(J;Zz. d. Osp., II ott. ORTALI: Sclerosi dei cor. pi cavernosi, d'origine blenorragJca. Zeitschr. f. Tuberk., -0tt. MEISSEN e SALZEIANN: Il pne11motorace artificiale. The A meric. J01-1,rn. of the M ed. Sciences, ott. ·MILLER: Il valore clindco degli espettoranti. - EINHORN: L'esame del contenuto doodena1e nella diagnosi delle affezioni biliari e pancreatiche. - ORBISON : Le miopatie. WILLIAMS : Le neurosi traumatiche. - WOHL : Granuloma fungoide. - LANDIS : La diagnosi ·della tubercolosi nel1ai prima età.. Ri'l>. crit. di Clin. Med., Io otl. VERITY: Lo stato attuale della v.accinoterapia. Edinb. Med. f ourn., rOltt. GREIG: L'ipertrofia primitiva delle gengive. - CULLEN : Andrea Vesalio. TJie Lancet, IO ott. LEWIS: La patologia d·e lla furu.zione cardiaca. - KoNDOLEON: Il trasporto dei- f1e riti- in guerra. - WATSON: Trattamento di -fratture in guerlia. l\IJ ediz . Klinik, II ott. PINKUS: L'-i mportanza delle malattie cutanee in guerra. - ErcHHORST: Le malattie infettive sul campo. Bu M : La chirurgia ·a rtopedica in guerra. Berl. klin. Woch., I2 ott. GoPPERT: Sul trattamento, della dis·senteria. - BRETTNER, LEVY e FROEHLICH: I servizi sa,ruit1ari militari a Berlino. M edic. Record, 10 ott. LEVIN : Trattamento chirurgico e radioterapia del cancro. l{l.-ther'. Woch ., 5-12 ott. WECHSELBAUM: Epidemiologia, etiologia e profilassi delle epidemie. Munch. Med. Wo ch., I3 ott. HERING: Tachisistolia delle orecchiette e potlso irregolare. UFFENHEIMER: Esiste un residuQ alimentare dannoso .n ei lattanit i? - NocHT: La lotta contro le epidemie sul campo. The ]oiirnal A. M. A., IO ott. MURPHY: Sulla miosite. - KANAVEL : Chiusuir a asteoplastica del forame trifacciale. - VAUGHAN: Vaccini anticancerosi e globuli'ne anticancerose. FOERSTER: Eritema nodo.so e tubercolosi. ARNDT : Malattie e neoformazioni di origine linfiati ca. - HAUMES : InieziOllli di siero sal,-arsanizzato. 1

Die Ther. d. Gegenw., ott. DRINNER: Sulle epickm.ie in guerra. A llg. Wien. med. Zeitung, 13 ott. La diagnosi precoce della sclerosi multipla, della tabe e della paralisi. Giorn. intern. d. Se. M ed., 15 ott., MoNTEFUsco : Sulla febbre tifoide apiretica. - PEROSINO: Morte reale e morte apparente. - GRADENIGO : La cura con i s'ali di calcio nella sordità progressiva da otJQ.sclerosi. La R~-v . Med. Puglie.se, 1-15 ott. GNUDI: La sifilide dell'apparato cardiovascolare. Gazz. d. Osp., I5 10tt. STEINER: Sulla cura dei tran m.a tismi. La Clin. Ostetr., 15 ott. PAGANELLI : Parto distocico gemellare. La Rif. Med., 17 ott., BRECCIA: Apparecchio universale per la cura col pneumotorace artificiale. Zbl. f. Chir., 17 ·ott. HAERBELLN: Sintomi e trattamen:to della frattura patellare. Zbl. f. inm. Med., 17 ott. SCHMIDT: Difesa e lotta contro le epidemie della guerra. Arch. f. Sch.- u. Tr.-Krank., n. 20. WERNES: Trattamento c.ombinato della malaria (chinina.- · sa.lvarsan~bleu di metilene). . Pens. Med., 18 ott. MAIOCCHI: Il fenolo per iniezione endovenosa nella cura del tetafio. Arch. f. Verd.-Krank., I5 ott. EINHORN: Diagnosi e trattiattnento delle ulcere ga·s triche e duod~nali. W A:GNER : .Il sangue occulto nelle feci. - RODELL: Sulla putrefazione intestina1e. - HERROWER: Azione fisiologùca e terapeutica della secretina. Wien. kli111. Woch., I5 ott. PASSI·N I: Sulla puntura lombare nella « chorea infectiosa ». Mediz. Klilnik, I8 ott. ORTNER: Tifo e paratifo. -=-- BuscHA u : Le psicosi dellà guerra. - RosT : Sull'osteomielite cronica. Re-v. Clin. de Madrid, 15 ott. DE AzuA. Il cianuro d'orOJ e potassio nel lupu& turiercolare ed eritematoso e nella sifilide. - VARILLAS e PASCUAL: La reazione di Salomon e Saxl. Ri-v. crit. di Clin. P{Ied., I6 otit. TEDESCHI : La razione normale del vecch:io. The Lancet, 17 ott. BLAND-SUTTON : Il cancro. del duodeno e c1ell 'ileo. MediJc . Record., I7 ott. LINTHICUM : Colite cronica mucosa e membranosa. - CARTER: L'alcoolismo quale fattore di malattie. Berl. klin. Wock., I9 ott. WEINTRAUD, UNGER: Sul tra ttamento del tetano. - ALEXANDER: I moderni trattamenti per la cura del lupus. 1

Indice alfabetico per materie. Appendiciti : complicazioni pelviche . Pag. 133 Argilla sterilizzata nella terapia inte)) 135 stinale . . . . . . . . . . . Dissenteria : terapia . . . . . . . J) 134 Ernia crurale : cura radicate . . . » 132 Ferite: trattamento con acqua ossigeJ) 121 nata e suoi preparati . . . . . J) 146 Feriti : trasporto . . . . . . . . » 125 Freddo: difesa dei soldati dal - . Gangrena nosocomiale : cause e trat- . tamento . . . . . . . . . » 125 » 140 Medici del Belgio (Per i) . . . . . Roma, 1915 -

Tip. Nazionale di G . Bertero e C.

Medici (I) e il terremoto della Marsica Pag. I ~o Parotite epidemica unilaterale . . · » r28 Pigmenti grassi (cosidetti) : natura . > 132 Reazione di Wassermann: valore cli• » II4 nico . . . . . . . . · · · · J) 136 Sifilide dubbia : se debba curarsi . . ) 126 Sifilide e assicurazione-vita . . . . Stasi intestinale (Sulla) . . . . . » r33 Tubercolosi polmonare : trattamento I 122 chirurgico . . . . . . . . . )) 120 Vagotonia: cli11ica della . . . . )) 135 Vitamine (Sulle). Le ·v itamine del latte 1

L.

POZZI,

res/1.


, ~nno

xxn.

Roma, 31 genna1o 1915

'

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLl SOMMA.RIO. Lavori originali : Dott. Quirino Di Marzio: Sulla tecnica dellt1 cmalo-sclero-irùlectomia. - Medicina di guerra: La oaccinanone conl1'o il colera negli ese,ci#i in campagna. - Sunti e rassegne: MEDICINA: Faroy e !_lan: I distu1bi dispepW;i delt•msu/· Osservazioni cliniche: Dott. Darlo /idenxa caf'diaca. - CHIRURGIA: Keyes: I l meuanismo della ritenxione p,ostatica. Mori: Su di un caso di volvminoso /ibriomioma del legamento la,go. - Accademie, Soctetà mediche, Congressi: Società Regia A ccademia Medica di Genova. -IRegia Aw:idemia delle scienze~mediche in Palermo. APPUD'tl per 11 medico pratico: CASISTICA E TERAPIA: Nota 'fwatictJ stil trattamento della cata,atta senile. - Le cause della mibf>sa. - Cause, patogenesi e cu,a dell'oftalmia simpatica. - Igiene: Note trigiene scolastica. - Posta degli abbonati. - Cenni Medica-OhifUfgWa di Bologna. -

bibllograftci. - Varia. Nella vita professionale: Semp,e ropera def!medici nel! terremoto della Marsica. -

p,, iTmedici danneggiati dal terremoto. - L'igiene I medici milita,i morti sul campo • I medici di Roma

e l'assistenra sanitafia nei paesi del terremoto. - A proposito dei medici militari. 'f>er Luigi Pastro. • Cr<>naca del nwvimento P,ofesswnale. - Rispostttt a quesitt e a domande. -

Nomine, promozioni ed onorificenze. - Medaglioni. - Notizie diverse. dica. - Indice alfabetico per materie.

Co.a.dotte e Concorsi. Rassegna della stampa me-

Premio ordinar1o agli associati, per il 1915.

Prof~~t~n~~!1~L~~u!! ~!-~t~~ONI MANUALE DI oTO-RINO-LARINGOIATRIA e aiuto medico negli ospedali di ROMA

Sarà un volume di formato t ascabile di circa 800 pagine, nitidamente stampato, con molte figure h1tercalate nel testo, ed elegantemente rilegato in piena tela con iscrizioni in oro sul piano e sul dorso. È già in corso di stampa e verrà spedito ner primo trimestre del 1915. SQl\(l.l\('.(.A.RIO:

INTRODUZIONE.

Importan1a delrotorinolaringoiatri4. Intenti e confini moderni di questa branca. -

I. NASO. Sviluppo storico delle conoscenze di rinologia: Preliminari di anatomia, fisiologia e patologia ~enerale. Esame del naso. Sinto· matologia generale. Profilassi e terapia generale. Patologia e terapia speciale. SBNI o CAVITA ANNESSE AL NASO. IPOPISI. - II. BOCCA. FARINGE. Sviluppo storico. Preliminari di anatomia, fisiologia e patologia generale. Esame della faringe. Sintomatologia generale. Proft• lassi e terapia generale. Patologia e terapia speciale. °ESOFAGO, TmomE E TI.Mo. - III. 1-ARINGB E TRACHEA. Sviluppo storico. Prelimi, nari di anatomia, .fisiologia e patologia generale. Esame della laringe, Sintomatologia generale. Profilassi e terapia generale. Patologia e terapia speciale. - IV. ORECCHIO. Sviluppo storico. Preliminari ~ anatomia, fisiologia e patologia generale. Esame dell'orecchio. SintomatÒlogia generale. ProfilaSSi e terapia generale. Patologia e terapia speciale. Medicina legale e infortuni sul lavoro.

\ vvar 'e az a.. Per aver diritto al suddetto interessante volume, spedire subito, mediante Cartolina-vagita Indirizzata nominativamente al Prof. ENRICO MORELLI - Via del Tritone, n. 46 - ROMA, l'Importo d'abbonamento per l'anno 1915. (*i <*> N . B. Per te prescritte spese di affrancazione. raccomandazione , ecc., del volume di premio, unire alt'lmporto d'abbonamento Cent. 50 se per l'Italia e Fr. uno se per l'Estero.

Diritti di proprle&à rlsena&I. -

senza. citarne la

.B vietata

l a riproduzloD.e di lavori pubblloatl nel PGUGLINIGO o la pulTblloaslone di suD.ti dl esai

font~.

LAVORI ORIGINALI.· Clinica oculistica della R. Università di Roma diretta dal prof. G. CIRINCIONB.

SoDa tecnica della cherato-sclero-irideetomia per il dott.

QUIRINO

DI

MARZIO,

assistente.

La sclerectomia, così come è stata proposta dal Lagrange e poi migliorata dallo Elliot per vincere il glaucoma, ha dato luogo ad inconvenienti post-operatitvi ormai noti a tutti i pratici, e tal volta molto seri, fino a compromettere la: conservazione del globo (emorragia, ferita

del cristallino, del corpo ciliare, rottura della zonula, uscita del vitreo) tal'altra non ha corrisposto alle aspettative, onde è stato necessario un secondo e spesso un terzo intervento, non esclu,sa la enucleazione del globo. Cos:iJcchè gli operatori prudenti hanno limitato la indicazione della sclerectomia e più propriamente della trapanazione sclerale dell'Elliot, ai globi che son sede di dolori per glat1coma assoluto o quasi . Nelle numerosissime operazioni eseguite ii1 questa Clinica il prof. Cirincione, che è stato. fra i primi ad applicare su vasta scala la proposta di Elliot, gradatamente si è allontanato dal processo originale, per ven.iire al seguente

(I)


IL POLICLINICO

metodo operativo che congiunge i vantaggi della iridectomia proposta dal De Graef e ai vantaggi della sclerectomia, ·e provvede a migliorare le condizioni anatomo-patologiche (occlusione dello spazio del F o·n tana, addossamento alla periferia corneale della parte periferica dell'iride, ecc.) che impediscono il ripristino dello squili1b rio della pressione endoculare. Senza entrare nel dibattito sorto fra i rispettivi cultori per la priorità della sclerectomia e senza discutere i vantaggi e svantaggi dei diversi modi di eseguire la trapanazione sclerale,

Fig.

I.

che tro·v eranno luogo in un mio prossimo lavoro, credo utile esporre per i pratici un procedimento di cherato-sclero-iridectomi a che ha sostituito, con grandissimo vantaggio, le diverse operazioni propost e contro il glaucoma · perchè compendia di ciascuna di esse la parte utile. Primo tempo. Dopo <tver posto il blefarostato si fissa il g lobo con un'ansa passat a profondamente sotto la congiuntiva a 15 mm. dal limbo, che si fa sostenere da un assistent e o si fissa alla cuffia dell'infermo. Secondo tempo. Si incide la congiuntiva sclerale superiore descrivendo un angolo leggermente ottuso coll'apice smusso rivolto verso l'alto a cirC4 un centimetro dal limbo corneale. Si prolunga in basso la incisione da un lato e dall 'altro distante dal limbo 5Clerocorneale 4 111111. circa €: fino al livello di una linea orizzontale ch e co11git1ngendo i due lati della incisione

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5J

pass.erehbe sulla cornea a 4 mm. circa al disotto del limbo superiore. Scollata la congiuntiva dalla sclera, la si solleva con delicata energia e mediante la punta di una lancia si continua a dissecare il lembo della cornea, di staccando la membrana del Bowmann e qualche lamella del parenchima corneale ad essa aderente fino a tanto che si è scoperto il segmento superiore della cornea per circa 3 millimetri. Con un po' di abilità e sopratutto sollevando. bene il lembo congiuntivale e servendosi di una

Fig.

2.

punta di lancia ben tagliente, lo scollamento di questo lembo corneale riesce facile e senza perforazione del lembo. È necessaria l 'immol>ilità del globo, che coru la sutura sopradetta riesce sempre completa. Terzo tempo. Una corona di trapano di 2 millimetri è applicata in modo che due t erzi cadano sulla parte trasparente ed un terzo sulla p,a rte non trasparente della cornea. In tal guisa viene sezionato il tessuto dell'angolo irideo e risparmiato il corpo ciliare e 1'arteriia circo·l are del1'iride, le cui lesioni, spesso sono causa di profuse emorragie (arteriosclerosi, ecc.). L'arresto della corona del trapano è fissat o ad I millimetro di altezza, la qual cosa permette nell'atto operativo di comprimere l o strumento contro il globo senza alcuri pericolo di ledere parti interne di esso. Tolto il trapaino, il disco suol restare aderente per piccolissimo tratto alle


(A~~o

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FASC.

5]

SEZIONE PRATICA

lacinie dell'angolo sclero-<::orneale e l'iride suol fare ernia come una testa di m{)iSca. Quale che sià il grado dell'anestesia, in questo mo·m ento, l'in· fermo avverte un istantaneo dolore che fa sicuro l'operatore che la trapanazione è completa. Il disco si porta via con una pinzetta ed occorrendo si incidono coru la punta di una lancia le lacinie che lo tengono attaccato al globo (figura 1). Quarto tempo. La base dell'iride che in tutti i glaucomi ha la sua periferia per circa 2 millimetri o più aderente alla faccia posteriore della cornea, viene spi11ta dall'umore acqueo all'esterno e se non vi sono sinechie posteriori, tende ad impegnarsi 11el canale fatto dal trap~no.

Con una pinzetta si penetra nella camera anteriore e, rispettando l'iri de impegnata, .si afferra questa membrana in un punto che corrisponde all'unione dei suoi due terzi superiori col terzo inferiore ; si fa indi una trazione delicata, ma energica in modo da sentire la resistenza dell'iride che ci avverte di non tirare oltre. Con tale manovra si ottiene lo scollamento della aderenza che univa la base dell 'iri<i e alla cornea. Quinto te1npo. Durante questa manovra il · bordo pupillare corrispondente viene · tutto fuori e allora con una pinza f~rbice si fa la escissione dell'iride seguendo la direzione del meridiano verticale e ponendo parrticolare cura di non ledere il lemqo· corneale, la qual cosa si evita facilmente non di1v aricando troppo le branche della . forbice. La mutilazione dell'iride avviene esattamente nella sua inserzione al corpo ciliare senza• che questo su1::1isca alcun maltrattamento. Sesto tempo. Con una spatola si mette a posto il lembOI congiuntivale che viene a ricoprire • la perdita di sostanza. Il lembo si può suturare o no; preferiamo lasciarlo senza sutura. L'apertura fatta dal trapano rimane visibile come un grosso p·u nto nero nel limbo corneale. Nella mira di ottenere una apertura permanentemente bean.t e, il prof. Cirincione, nelle prime operazioni, ha innestato sui bordi della perdita di sostanza una listerella di I millimetro di epitelio corneale. Però ha desistito in seguito da questa pratica per il timore che questo epitelio il cui attecchimento è facile e la cui proliferazione è rigogliosa, avesse potuto rivestire più o meno, la camera anteriore e gravemente complicare la malatti:a (vedasi: Speciale-Cirincione, Processi istologici che si svol1

1

gono nel globo dopo l'operazione della cataratta) ; tanto più che la osservazione ulteriore

ci ba dimostrata la formazione di U'llia vera cicatrice cistoide, la cui filtrazione ristabilisce l'equilibrio endoculare. Di regola ,non ins,t illiamo alcun collirio. La tensione si mantiene norrmale.

Un buon trapano è pairte integrante dell'operazione, e son convinto che a molti .incoovenienti e insuccessi non è estraneo il f11nzionamento irregolare di esso. Un buon tra pano deve avere una corona perfettamente sullo stesso piano e che non oscilli sul manico a cui è innestato; deve essere ben tagliente e lite:ro d'interruzione (se ne fa l'osserva.z ione con una forte lente d'ingrandimento). Inoltre la camicia di arresto deve essere ben :fissata alla corona ed esattamente parallela ad essa. Il trapano che si adopera nella nostra Clinica, e che corrisponde magnificamente a tutte le esigenze, è quello adottato alcu11i anni or sono dal prof. Speciale per la ·cheratoplastia (vedi: Ricerche di cheratoplastia nell'uomo). Si tratta di un trapano a movimento elettrico; ma non essendo il. trapano elettrico trasportabile, egli ne fece costruire un modello piccolo da adoperare fuori della Clinica, ed il cui m.a neggio è fatto a mano libera.. È così semplice che con u.11 po' di esercizio l'uso riesce quasi sempre così soddisfacente : come quando ~i · adopera quelio elettrico. L'ultimo modello di esso, che racchiude quanto l'esperienza· ha s.uggerito di m.~glio, è quello co.struito dalla ditta Invernizzi di Roma (fig. 2).

MEDICINA DI GUERRA. La vaccinazione contro il colera negli eserciti in campagna. Nel momento in cui la discussione è ancora lungi dall'essere chiusa sui vantaggi e gli svantaggi dell'immunizzazione attiva e passiva contro le malattie infettive, e la dottrina degli antivaccinisti batte in breccia il favore e la fiducia che furono tributate negli anni scorsi alla profilassi delle malattie trasmissibili mediante l'introduzione nell'organismo degli anticorpi specifici o delle sostanze stimolanti . la produ- · zione dei m·e desimi, non riescirà inutile riassumere uno dei più importanti lavori che siano stati ttltii;namente pubblicati sull'argomento, tanto più in quanto esso tratta della profilassi in un esercito in guerra, di una malattia che ratte alle porte dell'Europa sconvolta, in questo scorcio ·d'anno. Il lavoro, o piuttosto il documento, pttbblicato nel Bu.lletin mensuel de l'Office lrz ternational d'Hygiène. publique, · n. 10, tome VI, an·n o 1914, pag. 1653, è un rapporto inviato, come dice una nota del direttore dell'Ufficio stesso, signor J. De Cazotte, all'Ufficio inter(3)


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nazionale d'igiene, che al principio di quest'anno aveva chiesto all'Amministrazione sanitaria ellenica a mezzo di uno dei Governi partecipanti all'Ufficio, delle informazioni sull•impiego della vaccinazione anticolerica, durante la guerra balcanica del 1913, nell'armata greca e sui risultati ottenuti. Il ministro dell'interno di Atene ha inviato un estratto del rapporto ufficiale del professore Savas, presidente del Consiglio sanitario superiore di Grecia. Durante l 'anno 1913 la Grecia fu attaccata dal colera meno gravemente che non gli altri Stati balcanici. L'apparizione dei primi casi a Ciatalgia, nell'armata turca e nell'armata bulgara, e che non tardò ad essere contaminata a sua volta, obbligò l'Amministrazione sanitaria greca a prender·e delle misure per impedirne l'introduzione in Grecia. Dietro proposta del professor C. Savas, fu deciso di procedere alla vaccinazione generale dell'esercito e degli abitanti della. Macedonia, a mezzo dell'iniezione di vaccino anticolerico, a cominciare dal mese di marzo; fu deciso inoltre di costituire delle ambulanze anticoleriche destinate a seguire le Divisioni combattenti. Ciascuna di tali ambulanze comportava due sezioni 1 quella detta posto volante sotto la direzione di un medico militare batteriologo e che comprendeva u.n laboratorio di microbiologia portatile, una stufa di disinfezione locomobile, qualche apparecchio alla forn1alina, e il personale necessario ; e la sezione detta posto fisso sotto la direzione di un medico, munita del materiale necessario per il tr3:sporto e la cura di 25 colerosi. Durante la campagna turco-balca11ica, nessun caso di colera fu segnalato tra le truppe greche, m,a lgrado che la malattia mietesse vittime tra i bulgari e i turchi ; ma dopo la conclusione del trattato di pace di Londra in seguito agli spostamenti delle truppe bulgare in Macedonia e nel mese di maggio, al principio delle ostilità greco-bulgare in Macedonia, furono oonstatati i primi casi fra le truppe greche della 1a. Divisione. Il contagio non tardò a spargersi e propagarsi alla 7a. Divisione, in contatto con la la. A fine di giugno l'esercìto greco si avanza a marcie forzate verso le città macedoni in preda al morbo, bivaccando nelle località precede11temeute occupat e dalle truppe bulgare. I rift1giati che si dirigevano in folle compatte dietro le linee greche sparsero ancora più l'epidemia. Alla fine della campagna (31 luglio) l'epide1uia decrebbe rapidamente per sparire cotupletamente nel mese di ottobre. I modi di propagazione più comuni furono il co11tatto diretto, le mosche e in parte anche l'acqtm. (4)

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Secondo i rapporti ufficiali, i soldati attaccati dal morbo, curati negli ospedali, furono 2503. Di questi, 515 sono morti, cioè la mortalità generale negli ospedali fu del 26.6 %· Al1'infuori di questo numero qualche decina di soldati di cui il numero esatto non fu potuto conoscere, morirono della forma fulminante , senza che si potesse trasportarli all'ospedale. Su 36 ufficiali cadu1ti malati, tra cui 9 ufficiali medici, ne morirono 14, di cui 4 ufficiali medici. Nella popolazione civile si · ebbero 2700 casi e II50 morti. In tutto dunque si ebbero in Grecia 5300 casi di colera e r700 morti. Prima dell'apparizione dell'epidemia il professor Savas aveva già pensato alla vaccinazione. Tre mesi prima della guerra greco-bulgara .a vev.a infatti chiesto al Ministero dell 'interno di fornir lo dei mezzi necessari alla preparazione del vacGino anticolerico. Mezzi che furono subito forniti, cosicchè quand·o il Governo chiese al professor Savas e al professor Manussos di dirigere la lotta co11tro la malattia che invadeva la Macedonia, €Ssi avevano già nelle mani un'arma potente. _ Per la vaccinazione dell'esercito e degli abitanti fu fatto us-0 di vaccino anticolerico, preparato secondo il metodo Kolle nel Laboratorio di igiene e di microbiologia dell'Università di Atene, sotto la. direzione del prof_essor Savas. Per la preparazione del vaccino futrono impiegati dei vibrioni colerici isolati dalle feci di un coleroso e possedenti tutti i caratteri morfologici e biologici voluti (agglutinazione all'un per diecimila, deviazione del complemento). La virulenza dei vibrioni fu rinforzata a mezzo cli successivi passaggi nel peritoneo delle cavie, fino a che I / 20 di ansa normale producesse in 24 ore la morte di una cavia di 200 grammi. Tali vibrioni a virulenza esaltata e mantenuta costante, erano seminati in superficie su grandi scatole di agar (1) r.raschiate ogni 24 ore. La parte raschiata veniva emulsionata in una soluzione di cloruro di sodio all'otto per mille, sterilizzata a bagnomaria a 56 gradi, quindi mescolata all'açido fenico al cinque per mille e distribuita in :fialette di 5 o Io centimetri cubici. Si praticava la vaccinazine sul braccio sinistro, sul torace o sull'addome. La prima iniezio11e per i soggetti di età superiore a ro anni era di mezzo centimetro cubo, per i bambini la dose era ridotta proporzionalmente fino a un decimo di centimetro cubo per i lattanti. La vaccinazione fu cominciata prima della fabbricazione in quantità sufficiente del vac(1) Per mancanza di ·vetreria 'ldatta il profesfessor Sa'\"as ricorse con successo ai comuni «pappagalli» d'ospedale.


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cino nazionale, impiegando quello dell'Istituto rono tutti vaccinati-due volte prima del loro imPasteur di Parigi e degli Istituti di Berna, Dre- barco per Salonicco mentre che il 15° Reggisda e Vienna. mento non fu vaccinato che più tardi dopo il Fu cominciata l'applicazione della vaccina- suo arrivo in Macedonia. La Divisione, eccetzione due mesi prima dell'apparizione del co- tuato il 15° Reggimento, benchè avesse soggiorlera ed essa fu completa per tutto l'esercito al nato in località infette, non ebbe che 6 casi, in principio di agosto. Furono vaccinati in tutto soldati che non avevano ancora ricevuto la se150;000 soldati e in tutta la Grecia fra militari conda vaccinazione, mentre il 15° Reggimento e civili circa 500,000 persone ricevettero il vac- di fanteria ebbe 35 casi su 2422 uomini . • c1no. Nella città di Kilkitch, in una scuola tenuta La vaccinazione non produsse nessun incon- da suore, furono raccolti 440 rifugiati bulgari, veniente al potere combattivo dell'esercito e non fra i quali furono constatati dal ro al 20 luglio ne ostacolò affatto i movimenti. 87 casi (198 per mille) e 64 decessi (73.5 per Delle truppe presero parte ai combattimenti · cento). Per soffocare l'epidemia si procedette o fecero delle lunghe marcie l'indomani della alla doppia vaccinazione senza prendere nessuna vaccinazione, anzi la vaccinazione servi a rial- altra misura igienica. Durante l'intervallo fra zare il morale dei soldati che temevano il co- la prima e la seconda va-ccinazion·e si constatalera e dopo la va,ccinazione riprendevano corag- rono 20 casi di cui 12 decessi (5.3 per cento), gio per entrare nelle città contamjnate. dopo la seconda vaccinazione non si constataSopra 10 Divisioni composte di 114,803 sol- rono più che due casi, seguiti dalla guarigione dati che presero parte alla guerra greco-bul- (morbosità 0.56 per cento). Tali statistiche mostrano abbondantemente gara non ci furono che 2192 casi di colera (19 per mille). La morbosità relativamente infima l'efficacia. della vaccinazione anticolerica e il potere di estinzione delle epidell'esercito è dovuta al fatto dell~ vaccina- suo incontestal:dle , zione. Essa sarebbe stata ancora più debole se demie, perchè anche dopo le vaccinazioni i rila vaccinazione fosse terminata in tempo e cioè fugiati continuarono a vivere nelle stesse condue settimane almeno prima dell'apparire del dizioni igieniche. L'efficacia della vaccinazione colera. Infatti, considerando soltanto quelli che risulta anche dai fatti segue~ti. Il Corpo sanitario d·e lle Divisioni combattenti furono sottoposti a un,a doppia vaccinazione, vediamo su 91,224 sottoposti a due vaccinazioni fu vaccinato due volte, quattro e otto settimane 635 casi, cioè il 7 per mille, mentre su 8968 prima dell'apparizione del colera nell'esercito. non vaccinati, 834, cioè 93 per mille caddero Nel personale di questo Corpo non fu constatato che un numero piccolissimo di casi di colera, malati; , . 96 soldati morirono di colera fulminante uno o due giorni dopo la prima vaccina- benchè gli uomini che lo componevano fossero • esposti giornalmente all'epidemia poichè erano z1-0·n e. La morbosità dei vaccinati co·n doppia vac- incaricati del trasporto dei soldati colpiti nal cinazione sarebbe stata ancora più debole se · co1lera. Spesso• erano obbligati a trasportarli si fosse tenuit o conto di quelli che caddero ma- sulle spalle, attraverso sentieri montuosi, e ne lati 24 ore o 48 ore dopo la vaccinazione, pres- ricevevanù sui vestiti le deiezioni· e le materie vomitate. Il Corpo sanitario delle Divisioni f.'ra so i quali il colera ·e ra dunque in incubazione. Molti fatti dimostrano il valore profilattico costituito da soldati non tu.tti infermieri; n1a della vaccinazione. Nel 10° R eggimento della anche da soldati ivi di.staccati provvisoriame11te, 3• Divisione un battaglio·n e composto di 500 uo- che avevano ricevuto quindi un'istruzione tee· mini non vaccinati ebbe più di 100 casi di co- nica più che sommaria, e che non prendevano lera, mentre che nel 12° Reggimento della stes- certo le precauzioni volute. Sui 2897 uomini sa Divisione un altro battaglione, pure di 500 che face"\rano parte di questo Corpo non si nouomini, dopo una doppia vaccinazione praticata tarono che 13 casi, cioè una morbosità del 4.5 a tempo fu completamente risparmiato dal co- per cento. Sopra 1948 soldati curati negli ospedali da lera. Il 20° Reggimento della 7a Divisione (3850 uomini) non vaccitlflto a tempo ebl:e molti mor- campo e fissi per colera, furono ~onstatati 319 ti (51) mentre che il 21° Reggimento, dell'ef- decessi, cioè il 2I.5 per cento. La vaccinazione fettivo di 3600 uomini, della stessa Divisione, ha molto diminuito la mortalità, perchè su 381 vaccinati due volte, 39, cioè il ro.2 per cento, vaccinato a tempo, non ebbe che ro casi. La ga. Di,Tisione che si trovava in Epiro rice- soccombettero, e su 433 vaccinati due volte ne vette l'ordine di portarsi a Salonicco per mare morirono 53, cioè 12.2 per cento. Sw 1113 coad eccezione del 15° Reggimento· che vi si recò lerici non vaccinati se ne perdettero 306, cioè 27.5 per cento. Aggiungendo a questi ultimi alper via di terra. I soldati della Divisione fu-

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soldati presi da colera fulminante e curati negli ospedali suddetti, la mortalità dei non vaccinati si eleva alla cifra di 28.8 per cento. La vaccinazione anticolerica ha avuto dunque per risultato non soltanto di abbassare la proporzione della morbosità dell'esercito, ma di diminuire anche la mortalità. Le informazioni fornite dai direttori degli ospedali militari insegnano che la malattia ebbe un decorso assai meno gr.ave che d'abitudi11e negli indi'Vidui vaccinati una sola volta e che in quelli vaccinati due volte il decorso fu ancora più be• rugno. , La statistica riescirel:;,b e certo ancora più importante se si fosse potuto constatare il numero dei giorni trascorsi tra la vaccinazione e l'attacco e se la gravità del male fosse in rapporto col numero dei giorni trascorsi dopo ] 'ultima vaccinazione. Da questo rapporto sembra dunque risultare in modo evidente che la vaccinazione anticolerica su vasta scala ha rice;vuto per così dire il battesi1no del fuoco e che il 99 per cento d~lle persone vaccinate due volte restano imm1111i. Per conseguenza il professor Savas non esita a classificare la vaccinazione anticolerica fra le misure profilattiche le più efficaci contro il colera. Se la sua applicazione è meno utile in tempo di pace e nei paesi che si trovano in condiziiani igieniche buone e sono dotati di un servizio sanitario bene organizzato e preparat o a combattere il morbo al suo primo apparire, in tempo di guerra o quando si producono delle migrazioni della popolazione e sopratutto 11ei paesi in ritardo dal punto di vista sanitario, l'applic;azione della vaccinazione è indisper1sabile e la sua efficacia non può più essere posta in dul::ibio. L'uso della vaccinazione anticolerica in tem1) 0 di guerra deve essere considerata ta11to più pratica in quanto non affievolisce le qt1alità <lel soldato, ma al contrario gli dà più coraggio per affrontare il pericolo derivante dalle cattive condizioni sanitarie. Il professor Savas ricorda anche !lel stto rapporto che sono stati usati sieri anticolerici di provenie11ze diverse per curare i malati, ma i • ri&11ltati sembrano essere stati non sempre incoraggiain ti. L'iniezi.011e del siero anticolerico nelle vene sen1bra tt1tta·v ia che abbia dato qualche suecesso. L:l ct1ra a mezzo della tintura di iodio si è di111ogtrata inefficace. Dottor Gon.

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA.

I disturbi dispeptici dell'insufficienza cardiaca. (FAROY

~

LIAN. Gaz. des

Hop.,

23 giugno 1914).

Una classica di vision,e dei disturbi gastrici n·e i cardiaci distingue i due gruppi seguenti: r 0 quelli dipendenti) dalla stasi dei vasi gastrici ; sindrome dispeptica che si verifica in tutti i cardiopatici nello stadio d-'insufficienza cardiaca; 2° i disturbi che traducono esclusivamente la sofferenza del plesso simpatico addominale peri aortico o forse 1ai claudicazione intermittente dello stomaco. In tale distinzione Faroy e Lian non vedono considerata nella sua complessità la serie delle turbe dispeptiche dei cardiaci e credono opportum101 invece considerarle neii dissistolici (dispnea da sforzo senza segni fisici netti di congestione passiva visceralei nè edemi apprezzabili), n·e gli iposistolici (dilS•p nea da sforzo con con,g estione passiva viscerale e scarsi o senza edemi), negli asistolici (dispnea da sfoczo accentUléllta èOlll! stasii Vii!scerale initensa ed edemi notevoli). Per il quadro morboso, le dispepsie gastriche che offrono i cardiaci, si possono dividere in tre categorie : a) in un primo gruppo numeroso (circa i 3/ 4 dei casi!), i disturèd gastrici leggeri, mascherati da altre sofferenze più caratteristiche dell'insufficienza cardiaca, passano in seconda lineai nella consid,e razione dei malati; b) in un secondo gruppo i disturbi gastrici attirano specialmente I 'attenzione dei malati, ed essi se ne lamenta110 con la stessa intensità oon cui lamenta110 lai dispniea, gl1 edemi, le palpitazioni. e) in lin terzo gruppo i disturbi gastrici sono molto accentuati, mentre le sofferenze abituali dell'insufficienza cardiaca rimangono quasi celate : « il malato è entrato nel vostro studio ttn gastrico, e ne esce un cardiaco» (G. Sée) ; a questo gruppo si appartiene giustamente 11 titolo di for1na dispeptica dell'insufficienza cardiaca. Il medico facilmente metterà in rilievo i disturbi" gastrici anche taciuti dal malato, facilmente apprezzerà nella loro entità i sintomi gastrici che si accoropagnano parallelame;n te alle altre sofferenze cardiache; la sintomatologia che merita di essere illustrata è sopratutto qt1ella che costituisce subbiettivamente quasi 'lt1i eq'lti'Valente della sindrome cardiaca.

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Nella forma dispeptica dell'insufficienza cardriiaca, in generale i malati si lamentano cli disturbi, qu.ali diminuzione dell'appetito, anoressia costante o intermittente che li porta a restrizioni o privazioni alimentari; senso di peso e rigonfiamento gastrico, talora al senso di peso si aggiunge un senso di barra che comprime trasversalmente tutta la parte superiore dell'addome; eruttazioni, senso di bruciore esofage01, aerofagia. Nella maggior parte dei casi manca il vomito, ma non è eccezionale; spesso congestione del volto, pesantezza al capo, 1:1isogno imperioso di dormire, facile dispnea do-p o i pasti. Il p·e so e il ·s enso di gandìezz.iai gastrica durano talora 3 o 4 ore dopo i pasti, il sonno del malato, è ag~tato. D'ordinario v'ha costipa• .z1one. L'·esaane obbietti:Vo dell'addome lascia rilevare meteorismo epigastrico, lieve dolore in corrispondenza del plesso celiaco (punto epigastrico di Mathieu e di Roux), guiazzamento, sonorità anormale dovuta all 'aero,fagia. L'esame del chimismo gastrico dà resultati molto variabili; così mentre Huffier, Adler e Stern, Einhorn, Harley, Olivier e Morrey concludono per l'esistenza della ipercloridria a mal.grado delle cifre oo:ntradittorie talora d'un'ipocloridria, Hautecoeur, Carrière, Loieper, riprendendone lo studio, tendono ad ammettere una ipocloridria. Gli AA., con Loeper, hanno trovato che in generale si ha secrezione ritardata, coincidente .con un vuotamento lento. I disturbi gastrici dell'insufficienza cardiaca, così riassunti, riproducono punto per punto la si1idrome dispeptica sensitivo-motrice des,critta dal Mathieu, e chi la consideri! isolata, tt11o n penserà mai che la sua origine sia circolatoria. Ma in realtà ad un esame attento i disturbi gastrici non risulteranno 1'unica manifestazione; si trov·e rà sempre, ricercandola, una lieve ' dispnea da sforzo, che ha preceduto la dispepsia e s'è accentuata con essa; in generale i malati mettono tutti i picooli segni che si possono porre in evidenza, in rapporto con le sofferenze gastriche. L'andamento clinico di queste ha variazioni parallele con i segni dell'insufficie~za cardiaca, migliorano con opportuna cura tonicardiaca, e, qua11do il defiintltivo stato asistolico si sia ilmpi.antatoi, esse persistono, pur potendo su di esse ottenere u11 certo miglioramento. Eccezionalmente ~ disturbi dispeptici della inst1ffitienza cardiaca possono co·m plicarsi ad ematemesi talora m1otrtali, in rapporto con numerose -erosionti della mt1cosa gastrica. Meno rara, è

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l'eve'lllienza di conS(batare per mezw della reazione di Weber o dv Meyer la presenza di piccole quantità di sangue nelle feci. La diagnosi è facile se contemporanei ai disturbi dispeptici sono tutti gli altri segni del1'insufficienza cardiaca, può essere delicata · solo quando la sindrome dispeptica è l'unico esponente di essa. Un cardiaco può avere però dei disturbi gastrici in rapporto con alterata funzione dello stomaco ~di pendente dallo stato del cuore : spesso i fenomeni dispeptici sono di data più antica, e quando il dubbio non si risolva con l'osservazione clinica, sarà opportuna la prova terapeuti~a, poichè le forme dispeptiche autonome non risentono giovamento alcuno dalla cura digitalica . Un esame completo deve riferirsi anche al reln1e, di cui le lesioni possono, come co1I1iseguenze, dare l'ipo e l'asistolia e contemporaneamente sindromi dispeptiche più o meno gravi. Cliinicamente i disturbi gastrici! d'origine rerua1e si accompagnano ad uno stato di nausea persistente, ai vomiti ripetuti, talora a vivi dolor.ii epigastrici; se questi peculiari caratteri mancano in presenza di les:kmii cardiorenali sarà talora impossibile decidere sulle diagnosi di natulr.a. Talora i disturl::.i gastrici sopravvengono dopo una cura intensa digitaJica, ma iJ quadro che ne risulta, fa giustamente apprezzare la loro • • 0'!1g1ne. Clinicamente gli stati' dispeptici non sono l'appannaggio peculiare di una speciale cardiopatia: mitralic~ ed aortici, arteriosclerotici, miocarditi'Ci, pericarditici, cardio-renali più o me110 precocemente posson·o presentarli: il meccanismo è quellOI della stasi, spesso aggravata dalla: stasi epatica; con alterazioni secretive e nel potere motorio della fibra muscolare. Na turalmente non piccolo valore ha il fattore individuale, poichè più facilmente insorg·eraruno queste siindromi, .non aippena i primi segni si faranno sentire, in quei s-0ggetti1 che disturbi gastrici avevano quale conseguenza di piccole cause. Il riposo e un regime alimentare ben ordinato basta per i disturbi gastrici della dissistoùia, nell'ipo e nell'asistolia bisogna aggiungere la medicazione digitaliaa. Gli AA. preferiscon101 la somministrazion1e per ~nifezione intramusicolare di prodotti digitatici solubili in acqua distillata : se è necessario rassegnarsi alla cura per bocca si dovrà ricorrere principalmente alle piccole dosi di digitalina cristallizzata.

T.

PONTANO.

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CHIRURGIA. Il meeeanismo della ritenzione prostatica. (KEYE&. The Am. ]our1i. of t he Med. Scienc., 1914, n. 5).

L e più recenti vedute sul m eccanismo della ritenzione prostatica fanno ritenere che essa non sia unicamente causata dalla ipertrofia della prostata : la ipertrofia può ~sistere senza che perciò vi sia ritenzione, còme vi sono i cosidetti fenomeni di prostatismo senza alterazioni nelle dimensioni e nella consist enza della prostata. Si distinguono due tipi clinici di ritenzione prostatica: quella cronica, ch e può essere completa o incompleta, e quella completa acuta. Benchè queste forme nel loro meccanismo si somiglino m olto, pure è m eglio discuterne separatamente tanto più che lo studio delle forme cronich e fa interpretare facilm~nte quelle acute. La ritenzione prostatica cronica è la risultante di due azioni : quella del muscolo vescicale e quella di pendente dalla ostr,uziione mec•

caru~.

Per quel ch e riguarda l'azione del muscolo vescicale bisogna considerare le condizioni del tessuto muscolare,, le condizioni del sistema nervoso, le condizioni della volontà. La cistotomia soprapubica in un prostatico antico mette spesso in evidenza un muscolo alterato, che ha perduto della sua forza contrattile. Ma il più delle volte il muscolo, sia all 'esame macroscopico che microscopico non presenta alcuna anomalia. Non è àubbio però che il tono della musculatura vescicale ha grande importanza nella produzione della ritenzione prostatica, e la sua debolezza è oertqmente il fattore principale nella rapidità con la quale il paziente passa da un grado all'altro di ritenzione . P er quel che riguarda il sist ema nervoso bisogna t ener presente che quando il muscolo è paralizzato completamente, come ad es. nella tabe, la ritenzione non è rlovuta solo alla debolezza della muscolatura. L' A . l1a potuto infatti constatare che eliminando l'ostacolo al collo della vescica mere~ l 'operazione di Chetwood, si ha un sensibile e permanente miglioramento anche quando coesisteva incontinenza. L'influenza della "\·olontà nella produzione della ritenzione prostatica è stata constatata in parecchie malattie nelle quali si ha insieme debolezza muscolare ed infiacchime11to del potere di attenzione, condizioni che si verificano molto accentuatamente nei tifosi. Si è già accennato al fatto che, secondo alcuni, la ipertrofia della prostata non è il fattore esse·.1ziale, necessario perchè si abbia la riten-

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zione prostatica. Thomson ritiene che non più della metà degli uomini con ipertrofia prostatica soffrono di ritenzione, e che parecchi di quelli che .h anno questo è.isturbo non hanno ipertrofia della prostata. Su questa questione l'A., in base a su e osservazioni personali, è potuto venire alle seguenti conclusioni·: 1° La ipertrofia della prostata non è una causa sufficiente della ritenzione prostatica. 2° Per produrre la ritenzione, la ipertrofia della prost at a deve ostacolare il deflusso dell'urina d.a lla ·v escica. 3° Questo ostacolo può essere in rapporto o ad una deformazione del collo vescicale o ad una compressione dell'uretra !lella glandola ipertrofizzata. 4° Che questa compressione o restringiment o dell'uretra non sia sempre un fattore important e risulta da diverse considerazioni. Innanzi tutto l'uretra non è sempre ristretta, ma spesso allargata. In secondo luogo si verifica ordinariamente cl1e il cat etere non incontra nessun ostacolo attraver:sando l'uretra prostatica, è inconcepibile infatti che un tubo il quale si lascia att raversare da uno strumento quasi rigido opponga resiste11za al passaggio di un liquido sia pure a bassissima pressione. 5° Si deve perciò concludere che la compressione laterale dei lobi prostatici sieno essi pure molto ingranditi, aè1b ia poca o nessuma influenza n1ell'ostacolare il deflusso dell'urina. V erisimilmen te 1a ritenzione è in rapporto. ad una deforn1azione del collo vescicale. Se si pre-scinde da quelle ip ~rtrofie parziali della prostata, come 1'ipertrofia del lobo anteriore o altri inspessimenti eccentrici, che producono un ostacolo meccanico differente n ella s ua natura da quelli che si in contrano nelle comuni ipertrofie prostatiche, si può constatare eh ~ nella maggioranza dei casi l'ostacolo al deflusso dell'urina è in rapportc.. ad un'accentuazione più o meno marcat~ di quella barriera muscolare che esiste anche normalmente tra la superficie inferiore del 1'uretra prostatica e la su ))erficie inferiore della vescioa. Dal grado dell'accentuazione di questa barrit-r& dipende il grado della ritenzione E cons{.g·u entemente la qua11tità dell'urina residua. La barriera stessa funziona da valvola per modo che quando più intensi sono gli sforzi per spinger fuori le ultime quantità di urina più essa chiude l'apertura battendo contro la parete àell 'u1 etra prostatica. La ritenzione acuta completa è dovuta ad una congestic.n~ e ad uno spasmo del collo vescicale di tale intensità che la porzione posteriore dello sfintere si applica strett amente all'anteriore anche se la vescica è del tutto piena.

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SEZIONE PRATICA

I.,e df>duzicn! pratiche che si possono trarre dalle precedenti considerazioni sono parecchie. Innanzi tut~0 s1 deduce ~he non essendo la ipertrofia prostatica la causa unic~ della ritenzione il <i.isturbo può essere elintinato rimuovendo l 'ostacolc al collo vescicale senza preoecuparsi affatto delle condizioni della prostata. E quel che più importa è che basta asportare quella barriera che deforma il collo vescicale o tutto il lobo centrale della prostata. Ma se lta prostata è molto it1graudita conviene allora asportare tutto perchè in questo caso i lobi laterali potrebbero costituire sempre un ostacolo al deflusso dell'urina. Non si ripeterà mai abbastamza che la prostatectomia deve essere considerata solo come un mezzo per ottE.l)ere di rimuove!'e l'ostacolo alla minzic1J.e, ostacolo che esiste nel collo della vescif'a. E la prostatectomia perineale h a appunto lo sva11ia.ggti) di far giungere al punto che si d e·ve colpite solo in secondo tempo, mentre con la prostatectomia soprapubica si deve inevitabilmet'te incidere il collo c1ella vescica, il punto !:.'ioÈ dove è la causa del disturbo. Il problema della ritenzione prostatica è adunq11e un problema meccanic.o ; il disturbo è verisimiln!ente itt rapporto ad un sollevamento della porzi~1-:1.: inferiore del ~ ollo vescicale. La prostatectomia soprapubica o }lerineale, totale 0 parziale c1ev·e mirare unicaruente a rimuovere l'ostacolo, che è localizziate s ul collo della vesci~. DRAQOTTI.

OSSERVAZIONI CLINICHE. 0SPEDAI4E UMBERTO I DI REGGIOLO

So di on caso di voluminoso fibromioma del legamento largo per il dott. DARIO MORI, chirurgo-direttore. Comunico qui un caso di voluminoso fibromioma del legamento largo che, senza presentare un eccezionale interessamento, purtuttavia gli AA. concordano nel riconoscere come neoformazione abbastanza rara. F... M ... , d'anni 48, dii Reggiolo, coniugata. Entra !all'ospedale il 15 luglio 1913. Anamnesi. - Nulla di notevole nel gentilizio. A 35 anni ha sofferto di pleurite essudativa destra, dalla quale g uarì comJ>letamente. I mestrui sono apparsi a 18 anni e si sono sempre ma11tenuti regolari sino all'inizio della presente ma lattia; andò a marito a 24 anni ed ha avuto 10 gravidanze, 7 condotte a termine felicemente con puerperi normali e 3 interrotte fra il terzo e quarto mese. L'ultimo parto data da 8 anni ; a 47 anni ent·r ò nel periodo della menopausa.

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La paziente si accorse circa 4 anni or sono di un lieve, ma progressivo aumento di volume del ventre accompagnato da perdita dell'appetito e sensibile dimagrimento: i ·m estrui si fecero irregolari, con periodi cioè di amenorrea della durata di quattro, cinque mesi; a volte l 'inferma riceveva l'impressione di avere un corpo duro e rotondo nel ventre. Dopo tre anni i mestrui si sospesero completamente, il ventre cominciò a crescere in modo a ncor più sensibile, e comparvero disturbi da riarte della vescica e del retto .(stimolo alla minzione frequente con difficoltata emissione di poche goccie d'urina, alvo piuttosto stittico). Non avendo però l'inferma, durante questo periodo, accusato mai il più piccolo dolore, si rifiutò sempre di copsultare un inedico. Improvvisamente un m0ttino fu presa da un fortissimo dolore al quadrante destro dell'addome, seguìto da profusi sudori e da vomito. Chiamato d'urgenza al letto dell 'infetma, trovai la paziente abb.attutissima, intensamente pallic1a, s pecie alle mucose; polso piccolo. Dopo un rapido e sommario . esame, causa le condizioni generali della donna e per l'acuto dolore al ventre, in base però anche ai dati anamnestici raccolti, espressi il dubtdo trattarsi di un cistoma ovarico con torsione del peduncolo, e consigliai senz'altro il ricovero del1' ammalata in ospedale per un intervento. Esame obbiettivo. - Donna di costituzione scheletrica regolare, con pannicolo adiposo e masse muscolari poco sviluppate; 'Colorito della. pelle ·e delle mucose pallido. Nulla di anormale nei varl apparati; alvo l 'iuttosto stittico e minzione frequente e difficile; nessun componente anormale all'esame chimico e microscopico dell'orina . All'ispezione l'addome appare enormemente aumentato di volume, globoso e di forma simile a quella che dà l'evoluzione di una gravidanza. La palpazione, praticata con molta dolcezza, non lascia alcUJl dubbio s ull'esistenza di un tumore endo-addominale, di forma sferoidale, a superficie liscia, di coosis.tenza duro-elastica simulante una fluttuazione: detto tumore appare dotato di pochissima mobilità e fortemente dolent e specie a lla regione ovarica destra. L a percussio'ne 1rivela un suono ottuso su tutta l 'estensione della f.accia anteriore del tu.m ore , rimanendo invece sonore le parti declivi laterali dell'addome ; cercando pot dolcemente di imprimere dei movimenti all'amma lata, si rivela che q,uesti movimenti non modificano affatto la sonontà laterale. L'esplorazione combinata, che ·r iesce però molto laborios.a , causa il volume del tumore, la distension·e delle pareti addomilllali e la forte dolorabilità (tanto che è necessario praticare una iniezione di morfina) , permette da ultitno di riscontrare quanto segue e cioè: scomparsa del fornice destro, lussazione completa verso sinistra e verso le p.a rti più declivi dell'utero che appare piuttosto fisso, diminuito di volume in posizione di retroflessione, e affatto indipendente dalla massa del tumore. Il tumore appare di forma globosa, di consistenza piuttosto dura, n1a simulante un certo grado di fluttuazione, dotato di pochissima mobilità. Diagnosi clinica. - Cistoma ovarico a svilunpo intra-legamentoso con torsione del peduncolo. Operazione. - Preparata 1'ammmalata convenienteme11te per la laparotomia s i procede il (9)


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Esame microscopico. - Da vari punti del tuun centigrammo di cloridrato di morfina. Ad a- more si asportarono singoli pezzetti che vennero nestesia completa, si passa allo svuotamento :fissati in alcool, Zenker e liquido di Orth. Come della vescica e si mette l'ammalata. nella posi- liqu.idi coloranti si adoperarono 1'emat~silina, zione di Trendelenburg ; si pratica quindi una l'eosina ed il von Gieson; l'ematossilina Mallorey lunga incisione addominale che da un dito tra- Ribbert per lo studio del reticolo ; il Weigert sverso al disopra del pube, gira a sinistra del- per 1'elastina. l'ombelico e arriva a quattro dita trasverse al Ad un esame sommario ed a semplice coloradisopra dell'ombelico stesso. Aperto il cavo pe- zione nei diversi pu·n ti studiati, il tumore riritoneale, fissai con tre punti di oatgut per lato sulta costituito da una serie di fasci diversamenil peritoneo ai margini della ferita cutanea, in- te robusti e che decorrono nelle più variate diretrodotta quindi una mano a piiatto entro l 'addo- zioni; questi fasci osservati a forte ingrandime, e girando con essa attorno alla super:fi.cie mento, si presentano costituiti da eleme11ti celantero-laterale del tumore mi rendo conto s.u bito lulari che nell'intima struttura ripetono esattadella sua consistenza solida, con mancanza as- mente il tipo della :fi.bro-cellula muscolare liscia soluta . di fluttuazione in qualsiasi punto, della e che sono tenuti assieme da tessuto connettivo, scarsissima mobilità, e della sua sede interlig-a- a loro interposto, e che porta s~arsi vas:i. mentosa. Passo allora ad un'ampia incisione del I fasci muscolairi, specie nella parte centrale legamento largo scostando il più largamente pos- del tumore, sqno avvolti a forma di chiocciola ; sibile il peritoneo dalla s uperficie del tumore, esistono anche .Parecchi tratti fascicolati uno ace rompendo colle dita le numerose aderenze, canto all'altro tin modo da risultarne una strutqualcuna incidendola fra due leg·atUTe causa la tura a forma di bulbo. In mezzo a detti fasci, circondate da :fibrille eonnettivali :finissime, le loro vascolarizzazione. cellule sono disposte in strati paralleli e si distinguono, oltrechè per essere più grosse e più ricche in protoplasma, per i loro nuclei disposti a distanze regolari, a serie, di forma bacillare, piuttosto ricchi in cromatina, che si differenziano dai nuclei del tessuto connettivo, che sono invece affusolati all'estremità (corpuscoli del tessuto connettivo) e per l'uniformità del loro diametro trasversale in quasi tutta la lunghezza. In tagli trasversali le :fi.bro-cellulle si prt:sentano in forma poliedriça, appiattite reciprocamente, con nucleo· rotondo ed oscuro. I tratti connettwali sono poveri di cellule migranti ; nei preparati al von Gieson spiccano sui campi più scuri del tessuto muscolare, come cordoni più chiari, e mentre si presentano in alcuni punti sotto forma di spesse travate fibrose che s i insinuano tra i fasci muscolari e li circondano, in altri punti invece sotto fornta. di fibrille ondulate e serpiginose scollano i singoli fascetti mus'Colari, alternandosi con t.ssi e rendendone così difficile la differenziazione. Più denso si presenta il connettwo attorno ai vasi che circonda a manicotto. Il tessuto elastico appare scarso in tutto il tuLiberata così completamente la massa, mi riesce facilmente di enocleare il tumore dall 'enor- more; qualche :fibrilla nei tratti dove il tessuto connettivo è rappresentato da elem,e nto più giome cavità che tosto si affloscia, pratico quindi l'escissione della sierosa e della sacca ecceden- vane; più denso e fortemente colorato si presenta nelle pareti vasali arteriose. te e passo alla sutura profonda e superficiale del L'endotelio dei vasi, che, come già si disse legamento largo. L'utero appare molto piccolo, si riscontrarono in tutti i punti studiati molto e data anche l'età della donna, mi decido a passcarsi, è spesso mo.Jto alto e protubera nel lume: are all'isterectomia sopravagìnale l:assa; ricostituito quindi il peritoneo pelvico, fatta un 'ac- la tunica muscolare è in alcuni assai sviluppacurata toilette della cavità addominale, marsu- ta, ed . in tagli trasversali in questi casi appare pializzo la ferita. Infine sutura della ferita ad- sotto forma di striscie ll."otonde, assai larghe; si direl:ib e che la tunica muscolare in queste artedominale. Dee.orso post-operatorio. - Normale; comple- rie fosse iperplastica, perchè da esse si vedono irraggiare nel tessuto circostante dei prolungata apiressia. Esito. - Guarigione. L'inferma lasciava l'ospe- menti che s'intrecciano con i fasci del vero pa~ renchima neoplasticOI. Ciò verrebbe in appoggio dale il 6 agosto. Caratteri macroscopici dei tumore. - La tu- della teoria sostenuta da Roesger, Gottschalk ed altri, che sostengono l'origine di questi tt1mori mefazione è del vol11me di una grossa testa di dalla muscolatura delle piccole arterie ;n conadulto, del peso di kg. 3 .800, di forma rotontrapposto a quella di altri (Scalone, Faber) che deggiante, lievemente appiattita nella !'ua facammettono un cambiamento delle cellule della cia posteriore, di consistenza dura ed t.:lastica, muscolatura uterina. di colorito bianco-grigiastro. Non fu possibile riscontrare nelle diverse seAl taglio la sua consistenm appare omogenea, zioni le inclusioni epiteliali bene studiate da senza traccie di infiltrazione edematosa o di deReklingausen costituite, com'è noto, da cellule generazione cistica in alcun punto. 16 luglio ·alla cloronarco&i previa iniezione di

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SEZIONE PRATICA

el?iteliali cubiche o cilindriche con ciglia vi1b rat1li che stanno a contatto diretto con la sostanza ~uscolare. Queste formazioni epiteliali di Rekl1ngause:h vennero attribuite a residui del corpo di Wolff, ed è questo reperto che servi a spiegare l'origine dei miomi da dispos:izioni congenite. Così pure non si riscontrarono nel tumore fatti degenerativi, tanto facili a riscontrarsi in coteste neoplasie, e cioè degenerazioni sclerotiche, grassose o ialine, e molto meno calcaree. E riass11mendo : per la disposi2ione trabecolare del connettivo ia scarsi nuclei e scarsità cli vasi; per la disposizione dei fascetti muscolari e nucl~i un~~ormi, e d'al~ra parte per la mancanza 1n ogni punto studiato del tumore di una strutt~ra retic~lare tipica, e per l'assenz'l assoluta di un pol1mor:fismo n.u oleare e cellulare tipico dei sarcomi, oltrechè per il carattel'e macroscopico ed il decorso clinico si dovuebbe concludere per un :fibromioma duro dell'utero. CONSIDERAZIONI.

L'apertura del ventre ha fatto ·c adere la diagnosi di cistoma ovarico, mettendoci di fronte ad un tumore solido che l'esame istologico avrebbe poi qualificato come un :fibromioma duro dell'utero. Bisogna convenire però che se in simili casi riesce relativamente facile una diagnosi differenziale colla gra'Vida'nza, coll'ascite, con un tumo1'e fantasm(J), con l' ematometra, co11 'idronefr'oisi ed i tumori renali, coi neoplasmi del peritoneo, del fegato e della ·milza, come è riuscito a mc e in tase all'anamnesi e in base all'esame completo dell'ammalata, ·r iesce però alle ~;olte estremamente difficile, specie nei tumori molto voluminosi e che riempiendo tutto l'addome ne distendono enormemente la parete addominale, J1 diagnosi differenziale tra l e cisti Cie11 'o'Vaia ed i tumori fibrosi dell'utero e particolarm·e nte i tumori fibrocistici che sono le sorgenti degli errori p1u numerosi. Molti clinici hanno avuto occasione di vedere casi nei quali per la mancanza di sint.omi uterini, per l'enorme sviluppo del tumore addomi nale e per i s uoi caratteri (forma sferoidale, :flut· tuazione o pseudo-fluttuazione, per l 'indipendenza notevole dell'utero retroflesso dal tum-vre, per l'assoluta impossibilità di palpare esattamentt: il peduncolo e di sentire l'ovaia (sintomatologi:i comune al mio caso) non era possibile decidere fra :fibromioma e cistoma. Doderlein afferma che tali errori succederanno sempre, e si pctranno chiarire soltanto dopo aperto il cavo peritoneale, ciò che è affatto scusabile, perchè di nessuna conseguenza per le ammalate. Reclus afferma che quando i :fibromiomi hanno un'ev·o luzione francamente addomina'e, essi dànno luogo a serie difficoltà di diagnosi, ed e certamente con le cisti dell'ovaio che furono più sovente confusi. Quando si tratta poi di cisto-ii•

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bromi nettamente :fluttuanti, l'errore è qu:isi inevitabile, e Gusserow élice che in tali circostanze nei casi rarissimi in <'UÌ la diagnosi fu fatta, .' . c10 avvenne piuttosto per una fortunata comb~ naz.ione che non in conseguenza di l111'analisi minuta dei sintomi. D'ordinario le c . . .se si pre sentano in tal guisa che si fa francamente diagnosi di cisti dell'ovaio senza neppure rliscutere la possibilità di· un cisto-fibroma. Vero è che nel nostro caso trattavasi non di un cisto-:fibro· ma, ma di tumore solido, compatto, in cui do· veva necessariamente mancare il sintomo patognomonico del cistoma ovarico, la rluttl.~azione . Se si pensa però che detta :fluttuazione può su bire forti osciJlazioni d'intensità e di ch1arezza causa la diversa spessezza della parete ~istica e la consistenza diversa del liquido, che la quasi :fissità del nostro tumore per la sua sede iutralegamentosa poteva essere un ostacelo .a pc1cepir. la nettamente, se si pensa da ultimo a quel senso di pseudo-fluttuazione, di cui ho sopra accennato, e che si percepiva alla palpazione del1'addome e all'esplorazione coml:dnata., causa la consistenza un pò' élastica del tumore stesso, panni giustificato come si possa essere caduti in un errore diagnostico. Un'altra consideràzione che potrebbe farsi nel caso. nostro è se il tùmore da me .' lsportato può essere annoverato tra quei :fibromiomi originatisi primitivamente dal connettivo pelvico: e più particolarmente dal legamento largo, ·ed ind·ipendenti assolutamente dall'utero. È stabilito oggi che :fibromiomi possono svilupparsi nel legamento largo. a spese· rlel téssuto connettivo e delle fibre muscola·ri liscie che si trovano nello spessore del legamento largo e la cui esistenza illustràta da Ronget nel 1858. venne poi studiata e risolta affermativaaiente i11 seguito da Sanger, Bielfinger, Freund, ::=troche· ker, Martin. Dette neoplasie sarebbero abbastan·· za rare, tantochè il prof. Calderini afferma che i casi di :fibromiomi primitivi del legamento largo, noti finora, sarebbero 51. Come sintomi i :fibromiomi del legamento largo presentere1::1bero la stessa sintomatologia de1 :fibromi uterini intraligamentosi : sintol!1.i pat0gnomici sarebbero poi la loro :fissità oi u .obilità minima, raramente essendo peduncolati, e l'assenza completa di emorragie. Talora non provocano nè dolori, nè disturbi; il loro sviluppo è lento, il loro volume generalmente medio, ma può assumere in certi casi uno sviluppo enorme, andando da una testa di adulto sino ad a&sumere proporzioni tali da raggi ungere il peso di 18 e 20 chilogrammi. In quanto alla loro struttura macroscopica e microscopica si è riscontrato che in questi tumori si verifica la stessa struttura ~ siologica (11)

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IL POLICLINICO

propria dei fibromiomi ute rini. Sono generalmente di forma globosa, di colorito l-iancastro e grigiastro, di consistenza duro-elastica; alle volte cedevole per modo da dare un se11so lli· gannevole di fluttuazione. Si riscontrano generalmente in donne, la cui età può variare dai 30 ai 50 anni. Contrariament e a queste opinioni alcuni AA. hanno sostenuto che questi tumori non erano se i1on fi1:1romiomi uterini emigrati nel legamento largo, nati a spese dell'utero, al quale forse non erano attaccati che per mezzo di un peduncol ) sottilissimo e lamelloso. Il prof. Carle riferisce di avere operata un a donna che aveva nella cavità a ddominale un voluminoso tl1more sferico, grosso almeno come iu testa di un iadulto, aderente lassamente ad una ansa del tenu e, ma sop,r atutto aderente, e per gran parte veramente rivestito dal grande epiploon. Non si riconobbe .all'atto operativo al · cuna connessione coll'utero, ma l'esame successivo del tumore lo dimostrò perfettamente iden · tiro ai soliti fibromiomi di quest'organo. Non solo nella superficie di sezione mostrava la stessa tessitura con l'intreccio ondulato dei. fasci :fibrosi, ma vi erano qua e là aree di r amm ollimento edem atoso e di degenerazione cistica, come si vedono in molti fi(,r omiomi dell'utero, e all'esame microscopico della sezione risultava difatti costituito da fasci fibromuscolari variamente intrecciati. · Per cui riassumendo bisogna convenire che oggi gli AA. concordano nell'ammettere la formazione di fibromiomi primitivi del legamento largo, assolutamente indipendenti dall'uter'J, come hanno dimostrato le osservazioni precis~ di Sanger, Biel:fi.nger, Tédenat. È probabile però di oss·e rvazioni pubblicar~' che un certo numero • col nome di fibromiomi del legamento largo, non fossero altro che dei fibromiomi intraligam entosi dell'utero, che nel corso del loro sviluppo avendo perduto ogni connessi<>Ete muscc- . lare coll'utero stesso, non permettevano più d: decidere se fossero in origine realmente di pen · de nti da quest'organo o se non si fossero svi · luppati direttamente dai fasci muscolari, che si trovano nello spessore del legamento la1go. Ed il nostro caso parmi potesse benissimr, prestarsi ad una simile interpret azione, avvalcrata anche dal fatto di avere trovato l'utero non solo indipendente, m a p iccolo e normale. Peraltro di fronte anche al reperto mi0roscopico, not1 1ui credo a utorizzato ad affermare la diagnosi di fibromioma primitivo del l egamentc largo, ed ho voluto soltanto rendere noto qu<' sto mio caso, parendomi non sia privo di una certa importanza. ( 12)

[ANNO XXII, FASC. S] BIBLIOGRAFIA.

BARBAccr O. · Tu11-iori, in « Trattato italiano di chirurgia». voi. I, parte IV. BIELFINGER. Ein ,Beitrag zur Kenntniss der primiiren dermoiden Geschwulsten in den breiten Mutterbéindern. Inaug. Dissert. Wiirzburg, 1887. CALDERINI G. Tumori a S'Viluppo interLegamentoso, in « Trattato italiano di chirurgia», volume V, parte IV. DoDERLEIN A. e ~ONIG B. Ginecologìa operati'Va. Parte II, parte speciale. DUPLAY s. e RECLUS P. Trattato di chirurgia. F'REUND. Das Bindgewebe im W eiblichen Bechen . ecc. Gyn. Klin., Strasbourg, 1885, p. 203. MARTIN A. Die Krankheiten des Beckenbindegewebes. Berlin, 1906. MENGE C. e OPITZ E. H a·ridbuch der .Frauenheilkunde fur A rzte urtd Studierende. 1913. PozzI S. Trat tato di gi1iecologi a clinica ed operatoria. , RoUGET. Journal de Physiol., 1858 , t. I, p. 494. SANGER. Ueber priméiren dermoiden Geschwulste der liganienta lata. Arch. f. Gyn. :- 1880, t. XVI, p. 258, e 1883, t. 2 1, p. 179. STROCHEKER. L es fi bromes dit ligament large. Annal de gyn., 1903 , t. LIX, p. 50, e Thèse de faris, 1902 . · TÉDENAT. Citato da RECLUS ii1 Trattato di chirurgia, vol. VIII, p. II, p. 146, 1. c.

ACCADEMIE, SOCIETÀ MEDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

Socittà Medlca-f'birurglca di ltologna. Comu1iicazioni d'ititeresse pratico. Prof. FINIZIO GAETANO. Il latte iperzuccherato nell' alime·n,tazio·ne dei latta'n,ti. - Il latte i perzuccherato fui preparato aggiungendo prima della sterilizzazione, ·a l latte intero o variamente diluito, zucchero di barbabietole nella proporzione del 10 e talora anche del 12 % della massa liquida totale. In parecchi ~asi di dispepsia accompagnata da vomito e da ipotrofia, il latte iperzuccherato ma11ifestò azione antiemetica e restauratrice della nutrizione. Ritiene che l'azione antiemetica del latte iperzuccherat o debba ascirversi soltanto alla forte proporzione di zucchero, perchè anch e l'acq11a zuccherata agisce similmente. L o zucchero avrebbe un 'aziQlle modificatrice della secrezione gastrica. L'azione restauratrice cl.ello zucchero sulla nu · trizione si spiega non solo per azione indiretta, facendo cioè esso cessare i vomiti, ma altresi per azione diretta, trofica ed energetica degli atrofici, in uno dei quali eravi arresto detl •ac·


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SEZIONE

crescimento, e nell'altro anzi il peso del corpo andava abbassandosi, uno ebbe invece elevamento ponderale rispettiva~ente di . 23-26 gi:ammi pro die. Le qua:ntità di zucchero somministrate in questi casi fltrono relativamente m-01to alte, circa 20 grammi per chilogrammo di peso del corpo. Questi casi con altri consimili registrati nella letteratura dimostrano che nei casi di disturbi di nutrizione dei lattanti, anche nello stadio di decomposizione, gli zuccheri • • non sempre sono noc1v1.

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Prof. GIUSEPPE DAGNINI. Sul blocco digitalico del cuore. - In un malato di febbre tifoide l'uso della digitale in modica dose provocò la comparsa di una dissociazione atrio-ventricolare completa. Il fenomeno era interessante non solo per la intensità non comune raggiunta dal disordine, m.a anche perchè questo non si accompagnava a rallentamento delle pulsazioni degli atri e perchè, mediante alcuni artifici, come tosse, movimenti, le manifestazioni di blocco temporaneamente si dileguavano dando luogo ad un ritmo regolare nel quale ogni stimolo era, come normalmente, trasmesso :fino ai ventricoli. Durante questi periodi di ritor.n o allo stato normale di conducibilità, apparve solo per pochi istanti, o non apparve un acceleramento dei battiti au.ricolari. Questo fu invece più notevole durante la prova dell'atropina e del nitrito d 'amile; però le pulsazioni auricolari tornavano a poco a poco· alla media osservata nel periodo di blocco. Passa quindi il disserente a discutere il meccanismo di questi fenomeni. Dott. VINCENZO NERI. Catatonismo distiroideo. - Illustra 1a sua esposizione presentando un 'inferma. Dott. ORESTE CAN'L'ELLI . .Se la ricerca del triptofano e dell'acido indo loacetico nelle feci e dell'uroroseina nelle urine abbia un qualche valore speciale sia considerata in sè stessa, sia in rapporto a quella dell'indossi le ed a quella dell'indolo fecale ed urinario. Prof. GIOVANNI D'AJUTOLO. Alcune rare o nuov e forme di anomalie congenite del padiglione auricolare. - Descrive in rase a fotografie vari casi da lui osservati, parlando anche della morfogenesi del padiglione. Nota specialmente un esempio di orecchi c-0ntemporaneament e ad ansa e a conchiglia, un esempio di padiglioni molto concavi, che vorrebbe denominarli a vaschetta, 11n altro con l'antelice tripartita e con un rilievo sigmoide, e parecchi altri. Questi ultimi, li crede come esempi nuovi, per non averne trovato descrizione nella letteratura.

PRATICA

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·D ott. ANTONIO PE,RUCCI. ipermegalia della vescica con dilatazione dell.Juretere e del bacinetto renale sinistri e conseguente reflusso vescica-renale. - Si .tratta di un bambino di dieci anni ricoverato nell'Ospedale Maggiore, lungamente studiato con esami obbiettivi, cistoscopici e radioscopici, :finiti poi con un intervento operativo di cistostomia sopra.pubica.

Dott. G. CAVINA. Intorno ad un caso interessante di cardioptosi. - Si tratta di un indi-viduo sessantenne, nel quale il cuore si trova straordinariamente abbassato, pur essendo di volume 11ormale. L'impulso cardiaco si osserva nella regione epigastrica. Presenta il malato. I confini dell'area ca·r diaca, mostrati colla radioscopia sono i seguenti : in basso 4 cm. sotto l'appendi~e ensiforme; a sinistra, 2 cm. all'interno dell 'emiclaveare sinist.ra; in alto, 5° spazio intercostale sinistro; a destra, marginale dello sterno. Oltre al cuore, anche il fegato, lo stomaco e i reni sono no~volmente abbassati. Ciò può dimostrare che in tale persona esiste probabilmente fino dalla nascita una organizzazione difettosa di tutti quei tessuti cli fissazione degli organi, permpdochè l~abbassamento del cuore non può essere che l'indice di una costituzione generale ptosica, dovuta pel cuore ad un rilasciamento del fascio vascolare. Dott. GUIDO M. PICCININI.

Regia

Ac~ademia

medica di Genova.

Seduta del 23 novembre 1914. Dott. C. FoRONI. È possibile L'asportazione di tumori dall'interno del globo oculare co11servando il globo oculare stesso. Te cnica. -- ln base a personali esperienze l '0. afferma la possibilità di eseguire in oftalmoiatria atti operativi che parrebbero a prima giunta irrealizzal::ii li, quale appunto l'asportazione di tumori dall'interno dell'occhio. È necessario mettere l'occhio in condizioni speciali che certo non si raggiungerebbero colla semplice narcosi generale. Bisogna cioè che 11 bulbo si.a· assolutamente indipendente dai muscoli motori esterni, nonchè dagli altri tessuti che lo rivestono per impedire su cli esso la più piccola pressione e perchè possa, trattenuto solo dal nervo ottico e dai vasi e nervi ciliari posteriori, fu!Oriuscire sufficientement e dall'orbita e quindi dalla rima palpebrale ampliata mediante la cantoplastica, onde poter aggredire la sclera alla regione equatoriale ed anche un po' oltre, a seconda della sede del t11more o del corpo estraneo. I vari tempi dell'operazione sarebbero i (13)


IL POLICLINICO

seguenti: 1° anestesia completa mediante inie·· zio~ superficiale e profonda di novocaina ~ adrenalina; 2° incisione rima palpebrale esterna; 3° peritomia circolare; 4° pf1.ssaggio ,l1 un filo a borsia di tabacco nel bordo della C)ngiu11tiva; 5° tenotomia dei quattro retti con applicazione di un filo ad ogni singolo rispt·tti \'O moncone tendineo; 6° lussazione del globo <lCUlare ; 7° presa del t .u lbo in un punto intermedio tra. il limite anteriore del tumore e ·i l margine corneale mediante un filo introdotto nello spessore della cornea ; 8° incisione ad u della sclera e coroide diretta verso il polo posteriore, la cui ampiezza trasversale siuperi coMiderevolmente la base di iinpianto del tumore, la cui sede fu fissata esattam•e nte in precedenza col· l'esame oftalmoscopico; 9° apertura del globo oculare e distacco del tumore e della coroide sottostante dal lembo sclerale; 10° chiusura della breccia annodando i tre fili che sti saranno messi in precedenza a cavaliere della linea di tagli o quando cioè nel 7° tempo si applicò il filo di presa; 11° riallacciamento dei muscoli retti; 12° chiusura della borsa congiuntivale al di· sopra della cornea. Per la rigidità stessa della sclera e perchè la retina a guisa di paratia-stagno trattiene il -vi· treo, questo non sti presenta, n,è tanto méno fuo · riesce; alla nutrizione del bulbo provvedon sufficientemente in primo tempo i vasi ciliati posteriori. L'operazione va riservata ai casi di tumori della coroide nella loro prima fase, quaudo si presentano in forma nodosa e si trovano isolati dalla retina per il trasudato che li circonda. Per questo particolar modo di prese11tarsi essi differiscon.o dagli altri neoplasmi chf si sviluppano in seno ai tessuti co!1 i quali contraggono le più intime aderenze. Questa considerazione giustificherebbe l'atto operativo proposto, Sl'Ulla opportunità del quale sol<Y P' trà rispondere l'esperienza clinica e il tempo: esso può anche veruir eseguito a scopo esplorativo e per aggredire corpi estranei ;iell 'interno del bulbo. 1 .)

Dott. L. DURANTE (Patologia generale). Cmtribit.to alla fisi opatologia dei nervi splancnici i?i rapporto alla patog en,esi dell'ulcera gastrica. Gli esperimenti istituiti dall 'A. si svolsero su 41 cani e su 26 conigli; sugli splancnici di J..estra e su quelli di sinistra. L' A. ha fatto precedere al lavoro sperimentale uno studio anatomo-topografico sui nervi splancnici special1nent e nella regione sottodiaframmatica, punt J i11 cui venne praticata la exeresri nervosa. la .,·ia seg u.ìta e mai finora da altri eseguita, fu q uella lombare extra peritoneale, la quale limit~ cxl oY,~i n co1npleta1ne11te agli i 11e,~itat~li traun1i 1

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suti visceri, come avviene seguendo la tecnic-a laparotomica. Solo quando la resezione con asportazione di un tratto di un cm. circa interessa i nervi piccoli splancnici, conseguono alterazioni gastriche ; nessuna alterazione consegue invere alla resezione del gnande splancllli.co anche se praticata bilateralmente. Le lesioni sono permanenti e a carattere necrobiotico quando vengono lesi gli splancnici piccoli di sinistra; sono di poca entità ed effimere quando la resezione cade sugli s1p lancnici di destra. Le alterazioni gastriche accennate consistono essenzialmente in zone limitate di niecrosi di forma rotondeggian· te, del diametro dai 2 ai 6 mm. nel cane, <la 1/2 mm. ai 2 mm. nel coniglio; esse sono i11numeri ed occup,a no 1e lettivamente il grande fondo' dello stomaco ·nel coniglio; sono poche e occupano preferibilmente la regione pilorica nel cane. Dette a.Iterazioni iniziano dagli strati profond.i e progrediscono fino a raggi ungere la superficie della mucoSia gastrica; nella loro ulteriore evoluzione poi ·p er un processo di delrmitazione tra la zona sana e qule lla mortificata esse veng<>Jio ad eliminarsi : ne risulta una. pe!'.'dita di sostanza a carattere ulcerativo. Per l'iaterpetrazione patogenetica del fatto che le lesioni si riscon.trano solo quando la exer'eS interessa .i piccoli splancnici di sin~stra, l 'A. r!corda come per la lesione di questi nervi ven~..i ad essere coinvolta nel ciclo morboso anche la milza la quale presenta in t-ffetto delle altera• • • ztoru cospicue. Secondo l '.t\. non è lecito finora allo esper ·mentatore tracciare il parallelo di identità genetica tra le lesioni sperimentali e quelle della patologia umana. 1 •

Dott. G. C. SEGALE (Clinica chirurgica). S utla sorte dellaJ cartilagine epifisa1'ia nei reir~· pia1iti di estremità ossee e di articolazio-rii . -Le conclusioni che l 'A. trae dalle sue numerostricerche rono le seguenti : Nei rei11nesti dell'estremo prossimale del t·adio : 1° in un periodo iniziale non si osserva nè la necros~ della cartilagine, nè alterazioni strutturali notevoli; non si è però autorizzati ad ammettere una funzione in atto ; 2° dopo circa due mesi possono presentarsi tratti ampi di cartilagine coniugale sopravvissuta, per quanto esistano segni indubbi di processi regressivi e si riscontrin.o zone antiche i nsulari di necrosi Sv stituite da elementi midollari o di coanettiv., ricco di vasi ; si possono opservare alla periferia delle zone insulari di proliferazione di cellule cartilaginee che non conducono però aila rigenerazione fisiologica della cartilagine; 3° la fur.zione della cartilagine epifisaria nei reimpianti


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SEZIONE PRATICA

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è apolita; mentre dal lato n-0tmale si svo1ge at~a Accademia delle seienze medithe~· ~~vissimo il processo di ossificazione, nel rein. in Palermo. .. nesto manca la zona cli ossificazione ·e sono rias · . . sorbite le lamelle ossee della metafisi'; al ·lor<' .Seduta del 21 n~vembre del 1914. posto il midollo osseo confina con Ulla linea Presidenza del prof. · CERVELLO. netta col margine inferiore della cartilagine coniugale rimast~, formata dalle colonne di celCIULLA. Fratture della rotula · suturate ·con lule seriate; 4° i reperti radiologici dimostrar.o a~e di seta e di catgut con ottimi risultati. che ·il pezzo reimpi'antato non cresce in lunRiferisce sopra · due casi di frattura della roghezza; essi depongono bensi per un allUJll.ga• tul~ operati uno dall'O., l'altro dal Lionti, con mento totale del radio (durante il periodo ~.li la osteosintesi e ·adoperando come materiale di esperimento) che è in rapporto esclusivo coisutura i grossi fili di catgut. 1'accrescimen.to in lunghezza del segmento di· Presenta le radiografi.e ed uno degli operati stale. consolida~ione delle Nei reinnesti articolari alla Borst la carti- . dimostrando la perfetta lagine può necrosare totalmente e venir sosti· fratture e l'ottimo risultato funzionale. Mette in· confronto ta:li radiografi.e con altre in tuita da tessuto neoformato mentre è assa.iJ vi · cui il Lionti si servì della seta come materiale vace il processo di sostituzione dell'osso che di sutura e con altre in cui furol}o adopemte cade in necrosi; i risultati sono i111 massim~ delle anse metalliche. · assai peggiori. L'accorciamento del segmenti) Anche c:01n. la sutura ossea a :fili cli1 seta il rioperato è nelle radiografie asisai: dimostrativo per fare ritenere cessata la .funzione della car· , sultato è stato ottimo, non oosi p·u ò concludere per: i casi liln cui furono adoperati i fili metallilci. tilagine di accrescimento. Dimostra che il catgut non si -riassorbe così celeremente come in generale si crede,- citando Dott. C. CANESTRO (Istituto patologia chirurgica). Il cateterismo ureterale e lo studio della osservazioni di Minervini che lo riscontrò ancora · funzionalità renale mediiante la costante ureo- resisten~e nei tessuti dopo 125 giorni, di Foltin secretoria. - L' A. en11mera le molteplici caus.e che riscontrò residui di catgut allo iodio dopo 120 a 180 giorni ed osservazioni personali di di errore cui espone questo metodo e discut~ sul modo più opportuno per ev'.itarle. Riferisce Lionti che hanno riscontrato dei fili di catgut ancora resistentissimi dopo quasi 4 mesi deli da.ti otten.u ti nelle ri.cerche da lui fatte stU 1'intervento operativo. individui normali, mettendo in rilievo le forti oscillazi<>'ni che si possono riscontr.a re e le noAfferma .che l'avvicinamento dei monconi di tevoli difficoltà dii interpetrazione. Crede però firattura 0011 oatgut e con la seta riesce del tutto che perseverando in queste ricerche si possa completo; mentre ciò non è possibile mediante arrivare a stabilire quei dati fondamentalii che i :fili metallici, giacchè I 'attorcigliamento ecne permetteranno l'utile applicazione nel cam · cessivo dell'ansa metallica, può dar luogo a po, clinico. nuove lesioni ossee e non di rado l'ansa si spezza. Lo STESSO. Il rene mobile e la costante di Ricorda le osservazioni del von Bruns, il quale, Ambard. - L'A. ha studiato il comportamento mediante radiografi.e, dimostrò che i fili metaldella cos,t ante d'i Amtard in indiV'idui ·affetti da lici coll'andar del tempo finiscono collo spezrene mobile Slia nell'urina globale, sia nelle urin zettarsi dando luogo alla formazione di framne separate dei due ren~I, tanto in posizione menti metallici, che possono cadere nella caeretta che in posizione orizzontale. vità articolare e produrre fenomeni dolorosi e Riferisce sui dati da lui ottenuitil, i quali han·· disturbi funzionali del tutto simili a quelli dati no potuto mettere in evidenza che la costante dalla presenza di corpi estranei. ureo-secretoria nel rene mobile presenta delle Conclude affermando che, la sutura con fili di osci1laz'iloni piuttosto ampie ma p,u r sempre n~i seta è da preferirsi a quella con anse metalliche • limiti normali e che in linea generale il clinoe che nei< casi con leggera diiasta.si dei framstatismo e l'ortostatismo nODJ influiscono sul va- menti anche il catgut può essere adoperato con lore della costante. In due casi ha poi osser- ottimi risultati evitando esso anche gl'inconvevato una costante più elevata in posizione eretnienti della seta. ta ; essa potrebbe essere denominata una coProf. L. GIUFFRÈ. Sulle nevrosi; respiratorie. stante « ortosrt:afica » probabilmente dovuta a Note di semeiotica e di nosologia. - L'O. inmi1nime lesioni renali. nanzi tutto fa rilevare le · deficienze e le lacune SEGÀLE. dei trattati classici SlU questo argomento, dà (15)


[ANNO XXII, FAsc. 5]

IL POLICLINICO

quindii· lai definizione delle nevrosi respiratorie di moto e ne espone i caratteri semeiologici principali e la relativa classificazione: I. Atipie : a) forma disisociata e sue varietà; b) e c) fonrua prevalentemente costale ; d) forma alternante; e) forma aisimmetrica. II. Arritmie : a) forma intermitten·t e; b) forma ineguale, respiratio miura, inversa, ecc.; c) forma periodica ; d) forma sovrapposizione di singoli atti del respirQ, crotopnea; e) forma a riprese, a sl'calzi (esagerazione della precedente) come nel singulto, ecc. ; f) fonnia sussultoria; g) forme irregolari. III. Tachipnea, bradipnea. IV. Displllea. V. Forme miste (asma, ecc.) irregolari, atasSliche (respirazione di Grocco, respirazione di Biot), meningitismo, respiratio irregularis totalis, delirium respiratioms. Caratteri semeiologici secondari. Adottando questi criteri di classificazione Sii riesce a mettere l'ordine tanto nelle forme nevrotiche pure quanto in quelle sintomatiche sentendosi alnche dei caratteri seco.ndarl che sono : 1° semplicità o complessità della sindr;oone; 2° coesistenza di analoghi disturbi del cuore ; 3° di altri disturbi senisitivi o vasomotorì psichici· (angosciia); 4° coesistenza di sintomi delle grandi nevlf"osi ; 5° i1t1i.izio e decocso, accessi1 vicini 01 non, notturni, ecc.; 6° mod!ifìcazioni per volontà, emozioni, sonno, ipnosi e ipnotici, inalazioni di ossigeno, suggestione. Viene poi a parlaire dell 'eti.ologia di dette nevrosi distinguendo come nell'asma : cause pre · disponenti (eredità, anemia, affezioni dell 'appa-recchio res.p i·riatonio, ecc.); cause occasionali, determinamti (i'nalazioni di polveri, odori, ricordo di esse, emozioni) cioè meccani1che, tossiche, infettive, psichiche. Si occupa della poca importanza che han.no per queste nevrosi i recenti studi sulla simpaticotonia e vagotonia, e mette in luce l'influenza., prima !Sconosciuta, dE1 traumatismo. Nelle forme pure nessuna lesi001e, nelle sintomatiche lesioni a.11 'apparecchio respiratorio o al circolato·r io, o dei nervi e dei centri nervosi. Per determinare la sede e la natura della presunta lesione bisogna qwindi ricomere alle conoscenze fisiologiche, alle quali nOlll poco ha contribuito a nche lo istudio di queste nevrosi. Sede del processo morboso : classificazione a1iato1tiica. Dal p11nto di Vii.sta della sede anatomica queste nevrosi si distinguo no in periferiche, centrali, riflesse. Natura del p1'ocesso niorboso e relativa classificazione etiogenetica. Anche nel caso di queste ne\-r05'Ì si tratta di fenomeni di eccitazione (ipocine.;;ia, .;pasrno, contrattura) o di depres(16)

&ione, inibizione (ipocinesia, paresi, paralisi) o di incoordinazione (discinesia, atassia in Selnso lato). Concezione nosografica. Queste sindrQllli si riscontrano sole ed autonome ad integrare il quadro morboso, oppure possono far parte di quadri morbosi più complessi (isterismo, nevrastenia, corea, nevrosi' traumatica, ecc.). Diagnosi, prognosi, cura. r 0 Diagnosi semeiologica: atiprie, arit• mie, ecc. 2° Diagnosi anatomica. Sede : a) apparecchio trespiratorio o ciroolatortio; b) sistema nervosOJ: periferia sensitiva (forme riflesse), tronchi nervosi (forme periferiche), centrale : spiniale, bulbaire corticale. 3° Diagnosi di natura: si tratta di eccitazione, illìil:izione atassica; si tratta di lesione funzionale o anatomica. 4° Diagniosi nosografica: si tratta di forma autonoma o di forma tsintomatica. di altre ~• vros1. • PrognOSli: quoad vitam non girave in genere, quoaà valetudinem, secondo la curabilità. Cura : etiologica e sintomatica; i·m portanza della suggestione. G. DONZELLO.

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FASC.

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.

Le cause della miopia. È opini-0ne quasi generale che la miopia sia

Nota pratica sul trattamento della cataratta senile. È poco nota la delusione assoluta come esito • immediato ad un intervento per cataratta 1permatura in persone di età avanzatissima. Ne riferisco un caso. Il sig~or A ... di anni 90 di Rimini, presentava tutte le apparenze obbiettive e funzionali incoraggianti ad intervenire per cecità da cataratta bilaterale. Unica controindicazione relativa era lo stato di ipermaturazione, che può ognora provocare la lussazione della ]ente nel vitreo, e che colla anamnesi attestava come l'opacamento del cristallino fosse completo da cinque anni. Estrassi facilmente con gran lembo superiore ed iridectomia il nucleo; non vi fu alcun incide~te operatorio o posteriore; ma a campo pupillare nero, nè immediatamente, nè dopo tre e cinque giorni dall'intervento, apparve un miglioramento della funzione. In ottava giornata, allarmato dal fatto che il soggetto aveva soltanto la percezione abbagliante della luce, constatai con viva sorpresa che il vitreo era limpido, la papilla ed i vasi retinici pressochè normali. Tolto poi ogni be11daggio, sotto la n1ia prima guida, il nipote dell'operato, farmacista di questa città, ed altri framigliari, si dettero· ogni giorno ed ogni ora quasi, ad educare il vegliardo a fissare e contare le dita della pro,p ria mano, di quella poi degli altri, lentame11te ma progressivame11te distanziata; lo eccitavano ~ rialzare il capo, ad aprire gli occhi, cil(· per anni il suo atteggiamento costante era stato ia testa reclinata, ad occhi socchiusi. Dopo mesi di questa assidua ginnastica dell'organo, prescrissi una lente di + 10 clìottri~ ed a un anno dall'intervento ho ( onstatatc. la visione di pressochè due decimi del normale, il campo visiv-0 e l a: percezione dei colori conservati. A giustidìcare tale decorso clinico si potrebbe invocare una emorragia a carico delle vie ottiche, ma amo più credere .alla vittoria su una vecchia inerzia da non uso. Questa nota vuole confortare i colleghi d; fronte ad un simile apparente insu.ccessl.>.

Dott. Rimini (Forlì) . 3

MARIO

CASTELBOLOGNESI.

prodotta dal lavorro eseguito molto da vicino e qu,e sta opinione è basata sulla constatazd.one ~>ie questo dl'fetto· della vista si miani.festa più i . e. q~entemente negli scolari. Wilson (Britis h Medical l ournal, 1914 agosto1) ritien,e invece che la miopia nel maggior numero dei casi sia ere<litaria. In uno studio fatto su 1500 casi egli notette dimostrare la ereditarietà nèl 58 %; ~el 12 % d·e i casi la m1'o pia era in rapporto ad u11.a cheratite; e nel 30 % si potlette escludere in m odo assoluto la influenza ereditaria. Nei ca.si nei quali la miopia è chiaramente ereditaria essa assume tutti i gradi d1ai1 più leggeri ai più accentuati. La miopija ,e reditaria molto accentuata si manifesta per lo più prima che l ·indiviiduo vada a scuola, quella più leggera '-arda a manifestarsi', q uas11 che fossero nece&3ari a i tri fattoii, lavoro da vicino o altre circostanze, per " mettere in evidenza la tendenza ereditaria alla . . m1op1a. Quanc1o questi fattori mancano, la tendenza può rimanere allo1 stato latente, saltare una generazione, o dare anche manifestazioni parziali ed incostanti nei vari individui della .stessa famiglia. Quando am.b o i genitori Sotl•O' miopi il · nifetto v~sivo è molto• accentuato e frequente nella prole, e può mancare quando uno solo dei ~e­ nitori sia miope. Tra gli' scolari la miopia non ha la medesima frequenza nei due sessi, e tale disuguaglianza aumenta all'età della pube1"'tà ed anche dopo nei suoi casi l 'A: ha avuto la proporzione di due donne per ogni' uomo miope. Le singole occu pazi oni no1n hanno una varia percentuale dei' miopi, al riguardot l' A. non ha potuto stabilire alcun rapporto per :nodo che egli riti'e ne che la miopia, quando non dipe1tda d.a malattie oculari', sia quia.si esclusivamente una condizione organica innata. Levinschn (Deutsche Medizinisch,e Wochenschrijt, 1914, n. 2) pur non· contestando il fattoir e ·e reditario, afferma il rapporto tra miopia e scuola. Egli ritiene err,Qlllea la vecchia teoria per la quale dia vision,e a breve distanza per la contraz1'0tt1e del muscolo ciliare e dei mus.;oli estrinseci dell'occhio, si· ha un aumento d'"'l1a pressione interna, spostamento all'indietro del polo posteriore e quindi miopia. È più pr·Jbabile che l'allungamento dell'as5e anter0-postetioce del globo oculare sia determinato dalla gravità. 1

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POLI C LI~ICO

Q11a11do lo scolaro legg·e o scriv·e, incli11a il d c1rso ed il capo fino al p unto che l 'ass é dell'occl1io abba11dona la su a normale posizione <'r1z· zontale per assumere quella verticale. In ri11e:;te condiziooi ·i~ g lobo Qculare è quasi c0u1e ~o­ speso, sostenuto dal 11er vo -ottito, il quale e···ide11ten1ente esercita una trazione in alto sul suo pu11to d'inserzione, producendo cosl lo s tafiloma p osteriore. U 11a tale inter pretazio,ne sarebbe confortata anche dalle esperienze eseguite sugli animali. I gio\-ani gatti m anten.u ti col capo p-=.uzolo11i, chi11si 1n un sacc-01, diventano generalm ente miopi. L e scim1nie coistrette a tenere per qualche ora del giornro il capo in posizione t~ ie che la. fro11te prenda una direzione orizzontale, div·entano pr.ogressiva111ente mi.o pi, come si può di1nostrare all'esame della refliazione e del forvio dell'occhio. D 'altra p,arte bisogna anche notare ch e la miopia no n è affatto frequente in quelle professioni che costringono, ed anche p.iù di quel ch e si "-erifìca n egli scolari, ad un.a vision e a breve distan~a . Le ri ca·m atrici, g li oro1o,g iai, i g ioiellier.i , che pur la·v orando molto da vicino n o11 m antengono dura11te il la\ 01to il capo in p osizione abbastanza elevat·a, non· dànno una percentuale di 1niopi pari a quella data dagli sco,l ari.

IGIENE.

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DRAGOTTI.

. Cause, patogenesi e cura dell'oftalmia simpatica. Grandelém~t (La Pro-vinoe lYi édicale, n. 22) f 011dandosi sulla osservazione di

1914, alcuni casi ritiene che la , -era oftalmia simpatica, cioè quella che conduce alla perdita dell'occhio si1np atizzato, è prodotta sen1pre da una ferita del corpo ciliare dell'occhio si1npatizzante, in modo che esso ri1nanga esposto per qualche tempo alla co11taminazione dell'aria o delle lagrime. È molto probabile che 1'affezio11e sia determinata da un microbo speciale, il 11iicrobo si1ripatizzante, che potrebbe svjlupparsi e prolificare solo sul terreno d el corpo e dei processi ciliari sia dell'occhio simpatizzante ch e di quello s i1npaticoi. Questo microbo si comporterebbe come quello del tetano o m eglio co1ne qt1ello della rabbia: co1ne qt1esti h a un periodo d'inct1bazione di 18-30 giorni, non è piogeno e si s\·iluppa sempre sullo stesso t erreno diffondendosi attra\ erso un grande circuito organico ii1t ermediario. Come i detti virus infi.11e agirebbe tnig raudo esso stesso o face11do 1nigrare i proprt i)rodotti t ossici 11111go i i1er\ i ed il siste111a i1er\•oso centrale e non per la ''Ìa dei \·asi sang11ig 11i o linfatici. 1

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DR. (18)

Note d'Igiene scolastica . Nel IV Congresso internazionale d'Igiene scolastica , tenutosi ai Buffalo pochi mesi addietro, si discussero temi importantissi'llli, che accenneremo brevemente : La scuola all'aperto contro la gracilità e la tubercolosi è diventata popolare per l'aria pura, il riposo, l'alimentazione. La forma: di internato è indicata per i casi gra\ri e pei fanciulli g ià malati. Chicago e Boston ne diedero l 'esempio, diffusosi poi in tutta la nazione. L'abbondanza di terreni da giuoc.o, di sale di ricreazio1ie, l a. possibilità di avere i bagni ed esercitare il nuoto, so11 tutte circostanze che debbono essere considerate come postulati di un prin.ci pio economico e come uno dei principali doveri dei Comuni. Chicago è in ciò avanti a tutte le città inglesi. Circa l'ampiezza delle aule, ir1 Inghilterra si assegna110 dieci IJiedi quadrati per scolaro, in America d.a I6 a 21 (lnq. 1 = piedi quadrati 11.1); ora una piccola sala ha il vantaggio di economia dello •s pazio, del costo di costruzione, del riscaldament o, della illuminazione, v i' è meno lavoro per la pulizia, meno sforzo per la voce e l'attenzione del maestro ·e per la vista e l'udito degli scolari; ma d'altra parte un ambiente più largo dà allo scolaro una sensazione di libertà mentale e fisica , cosa di grande importanza nel campo dell 'educazion•e, permette di abbondare nello spazio per il banco, e diminuisce il pericolo d'infezione, per quanto questo 11011 sia grande. La -ve 11,tilaziorie è il r equisito più importante per la salute dei fa11ciulli; i111 Inghilterra, date le condizioni di clima e le dimensioni medie delle aule, sono neces sari almeno da 1000 a 3000 piecli cubi d'a ria (mc. I = piedi cul:·i 37), e per.' . .. c10 occorrono mezzi meccan1e1. Una volt a si sost eneva la ventilazione in base al concetto di espell exe l'acido carbonico e i materiali tossici ; 111a Fliigge e la sua scuola ha11no s ostenuto che il calore e l'umidità si:amo i principali fattori della necessità della ventilazione; ed esperienze fatte a Boston hanno co11fermato l'esattezza di questo concetto. Per cui lo scopo della \:entilazione è quello di modificare la t emper.a tura e pre\'"euire tt11 accumulo di calore r h e potrebb e produrre stanchezza, i11tossicazione, affan110 ; e verciò il protmemn della ' 'entilazione è una question e di provvista. d'aria pura e fredda 11ella scuola. Quanclo ,.i so110 larghe fii1estre, non si richiede pei bisogni della respit azione ch e una limitata rin110\·azio11e dell'aria, non occorrono mezzi 1

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SEZIONE PRATICA

speciali. Nei luoghi ove si sono u~ati impianti meccanici, per lo più si è avuta cattiva prova, perchè si è commesso spesso· l'errore di portare insieme all'aria del calore, mentre la ventilaziooe dev'essere S('J>arata dal riscaldamento. Nelle scuole con 10 piedi quadrati per testa la ventilazione naturale, qualunque essa sia, è insufficiente e s i avrà anemia, debolezza, mal di capo. Facendo ciorcolare .aria fr.e sca, liavan·<lola, raffredda1n d.oila, agitando,l a , si potrà sei:-pre riprodurre le eondizioni dell'aria sana di ca1n pagna (sistema del P lenunt~ . In America praticano appun.to la circolazione e la ventilazione. Un grande istituto ginnastico ha l avato ·l'aria respirata, l'ha fatta circolare con un ventilatore, senza introdurre per un anno altra aria e la sala di ginn.a.stica e gli altri locali si sono .conservati, dicono, sempre freschi e sani. Questo sistema ha fatto economizzare il 60 per cento di carbone e il 40 di altre spese. Per l'i llitmina zione si è discusso insien1e colla S ociet à degli ingegneri, conchiudeudosi per u11 mi11i1no di luce artificiale di clt1e piedi-bug·i.a -come misura per un posto. L'illun1inazione 11aturale da destra e dal di .dietro è st ata ritenuta cattiva, e quest'ultima dannosa anche al maestro : si è 'c ombattuto il sole n ella scuola, p er le particolari ragioni di clima. È stata sostenuta e dimostrata l'utilità di una cli nica psicolog·ica ; si è affermato che l'apprendimento non è affatto proporzionale alla durata. dello studio: e a t al proposito la nuova scuola all'aperto (Walds chule) di Charlottenburg per _gli allievi delle scuole secondarie ha dimostrato c'he questi allievi progrediscono con 25 minuti di l ezio11e co;ne quelli delle scuole comuni con 40. I.)er 1'igie11 e d e1itaria si è ammessa l '11.tilità di facilitare al pubblico la cura. Rispetto alle 1>ialrzttie infettive, è stato sostenuto da parecchi autori reputati che il pericolo ·di contagio sia di poca importanza, per cui la ~-lisinfezione è s t ata consider.ata in11tile. Grande cura si rivolge all'approvvigionam e11to di acqua potabile . La pulizia per mezzo dell'aspirazione è il me todo all'ordine del giorno. I pa1.Jimenti in leg·110 oliato sono diffusissimi. Nelle s~zioni per gli a?iormali si è discusso sulla diagnosi e sull 'eugen.ia si è dedicata un.a seduta a i testi di Binet e Simon. U11 posto impOl!tain.t e si è da to all'educazion,e sessuale : in Ing·hilterra si è ancora -lontani dall 'appro\1are i dettag li anatomici coi quali si tratta la questione in Ger1nania; la scuola american a insegna la morale e si sforza di dimostrare coi fatti la 11ecessità di agire onestamente. (Dall'A'V'Venire Sanitario 1 5 nov. 1914). . i\. . RANELLETTI.

POSTA DEGLI ABBONATI. H o in cura un gio·v anetto affetto cla corea ch e curo con Fowler e antipirina . Desidererei saper e se esist e una cura p iù moderna o almeno· 1n.i,glio11e. Qual 'è la durata medi.a della corea ? Dott. C. M. da L. ,(605). Sulla cura della corea. -

La durata media della c,horea minor è di- due o tre 1nesi; ma talora la malattiai dura più a lun.g o (sei mes.i e anche più) . Dal punto di· ,·ista t er apeuti co, occorre anzitutto prov·vedere alla tra11quillità fisica e psichica del paziente; ciò che s i ottiene con l'allontanamento dalla scuola e dagli amici, e me~lio ancora con il ri.poso a letto prolungato per \'ari g iorni. C~iò b.a st a1 perchè molti malati dormano a lt1ngo e profondamente; ma, qualora il sonno 1nancasse, si potrebte sDmmin·i strare al paziente qualche blando narcotico (adalina). D'ordinario S'a rà p erò s,u fficiente l' Jzione calmante esercitatru dai preparati bromici (bromuro di potassio, bromuro di canfora, sabromina, ecc.). So·lio n ei casi g ra,·i scii ricorrerà · a calmanti più energici, quali aid es. jJ clor.a lio. Tutti gli Al\. consig li.ano la cura di arsenico. Molti si lodano degli effetti, ottenuti col bagno caldo prolungato. Si e\··i ti l'uso di caffè, vino, ecc. Nella grande m aggioranza dei. casri quest e n orme terapeutiche sono sufficienti; si, potrà quindi fa.re a meno di ricorrere ad altri medica1nenti, consigliali1 volta a volta da ·v ari AA. (ad es . il valerianato o l'ossido di zinco, la canna·bi.s indica l'ana.lgen·e , l'esalg i11a, il chi11ino, la fisosti.g mina, la· ioscina, la sco·polamin a, ecc.), sostanze queste, alcune delle quali fo1rse del tl1tto prii\"e di azion e, altre non del tutto sce"\·re di pericoli . Non è esclu·s o ch e la cura elettrica (corrente gailvanica, b agno s tatico) possa g io·vare; ma nel m aggior nu1nero dei casi non ~1arà necessario ricorrer,·i . Prof. V . FORLÌ. 1

1

1

Cura d i fistola torac.i ca. - T engo in cura una sign orina colpita tre anrui oc sono da pleurite e cU\rat a in 11na cliltrica con ben s~ pneumotoraci. T or11at a a casa le so1)raV\·enne un piopneumotorace ed in altra clinica fu opera tcv di cos1t10t on1ia . Ora dalla ferita di drenaggio fuoriesce sem· pre pus ad 011ta delle la va ture qt1otidiane di pe1mangau ato pota$iico, h erm'irtine, .~c. Abbia la cortesia dinni qt1ale 1netodo di cura e relati,·o disinfettante clo,·rò 11sare per arre"tare il pµs e condttrre a gt1ari gi~ne l 'infertna. _.\bbonato ~. 7167. (606)

(19) •


[ANNO XXII, FASC.

IL POLICLINICO

168

Rispo11diamo in tesi: generale. Le fistole toraciche co·n secutive ad emp i.ema e ch e durano ,da tanto t empo, come nella sdgnorina cla Lei curata, difiicilmen~e guariscono colla semplice cura medica, qualun,que sostanza disinfettante e antisettica si usi per le lavande endopleuriche. Ciò dipende d.a l fatto che si sooo formati degli ispessimenti (talvolta anche trasformazioni in· cartilagine o in osso1) della pleura che impedi·scono l a lil:era espansione del polmone ed il colmarsi della cavità. È neccesario quindi interve,n ire di nuovo chirurgicament e, sia con una più ampia r esezione di cost ole, sia colla decorticazione del polmone .

L. D. (607) Tecnica; e interpreta~io1ie della diazoreazione. - Pregher·e i la gentilezza del «Policlinico » a voler riprodurre sulla « Posta degli abbonati >> le formule della diazo,..re.azione di E hrlich e la t ecnica dettagliata per la diagnosi di tifo. Imperocchè nei casi non dubbì che ho in cura, le formule che· posseggo mi darebtero responso negativo. Ringraziando. Abbonato n. 7457. Per eseguire la prova sono necessarie : Soluz. A : gr. 0.50 Nitrito di sodio . • )) 100 Acqua distillata Soluz. B: gr. • Acido solfanilico 5 eme . 50 • Acido cloridrico )) 1000 ,Acqua distillata Un eme. della soluzione A aggiunto a 50 eme. della soluzione B, costituisce il reattitvo, che deve esser e preparato ogni volta, fresc:o. Si mescolano a parti egucli urina e reattivo e si versa in ecces·s o e ad i.t n tratto (non a gocce) ammoniaca. Se la miscela si colora rapidamente in rosso, e la schiuma (carattere essenziale) diviene aiD1Ch e es·sai rossa, 1a reazione è positiva. . Praticam ent e si può mescolare a 3 eme. di urina una eguale misura di soluzione B ed aggiu.ngere una goccia di soluzione A, e saturare d'ammoniaca. Il valore clinico della reazione è tutt'altro che specifico, anche a confessione dello stesso Ehrlich. Si preferiscono ad essa reazioni più sicure, quali l'agglutinazione~ che anche in paese si può eseguire (macroscop·i camente) con un btion tifodiagnostico (culture di tifo uccise e sosp ese in soluzione fisiologica).

t. p. (20)

51

(608) L'olio di paraffina nella. stitichezza. _ H o letto s u una rivista medica a proposito. della cura della stitichezza cronica, vantare l'efficacia dell'olio di paraffina preso per bocca.. Desiderei conos:cere il dli: L ei giudizio sulla S ezio ne pratica del <e Policlinico >> (Posta degli abbonati) . !11 attesa, ringrazio. Salsomaggiore (Parma). Abb:onato N. 15v8. 1

L'olio dli· paraffina o vasellina è molto usato. oggi nei paeisi anglo-sass0111ci. per. lia. cura deli a stitichezza abituale. Di recente è stato introdotto ai1che in Francia, per opera precipuamente cii Manquat. Imp·o rterebbe u saire u ni olio depurato, imsapore,. privo di comp,o nenti solforati irritanti. Secondo. l\1anquat, la dose ne è di due cucchiai da iavo1la al giotrno da assumere preferibH.lmente a 1 mattino, a digiuno, u·111'ora p,r ima di eolazionie~ Quando si è ott enuto il risultato di una evacuazio·n,e alvina quotlidiana, si possono ditstanziare sem pre più le somministrazio;ni, fino a Slllletterìe. L'olio comun.e mente in. uso nelle farmacie lascia alquanto a desiderare: s'incontrano difficoltà a faTlo accettare e dà rigurgiti sgradevoli. Manquat pr·escri:ve anche questo prodotto a metà d·osi; ma è da preferire 1'01101 puris;imo (se .ne trova sotto i; nomi di interol, rusol, perole1na, vasellina liquida bianca, ecc.). Anche i migliori prodotti però non; sono sempre bene accetti alcuni disturbi . e possono determi1nare \ spec1almente nelle 'forme paretiche di stitichezza, che s embrano prevalere tra noi vegetariani, mentre le f.orme spasistiche domi·nerebbero tra gli anglo-sassoni, forti mangiatori di carne. Il Codice Farmaceutico Britannico suggerisce di emulsiooo.re la paraffina lìiquida affine di rem:derla più accetta : Rp. Paraffina. liquida . . . . . parti 30.00. Gomma arabica in polvere . . » 15.00 Gomma dragant e in polvere . . » 1.30 Olio essenziale di cannella . . )) o. '20 E lis·i.r di saccarina (contiene la saccarina ad un ventesimo) . » 0.30 Acqua distillata q. b. ad . . . » lOO.OO' Tri~are la gom.m a aggregandovi la p araffì.11Jia liquida e l 'O!lio di eannella, aggiungervi 15 parti d'acqua e la saccarina, diluire fino al volume di roo. La dose sarebbe di 4 a 15 eme. 1

)

VERNE\:

(609) Vi sarei grato, se nella rubrica «Posta degli abbonati », voleste esaurien temente spiegarmi cosa si intenda per stato toracico di Freund-Hart . Ringraziando,Ti anticipatam ente vi. salut o distintamente. D ev .mo: Abbonato N . 4357.


[ ....\NNO

XXII, FASC. 5]

SIZIONB PliTICA

Lo stato toracico di Freund consiste in una calcificazione delle cartilagini1 costali che questo A". ritiene come causa predisponente dell'enfisema polmonare, tanto che egli ha consigliato in tale stato morboso la resezione delle carti,.. laginil. L'Hart ha studiato il torace nei tubercolosi come hanno fatto altri AA., e crede che ulna speciale ristrettezza dei suoi diametri trasversi, specie in alto, predisponga alla tubercolosi. A. D. (610) Le sarei veramente grato se mi potesse

indicare sulla « Pos,t a degli abbonati » se esi-. stono lavori o monografie sulla etiologia ed ist01logia del calazion. Lodi. _.\bbonato 5967. I

Rispondiamo in linea d'eccezione. Sulla istologia del calazio deve confrontare i due lavori fondamentali, l'uno del Fuchs, « Ueber das Chalazion und einig= seltenere Lidgeschwiilste,» 2, p,ag. 131-168; l'altro del De-Vincentiis, « Della struttura e genesi del oa.lazion con osservazito:ni sulla ·origine epiteliale delle • cellule giganti (con due tavole)». Lavolllii di Oftalmologia, volume I, pag. 41, 1913. Sulla etiologia troverà ampie notizie in qu·esti altri lavori : l\. Del Monte, <e Su di talune singolari formaLioni, simili a protozoi frequentemente rinvenute nei giovani calazii », Archivio di oftalmologia·, anno XXI, n. 2, 1913; Michel und Watzold, « Ueber das Wesen des Cha.lazions », Ber. ii. d. 37: Vers. d. ophth. Gesellsch., pag. 157; Rechanczim, « Zur Aetiologie des Chalazions », Westn1. Opht., pag. 314 (è ini russo e può avere la memoria chiedendola alla Biblioteca della R. Clinica oculistica di Roma); Watzold, « Das Chalazion », Dootsche mediz. Wochenschr., pag. 1644; Bietti, « Sul valore p.atogeno del bacillo, del calazio di Deyl », Archivio di Oftalmol., anno XII, vol. XII, fase. 11-12. Prof. SP. (611). Dott. B. C., l\'.lilano.

Per quanto ci C<?nsta, noni esistono altri trattati di diagnostica e semei{)l(:ica ginecologica in lingua italiana francese oltre quelli, dell '-~uvard, del Traisse e del Winter. Ella potrebl::e del resto, se già non vi ha ricorso, trovare sufficiente trattazione della materia nelle opere generali di g.imecologia, di cui altre tr,a dotte (Kiistber,, Pozzi, Babadie, Lagrave e Legueu, ecc.). U . R.

1.)

(612). Abbonato 6920, Alzo. -

Preferiamo di non dare pareri su speciali,t à terapeutiche.

16g

CEN/11 BIBLIOORAFICJ. (Non 1t recenstscono che i libri J>e"1enutt tn dono alla Redadone)

Dott. O. BERNHARD. LJElioterapia in alta montagna} con speciale riguardo al trattamento della tubercolosi chirurgica. Traduzione .e prefazione con note del dott. Riccardo Curti. 49 tav. illustrative fuori testo, pag. XI-125. L. 3.50. Ulric01 Hoepli, editore, Milano. Dott. G. B. RoATTA. LJElioterapia nella f'rati ca medica e nellJ educazione, con prefazi"1ue d.el dott. Rollier. 77 tav. di cui tre co~orate, pag. xv-155, L. 4. Ulrico Hoepli, editore Milano. Questi due volumi riescono certamen!:e beue a rendere lo stato attuale dell'importante e valida risorsa di cui si è arricchita la terapia .fisica. Ne precisano le indicazioni e ne definiscono la tecnica, permettendo al medico pratico di superare tutte le difficoltà che possono presentarglisi e di trarre il massimo vantaggio dalla cura sovratutto nelle varie forme di tuhercolosi e particolarmente in quella osteo-art.ic..:olar~, che ne risente i maggiori benefizi. Il Bernardt è un promotore in questo campo; il Roatta è un discepolo di Bernardt .: ·1i R ..,1lier, e come medico-capo delle cliniche del Rolfier a Leysin ha saputo raccogliere larga messe cli osservazioni e 1sicu.ra esperienza. I due volumi son0 :-opiosamente il1ustrati.

y. A. AINES. La pratique de LJhéliothérapie. A. Maloine, éditeur, Paris, 1914. L. 4.

ed.,

La luce solare sarà sempre l'unica ed indispensabile sorgente d'energia per la cellula vivente. C()Sl il detto di Finsen; cosi confermano i risultati dell'elioterapia, ritornata in onore e largamente applicata appena da qualche diecina di an·n i. Il recente Congresso di Cannes ha dimostrato l'importanza di questo metodo di. cura, in 011.o re in epoche molto lontane, ma poi caduto in dis.u so fino al secolo XIX. L' A. ci dà un eccellente trattato pratico di elioterapia, nel quale, lontano da og11i discussione teorica, e dopo un riassunto della storia di quest.O' metodo di cura, tratta dell'azione :fisiologica e terapeutica della luce sol.are in genere, e poi passa in rassegna le indicazioni dell'elioterapia e la tecnica da seguire nelle singole applicazioni del metodo nei vari campi della patologia umana. La maggiori parte dei capitoli sono originali, dovuti alla grande esperienza dell'A. in questo inte~· essante capitolo della terapia. 1

p. s. (21)


IL POLICLINICO

'

S. G. LIPLIAWSKY e H. LUNGWITz. IL radio e le sue applicazioni terapeutiche. I vol. in-8° di pag. 292, con incis. Unione TipograficoEditrice Torinese, 1914. L. 9.

Questo volume non si dirige soltanto agli specialisti, ma interessa tutti i pratici, in quanto che rileva i risultati notevoli a i quali conduce •l'applic~one delle sostanze radioattive e fornisce dettagli utilissimi sulle !ndicazioni, le quali assumono la massima importanza per garantire la bontà dei risultati. Espone dapprima la chimica, la :fisi~a e le modalità d'applicazione di queste preziose sostanze, insistendo sulla tecnica delle 1nisure; poi ne es.amina l'azione biologica; infine descrive le applicazioni terapeutiche alle ~fiezioni reumatiche, alla gotta, alla leucemia, ai tumori maligni, ecc. nonchè nei campi speciali della ginecologia, dell'oftalmoiatria, ecc. Data l'importanza di queste applicazioni il l avoro otterrà larga approvazione. 1

y. Dott. IGNAZIO SCHINCA.GLIA. I fondamenti delta Rontgen-tecnica. - Mila110, editore U. Hoepli, 1915. Prezzo L. 5.50. Il pr:of. Ignazio Schincaglia ha dato alle stampe un piccolo volwne di: 263 pagine, che è una vera preziosa guida per il medico che voglia iniziarsi allo studio del metodo radi,ologico. Essa lo addentra per una vi'a piana e sceV?ra. da prolilssità teoriche nella conoscenza delle leggi fisiche e tecniche fondamentali, indispensabili, secon·d o l'autorità di .Albers Schonberg, per l'esercizio razionale dei raggi Rontgen a scopo diagnostico. Lo studioso può farsi in breve una coltura completa sugli strumenti Rontgen, sui tubi, sulla tecnica radio1ogica, e dia: ultimo vii trorva una esposizione pratica di 46 nitide tavole radiografiche coi dettagli d~ tecnica coi quali furono eseguite. Il trattato dell'illustre fisico compendiato secondo i dettami di un padxe insigne dellai radiologia si impone sulle altre opere del genere al n1edico che vuole dedicarsi allo istudio della Rontgeno1ogia. P. M.

J. KowARSCIIIK. Di e Diathermie . 2a ediz.,

vol. in-8° di pag. 178. Berlin, Verlag von Julius Springer, 1914. Prezzo M. 5.6o; ri leg. l\1. 6.40. l

Le applicazioni terapeutiche della diatermia vanno sempre più estendendosi. La tecnica ne divie11e più perfetta; le indicazioni più definite e sicu1e; i risultati più tangibili. (22)

(ANNO XXII, FASC. 5]

I progressi compiuti vengono rispecchiati dalla nuova edizione del Kowarschik, la quale segna un sensibile progresso sulla precedente, comparsa l'anno scorso. D'altra parte 11 lavoro è divenuto più pratico, fornisce descrizioni più dettagliate, notizie più ampie, è più ricco d'incisioni, è più nitido nell'esposizione. y. PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. BRUCHI J ADER. - Contributo al trattamento chi. rurgico delle ferite del cuore. - Napoli, 1914. PISENTI GUSTAVO. -- In tema di impotenza (Perizia medico-legale). - Arezzo, 1913. COSTANTINI PIO RENATO. - Ernia recidi,ra e sua importanza medico-legale. - Napoli, 1914.

VARIA. Un caso di telepatia. - Il gio, ane dott. Ca1

nale-Parola, medico .condotW di Pescina (presso Avezzano), da poco tempo aveva lasciato colà la mo,g lie con un bimbo di cinque anni e un altro di nove mesi, perchè richiamato in servizio militare ad Aquila, oome tenente medico. La sera del 12 corrente s'era trattenuto al caffè ricordando con u·n amico il terremoto orrendo di Reggio Calabria ; poi andò a letto ma dormì ma le. Verso l'alba gli apparve in sogno Pescilna sfasciata dal terremoto e la sua famigliuiola distrutta, tranne un bambino : il primo. Il dottore si svegliò sotto la sensazione :fisica del crollo e degli urli d'ella moglie e dei trimbi e del vuoto nel quale tutti erano stati lanciati. Attribuendo il sogno alla conver8-azione della sera prima1, lo narrò anche all'attendente; ma dopo due minuti la scossa di terremoto lo sorprese e lo fece tremare. Impressionatissimo telegrafò a casa chiedendo notizie; poi, non giungendo risposta, partì per Pescina. Il s uo sogno spaventoso si era verificato. Aiutato da. pochi uomini cominciò subito l'opera di scavo e rinven.ne in breve i cadaveri della moglie e del figlioletto di pochi mesi. Dopo qualche ora venne alla luce il primo figlio di 5 anni, mentre il padre non era presente. Appena salvato, il bambino gridò, battendo le mani : « A momenti arriva mio padre : ha telegrafato questa mattina ». Ora, se si tiene presente che il padre aveva telegrafato quaindo il :figlio era già sotto le m acerie e che il telegramma non era mai arrivato, . questo secondo fenomeno non e' meno 1mpressionante del primo. Così narrò lo stesso dottor Parola-Canale al corrispondente del Corriere d'Italia e la narrazione è riportata sul Corriere della Sera (24 gennaio). 0


(ANNO XXII,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE . Sempre l'opera dei medici ne I terremo t o de IIa ltl arsi e a. Un giornale cittadino parlando dell'opera prestata dai medici dei comuni della Marsica dopo il disastro che devastò i loro paesi, ne elogia lo spirito di abnegazione, 1ai resistenza indomabile. «Mirabili tempre, scrive, queste dei medici condotti dei paesd della Marsica! Non ve n'è uno che, · uscendo superstite dallo sfacelo generale delle cose e delle persone, non si sia prodigato infaticabilmente sino alla estenuazione, per i morenti ed i rimasti iin· vita, soffocando nella.i vertigine del travaglio incessante e vorticoso, lo spasimo delle perdite subìte ». Proprio così ! Non uno dei medici dei comuni a1:1battuti ha abband•onatoi il suo posto di combattimento, e quelli che erano occasionalmente lontani sono accorsi impavidi, e tutti tutti han.• no prodigato il loro coraggio ai .s uperstiti, tutti hanno cons11mata la fibra già stanca per i propr~ doloo:i., per lo spettaco1o di devastazione e di motte. E tutti per parecchi giorni hanno consumato il loro eroismo senz'altro testimone che lai pro• • pnai coscienza. Spesso essd nel1a tnaJncanza assoluta di ogni mezzo di cura noni poter0tt10 fare altro che distribuir coraggio ed in tale opera SIOllO stati sublimi, essi che pure avevano bisogno di conforto e di assistenza. Abbiamo avuto occasione di capitare in alcuni comuni della Marsica nqn molte ore dopo il disastro, ed abbiamo con i nostri occhi constatato l'opera di questi oscuri eroi delle condotte, ed abbiamo ascoltato il coro di benedizi-0111i che i superstiti invocavano per il lorO' medico. Nel numero scorso abbiamo accennato ad alcu.n i dei fatti più impressionanti, ora, per quello che la . memoria ci aiuta, per quel che al:.b iamo potuto sapere direttamente o indirettamente diremo di quei .n10stri. colleghi che più si segnalarono nell'operai pietosa. Dicemmo già del dott. De Sanctis di San Benedetto dei Marsi, che pur avend-01 perduto un figlio, tutto fece per trovar dei m ezzi per curare i numerooi e gravi feriti, e s'ingegnò in mille modi a trasformare ogni cosa in bende, in apparecchi di medioazione fino a quando non giunsero i primi soccorrit ori, gl'ispettori delle Ferrovie: dottori Tesei e Cogliati Dezza ed il sottotenente Morelli. Il dott. Sabbatini di Cerchio, scampato miracolosamente a l di.sastr-0', perchè lontano, accorse immediatament e, e, benchè sessantenne, è re-

. stato per 48 ore a prodigare sè stesso nelle azioni di soccorso e di cura nel proprio paese ed in quelli vicini. Il medico-sindaco di Lecce dei Marsi, di cui ci duole non ricordare il nome, è rimasto per 48 ore solo ne l suo paese, iso1lato dal mondo, e non ha lasciato il suo posto, suggerendo agli altri la fiducia nei prossimi soccorsi, q.uella :fiducia che egli non aveva, è rimasto così fin che non son giunti l'·o n. dott. Maffi e gli ispettori delle Ferrovie : dottori Porzioi-Verni ni e Faga. I dottori Vincenzi di Prezza e de Sanctis di Gori.ano, dopo aver prestata la loro opera nei proprt paesi, sono accorsi là dove più grave era il disastro, più urgeva la J1oro opera, a Pescina, dove i medici locali feriti non erano più in grado di lavoo.-are. A Magli.amo dei Mars.i i dottori De Mena e Baydi, a Celano i dottori Carlucci, Scattarelli, Calleni, a Sara il dottor Roccatani, a Balsorano il dottor Ruggeri, a Cappelle il c1ottor di Pietro, a Scurcola il dottor Di Giacomo, a Rosciolo il dottor di Cola, il dottor Mascio a Tagliaoozzo, tutti, tutti furono intrepidi, tutti, soffocando lo spasim·o dei loro dolori, si1 dedicarono all'()IJ)era di salvataggio e di cura con un coraggio, con uno slancio davvero ammirevole. Qualcumo · nell'attendere al lavoro sublime riportò anche delle lesioni; il dottor Persia di Civitella Roveto cadde riportando la frattura del radio destro.. Eppure tutti c-ostoro ool terremoto hanno perduto tutto. Ed essi che più degli altri avrebbero dovuto essere tenuti presenti nella distribuzione degli aiuti, es.si sono stati trascurati, sono stati dimentica ti. Già la voce del dolore, il grido dii protesta è giunto fino a noi. I medici di Celano ci hanno scritto: a: Nell'imma·n e disastro' che ha rovin ato il nostro paese, tutti gli impiegati, chi più, chi meno sono stati &occorsi dal Governo: di noi, che oltre i danni, abbiamo1 dovuto e stiamo sostenendo il peso straordiinario dell'assistenza di circa mille feriti, pur non avendo una tenda per dar ricovero a noi ed a lle no.s.tre famiglie, nessuno si ricorda! Sempre eguale la s·o rte dei poveri medici condotti ». Certo .a favore di questi medici bisogna provvedere e subito: in parecchi dei comuni distrutti il Municipio ha cessato di esistere. Spetta quindi al Governo provvedere alta sorte di coloro che più di tutti sono benemeriti e degni di conside• razione. Noi ron:fidiamo ch e il direttore generale della Sanità pubblica, comm. Lutrario, che anche in 1

1

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[ANNO XXII, FAsc. 5]

IL POLICLINICO

questa occasione ha dato prova. del SlllO sapiente spirito di organizzazione provvedendo alla sistemazione dei servizi sanitari nella zona devastata, vorrà provvedere perchè gli eroici medici della Marsica non s~ano trascurati, non siano at.tandonati. Essi, più che cli ricompense morali, di onorificenze e simili, in quest-0 momento hanno bisogno cli aiuti materiali ed in tal senso bisogna provvedere. È bene, però, d'altra parte, che i colleghi tutti dimostrino in forma ta,n gibile la loro solidarietà, la loro riconoscenza ai medici della Marsica per aver tenuto alto il prestigio della classe. Sappiamo che l'on. dlO'tt. Br.unelli per l'Associazione rn·azi-0nale dei medici condotti ed il professO'r Silvagni per la Federazione degli Ordini dei medici stanno prendendo accordi per raccogliere il soccorso dei medici italiani. .a favore delle famiglie dei co1lleghi scampati e per quelli superstiti. bisognosi di aiuto. Siamo sicuri che la nostra class.e saprà convenien.t emente esprimere la sua si·m patia per i nobili medici della povera Marsdca. DR.

Per I medici danneggiati dal terremoro. La Federazione degli Ordini dei medici e la A ssociaziOtbe nazionale dei medici coindotti hanno diramato la seguente circolare agli Ordini çlei medici, alle Sezi101nti dei medici condotti, a tutti i medici d'Italia. ' Il terremoto ha ucciso e ferito parecchi dei aJOStri colleghi nelle terre desolate; mentre i superstiti, benchè straziati nelle I.oro .famig-lie, hanno continuato a soccorrere i più infeliC1 di loro. La statistica. dei lutti e dei dolori no.n è ancora compiuta. Intanto, però, a provvedere ai medici sventurati ·e alle loro famiglie gillltlga sollecito e largo l'aiuto di tutti i medici d'Italia. Non occorre fare a voi inviti o raccomandazioni di S10rta. Occorre stolo far presto. Vi proponiamo di inviarci qui le vostre offerte generose, che noi, insieme ai nostri Consi_gli direttivi, distribuiremo. Vi preghiamo di far pubblicare nei giornali politici e medici codesto nostro appello. Bolog11a, 23 gennaio 1915 (Archiginnasio) . UMBERTO

BRUNELLI

Presidente dell' A. N. M. C. LUIGI SILVAGNI

P resid e11 te della F. O. P.f.

L'igiene -e l'a~istenza sanitaria nel paesi del terremoto. 11 periodo dei socco.:rsi sanitari di urgenza li ~ 11 p r' titi del terremoto è superato. Re~t~i ora a prov\•edere alla prevenzione delle malattie i 11fetti ve L comt111i. I 4o stato morale

delle popolazioni, l'incle~enza della stagione, lo agglomeramento in anguste baracche, nei carri ferroviari sono fattori della massima importanza per l'attecchimento ed il diffondersi delle i·n.fe•

ZlOnl.

L'amministrazione delle Ferrovie ha provveduto perchè l'igiene sia rigorosamente rispettata nei vagoni adibiti ad uso di alloggio ed ha dato disposizioni perchè i vagoni, i piazz,ali delle stazioni, le latrine siano quotidianamente puliti, disinfettati da perSK>nate adatto. Per evitare che si defecasse nei vagoni o negli interbinari ~sa ha provveduto alla distribuzione gratuita cli • vaSt. Dal ca:n·t o suo il direttore generale della sanità pubblica, il comm. Lutrario, ha già concretato un piano d'azione organico, che è già in via di attuazione in locali adiacenti alla. stazi-Ollle di TagliacCYZzo. Si è istituito ed è in corso di sviluppo uu magazzino centrale di materiale sanitario e 11n magazzino sussidiario è stato istitui·tOI in A vezzano per le cose più urgenti, con annesso depos.i to di calce. Si è costiuito u.n ufficio centrale di sanità con annessa sezione chimica e batteriologica per l'esame sopratutto delle acque del]e condutture in via di riatti.v.azione. Per lo sv.olgimento del servizio sanitario si è stal:i:ilito che giornalmente, sotto la pre&idenza del · commisserio regio1, fra i capi del servizio sanitario del Ministero dell'interno, della guerra e della Croce Rossa, abbia luogo una conferenza per gli accordi sulla divisione del lavoro e e pel coordinamento d·e ll'opera c-omune. Tutto il distretto è stat o diviso in zone sanitarie alla cui vigilanza sarà preposto un f,u,nzionario medico con l'obbligo di perlus.t rare i centri abitati giornalmente e di seg·nalare i èrisogni. Un servizio di camion,s provvederà al trasporto dei materiali dove necessita.

.l proposito del medici mllltarl. Caro Policlinico,

Permetti anche a me poche parole di risposta a quanto dice nel fascio1o 3° un tenente medico di carriera . Premetto ch'egli si lagna a torto. Il collega sd scaglia contro i medici borghesi su cui fa principalmente ricadere la colpa se il corpo sanitario militare sta attraversando un periodo di crisi. Se voi - egli dice - non vi prestate a sostituire l'opera nostra per il solo compenso, se "\'Oi ·vi mostraste più solidali e meno compiacenti a fare i crumiri, noi, di certo, avremmo ottenuto dal Governo quei miglioramenti di cui tanto abbiamo bisogno. ì\ia via, non esageriamo e siamo un pochino più sinceri !

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SEZIONE

PRATIC.~

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Conifessate, o egregj. colleghi su,balter-ni, che stemj di a·v anzamento, l 'applàcazione dei limiti la colpa, in gran p.a rte, è ViOStra. Di fatto, Sle la d'età e le quote degli stipendii, ma perfìtllO nelcarriera, come voi asserite, non dà ia,lcuna .soddi- la ltquidazione delle pensì1oni ! · sfazione, se molti sono i disargi morali e le umiM. lialiioni, S·e lo stipendio è di fam,e , perchè vi ' siete prestati a rimanere effettivi? Non vf semI medici di itoma per Luigi Pastro. bra logica la mia domanda ? Confessiate che motte L 'Ordit!le d·e i medici della Provincia di Roma illusioni avete accarezzato e che f,acilmente vi lasciate allettare. Che se, invece, voi vi f·oste ha inviato all'Ordine di Venezia, in occasione asten1Uti con sistema dall'intraprendere la car- della m·o rte del senatore P.astro, il seguente teri1e'ra, se, in altri termini, v:o~ aveste eserc~tato legramma: «Professor Cappelletti - Presidente Ordi1ie Meil boicottaggi1a a da:nno del Governo, questi, vedendosi mancare sempre più il perso1n ale stret-. dici - Venezia. Con Luigi Pastro scompare una nobile figura tamente necessario, stabilito dall'organico, certa- di medicoi, dii patriota, di filantropo. A Lui m·ente avrebbe adottato immediati provvedimen- guardava l.a cl.asse sanitaria italiana come ad ti, adatti a migliorare il corp'o sanitario n1ilit.are esempio luminoso di og-ni1 più eletta v1rtù. I meil che, senza dubbio, costituisce 1'interesse più dici di Roma si assoc1an.o sinceram,e nte al cordoglio della sua terra natale. vitale per l'esrercito. C·osì avviene che le lacune Voglia rappresentare questo Ordine ai funeche estlston.o possono essere facilmente colmate rali . - Ballerini, presidente ». dal Gover.no, invitando a prestar servizio medici borghesi, e questo perchè og·n i anno non poèhi Cronaca del movimenw professionale. cO'lleghi s~ prestano a rimanere effettivi. Quindi, se limitata è la oo:lpa dei mediti torghesi, inscuLa Federazione degli Ordimi dei medici. - Il sabile è la vostra, o colleghi .s,u balterni, che vi · gior~o 2r dicembre 1914 si è riunito a Bologna, prestate a rimpiazzare i vuoti sempre ~rescen.ti convocato dal presidente, prof. Silvagni, il ·Contr;a le nla dei medici: militari. Senza dire che siglio della Fed·e razione degli Ordini dei medici. quando Sia rete pr~mossi capitani - come presto Il Consiglio dop·o lunga discusiSdone, .a•l la qt1ale vi auguro - voi facilmente dimenticherete l·e h·at1Jl110 preso parte tutti gli interven·u ti, ha vosofferenze patite ed aSSIUmerete .u n .a tteggiamento . tato a lla unanimità il segu-ente ordine del giornon sempre l:!enevolo v.erso i poveri subalterni, no proposto dal presidente prof. Silvagni : -effettivi. o richiamati, per i quali adesso cosi bene « Il Consiglio Federale eletto dal III Congres:alzate la voce. so, .n ella sua prima adunanza, dopo provveduto Concludendo, quando i colleghi si deciderani- a1l f.unzionam~nto del Con·siglio1 stesso, presi in no a fare un boicottaggio sistematico ai pooiti es1a me .s ommario tutti i voti e i desideri espressi di medici miii:tari effettivi, solo allora il Go- del Congresso, invia un cordiale saluto a tutti gli Ordini fed·erati e ·volge loro un vivo incitamenverno, messo alle strètte, dovrà ocmcedere i to, perchè inizino un'azionè di efficace propatanto attes[ miglioramenti. g.a nd,a in favore dell'assicurazi·one obblig.atoria PerdQllli, il collega· tenente medico, le mie fran- contro le malattie, della estensione dell'assicuche paròle, che hanno il solo' scopo 4i mettere razione contro gli· inf·oo-tuni alle classi .a gricole, e agiscano fortemente per ottenere con tutti i la questi.otne llllei suoi veri termini. mezzi il miglioramento igienico delle popolazioni Un ufficiale 1nedico di complemento . urbane e rurali. <<Il C·otnsiglio Federale preoccupato della necessità imminente di ottenere dia.I potere legislaI medici ·militari morti sol campo. tivo la modificazione alla legge sugli Ordini, perchè rendano questi ver.amente efficaci nelle Dal Paris médical del 2 gennaito si rileva che, loro azioni, darà opera energica1 a questo scopo, senza tener conto dei f.eriti e dei di.s persi, beni deliberand·o .sdn d'-0rra di tenere la prossima riunine del Consiglio Federale a Roma. Nel mecinquanta medici militari dell'esercito francese, desà.mo tempo s tudierà il modo migli·o r•e per dosono stati uccisi sul c.ampo di battaglia. Venti- mandare 1ai revisione delle tariffe per perizie penali, e confida che l'azione degli Ordin1 cooc.inque di questi prestavano servizio presso i Corpi di truppa delle varie armi, gli altri erano peri efficacemente a questo programma del ~on: siglio Federale, che spera, una volta ragg1.u~t1 add,e tti alle ambulanz.e o ad 1a1tri srervizii. questi scopi, di poter dedicare 1ai sua att1v1tà Valga questa glori·o sa, per quanto luttuosa a tutti i numerosi e legittimi desiderii della nostatistica .a d ammonire tutti coloro che per igno- stra classe ». ranza, o per altre men10 confessabili ragioni, conL o scvopero d!i assistenti ospedalieri a J\Tapo li. tinuano a reputare come non cOrl'ibattente il Corpo sanitario militare, confondendolo con i Corpi - Ci si comunica : Preghiamo di voler pubblicare la seguente amministrativi (contabili, commissari, sussi.stenze, ·ecc .) non solo per ciò ch e concerne i si- lettera da noi inviata all'Ordine dei sanitari . r

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IL POLICLINICO

Ill.mo Sig. Presidente dell'O.

de~

S. di Napoli_.

Rendiamo noto, a suo m ezzo, al Consiglio del1'0rdine qu.ant·o segue : Scadendo, secondo il bando di concorso, al 31 dicembre 1914, il nostro servizio di assistentato negli Ospedali Riuniti, il Direttore generiale sanitario, poichè l 'Aromi nistrazion~ non aveva ancora iniziato i nuovi concorsi, tianditi sin dal settembre 1914, ci invitava con una circolare i.n dat a 23 dicembre 1914 a rima nere in servizio come assistenti volontari fino alla no.mina dei titolari «senza che questo servizio potesse conferirci diritto alcuno ». A questa circolare, noi rispondemmo dichiarando che saremmo rimasti in servizio alle seguenti condizioni : 1° di rimanere per tutto il primo semestre del 1915 ; 2° di fiare il servizio di. guardia fino alla nomina dei nuovi assist enti; 3° di avere per questo servizio un gettone di guardia; 4° di avere alla fine del semestre un certificato speciale per il ser·v izio prestato. L 'On. Presidenza in data 29 dicembre 1914 ci fece tenere un.a· risposta scritta nella quale accettava solo le tre ultime condizioni. Avendo noi fatto sa pere che le nostre richieste erano categoriche la Presidenza decise di sentir il parere del Consiglio di Amministrazione e di. accordo fu fissato un termine di nove g iorni, nel quale l'Amminist razione ci avrebbe fatto sapere la sua decisione. Trascorso, questo periodo di tempo, nel quale noi espletammo esattamente il nostro servizio, l a Presidenza, che non s'era preoccupata di riunire il Consiglio, chiese altre 24 ore di tempo, che furono da noi cortesemente accordate. La mattina del 10 gennaio il Segretario ci comunicava che il Consiglio aveva deciso di tenerci in servizio per due m esi soltanto. Noi ritenendo questa decisione incompatibile con la nostra dignità, poichè saremmo stati legati al servizio del]' Amministrazione per il solo tempo necessario all'espletamento dei. concorsi, abbiamo senz'altro rotta ogni trattativa. L' Arnrni nistmzione, dopo aver cercato inutilmente di richiamare in servizio parte del personale sanitario a noi precedente, il quale dignitosamente si è rifiutato, ha chiamato i.n servizio quali assisten ti medici e chirurgi i candidati ai nuovi concorsi, che precipitosamente si sono inizie.ti in questi giorni. Ncn deplorando vivamente tutto l'accaduto, sentiamo il dovere di protest are energicamente presso V. S. e il Consiglio dell'Ordine contro la Amministrazione degli Ospedali Riuniti, che ancora una volta, con la sua inesplicabile condotta a nostro riguardo, ha dato prova della già nota indifferenza per gl'interessi dell'Istitu• uone. (26)

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FASC.

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Riservandoci di portare la questione nella nrossima assemblea, preghiamo V. S. di voler pur.blicare la presente nel Bollettino dell'Ordine. Con osservanza

Gli ex Assistenti Medici e Chirurgi degli Ospedali Riuniti.

IUSPOSTE ! QIJESITI B 4 DOMANDE. (4973) Cambiamento nella circoscrizione de lia condotta. - Il Dott. G. C. da C. desidera conoscere se si possa variare la circoscrizione delle attuali due condotte senza, però, vi?lare eventuali diritto dei titolari delle medesime. I due medici, a norma del capitolato hanno il diritto di risiedere nel capoluogo ed ivi debbono rimanere anche a seguito delle modifi2he che intende introdurre il Consiglio comunale. Co.'1tro tale deliberazione si· può ricorrere alla G. P. A . ai sensi dello articolo 22 del Regolamento 19 luglio 1906, n. 466. (4976) Concorsi a posti di medvco condott:>. - Il Dott. E. F. da P. desidera conoscere .5e sia legale che un Comune bandisca un (' _'ncorso per medico supplente, con dichiarazione che il supplente sostituirà il titolare in qualsiasi d~l­ le condotte che si rendesse vacante. Cred.iamo che ciò si possa fare pere hè non si elude la legge, che vuole il concorso per la nomina di qualsiasi medico condotto. in seguito si tratterà di semplice promozione. oe pur manca l'indicazione della condotta specifì ca e dello siti pendio entrarn be le circostanze s1 po&SOno facilmente accertare dai concorreut1, prima di esporsi alla prova. Del resto s~ è un trattamento benevolo, esso è fatto a tutti e aon ad u n solo dei concorrenti. (4979) Servizia necroscopico. - I Dottori A. P. e P . R. da G. desiderano conoscere re stando ai termini dello articolo 15 del l oro •::.ipitolato sieno obbligati ad eseguire il servizio ne. croscop1co. Riteniamo che stando al succitato articolo del capitolato essi non possono rifiutars.i di eseguire il servizio necroscopico nell'ambito della circoscrizione della rispettiva condotta. In detto articolo è chiaramente detto che i condottati sono tenuti a compiere tale s~rvizio quando ad esso non fosse provveduto con personale apposito. Ed ora, effettivamente, !~1anca 11 necroscopo in codesto Comune a seguito del · le dimissioni date dal collega in sulla fine dello scorso anno. ~ vero ch e l'articolo 42 del capitolato stesso stabilisce il principio <-~e ad oneri nuovi derivanti da nuove leggi, det.b a seguire aumento proporzionale dello stipenqio, ma è evidente che tale dispo&izione si riferi~


[ANNO XXII, FASC. 5]

SEZIONE PRATICA

a quegli e.v entuali nuovi oneri che da successive leggi fossero imposti, e non a quelli <.he già erano, per leggi in vigore, a carico dei condottati e che s.i trovano previsti nello stesso capitolato, che era a perfetta conoscenza degli interessati. (4981) Con~edo. - Il Dott. abbonato 436o già 7870 desidera conoscere se un medico condotto che rifiuta o non usufruisce del mese d~ congedo annuale possa pretendere dal Comunt· l'assegno stabilito in bilancio pel medico supplente, 1s:enza che questa condizione siai sancita nel capitolato. Quando si rinunzia al congedo non si può pretendere l'assegno stanziato in bilancio pel supplente. È chiaro che facendo altrimenti, si snaturerel:,b e lo .scopo e la finalità del </Jugedo e si cagionerebbe un ingiustificato aggravio alla finanza municipale. . (4982) Medico con residenza fuori Comune Swpplenze . - Il Dott. x. y. chiede conoscere se un medico che non prende residenza nel Comune possa avvantaggiarsi dei diritti sanciti dalla legge sanitaria, tSipecialmente a riguardo delle supplen'Ze in cas.o di infermità. Dal momento che l'Amministrazione tollerava quello stato di cose e fino a quando lo ha tollerato, non può esimersi dal corrispondere al medico condotto i diritti derivantigli dalla sua posizione ufficiale. Le supplenze sono, quindi, a carico del Comune. (4g83) Medico condotto supplente. - Il Dottor F. T. da M. chiede conoscere se un medico condotto oopplente sia parificato al medico condotto agli effetti della stabilità e della pensione. Perchè il medico condotto supplente possa essere parificato al ·titolare agli effetti della stabilità e della pensione, è necessario clie la di lui nomina avvenga a mezzo di pubblico concorso e che la istituzione del nuovo posto S!ia deliberata dal Consiglio comunale ed approvata dalla Giuntai provinciale amministrativa. (4984) Tassa esercizii e rivendite. - Al Dottor L. R. da A . rispondiamo che se egli esercita solo per conto del Comune non è oè,b ligato a pagare la tassa esercizii, come impiegato add·etto a pubblica amministrazione. Se però egli esercitasse anche altrove per 1)ropri conto deve pagarla. (4985) Contributo _Cassa di previdenza - Riduzione di condotta. - Il Dott. abbonato n. 5472 desidera conoscere Sie il contributo alta Cassa di previdenza in lire 132 è soggetto a ricchezza mobile e se, un Comune riducendo la condotta medica da piena in residenziale possa diminuire lo stipendio che il medico percepisce per la cura dei poveri. 1

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Il contributo di lire 132 dovuto alla Cassa di previdenza non è colpito dalla ricchezza mobile. Riducendosi la condotta ai soli poveri non può essere diminuito lo stipendio che per tale servizio si corris ponde al condottato. Dopo il biennio di prova, come è oramai stabilito per legge, si acquista la stabilità nel posto e nello stipendio. (4986) Ricchezza mobile. - Al Dott. D. S. da N. rispondiamo che l'agente delle tasse non può elevare un reddito per un cespite esnstente in passato ed estintosi all'epoca del nuovo accertamento. Egli avrebl:ie potuto fare l'aumento nell'epoca in cui il cespite era vivo e vitale, e non ora che non più esiste. Ricorra alla Commissione di primo grado e da questa, occorrendo, alla provinciale. (4987) Impiegati in s·ervizio sotto le armi . Al Dott. G. A. C. da F. rispondiamo che in caso di guerra l'impiegato sotto le armi si consid~ra come i'lll congedo per tutta la durata del servizio con conseguente percezione dello stipendio. Se fosse altrimenti, non avrebbe logica spiegazione il capoverso dello articolo 20 del testo unico della legge sullo stato giuri dico degli impiegati civili. (4988) Farmacie. - Al Dott. A. S. da L. rispondiamo che molto probabilmente la chiusura della farmacia fu disposta dal prefetto per la mancata denunzia al prefetto stesso ai te rmini degli articoli 25 e 26 della legge sulle farmacie. Il decreto del prefetto, come provvedimento defiiµitivo, avrebbe dovuto essere impugnato non con ricorso al Ministero dello interno ma con ricorso in sede straordinaria a S. M. il Re, nel termine di giorni 180 dalla notifica. Se intende sperimentare azione per danni, d-0p0 la pronunzia sul ricorso per legittimità, dovrà iniziare apposito giudizio innanzi ai tribunali ordinari. (4989) Medico condotto provvisorio - .4ssoluzio.ne per non provata reità. - Il Dottor S. C. da S. N . di B. desidera con·o scere se un ufficiale sanitario licenziato a seguito di sentenza assolutoria per non provata reità, possa essere nom j.na to medico condotto. L'assoluzione per non provata reità non esclude la possibilità della nomina a medico condotto giacchè ad essa potrebbe fare ostacolo solamente una effettiva oondann.a. Ciò non toglie però ch,e l'autorità comunale v,a gliati convenientemente i dati di fatto correlativi e tenuto conto della fama che in concreto gode il professiooista, possa far cadere opportunamente la scelta su di altra persona. Del resto seml:lfa che 11 medico in parola. sia provvisorio e, quindi, facilmente amovibile. (27)


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IL POLICLINICO

(4990) Ufficialé sanitario. - Il Dottor M. B. da C. desidera conoscere se dmrendo fare delle ispezioni possa . a suo beneplacito disporre di volta in volta delle guardie municipali od cccorre che chieda il permesso del Sindaco e se e quale completa raccolta esiste delle leggi e àei regolamenti che rig.uardano. il servizio dell'ufficiale sanitario. In mancanza di vigili sanitarii l'ufficiale sanit ario deve ser virsi dell'opera delle ordinarie guardie municipali. Non occorre per 1~1mpieg·o di queste il permesso d·el Si11ooco. Si agirà con t atto ed opportuno temperamento per modo di non ,s ervirsi di esse quandOf si.eno occupate in altro qualsiasi prevalente .servizio municipale. Non ci constai che esista raccolta ~OtnJ.>leta delle leggi, regolamenti e disposizioni varii che si rif eriseoJJ..10 al servizio dell 'uffi.ciale sann tario. (4991) A spetwti-va - A bban&omo della condotta - Compenso . - Il Dottor abbonato 3862 desidera conoscere se per motivi ·di famiglia o di salute possa chiedere un anno 1o d anche meno di. aspettativa e se abbandonando definitivamente l a cqnidotta possa ottenere qualche c.ompenso dalla Cassa di previdenza, cui rimase .iscritto per quattordici a·n.ni. Si può chiedere ed ottenere l 'aspettat1va per ragione di salute o di famiglia per durata· di un anno 1od anche meno, i.s.empre quando il capitolato di servizio consenta . il relativo diritto. Se si chiede per ragio·n e di salute occorre che la domanda al Consiglio Comunale sia app0;ggiata da analogo certificato medico. Se sd chiede per r agiO'lle di famiglia, non occ<:>rre produrre alcun documento. Lasciando definitivamente la condotta prima di a·ver coa:npiuto i 25 anni di servizio, non si ha diritto ad alcuna indennità da parte della Cassa di previdenza nè a rimborsi di contributi pagati. (4992) Compilazione del regola1nento d'igiene. - Il D·ottor F. B. da S . G. I. espone che dal R. Commissario reggente straordinari~mente la amministrazio·n e del suo Comune ricevette compenso di lire .80 per la compilazione del Regolam ento d,igiene. La relativa deliberazione dalla autorità tutoria fu restituita senza provvedimenti con invito alla ricostituita ammini.strazione mu.nicipale di pron111nziarsi in m erito. Chiede conoscere se in caso di diniego da parte del Comune possa promuovere l'emissione di un mandato di ufficio oppure citare l'amministra zione pel pagamento. Se è fornito di un titolo qualsiasi atto a dimostrare che il R . Commissario La incaiicò della compilazione del Regolamento d'igiene, credere1nmo che ben possa citare il Comune dinanzi all 'nutorità giudiziaria. In caso negativo La consig lieremmo a trattare la cosa amministrativa1

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n1ente facendo ·domanda alla G. P. A. per la emissione del maindato di ufficio. (4994) N omina . di farmacista da parte della Co1igregazione di carità._ - ll DottO!l" M. C. cl.a T. espO!lle che essendosi espletato il concorso per la nomina di un farmacista da parte della Co11gregazione di Carità, questa SIUl quattro candidati non elegge nessuno e dichiara deserto ooncorso. Nomina, quindi, per chiamata un altro, la eui. nomina era stata precedentement~ annullata dal Prefetto. Chiede c-0n·o scere .se ciò sia legale. · Dal momento che si era bandito il pul:,b lico c-0ncorso e si era formulata, perfin01, la gradua.t oria. dei ca·n didati, non poteva l'Opera pia dichiar.are deserto il concorso stess·01 e ricorrere alla nominai del farmacista per chiamata. I quattro concorrenti rimasti fuori, hanno il diritto di promuovere giudizio per danni in base al noto principio di diritto civile che chiunque per fatto pr·oprio cagiona danno ad un terzo è obbligato a risarcirlOf. Inta,n to faccia subito istanzai al Prefetto della :rrovincia perchè annulli 11 deliberato che presenta manifesta violazione del bando di concorso. (4995) Condotta per gli agiati. - Il Dott. G. G . da R. desidera oonoscere se quando esiste c-Ollldotta pèr 1 poveri possa l' Ammiinistrazione comunale istituire altra condotta generale per gli a~bienti, indipendentemente dalla · prima con distinto stipendio e se, nella affermativa, · 1a nomin.ai del nuoVIQl titolare debba essere m~sa a concorso · o pQssa essere 11n-caricato del nuovo servizio il già esristentè c01n.dottato pei poveri. Il Comu.ne non può provvedere al servizio degli agiati con medioo speciale perchè tale servizio non è fra quelli obbligatori. Nel caso che il Comune voglia estendere agli agiati la condotta pei poveri, deve incaricare il oondottato che è in cari.ca del doppio servizio. Se questo fosse eccessiiv01 e non compatil:rile con le forze di un solo individuo, la comdottai potrà essere sdoppiata. Si farà luogo a11ora alla. nomina di un altro sanitario, ma ciascuno nella circoscrizione della propria condotta adempirà alla cura dei poveri e degli agiati. (4997) Visita delle carni da macello. - Il Dott. V. C. A. da V. M. desidera conoscere se pur esistendo nel Comune un veterinario egli sia, come ufficiale sanitario, obbligato a sostituirlo gratuitamente ·n elle visite delle carni da macello nei casi di assenza per congedo od altro. L'ufficiale sanitario è tenuto alla visita delle carn{ da macello solamente in quei posti ove non esiste il veteri1nario. Nei Comuni ove esiste il veterinario spetta a t ale sanitaTio od al Comune di provvedere alla eventuale sostituzione per assenze dipendenti da congedo o da neces-


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SIZIONa PRATICA

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sità di servizio. A Lei, quindi, nelle suesposte condiziOllli di cose, non. compete di sostituire il veterinario gratuitamente. (4998) Medico pensionato - Rientro in ser'V'izio. - Al Dott. abbonato n. 5891 rispondiamo che il medic0t pensionato che riprende servizio con nomi1n a regolare presso1 un Comune, deve novellamente iscriversi alla Cassa di previdenza, anche agli effetti dell'eventuale aumento della pensione che gli fu, a SUIO tempo, liquidata. (5000) Pensioni. - Il Dott. S. C. da B. desidera conoscere se il 1nedico condotto che presta da 25 anni servizio ininterrotto in un ComU\De e che non è inscritto a lla Cassa di previdenza, l:ia diritto a pensione da parte del Comune ed in quale misura, tanto nel caso di eventuale volontario ritiro dal servizio quanto in quello di licenziamento per infermità. Il Comune non è obbligata .a corrispondere alcuna pensione ai propri sanitari se non esista speciale regolamento ed i medici non vi abbiano, a suo tempo, aderito versando i prestabiliti contributi. (5001) Sessennio - Decorrenza - Compenso per

ser'Vizio prestato prima della approrvazione del capitolato. - Il Dott. A. G . da L. C. desidera

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conoscere da qual gior110 comincerà a decorrere per lui il periodo sessennale e se abbia diritto a farsi pagare il servizio prestato per la campagna prima della approvazione del ca pi tolato1. Il capitolate!, e propriamente l'art. 14 di esso, dice testualmente cl1e il medico condotto ha diritto allo aumento sessennale ad incominciare dal primo giort00 in cui ha assunto iJ S·er'Vizio della campagna. Secondo il nostro avviso il diritto al sessennio decorre per L ei dal 1900, perchè in quel! 'anno entrò in effettivo servizio alla dipendenza del Comune. Deve liquidare un primo sessennio pel 1906 in bas€ allo s.t ipendio· di lire 1000 ed un secondo nel 1912 se 1'aumento di stipendio avv'enne in 1nes•e posteriore a quello in cui prese servizio. Coll'aumento di stipendio otenuto nel 1912 comincia a decorrere poi, il terzo periodo sessennale. Ha diritto di percepire il compenso stabilito per la cura ed assistenza dei poveri di campagn.a dal giorno in cui ha di fatto intrapreso il relativo servizio. (5003) Aspettati'Va - _Obblighi di ser'Vizio. - Il Dott. E. L. da S. chiese ed ottenne dal Comune l'aspettativa di due mesi propoinend10 di farsi supplire a sue spese da un collega. Durante l 'aspettati va il supplente si · ammala ed è egli in·vitato dal sindaco a fare il servizio. Domanda conoscere se deve essere pagato dalla Amministrazione municipale o se possa trattenersi lo stipendio che dà al suo interino, che rimarrebbe così senza stipendio durante il corso della sua malattia.

Col richiam0t in s.e rvizio l'aspettativa è cessata. Ella, quindi, ha ripreso il diritto di riscuotere Jo stipendio. All'interino, pur troppo, nulla compete perchè egli non è iin· condizioni di fare quel servizio per cui fu chiamato, e non è concepibile che Ella paghi un sostituto che non 1o sostituisce. (5004) A bbarnd.ono del ser'Vizio perchè chiamato sotto le armi in tempo di guerra. - Il Dott. S. C. da T. desidera conoscere· quale rapporto :finanziario si stabilisce fra lui e 1' Amministraziotn.e comunale nel caso che in tempo di guerra fosse chiamato sotto le armi, od in Corpi assimilati. Per le chiamate sotto le .a rmi in tem pò di guerra &i applicano le norme stabilite dallo articolo 20 del testo unico del1o stato giuridico degli impiegati civili, secondo cui ] 'impiegato stesso si considera ad ogni effetto come in congedo. (5005) Concors-o - Documenti. - Il Dott. L. P. da P. desidera conoscere se avendo esibiti i documenti originali ad un concorso possa esibire ad altro concorso un semplice elenco dei documenti in parola. Non basta il semplice elenco peT vincere un c-0ncorso1 basato essenzialmente sui titoli. Occorre produrre la copia notarile dei documenli stessi, .a cciò la Co1nmissione giudicatrice possa formarsi adeguato e giusto. criterio sui meriti professionali e scientifici del candidato. (5006) Ufficiale san'itarioi. - Il Dott. G. P. da P. desidera conoscere se i concorrenti a l posto di ufficiale sanitario devono avere un limite determinato di età. Il limite di età fissato per prendere parte al concorso per 1a ,n1o mina ad ufficiale sanitario è di anni 45. Il medic 0 condotto" cui allude non potrebbe prender parle al detto concorso perchè avrebèe sruperat a l'età prescritta. Dovrebbe, in ogni caso, dimettersi in precedenza dalla carica di condottato che, come si sa, è incompatibile con quella di ufficiale sanitario, quando .nel comune esistono liberi esercenti. · (5007) Visita · di carni ·macellate per conto di pri'Vati. - Al Dott. T. Q. da C. ris-pondiamo che se l'abbattimento dell'animale per uso privato si compie nel locale del pubblico macello, la relativa visita sanitaria è gratuita oome per tutti gli .altri. Se invece l'abbattimento avviene a domicilio, non vi è obbliga di visita. Se fosse richiesta, dovrebèe essere pagata dal privato che vi ha interesse. Al quesito qa Lei precedentemente proposto abbiamo dato evasione nel fascicolo 3 del 17 gennaio sotto il n . 4943. (5008) Medico di 0 sp edale di ris er'Va. Il Dott. abbonato n. 2028, avendo a derito a prestar l'opera sua in qualità di ufficiale medico in un ospedale di ri&erva, chiede conoscere se il Munj(29) 1

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IL POLICLINICO cipio potrà imporgli di prestare contemporanea1nente le funzioni di medico condott o e nella. negati va se sia obbligato a conservargli il posto. Stando nel medesimo posto, il Comune potrebbe obbligarla a disimpegnare il d oppio servizio, adattandosi , si intende, nel migliotr modo possibile. Qualora non si possa in alcun modo contemperare l'una e l'altra funzione potrebbe, nei riguardi della _L\m1ninistrazione mu11icipale, esere considerata come in congedo, s·empre che il servizio che è chiamato a presta•re poosa essere ritenuto come servizio militare in t empo di guerra. · (5009) Cliia1nato da i1ifermo di altro Comune . - _L\J Dott. a1:1bonato N . 53 I4 rispondiamo che se chiamato, può prestarsi alla cura, anche senza prevenire il medico locale. (50II) Affitti fuori condotta. - Al Dott. -~· M . da M. rispondi amo che stando .a quanto dispone il capitolato occorre rinunziare agli affitti fuori della propria condotta, e, cioè, non solo a quelli che potrebbero1 essere contratti i n seguito ma anche a quelli che son0t attualmente in corso. (5012) Stipendi . - Al Dott. G. F. da R. rispondiamo che il maggiore assegno attribuito al m edico nuovo eletto n•o11 dà diritto .agli a ltri già in carica di ottenere un pr0iporzionato aumento· per essere mesci alla pari. Se può dimostrare che il compenso è effettivament e deficiente di fronte al lavoro c]1e si è obbligato di s-ostenere, 11uò avanzare domanda alla G. P. A . ai t ermi11i dell'articolo 26 della legge. Il Comune non può dare più di un mese di congedo all'anno. D octor J ustITIA. 1

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CONDOTTE E CONCORSI. _L\.GGIUS (Sassari). - Condotta di Trinità di Agulttt con L. 3935 lorde. Scadenza 5 febbr. * _L\.LBINO (Berganio). - Condotta del centro; L. 4000 lorde e L. 300 U. S . ; direzione dell'ospedale privato « Giovanni Honegger >> con assegno di L . Iooo; sesse11ni. Scadenza Io febbraio . ALTIVOLE (Treviso ). - Co11dotta residenziale. Stipendio L. 3000 l orde R . ìvI. e C. P.; L. 800 i11den11ità ca,·.; L. loo U. S. Due aumenti sesse1111ali. Scade11za 8 febbraio . CASOL\ \.ALSENIO (Raven11a). Titolare 2• condotta. S oli poveri; L. 3300 lorde e 2 .sesse1111i ; L. 700 cavale . Per le visite compens-0' determinato nelle apposite tariffe. Sen·izio entro 20 giorni. Scade11za 17 febbraio . CASTEL s. PIETRO DELL 'E:\IILIA (Bologna). ~ tutto 23 febl:r ., ore 18, reparto IV; ab. I685 c1i c11i 87 a c ura grat. ; L. 3000 lorde e tre ses::-e111ù, oltre I~. 600 per ca,·. e alloggio. Ser\izio ntro 15 giorni. C \. TIGLIO~E o'ORCI\ (Sie11a ) . - 2· condotta piena; I.•. 3000 lorde e I.... 100 per ca,·. obblisr.1(30)

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toria; L. 0.50 per ogni visita oltre un km. dalla residenza ; due sessenni. Servizio entro I5 giorni. Scadenza un mese dal 5 gennaio. CENTO (F errara). - Condlotta Casumaro e Reno Centese. Servizi compiuti in condotta o presso osipedali. L. 3200 lorde e 3 sessenni; L. 600 per cav:alc. obbl. ; circa 3500 ab. ; cura gratuita soli poveri; L. 75 per ogni gruppo di 100 poveri, olt re il limite di I 200. Funzioni entro quindici giorni. Scadenza Io febbrai·o. CHIAMPO ( Vice1iza) . Condotta consorziale con San Pietro e Musolino; L . 3500 e L. ~oo pel mantenimento cavallo. Scadenza 5 febbraio. CHIUSI IN CASENTINO (A rezzo). - Condotta residenziale; L. 2600 per circa 2429 poveri; L. 6o2 per circa Io85 semi,..abl::iienti; L . I OO quale U . S.; L. 700 per cav., lorde, con due sessenni; L. 300 circa sugli utili per la gestione a . f.; L. 350 per supplenza. Servizio entro Io g iorni. A tutto I5 febbraio. COSENZA. Ospedale civile . - Direttore; L. 4000 lorde e tre quinquenni del I5 %. Età 30-50 anni . R1chiedesi la libera d ocenza in clinica chirurgica . Documenti al presidente della D eputazione provinciale. S cadenz-a 60 giorni dal 2 gennaio. CREMONA. spedale ugola1ii Dati. - Tre medici chirurg i assistenti biennali; L. I500 nette, oltre L. 12 per ognii .guardia notturna (circa 7 al mese) e L. 150 pel servizio di poliambulanza. Voti agli esami universitari. Eventuale conferma bienn . Scad. 20 febbr. Serv. col I 0 marzo. FELTRE (B·ellu·no). - I V R eparto, poveri; a tutto 20 febbr. Ah . 4324 in 767 fam. ; L. 3700 lorde di cui 500 per indenn., alloggio e 700 per indenn. trasporto; oltre L. 200 per .supplenza; tre sessenni. Servizio entro IO giorni. FERMO (A scoli Piceno) . Ospedale Civile. Cercasi .subito assistente medico; stip. L. I500 lorde. Impegno da parte dell'eletto di tenere l'ufficio per almen.o 6 mesi. Rivolgersi alla Congregazione di carità per l'invio dei documenti e per ogni schiarimento. FUSIGNANO (Rave1ina). - A tutto il 14 febbrai10 . Condotta di Leva nte; residenz. ; L. 3360; tre aumenti quinquennali ; assegno L. 300 supplenza al medico dell'ospedale; indennità L. 400 per mezzo di trasporto. GAMBARA (Brescia). - Dal 27 gennaio al 2.8 febèraio è aperto il concorso alla condotta libera; lorde L. 5000 (L. 4roo per n. 2600 ammessi alla assistenza medica gratuita; L . 675 per indennità di mezzo trasporto ; L. 225 per U. S.); tre sessenni di L. 500 ciasc~no. _.L\.b. 355~· Ufficio postale-telegrafico, telefo111co ; elettrovia per Brescia. ì\IILANO. c o J-isiglio degli I stititti Ospitalieri. - Medico vice-ispettore; L. 3200 nette di R. M. ; quattro quadrienni di L. 500. Titoli ed esami. Servizio notturno. Anno di prova. Docum. al Protocollo del Consiglio non oltre le ore 16 del 10 febbraio . Età massima 35 anni. ~lILAN'O. co~isiglio degli Istititti Ospitalieri. Tre medici assistenti residenti nella succursale dell'Ospedale Maggiore in Cer11usco sul Xavi: g·lio; stipendio L. r500 nette ed emolumento . dt L. 2500 (co111p1essi,·e I~. 4000) nette; alloggio ;


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SiZIONB PRATICA

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passQ~gio a~ a?sistenti

ordinari nell'Ospedale Diffide e boi'cottaggi: Maggiore. Titoli ed esami. Scadenza ore 16 del Nu:o va diffida: S. Giorgio Lomellina (Pavia). 27 febbraio. Età massima 35 anni. Revoca di diffide : Pievefosciana (Massa-CarPON1:I SUL ~INC~O (Manto'Va). - A tutto il IO fel:.b raio; r~s1denzi.ale. Ab. 1053 dei quali 700 rara), Certaldo (Firenze); Ronco Scrivia (per agglomerati ; L. 3000 lorde e tre ,s essenni ; se Borgo· Fornari) (Genova) . U. S. L. 200; non obbligo di cavalcatura. Il Consiglio dell'Ordine m edico di Mantova PONZA (Caserta). - Condotta piena nella bor- ha approvato a voti unanimi di boicottaggio della oondotta di Castelgoffredo, proclamato da g.ata Forna; L. 3000 oltre L. rooo disagiata requella sezione dell'A. N. M. C. sidenza, lorde. Scadenza 28 fetib raio. ROCCACASALE (Aquila). - M,e dico per la generalità degli abitanti che sono 1900 riuniti. Paese NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. in montagna 400 m. sul livello del mare. L. 3000; 200 per uff. san. Ses,senni. Scade ro febbraio. A presidente dell'Ordine di Malta pel servizio ROCCADEBALDI (Cuneo). - Medico poveri; posanitario in tempo di guerra, in sostituzione polaz. 2663; L. 2150 lorde. Scad. ro febbraio,. del compianto principe Chigi, è nominato il seROMA. Pio Istituto di Santo Spirito ed Osp.e- natore Prospero Colonna. àali Riuniti. ·Due primari radiologi. TirociFOGGIA. - Il Prefetto della provincia, su panio di aiuto medico o chirurgico a Roma. Scarere favorevole del C. S. P., ha emanato il dedenza ore 16 del 20 febbr. Età 1nassima 45 anni. - Due aiuti radiologi. Età massima 35 ann.i. Ti- creto di nomina definitiva per · gli U. S. che si rocinio di assistente medico-chirurgo a Roma. trovano in regola con l 'art. 13 della legge saScad. ore 16 del 15 febbraio. 1'itoli ed esperi- nitaria e col parer...e del ·Con5iglio di Stato del menti. Sono equiparati ai cittadini italiani g-li 25 maggio 1913. Sono: Cardone Giuseppe, Fogitaliani di altri paesi quando anche manchino gia; Colucci Vincenzo, Cerignola; D' Auzeo Atdella naturalità. Iscrizione all'Ordine. Elezione tilio, Sansevero; Marinelli Ferdinando, Torre<I.i domicilio in Roma. Titoli ed es,p erimenti. miaggiore; Recchia Alfonso, Pietra Montecor· SAN BARTOLOMEO IN GALDO (Be·ne'Vento) . - 2& vino; Laselva Antonio, S. Marco in Lamis; condotta pei poveri; L. 1178.40 lorde. Al 25 feb- Ricci Ettore, Rignano Garganico; Mele Pasquabrai10. Caricà fra 20 giorni. Chiedere l'annunzio. le, S . i\gata di Puglia; De Filippis Alfonso, Apricena; Durante Francesco, :Bovino; Irace * SAN LORENZO IN CAMPO (Pesaro-Urbi'HO). Luca, Candela; Rizzo Michele, Trinitapoli; BorMedico per S. Vito sul Cesano; condotta semi- gia Giuseppe, Manfredonia; Mascuppelle Oraresidenziale; L. 4150 lorde con 3 sessenni. As · zio, Panni; Di Giovine Attanasio, Lucera; Di SJUnz. in servizio entro 15 giorni. Scad. 12 febbr. Mo11t'e Michele, Cagnano; Donatelli Nicola, APri1na scoli Satriano; Palmieri Giustino, Casalnuovo / SAi'lTO STEFANO DJ .l\VETO (Geno'Va). c,ond1otta resid·e nziale per 2948 ab. ; L. 2500 lorde è Casalvecchio; Paolucci Aurelio, Castelnuovo; di R. lVI. e C. P . ; L. 500 indennità cav. Scad. R:osso Raffaele, Celenza Valfortore; Ruggero 15 febbraio. Carmine, Rodi Garganico ; Ricciardi Francesco * SARTEANO (Siena). - 2a. condotta; ab. 1000 in Antonio, S. Giovaunj Rotondo; Gabriele Antopaese e 1400 in campagna; lorde L. 2000 p. po- nio, S. Nicandro; Izzo Vincenzo, Facto; Maiveri, L. 1150 p. abb., e L. 250 p. supplenza; tilasso Francesco Antonio, Troia. . L. 700 nette p. cav., tre sessenni di L. 300; asPADOVA. - Il Consiglio d'amministrazione delsicu.r az. Se.ad. r5 febbr. l'Ospedale civile ha eletto a primario dei nuovi SINALUNGA (Sie1ia). - A tutto il s febbr., 2e. Pad1glionii per tubercolotici il prof. Baldo Zanicondotta; età limite 33 anni; biennio di osp.; loni, il quale da oltre otto arrni dirigeva con pretitoli chirurgici; ab . 2111 in 14 kmq.; L. 2834 mura e diligenza d~gne del m~s~imo encom.io i! pei poveri, L. 666 per gli abb., due sessenni di riparto destinato ai tuberaolortici che fra giorru L. 350, L. 500 dall'osped., L. 250 per supplenza, ~arà tolto dalle angustie in cui da tanti anni è L. 600 per cavalcatura, assicurazione, provento costretto, per tro;var posto nei due padiglioni, visrite. Servizio entro 15 giorni. in,t itolati a G . B. Dal Monte, illustre medico SUVERETO (Pisa). - _A,.. tutto il 15 febbr., prima dello Spedale padovano, e al filantropo Luigi condotta; L. 3400 con tre sessenni, lorde, pei Camerini. poveri ed i semi-abbienit i; L. 300 per cav. ; etMILANO. - A direttore d·e l Laboratorio di anatari 4500, at.. 3593. Servizio entro 15 giorni . tomia p~tologica presso il, J\1ani~omio ·frovinciaVENEZIA. Ospedale Ci'Vile. - Medie.o· assistente le di Milano a Mombello e nominato 1 prof. U. di ra. classe nella IV Divisione medica; L. 1700 Cerletti, dell'Università di Roma, primo desilorde e ,a lloggio ·n ell'Istituto. Titoli ed esami. gnato dalla Commissione giudicatrice. Età massima anni 35 . Ser-'\rizio per almeno quattro anni presso ospedali, cliniche o condotte, sal- · ROMA. - Il premio Rolli di L. l ooo per la vo eccezioni per gli attuali assistei1ti di lla: clas- clinica dermosifilopatica , la clinica ostetrica e se. Nomi.n,a per bieni1io salvo ricornd:erma. Rivol- la clinica oculistica è stato ·v into dal dott. Aldo gersi all'Ufficio medico (direttore) . Scadenza 16 Cardarelli. L a Commissione esaminatrice era composta dei professori Campa11a, presidente, febbraio. Pestalooza , Regnoli, Speciale e Terzaghi. Sono segnati con un asterisco * i concorsi che ci risul· tano diffidati dalle singole _<\.ssociazioni Sanitarie Professionali. Sono segnati con due asterischi •• i concorsi che ci rii-nltano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Sa· nitarie Italiane.

TUNISI. - Il cav. dott. F. Sbrana è nominato direttore dell'Ospedale coloniale italiano « Giuseppe Garibaldi » di Tt1uisi.


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IL POLICLINICO

lledaglioni. ..\lla Cattedi 1~a d'Igiene della U niv•ersità di Roma, fondata dal 1~oinmasi-Crudeli, e illrustrata dalla successiva pro·fi cua opera di Angelo Celli, venne di rece11te chiamato, dalla fiducia della F acoltà medica, il professore GIUSEPPE SANARELLI, con deliberazione degna di plauso, poichè assi cura la continuazione delle nobili tradizioni che sono legate all'Istituto d'Igie11e dell a (Jniversità ro1nana . 1

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Il forte e vivace ingegn10, l'operosità scientifica, il valore di insegnante del Sanarelli, gli fecero conseguire rapida e brillante carriera. Allievo di Golgi, di Pettenkoffer, cli Pasteur, di Metchnikoff, libero docente in igiene tre anni dopo la laurea, poco dopo professore straordinario di igiene all'U.ndv,e rsità di Siena, a-cquistò in breve spazio di anni tale fama da essere chia1nato come professore ordinario all'Università di Montevideo, dove f1ece rifulgere l'ingegJll()t e la scienza italica con l'efficacia dell'insegnamento, con geniali esperienze ed importanti scoperte. La patria lOI volle di nuovo e l'Università di Bologna lo chiamò professore ordinario d'igiene. E fece bene, chè la molteplice attività e le pregevoli attitudini dell 'i·n gegno del Sanarelli do\'evano infatti essere proficue alla Nazione, no11 solo per la sua opera di scienziatQ, ma anche per la sua partecipazio ne alla vita politica, t1ella quale, Dep11tato o Sottosegretario di Stato, pur 'empre con zelo attende11do agl 'interessi del suo collegio politico, che da \Tarie legislature 1 11omina s uo r appresentante, ed agl'interessi d ella Nazione, esplicò sopratutto savia e proficua (li t.:t t tli igiL · i:;ta, .... pecial111enle 11el g-ra, re e (32)

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spesso ignorato la·yoro delle Commissioni e nelle belle relazioni da lui scritte per vart diisegni di legge inerenti ai maggiori problemi igienici, come quelli sulle acq·u e p-otabili:, sulle stazioni di disinfezione, sui locali d 'isola1nento, s ulle s'Cuole degl 'infemnieri e dei disinfetta tori e via dicendo. Parlare della sua opera di scienziato non è lieve compito, data la molteplicità delle mamifestazioni del ruo ingegno e la tirannia dello spazio che costringerebbe ad un arido elenco. Ma a mettere in1 1uce una sua speciale caratteristica che lo distingue in si·n·g olare modo, ci piace far cenno, oom'egli, lungi dal prendere ad argomento di studio particolari o perfezionamenti di materie già da altri lumeggiate, o intravvide con originalità di vedute e di metodi, vie da altri non ancora percorse su questioni appena apparse nell'ambiente :OCieutifico, o senz'altro si diresse verso nuove vie per le quali gli fu possibile recare nulQIVo lustro alla scienza italiana. Quando le indagini sul ricambio materiale e sui regimi alimentari sembravano offrire materia solo a studi fisiologici, egli per primo n~ comprese e n~ .studiò l'importanza igienica, dimostrando sopratutto la funzione conservatrice dei sa.li inorganici nei processi nutritivi; per il primo dimosttò l'esistenza di virus :filtrabili, sturuando il virus mixomatoso dei conigli, aprendo così la via a tutto un nuov·o capitolo di eziologia, oggi divenuto assai importante; per il primo constatò che i deleteri effetti dell'aria confinata erano dovuti nOlll tanto alla concentrazione dell'acido carbonico, quanto alla presenza dei prodotti tossici intestinali esalati per via polmoniare. Di somma importanza sono gli studi sulla etiol1o gia e sulla patogenesi del tifo e del colera, per i quali si stabiliva~o nuove interpretazioni, oggi completamente o in gran parte accettate. ~ suo merito .se la febbre tifoidea non venne .più. considerata come una malattia a sede intesti11ale, ma come una infezione generale con prevale11te localizzazione nel sistema linfatico, se gli effetti della tossina tifica furono bene conosciuti, se la patogenesi del colera, considerato :non rome 1111a intossicazione, ma come una specifica enterite, \·enne rischiarata di ntlJO'Va luce, se l'etiologia del colera trovò conforto di più vaste ved11te - di fronte al semplicismo della concezione di Koch - nella scoperta, fatta dal Sanarelli, di numerosi vib·rioni colerasimili in alcune acqtte, e nelle deduzioni da lui tratte che nelle recenti epidemie di Russia e di Italia altri osservatori ebbero esperimentalmente a dimostrare come fondate. Importanti studi furono fatti dal Sanarelli sulla febbre gialla, sia per quanto riguarda la patogenesi, sia in rapporto alt 'agente etiologico. 1


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SEZIONE PRATI\ A

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Riguardo alla patogenesi, egli dimostrò erro- moderna trovarsi.i nuovi mezzi, n1u ove vie, in nea. la dottrina, allora dominante, la quale faanalogia dei nuovi compiti che a tale scienza ceva consistere il· processo morboso della febbre competono, i quali, con lairga disamina di dati gialla in una infezione gastr~intestinale. Il Sa- esperimentali e statistici, con acuta interpretanarelli affermò, invece, trattarsi di una infezione zione di fatti storici e sociali, furono esposti dalgenerale a sede preva:lentemente ematica; e que- 1'0. tra l'ammirazione e il consentimento dei1 nusto suo nuovo concetto patogenetico è oggi ammerosi ascoltatori che affollavano il vasto Anfimesso da tutti. Il bacillo itteroide, isolato nel teatro dell'Istituto d'Igiene. g. s. r896 d.a gli ammalati di· febbre amarilla, sembrò scoss:o nella su.a specificità da ulteriori ricerche, • per le quali il virus della febbre gialla parve NOTIZIE DIVERSE. doversi assegnare ·esclu.sivame11te alla categoria dei.i cosidetti « virus :filtrabili ». Arruolamento di medici per la Croce Rossa. Ma quale sia il ~apporto fra. taluni virus filLa Croce Rossa ha aperto, in alcune regioni, trabili e t iatteri, esperimentalmente capaci di ri- un .arruolamento straordinario di ufficiali medici produrre il quadro tipico della malattia, come fa fra i medici liberi da qualsiasi servizio militare perchè ·in congedo assoluto o perchè riformati appunto il bacillo itteroide, è problema. grave, (in quest'ultimo caso semprechè sia cessata la degno ancora di profondi studi e che comprende causa che diede luogio alla riforma) e che abaltre infezioni•, oltre la febbre gialla. Sull'ardua biano, a seconda del grado cui aspirano, i requisiti ed i ·titoli come segue: questione non è a·ncora detta l'ultima parola!, Medico assistente di seconda classe (sottotesebbene sin da ora si possa ritenere sicura la nente) : p~ssono ooocorrervi i medici liberi esergrande ·importanza patogenetica del bacillo itte- centi e gli ass~steniti degli ospedali, laureati da roide nell'etiologiia! della febbre gialla. non oltr-e 5 ainni. Medico capo (capi.tan 0) : possono concorrervi Con originalità di vedute il Sanarelli si occupò .anche del complesso problema della tuber- i m1ediçi -0·. c4iru·r ghi prima1·i di stabilimenti sanitari importanti, i medi1ci provinciali e coloro colosi, recentemente esposto in un volume che eh.e apb·iano di pl-01I11a di libera docenza o titoli ebbe l1u singhiera accoglienza e del quale è pr()IS- equipollenti, specialmente in chirurgia. I spettore medico di · seconda classe (maggiosima u·n a edizione inglese. Nel suo «Manuale di igiene generale e colo- re) : possono concorrervi i medici professori ordì.nari o straordinari c;li Università, i medici niale » testè pubblicato, il Sanarelli, c-0n elegante provinciali di prima classe, gli ispettori di Sadizione italiana, con profondità di vedute, con nità pubblica, i medici o chirurghi primarii di semplicità di esposizione, ha scritto dei mag- oopedali principalj, eh~ siano altresì muniti di giori problemi che oggi occupano la pubblica diploma di libera docenza . • • 1giene. La lotta eontro 1' alcoolismo in Italia. Ed a questi · ha voluto in ispecial modo dediDal 22 gennaio è entrata in ·v igore la nuo•v a care la sua prol usion e al corso d'igiene nella legge contro l'alcoolismo. Da ora innanzi i liquori 1non potran·ni01 essere Università di Roma, es,p osta il 23 di questo mese davanti a un affollato pubblico di .notabilità, di v·e nduti se non da quegli esercenti che abbiano speciale autoirizzazione dal prefetto, cui clebbono studenti e di medici, fra i quali la quasi toit alità · rivolg,e re apposit a doman,da, accompagnata dalla dell'illustre Corpo accademico della Facoltà me- licenza in corso e dal certificato penale. È rigorosamente vietata la vendita dei liquori dica. ·t11ei o-iorni festivi ed i'n quelli di elezioni politiCon breve, ma sentita e commossa parola, l'O. che ~ amministrative . .commemorò i suoi predecessori 'fommasi-CruÈ vietato di somministrare qualsiasi bevanda deli e Angelo Celli ed espose di poi l e i;ue ve- alcoolica, quindi anche il vin-0, la birra ,, ecc., .ai dute s ull'igiene nei problemi della civiltà con- minori degli anni 16 (tranne durante 1 pasti), agli ubbriachi, alle persone deboli· ed alterate te mporanea, inneggiando alle conquiste c.lella di mente. moderna igiene, che all'individualismo sanitario La vendita, la fabbricazione e l'in:irortazione seppe sostituire la difesa sociaie della salute, dell 'assenzio sono assolutamente pro1b1te. ma in pari tempo dimostrando com.e il diffondersi della civiltà dètermini la comparsa di ma- La lotta contro 1, aleoollsmo in Francia. Il 6 gennaio, diopo approvazione del Consiglio lattie nuove che s0010 il prodotto degli stessi fatdei Mi'nistri francesi, il Presidiente della Reput.tori dell 'incivilimentoi, e come la protezione e- blica frances'e P-0incaré ha :firmato un decreto sercitata dall'igiene sugli individui più del: oli e che rende definitiva in tutta la Francia la proibizidnie di vendita e circolazione dell'assenzio e più infeliiei, i:n:Si eme ai vari fattori inerenti alla ci,1 iltà contemporanea, sono causa di una sele- bevande simili ; nonchè un altro decreto c_he proibisce di aprire nuovi. eser~izi pei: !a . vendita zk>ne a rovescio, che conduce al deterioramento di bevande alcooliche, 11quon, 3:pentiy1, eccet~ della stirpe. A difesa della stirpe, delle genera- to quelli a base di ·vino a meno di v..entitrè gradi zioni venture, dell'umanità, devono dall'igiene alcoolici. 1

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IL POLICLIN1CO

Per l'igiene nelle scuole di Roma.

La Giunta comunale di Roma vista la relazione presentata dall'ufficio del1é Scuole comunali facoltative, ritenuto che l'Amministrazione municipale non può restare indiifferente di fronte alle proteste dei padri di famiglia ed ai richiami delle autorità facoltative, ha nomiit1ato una speciale Commissione, composta dei signori Filipperi, direttore dell'ufficio delle Scuole f3coltative, ing. Giorgi, direttore dell'ufficio t~­ cnologico, e ~racassin.i, capo dell'Economato, con il preciso mandato di stabilire per ciascuna delle scuole medie governative l'effettivo fabbisogno di luce e calore e presentare proposte concrete sia dal lato tecnico che Amttun1st:rativo per provvedere nei limiti indispensabili. ~a Cummis&ione si è posta subito alacremente all'ope· ra, i.n modo da dare affidamento che possano essere eliminati gli inconvenienti che da più anni sono cagione di giuste lagnanze da parte della cittadinanza e delle autoriit à scolastiche.

Lotta contro la tubercolosi a Milano. Alla Presidenza del Consiglio provinciale di Milano è stata presentata dai cons~glieri ono· revoli Angelo Mauri., cav. Cavazzoni, conte Jacini e rag. Ponzoni la seguente mozione : « Il Consiglio provinciale, rilevata la necessità ùi provvedere ,ad una efficace assistenza dei ttt· bercolotici poveri di fronte alla grave diffusione del morbo nelle classi popolari e all 'insttfficienza delle pur volonterooe iniziative esistenti, invita la Deputazione provinciale a studiare e proporre un programma organico di provvedimenti atti a combattere la triste piaga specialmente nei Comuni mi.n ori e a promuovere l'istituzione di dispensari tubercolosari circond.a riali, anc~e ton larghi sacrifici finanziari della Proirinc1a ».

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_.\. diffondere la coltura popolare e le norme igieniche vennero distribuiti in tutta Italia durante l 'anno 12,600 opuscoli, che ammontano a 101,000 nei sei anni cli vita dell'Istituzione. Riportiamo· la parte del programma d'azione per l'anno 1915 che si riferisce all'igiene: Diffusione dei principi elementari di igiene (.sede centrale e sezioni). Organo1 ufficiale: « La propaganda igienica-scolastica» (Taranto), diretta_dal dott. A. Colucci. · Lotta contro la malaria. Seziond di Cagliari, Cruooli, Ginosa, Rocchetta. Protezione igienica della iµan.o d'opera migrante all'interno. Sezione di' Rocchetta. Corsi diversi, lezioni e conferenize di propaga·nda a Flumeri (Avellino), PitigliatWt (Grosseto), Taranto, ecc.

Beneficenza. Il cav. L. Cristofori, presri.dente della Cassa di risparmio di Viterbo, ha lasciato .n el suo testam·ento· all'Ospedale di Bagnorea L. 50,000 ed un palazzo ivi esistente. Il conte sen. Tacconi d1 Bologna ha elargit:> L. 50,000 all'Lstituto Ortopedico Rizzoli. La Cassa di Risparmio di Bologna ha elargito L. 40,000 alla Poliambulanza Felsinea.

Conferenze.

Il prof. Vittorio Ascoli ha tenuto a Milano. innanzi a uni gran numero di medici, nella sede dell'Ordine, una conferenza sulle M odJerne conquiste nella clinica della malaria. L,0. fece precedere un.a sintetica commemorazione di Angelo Celli, ch·e tanta parte ebbe col Marchiafavai nei primi studi· sulla malaria. Il prof. Ascoli descrisse le varie f-0irme della febbre periodica, illustrando con tracciati termometrici evidentissimi l'andamento clinioo dei La istituzione Visconti di Modrone. vari accesisi. Richiamò anche le scoperte del La istituzione Giuseppe Visconti di Modro- Golgi e fece risaltare aome l'andamento clinico 11e, diretta dal Prof. Giuseppe Braml::~lla, pubdi tutte le forme fosse già chiaramente intuito blica in questi giorni il resoconto ùel lavorr e spiegato dal clinico Torti', milanese, sul princompiuto nel 1914. Oltre le sedi centrali di Mi- cipio del secolo S!OOrSIO. Dopo ampie spegaziond. venne alla qonclusione lano e Grazzano Visconti, funzionarono le Se- . che la malaria può dirsi in moltissime regioni' di zioni di Barletta, Brind·isti, Crucoli, Flumt;ri, Ginosa, Rocchetta S. Antonio, Sorano e Ta- Italia, che ne erano invase, se non vinta, domata, tanto che rari ora sono i casi di ~erniciosa, ranto. Venne inoltre esplicata una limitata attività anche a Calitri., Monteverde, Pitigliano, la quale prima incuteva terrore. Ha nlevato co-m-e attualmente la malaria da noi abbia assunto Quaglietta. Funzionarono le scuole di Grazz.ano Viscon- carattere di cronicità, per modo che risaltano, in ti, Rocchetta S. Antonio e Ginosa, con un nu- confronto dei fenomeni veramente malarici, le mero complessivo di. 300 alunni che vengono alterazioni degli· organi più importanti; il che a""Viati alle arti e ai mestieri o strappati allo apre un campo vastissimo e nuovo negli aiuti che la cli·n!Ìca va offrendo alla medicina sociale. a11alfabetismo. La lotta contro la malaria e a favore,,della colonizzazione interna, del rimbosc11imento ~ dei - Propaganda Igienica. l'igiene venne condotta presso tutte le Sezio~i Per iniziativa della Sezione Mantovana dei fornendo medicinali, chinino, cure ricostituenti, assistenza medica ecc., ai poveri speciamente medici condotti il dott. · Gaetano Celli ha tebambini e coloro che non possono trarre pro- nuto a Pegognaga, nella sala consigliare, una conferenza sul tema: «Difesa della società dalfi to dalla le~ge sul chinino di Stato. Cura speciale venne prestata alla mano d'o- le malattie infettive». Nella Casa del Popolo di Balzola il dott. :\1pera migrante nella Basilicata e nelle Puglie. Trassero profitto da questa azi one dell'Isti- zorra da Villanova ha tenuto una conferenza tnLione 3644 i.ndividui, per cui comprese le sulla tubercolosi. Il dott. A. Riccardi di Gioiosa ha pubblicato , cuole sono ben 3944 coloro che fruirono · dei in foglietti da distribuirsi nelle case un decalobe11efi.cì di un Ente mantenuto in vita esclusi \·an1ente per la generosità di una sola per- go sulle norme per combattere il tracoma, e uno su quelle per combattere la tut:ercolosi. sona, il conte Giuseppe Visconti di !\1odrone. (34)

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[ANNO XXII, FASC. 5]

sgz10Ng PRATICA

La Federazione fra i Comitati a~rict)lO··anti­ malariei di Benevento, Caserta, ' Eboli, S. Marco in Lamis, con sede in Portici, presso la Stazione agricolo-antimalarica della R . ~., .~uola Superiore di agrico,l tura, ha pubblicato dei q11adri dimostrativi per la propaganda antimalariC'a. At1biamo sotto gli occhi il n. I della serie 1a.; comprende 13 :figure, che dimostrano la distribuzione geo·g rafica del male, il modo di rlitI11sione, i mezzi di protezione ; sono corred.ate di leggende esplicative.

Nella stampa medica. L.a reputata «Gazzetta medica italiana» diretta dall'esimio prO:f. sen. Carlo Forlanini, sòspende le sue pubblicazioni. Quest'annunzio desterà vivo· rincrescimento nei numerosti cooperatoiri, lettori ed estimatori della consorella, che vanta elette ed antiche tradizioni. Col 1914 ha cessato le sue pubblicazioni la « NUiOrva Rivista Clinico-terapeutica», sapientemente diretta: dati prof. sen. Enrico De Renzis. Viene int~nto f.o ndato un altro giornale, « Folia Medica », periodico trimestrale diretto dai professori sen. Errico De Renzi e on. Pietro Castellino; accoglierà lavori originali, attualità me9.iche, cronaca, e si occuperà largamente d'interess[ professionali. Sentiti auguri.

Commemorazioni. A Cosenza venne inaugurata ttna lapide al professore Biagio Miraglia, nato in quella città nell'agosto I914, esimio frenologo, il quale spese molta parte d·e lla sua attività a favore del manicomio di Aversa. Verrà murata un'altra lapide commemorativa su questd Istituto, ed una via di A versa sarà intitolata al bene merito S!cienziato.

. Il giocr:no 22 ge,n naio u. s., m-0riva a Venezia 11 senatiore dottor Luigi Pastro. Con lui è scom~~rs<? uno dei .Poe.hl superstiti dell'epopea dell 1nd.ipendenza 1tal1ana, una bella · figura di medico e. di fil.antro.po. . Medico coD:do~to a Villa qrèa, a1el .giugno 185r fu ai:re~tato 1ns1·e me ad altn· 13 cospiratori, tra i quali s1· trovavano coloro che ebbero il martirio a BelfiO're. Uomo di tempra adamantina manit enne durante il .- processo, in seguito a:1 qu.a le fu conda.innato alla galera, .u n contegno impassibile. Benchè egli avesse già provato i rigori e le torture del carcere di Mantova e di Theresienstad e ·n on si dissimula?se l'avvenire orribile che gli si preparava, rimase sempre :fiero ad affermare la sua fede, la su.a protesta contro i cavnefici. Si racconta che · al suo inquisitorre, al feroce Kraus, che gli minacciava la tortura per ottenere una confessione, egli rispondesse : e< Soltanto un ufficiale austria-co può scendere a tanta viltà, a minacciare com la sp.a da un misero che non può reggersi in piedi. Vergogna ! Gettate quella spada o datene una anche a me per un minuto. ... Quanto ai mezzi adoperatèJi tutti, io non diverrò per viltà calunniatore di me stesso». Tanta fierezza ricorda quella ·del Cirillo. Graziato dopa cinque anni di dura prigionia ritQrnava a fare modesta.m ente dl med.i co .a: Villa Orb.a ; ma nel 1859 egli correva ad arrolarsi come ufficiale m·e dico -n ell'esercito piemontese per prender p.a rte alla guerra d'indipendenza. Per la sua op·~ra dura!Dit e la epidemia colerica fu decorato con la medaglia d'oro al valor civile. BR. 1

Si è _51perito il prof. Arturo Marcacci, -profes-· sore ordinario di :fisi·o logia umana nella Università di Pavia. Si era laureato a Siena :n1el 1879. T ria.scorse i primi anni d apo la laurea a Parigi, a Vienna, a Breslavia, dove lavorò con onore e profitto ne-gli Istituti di Paul Bert, di Bruck e di Heidenhain. Assistente prima di Angelo Mosso e poi di Piero Giaoo sa, fu nell'85 nomin,a to professore di fisiologia all'Università 1ibera di Perugia, d ove stette per .pochi al,llli. Nel ~890 in seguito a concorso fu nominato1 insegnante della stessa materia all'Università di Palermo. E quivi egli si trattenne :fino al 1904. Fu poi chiamato a Pavia dopo la morte dello illustre pr-of. Oehl. Membro corrispondente del R. Istituto Lombardo di Scienze e . Lettere e dell'Accademia dei Lincei, il prof. Marcaçci lascia numerose pub: blicazioni scientifiche di grande valore che _g-11 assegn,a no un altisstimo posto nella scienza della :fisiologia. . . . . 1

Il problema dell'alimentazione in Germania. · Il Oonsiglio Federale della Germ·ania ha da qualche tempo emanato un decreto che regola la pr.o duzione del pane nci seguenti termini: È vietata la produzione di pane di puro grano e di pura avena; il pan.e di grano deve contenere il 10 % almen~ di avena; il pane di avena il 5 % di farina di patate e può contenerne anche di più, ma allora le pagnotte debbono portare impvessa unia K (in·i ziale di Kartoffel, patata), e se il contenuto va oltre il 20 %, alla K deve aggiungersi 18! :figurazione del tubero. Secondo la « Medizinische Klinik >>, queste disposizioni non possono avere c-Olllsieguenze dal punto di vista sanitario. Del resto, non. si applicano agli zwiebach nè ad altri biscotti, per mod-0· che i malati possono ancora consumare prodotti di pura farina di grano. Col 1° fè1:1b raio verrà istituito il· monol>olio governativo per la pr!Oduzione e la vendita delle farine alimentari e del pane. · 1

Accademie mediche militari. I medici militari del · Corpo d '.occ.u pazione te-

desco in Francia hanno inaugurato il 9 dicembre u. s. un'Accademia Iped1ca di guerra in Lilla. Analoghe riunioni ·sono tenute a Brugères.

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1

Cortelli Agapito, Corsetti, Ferrini Paride, Gasparri Cesare, Raynaldi Alfredo, Sferra Edoardo di Avezzano, il dottor Cianciosi Angelo. di Sora, il dottor Polidoro di ColI dottori

larmele sono rimasti sepolti sott-0 le macerie dei pa~si distrutti dal terremoto del 13 gen• na10. . . . Alla memoria di ques~i, colleghi, vitti~e ~ella inesorabile, cieca brutal1ta della natura 1nv1am.o un mesto, desolato saluto. (35)


IL

POLICLINICO

[_.\.NNO XXII, FASC. 5]

Rassegna della stampa medica. Revue 1Veurol., r5 luglio. MINGAZZINI. Sulla semeiologi.a dei tumori del lobo ten1porale. La Clin. M ed. It., sett. GASBARRINI: Studi sulla malaria. - VERDOLIVA: Le infezioni da «micrococcus catarralis ». ROMANELLI: Ricerche serologiche. Bull. de l) A cad. de Méd., r3 ott. TUFFIER: Sulla chirurgia dà guerra. Riv. Ospedaliera) 15 ott. PETTENATI: Trombosi della cava superiore per mediastinite tubercolare. CARLI: Sulle infezioni emorragiche dei neanati. - l\1ILANI: L'anafilassi. Patliologica, I5 ott. BOLOGNESI : Sporotricosi ossea sperimentale. - COLOMBINO: Uretrite cron.icai da pneumococco. - MELLO : Suj processi di , riparazione 1nella polmonite cronica. Tlie Boston 1VI. a. S . .Tourn., 15 ott. BROWN: Investigazrione roentgenologicai sui rapporti tra tipo individuale e stasi intestinia.J.e. La Presse Méd., rs ott., MATHIEU : Trattamen-to delle coliti dissenteriche. MARTINEZ e RoY : La protesi dentale .n ella chiiruirgia da guerra. - 22 ott. CHAPUT : Trattamento delle fratture della diafisì del femore da annaJ da fuoco. La Liguria M ed ., r5 ott. 'fEnESCHI: Lesioni degli rapici · polmonari ed inalazione di . polveri. Lm Tubercolosi, 30 sett. RAGAZZI : La stuola al1'aperto in Italia. The f ournal A. M . A., 17 ott. CRILE: L'anociassociazione in rapporto alle operazioni sulla cislf:ifellea e sullo: s tomaco. - WERELIUS : Chirurgia sperimentale endotoracica. - GoRDON : I disturbi consecutivi alla castrazione nella donna. Munch. Med. Woch., 20 ott. KAUFFMANN: Tmttamen•t o dell'obesità oon platino colloidale. FRAENKEL e THIELE : La reazione di impedimento della coagulazione da sieri lueti01. SCHEDE : Trattamento .apert<>i d·e lle ferite suppuranti. - LANGE: L'ortopedira in guerra. BRUNNER: Sull'uso delle filacce. WILLIGER : Econoiruia di cotone nelle medicature.

R ev. Méd. de la Suisse Rom., 20 ott.: WANNER: Idrosalpin ge inermittente. Gazz. d. Osp., 22 ott. MARINELLI. Sulla prostatectomia transvescicale. Wien. klin. Wock., 22 ott. KRAUSG Il dentista . 1n guerra. Riv. crit. di Cli1i. Med., 24 ott. CANTIERI: La terapia colesterinica nelle anemie gravi. Zbl. f. i1i1i. Med., 24 ott. RoSKY: Attitudine dei leucemici a produrre anticorpi. Zbl. f. Chir., 24 ott. ScHIELE : Iniezioni di fe· nolo ·e camifora nei flemmooi articolari e tendinei. La Rif. Med., 24 ott. CCINICARIELLE: Ipofisrl. e gra vidan2.a. Bo1ll. d. Mal. dell'Orecchio ecc., ott. GARBINI: Sulla cura della sordità progressiva. The Lancet, 24 oitt. PICK, RAUKINE e LAMBERT: Le ferite del cranio .nellia gu.e rra moderna. TROTTER : Prognosi del cancro della 1ingua. Gazz. d. Osp., 25 ott. FrsrcHELLA: Flebite sifilitica delle vene superficiali degli arti. Gazz. 1Vled. It., 25 ott. RrvA-Roccr: La sindrome occlusiva dell'appendicite infantile. Berl. klin. Wach., 26 ott. LICHTWITZ: Sul trattannento d.e l colera. - WIENSKOWITZ: Le iniezioni epifasciali e intramuscolari di neosalvarsan nell 'inffanzia. Mu1ich. klin. Woch., 27 ott. JOHN: Sulla terapia bromica. - FICLMANN. I raggi Roentgen nel morbo di Basedow. - WEYANDT: Le malattie mentali in guerra. - ENDERLEN : Ferite d'arma da fuoco dell'intestino. · IL Morgagni (Arch.), ott. PASINI: Del leuC'oderma sifilitico. Gazz. d. Osp., 29 ott. CREMONESE: Un nuovo metodo di sterilizzazione. Giorn. I t. d. Mal. Veneree e d. Pelle, n. V. MANTOVANI: Quattromila reazioni di Wasserman,n . - VERROTTI: Inoculazione di leproma ad una scimmia inferiore. - BARBAGLIA : Acariasi feliini21 nell'uomo. - BELLINI. Dischera• torna nevico. 1

Indice alfabetico per mate.rie. Cardioptosi : casistica . . . . . . Pag. 161 Cartilagine epifisaria nei reimpianti di )) 162 estremità ossee e di articolazioni . )) 165 Cataratta senile : trattamento . . . Cateterismo ureterale per lo studio delJ) 163 la funzionalità renale . . . . . )) Cherato-sclero-iridectomia : tecnica . 149 )) 167 Corea : cura, . . . . . . . . . . )) 16I Cuore : blocco digitalico . . . . . Diazoreazione : tecnica e interpreta. z1one . . . . . . . . . . . . » 168 Fibromi1o ma voluminoso del legamento largo . . . . . . . . . . » Fistola toracica : cura . . . . . . > Igiene e assistenza sanitaria nei paesi del terremoto . . . . . . . . » 172 Igiene scolastica . . . . . . . » 166 I nsufficie11za cardiaca e disturbi dispeptici . . . . . . . . . . . » 154 Latte iperzt1ccherato nell'alimentazione 160 <lei lattanti . . . . . . f cdici danneggiati dal terremoto (Per i) . . . . . . . . > 172 Romn, 1915 -

Tip.

~azionale

di G. Bcrtero e C.

l\1edici (L'opera dei) nel terremoto della Marsica . . . . . . Pag. 171 173 l\1edi.ci militari m<Yrti sul campo . . >> r72 Medici militari (A proposito di) . » 165 Mi1opi.a : ca use . . . . . . . . » 163 Nevrosi respiratorie . . . . . . . » Oftalmia simpatica : cause, patogenesi )) r66 ' e cura . . . . . . . . . . . Padig~ione auricolare : anomalie con)) r61 aeru te . . . . . . . . . . . » r63 R;ne mobile e costante di Ambard . . )) 156 Ritenziooe prostatica: meccanismo . J> 163 Rotula : sutura delle fratture . . . . 18o > Sanarelli Giuseppe . . . . . . · r68 Stato toracico di Freund-Hart . . . > Stitichezza : trattamento con olio di 168 paraffina . . . . . · · · Tumori interni del globo oculare: alt sportazione . . . . . . · ,, Ulcera gastrica : patoo-e11esi . . : . 7 \ acci11azio11e contro ii colera negli e. ser~i ti i~ cam pa~_na . . . . · > 151 161 > \ escica. : ipermega11a . . . . . L.

POZZt, 'ftSt>.


A.ono XXIL

Roma, ? :rebbra1o 1915

SEZIONE PRATICA DIRETTSRI :

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Lavori ortglnali: Prof. G. Breccia: S u l pneumotorace artificiale. - Sunti ·e rassegne: OSTETRICIA: H oehne o., R . Pilatte ed E. Vignes : Gravidanza e~trauterina. - MEDICINA : Widat e Vallery-R adot : R icerche sulle prove d'eliminazione comparata dello iotluro e del lattosio per lo studio delle nefriti. • Ch. Achard: Significato dei vari metQdi di esplorazione funzionale del rene. - CHIRURGIA: D. M. Greig: Lussa:ione abitu ale della rotula - Osservazioni cliniche: Prof. Arturo Campani: I l dolore testicolo cordonale. Accademie, Società mediohe, Congressi : R . Accatlemia dei Fisiooritici in Siena.•! Appunti per il medico pratico 1 CASISTICA : Ematomielia spontanea. - I.A pachimenit1gite interna nei ba11ibitii. - TERAPIA : Il ttatlamento delle leucoplasie. - I l siero salvarsan nelle affe•ioni sifilitiche del sistema nervoso centrale. - MEDICINA DI GUERRA: V. Wasserm~ nn: COl'so per medici maitaf'i volonta1'i in Berlino. - Posta degli abbonati. - Oennl bibllograftct. ' 1'ella vita profe88lonale: L a Croce Rossa. - Per i me/lici condotti della M at's-ica. - OrdiJSe dei Medici della Pt'ovintia di Roma (Sol· toscrJ6Wnt a favore dej Me/lici B elgi, delle loro vedove e def loro orfani). - Sollecitazioni importune. - Risposttt a q \ aesii• e a do• mande. - Nomine, promozioni ed onortftcenze. - Oondo•ie e Ooooorst - Igiene sociale: Amici e nemici invisibili . - Notizie diverse. - Rassegna della aiampa medica. - lndlce ·a1tabettco per materie.

RAMMENTIAMO

.

che per ·aver diritto al nostro premio ordinario pel 1915 •

MANUALE DI OTO-RINO-LARINOOIATRIA il quale sarà infallantemente pronto entro il prossimo marzo, occorre aver pagato l'importo d'abbonamento prima del 28 corrente mese. (*) Ricordiamo pure che le Cartoline-vaglia debbono essere sempre indirizzate nominativamente al Prof. ENRICO MORELLI, Via del Tritone, 46, Roma.

<*> N. B. Per le prescritte spese di affrancazione, raocomandazlone, ecc., del volume di premio, unire all'Importo d'abbonamtDlo Cent. SO se per l'Italia e Fr: uno se per l'Estero. Diritti cli ftetrleià rl1ena&I. -

ÌI vietata l a rlprodugl one di lavori pubblicat i nel POUCJUNICO o la pubblloa1tone di san&I dJ essl

senza ottarne la f onte.

LAVORI ORIGINALI. Sul pneumot;oraee artifici aie (1) per il prof. G.

BRECCIA.

Il p11eum•o.torace artificiale, dopo la prova trionfale superata al Congresso internazionale 111titubercolare di Roma (1912) , oggi per la prima volta in Italia vie11 posto a pubblico dibattito; e p·Oiichè ad esso è legato uno dei più bei (I) Relazio ne fatta d'ordi 11 e della Presidenza

al Congresso italiano di 1ncdicina interna. Genova, 14 ottobre r914.

nomi della scienza italiana, quello del Senatore Carlo Forlanini, il quale, oltre crearlo e diffonderlo, ha saputo conservargli attraverso a tentate a i1nessioni l'impronta altissima del genio italico, bene sta che ora e appresso riceva in Italia, n ella . sua Patria, l'ultima sanzione, la sicura direttiva, che lo renda profittevole per la onesta, scient·ifìca e genero.sia applicazione. Io non dirò del)ai te'c1iica, essa 11,o n può discutersi in una lettura. Noi tutti si apprende nelle difficoltà, negli ins uccessi, nelle complicanze, che ci rendono più cauti, meno sommari, meno ricchi di apoftegmi e ci persuadono che, oltre che nella figura giuridica, esistono nella scienza clinica e nella coscienza professionale delle responsabilità, 1

(1)


186·

IL POLICLINICO

che non sono ancora il dolo, ma la colpa, che non sono l'imperizia e la negligenza pers.ieguibili rlal giure scritto, ma l'uno e l'altra metodici, quindi espiabili con uno studio più onesto, più inteliigente, poichè, ripeterò col Duma.rest, ogni caso di pneumotorace è un caso nuovo, degno di singolare considerazione. Io non dirò di incidenti e di complicanze, che possono per la tecnica manuale e per la tecnica clinica ovviarsi in buona pairte ; se ne presterà il destro in discussione, mi affretto invece ad entrare immediatamente nel campo patologico e clinico del pneumotorace artificiale. i:

** Poco dirò delle esperienze cliniche cronologicamente antecedenti alla scoperta del Forlanini sono notissime e giudicate; esse datano dal Baglivi al Gaillard. · · Qualsiasi compressio11e die1 polmone 'malato fu riconosciu1ta capace Ji favorrire la -riparazione delle lesriion1 tul::ercolari. Per dirla col Lemke, è questa esperienza di seooai. Ma il pneumotorace non sorse, nè per la compressione del petto tentata dal Piorry per favlO!rire le retrazioni riparative, nè per la leggendaria proposta di James Carson del pneumorace toracotom:ico, nè per la famosai comunicazione del Potain· sulla cura degli empiemi coni iniezioni d'aria sterile nella. pleura (1888). Quale magnifica via il concetto della Clll!'a diretta del polmone malato percorse da questi ingenui.i e semplici tentativi alla scoperta geniale del Forlanini, non è chi non veda . Ora i fautori sono infiniti, i lavori inn11merevoli; quasi nulla dal 1882 al 1890, circa dieci la· vori del 1890 al 1900, circa dieci dal 1900 al 1906, circa 10 nel solo anno 1907, ora non si contano più. Fino alla fine del 1913, ne ho potuto racccgliere di quelli impossibili a trascurare 463 (pel mio libro sul penuemotorace artificiale) mentr(' al 1912, nel mettermi al lavoro non si avevano che attorno 210 pul:1b licazioni o poco più. Qttanto da questa mole di operosità si sia gio,rata la conoscenza teorico-pratica del metodo, non devo ricercare. Attualmente due avverse chiese di credenti si scomunicano a vicenda nella pratica: quella di coloro che vogliono, e disgraziatamente praticano, 11 pnei1motorace ad oltranza e quelli che nc:n vedono che i pericoli e i disastri, che per la depl<>re,·ole inconsapevolezza dei primi è facile di lamentare.

I ~a

***

prima questione, che pongono i pratici, è la segt1ente : (2)

(ANNO

XXII,

FASC.

6)

Il pneumotorace guarisce in realtà le malattie tubercolari del polnio1ie f

I. -

Prima di rispondere è bene premettere qualche cosa di· gtià noto. Le malattie tubercolari del polmone presentano dei periodi di silenziosità o latenza in decorso, talvoltai di anni, durante IÌ quali· la guarigione ha le migliori apparenze. Ho in cura t1n infermo, che superò una e<>xite tubercolare nell'infanzia, un epi~od1io polmonare dieci anni fa ed ha una recrudescenza del1o stesso processo da due anni, che mal si presta attualmente al collasso. Ma le malattie tubercolari del polmone possor,o guarire pel pneumotorace airtificiale. Risultati remoti di Forlaniinil, Brauer, Saugma n, Dumarest, a tacer d'altri, depong1o no per la guarigione accertabile con mezzi clinici. Risultati anatomici degli stessi ed altri AA. dimostrano parimenti che il focolaio tubercolare com presso del polmone guarisce. La mia esperienza personale non vale su ·questo punto. I soggettii più an·t ichi, che io possa avere ora fra mani, sono quelli da me sottoposti a cura dai primi mesi del 1912. I buoni risultati ottenuti in 4 dei 6 soggetti di allora, datano evidentementè da poco tempo. Esiti di cure precedenti a queste mie non mi è noto che esistano qui in Genova. Ma alla mancanza dti materiale clinico mio od altrui io posso su1pplire con materiale sperimentale non spregevole. Prima di me furono eseguite esperienze con i comuni animali da laboratorio: cani, conigli e cav:ie. È cognizione antichissima che rag1oni anatomiche si oppongono frequentissimamente aJ1 collass:o u1naUaterale completo del polmone in simili animali. Citerò due lavori di oltre quindici anni fa (1897 e 1898), la ctllÌ rarità non m'avrebbe concesso di vederli, se non li avessi ottenuti dalla cortesia degli :autori.; l'uno è di Voinitsch-Sianogensky, l'altro è di J. B. Murphy, la celebre Oration 01i surgery of the

lung. Il mediastino dei detti animali presenta spesso perforazioni, sia preesistenti, sia formantesi durante l'intervento, sempre però una cedevolezza cosi alfu, che la compressione non tarda> ad esercitarai, direttamente o indiretta1uente, dall'una all'altra cavità pleurica. Gli esperimenti già eseguiti col pneumotorace in tali animali, perdono quindi gran parte del loro valore. Io sono stato l'unico a fare il pneumotorace artificiale nella scimmia, ihfettata di tul:ercolosi per ·v ia sanguigna, ottenendo la sclerosi dei focolai nel p,olmone compresso, mentre, e nell 'al-

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, [-1\.NNO

XXII,

FASC.

6]

SEZIONE PRATICA

tro, e negli organi sottodiaframmatici, e nelle sierose, la diffus~one tuberco1lare era imponente. I polmoni di una di queste scimmie più di1nostrative sono qui a dimostrarlo.

Il pneu1riotorace gitarisce in ogni caso le malattie tubercolari del palmo·ne?

II. -

Quando d. focolai tubercolari possono essere compressi a perfetto collasso e per i l te·tnpo 'necessario a che la cicatrizzazione defì.nittva a\Tvenga, la guarigio.n e è sicura . Bisogna che m anchino ragioni impedienti. Esse sono : condiziond. estrinseche al polmone o pleuriche e condizi011i intrinseche o polmon;a ri . Il polmo11e può essere inco·l lap1sibile, perchè aderente, o perchè è rigido. Ma la clinica insegna, che, quando la guarig ione anatomica non si può avere ed il collasso con1pleto è irraggiungibile, non mancano spesso per una cu·r.a s.a piente rilevanti migli,o.r amenti. • Si avrà in· t al caso ttn'azione, non già patogen1etica ma funzri·o nale, u·n collasso' non completo, ma tS!trffi cie nte, dal quale può .a nrora sperarsi guari·g ione, ma più dubbiosa o, difficile. Saugm:an al Congresso intern. di L ondra (1913) riteneva che questo stato, C'he io ho denomri 11at o di trattamento funzionale, ripaghi all'infermo il disturbOI dii co11tinuare, fìnchè dura la vita, la cura pneurruotoracica, d·n confronto all'esito f.aitale, che rapidamente l'atte nde. Ma esiste secondo Saugm.ani un pn. sola1n i·ni.s causa, un pneumotorace a scopo sintomatic0. Quantunque per estensione e g-ravità delle lesio· ni, •> per impossil:,i lità dì ottenere, 11eppu1·e t:ffetti funzionali, il pneumotorace non sarebbe iudicato, esso può essere ancora capace .ii din1inu~re alcuni dei si,n tomi più molesti : la. tosse, i sudori, la febbre. Il trattamento ·sarà un calrnant e innocuo, che, -diminuendo alcuni dei coefficienti morbosi nel polmone più a :ffiitoo, permetterà all'infermo una calma rel.a tiva. ll pneumotorace adunque ha un'azione curati'Va, anatomica (pneumotorace patogenetico), una azione modificatrice della funzione soltanto (pneumotorace funzionale), un'azione semplicemente Palliati'Va (pneumotorace sin.tomatico). Un sol fatto si oppone a qualsiasi di queste azioni e cioè che l 'altro polmone sia sede di lesioni proigressi'Ve o pregressibili. Il pneumotorace g uarisce, migliora o seda~ ma i focolai, che cura, non g ià quelli altrove situati. Non possiamo certo rimproverare al metodo di non possedere una delle prerogative dell'irreale: l'onnipotenza. Di q11este lesioni progress:bj1i dell'altro lato vedremo. Dirò intanto, rome è possdbile col collasso d'un polmone mettere 1~in1

,

fermo nelle condizioni di tollerare passabilmente lesioni opposte di egual grado, se non d.i egi1ale estensione. Il n. 12 della casistica, riportata 111el mi0 lilr o, ne è un'esempio. Cavitario bilaterale con emottisi in a tto, subi dal prof. Dario Marag tiano 11 pne11mOltorace bilaterale, ch e i:o conservai cautamente, fìnchè il pneumotorace minore, del lc::.to meno affetto, il sinnstro, si riassorr1i e non fu più possibile ricostituirlo al 14° riforuime11to ( 22 gen.naio-2_ 2 m arzo 1913). L';infermo continuò poi a rifornirsi i11 an1bulatorio, com e un pnuemotorace comune . Le caverne del lato libero sono ancora visibili, forse meno apparenti di prima, certo non progredite. Verso la metà di agosto ha un'imponente emottisi, di cui si riprende i111 pochi giorni, al polmone in curai è compress1oi ; sospendonsi i r:ifoa.--nimenti t enendo in osservazi·one il malato. Lo st ato di esso è grave, perchè è appena presumibile, che le lesioni del polmone libero non progrédiscano e diano tempo al polmone in cura di guarire frattanto. Alla perme ttenza delle sezioni non co111pressc e delle eventuali l esi oni di esse è legato il surces.s o della cttra.. Se adunque il pneumotorace dà guarigioni, mig·lioramenti o ·r emissioni sintomatiche, esso agisce come qualsiasi rimedio, che goda la migliore riputazione. D'altronde che cosa p(>Ssiamo attualmer1te sostit11irgli ;ielle lesio11i tuberco la.ni· progressivamente evolventi, non osit ante ogni cura, alla distruzilOlle ? È noto i0trmai, e ne feci cenno in miei commenti clinici di oltre 1.Sei anni fa, che caverne polmonari possono persistere per decenni., evolvendo insensibilmente, apiretiicamente, senza gravi turbe dello stato trofico genera le. Ora il pne11m oi1:orace non è i.n dicato soltanit o in questi estremi! È necessario adunque che i clinici e i pratici, vogliano concedere al pneumotorace · quelle stesse attenuanti e condiiizionaJi, che essi spesso con viJScere materne largiscono ai mezzi cuirativi1 più favoriti, quando s 'infrangono di fronte a difficoltà Jnsormont abili di attuazione ') di efficacia. Stabilito che il pneumotorace merita 1a fiducia dei medici e dei pazienti vien fatto di domandare 1

1

III. -

il p1ie·i1,motorace u1i 1netodo alla portata di tutti r È

Se il pneumotorace non avesse che la minaccia degli incidenti ormai noti, da che ce lo sentiamo ripetere dari. tedeschi, con liai incrollabile assiduità della Loro razzai; se non ci fosse da temere che (3)


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IL POLICLINICO

la punt11ra del pol111one, l'infrazione dei fccolai, g li etrlìsemi puafondi o intraparietta1ii1, ciò sarebb.e troppo poco an,c ora per interdire questo prezio o 1nez~ c11rati,To a qualunq11e valentuomo la11reato in inediciua. Altre difficoltà ,.i sono ben più gra,·i, che r~s1Jondono al capit olo: Ir11dicazione - R egolazione del t rattamento. E sse aisso111mano 1i• più delicati J)roblemi semiologici, pato1ogici e clinici. 1

IV. -

I1idicazio·n e del pn eurriotorace artificia,le.

necessario dire so1nm.ariamente : Il p1teumotorace è possibile, ogni volta ch e si abbii·a probabilità di co1nu11que comprimere compi~.ta­ mente il polmo,n e e no11 esist a,n·o nell'altro l0calizzazio11i (11ote o me110) attive o a ttivabili, progressive o progressibili. Dicevasi sui prirnordi: polmo11e con fatti distrutti\ri senz 'aderenze , altro polmone libero. Qu est o schema è praticamente i1'rea lizza bile. Discuteremo l 'indicazio11e del pneumotorace artificiale nei varii gruppi di malattiè tuèercolari del polmone. È

I GRUPPO . Forme i1ifiltrati1Je: forme di quals i·asi genere, non ancora evolventi in ca.soosi; vale a dire : 1:.ronchioliti, broncoalveoliti co,n o senza peribronchite, bron<:opolm-0n.iti non ca• seose. L a cura col p11eutnotorace di queste forme) propugnata dal Murphy nel 1898, controindicata clalle scuole t edesche e dal Brauer, s 'i1111)one a 1uio oredere, quando non si avvan~aggino della cura igienica, medica, climatica ,e pigra1nente risponda110 alla cura specifica. Il pneumotor ace spesso agevola le difese spontanee già in atto 11elle forme sclerosanti. Minor gravità ed estensione di lesioni, 1naggior resist enza dell 'infermo, mi11or facilità di com1)licanze, n1i11ori 1nodificazio11i te rminali del i)oltn.one guarito, garantiscono alla cura di questi casi bt1oni risultati in tempo relativ·a1nente bre,~e.

II GRUPPO. Forn1e caseose , 1na senza fenomeni

(listrt1tti,·i : peribronchiti, broncopolmoniti e polmo11it i ca eose. La ragione della indi~azione sorge quando queste t e11dono a disseminars!Ì , allo scopo di salvare il polmone opposto da localizzazio11i nuo,•e, se immune, da aggrava111e11ti, se attaccato da focolai inattivi o poco attivi.

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quando associazio11i microbiche aggiungono alle tossibacterioemie tubercolari , tossibacterioemie schiettamente piogeniche. I tentativi di cure immunitairie contro le tossièiacterioem1e associate hann.o deluso le spera nze dei terapisti quasi cotn p letamente ; 2° il seco1 n do coefficiente, che avvalora la indicazione della cura pneumotoracica in ·~~nesto grupp:o è la dtlsc1·:a:sia tub.e rcolare, che, da sola o associata alle tossibacterioemie tuberco Lari o p~ogeniche, peggiora le condizioni dell'i11fermo. Inten·d o per discrasia tubercolare l'azione tossica, che d-e ri va iai prodotti di disfacimento del facolaio tubercolare, cioè dai veleni della citolisi del granuloma, del pus, del tessuto J1olmonare, che dànno di per sè soli uno stato cachettico, s imile a quello dei tumori maligni ,a facile fusio ne, o dei focola i degenerativi o ascessuali estesi o cronici. Combattere adunque la diffusione e pr.ogressione, le tossibacterioemie tubercolari e associate, infine l'avvelenamento da prodo,t ti della citolisi, questo è il proble111a terapeutico nella cura di questo gruppo. 1°

IV GRUPPO. Forme cavitarie. In quest o gruppo le indi~azioni s ono eguali al III ; ma ·y 'è di più, cioè la ragione meccanica già intravista dal Piorry e universalmente accettata fi. o nostri giorni . La indicazi<:J'ne sintetica della cura pneu1notoracica può dunque st abilirsi così: << Qualunque Jna lattia tubercolare, p urchè si « riscontri ad un sol polmobe, deve essere cu« irata col pneumotora-ce a rtificiale, subitochè «tenda ad in\radere, aggravare o diffondersi, « malgrado qualsiasi altra cura e quando non << siano dominabili l e t ossi-bacterioemie 1uber<< colari o .associate e le discrasie cit olitiche, cc ovvero quando per ragioni meccaniche, come « i1elle forme ca·vitarie essa t enda a perpetuarsi, « nonostante ogni mezzo ». L a u1iilaterale atti1Jità delle lesioni t ubercolari è condizione necessaria, perchè è 11ecessario assicurarsi della s ufficienza del polmone libero o vicariante di fro,n te alla pltts-ricliiest a di lav·oro respiratorio e t.ircolat orio durante la cura. E poichè questa sufficienza i1on può esser{. infinita ed è sempre ignota, malgrado anche l 'apparente indennità 'lel polmone libero; dal primo all'ulti1no rifornimento, si pttò compromettere l'efficacia del trattamento, 1nedia11te una inadatta regolazione della cura. •

Fornie ulccrati11c : polmo11iti o bro tcopol1uo11iti distrt1ttive (fibre elastiche nel1·e~crento) . In tali ca~i le ragioni della ir~dica· zionè della ct1ra, oltre q11elln del gr11ppo pr~e­ tleute , <:10110 n nch e le c;eg-t1enti : (4) 111 GRUPPO.

V. -

La regolazio1te del la c1ira.

I.,a regolaziione della cttra cle\·e proporsi di ottenere co 1i la 1ninor co nipressio1ie possibile il co llabi111ento perfetto e.d assoluto del poln1.011e,

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SEZIONE PRATICA

l)abolizione della s11,a juThzio1ieJ senza compro1nettere la sitfficienza del polmo11Je 'Vicariante. La regolazione della cura è l'uniic a vera tecnica del trattamento, pure non dissimulautlom1 i pericoli, che per la tecnica ma nuale pendono, sul capo clei dotti e degli ii1dotti, dal primo all'ultimo rifornimento. E poichè la regolazione della cura rjchiede il più vigile e cauto magistero clinico rispetto ci tutti indistinta1ne11te i siste1ni dell'economia, io non dovrò avanti a ,,.oli, o miei IVIaestri, che accennarne i ca pi saldi. 1P L'azione curativ·a del pneumotorace incomincia, quando la~ comp•ressione diviene eilicace sul polmone, vale a dire, qua11do il pne111notorace ha superato gl'impedimenti pleurog-l~11i e pneumogeni (aderenze pleuriche, rigidità r;clmonare), che i1nped.isco110 il co•llaisso. Durante questo tempo il pneumotorace ha un'azione pleuropn·eu1nolitic a. 2° L'azione pleurolitica si esercita clistaccando le aderenze, o disteudendole, ao sì che il polmone, o si situi• liberamente nel collasso, o collabisca in, sito, o,b bli gato d:alle a derenze irresolubili; il polmone può anche andare a collabimento sulle adere·nze distese. 3° L'azion e pne11molitica si esercita, inducendo nel tessuto capace di defor1narsi 1nodificazioni intese a circosorivere e a serrare i focolai meno co1npressibili - azione indiretta sulla densità dei focolai - collasso 1rvargi1iale al fo colaio. 4° Queste due azioni possono essere roJ11pletc o incomplete, a seconda che permettano un collasso completo o incompleto. 5° Oltre il collasso completo e assolut io ho descritto u11 collasso i•n1completo 0 relativo collasso però sufficiente, poichè ·i risultali clinici im1nediati possono ottenersi p1rima cb e si otte11ga, o qua,ndo non sia possibile ottenere il collasso completo. La probabilità rii gt1arigione in quest'11ltimo caso è minore, ma non esclusa. 6° Il 1)rimo fatto accertabile fisicamente è radiologicamente è l'immobilità del polmone; il collasso assoluto si effettua in secondo te1npo. Q11esto può essere inantenuto anche, qua11do il J>olmoue riprenda una parte del suo volume. .i\.l di là dii questo 1i1nite, riducendto1 la maissa clel ,·iscere, il polmon.e è ipercompresso. 7° Procede11do n ella cur·a,, la compressione ottima di collasso assoluto1 è t aly·olta nlinore che in princi1)io, poichè sono state già superate le impedenze pleur:o-pnet1111ogeue. L a compressione può nidttrsi allora , .:enza tema che i l polmone ~i riespanda. 1

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8° È erroneo adunque il dire che sia 11ecessario conservare la compressione uniforme; ciò che deve essere in'Vece uniforme è il collasso otti1no, raggiungibile con la compressione minore, aclatta allo scopo. Questo collasso ottimo si conser,,.a, conservando al polmone il volume al raclioscopio s ufficiente, perchè la mobilità e la funzio11e sia soppo:essa. 9° Da questi e da altri fatti si deduce che l'azione del pneu1notorace è misurata dal ' 0lu111e raggiunto da questo, mentre spesso la pressi onè diminuisce sen1Sibil1nente, tostochè si gt1adag1w.. di spazJio. 10° La soppressione della funzione ùel pol1no11e in cura deve essere graduale: cioè proporzionale alla possibilità, che si attribuisce al 1)olmone o,p posto, di 1nettere in essere le st1e riserve. L'adattamento al plus-lavoro respiratori-O e circolatorio non può essere in1 quest'ultimo, ch e g raduale e ·r elativamente le11to, tanto più quanto le aree di tessuto norma.le siano in esso ridotte, per focolai sclerotici o meno, o J)ér enfise1na vicari·o preesl.!s.tènte. L)iperf1i11zio1ie eccederite del po·lnione vicaria1ite basta sove'nte da sè sola a riaccendere focolai 1 itetii1,.ti spenti e spesso cori esiti letali. Og ni i11ade n,,,pie1i~a n ella regolazione della cura o è uti p ericolo o è itti da1i11 0 e gli esiti, c1ie 1-ie derivano , posso1i:o essere frequenteniente letali . • 11° Il collasso incompleto o ineguale DJette (anche per . u11a delle leggi del Forlanini) in condizione il polmone, di diffondere le lesioni dalle ezioni più con1presse alle meno compresse e le disisen1inazio11i nell'altro lato, per· via ernato geria, lin.foge11a., p1ieunioge1ia, non sono1 infrequenti . 12° Questa triplice dissemi11azione può aversi anco!a, sia per le brusche compressioni, che det ensioni del pol1noue in cura ; le une e le altre possono essere causa (o per pulsione o per aspirazione in circolo di prodotti del focolaio) di dar luogo a scoppi di sensil:·i lità specifica analoghi ai fen·omeui tubercolinici, e come quelli possono ris,7egliare processi tubercolari latenti nel polmone opposto, o in altri \ 7i sceri e sistemi. 13° ~.\.nche durante la cura più cauta queste o~cillazio'lli del regime di assorbimento c1al focolaio clebbon·o av,renire, prima di avere ottenuto un collasso ottimo defìnitiy·o ; poichè in quest o periodo si osser,Tano spesso, in quei casi, che io definisco di collasso instabile, delle cadute del peso, che si accoppiano o meno a periodi d'oscillazioni termiche e che non: truvano altra ragione di spiegazione e cessano in prosieauo. -'.\. questa spiegazione co11corda il fatto, 7

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IL POLICLINICO

che questi fenomeni non si osservano per lo più in soggetti, per così dire, già alleiiati alle cure con materiali specifici e quindi ad est.Si meno sensibili.

Molto avrei da dire ancora della regolazione della cura, che è ragione del metodo, sicurezza dell'in,f ermo. In essa si giudica la capa._ cità del pneumotoracista. Ma urge dire qualche cosa della regolazione della cura nella pleurite omolaterale al pneumotorace. È una contingenza assai frequente ; basti ricordare alcune cifre : 41 % s u 88 casi di Brauer e Spengler; 33 % su 33 casi di Sa ugman e Hansen ; 50 % su 60 di Ziegler; 30 % su· 71 di \i\Teinstein; 50 % su 40 di Schroder, ecc. Il Muralt ritenne recentemente questa complicanza come favorevole, perchè dà luogo a cc raggrinzamentn• colossali >> . Io mi permetto di essere, con SUJO permesso, di parere opposto proprio per la- medesima r.a. gione. Sono quesite plet1riti \·ere, lo confermò poco fa Arthur lVIaJrer cc insorge11ti ii1· pneumotoraci molto grossri·, che d11rano da 1no1to tempo» . Però so11\1i d-ei1 p11eumotoraici molto grossi, che durano da· molto tempo, senza raggiungere distensioni 1nolto forti e senza ,·ersamento e sonvi dci pneumotoraci pi ccoli e recenti , ma esercita11ti• una fo.r te diste11sione intrapleurica, che si riempiQllo subito d'essudato. Le pleuriti tardi\.·e in pu.ieumotor:aci \"-O•luminos~ decrescono pesso co11 la de tensio11•e del pne11motorace, a111ne11tano con l'aumento di pressione, che ,.i si provoca. I o ho osser,~ato che iuolti di questi versame11ti crescono e diminuiscono co11 la pressio11e. Io intendo ràferirmi qui ai versa1ne11ti per cosi dire idiopatici, bruschi o le11ti, febbrili o no, 1na niente affatto legati a ca11se re11matizza11ti (Forlauini), ad infezioni portate artifìcial111e11te ab es trinseco o ab i11tri1iseco, t11bercolari o 11011 tt1bercolari, come classifica ~;\. l\Iayer. .<\ccetto ch e questi ,-ersamenti idiopatici sia110 tt1tti tubercolari, o a lmeno contengano bacilli di Kock, com11nque dimostra bili; accetto la coefficie11za clelle reazioni pleuriche alle puntu.re, della sti1nolazioue dell'X sulla c;ierosa, delle plettriti lat e11ti o pregresse che si riaccendono. Io voglio richia1nare l'azione della diste11!=\ione stil co11tenut o pleurico. perchè illt1mi11a il conteg-uo liella regolnzioue ùella cttra. t r11 ln,·oro anatomico di George Fetterolf e di I.aneli~ (. lnzer. Jo1trn. o/ Jled. Se., no\·embre 1909) cli'lnoc:.trn cl1e i ,-ersan1e11ti dei cardiopa1

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XXII, FAsc. 6]

zienti derivano, non già da compressione del cuore sulla vena azygos, discosta e ricca di infinite anastomosi, ma sulle vene polmonari, sulla circolazi()llle che attraversa l'ilo, più esposto alla compressione cardiaca. Ora questa genesi invoico nel caso dei versamenti i,n pneumotorace, .11·el qua1e la deformazione del polmone s'i1l.fra.11ge nella parte fissa dell'organo, su quella che gli AA. chiiaanano ligamentuni latum pulmo1iis, sul carrefour vascolare endopolmonare e la deformazione polmonare pel pneumotorace è enorme. Nel pneumotorace la cauta regolazione della distensione pleurica "\idi sempre risparnriare '{:ersamenti, almeno quelli ' roluminosi e persistenti. Dal mio concetto de1·iva : 1 ° fare attenziorue agli sproporzionati aumenti inesplicabili della pressione pleurica, essi precedono spesso I 'accertamento della pleurite; 2° alla sproporzionata cad11ta della press1one a versa1nento accertato; spesso il liquido cresce e abbassa il diaframma; 3° lascia1'e che si ottenga l'autoregolazione dei volumi fra liquido, che cresce o rimane e gas ch e 11on s'assorbe, a sierosa am1nalata; questo talora basta agli scop~ della cura; 4° regolare, quando i disquilibri son·o note\·oli, la pressione pleurica e disporre la toracentesi-rifornime11to con mezzi, che non diano sbalzi di com pressione polmo11are. Nel mio libro 11e ho già detto abbastanza a proposit o del mio apparecchio costruito con questo concetto. Io concordo col l\tiorelli in quanito espose nel nostro precedente Congresso ; non è giusto permettere che il liquido inondi tutto il ca\10 pleurico e sostituisca il g-as. Io propongo che, pure lasciando che ciò avve11ga per :alcun te~po, anche qualche 111ese, si debba alla fine cautamente sostituire per quanto si può al liquido il gas, nella speranza che quello tardi'\ramente non si riformi. (e oriti nua) .

Il fascicolo di febbraio 1915 della no~tra Sezione lVfedica conterrà i seguenti lavori :

Sulla rJaCClJ-to-terapia de!

l.

Prof. V. tifo.

2.

Dott. C. ]\fORESCHI. Si11drorne eniorragtca actltissi1ria e setticoe11iia dipLococcica.

PENSUTI.

3. Dott. LUIGI MA ·GrNELLI. I1n:ooria11za tfiagtwstica e patogenetica della ricerca radiologica >1eZL'1' le era d11od e11ale.


!ANNO XXII, FASC. 6]

SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE. OSTETRICIA. Gravidanza extrauterloa. Etiologia (HoEH.Nit O. ]akresk. f. arzt. Fort., Juliheft, p. 4). Forme anatomiche e cJiniche. (R. P~AttE ed E. VIGNES. Gazette des Hopitaux, n. 4, p. 693). Anche oggidi l'uovo umano dall'uscita dal follicolo di Graaf fino al suo annidamento rimane 11na «quantità ignota». Normalmente l'uovo fecondato raggiunge proprio nell'utero la sua maturità di annjdazione ossia la proprietà di aggredire i tessuti materni, liquefarli ed annidarvisi. Secondo l'opinione generale l'uovo fecondato scava i tessuti materni là dove appunto si trova al m0mento della sua maturità di annidazione : se dunque 11on ha r aggiunto l'endometrio si ha una gravidanza ectopica. ~oichè l'uovo, fecondato o no, non ha movimento spontaneo, la sua traslazione è dovuta all'epitelio ·v ibratile: ma a questa traslazione possono opporsi ostacoli litngo le 'Vie di conduzione (fusioni di pliche della mucosa tubaria, diverticoli intramuscolari del lume tubario - più raramente av·volgimenti o torsioni del canale tubario, i quali non fJortano di necessità all'impermeabilità della tuba - e in via del tutto ec~ezionale, fibromi o polipi tubar!) o deficienze ,d elle forze fisiologiche di trasporto. Fusioni di pliche della mucosa tubaria, a focolai circoscritti o estesiJ interessanti la base, o l'orlo o tutta la plica si verificano in prevalenza nell'ampolla e nel terzo medio della tuba mentre son rarissime nell'istmo e nella p·orzione intesrtiziale e rappresentano per lo più esiti di processi infiammatori spenti. I diverticoli intramuscolari del 111111e tubario, raramente congeniti, sono frequente conseguenza di infiammazione, ma sopratutto di suppurazione della salpinge che può portare ad una complicata canalizzazione, quo.si a labirinto, estesa nella sottomucosa e fino nella sierosa e nel mesosalpinge. 1"ali diverticoli sono più frequenti nella porzio11e istmica che nell'ampolla. In conclusione ambedue le alterazioni - fusioni di pliche, ò.iverticoli - sono frequenti e ·caratteristici segni di pregresse infiammazioni, quelle prevalenti nell'ampolla, questi nell'istmo, mentre il terzo medio della tuba presenta ambedue gli ostacoli: e ciò si deve alla struttt1ra anatomica giacchè la parete tubarla nell'ampolla è sottile e poco provvista di muscolat11ra, mentre nell'istmo è spessa e ricca di fibre muscolari.

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Una suppurazione della salpinge nella sezione ampollare invade raramente lo strato muscolare, mantenendosi invece superficiale: ma se si approfonda, ne segue un'estesa fusione di tessuti e un'adesione della pliche da far apparire, ad una sezione, il lume tubario come un cribro a maglie variamente larghe. ·S e poi la suppurazione prevale nell'istmo, che è privo di pliche, si formano piccoli o gra11di ascessi che o per distruzione della muscolatura guariscono in situ o si rompono nel lume tubario, raramente verso la sierosa. Le infiammazioni capaci di produ'rre i suddetti 00.tacoli sono la tilenorragia, La tubercoloisi, la salpingite puerperale purulenta dopo parti o aborti, la frequente salpingite suppurativa dovuta a pessari intrauterini anticoncezionali o a lavande non asettiche ed infine l'appendicite, causa ;n·on rara di suppurazione tubarica unilaterale ed anche bilaterale. Le precedenti considerazioni spiegano perchè la gravidanza tubaria sia più frequente nell'ampolla che dev'esser percorsa pert prima e perchè nella gravida nza ampollare l'esito in rottura interna della sacca fetale e in aborto tubario sia più frequente della rottura della parete tubaria, mentre questo è l'esito ordinario della gravidanza istmica: e la zona di passaggio, cioè il terzo nledio della tuba, presenta ambedue gli esiti all 'inèirca con pari frequenza. 1

1

* ** Non di rado però ma11ca ogni segno di infiammazione in atto o pregressa. Si parlò di alterazioni dell'epitelio vibratile, ma questo, perfino nelle gravi infiammazioni, resiste invece inalterato. Piuttosto alcune tube, e p,recisamente le ipoplastiche (Hoehne), mostrano una deficiente vibrazione dell'epitelio ed anzi tanto minore è l'energia di vibrazione quanto maggiore è l'arresto di sviluppo. Una tuba arrestatasi allo sviluppo infantile presenta un epitelio vibratile che non ha l'energia sufficiente al trasporto d'un o,·ulo e tale deficienza va crescendo dall'ampolla verso l'utero sicchè nell'istmo può addirittura mancare 1'epitelio ciliato : è evidente che in tale tuba l'ovulo fecondato si arresta là dove finisce l'epitelio vibratile e, appena capace di nidazione, s'i111pianta al punto di arresto. I più importanti fattori etiologici della gravida11za tubaria sono dunque la salpingite purulenta con le importanti sue alterazioni del lume tubario e la ipoplasia della tuba con la sua conseguente insufficienza dell'epitelio vibratile. Naturalmente se si sommano i due fattori la gravidanza tu baria si avrà quasi i nevitabìl· mente. (7)


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iIL POLICLINICO

* * Le rimanenti forme di gravidanza ectopica sono rarissime. La gravidanza ovarica si può comprendere solo supponendo che il nemaspern1a abbia fecondato l'ovulo o nel follicolo scoppiato o appena uscito da questo e che l'ovulo venga trattenuto da una plica della superficie cosl spesso irregolare ; e cosi può supporsi per l'impianto dell'uovo sulla :fimbria ovarica e sull 'i11fundibolo: eccezionalmente può avvenire che l'ovulo fecondato cada in una tuba accessoria o nel ca·vo del Douglas o che, sospinto dalla perii&talsi intestinale, prenda sede nella cavità peritoneale più o meno lungi dall'apparato genitale. Certo tali eventualità sono molto rare perchè solo pochi nemaspermi possono raggiungere il cavo peritoneale dove poi vengono distrutti entro poche ore per fagocitosi, mentre essi sopravvivono ben più a lungo nell'utero o nella tuba. Tuttavia da questi casi risulta che l'uovo fecondato non abbisogna di un terreno preparato per l'annida1nento, ma può impiantarsi dovu1ique esso si trovi al momento in ~ui ha raggiunto la mat11rità di an11idamento.

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* * Circa la tuba non gravida dell'altro lato e la sua grande importanza come fattore etiologico di nuova gravidanm extrauterina, sono discordi le opinioni se debba .o no asportarsi insieme con la tuba gravida. Prescindendo dal caso in cui lo stato quasi esangue della paziente esiga t111a limitazi'o ne della operazione, si da non per1uettere di perder tempo ad esaminare ed eventualmente asportare l'altra tuba, l'esame della tuba no11 gravida può dare reperti tali da ind11rre o no allia sua rimozione. l Tna tuba di aspetto normale, con ostio addo1ninale pen·io può esser benissimo lasciata, 111e11tre tt 11a tuba che presenti evidenti segni di pregresse i1rfiammazioni, che sia impervia, con 1nolte aclerenze e torsioni pttò esser predisposta n uuo,·a gra,·idanza tubaria ed è meglio asportarla. ~ i l)ttò, è ,·ero, procedere anche ad una plastica per render bea11te un ostio addominale cl1it1so nella tuba non gra·v ida: 1na poichè spes~o L'lle chiusura è seco11claria a pregresse infian11nazioni, 11011 si può evitare il pericolo che le conclizioni clell 'interno clella tuba cosi operata tf nsioni di pliche, diran1azio11i del lume tul>ari o) sieno poi 11gualn1ente predisponenti ad t111a nttO\ a gra,;danza ectopica. ·,1tural111e11te I 'operatore ~i la eia più facil111c11te indurre all'agportazione dell'altra tuba e l icX.. alla ~teriliz1azione della paziente se questa 11a gii1 fi~li ~ 11011 l: più troppo gio,·ane o vi•

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sempre difficile, nonostante i progressi nella semiologia, riconoscere una gravidanza tubarla sopratutto nelle forme lanìate e prima che t1n clamoroso quadro clinico la renda evidente. I. -

.'-\.NA!OMIA DELLA GRAVIDANZA TUBARICA INIZIALE.

a) SEDE : i1iterstiziale; eccezionale, evolve presto o verso la rottura o verso l'aborto o verso la gra,:idanza uterina angolare. ID.: istmica; più rara della ampollare (15 %),. giunge presto all'apop lessia ovulare, stadio iniziale delle altre complicazioni (ematosalpinge, aborto tubario, rottura) per lo più entro le prime 8 settimane : in genere l'uovo fa scoppiare la tromba tanto più presto quanto più presso l'utero trovasi impiantato e dà notevoli emor~agie (Pi11ard). ID.: aJnpollare; la più frequente (75 %) , conduce per lo più all'ematosalpinge donde poi o una rottura secondaria o un aborto tubario capace peraltro di provocare un 'inondazione peritoneale quasi altrettanto grave quanto quella da rottura. In. : irifundibolare; primitivamente rara, spesso dovuta a distensione del p.a diglione per una gra,~idanza ampollare ed evoluzione dell'uovo verso l'ostio addominale. Pure in via eccezionale l'uovo può impiantarsi sul padiglione o su u11a delle frange o su padiglioni accessori. Il padiglione tende a chiudersi più o meno presto, per un meccanismo simile a quello delle salpingiti (agglutinazione delle fimbrie, tumefazione del ri,·estime11to peritoneale). b) ASPETTO l\1:ACROSCOPICO. Tromba tumefatta, enorme, rossa, a parete friabile, se non già rotta, nel qual caso vi è sang11e diffuso in maggiore o minor quantità nel peritoneo, più raramente nel legatnento largo. Se ancora integra raggiunge (,~erso 1. mese e 1/2 o 2 mesi) la grossezza d'un UO\'O di gallina e contiene o un coagulo o c1el sangue liquido: spesso la tuba è torta su sè stessa quasi a spirale (segno (l 'infantil ismo, secondo alcuni, e qttindi di predisposizione alla gra·vidanza tubaria) o altrimenti 111alformata, .a pareti sottili (sopratutto là dove s'impianta l'uo\·o e do,·e esiste maggior predisposizione alla rottura), aderenti agli organi vicini. Il ,-olume può giu11gere a quello di un tttero a termine di gra,·idanza, ma in questi casi la gra' ·idanza era già di·v enuta addo1ninale. Il contenuto può essere o l'uo\·o intatto, o u11 coagt1lo, o del sangue neragtro denso. Se l 'tt0'\70 è intatto omiglia ad un uo,·o normale, aderi. ce ~olo parzialmente ala tuba <'he nelle prime 12 "'ettimane resta pertneabile. Più spesso la tuba


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SEZIONE PRATICA

contiène un còagulo, aderente in un sol punto ; tàle reperto può lasciar dubbio diagnostico, salvo conferma microscopica del! 'esistenza di tessuti ovulari. c) ANATOMIA MICROSCOPICA : a distanza dal sacco fetale; poche modifica~ioni, lieve ipertrofia vasale, qualche ipertrofi~ delle cellule connetti-vali rotonde e fusifortni, più apprezzabile nei pressi del sa-eco fetale, ma non cosi netta da -poter affettnate l'esistenza <li una: gravidanza tu:barla; in 'Viicinianza del sacco fetale; modificazioni -sempte più. nette e tanto più evidenti quanto più avantJata è la gravidanza.. Frange tutiarie -ipertrofiche che tendono a incastonare l'uovo e -ipertrofia connettivale con diffu-sa infiltrazione 1eucocitari~: fenomeni che somigliano un pot a -quelli della reazione gravidica dell'endometrio nella gravidianza uterina, tna senza la scomparsa del! 'epitelio e a zone limitate, irregolari ; sullla zona d'imerzi0tne diell'uovo; scot'l\par·sa dell'epitelio tubario, assenza di qualunque -stta.to che somigli alla caduca uterina, infi~-tratiòne leuèocitaria diffusa, penetrazione a tùtto spessoré dei villi placèntari del1:'uovò perfitJo nello strato muscolare con lacerazione delle fibre ·muscolari stesse, ·don.de la diminuzione di resistenza e di spessore della parete e la facile predisposizione alla tòttura in quel punto: rottura -che poi è t'èsa più agevole da piccole apoplessie interstiziali sia tra l'uovo e la parete, sia nella -parete tStessa ; sulla regione libera dell'uovo alcuni autori ·a~mettono una riflessa d'origine tubarià, altri no. d) MODIFICAZIONI A DIS'l'ANZA NELI~'APPARATO G~­ N'ITALE. L'utero èresce di volume nei primi 3 mesi poi resta fetmo, con cavità di 12-14 cm., -dal 4° mese in poi : corpo molle· e pastoso, collo molle, ma meno che in una gravidtanza uterina. Queste modificazioni sono tanto più evidenti quanto più vicino all'utero trovasi impiantato l'uovo. Si produce una reazione della mucosa uterina simile a quella di una gravidanza normale e la caduca così fon.nata viene espulsa o al1'inizio della gravidanza o più tardi fin.o al momento del falso travaglio. L'ovajo, appiattito e deformato dal tumore ectopito, presenta persistenza del corpo luteo ipertrofico identico a quello d'una gravidanza normale e spesso lesioni cistiche più o meno spiccate e tanto frequenti da far sorgere il dubbio ·se non rappresentino un momento predisponente sia all'inserzione viziosa dell'uovo, sia all'interruzione precoce della gravidanza. Talvolta il corpo luteo trovasi nell'ovajo del lato opposto. La tromba del lato opposto si modifica come in una gravidanza uterina (ipertrofia vascolare con 2

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proliferazione del tessuto connettivo infiltrato di èèllule migratrici). II. -

EVOLUZIONE ANA-TOMICA.

:Per lo più la gravidanza tubaria s'interrompe precocemente con vari esiti ~he verremo qui sotto esaminando: solo eccezionalmente si giunge presso al termine. a) L'~POPLESSIA OVULARX, versamento sanguig.n o intra o extraovulare dovuto sia ad a·p ertura di vasi perforati da villi placentari, sia ad apertura di -seni materni non più otturati dai villi che, per l'insufficiente spessore della parete, sono mal nutriti e si atrofizzano. L'apoplessia intrao\TUlare può esser limitata e riassorbirsi : l''extrao~lare produce spesso la rottura capsulare interna e quindi il primo stadio dell'ematosaipinge. b) L'EMATOSALPINGE, che può raggiungere il volume d'unà testa fetale e che talora si apre an piccolG' orificio per il quale una lieve qllantità: di sangue passa nel Doug.tas, è formata da miscuglio di sangue ross~nerastro più ò meno coagulato in mezzo al quale vi è un coagulo aderetJ.te in un sol p-unto attorno ai resti della placenta : è dunque un vero « aborto con. ritenzione » che può aver esito o in aborto, o in rottura o in riassorbimento; e in quest'ultimo caso ne resterà una cicatrice intratubaria, limitata. c) L'ABORTO TtJBARIO, ossia l'espulsione dell'uovo o dei suoi residui attraverso gli orifici tubarl. Rarissimo- e mal conosciuto è l'aborto attraverso l'otificio tubo-uterino: più frequente è l'aborto tuboaddominale, proprio delle gravidanze atnpollari, che pùò verificarsi anche con un uovo di 25 mm. (4-8 settimane) e si accompagna con emorragia venoS1a, capace di produrre un ematocele incistato, ma talora anche una lenta inondazione periton·e ale. d) LA ROTTURA TUBARIA è ;1 più grave degli esiti della gravidanza ectopica. Si produce nei primi mesi (4-12 settimane) 1aramente più tarài ed è pr1mjtiva, con sede nell'impianto placentare, o secondaria e può allora prodursi dcvunque ; per lo più unica, trovasi nella porzione sottoperitoneale della tuba e solo se eccezionalmente. la placenta sia inserita sulla parete inferiore del1a tuba, questa può rompersi tra le pagine del legamento largo. Avvenuta la rottura il contenuto sfugge attraverso la breccia e, n·ei casi rarì Ì1J! cui il feto resta vivo, l'uovo può impiantarsi secondariamente sul peritoneo oppure può restare I.a placenta inserita nella tuba e il cordone traversare la breccia e andare al feto fuoruscito. Ma per lo più si produce o un ematocele ~ncista'to o un 'inondazione peritoneale. (9)


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IL POLICLINICO

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e) EMATOCELE INCISTATO. Si forma se il versamento sia scarso e poco rapido e preesistano aderenze periannessiali. Il sangue si versa per lo più nel Douglaus (ematocele retrouterino) o - se questo sia chiuso da pregresse aderenze - sia ai lati, sia nello spazio vescicouterinc, talora nello spessore del legamento largo (rottur-a nella parete inferiore) e di qui in varie direzioni - legamento largo dell'altro lato, fossa iliaca, fossa i schio-rettale - o anche si trasforma da sottoperitoneale in intraperitoneale attraverso breccie secondarie. Il contenuto è sangue nerastro, più o meno coagulato, dove è difficile trovar vestigia di uovo o di feto, a meno che la gravidanza non abbia superato 10 settimane. Le pareti della raccolta isono formate dagli organi circostanti (retto, utero, vescica, legamenti larghi, intestino, epiploon) aderenti e più o meno spostati dall'ematocele. L'ematocele può lentamente riassorbirsi dopo più mesi, se è scariso ; o suppurare ed aprirsi all'esterno (nell'intestino e più di rado sulla parete addominale, nella vescica, nell'utero, nella vagina). f) INONDAZIONE PERITONEALE. Il sangue può riempire tutta la cavità addominale fin sotto il diaframma: è in parte coagulato, a coaguli molli, friabili, in quantità variabile (persino 4 litri!) ed è possibile trovarvi, liberi o parzialme.n·te aderenti alla tromba, placenta e cordone, embrione o residui fetali. g) EvoLUZIONE DELLA GRAVIDANZA FIN PRESSO AL TERMINE} sia restando ampollare, sia divenendo secondariamente peritoneale. Anche qui le pareti della sacca fetale son costituite dagli organi circostanti aderenti e spostati. L'esito è sempre la morte del feto (salvo i casi d 'intervento) e la sua ritenzione ch e può durare anche molti anni senza inconvenienti, dando luogo a modificazioni fetali - lithopedion, mummificazione, ecc. - ; oppure la raccolta può infettarsi e produrre sia una peritonite generalizzata, sia una perforazio11e, per lo più nel retto, come nel caso dell 'ema.tocele. 1

III. -

FORME CLINICHE.

La gra1~idallza ectopica si osserva più spesso ii1 pazienti che soffrirono già nell'apparato genitale. Nelle gra17Ìdanze iniziali mancano segni patog11omonici prima del 5° 1nese. Poca o niu11a importanza hanno i fenomeni simpatici o le tnodificazioni mammarie ; maggior valore han110 itr\·ece dtte sintomi : i dolori e le modificazioni mestruali. La gravida11za ectopica è q11asi sempre doloroc;a, salvo proprio all'inizio : i dolori compaiono con metrorragie ed hanno sede da un 1ato del bncino, irradiantisi in ,·arie direzioni, ora (10)

(ANNO XXII, FASC. 6J

come semplice peso, ora come vere coliche più o meno simili a dolori da aborto o a coliche salpingee, nefritiche, appendicolari, con tenesmo rettale o vescicale, con impossibilità a giacere su un lato. Le modificazioni mestruali sono d'importanza capitale. Per lo più dopo un ritardo di 2 a 6 settimane compaiono perdite che simulano una mestruazione, spesso dense, nerastre (color cioccolato o rugginoso) o sierose. Raramente si ha ritorno mestruale normale o perfino anticipato, con durata però esagerata o seguita da emorragie atipiche. In og·ni caso non si hanno quasi mai mestrui regolari, ma emorragie variabili per epoca, durata e quantità. Spesso si ha l'espulsione d'una caduca con perdita e dolori da somigliare ad un aborto (corrisponde infatti all 'al:orto tubari'o), sebbene non si poS'sa escludere trattarsi di dismenorrea membranosa. Scarsi i segni obbiettivi: difficilmente constatabile la sacca fetale nei primi 2 mesi, poco netto il rammollimento del collo uterino, scarsamente ipertrofico e rammollito il corpo, assente il segno di Hegar. L'utero è per lo più deviato in avanti e da un lato e talvolta si percepisce la tumefazione annessiale (tromba gravida), ma più spesso si avverte un impastamento a limiti indistinti, prevalente da un lato. Dopo il 2° mese è più percepibile il tumore annessiale che .si trova cresciuto (mentre l'utero è di poco aumentato) non contrattile (come invece l'utero) : anche l'esplorazione rettale può coadiuvare la diagnosi.• Occorre astenersi, ai1che per il dubbio di una gravidanza uterina, da cateterismo uterino, da isteroscopia o da raschiamento esplorativo e diffidare della col potomia - anteriore o posteriore - raccomandata testè a scopo diagnostico dal Rouffart. ìt possibile l'errore diagnostico con piccole cisti ovariche, con idrosalpinge, con piosalpingi subacute o croniche, con ascessi freddi della tuba, con fibromi del corno uterino o del legamento larg·o, specie se queste affezioni coesistono alla gravidanza ectopica. ìt pure difficile la diagnosi differenziale con una gravidanza angolare o con una retroversione cli utero gravido. Per lo più la gravidanza s'interrompe nel 1° trimestre sia coll'aborto che colla rottura. Se la paziente sfugge a questi accidenti, a gravidanza più inoltrata - dopo il 59 mese - i sintomi sono più netti e una relativa calma è subentrata. Scompaiono i disturbi simpatici, il ventre è sollevato da un tumore irregolare, laterale, coperto da parete addominale liscia e tesa (non somigliante al classico tumore d'utero gravido) che lascia sentire, alla palpazione, le parti fetali anche più nettamente che in una

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FASC.

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SEZIONJS PRATICA

gravidanza uterina. Sembra 11na sacca liquida, poco tesa, non contrattile; al suo :fianco l'utero più piccolo, mobile, contrattile, raggiunge (nelle gravidanze ectopiche presso al termine) il volume di 3 mesi di gravidanza. L'ascoltazione fa percepire un soffio continuo insieme col battito cardiaco fetale. Il collo è molle, spostato da un lato, spesso permeabile al dito. La radiografia può in questi casi confermare la ,diagnosi specie se si è introdotta precedentemente una sonda metallica nell'utero. Pure in q nesto periodo è facile scambiare la gravidanza ectopica con una uterina o viceversa : difficilissima è poi la diagnosi differenziale nella vivente tra gravidanza tubaria e altre forme di gravidanza ectopica le quali, se sorpassano il 5° mese, evolvono verso la forma addominale. Imporla al medico legale tener pres ente: la co1rlusione tra gravidanza ectopica e gra,ridanza uterina., s pecie is:e l'e~pu1sione della caduca può far credere ad un aborto : e la confusione tra sindrome di inondazione peritoneale e grave avvelenamento. Talora verso il 7°-8° mese o più spesso a termine si ha un falso travaglio, durante il quale un'opportuna laparotomia può far estrarre un feto vivo, ma non sempre vitale e sovente deforme. Tuttavia, se la diagnosi non era stata fatta, si può credere d'aver a far e con un parto normale e attendere : in tal caso, dopo un certo tempo, il feto muore e la donna passa allo stato di « ritenzione ». Il collo uterino, durante il falso travaglio, si ·dilata e diviene permeabile al dito che può constatare l a vacuità dell'utero. RITENZIONE. Dopo la morte del feto, in qualunque epoca, si produce una lieve portata lattea. La donna non avverte più i moti attivi fetali, i mestrui tornano regolari per lo più dopo 2 mesi (ciò che non avviene in caso di morte del feto nell'utero). Il tumore fetale decresce, per 2-6 settimane si avverte il ballottamento fetale : più tardi si sente il crepitìo delle ossa del cranio che si accavallano. Circa un mese dopo la morte del feto scompare anche il soffio materno e poco più tardi si ha la completa involuzione dell'utero già ipertrofico. Ma il contenuto, come abbiamo detto, può infettarsi con tutte le conseguenze e gli esiti su riferifi. 1

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** Raramente si osservano in clinica casi chiari e tipici: per lo più l'affezione evolve subd<?la e insidiosa nelle prime 4-8 settimane per rivelarsi d'improvviso con una complicazione (apoplessia ovulare, ematosalpinge, aborto, rottura) a caratteri clinici oscun.• FORME CLINICHE COMPLICATE.

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Una donna con passato genitale compromesso, dopo ritardo di 8 giorni a I mese, vede comparire perdita di sangue nerastro seguita, qualche giorno più tardi, da brusco e violento dolore a un lato del basso ventre, con vomito, lipotimia, tachicardia e i potermia. Lo scarso reperto obbiettivo locale (collo leggermente rammollito, . fornice posteriore dolente, eccezionalmente una tumefazione liscia, dolente, a lato dell'utero) può trarre in inganno verso una diagnosi di idrosalpinge, o di salpingite cronica con lateroversione uterina, mentre trattasi per lo più di aborto tubario. La coincidenza dell'emorragia con l'epoca mestruale, senza ritardo, può far credere perfino trattarsi di semplice dismenorrea. Se però queste crisi si ripetono, con intensità crescente, la reazione addominale non consente un esatto esame (se non sotto narcosi) e da questo si può riconoscere l'esistenza, nel fornice po~ steriore, di una m assa tondeggiante, immobile, profondamente fluttuante, non soverchiamente dolente (come in una salpingite). I dolori e la febbre potranno far pensare ~·!l'appendicite; ma, in questa, prescindendo dalla coincidenza delle due affezioni, il dolore è più alto, risvegliato più dalla mano esterna e manca110 le perdite di sangue brunastro. Potrebbero anche simulare t ali sindromi le cisti dell'ovaio torte sul peduncolo, le coliche epatiche e più le ~1efritiche, le occlusioni intestinali. Il caso più frequente si verifica quando, dopo vari ictus addominali, si ha relativa calma e formazione· nel Douglas di una sacca sanguigna incistata con fenomeni di com pressione nel piccolo bacino (tenesmo vescico-rettale, dis uria, dolori pelvici e sacrali, stipsi simulante l'occlusione intesti11ale) : _le piccole crisi successive son dovute a screpolature della tromba seguìte da emorragie di modica gravità che però a lungo andare possono costituire una vasta raccolta abbracciante posteriormente l'utero, a forma di cuore di carte da giuoco i cui lati risalgono lungo le fosse iliache. Il corpo 4terino respinto contro la sinfisi è talora così rialzato da venir a stento raggiunto dal dito. Dopo qualche giorno questa massa diviene dura, ader ente, immobile, più o meno dolorosa. L'aumento di qt1esta tumefazione è intermittente e varia ad ogni esame: talvolta anzichè nel Doìlglas può tro,·arsi in avanti dell'utero o ai lati. L'evoluzione tende per lo più al riassorbimento o alla apertura verso l'esterno (retto e più raramente vescica e vaQ'Ìna) previa infezione. La febbre peraltro b • • ' • non dimostra sempre suppurazione, giacche st ha febbre anche per riassorbimento sanguigno. L'eliminazione all 'estemo è lenta e può durar dei mesi : può complicarsi a setticemia e condurre a morte la paziente . (11) •


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L'i n.011dazione peritotteale è la forma più nota, costante nelle g ravidanze istmiche, ma possibile anche in seguito ad aborto tubario con flusso sang uig no ininterrotto. Si ha uha fottna fulminante con segni di grave emorragia interna e forse con l 'aggiunta di un vero choc anafilattico do·vuto all'azione degli albuminoidi feto-placentari. La donna è colta da doloti addominali violenti, nausee, vomiti e sincopi ripetute; pallore estremo sopratutto del volto, pelle ftedda, polso impercettibile e la morte può giungete in brev'ora, prima che si abbia il tempo d'intervenire. Più spesso però in seguito ad un lieve trauma - manovre abortive, salto, defecazione, coito, esplorazione vaginale - si ha una crisi dolorosa seguita dai segni di grave emortagia interna suddetti, ma di gravità un po' minore e tale da dar tempo a poter intervenire. L 'inondazione può simulare una peritonite da perforazione, un'occlusione intestinale, la torsione del peduncolo d 'una cisti ovarica o un avvelenamento; eccezionalmente l'emorragia può far pensare a una pancreatite emorragica, alla rottura della milza o ad un distacco placentare. La g ra'Vida1iza i1itra!ega1nentare. è una rara varietà della gravidanza tubaria rotta, difficile a differenziare da un fiem m one o da un tumore del legamento largo ; si accompagna a fenomeni peritoneali meno vivi e raramente evolve verso l'infezione se si trasforma in ematocele incistato. P uò giungere spesso presso a1 termine di gravida nza. L a gra'Vidan za tubaria_ recidi'Vante non è molto rara (50 % e forse più) : è invece molto più rara la gra'Vidanza tubaria gemellare, sia in· una tromba sola che in ambedue, sebbene la gemellarità sia proporzionalmente più frequente nella g ravidanza extrauterina che in quella uterina. Più di frequent e si verifica la L·Oesiste1iza di una graLLJida1i;;a i~terina e di una tubaria che rara- · mente giungono a termine : in questi casi la g ravidanza t ubaria coesist ent e ha sede più spesso a sinistra che a destra (2 :1) . La gra'Vidan;;a t4.teri na su ccessi'Va ad ·u.na tubaria non è rara : spesso s 'int errompe con abort o o parto prematuro (27 %) e più di frequente nei casi non operati nella gravidanza tubarla che presentarono inoltre distocie per la vecchia cisti e tendenza all 1infezione puerperale. Invece le donne che erano state operate ebbero poi g ra-çidanza, parto e puerperio normali. Gli esami del sa11gue (numerazione delle emazie, leucocitosi) per stabilire il momento opportuno all'inten·euto o per differenziare da un essudato i11fiammatorio, hauno fallito. Cosi pure hnn110 i11certo \"alore il dosaggio dell 'emoglobina, 1'idrobilinuria, I 'acetonuria. Un maggior va(12)

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IL POLICL1NI CO

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lore sembra avere invece la reazione di Abderhalden nonostante sia ancora mal nota e non sembri assoluta. PROGNOSI.

S empre grave per la vita materna, tanto da dover considerare (Woerth) la gravidanza ectopica come un tumore maligno che deve sempre essere asportato. Anche la prognosi delle gravidanze successive è migliore nelle operate che non nelle altre. Per il feto la prognosi è poi gravissima perchè, pur nelle poche gravidanze ectopiche che giungono a termine o quasi, il feto nasce raramente vitale e spesso deforme. U. ROLANDI. ,

MEDICINA.

Bieerehe suUe prove d'eliminazione compara• dello ioduro e del lattosio per lo studio deJle nefriti. ( WIDAL

e VALLERY-RADOT. Sem. m éd., n. 28, 1914).

Quel che importa ognora nella pratica, di fronte ad un nefritico, è di stabilire non già la lesione anatomica dei reni ammalati, ma la capacità che essi hanno ancora di compiere la loro funzione epuratrice e la rmsura in cui sono compromesse le facoltà elimihatrici. Questione quindi d'indole fisiologica. Già d-a alcuni anni il Widal, in: colla borazione con lo Javal, ha stabilito ch e le sostanze, la cui ritenzione caratterizza l'insufficienza renale, sono principalinettte due, i cloruri ed i corpi azotati, ed a seconda che si tratti di mancata eliminazione degli uni e delle altre si possono distingtiere al letto dell'ammalato due sindromi, diverse dal punto di vista clinico, prognostico e terapeutico. L a ritenzione dei cloruri è causa cli tuti i sintomi d'idropisia, quella dell'urea e dei corpi azot at i può i nvece evolvere fino alla fine a secco con la com parsa i nvece delle manifest azioni più pericolose dell 'intossicazione. Lo Schlayer i n questi ulti mi anni ha proposto di distinguere le nefriti i n tubulari e glomerul ruri, applicando alla patologia umana i risultati delle sue esperienze sugli at1imali, nei quali si può pr0'\ 0CaJ:e a ,~olontà una nefrite tubulare o vascolare. Secondo quest'autore l 'acqua si elimina esclusivamente attrav~erso i glomeruli, mentre i tubuli uriniferi sarebbero deputati all'eliminazione dei cloruri. _i\ seconda quindi della lesio11e di ttna o dell'altra parte del filtro renale, si a7


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SEZIO~E

PRl\TICA

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vrebbe ritenzione di acqua o di cloruri. Le modiPer la prova del lattosio si iniettano nelle veficazioni in più o in meno che nei diversj stati ne 80 eme. di soluzione di lattosio al 25 % steridelle nefriti subisce 1'eliminazione di queste solizzata all'autoclave. Si. ric~erca lo zucchero nelle stanze, vengono dall'autore tedesco spiegate da urine, che devono essere raccolte ogni ora, preuna iper-, ipo- od insensibilità dei glomeruli o feribilmente col reattivo di Nylander. La quandei tubuli. tità di zucchero si dosa col polarimetro di Praticamente, essèndo lo studio dell'elimina- Schmidt e Haench o col metodo di Bertrand; zione dell'acqua e dei cloruri troppo seggetto però in pratica non si tien conto che della dualla concomitanza di sudori, diarrea, vomito, lo rata delle .eliminazioni. Come dati applicabili ai soggetti normali, si Schlayer piropoine di usare per1 lo studio sostanze indipendenti da questi fattoci, le quali si elipuò stabilire che l'eliminazione dello joduro si minano solo attraverso il rene; e precisamente deve compiere tuttta in un tempo massimo di il lattosio che, come l'acqua, è eliminato da.i 60 ore, e quella del lattosio in un tempo m·assimo glomeruli, e lo ioduro di potassio· che, come i di 6 ore. cloruri, passa attraverso i tul:ruli. Dalle ricerche fatte nei nefritici dagli AA. riMa le idee dello Schlayer sono discutibili, pwsultano i dati seguenti ; prescindendo dalla teoria della maggiore o miRicercando se ·e sista un rapporto fra l'eliminore sensibilità dei glomeruli e dei tubuli, che nazione dell'urea e dei cloruri e quella dello joresta una semplice ipotesi. Gran numero di riduro di potassio essi hanno visto che questo pacerche infatti ha dimostrato oggi come tubuli e rallelismo per l'urea si riscontra in circa 2/3 dei glomeruli concorrano entrambi nell'escrezione , casi mentre che per i cloruri esiste quasi semdell'acqua, ed i sali passino attraverso i tubuli pre, eccettuato qualche caso. Per stabilire la ritotalmente od in gran parte. Bisogna dunque tenzione dei cloruri, gli AA. hanno constatato rinunciare allo stato attuale a fare intra vitam la presenza di edemi ed in mancanza di questi una diagnosi anato1nica della lesione renqle, e hanno praticato la prova della cloruria alimenrivolgersi al quesito più pratico di stabiliire come tare. si compia l'escrezione dei vari gruppi di soResta sempre il fatto che la prova dello joduro è qualitati'Va e non quantitati'Va e di fronte a stanze, che il rene ha il compito di filtrare, ed quella della cloruria alimentare ha l'inferiorità in partiçolare modo dei sali e delle materi~ azodi no11 permetere di stabilire il grado di ritentate: si stabilirà così il lavoro del trene, si farà zione dei cloruri, nece5sario a conoscere nella una diagnosi delle sue deficienze, e quindi si pratica per_ stabilire un adatto regime ipoclorustabilirà, insieme con una prognosi ragionevole, una ter11 pia vantaggiosa. rato. Si consideri poi che essa non è esente da peGli AA. si sono proposti di -assodare se l'eliminazione provocata del lattosio e dello ioduro ricoli più della prova della cloruria alime11dii potassio fos&e parallela. con l'eliminazione tare. , Non maggiore utilità gli AA. riconoscono fisiologica dei cloruri e dell'urea, alla prova del lattosio, per apprezzare la ritenDue pairole sulla tecnica. Si fanno ingerire zione dell'acqu"a: specialmente quando si conall'infermo 50 centigrammi di joduro di potassio, e si raccolgono le orine ogni 3 o 5 ore. La fironti coi servizi che può rendere quella assai più semplice e meno pericolosa della diuresi proricerca dello jodio in queste si f·a con uno dei tre vocata, proposta da Vaquez e Cottet. metodi seguepti : Cercando d'altro canto se esistesse un rapporto a) A 10 eme. di urina si aggiungono 3 eme. fra secrezione ureica ed eliminazione del lattosio di clorofO!tmio ed alcune g-0ccie di acido nitrico: essi hanno visto che questo parallelismo secre~ si agita e si deve avere una colorazione roseotorio esiste solo in circa 2/3 dei casi. violacea. Dalle loro ricerche quindi Widal e V~llery­ b) A 30 eme. di urina si ·a ggiungono alcuni eme. di cloroformio, quindi 2 eme. di acido sol- Radot traggono la conclusione che le prove d'elimin~zione pro,rocate dello joduro e del lattosio forico e 1 eme. d'una soluzione 0.2 % di nitrito possono indicare un 'alterazione della permeabidi sodio : si agita e. si deve avere una coloralità .renal~; ma ·non sovrapponendosi esatturr~ente zione roseo1--violaeea. alle eliminazioni naturali, non svelano se esista. e) Ad alcuni eme. di urina si aggiunge acido ritenzione di cloruri o di corpi azotati, la qual nitrico e salda d'amido : colorazione bleu. conoscenm è di grande importanza per una diaLe prime due prove vengono disturbate dalla gnosi fisiologica ed una convenevole cura delle presenza d'albttmina, che dev'essere preventivanefriti. mente precipitata per mezzo del reattivo di G. SABATINI. Esbach.


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Significato dei vari metodi di esplorazione funzionale del rene. (CH. ACHARD. Paris 1nédical, n. 22, 1914) .

Il problem a clinico della esplorazione delle funzioni r enali ha pTovocato ni1merosi metodi di ricerca, a ciascu no dei quali è stato volta a volta attri buito un v alore o superiore o inferior e agli a ltri per il fatto che non si tiene gener almente il dovuto co11to delle condizioni in cui a·v vien e la ricerca e del s ignificato che le si deve a ttribuire. L'eliminazione r enal e è la risultante fisiologica di influenze molte plici; e però la funzione d el r ene è intimam ente legata allo stato ed alla funzionalità di altri organi la cui influenza ~­ corre s empre tener presente. L e ricerche og gi più iii u so sono: quella dell a eli11ii1iazio11e provocata, e quelle immaginate d a Amba rd p er determinare la costante u reo-secretoria e la concentrazione massima dell'urea. L a pro\ a della eli mi1iazione pr.ovocata si èasa s ul principio di introdurre nell'organismo una d et erminat a dose di sostanza estranea (bleu di m etilene, bleu di metilene e ioduro, ioduro e lattosio) ; e di ricercare dopo qua nto tempo se ne comincia a co11s t atare la presenza nelle orine, quanto dura l'eliminazione, che quantità tot ale di s ostanza si eli1nina. Nell 'apprezzamento dei risulta.ti intervengono quindi tre termini : la dose introdotta, la dose eliminata , il tempo che dura il passaggio della sostan za attravers o il r ene; se perciò lo stato del parenchima renale oostituisce senza dubbio il fattor e pri11ci pale, occorre a nche tener presenti gli altri due fattori. Difatti i disturbi della ' circolazion e, i versam enti delle sierose, gli ostacoli 1neccanici al deflusso d ell'orina, le alterazioni pat ologich e ii1 gen ere ch e diminuiscono l a quantità di sost a nza ch e può arriv are al rene o la quant it à di liquido che de·ve p ortarnela via influiscono in m odo indiscutibile s ui ris ultati clella. prova. La ricerca della costante ·ureo-secretoria si basa s ul princip io di sostitt1ire ad 11na sost anza est ra11ea 11110 dei principali com ponenti d ell'urina cioè 1'urea; ma poicb~ i t ermin i del confr onto resta110 g li st essi , perma11gono a nch e le cause p ossibili d i errore; e 1'importanza e l 'esattezza della ricerca clel rap1)orto cost a nte in dicat o da _.\.mbard dimi111.1isce a misura cl1e l 'organismo si allonta11a cl'\l lo st ato 11onnale. Ln difficoltà di raccogliere 1'orina in modo com!)leto a11che u sa udo il catetere, rappresent a una j) ri111a causa di errore qt1ando, i n casi di oliguria, 1111n perdita. sia pt1re lie,~ssima, può a vere g ra ndc '.11orL i1el calcolo delle cifre. I n secondo luogo la q11n11tità di t1rea cl1e ei1tra nel reue per 1

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mezzo dei vasi di quest'organo è calcolata indirettamente d·al dosaggio dell'urea nel sangue ; se pertanto s opravvengono variazioni o alterazioni nella circolazione renale la cifra indicante il debito ureico ipotetico può essere assai differ ente dal de1: ito, cioè dalla quantità di urea, reale. N ei casi di oliguria assai pronunciata, la ricerca della costa1'ite perde il suo vialore per il fatto che il rene, pur conservando la sua perm eabilità, 11on può, per mancanza di acqua, disciog liere la quantità di urea che potrebbe Lasciar passare e che perciò si accumula nel s ang u e ; d'altra parte nella convalescenza di malattie acute accompagnate da poliuria, in alcuni febbricitanti, in alcuni tubercolosi, possono aversi cost anti bassissime, essendo il tasso dell'urea nel sa11gue assai scarso e la eliminazione per le orine abbondante; inversamente di quanto avviene negli stad1 avanzati della sclerosi renale nei quali la impermeabilità renale è rilevante e le cifr.e della c'o stante sono invece in contrasto con il tasso elevato d ell'urea nel sangue. La ricerca della concentrazione massima dell'urea, è di una utilità clinica indiscutibile, poichè le sostanze · che s'accumulano nell'organii:smo in conseguenze. della diminuita permeabilità renale prendono unia concentrazione più forte nel sangue ed il tasso dell'urea è quasi l'indicatore della ritenzione di altre sostanze dannose; ma effettivamente esso non dipende solo dalla eliminazione più o men 0 facile dell'urea. attraverso il rene; bensì anche dalla quantità m aggiore o minore che se n·e forma s ia per l 'a limentazione s ia per la dis assimilazione dei t ess uti. L'ineguale digeribrlità degli alimenti, la diversa facoltà digestiva da individuo a individuo, la di's assimilazione esagerata dei tessuti in taluni' malati, esercitano quindi una in1luenza non trascurabile s tt la valutazione di questa • ricerca. • I processi di cui disponiamo per l'es plorazion e della funzionabilità renale meritano adunque tutta l'attenzione perchè fornis cono indicazioni d a cui l a clinica può tra rre gran partito; ma i dati nt1m erici che si ottengono sono sempre approssimativi; e p erò è necessario interpretarli t enendo gran conto delle condizioni nelle quali l e ricerch e vengon o pr at icat e. L. GUIDI. 1

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CHIRURGIA.

Lussazione abituale della rotula. (D . l\I . GREIG . Edittbitrg A·l edical f 011.-rnal) . La , -era e prop1;a lttssazione t r aumat ica delta rot11la è accident e raro e spesso di importanza minore di altre lesioni concomit ant i : ma uon è


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SEZIONE PRATICA

d1 questo che l'A. si occupa: egli si pro,p o11e di esaminare qmella a1teraa;ione che è costituita dal semplice spostamento dn fuori di una o am'tiedue' -le rotule e di indagare le condizio11i nelle quali essa si produce. Dalle condizioni anatomiche si. potrebbe su pporr.e che il prolungamento in a lto della superiìcie articolare del condilo est erno, la: su a forma relativamente pian.eggiant e rispetto a quella della superficie articolare del condilo interno e il fa tto che iil margine esterno della rotula realm ente app.a re proiettarsi i n fuori della articolaizione c-ostituisoono i .momenti fondame11ta]i -che facilitano lo spostamento a ll'esterno, piuttosto che .all '~nterno, del s esamoide. Ma assai più importante S'embra all' A. il fatto che nella flessione complet a (p osizion e nella qua le appunto si produce la ' lu·s sazione abituale) la faccia: articolare del C{)ltldilo interno sporge assai più in basso ch e non quella del condilo esterno. Ma evidentemente oltre a questi fatti ania tomici è:. necessario qualcosa di più perchè si p ossa pro·durre la sublussazione. Fra ii! dati anatomici va infine ricordato che la rotula è mantenuta in situ dalla caps ula. articolare e suoi legamenti, rinforzata dai prolungamenti dei vari tend!ini1, e dalla tensione del quadri'ci pite femorale. In genere il p1aziente è in grado di avvertire il momento in cui: la sublussazione s!i produce. Ciò avviene durante l'alzarsi' in ·piedi, movimen.to che implica una r_apida :flesswne ed .esten- · sione · del ginocchio: il paziente avverte ch e il giÌ uoco articolare di tanto in tanto si arresta ma -con cura egli può facilmente riportarlo a una estensione completa, e , a wn tra tto, la rotula scatt a n:ella sua posizione normale: alcuni si accorgono che la rotula era spostata all'esterno, altri solo che essaJ è ritornata al s uo posto. Non v'è difficoltà tie lla diagnosi differenziale dal così detto s postamento interno dell'articolazione f·emoro-tibi.a le perchè non v'è affatto ques tione di spostamento o les ione di un m enisco. In questo caso non è possibile l'est ensione completa, manca un·o spostamento e un ritorno in posizione della rotula , e di' regola l a lesione è seguita da un versament o sinov~ale. Vero è che è stato fr,e quentemente affermato che una lassità della capsula è cau sa predispon~nte dello spostamento rotuleo, ma l 'A. dubita: assai della fondatezza di questa ipotesii : se così fosse si dovrebbe avere tutte le volte in cui v1 fu una lesione articolare seguita da .s inovite. D'altro lat o si è detto che lo spostamento della rotula trova iil s uo fattore predispon~nte lllella deficienza d1· consolidamento dei l egamenti nell'età giovanile : ipotesi questa. che sembra trovar conferma nel fatto 1ndiscutiè.ile che la le1

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sione nella g randissi1na. maggioranza dei casi si • • • • • • 1ruz1a in giovani soggetti. Ma ch e cosa s i intende per unai lassi.tà abnorme dei legamenti ? Sarebbe difficile, in vero, dimos trare 1e he essri son 0 in alcune persone più dist ensibili, m eno bene sviluppati ehe in altre, s empre, si intende, i11 pr,oporz,i1o ne dello sviluppo generale dell'indiv.i'd uo. È certo ch e in a lcu ni giovani v'è una libertà di movimentii; articolari che m anca in altri, ma non può dirsi che si tratta di una anormalità dei legamen.ti, m a piuttosto i·n vece dell'articolazione ini toto: evidentemente d elle articolazioni cosi fatte sono più facilmente soggette a lesioni. L a rotula rimane in p osi'z ione in virtù di u na capsula intatta, di un adeguato sviluppo d el quadricipite, e della normale linea assiale e rapporti. reci'proci fra le ossa dell'arto. È osservazione quotidiana che ove l'asse dello scheletro sia alterat o, com e nel ginocchio varo accentuato, la rotula è spostata all'esterno. Vi sono .ailcun~ casi del rest o nei quaµ una anormalità del femore probabilmente congenit a produce um alterazione sul suo asse, ma la lussazione rotulea com pare in seguito, pod'chè viene a d alterarsi la linea d'azione dei muscoli. In molti di questi caisi' lo sviluppo delle superfici articolari assume un aspetto ana t omico peculiare ed es·i stono concomitanti altri' difetti congeniti. Il quadricipite è composto di quattro muscoli ed un s uo punto d~bole è costituito dall 'inner• vamone. Queste masse muscolari sono innervate da lu11.ghe br:anche del nervo crurale anteriore ben distinte l'unai da ll'altra. Ora per m ant enere la rotula in posdzione corretta per mezzo dell 'azione muscolare è necessario ch e d. singoli costit uletlti del quadricipite agiscano a ll'unisono, mentre se fra di essi accade u na lieve interferen·z a .il risultato inevitabile è una alterazione d1: posizione della rotula, sulla quale la tensdone non è più effettuat a e qual:ilmente. Come dimostraz.i'one di ciò l' A. cita un caso clinico : una b.a•m bina all'età di 4 anni giocando in giardino si abbassa rapidamente piegandosi sulle ginocchia, mentre un'altra che la inseguiva le cade sopra : la bambina avvert e s ubito un fortissi1no dolore, ma, dopo due giorni, può di nuovo camminare normalmente; alcunif. mesi do·p o giocando sentì succedere qualcosa al ginocchio e cadde a t erra per poi rialzarsi in condizioni a pparentemente normali ; unJ fatto sim;i1e si ripetè ogni tanto per annd fino ai che fattasi visitare si trovò che iil quadricite n-Ofll tirava equabilmente nel proprio asse; evidentemente l'accidente a\T<\reniu to a 4 anni aveva lacerato l 'attacco interno del muscolo alla rotula. . (r5) 1

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Cosicchè ' r'era una contin11a tendenza, aggravantesi nei movimenti estremi, allo spostamento esterno della rotula. Non è sempre possibile il rintracciare una storia netta di tra11matismo, e talvolta occorre pensare a qualche altra cosa, tanto più che la lesio11e p uò essere bilaterale; il che però non accade mai contemporane.amente, ma un ginocchio precede l'altro in persone normalmente sviluppate. Spesso appare 11na certa debolezza dei muscol.i:, tanto più evidente se lai lesione è unjlaterale : in tali casi si può ritrovare nella storia una difterite o anche il quadro di una poliom·ieJ.ite anteriore: ma va ricordato che questa ultima può esser cosi leggera da decorrere latente o da. esser presto dimenticata e che un'affezione postdifterica dei muscoli volontari può presentarsi pri'ma che venga d-iagnosticata da malattia primitiva. S e ne deduce che in ogni caso di lussazione idiopatica si: deve accuratamente investiga.re nel1'anamnesi la comparsa di malattie antecedenti, specialmente di malattie infantil1'. Come una. alterazione dell'asse può produrre una ai;ione ineguale delle parti componenti i 1 quadricipite, così uno sviluppo irregolare o una abnorme innervazione del muscolo nel feto omei primi anni d:i' vita può dare origine ad alterazioni nello sviluppo osseo: nel primo caso il difetto osseo è primitivo, il muscolare st::condario; nel secondo avviene l'inverso. Che possano accadere di tali alterazioni nelle ossa è indubitato. L' A. put1b lica due fotografie di una ragazza di 13 anni : nell'una presa nella stazione eretta si vede la ineguaglianza delle cosicie e la leggera tendene.a al ginocchio varo e atlla produi;ione di u11 piede valg01 o varo mentre la rotula appare lievemente spostata all'interno; ma nell'altra, presa con le ginocchia in fless;fone completa, si vede che la rotula dal lato affetto è nettamente sciy·o lata sul lato esterno, situandosi fra il condilo esterno e la tuberosità, il ginocch.io ba perduto l a sua roton'd ità normale ed appare invece appiattito, con una depressione corrispondente alla gola intercondiloidea. Un caso affatto sim1le 1'A. ha visto in un ragazzo deficie11te di 13 anni. Riassumendo per quel che riguarda 1'etiologia della luss azione abituale della rotula completa o parziale, 1'A. crede poter citare i seguenti tre fattori : 1° traumatismo; 2° difetto di svil11ppo delle ossa; 3° azione imperfetta dei muscoli, i ucludendm:i naturalmente quelle affezio11i cerebrali o spinali che possono produrla. Quali le conclusioni pratiche? Parecchie. Pri1no, nel tra t tamento della lussazione abituale il ri po. o assol11to a letto e le stecche no11 sono necessarie. Secondo, non '\"'è alcun inten "'ento ope(16)

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ratorio che sia in grado di miglio!"are la lesione a meno che una anonnali·t à evidente come il varismo esiga una rettificazione. Terzo, quando vengamo. evitati degli sforzi violenti, la recidiva della lussa~ione può esser prevenuta con }>applicazione di una ginocchiera di cuoio solida: la ord.i'naria ginocchiera elasticai non è adeguata nè des-iderabile, perchè, con la sua compressione, può produrre una atrofia delle parti molli sottostanti e un impedimento nella circolazione d€lle vene cutanee. SEBASTIANI.

OSSERVAZIONI CLINlCHE. Il dolore "'stloolo cordonale per il dott. prof. ARTURO CAMPANI, libero docente di patologia medica a Modena. Non difficilmente accade che i medici pratici rilevino bensi certi speciali fenomeni non descritti dai trattati o dai periodici, ma che vi attribuiscano scarsa importanza, finchè abbiano occasione di leggere che altri colleghi hanno invece creduto bene di segnalarli alla stampa medica. L'oggetto del nostro odierno studio ad esempi<> era a nostra cogpizione già <!a tempo ed è probabile che altri pure l'avessero osservato, perchè invero il fenomeno si presenta con una certa frequenza. Ma ci abbisognò la parola d'uno straniero (noi italiani siamo un po'..... timidi se non abbiamo l'invito d'oltre alpe) per deciderci a prendere la penna. Si potrebbe obbiettare che quando l'osservazione è già fatta, tornarvi sopra è inutile. Ci'ò sarebbe vero se 'SÌ trattasse di una pura e semplice conferma : ritenendo invece di poter aggiungere per nostro conto qualcosa di nuovo nel senso patogenetico stimiamo ne11 'interesse della diagnostica e fors 'anche della fisiologia, esporre quanto abbiamo visto ed osservato noi. Lo Spoerl nella J.V!ii11 c}t'n,er M edizinischie Wochenschrift, 3 febt•r . 1904, sotto il nome di dolore inguinale, ha descritto un fenomeno doloroso da lui verificato solo negli individui gio' rani o giovanissimi, al disotto dei 20 anni, localizzato al cordohe spermatico e caratterizzato da uno speciale senso di stiramento, di durata non lunga, attribuito dai pazienti ad t1n'ernia che non esis teva, e facilmente guaribile con leggieri m a saggi e coll'uso interno cli belladonna e di br omuri . Secondo l'autore il male sarebbe in relazione coll'elaborazione e la secrezione dello sperma nel periodo della più rigogliosa vita sessuale.


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SEZIONE PRATICA

Ripeto che io ebbi parecchie volte occasione di accertare fatti di questo genere in clienti di mie ambulanze pubbliche e private, e quantunque solo di cinque io1abbia te11uto nota è certo che ne vidi molti altri. Di questi cinque, quattro erano giovani al disotto dei trenta e uno invece di quarantadue. N ~n ritengo pertanto il fatto esclusivo alla prima gioventù, bensì in essa più frequente. Ricordo, quando per breve tempo attesi al servizio dei mili tari, che non di rado alla visita si presentav.ano giovanotti, lamentanti il dolore ca· ratteristico e che per lo più si diagnosticava ne· vralgia funicolare, ~lell'assenza di ogni traccia di ernia o di ·varicocele o di ogni altra causa obbiettiva rilevabile . Tale dolore secondo le mie osservazioni, ha i seguenti precisi caratteri : si verifica per lo più nella s tagione fredda, insorge d'un tratto, quasi sempre o molto spesso dopo la defecazione :in individui stitici o dopo la minzione, sembra par. tire dai testicoli e dalla regione perineale, diffondendosi poi successivamente ai cordoni spermatici o, l)er essere più generici, al funicolo. Non acquista mai intensità grande, ma piuttosto, analogamente a quanto dice Spoerl, ha carattere di tensione do-Lorosia . Dura 11n· tempo vario di una o due o anche tre e quattro ore. La maggior parte dei malati afferma che esso dimin1ùsce o ce&sa colla posizione orizzontale. Alcuni invece mi dissero che se ne liberava110 col coito e l'attribuivano a soprapienezza testicolare per astinenza. Tale convinzione deve essere abbastanza diffusa perchè ricordo ·io stesso da studente di averla sentita riportare da parecchi compag11i. Debbo aggiungere però che fra le mie osservazioni v 'è anche quella di un individuo il quale soffriva spesso di q11esti dolori eppure abusava di rapporti sessuali, sì che per qualche tempo divenne spermatorroico. È molto difficile assistere alle crisi e quindi fare esami obbietti"\ri : io però 1n due casi potei constatare durante il periodo di tale senso subbiettivo di tensione, uno stato particolare di durezza -nei testicoli, che sembravano rattratti, nonchè del funicolo. I>er me il punto di maggior importanza che può mettere sulla strada di una buona spiegazione è quello che quasi sempre l'insorgere del disturbo si ha dopo la defecazio'ne in individui abitualmente stitici e qualche volta (ma assai più di rado) dopo la minzione. Si tratterà di un fenomeno vascolare venoso ? Forse durante · lo sforzo del defecare si stabilirà una congestione passiva nelle vene spermatiche del primo e secondo gruppo, sì da pro·vocare sotto l'ines tendibile albuginea, una compressione dolorosa estesa · p11re al cordone ? Tale modo di vedere sarebbe confermato dal fatto, pure da me ben accertato, 3

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del diminuire · e del cessare clel dolore colla posizione orizzontale. Questa spiegazione, quantunque a prima vista plausibile, urta contro due gravi obbiezioni : anzitutto 11oi sappiamo che le vene spermatich e sono tributarie pel gruppo superiore o post deferenziale alle epigastriche e pel secondo anteriore o pre-deferenziale alla ca·va inferiore pel lato destro e alla vena renale pel lato, sinistro. Quindi mal si comprenderebbe come gli sforzi della defecazio·n e riuscissero ad u11a stasi dolorosa solo in 11n distretto anatomico relativamente indipendente dal siste1r1a etnorroidario. In secondo luogo il fenomeno dovrebbe essere particolarmente 1nanifesto in coloro che hanno tendenza. alle stasi emorroidaria, lombo sacrale, prostatiche, ecc., la qual cosa no11 è - tutt'altro avendosi i11vece la m aggior frequenza negli individui giovani e sani. Ritengo quindi in linea g·enerica più conforme a ·v erità credere· che si tratti di uno stato spastico nel canale deferente e in tutto il sistema vetto re dello sperma. Ciò è confermato sia dall'insorgere più frequénte · durante la stagione fredda, quando appunto è così facile la retrazione spasmodica anche dei cremasteri e del clartos, sia dalla sensazione descritta dei malati di costrizione e stiramento, sia da reperto obbiettivo dell'ind11rirsi del cordone stesso e deg·li epididimi. Il fatto poi da noi posto in rilievo dell'insorgere del dolore più frequentemente dopo la defecazione può bene interpretarsi in questo modo: le masse fecali, dure, tengono compresse dal retto le vescichette e i deferenti sulla faccia posteriore della vescica piena. J\.vvenuto lo svuotame11to si determina ex vaciio una maggiore o minore aspirazione del liquido spermatico dai testicoli . Il fenomeno avvenendo co·n relativa violenza p.r ovoca in in!liviclui predisposti ed eretistici, specie nella stagione fredda, una reazione con stato spastico nella to11aca mttscolare di tutto l'apparato vettore del liquido sess11ale. Sappiamo che Budge 11el coniglio e nel gatto descrissero pel dotto defere11te dei veri mo·v imenti peristaltici: tali osser\razioni furono cotJ.ferm.ate dal Fick che nel cane vide tale peristalsi diffusa a tutto il canale, mentre Virchow e Kollicher in un giustiziato osservarono la contrazione del deferente senza peristalsi. Inoltre il deferente è s11scettibile di raccorciamento e di ingrossamento specie col freddo, ed anche il canale dell 'epididimo, come i vasi efferenti, presenta strati di fibre muscolari che a un certo punto si di:fferen2iano in due piani circolare e longitudinale, suscettibili di contrazione. La posizione orizzontale riuscirebbe, s'int ende, giovevole come quella che favorisce il deflusso centripeto dei liquidi in genere, aiutando cosi 1

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a ucJ1e 10 scarico ,·enoso clie potrà forse in piccola parte contribuire al fenome110 . Inoltre detta 1)osizion e i u t1isce .al riposo e al rilassam ento generale del corpo, cose quant'altro mai utili contro i dolori colici in gen ere, mentre il moto e l a 1)osizione eret ta sono dannosi. Ben si comJ)r encle cou1e q uest o ingrossam ento cordonale di,,.enga l)ai-ticolar1nente 1nolesto all'anello ingui11ale est erno o,·e la compressione dovrà ris ultare 111agg·iore e s i comprende altrettant o il danno i>ortato da ap1)licazioni intempestive di cinti 111entre qualcl1e ,·a11taggio può recare invece il . .sospe11sor10. Concludendo possiamo dire : r) quello ch e lo Spoerl per pri1110 b a clescritto sotto il nome di -dolore ii1guinale dei giovani, m eglio potrebbe chiama1~si, 1)er la doJ)pi.a sede, dolore testicolo co rdo1iale : esso 11on è esclu sivo della gio,rentù . . ma può presentarsi a ti che nell'età matura; 2) questo dolore insorge assai spesso dopo la defecazio11e o la minzione it1 individui s titici ed eretis tici s pecialmente ci11rante la stagione fredda; 3) parecchie r agioni a nat omiche e :fisiologiche portano a credere si rratti di un fenomeno di contrattura e di s pasm o dell 'app1recchio vettorr <lel liquido spermatic.o; 4) esso ha durata non lunga e cede gener almente con la posizione orizzontale .

ACCADEMIE, SOCIETÀ MEDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI) .

R, A.u,ademia dei Fisioscrltici in Siena.

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11ostri soldati, ricordando al Governo il pericolo dell 1inclugio. La questione, oltre a.d essere di grande importanza scientifica e profilattica, è in questo 1nom ento anche patriottica, ed è perciò convinto che se la \ roce dell '_.\ccad.emia non sarà ascolt at a, questa ia,·rà sempre la soddisfazione di avere compi uto un sacro do,·ere. PATELLA (vice-pres idente) . Riconosce l'urgenza della proposta fatta dal presidente, che, cioè, sia di1chiar:ata obbligatoria la \°'acci11azione anti1ti:fica non solo nell'esercito in ca111pagn.a, ma anche q11ando esso dovesse essere .agglome.rat'O nelle città che, come Siena, non dispongono di caer1ne spaziio se ed igie11iche. · SCLAVO. Confer111ando quanto hanno esposto gli 00. precedenti, sostie..:ie la necesStiità ·di non trascurare p er il n ostro esercito anche gli altri pro,·,·eclimenti igienici special1nente la prov, ..ist a di .a cqua ·potat•ile, buona e copiosa, e propone altresì che la vaccinazione antiti:fica sia · estesa a tutti i volontari; e, a· tal u opo fa noto che , d'accordo con .i.I presidente dell'ospedale Policlinico di questa città, prof. Simonetta, sarà fra bre'\·e iniziata1 quest a i)ratica per quanti vi sii vorranno sottoporre ; ed è certo che fra i primi saranno i nos tri studenti. MAZZUOLI, l\1AZZETTI, BICCHI, NICCOLINI. Comunica110 i risultati fao\•re,·oli da essi o~tenuti . OTTOLENGHI. Presenta i seguenti otè.~ni del giorno che vengono all'unanimità approvati : 1,

« L.a R. Accademia dei :fisiocritici

di Siena, ri 1111ita in pubblica assem.?lea straordina.ria; . riaffermando1 la necess1tà ch e venga 1ntens1:ficata, completandola, la prepa'!'azione sanitaria delle truppe , la quale 11 on m eno della preparazion e rrui1litare, è condizione fondamentale della loro efficienza bellica ; esprime il voto ch e sia senza indugio resa obbligatoria' la ,·accinazione antitiifìca: nell 'eserci,to e nell'armata; delibera di iniziare la più attiva propaganda affinch è gli• i1n scritti ai battaglioni volontari e quanti altri potrebbero venire chiamati in serviz..io, in caso di guerra, si sottopongano imme· diatamente alla vacc~nazione antiti:fica; e dà mandato a11a p ropria Presidenza di far co11oscere que t e s ue risoluzioni ai Ministeri compet enti e r espon sabili ed alla stampa». « La R. Accademi a dei fisiocritici dii Siena, riunita i11 pul:·b lioa assemblea plenaria, raccomandai ai compet enti Ministeri che, nella pre· parazione sanitaria delle truppe, sia dato il ne: cessario sviluppo a i mezzi più sicuri e acconci 1)er la fornitura sul campo di alimenti sami e di acq11a bacteriologicamente pura ~.n copia s11fficie11te ». 1

1

_1..tlu11a11za straordi.naria d el 7 gennaio 1915 . Prei;idenza : Prof.

DoMl~NICO

BARDDZZI.

BAnouzzI. La 'Vacci·na: io1ie a1ititifica. - L'O. clopo a\·er di111ostrato la necessità in1pellente ' della vaccinazione a ntiti:fica uel no tro esercito, qualora fosse chi amat o ad entrare in ca1npagna, ha ricordato ch e in quasi tutti g li eserciti s tra11ieri è già resa obbligatoria la ,~accitl!azione in parola, che ha ortito ·splendic.li risultati, e ch e fra noi $0110 s tate eseguite soltant o poch e pro,·c, pre,·alcnte1ncnte tra la p opol azione civile. Ha soggiunto che e è lodevole il voto recente tlel Con iglio s11periore della Sanità pubblica, 11011 si pttò atte11dere 11na legge, e che n eces~i t a, 1)erciò, cl1 il Gover110 i1nmediatament e 11ro\·ved'l ad e'·itare i tristi da11ni, che oltre a 11orlarc la desola1io11e in tante famiglie sareb1 ero cli cala111ità gra'ri~~ima allo Stato. Ila concluso ritenendo 1)erciò cl1e sia1 per la llcgiq, _\ccaclcn1ia de:i Fisiocritici u11 do,·ere, impo,to ancl1e dai "Uoi Stat11ti, d 'in,·ocare pro,··ve'<li1ncnti energiLi p~r la ttttela clella ... alnte dei (1 )

1

Il presidente prof. BARDCZZI rileva che l'accade111ia ha compiuto 1111 ~acro do\''ere, nell'in· tere~ se prezioso della ,;ta dei 11ostri soldati e dell 'a'"''enire clella Patria. V.

~IARTIN'I.


[ANNO XXII, FASC . 6]

SEZIONE PRATICA

203 .,/

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . •

CASISTICA. Ematomielia spontanea . . Babins.k i ha osser·v ato all 'H·opital de I.a Pitié un eia.so rientrante nella sie rie dei casi di sindrome· di Brown-Séquard. Si tratta dii un uom.o che si presenta a tutta prima come un emiplegico oirdin:ario: è aff.ettoi da un'emiplegia si, nistra, sopravventtta come un'emd.plegia banale, ossia cerebrale, impro1v visa1nente e stla.l.~1litasi rapiidamente in uni p·e riodo di1 2·4 ore. Dato interessa11te : egli ha un fratello affetto da emiplegia. Es:a:ininando qu'e.6to malato sii vede immedi:atamente che l '.art01 superiore sinistr,o è immobile con le dita :flesse, l 'iarto infer1iore è irrigidito, e quando l'infermo cammina, la. gamba sinistra trema continuamente. Esiste una danza della rotula m;arcatissima che s i . esagera qtvando si percuote il tendine rotule10 Sollevando il piiede si determina f.acilme11:te 1'epi lessia spinale. L'eccitamento della parte do,rsale del piede e della gìamba provoca un solleViamento del piede, ciò che è un riflesso di dilfesa e ·nello stesso tempo u:n'ep:i lessia: spinal.e . All'arto superio,r e esiste ·e sagerazione dei riflessi osso-tendin·ei'. M~ ciò che è particola.r e si è che p·e rcuotendo1' l'·esttremità inf·eriore del radio, si · L.a solo una flesisione molto forte delle dita, senza che sia però accompag11ata da una flessione del1 'avam.braccilo sul br.a~ccio : ciò c.ostituisce quello che Babinski chiia ma l'i'n:versionie del rifiesso del radi0>. N·e gli emiplegici• 1si constata. al 00intrario una esagertazi1011e d·e l riflesso dell'a\rambracc1o sul braocio. L'inverS.i1o ne clel riflesso del radio permette di escludete l'emiplegia cerebrale e cli supporre l'esistenza di una lesion.e spin,ale a 1ivello del 5° segm·e nto cervicale. L'inlterrogato-rio dell'infermo dimostra l'attendièdlità di questa ipotesi. Egli dice che al principio non ha perduto la conoscenza, che no11 si è neppure 'o:bnubilàta; ecco un p·r imo fatto oontriario all 'idca di un'emiplegia ceretcr:-ale. D'altra parte in aues t'ultima affezione per lo 1nen•o ia1 pri ncipio si hanino fenomeni pareticl sul]a; faccia, che nell'inf•ermlo1 in quistione non si sono m·ai' avutj. Questi f,atti aggiunti :a11'.invers1one del riflesso radiale- depo11gono per ]a esistenza di un'emiplegia spin.a.le. Ora si sa che in questa forma si osserva molto frequentem~nte la sindrome ùi Brown-Séquard : in.f atti nel paziente si SOill constatati .a l lato destro dei disturbi molto ne'.ti 1 •

1

della se·n sibilità t ermica. Il riflesso dell'a\·"'J11braccio sul braccio è abolito anche a destra. In tutti ·e due 11 lati i disturbi della sensibilità si trovano nel dominio del 4° e 5° segmeuto cervicale. Esi1Ste anche unia leggera ~gerazion e dei riflessi tendinei a destra. Si p·u ò dunque ammetter·e che esiste una lesione spinale bilaterale, 1)red1o minante .a sinistra. N1on esiste liufocitolSi, la reazio11e di W.a ssermann negati·va, si deve qui11di escludere l.a sifilide. È un'en!a- · tomielia: di origine ignota. (! ournal des praticiens, 1914, n. 31). DR.

La paehimenlnglte interna nei bambini. Il Gordon (New York Med. Joi1,rn., apr. 1914) riferisce due casi di pachimeningite interna ehe pr·e&e11tavan0: di caratteristico attacchi convulsivri., temp eratura elevata, iperto)11iia.i muscolare, rigidità della: .n·u ca ~e del doriso, profonda obnubj'lazi1one del1a coscienza. L'·e same del liquido cefalo-rachidliano dimostrò un aumento di press ion1e e p·e l resto· condiziqni normali·: In uno dei casi si; riscontrarono e~orragie retinicl1e. Nei due casii· quindi si avevia.' il quadro di una menci.n·g ite, salvo naturalmente i car.atteri del li quido estratto colla puntura lombare. La persistenza del liquido limp·i do in esami success ivi n-0n parla quind.i' contro un versamento emorragico sottodUJrale: d 'altra payte s.a ngue si può trovare anche nelle c-0mui1i emorr.a·g ie cerebrali, quindi noni può ,essere consi'd erato come pato. gnom,oruco. Quando riscontriamo i segn'i: dli un au·~et1to di prressio~e meningea con assenza dd. micr10r~ta­ niismi ,n1e l liquido cefalo-rachiid1'ano, dobbiam<i> sospettare, secon·d o l'A., la pachimeningite interna. Stabilire una diagnosi precoce ha molto ·valor,e petchè &i p·uÒ avere ·la guarigione del proc·e sso ·O mediante puntura ripetuta o con una op~~azi1one radicale, quale il drenagg.i o della cistern•a magria. col metodo di Hayn.es·. 1

1

1

P . A.

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TERAPIA. Il trattamento delle leueoplasle. Le leucoplasie, dette pure keratosi, ictiosi. psoriasi·, placche Jei fumato,r i, .sono cli'llicamE.nte caratterizzate da macchie bianche che compaiono sulla muc-0sa della ca\rità boccale e più


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204

IL POLICLINICO

rarame11te anche stt quella del prepuzio e della \·ulva. Ai primi stad.l qt1este macchie sono tasparenti e più tardi di,~entano opache mentre contemporaneamente la loro superficie si fa liscia e le,·igata; più tardi ancora possono assumere un colorito sporco, giallastro ed u11 aspetto squiamoso ed infine possono presentare delle screpolature dalle quali fuoriesce sangue o siero. È in quest'ultimo stadio che più è ~iusti· ficato il sospetto di una neoplasia maligna. Alle varie fasi cliniche corrispondono vari reperti istologici : dapprima si t natta di un semplic·e condensamento dello strato epiteliale, le cui cellule s uccessivam·e nte subiscono una degenerazi01D.e cornea mentre nello strato papillare si verifica un'ess udazione più o meno notevole, nell'ultimo stadio lo strato epiteliale dive1111to corneo· s'i11spessisce sempre di più dando delle screpolature, mentre le sottostanti papille si atrofizzano addirittura . Le cau se delle leucoplasie sono innanzi tutto la sifilide, poi le affezioni gastriche, l'abuso di alcool, di droghe, di cibi troppo caldi e del fumo, nonchè la piorrea alveoliare e l'irritazione mecca11ica dei denti falsi. Sulla mucosa tiel prepuzio e della \·ul Ya esse sono pe- lo più determinate da s~arsa pulizia, da gonorrea cr')nica e let1c-0rrea. Per la cura delle leucoplasie Barker (The Practitioner, 1914, agosto) rit iene che bisogna bandire innanzi tutto i caustici, tenendo present e appunto il fatto che le leuco·p lasie sono doYute ad una irritazione della mucosa, ch e \'errebbe ad essere ancota più irritata dalle causticaz.ioni fisiche o chimiche. Una cura razionale deve mirare ad ottenere non solo l 'antisepsi della bocca, ma anche l 'ammorbidimento e l'esfoliazion e dell'epitelio corneificato e questi scopi si posso110 raggiungere mediante 1'uso di leggere soluzioni alcaline. Le lavande co11 oluzio11e di bicarbonato di soda, ripetute parecchie volte al giorno riescono molto vantaggiose. Per qttanto si clebba ritenere esagerata 1 opiruone cl1e il maggior numero delle leucoplasie llege11eri iii cancro, l)ttre non bisogna ~sclude­ re in oo-ni caso una tale e' entualità. Quando le let1coplasie si 111ost rano ribelli ad ogni cura ed ha11no t e11denza alle crepature co11 fuoriuscita (li sangue e siero e con dolore ad og11i minimo 1110\·i1nento e so110 accompagnat e anche da un "e11:o;o cli durezza, allora bisogna pensare alla pos~ibilità di una infiltrazione cancerosa ed in tal caso i1011 si <leYe esitare ad escidere la leuc pla~ia che può dive11ire il punto cli partenza llcl ca11cro. DR. 1

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[ ..-\NNO

XXII,

FASC.

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Il siero-salvarsan nelle affezioni sifilitiche del sistema nervoso centrale. Il metodo di Swift ed E llis va recentemente diffondendosi su larga scala : è utile perciò nf eri re brevemente i ris ultati delle esperienze del. l 'Ayer che recentemente si è occupato dell'::irgo1nento (Brit . M ed. and Surg. ] ourn., 1914, i5:). Egli conclude che il metodo delle iniezioni cndorachidee del siero-salvarsan col metodo di Swift nei casi di tabe, paralisi progressi\1 a e sifilide cerebro-spinale è scevro di pericoli. Questo metodo s i è 111ostrato, efficace ii1 alcuni casi dove g li altri m etodi a\1evano fallito. Esso ha lo scopo di comtia ttere la sintomatologia nervosa come pure di curare la malattia: i risultati più brillanti si sono avuti nei casi di sifilide cerebrospinale, dove l' A. ha potuto constatare 1n alcuni casi la scomparsa totale di tutti i sintomi. Nella tabe si può avere l 'arresto della malattia: nella demenza paralitiic a però i risultati 5,)no 1neno evidenti, sebbe11e in qualche caso :niziale ·si siano avuti risultati incora~gianti. J,'}\. ha esaminato con controllo ] 'efficacia della cura sulle alterazioni citologiche e chimiche del liquor : egli si aspetta ~i \reder generalizzare il m·e todo specie nei casi d'insuccesso cogli altri sistemi di cu.r a. Le ulteriori esperienze stabili.r anno con· esattezza le indicazioni di tale trattamento. P. A.

MEDICINA DI GUERRA. 6lrso per medici militari volontari In Berlino. (Doct. V. vVASSERMANN, maggwre medico, consigliere intimo l\tfii:nchemer Med. Woch., n . 36, sett. 1914).

La lotta co1itro le epidemie in guerra, costituisce una clelle branche più importanti del servizio sanitario in guerra. Caposaldo della profilassi è l'isolamento dei primi colpiti e Jai port atori di bacilli, per la qual cosa sia in pace ch e in guerra riesce della massima itnportànza l'esame batteriologico. 1° In ogni ospedale deve esservi una stanza di isola1nento già prestabilita. 2° Le stanze di isolamento e tutti gli ospedali devono esser protetti dalle mosche r...oll'applicazione di garza alle finestre e collo spargimento di petrolio nelle 'icinanze dell 'os1)edale. 3° Costrn!! e e sist emare latrine. 4° Diffid(·nza verso tutte le acque s ta.g uanti (l'acqua più sicura è l'acqua del sottosuolo, estratta a n1ezzo dei pozzi ahi. ~i11 i ; altrime11ti, potabilizza •.ori o acqua bollita).


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XXIJ,

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SEZIONE J>RATICA

5° Esame anamne$tico e personale degli uomini o donne che prestano servizio, se hanno sofferto, e quando, di tifo o para tifo, se hanno curato tifosi, ecc., specie avuto riguardo alle donne che sono più frequentemente portatrici di bacilli. La manualità della disinfezione consiste: a) nell'impiego della disinfezione a mezzo del vapore, dove possibile, od altri mezzi fisici; nell'improvvis~zione di apparecchi per disinfezione. Una caldaia con ttna rete metallica sopra e a questa sovrapposta a sua volta uua botte senza fondo, il cui coperchio abbia due aperture, una per il termometro e una per l'uscita del vapore. Si copra la botte con uno strato di argilla; b) nell 1impiego di mezzi chimici. Mezzo universale per biancherie, deiezioni, vasche da bagno, ecc., è la soluzine di sapone di Kresol. Si prepara così: parti 50 di acqua çalda, 25 di sapone verde di Kalischmier, 25 di acido fenico crudo. Un altro mezzo comune è il latte di calce (della calce spenta viene bagnata finchè si scioglie; questo materiale si allunga con 3-4 parti di acqua) . Per disinfezione di feci, una parte • di latte di calce per il doppio del materiale da disinfettarsi. Eseguire queste disinfezioni entro l'ambiente dove sta l'ammalata e subito; nou cominciqre a prendere qtJ.este misure a infezione già conclamata, ma sugli inizi. Modo di contenersi nelle singole infezioni : a) Tifo: Ne è causa un bacillo con via di ingresso obbligata, è una. forma di infezio11e metastatica, quindi disinfettare tutte le secrezioni o prodotti dell'organismo (feci, urine, sputi). Nelle prime settimane raccogliere il sangue in tubetti e spedire all'ufficio che potrà tare la sierodiagnosi (presso i Corpi d'armata iIJ. Ger,. mania vi è un igienista consulente oppure uffici appositi che evetitualmente funzionerebbero anch~ da noi, sotto altri nomi). Anche le fecì si possouq in vasi espressamente preparati inviare per l'esame. C-0lonie rosse indicano colibacillo; bleu possono esser date da tifo, paratifo o dissenteria. Dalla seconda settimana in poi è interessante l'esame delle feci stesse per esclttdere i portatori di bacilli. Come misura profilattica in guerra possono esser pratiche solo le iniezioni preventive, che si fanno in numero di tre, .a distanza di 7 giorni, . alle regioni sottoclaveari. b) Dissenteria: Malattia locale dell'intestino crasso; bacilli solo nelle deiezioni. Attenzione ai portatori di bacilli. Inviare siero di sangue per identificare il germe causale (Shiga Kruse o Flexner o Stamm Y). Attendere l'identificazione stessa, poi siero antidissenterico per via so,t tocutanea.

e) Paratifo: Specialmente causato, ùa infezione per via di cibi o di portatori di bacilli. Sospetto in caso di frequenti colerine. Diagnos1 a mezzo delle piastre di agar, Drigalski-Conradi. Diagnosi più precisa riservata ai batteriologi . d) Colera : Diagnosi batteriologica, seconde il sistema ttsato in tempo di pace. Profilassi secondo le regole di Koch. Pure raccoma11daoill'.. 1.:i sieroterapia preventiva che avrebbe dato ~s­ sai buoni risultati nell'esercito greco. Mai p1ù di 2 iniezioni. e) Peste (bubbonica o polmonare) : La seconda è più pericolosa. Esame dello sputo. Aspirazione del pus dai bubboni. Esame dello sputo materiale sul coprioggetti, lasciar asciugaie all'aria, poi non esporre a lla fiamma, invece coprire per alcuni minuti con alcool, quindi pas• sare alla fiamma e spegnere. Colorazione co1t soluzione di bleu di metilene. Apparirà la caratteristica forma bipolare del bacillo. f) Tifo petecchiale: Pericolosissimo. Contagio per l'aria o per le pulci. Porte e finestre sempre aperte. Locali distanti almeno 40-50 metri da1 resto degli edifici. g) Ricorrente : Diagnosi del sangue. Terapia: salvarsan. h) Meningite cerebro-spinale epidemica : Diagnosi, dal secreto lombare. Terapia : iniezi\.llle lombare di 20-30 eme. di siero antimeningol:,,C•

C1CO.

Udine.

Cap. medico p.

ZANUTTINI.

POSTA DEGLI ABBONATI, (613). Sul trattamento dell'emiplegia. -

Il sottoscritto desidera 11na risposta a quanto chiede nella « ~osta de'g li abbonati » al giornale medico « Il Po·l iclindco », Sez. pratica, cui è abbonaito :

In caso di emiplegia per emorragia cerebrale> nella pratiça e negli ospedali di Roma si fa l'e'lettroterapia delle pa·r ti paraliizzate o paretiche? 1° Dopo qu,anto tempo dal giorno dell'insulto aipoplettico o emorragia cerebrale che ha lasciat-Ol l'emiplegia? 2° Quale corrente è più indicata : la farad.ica ·o la galv,a njca? 3° La cura dei iodurJ è pure indicata ancora e do-po quanto tempo daù giorno dell'insulto apoplettico? Il sottoocritto sarà grato pure cli quelle altre il)!formazio11i terapeutiche odierne in uso nei grand1 centri scientifici come Roma. ru.ngr.aziando . infin~tam ente. Dott. Rodolfo Genovesi S. Biagio di Bagnolo S. Vito (M.antova) . (21)


2o6

IL POLICLINICO

La ou.ra elettrica viene consigliata dai molti AA.; anche Oppenheim, nell'ultima edi2ione del

suo trattato, afferma di essersi potuto più volte convincere del! 'effetto benefico esplicato dalla elettroterapia. N od riteniamo che, quando vi s ia la possibilità di praticare comodamente la detta cura, un medico coscienzioso non debba rinunciarvi, pur sapendo di non poter sperare che lievi vantaggri1. In genere la cura elettrica viene injziata un mese dopo l'ictus . Il metodo più usato è quello della galvanizzazione periferica, applicando un ampio e lettrode alla n uca (polo positivo), e mett endo il polo negativo in comunicazione con un recipiente contenente acqua tiepida1, nel quale il paziente immerge l'estremità dell'arto para1i.zzato. L'intensità della corrente deve essere mantenuta fra i 5 e i 10 milliampères, senza interruzioni; la durata dell'applicazione è di circa ro minuti per ciascun arto. S i pratichino tre applicazioni per settimana . L a corrente faradica p uò Vienire adoperata nei rari casi in cui no n sii manifesta la contrattura; si usa allora la corrente di quantità a interruzioni ritmiche lente. Qualch e elettroterapista preferisce il bagno statico, ma altri (p. es. il Nogier) lo sconsigliano. Malg rado lo scetticismo di alcuni AA., la maggior parte dei medici crede che i preparati iodici (iodurOI di. potassio o cli· sodio, iodipina, iodom enina , iod.ovasogen, ecc.) possano diminuire i dis turbi d1i pendenti dall'arteriosclerosi, e perfino .rallent are il corso di questa affezione. ~ quindi opportuno, qualche giorno dopo che il paziente s i è rimesso dagli effetti. dell'ictus, prescrivere una cura iodica, che verrà prolungata per quattro o cinque settimaine, e ripetuta più volte a ll'anno. Altri medican1enti proposti. per la cura dell'arrteriosclerosi sono: la diuretina (cgr. 50, tre volte al giorno, per due o tre settimane) , il nitrito di sodiio (scioglierne gr. 1-2 in 200 gr. di acqtia, e sommi11istrar~ un cucchiaio di questa soluzione tre ·v olte a l giorno), la va6ot onina (m iscela di yohi1nbì 11a e di uir etano, che si può son1111inistrare 1)er iiùezi:>ne ipodermica, alla do~e cli milligr. 5). ilI~iante metodici mo,·i.me11ti passivi si potranno e\'1tare o almeno li1nitare le anchilosi articolari, specie alla spalla; quando le anchilosi so110 già costitti ite, i movin1enti passi\ri provocano o dolore. Per combattere le rigidità a rticolari alcuni A.~. lodano le i11iezioni ipoder1niche di fibrolisi 11n.

,.i,.

Prof. , ...

FORLÌ .

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(614). Postumi di eresipela. - Sarei gratissimo se volessero rispondere alla seguente domandai : Che concetto si ha di quelle speciali eruzioni cutanee a forma di noduli rossi di vattia grandezza, che restano sul viso, dopo aver sofferto un'eresipela facciale? Si fa presto a definire, anche da parte di dermatologi, che vanno per la. maggiore, come è successo n·e l caJSO di mia osservazione, tali eruzioni : postumi di eresi pela... Trattasi di manifest azioni ancora dello streptococco di Fehleisen? Nel qua:l caso tale germe non sarebbe spen1to completamente. Siccome alcuni di detti noduli contengono un po • di liquido torbido, e si ricoprono di squamette, potrebbero degenerare in qualche altra cosa ? Sarei, poi, gratissimo, se si consigliasse qualche buona ricetta per farli scomparire. Si è sperimentato: la tintutt"a di jodio, diluita e concentrata, 1'ittiolo, il solfo precipitato misto con ossido di zinco, la terra .silicea mista ~on olio benzoinato, l'unguento benzoinato ecc. ecc. Risultato: nessuno. Dott. De Filpo Giovanni Viggia:nello (Potenza). Dalla descrizione che fa 1'aè,b onato sembreroebbe che l'ereslipelai abbia lasciato, come postumi, delle manifestazioni a tipo ·nlodulo-fliittenoso, probabilmente dovute allo stesso streptococco dell 'eresi pela, ·tl che non contrasta con quel che sappiamo circa: la vitalità e la resis tenza di questo microrganismo, anche dopo avvenuta la guarigione della dermatite eresipelatosa. La prudenza consiglia perciò di contin.u are nelle misure d'isolamento atte ad impedire l a diffusione del process o a persooe sane ed in pari t empo di curare energicamente le manifest a. . zioni stesse per, allontanare la possi.b ilità di recidive. A questo scopo consiglierei di aprire con tutte le cautele dell'asepsi la flittena e di medicare con jodoformio oppuire con prepa rati di argento (nitrato di argento, protargolo) in adatte soluzioni od anche in pomata. V. MONTESANO.

(615) Dott. L. D . da V. - Il tra ttato di oculistica che preferiamo è quello di Fusch; la tra duzione italiana, eseguita dal prof. Cirincione, è esaurita, ma può valersi dell'edizione france~e. Un ottimo tra ttato è quello del prof. o,TÌ(), edito dalla. Ditta Francesco Vallardi di Mila11 r_~

s.

(616) . Abbonat o 6g20, Alzo. - Preferiamo cli 11on dare pareri su specialità terapeutiche.


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SEZIOm PRATICA

CENffJ BIBLIOORAFICJ. (Non st recenstscono che t Ztbri Pervenuti tn àono alla Redazione)

M. PICCININI. Un

p0i

di luce farmac;o gnostic(J) intorno ai prodotti farmaceutici della digitale. (Dati storici ie sperimentali) . Roma, Tipografia E. Centenari, 1914. ()puscolo in-8°, di pag. 50, oon una tavola litografica (4 figure).

GUIDO

1

I prodotti farmaceutici della digitale sono :aumentati progressivamente, così di numero come di famia, a l punto da generare un po' di scetti~ismo 11el clinico re nel medico pratico e n 1)1 è stato un pilecolo vantaggio che uno studioso della competenza dell' A. abbia rivolto le 1)roprie ricerche a delucidare un punto di fartnacodiagnastica di peculiare importanza. L' A. i1el suo 1avoro, diligentissimo, che nulla lascia a desiderare dal lato storico e dal lato Siperimenta:le, comincia col dimostrare che da molto te1npo sono finite le vere novità farmaceutiche della digitale ed approfondendooi' nella chimica della digitale pone in giusto riliev01 i glucosi'd i ~ardiaattivi di· questa pianta, e le loro reazi ol1i aiomatiche, non.ch è i glucosidi del commercio, 1 prodott± -officinali e galenici dellai digitale, Ja <ligitale titolata (titolo :fisiologico) coi rispetti \-i s.a ggi farmacodinamici, per veni.re a queste C{•n~lusdoni : Nei rigu1ardi fra glucosidi cardi oattiv:i della digitale e preparazioni fannaceutiche, le novità oono finite da un pezzo cioè intorno al 1898. È dannoso1 per la tera pia il passare facilmente da un1 p.r eparato all 'ialtro di digitale. È necessario che il medico ne scelga.i uno ed a quello si attenga s tudiandolo' prati·camente nella s11a po:sologia e 1n ella sua propinaziione. Volendo prescrivere i principi attivi della di.gita.l e, il medico si attenga al più attivo, la digitossina>, la quale in Francia, per ragioni storiche, si chiama ddgitalina cristallizzata:. Le preparazioni farmaceutiche di ddgi to:s'5i11a da prescriversi oon tutta fiducia sono le compresse di digitossina Merck (1/4 di milligr. cli digitossina in ognuna), i graTiuli di digitossina cristallizzata N ativelle ( r / 4 e l / 10 di millig;r.), la soluzio1ie al ?nillesirno di digitalina crist . .\ 'a tivelle per uso orale. Volendo prescrivere invece della polvere, o dell'infuso, o dell'estratto fluido della àigitale, un. p r eparato co11simile, ma p1rivo dei costitttenti digitald.ci irritanti il t11bo gastroent erico, ma ;icco di •tutti i glucosidi cairdioattivi e con titolo costante e noto, si prefesriscano: la digitale Golaz, un dializzato liquido da prendersi' a t;t) Cce e la digif.oli1ia che è in forma di comp.resse. Per 1'11so ipodermico od endovenoso è SP.1n1 1

pre utile scegliere le soluzioni acquose di fronte a quelle contenenti ail cool, glicerina, ~loro­ formio, cloretone, ecc. Le soluzioni acquose sterili per iniezioni, che contengono tutti tre i glucosidi cardioattivi dellai digitale, che li contengono in forma equabile come mella buona droga, che hanno il titolo costante sono solamente due., liai digiitale Golaz in fialette che è del 1899 e la digifo lina in1 :fialette che è del r913. Qua,lsiasi farmacista tenendo pr~sso sè la digitossina, può e deve , se richiesto dal medico, allestire le due prepa·r azioni della Farmacopea .fuiancese, la soluzione e la polvere (al millesim01) di dig.itossina, seu digitalina cristallizzata. Qua;lsiasi farmacista p·u ò esso stesso fabbricare quialsivoglia preparazione fiMmaceutica di principi attivi della digitale, secondo ricetta officinale o magi·s trale, usando i prodotti Merck, digitossina o digitalin!a p·u r. pulv. germanica, o digitalina · pura amorfa della farmacopea frane. e della farm . belga. • Il medico non ha quindi td.sogno assoluto di prescrivere le specialità farmaceutiche della digitale. In ogni caso di cardioterapia digitalira, il medico si ricordi del consigliai dell'eminente clinico di Bologn.a : << La dose ordinaria à a11che per noi 60-80 centigr. di digitale, ma !a mia esperienza mi ha inseg.n ato a non reputare conforme ai fatti il precetto che là dove l'us o della digitale non è riuscito utile dopo alcuni giorni se ne debba abbandonare l'uso; proseguendolo ed irn.rnalzandone le dosi si ottengono talora i va.ntaggi · desiderati e certo sono esagerati i timO!ri, che io pure ebbi per _molti anni, delle dosi a lte o prolUJn•g ate. Il danno viene invero dalla inopportuna amministrazio11e » (Murri). Chiude l'importante lavoro dell'A. un genialissimo disegno storico bibliografico intorno alla digitale diviso .n .e l modo seguente : a) studi chimici sopra i costituenti della digitale; b) studi i.ntorno alla p.o lvere, all'infuso, e alla tintur~ d'i digitale; c) la digitossina in terapia; d) studi clinici, indicazi<>ni e contro~ndicazioni della digitale; e) scritti medici sopra i prodotti farmaceutici della digitale; f) metodi farmacologici per lai valutazione del grado di attività della digitale e dei s110ii preparati (V:a.lore o titolo fisiologico). Basta uno sguardo al con.tenuto di queste 1icerche stori che e sperimentali per convincersi che il lavoro dell'A. non rappresenta solo· u110 s.tudio prezioso dal lato tecnico farmacognostico, ma bensì dal lato clinico e medico-pratico che fa onore alla Scuola farmacolo,g ica bolognese. Prof. M. P~\ZZI. (23) 1


2o8

IL POLICLINICO

[ANNO XXII, FASC. 6]

NELLA VITA PROFESSIONALE. La f'roce

Ro~a.

La Croce R e5sa è stata una delle istituzioni più discusse in occasione del disastro tellurico che ha funestato l'Italia. Forse carità di patria non ha consentito ch e si facessero sulla stampa le critiche più o meno benevoli che si esprimevano verbalmente, è certo però che ogni italiano si è rivolta 1a domanda : Come si condurrà in caso di guerra questo istituto di soccorso, che è giunto con tanto ritardo ad organizzare in tempo di pace un aiuto, certo non eccessivo, per i connaziooali colpiti dalla sventura nel cuore stesso d'Italia? E non sono mancate le solite disquisizioni sulla impreparazione e sulla disorganizzazione delle cose italiane. A noi pa\re che le critiche siano state per lo meno esagerate. Per rendersi conto del ritardo col quale i militi della Croce Rossa sono giunti nei paesi della Marsiica, della len1tezza con la quale isi è provveduto ad organ~tzzare in Roma un ospedale che potesse riparare alla pletora rapidamente verificatasi negli ospedali cittadini, per giustificare tutto ciò sarebbe bastato pensare che la Di·r ezione della Croce Rossa era in ben. altre faccende affaccendata, che tutti i suoi sforzi' miravano ad organizzare un• servizio adatto a contingenze ben diveJrse dal terremoto, che gran parte del suo mat eriale era dislocato per ovvie ragioni in parti d'Italia lontane da Roma. E poi: per quanto la nostra terra abbia oramai il triste privilegio dei disastri tellurici, questi costituiscono sempre qualche cosa di aSr solutamente inaspettato, essi non hanno preferenze regionali. I terremoti si verificano per tempo e per luogo fuori di ogni possibile previsione, e non è possibile che un Istituto di soccorso, per quanto g randi siano i suoi mezzi, pos~a essere prQnto sempre e dovunque alla natuTa piaccia di pro,·ocare la 1nis.eria e la morte. Con ciò non si ,·uol dire che nella nostra Croce R ossa non vi siano mende e difetti da. rile,·are e da correggere. Mende e difetti che .. ono stati 111essi in evidenza durante il lavoro, potremmo dire eccessivo, al quale in que ti ulti1ni dieci anni la benefica associazione è stata assoggettata. J>cr s,·entura d'Italia 1a Croce R ossa è stata dal 1go6 qitasi continuamente in istato di mobilit.nzione; p€r dire dei fatti più importanti ricorcleremo l 1 eruzione ,·esu,1 iana, il tertremoto calabro-sici1lo, il colera, la guerra italo-turca, la g11err:i balcanica. I 11 tutte queste occasioni la 0

{24)

Croce Rossa se ha avuto modo di fare addestrare il s uo personale, ha avuto anche m odo di esaurirsi, di aggravare e mettere in evidenza le proprie deficienze. L a Croce Rossa .si è assunta un 'opera ed una funzione che hanno fini nobilissimi, ma che sono . fu ori dei suoi scopi. Essa h1a così tS1u bìto delle deviazioni, si è andata esaurendo economicamente, è andata perdendo le sue cardtteristiche : i suoi ufficiali che dovrebbero essere prevalentemente chirurgi, sono ·in 1naggioranza medici. Questi ufficiali che sono clestinati alla cura dei feriti in guerra, e che dovrebbero negli infortun1 col~etti'vi della Nazione, nel tempo 1Stesso che si rendono utili, tr.ovare il mezzo ed il modo di addestramento petr la loro specifica funzione, vengono invece addestrati nella distribuzione del chinin-0 profilattico nelle z01I1e malariche. Una tale deviazione è oramai ammessa e riconosciuta quasi come un fatto 'tlOrmale, ta11to che nel! 'ultima guerra libica la Croce Rossa. era quasi sempre assente dai campi di battaglia; il Corpo sa11itario mi'l itare credette conveniente adibirla alla cuira degli indigeni. Non è certo difficile trovare la causa di un tale stato di cO\Se. Innanzi tutto va incolpata la deficienza di alcuni istituti statali, che lasciano volentieri alla Croce Rossa funzioni che sarebbero di loro competenza. Ma non si può tralasciare di annoverare tra le cause del lamentato inconveniente la indifferenza dei nostri clinici, dei nostri migliori chirurgi, fatte rare ed illustri eccezioni, per le sorti della umanitaria associa1

ZlO!lle .

Non si potrebte certo prentendere che tutti gli ufficiali della Croce Rossa siano dei chirurgi profes.sionisti, ma si potrebbe nella scelta dare la preferenza a questi ultimi per modo che il corpo sanitario sia per quanto è possibile costitu~to in maggioranza di chiTurgi, cosi come è in Germania. E da questa nazione si dovrebbe anche apprendere ed imitare il sistema di far fare periodicamente esercitazioni pratiche negli adatti ospedali. E negli ospedali delle nostre città grandi e piccole i casi di trattmatologia per le opportune esercitazioni non si fanno certo desiderare. Non ineno notevole è la deficien1.a del personale infer1niere. Nel reclutamento di questo personale si seguono criteri diametralmente opposti nei due sessi. Quello maschile ·viene ge11eralmente reclutato nel basso ceto sociale : si tratta per lo più di gente ignorante, i11disciplinata.


[ANNO XXII 1 FASC. 6]

siztONE PRATICA

che d1.ffi.cilmettte in:tpara quel che oceorre p~t essere un perfetto infermiere e più difficilmente ancora comprehde la nobiltà delia sua missione. Si ttatta per lo più di :tnestietanti, che non: hanno 1Slaputo imparare altro mestiere, e che per il mancato o saltuario rapporto. con i pro·p ri superi-Ori, per una deficient~ istr•uzione generale -e specifica non sono certo all'altezza della posiziohe. In Italia si è mancato di inquadrare, di disciplinate nell'organizzazione dellJa Croce Rossaj così come 1si è fatto. in Germania, lo spontaneo entusiasmo, il sentim.<ento perfino esubera.n.te di filantropia degli studenti, che helle calamità pubbliche trova unico sfogo nelle passeggiate di beneficenza o nell'accorrere d.1sorà.d.nato, coatico, sui luoghi della sventura. Perfettamente opposti sono i difetti che si riscontrano nel personale femminile : si tratta «li principesse, grandi dame, a cui i medici devono baciar le mani, che tdJSogna trattar con molti riguardi, che facilmente si stancano, si ammalano più o meno veramente, che :nell'opera pietosa mettono sempre un senso di falSOI pudore e di schifiltosità che è in ~{}ntrasto e.on i bisogni degli infermi. Si tratta cli gente cÙi il puzzo della gangrena mette i brividi·, e che la·scia martoriare gli infermi dagli insetti pei-chè non sa acconciarsi a~ eseguire lè Necessarie pu... 1izie. Anche per questo personale non c'è altro rimedio all 'infuoci di creare un folto nucleo di infermiere professioniste stii?endiate, attorno al quale dovrebb·e stringersi i1 personale ausiliare, ancli 'esso convenientemente ricompensato qu.atUdo presta servizio. Solo C'osi si potrà ottenere 11n corpo di infermiere scelto, istrrtito, diséip11nato, ·su!J. quale si possa sicurainente c.o.n·t are in caso di bisogno. Fiacendo altrimenti si avrà un organico d'infermiere solo sulla carta, una compagnia· di signore che in un primo motn.e nto di entusiasmo e di pietà accorreranno m.agari alla chiamata dell '.as1sociazione, quando g li infortuni .collettivi oommuover:anno il paes·e, ma che ben ·presto diserteranmo 11 loro posto per stanchezza, per insofferenza di discip[ina, per il bisogno di ritornare agli agi, a.i: ~omodi della vita cui non poss.o·no a lungo rinunziare. Nei giornàli politici si è largamente dibattuta la quistione sulla opportunità di costituire il così detto magis.t riato degl'infortunì: un alto magistrat-01 che provv-eda alla organizzazione dei soccorsi e racco1ga il materiale necessario ed istituisca corpi speciali di professionisti e di volon- . tari, e volga gli sports delle clg.ssi più colte, le abilità dell'artigiano, l'entusiasmo dei giovani verso la preparazione di sqùadre adatte alla battaglia contro. gli elementi infuriati. E -questo ufficio permanente di commissario con1

tro l 'infottuttio dovrebte divideTe l'Italia in zone, conoscere di ciascuna i mali probabili, ed avere pronta la strategia, la tattica e la mobilitaziorte, cosi che i is.u oi comitati esecutiv.i abbia.no competenza e giutisdizione per provvedere all'improvviso bisogno. Orbene, di questo istituto, di questa nuova macchina burocratica che si arruginitebbe nella inerzia dei lunghi riposi non c'è bisogno. Quello ch·e c,è qttando sia convenientemente e tempestivamente utilizzato, è più che sufficiente. Nei grandi cataclismi, dei quali la nostra generazione è stata testimone, sono necessari rapidi mezzi di comunicazione, assistenm 111edic.a ai feriti, braccia per drsseppel1ire i sepolti vivi : ba•stla quindi che le Ferrovi'e , la Croce Rossa, l'esercito adempiano regol'a rmente la loro funzione. Certo è n·e cessaria una maggiore coordinazi·ooe tra queste funzioni; un'intesa che renda il lavoro di ciascuno ordinato, efficace. Nel tetremoto della Marsica, come del resto in quello Calaè1ro-Siculo, i primi a giungere, i primi ad apportare soccorso furono i tnedici delle ferrovie. L'es:e rcito die1 servizio sanitario delle Ferrovie, che consta di• ben 2000 medici, è facilmente mobil1zzabile, si trova. già scaglionato in ogni punto d'Italia, ha in ogni stazione i l11ezzi necess:arl pelr. dare i primi, immediati socconsi. Esso può quilndi essere di grande ausilio alta Croce Rossa, che è l'aS1S.ociazione che per 1a sua stessa natnt1.a, per le sue stesse finalità ha il diritto ed il dovere di· disciplinare, di organizzare tutto Ì'es.e rcito della pietà quando la natura sovvertitrice sp.a nde il lutto ed il dolore. Ma petchè in quest'opera essa possa riuscire efficace è necessario che essa sveltisca il suo organismo, è necessario che essa s.i democratizzi. La Croce Rosis a itali1atta è ancora troppo aristocratica, non è penetrata nel popolo, non ha saputo trai-re dal popolo tutte quelle risorse, tutte qu·elle energi·e sulle quali per la nobiltà dei suoi fini, per 1a vastità delle sue funzioni .specialmente in Italia poteva e doveva fare assegnamento. Far.se a determinare queste deficienze non è stata estranea la mancanzai di mezzi. La Croce Rossa non ha s aputo propiziarsi la grande anima del pubblico, che in compenso non le è stata generosa cli .a iuti nè morali, nè materiali, ma è bene che lo Stato si convinca nel suo stesso interesse, che là dove fa difetto il contributo individuale dei cittadini esso ha il dovere d'intervenire. Occorre che lo Stato contribuisca largamente a restauraire le finanze di quest'associazione acciò possa riordinare il suo materiale ed il suo personale perchè essa riesca a svolgere efficacemente la sua opera umanitaria in pace come in guerra. DRAGOTTI. (25)


210

IL POLICLINICO

[ ...~NNO

XXII,

FASC.

6]

Per i medici condotti della Marsiea.

Ordine dei ltlediei della Provincia di Roma.

i\.bbiamo di già accennato nei numeri precedenti all'interessamento del Presidente della . ..\.ssociazione . nazionale dei medici condotti, on. Bru11elli, a favore dei medici dei comuni de'\·astati dal terremoto. Il Presi1dente del Con..siglio dei ministri, on. Salandra, in data del 27 gennaio u. s., inviava al dott. Brunelli, il seguen,t e telegramma : « Dopo clisa:stlro dis·p osi per sanitari s.u perstiti ce11simento che da più giorni si esegue con i11te11dimento di recar loro. aiuto utilizzandone l'opera». Ma ciò malgrado, e malgrado le promesse fatte dal Direttore genèrale della sanità commendatore Lutrario verbalmente ad alcuni dei medici s uperstiti, finora nulla si è fatto. I po·veri medici della Marsica, che pur con tanta abnegazione, con tanto sagrificio, sono rima·sti sui luoghi delJa sventura a prodigar l'opera l oro dopo aver tutto perduto, continuano a dim<>Tare nelle vetture fen-oviarie, pTivi di ogni conforto morale e materiale. Ess.i continuano ad esercitare la loro professione, il loro ministerio senza compenso alcuno, perchè i municipi da cui dipendevano non esistono più. Qualche medico ha perduto oltre che la speranza del compenso presente e futuro, 8.nche la speranza di vedersi corrisposti gli stipendi di mesi g ià passati e non pagati. Eppt1re per questi modesti eroi non si è fatto finora nulla, proprio nulla. Tutto dopo tanti giorni dal disastro è ancora allo stato di promessa. Non si è pensato nemmeno a dare loro alloggio in qualche baracca o teuda, che possa costituire, meglio che una vettura ferroviaria, 1111 luogo di riparo dalle intemperie, dal freddo i11te11 so, un luogo di riposo. Riposo di cui essi ha11no pure tanta bisogno per poter essere in gr'lclo (li attendere alle loro mansioni. Che si aspetta per provvedere? Si aspetta forse che i medici abbandonino definitivamente i luogl1i del dolore? Come proV\"ederà allora lo Stato all 'assistenza dei tanti infelici che son rimasti attorno alle macerie a fornire il nucleo per la ricostituzione dei paesi abbattuti ? Oltre che per dovere di riconoscenza e di pietà si do,·rebbe procurare di venir sul:dto in aiuto dei medici superstiti per assicurare la conti11uazione dell'assistenza medica in quei luoghi, qua11do do,.. ranno essere ritirati i presidi militari e quelli della Croce Rossa.

S0Uoseri1ione a favore del Medici Belgi, delle loro vedove e del loro orfani.

DR.

Primo ele rico di sottoscrittori : Ordine dei medici . . . . . . . L. lOOO.Giornale « Il Policlinico» . . » 100.Pestalozza prof. Ernesto . . . . . » loo.Ciarrocchi prof. Gaetano . . . . » 20.Cerutti dott. Giacomo . . . . . . » lO.Fleischl dott. Ottone . . . . . » 50.Webb dott. Alterto . . . . . . . » 10.Rossoni prof. Eugenio, . . . . . » 25.Mars dott. Carlo - . . . . . . » 5.Cassieri dott. Mario . . . . . . . » 5.Pedonesi dott. Salvatore . . . . » 50.Seraceni dott. Camillo . . . . . . » 5.W. N. . . . . . . . . . . . . D 5.Francavill!a dott. -~ritStide . . . . . » 5. lVflazzoni prof. Gaetano . . . . . » 50.Villa dott. Achille . . . . . . . » 50.Ballerini dott. Enrico . . . . . . » 50.Cirelli dott. Donato . . . . . . » 5.Lombardo dott. Antonio . . . . . » 2.Chiavaro prof. Angelo . . . . . . >> 20.Frezza dott. Angelo . . . . » ro.Pizzillo dott. Nicolò . . . . » 5.F1rancini dott. Ulisse . . . . » 5.MazzitelJi dott. Pietro . . . . . . » 5.Samonati dott. Giuseppe . . . . . » ro.Marchesini dott. Rinaldo. . . . . » 10.Bartera dott. Umberto . . . . . » IO.Benedetti dott. Ernesto . . . . . » 2.Spolverini dott. Luigi . . . . . . » 5.Pecori dott. Giuseppe . . . . » . 5.Pagliata dott. Catello . . . . . . » 5. 5.Benedetti dott. Luigi . . . . . » IO.Sampietro dott. Gaetano . . . . . , 5.Bellardinelli dott. -~lessandro . . . » Tani dott. Gioacchino . . . . . » 5.2.Ferri dott. Nico·l a . . . . . » 5.Curri dott. Michele . . . . . . » 5.Gammarelli dott. Anto.nio . . . » Mancini dott. Giuseppe . . . . . » 15.5.Galanti dott. Fa usto . . . . . . » 5.Tacchi-Venturi dott. Mariano . . . » 5.Massari dott. Giuseppe . . . . . » 5.Santori dott. Saverio . . , . . . . » 5.Barm dott. Ottavio . . . . . . » 5.Di Marco dott. Antonino . . » Lesen dott. Bonaventura . . . . » I0.5.Polidori dott. Alessandro . . . . . » 20.Dardano dott. Carlo . . . . . » 5.Cantalamessa Carboni dott. Lauro . » Rocchi dott. Francesco Sa·v erio . . . » 20.5.Del Pino dott. Gustavo . . . . . » 5.Carucci dott. Vittorio . . . . . » Lugli prof. A uig usto . . . . » 10.3.Grandori dott. Cesare . . . . , Ciuchini dott. Camillo . . . . . » 10.5.Nicolai dott. Claudio . . . . . . » 5.Longo dott. Antonio . . . . . . l> IO.Grassi dott. Alcide . . . . . . · , Jella dott. Francesco . . . . . . » IO.5.Manni dott. Ercole . . . . . · » 5.V editti dott. Achille . . . . . . , 5.Sensi dott. Alessandro . . . . . . , 10.~Iazzolani dott. Domenico Antonio . > ..f\. riportare L. 186g.-


(ANNO XXII,

FASC~

6]

SEZIONE PRATICA

Ripo·r lo L. 1869.De Fabi dott. Achille . . . . Arcangeli dott. Arnaldo . . . . M.ariotti dott. Ugo . . . . . . Ciuffa dott. Celestino . . . . . Angelucci dott. Luigi . . . . . Neri dott. Pietro . . . . . . ~ Petrilli dott. Amerigo . . . . . Giordani dqtt. Luigi . . . . . Alessandrini 9.ott. Giuseppe . . M1ancini dott. Paolo . . . . . Gavigan dott. Jameson . . . . Marchiafava prof. Ettore . . . Artom di S. Agnese dott. Valerio Piermarini dott. Tito . . . . . Venere dott. Ernesto . . . . . Carruccio prof. Ma.r iano . . . Serena dott. Mairio . . . . . . Carra dott. Vincenzo . . . Campili dott. Gi ttseppe . . . . Boffi dott. Carlo . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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IO.IO.I0.5.5.5.5.5.5.5.20.50.25.5.IO.IO.5.5.5.5.-

Totale L. 2074.Assemblee dell'Ordine dei Medici della Pro'Vincia di Roma. - Il Consiglio dell'Ordi11e, nella seduta del 17 gennaio, ha deliterato di invia.r e un sussidio straordinario di lire 1000 a 1 Collegio degli orfani dei sanitari italiani in Perugia, nell'intendimento che siano ivi accolti g·:i orfani dei medici rimasti vittime nell'attuale disastro, e preferibilmente quei della provincia di Roma.

* ** Domenica 31 gennaio u. s. h a avuto luogo, nell'aula dell'Istituto anatomico in via Depretis, l'assemblea generale dell'Ordine dei medici della provincia di Roma. Il presid·e nte dott. Ballerini riassunse largamente nel suo resoconto morale l'opera del Consiglio durante l'anno 1914; ricordò con commosse parole i colleghi defunti, primo fra tutti il dott. Alfredo Garofalo, in memoria del quale verrà con1.ata una medaglia che sarà offerta alla famiglia; espose le varie questioni risolte sia in materia di ordin~ria amministrazione, sia in materia di vertenze, di tassazioni, ecc.; accennò a qu.anto fu da lui compiuto in seno al Consiglio sanitario provinciale e alle varie Commissioni di cui è stato chiamato a far parte ; riferì i vari studi delle questioni che interessano in generale la classe sanitaria, e la parte pr:esa dal Consiglio all'ultimo Congiresso federale. Sul resoconto morale, che fu pienamente a·p provato, presero la parola il dott. Malusard·i , il dott. Barbieri, il prof. La Torre, il dott. Cochetti, il dott. Lazzè, il prof. Montesano Giuseppe, il dott. Biasiotti, il dott. Paolucci, il dott. ~alomba e il dott. Qu.attrocioechi, e fu-

2II

rono presen·tati alcuni . OJ:-cl,ini. del giorno, circa la F ederazione degli Ordini e circa i provvedimenti per gli orfani dei sanitari rimasti vittime nel terremoto del 13 gennaio, a etti favore venne delil:erato di aumentare da lire 500 a lire Iooo il contributo straordinario già votato dal1'0rdine al Collegio di Perugia. Si deliberò anche un versamento di lire 1000 a favore dei medici del Belgio, delle loro vedove e dei loro orfani. Si approvò infine il consuntivo 19I4 e il preventiv•o I 9I5, :fissando, anche per quest'anno, la quota di con.t ributo in lire 12. F ederazione nazioJUale fra ie Associazioni det perso'YVale addetto• alla 'lYigilanza igieinica. - Il CongJ:"esso N1azionale della Federazione avrà luogo in· Roma, dal 20 al 22 febbraio, nella sede dell'Ordine dei medici (piazza Foro Traiano·, I) gentilmente concessa. A favore dei partecipanti e d egli invitati al Congresso verranno accordati sulle Ferrovie dello Stato i ribassi previsti dal1a Concessione speciale I, sotto la osservanza delle relative norme e condizioni. Per schiarimenti e richiesta di tessere rivolgersi al segrretario federale, dott. G. Palomba, Roma, via Veneto, 96, tel. interpr. 27-69. Dal programma dei lavori· riportiamo la serie delle relazioni e oomunicazion1 : « Relazione morale» (prof. T. Gualdi); «Relazione :finanziaria» (dott. G. Palomba); « Costituzione degli uffici d'igiene » (disrcuss .) ; « Il medico scolastico» (dott. M. Ragazzi, Genova) ; « Pedagogia ed udito» (prof. T. Mancioli, Roma); «Modificazioni alle disposizioni legislative sulla denuncia e profilassi di alcune malattie infettive dell'uomo» (prof. G. Becori, Roma) ; « Il valore della vaccinazione Jenneraria come misura di profilassi )) (discuss.) ; « Il concetto della vaiuoloide ed i suoi r.rupporti colla denuncia della v.a ricella )> (dott. U. Mariotti, Roma); «La profilassi delle malattie infettive del bestiame in rapporto all'industria ~ootecnica » (dott. A. Neri) ; « Istituzione dei laboratori )) (Art . 3 T. U. Leggi sanitarie l agosto I907); «Azione di claisse peJr la c.onquista dello stato giuridicoeconomico degli U. S. medici condotti>) (dott. E. Cing.o lani) ; « l\1:iglioramento econom.ico degli U. S. liberi esercenti». In seno al Congresso non si potrà discutere che su argomenti posti all'ordine del giorno. È tuttavia concesso discutere interpellanze presen ~ tate alla Presidenza federale almeno & giorni prima, e svolgere interrogazioni su quistioni riflettenti l'andamento della Federazione, purchè sieno notificate al Presidente all'atto di ~perlura delle sedute. (27) 1


212

Solleeiiazioni importune. Riceviamo e pubblichiamo : Egregio collega, •

Io mi rivolgo alla serietà ed alla diffusione -del giornale Il P oliclinic<>, per proinuovere fra tutti i colleghi una protesta contro 1'attUso, anzi contro il sopruso di tanti giornaluccoli più o meno medici che invadono i nostri studi, le nostre abitazioni, infilttandosi fra le mille réclanies che ci assalgono ogni giot no, e che a 1ìne d'anno richiedon-01 il prezzo d'abbonamento! Con qual diritto, io mi domando, se io 11on ho richiesto nulla? Vi unisco qui una graziosa cartolina che ricevo da Padova per un qualche gio11nale eh 'io norn llo nemmeno notato fra le mille broc ku1'es, réclames, note cliniche, farmaceutiche, pubblicazioni periodiche (a volta artche di pregio) che giornalmente mi dà il mio portiere. Questi signori che inviano un giornale, se al 2° o 3° numero non vedono una risposta di chi ~lo ha ricevuto, dovtebbero ben comprendere che la loro réclame ... ha fatto un buco nell'acqua: e non lasciar trascorrere l'anno e poi avanzare ·delle pretese. Se un giudice ha s<i!ntentiato, ttti si dice (ma non oso crederlo), il contrario, ve ne saranno mille altri pr-Olll.ti a riconoscete il buon diritto di non aver ... rottura di scatole in· ca:sa • propria. Non credo che un giornale serio, e verame11te scientifioo, ricorra mai a questi mezzucci!. .. Pertanto porterò la questione all'Ordine dei medici. C001 la mass.ima stimai ed osservanza Dev.nio : Dott. ETTORE GIAQUINTO.

RISPOSTE !

Q~ITI

I ! DOllANDE.

(5013) Cassa di pre'Viden za - C011Jtributi.

Il dott. G . ~. da A ., dal 1 8 giugno 19 12 assU.tlse servizio come titolare nel Com.une A, però continuò il sen :izio a scavalco nel Comune B, o,~e prima era titolar e. Pagò l'intero contributo l\i1onte pensione pel 1 9 1 2 nel Comt1ne di B. A ·v endo la Cassa di previdenza formato un ruolo suppleti,·o pel Comune A che lo ha estinto in lire 92. 76 desidera. conoscere se sia tenuto a pagare una seconda volta. Non è tenuto a pagare un doppio contril:uto. Avendo prestato durante il 1912 sen"'izio preso due Comuni non ·riuniti it1 corsorzio, :il co11tributo t1nico deYe essere ripartito fra i detti dt1e Comuni, in proporzione dello stipendio che da eia ~c uno percepisce. Crediamo, pertanto, ~he il 0111t111e B presso cui operò il , ..ersamento (~8)

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dello intero contributo sia obbligato a rimborsarla della somma, che ora da Lei reclama il Comune A. (5014) Po'Veri iscritti nello ele1ico for1nulato dalla Congregazione di Carità .. Chiamata di specialisti - Termine per reclamare contro la deli berazione della G. P. A. in tema di aumento di s tipendio. - Il dott. abtonat-0 3453 desidera conoscere se il medico condotto sia tenuto ad osservare, oltre l'elenco dei poveri formato dal Cottlune, anche un altro elenco formu1ato dalla Congregazione di: Carità ; se in caso di parto difficile si possa chiamare uno specialista a spesa del Comune e quanti giorni sono concessi al Comune per reclamare contrò la deliberazione della G. P. A. relativa ad aumento di stipendio. Il solo Comune e per esso la G. Comunale ha facoltà di compilare l'elenco delle persone aventi diritto a cuTa gratuita. Il medico condotto deve, pertanto, osservare l'elenco che è fatto dalla amministrazione municipale e non quello formulato dalla Congregazione di carità. Il Comune i1011 ha r0bbligo di pagare specialisti chiatttati in casi di parti difiicili. L'obbligo del Co111une a tale riguardo si estrinseca col mettere a disposizione della partoriente la levatrice ed il medico condotto. Altrò non deve fare. Il ricorso di cui nel quesito deve essere prodotto nel tet mine di giorni 30 dalla notifica. (5015) Pensionato - Esercizio della cariica di medico condo,t to interino e dti ufficiale sanitario. - Al dott. S. R. da M. rispondiam-0 che quando sarà andato in pensione può esercitare ancora la professione di medito condotto in qualità di interino, rtonchè la carica di ufficiale sanitario. (5016) Aspettativa. - Il dott. N. S. da S. P. B. chiede conoscere se può chiedere l'aspettativa, se per effetto della medesima possa ricevere nocume nto all'atto della liqt1idazione della pensione e se, sempre dura11te la detta aspettativa, possa il Comune essere obt1ligato a bandire il concorso per la nomina di altro sanitario condotto. Ella può chi~dere ed ottenere l'aspettativa per ragione di salute sempre qua11do il capit olat o in ,·igore consen ta all 'impiegato il diritto di chiederla. Nel caso che il capitolato non faccia cenno di tale speciale posizione, il Consiglio comunale potrebbe, per ragione di umanità o di equità, concederla egu almente. Durant e l'aspettati,ra non si ha generalment e stipendio, do,.rendo il Comune pro\r'\Tedere a sue spese alla temporanea supplenza del sani~-irio. Il tempo passato in aspettativa non si computa nel periodo necessario per la pensione, perchè manca la percezione dello stipendio, a n01ma di quanto prescri,·e lo articolo 55 del regolamento 9 mar7..o 1899, n. 121. Durante 1'aspettati\ra del medico condotto tito1

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SEZIONE PRATICA

lare il Comune non è obbligato a bandire il concorso per 1a nomina del successore. Il posto non è vuoto durante l'aspettativa e non sarebbe, quindi, assolutamente legale il relativo bando di concorso. (5017) Stabilità - Consorzio medico. - Il dolt. A. R. da P . di L. desidera conoscere se c10sti~endosi ,un consorzio fra l'amministrazione ospedaliera, che serve, e due altri Comuni, possa egli riman&e come titolare di un.a delle due cond-0tte senza. 1: isogno di concorso e se, in qualunque epoca si costituisca il detto consorzio, egli acquisti sempre la stabilità come direttoir e dell'ospedale nel 16 novembre 1915. L'avviso del, concorso che Ella sostenne per la nomina a direttore dell'ospedale prevedeva il servizio di condotta .anche p er l'altro Comune, che ora si unisce in consorzio. E poichè dal detto avviso era escl11sa la ppssibilità di altro concorso nel caso di estensione maggiore del servizio ospedaliero, è da ritenere che con la costituzione del conso.r zio, a vveraindosi in concreto la ipotesi già preannunziata e prevista nello avviso stesso, non. vi sia obbligo di altra qualsiasi prav.a. L'attuale direttore dell'ospedale e medico condotto della frazione, di've11rà medico anche del contermine comune, che or.a si un1sce. In qua~ttnque epoca si costituisca il consorzio, 1·:lla pc.i diverrà st abile c01ne direttore dell'ospedale il 16 no·ve1nbre 1915 e ciò in forza del \ igente capitolato. (5018) Farmacie - Decadenza dal diritto . Al dott. abbonato n. 4002 rispondiamo che n·ella questione da Lui esposta a riguardo dell 'esercizio della farmacia oc<:orre sopratutto· aver present.e il testo della den·u nzia fatta dall'a:ffittua.rio al prefetto ai sensi degli articoli 25 e 26 della legge. Non è presumibile che egli abbia fatta la denunzia in nome pro,p rio mentre e.r a un. semplice fittuario e 11on a1Jente diritto. Se la denunzia fu fatta in· nottie della vedova e nel di Lei interesse, non può contrastarsi l'esercizio dell'azienda per venti anni ed anche ci':i' più, s e l'attuale minore11ne diverrà un giorno farmacista diplomato. Che se la denunzia fu fatta in nome e conto del fittua.r io non si comprende come non sia già interve11t1to decreto di chiusura da parte del Pirefetto, pero·c chè, come si disse, il semplice :fìttuario non è un avente diritto alla gest~one di u·n·a farmacia, riservata s.olo a chi ne è proprietario1. In tal caso occorrerebbe iniziare giudizio per danni contro il fittuario stesso il qu:ale si sarebbe assunto una ·veste, quella d1 ])roprietario· della farmaci a, che non ha e che a\'lfebbe col fatto proprio arrecato pregiudizio ai legittimi interessi della proprietaria. Ammesso che per tacita riconduzio.u e il fitto della farmacia si protragga anco•r a per l'anno vo,Jgen·t e, pro1

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curi di notificare allo affittuario un legale atto di disdetta onde impedire che l'affitto medesimo si prolunghi per altro tempo ancora. Non essendovi inadempienza n•on è il caso di sfratto. (5020) Elenco dei poveri - Soni.ministrazio-ne di 1nedicinali ai po1Jeri. - Il dott. G. Z. M. da S . M. d'A. chiede conoscere se avendo il Comune radld·oppiato quasi il numero dei poveri aventi diritto a cura gratuita abbia il diritto di ottenere e nella affer·m ativa da chi, congruo aumento di stipendio, se il sind aco può con una semplice lettera imparre a suo piacere nonne per la somministrazi01Je di medicinali ai poveri e se sia legale i'l divieto imposto di ordinare specialità medicinali. Qualora Ella ritenga che lo stipendio che Le si corrisponde per la cura dei poveri attualmente compresi nello elenco sia inadeguato al lavoro che deve sostenere, può chiedere congruo aumento di ufficio alla G . P. A. ai termini dell'articolo, 26 del testo unico delle leggi san°itarie. Il ·&ind.aco per dare le 11orm'e relative alla somministrazione gratuita dei medicinali deve essere premunito di a naloga deliberazi©ne della Giunta, resa esecutiva dalla. autorità politica competente. ~ legale l'esclusione delle specialità. Le specialità medicinali non sono altro che spedizioni di ricetta, compos.t a razionalmente con aggiunta di ben combinate sostanze atte ad age,·olare l'assorbimento, la digeril:1ilità dei rimedii eroici che la co1npon·g ono od a renderne più gradevole il gusto Esse, quindi, possono essere sostituite da ordi'nazioni che il nJedico creda fare da ·Sè caso per cas{>:, ottenendosi con ciò il medesin10 effetto ed un notevole risparmio da parte del Comune. (5021) P e11sioni. - Al dott. P. R. D. d.a M . rispondiamo che gli otto anni di servizi o già fatti non posson-0 essere più riscattati. Dovrà pa; gare l'annuo contributo di lire 132 pel Mo,n te pensione. Egual somma cl·e ve pagare il Oo1nune. (5022) Cliiarnata sotto le arnti. - Il dott. F. P. da C. espone che il proprio Comune, accogliendo superi·ori s11ggerimenti, ha stat~lito norme regolamentari pel trattamento degli impiegati sotto le armi. Però dette norme r egolamen• tari' si applicano ai soli impiegati interni, a dir del Comune, e non agli esterni, fra etti al m edico condotto. Chiede conoscere qt1a li pra tiche debba tentare per pre\'enire ed impediire che il Comune, in caso di chiamata sotto le ar1ni, gli tolga lo stipendio. Il lVIinistero dell 'I11terno con di ' 'erse circolari, tra cui l'ultima del 12 se ttembre p. p. n. 15989 - Dii\·. 2a., ha raccomandato ai Comuni di p rovvedere alla sorte degli impiegati e salariati in occasione di e,·entuale chiamata sotto le a>rmi. In (29) 1

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genere viene ordinato di introdurre nei singoli regolamenti organici disposizioni tendenti a stabilire un trattamento non inferiore a quello stabilito dallo Stato pei propri impiegati. Secondo lo stato giuridico degli impiegati governativi coloro che sono chiamati in tempo di guerra sotto le armi sono considerati in congedo per ogni effetto di legge. Il trattamento deve essere uguale tanto per gli impiegati esterni, come per gli interni e pei salariati. Se il Comune ha p,r ovveduto, come Ella dice, pei soli interni, occorre che Ella con istanza diretta al sig. Prefetto della Provincia faccia sollecitare od invitare il Comune a modificare opportunamente, e nei sensi suespressi, il vigente capitolato. (so24) Ufficia le sanitririo - 'l\'1 edico co'ndotto e Libero esercente. - Il dott. M . G. da F. T. come • ex. ufficiale sanitario ed attualmente libero esercente chiese la nomina al Prefetto ad ufficiale sanitario, con conseguente esonero dall'incarico cl el collega medi~o condotto. Il Prefetto ha res !)inta la istanza dichiarando che per l'articolo III del r egolamento non si possono Ìa1e inno' 1azio11i nella carica suddetta, se il medico condotto tempora11eamente investito non venga a cessare per morte . o "Tolontairiamente rinunzi. Chiede conoscere se ed in qual modo possa far , ·alere i propri diritti. K 011 possia1no aderire alla t eoria della Prefettura perchè, fra l'altro, l'articolo III del regolamento 11on prospetta l'ipotesi della rinunzia o della m orte. Il detto articolo è di indole transitoria e dispone di no11 potersi procedere a nomi11e definitive ad ufficiale sanitario fino al 3I dicembre 1908, termine più ·volte prorogato, e di do,~ersi 11el frattempo provvedere con nomine provvisorie, preferendo., però, sempre il libero eserce11te. La g iurisprudenza citata è poi abbast anza antica, me11tre invece la più recente, e seg 11ata1nent e il parere del Cons iglio di Stato del1'11 ottol:re 1912, dichiara illegittimo il decreto prefettizio con ct1i s i dà i11carico al medico condotto, an corch è in linea pro,""Visoria, di esercitare le fu11zi-011i di ttfficiale sanitario q11ando nel Com1111e ec;.istono liberi eserce11ti. D'altra parte Ella non trovasi it1 condizione di ottenere la no111ina co11 escl11sione dal concorso e dal periodo di pro,·a, perchè n on er a in,,,estito della carica al 3r dicembre 1912, epoca dell'att11azio11e della legge (}el 1904· Se crede i1npug11are il pro'T'Tedim e11to conten·11to t1ella lettel['a deve farlo con ricorso ii1 linea straordinaria a S . 1\1. il Re. (5025) Pensioni. - .\1 dott. G. B. da V. 1is 1)011clia1no ch e l 'i11terrt1zione di servizio ltOn 1111oce agli effetti della pensione, giaccbè al1'atto clel colloca111ento a riposo si cum111ano tutti i ~er' izi , it1 qnnlu11q11e t e1npo ~i'lnsi pre:.lati.

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(5027) Per1.sio,1ii. - Il dott. L. T. da A., avendo ottenuto nomina stabile ad ufficiale sanitario, chiede conoscere quali pratiche deve espletare per iscriversi alla Cassa di previdenza. Deve rivolgere domanda all'Ufficio .sanitario provinciale. Doctor ]USTITIA.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Il prof. comm. Alfonso Neuschiiler, docente di patologia e clinica oculistica nella Università di Roma, è stato con recente decreto nominato ufficiale nell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro. Vivissime congratulazioni al nostro carissimo amico e collaboratore. BOLOGNA. - Il dott. Creazzo Arcangelo è nominato assistente volontario alla clinica chirur• gica. CAGLIARI. - Sono promossi al grado di ordinario i . proff. : Sterzi Giuseppe, straordinario di ai1atom1a umana1; Vineii Gaetano, straordinario di materia medica e fermacologia. Il prof. Di Marttei Emilio è incaricato dell 'iusegnamento di medicina legale. Il dott. Desogue Vittorin·o è nomi11ato assistente alla clinica psichiatrica. FIRENZE. - Sono nominati i dottori : Comolli _l\.ntonio, aiuto ,·olontario; Tomiselli Adolfo e Becherle Guido, assistenti volontari in clinica chirurgica . · NAPOLI. - L'on. prof. Pi'e tro Ca!stellino, ordinario di patologia medica, è stato dal Ministero della P . I. incaricato, su proposta della Facoltà medica, della direzione della III Clin•ica medica. PADOVA. - Il dott. lVIeneguzzi _i\dolfo è nominato assistente in anatomia umana. PALERMO. - Il prof. Levi Git1seppe, .. tra ordinario di anatomia t1mana, è promosso al grado di ord·i nario. Il dott. Li,·atino Giuseppe è 11-0tni11ato a&<;ist ente ·v olontario alla clinica dermosifilopatica. PAVIA. - _.\.. coprire la cattedra di fisiologia, per quest'anno scolastico, la Facoltà medica tt11anime ha affidato l'incarico dell'insegnamento al prof . Vittorio ..!\.scoli, ora di patologia medica . Per la chimica fisiologica è stato ii1caricato il libero docente Ganassini Dotnenico. PISA. - Il prof. Ferrai Carlo è i11caricato dell 'i11segnamento di medicina legale. Il dott. nialtese Francesco è nomi11ato assist ente in otori11olari11goiatria. Rol\IA. Il dottor Gio\·anni Piantoni ha conseo-t1ito per esami la libera docenza in r>atologin ~ p~ciale chirurgica. Rallegramenti. La Commissione giudicatrice del concor'O 1)er professore straordinario. ùi clinica ostetrica e ginecologica, composta dei professcr ri Pestalozza, Pinzani, Cli\~o, Galeotti e Res111elli, h.a eletto: 1 ° Berti110 -~.lessnndro. 2° ; \}fi eri Emilio, 3° Co,"a Ercole. TORINO. - Il dott. Foà 2arlo .:. nomi11ato ai11to in fisiologia. SASSARI. -


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CONDOTTE E CONCORSI.

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ALBINO (Bergamo). - Condotta del cént ro; L. 4000 lorde e L. 300 U. S.; direzione dell 'ospédale privato «Giovanni Honegger » con assegno cli L. 1000; sessenni. Scadenza 10 febbraio. AMASENO (Rom<1J). - Condotta; L. 28co p. poveri; L. 2000 p. abbie11ti, lorde; L. 100 gu.ale U. S. Ab. 2954 cli cui 20I7 agglomer. Età limite 35 anni. Servizio entro 20 giorni. Scadenre un mese dall '8 gennaio. CASOLA VALSENIO (Ra'Venna) . - Titolare 2· condotta. Soli poveri; L. 3300 lorde e 2 sessenni; L. 700 cavale. Per le visite ai non poveri compenso determinato n elle apposite .tariffe. Servizio entro 20 giorni. Scadenza 17 febt1taio. CASTEL s. PIETRO DELL'EMILIA (Bologna). A tutto 23 febl:rr., ore I8, reparto IV; ab. 1685 di cui 87 a cura grat. ; L. 3000 lorde e tre sessenni, oltre L. 600 per cav. e alloggio. Servizio entr.o 15 giorni. CENTO (Ferrara). - Condotta Casumaro e Reno Centese. Servizi compiuti in condotta o presso ospedali. L. 3200 lorde e 3 sessenni; L. 600 per cavale. obbl. ; circa 3500 ab. ; cura gratuita soli poveri; L. 75 per ogni gruppo di IOO poveri, oltre il limite di I200. Funzioni entro quindici giorni. Scadenza IO febbrai:<>. CHIUSI IN CASENTINO (A rezzo). - Condot~a residenziale; L. 2600 per circa 2429 poveri; L. 602 per circa Io85 semi.-abr.i enti; L. Ioo quale U. S.; L. 700 per cav., lorde, con due sessenni; L. 300 circa sugli utili per la gestione a. f. ; L. 350 per supplenza. Servizio entro 10 giorni. A tutto I5 febbr.a io. COSENZA. ospedale Ci'Vile . - Direttore; L. 4000 lorde e tre quinquenni del I5 %. Età 30-50 an.n i. Richiedesi la libera docenza in clinica chirurgica. Documenti al presidente della Deputazio.ne pro·vin.ciale. Scadenzai 60 giorni dal 2 gennaio. CREMONA. spedale ugolani Dati. - Tre medici chirurO'i assistenti biennali; L. I500 · nette, oltre L. I; per ogni' guardia notturna (circa 7 al mese) e L. I50 pel servizio di poliambulanza. Voti agli esami universitari. Eventuale conferma bienn. S cad. 20 febbr. Serv. col I 0 marzo. • &LTRE (B·elluno) . - I~ Reparto, poveri; a tutto 20 febbr . Ah. 4324 in 767 fam.; L. 3700 lorde di cui 500 per indenn. alloggio e 700 per indenn. trasporto ;, ?1tre L. 200 yer . SIU pplenza ; tre sessenni. Servizio entro IO giorni. FERMO (Ascoli Pice1io1). Ospedale. Ci'Viie. Cercasi .s1Ubito assistente medico; stip. L. I500 lorde. Vitto e alloggio.. Impegno da parte de~1'eletto di t enere l'ufficio per almeno 6 mesi. RivolO'ersi alla Cono-reo-azion·e di carità per l'ino o ·vio dei dooimenti oe per ogni. seh ·t' a·n.mE.nt o. FUSIGNANO (Ra'Ven1ia) . - A ~utto il 14 febbrailo. Condotta di Levante; residenz. ; L. 3360; tre aumenti quinquennali ; assegno L .. ~oo supplenza al medico dell'ospedale ; indennita L. 400 per mezzo di trasporto. GAMBARA (Brescia). - Dal 27 gennaio al 2~ febt:.raio è aperto il concorso alla condotta libera; lorde L. 5000 (L. 4!00 per ~· 2600 ammessi alla assistenza medica gratuita; L. 675 per indennità di mezzo trasporto; L. 225 per U. S.); tre sessenni di L. 500 ciascuno. Ab. 3555·

Ufficio postale-telegrafico, telefoQnico; elettrovia per Brescia. LUCCA SICULA (Girge1iti). - 2a. condotta medica, piena ; ab . 2600 ; lorde L. 2500. Scadenza 20 febbraio. LUGO. OspedaLe Umberto I. - Cerca'Si giovane assistente disposto ad assumere isubito servizio. Annuo assegno L. 1650 lorde; incerti. Alloggio ed accessori ; prima colazione al mattino, vitto completo nei giorni di guardia (gi1orni alterni). Inviare domanda e titoli al chirurgo-direttore prof. Rossi. MANDURIA (Lecce) . - Condotta generalità Uggiano Montefusco ; pop. Io8o; L. 2000. J~tà limite 35 anni . Assunzione entro IO giorni. Scad. 20 febbraio. MEINA (No'Vara). - Condotta; chq. 2.Io, metà in piano e metà in collina; ab. 1583; L . 3Ioo, compreso U . S . Scad. IO febbr. MILANO. Consiglio degli Istituti Ospitalieri. - Medico vice-ispettore; ·vedi fase . 5. Docum. al Protocollo del Consiglio non oltre le ore I6 del 10 febbraio. Età massima 35 anni. MILANO. Consiglio degli Istituti Ospitalieri. Tre medici assistenti residenti nella s uccursale dell'Ospedale Maggiore in Cernusco sul Naviglio. Vedi fase. 5. Se.ad. 27 febbraio. J:tà mas. . snina 35 ann.1. MONCESTINO (Alessandria) . - Abitanti 746. Medico generalità; L. 2600. Scad. 20 f·e bbraio. NOASCA (Tori110). - . .\.b. . I 396. Condotta consorzio, L . 2500 pei poveri; alloggio. Scaclenza 20 febbraio. PONTI SUL MINCIO (Manto'Va). _:_ A tutto il IO fel: braio ; residenziale. Ab. Io53 dei quali 700 agglomerati; L. 3000 lorde e tre ~ssenni; se U. S. L. 200; non obbligo di cavalcatura. PONZA (Caserta). - Condotta p~ena nella borgata Forna; L. 3000 oltre L. rooo ~isagiata residenza, lorde. Scadenza 28 fe1:1bra10. ROCCACASALE (A qui la). - Medico per la generalità degli abitanti che sono 1900 riuniti . Paese in m o,ntagna, 400 m. sul livello del mare; L. 3000 e 200 per uff. san. Sessenni. Scade IO febbra.io. ROCCADEBALDI (Cuneo) . - Medico poveri; popolaz. 2663 ; L . 2I50 lorde. Scad. 10 febbraio,. ROMA. Pio I stituto di Santo Spirito ed Osp.edali Riu1iit1 . - Due primari radiolog~ e d~e aittti radiologi. Scad. ore 16 del 15 iebbra10. Vedi fascicolo 5. SAN BARTOLOMEO IN GALDO (Be1te'Vento). - za. condotta P.ei poveri; ~· I~78.40. lorde. ~l 25 f~b­ brai10. Carica fra 20 giorni. Chiedere 1 annunzio. * SAN LORENZO IN CAMPO (Pesaro-Urbitio). -:-Medico per S. Vito sul Cesano; condotta .semiresidenziale ; L. 4I50 lorde . con. 3 sessenni. As · S1Unz. in servizio entro I5 giorn1. Scad. I2 febbr. s. DA·NIELE NEL FRIULI (Udi1ie) . - . 1'Iedic.o primario del i\tianicomio annesso .all'qsp~tnle c1'rile; L. 3500 lorde, ,~itto ed alloggio ii:terno. Titoli pratici e scientifici. Scad. 25 febt>ra10. s. MARIA A 1\10NTE (Fire11ze). - za. condotta piena; lorde L. 3500, oltre a:?se~no: per ~avalca­ tura di L. 700. Due sessenru oo~l1gator1 e due facoltativi. Proroga al 20 febbraio. (31)


IL POLICLINICO

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SANTO STEFANO D 1 AVETO (Genova). Prima coud,o tta residenzi ale per 2948 ab. ; L . 2500 lorde ; L . 500 indennità ca v. Scad. 15 febbiraio. * SARTEANO {Siena). - 2& condotta; ab. 1000 in pae~e e 1400 in campagna; lorde L. 2000 p. pover1, L. 1150 p. abb., e L. 250 p. supplenza; L. 700 nette p. cav., tre sessenni di L. 300; as.sicuraz. S cad. 15 febbr. SEGUSINO (T re1JlSO). 1\Iedico -consorzial e ; L. 4500 lorde, L. 300 mezzo trasporto, L. 200 ttff. sau. Scadenza 28 febè·raio. SEULO (Caglia,ri) . Condotta ge11era lità; L. 3650 lorde. Scad . 17 febbraio. SUVERETO (Pisa). - A tutto il 15 febbr., prima condotta ; L. 3400 con tre sessenni, lorde, pei poveri ed i semi-abbien1ti; L. 300 per cav.; ettari 4500, a1: 3593. Servizio entro 15 giorni. TREVI NEL LAZIO (R oma). - Condotta; L. 2800 lorcle e L. 100 per uff. san., L. -400 per arm. fann . E t à 21-40 anni . ..\ssunzione entro 15 giorni. Scad. 15 febbraio. VENEZIA. Ospedale Ci'Vile. - Medie-O' assistente di ra. classe nella IV Divisione medica; L. 1700 lorde e alloggio ·t 1'ell'Istituto. Titoli ed esami. E tà massima a nni 35. Servizio per almeno quattro anni presso ospedali, cliniche o condotte, salvo eccezioni per gli a ttuali assistenti di 11& classe. Nomina per biennio salv·o ricoruferma. Rivolgersi a ll 'U ffi.cio m edico (direttoce) . S cadenza r6 febbraio. VERONA. D ep1ttazio1ie pro1Ji1z ciale. Ostetrico assitent e presso la l\1aternità. D ocum. al Protocollo entro le 17 del 28 febbr. Pratica di microscopia clinica. L . 1450, oltre 1'alloggio mobiliat o e ri ·caldato ; \•itto dal Brefotrofio: No111ina . .a11~1ua, conferma triennale, ser\ izio entro io g ior111. VIRGIJ,IO (Alanto'Va). - ~ p rorogat o a tutto il 20 f ebbr.aio il co11corso pel reparto di C'erese, in })Ìanttra, capoluogo diel ~~omun e c1-ie dista cla l\ilantova chil . 3. L . 3000, p iù L. 600 {per queste è ri ·en·ata l 'a ppro,·azione SUJ?eriore) di inde11ni tà pel cavallo e , ·ettt1ra obbì1gat oria; e L. 300 di retribttz.ione se ufficiale sanitario. Au111enti sessennali, ab. 2500 circa, metà c irca i!1~critti 11ell 'elenco dei p o\•eri. l\Ieclico-chir11rgo, 1)ratico condotta, bt1011i reqt1isiti, cerca interinato a con\·enienti condizio11i, del l:1 durata di qualche mese, entro la 2a. quindic . febbr . . \bh. Policli1iico i139, posta, Perugia. 1•

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Sono segnati con un asterisco • i concorsi che ci risultano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie Professionali. Sono segna.ti con due asterischi •• i concorsi che ci risultano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Sa· nitnric Italiane.

Diffide e boicottaggi : l'i ~i 0111nnica: « I4n , 'ezio11e fa11ese revoca le cliffirle i1er i concorsi a tre ·ondotte del Con111ne di Cagli (Pri111aria tli Città, f•razione cli I)ia nello e frazione ~Iontc-..c.lttl) ecl a qt1ella cli \ an Lorè11zo i11 L'a111110 i)et cltt· le relati,·e 1\1111ni11istrazioni bat1tto nccol to il i1n0,·o patto cli co11clotta a si ~tema rc~i l! nzi 11 •. « J# Sczi<llh: fa11e~e ~1el1'.\ . ~. )I. C. re,·oca lt.:: tl1ffitlc tl":i conco r"i cli .. 'l n , .ito nel C<.: a t10 1L't 1nune tli San I ..ore111.o in Ca1npo) t. cl~ 'lontl'l'·•!.,..ann(.: Ct ~ ( Co1nu11e cli c.1gli perchl- i relativi l :itti cli cuncl c1tt1 <;0110 a si~ ten1~ r~~ir.e11ziaJ ~ . (J.?)

(.\NNO XXII, FASC. 6]

IGIENE

SOCIA~E.

Amici e nemici invisibili. È il titolo della conferenza tenuta a l L yceuni

ro1nano. il g iorno undici del decor so gennaio dal prof. B. Gosio, direttore del l abn.rat ocio batteriologico della Sanità p ubblica. La dizione f11 della consuet a , elegante chiarezza per cui, attra\·erso il contenuto rigidamente scientifico, il prof . Gosio riusci a far comprendere al pubblico in maggioranza profano di scienze mediche, la prot eiforme biologia dei microorganismi 11ei rapporti sociali umani. Il concetto di amici e nemici, egli disse, an che nel mondo degli invisibili ad occhio nuclo, è strettamente legato al ·vantaggio ed al dann o che dia essi ci possiamo attendere. L'unica g uida è segnata dal n ostro egoism J , al punto che taluni microbi, pur comportandosi sempre nello s t esso modo rispetto alle leggi della natura, ci si rivelano ainici o i1emici a seconda che favoriscono o contrastano un nostro i11teresse. Così il 1n.icod ernia rzc,.eti che h a la mii·sione specifica di ossidare 1'alcool etilico. e trasformare jl ,·ino in acet o, noi lo chiamiamo atnico soltanto quando ci trasforma il v ino cattivo in buono acet o.; i bacilli dell'acido lattico, fincli~ coagu · lano il latte o acidificano e guastano le creme ecl i l atticini ch e ci piace consumare freschi e genuini, sono dei noiosissi1ni flagelli casalinghi, mia quando si chiamano 1' oug.ourth, lacteol, fer11ienti bulg·ari e ... tanti altri preparati che si consiglia n o per redimere il nostro intestino da fiore maligne, consegue11za dei 11ostri disordini diet etici , sono ainici preziosi. L'industria del caseifici o si \ ale di \·ere associazioni lnicrobich e (simbiosi) per produrre t aluni aromi ch e rappresentano il 11ccesso co1nmerciale cli certi formaggi; ma ono associazioni benefich e soltanto se assecondano l'interesse del produttore: in caso contrario di\'entano di delinquenza. ~è de\ e di111enticars·i 11 mutar di pareri e lli gusti da periodo a perioclo, da persona a J)ersona, per cui p. e . i saccaronziceti della fer111entazione alcoolica sono ben , ·isti clagli enofili ccl odiati dagli ei1ofobi. E così via di~corre11 do. Se poi dai piccoli interessi pa~:-.ian10 ai gra11di intere i \ ·i t aii, è n ecessario disti11g11ere due g randi scl1iere cli a111ici e di ne1nici in,·isibili : la 11rima è co~ tituita clai n1icrobi nitrifi canti, che, aiutati cla i putreface nti, adempio110 al Inera\·ig-lioso con11>ito della fertilizzazio11e clcl terreno; e~si f Ull7.io11a110 p11re cotne i1npareggiahili agenti cli })ttlizia, perchè depnra110 il s11olo, il n1are, i fin111i dall >i111111aue copia tli rifiuti cl1e cli co11ti11110 ~i li1ninano tlal reguo a 11i111ale e \·egetale. 1

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[~.i.\.NNO

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FASC.

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SEZIONE PRATICA

Senza questi microbi, si arresterebbe la vegetazione e quindi la vita del mondo : eh.b ene questi essere cosi benefici sono quasi dimenticati, a tal punito che, d'ordinario, no11 si pensa neppure all'esistenza di ess i, e la paroia n1icro1bo è per i 1)iù sinonimo di rovi11a. La schiera dei grandi ne1nici in, isibili è fatta dai tnicrobi infettivi; siccome attentano alla salute, allJ,1 ,·ita dell'uon10, degli animali, delle piante, dei frutti, so,n o sènza dubl::1io causa di danni e di tragedie. Tutta,·ia 1'11manità. non è stata mai distrutta dalle malattie infettive neppure quando per ignoranza si' 1)rende,·ano mis ure che le fa\ orivand invec·e dì .arrestarle, mentre basterebbe uno sciopero un po' prolungato dei batteri del suolo per affamare 11 mondo intero. Bisog.n a poi rico11oscere che si1amo proprio noi a pro·v ocare, invitare i germi . patogeni coi nostri disordini, col nostro vivere scorrett o, colla facile sostituzione del capriccio al razioci11io. Per produrre un morbo jnfettivo occorrono, è noto, due elementi: l'agente specifico, il 11ialo se1>ie, e la predisposizio,n e organica, ossi-a. il terre110 propizio affinchè quello attecchisca. Elimin~ndo l'uno o l'altro di questi dtte i.attori la malattia infettiva non 1si produce : orbene è doloroso· do'Ter constatare l'incuria pressochè generale nell'ottenere l'una o l'altra salvaguardia. Si pensi allo sprotezio11is1no igienico 11e11 'alimentazione, ad esempio, alle tonnellate di' carne insaçcata ran.c ida ed infetta che s i con;Sttma per gran parte dell'anno ; si pensi a11e acque potabili che, anche in grandi centri, tuttodì vengono raccolte d.alla strada o - cosa assai con1une - sono tenute in po~zi scoperti, acce sibili ad ogni sorta di .animalucoii, il cui domicilio non è sempre pulito ; si pensi ancora alle abitudini familiari e civili a quanti •si puliscono le m.a ni nei momenti critici", a quan·ti riparan•o i cibi dagli insetti più im1nondi, a qua11ti si puliscon10 le scarpe entrando in casa, dopo essere s tate a contatto, colle maggiori in·c ognite .sanitarie: e dopo ciò osiamo lamentarci dei botitlisnii, dei paratifi, delle in.tossicazio1ii i1itestin;ali, ecc. f Nè si fa di più per togliere le di1sposizioni alle infezioni : se n·on vi :fosse 1}alcoolis1no1 vi sarebbe un nu1nero assai minore di tubercolosi e di cancerosi , e si 1no·rirebl::·e assai meno di pol1nonite : ora l'alcoolismo è una piaga sociale voluta dall'uomo, sen.za parlare dei disordini dietetici, tristi favoreggiatori del tifo, del colera, della dissenteria. E qu.ante candidature funeste si preparano nella .sc11ola che dà il massitno contri1:1uto alla nlorbosità per tubercolosi f Tutte queste colpe unicamente nostre non possiamo mettere quindi a carico dei microbi. È perciò e\ridente che nel mondo degli invisi1

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bili noi troYiamo assai pit't alnicizia che odio; no11 so,l o: 1na 1nentre l'odio è evitabile ed in tutti i modi tollerabile, senza l'.a1nicizia non potremmo esistere. Un grande insegnan1e.nto viene da queste considerazioni : . occorre educare meglio· le coscienze dei gioYani affinchè riconoscano di più il bene che ne cìrconda e temano me11:0 il male, da cui è facile ripararci con ttn,a migliore disciplina di noi stessi. Li r 0 febbraio 1915.

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NOTIZIE DIVERSE. •

La •vaccinazione antltiftea nell'esercito e nella ma· r1na. La <e Gazzetta Ufficiale >> pubblica il segt1ente decreto reale : « Ved'u to il parere, emesso nella sc.-duta del 16 dicembre 1914, col quale il Consig·lio Superiore di Sanità, sulla base della larga sperimentazio·ne scientifica, della pratica acqt1isita, nouchè dei notevoli ris ultati ottenuti dalle esperienze del nostro esercito e della nostra armata, la voti .affinchè sia attuata urg-e11ten1e11te la vaccinazione antitifica obbligatoria nell'esercito e nella armata; S·e ntito il Cons iglio dei minist ri; Sttlla proposta del presidente del Con~iglio dei Ministri, Ministro Segretario di Stato J>er ' g·li affari dell'Interno, di concert0 c0n i ministri della Guerra e della Marina ; Abbiamo decretato e decr·etiatno: Art. r. È data facoltà ai ministri della Guerra e del1a lVIarina, di concerto col 1ninistro del1'I11terno, di dichiarare obbligatoria la vaccinazione antitifica .rispetti,·ameute per l'esercito e fJer l 'arm.ata e di stabilire i t ermini e le modalità della esecuzione. Art. 2. Sarà adoperato il vaccino preparato dal laboratorio batteriologico della Direzione Generale della Sanità pubt.lica o da altri I stituti, all'uopo leg.almente a utorizz.1ti . Art. 3. L'onere della spesa graverà ~ulle ammiu·istrazi'oni cui appartengono i ·<. OtJ)l da vac• c1nare. Art. 4. Il presente decreto sarà prese11tato al Parlamento per la conversiocr:ie in legge. . Ordin.i amo che il presente decreto, mun!lto del sia-ilio dello Stato, sia inserto 11ell·a r.accolta ~fficiale delle leggi e de.i riecreti del. Re: o-no d'Italia, mandando a chiunque spetti di ;sse1..\:arlo e di farlo osservare».

Per l'assistenza ospedaliera a Roma. Il ministro dell'interno, presidente del Cousialio ha nominato UJD.a Co1nmissione &'inchiesta, pre;ieduta dal Sott<?segretario di St?-tlo 011 .. Cele~ si.a, e ooanposta dai co~m. ~ro:ffe~10, L11?1gn.ol1 e Pizz11ti, '"lffi1andole 1'1ncar1co di studiare le nt10\e n10lf111e reg-olatrici dell'assist enza e del personale ospedaliero ~ Roma. . . . Il R. Commissano com1n. Lus1gtll011 ha 11om111ato un 'altra commissio., e per studiare la questione ospedaliera di Roma e sollecit art- le opportune riforme. (33)


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IL POLICLINICO

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Nuovo ospedale a Padova.

Per le scuole di ostetricia.

A Padova si sono inaugurati i due nuovi grandiosi padiglioni dedicati a Luigi Camerini e al clott. G. B. Dal Monte. Vi troveranno cure conformi ai m oderni dettami della scienza medica i •tubercolotici. Sono costati 300,000 lire. _\lla cerimonia parteciparono le più a lte autorità cittadi11e ecl una folla d'invitati . Il comm. Lo11igo, presidente dell'Ospedale, ricordò l'opera svolta dai suoi predecessori e le fasi attraverso le quali passò l'iniziativa; parlarono anche altri oratori.

La Commissi.one che ha giudicato il concorso per la Scuola di ostetricia di Arezzo, composta dei professori Truzzi, Clivio, Miranda e <1aleotti, accolse unanime la proposta del suo presidente prof. Guzzoni. di chiedere l'apertura d_el concorso per le scuole di ostetricia di . .\qui.la, Catanzaro ed Urbino, tuttora affidatè ad inca·r icati, e di portare tali voti, insieme a quelli per la modificazione al regolamento delle Scuole d'ostetricia, al minis,t ro dell'Istruzione. Sua Eccellenza il ministro Grippo accolse mo!to ben evolmente il prof. Guzzoni che espose al mini&tro i voti da circa 20 anni ripetuti in tutti i modi circa il regolamento e l'insegnamento nelle Scuole di ostetricia. Il ministro promise che si sarebbe occupato della questione importantissima, e chiese al prof. Guzzoni che gli fossero inviate le principali pubblicazioni e i voti emessi al riguardo.

Per il manicomio provinciale di Milano.

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Il Consiglio provinciale di Milano ha appr~ vato il progetto di fognatura pel Manicomio di ::VIombello (spesa pre\·enti,·ata a 1 80,000 lire). Si è poi occupato di una interpellanza dell'ou. Valvass<Yri-Peroni, r.sulla opportunità di istituire 11ello stesso Ma uicomio un riparto per deficienti, con. intento educativo ed istruttivo; il deputato Travelli assicurò, it1 nome della Deputazione, che a tale provvedimento si dairà opera al piu presto. Furono poi presi in esame i provvedimenti per rimediare in "\·ia d'urgenza all 'a:ffolla1nento aei rico·v erati nel m anicomio (interpellanza Gonzales) . Il dept1tato Tr.avelli promise, in nome della Deputazione, 1'istituzione di un n·u ovo Manicomio nel Lodigiano ; ma I 'interpellante non fu soddisfatto ed insistette s ull'e.fezione di un Istituto di accettazione sull'area provinciale di Affori, per l'osservazione e la cura, i n sostituzione della cosidetta Astanteria di Milano; proposta avanzata e sostenuta validamente dal direttore del Manicomio, prof. i\..ntonini.

Ali' Accademia medico-chirurgica di Napoli. Il segretario dell'Accademia prof. Modestino Del Gatzo ha rievo~ato, con parola efficace e vibrante di entusiasmo, la figura del grande anatomico A. Vesalio, di cui ricorre il quarto centenario, e qt1ella di B. Ramazzini, di cui ricocre il secondo centenario. Lo scienziato belga, che fu l'antesignano degli studl che mirano alla conoscenza dell'uomo, ed il medico modenese, che precorse l'igiene sociale, sono riapparsi nelle loro linee essenziali ; e 1'opera l oro a vantaggio delle discipline mediche venne riassunta mirabilmente dal Del Gaizo che non tralascia occasione di richiamare l'Accademia alle sue migliori tradizioni e di mantenere vivo nei nostri studii scientifici il senso storico. Dopo prese la parola il prof. Vastarinii.-Cresi per comme1norare Giovanni _t\.utonelli. L'illustre maestro, che ha lasciato si vivo rimpianto di sè e ch e fu presidente dell'Accademia, non poteva trova re parola più degna per essere ricordato. Il Vastarini ha messo in piena luce tt1tta l'attività scientifica e didattica dell' Anton lli, che per quarant'a11ui ~.11segnò anat<r nlia u1na11a 11ell '_.\teneo napoletano e vi. e~uc~ ai pit'1 alti ideali ci,~li parecchie generaz1on1. ~t gio,·ani. I professori iuten·e11t1ti, tra. i qual~ ~1 P·lladi110, il De Giaxa, il I appell, 11 Pans1n1, il l\:1ira11da, il De _-\..micis, il Corrado, il Com~g, e qu:t"'i tutti i con1po11enti <.lella F acolt& medica i conn·r:itn larono ,,i,·a1ne11te C011 1'oratoT\ L'1\~adc111ia 11011 pote,·a con maggior dignità iniziare il ntto\ro anno accademico. (34}

Comitato lombardo di preparazione. _'\. Milano si è costituito nei giorni sc-00:si il cc C·omitato Lombardo di preparazione» che si propone di raccogliere, organizzare e coordinare tecnicamente tutte le attività capaci di provvedere in tempo di guerra alla difesa srussidiaria dal Paese, alla c01ntiuuità dei pubblici servizi, all'assistenza e alla pr·e videnza sanitaria. Vi hanno aderito l'Assistenza pubblica milanese, la Scuola delle levatrici, la Scuola infermiere professionali Victor De Marchi, ecc.

Treni ospedali tedeschi. L'esercito tedesco dispone di un buon numero di treni-ambulanza, di cui alcuni sono provveduti dallo Stato, altri sono donati da associazioni private. Tutti questi treni si compong-01?0 all'incirca di 25 vagoni per soldati e ufficiali, 1;1D vagone con sala operativa, un vagon.e-fa~a~ia, un v~­ o-one-cucina e un salotto per 1 med1c1. I vagont~fficiali di cui ve ne sono un paio in ogni treno, codtengono o~t~ lett~ sovrapposti a d~e .a due. I vagoni dei soldat1 ne contengo?o d1eci, e que.sta è la sol a di!f~ren~a. Su ogn1 letto. è già disposta una cam.~cta. di flanella. o magl1~, e, oltre al cuscino ordinano, un cuscino ad ar~a compressa e sotto al letto sta pron~o un . paio di pantofole. Ogni vagone è. provv1st~ di un bariletto d'acqua e c.o~pl~ss1vament.e ,11 treno può traspo~are . 900. 11tn ~ ~equa. V1 e un armadio per 11 ghiaccio, e, s1 intende, abbondante materiale farmaceutico. . Un tale treno costa dalle 125 alle 180 mila lire. Una grande croce rossa è dipinta s~i vagoni in tutta la loro altezza su campo bianco.

Per la Croce Rossa Inglese. Uua sottoscrizione aperta dal e: Times » all'inizio della guerra in fa·vore della .~roce Rossa Inglese ha fruttato circa mezzo 1n1l1ardo.

Per la Croce Rossa germanica. Sono tati posti in ,·endita t1e11a Gei:nania dei francobolli per la Croce Rossa. Sono di due soe~ cie : da 5 e da 10 pfe11nigbe. \ 7engono venduti 5 u larga ~ca la.


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SEZIO$ PRATICA

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Studenti medici sul fronte.

Il vaiolo a Viennaa

L a cc ~e~izini~c~e l{linik » valuta a 2750 _g-li studenti di medicina della Germania autorizzati a prestare servizio nei ranghi equiparati ai medici for·n1tti di diplon1a. ' I~ seg~to verranino sottoposti ad u n esame. Di essi r500 s~n<? stati già distribuiti tra le forze combattenti di terra e di mare. Il numero complessivo dei medici della Germania. è cosi aum ent ato improvvisamente di circa il 7 %.

Un'epidemia di vaiolo hai assunto a \ 7ienna prop.or.zion allannairuti. Il 27 gennaio erano segnalati 600 casi, di cui r50 manifestati& nell'ultima settimana.

Una medicbessa sul fronte. L a « Deutsche mediz. Wochenschrift » informa che la moglie del chirurgo viennese A . Lorenz, una dottoressa, volle accompagnare il marito sul fronte in qualità di assistente. Ella è stata decorata dall 'itnperatore; ha ricevuto la medao-lia 0 d 'mo del merito con c-0rona e medaglia a l valore. a

Serate medico-militari ».

I medici militari della Germania si riuniscono in vari punti del front e, una o due volte per settimana, onde fare delle comunicazioni e tenere delle discussioni su argomenti di medicina di gu·erra. I resoconti di queste serate medico. . militari vengono pubblicati regolarmente ,nei giornali medici dell'imperio. Nel Belgio i medici del luogo sono spesso invitati alle riunioni. All 'interno della Getmania invece varie società mediche sogliono riunirsi1 in unica seduta, a causa della scarsezza di medici deter1ninata dal servizio militaire.

Réclame ciarlatanesca vietata a Berlino durante la guerra. Le autorità di Berlino hanno emanato un decreto il quale vieta, per tutta la durata della guerra, sll1i giornali e su altri periodici di Berlino e del Bran.deè1urgio, la pubblicaziorne di annunzi relativi alla guarigione delle malattie veneree. Il decreto non si applica ai medici laureati.

Documenti umani della guerra. Molte narrazioni fatte dai soldati feriti ricoverati nel cc Charité Ho.spital » di Berlino, sono stat e raccolte sotto i[ titolo di « K rieg-s Documente » dall'edit ore G . Thieme di Lipsia, in Ul11: volumetto posto in vendita a benefizio d.e lle famiglie dei feriti.

Assegni per ricerche scientiJlcbe. L'Accademia austriaca delle scienze ha asseg~to lire it. 6250 a l pra.f. Wag.ner v. J.a.uregg di ~le?na,. affinchè prosegua le sue indagini S!Ul1 et1o~ogi<: del gozzo; lire, it. 3065 al prof. Honigs~h~d di Praga, affinche prosegua le sue inda~ln.1 rul peso atomi00 dei corpi radioattivi ; lire it. 1875 al pr.Olf. Netolitzky di Czernowitz af:finchè prosegua i suoi studi sulla storia d~ll'a­ limen tazione.

La produzione dell'iodlo a Gla va. . Il consumo dell ':iodio ~·n tutto il mondo rag· giunge le 500 tonnellate. Tale elemento si estrae per .la massi.~a pa~te dalle acque madri clei nitr.at1 del Chili ed in parte dalle ceneri di « varech >> in Norvegia, nella Scozia, in Francia e nel Giappo11e. Da qualche tem.Po, però, i 'iodio è anche estratto dalle acque minerali di Giava, acque che lo co·n tengono allo stat o di oduro di magnesio nella qnantità di r2 cgr. di iodio per litro. La produzione di Giava, limitat a a lle sorgenti demarilali, raggiunge di già le 30 tonnellate di iodio a ll 'anno, ma è: certo che maggiore potrebbe essere, se la proprietà fosse meno di\ isa. I piccoli proprietari, infatti, non possoi10 trovare alcuna convenienza ad impianta1e nei proprii terreni una industria del genere, che molto scarsamente e forse nulla renderebl:-e loro. 1

Per A. Neisser. Il prof. A. Neisser ha compiuto il 60° compleanno il 22 gennaio u. s . L'86° volume dello cc Archiv fiir Dermatologie und Syphilis » è stato consacrato in tale occasione all'eminente venereologo, scopritore dell 'agente specifico della gonorrea ed attivo promotore della lotta contro le malattie veneree. Altri giornali m edici della Germania gli dedicano vari articoli. La notizia «Nella stampa medica» pubblicata sul fase. 5, pag. 183, deve· dire, alla riga ro• : prof. sen. E)rrico De Renzi. È morbo a 82 anni

Le Infermiere della Croce Rossa tedesca. Il generale von Lachow, comandante la guarnigione di Diedenhofen, ha emanato un proclama in cui disapprova la condotta delle infermiere della Croce R ossa tedesca, le quali s 'in·vaghiscono dei feriti francesi ed inglesi affidati alle loro cure, t anto che s-i. sono già avuti alc11ni :fidanzamenti più o meno ufficiali. « t~' i11concepibile, dice il proclama, che delle donne tedesche possano trascurare i loro nobili doveri negli ospedali al punto da innamorarsi di nemici della patria e da fare di questi uomini, che hanno combattuto contro di noi e desiderano la nostra rovina, i loro :fidanzati, cioè i futuri padri dei loro figli ». E addita alla pul:1b lica indignazione le colpevoli di lesa patria.

.Alfred Fournier. Dal 1862

fino a guando raggiunse i limiti d'età insegnò dermo-s1:filogra:fia alla Facoltà medica di Pangi. È stato uno dei sifì.logra:fi più rinomati. I suoi metodi curativi sono divenuti clasisici in tutti i paesi civili; i suoi trattati, tradotti in molte lingue, fanno .a ncora testo. Il p rof. Georg Jochmann è morto a 40 anni di tifo esantem•a tic o contratto nello studiaire questa malattia fra i prigionieri russi . il suo « Lehrbuch der Infektionskranheiten » recentemente pubblicato a Berlino dall 'editore J. Springer, può essere co·n siderato come uno dei migliori trattati che si conoscano. Dirigeva la sezion,e per le malattie infettive all'Osp~dale Rudolf Virchow di Berlino. 1

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IL POLICLINICO

[ANNO XXII, FASC. 6)

Rassegna della stampa medica. M ediz . /{l i ni k, 25 ott. von HEss: Le principali ferite e m ala ttie d ell'occhio in· guerra. ~UDKE. J~e ' ·accinazi oni preventive nel] 'esercito 1n g u er ra . IViel't . kli n. W ocli., 29 ott. GLASER: Il "\·ero11alis 1no cr o11ico. - JoACHIN : Cura della oara li ~i progressi\·a con tubercolina. RArMANN: Sull'is teria. EISELSBERG: La cura d ei feriti in gue rra. Gior11. i n,te rn. d . Se. Med., 31 ott. PALAZZO: Ca leolosli v esci cale in bambini operati con epicis totomia. - }APPELLI: Azione biologica e te rapeutica del torio X. R i-v . Cr~t. di C li11. Med., 31 ott. SISTO: La leucopenia. J(li n .-t h er. Woc li., 19-26 ott. ORTNER: Tifo e paratifo. - MULLER : Dieta e d&orso delle fe-

rite.

Zbl. I. i 1L11. n1 ed ., 31 ott. REICHE: Eresipela da s tafilococci. Zbl. f. C Jiir., 31 ott. FRANKE: Il ris parmio del materiale per medicatura. La Rif. M ed., 31 ott. PALMULLI : Il v.alore delle k e notossine 11ei processi d'immunità. - Sc1NICARIELLO: Ipofis i e gravidanza. - CADANI e CARAFOLI: Il trattamento Bruschettini nella cura della tubercolosi. Ri-v. di Tiflologia, ott. NEUSCHULER: Oftalmo• logia e tiflologia. Bull. d. S e. M ed., ott. FORNI: Oss ervazioni sopra cento tu1nori. - ROCCHI: La tensione superficiale del sa11gue nell'occlusione intestinale sperimentale. BulL. d e l) A c . de Méd., 27 ott. FERNET: Contro il freddo alle mani ed ai piedi. - TÉ .~1ntN, RocHARD: Chirurgia di guerra. D'HoTEL: Iniez ioni intrarachidee di si.e ro antitetanico. - i\.CHARD : Sull'igiene dell'infanzia. The B osto11 M. a. S. /ourn., 29 ott. Nun1ero s ulle n1alattie professionali. B olL. d . li1i., ott. CARDAru;:LLI : Ciste da c~hi­ nococco del polmone. Dr GIORGIO : Te!apia d elle ple t1riti purulente dei bambini Cl•l 1net odo di Biila11. - P UJOL : Sulla gangrena s 1)011t a n ea degli or gani genitali. - MoNISSET : S e111eiologia d ello s pazio di Trauèe . L 'Att ua lità 1\ l ed ., sett.-ott. DEVOTO : L e lesi oni tube rcolari d el] 'a 1)ice polmona r e . Mo~r.AL­ \'I : l lso ed at 11so d ella tintura dri i odio 11ella pra tica 1nedica. Tl1 e / ou r nal . l. AI . _":f. ., 24 ott. BROOKS e CARROLL. 11 cu or e 11ella sifilide . - STENGET, : I .a • m~l atti a car dio-ren ale » .

e

T.e rap ia, ott. BELFANTI : Sull'uso dei ·vaccini. R e-v.-C li1i. d e Madrid, 30 ott. GoYANES: Chemot-era pia diretta della tubercolosi locale. Me ~ic . R ecord, 24 ott. BULKLEY: I rapporti. tra dieta e cancro. - GORDON: Gli aspetti nettrologici e psichiatrici degli infortuni ferro,·iarl. 31 ott. THOMSON : Disordini vason1r1tori. PENDEXTER : La cellulite orbitale. A nnaLs of Surg .) ag. DE PAGE: Chirt1rgia da guerra. - WITZEL, I{UZMIK, BINNil : Amputazioni. - LEXER: Tra~ianti liberi. - UiLMAN : Trapianti d'organi e tessuti. - J. MAYO, HATMANN, DE QUERVAIN: Ulcere dello s tomaco e del duodeno. Sett. H. MAYO. Sugli innesti cutanei. - RANDALP J TENNEY-UHLE: Tumori uretra]i e vescicali. THOMAS e PANCOAST : Ves ciculite seminale. Ott. ALEXA'NDER: Una cura delle vecchie cicatrici contratte. - ToREK : Scomparsa di uu carcinoma mammario dopo castrazione. 0PPEL: Sulla chi'rurgia del crasso. IL La-voro, 30 ott. Commemorazione di B. Ra• • mazz1n1. , Zbl. f. Ther., ott. TUMA : Il boroformio in ostetricia. The Lancet, 31 ott. GonnoN: Sul tetano traumatico. - Russ : Tr.attamento elettrolitico delle cistiiti . A nn. deLL' Ist . Maragliano., 3r ott. VERDOLIVA : Le infezlioni. da « Micrococcus catarrhalis » di R. Pfeiffer. - BERTOLINI: Ricerche fisico-chi. miche s ull'espettorato pneumo.ni'Co. La Pratica Oto-rino-laring., 31 ott. D'AJUTOLO: Anomalie congenite del padiglione auricolare. CASTELLANI: Sulla rieduc azione tt(1itiva. La N u o-va Ri-v. Clin.-Ter ., 3r ott. MASUCCI: Sulla leucocitosi digestiva. Giorn. di M ed. Mi Li t., 31 ott. F UNAIOLI: 11 c r ! minaloide nell'esercito. ZANUTTINI : I ~­ gni di Babins ki e d 'Oppenheim. - Si>ADARO : Sui leucociti a contenuto grassos o considerati come elementi semiologicir. A 1in. di C li n. /\!Jed., l no,T. PITINI e AMADO : Sull 'an·eleniamento cronico d a nicotina. ADAl\10 : Sul·l 'etio log ia d elle anemie s plenp1ne g alich e d-ell'i11fan.zia. CERNIGLIA: Un ca so ·di s tea to n ecros i. - Q UADRI : Infantilismo mitralico in soggetto tuber colotico. - PHILIPPSON : G li esantemi tossiemici. PITINI e FERNANDEZ : Influen za di a lcuni i p n otici gt1lla fon 11azion e di a nticor p i.

...

Indice alfabetico per materie.

Ro~~·a (La) . !)0 101 e te~t icolo-cordona l e 1 ~ 111aton1 iL 1i :l ~ pon tnuea . l\111 i1)l~g-i n : t rat ta111e11to

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•ion<llc di G. Bcrtcro e C.

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i n g u errn . . . . . . . Pag. 20.i efriti : esa1ne funzion ale d el rene. 196-1g8 ) 203 Pachin1eni11gite i n t erna n ei batnbini , 185 J>ne u1not orace a rtificia le . . . . . , 198 Rott1la : lussazione a bitua le . . . ~ i ero 5a1,·ar aui zzato n elle affezioni c;i fi l itich e dcl si ~te111a 11e n ·oso cenT

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.Anno XXII.

Roilla, 14: :febbraio 1915

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI REDATTORE CAPO:

Prof. FRANCESCO DURANTE PROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali: Prof. G. Breccia: Sul pneu motorace artificitùe. - Sunti e rassegne• MEDICINA: A. Gouget: Neirotifo e n.efropara.tifo. - CHIRURGIA: W. J . Mayo: La profilassi del cancro. - MEDICINA DI GUERRA: Oppenheim: La neurologia e la gue1'ra. - Accademie. Società mediche, Congressi: R. Accadetnia Medica di Ro11ia. - Regia Accademia di Medicina dli Torino. - Reale Istituto V eneto di scienze, lettere ed arti. - A ccademia M edica di Perugia. Appunti per il medico oratlco: CASISTICA: I l polso alternante. - I ntor1io alla pressione del sangue e del polso nell' arte1iosclerost e nella nefrite. - T~RAPIA : Sulla collassoterapia poltnonare. - Le cure che devo·110 segttire ad una pleurototnia. - Contributo del medico pratico: Le prinie cu1'e ai feriti del ter1'e1noto. - Medicina sociale: La morbilità e la m o,talità degli infe1'tnieri dell'Ospedale Maggiore di Milano. - Posta degli abbonati. - Cenni bibllograftcJ . - Varia. "Nella vlta prote11sloo.ale: Per i ?nedici dei comuni devastati dal terremoto. - L e nomine ad impieghi comunali. Una importa1ite deci· sione della 4a Sezione del Consiglio di Stato. - Per gli u ffeciali medici. - Sulla obbligator1:età delt' iscrizione nell'a!bo dei medici assistenti in case di salute e sulla concessione della laurea ai m edici stranieri. - Le levatrici italiane a convegno. - Ordine dei medici della Provincia di Rotna (Sottoscrizione a favore dei Medici Belgi, delle loro vedove e dei loro Mfani). - Rispostfl a quesiti e a domande. Oondo•te e Ooncors1. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Nostre corrispondenze: L ette1'e da Parigi.

- Notizie diverse. -

Indice alfabetico per maierte.

Premio ordinar1o agli associati, per i l 1915. Prof. GUGLIELMO BILANCIONI Assistente nella R. Clinica Otoiatrica

MANUALE DI OTO-RINO-LARINGOIATRIA

. Sarà un volume di formato t ascabile di circa Soo p agine,

e aiuto medico negli ospedali di ROMA

nitidamente stampato, con molte figure intercalate nel t esto, ed elegantement e rilegato in piena tela con iscrizioni in oro sul piano e sul dorso. È già in corso di stampa e verrà spedito nef primo trimestre del 19I5. ~01\.':l~ARIO:

INTRODUZIONE. Importanxa dell'ot<winola1'ingoiatria. I ntenti e confini moderni di questa branca. I. NASO. Sviluppo storico delle conoscenze di rinologia: Preliminari di anat omia, fisiologia e patol ogia ~enerale. Esame del na.::o. Sintomatologia generale. Profilassi e terapia generale. Patologia e terapia speciale. SENI o CAVITA ANNESSE AL NASO. IPOPISI. - II. BoccA. FARINGE. Sviluppo storico. Preliminari di anatomia, fisiologia e patologia generale. Esame della faringe. Sintomatologia generale. Profi· lassi e terapia generale. Patologia e terapia speciale. EsoPAGO, TIROIDE E TIMO. - III. !,ARINGE E TRACHEA. Sviluppo storico. Preliminari di anatomia, fisiologia e patologia generale. Esame della laringe. Sintomatologia generale. Profilassi e terapia generale. Patologia ~ terapia speciale. IV. ORECCHIO. Sviluppo s torico. Preliminari di anatomia, .6$iologia e patologia generale. E same dell'orecchio. Sintomatologia generale. Profilassi e terapia generale. P atologia e terapia speciale. Medicina legale e infortuni sul lavoro.

Per a "er diritto al suddetto interessante volume, spedire subito, mediante Cartolina-vaglla Indirizzata nominativa mente al Prof. ENRICO MORELLI - Via dal Tritone, n. 46 - ROMA, l'Importo d'abbonamento per l'anno 1915. (*1 <*> N . B. Par le prescritte spese di affrancazione, raccomanllazlona, ace., dal volume di premlo , ~nlre all'Importo d'abbonamento eent. so ·se per l'Italia e Fr. uno se per l'Estero. . !\. vv .<J rte 11 z

'l.

DlrlHI di preprle&à rlsena&I. senza ctta.rae la. fonte.

B vietata.

la riproduzione di lavori pu bbli ca.ti ael POU()LINl.,O o la pubblloazlons di sunti di essi

LAVORI ORIGINALI. Sol pne11motoraee artificiale per il prof. G . BRECCIA. (Continuazione e fine),

VI. -

Azione del pneumotorace artificiale.

L'azio·ne clinica : a ~ollass10 sufficiente, e a fortiori a collasso oompleto, cede, co·m e è noto, la febbre, la tosse, l'espettorazione, i fenomeni tossiemici; aumentano i poteri difensivi o n1eglio aumentano in circo1,o le sostanze antireagenti (agglutinine, pr~cipitine, opson1ne, antitossi.ut, at1ticorpii~ ; cediono le p1·ogressionti distrutti'\·e e gli Abwe1irferme'nte d'Abderhalden scompaiono dal siero (Jessen) ; g l'indici1 to·ssici cadono €

saompaue la reazione d.i Moritz-Weiiss (Curti). La crasi sanguigna migliora. Vidi precocemente i1111alzairsi il tasso emogl101bn·n ico e solo successivamente il numerio delle emazie, scomparire la leucocitosi e la polinucleosi, stabilirsi una spiccata mononucleosi. L a successione fra l'aumento dell'emoglobina e quella delle emazie 11on mi permette di convenire col BurniStein, che dà all'aument o dei glol::iuli rossi un significato di compenso su\J.la diminuita ematosi . La respirazi01ie compensa la diminuzione dell'area irespiratoria, come sempre avviene, se il soggetto sopravvive alla causa riducente: talv·olta ipercompelisa e migliora lo scambio gassoso (Binet, Langlois, Desbouis) ; l'ossigeno circolante è sopperito, l'C02 non si accumula (Burns, ecc.) .

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IL POLICLINICO

La circolazi01ie generale non si modifica: la pressione arteriosa è immutata (Cohn, Rooembach, Sieven, Gilbert e Roger, Sakur), dopo fugaci aumenti (fin di Jo' : Burnstein) o dopo transitorie diminuzioni, com'io vidi. ~oche osservaziooi sono discordanti e depongono per l'aumento (Knoll, Hnatek, Sauerbruch, Ganzew). L'ipertrofia del v. d. dei cani di Bruns non ho mai vista in a lcun animale, nè nell'uomo. Modificazioni del ritmo o dei toni cariliaci osservai per breve tempo e senza conseguenze anch'io.. Nulla clinicamente ci dice che cosa avvènga adunque nel polmone in cura e l'antico ~v11cetto dello schiacciamento meccanico delle caverne ha . bisogno naturalmente di essere illuminat\). Le ricerche si rivolgono ora alla circolaz1ou~ endopolmonare avanti tutto. Certo è the, sia Bruns anemizzando, che Tiegel i peremizzar1do il tessuto polmonare, ottenero sclerosi. Ma tal fatto è bruto, noto per nulle esperienze di patologia generale, violento ed eccessivo nella tecnica ootll'intervento diretto sui· va&1 ad-. e abferenti. Il collasso di per sè stes5o dà sclerosi ? Il collasso polmooare di Kronig può scomparire con l'ostacolo che lo determinò, può persistere oltre durando i faitti irri.tativii•, che vi si accoppiano, permane in collaps i1iduration, ma per un vero processo infiammatorio. Nessuna sclerosi esiste 111 alcun organo, che non rappresenti1 un esito di degenerazione paranchimale, infiammatoria o meno, degli elementi differenziati. La sclerosi cicatriziale del processo tubec<..0lare polmonare è identica per tutti i momenti causali, che essa non rivela a processo finito. Ma che cosa avviene in realtà nella 1...Ìr<.:ola· zione endo-polmonare nel pneumotorace. o in generale per la compressione del poln1.\.:IJ.e? Si a\·rebbe l'anemia secondo Toussai!lt, Stokes, Czer11icki, Adams, Burns, Begtrup-Hansen. Si avrebbe l'iperemia secondo Sakur, Sauerbruck, Stei n bach, ecc. È; bene osservare tuttavia: se la compressione del polmone de,~e s cacciare il sangue dai capillari polmonari, essa do·v rà superare la prc5'.'>iv11e, che in questi esercita il sangue circolante. Questa pressione capillare J1el gran circolo, secondo le medie dei dati discordanti, varia attorno ai 40 mm. di Hg. pari a 544 mm. di acqua distillata. E poichè la pressione della picoola circolazio11e si ritiene in med~a 2 / 5 della pressione del gra11 circolo, dovrà ritenersi quivi oscillante intorno ai 16 mm .di Hg., cioè ai 217 d'acqua di~tillata . Ora, per schiacciare i capillari sanguig ni l)())monari, si dovrebbe raggiungere sul 1

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polmQne una pressione utile dJi almeno 21 cm. d'acqua. Ma questa pressione utile non è mai raggiunta nel pneumotorace, perchè le alte pressioni positive sà. utiliz7:a110 solo, quando il polmone è ade~ente o incompressibile. Senza dire che noi esercitiamo per essa· sulle vene endopleuriche una compressione qualsiasi, che diminuirà più o meno la negatività della pressione venosa e qwindi lo scarico venoso, che si basa in gran parte S1Ulla aspirazione toracica, oltre che sul lavoro del cUO!re. Noi siamo adunque .sicuri cli fare due cose : ostacolare 11 deflusso delle vene collettrici df:l polmone senza giungere nè a modificare il deflusso arterioso, nè sensibilmente la pressione capillare. L'effetto quilDdi è pre\redibile. Ma alla deduzione fisiologica si aggiunge lo sperimento: Sakur, e Cloetta dipoi, dimostrarono cl,_e 11el collasso affluisce più sangue, che nel polmone nonna le. Senonchè iil cittolo endopolmonare nella tubercolosi di quell'organo non avviene, come in condizioni normali, a causa delle variazioni dell'addensamento, dovu.t o iai focolaj ; ciò porta che la compressione per il pneumotorace curativo non sarà uniforme su tutti i punti anche a seconda della morfologia del pneumotorace stesso .. Le condizioni circolatorie non potranno essere adunque eguali dovunque. E le considerazioni si complicano, quando si pensi allo stato, che per la distensione polmonare si creò sui vasi dell'ilo. Noi possiamo con lo sperimento riprodurci ciò·, che avverrer.b e nel sano per u.n pneumotorace, totale, libero, completo o no. Io ho veduto che nel cane con collasso naturalmente incompleto, nella scirnrnja con collasso completo e perfino niortale, nel coniglio con t oracoplastica, si 11o:a sempre sovrariempimento dei vasi arteriosi, venosi e capillari e che lo stesso reperto si ha 11ella cavia e nel coniglio con iiniezione intrapleurica unilaterale di paraffina. Infine la stessa iperemia io ho notato nell'uomo con pneumotorace a collasso perfetto, recente e notevole. _.\ltri coefficienti, oltre il fatto vasale, furono chiamati in causa e giustamente dai varii autori. II. - Dirò avanti tutto dell'azione sclerogena, pol1none in cura (Canta11i e Arena). Dalla pleura che la pleura, quasi sempre irritata, esercita sul muoverebbero delle forme, che io indico uel mio libro col nome di polmoniti metapleurit~che o sclerosi pleurogene. Io credo che molti malati> che gt1ariscono dopo troppo bre\.·e durata della cura, o in seguito a lunga permanenza dcl li• quido pleurico, guariscono con questo neccarusm o ; in ambi i casi le pleuriti organizzanti sono


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SEZIONE PRATICA

la regola. Che queste pleuriti possano co11 qualche successo prodursi artificialmente a scopo curativo, dimostrò, or è un anno Ceciic.as, partendo da concetti analoghi a quelli del Car1tani e Attena. III. - Ma, fra le varie teorie sull'azione del pneumotorace articficiale, sorse per timide affermazioni della scuola di Brauer e di Lione la dottrina dell'autoinoculazione, derivante dalla compressione polmonare. Per essa infatti l 'assort~­ mento dei materiali tubercolari verrebbe diminuito :fino ad ottenere una specie di autosieroterapia. In favore di questa ipotesi stanno i fatti, che io ho già esposti al num. 12-13 della regolazione della cura ed anche le ragioni in genere della curva termica, <:he s'i1111alza talvolta a oompressione crescente o alla riespansione parziale del polmone, anche senza dare scoppi di sens-i b1ilità specifica. La febbre come io dissi all'Accademia 1nedica nel 1913 e sta1npai l1el Beitrèige di Brauer. è un segno squisito dell'azione del pneumotorace. Non credo decisi va per la dimostrazione di questa azione ·i mmunizzante, derivata dalla, <:ompressione del polmone, l'aumento ossennalo delle sostanze antireag·e nti, poichè questo si nota in qualunque stato di miglioramento della si1idronie a:nclie sponta1ieo ed episodico, nel deco-rso della tubercolosi. IV. - Anche all'azoto, come sostanza, fu attribuita la sua funzione nella cura. Esso dovrebbe avere un'azione an.aerobica e perciò antibatterica, un'azione disintossicante, modificatrice del ricambio e sedativa locale e generale. Cantani e Are11a hanno p'Olrtato ragionevoli indizi di tutto ciò e inizia.ti pregevolissimi lavori. Ri1na11do all'ottimo studio del Cantani e ~'1..re::ua per conoscere le antiche e recenti ricerche sull'azione dell'azoto, che io non riferisco, poichè il tempo stri.n.g e. L'autorità di Robin c'è di ga·ranzia che l'inerzia, fin qui creduta, dell'N . non è tale e che desso ha grande interesse per quello che riguarda la medicazione di ri·sparmio. Quanto al fatto che l'azoto possa creare ut1 ambiente anaerobico da solo o pel fatto eh~ il s angue venoso è ricco di C02, io trovo che la induzione clinica non concorda sempre con tale ipotesi. Le rapide riestensioni del po'lmone anche tardive, determinano spesso diffusioni, rapide progressioni dei focolai in cura e scoppi di se11sibilità tubercolinica, anche se av'Vengo·no tardivamente ; il che dimostra che anche dopo lunghi periodi di cura il bacillo sopravvive e il focolai.o può riprendere la sua attività malgrado l'affermata azione antibacterica dell 'N. Che l'azione terapeutica propria dell'N, non giuochi la parte principale nella cura è din101

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strato da un altro fatto clinico. La stessa azi 0ne terapeutica si ottiene per !~insufflazione di at"ia atmosferica, purchè si curi di mari.tenere il collasso opportunamente, nonchè per gl'interventi collapsoterapici1 e hirurgicii. V. - Salva restando qualunque azione del pneumotorace, che gli studl i.n corso e ulteriori potranno dimostrare, dobbiamo pur sempre riconoscere al collasso polmonare, completo o sufficiente, sia ottenuto con l'ri·n suffia.ziorne di gas nella pleui.a, sia eventualmente con più tnt"-no ragionevoli interventi chirurgici (frenicotomia, toracoplastiche varie, impiombamento~, un valore determinato rispetto alle condizioni, 1n cui si trova il polmone per le localizzazioni tubercolari, da cui è affetto. Queste condizioni io ho distinto in 4 categorie. Condizioni dinamiche, funzionali, circolatorie, trofiche.

Queste modificate condizioni sono causa del perpetuarsi d~lle forme tubercolari polmouar;, ed effetto delle localizzazioni primitive, che aprono il circuito morboso. Le condizioni dinamiche del polmone malato sono il modo di essere fisico, in cui l'organo viene a trovarsi per opera dei focolai tubercolari . Questi inducono evidentemente cambiamenti di addensamento, (densità), di coesione, ùi elasticità, di contrattilità e per ciò stesso di mobilità (attiva e passiva) del polmone. Queste modificazioni strutturali sono accompagnate da corrispondenti turbe funzionali, meccaniche e chimiche nell'intimo dei territori polmonari colpiti nella loro mobilità; il polmone malato respira poco e respira male e parallelamente. Per effetto delle turbe anatomiche e funzionali si stabiliscono turbe circolatorie distrettuali; cioè iperemie, anemie, stasi, trombosi, infarti di più o meno grande estensione, dovuti all'azione locale dei focolai, alle variazioni di 1110c.il:ità, o a meccanismi vaso-motori, dalle lesivni dipendenti. Il polmone, alterato nella struttura, che respira poco o m.ale, soddisfa anche male alla funzione circolatoria emolinfatica. Infine, in seguito alle turbe dinamiche, funzionali e circolatorie t11bercolari si stabiliscono turbe t.rofiche del tessuto polm001are, vale a dire si modifica la nutrizione intima degli elementi parenchimali, così che la loro resistenza alla invasione processuale è notevolmente minorata a) Il pneumotorace, ottenendo il collasso completo, tenderà a fa.r scomparire l'azione nociva de]le differenz~ di addensamento polmonare, (3)


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IL POLICI.. I!\ICO

abolirà la funzio11e pollno11are ,renderà la ci r colazione i11terna del ,-iscere 1ue110 legata alle 'ice11dt-: d ella sis tole-diastole toracica, diminuirà la i)ossitilità di aspirazioni del 1nateriale infetti ,.o iu circolo , abolirà le infezio11i miste inalatorie e il contagio p11eumoge110 da un polmone a ll 'altr }, e clarà 1nodo a che si mettano in azione le forzt· riparati,·e sclerotjzzanti dell'organo mala to compresso. b) E 11ell 'altro polmone 1'at1mento della vei1tilazio11e, ·ragione primissima di difesa da ulter iori attecchiu1enti s1)ecifici, l 'i peretnia , che lle deri \'a, la SOJ)pressione del contagio pneumogeno . dal polmone più malato, e l'au1nento della difesa g~nerale, che deriva dalla diminuita inva~ione di prodotti s pecifici moventi dal focolaio i t1 cura, o tterranno assai spesso miglioramenti clelle lesioni ii1 esso conteu11te, co111e ilo ebbi a notare. e) Il rialzo dei poteri difensivi generali n1etteranno l'organismo in condizioni di l ottare l)iÙ fa,·ore,•olme11te auche co11tro la localizzazioni estrarespiratorie tubercolari. ~

• ** Te.le, o Signori, a me sembra la genesi fondar mentale della azione curativa del pneumotorace, fedele a l co11cetto d el Forla11ini, che sulla r ag ione iuecca11ica delle distruzioni tuberc,Jari si appoggia . Qt1esta concezione comprensiva, che io 110 dato, è a t11io credere completa, salvi r e sta11d0 i risultati di ricerche ulteriori, che potra11no avere s ul concetto principale valore di clettagli 0. l\I olti dii q t1e_ti studi 11110\-i ' Tl(}tÌ udrete d a colleghi distintissimi, poicbè della fisiologia cl cl t11et oclo o r.a ~i gettano le l1ri111e basi, dopo qt1elle in crollabili, ch e g li di ede il ge11iale i.11Yentore e la s ua bella scttola , ed è mio orgog lio, o Sig11ori, che queste basa siano state in Ita lia gettate fra i primi nella n ostra Scuola l)Cr g li studii 111iei e per 01)era dei chiarissimi 11rofI. Canta11i e ....\rena, ,iu t111a altra g·rande 8 c11ola , t1ell a quale io ebbi l'o11ore di rice, ere la prima i 11di1nen ticarile is truzio11e medica. 1

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Illu st ri .1Iaes t 1i, chiarissi111 i colle g11i. Forse a u es. lt no st11clio come c1t1ello d el p11eu111otor;:(e a1 tificidlc sorride n 11 l)iù lieto a\"Venire cli ~tue!: e cli la\ ori , ch e es1)lica11do la ragione clel i11et odo sara 1111 0 d '.i nfinito at1silio alla conoscenza dell ..1 fisiopatologia polmonare. ~1a di q ue t e co11oc;ce11ze della i11ti1na fi.siopatologi<~ pol1nonar-i. ~ian10 a11cora tutta\;a a i pri1ni 111diu1enti e con~eg-t1e11 te111e11te fra i p ri111i rtH.!i n1 nti ~i np:g-ir( la 11ozione (lcl 111ecca11i~1no intinH tlel i)nenn1otornce artificiale.

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SUNTI E RASSEGNE. ME DICINA. Nefrotifo e nefropa.r atifo. (.-\. . GoUGET. La Presse 111 éd., 1914, n. 51). Oltre all'inizio classico della febbre tifoide, co11 si ntomi d'infezione generale e setl.Za apprezzabili localizzazioni o manifestazioni locali, salvo i disturbi gastro-enterici, è 11oto che esistono forme anomale caratterizzat e dall 'interessamento in apparenza esclusivo o predomina11te d'un organo. La meglio conoscit1ta di tali forme è il pneu1110-tifo, seguono il pleurotifo, il meningotifo, l 'artrotifo, il nefrotifo, ecc. Robin e Gluber per primi descrissero casi di nefrotifo; seguirono molti autori, ta11to che ques t a forma anormale tifoide parrebbe più frequente d'ogni altra. In genere la malattia inizia co11 1'aspetto d'una nefrite emorragica acuta, tal\'olta preceduta da brividi, ed accompagnata da febbre elevata, co11 stato più o meno tifoso. Trascorso qualche giorno compaio110 roseole, ipertrofia splenica, diarrea, ecc . Soltanto allora può farsi la diagnosi esatta . L'albuminuria, e talvolta l'ematuria, si prolungano, e segue spesso 1'esito letale dopo due o tre setti1nane. Ma il quadro clinico non è sen1pre così netto. Dopo l'ematuria i sintomi della febbre tifoide non si manifestano sempre co11 e\·ide11za. I sintomi addominali restano spesso 111ascherati dai fatti renali, talora anzi mancano. In t1n caso descritto dall' A. uon ' r'era nessun.a 1nanifestazio11e intestinale, non diarrea, o meteoris mo, u gorgog lio, o dolori : tolta la nefrite en1orragica acuta co11 febbre e t11ilza ingrossata, cl1te lJiccole roseole costituirono la sola manifes tazione ri.ell'infezione tifica, che \renne a conferm.are il risultato positi\o della siero-diagnosi. Di fronte ad un caso simile si ha il diritto di chiedersi se possa parlarsi di febbre tifoide, o se 11on si tratti pi11ttosto d'un 'infezione tifi.ca senza localizzazio11e ii1testiuale prin1itiYa. Ciò conduce a d ammettere la possibilità di 11efriti a<'ute primiti,,e da bacilli d'Eberth, a11aloghe alle colecistiti, alle meningiti, ecc., con la ste sa etiologia. Di recente Curschmann e :\Iey·er hanno riferito molti casi a t1aloghi : in u110 di 11efrite ac11ta emorragie.a g rave, la febbre tifoide 11011 potè ess<.re accert at a cl1e batterioloaicameule, chè cli11icamente no11 a\-e\·a dato 11ec;su11~ 111a111festaziune. I11 un altro la m a lattia i11iziò con e1natt1ria e co11 depre sio11e gra,-e . Sebbt 11e la febbre res~'lc;se lie,·e e irregolare, il n1nlato non cbh e .111ai cliarrea 11l: au 111ento (li \·ol11111t; della 1nil1A'l: quin-


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SEZIONE PRATICA

dici giorni dopo comparve una parotidite suppurata: soltanto più tardi la comparsa della roseola rese probabile la diagnosi di febbre tifoide, che fu confermata dalla sierodiagnosi. Curschmann ha osservato un caso, in cui non si ebbero manifestazioni intestinali in vita, ma l'autopsia ri\·elò 1'infiltr.azione di numerose placche del Peyer. È da notare che quasi tutti i casi osservati in questi ultimi tempi ebbero decorso favorevole: dunque sembra: che si debba attenuare la severità della prognosi formulata alle prime osserva.

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ZlOnl .

In presenza d'una nefrite acuta emorragica con febbre elevata e stato generale fortemente dep·r esso, bis-0·g na sempre pensare alla possibilità di questa forma; 1'i pertrolìa della milza, lo scarso acceleramento del i)olso relativo alla temperatura, sono sintomi in favore dell'infezione tifoide; la diagn·o·si potrà essere cornfermata dalla com parsa di roseola e dalla sieroreazione. Le stesse localizzazioni sembra possano essere determinate anche dai b. pariatifici : accanto al nefrotifo esisterebbe un nefroparatifo. Klieneberger ne riferisce due casi che però non presentano alcuna analogia col nefrotifo, tolta la tJia.,tura dell'agente patogeno. La lunga durata e l'irregolarita della febbre, l'assenza completa di manifestazioni intestinali e di roseole, l'infezione urinaria senza infezione sanguig11a, sono car.a tteri che in1 11ulla ricordano la febl:>re tifoide, sia pure ano·r male. R. R.

CHIRURGIA.

La profilMSi del cancro. (W.

J.

MAYO. An:na·ls of Surgery, giug110 I9I.f).

Tutti i vertebrati soffrono di cancro in quei punti del corpo che per le condizioni di vit:t son.o maggi.o.r mente soggetti a lesioni locali: dobbiamo quindi considerare queste come fattore predispo·n ente alla neoplasia. L'efficacia di questo fart:toire si accorda ben·i ssimo con ambedue le teorie dominanti s11ll 'etiologi1a dei tumori : se si pensa ad agenti r)arassitari , la lesione locale si può benissimo i11terpretare come la porta cl'entrata; se, al contrario, si sostiene l'entrata ii1 azione di cellule di tipo embrionale parzial-· mente differenziate, la lesione locale può costituire i.1 movente per il quale, venute a cadere le cellule m_a ture, et1tra110 in scena quest e cellule gio\·an~ pri1na aberr 'tnti. I tipi d'i irritazione locale possono essere d1,·isi in tre gruppi generali : I 0 Neoplasmi congeniti •O acquisiti) come mole,

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verr11che e tumori benig11i di varie specie che possono divenire maligni. Bloodgood in questi ultimi anni, in una serie di memorabili pubblicazioni sul problema del cancro, afferma eh .~ su 820 tumori maligni in completo sviluppo non potè trova1·e un sol caso nella cui storia mancasse u·n a lesione preliminare c:1a consiclerare come prec.anceros.a. 2° Trauma: l'influenza ne è dimostrata da Coley 11on solo1 per il sarco1na ma anche per il carcinoma : su 250 casi i)ersonali egli trovò ttn tra uma antecedente nel 32 .8 %. Dello stesso parere sono tnJOlti altri A./\. (Mc. Williams, v. Bergman.n, Murphy-, v. Graefe, ecc.). 3° Irritazione cronica. È senza dul:1b io il più importante di questi fattori precancerosi, risulti essa da agenti meccanici., chimici o infetti·vi . Cit~amo fra gli esempi ben noti : il cancro della boicca nei masticatori di noce di betel; ~1 cancro del labbro nei fumatori; il can~ro dell'inguine negli spazzacamini e nei marinai; i t11mori che seguono a lesioni locali do,·ute a ii1fezio1n i come la bilharzia l1ella vescica, il treponema pallid101 nella cheratosi della lilngua, è via dicendo. La profilassi del cancro sulle parti esposte del corpJo implica, conseguentemente : l'allontanamento d.i. tutte quelle abitudini che si è dimostrato esser capaici dri st abilire delle condizioni favorevoli allo S\ iluppo del neoplasma; la rimo- ' zioine di tutte le lesioni locali congenite o acquisite, che Kee11 e Bloodgood han.n o i11dicato come precursori di lesione maligna; l'osser\·azione accurata del paziente per i primi ind!izi di una metamorfosi maligna che susseg11a a un trauma. Le nostre cognizio·ni s ullo s\·ilupp-0 dei t11m.ori esterni possono essere applicate alla soluzione del problema dello sviluppo dei tumori interni? È difficile sorprendere l'insorgére di un neoplasma degli orga;J.i interni fin dall'inizio, perchè di regola in tale stadio ogni sintomo tace. Sta di fatto però che a tumore svil11ppato i.n molti casi è evidente l'influenza di una lesione locale. Cosi in quasi tutti i casi di carci1ioma della cistifellea, esaminando accuratamente, si tro1rano le traccie di una calcolosi o in atto o precedente : dobbiamo, allora, rledurre da ciò come co nseguenza pratica che la rimozione precoce dei calc-o·li possa pre,·enjre lo s\·iluppo del cancro della ,·e~cichetta biliare ? Sta di fatto che, caeteris paribus, la mortalità di ttna operazione precoce di. calcolosi è m eno c1 el I /2 %; e d'altra parte che gt1arigioni permanenti dopo coilecistectomie per cancro sono addiritt11ra eccezionali e infine che dei casi di colelitiasi operati nella clinica di :rvrayo circa nel 3 % si tro,-ò jl tumore maligno. (5) 1


IL POLICLINICO

Il cancro dello sto11iaco costituisce circa un terzo dl tutte le nie oplasie epiteliali dell'uomo; mentre è sconosciuto negli animali inferiori e assai ra ro nelle razze non civili. Perchè ciò? Ogni qualvolta un, tumore è straordi11a riamente frequente in certi punti del capo o in una sola classe di individui è logico pensare ad ttna caus.a unica : ciò è prol:abilmente vero per il carcinoma gastricQ. N ODl è p assibile quindi che vi sia qualcosa 11elle abitudini dell'uomo civile (nel modo di cttcinare o di preparare il suo alimen.t o) che concorra a produrre la lesiione precancerosa? È chiaro che se noi potessimo conoscere quale peculiare agente sia responsabile della straordin aria frequenza del carcinoma dello stomaco nell'UJOmo, e solo nell'uomo, avremmo fatto un gran passo per la profilassi di questa n1alattia. UDJ fatto notevole è la frequenza del cancro nello stom.a-e·o e 11el grosso intestino dove la secrezione è ac.ida, la sua assenza nell'intestino t enue dove la secrezione è alcalina. Ma si deve subito osservare che l'.acidità dello stomaco non è condizione esclusi va dell'uomo e dell'uomo ci vile. Sono dunque necessarie altre ricerche probabilmente nel campo dell 'anato.m ia, fisiologia e patoloig ia comparata, per delucidare q ttesto interessantissimo problema. Fra le lesioni precancerose dello stomaco, la più comune è l'ulcer.a . È già un fatto curioso che l'ulcera del duodeno è tre volte più freqttenlte che quella dello ~tomaco e tuttavia il cancro del du-Odeno è raro. D'altra parte è vero cl1e in più che la metà dei carcinomi gastrici che 1 A . ebb e occasione di resecare esistevano n ella storja dei sintomi di ulcera o di altra lesione estri11secantesi come irritazizyue cronica; e in una grande percentuale dei casi resecati l'osservazione del frammento as'Portato rivelò la presenza di un 'ulcera. Alcuni patologi pensa no che queste itlceri fossero carcinomatose sin dall'inizio : ma in tal casoi l'alterazione neoplastica si sarebl:e dovuta trovare sul fondo del1'ulcera stessa mentre nei casi suddetti erano i margini di essa che presentavano i caratteri epiteliomatosi. Ad ogni modo è evidente che per lo meno nel 50 % dei casi esisteva nello stomaco ttna lesione precancerosa Possono esser giudicate come produttori di una irritazione gas trica cronica qt1elle straordinarie attività della muscolatura gastrica che si presentano nel pilorosp:is1no, che può rist1ltare da calcoli biliari, da ttlcere dt1ode11ali, da e.alcoli fecali nell 'appcudice, da le ioni i11testi n.ali. '"'onc l nde11do la profilassi del carcinoma gast1 ico co11sist e non solo nella rimozione del1 'ulc ra g a$tric,1 ma anche nell'allontanamento di tutte quèll e coudizioni ch e producono irritazione 1

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(ANNO XXII, FASC. 7]

gastrica cronica, descritte, forse incorrettamente, come pilorospasmo. Il ca1icro dell.1intestino tenue è straordinariamente raro : solo 22 casi su 1882 carcinomi del tratto gastro-intestinale operati nella Clinica Mayo. Da che proviene questai relativa -immunità? Dipende forse dal fatto che questo tratto è quello di formazi-Ollle più antica nello sviluppo dell'organismo, e, come tale, più resistente allo sviluppo del neoplas.m a? Sta di fatto che l'età di uni org,a no ha notevole importanza sulla sua capacità a resistere alle malattie. E un fenomeno analogo si riscontra nella frequenza relati va dei tumori sugli organi sessuali: l'ovaio non è che una trasformazione del testicolo il quale è assai più antico dell'organo corrispondente femmineo : orbene i tumori del testicolo sono rari men:t re l'ovaio, corrjspondentemente alla sua breve eredità, è soggetto a numerosissime malattie e ad una grande varietà di tumori. In propooit()I si può ricordare anche la teoria di Beard, secondo la quale l'immunità dell'intestino tenue è dovuta alla secrezione pancreatica capace di distruggere qualsiasi germe malig,no. È interessante osservare, del resto, che l'intestino tenue è soggetto relativamen!t e a poche cause di ir.ritazio·n e cronica e che qua·n do si trova in ess'O un neoplasma maligno, questo è di solito impiantato su una: lesiooe preesistente, come un polipo, un adenoma, un papilloma. Il cancro dell>appendice si presenta abitualmente in associazione con processi obliteranti • • cron1c1. Il g·ross0i intestino è assai più recettivo alla neoplasia maligna che non l'intestino te11ue; e con grande frequenza il ~ancro trovasi impian• • • • tato su un punto soggetto a 1rr1taz1one crontca. Di regola 1.a lesione originale è, nell'epoca in cui viene praticata l'operazione, completamente mascherata dal processo neoplastico : ma in quasi tutte le operazioni che l' A . potè praticare in un periodo precoce gli fu dato trc-vare lesioni di natura precancerosa. Ciò si è verificato specialmente per il sigma ed il retto dove, su 37 casi di diverticolite, l'irritazione prodotta dalle piccole pallottole di materiale fecale hai provocato nel 20 % la formazione della malattia maligna. Non dobbiamo dimenticare che come causa di indebolimento e forse anche di irritazione locale può agire un cambiamento di funzione; un tale cambiamento è appunto prodotto f.1er la metà prossimale dell'intestino crasso quando si pensi ch e la nostra dieta è ormai fatta prevale ntemente a base di carne, il cui consumo è quadntp1icato 11egli ultimi éento ann1. Lo s\iluppo di tumori maligni nell'utero e nei reni mostra a ncora lo ste~so rapporto con


{ANNO XXII, FASC. 7]

SEZIONE PRATICA

l'irritazione cronica. Il cancro del collo è 15 volte più frequente di quello del corpo, ma in un utero miomatoso le proporzioni ~i iniVertono e -questo è s volte più frequente di quello. E di tutti .ii casi di tumore epiteliale del rene operati dall 'A. non meno del 50 % erano ·sorti su organi primitiva.m ente calcolosi. Concludendo l'A. richiama tutta l'attenzione sul f.atto che lesiooi preesistenti. hanno una gran parte fra i fattori conosciuti che presiedono allo sviluppo del cancro; che tali lesioni precancerose sono prodotte da certe abitudini o condizioni di vitta che causano irritazione cronica; che per quelle focme di cancro specialmente fre· quenti nella1 razza umana può aver valorr e un accurato studi\() comparativo fra le abitudini dell'uomo civile e quelle delle razze primitive e degli animali inferi or.i. nei quali la malattia è rara; che, finalmente la profilassi del cancro deve essere basata, primo, sulla modificazione di queste abitudini e, secondo, sulla r.imozione precoce di tutte le lesioni precancerose e .1elle eventuali sorgenti di irritazione cronica. SEBASTIANI.

MEDICINA DI GUERRA. La neurologia e la guerra. (OPPENHEIM -

Berlin,er Klinische Woc'lvenschrift, 1914, n. 48).

Il numero dei soldati colpiti da malattie del sistema nervoso in seguit01 a ferite o ad altre cause è i·n guerra veramente enorme, tanto che di tutte le branche della medicina la neurologia ha acquistato il maggiore interesse. L' A. al p:r oprio ambulatorio, al Policlinico, all'ospedale appositamente institttito a Berlino pet1 l'occasione ha avuto modo di oss.ervare fatti svariatissimi ed anche nuovi, che indurranno nelle nootre nozioni, n·e lle veccl1ie teorie delle sensibili modificaziond. Per quel che rigua;rda le forme neurotiche lo Oppenheim avverte subito che contrariamente a quel che si sarebbe potuto aspettare il loro numero non. è stato eccessivo. Certo la guerra per i gira vi tra umi· ps.i chici e fisici, che provoca, è capace di determinare tutte le forme di neurosi e psicosi, che si verificano nei comuni disastri in tempo di pace. Ma i soldati tedeschi hanno dimostrato in questa. occasione di avere un sistema nervoso molto resistente: malgrado i forti eccitamenti psichici, gli sipaventi, gli orrori di questa guerra, la percentuale delle neuropsicosi ·non è stata alta. E nel maggi® n:umero dei casi verificatisi la predisposizione aveva

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un'influenza decisa : si trattava di individui che già prima della guerrai erano neurastenici, isteroneurastenici, psicastenici, alcoolizzati, d 'individ ui già tarati per precedenti· traumi cefalici. Ad ogni modo l 'Oppenheim d'accordo con Bonhoeffer, Wollenberg ed altri ritiene che le neuro-psicosi occasionate dalla guerra n-011 hanno nulla di peculiare, di caratteristico, nulla di differente dalle comuni sindromi. I disturbi più frequenti sono quelli del sOD1D.o, durante i quali si hain.no dei sogni te rrifici, con motivi inerenti alla guerra. Trattandosi di forme prevalentemente emoti ve i disturbi vasomotori occupano il primo posto. Questi disturbi, come l'A. ha messo in evidenza nei .s,uoi lavori sulla neurosi traumatica, sono quasi costanti nelle forme cOìllsecutive a disastri ferroviari' ; ma nelle forme occasio·n ate dal1a guerra la sfera vasomotoria pare ancora più compromessa. Non soni rari nei soldati feriti al capo da pr oiettili o da scheggiie di shrappnel, i casd del complesso sdnton1ati()o vasale descritto da Fri·e dmann; ma queste sindromi :n on rientrano nel campo delle pure nevrosi, perchè sicuramente sono in rapporto ai fine alterazioni organiche. T.alora il fischiare dei grossi proiettili o la loro esplosione provoca nei s,oldati, anche quando non 1imangono feriti, delle forme di neurosi e perfino delle alteraziond ·o rganiche analoghe a quelle pr.odotte dallo scoppio del fulmine. Si sono avuti• dei casi di epilessia essenziale, ma si trattava di individui epilettici già prima della guerra, nei qua.li le fatiche, gli strapazzi di ogni genere hanno provocato un aumento della frequenza degli accessi. In uni caso come cons.eguenza di un colpo di calore si sono manifestate vertigini e convulsioni, la cui natura epilettica era per lo meno dubbia. In un individuo colpito nella parte sinistra del tronco si ebbe un accesso convulsivo, che dal racconto del paziente pareva epilettico, ma all'esame somatico s.i .accertò trattarsi di 11n individuo istero-neurastenico. La forma Basedowiana è stata constatata una. sola volta. 1

• •* Le osservazioni dell 'Oppenheim per quel che riguardai le malattie organiche del cervello non sono molte. Egli attribuisce questa scarsezza unicamente al caso. Si è potuto confermare la osser\Tazione già fatta da altri autori che i proiettili poss ono percorrere il cranio in senso sagi ttale o fron.tale senza lasciare alcun. si·n tomo ai focolaio. Tuttavia vi sono state delle eccezioni : all'A. sono sta ti presentati degli individui con « cervello integro >> nei· quali con un esame ac1

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IL POLICLINICO

cura,to si so.n poit uti mettere in evidenza dei disturbi afas~ci, alessia, apraxia, einia11opsia ed altri feno1neni mortosi sfuggiti ai primi esaminatori. Le lesioni cerebrali prodotte dai proiettili hana.10 asst1nto in quest a g u ecra un polimorfismo straordi11a:ri~. Tra il g ran numero di casi osservati sono degn i di menzione i complessi sint~ matici cerebellari', l'anestesia cortica le del me1.. di~no con, stereo-agnosia delle prime tre dita e l ai paraplegia corticale. L'Oppenl1eim si è f0tt"1nato il convi11ciment·o che il proiettile fermatosi nel cervello non provoca fenomeni ,a focolaio, che il più delle volte sono determinati unicamente dalla distruzione di sostanza o dall'emorragia, ch e il proietti le provoca duta"'"nte il su o tragitto. La e .trazione del proiettile è generalmente quini"' di per lo meno inutile. I casi di ascesso cerebrale osservati son o s tati rari. Spesso le contusioni l)rodotte dai proiettili o dalle s.cheggie di g ra11at a provocano ~f.a,lee persistenti : in questi casi anche l 'esa1ne radioscopico riesce negati vo e 1)erciò ma11ca ogni mezzo per. accertare la reale esist enza del disturbo. 1

• • * Le lesioni del midollo sono s tat e rile,1ate in 11u1nero g ra11dissimo e spesso in forma g rave . Il proiettile offensore solo rara1nente è stat o trov.ato 11el canale vertebrale, frequen,t emen,t e &i trovava 11ei tess:uti vicini ed in qualche caso era uscito fuori del corpo. L a colonna vertebrale all'esame dei raggi Rontgen si è most rata quasi sempre jntatta, solo rara1nente con delle f.essure di Iratt11ta. La posizio11e del proiettile si può quindi spiegare per il pri1n·0t caso .a mmett end 0 che esso abbia colpito lai vert ebra senza interromperne la compag ine, e ·che l 'u11:0 s ia stato sufficie11t e a provo. . care delle lesioni nel m1dollo. l\1a si può a n ch e atnmettere ttn1 mom·e nt aneo spostan1ento delle vertebre. Le lesioni midolla ri con statate furorno: r. Emorragia me11ingea ed aracnite spinale s iero-fibrinosa; 2. Emato1nielia ; 3. Mielomalacia o necrosi trat1matica acuta del midollo. Clinica1ne11te si distinguono due tipi f.ondame11tali di quadri morbosi corrispondenti a~la sezione midollare completa o alla sezione emilaterale a tipo Brown.a Sequard. La pri1na for1na offre il q t1adro, dal pu nto di vis.t a prognostico 111 olt o1 infau sto, della paralisi totale d·e l]a porztone i11feriore del corpo con i11ro11ti11e11za dell '11rina e dell 'al vo e con rapidR forn1azione di decn biti. _t\ 11ch e qt1a11d-01 la lesione h a sede ii1 alto la paral i$i è fin dal principio e persist e flaccida co11 sco111 parsa pi t\ o meno co111p teta dei riflessi. .\cl ogni n1odo la diagnosi di sezio11e completa 1

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del midollo offre sen1pre delle difficoltà perchè tutti i segni che sono stati indicati come base per questo giudizio non hanno un valore probatitvo assoluto. Il maggior numero di soldati con ferite d'arma da fuoco al midollo spinale soffriva:no dolori. ch e talora avevan101 un'intensdtà molto tormentos,a; esse avev.ano verisimilmente un'origine radicol~re, spinale o meningea. Le lesi oni <l·ella caud.a equina cons1tata1te cLall ' A. so110 s t ate poche, ad ogni inodo esse non present avano, nulla di particoilarmenite notevole. , Mancano a ncora dei pri11cip1 ben. ehiari per la terapia chirurgica delle le&ioni d'arma da fuoco. del midollo spinale e la esperienza fatta dall 'Ain questa guerra n o11 h a condotto a ncora a n.u lla cli conclusivo. F'ra i casi ·notevoli va ricordato quello nel quale un proiettile aveva prov·ocato una lesione nelle alte vertebrre cer vicali, una s ublussazione con una ricca sintomatologia a carico delle radi1ci dei nervi cervi cali superiori di sinisrtra ed una paralisi a tipo Brown,Sequard della metà destra d·el corpo1 (anestes,i a nel do1nindo dei n er.vi cervicali s uperiori di sinistra, paralisi spastica clel br.accio e della ga1uba destra , paralisi senisitiva dissociat a della metà sinistra del tronco edelle estremità pure di sinistm) . In un altro caso un.a, lesione nel domini0> clelle vertebre cervicali inferiori provocò parest esie nel dominio di1 ambo i cubitali e delle piant e dei piedi ed un a leggera ipoestesia nelle parti oo·r rispondenti : la lesione quindi di grad<> m-0lto l eggero doveva aver sede nelle ra dici posteriori e niei1 cordoni poster.imi die l midolle> cervicale inferiore. In un: alt1101 una ferita da baionetta nella p·o rzio11e destra del midollo cervicale superiore .a ve,.a provocata una emiplegia cervicale spastica,. ma al contrario di qua:nto a·v viene nella sindrome cli Brown:-Sequard l'anestesia era allo stesso la to; la s upposizione dell'A. che l'arma fosse penetrat a nella metà s inistra del midollo fu conrfermata dall'esame radiografico, che dimostrò delle fratture nella parte sinis tra delle vertebre cer'ricali inferiori. 1

*• Le neuriti tra utnatiche, le paralisi dei nervi periferi'ci e dei plessi formano sen.z a dubbio il campo più importanit e della neur1ologia da guerra. Esse appartengono alle conseguenze più frequ enti delle ferite delle estremità. I n en ri del braccio sono più colpiti di que lli dell'arto inferiore e corrispondentemente e. quel ch e si verifica in t empo di' pace il nervo radiale è quello più frequentemente leso. L'Oppenheim

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SEZIONE PRATICA

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ha di già cons tatato 32 casi di !es.i oni da .a rma da fttoco di questo nervo. Ess.o era colpito con una frequenza qua.si eguale a,l braccio o in prossimi~à d·e l plesso all'ascella: talora la lesione era limitata al nervo radiale superficiale o .a quello profondo o anche un nervo cutan.eo, come al n1ervo cutaneo1 posteriore inferiore del radiale. Più rare so110 state le lesioni isolate del nervo mediano ed ulnare; più numerose di_ tutte le par.alisi ii1 rap·p orto ad una lesion1e del plesso l::·r achiale. Le lesioni dello sciati·co, che è stato il nervo <lelle estr:emità inferiorii più freqttentemente leso, erano provocate da proiettili attra·v ersta:nit i il femore in direzione sagittale o frontale. An• che 1a· lesione del peroneo è stata frequente. Ma. più numerosi di tutti sono stati i casi di lesione del tibiale posteriore, il che ha per1nesso di studiare la sinto111atologia delle net1riti 0 ssia delle pàrali:si di questo nen·o nei di\·ersi tratti del .s.uo d1e corso. Le lesioni delle p.arti ·estracra11iche dei nervi encefalici sono state molto rare, per quanto freque11tissime le paralisi del facciale, dell'ipoglosso e del ' raso accessorio. · K ote\r·ole 11na neuri te tra u111atica dei nervi dorsali inferiori limitata alla loro porzione addoparalisi dei 1n.u 1ninale, i cui sintomi era·no scoli1 .addominali, l '.are:flessia d·ell'addome, la diminuzione della sènsibilità del basso ventre . .. Ci sono stati! .anche dei ·vasi di neurite traumatica li1nitatia :a.1 .n.ervo s.af.e.i10 maggiore, del n.ervo ileo-inguinale e del nervo genito-crurale. Parecchie volte è stata co11statata un'anestesia del territorio del nervo plantare mediano, dovuta ora alla costrizione dei piedi, ora all'azione dell'umidità.

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* ** La guerra h a messo in eviden.z a 11el dominio delle lesioni nervose ntto\'1 fatti, che sta11no sopra tutto in rapporto col .s istema nervoso sensitivo . Ciò viene docu1nentato dalle seguenti constatazioni : 1. La enorme frequenza di dol'Ori; 2. La forte accen.tuazione dei disturbi della sensibilità; 3. La frequenza di disturbi isolati delle ";e s.ensitive di nervi n1isti ; 4. L ai notevole influenza di queste neuriti trau1natiche delle vie sensiti,·e sulla sfera psichica, vasomotoria e se-cretonia. 1. I11 uni n.u mero 11on piccolo di cas~ special1nente di lesi·oni dei plessi, il dolore costituiva per la s ua intensità, per la sua persistenza, per i fe11omeni che l'accompa:g navano, il s i11toma più imponente. La ·veemenza dei dolori era tal,·olta tale da ro11durre l'infermo al furore. Per calmarli 2

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s.pesso1 er.a. neceSsaria· U·n 'alta~ dose di 1u0rfina.' 11 fat~o che questi dolori così .tormentosi molestino solo una parte dei colpiti si deve 'rer~similmente attribuire alla circostanza, già altre ,·alte accennata dall'A., che ,e ssi come' tutti gli altri fenomeni di eccitamento si accompagnano prevalenrtemente con le lesioni parziali dei nervi, mentre sogliono mancare quando il tronco nerv·o so è completamente reciso. Ciò non esclude che l'azione meccanica, la predisposizione individuale ed a ltri fattori possano avervi influenza. 2 . Soir pr:endente è anche la frequen.za, lai diffusione e la. intensità dei disturbi della sen.sribilità. Noi già sappiamo che nelle lesioni traumatiche dei nervi periferici i disturbi motori sono sempre maggiori di quelli sensitivi', che p'o ssono anche mancare. Nelle lesi on.i invece da proiettili, specialn1ente per quel che :riguarda il radiale, l 'Oppenheim h.a tro\Tato sempre molto accentuati i distt1rbi sensitivi. Ai1che nelle lesi'o ni dei plessi l'anestesia è rile·v ante per la st1a intensità e per la sua persis.t enza. 3. D'altra pa1-te è note,1ole il fe11·01neno finora mai :rrilevat o che nelle lesioni dei tronchi nervosi sii possono <.l\Tere disturbi esclusivament sen.sitivi. L' A. ad ·e sempio osser,,.ò in· una lesione dello sciatico, ttn 'anestesia della pia11ta del piede m entre la m1o tilità e la eccitabilità elettrica erano norma.li. 4. Di gra.nde interesse è uni piccolo gn1ppo di oisservazioni n,e lle quali i dolori neurititi si accompag11avano a disturti psicl1ici, vasomotori e secretori. Questi fatti possono essere spiegati con la circostanza che si trattava di in.d ividui già precedentemente nen·osi, isterici, nei' quali la guerra ha agito aggravando le condizioni dello spirito o del c,orpo. O forse la intensità stessia dei dolori ha. danneggi ata la. psiche al punto di provocare questa enorme ipereccitabilità. ì\fa più proba.b ilmente i fatti stessi, pensa l 'Oppenheim, posso-no spiegarsi nel modo seguente : i forti e molteplici sti1noli sensitivi raggittngono il sistemai nervoso come onde e ne scuotono la com~ pagine producendovi delle finissime alter?zi'oni, che trovano· la loro manifestazione nei descritti fenomenii generall. È questa la teoria che è stata già a\ra.nzata. dall 'i\. a proposito della neurosi t r.a·u ma.tica e che è stata accettata da Goldscheider come da altri. Per quel che riguarda la cura di qt1esti stati dolorosi spesso non si può fare altro che ricorrere alla morfina. Talora agisce co111e calmante il caldo sotto forma dr bagni caldi o di bagni di luce. In alcuni casi si ottennero dei ,-antaggi col completo riposo dell'estre1nità colpita, 1'iposo che si può ottenere an.c be con la ingessatura. 1

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DRAGOTTI.

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IL POLICLINICO

ACCADEMIE, SOOIETl MEDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI). ·

R. A.eeademla Medita di Roma. Seduta del

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dicembre

1914

Presidenza del prof. G. GAGLIO, Vice-presii'd.ente. . Prof. G. MINGAZZINI. Un caso di paralisi emigloss.ofaringolaring·oce·rvicale. - L'O. presenta un.ai malata di cui riferisce la storia clinica. Fa rilevare le atrofie muscolari presentate dall'inferma . e fa diagno~i . di -d egenerazione ·primitiva di parte del X paio di nervi •cerebrali, dell'XI e del XII. Queste degenerazioni primitive oono rarissime. La patogenesi, in questo caso, molto probatilmente va ricer~ata come di origine luetica. L'andamento de·l la malattia e gli effetti ottenuti COID. frizioni mercuriali, che hanno determinato diminuzione del quadro sintomatico, confermalnK> nella possibilità della di~~nosi fatta. Il socio prof. CAMPANA, prendendo la parola sull'argomento, domanda se non si possa pensare all'influenza anatomica del sistema vasale vicino ai ·nuclei del sistema nervoso, perchè molto spes\So il sistema vasale è leso. Risponde il socio prof. MINGAZZINI adducendo le ragioni per cui ritien·e che le lesi·o·ni debbano essere a carico del sistema nervoso e non del sistema vasale. Il socio prof. ARCANGELI si associa a quanto ha sostenuto il collega Mingazzim. L. COLESCHI. Il più semplioe ed il più rapido metodo ed apparecchip per la localizzazi0f1Le dei corpi eistrane.i mediante i raggi Rontgen. L'O. ricorda che per localizzare i corpi estranei mediante i r.aggi Rontgen sono stati ideati . vari metodi, assai lunghi e laboriosi, quindi poco o affatto attuabili specie n·e gli Osp~dali da campo con gli apparecchi trasiportabili per raggi Rontgen. . . L'O. propone un suo procedimento speciale che premette di localizzare i corpi f.-s+r:inei rapidamente col solo esame radioscopico. Senza riportare il calcolo lungo e diffieile, il metodo è èasato sulla proieziane . sullo schermo fluoroscopico di un piano virtuale passante pel corpo estraneo. Questo piano è immaginato suddiviso da tante linee parallele di~tanti 1 cm. l'una dall'altra; e si è, col calc.0110, dis.egnato sµllo schermo la loco proiezione. Dalla posizione quindi che l'ombra del ~o estraneo occuperà sullo scher~o entro il re~icolo del disegno, si può facilmente e per lettura diretta risalir.e alla distanza reale del corpo estraneo dallo s~hermo stesso, e qui!ndi alla sua posizione. 1

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FASC.

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Il metodo può essere applicato a qualunque sotegno per tubi che permetta lo spostamento dell'ampolla e del :fluoroscopio in due piani paralleli. Per .renderlo più facile e pratico, è stato ideato .un apparecchio speciale, che consta di un ritto metallicot su cui rono :fissati due telai, ei1tro i quali possono scorrere indipendentemente lo schermo ed il tubo. I movimenti del tubo sono comandati: da due viti a passo misurato, azionate facilmente da manQ/Velle. Tutto il co11gegno può alzarsi ed abbassarsi pet tnezzo di altra vite pure azionata da una manovella. Sopr:a il tubo è fissata una doppia croce pel S'llo centramento e per individualizzare il raggio normale . .Sullo schermo è tracciato il . disegno, consistente in due linee in croce, che rappresentano l'ombra della croce di centramento, ed in tante altre linee parallele ad una di esse. e poste a distanza varia fra loro. La branca della croce cui le rette S01no parallele si chiama linea di orizzonte. Per fare la ricerca si pone il ferito, disteso su un lettino o sulla stessa barella porta-feriti, frai il tubo e lo schermo; indi movendo l'apposita vite si sposta tutto il congegno, in modo da portare lo sichermo più presso che si può al corpo del paziente. Ciò fatto, per mezzo de, gli· 'Opportuni' spostamenti del tubo e dello schermo fluoroscopico, si cere.a il corpo estraneo e lo si pone sul raggio normale; e poi, sempre sotto il controllo dei raggi, si applicano con d~l :flaster due marche di piomèo, una sul lato del corpo del malato che guarda lo scher111u, t1.t1a sul lato opposto, :n modo però che la loro \,l!Jlbra si confonda sullo schermo con quella del corpo estraneo si da risultarne un'ombra sola. Avremo oosi determinata la direttiva chirurgica, ossia il diametr~ del corpo del paziente lungo il quale trovasi situato il corpQ estraneo. Per determinare ora la profondità di questo baslt:erà spostare il tubo di 10 cm., e cioè far fare 10 giri alla vite che lOl comanda e che ha appunto il passo di 1 cm. Ciò fatto, si scorrerà lo schermo :fluoroscopico in modo che la linea di orizzonte venga a coincidere con l'ombra della b~anca C?'frispondente della croce; ed allora il orpo es~raneo e le due marche di piombo, non più calpiti dal rctggio normale ma: da quelli obliqui, non. daranno più sullo schermo un 'ombra sola, ma bensi tre ombre distinte, comprese tutte nel reticolo del disegno. Basterà allora contare le linee interposte fra l'ombra delle d1:1e marc!Je e qullai del rorpo estraneo per leggere subito e dirett1n1e11te la distanza reale in centimetri esistente fra i due indici di piombo ed. il corpo estraneo stesso, ossia la profondità <li questo lungo la <l!irezione dapprima tracciata. 1


[ANNO XXII, FASC. 7]

SEZIONE PRATICA

La. pra~icità e la rapic11tà del metodo (per ogni local1zzaz1one non si impiegano più cli 5-10 minuti di tempo) risulta1 quindi manifesta·. All'apparecchio sono a11nessi alcuni diafr8mmi circolari di varia apertura, che si possono piazzare al di sopra della croce di' centramento, allo scopo di limitare il fascio dei r:aggi ed ottenere quindi immagini radioscopiche più nitide. L'apparecchioi può essere montato sopra una base pesante per 1'uso nei gabinetti radiologici sta·b ili ; ma per gli Ospedali da campo, ove certo la. sua utilità potrà essere maggiormente esplicata, è stato costruito un apparecchio' facilmente smontabile in due parti contenute in una ' cassa insieme con• l'apposito .schermo e col tubo. Al momento dell'uso i d·u e pezzi dell'apparecchio sono facilmente innestabili l'una sull'altro, e tutto i·l congegno viene fissato su un lato della cassa, che fa così da sostegno.

siç;fiè. del ·plesso nèrvoso, conviene però col collega Arcangeli che la cura più adatta sia l'operazione chirurgica. Dott. RAGGI.o. Co1J:tributo alla conoscenza dei così detti « tumori flogistici :o dell'addome. _ L'O. riferisce la storia clinica di due casi di pseudo-tumori o tumori infiammatori e formula qualche concetto generale rispetto al meccanismo di origine, ai car.atteri anatomici e clinici alla cura di detti tumori. BALDONI.

Regia .luademia d I Medieloa di Torino. Seduta del 27 novembre 1914.

MoRPURGO. Trapia1iti di u1i sarcoma dei topi albind i1i topi di ra~z e diverse. - Le ricerrhe dell'O. furono fatte trapiantando un· sarcoma fu· s~cellulare in topi di due razze pure di origine Prof. F. GHILARDUCCI. Azione dei raggi se~ver~, ma da molti anni allevate con regime condari sui bacilli del carbonc1iio. - L '0. dopo 1dent1co ~ell 'Is.tituto di patolo·g ia generale di aver ricordato altri esperimenti da lui fatti e T.orino, col duplice scopo: 1° di verificare se già comunicati all'Accademia, riferisce su alcune sue esperienze destinate a studiare gli ef- nei topi delle due diverse razze, essendo esclusa fetti dei raggi secondari sui bacilli del carbon- qu.alsi·v oglia influenza dell'ambiente e del modo di vivere, esistesse un grado di recettività al chio oltremod·o virulenti. sarcoma, che dovesse essere considerato <'ome Dott. MURATORI. Costa sopraW11Umeraria cer- dipendente dalla razza; 2° di istituire un paravicale. Consecuti"va aplasia di gruppi muscolari gp.ne fra .i risultati: di trapianti omogenei (con a tipo radicolare. - L'O. riferisce la storia cli- sarcoma fornito çla topo della razza dell'ospite) nica della paziènte F. E ., di anni 16, sarta, afe quelli di trapianto eterogenei (con s~ rco:~a fetta da costa soprannumeraria. Solo dal 1911 fornito da topo di razza differente). si è accorta di deformità in corrispondenza della I risultati delle esperienze dell '0. si J.iossono cosi riassumere : spalla destra. Di quando in quando la paziente ha avvertito qualche dolore sul moncone della l. Il sarcoma può attecchire e svilupparsi spalla deforme. L'esame obbiettivo riv~lò la preprogressivamente in topi di due razze d.iverse. senza di un paio di coste s·o prannumeratie cerLa percentuale di attecchimento è molto magvicali', presenza confermata coll'esame radioscogiore nella razza nella quale il sarcoma si P fotpico, rivelò altresi paresi e leggera atr.o:fia di almato originariamente éhe nell'altra. cuni muscoli c·o me il c~cullare, deltoide, so2. La differenza nella recettività è compaisa praspinoso, grande pettorale, ecc. e si è mantenuta, sebbene i· topi delle dee ra7ze L'atrofia muscolare può spegarsi con .una: speper una serie di ann.i, siano stati allevati nello ciale compressione esercitata dalla costa sopran- stesso ambiente ed alimentati nell'identicc modo. numeraria cervicale sulle fibre della V e VI ra3. I sarcomi cresciuti· ·1ei topi della razza molto recettiva non regrediscono che in rarisdice cervicale di destra per cui l 'O. fa diagnosi di ipoplasia dei° muscoli secondaria ad ipoplasimi casi, mentre quelli cresciuti nei topi d'.:.'lla sia radicolare, cioè la costa cervicale ha ostarazza poco reQettiva il più delle vo1te dimi· nuiscono e scompaiono totalmente. colato con la sua presenza il normale sviluppo nel plesso della.i V e VI radice cervicale. 4. Nella razza molto recettiva la. percent t1al~ Il socio prof. ARCANGELI, prendendo la parola · di attecchimento del sarcoma· è egualmente alta sull'argomento, ritiene che in questo c~so posnei ·topi innestati con materiale omogene<> (forsa trattar.si di compressione nel decorso del nito dalla stessa razza) che in quelli 1nnest~t! plesso nervoso piuttosto che di vera ipoplasia.. con m.a teriale eterogeneo (fornito da a11iv1::1li In quesito caso egli consiglia di ricorrere all'odi altra razza). perazione. 5. Nella razza poco recettiva attecchis::-e più facilmente il materiale omogeneo che quelle Il socio prof. MrNCAZZINI sostiene che sia più esatta la diagnosi cli ipoplasia che di compre&eterogeneo, ma i sarcomi nati dal pr11no re(11)


232

IL POLICLI NICO

grediscono ancora più s1)esso che q11~l~1 nati dal s econdo. STE:FANINI ha costr11ito il1i 1ii1,ovo 1nodello della 1rie11ibra·na basilare della clii;ycciola. che gii lJer mis.e di conferma.re la teoria della, risonanza cli Cotugno-Hel1uoltz per la perceziO He dei toni. GRADENIGO. 1~rattando delle ano·m alie d! pereezione dei toni, riferisce ltn caso fin, ra u Dico nella letterat11ra clei disturbi t-ilateral1 11e:lla percezione della tonalità dei suoni, di5tc.rbi t1niformemente distri.b11iti lungo la scala tonale. S i trattava di un· gio\'"a11e studioso <li car.lt c che quasi impro,rvisamente si accorse cbc j suou1 da lui erano percepiti accompagnati da un suono accessorio st ridulo co.m e di vetri rocti, e t utte l e note 1nusica1i erano da lui B~11t1te così stonate che egli n·o11 era più jn g.:-acto di controllare la propria voce e l ft au d1zi{ ue ~ ella musica gli riusci,Ta vera111ente tormento:-;a L ·o. aven.do riscontrato 1Jella mucosa 1:or.cq le d elle lesioni s ifìliticl1e 1)rescrisse u.u a cura specifica e il paziente è c o1npletame11t~ g11arito. t prob·.a bile ch e s i sia trattato di Ltn semol:ce i ml>'.hizione s ierosa d.ell ~appare(·chio c0clèare; ad escl11dere i nfiltrazi,oni .infiam1nat orie od emorragiche dell '.o recchio i'nterno, s tanno l'audizio11e perfet tame11te conset\rat a e ]a scomparsa co111pleta dei fenomeni i n 1seg11ito alla ct1ra. P. SISTO.

Reale Istituto Ve11eto di csienze, lettere ed arti. _i\clunanza ordinaria del 25 ottobre 1914. I. SIMON. St1tdi sull'azio1ie della glicerina . (presentat a dal prof. A. De Gio·v anni). - La Me1n-0ria è divisa i11 due parti. Nella pri1na studia l'azione emolitica della glicerina in, vitro ed i1L vivo. Di111ostra che la glicerina in qualsiasi concen.t razio11e dal 10 al 97 per 100, niessa a contatto dei g lobuli rossi del sang ue, li discioglie; che i g lobuli rossi del bue resisto110 all'azion e emolitica assai più a lungo di qttelli del coniglio; che in ogni caso me11t1ie ]e soluzioni dil11ite di g licerina proclttcono una azione emolizzante rapida, col crescere della quantità di glicerina l'emoliisii. si fa se1npre più lenta, r.aggiunge una clur ata massi1na, dopo la quale decresce ; che il crescere del t empo dell'emolisi, è dov11to alla ,·iscosità delle so1t1zioni di glicerina, viscosità che si oppo11e all a azio11e e1nolitica, fi110 a c.he la concentrazione di glicerina non soverchia l'azione ri -itardatrice della vi cosit à. L ' ~A.. aggredendo il proble1na da ,-ari lati, di1nostra che l'azione emolizzante della glicerina, allorchè \1iene i11ietta.ta sott o la cute, è do\'ttta a<l t111'azione in situ s tille e1nazie f11or11scite dai \'asi, per la s11a azione irrita11te locale. (12)

[..\NNO XXII,

F'ASC.

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Nella parte sieconda sono esposte ricerche istologiche sopra alcuni organi di conigli trattati con. iniezioni sottocutanee di glicerina. L a ho-li. . cer1na 1111ettata sotto la cut e disgrega i fasci connetti\1 ali del t essut o sott ocutaneo · nelle loro fibrille element ari; produce nel fegato fatti di atuiofia, di einorragi a, di infiltrazione e di aùmento connettivo ; det ermina nei reni u11a bo-lomerulo-11efri te acut a e nell 'int estino una enterite catarrale. Nella 1nilza non si rinviene che uno scar so aun1ent o di cellule glo.b u]ifere; ciò che s i ·aiccorda pe1-fettamente colla spiegazione della en1olisi da iniezioni sottocutanee già prima accennate. " . D I AN. -"'l..

Accademia ltledica di Perugia. Srduta del

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dicembre 1914.

Prof. E . ALFIERI. Illustra un cas·o di voltt111,in,oso sarcon·ia a cellule polirn·orfe del lega11ie11to la-rgo destro del peso di gr. 2940, espo rtato con esito f1elice ad una donna nullipara di 60 at1ni (G. C., N . 95 di accet tazi.otne ·n el Comp. Ginecol. ), e ne present a i preparati macro- e microscopici, intrattenendos.i sulla rarità, s11lla ·orig ine e s ulle particolari.tà clin~che ed anat o1no-pat ologiche di sitn'i1li tumori . 1

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F'. rof. E. ALFIERI . Piosa,lpi1ige bi·latérale co1iflile1ite di origine t1J-berco·lare . - Ricordati i casi s imili descritti da Galal:ri n, Cov.a , Merletti, S immonas e Gaifami, 1'0. present a un preparato tipico di piosalp inge bilaterale, confluente, addossat o alla f.accia pos,t eriorre dell '11t ero, di origin e' tt1bercolare. Dott. L. MARCHETTI. Su.lle infeziowi eniorrag·ic lie ·11,mane. - L'O., dopo aver ricordato i princ~pali lavori s ull'argome-nto, espone vari casli. da lui studiati e riferisce d'aver più , ,olte riprodotto la p·orpora negli animali con germi i solati da malati venuti sotto la s ua osserrazione. Egli concepisce le infezioni emorragiche tttnane come malat tie spocifiche, mantenute cioè da 11n: gruppo di germi, che isono fra loro affini, ch e hanno caratteri m·o rfologici e biologici speciali e che sono capaci di riprodurre la 1nalattia negli: a nimali. Questi germi, che agiscon<) ancora con m eccanismi poco conosciuti, produ cono nei tessuti lesioni a tipo infiammatorio, lesioni a tipo distr.t.1ttivo, lesioni a tipo emorragico. L 'O. deli1:J.ea quindi la fisionomia clinica delle infezi6ni emorragiche umane e, riguardo alla terapia, egli crede che si de-ve mirare, piuttost o che a modificare la crasi sanguigna o ad arrest are le insignificanti emorragie, a distruggere i ger1ni cl1e n1antengono la i n.f ezione. Dott. L . l\IEONI.


(-.\1'1;.;o XXII, FAsc. 7]

SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA.

in evi denz.a il ,~alore cl el s uccedersi dell'alternanza alle extras istoli, .su ccessione che può inanifest ans.i con. modalità differenti e v,a riabili : ad ogni modo è sempre 11n sintomo di· prOQ"nosi . f austa. o 1n 1

Il polso alternante.

Il polso a lternante risulta dal succedersi regolare di una pulsazione forte e di una 11t1lsaU11 itnpo•r taute rilievo, ch e ha gran peso sulle zione debole alternativamente. dottrine }Jatogenetiche, è quello fatto dall 'Heitz . Il. t:mpo che in•t ercede fra le singole pulsache cioè , 1nentre ·al cune volte si rileva il rap~ z1on1 .. e nel polso alternante sempre uguale (al porto st abilito· da Traube , dell'ai;•mass1m10 può ·e sservi un lieve accorci:amento . . cronologico . v1cinamento c1.oiè dell'onda piccola alla s uccesdell'intervallo fra le pulsazioni deboli e le sucs ii;ra onda forte, in altri casi gli intervalli sono cessi ve pulsazioni forti), e l'alternanza si riperfettamente uguali. Quando ques·t a diversità scontra sempre per un periodo relativamente di t e1upo notata dal Traube esiste, si rivela anlungo, che varia da alcune ore a parecchi <Yior. che n ei tracciati giugu1'ati. A ciò aggiu11gasi 111ni. Questi due caratteri della successione e della fine che n ello stesso indii;·iduo può m anifestarsi durata, vanoo· sempre ricordati, per n on conl'alter.uanza ora it1 un moclo, ora i,n u11 fondere, con. un riliei;"o grossolano dell'alteraltr.oi. na11za, il vero polso alternante con la presenza Tt1tto ciò s tarebl:e a dimostrare che il ritardo di extrasitoli, le quali dando luogo a d o·n date dell'o11cla piccola (rav,·ici11ata per ciò alla s u sextrasi;s.toliche più deboli di quelle noc111ali, seg·uente 011da g·ra11de) 11011 è dovuto nè ad 1111 possono simulare l'alternanza vera. disturbo della coi11duzio11e atrio-\.-entricolare Per quanto riguarda la patogenesi, già il come i;rorrebbe \iVe11ckeb.acl1, n è ad 11n Ì·mp iego' Traube aveva notato, individua.lizza11d'o· il poln1aggiore del te1upo di propag·azion.e alla ,.1eriso alternante, come esso sia legato ad una deferia, com e sostiene Vol11arcl, Jna ad un rit~i.rdo bolezza del muscolo cardiaco e quindi di prodell 'i11tera involuzione cardiaca, cui corrisponde gnosi grave. Il Sahli ritiene trattarsli appUtn1to l'onda 1)i ccola , cl1e col1)isce orecchiette e "-endi un dis turb:0 inotropo .negativo, cioè di un'altriaoli1 'Contempo1ra11ea1nent e. I reperti cardioterazione della proprietà del miocardio rappreg·rafìci in certo senso co11forta1101 quest'ipotesi. sentata dalla con trattilità. Sperime11talmente è Ma la cosa non è chi·ara, e ,-i sonio m olti punti stato i;.·isto come la prolungata eccitazione dél oscuri, cui accen11a il Varisco in questo suo stumiocardio oi;,·ero l'intossicazio·n e con digitale dio (Gazz . ·11ied-ica ital., n. 27 , r914) . od a:c.onitina dànno luo,go ad ttno stato di esau~a diag11osi non è sen1pre facile colla semrimento del miocardio, che si riv·ela e.on conplice palpazi 011e, Rpecialn1enrte per esclttdere trazioni forti e deboli· alternativamente succeun eYentuale bìgen1i11i sn10. Per rendere in quedentisi.; la qual c.oisia c.olncorda con quello sti casi magg~drmeute manifesta 1a differenza che si può osservare in cl~.nica, cioè il maf1~a le (ltte pulsazio11i ca1-diache, s i può ricorrere 11ifestarsi di nrn polso altePn1a ute dopo un acall';a•r tificio di compri1nene l'arteria omerale, dicesso di tachieardia p arossisti·ca o di a1tgina rettamente o megli.o at1cora con un manicotto pectoris, in mioca rditii., ii1 casi di scompenso cardiaco. di Riva-Rocci•, e allora s i· può giungere a veOltre questa interpretazione di astenia car- dere cotne allorchè la pressione è di 1-2 cm . Hg. inferiore alla massima, le pulsazioni radiali s i diaca, generalmente oggi accettata, si può ririducono d'u11 tratto allai tuetà, in quanto solo cordare l'ipotesi, formulata dal Galli, dell 'esile pulsazioni forti giungono alla periferia. stenza di una asistolia p.arziale che però colpirebl:e solo i mt1scoli papillari, i qu.a li, una volLa sola alter11anza ùel polso st arebbe ad inta su due, n011 'SÌ co·n trarrebbero, lasciando dicare ttn 'as istolia parziale della base dei venqui·n di aperte le vali;·ole atrioventricolari e protricoli-; l'<J:lternanza ciel cuore indicherebbe invocando un reflusso si!s,tolico che darebbe luogo vece u11 indeb,olimento cle lla punta; la co1J.1comialla pulsazione debole. Questa ipotesi non trot~nza dei. due feno1neui asistolici s i trad11ce co11 va però conferma nell'osservazione clinica ed alternanza c:.a:rdiaca e periferica. · ha ~on tro di sè· il fatto che l'altern•a nza si può Dubc,i a ancora è l'esi1st e11za clella sola alt erproi;rocare nel cuore della rana, che non ha munanza auricolare. scoli· papillar.i. La prognosi) se1upre infaust a i;eco11do 1nolti Il significato cli1'zdco del polso altèrnante è di _'\_i\. , è rela tii;'"a al g rado delle alternanze secondo difficile interpretazione. Il i\1ackenzie ha messo altri. ~

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IL POLICLINICO

Lru terapia mira a C011I1.h.a ttere l'astenia cardiaca : quindi si consiglia in primo luoo-o la digitale, che in alcuni casi va. sommini~trata ad alte d.q.si. Si consiglia di evitare tale rimedio n.e lle cardiosclerosi, e bisogna ricordare come alcune volte l'alternanza ha seguìto all'uso della digitale; Vaquez raccomanda la strofantina; l'uso del clorialio e della chinina (Starckenstein) sembra efficace, specie se esis~ iiperten•s ione. G. SABATINI.

Intorno alla pressione del sangue e del polso

nell'arteriosclerosi e nella nefrite, L'opinione unà'v ersalmente accetta che tutti i cast di arteriosclerosi e di nefrite sono accompagati da pressione sanguigna esagerata deve essere corretta al lume dei: risultati di ricerche recenti. L'·importanza della pressione. del sanaue o dal punto di, vista della diagnoSli. e della prognosi in questi stati morbosi non può essere esagerata, ma è a'mportante il fatto che in una forte percentuale di casi di arterioscleros[ e di nefrite la pressione s.an1guig11a è normale od ainche inferiore a!l normale. Questi fatti sono stati d~.mostrati da n11merosi osservatori in questi ultimi annii, e recentemente esposti co·n grande precisione da Janowski nel Zeitschrift fur klintische M edizin, vol. 80, n. 5-6. Queste osservazioni si riferiscono a 350 casi disti·n ti nei tre gruppi, seguenti : 200 casi di arteriosclerosi senza nefrite ; 100 casi di varie forme di nefrite non complicata da arteriosclerosi; 50 casi di a:rterioscleros.L associata a nefrite primitiva e secondaria. Prendendo come media normale per la pressi'one sanguigna i limiti fra 80 e 120 mm., e per la pressione del polso i limi.ti fra 22 e 40 mm., l'A. ha osservato ulll aumento délla pressione sanguigna nel 72 % dei 200 casi di .arteriosclerosi, ed h ai cqncluso che un aumento della pressione. sanguigna dev'essere considerato come sintomo 1mportante per la diagnosi dell'arteriosclerosi, ritene·n;do che le eccezioni comprendenti circa àl terzo dei casi, n ei quali la pressione è normale o subnormale, possano quasi confermare lai regola, perchè d1 esse si può dare ragione sulla base dlii fattori clinrici bene apprezzabili. Fra i 55 casi dd.. arteriosclerosi. con pressione san:guigna normale, 52 presentavano diminuzione del potere funzional e del cuore, ciò che preveniva l '.a.umento della pressione caratter.i stica dell'arteriosclerosi. In 16 di questi casi si ebbero attacch·i di ·stenosi cardiaca : 1'ang.i.na di . .. . petto nell 'arteriioscleros1 a pressione sanguigna normale è più freque11te che n·ei casi co11 iper(14)

[ANNO XXII, FASC. 7]

tensione. Tutto ciò ci indica che bisoo-nerà rite.' . o nere ptu particolarmente gra:vi tutti i casi di arteriosclerosi nei quali la pressione oono-wgna e' norma1e ·o su1: normale. In questi casio si ha uno stato di povertà di' nutrizione del miocardio, che si m.anifesta con alterazioni. della sua conduttività, da cui r.isulta che la pressione del sistema arterioso periferico non potrà essere mantenuta all'altezza normale. I 50 casi di .arteriosyierosi co1n plicata con nefriite apparentemente secondaria a sclerosi dei vasi renali pres·entav.aino un aumento della pres. sione magg.iore di quello dei casi di arteriosclerosi non compliicata. Inoltre v'era un considerevole aumento della pressione del polso. Fra i 100 casi di nefrite senza segni evidenti di airteriosclerosi, in 7 casi di nefrite acuta la • • pressone sanguigna variava fra 130 e 180 mm., e raggi ungeva il limi te massimo durante il periodo delle manifestazioni uremiche. In questi casi la pres-sione del sangue e del polso hanno un grande valore diagnostico e prognostico. Lo studio ·sistematico della pressione sano-uio-na ò ò nella nefrii.te acuta cli permette di predire un esito felice, quando essa tende a scendere al normale. I casi di nefrite cronica presentano fatti di gra·nde interesse : di essi il 16 % sono a pres&ione normale, l '84 % ai pressi.one aumentata. Questa osservazione, insieme con i risultati d·e lle varie prove funzionali, indica che l'antica classificazione delle nefriti in parenchimatose, interstiziali e miste non è più in accordo coi fenomeni clinici. Janowski è favorevole alla class~.ficazione della scuola francese di Widal nei seguenti quattro tipi di nefrite: r 0 Pazienti con sintomi così detti urinari, come album~.nuria d'intensità varia, cilindri ed emazie. Questi pazienti per pi.ù anni non presen·t atto altr.i sintomi, i quali poi si .accentuano soltanto ·verso lo stadio terminale della malattia. 2° In questo gruppo si ha la sindrome della ritenzione d·e i icloruri (edema, vomito, diarrea, cefalea, convulsioni, coma, respiro di CheyneStockes, congestione cerebrale, ambliopia). 3° In questo gruppo prevalgono i sintomi della riten;z ione d'azoto: anoressia, prurito, vomito, stomatite, . stupore che spesso àrriva fino al coma, retinite e - pericardite. · 4° Questo gruppo è caratterizzato dall'alta pressione sanguigna che prevale dal primo inizio della malattia. · I pazienti accusano cefalea ostinata e vertigini, ronzi.o, disturbi! visivi, sensazioni di puntura ai muscoli, torpore di un d'ito o di tutta la mano. La pressione sanguilgna è molto alta. Il cuore è 1


[ ANKO

XXII,

FASC.

7]

SEZIONE PRATICA

dilatato: jl rit1110 di galoppo è frequente. Ad un certo punto si manitestano i s intomi della ritenzione dei cloruri o dell'azoto, o dell'ins11ffici~nza cardiaca. Il forte aumento della pressiOlne sanguigna può dar luogo ad ematuria, epistassi, emorragie della retina, emorragie cerebrali, edema acuto. (Med. Ree., nov. 7, 1914).

p. s. •

TERAPIA. Sulla collassoterapia polmonare.

J. Gwerder

(Munc1i. med. Wock., 1913, n. 4b)

ha voluto sperimentare sugli animali il metodo di pne11m1olisi extrapleurica proposto dai Baer e giunge alla constatazione che una c~mpressione efficace può essere ottenuta, oltre che con una massa solida, con palloni di gomma distesi da gas o da liquidi. È indotto a ritenere che 1'otturazione pne11matica (pneumatische Plombe) possa utilmente applicarsi alla compressii>ne delle escavazioni polmonari nell'uomo e dare risultati più vantaggiosi di quelli che si otte11· gono con masse solide : infatti mentre il volume di una sacca pneumatica è variabile, quasi come il pneumotorace, la massa solida deve essere introdotta ad un volume massimo, che non è più modificabile, essa inoltre segùe le leggi deIla gravità e può spostarsi in basso, comprimendo il tessuto polmonare sano, infine può col te1npo esplicare un'azione usurante deleteria sul tessuto polmonare. Vilms (ivi, n. 51) usò in clinica masse 1i adipe e di paraffina. P er la com pressione con . .uasse adipose si è servito due volte di grasso preso dal corpo del paziente, una di omento e una di un lipoma, tolti da altri pazienti. In uno dei casi, venuto a morte dopo 17 giorni per emottisi, risultò che la massa omentale era toltalmente incapsulata ed aveva compresso fortemente il polmone. ,.l'utti i casi guarirono per .'rima senza fistole. In tre altri casi usò masse di paraffina col metodo di Baer. In uno di questi si produsse una fistola che guarì poi da sè. In un altro la .m assa otturatrice dovette essere t· ,lta, per l'iinsorgere di un enfisema sottocutaneo, da lesione di una caverna. Infine Schoenlank (ivi, 1914, n. 4) ha r.ipreso la tecnica di Gwerder poc'anzi descritta ; ;.:ioè introduce fra pleura e parete toracica una vescisa di gomma, la insuffla e poi chiude la ferita dello spazio intercostale. L'esame radioscopi co di animali cosi operati ha dimostrato la pos· sibilità di raggiungere l'immobilizzazione del polmone. Il rifornimento o l'ingrandimento ulteriore di questi pneumotoraci saccati extrapleurici riesce molto difficile. L' A. ha cercato di sem-

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plificarlo, adottando vesciche munite di cannula che viene lasciata fuoriuscire dallo spazio iriter· costale. La ferita viene poi suturata nel modo più diligente ·attorno a questa cannula. R. B.

Le oure ohe devono seguire ad una pleurotomia. La pleurotomia per empiema è generalmente un'operazione di urgenza, di modo che non sempre l'operatore ed il paziente possono mettersi nelle migliori condizioni. . Ma dopo lo svuotamento del pus ha un'importanza ass.a i grande segui,r e una via che rapidamente conduca alla guarigione. Per raggiungere questa bisogna soddisfare a dué requisiti indispensabili : che cessi ogni secrezione pleurale e che il polmone torni ad espandersi. È indispensabile, anzitutto per ragg·iungere il prim·o obbiettivo, che l'apertura sia fatta nel punto più declive della raccolta toracica, alquanto bilateralmente e posteriorm·e nte, la qual cosa si raggiunge mediante un esatto esame clinico, coadiuvato dall'esplorazione coll'ago: ma quando t al•e obbiettivo non si raggiungesse a primo colpo, si consiglia di ttichiudere la breccia praticata, e scendere più in basso a fare la costotomia. Un'altra condizione necessairia è di impedire 1'infezione della pleura e l'entrata dell'aria nel torace: e per raggiungere questo scopo sono stati inventati numerosi trequarti, ·s ifoni, tubi, ecc. I metodi di evacuazione e di tampqnamento più in ttso s.ono quelli di Storch-Perthes e di R ovsing. Le statistiche hanno dimostrato come, col drenaggio (( chiuso » la durata della malattia venga notevolmente ridotta.

CONTRIBUTO DEL MEDICO PRATICO. Le prime cure ai feriti del

t~rremoto.

Ero medico interino a Ortona dei Marsi qua·ndo la mattina del 13 il terremoto mi fece l:alza.re dal letto e scappare a vestirmi sulla neve. Pochi' minuti dopo ero già a fare il ltlio dovere e per tre giorni consecutivi ho curati circa duecento feriti sparsi per chilo1netri ·e chilometri quadrati di alta montagna. Credo che sia no!lj inutile riportare le mie osservazioni. C•omincio col classificare i feriti: I. Ferite lacero contuse alla testa. II. Contusioni e paralisi. III. Fratture e lussazioni. IV. Scottature. Non posso riportare cifre precise perchè nei primi momenti non segnavo che i feriti gravi (15)


IL POLICLINICO

pei quali urgeva il trasporto immediato in Ospedali. Ma in1 genere le ferite alla testa erano le pi:ù numerose. Esse ,~ariavano da lievi escoriazioni a tagli più o meno netti lunghi fino a 15 cm. Esse erano 11el maggior n1umero leggere o per lo meno alla prima visitai facevano l 'ùnpressione di non esser perico·l ose per la vita dell'infermo. P erchè bisogna aggit1ngere che io ho perduto di vista qu esti feriti sparsi un po' dappertutto e non so le complicazioni e il decorso delle ferite. Ad ogni m odo ricordo un.a donna con due ferite gravi alla t esta, una c he decorreva dai una apofisi mastoide all'altra dietro la .n,u ca e l'altra nella regione fron,t ale. Ora questa donna perdeva. sangue abbondantemente e a regola d'arte· sarebbe st ata urgente la legatura dell'arteria occipitale destra. Ma che fare solo, in1 mezzo allai neve, con un po' di tintura di iodio e qualche fascia? C·o sì u 11 baro.b ino di r6 1nesi con una ·estesissima ferita che scoperchiava tutte le parti molli della regi'o ne tem parale a pri1na vista 1ni fece tale r accapriccio che pensai inutile qualunque cura. Eppt1re per· far qualcosa di fronte ai parenti lo medicai e il bambino· viss·e altri otto o nove g'i10rni e morì forse, lo confesso, per l'impossibilità di poterlo rived·e re e medicare spesso. Il medico in quei momen1ti non poteva esercitare con piena esattezza il proprio dovere perchè la estensi'Oone enorme del territorio impediva le visite ripetute. In più oltre la professione il medico dovev.ai consigliare, dirigere, cercare. di diminuire 'l..t terrore nella popolazione. To·r nando alle ferite :io credei opportuno usare su larga scala la sutura. Innanzi tutto ebbi occasione di curare la maggior parte di tali ferite nella prima: e seconda giornata, poi fui partigiano della sutura riflettendo che le ferite infette per se stesse, avrebbero risentitv poco danno dal filo. illOn sterile, 1na nello stesso tempo gli estesri scollamenti avr·eè.b ero avuto agio di ader'iire al loro posto normale anche se i margini non guarivano per prima.. Perciò io con le forbici curve rasavo bene la parte, poi con tintura di i1odlio, passavo i punti a sopr:a.g gitto moltd larghi tuse e infine, bagnando il filo niella tintura di iodio passavo i punti a sopraggitto molto largh'i senza preoccuparmi di far collabire esattamente • • • 1 marg1n1. I11 più nelle ferite molto. scollate lasciavo uno stuello di g.a rza bagnata nello iodio al disotto dell'intera sutura . Ebbene con tale trattamento immediato molti n1i soni guariti di prima intenzione, senza dire che la sutura è stata l'unica • \ria di uscita nel caso riportato sopra, ove era t'D dicata l'allacciat11ra d-t:ll'occipitale_ ~1olte \ olte 1

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la sut.u ra ha s up·p11rato, 111a secondo me 1a ferita avrel::·b e sup1)urato lo stesso anche senza sutu1°a perchè è illogico pensare che ferite grave1nente in.fette si.ano di·ve11ute perfettamente asettiche con la sola pri1na medicatura. Tutti. i feriti sarebbero già g11ariti se fossero stati1 riuu~ti in posti o·ve si fossero potuti sorveg·liiare e vi foss:e stato un poi' di io·d oformio, garza, fasce e, quel <:he più importa, la tranquill.i,tà e: il ripolSo i,n letto. anzichè sulla neve. Le contusi01ù sono state nu111erosissim·e, 111,a, io. non. n1e ne preoccupavo se 11on per la diagnosi. Infatti gra,,i contusioni degli arti it1feriori simulavano per le posizioni coatte lussazio11i o fratture . Io facevo gra·111d i impacchi caldi e impiastri e mi riservavo il giudizio. Cosi c111e donn.e che simula,-ano perfetta1nente la frattura· del collodel fem101·e in me110 di quindici gi·o1'11i s~ono perfettamente g uarite. Più facili erano le diagnosi di paralisi e a btias;tanza frequenti.. Co~ì su 200 feriti circa ho av ute qttattro o cinque paralisi e wn.a paralisi peroniera. Le fratture sono state relativamente al disastro poco freque11t'i, sara11110 state t1na ti entina. Predominava.n' o le fratture dell'io mero nel terzo medio e le fratture della gamta. Quanto alla cura di esse ho fa tto qualche app.arecchio, iua visto che er.a impossibile averne alcun risultato date le co11dizioni orre11de dei luoghi· ho fasciato semplicemente e ho fatto trasportare al più presto tutti i fratturati. Cosi non ho neinmeno toc-0~te due o tre fratture della g·a111ba fasciate dai contadini stessi con scorze d'albero perchè privo di O\ratta e fasce, conte11tandomi di eSlamir.are lo stato generale dei feriti.1 e risrerba11done la cura ad altri. Le lussazioni so110 sta~e ,-arie : una lussazione del femoì-e, '·arie lussazioni dell'omero, una lussazio·n e del pollice. Ques.ta ultima sola potei ridurre subito, come pure u11a lussazione dell'astrag.a lo. Le scottature so.n10 state varie specia.J1nente in bambin~ lasciati cadere per lo spav-ento nel fuoco. Ne ricordit>' una di una gio·vanetta, estesa a tutta la regione posteriore della coscia. La fasciai e la iinviai all'Ospedale. Di tutti i feriti• nei primi 15 giorni del terremot•a son inorti tre. Uno fu quel bambino già detto,. uni altro fu 'Un gi9vane che a·verva continui , ..omiti sanguigni, 1·1 terw fu u11a donna con peritonite acuta. E tutti coloro che si lame.ntavan~ di dolori, di fastidi, ecc., cidsa avranno avuto? Il povero medico sperduto nelle montagne, d1'.g-i11no per delle i11tere giornate, a s~iderato, no11 pnò resistere a tale la·voro i1nma11e mentale e m~teriale : certo qttalche errore gli sarà sfuggito e qttalcbe dia1

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SEZIONE PRATICA

· JM:EDIOI~A SOCIALE.

La morbilità e la mortalità d~li infermieri dell'Ospedale Maggiore di Milano. Un interessante studio ha pubblica·t o1 il dottor Franco Chincarini, medico-ispettore dell'O. l\l. s ullai patologia profes·sion:ale degli infermieri (Ri,·ista L)Ospedale lVlaggiore, n. 11 del 1914). Il -period0 di tempo s tudiato si ri'ferisc~ al deicen·nio· 1904-1913, pre11de11do in considerazione oltre 500 infermieri d'iambo i1 sessii, ricercando per ogni an11i01 ril numero dei malati1, dei morti e le giorn.ate di assenza per 1nalattia. Osserva quali siia110 le malatti:e che con mao-aior freoo quenza s'i1 presenta110 e qurarle in:flttenza abbia il la\'"oro sulle forme morbose. L' _.L\ . pon ei in e·v idenza con numerose tate1le come il per:sl0n1ale più colpilto sia il femminile, })ffChè co111 111aggii0ire· facilità trov.aiSi i;n , immie·diato contatto aOltl l'ammalato. Nel decennio considerato rilevasi che per il peà."sonale m.asch~le si ebbe una media di mo·r b'i lità ann.u a del 57.71 % con una mortalità del]'1.51 %, per .i l femminile la morbiiJità fu del 99.6 % c011J una mortalità dell'1 .85 %. Noltas~, cQllle dat1o imp,orrtante, che dai pi-imi agli ultimi a11ni del decennio la moirtalità ha subito una note\role di.m inuz,i one·. Le forme' morb.qSe che più frequentemente colpiscon10 il personale d'assistenza, sono rappresentate dalle bronchiti acute, dalla tubercolostil poilm<»tiare, da quelle dell'apparato digerente, del sisten1a nerv·o so, ecc., con prevalenza sempre nel sesso femminile. L' A. dopo a\.~er fatto! 'rilevare in 111odo minuzioso e ·cc»n.f ortato da t a.b elle s!tlatistiche, le malattie che colptscono questa classe d1· lav.oiratori, pone la sua attenzione su quelle che dànno 1naggioci esiti letali. Si riferisce a lla tuberoolosi ed alla febtire tifoide. Per lai tubercolosi polmonare 1'4~ . ha rilevato l1na med11a aninua ·di colpiti d~ll'1 . r % nel personale maschile e del 2 .3 % in quello femminile, coni una media d.i mortalità .del 37.50 % dei• co1lpiti, co,rni·Sp()!lldente presso a poco alla m.o rtalità riscontratta dal dott . Guerra negli ospedali di 1

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gnosi non sara r1usc1ta a fare bene. E mentre li curava, sostenere coni le buone parole gli affa.1nat~ e difendersi e imporsi, 1nagari con la violenza, pel trasporto dei feriti. E ·i morti ? Vi erano dei 111orti cosi sani .in apparenza che \ 7 eni va il desiderio di domandarsi come fossero morti. Ma a tale in·dagi11e il tempo e il proprio dovere non permettevano, dedicaJ:"si. Dott. VINCENZO GROSSI.

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Firenze, ed inferiore .a quella del pens.otnale d'as-silstenza degli oopedali di Parigli·, dov·e la morbiliità raggiutnse ill 4.34 % e la mortalità il 55.4 o/c0 sui colpiti. J?er la febbre ttifoidea l 'i\.. riferisce aver ri1e\'"ato inl tutto 'iil pers.ootale femminile (350 ci1roa1 una 111edia di 6 casi di tifo ali 'anno, con u·na mortalità d:el 49 % delle colpite. Egli c1otnclud!e ritenendo che la morbilità e la 1nortalità a nche per queste malattie potrà .esser e tiklotta, allocquando il personale d'ais.sli6tenza segua più sicrupolosamen.t e quelle norme di profìla:ssil che '1Jie1la scuola professi:01111ale vengono a loro iimpartite, e l 'ospeda1e oaffra tutti qtlci mezzi perchè questa difesa po&Sa aitt11ar.slii. Che gli a1n111alati di forme tras1nissibili s'ileno is011ati in ambi-enti adattil, cosi per i tubercolosi, che per i tifosi; che u na ,;silta sanit aria rigoro.s~ e 1scn11)0Uos·a s~a :fiart:ta: agli aspiranti infermieri, -e che la vita di questi si svo.Jga in at11bie11ti salubri, tali da mantenere quello stato di1 forza e res~­ sten.z a ,n.eceis·sario per potere 11tilmente assistere l 'a1un1alato ed ancl1e difendere sè stes&i dJaJle malattie. A. S. 1

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POSTA DEGLI ABBONA TI. •

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(617) .S ,u lla citra della 11evraste11ia. - Le sar.eli ·o ltremodo gr.ato se nella << Posta degli abbonati » ,·cl.esse essermi cortese di indlicarmi qualche 1timedio efficace per la cura della nevrast enia d'u11a 111a·lata dell'età di circa 72 an:Jii che soffre da. orltre 4 mesi ripet11ti accessi nervosh , specie di notte. I sintomi ch e maggiormente affliggono l 'inEerma sono la dis,pnea, la secchezza della rocca, • il calore insopportabile alle intestina, allo stomaco, la stitichezza ed il cardiopalmo. La piirosi lungo il decorso dell'esofago, senso di bruciore e la nevrosi dell'utero. .i\i rispetti\ i sintomi prescrissn diversi metodi di cura. Entero'clis1ni e purghe per la stitichezza ·e per il gran calore e sale di Karlsbad. rl decotto di china callisaia col liquore arsenicale del Fowler per l'inappetei0iZa co11tinua; iun.ezioni di cacodilato di soda per gli accessi di islchialgia ed anche di morfina; tintura di castoro e dn noce vomica: pe11sando ad ttna gastralgia; sa.Jofene ed aspirina per gli stessi do· lori iischialgici1; bromuro di potassio, c1i sodio e d'iammonio per sedare i 11.ervi; infutSo di digitale e bro1n11ra di potassio per il cardiopalmo. l\IIa nessu110 di questi rimedi apportò all 'inferu1a alcun senso di benessere. Chiamato il collega \ricino, fece la stessa diagno ~' ma no11 seppe altro prescrivere che im(17) 1


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paicchii freddi all 'addo~e, . mJa neppure questi le U. I. sommate corrisponda·no alla prima? Per es, giovarono, anzi le produissero forti brividi di invece di una i'niezione di 2000 U. I. usarne due di 1000 U. I. ciascuna. freddo. Ed ora 80, non sapend'Ot più che fare, mi rivolgo alla: S. V. III.ma, affin.chè si comIII. Ho in ·cura un bambino con una piccola piaccia prescrivere qua lche farmaco che possa piaga da scottatura che n011ostante tutti i cheratoalleggerire in parte tutte le sofferenze, c:he non plastici non cicatrizza: che cosa potrei usare per la laisciano tranquilla, nè l'inferma lascia tra11- gu.arirlo ? Ho ottenuto vantaggio dai ba.g ni di qUJillo il medico, dal quale vuole essere asso- .soluzi·one di bicarbonato di soda al 2 % : la pialutamente gu.arita. . ga si è ristretta ma non cicatrizzata. · Desidera ialmen10t .essere liberata dal gran caPrego rispondere al N. d'abbonamento. Vivislorie della bocca, dell'addome, della nevrosi ute- simi ringraziamenti. Abbonato · N. 5566. rina, del cardiopalma e del s.e nso di bruciore alI. In tutte le anremie, m.a specialmente nell'esofago ed allora potrebbe attendere alle facl'ane mia in gravidanza, la cura non può e non cende domestiche. deve seguire un criterio direttivo ·tllllici·sta, con Come r.e gime alimentare ho sempre pre&critto formole stereotipate d-ii medicamenti, che stimolatte, caffè e latte, frullate, crema, z.an1baione, lino o correggano la crasi sanguigna. Condiquagliato, semolino, minestre di latte e di r ro· zione necessaria della ~ura: è la conoscenza della uova bazzotte, ma nessuno di questi alimenti forma e possibilmente della natura dell'anemi:a. le piacciono e dli.ce che non li digerilSce. ~ u11 Un:ai don·n a, clorotica prima della gravidanza, vero tormento per la famiglia e per. il l:lledico. che tale si tnanti.ene durante il periodo di geRing11aziandola distintamente mi creda. stazione, una , forma di anemia che ha il suo Dev.mo: Abbonato N. 143-267. fondamento in una lesione renale, o in una pregressa infezione sifiliti-ca, un'anemia t1ipo Bier- · Rispondiamo in via d'eccezione. Data l'età .dell'inferma, la 1ootlinatezza dei sin- mer che insorge nella gravidanza:, per citare le forme principali e più comuni, sono passitomi, e il nessun ·effettt> delle ad.atte cure da bili di un trattamento variabile, che dal ripoLei praticate, dubitiamo assai che altri mèdica menti possano esplicare tlnt.fluetl.ZJa benefica. so, dalla n·u trizione buona, dalle cure f.e rro-ars.eContro la pirosi può provar.e a somministrare il nical~, dal trattamento specifico o dietetico conbicarbonato di tsodio e la magnesia u sta lP· es., veniente pOSS{)IDO gi-Uingere all'interruzione della bicarbonato gr. 1, magnesia cgr. 20, cl·oridrato gravidanza. Poichè nella sua d omanda mancano di morfina cgr. 0.5-1; di tali dosi darne una dati s ufficienti, preferiamo, avere accennato alla prima e una dopo il pasto e a fair bere, inv~ce cura in tesi generale. II. Fino a poco tempo fa, si era eccessivadell'acqua comune, quella di Sangemini. Per mente preoccupati della possil::.i le azione dannoil cardliopalmo - se esso non di pende da lesioni aortiche (nel qual caso si può cercare ili com- s1a d·e l Siero di cavallo sull'organismo umano, e batterloi co.n. la dieta latteo-vegetariana, le ùe-1- sp,ecialmente sui bambind1. Tali preoccupazioni vazioni intestinali, g]i oppiacei: p. es., il pan- sono state demolite dalla esperienza corrente deltopon), o da altre affezioni organiiche - pttò la cura -d·e lla difterite, p·r aticata con dosi enormi di siero, per: via sottocutanea, intr.amuscolare, tentare ttna miscela di bromuro di potassio e endovenosa. Rimane sempre un mezzo comodo clorallio idrato, con qualche goccia di tintura. avere .a propria disposizione un siero ad alto di valeriana :01 di tintura di radici d'accndto. potere immunitario (2000-3000. U. I. ~n r eme.), Se poi l'ulteriore osservazione della paziente dovesse dimostrarle trattarsi dli. una vera si1t- specialmente quando si deva procedere ad iniezioni di 10-20,000 U. I. per via intramuscolare, drome psichica a carattere ipocondriaco, p~­ • • • però, per nostra esperienza, pos·s1amo rass1cur trel:: be riuscire utile all 'in.ferma l'internamento rarla che nessun danno può venire dalle alte in una casa di salu.t e. dosi di siero di cavallo. Il benefizio è identico, Prof. V. f:è'ORLÌ:. qualunque stia la concentrazione delle antitossi(618) A rie1niJa in gravidanza - Siero antidifte- ne, purchè 1e preparazioni siano accuratamente rico, Posologva - Ciira delle scottature. - Prego dosate e controllate, e conisiervate in luogo opcotesta \Spettabile Redazione ai volermi dispon- portuno. III. La prima condizione per la cicaitrizzazione dere nella « Posta degli abl::1o nati » ai seguenti delle piaghe da scottatura è l'assenza di sepsi ; quesiti : I. Quali formule si possono ·,1sare per curare s'è perciò che molti usano come mezzo di terapia nel primo intervento, !1n.a. pennellatura dell a un'anemi!a. in donna.i gravida mediante iniezioni? parte con diluizione alcoolica di tintUJ:a di jodio II. In casi di dlifterite è ind1°f ferente usare inall'1-2 %· Le successive medicature possono esvece di una fiala di date U. I. due fiale le cui 0

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SJtZIONI PRATICA

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sere secche o 11mide (soluz. fisiologica) a seconda del caso; negli organismi in cui la 'cicatrizzazione ritardi per cause organiche, è opportuno correggerle con cure convenienti; un ottimo i.Stimolante locale della. epitelizzazione è lo Scharlach (0.10 gr. in 20 d'acqua) .

t. p. · (6I9) Vi· sarei oltremodo gr;ato se vi compiaceste risipondermi nella « Posta degli abbonati» ai seguenti! due quesiti : 1° Esiste un anestetico generale da usarsi ipodermicamente, di origine americana e contrassegnato, se non erro, con le tre lettere H.M.C. Sapreste dirmene qualche cosa e dove potrei acquistarlo? 2° In che modo potrei evitare la sollecita putrefazione di t1n cada.vere p.e r ritardarne di qualche giorno l'inumazione? Con s tima. Bianchi (Cosenza). Dott. Agostino Milanese Aqb. N. 3903. 1

I 0 Esiste un anest eti'c o generale da somministrarsii per via ipod-ern1ica contrassegnato dalle tre lettere H.M.C'. Esso è in· vendita preslSo il dott. Calcagni, via Mergellina, I13, Napoli. È una miscela di joscilrl.a , morfina e cactoid. L'aggiunta del cactoid elimirnerebl:ie gli effetti dannosii che potrebbe produ·r re la joscina. Se ne distinguono, a seconda della composizione, duie wmeri1: 1° e 2°, il 1° più forte, il 2° più debole. Per ottenere l 'anestesita generale si d·e ve iniettaire 2 ore prima dell'operazione il n. l, e mezz'ora prima il n. 2. L'iniezione del n. l può essere fatta da sola prima di una narcosi! cloroformica, riducendo la quantità necessar.ia di narcotico del 75 %. Mentre alcuni operatori hanno affermato di avere ottenuto da questo! anestetic·o sempre risultati ottiim.i, altri hanno notato vari inconvenienit i :ed alcu.n i hanno attri1buJito ad esso anche casi di morte. 2° Il miglior modo per evitare la sollecita putrefazione di -un cadavere consiste nello scoprire un'arteria femorale, i11ciderla e introdurre attra,rerso essa nel torrente circolatorio una soluzione acq11os.a di formalina al IO%, :fino a tanto che appare una specie d'imbibizione dei tessuti superficiali lontani dalla coscia (gote). In genere occorrono ciirca 2000 o 2500 eme. di soluzione. Si possono anche fare molteplici iniezioni sottocutanee o intramuscolari della stessa soluzione od anche di una soluzione dii sublimato • al Io per mille.

L. D.

CENNI BIBLIOORAFICJ. (Non st f'ecensi.scono che t ltbri pe111enut' in dono alla Redazione)

Malattie infettive dell)u011io e degli animali .

Trattato prati,co di para.ssitologiia, per cura del prof. ALESSkNDRO LUSTIG. Vol. II, in-80 gr. di pag. 1298. Milano, Casa editrice dottor Francesco Vallardi, 19I5. L . .15· Al:·b iamo già presentato il primo volume di questa grandiosa e splendida opera, la quale risulta di una serie di monografie redatte con grande diligenza e competenza. Onde far apprèzzare questo secondo volume ci basti indicarne i•l contenuto. È tutto consacrato alla. parte speciale. Oompleta dapprima lo studio degli schizomiceti, già iniziato nel volume prece1ente ; la peste è trattata da Galeotti e Pentinelli; i bacilli capsulati sono oggetto di st11dio da parte di Banti ; i tifo-coli e diss·enterici c;ono trattati da Lustig e Rondoni ; il piocianeo <la Menini ; il mal rosso da Stazzi; il caorbonchio da Guerrini e Sclaivo; gli anaerobi da Tiberti ; il colera da Lustig; la tecnica batteriologica viene esposta da Tiberti. Seguono le infezioni da protozoi : la. generalità .e le tripanooi sono trattate da Ottolenghj ; la malaria.i e le leishmaniosi da Dionisi ; la sifilide e le febbri .r icorrenti da Bertarelli; le piroplasmosi da Alessandrini ; delle coccidiosi e delle emogregarine si occupa Lanfranchi; sulle amel:e espongono ttno studio Castellani e Chalmers; dei neosporidi e dei cili~t! parassiti si oocu pa Rondoni. La trattazio·n e dei vermi parassiti è stata affidata ad .~lessandrini, . fatta ecce1.ione pei tirematodi, trattati dal Bandi. Vengono poi le malattie da virus filtrabili e cioè : vaiuolo e vaiuoloide, vaccino e ·v accinazione, di Guarnieri; febbre gialla, di Bertarelli; febbre da pappataci, di Tedeschi; tracoma, di Pa.parcone; rabbia, di Volpi110; malattia di H ·e ine-Medin, di Dronisi; d,e11g11e, di Castellani; va ri altri capitoli concern,o no la patologia animale. Una sezione importante è cons a('rata alle m alattie infettive da causa dubbia od ignota. Comba si occupa della scarlattina, del m orbillo, della rosolia e forme affini, della pertosse; De Vecchi d·e l reumatismo articolare acuto; Banti del tifo esantematico; Caste llani e Chalmers della verruga ,peruviana; ecc. Sono anche prese in esame alcune malattie di cui è dubbia la natura infettiva : la pellagra , da Perroncito; il beri-beri e lo scorbuto infa11tile, da Rondoni; il cretinism o e il g ozzo e t 1demico, da Lustig. \

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II~ POLICLINICO

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Chiudono il 'volume b1'e·v i cenni sulle dermatosi tropicali infetti,·e : sono dovuti al Castellani. l\1oltissi1ne figure, circa 500 - in gran parte originali - oltre a 5 ta,·ole, rendono più chiara l'es1)osizione. U11 ricco indice alfabetico agevola le ricerche. R. B.

Erg·eb'nisse der I11irn.unritiitsì.Forsc.liit1ig, experiI

11ie1itelle1i Tlierapie, Ba.kt·erio•logie u1·id l-Iyg·ie12e. Vol. r, in-8° gr. , di pag. 470. Berlin, Verlag ' ro11. J11li11s Springer, r9r4. Prezzo M. 20 ; rilegato 22.60. Questa pubblicazion e, diretta dal prof. W. ' '' eichardt, sostituisce lo cc J.ahresbericht iiber die Ergeb11isse der Immunitatsforschung», che datava clal 1906. Estende il domind·oi dello antico Ann.ale; n1a al ten1po stess'.o ne riduce la. 111ole e ne cambia gl'intenain1enti, in q11anlo cl1e accoglierà solo ri,·iste g1e nerali. Questo volu1ne co·ntiene le seg·t1enti preaeo voli 1no11og·rafìe : Dt11err, N uo·vi risultati nel dominio dell 'a11afilassi; Vaughan, Sui fenomeni dell'infezio·n e; Slees,vijk, La specificità; Siipke, La 11atu:ra della ' raccinoterapia alla luce delle nuove ricerche; Rotl1acl{er, L.a digestione parenterale ; Eisenberg, Le 1nutazion.i dei rnicrorganrismi; Fitz-Gerald, Le 11uo,·e ricerche sulla poliomielite anteriore; Petruschky, L'i1umunità antitubercolare; G.ay, L'im111unizzazione contro il tifo ; I{Jimen1r, Diagnosi, profilassi e terapia specifiche uell'aborto da bacillo di Bang. Tutte interessano, vivamente i <'u1tori dell'im1nunilogia, della microbiologia, dell ,igie11e e della ter.api1a SJ)erimentale, nonchè i .. pr,a.t ici gene rali che inte.n dono seguire davvici110 i progressi delle scie11ze 1n·e diche. R. B.

La11ori della Società I taliana Patologia E so-tica. Quarta riu11ione t enuta a l\1essina il gno 1914.

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git1-

Il volume, ch e per mandato del Consigli'<> diretti,·o ad opera del prof. Gabbi recenteme11te ve1111e ii1 lt1ce, contiene qua11to di migliore, di più recente, di più interessante offre l o studio delle. malattie esotiche. Le dt1e relazi Q111d, 1'una sulla ccfebta:e dei tre giorni», l'altra sulla «febbre emoglotinuric.a », costituiscono di per sè sole UIDJ lavoro di analisi e di critica severa e serena, che basterebbe a rendere la pubblicazione di vero e r eale interesse. I contributi s ulla leisthma niosi interna, quelli sul favismo e sulla dermatite da 1

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.

'

canna, gli studi sul bubbone clin1atico, stulla malaria, sulla febbre di l\1alta, sulla 1ebl:·r a, completando ed illustrando i quadri clinici delle ·varie forme morbose ricordate, conferiscono alla pubblicazi·Oùle un preg~o ed una attualità indiscutibile. È degna infine di 1ne11zion.e particolare 1'osservazione fatta 1)er primo in Italia e riportata dal Gabbi di tre casi.i clinici di afta tropicale (Sprue). · È un volume questo che dovrebbe essere letto da medici pratici e da ·coloa:o che seguono un indirizzo1 prettamente scientifico, per le molte ed utilissime cogniziond, ch e gli u·n i e gli alt~i p ossono ritrarre, relati',re a qt1esta branca della patologia t1maua, la necess ità del cui studio ogni giorno si afferma setn pre più. P. C.

VARIA. Il problema del pane. -

Il g rave prot•l ema 1n inaec.i a ormai tutti i paesi civili. La Germanria è stat a· c.01stretta al mo11o·p olio statale; le razioni persom.ali vi sono state assegnate oome se tutta la nazi1one f os.sie s t retta cla un immenso assedio. Ogni capo di casa, 1uunito del certificato ·d ello stato di famiglia, può ritirare, paga.ndolo, tanto pane quanto n e corrisponde durante una settimana a due chili e mezzo a persona: è una quantlità scarsa ! E si tratta di pane di guerra., scuro ed in· cui entrano vari s uccedanei del grano. Le .a mmende ai contravventori. sono. gravi : arriv.ano alla multa di 600 marchi. Secondo il « Lan.cet » del 30 gennaio, in I nghilterra 'il prezzo della farina di granoi è salito ·da 25 scellini1 il sacco prima della guerra a 45. , Il giornale S1u gg1e risce una serie di prov\Tedimenti, come l'uso della meliga , l'utilizzazione integrale del grano o l'uslo della crusca e il consumo di patate, per ovviare alla: c.arestia. In Italia si è prodotto un sensibile rin.caro, in pa·r te dotVuto alla minore produzione dello scorso anno, in parte alle condizioni generali del mercato; ma dobbiamo considerare che per solito la produzione interna di grano in Italia, è quasi bastevole ai l?isogni : infatti l'importazione n1on rag·giunge normalmente che il 20 % ; d'altra p.arte si -è ora pronunziato uni intenso movimento a favore della coltura g·r anaria, la quale si è già estesa dal 5 al 15 % nelle varie regioini. Quindi la crisi non potrà essere molto grave. Nè dovrebbe riuscire difficile fronteggiarla, est endemdo altre colture (meliga, legumi, patate, ortaglie) , a parte le misu re adottate dal governo. R. B. 1


[:\~NO

XXII, FAsc·. 7]

~-lEZIONE

PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. ·Per i medici dei comuni devastati dal terremoto. La s\·entura che ha colpiti 'i nostri colleghi della zona devasta,t a dal t erremoto appare sempre l)iù desolante, il loro er oismo se1npre più grandi·oso e s ut lim e." •.\1 tris te elen:co dei caduti do,b bia n10 aggiu11gere il dottorì lVIulè di Gioia dei lVIarsi, il dottor l\1azzi che si troi\ ·a,·a temporan eamente a Cerchio per un breve interina t o. Onore e lag ri1ne per la m e1uo'r ia di questi poveri martiri ; la 111.ostra si mpatia, il nostro compianto per le loro famigli e s uperstiti! Vorremrino ii1cidere nel mar1110· il nome dei medici scampati al disas tro , vorremmo coi~ lirica alata perpetuar11e gli atti di eroismo. Di 111olti àbtia1no g ià fatto cenno 11ei nt11neri preceden.ti, di pa·recchi abbiamo t aciuto perch è non ci fu p ossibil e ricorclare, dir di tutti, chè tutti i 111edici dei luoghi devastati furono subli1ni nel loro erois 1110, n el loro 1nartiri•o. Ricorc1~amo ancor.a i.1 dott. de P a ulis , clella siOlitaria , clime11ticata _l\ielli, che per più gi1or11i provvicle d,a s101]0 .a ll a 111edicazion·e dei numer·osi feriti; il dott. Mascitelli di Gioia dei Mars i, che con una \rasta ferita al cttoio capelluto e due costole rotte, e pt1re a\·endo perduta tutta la famiglia, n on si 1n·o sse se 1n.otn quando i1 s1ocoors'Ì1g iunsero .al paese da lui ainmiuristrato; il dott. lVI acldalena di Lecce dei Marsi che~ a11che lui ferito, con scar sissi1ni mezzi attese al salvataggio dei sepolti, alla cura clei. feriti. Ora è te1n po di prO\"'\ ·edere a soccorrerli, di 1nanifest are efficace111e11te la solidità 11ost1~a, la gratitudi11e clel paese. . . Il do,·eroso in.teres5carp.ento ch e il n ostro gior11ale ha di1nostrato per la santa eau sa d ei colleghi ha fatto sì che 111olti si son rivo1ti .a noi per additare 1niserie e rimedii. La con.dizione dei nostri colleg·hi, l'abbiamo g ià detto, è delle più misera11de. Se111pre più doloranti per la perdita dei loro cari, esposti ai rigori. di un cli111a freddissimo, senza casa, senza conforto, essi cont:ti.nuano a prodigare la loro opera sen za com pen so alcull:o , senza una ,-isio11e esatta di quel c]1.e sarà il loro avveniire. La 1naggior parte, come dice1n1110,, si tr'ovano d'essere medici condotti di u11 1nuniicipio che 11o n ·es!i,ste più; parecchi, e dei più \ 1·e cchi, che ,.i,Te,·ano da tempo col la., ·oro professionale pri, ·ato, hanno ' 'isto d'un tratto ed i.rreparabil111en.te scomparire la loro clientela, sepolta nelle 111acerie o emigrata nelle città soccorritrici. Come di111ostrazione della nostra •solidarietà fraterna noi possia1110 anche portare loro i 1l no0

stro .aiuto inateriale, e quindi plaudia1no alla iniziativa d ei dottori Bru.n elli e Silvagni. lVIa è certo che 1)er quanto la1·go e ge11eroso possa essere il contributo dei colleghi d'Italia, non si riescirà mai a sollevare e:ffiieacemente, durevolmente tante miserie . Forse sar.ebbe megli·o1 ch e noi devolvessimo il nostro aiuto alle famiglie superstiti, agli 1orfa ni dei' pov·er!i. <:ollegh i mortii : t ·etne h.a fatto perciò l'Ordiin·e dei m eclici di R o·111a destinan.do a tale scopo la propria ·oblazione. Co1ne noi· sostenem1uo1 fin dal primo momento spetta allo Stato di provvedere alla. sorte dei medici s u perstiti, e sia m o lieti che la Direzione generale di sanità ab bia inteso il l)roblema nei s uoi gtiill·s ti termi.ni. Non g ratificazioni, non St1ss idi, ma una S!istemazione ch e per1netta ai medici di pote·r con.ti11•uare a prestar la 1oro opera con la sic11rezz.a di essere adeguatamente co1npensati. Ci const a infatti ch e sono st a t e date disposizioni ai R. Com111iss.ari perchè i medici locali si.ano assu11ti per l 'assist en za sanitaria e l'esercizio dei rico\•eri proy·visori per ma,lati corrisponde11ldo loro a secO'n da dei casi e delle n ecessità locali una diaria m ensile o t1n co111penso per ognJ singola prestazione. 'l"'ale assttn.zione a carico clello1 Stato sarà protratta fìnch è le ammi11istra~ioni comttuali ·n on .s ara11110 in grado di prov·v edere con mezzi propri. Ci a ug·uriamo che queste disposizioni a bbia110 sollecit a e C01npleta esec,t1zione. Con esse, dobbiamo con\re n·i rne, oltre a pro\· \Tedere, ed in modo per· essi molto dignitoso, alla sorte di tutti i m edici sttperstiti, si assicura 11el modo più efficace jl servizio sanitario nei 111oghi devastati, tanto più che si tratta di sa11itari già noti alle porp olazion,i , edotti del loro carattere e della loro i.ndole, di.. cui. godono la fiducia. Ma. occorrono ancora altre provvidenze, occorre che i nleclici sia110 messi in condizione di potere re sp1icare con\·eniente m ent e la loro missio11e . Essi son.o ancora alloggiati co1n le loro fami o<Tl~e i11 v·ettttre ferr<x\.iarie, do·ve insie111e agli altri clisagi, essi sopportano tutte le inclem en ze del t e1n,po, il freddo, ch e talora. clura:nte la 11otte ra.g giunge 16 g radi sotto zero . In queste condizioni essi si· troyano già da circa t1n mese, e non de,·e quindi 1neravigliare se i disagi, l'alimentazione n o11 con,Tenien.t e, l' ecces~i ,·o Ja,Toro, i patemi cl'animo abbia.no abbattuto la loro fibra, facendone .am1nalare parecchi . Non si può pret endere, nè si pretende l'itnpos&ibile, non si pt1ò pretende1..e che il gover110 possa provvedere a tutto in bre\·e te1n po, 1na mettere il medico in condizioni di attendere alle proprie man&ioni è cooa ttrgent e, improrogabile. (21)


242

IL POLICLINICO

È necessario che il medico abbia la s ua baracca

dove possa alloggiare, riposare, costituire un· piccolo ambulatorio di consultazioni, un locale di 1nedicazione. I provvedimenti già annunciati ·dalla Direzione generale di sanità ci danno affidamen.t o che anche qualche cosa e presto sarà fatto in tal senso. Tutto ciò che il Governo farà per l 'ass.i stenza sanitaria nei luoghi devastati dal terremoto se varrà a sol1evare l e sorti dei medici, costituirà certo un vantaggio per quelle popolazioni : i medici costituiranno il nucleo mor~le intorno al qua le risorgeran·n o, rifioriranno i paesi dell'ubertosa conca del Fucino, dell 'industrios·a valle del Liri. DR.

Le nomine ad impieghi comunali. Una importante decisione della 4a Sezione del Consiglio di Stato. II 25 marzo 1913 il Comune di Venezia bandiva

un concorso al postO' di medico vice-ispettore del servizio sanitario di .quella città. Il ro luglio successivo la Commissione giudicatrice, composta dal prof. Luigi Lucatello, della R. Università di· Padova, del prof. R. Vivante, direttore dell 'U:fficio municipale d'igiene e del prof. G . J ona, medico primario dell'Ospedale di Venezia, concluse la propria relazione classifica11do per ti,t oli ed esame primo ad unanimità il dott. Raffaello Severi da Torino e desig·nandolOI conseguentemente per la 'lJomina. Un solo fu il designato, perchè uno soil o era il posto messo a concorso. Il Consiglio comunale avrebbe dovuto deliberare senz 'altro la nomina del tlott . Severi Ì•n base al disposto· dello articolo 98 del vigente regolamento per la esecuzione della legge comunale e provinciale che nel secondo: capoverso dispone testualmente così : << Per gli altri impiegati, (comunali) la Commissione forma una graduat oria nel limite dei posti messi a concorso ed il Consiglio non-i in a i designati ». Il Consiglio comunale non ha, i,n simiglianti casi, libertà di scelta. Esso è vincolato dal verdetto dellai Commis:sione giudicatrice. Questa propone tanti candidati quant~ sono i posti messi a concorso ed il Consiglio de'Ve nominarli senz'altro. Però il C-0nsiglio comunale di Venezia nel caso in esame non si r·e golò in tale maniera. R espinse invece la nomina del dott. Severi. Successivamente la Giunta, riunitasi di urgenza, deliiterò di. annullare il concorso e di indirne uno nuovo. Tanto la deliberazione del Consiglio quanto quella della Giunta divennero esecutorie per decorrenza di termini. (22)

[ANNO

XXII, FAsc. 7)

Contro tali deliberati i:nsorse il dott. Se,·eri con rioorso alla IV Sezione del Consiglio di Stato per ragion.i di legittimità e, più specialn:iente, per violazione del precitato capo,·erso d·e ll 'articolo 98 del regolamento comunale. La IV Sezione del Consiglio di Stato con chi:ara e dotta d·e cisione adottata in sreduta del 30 dicembre u. s. ha accolto pienamente le ragioni del ricorrente dott. Severi e, rigettando un: con,t ro·r icorso del Comune di Venezia ed oo-11i altra q11alsiasi eccezione contraria, ha dichiarate nulle le sua~cen·nate deliberazioni del Consiglio comunale e della Giunta di Venezia, affermando no11 solo il. principio: che, tri:n1ne in caso di indegnità morale o di inattitudine fisica del desig nato, le Amministrazioni' mu1t1icipali non possono rifiutargli la nomina, ma, dato che l'assenza di queste due condizioni è presupposto implici.t o a qualunque nomina, riconosce ezia.ndio l'obbligo assoluto delle Ammimis.trazioni di. nomi- n:are il designato o i designati dalle Ct0mmissionii stesse. Facciamo plauso a tale pronunziato della IV Sezione del Consiglio di Stato perchè esso tronca e definiti:vamente decide una delle più grav·i questioni che de. tempo si agita 11el campo a.mministrativo circa la facoltà dei Consigli comunali in m.a teria di nomina di impiegati. Il responso di detto Supremo Collegio, non solo risolve, secondo criteri di stretto diritto, il caso del dott. Sevetfi, ma inifO'llde completa serenità e fiducia a tutti coloro che aspirano a conseguire impieghi alla dipendenza di amminiistrazioni mu11i~ipali. Oramai non è più.ammissibile oscitanza di sorta. Dall'atto della pubblicazione della relazione della Commissione giudicatrice, il designato acquista un vero diritto al posto ctii aspira, diritto che può essere efficacemente fatto valeve anche in sede giudiziaria per il risponde nte indennizzo di dlamni. Purtroppo, non ostante la (:hiara e, secondo noi, non dubbia dizione del precitato articolo 98 del regolamento comunale, frequentemente a,?_ veniva che individuii designati dallt" Commissioni come meritevoli di ·nomina si vedevaru:> postergati e respinti:, :siol perchè i Con.sigli comunali si credevano lesi nella loro autonomia dall'esser.e obbligati a nominare la persona o le persone designate. Non neghiamo che i Consigli, comu·nali, come Corpi autarchici, debl:and godere la massima in.dipendenza e libertà di scelta nella· l1omina dei propri sti1p endiati e che dallo articolo 126 n: · 2 della legge comunale è ad essi esclusivamente affidata la noip.i·n a degli impiegati comunali, m a osserviamo che nessuna di t ali facoltà è ce~­ men.t e violata o distrutta dal disposto del succitato articolo 98, che presuppone una delega 1iduciaria, lata ed assoluta, fatta dallo stesso ~


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XXII,

FASC.

7]

SEZIONE PRATICA

Consiglio comunale alla Commissione che esso, caso per caso, liberamente nomina, investendola delle proprie attribuzioni. E poichè l'esame della Commissione si limita, di ordinario, alle sole qualità tecniche dei candidati, è giusto, come ha fatto la IV Sezione, riconoscere n.e i Consigli comunali la facoltà di reiezione del candidato designat0, quante volte f-O'Sse pro,rata la di 1ui indegni,t à morale od inettitudine fisica. Il principio solennemen.t e sancito dalla IV Sezione era già stato precedentemente affermato anche dalla giurisprudenza .a riguardo della unicità del concorrente in concorsi per ·n omine ·a medico oo.ndotto:. Si disse che il Comune, in somiglianti casi,, era obbligato .alla nomina dell'unico concorrente sempre che ragioni di c·o ndotta o di fisica inabilità non co:11si,gliassero diversamente. La IV Sezione del Consiglio di Stato ha ora, nel caso del dott. Severi, 1naggionnente ampliata la portata di quel principio, dichiarandolo applicabile a qualsiasi n·o mina ad imp1eghi comunali e ciò in osserva11za del disposto del precitato articolo 98 del regolamento comunale. A seguito della suesposta decisione, ·n on dubitiamo che il Consiglio comunale di Venezia vorrà ritornare sui propri atti e procedere alla nomina del dott. Severi, che ha be11e il diritto di conseguirla essendo stato, come dicemmo, classificato primo ad unanimità di voti dalla Commissione giudicatrice del concorso, composta di personalità eminenti, di indiscutibile ~ompetenza e dottrina. E noi siamo sicuri di avern.e quanto prima aro.p ia conferma, anche in ossequio alla a11 torità del Supremo Consesso giuri:Sdizionarle amministràtivo del Regno. Doctor JUSTITIA. 1

243

che egli non, è altro che un. semplice subalterno sballottato senza criterio e risparmio ed aggravato dai più svariati e più umili servizi. I tenenti hanno .risoluto il l{)l!'o problema di riscatto lasciando numerosi la carriera militare, tanto che un vero sgomento ha invaso i dirigenti e cercano per ciò di accarezzare ed allettare i predetti ufficiali iru mille modi. Ma i capitani, al contrario, hall1tlo parecchi anni di servizio, ~on.o di età matura e perciò qualunque angheria a loro danno può essere impostai e d'ordinario viene tacitamente subita. 'Ebbene è necessario che si sappia, e sia questo di monito e di avviso a chi di dovere, che molti capitani vogli01;1()1 rompere a. qualunque costo il giogo che li tiene legati, poichè non possono permettere, che se in casi eccezionali' si debba tutto sopportare e trascurare con qualunque s:acrificio, come se ne è data prova, iru tempo normale deve essere rispettato il decoro del grado ed il santo e dioverooo affetto della famiglia. Peociò il solo mezzo è ainche per loro quello di abbandona~e la carriera intrapresa e coltivata con tan1td ardore, facendo notare che lo spauracchio degli anni di servizio viene ad essere annullato dal fatto che le s pese annuali non rimborsabili per i frequenti cambiamenti venr gono in gran parte a coprire lo stipendio annuo, per cui tanto ,-ale rimanere liberi e indipendenti, e già una schiera di capitani è pron1ta a tale spontaneo sacrifizio, se in! breve non si provvederà con energia e giustizia alle deficienze di numero e di .attribuzi011i. C011 ossequi e ringraziamen1ti.

Un gritppo di capitani.

1

Per gli ufficiali medici. Ci pervengono le due lettere che sieguono :

Preg.mo Sig. Direttore del Policlinico, Roma. A vendo lettQ nel numero scorso la lettera riguardante gli ufficiali medici, che ha avuto la bontà di pubblicare, ci permettiamo inviarle la presente sperando che vorrà anche ins erirla nel suo .pregiato giornale. Le lagnanze di cui parla l'articolo sopraccennato non riguardano solo i tenenti, ma anche i capitani, che ad essi sdno assolutamente equiparati per trattamenti e servizi. i\.1lorchè un ufficiale è promosso a tal grado, crede di aver raggiunto il suo posto indi pendente e decoroso di capo servizio, ma ben presto deve riconoocere '

On. Direz iorie del giorn,ale Il Policlinico, Roma.

Gli ufficiali medici di corm plemento o della territoriale prom~ssi tenenti ·nel 1905-906 aspettano ancora la promozione a capitano, mentre in tutte le altre armi le promozioni sono state anticipate, per. le attuali straordinarie circostanze. Or.a è ingiusto che prorfessiohisti che hanno già passato la quarantina, debbano subire ancora ] 'umiliazione del grado di tenente, specialmente nel caso di mobilitazione. Ed io faccio solo 11na questione morale, considerato poi che gli ufficiali nJedici chiamati sotto le armi continuano la propria funzione di medico, mentre .n elle altre arrmi gli ufficiali sono chiamati ad una funzione che non trattano quando sono borghesi. Si osserva la completa armonia e l'identità professionale fra medico militare e medico boro-hese mentre questa uguaglianza manca fra ufo

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244

IL POLICLINICO

ficiale di co1n1; lemen.t o di fanteria, alpini, cavalleria, ecc., ed una qualsiasi altra professione . ' .avYocato, r:agioniere, benestante, ecc. Orbene aécade che un ragioniere, un avvocato, ecc., viene pron1osso capitan·o fra i 38-40 an!ni, un medico invece · \·ien1e pro1nosso capitan·o dopo i 43-44 . anni. Non è questa una grande it1gi ustizia ed un <la11no morale · 0ltre ad esi.Ser·e un controsenso? .Occocre un'agitazione presso il lVIinistero della gt1erra, valen.d osi con sollecitudi.n e dei deputati 1nedici, che appartengon·o al F~ascio medico parla111entare, di cui tutti ne conosciamo l'esis tenza, 1na :1esst1no sa cosa faccia, e quali i11teressi dif encl a. Con ossequio. Dott. MORANDI. 1

[--\NNO

XXII,

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FASC.

« che sia soppresso l'articolo 96 del testo. unico delle leggi sull'istruzione .superiore (9 ~gos to 1910) ; . <e e che in sua vece siano sa.nzion.ate delle disposizioni che assoggetti·no i medici stranieri a~piranti ad esercita~e ~n Italia a tutt~ le prove d esame eh.e son~ ;1ch1es.te dalla ~egge e. dai rego1.ament1 .s pec1a11 · per· 11 o<Ynseo-u1mento della laurea in medicina presso le nostre Università· << e d·e libera in~l~re 'di. render prese1:1te gu~st~ su•o voto .all'autor1ta delle EE. LL. 1 Ministri dell 'Int.~rno e della ~ubblioa Istruzione., dando mandato alla Federazio11e degli Ordini di invitare le altre Facoltà e deliberare 11el senso stesso e .a d adottare pe1~ iuta11to tutti quei provvedimenti che la legge ia ttuale consente onde tutta l'importanza della laurea nostra sia sentita ed apprezzata dai medici stranieri che domandano di esercitare tra· di noi l'arte locro ». 1

.. . Lè levatrici italiane a convegno.

:Sulla obbligatol'ietà dell'iscrizione ·nell'albo dei medici assistenti in case di salute e sulla concessione della lau1·ea ai medici stranie1·i. Il III Congresso clella Federaz.011e clegli Orclini dei 111edici .s u proposta del d·o;ttor B. Altichieri, ]Jresidente dell'Ordine dei medici di Porto Ma.ur izio, ha approvato .all't1nanimità i due segue11ti ordini del giorno : " Il 3° Congresso degli Ordini dei Medici del Regno a togliere ogni diversa interpretazione s ulla espressione generica di cc esercizio della prQfessione » indicata nell'art. 3 della Legge su~li qr~lini dei sanitari per l'obbligatorietà della l-nscr1z1one nell'Albo, negando che a tale espressione possa attrit1uirsi il sol0t significa·t o di esercizi.o di medico pratico coll'assistenza presso gli .amn1alati, afferma il principio che per «esercizio della professione » si deve intendere l'esplicazio1ne e 1a. messa in v,alor·e di tutti gli inseg1namenti e di tutte le cognizioni apprese nelle sicuole ·della Facoltà dii Medicina per conseguire l'abilitazione all'esercizio della medicina in tutte le sue numerose branche. In tali condizioni il Congresso afferma l'obbligatorietà d'inscrizione nell'Albo per· tutti i medici. direttori e medici assistenti degli Istituti o Laboratori, Sanatori, Case c;li cura, pubbliche o private per l'ammissione alle quali si richiede .appunto la laurea di medicina e chirurgia e ciò q .u alunque siano le mansioni che il medico sia incaricato di disimpegnare e fa voti che le Autorità e gli Ordini nella applicazione della legge si attengano a tale giusta interpretazione ». «Il 3° Con·g resso della Federazione degli Ordini dei Medici aderisce, pienamente plaudendo, all'ordine del giorno della Facoltà m·e dica di T-0'rino del 14 luglio 1914, col quale « rilevato il o-rande contrasto esistente tra le disposizioni di le~ge che regolano i1n. Italia e negli altri Stati l'ammissione dei medici stra11ieri .all'esercizio professionale ; « tenuto conto che la liberalità, sancita in proposito soltanto dalla legge italiana, viene in fo,ndo a >Sminuire il prestig10. del nostro iinsegnam euto uni,·ersitario; fa ,~oti : (24)

I

L'assemblea federale cleg·li Ord1ni delìe levatrici, tenutasi in Ge.no~ra, è riuscitd sol,-r•11e ed iID:ponente. Circtt trenta associazioni avevan mandato le loro rapprese11tanti clalle varie città di Italia, e le altre a \ eYano aderito con ris1)ettiv·e del~ghe di fidt1cia. l\rgo:m enti ,-erame11te grav·i er.1 no in discussione, e ciò s piega così la 11umerosa ad11nanza come l'i11te11so ed .a ppassionato llihattitl'}: svoltosi nelle due laboriose sedute ~he furono tenute. Eran presenti il cons ulente legale della Federazione av\·. G . Gentile, il prof. Dc Blasi quale rappresenta nte il giornale scientificc, e di classe «La Ginecologia Minore», il giuecologo prof. Ferrari di Alessandria. . L'argomento più gràve era quello di discutere 1nt~.rnq .a i rist1ltati cli i1n gi11dizio di arl: itri einesso i11 Mila110, cl1e .aveva infìnitamc:i..t:e eccedt1to i limiti con•s.e ntitigli e ùalla cui (,sservanza. o. meno dipendev.a no le sorti della Federazione in rispetto alla sua dig11ità, alla · sua forza, alla sua stessa esistenza. Altro argo111ento di vitale importanza si riferiva al ntt<:•VO regolamento per l'esercizio della professione ùi le,·atrice . . ' . f.lU tmRiassumiamo i d11e ordini del ~orno portanti, appro,-ati all 'u11animità: 1

1

1

..

« In segt1ito all'arbitrato cli Milano del 5 gen-

naio corr. ; fermate le r.agioni che d'ieder·w· luog-o al giudizio degli arbitri, e che llove\'an» \:.osti.tuire i limiti ins.u perabili di la~101 o e di deoisione, consistenti nel desiderio comune di eliminare le divergenze con due associazio1~i d!ssidenti e di indurle a rien.trare nell'org-an1zaz1one madre, si esaminano le deliberazioni prt::se. Si constata l'eccesso dì poteri del Collegio arbitrale; si lamenta ch'esso siasi sost:tuito ail~o~ga­ nismo federale, e ·s i ritiene che una sostanziale modicazione dello statuto non possa essere ordinata senza la volontà delle s·ocie, nè elaborata senza l'interyento di queste, eh~: solè possono


[ANNO. XXII, FASC.

7]

SltZIONB :PRATICA

riformarlo qua ndo ne sentano co11etti,ro· 11 bisogno. Si deplora che nella costitu7.Ì:.}ne del Giurì abbiano preso posto persone ch e do,.,.evano in·vece che come g iudici sedere co1ne giudicabili; e poichè si era, ·Con un'incredib-!le esngerazio·n e del proprio mandato, addirittura hancl1to u n congresso e si dichiar.avano decadute ~e di1·1genti da ogni carica federale, l'assemblea mentre da una parte è lieta di ritrovare nella 11t1lllcrosa adunanza la prova migliore della c0es1one e della solidità dell 'organi1 .zazio•n e, v;ota un plauso a lla presidentessa ed al Oonsiglio federale; delitera di non aderire al Congresso e di 11on rermettere che abbia luogo se .n on quando la F (='d_(:razione lo indirà; respinge ogni proposta di riforma dello statuto già perfezionato nel Congresso recente di Venezia, e iniVita il Consiglio· e l a stampa ad intenisificare l'opera di propaganda, di elevazione, di lotta, mantenendosi v igili e pronti cO!lltro ogni tentativo di esautorament1:i delle forze e della dignità dell'organizzazion e )) . Il 2° ordine del giorno conist ata con soddisfazione che l'attività del Consigli10 federale estende la sua sfera d'azione n ella vita e nella pratica scientifiche : denuncia le manchevolezze e le irr.azion.alità ·del nuovo regolamento, e nominia una Commi1ssione composta dei professori Bossi di Genova, Muzio Pazzi di Bolog11a e F errari di Alessandria che in proposito studii e ricerchi i provvedimenti più 11rgenti. Dopo voti augurali di florida e vigorosa esistenza alla F ederazion1e degli Ordini delle levatrici, l'assemblea chi u se i suoi la·vori. 1

1

...

Ordine dei Medici della Provinela di Roma. Sottoscrizione a favore del Medici Belgi, delle loro vedove e del loro orfani. Somma pr€Cedent e L . 2074.Sergi prof. Sergio . . Frezzolini dott. Francesco Pennisi .d.o tt. Aless.a.ndro . La T orre prof. Felice . .

L. ))

5.5.-

))

50.-

>)

20.-

Totale L. 2154.-

Il fascicolo di gennaio 1915 della nostra Sezi·o ne Chirurgica contiene i seguenti lavori: r.

A . L'emostasi negli organi parenchimatosi dell'addome a mezzo di trapianti li beri di tessuti .

2.

A . Sull'ematoma perire11ale spontaneo. Per una qitistione di priorità a proposito dalla patogenesi dell'emorragia.

3.

G . I ntorno ai così detti gistici» dell 1 addome.

4.

PIGNATTI

1

BEVACQUA

BAGGIO

CHIASSERINI.

spinali.

cc

tu1n.ori flo-

LJi11ieziorie di alcool nei ga1igli

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RISPOSTE ! QUESITI G! DOMANDE. (5028) Aspettativa - P ensio1ie - J1 iteri1iato . Il Dott. XXX da P. desidera. conoscere se l 'aspettativa richiesta a scopo di .studio ritarda il tempo t1tile per il raggiungime11to della pen,.. sone e se il periodo di interinato fatt0t in un.a cond·otta prim a della nomina ad effettivo è calcolat o nel tem1po n ecessario per il conseguimento de l diritto .a pensi.on1e. Ourante l 'as pettati,1a per rag·io.n e di studio non si percepisce st·ipendio. Il r elativo periodo non può, pertanto, essere calcola t o come utile agli effetti della pensione 1nancando il principale requisito voluto dalla legge, quale la, percezion·e drello stipen·d io. Il periodo in,t erina le non è computato nella liquidazione dell'a pensione, ma, però, è tenuto in conto sol per a ffrettar e l'acquist o d·el relativo diritto, nel modo che sarà indicato n·e l regolamento che n·o11 è ancora approvato. (5029) Pensioni . - Il Dott. D. L . da S. A. avendo compiuti 22 at1ni di ser,;izio quale medico condotto ·d esidera conoscere: 1 ° se avendo contratto malattia i·n sen·izio e per causa di servizio, m a ,essendo in g ra do di poter continua.re i1·e lle 1s.u e •0Cct1pazio11i possa far constatare che la malattia è dipesa per rag.i ond di servizio a fine che morendo prin1a di aver compiuti 25 anni! di servizio la "·edoTa ed i figli min1ori poiS,.. sano godere del beneficio della pensione senza che vi sieno cont estazioni di sorta ; 2° a chi debba rivolgere la don1andia . La const at azione della causa della infermità che .condusse a mo·rt e il sanitario. de,~e essere fatta nell 'a,tto che la ,-edova ed i fig1'i minori chiedono la pensione di ri,rersibilità, giacchè potrebl:e ben:· avvenoire che la J!lorte non fosse determinata da quella malattia che si asserisce es.ser e stat a contratta in servizio, ma da altra affatto differente ·e di,sti11ta. "N"on è , pertanto coinsentito l'accerta1ne11to che E lla prematuramente vorrebbe ch e si facesse ora, che può ancora presta.r e utile ser vizio. (5031) Visita agli spacci di 'Vendita di sosta1'zz.e alcooliclie . - Il Dott. A . R. da C. chiede conoscere iSe e, nella ·affermativa, a carico di chi, cotnpeta all'ufficiale sanitario compenso per la \1'i sita dei locali destinati a vendita di . ostanze alcoolich e e se in ogni caso rlebba essere ricompen&ato· delle spese che do,·esse e'rent ualmeutc sostenere per eseg11ire le visite suddette. Nè 1'a legge nè il regolamnto per combattere 1'alcoolismo indicano compenso da corrispondersi all'ufficiale sanit ario incaricato della ,;s ita igienica dei l ocali destinati alla ·v endita . ~ el silenzio della legge deve ritenersi gratuita la

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IL POLICLINICO

relati\ra prestazione come che fatta nello interesse generale della pubblica salute. È, però, giusto ed equo che l'ufficiale sanitario sia rivalutato dal Comune delle eventuiali spese che dovesse sopportare per eseguire le visite suddette. (5032) Ridu,zion.e di co1idotta Elenco dei po7Jeri. - Il Dott. )1" . G. da F. nella supposizione cl1e il Comune intenda ridurre lai condotta piena a residenziale desidera conoscere : 1° se la G. P. A. possa negare la riduzione qu·alora fos• se constatato che la condotta come s tipendio sar·e bbe ri·d otta .ai soli poveri mentre per servizio sarebbe generale; 2° se i criteri dettati dal Con,. siglio comunale saranno tali, come si sos.p etta, contro una simile deliberazione si può ricorrere al prefetto o .ad altra autorità; 3° se può chiedersi risarcimento di danni alla autorità giudi• • z1ar1a. L'elenco dei po,·eri deve essere formato con criteri precedentemente fissatii dalla Amministrazione municipale. Tali criteri sono insindacabili nel merito inquantochè si suppone che .scaturiscano da s peciali contingil:i:i.li condizioni di luio go e di tempo. Quindi è che la, Giunta non può negar·e la su·a approvazione alla deliberata riduzion,e della oondotta sol perchè il criterio prev.a lso per la formazione dello elenco è troppo lato, e ciò tanto pi1ì in quanto la formazione dello elenco segue e non precede la deliberata soppressione e, quindi, l'intervento dell'autorità tutoria. L'elenco dei poveri è un pr01VVedimen,t o definitivo che non ammette ricors•o in linea gerarchica, ma solo in linea straordinaria al Re per motivi di legittimità e, cioè, per ec~e.sso di potere, violazione di legge, od incompetenza. A Lei che risulterebbe danneggiato dal deliberato· del Consiglio, anzichè ricorrere alla via giudiziaria, consiglieremmo cli impegnarè la competenza della G. P. A. per uni equo a.u mento d·ello stipendio relativo al servizio dei poveri, ai sensi dello artico}«) 26 del t esto unico delle leggi sanitarie. (5034) Ricchezza mobile - Indennità cavalcatura. - Il Dott. abbon•ato n. 1782 chiede _conoscere .se anche sulla inde11nità per cavai.catura si debba pagare la tassa cli ricchezza mobile. Lai tassa di ricchezza mobile si pag.a su tu.t ti gli assegni e stipendi di qualsiasi natura essi sieno ed a qualsiasi persona venga11101 corrisposti. Essa, quindi, è dovuta. z.nche sull'assegno che si corrisponde al medico condotto per indennità di eavalcatura. (5036) Sostituzioni in ser7Jizio - Diritti e do7Jeri. - Il Dott. L. S. da A. desidera conoscere se un medico che abbia incaricato un collega di sostituirlo per un intero anno cedendogli i suoi diritti ed i suoi doveri, possa cedergli anche il mese di oongedo. (26)

[ANNO

XXII,

FASC.

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Se avesse prestato serv.izi·o il titolare avrel:1b e avuto certamente il diritto al congedo. Non. essendo, però, egli sul posto effettiv·amente, non può usufruire di alcun congedo. E se il titolare, per assenza effettiva, non può chiedere l'annuale congedo, non può ced1ere il relativo diritto al suo delegato e ciò pel noto principio che nemo potes! cedere jus quod nion habet. Il congedo è, infatti, ·accordato al medico condotto regolarmente nominato e titolare effettivo del posto. A Lei oome interino non spetta va il congedo e non poteva quindi, dietro compenso, sostituire sè stesso. Ad ogni modo se diritto Ella può avere al pagamento del mese d~ S·e rvizio, che h.a prestato ritenendosi in eongedo, deve rivolgersi non al Comune, che trovasi in regola, ma bensì al collega delegante, che ha creduto c-ederle aniehe il diritto al mese di congedo. (5038) Dimissioni - Congedo. Il D0tt. P. C. da Pr. desidera cono.scere se avendo rassegnate le dimissioni dalla carica abbia diritto. al mese di congedo con relati va percezione di stipendio . Qu·ando il medico ha rassegnate le dimissioni e resta. in carica solo in ossequio al capitolato che prescrive un determin.afo periodo di rispetto, non può godere del mese di ~ongedo, perchè altrimenti verrebbe ad accorciare di fatto il termine stabilitor per la presentazione delle dimissioni. Circa l'aumento di stipendio dichiariamo che esso Le compete dal giorno in cui le relative deliberazioni riporta.rono l'approvazione dell'autorità tutoria fino a quando è rimasto in· servizio, ciò sempre quando le deliberazioni relative non portino un dies a quo diverso e forse anche a Lei più favorevole. (5040) Ser7Jizio militare - Cessazione della R. M. - Il Dott. A. C. da M. essendio stato chiamato sotto le armi per un· periodo di diversi mesi chiede conoscere se durante tale servizio possa ottenere la esenzione daJ pagamento della R. M. come libero prOifessionista. Cessando l 'esercizio libero professionale può ottenere il temporaneo esonero dal pagamento della R. M. Deve farsi consegnare dall'Agenzia delle imposte apposito modulo per denuuzia di cessazione di esercizio e consegnarlo riempito e firmato all'agente. (5041) Ricorso conit ro nominai pro'Vvisoria delL1ufficiale sanitario. - Il Dott. D. S. da N. chi·e de c:ooo.s cere se contro il decreto del prefetto che respinge un ricorso prodotto contro la nomina provvisoria di ttn ufficiale sanitario sia ammesso ricorso e quale. Il decret01 prefetti zio con cui ,si provvede alla nomina, si.a: pure provvisoria, dell'ufficiale sanitario, costituisce un provvedimento definitivo non impugnabile con ricorso in linea gerarchi'


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{ANNO XXII, FASC. 7]

SEZIONE PRATICA

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-ca .. Non ci spieg·hiatno, perciò, la r.agione per CONDOTTE E CONCORSI. cui dalla autorità prefettizia fu discusso e provvedut·o s ul proposto gravame. La nomina prov. * CARTIGLIANO (Vicenza). - Condotta generavisoria sarebl:e in1pug·nabile per soli motivi di l~tà; L . 4500 l?rd~ più godimento gratuito di legittimità con ricorso in li nea straordi11 aria a ·circa due campi d1 terreno che si v.alutano ad él:nnue L: I2o. Per U. S. L . I2o; ab. 2235. Età S. M. il Re. Alla presentazione di tale specie di 11m. anni 40. Assunz. entro IS g. Scad. IO marzo. ricorso osta ora il termine, che è già da tempo · CASOLA VALSENIO (Ra'Venna). Titolare 2· trascorso, ed anche l'assoluta mancanza di incondotta. Soli poveri ; L. 3300 lorde e 2 sesteresse diretto da parte del proponente. senni; L. 700 cavale. Per le visite ai non poveri (5043) Visita locali di 'Vendita di sostanze alcompenso determinato n·e lle apposite ,tariffe. Servizio entro 20 giorni. Scadenza 17 feb1:iraio. cooliche. - Il Dott. G. M. da B. desider!l cono-scere se sia gratuita od onerosa e nella afferCASTELFIORENTINO (Firenze) . - Condotto, cura mativa a carico di chi ] a visita che l'ufficiale piena; L. 3Ioo. Scadenza 28 febbraio. :sanitario è tenuto a fare dei locali ove si comCASTEL s. PIETRO DELL'EMILIA (Bologna). -pie vendita di .sostanze alcooliche. A tutto 23 febl:·r., ore 18, reparto IV; ab. 1685 di cui 87 a cura grat. ; L. 3000 lorde e tre sesÈ gratuita la visita che l'uffici.a.ile s.anitario senni, oltre L. 600 per cav. e alloggio. Servizio deve fare nei locali in cui si compie 'rendita di entr.o I5 giorni. ·sostanze alcooliche e ciò perchè nè la leg·ge nè CENGIO (Geno'Va). - Medico consorziale pei il regolamento redatto per combattere 1'alcoopoveri:; L. I500 lorde. Carica ·en,tro il 1° mar1ismo fanno cen.n o di speci1ale compenso. Si può zo. Oltre lo stipendio vist~ incerti. aver diritto al rimbors·o delle eventuali s pese COSENZA. Ospedale ci'Vile. - Direttore; L. 4000 d i trasporto, che il sa1ùtario sia costretto a so- lorde e tre quinquenni del I5 %. Età 30-50 anni . stenere per compierlo. R·i chiedesi la libera docenza in clinica chirurgica. (5044) Ufficia·le sariitatio pare1Lte d'i far·maci- Documenti al presidente della Deputazione prosta. - Al Dott. Lux rispondiamo che effettiva- vinciale. Scadenza 60 giorni dal 2 gennaio. mente il Consiglio1 di Stato ha sempr·e ribadita CREMONA. Spedale Ugalani Dati. - Tre mela incompatibilità esistente per l'ufficiale sani- dici chirurgi assistenti biennali; L. r500 nette, oltre L . I2 per ogni guardia notturna (circa 7 tario che abbia u11 par·e nte farmacista. Ari otteal mese) e L. 150 pel servizio di poliambulanza. nere l'intento della esclusione dal concorso ba- Voti agli es.a mi universitari. Eventuale constai che E lla faccia tenere alla Commisslione ferma bienn . Scad. 20 febbr. Serv. col r 0 marzo. giudicatrice apposiito memoriale in cui si acFELTRE (B·elluno). - IV Reparto, poveri; a cenn~ alla esistente incompatibilità ·e .si c-onforti tutto 20 febbr . Ah. 4324 in 767 fam.; L. 3700 lorde di cui 500 per indenn. alloggio e 700 per l'asserto con la produzione dell'albero genealoindenn. trasporto; oltre L. 200 per siupplenza; gico del candidato. tre sessenni. Servizio entro IO giorni. (5045) Sdoppianien,to di condotta. - Il Dott. FORMA DI PONZA (Caserta) . - Condotta piena; F . B. da S . G. J. desidera conoscere se dopo L. 3000; indennità per disagiata residenza soppresso lo sdoppiamen.to della condotf:a con L. Iooo. Il tutto lord,.o tasse. Scad. 28 febbraio. l'approvazione dell'autorità tutoria, la si possa GAMBARA (Brescia). - Dal 27 gennaio al 28 11·u ovamente proporre, se, nie lla affermativa, si febl:>raio è aperto il concorso alla condotta lipossono .stabilire differenti compensi fra i due bera; lorde L. 5000 (L. 4100 per n. 2600 amtitolari, pur avendo identici oneri di servizio e messi alla assistenza medica gratuita; L. 675 per indennità di mezzo trasporto; L. 225 per se sia possibile as.segnare ad ttno solo dei due U. S.); tre seSISenni di ~· 500 ciascuno. Ab. 3555. condottati il serv·izi·o degli agiati . A bre·vissima distanza di temuo ed iJ1 manLORETO (Marche) . Ospedale Santa Casa. Cercasi assistente giovain.e pronto ad assumere canza di fatti nuovi che potessero giustificare il pro,·vedimento, non è possil:ile che l'autorità subito il servizio. Stipendio lire 200 mensili lorde di R. M. ; camera; riscaldamento; prima cotutoria .appro>Vi la nuovamente proposta. esten- lazione. Invia.r e domanda ed elenco dei titoli sione di condotta, tanto più ch e la soppressione al direttore dell'Ospedale. del doppio servizio fu deliberata a seguito di LUCCA SICULA (Girgenti). - 2a condotta meinchiesta eseguita a· cura d1 un R. commissario. dica, piena; ab. 2600; lorde L. 2500. S cndenza 20 febbraio. Se fosse am1nessa la di\·isione 11on vi sarebbe ragione per stahilire divers i compensi fra i due MANDURIA (Lecce) . - Condotta generalitft U~­ sanitari che a\·rebbero idE:ntici oneri di servizio. giano Mont~fusco; P<?P· 1080; L. 2~00 .. F-4tà liN on1 è poi possibile ch e sia ad uno solo dei due mite 35 anni. Assunzione entro IO giorni. Scad. 20 febbraio. condottati assegnato il servizio degli agiati, perMANTOVA. l\iunicipio. - Medico SU{)plente alle chè detto servizio deve, 1nvece, essere c-ontemcondotte ed all'lffficio d'igiene; servizio di conperato con quello dei i)overi ed esercit!lto dai dotta per i poveri del forese ( ~8.1) ; L. 250.0 singoli condottati, og·nuno nell'ambito della lorde. Doc11m. a l Protocollo Mun1cipale entrc, il 5 marzo. Accettazione entro 15 giorni. propria gi11risdizi one. Doctor JUSTITIA. (27)


IL POLICLINICO MARSCINNO (Peritg·ia) . - _.!\. tutto il 18 febbraio. Due ·c ondotte ; L. 3500; i·n,d ennità cavalcatura L. Iooo; assicur.azione. Lo .siti pe11dio sarà elevato a L. 4000 do1po conseguita la stabilità. MILANO. consiglio degli Istituti Ospitalieri. Tre medici assistenti residenti nella succursale dell'Ospedale Maggiore in Cernusco st1l Naviglio. Vedi fase. 5. Scad. 27 febbraio. F.tà mas• • s1ma 35 ann.1. MONCESTINO (Alessandria). Abitanti 746. Medico general1tà; L. 2600. Scad. 20 febbraio. MONTECICCARDO (Pesaro) . - Condotta; ab. 2011. Stip. L. 3000 pei poveri, L. 1000 pei semiabt •i entt, L. 700 per cav., L. 100 per U . S . ; casa d'abitazione gratuita; tre sessenni; assicurazione. Scadenza 15 marzo. NOASCA (Torino) . - Ab. 1396. Condotta consorzio, L. 2500 pei poveri; alloggio. Scfldenza 20 iebbraio. PADOVA. Spedale Civile . - Assistente effettivo; L. 1600 gra,·ate di R. M. ; stanza; L. IO per ogni guard-ia, (di 24 ore). Scad. ore 17 del 27 febbraio. Votazionci. negli · esami speciali e d1 laurea. Funzioni entr·o• 10 giorni. PONZA (Caserta) . - Condotta p~ena nella borgata Forna; L. 3000 oltre L. 1000 disagiata residenza, lorde. Scadenza 28 fe1: braio. POVIGLIO (Reggio Em.ilia). - Condotta II reparto1 in pianu.r a; L. 3000 pei poveri; indennità cav. L. 500. flb . 2600 di cui circa looo poveri. Scadenza 14 febbraio. * POZZAGLIA SABINA (P erugia) . - Condotta; ab. I779 in tre centri; genralità; L. 3500 poveri·, L. 200 U. S ., L . 600 generalità, J.oirde. Servizio entro 20 gio rni.. Scad. 30 giorni dal 30 genn. QUISTELLO (Mantova). - A tt1tto il 19 febbraio. Condotta per Bondanello; L. 3000 pei po,·eri; tre sessenni; obbligo di cavalca.tura con L. 600 di indennità. SAN BARTOLOMEO IN GALDO (Bene'Vento). - 2a condotta pei poveri; L. 1178.40 lorde. Al 25 febbraiio. Carica fra 20 giorni. Chiedere l'annunzio. s. DA·NIELE NEL FRIULI (Udine) . - Medico primario del Manicomio annesso a11 '0spitale civile; L. 3500 lorde, vitto ed alloggio interno. Titoli pratici e scientifici. Scad. 25 febbraio. s. MARIA A MONTE (Firenze). - 2a. condotta piena; lorde L. 3500, oltre aissegno per cavalca·· tura di L. 700. Due sessenni obbligatori e due facoltativi . Proroga al 20 febbraio . SEGUSINO (Treviso) . Medico COlllSOrziale; L. 4500 lorde, L. 300 mezzo trasporto, L. 200 uff. san. Scadenza 28 febl:::!l"aio. SELINO (Berganio). - Stipendio L. 1500. ~o­ manda coi soliti documenti entro il 28 febbra10. SEULO (c aglia.ri). Condotta generalità; L. 3650 lorde. Scad. 17 febbraio. SINDIA (Cag liari). Co111dotta generalità; L. tr5 00 lorde. Scadenza 27 fel: 1braio. SPEZIA. Ospedale « Vittorio Emanu~le II». -:Fino al IO marzo concorso per titoli al posto dl assist ente <li ost et ricia e gi11eco1logia; L. 2000. e clt1e se se1111i; i1arteci pazione agli utili in rag1011e del 5 % ~u 2;1i atti operativi agli abbienti. Cl1iedere co1)ia dell 'a\•\·iso all 'Uffi~io di segret. 1

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[-.\..NNO LTII, F ..\.SC.

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TERRICCIOLA (Pisa). Condotta residenziale della frazione di Soiaina; ab . circa 2300; poveri circa 200 ; dt1e quinquenni•; stipendio L. 2500; indenn. ca\·alc. L . 750. Scadenza 28 febb~aio. VERONA. Deputazione pro'Vinciale. - Ostetrico assitente presso la Maternità. Docum. al Protocollo entro le 17 del 28 febbr. Pratica di microscopia clinica. L. 1450, oltre l 'all0ggio mobiliato e riscaldato; vitto dal Brefotrofio. Nomina• annua, conferma triennale, servizio entr() • 20 giorni. VIRGII~IO (Ma,n tova). lt prorogato a tutt0> il 20 febbraio il concorso pel reparto di Cerese, in pianura, capoluogo del c:omune cbe dista da Mantova chil. 3. L. 3000, più L . 600 (per queste è riservata l'approvazione su~eriore) di indennità pel cavallo e vettura obbligatoria, e L. 300 di retribuzione se ufficiale sanitario. Au1nenti ses'8'€nnali,. ab. 2500 circ.a, metà circa i!iscritti n·e ll 'elenco dei poveri. Dottoressa in medicina e chirurgia assumerebbe t .u ono interinato preferibilmente in qualche comune delle provincie di Napoli, Caserta, Sa.l erno, R-0a11a. Scri,·ere a lla signorina Lorenza Lombardi, fermo posta, Portici (prov . di ~apoli)~ Medieo quarantenne, lunga pratica di condotta ed oispedali, accetterebbe interinato buone condizioni, preferibilmente nell'Alta. Italia. Scrivere al dott. Silvio Lovisetti, So1nmacampagn.a> provincia di Verona. 1

Sono segnati con un asterisco • i concorsi che ci risultano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie Profcssionali. Sono segnati con due asterischi •• i concorsi che cii risultano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Sanitarie Italiane.

Di/fide e boicottaggi : Nuove diffide : _J\.lbairate (Milano) , PianelloVal Tidone (Piacenza), Rapolano (Siena), Bibbona (Pisa). Revoca dii. d:i,ffide : Pontida (Bergamo) , S. Pietro .in Volta (Venezia) , Prato-Ses1a (Novara) . Revoca di boicottaggio : Terra del Sole-Cas.t rocaro (dalla Sezione To$C'(\-....Romagnola del-· l'A. N. lVI. C.).

ROMA . Mi1iistero della P. I. - ~J\.ssegno di perfezionamento presso un Is tituto superiore dell'estero, da conferirsi per la Facoltà di med:icirua e chirurgia (e per i laureati in medicina veterinaria). L:assegn? ~ di L. 3000. . Le is.t anze di amrmss.1one aJ concorso, scritte· SU carta bollata da lire I .25, debbono essere vresentate o pervenire al Ministero della istruzione pubblica (Direzione generale per la istruzione superiore) non più tardi del 3I ~a:zo . . Nell'istanza deve essere espl1c1tamente d~­ chi.arat o per quale dis.ciplina il conc?rrente ~sp1ri a l conseo-uimento dell 'assegno1 di perlez1onam·e nto. Tal~ disciplina può e~s,ere. lite~amente scelta dal candidato; ma a panta di mento sarà data la preferenza a.l cultore dell'oculistica (o della zootecnica). . _-\Il 'istanza il concorrente deve urure le memorie original~ stampate o ~a°:os~rit~e ( possib!l~ i11e11te in c1nq11e esemplari), 1 tltol1 cons egu1t1 neg·li st11di, il diploma di laure.a o un. analogo certificato. ed infine un elenco (111 doppio eseml)lar e) dei titoli e dei documenti presentati.

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rANNO

xxII, F Asc. 7J

SEZIONE PRATICA

Nell'istanza de·ve inoltre essere indicato c-0n esattezza il domicili'.o del concorrente e l'uffici-0 che egli ev,e ntualmente occupi alla dipendene:a -del Ministero o di altra _;\1nminis.trazione dello Stato. LONDRA. Co1n1nissio1ze per la costri,,zio ne delle atribula1ize (Presidente : Sir Frederick T.r eves, .Ba'.rt., G.C.V.O., C.B., F.R.C.S .) . - L'Istituto V\Tellcome di ricerche scientificl1e, Londra, in s eguito a proposta del sig·. Henr:r S. \Vellcome, fondatore dell'Istituto, ha offerto l a .s,on1111a di L.st. 2000 (L. 50,000) [da ripantirsi in un primo premio di L.st. 1000 (L. 25 ,000) , 1111 secondo premio di L .st. 500 (L. 12,500) , ·ti11 terzo premio di L.st. 250 (L. 7500)] per i mig liori disegni di carrozzerie d'ambulanza da a,d attarsi ad un modello-tipo di cha.ssis . Dei premi più piccoli sa-r,a n.no .a 11che assegnati per• miglioramenti di minor importanza inerenti alla costruzione delle ainbulanze-automobili in generale . Il concorso è aperto ai cittadini di tutte le nazioni. I premi sara.n no conferiti dopo1 il 30 g iuz no 1915, ultim·o g iorno pel ricevimento dei disegni. I d ettagli completi delle condizio1ù alle quali i concorrenti dovra11110 uniflormarsi , i nomi dei membri della C·ommissio,n e ed altri particolari si possou,o ottenere dal segretario della C-0mmis-sione per la costruzione delle .a1nbt1lanze, 10, Henrietta Street, ca,·endish Square, Londra, \r\~., Inghilterra . 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

CATANIA. - Il prof. Citelli Sal,·atore è nominato straordinario di clinica dermosifilopatica. GENOVA. - Il prof. Trambusti _.\rnaldo, ordin ario di patologia generale a Palermo, è trasferito, col suo consenso, a Geno,·a. MILfu'IO. - Il dott. Arlotta Alessandro è nomjnato assistente volo ntario .alla s cuola di odontoiatria. NAPOLI. - Il dott. Marcoz?;i Vincenzo ~ nominato aiuto alla prima clinica cii irurgica. PADOVA. - Il dott. l\1elandri Paolo è non1inato asSlistente alla cli11ica o·culistica. PALERMO. - Il dott. Spataro Riccardo è autorizzato a trasferire a Palermo la libera docenza in clinica oculistica, conseguita a Sassari. ROMA. - S ono no1ninati -i dottori : Laurenti T emi·stocle e Brancati R affaele assistenti, Baggio Gino e Giani Raffaele aiuti alla clinica cl1i• rurg1ca. Il dott. Mazza Siro è 11ominato assiste11te ' 10l onta\rio alla clinica medica. CAIRO. - Il cav. dott. R om ano Tonini, medico·capo dell'ospedale italiano Umberto I in Cairo, t.: stato con recente decreto, su propost a del ì\Iinistro degli esteri, n·omi11ato ufficialf' della Corona d'Italia. 1

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N ell' A 11i1ni11i strazio11 e Sa 11i tari a.

Fin o alla scadenza del t rien11io in corso De Capraris a,., .. cav. Filippo è n ominato rnembro del Co11sig-lio p rovinciale di sanità di A \'"Cllino; Fontana cÌ.ott. _l\nto,n io, Zoda a, .,,.. Luigi e i\1es~ana ing. ca\·. Benedetto sono nominati membri del Consiglio proYinciale di sanità di 2altanissetta.

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NOSTRE CORRISPONDENZE. LETTERE DA PARIGI. I servizi di Sanità militare ·i1i Francia dura1ite la ,guerra attuale. - Uno, dei servizi più importanti per la buona riuscita di una guerra è s enza dubbio qt1ello della S anità. )Ielle gi·andi guerre tr.ascorsie , malgrado il numero incomparabilmente minore di 'c·omb.atte11ti, un t ale ser vizio è st ato sempre più o m en o' defioiente e in fondo1 molte maggiori perdite di quelle a,·11te direttam·~nte sul campo furono quelle sentite negli ospedali nei quali r egnavan o so,v ran:i la cancrena gassosa e il tetano nei reparti dei feriti e il tifo esantematico e ri.l tifo addominale nei reparti dei malati. Sove11te a tali m alattie si aggiungevano anche delle epidemie di peste e di colera. Nella guerra attuale dobbiamo convenire che, malgra do il numero straordinario di armati che si trovano di fronte, malgrado la vita malsana delle t!lincee, malgrado le ferite prodotte dalle più s·v ariate armi da fu-0co e da taglio, la percentuale delle perdite tra i feriti e i m alati è incomparabilmente minore di quelle risco·n trate in altre gµerre. Purtroppo il numero, dei morti s ul campo è invece più g·rande, data la potenzialità e la moltiplicit à d elle armi d'offesa m oderne, ma per quest o i servizi di sanità milit are nulla possono'. Si è cercato di fare qu1anto ,sii è potuto p er quel che concerne 1'1giene dei campi, o per m eglio dire l'igiene delle trincee, giacch è in quest a g uerra il campo., a l111eno da tre m esi ad oggi, consiste in un unico· fosso della lt1nghezza di 400 ch:i lometri, mentre le truppe di riserya si trovano più <)I meno accantonate nei , -illaggi dietro il fr10111te. Contro il tifo .addomin1ale e le altre m alattie intestinal.ii si è provveduto facendo bollire l'acqua dove er a possibile e sopr atutto cercando di stabilire le latrine da campo in punti ove la probabilità di inquinam ent o delle acque del sottosu olo fosse minima. Grave comp,i to certo quest-0 delle acqu e potat .i li in g uerria. I mezzi per le ricerche batteri 0 logich e sono sovente d~ applicazione i111possibile e non c'è ch e da ricorrere all'ebollizio11e, qt1ando si può. L e truppe inglesi fanno largo uso di the, e un'ingegnosa disposizione jdeata dal prof. Bordas, già descritta in altra mia lett era , permetterebbe una distribuzione di t ale bev.and1a in gra11de anch e per le truppe fra11cesi, m a anzitutto essa non riesce sempre gradita ai palati latini e inoltre le necessità t attich e rendono s-0vente inapplicabile ogni più ingegnc1go dispositi\10 di distribuzione. Si può ricorrere 1

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alla sterilizzazione delle acque sospette con aggiunta. di permanganato potassico o di ipoclorito di calce a una dose ,infinitesima che non è n·ociva per la salute, come è dimostrato dai molti impianti permanenti che esci.stono a ques to scopo in Am erica e che si d;i mostrano efficaci e come fu anche· provato durante lia recente epidemia colerica di Marsiglia in cui si ottenne d.i p·ot er g.iugulare l'epidemia ricorrendo a un dispositivo provvisorio fatto funzionare il g·iorno stesso della s coperta dei vibrioni colerici nelle acque della città. Tuttavia il dosaggio accura to dell'ipoclorito non sempre si può fare perchè non sempre i m edici militari possono esercitare direttamente il loro controllo su grandi serbatoi d'acqua destinati alle truppe, mentre i1 più delle volte essa è presa qua e là per i bisogni di ogni slingolo reparto. L 'imp o1Ssil:~lità quii'ndi di poter avere un'acqua assolutamente pura fai si che il tifo addominale mieta vittime in ogni esercito in campagna e quindi anche in questa guerra. Tuttavia sarebbe esagerato di dire che esso -sia uno dei principali fiattori di mortalità nell'esercito francese. Ma lg rado la poca sicurezza delle acque potal:iili, m algrado le occasioni frequent1 di contaminazione per contatto, non crediamo di andare errati calcolando una mortalità non s uperiore a qualche unità per mille, dall'inizio della campagna ad oggi. A diminuire validamente la potenza nociva del tifo concorre certamente un altro fattore costituito d·alle vaccinazioni antitifi.che. Di recente nell'esercito francese era stata r esa obbligatoria la vaccinazicme, ma è naturale che nell'esercito mobilitato, il servizio non si è potuto rendere cosi completo come in tempo di pace e certo, malgrado 1'10bblig~torietà della mÌSJUr.a, molti individui nan ha nno potuto esservi sottoposti. Ma anch e in questa applicazione non del tutto completa s i sono potuti vedere i benefici effetti che d a essa si traggono. L a mitezza delle reazioni in seguito all 'in.lezione del vaccino, l 'estrema rarità della s opravvenienza di accidenti gravi, il beneficio incontestabile di· una misura preventiva che vanta oramai quindici anni di successo, non debbono fare indugiarne la diffusione in ogni esercito, a più fQrt~ ragione in un esercit o combattente o che si prepari a l cimento. Per quel che concerne il nostro esercito il pubblico medico italiano conosce con quanto zelo le superiori autorità sanitarie dell 'Esercito e della Marina s i siano adoperate per diffondere 1'impiego delle vaccinazioni antitifiche, specialmente nei nostri reparti combattenti in Libia. Il generale Ferrero, ispettore capo di S anità militare, ne ha validamente propugnata l'appli1

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cazione e mostra to i benefici effetti durante il Congresso di Londra e in recenti seritti, ma questa opera di propaganda attende ancora il suffragio supremo che sola può darle la sanzione legislativa rendendola obbligatoria per tutto l'Esercito e la Marina (1). Dobbiamo notare che anche in questa guerra. come nelle altre, il tifo esantematico ha fatto. qua e là la _sua appariziooe fra le truppe co1nbattenti, ma nell'insieme si può affermare che in nessun luogo ha ass.u nto un carattere epidemico. Le recenti scoperte dovute al Nicolle e ai suoi collaboratori a Tunisi, e a d AnderSK>n, Gobel_berger e Wilder in America, hanno gettato molta luce sull'epidemiologia, un tempo cosi oscur a, di questo morbo ed ora si sa che il virus è succhiato col sangue dell'individuo malato, e trasmessio all'uomo sano, da un parassita speciale, il pidocchio del corpo. La vita delle trincee, {)IVe talvolta riesce t~ ifficile cambiare di biancheria per mesi e mesi,_ ove le abitudini di pulizia sono messe da parte , ov·e ·gli ttomini per necessità lasciano crescere .la 1:.arba in modo diiSlordinato, tanto che essi stessi si dànno un nomignolo che ben li caratterizza : les poilus (i pelosi), sono tutte condizioni che favoriscono grandemente lo sviluppo del parassita e il suo passaggio dagli individui infestati a quelli che ne sono ancora immuni. Per ovviare a questo inconveniente si è cercato di provvedere, ove fosse pOSlSibile, alla pulizia degli uomini mediante bagni completi e alla disinfezione della biancheria e degli abiti. D ove non era possibile una tale disinfezione, g li abiti furono bruciati e si provvide a sostituirli. Quando non fu p1ossibile bruciarli si cercò di farli lavare, e almen·o cli 1Sltirarli con un ferro caldo in modo da u ccidere i parassiti e le uova che si annidano volentieri n elle cuciture. Tutto ciò è st ato sempre naturalmente subordinato alle esigenze della guerra, ciò eh.e equiva le a di re· che le misure non raggiunsero completamente lo seopo; tuttavia qualche cosa si è fatto e Sie ne sono visti i frutti, perchè dopo cinque mesi e mezzo di guerra l'i nfezione è stata contenuta entro i più giusti limiti, che non fanno ricordare nemmeno lcmtanamente le strag i che han.no reso tristamente famosa per gli igienisti la g u erra di Crim·e a. Il colera non ha fatto fortunatamente la sua apparizione tra le truppe i n campagna. In principio ci fu chi temette che le truppe indiane potessero trasportarlo dai luoghi ove esso regna endemico e dove miete annualmente tante vittime. Ma il G·o verno inglese, preoccupato appunto di (r) Cfr. notizia a pag.

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SltZION! PRATICA

ciò, ha scelto le truppe destinate a combattere in Fran-cia negli altipiani prossimi alla catena di montagne dell 'Imalai.a; non soltanto per avere delle truppe che fossero abituate a dei climi abèastanza freddi, ma anche perchè in quei territori il colera non regna all'o' stato endemico. Di più tali truppe sono state oggetto di rigoros.e osservazioni prima dell'imbarco e durante la traversata. Se anche ci fosse tra quegli individui qualche portatore ignorato di vibrioni, dato che esso abbia potut{)I rimanere tale per cinque mesi, ciò che non sarebbe d'accordo coi dati scientifici attuali, dl pericolo da lui offert 0 non sarebbe maggiore di quello che può pro,·enire dall'epidemia attualmente esistente · ~· territorio dell'Impero austro-ungarico e che lo scambio eventuale dei prjgionieri può rendere più pericolOSla di quanto si creda. Per quel che concerne l'evacuazione dei feriti e la loro cura, i servizi sanitari militari hanno fatto quanto hanno potuto, ma b·isogna convenire che il numero dei feriti è stato· in questa guerriai tanto grande quanto in nessUlll 'a.Jltra guerra conosciuta. A fine dicembre si calcolava ufficialmente che gli ospedali avessero curati 500,000 feriti dal 15 1&.ettembre. Ma la cifra dei feriti curati dal 2 agosto al 15 settembre non è stata oomunicatai. Cosl pure non si è saputo quanti feriti grav:i siano stati curati dalle amtulanze da camp.o. Un cosi grande numero di feriti ha congestionato un po' naturalmente i servizi di evacua· zione e in qualche luogo se ne è constatata un abbondanza forse eccessiva con relativo ingiombro e difficoltà di assistenza e di cura. Il tetano ha mietuto molte vittime specialmente a caus.a delle ferite da shrapnel, da bombe a mano, da pallottole di piombo1, da granate. In un primo tempo le riserve di siero antitetanico sono diventate impari alle richieste, ed è appunto allrora che sono risultati i vantaggi della cura Baccelli. Ma l 'Is.tituto Pasteur si è messo immediatamente a fabbricare le quantità di siero necessarie ed in breve ogni richiesta è stata potuta soddisfare sufficientemente. Del funzionamento di questo imp.o rtante servizio di preparazione del siero antitetanico, p.arlerò, del re• • • sto, in modo diffuso, in una mia prossima corrispondenza. Alla Camera dei deputati francese esiste una Commissione di igiene, costituita da una sessan.tina di membri, medici. Era pars{)I a questa Commission·e che essa avrebbe potuto rendere dei buoni servigi ceroando di dividersi in Sottocommissioni per visitare le varie istituzioni sanitarie militari poste nel territorio della Republ:Jica e nella zooa delle armi e suggerire 1

l'applicazione di vari provvedimenti giudicati necessari. Ma una richiesta indirizzata al ministro della guerra non pare abbia avuto favorevole accoglienza presso il Comando in capo dell 'Eserciw, sembralnrlo f or.se che in un momento in cui la salute della; Patria è affidata alle . armi questa ingerenza del potere legislativo avrebbe potuto in parte intralciare il buon andamento dell'ingranaggio militare. Tuttavia il Governo ha creduto necessario di dwer prendere delle misure e ha fatto conoscere in una recente circolare che a: l'organizzazione e il funzionamento del servizio di Sanità, al quale incombe l'impoctante e delicata missione di cura~e i feriti, è una delle questioni che non• hanno cessato dal trattenere l'attenzione del ministro della guerra, preoccupato di portare il più pronto e il più sicuro rim·e dio ai difetti che dovevano fatalmente porsi in e\Tidenza in un servi'zro cosi complesso ,, . Malgrado le cure e il sentimento ill11minato dei bisogni, seoondo i quali erano state prese le disposizi:oni relati ve al funzionamento del servizio di Sanità, il ministro riconosce che le c-0ndizioni attuali1 e l'esperienza hanno fatto sorgere delle nu1ove necessità e l'opportunità di modificare le previsioni primitive e perfezionarne l'organismo. A questo scopQI, il ministro ha decis.oi di creare una Commissione speciale al fine di cercare o di completare i miglioramenti e i perfezionamenti da portare al servizio sanitario tanto• sul territorio nazionale che sulla fronte dell'esercito. Questa Co·m missione è posta sotto la presi·· denza del senatore Freycinet, già presidente del Consiglio, attualmente presidente della Commissione dell'esercito al Senato, e consta di 18 m embri, di cui 2 vice-presidenti, Léon Bourgeois e Barthou, c-0m prendente delle personalità come Landouzy, Labbé, Roux, direttore dell 'Istitut0t Pasteur, Vaillard e anche il presidente della Commissi.one di igiene della Camera dei deputati, dott. Lacbaud. La nomina di questa Commissione è stata, come tutte le cose umane, approvata dagli uni, criticata dagli altri. Ma bisogna convenire che i primi sono i più e i secondi i meno. Per gi ~ · dicare della importanza e del valore delle deci sioni che sarà per prendere e del progresso che potrà indurre nell'ingranaggio sanitario. militare, bisognerà attenderla all'opera. E io ~e~­ cherò di tenere informati i lettori del Policli nico dei suoi lavori1. • • • Par1g1, 15 gennaio 1915.

Dottor Gon. (31)


IL POLICLINICO

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NOTIZIE DIVERSE.

Corsi di traumatologia e servizi sanitari di guerra per i laureandi in medicina.

Disposizioni per la sanità pubblica. Si è adunata a lVIont ecitorio ìa commissione par~amei;it~re. per: .l 'es.ame del .P;ogetto di legge: « Disposizioni v.arie sulla san1ta pubblica ». Erano prese~iti gli on. Santoliguido, presidente; Camera) Pietravalle, Zegretti, lVIaffi, Molina e Sandrinii, segr·etario. _/.\.v·e vano gi usti:fìcato la loro assenza gli on. Patrizi e Rattone. Dopo lunga discussion·e , i commissari furono co11cordi n,ell'appro1\Tiflre in massim.a il progetto di legge. Fra le varie disposizioni i n ess'-1 conten.u te è notevole quella relati va alla creazione dell 'Istituto vaccinogeno per la . produzione cli vaccini e s ieri che siano rite1111ti necessari nella lotta contro le malattie infettive. Su tale argomento la commiss~one constatò che la creazione dell'Istituto v.a ccinogeno non co~tituisce nè può costituire un mo·n opolio, dovend·o esso servire soltanto a compiere ] 'obbligo che ha il governo di tenerle a d1sposizione d el pubblica prodotti s icuramente genuind ed efficaci. Altro oggetto di dis.cussione fu quello rela ti \"O alle .a cque minerali, il cui commercio viene disciplinato e ne sono utilizzate le sorgen.t i con speciali autorizzazioni govern.a ti've nell'interesse sttpremo della salute pubblica. Esaurita la discussione generale, fu nominato 1-elatore l'orn. Camera, il quale riferirà alla com111is1sri.one nella prossima.i adunanza.

Scuola chirurgica Lombarda di perfezionamento.

Col ro marzo si riapriranno presso la R. Uni, ·ersità di Pavia, per l'XI anno, i corsi della Scuola chirurgica lombarda di perfezi·o·namento. Della Scuola fa·nno parte la Clinica chirurgica 01)erativa, l'Istituto di p.a tologia chirurgica di111ostrati,·a e tutta la divisio11·e ospitali;era (in t t1tto 1 60 letti) . Chi in,t ende inscriv.ersi, deve presentare, entro il mes1e di febbraio, domanda al direttore della Sct1ola, prof. r. 'f .ausini; sarà poi ammeSS·()I ai cor1si, presentando la quietanza del pagamento di L. 50, da farsi all'Econ·o mo dell'Universit à.

Il ini'nistro dell'istruzione ha invitato i rettori delle Un·i versità a disporre percbè ai laureandi i~ i;ne~içina sii.a~~ in;ipartiti rapidi corsi delle disc1 pline che pi u direttamente interessa:no il ~e~ico ~il~t8:1'e in campo: traumatologia. e serv1z1 sanitari' in corso, per dar modo così al G<>.vern·o di utilizzare questi laureandi nella evenr t~alità d'una sospensione delle concessioni del ntardo nel servi'zio militare. Nella, S1;la circola~e i~ ~nin.istro info~a P?i ·che presso gli ospedali militari nelle sedi untversitarie è istituito, ~ cur2: del Min~ste!o de~la guer~a, uni. C·~ rso f ~stryo dl' so~ma;r1ai 1~truz1one per il servizio sanitario e per 11 mat eriale sanitario di guerra, al quale gli s tudenti del sesto anmo dt medicina saran·no invitati ad inscriversi.

Un eroe del dovere. È morto a Londra un·o dei più eminenti chi-

rurghi dei n1ostri tempi, il dott. C. B. Lockwood di una settiicemiai co·n tratta nell'operare una peri~ tonite appendico1lare. Il chi rurgo affrettava l '1,ntervento, perchè il paziente era in condiziio ni g·r avi. Egli si ferì un dito mentre p.a ssava gli ultimi punti di sut~ra . Ammalò la stessa notte e morì cinque settimane dopo. Sono ben noti i suoi s tudi sulla chirurgia a$ettica, le ernie, il varicocele, il cancro del seno; il suo libro sull'appendicite è la migliore ·e sposizione che si possegga in inglese su questo soo-getto. Ironia del fato: pochi anni or sono egli leggeva .ad una Società medica u11a ·Odmunicazione ins·o lita, «sui pericoli d·ell'operat ore » ! 1

È morto a Berlino il prof.

Robert von Olshau-

sen, decano di quella Facoltà medica. Aveva di-

retto le Cliniche ginee-0logiche di Halle e di Berlino. Oocupa\"a un.o dei posti più emine11ti nel campo della specialità. Avev.a lasciato da qualche anuo l'insegnamento effettivo. Ha educato moltissimi allie-vi di ,~alare. 1

Indice alfabetico per· materie. . Pag. 225 Céllncro : p!io:fìlassi Corpi estranei : localizzazione median)) 230 te ~ raggi :S: . . . 23r Cost a cer,·icale soprann.umerania Feriti del terremoto: prime cure 235 )) 232 G liceriin.a : azione . . . Ii1fermieri : inorbilità e mortaJità 237 )) 232 Ii1fezioni emorragiche um ane . 244 I crizioni nell'albo dei medici )) Levatrici ital~ane a COJJ1g resso . 244 l\Iedici dei comuni devastati dal terre» 24r moto (Per i) . . . . . . . . )) 244 l\Iedici strain:ieri : esercizio in Italia )) 224 X efrotifo e nefroparatifo . )) 227 Xeurologia (La) e la gt1erra )) 237 >;'" eYrastenri.a : cura . . . . )) 242 X omine ad impiegl1i comunali (Le) )) ))

))

))

Roma, 1915 -

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Tip. Nazionale di G . Bertero e C.

Paralisi en1igloss.of aringolaring·ocer\·icale . . . . . . . . . . Pa.g. 230 Piosalpinge bilaterale c.o•n:fluente di )) erigi.ne tubercolare . 232 )) Pleurotomia : cure consecutive 235 22!, 235 Pneumotorace artificiale . )) Polso alt ernante . . . . . . 233 Pressi.o ne del san.g ue e del polso nel1'arteriosclerosi e rnella nefrite . . 234 Ragg'i s1ecoi1dari : aziione sui bacilli del )) 231 carrb.onchio . . . . . . . . . . Sarùtà inilitare: servizi in Francia du)) rante la guerra . . . . . . 249 232 Sarcoma del legamento largo destro . )) 231 Sarcoma: trapianti sperimentali . . )) 232 Toni : percezione . . . . . 231 Tumori :fl1o gistioi. dell 'addom·e 243 U:fficia1i medici (Per gli) ))

))

)) ))

L.

POZZI,

resP.


~nno

xxn.

Roma, 21 febbra1o 1915

F'uc. 8

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI REDATTORE CAPO:

Prof. FRANCESCO DURANTE PROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali: Prof. Ignazio Scalone: Riten1ione vescicale completa da calcolosi prostatica occulta - Ascesso consecut1vo tùlla prostata: Svt10tamento, gua,igione. - Sunti e rassegne• MEDICINA: Paillard et Quiquandon: Le pleufiti pulsanti. - CHIRURGIA: A. E. Barker: Studio clinico sulla pancreatite acuta. - HBDICINA DI GUltRRA: Orticoni e A.mcuille: LA diagnosi precoce deJ tifo j>tesso Prof. Dott. Cari Helbi.ng: I compiti tùll'ortopedia in guerra. - NOTE DI FARMACO~OG1A: Accademie, Società mediche, Congressi: Regia Accademia di Medic-i'na di Torino.

le forma1ioni sanitarie di prima linea. -

Verney: Gli espettoranti. -

Appunti per il medico praticoa CASISTICA. E TS&A.PIA.: 1.A stenosi mesogastfica d'origine ulcerosa. - Le f'ellocoliti emotragiclu erosive. - Igiene: L'isolamento dei tifosi negli ospedali. - Posta degli abbonati. - Cenni bibllogra1lcJ. - Varia. Sella vita professionale: Dat lt1ogh$ dei maftifi e degli lf'oismi - Risposi& a quesiti e a domande. - Oondo•1e é Concorsi. - Lettere da Parigi: Chirurgia di gUlf'ra. - lgietu ' f>rofilassi degli eserciti in guerra. - Notizie diverse. - Ras .. segna della siam pa medica. - Indice alfabetico per materie.

RAMMENTIAMO ,, che per aver diritto al nostro premio or.dinario pel 1915

MANUALE DI OTO-RINO-LARINOOIATRIA ll quale sarà infallantemente pronto entro il prossimo marzo, occorre aver pagato l'importo d'abbonamento prima del 28 corrente mese. (*) Ricordiamo pure che le Cartoline-vaglia debbono essere sempre indirizzate nominativamente al Prof. ENRICO MORELLI, Via del Tritone, 46, Roma. .

* Per le prescritte spese di aftrancazione, raccomandazione, ecc., del volume di mento Cent. so se per l'Italia e Fr. uno se per lEstero. N. B .

premio, unire ali' Importo d'abbona-

L'AMMINISTRAZIONE.

Dlrllll di preprle&à rl1enall. senza ottarne la fonte.

fJ

vietata la ripro.duzlone di lavori pubblicati nel PGUCJU.NICO o la pubblloazione di sunti di

LAVORI· ORIGINALI. Ritenzione vescicale completa da calcolosi prostatica occulta - Ascesso consecutivo della prostata: svuotamento, guarigione per il prof. IGNAZIO SCALONE pareggiato di· pat. chir. nella R. Università di Napoli. Molte ''alte accade nella praticachirurg"ica, di fronte ad ammalati con ritenzione d'urina nei quali riLSultano 11egativi l'esame clinico e fisico, di riportare l'etiologia dell'affezione ai soliti disturbi nervosi di sensibilità e di motilità. della vescica . Quando nessun fatto nuovo int erviene Ja ,r ischia.rare la patog·eue&i vera del disturl::o

esal

questo resta per noi come un disturbo funzionale la cui scomparsa è appoggiata ad una delle tante risoluzioni spontanee di stati nevropatici locali e generali. Raramente andiamo alla idea di una calcolosi della prostata perchè la sintomatologia tli quest a non è seip.pre uguale e spesso la lesione sfugge al controllo dell'esame manuale. Infatti, i calcoli piccoli della prostata possono rimanere a lungo o per sempre senza produrre disturbi e si sa che ol"dinariamente nella prostata hanno luogo calcoli piccoli: sono piccolissimi sopratutto i calcoli d:i co1icrezio1'ti azotate studiati dal Mercier, Quekette, Stilling, Launois, Robin, Sequire; essi al contrario sono numerosissimi : in un caso Thomson ne trovò più di mille, Delefosse ne vide espellere in più volte circa duecento ed in un caso del Bonneau esiste (r )


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IL POLICLINICO

va una vera litiasi prostatica co1la espulsione · continua di grosse conc.rezioni in gr.a n quantità. Alquanto più grossi sono i calcoli di fosfati di calce che hanno come nucleo i precedenti; più rari quelli di carbonati e di ossalati: Malteste n e riporta uno della grandezza di u11 uovo cli pollo e Ferreri del peso di ro2 gr. ; sono casi eccezionali di fronte ai casi ordinari nei quali i calcoli raggiungono il volume di un grano di orzo o poco più, di forma ed ia. superficie ora liscia e levigata ora rugosa come i calco.li mori· , formi. L a sintomatologia dei calcoli pros tatici dipende da t re condizioni: dal loro volume, dalla loro sporgenza nell'uretra, dal loro rapporto col tessuto glandolare. Un calcolo voluminoso, ancbe che non richiami l'attenzione dell'ammalato per un disturbo locale, non sfugge allo esame manuale della prostata praticato specialmente in modo combinato dalla via rettale sulla guida di una s onda introdotta nell'uretra ; calcoli piccoli e numerosi sono ugualmente apprezz1bili colla stessa tecnica, si rilevi o non quella crepitazione che gli a11tori h anno ammesso come uno dei migliori sintomi della calcolosi prostatica. I calcoli sporgenti nell'uretra, anche di picco~ volume, sono quelli che dànno luogo! ai più spiccati disturbi funzionali : dolori, disuria, ematuria, ritenzi·Olne, difficoltà nella eiaiculaz.tlone, priapismo, ecc.; l'introduzione del catetere -ne rileva la presenza e fa certa la diagnosi. Più difficili ad essere rilevati sono quelli che, pur ·a rrivando ad uin modico volume, restano nell'interno del tessuto glandolar~ nel quale provocano o una reazione sclerotica molto limitata o un focolaio. cistico ugualmente limitato come nel caso di Planty-Maurion. All'esame rettale la prostata non mostra alterazioni di sorta, 11egativo resta l'esame uretrale col catetere; tali calcoli, ordinariamente non dànno disturbi d'importanza se non quando crescono di volume o migrano verso 1'uretra. Essi formano per noi i casi di calcolosi prostatica occulta, nel senso che non è possibile fare la diag nosi colle esplorazioni manuali e :fisiche e per conseguenza i disturbi da essa prodotti sotto attribuiti frequentemente ad altre cause a meno che, ripeto, non intervengano altre circostanze a riportarci sulla giusta interpretazione patogenetica.

***

L'illustrazione del presente caso. personale servirà indubbiamente a richiamare l'attenzio·n e su tale affezione allorquando ci troviamo di fronte a disturbi urinari dei quali non rileviamo la causa con tutti i soccorsi delle nostre ricerche cliniche. (2)

[.i\NNO

XXII,

FASC.

L'ammalato mi fu inviato dall'egregio collega S. Cocuzza il quale l'aveva precedentemente tenuto in osservazione fin dallo inizio. F... P ... , di anni 58 da Francofonte (.Siracusa) ; contadino; ammogliato con figli. Nul1a dal lato ereditario e nei collaterali. Nessuna affezione importante nell'anamnesi remota, nessttn contagio venereo-sifiliti co ; -n on ha safferto restringimento ua.· etrale n è ha avuto disturbi riferibili a calcolosi delle vie urinarie ; breve, 1'ammalato è s tato sempre Qene. Verso il r7-18 luglio cli ques,t 'anno incominciò senza causa alcuna, a notare una certa difficoltà nell'urinazione : da principio ebbe urinazione stentata, quasi a gocce accompagnata da modico bruci·o re all'asta; incompleto lo sv11otamento della vescica ed un bisogno d'urinare più volt€ dell'ordinario. Qualche giorno dopo l'inizio tli tale disturbo., dovette fare un lungo viag-f."ÌO sul carro; alla fine di esso la urinazione ncìi fu p tù possibile; accadde una ·ritenzione completa p:r cui stette per più di 36 ore senza emettere una goccia d'urina. Potè ~rinate col cateterismo prati cat o da utt sanitario. D'allora in poi la ritet}.zione rol!'plet.a fu persistente tanto che, non pot-~n<lo vince!·e l 'ostacolo assoluto allo svuotament0 d .. lla vescica, l'ammalato fini coll'abituarsi a~ C'..ateterisruo da sè stesso. Egli ,aveva regolarmente lo stimolo a)1'uri11azione quando la vescica era piena ed arrivava ad emettere coi primi sforzi appena app~na qualche goccia, dopo J>iù nulla malgrado tutti i tentativi e sentiva indispensabile la introduzio1e de] cat~­ tere. Nessun dolore, nessun peso all'a.co, lieve bruciore lungo l'asta; nessun altro -li~turbo locale e generale. L'ammalato soppo1~a ~ ittngo la vescica piena e la impossibilità di ~vu0tarla non è accompagnata da alcun fastidio. \T~do la prima volta 1'0mmalato in. .agosto, dop(t: più d'un mese dall'inizio deila a'f.reziot1e, dura-nte il quale tempo essa non si t ra affatto modificata. . Esame ,clinico. - Trovo un uomo d1 C( stitt1zione asciutta, molto denutrito, di ~,·;lorit<> t>allido, di conformazione scheletrica reQ;<.rlf'rn1t:t1tc sviluppata; assenza di ingorghi ghi.audolari, di edemi e di diatesi morbose speciali. Organi toracici ed addominali sani. Temperatura n0rmale. Non rilevo alcuna alterazione all'esam~ dalla regione soprapubica; organi genitali be11c sviluppati; nulla all'esame esterno Jel con.d otto uretrale: introdotto un catetere metallic,-:>- n. 16 (:filiera francese) non trovo .alcun ostacolo fino alla vescica; il canale uretrale è ampio e dila.ta'bile, la vescica. è piena di urina la quale f11or;csce nella quantità di circa 200 eme. : il sondaggio accurato della. sua cavità non rileva la .e:: esenza di calcoli: in corrispondenza del segmento laterale sinistro prostatico, il becco del catetere urta contro una piccola salienza che scavalca facilmente a guisa di piccolo gradino : minima la quantità di urina residua nel tassofondo. Col riscontro rettale la prostata non è affatto ingro~ssata nè dolente; n"s suna mottificazio·ne fra i due lobi. Negativo l'esame del sistema nervoso cerebrospinale. . . . .. . . . Prescr1ss1 alt 'infermo l 'applicaztone d1 1mpacchi oaldo-umidi al perineo; enteroclisi retta-


(-t\~~o

XXII, FAsc. 8]

SEZIO~E

li; granuli di stricni11a internamente ed il sovrariempime11to della vescica per mezzo del ra~e­ tere, cercando di stimolare la musculatura della vescica. Quest'ultimo provvedimento corrisp05e, più degli altri, in quanto che l'infermo per un paio di giorni potè svuotalre la vescica da solo appena tolto il catetere col quale .aveva riempito il serbatoio e qualche volta l'.uicinazione si effettua nelle condizioni' normali senza· ricorrere nemmeno al riempimento artificiale. Dopo un paio cli giorni le condizioni ritornarono allo stato di prima : la ritenzione divenne assoluta come nei primi giorni della affezione ed il cateterismo fu indispensabile per svuotare la vescica da 5 a 6 ,~olte nelle 24 ore. Nelle osservazioni consecutive ripetute in modo completo, come la prima volta, non trovo nella di nuovo e,. di fronte alla persistenza del disturbo, vado convincendomi di una possibile origine nervosa centrale organica o funzionale del disturbo medesimo. Rivedo l'infermo nella prima quindicina di settembre; egli viene a farsi osservare perC'hè alla incontinenza assoluta si è associato un molesto senso di peso all'ano: non accusa altro disturbo nè temperatura febbrile. All'esame clinico noto : condizioni generali alquanto più depresse; al dermotatto si sente rhe la temperatura è superiore a quella normale; la applicazione del termometro fatta seduta stante rileva 39°-8 al cavo ascellare. Introdotto il catetere nell'uretra, si penetra agevolmente fino all 'ttretra prost'atica : quivi si percepi~e una s uperficie ruvida di conorezione calcarea lung•o la superficie inferiore; dopo un leggiero ostacolo il becco del catetere penetra in vescica e non per questo cessa la sensazione suddetta data dalla pE·r sistenza della concrezione medesima fissa nella sezione prostatica dell'uretra. Coll 'csplorazione rettale noto il lobo sinistro della prostata del volume di una piccola noç,e, a superficie regolare e liscia, di consistenza molle chiaramente :fluttuante e sede di forte dolore; nessuna modificazione a carico di tutto il resto della glandola. Diagnosticata una suppurazione locale, ·J ropongo l'intervento, senonchè il giorno dopo a questa ultima constatazione, qualche ora prima dell'operazione, l'infermo constatò la fuoruscita dall'uretra di una grandissima quantità di pus giallo cremoso nel mentre andava scomparendo quel senso di peso all'ano e di tenesmo. Data la rottura spontanea dell'ascesso nel meato uretrale, rompleto lo svuotamento mercè una forte pressione sulla glandola dalla via rettale : la fuoruscita del pus durò copiosa durante tale manovra la quale cessò quando non si ebbe più materiale purulento e la sacca ascessuale era scomparsa. Completo con un'abbondante irri~azione della vescica e dell'uretra con soluzione dt suhlimato all'1 : 8000. L'infermo non sa dire se col primo getto cli pus dal meato urinario ci fosse stata l'esp11lsione di qualche piccolo calcolo nè potei constatarla personalmente nelle manovre consecutive. Nei giorni consecutivi l'ammalato non ebbe comJ?licanze; la temperatura febbrile cessò ed il medico cUliante, collega Cocuzza, oontinuò la cura circoscritta ai semplici lavaggi vescioa,l i ed uretrali. Nella notte seguente allo svuotamento dell'ascesso prostatico, la urinazione si compì senza

PRATICA

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bisogrio del cateterismo quantunque molest:lta da un pò di bruciore lungo l'uretra: iL dis~u,,bo cessò lOnipieta1rie-rite senza alcun incidente : ]e urine turbide dei primi giorni s usseguenti allo svuotamento dell'ascesso, ritornarono a poco a poco 1impi de. Rivedo l'infermo per u11 n11ovo esame il 20 di settemLre e noto: costituzione generale ancora molto pover.a ; temperatura normale; col catetere 1'uretra si conser\ra ampia, non dolente per , tutto il suo tragitto; nulla di anormale nella se119ne prostatica, nrL St nota prt ~enza di calcolo nemmeno nella cavità vescicale. Al riscontro rettale la prostata si conserva piccola ed il lobo sinistro, sede della •. -: gressa suppurazione, ha il voluu1e e Ja conformazione di quello di destra. Assicura l'infermo che l'urinazione è 11ormq,le come prima dell'attuale infermità. T

Alla descrizione del caso clinico non posso fare seguire che poche considerazioni rig11ardanti sopratutto il meccanismo d'azione della calcolosi occulta. della prostata sui disturbi della urinazione e specialmente sulla produzione dtlla ritenzione vescicale. Non mi fermo a discutere se nel mio caso per.. sonale si fosse trattato di un calcolo d'oriaine o autoctona o d'origine extraprostatica. Tutto fa credere all'origine autoctona g!acchè l'anamnesi remota è muta riguardo a tutte le condizioni predisponenti od occasionali neèeSsarie a che un. calcolo d'origine vescicale o re· nale venga a penetrare nel parenchima della prostata (soluzioni di continuo dell'uretra pro · statica, ulcerazioni a monte di restringimenti, seni fistolosi consecutivi ad ascessi, l acerazioni prodotte dagli stessi calcoli, false strade per ca· teterismo malfatto, pregresse lesioni della pro stata con ectasia dei condotti e dei fondi glan dolari, ecc.). Anche ammessa un'origine e'Xtraprostatica del calcolo, prove11ienrt:e dalLa parte alta dell;apparecchio urinario, esso è stat'"" in dubbiamente custodito nel parenchima prostat1 co giacc·1'?è i cateterismi ripetuti e tutte le altre manovre c.splorative non ne hanno rilevato la presenza ; se non un calco lo endogeno, seconde, la espr..::ssione di Rochet e Moutot nel nostr·"' caso si t~ avuto quindi un calcolo endoglandolare secoHdo la espressione del Falcone. La prese11za del calcolo è stata constatata sol· tanto in seguito alla sua progressione e spor o-enza nel ]ume uretrale, favorita forse dal proo cesso suppurativo indovatosi consecutivamente nel lobc.· corr~ponden.te della prostata : il disturbo urinari.o è stato mantenuto quindi senza che il cal<olo abbia potuto menomamente influire sul] a c.analizzazione dell'urina come agtnte meccanico cli ostruzione del lume uretrale. Nel nostrJ infermo il colpo finale alla costituzione definitiva ed assoluta della ritenzione vescicale fu dato da una lunga gita sul carro~ da un trauma quindi il quale ha agito, se non vio (3}


IL POLICLINICO

lentemente, con persiste11za ed a lungo s11lla re gione perineale : esso ha agito probabilmente dislocando il calcolo dalla sua sede endoglandolare, dalla 8Ua nicchia dove giaceva chi sa da quanto tempo allo stato occulto, per trasportarlo ed avvicinarlo sempre più verso la superficie della mucosa uretrale. L'importanza dei fattori traumatici va quindi rilevata per la estrinsecazione di una calcolosi prostatica occulta come nella estrinsecazione di calcoli renali, vescicali e di altri organi. L'intendimento del meccanismo col quale un calcolo prostatico a sede occulta possa produrre la ritenzione assoluta d'urina ha per fondamento 1'intendimento dell'importanza della sezion.'.:) prostatica del canale uretrale nel meccanismo d, apertuta e chiusura del canale meq.esimo 0 quindi nel meccanismo della urinazione. L'uretra prostatica è circondata dalla sua origine per l'altezza di 7-8 mm. da fibre muscolari lisce disposte circolarmente le quali sono la continuazione dello 'strato, circolare della vescica e formanti! 1-01 sfi1ite re i1zter1io o sfintere liscio o sfi'n,tere uretra-vescicale: ad esso si attaccano poche fibre lungitudinali che provengorlo dallo btrato esterno omologo della vescica: lp. glandola prostatica attaccata a: questa sezione della uretra, ha intime connessioni collo sfintere suddetto determinate per mezzo della mu5.tulatura intrinseca dello stroma glandolare e per mezzo dei condotti escretori : lo studio delle sezioni trasverse di tutto l'apparato uretre-prostatico chiarisce in modo sorprendente tali connessioni. Sono così intime le connessioni fra lt stroma. muscolare della prostata e lo sfintere ih terno dell'uretra che alcuni autori .des<'rivonl. quest'ultimo come tacente parte della musculéi tura liscia della glandola. L' Albarran dice cht= nella rrostata si possono distinguere tre ordiut di fibre muscolari lisce : due strati periuretrali e delle fibre sparse intraglandolari. Attorno all'uretra si distingu0no delle fibre longitudinali poco s·viluppate e delle _fibre circolari che for-

mano un anello incompleto disposto a ferro di cavallo apetrto in avanti; queste fibre circolari continuano nella porzione prostatica del canali lo sfiTitere liscio dell'uretra. Le connessioni determinate per mezzo dei co11dotti escretori dipendono sopratutto dal fatto che questi attraversano le :fìère muscolari per .andare a sboccare nell'uretra. . . L'uretra prostatica è circondata esternamente da un secondo strato di fibre muscolari striate le quali costitttiscono lo sfintere striatQ, Lo sfi>~tere esterno dell'·uretra o sfin,tere iiro-genitale Questo muscolo che circonda intieramente e completamente l'uretra prostatica in tutta la sua estensione nel feto e nel neonato, divie11e seni·· (4)

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pre più insttffic.i1e11te nell'adulto collo sviluppo progressivo della prostata e siccome la prostata aumenta di volume dal basso in alto così lo sfi.\1tere striato diventa s empre più insufficiente nella stessa direzione e :finisce in alto per non ricoprire che la parte a nteriore della glandola. Accanto alle connessioni muscolari hisog1~a ricordare le connessioni nervose sensitive e motrici: la prostata è un organo molto ricco di ner· vi e c{1ntie11e numerose cellule ganglionali ed organi terminali ; le prime studiate e descritte da Reimot e più recentemente da E. Luna, i secondi sareè1bero molto simili ai corpuscoLv di Vater-Paci11i. diramati fin nello stroma e nelle gl1andole e descritti da Tittnofew. Secondo Zeissl, come 11eIla prostata, si trovano numerosi gangli anche 11ella vescica i quali si debbono considerr~­ re come altrettanti centri importanti per la chiusura della vescica e per la minzione: egli pott> vedere che i cani, ai quali furono tagliati tutti i nervi che vanno alla vescica, potevano urjnare e ritenere l'urina. Lo stesso autore, in seguito alle ricerche personali, viene alla conclusione che i nervi ipogastrici c.onteng·ono fibre motrici per lo sfintere e fibre inibitrici per il detrusore ; i nervi erettori che vengono dal plesso sacrale contengono fibre motrici per il detrusore e fibre inibitrici per lo sfintere; il Budge ritiene che i nervi ipogastrici avrebbero funzione sensitiva mentre le fi.bre motrici verrebbero dai nervi sacrali avendosi così per questi due nervi la leggei della innerva-

zione crociata.

·

Da tutto ciò emerge che la prostata non costi· tuisce solamente una glandola ma un appare~­ chio molt9 importante e complesso, connesso intimamente alla funzione della urinazione . • La mag·gi·or parte degli autori attribuisce allo sfintere interno la funzione di chiusura del la vesci ca : ultimamente i 'Haberern sostenne al Primo Congresso Itllternazi·on·ale di Urologia che 1a chi-u sura è qata dallo sfintere interno mentre 1'esterno è connesso specialmente alla eiaculazione ed a coadiuvare ù1l primo: però nei prostatectomizzati, specialmente per via tr.ansvescicale, nei quali c'è la distruzione dello sfintere interno la apertura e chiusura della ve· scica si compiono normalmentte, ciò che dimostra l'importanza funzionale dello s:fìnte~e esteruo quantu11que quest'ultimo non presieda es(·] usi \a· mente al sudetto meccanismo; Axel T~endorf (A rchiv fur kli1iisclie Ch.i rurgie, aprile 1912) in seguito alla prostatectomia ha visto col cisto·s copio retrogrado d!ÌI Schlagintweit che solo lo sfintere esterno presiede alla apertura ~ chius ura dtlla vescica pu1~ non negando la import anza dello sfintere interno nelle condizioni :fisiologiche ed anche in q11elle patologiche do·ve per1


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XXII, FASC. 8_]

S~ZION~

sistano inalterati i due sistemi muscolari. f~e­ condo il Versari lo stimolo alla contrazione dello sfintere interno partirebbe dallo sfintere ('Sterrio o volontario cli guisa che la contrazione volontaria delle fibre lisce sarebbe provocata dall':l contrazione delle fibre muscolari striate; 1'ilJustre anatomico addti.viene al concetto della intima connessione nella prostata fra musculaturq, liscia e striata ciò che, seconeù> Riidinger, DisseJbor.st, Born, renderebbe possibili le contrazioni riflesse e quelle volontarie così come si verifica alla faringe nella zona di passaggio all'esofago. Rileviamo infine l'importanza del St!gmettto prostatico dell'uretra nella determinazione delle stimolo alla urinazione. Quando la vescica è piena la contrazione del detrusore è determinata dalla sovradistensione della :Ebra muscolare e quindi dall'accumt1lo deJ liquido endovescicale : la percezione dello stimolo '.Ja sede però nell'uretra prostati·~::t d .>'Jf' pare che arrivi ~'urina p·u r mantenendosi la chiusura della vescica e prima che avv1~11ga la urinazione. Dalle esperienze di Finger, e0nf er1nate dal Rehfisch, risulta che quando la vescica è piena l'uretra diventa più corta di 2 n 3 cn1. secondo il primo, di I a r 1/2 cm. per il secondo ciò che dimostrerebbe che lo sfintere intern<> è dilatato e che la chiusura della vescic~ è fatta solamente dallo sfintere esterno e dal compressore dell'uretra. L'arrivo di qualche goccia d'urina nella sezione prostatica dell'uretra spie~a l'insorgere del bisogno d'urinare che noi tratteni~mo mercè la contrazione volontaria dc.Ilo sfi n · tere esterno e dei muscoli ausiliari. i:.: Allorquando noi vogliamo provocarè volontariamente la urinazione ricorriamo ad un duplice meccanismo : alla contrazione della })'.lrete addvminale che pigli il posto della contrazione tiel detrusore, ma sopratutto al rilasciam~nto dello sfintere esterno che per via riflessa pr•>voca il rilasciamento dello sfintere interno: aperto il collo della vesci~a le prime gocce d'urina atl'ivano nell'uretra prostatica e lo stimolo è avvertito come nella urinazione fisiologica. Queste· stimolo si ha a vescica vuota, nei processi in· .fiammatoti della porzione prostatica. dell'uretra e basta a ptovocatlo qualunque applicazione lli sostanza irritante come, per ese111pio, in seguito alle istillazioni d'argento, all'applicazi0ne di suppositori, ecc.. Da ~utte queste considerazioni si deduce che la porzione prostatica dell'uretra è la parte in. tegrante dell'apparecchio urinario per cui Finger ammise che la mucosa di detta sezione del1'uretra contenga terminazioni nervos~ specifiLhe le quali nello stato fisiologico sono eLcitat~ per l'arrivo dell'urina e rtello stato patologie·~ posso:10 1

PRATICA

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eSJSere ecciltate per azione meccanica, chimica e infiammatoria. I calcoli prostatici si trovano quindi, unica• mente per la loro situazione topografica, ne1le condizioni di potere alterare tutto il meccanismo fisiologico della urinazione: l'entità d .•1 disturbi dipende in parte dal volume e dal nu111ero dei calcoli ma sopratutto dalla loro ubicazione u c~ senso che quanto più essi sono ravvic111ati alla mucosa uretrale, tanto più facilmente può essere alterato l'equilibrio delle azioni dirette e riflesse che entrano nella uri11qz]one· normale, quanto · più essi ne sono lontani tanto più rientrC:".no, pt-r cosi dir·e , nel1a, zona muta della prostata. Cosi ci spieghiamo il fatto che calcoli grossi o numerosi endoprostatici posso110 passare inosservati e calcoli piccoli, come sarà stato nel In io caso person~le, possano arrecare disturbi molto notevoli a carico dell'apparato urinario. T'er il iatto che ogni calcolo può dislocarsi da u~1 p •into all'altro, accade facilmente di constatare che UJJ. calcolo occulto per molto tempo possa cla un mo mento all'altro manifestarsi con una data categoria di disturbi allorquando si è a.nr.latoi gradatamente avvicinando alla mucosa dell 'ur(.tra. Le cause di questo dislocamento sono moltepl 1ci; fra esse voglio ricordare in prima linea 1~ azioni trauma tiche ed infatti nel mio caso ho r:.t· gione ~ii credere che il lungo andare sul c.arr•j abbia appunto determinato la dislocazione df.'l calcolo dalle zone profonde della prost;ita nelle vicinanze . dell'uretra. Quivi per eccitazione s~ti plessi nervosi avrà influito sulla musculatura liscia e: striata del segmento prostatico dete1ni.inando uno stato di contrazione sopratutto dello sfintere esterno ogni qualvolta la vescica era piena e le prime gocce d'urina arrivavano nel segmento medesimo. Nel 11ostro infermo, infatti, la ritenzi ..1ne l~t,n poteva riportarsi a deficienza motoria rlt l detru· sore : lo stimolo alla urinazione compariva ~1J intervalli di tempo, come nelle condizioni 01di· narie di vita dell'ammalato, ciò che ci dice \.he a vescica piena corrispondeva esattamente la contrazione del detrusore ed il rilasciamento dello sfintere interno; tale stimolo all'urinaz!,)Jle veniva percepito distintamente ed alla fine era imperioso tanto da provocare la fuoruscita Iorz.ata di qualche goccia d'urina: pur t!lttavia e malgrado il tentativo ''olontario di rilasciare lo sfintere esterno, la ritenzione era persist\..:nte: la presenza del cal<'olo a'Teva influito determinando uno stato di tono considerevole sullo 6fi11tere esterno t.d in parte s ullo sfintere interno da de 1 o:.r· minare la chiusura riflessa dell'uretra ad ogni stimolo d'urinare che pote·v a essere vi11to Sù.AJplicemente dall'impulso traumatico àel catetere

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al quale l'riillfermo, come abbiamo detto, era costretto. Fra tutte le risorse t erapeutiche messe in atto, nessuna influenza poteva. avere qualsiasi azione diretta ac1 eccitare la contrazione d·.:l de<.:rt1sore, la cura razionale doveva essere impegnHla a vincere il tono dello sfintere e ci sarem1110 forse riusciti colla dilatazione forzata del collo della vescica e del segmento prostatico dell 'uretra fino allo sfiancamento dello sfintere : ~on ciò avre1nmo vinto il disturbo funzionale ma ia persistenza della causa non ci avrebbe dato la sicurezza deila guarigione definitiva. In conclusione, il mio caso personale serve a richiamare alla mente la calcolosi prostatica ogni qttalvolta siamo di fronte ad un disturbo dell'urinazione riferibile al collo della vescica ed alla sezione prostatica dell'uretra in corrispondenza della quale non troviamo altre alte- razioni ; pensare alla calcolosi anche quando il · cateterismo o il riscontro rettale siano riusciti negativi giacchè si può tra ttare di <'alcoli piccoli o ravvicinati alla mucosa dell'uretra senza essere s porgenti nel lume e quindi apprezzabili clinicamente e fisicamente, pensare alla calcolosi sopratutto nei casi dove il disturbo dell 'uri... nazione è insorto acutamente e sotto l 'aziohe di un' trauma qualunque. Siamo in tali casi di fronte a disturbi da calcolosi prostatira occulta da distinguere dalla calcolosi prostatica latente : nel primo caso esistono i disturbi della cal, colosi senza che questa sia apprezzabile all'esame clinico, nel secondo caso mancano i distùrbi pur potendosi apprezzare clinicamente la presenza del calcolo come in quelli indovati nel centro del ·parenchima glandolare e che si possono apprezzare o col riscontro rettale o colla radiografia.

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Le pleuriti pulsanti. et

QUIQUANDON.

Gaz.

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n. 67, r914). · Volendoie definire potrebbe dirsi che le pleuriti pulsanti sono quelle nelle quali oltre i segni dì un versamento pleurico esistono solleva-m enti del torace rilevabili colla ispezi1o ne e colla palpazione, i quali sono ritmici colle contrazioni cardiacl1e, in modo da ricordare un aneurisma. Vedremo appresso come, secondo i concetti moderni, ' Tadano ascritte fra le pleuriti pulsanti anche qttelle che 11on si rivelano esternamente, ma {6)

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il cui liquido, per la coesistenza di un pneumotora'Ce, si vede pulsare all'esame radiologico. Caratteri clinici di queste pulsazi,cmi toraciche sono l'esser sincrone coi battiti della radiale ; alcune volte si vedono a luce tangente, occupano diversi spazi intercostali o se il pus ha perforato la parete toracica· si forma una sporgenza più o meno arrotondita, che simula un • aneur1sm.a. Le pleuriti che di vengono pulsanti sono nella immensa maggioranza dei casi le pleuriti slinistre abbondanti, più raramente le pleuri~i incistate iuxta-cardiache o le pleuriti. destre. Pleuriti sinistre. Hanno generalmente i seguenti tre ca·ra:tteri essenziali : 1° SOllJ()J a bbondanti, sicchè l'ottusità risale almeno alla punta dellru s!Ca po la ed il cuore è spinto a destr,a (fino a r7 cm. dalla linea medianai nel caso di Beclère) ove può rimanere definitivamente fissata da aderenze. 2° Coesiste sovente un pio-pneumotorace. Vedremo in seguito l'importanza datai da qualche autore a siffatta contingenza per la spiegazione patogenetica. 3° Sono di antica data, e quindi il liquido è purulento; nondimeno sono stati descritti casi di pleuriti pul:santi siero-fibrinose. Pleiilriti incistate ii1,xtacardiache. È facile spiegarsi come e perchè queste raccolte liquide possano, per la loro posizione e vicino al cuore, divenire pulsanti pur non avendo uno dei caratteri essenziali delle pleuriti· pulsanti, e cioè quello di essere abbondanti. Pleuriti; destre. Finora si hanno due sole osservazioni di questo genere, l'una dovuta ad Eichhorst e l',altra a Geigel. Venendo ora a studiare i caratteri della pulsatilità, va considerata anzitutto la S•éde. · Questa può essere assai variabile. A sinistra, tutto il torace può eSSìere animata da pulsazioni: ma più sovente queste sono limitate interiormente alle regioni, sottoclavicolare e mammaria, opptt:re occupano uno o più spazi intercostali, alcune volte anche non contigui (per es. II VI spazio}; posteriormente poi lai puls3:tilità può egualmente manifestarsi in uno o più sp,azi intercostali, od anche fra la. dodicesima costola e la cresta iliaca. P ossono vedersi pulsazioni nelle regioni ascellare e sottoascellare. A destra le pulsazioni, cltre che negli spazi intercostali, è stata riscontrata nell 'ipocondrìo. Circa il grado si distin.g uono due specie di pleur.iti pulsanti. in una prima serie stanno quelle in cui non esiste tumore esterno e la puls:a zione è diffttsa su una zona più o meno ampia del torace. un altro gruppo si annoverano le forme che si estrinsecano con una tumefazione esteriore pulsante, dovuta all'essersi

In


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SEZIONE PRATICA

fatto il pus stradai attraverso uno -spazio intercostale. Questa bozza pulsante può essere di varia grandezza, e più o m eno circosc;-itta. T~e pulsazioni che essa presenta ricordano molto da vicino quelle degli aneurismi : si sente però solo un urto, il sistolico, a· manca il fremito. È controversai la questil()ne se la pulSlazione abbia o no il carattere espansi v,o degli aneurismi. Il tumore è riducibile ed all'ascoltazione non rivela alcun soffio; secondo il s1110 posto può trasmettere più o ·meno bene i rumori cardiaci. L'intensità del1a pulsazione può variare entro grandi limiti : dall'essere percepita appena. a luce incidente, all'avere tanta forza da ·s cuotere violentemente il letto dell'ammalato. L'evoluzione dipende essenzialmente dalla natura, che è pneumococcioo, o tubercolare. Nelle fìorme pneumococciche il decorslo è abtastan7At benigno, aome negli empiemi comu,ni postpneumonici, e l'intervento chirurgico porta la risoluzione. Le fonne tubercolari hanno differenti evoluzioni, a seoonda che è o no leso il polmone : nel primo caso sio ipravviene rapidamente la cachessia morta:le, mentre ·nel secondo formandosi l'ascesso freddo pleurale l'infermo può sopravvdvere lungamente. Un cenno a.a parte merita il polso endopleurale descritto. da Rummo. Oltre infatti a lle pulsazioni esterne, finora descritt~, il liquido pleurico può essere animato da pulsazioni latenti, :interne, che il Rummo ha potuto mettere in evidenza mediante un manometro collegato con un trequarti; pulsazioni ch e del resto sti possono oggi vedere bene allo sch ermo radioscopicQ. Il polso endopleurale si manifesta quando esiste un versamento abbondante soprattutto a sinistra., sotto f1ort e pressione positiva, che sposta il cuore, e racchiuso in un sacco t esJO. · La diagnosi era difficile , qua.n do non :si adoperava ancora l'ascoltazione: oggi la confusiQne coll'aneurisma è pdù difficile, distinguendosi quesito per l'espansività della puls,a zione, il fremito, i soffi, i ·rumori, i caratteri radiolagici. Negli as-cessi freddi precordiali si hanno due sacooccie, comunicanti., l'una · sopra e l'altra sottosternale, e nelle sistoli una parte drel liquido d.i q~est'ultima passa tiella prima, re.alizzando pulsazione ed espansione : però mancano il soffio ed il fremito, mentre esiste generalmente il punto osseo dolente donde è partito l 'ascesso. In ,alcuni rari casi possono aversi grossi aneurismi dell'aorta discendente che si manifestano con ampia ·ottusità, simulatrice di -versamento pleurico : ma: l'esame radiologico dimostra come 1'ombra della massa aneurismatica non -corrisponUa con quella della p leura. Cool pure quando coesistono un aneurisma aortico ed un versamento pleurico, 1'esame ooi raggi X permetterà

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di distinguere ' l'ombra aortica da quella pleurale, e consentirà 11na prudente evacuazione del liquido pleurico. La cura è quella di tutte le pleuriti : nelle forme pneumococciche può esslere indicata la pleurotomia; nelle twbercolosi si ricorrerà a semplici punture aspirative. Nè maggi1or particolarità presenta l'anatomia patologica microscopica e macroscopica, che è quella delle comunii pleuriti; interesisante invece è l ai conoscenza dello stato- degli orga1:1i t o• • rac1c1. .I l polmone spesso è ridotto a proporzioni minime, :si da essere difficile ritrovarlo: forma un piccolo moncone intorno al SIUO ilo, o è schiacciato contro la colonna vertebrale o si addossa al pericardio come un semplice foglietto di raddoppiamento. Il cuore è tes,p into, generalmente intatto. I,a aorta, alcune volte ricoperta del polmone, è in contatto diretto col liquido del versam ento. La parete toracica presenta la pleurai ispessita, e sovente i muscoli intercostali tesi e friatdlissimi. La patogenesi delle pleuriti pulsanti ha formato l'oggetto di molte pubblicazioni e di molte teorie : quasi ognuna di esse ha il suo lato buono. • • Teori(J) di Féréol. Ritiene indispensabile la presenza del gas nel pneumotorace, per la trasmissione delle pulsazioni cardiache. · Ma la clinica.i non dimostra la presen~ai di aria necessaria, nè si comprende bene quale azione speciale essa eserciterebbe . . T eoria di C omby . Assai sovente ali 'autopsia si trova il polmone sinistro .ridotto ad una picrola lamina fibrosa, che quasi raddoppia il pericardio, su cu1 si addossa. Un polmone cosi tr.a.srformato agirebbe, secondo Comby, come un intermediari•o per la trasmissione della. pulsazione cardiaca alLai massa liquida, e .per l 'eventuale rinforzo di essa, dato l'aumento di superficie. Ma alcune volte queste 0ondizi-0•n i mancano, pur essendosi constatato in vita un versamento pulsiante. Te.aria di f oa1i1iy Roux. Il polmone completamen,t e atellettasico,· è nondimeno ancorai permeabile al sangue, di modo che ad ogni sistole esso si riempie di sangue ·come una spugna e dilatandosi trasmette la pulsazione al liquido pleurico entro cui pesca. Teoria di· Béclère. Le pulsazioni cardiache propagandosi d.i · preferenza nella direzione in cui incontrano minor resistenza, ed essendo negli atbondanti versamenti · pleurici sinistri il cuore vi1olentemente spinto verso destra, la parete pericardiaca destra ed il setto mediaSltinico non smorzano più Je · eontrazioni cardiache, che si trasmettono verso sinistra, nella massa liquida. (7) •

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IL POLICLINICO

Te oria di Appert. Appert si è servito di un lungo dispo~tivo. pér . dimostrare la sua teoria, che si ricollega iad un induramento della pleura polmonar e e del polmone e alla forte tensione del liquido. T·eoria di Viola. Prescindendo dalle piccole r accolte liquide iuxtacatdiache, nelle quali la pulsabilità può interpretar-si come d·orvuta alla trasmissione d1rettai del ritmo cardiaco, nelle grosse 0ollezioniÌ pleuriche sinistre non sii può far risalire al duore la produzione della pulsa tilità, poich è ad ogni sistole il cuore non cresce bensl dimìnuisce di vol11me. Importante invece sarebbe la funzione dell'aorta toracica, che ad ogni sistole si riempie di sangue e si dilata, e questa dilatazione trasmette, come im un pletismogr.afo, al liquido che l'avvolge e col quale viene in1 contatto dir~tto datO! il raggrinza1nento del polmone. Delle varie teorie esposte, nessuna soddisfa in modo assoluto, ma da esse si può ecletticamente raccogliere la somma dei fattori necessari per realizzare la pulsatilità del liquido pleurico. G. SABATINI. f~ I •

CHIRURGIA.

Studio eltmeo-suDa panereatlte aenja. (A. E. BARKER. The Lancet, 6 giugno r914).

. Si tr.atta di sette casi, due di osservazione personale e gli altri venuti in cura nello stesso ospedale: di qu.esti, sei· furono operati e in cinque seguì la guarigioinè. Risultato realmente notevole, qu1ando si con:s1i'deri l'-esito ordinario di tale malattia, dovuto s·p ecialmente alle gravi difficoltà diagnostiche. Qua e là si legge di casi in cui 1a pancreatite fu il reperto accidentale durante una: laparotomia eseguita senza nJetta indicazione : di fatto ci manca tuttora un quadro clind'c o della pancreatite, ci mancano delle indicazioni operatorie definite. Nella .classica ed esauriente monografia sul pancreas pubbli00:ta da- Korte nel 1898, que$to A., pas:siando in rivista l'intera letter-atura s~l1'argomento stabiliva che nessun passo sii era fatto da quando cinquant'anni prima Clessen affermava che nion esitevano segni' caratteristici dlella pancreat~te acutai. Dopo il 1898 assai miaggidr attenzione é stat~1 rivolta ai questa malattia, specialmente perchè Korte dimostrò con un successo operatorio ch e essa: è guaribile con l'intervento chirurgico : se ~ è indagata 11 etiologia, studiata l'a~a­ t omia: ma dobbiamo tuttavia ricono.scere che s ussist e ancora grande oscurità su questi lapidi (8)

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XXII, FAsc. 8]

attacchi morbosi', e che ci tn.alllcano dei segni diagnostici definiti caratteristici. Che vi siano differenti forme di questa lesione è cooa conosc.iu.t a da tutti gli anatomopatologi; ma non sa·p piamo se queste probabilmente tutte direttamente o indirettamente di na tura infettiva) differiscanol semplicemente per la di versa virulenza o durata di' azione di uno stesso• micr;oorganismo, ovvero siano in rapporto con batteri dP1 tutto differenti, soli i01 combinati . Si s:ai che · eisdste una pancreatite \:tonica capace d.i' pirolungarsi per molto tempo senza compromettere la vita ·e <'he si manifesta con scarsissimi o con nessun segno esterno, fitllOi a che l'organo è gravemente compromeSjSIO da una infiammazione acuta, con lo stravaiso di abbondante sangue nel parenchima e attorllJO ad esso ( « p·a ncreatite acuta emorragica ») ; che v'è una forma suppuratiV1ai più localizzata, con la formazi'o ne di uno o più ascessi distinti; e finalmen,t e che v'è una forma fulminante nella qua.le se il paziente sopravvive al grave shock che apre la scena, si stabilisce rapidtamen.te una necr0si diffusa dell 'o'rgano e dei tessuti circostanti ohe con~eri'sce al processo un peculiare carattere . Non è ancora chiaro quiaJi relazioni colleghino l'una all'altra le varietà .succitate : ma già il conoscerne l'esistenza costituisce un va11taggio dal punto di v.i'Slta pìratico, in> quanto il chirurgo deve essere in grado, con la mii111i1na aggressione possibile, di modificare l'intervento, secolli.do la particolare varietà. Perc.hè non si p·uÒ seguìre un 1netodo ste1rteoti'pato pet tutte. Una cosa -è, p•. es., .aver da fa.re con una infiiaanmazione acuta limitata alla testa: t> alla coda del pancreas, che ha raggiunto il Sfacco omeni• • tale e può ~sser drenata attraverso una lnc1sione mediana su questo; ed è una cosa a1ffatto diversa l'attacca.rre un p:roces:so precocemente distruttivo che ha sedie dietro il peritoneo, si diffondé nei tessuti retroperitoneali e mesenterici che o sono già invasi o p·r esto cadranno in balìa della suppurazione. In questo secondo caso è evidente che 11na incisione aintetiore e un drenaggio del sacco omentale non costituiranno intervento adeguato e occorrerà praticare un'altra incisione, laterale, p-er avere accesso all'area peripancreatica retroperitcmeale, respingendo in aivanti la. sierosa. Dia.i due casi nei quali l 'A. ha operato, e con successo, ha riportato l'impressio~ che forse in alcu.nd dei suoi stadi precoci, l'infiammazione può trar benefim'o in ogni caso per u11 po' di tempo, dal drenaggio del sacco omen.tale. "t


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FASC .

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SEZIONE PRATICA

Ma ove vi sia stato all'inizio molto stravaso di .sangue o di sucoo pancreatico, certamente se_guiranno la cosidetta necrosi ad.i posa e la gana_grena che presto o tardi richiedem.n .n o un drenaggio diretto: a ciò si provvede nel modo più sicuro e più rapido con un tubo introdotto a ttraverso i tessuti retroperitoneali. Tale veduta teorica è chiara1nente illustrata dal primo caso ,dell 'A. nel quale egli si limitò in uni primo tempio al semplice dren·aggio della bursa omentalis, con evidente m iglioramento; ma nove o <iii'e ci giorn·i dopo ritornarono i distu;rbi e apparve una tumefazione nella regione splenica, .s ì. da render necessario un secondo interve11to, per mezzo di una inci~ione transperitoneale nel :fianco sinistro che rivelò una avianzata necrosi adiposa subperitoneale e una larga raccolta di -fluido salllguinolento ·niel perit011100 vicino alla milza. Il doppio drenaggio condusse a guiari:g"ione il paziente. È èùa tener conto che nei due casi dell'A. il -processo di1struttivo nel grasso sottoperitoneale ·~li produsse a una certa distanza di tempo d.al momento in cui questi tessuti erano stati chimicamente aggrediti dai succhi pancreatici; e ·sembra che n'on tutti i lobuli di grasso così affetti siano soggetti alla suppu;razisOtie e dura11te 1a convalescenza pos:sano venire assorbiti . Una osservazione importa11te s u u1n1 andamento ana1ogo è stata fatta da Korte operando una colecistite acuta. Egli ,osservò unla tipica necrosi .adiposa senza alcuna accertabile lesione pancreati'oa" Un anno dopo op,e rando lo stesso paziente per un caloolo incuneato nel colediOco tt"orvò scomparsa ogni traccia di necrosi adiposa. Ci res.t a ancora moltissimo da conoscere sia sulla natura es.atta, siia sul modo di p·r oduzione di questa necrosi adiposa nel pancreas ed it1torno ad essa, nel mesenterio e nell'omento. Ma dal punto di vista pratico, quando la si riscontri nell'esplorae.i'one dell'addome in un caso acuto ·essa costituisce la più valida guida i)er ricon1o.scere la natura del proce$0. Quando Balser richiamò per la prima volta nel I879-S2 l 'attenz1'0llle su di essa, l 'inter-pretazione ne fu errata. Langerhans sembra sia stato il primo a stal::.ilire che le alterazioni delle cellule adipose erano dovute all'azione distruttrice di grasso ·della secrezione pancreatica. Più tardi H.i'ldembrandt dimostrò sperin1e11talmente che un ingorg.o dell'organo, siai p~r -0pera del suo secreto stesso, sia di isangue, ovvero la fuoriuscita del secreto pancreatico 11€1 peritoneo, producono la necrosi adiposa tìpica e nel pancreas stesso e nel mesenterio e omento. Se così fosse l'alterazione potrebbe prodursi in vari modi : per lesione violenta; per quaiche

ostacolo (calcolo bili1are o pancreatico) che sia in grado di arrestare il passaggio del succo pancreatico .n.el coledoco; per un.ai tUtlllefazio11e infiammatoritai dovuta ~ i~ezione del dutto pancreatico; per unia: contrazione ·. spasmodica dello sfintere dell'Oddi. L'iniezione battetrica poi farà il resto, portando, n1e l tempo necessario, alla necrosi gangrenosa dell'organo. Se una tale l3rga concezione del progiresso è esatta, il drenaggi10 via.sto e immediato del grasso peripancreatico semhTa essere il trattamento razionale. Seguono le storie dei sette oasi che qui è impossibile trascrivere. Volendo da esse ricostruire un quadro clini'c o che possa es·sere utile per il futuro si è anrzitutto ~olpiti dal fatto, che in tre casi i pazienti descrissero attacchi simili sofferti molto tempo prima di quello per 11 quar le ricotrsero all'ausilio chirurgioo: e precisamente in. uno si ebbero due attacchi precedenti, rispettivamente sei an.n i e sei mesi· r;rima; e in un terzo tre attacchi, rispettivamente cinque, quattro e tre anni prima. Un altro 1)~tn­ to diai osservare p·e r ciò c.he riguarda l'an1amuesi rem·olta; è la precedenza, per un certo tempo, di disturbi' gastrici. In nessun1 caso si rinvenne nulla nella Stl)ria da far pensare a distwrbi dell'apparato biliare salvo in uno un itterD incerto; nè all'operazione fu maii trovato alcunchè di an·o rmale nella ci, sti'fellea. L'insorgere dell'attacco fu in tUitti nettamente repentino, salvo in un caso nel quale erano preceduti per quattro settimane dei dolori dopo il ·pasto. Il primo sintoma fu dolore .epigastrico, insorto d'un tratto, di notevole inten.sità, tale anche da rendere il paziente pallido e ciia.notico. La temperatura fu in tutti i casi all'inizio relativamente bassa; il polso rapi do gradualmente crescente di frequen.za, a t assia tensione; il v~­ mito costante, di aspetto biliare, misto a muco. In n essun caso prima della narcosi si potè constatare la presenza di tumore nelle ~egioni del pan1Creas. In quattro casi all'apertura dell'addome f11 riscontrato liquido penitoneale tc,11"· bido i'n1 notevole quantità; le anse intestiuali . in quattro ca:si dei ci11que operati erano jn:iettate e dilatate ma non pa11alizzate e senza alcun aspetto di :flogosi . Sola in tre casi il secreto della glandola it1firunmata aveva \Spetto . emorragico; solo an tre casi il processo distruttivo si eim fatto strada .n.el sacco. L 'A. termina il :suo articolo ricordando di aver voluto far.e semplicemente uno studio clinico della malattia nont>Stante la tentazione di indagare sulla sua patologia. )

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SEBASTtANI.

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IL POLICLINICO

MEDICIN~A

DI GUERRA.

La diagnosi piecoee del tifo presso le formazioni sanitarie di prima linea. ( ORTICONI

,

e AMEUILLE, Presse Medicale, 7 gennaio 1915).

La guerra di trincea, che attualmente prolunga in Francia il soggiorno delle truppe nelle m edesime località, fa crescere notevolmente il Dumero gegli ammalati in confronto a quello dei feriti, ed è dovere dei dirigenti i servizii sani~.arii di p ro,redere ai mezzi perchè le diagnosi delle malattie 's iano fatte rapidarnente, ed tl1n maniera sicura, onde non vengano allontan.a ti tr:oppo dal fronte i soldati affetti da malattie rapidamente guaribili, e vengano d'altra parte direttamente spedalizzati in località adatte ed opportune gli ammalati di forme per le quali si a controindicato un lungo viaggio. I tifosi, è notorio, sopportano m al e i lunghi trasporti e d'altro11de debb.ono v·e nir curati in ospedali for11iti di speciali mezzi. Occorre quindi che, fi11 dal momento in cui vengonG sgomberati dalla prima linea, si a1:1b ia una diagnosi ben certa sul loro conto, tanto più che una quantit à di affezioni legg·ere e passeggere possono, all'inizio, simulare un'infezione tifosa. È anch e assai bene che, appena l'i11fezi-0ne Eberthian,a si manife.s.ti in un reparto di truppa, i comandi ne possano1 essere ra pid.a mente e sicurament e informati 'o nde provvedere all ·' attuazione delle necessarie misure profilatticl1 e. Gli AA. propongono quindi che in tutti i casi dubbii vengano, anche sul fronte, eseguite l e ricerch e di laboratorio ch e possono dare una certezza assoluta . e fra queste specalmente la sierodiagnosi e la emoco ltura. Non si deve affatto credere che tali ricerche siiapo im p01ssibili a farsi s ulla prima linea di un esercito in guerra. Presso il 20° corpo d ':irmata del quale fan parte gli AA., il laboratorio batteriologico da campo funziona appunto. presso la ambulanza che è adibita a temporaneo Jeposito degli spedati e non me tte più di due ore ad impiantarsi. L'emocoltura dà i risultati più sicuri, ma neceS'si t ano da 24 a 36 ore perchè possa dare il suo responso, mentre la sierodiagnosi può pe:-mettere UE.a risposta assai più rapida, due ore appena dopo l 'aTrivo dell'ammalato iall 'ambulanza. Gli AA. quindi praticano 1·emoco.ltu.ra su tutti quei malati che si trovano nei pri1ui otto giorni di malattia, la sierodiagnosi su quelli che sono ammalati dia più tempo. Le semine per l 'emocultura vengono fatte con 10 eme. di sangue, preso da una vena dell 'a(10)

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vambraccio, i n brocl.o leggermente alcalino (ottenuto con 10 gr. di estratto Liel:iig per litro di brodo). Le ricerche per la sierodiagnosi son. fatte al tasso. di I per 60. Ottenuta, mediante queste ricerche, la certezza che si tratta realmente di infezionf.:' Eberthia na, si provvedono i malati di una tabella cheporta l'indicazione netta della diagnosi fatta e lo sgombero di essi sull'ospedale delle retrovie più adatto, vien direttamente effettuato. Si riesce così d'altra parte ad impedire l'allontanamento di .n umerosissimi ammalati, che, affetti da forme f eb1b rili di qualche durata, verrebbero senza tali mezzi, immancabilmente considerati come S·OSpetti tifosi e sgomberati sulle ret rovie. G. MENDru;.

I compiti dell' ortopedia in guerra. (Prof. Dott. CARL HELBING, ] ahres kurs e fur èirztliche F ortbildung). In guerra si rende più utile un chirurgo at~le nel far fasciature ad apparecchi che u·n brav~ chirurgo operatore. Vario è il suo c.ompito a seconda ch'egli si trovi .a l campo, nelle retrovie , oppure in un ospedale, Sul campo e nelle ambulanze, arrestate le eventuali emorragi·e e fatta una medicazione: asettica, egli dovrà immobilizzare l'arto ferito . Permettendolo le cirQOl.Sta~e , già nel luogo ove i feriti vengono riun.iiti per essere inviati alle ambulanze, si potrà fare una fasciaturiai provvisoria che permetta a nche u·n lungo trasporto. S econdo l 'A. la fasciatura ideale è semipre quella gess.ata, ma, in m ancanza di questa, si dov.rà improvvisarre un apparecchio e la maggipr ab11ità CQll1sisterà ap1p unto nel saper scoprire d-0vunque il ma teriale adatto. Il compito più importante del chirurgo ortop.edico comincia negli ospedali di riserva. L' A. qonsdgli-a qui lai fasciatura gessata perchè, .secondo lui, è la pitù. tollerata, permettendo di medicare le ferite che si accompagnano alla frattura, senza: far soffrire il paziente ; in secondo luogo l'immobilizzazione ass.olttta, possibile solo con questpi apparecchio, permette anche una più rapida g,UJar.igione delle ferite. Secondo l'esperienza del1'A . h a fatto 1niracolo anche in casi gravissimi in cui le lesioni delle arti~olazioni, lo spappo-


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SEZIONE FRATICA

lamento del1e parti molli e l'alta temperatura, parevano rendere in1evitaL1ile l'amputazione. Se la superficile della ferita è piccola, si potranno semplicemente intagliare :finesitre nella fasciatura, se è grande si potrà servirsi di ponti di m·e tallo 1-2 m .m . di spessore, che si ingesseranno insieme con. la fa·s cia. Essi permetteranno anche di tagliia.tt"e, in secondo tempo, l'apparecchio tutto all'intonWl per una zona più o meno grande, pur mantenendone la rigidezza e la • compagine. . Nelle fratture delle ossa, prodotte· da arma da fuoco con1 ampia devastazione delle p.arti molli, non vi è di solito tendenza. all'accorciamento, data la contemporanea lesione dei muscoli che restano paralizzati. Per evitare le anchilosi, quando si tratti di fratture delle estremità siu periori, non •i dovranno comprendere nella fasci1atur.a le articolazioni falango-falangee e metacarpo-falangee. Se poi sono state lese le articolazioni, si darà ad esse la posizione .nella quale l'uso dell'arto potrà esser meno danneggiato. Così, se è ferita l'articolazione del piede , questo dovrà essere immobilizzato ad angolo retto con la gamba ; per il ginocchio, si dovrà dargli una leggera inclinazione (circa 165°) ; per l'anca una leggera inclinazione ed abduzione; il gomito dovrà :fissarsi formando un angolo di circa 70°. Guarite le ferite e le fratture, l'ortopedico deve ancora combattere l'atrofia dei muscoli e le anchilosi.. A questo scopo, se sono lese le estremità inferiori, si farà presto alzare il paziente; se lo sono le su periori1, gli si faranno fare degli esercizi di movimento delle articolazioni sane. Sarànno poi utili i massaggi, la cura di aria calda, le cure termali, i b.a gni1 caldi, e gli apparecchi medico-meccanici negli• istituti adib1t1 a questo scopo. G. MENDES. 1

NOTE DI FARMACOLOGIA.

Gli espeUoranti. Si dà qtresto nome ai rimedi destinati a facilitare 1'espettorazione. Non di'spo11Jiamo di dati bastevoli per a11alizzarne l'azione, poi'c hè manchiamo di conoscenze accurate fondamentali sulla :fisiopatologia delle glandole bronchiali secretnici, non sappiamo come la fluidità del secreto dipenda dalla vasc-01alrizzazione, dall'inner;vaz:ibne o dalla permanenza del secreto nell'albero l:tronchiale, sappiamo troppo poco sulla flora batterica normale e patologica delle vie aeree e sul meccanismo col quale i germi e le loro tossine interven-

gono nel provocare la depitelizzazione, il richiamo d·e i leucociti, la :filtrazione del plasma sanguigno, le m10di:ficazioni· di alcune proteine (coa~ gu1azioue, peptoni:ficazione, ecc.).

* * * Siamo edotti bene soltanto sui fattori che de~ terminano l'allontanamento dell'espettorato. Il principal·e di questi fattòri dinamici è dato dal movimento ciliare. Secondo le osservazioni di Gerhardt, Enderson, Tayler, le ciglia so·n o in grado di far compiere fino r.5-2.5 cm. per ogni minuto al secreto bronchiale. Esse non sono soggette all'azione dei nervi; quindi sembra impossibile di stimolarle per mezzo .Jel sistema nervoso. Un !Secondo mezzo• di propulsione è costitu-ito dai movimenti similperistaltici dei bronchi, dimostrati da Einthoven·, Sandmann, ·ecc. Sono dovuti alla contrazione dei muscoli di .Keisessen. Probabilmente assumono importanza nel rimuovere il muco d·a i bronchioli terminali, ove mancano le ciglia. Infine la brusca corrente d'aria pltiOdotta dai colpi di tosse trascina v:iolentemente con sè l'espettorato raccoltosi nei gross~ bronchi e nella trachea. Invece non ha nessun effetto quando l'espettorato si trova ancor.a nei bronchioli : infatti man mano che le vie aeree si ramificano la somma dei loro lumi cresce rapidamente, per modo che la corrente d'aria vi perde ogni forza viva.

* ** Precisar.e le modalità CO•n cui gli espettoranti agiscon·o sui fattori enwn.ziati è una qutestiQne complessa che è stata aiffrontata solo parzialm·e nte. Per questo studio ci soccorre poco la clinica~ Nella letteratu·r a sono consegnate bensl moltissime impressio.n i di clini·ci s ul valore degli esipettora.nti; ma per questa. via non si può giungere a risultati attendibili. Sp.ecialmente le t["onchiti acute non si .presterebbero ad uno studio inigoroso in causa dei cambiamenti spontanei notevolissimi che interven1g ono nella natura e nella quantità dell'escreato. Più adatte parrebbero le bronchiti croniche, in cui le o~illazioni quantitative e qualitative dell'espettorato sono meno sensibili; nonpertanto anche per esse è difficile valutare con esattezza la quantità di espettorato, .:>oichè questo può esser.e misto a quantità variabili di saliva e, d'altra parte, una lunga permanenza nei bronchi o nella trachea può farne riassorbire 1'acqua e quindi determinare una diminuzione solo apparente. (11)


IL POLICLINICO

·A nche lo studio iSperimentale del problema offre difficioltà evidenti. Forse per questo motivo non sono state éompiute che poche serie di ricerche al riguardo.

* **

Volendo sistemare e organizzare le s~rse conosoenze che possediamo intorno a questo problema,. 1siamo costretti a lasciarci guidare da considerazioni teoriche. Possiamo presumere, ad esempio, che gli espettoranti atti·v ino lai ripttlitura meccamica dei bronchi, il drenaggio bronchiale (le curage des bronc hes, carne direbbe A. Robin). Per tal modo verrebtiero allontanati batteri e tossine e rimarrebbe soppressa una. causa di! irritazione locale e d'intossicazione generale. Ne risulterebbe agevolatai la rip·a razione dei bronchi) onde in 5econ~ do tempo la seCl!'ezione dovrebbe tendere ati esaurirsi e l'effetto finale coincidere con qt1ello dtgli antisettici e degli esisiccanti bro·n chj.ali. Non do11:1b iamo sorprenderci dunque se la dio stinzione con questi rimedi non risulta sempre facile.

• Come può essere facilitato questo drenaggio bronchiale ? J\1olte spiegazioni sono possiè1ili, poche probabili. Qua~ora venisse causata un'irritazione looaile, atta a provocare una ·maggior prioduzione di espettorato, essa, si s0111merebbe a quella analoga già p·r odotta dai1 germi, e ~-;>rJtrebhe rinsci• re dannosa. In.v ece un'azione puram·ente nervosa, riflessa, vaso-dilatatrice e ipercninica, eserciterebbe il so1o effetto del drenaggio. Prenderemo a.naliticamente in esame queste ed altre azionrl· possjbili, tratta,ndo dei singoli rim·e di espettoranti.

Comin~iamo

* *

dai mezzi fisici. Le inalazioni di vapor d'acqua non penetrano profondamente : limitano la loro azione alle pri• me vie a eree. Hanno per effetto il diluire il muco, ne rer1dono cosi più facile il distacco e l'asportazione : la tosse risulta meno pen.ooa e più efficace. Inoltre cedono calore e per tal modo determinano una dilatazione vasale riflessa, che è accompagnata da secrezione più copiosa di liquido. Ciò intensifica l'effetto precedente. I•nfine, le cigli:as si muicxvono più attivamente quando il materiale che debbono allontanare è più fluido. Infatti Engelmann ha dimostrato che possono addirittura arrestarsi quando il muco è molto denso ; viceversa sono mobilissime 1

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quan.d o l'espettorato è acquoso. Anche mercè tale intervento più attivo delle ciglia 1>espettorazione viene ad essere agevolata. Nell'insieme le inalazioni costituiscono dunque un sicuro ed efficace mezzo esip ettorante. Vanno usate in specie qoo.JJdo l 'esipettorarto è vischioso, tenia.ice, attaccaticcio. Prob·a bilmente anche le l:evande calde, le qua.li presso il popolo godono fama di espettoranti, si comportano in moo-0 analogo: wn po' del vapore che se ne lil:era giunge alle prime vie ae• ree, vi si arresta e determina una dilataziQllle ~ scolare riflessa : per tal modo fluidificano la se• erezione. Un effetto analogo ·a lle inalazioni cli vapor d'acqua hanno le polverizazziOrnti (nebulizzazioni, atomizazzioni) di acqua calda. N ell '.a cqua adoperata possono dissolversi sostanze ad azioni locali vari.e. Per es., gli alcalini diluiti attivano il movimento delle ciglia, coone ebbe già a dimostraire Virchow (1854) ; ·gli alcalini e più specialmente il solfato di soda. fiuii<ii:fìcano i'l muco. Cosi è che dissolvendo niell'acqua per le polverizzazioni del bicarèlolnato di soda o meglio d.Jel :solf.aito di sod!a, si esercita un'azione detersiva effica:ce sulle prime "we aeree. Anche il calore ed i rivulsivi applicati sul tdraice facilitano l'espettorazione, probabilme11te perchè dteterrminano una dilatazione riflessa dei viasi sanguigni' nei polmoni : 1'afil usso di sangue facilita la produzione del muco e la risoluzione del processo 1norboso. T·utti qll;esti: mezzi fisici sono esenti da azioni secondarie dlanin01Ste. Costituiscono dei buoni mezzi esp_etttxran·t i.

* ** medicinali somministrati per via interna difficilmente vengono eliminati attraverso i bronchi in · quantità apprezzabili, tali da esercitare un'azione farmacodinamica. Prend,iamo l'esempio dei sali d'ammonio, molto vantati, come espettoranti. Si era detto che, venendo eliminati per la mucosa bronchiale, essi determinerebl:ero la 11uididificazidne del muco, o forse, secon·d o Rosstach, stimolerebbero le ciglia come nell'esperimento dianzi citato di Virchow. Ma Biedl, Winterberg, ecc., hanno dimostrato che molta parte dell'ammonio (fino a 4/ 5) scom'pare nel fegato e non raggiunge la circolazione generale. N·e l fegato 'il radicale d'ammonio liberatosi in parte si ricombina, in massima parte si trasforma in urea che viene poi eliminata attraverso i reni insieme ai sali d'ammonio inalterati o reintegrati. I


(ANNO XXII, FASC. 8]

S!ZIONE PRATICA •

In conclusione, i sali d'ammonio passano nell'urina sia come tali, sia come ureai, cloruri, ecc. Non possono giungere nei polmoni in1 1uantità attive. Infatti Cushing non è riuscito neppure a dimostrarveli'. Cadono dun·que le ipotesi poc'anzi enulnziate sul loro meccanismo d'azione.

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**

Se mai, i sali d'ammonio debbono agire per altra via. Quàle? Si è ammesso che possano rendere più cupi osa e meno densa la secrezione bronchiale, agire com.e rimedi ipercrinici, sia stimolando i centri nervosi delle glandole b1ronchiali., sia per via riflessa. Affine d'inrlaigare questo comportamento sono state eseguite parecchie ricerche. Rossbftch (1882) si va lse dell'esame diretto della trachea esposta: l'asciugava e notav,a quanto tempo si richiedesse a:ffinchè la superficie tornasse ad inumidirsi in condizion~ normali e dopo aver somministrato del carbonato d'ammonio. Ebb ·~· un effetto nullo od un ritardo nella secrez! jne. Calvert (1896) ripetè queste ricerche e trovò invece che la secrezione veniva acceler.ata. Ma in quelle indagini contradittorie si erano insinuate delle cause di errore. Biedl e Winterberg (1901) riconobbero che 1 centri ·d elle glandole bronchiali nei cani possono bensi essere stimolat . dal cloruro d'ammonio, ma che se ne richiedono dosi elevatissime, equivalenti a 9 grammi nel1'uom.o. Dunque è poco probabile che le dosi terapet1tiche siano attive in tal sens:o. Henderson e Taylor eseguirono altre ricerche diligenti (1910) : i risultati furono del tutto negativi con dosi terapeutiche di cloruro e di carbonato d'am· monio, equivalenti a gr. l-1.5 nell'u-01mo; diven~vano positivi solo con do&i altissime ed anche in tali condizioni erano fugaci : 1'ipersecrezione eom:i.nciava dopo ro' ed era cess,ata dopo 20'. Infine, sono v:enute altre ricerche, assai rigorose ed attendibili, di J. L. Miller (1914) : egli introdulceva della carta bil::ula arr-0tolata entro la tr.a chea 'a perla di cani ~nestetizzati ; poi registrava di quanto la carla aumentas::ie di peso entro un certo tempo, sia in condizioni n-0rmali, sia dopo aver iniettato nel du-0deno dell 'animale in esperimento del carbo1n ato d'ammonio. Dosi abbastanza alte, equivalenti a gr. 2-4 per un uom-0 di 65 kg., rimasero senza il menomo effetto. Tutte qt1este ricerche speriment ali n on sembrano sostenere l'uso deii sali d'ammonio t'ome espettoranti. Non sappiamo perchè i sali d'ammonio passino per buoni espettoranti ; si può anzi dubi1

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tare che lo siano, niel senso comunemente ammesso. Se mai, la loro azione dovrebbe esercita:-si iln altro senso, come vedremo.

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La stessa ·.a zione ipercrilnica sulle glandole bronchiali era stata i111ivocata più volte per gli espettora.n ti1 nauseosi. Per spiegarne l'azione, si era detto che deve esis.t ere una sinergia tra le glandole salivari e quelle bronchiali. In altri termini, 1'attività delle prime sairebl:e paralleLa con quella delle seoonder E come i neuseos.i attivano la saliviazione, cosi dovrebbero determinare anche una ipersecrezione bronchiale. I più usitati rimecliì di questo gruppo sono l'aporriorfina e l'ipe,cacuana•. In base atl esperienze condotte nel modo già men.zit>nat<.', Rossbach, Calvert, Henderson e Taylor credo110 tutt; all'azione espettorante di' queste du~ sostanze, usate a dosi non emetiche. L 'apomorfina agirel)be stimolando i centri delle glandole bronchiali (.allo stesso modo provoca :in vomito agendo sui centri bulbari del vomito). L'ipecacuana agirebbe sia centralmente, sia iln via riflessa dallo stomaco. L'azione dell'ipecau1cana sulla secrezione delle prime vie aeree è stata studiata in modo 1nolto s,e mplice anche da Wi~d, partendo dal presupposto di .tllnia sinergia tra secrezione nasiale e secrezione bronchiale. Egli ha rilevato che, dopo la somministrazione di qu,esto rimedio, la secrezi one nasale aumenta. Ammettendo queste azioni ipercn1!i<'he, l'apo. codeina dovrebbe essere ancora lJ~ ù indicata dell'apomor.fina (Gaglio); infatti è dotata di una azione emetica d~bole, mentre determina uno stato nauseoso persistente. La radice di poligala è un altro :imed10 del gruppo. Secondo Oalvert non spiega nessun effetto sulla secrezione bron~hia•le ; invece Henderson e Taylor hanno trovato, spenm(lntando nei gatti, che determina aumento d-e11a secrezione. Agirebbe prol:abilmente in via ri1essa. Un'azi()!lle analoga potrebbe sp~ttare ::d a~tri rimedi, come le 'Violette, che gcxlono fama d1 espettoraru.t i e che dimostrano azione nausecf,a . Ricordiamo infine che anche il liquore anisato d'ammowio, usato come espettorante, si comp·o rta qua·l e nauseoso e ad al t-e Josi quale emetico. Una volta era Ìi11 pregio anche il tartaro stibiato, ma da tem,p o è fuori uso, perchè troppo attivo e dà rapidamente il vomito. Ancora usato invece è il kermes minerale, più adatto p~rchè mantiene a lungo lo stato nauseoso senza portare al vomito . •

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IL POLICLINICO

(ANNO

XXII,

FASC.

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Dalle r.icerche precedentemente espost\:- relative all'a 1)om orfin·a , all'ipecacu,ana ed alla poligala si desum.e che in d.osi di laboratorio i nauseosi in gen·e re sion,o certamente attivi. Una c.ausa d'errori in queste ricerche è stata rilevata da Henderson e Taylor: i centr.i delle glandole bronchiali' presto si esau1ii.scono e cessano di agire, specie s otto l'azione dell'apomorfina. ~1a in clinica non .si giunge mai a quantità tali da far tei11ere questo effetto. . 1

* ** Gli esperimenti positi'vi sull'azione espettorante d·ei na11seosi erano stati condotti oon qu.antità eccessive, molto più elevate di quelle che si t11sano in terapia; d'altra parte non erano :uolto . . ngoros1. Di rec~nte (1914) sono stati ripresi dal Miller, eliminando ogni causa di errori. L.a tecnica è stata quella stessa già descritta per gli amm-0niacali : cioè nella trachea messa allo scoperto di cani, l 'A. introduceva della carta bibula ar, rotolata e determinava di qua.n to aiua:nentasse il peso di essa dopo 1111 certo tempo, .sia in condizio11i normali, sia dopo aver iniettat-0' deI ca1t1bonatd d'ammonì-O nel lluodeno. Egli fece uso dell 'apomorfina e dell 'emetina. Si attenne a dosi basse, pur mantenendole ancora notevolmente più alte di quelle cliniche. Non ottenne alcu·n, effetto positivo. Dunque i vecchi espettoranti n.auseosi, che spesso rovinano lo stomaco, sarebbero da considerare come inutili, a meno che il loro dinamismo non sia diverso da q ulello generalmente ammesiso fin 'ora.

*

** Si può s.11pporre che gli espettoranti nauseasi accrescano i movimen•t i pseudo-peristaltici dei piccoli b·r onchi; in altri t ermi11i, che stimolino :L muscoli di Reilsessen a contransi, sia direttamente, si.a mercè l'interv·ento del vago. Forse l'apomorfina e l'ipecacuana a dosi emetiche agiscono in questò senso; ma ce ne manca l'evidenza . Comunque si richiedere1:1b ero dosi ·molto superiori a quelle considerate come espettoranti. Questo dinamismo terapeutico sembra d11nque anch'esso da escludere.

• •• In clinica si attribuisce uin '.azione estpettorante anche agli ioduri. Henderson e Taylor hanno affrontato sperimentalmen•te la qt1estione e dimostrato che questi rimedi s'Ono realme11te in grado di provocare uno stimolo riflesso delle glandole bronchiali. Quest'azione riflessa ilarti(14)

rebbe dallo stomaco; infatti l'ipersecrezione bronchiale si ha solo quando gli :iloduri sono somministrati per la via gastrica; iniettati 11elle v·enie, resta110 se11za effetto. Secondo Baehr e Pick gli ioduri agirebbero anche determinando la dilatazi!one dei l:ironchioli e facilitando in tal modo il passaggio dell 'espettorato e l'eliminazione di esso. Si ritiene infine che gli ioduri siiano dei vaso· dilatatori bronchiali ; il maggiore affi. usso di sangue che essi inducono nei bronchi fac1literebbe la secrezione delle glandole bronchi:ili. Gli j.oduri eserciterebb.e ro dunque un'azione complessa. Sono stati raccomandati e usati largamente nelle bronchiti croniche, in specie in quelle che sostengono l'asma t .r onchiale. In quelle acute sono certo da proscri-vere.

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**

Tutto ciò che ravviva 1a circolazione, attiva anche le secrezioni ; perciò i cardiocinetici sooo g·eneralmente degli i.percrinici. È probabile che della sciLLa, usata come espettorante, si utilizzino app•nto le proprietà tonicardiache. Sp·e rimentalmente Henderson e Taylor han!llo ottenuto degli effetti· posd.tivi sulla secrezione br0tnchiale dalla tintura di scilla. Anche alcuni dei rim.e di; menzionati in p.recedenza eccitano la funzione cardiaca, cd al.meno elevano la pressione ·d.el .sangue (poligala, sali d'ammo11io) ; eppure, come a1bbramo visto, pare -che a dosi cliniche non influiscano sull'aumento della secrezione b,r onchiale. Altri dei rimedi m:enzionati .sono 5n.vece iposte.niZzanti, come l'ipecacuana ed il tartaro .s tibiato; ma lo sono solta11to a dosi .e m·etiche, non ai dosi considerate come espettoranti. Nell'insieme, non può farsi affidamento nepp·u re sull "azione cardiocinetica.

* **

Infine vogliamo richiamare l'attenzione su di ulna possibile azi1one strettamente localizzata degli espettoranti. Alcuni mucillaginosi', emollienti, così detti pettoraL~, ealm aino la tosse in· quanto che ti-vestono la superficie della gola, infiammata ed abrasa, e ne r~ducono il contatto con l'aria, la quale esercita un 'azione irritante. Sono l '1nfuso di radice d'altea, la liquorizia, le g-omme . Questi ri·m edi si rendono utili nei catairri acuti delle prime vi.e aeree, quando si vuol calmare una tosse stizzosa ed inutile : ] a loro aziOllle è paragonabile a quella dell'oppio o della c·Jdei• •• na. Al tempo stesso l 'espettoraz1one viene l csa più facile, perchè i colpi di tosse si produ~ono solo quando l 'espettoraito si è raccolto nella gola.


I ANNO

XXII,

FASC.

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S~ZIONE

A que:Sto effetto si somma quello locale pro~ <lotto dal vapore d'acqua calda, poichè i rimedi menzionati si sommi11istrano quasi sempre in forma di bevande calde. Altri1 rimedi esercitano invece un'azione con' traria.: determinano ii1· gola uno stimolo locale, un leggero eccitamento nell'atto stesso in cui ~eng?no ass unti. Il farmaicologo von Tappeiner 11 chia.m a kratzende Expestorantia. E' probabile -ch·e molti espettoranti agi·sicanio in tal sen-so. Riescono utili <Jit1#3-·ndo la secrezio11e è copiosa e lo stimolo a tossire attutito; richiamano quasi 1''attenzione del paziente s111lla necessità di liberare la gola ; lo sollecitano a tossire. Si comportano forse in questo modo l'acido :benwico, i sali d'ammonio, il liquore a'Ilisato ·d'ammo11io - poichè tanto la re.azione acida ·come quella alcalina indurrebbero questa leggera i1I1ritazione locale. Se cosi stannol le cos.e, i sali d'ammonio non ·dovrebbero m.a i somministrarsi i,n bevande aci.de, le quali ne ai1nullano la basicità. ::tiè potrebbero essere attivi in. tale senso i sali neutri, come i benzoati, che p u·r e v•engono considerati come espettoranti (r). Anche i naus.e osi potreb1:1ero determinare u.na -eccitazione locale, di natura· meccaniea, inerente .a.gli forzi appena accennati di vomito. D'altra p·a rte l'ipecacuana esercita pure un'azione irritante locail e.

PRATICA

ACCADEMIE, SOCIETl MEDICHE, CONGRESSI ,

(NOSTRI RESOCONTI FARTICOL~RI).

Regia .lccademia dI Medicina di Torino. Seduta del 4 dicetnbre 1914.

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~RRIO.

Sulle indicaziani e sugli efetli coi· laterali del pneumotorace artificiale nel 1,a tubercolosi. - Il pneumotorace artificiale, attuato col metodo Forlanini, favorisce la g1t.irig1one spontanea del processo tisioo-eno · g01)prime i • ~ ' .l sintomi della malattia in 4-0 settimar~ e Jeter· mina la guarigione del polmone in cavo ::-:i r.;e anni. Questi esiti fortunati :.;i ottengon~ so] lantll quando, date altre circosta11ze favoirevuli, eJì stono le indicazioni ideali della cura, cl1e sono: tisi unilaterale, pleU:ra libera, assenza di enfi· sema, di deformazioni e rigid{ta toracica, (vndizioni generali so~disfacent;. . L'O. hct trovato queste indicazioni ideali nel 5-6 % su un totale di 700 tubercolotici, ma ritiene che jn pr8tica e con miglio'!'e cernita dei casi curabi·l i questa percen.t uale si possa elevare iotevoln1ent(!. Ma oltre agli effetti classici della nuova ct1ra esistono certi effetti collaterali meno conosciuti che riguardano: 1° l'azione antitermica del pneumotorace anche incompleto od unilaterale con lesioni tisiogene bilaterali; 2° l'azione cu11ativa sulle lesion.i del polmon.e non sottoposto * alla cura diretta; 3° il rallentamento e talora ** la gu·a rigione che proviene da cure pneumotoraAvremmo dunque di fronte due gruppi di r;ciche incomplete o dai versamenti o dalle ade111edi .a d azione locale antagoni·s ta: gli uni calrenze che d a queste derivano. Cita due casi cli111anti, gli altri eccitanti. nici a confermia di questi fatti e conclude afferAlle volte si richi1ede di preferenza l :azione mando, cosa già da lungo nota pei versamenti, locale calmainte, altre volte quella eccitante. Co·sicchè i d'u e gru1ppi di rim·e di avrebberl() indica- · ma da riconoscersi anche per il pneumotorace, che l'ingombro alla libera funzione dei polmoni :zioni diverse ma egualmente defi11ite. non è senza influenz-a) sul m,odo di svolgersi del Possono anche utilmente associarsi ; i.n qtteprocesso tisiogeno che cessa di essere distruttivo so caso, a n1onna del bisog11l0t, agisce il rimedito per lasciar predominare la connettivazione dei stimolante o C}IThello calmante. Cosi ci si spiega f-000llai. l'utilità dei binomi oppio-ipecacuatna (polvere Per ipotesi suppone che ciò dipenda dalla model Dover) o code~n.a-poligala, tanto usati nella dificata circoilazione del polmone atelettasico che -pratica medica. · riceve e scarica sangue venoso ed esprime l'auLa contraddizion·e tra i due rimedi associiaiti gurio che gli studi sperimentali approfittino di è solo aipparente : qttando la tosse è stizzosa ed questo concetto per riconoscere se eventualinutile, ha il predominio l'azione calmante; quan~ mente negli organi asfittici inquinati da tuber· do il secreto si accumula in gola, il pa.z iente è coli si producano sostanze di effetto specifico e indotto adJ espettorare. curativo. • BATTISTINI . Pur essendo in linea di massima ** d'accordo col Ferrio nelle osservazioni fatte a Da quanto abbiamo detto emerge la difficoltà riguardo della cura del pneumotorace artifì· ·del problema, ma &i desume che possediamo g·ià ciale, ne dissente per quanto riguarda le indielementr bastevoli per addivenire ad alcune apcazioni che egli crede dall 'A. sieno state ecces· ;plicazioni pratiche attendibili. L. VERNEY. siwmente ristrette. In l:iase alle sue esperienze (r) Ai benzoati ed al cloruro di ammonio si è personali egli crede che col progredire degli voluta attri1:1uire un 'aizione antisettica. 1

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Il POLICLINICO studi sulla cura della tubercolosi polmonare col metodo del pneumotorace artificiale e col! 'estendersi del metodo stesso, dovranno certamente essere modificate le statistiche poco incoraggianti del Ferrio. Egli crede che si possa e si debba estendere il metodo anche nelle fo·r me relativamente iniziali e cita l'osservazione di du·e ammalati curati per lesione apicale iniziale in cui s~· verificò una guarigione clinica assoluta. Richiama l'attenzione su un lato importante cùella cura dal punto di vista 1gienièo.- sociale nel senso che cessando l'espettorazione cessa il pericolo dell'infezione. Cita alcuni casi in cui durante la cura avvennero delle complica nze di difficile interpretazione. Parla delle a·d erenze pleuriche che ostacolano in vario modo il progresso normale della · cura. Concludendo Battistini si dichiara un fautore convinto della cura col pneum.otorace per i riSJUltati brillanti ottenuti e perchè ritiene che un·'estesa applicazi-Olne d·e l me todo possa avere u,na notevole importanza per la profilassi sociaÌe steriliz~ando 1 per . così dire al pi'ù presto i focolari.· d'infezione. MoRPURGO. A proposito d·e ll'ipotesii av.a nzata dal Fe n·i-01 che alla venos.ità del sangue si possano 1attribui're i benefici effetti curativi del pn~umotorace, osserva come le esperienze fatte sulla stasii alla Bier dimostrano che la stasi fa· vorisce essenzialmente lo sviluppo del tessu.t o connettivo, senza però influenza:re la quantità e la virulenza dei' bacilli tubercolari. Non crede perciò che solo la venosità del sangue possa 1nvocarsi per spiegare gli effetti terapeutici del pneumotorace secondo l'ipotesi del Ferri o. VOLPINO avanza l'ipotesi che la diimi11uzione di temp·e ratura dei tuberc-0lotici dopo l'applicaziQne del pneumotorace debl:ia attribuirsi ad una dimi.n,uz.io•n e dell'autoinoculazibne di tuber· colina, che avviene i1acilmente 1n ogni movimento del malato e che diminui s·c e e si arresta col ripoSOl del focolaiio ottenuto col pneumotorace. I

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DIENA. Risultati ottenuti nella ricerca di al-

cuni fermenti nJel sang1te dopo la legatura dei detti pancreatici. - L'O. prati'cò le sue esperienze sui cani; in tutti gli animalri.· i risultati· furono costanti per ciò f'he riguarda la lipasi e l.'esterasi. In un cane, nel quale un dttero passeggero complicò il seguito operatorio, egli notò la scomparsa del fermen,t q amilolitico; tale fermento ricomparve dop:o alcuni giorni dall'operaztione malgrado che l'ittero non fosse completamente scomparso, ed aumentò notevolmente • • • • • t1e1 giorni success1v1. Dalle ricerche dell '0. ris ulta che dopo la legratum dei dotti pancreatici nel cane, compare· nel siero del san·g ue un fermento capace di scindere l'olio di mandorle diolci; che l'esterasi già presen·t e nel siero di cane nO'nllale a11menta notevolmente essa pure, dopo la legatura dei dotti. Per quanto riguarda l'amilasii 1'0. conferma i ris ultati avuti dia Wohlgemuth, cioè il forte a umento, fa notare però che un ittero passeggeroche co.mplichi· la legatura dei dotti può turbare la curva dell'aume nto di· essa. P. SISTO. l

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[A~NO

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FASC.

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SE;ZION2 PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. La stenosi mesogastrica d'origine ·ulcerosa. Osserva l\.. Mathieu nella Gaz. des Hopitaux ( 12, V. 1914) che prima che la radioscopia portasse il s ule> valido ausilio alla cli1nica, come mezzo di ricerca, lo stomaco biloculare era una curiosità clinica, eccezionale, o 11na is.orpresa di IU)n'autopsiia, o d'una biopsia. Con la radioscopia la diagnosi di biloculazione dello stoonaco diviene estremamente facile anzi la difficoltà che subito sorge è quella di evitare gli errori sulla natura per 1a frequenza delle immagini dd. stomaco a clessic1ra. La storia della stenosi mesogastrica d'origine ulcerosa, che determina la biloculazione gastrica è strettamente legata a quella dell'ulcera della piccola curvatura. In realtà siano esse spastiche, siano esse organiche da ret-razione, le clessidre si vedono con la massima frequenza in tal genere di ulcere. Su 25 casi studiati dal Mazzoleri in 5 o 6 la biloculazione era da spasmo, ma persistente ; in una ventina di oasi la stenosi mesogastrica era vera, cicatriziale. Di tutti questi casi ~o erano donne e 5 uomjrni, statistica strana, se si pensi che l'ulcera è due volte più frequente nell 'u.omo ché nella donna. I malati, di età variabile dai 30 ai 45 anni, quasi tutti avevano una storia di , soffereiwe che datavano da ro o 15 ainni. Tra di esse sil potevano identificare periodi di dot.oce parossistico, di durata anche lunga con tregue di completo benessere. Il do:l ore insorgeva in genere un po' tardi dai pasti, 3 ore circa dopo la ingestione degli alimenti, talora essi di venivano più precoci, se il pairossisl11Q1 doloroso si prolungava. Spesso questi malati nella loro storia ricordano chi melena , chi ematemesi, ma se pru re questo sintoma è i1l più pr·ezioso n:o n è necessario per la diagmosi. Duira nte le crisi parossistiche spesso insorge vomito mucoso o acido, egualmente frequenti sono i vomiti alimentari. Eccezionalmente, se la saccoccia superiore è molto grande, possono OOltllparire nel vomit'o dei residui alimentari del giorno prima. Importa notare 11na particolarità del dolor~, quale dall 'A. è stata ritr01Vata nella quasi totaità dei malati controllati con l'atto operativo; il dolore il pilù delle volte è rifertilto in1un pu>nto situato nella regione epigastrica a sinistra. Se si fa ingerire un pasto di bismuto al malato si assiste ad una serie di immagini assai caratteristiche: si formano due saccocce sovrap-

poste, talora esse si clisegnano contemporaneamente, talora invece uDJaJ dopo l 'ailta:a. In qualche caso si ha prima l'immagine d'una saccoccia situata molto in alto e lo stomaco sembra amputato v·e rso la sua metà : ma dQpo l\lllla ventina d~ miinuti il quadro è cambiato, la s.accoccia alta è scom·p arsa e n1crn si trova più che una saccoccia i'D:fer.iore. Facendo ingerire nuovamente del bismuto sii vede disegnarsi anche la saccoccia superiore s:eparata da.11 'inrferiore da uno spazio chiiaro. Esaminando! obbliquamente l'ammalato si può vedere che spesso un tratto nero riunisce a guisa di canale le due loculazioni : è l'immagine d'uno stomaco biloculare con un canale di riunione mesogastrico. La figura p·u ò presentare un diverticolo impiantato sia sulla saccoccia superil01re, sia sullo stretto canale dii comunic.a,zione; qulesto si disegna. talora come una macchia di bismuto in apparenza indi pendente dallo stomaco, talora come uno stretto canale d'impianto e di comunicazione. Qualche vçlta, se il diverticolo è grainde. si p·uÒ constatare una picoola bolla d'aria nella sua parte superiore. Talora l'immagine . del clivertilcolo è determinata, più che dailla vera esistenza di eSSQ, da unia specie di piegai cadente il cui livello discende a l di sotto dell'orifizio supertiore del canale di C'ongiunzione : se si versa 111na quantità maggiore di bismuto questo prolungam€1lllto della saccoccia superiore, che è a carico d'ordinario della grande curvatura, tende a scomparire del tutto. Ma se il bismuto scompare dalla parte superi ore di. questa saccoccia, allOJra si vede una macchia isolata che non sembrerà comun.ticante con lo stomaco ed avrà tutte le apparenze d'un diverticolo. Molto utile per la diagnosi è lo studio d ella f-Ortna del canale che riunisce le due loculazioni : se si tratta d'uno spasmo ·che corrisponde a lla parte media o più elevata della piccola cunratura, si trova una sempldce intaccatura e un corto tragitto; se invece v'è una lesione stenosante il canale si presenta. più o meno allungato. Questa figura però deve ancora lasciare in sospeso, se il canale si p·r esenta come un trattq l:ilneaire diiretto, perchè non si può essere sicuri della lesione organica ed escludere lo spiasmo, me ntre invece molta i1nportanza acquista una certa tendenza del tratto di riunione a piegarsi a V o a Z, ed wna serie di restringimenti e di dilatazioni che rendano irr egolare la sua figura . (17)


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me l'intestino come una spugna : le er1ooiioni sono L'uso dell'atropina per iniezione o quello della grandi come un capocchia di spillo e furono già osservait e da altri autori (Nothnagel, Ewald papaverina per os può a breve distanza di ecc.). tempo fare scomparire una clessidra funzionale Singer crede che un fattor_e etiologico non. inmentre non mutano una stenosi mesogastrica' completamente organica; esistono però spasmi differente di tali forme sia costituito dalla sifiprovocati dalla presen,z a d'un'ulcer.a della pic- lide, dialla tare o dall'arteriosclerosi ; 11 Rosencola curvatura, che son-0 fortemente persistenti, h,e im invece le mette in .raP.porto con qualunque e che rappresen,t ano quasi una f ase i1ntermerdi:aria infiammazione cronica lieve catarrale non ulcerosa. tra lo stadio dello spasmo prolungato ~ la steLa malattia colpisce per lo più individui tra nosi definitiva. Come terapia medica di questa affezione è con- i 30 ed i 40 anni con maggior frequenza dusigliabile il r egime severo dietetico, il riposo, rante l'estate e 1 sarebbe dovuta ad un aumento dei germi intestinali dipendente da le applicazioni calde, la belladonna e l'atropina; di virulenza • vane cause. tutti mezzi palliativi, non decisivi. La parte più frequentemente colpita è l'ansa I malati, .aJ s,c adenza più o meno breve, finisigmoide o la parte superiore del retto : la m uscono per ricorrere al chirurgo ; difficile è dire cosa pr~nita ;un colore ros.50 vivo talora a·t tenuaquale sia il metodo chirurgico d'elezi-0ne o quali to dalla presenza di u.n essudato fibrini01-leucosiano i resuil tati lontani dell'intervento : si può citario biancastro: essa appare ispessita e oosparlimitare l'intervento alla liberazione dele adesa di. piccole eruzioni puntiformi. La malattia renze oppure si p,u ò riicorrere ala resezione ovasi presenta per lo più in individui già da temlare dell'ulcera, i0ippur.e alla giaJStroplastica (in- . po costipati o affetti da colite cronica. Da princisione longitudinale e sutura trasversale), incipio il paziente ha 10-30 scariche sanguigne fine si può stabilire una gastr.oenterostomlia. tra nelle .24 ore : ogni· scarica è preceduta d-a dolori la saccoccia superiore e l'intestino tenue. Piut- acuti e l:orborigmi: negl'intervalli tra le scaritosto che sottoporre il malato ad una grave, c-he si nota un do~ore in corrispondenza delcomplessa, p1"0lungatai operazione (resezione), 1'ombellico o nella regio·n.e lombo-sacrale. Esiquam.dq la lesione sia moltoi estesia è opportuno ste dole nzia alla palpazione del colon, spe-limitarsi alla gastroenterostomia. cialmente nella sua porzione trasversa o discenIn un certo ni1mero di casi si è praticata la dente. resezione circolare dello stomaco a livello della La durata della malattia è di 15-20 giorni : $@ »egione mesogastrica; ~i asporta la regione me- il paziente si dà ad errori dietetici sopravvendiana dello stomaco e si suitura la parte supe- gono recidive che, per l'anemia che provocano, riore con la parte inferiore, così da ricostruire possono presentare un certo carattere di graun largo canale di comunicazione tra le due sac- vità. Non _sono rare anche le pericoliti· colle adecoccie : titn. esso però è stata osservata da De renze consecutive od anche una peritonite da Quervaiin1 e da Stierlin con la ra©.iloscopia, dopo perforazione. l'atto operativo, la ricostituzione d'uno spasmo D.al punto di vista diag.nostico bisogna esclustenotico mesogastrico. Talora coesiste con la dere un processo dissenterico, o lesioni ulcestenosi mesogastrica una \Stenosi pilorica : l'atto rative del retto o de lsigma. La terapia è locale. operativo sarà molto complesso poichè si tratP. A. terà di stabilire una larga comunicazione tra la saccoccia sup,erioa:-e e l'inferiore e di rista1b ilire la comunicazione· tra saccoccia inferiore e inteIGIENE. sti1110 (gastroenterostomia). 1

1

T.

PONTANO.

Le rettoeollti emorragiohe erosive. Ogni f orma di colite può essere accompagnata da emorragie intestinali più o menlO abbonda11ti : il Friedel descrive (A rch. des M alad. de l' App. di g ., 7 luglio 1914) una forma caratterizzat a dal fatto dell'assenza di vere ulcerazioni•: il sangue fuO!tiesre dalla mucosa stessa senza che esist ano evidenti lesioni. Pare che l'emorragia si produ ca a d ogni contrazione peristaltica, che .pre1

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L'Isolamento dei tifosi negli ospedali. Su tale questione si è intrattenuto il dott. L. Guerra-Coppioli alla Società Toscana d'I. giene. Poichè i tifosi per mezzo della biancheria e degli oggetti, per mezzo dei famigliari, per mezzo degli insetti sono fonte di contagio, non si spiega il fatto che negli ospedali non siano in genere trattati alla stregua degli scarlattinos.i, dei m orbillosi, dei tubercolosi, ecc., ma vengano di5seminati nelle sale tra i malati comuni.


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In Germania la legge favorisce l'applicazione dell'isolamento dei tifosi in ospedali appositi finchè la m.a]attia è in corso e in appositi padiglioni durante la convalescenza, che s'intende protratta finchè cessa l'emissione dei bacilli; -prima di questo provvedimento si . solevano trasportare i tifosi per la convalescenza nelle sale ooonurui. soltainto 7 settimane dopo la caduta della temperatura. Sistema analogo si segue nei paesi scandinavi, dove pure il convalescente viene sorvegliato in speciali padiglioni finchè continua ad eliminiate bacilli. In Inghilterra tale forma di assistenza speceiale è più completa che altrove. Sino dal I882 €siste a Londra un reparto per tifosi, ed ora in questa città vi sono IO ospedali per infettivi, con 4827 letti corrispondenti nel I88I al rapporto di I : rooo abitanti. Negli Stati Uniti si raggruppano i tifosi in una parte della sala comune. Questa forma di isolamento è insufficiente perchè il perso11ale -può sempre prestarsi a trasmettere l 'a1nrfezione ; i convalescenti che si avvicinano ai letti dei malati possono ugualmente divenire veicoli ; i visitatori non possono in queste sale comuni esser governati dalle norme rigorose necessarie :pei reparti d'isolamento. In Italia, dove pure la mortalità per tifo è -così alta da mantenerci al poco ambito onore del secondo posto in E11ropa, pochissime norme si applicano per l'isolamento del tifoso, sia per ciò che riguarda il tr.asporto all'ospedale, sia per la sua S·e parazion.e nell 'inter110 dell 'os(p edale e meno ancora per l·a: difesa contro i portatori! Legati come si è ancora ai monumentali vec-chi edifici, alle infermerie vaste e lunghe come immensi saloni di una mostra agricola, dove si addossano centinaia di letti in una colpevole promiscuità, i ti.fosi, come spesso ancora i tubercolotici, sono per lo più disseminati fra i malati comuni o raccolti in una parte della 'Sala, e per le dimissioni si bada solo al criterio clinico, astraendo dalla possibilità di trovarsi di f.ri011te a portatori, aJ quali vanno a disseminare il contagio. Degli ospedali civili pochi ffanno eccezione a questo disagio comune. Se ne -eccettuano per disposizione regolamentare encomiabile gli ospedali militari. Agli uffici di igiene provvedimenti di ospita1izzare al più presto il tifoso e preoccu1parsi dtell'ambienite lasciia.t o dal malato e dalle persone ~e lo aiircondano; nell'ospedale isolamento del malato e del convalescente in reparti srpeciali: questo è, seoO'lldo l'A., da farSii da noi. L 'A. accenna poi alle esigenze edilizie di que.sti reparti d'isolamento pei tifosi, di osserva•

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zione e ,d~ sorveglian~a pei convalesicenti. sru dovra adibiire al servizio del perst>nale scelto, al quale non si d:ovrebbe, a suo avviso, esitare a praticare la vaccinazione antitifica, come in Francia, dove è già abituale, quantunque fa~ol­ tativa, sul personale degli spedali di Stato e delle colonie. Vorrebbe norme rigorose per i visitatori e la possibilità di render innoou10' tutto il materiale pericoloso quale agente di diffusione. Per i portatori consiglia di applicare le norme generali del soggiorno in ospedale almeno per IO settimane dall'inizio della malattia, e-o .. me si tende a stabilire negli Stati Uniti. _i\ pplicando norme d'igiene e isolamenti rigorosi si potrà con speranza di qualche esito combattere il contagio.

POSTA DEGLI ABBONATI. Cura cliirurgica della gastro-ptosiJ. Ho ,a ttualmente fra i miei clienti due casi di ptosi gastrica, che poco gi·ovamento hanno avutOI dai cinti e dalle cure mediche (per non dire proprio .nessuno). Uno di essi è giovane ed è ancora in buono stato di nutrizione, l'altro di circa 45 anni ed in s tato di notevole dimagram.e11to da deficiente nutrizione. Sa rei grato a codesta spettabile Redazione se v.olesse rispondermi o nella «Posta degli abbonati», o anche privatamente quale cura (chirurgica, s 'intende) sarebbe più consigliabile per tali casi. . Nel caso la mia domanda non fosse fra quelle cui si può risp®dere, sarei ·oltremodo grato se volessero farmi ..sapere dove posso trovare qu·a lche monografia sulle ptosi gastriche riguardo specialmente alla loro cura. Ringr.azi.am,en ti. Dev .mo Abbonato N. N. (620) 1

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L'opportunità di un intervento chiruirgico nella ptosi gastrica è molto discus.sai : da una parte i chirurgi ne sono fautori convinti come il Rovsing, d'altr.a· parte n.el campo dei medici che hanno opportt1nità di seguire i malati per lungo temp.OI dopo l'operazione, esiste un maggiore scetticismo. Senza dubbio la p.atogenesi del disturbo gastrico nelle ptosi è dei più complessi e m ancano quindi indicazioni' operatorie precise. L'argomento è a-ncora allo studio : in 'Tarii operati da me studiati ho notato quasi costantemente dopo l'operazione un miglioramento : non ho avuto però campo di osservarli per lungo tempo dopo l'operazione .


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L'argomento è svolto dal suo punto di vista critico in modo completo in una monografia· del Burkhardt pubblicatai neglis « Ergebnisse der Chirurgie und Orthopedie », vol. IV, e dal punto di vista tecnico nel libro del Rovsing uscito qualche mese fa : « La terapia chirurgica della gastroptosi ». P. ALESSANDRINI.

al massaggio, ecc.) . D'ordinario, anche quandosia associata una convenien.t e igiene dietetica,. e sia resa facile l'evacuazione dell'intestino,. non si qttien·e la guarigione anatomica della vairice emorroidaria, ma si stabilisce una condizione di relativo benessere, che rende inutile • un intervento chirurgico radicale.

(621) Ancora sulla cura della pusto la maligna.

(623) Swl farmaco-din·a mismc delL'atophan. - Gradirei risposta nella rubrica apposita del Policlinico (sez. pratica), « Posta degli a·bbOlllati •

- Il collega E. Lupino aggi·u nge alle nostre brevi note ill contributo dell~t sua prati~ : egli incide la pustola, cauterizza, e ordina impacchi di· sublimato. Nei casi gravi prati'Ca iniezioni entdoivenose di sublimato e cc solo in casi rarissimi mi è occorso di praticare una terza iniezione » perchè gli ammalati già dopo la prima o la seconda iniezione si possono considerare guariti. Ritordiamo al collega che la sua tecnica di poco differisce da quella che comunemente si pratica dappertutto, e specialmen·t e nota perchè fin da tempi lontani è in uso a Bea~e, in Francia, località dove l 'affezione è molto frequente. Ri1cordiamo cl1e dop.o numerosi tentativi fatti a Roma e dappertutto, quando il sublimato ha avuto il s uo quarto d'ora di celebrità, . questo rimedio s'è d·o vuto riconoscere privo di qualsiasi potere bactericida (per gli schizomiceti notr) ; ricordiamo infine ch e la nostra esperie nza ospedaliera riguarda sopr atutto malati che provengono dalla provincia, in·viati dai medici locali, in. grave stato, quando ogni genere di' terapia, a diretta portata, ha fallito.

t. p. (622) Terapia delle e·m orroidi. - Prego indicarmi se la terapia fisica nella cura delle emorroidi meriti la :fiducia del medico. Con osservanza e ringraziando. Desio (Milano). Abbonato 10308.

Il Rotter: dà le seguenti indicazion.i per l 'operazione radicaile delle em·orrroidi : 1° emorragie ripetute ed abbonda nti, sen za aspettare che l'anemia si faccia grave ; 2° facile prolasso delle emorroidi• interne, anche al difuori delle defecazioni, e difficoltà nella loro riposizione ; 3° frequenza nelle complicanze di stati infiammatori, e gravi dolori nella defecazio11e. Al di fuori di queste condizioni, la cura palliativa è sempre consigliabile , e tra i mezzi di cura hanno certo grande importanza i mezzi fis ici (dai pessari a manubrio, alle docce fredde, (20)

t. p.

al seguen.te quesito : « Quale è l'azione farmaco-dinamica dell 'athophan (acido fenil-chinolin-carbonico) e se il suo~ uso prolungato può riuscir dannoso ed a quale· organo». Dott. Giuseppe M. Nobili. Una esauriente spiegazione sul meccanismo d'azione dell'atopha·n1 non è ancora data. Secondo Weintr'and l'atophan r enderebbe più mobile l'.aci'do ur,ico e quindi più facilmente eliminabile, sec«mèL01 Klemperer (Therap. d. Gegenw .~. 1913, n. 6, 257) si avrebbe azione sull'artrite uri ca .senza che l'acido urico sia reso più mobile .. Secondo Biberfeld (Zeit . fur exper. Pathol. u_ Tlierap., vol. 13, fase. 2, p. 301) , l'athophan aumenterebbe ! '.eliminazione dei fosfati, mentre ·1e purine, come ad es. l'acido urico, non sarebbero· eliminat e più rapidamente. Pare che l'azione dell'athophan debbà interpretarsi come anti:fiogi- · stica ed analgesica.

X. (624) La prego indicarmi un rimedio onde togliere quel colorito nerastro dagli incisivi di due miei clienti. Ta le colorazione menoma di molto l'estetica del viso, specie nella giovi:netta~ Le sarei grato se volesse, sulla «Posta degli abbonati », darmi una esauriente risposta. Colla massima s tima Dev.mo B. M.

Faccia una pasta con polvere di pomice finissima, glicerina e tintura di iodio, l'applichi sulla superficie dei denti, dai quali vuol t ogliere il colorito nerastro e ve la strofini fortemente e lun.g amente con ]a punta t agliata a. bietta di un bastoncello di legno dolce (abete, gàttice, ecc.) del diametro d.:i circai mezzo centimetro. Se ii deposito nerastro è formato da t artaroduro, prima di fare la descritta pulitura bisogna cercare di asiportarlo con uno strumentino adatto. Lo specialista in od011toiatria dispone di altri mezzi per pulire i denti. A. C.


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(625). Mi .interessa ·s apere nella a: Posta degli .abbonati» se eyvi un'operetta non più in là .del francese che tratti dal lato ·s torico la pueri.coltura (come si allevava110 fra le nazit0ni an·.tiche i neonati) ed ·Una che tratti della psiico1ogia del neonato in rapporto (oltre lo Czerny, i,1 Concetti) all'apparire successivo dei diversi :sentimenti. E d'ogni opera dove posso acquistarla e quale sia il ;>rezzo. Con og1ni ringraziamento. Maleo (M,ilano). Dev.mo: Dott. Ferruccio Cicardi·. Una vera e propria storia della p·u ericultura non conosciamo ; esistono dei cenni in v·a rie -0pere a cominciare dalla tesi dottorale di Gio. Pietro Fr.ank: «De educatione phisica infan-:tum » (intor.no al 1760) sino alle recenti opere francesi: « Introduction à la Médecine· des enfants », Hygiène, allaitement, croissance, puberté (Mrarfan, Andérodias, Cruchet), Paris., 1909, -pag. 476. - « La puéricolture, hygiène et assistance » (G. Eusit:ache), 1903, di pag. 312. « Puériculture du premier age, l'allaiteme11t ma·ternel » (G. Champion ), 1905, di pag. 240. -«La protection des enfants du premier age » (A. Courtault), 1894, di 140 pag. - << Protection et .assistance de la première enfance » (R. Goeppert), 1904, di, 168 pag. - C;enni su l'educazione iìsica dei greci nella infanzia si trovano 1n el li1bro di M. Jerace «La ginnastica nei suoi rapporti con l'arte greca » (ed. Bocca) . Quanto alla psicologia del neonato, conlSiglia:bile è «Le pr.emier éveil intellectuel de l'enfant » di Edmond Cramaussel (Paris, Alcan, 1911) o anche «Il Rinascimento educa,t ivo » di ·v. Vitali, pùbblicato nella « P.i ccola biblioteca 'di scienze moderne » dli Bocca. gb.

CENIYI BIBLIOORAFICJ. \(Non st recensiscono che t ltbn t>eroenutf in dono alla Redaztone)

A. LESURE. La sterilizzazione dei" liquidi iniettatabili. Società Editrice Libraria, Milano, .r914. L. 6. Oggi che la pratica delle iniezioni sottocutanee ha avuto una diffusione pratica fin quasi -eccessiva, questo manuale riuscirà di grande utilità al farmacista che spesso ha da superare difficoltà non lievi nella preparazione e nella sterilizzazione delle sostanze medicamentose più svariate. Nella prima parte di questo volume l'A. stu-

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dia ed esamina i vari metodi di sterilizzazione in generale: gli antisettici, il ca]ore secco ed umido, l'elettricità, la filtrazione, la luce, l'ozono, i raggi ultravioletti, ecc. Nella seconda parte si ha l'apfJlicazi.one pratica e particolareggiata dei prececienti principi alla sterilizzazione dei singoli liquidi iniettabili. Un. capitolo sip eciale è dedicato alle incompatibilità che si osservano nella sterilizzazione delle varie sostanze, ed ai rimedi migliori atti ad ovviare .a d esse.

. p. s. A. SKUTETZKY u. E. STARKENSTEIN. Die neueren A rzneimittel. 2e Au,fl. Un vol. iJn-8° picc. di pag. 475. Berlin, Verlag von Julius Sl?ringer, 1914. Rilegato Mk. 12. Tra le moltissime specialità che invadono la medicina molte meritano di essere. conosciute ed apprezzate. Intorno ad un migliaio di esse, tutte della Gennan'ia, dell'Austria o della Svizzera, gli AA. h:amno riunito le azioni farmacologiche, le applicazioni terapeutiche, le i1ndiicacazi1oni ed ·i ris,u ltati che è stato loro pos·s ibile di attingere consultando la lettura, specialmente tedesca. Vi hann.o aggiunto le nuove indioazioni dei medicinali già noti . Ne è derivato uno studio diligentissimo e molto utile, che permette di rendersi f·onto in breve dello stato attuale delle nostre conoscenze intorno a ciascun medicin~le. Di più offre larghe i1ndicazion.i l:tibl'iografiche. Noni sono trascurate neppure le notizie sui produttor! e sui prezzi. Il lavoro esce ora nella sua 2a. edizione. R. B.

H:

Formulaire des médicaments nOU'Ueaux, pour 1915. Un volume ini-32° di pag. xx-334-146. Paris, J. B. Baill:ière et Fils, 1915. Prezzo fr. 3. Per questa 27a. edizione del diffusissimo suo formulario, l'A. si è dovuto o01ntentare - in a:agione delle attuali gravi circostanze politiche di una semplice ristampa, alla quale ha fatto precedere un t ir eve supplemento. Uno degli scopi che l 'A. si è prefisso viene così esposto nella prefazione: « ..• i m edici di tutte le nazioni ci.vili si terranno ad onore di rigettare tutti i prodotti dell'industria tedesca, dai quali la f~rmacia era stata inondata. Il nostro formulario permetterà ai pratici di sbarazzarsi di tutto questo ingombro, senza sacrificare con ciò l 'intéresse dei malati. Essi non, avranno che da prescrivere il nome classico ed i farmacisti che si saranno procurati i prodotBoCQUILLON-LIMOUSIN.

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IL POLICLINICO

ti nelle fabbriche francesi potranno eseguire le ordinazioni. Non dovranno far altro che riferirsi al « Repertorio dei sinonimi », ove diamo il nome chimico corrispondente al nome depositato » •••• L' A. dà però tutte le indicazioni relative ai prodotti tedeschi, di cui .ailcurui1 hantn.o dei pretesi equivalenti (salva<rsan = ectina) ma non certo dei. sinonimi·. R. B. In:dex de Merk, 4a. ediz., 1 vol. iu-S0 gr. di pag. 514, a doppia colonna. Presso E. Merck, Fabrica di Prodotti chimici. Dannastadt, 1914. Rilegato. È un catalogo ragionato delle mol.~ìssime prepa:razioni della Ditta Merck. È destinato a ser-

vire di commentario ai prezzi correnti t: ad offrire immediatamente una risposta nètta e precisa a questioni multiple della p~·atic1 medica. Le tre edizioni precedenti furono pubblicate in tedesco; l'ultima, di 15,000 copie, si è presto esaurita; quella attuale, in francesè, avrà ancora piìt larga diffusione. R. B.

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Adduce varie cita.z ioni per comprovare il su<> assunto. C~sì Brown-Séquard ha confessato che in lui l'eccitazione tattile degli organi genitali (sic) facilitava il lawro intellettlllale ! Nè, secondo l'A., ci sarebbe da .sorriderne., dacchè Féré avrebbe di\nostrato sperimentalmente l'azione di'namogena delle impressioni sensoriali ed avrebbe riconosciuto l'a11mento della tensione arteriosa che vi consegue. Lo stesso Balzac, uno degli ingegni più potenti e più fecondi che l'umanità abbia posseduto, ha fatt<> uso di questa eccitazione si>eciale, sia pure con prudenza : ecco ciò che Ed. de Goncou.rt ha scritto a tale riguardo : « Pàolo Lacroix mi conferma la ootizia confidenziale che Gavarni mi aveva data sull'economia che Balme portava nell'amore fisico. Per lo più egli non rie traeva che un'eccitazione discreta, misurata, si limitav.a adl un giuoco à la petite oie, considera.md.o l'emissione del seme quale una vena perdita sostanza cerebrale. È così che, in occas1one di una maledetta mattinata, iru cui egli aveva di1nentic.ato le sue teorie, giunse presso Latouche gridando: «ho perduto un libro, questa mattina » ! R. B.

ai

Sesso e longevità. -

VARIA. Lo stimolo genitale. -

Nel Bulletin NI édicwl (II luglio I9I4) il d·o tt. Chep pone il quesito se sia un pervertimento morale · 1a consuetudine di certe nutrioi di n;ianeggiare gli organi sessuali dei bambinri loro affidati. Sospetta che questa pratica ul::1b idisca ad impulsi segreti della natura, in quanto che strette relazioni intercedono fra le funzioni gastriche e quelle genritali e gli eccitanti genesici possono comportarsi da eccitanti della secrezione gastrica. Viceversa basta anestetizzare lo stomaco mediante la cocaina o l'oppio, perchè l'erezione veniga resa impossibile. Egli ricorda d-i aver osservato, al Tonchino, una madre ann!arnita che manifestava in modi non dubbi un affetto vivissimo verso la sua creat~rina e che pure non si limitava a palparne e accarezzarne gli organi genitali, ma a volte -eseguivta una toelette che ricordava assai davvicino quella di certi animali domestici. E l 'A. menziona in proposito una sentenza letta nel giornale del de Goncourt : « i piccoli pudori non esistono per le madri : queste sono come le sante e le religiose, al disopra della donna". L' A . presume ch•e quest'azione stimolante debba ri percuot er!Si sulle funzioni generali della vita. (22)

Un problema interessante è quello di vedere in qual rapporto sta la longevità colla popolazione, ed in quale misura vi prendano parte i due sessi. Il dott. Greveh si occupò della questione in occasione del censimento fatto nel I9IO a Miillmuseu. Secondo questo cerisimento, la città conta 35,083 al::dtanti~ dei qiiali 16,767 appartengono al sesso maschile, e 18,3_II al femm1nile. Avevano raggiunto i 70 anni : 396 uomini e 554 donne, in tutto 950 ; gli 80, 68 uomini e I13 donne, in tutto 181 persone; avevano sorpassato i 90, ·5 donne. Degli uomini, il più vecchio avevta raggiunto gli anni 89. Le donne adunque, e questo è un dat<> altre volte constatat o, sono più longeve. Secondo le statistich e d1 Stato, il rapporto del sesso alla popolazione, è il seguente per le varie età: • Da I anno uomini 53.3 %, donne 48.7 %; da 25 anni uomini 50.3 %, donne 49.7 %; da 50 anni uomini 49 %, donne 5I %; da 75 anni uom1ni 45.1 %, donne 54.9 %· Il dott. Kreveh volle conoscere personalmente taluni di questi più longevi, nonagenari o quasi,. e dalla sua inchiesta vennero dei risultati paradossali . Nelle donne trovò che fra le più vecchie, fra i 73, 74 e 75 anni, talune avevano avuto II, 12, I5 figli ! ; altre di 81, 82, 85 anni, 8, 9, I6 figli r e donne di 91, 94 anni avevano avuto 12, 15 figli! (Da La Vita Sanitaria).


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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. Dai luoghi dei martiri e degli eroismi. À.'Vezzano, r5 febbraio I~15.

L'opera pietosa di so.c corso ai feriti, di disseppellimento dei sepolti è finita. D.alle miar.erie di queste necropoli scaglionate s·u lle pendici di questo meraviglioso anfiteatro llliOn si traggono fuori che brandelli di carne, cadaveri orribilmente sfracellati, cadaveri di; persone illese negli atteggiamenti i pi·ù vari, i più srtra1:1i, di persone :fissate dal cataclisma nel loro ultimo gesto di terrore, nell'atto di salvarsi o di salvare i loro cari.. Il collega dottor Gasparri è stato trovato in camice nella sala operatoria dell'ospedale di .~­ vezzano accainto al cad·a vere dell'infermo che egli stava operando. Le macerie non rendon-0 oca che cadaveri, sempre cadaveri. Ogni speranza di trar fuori dei vivi è finita: noni s'ode p~ù alcun lamento, nes.suina invocazione di soccorso, quelle voci che nei primi giorni· ci: laceravano le orecchie, ci straziavano l'animo, che ci da·v ano il tormento cl.ella nostra impotenza. Il lavoro ·s ulle macerie va diminuendo, lnentre sempre più intenso, più alacre ferve il lavoro attorno alle m.ecropoli, il lavoro per dar ricetto allo scarso e triste residuo di questi' popoilosi paesi, ai superstiti che malgrado tutto rimangono qui attaccati alla memoria della loro casa, al loro Fuci.no che compensava cosi generosamente le loro fatiche, e che ora ha causato tanto lutto, tanto dolore. È gente triste, che ha ancora sul v-0lto e nel aonitegno le tracce della paura e del dolore, è gente che spera ed attende ma non sia che cosa e da . chi. La gente d'Abruzzo non hia manifestato, o forse non ancO!la, quello strano fenomeno di cui fanno cenno il Colletta nella sua st-0ria del reame di Napoli ed il Pagano nel suo appendice ai saggi politici1, rievocata l'anno scorso all '.accademia cli Bologna dal prof. del Vecchio. Il Colletta ed il Pagano narrano che poco tempo dopo il terremoto che devastò Messina. e gran parte delle Calabrie nel 1803 i superstiti sh abbandonarono ad un.a gioia smoderata, a·l la più pazza libidine. Anche il Gabl:d nei ·s uperstiti del terremoto calabro-siculo notò un.'eccitazione sessuale abnorme. Ma qui, nella Marsica e nella Campania, no, alla distanza di un mese c'è ancora la stessa atmosifer.a di · tristezza. Come dicevo, attorno ai paesi distrutti, e sopra tutto in prossimità delle stazioni ferroviarie, t

ferve il lavoro di costruzione di baracche di ogni ti po e di ogni grandezza. Saranno costrUJite, mi si assicura, anche le caJS1e per i medici, ma finora i progetti fatti al riguardo non sono ancora nè in corso, nè al prinoipio di esecuzione. Il comm. Lutrariio ha idèato Uin tipo di baracca eh.e possa funzionare da ospedaletto, da a.m bulatorio e da alloggio per il medico. L'ottima idea è stata concretata anche in· un analogo progetto, del quale pubblichiamo appresso i disegni. Della costruzione 'di q'11ieste baracche, dovrebbe occuparsi il genio civrile, e speriamo che la Direzione generale di sanità Sia!>1"à vincere i soliti indugi burocrati1cil e super.a.ire tutte le difficoltà, perchè presto si passi dallo stato di progetto a quello della esrecuzione. Anche la Croce Rossa avr.ebbe deciso di donare ai comuni maggiormente colpiti dal disastro tellurico delle case anti&ismiche di carattere permanente da: usarsi come alloggio dei. medici condotti e loro famiglie, e com·e ambulat!Qri. Anche questa d·e cisioue merita plauso, e anche più ne meriterebte la Croce Rossa se all 'ann.u nzio doato ai giornali si facesse seguire rapi;damente la esecuzio11e della ottima dieliber.azione presa. Ad ogni modo è bene che la Direzione generale di ·sanità, e per essa il Genio civile, <la una parte, e la Cro.ce Rossa dall'altra, non s'indugino nella illusione che non provvedendo l'una istituzi.on•e alla sorte dei medici provvederà I 'altra. Sarebbe il caso di lamentars~ dell'abbondanza. I medici di questi comuni da più di un mese ·vivono in condizion~ disagiatissime e nion si può ulteriormente trascurare di provveder loro un alloggio qualsiasi. Nel numero precedente esprimemmo 1.a fiducia che la Direzione generale di sanità avrebbe anche i:n· tal senso fatto di tutto per migliorare le condizioni dei nostri colleghi, ed in questa fiducia siamo ora ('Onrfortati dai provvedimetn~ con lodevole premura già adottati. Ho parl•a to con parecchi: medici di questi comuni; essi mi hanno confermato di essere stati assunti dallo Stato come medici condotti prov visori dei. comuni colpiti con stipendi mensili' eh~ ·v ariano dalle 450 alle 600 lire. Essi stessi mi hanno incaricato di ringraziare il « P-0li'c linico » per la campagna fatta per difendere i loro giusti interessi, e di ringtaziare a mezzo del giornale il comm. L·utrari~ p~r quel che ha già fatto in loro favore e per quel rhe ha promesso ancora di fare. Certo il comm . Lutrario ha meritata tale riconoscenza: egli per i medici, come per i vetc' (23)

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rinar1, i farmacisti, le levatrici di tutta la zona colpita, ha fatto quanto gli: era possibile per migliorarne le sorti. Ma oltre a ciò, superata la fase del socco11So urgente ai feriti, ha provveduto ad una perfetta organizzazione di tutt-0: il servizio di vigilanza igien.ilca e di assistenza sanitaria reclamata dalla necessità di difender·e le popolazioni !Superstiti contro il pericolo di manifestazioni inrfettive e di assicuraire loro i mezzi di: cutra medica e farmaceuti~a. A Ta gliacozzo, dov,e le condizioni di vita sono quasi normali, è stato istituito un magazzino ·d i materiale profilattico e di medicazione, noncl!è di un 'abbondante scorta di medicimali, materiale -che a mezzo di camions è trasportato nei luogh1 dove ne occorre l'impiego. Ad Avezzano, dove risiede il dirigente d1 tu.t ti

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i servizi sanitari, .che attualmente è l'ispettore di sanità comm. latta, è istituito un labocatorio 1:atteriol-0gico e chimico per le analisi e le riceriehe più urgenti relative alla vigilanza igienica sulle acque, sugli alimenti, sui medicinali, come per le necessarie indagini diagnostiche. Ad Avezzano stessa è stato costituito un ospedal.e civile con un padiglione Doc!~er, cui è stato preposto l 'uniic-0 medi'c o superstite di questo pa~­ &e, il dottor Corbi. A tutte queste provvidenze igienico-sanitari~ si deve certo in gran parte attribuire il fatto eh~ malgrado la eccezd.onale inclemenza della stagione, e le disastros.e condizioni di vita, lu statn di salute di queste popolazioni si mantiéne ot~ timo. DR.

Progetto di padiglione infermeria per 20 letti (Scala

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Ingresso. - 2 Medico. - 3 Infermiere. - 4 Bagno, lavandini, scaldavivande, ecc. per 6 letti. - 7 Infermerie per 4 letti. - 8 Latrine. - 9 Locali di pulizia. ·

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5 Camera d'isolamento. - 6 Infermerie

Padiglione per l,ambulatorio. , ,<._ - - -

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Ingresso. - 2 Camera d'~petto. - 3 Camera ~edico. - ~ Deposito medicinali. - 4 Magazzino. - 6 Latrma-lavandino.

Siamo all'ultima ora informati che l'on.. Salandra, ministro dell'interno, ha ricevuto dai medici dellai Marsi-ca il seguente telegramma : s. E. SaLa1idra _ Medici Marsica sup erstiti tremenda catastrofe prestando tuttora la l~ro opera u1nanitaria commossi be?L•e'Vola consider~iJone usata loro luttuoso gra'Ve m.~ento ~n­ graziano 'Vi'Vamente rriio nome V. E., esprimono parinieriti do'Ve~oso plauso Sa?tita pub~lica cJie 1iialgrado L1toghi e tenipi difficilissimi O'Vunqiie accorre lenire confortare sotfere7iti. Dott. Ai1ton.i o Corbi. (24)


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SEZIONE PRATICA

' RISPOSTB ! QIJESITI I A DOllANDE. (5046) Sessenni. - ·Il dott. · G. V. da M. espone che nominato· nel dicembre 1909 assunse s€rvizio come medico condott01 nel marzo 1910 con lo stipendio di lire 3000. Nel 1911 ebbe un aumento di lire 500. Nel 1912 un altro aumento di lire 200. In questa epoca andò in' vigore l'orga·ndco per tutti gli· imp·iegiati comunali col quale vengono concessi ad essi S·e i trien.n ii di 1/20 l'uno sullo stipendio fissato nell'organ.:iico. Un arti~olo di questo dice che i triellJlJii.i incominciano a ctecorrere dal gWrn•o della assunzione in Se1":vizio. Desidera conoscere quraindo · com:i:ncia per lui il diritto all'aumento sessennale. · Poichè l'otganico che dava ditritto all'iaumento sessen.n ale enit rò in vigore in ep·o ca posteriore ai coniseguiti miglioramenti di stipendio, e poichè esso accorda il diritto stesso agli impiegati in carioa a decorrere dal giorno della loro assunzione in serv'.i2io, non sembra dubbio che il prlmo sessennio Ella avrebbe dovuto conseguirlo nel marzo 1913. (5047) Direttore d)ospedale - Infermità - Pensrìone. - Il dott. O. M. da ~. S G. chiede conoscere a chi sp.e tta la n(o mina del Direttore dell '<>speda.le e con quali modalità; se un medico condbtto che lascia i:l servizio dopo dieci· anni per ttiaì-attia ial:-bia diritto ad inde111n,i tà da parte della .Cassa pensioni, e se e quale trattamento compete qualora la malattia fosse contratta in servizio. . La nomina del Di-rettore medico dell 'osped:ale spetta alla medesima Commissione oSipedrulierai. Questa può procedervi o per nomina diretta o per ooncorso. In questo ultimo caso si nomima apposita Commisisione tecndca per formulare una graduatoria fra i varii· candidati ·e dia.r e cniterio sicuro di scelta da parte della amministrazione. Il medico che lascia il servizio per in1ermità non contratta in set1Vizio, dopo aver esercitato per un numero di anni stuperiore a 10 ma minore di 24 e 6 mesi, ha diritto ad una indenn~rtà per una sola volta ragguagliata ai due terzi del cap:itale accumulato sul conto in1dividua.le. Il medico condotto che lascia il servizio per infermità contratta in servizio o a causa del medesimo ha, per con,. verSiO, diritto iai pensione. Detta pensione è fissata nel1a mi!Sura minima di anruue L. 900. (5048) M edvci della Crooe Rossa. - Il dott. F. P. da O. S. M. desidera conoscere se ai medici della Croce Rossa, chiamati in servizi'o per guerra od altra pubblica calamità, è conservato il posto di medico condotto con o sene.a sti pendio. Noi riteniamo che se la Croce Rossa mobilitasse, dovrebbe tal fatto essere considerato come una mobilitazione militare in tempo di guerra. _i\J pari degli ufficiali mediti ordinarli, quelli

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della Croce Rossa dovrebbero quindi essere considerati come in conged:oi per tutta la durata della guerra e per ogni efietto di legge, e ciò ai sensi dell'articolo 20 della legge sullo stato giuridico degli' impiegati civili. Dovrebbe, pert ain.to,_ essere conservato il po·s to e lo stipendio. (5049) Pensioni. - Il dott. D. A. da L. V. desidera conoscere se avendo fatta la cessione del quinto dello stipendri10, qua.le som~ dlovrà a~ nualmente pagare sulla petljSione che liquiderà dal Comune, alla cui cas.sa di prev.idenza è lmrscnitto; quale pensione liquiderà a mente del regolamento comunale e se vengano esclusi dal periodo utile per la pensione i eon1g edi1 straordi· narii ottenuti per irnifermità. In Qase alle dJspooizioni contenute nel regola, mento com1tllnale ed :al numero degli annd dd servizio che Ella ha prestati!, liquiderà l'annua pen.sione di lire 1559.80. Su questa. somma dovrà rilasciair·e il quinto p·e r la fatta cessione in L. 44 mensili. La pensione stes!S0. è colpita dalla tassa di ricchezza mobiJe che, per tutto l'èsercizio 1915-916, è pagata in •ragiJOltle di L. 8.625 %. Sul suo stipendio dovrà pagare annue L. 134.73, .00.tre l'aggio ail'esattore. I congedi straordinari ottenuti per i1n.fermità, cli qualsiasi durata essi sieno, vengono compu1tati nel periodo utile per la pensione. (5050) Stabilità - Decorrenza. · - Il dott. M. S. da A. desidera con0c.5Cere se essendo in servizio dal 17 maggio 1913 .acquisti la sitabilitf:à virtuale col 17 fel:1b·r aio corren.te., inon ostante che i:l capitolato del Comune stabilisca come termine utile di licenziamento d.u e mesi prima della scadenza del bienntlo. Il termine di tre mesi per il licenziamento a fine di prova è stabilito dalla legge (articolo 32 testo unico). Non può pertélJnto esser.e modificato o corretta d-ai regolamenti locali, i quali, in qua.n to contengono dispo·sizioni: contrarie alla. legge, sono per quella parte irremissibilmen,t e nulli. Ella quindi, decorso il 17 volgente febbraio, non. può essere più liceniziato e diventa vril!tualmente stabile. (5051) Ufficiale sainitario - Dipe·n denza dal Sin-

daco. - Il dott. G. P. d,a C. M. desidera conoscere in quali casi l'ttfficiale sa nitario è alla. dipenden.z a del Sindaco ed in qual modo tale dip€ndenza si esplichi in concreto. Il Sindaco, come ufficiale del governo, deve, ai termini dell'articolo 150 n. 3 della vigente legge comunale e prov.imciale, provvedere a tutti gli atti che sono necessarii per garentire la sa·lute e l 'i:giene pubblica. Oltre a ciò, per effetto dell'articolo 1 del testo unico delle leggi sanitarie, è attribuita al Sindaco la tutela della salute pubblica. Nell'eserciizio di tali funzioni, il Sindaco s1 iserve dell'opera dell'ufficiale sanitario, 1

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il quale deve aderire alle sue richieste o a voce od iin iscritto, a seconda dei casi, per l 'obtJigo che gli deriva dall'art. 21 del precit. testo unico. (5052) Croce Rossa. - Al dott. L. S. da C. rispondiamo che in caso di mobilitazione della Crl()ce Rossai i medlci condotti che facessero even~ tualmente parte della istituzione sono considerati in congedo per t111tti gli effetti di legge ai sensi dell '·a rticolo 20 del teSito umico dello stato giurird ico degli impiegati civili dello Stato. (5053) Nomina ad ufficiale sanitario. - Il dlQ.t tor V. D' A. dJa I. desidera conoscere ·s:e il Prefetto possa o debba con.cedere 1a nomina defindtiva ad ufficiale sanitario a seguito del parere favorevole del Consdglio provinciale di sanìità. Il Prefetto può, non deve dispensare dal concorso e dal periodo di prova l'ufficiale sanitario, che avesse fatto prima del 1912 tre an·n i di buon S·e rvizio anche in base a nottnine provvisor.iie. Ordinar~amente i Prefetti si unifonnan«) al parere teontito dato dal Cons iglio I»"Ovinciale saniitario. Se ne distcostano solo quando c001corra nel caso qualch.e difficoltà legale, sulla di cui entità ed importanza non p·u ò certamente initerloquire lo ufficio sanitario. E noi dubitiamo che la sospetlr sione della di Lei nomina sia dertlivata dal fatfo che 1'altro concorrenite abbia dii.mostrato l\él. circostanza che Ella era medico condotto e, quindi, non in condizione dù1 usufruire bel beneficio di cui all'a rticolo 206 d-el testo unico delle leggi sanitarie. (5055) Pensioni. - Il c1oitt. G . 'J'. desidera conoscere se il Cons iglio comunale avea La ·facoltà di trattare difformemente d.} ·medrico condotto ·ed il segretario comunale accordando un aumenit o di stipendio a quest'ultimo ooane effettivo aumento ed al primo come .a ssegn.o ad person·a m non computal:·i le per la pens ione. Il Comune se ha creduto con quello attu~to di trovare run espediente· per corrisponderle una pensione mino.re, n-0111 ha ragg.irunto lo scopo, perchè gli assegni ad persona,ni sono considerati come veri e proprii stipendii calcoLabili ssimi agli effetti1 della pensione. Se il Comune intende te, ner presente lo stipendio ini.z~ale -e non la media dell 'ultimio triennio di L. 2000, Ella può impugnare la r elativa deliberazionie e, trattandosi di violazii10tnie dà diritto, può ricorrere eziandio alla at1tori.tà giudiziaria ordinaria. (5056) Con g edo per infermità. - Il dott. G. P. da T. chiede conoscere se il congedo per in.fermità estenSIÌ·b ile a tre m·e si possa essere concesso anntualmente ovvero per oglllÌI malattia. " Il congedo per 1,ntfermità n-OrJl può essere concess o ogni a nno, ma una volta sola per ogni n:ia.lattia. Avendolo goduto nel 1914, non può chiederlo 11u10va1n ente nell'ain·n o in corso per la medesima m alattia. J~ Doctor JUSTITIA. 1

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CONDOTTE E CONCORSI. A.RBORO (Novara). - Ett. 2300 in pianura; ab. t874; L. 2000 P.· abbienti e L. 1700 p. poveri, lorde. Scadenza '20 febb!"aio. CAORLE (Ve·nezva). - A tutto 28 oorrente mese è aperto il concorso alla condotta medico-chirurgica del 2° Reparto; L. 4000 al lordo di R. M. per la curai dei soli poveri; oltre L. 750 indennità per il mezzo di trasporto. Alloggio gratuito nella Frazionie di Cà-CornianJ1. Tre sess.

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CARTIGLIANO (Vicenza). - Condotta generalità; L. 4500 lorde più godimento gratuito di circa due campi <li• terreno che si valutano ad annue L. 120. Per U. S. L. 120; ab. 2235 . Età lim. anni 40. Assunz. entro 15 g. Scad. 10 mauzo.

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CASSINE (Alessandria). - U1n a delle due con-dotte p·ei poveri; lorde L. 1500; L. 400 indennità di cav. e L. lOO indennità per supplenza. Scadenza 3 marzo. . . . CASTELFIORENTINO (Firenze). - Condotto, ~ura p1ena; L. 3100. Scadenza 28 febbraio. CENGio (Genova). - Medico consorziale pei poveri; L. 1500 lorde. Carica en.t ro il 1° marzo. Oltre lo stipendio vistosi incerti~. COSENZA. Ospedale ·civile . - Direttore; L. 4000 lorde e tre quinquenni del 15 %. Età 30-50 anni. Richiedesi la libera docenza in clinica chirurgica. Doc11menti al presidente della Deputazione provinciale. Scadenzai ·6 0 ~iorni dal 2 gennaio. FIORANO (Lodv) . - A tutto il 6 marzo; nette da R. M. ; tre sessentni; per U. S. L. dennità illuminazione dell'ambulatorio l'a ffitto della casa si assicurai limitato a

L. 3500 lOO; in. L. 25; L. 225.

F9R MA DI PONZA . (Caserta). :-- C;ondotta piena j L. · '3000 ; indennità per disagiata residenza L. looo. Il tutto lordo tasse. Scad. 28 febbraio. GAMBARA (Brescia) . - Dal 27 gennaio al 28 febt1raio è aperto il concorso alla condotta libera; lorde L. 5000 (L. 4100 per n. 2600 ammessi alla assistenza medica gratuita; L. 675 per indennità di mezzo trasporto; L. 225 per U. S.); tre ~eslSenni di L. 500 ~iascuno~ Ab. 3555. MANTOVA. )jlfunicipio. - Medico su~plente alle condotte ed all 'lTfficio d 'igiet;ie. ; ser~zio di conidotta per i poveri del forese (181) ; I"'. 2~00 lorde. - Docum. al Protocollo Municipale entrG i] 5 marzo. Accettazione · entro 15 gior-ni. MILANO. Consiglio degli Istituti Ospitalieri. Tre medici assistenti residenti nella succursale del! '.O spedale Maggiore in Cernus~o sul Naviglio. Vedi fase. 5. Scad.. 27 febbra.io. F.tà massrima 35 ann.i. . MOLINELLA (Bologri,a) . . - A tutto il 28 fetbriaci.o.cond. (fraz. di S . Pietro Capo:fiume); L. 4900. MONTECICCARDO. (Pesaro) .. --:- Condotta~. ab. 2?II. Stip. L. 3000 pei poveri, L. looo pei sem1abtci.ent~, L. 700 per cav., L. lOO p~r U. ~·; c3:sa d'abitazione gratuita; tre sessenru; assicurazione. Scadenza 15 marzo. ORENO (~iJUz:n·o). - Con4o~ta pi~na, comoda, pochi casc1na11, ·ab. 2839, Vlcina Vimer~te sede Ospedale ; L. 3250 nette Cot?J 3 se~senn1 ; L. 100 quale u: S.; Scad~nza 4 marzo.


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SEZIO~

ORVIETO (Perugia) . - Due condotte rurali ; L. 4600 e L. 3600. Scadenza 15 lnarzo. PADOVA. Spedale Civile. - Assistente effettivo; L. 1600 gravate di R. M. ; stanza ; L. 10 per ogni guarcliiai (di 24 ore). Scad. ore I7 del 27 febbraio. Votazioni negli esami speciali e di laurea.. Funzioni entrio ro giorni. • PETRELLA TIFERNINA (Campobasso) . - Condottato peit poveri; ab. 2828; L. Iooo lorde. Età massima .~nni 45 s. e. r. Servizio ent·ro un mese. Scadenza 30 giorni dal 9 febl:a:aio. PoMPIANO-CORZANO (BresciJa) . - A tutto il 10 marzo; residenziale; L. 4000 con obt1ligo del mez~o di! trasporto; tre aumenti sessennali di L. 350; :agiati Iooo. PONZA (Caserta). - Condotta p1ena nella borgata Forna; L. 3000 oltre L. 1000 disagiata residenza, lorde. Scadenza 28 fe1: 1b raio. * PozzAGLIA SABINA (P,erugia). - Condotta; ab . I779 in1tre centri; gen,e rali'tà; L. 3500 poveri, L . 200 U. S., L. 600 non abb ., lO'tde. Servizio entro 20 g.iorn11. Scad. 30 giorni dal 30 genn. RoccA CAiNAVESE (Torino). - Condotta; L. 2000 pei poveri. Scadenza 28 febbraio . SAN BARTOLOMEO IN GALDO (Benevento) . - 2a eondotta pei poveri; L. II78.40 lorde. Al 25 febbraio. Cari~a fra 20 giorni. Chiedere 1'annunzio. s. DkNIELE NEL FRIULI (Udine). - Medico primario del Manicomio annesso all'Ospitale civile; L. 3500 lorde, vitto ed alloggio interno. Titoli pratici e scientifici. Scad. 25 febbraio. SANGODENZO (Firen:~e). - A tutto il 6 marzo, soli poveri; kmq. 98, di cui metà in monte e metà in colli1n1a ; ab. 4068·, di cui· 300 poveri ; L . .JOOO lorde, tre sessenni , L. 500 per cav. ol:!" blig.; L. 200 qtLale U. S.; L. 3qo s1e rinunzia congedo; L. Ioo assicur. Serv. entro I5 giorni. SAN PIETRO VERNOTICO (Lecce) . - 2a e 3• cond10,t ta, soli poveri (due terzi della popolazione); L . 3000 lorde. Scadenza Io m·a rzo. SANTA GIUS'fA (Cagliari:). - Condotta con Palmas e Silì ; L . . 2500 lorde. R esddenzai Oristano. Scadenza 28 febbraio. SEGUSINO (Treviso) . Medico conisorziale; L.- 4500 lorde, L. 300 mezzo trasporlo, J-<. 200 uff. san. Scadenza 28 febl:·r aio. SELINo· (Bergamo) . - Stipendio L. I 500. Domanda coi soliti doc,u.m enti entro il 28 febbraio. SERRALUNGA DI CREA (A lessandria). - Condotta pdena; L . 3000 (L. I200 pei poveri, L. I8oo per gli abbienti) ; l'ta.-e 300 quial.e U. S. ; I,. lOO ind~nnità alloggio. Scadenza 5 m.a rzo. SINDIA (Cagliari) . Con1dotta generalità; L. 4-500 lorde. Scadenza 27 fel:1braio. SPESSA e TORRE ' nE' NEGRI (Pavia). - A tutto il 28 febbraio,; stipendio L. 42I2; ·tre aumenti sess. ; ass1curaz. contro gl 'infort. professionali. SPEZIA. Ospedale «.Vittorio E·1'nanuele II>>. Fino al IO marzo concorso per titoli al posto di assistente di ostetriciai e ginecologia ; L . 2000 e due sessenni; partecipazione agli utili in ragione del 5 % sugli atti operativi a~li abbienti. Chiedere copia dell'avviso all'Ufficio di segret.

PRATICA

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TERRICCIOLA (Pisa) . Condotta residenziale della frazione di Soia.inia; ab. circa 2300; poveri circa 200; due quinquenni•; stipendio L. 2500; ind·e nn. cavale. L. 750. Scadenza 28 febbraio. TRESANA (Massa e C~rrar(J;). - A tutto il 25 febbr. condotta Ia. zona; L. 4000 lorde ; circa 2300 ab. ; L. 500 per caivalcatura. VENEZIA. - A tutto Io marzo conieorso per titoli a medico comunale per i poveri nel I 0 cir-condario (parrocc~ia di S. Pietro di Castello); L. 3000, aum. del decimo per tre quinquenni, lorde. Quando il numero delle famiglie povere assegnate al medico d.i circondario risuùti, nella revisione annuale dell'elenc0t d ei poveri, superiore a 500, verrà corrisipostai al medico s tesso un'ag-giunta allo stipendio di lire 3 per ogni famiglia eccedente le 500. VERGHERETO (Fire11ze) . - Condotta di Arfero; ab . 2019 in 9 parrocchie; L. 3000, con due sessenni', p. poveri, L. IIoo p. gli abbienti, L. 600 per la cav., lorde; ass.icur.; L. Ioo dal Comune di Sarsina. Scadenza il 30 mar1Jo. · VERONA. Deputazione provinciale. - Ostetrico assitente presso la Maternità. Docum. al Protocollo entro le I7 del 28 febbr. Pratica di microscopia clinica. L. I450, oltre l'alloggio mobiliato e riscaldato; vitto dal Brefotrofio. Nomina • annua, conferma triennale, servizio entro • 20 giorni. ' VICENZA. Ospitale. Civile . - Medico-chirurgo secondario. Scad. ore 16 del IO marzo. Nomin a e ·conferma biennali. Ufficio entr.o 10 giorni. Stipendio L. I700 lorde, alloggio; L. 4 e v itto nei giorni di guardia . . ·* VILLAMIROGLIO (A lessat1idria). - M~d.ico per cura pov. ed U. S.; lorde L. rI25. Scad. 20 marzo. . 1

. Sono segnati con un asterisco • i concorsi che ci risultano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie Profes· sionali. · Sono segnati con due asterischi •• i concorsi che ci risultano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Sanitarie Italiane. ·

Diffide e boicottaggi : Nuove diffide: Vacri (Chieti), Gambolò (Pavia),. Lag·o,s anto ·€ Pergola (Ferrara) . Revoca di" di'ffide : Mortizza (Piacenza), Sa11 Lorenzo i 1ni Campo [per Vito ~ul Ceran10Q, C~g~i [per Montepaga?UCC10l e· Urb1no [per Sc~1eti, Canavaccio e Pieve di Cagno.] (Pesaro-Urbino), Casnico-Cassano S. Andrea (Bergamo). Sospen.sion e · di boicottaggilQI : S.al tara, Sezione fanese dell'A. N. M. C.

Ci si comu1nJca : « Le Sezioni di N avara e di Vercelli dell 'A. N. M . C., in seguito ai reiter~ti. 1ifiuti dell:Am: ministrazione comunale di V1llata (Vercelli) di qualsiasi ·aumento di stipendio al medioo stabil<: dott. Vincenzo Trasi, rendono n1oto che questi si è reso dimissionario, e che veDJDe di conseguenza proclamat o il boicottaggio di qu~l Comune a faviore dello stesso dott. V. Tras1, che resta sul sito. Si in:vitano tutti i colleghi indistintamente a non accettare neppure l 'interinato ·». '

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IL POLICLINICO

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

LETTERE DA PARIGI.

Il 11ostro ,amico e valoros10 collaboratore pro-f essor dott. Guglielmo Bilancioni, già libero do~ente di p.a tologia generale e di oto-rino-laring10 Jatria nella R. Università di Roma e cultore di studl :sitorici della medi'cinia1, ha conlS.e guito per titoli u n1a terza libera docenza in storia della medicina presso la R. Università di Siena, ove esiste un insegnamento ufficiale della materia. La Commissii.one era compost a dei professori Barduzzi, Biondi, Majo.cchi, Raimondi e Cardini; tema della lezione: cc Vesalio e il progresso anatomico da Galeno aii suoi tempi' ».

Chirurgia di guerra.

1

Ordirie della Corona d)Italia. Comm.e ndatori: c·a v. Verniani di Gallicano (Massa-Carrara), presiden.t e della Sezion:e Garfagnin,a. dell'A. N. M. C.; prof. V. Oliva, chi'rurg-Oi-pr.imario negli Ospedali di Torino; cav. uff. V. Martelli, di Belgrate (I.(ago Maggiore). Cavalieri : dott. G. Mes.si, medico provinciale ; G. Tedaldi', primo s.egretario medico nel1'Amministrazione sanitarila; dott. E. Mall'a rdi di Napoli; dott. M. Crolle di Settimo Torinese; dott. i\. Foggiani, di Trontano (Novara) ; dot-' tor F. Paolell1, di Sermoneta; dott. C. Faenza, di Napoli. Ordin:e dei .ss. Mauri'zio e Lazzaro. Cavalilere: prof. V. Codeluppi, direttore del R. Manic:omio provinciale di Montelu1po. . NAPOLI. - Il dott. Tamt.u rini Arrigo è abilitat()1 alla libera docenza in clinica delle malattie mentali e nervose. Il dott. Franceschelli Donato è nominato aiuto in igiene. PAVIA. - Sono abilitati alla libera docenza i dottori : Brugnatelli Ernesto in clinica ostetrica e ginecologia ; Goizzi Celesitilno in patologia generale. PISA. - Il dott. Bianchi Vittorio è nominat0 assistente in anatomia umana. ROMA. - Il dott. Ponzi Guido è abilitato alla libera docenza in patologia medica. SIENA. - Il dott. Bolognesi Giuseppe è aufurizzato a trasferire da Mooena a Siena la libera docenza in patologia; chirurgica. Il prof. dott. Martini Vittorio è nominato aiuto volontario in patologia chirurgica. !NNSBRUCK. - Il docente privato dott. professor Paul Mathes' di Gratz è nominato ordinario di ()Stetricia e gi'necolog,i·a a Innsbrucnr. MoNTPELLIER. - Il dott. Massabuan, agrégé dell ai Facoltà medica, è nominato professore di anatomia patologi'ca. NANCY. - Il dott. Vautrin, ag·régé alla Facoltà medica, è nominato professore di clintica chirurgica. PARIGI. - La Société de chirurgie ha eletto per il 1905 : presidente il dott. l~ochard; vicepresidente il dott. Picque; segr.etario il dott. J. L. Faure. PRAGA. - Il docenb: privato dott. prof. Rudolf Rich ard Kah1n di' Innsbruak è nom.i'n ato straordin,ario di fisiologia '21 Praga. 1

1

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Cura delle ferite gangrenose prodotte da proiettili. - Il dott. Quénu considera che la cancrena gassosa non deve essere considerata come una entità distinta ma come lo stadio finale (li un processo gangrenoso. Egli comunica all'Accademia di medicina le sue osservazioni in proposito, facendo osservare che non appena appare la gangrena, èi:i.sogna correre subito ai ripari, anche se al cominciamento il processo non presenta un carattere grave. Bisognerà dunqtte s11bito sbrigliare la ferita per mettere allo scoperto i tessuti in isfacelo. Quindi è necessario procedere a un1a disinfezione accurata. È appunto nella disinfezione che consiste la miglior cura della gangrena e le applicazioni variano a sec()lllda della gravità del procesrso. Nei casi medt o leggeri basterà l'impiego di antisettici energici, come l'acqua ossigenata, 1'ossicianuro di mercurio, l'ipoclorito di calce, la polvere di china. Ma quando si constata l'app~­ rizione di sintomi di una certa gr,a vità bisognetà ricorrere alla cur.a mediante l'aria calda ad alt<l temperatura a 700 e a 800 gradi. Quénu presenta all'Accademia la storia di 12 casi.i., tutti seguiti da guarigione, senza che sia stato necessario di pr:ocedere a una s-0la amputazione. Estrazione di corpi estranei nelle ferite di guerra. - Gli specialisti impiegano volentieri, per estrarre dall'orecchio dei corpi estranei, 1~ iniezioni di acqua o.ssigenata, poichè essa produce una abbondante schiuma che solleva il corpo estraneo e lo porta fuori del canale auditivo. Il dott. Lacroix ha ideato di .i mpiegare lo stess<.' metodo per estrarre dalle ferite i corpi estrane1 che sovente riescono a penetra11vi causando dell!! conseguenze gr.avi. Egli ha constatato che il metodo è eccellente e riesce ad estratre anche dei corpicciuoli metallici. L'acqua ossigeoota deve essere iniettata in profondità a mezzo di un t'ubo di caoutch ouc, tipo drenaggio. 1

A proposito del tetano" -

Sieur, oolonnello medico, raccomanda di sbrigliare e disinfetta1·e il più possibile le ferite sinuose e imbrattate. Nelle località in cui la terra è tetanigena e so~ pratutto in vicinanza delle ·c ase dei contadini, le ferite anche piccole posS1ono presentare le più gravi complicazioni e in questi casi la prima medicatura è la più importante. Osservando queste precauzioni Sieur ha visto soltanto 7 casi di t etano su 17 ,507 feriti.

LJoro colloidale 111ellai cltirurgi.a di guerra. Per il dott. Belbèze l'oro colloidale deve essere considerato come un vero agente antitossico po-


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SEZIONE PRATICA

livalente. Tutte le infezioni gravi, tutte le graudi ferite infette, tutte le suppurazioni profonde dovrebbero essere trattate con tale mezzo. Bisogn·a iniettarlo di preferenza, per via endovenosa, al1ai dose di I/ 4 a 3 / 4 di cen timetrd cubico. Quasi s_ :empre alla iniezione segue una reazio11e violenta, con notevole elevazione della temperatura, pos;eia La temperatura cede e si constata piuttosto ipotermia. Più presto sarà applicata la cura e migliori risultati se ne otterranno.

servazioni fatte ad Avign101ne, nel l\1rurocc-0 e nel1'esercito italia:nJO in Libia, mostrano che la grande maggior.anza dei soldati che 1.anno ricevuto 3 e anche 2 iniezioni erano protetti contro il ti.f o nell'anno consecutivo a quello delle iniezioni. L'efficacia del v.accino è tale che anche a deèoli dosi risveglia nell'organismo la secrezione d'a nticorpi difensivi. Si. può considerare r he le guerre europee, dice il prof. Vincent, saran·n o probabilmente di corta durata (1). Perciò la necessità di un~ lunga durata dell 'immunità essendo messa da parte, si dovrà cercare di dare al più grande numero di uomini possibile un'immunità non assoluta, ma tuttavia forte, a mezzo di due iniezioni, l'una di un centimettio cubo, l'altra di due centimetri cubici. Potrà essere praticata contemporaneamerite alla vaccinazione antiti:fica la vaccinazione antivaiolosa. In tempo di guerra i medici si sforzeranno, tultte le volte che sarà possibile, di pro:fitwe dei periodi di riposo, d'arresto delle operazioni o d'armistizio, per vaccinare i loro uiomini. Anche i fer.iti leggeri e non infetti e i convalescenti potranno essere vaccinati coru successo. 1

Sordità totale in s·eguito allo scoppio di obici. - I dottori Lannoisi e Chavan·n e cromunicMlo al1'Accademia di medicina degli accidenti aurico .. lari sopravvenuti in seguito all'azione di obici che scoppiano in vicinanza dei soggetti, senza che l'apparecchio .auditivo sia direttamente colpito. La patogénesi di questi disturbi è assai complessa e oscura, ma la p.riobabilità di ·riacquistare l'udito è molto problematica.

Igiene e promassi degli eserciti in guerra. La vaccinazione antitifica in tempo di guerra. - Proprio illl questi giorni vede la luce un itnportantissimo documento, presentato nello scorse aprile per incarico del Governo ,!francese all'Ut·· :ficio internazionale di igiene, dall'ambasciatore:: Barrère, che porta il titolo qui riprodotto .e -Ja :firma del propagatore della vaccinazione antiti:fica e inventore di uno sperimentato vaccino, il medico militare Vincent. .· Dice il Vincent, dopo aver riprodotto le varie statistiche ~ornite dalle amministrazioni militari e aver dedicato uno speciale studio a quell~ dell'esercito italiano in Libia, che la più · gfànde difficoltà sarà senza dubbio in caso di guerra europea quella di poter fare le iniezir0ni di vaccino in condizioni soddisfacenti. La vaccinazione conttio il tifo esige normalmente quattro o almeno tre iniezioni, a 7 o ro giorni di intervallo, cioè una durata da r4 a 2r giorni. Gli uomini vaccinati detbono poter rip osarsri. durant~ il giorno che segue ogni iniezione. ·Non è possibile, durante la mobilizzazione e a fortiori durante le i0perazion.i1 di guerra trovare il tempo necessario per lasciare agli uomini r:il tempo di riposo indispeniSa·b ile. Si può dunque, in una certa misura~ n:i~ttere a profitto il valore protettore della vacc1naz1~n~ : I o vaccinando il più gran •n1 u mero I>OSSlbtle di militari in tempo di pace;. 2 o rid~cendo a 2 il numero delle iniezioni vaccinanti in tempo dii guerra, quando non sarà possibile di prati~are la serie completa di 4 • • • • 1n1ez1on1. ~ certo ch e la riduzione del numero di iniezioni di vaccino e quindi bacilli inoculati riduce anche l'im1nunità. l\1a d'altra parte le os1

1

La lotta contro i parassiti nelle trincee. - In ~na mia.i precedente lettera notavo l'inconveniente che deriva per i soldati nelle trincee dalla presenza dei pidocchi dei vestiti. Come dicevo, questi ins:etti sono dei trasmettitori di tifo esantematico e di tifo ricorrente. In più dei modi indicati :fino ad ora, per combatterne la pullulazione, Josseaume raccomanda il fullllO' del tabacco. Espio rre i vestiti a tal fumo è sufficiente per distruggere i parassiti. Se gli uomini non possono spogliarsi Josseaume consiglia di far arrivare il fumo sotto i vestiti a mezzo di tubi di caoutchouc. Secondo Blanchard è anche utile di dist endere i vestiti ricoperti di pidocchi sopra i formicai. Il pidocchio del corpo è un insetto che non si po.rta sulla pelle d ell'ospite che per succhiare i[ sangue, immediatamente dopo sii rifugia ·n ei vestiti, sopratutto · nelle pieghe e nelle cuciture. Nicolle ha anche recentemente raccomandato di spalmare la pelle con olio canforato. Parigi, 27 gennaio r9r5. Doctor Gon. (1) Sembra che i fatti vogliano dare una smentita a questa affetmazione dello scienziato francese.

Il fascicolo di febbraio 19I5 della no~tra Sezione Medica contiene i seguenti lavan. : r. P rof . V . PENSUTI. Sitlla -vacci1io-te1·apia deL

tifo . 2 . Dott. c. MORESCHI .. Sin.drome ~1norr:J..~ca acutissima e settico·emia: diplococcic~. . Dott. LUIGI MANGINELLI. l'»'!'-Ooria11za ~fiag1~03 · stica e patogenetica della ricerca radiol9gica nell ulcera duodenale. 1

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g~a »,

NOTIZIE DIVERSE. L'opera della Direzione di Sanità nei luoghi colpiti dal terremoto. L a Direzione generale della -3anità pubblica ha svolto un'opera larga ed organica di soccorso nei luoghi colpiti dal terremoto. Ha istituito a Tagliacozzo, guale proosimo centro di rifornimento e di irradiazionie verso A vezzaino, un magazzino del materiale profilattico del q·u ale è più prevedibile la n.ecessdtà (come tende di ricovero e arredamenti relativi, brande, disinf.ettanti, armadi farmaceutici); e ad Avezzano, un magazzino sussidiario per fron.1.. teggiare i più urgenti bisogni 1ocali e degli altri paesi del circondiario. Ta le concentramento di materiale è diretto principalm·e nte a mettere le autorità locali in condizioni di assicurare, ove occorra, direttamenlte il servizio farmaceutico: e p~ovvedere i mezzi con i quali dotare, secon:do il bisogno, le· singole Località, di ri:Coveri temporanei di feriti e di ma lati, di luoghi di isolamento pev colpiti o sospetti di malattie contagiose. Ha ililoltre pro~eduto ad un opportuno rilievo delle notizie coocernenti il n11mero dei sanitari, le condizioni loro e degli 1en:ti dai quali even.. tualmente dipendess1e ro: e in base ai risultati ottenrttti hai impartito le .n1ecessarie disposizioni per utilizzare l'opera dei medici-chirurghi locali n'e:i van servizi sanitari, anche se eccedenti, per la natura loro o per le circostanze del momento, l'ordinaria assistenza medico-chirurgica; ed in corrispettivo hai attribuito loro una congrua somma : forma questa particola1-mente opportuna a1lo 1ocopo di assicurare i servizi sanitari contro ogni evenienza futura, tenendo anche conto che tr.attasi di is1amitari già noti alle popolazioni e edotti del carattere e dei bisogni

pr.of. R. Calvi.nti; « Propedeutica chitr,u rgiiica », prof. G. Castiglionti ; « Chirurgia dei genitali maschili, dell'intestino craSISo e retto: dim?strazioni c.linicI?-e e operative », prof. F. Crosti; « L.~ chi1rurg~a oc~ar~ », pro1. F. Denti; « Mal~t~1e delle ~re uu-1nar1e », prof. G. Lasio; « Me.d1~1!1a .oper~t1va _», pr~f. A. Maiocchi; «Le a ppl1caz1oru . ~h1rurg:1c?-e 1~ d~osifilopatia 1, P.rof. A. Pas1n1; « Climca ch1rurg1ca con speciale riguardo alla . t:aul?J-~tologia », pr!Olf. B. Rossi. La tassa di 1scr1zione al ooirso è fissata in lire 30. L'iscrizione viene fatta d'ufficio al J?6tvenire della cartoli111a-vaglia che deve essere diretta all'Economato degli IstitUiti clinici di perlezionamento, via Commenda, 12, Milano. Prima dell'inizio del corso, gli iscritt:i1 hanno l'obbligo di presentare allo stesso Ufficio il diplom<l; ~ lauu-e~ ? un. certifica~o equivalente. A richiesta sn1 rilasciano certificati per abbonamenti fen·oviari a prezzo ridotto.

Corso giuridloo-criminale a Messina. A Messina, come già a Torino ed a Bologna è stato istituito un corso di studio delle scienz~ giuridiche e criminologiche. L'istituto comprende gli inseg-namenti di antr·o pologia, psicologia, psichi·atr1a, sociologia e stati~ti~a. cr1mi~le, di medici·na forense p~na­ le, di diritto e dt procedura penale e di esecuzione delle pene e delle misure di sicurezza complementari delle pene stesse. All 'ins.egnamento delle varie discipline sono preposti i professori\ Ugo Conti, on. Fulci, B. Gurrieri e S. Mondio.

All'Ospedale Maggiore di Milano.

Il giorno 1° aprile 1915, nell 'IstitutOr d'igiene della Università di Parma, avrà princilpio il corso complementare bimestrale d'Igiene pratica per gli ·ai&piranti alla carica di Ufficiale sanitario. Tassai L. loo. Essendo limitato il numero dei posti disponibili, le isc.rizioni avranno luogo s~oodo l 'ordinte di presentazione delle domande. Agli ammessi si consiglia di p1oa:-tare il microscopio adatto per le ricerche batteriologiche.

Il bilancio preventivo (1915) dell'Ospedale maggiore di Milanco importa un deficit di li· re 1,543,000, il quale dovrà essere cairlicato ai Co• muru. Nel bilancio del 1914 il deficit era dii 1,076,000 lire; cosi>echè l'aumentoi è di quasi mezzo miliqne, senza che le giornate di degenza siano cresciute. E·s s·e rimangono sempre di poco superiori: al milione, equiv·a lenti a meno di 3000 malati al giorno. Quello che aJUlD.enta invece è il costo dellai giornata, che da L. 3. 70 com'era nel 1914, sale per il 1915 a L. 4.20. Questo stra'Olrdinario ·a umen.to di spesa è dato per la massima parte dal maggior importo stanzi1a.t o per isiti'Pendii e salarli : questo maggior importo è preventivato in lire 382,000, di cui lire 300,000 ci.rea già deliberate dal precedente Consiglio l'anno scorso e li're 80,000 deliberate dal nuovo Consigli'OI socialista appena entrato . . 1'1ll canea.

Corso speciale di chirurgia.

Prolusioni.

Dall '8 m.atrw al 3 apTi·le 1915 sarà tenuto, negli Istituti clinici di perfezionamento in M1Jano, t1Jll corso s.peci:a·l e di chirurgia per i laureati in medicina e chirurgù1a, col seguente programma: Is tituto raichitic1, via S. Calimero: « Clinica ortopedica », prof. R. GaleazZ'i. Ospedale Maggiore : « Le forme chirurgiche settiche acute», prof. G. Bagozzi; « La chtirrurgia delle malattie dell'orecchio», protf. U. Calamida ; « Chirurgia dell'apparato digerente con speciale riguardo alle f~me acute e all 'erniolo-

A Palermo il nuovo professore cli patologia generale, Vittori·o Scaffidi, tenne la Silla prolusione trattando dei fattori e he determinano l 'attecch:imen.to dei tr,a pianti sperimentali dei tumori ; espose le sue indagini personali s u questo argomento.

10110.

Analogamente, ilDI confronto delle altre categorie di sani tari, si è provveduto per assicurar loro, an!che in v:ia provvisoria, un qualche collocamento, corrispondente alle :-ispettive cogniziiom.i tecniche.

Corso di perfezionamento In igiene.

1

A Napoli l'on. Pietro Castellino, incaricato ~lla direzione dellai III Clinica medica, ha inau.. gurato il suo corso trattando dell' «indirizzo moderno d'e lla vita ».


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S!ZIONa PRATICA

I medio! belgi. Le condizioni create dalla guerra. ai medici belgi son·o crudeli. Oltre duemila medici e le loco famiglie mancano dell'e più mio deste risorse economiche perchè l'attività professionale è ridotta a l minimo e perchè molti beni sono distrutti. I contributi che giungon.o dai medici dei paesi nieutrali1 - compresd gli Stati Uniti - sono irrisori.• Professioll1s.ti valenti sono costretti :ad ele• • mosinare i soccorsi.

La Croce Rossa Italiana in Francia. Una delegazione della Croce Rossa di Milano, di cui' fa parte il prOl.f. B. Rossi, chirurg·o pri1nario nell'Ospedale Maggiore di questa città, è giunta im.1 Francia per visitarvi a titolo ufficioso le formazioni sanitarie, a partire da quielle di Nizza·, Marsiglia, !.(ione, Dig.ione e Nizza. \

La Croce Bossa Giapponese in Inghilterra. Un distaccamento della Croce Rossa del Giappone si è recato in Inghilterrai a prestalfle la sua opera di soccorso ai feriti; è cosi composto: due chirurgi, due capi-infermiere, venti infer· miere, un segretario, un. interprete. La Croce Rossa Francese In Inghilterra. Un nucleo della Croce Ros!sa Fra ne es e sii è stabilito a Londra. Il Mun~cipio della metropoli ha delilberato un contributo di rooo ghinee per il mantenimento dli esso. ·

Nella stampa medica. Ha. v.eduto1 la luce il primo fiascicolo dei « Fo-

lia Medica », periodico bimestrale .diretto dal sen. E. De Renzi e dall'on. P. Castellino. Esso fond.e la « Nuova Rivista Clinica terapeuticai » ed 11 « T{)llllmasi ». Augur.i di, prosperità al periodico nuovo. .~

Vittima del dovere.

rt

Essendosi punto un dita durante un 'operazione ha contratto una setticemia molrtale il profe~ F. Sasse che aveva preso il posto di Rehn quale capo del servizio chirurgico all'<?spedale di Francoforte sul Meno. La malattia durò un! mese. Egli contava 48 anni.. . . Quasi contemporaneamente in condizion:i analoghe moriva a Lon'dra il chirutrg.o C. B. Lockwo1od.

Un eroe della scienza.

Il prof. Alessandr? La~r~~i, diret~ore dell'Istituto di p.a tolog1a e di clinica medica vete~ rinaria della U·niversità di Bologna, due anni or sono contrasse la tripan?somia?i, sulla quale da 6 anni compiva deg~i . studi. ~u c~r<l;to all'Istituto P.a steur di Pangt. Ora 11 ternbile male si è presentato di :nuovo e !'esimio studios<? è partito .nuovamente ~r l'Istituto Pasteur di Parigi, onde sott?porvisi ad un nuovo tratta.mento, che ci augunamo efficace.

Le perdite degli umclali medici in Germania. La « Mediz. klinik » del 13 dicemt.r e 1914 riportava la seguente sta~istica di uffi~i?li medici dell'esercito e della marina.: 65 morti in guerra, 46 prigionieri, 78 mancan.ti~, 40 f;ravemente e 112 leggermente feriti, l r~s? inval1do da grave malattia contratta in servizio.

È morta ad Imola, nell'età di 55 annd,

Giu-

seppina Cattani, dottoressa in medicim, libera

docente di patologia gen·e rale prima a Torino, poi a Bologna. Fu tra le p1'ime donne laureate in medicina. Il di Lei1 nome associato a quello di Tizzoni, resterà legato agli studi s ul tetano; ha compiuto anche pregevoli ricerche personali. In causa di una grave illl.fennità sri era allont anata dalla vita uruiveflsitaria; ma noni era venutai meno la &Uia operosità scientifica e con·t inuava a dirigere i laboratori dell'Ospedale civile e del Manicomio dell'Osservanza tIJ1e lla nativa Imola. Ebbe più volte l'eleggibilità in concorsi universitari, ma no:n1 potè mai conseguire la catt edr.a : il pregiudizio del sesso ne la tenne lontana.

Lottar von Frankl-Hochwart, professore di

neuropatolo~ia

.a V'1 . 1enna, un pioniere nello studio dell 'i'ponsii., delle secrezi omi inte11ne, dell 'innervazione vescicale, ecc., è morlo di un tumo·r e cerebraJ.e. A questo soggetto1egli aveva dedicato parecchi anni di ricerche diligenti. 1

Annunziamo an!che la perdita del dott. Lucten Jacquet, v:alente dermosd.:filografo parigilllO. Egli facev.a dipendere le affeziorui cutanee in prevalenm da .alterazioni funzionali generali; ~!egli ultimi tempi pose in rilievo il compito etioI,o gico della masticazione aff.rettata, da lui detta tachifagia, nel camp·o1 della dermatologia. Fu UJlJJ attivo antialcoolista. Coru Besnier e Brocq ha pubblicato la « Prati·ea derm.a tologica » ; con Brocq una « Guida elementare alla dermatologia ». In età dlii 52 anni, di una fluss~one polmonare contr.atbai sul campo di èattagliai, ~i è ~p~nto il dermatologo prof. Eduard Jaoob1, notiss1m•o per numerose pu;bblicazioni speciali, per l' «Atlante delle malattie cutanee » e per l' « IconioO"raphia• dermatologica » diretta in collaboo-azione h con N eisser. È morto di una febbre tifoide contratta sul

campo di battaglia M. Heyd, libero docente di' chinurgia all'Università di Dresda; aveva 34 anni• . A Bresla.via cessava di vivere il dott. Magen, redattore-ca po dell' « Aerztlicher Verei:nblatt », che ha promooso notevolmente il miglioramento economico dei medici in Germania. Cessava di vivere A. von Gehuchten, già profeissore di an.a tomia e neurologia all 'Univer~ità di Fribur()"o recatosi in America allo scoppiare della gue~r~. Sono ben noti i suoi1 studi sulla istologia del sistema nervoso.

tt morta a Milaino .la. signora A:Ie.ssandrina Ravizza, attiva sostenitnce della Cl1ruca ~el !ar

voro, della Casa del lavoro .e della U~anita:r:ia. Senza essere medichessa, aveva acquistato una specia.le esperien~ e competenza nel campo della medicina professionale.

(31)


II, POLICLINICO

(ANNO XXII, FASC. 8]

Rassegna della stampa medica.

Il La'Voro, 15 ott. CESA-BIANCHI : L'apparato endocrino nell'avvelenamento cronico da piombo. A1'L11. di Med. Na'V. e Col., ag .-sett. MARRONI: Le lesioni tubercolari aperte e la loro cura incruenta. A n11._ di Ostetr. e Ginec., 31 ott. TcHARNAIA: Sulle difficoltà di diagnosi del carci.noma primitivo della tuba . - MACCABRUNI : Tentativi di terapia del cancro mediante le colture a lla Carrel. - AGAZZI: L'indice opsonlico rispett0 al b.acillo di Koch n-ei neon·a ti da tubercolotiche. - MAINOLDI : Levulosuria alimentare in gravidanza. AYMERICH: Alterazioni dell'ovaio e m etrorragie essenziali. L'Idrologia ecc., n. 9. BORDONI : Le ionizzazioni medicamentose con le doppie correnti. Mediz . Klinik, l nov. SINGER: La dissenteria. - NoRDMANN: Osservazioni di chirurgia di guerra. BLUMEN'tHAL: Sintomatologia e terapia del tetano. - FRISCH ·: Tlifo esa11tematico. Gazz . d . Osp., l nov. BALDUZZI e BALLERO: Pustola maligna aoppia guarita con le iniezioni. endovenose di siero Sclavo. Pensiero Med., l no.v . MARAGLIANO E: Moderni concetti1 sulla setticemia e le complicanze renali nella tifoid-e. Berl. klin.. Woch ., 2 nov. LEHNERT : Eczema e neu:rodermiti nell'età infantile. FROEHLICH : I servizi sanitari di guerra a Berlino. -. LIESKE : Questioni medico-1-egali . 1n o-uerra. The Practitioner, 11ov. CURLE: Etiologia e l)jO:fi.lassi del rachitismo. - SYME: La diagnosi delle malattie dei seni nasali accessori . MILLER: Il fattore psichico dell'insonnia. NO.RBURY: Il· prurito anale . TIRUMURTI: <e Rhinosporidium Kinealyi >>. Il ·M orrgag·1ii (Riv.), 7 nov. CASTIGLIONI : Trapiantli e innesti va~olari . Miinch . Med. Woch ., 3 nov. ScHRIDDE: Lo stato timo-linfatico ·congenito. - GERLACH : La l11isura comparativa dell'azione dei raggi X e Y. - App. WOLLENBERG: Affezioni nervose in guerra. - WALTHER: Acqua ossigenata e suoi derlivati nel trattamento delle ferite. ZUR WERTH : Interventi d'urgenza nelle ferite della guerra marittima.

Riv. di Patol. nerv . e ment., 3 nov. MATTIROLO: Distrofia adiposo-genitale. VIDONI : Sttlla cura della paralisi progressiva con la tubercolina . La Presse Méd., 29 ott. BoRDIER : Mezzo sem-plice d'elettrizzazione negli ospedali mil~tari . - 5 nov. MARTINET : Come evi tare le epidemie in campagna. LAGANE: Profilassi e trattamento del colera. Edinb. Med. ]OIUrn., nov. SYM e MILES: Aneurisma arteriovenoso intra-cr-anico interessante i due occhi'. L'Ig. Sociale, n. 19. CARRARA : Le applicazioni dell'antropologia criminàle nelle prevenzioni di polizia. L a Liguria Me'd ., l nov. CARDINALE: La Roentgenterapia nei :fi.bromiomi uterini. Allg. Wien. med. Zeitu'rig, 2 nov. MENSI: 11 comportamento della temperatura nel periodo di la t enza del morl:~llo . Wien. klin. Woch ., 5 nov. KRAUS: La vaccinopro:fi.laslSli del tifo 1addominale. FI~<}ER : Le malattie sessuali in guerra. Gazz . d . Osp., 5 nov. CREMONESE: Malaria e laringism,o . Derrri. Woch., 7 nov. Lux: Sul trattamento delle dermatosi pruriginose. Zbl. f. in1i. Med ., 7 nov. LoWY: Sull'ematologia dell'accesso --epilettico. Die Ther. d. Gegenw., nov. RoZiNOWSKI : La tera pia del tetano con solfato di magnesia. F'RANK: Le forme innocue del diabete nell'età giovanile. KLINX : Sulla chirurgia delle vie tiiliari. - MUHSAM, HAYWARD: Chirurgia di guerra. La R if. Med., 7 nov. MARTELLI: Sulla etiopatogenesi delle leucemie. P ensiero1M ed., 8 nov. CASTIGLIONI : La radioterapia delle tubercolosi chirurgiche. - PERUSSIA : La :fisiopatologia del rene ectopico. M ediz. J{linik, 8 nov. PocH : La peste. I{oHLER: Trattamento delle ferite in guerra. - JoANNOVICS : Le epidemie delle ~uerre. HEZEìL: Ferite dei nervi periferici 1n guerra. The ]orur'OOl A. M. A., 7 nov. WINSLOW, ìvIIT~­ LER e a. : Sull 'ig.iene ospedaliera. - WIGSON : Le t onsille come porta d'ingresso delle infezioni. Cr~ARK: .Sulla diagnosi dell'epilessia. 1

Indice alfabetico per mate.rie. i

Atophan: farmaco-di11amismo . . . Pag. 272 )) 280 Chirurgia di guerra . . Emorroi'di : terapia . . . . . . )) 272 Ernia crurale r etro'\·ascolare bilate)) 268 rale . . . . . . . . . . · )) 263 Espettoranti (Gli) . . . . . . . )) 268 Fermenti nel sangue : ricerch e . . )) 271 Gastroptosi. : cura ~hiru~rgica . . . Igiene e profilassi negU eserciti' in » 281 guerra . . . . . . . . )) 268 ~1011ofagisrno : ricerch e . . . . » 262 Ortopedia in g u erra . . . )) 260 . . . . . . . Pa ncreatite acuta )) 258 Plet1riti pul santi . . . . . . . . Roma, 1915 -

Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

maligna : cura . . . . . . Pag. 272 )) 270 Rettocoliti emorra&'iche erosive . . . Ritenzione vescicale completa da calcolo.si prostait ica occult'a. .i\scesso consecutivo della prostata: svuo» 253 tamento, guatrigione . . . . . . Pneumotorace artificiale nella tubercolosi : indicazioni ed effetti . . . Sten.osi meso-gastrica d'origine ulce)) 269 t_t1{}Sa . . • . . • . . • • . Terremoto della Mar.sica: l'opera di soccorso . . . . . . . . · · Tifo : diagnosi precoce in guerr~ . . Tifosi: isolamento negli ospedali •

~ustola

I,. POZZI, resP.


!nno XXU.

Roma., 28

~ebbra.io

1915

Fase. 9

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI -

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Lavori originali: Leone I.,attes: Su un caso di infortunio seguito da perforazione duodenale tardiva. -

Sunti e rassegne: ME-

DJCTN A: Perrin, Benech, Masson: La tifosi sifilitica. - CH:IRURGIA. . Dott. Iurasz: L'anestesia paravertelwale nella chirurgia della ~lo~i bi1~1'e. - ~J?~CI~;A DI GUERRA: Ch. Fìessinger: Le malattie di cuore presso l'esercito_. - A . M~u~-I.,evy: Leggere alterazioni cardiache nei militari in guerra. - Acoa.demie, Società mediob.e, Congr~s3i: Regia Accademia dt Medicina di Tol'ino.

- Societtl medica di Parma. . Appunti per il medico PTatico: M EDI CINA SCIENTIFTCA: La prova della fenolsulfoneftaleina nei brightici. - CASISTICA E TERAPIA: Le forme cliniche della menmgite cerebro-spinale. - La sierotuapia antimeningococcica. - Sull'efficacia del siet'o antimeningococcico. - Igiene sociale: La profilassi della carie dentale. - Posta degli abbonati. - Cenni bibllograttcj - Va.ria. Nella vita nrotesstonale: Statuto della Federazione degli Ordini dei Medici. - Sui capitolati e sui concorsi a medico condotto. -Cont1'o la partecipazione dei medici al duello. - Congresso dei Sanita1'i addetti alla vigilanza igienica. - Sottoscl'izione a favore dei Medici Belgi, delle loro vedove e dei loro orfani. - Rivista di giurisprudenza sanitaria: Licenziamento per fine di P,ova. Notifica in sunto della delibera1ione di licenziamento. - Fa1'macista fornito1'e di medicinali ai poveri. Ineleggibilità a Consiglie1'e comunale. - Imompatibittl dell'uffeciale sanitario fratello del fa1'macista. - Rispostf'I a Questtl e a. domande. - Con C1 ott.- ~ Concorsi. Nomine, promozioni ed onorificenze: Nel Corpo sanitario milita1'e. - . Lettere da Parigi: Profilassi amminist1'ativa. -

Notizie diverse. -· Rassegna della stampa medica. - Indice alfabetico per materte.

P.re:cnio ordinario agli associati, per i l 1915 .

Prof. GUGLIELMO BILANCIONI Assistente nella R. Clinica Otoiatrica e aiuto medico negli ospedali di ROMA

MANUl'ff: LE DI OTO-RINO-LARINGOIATRIA

Sarà un volume in formato t ascabile di circa 800 pagine, nitidamente stan1pato, co11 molte figure intercalate nel t esto, ed elegantemente rilegato in piena tela con iscrizioni i n oro sul piano e sul dorso. È già in corso di stampa e sarà pronto alla fine di marzo 19I5. S.01':1~.A.RIO:

INTRODUZIONE. Importan1a dell'otorinolaringoiatria. Intenti e confini moderni cli questa branca. I. NASO. Sviluppo storico delle conoscenze cli rinologia: Preliminari cli anatomia, fisiologia e patologia t;enerale. Esame del naso. Sintomatologia generale. Profilassi e terapia generale. Patologia e terapia speciale. SENI o CAVITA ANNESSE AL NASO. IPOFISI. - II. BOCCA. FARINGE. Sviluppo storico. Preliminari di anatomia, fisiologia e patologia generale. Esame della faringe. Sintomatologia generale. Profilassi e terapia generale. Patologia e terapia speciale. EsoPAGO, TmomE E Tn.to. - III. LARINGE E TRACHEA. Sviluppo storico. Prelimi, nari di anatomia, fisiologia e patologia generale. E<;ame della laringe. Sintomatologia generale. Profilassi e tt:rapia generale. Patòlogia e terapia speciale. - IV. OREccmo. Sviluppo storico. Preliminari di anatomia, fisiologia e patologia generale. E same dell'orecchio. Sintomatologia generale. Profilassi e terapia generale. Patologia e terapia speciale. Medicina lc~ale e infortuni sul lavoro. A vvertenz~. Per aver diritto al suddetto Interessante volume, spedire subito, mediante Cartolina-vagita Indirizzata nominativa

mante al Prof. ENRICO MORELLI - Via del Tritone, n. 46 - ROMA, l'importo d'abbonamento per l'anno 1915. (*I N. B. Per le prescritte spese di affrancazione, raccoman~azlone, ecc., del volume di premfo,,unlre all'Importo d'abbonamento Cent. 50 se per 'l'Italia e Fr. uno se per l'Estero.

<*>

Diritti di freprletà rl.ernSI. senza citarne la fonte.

il

vietata la riproduzione di lavori pubblicati nel POUCJUNICJO o la pubbllca~lo n e dl sunti dl 8881

LAVORI ORIGINALI. Istituto di Medicina Iegale della R. Università di Torino diretto dal prof. M. CARRARA.

Su un caso di infortunio seguiro da perforazione duodenale tardiva per il dottor LEO~E LATTES libero doce11te e a.i uto.

Sono note le difficoltà di apprezzamento che si hanno nei casi di morte per rottura di ulcere gastriche o duodenali in cui venga prospettato come momento genetico un traumatismo od uno sforzo. La giurisprudenza non ha sempre deciso univocamente, e ac•

canto a casi in cui si riconobbe l'importanza causale dell'infortunio, ve ne sono altri nei quali venne negata la partecipazione effettiva del trauma alla rottura, e quest'ultimo si considerò solo come elemento rivelacore occasionale di una lesione preesistente (Thiem) . Per certo il perito non è in c1uesti casi facilmente in grado di illuminare la giustizia; come io rilevavo altrove a proposito delle cause occasionali di morte improvvisa (Arch. d~Antrop. crim. e M ed . leg .~ 1912), si tratta di fare una determinazione quantitativa del. grado di efficienza della condizione morbosa preesistente, e della traumatica sopravvenuta. Occor.r e decidere se il trauma pur avendo in via logica un valore causale effettivo, sia tanto debole da potersi consi..

(I)


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II. POLICLINICO

derare solo con1e occasione (non 'indennizzabile) o come fattore consausale (indennizzabile), oppure se al trauma vada negata qualsiasi efficienza e lo si debba considerare come un~ semplice coincidenza. Per ciò che concerne le ulceri gastriche un e~em~~to ,di gr~ndissi~a importanza per il giud1z10 e fornito 'dall accertamento anamnestico dell'andamento clinico del processo an~er~ormei:ite al trauma, e d~i suoi particolari s1ntom1 che non mancano quasi mai. Questo elemento viene invece sovente a mancare quando si tratti di ulceri duodenali. In tal caso la sintomatologia è sovente oscura o manca del tutto, e improvvisamente, per opera eventualmente dell'infortunio, insorge la complicanza più temibile, la rottura mortale. Mentre la rottura traumatica dell'ulcera gastrica è un evento abbastanza frequente nell'infortunistica, data anche la diffusione della malattia, la rottura dell'ulcera duodenale, di per sè già notevolmente più rara, solo eccezionalmente va rifer.ita ad un trauma. L'ulcera del duodeno p~r la sua insidiosità, molto più facilmente può ç.are occasione a contestazioni circa alla sua origine traumatica, ed alla genesi traumatica della sua rottura. J\lli è parso utile illuminare la complessità di questo argomento mediante la pubblicazione ·di un caso, certamente raro, di rottura di ulcera duodenale in seguito ad un trauma. In esso il giudizio medico-legale risultava oltremodo difficile per particolaFi circostanze, e specialmente per il tempo relativamente lungo intercorso tra l'infortunio e la morte. Espongo i dati principali relativi a questo caso: Il meccanico delle Ferrovie del1o Stato, P ... G ... , di 19 anm•, 1'11 aprile alle ore 12, risalendo da un fossa per rripar.azione di locomotive, scivolò sulla gradinVcita sporca d'olio e venne a battere violentemente colla parte sinistra del oO!rpo sull'orlo degli scalini. I punti colpiti furono la base del torace e il gomito di sinistra ; quest'ultimo fu quel1o che ricevette la massima parte dell'urlo. Rialzato, il paziente accusava dolori nei punti colpiti e non poteva Jnuovere il braccio sinistro. Posto in carrozza per esser condotto all'ospedale, raccomiandava !il cocchiere di a·ndare adagio perchè le scosse gli accrescevano il dolore. Ebbe anche alcuni sforzi di v omito, ma senza vomitare (era a stomaco ' Tuoto) . Non accusò però alcun dolore addomin ale particolare. All 'ospedale Ma uriziano venne visitato e si riconobbe una lussazione posteriore del gomito si11is tro, ch e venne seduta stante ridotta con facilità. Il chirurgo non riscontrò alcun sintomo acldomi nale. (2)

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XXII,

FASC.

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Nei giorni successivi fino al 16 inclusivamente tornò all'ospedale per la sua lussaziione e da altro chirurgo . venne constatato il regol~re decorso dell~ l~s1one,. senza che il pazie.nte accuisasse altri disturbi. Però con i suoi amici il paziente asseriva di 11on sentirsi l:)ene di avere l'alyo ~hill;so, nausea, e ~3:nca~za. d'appetito, e n.fiuto di l::ere una bott1gl1a di vino che gli ve~va offerta. In presenza di questi disturbi il paZ1ente la sera del 16 prese un purgante di natura non stabilita, il quale durante la 1i'otte feée scarso effetto. Senonchè presso al mattino interven.n ero votl}iti ostinati e èLoilori addominali intensi eh e du.r arono tutto il giorno 17, cosi:cchè alla mattina del 18 ven11e chiamato un medico. Questi ordinò l~~dano, ~ece iniezioni di mor:fin1 a , e non visitò ~tu ul.tenorme~te 1'am~a~ato. Con gli stessi s1n~om1, me~eonsmo, stipsi e progressivo itldebol1mento, 1 ammalato vennie a morte àl r9 alle ore 7. Fu sepolto il gioo-no dopo•.

I

Fig.

1. -

L'ulcera duodenale in grandezza naturale.

Poichè nella bolletta d'infortunio la lesione era qualificata " lussazione del gomito» e l 'esito ne sarebbe stato la morte, a fine di chiarire il caso ed evitare le probabili contestazioni>venne, s u .istanza delle Ferrovie dello Stato, ordinata l'esumazione e affidata a me l'autopsia del cadavere. Questa ebbe luogo il 24 aprile. Riporto abbreviamdo alquanto le parti principali del relati;vio1 protocollo. c .a davere di un uomo rob11isto e di regolare· costituzione; putrefazione enfisema,t osa abtastanza avanzata. Vi è colorazione ecchimotica alla f.accia posteriore dell'avambraccio sinistro, e all'incisione si riscontra stravaso di sangue nel connettivo sottocutaneo e nel tessuto fibroso p ericapsulare dell'articolazione del gomito. Pie· cola crosta linfatica sulla cresta tibiale sinistra. All'incisione dei tegumenti, e p articolarmente alla base del torace nton si riscontrano stravasi di sangue. All'irucisione dell'addome sfugge gas in abbomdanza. Nel cavo peritoneale si trovano 400· eme. di liquido torbido di èolor caffè chiaro. Le anse intestinali son o irregolarmente arrossate;. suri. diversi visceri s i vedono numerose pse11do-


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XXII, FAsc. 9]

SEZIONE PRATICA

membrane :fìbrinose facilmente asportabili . Tra il fegato e la volta del diaframma e· tra il lobo sitllistro del fegato ed il fondo dell10 stomaco v.i sono aderenze :fìt.r ose antiche in gran parte :filiformi, abbastanza difficilmente lacerabili. Alla faccia anteriore del duodeno si osserva un ori.:ficio rotondo del diametro di mm. 6 r/2 con margini netti, sottili e taglienit i, dal quale fuoresce un po' di liqu1do gialliccio. Tutto all'intonno si vede un alone grigiastro granfie come ro centesimi. A questo ori:fì~io corrisponde internamente un'ulcerazion.e rotondeggiante ampia ci'rca I r /2 cm. Ess.a è ciirco1n data da un orlo mucoso ispessito, di consistenza callotia, spor.g ente circa r cm., il quale giunge in alto quasi a contatto con la v.alvola pilorica. L'ulcerazione si approfonda oblii quamente, però i vari strati non ·sono distinguibili; il fondo perforato è sottilissim·o e coiStituito solo dag1i strati più esterni della parete (:fìg. r ) . Abbondanti coaguli :fìbrinosi :nel cuore. I ''isceri sono in· putrefazione avanzata .

pletamente sfaldato. Gli elementi di tutti i tessuti sono notevolmente alterati dalla IJUtrefaz~one, ma dappertutto i nuclei sono fortemente colorati, con tendenza anzi alla picnosi. Solo per un piccolo tratto di fronte al lume dell'ttlcera, non si osservano più n~lei in nessuno degli strati; questi constano di t essuto colorato uniformemente, quasi privo d.i. struttura e nel cui seno vi sono numerose colonie di microorga·n ismi (fig. 2) . • fT _)A

La morte fu dunque dovuta a peritonite :fìbrinosa per rottura di un'ulcera rotonda del duodeno. In quale rapporto stanno questi fatt'i clinici con il traumatismo subìto 8 giorni innanzi all'esito letale? ed è accettabile l'ipotesi che la morte sia stata causata da infortunio del lavoro, e debba perciò essere liquidata l'indennità relativa? . Premettiamo che l'avvenimento di cui fu vittima il P. riunisce nella maniera più tipica i requisiti legali dell'infortunio del lavoro : sono evidenti la causa violenta, la A stretta dipendenza dal lavoro. Rimane invece da dimostrare se veramente esso abbia 3.vuto per conseguenza la morte, o solamente l'invalidità temporanea dovuta alla lussazione del gomito ed all'eventuale commozione viscerale. Un traumatismo del genere di quello in questione può in realtà portare a morte nel modo anzidetto e allora si ·prospettano ordinariamente le seguenti possibilità : 1 ° il trauma fu causa dell'ulcera, la quale si ruppe successivamente; 2° il trauma fu causa della rottura di ] un'ulcera preesistente. t Può invece realizzarsi l'ipotesi : 3° che l'ulcera e la sua rottura siano affatto indipendenti dal trauma, e che tra essi esistano solamente rapporti di coincidenza casuale. Fig. 2. - Sezione longitudinale del margine dell'ulcera (ingrandim. 6 diametri, sernic;chematica): A muA dilucidare tali questioni dovrebbe giocosa; B sott omucosa; C muscolare; D sottosierosa. vare un'anamnesi la quale ci dicesse se il Il lato delle lettere corrisponde al lume dell'ulcera, ove il tessuto è quasi omogeneo e cosparso di colonie microbiche. P. anteriormente al trauma patisse disturbi imputabili ad un'ulcer a . L'esame microscopico di sezioni radiali delSecondo le affermazioni dei congiunti il l'ulcera fa rilevare ri fatti seguenti : I margini dell'ulcera sono costituiti da ttn P. avrebbe sempre goduto di un salute -inviorletto di mucosa proliferata, di struttura al- diabile e di eccellente appetito, nè in ispecie veolare, in culi · i tubuli epiteliali molto alterati, avrebbe mai accusato alcun disturbo digesono intersecati, e limitati da spessa travatura stivo. connettiva proveniei1te dalla S\Ofttomucosa. Non si può fare un grande assegnamento Ii1 quest a travatura si osservano qua e là lJOdulini di t essuto linfoide. La sottomucosa è su queste testimonianze provenienti dai conmolto ispessita, raggiunge lo spessore di m11- giunti che avrebbero dovuto godere il beneli.metri r 1/2 ed è costituita da t essuto1 fibroso ficio dell'indennità. Può tuttavia avvenire ed con scarsi vasi. Gli strati muscolari sono abbastainza b1e ne conservati, vi è solo un po' di au- anzi avviene frequentemente, nonostante i mento del connettivo interstiziale. Il tessuto progressi diagnostici di questi ultimi tempi, sottosieroso è considerevolmente aumentato e che l'ulcera duodenale passi realmente inosraggiunge 3 n1m. di spessoce; è costituito anservata e si riveli solo nei suoi esiti fulch'esso da tessuto connettivo compatto ron • • scarsi vasi. Lo strato endoteliale è quasi comm1nei. 1

(3)


IL POLICLINICO

Maggiormente soccorre qui il reperto anatomo-patologico. La considerevole proliferazione e 1' ispessimento dell'orlo mucoso, la consistenza fi .. brosa delle parti soggiacenti, la forma ad imbuto caratterizzano l'ulcerazione croni~a, di fronte alla nettezza ed all'usura a terrazzo propria dell'ulcera acuta. .11.. . Anche il reperto istologico, o~ dimostra 1' iperplasia epiteliale e la tras~ormazione della sottomucosa e della sottosierosa in tessuto :fibroso cicatriziale, accerta che l'ulcerazione doveva risalire ad un tempo lungo, notevolmente maggiore di 8 giorni. Perciò si deve ammettere che il trauma non fu causa dell'ulcera, ma che questa cos tituiva una circostanza morbosa preesistente ad esso. L' anamnesi accurata non potè rivelare la prima origine di questa ulcera ; non si potevano in col pare nè malattie infettive, nè ustioni, nè saturnismo, nè anemia. Tuttavia per quanto i parenti asserissero che il P. era sempre stato in ottima salute, risultarono al tavolo anatomico segni di peritonite adesiva (aderenze epatodiafram.: matiche ed epato-gastriche) che dimostrano l'esistenza .d i una qualche malattia addominale pregressa, e questa, secondo i concetti moderni, può fondatamente considera.rsi . come origine dell'ulcera. Il trauma era invece indubbiamente atto a provocare la rottura di un'ulcera preesistente. Per la sua intensità, che potè causare la lussazione di un'articolazione fornita di mezzi legamentosi tenacissimi, determinò sicuramente un forte scuotimento della massa viscerale, e il P. dov~tte inoltre reagire alla caduta con uno sforzo generale noteyole. Tuttavia dalla sintomatologia presentata dal P. dopo l'infortunio e specialmente n.ei primi momenti, non risulta che realmente la rottura sia senz'altro imputabile al trauma. Dopo l'accidente il P. si lagnò di dolore al gomito ed alla parte sinistra della base del torace, mentre non accusava alcun llolore, forte o lieve, all'addome e tanto meno alla r egione epigastrica. Il chirurgo che lo ,,isitò immediatamente dopo, e ridusse . la lussazione (come mi riferì personalmente) non rilevò nulla all' addome. Nessun sintomo insorse per 5 giorni ' successivi, e ciò fu pure verificato da altro chirurgo. Il paziente si recava a piedi dalla sua casa al l' ospedale e trovava gli amici alla bettola. Però, come ,,enne sopra riferito, dopo il tra11ma sarebbero intervenuti disturbi, che contrastavano colla ottima salute soggettiva di cui godeva (4)

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iì P. prima dell'infortunio. Egli aveva l'alvo chiuso, mancanza di appetito e svogliatezza, nausea frequente che si mutava in veri e proprii sforzi di vomito, specie dopo il pasto, a tal punto da indurre il P. intrepido l~evi­ tore, a rifiutare una buona bottiglia. Questi sintomi non ·possono in alcun modo essere messi in relazione con un·a peritonite da perforazione in atto. Essi molestavano tuttavia a tal punto il paziente da indurlo 5 giorni dopo il ·fatto a prendere un purgante. Ed ecco allora entro a poche ore un improvviso cambiamento di scena: intervengono vomiti contìnui, dolori addominali violentissimi, meteorismo, tutti sintomi classici di una peritonite acutissima la ·iuaie porta a morte il paziente dopo circa 60 ore. Non mancano nella letteratura i casi in cui la morte avven·n e per peritonite da perforazione di ulceri (gastriche) e si attribuì questo esito ad un infortunio avvenuto anche più di 8 giorni prima (Menne). Tuttavia, poichè si s51 che siffatte ulceri possono rompersi all'infuori di qualsiasi momento occasiona!~ ~pprez~j.bile (Brunner), è necessaria per la fondatezfp. di questa relazione eziologica, la continuità di sintomi tra le conseguenze immediate del trauma e la perito• • nìte. Ora nel nostro caso manca appunto questa continuità, esiste cioè un lunghissimo intervallo nel quale possiamo escluder:e l'esistenza di unéfr,perforazione~ Il manifestarsi fulmineo dei s~ntomi peritonitici si può ben localizzare alcune ore dopo l'assunzione del purgante, e ci si può valere di questa successione cronologica per supporre che 1' esagerata stimolazione intes.tinale non sia estranea alla rottura mort~le e ne possa rappresentare la causa occasionale. Comunque sia, non è sostenibile che il trauma abbia, in via immediata, provocato la rottura dell'ulcera, la quale si accompagna subito o ben tosto ad atroci dolori addominali. Nep·p ure è sostenibile che il trauma abbia, come talvolta succede, provocato la rottura dell'ulcera in una sacca 1>eritoneale e questa siasi aperta secondariamente. Infatti nel .nostro caso non vi era traccia di sacca, il duodeno era libero da qualsiasi aderenza , e l'ulcera si era rotta direttamente nella grande cavità peritoneale. Non rimarrebbe adunque che negare la dipendenza tra l~ peri tonite mortale e l >infortunio. Senonchè vi è una circostanza che deve trattenere dal pronunciare un simile giudizio, e precisamentè l'insorgenza subit o


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SEZIO~E

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PRATICA •

dopo il trauma dei p.otevoli disturbi dige .. tori, tendenti allo sp·asmo. Radioscopicastivi sopra descritti, i quali ·continuarono nei mente sono ben dimostrabili questi spasmi giorni successi vi. L, interpretazione di questi rp.uscolari che possono essere del tutto lo.cadisturbi costituisce veramente la difficoltà lizzati. La genesi dell'ulcera viene rifèrita medico-legale di questo caso. Non par dubbio · appunto allo spasmo completo delle tonache che detti fenomeni debbano considerarsi come contrattili, con interruzione della circolasintomi clinici dell,ulcera fino allora latente, zione nelle zone corrispondenti della parete, poichè il robusto organismo del P. non pre- e digestione successiva per opera del succo sentava· alcun' altra lesione cui sia possibile gastrico. ~iresti spasmi sarebbero di origine attribuirli. La stretta dipendenza cronolo- riflessa, ed il punto di partenza del riflesso gica tra l'infortunio e la loro manifestazione starebbe in lesioni morbose o traumatiche fa pensare che l,infortunio stesso abbia po- che si riscontrano quasi sempre nei casi di tuto in qualche modo influire sulla malattia ulcera, tanto che Rossle qualifica questa (< seconda malattia ». Per la genesi di q11esti aggravandola o accelerandone il decorso. Si pone perciò la question·e gravissima dal riflessi spastici occorre ad ogni modo la parpunto di vista forense, se l~infortunio, seb .. ticolare costituzione « vagotonica ». In· quanto alla natura della lesione originabene non abbia immediatamente causato la rottura dell'ulcera, non possa tuttavia con- ria, primeggiano le lesioni addominali, e siderarsene la causa mediata, per avere mo- particolarmente le appendiciti, che si trovano dificato, aggravandolo, il decorso spontaneo spesso nelle anamnesi dell'ulcera peptica (V. Eiselsberg) ; ma l'ulcera può seguire a ledella malattia. Una questione di questo genere, che ~, sioni od interventi operatori o traumi in rea quanto mi risulta nuova (essa è solo a . .·.. gi9ni svariate, come ad esempio il capo (Die.. cennata da un punto di vista teorico nelle trich). Secondo l'esperienza clinica del v. memorie riassuntive di Ranelletti e· Petit a Bergmann anche i traumi psichici, od i dolori proposito dell'ulcera gastrica}, non può esser intensi in qualsiasi regione potrebbero prorisolta se non sulla base della patogenesi vocare lo spasmo, e l'ulcera conseguente. dell'ulcera peptica e delle circostanze che Quando in grazia alla disposizione spastica possono influire sul suo decorso. E per vero del tubo gastro-enterico, continuino gli spastesso punto, l'ulcera diventerebbe dire le conoscenze mediche su quest'argo- smi nello • mentq non eran tali fino a poco tempo ta, da cronica. · Questa teoria che ho potuto so1o brevispoter fondare un giudizio medico-legale sia pure di probabilità. Ma ultimamente si· {~ ve- simamente accennare è fondata su moltenuta costituendo · una dottrina patogenetica plici osservazioni cliniche e sperimentali. Ognuno può vedere quanto essa sia ilndell'ulcera peptica, la quale non può rimanere senza influenza sul giudizio medico- portante dal punto di vista medico-legaìe, legale dei rapporti tra i traumi e l'ulcera. poichè muta ed allarga in modo notevolisQuesta dottrina si può trovare esposta nei simo i nostri concetti cir ca la ~ ~ " Si tra11matica dell'ulcera gastro-duodenale. Ma poichè lavori di Eppinger ed Hess, di Rossle, Lichtenbelt, v. Bergmann e allievi. (V. pure nel mio caso si poteva escludere che l·ulcera fosse di origine traumatica, essa non ~'inte­ la tesi di Lurà : « La Vagotonia ». Secondo tale dottrina l'ulcera peptica si ressa sotto questo riguardo. Invece può betroverebbe in individui « vagotonici » cioè nissimo comprendersi in base ad essa come il provvisti costituzionalmente di un'abnorme .trauma abbia potuto influire sul decorso eccitabilità del sistema nervoso viscerale, la dell'ulcera preesistente. Purtroppo non è stato possibile in questo quale si manifesta per sintomi senz'altro rilevabili (occhio lucente, esoftalmo, mani e caso raccogliere i sintomi clinici della vagopiedi freddi e con iperidrosi, tremore, iper- tonia, i quali sono di natura puramente funcloridria, stipsi spastica, dermografismo) e zionale. Risulta solamente che si tratta di un per una sensibilità esagerata ai farmaci del individuo giovane, nell,anamnesi del quale n·on si riscontrano le cause solitamente invago, pilocarpina, eserina, atropina, ecc. Nella gran maggioranza dei casi di ulr.era vocate dell'ulcera duodenale (ustione, satursi ha uno stato « neurotico » generale, accom- nismo, ecc .), men tre in vece, conformemente pagnato da disturbi delle funzioni dello sto- ai concetti del Rossle, si trovò al tavolo anamaco o del duodeno presiedute dal sistema tomico quest'ulcera quale « seconda malatnervoso viscerale. Sper;a}m':'nte notevoli sono tia» accanto ai segni di una pregressa lei disturbi secretori (iperacidità) e quelli mo- sione addoniinale. E questi elementi di giu(5)


IL POLICLINICO

dizio, se non altro, si accordano bene con la patogenesi vagotonica. Ora se il P. era un vagotonico, l'intenso traumatismo rappresenterebbe un'origine adeguata di riflessi viscerali del vago, e perciò potrebbero essere intervenuti spasmi nella regione dell'ulcera, con ischemia consecutiva e rapida progressione dell'ulcera stessa. Sarebbe certamente arrischiato affermare con sicurelia che ciò sia effettivamente avvenuto. Ma la suc~es­ sione immediata al traumatismo di disturbi dispeptici d'apparenza spastica (sforzi di vomito, stipsi ostinata non rimovibile dal purgante) e la loro continuità fino alla rottura dell'ulcera costituiscono buoni argomenti perchè possa venire ammessa la probabilità di un nesso patogenetico mediato tra il trauma e la rottura mortale. La dottrina della vagotonia (pur volendola considerare con riserva) illumina questa possibile dipendenza patogenetica.· Perciò, pare equo nella valutazione medico-legale di questo caso il tener conto a vantaggio degli eredi dell'operaio della stretta successione cronologica e de1la verosimile dipendenza patogenetica, e ammettere che il traumatismo possa aver rap- ' presentato·un fattore concausale della murte. In questo infortunio si potè dunque in modo assai facile e sicuro rispondere negativamente ai due quesiti che si pre.s entano costantemente in questo genere di càsi, e cioè se il trauma sia stato causa dell'ulcera, oppure della sua rottura. Invece si presentò un altro quesito assai più difficile, che non viene affacciato dai trattati, vale a dire se il trauma possa aver aggravato il decorso dell'ulcera preesistente avviandola alla rottura. Le peculiarità del caso erano tali che a questo quesito si potè dare una risposta affermativa, e riconoscere nell'infortunio un fattore concausale della morte, se non in modo certo, almeno corl un grado di probabilità che consentiva di proporre la liquidazione dell'indennità per morte da infortunio. Questa indennità venne liquidata in via amicnevole. LAVORI CITATI. r. v. BERGMANN. Das spasmogene Ulcus tiepticu11i. Mii·nieh. med. Woch., 1913, p. 169. 2. BRUNNER. Das akut in die freie Bauc1i11.ii1ile perforieride l'VIag e·n, u1,,,d Duodenalgeschwur. Deut. Zeit. f. Chir ., 16, 101, 1903. 3 . DIETRICH. S tatistische u1id aetiologische Bemerk 1t1ige n zum Ulcus Duodeni. Miinch. med . Woch., 1912, p. 638. 4. v. ErSELSBERG. [Teber Magen und Duo.de·nalb.l·utu ngen 1iac1i Operationen. Areh. f. kl1n. Cbtr., 59, 1899. (6)

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5. EPPINGER und HEss. Die Vagotonie . Derlin, 1910; Zeitschr. f. klin. Med., 67-68 1909. 6. LICHTENBELT. Die Ursachen des ch1'onisch.en Magengeschwurs. Je·~, 1912. 7. L URÀ. La vago·tOnia. Pavia, 1914. 8. MENNE. Ueber subkutane Verletzungen des Magens, etc. Arch. f. Orthop. u. Unfallchirurgie, 1-2, 4, 1906. 9. PETIT. L'ulcère trG1Umatique de l'estomac. Thèse de Paris, 1913. 10. RANELLETTI. L'ulcera traumatica dello stomaco. Boll. Soc. Lamcisiana Osped. cli Roma, 25, 5, 1906. II. RoSSLE. Das runde Geschwur des Magens und des Zwolffingerdarms als zweite Kra'n kheit. Grenzgeb. der Med. u . Chir., 25, 4, 19I2. 12. THIEM . Handb. d . Unfallerkrankungen. En;ke 1909, p . 456. r3. WESTPHAL u. KATSCH. Das neurotische Ulcus duodeni. Grenzgeb. d. Med. u. Chir., 26, 3, 1913. (Estesa bibliografia sull'ulcera duodenale si trova nella monografia di SPELTA : L'ulcera duode1iale. Pavia, 1913).

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA.

La tifos i sifilitica. (PERRIN, BENECH, MASSON. Paris Médical, 8 agosto r914). Nel periodo evolutivo della sifilide s~conda­ ria o terzi'a ria si può avere nei casi più ordinari' un decorso febbrile, anche con febbri ele\·ate. Nel geriodo terziario però si hanno delle febbri di solito prolungate, simulanti la tcberco· losi o la malaria; ma si verificano piutt0sto raramente. Invece una febbre discreta è qu·a si . costante nel periodo secondario; ma in questo stesso periodo vi è un tipo febbrile osservato soltanto poche volte, con temperatura molto elevata accomp.a gnata da uno stato generale tifoso allarmante. Il Fournier ha descritto questo tipo di febbre luetica fino dal 1880, quando classificò le febbri sifilitiche in tre gruppi distinti : 1. Febbri a forma intermittente. 2. Febbri a f arma continua. 3 . Febbri a forma atipica. La forma continua si può presentare sotto un tipo particolare, definito dal Fournier col nome di tifosi sifilitica. È questa una forma molto raramente descritta nella letteratura. Gli AA. ne descrivono tre casi tipici e molto istruttivi, anche per gli errori' diagnostici a~ quali sulle prime avevano dato luogo. In tutti i tre casi· si aveva un decorso clinico che simulava .quasi perfettamente il quadro di un-'infezione eberthiana : nel primo caso la comparsa J.


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SEZIONP: PRATICA

. repentina di un sifiliderm.a maculo-papuloso tipico, nel secondo la comp.arsa di placche mucose nella èavità bu.ccale, . nel terzo la. scoperta di un'ulcera silfi.litica nel piccolo labbro sinistro fecero correggere l'errore diagnostico. Fu istituita la cura specifica col s.a lvarsan pura od associata c-0n sali mercuriali, e quindi rapidamente la febbre e gli altri sinto.mii d·~lina.rono e scomparvero. La febbre sifilitica a tipo continuo è i11·o lto meno frequente degli .altri tipi1 febbrili : ma non è ecces.si vamente difficile osservarla nella pratica, con speciale prevalenza nella donna. Questa febbre continua può durare da più giorni a parecchie settimane: si può paragonare all'imbarazzo gastrioo febbrile .a decor.so lento. Secondo il quadro che ne ha fatto il Fournier, la febbre oscilla fra 37. 0 5 e 38.0 5 circa, si accompagJJ~ Qrd~naiti•amenJt:e !cpn dep,r essione di forze, anemia, cefalalgia, dolenzie, malessere generale. A questi fatti raramente si associano accid·e nti generali molto notevoli. È costante fra tutti un sintoma di capitale importanza : non vi ha dissoiciazione nei polsi dalla temperatur.a , come nella febbre tifoide. Se questa febbre sifilitica è più intensa, e perdura in grado elevato, e se i fenomeni ge!D1erali si esagerand, si ha allora la cosidetta tifosi si'filitica sopratutto quando vi sia adinamia profond~ ed uno stato di torpore continuo-. In queste condizioni quasi si imporrebbe la dia:g:qosi di febbre tifoide vera. Questa sindr.ome si. osserva p.iù frequente- · mente nella do11na. I tre casi descrif'tì dall 'A. son tutti di sesso fiemmini·l e; egli non l'avr~l:t­ be mai osservata nell'uiomo. Morin attribuisce questo fatto al temperamento nervosQ maggiortnente irritab,ile della donna. .!\. questo proposito deve es.s ere tenuto in considera~ione anche il fatto che il sifi.loma iniziale è più facilmente · rironoscibile nell'uomo e quindi in esso è maggiormente ·possibil~ la cura precoce dell'inJezione. Per questa ragione dev'esser più raro che si verifichi1no nell'uomo tali sindromi di sorpresa. Secondo le descr.izioni classich·e, i sintomi della tifosi sifilitica si dividono in due gruppi : gli uni riferibili allo stato febbrile, gli altrii all 'adi namìa.. La temperatura può .s alire fino a 39°, 39°.5 ed a11che 40° con oscillazioni di circa un grado. Il polso varia tra 110 e 120. Il polso di solito ~ pieno, valido, mai dicr-0to. La lingua è coperta da patina bianca, spesso saburrale, ma non presenta i1n tutti i casi cairatteri sempre identici. La cefalea è intensa, spesso prevalentemenI

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te nottuir.na, caratterizzata da un.a tenacità e violenza particolari, per cui si differenzia d-a quella della febbre tifoide. Non si' ha epifs tassi. Raramente si rilevano piccoli grupp,i di rantoli bronchiali o congestizi. Di rado si hanno fenomeni addominali:. L'-adinamia domina la s~a. I pazienti sono :in uno stato di ·a bl:attimento profondo, di sonnolenza :,cointinu.a, dall3: quale si risvegliano soltanto .per lamentarsi del mal di testa. n tale l'abbattimento che talvolta l'infermo rifiuta il cibo, men.tre che spesso l'appetito è ben conservato. Lo s.guardo però è vivo, brillante, e non è mai smarrito 00·m e nel tifo. A rischiarare la patogenesi di queste sindromi tifose dell'infezione sifilitica potrebbe essere utile lo studio del liquido eefalo-rachidiano di quest'infermi., lo studio delle vanazio_tni della resistenza globulare e . la ricerca de1le emolisine contenute ·n el sangue. La diagnosi della tif,o si sifilitica è malagevole. La diagnosi positiva pu'ò f011darsi sopra ttn certo numero• di segniJ principali: curva della temperatura, frequenza del polso, caratteri della cefalea, positività della reazione di Wassermann, n,egatirvità della sieroreazione di Widal, maniifesfazio·n i cutanee e dimostrazione della spirocheta pallida, e .sopra alcuni segni secondari, quali la lingua patinosa bianca non arrostita, sguardo vigile, appetito conservato., ecc. La temper.atur·a non è mai cosi fissamente continua come nel tifo, e n.o n. presenta neppure le grandi oscillazioni del periodo anfibolico. La mancanza della dissociazione del polso è molto caratteri'sticaJ: è raro che nella fel:1b re tifoide il polso raggiunga i 120 battiti, e li raggiunge soltanto in caso di complicazioni, come la polmonite, la miocardite, ecc. La natu:r a della cefalea è forse il sint'Oma migliore. Nel tifo si ha una cefalea abbastanza viva e persistente, mai cosi violenta ed. ostinata 0ome nei sifilitici, i quali non ne hanno mai tregua, e ne soff~ono più di notte che di giorno. Si hanno dei parossismi :notturnil di dolore .veramente insopportabili. Questi caratteri della cefalea posso.n o bastare da soli per la diagno.Si diff~renziale. L.a. reazione. di Wass~rmann può aver valore dia·g nostico,. ma non assoluto, perchè un soggetto tifoso può essere affetto anche di sifilide ·i~ o-norata ' perchè la reazione può essere ancora . negativa se la tifosi si manifesta precocemente durante . l'evoluzione dell'accidente iniziale, ed ?-ncora perchè le alterazioni biochimiche che aecompagnano la tifoide possono pres11mibilmente influire in qualche senso sull'andamento della reazione di Wassermann. l

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IL POLICLINICO

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La negatività della siero-reazione di Widal ha un'imp,ortanza maggiore, sopratutto s·e la mal~ttia. è già al secondo s.ettenario. Ma l'agglut1naz1one deve verificarsi in diluizioni sufficienti dall'I/50 a:ll'I/Ioo. La reazione nettamente posiitiva ci dà l'a diagnosi s icura di tifo; non è lo stesso s~ la reazione è neg.a tiva, p,erchè son frequenti le siero-razi101n i ritardate. La comparsa improvvisa di manifestazioni cutanee o mucose natu:ralmente h a: un'im.portanza capitale. La dimostrazione della spirocheta nel1'ulcera o nel sangue avrà eguale . valore. L'efficacia manifesta della cura giova a confermare la diagnosti. . La diagnosi1 differenziale dev'essere fatta con tu~te le febbri .esantematiche nel . periodo preeruttiv.01, con la tifo-bacillosi, l'imbarazzo ga:strico febbrile, l 'indluenza, la f.ebb~e di l\1alta, i div.ersii stati di meningite, ecc. M.a sopratutto con la. febbre tifoide dovrà farsi la .diao-nosi difo ·ferenz1ale : Febbre tifoide.

Epistassi illiziale frequente quasi costante. • Facies • caratteristica stuporosa L 'occhio è smarrj.to . . . . . . Lingua secca fuligginosa arrostita.

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Disturbi gastro-enterici . . . . Rantoli bronchiali alle basi . . Roseola tifosa . . . . . . . · . L a Wassermann può mancare. Vidal positiva . • . . . . . . Cefalea penosa e continua ma sopportabile. Disassociazìone del polso e della temperatura. Decorso della temperatura continuo caratteristico. · Nessuna efficacia dalle cure specifiche. ·

Tifosi sifilitica.

Non epistassi. Abbattimento dell~ forze e sonnol~nza, piutto5to che stupore. Sguardo attento e vivo. Lingua sa:burrale bianca, mai fuligginosa, talvolta con bordi arrossiti. Mancano per lo più. Assenza di sintomi. bronchiali. AsseRZa di roseola; eventuale prese.n za di eruzioni specifiche. La W. R. di solito è positiva. Widal negativa. Cefalea intensa feroce, con esa. cerèazioni notturne. , Polsi fr.equenti. Decorso meno còntinuo. Efficacia immediata dalla cura antisifili t ica.

La prognosi de-Ila tifosi sifilitica è quella d'ogni forma di &ifilide con generalizzazione rapiqa-: comporta perciò una certa gravità. Si deve sorvegliare attentamente il sistema nerv·o so centrale e peri~erico, !=- tenie.~si, pro~ti alle cure specifiche più intense. .. ' . . La cura ha niente di speciale: è quella della sifilide grave. L'uso dei· nuovi prodotti arsenicali deve essere fatto con una certa .prudenza, per l'intens ità che suole avere in questi casi la reazione di Herxheimer : è perciò bene iniziare la cura con le piccole dosi di salvar~an, possibilmente precedute da alcune iniezioni di sali mercuriali. È da raccomandarsi sempre la cura mista.

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SABELI.A. •

.C HIRURGIA.

L'anesresia paravertebrale nella chirurgia della calcolosi bilia.re. • (Dott. IURASZ. Zentralbl.itt f. Ch·ir.J n. 35}. L'anestesia i).at.a\Tertebrale, lai cui prima idea spet~a a Sellh,e im, è entrata nel campo della prati.ca ~ua-n:~o l'uso di 1naggiori· quantità della s~luz1one ~nnocua di nov::i:ca~ina unita. a quella di .adrenalina si è acquistato un p·o sto. duraturo nell'anestesia locale. . Law:n· ~el 1911 utilizzò per primo gli esper1.m enti d11 Sellheim e riferì s.uJ successo ottenuto ~on l'a~estesia paravertebr.ale in una,. pie~o~omia : egli r a·ggiunse pie11amente lo sco~o 1n1ettando Io eme. per volta di una soluzione al -1 I2 % dal dodioesj,mo nervo dorsale al terzo lombare-_ Nel C'o ngresso dei nia turali.sti nel I9II a~che !tn.sterer fece un. breve cenno sugli es·p er1ment~ di aneste~.ia, del peritoineo dell,a parete addomina le posteri1ore con la in:iezione d'una s oluzione di1 novocaina all 'I % in prossimità dei gangli spinali; Kappis però h.a veramente i.I merito di a -yere estes o il ·metodo paravertebra-le · · · ·· rrr. . con imez1on1 press101 11 f orame intervertebrale al collo, aJ torace ed all'addome e per ottenere l'.all:estesia de.i. .punti di u&cita dei nervi da ambedue le parti1, e quindi la completa anestesia del_LCt cavità nelle opera.zio11i addominali, usò dapprima Io eme. per• volta e poi 5 eme. di una s~luzione all'I 1/2 % di novocaina, e sop,r aren1na. Poc0- dopo, nel I912, Fi.nsterer riferì su sei anestesiie para vertebrali in oper.azioni eseguite nell'intestino .t enue e n1el crass,o, solo in. due delle quali. il ris11ltato ftt negati·v o. Nella toracoplastica fu r.accomandata da Wilms, Franke e Schumacher la sem1Jlice .anestesia dei 11er·vi interco~tali invece dell'anestesia paravertebrale 1n1ettando la soluzione assai lontano dal forarne intervertebrate, ·all'angolo delle coste. Franke ebbe a notare gravi fenomeni di collasso in seguito ad . inie7.i<">ni nella colonna vertebrale e ritenne -che essi fossero dovuti• a1lla rapida ed estesa d.i.ffttSione nella dura madre del midoilo spina1e. Alnche Kappis osservò alcuni cas:i di collasso (2 lievi su 30 auestesie paravertebrali). L'A. in molteplici anestesie paravertebrali j.n operazioni rce1wli, di toracoplas tica ed addomi.n ali non ba mai osservato. fenomeni di tal genere e non crede che essi possano a ttribui.r si, come crede Franke, alla diffusione spinale; sarebbe invece delf'opi·nione che esista per alcune persone una certa intolleranza per la novocaina , special 1nente per le soluzioni molt<? concentrate, c.i ò che c.onfermano anche le osser\·azio11i cliniche •

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SEZIONE PRATICA

11elle anestesie locali di· altre parti del .corpo, ecome nei. denti, nel 11aso, ecc. Del resto la novocai11a: .è u-i1 veleno chte in grande quanti.t à manifesta la sua azio11e in rapporto alla mag-giore te più. rapida superficie d'assorbimento, 1come sarebbe la dura m;idre. Kappis in un caso, ;per l'iniezione bila tera1e di I I segmenti, dovette !fare 22 iniezioni ili 10 eme. ciascuniai di solu:iione all '1 1/2 % a brevissimo intervallo (3 .3 eme. di nov·ocrui1n~), una quantità g-r ande -per la .tolleranza dell'organismo. li,' A. quindi è del parere che si possano evi1t.are i fenomeni lamentati introducendo nel corpo quantità non eccessive o nella:, più leggera •concentrazione, e quando, malgrado ciò, doves:Sero ripetersi ancora tali complicanze, questo metodo dovrebbe in tali oasi essere senz'altro ab, . l:andonato. L 'A. non cessa di raccomandare l'uso del1'anestesia parav:iertebrale specialmente nella chirurgia delle calcolosi biliari e precisamente in quei casi iru cui è controindicata l'anestesia ge·neraile. Egli in 2 casi ha potuto ottenere, senza :a•lourua anestesia della cute e del peritoneo, la icom.pleta insensibilità delle pareti addominali, «kl peritoneo e degli organi iIJ.terni di. destra -oon l'anestesia paravertebrale unilaterale ed ado-perando 40 eme. della soluzione di novocaina al1'1 %; non ci fu neanche shock p0st-operatorio. La tecnica adoperata dall '.t\.. è la seguente : nel decubjto laterale siinistro, co11 le giambe ri-piegate sui ginocchi, viene dapprima (secondo il cdn.sigilo di Schum.acher) reso insensibile con un'.iniezione sottocutanea di una piccola quantità di soluzione di novocaina al r/2 % un trat·to di cute a 3 cm. circa di! distanza dalla. lin~ ~ell 'apofisi spinosa; in questo' tratto· sii. penetra in corrispondenza della.i punta crella 6• apofisi :spinosa con un ago fine e lungo e si raggi.u nge -il bordo inferiore dell'apofisi trasversa ed immedia1:2mente sotto di essa si affonda l'ago in <lirezione quasi mediana -per la profondità di 1/2-1 cm. e con precauzione finchè il paziente non maJtlifeS;ti un dolore che si irradia i.n avanti. In questo momento vengono depositati 5 eme. della soluzione senza spostar l'ago. Il dolore ùessai completamente dopo un minuto circa. Se_guendo l'e~mpio di Braun, l'A. lascia infisso l'ago e con un altro simile al primo penetra in -corrispondenza della prossima punta dell 'apofisi spi.nosai ad egual distanza dalla linea del1 'apofisi. spinosa e ricerca i•l seguente processo trasverso più basso e sulla guida di questo, penetrando con l 'a go in direzione q·u asi mediana, ricerca il nervo, ciò che si può riconoscere con s icurezza d·a l d'Olore irradiato. Dopo l'iniezione della novQCaina vien subito estratto il primo :ago ed imtrodotto nel 3° tronco nervoso da iniet1

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tare e cosi di seguito fino a completare il nt1mero delle iniezioni che si crede necessario. Nella sezi.one torac~ca inferiore 11on può più servir di norma la· punta dell'apofisi spinosa, perchè, oome si sa, le apofisi spinose stesse ha11n o in giù unai posl!zione più ad angolo retto sulla colonna vertebrale; ed allora serve di normai la distanza fra un'apofi.si trasversa e quella seguente data dai punti superior.i d'iniezione. La tecnica esi·g e dapprincipio unai certa pazienza tanto da parte ·del medico, per la ricerca non sempre facile del nervo·, che del paziente per il dolore alquanto intenso. È !-Opra ogni cosa necessario che si giunga in prossimità del forarne intervertebrale, poichè le esperienze di Finsterer hanno dimostrato che pel gamglio s pinale o rasente ad . esso passai i1l ramo comunicante col nervo splancnico, la cud. interruzione sensitiva è della massima importanza. per ottenere l'anestesia unilaterale ,lel peritoneo e degli organj iintraaddominali. La mancata odJ incompleta anestesia, constatata dall 'A. nei primi casi di ~nes tesia f-<Ltavertebrale, si. possono evitare, procedendo .c on le norme date ed in modo da non iniettare il liquido prima di esser sicuri dell'immediata .'\-icinanza del nerV10, ciò che si rioonosce dar dolore ilrradiato, rome afferma anche Kulenk.ampff per la sua anestesia del plesso. L'iniezione trilaterale della colon·n a• vertebrale, come l'ha eseguita Kappis., è affatto inutile per le operazioni della• cistifellea, ma potrebbe, secondo l 'A., essere praticata per le operazioni del sistema epatico e biliare; nè l 'A. ritiene possibile che una quantità di 40 eme. come quella adoperata nei due ca&i riferiti, possa provocare gravi fenomeni di collasso. L'unico svantaggio, come si è detto, è il dolore dell'iniezione. Questo metodQ non deve sempre sostituire 13. narcosi generale nelle operazioni di calcolosi biliare ma dev'essere riservata soltanto a quei casi, nei quali, per le gravi condizioni generali (vizi cardia,ci, morbi polmonari, ittero cronico) non è possibi1e la narcosi genera·l e. • DE CHIARA. f

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MEDICINA DI GUERRA.

Le malattie di euore presso l'~rcit-0\ (CH. FIESSINGER. f ourn. des prat. , 2 genn. 1915). L'O . afferma che s oggetti cardiopatici sono in grado di sopportare, in certi casi, fatiche e strapazzi considerevoli, quali appunto si incontramo prestando servizio nell'esercito in guerra, purch è si s ottomettano ad un metodico trattamento digitalico. (9)


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Egli riporta la storia di dodici .a1nmalati, dei quali cinque era·no affetti da affezioni del miocardio (miocarditi e cuori re1iali), uno da tachicardia parossistica, senza lesiolnii organiche, e sei da lestioni valvolari (tre insufficienze mitra• liche, una stenosi mitralica. e due insufficienze aortiche). . Nella maggior parte dei cas~ il trattamento è stato quello di s01nministrare r / ro di, milligrammo di ·digitalina cristallizzata' per· ··due o tre giorni all.a settimana a titolo preventivo; e quando si 1n1otavano segni di inst1fficienza cardiaca, di dare la dose stessa per dieci giorni di seguito, con delle interruzioni consecutive di quat• • tro giorni. Dopo quattro mesi di _campagna quattro malati dei quali tre ufficia·l i di :fanteria affetti da vizio mitralico ed uno da miocardite legger.a non ha11n o dato notizia di loro al medico. Colla semplice cura digitali11ica preventiva es.si poteremo quindi sob~arcarsi alle fatiche della vita di guerra· .. ' . Due altri soggetti c.ardioren.ali ha11no abbandonato i serv.izii di priina linea, . ma continuano a prestar l'opera loro con impieghi n1e110 f.aiti• •

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numerosi feriti (oltre settecento). Fatto prigio11iero, e poi liberato perchè scambiato con .altro. ufficiale medico tedesco, raggiunse subito il proprio reggimento prendendo così parte ai. combattimenti di Lassigny e di Roye. In seguito a tale surmenage 1'A. stesso potè constatare che sr era prodotto Ìin1 esso un attacco di dilatazione acuta del cuore, con fenomeni di.s pnoici, e lo con-· sigliò a prendersi quindici giorni di' riposo, ma il malato si permise solta·n to un riposo di qttarantott 'ore, ed è poi ritornato al suo posto. G. MENDES ~

Leggere alterazioni cardiache nei militari in guerra. (A.

MAGNUS-LEVY,

Berl. J{lin. Woch.1.

L'A.. ha ooservato in molti soldati dei sintomi . che potrebbero, a prima vista., sembrare quelli di una leggera ins1u fficienza mitralica, talora legata ad un debole grado di stenosi. · Tali soggetti infatt~, accusavano accessi di car-diopalmo, sens10 di dolore prec.ordi.ale, lieve di-Spj\j@ ~el C~f}~er~ anche . leggeri .sforzi. Il polso· . COS1. ,,,., rct{g'iungeva ~ frequen·~a di 80-90-100 pulsazioni al minuto; l'urt~ della pu11ta, assai marcato., Un ge11erale affetto da miocardite è stat o ucavveniv-a in genere al quinto spazio, sulla linea ciso da uno scoppio di shrapnel sull 'AiSJlle. Un soldato di 26 anni, riformato a suo tempo · mamillare, talora anche st1perandola di r / 2-r. centimetro. per insufficienza aortica, si è arruolato nuova. L'ascoltazione, s pecialmente alla punta, ma mente come aviatore e, malgrado una caduta anche &ulla bas.e ·cardiaca, f.ace,.va sentire t1n prifatta, col suo apparecchio, eh~ gli lussò la sipalla mo tono n-0111 netto, oppure un rumore sistolico, e gli produsse ciontusioni multiple, visto. che il iniziantesi qualche yolta anche prima della si~uore continuava a funzionare abbastanza . bene, stole, e rafforzantesi col far eseguire al soggetto. ha ripreso · le sue ricoginizioni aeree. dei movimenti. Dopo qualche sforzo o .s·t rapazzo Un· altro di 28 .anni, . sofferente di tachi.ardi a corporeo, si notava anche un rinforzo del secondo· parossistica, dopo aver per qualche mese pretono sulla polmo11~re e la frequenza del f>?ls°" stato il proprio servizio, ha· dovuto essere ricolascendeva intorno alle 120 pulsazioni al milocato in congedo, 1n seguito ad un nuovo attacco nuto. del suo male. · In qualche caso, pur esistendo gli s tessi fe-· Un capitano di fanteria dell'età di 59 anni, già nomeni obiettivi, m.ancava'llo i disturbi subietda sei aJnni affetto da crisi a·n ginose e f enomen.i tivi e l'acceleramento del polso, e fuirse tal fatto.. di debolezza del miqc.ardio in rapporto ad una lesione renale, ha prestato regolarmente il suo era in . relazione a migliori condizioni del mioservizio fino a tutto novemèire. Allora, dopo cardio. L'A. discute tre ipotesi ava·n~te per spiegare· gravi strapazzi, andò soggetto ad un attacco di quest'in,sieme di sintomi, che afferma frequenti dilatazione acuta del CU01:e ed, iii seguito, ad fra i soldati in guerra. Si può pensare che s\ e1nbolia della femorale e a cancrena del piede e tratti realmente di un 'antica e leggera cardio.-del~ gamba. . ·. ,, -· · ~. . ' patia, messa in evidenza da uni indebolimen.t o L'amputazione dell'arto fu sopportata! abbadel miocardio in seguito agli strapazzi della vita stanza bene, ma disgraziatameloit e4-/o dopo dooici al campo; ipot~si questa che quasi mai. è datogiorni si produsse un'embolia della femorale deldi poter confermare con dati am.amnestici, perchè l'altro lato, ed in conseguenza cancrena e fenodifficilmente cardiopatie così leggere erano note meni settici. in precedenz.a. Un maggiore medico di 35 an·n i, sofferente di Il Brugsch ritiene invece che si possa in quest enosi mitralica, rimase dopo la precipit )Sa ri.:;ti casi riferire il complesso sintomatico espotirata del XV corpo d'armata in Lorena, solo sto, ad una leggera endocardite reumatica ed i s t1l campo di. battaglia a prestar le sue cure ai (ro)


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movimenti termici, che spesso lo accompagnano, L'iniezione venne fatta, in una terza serie, in confermerebbero la natura. ittlJfettiva degli accen- topi della razza recettiva prima ùell 'innesto -del nati disturbi cardiaci.. L 'A. però oSl.5erva che tumore. In tutti il tumore si sviluppò sen~ alanche l'endocardite più leggera non ha mai un cun· ritardo. decorso cosi semplice e benigno come si risconLe esperienze vennero fatte in una quarta tra nei casi descritti: mancano d'altronde molti serie :su topi di razza ~efratta·ria i quali in sedei sint·o mi comuni dell'e'ntlocardite e mancanò guito all'iniezione dell'autolisato si m antennero ' soprattutto le frequenti alterazioni articolari, tali. r che ad ess~ spesso si accompagnano. In una razza di topi che era 1neno sensibile Secondo una tèrza ipotesi, che è quella a cui per il tumore, di modo che l'innesto dava un 1'A. sembra dare maggior valore, i continuati attecchimento soltanito nel 20 % dei casi, l'iniesurme1iages della vita di guerra sarebber.o ca.usa . zione .dell'autolisato venne fatta dopo l'innesto; di una dilatazione cardiaca seconda:ria a l 'abnorla percentuale dell'attecchimento sali al 60 %; me pressione, che le marce faticose e gli .s trainoltre .a nimali che al primo innesto erano stati pazzi cdn1tinuati per settimane e mesi, senza aderefrattari si dimostrarono recettivi al secondo. guato riposo, finirebbero per produrre nel siL'O. quindi conchiude che le iniezioni di autostema circolatorio. lisati di sarcoma non diminuiscono la recetSi produrrebbe così il cosi detto cuore f 01'zato tivi tà dei topi al sarcoma stesso, agevolano l'atcon fenomeni di dilatazione e di ins1Ufficienza retecchimento e lo sviluppo dei trapianti negli anilati va, che sarebbero sufficienti a dar luogo alle mali di razza poco recettiva, no11 modificano la ma:n ifestazioni. sintomatiche descritte. refrattarietà in·dividuale. . G. MENDES. G. BERTONE. Innesti · auto ed oniopla.stici di pelle ed azione dell'iperemia sull'attecchimento deir.onedesimi. ---..J ' Allo scopo di studiare il pro1 cesso dell'attecchimento dell'innesto, la sorte degli annessi cutanei e l 'infl.uenza su tale attec(NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI). · chimento dell'iperemia 1s ia attiva (prodotta mediante l'estir.p a.zion·e del ganglio flimpatico cerRegia •eeademia di Hedleloa di Torino. vicale superiore) che passiva (prodotta mediante Seduta dell'1r dicembre 1914. l'applicazione di un laccio di go·roma alla ·base del padiglione) l'oss.e rvatore ha fatto una serie l\'!ORPURGO. Sull azione delle iniezioni di audi trapia·nti liberi a uto ed omoplastici <li pelle tolisati di sarcoma dei ratti sull'attecchimento del · padiglione dell'orecchio del coniglio. e sullo; sviluppo dello stesso tumore. - L'O. si Egli constatò in tutti i casi di innesti a~to­ è servito nelle s ue esperienze di .un sarcoma a plastici attecchimento vero e pro1;rio del ~ embo cellule fusate e di razze diverse di topi, alcune e co·n servazione· degli annessi cutanei ed in i.spemolto recettive, altre affatto refrattarie all'in- cial ·modo dei peli i quali nella ~uova sede connesto del tumore. Egli preparava l'autolisato servavano i ca·r atteri che aveva110 precedentetagliuzzando il tumore,. lav.andolo in acquai cotnente ;. in tutti i casi di trapianti omoplastici mune, triturandolo poscia con sabbia e trattan(tranne che in uno solo fra quelli eseguiti su animali ~onsanguinei dello stesso parto) osservò dolo quindi con acqua cloroforma~ per 5-6 gi1orni in termostato. Tale autolisat-0 eta consermummificazione del lembo innestato la quale si vato al fresco e liberato. dal cloroformio al .mo,. ~niziava dopo 5-7 giorn~ durante i quali pareva mento dell'uso facendo·vi gorgogliare delche l'in·n esto dovesse soprav"Vivere. · L'iperemia attiva e passiva no11 dimostrarono l'aria. In una prima serie di ratti portatori del saravere influenza alcuna poichè il :<.!mbo innestato nell'orecchio iperemizzato ncm sopravvisse mai coma in· varii stadii di sviluppo venne praticata una sola iniezione di eme. 5 dell 'autolisaro per quando nell'altro orecchio necrotizzava, e neppure u~ innesto autoplastico in un orecehio ipe100 gr. di animale. In nessuno di tali ratti si osservò diminuzione o scomparsa del blastoma,_ reinizzato non guarì mai in un tempo più breve di qua~to impiegava a guarire nell'altro orecanzi in tutti un accrescimento assai cospicuo. In una seconda serie di esperienze 1'autolisato chio. L'esame microscopico eseguito in tutti i casi venne iniettato in topi appena innestati col blastoma. In quasi tutti, 8 su 9, si eb·b e lo svilup- .(venti complessi vamente) dimostrò che l'attecchimento do·v eva considerarsi com(! una soµrav po del blastoma collo stesso periodo di latenza vivenza, nel vero senso della parola, del lembo e con lo stesso sviluppo degli animali non innei suoi vari elementi (epiteliali, connettivali, nestati. I

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IL POLICLINICO

elastici) e non C·o me u11a lenta, dal punto di vista clinico, inse11sibile sostitt1zione degli elementi con altri neoformati dal tesc;uto circostante; dimostrò inoltre che il tessu~o così conser~ vato era unito al tessuto ciroostante mediante una sottile cicatrice analoga p-?.rtettamente a quella che residua alla guarigioue per primum di una ferita cutanea lineare a. margini sottili. ' Dr. SANGIORGI . Di un reperto nella 'V·erruca porro. - L'A. dice di studia.re da parecchio tempo_questa affezione sotto il punto ùi vista microbiologico seguendo i concetti di l >rowazek, Borrel, Lipschiitz, ·ecc. Trattando le sezioni di verruca norro (3 casi) col metodo di Mann h.a :fissata la sua attenzion·e so•p ra delle immagini eosinofìle caratteristiche 1:>er il loro as·p etto e sopratutto per la disposizione loro ris petto .al nucleo delle cellule entro le quali risiedono. Tali corpi si trovano nello strato granuloso e nelle prime cellule dello stato .spinoso: mancano negli strati più profondi della r ete. Le ceJlule entro le quali risiedono ta·l i corpi sono alterate in quanto che hanno il protoplasma vacuolizzato ed il nucleo ricacciato alla periferia. Per quanto riguairda il loro significato l' A. riferendosi sopratutto :alla loro caratteristica dis1)0sizione ti.spetto al nucleo delle cellule, ritiene di potere per analogia risalire al concetto delle così dette «inclusioni » dei Clamidozoi, analoghe quindi ai corpi del vaiuolo, della· rabt~a, del mollusco contagioso, ecc., che da Prow~zek, Borrel, Lipschiitz sono stati interpretati come prodotti di reazione callulare contro il 'Virus. Circa la natura di questi corpi l 'A. ritiene in base a diverse reazioni microchimiche praticate che siano probab.i lmente di natura cheratinica come i co~·pi di Handerson e Pet~rson del mollusco contagios o.

Sulla frequenza del genere « Pr&teus » 1ielle diarr.ee esti'Ve della infanzia. - L' A. ha osservato il proteus 'Vulgaris ~o volte in 31 campioni di feci provenienti da poppanti affetti da diarrea, gastroenteriti, enterocoliti. In due casi il proteo era associato al b. piocianeo, in un caso al b. fiuorescens non liquefaciens di Lesage, in .u .n notevole numero di casi a forme di b. coli e b. similcoli. In un terzo dei e1si per qua'llto si trattasse di poppa·n ti il reperto positivo de1 pro:teus nelle feci doveva essere attribuito all 'ingestione di frutta o di legumi. MACCONE.

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halden mettendo a contatto nei dializzatori 1-2 eme. di siero e l/2-r gr. di poltiglia di plasmane, riuscendo a dimostrare nel liquido dialisato costantemente la presenza di sosta·n ze r~.agenti con la ninidrina, avendosi anzi per lo più una reazione positiva .intensamente. Il liquido dialisato dal siero solo dava reazione negativa, come pure il liquido dialisato col solo plasmone. L'O. eoonclude quindi ch·e somministrando del latte di mucca a cani .sa. ottiene dopo u11 certo tempo la produzione nel sangue di fermenti digerenti l'albumina del latte di mucca. PIETRO SISTO.

S oe i e t à

m e d i e 1\ d i

P a r m a.

Sedute del 77 novembre e del 19 diicem-b re 1914. Ancora sulla racJiianestesia ?iell)iLeo spastico. - Gli AA. aggiungendo altri due casi ai precedenti. g·ià coonunicati di pseudoocclusi.one intestinale vinti con la rachi.anestesia novocrui.n ica nùovamente rilevano la importanza di questo mezzo nella terapia di tali forme. GARBARINI-GHEZZI.

Contributa all'-istologia del Rinofinia. - L 'A. riscontrò nel tesSIUto istologico del Rinofima tutte le caratteristiche d'una infi:ammazione cr.olnica del derma reticolare e profondo, neoformazione ed ·e ctasia vasale, ipertrofia e neofoI?Uazione di glandole seùacee : tale neoformazione prende le mrosse dall'epitelio della parete glandolare. Questo riscontro è degno di nota peTchè viene a confermare l,a pos5ibilità di neofocmazione di glandole sebacee nella vi.t a extrauterina. ALDO MARZIANI.

e DI GIACOMO. S ·u.i tumori malignri primiti'Vi del polmone e della pleura. - Descrivono due casi di neoplasma primitivo pleuroP'olmonare, osserv.ati durante il loro servizio nel! 'Ospedale Maggiore, e la cui diagnos!i fatta in vita fu confermata al tavolo anatomico. Hanno creduto -0,p portuno di studiare tutti i casi di tumori primii tivi pleurici. e polmonari, osservati su oltre 22,000 autopsie eseguite !llel1'Istituto di anatomia patologica d-ell.a R. Università fil ~arma. Ne hanno raccolti 23: di cui diciotto del polmone e cinque della pleura. Dopo esposte alcune considerazioni anatomo-patologiche si sono intrattenuti sui criteri clinici per formular.e una esatta diagnosi in vita. INDELICATO

INDELICATO. Sull<JJ misurazione tiella tensione A llatta1nento artificial,e e presenza del liquido cefalo-rachidiano. - L'A. ha tro·1ù~L san,gue di fermenti digerenti L'albumina del Latte. - L' A. ha allevato tre cagrtolini ~r un . vato che la pressione normale del liq1.lido cefalorachidiano oslcilla tra 340-400 mm. di acqua il1l mese circa con latte di mucca e dopo 30-35 giorni posizi()(lle seduta. Ritiene fallaci i metodi di miha fatto sul loro s angue la reazione di AbaerMANONE.

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surazione ad occhio perchè soggetti a molte cause di errore e avverte che anche le misurazioni • manometriche possonlO trarre in inganno se non si seguamo determinate norme.

si è aggiunta anche la substan1tia 1iigra. A due anni di età viene in scena anche il nucleo rosso. ~er ultimo segue ri1 n ·ucleo dentato, il quale incomincia a dare la reazione al più presto a tre anni, ma tal•,rolta anche più tardi fin oltre i sette • anni. . Per tutte q11este formazioni, all'età in cui la reazione si inizia, il corore n.ella soluzione clo... ridrioa tarda a t01nparire e poi è sl::iadito, pallido; ma salendo mano nlano negli ai1ni va comparendo sempre più presto e si f.a anche più jntenso. Il globus pallidus fin da principio si colora in modo diffU1So, al pi.ù con lieve pre·valenza del segmento interno e ad otto anni ha raggiunto il massimo di intensità, che conser,1 a poi per tutta la vita. La substantia nigra incomincia a oÒlorirsi dal lato ventrale ver.s-OI la parte mediale e solamente pi.ù tar·d i (a 16 anni 1n modo certo) ha raggiunto la sua colorazione totale, completa e definitiva. I nuclei dentali principiano a tiin.g ersi dalla p.a rte latero-ventrale e tanto essi quanto i nuclei rossi 1l1aggiungono il massi1no della. loro colo.razione forse dopo i 25 .a nni. A .sviluppo còmplet-01 pdi tutte queste quattro p~rti (globus pallidus, st1bstantia nigra, nuclei rossi, nuclei dentati) incominciano a colorirsi subita dopo l'immersione nella 3olnzione cloridrica, si tingono in inodo completo nello .stesso tempo e il grado della loro tinta è quasi eguiale in tutte.

Prof. P. G UIZZF:TTI. Principali risultati della applicazion·e grossolana a fresco delle reazioni istocliimiche del ferro sul sistema nervo•s o centrale dell)uomo e di alcuni mammiferi domestici. - Nelle cavie i risultati sono n·eg~tivi. Per g-li altri animiali esaminati il globus pat1,idus incomincia a dare le reazioni del ferro, ma tardive e deb.oli, nei conigli maturi, e poi le dà, ma·n o mano sempre più pronte e spiccate, nel gatto, nel cane, nel mac(])cus resus, nel maiale, nella pecora, nella capra, nell'asino, nel cav.allo, nel bue e nell'uomo. In tutti questi .stessi animali e nell'uomo si associa al g lobus pall·i dus per il medesimo carattere anche 11a substantia 1uigra. Solamente pel gatto essa rimane negativa, ma pr·o•b.abilmente perchè si trattava di un animale ancora troppo • • giovine. Nei 0on.igli, gatti, cani e maiali il globus pallid11;s e la substantia nigra rimangono le sole ' parti che danno le reazioni del ferro. ,, Invece .n elle capre, asi.ili, cavalli. e buoi a ques.te due se ne aggiunge una term, iJ nntcleo de11>tato del oervelletto. Quindi in questi animali si hanno tre parti sid.e rofere principali : il globus pallidus, la sub stantia nigra e il 1iucleo den. . tata del cervelletto. Se si passa ora all'uo1no, il nucleo 1.ientato si è pure raggiunto, ma di p1u sopravviene anDott. GHEZZI. Pseudo-diverticol.o della vesciche il i1ucleo roos·o, il quale negli animali da me ca. - L' A. comunica un'ossenvaz.ione atta a diesaminati non ha mai d.ato alcun segno 1n que- mostr.a re la possibilità di errore nella diagnosi sto. se11so. Di conseguenza nell'uomo le p~rti che • del div·e rticolo vescicale, dovuta a 1nanifestazioni danno nel grado più spiccato le reazioni del ferro della cisti pielo-nefrite con abnor1ne orificio di s.dno <lJi,·vienute quattro : il globus pallidus) 1.a sbocco cl~ uni uretere e dilatazione dellto stesso. substantia mgra, i l nucieo de1itato del cervelM. COPELLI. letto e il nucleo rosso. È poi interessan.t e di seguire 110 sviluppo di queste reazioni in r.apporto all'età degli anima]i. Il fascicolo di fel:1b raio dell'al nostra Sezi'o ne ~egli1 animali gi<rvani la reazione manca dapChirurgica contiene i seguenti lavori : prima in tutte le parti, come ne h·o avuta la 1. Dott. G. BAGGIO. !11,torno ai così detti «tupro·va nel ,-itello e .nei conigli. Poi in. un'età leg1nori flogistici» dell)addome. germente superiore comp·are prin1a nel globus pallidus, come 1110 visto nei cani. Più tardi .si 2. Dott. CESARE SILVAN. Sopra 1-tn caso di esofestende .alla substa'ntia nigra, come pure ai nu.... tal11io pulsamte gu,a.rito iri seguito alla legat1"1clei de·n.tati del ·cervelletto, ben intes·o in quelle ra della carotide coni.un,e. specie iu11 ct1i a.nche ques.ti sono positivi. 3. Dott. J\.NTONIO l\1ILIANI. Un caso di ascesso Io però ho seguito lo sviluppo molto più comretroperitoneale che di<niostra u1i ·errorre di diapletamente nell'11omo . Nel feto, con limitata mieu1i.osiJ imputabile alla separaz~o ne endovescilinizzazione della cap.sula interna, tutto rimane o . cale delle 1lri11e) associata alla cistoscopia a negativo. Nel bambino, con mielinizzazione quasi visione diretta. completa della c.apst1ln> la reazione incomincia a comparire nel solo globus pallidits: Nei bam4. Dott. ANGELO CHIASSERINI. L)i>tiezione di albini da no\·e inesi ed un anno al globus pallidus cool 11 ei ga11gli spinali. •

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA. La prova della fenolsulfoneftaleina nei brightiei. Secondo F. Widal, A . Weil, P. Radot (La Presse Médicale, 1914, n. 54), i·Luproblema principale dai affrontare in presenza d'un nefritico è di sapere se èsiste un disturbo nell'eliminazione dei cloruri o dei rifiuti azotati. Risulta ormai dimostrato infatti che La ritenzione di tali sostanze, caratterizza l'insufficienza renale, e che si possono distinguere nelle nefriti due sindromi, talora associate, talora dissociate, determinate l'una dalla ritenzione dei cloruri, l'altra dalla ritenzio11e dell'urea. Con metodi diretti (bilancio dei cloruri, dosaggio dell'ure~ nel sangue), l'una e l'altra di queste ritenzioni possono essere determinate con precisione. Prima; che fossero· 11oti questi fatti, oi era tentato d'esaminare l'in1permeabilità renale nelle nefriti per mezzo delle eliminazioni provocate. Achard e Castaig11e · i)ro·p osero l'uso del bleu .d i metilene e dettero, grande impulso al loro metodo; ma le cognizioni nuove sulle funzioni renali e la ricerca delle eliminazioni naturali hanno modificato notevolme11te l 'in1portanza di tali prove artificiali, che non possono avere utilità clinica, ii1qua11tochè non corrispondono esattamente alle elimi11azioni fisiologiche. Gli AA. hanno compiuto indag·i11i per assodare se esiste nell'insie1ne un certo parallelismo tra diminuzio11e della permeabilità al bleu ed elevazione .del coefficiente d' Ambia rd, ed hanno concluso che sulla prova al bleu di metilene non può basarsi ttna det erminazione attendibile della funzione ureo-secretoria. Il disaccordo tra eliminazione dell'urea ed eliminazione provocata non può essere che apparente; è probabilmente dovuto .al fatto che nelle prove d'eliminazione provocata può intervenire una serie di fattori extrarenali : durata d'assorbimento, diffusione 1)iù o meno grande nei di.versi umori, intervento del fegato e di altre ghiandole, e la trai&formazione che possono subire nell'o·rga11ismo le sostanze introdotte artificialmente. Or non è molto· Rowntree e Gerathy hanno proposto, come è noto, per la prova dell 'c>liminazio11e pro\Tocata la fenolsolfoneftaleina, dimostrando che nell'eliminazione di questa sostanza non agiscono le cause multiple, capaci di falsare i risultati delle altre prove di eliminazione. La tecnica è la seguente: si fa orinare l'ammalato e lo si fa bere per favorire la diuresi; poi si pratica un'iniezione intramuscolare nella ( I 1)

regione lombare di 1 eme. d'una soluzione contenente mgr. 6 di fenolsolfoneftaleina; un'ora e dieci minuti dopo lo si fa urinare di nuovo; si alcalinizza 1'urina con soda e si ottiene una colorazione più o meno rossa; si diluisce quest'orina con 1a.cqua distillata fino ad un litro. Si prepara poi per . raffronto una soluzio11e di fenolftaleina e si alcalinizza ; ad essa si raffronta l'orina in esame mediante un colorimetro a scala g·r.aduata. In un'ora e dieci minuti un individuo, i cui reni funzionano normalmente, deve eliminare da 5 r a 63 per cento di ftaleina. Gli AA. hanno voluto verificare il valore di questa prova comparando, in soggetti normali, nefritici e cardiopatici, l'elin1inazione della fenolsulfoneftaleina., e la cifra d:urea del sangue col coefficiente ureo-secretorio. È risultato che esiste realmente un parallelismo notevole. . L'eliminazione della f taleina, sostanza accidentalmente introdotta n·e ll'organistno, e sulla quale i a fatt-0ri extrarenali sembra110 11on arvere influenza, risulta quasi rigorosamente parallela ali I 'eliminazione dell 't1rea, misurata col coefficiente d' Ambard. Dal punto di vista pratico la prova della ftaleina dunque non soltanto è la più semplice ma anche la più precisa delle prove d'eliminazione provocata; e poichè porta agli stessi risultati del coefficiente ureo-secretorio, va interpretata in 1nodo analogo alla costante d' Ambard. Le ricerche eseguite sul dosaggio dell'urea nel . sangue e sul coefficiente ureo-secretori·o hanno permesso di distinguere nel decorso delle nefriti due gradi. Uno costituisce un semplice disturbo nell'escrezione ureica, al quale l'organismo può adattarsi per lungo tempo, senza che l'urea si accumuli negli umori dell'organismo. L'altro è l'azotemiai propriamente detta, caratterizzata da ritenzione risultante dall'accumulo progressivo dell'urea negli umori e che può essere precisato solo col dosaggio dell'urea nel siero di sangue. Siccon1e la prova della ftalei na è parallela al coefficie11te ureo-secretorio, dà ii1dicazioni analoghe. Quando la cifra otte11uta è normale, si pttò conclttdere con certezza che 1ainche l'urea del sangue e la costante d 'Ambard sono normali. Una cifra inferiore permette d 'affern1are un disturbo dell'escrezione ureica, ma può trattarsi d'un disturbo semplice, al quale l'organismo s'è adattato senza che ne risulti ancora la ritenzione azotata.


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Se invece l'eliminazione è diminuita di oltre la metà, il tasso dell'urea del sangue soTpassa :in generale i limiti normali, ser1za che si possa ·determinarla con precisione. Se la ftaleina non è eliminata che allo stato (di tracce indosabili, si può concludere soltanto -che la cifra d'urea nel sangue dev'essere supe• • nore a 2 grammi. Occorre dunque, in tutti i casi in cui l 'elimi-nazione è.ella ftaleina è diminuita, praticare il -dosaggio dell'urea del sangue. Concludiamo : i risultati delln. prova della fe·nolsulfoneftaleina corrispondono esattamente a · ~quelli del coefficiente d' Ambard; si possono dedurne le stesse indicazioni; ma quando l'eliminazione è diminuita, non può dispensare dalla :ricerca diretta dell'urea nel siero sanguigno che, sola, permette di riconoscere l'azotemia, e di de"terminarne il suo grado e di stabilire la prognosi del mo.r bo di Brig·ht. R. B. •

CI\SISTICA E TER ...\PIA. Le forme cliniche della meningite cerebro-spinale. ' ,

Oltre la meningite cerebro-spinale acuta comune si ha un certo numero di ferme clinithe .che assumono un quadro ed' un decoirso affatto particol.are. Di qu·e ste forme atipiche Netter e Tiebre distinguono otto specie. La for1na acitt'hssinia uccide in qualche giorno, .e fin dal principio l'aspetto del malato è inquie..tante : temperatura altissima, rigidità della nuca, segno di l{ernig pronunciatissimo, agita.zione incessante, delirio. Il polso e la respirazion.e sono irregolari, gli .sfinteri inconti.n enti e si hanno suppurazioni o~ulari ed eruzioni purpuriche. La punit ura lombare dà un liquida molto ricco -in meningococchi : il trattamento sieroterapico • è inefficace. La jor1na fulminante colpisce il soggetto in ·.Piena salute : la morte si. verifica in qualche ora dopo un periodo di cefalea, di dolori i1n.tensi e rapidamente crescenti o di co11vulsioni. I malati l1a11no talora coscienza del loro stato gravissimo. La rigidità nucale può mancare, e dopo ' qualche istante di vertig1n.i, talora anche senza febbre, sopravviene ttn attacco d'apoplessia seguito da coma. Nei cast di meningite fulminante post-traumati'c a solo l'autopsia eliminerà il sospetto di una frattura delle ossa craniche. Ad ,ogni modo la coesistenza di una eruzione purpu~ rica e di una rigidità vertebrale, la concomitanza di un'epidemia possono agevolare la dia. .:gno.si. L e /or1ne attenuat.e e aborrti-ve han110 un inizio

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lento, contrassegnato da malessere, sensazioni vertiginose, dolori alle inembria, alla regione lombare. La febbre manca o è bassa (37° .5-38°). La colonna vertel:irale è rigida ed i malati si ritengono affetti da torcicollo, continuano nelle loro • • • • • • • occupaz1on1' e guariscono 1n 4-5 gtorn1. Le ricadute sono frequenti e talora più gravi. La diagnosi differenziale con l'influenza, la febbre erpetic.a, le effi.m ete è molto difficile. La fonna · iwtermittente o. prolung{J)ta a ricadute è caratterizzata da parecchie ricadute separate òa periodi di completo benessere. Le remissioni sono brevi o prolungate, possono durare da cinque giorni a quattro mesi. La forma cronica cachetizzante ha un inizio simile a quello della malattia tipica, i sintomi. si attenuano dopo una quindicina di giorni, ma persiste la rigidità nucale, un impaccio nei movimenti degli arti in[eriori, una diminuzione della vivacità intellettuale. Poi i sintomi riprendono la l01ro intensità : febbre, rigidità estrema, dolori, cefalea, delirio. Per settimane e mesi si succedono queste ·alternative di lniglioramento e di aggravamento. Compaiono disturbi trofici (amiotrofie diffuse, escare), disturbi psichici (obnubilazione intellettuale o delirio), disturbi degli. sfun.teri (inco ntinenza di urine e di feci), disturbi motori (impotenza motoria, rigidità, tremori, riflessi tendinei aboliti o diminuiti, talora esagerati), disturbi sensitivi (cefalea, dolori spontanei o provocati .a livello della regione dorso-lomt~­ re ed alle membra). Lo stato generale si altera : adinamia, cachessia p·r ogressiva ed infine morte in m·a rasma ii1 capo a 3-12 mesi. Tuttavia la guarigione è possibile con postumi sensoriali permanenti (sordità o sordomutismo nei bambini, cecità). · La meningite cerebro-spinale dei lattanti è grave e frequente; può principiare bruscamente con vomiti, fel:bre, convulsioni. Più frequentemente ha inizio con abbattimento, sonnolenza, diarrea, irregolarità del polso e della respirazione, ten.sione della fontanella. Mettendo il bambino su di uria tavola, si vede la testa rigettarsi indietro, ed il tronco inarcarsi. Poi il torpore si aggrava, il piccolo infermo grida non appena lo si tc!'ca, 1'agitazione è V\Lviss.ima e se1npre crescente. È una forma che guarisce con la i'niezione di siero. La memngite cerebro-spinale delle gra-vide è molto grave, tuttavia guarisce col trattamento seroterapico e la donna può paTtorire un baml:iin-0 sano. Questa formai è spesso scambiata con un attacco eclampsico, ma l'assenza di al. bumina, la cefalea, la rigidità nucale metteranno sull'a vviso, faranno procedere ad una puntura lombare esplorati,va ch e s\·el erà 1'esatta natura della 111alattia. 1

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IL POLICLINICO

La menti:ngiite cerebro-spi1iale de.l vecchio è molto rara, assume delle forme frustre e può passare inosser vata. L'inizio è lento, insidioso ed è caratterizzato da votniti e cefalea. La coscienza si oscura, sopravviene il coma che termina con la morte dòpo qualche ora, talora dopo qualche giorn101. La rigidità nucale è mediocre, la temperatura elevata (39°-39°5), il polso accelerato, le complicanze pulmona:ri frequenti. Tal or.a :fin: dall 'illl.izi'o s i ha un icto a p<;>plettico con' emi plegia. Solo la puntura l·ombare può far fare la diagnosi. DR.

La sieroterapia antimeningococcica. L'iniezione del siero deve essere sempre fatta n·el canale rachideo, e deve essere precedutai da una puntura evacuatrice, a mezzo della quale si farà colare tutto quel liquid.01che cola spontaneamente o a mezzo di una leggera .aspirazione, circa 100-150 eme. Se il liquido cola difficilmente bisogna infiggere 1'.a go più profonda.m e nte o tiTarlo più infuori, pungere i'n un, altro p·u nto, eventualmente sturai:e il lume dell'ago iniettando una piccola qu.a,ntità di siero :fis.iologico ti~pido. Il siero dovrà essere iniettato nella quantità di 30 eme. e nei casi gravi :fino a 40-60 eme. lentamente, dolcemente. Per facilitare la penetrazion·e del siero e l a diffusione nelle parti su~riori sarà bene t en.e re l 'al?J-malato durante l 'operazione ed anche per qualche ora dopo in posizion e tale che la testa sia ad un. li.vello più basso dei piedi. Se l'iniezi,one p·r ovoca intenso dolore ed agitazione bisogna somministrare per v i1a ipodermica della m orfina. Talora l'agitazione dell'infermo provoca la rottura dell'ago, ma ciò non deve preoccup.are perichè l'·e strazione dell'ago è sempre pos sibile e facile. La iniezione del siero deve essere praticata non appena accert a.t a la natura purulenta del liquido cefalo-rra:chidiano senza .a ttendere l'es.ame batteriologico. Quando quest o conferma la diagnosi di meningite cerebro-spinale le iniezioni dovranno essere ripetute quotidianamente n€i giorni su ccessi vi' e· fino a quando il liquido estratto non contiene più menin.gococchi o per 161 meno ha un aspett o limpido. Nelle ricadute, che il più delle volte s i hanno quaudo le iniezioni non sono state generose per quan.t ità e numero, bisogna ripet ere da capo il t ratt amento su descritto. Le complica11ze della sieroterapia a ntimenin• gococcica sono in generale immediat e e benigne. Si tratta di eruzioni orticalfie, pruriginose, artralgie, accessi febbrili o ede1na tracheo-bronchiale con dispnea intensa ed angoscia profonda quando il s oggetto s i troYa in istato di anafilassi o ab1

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[ANNO

XXII, F ASC.

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bia precedentemente s·u bite delle iniezioni di sier<:> di cavallo (antidifterico o antitetanico) che lo mettono in condizioni d'ipersensibilità. In. questi casi giovano le iniezioni intramusco1ari di etere ad alte dosi (4-6 grammi) o anche di aélrenalin.a (X gocce di soluzione al l / 1000); in caso di còma si ricorrerà alla respirazione artificiale,. alla tr.aziione ritmica della lingua, alle frizioni stimolanti. Le complicanze tarrdive consistono in rigidità d€lla nuca, accessi febbrili ed inso111n.ìa : questi fatti che· possono -verificarsi: da 8 a 20. g iorni dopo il tratta1nento non sono attribuibili alla inf.ezio·ne, come lo din1ostra l'esame del li-q.tlido cefalo-rachidiano. Talora dura.in.te le iniezioni s~ manifes tano d ei. disturbi: pallore, indeb:o1limento della respi.r azione e del polso, .che possono scomparire con la • sospens ione delle iniezioni'., ma qualche volta> molto rara.mente, si accentuano: la respiraziooe diviene stentor,e a, la faccia cia11otica, il soggetto perde la conoscenza, sopravviene il coma esi ha la morte qualche ora dopo la iniezione _ Questi1 aocidenti che sono in rapporto ad una. speciale suscettibilità dell'infermo per quanto rari dev-èno inspirare al medico la prudenza e richiamarlo ad UJn.'atti'va vigilanza. (! ournal des Praticiens, 1915). DR. 1

Sull'efficacia del siero antimeningococcico. Aaser riferisce (nei Brauer's klin. Vortri:ige,_ 1914, vo1. II e Zbl. f. inn . Med., r 915, n. 8) i risultati otten·u ti all'Ospedale contagiosi di Cristiania dalla sieroterapia della meningite cerebro-.s pinale : Siero usato

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numero dei malati guariti morti mortalità.

NeSsun siero . . , Merk. . . . . . Ruppel. . . . . Siero norvegese .

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57

22

36 52 4I

18 I2 26

35 18

61% 50%

40 16

77 3 . 38%

Se ·ne desu1ne ch e l'efficacia Llel siero antime• • raggiunge quas1 ningococcico è molto evidenit e : R. B. quella del sier-0 antidifterico.

IGIENE SOCIALE. La profilassi della carie ~entale. La profilassi d ell.a carie dentale ·riene compiut~ molto attivamente in tutti i paesi civili,. sovratutto nelle scuole, a mezzo dei medici scolas tici , in part e anche mercè l'istituzione di ambulatori odontoiatrici gratuiti e col concorse> della propaganda attuata da valenti cultori dell'odontoatria.


(ANNO

XXII,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

Anche l 'Itali·a si è messa decisamente per questa via. Se ne occupa il prof. A. Piperno in una interessante prolusione al libero corso da lui tenuto nell'Un,iversità di Roma. Riportiam0 largamente quanto egli dice : · In una bocca normale ciascun dente dell'uno o dell'altro mascellare si oppone non ad un sol dente, ma a due mezzi denti dell'altra mascella. Nel senso antero-posteriore avvi dunque un ingranaggio dei denti eminentemente favorevole alla triturazione degli alimenti, poichè all'angolo rientrante formato dalla contiguità di due denti, cbrrisponde esattamente un angolo sporgente costituito dalla cuspide del dente opposto. La perdita: precoce dei denti altera questa superficie di combaciamento diminuendo così il valore di una normale masticazione. Grande importanza sov·r a tutti gli ialtri denti ha, per questo, il primo nlolare permanente. Il bambino che a 5 anni possiede venti denti transitoti, a 6 anni mette i quattro primi molari permanenti, che possono chiamarsi le quattro colonne di orientamento della futura dentatura. E questi quattro denti, scambiati spesso come,Q.enti transitori da genitori ignorantii, sono di frequente fatti estrarre al primo accenno di carie nella speranza certa che ritornino. Giorgio Ct1nningham, il pioniere della profilassi orale scolastica in Inghilterra, hà ·lanciato da Cambridge questo motto: Denti transitori: lasciateli andare. Temporeggiate. Concentratevi sui molari permanenti e sulla pulizia della bocca». Quante periostiti, quanti ascessi, quanti' ingorghi glandolari, quante fistole cutanee nelle guancie di giovanetti e giovanette sono cagionate da carie precoce con consécutiva putrefazione della polpa dei denti permanenti dei 6 anni ! Certo l'ideale sarebbe che nemmeno j denti transitori cariassero e resistessero invece ad una perfetta masticazione, :fino al tempo della loro caduta naturale. Anch'essi, cariati, possono essere porta aperta alle infezioni per via bocca]e, prime fra tutte la tubercolosi. Di qui l'importanza di un trattamento profilattico opportuno e il motto americano « clean teeth never decay » « den~i pul1t~ non cariano» dowebbe ess~re segnato a caratteri d'oro su tutte le porte delle pubbliche scuole. Ma i bambini e i giovanetti delle nostre scuole non si puliscono generalmente i denti. S'impone quindi una campagna educativa su questa direzione. Vediamo che cosa si sta facendo in Italia iu proposito. In Genova e in lVIilano vengono distr.ibui ti opuscoli d'igiene dentaria fra i bambini delle scuole elementari. Come medico-igienista stoma-

3or.

tologo delle scuole elementari di Roma io faccio· in esse, settimanalmente, conferenze popolari d'igiene dentaria. Ogni volta. parlo dinnanzi a un pubblico di 200 ragazzi e bambine. I direttori e gl'insegnanti s'interessano assai di questa camp.agna educativa. Dopo la confe· renza lascio ad essi numerose massime e sentenze stampate a grandi caratteri le quali riguardano i rapportl 0 fra le malattie della bocca e la salute in genere. Un breve decalogo con suggerimenti d'igiene della bocca e dei denti vien pure da me mostrato ed illustrato, servendomi a ciò di un grande quadro del Dr. Ragazzi di Genova, contenente figure di anatomia e patologia dentaria. Durante la conferenza io interesso i fanciulli col mostrare loro vecchie stampe riguardanti il dentista d'altri tempi, antichi forcipi dentari, denti cariati o con tartaro, modelli in gesso con casi di piorrea o a'irregolarità dentarie, palati artificiali e la·vori a ponte. Noi non ci fermiamo alla sola campagna educativa. Prima in Italia a pensare alla necessità delle cure dentarie per i bambini delle scuole fu l'Associazione « Per la Scuola » di Milano Ghe,. cq.n la cooperazione del 1\iiunicipio di l\.1ilano, in~aricò 1'Istituto Stomatologie-o Italiano di provvedere alle cure dei denti degli scolari che ne lo ri~hiedevano. Il trattamento non è del tutto gratuito, poichè i poveri devono pagare tre lire annue e gli altri otto lire. In Padova i medici delle scuole inviano gli alunni affetti da carie dentaria ad un dentista nominato dal Municipio. In Torino la città è stata divisa in cinque zone,. nelle quali cinque dentisti che vivono nel centrodi ciascuna zona, offrono le loro cure ai fanciulli ad essi inviati dal medico scolastico. Solamente· i poveri hanno· diritto ad u11 trattamento gratuito. In Genova il medico scolastico nota e trasmette alle famiglie le condizioni dentarie di ogni scolaro. I poveri sono ammessi alle cure gratuite in due pubblici ambulatori odontoiatrici. In Roma i bambini che ab bisognano di cure dentarie sono inviati dai medici scolastici all' Ambulatorio Centrale Municipale dove ,in una Clinica odontoiatrica gratuita io offro, per incarico· del Municipio, le ct1re necessarie ogni giovedì nel pomeriggio. Vorrei pur troppo non fare confronti con qua11to si fa all'estero. Noi non possiamo gareggiare per es. colla G~rmania che ha già aperto più di 200 cliniche dentarie scolastiche per i fanciulli delle scuole elementari. Ma la Germania ha uomini che si chiamano Jessen, Rose, Sachs, i quali hanno dedicato si pt1ò dire t11tta la loro vita (17)


II POLICLINICO

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su questa direttiva. La clinica di Strassburo-o o è un modello del genere, ammirata da tutto il mondo civile: ma il suo mantenimento è statale e costa circa 25 mila lire l'anno. E cosi l 'Inghilterra, la Francia , la Svezia, 1'Austria seguono degnamente l'esempio della Germania. Ma che dire degli Stati Uniti d'America, dove l'odontoiatria ha raggiunto l'apogeo dell'arte? Basti ~itare du.e fatti fra tanti. Nel I~!lll a Boston un ricco gentiluon10, Mr. Henry Forsyth, lasciava in legato dieci lnilioni di lire per la fondazione in qt1ella città di una clinica odontoiatrica per i fanciulli poveri dell'età di sei a sedici anni. A Cleveland, Ohio, il Dr. W. G. Ebersole, p residente della Commisione per la propaganda dell'igiene orale in seno alla National Dental Association, inaugurando il r8 marzo 1910 il primo Congresso Nazionale di quella Commissione, esponeva l'opera s ua nella propria città con l'aiuto delle società locali di beneficenza e con l a cooperazione dei giornali quotidiani di Cle, ·eland e dei Consigli scolastici. Egli ottenne la concessione per fo11dare quattro cliniche odontoiatriche gratuite in quattro delle più importanti scuole della città. « Non si può dubitare, affer1na il prof. Kirk di Filadelfia, che un lavoro diligente e ben diretto .contro i danni della carie dentaria possa condurre a un'appropriata condizione igienica delle bocch e dei giovani scolari, riuscendo d'immenso be11eficio per la loro salute; nè si può dubitare ~ 11e condurre a bt101i fine tale opera, ritorni ad onore della Odontoiatria e assicuri ai promotori <li essa t1n posto tra i 1: enefattori: dell'umanità » . I ris ultàti favorevoli di questo movimento di odontoiatria sociale già comincia110 ad avverarsi. Ce li di.mostra ad es ., il dott. I{ey di Boston il q11ale riferisce le recenti statistiche su 325 .bambini raccolti nell'Asilo degli Orfani di S. Vi11cenzo. Dopo sei mes i dal trattamento dentario ii1 quella istituzione si osservò una diminuz ione del 59 % nelle 1nalattie i1rlettive rispetto all'anno precedente. Al secondo anno di trattam ento la proporzio11e di queste infermità si era ridotta a meno del 2 % e i)resentemente, lungo 11uo spazio di 20 mesi, no11 si è potuto segnalare .alcun caso d'infezione. Davanti a tali risultati straordinari, tutti na.tura1lmente aprono gli occhi . Ed ecco che nel .g:iornale J.Ja Odo1ito1logia (l\!Iadrid, noveml:rre x913), il St1bira11a di Madrid, clistinto odonto1ogo, la11cia un grido di difesa in. favore dell'ig ie11e dentaria nelle scu ole, affer111ando che un 40 % di tisici no11 lo sarebbero se attendessero a ll'igiene della bocca, se di questa si di:ffondes-;ero più largamente le princi pali funzioni fi-::.iologicl1e, se !='i curassero i denti cariati e se ne .co rregge~~ero l e anomali e . 1

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[ANNO XXII, FASC. 9]

N è basta alla moderna odontoiatria far opera

di propaganda e di cura preventiva. È necessario studiare il problem~ dell'origine di questo malanno che chiamasi carie dentarie. In Italia, per esempio, le statistiche ci dicono che il popolo del Nord ha denti peggiori di quello del Sud. Ricerche condotte tra i fanciulli delle Scuole Elementari di Milano hanno dimostrato che l '82 per cento di essi erano affetti da carie dentaria (prof. Platschick), in Genova il 73 % (dott. Ragazzi), in Bologna il 67. 79 % (dott. Calcaterra), in Rieti il 64 % (dott. Giannini), in Livorno il 55 % (dott. Salmi), in Torino il 54 % (dott. Momigliano), in Roma circa il 50 % (prof. .Pi perno). È da presumersi che in ~apoli e in Sicilia la percentuale sia perfino più bassa. Sarebbe inter~ssante investigare la ragione di ciò. Tutti g1i autori ora citati sono d'accordo nel dire che in tutte le nostre scuole la pulizia dei denti è in genere completamente deficient~. Il cibo e l'acqua possono invece avere ttna grande importanza. L'A cqita Marcia di Roma, per es., è ricchissima di carbonato di calcio. .~. Ferrier, nel suo notevole lavoro sulla relazione di nutrizione tra lo scheletro e i denti ( Thè~e de Paris, 1900) , parlando della demineralizzazione dei denti, insiste s ull'importanza dei sali di calcio e pri11cipalmente del carbonato di calcio. Il metodo del Ferrier della ricalcificazione dell'organismo nella cura della tubercolosi è stato con successo seguito da J. M. Chateau in molti casi di ammorbidimento dei tessuti dentari e di carie multiple a evoluzione rapida. È naturale credere che l'Acqua Marcia in Roma sia t1n potente agente minèraJizzatore e un grande coefficiente nella prevenzione della carie dentaria. Ecco dunque un nuovo ed importante capitolo di epidemiologia .che potrebbe trovar posto nei trattati d'igiene. N ella prima parte di detto capitolo, epideniiologia propriamente detta, si dovrebbe esporre, seguendo l'ordine cosi chiaramente tracciato dal prof. Celli nel suo Manuale dell'igienista : A. LA STORIA E LA GEOGRAFIA della diffusione della carie dentaria, la quale, essendo peraltro un morbo universale, potrebbe essere classificata fra le pandeniie . Dalle statistiche, per quanto ancora imperfette, ci potrà esser dato di compilare una carta nosografica, distribuendo l'au• • • • • • mento per naz1on1, per reg1on1, per provincie, per città e per quartieri di città. B. I DANNI ECONOMICI. - Ce ne dà un esempio il dott. Phil. Otto Volz, del Bureau imperiale di Statistica in Berlino (Irite-r1iationales A rcliiv. fur Offeiitlic1ie Mun.dhygien.e, g iugno 1911). Secondo una st1a indicazione, gli operai e le 011eraie di Ger1na11ia, nel nu111ero cli circa 40 1ni-

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[A1'NO XXII,

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S~ZIOl\TP:

PRATIC.'i

lioni, sciupano 220 milioni di marchi per cibo bocca. Dei disturbi generalizzati furono desc:rilmal digerito a cagione delle cattive condizioni te (Sebileau) le setticemie linfo-:flemmonose, fle·dell'apparato masticatorio, cioè a dire 2 soldi al bo-fiemmonose e quelle generali senza determi_giorno per persona. Si aggiunga a ciò la perdita nazione anatomica. di giornate di lavoro o la prematura perdita delc. L'EZIOLOGIA o LA CAUSA DEL MORBO. - Ignola capacità a lavorare per malattie di stomaco e ta ancora a noi, dal lato batteriologico, la causa . intestinali, anemia e denutrizione dovute a denti specifica della carie dentaria, dovremo studiare, ,cattivi. Calcolando un minimo di perdite di 3 per quanto ne riguarda l'eziologia : _giornate e r/3 per anno per ogni individuo, 30 r 0 Le conditzioni particolari che determinano milioni di uomini perdono roo milioni di gior- la localizzazionè dell'acido lattico nel punto in ni, che a 2 marchi e 25 al giorno, danno per ri- cui comincierà la carie e dove poi si formerà una :sultato una perdita in danaro di 225 milioni di placca gelatinosa che permetterà ai batteri di marchi. Includendovi le spese per le Casse dei fissarsi sul tessuto dello smalto. :malati, degli invalidi e dei vecchi ed altre trop2° La parte dovuta: a) all'ambiente boccale, :po numerose ad enumerare ora si raggiunge una la saliva, sia JJer quanto riguarda le sue qualità -perdita totale di 645 milioni di marchi all'a11no. :fisiche, quanto la presenza in essa di sost..lnze S t abilendo invece u11a cura razionale dei denti, varie, come mucina, sali calcarei, idrocarbonati .combinata con un trattamento ricorrente. rego- alimentari, e specialmente solfocianuro di P"lare, si potrebbe ridurre alla metà la carie di tassio il quale avrebbe la virtù di sciogliere ra'quei denti, con un economia di 345 milioni an- pidamente le placche gelatinose immunizzando nui. S'incontrerebbe, è vero, una spesa di 135 contro le carie. L'immunità dei forti fumatcri ·milioni per pa-g are 5 o 6000 dentisti pubblici sa- fu attribuita appunto alla presenza di qtt(;Sto sale nel fumo di tabacco ; b) la parte dovut<l al 1ariati e i loro necessari studi di preparazione, ma resterebbe sempre un risparmio di 210 mi- terreno, cioè alla resistenza del dente. ·n. LA SORGENTE D'INFEZIONE. - Dovrebbe .... sJioni di marchi distribuiti presso a poco così: s~re l'uomo malato. Il fatto però che la c~tic 185 fra gli operai, 15 fra le auto~~tà e ro fra gli dentaria si riscontra anche nei cani, negli equi:impiegati. ni e nei bovini, specialmente se tenuti in schiaNè meno gravi sono i danni per l'esercito e ·per la 1narina quando si pensi che in Italia, dal vitù, come il dott. J. Leon Williams (DentaL Cosmos, 1897) dimostrò per i cani allevati in 1863 al 1876, si ebbero 2669 coscritti dichiarati -inabili al servizio militare per cattiva dentatu- casa, è da ritenere che la sorgente d'infezi.>nc ra : dal 1873 al 1883 gli esonerati dal più sacro- possa essere anche fuori dell'uomo. Interessante è lo studio delle CAUSE PREDISPOsanto dovere verso la patria furo110 circa 4400 e NENTI O IMMUNIZZANTI . nei soli sette anni st1sseguenti la cifra salì a a) Cause organiche o individuali : .quella veramente considerevole di 6868. ereditarietà; in virtù della trasmissione, atCosì per la scuola. Il 40 % delle assenze scolastiche, dice il Merritt di New York, sono cagio- traverso generazioni, di tutte quelle irregolarità morfologiche dentarie cl1e favoriscono l'attecchi nate dal dolor di denti . · È stato dimostrato cl1e i bambini con denti mento della carie ; razza,· la razza nera come l'araba è fornitP ·cariati, per completare i corsi della scuola, imdi denti resistenti bianchissimi e quasi immuni piegano sei mesi di più dei bambini che hanno da carie. La razza caucasica ne è gravemente. òocche pulite e denti sani. Certo è grandissima l 'in:fluenza del sistema · soggetta. Sta nel mezzo la razza mongolica. Gli incroci o meticci sono sempre più soggetti a ·dentario sullo stato generale e gravi sono i susseguenti danni economici che devono essere cal- carie dei loro progenitori; età; la malattia infierisce maggiormente nelcolati : così dei disturbi locali noto le varie ginla gioventù che nell'età adulta. A partire da 25 givo-stomativi, · dei i)eribuccali i1oto le osteiti e anni sembra che si acquisti una certa immunile osteomieliti dei n1ascellari, gli adeno-:flemmotà. Possiamo tutavia distinguere tre grandi peni e i :flemmoni della regione sottomascellare e riodi : il r 0 dai 7 ai 10 anni, nel tempo del r1m.. del collo, l'angina del Ludwig, le sinusiti mapiazzamento dei denti di latte spesso cariati e scellari, le necrosi più o meno estese dei masc(:11ari. Dei disturbi a distanza notevoli sono le tos- influenzanti sul grande molare dei sei anni; il 2° dai 12 ai 20 anni, nel periodo della pusi-infezioni dell'apparato digestivo legate a una bertà e a11che dei forti stttdi e del superlavoro sepsi bucco-dentaria, come pure le complicazicni intellettuale ; bronco-polmonari: pneumoniti, broncopneumoniil 3° o senile, quando per retrazione delle gen ·ti dei bambini, empiema pleurico, tubercolosi, give i denti ritengono facil111ente gli alimenti 1a quale ulti1na, secondo Aufrecht, sarebbe una negli s1)azi interdentari; ;a.ffezione che ha la stia porta d'entrata nella


II, POLICLINICO

sesso; pare più predisposta la donna sia per l'ambiente di \ ita che conduce, sia per la maternità che farebbe perdere ai denti una notevole proporzione dei loro elementi minerali. 11ialattie pregresse o co1ico1nita1iti; siar·-.) esse la sifilide, l'alcoolismo o le infezioni e intossicazioni intrauterine, siano le affezioni infiammatorie delle mucose buccali e faringee (specialmente le ipertrofie tonsillari, r€f le vegetazioni adenoidee) , siano le malattie generali febbrili (specialmente le febbri eruttive, la tifoide, la pneumonite, e in genere tutti gli stati febbrili prolungati), le malattie croniche, quali le diverse cachessie, il cancro, le dispepsie e specialmente il diabete, come tutte le alter azioni del ricambio materiale che disturbando l'equilib rio generale della nostra economia disturbano a un tempo l'equilibrio· biologico dell'ambiente 0 1)t.· cale. b) Cause pred.ispo1ienti o fisiche : il t erreno umido e le nebbie prolu11gate; l'acqua troppo po·vera di. sali calcarei; zone costiere ; variazioni t ,r usche di temperatura troppo frequenti. e) Cause econoniiche o sociali di predisi)osizione e d'imm11nità alla carie. ali111entaz·ion e : 11el povero, se da u11 lato la denµtri zione favorisce indirettamente lo sv1111vpo della carie dentaria, dall'altro ne t? immunizza110 il vitto me110 carn.eo, l'assenza di dolciumi e la nlasticazi'one del pane duro a crost a erta. Il pane di Svezia, per es., formato di sola crosta, fu preco11izzato or sono due anni dal Rose, come una cosa' ideale per la prevenzione della carie dei denti. Possiamo dire che la civiltà nel favorirci alimenti più ricercati ma più poveri 111 sali di calcio, fatti dalla cucina raffinat'l più ,·iscosi e più attaccaticci alla superficie dtn · taria e r endendo p iù inutile la m asticazioJJ.e, f'1viorisca lo sviluppo della 1nalattia. E pure importa11te lo studio dell'alimentazione press~ i bambini, considerando l'influenza dell'aliment·1zione naturale e la patte che ha la masticazione nella prima i11fanzj a. Alct1ni dati st atistici ci dimostrano maggiore t endenza alle carie nei fanci11lli che furono allattati artificjalmente; lavoro; tra le 1nalattie pro{essionali merita speciale inenzione la necrosi fosforica dei n1ascellari, determinata·vi localment~ , dopo che l'avvelenamento fosforico vien stabilito, in virtù degli elementi settici co11tenuti nella bocca; ed·ucazion.e ; la quale può esser causa d'immu11ità , in quanto che insegnandosi una T?~r­ fetta ig iene dent aria, s 'ir1segna tt11 vero e pro· p rio co tu1ne i)rofilattico. ~ella parte II di questo immenso capitolo Sl1lla carie de11taria che io qui ora posso s0,1

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tanto ~bbozzare a grandi linee, noi dobbiamo. studiare la vera e propria PROFILASSI la quale. puo' essere : INTERNAZIONALE. - Due grandi Società internazionali gareggiano s u questo cam po: la Féderation Dentaire 1-ruternationale e la Ass,ociation· Stomatologique lnternationaLe, le quali nei loro. Congressi discutono a lungo, fra delegati di varie nazioni, il problema che c'interessa. NAZIONALE o DI STATO. - Noi vorremmo cbel 'Italia si mettesse al livello delle altre nazio· ni più civili l1el produrre opera di difesa contro il nemico dei denti, ma prima di tutto do-· vrebbe promuovere l'avvento di odontoiatri abili i quali potranno creare la coscienza igienica: orale nel paese. Una legge r ecente ha giustamente imposta la laurea in medicina ai futuri odontoiatri. Urgono o,r a scuole di perfezionamento complete, che siano vere facoltà odontoiatriche, secondo il sistema dei collegi dentart ' americani o di altre nazioni d'Europa. Unico. esempio in Italia per ora è l'Istituto Stomatologico Italiano . LOCALE o MUNICIPALE. - Spetta ai singoli Co1nuni organizzare il servizio di difesa contr<>il :flagello detlJ!a carie dentaria. Per non diffonderci sui mezzi diretti contro la causa morbi.ge-1ia, sia allo stato di salute d~ll'individuo sia allo stato di .m alattie febbrili o croniche ad autointossicazione acida, parleremo dei mezzi diretti contro le cause predisponenti : a) Bo1iifica o risan.ame1ito degli organismi_ - Non essendosi ancora trovato nè un virus nè· . . un' germe specifico della carie, non si è potuto. tentare u11a immunità attiva. Buoni risultati hanno dato invece i vacci11i opsonici del Wright co11tro la piorrea alveolo-dentale, la terribile ma lattia che favorisce la caduta dei denti sani, distaccati dall'alveolo. A favorire la bonifica degli organismi contribuiranno, oltre alle cure del1'odontoiatra, un trattamento mineralizzatore [sia per 111·ezzo di alime11taziio ne adatta o di m·e dicamenti mineràli, come fosfato, carbonato ecloruro di calcio, o di una opoterapia ossea (ossa di uccelli e di piccioni) o di una opoterapia tiroidea per la s pecialità di questa a fissare il -~al­ cio], e infin e u11 tratta1nento ch e rimedi alla povertà in ~olfocianuro di potassio nella saliva . b) Bonifica sociale. - Che debba essere resa obbligatoria l'ispezione della bocca e dei denti in tutte le scuole . Che i fanciulli poveri possano esser e trattat~ in cliniche odontoiatricl1e scolastiche. Che siano istit11iti in t11tte le scu ol e corsi di educazione speciale e si faccia un'estesa propaganda popolare. Che i corpi di sanit à militare si occupino delle c11re cle11tarie e protesiche per i militari. 1


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SEZIONE PRATICA •

Cl1e negli ospedali siano nominati inedici specialisti per dare le loro cure e le necessarie indicazioni igieniche a ciascun inalato, tanto più èhe i febbricitanti e gl'indeboliti per lungo regime liquido si trovano nelle migliori condizioni -possibili per lo svolgimento della carie e delle affezioni bucco-dentarie. Che i1elle ind11strie si co1nbattano le n1alattie -professionali (avvelenamento da mercurio e da fosforo) esaminando spesso gli operai e da11do .ad essi quelle cure necessarie per realizzare la -profilassi delle affezioni bucco-dentarie alle quali -essi sono esposti. L. ~·

POSTA DEGLI AB~ONATI. (626) Sul tratta1nento della psicaste1'lda. - Le sarei oltrem.o do gmto se nella « P-0.sta degli abbonati. » volesse indicarmi la cura della psicaste-

nia di origine sessuale, o quanto meno sugge:rirmi una qualche pubblica·z ione a riguard-0. Si tratta cl.ti! un ammalato dell'età di 35 an'nii di professione ragioniere, il quale sp.otSatosi da 7 anni non ha figli ed è continuamente ~~es­ sionato dall'idea di averli; bi1S-Ogna pren1ettere che l 'amm·a lato 15 ainni fa ha sofferto ùi una ~pididimite bilaterale, con probabile conseguenza di azoospermia, quantunque mai iSia stato fatto un esame completo della secrezione spermatica per la facile irritabilità del paziente. Bisogna intain1to aggi ungere che anche la di 1ui sign()l!'a. potrebbe essere sterile, stante una forte stenosi del collo uteriln:o, e che per estrema paura. di una operazione, non intende pren-Oere i provvedi1nenti curativi del caso. L'ammalato, quantunque abl:da i testicoli ii11 .condiz1oni norma·li, pure dominato dall'iclea di -non, poter avere dei figli, massime dopo la visita della di lui signora, av"Venuta quattro mesi addietro, trova inutile e superfluo i rnpporti -sessuali e di ciò si .addolora, subendo i disturbi neurostenici (insonnia, idea fissa, malessere, ecc.) <lv questo stato di cose. È necessario premettere che il paziente appartiene a famiglia in cui pred()minano i distutbi e le malattie nervose. Ella, che con cri1:erii molto prati~i risponde in modo molto esauTiente ai colleghi, che come me approfittano . . . . ' . della dl Lei pazienza, son sicuro vorra cons1:gliarmi un metodo di cura. che !isponda al caso. Ringraziando e salutando. Milano. Abbonato N. 2385.

seguenti ottime pubblicazioni : Janet, a: Les obsessions et 1a psychasténie », Paris, Alcan, 1908 (il I vol. dell'opera, che costa lire r8, è sufficiente; ed è prob.abile che esso possa venir comprato separatamente dal II vol., che è stato scritto dal Janet ~nsieme col Raymond); Bernheim, « Hypnotisme et suggestion », Paris, Doin, 19ro, lire 10 ; Duboi.s., « Les psychonévroses ~t leur traitement moral », Paris, Masson, 8; . 1909, lire ' Andté ThomasJ « Psychothérapie », Pari5,. ~aillière, 1912, lire 12 . Pen quanto le conting'enze i.Spec~li da Lei prospettate, ~i semb.ria ri.sulti. cvJdente che una psicoterapia razionale potrà venire iniiziata solo quando il medico curante abtd.a chiarito quale , sia la vera causa della sterilità, stabilito se sia possibile eliminarla, e giudicato se convenga o no consigliare un qualsiasi itn,t erveoto. Le attuali condizioni di· incertezza sulla origine della sterilità e sulla! possibilità di rimediarvi, il pensiero vago di tt-n1 intervento chirurgico, non rappresentano infatti condizionJ favorevoli al ristabilirsi di un· equilibrio emotivo così gravemente turbato. Prof. V. FORLÌ. -

(627) Desidererei sapere se esista una cronistoria documentata ed anedottica della Croce Rossa italiana dai suoi primordi ad oggi. In caso affermativo sarei grato di indicazioni precise nellai « Posta degli abbonatlii ». Ri'n gr.aziamenti Dott. Carlo Cardoni. S. Germano ChiJSone (Pinerolo).

La più recente publ:.,l icazione ove si può trovare ·Una cronistoria documentata ed anedottica della Associazione della Croce Rossa Itailiana, è il volume intitolato << Alle Scuole d'Italia La. Croce Rossa nel ~o cinquantenario». La storia e lo stato attuale della ben.emerita Società è ivi 0mpiamente trattato dal prof. Silvio Bellotti, e l'opera è anche conredata di interessanti ri produziqnd fotografiche. rl volume li1n questione, che serve di' supplemento al bollettino n. 26, è edito per cura del Comitato centrale in Roma presso il quale lo si può trovare. G. MENDES.

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Rispondiamo astraendo dal caso singolo. Nel1a psicastenia il medico non deve trascu-rare le cure ricostituenti; ma certo 1a parte es·senziale del trattamento è rappresentata dalla psiicoterapia. Possiamo indicarle irn· proposito le

(628) Vi sarò g.rtato .se nella « Posta degli ab-

bonati>> avrete la cortesia di dirmi se vi sono trattati e pubblicazioni che trattino in modo diffuso della pleurite traumatica. Grazie e ossequi. Dbtt. E . P. Della pleurite traumatica si sono occupati diffusamente: Cha·v alston (Tlièse de Paris, 19011902); Cornil e Marie (Archi'Ves de 1nédeci1te expérime·n.taie et d'anaton-zie pat1iolo_~que, r8g7}; Hcrl:ert (Thèse de Paris, i897) ; Lustig (21)


IL POLICLINICO

(Wiener ··1nedi.ziriiscJie W.ochensclir., 1884); ~oyé (I'hèse de L io1i, 1904-1905) ; Ascarelli (Policlinico, 1907); Chauffard (Sem ai1ie médical:, 1896); Ranelletti (Soc·ie"tà Lancisiana degli Ospedali di Roma, 1904); Gennari (Gazzetta degli Ospeda.li e delle e liniche J r908) ; Bo111cha.rd (Le Bu lletti1i m édicale, 1914). Ella può inoltre con.s,ultare tut~ i trattati degli infortuni st1l lav~.aro, come quellorrrdel B·orri, , . .del Forgue e Janbreau, dell' O.d do, :Fmbert ed Echavenia ch. DR.

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CENNI BIBLIOORAFICJ. . (Non st recenstscono che t libri Peruenutt tn dono alla Redaztone)

Patowgj,a del corpo Roma, Tip. Gianadrea, 1914.

MILAN! AMINTA.

calloso.

Il bel lavoto del Milani rappresenta una monografia completa su tutto ciò che riguarda il corpo calloso con riferimento della ricca letteratura. L'autore si occupa nella pri1ua parte dello svjluppo e dell'anatomia del corpo c'a lloso, della origine e del decorso delle fibre trabeali coli~· • controversie relative alle rispettive radiazioni. La :fisiopatologia del corpo calloso è esposta in modo esauriente p~rtendo dalla ...opinione del Lancisi che poneva la sede dell'anima in questa parte dell'encefalo, e trattando in seguito ~ei disturbi motori d.rritativi o paraiitjci, della atassia, della aprassia "<~olle sue varie modalità, dei disturbi della visione e di quelli d€'1l'olfatto e dei disordini ·psichici . . Nel-la parte speciale l'autore riassume quanto è n:oto iS1ulle agenesie del corpo calloso, sulle lesioni traumatiche, sui t11mori, sulle emorragie; e sui rammollimenti dei quali riferisce una osservazione personale. Dedica poi una attenzione particolare a quella alterazione descritta da M.archiafava, Bignami, Nazari, negli alcoolisti : riporta tutte ·le osser· ,vazioni fatte tale argomento aggiungendovi due casi studiati personalmente col repertç> microscopico. Accenna infine le lesioni rare del corpo calloso cioè l'atrofia moniliforme, i corpi granulosi nella parte media della trave, la colorazione bruna dello splenium. Il lavoro è corredato di disegni che servono· a mettere in evidenza le alterazioni trovate nei due casi studiati dall'autore della lesione di Marchiafava-Bignami-Nazari. A. GIANl\TELLI.

su

G. QUARTA. L'arterite sifilitica cerebrale. Tipogr. . coop. Diocleziana. Roma , 1914. , Negli 11ltimi decenni vi· è stato nel campo della sifi.lidologia una g.a ra di la'\ oro febbrile, (22) 1

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mera-v~gliosa,

degli studiosi di tutte il mondo,, che ha prodotto in un breve giro di anni una serie di scoperte scientifiche e pratiche ri11noviande> e completando, come per nes;s,u n'altra malattia ci è ancora cornc·e sso, il patrimonio delle nostre cogn·i'zioni init orno .alla sifilid·e. Tanto che possiamo dire che oggigiorno questo patrimonio è diventato v·eram~nte doivizioso e riccamente redditizio agli effetti d·e lla pratica clinica e profilattica. Al lume di queste cognizioni scientifiche 'e pratiche, non trascur.anrla nessttn· particolare metodo di indagine clinica o di tecnica di labo,;.. ratoriQ, nes.sun;fli nozione teorica e 11essuna norma di .praticità, e tutti i principi e tutti. i~ concetti teorici e p~atici vagliando e discutendo COJ.ll I 'appellarsi alla dottri•n;a delle maggiori autorità nostre ed. ' ai risulta.ti moltQI :notevoli dell 'esperienza propria, l 'A. ci dà una monogr,afia dottamente elabor:ata e pazientemente ~-Olllpiuta in-· tor.no ad uno dei più suggestivi e più difficili capitoli d·ellai p.a tologia della sifilide. Questo lavoro ha servito all'A. pel consegui-m,e nto· dell.ai libera presso l'Università di .' docenza . Roma in patologi.a speciale medica : sarà molt°' , ro~ utile a chi vor.rà conoscere quest'impor.tàtnte capitolo di pat~logia int()1'.rno .a ll'Arterite. sifilitica cerebrale nella sua più co~piuta interezza. r dati più certi intorno all'etiologia ed alla patogenesi di questa grave lesione della sifilide, lealterazionii anatomiche ed isto-patologiche, i caratteri molteplici e lai multif-otrme ·e voluzione di questa complessa sindrome clini e.a,. i problemi tutti della diagnosi e della prognosi, la discussione dei van criteri teràpeutici coi preparati io-. , dici mercuriali ed .a rsenicali - tutto vi è espo.sto con diligenza ed illustrato V'Otlta a volta coc risultati delle proprie .r icerche e dell'esperie~z~ clinica personale dell 'A. ''

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ALFA ..

VA.RIA • Per Luigi Pastro. -

La compianta poetessa· Vittoria Ao-anoor-Pompilj, che tant01 onora . la· o letteratura italiana, ebbe a dettare un sent1to ed efficace sonetto quando lo scultore Urbano. Nono modellò il busto del medico patriota. Ci'. è girato ricordarne la chiusa : •

O generoso, che il :fierente maggio deste alla patria, o mite cuore, ai vili tr.emendo, e saldo e impavido alla morte t Ben io qui veggo dei vostri occhi il raggio~ gli s degni santi, gli estri giovanili, e dell'eroe l'onesta a nima forte. R. B ..


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&EZIONlt PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE . Statuto della Federazione degli Ordini dei ltledici. A~t. I. -

.costituita la « Federazione degli Ordini dei Medici ». La Federazione ha sede presso il Presidente. Art. 2. - ·La Federazione è rappresentata da un Consiglio Federale direttivo composto di diciassette membri, fra i quali u·n presridente, un vice-presidente, un segretario e un cassiere-economo. Il Pre~idente è eletto in separata votazione dall 'Asséinblea. Il Consiglio elegge il vice-presidente, il segretario e il cassiere-economo. Il Consiglio provvede alla costituzione, al regolare funzionamento dell'ufficio di segreteria e alla relativa spesa. Le funzioni del virepresidenrte, del segretario e del cassiere-economo sono indicate nel Regolamento. . La votazione viene fatta oon schede segrete e a maggioranza assoluta. dei votanti; nel caso che non si raggiunga questo 111uinero di ~lòti, avrà luogo immediatamente il ball'o ttaggio, per ogni posto, fra.i i' due che ottennero il maggior numero di voti. A parità di voti, si considera eletto il più anziano di laurea. In paro di v.a canze per dimissioni o altri motivi, 1'Assemblea annuale provvederà alla sosti~ tuzione dei membri mancanti con nuovi eletti, che dureranno in carica fino a llo scadere del biennio in corso. .l\.rt. 3. - Nel Consiglio federale è costituita una Giunta esecutiva composta dal presidente, dal vice-presiidente, dal segretario e dal cassiereerotWimo. Questa Giunta si raduna su invito del presiaente nella sua residenza o dove meglio occorra per svolgere l'azione della Federazione. Art. 4. - Il Congresso della Federazione avrà luogo tutti gli anni, e ogni biennio procederà alla eleziooe del Consiglio. Art. 5. - Il Consiglio federale, di sua iniziativa o su proposta d'uno o più Ordini, s tudia le questioni generali che interessano la classe. Solo in casii d'urgenza, prende delil:erazioni cl 1. ratificarsi nella prima Assemblea generale. Allo uopo, sostiene e trasmette alle autorità competenti le questioni generali riguardanti la classe medica, studiate di sua iniziativa o proposte dagli Ordini . Interpreta i desiderii della classe, ne difende gli interessi, ne tiene alto il prestigio e la indirizza: verso l'elevamento morale e le conquiste economiche. Dà pareri arbitrali nelle vertenze fra diversi Ordi:ni di medici. Art. 6. - Il Consiglio federale si' aduna seme~tralmente in via ordinaria, e in via straordinaÈ; .

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ria quando la presidenza lo crederà opportun10 o su richiesta di a lmeno sei consiglieri. Art. 7. - Per la validità delle sedute del Consiglio~ Ìlll prima convocazione, si richiede la presenza di .no·ve mem1:1ri; i11 seconda convocazione di cinque mem~fi; la seconda co11voc.azione potrà tenersi ne lla s tessa giornata dopo quattro ore dalla prima. Art. 8. - Il · Cons iglio federale indice 1'Assemblea generale ilru un Congresso annuale che sarà t enuto in Roma nlOll più tardi del mese di n o·v embre, comunièaudonè agli Ordini la data, e i temi pri n:cipali di discussione un mese prima. L'Assemblea ge11erale può convocarsi anche :in via straordinaria, quando il Consiglio federale lo. crede5se opportuno o quando almeno quindici Ordini ne facessero richiesta. Art. 9. - Ciascun Ordine è rappresentato al Congresso per mezzo di delegati designati ufficialmente al Consiglio federale. Il numero dei delegati è proporzionato al numero dei medici inscritti ·nell'alb.o di ogni Ordine, e precisaménte : di I se gl 'i nscrit.ti non sono oltre 100; dii 2 se S()(l]()I da. IOO a 300..; di 3 se sono da 300 a 600; di 4 se sono da 600 a 1000; di 5 se oltre 0

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IOOO.

Ogni Ord~ne deve scegliere i delegati fra gli inscritti al proprio albo. Ai Congressi potranno. intervenire tutti i medici : soltanto i delegati hanno diritto al voto. Ogni delegato. ha ·diritto a un voto. solo ; se i delegati di un Ordine presenti ali' Assemblea sono in. numero minore a quello cui l'Ordine h a diritto, i•l delegato più anziano voterà per gli assenti. Art. IO. - Il fondo per il funzionamento del Consiglio federale sarà c-OStituito dal contributo annuo da versare da ciascun Ordine, in ragionedi L. 0.50 per og1n~ i nscritto nel relativo albo. Della erogazione della 1ntera somma dovrà. darsi esatto conto a·n nuale nell 'Assemtlea gene. ral~.

Art. II. - Al presidente ed ai membri del Consiglio saranr10 rimborsate le spese di viaggio· per ·l'intervento alle sedute che si terranno fuori della loro r esidenza e sarà loro pagata una dia-ria di L. 15 . . Art. I2. Il presente statuto potrà essere modificato soltanto su proposta di almeno quindici Ordini e della maggioranza assoluta del Consiglio federale, con deliberazione dell '_l\.ssem blea approvata con la presenza di due terzi dei voti' srpettalnrti agli Ordini, e a maggioranza assoluta. Art. I3 . ...:.... Un apposito regolamento stabilirà le norme per l'applicazione del presente S t atut o. (23)


IL POLICLINICO

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&i capitolati e sui concorsi a medico condotto. L'Ordine dei medici della provincia di Rovigo ha approvato i seguenti due ordini del • giorno: 1° Un capitolato in vigore noni può essere modifica.Wi - in senso ristrettivo - senza il. consenso di tutte le parti, essendo un vero e proprio contratto legale, specie in ciò che riguarda 1o stipendio, la resldenra, l'obbligo e l'inden,.. nizzo del mezzo di trasporto, i congedi' ordinari ·e straordina ri, per mal~ttia e in materia di re·clami . . 2° L'assemblea compresa dei gravi incon:ve11ienti cui può dar luogo la mancanza di dispo·sizioni legislative che mettano in grado il con.corrente di ricorrere in tempo utile contro il _giudizio delle Commissioni giudicatrici ai po&ti di medici, dà incarico al pr.esiden.te dottor cav. Secchieri di trattare la· questione in seno ;.al Consiglio Federale degli Ordini' Ita1lia·n i.

Vontro la partecipazione dei medici a·I duello. , L'assemblea dell'Ordine · dei medici a Bolo.;gna, nella ri~nione del 31 gennaio 1915, discu-tendo sull'argomento dell'intervento dei medici nel duello, pure riconoscendo la drifficoltà di includere fra. i doveri professionali dei medici quello di n1on prestare l'opera propria in van-taggio dei diuella111ti, fa voti che ogni medko, sia come cittadino che come professionista, cooperi con tutti i mezzi a sua disposizione per favorire la scomparsa definitiva di UJt1 fatto antiumano e èiarbaro, quale il duello.

-Congresso dei Sanitari addetti alla vigilanza Igienica. Si è tenuto in questi giorni a Roma. Ce ne occuperemo prossimam·e nte.

Sottoscrizione a favore .,.dei Medici Belgi, delle loro vedov~ e del loro orfani. .

Somma precedente (l ) L. 2159.-5.Rom ualdi dott. Brunetto . . . . )) ~.Felli dott. Arcangelo . . . . . )) 5.-.,eghetti dott. Domenico . . . . . » Venere dott. Eduardo . . . . » l0.5.Di Girolamo dott. Antonio . . . . :o 30.Fiordelmondo dott. Gualtiero- . . . 5.De Nicola dott. Ignazio . . . . . )) » 5.Boni dott. Ernesto . . . . . • ))

Totale L. 2227.( 1) Il dott . Pennisi ha- versato lire dieci e non

, cinque, come erroneamente fu stampato. (24)

RIVISTA DI GIURISPRUDENZA SANITARIA. Licenziamento per fine di prova. Notiftca in sunto della deliberazione di licenziamento . Il Consvglio comitnale nel disporrre iJl licenzia1nento per fine di prova del proprio medico condotto non ha alcun obbligo di addurre motivi. La 1-VOtificazine del licenziamento fatta i1i sunto non produce 1iulZ'Vtà del licenziamento· ·stesso ma sposta solamente il termine stabilito per ricorrere . (Parere d·e l Cons.i glio di Stato a Sezioni Unite del 30 aprile 1914). In merito di tale parere facciamo due osservazdoni. In primo luogo ci sembra troppo azzardato lasciare ampia flacoltà al Comune di licenziare il proprio medico condotto per fine di ferma senza addurre alcun motivo, potendo il fatto prestarsi ad indiretta violazione di legge. Secondo noi. una motivazione occorre sempre, deducendola dal modo col quale il sanitario ha disimpegnato il servizio durante la prova. In secondo luogo a moi non sem.b ra che possa r astare la notificazione del solo sunto della deliberazione dì licenziamento, dovendosi tener presente il dis·p osto dello articolo 37 del Regolamento generale sanitario che. vuole la notifica di copia autentica della deliberazione.

Farmacista f ornitorc di medicinali al poveri. Ineleggibilità a Consigliere comunale. Il farmaciJsta che sebbene senza contratto fornisce i medicinali aiJ poveri per conto del Co1J-iu1ie è ine-leggibi[,e a consigliere comunale e ne decade, se già in carica. A togliere iJl titolo d~ ineleggibilità o di decadenza nD11l basta prarvare che neiL' aJtto della decisione (jella autotrl-tà competente ne sia cessata la causa bastando cJie fosse esistita aL momentt1 della denunzia. (Cassaziene di Roma, 19 ottobre 1914) . « La Cassazione rileva che l'articolo 23 della legge comunale nega l'eleggibilità a c~n~iglier: comunale fra o-li altri, a quegli elettorr, 1 quali ' e . direttamente od indirettamervte abbiano parte tn servizi od! a.ppalti· nell'interesse del Comune otl in società ed imprese a scopo di lucro sovvenute in quals·i asi modo dal Com1u·n e medesimo. ~he i~ s•u ccessi vo articolo 276 dispone che la q11al1tà di consigliere si perde veriicandosi uno degli impedimenti, delle incompatibilità o delle iincapacità contempla.te dalla legge. Ora per le suddette incompatibilità "la. legge non richiede la esistenza • • • di un. formale contratto di .somm1Ililstraztone o di appalto, <lacchè ammette anche una parteci-


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SEZIONE PRATICA

pazione indiretta in siffatti servizi, la quale RISPOSTE A QUESITI I A DOMANDE. può non risultare da atti scritti, ma in altro modo non dubbio venire altrimenti accertata. Lo (5057) Cailleg·io co1i-vitto per g li 01-fani dei sascopo poi di siffatta disposizione di legge è evi1'titarii italia1ii in Perugia.. - Il dott. G. B. da dente : non si vuole ch e gli opp,osti interessi S. M. chi.ed.e conoscere se essendo medico condel prestatore del servizio e dell'amministratore dotto ;a sca·valco debba pagare 1.a tassa per gli che lo riceve nello interesse della collettività da orfani di Per·ugiia per tutti i Comu ni dove è melui rappresentata e d eve dispo·rne o contribuire dico, o n.el solo Comune di residenza. a disporne il pagamento, veng.ano a concentrarsi L'artico10iI~ 2 del regolamento 30 gennaio 1902 in un.a m,e desima persona (O mi:ssis) . prescriive c1h'e il contributo obbli.g atorio per il UgU.almen·t e si fa pur manifest o a mente del collegio-convitto di Perugi·a rimane unico anche successivo articolo 276 che la qualità di consinel caso che il s,anitario presti simultaneamente gliere comunale ·e quindi a più forte ragione servizio presso due o più enti . Entro 30 giorni quella di sin·d aco, debba perdersi quando la soèLal1a pubbicazii1one del ruolo Ella p·u ò ricorrere pravvenienza della incapacità siasi accertata come al 1Vli11ist ero dell 'intern:o. sussistente al m omento in cui la si denunzia, (5059) Ufficiale sa1iitario - Nomi1ia. - Il dott. ancorchè .siasi fatta cessare al momento in cui abb·onato N . 3073 desidera conoscere se sia lesulla medesima si pronunzi dalle competenti gale il decreto del Prefetto ron cui s1. revoca l'inautorità. Altrimenti sarebbe in balia dei poco carico a lui affida to di ufficiale sanitar~o per aiffiscrupolosi amministratori di UJll• Comune o di darlo anch·e iin 1i11ea provvis,oria ad un libero una Provincia di violare impunemente le leggi esercente. col riunire in sè gli accennati opposti interessi Il decreto del Prefetto non ci sembra legale salvo a far cessare, anche artatamente, codesta perchè ora gli incarichi provvdsorii per l'ese.r incapacità, qu.ando si vedano scoperti o danneg- cizri:o della carie.a di wfficiale sanit ario non sono giati, ecc. ». più ammissil:d.li . Restano in1 piedi quelli che già • T • L • F aiccia mo da n·oistro canto considerare che per , ~ vi sono, ma 11011. s.e ne possono concedere dei maggior ragione esiste il titolo di ineleggibilità nuovi, senza comm.e ttere una paten,t e violazione quando si provi che fu stipulato regolare condi legge, che ·v uol·e il concorso. E lla, quirndi, tratto di forn·i tura. In riguardo a lla ineleggibiavrebbe dovuto rimanere ii1 e.ardea fino allo es.p lelità il contrast o di interesse deve poi essere in tamento del 00tncors.o per la nomina del succesatto nel m ome11to della elezione. sore. Il provvedimento d·e l Prefetto con cui si procede .a lla nomina dell'ufficiale sanitario, sia pure in. li nea provvisoria, è defi.nrirtivo e come tale Incompatibilità dell'umctale sanitario ·; può essere impugnato solamente con .r1corso · in fratello del farmacista. li1nea s traordin:aria ral R e, nel t ermine di gior11i 180 dalla notifica. Precise disposizioni di legge stabiliscono che (5060) C1ira tigno sa. - Il dott. G . S. da C. de l'ufficiale sanitario deve vigilare sulle condiziosidera conoscere se la cur.a della tign,a co111 d eni igienicJie e sanitarie del Comune e denunpriJiazione rientri nelle m ansioni del medri~o a ziare la tragressione alle leggiJ ed ai regolamenti • cura piena . sanitarii; il che implicando l'attribuzionre di unia Noi crediamo che la depilazione in caso di per1nanente vigila1iza, rende incompatibile all' etig·n a .:;ia opera non di mediC>o o di ch:irurgo m a sercizio della carica quel medico che è fratello bensì di assistente 10 di in.f ermiere. P ertanto, u1l del farmacista esistente nel Camun-e. medico che la esegue personalmente ha diritto .a (Decisione IV S ezione del Consiglio di Stato speciale compenso. del 6 novembre 1914). Ella poi ha t a11to inaggiore diritto di pret enLa Sezione ha consideratoi « 'ch e sebbene ma nchi una formale dispos·i zione di legge pure sorge derla in quanto vi è .stata la precedente prodaJla .strett a parentela con un esercente sogg etto messa d:i com penso in· lire 300. La con1siglieremmo adire il m agistrato ordinaa vigila.n za tale incompatibilità m orale da costirio, pr01Vocando, possibilmente a mezzo di tetuire un giusto ostacolo al conferimento di un ufficio così delicato come è quello · di ufficiale sa- stimoni, la promessa fatta dalla famiglia. (5061) Cura di presidio militare. - Al dott. nitario ». abbonato 6098 preghiamo di porgere maggiori Notiamo che q~esta giurisprudenza è costante chiarimenti giacchè oon vediamo la ragione per e che è st ata mantenuta anche dopo la promulcui si ~ritengano violati i proprrid dri·r itti dal congazione della nuova legge sulle fa·r macie. tratto fatto col collega per la cura del presidio Doctor JUSTITIA. militare. 1

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Il dott. S. G. da C. desidera 00111oscere se facendogli obbligo ii:l proprio capitolato di visitare le catini dia macello in assenza del veterinlario tale preslt:azione debba intendersi gratuita od onerosa. Dal momen,to che la p·r estazione relativa alla visita delle e.ami da m·a cello è conten.u ta nel capitolato, in cui non si fa a•lcun cenno a compenso, devesi ri·t enere gratuita. Se si fosse inteso ammettere compenso, non solo sarebbe ·s tato inutile inserire apposita disposizione nel capitolato, ma si sarebbe rim. questo statti.lita la tnisura e l'entità del comp·eniso da cioir·rispond·ers.i caso per caso. (so64) Sessen1ii. - Il dott. P. M. da F. desidera conoscere se egli possa usufruire del beneficio del sessennio di cui 11on si fa cenno nel capitolato spec.iiale, ma sol10 nel regolamento ()!lganico degli impiegati, e se, s.rtabilendosi :in paese un libero es€rcente, possa egli essere privato della cari1ca che riveste di ufficiale sanlita·r io. Se il diritto al sessennio non è sancito nel capitolato speciale della condotta medica non può ·esser.e preteso dal sanitario condotto.. Tutto quanto è sta·b ilito per gli impiegati in genere, noll' si ap·p ti1ca, .se non per esplici'.t o richiamo, al perso11ale sanitario. Il tiberio esercente che si stabilisce in pa.ese non ha per questo solo titolo diritto alla nomina ad ufficiale sandtario, che or.a deve ottenersi medi:ante concorso. Non spettan·d10 la detta nomina di diritto al lil:iero esercente, è mestieri che resti provvisto tutt01"a dello incarico provvisorio il medico condotto fino a quando non sarà possibile provvedere de:fi nri1tiva·m ente. (so65) Domanda di i1ide·n nità carvalcatura. Il dott . A. L. da P. desiidem conoscere se appena ottenuta la nomina a medico condotto possa chiedere la in·.d ennità di cava:lcatu'ra subordinan• do al1ai concessione di questa la. sua a~ettazion~. Ella può fare le richieste che crede utili nel propriio interesse, salv:o alla amministrazione co·munale di aderirvi o meno, n·o n essendo state previste nel capitolato di nomina. Se Ella, rifiutandosi il Com·une, si di.m ette, potrà essere nominato altro sanitario compreso nella graduatoria. Se non vi è alcun altro si dovrà bandliire un· nuovo concorso. (so66) ContriJb1tto. mo1ite pensione. - Al dati:. U. F. da V. rispondiamo che l'unico mezw· per otteniere il rimborso della annata di contributo ·illegalmente pagata si è quello di citare il Co-mune dina·nzi all'autorità giudiziaria competente, esibendo in giudizio la risposta ottenuta da.Ila amministrazione della cassa ed adducendo il fatto che la condotta n;on era in pianta stabile ma solo in linea pro·vvisoria, e perciò non· obbligata ad is-crliizione. (5068) Sommi11isttazione di medicin·a li da parte (so62) Visita delle ca1'ni da niacello. -

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di medici. - Al dott. A. G. da C. rispondiamo ohe il medico n·on può Sk:>mministrare medicinali ai prop,r i clienti. Se nel paese ll;lancherà la farm0ciia si provveda subito per l'apertura del relativo concorso, o si chieda al Prefetto, in linea affattol occezionale, l 'iistituzione di un: armadio farmaceutioo. (so69) Dimissioni - Riassunzione in ser'Vizio Stabilità - P ensione . - Il dott. G. C. da V. espone che diversi anni addietro fu nominiato a seguito di regolare cqncorso medico condotto e dopo avere acquistata la stabilità del posto per ragioni' di fa.m iglia si dimise. Passati circa due a.n ni, resasi vacante la condotta stessa fu bandito di nuovo il concorso al quale pTese parte con esitai favorevole. Trovandosi ora .n ello stesso Comune eorme medico condotto, desidera conoscere se egli può considerarsi stabile fin da ora e se il servizio prestato sin dalla prima nomina può essere considerato come utile agli effetti della pensione. Essendosi Ella dimesso dalla carica non può giovaTsi del disposto dell '.articolo 33 del testo unico delle leggi sanitarie che presuppone il licenziamento del m.e dico condotto durante il pe' riodo di esperimento. In caso di licenziamento I i servizii prestati' prima della seconda) nomina sono computa.ti nella prova, non così per le dimissioni. Se durante il servizio prestato prima delle dimissioni era iscritto alla Cassa di previdenza ed ha pagati i contributi, detto servizio può essere invocato come utile all'atto della liquida7tione della pensione. (so7;0) Con trollo alle denunzie di -mailattie imfetti'V'e. - Il dott. P. P. da C. essendo ufficiale sanitario di un vasto Comune di .3 000 abitanti ove nulla esiste che possa es•s ergli di aiuto nel disbrigo delle sue attribuzioni, chiede conoscere se sia obbligato di' recarsi, caso per caso, in qualunque contrada per. controllare le diagnosi di malattie infettive i1n. base alle denunzie che gli pervengono da colleghi con la dichiara.zione scritta di tutte le cautele sanitarie già poste in uso. L'ufficiale sanitario, quando ha a sua disposizione personale di laboratorio, delega ordinariamente ad esso .il controllo delle denunzie che rioeve dai colleghi di casi· di malattie infettive. In mancanza di tale personale può delegare gli stessi medici condotti, perchè essi costituiscono quel tale personale tecnico municipale, di cui è cenno nell 'arlicolo 141 del regolamento 3 feb1:.raio 1901 n. 45 e di cui, in manca.nza di altro, l'ufficiale sanitario può avvalersi. Sarebbe, però, opportuno che a raggiungere lo scopo in ~etto articolo prefisso sia, nei singoli casi, destinato pel controllo un. collega appartenente ad altra condotta del Comune o ad altra zona della stessa condotta. 1

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SEZIONE PRATICA

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Il dott. ufficiali sanitarii; tamto come medico condotto dal A. M. da C. desidera conoscere se può chiedere 1886 al 189r quanto come ufficiale sanitario dal compenso dal Comune per aver operato una par1895 in poi. toriente normale in luogo e vece della levatrice, Ora non è più possibile il riscatto gratuito di che si den'tlJn.z iò in.ferma la mattina dopo. a·nni di servizio prestati prima della effettiva Se la levatrice era effettivamente inlferma la iscrizione alla Cassa di previdenza. sera del p.arto, non monta che abbia denunziata Doct. JUSTITIA. la sua infermità nel giorno seguente. SaTel:•b e sempre scusabile. Se dalle in.dagiini che si potranno fare, risulterà che Ella era impossibilitato CONDOTTE E CONCORSI. in quell'ora ad uscire di casa, il Municipio nulla AVELLINO. - Capo del Labora tario medico-midovrebbe p.agare perchè sarebbe, in ogni caso, crografìco del Laboratorio consorziale di vigimancata l 'assis.tenza al parto per forza maggiore. lanza igi·enica fra i Comuni della Provincia. DoLa famiglia avrebl:e dovuto provvedere diversacum. e ntro le ore 12 del 15 giugno a l presidente del Consorzio, sindaco di Avellino. Titoli' spemente e se ha provveduto diversamente ricorrenciali. Esami. L. 3000 e due sessen111i; pairtecido all'opera del medico, è essa che è ten·u ta a paz. agli utili derivanti dalle analisi a± privati pagarlo. e da altri eventuali proventi. (5072) Incompati bilità dell'ufficiale sanitario CAMINO DI CODROIPO (Udine) . - C ondotta pieche abb~a· un fratelloi farniacista. - Il dott. G. na ; ab . 2350 ; capoluogo in centro del Coniune con 5 pi~ole frazioni ai brevissima distanza; N. da S . B. in G. desidera conoscere in virtù lorde L . 5300; abitazione gratuita; tre sessenni di quali pareri è s tabilita l'incompatibilità delsu L . 3 700. Scadenza 15 mairzo. l'ufficiale sanitario che a bbia un fratello farma* CARTIGLIANO (Vicenza). - Condotta generacista e quali provvedime nti si possono adottare lità; L. 4500 lorde più godimento gratuito d1 se l'inconveniente esista ed a chi bisogna ricorcirca due campi d1 terreno che si valutano ad rere, perchè ciò sia eliminato. annue L. 120. Per U. S. L. 120. Ab. 2235 . Età lim. anni 40. Assunz. entro 15 g. Scad. ro marzo. L'inoompatibilità dell'uffit iale sanitario che abbia un fratello farmacista è stata. ripetutamente * CASSINE (Alessandria) . - Una delle due condotte pei poveri; lorde L. 1500; L. 400 indenafferm.a ta dalla giu·risprudenza del Consiglio di nità di e:.av. e L. 100 indennità 1)er supplenza. Stato. Si può riscontrare la più recente sanzione ' Scadenza 3 marzo. con:benùta in.e lla decisione della. IV Sezione del CIVEZZA (Porto Maurizio) . - Posizi·one amena, Consiglio di Stato del 6 novembre ultimo. Ad s·e nza frazioni, a quattro chilometri dalla staeliminare l'inconveniente occo rre fare legale rizione ferroviaria, ab . 687 ; stip. L. 2500; L. 150 corso al sig. Prefetto della Provincia, cui compete per: serv. ostetr.; all. gratuito. Scad. 4 m arzo . la nomina e 1o esonero di t ali funzionaTii. FIORANO (Lodi). - A tutto il 6 m arzo; L. 3500 (5074) C ertiJficati medici. - Al dott. A . A. da nette da R. M.; tre sessenni; per U. S. L. roo; in. dennità illuminazione dell'ambulatorio L. 25; M. d'A. rispondiamo che tutti; i certificati mel'affitto della casa si assicura limitato a L. 225. dici, men·o quelli relativi a.Ila vaccinazione, alFORNI AVOLTRI (Udine). - Cond~tto; ab. ~463; 1'obl:;.l igo scolastico, ed al servizio di leva, debL . 5000 complessive e tre sessenni; cura p1en~. bono essere redatti su carta da bollo, tranne il Documenti alla Prefettura di Udine, Uffil'io del caso di povertà debitamente accertata dal Sin- medico pr01Vinciale, entro il ro marzo. daco. In condotta a cura piena i certificati meGALATI MAMERTINO (Mes~ina) . .- Conco!so· p~ dici ,~anno tutti rilasciati g ratuitamente. titoli .a lla condotta medica piena; st1pend10 (5075) P agamento di visite . - Il dott. : B. A. L. 3500 lorde; ab. 3350. Scadenza 31 marzo. da C. chiede conoscere se ainche al medico, come GRUGLIASCO (Torino) . - Abitanti 3399· Seal farmacista, competa l'a2ione commerciale per conda condotta pei poveri; L. 1400, più L. 200 . . '. .. per inde nnità alloggio. Scadenza r5 marzo. ricuperare i propr11 onorari1. ~1ANTOVA. Aiunicipio. - Medico supplente alle Il medico non è commerciante, come il farmacondotte ed all 'lTfficio d'igiene; servizio di concista: commerciati.t e è chi compra per rivendere. dotta per i poveri del forese ( ~8_r ) ; L. 250? Tale operazione, se è compiuta dal farmacista, lorde. Docum. al Protocollo Mun1c1pale ent r 0 tl non è certamente compiuta dal medjco, che eser5 marzo. Accettaziòne entro 15 · g-io;-ni. cita la propria professione. L'azione commerciale MONTECICCARDO (Pesaro) ._ - Condotta;. ab . 2?II. è accordata al commerciante e, qui1ndi, non può Stip. L . 3000 pei poveri, L. 1000 pe.i sem1abtienti, L . 700 per cav., L. 100 Pt:r U. ~-; c~sa. essere estesa al inedico, che n.on è tale. d >abitazione gratuita; tre sessenni; assicurazio(5076) Cassa di previde1iza. - Jl dott. F. L. da ne. Scadenza 15 marzo. P. chiede conoscere se iscrivendosi ora alla Cassa NovARA. R. S cuola di ostetricia. - Medico asdì previdenza abbia diritto al riconoscimento grasistente ; età meno di 35 anni e assi.stentato per tuito dei servizii prestati anterior1nente alla data a·l meno 3 anni in una Clinica ostetnca o materdi estensione della legge sulla previdenza agli nità. Tit. ed esame. Stip. L. 500. Scad. 31 marzo. (5071) Assistenza a parti normali. -

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IL POLICLINICO

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NOVERIA (P erugia). - Condotta di Capo al Samp'01, piena ; L. 4 100 lorde e ind. cavalcatura L. 600; ' 3 :s essenni. Scad. 5 marzo. ORENO (Mi lano). - Cond0ttta pièna, comoda, pochi cascinali, ab. 2839, vicina Vimercate sede Ospedale; L. 3250 nette coni 3 sessenni; L. lOO quale U. S. ; Scadenza 4 marw. * ORVIETO (P erugia) . - Due condotte rurali; L. 4600 e L. 3600. Sc.a denza 15 lnarzo, r PARMA. Ospizi CiviJlì. - Sei a siSistenti dell'Ospeda le Maggiore; L. 1560 nette, oltre L. 5 e il vitto nei giorni di guardia, che si pres umono di sei al m ese. Scad. ore 1 6 del 12 .m arzo. Alloggio. Assegni speciali. L aurea da n·o·n oltre 6 an1ni alla chiusura del co·nè·o rso. Votazio ni agli esami speciali e di lauirea. U ffici·o entro 10 giorni ; carica :fino al 30 .s.e ttembre 1916 ; eventuale confertn0J per un anno. PECORARA VAL TIDONE 1(Pia1cenza.). - Condotto; L. 3100 lorde e L. lOO U. S., L . 800 ind. cav. Scadenza 3 1 m.arzo. PERSICETO (Bo1logna). - A tutto i 1l 15 m1arzio. Riparto inferiore; residenziale; stip . L. 3000; assicurazione contro gli infortuni professionali; assegno p·er la cav.a lcaturia obbligatoria L. 600. PERUGIA. Scuoia di Ostetrici'a dell)Uni'V·e rsità. - È vacante un posto di secondo assistente. Stipendio L. -I200 ed alloggio. Rivolg·e re domanda e titoli .al p·rof. E. Alfieri, Materndtà, · Perugia. PETRELLA TIFERNINA (Campobasso) . - Condottato pei poveri ; ab. 2828 ; L. rooo lorde. Età massima .a nni 45 s. e. r. Servizio entro un mese. Scadenza 30 giorni dal 9 febl:·r aio. POMPIANO-CORZANO (Brescia) . - A tutto il IO marzo; residenziale; L. 4000 con obt ligo del mezzo di tr.asporfo ; tre a.umenti ses•s ennali dl L. 350; a giati rooo. PONTEVICO (Brescia). - Co nic orso ad un posto di medico-chirurgo. Stip" L . 3500. Almeno due \ anni d-i prati~a chirurgica; a b. 7807 divisi in tre condotte. Scadenza 8 marzo. SAN CASCIANO DEI BAGNI (Siena). - Al 15 marzo: condotta pel 1° reparto (eapolu·ogo); L. 3000 p. poveri, L. 700 P'· gli abb ., L. 300 per direzione stab. balneo-termali; L. roo se U. S.; condotta pel 3° reparto (fraz . di Paloazzone) ; L. 3200 p . poveri; L. 700 p. abbienti, L. lOO gestione a f. ; . al netto di cav., lord e, con tre ~ess.; ass1cur. SANGODENZO (Firen:~e). - A tutto il 6 marzo, soli poveri; kmq. 98, di cui m·e tà in monte . e metà in colli1na ; ab . 4068, di cui 300 poveri; L. 3000 lorde, tre sessen11i, L. 500 per c.av. o~­ blig.; L. 200 quale .u. S.; L. 300 se nn?-nz1.a congedo; ·L . 100 assicur. Serv. entro 15 giorn1. SAN PANCRAZIO PARMENSE (Parma ). - Seconda condotta in piano, circa kmq. 20 ; ab . sp~rsi 3000, d·e i quali circa 700 pov. ; L. 35.00 nette. di R. M .. ; lorde ritenuta C. P. ; tre qu1nquenn1 del dec1m'o ; obbl. cav.allo. Capitolato proposto dall 'Associazione. S cadenza 10 marzo. SAN PIETRO VERNOTICO (Lecce). - 2& e 3 ~ condott-a, soli poveri (due terzi della popolaz1'0ne); L. 3000 lorde. S cadenza IO marzo. . SERRALUNGA DI CREA (Alessandria). - Condotta piena ; L. 3000 (L. 1 200 pei poveri, L . 1800 1

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per gli abbienti); lia.-e 300 qual.e U. S.; I~. 100 indennità alloggio. Scaden.z a 5 marzo. . SPEZIA. Ospedale « Vittorio E ·m anuele Il». Fine> al IO marzo concorso per titoli al posto di assistente di ostetricia.i e ginecologia ; L . 2000 e due sie ssenni; partecipazione agli utili in ragione del 5 % sugli atti operativi agli abbienti. Chied·e re copia dell'avviso all'Ufficio di segret. TORRICE (Roma ). Condotta generalità; ab. 4527 in 715 famiglie; ettari 1736; in due condotte; L. 1500 poveri, L . 1500 abbienti; sessenni. Età limite 40 ai1ni. Scad. un mese dal 21 febbraio. T UILI (Cagliari) . - Il concorso per la nomina del medico è proroga to al 15 marz0 p. ·v . Stipendio L. 3250 lorde; L. 250 per mese di licenza; L. loo per a . f. ; p,opolazione riunftai 1300. VARAZZE. Ospedale . - Concorso p·e r titoli ai posti di primari med~co, chirurgo e oculista; assegno ann·u o non superiore alle L. 300; compartecipazione proventi Ambulatorio e tasse operazioni ; età non1 superiore anni 50 ; an zianìtà laurea a.n ni 5; obbligo al medico di recarsi all'Ospedale tutti i giorni, pel chirurgo 4 volte e per l'oculista. du·e volte la settimana. Scaden~za 20 gibrni dal 17 febl:·r aio . VENEZIA. - A tutto ro m.arzo con.corso per titoli a med,i co oomunale per i poveri nel 1° circondai-io (parrocch,i a di S. Pietro di Castello}; L. 3000, aum. del decimo per tre quinquennd, lorde. Quando il numero delle famiglie povere assegnate al medicd ' di circondario risrulti, nella revis.i·o ne annuale dell'elenco dei poveri, superiore a· 500, verrà corris1posta al medico stesso un'ag-giunta allo stipendio di lire 3 per ogni famiglia eccedente le 500. VERG~ERETO (Fire'nze) . .C ondotta di Alfero; a.b . 2019 in 9 parrocchie; L. 3000, con due sessenni, p . poveri, L. IIOO p. gli abbienti,. L. 600 per la ca'f., lorde; as:sicur.; L. 100 dal Comune di Sarsina. Scadenza il 30 marro. · VICENZA. Ospitale Ci'Vile. - Medico-chirurgo secondario. Scad. ore 16 del 10 màrzo. Nomina e conferma biennali. Ufficio entro 10 giorni. Stipèndio L. 1700 lorde, alloggio; L. 4 e vitto nei giorni di guardia. * VILI,AMIROGLIO (A lessarndria). - Medico per cura pov. ed U. S.; lorde L. r125. Scad. 20 marzo. • ZORLESCO (Milano). - Generalità, appr ovato dalla Sezione Lodigiana M. C. ; L . 3500; indennità m·ezzÒ di trasporlo, senz'ol:1b ligo di cavallo, L. 300; p~r U. S ..L. roo; il tu·t to nett<;> da R. M. e con tr·e sessenni. Scadenza I7 ma rzo. Medico-chi.r urgo cerca interinato convenienti con·d izioni, qualsiasi durata, n,<:ll'Italia c~ntrale e settentrionale. Scrivere a D. A., Perugia per Murelli. 1

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Sono segnati con un asterisco • i concorsi che ci risultano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie Professionali. ~ . Sono segnati con due asteri~chi •• i conco~s1 . ch:e ci risultano boicottati dalla Federazione delle Associaz1on1 Sanitarie Italiane . .

Il nostro giornale neLL'inf!eresse. dei prop!'i associati accoglie 'Volentieri gratuitamente i'! questa rubrica gli annunzi di conco~s~ e ~uel~i di offerte o ricerche di supplenze e di interina.ti.

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SEZIONE PRATICA

Di/fide e boicottaggi :

LETTERE D A P A RI G I . •

Nuovo boicottaggio: Villata (Vercelli)~ dalle sezione di Novara e Vercelli dell 'A. N. M. C., sanzionato dall 'As.s ociazione. Nuove diffide : Segusto (Treviso), Moncestino e Serralunga di• Crea (Alessandria) , Vas (Belluno) . Revoca· di diffide : ~arliano [per Montagnanal (Firenze), Solonghello (_t\.lessandria), Sospirol o e Alano Tener (Belluno) . Conferma di diffida : Castel di C.asio (Bologna). Ricordo di diffida : _-\.lbino (Berga1no). Ci si com unica : « La Sezione Fa n.ese, i)er accordi intervenuti, revoca la diffida del concorso al posto di medi co~ chirurgo di Orciano di Pes.aro ». NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Nel corpo sanitario militare. Uffici ali in s.er'Vizio perma1iente: Colonnello medico promo~so maggiore generale medico : Parisi Feliiee. Tenente colonn·e llo medico promosso colonnello medico : Lanza Emmanuello. r 11:0 1

Ordi1ie della CoroJb dJitalia.

Grand'uffiziale: SciUllilbate ca.v . Giuseppe, maggiore gener:ale medico. Uffiziale : Ga1nbio cav. Gaetano, Barbatelli cav. Ettore, colonnelli medici. Cavalieri : Verdoliva Beniamino, Pantano Arturo, Vard~n, Efisio, Trova11elli Luigi, Sebastianelli Giangiuseppe, C·astellano Fedèle, Stefano Umberto, Cos,t a Emilio, Bono Giovan~.i, maggiori medici. .L

Ordine dei SS. YI aurizio e Lazzaro . Cavalieri: Del Bello cav. Antonio, Rostagno cav. Giuseppe e Fattori cav. Giovan!tli, 1n::1ggi1cxri m edici .

Ufficiali di riserva: Maggiori. medici promossi tenenti colonne!]; medici : Moscati Tommaso, Ruggeri Giuseppe, Aprosio Roberto, Sirignano Felice, Sch~rru Guglielmo, Severico Giuseppe, Marcaria Giovanni. Ricorn.perise , suppletive pe;r la .c ampazna dri guerra in Libia. Medaglia d'argento (in commutazione di medaglia dlii bronz.0 già conferita) : Mereu Rosolino e Maffeo Luig.i, tenenti !tledici. Medaglia di bronzo (i11 commutazione di encomio sole:tme già conferito) : Gualdi Carlo, maggiore medico; Marengo Lorenzo, c.aJ?itano medico; Rombolà Antonio, temente medico. Cavaliere nell'Ordine della · Corona d'Italia : Giarrusso Ges.u aldo, capitano m edico. 1

Il dott. Golinelli Alberto è nominato assistente alla Clinica medica. TORINO. Il dott . B<;>rgheggiaia Gustavo è abilitato alla libera docenza in otorinolaringoiatria. PARMA. -

Profilassi amministrativa. La Commissione d"igiene della Camera e i servizi di sanità ·1nilitare. - In un'altra corrisp:onde11za ho annunciato che la Commissione di igiene della Camera dei deputati si t:ra trov.ata in disaccordo con il ministro della guerra, o piuttosJb con il generale Joffre, circa le missioni di con,t rollo che essa si p11oponeva di esercitare nelle zione degli esercit~ in guerra. La Commissione domandava che I I nei suoi membri fossero autorizzati a visitare le formazioni sanitarie d-e l fronte e il gene rale in capo non consentiva inv·ece che a dare la sua. autorizzazione a 2 soli rappresentanti della Co.m mis· • s1one. In seguito a nuovi colloqtu, il ministro della guerra si è messo d'accordo colla Commissione. Tre Commissi1oni, di 4. membri ciascuna, partir.a•n no successivamente e visiteran110 le formazioni s-anitarie dell'esercito comb.a ttente, accompagnate dall'ispettore gen,e rale medico Chavasse. La prima Sottocommissione è già partita. Durante il suo viaggio le altre Sottocommissioni procederanno all'interno a una visita degli ospedali, dei depositi di conv.alescenti e alle istallazioni di elettroterapia e mecca11oterapia che debbo110 essere create per condurre a un a guarigione definiti·va il più r apidamente possibile tutti i feriti che sono stati tenuti immobilizzati in apparecchi di contenzione. Resta inteS<o che la gr.ande Commissione i11terparlamentare istituit a recentemente dal ministro della guerra e della cui creazione vi tenni informati, funzi~nerà indipendentemente. La lotta c.oritro l"alcoolismo1. - Disgraziatamente l'alcoolismo era riuscito a mettere profonde radici in Francia e sopratutto quella forma. speciale di alaoolismo che prende il nome d'absi1itismo . L'assenzio in tintura alcoolica, mescolato ad altri estratti d'erba e sovente coll'impiego di alcooli della peggiore specie, costituiva fi·n o .a cinque mes·i fa la beva11da preferita dell'operaio e dell'impiegato francese. Chi non è abituato questo veleno, già dopo averne assorbito u11a quantità che costituisce la dose comune di cc aperiti,·o », aV\·erte giramenti di capo, e nausea, accompagnata da una leggera euforia, cui segue sudore e senso di prostrazione abrastanza marcato. Coll'uso ci si abitua al ,·eleno e si finisce ii1 breve, come per la morfina e per l'oppio, per non poter più farne a meno. Intanto i danni ca usati dall'alcool e dal! 'assenzio assumono pro.. porzioni sempre più gra·vi e spesso couducono gli intemperanti sulla soglia della pazzia o del-

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II

POLICLINICO

la tubercolosi. Ma presso quelli che fan,110 dei veleno un consumo più moderato si stabilisce uno stato di intossicazion.e cronica che produce effetti funesti tanto. sulla resistenza dell'individuo alle malattie, quanto s ulla discende11za. Più e più violte gli scienziati avevano levato la voce contro l'assenzio, ma invano. Ogni proposta di legge intesa a modificare il numero degli spacci di bevande alc?oliche urta;Va contro il blocco degli spacciatori che in Francia sono gli ag.enti elettorali più influenti. E la proposta era messa nel dimenticatoio, mentre il veleno continuava a beffarsi della lega antialcoolic.a e il cc marchand de vini » nel versare nel bicchiere del consumatore « une verte » rideva sotto i baffi pensando a l vis10 lungo e alle querimoi1ie inutili di « Messieurs les Hygienistes ». Tutta: una regione di Francia al confiue svizzero, la ·r egione di Pontarlier, viveva del commercio e della fabbricazione dell'absinthe, mentre il resto del p·a ese ne mori va. Allo scopp1io della gu·e rra ne i dipartimenti in cui l'autorità politica era p,assata. in mano delle autorità militari, un breve dec·reto soppresse la vendita al minuto· clell'absinthe . Ci fu un primo momento di stupefazione per 1'inattesa misura che anche i prefetti de-i dipartimenti in cui l'amministrazione non era militarizzata applicavano l'un dopo l'altro. Poi ·si ricorse .a lla frode, poichè nessun decreto aveva vietato la fabtricazione dell'absinthe e il liquore verde, invece di essere distribuito « sur le zinc », continu.a va a QOi!'rere a fi1otti, pudicamen,t e, nel retro·b ottega. ~1.ai il Governo era fermamente deciso a tagliare il capo dell'idra e ora un decreto in data del 7 gennaio 1915 interdice « la v·e ndi.ta all 'ingrosso è a l dettaglio e la circolazione dell' absinthe e dei liquori simili >>. Un altro decreto, portante la stessa data, p1:escrive che non poss.a ven~r aperto alcun nuovo spaccio di liquori" o aperitivi, meno di quelli a base di vino e di un titolo inferiore ai 23 gradi . Il rapporto .anneSS10 • al decreto constata che la circolazione - dell'absint~e che in tempo normale ·era mensiln'ùente di 'Ve'n,timila ettolitri, era caduta ia• soli 50 ettolitri al mese, solo per effetto dei decreti prefettizi presi per invito del Govern.o. Il decreto odierno toglie ogni possibile via d'uscita, vietando la ·vendita all'ingrosso e obbligando quindi le grandi Case produttrici. a chiudere le loro f.a bbriche. · Ma un capoverso del cfecreto suaccenna:t o aggiunge: <<Tuttavia la p·r esente proibizione non. si applica alle spedizioni all'estero o ai magazzini destinati all'esportazione .all )estero». Sedotti dalla speranza che in un prossimo avvenire le interdizioni cada110 e per non lasciare languire le loro aziende, i produttori non tenI

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FASC.

teranno di p rofittare della clausola per inondare i p.a esi vicirui della trista bevanda? Ponta·r lier è sulla frontiera svizzera, a qualche ora da Milano. La Svizzera, come il Belgio e l'Olanda, ha interdetto l'uso dell'absinthe, ma il mercato ita.. liano, .an00 ra fortun:atam·e nte quasi vergine, potrebbe es.s ere tentato da speculatori poco scrupolosi, ich e non vedon'.o altro miragg·io che il proprio guadagn·o, anche .a prezzo della salt1te pubblica. Già l'alcoo lismo comincia a mietere vittime in qualche provincia del nord d'Italia, specie fra gli emigranti reduci dall'America e la clientela aumenta n·e i man~comi, negli ospedali, e nelle prigioni di quelle località. « Provideant consules » finchè c'è tempo, pensando che è meglio sempre in materia di sa·l ute p ubblica, prevenire piuttosto che reprimere. 1

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Il Libro d'oro dei medie~ militari francesi. Nella seduta solenne della Società chirurgica, il prof. Taffier ha fatto una comunicazione, che è stata largamente riprodotta dai giornali _p·olitici, dalla quale ris.u lta che al 31 dicembre 1914, sopra i 14,000 medici; milita* dell'esercito francese, 6500 si trovano tra gli eserciti combattenti. Furono uccisi, feriti o dispersi 793 (93 uccisi, 260 feriti, 440 di1s,p ersi), 507 ha11no dovuto essere inviati per malattia .n egli os·p ·e dali, cioè in tutto 1300 sono fuori di combattimento. Come le cifre dimostrano la proporz~one è altissima; r s u ro di tutti i medici a ttualmente in • • servlZlo. Nella gtterr.a moderna la morte viene da 1o·n tano e il bracciale di Ginevra non protegge più efficacemente contro il n.e mico, eppure tra i medici militari è unfi gara continua a chi avrà la fort11na di essere destinato a lle formazioni della linea avanzata. • • • Dottor Gon. Pa·r igt, 27 genn.a10 1915. 1

NOTIZIE DIVERSE. Per la panificazione economica ed igienica. Per dare es·e cuzione all'art. 6 del R . Decreto 31 gennaio, n. 50, c~l 9.uale ~l mi~i'81tro degli interni d'intes.a col miniJs tro di .a gricoltura, fu autoriz~ato a stabilire norme obbligatorie per la pa-nificazione e la vendita della farina e del pane, è stata con decreto ministeriale, nominata una Commi~si1one tecnica col mandato di proporr.e un tip·o unico di pane, ch_e, rispoD:dendo alle es1o-enze dell 'iITT.ene alimentare, richieda un cons.u~o notevol~ente minore di grano. La C?mm1~ sione è com.posta dei signori : Paternò d1 ~essa marchese Emanuele, professore della R. Università di R-oma, pr-esi~ent~; D.i .V.e&tea comm. A!fonso, professore ordinano dt igiene. alla ~· Università di Pisa; Loriga prof. cav. Giova~ru, caJ?O del Circolo medico dell 'Ispettor.ato dell in~ustr1.a e del lavoro· Accarini ing. cav. Antonio, direttore gener~le Molino e Pastificio Pantauella ;


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Bisicari'n i ing. Alvi ero, dell'Ispettorato, dei servizi di Commissariato militare. La Commissio·n e, potrà S·e ntire, occorrendo, altri tecnici e potrà istituir.e op·p ortuni esperiment±. Dovrà esaminare se e con quali norme e 0autele conven1ga permettere o prescrivere l 'utilizzazione d ella· crusca o del grano integrale e la miscela di farina di frumento con altre farine. 1

Sui servizi sanitari dell'esercito. Il senatore dott. Santini ha presentato alla Presidenza del Senato tln 'i'nterpellanza sulla organizzazion·e dei servizi .sanitari dell'Esercito, nei riguardi di ev·e ntuali motci.li tazi oni. 1

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Per il servizio sanitario in guerra. A Bologna il prof. Ferdinando De Napoli tiene un corso festivo di istruzi·on·e sommaria sul siervizio sanitario ed il materiale sanitario di guerra, per. gli studenti di 6° anno della Facoltà di medicina.

Corso di perfezionamento in Igiene e Polizia Sanitaria. Nel corrente ann·o scolastico 1914-15 nell'Istituto di igiene della R. Università di Catanda avrà luogo il corso bi·m estrale d'igiene pei laureati, dal r 0 aprile al 31 m.a ggio. Tassa di lire IOO. L'iscrizione verrà chiusa il 30 marz01 corrente. Per 1altri schiarimenti rivolgersi al rettore della Università.

Il IV Congresso nazionale contro la tubercolosi. si è S'V10lto a Gen·o va negli scorsi giorni. Al1'inaugurazione erano presenti l'on. Celesia, sottosegretario di Stato agli interni, vari senatori, deputati ed altre autorità; numerose le 1a desioni. Parla:rono il sindaco Manone, il prof. P·o li, presidente del Comitato organizzato.r e, il senatore Foà, .p. E. l'on. Celesia. Il Congresso mandò un saluto al s·enatore Maragliano, indisposto. Segui la trattazione dei temi, da noi già annunziati.· Tenne un discorso di chiusura 11 senatore Foà. A sede della prossima riu nione, ch~e avrà luogo nel I9r6, vennero p·r oclamate Venezia e Padova. 1

Laboratori autorizzati. Un decreto' ministeriale inr data 28 gennaio approva l 'elenco d·e i Laboratori chimici ai quali debbono esser·e spediti per le analisi e ~li assaggi i campioni . di bu·n:o ~ di forma~gio pre: levati dagli ufficiali sanitari comunali e dagli agenti doganali durante il 1915.

La Facoltà medica di Messina. Il ministro della P. I. ha di'sposto che siano riaperte a Messina le Facoltà .di scienze (1° _biennio) e di medicina (r 0 ann~) '· la Scuola di ~a~­ macia e la Scuola di ostetr1c1a per le levatnic1. A~l 'uOJ?O è ~tata presa in·. ~ffi.tto una 1;1-uova p~­ lazz1na 1n via Santa Cec1l1a; p-er 1 anatomia umana saranno approntati appositi locali in altra sede opportuna. Sono stati richiamati i professori che erano comandanti presso altre Università . (

Onoranze a colleghi. Al cav. dott. Carlo Francioni, che da 25 anni è medico condotto a ppr·e zzato ed am.ato di Porto S. Stefano (Grosseto), son()! state tributate onoranze cordiali; tutta la pop1olazione vi aderì coni slancio di riconoscenza affettuosa.

Commemorazione di Luigi Pastro. Alla Camera dei deputati l'on. Bertolini pru · nunziò ilJ àiscorso eh.e riportiamo, in memor.ia ed elogior 'del glori1oso p.a tribta estin.to : ' «Rappresentante politico del paese che gli diede i natali e pel quale egli nutrì sempre vivissimo .a ffetto, rendo commosso e reverente tribt1to d'onor·e alla memoria di Luigi' Pastro. La fede nell'Italia, il fervore dell'am·o r di patria, la forza dell'idealità, l'intrepida inflessibilità del carattere, hanno fatto di lui: . un eroe degno dt leggenda. Ma anche sostenendo 11 lungo martirio di una insidio.sa procedura ·e d'11na orrenda prigionia, manitenendosri indomito fra strazianti torture :fi.si ch,e e .m orali, ·e gli non ritenne che di compiere l'obbligo suo. ~uesta mirabile coscienza di modestia, la quale s·u blima i .c imenti da lui sup·erati, egli .serbò in tutta la vita, non rammari'c andosi per molti .anni che fosse assai ristretta la cerchia di quelli che ammiravano ed amavano lui àbborr·ent.e da sollecitazioni e solitario nella sua sdegnO!sa sincerità , poi meravigliato di ·e sser quasi. d'un tratto, per un salutare 1"'.avvedimento, divenuto oggetto di universale venerazio·n e. In. tempi, in cui s'è perduta ] 'aldtudine dei sa grifi.ci personali, Luig! Pastro resta esempio e monito a noi sovr.a tutto p·er quella sua natt1ralezza di patriottis.mO!, ~he co~<:;iderava il sagrificio come l'adempimento di un ordinario dovere. Solam·e nte quando l'ardor·e d·e l senti.mento nazionale .e l~ disciplin,a m<?rale non so1:1o l 'esp losio1n e artificiosa di un giorno, ma informano tutta la sua vita, solamente allora un popolo può davvero co·~tare ,su sè stes.s,o, ~ull~ . sopravvivenza, anche 1n mezzo alle p1u d:iffi.ctli provet del suo genio e d·e lla sua f o-:tuna. . , . Piaccia alla Camera esprimere alle c1tta dt Venezia e Treviso ed al Municipjo di Volpag-0 vivo cordoo-lio per la scomparsa di. questo fiero p·u riss[m·o ~campione del patriottismo veneto» (Approvazioni) . . . L'·oin. Federzon1 a~g1ur;se a quella dell'on. Bertolini la sua parola, :r ievocando la figura del grande patriota. 1

1

1

È

morto a Ginevra

Barde.

f

l'oftalmolo·g·o

Auguste

Per circa 50 anni diresse un ospedale oftalmico di primissimo ott"dine, fon dato dal barone Alfunso de Roth.sohild, in riconoscenza delle cure che il Barde ebbe a prestarg-li· a Napoli, per una ferita riportata ad un occh~o. 1

Ad Heidelbel1g; è morto, ottantenne, il profes sor Julius Arnold. Fu un rinomato istologo e patologo. A Gottinga è morto a 69 anni il prof. Erwin Esmaroh ordinario di igiene e ch-imica medioa, :fi.gli'C)I del noto chirttrgo Friedrich von Esmarch.

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Rassegna della stampa medica. T7ie A ·nierie. fowr1i . of t he Medieal S eienees, La Rif. Med., I4 nov. FULCHIERO: Siero-dianov. FRIEDENWALD : lVIille casi di cancro dello gnosti dei tumori maligni col metodo Abderstomaco. - SACHSJ STRAUSS e KALISKI: ·rrathalden. - CURTI : La reazione alla luetina di t amento della s ifilide del sistema nervoso . -Noguchi. VEEDER : Ulcera duodenale nell'infanzia. Zbl. f . inn. Med., I4 nov. SCHWARZMANN: BlocCLARK: La costituzione epilettica. cc: ~ardiaco con fibrillazi?ne auricolare parosTlie B osto1i M. a. S . J.ourn,al) 5 nov. BALBONJ: s1st1ca. - BREITMANN : S1ntom.a tologia e teraIl pneumot~race artificiale alla Forlaniini. - pia dell'angina addominale. TALBOT : L'asma nei bambini,; sue relazioni M ediz. J{linik, I5 nov-. QUINCKE : Le modifica. col « veleno delle uova » (veleno, anafilattico). zioni dell'accezione di dis,s.e nteria. - PAUL: Klin.-t her. Woeh.) 2-9 nov. ENGELMANN: La Vaiolo e lotta antivaiolosa. - HART: Atrofia questione dell'eredità. muscoil are e contratture muscolari nel torace M edie . Record, 7 nov. CALLENDER: L'alburr1ina dei tisici. nello 1&-puto dei tisici. R iv. erit. di Cli1i ., I4 nov. CAMPANI : NuoTh e L a1icet , 7 nov. Ross : Sui recenti progressi vo segno prognostico nella tuberoolosi polmodella m edicina ; la malaria. - POWER : I feriti nare : la reazione all'olio di croton. in g u erra . - MART, JoNES : L'anestesia per via Pensiero Med. , 15 nov. DELLA TORRE: Sui diintratracheale. verticoli della vescica. - BoNAZZI : Cuore moG azz . d. Osp., 8 nov. STEINER: L':impacco perbile e cardioptosi. manente. Berl. Klin. Wo ch ., I6 nov. MELCHIOR : Le ferite Ber l. kli1i. Wo·ch., 9 nov. i\DLER: Le ferite di da proiettili (( indiretti )) . - FINDER e RABIarma da fuoco perforanti dello stomaco. NOWITSCH: L'impedimento isperimentale alla MuHSAM: Sulla terapia del tetano. - STEI!~­ respirazione nasale e attecchimento della tuDORFF : La chirurgia di guerra dell'occhio. - •· ber~olosi. - MUNZER: I limiti d·e ll'organoteDE LANGEN : Diabete renale. - FIDDLER : Errap1a. nia diafratnmatica. Arch. p . le S e. Med ., 15 uo:v. CESARIS-DEMEL: The M ed. Rev i·ew, no·v. EnrNGTON: Il regredire Sull'origine delle piastrine d€i megacariociti. del trattamento operativo delle fratture. - SAPEGNO : Istologia normale e patologica STINER : Pielocistiti infantili. . del fegato. Munch. Med . JtVoch., Io nov . HOLZKNECIIT: LoGazz. d . Osp., I5 nov. DE GAETANI GIUNTA: Il calizzazione radiologica dei corpi estranei. salass o · della vena pedidea nell'uremia cerePoHLMANN : Superinfezione nella tabe dorb11ale epilettica da nefrite acuta. Bull. de l' Ae. de Méd., Io nov. Q·uÉNU : Trattasale. App . - FRAENKEL, FRANKE: Sulle gang rene gassose. - HoTz, G ULEKE : Ferite in mento delle fr.a tture della coscia da proiettili gu€rrta del sistema nervoso. - EUNIKE, Audi guerra.i infetti. Riv. d)Ig. e San. Publ., I6 nov. MISSIROLI: ProGERER: Sulla cura del tetano . A llg . TVie n1. m ed. Zeitiing, IO nov. KATZ: Setpri~tà coltu·r ali del tacillo pestoso. La Clin. Ost etr., lS nov . RESNEVIC-SIGNORELLI: tice1nie con temperatura normale? T.Vie1it J( li1i. Wo cli ., I2 nov. MARBURG, RAUZI: L'infantilismo dei genitali muliebri. J.\!Iedic . Reco'rd, I4 11ov. FISTER E. D. : Le malatTrattam ento delle ferite d'an11a da fuoco del tie tossiche d el sistema nervos o. - FISTER C . cerv,e llo. - BERUTEIMER: Ferite da guerra delS. : Una più larga concezion,e della g.astroenl'occhio . terologia. - RrcHTER: Errori nella fettur.a della R iv . Osp edalie ra) n . 20, PUTTI : Trapianto ten• • pr·es61one sangu1gn.a. din,e o n ella cura della p!arali·s i traumatica dello Bull. d.e L) A c. de M éd., 17 nov. BERTRAND : Imsciatico• popliteo esterno. - PIER! : L'incavipiegò della mo1r:fina come anestetico. - TRILg lia1nento nella cura delle fratture della claLAT : Rappo·r ti tra condizioni atmosferiche e vicola con grave spostam€nto. diffusio.n e delle epidemie. Gazz . d . Osp ., I2 nov . p ,o linevrite p ostdifterica.

I~dice

alfabetico per materie.

Allatta1n ento arbificiale e presenza nel sang u e di fermenti digerenti l'albumina del l atte . . . . Pag. 296 _t\.nest esia pa ravertebrale nella chirurgia della calcolosi biliare . . » 292 An·es t esia rachidea nell'ileo sp,a stico . » >> 296 Brig htici : prova della fenolsulfoftal1eti n a . . . . . . . . » 2981 e .a rie dentale : profilassi . . . . )) 300 Cuore : 1nalattie e ·a ltera zioni nei 1nilit ari,,. i n g uerra . . . . . . 293 e 294 Diarree estive della infanzia: frequenza del genere « B. pr-0teu1s. » . . » 296 Ferro : reaziol1li is t ochimiche . . . » 297 Giurisprudenza sanitaria : rivist a . » 308 I11fortt1n io seguito da perforazione duode11ale t ardiva . . . . » 285 Roma, 1915 -

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Innesti auto- ed omo-plastici di pelle: azione dell'iperemia . . . . . . Pag. 295 Liquido cefalo-rachideo : misura della tensione . . . . . . . . . » 296 Meningite cerebro-s pinale: forme clinli:c he . : . . . . . . . . . » 299 Ordini dei Medici : :statuto della F€derazione . . . . . . . . . . . » 307 Profilass i « amministrativa » in guerra » 314 Psicastenia:· trattamento . . . >> 305 Rinofim.a : 'i stologia . . . . >> 296 Sarroma : ricerche sperimentali . » 295 Sieroterapia antimeningococcica . » 300 Tifos i .sifili tic a . . . . . . . . >> 290 Tumori maligni primitivi del polmone e · della pleura . . . . . . . > 296 Verruca-porr-0: reperto· . . . . » 296 Vescica : pset1do-dri..verticolo . . > 297 L.

T i p. N azion a le di G . Bertero e C'. \

POZZI,

1'esp.


inno

xxn.

Roma, ? marzo 1915

Pose. 10

-.. •

..

SEZIONE PRATICA /

DIRE~TOR/:

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO.

Lavori originali: Prof. dott. T. Silvestri: Dell'uso di sali insolubui di calcio per via intramuscolare. -

Sunti e rassegne• CHI-

RURGIA : W. A. Bassedo e I,. T. I.,e Wald : Sull'indicazione operatoria nelle malattie gastriche. - MltDICINA DI GUHRRA: Melchior: Le congelazioni in guefra e la lo1'o cura. - Dott. Courcoux : T rattamento delle congelazioni secondo il metodo bioc-inetico del dott. J acquei. - FISIOPATOI.,OGIA: D. I.,o Monaco: L'azione degli zuccheri sulle secrezioni. - Osservazioni cliniche: Dott. I,. Verney: Av· velenamento da acido borico. - Accademie, Società mediche, Congressi: Società M edica-Chirurgica di B ologna . - Società M d ica di Parma.

Appunti per il medico pratico1 CASISTICA E TE RAPIA: L a forma nevralgica dell'angima di petto. - La sintomatologi a del tic doloroso della faccia. - La cura della nevralgia del trigemino. - NUOVI RIME DI: I l salvarsan sodico. - Posta degli ab bonatl. - Questioni d'attualità: Gli eOetti morali del terremoto. - Cenni bibllograftci. Nella vi'ta professionale: P er la difesa della patologia speciale medica. - L a politi ca san itaria. - Rlspostttt a quesiti e a do· mande. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Conrtotie e Concorsi. - Lettere da Parigi. - Notizie diverse. -· Rassegna della stampa medtoa. - Indice alfabetico per materie.

Premio ordinarlo agli 1

Pr:~~t~:!~':1~~~~:~~~~~:AN

associati,

per il 1915.

MANUALE ·DI · OTO-RINO-LARINGQIATRIA

Sarà un volpme in format o t ascabile di circa Soo pagine, nitid amente st ampatoi ~ con molte figure intercalate nel t esto, ed elega11temente rilegato in piena tela con iscrizioni in oro sul piano e sul dorso. È già in corso di stampa e sarà pronto alla fine di marzo 1915. S01'cr~A.RIOa

INTRODUZIONE. lm'fJ01tan1a tlelrotoTlnola1ingoial1ia. Intenti e confini modemJ di questa branca. I. NASO. Sviluppo storico delle conoscenze di rinologia : Preliminari di anatomiai fisiologia e patol ogia generale. E same del naso. Sintomatologia generale. Profil AASi e terapia generale. Patologia e terapia speciale. SBNI o CA.VITA ANNESSB AL NASO. IPOPISI. - II. BOCCA. F ARINGB. Sviluppo storico. Preliminari di a natomia, fisiologia e patologia generale. E~e della faringe. Sintomatologia generale. Proti· lassi e terapia: generale. Patologia e terapia specia le. E SOPAGO, TIROIDE B TIMO. - III. I.,AIUNGB B TRACHEA. Sviluppo storico. Prellmi· nari di anatomia, fisiologia e patologia generale. E same della laringe. Sintomatologia generate. Profilassi e tera pia generale. P atologia e terapia speciale. - IV. ORECCHIO. Sviluppo storico. Preliminari di a natom ia, fisiologia e patologia generale. E same dell'orecchio. Sintomatologia general e. Profilassi e terapia generale. Patologia e terapia speciale. Medicina legale e infortuni sul lavoro. Avvertenz~. Par aver diritto al suddetto Interessante volume, spedire subito, mediante Cartollna-vaglla Indirizzata nominativa

mente al Prof. ENRICO MORELLI - Via del Tritone, n. 46 - ROMA, l'Importo d'abbonamento per l'anno 1915. t*I <*> N. B. Per la presoritte spesa di affranoazlona, raocomandazlona, ecc., dal volume di premlo,..,nlra all'Importo d'abbonamento Ceni. 50 se per l'Italia a Fr. uno se per l'Estero. Dlrlatl di ttefrlelà rbenaft. -

ae11•a ott&rIJe la fo11te.

B vletata

la rlproduztone di lavori pu bblloatl nel POLICJUNICO o la pubblloa•lone di sunti di e11l

LAVORI ORIGINALI. Istituto di Patologia Speciale Medita dimostrativa della R. Università di Modena diretto dal prof. I,. V ANNI.

Dell'uso di sali insolubili di calcio per via intramuscolare. Nota prelimina'te del prof. dott. T . SILVESTRI, aiuto. L'importanza biologica e terapeutica dei sali di calcio va ogni dì aumentando, cosa di cui mi com piaccio, perchè la nostra scuola a vari e riprese, ha portati contribut i clinici e sperimentali sul1'argomento.

Come è noto il tubo digerente è la via di introduzione per eccellenza dei preparati di calcio, e fin101 a poch i anni fa 1amzi l 'esclusiva. Infatti esso si prest a mirabilmente all'assorbime11to pronto di g randi quantità di sali solubili, e numerose ricerche clinico-sperimentali dimostrano come ben corrisponde anche per gli insolubili, per cui solo in condizioruiJ eccezionali viene sentito il bisogno di ricorrere ad altre vie. Queste sono rappresenate dalla iniezione endovenosa di sali solubili (cloruro di calcio in ispecie), e dalla via sottocutanea, per la qua1e siamo pressochè ridotti ad un unico preparato, alla gelatina calcica cioè. I sali sol11bili possono essere utilizzati per questa ,,ia, ma solo in piccolissime qt1antità, in (1)

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genere insufficiente allo scopo: in dose maggiore, quale di regola si richiede, si fanno causa di infiammazione più o meno estesa, non che di necrosi, almeno se devo giudicare dalle numerose esperienze praticate qualche iaintno fa, quand\> studiai l'azione d·e i sali di calci'o in rapporto all'avvelenamento stricnico e tetanico. Circa i criteri che devono guidarci caso per caso, ecco qt1anto risulta dalla diligente osservazione clinica. Nei casi urgenti, quando cioè è necesario introdurre pronta1m ente grandlil quantità di sali di calcio, ricorriamo ai sali solubili per os, per anum e per iniezione endovenosa. La gelatina semplice o calcica viene parimenti raccomandata nelle emorragie gravi, ma alla lentezza d'assorbimentOI, all'icostaza dei risultati accoppia molti inconvenienti, e non eccezio11almente dei pericoli (tetano). Quando inv·ece ci prefiggiamo di ricalcificare, di ipercalcificare l 'organisimo (tubercolosi, diatesi emorragiche, fotme convulSlirve, ecc.) per consenso unalruime si fa 'capo ai sali insolubili, perchè i solubili, se vengona p rontamente assorb>iti, avrebbero il grave inconveniente di abbandonare troppo presto l'economia, e di non poter quindi essere usufrutitiJ dai tessuti per ripa1"ar~ il deficit di calcio. Da quanto sopra risulta intanto che la via sottocutanea ed intramuscolare non sono usufruibili finora per la medicazione calcica, il- cl\e non è privo di importnza, come a priori p<>trebbe sembrare. Volendo colmare questa lacuna, . ed edotto dai danni locali dei preparati solubili anche a. dosi medie, fin dal r911-12 feci ricerche in conigli e mi convinsi che i· fosfati, il carbonato di cale-ilo erano ben tollerati per via sottocutanea, intramuscolare, peritoneale, non solo ma che questi venivano riassorbiti completamente in· tempo relativamente breve. Tali riceJ:tlhe sono state riprese niel 1 uglio p.p., e in 6 c-01I1igli di ctiiversa età ho potuto confermare in modo assoluto quelle precedenti. Determinando poi in altri 6 conigli alterazioni sottocutanee, muscolari, pleuropolmonari co11 iniezioni di tintt1ra di iodio, con trementina, ho potuto convincermi• che i sali insolubili di calcio iniettati dopo in altri punti venivano in buona 1)arte a depositarsi nelle zone lll9.ltrattate. · Ero a qt1esto p1111to quando h o· letto un breve riassu11to d't1n lavoro di 1'anaka (Bioch. Zeitscli.) , nel quale si accenna a ricerche fatte • i nietta11do nel peritoneo e tessuto sottocutaneo di conigli del fosfato di calcio, dal le quali risultava non solo il pronto assorbimento di questo, 1

(~)

ma la successiva calcificazione sotto forma di depositi, controllabili anche dopo 48 ore, nelle diverse parti dell'economia, specie al cuore, nei muscoli, nel tessuto sottoperitoneale. Bisogna ammettere, cosi conclude, che i sali insolubili di calcio (carbonato, fosfato, solfato) siano resi da prima solubdili, donde l'assorbimento, e quindi nuovamente depositati. Questi risultati dimostrano come anche nel soggetto normale i sali insolubili introdotti per via ISO!ttocutanea e p~toneale vengono facilmente ritenuti, e nel loro depOISitarsi segiuono le leggi dell'affinità, la quale, anche rispetto al calcio, è diversa da argano ad organo. Forte di questi risultati, f.atta sterilizzare al collega Vallisnieri (sterilizzazione frazionat.a) una certa quantità di fosfato e carbonato di calcio, ho tentato in clinica il metodo, ricorrendo come 1 veicolo della sospensione prima all 'acqua stillata e stertilizzatai, i111di ad una soluzione di zucchero al 7-8-10 %, allo scopo di ridurre al minimo il dolore, e mi sono trovato contento. La sospensione bisogna farla volta per volta; la sterilizzazione dei sali può trascurarsi affatto. Anche iniettando 3-4-6 gr. di carbonato o di fosfato di calcio in una volta, sospesi in 15-20 eme. della soluzione zuccherina, nella massa dei glutei, la tollerabilità è perf~tta, il dolore pressochè nullo. Solo dopo 6-8 ore cirèa, se la dose è alta, si desta un po' di dolore, più spiccato col fosfato di calcio, sopportabilissimo del resto, dolore non di rado accompagnato da lieve reazione locale, l'uno e l'altra della durata di 12-24 ore al massimo. QuestJ. fenomeni sono poi addirittura trascurabili quando la dose del sale iniettato è di gramm1 2-2 1/2; quntità, come sii concepisce, tutt'altro che trascurabile, e più che sufficiente nella grandissima maggioranza d~i casi. Del resto in uno scorbutico grave, magro e con masse muscolari misere ho potuto praticare 2 iniezioni quoti.diane di 4 gir. ciascuna di fositato tr1ilcalcico, e 4 a giomii. alterni di gr. o, sempre alle natiche, senza che siasi verificato il più pic-00ld inconveninte locale, e con grandissimo vantaggio del malato (r). Riferirò a suo tempo i risultati delle osservazioni in corso: ho creduto 1~ntanto di dar conto delle riicerche fiatte perchè mi sem.brano 110n prive di interesse, ed in questa attesa non mi paiono azzardate le seguenti propioote: (1) Il dolore e la 1reazione postu~i. son~ verosi:

milmente da 1ricollegare a solub1l1zzaz1one d1 un.a certa qu.ainitità del sal~ inietato,. a~m7no p~ amàogda cO\Dl quanto avvtene nell'1ruez1on~. dl sali solubili. Ma, come ho detto, sono mlt1 e quindi trascurabili di fronte ai vantaggi ed alla semplicità del metodo.


(ANNO XXII, FASC. lo]

.;~ZIO~

Le iniezioni di sali insolubili di calcio (aair:hoaiato, fos~ati) dovranno sostituiire quelle di gelati·DJa calcica o meno, di cuti ha certamente il vantaggi e non· divide gl'nonvenienti. 2° Le iniezioni di sali insolubili di calcio dovranno diventare il metodo per eccellenza, e non di rado esclusivo per la ricalcificazione, per la ipercalcificazione prolungata dell'organismo. 3° Anche nei casi urgenti (em'Orragie, avvelenamento· per ossalati, tetania, ecc .), soddisfatte alle impellenti esigenze del momento co ii3. sommd,nistrazione di sali solubili per os, per aruum, a dose ruta, altis.sdma (cosa che molti non hanno ancor capito), oppure per via endovenosa, le iniezioni di sali itnsolubìli non devono essere trascurate come quelle che possono util1nente corrispondere a tutti i b:iS.Ogni ulteriori del caso. Modena, 14 ottobre 19141 , 1°

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SUNTI E RASSEGNE. ·

CHIRURGIA. • t

Sull'indicazione operatoria nelle malattie gastriche. (W .

A.

T. LE WALD. American Medicine, IX, 7). BASSEDO e L.

I casi cro.niiei che presentano una possibile indicazione all'in.terv,e nto possono essere opportun1ente distinti in quelli1 che presentano segni ili ostruzione a carico dellor stomaco e in quelli che ne mancano. Lu.n.g i da una completa trattazione gli AA. si propongono solo di esaminare alcuni sii ntomi clini-ci che aiutano il pratico neila decisi01ne all'operazione. .. , I. -

LESIONI OSTRUENTI.

Se v'è disfagia ~ - l'ostruzione risiede sul cardias (come srii dimostra per mezzo di una sonda esofag·e a o g.astrica) si tratta o di cardiiospasmo con dilataz:ione esofagea, o di un diver• ticolo, o di una stenosi. conn:ettivale, o di un cancro vuoi dell'esofago, vuoi della piccola curvatura che invade anche il cardias. Poichè tali casi sono il più delle volte non chi'furgici e nella pratica comune sono rari, basta ricordare solo il grande valore della radioscopia nella loro diagnosi. 2° Ulcera. - Nelle malattie gastniche è molto comune la storia di attacchi di indigestione che si ripetono ad intervalli per anni., ogni attacco petsiistend0t per un periodo di tempo che va da una settimana a 3 mesi. Tali attacchi si manifestano con una particolare sensazione di ro&ura o cli vuotezza ·nello stomaco, con un senso di, debolezza generale e talvolta nausea, insorgono 1°

PRATICA

319

circa 3 o 4 ore dopo i pasti, di iDotte o di giioroo, si interrompono con bicartonato di soda o un bicchiere di latte o anche di acqua di roda e di solito migliorano con di.eta latte·a.. Di regola questi pazienti sono gran consumatori di t ·icairbonato di. soda, di rabarbaro, ecc. Tali, casi sono freque11temente consider.ati come dispepsia nervosa e -in tal modo possono durare parecchi anni,. Ma una tale storia di solito si riferisce a. U·n 'ulcera, per lo più duodenale r . anche prepilorica : se. non v'è ostacolo al vuotamento di solito una tale ulcera non rich~ede un trattamen.to chirurgieo. lVIa se oltre alla storia suddetta v'è m·o lta flatulenza, v'è vomito ri·p etuto di cibo acido, v'è denutrizione, e spesso si è dovuto ric.ottere .alla lavanda gastrica· per alleviare le s.o.fferenze, b~sogna pensare a una ostruzione pilorica. • Con i sintomi sopra abbozzat~, le prove di maggior valore sono il pasto di prova e la dilatazione .artificiale. Se dopo aver gonfiat-01 lo sto~o si avverte un buon gorgogl~o pi1orico a intervalli piiù o meno regolari e dopo 6 ore è scomparsa qualunque traccia del pasto di prova certamente ·non si tratta di una ostruzione chirurgica. Se dopo aver gonfiatoi lo stçmaco vi sono buone onde peristaltiche, ma manca iJ gorgoglio, lil pil1oiro è o ostruito 01 chiuso per spasmo, si noti che .s e la peristalsi non è evidente nessun valore ha l'assenza del gorgoglio. Se S ore d·orpo il pranw di prova lo stomaco ne contiene ancora una considerevole quantità in stato di fermentazione , e tan,t o più se lo stesso risultato si. ha d1o po aver sottopost01 il paziente a un trattamento speciale (alimenti blandi ben disintegrati, correzione dell'iperacidità e riposo) l:dsogna parlare di stenosi pilorica e consrigliare 1'·operaziOllle. La diagnooi può esser cnllifortata dal reperto ra~i101scopli co che mostri una torsione della regione pilorica o della prima porzione del duodeno e un ristagno di una parte del cibo bismutato nell.or stomaco a 6 ore dall'ingestione. Di regola i raggi Roentgen non s.ono necessari per questa diagnosi, ma è bene usarli prima di ogni operaziione in quanto possono svelare qualche cosa che i sintomi ielinici non dimostravano. 3° Nei casi di piLorospasmo puro senza lesione organ~ca vi può essere qualche ìmcertezza nella diagnosi : sii. terrà conto del uessun sollievo arrecato dall'ingestione del cibo -01 di alcali, della indipend·e nza del dolore dal periodo della ingestione, della mancanza della dolorabilità circoscritta, provocata dalla pressione digitale nella regione duodenale o pilorica, e, infine, della assoluta i.incostanza dei fenomeni in rapporto alla quantità del cibo. Del resto in alcuni casi di pilorospasmo perSistente, la cui causa non (3) 0


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IL POLICLINICO

può esser vinta, può essere indicata la gas troenterostomia. 4° Ostruzion,e pilorrica nei bamb i111. - Di grande a usilio diagnostico è til fatto che gli alimenti liquidi normalmente co?Jinciano ad essere espulsi dallo stom aco ass.ai presto: in tal 1nodo somministr.a ndo del latte èri·s,mutat-01 siamo in g·rado d:i. controllare .a llo scher1no con 1nolta a pprossimazione con quale grado di stenosi abbia1110 da trattare. Standl()I cosi le cose è evidentemente assai opportuno di applicare precocemente l'uso dei r aggi Roentgen. i1n ogni caso sospetto. In tal modo quei bambini che sollJOI affetti d a un vero tum.o re con un lume cosi piccolo da occludere pratJiieamente il passaggio del cibo ne l du~eno posson•OI essere inviati al chi·r urgo a ncora in buo·ne ~o.ndizioni di nutrizione. D'a ltro la to sarà possitdle differenzi.are i casi dii. spasmo pilorico senza tumore e quindi d-e terminare precocemente la diag11osi e la prognosi. r 5° Stabilita l 'eSiistenza di u11a stenosi p~lorica resta a d etermi1na.r e la 1ia·t ura della lesione : ulcera , canc1'Q, aderenze, ecc. Spesso nei casi precoci la clinica è insufficie nte a dirimere il dubbio mentre l 'esa1ne radioscopico pttò f.o rnircene la chiave. L'assenza di sang·11e, a nche late11te, nelle feci e l'ipercloridria parlano a favore dell'ulcera (la quale può però aver già inizia to la sua trasformazione cancerigna) ; se nella r egione pilorica si avverte una m assa dolente, se nelle feci Sii t rova sang ue, se v'è anacloridri1a, può esser avanzata la diag11.osi di cancro, vi sia o no la cachessia. Notiamo di passaggio che è assolutamente necessario il lavaggio dello stomaco prima dJi, somministrare la colazione di prova : quando v'è ristag.no di c.ontenuto gastrico in fermentazi·o ne l1'0tt è infrequente la presenza nei casi di cancro di HCl libero (acido cloridrico di ristagno· di Boas) e vlicevers;a di acido lattico nei casi di ulcera. Spesse volte nella persuasione di aver da fare con uni cancro basandosi solo su quei dati1 chimici il chirurgo asportò una porzione dli. stomaco nella quale poi l'esame più accurato .non dimostrò la minima traccia di tessuto neoplastico. 6° Stoniaco a clessidra. - Il s·e guo classico è costituito dail.a rapida comparsa cli residuo alimentare dopo che lo stomaco è stato appare11temente ben lavato. lYia spesso tale segno è fallace : col.SÌ è p. e. per unia pseudos.te11osi a cles-sidra, vale a clire una st enosi spasmodi.ca nel corpo dello s to1naoo senza lesione orga-nica ; e i1n1 altri casi cli stomaco dilatato a ton!i~o è segno più i1ubarazzante che utile. Il 1niglior mezw dignostico cliitDico è il rigonfiamento, ma esso è di gran lutnga superato dalla radioscopia. (4)

[ANNO

II. -

XXII,

FASC.

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LESIONI NON STENOSANTI.

Ulcera. - È opinione degli AA. che una ulcera gastrica o duodenale i1on stenosante non costituisce di solito una indricazione chirurgica: ma 1se i raggi: Roentgen1 dimostraino tratta·r si di unia ulcera perlorante o se nonostante il trattamnto si ripetono delle emor.riagie gravi, v'è costantemente dolore o naus,e a, v'è deperimento, l'intervento è i111d.1oato. 2° Ca111 cro,. - Stenosa11te o no, a meno di non essere dive.nuto inoperabile, è se1npre di dominio della chir11rgia. D.a un lato abbiamo casi con tumore p-a lpabile, a sisenza. di acido clorid:rico lri~ bero e presenza di acido la ttico, melena, conten1uto gastrico co1or fondo di caffè : questi segni pairlano per un carcinoma gastrico che però ®n è già più j ,11 uno s tadio precoce, tuttavia è forse operabile. D'altro lato· se il tumore è esteso e non =p;I?ostabile ·o ètr accompagna to da metastas.i o da avanzata cac}J.essia , 11on. si può parlare di intervento. Uni ca11cro non ste' nosante, non palp.a bile, non ul cera11te, i1o n emorragico, è di difficile di1agno&i· : e se vi s-0110 d·ei. 1nez.zi di laborat or1o ch·e potrebl:ero aiutarci ad essi non sd riicorre perchè non abbiamo ragiopie di sospettare la . pr·e senza del n1eoplasma. 3° Gastroptosi. - La questione dell'indicatio operandi· •nei casi!· di acce11tuata gastroptosi e di semplice sto111aco a sifone è tuttora aperta. Per quel che rig uairda lo stomaco a sifonte, Satterlee e L~ W.ald così si esprimono : Lo stomaco 1a isifo11e va considerato come entità morfo1og·ica : la s ua caratteristica è che il piloro, rtenuto fisso dal legamento gastro-epatico e dal tessuto retro.peritoneale, si trova in pos.izione relativamente alta ma nor·m1a.le. Lo sto.. maco ·a sifon·e può esser quaisi considerato come un organo p.tosico aODt la prima porzione del dl.liodeno e i.} piloro fissati niella posizione normale rs;ì da dare un oanatteristico b·ra.ccio pilotùico lu1n.g o. Il vomito è .r aro; è molto più comune il ristagno e una parte dei sintomi può esser appunto attribuita a questo fatto. Le indicazioni e controindicazioni all'intervento possonlo essere oosì riaS!Sun te : a) Si eviiti di operare un·o stollllélco semplicemente ptosi~o con o senzia dilatazione. Questa regola p11ò subire eccezioni. b) Il tipico 1stomaco a sif<:>ne di medio grado sarà .operato quando non si ottenga a~cun benefizio da u11a· cura medica. e) Il tipico stomaco a sifone cli grado eie,,at o coni abbondante ristagno dopo 6 ore deve esser operato non. appena diagnostico. 4° Corpi estranei nello stomJco. - Quando se ne abbia il sospetto occorre pratica.re un accurato esame radiosoopico. 1°

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SlBASTIANI.


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SEZIONl: -'PRATICA

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MEDICINA DI GUERRA.

vette:o stare per lungo tempo nell 'acq11a fredda, la cui temperatura tuttavli.a non era inferiore agli Le eo11gelazioni In goena e la loro eura. 8 g~adi sopra zero. Contrariamente, a quel che si verifica nel(MELCHIOR - Berli1ier Klinische vVochenschrift, le scottature, nelle congelazioni non esiste 1914, numero 48). sempre un rapporto quantitativo tra ca11sa ed efietti. Le vittime che fa il freddo nt!lle guerre com. La predisposizione indiv·iduale ha una grande battute nella stagione invernale sono .ii un nuimportanza al riguardo: negli ii1dividui cc,n tare 1nero veramente impressionante. A prescindere dalle malattie di 11atura reuma- ?rg.ani.che &i hanno delle notevoli con.gelazioni tica, il cli1na rigido agisce direttam.en.te sull 'or- in .quelle medesi1ne condizioni che sono sopporganismo mettendo fuori combattimento :Jer le- tate se11za danno alcuno da individui sani. In . . . ' . 1 s1on1 ptu o meno estese un gra11 numero di sol- tempo ~i pace le congelazioni si hanno quasi dati. Sono noti i vuoti fatti dal freddo nella sempre 1n persone anemiche o denutrite, indebolite da malattie o dall'alcoolismo. · grande arn1ata durante la ri,t ira ta di Russia. Nella guerra poi la predisposizione ha una parNella guerra d~ Crimea le truppe f.ra11cesi su te ancora più notevole; oltre il difetto di nutriun effettivo di 309,000 uomini ebbero 5290 casi di zione costituiscono cause predisponenti di primo congelazione, il 2 % circa, con 1178 m0:i· ti. Dao'fd~ne le ma.l attie esaurienti co1ne il tifo, lo scorvanti a Sebastopoli in. due sole notti si ebber0 11 b·u to, la disse11teria, il colera. Di ciò fu fatta 2800 uomin1 congelati, di cuiJ goc mortl. Wn numero enornie di congelazionf"si verificaro110 nella larga esperienza nella guerra di Crimea, nonchè nelle recenti guerre balcanich e. Bisogna però guerra russo-turcà'.}<iel 1877-78. Nella guerra fralllco-prussiana del '70 l 'ese~ito tedesco c-bbe 1014 notare che il Welck er v.a certo troppo oltre comprendend·o senz'altro le congelazioni tra i casi di casi di congelazioni gravi. Nc.n meno numerose furono le vittime del freddo nelle 11ltime gangrena da colera e da tifo. Analogamente si spiega i·l fatto che i feriti guerre balcan1che. negli ospedali da campo mal riscaldati o duirante il loro tras.p orto vanno soggetti alle com.g ela** zioni più del personia le sano che si trova nelle Perchè si abbia una congelazione loc~le non medesiime condizioni. Ciò f11 osservato nella guerè necessario il con.g elamento dei tessuti <.on for .. ra di Crimea ed in quella franco-prussiana. inazione di ghiaccio. È solo sufficiente 1'azione Un elemento .non trascura1:1le è l'assuefazione , per un . oetto tempo di un notevole raffreddamento. Poichè la dispersione del calore dall'or- come si è visto nelle spedizioni pola_ri, mentre è sempre più pericoloso il freddo impro,vviso. ganismo nelle basse temperature avviene solo Il Bi1lroth fra gli elementi di p.redispos1zione per ir-r.adiazione, e negli ambienti umicli all 'inJ.o:cale .a nnovera le vesti troppo strette che ostacontro molto più attivam·ente per conduzione, si compre11de facilmente c.ome in guerra il maggior colano la circ«Ylazione. Dreyer attribuisce la frequenza della gangrena dei piedi nei soldati tur11umero delle congelazioni si 11a quando 1a temperatura supera di poco lo zero e l'ambiente è chi nella guerra balcandca all'uso di scarpe a legacci e di fasce alle gambe. timido, q'llando i soldati devono stare 1)er lungo I processi biologici, che conducono · alla conte1npo con i piedi nel terte110 bagnato è.elle tringelazione, consistono in lesioni dirette dei tes cee, delle strade o mag·ari .nei co,rsli. d'acqua, mensuti prodotte dal freddo, ma anche e specialtre esse sono meno frequenit i quando la temperatura è di poco inferiore allo zero per modo che mente a fatti indiretti i.n rapporto a disturbi della ci·r colazione del san.g ue. l 'umidiità si trasforma in un solido strato d.i ghiaccio, che ricopre il terreno. Di ciò si è già * fatta una ricca esperienza nella guerra di Cri** 111ea: nel 1854-55, nel quale si ebbe un inverno Dal punto di vista clinico a seconda delJ 'effetto freddo ed umido, le congelazi oni <lei piedi fttrono del raffreddamento locale, come nelle séottature, in maggior numero che nell'inverno del r855-56 sd distinguono 3 gradi di congelazione : 1° la più rigido, it1 questo periodo si verificò invece congelazione semplice seguita solo da un arrosttn maggior numero di congelazioni degli orec- samento della cute o d.a geloni; 2° la formazione chi, del naso, delle mani ed anche del pene. Più di vescicole ; 3° la vera gangrena da. freddo più recentemente un simile fatto si è ripetuto nelle o meno diffusa; 1n quest'ultimo grado di co11gtteflre balca11iche; nella campagna di Bc~nia fugelazione si possono fa·re ancora delle disti11rono osservate delle congelazio11i ai piedi perzioni a seconda -che la gangrena colpisc~ solo la fino nei mesi caldi dell'estate in soldati, che docute o anche i tessuti più profondi.

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IL POLICLINICO

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Una tale distinzione prat~camente si potrà fare solo in secondo tempo, poichè gli effetti definitivi di pendono da molteplidi circostanze, non escluso il trattamen.t o al quale viiel1e s·;ctoposta la lesione. Bisogina iinoltre .n otare che la formazione di vescicole può tanto essere u11 sintomo di grave congelazione, come essere ancl1e· indipendente dall'azione del freddo. Dal punto di vista pr,a tico è pure quasi senza importanza il decidere, se la gangrena primaria colpisce solo la pelle o anche le parti più profonde. Quando una parte del corpo è sotto, i ·azione di un freddo intenso è d'ordinario j)allida ed insensibile, dopo un prima periodo di eccitazione d·e i nervi, che si manifesta con bruciore e pi1nture. Questa insensibilità può essere ~usa di ulteriori e più gravi dann1, poichè gli individui uell'esseniZa di qualsiasi sensazione sgradevole o dolorosa continuano a mantenere i piedi c0ngelati nel freddo. Nelle forme più leggere di raffreddamento a questo . stadio di v.asocostrizionie segue un forte arrossamento delle parti periferiche accon1pagn.at-0 da prurito e formicolio. Le estren1it:l deg·li arti sono spesso tumefatte e specialmt>11te nelle parti con connettivo lasso come al d ·~ · so dell ~ mani non raramente si verti.fic a un edem,a elastico. Questi fatti possono regredire, s~nza lasciare tracce, ma possono anche condurre· alla formazione dei geloni, che quando sonc localizzati alle orecchie spesso sono accompag·nati · da una desquamazione dell 'epiderm1de. Anche mielle altré parti la pelle facilmente si s:g retola formando r.a gadi, che possono essere il punto di p.a rtenza di infiammazioni eresi1)elatose ostinate, eventualmen,t e anche con carattere :flemmonoso. Quando l 'amone dannosa del freddo s~ ripeta, sui geloni si- formano delle ulceri co,n carattere decisamente torpido, che ricordano le ulceri trofoneurotiche (Duplay, l\iorate) . Si è al riguardo pensato a lesion~ dirette dci nervi, tanto più che sia sperimentalmente che· clinicamente :ìono state osservate 1esioni dirette dei ·nervi periferici con parallisi complete i n seguito all'azione del freddo. Ma più verisimilmente tali lesioni ~ono in rapporto ad alterazioni endo-arteriticbe, <'Ome quelle che furono descritte da \\Tinriwarter come causa della gangrena tard:iiva prodot~ da con.g elazioni leggere e ripetute. Tra i fattori cattsali della claudicazione intermittente (disbasia an- · giosclerotica) l'Erb comprende i pregressi ripetuti «traumi da freddo»; talora quest{1 c0mplesSIOI sintomatioo è da considerarsi come un prodromo della gangrena prodotto da ott11r:imento dei vasi. Nelle forme gravi di congelazione le parti col1

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XXII,

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pite hanno un colorito azzurrognol.o, sono edematose, tumide, inseus~bili. ~pesso s1 trovano -bolle piene- di uu liquido sieroso-ematico, torbido; quand0 si ron111ono, si trova al di sotto la cute imèievuta di sangue Se: le estremità cianotiche rimangono fredde anclie dopo la opportuna tera pia ed ~11 caldo di una camera è segno che si .a vanza la gangrena, ti1n caso contra rio è ancora possibile una restitut10 a•d i1ntegrum. Un a ltro criterio prognostico in questo senso .è d·a to secondo Bil1roth .dal contegno della sensibilità: «Se dopo 24 ore dall'a·v venuta congelazione la cute è ancora insensibile alle punture profonde, è. verosimile che essa 11on ritornerà più 1

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mai».

Un arros&amento infiammatorio al di qua delle. parti più gravemente danneggiate suole indicare in seguito il limite della gangrena. li.llora si produce o la mummificazione con la elimi11a"Zione s1p.ontanea graduale d ella parte g·angrenata, o la gangrena unrida. prognosticamente più sfavorev-ole, la quale in molti casi noni è altro che un :flemmone gangrenoso e come ~ale $,p eciaJmcnte nel periodo prea11tissettico s.p esso conduceva ad esito letale per piemia. In queste condizioni è stato frequentemente osservato ~ nche il tetauo. Le ulceri duodenali che sono ~t..ate p~:~cedentc.­ mente descritte (Adams, Foerster) come conseguenze <;li congelazione appartengono alla nategoria delle così dette 11lceri ::;ettiche d\:J ùuodeno. In· tempo di guerra, lo abbiamo già detto, la localizzazione delle congelazioni varia a seconda che si tratti di un freddo secco e, uu1ido, in quest'ultimo caso le congelazioni colpisccluo p1evalentemente i piedi. In tempo di pace le forme leggere si hann10t ii1 prevailenza alle mani dli quegli operai (lavanqaie, macellai, marinai, ecc.) che sono per ragione del loro lavoro per molto tempo :a contatto con l'acqua. Nei freddi forti in guerra sono a.nche colpiti le orecchie, il naso, le mani. Ai piedi il g·r osso ed .i l piccolo dito per la loro situazionE: anatomica sono i più soggetti alle congelazioni. In guerra ha molta importanza la profilassi delle con·g elazi1oni. I principali elementi per evitare queste lesioni sono ~e vesti calde, ampie, la possibilità di ricambiarle quando siano bagnate, ed infine l'alimentazione abb·o ndante. Tenuta presente la predisposizione causata dalle malattie infett~ve, la igiene generale ha imP,ortanza anche per la prevenzione delle congela• z.1• on1. Quando la congelazione è già avvenuta, bisogna tener presente che un riscaldamento brusco è dan.nosio. Il riscaldamento deve essere gra-


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SEZIONE PRATICA

duale e prog·r essivo. Un rimedio empitjco, ma del resto efficace, è quello d.i fregar~ con la 11eve le parti co·ngelate. Poi queste si possono avvolgere in coto11e, per modo che la temper.atura sale a poco a poco sotto l'influenza del calore del letto; non bisogna mai u s·are bottig lie piene d'acqua calda e simili. L'affermazione che gli arti e le altre parti periferiche del corpo per effetto della congela· zione assumono 1111a fragilità com e quella . del vetro no.n· è stata confermata dalle esperienze eseguite dall'A. È più verisimile che i distacchi clelle parti congelate dipendano d:tlla gang·r ena delle parti stesse dopo che si è già prt.dotta la demarcazione. Un altro compito tera peutico riguarda la stasi cianotica. Questa costituisce un notev<.• le fattore nella determ1iiuazion.e della necrosi finale, in quanto che quanto più essa dur,a , tan,t o più riesce difficile ristabilire la J.~utrizione art~riosa dei tessuti colpiti. Il procedimento più efficace per la cura della &tas~ è quello della sospensione l)roposta da Bergma11n : l'arto tumefatto e cianotico viene :fissat o, senza costringerlo, ad una ferùla e tenuto sospeso per quanto pi1ì è posS·ibile verticalmen te. I risultati che spesso se ne ottengono, secondo numerose esperi P~1ze , sono sorprendenti : le estremità cianotiche, edematose si decongestionano e compare un arrossamento, seg.n o della ristabilita circolazione. ~ sicuro cl1e con questo m·etodo furono spesso salvati ·i n tutto o in parte degli arti che altrimenti sarebbero aindati perduti. In altri1 casi qua ndo dag li arti freddi e nerastri ad ogni picc(·la punt11ra fuoriesce del sangue oscuro giovano le incision.i, secondo il inetodo proposta da Noesske. Quando p·e r un a ragione qualsiasi non s~ riesce a salvare l'arto OO·n gel,ato dalla gangrena, bisogna far di tutto perchè qt1esta sia secca. Bisogna quindi favorire l'essiccazione dei tessuti, favorendo la fuoriuscita dei liquidi. C10 ~i ottie11e, come consigliano Stromeyer e l3ill·roth, asportando precocemente ed ampiamente l'~pidermi­ de, il che riesce molto ,agevole quando la. gang rena è già inc·o minciata. · A ciò bisogna aggiungere l'applicazione di sosta11ze asciutte e assorbenti, come polveri secche (dermatolo) o alcool assoluto: quando vi sia molto fetore giova l'uso del carbone minerale fine1nente polverizzato. Un ottimo essiccante è costitt1ito dall'aria calda che si p11ò far giungere a ll'arto leso attraverso un tttb·o fortemente ris~aldato. L'aria calda ha anche il vantaggio di favorire i processi infiammatori che condltloono alla demarcazione e di favorire altresì la formazione di granulazioni nelle parti conservate. Le amputazioni precoci devono essere esclusivamente riservate ai caii nei q\tali, malgrado 1

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ogni trattamento, la gangrena rimane umida, o as su.me il carattere di un flemmone progressivo che direttamente o indirettamente per una infezione generale può costituire un pericolo per la vita. In tutti gli altri casi s i dev,e , possibilmente, attendere la demarcazione e l'eliminazione per lo meno delle parti molli. Le singole falangi devono essere disarticolate, le parti ossee sporgen,t i, asportate co11 la tenaglia diii Luer. Con questo sist ema di aspettativa si ha il vantaggio di mutilazioni mi11orti. di quelle ch e si .avr<:bbero con l'intervento precoce . . Per quel che riguarda il trattamento delle congelazioni che non conducono a necrosi è sufficiente l'applicazione dei principi generali. della terapia; gnova l'applicazione di qu·ei medicamenti che si usano nelle malattie della cute dei piJedi e dip,endenti ·dalle fatiche della marcia : ri.pOISo, unguenti, fasciatura. 1

DRAGOTTI.

Trattament.o delle congelazioni secondo til metodo bioeinetieo del dott. Jaequet, , (Presse méd., 21 genn. u. s. Comunicazione del dott. COURCOUX). Il principio preconizzato dal clott. Jacquet, e messo in pratica con ottimo risultato s ui soldati francesi affetti da congelazioni delle estremità inferiori dall 'A., CO!nsiste 11ella mobilizzazione attiva e nella elevazione forzata delle estremità colpit e. Il membro congelato viene da prima lavato, con· ogni cura, con soluzione saponosa tiepida, poi asciugat o ed unto con un miscuglio di glicerina ed alcool, a parti !lguali, con aggi unta di 5 % di formolo. L'epidermide resta am morbidita e disinfettata da tal lor.z;ione ripetuta mattiua e sera e le screpolatuire, atrio frequente di infezioni, vengono evitate. Gli spazi interdigitali sono nettati com cura speciale e poi le s ingo1e dita dei piedi \Tengon separat e l'una dall'altra e ricoperte di compresse sterili . In seguito gli arti inferiori son fatti sollevare ed in tal modo 1nanten·u ti con dei mezzi assai s.emplici ad improvvisarsi, in maniera ch e i piedi si tr·ovino1 più in alto che sia possibile, rispetto .al piano del letto. Si comincia allora ad insegnar<! a l ferito la ginnastica dei vari 1novimen:t i attivi che egli dovrà eseguire con. gli arti lesi, movimenti che, allorchè il paziente ha constatato che non provocan'O' dolore, divengono progressivamente sempre più rapidi. Da principio vi è infatti gran difficoltà, anche nei movimenti più limitati e semplici e da que(7)

I


IL POLICLINICO

sti appu11to occorre iniziare la cura, limitandosi a far flettere ed estendere il piede, a farlo addurre ed abdurre, ed a far poi combinare fra loro ques te varie azi-Olni. In seguito, quando le articolazio>ni diventan più m·o1bili, si cerca an.che di far muovere le clita del piede facendo pr-0gr-essiva1nente a.u mentare l '.ampiezza e la forza di queste flessioni e c1eflessi011i digitali. Questo auto-massaggio dovrà durare alm·e no cinque minuti .e d esser ripetuto di frequenlte, otto o dieci yolte :al gi·orno. I buoni, risultati, a quanto afferma l '0., non .si fan1no attendere. Ces1sano le crisi d·o lorose, così frequenti nelle lesion~ da congelazione; g li edemi dimint1iscono e scompaiono pure in capo a due o tre gior11i; in breve il pazien.te può cominciare a far qualche passo e ciò pure è di grande aiuto alla pr·onta gua• • r1gion1 e. Oltre tutti i vantaggi presentati da quest'o .siis terna di\ cura, così semplice, e che non 1~clude1 del resto1 altre pratiche medicamentose, l 'A. osserva che ess·OI ha quello morale, molto ap·p rezzabile, di occup.ar.e l'attenzione del ferito e di 1enderlo, per così dire, 1'artefice della, propria • • g·uarig1one. G. MENDES. 1

FISIOPATOLOGIA.

L'azione degli zuccheri sulle secrezioni. (D. Lo

MONACO.

A rch. di Farmac. spec.

e Se. aff., Vol. XVII, 1914). Mentre la letteratura.i è piuttosto ricca di lavori che riguardano l'azione fisiologica generale degli zuccheri, nessuno st11dio completo è stato finora eseguito sull'influenza degli zuccheri s ulle varie secrezioni. ~ noto soltanto che essi proclucono diuresi, e la somministrazione per bocca di quantità abbastanza alte di lattosio a questo scopo è di uso comune. Pertanto l'A. si è proposto di colmare la lacuna. Per suo consiglio il laureando Sterl::d.ni s1tudiò 1'influenza dei var! zuccheri in riguardo alla qua!n.t ità di larttosio nel latte, e osservò che le ~ni€-'Zioni sottocutanee di forti soluzioni di zuccheri . dJiminuiscono la secrezione lattea. L'A. fece suiecessivamente proseguire queste ricerche clal Piantoni, il quale, medi.ante una serie completa di esperienze, perven·ne alla co11clusione, che g1 i idrati drl: carbonio, iniettati a piccole dosd., aumen·t ano la secrezione lattea, !Senza apportare rr10dificazioni nella quantità centesiin.ale dei pri11cipali componenti organici. (lattosio, caseinogeno, grasso); che a dose elev.a t a invece dimint1iscono la quantità del latte e la percentuale del lattosio, mentre aumentano quella del grasso, e (8)

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XXII,

FASC.

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la quantità dell'urina; e che infine so.m minis trati a dose elevata per un lungo periodo, la diminuzione si accentua fortemente, senza che ' . . . pero ma1 s1 sopprima del tutto la secrezione. Questi &ud! lasciavano intrarvedere la possàbilità di utililzzarli 11ella pratica medica. In pratica infatti si possono presentare due diversi problemi : si può voler f.avorire la produzi0'ne del latte, .e ciò tanto nella donn·a quanto negli ai1i1nali, e si può voler faviorire anche la scomparsa della secrezione, allo scopo di poter n1eglio attuare la svezzame11to del bambino. Co11s.eg·uenten1ente di·venne desiderio dell 'A. quello di compiere gli studi relativi sia nella donna cl1e nei grossi animali. Le ricerche sulla donn.a furono dail.l' A. affidate a U. Sammartino, cui fu dato dri.. eseguirle sulle ricoverate nella Clini'ca ~stetrica di R0111a . Speriinentando su 23 donne, in cui sarebbe stato utile per vario motivo inte11rompere l'allattamento, con iniezioni di do.si forti di idrati di carbonio si riuscì a diminud1."e la secrezion.e lattea e talora ·amche a s.o spenderla, senza che si osservassero il dolore e i.I tu•r gore delle mammelle, che, nei casi in cui si oerca di interrompere l 'allattamento, ·s ogliono I)tesentarsi. Con a1tre esperienze si v:olle stabilire l 'azi1one di piccole dosi di idrati di carbonio (1 gr. circa di saccarosio per ognri. 45 Kgr. di peso del corpo) sulla· fu11zione delle glamdole mammarie, sia nel periodo antecedente al parto (appena mamifestata la secrezione del col·ostro), sia al principio del puerperio e · sia ad allattamento inoltrato, in. diverse c~nd1zioni d1, vita dei soggetti, e con varia tecnica sperimentale: il ·risultato fu nettamente positivo, nel sen.s·o che le piccole dosi di idrati dii. carbonio giovano ail affrett are la comp·a rsa d·e.lla secrezione lattea, e .ad 1a umentare la quantità del secreto. An.c he i11iettando piccole dosi di idrati di carb.o nio in don11e, in cui le gla11dole mammarie erano in· riposo da molto temr'o ·O non avevano m·a~ funzion.ato, ·s~ provocò turgore unito a senso di dolore e di peso delle gla1ndole stesse. Con queste indagini, le quali conferm.avamo qUielle precedenti del Pi:antoni, l'azione degli idrati di carbonio sulla secrezione del latte passava nel campo pratico. Le iniezioni sottocutanee dii saiccar.osio in soluzione di roo % possono essere consigliate vaintaggioo.amente ·O nei casi i11 . . . cui è indicato interro·m pere l'allattamento (iniezione di forti dosi), . o nei casi 'in cui si vuole aumentare la p11oduzione del latte (iiniezioni di piccole dosi) . La cura, anche se continuata per parecchi mesi, ~on dà inconvenienti. Le iniezion1i sottocutanee o endovenose, anche di dosi forti, non danno mai disturt~. Comunque giova tener conto dello stato fun.z ionale dei reni. 1


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SJ..:ZIONE PRATICA

Sempre per consiglio dell'A., G. Cuzzi studiò 1e modificazi0'1li che su.b isce !istologicamente la glandola mammaria di cagne, assoggettate alla azione prolungata e continua di piccole e grandi dosd. di tidrati di carbonio. I risultati sono stati evidentissimi colle grandi dosi, per cui si trovò una netta: proliferazione ~onnettivale, èhe rimpiccioliva il tessuto glandolare, le cui cellule erano ridotte di numrero e <li grandezza; invece per le piccole dosi i risultati n•on :sono stati evidenti. Ri'cerche istituite, con piccole e grandi dosi di ~carosio, su una :nucca, diedero pure risultati, che concordano coi precedenti. È opinione dell 'A., fondata su v,arie osserva-zioni personali e dei suoi allievi, che gli jdrati di carb·o nio debtano riguardarsi come stilll()li s1 ecifici della gland·o'1a mammaria, e che la loro azicme debba esplicarsi sull'acino glan.d olate. · L'azione degl'idrati di carbonio sulla secreZiione lattea lasciava scorgere la possibilità che la medesima azione potesse esercitarsi su altre secrezioni. L'A. ha cercato quindi di studiarne il numero maggiore possit~le, ~ riferisce i risultati <>ttenuti. ConcluGIÌ.oni esatte e precise non permettono di trarre ancora le esperienze dirette a stabilire gli effetti che le iniezioni di saccarosio hanno sulla secrezio11e sipermatica, sui f enomielli! posteriori alla tiroidectomia e sulla glicosuria fio• • • 1.·1z1n1ca. Per ciò che riguarda la secrez.ti one sa1livare (studiata su cani con. fistola della sottomascellare), l'iniezio.n e endo·venosia di 4 -1 2 gr. di saccarosio la diminuisce sensibilmente, anche quando la glandola è sotto l'azione della piliOcarpina; i11i0ttando quest'ultima, quando la glandola è sotto l'azione delle dosi precedenti di saccaros~o, essa non riusci .a produrre il so11to aumen.t o del secreto. Piccole dosi di saccarosio non riescono a ripristinare la secrezione annulla.t a dall'atropi11Ja . Anche per la secrezione pancreatica (che fu s tudiata su un cane con fistola alla Pawlow), si ottennero risultati analoghi; si osservarono .ci-0è i due effetti opposti, quello dell'au1J1e·n to e <}Uello della diminuzJone del secreto, as seconda che si iruiettarono piccole o grandi dosi . La dim)n.u.zione si ottenn·e anche sommi11àstrando la soluzione di saccarosio (circa 60 gr. di saccarosio in 150 eme. di acqua) a11 'animale per bocca. F·UJ riv-0ltai pure l'attenzione alla secrezione intestinale, profittando di un can:e portatore di un'ansa alla Vella . La soluzione di saccarosio, iniettata sottocute in piccole dosi, non: riesce ad aun1entare la secrezione co1ne avviene per le altre studiate; però le dosi alte hanno anche qui una azione i1n ibitrice. L'iniezione di dosi di saccarosio fino a 5 gr. direttamente nell'ansa intestinale determina un marc.a to atunento. 1

325

Ma la secrezion·e che maggiormente ha inte- · res.sato l' A. dopo quella. mammaria, è stata quella renale. Le esperienze sono state dall 'A. eseguite nei conigli. e nei cani; e poichè la funzione renale ha grande importanza nel decorso del diabete, cosi L'A. ha anche voluto sperimentaire su cani .spancreati e sottoposti a . iniezioni contin.u e di forti dosi, di saccarosio. I risultati meritano di essere presi in considerazione anche da.i clinici. Anzitutto l 'A. ha potuto accertare, che non sempre, come finora si è creduto gl'idrati di carbonio producono poliuria. Essd la producono, è vero, ma solo quando le dosi ingerite o iniettate non superano un certo limite, "ail di là del quale invece p·r oducono una diminuzione della • secrezione. Inoltre l 'A. ha potuto osservare che le dosi non molto elevate di. saccarosio, iniettate durante parecchi mesi ·successivi a un cane, non producono alcun disturb•o1 nella salute dell'animale, {lànno saccarosuria limitata a circa 24 ore dopo l'in1ezione, sono utilizzate d·ail.l'animale, il quale in un primo periodo ne brucia: meno che nei periodi inoltrati, e infine diminuiscono fortemente a lungo 1arndare la seicrezione urinaria. Dopo di ciò s'imponeva. natuiralmente di ricercare un'ev·e ntuale conferma ·di questi fatti nt>l diabete sperimentale. In cani spain0reati l 'A., appena si manifestava la glìcosuni.a, iniettava sotto cute 10-20 gr. di saccarosio, dosando niell 'urinia di ogni giorno la quantità di glicosio eliminata, prima e dopo averla idrolizzata. Si osservò che complessivamente le iniezioni di saccarosio nei cani spancreati inducono importanti cambiamenti nel decorso del diabete: in primo luogo la sopravvivenza è più lunga, e i sintomrl· nervosi prescnt anisi attenUlati o del tutto assenti; in,oltre dln1inuiscono tanto la quantità di urina quanto quella del glicosio elim.i nato. Difficile è chiarire quale possa essere il meccanismo di azione degl'idrati di carbonio nel diabete pancreatico. Essendo state impiegate solo le alte dosi di saccarosio, il fenomeno della diminuzione dell'urina si può spiegare in base ai risultati delle esperienze precedenti. Ma per ciò che concerne la diminuzione della glicosuria, bisogna ricorrere a delle ipotesi. Essa potrebbe infatti essere una conseguenza tl.ella diminuzione dell'urina, qualora questa avesse un rapporto diretto con il glicosio eliminato; oppure potret... be dipendere da un meccanismo speciale, quale sarebbe quello dell'azione contemporanea degl'idrati. di carbonio sia sull'elemento renale, sia sui quell'altro finora. .non definito, il quale non regola più il congegno che riesce a impedire la gli.cosuria nello stato normale. (9)


IL POLICLINICO

È noto che l'ipergliceri'lla e la glicosuria nel

primo periodo del dial:ete umano posS-Olllo e&Sie(l"e illlibite quasi sempre dall·a: dieta esclusivamente carnea; mentre iciò non avviene nei casi di diabete avanzato e grave, nell'uomo e anche l'egli animali. Second'() l'A. la sospensione della g1icosuria, talora seguìta da lunghe pause di guarigione, sarebbe dovuta non tanto alla contemporanea as,senza degl'idrati di carbooio, che si trovano in piccola quantità nella. carne e da essa possono formarsi, quanto dall'ingestione dell'alimento « carne », o meglio dai suoi prodotti di digestione, i quali, venendo nell'unità di tempo riccamente aJSSorbiti, riuscirebbero a sospeindere più o meno completamente il decorso della. malattia, a seconda che trovano l'elemento che produce l'a glicosuria più o meno leso. L'assenza degl'idrati di carbonio non farebl:.e che a11mentare la prevalénza delle sostanze proteiche nei liquidi dell 'organism?, e questa prevalenza conf.erirebbe ad esse proprietà stimolanti che mancano colle diete mi1ste, quand·o il rapporto tra le sostanze proteiche e gl'idrati di cairboni.o è più basso. L'elemento organico che subisce l'influenza della maggior quantità di albumine circolanti può essere tanto quello che segrega maggior glicosio del normale, che ·quell'~ltro il qual.e ne impedisce la combustione. Pel saccarosio e per tutti gli altri zuccheri in"' tr.odotti: nell ':o.rganismo sottocititaneamente, si potrebbe .a mmettere un'azidne simile a quella sostenuta per la dieta carnea, quando non agissero indirettamente dimin·u endo la seicrezione renale. N·on bisogna però mai dimenticare, che condizione necessaria perchè gli zuccheri agiscano è sempre quella, che per il loro assorbimento si eviti che passino pel circolo entero-epatico, percorrendo il quale essi si trasformano in polisaccaridi, che non esplicano alcuma azionie sulle secrezioni. Questo inconveniente non esiste per le sostanze proteiche, le quali, assortiite dai linfa• tici, si versano subito, nel grande circolo. G. A. 1

I

OSSERVAZIONI CLINICHE. A. v v .e I e n a m e n t o d a a e i d o b o r i i o per i.I dott. L. VERNEY.

La grande tolleranza che i tessuti dimostrano verso l'acido borico ha portato ad estendere sempre di più le applicazioni di questo rimedio. Da tempo se ne fa un uso corrente in oculistica. V1ene utilizzato largamente per la toelette fe1nminile : se ne apprezza l'azione deodrante e

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XXII, FASC.

10}

se ne ricerca quella anticoocezionale. È stato. molto adoperato per il lavaggio della vescica,. dello .stomaco, dell'intestino, del cavo peritoneale, di vaste cavi.t à purulente, ecc. Ma purtroppo si sono dovuti registrare pai.recchi accidenti gravi e persino letali in seguite> all'abuso di acido borico (in specie per enteroclisi, per medicature vaginali, per il trattament<> di ascessi, ecc.). Dapprima essi vennero attribuiti ad impurità; poi venne aiccertato che debbon<> ascriversi al rimedio in sè, i,l quale, malgrado la sua mitezza, non è esente da azioni tossiche. Vengono colpiti tutti gli organi attraverso i quali si oompie l'eliminazione. Questa segue in massima parte le vie urinarie, onde insorgono dolori lombari, pollachiuria,. stranguria, albuminuria. In parte 1'eliminazione ha luogo attravers<> il tubo gastro-enterico; 001de, qualunque sia stata la via d'ingresso, .si producono nausee, vomiti, sensazione di pienezza all'epigastrio, dolori.. epigastrici e addominali, le feci si fan·n<> poltacee o diairroiche, ecc. ; si, man.i festa anche ptialismo, la lingua diviene patinosa, si avverte difficoltà ad inghiottire, ecc. I disturbi gastro-enterki sono più rapidi e· gravi se l'avvelenamento si è prodotto per la via orale o per quella rettale (lavaggio dello stomaco, enteroclisi). Essi sono stati ascrit~i all'azione inil:.ente dell'aci.d o borico sulle diastasi digerenti e sui processi · assimilativi; ma intervtiene certo a nche iuin·'azione irritante diretta sulla mucosa gastro-enterica. In piccola parte l'acido borico si elimina attraverso la cute. Questa dà.viene leggermente tumefatta e nella· maggioranza dei casi vi a ppaion'()I eruzioni er1fematose, papulose, eczematose, ecc. che alle volte si avvicendano in uno. stesso avvelenamento e che possono cambiare da un avvelenamento ad urio successivo. Infine l'eliminazione si produce anche aittraverso la mucosa naJSale, dVe possono prodursi fatti irritativi; si compie c001 il latte; ecc . I fenomeni generali d'intossicazione interessano ini specie il sii.Sterna nervoso ; consistono in .. depressione psichicai, debolezza muscolare, indebolimento del cuore e del polso, cefalalgia violenta., parestesie varie (isensazioni di freddo,. di caldo, formicolii), disturbi della vista d'origi'n e oentrale (indebolimento, offuscamento, diplopia, allucinazioni; in qualche caso gli avvelenati non riconoscano più le persone), disturbi del linguaiggio (in un caso perdurarono per una settimana). Spesso si ha elevazione termica. altre volte abbassamento alla temperatura. Nei casi gravi si determina prostrazione profonda, vomi'to infrenabile, dispnea, oliguria, incontinenza di feci e di urine, sonnolenza, deli1

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[ANNO XXII, FASC. ro]

SEZIONE PRATICA

rio, singhiozzo, collasso. Un'azione elettiva si rende manifesta sulle emazie, le quali si alterano e conglutinano, onde insorgono ematemesi ed ematuria e si determinano emorragie capi.Ilari nelle mucose, nelle !Sierose e nella cute. Caratteristica dei casi gravi è anche la caduta dei capelli. All'autopsia non si trova nulla di1 caratteristico; v'è degenerazione grassa del fegato e dei reni, vi sono ecchimosi nella mucosa dello stomaco, dell'intestino, sub-pericardiali, erosioni gastriche, ecc. L'avvelenlamento cJ:onico si di·stingue per la tenacia dei isintomi, i quali .consistono in disturbi digerenti, fatti d'irritazione renale, eruzioni cutanee che ora sono tenui e somigliano a psoriasi, ora sono intense e possono ricordare l'eresipela. A parità di altre condizioni. se il rene funziona. male i sintomi sono \w-ponenti~ : in part,ii colare l'eruzione cutanea è più costante e pi'ù p.roniunziata. Non molto dissimile da quello descritto è l'avvelenamento da borace (usato a scopo abortivo per via interna). Ci è ocronso di osservare un caso di avvelenamento da acidOI borico. Signora trentaseenne, di costituzione robusta. Soffre di stitichezza abituale. V·ai soggetta a malesseri permanenti mal definiti, in specie della sfera gastro-intestinale e di quella geni.t ale, che si esacerban·o ad inter:valli (nei cata.meni, dopo disordini dietetici). Sono stati variamente diagnosticati (1). Da anni ha contratto l'abitudine a.:L usare la soluzione borica sia per enteroclisi che per irrigazioni vaginali, sovratutto prima è dopo le mestruazioni, affine di esercitare un'azione cc rinfrescante» e di .calmare le gravi sofferenze cui queste si accompagnano. A vendo praticato per due o tre giorni con·secutivi delle irrigazionii vaginali boriche e trattenuto duirante un'intera notte un'enteroclisi (inr quantità non bene precisata) di soluzione borica satura, ha presentato: nel corso della notte inson.n ia tenace, soprassalti, dolori: addominali sempre più intensi; nei due giorni successivi facies d'avvelenamento, profonda prostrazione mentale e muscolare, cefalalgia violenta, senso di tensione ipogastri~a, dolori viscerali intensi, diarrrea tnucosa con eliminazione di pseudo-memtirane forte meteorismo, anoressia che contrastava' con l.'appetito. ab~tuale .d~l~ pazi.e nte; dolori lom1:ar1, pollach1ur1a, poltdLpsia; la cute ap. pariva leggermente edematizzata. Man mano che questi sintomi andarono attenuandosi, apparvero alcuni bottoni. acneiformi al dorso e ,sul petto. Solo due giorni dopo l'insorgenza dei sintomi un anamnestico insistente mise in rilievo l'uso (1) Dismenorrea essenziale, endometrite, rc-

trodeviazione uterina, erosione cervicale, !levrosi gastrica, ipocloridria, nefrite incipiente ....

327

~ell 'aci~o borico cui la paziente non attribuiva

importanza. Albuminuria assente Cura consigliata: bevande copiose, dieta lattea, applicazioni calde al ventre ed alla regione renale. La paziente si rimette bene. Scotnpaiono coinpletatnente i tenaci disturbi della sfera genitale, che :ne facevano un'i.nvalida. Persistono lievi ,disturbi gastro-intestinali ricond11cibil1. a simpaticotonismo e che si emendano con una cura idonea (massaggio addominale, attività fisica moderat~ .e reg.olare, .vita psichica. tranquilla). La guaT1g1one s1 mantiene da oltre quattro mesi. La possibilità di questi fatti deve rendere riservati nell'uso dell'acidro borico e sconsigliame l'uso tutte le volte che si: può temere un. copioso .riassorbimento del malfido rimedio. INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE. GEDAMER, HERZ e GAEBEL. Chemischen Toxicologie, I909· KOBERT. 1l:tJ..tOxikationeri, I906. LEVIN. Tr.aité de Toxico·logie, 1903. LEVIN. Die N ebenwirkungeni der A rzneitmittel, 1899.

GAGLIO. Farmacologia a Terapia, I9I4. PoucHET. Précis de Pharmacologie, 1907.

Textbook of PharmaJc.ologiJe and TherapeutiJcs, I899. WHITE. Textbook · of Pharmacologie and The. rapeutics, 1906.

CDSHNY.

ACCADEMIE, SOCIETl 1tlEDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

Soeieià Mediea-tJhlrorglea di Rologna. I

Comunicazioni di interesse pratico e sci:entifico. G. FORNI (assistente all'Istituto di anatomia patologica). Osser-vazioni sopra cento tuniori. Riasstume un suo studio macroscopico ed istologico, pubblioa to a parte, .sopra cento tumori raccolti durante un anno d11 assistentato chirurgico nella prima sezione dell'Ospedale Maggiore diretta dal prof. Nigrisoli. La mia·g gior parte di essi sono stati prelevati medriiante atto operativo, pochi sonQ stati asportati all'autopsia, sia quando l'intervento non potè essere che . esploratitvo o palliativo, sia quando i mal:ati vennero a morte nbn avendo subito intervento alcuno. È ovvio che non avendo fatto selezioni, alcuni dei casi osservatii non presentaTono particolaire inrteresse, parecchi invece si Tivelarono per tumori non certo frequenti. e comruni e la loro descrizione potrà servitre ad aumentare la casistica. Così furono studiati un sarcoma del tenue, tre ipernefromi, rutn'endotelioma della mammella, uru cistoadenoma pa1

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(II) •


...

IL POLICLINICO

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pillirer.o della tiroide ed un lipoma retroperitoneale in una bambina di 3 anni di gr. 1200. Tali numerose indag.i1ni sono corredate dai dati anamnestici e riguardanti il decorso, la durata e la sintomatologia di ognl:ii s·ingoliai affezione per ciò che possono ·e ssere utili al lettore e per rentdere completo il quadro anatomico. · G. ROCCHI (assistente a lla R. Clinica chirurgica). La tensio'ne superficiaie del sangue nell'occlusione intestinale sperimentale. - In. otto esperielll'.lle su cani troviai che la teni.Sione superficiale del siero non siub1s:c e m-0dificazioni notevoli, swbisce invece un notevole anmen.to q uella del saingue in toto. Ciò forse in segu.i1to alla perdita di liqu~do d'a p arte del sangue, secondo il. concetto di Braun e Boruttau (1908). 1

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A. MONTANARI (assds tente alla R. Clinica chirurtgica) . La stenosi .sperimentale dell'arteria polmonare . - Ha voluto portare colle sue esperienze un contriquto allo studio del 1 rapp~ esistente fra l'iperglobulia e i vizi congeniti del cuore. Mentre conclude che è possil:à1le il riprodurre sperimentalmente .nieJ. coniglio la stenosi dell'arteria polmonare, anche di giraGLo motevole, mostra che J.e sue ricerche negano che vi sia .utn r.apporit o di causa ed clfetto fra stenosi dell'arteria polmonare e iperglobulia, e che quindi dJi1minuis.cono notevolmente il varore di tutte quelle d.o ttrinie che isu tal trapporto si fondanb per spiegare l'esistenza di detta i·p~rglobulia.

S. SALAGHI (professore inca'tìiioaito cli terapia :fisica). Sullo smo·r zamento dei suoni di differente altezza. - Rif eri~e di sue esperienze fatte col suo nuovo sono~etro per lo studitO dii fenomeni .a<::ustici (Gazz. Osp.ed. e Clin., 1914, n. 132).

da lui. fatte su 36 ammalati di psoriasi. In aJ.cuni ammalati riscontrò precedenti tubercolari ereditari - mai affezioni tubercola.ri in atto in. altri argoni - negli ialtri l'interrogatorio e l'esame dbbiettivo g·e nerale per ciò che rtiguarda la tuberco1osi riuscì negativo e di questi ammalati soltanto uno reagì all'iniezione di. tubercolina oon elevazione termica (38.5) : il questo caso yide le efflorescenze farsi. lievem.ente più arrossate ed edematose - ma 11lon una propria e vera reazione locale. Ebbe sempre esito negativo nella ricerca del b.acillo tubercolare e dei gtianuli di M u ch nel tessuto patologico - come pure furono negati,re 1e ill'oc·ulazio'ni negli. animali di frammenti di tess,u to stesso. Egli ritiene che fra tubercolosi e pooriasi vi sia soltanto una pura coincidenza. La sierodiagnosi del W1asserma'lln per la sifì.llide fu po&itiv:a. solo in 6 ammalati' i quali tutti avevano ooncomitante alla psorias~i manifestazioni cutqnee di natura sifilitica - in 1 quegli atiitmalati it';...., c11\ l'anamnesi era muta per la sifilide ottenne SLmpre reazione negativa. I.n 4 ammalati l'i1n.fezi·o.ile sifi.l~·tica aveva preceduto la comparsa di ma.n.ifestazio11i psoriasiche - negli altri 2 al mo·m ento della comparsa della sifilide esistevano già sull'ambito cutaneo efflorescenze d-11 psoriasi più o meno diifi use. Presenta fotografi.e per dim ostrare la forma ibrida che ass.u me la malattia in questi. casi. L' A. conclude che la tubercolosi e la sifilidè non. hanno parte alcuna nella etiologi;a. della psoriasi e che la sifilide è -capace di modjficare l 'obbietti'Vità clinica delle effl.o rescenze psoriasiche. l\f. COPELLI. 1

'

Pubblicazione di palpitante attualità: Dott. G. MENDES

E. GIACOMINI (di.r ettore dell'Istdt'=1/to di anato-

Capitano Medico del 2° Reggimento Cranatieri Già Aiuto negli OspeJali di Roma

mia comparata). Presentazione di larve di Ra'na e dv H y la trattate con alcuni preparati di

g·hia1vdola tiroide e con jodotìrina. O. CANTELLI (libero docente di patolog·;a medica). Di alcit11·e altre ricerc~e speri1nentali sulGUIDO M. PICCININI. l'indacano.

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2

aJl• importo del loro abbonamento ~er il 1915 e che lo inyiera:mo con cartolina vaglia non o~tr~ ti ~ t ."!arzo, ter.mtne •m: prorogabile. Resta sempre 1n vigore il dintt? al premio gratoHo. Manuale di Otorinolaringoiatritz, che sarà stx:dito appena pronto. Gli abbonati che hanno già pagato l' obbonamento potranno avere il Manuale di Medicina e Chirurgia di guerra alt~ stesso J?fezz<> ridotto inviando entro il termine suddetto, cartohna vagha da L• ·al Prof. ' ENRICO MORELLI, Via del Trlione, 4'. BOMA.

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[ANNO

XXII,

FASC.

10]

~1i:ZIONI:

PRATICA

329

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . . CASISTICA E TERAPIA. La forma nevralgica dell'angina di petto. La nozione che vi possono essere dei! rapporti fra l'angina di petto e l 'i perestesd.a cutanea ha gran. vala.re nella determi'nazione dell'etiologia delle affezioni dolorose del cuore. Le zone di cute, in cui si hanno sensazioni dolorifiche spontanee, sono iperestetiche alla palpazione. Il dolore della :r egione cardiaca nell 'iangina di pett-01 sd i'rrad.ia alla periferia, perchè il cuore, costretto ad uno sforzo insolito, produce attraverso le sue fibre niervolS.e afferenti uno stato di ipereccitabilità permanente nei segmenti spinali corrjispondenti, cioè tra il settimo segmento cervicale ed il quarto dork le. Que$li ipereccitabilità può influenzare i centri spinali vicini, come è dimostrato dall'iperestesia o dolore nelle zone di distri,buzione d~lle ·v:ie sens<Yrie in rap·porto coi centri1 nervosi, cioè nel lato sinistr~ del collo e del torace, nella spalla e nel braccio diello stesso lato. Ciò è de~ritto dal Mackenzi€ come un riflesso vilscero-sensorio. Ma 1'aumentata eccitabilità dei centri spinali può interessare anche i nuclei motori vicind, col risultato che i' muscoli innervati da ques.ti, per esempio il muscoli intercostali e pettorali, si contraggono spais.modicamente, e si ha allor.a1 un senso di costrizion-e del petto. Ciò risponde al riflesso vtl.scero-motore del Mackenzie. La con01Scenzai di questi fatti ci rende quasi obiJettivo l'esame del dolore cardiaco nella os,.. servazjone dell'iperestesia cutanea e muscolare, nell'aumentata tensione muscolare fino allo stato di spasmo. L' A . osserva che in certi casi' di dol-O!re cardiaco si . può osservare alla palpazione dell:a regione malata un'alterazione della pelle e dei muscoli. Quest~ casi si hanno nell'età media e nell'adulta. Il sintoma subiettivo predomioonte è i'l dolore detrai regione card'iaca, che, pur variand-0' d"intensità, scompare nel ·ripois.Qf e perciò di solito la notte. Eccezionalmente però, e forse per effetto della ·paura e dell 'autosuggestione, i pazienti svegliandosi accusano il dolore, ed in alcuni casi' peggiorano q.'urante la notte. Il dolore è lancit;iante o gr'arvativ-0', a volte ha fotma · di. costrizione al torace. È localizzato lungo gli spazi' intercostali firio alle vertebre, all'epigastrio, nella regione delle spalle, lateralmente al collo, nella nuca, nella regione della clavicola e della mandibO'la. Si' irradia alla spalla, al bracci•o ed al gomito, e no.tlJ di rado alle punte

delle dita, dove somiglia ad un I)izzicore. Spesso appare anche nel lato destro del torace, ed allor.a esso è a cintura. Si aggrava nei movimenti, e può diventare così intenso da costri\ngere il paziente a ·f ermarsi per lo-15 minuti. La tosse o l 'i111spirazione prorfonda p·u ò pure accentuarlo; perciò il respiro spesso è s·u perficiale, benchè non vi sia mai dispnea ne.am.che nell'acme dell'accesso. Son frequenti le parestesie, come il formicolio alle membra, e il veliichio al faritnge ed .al larin1ge. I pazienti speSISlO accusano senso di caldo e di: freddo, vertigini, ron:zlio, doldri ia•~'orecchio ed all'odcipite. lLe condizioni genemli: non sono soddisfacenti: un seni.SO' dii stanchezza e di debolezza nO!ll manca • quasi• mai.• Durante I ',accesso, vi ha congestione del viso ed un'espressione di :ansia: ·non v'ha mai pallore o cianosi. Di solito le seguenti regioni sono dolenti : la linea mediana dello sterno, gli attacchi condro-sternali·, alcuni p1t1nti negli spazi intercootali di sinistra, la superficie anteriore del tora.ce fra la .seconda e la sesta costola, la clavicola, l'a.. scella, il margine inferiore del gran pettorale e i~ margine ascellare del gran dons,ale, lo sternlomia stoideo, .il trapezio, l'epigastrio, ecc. ecc. L'esame del cuore non ri"vela nessuna lesiooe organica, nessuna alterazione funzionale. Gli attacchi di dolore si hanino l0-20 volte all'anno, e duran·o da 5 minuti a 2 ore. I pazienti1 dopo l'attacco possono riprendere le loro <:>t:cupazioni fino all'attacco successivo. Evitando ogni sforzo, gli' attacchi si susseguono meno .frequentemente. Eìssi .p.erò, per quanto frequ·e11ti, non alterano mai lo .stato di salute: l 'A. non• ha mai osservato un caso fatale. Nella fatica, l'attacco insorge o si accentua. L'iniziarsi graduale di, questi attacchi cont·r asta coll'inizio repentino degli attacrhi dell'an gina di petto genuina, dalla quale· questa fc.rm~ differisce anche perchè per lo più ~i Qsserva du .. rante il giorno. Durante l'attacco, spesso la faccia si arrossa e s•ir gonfià,. ed il paziente si agita nel letto. Nell'angina vera la faccia si· fa pallida o cianotica, ha l'aspettO! dell'angoscia, ed ogni movimento è evitato per non aumentare il dolore. Nella forma nevralgica il respiro può essere superficiale, non mai dispnoico. Nell'angina vera il polso è piccolo, molle, irregolare, ed i toni cardiaci S-Olllo del:oli e talvolta quasi assenti. Nella forma. nevralgica i tonJ, 1S.Ono forti, la pressione del sangue è aiumen1

(13)


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[ANNO XXII,

IL POLICLINICO

FASC.

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t '

tata, il polso è pieno e regolare, benchè frequente. Si può pensare alla tachicardia parossistica, ma questai è e sclusa pert l'intensità del 1 dolore. La caratteristicii principale dell'an'gina nevralgica è la presenza di specialij alterazioni della pelle e d·e i tnusooJ.i' nelle regioni dolenti. La pelle si palpai granulosa, a noduli più grandi o più piccoli, e dà un senso di crepitazilOne. Talvolta negli strati più p1:ofonldi della pelle si palpano noduli di' variai grandezza, da · quella di: un chicco di grano a quella di ·ulna lente iQI dil iun pis·ello. Es&i 1sona più o meno n11merosi e variamente raggruppati. Nel tronco e vicin•o alt 'ascella si palpan()I nodi a caratteri mal d·efiniti. Sullo sterno si. possono osservare infiltr.azio·n i circoscritte che somigliano a raccolte d'essudati!. Tutte queste formazioni ..sono es~­ mamente dolenti. Esse .sonio più numerose nelle regioni dove il dolore accessu:ale è più 'intenso. L'aument01 del dolore durante i movimyenti mus:c òlari si S·p iega· per la com pressione di questi noduli e per l'~a:-ritazione dei nervi in rapporto • con essi. L'aumentata f.tTequenz.a del polso è di origine riflessa. In questa forma nevralgica i rifl~ssi seguono le stesse vie di trasmissione, l!la in direzioné oppoìSt 'al : dai1 n·e rvi terminali periferici irritati, attraverso i centr.i. nervosi' d·e ll'asse spinta le, a.i nervi simpatici del cuore, producendo cosi la tachicardia. Si ha un riflesso sensorio'" 'viscerale, e non un sintom.a di cardio patia. Non si trat~a neppure di neurt>si, mai di una forma di nevralgi.a dipendente dall.a presenza dei noduli e granuli1 descritti. Questi solllo quaisi s.e mpre manifestazioni gott-0 s.e , e si tratta probabilmente di tofi· della pelle e dei muscoli . .In alcuni ~asi s-0no stati mes!Si in raipporto con nrumerosi e gravi attacchi di tons illite. . La prognosi è favorevole . La cu:r.a. noìn è · difficile. I noduli possono scomparire mediante applicazioni calde s otto forma di fomenti, bagni di ·fango, impacchi · caldi, ~assaggio v~bTatvrio. Dopo 4 o 6 settim.ane la forma di nevralgia può persistere, ma gli attacchi acut.i sogliono .sparire I·n1· ognd. caso di dolore ca•r diaco si raccomanda di fare la palpazio ne d ella pelle e dei muscoli· : ciò è di grande im pOirta.nza per l~a prognosi e per la cura (F. Turan, Wiener m.ediz. Woch., g.i1ugno 1914). P. s· 1

1

1

1

La sintomatologia del · tio doloroso della faccia. Quest a mala ttia , denominata dai diversi autori1 nei modi più svariati (nevralgia trifaciale grande nevralgila) e che non deve conf 011dersi coll'emicrania, colle malattie d·e i seni, coll'erpete e colle altre malattie dolorose della faccia, (14)

è un'affezione sui ge1'Zleris., di rego1p. poco conosciuta· e per lo più confusa con altre malattie di varia m.a twra. Il Patriqk (/ourn. of the A m. Med. Assoc., maggio 1914) ne raccoglie circa duecento casi in una mon·o1g rafia di cui riferirò in breve le conclusioni. Per quel che si riferisce al sesso nei casi dell' A. si trattava di ·96 uomini e 104 donne: questa maggiore frequenza nel Sesso femminile è ammessa da tutti gli autori. L'età più frequenteme nte colpita va dai quairanta aii sessanta anni però l 'A. ne ha riscontrati due casi sotto i dieci anni .ed otto sopra i 70 anni. Non ·si conosce ·n essun fatto·r e predisponente speciale~ la malattia non è certo ereditariiru: è difficile dire se lo stato neur-opati-00 predispone alla malattia, poichè spesso è questa che rende i .soggetti emotivi. In un eerto numero di casi i pazienti sono ~taiti emici;~anici.

1_

Il carattere fondamentale del dolore del tìc f aicciale è di essere di breve dur.at~ : il dolore s 'i.rti,zia bruscamente ad accessi r•arpidi che spesso si ripetono a breve distanza di tempo : il dolore è des critto co,m e lancinante, martellante, urente, terebrante, lacerante, talora viene parag·onato a ·UJna: scossa elettrica, non dura più di I o 2 s-econdi e raramente è preceduto da un senso di m.aless-ere vago o d2: parestesie. Coll 'andar del tempo si Slta·b iliscono pavossismi dolo,rosi della durata di qualche secondo: -raramente arrivano a durare qualche minuto. Il pazie11te s pesso racconterà di avere dolori che durano per un'ora o due, però si tratta qui per lo più di ria p1ide successioni di brevi p·a rossi·s mi. Qui ndi og.ni dolore 1a· caric o della facciai, fronte o tem.p ia che è continuo per mezz'ora o più, anche se esistono esacerbazioni, no1n .è un tic d•o loroso. Il dolore del tic doloroso è sempre intenso: • • all 'iniz1o può es·s ere poco ·accentuato e net cast avanzati negl 'i.n.t ervalli tra gli accessi può ridU!rsi a semplici parestesie. Ad ogni mod 0 un dolore lieve e sordo che dura dà. lungo tempo non è mad.1l'espressione del tic doloroso facciale. · Una car.atteristica quasi costante del dolore nel tic dloloroso è che .esso può ceSSlaire con; una liev·e irritazione periferica: p. 'es. comprimend·o la faccia, talora anche ammiccando. Il lato colpito è pér .lo più il des~ro : ..raram ente l'affezione è bilaterale; in questi cast prevale da. un lato. In qua·l che paziente si è visto che il dolore dall'altro lato è comparso dopo la guarigione spontanea o tera peutica di ~ lato. .La branca più frequentemente colpita .per l'A., a Clifferenz·ai dii quello che la masis1ma parte dei neurologi ammettono, è la seconda. 1


{ANNO XXII, FASC.

Da un'analisi accurata dei casi l'A. tenderebbe .a spiegare il fatto che tuttì sostengono di una prevalenza del primo ram·o del trigemino nel pro.cesso, ammettendo che esistono in ogni caso delle irradiazioni dolorose a carico di questa branca, perchè spesso, essendo colpito in secondo tempo anche il primo ramo, qui i dolo1"i divengono più intensi. Molte forme di tic doloroso della faccia de-yono poi essere state confuse .coll'emi•Crania, colle ·malattie dei. seni frrontali e coll 'erpete sop·r aorbitale, ciò che spiega appu·nto ciò che. gli. autori sostengono. L' i\. arriva anzi alla conclusione che un do1ore circoscritto alla regione s,opraorbitale per lo più non è in rapporto con un tic doloroso facciale. In un certo num·~ro di casti però sono -colpite contemiporaneamente prima e seconda branca, (43 %) : più raramente tutti e tre i rami (10

331

SEZIONE PRATICA

10]

%) .

individuali che hanno 1'aspetto di movimenti automatici. Le alterazioni a cari:co dei senJS.i . specifici nel P. A. tic doloroSIO aion esistono .

-

La cura della nevralgia del trigemino. Al congresso tedesco· di chirurgia tenutosi nel 1914 Hartel di Halle ·ha comunicato 1 risultati dai lui ottenuti impiegando nella cura della nevralgia del trigemino un metodb da lui usato per il primo. Questo metodo consiste nella iniezione di alcool nel gan1g lio dii Gasser. Le sue esperien,z e riguardano 27 casi, nei quali anche nelle forme più gravi si sono avuti dei vantaggi sicuri ecl immediati. Egli riusci ad avere quasi sempre un'anestesia comp·l eta e permànente, pari a quella che si ottiene con l 'asportazione del ganglio di Gasser mediante una o • più iniezioni di al~ool. Recidive rnon si manifestarono nel 73 % degli indiiVidui tenuti in osservazione anche per più di un an·no. Nei casi nei quali la nevralglia si ripresentò si ebbero guarigioni d.u rature mediante una seconda i1n~ezione. In qualche caso si ebtero delle complicazioni come fenomeni pulmona.ri leggeri, paralisi transitorie dell'abducente, penose parestesie. Ad ogni modò il metodo è sempre consigliatile quando si tratti di forme di· nevralgie facciali ribelli ad ogni altra s.p ecie di cura. DR.

Spesso esistono delle zone cutanee speciali la cui compressione apporta il dolore ': in certi .casi però esse sono piccolissime e limitate all1a regione laterale del labbro o ad una. pinna na· siale. All 'i·n izio anz~ il dolore può essere limitato a· questa zona: in alcuni casi la zona p.i riferimento del dolore è diversa da quiella <li arresto. La sed·e del riferimento del dolore spesso ·corrisponde ai qualche dente perciò in t ale 111a1attia non di rado ve.n gono estirpati parecchi denti senza successo. Un fatto interessa11te ed ancora noo. sr>1egato ·che qualche volta si osserva è che il dol'Ore 11on viene provocato colla: compressione nel punto in cui viene riferito ma in· un'altra zona diNUOVI RIMEDI. stante. Così toccando il labbro superiore può provoIl salvarsan sodico. icarsi un dolore sulla li,n gua. Nella Miinchener Mediz. Woc1ienschrijt, n. fl, Non è necessario frur rilevare che i punti del Valleix nel tic dollQ.roso della faccia possono esi·· 9 febbraio 19I5, vengono pubblicate le esperien-stere, ma possono anche mancare : ad ogni 1no- ze di . W echsel1nann e Direyfuss con un nuovo do, quando esistono, non hanno grainde valo~ preparato di salva·r san ottenuto da Ehrlich: il <liagnostiieo perchè si pOSSK>no avere in diver$e salvarsannatrium. Il nuovo preparato ha azione identica a quella del salvarsan, ma offre il altre affezioni. La malattia ha un decorso cronico senza t.en.. vantaggio della facile solubilità e può essere dere alla guarigione salvo rarissime eccezion.i. <iniettato senza preparativi chimici. È, secondo Esiifs tono spesso remissioni che possono :lurart Dteyfuss, chimicamente lo stesso preparato, allo • stato solido, che si ottiene mediante 1'alcaliniz.. per .ann1. Non sono r.ari i disturbi vasomotori e trofici a zazione d el salva:rsan. Il 'lluovo rimedio unitSce quindi l'azione del salvarsan, più intensa che earico della faccia e dei. denti. L'elemento motore nel tic doloroso non è es- '.Ilon quella del neosalvarsan e la tecnica più semsenziale, come lo farebbe pensare il nome, anzi plice dell'u~o d.el neosalvarsan. Questo progresso servirà a rendere sempre più l 1immobilità è più caratteristica del m oviment diffu<Sa la cura salvarsa·nica della sifilide. ed in certi stati di · forte dolore il paziente riIl .dosaggio · del nuovo prepa·rato corrisponde a mane cosi iimmobile da far pensar-e ad una maschera parkinsoniana. Il movimento quando esi- quello del neosalvarsan; è quindi più alto che ste è per lo più fibr.i llare, quasi mai ha l'aspetto non quello del salvarsan (rapporto 1.5 :1). ULLMANN. di un vero tic: talora esistono reazion1i motrici 1

( 15)


332

IL POLICLINICO

POSTA DEGLI .ABBONATI.

1.

(629) IL chinino nella gra-uidanza. - Prego codesta spettaibile Diirezione ri~pondere sulla tanto pregiata « Posta deglli1 ·abbianati » al seguente quesito: È stato clinicamen.t e dimostrato che i!l chinino somministrato a dosi ' terapeutiche a donne gestan,t i, non ha alcuna azione abortiva. Si p1.>ss0010 somministrare le lSltes:se dosi a donne in preda ad ilifezione malarica acuta e con ininac' eia d'aborto che si prog·nostica evitabile? Oppure in) questi casi sli: deve ricorrere ai sostituti dei sali di chinino, oome a dire eucalyptus globu·lus, fenocolla, salvarsan, azzurro metile, ecc. ? Coi migliori ringraziamenti ossequio S. Teodoro. B. Alberti.

(ANNO

XXII, FAsc. ro]

(63 1) Meningiti afebbrili. - È mai possibile un decors·o . afebbrile di meningoite tubercolare e cli ogn~ altra natura? Nella mia lun·g a pratica cosmopolita noin1 ne ho mai <;>Sservato un caso. Pignola (Potenza) . Dott. Domenico Albano.

La fet1b re suole essere considerata uno dei si~ tomlit più fireque11ti della meningite tubercolare: anzi di eS'Sla si su.ole dare uni tipo come classico: la temperatura, normale uel periodo iniziale, diviene continua remittente o intermittente, poi scende al normale o anche aJ disottonel periodo dlii de-pressione: infine un lieve o un forte ed impro\-viso rialzo precede di poco l'esito. letale : è da notare però che non vi sono dine meningiti che si. somiglino perfettamente (Hutinel) per la variabilità dei sti1ntomi e del decorso ; Il chlilllino nelle 1nalariche gravide deve UJS!ars;i in questo polimorfismo della malattia trova la sua in dosi terapeutiche senza timore. La e~ della ragione la distinzione nelle forme cliniche che "' pt,e ndono nome vario dal decorso (prolungato, lamalaria è il primo rimedio contro il peiicolo deltente fulminante, apoplettico), dall'aspetto clini1'al:JOrto. La questione dell'uso del chinino nell'imm.i- co (~clamptica, eruiplegica, sonnolenta, delirante, tetanica, comatosa, coreo-atetosica, ecc.). Or· esi!Dién·z a dell'àbOirtO' è delkatai e forse in pratica sii ste una forma descritta la Lesage con grande presenta. cli rado. Se si tratta di malaria cronica sfi1 può allora accuratezza, la forma sonnolenta, dei bambini, nella quale speSiSo fa difetto la febbre o qualchesoprassedere; se di malaria acuta con febl·r e alta è forse meglio dare il chinino. ~as.to pure ch'es - - volta si ha 001°0 fugge,role e trascura1b ile elevazione tecni1Ca. Ecco come s i esiprime l 'A. (Lesaso faciliti ·contrazion~ uterine già avviate e dege, Soc. méd. des Hop., 1908) : «Il pollso è· cida l'abQltto; combatterel::1b e la causa da C·Uti l'aborto è prqinosso e che ptiò essere di danno ul- notevole per la sua instabilità, talora da 80 a go,. talora da 130 a 150, 1nentre che la t,emper(J).tura· terioce per la madre. si niantiene abitual·nierite a 37°. Infine il bamA. V. bino presenta un. dimagramento precoce, conti-' nuo, senza remJissioni. A quesiti stintomi si asso(630) Sulla tecnica della rachian.estesia. - Non ciano disturbi digestivi, taloria: ttna leggera ele--avendo esperienza in; propositioi, gradirei sapere da codesta on. Reda.z ione se, dopo praticata a vazione di temperatu·r a, qualche disturbo ocusropo raichianestesico una i:niezione intrarachi- lare, a ssaii raramente infine rigidità e convu.1• • S lOnl ». diana di 5 eme. di isol uzione di novocaina al 5 % Può la meningite tu1bercolare, se pur raramene surrenina B. seconkio la tictrmula di Br.aun, dose riu.Scitami finora attiva · in1 moltissimi soggetti te, decorrere senza febbre, più frequentementE decorre api1rettica la meningite sifilitica. e che nel paziente in questione si era dapp.rima Anche la m,en1it11gite cerebro s.p iooJe epidemica dimdst:riata efficace, si possa in caso di insuccesso si accompagna d'ordinario a febbre: talora peròdella ulteriore azione anestesica ricorrre immequesta è assai modica; indubbiamente vi sono diatamente alla somministraz.ione di clormormio ed in1 iipotesi positiva se si debban~ temere par- le forme apirettiche. Nè qlllesti fatti possono meravigliare chi pensi ticola·r i disturbi, oltre quelli consueti del cloroche una delle malattie esisenzialmente febbrrigenefotmio. Ringraziando (la polmonite) può decorrete senza febbt-e, che nott. Manfredo Nardi. una malattia, alla quale gli antichi avevano dato Per la. rachianeisttesia è preferibile usare la miil nome di febbre tifoide, può decorrere sen<Za soela di stovaina (4 cgr.) e novocaina (2 cgr.) febbre; la malattià non è il resultato di fattori aspirate nella siiringa da z fialette distinte. In noti e costanti, ma sconosdiiuti in pairte, e semogni modo ·im caso di mancata· o inJsuffi~iente pre variabiliSSlimi (ind.i·viduo ecc.) : nella medi-anestesia può benàS\.simo ricorrere subito ad un cina. non potrà maì dominaire il dogma e I 'afferanestetico per inalazione (cloroformio). Anzi in mazione assoluta, la clinlica è s~sso la negatali casi è sufficiente ltna minore dose di anezione de1le leggi dei paitologi scolastici. stetico per otten·e re 1'effetto VlOluto. t. p. L. D. . u ••

1

(16)


[ANNO XXII, FASC. 10]

SEZIO~

Desidero sa.pere quali tra i farm1a ci usuali debbano prendersi a digiuno o a parecchie ore dall'ingestilO!ne dei cibi e quali durante o poco dopo i pasti. C'è una regola mnemonica in p1r-0posito? Nella gravidanza quali farmaci sono controindicati in via assoluta e quali devono usarsi con p,a rticolare precauzione ? E nell'allattamento? Domande tr<01ppo complesse. È b·e ne che l 'at ... bonatd si attenga ai trattati di farmacologia e quando conoscerà a fon do l'azione dei farmaci troverà da sè la· risposta per il cas:o che gli interessa. X. (633) Si compiaccia indi('.armi le pubblicazioni

che trattano estesamente della sifilide, decriz:ione della malattia, specialmente della tetjapia, e sulI 'uso e preferenza dei variJ sali mercuriali nelle d~ verse forme secondarie. Con stima Dott. G. C. abb. 3558 . . •

.)

Finger E: : « Die Geschlechtskrankhei·ten :e, 7a edizione. Leipzig. Wien, Fra11z DeuticJke. V'è una traduzione italiana, dell'ultima ediz. Il trattato contiene una estesa descrizione della sifilide e indicazioni precise per la cura. Rosenthal : « Therapie der Syphilis ». - Joseph: « Lel:·r buch der Haut-Geschlechtskrankheiten ». - Rile cke : « Haut-Ges.c:k lec·h tskra:n·k heiten ». Lesser : « Geschlechtskrankeiten >. - Jessner : « Ges~hlecht5'krankheiteti » (breve trattato per medici · pratici). - Berdal: « Traité pratique de la syphilis ». ..:._ Fournier : « Trai .. tement de la s yphiliis » . J. U. (634) Prego i1l Tedattore, su cui gravita la penosa incombenza della « Posta degli' abbonati », 01

333

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(632) L'abbonato N. 5675 s cri,·e :

J•

FRATICA

volermi i1lnminare sull 'efficadiia o meno . delle

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QUESTIONI D'ATTUALlTA. Gli I

~fletti

morali del terremoto.

Lo stud.io delle condizioni neuro-psichiche dei super3titi del terremoto oltre che un interesse dottrinale, ha molta importanza pratica, giuri di co-sorial e. Le prime osser·vazioni al riguardo sono state fatte da storici e da filosofi; si tratta quindi o di nude narrazd.oni, o di pure speculazioni intese a mettere in rilievo ed a commentare le perturbazioni sociali determinate dai grandi d1')astri tell uri cd·. Il materiale di questi studi fu offerto dal terremoto che devastò nel 1783 le parti limit:t:"ofe della Calabria e della Sicilia, e gli autori che se ne occuparono fuirono il Botta, il Colletta ed il Pagano. Il Col1etta nella sua Storia del R ·eame di N apoli narra diffusamente le vi'c ende di questo terremoto. Dopo avere accennato al ritardo col quale furono portati gli aiuti alle povere vittime (come la storia si ripete!) egli fa una vivace descrizi'one dei luoghi devastati e dello stato d'animo dei superstiti. « Alla prima scossa - egli scrive - nessun segnale in cielo o in terra dava timore o so~petto; ma nel moto e alla vista dei precipizi, lo sbalordimento invase tutti gli animi, cosicc;hè, smarrita la ragione e perfino sospeso l'istinto di salvezza, restarono gli uomini attoniti ed immoti. Ritornata la ragione, fu primo sentimento dei· campati .certa gioia di parzial v.entura; una gioia fugace perchè subito la oppresse il pensiero della famiglia perduta, della casa dist~utta .; e fra t~nte specie presenti di mor~re e il t.imore d·i gior110 estremo e vicùio, più gli straziava il sospetto che . i parenti s.t esse.r o ancora viv.i sotto le rovine, sl che, vista 1'im poss1 bilità di soccorrerli, dovev~no sperare (consol~zione misera. e tremenda) che fossero estint.i ». Ma . 1 0 1 stess·o . Colletta. continuando nella sua narrazione. osserva come in tanta calamità fra . tuttj i $entim,enti prevalesse quello . dell'amore al proprio io : «la tard!ità degli scavi dipendeva dalla cura della .propria salvezza e dallo sbalordiment.o che nei primi giorni oppresse ogni altro pensiero, ogni altro affetto. Era s.ec<;>ndo e debole il pensiero dei congiunti , . Vedremor come questa osservazione sia stata confermata dai successivi e più recenti osservatori, che constatarono il f.atto direttamente sui luoghi colpiti : il Colletta, c~me egli stesso dichiara, non si recò sul posto e le sue informazioni sono perciò di seconda mano. In qttanto agli effetti più o meno persistenti sulla sa(17) •


II, POLICLINICO

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1ute dei superstiti, lo storico partenopeo afferma « che degli uomini campati alcuni tornarono sani e lie ti, altri rimasero infermicci e malinconici· ». , Anche il Botta dà dell 'avven·i mento un quadro esteso limitandosi, per quel che ri.guarda le ~ondizioni mora li dei superstiti, a dire : « Come la na tura umana in mezzo a tanto disfacimento si mostrasse qua pietosa, là crudele, qua generosa, là avara, qua virtuosa, là scellerata >. Il prof. Giorgio Del Vecchio ha commentato l'anno scorso alla R. Accademia delle Scien~e d ell'Istituto di Bologna, uno scritto di Fran... cesco Mario Pagano sugli effetti morali del terremoto in Calabria, scritto che comparve come .appendice alla sola prima edizione dei Saggi politici, -0rra divenuta rarissima. La breve monografia dell'illustre ed infelice filosofo di Brienza più che per le considerazioni dottrinali sui ràpporti tra i fenomeni tellurici ed ì fatti stori'ci e sulle origini d,e lle favole, è oopratutto interessante perchè mette in rilievo alcuni fatti psicologici, che più recentemente con miglior tnetodo furono constatati ed interpretati. Il Pagano accenna ad -uno sbalordimento, ad « un'offesa dell'organ•o del pensare», ad una confusione ed oscurità di idee, ad uno stato di profonda tristezza cui segui un « furioso piacere ». « Dopo i tremuoti le Calabrie sembrano convertite nel1'isola di Cipro o dei Taiti. Venere ivi par che abbia trasferita la su.a reggi.a ed il trono. La licenza, il piacere, la _dissolutezza scorre per le capanne, ove si son ricoverati quei miseri avanzi dei tremuoti, e per le campagne ove la più bass.a gente era dispersa ».

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Gli effetti neuro-psichici del violento trauma p sichico ed eventualmente anche dei traumi somatici prodotti dal terremoto sono stati studiati con u na certa larghezza in occasione del .disastro calabro:-siculo del 1908. Le analogie nei rapporti umani tra le catas trofi telluriche ed i sinistri ferroviari indussero giustamente clinici, patologi e medici-leg isti a verificare se vi fosse una corrispondente analogia sintomatologica fra i terramotizzati ed i sinistrati in ferrovia. Il Bianchi, che ebbe in cura nel Manicomio e nella Clinica neuropatologica di Napoli 130 feriti e che fece procedere ad un 'oculata osservazione sopra circa 300 profughi rico'\\'erati in a ltri locali, tr.a i quali molti con lie vi ferite o contusioni, osserva ch e in nessun caso fu riscontrata la nevrosi traumatica tipica. Mancò la nevrosi traumatica che si suole osservare s ugli infortunati indennizzabili, ma non man._ cò uno speciale atteggiamento psichico : una ( 18)

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XXII,

FASC. 10]

specie di stupore, di immobilità mentale con indifferenza per i danni patiti e per le perdite subite di persone e.are, di oggetti, di valori. In molti era evidente la sola preoccupazione dell.a propria esistenza, l'ansia della vita scampata, raramente una lagrima per i figli, i gendt~i, i congiunti perduti; l'immanità tertorizZa.nte del disastro aveva prodotto una specie di "ontrattura come un tetano dell'animo. Tutte le nevropatie traumatiche, tra cui ca.si di l}evrite per schiacciamento e lacerazione dei nervi, guarirono gradatamente ccm lunghe cure , durate, in alcuni, due anni, · senza alcuna altra manif'estazione traumatica. Il più vivo interesse era in tutti di guarire per guadagn1ars i da vivere. Nulla di ciò che caratterizza la nevrosi traumatica. Anche lo Stiierlin, che fece le sue osservazioni oltre che sui superstiti del terremoto calabro-siculo, anche su quehli del terremoto di yaiparaisCf3 della catastrofe delle miniere di Courrières e di altri dtsastri collettivi che non da;vano ragione a domande di risarcimento, notò uno speciale -atteggiamento ap.a tico, abulico, osservò successivamente pure delle vere psie<>Si e dei rari casi di neurastenia, che non: avevano però nulla di simile con le nevrosi traumatiche degli infortunati. Mondi o a Messina, D 'Abundo a Catania., come del resto anche Bianchi .a Napoli, ·constatarono anche de1le vere malattie mentali, sopratutto allucinatorie, e talune anchè a forma isterica e nevrastenica. Si trattava di individui fortemente predisposti. T anto · il D 'Atundo che il Ferrari insistooo sempre ,s.u lla notevole anemovità, freddezza, atonia sentimentale dei s uperstiti del terremoto . Hartenberg del pari ha accennato al mutismo colletti.vo, all'apatia, alle modificazioni del senso morale dei superstiti del terremoto del 1go8. Il Gabbi, che ha fatto uno 'Sit udio sdstematico e molto accurato sugli effetti nervosi del terremoto, ha notato una inibizione acuta dell 'emoti vità, uno stato di a.patia, un disordine grave del senso morale, un.a criestesia acuta, un disordine acuto del potere critico, una eccitazione sessuale abnorme, tina vera fobia del terremoto, e dal pu.n to di vista somatico nessun fatto degno di nota a ll'infuori di una persistente assenza di reazioni vasomrotorie. Il quadro clinico osservato dal Gabbi non ha nulla diÌ. analogo con nessuna forma di nevrosi traumatica, e perciò egli ritiene che possa costituire 11na sindrome a sè, la nevrosi da t erremoto. Altri medici si sooo occupati delle condizioni nervose dei superstiti del terremoto, ma le loro osservaziooi sono troppo superficiali, le loro consider azioni· troppo affrettate perchè se ne possa tener conto. 0


[ANNO XXII, FASC. 10]

bEZIONE PRATICA

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Le osservazioni adunque di tutti gli autori .antichi e moderni concordano nel fatto che i cataclismi1 tellurici inducono nei superstiti dei .paesi distrutti uno stato speciale · di abulia, un'anestesia emotivo-sentimentale che si riverbera nel loro contegno, nella loro condotta morale. Anche nel recente terremoto campano-mtarsic.ano questo fatto si è verificato lairgamente, quasi generalmente. Chi, come noi, è giunto sui luoghi devasta.ti poco dopo il disastro ha potuto constatare l'i.i1erzia, che pareva perfìn colpevole, degli scampati, la loro inattività di fronte ai parenti, agli amici, ai 0oncittadini sepolti sotto le macerie -ed invocanti la liberazione, di fronte ai piagati, ai fratturati che invano chiedevano un sollievo. Sono s.tati 1:: en rari i casi di persone salvate dai loro c{)lll1pagni : i più 'rimanev.anb· in attesa ·di un soccorso che aspettavano da fuori, paghi di essere scampati al disastro, doloranti più per la perdita dei loro beni che dei loro cari, incuranti delle sofferenze altrui. Essi narravano ai sopraggiunti a portar soccorso le perdite di parenti, talora di tutta la famiglia, senza una lagrima, senza nessun segno di ~ommo­ zione e ·per lo più chiedevano soccorso non per disseppellire quelli che potevano essere an·cora vivi, ma per ricercare nelle macerie qual-che suppellettile, qualche indumento, del danaro. A questo atteggiamento .faceva sensibile contrasto l'ans.ia di coloro che venivano di fuori per prender conto dei loro cari, il lavoro febbrile, incessante che essi facevano per aisseppellirli, il loro strazio disperato quando li sapevano morti, la loro gioia quando l'incontra• • vano vivi. Abbiamo assistito a parecchie d.i queste scene -c ommoventi, nelle quali sentimento umano vibrava in tutta 1a. sua intensità, come abbiamo assistito a scene raccapriccianti di .a néstesia sentimentale e morale. Un operaio dopo essersi salvato con la moglie ed un figlio fuggì abbandonando sotto le maeerie una figlia di 7 .a11ni che gridava incessantemente : « Papà aiutami,- non mi abbandonare ! » Ritornò dopo tre giorni per ricu per.are -qualche cosa, ritrovò anche la figlia, ma era morta; essa noni aveva alcuna traccia di lesione grave esterna. Un altro nel toglier via le macerie sotto ie quali si trovava la m:adre viva scorse in una credenza dei sacchetti di farina; -sospese i·l lavoro d,i salvataggi{)! della madre per mettere .al sicuro la farina. Nella notte tra il I4 eq il r5 al posto di medicazione di San Benedetto dei Marsi ci si presentò una donna 1

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che ci disse di venire da un casolare del Fucino : aveva una frattura esposta comminuta della gamta destra e per raggiungere S. Benedetto aveva camminato circa due giorni sulle ginocchia e sulle mani, che le si erano perciò piagate, aveva dovuto attraversare il Giovenco e perciò aveva le vesti tutte bagnate. Dopo averla medicata cercammo di farla asciugare e riscaldare accanto al fuoco che alcuni superstiti avevano acces·o all'aria libera. Non fu. possibile persuadere quegli uomini a far posto alla povera donna : si dovette usare la violenza per costringerli a quell'atto di doverosa pietà. Il capo della banda musicale di uno dei paesi distrutti dopo avermi· narrato di ·aver perduto tutta 1a sua famiglia, la moglie e sette o otto figli, c-ooninciò a farmi l'elogio della sua banda, una delle migliori d'Italia, e .mi manifestò il proposito di ricuperare gli strumenti, di ricostituire la banda, vanto ed orgoglio del suo paes.e. Quell'uomo mi dette l'idea di un fanciullo che superata l'impressione per la morte di 11no dei genitori, e mentre ancora nella casa domina il lutto ed il dolore, continua a trastullarsi con i .suoi giocattoli. E veramente i disastri tellurici fanno ritorruare l'uomo allo stato d.i b.ambinQ, ch"e val quanto dire allo stato primitivo. La corda emotivo-sentimentale è tanto fortemente, cosl improvvisamente tesa che si spezza. Si ha cosi una paralisi sentimentale, per cui l'animo umano perde tutte quelle acquisizioni della razza e dell'individuo, che ne costituiscono il grado di civiltà. Distrutta la famiglia, la casa, il paese, cancellato di un· tratto tutto ciò che còstituiva la mem·orria del passato, perduta la fede nell'avvenire, l'uomo si trova di fronte alla natura omirc ida s,o lo senza conforto e senza speranze, e non pensa che a sè, non· ha altro interesse, nessun altro desiderio che la propria conservazione. Questi rivolgimenti tellurici operano sulle stratificazioni evolutiive della mente umana, come fanno talora sugli stessi strati geologici della crosta · terr·e stre, scop,r endone i giacimenti, i frammenti antichi, quelli che ordinariamente non affiorano alla su perfìcie. Una riprova di quanto diciamo si ha nel fatto ch·e rimane intatto il sentimento materno, il sentimento filogeneticamente più antico: o: fu veduto le madri - scive il Colletta - non cu, ranti di sè coprire i figliuoli, facendo sopra essi arco del proprio corpo ». Lo stesso atteggiamento sublime, lo stesso aggruppa1nento statuario, quasi espressione scttltoria dell'amore e del dolore, è stato più volte ritro,Tato sotto le macerie dei paesi recentemente distrutti.

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IL POLICLINICO

Nelle rico·verate alla clinica ostetrica di ·Roma del prof. Pestalozza è stato trovato, tenacemente persistente il sentimento della maternità. i perturbamenti della .s.fera sentimentale induc-0t10 naturalmente dei pervertimenti nella condotta morale: possono quindi spiegarsi gli atti più o meno criminali commessi dai superstiti, di cui fanno cenno gli st-0rici del terremoto d·e.l I783, e le cronache dei recenti cataclismi. L'abnorme eccitazione sessuale che tramutò le città distrutte nel t783 ·in luoghi di lussuria, che fece notare ,a l Botta che ~ i frutti illegittimi non furono mai così numerosi nelle Calabrie, come dopo che furono d:eso1ate da quella ferocissima tempesta», l'al:norme eccitazione ses~uale constatata dal Gabbi nei superstiti del terrel;Il-<Yt:o del 1908, non si ~è verificata nell 'attuale cataclisma della Marsica, o meglio non si è pot_uto verificare perchè data la vicinanza CO!D grandi centri i s.u perstiti: furono in· .b r'é:ye tempo allontanati d,a i paesi colpiti. 1

* * * Un .a 1tro fatto sul quale sono concordi tutti gli autori, e che è della massima importanza pratica si è ~h.e nei « terramo,t izzati » notll si è mai verificat()! un quadro morboso che abbia delle analogie con la così detta neurosi traumatica degli infortunati. So110 stati registrati nei precedenti cataclismi casi di psicosi isteriche e nevrasteniche e altre f.orme di psicosi . traumatiche; ~i ha notizia che ..nel manicG-m4o di Ro~a sono ricoverati pairecçhi superstiti con forme di demenza precoce; noi stessi abbiamo visto, sui luoghi del disastro forme maniache e forme depressive, ma gi~mmai sono stati notati ca.si che abbiano alcun che di simile con la neurosi da infortunio. Del resto abbiamo già detto come questa f orma oltre che nei terremoti: non· sià stata riscontrata in altri di·sastri collettivi che non dav.a no diritto a ripetizi•oni di danni. E lo stesso Oppenheim, il padre della profanata e straziata neurosi traumatica (come dev'essere . pentito d'averla messa a1 mondo!) in un! recente articolo sulla neurologia e la guerra ha notato come le neurosi traumatiche sono molte rare in questa guerra, nella quale la · sfera curativo-sentimentale è pur messa a dura prova. Egli ne trae argomento per vantare la resistenza del sistema nervoso dei suoi compatrioti. Ma se ciò deve essere ragione di legittimo orgoglio per il suo cuore di tedesco, non lo può essere per il suo C1.1ore di padre della neurosi. L'assenza della neurosi traumatica nei supers titi del terremoto trova evidentemente la su a ragione nella mancanza di tutti quei fat(20}

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FASC. IO]

tori ieapaci di far sorgere ed affermare quel complesso sintomatico. ~ oramai accertato· che negli infortuni indennizza[,i li il fattore essenziale per la genesi e l'evoluzione della neuro.si è la idea ossessiva dell 'indennizzo, etti si aggiunge in, secondo tempo l'auto- ed etero-osservazione,. l'auto- ed etero-suggestione, la ruminaziotte continua dei sintomi che ravviva e cr10nicizza la • piaga. I terramotizzati i11vece hanno interesse a guarire, perchè solo con la guarigio1?-e essi possono recuperare il loro avere, o quello ereditato, e gu.ariscono delle loro lesioni chirurgiche senza mai presentare q·u elle parestesie, quelle anestèsie, quelle vertigini, quelle cefalee, quel senso di stanchezza, quelle contratture, quelle facili reazioni vaso-motorie e tutti quegli altri disturbi che sogliono accusare o 1?resentare gli inifortun·ati indennizzabili . • La situazione psichica dei superstiti del terremoto è assai diversa da quella dei traumatizzati che domandano un indennizzo. Ed in ciò, afferma- il Bianèhi, patrèbbe trovarsi una prova dell'l' origine iyt· tutto o in parte fraudolenta di quella: enorme cifra di nevrosi traumatiche, che le statistiche dimostrano straordinariamente aumentate, ove più ove meno, in tutti i paesi. Il Gabbi a conclusione del suo lavoro sui disturbi cli neur-osi p·r ovqcati dal terremoto calabro-siculo osserva : se vi fosse stato un· responsabile civile del terremoto ch1 sa quante forme inguaribili ed inemendabili si sarebbero verifieate ! La deduzione logica di tutto ciò è che la neurosi. traumatica è. figlia dell'indennizzo, e che quindi l'unica efficace profilassi di questa forma ml()jt!b osa, che ha .a vuto ed ha conseguenze morali ~ed economiche tanto di.sastrose consiste net proclamàre la irresarcibilità di es:sa .. DRAGOTTI

CENNI BIBLIOORAFICJ.

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(Nfm .s! t'ecenslscono che i libfi J>e"1enutf in dono alla Reda.dòfi•>

G. TURTUR. Anatomia e patoloigia deLla tonsiila. limguale . Roma, Tip. del Campidoglio,. I9r4, pa·g . 218. Anche color.o - e sono m-0lti - che giustamente .si preoccupano del tralignaif-e dell 'istituto della libera docenza, divenuto sovente miraggio mercantile a gente inetta, debbono ci.conoscere che esso ha, · fra i suoi pregi, quello di aver favorito la produzione di monog.r afie scientifiche di alto valore. Mi piace ricordare, nella letteratura più recente, le « ferite deJ feo-ato e delle vie biliari » - di Ama·n te, il « rene b


SEZIONE PRATICA

fANNO XXII, FASC. 10]

nella difterite e tllella scarlattina>> di Modigliani, la « tubercolosi occulta .nei bambini » di Luzzatti, le « aritmie respiratorie» d·i Olivieri, la «tubercolosi vescicale » di GiatJ.nuzzi, la « sfigmomanometria clinica » di Rubino, il ~ pneumotorace artificiale nella tubercolosi » di Ponzi, la «arterite ceret•r ale luetica » di Quar_ta, tutti lavori degni della massima considerazione, .che hann·o segnato un progresso n ell~ eonoscen.ze dei s ingoli argomenti. Ora viene pubblicata la tesi di Turtur: seri- · vere un lavoro di oltre 200 pagine su di un tema così circoscritto dimostra a un tempo la via d'ascesa compiuta 11ell'analisi delle malattie della tonsilla linguale e l'abilità di sintes:i dell'autore, il qu.ale, non perdendo mai di vista le connessioni molteplici di quest'organo con il -oomplesso anello di "'\f.il aldeyer e con il sistema 1infatico dell'ecotl101nia ha dato una completa monoo·rafia, dal punto di vista anatomico, ana0 rrl1s.s1• · tomo-patologico e clinico, .s.u quesl:o capitolo. Importanti specialmente sono le ricerche perso11ali m orfologiche e istologicl}e, che fissa.no molti punti impo,r tanti e n11ovi su la tonsilla ling uale. Numerose figure e microfotografie originali -illustran·o il lavoro, che on10ra la Clinica otorino-lairingoiatrica, diretta dal prof. G. Fetreri, nella quale è stato coim piuto. G. BILANCIONI. 1,

CAMPEGGIANI MASSIMO. Sulle otiti suppurate e loro compli can·z e nella polmonite franca, lotbar.e. Roma, Tip. del Campidoglio, 1914.

337

ed orecchio sono alcune indirette. per il tra-

mite delle complicanze, ed altre dirette. Si sofferma su queste dando importanza (oltre che alle vi·e sanguigna e tubarica) alla via linfatica, per spiegare il fenomeno frequen·t emente e con gran prevalenza osservato della omolateralità delle localizzazioni nel polmone e ne1l'-0recchio ; e porta a tal proposito una ncca messe di fatti clinici e sperimentali. Non trascura poi di d.ar:e l?- giusta parte all'azione del simpatico. L' A. correda la sua tesi con interessan0ti dettagli di anatomia e di fisiologia.i. Trattando l'anatomia patologica delle otiti diplococciche ricorda le analogie emtriologiche e isrtrutturali esistenti fra polmone e d orecchio, ed alle quali f~ riscontro la caratteristica localizzazione del processo nei due organi, che documenta con pregevoli reperti istologici. La· diagnosi e la prognosi scaturiscono come limpida conseguenza di qu.anto è esposto nei precedentf capitoli e contengono uti'li insegnamenti da tener presenti nella pratica. Le indicazio11i tera[>eutiche sono esposte con forma succinta, con chiarezza e competenza. Il lavoro è illustrato da 15 figure intercalate nel testo, per la m.a ggior parte microfotografie. Nel complesso è una pubblicazione che merita di essere raccoma·ndata non solo ai cultori della otoiatria, ma a tutti gli studiosi ed ai pratici, per il contributo che l 'A. h a portato alla clinica, alla patogenesi ed ~!l'an atomia patolo.gic.a, con il più grande rigore scien.t ifico. 1

s.

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L' A ., dimostr.a ta l 'importanza dell'argomento, :stabilisce le analogie epidemiologiche e l 'equivalenza etiologica della polmonite e dell'otite. Ricorda brevemente i diversi periodi attraverso i quali s i è venuto svolgendo il concetto delle infezioni da diplococco, la varietà e la frequenza delle localizzazioni del germe, trattenendosi in special modo sul rapporto tra i due . processi, polmonare ed auricolare. Dopo una &uccinta critica bibliografica passa ad e· s porre la storia delle ricerche batteriologiche sulle otiti di plococciche. Riassume quindi in 5 tabelle le osservazioni -personali (30) ed i casi della letteratura (oltre 1'.oo) relativi all'argomento. Sulla scorta di que·sto copioso materiale ricostruisce i quadri clinici con cui le otiti si associano alla polmonite, 1a precedono, l'acrompagnano, la seguono, mettendo in rilie,ro la vari.a gravità dei fenomeni auricolari, a seconda del periodo della loro insorgenza. Fa una dettagliata esposizione delle -complicanze mastoidee, mena.n gee, venose, degli ascessi cerebrali, cerebellari ed estracranici, rilevando che le ·vie di collegamento tra polmone

OBITER SCRIPTA. Throat, nose an,d ear. Op. in-16° di pag. 40, rilegato. Bristol, John Wright e Sons. Ltd., 1914. Prezzo S. 2 d. 6. In questo volumett·o sono contenuti tre brevi arti'c oli : note sulle affezioni com uni del nas?, della gola e dell'oreechio, la zinco-ionizzazione dell'orecchio medio e dei seni, il trattament-0 d~ll 'ozena, con. riguardo alla batterioterapia. L'A. vi raccoglie la su.a· esperienza personale acquistata come specialista nell'Ospedale generale di J·ohannesburg. R. B. Il fascicolo di marzo 1915 della nootra Sezione Medica conterrà i seguenti lavori : Dott. c. B. FARMACHIDIS e A . VATTUONE. Sull)influenza dell estratto di tonsille palatine sulla crasi sanguigna. Dott. u . LOMBROSO e P. MANETTA. Influenza della 1riilza sulla fu1izione pan creatica. Dott. LUIGI MANGINELLI. Importanza diag·nostica e patogenetica della ricerca radiologica 1tJell1·u.lcera dtuod~nale. 1

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IL POLICLINICO

[ANNO

XXII,

FASC. 10J

NELLA VITA PROFESSIONALE . •

Per la difesa della patologia speciale medica. Caro Policlinico,

Permetti che un tuo vecchio ed affezionato amico rubi un p·o chino del tuo spazio prezi·o so per segnalare al tuo interessamento tanto ascoltato quanto valoroso una deplorevole esclusione di U·n arti~olo . di regolamento ~he suona oiffesa ad una delle più importanfi discipline mediche? Devi sapere che qui a To-rtona, ove mi trovo come medico primario dell'Ospedale civile, fu aperto coi primi del corrente anno un R. cors,o magistrale ed a me, senza avere chiesto nulla a nessuno ed ignaro di progra_mmi e iregolamenti di corsi magistrali, fu affidato, dopo avermi interrogato in proposito, l'incarico delle conferenze d'igiene. Per tale 1ncarico tenni già due conferenze agli inscritti al corso ed ai maestri 'e maestre convenutivi numerosi., presi partè ad a.d unanze di professori, indicai e cons igliai i iesti d'igiene da adottarsi. Fin qui nulla a ridire; ma il 2 febbraio corrente mese il Direttore di questo coirso magistTale mi notificava che il R. Provv·e ditore agli studi di Alessandria con telegramma di Stato gli comunica.va « che le copferenze d'igiene doveva'llo « essere affidate a me solo nel caso eh 'io fossi « libero docente o di igiene, o di fisiologia, o di « patologia generale ; che se i:nvece fossi, come « viene riferito, libero docente nella patologia « speciale medica, la preferenza spettava all 'uf« ficiale sanitario a norma dell'articolo 18 del «regolamento 5 novembre 1911' >. Una simile coonunicazione che basa una preferenza sopra la morta dicitura di un articolo di iregolamento illogico ed ingiusto ed apche antiscientifico mi sorprese alquanto, perchè ti con-' fesso che non riusèii, 9ome n 10 n 'riesco a ca.pire (e forse tu pure, caro Policlinico~ non riuscirai a capire) su quali considerazioni scientifit•he, di diritto e di giustizia si si.a basato quel lumina'fe (non scrivere per carità lumicino!) del~a scienza che vergò quell'articolo 18 per €'Scludere e 1imenticare la patologia. speciale medica posponendola p erò al diploma di ufficiale sanitario (sono anch'io ufficiale sanitario con diploma a pieni voti), diploma che come è noto si può ottenere anche dopo pochi mesi dalla laurea e solo dopo un bimestre di studi 1n un Istituto di • . . igiene. Strana invero ed antiscientific-a dimenticanza che oblia e non valuta tutta la grande affinità che esiste fra patologia 1Speciale medica ed igie1

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ne. Ingiusta dimenticanza quando accordiand<> la pr~ferenza alta patologia ger.erale e specialmente alla fis~ologia non l'accorda e la tace anzi alla patologia medica. Ma v'ha d'i più. Quando <.onsidero che il pro-· gramma di queste conferenze d'igiene deve 11lustriare a norma del regola1nento fra l'altro e i «facili rimedi, l'igiene e le malattie delle scuo« le, i pregiudizi, le cattive abitudini, le malattie· «infettive e la loro profilassi, i soccorsi d 'urgen « za, Croce Rossa, igìene infantile, la lotta con« tro ·la tubercolosi, la lotta contro l'alcoolism.>,. « le norme principali e pratiche d'assistenza per « i m·a lati », mi domando trasognato qUJale nesso. e coerenza scientifica. ci sia fra_questo programma e la preferenza acoordata alla patologia generale ed alla fisiologia in ispecial modo. Ma da quando in qua i SùCcorsi d'urgenza, la assistenza agli ammalati, i facili rimed.i, ]a lotta contro la tubercolosi e l'alcoolismo, le malattie infettive e la loro profilassi, l'igiene e malattie della scuola ecc. ecc., hanno fatto programma di studi.o della fisiologia per non dire della patologia generale ? Roba tj.ell 'altro mondo, che non si può addirittura spiegare se non pensando o chi; il versatore radioso (a lume d'oiio miscellato} ignorasse che fra le discipline mediche esiste ed importantissima la patologia speciale medic:t od ignorasse il progr,a mma di studio ta.J;Ito delld. patologia generale quanto dell'l. fisiologia che della patologia medica. Se non avesse ignorato ciò avrebbe facilmente capito che il programma di studio delle conferenze d'igiene del corso magistrale nella loro maggioranza fa parte escl asiva della patologia medica e non certamente· poi della fisiologia. Fuori discussione restando la preferenza a T docente d'igiene, se consideriamo la dicitura e la preferenza del fa migerato articolo 18 si rimia.ne meravigliati eh.e possa portare la data del 1911 perchè tutto farebbe credere che fosse statoscritto e fosse stato esumato da qualche codice del beato medio-evo. Di qui perciò noni si scappa. Ma esclusivamente pel prestigio e la dignità della patologia medica, ho seg·nalato, in un ricorso, al Ministro, l'incompetenza d.i un articolo la di cui dicitura fa ai pugni col buon senso e colla · giustizia e che dal lato scientifico è veramente mancante di ogni e qualunque fondamento . In a ttesa che i1 Ministro della pubblica istruzione, che è davvero gloria del diritto italian0 ed illustrazione della scienza, voglia interessarsi della questione ed emettere il tSuo verdetto ripa1

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[ANNO XXII, FAsc.

SEZIONE PRATICA .

10]

ratore in nome della giustizia e della scienza stessa, segnallQI dalle tue diffuse colonne, o caro Policlinico, la cosa a tutti i professori ordin:a ri e liberi docenti di patologia medica italiani, perchè vogliano unire alla inia modestissima voce la loco petente per fare giustizia di un articolo che suona mancanza di rispett0 alla patologia medica e rappresenta un vero e madornale anacron'ils mo scientifico. Molti professori e docenti di patologia medica che seggono negli scanni di Montecitorio . segnalilliO dalla tribuna parlamentaire al Ministro dell'istruzione là lamentata ed ingiusta dimenticanza ed es:clusione di questo regolamento che deve essere assolutamente modificato e completato secondo giustizia, secondo scienza e diritto. Grazie della ospitalità, caro P-0licli nd.co, e ti sarò grato se tu pure vorrai diire una parolina su questa R_uestione. Tuo 4 1h :;711 Dott. ~rof. RABAJOLI REGOLO Libero dooente ~di patologia medica speci•ale 1

Tortona,

21

febtir.a io

1915.

La politica sanitaria. Sono an.n·u nziate parecchie interpellanze ed interrogazioni alla Camera dei deputati su questioni mediche. L'on. Bussi ha presentato interrogazione sulla opportunità di istituire un completo servizio di vigilanza igienico-sanitaria per tutti gli. istituti di educazione integrato dai neces.sarl mezzi di profilassi e di cura ; L 'on. Ciiecotti su alcune quistioni riguairdanti l'amministrazione degli Ospedali di Napoli; gli on. Bissolati, Benaglio e Cotugno sui mezzi atti ad impediire la diffusione della meningite cerebro-spinale nell'esercito ; l'on. Colonna di Cesarò s ulla profilassi del tracoma nell'esercito; gli on•. Rampoldi. e Cavagnari sulla eleggibilità dei medici delle opere pie a consiglieri pro.. vinciali; }',o n. Labriola sull'applicazione della legge 31 marZQt 1912, n. 294, in rapporto ai praticanti dentisti . non muniti di diploma; l'on. Lombardi sulla somministrazione gratuita dei medicinali da parte dei. Comuni e specialmente di quelli del Mezzogiorno; 1'on. Cocco-Ortu sulla costruzione delle condutture d'acqua potabile in Sardegna; l'on.. Masini sul diverso trattamento fatto ad alcune cattedre della facoltà medico-chirucrgic.a di Genova in confronto di altre Università. In sede d'interrogazione l'on1. Marchesano ha invocato una riforma del 1Sist ema attuale di ri-

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scaldamento delle cliniche di Roma, il quale danneggia nella spesa l'erario clello Stato. Il sottosegretario on. Rosadi ri·s pose rilevando che la spesa è attualmente di oltre mezzo milione all'anno ed annunziò che il Ministero ha nominato una Commissione di tecnici per lo studi<> della questjone. Seguono una replica ed una controreplica.

RISPOSTE A QUESITI I ! DOMANDE. (5077) Aumento di stipendio di ufficio. - IJ: dott. C. Q. da A. espone che fece domanda di au.m ento di stipendio al prefetto nell'agostu i913 .. La sua domanda ini base all'articolo 26 della leg ge sanitaria fu inviata per parere a quel Conisiglio comunale il quale nella tornata del marZOl 1914 gli assegnò come aumento lire 225 annue .. La G. P. A. mel febbraio 1915 ha vistata tale delibera2ione confermando detto aumento. Desidera oo.n oscere se il disposto aumento di stipen-· dio comincia a decorrer.e dalla data della deliberazione del Consiglio comunale o dai qu ella di. approvazione da parte della Giunta pr•ovi11ciale: amministrativa. L'au.m ento di stipendio comincia a decorrere· dalla data della decisione favorevole della G. P. A. perchè essendo stato il detto aumento chiesto in virtù dell'articolo 26 del testo unico delle leggi sa·nitarie è I 'autorità tutoria e non il Ooo1siglio comunale, che effettivamente lo concede. Ed è naturale che la corrisponsione del maggiore assegno non possa precedere l'atto che lo deter• mina. (5079) Ricchezza mobile. - Al dott. C. I. da: A. rispondiamo che la tassa di ricehezza mobile· sullo stipendio di lire 3400 è di annue L. 293.25 .. (5080) InfMtuniiJ sul la'Vor.o. - Il dott. G. B. da. S. P. iin C. desidera conoscere se le cure prestate all'operaio, non ammesso nell'elenco dei poveri pur essendo prime ma non immediate possano essere poste ·s empre a carico .del capo od esercente l'impresa, e se l'ultima visita det1b a essere pagata da parte, oltre l'importo del certificato. Per essere a carico dello esercent e, le cure da prestarsi all'infortunato debbono rispondere a due qualifiche : debbono, cioè, essere prime ed immediate. Se mamca una delle due, la spesa non può essere addossata che allai famiglia, se trattasi di persone agiate, od al Comune come condotta medica obbligatoria, in caso di persone comprese nell'elenc-0 dei poveri. L'ultima visita fatta all'infortuna·t o è come la prima. Sarà gratuita se l'individuo è compreso nell'elenco. Le due lire pel certificato sono dovute a parte.

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IL POLICLIN I CO

(5082) Licenizia11iento, di un imterino. - Il dottor N. Z. da C. desidera conoscere se un medico interinale può essere licenziato (lru un momento all'altro o devé ricevere qualche tempo prima ~ la notifica del licenziamento. Quan,d o non sia stabilito speciale termine nel1'atto di nomina, il licenziamento del medico interino può farsi subito che ne sk cès.sato il bisogno. Ordinariamente si dà prevenzione del provvedimento una quindicina di giorni prima. (5084) Contratto con agiati Pel s,er-vizio medico - Supplenza. - Il dott. P. C. F. da P . desidera sapere se possa la supplenza .andare a t o,t ale ca' rico del Comune qualora egli c<;>nsigliasse gli agiati di servirsi durante il ;s,u o mese di congedo dell'opera dell'interino · municipale, corrispondendo naturalmente ad esso direttamente il compenso per le visite che possa,no eventualmente occorrere e se il Comune possa rifiutare il rila-. scio del mandato pel supplente allegando che questi non ha dimorato in loco. Crediamo che alle condizioni suesposte la s.u pplenza debba: cedere a totale carico del Comune, giacchè glr agiati mon aggravano per niente, pagando direttamente al supplente gli onorarli che gli competono, il servizio municipale. Non credia·m o poi che sia legale il rifi.uto1opposto al rilascio del mandato dopo che il .servizio fu eseguito senza alcuna protesta da p.a rte del Comune. Il Munici;pio avrebbe dovuto ·r ichiamare il supplente allo .stretto adempimento del p·r oprio dovere risiedendo sul posto. C.iò non hai fatto, ha tollerato che il s.a nitario accedesse interpolatamente ed ora non ha alcun plausibile motivo per negare il mandato che rappresenta il compenso dell'opera prestata e tacitamente accettata dalla ammi:nistrazione. Ricorra alla .G. P. A. per la emissione del mandato di ufficio. (5086) Pensioni. - Il Dott. E. C. da C. desidera conoscere la pensione che gli .sarà liquidata cOll1 52 anni di età e 27 di servizio, con 55 an·n i di età e 30 di servizio e con 60 anni di età e 35 di servizio. Con 52 anni di età e 27 di servizio liquiderà 1'an·nua pensione di lire 963, con 55 an,n i di età e 30 di servizio liquiderà annue lire 1280, e con 60 anni di età e 35 di servizio liquiderà annue li.re 2106. (5088) Infortunio sui la-voro Il Dott. L. R. da P. di B. desidera conoscere se sia ammissibile la contravvenzione per essersi denunziato un caso di infortunio, anzichè al Sindaco del luogo in cui. l'infortunio è avvenuto, alla stazione dei RR. CC. di un paese vicino e se il medico condotto che ha apprestate le prime im1nediate cure allo infortunato sia passibile egualmente di contravvenzione per mancato referto ai sensi dell'articolo 439 del Codice penale. 1•

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XXII,

FASC. 10]

Ai termini dell'articolo 79 del regolamento per la esecuzione della legge sugli infortunii entro i tre giorni l'infortunio deve essere denunziato all'autorità di pub1::1lica sicurezza del luogo dove è a·vven·u to. La elevata contravvenzione ha fondamento legale, non solo perchè la denunzia non: fu fatta al Sindaco, che è per legge autorità locale di pubblica sicurezza, ma anche perchè fu fatta ad autorità residente in comune div·e rso da quello in cui l'infortunio vi verificò. Per Lei la ragione addotta può aver valore, dal momento che effettivamente il referto deve aver luogo solo nei c.a:si in cui, il fatto presenti i ca1ratteri del reato. Bisogn·a, però, ricordare che 11 reato può essere anche colposo e dipendere, cioè, dalla n·e gligenza od imprudenza di colui o di coloro che dirigevano il lavoro dell'operaio in.f ortunato. In tale ipotesi il referto sarebl:1e stato di :stretto dovere. (5089) Stabilità dei medici corndotti. - Il Dott. M. S . da A. desidera conoscere quando acquisti la stabilità il medico condotto che fu nominato con deliderazione con,s iliare del 7 maggio 1913 vistata dal Sottoprefetto solamente nel luglio dello stesso. Il medico assunse servizio il 17 maggio 1913. Desidera eziandio conoscere in qual modo possa salvaguardare i proprii diritti, 11el caso .c he il Comune, seguendo le diisposizioni contenute nel capitolato, creda legale il licenzi.amento per: fine di prova due mesi prima che il biennio si compia. Il medico condotto che ha preso effettivo servizio il giorno r7 maggio r913 diventa virtua.1mente stabile col r6 marzo r915 e realmente tale, col successivo giorno 16 maggi.o. Se il regolamento od il capitolato dispongano diversamente accorciando, cioè, il termine assegnato dalla lego-e non monta imperocchè essendo detti termini b ' ' imposti per iragioni. di ordine e generale interesse non possono essere allungati od accorciati per privati patti e convenzioni. (5091) Pension1e. - Al Dott. P. B. da F. nell'E. rispondiamo che secondo noi la proposta fatta di aumentare lo stipendio che ora riceve dal Comune è l'unica opportuna a risolvere la quistione della pen·sione, la quale non }'Otrebbe essere corrisposta simultaneamente, dalla Congregazione di carità e dal Municipio. Comprendiamo che l'aumento della pensione non corrisponderà a quella che effettivamente perde dall'Opera pia, 1na non· vi è altro di meglio · da fare nel caso esposto. (5092) Pensionlf:. - Il Dott. G. M. da V. desidera conoscere a quanto ammontereèbe oggi la pensione di un medico condotto nato nel 1851 che ha preso servizio il 16 .n ovembre 1877 ed ba pagato regolarmente i contributi alla Ca·s sa pe11sionn dal r 0 gennaio 1900 ad oggi.


[ANNO .XXII, FASC. 10]

SEZIONE PRATICA

Ritenendo che Ella abbia riscattati 15 anni di servizio precedenti alla iscrizione alla Cas·sa, come ne avea del rèsto il diritto, liquiderà in base a 30 anni di servizio e 64 an11i df età, l'annua pensione di lire 191ç>. (5093) Pe'risioni. - Al Dott. G. S. da S. L. rispondiamo : Il servizio militare non è stato }}testato con interruzione di carriera e perciò 11011 può essere calcolato 11el periodo neces·sario per l'acquisto della pensione. Ben possono essere calcolati i quattro mes.i di servizio prestati come n1edico condotto dal 15 marzo 1896 al luglio dello s tesso anno. Ora conta, pertan·t o, 12 anni ·e quattro mesi di s~rvi zio. Per liquidare la pen·sione deve farne altri 12 e due mes1. Con 58 anni di età e 25 di servizi.o, liquiderà l'annua pensione di lire I208. (5095) Assenza dal Comune . - Il Dott. E. C . d~ A . desidera conoscere se disponendo il capitolato di medico condotto non potrà assentarsi dal suo ·riparto per pitì di I2 oire ·se11za ordine preventivo dell'autorità comun.ale e che la domanda sia debitamente accordata, possa assentarsi .senz'altro un giorno per settimana dal mezzogiorno alle ore 21 per esercitare in paese vicino un gabinetto dentistico. Stando alla dicitura del capitolato, pero le assen.ze settimana li che Ella compie per recarsi nel paese vicino ad esercitare il gabinetto dentistico dovrebbe chiedere ed ottenere l'assenso del Sindaco sempre che esse si prolungassero oltre le 12 ore. Ma dal momento che Ella si assenta alle dodici per. far ritorno in residenza alle ventuno o ventidue della stessa giornata, non· occorre autorizzazione di srorta. (so96) A umenito diJ stipendio dell'Ufficiale sa1iitario. - Al Dott. M. B. da C. rispondiamo che per avere un aume11to di stipen:dio occorrerà ava11zare do1nanda alla G. P . A., ai sensi del1'articolo 28 del testo unico della legge sani1

Doctor JUSTITIA.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

NAPOLI. Sono n10 1ninati i dottori : Castiglione Morelli e Pasquale assistenti., Aloi Vincen.v o assistente ·v olontario in clinire.a.. chirttrgica. PARMA. - Il dott. Cevidalli Attilio è incaricato dell'insegnamento di medicina legale per gli studenti di giurisprudenza. Il dott. Bertoli Pietro è nominato assistente volontario i11 cli11i~a chi,r urgica. PAVIA. Sono 11ominati i dottori: Ciuff~> Giuseppe, aiuto alla clinica dermosifilopatica; .L'\.1iprandi Innocente, assistente ~n .fi.5fologia. SIENA. - Sono non1inati assistc:nti all1 cli).J.ica chirurgica i dottori Ott Igir10 e Saraceni Gino.

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· CONDOTiTE E CONCORSI. AVELLINO. - Capo del Laboratorio m edico-micrografico del Laboratorio consorziale di viO'ilanza igienica fra i Comuni della Provincia. Docum. entro le ore 12 del I5 giugno al presidente d~l . Consorz.io, sindaco di Avellino. Titoli s~e­ c1al1. Esami. L. 3000 e due sessenrni; pa,r tecipaz. agli utili derivanti dalle analisi ai privati e da altri eventuali proventi. BASSANO DI SUSRI (i? om.a) . - 11 ter1nine per la presentazion·e delle domande e d·o cumenti dei ~oncorrenti al posto di medico-chirurg·o condotto e prorogato al IO marzo 19I5. Restano ferme le altre condizioni. . CAMINO DI CODROIPO ( udin.e) . - Condotta piena; ab . 2350; capoluogo in centr<;> del Comune con 5 piccole frazioni a brevissima distanza; lorde L. 5300; abitazione gratuita; tre sessenni su L . 3 700. Scadenza I5 ID.a'!'ZO. ~ARAMAGNA

PIEMONTE (Cuneo). Ospedale Sa1i Giu_seppe. - Cercasi medico chirurgo direttore; L. 1800 compreso concorso da parte del Municipio. Capitolato visibile in Segreteria.

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CARTIGLIANO ( Viçenza). - Condotta generalità; L. 4500 lòrde più godimento gratuito di circa due campi d1 terreno che si valutano ad annue L. 120. Per U. S. L. 120. Ab. 2235 . Età lim. anni 40. Assunz. entro 15 g. Scad. Io marzo. CERTALDO (.b'irenze). - Condotta.; lorde iniz. L. 3700 e L. 500 indennizzo cav. Cttra gratuita per chi ha un reddito inferiore alle L. 4000. Scad. ore 17 del 31 marzo. CRODO (Novara) . - A tutto marzo 1915 è aperto il concorso al posto di 1ned.ico condotto, collo stipendio di L. 4250 oltre alloggio. Condotta piena, abitanti 1500. FIRENZE. R. Arcispedale di Santa Maria Nuova e Stabilimenti riu'Ylliti. - Due medici chirurghi ass.i teniti. Titoli ed esami . Nomi na biennale, conferine per 8 anni, L. 2000 lorde . Scadenza ore 17 del 20 marzo. Servizio su chiamata. Eventuale 11omina degli idonei oltre il secondo classificato, entro un anmo. FORNI AVOLTRI (Udine). - Condotto; ab. I463; L. 5000 complessive e tre sessenni; cura piena. Documenti alla Prefettura di Udine, Uffie10 del medico p~orvinciale, entro il ro marzo. ' GRAGLIA-MUZZANO (Norvarra). - Co11sorzio condotto pei poveri (Ioo circa) ; L. 1200 e L. 250 di indennità: supplenza. Potrà essere nominato ufficiale sanitario e medico della Società Operaia. Documenti entro il 24 marzo p . v . al Presidente del Consorzio. 1

GRUGLIASCO (Torin,o) . Abitanti 3399· Seconda condotta pei poveri; L. I400, più L. 200 per indennità alloggio. Scadenza 15 marzo. LETINO (Caserta) . - Medico per la generalità (ab . I2oo); ~. 3200 lorde di R . ì\11., compreso le indennità di U . S ., servizi inerenti e per la tenuta dell'a. Scad. pres. dei titoli 31 marzo. LoMBIASCo (Tori11J0). - Medico; L. 2300 cura poveri ed abbienti. Scad. 20 marw. MONTECICCARDO (Pesaro) . - Condotta; ab. 20II. Stip. L. 3000 pei poveri, L. 1000 pei semiab(25)


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IL POLICLINICO

l:i:ienti., L. 700 per cav., L. 100 per U. S.; casa d'abitazione g ratuita; tre sessenni ; assicurazion,e. Scadenza 15 marzo. NovARA. R. Scuola di ostetri cia. - Medico ass istente; età meno di 35 anni e assistentato per almeno 3 anni in una Clinica ostetrica o maternità. Tit. ed esame. Stip. L. 500. Scad. 3I marzo. • *ORVIETO (Perugia). - Concorso ,a 2 condotte n1èdico chirur giche nelle frazioni di a) Canale, Botto e T·o rre San Severo : L . 2800 lorde per poveri, L. 950 per abl:,i enti, più L . 150 per arm. farm., L . 50 qualora il sanitario fornisca il 1-0-cale e L. 700 per cav.; b) Corbaro: L . 2750 lorde cura poveri, L. 700 .abbienti L . 150 per arm. farm., ·L. 50 se il sanitario forni sce locale. Per le due condotte 4 sessen.n i. Se rinunzia al cong edo L. 240. Scad.· 15 marzo. PARMA. Ospizi civi li . - È revocato il concorso a sei. medici assitenti presso I 'Ospedale Maggiore. PECORARA VAL TIDONE (Piacenza) . - Condotto; L. 3100 lorde e L. 100 U. S., L. 800 ind. cav. Scadenza 31 marzo. PERSICETO (B 01log 'rla) . - A tutto i•l I 5 marz:o. Riparto inferior,e ; residenziale; stip. L. 3000; assicurazione contro gli infortuni professionali; assegno per la cavalcatu·ria obbligatoria L. 600. POGGIODOMO (Perug·ia). - Unica condotta; lire 3750 lorde; due sess. Scad. 15 marzo. POLVERICI (A1icona) . - A tutto 30 marzo condotta ; lorde L. 3000 pei poveri, L. '800 pei semiabbienti (fino al reddito di L. 4200) e L . 200 quale U. S., con tire sessenni, senza obbl. cav.; Osp edale e ambulatorio. Servizio entro 15 giorni. POMPIANO-CORZANO (Brescia). - A tutto il IO marzo; residenziale; L. 4000 con obt·l igo del mezzo di trasporto; tre aumenti sessennali di L. 350; ·a giati 1000. POVIGLIO (R eg·gio EmiJlia). - Condotta L . 3000; indennità cav. L. 500, tre sess. Se.ad. 20 marrzo. SAN CASCIANO DEI BAGNI (Siena). - Al I5 marzo : condotta pel I 0 reparto (capoluogo) ; L. 3000 p. poveri, L. 700 p. gli abb., L. 300 per direzione stab. balneo-termali; L. 100 se U. S . ; condotta pel 3° reparto (fraz. di Palazzone) ; L. 3200 p. poveri; L. 700 p. abbienti, L. 100 g estione a f. ; al netto di cav., lorde, con tre sess.; assicur. • SAN LORENZO IN CAMPO (Pesaro Urbi no') . Medico in S . Vito s ul Ces,ano; semiresidenziale; L . 4150 ; assicur. (L. IO al giorno per in.v alidità t empor anea, L . 10.000 in c.aso di mort~ ai legitti~ n1i eredi e L. 15.000 all'infortunato 1n caso di i11,·alidità p erma nente) . Tre sess. Scad. I5 ma rzo. SAN PANCRAZIO PARMENSE (Parma) . - Seconda condoiit'a in piano, circa kmq. 20; ab. spa~si 3000, dei quali circa 700 pov . ;· L. 3 ~00 nett~ di. R . M:, lorde ritenuta C. P. ; tre qu1nquenn1 del decimo; obbl. cav.a llo. Capitolat o proposto dall' Associazion e N . 1YI. C. Scade nza IO marzo. SAN PIETRO VERNOTICO (Lecce). - 2a. e 3 ~ condotta , soli poveri (due t erzi della popolazione) ; L. 3000 lor de. Scadenza 10 marzo. ScHEGGIA-PASCELUPO (Perugia). ·- Seconda con dotta (Pascelupo) ; L . 2200 p. poveri e L. 1000 P· 4

[ANNO XXII, FASC.

IO]

gli abbienti, lorde; L. 600 pel mantenimento del cavallo, L. 200 indennità all., L. 100 gestione .a. f . Scad. a tutto 31 marzo. SCORTICATA (F'orlì) . - Condotto. Popolazione I433 . Servizio gratuito famiglie povere. L. 3500 lorde, oltre L. 150 quale U. S., con due sess. Serv. entro IS giorni. Scad. 30 marzo . * SILLAVENGO-LINDIQNA (Novara) . - Condotta consorziale; L. 5000 lorde. Capitolato visibile in Segreteria del Comune di Sillavengo. Popol. 2450. Scad. 20 marzo. SPEZIA. Ospedale « Vittorio E ·manuele II ». Fino al IO marzo concorso per titoli al posto di assistente di os.tetricia e ginecologia; L. 2000 e due sessenni; partecipazione agli utili in ragione del 5 % sugli atti operativi a~li abbienti. Chied·e re copia dell'avviso .a ll'Ufficio di segret. SuzZARA (M a·n,tova). - Cercasi aiuto medioochirurgo per l'Ospedale. Stip. I~. 2000 oltre proventi operazioni chirurgiche e ambulatori. Proba bile nomina ufficiale sanitario. Inviare docum. TERRICCIOLA (Pisa) . - Condotta residenziale del Capoluogo; ·a b. 2700; p·o veri circa 450; .stipendio L. 2500; du·e quinquenni; indennità cavalcatura L. 750; U. S., L. 200. Proventi professionali L. 3000. Esiste comodo quartìere libero pel medico. Scade 26 marzo. TORRICE (Roma). COllldotta ge neralità; ab. 4s27 in 715 famiglie; ettari 1736; in due condotte; L. 'I500 poveri, L. 1500 abbi·e nti; sessenni. Età limite 40 anni. Scad. un m,e se dal 2I febbraio. TORTONA (Alessandria) . - Concorso medico chirurgico assistente Os pedale, L . ro98 lorde, piccolo alloggio, vitto a mezzogiorno, percentuale atti operativi abbienti, L. 300 annue indennità guardia n-0tt. Età mass. anni 35. Scad. Io marzo. TUILI (Cagliari). - . Il concorso per la nomin.a del medico è prar,oga to al I5 marzo p ..v .. Stipendio L. 3250 lorde; L. 250 per mese di licenza; L. 100 per a. f. ; porpolazione riunitai r300. VARAZZE. Ospedale. - Ooncorso per titoli ai posti di primari medico, chirurgo e oculista; assegno annuo non superiore alle L. 300; compartecipazione proventi Ambulatorio e tasse operazioni· età non· superiore anni 50; anzianità laurea ~nni 5; obbligo al medico di recarsi al1'0spedale tutti i giorni, pel chirurgo 4 volte e p·e r l'oculista. due volte la settimana. Scadenza 20 giorni dal 17 febl:·r aio. VENEZIA. - A tutto IO marzo concorso per titoli a medico eo.munale per i poveri nel 1° circondia.r io (parrocchia di. S. Pietro di çastello).; L. 3000, aum. del deC1mo per tre .qu~nquenn1, lorde. Quando il numero delle famiglie povere assegnate al medico di circondai:lo risruil~i, nella revi'si'o ne a nnuale dell'elenco de1 poven, superiore a 500, verrà . corri?'POs~. al medico st~sso un 'a g-giunta allo st1 pendio dt lire 3 per ogni famiglia eccedente le 500. VICENZA. Ospitale Civile . - Medico-chiru:go seciondario. Scad. ore 16 del IO marzo. Nomin~ e conferma biennali. Ufficio ~ntro 10 gior.ni. Sti: pendio L. 1700 lorde, alloggio; L. 4 e vitto net giorni di guardia. * VILLAMIROGLIO (Alessandria) . - Medico per cura pov . ed U. S.; lorde L. rI25. Scad. 20 marzo.

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SEZIONE PRATICA

ZORLESCO (Milano). - Generalità, approvato dalla Sezione Lodigiana M. C. ; L. 3500; indennità mezzo di trasporto, senz'o1:1bligo di cavallo, L. 300; per U. S. L. lOO; il tutto netto da R. M. e con tre sessenni. Scadenza 17 m.a.rzo. Medico trentottenne con certificati di ·ospedale e di condotta, .accetterebbe interi11.ato qualsiasi durata, possibilmente in pianura, a cCYndizioni vantaggiose anche subito. Indirizzare offerte al Dottor Domenico Ugenti, - Cres,p ino di Rovigo. Giovane medico chirurgo reduce terremoto cerca buon interinato. Dottor Grossi, via Vicenza n. 56, Roma. Medico chirurg-0 cerca interinato convenienti condizioni, qualsiasi durata. Scrivere G. Girardi, Torreorsaia (Salerno). Sono segnati con un asterisco • i concorsi che ci risultano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie Professionali. Sono segnati con due asterischi •• i concorsi che ci risultano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Sanitarie Italiane. l

Diffide e boi'cottaggi : o f/ Ci si comunica: ' 11 La .sezione di Frosinone e Velle tri diffida i seguenti concorsi: Torrice, perchè condotta a cura piena, e stipendio insufficiente, e perchè gravosissima, dovendo il titolare della 11uova condotta da solo disimpegnare il servizio di campagna, pel quale invece non è obbligato il titolare della prima condotta, che rimane col vecchio capitolato. Norma, perchè il titolare dott. Ercole Zangrilli è stato licenziato unicamente per fine di biennio, per non fargli acquistare la stabilità, e perchè a cura piena, con stipendio iusufficiente. Il Presidente dott. G. B. Buglioni. }

Il nostro giornale nell'interesse dei propri associati accoglie volentieri gratuitamente in questa rubrica gli a1inu·nzi di concorsi e quelli di offerte o ricerche di supplenz·e e di interinati. Uffici di collocamento dell' A. N. M. C. Agenzie generali: Milano: Dott. Ferrero, via S. · Marco, 46. -Roma : D o·t t. Giacomo Alciati, via S. Luigi dei Francesi, 12. Agenzie .sezionali : Bologna: Sig. Enrico Ferri, piazm Galvani~ .'\.rchiginnasio Como : Dott. Giuseppe Patrizi, Villalbese - Firenze: Unione Sandtaria, ,-ia de' Gi11ori - Mantova : Dott. Vincenzo Orsi - Marche : « Gazzetta medica delle Marche », Portocivitanova - P adova : Associazione medici condotti, Ponte Molin (Oasin Rosso, 2) - Siena: Via dei Termini, 13 - Udine : Dott. Italo Salvetti, Mortegliano - Tosca·na: Sig. Alfonso Rusti~i, via dei Pilastri, 15, Firenze. Si rammenta di in.v iare la quota anticipata, che è di L. 2 per i soci in cerca di supplenti, L. 5 per i soci in cerca di interinati, L. 10 per i medici nlOn soci ed i Comuni. 1

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LETTERE DA PARIGI. A 11ibitla1ize chirurg·iche a.utomobili per i l servizio di guerra. - Chi s~rive queste righe ha a\·uto la fortuna di poter visitare un servizio chir1u-gico automobile che ha reso dei grandi servizi a ll'esercito francese durante la presei1te campagna e che ~ontinuerà ancora a re11derne sirro alla fine delle ostilità. Il professore Ceccherelli, direttore de lla ClinJoa, chirurgica dell'Università di Parm.a , presidente del locale. Co1nitato della Cr,oce Rossa, si è recato in Franc.iia per studiare de 'Visu il fllJllzionamento dei s·ervizi chiir·u rgi ci dell 'es,ercito, ed è appunto a una di queste visite che il vostro corrispondente ha assistito. Il prof.es.sore Ceccherelli des~riverà lun.g amente e, in. detta.g lio i serv.irzi da lui visitati, m,a mi ha gentiJmente autorizzato a gettare qualche interessante 110ta in proposito per il nostro giornale. La « Sezione sa·n itaria » del dott. Marcille è destinata a offrire iu prossimità della linea di fuoco una comoda sala d'operazione per i fe·r iti gravi. Sec,o ndo il funz~onamento dell'assistenza sahitairia delle truppe, i l ferito1 riceve una p·r i1na medicatura so1nmaria1 slUl campo di battaglia, o, come avvie11e da parecchi mesi , nella tri111cea, da un compagno o da un superiore, che si serv:e a tale scopo del p.acch·etto di m·e dicatura i odi,·iduale, quindi è trasportato 500 metri più indietro al pri1no posto di medicazione, ove è 1nedi cat o dal medi C'O reggimentale e trattenuto qualche tempo per essere poi1 in,v iato• all'ambt1lanza divis.ion.ale. Quivi egli riceve una n110\Ta 1nedicatura·, se necessari1a , e se la ferita necessita un'operazio11e chirurgica, è i.nviato all'ospedale chirurgi'Co d1. corpo d·'armata o're ha luogo 1'intervento operatorio. Sovente accade che per mancanza di mezzi di trasporto o per l'ingombro delle linee di evac-uazione i feriti arrivano all'ospedale troppo t airdi per es.sere operati utilmente o perchè le ferite siano conservate asettiche. Da ciò la necessità d ~ alllputazioni di alfti, l'apparire della cangre11a g·assosa e le altre complicazioni t emibili per la vita dell'infermo. Ad ovviia·r e a questi iinoonvenienti provvede con successo la Sezione sanitarja che mi accingo a descrivere. Essa si compone di un fu1rgone principale e di tre altri ft1rgoni auto1n.obili accessori, e di un cert o numero di vetture automobili ordinarie da tourismo, il cui n11mero può variare secondo i bisogni. Il medico capo dell'.a mbttla11za sceglie u11a casa, possibilmente una scuola di ·v illaggio o una casa di campagna che si troya a qualche 1

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chilomebro dal fronte e che coS!titu1·rà il suo .. ospedale. Due furgoni a-ccessor! portanlù 120 picoole brande .a fusto di legno, con. traversin'o' sopraelevato, che ripiegate occu'Pauo uno spazio ristrettissimo, le rc operte, i len~uoli e 120 piccoil l materaSJSi. Un apparecchio a formolo disinfetta il locale nel quale il p ersonale di servizio clispone ria1p.idamente i letti. I 11tanto si avanza il furgone principale rimorchiato da. uno dei furgoni automobili· access•9T1, costituente .a vantreno. Esso porta dei bracci a·l l'esterno, s111 cui è disposta una g1rande tela da tenda e dei fusti di legno. Coi fusti e colla tela si forma un corridoio ai paireti di t ela, che immette a una porta della casa ospedale e che è lungo circa 5 metri, largo metri r .50 e alto 2 metri; dall'altra parte il corridoio termina in una stanza di 6 met•r i su 6 di cui tre pareti1 so.no f &mate di teli da. tavole e la quarta, al fondo, dalla porzione posteriore del furgone. Il piancito del corridoi,o e della stanza è costituito d a· tavole smontabili.'J La stanz.ia. e il cor·ridoio sonio formati da una doppia par·e te di tela impermea1:: ile con uno Slpazj,~ d'aria fra i due piiani sufficiente a impedire il disperdimento del c<llore. La parte opposta al corridoio è munita a metà della sua altezza di una larga finestra costituita da un telaio di legmo leggero su cui sono distesi dei fogli· di mica. Nel mezzo vi è un letto di operazione in legnlo pieghevole, ricoperto di tela cerata, e da una parte un, piccolo tavolo pieghevole per i ferr.ii. ·Il furgone, l1a· cui p:a rete posrterior e serve a costituire una p ar ete della stanza operatoria, porta sul dietro orizzontalmente un'.a utoclave di disinfezione cili1ndrica di 1n. l .50 di lunghezza e cm. 80 di siezione, a chiusura ermetioa per la sterilizzazione. Unla caldaia, situata all'esterno della stanza operatoria, nella parte centrale del furgone cli cui fa parte, :nanda il vta1pore nella camera di disi111feziione e in· un sistem:a di radiatori, situato sotto l'autoclave cilindrica, medi.a11te i quali n·e lla stauZJa operatoria a doppia parete di tela si ottienie una temperatura di 24 gradi, mentre la tem1:ieratura esterna è di par,ecchi gradi inferiore a zero . L'autoclave di disinfezione riceve sei grandi vassoi, ogn u1no dei quali contiene u11a bacinella coi ferri necessari all'operazione, in acqua b0>ricata, tamponi., cotone, bluse per i medici e gli assitenti, e tutto l'occorre nte. In tal modo la sta11za può funzion,are senza arresto giorno e notte percb è l'assitente riempie il ·v assoio vuoto e lo ri nt,r oduce di nuovo nella autoclave quando ttno ne è s tato tolto. Il vapore circola in detta oam-era alla temperatura di 144 gradi·, sufficiente alla sterilizzazione completa. Dei piccoli serbatoi l at erali1 contengono l'acqua sia.p anata con· apertura del rubinetto a mezzo del gomito, costituita 1

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da un miscugli.o di sapone e va.por d'acqu1a, per la toletta del chirurgo, altri ebollitori e serbatoi di acqu.a sterile, un appaa-ecchio per sterilizzare i guanti di caoutchouc, ecc. La parte anteriore del furgone racchiud.e una picco1a1 cabina in legno ove è un piccolo motore a benzina che aziona · una dinamo capace di accendere le lampade elettriche necessarie ad .illuminare la stanza ope111atoria di• notte, e gli apparecchi per la radiografi.ai. Il furgone principale è traiinato da uno dei furgoni automobil.i accesso.r i. che •s ervono al trasporto del materiale ospitaliero, nia ini caso di bisogno può anche essere trainatò da oaivalli. Il peso nio n supera le dieci1 ton11ellate. P ert montare la tenda completa occorre un'ora. T.u tta la sezione sanitaria può percorrere in easo di sp O's.tamento roo chilometri :a.I giornio. Le vetture leggere da tourismo servono al tras porto dei malati . Esse si recano alle ambulanze div1.Slionarie, o anche 'a i.• posti di medicazione, ove resta.no in p·e nnanei1za, e ·n on appena arriva un ferito grave, lo trasportanlO all'a&pedale, ed è perciò che hanno ricevuto dall'inventore il nome di vetture tenta.coli. Esse servono anche a traspmtare il ferito. sullo stesso letto-biranda che ha servito ad ospitalizzarlo, ne.g li ospedali di evacuazione fissi, non appena le condizioni dell'op·e r.a to lo perm·ettano, per lasciare libero il posto ad altrj. fer.i ti. La sezione ha due servizi chirurgici, ciascuno costituito dia u1n chirurgo e due assistenti, e un medico di ·s ala, più 24 infermieri. Per rl•l trasporto del personale è adibito un omnibus automobile, di quelli che in; tempo di pace servivano al trasporto dei parigini da ·Uln· capo all'altro della metropoli.. Nei furgoni accessori trova posto uniai riserva di materiale da medicazione e da operazione; le dis posizioni Jnt erne e :il numero di tali fu·r goni poss ono n.a tttralmente es1Sere modificati secondo la necessità e le risorse del momento. Il costo del furgone pri·ncipale completo è di diecimiJa lire. Tanto pet montare che per smontare l'oopeda1e un'ora è sufficiente. La sezione si è djmostrata sufficiente a compiere· gli atti operatori sui feriti gravi pravenienti da una fronte di. 25 cbiÌometri. Le tele, le assi:, le corde e tutto il materiale possono eSISere disi nfettati sia .a mezzo cli soluzioni! disinfettanti, sia a mezzo dell'autoclave. I risultati ottenuti sono stati tali che ora si pensa • • • di accrescere il numero di queste sez1on1 sanitarie onlde aumentarne le poten.zi.alità. Da questa breve descrizione è facile rilevare ch e malgrado i numerosi vantaggi offerti, la sezione sanitaria del dottor Marcille può presen1


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tare qualche inconveniente, quale ad esempio la oomplessità del sistema, il numero dei carri necessari e delle persone adibite all'aSJSistenza. Per provvedere l'esercito in campagna di t1n mezzo di assistenza che sia sempl.iice e pratico, altri hanno pensato di rendere mobile S10ltanto quello che è essenziale ·e cioè iJ chirurgo, l '.ai·u.to, l'infermiere, gli s trutn·enti e il inate1·iale operatorio. L'autoanobi.le operatorio del dottor Abadie risponde a questo scopo. Esso si compo·n e siemp·l icemen.t e di una vettura ordinaria a tre compartimenti: il primo per lo chau:ffeu·r, il secondo per il medico e l'assistente; il terzo compartimento c.omprende il m,ateriale di sterilizzazione e cioè un'autoclave, un'autoclave orizzontale, una stufa secca, una marmitta ad acqua bollita, u·n ebollitore per istru1nenti, uno per i guanti, uno s terilizzato'l"e a formolg,.,per sp.azzole. La sorgente calorifica è data l:a· ,un, fornello << primt1s » a petrolio. Tutto l'.insieme è fisis ato a un'ossatura 1 m·e tallica che può scorrere su rotelle, o ess-ere fissata al fondo dell'automobile. Alle parti sonJO fissate sei scatole semiicilindriche a robinetto a g·omito con acqua sterilizzata dall'autoclave, e da nove a clodiici cass·e tte ao n gli oggetti di medicatura e il resto. All'esterno dell "a•t1to1nob.ile sono disposte quattro Ga:s,s e, co•nten1enti un letto otperator·i o a X, pieghevole, un.a tavola da st·r umenti, utn lav.abio pieghevole, serl::atoi per alcool e petrolio, ecc. I fa.Ti dell'autom·o bile, ali1nentati dalla dinamo annessa al moto1~e, potranno servire a risch1ia.rare la sala operatoria, in.unendoli. di un cordone per .il traSlpOrto della cor·r ente. La spesa per una tale vettura chirurgica sarebbe di circa 20 mila franchi e permetterebbe di disporre di un chirurgo e di una completai camera operatoria per ogni1 ambulanza divisionaria ove fossero accolti f eni ti gravi e operabili. 1

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· Parigi, 8 febbraio

1915.

Dottor Gon.

Il fascicolo di marzo 1915 della nostra Sezione Chirurgica conterrà i seguenti lavori : Dott. L. DURANTE. Istopatologia del reinnesto

cerebrale parziale. Osser·vaziu1ii soprl"t ·un trauma gra'Ve sottocutatieo addo·1ninale.

Dott. P. BASTIANELI. I.

Dott. A. CHASSERINI.

gangli spinali .

LJi,niezion:e d}alcocl ne1

PRATICA

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NOTIZIE DIVERSE. Un nuovo Istituto di pubblica beneficenza.

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Per inJ.ziativa dell'on. Salandra e dell'on. Celesia, il Minis.t ero dell'interno sta studiando la costituzione di una Cassa centrale autonoma di beneficenza, da erigersi in ente morale, la quale dovrebbe avere lo scopo• di sovvenire anzitutto alle deficenze dei bilanci ospitalieri del Regno ed ai bisogni dell'infanzia abbandonata, ed anche a quelle molte e varie necessità che l?ur troppo si manifestano con tanta dolorosa frequenza in Italia. Non si è ancora precisato quali saranno in definitiva i cespiti con cui la Cassa suddetta sarà alimentata: certo è che si sta studiando un vasto P.ll-ogramtna di finanziamento, basato sopra nuovi cespiti di reddito fin' qui non sfruttati dallo Stato, fra i quali varie forme di organizzazioni dalla prova di alcuna delle quali, fatta per inizi.a.ti.va di Leonino Da Zara, la sottoscrizione per la flotta aerea e la Croce R ossa italiana, hanno già fruttato :note-voli somme. L.a nuova Ca~sa. inoltre si piroporrebbe anche forme e propagande speciali, che riuscissero a fare affluire in es.sa le volontarie elargizioni. della carità, sia i11Jter 'Vivos sia mortis cattsa.

La vaccinazione antltiflea nell'Esercito. •

Sono state pubblicate le norme ese~utive per 1 applicazio1ie del decreto 3 ge11naio sulla vaccinazione antitifica nell'esercito. La vaccinazione è resa facoltativa soltanto per gli ufficiali, .sottufficiali e iµilitari di truppa che. abbiano compiuto i 45 anni, nel qual caso l'ufficiale medico dovrà accertarsi dell'integrità delle funzioni renali e cardiache. Sarà fatta eccezione, i11oltre, r.e: \lt.telle persone che il medico vacci1J.atore riconoscerà doversi per rag·ioni speciali dispensare, ad esempio coloro che abbiano certamente già sofferto il tifo, o che siano già stati vaccinati nell 'a11110, o che siano affetti da febbri o ?iialattie i11terror!!1enti (malaria, influenza, .angina, enterite, bronch.ite, ecc.). 1

Per U pane Integrale. La Commissione tecnica nominata il 12 genn. dal ministro degli inteir.ni nelle persone del ~en. Paternò, del prof. Di Vestea, del prof. Longa, dell'ing. Acearini e dell'ing: Biscarini « per da~e esecuzion·e all'art. 6 del regio decreto 31 gennaio col quale il ministro degl•i interni, d'intesa con quell·o d'agricoltu!8:, industria e ~omm~rcio, fu autorizzato a stab1l1re norme obè l1gator1e per la panificazione e per la vendà..ta della farina e del pane» ha terminata la prima parte del suo lavoro c~ncernente lo studio di un tipo dti. pa~e, eh~ possa far risparmiare una notevole q uant1ta di grano. . La relazione presentata sembra sia favorevole a un tipo d~ pane in!egrale .. Di essa s1 occupera pross1ma111ente il Consio-lio dei ministri. t> La Commissione, per esaurire la seconda parte del suo compito, per giudicare cioè sulla opportunità di consentiire mii.scele di frumento con altre farine, tiene altre sedute. 1

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Per una Federazione Nazionale degli Ospizi Marini. I l prof. Attilio Curcio, direttore dell'Istituto ortopedico ed Ospizio inarino Ravasçhietri in Napoli, ha lanciato, in· nom e di un Comit ato promotore, un appello affinchè venga costituita una Federazione nazional e degli ospizi marini. Eg-li osserva : Queste opere benefiche, gloria italia11a, vivono in Italia una esistenza insufficiente, stentata, poggiata quasi sempre s u individuali benemerenze e sul conc orso incerto della privata e put1b lica ben·e ficenza. ' Le Istituzioni nostre, che a s t enti oggi possono provvedere alle cure marine estive pei poveri bambini, debbon·o essere in grado di funzionare per tutto l'anno, u tilizzando, anche per gli adulti, anch·e per gli infermi, le meravigliose risorse curative delle nostre incantevoli spiagge, ch e guarirebbero t anti infelici, abban donati nei loro tuguri o nelle corsie di .pspeda)i come « Deposit i incurabi li », costosi all'ospedale più di quanto cost erebebro per la degenza nell'Ospizio marino, ch e invece ridareb1:1e loro in breve tempo la vita. Conservando a ciascuna Opera la su a autonomia, è necesis ario unificare, per quanto sarà possibile, il loro indirizzo scientifico e caritatevole in relazione delle comuni :finalità. Dirigere le adesioni e la corrispondenza al « Comitato p romotore della Federazione nazionale degli Ospizi ' mairini » N apoli, Rivier.a di Chiaia 1

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Zone malariche.

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Si sono pubblicati i RR. decreti coi quali vien e r evocat a la dichiarazione di zon.a malarica nel territorio dei. comuni di Gaj naldo (Avellino) e nel teriritorio di alcuni comuni della provi11cia di Padova.

Trasformazione di Opere pie. Con recenti Decr eti Reali si è auto.rizzata la trasformazione di parte d el patrimonio di Confrat ernite locali a fa·v ore 1dell'Ospedale civile di Fa r 1riano e degli Ospedali di Montecarotto (Ancona); a favore degli ammalati poveri di Sellano (P eirugia.) si devolverà part e del patrimoni.o di quelle Confrater·nite, concentrando il patrimonio s tesso a lla Congregazione di Carità.

La rubrica della beneficenza. La Cass.a di Risparmio di RoìVigo ·ha erog.ato s ugli utili ne tti del bilancio 11na cospicua soml.I1aJ, beneficando l'ospedale civile (6000 lire), la Casa di Rrcovero e i luoghi pii riuniti (1500 lire) , il Comitato per la cur.a marina dei bambini poveri (lire 10, 000) ed a ltre istituzioni de lla città . I l si.g. Gaspa•re Salesi, morto in Anco11a, ha lasciat o il suo cospicuo patrimonio, che ascendeva a circa 600 mila lire, per l 'istit11zio11e di un ospedalett o per bambini. La si.g nora Lucia Mughini ·vedova Ugolini inorta a Modigliana (Firenze) ha lasciato erede tlel suo patrimonio, circa 20 ,000 lire, l'Ospedale clcl luogo affinchè col capitale e coi ftrutti accumulati vi sia aggregato un padiglione per tubercolotici. (30)

I:a sig.a Giuse_ppina Gatti, morta a Codogno (1VI1lano) , h a lasciato L . 100,000 in ben:e:fìcenza distribuendo1le fra l 'Ospedale, la Con<Yregazio n~ di' Carità e l'Asilo inrf antile del luogo~

Propaganda igienica. A Modigliana (Firenze) per lodevole iniziativa del primario chirurgico dott. Carnelli e del suo assistente dott. Pianori si è istituito un corso pratico-teo·rico p·er l'.as.s.istenza· ed il pronto soccorso (S cu.o la .samaritana). Il nuovo periodico cc L'Igiene popolare » si ~~orone di popolarizzare. gli.. insegnamenti dell 1g1ene, rendend·one pratica, 1n ogni parte l 'applicazione. Si pub1:1lica mensilmente a Ro'ma. È diretto dalola dottoressa Tertesita 5andesky, b en nota ed apprezzat a: per la sua a ttività a favore della 1redenzione igienica e morale del popolo.

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Assegnazione di premi. L'Accademia di m edicina di Parigi, che è la s:e zion.e medica dell'Institut National de France, dispone di 7 3 premi~ da asi.segnare ai cultori delle discipline ·mediche. · JUh N el 1914 cadeva l'assegnazione di 43 q11ote. Di esse 14 non· poterono essere conferi te, perchè mancavano lavori che riSip·cmdesiS.ero ai requisiti delle fondazioni:. Cosi il premio Au1d riffred, il quale assegna un capit ale corrispondente al reddit o annuo di 24,000 franchi~ a chi scopra un rimedio sovrano contro la tubercolosi. Dei sei lavori concorrenti .soltanto uno fu giudicat o meritevolè di .u n «· incoragg~amento » di looo franchi. Per la prima volta fu conferit a una quota del premio Roussilhe ; essa cad e ogni tre a nni ed importa 10,000 franchi ogni volta per « il più g.r:ande progr.esso nel trattament o o n·e lla guarigione di malattie cutanee ». La competi.zione è internazionale. Il premio è spet tato al prof. Goug·erot di Parigi per i suoi lavori sulle malattie cutanee ed in specie sulla sporotricosi. Un premio di looo franchi! per « lo studente di m·e dicina pilù meritevole », è t occato alla sig·norina Romme. Tutti i pr:emi, s.alvo sette, sono a perti agli stranieri·. lVIa· il solo premio del 1914 che si~ emigrato dalla Fra:11cia fu ,d ato al prof. H. Frérericq, dell'università di1 Liegi, per le sue ricerche sulla :fisiologi.ai comparat a della circolazione ; imporla 1200 franchi. L 'Accademia dispone a·n1che di un premio proprÌ'o, da essa i stituito, di l ooo franchi all'anno; per i l 1915 è offerto al miglior lavoro sul coma diabetioo, per il 1916 concernerà 1'emoglobinuria., per il 1917 la paralisi del nervo ricorrente. Il « Bulletin de l 'Acad. de Médecine » del 15 dicembre 1914 espone le condizio1ni ed i v.articolari di tutta la lista di premi offerti per 11 prossimo triennio. L'Accademia delle Scienze di Pa rigi, sru relazione del prof. I~oux, direttore dell'ls!it.uto Pasiteur, ha conferit o a l prof. C. Gor1n1, della Scuola Superiore d'Agricoltura di Mi·~.n·o , u ~ premio di fondazione Bellion per i suoi la'\1 or1 sulla batteriologia lattiera, sui microbi patogeni, ecc., elogiando i metodi di ·s tudio. Il R eale Is~tuto Lomb~rdo di Scienze e lettere ha conferito il premio Fossat~ per ,il ~914, di lire 2000 al dottor Nello Beccan, dell Istituto anatomico di Firenze. per i suoi lavori di anatomia ed embriologia. 1


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SltZIONJt PRATICA

Vittorle&dl colleghi. Il prefetto di Girgenti ha revocato un preced.e-?-te decreto col g.ua~e, led~ndo i diritti acquisi.t1 dal dott. Tagl1ett1, ufficiale sanitario di Ribera, si b?-nd.i va un concorso a tale posto. Il d?tt . . ~agliett1 esperi molti mezzi per otte.n ere giust1~ia. Il nuovo ~ecret~ equivale alla sua reìnt~g!a~1one ed al pieno riconoscin1ento dei suoi diritti. Ci siamo altra volta occq.pati della vertenza del dottoi: Severi R affaele col com une di Venezia. Ora in seguito a sentenza del Consiglio di Stato favor~vole al n.ostro collega, il Consiglio comurnale d1 quella città lo ha nominato Ispettore dei servizi sanitari municipali.

Giubileo scientifico. A Vienna è stato festeggiato il prof. I. Wagner ~· V'Qlll Jaur~gg, in occasione del 25° anltliversario del su-0 'I'n.segnamento in psichiatria e neurologia. Il piraf. Ainit on Weichs·e lbaum, ordinario di anatomia patologica a Vienna, ha testè compiuto e festeggiato iJ suo 70° anno. •

Per un monumento ad Angelo Celli. ~ell'assemblea tenuta il 19 corr. la Società per

gl1 studi della malaria, del là quale il prof. Angelo Celli fu fondatore e mente animatrice e guidatrice, ha deliberato d'iniziare una sottoscrizione affinchè sia in·n alzato alla memoria di lui un monumento che ne perpetui il ricordo nel corso degli anni. Essa ritiene che tale monumento debba sorgere nell'Agro romano, oggetto degli s tudi e delle cu·r e più amorose di Angelo Celli, ìà ove egli ha redento uomini e terre dal flagello della malaria. La Società si rivolge non soltanto ai suoi soci, ma agli scienziati, ai medici, ai proprietairi e bonificatori di terre, agli agricoltori, ai maestri, a tutti coloro che di Angelo Celli ammirarono l'opera poderosa e la · multiform·e a ttività benefica. . Le oblazioni potranno essere inviate all'economo cassiere .della Società, prof. Alessio Nazari, via Agostino Depretis 92, Roma.

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a tutti gl'in_te!"enJUti. e ~i riyolse in special modo al dott. Luigi Cesari di cu1 la gradita presenza nella sede del Sodalizio a l solenn e momento della commemorazione e dello scoprimento del busto, rendeva più commovente la cerimonia-:Il segretario dott. Gazzetti lesse le adesioni· ii1di ebbe la parola il prof . . CarJ.o I.evi per il di~ scoirso commemorativo, che fu \Tivamente applaudito. Il dott. Lu~gi. Cesari ringraziò commosso. Il . pro!. Levi rivolse parole di encomio e di gratitudine allo scttltore Benito Boccolari. Ebbe infine la parola: il socio fondatore dottor J!r,an~esc? Generali, il quale ricordò le elette qualita di Giuseppe Cesari e le sue benemerenze verso la Società medico-chirurgica. C. G .

Il tifo peteeehiale in Austria. Il dipartimento sanitario del Minis1tero dello Interno austro-uin.g arico comunica che dal 24 al 30 genn.ai10 s i ebbero nella M·onarchiiia 767 casi dentln!Ziati di tifo petecchiale, dei quali I ai Vienn a.i. Salvo 1 caso, si tratta di individui· tornati dal teatr-OI della guerra o che ha.in.no soggiornato nei campi di concentrazione .

Il colera in Austria.

Il dipartimento della sanità del Ministero dell'interno austro-ungarico annunzia che cinque casi di colera sono stati accertati a J osefstadt.

Licenziamento politico in Svizzera. Il dott. Sauerbriick, pp.-imario nell'Ospedale cantonale di Zurigo, denunziava al Governo cantonale il proprio assistente dott. Freisz, perchè qu.esti, in una con1Versazione privata gli aveva espresso il J?roprio assenso ad una conferenza dél poeta svizzero Carlo Spitteter sulla guerra. In questa conferenza veniva riprovata la condotta della Germania verso il Belgio e disapprovato l'atteggiamento degli i.ntellettuali tedeschi. Seg.ul la destituzione del dott. Freisz. Gli altri assistenti fecero causa comune col collega e rassegnairono collettivamente le loro dimissioni, le qua li fuTono accettate dal Governo. L'incident~ ha sollevato molto scalpore.

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Commemorazione di Giuseppe Cesari. La Società inedico-chirurgica di Modena h a consacrato una seduta s traordinaria alla solenne commemorazione di Giuseppe Cesari ed all'inaugurazione del busto dello stesso, offerto al Sodalizio dal valente scultore concittadi no Benito Boccolari. Presiedeva il prof. G . Sperino. Siedevano al banco della presideniza l'intero Cons:iglio direttivo, il prof. Alessandro Coggi, ret~ore magnifico dell'Università, i.I dott. Francese.o Generali, socio fondatore ed onorario. Erano presenti i soci e · tutti i professori d.ell'Università; erano rappresentati i maggiori Istituti cittadini e presenti o rappresentant e le Autorità. Si n.o·t a·vano numerosi autorevoli cittadini, numèrosi amici e ammiratori del Commem·orato, alcuni parenti ed il figlio clott. Lu.i.gi Cesari per la famiglia. Numerosissime le adesioni. Aperta la seduta.· il Presidente pronunziò acconce parole di ringraz.iamento allo scultore ed

È morto ad appena

39 anni, vittima della scienza, il prof. Stanislaus von Prowazek, successore di Schaudinn nella direzione del ireparto per lo s tudio dei protozoi all' « Institut fur Schiffs-und Tropenkhankheiten » di Amburgo. Era nato in Austria. Si era educato presso Ehrlich, Hertwig e Schaudinn. Il suo nome rima·rrà legato alle scoperte sulla nuova classe da lui creata dei clamidozoi. Negli ultimi tempi si era consacrato allo studio del tifo P.etecchiale; ~ll '~opo aveva compiuto vari viaao-1, a ll'estero, insieme al dott. Da RochaLi~~ · ora soccombe vittima della malattia di cui sta va occupandosi con passione e successo. Si è spento a Ff renze il P.r<?f. Giuseppe ~e­ sinelli, direttore di quella clinica ost etnco-g1necologica. Era uno dei più reputati cultori italiani della specialità. • 1

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IL POLICLINICO •

Rassegna della stampa medica.

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(ANNO XXII, FASC.

10)

L'ornell Univ. Med. Bull., lug. LUCK: Influenza d ei cibi e dei loro prodotti di clivaggio sulla termogenesi. - MURLIN e BAILEY: Il nietatio lismo proteinico JJella gravidanva.. - WrGGERS : Funzione cardiaca e presisione del sangue. - n u BOIS : Il bisogno totale di energia nelle malattie. Gl}I ncurabili , 31 ott. DI LUZENBERGER: Le contrazioni elettriche multiple in t erapia. L'Ig. S.o ciale, 15 nov . FoÀ: La scuola all'aperto. Munc h. Med. Woch., 17 nov. LIER: Sulle cure abortive della sifilide. - CHILAIDITI: Cura dell'ipertricosi con i raggi X. - MASAY: Infezioni del feto. - App. HocHHAUS e a.: Sulla terapia del tifo. - v .- llAYER ~ Gambe artificiali - Hotz : Ferite del sistema nervo'" • so 1n guerra. Proc. R. Soc. of Medicine, lug. GoRGAI: La lotta contro le zanzare nel Panama . - 'I'HURSFIELD : Lo stato linfatico (discu:ss.) . - D. e G. THOMPSON: Sulla coltura dei tessuti «in vitro». Bull. ] . H op Jains. H osp ., nov . GoonP ASTURE : Fibrinolisi nell'insufficienza epatica cronica. - MINOT : Metaboli1smo azotato nell '.anemia perniciosa prima e dopo la splenectomia. The f ourn. oj exper. Med., 1 ° nov. I«>us, FLEISHER e A. : Alimentazione e sviluppo dei carcinomi nel topo. - 1 JOBLING e PETERSEN: I lipoidi quali inibitori dello shock anafilattico. Wie1i. klimi. W oc h., 19 nov. RrEHI,, SucHANEK: Sui :flemmoni e 1oro cura. - }\RZT : Colera e . vaccinazione anticolerosa. La· Rif. M ed., 21 nov. FERRANNINI : L'azione dell'ossidaisolo sui poteri di resistenza à ell 'organismo. - CRENIMON e ANGLESIO : Contributo sperimentale alla patogenesi dell'ulcera peptica. Riv . crit. di Clin. Med., 2 1 nov . FABBHETTI e FELDMANN: Sindnome peduncolare (tipo W eber) con emiatetosi. - A·NCONA: Dosaggio rapido dell'acido urico nell'urina. Dermat. Woch., 21 n·o v. ScHUMACHER: Il salvar&an come sostanza colorante. B erl. klin. W och., 23 nov. lVIORGENROTH : La chemoterapia delle infezioni pneum(>eocciche. - GORL : Castrazion·e coi raggi X. A r ch. f. Sch.-u. Tr.-Hygiene, n. ~2. v.. ~R . BRANDEN : Sul trattamento della tnpanosJ. umana con salvarsan cuprico.

Indice alfabetico pér materie. Acido borico : avvelenamento da - . . Pag. 326 Angina di petto : forma nevra lgica . » 329 Calcio : u so dei sali insolubili per via )) 317 intramuscolare . . . . . . . . )) 332 Chinino n ella gravidanza . . . . . Congelazioni e loro cura . . . . . . 321, 323 Malattie gastriche : indicazione ope)) 319 ratoria . . . . . . . . · 343 Medicin a di guerra . . . . . . . )) )) 332 Meningiti afebbrili . . . . . . . 33 1 Nevralgia del t rigemino : cura . . . )) Patologia s peciale medica : per la di» 338 fesa della . . . . . . . . . Roma, 1915

P ag . Politica 'Sanitaria . . . . . . . )) Psoriasi : etiologia . . . . . . . )) Rachianestesia : t ec11ica . . . . . )) Salva'tsan sodico . . . . . . . Sangue: tensione superficiale nell'occlusione intestinale . . . . . . Stenosi sperimentale dell'arteria pol)) mona re . . . . . . . · · · Terremoto : effetti m orali . . . . » Tic doloroso della faccia : sint omatologia . . . . . . . . . · · )) Tumori : casistica . . . .• . • . · )) Zuccheri : azione sulle secrez1on1 . . )) L. Pozzi,

Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

(32} •

'l'tS/>.

339 328 332 331

328 334

330 327 324


J.nno XXIL

.Roma,i 14: marzo 1915

'

Fase. Il

.

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:'

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Lavori ori ginali : Dott. Marco

i::ez~olo : Sul .trattam.ene:>. ape-rto delle ferite operatorie con la tintura di iodio. -

Sunti

~ ras~eg_ne 1

MEDI CINA: Landouzy : Febbre tifoide e febbri pat atifoidi. - CHIRURGIA: Prof. H . v. Haberer: Sul t'fattamento degli aneu, mni. MEDICINA DI GUERRA: E. Suchanck : Il fiemmcne in guerra. - Storia della medicina: Guglielmo Bilancioni: A p,oposito del movimento antivaccinista. Le poleniiche dei medici del secolo XV I I I secondo documenti inediti. - Accademie, Società mediche ~ Congressi: Regia Accademia medica di Genova. - Società lotnbarda di Scienzel mediche e biologiche. - R. A ccademia dei Fisiocritici m Siena. - A ccadettiia delle. .Scienze Mediche e Naturali di Ferrara ,'. ..,, '!ilel '. · . · Appunti per il medico pratico: MEDICINA SCIENTIFICA : I l metodo difanestesiaìconj l'anociassociazi<me come me110 per abbas· sare la mortalità operatoria. CASI STICA E T ERAPIA: Diagnosi P,ecoce e cura della perforazione intestinale nel tifo. - Sulle co· liti av1'te emorragiche non specifiche. - La paraffena nel trattamento della colite. - La cura medica durante la C1'isÌ' .acuta di appendicite. - Effetti tossici del calomelano. - Posta degli abbonati. - Cenni bibliogratlci . ~- Varia. Nella vita professionale: Il Corpo sanitarw militare. - On-0rari per le perizie giudiziarie intermedie. - Cronaca del movimento pro fessionale . - Rispostfl a quesiti e a domande. - Condoiie e Ooncors1. - Nomine, promozioni ed onorifi-

.

cenze. -

Notizie diverse. - Rassegna della stampa medica. - Indice alfabetico per materie.

..

Premio ordinar1o agl1 associati, per il 1915 •

MANUALE DI OTO-RINO-LARINGOIATRIA .

Prof. GUGLIELMO BILANCIONI Aslistcnte nella R. Clinica Otoiatrica e aiuto mcdloo negli ospedali di ROMA

Sarà un volume in formato t ascabile di circa Soo pagine, nitidamente stampato, con molte figure intercalate nel t esto, ed elegantemente rilegato in piena tela con iscrizioni in oro sul piano e sul dorso. È già in cprso di stampa' e sarà pronto alla fine di marzo 19I5. 801'a1'a.A.RIO: IN'l'RODUZIONB. Im'/HH'lan.a dllrolorinolarintoia"U.. Intenti e confini moderni di questa branca. I. NASO. Sviluppo storico delle conoscenze di rinologia: Prelimjnari di anatomia, fisiologia e patologia ~enerate. E9ame del naso. Sfnto. matologia generale. Profilassi e terapia genera le. Patologia e terapia speciale. Smn o CAVITA ANNESSB AL NASO. IPoFISI. - II. BoCcà. FARINOB. Sviluppo storico. Preliminari di anatomia, fisiologia e patologia generale•. Esame della faringe. Sintomatologia generale. ,loft· lassi e terapia generate. Patologia e terapia speciale. EsOPAOo, Tmoms B T:oro. - III. I.,AlUNGB B TRACHEA. Sviluppo storico. Prelfml·: nari di anatomia, fisiologia e patologia generale. Esame della laringe. Sintomatologia generale. Profilassi e. terapia generale. Patologia e terapia speciale. - IV. ORBccmo. Sviluppo storico. Preliminari di anatomia, fisiologia e patologia generale. Esame dell'orecchio. Sintomatologia generale. PrGfilassi e terapia generale. Patologia e tempia speciale. Medicina l~alc e infortuni sul lavoro. A. vvertenza. Per avei' diritto al suddetto Interessante volume, spedire mediante Cartolina-vaglla Indirizzata nominativa

'"""°• ROMA, l'Importo d'abbonamento per l'anno 1915. t*=*

mante al Pref. ENRICO MORELLI - Via del Tritone, n. 46 <*> N . B. Per le prescritte spese di affrancazione, raccomandazione, ecc., del volume di prémlo,.unlre all'Importo d'abbonameato Cent. 50 se par l'Italia e Fr. uno 11 per l'Estero. . . , . Dlrl&tl di ,re,rle&à rl1ema&t. senza 01urne la fonie.

i

vieta ta la riproduzione di lavor1 .pubblloatl nel POUCJUKICJ9 o la pubbll9••lon• dl •untl dJ eaai • .

LAVORI ORIGINALI. OSP EDALE DI

NOVENTA VICENTINA.

Sul vattamento aperto delle ferite operatorie ..

con la tintura di iodio per il dott.

MARCO . PEZZOLO,

chirurgo.

Il Leedham Green cliede la dim,ostrazio1lle che su una pelle dis~nfettata in ·modo che non siano più dimostrabili microbi, questi pullulano ntto,-amente non appena essa cominci a sudare e si ritro·y ano pOil in copia t anto maggioire quanto più la secrezione sia stata profusa.

..

Il prof. Alcock delle Clindche di Edimburg·o pa·rt endo da quesito e dal fatto che a p-a rità di condizioni il sudare appare anzitutto sulle par.. ti · del corpo maggiormente coperte ; considerando che il germi dai esso portati alla superficie cutanea do·ve\-ano trovare ottimo terreno . di cult'urr-a nel · siera gemente da una eventuale ferita, dedusse « essere già il co1nu11e uso delle 11'iedicaziOni asettiche siil'Ue fe.r ite operatorie., dan.noso ». · Di conseguenza aboli nella sua Clinica tali medicazi-0ru~ e adottò il trattamento aperto delle ferite stesse. Per la sterilizzazione clella pelle adoperò una soluzione di · iodio in alcool metilico commerciale, perchè meno costoso dell'etilico, secondo (3)


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IL POLICLINICO

La formula : parti 2 di) tintu1"a iodica comune (farmacopea inglese) e parti 98 di alcool metilico. Preprurò gli operandi come di ao111·s ueto. Il mattino dell'intervento, un'ora circa pr:ima di ess o, fece pulizia della regione con· etere solforico e poi v.il c-0.s1pars.e ti u1tlu\ra cli io·d io p.repar:ata. come sopra . Colla stessa una sec:0nda pen:nella ta la fece a l mome11to di iniziare l'atto chirurgico, un.a terza appena :finito questo·. Dopo 1

lJoperato -venV-Va ri·mandato 1iel suo ietto senza 1iparo 11è medicazione alcun){1, sulla ferita . Tra1

sootrse tre ore pas.s ava an'cora tintura di iodio su ddl essa, e cosi pure fac.eva tutte le mattine s uccessive :fino alla terza giornata. Poi niente altr.o :fino al giorno in cui toglieviru i punti. Un tale trattamento usò per ernde, lap·airotomie, plastiche perineali, ecc. ; trovò che ris11ose . . bene, che era vantaggioso \economicamente, e che toglieva all 'operatore la noia del bruciore molesto delle co11giunti·ve prodotto dai vap\)ri della comune tintt1ra etilica. 7"

* *

La semplicità del metodo1 ed il V1antaggio economiico da esso presentato, vantaggioi che bis:ogn.a. pur tenere presente per gli istituti pii, mi indussero nella idea di sperimentarlo nell'ospedale da me diretto. Prima ·volli però vedere se potev·a dare r·ealmente quaùche affidamento. Eseguii d·e lle ricerche su pelle di cadaveri le quali, ptt•r aven.d o dato 1lÌS1Ultati confortevoli tutta,·.i{a ritenni svolteSii in coi:i:diziicxni trop.po differ.e nti dalle normali. Ad esse accenno perchè mi persuasero d·ella innp.cuità dii una prova sul vivo come segue. Arrivai a conviin~re due degenti a cedermi t1ltl lembetto di cute. Fatta la rasiu ra ed il bagn-0, il giorno succest&ivo, pr:evia pulizia coll'etere solf®co, stesi per tre \ 1 olte sulla regdone scelta, alla distan:ra di mezz'ora una volta dall'altra, una soluzione di iodio in alieool metilico com1nerciale al tasso del 4 % i1rvece C'he così leggero aottne Alcock. Ventiquattro ore dopo, senza modificarla in modo qualsiasi, tolsi ad 11110 da ttn·a· coscia, all'altro dal torace, u 11 piccolo tratto di cute che feci subito ieongelare e ridussi in sottili seziooi. Su queste eseg11ii la prova c0011sigiliata ai dottori Vigliani e Zaffiro dal prof. Spi ca per la dimostrazione dello iodio. Questa consiste nel pa·s sarle ii1 una legger.a s oluzione d·i nitrito potassico aciili:ficata c.Qn1 acido a·c etilco, quindi in cloroformio. L'anidride nitrosa s.voltasii dalla prima solttzio11e rrende libero lo iodio s e se ne trov a. Esso poi si sciog·lie nel cl0trofonn.i10 ch e 'ie11e a im p regnar.e il t ess.11to im parteudogli 11na t e lla tinta lilla, da 11011 confondere colla .x:a11toproteica (g ia llo chia..r.o). Poi le t11011tai i n glicerina . 1

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Nelle s ezi\oni esaminate il metalloide impregnava l'epidermide oon differente intensità si tna diffusamente. Perdurando I.a presen.z.a dello' iodjo per quielle ventiquattro pri1ne ore argomentai perdurare anche la sua azione antimic.l1obica in modo sufficiente così da bo-arantire una buona difes!a della pelle stessa. Le ulter.ilori pennellature quotidiane fatte :fino alla terza g·iornata (pur tenuto calcolo dell 'assorbime11to) avrebbero certamente sommato altra quantità di iodio. a quella precedentemente rimasta, con· evidente vantaggio per la disinfezione della pelle. P.assiai allona a trattare qualche operato con questo metodo. InverG nelle prime p·r ove cl1e feci non smisi1 di fare la pennellatutra colla tintura iodica che alla settima giornata. P:iù tardi, Vlista la inutilità di protrarle così lungamente n1i limitai alla quarta o terza giornata, a seconda della entità dell'atto operativo, essendo già a tale epoca di .per sè ermeticamente chiusa la ferita. Inoltre invece che la soluzione di _i\.lcock usai •s empre quella di iodio in alcool 111etilico commerciale al 4 %. In epoche diverse operai pazienit1!: r con ernia strozzata inguinale; 24 con ernia inguinale semplice; 5 con ernia inguinale bila ter:ale ; 6 con ernia crurale ; r con orchite tubercolare (orchiectomia) ; 1 con cisti dermoide di una s palla ; 2 con va1icocele ; 2 con p1·ol1a•s1so· dell'utero (ventrofissazion.e tnetodo Schwarz); 2 per laparotomia esplorati,ra; r con ~drocele del testicolo destttOI ; 1 con labbro leporin'o complicato; 1 con r ene mobile des tro; 3 con appen,di~ite a freddo. Prima e dopo 1'operazionie i paziienti u sarono · biancheria uscita dalla s terilizzatrice comune della · lavanderia dell'O!Spitale. Le prime volte coprivo le f eri-te con del.le compnesse sterili a sciutte, senz'altro. Poi v.ol1e ndo esattamente giudilc are del metodo abolii anche queste. Come di consueto ebbi la mass.ima cu•ra per l'asepsi durante l'atto operativo, curai molto l'emostasi, ed et1bi attenzione s.p eciale per la sutu1·.a dlella pelle che è logico debba es.sere esattisSti1na per chiudere rapidamente ed ermeticamente la ferita . Ora, se questo metodo n.o n vale p en gli! interventi dopo i q1t1lali si debba applica.r e una fog na tura, o un drenaggio, o una fasci atura di sostegno, n·e lla maggioranza dei casi dove ciò non decorre, ieome nei casi da me soplia elencati, esso ri·s.1londe bene. Il risultato finale delle pro,re da me fatte non poteva essere miglilore, il decors.o delle ferite non più regolare . È necessario che chi segue tale metodo faccia sorvegliare l'operat a :fino al completo ris,·eglio se sottopost o alt 'anestesia generale affincl1è, ancora, inconscio, noni maltratti colle I


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PRATICA

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mani la ferita recente e dolorosa. Perciò gli sii faranno tenere le mani sopra le Qtjperte. Ma la sorveglianza dopo un atto operativo, e specialmente dopo una narcosi è praticai comune. Svegliato il malato impa~a assai bene a non toccare la regione qperata : lo evita anche istintitvamente. I pa~i,enti lasciati li oeri, senza medicazioni, nè fasciature opprimenti il respi·r o assai s,p esso, ingO'lllbranti sempre, e se ultimate e.o n fascie amidate non di rado doloros.e, ise !!e risentono meno dell'operazione. Anche l'uso del] 'alcool metilict> per prepa1 rare la titura iodica rappresenta un vantaggio. Delle t~e qualità di questo alcool bisogna sceglière qu·e1lo commerciale che è puro a sufficienza e contiene dall'I.5 al 2 % di acet9ne. Dalle ricerche di Loiacono pare dimostra·t a la maggior penetrazione e quindi la maggior efficacia delle solu.z ioni di iodio con l'aggiunta dd questa sostanza. L' Alcock lo aveva scelto per il suo poco costo in confronto dell'etilico: ancora oggi nonostante il forte aumento subito esso rappresenta una economia di quasi il 50 % : in·f atti costa circa 3 lire al kg. mentr.e l'etilico ne costa circa 6. Lo stesso Alcock gli attriè1u iva in confronto dell'etilico un .a ltro 1nerito che realmente tWni ha, cioè quello di non dare vapori irrita.n ti per l'operatore! In realtà le soluzioni devono esse'Ye preparate con questo alcoail al n:omento dell'uso : quelle un po' vecchie danno vapori insopportabili. Il chirurgo· trae dall'uso di questo metodo u u sensibile risparmio di tempo potendo rimandare il paziente subito finito l'intervento. Nello ~tes­ so tempo a,·endo conservato in ottime condizioni le sue mani potrà passare rapidamente ad altra operazioµe. L'istituto poi realizza una sensibile economia nella spesa, oltre che per il solvente dello iodio, anche per il materiale da medicazione. Concludendo: la prova del trattamento aperto delle ferite operatorie colla tintura di iodio mi corrispose ben.e : si dimostrò pratica la sostituzione dell'alcool metilico commerciale all'etilico rettificato ànche per ragioni scientifiche; inoltre il metodo appare di quaJche van• taggio pel chirurgo e certamente economico per le Amministrazioni degli i stitutil. 1

0

1

BIBLIOGRAFIA. ALCOCK. La tintura iM ·iodio niella medicazione delle ferite operatorie. British med. Journ., 1912, e Bolletti\nd dielle . clin .., VII, 12. . LOJACONO. RicercJiie batterio!og.iche sulla ~ G:P2licabilità della ti1itwra di iod10 quale dlit.Sinfet. ta11.t e della cit1te. La Ginec. mod., n. 9, 1900. VIGLIA:.\TI e ZAFFIRO. Sitl v alore della sterilizzazio11.e della.i cute e.olla ti1ntiira di iodio. Rivista. veneta di se. med., settembre r9II e seguenti.

SUNTI E RASSEGNE.

.MEDICINA. Febbre Ufolde e febbri paratifoidL •

(LANDOUZY.

Presse 1néd., 3 dic. i914, n. 78).

L'A. è portato a riassumere brevemente e schematicamente la patologia delle febbri para.ti·f oidi in rapporto alla febbre tifoide dal fatto che dal mese di settembre si sono manifestate tielle truppe combattenti i11 Francia specie nell'Est e nel Nord! delle vere endemie tifose. StMia ~d etio•logia. - Firno a circa IS anni fa per la specificità del bacillo di Eberth, per l'a:ndamento cli11ico caratteristico, per le lesitoni anatomich·e la f.ebb·r e tifoide rapp·r esentava il protot1po delle malattie infettive endemiche che s·~ contraevano per ingestione. Ai sintomi clinici gli studi moderni aggiunsero una prova biologica di capitale importantza: la S'ieroreazione di Widal. St vide p·o i in ·quasi tutti· i paesi di Europa e in parecchie contrad:e dell'Africa e dell'America che ~sistevano dei malati tifosi che presentaivano una sintomatologia simile al tifo, ma che dove' rano la loco infezione ad altri germi, patogena che .appartengon101 allo sit esso grup po· dei l:acìlli del tiifo ma che hanno c.airatteri morfologici e biologici· che permettono la loro differenziazione. Questi. germi1 vennero nel I896 da Achard e Bensaude denominati paratifi (mÌQa, vicino). Esiste adunque ttn gruppo familiare di microbi oo~tituito da bacilli che hanno una 1tUdividuali.tà loro sii·a in vivo, .sia i1i vitro di cui i princi palii sorno : Bacillo di Eberth, paria.tifo A, paratifo B, bacillo di Gaertner, bacterium coli coni11iu1ie; questi microbi prese11tano caratteri differenz.1ali comuni1 ben definiti dalla batteriol1ogia, inifatti ricerche batteriologiche eseguite itn· Fr.ancia, .specialmente fra le trt1ppe combattenti hanno dato i seguenti risultati : . . I. P·r of. Vincent e La·nd()lllzy: S•U 15 soldati ti- _ fosi hanno. trovato per mezzo delle emocolture r3 ·volte il bacilll()I di. Eberth, 2 volte 11 paria.titfo B. II. Prof. Vince11t : a) su 8 osservazioni, 4 volte il bacillo di Eberth, 4 volte paratifo B; b) su altre 25 osservazioni, 3 volte il bacillOI di Eberth, 2 2 volte il paratifo B. III. In 3 osservazioni fatte . all'ospedale Buffon, 2 V10lte si 'tro·v ò bacillo di Eberth, I volta paratifo B. S1 desume da. qt1e.sta breve statistica che le fe1:1b ri paratifoidi che era·no considerate :a·r e .nella città in rapporto alla febbre da 1nfexione (S) 1

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IL POLICLINICO .

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eberthiana, sonio · inve.ce.'J abbast~~ ' c'.o inuni · tra~ ii combattenti. ' " · ' >. • Sintomatologia. - Non solamente la batteriologia definisce i caratkì-i . fuetfologici e culturali dei paratifi, ma anche . la sint~matol.ogia delle febbri p,aratif-0,idi:.l presenta dei 'car~lterl. che la fl.ainno distinguere dalla descrizione sintomatologica classica della febbre tifoide eberthiama. Su questi caratteri morfologici halltllo rkhiamato l'attenzione Job, Roussel, Vincent. Il periodo prodr·Ollnico è più breve nei paratifi che nella infezione e1:erthiana, manca di solito l 'epistassi e il dolore alla nuca; lo stupore, la secchezza della. ling.ua. sono minori, la temperatura è meno alta, le oscillazioni. meno r~g-01lari, ei&Sa finisce nei paratifi più S·p esso per lisi, la roseola illlcostante e la lnilza di solito meno ingra·n dita che nel tifo. " Nel paratifo è freque1:1te l'herpe~ labi alis, i brividi .SiOl.tlo fr·e quenti cQme il V10mitoi e l'ittero·. La diarrea sil presenta precocemente e per gio?-"ni inter1 prima degli altri .stintomi nel paratifo mentre ·n ei tifosi eberthiani rappresenta un sintoma1 del perio·d o dii stato. Le feci nei paratifi sono di consistenza variabile e non presentano l'aspetto particolare che hanno nella febbre eberthiana, esse non fanno s.u lla camicia e sulle pezze quelle macchie caratteristiche circondate d!a un alone più chiaro com·e · un'aureola e che si hanno nel tifo. L'e-voluzione. è meno ciclica e d'ordinario più breve .nei paratifi. Le complicazioni:'sembrano eccezitoin:ali specialmente l'emorragia e le perforazioni intestinali. Prognosi. - 11 prognostico sempre riservato nella febbre eberthi.ana è beniigno nel paratifo. Anatomia patoLogica. - Essa è scarsa è si limita a lesii1o:ni diffuse dell'ileo cl1e non· hanno nè I 'aspetto, nè la sede delle placche di Payer. C onsiderazionri clilniche, forni e ariomale di parat~fi. È necessario aggiungere che il bacillo doi. El:,erth può q uaJche volt·a determinare una malattia breve e leggera e che d'altra parte i paratifi, specie il pairatifo B, possono anche dare uma sd.utomatol1ogia grave quanto q11ella data dal bac~llo di Eberth. La . moderna cli11ica fa supporre tuttavia che alcune forme desoritte finora come ti/ oidette (tifo lieve), febbre mucosa, imbarazzo gastricofebbrile, for,s e sono da imputarsi ai bacilli paratifosi ; alle qual~1 malattie si devono forse aggiungere come dovuti alle stesse cause (paratifi.) : quei disturbi gastro-intestinali acuti che si esplicano con dolori addominali, vomito, diarrea, te nesmo e che s imuland lai dissenteria bacill~e , come pure l'ittero subacuto febbrile l:eniigno con s p1enomegal1a ed anche le sindromi presentantisi in seg11ito ad intossitazioni alimentari· do1

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vute all'ingestione di gelati, di creme, di car11r conservate, di salcicce, ecc. e che pure possono ass11m:ere unà :speciale gravità anche con sindrome coleriforme, con !iipotennia, collasso e talviolta perfino con l'esi,t o letale in due o .· tre • • giorn1. Gli studi ulteriori ci diranno quali dli queste manifestazioni morbose sono da imputar&, certamente ai paratifi. Di·a gnosi differenziale col tifo. - EssaJ è fondata sui sintomi ricordati e confermata dalla skrorea~ione e dalle ricerche batteri10'logiche (emocoltura). . Sieroreazio 1ie. - Il siero tifoso aggl11tina in 7Jiìtro u·na emulsdone di bacilli di Eberth. Il siero di un pam,t ifoso può agg~utinare i bacilli :di Eberth ma agglutina ad un tasso molto più elevaixY la sua propria .s1pecie patogena. Così il siero di un paratifoso: può agglutinare nel rapporto· di · r a 50 il bacillo d1 Eberth e di I ai 200, per es. '11 pa·ratifo B. Preparando in varie pro, ·ette piccole delle emulsioni di colture di tifo, di paratifo A, di paratifo B e aggiungendovi una goccia del sierieY del ma1ato1 .sd può constatare bene anche !3ld occhio nudo se esiste o no agg·lutinazione. Se si ha un vaccino antitifoso si può a 2 eme. di vaccino aggiungere un~ goccia del si·ero del malato e vedere se la agglutinazione macrosicopica :appare nel qual casic:>1 la s~eroreazione è positiva. L'emocoltura può successivamente servire a far identificare meglio il germe e a s tudiarne i caratteri morfologici e colturali. Cura. - Per la cura dei paraitifosi come dei tifos1" si posoono illSare come si sa da tutti gli antisettici intestinali, si us.i il m etodo balneare di Recamier Brandt specialmente nei casi co11 i.p ertermia .oppu1~e sii facciano lozioni· fredde, impacchi freddi, lavaggi icon acqua bollita tiepida. Nelle forme con depressione si dia chinina, caffè, soluzione di adren,a lina al millesimo, teo.:. 1:111omina, i111iezioni di olio èaniforato, di stric~'ina, di caffeina, specie contro l'asteni.a cardiovascolaire. Lavaggi della bocca, cura della pelle, cam'... biam·e nto .f requente di. biancheria, bevande fre.quenti, dietetica ,s peciale, rappresenta·no le cosidette piccole cure che possono però evi.t are tristi conseguenze a carico del polmone, del cuore, dei feo-atd del si.sterna nervosa, dell'intestino. o ' Profilassi. - Si rias,sume in due principi comuni alla profil,a ssi di t11tte le infezioni: r 0 di.struzione dJeii germi pat<?~eni' ;' . ' 20 1mmunizzazione degli individui. 1 Riguardo al primo principio si deve sopratutto ricordare che i1l contagio è raramente d!i... rettOI per lo più è indiretoo e probabilmente esercitato dalle mosche che si imbrattano colle loro zampe di feci tifosie o di paratifosi e le de-


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positano sui1 commestibiJ.i, cosi i germi del tifo f.erita del vaso, · dalle par.ti inolli ·che lo circonda~ del paratifo vengono ingerit1. Si ricordi che vian,o e, quando l'aneurisma è durato un certo le feci infette possono provenire da m:ail ati' da tempo, da tessuto connettivale .neoformato. Essi .convalescenti o da portatori in buona salute.· Si riappresentano· il tipo dell'aneurisma spurio. Se .è O$Servata una coincidenza, tra il 11.u mero stra- sono stati feriti insieme l'arteria e la '\·ena, si .ordinariq di n;iosrche e l'apparizione della di.ffu- possono formare sacche aneurismatiche arterioso.sione del tifo. venoS'e. Infine si· possono formare degli aneuriL'immunizzazione degli i-n·diiividui ha dato buo- smi dissecanti se, per unia semplice contusione. ni risultati sia clinici, sia sperimentali, e si ot- della parete dell'arteria, si lacerano solo le tu' tiene per mezzo della ia.Jiezione di bacilli di End.che intima: e medi~. In tali casi la corrente :berth attenuati . . Si era tentata anche l 'i·n.g esit ione sanguigna, con l'andar del tempo, può scollare per botcai ina iSi è veduto che malgrado l 'inge- l'avventizia per grandi estensioni: si costituisce cosi l'aneurisma diss·ecans. '.S tione di ·notevoli· quantità di bacilli di El:ertl1 morti, gli individui sottoposti all'esperimento È notevole che, specialmente se la lesione vanon hanno presentato affatto potere agglutina11.- scolare è piccola, il foro del vaso p·u ò a princite nel siero. La vaccinazi-0111e antiitifosa è dbbli- pio restare chi uso c1a un trombo, fatto sul quale _gatoria .nell 'armatai francese dal 1° ottobre r9r4. va J;icercata la spiegazione del perchè S·p esso La vaccinazione per il bacillo di Eberth dà l'a.neurisma si svilµppa a poco a poco. Per que· immunità solo e esclusd.vamente contro il bacillo sto motivo la diagnosi può essere impossibile dudi Eberth. Ùn casio di un infermiere studiato rante un certo tempo e è bene trattenere ai lungo dal prof. Vincent che era stato vaccinato per il in osservazione i feriti nelle · regioni vascolari ;tifd e che IC'ontrasse un'infezione pairatifosa A, degli .arti e del collo, anche se le ferite esterne ne è un esempio. Sarebbe qttindi necessario fare sieno• guarite rapidamente. per m·ezzo dei bacilli paratiifosi un vaccino speLa diagnosi, quando è lesa un'a rteria profon.:eiale per mezzo d.e l quale s1 potes,Sie immuniz- da e l '.a11eurisma è piccolo, non è affatto facile. _zare gli individu-i1 parallelamente all'immuniz- Non dobbiamo attenderci un . tumore aneurismazazione col \Taccino di bacilli di Eberth, si po- tico manifesto, con pulsazione espansiva,, la cui :trebè•e tn .ai11che mescolare i v.ari g;ermi attenuati pulsazione scompare, se c-0mpri1niamo central·del tifo e del paratifo e fa·r e un vaccino poli1va- mente il tronco vascolare principale; anche i felente misto. nomeni ascoltatori possono mancare del tutto. L' A. ritiene ciò sarebbe necessario anche a Dobbia1no porte la ma.ssima attenzione alle conmaggior sostegno della vacci-nazione contro il seguenze dell'aneurisma, le quali spesso com:tifo poichè egli pensa che in alcuni casri nei qua- paiono prima eh-e si manifesti la. sacca. Questi. li si ebbero infeziqni tifose malgrado la pregres- segn1i concomitanti sono prima di tutto fenosa ·vaccinazione, s~ doveva probabilmente trat- meni nervosi e muscolari. Tanto i fenomeni irtare di infezione da paratifi sopravven.u ta negli ritativi che par.a.liti.ci dei nervi, come le contratimmunizzati per il tifo. La vaccinazione antiti- ture muscolari, quando µon .a bbiano una s piegafosa hai · dato da 5 anni splendidi risultati nelle zione certa , debbono farci pensare all 'aneuris~ia . .armate gi1apponesi, americane, inglesi, francesi Così, in: un. caso, l'unico seg110 di un aneurisma e italiane. L' A. ritie11e che la vaccinazione an- dell'arteria ascéllare· era ttB.a parali:si isolata qel 1riparati:6.ca unita a,l~ vacci-naziione a:ntitifosa sa- nervo radiale, non altrimenti s piegabile ; ip. un r.ebbe u11 mez:lJO efficacissimo per impedire iJ di- caso di aneurisma dell'arteri1a poplitea il primo lagare della endemia manifestatasi tra le .milizie segno che fece pensare all'aneurisma fu una· <:-ombattenti i.11 Francia. contrattura del ginocchio. In altri casi furonoESCALAR. fenomeni irritativi. sensitivi· quelli che aiutarono . . la diagnosi. • . . . Un problema importante è decidere quando CH.IRUllGIA. • si dèbba operate un aneurisma . La risposta ui. . pende da molte circostanze: prima di tutto oc.. . Sol ''aUamento degli a_neurismi. cor.re stàbiliré se è• leso il tronco principale di ' un arto o se in\rece, come è possibile nel! 'avam. (Prof. H .. V. HABERER. W ie1i-er klinisclie braccio e nella gamba, è interessata una sola Wochenschrift, ·n. 46 e 48, 1914). .. delle due arterie. In questo ultimo caso non abGli 1a neurismi osservati in ·seguito a ferite ri- biamo alcuna preoccupazione per· la nutrizione dell'arto e d obbiamo interve 11ire quanto più preicevute in guerra sono· costituiti da una sacca sto ·è poss ibile. Se è interessato il troneo priuaneurismatica, comunicante per mezzo di un foro cipale di un arto, com·e l'arteria ascellare, o la con l'interno del vaso ; la loro parete è formata dagli strati esterni dell'ematoma seguito alla O\Tieral~, u la f~moral_e prim~ dell.'origine ~·d~lla (7)


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feri:ioralé profonda, .allora è da discutere se non la quale isi ricostituisce il vaso, dopo aver aspor-· convenga attendere il tempo necessa:rio allo svitato il sacco. Il primo di questi• metodi è il me110 lu.ppo di un circolo collaterale. sicuro, perchè l'aneurisma può ricostituirsi- per L'assenza o la presenza del polso perifericamezzo della ciircolazione collaterale. mente a1ll 'a·neurisma, se non .esisto,n o segni di Il :secondo metodo è certamente radicale; si disturbata nutrizione, non è un'ind1ce sicuro cercherà di estirpare il sac.co, riservando l'incidèlla tollerabilità dell'operazione dell'aneurisma, sione e il tam.ponamenttQ1 per i casi· infetti e per poichè l'operazione turba le condizioni ci,rcolaquelli nei quali l'estirpazione si pre$en:t a diffitor:ie :in modo che non può essere in precedenza · cile e ·e spone al pericolo di ledere organi vicini. accertato. Però in genere, quando il polso manIl metodo ideale della sutura del via:so non ca àlla periferia e la nutrizi!Qne è buona, po- può essere usato nei cas>i· settici e disgraziata.tremo deciderci· a operare prima che, . se il pol- mente anche i casi asettici spesso non si pre• so, malgr.a do l'aneurisma, · è conservatò. stano, perchè le pareti del vaso sono molto alLo 'stato dell'estremità, riguardo alla sua nu- terate. I tr.apia·nti di vasi sono finora di attect·r izione, non è ·,d ecisivo per stabilire il momento chimento cosl poco sicuro che il metodo non h.a. dell'intervento. .Poichè, prima di tutto, alcuni potuto ancora e:ssere generalizzato. disturl::~ nutritivi possono regredire dopo l'opeL'A., durante l'attua.le guerra europea, ha. già razione e, .in seco·n do luogo, a:lcuni sintomi po.s,- avuto occasione di operare con processi obliteraS(;)'llo . spingerci a tQperare. Questi sono l'imp·rovtivi i3 aneurismi, dei quali I dèll'arteria ascelviso accrescimento del! 'aneurisma, · le gravi. elare, I dell'arteria bra(:hiale e I della radiale. morragie sècondari·e , le piccole emorragie èhe- si Nell'estremità inferiore si trattav.a una volta delripetono cr'Onicamente, la grave compressione di 1'arteria femora1e, 2 volte della poplitea, una voJ,.. nervi importanti e finalmente il dolore, che può ta ·d elle arterie tibiale anterJore e posteriore indivenir cos.ì intenso1 d_a non poter essere cailmia to sieme, 2 . volte della tibiale anteriore e 3 volte nemmeno dalla·. morfina. della tibiale posteriore. Una volta si trattava di Gli AA. che si sono occupati,' degli aneurismi una les~fne delta carotide interna. tiella sec-0·n da guerra balèànica (Frisch, Dilger La parte destra del corpo fu colpita 10 volte e Meyer, Friedrich e · Subbotic.h ) consigliano di e 3 la sinistra. In 5 casi ~'aneurisma era artenon·· ~tten·der molto prima di intervenire ; tutti rioso-venoso, in 3 casi si trovia rono gravi lesioni sono d'àcèordo che bis1ognia distinguere due grannervose coni fenomeni di paralisi. di categorie di .aneurismi: quelli in·f etti e quelli I malati furono1 operati 2-6 settimane dopo la non infetti. Agli infetti bisogna ascrivere anche lesione. Dei casi non infetti,. furono operati z quei casi nei qttali manca ogni ·s egno genera·l e entro le prime 3 settimane e l'indicazione a soldi infezione -e· tutto·· si limita · a1 una modica se- lecitare l'intervento fu data dai dolori. Gli altri crezion1e dei forami di ·ingresso o di uscita del casi non infetti furono operati dono· trascorse s proiettile. Questi oa:&i no·n · debbonc· ess1ere ope- settimane e in nessttno si ebtero a constatare rati fino a che non. siamo costretti a farlo dalla ddsturbi nutritivi. Ciò è conforme al consigli() gravità di .alcuni sintomi p recedentemente de- di v. Frisch che raccomanda di operare tra la scritti. Occorre · però notare che l'infezione favoquarta e la qu1inta settim·a na. risce le eniotragie e lo stabilirs,i di fenomeni n·e rIn 3 dei casi inf·e tti si dovette opera.re appena~ vosi per diff11sione della. ·flog-0si ai nervi. dopo due settimane; solo n.e i rimanenti 2 casi In tali · casi l'intervento non· consisterà sen- . si potè attender.e la fine della quarta settimana. z 'ialtro in operazioni demolitrici dirette ad arI dolori e il rapido accrescimento e le emorragie restare ·1'infiammazione, . ma si tratterà di asso- costringevano a opera.r e. Malgrado lai precocità ciare ·la · cura della flògosi coni quella · dell'aneu- dell 'in~ervento non si osservarono che raramente risma, cercando di conserva'l"e, per quanto è pos- diisturbi nutritivi; fatto però spiegabile anche sibile, l'arto. · p.e r la ragione che si trattò quasi sempre di ar· È bene ricordare che gli aneuri·s mi in.f etti, rateri·e , la cui legatura di solito .non reoa disturbi .. pidamente cresciuti possono simulare un: ascesso Una sola volta si ebbe a lamentare la gangrena e che per conseguenza, prima di in·c idere un della mètà inferi ore della gamba in un individuo che avev.a un aneurisma infetto deli'arleria ascesso in una regio11e vascolare attrave-r sata da un proiettile, sf deve pensare e prevedere poplitea. L'ittfezione era così grave che fu discurssa l'amputazione alta della coscia; ma 1t questa possibilità. paziente vi si rifiutò. Alla fine della terza setTra i metodi oper.atori da menzi-011are sono la legatura del ,,aso cent·1<almente all 'aneuris.ma, la timatIJai un'emorragia costrinse a operare l 'aneulegatura centrale e periferica con estirpazione risma. Data la gravità del caso, l'aver potutG conservare mezza gamba può ritenersi un risuloppure con setl1-plice incisione e tamponamento tato soddisfacente. del sacco e :finalmente l'operazione ideale, con 1

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SEZIONE PRATICA

L 'A. osserva che i risultati meno buoni tra _gli aneurismi infetti si ·sono avuti in, quelli operati tardivamen,t e, per la ragione che la sepsi .della sacca aneurismatica .si fa risentire gravemente ~ullo stato generale e si propone per l'avvenire di operare più presto. Tanto più che · è .dubbio - e ciò vale tanto per gli aneurismi inietti•, come per i non infetti - che una lunga attesa possa migliorare le condizioni del circolo :collaterale; perchè la sacca aneurismatica, crescendo, comprime an:ehe i vasi collaterali. Il buon risu1tato dipende più dalla tecnica del~ l'operazione che non dal tempo nel quale si opera. Occon-e conservare il maggior numero possibile di vasi e per l:en vederli è bene ope·rarè senza fascia d'Bsmarch. L'ischemia facilita certamen,t e l'operazione, ma rende meno -esatta l'emostasi definitiva e ci espone al rischio .di ledere, senza vederle, arterie che sare1:1b eto m10lto utili al circolo collaterale. Il pericolo dell'emorragia per rottura accide11:tale operatoria dell'aneu·r isma può esser diminuito dalla compressione digitale esercitata de. un assistente sulla porzione centrale del vaso e ·dalla precauzione di scop·r irla, per prussarvi intorno un lacci10 che verrà stretto in· casQ di ne.cessità. All 'A. si è presentato un solo caso nel quale :abbia potuto eseguire una sutura circolare del1'arteria che aveva dato l'aneurisma. Si trattava di un soldato di 25 anni ferito il .28 agosto 19I4, il quale presentava un aneuri:sma· arterioso-venoso non infetto, della regio11e sterno-mastoidea destra, grande come un uovo .di oca. Il tumore era situato nella parte superiore del collo e, poichè mancava ogni 1segno di paresi controlaterale, si credette dipendesse da una ferita della carotide esterna. All'operazione, eseguita il 26 ottobre, si trovò invece che era -interessata la carotide comune a un centimetro dalla su a biforcazione. La giugulare interna era gravemente lesa e fu perciò prima .legata e poi U'esecata insieme col tessuto connettivo vicino che formava una sacca di aneu·risma spu·rio. Attraverso la sacca aneurismatica paissavano i nervi vago· e simpatico che dovet·tero essere · resecati; essi aveva.no già presentate' segni di compressione. L'arteria apparve divisa ·circolarmente e i monconi distavano un dall'altro 15 m.m ., pur ·essendo ancora uniti da un sottile ponte ·d i parete arteriosa del diametro di I mm. I margini della ferita del varo erano così alterati che si dovettero u-esecare. Il difetto di continuità divenne allora di 3 cm. e rimase solo al lato in-terno un ponticello largo I mm. e lungo 3 cm. Mobilizzati i monconi del vaso e inclinando il ~apo, i marg·i11i della ferita 'furono potuti por1

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lare a · contatto e cucire -con 12 punti staccati. Tolti i klemmer di Hopfner, che erano stati preceden.t emente applicati, si ebbe Ùna lieve emorragia dalla semicirconferenza anteriore della sutura. Allora il pon.t e di parete arteriosa che, 'dopo la sututr:a, era rimasto come un 'ansa inutile, fu suturato nel punto che dava sangue e si ottenne un'emostasi perfetta. Intorno alla suturà fu applicato un lembo muscolare tolto dallo sterno~ cleido mastoideo e infine la pelle fu suturata. La ferita decorse regolarmente e il malato fu dimesso guarito il ·I6 novembre. Per tutto il tempo durante il quale il malato fu tenuto in osservazione -non si ebbe alcun motivo per supporre che fosse avvenuta ·u na troml:osi in corrisponden©a della sutura. Le ragioni per le quali~ è difficile poter applicare nella cura degli aneurismi la terapia ideale, che con•sisite nel ristabilire la continuità dcl vaso, sono la sepsi e i difetti spesso considerevoli che avvengon-o nella parete delle arterie. Certamente; non. potendo eseguire la sutura diretta, si· può trar· giovamento dai processi autoplastici, tr.apiantando un pezzo di vena.; ma i risultati, in tal modo finora ottenuti, sono poco soddis.facenti . L'A. menziona ìl caso di Lexer morto, il caso di Krattse niorto, il caso cli ~nderlen guarito, il caso di Goecke morto, un secondo ca.so di Lexer guarito, il caso di Heule seguìto da necrosi parziale -dell'arto, due casi di Orni con una guarigione e una morte per gangrena e i due casi di· Prigle e Hogarth guariti. Se si considera che le arterie operate appartenevano a quelle che possono esser legate senza pericolo, si deve riconoscere che la semplice estirpazione dell'aneurisma· avrebbe dato risultati molto migliori. La sutll!ra delle arterie dà risultati più buoni e perciò è stata eseguita più spesso. Dalla stat1stica di Subb·otich appare che su. 105 casi, furono eseguite 89 legature (78 arterie e II vene) e 46 suture (30 arterie· e 16 vene). Le 46 suture vascolari furono 26 volte parziali (15 arterie e II vene) e 20 volte ciocolari (15 arterie e r6 vene). Benchè la legatura 1Sia stata eseguit~ quasi il ·doppio di volte dalla · sutura, in questa statistica la percentuale delle suture è straordinariamente alta. Lotsch, Kirschner, Frisch, Colmens, Friedrich limitaniO molto l'indicazione alla sutura e affermano che la legatura dà risultati soddisfacenti. Dilger e Mauser giungono alla conclusione che la suturai può in generale essere ritenuta inutile. E infatti, come appare dalla letteratura, viene esegu~ta · 1nolto raramentt: per la cura degli aneuri&mi. Ad es., in un lavoro di Resse sulle suture vascolari, ricco di. beni 60 casi, se ne trovai uno solo che riguardi , (9)


IL POLICLINICO

un aneurisma artero-venoso traumatico dei g'tossi vasi della coscia. L'operazipne consistè nel di. staccare l'arteria dalla ve·na e nel riparare 1a lesione di tutte due con suture laterali. • Un c6nfronto tra i ristiltati della legatura e d~lla ·s utura dei vasi incontra difficoltà per la sproporzione della quantità dei casi trattati. La statistica di Subbotich è però abl:astanza numerosa per permettere di trarne qu!a lche contlusiJone seria. Dia essa vediamo che 1s.u 75 casi ti-at• tati con la legatur.a si ebbero 9 gangrene, 9 morti e 57 guarigioni. s~ 30 casi trattati con la sutura va$colare si ebl:.e ro 3 morti, 5· volte la sutura non ten.n e e 21 guarirono e di l caso rimase incerto il risultato. n metodo della legatura dette dunque il 12 di miorti e il 12 % di inlSuccessi, cioè il 24 % dei casi non rimasero guariti. Col metodo della,j sutura, si ebbe una mortalità del ro % e non si ebbero buoni rioo.1tati nel 16.5 %; dunque il totale degLL insuccessi fu del 26.5 %. In conclusione il metodo· della legatura ha dato · finora i migliori risultati ;;:, poichè rap·p resenta il processo più semplice, do·v rebbe esser ritenuto come metodo .d i elezione in tutti quei casi n:ei quali non siamo obbligati a abbandonarlo. . G. EGIDI.

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MEDICINA DI GUERRA. D Oemmone in guerra. (E. SucHANCK. Wiener klin. Wo ch., n-. 47, 1914).

I princi pt sui quali è fondata la profilassi mo-derna contro le infezioni delle ferite da arma da fuoco in guerra sono: 1° occlusione sollecita con garza asettica del forarne di ingresso. del proiettile, senza sondare o tamponare il tragitto della ferita; 2° riposo dell'arto ferito e, se è possibile, riposo del ferito evitando ogni trasporto in cattive condizioni e di lunga durata. I :flemmoni osservati nella Clinica di Vienna riguardavano tutti ferit~ che erano stati per parecchi giorni in viaggio, senza esser medicati; oppure feriti nei quali erano stati t.an;iponati i forami di ingresso e di uscita del proiettile. In quest'ultimo caso si è costain·t emente osservato che il tampone, inivece di facilitare i ·1.:scita de' la secrezione, la impedisce; e, quando viene tolto il tampone, si vede fluire del pus. Su 103 :flemmoni, non gassosi e non· complicati da tetano, si fecero solo 4 amputazioni, ricorrendo a questo estremo rimedio solo qu"ando la vita era in pericolo. 1

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I feriti che possono stare a letto e con l'art<> ferito ìni riposo e in posizione elevata mostrano,. dopo uno o due giorni, un miglio,r amento dei fenomeni infiammatori locali e della febbre tanto che .spesso, dopo questo breve periodo, l'incisione non è più necessaria. Nelle ferite da arma da fuoco accompagnate da fratture ossee, l'ematoma e i frammenti ossei favoriscono l'attecchimento delle tnfezioni,.. così che i :flemmoni sono frequenti. Siccome di solito vi sono spostamenti considerevoli dei monconi, è necessaria la tra21ione e questa viene ese-· guiita secondo il processo di sospensione di Florschiitz che è seml:irato preferibile al pro-cesso di Bardenheuer, per la ragione che permette di cambiare la medicatura della ferita, senza spostare l'arto. Gli apparecchi gessati vengono eseguiti quando i fenomeni :flogistici hanno migliorato o spontaneamente o ii.n seguito a • • • • 1nc1s1oru. L' A. ha osservato in: questa guerira, come già. in quella balcanica, che i fiemmon·i consecutivi a ferite da arma da fuoco ·i n guerra hanno la caratteristica di dar luogo a raccolte purulente ta- · lora enormi, che invadono. tu:tto un segmento di un arto e talvolta quasi tutto l'arto stesso. In tali casi le in;cisioni ampie espongono al rischio. di riuscir lesive di muscoli, nervi e vasi e, .in secondo tempo, a dis turbi dipendenti dalle cicaitrici estese; è perciò importante .saper ben scegliere un punto declive adatto alla corretta funzione dei drenaggi. Questi noni debbono spo'I'gere dalla pelle ·affinchè non corrano risch1o di piegarsi e di cessar di funzionare. I piccoli frammenti ossei, se sono quasi isolati•, vengono estirpati ; quelli più grandi ven... gono lasciati in posto, perchè :si è osservato. che essi sono quasi semp•re in connessione con parti molti dalle quali. vengono n111triti. La for-mazione del callo è possibile malgrado la sup-· purazione e i frammenti sono capaci di abbreviare il consolidamento, venendo a formare una specie di ponte tra i monconi. Se rimangon:o delle pseudo-artrosi, la plastica ossea non deve essere eseguita che molto tempo-· dopo, quando ogni traccia di sepsi è scomparsa. Tutte le operazioni vengono eseguite in eterrausch che è il più comodo e il meno pericolosometodo di anestesia; l'anestesia locale sarebbe certo sufficiente in molti casi, ma essa è troppo complicata per poter trovar uso in chirmrgia di guerra. L' A. richiama l'attenzione sulle difficoltà def tratt.amento operatorio dei :flemmoni, che richiede una pratica forse maggiore di quella necessaria alle grandi operazioni. Osserva giustamente che,. poichè in tempo di guerra ogni medico si trova a dover curare dei :flemmoni, la maggior par-


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SP:ZIONE I'RATICA

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te dei medici, in particolare quelli che esercitano nelle grandi città e gli specialisti, si sono mostrati, di una capacità inferiore a quella dei medici di campagna; vorrebbe perciò che fosse accolta la proposta di Clairmont, secondo la quale ogni medico, fin dal tempo di: pace, seguisse dei corsi pratici. sul trattamento delle ferite e delle infezioni di esse. EGIDI.

ST0RIA DELLA MEDICINA. A. proposito del movimento antivaeeinista. Le polemiche dei medici del secolo XVIII secondo documenti inediti. Oggi si ripetono, quasi con gli stessi argomenti, le discussioni che fervevano nel secolo XVIII durante le epidemie, fra i sostenitori e gli oppositori dell'inoculazione preventiva del vaiolo (variolizzazione). Noi abl:damo perduto il ricordo di ciò eh~ fosse tal malattia per i nostri antenati di due secoli ifa : la preoccupazione e sovente il tormento di tutta la vita. Nessuno sapeva sottrarvisi: ·<<l'amore e il vaiolo non risparmiano alcuno » diceva lo Storch ai primi del 700, sino a che non s'era contratto, bisognava temerlo, sopratutto nel corso delle ep·i demie che si susseguivano senza tregua; soltanto coloro che 1'avevano sofferto potevano restare tranquilli, fortunati se non ne erano sfigurati o ciechi. Il terrore era tale che moltis·simi preferivano esporsi al morbo, cercando il contatto del vaioloso durante un'epidemia benigna o facendosi inoculare · del pus di pustola vaiolosa. Si sceglieva un caso benigno, 11ella speranza di rica:vare tutto il vantaggio da questa attenuazione e accadeva spesso che la :111alattia inoculata decorresse in modo più leggero che non nell'individuo datore del pu•s , conferendo una reale immunità. Ma le cose non procedevano sempre cosi ; ~ volte la virulenza si esacerbava brusca.mente e uccideva il malato volontario. Esso inoltre .fatto più grave, perchè universale - diveniva contagioso, disseminando il morbo e la ·morte fra i congiunti e, ove fosse risparmiato, lo era a prezzo di un manifesto pericolo per quanti lo circondavano. Ma i nostri antenati si appagavano di sfuggire, a costo di tutto, al flagello che li decimava e si continuò nella pratica della variolizzazione, la quale faceva esclamare al Maty : « l'emancipazione degli schiavi dà una pallida imagine della liberazione che l'innesto largisce a un numero immenso d 'individt1i che vivevano nel timore continuo dell'infezione va,

iuolosa ». Intanto i più ropa si occupavano della tro; se ne interessavano con i suoi pareri il clero, lavano la variolizzazione ,·oleri di Dio ! >.

illustri medici d'Euquestione, pro o c0t1i governi, interveniva e i più retrivi ostacoperchè « contraria ai

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** Avendo ritrovato, per altre ragioni di studio, un carteggio inedito di Leopoldo Marcantonio Caldani, insigne anatomico a Bologna e · a Padova, favorevole all'inoculazione, diretto a Giovanni Bianchi (Janus PJ.ancus), contrario ad essa, ho ritenuto op·p ortuno stralciare qualche passo, che ci riporta all'epoca in cui più vive erano le diatribe : « Ella dunque ha scritto contro l 'inoculazio11e del vaiolo. Buon pel povero . dottor Menghini (medico nelle M.airche, al quale era morto un ragiazzo epilettico da lui innestato, iii cui il male era scoppiato veemente dopo I 'intervento) già morto pochi giorni sono di apoplessia, che altrimenti morirebbe adesso alla comparsa della di Lei lettera. I Lucchesi non la sentiranno cosi bene questa letter~, giacchè presso di loro si seguita ad inoculare il vaiolo » (da Bologna, 10 febbraio I759)· <e Sono curioso moltissimo di vedere la lettera di quel Sig. Conte Roncalli contro l'inoculazione del Vajuolo. Mi dicono alcuni intelligenti, che non si può scrivere cosa peggiore al mondo. Piena zeppa me la descrivono di sollecismi, ma questo è poco, soggiungono che l'assunto non è provato, che non v'è buon senso, nè condotta : che insomma la cosa è si cattiva, che J\1:.re Vicelegato Archetti pubblicamente protesta vergognarsi che il suddetto Sig. Conte Roncalli faccia il medico a Brescia, e faccia cosi poco •>nore non tanto a Brescia medesima, che a tutta l'Italia... Per non nasconderle la verità, le dirò, ch'io pure ebbi mano in alcune inoculazioni fatte a Bologna, e come viddi rinscite felicemente, aveva deliberato di prosegui·r e quel metodo d'innoculare presentandomene l'occasione; anzi sono anche disposto a farlo in prima congiuntura se non vedo ragioni tali che mi persuadano in contrario. Sino che i fatti stanno dalla parte dell 'innoculazione mi pare che non si possa t emere delle raggioni che addur possa quel Signor Conte Medico». (II aprile I759). «Le rendo infinite grazie per l'estratto della lettera del Sig. Conte Roncalli gentilmente speditomi assieme colla pistola latina "di V. ~­ Ill.ma sullo stesso argomento. Questa ho letto con sommo piacere ed ammirazione, come sono solito a fare dell 'altre cose di V. S. Ill.ma. Di questa materia abbiamo parlato per lettera più (II') I


IL POLICLINIC::> '

di una volta, ed Ella sa che siamo convenutti che l'innoculazione sia sicura quando sia fatta da Medico prudente in soggetto opportuno, onde null'altro resta a dire intorno a ciò ; le dirò bene che se il Sig. Roncalli ha provato l'assunto con quelle ragioni esposte nell'estratto, da vero che non ha colpito al segno. Niente mi fanno impressione i casi poco felici accaduti nell'innoculazione, perchè penserei che non sono stati innestati que' fanciulli con tutte le ~au­ tele. Il Collegio de' Medici Bresciani sarà dot. tissimo, ma io temo che poco o nulla abbiano letto que' Medici intorno a questa materia, ed io so pe~ esperienza cosa sono i medici Vene.ziani, e dello Stato Veneto. Il detto del signor Van Swieten niente prova contro l'innesto. Si suppone in quella lettera delle cose, a quel ch'io veggio, che non si possono supporre. Sul Bolognese certamente e su la Toscana ne muoiono più di otto per centinaia, e ne possono far fede i nostri Parrochi; degl'innestati a dovere difficilmente se ne trova uno per cento, e quel eh 'è più, esaminati autenticamente i fatti, taluno è morto di malattia non punto suscitata del vaiuolo. Quello del Dottor Menghini mori d'Epilessia~ che in lui era abituale, e mori sulla estrema declinazione del vaiolo. Quando V. '°'· !Il.ma vedrà comparire al pubblico co' nostri Atti dell'Accademia la dissertazione del Dottor Menghini, vedrà da' fatti che vi sono Medici che ne hanno innestato sino al n11mero di 400, o certamente di 300, eppure niuno è morto. Questo si, che sarebbe sciocchezza innestare in un paese, dove sempre il vaiolo fosse be11igno. Circa il sottomettere ad una malattia chi forse non l'avrebbe, io posso dirle d'aver innestato due sorelle, ed una gli ha avuti, l'altra no. Nè mancan esempi d'altri innestati; a' quali il vaiuolo non esce, e quelli sicuramente uo11 I 'avranno ma i più. Dal ch e pare, ed è. compro~ vato con altre esperienze fuor delle mie, che I 'innesto niente generi in chi non dee averlo. Del resto alle difficoltà fatte · dal Sig. Conte Roncalli è stato risposto più d'una volta; ond'egli ... forse h a avuto troppa fretta in stampare quell~ sua lettera, e per.ciò non ha letto tutto ciò l.he doveva leggersi in sì fatta materia. · Mi perdoni V. S. 111.ma questo cicaleccio. Ella sa che sono di contraria opinione, e perciò non dee stupirsi se dico qualche cosa . Essendo noi convenuti che l 'innesto fatto a dovere sia più siéuro assai del vaiuolo naturale, non debbo aggiunger altro » (2 giugno r759). « Passo all 'innoculazione tanto contrariata da quel Sig. Roncalli (per quanto sento, giacchè io non ho quella sua dissertazione epistolare) il quale ,-eramente ha soddisfatto assai poco quelli che l'hanno letta ... ; e posso assicurarla che in (12) •

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non poche conversazioni di persone letterate, anche estere, che non esercitano la Medicina, quella diss..ertazione è stata biasimata, e derisa al maggior segno, abbenchè il mondo si aspetti . J..IJ che da Giornalisti sarà magnificata, come alcuno l'ha già fatto... Le dirò bensi che almeno in Bologna, e ne' luo,g hi vicini, nelle influenze di vaiolo ne muoiono quasi la metà, laddove nel vaiuolo innestato a dovere si stenta a trovarne un morto fra mille, e se pur si trova sarà morto d'altro male o abi~uale o sopravvenuto per error di vitto. E quando dico innestato a dovere tto11 intendo già che si debbano scegliere i soggetti opportuni cosi rigorosamente, che soltanto neile persone sanissime debba farsi l'innesto; imperocchè se v'ha timore di qualche sudicinm .::; nel :fluido, si prepara un poco il corpo con un po' di purghetta, e con un po' di dieta precedente, che con questo mezzo l'azione riesce felice. · Ma lasciando questo da parte; da' calcoli fatti egli è evidente che di mille persone, almeno 990 sono soggette al vaiuolo. Nell'epidemia non sono .rari i vaiuoli confluenti, e maligni; e se questi attaccano i corpi impuri, è egli più facile che muoiano in questo caso, op.pure l\~l caso in cui fossero innestati? Ogni sana ragione sembra favorire in questo caso I 'innesto, purchè quì s 'introduca una materia di vai uolo benigno, laddove senza l'innesto quel corpo impuro viene attaccato da vaiuolo maligno. Presso di noi, torno a ripeterle, il vaiuolo fa gran stragi, e tutti i Medici nostri gradirebbero sommamente che alcuno insegnasse la maniera di medicare il vaiuo1o naturale con .quella felicità colla quale V. S. 111.ma dice medicarsi da' Medici dotti e prudenti che hanno fortuna dà. guarirli qtLasi tutti, giacchè non glie ne muoiono che otto per cento. Almeno presso di noi e di molti altri il metodo comune e noto a tutti, è lontano assai da questa invidiabile felicità; e perciò desidererebbero cred'io ardentemente d'essere ammaestrati questi poveri Medici mediocri, e quasi circonforanei da que' gran Maestri rispettabilissimi, . che fanno di miracoli cosi sorprendenti. Nè creda già che V. S. Ill.ma che qualcuno si riscaldi a diffondere l 'innoculazione perchè con essa ne facciano bottega, mentre si può fare con sicurezza di non ingannarsi, 11na bellissima ritorsione d'argomento. Imperocchè se ·nelle influenze molti sono gli attaccati dal vaiuolo, e certamente no11 pochi da maligno, se il male è più grave; la malattia più lunga; maggiore la copia dell'infermi, tutte queste cose sono una bottega rispettabile per i Medici, che s'oppongono all'innesto ; questo riesce assai più, e dirò anche del tl1tto, felice, non ricerca tanta assiduità 11':1Ie ,-isite, t ante operazioni di Cirusici; si è fatto e


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SEZIONE PRATICA

si farà a Bologna per puro studio, senza alcuna mercede » (9 giugno 1759). e Quel tale, com 'Ella. dice, Dottor Tissot aveva già da gran témpo scritto · lungamente, e per giudizio di Parigini, molto dottamente intorno a questa materia. Se adesso vuol scrivere contro il Sig. Roncalli sarà forse o perchè questo signore non avrà soddisfatto al sig. Tissot, oppure perchè nella sua dissertazione farà vedere che non ha letto ciò che ne hanno scritto i Parigini, poichè quanto al Sig. Haen Medico Olandese che sta a Vienna nell'Ospedale di S. Lorenzo, il Sig. de la Condamine in una ·su.a seconda memoria stampata in quest'anno ha ri's posto in guisa, che sembra aver soddisfatto al sudetto Sig. Haen, il quale fu forse cagione che il Sig. Van Swieten non promovesse l'inne · sto siccome aveva promesso, e quindi è noto il fondamento di quel nondum inoculatio inva-

luit. A Londra si sono eretti Ospedali a questo fine; cosi a Gotha, nell 'Annoverese, in Svezia, in Danimarca, e quasi nella Germania tutta; e la innoculazione va a meraviglia. I ~arigini hanno spedito a bella posta un Medico a vedere i fe,l ici progressi dell 'innoculazione a Londra, per la qual cosa il parlare adesso contro 1'innoculazione sembra il voler singolarizzarsi coll 'opporsi a quasi il mondo tutto. La dissertazione seèonda del Sig. de la Condamine h a materia abbastanza per rispondere ai Fisici, ai Medici, ed ai Teologi, ed io, se volessi parlare più a lungo dell'innesto, non potrei che fare ttn estratto della suddetta dissertazione. V. S. Ill.ma· sia intanto certa che non v'è bottega in questo metodo e torno a ripeterle che questa botteg.a è troppo patente, ed aperta per i fautori del vaiolo naturale. Non le rechi meravi.. glia che nè il Sig. Molinelli nè Monsignore Laurenti, essendo a Roma, ricercato del suo parere dal Sig. M.se Gio. Nicolò 'Tanara, rispose, che meraviglia:vasi come non s'introducesse un tale metodo a Bologna. Che se anche a questi no11 piacesse che importa? Il Boerhaave de vari.olis, se ben mi ricordo, disse, insitio variolarum satis certa tutaque. Il nostro Sig . Haller ha scritto a favore dell'innesto, ed ha innestato 1'unica s11a figlia con successo felicissimo. I signori Bernoulli a Basilea i propri figli, e molti altri : che più? V . S . Ill.ma sa, che falsa è l'asserzione deJ Signor Conte Roncalli del bando usato contro l'innesto a Berlino, ed io le dirò che il Signor Conte Algarotti mi ha mostrata una lettera, nella q·u ale viene avvisato come il Sig. Conte Redern Maresciallo di Corte di S. M. Prussiana ba fatti innestare ultimamente i tre suoi figli, e che l'innesto, il progresso del vaiuolo, e l'avvenimento riusciti so110 con tutta la felicità ...

_t\.nclie sin dal principio ch'io studiavQ Medicina m'insegnarono i Maestri miei che quid-

quid recipitur ad modum recipieintis recipitur, pure il vaiuolo innestato non riesce giammai maligno; experi.entia. prior ratione. Se V. S. III.ma si degnerà poi di ricercare come il vai uolo naturale si medica a Bologna, ed altrove io sono ~icuro che le sarà risposto che non si adoperano specifici all'uso degli Empirici ; nè io chiedendo che alcuno ne insegni il metodo tanto felice -nella cura del vaiuolo naturale mi sono inteso invero di chiedere uno specifico. Anche da noi si sa• che i mali acuti non sono tutti di un genere, e che per ciò, secondo le circostanze, ora si cava sangue, or no; ora si prescrive una rigorosa dieta, or no; ora si concede un po' di vino, or no, e cosi seguendo. Ma con tutte queste belle avvertenze muoiono, come Le dissi, molti a ttaccati dal vaiuolo naturàle, medicati ancora che siano dai Signori Laurenti, Molinelli, Melega, Azzoguidi, e da 1nolti altri Medici assennati, e dotti e prudenti; che certamente non sono Empirici, ma sanno la Medicina quant'altri mai, e l'ànno esercitata e l'esercitano negli s pedali continuamente ed hanno veduti forse, e medicati più vaiolosi di che possano averlo fatto altri medici. A Londra ci sono certamente de' bravi pratici ; eppure sono costretti a confessare che di nove vaiolosi naturali ne muoiono almeno due ; e fu questa forse la spezi al ragione che indusse gl'Inglesi dopo il contrasto di 30 anni ad abbracciare il metodo dell'innesto, ch'or si pratica ne'primari Pr.enci pi, e Ca\ralieri dell'Europa, però con le necessarie avvertenze. Dissi con le necessarie avvertenze perchè riesca sempre felice, e non vi sia luogo di ridire su la ·supposta accusa dell 'intemperanza. Non fu errar d'intemperanza l'insulto di Epilessia, per curi. mori il primo innestato dal fu dott. Menghini, poichè l'Epilessia gli era abituale. Non fu errar d'intemperanza quello che fece morire una di due giovinette innestate da un medico a Parigi, il quale innestò ad una di queste, che attualmente, se non erro, aveva i suoi 1nesi, per la qual cosa M.r Hosty predisse la morte, sebbene non conoscesse i 'innestata. Ma io l'ho certamente annoiata di troppo ... V. S. Ill.ma procuri di avere la seconda memoria del Sig . de la Condamine, e mi dica allora il parer suo; eh 'io mi lusingo che ingenuo, e dottissimo com'Ella è non tarderà guarl a confessare l'eccellenza del metodo dell'innesto; ... che se mai tanti fatti, e prove che s'incontra110 ad ogni passo nella suddetta memoria non bastassero a V. S. Ill'ma per rimoverla dalla prima opinione, basteranno certamente le autorità del Boerhaa,·e, dell'Haller, de' Bernoulli, che, me•

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dici di prima sfera, Ella diceva essere indifferenti per questa innoculazione, e che io ravviso per ·partigiani » (16 giugno 1759). '

* * * I molti .a rgomenti portati dal Caldani, dovevano far qualche presa sull'animo del suo contradi-ttore; infatti riprende a scrivere: . « Ho piacere sommo che V. S. Ill.ma lodi gli .Inglesi che hanno fatto unQ spedale a solo fine di custodire gl 'innestati di vaiuolo; e così verranno anche lodate tante 1altre nazioni che su l'esempio degl'Inglesi han.n o fatto l~ stesso. Qual veramente sia il metodo ultimo che si tiene nell'innestare non è così facile il dirlo perchè varia secondo il parere de' Medici eh~ lo innestano. Quelle innoculazioni che si fecero a Bologna, le si fecero per mezzo di ·una puntura che si dava alla cute, per lo più. nella parte . ~nt~rna, · ed inf~rio.re dell'omero, con un ago 1nt~nto da molti giorni, e da più di un mese ancora, in marcia di vaiuolo benigno. I Lucchesi .tei:gono presente il metodo degl'Inglesi, che .s1 riduce alle cose seguenti : Passano un filo di refe per mezzo di un vai uolo benigno matur~. Conservano questo :filo, che ha facoltà di comunicare il vaiuolo anche nello. spazio di un anno. Fanno quindi alcune ·Scarificazioni nella pelle e di un braccio, o d'altra parte, poi a qu.este scarificazioni applicano de' pezzetti di quel filo, fasciano la parte, éd aspettano la. febre, l~ quale però non semp·r e arriva, poichè '\ . 1o talvolta senza febre sensibile. esce 1·1 vaiuo Che se la febre ar.r iva, cominciano a medicare la ferita con digerenti, sino alla guarigione, che presto succede... _ Più . facile sembra 11 llll~todo llell:i pur.tura, e p1u" ~omodo, ed io mi appiglierei più tosto a quello. Della maniera del Tronchin Medico di Ginevra, che innestò i figli del Duca d'Orleans, nulla ~o dirle. A noi non è giunta altr'upera sua. Si potrà. sapere dal Sig. de la Cond.amine » . (10 novembre i759). cA Padova .. l;t.o saputo che il . signor Beni Cirusico innestò 1'unica sua figlia col mantenere sotto un'ascella un poco di cotone inzuppato in materia vaiolosa di ottima qualità. Uscì il vaiuolo benigno, e prestissimo. Questo sembra ~l metodo più comodo » (24 DO\'. 1759). . « Non è poi stato vero che il Sig. de la Condamine siasi innestato il vaiuolo. Egli sta bene e non ha gi.amJTiai pensato a simil cosa. Si è saputo da lui il metodo tenutosi dal celebre Sign,o r Tronchin di Ginevra. Applica ·e gli la pasta o empiastro vescicatorio alle coscie, e sollevata

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la cuticola a guisa di vescica, passa attraverso di questa vescica un refe inzuppato in buona marcia vaiuolosa, e poi segue a medicare ne' giorni seguenti le piaghe come si fa ne' casi de' vescicanti; A me sembra, se ben mi ricordo che somigli al metodo praticato in Firenze' dal Sig. Targioni » ( 1° marzo 1760). «Da noi il · vaiuolo non si è ancor fatto ve:: dere, ma forse in avvenire, secondo il solito • ' • J compar1ra 1n scena ; e credo vi saranno molti che. faranno ' l'innesto. 11 Targioni di :Firenze ne ha ~nnestato alcuni ... ed ha promulgata l'istoria ed 11 metodo in un piccolo libretto ... Le ultime opere uscite intorno a questa quistione si riducono a forti ragioni del Sig. I!aen che sta in Vien~a contro l'innesto; alle quali solamente.. : ha risposto . il Sig: TissQt; e ad una decisionè del '? ig. Berti intorno la morale di questa ope.raz1one, asserendo che si può far senza scrupoli; e questa decisione forse si è qv.elia che m.uovetà i nostri Cavalieri ad imitare i nobili Lucchesi, i quali confidano i loro figli a que.'Medici per farli innestare » (8 marzo 1760). «Arrivato in Bologna le prime nuove ch'i6 ebbi si furono del vaiuolo che faceva gran st.r age e che la fa anche ·tuttavia, sebbene con mèno impeto: La morte della Contessa · Ranuzzi ·della Casa D'Alsazia, e quella dell'unico figlio del Sen.re Grassi, hanno ·fatto uri gran rumort:;. Presentemente è attaccato dal vaiuolo il :figlio dei .s ig. · MarésciaJ1o Palla:vicilli. Sento però, che sia discreto, e già abbia scorso il pericoloso passo della febbre secondaria. Non si è tentato da alcuno 1'innèsto. Sono pentiti i Genitori a cui son morti i figli di non averli fatti inne- . stare, ma con tutto questo niuno comanda che si faccia. Mi asserisce - il Sig. Molinelli, che avendo letto · si egli che il Sig. · Maresciallo Pallavicini l'ultim'opera del Sig. Tissot inti~olata l'In1ioculatio1i justifiée, il detto Signor Maresciallo era risolutissimo d'innestarlo al :figlio nel prossimo Settembre, >Se non vi era attaccato presentemente. L'esempio de' Sovrani poteva egualmente s~l1'animo- del Sig. Maresciallo, poichè novellamente con ottimo successo è stato innestato il ~rìnci pe Reale di Danim~rca . · Si pensa a Bologna di fare una ·Raccelta di quanto è stato scritto intorno ad una tal materià.' Allora si potranno faré i dovuti esami e calcoli, e decidere con maggiore sicurezza · .d i non· errare > (9 agosto :t76o). 1

Dovevano scorrere ancora vari lustri prima che Edoardo - Jenner - il quale aveva allora solo 11 anni - facesse trionfare la vaccinazione. GUGLIELMO BILANCIONI •

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SEZIO~

ACOADEMIB, SOCIETÀ UDIOHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

lltegia Aeeademia medica di Genova. Seduta. del 25 gennai·o 1915. Prof. R. CASSANELLO (Ospedale di Spezia). Un .caso di emorragia spo11Jtamea intraprastatica. L '0. rifetiisce la storia clinica di un individuo in cui .si notava una notevole ipertrofia della prostata con ritenzione completa di urina e lievi movimenti ·febbrili. La cistotomia ipogastrica. gli .confermò 1a notevole ipertrofia prostatica specie nel lobo medio e gli permise di apprezzare un -pi~oJ91 nodulo fluttuante: agg1redì la prostata ..con iinciisione perineale e constatò fuoruscita dap.prima di liquido nerastro, successivamente di liquido rossastro. Si limitò alla cistotomia so-probubica rimettendo la prostatectomia a temp·o successivo. Dalla ferita: operatoria si ebl:e per un.a quindicina di giorni fuoriuscita di liquido -iematioo e di brandelli di tessuto prostatico. In-tanto la prostata diminuiva progressivamente di volume per cui desistette dal praticare la prosta·tectomia. Si ebbe guarigione completa. L'O. ritiene che :si tratti di un ca·so di emorragia intraprostatica e accetta riguardo alla patogenesi1 la ipotesi enunciata da Motz e Suarez i quali ammettono una ab nor.m e proliferazione dei vasi sanguigni capillari, p·u r ritenendo che nel caso par1:icola:re si• debba tener conto anche del fattore ~rterioscleriosi.

Dott. C. FoRONI. N uovo· dispositivo per l'esame oftalmoscopico. - L'O. dopo aver accennato a lla tecnica dell'esame oftalmoscopico presenta un nuovo dispositivo da lui ideato, enuncian-Oone le varie prati(:he utilizzazioni : si tratta di u·n dispositivo molto isiemplice, a ssai pratico .e poco costoso. . Prof. V. MARAGLIANO (Istituto Radiologico). .Sopra u111 nUJO'Vo metodo di eccitazione dei tubi Roentgen. - L' A. riferisce le esperienze istituite .:allo scopo di aumentare la penetrazione delle ra-Oiazioni e descrive il dis positivo ideato, illu-strandone il funzionamento. Attribt1isce l'acce'lerazion~ degli elettroni emanati dal polo negativo del tubo e la elevazione della penetraziOllle <I.elle radiazioni alla possibilità di far passare nell'ampolla una quantità di elettricità prima accumulata sotto alto potenziale in una capacità, -ed' alla scarica brusca. L'A. afferma che finora -il metodo non può avere applicaziooi pratiche percbè la quantità di radiazioni è minima e per-chè è difficile far funzionare un tubo duro in :modo da ottenere raggi durissimi, ma nutre viva

rRATICA e fondata speranza di poterlo perfezionare in modo da. ottenere lo scopo volu't o. ~rof.

A. CATTERINA (I stituto medicina operatoria). Resezione del mascellare superiore per tumore maligno. - L'O. riferisce la storia clinica di un'inferma che venne operata dallo specialista di tumore retrebultare che recidivò dopo tre anni necessitando successivi interventi. Successivamente la pazie nte fu colpita da violenti dolori alla regione - sinistra della faccia che andò progressivamente tumefacendosi: si verificò una abbondante rinorragia dopo la quale si ebbe l'ostruzione completa della narice siinistra. Venne intrapresa una cura con raggi X: ma il tumore andava sempre crescendo. L' A. intervenne pratica·ndo l'anestesia locale e la legatura della carotide esterna s:opra la tiroidea superiore. Descrive i vari tempi dell'atto operativo eseguito, in base al quale potè praticare l'estirpazione dell'ooso, lo svuotamento delle fauci, dove pendevano grappoli di tumore, lo svuotamento dei seni frootali etmoidali e sfenoidali, l'a:sportazione del setto nasale osseo e cartilagineo. Come .u ltimo tempo, suturò la mucosa gengivale al palato molle e al lembo mucoperiosteo del duro e ri·u nì labbro e guancia. Il decorso postoperatorio non fu complicato nè da emorragie secondarie nè da febbre. Furono necessari successivi interventi per togliere qualche nodulo recidivante. In oggi all'ottavo mese dall'atto operativo le condizioni della paziente sono · tali eh~ permettono di ritenere come soddisfacente il risultato ottenuto. SEGALE.

Società lombarda di Seienze mediche e biologiche. Seduta del g dicembre I914. CIOVINI M. Leucoci·ti circolanti per modificaziorni dei gas del sangue, e ipofisi, capsule surrenali, tiroide, mi'lza. - L'A. applioo la sua reazione leucocitaria (leucocitosi e polinucleosi neutrofila) da lui già valutata nelle modalità e nel significato biologicp, e propria degli anima.li (cavia, .. fatt'°', cane) assoggettati· a temporanea asfissia, allo studio di alcune glandole endocrine. L'a.n imale impiegato fu la cavia, a cui le diverse ·ghiandole furono eliminate col me· . . . . todo classico dell 'est1rpaz1one. L'ablazionè delle capsule surrenali soppiime del tutto la reazione leucocitaria al C02 (leucocitosi e polinucleosi, tale da invertire la formula emoleucocitaria - ·linfociti-polimorfi neutrofili _:__e da avere una ripercussione sul midollo osseo) sia quantitativamente che qualitativamen(15)


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Il trauma operativo,. nel mentre sia rispettata la ghiandola, non ha alcuna influenza nell'impedire che .a vvenga, in tutta la sua interezza, la treazione leucocitaria accennata, dovuta al1'iperconcentrazione di C02 nel sangue. La sos tituzione delle capsule surrenali soppresse con adrenalina trasfusa per le vene, fa ricomparire, allorchè agisca il C02, tutta la reazione leucocitaria, sia quantitativamente che qualitativamente. La cavie ipofisectomizzate ed esposte al C02, non dànno aumenti numerici di leucociti circolanti·. La formola, nonpertanto, risulta invertita ma 1a polinucleosi è alquanto meno accentuata. Le cavie ipofisectomizzate che al C02 reagiscono parzialmente con polinucleosi neutrofila, senza leucocitosi, inettate per le vene mediante ipofisina, ripresentano (leucocitosi e polinucleosi) la reazione propria degli animali r1ormali o traumatizzati1 in una simulata e~tirpazione dell'ipofisi. L'estirpazione delle tiroidi non n1odifica tangibilmente la nota reazione all'anidride carbonica. L'endotiroidina per le vene di cavie temporaneamente asfittiche, siano esse provviste o sprovvi· ste di tiroidi; ne lascia invariata la reagibilità al C02. In ambiente confinato le cavie sn1ilzate reagi·scono . . come i controlli; la leucocitosi degli animali con organo integro, è solo ~lquanto più 0ccentuata. La formola è sempre ~n.vertita. Lo estr3:tto splenico somministrato per le vene di cavie smilzate o non, resta senza eff~tto. C1ov1N1

M. Leucociti circolanti per modi fica-

zioni dei gas del sangue e sinergie funzionali di gla1idoile endocrime. - In questa serie di ricerche l' A . procedette, sempre nella . cavia, a estirpazioni in vario modo associate di quegli stessi organi (ipofisi, èapsule surrenali, tiroidi [milza]) , già precedentemente studiati, ripromettendosi due ordini di risultati : r 0 La riconferma della · maggior dignità ·funziooale di u~a glandola dal prevalere degli effetti quantitativamente e qualitativamente caratteristici della sua mancanza su gli effetti della mancanza di altre glandole collateralmente soppresse, e già riconosciute, alla stregua delle estirpazioni isolate, siccome dotate di minore attività; 2° La possibilità di addurre pr{)fVe a conferma di eventuali sinergie funzionali dal fatto che l a soppressione di due d eterminate glandole endocrine·, mettesse l'organismo in• condizioni1 che nessuna delle due, isolatamente, riuscisse a dare. La mancata funzione delle capsule siu.r renali, in confronto dell'ipofisi, delle tiroidi (della milza) , è quella che nel n1odificare l'accennata reazione l et1cocitarifcl al C02, ha i· massimi ef(16)

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fetti sia isolatamente, sia in combinazione con altre estirpazioni, dove riesce a conservare ttittoil suo predominio. Una. funzione protettrice dell'organismo svolta dal paraganglio surrenale, durante l'iperconcetrazione di C02 nel sangue, e probabilmente anche in altre intossicazioni, si concreta in· un'azione ·ol1llJ.onale dell'adrenalina verso il midollo delle ossa. La funzione combinata dell'ipofisi e del corpo tiroide realizza durante l'avvelenamento da C02, un effetto che a. nessuno dei due, ·nè .ad altre combinazioni (ipofisi-milza; milza-tiroide), compete, e mette gli animali nelle stesse condizioni di quelli epinefrectomizzati . Sinergia esiste certo tra ipofisi e tiroide, capaci di reciproci compensi. Rapporti esistono con tutta probal:d.lità, tra capsule surrenali e tirOtide-ipofisi, le ultiiitne due considerate insieme, in una loro s istemazione funzionale. GALEAZZI R. Si1,Lla coxa 'Valga. - L'O. mette in evidenza 1'importanza clinica del valgismo.del collo, anoma1ia del collo femorale ancora molto oscura, di cui esiste soltanto nella letteratura ·qualche osservazione isolata. Dopo avere rilevato come un certo grado di valgismo cervicale entri ancora nei limiti :fisiologici il prof. Galeazzi ent11mera le condizioni patologiche dell'arto inferiore a cui si accompagna questo s tato anatomico anormale del collo ed esprime sue 'Opinioni personali sul meccanismodella sua produzione nelle varie forme. Dopo aver accennato all'esistenza di una coxa valga che egli chiama funzionale 1'0. descrive· due casi di coxa v·a lga primitiva essenziale, n pn: accompagnati da altre manifestazioni morbose~ Per riguardo all'eziologia di tali anomalie 1'0. propende ad ammettere che il valgismo cervicale possa trovare la .sua ·origine in un disturbo funzionale del processo di osteogenesi del capo. femorale. Descrive infine l'intervento oip erativo da lui ideato per guarire il vizio di forma. In :entrambi i casi l'osteotomia a cerniera alla base del collo. eseguita oon tecnic.a speciale e con un trattamento consecutivo razionale, ha portato allaguarigione anatomica e funzionale. Meritano di essere rilevati questi due casi che il prof. Galeazzi illustra con proiezioni ddmostrative del risultato ottenuto, i primi sottoposti ad! una cura chirurgica. A. Lassezza ligamentosa primi-· tiva con deformità multiple congenite e statiche. - L' A. presenta una bambina affetta da abnorme lassezza articolare congenita. Dopo averne rilevati i caratteri generali, richiama l'attenzione sulle deformità che si sono st abilite a cariiro degli arti inferiori, giacchè esiste la lussaLAVERMICOCCA


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SEZIONE l,RATICA

zione congenita .di ambo le anche e la lussazione delle ginocchia. Con numerose prove radiografiche, dimostra le alterazioni osteo-articolari determinatesi col carico. Alla rarità del caso, va congit1nto un paradossale adattamento statj.co del soggetto, che 1'A. analizza insieme alla particolare mecc.anica della deambulazione. D. CESA-BIANCHI.

R. Accademia dei Fisiocritici in Siena. Adunianza ordinaria del

2I

dicembre

1914.

Pr·esidenza: Prof. RARnuzzr, pres.

Suil'irr:,porta11za àella formazione d)una cicatrice filtrante nelie operarazioni antiglauco,matose. - L 'A. fa rilevare Prof.

AMILCARE BIETTI.

che la cicatrice sclerale filtrante non· biasta a stpiegare il meocanismo d'.az.ione dell'iridectomia nel glaucoma. Riconosce però che in taluni casi di glau~oma la formazione d'una cicatrice sclerale filtrante ·001sitituisce una condizione neces-saria per la diminuzi«me della tensione oculare. Nella sua clinica ha impiegato i due processi operativi che più comunemente si raccomandano per ottenere la formazi1one d'una cicatrice sclerale filtrante, · e cioè la sclerecto-iridectomia di Lagrange e la trapanazione della sclenotica di Elli·ot. Con entrambe h.a ottenuti ottimi ilisultati. . Egli preferisce però la tapanazione di Elliot e presenta un ammalato: operato con questo metodo, nel quale la cicatrice sclerale :filtrante appare eviden.t issima.

Di una 'VOlumJinosa neoproduzione fibro-lip1omatosa sotto-aponeurotica della cosci(]). - L'O. illustra un. caso di Prof.

DOMENICO

TADDEI.

un tumore, estirpato c.oin i&ll!Ccesso in rachianestesia novocainica, a un U!Omo di 37 anni, avente sede fra i muscoli della loggia posterior·e della coscia &'inistra. La massa pesa va kg. 6.820. L'O. ha ra~colto 27 casi di. lipomi intermuscolari. della coscia; ma anche distinguendo quelli osteo-periostei, quelli muscolari, ecc., nessuno presentava le caratteristiche chimiche ed istologiche del caso presente. I fatti clinici più interessanti erano qu·e&ti : Il tumore era sorto dopo la pun.tura di un insettry: negli ultimi mesi si aveva avuto un rapido aumento (dopo ttn lento accrescimento per 4 anni e mezzo) con· dimagramento generale e febbre serotii.n a, che sparì coll'estirpazione del tumore. Esisteva leucocitosi mononucleare e spiccatissima cuti-reazione alla tubercolina I reperti istologici più salie11ti sono: presenza di tess·u to fibro-lipomatoso con spiccate e diffuse 3

note infiammàtorie (infiltrazioni parvicellulari > presenza di mas,t zellen, cellule pigmentifere, glo1::1ulifere, cellule epitelioidi, cellule gjganti) : presenza di, troncl1i nervosi : evidente trasfor1nazione del tessuto :fi.1:1roso in adiposo. L.a neoproduzione era originata dal connettivo cellulo-adipo.so· tra il muscolo bicipite da un lato ed il muscolo semimembranoso e semitendinoso dall'altro. . L'O . discute le nu1nerose teorie esposte per la genesi dei 11i>omi : ritiene che i ra1ni nerv·osi fossero rami del piccolo .sciatico inglobati dalla nedproduzione, la quale, più che un tumore, s i deve considrare come una enOl!Ille iperplasiia fibro-adiposa di n'e.tura infiammatoria. Negative furono l e ricerche per mettere in .evidenza un elemento microbico ·ed in particolare per il bacillo dic Koch. · L'O. dopo avere discussa l'importanza, che può avere avuto la puntura dell'insetto, in seguitoa cui si erano avuti per quanto passeggieri fatti locali1 immediati notevoli tos:sidi, o icnfettivi (tumefazione, arross.amen.t o, ·ecc.), rjtiene im1)ossibile di poter sisten1atizzare queste produzioni morbose rare, in grani parte insufficienteme11te stndiate e considera te sulla base dei più svar iati co11cetti patogenetici. 1

Di un caso di 1nielocistocele cer'Vicale. Contributo allo studio della spina bifida cistica. - Esposto sinteticamente lo stato Prof.

SILVIO PORTA.

attuale delle nostre conoscenize sulla spina tiifida ci.stica, 1'0. rifeniS'Ce un 'ooserv.azii01n e personale riguardante un bimbo di 27 giorn.i . La spin.a bi:fi.~ a sede cervicale pei caratteri clinici (base d'impianto, .aspetto · deila cute, trasparenza, fruttuazione, assenza di disturbi di senso e di moto e di altre deformità c-01ncomitanti) e per quelli risultati all'intervento (sottile peduncolo, apertura rachidiana piccola, mid-0110' contenuto normalmente nello speao, lucentezza d ella parete interna della cisti, contenuto es~lusivamente liquido) fu giudicata un 11ienin1

gocele. L'esci'Ssione cuenta del tumore è stata seguita da guarigione senza complicanze o per idrocefalo o per paralisi di senso o di moto. Il reperto mi~roscopico ha dimostrato la presenza nella faccia di un sottile strato di tessuto nervo.so intimamlente aderente ad uno strato ' cbnnetti vale soprastante che non è possibile identificare con una qualunque delle meningi, dimostrando trattarsi imivece di uin miclocistocele. L'O. conclude che : I. La diagnosi di certe forme di spina bifida desunta dai dati cli11ici e dal reperto bioscopico non può essere post a che in· linea di probabilità. Solo l'esame microscopico può permettere una diagnosi sicura. 2 . Il mi~lo(17) 1


IL POLICLINICO

cistocele è ttna forn1a di spina bificla operabile con s peranza di buon successo, specialmente in quei casi .in ,ct1i i suoi caratteri clinici ed anato1nopatologici macros·c opici lo fan110 c.olnflQlndere col menlingoce],e. 3. Più dell'età sono condizioni . i)ropizie i)er il suocessio 1a p·e r.ato1rio : il buono s t ato di nutrizio~e generale, l'.assenza d'idrocef.alo, la 1na·ncania di disturbi ner\7·osi di senso o di moto 4. Le l1lcerazioni e le abras i1oni della cute cl1e ri·v este il tumore sono indicazioni ad un precoce ii1tervento. 5. I~'escissione cruenta <lel 111ielocist oce1'e regolata da u11a bt1011.a tecnica poco traumatizza-n te ed eseguita con una giusta rapi di tà è l 'unico1 })recesso operati ·vo da porsi in cliscussicne. 6. La chit1su ra delle men.ino·i . o , la sutura dei tessuti a1)oneurotici .attorno1 alla apertu.r a rachidirunta, d!el ciellulare sottocutaneo e diella cut e sono· s ufficienti , quando l'apertura del 1 racl1ide -.n on è molto am1)ia, ad iinpedire la recidi ,·a. 7. Per qua11to co n•C·e rne il 1nod·o di coml)Ortar~i delle nie11ingi .a li ' ' ello della for111,a di s pina bifida da 11oi illustrata sar·ebbe arbitrario da })arte 11o·s tra l 'iden.tifìcaz.ione dello strato. conI1etti ,·.a le soYrapposto ai resti di t essuto ner,·oso, con u11a qualunqu e d'e lle meningi. 8. Tenendo conto cl1e molte forme di spine bifid·e s'in iziano a ·sai preoocemente n,e llo· S\riluppo e che la differenzia7-io11e delle di ,·erse Ineningi è un fenomeno relatiYameI1t e tardi,·o, no11èarrischiata1'ipò'tesi cl1e la precocità della 111alforn1a-zioii1e l)OSsa più o 111e110 grav-e1nente disturbare il processo no,r111ale di sviluppo, delle menri.ngi, il cui abbozzo non sol·o1 ,n io·n sii. ey 0.J,·erebbe completa1nente ma anzi subireb,b e t1na deviazione tale di S\'Ìlt1p1)0 da non permettere pi.ù in esso come di 11orn1a la distinzion e dei•tre stra ti so,rra1)posti . 1 •

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Prof. SIL\'IO PORTA. Sto1nàco biloiculato da ste1iosi cicatriziale m ediogastrica . Diagnosi ra·diolO,[[ica. I1iterveruto e hirurgico. Gitari,gione. - L '0. :ricordando le difficoltà della diag-nto si clinica (lella biloculazioue gastrica insiste sui vantaggi della radioStcopia, come mezzo· di.agnostico·. Da u11a buona interpretazione dello schermo • in confronto ·ai sinton1i clinici è possibile disti11guerle 1::.ilocttlazioni dello ston1aco da caus e estragasitriche, cla ~ pasmo 0 da vere alterazi·oI1i .a 11atomiche e mostra di·verse radiografie 1.11 pro1)osito eseguite all 'Istit11to Senese di t era pia fi sli·ca diretto dal priof. Bardoni. La causa principale delle biloculazioni anato~ lni~he clello stomaco è l'ttlcera : se :ne osserva'llo l)erò anche in segt1ito a tubercoJ.os i, a sifilide, a cancro. Illt1stra t1u ·ca ~:o di stomaco biloc11lato per forte s t enosi inedi,ogastrica, 'e nza s ten osi pilorica, do\' t1ta 'ld ttlcera cicatri.z iale. I-4a radiografia e meg lio la raclio co11ia permi •e ro• di completare la diag nosi. 1

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eseguì la gastro-enterostomia posteriore verticale sulla saccoccia superiore in vicinanza ?ella piccola curvatura. La scQ111parsa dei dolori, Il notevole aumento dji. peso, la buona ematosi ed il beI1essere del! 'inferma, a siette mesi dallo inter·vento, permetto11J0 di dichiararla <::>o-uarita. La • • • raa1osco~1a J)rat1cata alcuni• gior11i son.01 ha permesso d1 c.ons~atare l'ottima funzion.a bilità dello stomaeo. Una piccola parte del liquido passa attraverso alla stenosi ancoil"a nella saccoccia inferi.ore) 111Q. l'as~enza di sten1o si pilornca (cont·r ollata agli esami radioscopici anteriori all'inter\'ento,) e l e \ 1alide contrazioni della parete o-astrica della seconda: saccoccia ne ~)\·uotano ;on ra1)idità la scarso conten.u to . ~

Dott. BELLUCCI G . e N'ASSETTI F. Esperie11 ze di esclusio11e della tracli ea. - Lo scopo di queste es1)erienze era di indagare se era pos.s.ibile, stabilendo una fistola bronchiale, escludere la funzione della tr.achea . Ft1rono compil1te in cani e in con.ì.g li cion· due procedimenti di tecnica differenti : I. \i'ia transpleuri.ca e innestar di una ca1i.nula a T nel bronco l)rincii,pale. 2 . Via transp leurica e it1nesto di u·na· se111plice cannula attra ver.so il parenchi1na pol1nonare. N ell '11no e nell'altro si usò nel cane la respirazione alla Meltzer. Esperienze di controllo· ft1ron co·m piute per via extrapleurica sostituendo alla trachea u11a canI1u]a av:e11te u11 lume eguale a qt1ello della cannula adoperata per il bronco. La· 1nortalità che si ebbe degli a111i1nali f11 grande peri un. co1npless.o di fattori inerenti in parte alle difficoltà operatorie, ii1 parte alla facilissim.a infezione della pleura Ilei cani ed i11 pa·r te al] 'insufficienza del lume àella Gan·n ula. Sulla tecnica operatoria e sulle considerazioni chi.r urgiche r~arla Nassetti, il qt1ale preseinta un cane che respira attr.aver510, una cannula innestata nel broinco s inis.t ro; i11torn:o alle cons iderazioni fisiologiche riferisce Bellucci, il quale presenta una serie di penumogrammi. Ade1iocarcino1na del co1'po uteri1io co1isociato a 111i,on1a dell)ist1110. (Dimostrazione di preparati). - I due tu1nori s ono intiinatnente uniti l'uno all'altro, dacchè da un.a vera caps11l1a avvolgente dell'adenocarcinoma del corpo si vedono dipartirsi lateralmente fibro-cellule connettivali, che si addossano a guisa di ponte per un tratto, per poi cli,-iders i in due fascie e ·ve11ire a costituire la capsula al it1more istinico. A . questa inti,m ità istologica· deli. dl1e tumori si de,~e riconoscere t1na comunità ist.)genetica. Infatti mel nodo miomatoso ist1nico si tro,Ta in un punto prossimale a lla biforcazione del ponte un ~t1mulo epiteliale. È leciito pensare che la deriva·zione di questo epitelio corrisponda acl t1na in, agi11azio·n e della mucosa uterina durante FORNERO . .

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SF.ZIONE l'I{A'l'ICA

il l)eti·o1do· d ''i1nvgluzi10111e feta]e, che 1)'0[ le fibrocellule della parete prolifer.anclo tutt'attorno alla sacca in,·aginata .abbiano contribt1ito e ll'esclu~ i on~ della p.arte distale di essa dalla lJarete uterina , costituendo così un n odo istmico sottoperitoneale, 111e11tre la parte prossimale dellia sacca Yiene a costitttire il ponte di u nione fra i due tun1ori. Da ultitno poi, a'\·endo oss·ervato nel contesto del nodo i st1nico1 fibroce'llule muscolari in divisione diretta, richiamo di nuovo alla mente chE' nella costituzio.n e della porzion e 1niomatos·a- non si p uò disconoscere un 'attività formativa del t ess uto conn ettivo e muscol are, avendo io i11 altri adenomiomi osservato invece la carioci11esi del connetti,·o e del t essuto muscolare. L DXGHETTI . Riferisce sul reperto anat.on1ico di . dite casi di i nfezione paratifica' (paratifo1 B) veTificatisi i11 due d·on11e, 111adre e figlia (rispet·tivamente d i 40 e I2 an1li) decesse dopo un pertioclo d'i, 111alattia proluingatosi 11ell'una per 15, nell'altra per 7 gior11i, e srvoltosi in modo1 ass:ai tip ico. I n an1bedue i casi l'at1tops.i a dimostrò t1no · stato catarrale diff11so del tenue ed a ncor più ..lel gros. o· intestino. Solo 11ella fig lia ft1 possibil e t10t are qu1a lche placca ~li Pey~r leg·ger1nente rig10.n :fia, e ·n ella 1nadre 1'esist en za di due o tre piccole ulceri l)Untifo1r111i superficiali lungo il colon . Le g hiandole mesenteriche apparvero rigonfie e arr ossat e , specie 11ella figlia, · n ella qual e una r.aggit1nge,·a il ·volu1ne di 11n u ovo di piccione. Nella madre si notò in oltr e degenerazione g·rassa del fegato, risentimento acuto del rene, lie,·e tumore di n1ilza . I11 ainbedue i casi· fu rti ~oontrata anch e uin.a leggera congestion e cerebrale co11 111odico ede1na . _..\.l microscopio, n ella figlia, oltre le note di una entero-colite catarrale diffusa, si riscontrò come nel crasso le cripte di Lieterkiihn fossero piene cli abbo11clanti poli1norfì, e come tanto 11elle p lacch e (li Peyer ch e nelle g hia11clole 1nesenteri,... che, forte1nente congeste, fossero quasi com pletamente sco1nparsi i fol licoli e i , ei1tri germlinativi in segt1it o, a u11a ricca i i1filtrazi.0 ne di ele111e11ti. cellulari di \•aria natt1ra: it1 q11alcl1e g·a11g lio si 11otò ricluzione accentt1ata del tessttto linfoide per l a- comparsa di t1n gran numero di grosse cellule in gra11· part e n ecrotich e. Nella n1ilza si n·o tò :fiorte dilatazio11e clei seni ven,o si e i 11tenso rise11ti.1nento degli endot eli ; nel fegato intensa infiltrazione cellulare degli spazi portobiliari . Nella 111adre, eccettuata la profo nda dege11erazione grassa del fegato (interess·a11te unifor1ne111e11te le ,~arie parti dei lobt1li) e una forte de:generazione con desqua1naziione dell'epitelio dei 1

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glomeruli e clei t11btùi cont orti del rene, non s i riscontrò ch e un lieve ' st ato infiammat orio diffuso dell 'intestino e delle g hiandole linfatich e relati·ve. Questi ·due casi, interessa11ti ·~l'nche dal punto cli vist a epidemiologico, in quanto nella casa, ove le donne abitavan o, mori contemporaneam ente e coi medes.imi sintomi un altro bambino confermano l'atipia e la , ·ariabilità del reperto' anatomico dei paratifi, s piegabile nel caso in questiotle in parte col diverso s tadio della malattia, in parte colla differente età delle donne. V . MARTINI. j

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.lceademia delle Scienze 1'1edlcbe e Na,urali di Ferrara. Seduta del no,·e1nbre 19r4 . Presidenza : A.

BENNATI .

La fissaziori.e dei preparati 1n:iJcroscopici di sedi1ne111to uri1iario 1nercè l'irn,pregna,zio1ie di siero diJ sa11.g ue u'?na'no. Colo~a::;ione a secco dei 11ied'esi nii ·col pro1 cesso rapido di PappeTZJheim. - Co111unica il prof. Minerbi t1n nuo\·10 procedi111e11to st10 e del dott. Vecchi1ati per la fissazion e dei sedimenti urinari, già noto ai lettori del Policli1iico (v. f . I, a. c.) . Esso si basa sulla intuizione degli AA . ch e la difficile fissazi,one dei ..edimenti u rinari dipenda da ch e, analoga1n ente al liq11ido cefalo-rachidiano, essi difettini0 d,elle siero-globuline, le albu1nin·e cioè coagulabili da~ fissatori d'u810. Donde l'idea dri. aggi ungere al sedimento cen.t rifugato plasma o siero di s:angue. L UZZAT'(O. Do1nand.a se, O\'E: la quantità di globt1lin.a1 conte11uta fosse relativamente cospicua, non fosse inutile l'aggiunta clel sier,o. J\IrNERBI. Risponde affer111ativ·a111ente. 1VIINERBI e VECC.EIIATI.

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La g~e n esi e la ·11.at·u ra dei cilin.dri gra1iulosi e jali1ii, studiati 11ier'cè 'U1i 1iuovo processo di colorazi:oTie a secco . - Si tratta di appl1cazioin e d el metodo su accen.naro 1\lli nerbi e Vecchiati allo stt1dio dei cilindri urinari. Il m etodo i)er1nette di r~conoscere assai bene gradi dil i).assaggio fra cilindri cli 1norfologia diversa, • in n1odo fattO' da suggerire all' A . di considerare: i,1 cilindro gran11loso come u11 cilindro epit eliiale in cr01natol~si agglutinato , parzialmente n ecrosato e cc la\"ato » ; il cilindro jalino c1C)lme u11 cilind·ro ematico agglutinat o e cc laccato » ; il cilindro cereo tl'n conglomerato di cilindri epiteliali o gr.anul1o si, premuti, lavati. e soggiaciuti ad u11'ulteriore cit olisi, forse per atti·vità dell'epit elio dell 'ausa di H enle in cui s~ sono soffermati . (Cfr . Policlinico', I9I4, fase. 48) . lVIINERnr .

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BOSCHI.


IL POLICLINICO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA. Il metodo di anestesia con l'anociassociazione come mezzo per abb~ssare la mortalità operatoria. Il titolo non va inteso nel senso letterale : ma nel senoo ch·e l'apprezzamento di tutti i fattori atti a diminuire i rischi operator! non può considerarsi éompleto senza la cognizione dei principi di questo metodo di anestesia : accanto all'asepsi perfetta, al controllo dell'emorragia, alle condizioni del paziente, va posta la tecnica dell'anestesia come elemento per assicurare la vita dell'operando. Il fattore tempo vjene con una narcosi opportuna a d essere privo di importanza già con i metodi comuni : il chirurgo ha fino ad oggi temurto le operazioni di lunga durata non per il tempo impi egato ma solo per lo shock che esse possono indurre. Ma che cosa è lo shoo;k? È sitat o all'eviden(la dimo6trato che jn esso si tratta di un esaurimento di alcune cellule del sistema nervoso centrale. Si credette un tempo che shock ed emorragia fossero sinonimi : di fatto esisi non lo sono per nulla, meno che .nel loro effetto sulle cellule ceretrrali. Nell'emorragia il cervello è il primo organo che soccombe e la su~ capacità rigenerativa dopo un'anemia acuta è minore che in qu·a lsiasi altro organo. Le alt erazioni delle cellu!te nervose nell'anemia acuta seguono la perdita di sangue, nello sh'O!Ck precedon.o tuitte le altre manifestazi oni : esse sono 11el primo caso conseguenza di una deficiente nutrizione, nel secondo di una perdita di energia. Lo shock dunque è realmente una perdita di forza vitale dovuta a stimolazione delle cellule cerebrali attraverso il sistema sensoriale o psichico. Da un punto di vista chirurgico il trauma, vale a dire il dolore (nonchè la paura) costituisce appunto lo istimolo che determina urna scarica di energia dal sistema nervoso centrale, tale da produrre lo shock : e se la trasmissione verso il sistema. nervoso centrale degli impulsi prodotti dall'ope-razione può essere prevenuta, caeteris paribus, lo s hock può esser eliminato o ridotto al minimo. L'esaurimento fisico, e similmente le emozioni e sensazioni prodotte da impressioni visive o uditive dannose, producono alterazioni cellular.i nei centri, simili a quelle dello shock. È OV\ io allora c-he se vogliamo evitare la perdita di energia e le alterazioni consecutive n,elle cellule cerebrali, dobtdamo tener custoditi i sensi specifici facendo in modo che il paziente non 1

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riceva cattive impressioni visive, uditi\·e, t attili, ecc. E possibile questo? Se lo è, allora los.h ock potrà esser prevenuto, purchè d'altra parte n·o n si usi un anestetico che alteri i tessuti, purchè si ·e viti l'anemia cer·e brale. Sotto la: s·e mplice anestesia eterea. o cloroformica è stato sempre osservato che, quanto più delicatamente son•o manegg·iati i t eJS6uti, quanto più è ridotto il trauma, tanto minore è lo shoqk, tanto. più rapida è la guarigion.e. La spiegazione d~ questo fB:.tto può esser la seguente: che mentre il fisico del paziente è completamente anestetizzato il cervello lo è solo parzialmente. Basandosi su questa jpoite'si Crile tentò di ovviare ai difetti dei comuni metodi di uarcosi non s olo con l'abolire la coscienza e i riflessi,. ma interrompendo, per mezzo dell'.a nestesia lo-• cale del campo operatori!(), la trasmi:ssio.n e di -0gni G·t imolo che da questo possa esser i11"viat0t a l cervello, sopprim·endo quindi le sensazioni subooscienti. E ques.to, in breve, il principio su. cui si basa l 'anociasso·c~azione : la quale si propone dunque di e liminare tutte le percezioni attraverso i seDJSi specifici e le conseguenti emozioni, che possono esser s uscitate dalla stimolazione di quei sensi. Ogni comunicazione fr~ il campo operatorio e l'ambiente con il cer\-ello del pazi,e nte deve esser soppressa. : I 'operando. deve esser tenuto in uno s,tato di assoluta calma, senza che giun.g ano ai suoi sensi i })reparativi per l'operazione. Quanto poi alla percezione d·e ll'atto. oper.ator·Ì'o vero e proprio, l'anestesia generale pro·v vede ad eliminarla : 1na essa non è in grado· di abolire lo stimolo prodott0i dall'eccitazione del trauma e a questo risponde l'anestesia locale . Secondo i prin·c ip1 dell'anoc1associazione ènecessario usare come anestetico un farmaco· che no.n solo IS·Ìa il meno pericoloso, ma anche produca la più piccola modificazione nelle cellule nervose e sul cuore: l'anestesia generale ideale non è I 'eterea, non la cloroformica, non la cloroeterea, ma la somministrazione sapientedi gas ossi'd o d'azoto misto ad ossigeno. Ricordiamo di paissaggi.o che tale metodo di anestesia è assai pericoloso in1 mani non · esperimentate. Mentre l'etere può eSiSer dato tranquillametiteda un anestetizzatore di comune perizia, la somministrazione dell 'oss.ido d'azoto richiede 11na pratica notevole e una attenzione straordinaria : non è assùlutamente possil:dle p. es., come lo è per gli altri metodi, provvedere alla narcosi e: seguire contemporaneamente le fasi dell'atto operati ''O.


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II]

SEZIONE PRATICA •

In poche parole il metodo dell 'anociassociazione può esser descritto .n el modo seguent e. Trenta o quindici minuti prima· dell'operazione si praticherà una iniezione sottocutanea di morfina e atropina o morfina e scopolamina o morfina ·.sola. Iniziata la narcosi il paziente è portato nella stanza. operatoria. ;pr:eparato il campo operatorio si •i nietta lungo la linea della incisione da praticarsi una soluzione çli novocaina ad 1/4 % e sd inizia l'intervento ; dopo l'incisione della cute e sottocutaneo, l 'iniezi'one viene ripetuta sull'aponeurosi e muscoli . . Nella chiru:rgia addominale il peritoneo dopo .che sia stato inciso viene estroflesso è .iniettato intorno alla linea di taglio con novocaina e poi con una soluzione I /2 % di cloridrato di chinino e urea. Anche nel mesenterio che debba eSSier tagliato si praticherà una iniezione di novocaina. Nella chirurgia renale l'iniezione va bene estesa tutt'attorno a l rene, sebbene di regola. questo organo (come altri organi endoaddominali) non sia molto SUJooettibile agli stimoli sensitivi. Dopo ,la sezione d~i tessuti1 tutte le lineé di sutura e i punti dove si sono praticate delle legature sono iniettati COlll soluzione di chinino e urea ; e lo stesso si dica per i· muscoli, la fascia e la pelle lunga la s utura dei taglio principale. L' A. insiste nel raccomandare tale metodo basandosi sopra una larga es.perienza di quasi due anni per ogni specie di chirurgia e per ogni classe ed età di pazienti. Egli ha vilSto notevolmente ridotte le sue cifre di mortalità. L'uso post:--0peratorio della morfina è divenuto eccezionale essendo abolito il dolore anche dopo la · narcosi' ; mentre lo stato generale del p aziente appare ottimo e non cosl oppresso come dopo le· anestesie coi metodi comuni. L' A. è convinto che chiunque vorrà esperimentare, con la tecnica dovuta, questo metod<> si convincerà che esso costitufrsce una delle scoperte chirurgiche più benefiche del nostro tempo, degna di esser mess,a a lla pari (.On la sèoperta di Lister o con l'introduzione del! 'anestesia eterea. SEBASTIANI. ..

· 'CASISTICA E TERAPIA.

Diagnosi precoce e cura della perforazione intestinale nel tifo. Una percentuale considerevole della mortalità nel tifo è doivuta a lla perforazio11e intestinlaJe, mentre un buon ruumero di questi casi potrebbe esser salvato mediante una diagnosi e l 'i'lltervento precoce. Ma nella diiagnosi precoce consiste la grande difficoltà. La perforazione raramente si manifesta coni sintomi casi marcati come sono 1descritti n ei comt1ni trattati di dia1

·gnostica. Di pru, una perit-0nite fatale può svilupparsi senza che all'autopsia si scopra la perforiazione dell'intestino. · ' . Il primo segno della perforazione di 1SOlito è il dolore. Esso è stato osservato nel 75 % dei casi, e, mancai nel 25 %. Si presenta come un . d<>lore jm provviso crampitforme o con·t inuo nelle seguenti regioni per ordine di frequenza. : dolore addominale geneim.lizzatO', nel quadrante inferiore destro, nella regione ombelicale, nel quadrante inferiore sinistro, all'epigastrio, all'ipocondrio sinistro. Spesso il dolore :non è molto intenso. Ma ogni volta che un titfoso accusa dolori addominali, l'in:fermiere deve sollecitamente avvertirne il medico. Nel 25 % dei casi che all'inizio decorsero se11za dolore, furono coll!Statate le seg·u·e nti condi-· zi10ni: nell'II % lo stato di tossiemia masche-' rava ogni s intoma, nel 4 % una grave enterorragia oscurava il quadro clinico, nel 2 % vi era rigidità e nel 4 % vomito ostinatOI. Nel 4 % .di questi casi .a lla perfo.razione seguirono immedia-tamente .sudori profusi. Il camtdamen.to della fisionomia, la fa ci es èil secondo sintoma per frequenzai e per importanza diagnostica : è stata notata la sua assenza quasi ai&soluta soltanto nel 7 % d~i casi1. Si ha il quadro dell'uomo che soffre, con pallore improvviso,, con l 'espression~ di una grave preoccupazione, agitazione, debolezza di cu·o re, vomito, .defecazione pen.os.a, sensazione di freddo, sudori profu•s~, ecc. · Sin dall'~nizio insiem·e col dolore, oppure nell·e prime ore dell'insorgere della sinrlron:ie, è stata osservata nell'88 % dei casi una speciale· iperestesiat più o meno frequente ed accentliata. nelle varie regioni dell'addome. Cosi pure dall,inizio o nelle prime 24 ore sr osserrva nell,85 % dei casi la rigidità della pa-rete adclom.inale, generalizzataJ nel 39 %, nel 22 % localizzata nel quadrante inferiore destro,. nel 22 % nella metà inferiiore dell'addome, nel1'8 % nel quadrante- superiore de.Slt-ro, ecc. Poco valore si può attribuire all'assenza del-· l'ottu sità epatica. Se 1>area d'ottusità epatica è st ata osservata di giorno in giorno, e poi essa scompare all'improvviso mentre si manitfesta il dolore, allora il fenomeno ha grande importanza. La caduta della temper~tura è stata raramente osservata. Nel 95 % dei casi il polso s i fa piccolo e frequente. Chi ha potuto osservare molti casi di perforazione ne l tifo, sa che questa può aver luogo senza 1sintomi caratteristilci, e che al contrnriOI questi sintomi possono osservaxsi senza ch e sd verifichi la perforazione dell'intes,tino. Quali sintomi sono indispensabili per l'indicazione all 'intenTento chirurgico? Il dolor~ .per'

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' [ANNO XXII,

IL POLICLINICO

·sistente, l'alterazirone caratteristica della fisi0noJD.ia, l'iperestesia (addominalé o rettale)~ il i-a·pido mentOI di volume dell'addome, l'a11mento <lii .resistenza alla pressione addoniinale : se questi sintomi sono presenti, anche·~·~se il. polso e 1a temp·e ratura non sono. ca:ratte.t ìstici, la pe.rlo:razione è molto p·r obabile. L'anie stesia locale ha reoo1 ·molto più semplièe l'operazione. Ogg~ non è più neces5·rur~a l'anestesia generale. L'addome p·u ò essere apèrto con 1'anestesia local:e sen\Za prodiur.re alcùn dòlore. Una soluzione di novocaina all'1 % èon l 'aggiunta di 2 goccie d1 adr:enalina per ()lgni graan·mo è sufficiente allo scopo. Nell 'anestes.ia si ·procede a strati. La pettiforazione ha sede quasi ·sempr.e nell'ultirma ·porzione dell'ileo. La perl.(}-.razione· ·dell'intestino pttò , essere mu.1:tip1a. Quando 1'add-Ome è a.pert<>, la . presenza della -perf-0razione is.i rivela facilmente per la presenza .dell'essudato, di materie fecali, o per la sfug_gita di gas. Prima di chiudere }'.addome, si esamini! sempre attentamente l'ultima · porzione dell'ileo. Una1 pi~cola perforazione può essere tempotlaneamente ·tamponata da una piega dell'omento. La percentuale delle guarigioni nell'ospe0dale Royal Victoria di Loodra è stata del 27.14 per ·cento. (l_a~cet, agosto 1914). P . S.

·sulle coliti acute emotragiche non specifiche. Le coliti acute · emortagiche presentano uno :Speciale'"interesse, gi·acchè vanno distinte· dalle forme dissenteriche nonostante che della; dissenteria presentino tutti il caratteri clinici. Lo Strauss ne descrive recentemente sci casi -in soldati ritornati dal campo. Si trattava d'individui.I che presentavano ripetute scariche di muco misto ai sangue, dolori add10minali e tenesmo: la temperatura fu normale o quasi, meno in un .caso che presentò . tutto il qu•adro di una grave infezione. I ripetuti esami'. fatti da persone com-petenti dimostrarono l'assenza di bacilli dissenterici o del loro gruppo. In tutti i casi1 in seguito alla .:;omministrazione di calomelano, alle applicazioni calde e ad: u.n a d[eta oppo.rtu.na. si iebbe una guari:g ione completa in ea:p o ad una o due settima ne. · Uno stato generale grave non è · raro anche in queste coliti noni dissenteriche : sono stati descritti casi in cui la guarigione avvenne dopo molti mesi e si etib ero compl_i~azioni svariate. L'esame sigmoscopico dimostra in tali casi una mucosa-- edematosa ed in qualche punto Sltrgellazioni ed' erosioni: il sigma era -Occupato da masse mucose-emorragiche e·d i'11: qualche punto da pus . 1

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FASC. II]

L'esame batteriologico in tutti i casi finora esaminati ha dimos.trato la presenza o del batteri ùm coli OI dei germi' del grup.p o del paratifo. La diagnosi della oo·l ite emorragica nùn dissenterica si può solo fare per esclusione e dopo ripetui esami b.a tteriologici, giacchè noi sappiamo che la dii.ssenteria si p1u ò presentare sotto gli aspetti p'itù svariati... · Riguardo alla con1tagi osità non ])OSSiamo escluderla con sicurezza specialmente nei casi ·in cui si' riscontra ifl. pamtifo : nei pazienti dell 'A. Si trat·tò di casi sporadici non contagiosi, . nonostari~e . il reperto battériologioo suddetto: però n1on è da escludersi una cootagiosità anche iln. alcuni casi d'infezione da bacieriJUm cali~ Dal punto di. vista terapeutico- le regole · sono identi'che per tutti i casi. All'inlizio calomelano1 a f ott"ti do-Si (0.20-0.50 più volte al giorno, per vari -gi0rni) : a:n-che l'·o lio di ricino o 'i purganti salini sono indi.cati : i cl1iJsteri, secondo l 'A., almeno all'inizio della malattia, sono mal tollerati • e determinan·o un aumento del tenesmo : le proctoclis11 di soluzioni di ti·n ttlra d/oppio sono ottime c0ntro i ·tenesmi. Negli stadi ulteriori della malattia sono indicati. i clisteri di derriiato1o col metodo di Schmidt (una: puntaJ di éoltello di dennatolo, due cucchiai di mucillagilne gom~osa, 50-xoo eme. d'acqua, dieci gocci~ d'òppio). Solo quando il . periodo acuto della malattia è cessato, s()no indiG'ati i clisteri di sostanze astringenti. • p. AI.,ESSANDRINI • 1

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La parafftna nel trattamento della colite. Kellog (New York· M edical Journal, settembre 1914) afferma che· la paraffina è Uìll ottimo lubrificante del canale ali.menta.re, la sua aziorie si esercita su· tutta la lunghezza del tubo digerente, -ed è sopra tutto "'\ antaggiosa nelle forme adesi.ve dipen·denti Qa. coliti o da altre cause, Il ca~ale alimentare dell'uomo come quello degli animali superiori, le scimmie antropomotfe · ad es., è adatto ad una quantità di cibo che sia moderatamente grossolana. La dieta concentrata usata dall'uomo civile moderno contiene uma. quanti.tà molto scarsa di sostanze indigeribili, per modo che il residuo alimentare è costitu.i:to da pi~cola massa pastosa che tende ad aderire alla parete intestinale, specialmente quando vi siano delle ostruzioni causate da plighe, adesiooiii o da uno istato spastico dipendente da , colite. Il ristagno del residuo alimentare provoca Wi ult~riore assor-bimento dii .acqua per modo che la massa pastosa .si trasforma in corpi duri, scibale, che col tempo assumono una consistenza addirittura legnosa. 1

una.

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~ANNO

XXII,

FASC. II]

SF.ZIONE · FRATICA

I grassi, quando sieno ingeriti itn' isufficiente -quantità, riescono più o me~q lassativi percliè ìllodificano i caratteri del residuo alim·entaire. La paraffina ltubri.ficando il tubo intestinale . ;agisce impedendo il contatto tra il residuo ali-mentare e la parete dell 'i1n1testino e quindi im-pedendo 1~eccessivo assorbimento di acqua. Un'altra proprietà molto importante dell'olio -O.i paraffina è quella di eccitare la peristalsi del-l'intestino tenue. L'olio di paraffina non è assorl:~bile e d'altra parte trattiene una gran quain.1tità di tossiine esistenti nel tratto inestinale e ne impedisce cosi "l'assorbimento. La sua cap·a cità oolvente la si ·può dimostrare col fatto che esso dopo 1'evacua·zione ha un colorito bruno o nerastro. Nella colite cronica l"olio di paraffi1n·a proteg·_ge la. superficie irritata o p·r iva del suo epiteìio, e per i suoi effetti lubrificanti ed emollienti -del contenuto intestinale calma lo stato spasti·.co dell'intestino, che in molti casi di costipa-zione cronica costituisce un ·ostacolo insormon-tabile alla gua·rigiolJe. D'altra parte l'·wso regolare' dell'olio di paraf-finia. insieme ad un'appropriata dieta, è uno dei -mezzi più efficaci peri combattere la stasi iliaca --causata da insufficienza della valvola ileo-cecale. Nei casi nèi quali la stasi iliaca è prodotta da --spasmo di detta valvola, in rapporto ad appen·dicite cronica, a colite, ad infiammazione o irritazione ovarica, o eventualmente a malattia ·dolorosa del retto per azione rttlessa, la paraf·fina si dimostra un rimedio 1nfallibile, perchè ~a ba. la propri~µ di promuovere l'attività -periistaltica del! 'intestino tenue (in· modo tale da ~iusci.re a vincere lo spasmo della valvola ileo·recale senza provocare irritaziooi, che eviden-temente aumenterebbero lo stato spastico. La paraffi•na è infine capace di rendere inesti·mabili :servigi nei casi; di intossicazione inte-stinale per il fatto che essa aumenta il numero ~elle scariche quotidiane. DR. La oura m~dlea durante la crisi acuta

di . appendicite. Bérard e Vigna:rd (/ ournsal t:Les Praticienis., 25 ·1uglio 1914) stabiliscono sinteticamente le mi·sure da prendere in una manifestazione appen·dicolare acuta, 1Sia che si parteggi per l'opera.zi.ione immediata, sia che si voglia attendere il raffreddamento. Le norme che gli autori fissano sono le se:guentt: immediato ed ~ssoluto riposo in letto; dieta assoluta con soppressione totale di oglii --cibo o bevanda; larga vescica di ghiaccio sul1 'àddome; qualche iniezione di morfina. Le ul-

37r

time. due prescrizioni possono anche essere ritardate, quando si voglia attendere per qualche ora· ancora il normale svolger.si dei sintomi per meglio confermare la diagnosi; L'immobilizzazione asooluta in letto è per se stess·a richiesta dal dolore; qua11do debba prolungiarsi per molto tempo, birogna aver cura di mantenere la testa bassa, per evitare fatti di ~nemia cerebrale; La dieta dev.'essere tale nel senso vero della parola : neppure una goccia; d'acqua nelle prime 48 ore, poichè solQ cosi può ottener.si l 'assolutia immobilità dell 'd.ntestino. Per attenuare la sete si bagneranno le labbra dell'infermo con 11n batuffolo di cotone imèievuto d'acqua, o si praticherà la proctoclisi con soluzione fisiolo15ica, facendo uscire dalla cannula dell 'enteroclismà l'acqua goccia a goccia. ' _ L'applicazione della ves·c ica di ghiaccio, che ha grande importanza, dev'essere personalmente servegliata dal medico, affinchè la vescica sia di larghe dimensioni, ricop·r a tutto l'addome e vi· riposi appieno: non dev'essere riempita soverchiamente nè con pezzi: di ghiaccio troppo grossi ; dev·e posare su una flanella piegata a doppio, e lo stato dei tegumenti ,ra sorvegliato quotidianamente, per prevenire effetti dannosi di congelamento. L'uso dell'oppio· sotto forma di estratto tebaico è discusso, potendo apportare una calma ingannatrice: converrà aJStenersene nei casi . leggieri, • bastando il ghiaccio ad immobilizzare l'intestino, e nei casi gravi, soprattutto poi . se in soggetti nervosi, si ricorrerà alla morfina. Per i bambini è indicato l'elisir paregorico, 1s'Olllministrandone, a dosi fraziionate, diieci goccie pro die per ogni anno di età. Le ipodermoclisi (300-500 g,r. due volte al giorno) sono utili per calmare la sete e tonicizzare l'organismo, specialmente nei casi con temperatura alta e con polso frequente e molle. Dopo alcuni giorni di! dieta aS1Soluta quanQ..o cessai la febbre, si comincerà l'uso di acqua o di the (da 1/2 a r litro al · giorno frazionatamente), per passare più tardi al latte, al decotto cli riso, al b.rodo dii legumi . .Caduta la febbre, si concederanno progressivamente zuppe al latte p4ù o meno dense, purée di patate, 1ninestra; uova ; astensione sempre dalla carne e dai pesci. .Per espellere i gas si farà uso prudente della sonda rettale ; per svuotare l'intestino è indicato u·n clistere di olio di oliva (200-300 gr.) riscaldato a bagnomaria. Trascorsi due o tr~ ~orni si potrà dare un po' di olio di ricino (2-3 cucchiai da caffè) . La questione della purga nell'appendicite è molto diiscussa e fraintesa, poichè si è creduta consigliata nell'appendicite, mentre gli autori (~~


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IL POLICLINICO

più illustri la indicavano nei- casi di enterocolite . con ritenzione ·di materie fecali e semplice risentimento appendicolare. La pratica ospedaliera ha dimostrato infatti l'inopportunità della purga nei casi di' appendicite francamente dichiarata, sicchè il medico non deve ricorrervi che allorquando può escludere con sicurezza di trorvarsi di fronte ad un ca~ ·di appendicite vera; nel dubbio è miglior consiglio astenersi, anzichè sòmministrare inopportunamente un p·u rgante. . G. SABATI NI. 1

Efletti tossici del calomelano. L'uso del calomelano produce talvolta, senza ragioni apprezzabili, inconvenienti gravi, per i quali alcuni autori hanno proscritto l'uso di questo. medicamento, . Il Crouzel :n·e l Réperto1Jr.e de pliarniacie mette in rilievo alcuni di questi .accidenti, e dice di avere avuto occasione di con6tatare delle differenze nell'azione di questo sale in soggetti che solevano usarne .senza riessun jnconveniente. · Così per es. una donna sofferente di anoressia e disturbi gastrici, ne prese gr. 0.50. Due ore dopo essa fu colpita· da coliche violente, con scariche alvine ripetute ed infrenabili. La dieta latte~ assoluta per 24 ore dissipò completamente quest'allarme. . Un bambino di 3 anni, abituato a prendere tutti i giorni una dose di 0.20 di calomelano come lassativo-vermifugo, ebbe all'improvviso vomiti e pirosi nella regione gastrica, che durarono tre giorni. Come spiegare questa differenza d'azione del medesimo medicamento nei soggetti medesimi, in momenti diver.s:i? Dipenderà dal diverso grado d'acidità del sucoo gastrico o d'alc.a linità dei succhi intestinali, che potrebbero provocare la formazione di un nuovo sale mercuriale tossico, per. una combinazione con materie organiche allo stato nascente? O si tratterà di fenomeni di auto-intossicazione, o di modificazioni d'altra natura dell'organismo? Cronzel nota che dall'insieme delle sue osservazioni cliniche risulta che l'azione del calomelano, se si esplica attraverso lo stomaco. sano, si manifesta con effetti purgativi o !russativi a seconda delle dosi. In caso contrario, ne risultano disturbi gastro-intestinali che simulano un avvelenamento di varia intensità, in rapporto a stati diatesici o a condizioni patologiche indeterminate. Per evitare questi distutibi talvolta gravi, si consig lia di aV\·olgere il calomelano con un involucro che il succo g astrico non· possa attaccare.

[ANNO

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FASC. IIJ

Recente1nente Pate1n ha ·studiato le trasformazioni possibili nel tubo digestivo dei soggetti che h anno ingerito dÒsi purgative medie <li calomelano. Non risulta che il calomelano sotto la influenza del cloruro di sodio vi• si trasformi in bicloruro di mercurio, come un tempo si è ritenuto. · Ecco le coo.c1usioni del Patein : 1° L'acido cl·oiridrico per sè solo non attacca il calomeiano; in presenia dell'ossigeno dell'aria esso prod'u ce tracce di sale mercurico. I cloruri alcalini possoino 'a nche produrne tracce imponderabili. Praticamente, il calomelano noni ~ trasformato dai cloruri e lat~ti alcalini, preformati o no, tanto che il mezzo ambiente rest~ neutro. 'La d'eéomposizi:ooe si prod11ce quando> compare l'alcalinità: i composti che ne derivano sono in part~ :Solubili nell'acqua, in parte néll'acido cloridrico. 2° Il succo gastrico può deeomporre il calomelano soltanto quando è alca.lino; bisogna che- esso ·r idiventi' acido per sciogliere una parte dei composti cosi formati. 3° In 'ViJtra, in pr~senza di un· grande eccesso di ammoniaca, 11 cloridrato d'ammonio sembra aumentare la proporzione dei c.:omposti mercurici o solubil1zzati formatisi a spese del calomelano. L'influenza dell'acido lattioo è notevole. 4° Il cloruro di sodio protegge il calomelan() dall'azione scomponente del carbQII1ato di soda. 5° Gli animali che hanno ingerito il caloinelano• associato- a cloruro di sodio, hanno effetti purgativi senza sintomi d'intossicazione. · 6° L'.azione purgativa del calomelano non può essere attrit uita alla sua decomposizione parziale nello stomaco. 1

p. s.

POSTA DEGLI. ABBONA TI. . (635) Prostatite cronica, spertnatorrea, impoten-

zm. - Le sarei grato se volesse indicarmi sulla « Posta degli abbo111ati » la cura efficace della spermatorrea da prostatite croni<:a, e quiella della sperm:atorrea d'origine nervosa che si' accompagna a temporanea impotenza sessuale. RingrazJiiandola la ossequio. · Dott. C. I. T.a.Tanto. La cum della prostatite cronica .si basa essell(Zialmente .sul 1nassaggio della p110Stata; talemass.aggio riesce più efficace qua11do si introduces1fmultaneamenìte nell'uretra un catetere metallico, che serve da piano resistente. Come curesussidiarie sii co11sigliano la diatermia. (oon un elettrode all'epigastrio, e un elettrode specialeintmdotto nel retto), e le ir.rrigazioni a dk>ppia:.. corrente di acqua caldai nel retto, praticate cou


{ANNO XXII, F ASC. II ]

SEZIONE l'RATICA

apposiiti apparecchi (l'acqua circola nell 'listrumento, sen~a venire in contatto con , la mucosa rettale). Malgrado queste cure .(che è bene siano pria1ticate da un provettOI specialist~) 110n dowà sperarsi un risul~to favorevole prima di tre mesti; talora gli effetti' benefici sii1 fanno attendere anche ass.ai più a lungo'. Al suddetto trattamento potranno venire associate le cure adatte per l'eventuale uretrite posteriore. · Appunto l'uret•r:ite posteriore cron~ca d,i origi' ne blep:orragica è la oousa più cCYIIlune della spermatorrea. Questa appare con magglior f.requenza. nei soggetti neryosi e negli onanisti, e costit11~­ sce· a sua volta il punto cli partenza per 1a genesi dei noti sintomi della nevrastenia• sessiu.aJe. Nel tnattamento dell'impotenza, oltre alle c~e locali :suddette e alle cure ricostituenti a base di a rsenico, fosforo ,ecc., può ricorrersi alla sper1nina (che ha in:fiuenza suggestiva, ma forse an•che tonizzante) e alla yohimbiM Spiegel. Buoni 1·isultati possono ottenersi coru le applicazioni elettrliiche, specialmente con la cortrente galvanica; Oppenheim con~ig.lia di applicare un grosso 1Catode alla regione sacroloml:iare, e un anode di cÌ!rca 20 cmq. al perineo o all'inguine, ad<>.perando una corrente di 4-6 MA; Nogier e i11.vece raccomanda il metodo di Tripier-Apostoli, consistenté nell'applicare, lungo la colonna• vertebrale, due grandi elettrodi - il negativo alla regione c eivicale, il positivo al sacro - face ndo passare una corrente di forte i1iteDJ&~tà, fino a 100-150 MA, -per trenta minuti prj.mi (gli elettrodi debbono misurare 250 cmq.; facilmente si producono e:Scare). Si può anche praticare la faradizzazÌIOne dell'uretra, o far passare t1na corrente faradica di tensione applicando un largo elettrode nella regione lombare, e toccando con 1'altro eletfrode (costituito dal pennello di Duchen·ne) la faccia postero-interna della coscia, il perineo, Lo :scroto. Malherbe, s.bStenendo la esistenza di una -st·retta. irelazione fra il naso e gli organi genitali, ha p roposto la. g·alvandzzazione, mediante nn ago di plati'no (poLoi negat!iivo), di speciali -punti della mucosa nasale, allo scopo di ottenere, 111 via riflessa, una eccitazione della sfera .ge.nà.taJe. Importante, nel trattamento dell'impoten~ di ()tigine nervosa, è la psicoterapia. Prof. V. FORLÌ.

è ancora possibile imprimere dei leggieri movimenti dlii lateralità in cotrispondenza, della frattura stessa. È da notare che il paziente, che è un giovane cli 28 anni, può bensi sollevare l'arto \

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(636) Ri tardo di con,solidazione di frattura. Sarei tenutissimo a codesta onorevole Direzione se volesse ris pondere con cortese sollecitudine a questo quesriito : Int una frattura delle due ossa delta g amba in ~orrispondenza del terw inferiore, tolto l'appar ecchio ingessato dopo quaranta g iorni, trovo un callo non co1nplet am c11t e consolida to per cui

traumatizzato, ma in questo movimento si co11stata che l'arto s pesso fui un lievissimo angolo aperte>' in basso. Si tratta di una pseudoartrosi, oppure di un callo non ancora completam~te ossificato? Quale è la cura possibile ? Pel momentQ si conti'n·u a a l·a·s ciare la gamba 1Jell 'apparecchio aperto, e faccio massaggi. Ringraziando anticipatamente. Dott. Conti, abb. DI. 4780. Dopo 40 giorni si può parlare tutt'al più dfu ritardo di consolidazione e solo dopo 5 o 6 mesi si' deve ritenere perduta ogni possibilità di consolidazione. La cura consiste precisamente nel ma$$3.ggio., unito a qualche leggiera confricazione dei due frammenti. Si può ·aniche iniettare localmente 2 eme. di stangue aspirati seduta starnte da una vena sottocutanea dello stesso individuo ogni 10-15 giorni fin.o a consollidazion~ completa.

L. D. •

(637) SuLL'armone p~ristaltico . - All'abl:onato N. 3036, Spezzano Albanese: L'ormone pertstaltico (hormonaL, endospLe11ina, ecc.) fu scoperto da Starling e introdotto nella terapia da Zuelzer (1908). Verrebbe elab·o rato normalmente dallo stomaco e dalla parte iniziale· del duodeno sotto lo stimolo della rea... zione acida al chimo·. Sarebbe contenuto in co{)ia anche sulla milza, dalla quale si estrae. S'irJetta p1efer~bilmente nelle vene del traccio, a digiuno, lentamente, nella quantità di 1015-20 eme. (si è andati fino a 40 eme.) del! 'estratto (che viene preparato dalla casa Schering) . Per prevenire i sintomi di collasso si usa la canfora a d alte dosi. Per via intramuscolare (glutei) il rimedio si dimostra molto meno attivo; secondo Mohr anzi sarebbe del tutto inefficace. È controindicato nella stitichezza da causè meccaniche e nelle forme s pastiche; negli .altri casi l'effetto si protrarrebbe per una lunga dur.ata. Questo meclicinpùe è da. usare con molta prudenza, poichè sono stati 1a scritti ad esso vari casi di collasso, alcuni s eguiti da morte. Zuelzer li ha attribuiti ad IU.na tossi-albumina j ora verrebbe preparato un prodotto depurat o e del tutto • innocuo. I pareri sull'efficacia del nuovo rimedio sono molto disparati. Dopo un periodo di entusiasmo, si tende oggi ad abbandonarlo-. • L. V. (25) '


IL POLICLINICO

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[ANNO YXII, FASC. 11]: I

CENNI BIBLJOORAFICJ.

VARIA.

(Non Jf f'ecensfscono che f lfbrl Pen1enutf In dono alla Redaz~e)

L'età dei professori delle Università italiane. BIANCHI LEONARDO. Trattato di psichiatria. Casa Ed. Cav. Dott. V. Pa·s quale, Napoli. L. 20. È la ristampa di un litiro c.h e f.a onore all'ingegno ed alla cultura italiana, di un libro la cui prima edizione si è rapidamente esaurita ed è stata accolta molto benevolmente all 'esterò. Il trattato del Bianchi app.artiene a . quella collana di libri medici italiani che hanno avuto l 'on-0re di una traduzione inglese. In questa seconda edizione le varie parti anatomia, psicopatologia clinica - sono stateridotte a migliori proporzioni. La parte dottrrinale è meglio armonizzata con la finalità pratica cui il libro si inspira. La grande esperienza clinica dell'insigne neurologo napoletano è tutta trasfusa in questo trattato, nel qt1ale i.I teorico come il pratico possono trovare una miniera inesauril:.i le di elementi di studio e di ricerche, d 'insegnamenti, di guida .per la interpretazione e la cura di malattie psichiche e somatiche. Anche in questo libro il Bianchi adopera )a sua. forma chiara, precisa, suadente, per modo che la lettura ne riesce facile, i.nteressante e conquide anche coloro che non si occupano particolarmente di psichiatria. V. ASCOLI. LEVI BIANCHINI M . Elem.enti di assistenza e tecnica 1naniconiiale ad uso degli i?1 f ermieri. Padova. Fratelli Brucker, editori . 1914. Prezzo

L. l.50. È un piccolo ma completo manuale, il quale

riassume le cognizioni indispensabili a chiunque voglia adempiere coscienziosamente all·e d.elicate mansioni di infermiere in u11 manicomio. Esso tratta del carattere e delle funzioni dei manicomi·, e delle leggi a cui questi sono sottoposti ; traccia le norme per 1'assistenza degli a lienati in generale, e per quella delle v·.arie categorie di alienati (tr.anquilli, agitati, epilettici, ecc.) in particolare; accenna alle diverse forme di malattie mentali, ai loro sintomi più importanti, ai metodi di cura attualmente in uso; espone nozioni elementari di anatomia e di :fisiologia umana; insegna a prestare i soccorsi di urgenza, ecc. Il libro è scritto in forma facile e piana, ma con precisione di linguaggio, e mira non solo ad istruire, ma anche a educare il lettore. Per intendere la importanza di tali insegnamenti basta riflettere al grande valore che ha per il benessere - e talora anche per la vita stessa - degli aliénati la sorveglianza intelligente e pietosa del personale d'assistenza. V. FORLÌ. (26)

Il p·rof. Guerreri ha pubblicato sull' « Università Italiana» un interessante studio statistico· sull'età dei professoiri unitversitari, che dimostra quanto sia lungo e faticoso in Italia il tirocinio per raggiungere la cattedra. Il I9.09 % della totalità dei professori universi-· tarri conquis.t a la cattedra ufficiale prima dei 30· anni; arrivano .aJl.a cattedra prima di questa età il 36.33 % d·e i g iuristi, il 35.10 % dei matematici, il 17.82 % dei :filosofi e letterati, i!. 15.15 % ·dei veterinari, il 44 % dei fisici e naturalisti, il 9.36 % degli ingegneri, il 7 % dei: medici. La carriera universitaria è la meno produt-tiva e la più costosa; molti a-rrivamo professori dell'Università all'età, in cui altri hanno già.. raggiunta la pensione di Stato. Nel Corpo insegnante il 49.89 % non può raggiungere i!J masstl.m o della pensione : per essere più precisi, si trova i '111° queste condizioni il 65.54 % degli ingegneri, il 63 .58 % dei medici, il 54.54_ per cento dei veterinari, il 49.68 % dei filosofi e letterati, il 48.12 <y~ dei fisici, il 35.70 % dei matematici, il 32.82 % dei' giuristi. Non raggiungono il minimo della pensione (25 anni di servizio), il 3 .84 % della massa attuale dei professori universitari ; e, stando alle singole categorie, non vi arrivano, ammess~ che vivano fino a 75 anni, il 7.28 % degli ingegneri, il 9.06 % dei veterinari, il 4.32 % dei :filosofi e letterati, il 3 .57 % dei matematici, il 2.58 % dei giuristi, il. 2.11 % dei medici. In cifre assolute su 281 p·r ofessori del gruppo· m·e dicina e chirurgia, esisteu.t i nelle Università italiane al 1 ° gennaio 1914, I era stato ammeso· in servizio a 24 anni, l a 25, 2 a 26, 3 ai 27, 4 a 28, 9 a 29, 9 a 30, 12 a 31, 21 a 32, 16 a 33, 24 a 34, 20 a 35, 18 a 36, 21 a 37, 22 a 38, 13 a 39, I7 a 40, 19 a 41, 7 ai 42, 13 a 43, 5 a 44, 6 a 45, 4 a 46, 4 a 47, l a 50, l a 51, l a 53, z~ 56 e l a 58. Dei 33 professori di veterinaria, l era stato· ammesso a.ll'insegnamento a, 25 anni, 2 a 27, 2 a 29, r a 30, 2 a 31, 2 a 32, 2 a 33, 3 a 34, 3 a 35, l a 36, l a 38, l a 39, 4 a 40, 4 a 41, I a 42, l a 45, r a 50 ed l ai 51 . Il iascicolo di marzo 1915 della nostra Sezione Chirurgica conterrà i seguenti lavori: Dott. L. DURANTE. Istopatologia del reinnesto cerebrale parziale. Dott. P. BASTIANELLI. Osser'l.1aztoni sopra 'lt1t trauma grave sottocutaneo addomi1iale. Dott. A. CHASSERINI. L)iniezione d) alcool nei gangli spinali.


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SEZIONE PRATICA

375,

.NELLA VITA PROFESSIONALE. ,

U corpo sanitario militare. Ci siamo già occupati su questo giornale delle deficienze dell'organizzazione della Croce Rossa, ed il l arg·o consenso della stampa medica alle nostre osservazioni ci conforta nel convincimento cl}.e le nostre critiche sono state giuste quanto spassionate. Vogliamo ad ogni m-0do augu.rarci che n.e l caso l'Italia do·v esse aprire il suo tempio di Giano, la Croce Rossa sappia oonvenientemente cotris.pondere ai suoi fini, smentire con i fatti le accuse che le ·sono state mosse, diradare quell'atmosfera di diffidenza di che ora è circondatp. Ma quale che sia l'opera che s volgerà la Croce Rossa è certo che il paese può contare sicuramente su un 'altra organizzazione sanitaria, il Corpo medico militare. Chi ha seguito in questi ultimi anni lo sviluppo di questa organizzazione· non ha potutt:o non accorgersi dei notevoli progressi che essa ha fatt·o. Ricordiamo che fino a qualche decennio fa i medici militari godevano di una fiducia tutt'affatto negativa; ora non più, essi sono giustamente apprezzati e sti.m ati. Mentre prima erano temuti per il loro rigore più o meno illuminato, erano temuti per la loro dubbia capacità, ora sono benevolmente considerati e rispettati . Le migliorate condizioni dell.a carriera, il gran nu.m ero di laureati avutosi ro anni or sono hanno permesso una più rigorosa scelta ed una conveniente selezione. Il pungolo del miglioramento e degli avanzamenti, fatti unicamente sul criterio della capacità tecnico-.p rofessionale, ha spinto gli ufficiali medici a continuare con diligenza i loro studi,. a tenersi al corrente dei pr,ogressi della scienza. L'esercizio, infine, della libera professione, che ha dato l-0ro anche qualche vantaggio economico, li ha mess'i a con·t atto con una più larga patologia, li ha messi sotto il controllo del gran pubblico, che li ha spronati al per.fezionamento. Il compito del medico militare in pace come in guerra è dei più difficili e dei più delicati. Spesso essi si trovano di fronte a problemi ~n­ tricatissimi, la. cui soluzione apporta non lievi, spesso gravissime, conseguenze. È cosa comune per essi dover dare dei giudizi diagnostici unicamente sul risultato dell'esame obbiettivo, senza tener soverchio conto delle sofferenze subbiettive accusate dal soggetto, dei dati anam nestici da lui forniti. E ogni medico sa quale prezioSQ .ausilio per la diagnosi sia la sintomatologia subbiettiva e l'anamnesi. Ortene i nostri medici sono attualmente ben lontani dalla 1

fama di semplicio11i e di aguzzini che godevano· i loro predecessori . Scrupolosi nell'esame, cauti nei giudizi essi ora SQn accorti e valenti nello· svelare i tentativi di simulazione o di dissimulazion·e e riescono strumenti intelligenti di disciplina senza esagerazioni di rigore o di accon-· discen.d enza. Ma oltre questo. miglioramento generico dei medici militari va rilevato l'interessamento chemolti di essi prendono per le singole specialità della medicina e della chirurgia : il Corpo sanitario dell'esercito conta fra le sue file valenti igienisti, medico-legisti, neurologi, oculisti, otoiatri, dermosifilografi. ~ grazie a questa specializzazione degli studi che questo Corpo medico può fare sein pre da sè, senza ricorrere a~ elementi estranei. I progressi fatti nella igiene dell'esercito.. sono un vanto della sua Direzione -sanitaria, che talo!'.a nella. pratica pare perfino1 audace, tanto essa segue e cerca di applicare tutte quelle innovazioni che valgono a mantenere in salute il' soldato .e quindi a .conservare la efficienza del- · l'esercito. Valga per tutto ricordare la. vaccinazione antitifica fatta nel .Cmpo di spedizione in Libia, quando in Francia i risultati di questo mezzo profilattico non erano ancora ben sicuri, . ed in Germania si era diffidenti, quasi sprezzanti. L'esperimento fatto in Africa ha ora consentito di potere estendere questa vaccinazione a _ tutto l'esercito m etropolitano. L'esito di una guerra oltre che d.a lla potenza delle armi ado1p erate e dal valore dei combattenti, dipende dal numero dei soldati che ogni nazione ha messo ed ha saputo mantenere in campo durante tutta la durata della guerra. Quando si pensi all'enorme quan.tità di fattori che in-sidiaino la salute del soldato in guerra, quando si pensi a l fatto che il maggior vuoto negli eserciti più che dai proiettili è fatto dalle malattie, appare tutta la grande importanza dell'igiene, tutto il valore del mandato commesso· al Corpo sanitario militare. E l 'es.perienza fatta ci fa nutrire fiducia che i medici del nostro esercito sapranno assolvere convenientemente il loro compito. Non meno notevole è l'opera svolta dal nostro· C-0rpo medico per depurare l'esercito di tutti quegli elementi mentalmente deboli, che i continO"enti annuali introducono nei reggimenti. o Questi elementi, incapaci di acquistare l'istruzione milita.re, col loro contegno anormale, impulsivo, r.iescono di nocumento alla disciplina e quindi la loro eliminazione è doppiamente utile. E I 'averla fatta con costanza, con metodo,. (27)

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IL POLICLINICO

.con criteri scientifici, ha certamente contribuito a. sradicare dal no.5tro esercito il mi·s deimo. Le condizioni degli ospedali militari sono .anche esse migliorate; se essi non hanno raggiunto uno ·s tato di perfezione, possono certamente pareggiare con i nostri migliori ospedali civili per la igiene generale, per la dotazione .di apparecchi per la diag.n osi e la cura. Tutto insomm.a l'organismo sanitario militare -:italian.o funziona nelle migliori condizioni pos.sibili e ci. fa legittimamente sperare che se il nostro p.aese dovrà prendere parte al flagello che già funesta tanta. parte di Europa, se dovrà ,contrit•u ire alla distruzione di esistenze, i nostri medici assolveranno degnamente la loro mis:Sione di salvarne il più che sia possibile. Nella guerra italo-turca ~ medici dell'esercito hanno dato prove splendide del loro intrepido ·..coraggio, della loro capacità tecnica e certamente corufermeranno il loro valore in qualsiasi .altra occasion.e. DRAGOTTI.

Ooorari per le perizie giudiziarie inter111edie. Le associazioni mediche professionali si sono .dovute spesso occupare della quistione del pagamento delle indennità per le perizie intermedie. La legge stabilisce che al medico deve es-sere corrisposto un onorario per ogni visita -o relazione, nessun duè·b io quindi avrebbe dovuto sorgere al riguardo. Pure l'applicazione di ·tale principio fece sorgere delle controversie e spesso si ricorreva a danno del medico alla i11-terpretazione più restrittiva. Il nostro giornale si è già altre volte occupato di questa . quistione, che ora è stata defini·tivamente risolta con• la seguente circolare clel Ministero di grazia e giustizia ai pretori e gin.dici istruttori : «In ordine alla liquidazione delle indennità per le perizie mediche, il Superiore Mi.niste:-·o, con dispaccio del 31 luglio ultimo, · Divisione VI, Sezione III, n. 57616307, ha comunicato .che interpretando Ì·n varie occasioni le disposi.zioni di cui agli articoli 20, 24 e 38 della tariffa penale, ha ritenuto che i periti medici non abhiano diritto al pagamento degli onorari per le visite narn ordinate di ufficio, ma fatte di loro iniziativa fra la prima e quella definitiva, per stabilire la prova generica del reato e per esser~ meglio in· grado di esprimere il loro giudizio sulla natura delle lesioni. Ma ha ritenuto per contrario che quando, per necessità d'istruttoria, essi debbano eseguire altre visite, dopo la prima, e queste siano ordinate d'ufficio dal 1nagistrato, nessuna disposizione ne vieti il pa,gamento dei relativi onorarli, e ciò perchè non (28) •

( i\.NNO "X_'{ll, FASC. 1'J:]

si comprenderebbe per quali motivi la loro opera, espressamente richiesta nell'interesse della giustizi.a, non dev'essere compensata . « L'art. 20 infatti della tariffa penale stabilisce la regola che per ogni visita e relazione è dovuto il compenso, e da tale regola non. sembra che possa derogarsi. se non nei casi espressamente indicati negli art. 24 e 38 della: tariffa stessa il quale ultimo esclude che possano esser.e accordati gli .o norari per le perizie defi1iitive in dipendenza od in ~rrelazione alle precedenti. « Facendo nostri i criteri suespressi le SS. LL. sono pregate per una più esatta ed uniforme applicazione delle disposizioni. vigenti circa la liquidazione delle perizie giudiziarie>.

CJronaea del movimenro .

prof~ionale.

Congresso nazionaie del personale addetto al-La -viigilanza igieniJca. - Questo Congresso si è tenuto a Roma nei giorni 21, 21 e 22 fel:·b raio c. ia . Pronunciò un applaudito discorso inaugurale i.l presidente del Co1nitato, prof. Tito Gualdi, salutando gli intervenuti al Congresso da cui si augurò nuova luce di progress.o e di sapere. L'elevato discorso del prof. Gualdi, interrotto spesso da applausi, è coronato alla fine da una prolungata ovazione. Hanno poi parlato l'assessore prof. dott. Rosselli, i.J prof. Badaloni per la Direzione generale della Sanità pubblica, il prof. Ballerini, l'onorevole Brunelli. . L 'on. Brunelli affermando che i funzionari pubblici debbano essere i veri· collaboratori dei pubblici poteri si riporta ·a d un, suo discorso pronunziato alla Camera in1 cui ebbe a deplorare che le leggi sanitarie non hanno la loro applicazione per deficienza di mezzi tecnici e finanziari e si augura che nessun deputato possa con· statare alla Camera la. dolorosa verità da lui lamentata. Furono pr-0clamati presidenti della seduta, 1'on. Brunelli, i proff. Vivante, Gualducci, Mariotti·, ·Gresi e Cutolo. Quindi sotto la presidenza dell'on. Brunelli, il prof. Gualdi svolse, tra il più vivo interesse, la elaborata relazione · morale in cui passa in rassegna tutta l'attività dell'Associazione. Nei giorni successi.v i sono state lette le relazioni del prof. Palomba su « La costituzione degli Uffici d'igiene », del prof. Mancioli su « La pedagogia ed udito », del dott. Ragazzi sul « Medico scolastico », del dott. Neri Agenore su « La profilassi delle malattie i.n fettive del bestiame in• rapporto all'industria zootecnica », del dott. Barberi Agamennone sul « Personale ausiliare della vigilanza igienica », del professor


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SEZIONE PRATIC::\

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Pecori su « Le modificazioni alle disposizioni legislative s11111a d-enuncia ·e sulle misure di profilassi per alcune malattie infetti ve » ; del professor . i\. . Ascarelli su « La medicina scolastica t1elle scuole 00munali di Roma » e dcl prof. l\lariotti su e La vaccinazione jenneiriana in rapporto alla profilassi del vaiuolo ». Quest'ultima relazione dette luogo ad un'ampia discussione che si chiuse con. un ordi.ne del giorno di affermazione del val-0re profilattii:o indiscutibile della vaccinazione jenneriana, çd in conseguenza si fecero voti per la intensificazione e per il fperfezionamento tecnico di. tale profilassi.

dennità di L. 1735.64; dott. Baraggion Giovan11i. di Crespino, pensione di L. 2686. 73 ; 'lott. Casano Carlo, di Settimo S. Pietro, pensione di L. · 1769; dott. Valenti Giuseppe, di Valmozzola, pensione di L. 2050.89 ; Sal~ris Mariantouia, Tedova del dott: Solinas _Pietro, di Bortigali, indennità di L. 1585.14; dott. Revelli Samuele, ·di Cherasco, ·L. 4316.71; dott. Bononi Giuseppe, di Lainate, L. 4281.14; dott. Burza Camillo, ùi Pedivigliano, L. 2331.04; Scorsolini Elvira, vedova del dott. Pisinicca Fulvio, di Marsciano. L. 826.82; dott. Vierucci Vieruccio, di Capannoli,. L. 2154; dott. Bardelli Egisto, di Moneglia, lire 866; Montigiani Caterina, · vedova ed orfani del dott. Botticelli Zuilio, di Gaiole, L. 563 ; BraCassa pe1isioni dei sa1iitari. - La «Gazzetta ghi.eri Anna, vedova del dott. Leonardi Antonio. di Parma, L. 1343.21; Lodi Carlo, di PortolonUfµciale » riporta la situazione del 1° semestre del 1914 della Cassa depo·s iti e prestiti e gestioni · gone, L. l-4 87; Cocco Clelia, vedova ed orfani annesse. Da essa si rileva che al 30 giugno la del dott. Giganti Quirico, di Uri, indennità di Cassa di previdenza per le p.e nsioni ai sanitari L. 1590.21; dott. Fato Giuseppe, di Bari, L. 777. dott. Fusilli Luigi, di Castellamare Adriatico~ segnava, depurato dalle spese di amministraL. 2025 ; dott. Varvelli Riccardo, di Volvera, zione, dalle rate di. pensioni· da liquidare e dal L. 841; dott. Farossi Gennaro, di Castelvetere saldo conto debitori diversi, ~n, patrimo·n io di Valfortore, L. ·1213 .08; dott. V ella Giacomo, di lire 55,580,483.65. Ascoli Satriano, L. 3049.25; dott. Beccaria Pie tro, di ~egli, L. 3092.25; dott. Castellana D ..'P ensio11i e i11 de1i11ità. - Riportiamo dai1' « A '\ menico., di Vicari, L. 1144.25; Testi Costanza, v~~ ve1:1ire Sanitario » l 'elenc.o delle pensioni ed· indova dèl dott. Felici Decio, di Solarolo, pensiont:~ dennità conferite ai sanitari, loro vedove ed di L. 450; Soffritti Anna, vedova del dott. Bass; orfani dal Consiglio di amministrazione e.d amGuglielmo, di Bologna, pensione di L. 192; Bocmesse a registrazione dall'ufficio di riscontro celli Giuseppe, di Ponte S. Pietro, pensione di della Corte dei Conti durante il 2° trimestre 1914 I~. 1394 ; Ma11nini Emilia, vedova ed orfani del a oaricò della Cassa di previdenza per le pendott. Ballanti Francesco, di Sambuca, indennit~ sioni ai sanitari. di L. 851 .68. Dott. De Filipp:ls, di Anzino, pensione di L. 2557 .53; dott. Fattorini I .uig;, di Tjggiate, L. 1172; Ruspini Antonietta, vedova del dott. llSPOSTI A QIJBSITI I A DOUNDE.· Fattorini I...uigi, di Uggiate, L. 586; Marchetti Adelaide, ,·edova: del dott. Fattori Federico, di (5098) Riccliezza mobile. - Il Dott. L. S : da F. l'A. desidera conoscere quanto deve pagare Nocera Umhra, L: 900, Carn1inati Margherita, yedova del dott. Faconti Vittorio, di Bellusco fll per R. M. sullo stipendio di lire 2400 lorde e se pel calcolo di tale tassa debba detrarsi dallo Uniti, L. 900; Golfi Matilde, vedova del dott. stipendio stesso' ·il contributo monte pensioni, Baciocchi Tito, di Piandiscò, L. 1203.50; Rufit?i quello per gli orfani dei sanitari di Perug·ia, Angelica, ,·edò,·a del dott. Lauriani Carlo, di la tassa focatico, lire 200 di cavalcatura e la Casape, L. 944; Rampini ~L\.nna Maria, vedo·vcl quota dovuta all'Ordine dei Medici. del d9tt. Manuppelli Orazio, di ~anni, L. 640; Nessuna di tali· passività si detrae dallo stidott. Federici Zaccaria, di Pilzone Iseo, 3395 53 pendio agli effetti della R. M. Og·nuna costilire ; dott. Dal Lago Domenico fu Girolamo, di tuisce un· debito personale dell'esercente deriNovale, L. 3000; dott. De Francesco Antonio, vante, non dallo stipendio che si riceve, ~a di Filadelfia, L. 1887; dott. Giustiniani Frrit1· bensi dalla attività professionale del contricesco, di Riano, L. 2629; dott. Pierangeìi V111buente. La i.n dennità di cavalcatura non solo cenzo di ~otaresco, L. 1628; dott. Petrecc-a Giu·seppe, di Baranello, L. 1280; dott. Poli Ugo, di non si detrae da·l lo stipendio, ma ad esso si cumula per la tassazione. Ella, quindi, dovrà paPianovo, L. 814.80; dott. Giardinieri Alfredo, di gare la R M. non sulle lire 2400, che riceve Mergo, indennl.tà di L « 4123.45; Mossetti Maria 1 come stipendio ma su lire 2600 che rappresenvedova del dott. Canuto Camillo, di Mic..helino, tano lo stipendio cumulato con la c~valcatura. indennità di' L. 1585. 14; Soncelli Ilda, vedo'\"a Su detta somma pagherà per R. M. annue del dott. Massarotti Ernesto, di Pontinorea, in1

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IL POLICLINICO. ·

lire 230.00 compreso l'.a ggio ·all'esattore; che, • come Ella indica, è del 4.50 %. (5099) Abbandono del se1'vizio dopo 10 anni di servizio - Pensione. - Il Dott. M. M. desi· dera ~olliOScere .a chi deve rivolgersi un medie.<;> condotto che è obbli·g ato a lasciare il servizio per infermità dopo dieci anni, per ottenere la pensione. Quali documenti . occorirono? Occorre una vi~ita collegiale o basta il certificato m edico? Per ottenere la pensione occorre che il servi.zio prestato r.aggiu1n ga la durata di anni 24 e mesi sei. Se si è obbligati a lasciare il · servizio . per i111fermità, che renda i.n abile il sanitario, dopo un periodo di servizio uguale o superiore 'a 10 an11i, ma inferiore a 25, ·s i ha · dixitto ad una indennità p.agabi.le una volta tanto e propòrzionata ai due terzi del fondo ·accumulato sul • -0onto individuale. Per ottenere la liquidazione di tale indennità 1: isogna avanzare domanda all'Ufficio sanit.ario della Provincia, allegando alla iµedesima: I. Atto di nascita; 2. Originale diploma di laurea; 3. Uno stato nel quale si dovrà specificatamente indicare la qualità, la interruzione e la durata dei servi.zi sanitari prestati, nonchè l'ammontare degli stipendi percepiti; 4. Gli atti di nomina, delle successive conferme,. sospensi·o ni1, riassunzioni in servizio, licenzia• menti o dimissioni dal servizio;· 5. Un certincato · medico, rilasciato. dietro visita collegiale presieduta dal medico provinciale coll'intervento di due medici militari nel quale sieno descritte specificatamente l'indole della malattia, le cause .c_he la produssero e le conseguenze che ne derivarono e se sia esplicitamente dic4iarato se, u l'O'to giudizio, in conseguenza di tale infermità il medico sia o meno : di veiiutQ in'afu"'J.e a proseguire ulteriormente il servizio. (5ro1) Ilisite necroscopiclie. - Il Dott. abb onato 44g6 desidera conoscere se abbi.a diritto a pretendere i. mezzi di trasport o od il rimb.o rso di spese in caso di visite necròscopic~e fatte per invito dell'a~torità giudiziaria in caso di suicidi o di morti avvenute p~r cause delittuose o colpose. Allorchè i.I sanitario è invitato dall'autorità giudiziaria ad eseguire una visita nell'interesse della giustizia puniti·v a, ha diri.t to al pagamento della trasferta stabilita dalla tariffa giudiziar~: Non neghiamo che i.l medico invitato d:J.1 Pretore debba ubbidire onde non in.correre nella 5.anzione penale stabilita dallo articolo 434 del Codiçe penale, ma ciò non importa che l a pres tazione debba essere gratuita. (5102) Case di sali1,te - R iposo settimanale a tiirno. - Il Dott. G. B. S. da T. desidera conoscere se una casa di salute, ' che, oltre a n)lmeroso personale, ha impiegati con mansioni ed .(Jo) 1

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orar~o fisso quattro · medici, ~ia in1 dovere . di

concedere loro il ri.p oso festivo settimanale a turn.o . . Le case di salute per effetto dello articolo 4, n. 8, della legge 7 luglio,. n. 489, sono.. obblig·~te a . conoedere ·il riposo settimaD;ale ~ turno ma ai soli salariati, non ai professioni.sti, ai quali non si estendono i beneficii di detta legge~· Le dette case di salute, ove non ottemperinQ alla relativ·a prescri.zione; cadono nella contravvenzione prevista e punita a norma dello articolo 14 della succitata legge. (5104) Ufficiale sanitario. avente un fratello farmacista - . Incompati:bilità. - Il Dott. I,ux, avendo appreso che il Consiglio di Stato in un suo parere posteriore alla ·nuova legge sulle fai-macie ha ribadita I 'incompatibilità dell'ufficiale sanitario avente un parente farmacista desidera. conoscere la dat.a precisa della relativa sentenza. · · La quarta sezione del çonsiglio di Stato ha effettivamente ribadita l'incompatibìlità dell'uffiéiale · sanitario che abbia un fratello farmacista anche dopo la promulgazione della nuova legge sulle farmacie e. propriamente ~on la decisione del 6 novembre 1914. Tale decisio11e con considerandi e note abbiamo noi gi·à pubblicato in questa sezione .del Policlinico nel fase. 9 • a pagina 309. · (5106) Lice1iziamento P·er fine di ferma: Motivi - Notifica del prov-vedime1ito. - Il D0ttor N. P. da F. desidera conoscere se sia valida la notifica del provvedimento di licenziamento per termine del periodo di prova fatta a mezzo del messo comunale prima che sia intervenuto regolare superiore approvazione, se un Consi- · glio comunale può licenziare 11:11· medico per fine di bien·n io di prova senza alcun giustificato motivo, e se nel l:.iennio di prova possa computarsi il tempo di servizio i.nterin.a le nella condotta senza c he la nomina ad interino fatta dalla Giunta comunale sia ·stata convalidata dal Consiglio. • Qualsiasi deliberazione consigliare, e, quindi, anche quelle relative a licenziamento del medico condotto, quando non sieno state di~hiarate immediatamente esecutorie col voto favorevole dei due terzi dei consiglieri intervenuti alla seduta, non .diventano esecutive se n:0n interviene il vi. . sto della superiore autorità politioa o non sieno trascorsi quiindici giorm dallo invio dei relativi ?-tti alla detta autorità. È, quindi, nulla la notifica di licenziamento fatta in base a delibe. . razione consigliare non divenut~ regolarmente esecutoria. Non nascondiamo che rece11te giurispr~denza, che non risulta finora confermata ritiene valida anche la notifica di un sunto della deliberazione di ·licenziamento. Tale giurispru-


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FASC. II]

Sl'.lIONK PRATICA

denza, che non sembra in armç>nia col disposto dell'articolo 37 del Regolamenit o generale sa1ritario, fu riportata con nota nel fascicolo 9 della .sezione praticai del Policlùnicoi a pagina 3o8. Dal. parere ivi indicato si deduce che il Consiglio di Stato ritiene valido il licenziamento del medico condotto per fine di prova sen~a che ne s.i a esposto il motivo. Secondo noi u11a motivazione occorre sempre deducendola dal modo con cui il sanitario ha disimpegnato il servizio durante la prova. Il periodo di interinato va compu,tato in. quello di prova agli effetti della stabilità. Però la deliberazione di 11omi11a dello. interino deve essere del Consiglio comunale o della Giunta in linea di urgenza ai sens i. dello .articolo 136 della vigente legge comti.n ale .. tale ultimo caso essa deve essere sottaposta alla ratifica del Consiglio comunale nella sua prima successiva adunanza. (5108) Iniezioni ipodermiche - Facoltà della le1Jatrice. - Al Dott. F. Z. da P. rispondiamo che alla levatrice è inibita la pr-a tica delle iniezioni ipodermiche. Esse s ono riservate ai medici regolarmente diplomati. Le mansioni dell.e levatrici1sono contenute nel R . Decreto del 28 maggio 1914, n. 589. (5109) Ricorso contro i provvedimenti' della G. P. A. relativi ad approvazione lii capitol.ato. - Il Dott. abbonato n. 3356 desidera conoscere se contro la deliberazione della G. P. A . con cui si approva il capitolato per il servizio 1nedico di condotta si possa ricorrerre alla 4• sezione del ConiSiglio di Stato o. si possa ':ldire la ordinaria autorità giudiziaria per rifacime11to di danni. Dati i fatti esposti nel quesito noi crediamo che convenga meglio impugnare la d ecisione .çlella G. P. A. ed il coniseguente decreto emesso a seguito del parete della sezione interno del Consiglio di S't ato, alla 4• sezione per ragione di legittimità. A nqi semb·r a, infatti, che la G. P ... A. abl:.i a comm~ssa una vera e propria viqlazione di legge, sostit~endosi· al Consiglio comunale e formando un capitolato affatto diverso da quello proposto dal Comune al suo esame. La Giunta. è facultata dalla leggn a rin,.. viare al Comu.n e per le debite correzioni tutti gli atti che non trova completamente ben fatt~·, può non approvare quelli che ritiene contrari alle· leggi od ai regolamenti, ma non pt1ò, senza turbare l'economia della legge comunale, s0stituirsi al Comune e deliberare in sua vece un provvedim~nto assolutamente nuovo e diverso. Il Decretò Reàle che fu emesso in ba•s e al primo ricorso, in linea gerarchica, può ben essere impugnato, come provvedimento definitivo, alla pred~tta 4• sezione. Non sembraci opportuno intentare ota il giudizio per danni, giacchè il Co-

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mune potrebbe dichi.ararsi estraneo alla cosa, che fu dalle autorità tutorie e non da es-so determinata . (5111) Sostituzione per malattie di colleghi. Il Dott. G. G. da C. che ha per obbligò di capitolato quello di· sostituire il còllega in caso di infermità per quindici giorni, desidera conoscere se tale obt·l igo si possa o •s i debba disimpegnare una. volta all 'an·n o o una volta sola per ogni malattia. Il congedo per in.f ermità non è annuale. Esso va concess·o per ogni singola malattia. Se la infermità è unica e si protrae per oltre un anno, il 1s anitario ha diritto ad uni solo congedo straordinario. Se, per converso, il sanitario medesimo nel medesi·m o anno subisce due malattie diverse, a due congedi straordinari può avere diritto. Alla . stessa fs.tregua si reputa doversi uniformare l'obbligo che Ella ha della suppenza: se già l'ha prestata l'anno scorso ora può ben ri.f iutarsi· di farla dal momebto che il collega subisce la medesima malattia che precedentemen.te motivò la prestazione. (5112) Elenco dei poveri - Stipendio. Al Dott. N . G. da F. rispondiamo: l. E' chiaro che lo stipendio che le si dovrebbe ora corrispondere · era quello n·u ovamente determinato dalla G. P. A. in lire 2333.33. Contro la deliberazion,e consigliare che dispone diversamente si può ricorrere al Prefetto per l'annullamento e in· caso di· risultato negativo si può adire l'autorità giudiziaria per fare accertare il diritto a riscuotere lo stipendio accresciuto di· L. 2333.33. Avendo · il Comune dichiarato, di avere diritto alla somministrazione gratuita dei medicinali, fra molte altre categorie di persone anche quelli aventi diritto a cura medica gratuita, parrebbe che i ri·spetti.vi elenchi sien10 due separati e ùistinti. Ad ogni modo se sotto la parvenza di un ·servizio residenziale si nascondesse un vero servizio per la generalità, può ben chiedere nuovo aumento di stipendio. L'indicazione del numero dei p 01Veri neg1i avvisi di concorso non ha val-ore contrattuale e non può, quindi, l'eventuale suo aumento dar luogo ad esame giudiziario. Doctor JUSTITIA. . Sarà tanto gentile rispondere alle seguenti domande: Quale è il programma delle materie per il concorso di· medico ·di bordo (sui transatlantici) ? Quanti sono i p.o sti e in che me~e di ogni anno è soli tÒ .a bandirsi il concorso? Sicuro ch e mi darà risposte esaurienti, La saluto distiiitamente: F. P.; Roma. •

Per potersi imbarcare come medico di bordo, occorre che il medi<:o sia fornito dell'autorizza(~1)


IL POLICLINICO

~-J\.NNO

XXII, J."ASC.

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zione a viaggiai-te con tale qualifica., che viene ' rilastiata dal 1\i1inistero dell 'ii1terno a seguito di speciali esami di id0nieità. Ottenuta l'autorizzazione il medico ' ;iene iscritto im apposito elenco. Gli esami sono indetti a!llniu.almente co11 .decreto ministeriale ed ha,n no luogo in Roma. Per esser.e ammesso ad essi occorre presentare domanda, allorchè viene imdetta la sessio11e, corredata di .atto di nascita, certificato di cittadinanza italia.n.a., certificato di buona condotta, certificato penale, certificato di sana e robusta costituzione, diploma di laurea, nonchè titoli di studio e di carriera. Le prove di esame consistoi10 : 1° in una prova• scritta di etiologia, patdlogia, epidemiologia e profilassi1 delle malattie infettive e p.arassitarie con speciale riguardo alle esotich~ e a quelle dei paesi caldi. 2° In prove pratiche di: a) a.ccertamentD· dia~nrostico delle più importanti malattie inif~ttive e macroparassitarie; b) bromatologia; e) semeiortica e diagnostica clinica; chirurgia di urgenza; assistenza ostetrica. 3° In prove orali riguardanti: l'igiene navale; la legislazione sanitaria e la conoscenza di ulna lingua straniera. Non vi è quindi esame di concorso per medico di bordo, ma 'Solo esame di ~doneit~ e perciiò non vi è limite .alcuno 11ella concessione dell'ia uitori z.zazion·e. 1

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F. /

Ii1teresso la cortesia' di codesta ·on. Redazione perchè si compiaccia informarmi se esistano e pres8o quale editore i seguenti libri: 1° Manuale-guida ~ell 'ufficiale sanitario nel1'esercizio delle varie sue funzio11i. 2° Raccolta coinpleta delle le.g gi, regolamenti, ordinanze, circ.ojlari1, ecc., attualmente in vigore in inateria sanitaria. _t\ .bbonato N. 5931. U n1 nla!ntuale-guida d·e ll 'uffi.ciale sanitario nel-

1'esercizio delle sue funzioni, compilatOl in base al nuo,-o testo u.nico delle leggi sanitarie ed alle

rece11ti disposizioni in materia sanitaria, non è stato compilato. Il « l\1anuale di igiene» del prof. Celli può riuscire molto uti:le allo scopo e nella parte della legislazione saintitaria sono ampiamente sviluppate le attribuzioni dell'ufficiale sanitario. Per la raccolta sistematica delle leggi, regolamenti ed altre disposizioni sulla Sanità pubblica, ri,·olgersi alla Cooperativa Tipografica l\II.anuzio, Roma (' 1ia di Porta Salaria, 23). Tutte le leggi e regola1nenti sauitarii sono anche raccolti iJel « Codice saniitario » del Melo.gra11i (editore E. Pietrocola, Kapoli). F. (~2)

CONDOTTE E CONCORSI. ALBAIRATE (1\t/ilanO) . - Ab. 2900 circa. Condotta gener.a lità; L: 4300, esenti da imposta R. M., e tre sessenni; L. 100 quale U. S.; L. 600indennità mezzi tras.P. Età limite 34 anni. Servizio entro 15 giorni. A tutto 31 marzo. BELLUNO. Ospedale civile. - Cercasi medico chirurgo iSecondario L. 1400 n.e tte, inà.en·n ità guardie L. 4 e allog~io. Richiedere avviso atnµiinistrazione Ospedale. CAGLIARI. Comune. - ·concorso per titoli e per esami al posto di direttore del laboratorio. medico microrgafico; L. 3500 lorde aumentabili a L. 4900. Dom. e doc. d'uso alla segreteria comunale uff. I., sez. I. Età massima ani 40. Nomina per un· an110, salvo conferma. Assunzione entro 15 giorni dalla nomina. Richiedere avviso. Scadenza 3 l marzo. CARA MAGNA PIEMONTE (Cuneo). Ospedale San· Giuseppe. - Cercasi medico chirurgo direttore; L. 1800 compreso, concor.s:o da parte del Municipio. Capitolato visibile in Segreteria. CASTELNUOVO VAL DI CECINA (Pisa') . - Tre con-· dotte residenziali di Castelnuovo, di Sasso e di Montecastelli; ab. 2500, 1800, 900; L. 4050 lorde, L. 750 indenn. cavale., 3 sessenni, assicurazione. Scadenza 20 marzo. CERTALDO (Fire1ize) . - Condotta.; lorde iniz. L. 3700 e L. 500 indennizzo cav. Cura gratuita per chi ha un reddito inferiore alle L. 4000 .. Scad. ore 17 del 31 marzo. COLLEGNO (Torino). - Condotta pei poveri; L. 2170 lorde. L'aumento stip. da L. 1500 a L. 2170 è ancora soggetto all'approvazione tutoria. Scadenza 2/ marzo. CRODO (No1iara). - A tutto marzo 1915 è ·a perto il concorso· al posto di lnedico condotto,. collo sti peridio di L. 4250 oltre alloggio. Condotta piena, abitanti 1500. FIRENZE. R. Arcispedale di Santa Maria Nuov-a e Stabilimenti riun~ti. - Due medici chirur<Yhi. assitenit:i. Titoli ed esami. Nomina biennale,. ~onf erme per 8 anni, L. .2~00 lorde; Scaden.z a ore 17 del 20 inarzo. Serv1z10 su chiamata. E''entuale nomina degli idonei oltre il secondo classificato, entro un an,no. GALATI MAMER'IINO (Messina). - Condotta piena; L. 3500 lorde; ab. 3350. Scad. 31 marzo. GRAGLIA (Novara) . - Consorzio con Muzzan~. Scadenza ore 12 del 24 marzo. Kmq. 32.92, in collina e montag.n a; ab. 3000 circa. L. 1200 ~ circa 100 poveri e L . . 250 ~er, suppl. ; eventuali nomine a medico della Soc1eta operaia e ad U. S. Ser,rizio entro il 15 aprile. GRANZÈ (Padova) . - Condotta; L. 4850 e L. 150 per uff. san. _l\.Jloggio. Scad. 20 marzo. LETINO (Caserta). - Medico per la generalità (ab. 1200); L. 3200 lorde ~i. ~- M.,. compreso le indennità di U. S., servizi Jnerentt e per la tenuta dell'a. Sçad. pres. dei titoli 31 marzo. LOl\iBIAsco (TorinlO) . - Medico; L. 2300 cura poveri ed abbienti. Scad. 20 marzo. l\:lIGLIERINA (Catanzaro) . - Condotta pei po,·eri; L. 2000 loTde. Scad. un mese dal IO marzo.


f ANNO XXII, FASC. II]

:_,.~zIONE

PRATICA I

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FIUGGI (Rema) . - Concorso per titoli ad entrambe . ~e condotte medico-chirurgiche per la .general1ta; L. 4500 lorde ciascun.a . Scadenza 16 aprile. Mo~T.ICIANO (Siena). Condotta; aib. 1811 a Mont1~1ano, capoluogo, che comprende anche Scalva1a; L. 3000 e L. 700 per cav., L. 100 se uff. .san. e 2 aum. sessennali del decimo. Dom. e doc. d'uso. Richiedere schiar. Scad. 25 marzo. NOVARA. R. Scuola di ostetricia. - Medico as: .s istente; età meno di 35 anni e assistentato per almeno 3 an·n i ii1 una Clinica ostetrica o maternità. Tit. ed esame. Stip. L. 500. Scad. 31 marzo. PECORARA VAL TIDONE (Piacenza,) . - Condotto; L. 3100 lorde e iL. 100 U. S., L. 800 ind. cav. Scadenza 31 marzo. PETRALIA SOPRANA (Palermo). - Concorso ad una delle .due condotte. Stipendio L. 3000 oltre .asseg-~o ~i L. 166.25 dell'Ospedale ci "Vile per il serv1z10 in.terno. Scadenza 31 marzo. POLVERICI (Ancona). - A tutto 30 marzo con<l1o tta; lorde L. 3000 pei poveri, L. 800 , pei semiabbienti (fino al reddito di L. 4200) e L. 200 quale U. S., con tre sessenni, senza obbl. cav.; -Ospedale e a tnbulatorio . Servizio entro 15 giorni. POVIGLIO (R·eggio Emilia). - Condotta medica in pianurr~; L. 3000 pei poveri; indennità cav. L. 500, tre sessenni. Scad. 20 marzo. REGGIO EMILIA. R. Prefettura. - Secondo medico assistente presso il locale Manicomio giudiziario; L. 1800 ;· titoli ; domanda da L. 1. 25 ; età massima 40 anni; statura non i.niferiore a m. 1.65. Residenza entro 15 giorni. Chiedere 1'.annunzio. Scadenza 15 aprile. SANTO STEFANO D'ASPROMONTE (R·eggio Cala.bria). - Condotta per 5 comuni; L. 2000 più L. 300 ind. cav. Scad. 20 marzo. SCHEGGIA-PASCELUPO (Perugia). -- Seconda condotta (Pascelupo) ; L. 2200 p. poveri e L. 1000 p. _gli abbienti, lorde; L. 600 pel mantenimento del cavallo, L . '200 indennità all ., L. 100 gestione .a . f. Scad. a tutto 31 marzo. SCORTICATA (F'orlì). - Condotto. Popolazione 1433. Servizio gratuito famigli e povere. L. 3500 lorde, oltre L. 150 quale U. S., con due sess. Serv. entro 15 giorni. Scad. 30 marzo. SIENA. Società di Esecutori di Pie D~sp osizioni. - Medico primario di sezione del manicomio di S. Niccolò; L .. 3700, lorde, a·u mentabili di un· decimo per quattro quinquenni consecutivi; quartiere sen.z a mo1:1ilia o indennità di alloggio di L. 480 se ha famiglia, altrimenti dell 'allogcrio individuale nello Staiblimento (camera mobìfiata). Docum. uffici-o di Segr. (Piazza del Duomo n. 2) non più tardi delle ore 16 del dì 25 marzo. Età non superiore ai 35 anni alla data della chiusura. I medici del manicomio non avranno limite d'età. Iscrizione in una Sezione dell'Ordine dei medici del Regno. È vietato assumere altri servizi retribuiti. * SILLAVENGO-LINDIQNA (Novara). - Condotta consorziale; L. 5qoo lorde. Capitolato visibile in Segreteria del Comune di Sillavengo. P·opol. 2450. Scad. 20 marzo. TEGLIO (So1zdrio) . .._ Medici 2 ° e 3° reparto; condotte piene; L. 4000, per ogni reparto, netto <la R. :NI. Scadenza 31 marzo, ore 1 ~ .

TERRICCIOLA (Pisa) . - Condotta residenziale del Capoluogo; ab . ~100; poyer.i circa. 4fiO; stipendio L. 2500; due qu1nquenn1; 1ndenn1ta cavalcatura L . 750; U .. S., L. 200. Proyenti. professionali L: 3000. Esiste comodo quartiere libero pel medico. Scade 26 marzo. : TORRICE (~cn;z-a). Con?-otta ge!1eralità; ab . 4527 1n 715 fam1gl1e; etta:r1 1736; 1n due condotte ~· !500 pover~, L. 1500 abbienti ; sesseµni. Età 11m1te 40 anni. Scad. un mese dal 21 febbraio. . ToscoL~No (Brescia). - Condotta; L. 2800 per circa 600 pov. e 2 sessenni, al .ll€tto di R. M. ~cadenza 15 ma.rzo. (L'annunzio ci è pervenuto 11 5 marzo). . UMBERTIDE (P~rugia) . - Condotta per Pregg10; L. 2866 pe1 pov., L. 1433.36 per gli abb., con tre sess. ; L. 200 per suppl.; assicuraz.; ab. 2500. Servizio entro 15 giorni. Scadenza un mese dal 5 marzo . VERGHETTo (l'irenz e). - Condotta di Alfero · ab. 2019 in 9 parrocchie; L. 3000 con due ses: senni, p. povieri, L. 1100 p. gli abbienti, L. 600 per la cav., lorde; assicur.; L. lOO dal Con1u· ne di Sarsina. Scad. il 30 marzo. · VETTO (Reggio Emilia) . - Condotta; L. 4000 lorde compresa in detta somma indennità U. S. Scadenza 18 marzo. * VILLAMIROGLIO (Alessandria). - Medico per cura pov. ed U. S.; lorde L. j125. Scad. 20 marzo. ZoRLESCo (Milano). - Generalità, approvato dalla Sezione Lodigiana M. C. ; L. 3500; indennità mezzo di trasporto, senz.'01:1b ligo di cavallo, L. 300; per U. S. L. 100; il tutto netto da. R. M. e con tr.e sessenni. Scadenza 17 marzo. Giovane medico chirurgo cerca sub~to l:fll.on interinato. Scrivere Bellini, Via Bixio, 71, Roma. Sono segnati con un asterisco • i concorsi che ci risultano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie Professionali. Sono segnati con due asterischi •• i concorsi che ci risultano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Sanitarie Italiane.

Diffide e boi'cottaggi : Nuove diffide sanzionate : Persi ceto [per De. ~ima] (Bologna), Trav-o e P ecorara (Pi acenza)_. Re,·oca di diffide: Pia11ello Val Tidone (Piacenza), S. Casciano dei Bagni (Siena), Orciano di Pesaro (Pesaro-Urbino). · Ci sì scrive per- rile,·are cl1e i concorsi dell'Os.pedale dì Varazze so110 deplorati dalle Associazioni del Corpo medico, date le condizioni onerose imposte (L. 300 annue quando le condizioni dell'Ospedale lo permetteranno) e per la dignità della classe medica italiana. NOMINE::, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

ROMA. - È riuscito vincitore del con.cOJtso per il premio Rolli (L. looo) per la · clinica chirurgica, la clinioa medica e la medicina operati\a, il laureando Blas.i Gaetano che già negli altri anni ave,ra conseo-uito lo s tesso premio per la patolo~ia generale, la farmacologia e la istologia patologica nonchè per la patologia medica e chi• · rurg1ca. La Commis-siioue gittdicatrice era composta dai proff. _L\Jessandri, Bonomi, Durante, Gia11i, Zeri. (33)


IL POLICLINICO

· ·. NOTIZIE DIVERSE. •

Il ·tipo unic.o di pane di frumento. Il ministro dell'interno, d'intesa col r::iinistro d'agricoltqra, veduta la relazione della Commis-: sione incaricata con decreto mi.ndsteriale 12 febbraio di proporre un tipo u.n ico di pane che, rispondendo alle esigenze della igiene alimentare, richieda un consumo notevolmente minore di gran-0., ha decretato : Art. I. - È res.a obbligatoria la produzio11e di un tipo !!nico di pane di frumento, corris pondente a quello conosciuto sotto. il nòme di pane casalingo, confezionato con farina abburattata in ragione del ·20 % e cioè dell'8o % di resa. Detto tip-01 di _pane dovrà · essere preparato in _forme di p·eso non s.u periore ai 500 grammi ciascuna. Non sarà tollerato un contenuto di acqua superiore al 35 % misur.at0 entr·o le 12 ore successive allo sfornamento. Art. 2. - È vietato _v·e ndere, ritenere per _vendere, o somministrare per compenso ài pro~ . pri dipendenti pane diverso dal tipo · ~ndiçato nell'art. 1. Per le forniture agli· osp·e dali e agli istituti di eura, nonchè per ' gli .a mmalati a d·o·m icilio pei quali il medico ne attesti la necessità, 'i prefetti· hanno facoltà di ·consentire der.oghe al divieto di cui al con1ma precedente; prescrivendo le opportune- cautele e fissando uno o più panifici ammessi, in via eceezionale; .allo smercio di pane confe.zionato con fa·r ina abbur.attata in ragio.ne superiore al 20 %. La: razione giornaliera di pane, consei1tita per ciascun ammalato, no1n sarà su:geriore ai 200 • grammi. Art. 3. - Le disposizioni di cui al presente decreto non si estendono : . · 1° alla produzione e alla vendita delle paste alimentari·, delle paste dolcificate e dei biscotti ; 2° alla produzione ed alla vendita di pane di grantu.r co, di segala e di altro cereale che 11on sia il frumento; · 3° alla produzione ed alla vendita del pane confezion.ato con· farina di frumento mescolata con .altra farina (granturco, riso, segala), solo pei .C omuni nei quali tali. tipi di pane sieno in uso consuetudinario e limitatam.e nte ai bis9gni dei Comuni medesimi. .Tale miscela dovrà essere annunziata ai compratori med.ia:nte appositi cartelli nei locali di vendita. Art. 4. - La sorveglianza per l'applicazione delle presenti n·orme è affidata ai medici p·rovinciali, agli ispettori delle industrie e del layoro,. ag~i ufficial~ ~anitari, ~g1i agenti co~unal~ in.caricati della vigilanza annonaria nonche agli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria. A tale scoEo essi. hanno libero accesso nei locàli tutti adibiti alla prod:uzione, al deposito ~d alla vendita del pane e posSD no procedere 1~ qualsiasi momento al prelevamento dei campioni ed a tutte le indagini ·che ritengano necessarie. A 'cura specialmente degli ufficiali sanitari debbono essere eseguite frequenti ispezioni pe~ prevenire e reprimere le possir.ili adulterazioni· e constatare le eventuali alterazioni. ~l\rt. 5. -· I campioni di pane da sottopor~i alle analisi vengono prelevati• in d-0ppio e in quantità non inferiore a 500 grammi per cam. . pione. I campioni, avvolti in tela ovvero in ca1ta robusta, sono suggellati e firmati dal detentore 1

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e da chi esegue il preleva1nento : uno di ess~ vie11 ,subito spedito ad uno dei Lab.oratori, che debb·ono. essere d~signati per le analisi dai pr efetti, per ciascuna provincia. · Di· ogni P.relevamento, v!en~ redatto apposito v~rbale, cop1a del quale e inv1ata al Laborato. ri.o che eseguirà le analisi, i cui risultati debbono ess~r·e comunicpti subito al prefetto per. l'even,tuale den1:1-~cia all'autor~tà giudiztana. Le anal1s1 sono eseguite gratuitamente. Il detentore del pane non ha diritto ad alcun rimborso per i campioni prelevati. Art. 6-9. - Omissis. · Il pane d~ tipo unico ·s arà iden•tico a quello detto. di munizione. 1

La pr~parazlone sanitaria per l'esercito. L' « Ag·e nzia Italiana » annunzia che presso· i Laboratori della Sanità pubblica si provvede alacreme·n te all?- preparazione -del v.a ccino antitifico per l 'esercit-0 di terra e di mare. Data l'insufficienza dei Laborato·r i, malgrado l'ass11nzio.n e di personale straordinario, sono stati incaricati della bisogna anche gli Istituti d'igiene di Siena e di Torino. Non. appena sarà completato l'intero fabbisogno, si pr-0vv·e derà alla fabbricazione <;lel vaccino anticolerico e del si·ero anti'tetanico. I quan.titativi richiesti dal!e autorità militari dovranno ·e ssere pronti entro il mese di marzo.

Per' l'assistenza sanitaria in guerra. Ad iniziativa del prof. Iginiio Tansini, n·ella Clinica chirurgie.a da lui diretta presso la R. Università di Pavia .sono .stati organ.izzati corsi .accelerati per gli studenti degli ultimi anni di medicina sulle fasciature, gli apparecchi e l'assistenzà ai feriti i-11· guerra (prof. Zandonini) e sulla traumatolog-ia di guerra (prof. Pr·e dieri). A questi co!fsi si sono iscritti ciir~a 150 allievi i quali, per accordi con l'autorità militare, presso le infermerie presidiarle di Pavia e di Alessandria (sede del II Corpo d'armata) saranno pure istruiti per tutto ciò che ri~uarda gli ordinamen·t i sanitari nei servizi militari. I servizi sanitari nell'esercito italiano. All'Associazione sanitaria milanese il tenente colonnello dott. Grotti ·ha parlato a un nun1eroso uditorio sul tema : « Come è organizzato e come funziona il nostro servizio sanitario militare in tempo di guerra >l. . Il conferenziere, ·dopo aver detto degli orga~i direttivi ed esecutivi, · si diffu&e ad illustrare. 11 materiale sanitario esistente presso i corpi di truppa e presso gli stàbilimenti di prima e seconda lin·e a e di riserva. Prese poi la parola il prof. De·n ti, il qu~l~, dopo aver dimostrato l'importanza . del serv1z10 sanitario militàre, ·deplorò che · 1a maggior pàrte dei medici · ci~ili che ·saranno chiamati a collaborare al fianco dei medici militari·, sia. quasi digiuna della istruzione necessaria; sicchè in caso di mobilitazione i -medici civili si trov rebbero imbarazzati .ne] disimpegno delle lor<. delicate 1nansioni. Credette di farsi interprete ·dei sentimenti dei coìleghi in questione col prr sentare un ordine del giorno in cui si ~cono~' la necessità di una conveniente preparaz1on7 ~ medici civili al servizio sanita!1-o mili~i. 1',' .n tempo di guerra e si fa.nno voti perchè il Go4

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[ANNO

XXII,

FASC.

II]

SEZION~

PRATICA

verno provveda in via d'urgenza a tale l.11dispensabile preparazione dei medici civili che dovranno essere chiamati a prestare l'opera loro in u.n.'eventuale guerra, istituendo presso le Direzioni di sanità e presso gli Ospedali militari corsi preparatori, accelerati, teor1co-pratic·i, obbligatori per i medici civili anzidetti . L'ordine del giorno venne approvato all 'u.nanimità.

Sulla chirurgia di guerra.

Alla sede dell'Associazione stessa il capitano medico dott. Federico Zuccari h,a tenuto una conferenza sulla chirurgia di guerra. Dopo un accenno tSommario alle armi moderne e alla loro azione su; tessuti ed organi, ha parlato delle f·e rite d'arma da :fuoco• rispetto alla vitalità dei tessuti ed alle loro qualità batteriche e dei primi soccorsi chirurgici sul campo · cli battaglia. Ha posto il questionario sulla medicazione asettica ed antisettica e si è intrattenuto sulla chirurgia cons·e rvativa come viene intesa oggi. Successivamente ha illustrato la chirurgia delle regioni. Il co.n.ferenziere ha concluso colla enunciazione dei possibili miglioramenti da apportarsi col tempo alla nostra organizzazione sanitaria in guerra .

Una conferenza sul tetano. Alla sede dell'Associazione predetta il prof es.sor Serafino Belfantii., direttore d,ell'Istituto sieroterapico milanese, ha parlato ad un numeroso uditorio di un .argomento che la guerra ha treso di importante attualità, e cioè del tetano, di cui gli eserciti europei subiscono nel conflitto attuale le tristi cons·e guenze.

L'assistenza ai mala ti e ai feriti. In un'aula delle scuole ·comunali di Milano in via Felice Casati ·s i· è inaugurato un primo corso di istruzione gratuita 12er l'assistenza degli ~m­ malati e per i soccorsi d'urgenza ai fer1 ti, che il Comitato di ·t eneficenza e pro-interessi del rione di porta Venezia ha voluto iniziare J>er popolarizzare con· metodo pratico i rimedi d 'urgenza in caso di infortuni e di· ferimenti. Esso sarà tenuto dai dottori Vincenzo Denicotti e Arturo Celada. ·

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Ordinanza di Sanità marittima. Constatata la comparsa della peste bubbo.n ica a Mitilene, ttn decreto· ne sottopone le provenienze alle dispc>sizioni contro la peste bul::ibonica contenute nell'ordinanza di· sanità marittima, n. Io, del 1° settembre Igo7.

Corsi per I medici pratici. L'Associazione Roinana fra i liberi docenti ha deliberato di tenere dal 16 aprile al 9 maggio p. v . dei corsi d'istruzione. per i medici _prati~i col titolo di « Convegno di cultura med1co-ch1rurgica ». In ciascuno d~ questi corsi . sa~a11110 svolti in· modo compendioso, argomenti c1rconscritti con ampio corredo dimostrativo· e pratico {itilizzando i mezzi delle scuole uni\1ersi-~ tari~ e de<Tli ospedali. I frequen.t atori sentiranno ,. esposto 10° stato attuale di questioni controverse . · d'importanza fondamentale. e avranno l'<?ppor-:-... tunità di apprend~r~ e. d'int~rpre~re net ~oro ... ~ ris ultati quei su•ss1d1 di tecn.ica p1u rece~t1 e ' ~11eno noti che sovente loro con·v errebbe d1 ap,)~ :care, anche giovandosi dello studio di casi <..tnici di più notevole interesse.

·Con questa iniziativa ì' Associazione si propone di concorrere ad una· periodica rinnovazione della cultura del pratico, che è sresso lontano dai centri · di studio e assorto da gran lavoro. I corsi, ciascuno contenuto nelle poche lezioni strettamente necessarie, saranno i seguenti : Amante Manin, « Clinica delle fratture e delle lussazioni » ; Ascarelli Attilio, « Il referto 1nedico-legale » ; Bastianelli Raffaele, « Chirurgia dell'apparato digerente» ; Bilancioni Guglielmo> cc E same della laringe e delle malattie laringotracheali con soccorso d'urgenza >> ; Bonanome Luigi, « Mezzi di esplorazione delle vie genito- • urinarie »; Carducci Agostino·, « Clinica dell'apparato respiratorio e circolatorio »; Carruccio Mariano, «Le moderne vedute nella terapia delle malattie celtiche>> ; Cassini Eugenio, « Clinica dell'apparato urinario »; Cortesi F al:irizio, «Le piante medicinali » ; De Carli Diodato, cc Esame dell'orecchio esterno e medio· »; Forlì Guasco, «Elettroterapia ed elettrodia~nostica »; Gallenga Pietro, « Semeiologia dell'apparato gastro- · enterico » ; Giudiceandrea Vincenzo, « Tecnica diagnostica ematologie.a>>; Montesano Giuseppe, « Psichiatria applicata alla pratica forense e all'igiene scolastica » ; Montesano Vincenzo, « Dermatosi parassitarie più comuni e loro moderna terapia » ; Nicoletti Vince11zo, « CuJ"a delle deformità » ; Roselli Romeo1, cc Malattie della co11giuntiva e della cornea con speciale riguardo al tracoma»; Serena· Mario, « Diagnostica. radialo• gica ». Per le iscrizioni, le quali verranno chiuse, appena raggiu11to il limitato numero stabilito, rivolgersi al segretario prof. Guglielmo Bila11cioni, via Avignonesi, 5, Roma, inviando la quota di L. 40. Le lezioni comincieranno il 18 aprile e termineran.n o il 7 maggio, per lasciare prima e dopo due giorni di tem1p o per quei medici che verran·n o dalla provincia e che potranno godere di un ribasso ferroviario.

La Croce Rossa per i medici nelle zone del terremoto. Il Consiglio direttivo della Croce Rossa Ita· liana ha stabilito di far costruire delle abitazioni di carattere permanente a ·due piani nei paesi devastati· dal terremoto, perchè siano adibite ad abitazio,n i dei medici condotti. Lai Croce Rossa, volendo associarsi all'opera iniziata dal Comitato . Pro Case Abruzzo, ha decis.o di procedere alla costruzione di comune accordo col Comitato stesso, portando alla sottoscrizione il notevolissimo contributo di lire 120,000, prezzo complessivo delle case . da far~i. Il conté Della Somagl1a, p.res1den.t e della Croce Rossa, ha .scritto all'on. Cappelli, presidente del. Comitato Pro Case ~!\.bruzzo, per gli opportuni accordi per la sistemazione delle ~ase dei medici nei villaggi in corso di costruzione, da costruirsi dal . C0mitato stesso.

Per i feriti trenti.ni. La presidenza del ~irdolo univer~i~ari? ço~­ tardo Ferrini ha com p1uto due s ped1z1orµ di 11bri ai feriti. trentini, sorpassando il migliaio di volumi. Ringrazia quanti, ac~ogliendo il suo invito hanno concorso all'ottimo successo della buo~a inizi.a tiva , che fu dai beneficati assai apprezzata e gradita. (35)


IL POLICLINICO

[_i\NNO XXII,

ll]

FASC.

·Rassegna della stampa medica. A rc1i. di Far1n. e Scienze (JJfj., 15 ott. PATTA: Sul . metabolismo delle lecitine e della colina. La Presse Méd., 19 nov. CoLAR.QEAU : Localizzazione dei proiettili. - TALAMON e POMMAY : 1'rattamento del tetano con l'acido fenico. ·rhe Lancet, 21 nov. CJIEYNE: il trattamento delle ferite in guerra. - WILSON : La morfologia dei bacilli tubercolari !n rapporto alla • prognosi. JV! edvz. Klinik, 22 nov. SUDEK : Tratta1nento del :flemmone gassoso coni iniezioni di ossigeno. . - JANNOWICZ :· Le epidemie in guerr:a. GoLDMANN : Ferite del capo in guerra dal , punto di vista dell 'otologo. Pensiero Med., 22 nov. CERNEZZI: Sui tumo1ri del legamento rotondo. Munch. Med. wocfz,., 24 nov. KLEIN ~ Fissazione del complemento nel vaiolp . - PERTHES: , Sulle operazioni i.n campo. - BRUGLOCHER : Sostituti del materiale per medicature. Boll. d. Mal. dell'Ore cchio, ecc., nov. TORRINI: Cttra dei papillomi laringei co11 la ma.g nesia calcinata. .R1e'V . Méd. de la Suisse Rarm., 20 nav . MURET: IsteropestSi addominale diretta e p.u erpera1ità. La Press.e Méd., 26 nov. BoUSQUET : La vaccinazione antitifica. . Bull. de l' A c.' de M éd., 24 nov. 'fERSON : Trattamento delle ferite dell'occhio. Zeitsch . f. Tub erk., n ov . LoWENBREIN: L a reazione dell 'album ina nell'espettorato dei t isici. - KusNETZOFF: La 'specificità delle cere come antigeni parziali. 'The Jour1ial A. M. A ., 2I nov. MILLS e WEISENBURG: Sintomi cerebellari e localizzazioni cerebellari. - BABBIT: Ricostruzio,n ·e del setto nasalè . IGr;ANtR: L·a toentgengrafia nella diagnosi delle malattie della laringe e del];a trachea. ROSENOW : Batteriologia della coleci stite . ·Gazz. d. Osp., 26 nov. PISANI: \ "alo re pratico del p11eumotorace terapeutioo. Br r-.DI : Il 1nètodo Tansini nel carcinoma ~1.lcerato dell~ mammella . R ev. Clin. de Madrid, 30 nov. DE TOLEDO: la reazione colorant e del sangue di Baecchi. _..J

1

Wie1i. klin. W ocli., 26 no,-. ,.. HAB.ERER: Sutura circ?lai!e. della carot~de comune. JAG~c.: Est1rpaz1one della milza nell'anemia perniciosa. Derm. Wvch., 28 nov. FRUHWALD: Infettività del sangue nello stadio latente della sifilide congenita. Ztbl . .f. i1:n. ,\'led: ; .28 ~iov .. STERNBERG :· Le r)ofver1 dei leg.um1 in dietetica. Ztbl. f. Chir., 28 noiv . LANZ : I sintomi genitali nella diagnosi di appendicite . P ens . M ed., 29 nov. BACIALLI : 'Jilatazicne del tronco d ~origine dell'arteria polmonare. BETTI : Leucemia e benzol'()'- terapia. Gazz. d. Osp., 29 no\r. Fusco: Il vomito dispeptico dei lattanti. IL M orgagni, no,... MARCO : Cura chirurgica del prolasso dell 'utero col , metodo Schwarz. MILLIONI: Diagnosi, p·r ognosi e terapia dell 'ileo-tifo. · Ri'V . crit . di Clin. 1ned., 28 n-0v. SCHIASSI e SANGUINETTI : Léucemia acuta linfatica. A n~. dìi N ·e'Vrol., III. BIANCHI: L'afasia :a.m ne• sica. Giorn. I1itern,. d. Se. Med., 30 nov. VANNELLl: Metriti e fibromiomi. - PALIERI : Impotenza simulata: . Berl. J(lin. Woch ., 30 nov. OPPENHEIM : Urologia in g·uerra. - MELCHIOR: Le congelazioni • 1·n guerra . The Lancet, 28 DO\... DUCKWORTH : Malati e malattie. - OvEREND: Sulla localizzazione dei proiettili e degli shrapnels. La nuova Ri'V. Clin.-Ter., 30 nov. DE RENZI: Il bagno caldo Q.i ·sole nella cura della peritonite tubercolare. La Clin. Ostetr. , 30 nov. VERl\TEY: La Roentgenterapia intensiva in profondità nella ginecologia. . Tlie Boston M. a. S . ]ournal, .26 nov. CHUTE: La m0rtalità consecutiva alla· prdstatectomia. - BRYANT : Il solfato dli magnesia nella meningite cerebro-spinale streptococcica purulenta. Trop. D iseases Bulleti1i, no\·. Relazione d 'igienei applicata nei tropici . · •

·Indice alfabetico ·per materie. Adenocarcinoma del corpo uterino con sociato a mioma dell'istmo . . Pag. 366 Aneurismi : trattamento chirurgico . » 355 Anociassociazione quale mezzo l?er a1:1bassare la mortalità operatoria . . » 368 Appendicite : cura medica della crisi' )) acuta . . . . . . . . Calomelano : effetti tossici . )) Cilindri urinari: genesi e natura . Colite : trattamento co11 paraffina Coliti acute emorragiche non specifiche . . . . . . . . . . . . » 370 Corpo sanitario militare (Il) . . . . » 3·75 )) Coxa valga . . . . . . . . . 364 Emorragia s ponta11ea intra prostatica 363 Febbre tifoide : diagnosi precoce e cura » della perforazione intestinale . . 369 )) Febbre tifoide e febbri paratifoidi . 353 Flemmone in· guerra . . . . . . )) 358 Frattura: ritardo di consolidazione . » 373 Glaucoma : formazione operativa di .cicatrice sclerale filtrante . · . . . » 365 ))

))

Roma, 1915 -

(36)

Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

Pag. 372 Impotenza sessuale: trattament o I odio nel trattamento delle ferite ope)) 351 ratorie . . . . . · . . . . . · Legamenti : lassezza primitiva con deformità multiple . . . . . . . Leucociti : ricerche . . . . Mascellare superiore: resezione per )) -- 63 ,) tumore m aligno . . » 365 Mielocistocele cervicale . . . . Neoproduzione fibro-lipo1nat osa sotto)) 365 a poneurotica della coscia . 363 Oftalmoscopia : dispositiv-o . . )) Ormone peristaltico . . . . . . 373 )) 367 Paratifo B : reperto anatomico . . . Perizie giudi ziarie intermedie (Onorari )) 376 per le) . . . . . . . · · » 372 Prostatite cronica : trattamento . , » 303 Roentgenologia: t ecnica . 367 Sedimento urinario : esame . . 366 Trachea : esclusione . . . . . . . D Vaccinazione nella st oria della medi• . )) 359 • cina • • • • • • • • 1

))

))

L. Pozzi, resi>.


Anno . XXII. .

Roma, 21 marzo 1915

Fase. 12

• I

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE VITTORIO ASCOLI

REDATTORE CAPO: PROF.

SOMMA 'RIO. <?llniche: Dott. Sebastiano Indelicato: Considerazioni patogenetiche sti un caso d'isterisnuJ. - Riviste siuteticbe: l nuovt rimedi. - Sunti e rassegne 1 MEDICINA : A. Scott Warthin: L a sifilide del cuore. - CHIRURGIA : J. H. Gibbon : I l

Qsservaz.to~i

tratta1nento delle infezioni della cistifellea. - .MEDICINA DI GUERRA: M. M. Charles Nicolle ed F.. Conseil: Necessarie 1nisure profi,lattuhe _per l'esercito in ~anipagna, onde preservarlo dal tij(I esantematico e dal tifo ricorrente. - M.. de Fleury: Pe1' diminuire gli eOet'i della fatica nelle t-ruppe in ma-rcia. -· ~. Dunner: I l significato della reazione di Vidal tra i soldati vaccinati contro il tifo. - Lezioni: Prof. A. Cardarelli: Aneuris11ia aortico o neoplasma mediastinico? - Accademie, Società mediche, Congressi: Reale Ist1"tuto V eneto di scienze, lettere ed arti. • Società Medica di Parnia.

AppunU per il medico praticos CASISTICA: L e forme più cotnuni àiabete renale. -

di nialattie renali considerate secondo le vedute tnoderne. - I l

TERAPIA: Valore preventivo del s1·e1·0 antitetanico. - Teta110 t-raun1atico guarito col 1netodo Baccelli. -

Posta degli

abbonati. - Cenni bibllograftci. - Varia. Kella vita professionale: I l doppio elenco nelle condotte. - Per ì medici 11111.".litarì. - La politica sanitaria. - Risposte. a quesiti e a domande. - Condotte t1 Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Nos'&re corrispondenze: Lettere da Parigi. - Notizie diverse. - Rassegna della stampa medloa. - Indice alfabetico per materie.

AVVISO. -

Gli associati che intendono profittare del premio ordinario pel 1915

·Manuale di OTO-RINO-LARINOOIATRIA compilato dal prof. G. BILANCIONI .. assistente a lla R. Clinica Oto-rino-laringoiatrica e aiuto medico negli Ospedali di R oma ,

sono pregati .d i affrettare l 'invio dell'importo del loro abbonamento ( r) pel corrente anno 1915, percl1è la stampa d i tale voltune è pressocbè ultimata ed il medesimo verrà subito inviato soltanto a coloro che avranno effettuato iZ pagamento prima del. 31 marzo I9I.5 o che avranno autorizzato la nostra Amministrazione a d inviarglielo gravato d' assegno pel dovut o importo di abbonamento e prescritte spese cli spedizione nonchè per le accessorie tasse postali. di assegno, ecc. .

(1)

~er lB sve11

d'atrrancaitone, raccomaudaitone, 1cr., del PrBmlo, UD.tre all'1Iil1ono d'abbonamento 50 centestm.1 se per l'Italta err. 1se D8I l'Estsro.

Ricordiamo che i Vaglia-lettere e le Cartoline-vaglia debbono essere indirizzati esclusivamente al prof. Enrico Morelli, Via del Tritone, 46, Roma. L'AMMINISTRAZIONE . Diritti di preprle&à rltefYa$1. -

Ìl vietata la. riproduzion9 di lavqri pubblicati nel POUCJUNICJO o la pubblicazione dl aun't di eaai

senza ortarne l a fonte.

.

OSSERVAZIONI CLINICliE. . . C~inica

deHe malattie nervose e mentali della R. Università di Parma diretta dal prof. L

4)

R ONCORONI.

o 11 s i d e r a z i o n i p a t o g e 11 e t i e h e su un caso d'isterismo

1)er il dott .

SEBASTIANO INDELICATO,

assistente.

Il caso clii1ico che descrivo port a un contri-

b11to· .alla patogenesi del! 'isterismo.

e;. ... C ... , d'anni 29, sarta d1i Fontanellato, con 11ua spiccata ereditarietà, perchè

negli ascenclenti si osservò tut ercolosi polmona.re, apoplessia cerebrale, alcoolismo, reumatismo articolare,

fu colta a 13 tanni da ·violenti e ripetute epigastràlgie, con nausea e --vomito: l\1estruata a 16 an11i ebbe irregolari le mestruazioni; presentò a r7 ann.i emianest esia sinist ra, che con esacerbazioni e re1nissioni si mantenne per più di d11e .anni, accom1)agnat a da paresi e da contratture iii est ension e. A 20 a.uni accusò cefalee, vertigini, 'vomito·, ritenzio·n e di orina, tanto che si sospett ò una 1neningite. Poco d·opo fu ricoverata nella Clinica di l\libelli per una forma cutanea che ft1 diagnosticata come gangren.a cutanea jsterica, la quale, con ''arie alternati,·e perdurò per molti ani1i . Nel1'.a prile del l9I3 .manifestò una n~o·o;;a e gra'\~~ sindrome: la paziente era tra,~agl1ata da forti cefa1algie co? vertigini., convulsi.oni ge~erali, ~ta­ t i di incoSC'l<:nza e d1 subcoscienza, impul~1 a mordersi la lingua e la mai10 de tra, agitazione psicomot oria, talora dispnea, \·oce rauca e certe ( r)


(~l\_NNO

IL POLICLINICO

volte afona. All'esame larin·g oscopico si riscont~ò paralisi delle corde vocali a forma cadaverica. Presentatisi disturbi della deglutizione dlOvette essere a1imentata artificialmente · in' seguito si. ma.nif~?t? impossibilità a sp~rgere la 11ng~, ~mm~bil1ta de~ velo pendolo, esagerazione dei r1fless1 profondi. Le scosse muscolari non av~vano, il. m-0~0. di successione e i caratteri propri dell ep1less1a, mentre essa sollevava gli arti in totalità e li lasciava ricadere con forza sul piano del letto e cercava di gettarsi dal letto · inoltre la lunga durata degli acces.~, la . man~ canza di aur.a, di grido, di incontinenza di feci e di·. urine, la concomitanza di analgesie e di anestesie parlavano a favore della 11atura is terica di essi. Dimessa molto miglioriata nell'ottobre 1913, in seguito a ripetute punture lombari, la pazi-e nte r1 tornò .all'ospedale nel gennaio· di quest'an110. I s intomi che l'ammalata presentava in questo periodo erano: accessi di dispnea, specie in... spiratoti.la! e di 'Cli.sfonia che si alternavano frequentemente e rapidamente con altri di sola dispnea o cli sola disf onda. Le corde vocali· all 'esame laringoscopico assumevano una posdzione simile alla Y rovesciata, per paralisi dell'interaritenoideo, dur.ante la fonazione, mentre dura:bte la respirazion·e si' movev:ano regolarmente. Si aveva in.oltre la ormai abituale anestesi~ ed emiparesi, con ritenzione di urina e di fecil; la temperatura oscillava tr.a i 37° e i 38° e raramente raggiungeva i 39° ; frequenti erano le convulsioni. analoghe a quelle già ricordate. Ripetute rachicentesi porta.r ono ancora un n.o tevole miglioramento. All'esame obbiettivo notava.si essenzialmente la presenza di qualche carattere degenerativo, come la mandilola sporgente e le rughe frontali ev:identi, oltre alle bozze frontali; impurità del primo tono in tu.tti i focolai, specie alla mitrale; talora lieve strabismo con deficienza dei retti esterni, torp:ida reazione delle pupille alla luce, all'acoomodamento e al dolore, midria.Sii, camuo visivo notevolmente ristretto concentricamente, abolizione del riflesso faringeo, ipoestesia. ta~ile e dolorifica sinistra, diminuzione ded sensi specifici a sini•s.tra, perdita del senso del caldo, vivi i riflessi pr-Olfondi, assenti i segni di lesione organica e di reazione elettrica degenerativa, però con dimin.u zione dell'eccitabilità elettrica dei nervi e dei musco~i, negativa la Wassermann, presente la cutireazione alla tubercolina, nulla di s·aliei1te nell'urina e n·el t&a11gue; normale il liquido cefalo-rachidiano, la cui pressione era d~ di 400 mm. Quando la paziente potè alzarsi dal letto, tr.asci1n ava il piede sinistro e talora lo lanci.ava avanti al destro, con deambulazione capricciosa. Dal lato psichico fu sempre eccitabile, diffidente, facile ad adirarsi, caparbia nelle decirSdom, ma instabile negli affetti, dedita fin dall'età di 10 anni .all'onanismo . Opportunamente in~e;rogata! rivela di esiSere st at3; segno di tentat1v1 osceni all'età dì 7 annii, a 15 e più tardi una terza volta, nm solo dea-li ultimi due tentativi ebbi conferma dai parenti~ La sincerit~, del1 'ammalata la~cia alquanto a desiderare; p1u volte. 3:d e~empt? tentò di alterare i dati termometnc1; l'intelligenza è pi11ttosto scarsa. I dati sperimentali sulla me: n1oria e sull'attenzione non presentano nulla di anormale, come pure le ricerch~ sulla coscienza, all 'i nifuori degli· st ati accessuali. 1

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(2) •

XXII,

FASC. 12)

In questo caso sono sopratutto da tei1ere in considerazione i reperti laringoocopici che furono cosi differenti in due divers1. esami fatti a distanza di circa un anno. Essi non possono essere attribuiti a fattori organiici e perchè i· sintomi variavano spesso r.a pidameute in un 1:'1"e·ve lasso dii tempo e perchè manca,·a il mo,·ente etiologico ed un processo morboso locale al quale ri... ferire la sindrome e per la mancanza di segni di lesione organica centrale e dei nervi. Si è quindi costretti ad attribuire la paralisi laringea a processi funzionali. D'altra parte questeparalisi laringee non possono dipendere da suggestio1n e e quindi in ultima analisi da volontà; questa infatti non può agire isolatamente sul muscolo interaritenoideo inibendone la funzione: e determinando quindi la posizione ad Y rovesciata delle oorde vocali durante la fonazioi1e,. perch~ anche durante questà il muscolo in,t eraritenoideo deve agire fisiologicamente dii conserva agli altri muscoli costrittori della glottide. In J?.essun modo possiamo quindi attribuire questo sintomo alla suggestione. Anche la g·angrena cutanea che si m·a nifestò nella paziente non può essere attribtl!ita a suggestione, mentre. per es.sa nella Clinica dli Mibelli venne esclusa la sim ulazion·e. Il caso quindi è un prezioso documento obbiettivo contro la patogenesi dell'isterismo esclusivamente fondata sulla suggestione come vorrebbe Babinski. A·n che i disturbi della deglutizione e la ritenzione delle feci1 e delle uri·n e prolungate per mesi, anche in periodi in cui la coscienza era integra, male si possono conciliare colla teoria della suggestione, quando manchi, come 11.el nostro cas o, un profondo pervertimento della personalità. In apparenza il caso sembrerebte venire in appoggio alla dottrina del Freud intorno al rapporto fr.a le manifestazioni isteriche ed i fenomeni della .sessuailità, mai in re;altà ru:>n possiamtC) assicurare la reale esistenza di un tentativo oscen•o sulla paziente all'età di 7 anni, mentre gli altri due che sono accertati, sopravvennero qu.ando bo-.ià i fenomend isterici si erano iniziati. E il fatto che i medesimi! tra.u mi sessuali po&S-Ono dare origine, seoondo Freud, tai1to all'isterismo che alle forme ossessive, le quali con quello hanno tanta sostanziale differenza, diminuisce 11 ,-alore di quella teoria, .senza affatto negare che i tr.aumi sessuali possano, come altri moventi morbosi, avere in casi! speciali una spiccata influenza. Anche la dottrina di Janet, pure fondata su tanti documenti, non ci permette di comprendere e10me l 'automatiismo psicologico possa determinare la gangrena cutanea, la midriasi, le paralisi laringee, ecc. I


[ ...\NNO

XXII,

FASC. 12]

SEZIONE PRATICA

Kraepelin si appoggia sulla concezione di Moebius che l'isterismo s1a un originario abnorme stato psichico che dipenda dal fatto che cambiamenti p atologici som•atici sono prOV'.ocati da rappresentazioni1 fortemente emotive, anzi spesso da sentimenti il cui oontenuto rappresentativo è poco chiaro. Le turbe isteriche sarebbero quindi scariche emozionali svisate e le emozioni a·v rebbero una influenza esclusiva, fatto che nel 11ostro cas·oi noru può essere dimostrato, oosì come non si p·u ò spieg.a·r·e come l @emozioni possano determinare gan.g rene cutanee, parali& ciell'inter.a ritenoi·d eo, torpidezza dei riflessi pu,p illari, senza dire che le emozio·n i ha nno gran parte anche i n1 altre 1nalattie, come nella nevrast enia. Salmon. ammette come sostrato· dell'isterismo la iperestesia della sensibilità cen·estetica, ma 11on si comprende perchè la cenes.t esi d o.v rebbe essere isolatame nte com.p romessa n ell'isterismo, Jnentre le a ltre funzioni p sichiche 11on dovret~ bero ess.e re per sè stesse compromesse, quando è legge generale -anch e nelle lesioni organiche ch e le funzioni cenestetiche non· sian101 le p rime a subire il danno ·cli cause morbose generali. Molte altre teorie furo no proposte anche recentemente e qui ricorderemo solo quella di Bianchi. ~er questo A. la sintomatologia isterica rientra ·nella psicopatologia. Tre caratteri la distinguono: una gr.ande emo tività; ltna di~gregabilità psichica (per cui la personalità si scompone e ricompone rapidamente S'otto le più iniafferrabili circos.t anze) che trova il suo sostrato in alterazioni dina mich e; una mentalità infantile. Il secondo c.arattere spiega le stigmate i steriche da cui dipende il restringimento del campo della oo•s cienza, la s u.g ges tionabilità e anche i fen,omeni ·o rganici ; concezione questa ~~mile, come vedremo, a qt1ella che già sost enme il Roncoron·ii salvo per ciò che riguarda . i fenomeni organici. per i quali veramen,t e invocare un meccanismo puramente psichico, non aippare spiegazi•one esauriente. Veramente gli I\ .A. nella interpretazione della patogenesi dell'isterismo si lasciano generalmente dominare da un solo concetto; ;Senza tener conto de lla complessità del problema, quale si rivela dall'analisi di ciascun caso. Cosi nel mio C'aso troiVo i seguenti dati fondamentali : una disinteo-razione del car attere anteriore b all 'iruizio d ella ma lattia (condott a ora religiosa, ora indifferente , int ermittenza al lavoro, diffidenza, ca1parbietà, ecc.); la mancanza di gravi cause lnorbose det er111inanti la prima manifestazione i ster ica, m entre è dubbiQ se a determinacre le successive abbia110 a·vut o influenza cau se tossiche ed infetti ,.e ,· 1

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il modo dii apparire .a d accessi dei fenomeni 1norl:osi in di verse epoche ; l'ereditarietà nevropatica, artritica e tubercoJ.are ,· la scarsezza dei caratteri morfologici degenerati vi, fatto abituale nel sesso femminile an·Ch·e nelle forme clinich e a car.a ttere eminentemente ereditariiOI ; la presenza cli a nes tesie, rest~ingimento del campo visivo, s tati accessua.l i di subcoscienza con automatismo non così assoluto come ne ll'epiles,s.i a, perchè g li atti compiuti ne ll'accesso conservano anoor.a un çarattere '\""-O,l ontario ; la manca nza di si stematizzazione dei fenomeni, poichè e la natura di essi (spasmi, paralisi:, disturbi trofici) e gli apparati colpiti (laringe, cute, occhi, ecc.) variano d'a volta a volta. Ora le an~stes.ie e gli stati di subcoscienza indicano un restringimento dei campi corticali sensitivi e del cam po della c·o scienza, ossia del campo dei vertici delle attiviità psichiche; la presenza dei disturbi trofici transitori e delle p'ar.alis:i reintegr:ab1li dtimostra· che noni solo si hanno disturbi dei centri sensoriali e psichi.ci, ma che anche la funzione di taluni centri organici e motori è diminuita o inibita, mentre la presenza di 1s,p as.m i e di con·v ulsion::i· dim'OStra che in alcuni centri motori si ha t alora un.a funzione disordinata jn eccesso. Dobbiamo quindi concludere che I 'isterismo co·n siste in un a lterato dinamis.m o non solio dei centri p,s ichici e sensitivo:-sensorial1 , m a anche dei centri lnotorl ed organi.cii; esso, com e sostiene il R oncoro,n i, è costituito da u·n complesso patogettetico al quale concorrono )a manca.n za di al* terazioni anat omo-pat olog:ich e ·attualmente riconoscibili, la presenza di caratteri propri delle forme parafreniche (eredit ariet à , disintegrazione del ca,rattere, ma·n ifestazioni accessuali), la n eSr suna. o dubl:ii.a influe nzai delle cause morbose attuali, la scarsa tendenza a lla sist ematizzazione dei .sintomi, l'alterata eccitabilità, sci.a in dtifetto, sia in eccesso, sia per centri di,.1ersi cont empor an eamente in: eccesso e in difetto, non solo dei centri psichici, ma anche dei centri di moto, d11 sen1So ed orr-ganici. Per definire quindi l 'ist eri.smo, senza restringerne arbitrariamente i limiti e sivisarne il con.cetto, bisogna ripetere tutti i caratteri da cui è costituito il su o complesso patogenetico. BIBLIOGRAFIA .

L.

I1itroduzione alla cli1iica delle malattie ner·vose e mentali. 'forino, Unione Tipografica Editrice. In. Considerazionri,i intorno alla patoge111esi dell'isterismo . _L\.rch. di psich., r9o6. '(3) RoNCORQNI.


IL POLICLINICO

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In. Le 1iito-ve idee siilla patog·enesi dell'istaritan1ento ctei cancri profondi ecl ii1terni . Detrrs1no. Arch. di psich. , 1909 . 1nina guarigioni cliniche, rende possibili u . GABBI. sopra 'lt1i caso di ga1igre1ia cuta1iea o più efficaci gl'interventi chirurgici, proin soggetto isterico. Gior11. ital. delle mal. vecura lunghe soste ed alleviamento note,-ole c1ei neree e della: pelle, 1907. A. MoRSELLI . Siilla 1iatura dell'isteirismo. Quasiintomi . Lascia indietro e di gr.au lunga i corder11ii di p.sich., 1911. · pi radio-atti,-i e i raggi X com.uUJi, i qt1a li ag~i.\ . VEDRANI. Swl co1icetto dell'isteria. Quadernri grediscono bene soltanto i cancri cutan·ei o prosdi ps,ich., 1911. . ,. . In. U 'nJ articolo di K1'aep elz 11. sitll isteria. Qua- , si mi .a lla IS.tt pe1tfìcie. Risultati brillanti si so.no ottenuti dalla irraderni di psich., 1914. . A. SAL1vcoN. Il 11iecca1iis11io dei feno nie1ii istedioterapia anche per il trattamento di varie prorici. Qu,ad·er11i di psich., 1914. ,. L. BIANCHI. Co1itributo alla conosce1iza <Lell i- duzioni morbose: angiomi congeniti, fi})r-Otniomi uterini, ecc. S i tende ad accrescere queste steris111 o. ~t.\.nnali di ne,~rol., 191 l. Per i lavori precedenti!, rimando all'est esa b~­ indicazioni : tr.a tt amento dei nodi em01roidari, blioo-rafia raccolta dal LEvVANDOWSJ{I nel cap1della ipertrofia prostatica, della ipertrofia· ti. t ol:ò10 st1ll'Isteris nio dell' «.Handbttch der Neurqmica, ecc. logie >>. Altre applic?~ioni dell'irradioterapiia· nelle s ue \•arie forme si riferiscono a lle malattie cuta uee • (tigna) , alle affezioni dolorose (ne·vralgi·e) , alle RIVISTE S-INTETICHE. malattie del ricambio (artr.iti cro'1J1ch·e ), ecc. 1

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I nuovi rimedi ·(r). MEZZI .2'1.S ICI.

La farmacopea cede oggi inolta parte dei suoi diritti e del suo prestigio alla fisioterapia. :R!esta indubbiamente at1cora molto da apprendere s ul dìnamiisa:no co11 ct1i i mezzi fisici ag1~ scono e su11e moda:lità co11 cui debbono essere ~sati. D'.altra parte molte risorse della fi~iote­ rapia sono costose e difficilmente accessibili. Non poche vengo!Jo mono1)olizzate da 1speculatori i qttali destano l'antago11ismo et ic<? dei medici. Per tutti questi 1notivi ~i i1ota nella classe medica la tendenza a disinteressarsi dei mezzi fiEjti di cura. ~'la l'e\~den za dei risultati con-vrince .l'osser\-atore spregiudicato che espli·_ano tiua efficacia ,·eramente s traorcli11aria e che sono me· ritevToli di estese applicazioni. 1

* I s u cces i più cospicui fìono stati ottenuti: daJla irradioterapia, cioè dai raggi X, d~l radiitni, dal mototlioriiton, dalle -e111a11.azioni di radiuPl e di thorium X, ecc. Grazie a qu.e ste 11uoy.e risorse curative la gua· rio-ione i ncruenta del cancro avanzato e inoperabile è di,·e11uta armai una realtà obt~etti,~a. All't1opo 1s j usarono dappri1na i raggi! X; poi ebbero la p'.l'eYalenza i cor1)i radioattivi; ora è la , Tolta dei rag·gi X 'Ultra-duri, otten.,u ti col Reform-Apparat del Dessauer. . . Senza , -oler forzare l'i11terpretaz1on.e de1 risultati e pt1r facendo delle riserre Sin!la . strut1lità di O'ttario·ioo1i ancora troppo recenti, s1 de\·e a11ne110 -=-rico1~oscere ch e questa forma d'irradio. t era11i.a porta a benefizi inge11tissi111i 11el tratti) \ ·etli fa~cicoli l/, 27 e 41 del 1914.

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rigore nello stesso campo rientrerebbe la fototerapia, poichè la luce è una forma d'irradia1zione. Tuttavia in pratica suole tenerse11e disti.n ta. II successo del giorno è dato dalla lit,Ce solare per la cura della tubercolosi in tutte le sue lo· calizzazioni : pol111·01nare, ossea, articolare, gla11· dolare, cutanea, intestinale, uro-g1enitale, piaghe e fistole tttbercolari, ccc. . Trovano ·a·pplicazioni più specializzate i rag ~1 ultra--vioLetti ottenuti per mezzo delle lampade I{romayer, Finsen, Finsen-R eyn, Freund, ecc. ed in specie della laoitipada d·i qitarzo al n1 e J c~rio . Quelli non filtrati si usano per la cura di varie affezioni ct1tanee (eczemi, psoria·si, tttbercolosi) e del cuoio capelluto. (alopecia pitiriasica e seborrori:ca), d el traco·m a ii1iziaJe, di ulcere, ecc.; quelli filtrati per ]e lesioni profonde (t11beroolosi ossee) . La luce I{elLog a·gisce pr1evale11·t emente grazie ai rago-i terinici e no11 a quelli v~sivi; ba duuque le bindicazioni generali del calore di cui parleremo in seguito. A

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* * L'elettroterapia 11a reso molto, pt1r esse11dc:;1 do-v·ut(j rinunziare a farne una pa nacea. Le ,-ecchie .appli.cazioni terapeutiche dell'el ettricità sono state meglio defi11ite e opportut!amente ristrette. Cooi oggi sappiamo che 1'effetto fisioloo-ico più importante della corre11tt CYalvanica c~mune cl.al punto di ,-isita tera1)Ltl ti.co consiste nel sedare :1 dolore; quello d t.lla corrente faradica nell'atti,..a•re il funzionamei !tv e la nutrizione del tesst1to muscolare (paresi e paralisi dei !lltt..coli ,-olontari, debolezza del cuore) . 1


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SEZIO!\TE PRATICA

Un'applicazione nuova e che promette moltissimo della corrente galvanica è la ionoterapia o catafovyesi, la quale consente di portare i rimedi attivi allo sitato concentrato nell'intimità dei tessuti infienni, 'là ove debbono agire. . .'-\. seconda degli ioni scelti si ottengono effetti anal gesizza11ti, diissolv·e nti, distruttivi, ecc. .!\d es. il cloro-io·n e esierc.i.t a un'azio·n e netta1nente ri: solutiva sulle form2 zioni SC'leroise e cicatriziali : attticolazion1' completamente anchilosate ritro,·ano l a loro moè ilità; lo zinco-ione spiega uu'azione coagulante, che lo rende utile per distruggere i piccoli epiteliomi cutanei; ecc. Questo metodo curativo ha i suoi apostoli, Leduc, Jones,... . , che te n<lono1 ·81 di,·1ulgarlo. Esso incontra delle limitazioJ;Ji irn quanto che alcuni ioni, con1e quello di zi11co, l)enetrano poco e perciò 11on posso1101 raggiungere i tessuti profondi; altri, come quello salicili'co, rs~. diffondo... no s ubito a tutto 1'organismo per Jnodo che ne ,-iene a mancare l'azio.n e loca,l e. Una forma nuo,ra di fararlizzazione è l'·erg.oterapia alla Bergonié. Essa utilizza gli effetti generali e locali della corrente faradica, m a in una forma diffusa . Viene applicata nell'obesità gra·ve e nei deperimenti organici {in sois.tituz.ione .d ell'attività fisica volontaria, quando questa è dive11uta impossibile), nelle i1)ot1"ofie muscolari da affezioni organiche (paralisi, atrofia muscolare progressiva), ecc. Negli ultimi tempi si sono fatte strada 21cune applicazioni dell'alta fr~quenza, cioè la d' A rsonvalizzazio1ie, che ha guadagnato credito forse esagerato quale mezzo ipotensivo, e· la d~1a­ ter1'Yllia o transtermia, che ha allargato eflettiva1nente e 11ote·volmente il nostro potere curativo. _.\Ila diatermia si ricorre a sco·p o distrt1ttivo: guarisce in u1na sola seduta il lupus che cn1 111etodo Finsen ne richiedeva delle centinaia, 111a non dà gli 1Sttessii. risultati estetici; sotto forma di elettrocoagulazio11e permette di asrorta-re ~.ncruentemente \•a·riie produzioni pato]ogiche e con l'ago di Forest fa compiere vere operazioni chirurgiche incruente. Si applica i11oltre a scopo coagulante, per l'emostasi di piaghe che sanguinano, per il trattamento di aueurisJni. Ma sovratutto1 essa ha. trovato un larghissimo campo d'applicazione onde ottenere profondamente ed in alto gr.ado g·li effetti curati,·i propri del calore, dei quali passiamo ora a 1)arlare. 0

Come abbia1no detto la diater1nia è un'applicazione dell'elettricità ma agisce in quanto g{"nera calore. _.\.sst1mono i1nportanza crescente a•ltre 111odnlità della ter111oterapia,, cioè del ca lore ai)plicato a co1)i t erapeuti1ci. ì\Jenzio11ia1110 l'ariai calda,

preconizzata da Bier, T allertnann, Gu:yot, Qt1ériu, ecc. in forma di bagni locali d'aria calda, docce d'aria calda, ecc.; l'acqua caLda, di cui si souo fatti patrocinatori di recente Recltts, _.\.rneth, ecc. in forma d'irrigazioni ed ap plicazioni locali varie; i ter111ofori cbin1jci ecl elettric1; i prodotti sul tipo dell 'arztifiogisti11a, diestinati a sostituire i vecchi cataplas1ni; i fa'nghi artificiali, ecc. Sono dirette in s1)ecie ad ottenere effetti i11)eremizzanti, sedati\i e risolttti·vi nella cur.a del!~ affezioni do•loro se ed infiammatorie. ' Basti pensare ai s t1cces i crescenti cui conc1uce il calore nella cura delle afiezioni cron~­ che dei ge11itali J11uliebri (sotto forma cl'irrigazioui \.raginali. e rettali prolung·ate, t er1nofori o vesciche di acqua calda, semicupi, ecc.), nelle artriti, osteiti, ne\·riti, ne\·ralgie e mialgie (con i bagni locali d'aria calda e le docce locali d'aria calda, i fanghi, ecc.). Si sono t entate con qualche successo le a1)plicazioni locali del calore nelle affezioni più S\1 ariate, com1)reso il tratta1nento dei tumori 1naligni. Si utilizza il calore a11cbe i)er otte11ere effetti etnostatici : l'acqtta a 45°-48° C è Ull ottimo emostatico; nella zestocausis di Pincus si ricorre allo stesso scopo atl \·a l)Ore cl 'acq1ta caldissimo. Si utilizzai il calore per ottenerne effetti distruttivi, come nelle cauterizzazioni a ll'aria riscaldata fino a 700°-800° C .., onde affrettare l'essiccamento delle cancrene diabetiche, da congelazione o d'altra 11atura, per il trattamento di ulcerazioni, per distruggere angiomi, ecc. Si utilizza il calore, infine , per ottenerne effetti sedativi, nelle pratiche dell'idroterapia. Anche l'innalzamento generale della temperatura del corpo pare che possa a\rere effetti benefici in· condizioni speciali. Li1nitiamo·ci ad un esem·p io. Sembra a~certato che quando 1'ipertermia si accoro pagna a leucocitosi, possa determinare la remissione della. pa~ ralisi progressi\ìa: in modo naturale ciò avviene durante l'infezio·ne eresipelatosa ; lo· stesso effetto benefico si òsser,·a nelle ,-arie cure della paralisi progressiva proposte da Wagner, Donath, Fischer, ecc. con tttbercolina, nucleinato di sodio, , ·acci no .stafilococcico e srtreptococcico, ecc., tutti m€zzi che pro\ocano it1sieme ele,~ame11to generale della te1nperatura del corpo· e leucocitosi . Qo-ni azione utile 1nanca .in,ece nell'jnfezione tifosa , come pure us ando il peptone \v~itte o il siero di ca,~allo (Pilcz) ; ma in questi casi l'ele'yan1ento termico 11on si associa a leucocitosi, bensì a le11copenia. 1

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strano, 111a i11 iuodo analogo al calore si co111porta il freddo (c rioterapia) . (5)

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IL POLICLINICO

Accanto alle vecchie .a pplicazioni del fredd-0 quale mezzo sedativo ed iper-emizzante nelle in:fiammazion..i· acute, pre\'alentemente sotto forma di vescica di ghiacci.o (determina i.peremia passiva ed ipoestesia), O· quale mezzo emostatico (agJsce pro\rocando :in via ri.:flessa la contrazione dei vasi sanguigni), o quale mezzo tonificante e antitermico (nelle pratiche dell'idroterapia), trova oggi posto l'azione distru.ttiva del freddo tttilizzata mediante la nev·e carbonica e l'aria liqiiida., in varie malattie cutanee, per fare scompa• • • • • rire ang1om1, cancro1d1, ecc. Le indicazioni del freddo e del caldo sono abbastanza simili e in parte possono sovrapporsi: cosi per la cura dellai tubercolosi1 polmonare Winternitz vantav.a molto gl'impac~hi freddi generali e ne ritraeva l)ene:fizi1 incontestabili ; invece Koehler preconizza oggi i bagni caldi'. . ·Ma vanno precisandosi le differenze tra i du.e agenti : ad esempio s~ viuole che il fred'd o tenda ad arrestare la produzione del pus, mentre il caldo favorirebbe la mat_urazi~ne degli ascessi. Iu genere il caldo riesce più accetto ai malati. . 1

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* * Le proprietà terapeutiche del caldo e del freddo hanno ricevuto fin da tempi 'remoti una felice applicazione nell'idrot.erapia esterna, la cui efficacia viene sempre meglio valutata. Nell'insieme però non c'è molto di nuovo in questo campo. Com 'è noto, i bagni ge11erali freddi costituiscono uno dei più attivi· mezzi tonifica-n.ti, a meno che n1on siano eccessivaìnente freddi. RiescOillo· utili, per es., nelle forme depressive dtella nevrastenia, nelle dispepsie atoniche, ecc. · I bagni caldi esercitano un'azione 0alma.i1te e moderatrice sul sistema ne.rvoso, a meno che non siano m olto caldi.. Quelli continuati si fanno apprezzare sempre più in varie forme di irritabilità eerebrale esaltata (delirio, mania), nella mielite, nei tumori cerebrali. Hanno acquistato un pos to a11che nella derm~tologia, ove c;ono s tati preconizzati specialmente da Hebra, ad esempio per la cura del pem:figo foliaceo. I bagni tepilli o raffreddati esercitano un'azione benè:fica s ul decorso di alcune malattie febbrili, perchè promuovono tutte le reazioni vitali : tonifi~ano il s istema nervoso e rischi.arano il sensorio, re11dono più valida la circolazione e la respirazione, atti vano la funzione cutanea e quella renale, acc<rescono il cO'Ils.umo di ossigeno, l'eliminazione di anitlride carbonica e l'escrezione dri urea ed ele,·ano il rapporto azoturico, quindi fa,roriscono l'e·voluzione delle scorie di disintegrazione, le quali si trasformano in prodotti meno tossici e più facilmente eliminabili; sostengono la nutrizione generale. Gli f 6)

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stessi effetti risultano meno beue regolati qua11do si applica la balneoterapia fredda. Nelle p~ressie infantili nulla risponde meglio dei bagni a 36°, :i quali si possono poi abbassare di qualche graclo1, fino ai primi segni di. freddo . Nella terapia del tifo questa balneazione temperata sostitt1isce u1tilmente il metodo B·r and, il quale mirava solo all'antipiresi.

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Anche l'idr·oterapia ~ntern.a· manifesta alcune azioni fisiche. Ad esempio si è riconosciuto che isn molte cune minerali interviene l'effetto dell'acqua, il quale assume importanza srieciale per l~ acque quasi amineralizzrate (Fiuggi, Evian), che non portano entro l'organismo nessur.. principio nuovo e .si limitano a solubilizzare dei principii nocivi. Molti cronici si trovano bt!nEdi questa lisciviazione. MEZZI

MECCANICI.

Le risorse meccaniche utilizzate in tera.p ia di. ' numerosie e v1. si. t·t.corre vengono sempre p1u con intendimenti svariatissimi. Perciò questo capitolo risulta necessariamente molto eterogeneo. Accenneremo soltanto all'iperemia da staisi, ai mezzi di compressione, ail mezzi di contenzione ed alla kin·esiterapia. L'ipere1niJa da stasi o passiva si ottiene con più procedimenti come: 1.J Laccio a:lla Bier, il quale è molto impiegato nelle infiammazioni osteo-articolari, ma presenta lo svantaggio di essere di una tecnica alquanto malsicu.ra; l 'aspirazio1ie alla· Klapp, che trova· il suo campo di azione nelle mastiti croniche, nei foruncoli e hn altri processi infiammatori e SUfJpu:.:-ativ;. facilmente accessibili; la maschera di K uhn, che dà buoni risultati nella tubercolosi polmonare, in alcune affezioni cardiache, ecc. Sembra che anche il decubitto orizzontale riesca utile nella tubercolosi polmonare in qua·n to che induC"e una modica iperemia da sta.si nei polmoni; per ottenerne i benefizi non sarebbe necessario di attenersi ad un riposo continuativo, come un tempo era prescritto ai tubercolotici. Fin da tempi remoti la compressione costituisce una risorsa alla mano e d1 pronta efficacia per il trattamento delle emorragie; ma si è trovato il modo di estendere sempre maggiormente questa applicazione. Portiamone alcuni esempi, scelti in campi diversi. Contro le emorragie in.f renabili post partu.111. un interv.e nto di urgenza è dato dalla compres· sione dell'aorta addominale, risorsa da usare con cautela ma che alle volte si dimostra pre• z1osa . 1


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SEZIONE PRATICA

Per arrestare le comu.n i epistassi, si è riconosciuto che in genere basta comprimere il naso durante alcuani minuti, cosi da facilitare l'obliterazione della macchia di Valsalva, da cui proviene quasi costant~mente l'emorragia. Anche la semplice manovra di Nageli agisce determinando una lieve compressione sulle arterie del collo, onde .segue ischemia del capo. Nelle emottisi si è dimostrata utile la compressione dei polmoni, che si ottiene fissando il torace cOill. strisce di cerotto adesivo (Nied·n er nella clinica di von Leyden) ovvero con sacchi di sabbia, col decubito in pronazione sulla parttmalata, ecc.; p·r obabilmente anche la vescica d\ ghiaccio, ta·n to usata, si comporta nello stesso senso. Nelle emottisi infrenabili si è propo~to perfino il pneumotorace artificiale per comprimere il polmone leso. Il pneii1notorace artificiale alla Forlanini ha per effetto d'immobilizzare durante lunghi periodi il polmone tubercolotico. Porta a risultati conforte·voli, sebl:ene vada incontro a molte difficoltà e limitazioni. Tra i 11iezzi contentivi, i quali sono largamente usati in ortopedia, va fatta menzione del metodo A bbOitt per la cura della scoliosi. Applica la correzione forzata o ipercorrezione, cioè determina una deformità in senso inverso a quella che s; vuole correggere e la manti~ne per un· tempo assai lungo. Questo metodo complicato richiede una scelta opportuna dei casi, ma conduce alla guarigione di lesioni inveterate. •

* * * La ki1iesiterapia o terapia del movimento ac.quista U·n o sv.i·luppo sempre più esteso. La forma più blanda di kinesiterapia è il massaggi·o, che riceve applicazioni m·o lteplici.. Il massaggio l-0cale attiva gli scambi .n utritivi, per es. nella cura delle fratture col metodo (( fisiol,)gico »; stimola l'attività muscolare: massaggio di muscoli spastici o paretici da lesioni delle aree motrici cerebrali e dei nervi, massiaggio esterne bimanuale dell'utero nelle emorragie post-partum da inerzia uterina, massaggio della regione cardiaca nelle debolezze del cuore, massaggio addominale profondo nelle dispepsie, nell'inerzia intestinale (probabilmente attiva la peristalsi e le secrezioni del sistema gla:ndolare, ecc.) ; ]enisce il dolore locale ed anche quello riflesso (cure rd i Cornelius; per es. massaggio addominale in alcune cefalalgie). Il massaggio generale allevia ed accelera ]a -circolazione sanguigna e linfatica e perciò si rende prezioso nelle malattie di cuore ; è un tonico ed uno stimolante generale dell ,attività mu.scolare e degli scambi nutritivi, per esempio nell'abito paralitico di Stiller, nelle miastenie,

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nelle malattie del ricambio. Esercita azioni bla·nde ; perciò è sempre esente da pericoli : Kinberg l'ha trovato utile persino nelle nefriti. Al massaggio manuale si è cominciato a sostituire quello strwmentale, più comodo e che in alcune regioni può essere utilmente eseguito dallo stesso paziente (massaggio addominale nella stitichezza cronica). Unl'altra forma assai blanda della ki-nesiterapia è data dalla ginnastica passiva, che ha trovat-0 UJl1 nuovo e vastissimo campo d,azioue nelle malattie cardiache, specialmente nei vizi scompensati : alievia il miocradio, che per tal modo viene posto in grado di lavorare poi meglio per l;ln lungo periodo. L'effetto che esercita in questo senso lo ha fatto chiamare sa:lass01 incrruento. Costituisce la l::ase del metodo Schott. Ai cardiocinetici sono venuti ad aggiUJllgersi dunque due potenti presidi terapeutici nella c:u:--a dello scompenso cardiaco : il massaggio ed i movimenti passivi. · Altre importanti. indicazioni dei movimenti passjvi sono date dalle paralisi muscolari, dalla correzione di deformità, dal trattamento delle frattu.r e, ecc. ~cc.; all'uopo vengono spesso utilizzati speciali apparecchi (Zander). . Una forma speciale di movimenti passivi è data dalla vibroterapia, che spiega una marcata azione analgesica. . I movime'Yl;ti attivi importano• la contrazione dei muscoli del paziente. ~assono essere pro"Vocati, come abbiamo già. visto, da stimoli elettrici : la corrente faradica comune, l'ergoterapia alla Bergonié o alla Nagelschmidt. I movimenti attivi volom.tari vengono graduati nelle di verse forme di ginnastica medica, per esempio nel metodo Ling, il quale tendie a scon1-' porre e dos.aTe il movimento. Si può fare affidamento sulle contrazioni 1nuscolari non ostacolate. Si1 può anche procedere con l'opposizione manuale, ovvero con quella strumentale, mediante gli apparecchi Zander o quelli a trazione elastica del genere Sadow: si prestano all'esecuzione di movimenti metodici svariati e comportano un dosaggio esatto. Gli esercizi atti~i consentono la rieducazione d-ei movimenti, la quale è messa in opera specialmente nell'atassia locomotrice col metodo formulato da Fraenkel, il quale ha dato risultati favorevolissimi. Un esercizio attivo prudentemente condotto allena e fortifica il cuore. Viene utilizzato dal metodo Oertel, che però è da usare con prudenza, poichè se chiediamo troppo al cuore malato, sorpassiamo la sua capacità funzionale, lo sopraaffatichiamo, lo esauriamo : conviene discriminare i casi adatti. 1

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IL POLICLINICO

Gli esercizi attivi possono anche valere I>er altri scopi terapeutici svariati, acl esempio per la correzione di deformità: è un esercizio correttivo il cam1ni1io . carponi alla K1app per la cuira della scoliosi, il quale ha destato molto scalpore : esso obbliga a m ovimenti inusitati. Le contrazioni ad·d ominali attive, proposte di -recente in Germania , determinano un vero massaggio blando degli ·organi addominali (auto-ma5saggio). E così via. Le varie forme di esercizi fisici Liberi - .::> O'Ìt1nastica· svedese, ginnastica agli attrezzi, ~port e giuochi sportivi - rientrano piuttosto tta i mezzi igienici, di cui pa·r leremo in un altro articolo. Altretta11to si dica del ripqso, che alle volte è indicato, come in circostanze diverse ] r) è l 'atti·yità :fisica.

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** Le ri1s.0rse meccanoterapiche , ,engo110, ass.ociat e variame11te. Ad esempio, n el tratta1nento delle cardiopatie brganiche si ricorre in primo tem p·o· alle forme th,e alleviia n.o il cuore : massaggio generale e ginnasti~a passiva; in secondo te1npo a quelle che lo sollecitano al lavoro lo allenano : massaggio r'e gionale, esercizi a ttivi graduati, faradizznzion e. Massaggio e ·e sercizi graduati si coadiuvano anche in varie forme 'che rientrano n·el campo dell 'ortopedia. Così_, n·el metodo :fisiologico· d~ Lucas-Championnière per il trattamento delle fratture si applicano il massaggio locale, la gin11astica locale .a ttiva e quella passiva. Un altro èsempio ancora ci è fornito dalla pn1umoterapia, che utilizza le a zioni dell'aria , compressa e rarefatta e la ginnastica respirato·r ia passi va ed attiva. Tra le n·u ove fo·r1~e di pn-e umoterapia h~nno assunto sviluppo quelle dirette -3: regolarizzare la r espirazione n ell'enfisem a e nell'asma : con teènich e svariate, alcune delle quali semplicissime, si ottengono risultati eccellenti. 1

l NTERV:IDNTI CH IRURGICI.

perfino sotto sodio metallico, del protossido di azot o, delle narcosi miste, della circolazione ridotta, della anest esia r aichi dea, dell'anestesia locale inelle s ue varie forme : perineurale e intra1 tronculare, ede,m izzazione, ecc. Si va riconoscendo il yalote dell 'anociassotiazione di Crile nel preve11ire lo shock. . L'attività dei1 chirurghi converge tt1ttora precipuamente sull'addome ; essi stabiliscono cort1 circuiti nel canale alimentare, operano radicaJm.ente le ernie, asportano la mucosa ei11orroitlaria , rimuovono i calcoli! dalle v ie biliari, dai. re11i, dagli ureteri, innestano gli ureteri s11ll'int esti.'. no, anaston1izzano la radice della porta e la ca ,ra inferiore, pratiicano i drenaggi permane11ti i)eritoneo-ipodermici e peritoneo-safenici., fissano g li orga.n i addominali s.post ati,, .asp•orta110 1)eF . i11tero od i nt parte quelli danneggiati n on .esse1t-1 ziali... Anche il torace è oggi s.u lla linea d.el fuoco: i chirurghi mol:~lizzano· le coste superiori., rompono le aderenze pleuropericardicl1e, ~vaoeuano gli .ascessi polmon.ari, suturano il c110re; l'insufflazione alla Meltzer, che sopprime i · · 1n ovim.e nti respiratori e permette di• aggredire impune mente gli organ i endo-toraoeici, farà compiere progressi rapidi i ;n questo campo. St1l cranio vengono eseguiti initerventi sempre piit audaci : sii evacuano ascessi e rimuovono tumori dell'en cefalo, s 'investiga il corpo pituitario, s i drenano i seni del cranio... Nel campo della cl1i rurgia vascolaTe si asportano, resecano o legano aneurismi, si r imuovonio trombi ed . emboli, si innestan·o vene_con arterie e si praticano le t e· langio-anastomosi. e le lirufangioplastiche ... 1~utta l'orto pedia moderna si è srviluppat a grazie alia· sutura di nervi e di t endini. La protesi ~on i rt>-1 nesti liberi' si perfeziona; la medicina 3perimentale ·ci lascia pre. vredere . dei 1niracoli 1n qn e.,,. sto campo ed in quello• dei tr.apia.n'ti. Non· accenniamo· neppui-e a]]e gra11di demolizio11i, vere virtuosità della -cl1irurgia, che è.i solito ,non arrecano t .ene:fizi reali al paziente. · Tutto ciò si è potuto conseguite ~n: gran parte col suss.i dio di uno strumentario· sempre più perfezionato. Si prevengon 0 sempre megl.i o le sequele delJe operazioni, eome le ernie in'Cisiona li (mediante la sutura a strati) , i di.s,turtii. da' mancate secrezioni ii1terne (per esempio lasciando un'ovaia_ od un segmento d'ovaia nelle operazioni sugli annessi, tllll segmento di tiroide nella cura operati'\-a del gozzo, ecc.), la polmonite, le cistiti, i trombi, gli emboli, le ileo-peritoniti post-]aparato1niche, ecc. e~c., con procedimen.t i delicati e di precisione -n el praticare l'emostasi e i1el trattare i tessuti. Infine quell'o11ta della chir11rgia che è lo shock post-operatorio può ormai essere cancellata, adottando la t ecnica di Cri.le, se non 1

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In chirurgia si proc.ecle con audaci.a ragio11ata e calcolata . . Il pericolo d1e ll 1operazio·n e in sè è ridotto ad un punto evanescente. Un·'asepsi i1npeccabile si è sostituit a all 'antisepsi . I metodi accurati e dettagliati delle cliniche di Kocher, Eichelsberg, Halsted si sono generalizzati. Lo iodi 0 alla Grossich rende immediata la preparazione del campo operatorio e si tende a sostituirvi dei mezzi che 11e eli111inano alcuni incon,·enienti (solu zione iodio-benzolica, aléool, ecc.) . Per 1'a11est esia ci si ,-ale di cloroforn1io o d'etere 1)urissimi, conservati 1

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SEZIO~

PRATICA

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:integralmente, almeno in quanto ha di meno difncilmen.te attuabile. La piccola chirurgia si rende anch 'essa pi 1ì MEDICINA. :Sicura e precisa. Basti menzionare i~ trattamento <lei forunicoli, i quali oggi non vengono più iuLa sifilide del . . cuore. ~isi e spremuti: in tal modo non si arrecano ~af­ ferenze inutili, non si aprono ntUove vie a11 '!nfe(A. ScoTT WARTHIN. The Am.erican /çurnQJl .zione, non si'. lasciano e-teatrici deformi; tutt'al of tJie medical sciences 1 1914, n. 5). più si asporta delicatamE:nte il cencio necrotico, Recenti statistiche dimostrano un conis.ì derevole .senza far sanguinare la parte, e si a ppl1.ca ttnn aume!lt? nella frequenza delle ca:rd:iopatie, aucoppa aspirante alla Klapp; .il lavaggio nella mento che si è cercato di spiegare con J 'increcute più esposta con semplice soluzione 1)orica 1nento dell '.a lcoolismo, del tabagismo, della in-0 con alcool, impedisce che il male si riprotemperanza nel mangiare, delle malattie nervose, duca. ecc. Ma, .s econdo l'A., la maggior frequenza _i\.nche le pratiche terapeuti/che para-chirurgidelle cardiopatie deve attribuirsi quasi escluche si perfezionano e si. estendono. Ad esempio la rachidocentesi, o puntura lombare ha bensi un sivamente alla sifilide, la cui importanza come causa di ' malattie del cuore è rimasta finora mivalore curativo secondario rispetto al suo valore <liagnostico; ma ad ogni modo costituisce una scwiosciuta perchè ·non sempre si riesciva a sorprendere le localizzazioni anatomiche di questa risorsa preziosa nelle cefalee da ipertensione infezione in detto organo. {da tumori cerebrali, da meningiti e meningiPrima della scoperta della spirocheta pallida smo, da uremia, da colpo di calore, ecc.) ; le l'unica affezione sifilitic.a del cuore nota era. la -iniezioni sotto-aracnoidee, le quali ne sono un .d erivato, si utilizzano .non solo 11er la anestesia gomma, ma la localizzazione cardiaca di questa lesione è ra·r a . -spi11ale, ma anche per ottenere azioni sed.ative (tJ.<el tetano, 11ell'epilessia) o anti~atteriche (1s.ieL e frequenti associazioni di. miocardite croro anti-meningococcico, anti-tetanico, sali solu- nica, di c-u ore fibroso, d'infarto anemico del mioc.ardio e della sclerosi delle coronarie coni altre bili di mercurio, collargolo, ioduri, chinina, ecc.). affezioni di natura schiettamente luetica, come la Anche la viai epikiurale viene scelta qualche -volta, per introdurre fra la dur.a spi·nale e il ca- · t~be, la p.ar:ali~i progressiva, le gomme del cervello o del fegato, hanno validamente confortato nale rachideo diverse sostan,ze medicamentose, odestin.a te ad agire sulle radici rachidee ti.spetl'opinione cne il cuore sia uno degli orga11i più frequentemen·te colpito dalla sifilide. tando il midollo. Ricordiamo· anche le iniezioni iod·ate scleroge11e L'esame batterioscopico delle lesioni cardiache nelle adenopatie tubercolari ; le iniezioni cart·o- ha dato una p1'"ova. certa della loro natura sifiliche distruttiv·e nelle emorroidi interne riduci- litica, quando. si è potuto mettere in eviclenza la pres·e nza in esse dello specifico micro.rganismo bili; ecc. La tecnica delle medicature si è molto miglio- patogeno. . Tata, grazie alla soppressione della soluzione di L' A. ha così studiato clinicamente ed istolo·sublimato, che mortificava i tessuti e vi m.an- gicamente il cuore di individui· con sifilide eicieneva iindefi11iti vame11te le infezioni locali; gra- ditaria o acquisita. z ie al largo u so d ella semplice soluzione fisioEgli fa rilevare innanzi tutto come, s peciallogica sterile; grazie all'adozione sempre più e- mente nella sifilide ereditaria. e negli stadii se·stesa dell'acqua ossigenata, çhe agevola il dicon·dar1 o terziari di quella acquisita, il miocarstacco delle medicatt1re e risparmi.a molte sof- dio può essere infarcito, di spirochet~ senza che con i moderni mezzi di indagine si riesca a sorferenze. L. V~RNEY . prendere u!n.a qualsi asi alterazione del tessuto cardiaco. Una lesione frequente 11el cuore dei sifilitici Il fascicolò di marzo 1915 della nostra Seè la degenerazione ipallida associata alla pre·zio11e Medica contiene i seguenti lavori : senz~ di spirocheti. Le fibre muscolari più picDott. C. B. FAR!\.1ACHIDIS e A . VATTUONE. Sulcole del normale asst1mono con l'eosina una tinl'inff,uenzGJ dell'es tratto di tonsille palatine ta più pallida, i nuclei sono vacuolati e poco cosulla crasi sanguigna. lorati. Questa forma di degenerazione può appaDott. u. LOMBROSO e P. MANETTA. Influenza delrire come un 'alterazione nettamente pa'renchila milza sitlla funzione pancreatica. matosa, ma comunemente è associata con alteDott. LUIGI MANGINELLI. Imp orta1iza diagnostirazioni interstiziali, come l'edema mucoso nei ca e patogenetica della ricerca radiologica nell'itlcera à1code11alc. casi di sifilide congenita .

SUNTI E RASSEGNE.

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Spesso l'unica a lterazione che si associa alla presenza degli spirocheti nel c uore è la degenerazione grassa ch e si presenta a focolai . di varia ' grandezza visibili ad occhio n'u do.. Microsco_!)icam ente le :fi.1:1re sono atrofiche e riempite di goccie di g rasso, generalmente più grandi di quelle che si riscontrano nelle dege nerazioni gras·se dipendenti da altre cause. T alora numerose colonie di spirocheti possono trovarsi localizzati in iparti del cuore dove non è possibile constatare altra alterazione all'infuori di un 'atrofia, che può essere complicata con la degenerazione pallida e gr.a ssosa delle fibre, 1nentre il tessuto interstiziale s.p esso è in istato. di attiva proliferazione. ,, Nei casi molto gravi di sifilide congenita t'ome in altre parti del corpo anche nel miocardio possono trovarsi delle aree giallastre di. t es,s.u to necrotico. In queste .aree, per 10 più della g ra11dezza di 5 mm. di diametro, le fibre miocarùiche sono trasformate in fine fibrille senza nucl~i, o addirittura :Sostituite da li·nfotici e fibroblasti, m entre lo spazio cirrcosta11te è riempito da u na sostanza mucosa. Tali alterazioni sono del tutto indipende nti dalle alterazioni vasali e sono il prodotto diretto dell'azione degli spirocheti che 'Si trov ano raccolti in: g ran numero in queste aree di necrosi. Per quel che riguarda le alterazioni interstiziali bisogna notare come specie n ella <;ifìli.de congenita il cuore può subire una·. infiltrazione edematosa. L e aree così 1nfiltrate sono ricche di spirocheti e dànno l a rea~io-n e della mucina, per cui. in questi casi l'edema del cuore può considerarsi un mixedema. Nelle aree sttsse n0n è rai:a la presenza di cellule in istato di attiva proliferazio ne. P-ossono essere cellule vascolari o perivascolari, cellule endot eliali che danno luogo alla formazione di capillari ch e aumentano sempre di spessore a misura cl;ie aumentano le cellule della l oro parete. Queste aree del c. uore sifilitico S·i vascolarizzano, ma i nuovi vasi ben presto sono obliterati dalla eccessiva 1)roliferazione delle cellule stesse della parete. Si. h anno così dei focolai di infiltrazione fibroide che posso110 assumere a:nche l'aspetto di piccole gomme non caseficat e. Sempre nella s ifilide congenita si sono constatate spesso n el cuore aree rotonde trasparenti che al microscopio sono stat e t alora interpretati come mix-0mi1. ...\..nche questi focolai possono essere considerati come giovani gomme non differenziate, mixogomme senza caseificazione, perchè il loro \(.6·· suto rim·ane sempre in uno st ato gelat inoso :fibroblastico. La loro natura sifilitica specifica non si sarebbe pott1ta rile,·are se in quest i focc..!~ i 1

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non si fosse trovata constantemente la prese11za di numerosi spirocheti. Le alterazioni adunque che lo spirochete puòprovocare nel cuore sono parenchimatose ed int erstiziali. Le prime sono costituite da degenerazione gras-· sa, atrofia semplice e necrosi, qruelle interstiziali consistono in una fonna. s peciale di edema (mi;xedema), in infiltrazioni vascolari e perivas.'olari, in formazioni localizzate simili ai mixot'lÌ~ Le alterazioni parenchimali poosono essere indi pendenti da quelle interstiziali o associate ad esse. · Le les ioni parenchimali sono più freque11ti e più mar·c ate nella sifilide congenita ed in quella acquisita nel 2° e 3° stadio. Nelle :infezioni 1·1en<> gravi e più antiche predomina:no le altera zioni interstiziali. La localiz-azione ca11diaca dello s pirochete è più frequente anche dell'epatica; i microrganismi 'Pecifici della sifilide p osson·o trovarsi iin gra n 11umero nel cuore anch e quando ·n on si riesce a constatarli. in ness un'altra parte del corpo, ed anche quando l'organismo intero, il cuore compreso, non presentano alcuna traccia di lesione che si possa riferire all'infezione sifilitica. . DRAGOTTI-

CHIRURGIA.

Il trattamento delle infezioni della cistifellea. (J. H. GIBBON. f ournal of the Americ. MedicaL Assoc.).

L' A. sii propone di \ragliare 1e indiicazioni all 'i1t1terv-ento operatorio, esaJni·n are alcune comp licazioni cui si va incontro non ottem.p erando a quelle jp.dii.cazioni, riferiire sul!Jai mortalità postopeiratoria . Per q~el che rigu arda le indicazioni, chiun que è sicuro della dd..agnosil di colelitiasi o di coleci:sitite , dovrebbe essere ugualmente deciso nel cònsigliare l'operazione, a meno di qualche netta. co111.t roindii1C2zione. È certo, che nessuna medicina è ilru griado dii sciogliere i calcoli Ò cli fa, ·orirne il · passaggio, e , se questo avvriene, è do,·uto alle forze naturali, mentre p.Oli irl fatto che tale passaggio siai avvenut o per uno, nron garantisce che avvenga per tutti i calcoli ; e mentre stiamo rcuspettando che la medici·n a compia l'in1po.s;si1:~le,. i oo.lcoli aumentano di n1umero, e il paziente va sempre più correndo verso il pericolo di serie complricazioni. S i aggiun.g a\ 'Ch e, finchè i calcoli sono1 !i·n 1itati alla cistifellea, l'operazione è abbastanza se1nplice, trulJ se essi sono passati nel coledoco, se


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SE2IONE PRATICA

stanno producendo un.'ulcera verso il duodeno o il ~olon, se hanno os·t ruito il ciis tico e dato, origine a un empiema, se s ii sono infet~ti ii carnalicoli biliari milnori ed è pr-esente l'ittero, se s i è srviJ.uppata una pancreatite' acuta o anche cronica, se è sovmggiu nto un cancro della cistifellea, evid·e ntemente l'intervento presenta difficoltà aSlslaii maggiori re talvolta ness una speranza di esito fel~ce. D'altra parte ?Se illudiiamo il paziente con l'idea .che esso possa guarire co111 le medicine, certo questi si rifiuterà 01 qualu'll.que atto •o peratim, e l'aspettare la comparsa di silntOtnJi gravi nelliai colelitiasi equivale ad attendere le metastasi glandolari e la cachess.i a prima di porrr.e uoo diagnosi dii· carcilnoma. Eppure l'esperienza di og11i chirurgo prova che la gr.an,d e maggioranza dei pazienti non ven1g ono1 consigl~iti iaJ.l'operazione prima che si sia sviluppata una netta complicazi:one. Fin qui si è parlato di casi in cui la diagnosi era chi!a.ra : ma che fare '.1egli altri che non presentino segdil indubbi di ;nalattia defu cis.t ifellea? Invero molte volte 'Uitla anam·n~s[ ·e un esame obielt!tiv.01 accurati riesC'Otll.o a far precisare la natura dre l male. Il s1;ntoma più costante, più precoce, più persistente diii UD.0J colecistite è ciò che il paiziente chiama « indiges tione », che si manifesta con u.n1 sensi01 d11 ripienezza o di cù1s t·e nsiore nella parte s uperiore dell'addome, ed insorge speciaJmente di noltte senza alcun r2:pport·o nett01 con l'ingestione (lel cibo: v i sii. ac~o·mpa­ gnano eruttazioni e ~t;iche vomito, irl qllia.le reca rapidamente un gronde sollievo - fatto questo di alta importan,za diagnostiea. Inoltre una cistifellea lesa è quasi sempre sensibile alla pail.paiilone: quando questo sintoma s'i, associ all'altro sopra riferito, e m anchi.no dei segni patognomonici di altre Lesioni, i1l medico dovrà sospettare ·seinpre una 'nalattia della colecisti, e s ottoporre il paziente .a una 1aiccurata oss~azionie ; e quando ii due sintomi· persiistano &airà autonizzato ·a proporre 1'operazione. Completano il quadro e rend()n.01 la diagn osi sicura gli attaochi do1arcsi tipici! e 1at comparsa dell'itten10 trans'i(torio. Ques 'ultimo peraltro non è s(i.n_... tomo essenziale: .circa ne ll'8o % dei casi di calcolosl} bilia,r e oper.art:i, l'ittero mancava. lVIa ci sii· pruò fidare dei &intomi meno· tipici sopra citati? Non è un fatto che in tali casi spesso al tavolo operatorio no.n1 sil trova nulla ? L 'A. afferma che dop·o aver s tudiato bene i suoi errori cliJagnostiai·, questi si sono fatti man mano, rendendo sempre pitì accurato l'esame, più rari, specilalmente b adan,d o ad ·E:Scl udere altre lesioni come ulcera gastrica o duodenale, appendicite cronica, ecc., tei' quali ])0SS0110 trarre niTI.1 eTrore. Del resto egli ri,chi1a·m a l'tarttenzione su di u1n fatto e cioè che la cistifellea può faci1lmente es0

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ser causa cli si1ntomi ben netti: e pure non contenere calcoli : spe;SSo il medico commette l'errore di d11re al paziente che ess01 ha dei calcoli e poi· all 'ai11to operativo non è in gm4.o di mostr.argliJeli. Occorre ripetere che i sink>mi possono dipendere dJai altre cause, che necessitano l 'iciperazione alla stess.a s ta-egua della pirt>.senza de'il calcoli.

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La oasistica riportata dall' A. è quella raccolta da•l le s_u e osservazioni personali negli ultimi sei mesi: vientisei ~asi. Questa serie piutttosto breve dà già UDl'idea della grande Varietà che può presentare la patologia chirurgica della cis tiJellea: pur lI11alnca.ndQ dci· casi diJ pancreatite acuta e di rottura delle coil ecisti perr iperdisten. sione, la raccoota è s:u.f ficiente ad ammaestrarie quanto s'ila pericoloso il differire l 'iln.tervento fi p.o all1a c0mpars1a di complicazioni. Vi ;SlOll!Q 3 casi di colecis.t ite . acuta gangrenosa tuttiJ guariti ; 8 di calcolosi del coledoco; l di calcolo n1ell'ampolla di Vater, che ri·chiese la duodenotomia; l di calcificazione della cistifelleai; I CO'lJJ f!Qtmaz'ilo'lle di ascesso nel fegato e nella milza; I di asicesso sottodiafammat':ko svriluppatosi due settimane dopo l'oip erazione per colangite acuta, dovuta\ a calcoli nel coledioco ; l cli cirrosi del fegatol. In tutto i calcoli' era!ll 0 presenti· iln 22 casi (col numero massimo di 77I); maocavano in 4 : 2 di semplice colecistite· acuta e 2 d.11 canclio d~lla cistifellea. Oltre i reperti opeTatorl sopracitati possono p.resentare iinteresse nell:ai st oria dei casi in esame i seguenti dati : in 5 v'era nell'anamnesi l'ileotifo che mancava certamente, invece in· 1 2 mentre no.ni vi era menzione in 9. Ittero pir~sente o ant ecedente in 15 C·8.19i· ; mancante Ìlll II. L a scomparsa dei sin·t omi a carico della cistifellea p1ersi,s.tette per un t empo v·a riabile da una settimana a 33 anni in ~ I casil, n-01I1 è precisata in l caso e in 4 oasi calcolatai a <<molti anni » . Vi fwono 5 casi di m oirte. In l caso s i trattava di un ascesso di fegato dri.·a gnosti1cato come complicazione di ca1oolo del coledooo e aperto e drenato1: ma all'o!peratore sfu.g gi l'esistenza di un altro grosso ascesso .nella milza: il paziente m orì poche ore dopo. In un altro si trattava, oltre che dil calooJosi, di· cancro della ciistifellea che aveva già invaso straio:rdinariam ente i t essuti· cilrcostanti . Altri' 2 casi furono assai analoghi : due vecchie che soffrivano da molti anni di calcolosi, aveva)Jo rifiutato ripetutament e l'itntervento e vennero operate sotto u11 attacco acuto con il quadro di una sepsi acutissima ,con lieve speranza di salvarle. Infine uni quinto ooso operato mentre ancora persiste,·a l'ittero·, ma erano1 scomparsi il doUore acu1

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IL POLICLINICO

bo e la fetib re, ·morì s~ttanta giorni 'dopo l'atto

operativo, per un ascesso sottodiaframmatico insorto sen za segno estern o alcu·no e non diagnosticato. Si noti du·n que che in tutti questi casi ch e furODJOt seguìti da morte si tnattava di p.azienlt'i in condi,zioni assai gravi. Nei casi non complicati 11 péricolo nell'operazione l1l0n è maggiore che in qualsias i altr:oJ intervento addominale. N ei casi di aa.Jcolo del ooJedoco con colangite v'è sempre il r.ischio della morte p·e r sepsi, ma esso è 1111aggi:ore se non si ricorre all'intervento. L'emorragia post-operatoria nei casi: con ittero può di solito esser prevenuta oon l'uso di siero <li cavallo: dn tutti i casi simil'i'~ dovrebbe es~er saggiato il tempo di coagulazione, e se questo è ial di là del limite normale dio!vrebbe essere rLabba:ssato con le iniezioni di siero. Sui 25 oasi d ell' A. un1a sola VlOlta si ebbe qu.e!sta sindrome • emorragica. Si è s pesso interrogarti ~ulla possibiliità ch e i calcoli si ripr-0ducan·o dopo! l'operazione. L'opi... nione dell' A. è che quand'o siano stati rim·ossri· tutti i calcoli ·e dreniate 1e vie biliari per circa due settimane la recidiiva .sia estremamente r ara. L' A. è s tato costretto a ·u n secondo intervento solo due volte : in un caso tli<YVÒ ~lll sol(). calcolo ed egli pen5a ch e esso gli possa esser sfug o-ito nella prima operazione, nella quale ne a;portò ben 137; anche nel secondo paziente .rrede~ va trattarsi• di un caso analogo avendo r1moss1 nel primo intervent~ 69 cal~oli : ma:.. a~la sec~n~a operazion e ne trovo 2 1 e siccome e 1mposs1~1le c;he gli fosse sfu ggito un numero così co11Slderevole, egli pensa eh.e si sia trattato realmente di riproduzione di calcoli. SEBASTIANI.

MEDICINA DI GUERRA.

Necessarie misute profilattiche per l'esercito in campagna, onde preservarlo dal tifo esantematico e dal tifo ricorrente. (M. M. CHARI~ES NICOLLE ed E. CONSEIL. Presse 1nédi cale, 21 gennaio).

Gli AA . dopo aver ricordato ch e epidemie delle due entità morbose hann•o accompagnat o pressochè tutte le guerre, fanno notare la protaiblità che, anche nella gu!erra attuale, esse funestino l'armata francese. Infatti è noto ch e perchè esse si sviluppino occorre anzitutto la. presenza di un portatore del virus, e , secondariamente, è necessaria la pullulazione dei pidocchi che del vinis stesso sono gli unici propagatori .. (12)

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Ora il portatore del ·v irus è assai probabile che g iunga con i contingenti coloniali, quelli specialmente dell'Africa del Nord, ove le due infezioni sono endemiche, e forse anche con i prigionieri di provincie germaniche n'Otoriamente i,nfette, quali la Slesia, la G.alizia e le provincie slave. I pidocchi poi infestano abitualmente le truppe coloniali. delle armate alleate, e si sviluppano del resto abbondantemente, a nche sui prigionieri e sugli .stessi soldati francesi, nella trascuranza delle ordinarie regole igieniche, propria della vita in .trincea. P er opporsi in qualche m odo a lla duplice min accia gli AA. propongono che v~ngano sottoposti a severa vigilanza i .contingenti coloniali provenienti dall'Africa del Nord, tanto dal punto _ di. v ista della priesenza fra essi di qualche amm.a lato·, quanto dell'essere i soldati affetti da pediculosi . Visto che le due malattie ·s o·n-0 sconosciute in Francia, sarà ben·e anzi affidare tale sorveglianza a medici del corpo sanitario coloni.a le. Si potrà inoltre ricorrere alle ricerche diagnostiche microt.i ologiche .semplici e r apide .nel t itfo ricorrente (ricerca degli s pirilli nel sangue) : alquanto più lunghe nel tifo esantematico (in.o culazione di 2-3 eme. di sangue nel peritoneo di una cavia, che dopo circa otto giorni di in~uhazione presenta la classica curva termica del tifo, senza però alcun a tlro .sintomo) . L a pediculosi viene poi combattuta con le ripetute pratiche d'igiene individuale, immersione delle biancherie sudicie in acqua bollente e ron le unzioni di olio canforat o agli jndividui affetti dagli insetti, e, se un caso di malattia è accertato , intensificando le suddette misure ed aggi ungendovi la solforazione d·ei. locali, 1'evacuazi·o ne delle trincee contaminate e la distruzion e c0l .fuoco di ogni cosa sospetta (indumenti, effetti letterecci, paglia, ecc.) . Il trattamento razionale precoce della febbre ricorrent e (iniezioni endovenose di arsenobenzol, ecc.) agisce poi anche com e profilattico, s terilizzando i portatori di virus . G . MENDES .

Per diminuire gli effetti della fatica nelle truppe in marcia. (BuLletini de L' Acç,démie de Médecine. Comunicazione di M. de Fleury).

Il metodo, che è stato già da tempo esperimentato dal Dr. Jacquet degli Ospedali di Pario-i consist erebbe nel far t ogliere le calzature l:> , • 1 ai soldati affaticati da una lunga marcia, ne farli distendere a t erra, con la testa leggermente


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SEZIONE PRATICA

sollevata, appoggiata allo zaino, e far loro sollevare gli arti inferiori in modo che formino col tronco un angolo retto, appoggiando i piedi ad un· albero, ad un muro, alla parete di una trincea o a qualsiasi altro sostegno.. In manca·nza di altro si potrebbe far appoggiare gli .a rti inferiori di più uomini~ l'uno all'altro, formando fascio con le gamte. Presa questa posizione si fa loro eseguire una serie di rapidi movimenti di fiessi001e e di estensione con• le dita del piede, con l'articolazione tibio-tarsica ed anche coni quella del ginocchio, e ciò per la durata di cinque, dieci o al massimo quindici minuti. Secondo 1'0. se il metodo è l)en eseg.uito, il risultato ne sarebbe meraviglioso : sparirebbero rapidamente i dolori articolari, la rigidezza muscolare, il senso di pesantezza e di impotenza. delle membra, e truppe, che parevano completamente estenuate dalla fatica, sarebbero ancora capaci di uno sforzo supplementare, che talora può ·e sser della massima importan·za poter com• p1ere. G. MENDES.

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LEZIONI. Aneurisma aortico o neoplMma mediastinico 'l Da una Lezione del Prof. A. CARDARELLI alla II Clinica Medica (riportata in cc Studi11m >, r9r4).

Contadino di 64 anni. Non ebbe malattie degne di nota, fino ·all'att11ale, che iniziò circa un anno fa; in seguito ad uno sforzo gra·ve, avvertì forte ambascia roopiratoria che si ripetè in altre occasioni, nel salire le scale, n1el fare un .salto, ecc., tanto da indurlo a ricorrere ad una consultazione medicai nella quale non si trovò nulla al torace: però l'ambascia di respiro continuava e vi si aggiunse toose con espettorato mucoso. Ad una, 11uova visita 11on si riscontrò nuùla di morboso. l\1a l'affanno persisteva, la tosse continuava con. espettorato· bianchissimo, mucoso, senz~a sangue, la voce cominciava ad abbassarsi; il paziente soffriva tanto, che si vide costretto ad abbandonare il lavoco. Consultò ancora un ~edico, che non trovò nulla di morboso nel torace. L'infermo, vista progredire la tosse, l'afD significato della reazione di Widal tra i soldati fanno e l'abbassamento di voce, ·consultò invan o altri medici. Finalmen.te uno di essi nota vaccinati contro iJ tifo. • un'ottusità al torace sinistro e crede trattarsi di (Dr. L. DUNNER. BerLi ner J{Lin. Woch .) . pleurite essiudativa, ad onta che mancasse e fos~ La reazione di Widal ha perduto ogni; valore se sempre mancata· la febbre. diagnostico tra i combattenti dell'attuale guerra, Si praticarono succe.ssivamente quattro punperchè su di essi è stata praticata su vasta scala ture esplorative in· siti diversi, con aghi semla vaccinazione antitifica, ed i' vaccinati, secondo pre più grandi, e mai si estrasse niente. Si enle osservazioni dell'A., presentano per lo più trò nella convinzion·e che non v'era pleurite .esreazione p·o sitiva. sudativa e si· ass.i curò l'infermo di non a,·er L'A. ha potuto studiare un gran 11umero di niente. casi dell'ospedale Moabit di Berlino, adibito ora Qra questi s'è fatto visitare dall'O., che ha a ricovero dei malati affetti da forme infettive, trovato note morbose imponenti nel torace Stinistro, ed ha fatto ricoverare il paziente in c1ied in cui si tuotva un reparto speciale per i • tifosi. In esso affluiscono oltre ai malati, anche n1ca. Il paziente nella sua qualità di contadino ha individui che, pur non present'ipdo i sintomi sempre compiuto sif orzi, non ha però mai abuc;linici 1, si sospettano portatori di bacilli. In una tabella l' A . elenca. 97 casi che presen- sato di vino; nè di tabacco, nè si è contagiato tarono quasii tutti reazione positiva pur non es- di sifilide. Si presenta un po' dep·r esso di forze, denutrito sendovene ~he 7 pei quali la diagnosi era stata accertata clinicamen·t e e batteriologicamente : ed anemico ; nelle regioni sopra e sottoclavicoper: tutti gli altri in,v ece era esclusa. Questi in- lari ed in quelle ascellari noni s i notano tumefadividui erano ·stati qu,asi tutti vaccinati conitro il zioni ghiandolari. Nel torace leggiera a s.im1m etria: il capezzolo tifo; solo 2 non lo erano certamente; alc1utl i'n,·ece non sapevano se la vaccìnazione .subita era della mammella, sinistra è un po' più elevato an1titifìca o anticoleri'ca. A questo proposito l 'A. di quello della mammella destra; tutto l 'emitoosserva che tali indicazioni dovrebbero sempre r.ace si·n istro è leggermente più depresso de]l'eessere segniate nel libretto personale di ogni sol- mitora-ce destro. Anche in dietro si nota una dato. leggiera differenza fra le due metà: il torace In conclusione tra i soldati combattenti' ha solo destro è un po' più grosso del· sinistro. valore la. diagnosi rasata SJUi sintomi clinici e Quando l'infermo trattiene un po' il r~spiro, sui reperti batteriologici del .sangue, delle ur.ine in avanti, nel secondo spazio intercostale di sie delle feci. G. MENDES. ni.stra, lungo l'emiclavicolare, si nota una ma-

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llliifesta pulsazione, la quale con la palpazione appare ancora più manifesta e intensa; sulla regione cardiaca non si avvertono pulsazioni; 1'itto cardiaco :Sii sente verso destra, verso l 'appen.dice xifoide: il suo massimo d'intensità corrisponde circa alla settima: costola, per cui la pulsazione superiore è indipendente dall'1tto del cuore. Gli· S·p azi ,intercostali di s~nistra si espandono pochissimo colla respirazione; sono riavvicinati e ripieni·, ii1 modo che non vi si possMo infossare le d'ita. Nella regione mammaria sinistra il fremito vocale tattile è al:olito'. · Alla percussione alla sopraclaveare si· ottiene risonanza ottuso.timpanica, e ottusità dalla clavicolai in baisiso. Area del Traube normale. Sul manubrio dello sterno si ha s uono leggermente ottuso che contrasta con quello chiar(' 1 inferiormente sullo sterno; varia percuote!l.do h bocca· chiusa od aperta. · Il S•u ono . di percussione 6!0.lla regione sopraspinosa è .n ormale a destra, ottuso a sirtistra; seguitando la percussione· verso il basso, si not.1 che in corrispondenza. delle due o tre ultime costole i'l suono di percussione non è così ottuso com'è superiormente; c'è un suono meno ottuso in basso. Inoltre, facendo un parago.u e fra I ',ottusità anteriore e l'ottusità posteriore, si deduce che il .suono è mànifestamente più ottuso in a vanti che in dietro. La resistenza delle pareti toraciche alla percussione· con le dita in .a vanti dà la ~.e11sazione come se si percuo~esse sopra u11 corpo resistente; indietro invece non si avverte q1.1est:' comportamento. ,ascoltando nella sopraclavicolare sinistra e nella sottoclavicolare omonima, si s·:-~nte inanifestamente non un soffio bronchiale schietto, ma una risonanza bronchiale, che non ~ altro se non. il soffio laringo-trachtale, propagato benissimo. Nel rimanente del torace n')n si sente ' nulla. Alla parte posteriore del torace si ha. 1-0I stesso risultato: in alto si sente un po' di risonanza bronchiale, in basso il mormorio vescicolare è marncante del tutto. Al cuore, l'itto inon si può riconoscere con l'ispezione. Alla palp'a zione si nota che .il cuore è ispostato u:n po' in basso e verso qestra; con la percussione non si può delimitare bene la ottusità del cuore, ma si vede chiaramente che .verso destra non arriva perchè il suono ottuso si arresta alla linea sterln ale sinistra. Il laringe è leggermente spostato verso destra e pulsa. All'esame laringoscopico si nota parali si completa della corda vocale sinistra . •

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Il paziente ha :a m bascia di respiro, tosse stizwsa, aspra, ovina, scarso espe~torato, voce bitonale; deve fare delle pause, interrompersi per poter pronunziare più parole. L'esame del sangue dimostra notevole leucocitosi; (30,000). Alla radiografia del torace si riscontra a sinistra un'ombra completa, estes·a dall'apice alla l:ase del polmone. La grafica della pulsazione laringea. mostra l'onda di rimbalzo, che manca nella grafica dellai pulsazione carotidea. Per giungere con chiarezza ad un concetto • diagnoSitico si• possono riunire i sintomi morbosi presentati in quattro gruppi : a) appartenenti all'emitorace sinistro; b) cardio-vascolari ; e) mediastinici riferibi'1i al manubrio dello sterno; ' d) laringo-tracheali. Riferendosi al 1° gruppo l'O. fa rilevare come i fatti percussori, asc.o ltatori e palpiatori escludano trattarsi di· una raccolta li'q uida nel cavo pl·eurico, fatto questo provato dalle punture esplor.a tive eseguite. ·· N eÌl 'emi torace sinistro. si ha : polmone fortemente ricalcato in alto e zo.na di ottusità dalla regione sotto-clavicolare in giù: ottusità che non sappiamo ancora da che venga sostenuta, ma. certo non dal polmone, iDè da liquido, perchè l'aia del Traube è perfettamente conservata. Fra. i fatti del secondo gruppo uno si riferisce al cuore, l'altro ai grossi vasi. Il cuore è spostato ·in basso e verso destra. Questo spostamento, che per le ragioni suesposte non può essere dato nè da liq~id·o pleurico nè dal polmone, deve riferirsi ad un tumQlre. La pulsazione del secondo spazio intercostale di sinistra è vasale, autoctona e non' ha i1ulla a ch·e fare colle pulsazioni del cuore e non può esser riferita che all'aorta. I fatti mediastinici del terzo gruppo rivelano che sicuramente sotto il manubrio dello sterno c'è un tùmore, poichè su esso il suono è ottuso e vi si ascolta il soffio laringeo tracheale; ciò vuol· dire che tra esso e la trachea dev'esserci un corpo che trasmette il S1Uono. Il gruppo più importante d11 fatti è il quarto, cioè di quelli laringo-tracheali· : il tubo laringeo tracheale è spostato verso destra ed è pulsante, fatto dimostrato dalla grafica, dove si vede benissimo l'onda sistolica e l'onda di rimbaJzo diastolica del cuore; inoltre c'è paralisi della corda v"ocale sinistra. Questi fatti tenderebbero a far concludere per una diagnosi di aneurisma aortico. A tale proposito l'O. afferma come in questo ed in simili casi la diagnosi sia molto difficile. Nei primi


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SEZIONE PRATICA

g-iot1ni in cui lo ebbe in osservazione, 1'0. pensò trattars.io di neoplasma pleurico; poi ha comin.ciato a dubitar11e, perchè si è formato il convincimento che un neoplasma del polmon,e o della pleura non passi relativamente silenzioso (sputo sanguigno, resistenza all'ago esploratore, .essudat o siero-e1natico1, tumefazioni ghiandolari). ~ possibile in quesit o caso l'esistenza di un neoplasma in un altro sito, per esempio che sia cominciato nelle ghiandole del Barethy o pretracheali e siasi propagato al polmone sinis1tro :· ciò spiegherebbe molti dei fatti presentati dal paziente. Questa è adunque una diagnosi pos·sibile, che 1'0. non si sente di potere in modo -assolut o negare. Ma esaminando il decorso della malattia e 'CJUalche principale fotto morboso, non è facilmente sostenibile la: diagnosi di un neoplasma mediastinico. Infatti all'inizi10 della 1nalattia, che comin·ciò con senso d'ambascia di respiro, non si osservarono ghiandole i'ngross,a te, nè fenomeni 1arin.g o-tracheali di compressione; il neoplasma :Sviluppato verso sinistra spiegherebbe lo spostamento del cuore in basso a destra, ma non la -pttlsazione laringo-tracheale. E in che modo il neoplasma potrebbe raccogli·ere la pulsazione .aortica? Quella pulsazione così manifesta ed i!!tensa, ~osì car.a tteriSftica, gli scrittori dicono che non :si trovi mai ·n.ei tun1ori, e qtta1che autore che :ammette questa poss.i èJlità ritiene pure che la -pulsazione ,trasm.essa dal tumore sia sempre u nica, mentre quella data cl.a ll'aneurisma presenta il rimbalzo diastolico. ~ questo un criterio -di.agnostico difierenziale importanti'ssimo. La pulsazione che si vede e si palpa manife-stamente nel secondo spazio 1ntercostale sini"Stro fa pu'lie inclinare verso I '.aneurisma. Essa non si potrebbe avere col tumore. I"a paralisi della corda vocale sinistra per tu-more del mediastinv nÒ·n è punto frequente. I l ricorrente, quando esliste un tumore, rimane -compresso, ma in parte si sottrae anche a lla -pressione e non resta così offeso come nell 'arteu-risma aortico .. Esso. incrocia l'arco avrtico. Ora -uni an:eurisma anche piccolissimo .di quest·o·, fa .immediatamente risentire la sua razione sul ricorrente; i tumori del mediastino invece non <>ffendono mai1 cosi precocemente e intensamente 11 ricorrente e spesso lo spostano di lato. Per altro in caso di tumore del mediastino ·si può avere la pa~alisi della corda vocale si·niistra. Qtti pe-rò i dati morbosi favoriscono più la -diagn·Òsi di aneurisma .anzichè quella· di neoplasma, ~pecialmente perchè l'ittfermo con quei· col1

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pi di tosse non ha mai avut-0 espettorato sanguigno, perchè la malattia si è svolta lentamente, silenziosamente, senza che gli stessi tn::!dici che l'hanno osservata ~vessero mai potuto notare qualc~e grave .fenomeno morboso, i11fine s9pratutto perchè 1'0. ritiene impossibile che un .n eoplasma così g1'·0~oi e diffuso non dia il minimo risentimento pleurico. Co!!siderando un altro punto, è da notarsi come per la diagnosi d.i aneurisma manchino i dolori caratteristici; però non è del tutto impoo-sibile che :U111J ,a neu!iisma si svolga lentamente in quel sito senza dar luogo a fenomeni dolorifici. ·La leucocitosi farebbe poi pensare ad un neoplasma, specie ad un linfoma. Ma quando si consideri la pulsazione nel secondo spazio i11tercostale sinistro, la doppia pulsazione del tubo laringo-tracheale, la tosse ovina, ecc., l'Q. non sa staccar.sii dall'idea di1 un aneurisma aortico e formula più sicuramente quest'ultima diagn10si. Il caso dimostra come in clinica non sia sempre possibile stabilire ass10lutamente diagnosi si:cure e come varie sieno .n.e i vari malati le successi·o ni e le complicanze delle manifestazioni morbose. R. B. 1

ACCADEMIE, SOCIETl MEDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

Reale Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti. Adunanza ordinaria del 27 dicembre 1914.

Co,rucreziorii calcari e pToduzioni osteiformi - n el co1i1ietti'Vo sottocutaneo, dellJuomo. ·+ ,L'O. passa in rivista la intera bibliografia .sulle calcificazioni ed ossificazioni nell 'ipoderma dell'uomo e degli animali . Osteomi nell'u'-)mo sono appena quattro, poco di più le calcificazioni. Esamina quanto si è fatto sperimentalmente per rischiarare la questione. Espone la storia di uln caso grave di calcificazioni in cicatrice da scottature; fa conoscere l'esame istochimico della lesione. A.

BREDA.

Adunanza ordinaria del 31 gennaio 1915. G. FAvARo. La struttura del cuore nel quarto Quader1io d' anatò-rn'ia di Leonardo. - L 'O. segnala l'.alta importanza che ha, nella s toria del cuore, il quarto quaderno d'anatomia di Leon3rdo da Vinci, ora uscito per cura degli editori N Òrvegesi. Le osservazioni .sopra la struttura delle val'vole arteriose, sulla disposizione delle pareti dei corrispondenti seni valvolari, e sopratutto sulla esistenza dell'endocairdio parietale ventricolare, ci dimostrano come nei primi anni del cinquecento e forse già alla fine del •

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p,orpora • .t eleangectoides, dove era~o fortemente positive la cuti- e la intradermoreazione. F.attd importante e degno di n·o ta è il comparrire della porpora ·in. seguito a~ iniezione sottocutanea di tubercolina ; eruzioni di porpora cheerano perfettaµie~te identiche ad altre comparseprima sp?nt~neamente . . Tale fatto 1'0. riscontrò s ul medesimo soggetto. due volte a coosiderevo1e dLstanza di tempo.

quattrocento, a.vesse Leonar,do conoscenza di ' quanto fu scoperto poi dagli anat0~ici solo d(1po la metà del seicento.

R. :PELLEGRINI. Sul con1f/en.u to in iodio della ghiandola tiroide nei feti, nei 'neonati e ne·i ba1n• bini non oltrepassa1iti un anno di 'Vita (presentata. dal prof. A. Bonome). - L'A. ha dimos.tr<1.ta la presenza di iodio nie l 27 ·3 dei fe~i da lui esaminati, sia che avessero respirato oppure no, sia che fossero al termine .n ormale o che fossero immaturi. Nei bambini l'A. trovò l'iodio 16 volte su 23 esemplari, cioè nel 69.5 % in quantità non. se111pre prop0rzionale al peso ~d ~.1 v9lume della ghiandola ed alle lesioni rinvenu~e ni l cadavere, ma di solito in relazione diretta col buono stato di nutrizione dell'individuo. A. DIAN.

U. GABBI. - Esperienze ed osser'Vaz~onri · su 1'UUO"Vi metodi di dimostrazione dell'a'V'Venuta r.espiraziorne nel neoniaJto. - L'O. espone i metodi recentemente pr·oposti dall'Icard per la dimostrazione dell'avvenuta respirazione .nel neonato. prendendo specialmente in es.a me il nuovo metodo di docima·s ia polmonare idrostatica appli-· cabile ai polmoni fresohi e ai polmoni putrefatti .. Dopo a.vere dettagliatamente descritti i pa1rticola·ri di questo metodo consistente essenzialmente nel provocare, 1n.ediante una dimin.u zi10n·e di preslsion·e, la dilatazi1one degli alveoli pol-· monari e il conseguente gal1eggiiamento di polmoni o di firamm.entit di polmoni ch e con.tenevanoa,r ia in quantità insufficiente per galleggiare a lla doçimasia idrostatica classica, •r ende no.ti i risrultati delle esperienze da lui eseguite per 1() studio del metod10. In base a questi risulta.ti egli1 asserisce che t ainto l'ari.a sciolta .nell'iaicq·u a che serve alla p rova, quanto quella aderen.te alle pareti del reci-· pie nte .e .a lla superficie stessa del ,p olmone ,in esame, possono influiire sull '·e sito della prova ecostituire u riai grave causa diii errore. Per elimin~e questo inconveniente consiglia di iservir::;i per 1ogni tempo del m.e todo, di acqua e di recipienti dail1 quali sia stata ca-cciata l 'aria mediante prolunga t a, bolllitur.a . Es.pone poi varie considerazioni sia. in rapporto a questo me todo, sia agli altri con sigliat1• dall 'Icard.

.8oel-e1à Medica . . di Parma . Sec1uta d·e l

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gennaio

1915.

M. COPELLI e G . . GFìNNARI. suila ricerca del gmiococco1 nel sangue dei blenorragici. - Gli

AA.; per le lo·r o ricerche , concludono: 1 ° Il mezzo Sabouraud e N1 oiifé (latte, urea, glucosio, pepton:e) Sipecialmente con l ':a.ggtl1Unta del 10-20 % di · siero umano, rappresenta ' un mezzo ben a datto ·e s uperiore ai più com,u nemente usati per la ricerca del gonococco nel sang,ue ciircolante. . ·2° Nelle forme blentdrragrche co~ complicazioni esiste quasi sempre, durante un periodo pi1ù o m en.o lun.g o della ma.latti~, uno s'tato di . . gon0cocc1em1a. 3° Uno stato di gonococciemia esiste pure spesso · nelle forme blenorragiche senza col;D.plicazionà, sp·eciialmente quando s i è di fronte a uretriti t otali' di specrlalì acutez1Ja accompagnate dai fenomeni fehbirili. 4° ·La febbre va s1pesso ài pari passo con tale ' St at o gonococciemico e ser ve spesso a svela rcelo. Tale ,s in.tom.a acqui·sta quindi ·un va1oce ilo-. tevolissimo ed è da riicercarsi costantemente e firequentemep.te nel decorso. dellai blenorragia. 5° Un· blenorragico in istato fe1: 1brile, anche se esent e da com.p licazioni, è da cons iderarsi come ·affetto· d:a uno st ato di latente in.fez.ione generale e minacciato da compltùcazioni e richiede uh trattamento profilattico e attivissimo tendente a favorire il processo organico di· difesa e ad a.llo~tan.are quelle caiuse di diminuita resistenza generale o locale che possono provocare la fis.sazione dell'agente morboso. 1

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ANGELINI G. C.ontributo allo studiio delle p orpore, tubercola.r i. - L'O. presenta un caso di (16)

p. ZoRZI. Ulte1riori ricerche intorno alla infi:u.enza dellJo.z ono sopra la funzionalità dell'appatrato respiratorrio·. - Le esperienze furono ese• gu1• te sopra cani. In quèsti .anitnali l'ozono esercita uno· stimolo funzionale sop,r a il centro resipiratori 0 , con effetti eronotropi e inotr.opii. positivi. Lo s timòlo portat o dall'ozono segue la via deT vago, il che a-ivela in tale 11ervo la presenza di fibre la cui stimolazione periferirea serve ad attivare la funzionàlità del centro ·respiratorio.. 1

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G. L : COLOMBO. A lc'u.1ie singolari manifestaziorni di sifilide spery,mentale. Sono state otte- . nute o-ravi localizzazioni da virus seriale di coniglio: dopo numerosi passaggi, da un virus. cioè che ha su.b ìto .nell 'ambient.e coniglio un particolare adattamento. M . CoP~LLI.

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. •

CASISTICA.

Forme intracapillari o trombotiche. e) Nefropatie arteriose croniche (da scleLe forme più comuni di malattie renali · rosi dei vasi afferenti.). considerate secondo le vedute moderne. B) LesiQlni a focolaio di pendenti da batte• • rienua: Il Barker (Thie A mer. Journ. of med. Sciences, a) Nefrite embolica purulenta (da. piogeni). n. 490) fa un interessante studd.o d'insieme delle b) Glomerulonefrite cronica non purulenta affezioni renali, viste al lume delle ricerche mo(grosso rene rosso o variegato). derne, e ·di esso si occupa anche nel n. 9 la e) Nefrite interstiziale acuta (da scarlatLiguria medica. tina). Riassumiamo quanto c'è di nuovo in ciascun d) Nef·r ite b,atterica (p.er passaggio di capitolo. Anatomia patologica. - È a.ntica la distin- germi attraverso il filtro renale). II. Affezioni urinogene o nefropatie ascen... zione di nefriti parenchimatose ed in1terstiziali, denti· : secondo che è lesa la parte del rene direttaa) Idron·e!frosi. mente secernente (glomeruli ·e tubuli) o sono .b) Pielonefrite. ammalati i vasi ed il connettivo. Ma assai' difPatologia sp erimentale. - Con veleni epiteficilmente queste lesioni si trovano assolutamente disti.n1te. Un'altra distinzione più'. conforme liali (nitrat-0· d'urando, cromati, sublimato) si sono riprodotte lesiiomi tubulari -e con veleni vaalla realtà è quella di nefriti a focolaio e nefriti scolari (arsenico, cantaridiM!), lesioni glomerudiffuse (generalmente queste ultitne sonQ' le parenchimatose). Vedremo i tentati vi di diagnosi lari; la tossina difterica produce le due lesioni differenziale delle lesioni glomerulari e tubulari.· insi.eme. Vi· sono poi disturbi del rene non corris ponden·t i alle leS!ioni. Per mettere un po' di chiaro nella questione • Si è dimostrato c·h e og'11i sostanza è soggetta delle nefriti, · occorre anzitutto togliere dalle malattie comprese C·cm questo nome, le forme dege- a leggi proprie di escrezione. Sperimentalmente si è p·u re a?sodato che gli nerative e circolatorie (da fosfor{), sublimato, edemi da nefrite · dipendono da· diminillita pergravidanza). Restano così compresi colla determinazione meabilità dei glomeruli con aumentata permeabilità dei v:asi· cutanei, e che l'ipertensione ar... clinica di nefrite i processi infiammatori genuiui del rene. Que ste infiammazioni acute possono teriosa e l'ipertrofia del cuore dei cardi o-renali guarire o passare gradatamente allo stato ero... è dovuta a diminuita permeabilità del filtro renale. nico. Si distinguono due tipi : il tipo desquaNessuna luce nuova è . venuta ad illuminare mativo ed il tipo trombotico (glomerulite intrai problemi dell'uremia, come pure non si è ca.pilla-re degli autori americani). giunti a risultati concretj. colla chimica dei colLa cirrosi dell 'orga:no è lo stadio finale, cui loidi e dell'.alterato equilibrio di basi ed acidi si giun·g e da processi' iniziali diversissimi. Nel nell 'o.rganismo. maggior numero dei casi però la cirr.osi renale Diagnosi. - Sono stati proposti numerosi nuoè do;vuta ad atriofiai secondaria, a scleros~ delle arteriole renali. vi metodi' diagn'OiStici. Si ricorderanno i più imEtiologia. ___..; Etiologicamente le nefriti si po.s~ port·a nti, fra i quali p:rimo quello della fenolftaleina. S11 vuota la vescica dell'infermo, gli si sono classificare così : I. Affezioni ematogene o• nefropatie discend,a nno da bere 200-400 grammi d'acqua, e gli si denti: pratica, nei .muscoli lombari, un'iniezione di I A) Lesio11i diffuse prodotte da sostanrze toseme. di soluzione (mgr. 6). Col catetere quindi si raccoglie l'urinai in, una provetta, in cui si sia siche s·olubili· : a) Nefropatie tubu,lari degenerative (da sufatta cadere una goccia di soluzione al 25 % di blima~o, ·fosforo, bicromait o, gravidanza, · emo- , i'd rato sodico, finchè ~i ottiene una colorazionerosea. Si nota il tempo impiegato; dop-o un'ora glol::.inuria, colera, febbre gialla ed altre malatsi ripete l'estrazione dell'urina e con uno speciale tie infettive acute) . b) Glomerulonefritit acute, subacute e crocolorimetro di confronto si vede la quantità di niche . (per lo: più ·d-0vute alle tossin.e dello strep- fen1olfta:i1leina eliminata; normalmente nella prima 6 ra si elimina il 50-65 % del reattivo. tococco); distinte in : · 1 ° Forme catarrali 'Con desquamazione e Un altro metodo, proposto per distinguere le proliferazione dell'epitelio ca1ps1nlare. lesioni tubulari dalle glomerulari, è quello dello (17) 2°

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·.joduro e del lattosio; ma di ·esso qtti non c1 oc- che lo zucchero del sangue crescè in modo pro.cuperemo, poichè i lettori del Policlinico tro- porzionale. vano sull'argomento la recensione fatta dal sotGeneralmente nel diabete renale lo zucchero :toscritto di un interessante lavoro di Widal e del sangue è in q111a.n1tità oorrispondente alla Vallery-Radot. norma, sebbene si possa avere anche ipergliInfine il saggio dell'acqua e d€!l cloruro ~o­ cemia. · Non vi è tendenza ad uru andamento .di1c0' 1si fa per mettere in eviidenza l'ipostenuria, progres$i vo della malattia.. In certii pazienti sì ~ol qual nome s 'intende l'emissi0111e d'util,la con può avere una spiccata acetonuiria se vengono o asso peso specifico, di pendente o da diminru.ita ten'ltti a dieta antidiabetica : 1'acetone scompare .eliminazione delle · sosta11ze solide, per lesione ra.pidamente s·o mministrando idrati di carboni-0. epiteliale dci tuboli (ipostenuria. tubulare), o da I malati non 1sem·è ttano esposti come i comuni ·accresciuta 1es~rezione dell'acqua, per 11persen._ diabetici alle complicazioni abituali, quali la fo:sibilità dei vasi (ipostenuria vascolare). Questo runcolosi e le nevriti. Il Salomoti1 propone persaggio si esegue tenendo speciale conto dell'ac- ciò di denomi1n are questa forma come « diQJbetes • i1inocens >> . 'q ua e dei s:ali 1'ngeriti ed emessi. P. A . Profilassi e terapia. - · H aro.· fattoi> scarsi pro• • I ::gress1. Una migliore conoscenza della penetrazione TERAPIA. dei germi per le tonsille e nella scarlattina, h anno r eso più rigorosa l'igiene di · qu.e ste m~Valore preventivo del siero antitetanico. 1attie. Una massima diven1u ta di' generale appliicaUn problema, già risoluto sperimentalmente :zione è quella. della dieta i1p oclorurata. Ma anin maniera favorevole, ma sempre dj difficile diche in qu.e sta ·ni0n bisogn.a eccedere, e studiando mostrazione nella pratica umana, è il valore dei 1'infermo, vedere fino a qual punto efletti~a­ sieri curativi, usati profilatticamente come mez-mente il suo male richie.d'a la. privazione del zi preventivi. Il siero antitetani00t è fra i più sale. In ogni caso qu·e sta non dev'essere pro- . discussi: quando un d.e terminato numero di fe-tratta per più di 4-7 giorni• consecutivi, dopo riti si · inocula, se nessun caso di tetano insorge, -i qual1' verrà eone-essa una piccola c1ose di sale n·es:suno potrebbe affermare che sarebbe insort-0 ·{I a 3 grammi). senza il siero; se il tetano sopravviene in ge. .G. SABATINI. nerale. è facile il ripiego : o il siero non è giunto in tempo, o l'azion~ del siero era già esaurita : e in mezzo a discussioni interminabili si Il diabete renale. oontende ancora il terreno tr.a entusiasti e scettici del valore profilattico del siero antitetanico. Il diabete r enale è molto più frequente di Nella attuale guerra euroi>ea, i servizi sani~! .quello che . generalmente si crede. Il Salomon (D eutséhe Med. Woch., 1914, p. 217) 1le descri- ben organizzati permettono di us.u fruire di dati ve numerosi casi venuti alla sua osservazione s tatistici, che, pur conservando una parte d'infenella cl1n1ica di v. Noord.e n. Egli ha notato deltà dovuta a questo mezzo ausiliario dell'eStt>e- .,. t.Che le <'ondizioni possono rimanere stazionarie rimento, presentano qua e là particolarità che . per un periodo . a.nche di vari anrni : . spesso è li rendono accettabili. La statiis.tica globale portata dal dott. Bazy famigliare: La .&intomatologia clinica ~ons.iste, secondo .(La Pres$e méd., 4 febbr .. I915) rigua~da i fe1 ' A., ~n1 'll!n.a lie,Te glicos.u ria, spesso che si ve- riti del campo trincerato. di ~arigi, in tutto 10,896; tra di essi 129 casi di tetano (1.18 %) ,. r i.fica in persone della stessa fa.m iglia: l 'i.n izio con 90 m orti (69.7 %) ; questi feriti si possono ~è n·e lla età giov.anile~ Negl'individui· c,olpiti daldistinguere in due categorie: nella . prima l'iniela malattia si ha .spesso un1 carattere spiccato zione di siero antitetan!Ìco è stata fatta sistema-di nervosi•s.m o : lo zucchero nelle urine è sempre in qua1n1tità inferiori al!l'1 % sebbene in cer- ticamente, 1lella seconda no; orbene la prima 1:e occasi0'11i possa raggiungere cifre abbastanza categoria offre una morbilità del 0.41 %, la se-el evate : spe.sso ciò si verifica in1 seguito ad ec- conda dell'1.27 %, ossia tre volte maggior~. Ma il Bazy · stesso ci ·offre una piccola stati·citazioni psichìche. stica di 200 feriti che è ben più interessante Lo scarso contenuto delle urine in zucchero die dimostrati va che non le cifre globali : 200 fe·sting ue ques ta forma ·da l Ji.a bete mellito giovanile. A dieta antid1abetica lo zuccher·o delle uri- riti per necessità furono divisi in due lotti: nel ne si riduce !1Jotevolmente. SomminitStrando 100 primo di 100 feriti si potè praticare sistematicamente in tutti l'iniezione preventiva : si·grammi di glucosio a digiuno si verificò _l'escreel::•b e solo 11n caso di t etano, manifestatosi il :zione di ~irca il 10 % di qttello introdotto. A n( 18)


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SEZIONE PRATICA

_giorno dopo l'iniezione, quando ancora il siero non aveva IJ:0 tuto 1s.piegare la sua azione ; negli .altri lOO malati non si potè praticare l'iniezione preventiva e si ebbero 18 casi di tetano. A ragione l' A . chiama l'osservazione quasi «un fatto sperimentale » ~he deve scuotere an·che i · più refrattari. Quali feriti bis·o gna iniettare? si dice che le ferite da p.a lla di fucile non producono mai il tetano, e che quindi in· essi sia inutile l'inie_zione p·r eventiva; orbene su 120 casi di tetano, ·9 erano feriti da colpi di fucile. Le inriezioniJ pre1Jenti-ve si de-vono fare in twtti i feriti, per qWJJlsiasi ferita e in ogni Luogo, s.ubito1 d;opo La fe.rìta, a qualsiasi distanza da •e$Sa, Ìtnl serie, · se si tratti di ferite suppurate, o di fratture esposte .c<ni gangretie, flemmoni gassosi, ecc. : il tetano -può sopravvenire assai tardivamente, sp~ie nei fratturati con s.uppurazioni, talora dopo due mesi, può riuscire quindi utile 1'1niezione anche ·tardiva, è doiveroso praticarle in serie in questo :genere di· feriti. Contro questa generalizazzione si oppone l 'e·ronomia del siero, specie in occasioni, come l'attuale guerra europea: l'A. fa notare che a scopo preventivo bastano 2-3 eme. di siero, e che ~on fiale da 10 eme. si possono inoculare 4-5 feriti, purchè si cambi l'ago della siringa ad ogni • • • 1n1ez1one. 1

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t. p. Tetano

trau~atlco

guarito col metodo Baccelli.

La profilassi del tetano, secondo l'opinione quaisi concorde degli autori più competenti, resta assai bene affidata alla s ieroterapia, e sono sempre da raccomandarsi, cerca·n do che l'uso ne diventi sempre più esteso, le iniezioni di siero antitetani~o in tutti quei casi, n,ei quali si sospetta 1.a possil:d.le sopravvenienza di una infezione tetanica. Non eguale ·s.uccesso vanta però questo presidio terapeutico nei casi di infezione già diichiarata: di questa opinione sono Koch, Bergmann, Pochamer, Kocher, Kronlein, Tillmann, Tizzoni, ecc. · Di fronte ad un'infezione tetanica in• .atto l'arma maggiore in mano del medico resta sempre l'acido fenico, secondo il metodo Baccelli. Secondo istatistiche r~enti la mortalità sarebbe così ridbtta al 17 ,36 %, cifra ~he sta di fronte al 40 % per i casi ne) quali 6i fece ricorso esclusivamente alla sieroterapia. Ii Nobile (A -v-v . Sanit., anno IX, n. 2) riporta un• nuov·OI cruso di grave infezione tetanica guarita mediante le iniezioni di acido fenico. Si tratta di u·n ragazzo decenne, eh~ in seguito ad un calcio di cavallo sul polpaccio della gamba d'estra, presentò all'undicesimo giorno i segni di una infezione tetanica. L' À. si affrettò

a!liQlra a prati'Care, per due giorni consecutivi, un'iniezione di 100 U. I. di siero antitetanico; ma .a lla 1sera del terzo giorno (il tredicesimo dal trauma) persistendo un quadro impressionante del male, ricorre all'acido fenico, iniettando sotto cute 2 eme. di soluzi·ocne di acido fenico al 5 %. Il gio1rno successivo pratica al mattino una nuova iniezione di 2 eme., e la 5·e ra 3 iniezioni di 5 eme. della stessa soluzione (totale 75 cgr. di fenolo). Non presentandosi disturbi renal j, la stessa dose viene ripetuta il giomo1 appresso. I sintomi cominciano ad attenuarsi e 1'infermo miglioira. Per 'Un giorno la somministrazione di acido fenico viene portata a gr. r,20, e per altri nov·e giorni mantenuta a ctg. 75; per altri 16 giorni si iniettan()I · 50 cgr. di fenolo pro die, e negli u}timi giorni la dose è ridotta a soli 15 cgr . Durante lo stadio di maggior gravità, al fenO!lo vennero associati cli.steri di cloralio ed iniezioni di 1norfina. Il miglioramento iniziato fin dai primissi'mi giorni: della cura coll'acido fenico progredì ininterrotto, fino a portare alla guarigione completa il malato. Le dosi non indifferenti di .f enol'()! rimasero sempre ben tollerate e l'esame ri petuto delle urine non rivelò mai traccie di albumina o altri segni di avvelena.mento carbolico. G. SABATINI. 1

POSTA DEGLI ·ABBONATI. Le piaccia dirmi se il metodo curativo dell'autosieroterapia n·e lle cirrosi con ascite, proposto dal Gilbert di Ginevra ed ulteriormente studiato dall 'Audibert d~ Marsiglia (riportato da Le Progrès médical, pag. 617), sia davvero commendevole ed efficace; e .se - nell'ipotesi affermativa - un. tale sistema curativo possa utilmente adottarsi nelle asciti consecuti.v e ad altre entità morbigene, come nefriti, anemie, cardiopatie, ecc. Nello iniettare il liquido ascitico estratto è da · preferire la' tecnica del Gill:iert o quella dell 'Au- . di·b ert? Grazie. Vi.l lapiana (Cosenza). Dott. Francesco Genti.le. (638) Sull'auto-sieroterapia. -

I

L'autosieroterapia è uno di quei metodi, ~be han.n o avuto un immeritato quarto d'ora di celebrità: non s'è limitata la pratica alla cura delle pleu·r iti., nelle quali v'era un buona dose di ragioni teoriche in favore, ma s 'è estesa in tutte q u1elle malattie in cui -v'era un liquido da elinii1iare, senza badare alla genesi del liquido, alla costituzione, al valore biologico di esso; così asciti; idroceli, ccc., sono stati trattati anche co11 l'autosieroterapia.


IL POLICLINICO

~ochi

argomenti io sottopongo alla sua cons iderazione: la caus~ di produzione dell'ascite nelle cirrosi è una causa meccanica, essa persist erà finchè o la cau sa non sarà eliminata (e finora n-0n se .ne vede nemmeno la lont ana possibilità), o uno sbocco per il facile deflusso non sarà trovato del liqu~do transudato nel perito11eo (e a tale ·scopo i mezzi sono molteplici, ness uno pe1ietto), oppu·re vie nuove di deflusso non si st abiliscano per il sangue portale che trova ostacolo nel fegato cirrotico, e a ciò servono i .compensi naturali, anastomosi venose coi rami portali, sempre incoJ;Dpletamente e con pericolo del malato (rottura di varici) : J'au~osieroterapia è uni m et odo di cura, che per lo meno va s ubordinato al meccanismo di produzione del liquido ! Due a nni. fa io h o fatto tentare ad un assistente del mio padiglione in quattro cirrotici l cirrosi di Laennec) tale metodo ; il risultato è

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colorazione con m etilvioletto B. N. ( I '>· eme. di soluzione satura alcoolica .in lOO eme. di acqua fenicata al 2 %) a caldo sino a ebollizione; 2° trattamen to a freddo con liquido di Lugo11 per s'; 3° decolorazione con HN03 5 % per r'; 4° decolorazione con HCl 3 % per 10''; 5° decolorazione con alcool-aceto~ (ana); 6° col.o1"azione di contrasto con soluzione ac quosa diluita di fucsina 'O· con saffra11ina. Naturalmente dal tempo, 3 al 6 interporre semprelav.aggi i.n acqua. In quanto al liqulido colorante Knoll, . si desidera sapere se il collega vuole riferirsi ~glt studi fatti dall 'A. sul rapporto fra acido-resist enza, dimostrazi.one dei granuli di Much, ': resist enza all '·antiformina del bacillo tubercolare • g. ~ . 1°

stato nullo.

,,

Non credo valga nemmeno la pena di tentare un s imile m etodo .n elle asciti dei nefritici; anzi potrebbe essere dannoso se si pensa al meccanismo di produzione (temie di Achard e di Widal) e a i mezzi terapeutici atti a correggerli. Ne lle cardiopatie scompensate, il liquido versato è il segno dell'insufficienza miocardica, in alcuni casi. v:a eliminato, in. altri gli 0rdinari mezzi di t erapia b astiano a far sì che il cuore st esso rimetta in circolazione i transudati (riassortdmento degli. edemi, dei liquidi versati n ella pleura e nel peritoneo); sarebbe un non senso immettere un. liquido sia pure omogen eo nel circolo d'un. cardiaco, che potrebbe in'V ece a'Vere 1

bisogn.o d'un generoso salasso! Poichè sia1no in t ema di. autosieroterapia, a me piace aggiungere un.a parola franca e frutto d·'um'esperienza sessennale ospedaliera: anche 'n1elle pz,euriti essa h.a , secondo me, ~n· immeritato post o ; dopo n11merosissimi ca~i seguiti e di.ligent emente s~udiati, n on h o potuto ottenere liete s t atistiche, qu1ali vedo annualmente pubblicate; s olo mi sono convinto che eguali risultati, e certo ~n m olti casi migliori, si possono vant are con qu·alu:nqu e cura , special-mente co11

quella della sola torace1itesi.

t . p.

(639) Ricerca dei gram.uli di Much. -

Favorisca indicarmi, a mezzo della «Posta degli abbonati », un metodo, che sia alla portata del pratico, per la ricerca dei granuli di Much e la composizione del liquido colorant e Knoll. Ringraziamenti. Dott. I sidoro Griffi . Per la ricerca dei granu[i di Much è consigliattile il secondo metodo proposto dal Much stesso : (20)

(640) ~rego la S. V. di rispondermi nella «Po-

st a degli abb.a nati » come debba prepar:arsi l'est ratto fluido di'ad0'1'1.is 'Ver1'talis, detto a ltrimenti diurene; (di-co) fluido in toto . Villamar (Cagliari). Dott. Federico l\1:elis . 1

Secondo Hagers, « H andbuch der Pharmaceutischen Praxils », vol. I, pag. 162, l'estratto fluido di adonis v·er11alis si prepara dalla pianta finamente polverata trattata in apparecchio a spostamento con alcool 68 vol. per cento, in mod\)· da avere una soluzione di cui ogni centimetro cubico contenga. tanti principii attivi quanti erano quelli contenuti in un gramma dit droga. N. (641) Fidando nella sua ben nota gentilezza.

La prego farmi conoscere : . ro Se si può accettare che la mortalità da 30 (25 anni dietro1) si·a ridotta a 20 nell 'ultimo· • • qwnquenn10. 20 Se è vero ch e la scienza promette una_ maggiore riduzione . 3° Se l'individuo che si perde per la sua. morte rappresenta pure oggi la valuta metallica_ di 3500 lire, prendendo il \ralore medio dei per1nille risparmiati, variabili. per età, sesso e grado sociale. Se 11on sembrasse a buso mi permetterei pregar la di una rispost a cortesem ente sollecita. Ringraziando. Dev.mo. F. M . I

In lin ea ouenerale alle domande da Lei . for' mulat e possiamo rispondere con l'affermativa. La mortalità s i è ridotta al 20 per mille e al disotto, in Italia, durante gli ultimi anni (ce nesiamo più ,-olte occupati). I progressi dell'eco-

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SEZIONE PRATICA

nomia pubblica e l'attuazi@ne delle n.orme igieVARIA. niche consentirebbero un prolungamento ulteiriore della vita media, come già si è ottenuto La Croce Rossa e i servizi sanitari in Ger..sensibilissimo nell 'I11ghilterra e altrove. R aseri mania. - Il prof. Baldo Rossi che, or è circa calcolava in L. 3500 il valore economico medio , un mese, ·e bbe a recarsi in Francia con lo scopo .di ogni individuo in Italia; a ltrorve il contri- di -Osservare e studiare i servizi sanitari di quella buto ch e cias-cun individuo porta alla iricchezza nazione n~ll'attuale guerra, si è ora portato, invaria : per es. negli Stati Uniti si computa in sieme al prof. Luigi Prassi, in Germania, per rilevarvi davvicino il funzio11amento della CroL. 18,ooo. .L. P. ce Rossa e dei servizi sanitari. (642) La pregh erei a , ,olermi indicare, anche a I rappresentanti della Croce R o·ssa milanese mezzo della r wbrica cc Posta degli abbonati » , furono ovunque ricevuti colla m assima cordiaquale sia il mig liore e più moderno Trattato lità e cortesia. delle malattie degli organi urin.ari, Elia originale · Il viaggio è durato dodici gior'1li e si è svolto italiano o tradotto, co11 speciale riguardo ai più su questo percorso : Berlino, Sedan, Saint QuenTecenti m ezzi terapeutici e diagnostici. t in, Bruxelles. L'impressione generale riportata Dott. Camillo Paolini. è ch e anche oggi la Ger·m ania presenta u n Nlontep·u lciano (Siena). a s.p etto imponente di forza e di serenità. La s ua organizzazione è sem1plicemente meravigliosa. I migliori Trattat i ch e io conosco sulle malattie <lelle vie urinarie so110 : Casper : « Lehrbuch der Naturalmente 1'attetizione · si è fissata sull 'orgaUrologie », 19Io Berlin. - R othchriJd : « Lehrbuch 11izzaz,ione dei ser vizi della sanità militare e della <ler Urologie», Leipszig 1911 . - Legueu: «Trai- Croce Rossa t edesca. Ma non bisogna credere che la C·r oce Rossa t edesca limiti la sua attività té chirrurgical d 'urologie >> , Paris 1910. Di trattati tradotti in italiano è .a mia cogni- ai ser\rizi della guerra. Essa, mentre svolge 2 ione sol quello del Pousson, ottim? libro ma quest'opera ec'cezionale, noni h a interrotto l 'aziomeno recente dei precedenti. ne che disimpegna,·a in t empo di pace, contiIl volume del Legueu è composto di più di nua11do 1a lotta contr·o la tubercolosi, l'assistenza -mille pagine e tratta diffusamente e con speciale all'infanzia·, eèc . .compet en za e chiarezza tutti gli argomenti. È I servizi sanitari in Germania non presentano edito da Felix · Alcain e costa L. 40. l 'aspetto delle cose impro,·visate di front e a siB. t uazioni eccezionali : al contrario hanno raggiunto quelle per;fezioni che m eravig1ierebtero (643) Prego rispondermi su1lla « Posta degli anch e in tempo di pace. abbo1n1ati » se ancora si trov:ai una mOlnografia (in t noto che a Berlino si sono ~essi a disposiitalian'o o francese) riassu·1nente la fisiologia e la zione della Sanità edifici pubblici e privati in p .atologia delle gJa11dole endocrine. g ra11 numero: teatri, cinematografi, birrerie, paCon osservanza, . lazzi e infine baraccame11ti, un·o. d ei quaili ospita Dev.mo dott. Lodig·iani. persino 1200 an1malati. S ulla strada che dalla Una utile pubt.l icazione riguardante le glan- capitale conduce a l fronte venner o incontrati in dule a secrezi!One interna è quella de l Falta : determinati punti tipi diversi di ospedali, i quali « Le malattie delle glando1le sanguign!e » , Milaci dan no un'idea esatta sul funzionGtmento del no Soc. Editr. libr. 1n ilanie se, 1914, L. 20 ; in servizio . Le t appe dei feriti sono generalmente eSISla dopo preliminari sintetici sulla fisiolog ia è quattro. Dalle trincee essi vengono trasport ati ampiamente S\-olta la pa1'te patologica. Un la- al posto di sanità che s i trova qu\asi sempre a voro italiano che esce per i tipi del Vallardi, è cinque chilometri di distanza, poi all'ospedale qt1ello del Pende, di cui la pubb licazione s'è di campo, nel quale sostano in a ttesa di ireggere iniziata a fascicoli. t. p. alla fatica di u11 t erzo trasporto all'ospedale di t appa. La convalescenza la trascorrono all'ospe(644) Nell'eventualità di una guerra volendo dale territoriale. tene~e qualche leziiQne pirati'c a per istruire inferIl fer.i to rimane in trincea sino a tarda sera, mieri , s apreste indicarmi qualche mamuale pra- perchè durante il giorno i trasporti potrebbero , tico, che po56ia ser,·irmi da guida? essere attaccati dai nemici. Il ferito però rice·v e Ringraziando pronto soccorso dai medici del reggimento. La Russi (Ra\•enna). Dott. Ghia. tri11cea t edesca non è un luogo inospitale: è Le sug·geriamo : Bourneville : cc Manuel Prati- munita di energia elett rica che dà luce e calore que de la Garde Malade et de l'infi.rmière )) , Pa- e ser, -e anche per le cucine. _-\. tarda· ora ,·anno \-erso le trincee cortei di r is, at1x Bureaux dt1 Progrès méd., rue des Canveicoli trainati da ca,-:a lli, sui quali sono deposti nes , 14. M. 1

(2 1)


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i feriti. Si adoperano i cavalli perchè spesso le strade sono jmpraticabili per le -automobili. Inoltre queste, col fragore dei · motori e le luci dei riflettori, a ttirerebbero l'attenzione dei nemici. Il t riste corteo giunge così al posto di sanità. Il posto visto dal prof. Rossi ·nella zona di Verdun, nel centro di un bosco, è composto di baracche per metà sepolte, col tetto coperto da rami di pino per nasconderle agli aeroplani. Le baracche sono· montat~li in due ore e smontabili in una. Possono ospitare sino a 200I feriti. Vi funzionano no·v e medici ·di cui tre chirurghi e un oculista. Tutti .i locali !Son,o riscaldati con stufe, sono forniti di letti per operazioni, di materiale di sterilizzazione, di strumentario ricchissimo atto a qu.a lunque operazione di alta chirurgia. Al posto di sa·nità le operazioni chirurgiche si effettuano quasi . tutte di notte non appen-a giunge il corteo dei feriti. Dal posto di sanità a·g li ospedali dell'interno il servizio di trasporto è effettuato non più dai cavalli, ma da automo·b ili. Alla mattina partono i cortei dei feriti già 0 perati o medicati, in condizioni non più gravissime. Lasciando questo posto di sanità, i chirurghi italiani ·v ennero guidati a un osp~dale di tappa, sempre nella zona di fronte a Verdun, organizzato in una tessitoria e ~on intorno 65 b,a racche. L'ospedale è capace di accogliere 4000 persone. Le baracche sono destinate ai tifosi, e rapprese?tano un gra.ndioso riparto d'isolamento con 2100 letti, precauzione necessaria che in Italia viene presa in ben pochi ospedali. L'ospedale visitato è diviso in tre gruppi : uno per gli ammalati gravi, un. altro per i conval escenti, un terzo per gli ammalati in istato di osservazione. Siamo a otto chilometri dal fronte, ma- ciò non• impedisce che vengano applicati i metodi più moderni : tutto viene sterilizzato, ogni m ateria infetta distrutta, e si trova perfino il modo di organizzare concorsi tra infermieri e ammalati per assegnare premi a chi custodisce e adorna meglio la propria baracca. Negli ospedali vengono largamente impiegati gli apparecchi radiografici. Ogni e-0rpo d'armata ne possiede uno che viene trasportato da un posto all'altro con una automobile. Altri apparecchi più piccoli seguono gli ospedali da campo. L'elettricità .necessaria per farli funzionare viene sviluppata da motorini per automobili. .-L\ . Bruxelles la nota più caratteristica è data dalla lotta intrapresa dalla sanità per impedire nell'esercito la diffusione delle malattie celtiche. ~ elle stazioni prossime alla capitale belga e s ui treni inilitari sono affissi av"Visi coi quali si dan11 0 am111onizioni ai soldati in proposito. ...~lla 1

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penultima stazione ecco un altro avviso più energico e più particolareggiato sul medesimo argomento. Alla · stazione di Bruxelles si trovano i medici in persona incaricati di fare una propaganda orale. In città speciali agenti di polizia in borghese s9rvegliano le donne di malaffare_ Se dall'interrogatorio che loro viene imposto al1'ufficio di polizia risulta che conducono una ·vita tri:ste per bisogno, vengono affidate alla Croce Rossa belga che procura_ loro una onesta_ • occupazione. La medesima Croce Rossa ora è incaricata di riprendere la lotta contro la tubercolosi ; questa dopo la guerra si è riacutizzata, forse perchè da sette mesi i sanatori sono chiusi: ma ora verranno riaperti. ·Occorre aggiungere che il servizio sanitario. tedesco è completato ovunque dall,istituzione di gabinetti l:atteri.o logici, da sale per medici militari specialisti, da magazzini riccamente forniti di medicinali, di strumenti da scuole ove le infermiere vengono istruite perchè possano serviirei1on solo ai letti degli ammalati, ma anche nelle lavanderie, nelle cucine, nei gabinetti radiografici, nelle sale di meccai1oterapia, di elettrote•

~apia,

~c.

. CENNI BIBLIOORAFICJ. (Non si recensiscono chef lfbri pe.,,,enutt in dono alla Redaztone).

.t.\.. R U BINO. Fo-r1'Yl!Ulario terapeutico . (Va. edizio-

1n·e) . Casa editrice dott. Francesco Vallardi,. lYiilano, 1914. Stimeremmo forse inutile la presentazionedel manuale di terapia clinica del Rul:.ino ai nostri lettoiri, che già n,e conoscono ed hanno ap-· prezzato da tempo1 il valore, se quest.a quinta edizione fosse una semplice ristampa : ma la_ freschezza che spira da una seri e di capitoli ritoccati, o aggiunti, in armonia con recenti vedute e con le nuove scoperte, la brevità e la chiarezza dell'esposizione, lo scopo diritto del1'_:\.. di cc precisare il concetto razionale dell 'indicazione curati va e di ·sottrarre iì pratico al dubbio pericoloso della scelta fra i diversi metodi e rimedi che in un determinato caso si possono sperimentare», pur mantenen~o all'?pera,. rinnovata, la utilità d'un libr-o per ii pratico, le· conferiscono quel sapore di modernità che è precipUla dote dei libri di inedfcina. . Ed invero, quantunque la mole del volume si.a immutata, completamente rifatti sono i capit oli riguardanti l'uremia, la malattia di Addison e insufficienza surrenale, leucemia e pset1doleucemia, policitemia, arrtritismo, diabete mellito, ossalemia, morbo di Basedow, tutti argo-


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SEZIONE PRATICA

menti nei quali l'esperienza clinica, guidata dal}'esperimento, ha permesso di rinnovare senza posa. È inutile ricordare che del formulario terapeutico sono vinte felicemente e l'aridità del ricettario e l'empirismo di una polifarmacia alla quale la medici,n a moderna va a poco a poco rinunziando: la razionale applicazione dei medicamenti, corollario delle sintetiche nozioni di patologia, rendono piacevole la lettura del lib.ro, utile al medico colto il riscontro del prezioso manuale di terapia clinica.

t. p. HUCHARD e FIESSINGER . Clinica terapeutica del pratico. Trad.otto dal dott. F. Solimena. Casa editrice dott. Francesco Vallardi. Milano, 1914. L. 20. È la seconda edizione italiana sulla terza fran-

cese, che il F.i.essinger ha in parte modificato d opo la morte di Huchard, conservando sempre al libro il carattere piano e la freschezza genia· le d,e l mannrale noto ai molti prati'ci. Come parecchie delle produzioni della scuola dell'Huchard1, il libro non è uni trattato; alcune questioni vi sono lumeggiate ed esposte con vedute personali, sempre senza divagazioni ecces-sive teoriche, con la mira diretta dell'utile del medico pratico; alcuni p·r oblemi ed alcuni mezzi d'indagine, i quali semb·ravano ri1servati ai1 laboratori ed agli speci'a listi, gli AA. riducono nelle modeste proporzioni, necessarie e suffic1enti della pratièa corrente, anch e in un piccolo paese. t. p. 1

Dott. LEO GRILLO. La roenrtgienterapia dei fibromi ùterini e delle metriti emorragiche . Rom.a, Tip. Fratelli Pallotta. L. IO. L' A. con chiarezza ed eleganza di forma svolge dapprima la parte riguardante l'istrumentario Rontgen, specialmente in riguardo alla teirapia profonda, e in modo com·p rensibile anche ai profani, descrive le diverse parti del complicato macchinario e la tecnica seguita dai ginecologi moderni. Passa poi a discutere l'etiologia delle metriti emorragiche che l' A., accettando le idee di Pankow ed Adler, chiama, con termine più appropriato, met'Yopatie, e dei fibromi uterini. E riportando gli uni e le altre alla disfunzione ovarica, con prove tratte dalla cli nica, dalla istologia e dalla bioscopia, dimostra il meccanismo d'azione terapeutica dei raggi s u queste diffuse malattie degli organi genitali femminili. Una intelligente critica stabilisce esattamente le indicazioni e le contro-indicazioni dei raggi

X, sicchè anche il medico pratico può in questo

lavoro trovare una sicura .g uida per consigliare o meno alle sue clienti l'uso della rontgenterapia. Una ricca statistica in cui figurano anche molti casi trattati con ottimo successo in Roma dal' A . con il vaiido aiuto dei prof. Ghilarducci e SE:rena ed una ricca bibliografia con brevi riassunti dei lavori citati, nonchè una ottima veste· tipografica e molte figure, completano il lavor0t che vorr·e mmo cònsigliare a tutti i nostri lettori .. A. S ..

JAUBERT. La pratique héliothérapique. J. B .. Baillière et Fils , éditeurs. Paris, 1915. Fr. I.50. Fa parte della collezione delle « attuali.t à mediche», e l'A·. discute dell'elioterapia dal punto. di vista fisiopatologico, e delle indicazioni, e della tecnica e delle cure coadiuvanti dell'elioterapia. Questo mode.t1no m~zzo d.i ausilio curativo, già intravisto dagli antichi, e da tempo anche in Italia, è stato però regolato nei suoi mezzi e nelle .sue indicazioni in questi ultimi tempi : solo la conoscenza. esatta di tale regolazione evita delusioni, solo la co·n oscenza delle in·d icazioni, può evitare danni agli ammalati.Breve e lucido il volumetto si, raccomanda per quest e qualità al pratico. t. p. E. GAUTRELET e H . DE LALADBIE. L'arrthritismediathèse à Vichy. Paris, A. Maloine, édit., 1913. Prix Fr. IO. In quiesto grosso v1olume .gli AA. si prop~ ugon101 lo scopo di divulgare 'il concetto di diateisi-airtritismo, e di mostrare come · 1e risorseg·e nerali e speciali della stazi1011J,e idrom.ineral edi Vichy sianQ, fisiologicamente, le P'i ù appr\~ · priate a miglioxare questo stato diatesico f011damentale, come le sue numerose varietà.

t. p. PUBBLICAZIONI PERVENUTECI.

Bossi L. M. - A sempre maggior conferma dei' miei principi nel campo delle nevropsicopatie· femminili d'origine genitale e in altri campi-· Genova, 19I4. CASTELFRANCO GUSTAVO. - Sull'anaton1ia patologica delle . capsule surrenali negli animali domestici. - Modena, I9I4. MAGRINI SETTIMIO. - Amministrazione Provinciale di Mantova. La soppressione dei Brefotrofi e la riforma del servizio esposti nel Mantovano. - Mantova, 1914. GUERRA-COPPIOLI LUIGI. La reazione di Weisz nelle urine dei tubercolosi. - Firenze, 1914r (23)


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NELLA VITA PROFESSIONALE. Il doppio elenco nelle condotte . • Questa del doppio elenco è una quistione che -va .assumendo . proporzioni s empre più larghe e .complesse. Il principio della condotta :residenziale ·c he si era affermato dopo talllti dibattiti e tante lotte è minacciato dal cosidetto secondo 1elenco. Le Amministrazioni comunali vinte ma non cdome cercano di ritornare per una via più lunga sì, ma che va diritta allo scopo, alla con· .dotta piena. ' ? La legge, come è noto, divide i cittadini, per quel che riguarda l'assistenza medica e la somministrazione dei medicinali, in due categorie: poveri ed abbienti. I primi hanno diritto alla cura del medico ed ai medicinali gratuiti, i secondi devono provvedersene a loro spese. Ora nei Comuni dove già vige la condotta residen2iale o . quella piena è in via di trasformazione :Si è voluta fare una seconda divisione. Si è voluta fare la sottodistinzione dei cosidetti semi· .abbienti, di quelli ciç>è che pur non potendo .essere considerati poveri a termine di legge, non hanno la possibilità di pagare il medico .senza che ne soffra la economia domestica . Quando si pensi che già l'elenco dei poveri ·aveva dato luogo ad abu~i, e che esso in alcuni Comuni era diventato così lungo da comprendere pressochè tutta la popolazione e da far pensare che certi paesi non fossero che una co·munità. di pezzenti, non deve meravigliare se il secondo elenco compilato con norme più elastiche ancora ·non. fosse costituito che dall'altra parte della popolazione che per pudicizia o per -orgoglio di casta non si era compres.a nell'elenco degli indigenti. Assegnando per la cura di -questi iscritti nell'elenco dei semiabbienti un certo compenso annuo, i Comuni risolvevano la .quistione della condotta piena e la facevano accettare al medico senza ch e egli se ne accur_gesse. Ma v'ha di più: col sistema del doppio elenco alcuni Comuni sono riusciti a generalizzare o quasi l'assistenza medica per tutti i cittadini e nello stesso tempo h·anno .r egolato in modo le cose da ridurre ai minimi termini il primo elenco e quindi anche la somministrazione gratuita dei medicinali. Un miglior sistema per sfruttare l'opera dei medici e per lesinare i medicinali ai poveri non si poteva escogitare! Certo contenere nei ·limiti del giusto e del vero la lista dei poveri è opera onesta e dimoI

strerebbe negli amministratori l'interesse a difendere il patrimonio pubblico. Ma purtroppo la esperienza ha dimostrato che l'elenco dei poveri è breve solo là dove esiste la categoria dei semiabbienti; i due elenchi hanno una funzione reciproca. Tutti gli sforzi dei Comuni sono rivolti a gravare in un modo o in u·n altro la soma del medico condotto. Si cerca di sfruttare in ogni modo l'opera s ua e là dove le finanze comunali non consentono di largheggiare nelle spese di medicinali e di spedalità, si ricorre al secondo elenco pur di assicurare a quasi tutta la popolazione. l'assistenza medica. Tanto il medico costa così poco ! Risolvere la questione del secondo elenco con un accordo, un compromesso qualsiasi non è possibile, non. è decoroso per il medico. La legge ·e la giuirisprudenza l'hanno già condannato, e se i medici l '.accettassero sotto qualsiasi èondi · zione, farebbero cosa contraria ai propri inte. ressi. Accettare uno stipendio complessivo per la cura gratuita agli iscritti a ~utti e due gli ele11chi sig·nifica riaccettare sotto altra forma la condottà piena. L'abbiamo già detto: il secondo elenco, meglio del primo, si presta a stringere nelle sue capaci braccia ogni categoria ~i persone. Contentarsi per la cura dei semi-abbienti di • una somma aggiunta allo stipendio che sarà proporzionale al nu mero degli iscritti al seco11do elenco, significherebbe cadere nel medesimo errore della precedente combinazione: il piccolo onere per il Comune non tratterrebbe certo gli amministratori dall'iscrivere nell'elenco tutte • quelle persone che per una ragione o per un'altra si vorrebbe favorire. Nè pare conveniente l 'altra proposta fatta da quialche collega, di concordare con i Comuni 11na speciale riduzione · di tariffa per i semiabbienti. Con questo sistema la tariffa intera di fatto scomparirebbe o quasi . Il medico deve egli solo commisurare le sue pretese oltre che al lavoro prestato, alla potenzialità econom1 ca del suo cliente, egli solo con quel criteric e quel sentimento di umanità che lo guidano in tutta l'opera sua, deve sapere e potere apprezzare le condizioni economiche dei suoi infermi ed in proporzione pretendere il compenso. _.\ffidare un tale compito alle varie Commissioni amministrative non è nè decoroso, nè va11taggioso per il medico. 0


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XXII, FASC. I2]

SEZIONE PRATICA

Se i Comuni sono tanto solleciti della salute e dell'economia dei loro amministrati, se essi ritengono che oltre quielli indicati dalla legge, Yi siano altri cittadi11i cl1e possano pretendere dal Comune l'assistenza sanitaria, possono benissimo risolvere la quistione pagando essi v~lta per ·volta e diretta1nei1te al medico i compensi dovutigli per le prestazioni ai ~sidetti semi-al::1b ienti. Solo così si può ammettere il secondo elenco.

Pa'ngloss.

Per i medici militari. On. Direzione del Policlinico Roma Il ministro della guer1a, gen . Zuppelli, riBl)Ondendo in Senato agli on . Santini e Maragliano sul fabbisogno dei Medici in· guerra, assicurò che a vre1:1be provveduto con una disposizione speciale, ariclie rivoluzionaria, e cioè col1'assumere inedici borghesi, sino a 36 anni, coi gradi di tenente o capitan~o. Tutto ciò sta bene per sopperire ai bisogni urgenti; ma, attuando tale disposizione, occorre non ledere gl 'interessi. dei vecchi tenenti medici di complemento, e per ciò bisognerebbe promuoverli al g·r ado di capitano, specialmente se si considera che questi tenenti inedici di vecchia nomina sono vin.colati al servizio inilitare, hanno già passato i 40 anni, e che parecchi hanno fatto inolti 1nesi in Libia, o numerosi servizii in patria. Solo con questo provvedimento si eviterà una palese ingiustizia ed 1un danno evidente, e cotesta on. Direzione, s empre vigile nel tutelare gli · interessi della classe medica, dovrebbe far presente la quistione al ministro della guerra. Grazie dell'ospitalità. Devotissimo Dott. MORANDI.

La politica sanitaria. L'on. Brezzi ha interpellato il ministro dell'interno sulla insufficiente assi st enza ospitaliera che l'odierna legislazione concede alle classi operaie e s eg11atamente ai la,~oratori dei . campi. L'on. De Capitani l1a interpellato il ministro clell'interno per sapere se a l fine di tradurre nella pratica realtà il principio dell'assistenza ospitaliera assicurata a tt1tti i cittadini n o·n abbienti riteno-a or)portuno indirizzare la solu' b ' zione del problema a l concetto della obbligatorietà della l)re,·iclenza in caso di 1nalattia.

L'on. Queirolo ha interpellato il presidei1te del Consiglio dei iuinistri s ulla propaganda che si fa in Italia contro la \ accinazione anti-vai1tolosa e contro la legge cl1e la disciplina. L'oi1. Lombardi ha interrogato il ministro di grazia e giustizia per sapere se sia vero che ai periti in procedimenti penali le vacazioni debbano e ssere pagate dopo la liquidazione delle s1)ese contro impu1tati ed accusati riconoscit1ti indigenti. Lo stesso on·. Lombarcli ha interrogato il 111inistro di grazia e git1stizi.a per sapere s e i11t ende richiamare i giudici istruttori ad applicare l)iù strettamente la disposizione del Codic~ di procedura penale che ·n elle perizie medico·· legali stabilisce s ia data la preferenza a periti specialisti. L'on . Caporali ha interrogato i ministri della gt1erra e della n1arina sulla ·necessità di concedere 1'indennità professionale agli ufficiali nledici. 1

:Il

* * Il 1ii1:11iero dei medici inscritti 1iei vari Ordini d'Italia. - I medici inscritti nei 69 Ordini provinciali del Regno sotl'o 22,705. P oichè in· base all'ultimo cens imento la popolazione d'Italia ascende a 35,848,890 abitanti·, il rapporto medico tra medici e popo1azione è di 6.3 per ogni 10,000 abitanti. Molte provincie però si discosta110 molto da questa media generale. Fra le provincie che hanno una media di !Iledici ·s.uperiore di molto alla media del Regno, si 11otano Napoli col 12.4 per 10,000 abitan.t i; Porto· Maurizio col Io.2 ;. Roma col 9.9; Livorno col 9. 7; Genova col 9.3 ; Torino col 9.2; Bologna con. 9 ; Si·ena con 8.1; Parma con· 7.5; Mila110 con 7.r, ecc. Fra 1e pro\1incie poi che presentano una inedia di medici, di molto inferic>re alla media del Regno, notiamo: Udine con medici 2.6 peri Io,ooo abitanti; Belluno col 2.S; S ondrio col 3.2; Treviso col 3.3; Ro,,igo col 3.S; _J\.rezzo col 4 ; Pesaro e Siracusa col 4.3; Como col 4.4; Piacenza co•l 4.6, ecc. I medici stranieri esercenti in Italia compresi ilel numero totale s opra indicato sommano a I30 e sono : o medici laureati stranieri provvisti de:l solo diploma del loro Stato e autorizzati a esercitare presso gli stranieri a norma delle disposizioni transitorie dell'articolo II della legge s ugli Ordini sanitari, IO luglio 1910, nu1nero 455, e articolo 42 del relativo regola1ue11to 12 agosto I9II, n. Io22 : n. 25; o medici stranieri che h anno conseguito il diploma italiano, n . 85 ; o• medici laureati inglesi autorizzati ad esercitare per reciprocità di esercizio 1)rofessionale concessa ai cittadini laureati italiani nel Regno l Tnito della Gran Bretagna {ar(25)


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IL POLICLINICO

ticolo 2 legge sugli Ordini dei sanitari 10 luglio 1910, n. 455 e lettera ministeriale 19 dicembre 1910, n. 20400), .i1.. 20. Totale n. 130. Questi 130 medici st ranieri si trovan.o sparsi soltanto in 17 provincie, prevalentemente in quelle che hanno stazioni climatiche della riviera o dei laghi o nelle città frequentate da stranieri e abbiamo : Bologna , medici stranieri 2 ; Brescia, 4 ; Como, 2 ; Cosene..a 1 ; Firenze, s ; Genova, 20 ; Milano, 13; Napoli, 15; Novara, 6 ; Padova, 3 ; Palermo, 2; Pavia, 1; Porto Mauri.zio, 33 ; Rom a, 14 ; Teramo, l ; Torino, 5 ; "\lenezia, 3. Totale 130. Come si vede, è la provincia di Porto Maurizio che ha il inaggior numero di medici -stranieri. 4

L'Ordine dei Medici di Catania ha ·raccolto per sottoscrizione la somma di L. 1035 a favore dei medici del Bel.., • gio. Per i 1nedici d el Belgio.

RISPOSTE ! QllalTI I ! DOMANDE. (5114) Ufficiale sanitario . Contributo Cassa di pre--videnza. - Il Dott. A . T. da S. E. in C. desidera conoscere se gli spetta di pagare il contributo alla Cassa 'Pensioni essendo ufficiale sanitario dal luglio 1911 con nomina provvisoria. Se riveste la qualità di medico condotto, l'ufficiale sanitario con nomina provvisoria non deve pagare contributo alla Cassa di previdenza, perchè già vi si trova iscritto. Se trattasi di libero professionista si deve in.vece pagare, perchè la nomina provvisoria, non essendosi finora provvedttto con regolare concorso,- :resterà in vigore . presumibilmente per molto altro tempo. Se si .a·m mettesse la esclu~ione dal pagamento del contributo di tali professionisti, gli inte. ressi della Cassa risentirebbero danno • (5115) Dimissioni - Bando di nuo--v01 concorso alle i deTutiche condizioni. - Il dott. M. A . da T. di T. nomina to in seguito a regolare concorso fiu dimissionato in t empo utile perchè l'Amministrazione comunale era intenzi-0n.a ta a modificare il ca•pitolato. Essendo st ate respinte dal Consiglio sanitario le relative proposte venne bandito il concorso alle identiche condizioni di prima. Chiede con·oscere se abbia alcun diritto da far valere. Essendo stata licenziata in tempo utile ed a'\--endo effettivamente· lasciato il servizio non ha attualmente alcun diritto da far valere, non potendosi ora indaga.r e s ulle ragioni addotte dal Comune per giustificare il provvedimento, che ebbe, e forse da tempo, la sua materiale esecu• z1one . (5117) Rilascio dei certificati di i1ifermità a soci di s.od(])lizii operai. Il Dott. abbonato 5472 desidera conoscere se compete compenso pel (26)

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rilascio di certificati agli asc.ritti alla Società di mutuo soccorso per ottenere i consueti sussidii in: caso di infermità. Stando a quanto dice il capitolato della condotta Ella è ol:1b ligato a rilascia.r e gratuitamente i certificati indicati nel proposto quesito. Doctor J USTITIA.

CONDOTTE E CONCORSI. ALBAIRATE (Milano). - Ab. 2900 circa. Condotta generalità; L. 4300, esenti da imposta R. M., e tre sessenni; L. loo quale U. S.; L. 6oo i~d~nnità mezzi .tras.P. Età limite 34 anni. S erv1z10 entro 15 g1orn1. A tutto 31 marzo. ANCONA. - · Due medici nelle frazioni esterne; L. 4200. Si avv,e rte che nello stipendio sono comprese L. 700 co·ncesse in aumento e soggette a ratifiche. Sessenni fino a superare l a metà dello .s tipendio di pianta. In caso di assenza o malattia del m edico delle condotte limitrofe supplenza con retribuzione di L. 5 giorn·o. Scad. 31 marzo. ANCONA. - Medico-chiru·r.go nella VIII condotta di città; L. 3500 e sessenilli. Almeno 5 anni di s~rvizio professionale e due anni di assistenza in un ospedale clinico od equivalente. Assunzione in servizio entro 15 giorni. Scad. 31 marzo. AVELLINO. - Capo ·del Laboratorio medicomicrografico consorziale di vigilanza igienica fra i Comuni della provincia. Docum. entro le ore 12 del giorno 15 giugno al presidente del CoD:sorzio, sindaco di A velli no. Titoli speciali. Esami. L. 3000 e due sessenni; partecipazione agli utili derivanti dalle analisi ai privati e da altri eventuali proventi. BANZI (Pote1iza) . - Condotta generalità; lire 2890, compreso l'incarico di ufficiale sanitario, oltre il sussidio per l'Ambulatorio antimalarico, variabile da L. 400 a 600. Scadenza giorni 30 dal ro m arzo. CAGLIARI. Comune. - Concorso per titoli e per esami a.J posto di direttore del laboratorio medico microrgafico ; L. 3500 lorde aumentabili a L. 4900. Dom. e doc. d'uso alla segreteria comuna:le uff. l., sez. l. Età massima ani 40. Nomina per un anno, salvo conferma. Assunzione entro 15 gi·orni dalla nomina. Richiedere avviso. Scadenza 31 marzo. CASNIGO (B erg·a1rvo) . - Condotta con Cazzano S. A ndrea per la generalità degli abitanti in n. di 3247. Stipendio L. 4800 lorde. più L. 200 quale U. S. Scad. p rotra tta a tutto 11 25 marzo. CERTALDO (Firenze). - Condotta; lorde iniz. L. 3700 e L. 500 indennizzo cav. Cura gratuita per chi ha un reddito inferiore alle L. 4000. Scad. ore 17 del 3r marzo. COLBORDOLO (P esaro-Urbino) . - Due condotte : 1° reparto L . 4850 lorde ~ ~ 0 reparto L ..440<? lorde e L. 200 se U. S. Serv1z10 entro 20 giorni dalla nomina. Scadenza 31 marzo . CRODO (No--vara) . - A tutt? mar~o 1915 e' aperto il concorso a l post<> dt inedico condotto, collo stipendio di L. 4250 oltre alloggio. Condotta piena, abitanti 1500.


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SEZIONE PRATICA

DICOMANO (Firenze) . - A tutto il I5 aprile -condotta . poveri 2a. sezione con sede 11el capoluogo .; circa 44 kmq.; ab. 1750 dei quali 200 poveri; L. 3000 lorde, tre sessenni; per i primi due anni assegno !Straord. di L. 500. Chiedere 1'arnnunzio. Servizio entro I5 giorni. FIUGGI (Roma). - Concorso per titoli· ad entrambe le condotte medico-chirurgiche per la generalità; L. 4500 lorde ciascu.n.a. Scadenza 16 aprile. . F~BELL~-CE~VATTo (NOLJara) . . - Consorzio. Staz1on1 san1tar1e; kmq. 38.75 1n montagna; abitanti II45; L. 2100 per poveri (cir.c a I25 ), L. JOO a ssegno U. ~·? L . IO? gestione a. f . Scad~nza. 31 ·marzo. Serv1zt-o poss1b1lmente entro I5 gi-0rn1. GALATI MAMERTINO (Messina). - Oondotta piena; L. 3500 lorde; ab. 3350. Scad. 3I marzo. GRAGLIA (Novara). - Consorzio con· Muzzano. Scadenza ore 12 del 24 marzo. Kmq. 32.92, in collina e montagna; ab. 3000 circa. L. I200 ~r .circa 100 poveri e L. 250 per suppl. ; eventuali nomine a medico della Società operaia e ad U. S. Servizio entro il 15 aprile. LETINO (Caserta). - Medico per la generalità (ab. 1200) ; L. 3200 lorde di R. M., compreso le indennità di U. S., servizi inerenti e per la tenuta dell'a. Sca d. pres. dei titoli 31 marzo. LINo· (Caserta). - Generalità (abitanti 1200); lire 3200 lorde di R. M., comprese le indennità di U . S., 1servizi inerenti e tenuta armadio fairmaceutico. ·Scadenza 3I ma rzo. MALONNO (Brescia) . - Al 30 aprile condotta; L. 4273.77, al lordo· ·d ella R. M.; generalità 2520 ab. ; U. S. e gestione a. f. MELITO PORTO SALVO (Reggio Calabriai) . Osp ed ale Provinciale Gari baldi . - Al 3I marzo, chi-rurgo dell'Ospedale. Almeno due anni di pratica clinica od ospedaliera. Libera docenza in chirurgia ({)atologia · chirurgica, clinica chirur·gi~a, medioe1na operativa). Direzione del reparto ..chirurgico, di recente costruito; L. 3500 e alloggio; percentuale s ulle operazioni a pagamento. Nomina bie11nale. Assunzione al posto negli ultimi giorni di aprile. ~er schiarimenti sugli oneri regolamentari· rivolgersi a l direttore dell'ospedale. · MIGLIERINA (Catanzaro) . - Condotta pei poveri ; L. 2000 lorde. Scad. un mese dal 10 marzo. MONTICIANO (Siena). - Condotta; a b. I8II a ~fonticiano, capoluogo, che comprende anche 'Scalv.aia; L. 3000 e L. 700 per cav., L. IOO se irff. san . e 2 aum. sessennali del decimo. Dom. e doc. d'uso. Richiedere schiar. Scad. 25 marzo. NovARA. R. Scuola di ostetricia. - Medico assi{)te11te ; età mellJ01 di 35 anni e assistentato per almeno 3 anni in -u.na Clinica ostetrica o Maternità. Tit. ed esame. Stip. L. 500. Scad. 31 marzo. PARMA. Cas.a Penale. - Sanitario; assegno di L. 1800 lorde. E t à non superiore ai 45. Le dom ande al Ministero SJU carta da L. I .25, dovranno pervenire alla Prefettura. Titoli di studi.o e di i)ratica medica. Nomina previo parere o rela~ione della Commissione. Scadenza 30 aprile. PECORARA VAL TIDONE (Pi(JJcenza) . - Condotto; L. 3100 lorde e L. IOO U . S., L. 800 ind. cav. Scadenza 31 marzo.

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PESCAGLIA (Lucca) . - Condotte 1a. e 3a, cura residenziale; L. 3400 lorde ; I decimo per 3 quinquenni; L. 200 per cavalcatura. Il medico di 1a condotta avrà L. 250 se dovrà disimpegnare funzioni U. S. Assunz. entro 20 g. Scad. 25 marzo. PETRALIA SOPRANA (Palermo). - Concorso ad una delle due condotte. Stipendio L. 3000 oltre assegno di L. I66.25 dell'Ospedale civile per il servizio interno. Scadenza 31 . marzo. POLVERICI (Ancona) . - A tutto 30 marzo condotta; lorde L. 3000 pei poveri, L. 800 pei semiabbienti (fino al reddito di L. 4200) e L. 200 quale U. S., con tre sessenni, senza obbl. cav. ; O.spedale e ambulatorio. Servizio entro 15 giorni. RADICONDOLI (Siena). - Condotta di Anqua ; circa 50 kmq.; ab. Io41; L. 5000 lorde per la cura piena e L. 300 d'inde nnità reside nza; otib l. ca.vale. Scadenza 15 aprile. Età limite 35 anni. Servizio entro I5 giorni. REGGIO EMILIA. R. Prefettura. - Secondo medico assistente presso il locale Manicomio giudiziario; L. 1800; titoli; domanda da L. 1.25; età massima 40 anni; statura non in1feriore a m. l.65. Residenza entro 15 giorni. Chiedere l'annunzio. Scadenza 15 aprile. SCHEGGIA-PASCELUPO (Perugia). ·- Seconda condotta. (Pascelupo) ; L. 2200 p .. poveri e L. 1000 p. gli abbienti, lorde; L . . 600 pel mantenimento del cavallo, L. 200 indennità all., L. 100 gestione a. f. Scad. a tutto 31 marzo. SCORTICATA (Forlì). - Condotto. Popolazione 1433. Servizio gratuito famiglie povere. L. 3500 lorde, oltre L. I50 quale U. S., con due sess. Serv. entro I5 giorni. Scad. 30 marzo. SERRA SANT' ABBONDIO (P esaro-Urbino') . - Condotta residenziale ; L. 3000 lorde pei poveri, L. 600 per semi-abbienti e L. 700 per cav.; età massima anni 45. Accettazione entro 20 giorni. Se U. S. L. 100 per ·a. f. Diritto ad abitazione con relativo orto mediante L. I30 annue al Municipio. Scadenza 31 ma·rzo . SIENA. Società di Esecutori di Pie Di•sposizion i . - Medico pTimario di sezio.ne del manicomio. di S. Niccolò; vedi fase. II. Scad. ore I6 del 25 marzo. STELLA (Genova). - Abitanti 3596. Condotta S. Martino; generalità; L. 3800 e sessenni. Scadenza 30 marzo. TAVOLETO (Pesar.o-Urbi1io). - Condotta; L. 3000 I.orde pei poveri e L. 550 pei semi-abbienti ; L. I OO U. S.; le L. 3000 sono aumentabili di un decimo per 3 sessenni. Alloggio. L. 700 per cav. Assicur. Assunzione in· servizio entro 15 giorni. Abitanti 1352. Scadenza 3I marzo. TEGLIO (Sondrio) . - Medici 2° e 3° reparto; coodotte piene ; L. 4000, per ogni reparto, nette d@- R. M. Scadenza 31 marzo, ore 16. TERRICCIOLA (Pisa). - Condotta residenziale del Capoluogo; :ab. 2700; poveri circa 450; stipendio L. 2500; due quinquenni; indenn~tà cavale;atur~ L. 750; U. S., L. 200. Proventi profess1ona11 L. 3000. Esiste comodo quartiere libero pel medico. Scade 26 marzo. TORINO. R. Ma1iicomio. - Uno dei due posti di medico-direttore, con sede a Collegno; L. 6000 (27)


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IL POLICLINICO

lorde, at1111e11to di un decimo per 5 quinquenni. .--\.lloggio gratis ri scaldato ed illuminato. Rivolgersi a ll '_t\1nministrazione del R. Manicomio, via Giulio, 22. Scadenza 15 apr·i le. UMBERTIDE (Perugia). - Condotta per Preggio; L. 2866 pei pov., L. 1433 .36 per gli abb., con tre sess. ; L. 200 per suppl. ; assicuraz.; ab. 2500. Servizio entro 15 giorni. Scadenza un mese dal 5 marzo. VERGHETTO (l'irenze). - Condotta di Alfero; ab. 2019 in 9 parrocchie; L. 3000 con due sessenni, p. poveri, L. rroo p. gli abbienti, L. 600 per la cav., lorde; assicur.; L. roo dal Comune di Sarsina. Scad. il 30 marzo. Medico-chirurgo danneggiato dal terremoto, già medico condotto, desidera interinato. Scrivere al aott. i\lfonsi Enrico, \ricolo Zucchelli, 23, Roma. ~

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Sono segnati con un asterisco • i concorsi che ci risul· tano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie Profes· sionali. Sono segnati con due asterischi •• i concorsi che ci risultano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Sa· nitarie Italiane.

Diffid e e boicottaggi : Nuove diffide : N.ardodipace (Catanzaro) , Ghe· di (Brescia). Nuovi boicottaggi : Marcedus a (Cata!nzaro) e Corbola (Rovigo), dalle sezioni locali dell 'A. N. M. C. e con l'approvazione della Pres idenza centrale. Ci si comttnica : cc La Sezione Fanese dell'A . N . M. C. revoca la 1d iffida a l concorso di Tavoleto perchè quel1'Amministrazione ha ·adottato il patto di ' condotta residenziale ». «La Sezione di No,·ara dell'A. N. M. C., in seguito al denegato aumento di s tipendio (già concordato fra questa Presidenza, il sindaco, il prefetto ed il deputato del Collegio), ha proclamato il b oicottaggio della condotta medica di Carpignano-Sesia .a favore del dott. Imbrici, il qttale, già stabile, ha rassegnato le proprie dimissioni. Si iJ1·v itano pertanto tutti i colleghi, organizzati o non, a rifìut.are anche l'interinato, perchè il ser vizio viene disimpegnato dallo stesso dimissionario dott. Imbrici >l .

NOSTRE CORRISPONDENZE. LETTERE DA PARIGI: Il processo della tintura di iodio. - L'impiegc> della tintttra di iodio nella c11irt1rgia ,·e1111to da un1ili orig·i.ni, co1ne un modesto commercia nt e che ha cominciato i .s .u oi affari in una bott egucc;ia e . che lascia :ai suoi erecli una rigogliosa azienda, h a assUJnto una grande posizione. P er molto t empo questo rimedio non fu considerato cl1e un rivulsi-vo e salì in onore quando l'uso dei J-ivulsi·vi era assai diffuso. Poi sen1bra.va· destinato a cadere, colla moda, che impera nella t erapet1tica co1ne altro\re, quando alc11ni scienziati ri1s·olv·ettero di trarre partito dé11e s ue qualità antisettiche. Col nootro Durante la tintura di iodio. fu as· s unta poi, a uria più alta dignità in quanto per m erito del Clinico illus tre divenne 11na delle 1uigliori .armi di difesa o di offesa contro il più s ubdolo dei processi p.a tologici che minaccino tessuti e siste1ni importa11ti all a vita degli organismi, quale lo, scheletrico e il linfatico. Kella cura delle le.s:ioni di quest'ultimo s opratutto lo iodio, introdotto nelle glandole offese dal prvcesso tubercolare, ha ·raggiunto ri·sultati insper ati. Pazienti ricerche di laboratorio m ostravano i11tanto che il potere antisettico dello iodio, associato a quello dell'alcool, era superiore a quello degli · ·atri ai1tisettici è i chirurgi decisero senza altro di .affidare alla tintu·r a di iodio l'antise1) ·i del]a cute pr ima di in.trapren dere og11i atto Of'era tivo. Allora si ai1dò più in là .Si disse che so·ven·t e le com plicazio·n i purulente che seguono alle f eri te, sop1ratutto alle ferite lacere e anfrat~tiose quali. si osservavano negli infortuni sul lavoro o in altri accidenti, sono spesso conseguenza del lav.a ggio delle ferite . Le v ie linfatiche aperte dal trauma funzionere1:: bero1come altrettante porte d{ entrata per i germi della su ppu.r1azione o del te·t ano, i quali, trascinati dall'acqua che inonda i t essuti feriti nell'atto del lavaggio, potrebbero facilmente penetrare per quelle \rie e dare occa~ sione a lla formazione di linfangite, linfadenite,, setticemia e infezio~e tetanica. Si raccomandò e si prescrisse di n on lavare le ferite, negando \•alore a quelle s oluzio.n i di fortu11a fatte a mezzo di p.as tiglie vario1)inte, 1nal dosate, e male disciolte, cosi in ·voga .sopratutto n el popolo; J11a se1nplicemente cli. detergere ogni ferita dalla terra o dag li altri 1nateriali ch e potessero itnbratta•rla e cli cospargerla quindi generooame11te di tintura di iodio•. Le st atistiche eran o 111fatti. Jà per provare 1 efficacia del nletodo. Il t al chir11rgo comunicava 1

1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

La Com1nission e esaminatrice del concorso ad assistenti medici-chirurghi per gli Ospedali riuniti, composta dei proff. Bignami, Chiarini, Amante, Muzi, R oselli, dei 53 concorrenti ne ha riconosciuti idonei 26. Il tema di patologia 1nedica è stato: « La perniciosa comat osa » ; il t ema di p.atologia chirurgica è stato: « La carie tu·b ercolare » ; la t erza prova è conistita in u11 esame pratico di anatomia topografica. I •ri11sciti i11 ordine di graduatoria sono: Secondari, Ponti, Ricci , Violato, C.aldarelli, I.J11pi, Grossi, Fioretti, GenoYesi, .t\ttili, Visco, Capanna , Piazza , l\Iochi, Randeger, Savini, Ferrari , Fil ardi, Frank, Giannelli, De P aolis , Graziani , Si lenzi , l\iiil ani, Kore11, Grasso. l\IILANO. La Giunta pro·vinciale h a nominato il dott. Gonzale$ Pi etro, i1ri1na·rio del Maui con1io di l\Ion1 bello. (28) R01\1A.

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SEZIONE 11 RATICA

casi da lui curati, l'altro 10, l'altro 5, l'altro financo 50. Le piccole statistiche i accumt1la,·ano e in man·canza di una grande statistica 1)ote·vano far su1pporre risultati attendibili . Si p11ò dire per qhesto argomento come per gli altri che le statis tiche possono f.are tanto be11e qua11to inale e che i.I solo criterio dei 11t1meri, non accon1pagnato dagli altri· t olti clalla regio11e ·colpita, dal tempo, dal luogo, clalla 11:att1ra dei germi, degli strumenti traumatizza11ti, dalla reSiistenza individuale, po.s·sono condurre a risultati tra i più fallaci. La ·voga della tinturra di iodio ave,·a raggiunto <lttuque il suo apice quando scoppiò la guerra. La voce J)opolare, appoggiata .anche da quella {li taluni principi della scienza, fu unanime nel1'ammettere che la tintura di iodio sarebbe la ·sal,·ezza dei feriti. Per un poco qttesto popolo così deliziosamente scettico a'\rrebbe innalzato la tintura di iodio agli onori degli altari . Ogni. ambttlanza da ca1npo fu abbo•n•dantemente provvista -cli tintura . di iodio, ogni medico militair e ,·olle a \·erne parecchi barattoli di riserva nella st1a troiisse. E no11 solo i medici, 1na ancl1e gli ufnciali e i soldati vollero andare alla guerra col loro flaco·ncino di tintura. I più colti e i più previdenti portarono con sè dello iodio metallico e dell'alcool, onde preparare la tintt1ra al mo111ento del bisogno, l::en sapendo· cl1e col tempo la tintura ·v ecchia perde del suo potere antisettico e fino a un certo grado, anestesico, per diYenire irritante per i tessuti, caustica, dolorosa e poco disinfettante . Ma la maggior parte partì co11 la sua bra,·a b o·ccettina e t111 pen1ielli110. Qt1ando co1ni11ci.arono le prin1e g·randi battaglie sa ngt1in·ose, dopo {)1gnn·na delle quali si Taccoglie\·a110 n1igliaia di feriti, ft1ro110 co11statate due co1nplicazioni che, clato l o . ,,.ilt1 Pl)O attt1ale dell'antise1Jsi, si sarebbero potute oredere quasi scomparse: la cancrena gassosa e il tetano. La percentuale di esse non è stata maggiore che nelle altre guerre, ai1zi essa è note, ·olni€nte 111inore , almeno tra le truppe alleate -che comt.a ttono in Francia; tutta\·ia l'ottimismo che deri,-a in 11oi dai potenti mezzi che abbiamo a disposizione IJer prevenirle non fu giustifi-cato dai fatti. Per quel che coincerne il tetano, l'uso più largo delle iniezio;1i preventive di siero ai1titet a11ico g·iovò in breve ad arres tarne la propagazione. Si può dire infatti cl1e ora ogn·i ferito riceve una iniezi·o ne di siero antitetanico preventi,·a e, come !Si esprime, a Roux in u11a rece11te comwnicazione all'Accademia di medici11a, tale pratica ha salvato molte vite. Tanto si è generalizzato l'uso del •siero antitetanico che ad un -certo momento le riserve cominciarono a dimi11uire in tali proporzioni che in parte s i è do20

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·vuto r icorrer'e alla iu1 portazione da altri pae:;.i, men.tre gli istituti scientifici s i davano a preparare il più grande numero possibile di animali produttori di siero. lVIa la crisi fu in bre\·e superata •senza che la fornitura necessaria ai bisogni dei s er\ izi dell1 sanità militare '\renisse mai meno. Per la ci1ra dei casi conclamati come abbiamo detto in altre nostre corrispondenze molti buoni ·r isultati s i pttennero dall'uso delle iniezioni di acido fenico, seco ndo Baccelli. Per la cancre11a gassosa i chi turgi misero in opera 01gni. mezzo di difesa, iua ognuno sa quanto questi siano ·scairsi e i1npari al bisogno. Fortunatamente e gr.azie all 'otti1no funzionamento dei servizi medici dell'esercito francese, al quale mi piace di rendere qui UJ1 omaggio tanto più doYeroso in quanto la guerra ha sorpreso il paese in un momento in cui nc•n· ·si pensava alla possibilità di do·vere 1)rovvedere all'assistenza di un così raggua1rdevole i1umero di feriti, i casi di cancrena non· furo110 1nolti. lVla tra q.uesti m alati pochi cert~ furono potuti guarire perchè questa funesta co mplicazio·n e delle ferite è quasi s empre fatale, alme110 per il membro offeso, quando solta11to t1n membro è inv.a so dal processo .se non. per la vita. Malgrado la valent ia degli operatori, malgrado i bagni permanenti nelle soluzioni di ipocloriti di calce e gli altri si.sterni di cura an tisettica , si dovette ricorrere a delle amputazioni e t al,rolta si do\·ette assistere impotenti alla morte delle vittime. Solo la forza d'animo e l'invincibile carità delle patriottiche ·d onne che si sono date all 'assistenza dei cancreno·s i, con sentivano loro di avvicinarsi al letto dei moribondi, a cat1sa del fetore che en1ana,ra da ·q uei po\·eri corpi i11 isfacelo. • T ale relativa frequenza di complicazio11i è ·s tat a t1n po' la sorpresa di questa g·uerra, svolt asi nel periodo .aureo clell'asepsi e dell'antise1)'si. Essa tiene certo a. ~u se molteplici. Prima e di gran lunga più ii11portante ·di tutte all'abbondanza delle ferite d'artiglieria come no11 s'era iuai vista in nessuna altra g u erra. Le gra11ate, numerosissime, gettate a profusione non solo contro bersagli resistenti, ina ar.·che contro bersagli animati, e non soltanto granate di pezzi da campagna, ma granate da 105, da 165, da 300, da 305 e anche di più forte calibro, dirette a centinaia contro delle semplici trincee, haru10 1)rodotto il più grande numero delle ferite complicate. Le sch eggie rot u1st e di questi proiettil i h.anno fracassato le me1ubra producendo le ferite l)ÌÙ gra·vi. _.\nche gli :3l1rap11els, meno u ati <:'. meno gra'~ nei loro effetti, hanno rinnovato l'era delle antiche ferite, quando i fucili tira\ano palle di piombo rotonde. Ci dice,·a un chirurgo militare che egli ha ,·isto suppurare quasi :il cento% _d elle ferite prodotte dall'artiglieria. 1

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IL POLICLINICO

Un'altra delle cause di complicazioni è dovuta· al fatto che in questa guerra i soldati sono tutti imbrattati di terra e di fango, che aderiscono tena·cemen:te alle loro vesti, alle m.a ni, ai capelli, alla barba, a tutto. Ma un'altra causa ancora avrebbe, sécondo alcuni, potuto favorire il sop·r avvenire delle complicazioni. E questa sarebbe stata la fede nel1'onnipoten·za della tintura di iodio. Molti soldati, feriti di fer.ite leggere, o supposte tali (i proietti.li rivestiti dei inoderni fucili possono tal·v olta. traversare un memb1ro senza che il ferito sospetti che 1'·o sSO! è stato perlorato) hanno spalmato la ferita con un poi' di iodio e non hanno chiesto nemmeno di essere portati al po- · s to di m edicatura, con quel disprezzo1 del male che ha iat!_o di questi uomini; dei c,osì buoni soldati. Altri anche feriti più gravemente, credettero che la semplice medicatura con un p o!' di tintura di iodio potesse farli considerare ora-= mai fuori del periodo di complicazioni e si presentarono tardiv.a1nente alle formazioni sanitarie lnunite di servizi chiruirgici, perchè le l-0ro1 ferite non avevano un aspetto che 1?-e caratterizza·s se l'urgenza. Qualche giorno più tardi, qualcuno di tali feriti leggeri, coscienziosamente spalmati di iodio, avvertiva il sinistro1 trisma, precursore dell'iU?-ponen.te corteggio dei . sintomi tetanici, o quel cata,tteristico mutarsi e alterar.si dei tessuti in preda alle necrosi, adatto ter·r eno allo '8lviluppo dei germi maligni deposti nella ferita dai brandelli di vesti imbrattate o dalla terra, trasport ate n.e lle parti profonde dal proiettile. _.t\.lcuni chi·r urgi militari dicono di aver osser,-at o che la tintura di iodio mortifica di più i t essuti che sono già così maltrattati nelle ferite anfrattuose e lacere e che la tendenza di tal rimedio a favorire lo sfaldam·en.to degli strati impedi·sce l'accorrere vigoroso .dei leucociti ai quali è affidato il compito di .assorbire e di.struggere o.g ni .a gente .n ocivo e poscia, raccolti in pus scorrente, di portarli all 'estern'O, contribuendo così a una {detersione meccanica della ferita. Lo iodio è utile invece nelle ferite chirurgiche o in quei tessuti malati. in cui il processo infettivo è localizzato e combattuto da ogni parte dal tess uto sano germinante; ma esso diviene u.n a ca11sa di debolezza per i tessuti che non hanno più riserve 'vitali per reagire. Non altrimenti accade che l'iniezione di un vaccin.o, che nel decorso di una data malattia infettiva è capace di stimolare la produzion·e a parte dell'organismo H1alato di sostanze difensive, quando le condizioni generali sono tali da con'5.entire alla primiti , .a diminuzione di anticorpi naturali pro1v-0cata clai corpi l:atterici introdotti, e agevolare lo stabilirsi della consecutiva reazione umorale di di1

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(ANNO

XXII,

FASC. 12]

fesa; flusso e riflusso che costitu1seono la marea montante dell"immunità (1); ma d'altra parte quan.d o le condizioni generali dell 'infenno sono troppo depresse, ·una terapia vaccinica mal compresa può togliere all'inferm·o gli estremi presidi contro ttl morbo che incalza. In presenza di ferite d'an:tiglieria o d'arma bianca, anfrattuose e lacere, dicono i modern.i esperti della chirurgia di guerra,, bisogna sbrigliare largamente, lavare abbondantemente, con le .vairie soluzioni1 antisettiche, dando la preferenza alla soluzione di acido fenico preconizzat3. più di mezzo secolo fa dal buon babbo Lister,. l 'in\-entore della cura .a ntisettica delle ferite ,. che ha permesso lo sviluppo della chirurgia attuale. Lavate, sbrigliate, drenate s empre, lasci.ate correre via atib andante il pus, che vedTete tramutar·si in breve in pus bonuni et iau·dabile e non fate dello iodio la panacea universale~ « Ne s u tor ultra crepidam ». Così dicono .alcuni dei: moderni esperti della 1nedicina di guerra, da noi inter1·01g ati. Perso·n.almente, non abbfamo il mezzo di poter enunciare un giudizio sufficientemente appoggiato da fatti sicuri. Inoltre questa non è l'opinione u:nanime di tutti i chirurgi del mond·o , ma soltanto di una parte dei ·chirurghi inglesi e francesi; altre nazioni sono disgraziatamente ì.n conflitto e alt"ti dati saranno Yaccolti dopo questa guerra dai quali sarà concesso di trarre un giudizio sicuro per pronunziare la sentenza. Tutta,.,.i;a queste '\7oci discordi, nel coro universale di laudi ·in fav.o re dello iodio, potranno non essere inutili e, forse, essere prese in. considerazione anche nel nostro paese da chi ha il dovere di vegliare ad .attenuare gli orrori. e i dolori d·elle g uerre, che fossero per avventura prossime e grandi, ' mediante la cur.a dei feriti. « lYla, diranno i lettori, da tutto quanto siete andato. esponendo, non apparirebbe che l'uso della tintu.r a di iodio1 dovesse bandirsi dalla chi. d.1 guerra ?. ».•.• rurg1a Rispondiamo: « È .appunto per ciò che abbiamo messo come titolo a queste brevi linee il processo della tintura di iodio; il prooesso, dicemmo, non la condanna». P.a rigi, 20 febbraio 1915. Dottor Gon. (1) FRANCESCO VALAGUSSA. Il Policli.ntico, sez.

prat., 25 ottobre l9r4. A proposito della nostra « Lettera da Parigi 'f) pubblicata n.e l tfasc . 9, il dott. _L\.gostino Rizzo da Biancavilla ci scrive per rilev~are che le nost re fronti ere furono chiuse all'assenzio con l'.articolb 6 della legge 19 giugno 1913, n. 632, recante provvedimenti per coml:attere l 'alcooli smo; esso ·vieta la fabl:rr icazione, l'importazione, jl deposito e la vendita del! 'assenzio.


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SEZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE. Per l'Igiene seolastica. ~l l~ corr :> in u~a ,sala del Ministero della pub-

blica· istruzione, si e per la prima volta riunita la Reale .Comm!~s~one consulti.v a ~er la igiene scolastica e l igiene pedagogica, istituita con R. decreto 25 ottobre 1914~ n. 1256. Erano P!es~nti S. E. il sottogretario di Stato, on. Rosadi; i comm. Corradini, Fiorini e Masi di~etto~i generali rispettiv·amente dell 'istruzion~ primaria e popolare, dell'istruzione media e dt>ll'iJs.truzione superiore; il comm. Lutrario direttore generale della S·a nità; i pro:ff. co~m. Di Vestea e comm. Sclavo, direttori dell'Istituto d'igiene, rispettivamente della Università di Pisa e di Siena, e l'ing. cav. Poggi dell'Ufficio tecnico del Comune di Milano. Assistevano per la segreteria il prof. cav. Magnocavallo, R. provveditore a.g li studi, e il professor cav. Ilvento, medico provinciale. L'on. Rosadi portò ai convenuti il saluto cordiale del ministro Grippo, augurando che la Commissione possa, coi suoi studi e le sue r>roposte, recare efficace contributo per un migliore ordinamento della vigilanza igienico-sanitaria sulle scuole elementari e medie del Regno. Rispose all 'on. sottosegretario di S•.ato il commendator Lutrario, a nome dei componenti la Commission,e , assicurando che questa farà del !S/uo meglio per corrispondere -a lla fiducia dei ministri dell'interno e dell'istruzione. La Commissione si è quindi formalmente costituita nominando all'unanimità a suo presidente il comm. Lutrario ed ha poi discusso dell'ordine da !Seguire per lo svolgimento dei lavori.

Corso di medicina e ehirurgia di guerra.

dell'inaugurazione del corso inviava il seguente telegramma al decano degli Istituti Clinici, senatore Mangiagalli : « Il. M;inistero, mentre prende atto, con vivo compiac1men~o, ~ell~ avvenuta inaugu.r azione, p:esso codesti Istituti, del corso delle infermiere d~ gue~r~ e dell~ prossima apertura del co.rso d1 med1c1na e chir,urgia di .guer~a per i medici, vuole espresso cosi a Vossignoria come ai suoi ben~me!iti collaboratori il plauso per la nobile patriottica opera che si propongono di svolgere ».

Corso per gli ufftciali sanitari. . Il cor~o bimestrale per gli aspiranti alla carica d~ .u:ffic1ale sanitario incomincierà nell'Istituto di ~giene del~a ~· .Università . di Torino il 5 di aprile e terminera 11 3I mao-gio. Le lezioni e gli esercizi p~atici avranno luo<Yo tutti i giorni dalle ore 9 alle I7 ad eccezione dbei giorni ~estivi e dei ~omeriggi del sabato. . Pe: rica.vare maggior profitto delle esercitazioni pratiche, sarà utile munirsi possibilmente di microscopio.

Pel miglioramento igienico-sanitario della Sardegna. . È sorto a Roma. un. Comitato per combattere

in Sardeg11a la piaga della malaria e favorire cosi quella tanto auspicata colonizzazione nella quale è indubl:damente contenuta molta' parte della . resurrezione della Sardegna. S'intitola (( c .o tnitato per il miglioramento igienico-sanitario dei contadini colonizzatori di Sarde<rna )) . Si propone di concorrere alla bonifica ~ana della popolazione agricola in dimora stabile nei centri di colonizzazione, sia con la distribuzio11e d~ medicinali per· migliorarne le condizioni igieniche e per combattere la malaria, sia col promuovere l'istituzione di colonie estive per ragazzi. L'Istituto provvederà con mezzi propri alla distribuzione dei medicinali : e i soci concorreranno alla propagainda per l'igiene e la salute dei poveri agricoltori.

Presso i Regi Istituti clinici di perfezionamento in Milano si tiene, dal 15 marzo al 15 aprile, un corso di medicina e chirurgia di guerra col seguente programma : Parte medica. - Spedalizzazione militare in. tempo di guerra (dott. Massarotti, maggiore me- I medici vittime della guerra in Germania. ·dico dell'Ospedale militare). - Profilassi geneDalla « Miinchener mediz. Wochenschrift » del rale ·e speciale delle malattie infettive trasmis- 9 marzo I9I5 ri portia1no la seguente notizia : sibili negli eserciti (1p rof. Cesa-Bianchi). - MaIn base alle liste delle p erdite nn. I-150, la lattie infettive (proff. Belfanti e Polverini). << Berl. Aerzte-Corr. >> compiuta che i medici della Malattie del :sistema nervoso e mentali (prof. Me- Germania morti sui campi di battaglia sono II9, dea). - Malattie veneree (prof. Pasini). quelli feriti 235; i medici prigionieri figurano Parte chirurgica. - Lesioni d'arma da fuoco e in numero di 42, quelli sperduti in numero di 95 . da taglio e loro trattamento. Traumatologia di In· queste cifre non sono coip.presi gli studenti guerra (proff. Rossi, Crosti e Castiglioni). di medicina, ma sono compresi i medici non Conseguenze ed esiti delle ferite in guerra (pro- ufficiali. Dal computo sono escluse le perdite fessor Galeazzi). - Servizio radiolo&"ico di guer- dell'armata ba\1arese. ra (prof. Perussia) - Cura protesica delle leLo stes~o numero della « Miinchener registra . ioni delle ossa mascellari (prof. Fasoli). - Lenella lapide dell,onore (Ehrentafel) dei «morti sioni dell'occhio (prof. Denti). - Lesioni trau1natiche dell'orecchio e della laringe (prof. Ca- per la patria>> 48 nuovi nomi, tra i quali II lau,.. reandi, u.no studente in medicina e 36 medici; lamida). tra questi sono due generali n1edici della riserva . Le lezioni hanno luogo tutti i giorni feriali dalle 15.30 alle I8 nell'Aula Magna degli Istit11ti clin.i ci in via Commenda, -n . I2. Possono es- Per I medici veterinari. Il Real Governo di Serbia cerca per il suo sere frequentate dai medici, senza bisogno di iscrizione e senz.a pagamento di tasse. esercito dei medici veterinari ·alle seguenti conIl corso ' renne inaugurato il I3 corr. con una dizioni : ceinferenza del prof. Baldo Rossi: « Impressioni I 0 rimborso delle spese di viaggio dell 'andi un. chirurgo nei paesi della guerra ». data e del ritorno; 2 ° retribuzione da convenirsi Altra conferenza sarà tenuta dal prof. Riccardo fra i 400 e 500 franchi mensili; 3° indennità Galeazzi la sera del 22 sulle «Moderne provvigioo-naliera per spese di vitto in franchi tre. denze sociali per i mutilati in guerra ». Dirigere le offerte in Roma al Consolato g eL'on. Grippo, ministro della ~- I., poco prima u erale in via Poli, n. 25. (31)

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POLICLI~ICO

· Rassegna della stampa medica. ~11 edic.

Record, 28 no\.

I raggi del radium. - SAvINI : Lesioni traumatiche nell'appendici.te. Rz v. Ospedal., 30 nov. MILAN!: I ran1mollimenti del corpo call oso. - MULÉ: Sulla sterilizzazione ct1tanea in chirurgia. 1' lie ]ournal A. M .· A ., 28 nov. GREGG: I fattori genetici delle psiooneurosi . - Soul'HARD : La J)rofilasisi mentale. - RrcHAllDSON: La prevenzione delle malattie contagiose negli ospedali . La Clin. M ed. I tal., nov. Lé sindrom'i epilettiche nella clinica C'onte1n11or.a nea . -- MANFREDI : L 'adrenali111a nella clinica. - OLLINO : La sfì.gmobolo1n.e tria. - BERTELLI: Cardiopatia da , ·izio congenito. L'Attualità J\lled., nol\7 • FERRAR! : Sul meccanismo del senso 1norale e sulla psicotera pia. Proc . R. Soc. of Med., nov. DAVIDSON: La localizzazione dei corpi estranei ai raggi X (discuss .). A Ji1i. di Ostetr. e Ginec ., 30 nov . CARLINI. La reazione di Moriz-Weisz nello stato puerperale. . · · ·An1i. d'i Med. Na"J. e Colon., o tt .-no,· . GAUDIOSI, CAVAJ.,LINI: Pr·o filassi . antim.aliarira. (~A vAT"I,INI : Profil assi an ti venerea. l\lfiincli . M ed. wocli., I dic. SCHUJ..;ER: Ii1fezione l)uerperale da bacillo gas1soso di E. Frankel. - L UDWIG : Sul1e ferite d.a ar1na da fuoco dei polmoni. - SIEMON e A . : St1lla terapia del tetano. La Pedicvtria, dic . CHIARAVALLOTI: L .a formola leucoci·taria nell'eredo.- sifilide . . SEGAGNI : La reazione del gliciltriptofano nel liqwido cefalo-rachideo dei bambini. DE VrcARIIS : La diatesi essudativa. Giorn . di Med. Milit., 30 nov. 'fERRA _.\.BRAMI : Sttl trattamento dei traumi cranio-en·c ef.alici. . MAREiNGO : La s ierodia.gnosi della s ifilide second·o von Dungern. A rcli. !tal. di Ginecol., 30 sett. SANTORO : La tecnica della 1s.a la di operamo11e. · ] ' lJ e ]ou.rn. of Trop. Med. a . Hy,!J,·., x dic . BALPOUR .e WENYON : Sul cosidetto Plasrn,odiu11i tenite (Ste11hens). Mc. 1\!Irr4r,AN : Il colera asiatico. ABBE :

R ùv. di lg. e San,. pubb ., 1

dic~

RAGAZZI: \7al utazione del pro.g resso igienico i·n Francia ed in Italia. Bitll. de l" Ac. de Méd., 1 di~. SAINTON: Il tt"attamento del tetano col 1netodo Baccelli. Rev. del Circ. ]\I[ éd. de 6rdoba, 5-8. SORIA : La diagnosi . della tubercolosi nel lattante. lVIoRRA : Si.tiofobia e suo trattamento . L'Ig. Scol~st., 30 nov. CAc~cE : L'ispezione sanitaria 1scol as.tica in Italia. - DI VESTEA: La refezione scolastica. L' I d1'0logta, e·cc., ott. Bossr _t\. : . La galvaui.zzazione dei, v:agh i nelle neurosi gastriche. Lai Liguria M ed., I dic. SIVORI e CoSTA.J.~TINI : Sulla vaccinazione contro la difterite. R·ev . del Circ. Méd. Argenti1io, giugn·o -ottobre. JAKOB : I problerpi biogenetici e loro relazioni con la filosofia moderna. - _t\..MADEO e JAREGNI : Caso di miiasi. - UDOANDO: I~e sindromi itteriche. , A rch . dii Farniac . e Se. affirz.i, 1 no\·. e 15 no,·. BUSCEMI GRIMALDI : La reazione di N eumann per l a diagnosi differenziale del sangue gravidico e fetale. Gazz. d. Osp ., ·3. dic. l\1ANTELLI :. Esiti lontani dell a p l astica col sarto~r io 11el la cura cli çerte ernie inguina~i . . J;Vie1·i. l{lin. Woch ., 3 clic. HADERER : . Sul le fer ite del cranio in guerra. - HAss: $ulle fratture da arma da fuoco del fem-0re. - BEER: Lai r~gidità . della colonna 't··erte~1rale e sua prognosi. TJi? Practitio1ier, dic. GooDHART : La cura. delle iniezioni nelle emorroidi. - WYNTER : La diagnosi di e.asi ·oscuri di carcinoma. - . BrGG : Le 1nalattie della guerra : tifo esantematico, titfo addominale, dissenteria e colera . - PINI: L'acido fenico ·n·e l trattamento del tetano. DRINK.WATER: La longe,·ità di medici eminenti. La. Rif. Med., 5 dic . TEDESCHI: i\zione diretta della, .nicotina mòbilità e . , e del tabacco stilla . sul 'tono dell'intestino. - MARSIGLIA : Osteomielite da proteo. - SALMON : L'isterismo: Die The1'. d . G~genw . , dic. WIL1:-IGER: Le 111fianin1azioni. d·e lla 1nucosa boccale . - RQSENFELD: La ct1ra della stitichezza cronica .

e

.

·Indice alfabetico per· mate.rie. •

.:\11euris111a aortico o neopla ma 1nePag. 397 diasti11ico? . )) 403 _\ t1to-sierotera pia . . . . . . . . )) 394 ·Ci ~ tifellea : trattamento delle infezioni. Concrezioni calcari ed osteiformi nel )) 399 connetti,·o . . . . . . . . Croce Rossa e servizi sanitari in Ger• )) 1nan1a . . . . · )) 402 Diabete renale . . . . Ele11co dei poveri (Il doppio) · nelle condotte . . . . . . . F a tica : per ridttr:ne g li effetti nelle truppe in marcia . . Gonococco : ricerca nel sa11gue dei )) 400 blenorragici . . . . . . )) 404 <_;ranuli di Much : ricerca . . . )) 400 I odio nella tiroide fetale e infantile I s teri 1no : con siderazioni patogeneticl1e . . . . . · · · · 1\Ialattie renali : forme più co111uni secondo l e ,·edu te moderne . Roma, 1915 -

(32)

Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

l\iedici . militari (Per i ) . . . . . . P'ag. 409 K eonato ·: dimostrazione dell 'a·vvent1ta . . )) . 400 . resp1raz1one . . . . . )) 400 Ozono : influenza sulla respirazione . )) 409 Politica sanitaria (La) . . . . . )) 400 Porpo~e tubercolari . . . . . Reazione di Widal : significato nei )) . 397 , yacciinati contro il tifo . . . )) 388 Rimedi · nuovi . . . . . · ·. · )) 393 Sifilide del cuore . . . . . . Sifilide sperin1entale : nianifestazioni » 400 singolari . . . . . . Storia della 1nedicina : struttura del )) 399 cuore secondo L. da Vinti . . . )) 403 Tetano : siero-profilas~i . . . . )) 403 Tetano : cura Baccelli . Tifo esantematico e tifo ricorrente: profilassi nell'esercito in campagna . Tintura di iodio i11 guerra . L.

PC>ZZI,

resP.


Anno XXD.

Roma, 28 marzo 1915

Fase. 13

t

SEZIONE PRATICA ,

• •

DIRET-PORI:

Prof. GUIDO BACCELLI

.

.

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Lavori originali: Dott. Antonio Pozzo: Sul reperto del sintoma

glicosuri'a » in certe condizioni morbose. - Sunti e rassegne i CIDRURGIA: George W. Crllc: L'operazione in due tenspi con speciale riguardo al trattamento del cancro. - NEUROLOGIA: Oppe .. nheim: ll dolore nelle neurosi. - GI NECOLOGIA: Olga Resnsvic-Sfgnorelli: L'infantilisnio dei genitali miiliebri. - MEDICINA DI GUERRA: Prof. F. Perussia: Servizi radiologici al campo. - Lezioni: R . Paltauf: Etiologia e profil,assi del colera. - Accademie, Società mediche, Congr~sst~ Societtl Lombarda di scienze mediche e biologiche. Appunti per 11 medico pratico: CONTRIBUTO DEL MEDICO PRATICO: Marino Andreotti: l 1nmt1,nità dei piccoli lattatiti verso il morbillo. - CASISTICA: I grossi tumori sifilitici del fegato. - Sifilide e shok operatorio. - Sifil,id,e cardiaca. - TERAPIA: La disitife· zione del campo operativo e delle ferite. - Un punto essenziale nella pratica dell'anestesia locale. - Posta degli abbonati. - Igtene: La lotta contro i rutnori. - Varia - Cenni bibl1ogra11ci. l'fella vita professionale: Per i medici militati. - La politica sanitea1ia. - Sottoscrizione a favore dei Medici Belgi, delle loro vedove e dei loro orfani. - Risposie a quesiU e a domande. - Oondotte e Ooncorst. - Nomine, promozioni ed ono· riftcenze. - Nostre corrispondenze: La questione ospedaliera a Venezia. - Notizie diverse. - Rassegna della u

stampa medioa. - Indice alfabetico per materie.

AVVI SO. -

Gli associati che intendono profittare del premio ordinario pel 1915 ~

Manuale di OTO-RINO-LARINOOIATRIA

compilato dal prof. G. B·ILANCIONI assistente alla R. Clinica Oto·rino·laringoiatrica e aiuto medico negli Ospedali di R oma,

sono pregati di affrettare l'invio dell'importo del loro abbonamento ( 1) pel corrente anno l9I5, perchè la stampa di tale vol11me è pressocbè ultimata ed il medesimo verrà subito inviato soltanto a coloro .che avranno effettuato il pagamento prima del 31 marzo 1915 o che avranno autorizzato la nostra Amministrazione ad inviarglielo gravato · d' assegno pel dovuto importo di abbonamento e prescritte spese di spedizione nonchè per le accessorie tasse postali di assegno, ecc. ( 1)

Per 11 10111 datrranca1tou1, raccomauda11011, acr., del Premlo, 1111r1 all'tmoono d'abbo1am.11to 50 ca1te11m1 11 uer l'Italla Brr. l se per l'Estero. 1

Ricordiamo che I Vaglia-lettere e le Cartoline-vaglia debbono essere lndlrlìzatl eacluslvamente al prof. Enrico Morelli, Via del Tritone, 46, Roma.L' AMMINISTRAZIONE. 81rltal •• tNfdeM rbema&I. -

aen1a ottar11e la

foJJte.

i vietata Ia

rlprodu:zlone di lavori pubblloatl nel POUGUKICO e la pubblloa1loa1 dl 4UJJ&I dl

·

LAVORI ORIGINALI. Sul reperto del slntoma '' glicosuria ,, in cene condizioni morbose per il dott.

ANTONIO

Pozzo.

È noto da t empo con1e il cosidetto « stato g li-

cosurico » non sia sempre identificabile con lo « stato diabetico » ; in altri termi:a i, non ogni glicosuria fa necessariamente parte della sindrome cliabetica. Nau.nyn ha a·v·vertito che si deve essere molto cauti nell'asi-Segnare 11 ·vero valore alle glicosurie che si presentano in certe affezioni flemmonose ; ricordando tale monito il dott. Be1

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çker, s ulla b.as·e di ottomila osservazion~ di casi di foruncoli, flem moni, gangrene, eresipele, ecc. potè assodare ch·e, sia pure in una percentuale molto ristretta. (2-3 %) , si può avere una glicosuria tr.ansitoria che di regola scompare con il migliorament(o del processo in çorso. Astraendo dalle glicosurie provocate negli animali ·(florizinica, da spancreatizzazione, bulbare, surrenale, da lesioni sperimentali del fegato, tossica, ecc.) e nell'uomo (alimentare, florizinica, tossica) dei semplici disturl:i funzionali del sisteJna nervoso (tra11mi psichici), il raffredda111ento (Ba1nl:erger)), molte mnl'lttie infettive possono provocare una transitoria presenza di zt1cchero nelle orine dell'ammalato. Così: il co(1)


IL POLICLINICO

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lera, l'ileotifo, la dissenteria, la pertosse, la difda semplici traccie di zuccb ero al dosaggio delt erite, il morbillo, il vajolo, la scarlattina, le l '8.3 per mille ed oltre di glucosio, può aversi, febbri malariche, la setticoemia, la polmonite, e, oltre che con la causticazione l:dlaterale dei corin un caso . di Livi€rato, la poliartrite reumatica puscoli carotici, con la causticazione del coracuta. Teschemacher ebbe, dopo l'iniezione di pus.colo di un lato solo, con lo spezzettamento e tubercolina di I{och, un caso di glicosuria temcon l'asportazione del corpuscolo stess·o, con la poranea; Manchot ottenne riduzione del Fehling s~mplice scopertura del fascio "'f/ascolo-nervos.o con le orine di dodici ammalati di sifilide al sesino alla bifcreazione della carotide, con la lecondo stadio, su 359 pazienti osservati allo stesso gatura unilaterale della carotide, e in interventi chirurgici portati in varie regi-0ni d·e l corpo delperiodo del pr.ocesso morboso·. Une stato glicos urico transitorio ven·n e a·n cora osservato in val'animale (laparotomia semplice, laparotomia rie affezioni chirurgiche: nell'appendicite (Leidy, con resezione di omento) ; in altri casi, e nelle stes,s e condizioni chirurgiche, il glucosio appaCohen) ; in un caso di cistoma ov.arico (Malriva nelle orine in traccie minime o mancava colm: la glicosuria scomparve dopo l'asportazione del tumore) ; in alcuni casi di ustioni qualsiasi riduzione . Praticavo di solito la reagravi (Hi,l l-1861; :embra anzi , secondo irl Vanzione di presenza con il Nylander, l'analisi quantitativa con il Fehling, anal·ogamente ai nini, che in tali casi la glicosuria sia una comrp.etodi usati dal Vassale ; però, per mettermi plicazione non rara). Gli acidi fosforico, lattico, cloridrico, solforico, iniettati nel~ e vene, deter-· più al s icuro da eventuali cause di errore, prima di praticare le reazioni precipitavo l'albumimin~~o una glicosuria rapida ed intensa; cosi na, se presente con N a Cl, ed eliminavo i sali pure la stricnina, l'acido cianidrico, il curaro, dell 'H2S04 e dell 'HCl con acetato di piombo, la morfina, ci.1 nitrito d'amile, 'i l fosforo, l'aniliprevi.a filtrazione. na, la segale cornuta, il veronal, il mercurio, Sembra adunque che uno stato glicosurico posl'ammoniaca, ecc. sa aversi in determinate condizioni chirurgiche L'etere, il cloroformio, il gaz d'illuminazione, nelle quali può anche ess~re appena apprezzal'ossido di carbonio, possono pro·vocare glicosubile o addirittura mancare del tutto: ciò conria. Fischer la ·ottenne con l'iniezione endovefermerebbe, indirettamente, l'opinione del Denosa di sali di s odio nel coniglio. Il Borelli rilamare per c_ui la sclerosi fisiologica del corpucorda come sotto il nome di glicos.ur.ia epatoscolo carQtico è poco favore·vole all'idea di un gena von Noorden abbia :radunato tutte le gliincarico fisiologico di qualche importanza. Inol0osurie la cui ragione si rinviene in un improvtre, anche ammessa la cromaffiuità della ghian·v iso depauperamento di glicogene del fegato. dola carotica (Kohn, Stilling, Kose), dovrebbe Le cause che possono provocare tale fenomeno sarebbero pa.riecchie, ed il prototipo di esse ri- trattarsi di un centro adrenalinogeno ben poco attivo .se ess·o è incapace di opporsi agli effetti 1narrel::.1be Se?Jlpae la pun.t ura del pavimento dél della capsulectomia bilaterale. 4° ventpicolo, secol}!do Cl. Bernard; vengono poi Contemporaneamente a tali ricerche mi venne tutte 1e altre lesioni del sistema nervoso con fatto di osservare che in due ammalati ricovecui si riuscì a provocare glicosuria: estirpazione . rati nella Divisione chirurgica diretta dal prodel ganglio cervicale simpatico superiore ed infessore R. Penzo all'Ospedale civile di Padova,. feriore, del prim0i ganglio toracico, dei gangli uno stato glieosurico molto marcato coesisteva addominali, dei nervi ·simpatici, lesione d€l cercon la presenza di un favo vesp.aio del collo, vello, del mesencefalo, del cervelletto, dei nervi in un caso, e di un adenofiemmone della regione periferici, ecc. poplitea destra, nell'altro; tale stato glicosurico Vassale .a veva osser\rato una ,g·licosuria transcomparve dopo un generos.o trattamento delle sitoria che appare nei gatti subito dopo l 'aspor ~ tazione o la causticazio ne della ghiandola caro- due affezioni chirurgiche. Nel primo caso, si tica . Poichè di tale organo siono ancora scono- trattav.a di un impiegato cinquantenne. Il Pari,. in un nota apposta alla recensione da lui fatta sciuti e il vero signifi~ato anatomico (le questioni ad esso relative non sono ancora del tut- del lavoro succitato del Becker, osserva che la tendenza alla glicosuria si può avere in tutte le to ris.o lte) e il significato fisi<>logico, ho voluto malattie febbrili, e non sorprende quindi che ricercare se la glicosuria transitoria. osservata si abbia nelle malattie fiemn1onose, le quali, in tale condizione dal Vassale fosse essenzialfra le affezioni chirurgiche, sono le malattie feb111ente da ascriversi alla distruzio11e della ghianr!l.i.li per eccellenza. Io ricordo che in. tale caso, dola carotica. Ho 1)ertanto condott<>, nell'Istiin cui si trattava di un fa-v·o ·vespaio profondatuto di Patologia generale della l{. Università mente infiltrato e con una base assai larga, la di PadO\' a, alcune esperienze le quali mi ha11110 temperatura non oltrepassò mai i 57° centigradi. pro\"'ato che una glicosuria più o menQ nQte·vole, 1...

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SEZTO'NE PRATICA

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secondo caso si tratta va di u na r agazza di diciannove anni; l 'adenoflemmone popliteo era consecutivo a les,i one 1settica della cute del piecle destro. Ebbi pure occasio·n e di constatare una glicosuria transitoria nel decorso· di uria osteomielite acuta inrfettiva della tibia sinistra, in un ragazzo di dodici anni e, in un grave caso di flemmone clella gamba sinistra, in un bambino' di sei a,nni e mezzo. In questi casi la comparsa della reazione coincideva con• 1'aggr.a varsi dei fatti locali e conseguentemente con un. notevole innalzameRto termico (39 .5°-40. 2°) . . La compars:a della glicosuria in gatti rl1e erano s tati operati senza uno scopo determinato, per controllo, nella .s.e rie di esperienze cui ho sopra accennato, mi :indusse ad t.'Saminare attentame~te le min·e degli. operati in Divisione chir11rgica nei primi giorni dell'intervento: h·o finora constatato la presenza di traccie di g lucosio, mentre prim.a la reazione era complet a1nente negati-va, in una operata per a1)pendicite cronica recidivante e in un giovanotto operato per ernia inguinale bilaterale. La reazione no·11 fu più apprezzabile oltre le 48 ore dall'inter·vento. Qualunque ipot esi, allo stato atti1ale della co.n oscenza su una questi,one tanto dibatt11ta, sarebbe azzardata. Ricorderemo come il Carnot abrtia sentenziato che da tutte le es.peri enze e le osservazioni note si deve per ora concludere che la. ou-licosuria è u n fenomeno complesso ri. s.u ltante dal concorso di più fattori in varia mis ura concorre11ti .n ei singoli casi. Alcuni di questi ·ci sono noti, alm eno in parte, e tra questi un g ruppo di dati pre~iosi fa capo· al pa11creas ; ma i compensi dell'org.a nismo, ancora mal conosciuti, l'influenza r eciproca delle azioni ghia.n dolari interne, spesso ne r endono an0o·r dubbio e n e velano il valore. E il Cammidge, a prop·osito dell'azione che s ulla comparsa di stati glicosurici avrebbero le surrenali, la tirioide, l a pituitaria, gli organi del sistema cromaffine, osserva che, confermin,o o disapprovino in parte susseo-uenti osserv.azioni le teorie avanzate in b proposito, non può esser dubbio « che esse fanno balenare un.a più vasta concezione della patoloo-ia del diabete ed indicano che la glicosuria o u-0n è una malattia, ma ·u n .sintoma comune a molte condizio11i pat ologiche ». Al qual proposito converrà però ricordare che qua ndo si parla di una oo-licosuria transitoria (sperimentale, tos. . sica , nelle malattie infettive, ecc.) c1 t roviamo in condizioni diver.se da quelle in cui, come nel diabete si tratta di una sindrome morbosa com!)lessa 'e, in sostanza, ben determinata. 1

Premariacco (Udine), ottobre 1914 .

BIBLIOGRAFI..\.. BECKER. Glicosuria ·trarisitoria 'nelle 11ialattie fieninioriose . lVIunch. med. v\7och ., 1911, n . 39. CAM MIDGE. Glycosuria and allied co1iditi)ons . London, Arnold, 1913. CARNOT. Maladies des g la,ndes salivaires et d1t pancréas. Paris , Maloine, 1908 . DELAMARE. Orga1ies chromaffin;es nel T1 attato d)a1iatomia u1na1ia del PorRIER. P aris, Mas_ . _ son, 1913 . RICHARDIEN et SICARD. "lVIaladies de la 1'11Utritio1i, goutte, obésité, diabète. Paris, Maloine, 1912. \ TASSALE. Gli effetti della distruzione della ghia1idola carotica . Pathologica, anno III, numero 70. 1

SUNTI E RASSEGNE. CHIRURGIA.

L'operaziome i11 due ten1pi con speciale riguardo al trattamento <lei cancro. (GEORGE W . CRILE. A 1i1ials of Surgery, I"'X, 1) . Sia i risultati immediati che i tardivi di alcu ne operazioni sono assai migliori se esse vengono praticate ·in due tempi, in parte perchè i pazienti possono tro·v arsi in condizioni trcppo deboli per sost enere t utt'insieme un grande intervento·, in p.arte perchè il primo1 t~mpo può preparare la ,-ia a una seconda operazione più sicura e, nei casi maligni, può esser prevenuto il tra1)ian to di cellule cancerigne. L'articolo co11sidera appt111to· dei casi appartenenti a quest'ultima categoria considerando le operazioni per cancro del retto, dello st o.m aco, del grosso intestino, dell'utero, della lari11ge, della ling ua , coru un a. breve discussione anche sul valore dell'operazione in due t empi nelle infezioni addominali e nel gozzo es·oftalmico. È ov\7io che saranno compiute in dite tempi solo quelle operazioni. i111 cui tale pratica diminuisce i perico1li. L '•obiezione principale era che il paziente spesso si rifiutava di sottomettersi di nuovo a i disturbi della narcosi : ma oggi l 'anociassociazione co11 anestesia all'ossido d'az. e ossigeno ha eliminato quella difficoltà : e si è spesso constat at o che il secondo intervento· - che di solito è il più o-ra,~e - non causa maggiori disturbi, e talvolta0 anche minori, che l'operazione preliminare. Ca1icro del retto . - La colostomi a preliminare prepara splendidamente la via per l'int~rvento maggioire, e l'energia del paziente è tal~ente conserrata, che egli affronta il secondo 1uter, -ento senza riluttanza, mentre 1a presenza del1'ano artificiale rende assai minore il pericolo di una jnfezione clella ferita. (3)


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IL POLICLINICO

Cancro dellq stoniaco. - In un primo ten1po si pratica la g astroenterostomia e quindi si intraprende la resezione quando il bilancio nutritivo è assicurato, dii .solito entro ro giorni o 2 s ettimane. Nei casi avanzati di ulcera gastrica è lnetodo eccellente quello proposto da v. Eis~1sberg di p·r aticare dia pprima con anestesia lo('ale • una digiunostomia, rimandando l'operazione definiti va a quando le condizioni di nutrizione sia110 miglior.ate : incidentalmente il ripos~ gastrico prolungato può guarire l'u1cera. La s emplice gastroenter-0stomia dà -µna mortalità assai mino1re che la g.a strectomia perchè m eno aggressiva e pe~chè più pronto è 11 riadattamento anatomico e fi siologico : quando quest'ultimo :siia stato ottenuto, la resezione è co.n dotta a termine con un .. margine di sicurezza assai maggiore. Un "'Jantaggio inaspettato dell'·o perazione in due t~mpi per gastrectomia è poi illustrato dal seg·11ente • cas ò: un grosso tumore pilorico fu diagnosticato come c.a rcinoma, e all'operazione p_reliminare sembrò che la diagnosi dovess·e esser confer1u.ata; ma alla seconda operazione, che, dato l 'i1npon·e nte grado di de11utrizione, fu dov·u ta ritar<la re fino a 3 settimane dopo la prima,. .si trovò co,n meraviglia che l a 1nas sa peripilorica era scomparsa : per acquistare maggior · sicu·re zza si fece la resezione dell'ulcera · esistente, operazion·e relativamente assai S·emplice, nel dubbio che alle s,u e basi vi fosse l'elemento epiteliomatoso, ma l'esame istoilogi~o ne dimostrò l'assenza completa. L'operazione ·eseguita tutta in un tempo non solo sarebbe s tata enormemente aggressiva senza n·e cessità, ma avrel::.b e posto a gra·ve rischio la vita d~l paziente. c ancro1 dell'i1,tero. - In U11'a operazione dissec~nte il 'più grande pericolo è dato d.a ll 'autotrap,i anto delle cellule cancerigne : un op,p ortun,o mezz·o preventivo è costituito da una prelimiuar~, g enerosa distruzione col caute.::io. Nel C'ancro del collo in un primo tempo si distrugge ogni . tra cc ia del tumore per mezzo1 del cauterio di ferro rovente, che porta un calore bastante a proc1u.rr:e una coag ulazione penetrante del 11rotoplasm a , giacch è lo .scopo è di ottenere la coagulazion e, non l'escara. ; quin.d i con un cauterio diss·eca nte s i sezion a110 gli attacchi vagino ~er­ vicali in m odo da interrompere tutti i vasi i:-he , ·a11no dalla -vagina all'utero: l 'anemia C'he ne seg u e distruggerà in• un g iorno tutte le cellule can cerig ne già det eriorat e. Dopo di ciò in un secondo t emp o potrà esser p raticata l'isterectomia s e11za il pericolo dell'innesto immediato del ca11cro. Cancr o della lari nge . - In u n prim o t-=.mpo i pian i profondi del collo su ciascun lato della trach ea ouo tamponati con g arza iodoformica. Ciò pro,·oca l111a reazio11e l ocale ch e fissa la 1

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trach ea e protegge il mediastino e·vi tandone così l'infezione . Questo metodo evita anche il iiericolo d-i 'llna infiammazione del vago. E i11 tal m o,do il s.econdo tempO', la es cissione della laringe, è compiuto coru sicurezza e facilità . !11 34 laringectomie 28 ne furono €Seguite dall '_l\.. in. due tempi e sì ebbe fra queste s olo un caso di m orte. Cancro della lì1igua. - I due pri11cipali problemi in ques·t a op-erazio11e s ono la p ossibilità di un:a cu.ra ra dicale e il pericolo immedi2.to, costituito il p iù _delle volte da una p olmonite per inalazione dal campo operatorio iniettato talvolta anche dall'es at1rimento prodotto dalla d·iminuita introduzione di cibo e dalla lunga dura ta dell a malattia. Per ·ottenere una guarigione 1radicale occorre a nche l'as portazione di tutte le gilan.d ol·e e gravissimo è quindi lo s.h ock chi rurgico, s e l'operazione è c·ompita in un .sol tempo . S i aggiunga che l:a recidiva può ·d ipendere anche dall'immediato. trapianto d·e lle cellule aancerigne ·n•e lla bocca. È quindi . assai opportuno dirigersi prima contro la malattia boccale, se è il caso a nche in due giorni successivi', cauterizzando prima e poi escidendo; e quandio il paziente sia be11 guarito di questo primo intervento e possa bene alimentars i, compiere l'operazio11e :fì·niale, l'escissione delle glan·d ole ~ervicali. E si deve anche considerare che un collo malato non permettendo al p.a ziente di sollevare il capo, d1. girarlo, di evitare l'inalazione, tende quasi certa l'infezion e per a~·pirazione dalla bocca se l'operazione è eseguita in un tempo solo. I1ifezio1n1J addomina.Li a.cute. - Nei casi di a,:scesso acut o della pelvi una puntura ·vaginale determina·n·do una risoluzione parziale diminuisce straordinariamente il pericolo per una eventuale seconda ·o perazione (per s alpingite cronica residJuata). Nelle appendiciti acute con ascesso circoscritto, quando l'appendice n·o·n poss a esser prontamente afferrata, si può in un primo tempo applicare un semplice tirenaggio e quind1 prodottesi le aderenze praticare l'appendicectomia. Si noti ch e in tal cas.o l'anestesia ossido d' Az-ossigeno con anoci,a ssociazione l ascia, al contrar-i 0' della anest esia eterea , in piena efficacia le difese le11cocitarie. Nelle crisi . di colecistite a cuta s i segu1.rà 1111 p iano analogo : se un 'escissione totale non è facilmente possibile si applica 11n sem plice drenao-o-io rimandando la colecis,t ectomia a quando, 11assat a la bufera , si s ia r ist abilito un not evole m argine di , -italità . Nell'ostrl:lzione in t estinale da cancro u n'o11er azion e p reliminar e consist ente nella colostom ia sen~e a rimettere i11 forze il pazient e sì da r ender poi poss ibil e l a resezione. 1

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SEZIONE PRATICA

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:Nella gangrena intestinale con g·rave intossicazione sii esteriorizza e si drena l'ansa intestinale; se e quando si saranno ottenute delle con. dizioni generali discrete si praticherà l'anast o-

Lo st esso fatto egli h a vis to ,·erificarsi in alcuni casi di miastenia, ch e pure è una n1alat1j1 che per lo più decorre sen,za manifestaz.ioni dol-0irose . . 111051 . Alcuni autori hanno descritto u11 tipo doloroso . Gozzo esoftal11iico . - U n'operazione in due e di a cromega lia : ed infatti, a prescinder e dalle anche in tre t empi dà assai maggior garanzia di cefalee in diretto rapporto col tu)..llorc endocrasicurezza. Il primo intervento è il più perico.. nico, in quest'affezione che è legata, come oraloso, ma con l 'anociassociazio11e e la lnorfina mai generalmente si ammette, ad una disfunzione l'unico pericolo da temere è l 'acidosi : questa dell'ipofisi si h anno agli arti parestesie ed anche \reri dolori a fitte. può 'scoppiare a cau sa di eccitazione psichica, lesiQbe fisica o per una diminuzion e troppo raI dolori re11mat oidi infine che si verificaì10 pida del t essuto tiroideo. n~llo stadio prodromico della paralisi agitante, quelli della tetania, forma p,a rastesica e neuTalRIASSUNTO . gica, sono anche essi verisimilmente legati a , 1° Gli ultimi miglioramenti n elìa tee nica chidisturbi en docr.i,n i. rurgica, per i quali è stata elimina t a una buo11a Il .s.intoma dolore in qu·e ste affezioni deve diparte del pericolo e quasi completamente le sof~ pendere da un dist:u.r bo quantitativo o qualitaferenze e i disturbi operat ori, banno messo in tivo della funzione delle glandrule a secrezione grado 11 chirurgo di ·utilizzare pienamente i vani11terna per modo ~he s i versano nel sangu e delle taggi delle o.pei-azio.n i in due tempi per quei casi sostanze che vanno ad eccitare le fibre nervose seriamente pregiudica~i da. una vitalità deteriosensitive . Non ,s appiamo se t ali sostan2e sono rata, mentre che è stat o ridotto .al minim·o·, per gli st essi ormoni normali ch e agiscono per eci casi di cancro, il pericolo di un autotrapianto cesso o per difetto ~ se .si tratti di veleni che s i i lnmediato. forn1i110 so,.lo eccezionalmente. ' 2° I casi acu.ti di it1fezione della pelvi, tìell 'apAd an•aloghi dis turbi endocri~1i sono legat e 1 e pe11dice o della cistifellea possono esser trattati molteplici algie che s i verificano durante il clicon maggior sicurezza con un drenaggio preli- materio. L e acroparestesie tanto frequenti in minare, riserbando ~l completamento dell'operaquesto periodo della vita della donna, e che zion e a quand·o l e co1n dizioni del · p.aziente siano posson·o gittngere perfino al grado di dolori viomigliorate. lenti·s simi, a carattere acc;essionale, devono met3° L'anociassociazione estende grandemente il tersi in conto del difetto funzion-ale delle glancampo della chirurgia. e diminuisce la mo,r talità dule genitali . A spiegare il m eccanismo d'insordelle o perazion i gra·y i in pazienti deteriorati . . genza di t ali dolori 1'A. accenna alle altre con,... 4° È da aspettare fiduciosame11te che l'attuale dizioni . del climaterio : le a nom alie ps.i chiche, . 111ortalità delle r esezioni gastriche intestina li ven- so1pra tutto lo stato depressivo, che favorisce lo ga abbassat a di almeno la metà dall'operazione insorgere d·el do lore e lo rende più tormentoso, in due t empi condotta sotto anociassociazione. l'iperestesia psichica ch e abbassa la soglia delSEBASTIANI. l'eccitabilità per le sensazioni che giungono a i centri sensitivi-sen soriali, ed i•n fine i disturbi vasomotori. NEUROLOGIA. I dolori ch e si h anno1 ~elle malattie da intossicazione, da infezione, e del ricambio ma teriale Il dolore nelle ne11rosi. possono essere benissimo .spiegate con lo stesso ( OPPENHEilVI. D eutsche Z eit. fur N ervenhe·i lk ., meccanismo che si verifica nel1~ malat lie deJ1e 1914, n. 1-4) . o-Jat1.d·ule endocrine. <:::> • • Nella produzione dei dolori ne11e neurosi ag-1. Per quanto il dolore costituisca il sintoma più scono certamente vari fattori. Vi .sono dei dolori, frequente e sp esso più impoit·ta11te di molti stati 111orl:os.i, p ure le nostre conoscenze sulla :sua es- l e psicalgie ch·e hanno una origine schiet tasenza e sulle s ue cause .s ono a ncora molto scarse . 1nente psichica, l a quale può essere duplice : ideoNelle affezioni che ripeto110 veris imilmenit e . la 0o-ena ed.. emozionale. I dolori ideogeni, ch e hanno la particolarità loro origine da un disturbo funzi onale delle glandi essere quasi sem pre l ocalizz;1ti. sonc i r_c. ~ì dttle a secrezione interna si hann o come fenon1eni p recoci dei dolori \'.aghi, t ormentos i. L'A. detti dolori nosofobici, tra i qu al i. più comune la ha ,·isto in• alcuni casi il morbo di Basedow canerofobia. Kon è dttl::bio ch e a11ch e in questi dolori ini11ziarsi con questa specie di dolori, che h anno t er,riene in un secor1do 1nomento un. fattore emocostituito anche per anni 1'uni co sintoma prezionale, ma l'orjgine prima, pre\·alente è schiet111onitorio della malattia. (S) 1

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t amente ideat.i\-a. Questi dolori possono insorgere senza alcun punto di partenza som.a tico, ma non è escluso· che possano, .avere la loro t ·ase in fatti materiali di ness·u·n ·a importanza, e che D!()lfmalmente decorrono .senza alcuna s·e ns.a zione dolorosa. I dolori di orjgine em ozionale sono· i f.)iù frequent.i ·nelle .n eurosi ; allo stato di malcontento di angoscia, a l sentimento di essere malati cor-' rispondono sensazioni, somatiche, che p·o ssono essere l 'effetto di un.a inte1-pretazione patolo1g ica, di tras.formazione di processi psichici, o che possono es.s er·e addirittura la espressione di una irradiazione dell'eccitazione psichica nelle varie parti del corpo. I dolori emozio11ali, a differenza di quelli ideogeni, h anno spesso un.a diffusione generale . . I dolori somatog·eni delle neurosi 11on si disti.nguon·o nettamen·t e da qu·elli di orig.ine psichica ; per lo più l 'element o psicl1ico si sovrappone a quell·o somatico . Così i dolori :fi.s1io1logici, come quelli ch e seguono ad un l avio ro muscolare eccessivo, q11elli patologici, come l'e micrania di·vengono permanenti, v·engono fissati e persis.tono n·ella mente del soggetto anche quando sono cessati i fatti corporei che. li han,no determinati. Brissaud chiam.a q11esti dolòri, dovuti alla persist enza, alla tr.a sf ormaz.ione di un dolore p·e r sè s t esso tra·nsito.rio d·o uleu r:s d'h.a bitu·d e; Oppenehim ritiene più adeguat a la denominazioi;i.e di dolori mnemonici . Gli s t essi fatti. si \-eri:fi.ca·n o qt1ando una costit·uizio·n e neuropatica è associata CO·n altre malattie somatiche, ·e sopr.a tutto con disturbi del ricambio maer.i ale, il diabete, la gotta, la diatesi a'll;g iop:atica. In taluni di questi malati s i hanno d·e lle manifestazioni che in soggetti a sist ema nervoso integro passano inosservate, mentre quando coesiste U·n a condizion e neuropsicopatica la iperestesia e la introspezio·n e fanno apprezzare dolorosi quegli sti1noli ch e pur non han·n·o la intensità necessaria per raggiu1ngere la soglia del dolor·e n·egli indiv.idui 11ormali. Uno stesso meccanismo verisimilmen.t e si verifica nelle ·n·e urosi dol·o rose che seguono ad un dolore somatico provocat o da un traum a . Un'altra combinazione molto frequente e moltoi interessante per le sindrotni dolorose è quella tra costituzio11e neuro1)ati ca, e la cliatesi vascola1c. Nelle i1eurosi vas.omot orie si h B.. u11a ten ·ie11La agli spasmi ,·asali che è l111a sorgente di dolori con caratteri particolari. Cosl nel m orbo di R aynaud .spesso il sint onl.a dolore precede tutti gli altr.i, e spesso nelle forme fru ste di questa malattia le acralgi e rimangono sempre il sintoma l) Ìt1 im1)oueute, s e non 1'11nico. _..\..uche n ella clanclicazio11e inter1uitte11te il distt1rbo '\ asale obbietti,·a1ue11t e co11st atabile p11ò essere precedut o an1

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che per lungo tempo, solo da dolori durante l a deambulazione. Ma oltre ques t e condizi-0ni che sono permanenti, insit e alla costituzione stessa del pazien· t e vi. so·n o delle condizioni • che abbassano sol o temporaneam·e nte la :soglia· dell'eccitabilità agli s timoli centripeti. Le anemie acute, gli stati di es.aurimento comunque pt-O!Vocati, le influenze metereolog~~h-e , l 'inanizione, l 'insionnia prolungata sono i.attori della massima importanza per rendere dolorosi gli stimoli, che nello stesso sio ggetto in condizioni n orm.a li1, non riescono a a.-:ao·. e giungere la soglia del dolore. L'eredità h a una parte non trascurabile nella produzione dei dolori dei neuropatici : valga per tutti rico rdare l'esempio dell'emicrania, che, com.e è noto, è un disturbo eminentemente ereditario. Non è a n cora accertato se un dolore violento che compare e scompare :inmprovvisamente possa considerarsi com e un equiv:alente epilettico. 1

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DRAGOTTI.

GINECOLOGIA.

L'infa.ntilismo dei genitali muliebri. (OLGA RESNSVIC-SIGNORELLI.

La Clinica

0 1stetr.,

15 nov. 1914). Seguendo i criteri svolti da ·~q,nte De Sanctis e da Etto·r e L evi l 'A. intende per inf.anlilismo la persistenza di qualsiasi condizione :fisica o mentale; che appartenga no.rmalmente ad una età anteriore a quella dell'in,d ividuo considerato. Si tratta dunque di un a1iacronis1no mo-rfoLogi, co. Pende lo ha definito ipo-evolutismo . Queste nozioni , però, ha.n no il t crto di rispecchiare solo il lato statico, morfologico clell'infantilismo e di trascur.are quello dinamièo, funzio11ale. L' A . reputa pertanto più con so11a al nosogra:fi.s.mo clinico 11na definizione che sia più . co1npren.s1v.a. E lla intende per infantilismo u11 'anom~ Jia cos tituzionale cara tteri.z zat a dalla persistenza di car.atteri infantili o gi ovanili nonchè dalla debolezza :fisiol ogica e, co·n seguentemente, dalla suscettibilità morbos.a degli organi colpiti. Alcuni autori ha1mo mess.o in rilievo <:pecialmetlte l'anomalia anato1nica, dalla quale deriv.a il nome di stato ipoplastico (Bartel ) ; altri l'anatomia funzionale, onde il nome di stato astenico o aste1iia iin,iversaLe (Stiller). Ma tutti nettamente riconos.cono come nella costituzione infantile o infantilismo l'inferiorità anatomica comporti quell a :fi.sioiogica e quest a · sia s ost ent1t a da quella . L' ...\.. si fer111a su due for111e d'ii:fantilismo.

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Una di esse corrisponde, nelle linee generali, suale, i sintomi astenici nella sfera nervosa e allo stato morboso descritto da Brissaud e da p sichica : la neurastenia e la osicastenia. Meige come infantilismo 11iixedematoso o precoIn rapporto con l a instabilità del sistema di· ce. La disarmonia è data dalla. prevalenza del relazion·e, i quadri clinici son·o raratterizzati da torace e del capo sugli arti e dalla roto·n dità del periodi alterni cli• benessere e di gravi malattie; corpo propria dell'infanzia. La cute è pallida, a queste ultime per altro il mèdico non sa riil pannicolo adiposo bene sviluppato. conosicere nessuna alterazione o·rganica, poichè . Si riscontra ipertrofia degli organi del sistema cause minime provocano delle reazioni intense. linfatico. Le ricerche fatte da Bartel a Vie11~e pazienti vanno specialmente soggette a dina e dalla sua scuola hanno dimostrato the esi- sturbi gast ro._intestinali e genitali, che i:i:equenste pure l'arres,t o di sviluppo ed una ·serie di temente si associano. a ltre anomalie congenite. L.a statura del corpo Tutto ciò non toglie che possano stabilirsi si differenzia in meno dalla media nel 44 % dei delle vere malattie organiche; l:.ia queste si ancasi. È notevole la piccolezza del cuore, l'iper- 11unziano molto prima che il n1edico riesca ad trofia del cervello, l'atresia e formazione di di- accertarle, e spesso veng-0no mimetizzate. verticoli nell'apparato digerente, ecc. Sono spicL'intelligenza non è per solito indebolita, anzi ca.ti i caratteri del linfatismo. è spesso desta : l'infantilismo psichico .si manSecondo Bartel quasi la metà degli individui tiene indipendente da quello somatico. alle autopsie mostrano note linfatiche ed il •s esso In tutte le forme d'infantilismo sono carattemaschile ,.i è più rappresentato di qttello fem- rist~che le anomalie involutive degli organi geminile. 11itali muliebri . • L'altra forma di infantilismo è quella studi~ta Sono state differenziate due forme di· orvaia dallo Stiller. Corrisponde n·e lle linee generali in;fa1itil-ù : una lunga e sottile, 1'altra grande. L.a a11 'ùrujantilismo tardi'Vo di Lorain. È più f re- consistenza è aumentata in tutt'e due e la suquente nel se's so femminile e riproduce il tip 0 perficie è lisci.a, come si osserva sino all'epoca adolescente, caratterizzato dalla snellezza, da che della pubertà, cioè prima che cominci la matuderiva anche il nome di gracilità (chétivisme), razione dei follicoli. L'infantilismo dell'utero inter·e ssa o _p er la come lo hanno definito Meige e Bauer. Lo sviluppo è abbastanza armonico; il collo grandezza o per la forma. Nel primo ca.so J'orè lung·o e ·sottile, chino in avanti. Le scapole gano è piccolo ma conserva la forma e le prosono alate e le claYicole prominenti. Il torace porzioni dell'utero normale. Nel secondo c:aso è appiattito dall'a,,.anti all'indietro. La cute è il collo è lungo e supera la lunghezza del corpo. generalmecte p.allida e flaccida e tende a pi- Tale anomalia è più rara. L'aspetto i-nfa1itile dei genitali esterni è cagmentarsi là ove si producono attriti ·r ipetuti con gli abiti. Le mani ed i piedi sono freddi e ratterizzato pri11cipalmente rì.:-illa piccolezza. umidi, .a lle volte azzurrastri. Spesso il mo1is 'V·enetriSi è poco sviluppato e I)OLa posizione abituale è di al:.b and·ono, dr ri- ver·o, di peli; le grandi labbra ~ono :flaccide, polassatezza, di languore. vere di grasso, talvolta quasi 1nancanti; il peStiller h a. fatto uno .s,t udio diligente delle ano- ri11eo è molto breve. I se1ii sono p.iccoli, flaccidi e impiantati più malie .anatomiche presentate da tali individtti . icino uno all'altro di quel che si riscontra norTra questi caratteri sono : la X costola fluttuante, la frequente persistenza della p<:rvietà malmente. Esiste una speciale vulnerabilità e quindi una dell 'ur.aco, l'ipoplasi a. dei va·s i ~;auguign~ (come 1'aorta), la sottigliezza e la ritardata ossificazio- suscettibil1tà maggiore degli organi genitali alle malattie . ne delle ossa, l'enteroptosi. L'at orto è frequente. La st erilità fu risconIl ritardo nell'ossificazione e nella saldatura delle o·s.sa spieg·a. perchè la statura possa supe- trata nel 54.45 % dei casi. I disturbi mestruali sono stati osservati nel rare il normale, fino al gigantismo (gigantismo infantile di Hertoghe) . 64.5 % dei casi con ipoplasia genitale e nel 35.5 % • Una manifestazione partico·larmeute importan- dei casi con stato ipoplastico generale. La dite è l'enteroptosi, la cui etiologia deve ascri- smenorrea è molto frequente. La cura profilattica dovrebbe essere diretta a versi .alla conformazione a.n ormale del torace (toIiace pa1raliti00" X costola fluttuante) e d'e lla raff·orzare l'organismo durante l'età dello svispina dorsale (curve esagerate ~cl infanti1i) e al- 1uppo per mezzo di un'alimentazione sana, della 1'aste11ia di tutto lo stratil11i fibrorilni. \•ita all'aria libera, dell'attività fisica ; su questa Nell'infantilis1no assumono speciale importan- ha molto insistito Stiller. Una sana educazione za, anche per la ripercussione s ulla ·vita ses- sessttale farebbe evitare i traviamenti, che pos1

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sono· esercitare influenza dannosa sui processi biologici generali dell'organismo. Quanto al trattanie1ito ciirativo _'\..lba-echt mette in guardia contro le cure locali, in specie operative, che spess.o sono incapaci di dare qualche sollie,To. Nella forma più nettamente inf.anti·le o precoce si è dimostrata di qualche t1tilità la terapia tiroidea; nella forma gio•v anile ·O· tardiva si è sperimentata la terapia op·o terapica multipla. Contro i disturbi mestruali può giovare ·1a dilatazione del collo uterino, ottenuta con mezzi temporanei. Forse perchè determina lo stess·o risult ato si dimostra spesso benefica la gr.avidanza~ che per altro è spesso ostacolata dall'ipoplasia e non sembra da incoraggiare, in cuanto che è accompagnata facilmente da anom,:ilie e in quanto che la pr·ole delle infantili è spesso debole. Stiller ha rile·vato l'utilità dell'educazione fisica, la quale è a tta a rin,·igorire l'organismo anche a scopo curativo.

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con carrozzeria capace di\1isa in due ambienti, uno p iù piccolo destinato alla ramera oscura, l'altro al laboratorio, ampliato quest'ultimo da una tenda nera, adattabile all'apertura posteriore della carrozzeria, in continuazione del tetto e delle porte posteriori. spalancate. Il motore st esso dell'automobile, previo disinnesto, azionerebbe la dinamo per l'induttore e • per l'illuminazione dei locali. Il generatore di corrente ad alta tensione dovrebbe ie ssere del tipo dei trasformatori. senza interruttore, con raddrizz.atore a contatto ruotante, tale da fornir correnti ,di pochi milliampères, come pure correnti di forte intensità per la radiologia istant anea . L'automobile dovrebbe portare una discreta. dotazione di tubi Rontgen ed un apposito cass one sul t etto per la riserva dell'acqua, che • non sempre è facile trovare buona sul posto. Il laboratorio do.v rebbe contenere un lettino, co.n un li.m itatore compressore, capace di servire anche di trocospocio, ed adattabile pure ad apparecchio per le radioscopie in posizio111~ verticale. Pel ser\1izio basterebl:·ero un medico radiolo.go, un assistente fotografo ed uno chauffeur mec. can1co. Secondo i.I concetto, dell 'A. I 'automobile radiologico dovrebbe fa.a:- servizio solo presso gli ospedali da campo immobilizzati, o pres:s·o quelli di tappa, dovunque si debbano eseguire atti operativii di una certa importanza, e, spostandosi rapidamente dall'uno all ':iltro, p0trebbe utilinente disim1)egn.a re il servizio radiolo.g ico l">ress~:» le \ ari.e unità sa11itarie scaglionate :n un:"t certa zona (I) . Cap. G. MENDES.

A. S.

MEDICINA D I GUERRA.

Servizi radiologici al campo. (Prof. F . PERUSSIA. Radiologia. 11iedica, gennaio 1915). L'A., ricon osciuta l'utilità e praticità dell'apparecchio 'fadiografi.co da campo someggiabile, ti.po Ferrere di Ca-vallerleone, in uso presso le form.azioni s ai1itarie da campagna del nostro• Esercito, ed elogiato .a nch e l'apparecchio traspoTta bile del Magini, osserva che ·siinili strumenti ha i1no .necessariamente una potenzialità limitata e se ren rispondono a lle esigenze di mobilità, indipe11denza e portatilità occorrenti nelle zone a\·anzate, iioi1 possono soddisfare completamente a t11tte le necessità della radiografi.a e della radi o~copia, s ia per la esigua potenzialità del generatore di corrente, che non consent e se non pose lung·he, sia per la mancanza di molti accessori indispensabili per la tecnica rontgenologica perfezionata. _-\.. fianco quindi degli apparecchi somegg·iabili attualmente in uso, che rimarrebbero• pei reparti sanitari più avanzati, più incostanti di sede, o sit11ati in località ii1accessibili agli auto1nobi.l i, 1' A. caldeggia }'.adozione di unità radiologiche trasportabili, con str11mei1tario completo, m ontate su a11tomo1: ili. T ali automobili con impianti radiolq-gici sono g ià i n 11so presso a ltri eserciti e prestano utili ~siini ser,·iz1. L ' a11 t o111obile radiologico do,·rebbe, secondo 1'.\ ., e . . ~e r 111011tat o s u una cha ssis da 18 -30 HP.,

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(1) Pur rico,n oscendo _l'utilità, in .certi ~asi, .d~ disporre in guerra di appareccJ;ii rad1olç>g.1c1 perfetti, quale sarebbe senza dubbio quello ideato dal prof. Perussia, mi permetto di osservare che la chirurgia interventiva deve essere cosl limitata i.n. camp.agna, che in generale ?elle formazioni sanitarie di prima ed anche di seconda linea salvo in· rari casi urgentissimi, s i richiede al criterio radiologico un compito limitato. Si tratta per lo più di avere un lume maggiore per la diagnosi delle. ~e?ioni, soprat:itto per decidere della trasportabili~a 0 meno d.ei fe · riti e per l'applicazione degli appareccb1 che valo-ano a render tale traspo,r to meno dannoso; e per questo, ufficio risponde ottimament ·~ l'apparecchio someggiatile Ferrere di Ca\'alle1leone, attualmente in uso . La maggior parte degli autori .rit~ene. che .gli interventi di importanza (~straz.1oni di ?ro1ettili, ecc.) debbano. esser !atti s~ltanto .negli ospedali di riis erva ai q ual1 con i mezzi di sgom bero che possediamo (treni ospe.dale,. ~cc.) è facile far penrenire ag~,·o.lmen~e 1. feriti e presso queste grandi forma~1on: san~tar1e. i;ion manc~n o certamente o-li impianti radiologici completi e tali da rispo~dere ad ogni esigenza. - G. ~f.

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SEZIONE PRATICA

Etio l ogia e .profilassi del colera. (R. PALTAUF. Klin. therap. TVoch., 7 dicembre 1914).

Il colera non. !Sii può diagn.o sticare sempre dal J>Unto di vista clinico perchè non si presenta: :nella forma caratteristica, ma può manifestarsi come una forma di modica diaa rrea che non di.sturba 110t stato generale dei pazienti. Ci sono poi individui, sand. che pO(Sisono essere portatori di bacilli. Quindi la . diagnosi sicUTa .del colera si può fare in , base ad esami batter.iologici, per i quali però oggi bastano appena 24 .ore. La sintomatologia del oolera è determinata da ·tossine che sviluppa il vibrione nell'intestino, ma non esiste una vera setticemia; la resiste11za .dell'epitelio intestinale a questa azione tossica è variabile da caso a cas 0i, ciò che ISpiega il diverso aspetto clinico suddescritto. Siccome nei casi :gravi esistono lesioni epiteliali, è probabile che l 118'Si5 orbimenito 1dlel1e tossi·ne ab l::~a qui una importanza notevole nel meccanismo di produzione della f.orma grave. Quello che si può con :Sicurezza afiermare è che la resis tenza del vi·hrione colerito è molto d'eb·ole; bastano le conrdizioni normali diell'iacidità gastrica per distrug.g erlo: la malattia cons~ste essenzialmente in un'intossicazione. 11 v.ibrione noni resiste al disseccamento, quindi la diffusione della malattia non è possibile per mezzo di oggetti a:sciutti o .dell 'a:cia. . Negli animali è possibile provocare la pen'eirazione del vibrione nel circolo sanguigno, ma .solo nello stato agon1.co : fondamentalmente anche qui /Sii tratta di una tossi·emia. Per l'u.omo la sorgente principale ·d'infezion·e è costituita dalle deiezioni : i disinfettanti abituali, quali il 1isotlo riescono però a distruggere l'azione d~i -vibrioni còlerici. Non starem-0 ora a seguire la discussione che ·si verificò all'epoca di Virchow, se il colera cioè fosse una malattia contagiosa o miasmatica, nè ad analizzare le condizioni che permettono in -certe l ocalità u:na rapida diffusi-0ne del conta:gio ed in .a ltre invece quas1i un'immunità. Una delle scoperte più importanti s ull'etiolo·gia del colera è quella dei portatori, dell'esistenm cioè di individui che possono presentare nel loro intestino vibrion1 virulenti senza risentirne .al~u111 danno. Una ptiova che la profìlaissi del colera è basata su semplici regole igieniche è data dal fatto che medici ed infermieri più difficilmente amma.J~.no: i.I grande sviluppo dell'epidemia, spe0

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cialmente all'inizio tra le lavandaie sta a dimostrare la grande importanza che hanno le feci nre lla sua diffusione. Le ·aicque inquinate hanno aniehe una grande .importanza per la diffusione della malattia : la s toria: delle varie epidemie lo dim?str~ chiaramen.te. Basta citare a questo proposito 11 caso dell'epidemia di Amburgo nel 1892, in . cui si ave~a una mortalità del 14-18 mentre in Altona s1 ebbero pochi casi di i r1dividui, eh.e, benchè abitassero ad Altona, vivevano durante il giorno ad Amburgo: ciò è in raipporto col fatto che le due ci.ttà hanno diverse oorg·e nti d :acqua. Per la diffusi•o1t1e sporadica a picc~l~ gruppi ha importanza il t enere esposti i c1b1 alle mosche o la mancanza delle regole più elementari dell'igiene e qella nettezza. Delle sostanze a limentari sono gl1 erbaggi quelle che specialmente oontribuiiscono alla diffusione della malattia, perchè vengono inaffiati con acqua inquinata . Il vibttione colerico non solo nell'acqua resiste, ma in condizioni opportune di temperatura è capace di moltiplicarsi; quindi si. comprende come in alcuni casi la diffusione della malattia possa avve nire lungo il decorso dei fiumi come lo ·dimostra la •s toria delle ultime epide• mle. • I cootumi e le abitudini dei vari pdpoli hann'o importanza: nella diffusion·e del morbo e cosi la• preferenza di cibi freddi a quei caldi., la mancanza di regole igieniche alimentari, i lavori per lo scarico delle latrine. La mortalità nelle :slingole epidemie è stata variabile : nelle città provviste di buona acqua a·l sicuro dagl 'inquinamenti n10n può verificarsi una ·e pidemia molto estesa. La regola priofilattica più importante consiste nel riconoscere i primi casi della malattia, nell'isolamento accurato, nel1'esam.e delle feci delle persone in rapporto coi colpiti. Nel pericolo d'inif ezione oolerica è opportuno non nutrirsi di cibi crudi, specialmente frutta. Per quel che si riferisce alla sieroterapia non si può dilre nulla di Siicuro per ta immunizzazione passiva. Haffki.ns ha invece con successo esperimentato un'immunizzazione attiva per mezzo di oolture vive attenuate con diversi pro-cedimenti•. Pfeiffer e Kolle hanno dimootrato Io scarso potere agglutinante del siero d'individui che h.annlO! sopravissuto all'infezione colerica rispetto a quello dei convalescenti di tifo : ciò si ISlp~eg~ 1 a·p punto col fatto che in questo caso si tratta prevalentemente di una setticemia, nell'altro di una tossiemia . Il potere agglutinante degl 'individui vaccinati è però maggiore che in quelli non vaccinati. Statistiche veramente confortanti sull'efficacia della vaccinazione contro il

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IL' POLICLINICO

. colera so110 state pubblicate r·e centemente dal greco Savas. . Nelle .truppe in guerra, dove 1e regole igieniche elementari ·n on possono praticarsi, è opportuno tentarla, nelle città invece dove l'igiene· è mantenu ta è superfi110. P~ A. .

ACOADEMIH, SOCIETÀ IBDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCON TI PARTICOLARI)'. ,

Società T~ombarda di scienze mediche e · biologièlie. · . '

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(Sedute del 21 dicembre 1914 ,e 4 gen.n aio 1915). V . Un casio d) alexia per lesione dell' emisje'Yo destro in soggetto: mandritta. BEDUSCHI

F. Studio radi10Zo gico 1Ue.Lla nec~osi fo sforica dei mGJscellarì. - Dall'osservazione di numerosi casi di necrosi fosforica de i mascellari e dallo ·s,t udio dei radiogrammi ad ·e ssi relativi, l'A. trae argomento per svoil gere qua lche interessante considerazion·e . Il quadr o radiologico della necr9si fosforica dei mascellari non. è per nulla caratteri~tico ma è identico a quello d'un comune processo di osteomi elite cronica di tali ùSSa: tuttavia l'indagine radiografica è spesso in grado di ·fornire elementi atti a differenziare una forma di necrosi fosforica i nc.ipient e da un processo di osteomielite di origine diversa, a d esempio dentale, che è l 'o.r igine più frequente delle comuni osteomieliti dei mascellari : infatti il reperto radiç>grafico negativo per qualsiasi alterazio11e dentaria, capace di spiegare la p·a togenesi dell 'ost eomielite, rivest e un.'importanz{:l pratica notevole, avvalorando il aospetto che l'alte razione ossea abbia la sua cau sa nell'intossicazione fosforica e g ius tificando quindi tutte quelle norme profilattiche e terapeutiche a tte ad allontanare al più presto dal paziente il probabile fat .. toce causale. È poi evident e l'alta impoir tanza. pratica del1'indagine radiografica nel determinare con esattezza la sede e l'estensione del processo nel seguirne minutamente il decorso, nell'avvistare i fenomeni di riparazione, di guarigione, ecc. Il problema ancora insoluto1 della patogenesi nella necrosi fosfoTica trova nello s tudio radiologico qualche luce. T.re sono le teorie principali : quella che attribuisce alla carie dentaria il momento patogenetico costante ed esclusivo della necrosi, quella che ammette invece una azione primitiva del fosforo sulla mucosa gengivale e su.I · periostio e quella infine ch e suppone un 'azione 1elettiV1a. del fosforo,. nell'organismo degli i11tossicati, sul t essuto osseo in generale e sui mascellari in particolare. PERUSSIA

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L'esame dei radiogrammi dell 'A. non dà elementi in appoggio alla prima teoria; infatti in .alèuni pazienti le iradiografie dimostralll() 1'inte-· grità assoluta della d~ntatura anche là .dove ad essa corrispondono alterazioni gravi ed estese del mascellare : dà pure elementi decisamente contrari al.la seconda teoria, perchè dimostra che· la periostite non è una delle prime m anifestazioni della necr·osi ossea ma appare quale fatto?econdario o reattivo ad alterazioni precedenti della sostanza midollar,e ed ancor più della cot-· ti cale della mandibola. ' L'esame r.adiografico sta piuttosto in favore della t erza teoria: infatti l'attenta osservazione d.elle radiografie eseguite nei primi stadi dell'affezione ossea dimostra come fatto costante che, la regione della mand.ibola, in cui appaiono soli.tamente le prime alterazio,n i di struttura·, riferi:-· b.ili ad incipiente ·n~crosi, è proprio l a zona intermedia, quella che si trova m eno esposta ad: influenze agenti direttamente dall'esterno, mentre è nello stesso tempo la più abbondantem ente irrorata dal san·g ue. AGOSTA

A. Sop'Ya un caso di tu11iore del · corpo,

calloso. N . Un caso di afasia motoria per le-· sio1ie dell)emisfero destro1 di s.oggetto mandritto. R AGGI

C. VALLARDI. Studi stUl ricambio nell)avvele-name1ito· cronico da josforro . - Il ~- somministrato per vi.a •i nalatoria per settimane e mesi ai cani determina delle modificazioni notevoli del ricambio m at eriale. Se l'intossicazione è lieve e gli animali non dimostrano sofferenze si assiste ad una leggeris.sima diminuzione della quantità dell'azoto· t'°it.àle ·e limin.a to cOUls le urine e dell 'urea. Se invece· il grado di i ntossicazione cronica: è più avanzato e gli animali soffrono e perdono di peso, si assiste .ad una maggior eliminazione· dell'azoto totale urina·r io, dell 'acid·o uric-0 e ad. una minor eliminazione dell'urea. Negli animali intossicati si nota pure una maggior perdita di azoto per le feci. L' À. interpreta la genesi dei fatti osservati. Secondo l'A. l 'azione del P. nei riguairdi del r ie.ambio materiale è simile a quella del Pb. : tanto per il P. com e per il Pb. il grado di intossicazione produce una diversità nel modo di comportarsi dell'azoto. Ad intossicazione lieve corrisponderebbe un'eliminazione p:ressochè normale o solo leggerm ente diminuita dell'azoto, ad una intossicazione grave invece una esagerata distruzione di tes.suti e per conseguenza unai. maggioc eliminazione dell'azoto urinario. D. CESA- BIANCHI.


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SEZIONE

PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CONTRIBUTO DEL MEDICO PRATICO. Immunità dei piccoli lattanti verso il morbillo per il dott. MARINO ANDREOTTI.

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Nell'anno decorso ebbi ad' osservare nel comune di Bientina un'estesa epidemia di m0rbillo (oltre 150 casi) e non· mi sembra fuori di luogo riferirne qualcuno dei. più importanti per chiarire un punto ancora controverso della patologia di quest'infezione, voglio dire della immunità dei piccoli lattanti. Non ho la pretesa di dire gran che di nuove nè di fare osservazioni originali, ma og11i nuovo caso può essere utile quando è studiato coscienziosamente e scrupolosamente riferito. I trattati moderni (Charcot e Bouchard, Eichhorst, Dieulafoy, ecc.) dicon·o che l'iniezione colpisce tutti i bambini senza distinzione di età, pur riconoscendo nei lattanti ai primi sei mesi di vita una minor predisposizione. Però Eichhorst .soggiunge« non mancano esempi di bambini che furono .attaccati dal male pochi giorni dopo la nascita o che vennero al mondo già affetti dall'infezione morbillosa ». Sfogliando la letteratura pi.ù recente si trova eh-e tutti gli AA. hanno controllato la rarità dell'infezione nei primi mesi di vita, ma pochi hanno parlato di immunità assoluta . Così il Aly Belfoldel (Gazz . Ospedali) 1899, numero 139) ed il Bagins)ky dicono che « la primissima età sembra aver minor predisposizione ,, . Lo Steffens (Gazz. Ospedali, i899, n. 47) sopra 322 morbillosi osservò solo il 5 % nei lattanti, non solo, ma dalle osservazioni fatte sopra 41 lattanti potè concludere che nessuno era rimasto contagiato prima dei 5 mesi di età. Il Cioffi (Gazz . Ospedali, 1900, n. 33) riferisce di una epidemia di oltre 600 casi : egli osservò 72 lattanti appartenenti a famiglie colpite dal1'iniezione: di questi, 50 con età superiore ai 5 mesi e 22 inferiore ai 6 mesi : dei primi 50, 2 soli rimasero· immuni e 48 colpiti, degli altri 22 con età inferiore ai 5 mesi, hanno contratto la malattia solamente 5 ed in grado lievissimo, 17 sono rimasti immuni. Nella st atistica riportata dal dott. Sensi sopra 80 casi di morbillo ve n'è uno solo al disotto di un anno, ma non dice a quanti mesi di età (Ri'Vista Medica, maggio 1913). Il Rosi nella stessa Rivista (marzo 1913) , mentre asserisce che « nessuna età è risparmiata », riferisce il caso di un suo bamtdno di un anno che volle sempre

dormire con un suo fratello maggiore colpito da morbillo senza esserne contagiato. Nella stessa Rivista (nov. 1914) il Sardi dice che isopra 317 ammalati os.servò l'infezione solamente in 22 lattanti al disotto di un anno, cioè il 7 %, ma non dice l 'età precisa di essi. L'epidemia che infì.eri a Bientina e paesi limitrofi nel 1912-13 fu di mediocre gravità e con poche caratteristiche speciali : si diffuse rapidamente, sempre con decorso assai benigno, con una mortalità minima e senza postumi gravi e durevoli. Fu sempre presente il sintoma di Koplik, che io chiamerei patognomonico dell'infe• z1one . Sopra r50 casi ne osservai 14 in bambini lattanti, ma tutti con età superi ore ai 6 mesi di vita, neppure umo al disotto dei 5 mesi. A questo proposito piacemi riferirne tre soli casi che mi sembrano di qualche interesse: 1° In una casa colonica (A ... ) vi erano diversi bambini affetti da morbillo e la madre, perchè i bambini stessero caldi, era pur'essa costretta a stare a letto in mezzo a loro, come una chioccia in mezzo ai pulcini : rra questi vi era un bamtdno di 4 mesi, che rimase illeso nonostante che stesse per molti g,io·r ni a diretto contatto coi fratellini infetti.

Un altro caso interessante osservai in altra casa. colonica (Z ... ) : s i ammalò di morbillo una bambina di 7 anni, e subito dopo una sposa (Z ... M ... ) di 22 anni, che all attava una sua bambina di 2 m esi. Il morbillo ebbe nella madre un d ecorso assai grave, con temJ?erature alte per 5 o 6 giorni, ma la bambina rimase immune nono- • stante che fosse stata sempre nel letto colla madre e continuasse ad essere allattata dalla stessa. · 2°

In un'altra famiglia (C . .. ) vi erano tre bambini, uno di 10 anni, uno di 3 anni e l'ultimo di 2 mesi . Si ammalò di morbillo il maggiore di essi e la madre, per salvare il piccolo, voleva darlo in custodia ad una sua parente, facendolo nutrire con latte di mucca . Assicurai la madre che il suo piccolo non correva alcun pericolo di contao-io, anche se l'avesse tenuto nello stesso letto del fratellino ammalato. Infatti ammalò di morl:iillo l'altro figlio di 3 anni, ma rimase sempre immune il lattante. 3°

Come spiegare tale immunità? Nel Trattato di Charcot e Bouchard (vol. II, pag. 23) è scritto che tale immunità relativa della prima età si spieg'a cc colla rarità dei contatti con altri bambini » ; ma i miei casi dimostrano la i11sussistenza di t ale spiegazione. Ehrlich, Schmid, Blumental per la difterite hanno dimostrato che tale immunità dipende da sostanze protetti-ve che dal sangue circolante passa110 nella secrezione mammaria e forse (dice (11)


IL POLICLINICO

Cioffi), tale immunità potrebbe essere analogamente spiegata per il morbillo, ma nel mio secondo caso la madre avrebbe dovuto trasmettere non l'immunità, ma la infezione stessa al piccolo . figlio. Parmi ~iù logico ritenere che tali sostanze protettive esistano nel sangue del neonato. Sa· rebbe interessante vedere se l'infezione colpisca o meno i lattanti nutriti. .a rtificialmente : io non ho esperienza in proposito, ma se anche questi f0ssero immuni, la mia ipotesi avrebbe maggior fondamento. ~ certo dunque che i lattanti al disotto dei 5 mesi sono immuni dal morbillo e tale immunità è probabilmente congenita, non conferita dal latte materno. Bientina,

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CASISTICA. I grossi tumori siftlitici del fegato . Il Lejars in una lezione clinica tenuta nell'Ospedale. di Saint-J\.ntoine tli Parigli1 ·s i occupia del grossi~ fegiator sifilitico dal punto di vista chirurgico e dei tanti errori diagnostici a culi esso p·UÒ dar l1U!ogo. Il primo errore diagnootiico dell'A. ri!s:ale iai 22 anni fa; e l'ammalata vive a:n~ora in buonissime condizioni di salute. Aveva .a llora 30 anni : itterica, andaw.r deperendJ<j; da .sei. mesi accusava dolori in.tensi, che si ripetevano con çrisi, niella regione epatica . .Queste crisi si accompagnavano con brus-che accensioni della temperatura fino a 39°. N·egJli1 ultimi tempi. la febbre era diventata quotidiana serotina. Sotto il b·ordo anteriore del fegato, nie lla iregiione della vescica biliare, .si osserv~va all'ispezione e meglio si palpava a.t traverso la parete assottigliata una tumesc.e nza rotonda e grossa come un'ar.a·n cia1, \lura, dolorrO!Sa alla palpazione. L' A. credette SIU trattasse di colecistite calcolosa ed intervenne. Vi si oss€1t1Vava un gross o tumore biancastro del bordo anteriore e della fiaiccia convessa del fegato, al di sotto del quale la oisti l:iiliare si presentava in1 condiziorui normali. Tutto faceva credere che sii trattasse di utn tumore maligno : e pe:rciò il Lejars chiuse il ventre e fece prognosi infausta. In s.e guito però lo stato generale e locale migliorò gradatamente, e oon una cura specifica si ebbe la guarigione. Alcuni ann!i dopo, la stessa inferma ebbe altre manifestaz1oni gommose a carico delle OS!Sla. Questo primo enrore diagnostico hai messo !in gua rdia l' A. contro la somiglianza con altri mali che può presentaire la !Sifilide epatica. Non si qccttpa delle forme mediche della sifilide epatica : per es. il feg at o grosso r egolare associato a 1

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splenomegalria, la cirrosi sifilitica con ittero , la ' sifilide epatica con ascite, il grosso fegato ficelé tipico. . Son differen,t i le oandiziorui. in casi di sifilide che .si manifestano con tumori localizzati e circoscritti: essi simulano spesso il cancro del fegato, la cisti idatide, la. colecistite e i tumori della cistifellea, i tumori renali. La c-0nfu1s·i:one è quasi inevitabile se non si p·e ns.a sempre e sistematicamente .alla sifilide, e nolli si utilizzano i mezzi di.agnostici che o·g gi possediamo. Nel 1901 Konig insisteva sui queste forme dubbie e sulla parte che si deve assegoore alla sifilide, epatica ·n ella diagn·os~· di tumori addominali. Egli nota che qu-e sti tumori gom.m osi o sclerog·o mmosi del fegato possono essere inclusi me} parenchrima ed essere più o meno sporgenti alla sup.erficie, oppure peduncu:lati mobili ed apparentem·ente indipendenti dal fegato. L'esperimento della cura sp;ecifica è indkato e può far cadere ogni dubbio; ma in certe. ·condiz1,ooi la <"Ura è in.efficace. In questi casi. n.a turalmentt e sli1 hanno le difficoltà maggiori, che giustifi·c an1o e reudono necessario l'intervento esplorati.vo. Oggi noi abbia~o un'altr1a risorsa diagnostica : la reazione dli W.asserm.anni. Biis10gna riconoscere però che l_a reaziO!lle può essere negativa, ben·c hè la sifilide esista veramen.t e; inoltre la s;filide può coml:~nat1Sli col cancro, con la litiasi, ecc.· In oerti casi la diagnosi. l.1illD,ane dubbia anche coni l'ispezione laparatomica. e .e rte gomme isolate del fegato posisono simulare le cisti idat~dee. Una giovane di 25 anni presentava all'ipocondrio s.11ni.s tro una tu1nefazione rotonda, debordante dalla fals.a: costa di 3-4 dita tras,v erse, mobile con gli a tti, respiratori, che d.ava l'impressione di una cisti ~datide.· Il rimanente del fegato ·n on era aumentato di v·o lum·e, noni v'era tumore di milza, e l'esame radioseopico sembrava confermasse q11el1ru diagnosi. Di più, d'Ule mes·i prima, si era man!if~tata un'eruzione . d'orticaria. La reazione di W asserman'!Ji era neg.atiiiva. Aperto il ventre, il lobo sinistro del fegato si pres:e ntava uniformemente duro, vioù.aceo, cosrparso di noduli gialla~ sit:ri : questo l·obo, ipertrofizzato ed indurito in1 massa, formava il tumore. Si trattava di tul:ercolosi, di sarcoma nodulare, di sifilide gommosa ? La di.agnos[ rimaneviai dubbia, m.a la cura specifica dimostrò ulteriormente che si trattava p!!O!prio di sifilide epatica. Un'altra giovane donna presentava un grosso tumore del fianco destro, che discendeva fino alla f<l.5Sa iliaca, ed in alto si continulava col lobo d'estro del fegato, rotondiol teso mobile con i moti respiratori. Fu creduto trattarsi tii rene ptosico e si intervenne dalkl: loggia lon1bare. La sieroreaziione pel1 la cisti da echinococco fu negativa,


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SEZIO~

per la 1siifil~de fu positiva. Si trattava invece di sifilide .epatica localizzata, come fu 00\llfennato dal risultato della .cura specifica. Questa confusione c-0n un tumore o con una ptosi renale semtira strana, ma è avvenuta parecchie volte. Il Konig in unia donna dlii 23 anni, soiffe;rente tallo stomaco ed al tene destro da lungo tempo, 1o~servò u.n tumore dell'ipocondrio e del fian()o destro, mobile dall?avanti ,a ll'indietro. Fece diagnosi di tumore renale : ma a d un primo intervento risultò che il rene occupava la Silla loggia normale. Praticata lai laparatx:ittn:ie., un tum~re grosso come due pugni fuorusciva da.1 lobo epatico destro, peduncolato, irregolare e disseminato d~. noduli rotondi e duri, di varia grand·e zza. Per J.e sue aderenze C001 lo stomaco, si fece diagnosi. di carc.inoma gastrico con metastasi al fegato. Ma con la cura .s.pecifi.ca, ogni cosa scomparve. Un'altra localizzazione d.e i grossi tumori sclero-gom.m osi del fegato può darr luogio ad errori diagnostici fr.e quenti, ci·oè l a localizz.aqjione paravesci'Colare·. In questi casi, per la sede e per la forma, il tumore può simulare una groSISa vescichetta, .e si confonde talora con una colecistite calcolosa o . coni t1n ca t1cro dellia cistifellea. . Oltre la somigliianza di forma, si -01&Servano talvolta anche delle crisi dolorose e l '~.ttero. Riedel avev.a insistito su queste colecistiti sifilitiche> da distinguere dalle colecistitlL calcolose -e da quelle si'ne concremento. Anche senza che La cistifellea o i canali biliari siano direttamente interessati, l'evoluzli10ne di un tumore sclero-gommosb del pare~hima, nelle loro vicinanze ed a loro contatto1, può provocare dei veri accidenti biliari, che fanno a.11men.t a.r e le difficoltà diagnostiche. Lilienthal rif·e risce di un caso in cui, nel dubbio fra la colecistite suppurata. e la gomma del fegato, intervenne e trovò una gomma suppurata <l:el lob·o destro. In questi casi la: reazione di ''V assermann può servire da pietra di pairiagone. . Una donna di 38 anni dall'età di 17 .an111lt1 soffri va di coliche epatiche caratteristiche, che si ripetevano 2-3 volte all'anno. Queste coliche da dtue .a nni 11.oni comparivano più, ma uni dolore ooirdo e continuo persisteva nella regione sottoepabica. All'esame si trovò un tumore oottoepatico ovoide, somigliante ad una grossa vescichetta a pareti SipeSise e indur1te : il fegato era grosso e debordava di tre ditai trasverse. Si fece diagnosi di calcolosi della cistifellea, ron probabli1le degenerazione epiteliomatosa. All'intervento si constatò una massa spo·r gente sulla superficie del lobo.destro, la quale sembrava. di natura sicuiramente neoplastica : la vescichetta e lo stomaco erano inden·n i. Il pronostico sembrò grave aSISru. Ma li.n seguito la malatai andò migliorando nelle condi-

PRATICA

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zioni generali e potette ritornare alle sue occupazioni. Solamente dei dolori rreumatoidi vaganti la facevano soffrire alquianto·. Dopo qualche tei11po una tumefazione della regione sterno-clavicolare .stindstra fece pen5.are ad una gomma. La reazione di Wassermann fu positiva. Una cura specifica fu coronata da pieno succesoo. In questi casi, la ·r eazione di Wassermann eseguita .sistematicamente ci darà l'unico mezzo per evitar.e il più spesso simili gravi errori. Bisogn,e rà semp·r e ricordare che non s~. pottà concludere nulla da una reazione n1e gativa. S~ ricVTrerà allora alla lapa.ratomia esplorativa. Bisognerà pure ri cordare le pois.s~t.ili c:ombinazioni della sifilide epatica con la colecistite calcolosa o ,~1n­ plice, per trovarvi una nuova indicazione per lo intervento. La sifilide del fegato p.u ò pure tStimulare un 'ulcera gastrica o duodenale, oppure un neoplasma dello stomaco. Schrager riferisce la. .sltor:ia -di un uomo di 35 anni che da r8 mesi: soffriva di crisi dolorose epigasttii1ehe, che si manifestavano circa un'.orai dopo i pasti, con nausea e vomito, e duravano un'ora 'O · due. Queste crisi talOìra erano molto intense, per cuti. era necessario l'uso della 1norfina. M.ai c'era stato itter 0, ma 1Soltan.to una certa sensibilità epatica, e senza epatomegalia. L'infermo 14 an-n i prirua aveva contratto la sifilide. Si era cuirato con preparatì mercuriali, e da 3 anni av.eva un figlio sano, senza: stigmate ereditarie. Malgrado la sifilide pregressa, i fenomeni dolorosi erano cos.ì caratteristici che Schrager credette di concludere per UI!'ulcera gastrica ()1 duodenale. Intervenn~ e riscontrò lo stomaico il du.o deno e la cistifellea normali, mentre la s uperficie del 1-obo destro del fegato era disEeminata & piccoli noduli grigio-biancastr~. La n.atura di questi noduli sembrava dubbia: all'esame istologico risultò trattarsi di gomn1e. Istituitru la a'Ulra s.pec~dìca, la guarigione fu rapida. Il Lejars ritiene che &ia indicato l_'intervento operativo nei casi in cui, in base alla sintomato1ogia, sia da ritenere che Lai slifllide non sda sola iru causa, ma con essa possa coesistere un neoplasma. E ciò .anche q11ando la reazione di Wassermann sia stata.i pos itiva. Il trattamento specifico d'emblée non sarebbe rii! miglior sistema, perchè potrebbe non ess:ere del tutto inoffensivo, e di più, sic~ome ,a bitualmente la sua azione è tarda nella sifilide epatica di vecchia data e perciò esige uniéll lunga aspettativa, questo ~itardo potrel:ib e essere nocivo .se i fenomeni.i sono dovuti a una qualche lesione operabile, combinata o no a sifilide. Questo intervento non. sarà sempre unicamente es.plorativo, anche nei casi in cui la sola sifilide è in giuroco. Esso pot·rà servS1te a praticare certe escissioni parzi1a•l i in casi di com pressiioni visce1

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rali, piloriche o biliar.i per esempio; con esso si potrà provvedere a rotture di briglie e di adierenre. La periepatite è molto frequente in questi casi : le lacerazioni di aderenze possono essere molto utili per attenuare o fare sparire certi dolori e certi accidenti funzionali. Si può preconimare, ia.Jmeno in determinate condizioni, l'ablazione dei tum·o ri gommosi localizzati1? Queste ablazi.o ni furono praticate parocchie volte n,e lla storia di epatectomie per tumori, ma quasi1 sempre è avvenuto p er un errore di diagnosi. Siccom·e i risultati di queste exeresi Sipesso er.a•no stati1fortunati, cosi si è penSlato all'indicazione della res.ezione dei tumori sclero-gomm1o si. Ma quie sta sarebbe giustificata soltanto dopo l'instuccesso della cura specifica prolungata, quando le condizioni anatomiche aSiSicurin,o all'atto o·p eriativo l a maggior semplicirt:à e benignità, e sopra tutto nei casi in cui la gomma in1v eterata provochi disturbi funzionali che non cedono al trattamento in.terno, e rendono necessario l'interven,t o per la loro persistenza. L'evac112zione ed .jJ raschiamento potrebbero es.S1e re d.ndicati in· casi di gomme aderenti rammollite e suppulrate. Bisogna sempre penis are alla sifilide epatica in pr·esenza di grossi fegati e di g·ross.ii tumori periepatici, e ric0rrere sempre ai mezzi d·iagnostici che attualmente possediamo; bisogna pens:M"e ad essa quando il venti:e è aperto e si trova un tumore alla su1perficie del fegato o una serie di tumori che fanno sos.pettait'e un tumore maligno o la tu1:1ercolosi. Alla lapa!!atomia dev'esser·e riservato uru largo posto nei casi dubbi e che restano talvrOlta tali, malgrado l 'usoi di procedimenti moderni di diagnosi. In questi cas.1. la laparatomia dev'essere esplorativa e limitairsi al prelevamento di una biopsva. Nei cas~ rimasti dubbi dopo gli esami clinici e le prove di laboratorio più complete, l'esame diretto diventa una risorsa preziosa, alla qt1ale spesso si ha il torto di non ricorrere <leliberatameute e senza ritardo. P. SABELLA. 1

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Sifilide e shok operatorio. Prima di eseguire un atto operativo, i chirurgi verificano lo stato generale del paziente, ne esaminano le urine, ma di solito si occupano meno dell'esistenza eventuale della sifilide. Un soggetto affetto da sifilide in atto è un candidato 11on sempre felice ad un intervento chirurgico. A prescindere da altre cause apparenti, sembra che lo choc operatorio possa ris,~egliare l'infezione sifiilitica sopita ed impri-

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mere ad essa un decorso particolarmente allarmante. Da questo punto di vista è interessante la storia di una giovane donna di 37 anni, nullipara, curata già più volte per sofferenze al basso ventre. Operata per un,a salpingite cronica, la ferita operatoria guariva rapidamente e I 'inferma ritornava alle sue ordinarie occupazioni, quando si manifestò una violenta dispnea circa due mesi dopo l'operazione. Furono riscontrati segni di aortite acuta, con crisi anginose, e molto rapidamente segni di dilatazione del cuore. Dopo qualche mese si aveva già uno stato di vera asistolia, ribelle ad ogni terapia, con dispnea grave, polso a 110°, dolori retrosternali con irradiazioni alle braccia ed al dorso, soffio diastolico sul cuore, pulsazione tumultuosa dei vasi del collo ,rumore di galoppo, edema polmonare delle basi, fegato grosso, urine scarse ed albuminose. Prima dell'operazione, l'apparato cardio-vascolare clinicamente era sano. Nell'anamnesi, mai reumatismo articolare acuto, nè altre infezioni o malattie febbrili. Benchè il marito negasse la sifilide, siccome la paziente aveva condotto vita libera prima del matrimÒnio, fu praticata la reazione di Wassermann, che risultò nettamente positiva. Il riposo assoluto ,il regime idrico e poi latteo, l'applicazione del ghiaccio sulla regione cardiaca, la digitalina a piccole dosi (1/10 di milligrammo), la teobromina, la caffeina: con tt.essun mezzo si riuscì a riattivare la diuresi che si mantenne costantemente al disotto dei 500 gr. di urina, nè a risvegliare la contrattilità del 1niocardio. Un · tentativo di cura mercuriale aumentò leggermente la dispnea. Sopraggiunsero crisi di dispnea parossistica con cianosi e vomito, che si calmavano con iniezioni di un milligrammo di eroina e di olio canforato al ro %. La morte si ebbe cinque giorni dopo, a circa cinque mesi dall 'in"tervento chirurgico. La durata dell'aortite fu appena di 2 mesi. In questo caso l'aortite non pare non potesse dipendere da altre cause oltre la sifilide: l 'anamnesi e l'esame clinico lo escludevano. Il mercurio usato tardivamente non fu toll~rato. Il miocardio disteso ed alterato bruscamente dal risveglio rapido dell'i11fezione sifilitica in seguito allo choc operatorio, non potette più reagire a nessuna tera pia. Una cura mercuriale più pronta avrebbe potuto riuscire efficace. Nei casi dubbi, è tJene praticare precocemente la reazione di Wassermann. Se questa è positi-va, una serie di iniezioni mercuriali metteranno il paziente in con-


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TERAPIA.

dizioni da poter sopportare lo choc operatorio. E si eviterà in tal modo la complicazione dell'aortite iperacuta. Altri accidenti di questo genere sono noti nella letteratura. Huchard ha visto sopraggiungere •crisi d'angina .di petto molto gravi in segttito ad un'operazione d'ernia, pare dovuta a coronarite sifilitica. (FrESSINGER. fourn. des Prat., 1914). P. S.

La disinfezione del campo operativo e delle ferite. •

A ll'uso della tintura di iodio per l'antisepsi cutanea e delle ferite sono stati mossi molti appunti. Il più grave ·è quello che noti di rado la tintura di io.d io provoca un'irritazione cutanea più o meno intensa, fino ad ingenerare vere dermiti (negli individui deboli, scrofolosi, nelle regioni a cute delicata~ nei bambini) e che lede i tesSifilide cardiaca. . suti cruentati. Si è tentato di ovviare in più modi a questo La qu:estio·ne della sifilide cardiaca ha recentemente occupato . molti clinici e soprattutto il inconveniente: limitando l'uso del rimedio (baBroqks che ha pul:1b l1cato uni articolo rias6fU11- sta pa:s~arne uno strato sottile ed una sola volti vo sull'argomento sull' Am. f ournal of the med. ta) ; diluendolo con ale-001 (la nostra farmacopea S cienoes. Riferirò ora brevemente una nota del stabilisce una parte di iodio stt 10 d'alcool ; RéCallender pubblicata pure nella stessa rivista cl us dà la preferenza al rapporto l ·: 15 ; Hesse ·(nov. 1914). Si trattava di un individuo affetto giunge ad l :100) ; togliendo l'eccesso - di iodio .da tubercolosi polmonare, in cui fu rilevata una (mediante u11 lavaggio all'iposolfito 5 %, al feinfezione sifilitica nell'anamnesi, controllata da nolo 3 % o 1neglio all'alcool) prima di opera11n reperto positivo della reazione del Wasserre; ecc. mann. Si è riconosciuto che l'azione irritante della Di sin.tomatologia cardiaca non presentò du- ti11tura di iodio deve imputarsi precipuamente ·rante la vita che attacchi dispnoici notturni ron ad acido iodidrico, il quale si genera per azione r~perto di edema polmo nare: il polso irregolare dello iodio sull'alcool. oe teso, un aumento dell'aia cardiaca con debot· Questa trasformazione prosegue fino a che non •<lamento a destra. Toni cardiaci oscuri ma non sia!si stabilito un certo equilibrio chimico, ma è .soffi. Nel decorso ulteriore della malattia <'Om- sempre molto lenta: perciò Réclus ha proposto pa.r vero edemi degli arti inferiori, albumin11ria, di usare la tintura di iodio fresca, in cui la tratrombosi della vena succlavia di sinistra. sformazione non sia molto progredita : la tin · La morte avvenne coi fenomeni di embolia del- tura di iodio, a quanto consiglia l'eminente chi1a polmonare. All'autopsia si riscontrarono organi rurgo, non dovrebbe mai datare da più di 8 • • da sta•s i : dilatazione di tutte le cavità cardiache, giorni . ·ob~iterazione parziale delle arterie coronarie doSeguenclo questo suggerimento, presso l'eservuta a placche ateromatose in parte rammollite. cito francese è ora in vioga la preparazione estemIl miocardio era aumentato di volume, pallido ed po~ane.a dalla tintura di iodio; ma il metodo si ·edJematooo con chiazz,e più chiare diffuse e più dimos tra incomodo. -abbondanti nel setto interventricolare: perdita A'Ssai più pratico ci sembra il metodo propodell'endotelio in corrispondenza della punta in .sto dal Gao·lio, che consist e nell'aggiungere alla o ambedue i ventricoli con trombo organ~zzato in tintura di iodio 1'1 ~~ di acido iodico. ~uesto ·parte. J-''epica rid:io presentava macchie biancastre · prodotto non si scioglie che in t~acce nella tin-opache sollevate sul piano di esso. L'esame mi- tura; d'altronde non irrita. Es.so manifesta la croscop,i co dimostrò un 'atrofia generale delle cel- p reziosa proprietà di rigenerare l'iodio dall'acido 1ule muscolari con deposito dii pigmento bruno iodidrico. ·in.torno ai n1ucle.i, con aumento del connettivo inErano stati propositi altri mezzi per ottenere terstiziale, infiltrazione leucocitaria ed endote- una tintura di iodio inalterabile; ma nessuno 1iale. Molti v:asi presentavano traccia di proli- raggiungeva lo scopo. ferazione sotto all'endotelio, alcuni obliterazione Il metodo Gaglio si presta . anche per riconocompleta. Quindi le alterazioni a carico del cuo- scere la presenza dell'acido iodidrico nella tinre sono quelle dovute ad una proliferazione del tura di iodio: basta diluire questa in un tubo tipo dei granulomi. Dal punto di v.ista clinico da saggio con 4-5 parti d'acqua; l'iodio preci-è caratteristica l'aritmia accentuata ed i feno- pita in massima parte, mentre l'acido iodidrico me11i di debolezza mi.ocardica. resta disciolto; ·s i filtra; al filtrato limpido si aggittnge qualche cristallo di acido iodico e si agiP. li. 1

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ta : se v'è acido iodidrico, si genera iodio, che Si è ricorso anche al solo .solvente. precipita e intorbida il liquido. La reazione è L'alcool determina una buona disinfezione, disemplice ed elegante. mostrata sperimentalmente e clinicamente. Basti Il metodo serve anche a rigenerare le vecchie ricordare le ricerche di Hagler-Schaffer, Schumtinture, cui ba•s ta aggiungere dell'acido iodico. burg, Brunn ed Herff nella Sezione medica del Esso dunque possiede un valore economico. · Ministero della guerra prussiano : cosi, lavandoOltre a quello segnalato, molti svantaggi s0no la mano per 5' con alcool, si trova poi quasi intestati addebitati alla tintura di iodio; ma· sono ramente spoglia di germi. 1111 -vitro l'alcool èdi poca entità o facilmente evitabili. Ad esem . tanto più attivo qu·a nto più è concen.t r.ato; ma pio, quando la chiusura del recipiente è p oco er- ·sulla cute manifesta il m.a ssimo d'azione batte-· metica, l'alcool evapo·r a e si riducono iniSieme ricida tra 50 ed 80 gradi (Frey, Epstein, ecc.) : la percentuale d'alcool e quella di iodio (residua se tro.p po concen·t rato, non la compenetra. ' una soluzione acquosa di scarsa efficacia); quanPer il campo operativo -0 per le mani conviene do si usa il sublimato do·p o la tintura di iodio, lavare prima per 10' con acqua e sapone e poi si forma ioduro mercurico, irritantissimo; la passarvi 1~alcool più volte (poichè evapora subito tintura di iodio rende fragili tutti i tessuti e e lascia una soluzionè acquosa poco attiva). Puòusarsi l'alcool denaturato (di 90° circa). In caso. quindi meno valida la ·s intesi cutanea; dannegdi necessità rispondono tene anche i liquori a gia alquanto· gli strumenti; macchia la biancheria; non può usarsi pet" le mani dell'opera- forte grado alcoolico. L'alcool è in grado di rendere preziosi servizi in. tore; dà vapori mo1esti. Questi non gravi inconvenient~ hanno portato specie per il trattamento profilattico delle ferite . . Son·o stati utilizzati anche il benzolo (Pech) .a compiere vari tentativi, diretti a sostituire la la benzin.a (Zatti) e così via. tintura di iodio; ma finora con scarsi risultati. Accenneremo rapidamente ai principali. Riteniamo che la 1naggiore fiducia debè1a an-· • Si è sostituito il solvente: M·o·u chet, Heu,sscor a essere riservata alla tintura di iodio, in spe-· ner, hanno usato la benzina comune, che però cie se fresca (Réclus) o· resa inalterabile (Ga-riceve al ma·ssimo l'r % di iodio (r) ; Heussner vi glio). Es·S'a continuerà a rendere molti servigi ... ha aggiunto della paraffina, onde accrescere il Gli altri mezzi hanno solo un valore sussidiario.. potere :fissatore della .soluzione sui germi (2); il VERNJtY. tenente medico Zanetti ha pro•v ato vari idro• carburi ed infine si è fermato al benzolo, che Un punto essenziale nella pratica è in grado di sciogliere fino al ro % circa di · dell'anestesia locale. iodio; esso dà una soluzione a titolo costante, Schwartz (Paris 1nédical, agosto I9r4) )SServa. non determina reazioni cutanee, perchè non vi che ! ~anestesia locale, malgrado l'ardore con si formano· quantità apprezzabili di acido ·i odi· cui il Recl us d.a. più di 20 aDJlli l 'insegn:a e la drico (se si sos•petta che questo siasi formato, pratica, non si è sufficientemente generalizzata. basta aggiungere acqua, agitare e decantare: per la facilità con cui si trascurano certe tegole l'acqua lo asporta) ; si deve .a nche notare che ha · fondamentali, d'importanza capitale per la riu-un costo modico. Unico inconveniente : penetra scita del metodo. L'A. richiama l'attenzione in nella cute meno bene dell '.alcool; ·quindi l 'aziomodo particolare su d'una di queste regole. La ne dell'iodio-benzolo resta a ncora più superficiale formula di anestestico usata dal Reclus è la se-· di quella dovuta alla tintura di iodio. guente: Si è voluto sostituire lo iodio : ad esempio eme. 100 Siero artificiale . • • • • Konig, Hoffmann, Monzardo, ecc., hanno precoNovocaina . . . . . » 50 nizzato il timolo (5 %) ottimo per l~ mani. Adrenalina . . . gocce 25 Ma nessuno di questi e di altri tentativi ba Questi tre elementi devono essere sterilizzatii sortito ancora un largo ·consenso. separatamente, mai tutti inisieme : bisogna . sterilizzare da una parte una soluzione di novo-(r) In commercio sotto il nome di benzina si caina all'r/ 200 in siero· artificiale, e dall'altra trova alle volte del benzolo; di solito però la in u11'ampolla separata la qua11tità necessaria tenzina risulta di una serie d'idrocarburi della serie grassa e, come si è dètto, non scioglie che di adrenalina , e farne la 1niscela soltanto qu9.nl '1 % di odio. . . . . . . do si deve adoperare. (2) Si vuole ch e a nche la tintura di iodio agiL, _'\ .. si suol sen·i re di un ,·aso di ,·etro sterisca coartando i tessuti e :fissandovi i germi, così lizzato contenente la soluzione di no,·ocaina nel da impedire che questi si diffondano ne~le ferit e. L'azione battericida dello iodio è stata mes- siero e l'ampolla di adrenalina. ~el momento sa in dubbio dalle ricerche di Fritsch, Noguchi, di operare, fa da sè la miscela, e ne ottiene Tboiuson , ecc. ; ma riteni am o che la questione sempre un'anestesia as oluta. sia da riprendere. (16)


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L'A. stesso ha potuto osservare più volte, <'pe.rando in pratica privata, che se i tre elementi sono stati sterilizzati dopo essere stati mischiati, si corre rischio di non ottenere neppure l'ombra dell'anestesia.

p. s.

POSTA DEGLI ABBONATI. (645) Profilassi e cura delle rottura d'utero. Desidererei conoscere, in un prossimo numero del « Policlinico », Sez. Pratica, quale deve essere il contegno del medico in caso di minaccia di rottura d}utero, e quale il trattamento della rottura dello stesso una volta .avvenuta. Rin graziam enti an ti ci pa ti. Abbonato N. 4456.

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eia, nella cavità addominale, ma si raggiu.nge un piiede - come spesso si verifica nelle pre.5ent·azioni trasvers ali - fare l'estrazione ma, nuale del feto e poi degli annessi come sopra. Il trattamenito successi-vo migliore è l 'aspettante : drenaggio associato a leggiero za:ffamento .a. destra e a sinistra del drenaggio, con garza iodoformica, .a scopo di emostasi provvisoria ; fasciatura addominale compressiva; perdura1duperò l'emorragia, preparare per U·n a laparatomia. Se il feto sia tutto sfuggito' nella cavità addominale non v'è che la laparotomia con la quale· si estraggon·o feto ed annessi f<.~tali, si pratica sutura della lacerazione e za:ffamento alla Mikulicz - eventualmente anche un 'operazione tl.f Porro. Non è il caso di parlare di isterectomia vaginale. · Circa la laparotomia, ·se il trasporto della paziente in wna Clinica o in. un Ospedale non presenti soverchie difficoltà, sarà necessaFio ricor· rervi : ma se in,1ece occorresse lungo o difficiletragitto è meglio rinunziarvi e, coll'aiuto di un collega espert o·, praticare la laparotomia nella casa privata. La rottura dell'utero in gravidanza non. pub aver altra cura che la laparotomia.

L'argomento è vasto e per ben t11attarlo occorrerebbe molto più di utna semplice «·r isposta» nellia « Posta .degli abl-1onati ». Tuttavia, sfrondando tutto ciò che riescirebbe di dottrinale e di superfluo, crediamo poter s11ggerire il seguente contegno del medico in caso di minaccia di r<>tturaJ d'utero o di rottura già -verificatasi. La grave evenienza della minaccia di rottura U. ROLANDI. d'utero mette la vita della madre in così immediato- pericolo che la vita fetale perde molto · (646) Vi sarei grato se nella rubrica cc Posta· del suo valore. Pertanto la condotta dell 'ostetridegli abtonati » vorreste indicarmi una po1nata, co in simili casi deve essere inf armata a questo o lozione, o tintura od altro preparato, che poconcetto. tesse ridonare ai capelli grigi il loro colorito Appena si abbia solo il sospetto d'una minacprimitiyo (nero) senza recare .a·l l'organrsmo i ciante '!ottuva d'utero, la paziente non dev'esdanni derivanti dall 'eventu.ale assorbim.e nto di ser più abbandonata. Calmare l'agitazione della s.ost.awize velenose, di cui si compongono i rimedi paziente con iniezione di morfina, raddrizzare che si trovano ordinarila.mente in commercio.. In-· l'utero, se pendulo, cercando di far impegnare somma desidererei conoscere un preparato innola testa e sostenendolo con opportuna fasciatucuo che rispondes~e allo scopo. Abb. 4062. ra: far tenere la posizione di Walcher e pratiL'abbonato1troverà nel capitol.o cc Cosmesi della care una . prudente spremitura sull!utero. Rialpelle>> della « Terapia delle 1nalattie della pelle >> 2'are il margine della bocca uterina eventual· di G. Jessner (Unione ti1)ogr. editrice . Torino,.. mente incarcerato. pag. 516 e seg.) ci'ò che gli occorre. Se tutto ciò non: conduce ad un rapido proV. M. gresso del parto, allora con.v iene affrettare JJer ottenere un parto imniediato, magari con cranioclastia nelle presentazio ni di vertice o em(647) All'Abb. 806 di Nardò (Lecce). Preferiabriotomia (uncino decollatore) nelle presenta· mo di non emettere giudizi su specialità farma-· zioni di. 1sp.alla. Si diffidi molto della versione ceutiche. nelle presentazioni trasversali, anche sotto nar• cosi cloroformica. A rottura a-v1Jenuta poi, si cerchi di allontaNella rivista «I rimedi n110,·i >) pubblicata nel nare subito il feto. Nelle pres. di vertice, a te- fascicolo scorso, a pag. 389, colonna sinistra, sta fissa o facilmente fissabile dall'alto, cranio- linea 25, de-ve dirsi : «in una forma rispettiva mente più intensa e più diffusa>>; a pag. 392, clastia, rapida estrazione del feto e degli annescolonna destra, linea 4, deve dirsi : « peri neurale si fetali con lieve trazione sul f11nicolo. Quando (tronculare, ramuscolare), intradermica, edemiz• il feto sia in parte sfuggito, ·attraverso la brec·· zaz1one, ecc. ». • '

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IGIENE. La lot&a contro i rumori. Tra le molte questioni d'igiene generail e ve n'è una a cui poco .si è pensato fin'oggi, ma che comincia a preoccupare gl'igienris.ti, i neurologi, :gli otologi . È l'influenza nociva esercitata dai :rumori molesti. La questione è stata sollevata più volte durante gli ultimi anni, da vari punti di vista. Vogliamo richiamarvi anche noi brevemente la .attenzione.

* * *

La vita delle città è trepidant e, agitata. Giorno e .notte i rumori più eterogenei s'in,contrano, si sommano, &i amalgamano in un fragore sordo: è la voce inestinguil>ile della città, che si affie·v olisce appena durante la n'Otte e .di cui molti si compiacciono come per una acuta ·sensazione di. vita. · Giorno e notte le vetture rotolano, gli automobili guizzano fremendo e destardo echi furibondi, i c:am.ions ronfano tra.ballando e iscuoi endo le case dalle fondamenta. Dall'alba alle prime ore del mattino circolano i trams, 'facendo s tridere le rotaie e lanciando nell'aria i loro tiniinnii insistenti1 e ripetuti. In alcuni quartieri delle città popolose si vive ' addirittura, giorno e notte, i:n· un pandemon.i o di rttmori, che tengono i nervi sensitivi in stato di continua tensione e tolgono il sonno all'inva1ido o-d al lavoratore stal]]CO dalla ~t1a dura giornata. Quanti abitano presso le grandi fa1:1b riche S.0n·o -esposti all'insonnia abitua.re dagli sbadigli mo1·struosi delle sirene e da.ill'attività delle macchine; quanti abitano pr.ess;0 le strade ferrate lo sono dal rombo dei con·v ogli e dai fischi striduli e penetranti delle locomotive. Nelle c.ittà italiane l'ampiezza relativamente ·scarsa delle strade intensifica .;sli echi e rende il frastuono più senisibile che nelle grandi. t;:ittà -stran.i ere. Sono sovratutto i rumori che emergono per, la loro intensità quelli più molesti, i rumoni che si odono d:u-rante la tr.e gua notturna e nelle prime ore del mattino. In pieno s,onno si è destati a Napoli dalle grida frenetiche dei rivenditori ambulanti, a Roma dagli. 1scampa'Tlii d1 500 c·h iese o dalle cornette degli « acquacetosari· » o dalle ri par.azioni notturne delle strade, a Milano dal brontolio sordo delle sirene. Si viene affi.itti dai rumori in mille altTe guise : dalla indiscretezza. degli inquilini del piano su 1)eriore, dal pianoforte o dal grammofono di un inqt1ilino accanto, dai macchinari di una tipo1

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grafia al piano inferiore, dalla laèoriosità mattiniera di un operaio, ecc. Nelle case moderne, con armature metalliche, le mura ed i pavimenti troppo sottili non oppongono più quasi nessun ostacolo al passaggio dei rumori.• Il male è molto minore nelle campagne; ma neppur queste si salvano dall'invadenza continua dei rumori.

* ** Pa·r ecchi neurologi. - pirincipalmente Oppenheim di Berlino - ritengono che lo sconcerto nervoso di cui soffre la nostra epoca debba attribuirsi in parte ai rumori intensi e in&itStenti che accompagnano la inquieta vita civile. Secondo essi, l'agitazione p·rod'.)tta nei centri uditivi •SIÌ irradierebbe ai centri, viicini, traduc·e ndosi in dist·u rbii nervosi svariati. E cerbo che il lavoro mentale viene reso inevitabilmente più fatic·o so dai rumori. Anche allorquando si prova l'illusione di noo risentirne alcuna molestia, essi giungono però almeno alla subcoscienza, e os.t acolano e turl:iano i processi psichici più elevati. Dopo una giornata di lavoro manuale o intellettuale penoso, non v'è nulla cli più snervante che avere il sonno in.t errotto o molestato dai rumori. Anche negli individui dotati cli sistema nervosp a tutta prova, i rumori determina•n o almeno, dura.nte il ,s.o nno, degli stati più o meno fugaci- di do·r miveglia, che rendono il sonno meno riparatore. ·Molte persone dai nervi sensibili sono costrette a difen·d ere il loro sonno creando un mezzo artificialmente calmo, ottur.ando tutte 'le apertur.e da cui i rumori possono penetrare. Malgrado le sollecitazioni degli igienisti a far rinnovare l'aria nelle camere da letto, essi trascorrono volontariamente la notte in un 'atmosfera confinata, con pregiudizio della loro salute. Ma chi dirà 1"influenza nefasta ùei rumori. nel turbare la convalescenza dei malati e dei feriti? Dopo una notte ins.onne, il paziente riesce appen;a ad assopirsi. Bisognerebbe rispettare ad ogni cos to quel sonno l:enefico : invece bruscamente, senza pietà, esso viene interrotto da ttn forte scampanio, da un automobile che sbuffa, da u·n carro carico di ferramenta che percorre Ja strada sottostante, dalle grida furiose di uno strillone... 1

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Conviene anche considerare i danni che dai ru.m ori intensi e molesti può risentire I 'organo del! 'udito. Al Congresso dell'Associazione Medica Britanl]]ica ten.u tosi nel 1890 a Birminghan, il dot•


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tor Thom,a s Barr metteva in rilievo le affezioni cagionate all'organo uditivo dai fischi delle locomotive, pel loro tono alto e .sibilante. Egli si riferiva alla sua esp~rienza personale. In quella occasione fu votato un ordine del :giorno p-e r ,r ichiamare l'attenzione delle autorità .competenti s ui fatti rilevati dal Barr. In Italia il prof. Vittorio Grazzi di Pi:sa, un pioniere della lotta contro i rumori in.u tild, ha ·rich~amato più volte l'attenzione stri danni che l'organo uditivo può risentire dai rumori a to' .nalità alta. Numerosi casi di sordità che sopravvengon10 nei calderai, nei fabbri-ferrai, nei maciehinisti delle ferrovie, no·n riconoscerebbero altra ieausa. Studi sperimentali recenti hanno comprovato i guasti che il delicato orecchio interno risente · -Oell '.a zione di tali rumori·. Tenendo· d,e i conigli e delle cavie p er ore e p·e r gio.nni in luoghi ristretti e facendo vibrare continuamente dei diapason o delle lamine di acciaio per mezzo di movimenti d'orologeria, si è veduto che le note ad alta tonalità producono guasti gravi e :irremed.i abili, mentre le note basse, anch.e se molto -prolungate, recano da.in.n i lievi e talvolta n ulli. Se i rumori acuti nuocciono agli orecchi sani, 11 danno sarà certo maggiore quando è già colpito il labirinto (1). Secondo il Grazzi, questi danni sono di tanto ·più sensibili, i•n quanto che l'orecchio n'()ll dispone di un efficace apparechio di di·f esa contro i rumori acuti, paragonabile alla palpebra C'he protegge l'occhio dalle luci troppo vive. Tuttavia le lesioni dell'orecchio medio possono -essere di protezione a _quello interno; infatti gli -esperimenti eseguiti negli animali hanno dimo·s trato che, interrompendo la catena degli ossi~ini, si accresce la resistenza dell'orecchio interno all'azione dannosa dei rumori intensi. Trasportando questa nozione in clinica, in rap-porto specialmente ?lle otiti medie suppurative ,croniche con carie degli ossicini, i danni prodotti dai rumori intensi saranno minori che nelle la:birintiti, o quando l'orecchio è normale. 1

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* * * Sarebbe ora di affrontare francamente lo studio ·di una soluzione pratica da dare alla moderazione dei rumori troppo intensi ed alla soppressio-ne di qnelli inutili. (1) Importa notare che nel personale viaggiante

delle ferrovie - in specie macchinisti e fuochisti - vengono spesso colpiti così l'orecchio me-dio, a motivo delle cause reumatizzanti cui questi agenti sono molto esposti, come l'orecchio -interno, a motivo dei fischi intensi e acuti delle locomotive. In q11esto modo il loro udito viene tdoppiamente compromesso.

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Noi - dice Dejace, il quale ebbe ad occuparsi or non è molto della questione - abbiamo il fermo convincimento che la salute pubtJica, l'en.e rgia della razza, il buQn equilibrio del sistema nervoso, sono ·altamente :nter,e ssati alla soluzione pratica della soppressione dei rumori inutili. Non ci facciamo illusioni sulla possibilità di addiv,e n•i·r e presto a soluzionli concrete; ma è certo eh~ molti rumori isi potrebbero moderare. Il probl,ema rientra in grain parte nel dominio della tecnica ; ma i medici posSiono spingere gl'ingegneri a cercar·e delle soluziorui pratiche, P'Oichè essi conoscono ormai ii danni e i pericoli di una situazione che si aggrava in ragione dell'adlden.sar9i della popolazione e dei progressi • • meccan1c1. Una soluzio,n e possibiU.e per attutire sensib~l­ mente i rumori prodotti dai veicoli è data dalla pavimentazione in legno delle strade; ma riesce troppo costosa. Ve n'è un'altra più semplice: il largo uso del caucciù, reso possibile dal~e vastissime piantagioni che tendono a ridurre il p·r ezzo del prezioso larice. Sarebbe quanto meno indicato di prescrivere rigo·r osamente i cerch~ di caucciù ai ·y eicoli che circolano di notte. I tecnici troveranno fors.e delle com'Posizioni artificiali, in cui entrerà il caucciù come isolatOTe, e che ci daranno dei pavimenti stradali sordi, contro cui si ·smorzeranno i '!'Umori dei veicoli, dei cavalli, dei passanti; for.s'anche le loro ricerche condurranno ad introdurre sotto gli assi dei trams, delle ferrovie e dei camions, dei materassi ela.Sitici· che sopp rimera1nno le trepidazioni provocate dal rapido passaggio delle vetture ; ma questi problemi, studiati a t11almente in Inghilterra, .sono ancora da risolvere. Il prof. Grazzi ha suggerito di abbassare la tornalità di tutti i mezzi che servono aJla segnalazione di ogn:i genere di veicoli, agli opifici, ecc. : fischi, trombette, campane ... Già al congresso di Birmi1ngham, cui abbiamo accennato, Barr niferiva che nelle vie ferrate della Califormia era stato introdotto al posto dei fischi una canna d'organo, a tonalità bassa, e che nelle ferrovie degli Stati Uniti s i era ri éorso. alJ.e grandri cam parte. l\iolti rumori · si potrebbero addirittura evit are. I•n. Inghilterra e in Germania si intendono assai di rado i fischi delle locomotive : le manovre nelle s tazioni si co1npiono s enza i richiami laceranti dei macchinisti e accade di percorrere centinaia di chil o1netri senza udire 11n solo fischio. 0

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Perichè i n,ostri regolamenti ferroviari non doIl prof. Grazzì ritiene sufficiente l'ovatta, nella. vrebbero assicurare lo . stesso risuJtato? generalità dei casi; in casi speciali ·r accomanda. F·orse che gl'iinglesi e i tedeschi hanno un si- i turaccio·l i di cera molle, seguendo in ciò i cor.t>tema nervoso meno equilibrato del nostro ? Se sigli del sagg·i o Uli.Slse ai compagni fllell'isola· mai, riteniamo p·r oprio il contrario. delle Sirene. Altro esempio : per richiamare gli operai n\tlle Tutti· questi mezzi di protezione diverrann<>' . ' necessari,. se non s1. pone riparo i11. officine si p.otrebbe fare a m·e no delle sdre11e; sempr~ p1u l'uso individuaJe degli orologi a sv·eglia: è or.t!lai tempo all'invasione dei rumori. tanto diffuso, da rendere super:fl:uo questo mezzo In questa ora .s.to·r ica ci adusiamo a ben altri! di richiamo Cì01letti vo. Motivi di .umanità consig)ierebberc di smettere romori che non siano quelli molesti ; ma il proanche g li scampanii a «mattutina,, delle chiese, · blema da noi sollevato mantiene tutto il suo· interesse, poièhè va oltre il momento attuale; i quali tolgono il sonno agli abitanti dei piani d'altronde la vita civile deve continuare a pul-· superiori delle case. I fedeli che volesse·r o resare anche fra il fragore delle armi . .carsi alle funzioni religiose delle p·r ime ore del L. V. mattino, p·o trebbero anch'essi far uso molto s·emplicemente· delle sveglie. Oppo1"tuna sarebbe la propaganda contro i rumori dannosi. Da tempo se ne è fatto un apoVARIA. stolo attivo il Grazzi. ' Sublimato corrosivo innocuo. _.._ Il dott. MoSolo in questo modo sii. p.u ò ottenere che le p,u bhliche amministrazioni entrino nel movimen- scatelli di Reggib Emilia, a p·r evenire i numerosi casi di avveleniamento co,n sublimat'01 cheto, ch·e i privati si decidano ad usare maggior la cronaca quotidiana registra, ha pensato di rispetto per la quiete dei loto siimili. Le .ammi•:n1istrazion1i. pubbliche - Stato e Mu- prepa'fare dehle speciali pastiglie, nelle quali rt nicipi - renderebbero un servigio segnalato ·agli potente veleno è associato ad emetici, cosicchèabitanti delle città e d·e lle campagne se cercas- l'eve11tuale ingestione di esse sar.e bbe im.m ediasero dei rim-edi contro la esacerèazione dei ru- tamente seguita dal vomito e quindi dalla sua: mori, e appoggiassero con . la loro benevolenza eliminazione dall'organismo. L 'oit timo collega avrebl:e du~que trovato if le ricerche dirette all'impiego. deg.li ammortizzatori; se usassero della loro autori~à per pre- modo di ovviare alla frequenza d·e i :suicidi per scrivere norme pratiche ed efficaci di difesa; se avvelenamento da · sublimato1 e di poter senza timore vend·e re le pastiglie disinfettanti. Ma è· emanassero severe prescrizioni, nelleleggi e nei , regolamenti, dirette ad evitare o limitare i ru- forse opportuno . :r icordare che dei farmacisti· 1nori non necessari ed inopportuni, in ispecie hanno cerc.at:0 di ottenere lo stesso ·sc-0po con quelli nott11rni e quelli di a lta tonalità, ehe la un mezzo più semplice, mettendo cioè in com-scienza, e la pratica dimo·s trano più dannosi al- mei:-cio delle pastiglie di sublimato, in cui iI cloruro di mercurio è sostituito dall 'innocentis1'orecchio ed al cervello. sim10 cloruro di sodio. Converrebte in modo speciale di proteggere E diciiamo pure.: honny soit qui mal y pe1ise .. ~. gli Ospedali contro i rumori molesti. Negli Sta.ti (Dall 'A 'VVenire Sanitario). Uniti si è già compreso questo dovere; ivi negli Ospedali bene organizzati i servizi interni si Criminalità giovanile e alcoolismo. - Il Micompiono silenziosamente; le guide smorzano nistro di grazia ~ giustizia b.ava1rese ha pubblii passi, le carriuole hanno le ruote itnbottite, cato un'interessante relazione sulla criminalità non è permesso di parlare ad alta voce; nelle giovanile nelle sue attinenze con! l'alcoolismo. Da vicinanze dei grandi ospedali è vietato persino essa app·a re che di 8864 condannati nel 1910 per il passaggio dei veicoli e la produzione di tutti reati commessi per impuls:o alcoolico, 166 erano· al disotto di r8 anni, ossia minorenni (2. 7 %) : i rumori evita·b ili. Qua.le mezzo individuale di p rotezione, ptr il che significa che il numero dei minorenni dicoloro che sono esposti inevitabilmente ai. forti venuti crimi11ali per impulso alcoolico aumentò. rumori - molti operai, marinai di navi a vain ragione s~nsibile . pore, artiglieri, ufficiali, ecc. - si d~mostra utile Spirito anglo-sassone. - Guardi - gridò un di ostruire il condotto uditivo· e.sterno. uomo fuori di sè al farmacista - mi ha dat°' ~ella discussi'Olle che segui a Binninghain alla comunicazione del Barr, il dott. Ward Cou- morfina per chinino ! - Come è possibile? - rispose il farmacista ; g ì·ns consig liò caldamente i turaccioli di cau:,c- allo·r a mi deve ancora due e cinquanta. ciù, i q11al:i h an110 fatto molto bttona pr·o'va per (Christia1'll Register). le tru 1)pe ing lesi di t erra e di tnare. 1

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SEZIONE PRATICA

CENNI BIBLIOORAFICJ. I.Non 1i f'ecenstscono che i libri Pervenu ti tn dono alla Redazione)

Ma1iitale di 1nedici,na e ch·i rurgia di guerra del capitano medico dott. G. MENDES. Roma. Prezzo L. 5. In nitida ·e d elegante edizione, la solerte amt;ni:nistrazione del Policliniw, sempre vigile e premurosa nel provvedere ai bisog·n i della classe :medica, ha pubblicato un bel volume di grande .attualità, dovuto ad uno dei valorosi redattori, il capitano medico dott . Mendes, la cui competen.za in materia i nostri lettori han potuto speri.menta.r e dai lavori compari&i in queste colon11e. ~ una guida .sintetica del medico in guerra, nella quale sono riunite le nozioni più impor.tanti ed essenziali, circa l'ordinamento dei servizi sanitarii presso il nostro esercito mobilita±o, ed un complesso di ricordi diagnostici e te..rapeutici sulle malattie che più frequentemente si osservano fra i soldati in guerra, e sulle fe. .ri te prodotte dalle armi moderne. Il medico che non h.a mai avuto occasione di -conoscere gli ordinamenti sanitarii che vigono nell'esercito, vien cosi messo al corrente di quan±o più importa sapere per a vere un 'idea chiara ..e precisa dei mezzi che potrà avere a propria disposizione e delle formazioni alle quali potrà .appartenere in caso di mobilitazione. La parte speciale, che riguarda la patologia ·e la traumatologia di guerra, è desunta in m8!ssima dalle osservazioni che i più insigni medici di igiene militare, e coru una raccolta delle norme -che i chirurgi delle nazioni belligeranti hanno fatto e van .tuttora facendo nell'attuale immane -conflitto, e ciò costituisce u·n· grandisslimo pregio speciale ·d el liè ro. L'opera, che è arricchita da parecchie nitide riproduzioni fotografiche originali e di una tavola a colori, termina con un breve compendio di igiene militare, e con una raccolta delle norme sancite dall'ultima convenzione internazionale di ·Ginevra. Tutto sommato adunque questo lavoro costituiiSce u.n a guida utilissima, dirò anzi indi• spensabile del medico in guerra ; unica sinora nel suo genere, cosi per il rigore scientifico e la ·competenza pratica con cui è condotta, come per la chiarezza e la concisione dell'esposizione. Prof. G. MEMMO, magg. med. 1

:E. DELORME. Précis de chirurgie de guerre. Collect. de Précis. Masson et C.ie, é.diteurs. P.aris, 1914. Prezzo fr. 4.50. La chirurgia di guerra dopo lunga esperienza. iatta di tentativi, ha preso la sicura direttiva ài 4Chirurgia conservativa: e allo scopo son brevi

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considerazioni, ch·e all 'A. dettano la lunga esperrienza e il grande amore dell'argomento, è dedicato il volumetto. Ma le ferite e i traumi di guerra assumono il più delle volte caratteri peculiari, che li differenziano dai comu.n i traumi civili, npn solo; l'ambiente per il primo soccorso, e per le curre consecutive di troppo .si differenzian·o da ospedali e da posti di medie.azione cittadini; 1F; cumplicanze infine s0no diverse sqtto tanti aspetti e per entità e per qualità : come guida., il libro del Delorme sarà utilissimo; esso serviTà a togliere dall'imbarazzo il chirurgo anche provetto, dinanzi all'impreveduto .

t. p . Prof. C. ADAM. A ugenverletzung im Kri).~ge u11d ihre Behandlung (con 46 fig. ). Wien, Urban u. Schwarzenberg, 1914. M. 2.50. Qu·e sto volumetto è il compendio cli ciò che l'autore osservò nella :s1M 1 qualità di Direttore d·e ll'Ospedale oftalmico d1 Belgrado nell'ultima guerra balcanica ed è scritto per i medici· che nella guerra attuale possono essere chiamati ad esplicare la loro :attività in riparti oftalmici mi· li tari. N.e lla guerra moderna la testa è esposta alle ferite, più d'ogni altra parte, e quindi le ferite oculari sono frequenti . Esaminati gli agenti feritori (gra:n,a te, palle, pietre, legno) e le speciali ferite che esse producono s ul corpo, l 'A. ne fa la prognosi e d'Opo passa in rassegna le diverse ferite dell'occhio e·1 annessi; ne espone la maniera di diagnosticarle e di curarle anche operativamente. Nel m.a nualetto non vi è nulla di nuovo, nè la 1nateria ci sembra ordinata e trattata con la necessaria ponderazione ; ma .come pron.t uario per i profani di oculistica potrebbe rendere buoni servigi. Prof. SPECIALE. 1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. RANELLETTI ARISTIDE. - Sulla opportunità dell'istituzione di un « Ufficio sanitario munici pale del lavoro» nei principali comuni. -Roma, 1914. RANELLETTI ARISTIDE. - Sulle lesioni del fegato nel saturnismo. - Roma, 1914. SETTI GIOVANNI. - 1.-a cura della peritonite ascitica tubercolare col 1netodo del Capparoni (iniezione endoperitoneale di iodoformio). Treviso, 1914. GUASl'ONI CARLO. - Rendiconto statistico, clinic-o e finanziario dell'ambulatori delle malattie dei bambini al Testaccio (1906-1913). Roma, I914.

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IL POLICLINICO

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XXII,

PASC. 13]

NELLA. v ·ITA PROFESSIONALE. Pe1· i medici militai·i. · Il ministro della guerra, nel rispondere in Senato all'interpellanza del 'on. Santini sul servizio sanitario militare, ha accennato alla deficienza '. n11merica dei medjci militari effettivi ed ha pr<)messo che provvederà a rimediarvi ... « rientrati che si sia in t empi normali ». Luwgo prometter ..... come si vede ! Intanto le cause di di sagio materiale e m orale per qu·e sti benemeriti 11fficiali vengono mantenute invariate, e, corrispop:dentement e a ciò, ogni bollettin·O' annunzia le dimissioni di qualcheduno di essi: procede}).·· do di questo passo, la sistemazione d·e finitiva della posizione dei m·e dici dell'esercito avverr~ spontaneament e... per esauriment o! L'ultimo concorso ~ d'altronde è andato presso che deserto perchè ormai nessun medico che abbia coscienza del valore della propria professione, si può ac·· content are delle condizioni che offre lo Stato, molto inferiori di fatto a quelle dell'ultimo medico condotto di villaggio, e con ben diverse. <:>sigenze ! Spériamo, per il bene dell'umanità e per il vantaggio dei po·v eri ferit i, che i poteri respo·nsabili non debb.a no troppo presto e tr0ppo duramente accorgersi della differenza ch e pas.sR. tra il servizio· compiuto, o almeno inquac11ato da ufficiali medici pratici ed usati a lle diverse contingenze della vita militare, e quello dei sanitari requisiti all'ultim'ora, parte dei quali neppure ancora laureati medici chirurgi, verrebbero inviati in prima lin·e a ! Intanto è ann11nziata alla Camera una nu01va interpellanza dell'on . Caporali ai ministri .ì.ella guerra e della marina : Sulla necessità dli conce1

dere l'indennità profession1ale agli ufficiali medici, allo scopo pr:ecipuo di assicurarne il reclutamento e di arrestare l'esodo · dei detti ufficiali·, M. co-nie preser:-temente arvviene .

La politica sanitaria. I deputati Ciccotti, Lucci e Rodinò hanno interpellato il ministro dell'interno s ulle condizioni dell'assistenza ospitaliera in Napoli. ~'on. Pizzini ha interrogato il ministro df'lla guerra, per conoscere se nella preparazione sanitaria militare, in v ista di una eventuale mobilitazione e entrata in campagna dell'esercito nazionale, si sia convenientemente provveduto alla preparazione del materiale immunizzante co11tro le malattie ii1fettive più frequenti nelle (22)

masse combattenti e per le quali la scienza sug-gerisce mezz;i preventi vri di grande efficacia. L'on. Parodi h.a interrogato il ministro dellal guerra, ~er conoscere le ragioni presumibili,. per le quali, in ispecie nel distretto militare di Genova, numerosi s·oldati si trovano ammalati e soccombono; e quali sistemi di prevenzionesi vanno a ttuando. L'on. Ranieri h.a i nt errogato il ministro della guerra, per .aver.e notizie esatte sulle cause che· determinarono lo svilnpparsi della meningite èerebro-spinale nelle truppe di stanza a Piacenza,. e conoscere le disposizioni prese per combattére· la grave infezione. L '·o n. Gregoraci ha interrogato il ministro deJJa: P. I. sull.a opportunità di modificare il regolamento siull'insegnamento dell'igiene nei corsi magistrali per modo che .a tale insegnamento siano, preferiti i lil:eri docenti di patologia specialemedica prima che quelli di fisiologia e di patolo·g ia general e.

Sottoscrizione a favore dei Medici Belgi, delle loro vedove e del loro

orfani~

Somma precedente L. 2227 . Ricci dott. Angelo . . . . >> 5.Campagnoli dott. Dome.nico ~ » 5.De Carli prof. Deodato . l> 10.Bastianelli prof. Raffaele . . » 100.-T otale L . 2347.-:-

RISPOSTE ! QUESITI B ! DOMANDE. (5118) Pe1-isione. -

Al dott. G. C. da S. L .. rispondiamo che in base ai nuovi dati forniti effettivamente deve fare non 12 anni t 2 mesi di servizio, ma bensi solo .alt ri C'inque anni e 6· mesi. Liquiderà, poscia, annue lire 841 . (51r9) Pensioni - Sostituzion1e nella condotta_

- Il dott. D. M. da N. T. desidera conoscere la pensione che gli compete con 32 anni di servizio e 60 di età, con pagamento del massimo· contributo per 10 anni. Avendo dal 1909 in poi versate annue lire 300 come contributo volontario desidera conoscere di quanto .au.inenterà la pensione normale. Desidera infine conoscere se~ sostituendo un collega della seconda condotta,. chiamato sotto le armi, possa pretendere l'intero stipendio di lui, o se possa rifiutare la sostituzione, nulla dicendo in proposito il capitolato. La pensione che Le competerà, tenuto conto dei dieci anni di massimo cont·r ibuto, è di annue-


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XXII, FAsc. r3]

SEZIONE PRATICA

• lire 2168.04. Le trecento lire annue versate come contributo straordinario formano complessivamente la somma di lire 1800, che aumentano di lire 194.22 annue la pensione normale. La sostituzione del collega, come Ella dice è volontaria perchè non prevista nel capitolato. Il compenso deve essere quindi stabilito di accordo con l'amministrazione municipale. Potrebbe pretendere le intere lOO lire dovute al collega, ma potrebbe chieder anche di più o rifiutarsi addiirittura alla prestazione per eh è essa, ripetiamo, non è resa obbligatoria dal capitolato in vigore. (s120) Pensioni. - Al dott. G . P. da G. rispondiamo che la pensione che gli spetta con 30 anni di servizio e 55 di età è di annue L. 1280. (sr21) Pensioni . - L'abtonato n. 3548 iscritto da 14 anni alla Cassa di previdenza desidera conoscere quale indennità gli potrà competere dovendo lasciare il servizio per grave infermità e ,s e può riscattare due anni e mezzo di servizio prestati prima della istituzione della Cassa quando percepiva l'annuo stipendio di lire 200. L'indennità che Le compete consiste in una somma per una volta ragguagliata ai due terzi del capitale accumulato sul conto individuale purchè non inferiore ai due terzi del valore capitale della pensione teorie.a che si ottiene mediante l'applicazione della tabella B J nel modo che sarà determinato dal regolamento, che, però, non è stato ancora pubblicato. I due anni e .m ezzo di servizio, cui Ella accen·n a nel quesito, non si possono riscattare p~rchè si riferiscono a stipendio inferiore alle lire 300. (5122) Carni di bassa macelleria - Jn,iezioni subdurali. - Il dott. F. N. da M . desidera sapere se le car11i di bassa macelleria debbono cons.u·m arsi nel Comune o posso no essere asportate in altri Comuni ·e se l'ufficiale sanitario abbia obblig·o di eseguire le iniezioni subdurali ai cani morti od uccisi perchè sospetti rabbidi. Anche le carni di bass.a macelleria possono essere asportate fuori Comune purchè munite di certificato dell'ufficiale sanitario o del veterinario comunale che attesti che appartengano ad animale .sano. L'ufficiale sanitario non è obbligato ad eseguire le iniezioni subdurali in parola, e se volontariamente le compie ha diritto a compenso. (5123) Ricchezza mobile - Il dott. E. F. da R. l\tI . desidera conoscere quale ricchezza mobile deve pagare sullo .sit ipendio di L. 2500. Sullo stipendio di L. 2500 cade la ricchezza mobile di L. 216.25 annue, oltre l'aggio all'esattore che varia da Comu~e a Comune. (5125) S cioglimento di matrimonio - Prescrizione _ Esercizio abusi'VO dell)arte salutare. Il dott. A. B. C. da D. chiede conoscere: 1° Se 1

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un marito possa chiedere l 'ann·u.Jlamento di un matrimonio contratto da un anno circa per grave epilessia della consorte, adducendo l'errore sulla persona; 2° In quanto tempo si prescrive la contravvenzione relativa all'esercizio abusivo del1'arte salutare; 3° Se uno studente di 6° anno· di medicina possa pretendere compenso per a vere assistito ad un consulto; 4° Se la levatrice può· curare una donna abortita e può somministrare ergotina senza consiglio del medico; 5° Se un farmacista può spedire cioccolatine di ·santonina ed ergotina senza ricetta del medico e se una persona che non sia medico possa praticare iniezioni ipodermiche ordinate dal medico. La esistente infermità della moglie non può dar ragione al marito di chiedere l'annullamento del matrimonio, che può avvenire solamente in specialissimi casi es.p·r essamente indicati dal co-· dice civile. Non si può sostenere la tesi dell-J errore sulla persona, perchè nel caso tirattereb · besi di errore .sulle qualità fisiche della perso.na,. che non dà, come è noto, diritto ad annullamento. Il giovane studente del 6° an.n o di medicina non può prendere parte a consulti perchè· questi costituiscono esercizio professionale, cui egli non è ancora abilitato. Non può pertanto legalmente chiedere pagamento di .sorta. Il farma· cista che senza ricetta del medico fornisce alla levatrice dell'ergotina e somministra cioccolattine di santonina è passibile di contravvenzione. La levatrice non può senza f.ar chiamare il medico somministrare l'ergotina. Agli aborti, quando sieno .s enza gravità, può assistere la sola levatrice. Le iniezioni ipodermiche debtono t-ssere praticate da chi è di plom.ato in medicina e chirurgia. Le contravvenzioni all'arte salutare si I>res~ri­ vono ordinariamente in sei mesi. La durata della presc-rizione è subordinata alla entità della i::•cna. (5125) Pensioni - Sessenmii. - Il do~t. F. P. da I. desidera c011oscete se la disp0siz1onc ronten.u ta nel proprio capitolato seccndo cui la pensione deve essere liquidata in base allo stipendio iniziale, detratto qualsiasi a umento eventualmente ottenuto mediante sessennii, sia legale e produttiva di effetti. Il capitolato delle condotte determina le condizioni legali del servizio sanitario : esso è un c-0ntratto che · si stipula fra sanitario e Comune e contiene i diritti ed i doveri da rispettarsi re~i procamente fra le pairti. Con il capitolato non si possono, però, violare o contraddire disposizioni di leggi, dettate nell'interesse pubbliro. Or, siccome le disposizioni relative alle pensioni non sono di pubblico e generale interesse, ben possono essere modificate dal capitolato, che viene ·yolontariamente accettato dal sanita1'io(23)


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IL POLICLINICO

-Coll'accettazione del capitolato Ella ha, quindi, ..annuito anche alla condizione di tener conto per la liquidazione della pensione del solo stipendio iniziale, esclusi i sessennii. Che ad altri im.pie_gati r egolati da diversi regolamenti si usi altro trattamento, non monta; nè il fatto può essere invocato in suo favo'fe, giacchè, come d.icemmo, i Comuni per l e pensioni che cor·r isi>ondono, çon _proprio regolam ento a.gli impiegati, sono pienamente liberi di stabilire quelle disposizioni che :meglio credono c-0nfacenti ai loro ii+teressi. (5126) Sommi1iristrazione . gratuita. di medicinali .ai poveri. - Il dott. A. A. 'da C. E . desider·a .conoscere se il mess o comunale che riceve lo stipendio annuo di lire 700, a11oggio e vestiario _possa essere ammesso a cur.a gratuita, facenclo rilevare che un. articolo del r-e golamento dispone .che per la somministrazione gratuita dei medi..camenti sono considerat i come poveri i conta.dini ed 9ltri che non pagano una imposta diretta .:. .superiore a lire 5. Chi ha uno stipendio di s ole lire 700 può es.sere ammesso nello elenco dei poveri aventi di.ritto a cura grat11ita. Stando a qùanto disipon~ il regolamento non avrebbe, però, egli diritto :alla somministrazione dei medicinali gratuiti per ·ch è s ullo stipendio sopraindico si pagano <Jltre ..annue lire 5 per imposta di ricchezza mobile. Per la cura gr.atu.ita, occorre una povertà rela·ti va e non assoluta : relativa , cioè, alla posizione .soci ale economica d ella fa.miglia e delle· sipese che .deve questa sosten·e re nei casi di infermità. Chi percepisce lire 700 di assegno annuo non può, .a nostro avviso, ritenersi in condizione di potfr pagare il medico in cas<:> di infermità. (5127) No mina a medico co1Vf:LOtto - ~ tabilità. -- Il dott. D. Z. da S. chiede conoscere: 1° Se non risultando approvato il capitolato è nullo o ·meno il concorso e la nomina del vincitore; 2° Se si può procedere al licenziamento di esso perchè, ammessa la nullità ·della procedura della nomina, non si è acquis tata la stat.i lità; 3° Quale sa·· rebbe la procedura da seguire. La legge st abilisce che per ogni concorso per ·n omina di medico chirurgo condotto deve essere approntato ed approvato il relativo capitolato. Non commin a, però, la nullità pel caso che il capit ol at o esistesse, ma non: fosse stato ·approv'at o prima della apertura del concorso. E poichè le nullità non possono essere invocate se non quando sienc espressamente enunciate da11it 1egge, la nomina ed il precedente concorso uoo possono essere più annullate. Sarà, però, necessario fare ora quello che a suo tempo non. fu • fatto e cioè mandare subito per l'approvaz1on~ -il ca~itolato' alla G . P. A . Ciò posto la stabilità .si effettua egualmente, se già non sia stata an~he precedentemente acq11istata. 1

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[ANNO XXII, FASC. 13]

(5128) A nziariità. -

Il dott. C. C. da F. desi · dera conoscère chi debba ritenersi anziano fra ' du.e condottati di cui il primo ha ayuto la nomina un mese prima ma ha preso effettivo servizio tre mesi dopo ed il secon~o, tuttochè nominato dopo, ha però fatto servizio per i primi tre mesi anche in sostituzione del collega del1'altra condotta. Al quesito da Lei esposto si deve rispo11dere per analogia applicando, cioè, le norme in vi· gore, in materia di anzianità, per gli impiegati dello Stato. Per costoro è stabilito che l 'anzianità è determinata dal decreto di nomina ed a pa rità dalla età. È, quindi, evidente che dei due colleghi sia più anziano il primo, che ha avuto 1a nomina con un mese di anticipo. La sostituzione per tre mesti. non distrugge il fatto, della titolarità del .Posto sp.e ttante a colui, che era s tato già regolarmente no~inat0 . (5130) Sessennii. - Il dott. M. A. G. P. da F. espone che è d.a dodici anni medico condotto e che in questo anno dovrebbe conseguire il se· condo aumento sessennale. Desidera conoscere s e avendo conseguito nel r914 un aumento di stipendio, il sessennio si det ba corrispondere iTl base al vecchio od al nuovo stipendio. Avendo conseguito nel 1914 un aumento d~ ·stipendio non può pretendere più il sessennio, • che· presuppone stazionarietà di assegno per set anni di seguito. Non sarebbe poi ass·olutamente ammissibile che si corrispondesse un aumento su dr uno stipendio goduto solamente per un anno e, forse, solo da pochi mesi . (5131) Ufficiale sanitario - Conc01'so. - Il dott. abbo nato n. 7103 d esidera conoscere quale mezzo leo-ale esiste per obbligare l'autorità tutoria a 0 bandire il concorso per la. nomina ad ufficiale sanitario, mentre la carica è tuttora esercitat:1 da un medico condotto, ed esistono in loco b ~n altri cinque medici liberi esercenti. Mezzo legale per obl:.l igare l'autorità tutoria a bandire il concorso per la nomina ad ufficiale .sa• • • • nitario non esiste. Se sono .r1usc1t1 sinora 10fruttu;si i ricorsi ali 'uopo inviati alle autorità comunali e provinciali si rivolga al Minist~ro dell'interno, facendo rilevare l'oscitanza delle .a utorità locali _, nel provvedere a lla definitiva si. .. stemazione di u-n o dei più importanti serv1z1 sanitarii. Sarebbe bene informare della cosa ~r.­ che l'Ordine dei sanitarii della Provincia. (51 32 ) Consigliere comunale - Impiegato in azie1ui~ farmaceutica. - Il dott. abbonato. 11.68 desidera conoscere se può essere eletto cons1gl1ere comunale il farmacista che essendo agli ·stipendii di una ditta proprietaria, conduce ~~r conto di questa la farmacia fornitrice dei medtct· nali ai poveri. 0

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[-J\.NNO XXII' FASC. 13]

SEZIONE PRATIC:\

Il farmacista che è solamente impiegato pre~~o una ditta fornitrice dei medicinali ai poveri n "'!1 prende parte nè direttamente nè indirettamente alla somminis.trazio,n e nello interesse del Co111nne. Il far parte indica l'idea di p.artecipazioné ai guadagni ed ,a lle eventuali perdite e non ,1lla assistenza passiva all'atto commerciale che è propria di colui che serve con prestabilito ed inal · terabile stipendio. Al qt1esito proposto rispondiamo, quindi, affermativamente. (5134) Pe'n.sioni. - Il dott. G. Z. da C. desidera co,n oscere la pensione che liquiderà dopo 25 anni di servizio e 52 di età, quella che liqui. derebbe con 53 anni e 26 di servizio e quella che liquiderà con 54 anni di età e 27 di servizio. Avendo versate lire 400 annue volontari.ame11te desidera conoscere di quanto aumenta la pen · sion,e per virtù di tale ·vers,amento e quale interesse potrebbe ripetere qt1alora preferisse ritirare il danaro \.·ersato. Tenuto. conto del massimo contributo pagato per di,rersi .an11i Le diciamo che con 25 anni di servizio e 52 di età, liquiderà annue lire 1177 ,40; con 26 di servizio e 53 di età liquiderà an11ue lire 1284.12 e con 54 anni e 27 di servizio liqui derà annue lire 1398.97. I ,-er.samenti volontari producono l'interesse del 3.50 % qt1ando sie110 ritirati alla cessazione del ser,'Ìzio. Se, in,·ecè, si trasformano in assegno vitalizio producono un aumento di pensione nel primo c.aso di lire 302.40, nel secondo di li re 307.75 e 11el t erzo di lire 316.45. Il periodo passato in aspettativa per ragioni di famiglia, ''a calcolato nella pensio11e perchè durante il medesimo Ella ha, come dice, continuato a percepire lo stipendio ed a ,·ersare i contrit.u ti . (5135) Tassa esercizi - Drogherie . - Il dott. abbonato n. 1575 · chiede conoscere per qu~le . consuetudine il medico condotto a cura p1e11a non de·ve pagare la tassa di esercizio, se per aprire una drogheria occorrano titoli speciali e se in essa poss ansi tenere veleni o specialità 1nedicinali, e se la sorv.eglianza s·u lle medici11e debba essere esercitata dall'ufficiale sanitario o dal n1edico provinciale. Il medico condotto a cura piena non deve pagare la tassa esercizi per espressa dis11osizione di legge, che esonera tutti coloro che prestan:.1 servizii alla dipendenza di una pubblica ammi nistrazione. Per aprire una drogheria non occor re speciale autorizzazione, ma però non si possono ,-endere in essa nè veleni, nè specialità medicinali. La sorveglianza sulle medesime è tenuta dall'ufficiale sanitario a 11orma dell'art. 52 della legge sanitaria . D octor J-CSTITIA.

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CONDOTTE E CONCORSI.

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ALBAIRATE (Mila1io) . - Ab . 2900 circa. Condotta gener,a lità; L. 4300, esenti da imposta R. M., e tre sessenni; L. lOO quale U . S.; L. 600 i~d.ennità mezzi .trasp. Età limite 34 anni. Serv1z10 entro 15 giorni. A tutto 31 marzo. _t\..NCONA. - Due medici nelle frazioni esterne; L . 4200. Si avverte che nello stipendio sono comprese L. 700 concesse in aumento e soggette a ratifiche . Sessenni fino a superare la m·e tà dello stipendio di pianta. In caso di assenza o malattia del medico delle condotte limitrofe supplenza con retribuzione di L. 5 giorno. Scad. 31 marzo. ANCONA . - Medico-chiru·r go nella VIII condotta di città; L. 3500 e sessenni. Almeno 5 anni di servizio professionale e due anni di assistenza in un ospedale clinico od equivalente. Assunzione in servizio entro 15 giorni. Scad. 31 marzo. _L\.VELLINO. - Capo d el Laboratorio m edicomicrografico consorziale di vigilanza igienica fra i Comuni della provincia. Docum. entro le ore 12 del giorno 15 giugno al presidente del C·o nsorzio, sindaco di Avellino. Titoli speciali. Esami. L. 3000 e due sessenni ; partecipazione agli utili derivanti dalle analisi ai privati e da altri eventuali proventi. BANZI (Potenza) . - Condotta generalità; lire 2890, compreso l'incarico di ufficiale sanitario, oltre il sussidio per l'Ambulatorio antimalarico, ,-ariabile da L. 400 a 600. Scadenza giorni 30 dal 10 marzo. CAGLIARI. Comu1te. - Concorso per titoli e per esami al posto di direttore del laboratorio medico microrgafico; L. 3500 lorde aumentabili a L. 4900. Dom. e doc. d'uso alla segreteria comunale uff. l., · sez. r. Età massima ani 40. Nomina per un anno, salvo conferma. Assunzione entro 15 gi orni dalla nomina . Richiedere avviso. Scadenza 31 marzo. CALDAROLA (Macerata). - Medico chiru·r go di campagna ; L . 4550. Scadenza 5 aprile . 1

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CAl\IPI SALENTINA (L ecce) . - Al 15 aprile, ore 1 2 , 2a condotta pei po.v eri; L . 2500 lorde di imposta R . nI., esenti dal cont ributo per C. P . CASTEL GOFFREDO (l\iantO'Va). - Una delle due condotte; lorde L . 3800, con tre sessenni, L. 700 indennità ca,~alc. e L. 100 se U . S.; cura pieua; 2843 abitanti; assunzione servizio entro 15 giorni. Scadenza 3I maa:-zo . CERTALDO (Firenze) . - Condotta; lorde iniz. L. 3700 e L. 500 indennizzo cav. Cura gratuita per chi ha un reddito inferiore alle L. 4000. Scad. ore 17 del 31 marzo. COLBORDOLO (Pesaro-Urbino) . - Due condotte : 1° reparto L. 4850 lorde e 2° reparto L. 4400 lorde e L. 200 se U. S. Servizio entro 20 giorni dalla nomina. Scadenza 31 marzo. COl\10. Deputazio11e Pro'Vinciale. - JYiedico primario; L. 4500 lorde dell'i. R. ìVI. ; tre quadrienni e due quinqueµni del decimo; pensione. Titoli scientifici e pratici. Età limite 40 anni al 30 apr., s . e. r . Ser,-izio entro 30 giorni. Scadenza ore 16 del 30 aprle. (25)


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IL POLICLIKICO

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COPPARO. Ospedale Man,da1ne1itale. - Assisten ~IGLIERINA (Catanzaro) . Condotta pei pote medico·chiTurgo; L. 1200; indennità vitto lire veri; L . 2000 lorde. Scad. un mese dal IO marzo. 90 mensili. Proventi IO % tassa operazioni. Incerti globali sulle L. 400 annue. Giustificazione an- · * MONTEPRANDONE (Asco li). Condotta· nuale. Nell'ospedale esiste g ià un aiuto-chirurgo. L. 35oo lorde con 3 sessenni, L. 200 per U . Per informazioni rivolgersi prof. Dialti, <lirete L . 600 ind. cav. Scadenza 6 aprile. tore. Chiusura concorso I5 aprile. NovARA . R. S cuola di ostetricia. _ Medico asCRODO (Novara) . - A tutto marzo I915 è a- sistente; età meno di 35 anni e assistentato per perto il concorso al posto di medico condotto, almeno 3 anni in u.na Clinica ostetrica o Matercollo stipendio di L. 4250 oltre alloggio. Connità. Tit. ed esame. Stip. L. 5oo. Scad. 31 marzo. dotta piena., abitanti 1500. PAESE (Treviso) . - Condotto primo riparto, DICOMANO (Firenze) . - A tutto il .15 aprile L. 3ooo. Scadenza Io aprile. condotta poveri 2a. sezi one con sede nel capoPARMA. Cas.a Penale. - Sanitario; assegno di luogo; circa 44 kmq.; ab. I750 dei quali 200 L . I8oo lorde. Età non superiore ai 45. Le dop0veri; L. 3000 lorde, tre sessenni; per i pr-imi mande al Ministero su carta da L. l .25 , dovranno due anni assegno st raord. di L. 500. Chiedere pervenire alla Prefettura. Titoli di studi.o e di l'ainnunzio. Servizio entro 15 giorni. pratica m edica. N·omina previo· pa!rere o relazione della Commissione. Scadenza 30 aprile. FERMO (Ascoli Piceno) . - Cercasi assistente medico Ospedale civile con impegno da parte PECORARA VAL TIDONE (Piacenz:l). - Condotto; dell'eletto di tenere il posto almeno per 6 ~nesi . L. 3Ioo lorde e L. Ioo U . S ., L. 800 ind. cav. Stipendio lordo L . 1500, vitto, alloggio, oltre Scadenza 3I m arzo. incerti. Per spedizione documenti e og11i schìaPETRALIA SOPRANA (Palermo). - Conc()lrso ad rimento, rivolgersi alla Congregazione di carità. una delle due condotte. Stipendio L. 3000 oltre assegno di L. I66.25 dell'Ospedale civile per il FORNELLI (Campobasso). Condotta piena; servizio interno. Scadenza 31 m arzo . . L. 2400 nette. Scadenza 3I marzo. · * PIANDIMELETq (Pesaro). - Consorzio 1° r eFrUGGI (Ronia). - Con corso per titoli ad enparto; L . 4500 lorde; tre sessenni di L. 300 ciatrambe le condott e medico-chirurgiche per la scuno, se u . .S . L. 200 . Supplenza scambievole generalit à; L. 4500 lorde ciascu.n.a. Scadenza con compenso di L. I87 .50 e IO g iorni di cotir6 aprile. gedo straordinari o.· Assunzione in servizio entro FOBELLO-CERVATTO (Novara) . - Consorzio. StaI5 g iorni. Scadenza IO maggio. zioni sanitarie; kmq. 38. 75 in montagna; abiPRUN ( Vero1Va) · - CondottD; L . 5500; obbl. t anti II45 ; L. 2100 per poveri (circa I 25) , L. 300 assegno U . S., L . 100 gestione a. f. Scadenza 3I cavale. Scadenza 3I ma rzo. marzo. Servizio possibilmente entro 15 g iorni. RADICONDOLI (S iena). - Condotta di Anqua; circa kmq. ; ab. I04I; L. 5000 lor.d e per la GALATI MAMERTINO (Messina) . - C·ondotta piecura piena e L. 300 d'indennità residenza; oè1b l. na; L. 3500 lorde; .ab. 3350. Scad. 3I marzo. cavale: Scadenza I5 aprile. Età limite 35 anni. GRAGLIA (Novara) . - Con sorzio con· Muzzano. Servizio entro 15 giorni. RECANATI (Macerata) . - Chi.r urgo primario; Scadenza ore 12 del 24 marzo. Kmq. 32.92, in collina e montagna; ab . 3000 circa. L. 1200 per L. 5000 lorde, tre sessenni, L. 200 dalla Congrecirca 100 poveri e L. 250 per suppl. ; eventuali gazione di carità per cura dei degenti nell 'ospenomine a m edico della Società operaia e ad U. dal~ . Titoli. Ass.u nzione entro un mese. ScaS. Servizio entro il r5 aprile. denza IO aprile. LETINO (Caserta) . - Medico per la generalità REGGIO EMILIA~ R. Prefettura . - Secondo me(ab. 1200) ; · L. 3200 lorde di R. M., compreso dico assistente presso il locale Manicomio giule indennità di U . S ., servizi inerenti e per la diziario; L. r8oo; titoli; domanda da L. l. 25; tenuta dell 'a. f. Se.ad. pres. dei titoli 3I marzo. età massima 40 anni; statura non in.f eriore a m. I.65. Residenza entro 15 giorni. Chiedere LINO (Caserta) . - Generalità (abitanti 1200) ; l'annunzio. Scadenza 1 5 aprile. lire 3200 lorde di R. M., comprese le indennità di U. S ., servizi inerenti e t enuta armadio ROMA. - Il ministro della istruzione pubblica: vista la dichiarazione del presidente del Consi{arrmaceutico. Scadenza 3 I ma rzo. glio di amministrazio11e dell'Ospedale maggior e MALONNO (Brescia) . - Al 30 aprile condotta; di Novara ; decreta: ferme rest ando tutte le a_lL. 4273 .77, al lordo della R. M. ; generalità tre condizioni stabilite nel decreto 22 ge11na10 2520 ab. ; U . S. e gestione a . f. I9I5 per il concorso al posto di assistente presso la R. Scuola ostetrica di Novara, è tolta la MELITO PORTO SALVO (Reggio Calabria). Ospeclausola di cui al n. 7 (obbligo della frequenza daLe Pre>vinciale Garibaldi . - Al 3I marzo, chi- triennale in una clinica, ecc.) del decreto 1nedesimo che viene anche rettificato per l a parte rt1rgo dell'Ospedale. Almeno due anni di pr~tica clinica od ospedaliera . Libera docenza ~n dello stipendio, che sarà, anzichè di lire 500, di chirurgi.a (:patologia chirurgica, clinica chirurannue L . 1300 oltre all'alloggio gratttito ed ol:gica, medicina operativa) . Direzione del reparto bligatorio nell'istituto. chirurgico, di recente costruito ; L. 3500 e allogSCHEGGIA-PASCELUPO tPerugia). - Seconda cong io; percentuale sulle operazioni a pagament o. dotta (Pascelupo) ; L. 2200 p . poveri e L. ~ooo P· N omi11a biennale. Assunzione al posto negli ul~ timi giorni di aprile . Per schiarimenti sugli g li abbienti, lorde; L. ?~ pel manten1m~nto oneri reg-olamentari ri,~olgersi al direttore deldel cavallo, L. 200 indenn1ta all., L. 100 gestione 1'ospedale. a. f. Scad. a tutto 31 marzo. 4

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(ANNO XXII, F ASC. r3]

SEZIONE PRATICA

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SERRA SANT' ABBONDIO (Pesaro-Urbino) . - Condot ta residenziale; L . . 3000 lorde pei poveri, L. 600 per semi-abbienti e L . 700 per cav. ; et à massima anni 45. Accettazione entro 20 giorni. Se U. S. L. 100 per a . f. Diritto ad abitazione con relativo orto mediante L. 130 annue al Municipio. Scadenza 3r ma·rzo . SOVIZZO (Vicenza) . - Condotta per i poveri. ; L. 3000, L . 600 per mezzi trasporto e L. 300 per uff. san. ; 6 aumenti del 20°. Scad. 30 marzo. SUELLO (Como) . - Condotta consorziale piena; L. 4100. Scadenza I I aprile . TAVOLETO (Pesar.o-Urbi'nO). - Condotta; L . 3000 lorde pei poveri e L. 550 pei semi-abbienti; L . roo U. S . ; le L. 3000 sono aumentabili di un decimo per 3 sessenni. Alloggio. L. 700 per cav. _t\ssicur. Ass unzione in servizio entro 15 giorni. Abitanti 1352. Scadenza 31 marzo. TEGLIO (Sondrio). - Medici 2° e 3° reparto; condotte piene; L . 4000, per ogni reparto, net te da R. M. Scadenza 31 marzo, ore 16. TEMPIO (Sassari) . - Co·n dotta solo poveri frazione Luogosanto e Aglienta; armadio farmaceutico. Scadenza 10 aprile. TORINO. R . Ma1iicomio.. - Uno dei due posti di medico-direttore, e.on sede a Collegno; L . 6000 lorde, .a umento di un decimo per 5 quinquenni. Alloggio gratis riscaldato ed illuminato. Rivolgersi all 'Amministr.azione del R. Manicomio, via Giulio, 22. Scadenza 15 aprile. UMBERTIDE (Perugia) . - Condotta per Preggio; L. 2866 pei pov., L . 1433.36 per gli abb., con tre sess . ; L. 200 per suppl. ; assicuraz.; ab. 2500. Servizio entro 15 giorni. Scadenza un mese dal 5 marzo. VEGLIE (Lecce) . - A tt1tto ro apr., 2a condotta generalità; lo stipendio è elevato da L. 2600 a L. 3000, salvo l'approvazione tutoria; sessenni per tutta la durata del servizio; assunzione servizio entro 15 giorni. Popol. super. a 4000 .ab., tutta agglomerata; pianura. Ospedale Suzzara cerca assistente med~co,..chi­ rurgo, stipendio 1300 ·o ltre proventi operazio11i chirurgiche e ambulatori, alloggio perso11ale. Cercasi s ubito da giovane m edico-chirurgo interinato condizioni vantaggiose, media o .alta Italia. Scrivere : Zito, via Pavia, n. 8, Na1)oli. Medico-chirurgo direttore Ospedale cerca interinato p er la durata di un mese a convenienti condizioni. Serivere dott . Luigi Carli;ii, direttore s.a nitario e chirurgo Ospedale di Lucignano (prov. di Arezzo).

Leggo a pag. 4rr del fase. 12, 21 marzo 1915 , l 'avviso del concorso di Pecorara Val Tidone. Pregala pubblicare che tale concorso fu regolarmente diffidato come risulta a pag. 96 del « Bollettino Medici Condotti ». Si prega vivamente far nota tale diffida, essendo già in corso tr.attat ive col Comune di Pecorara per riaprire nuovo e migliorato concorso. Il pres. A. N . M. C. della Sez. Piacentina P . Gandolfi. ~ proclamata la diffida a l co11corso. per la <:'Olldotta di Fiumesino in Falconara Marittima. La Sezione di _!\.11cona dell '_.\ . N. ìV!. C. fa appello alla solidarietà di tutti i colleghi d'Italia onde s ia scongiurato il pericolo che renda ,-ana l a proclan1ata diffida.

Sono segnati con un asterisco • i concorsi che ci risultano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie P rofes· sionali. Sono segnati con due asterischi •• i concorsi che ci risultano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Sa· nitarie Italiane.

Commendatori : d ott. Emilio Scafi, consiglie re seo-retario del Comitato regionale di Ro1na della °Croce R ossa e direttore della locale Sct10la infermiere; dott. Carlo Faenza, consigliere comunale di X a poli; prof. Sorge Gaetano, degli os·pedali Riuniti di Kapoli . Uffi.ziali: \ -allicelli ca\·. _-\.ntonio e D' _-\.ngela11tonio cav. Ettore. Ca,·alieri : Brunello _-\.ugusto, Cimino Francescant onio e Grillo Ettore, mag·giori medici; dott or Biondo \-ittorio di Torino; prof. Lombardi _-\.ntonio di Napoli; dott. Er11esto Ct1sani di Castel Campagnano (Caserta) .

Diffide e boicottaf:;g·i :

Ci si comunica : La prego di ·v·o1er elencare tra le condotte diffidate della pro\incia di Tre\'iso le segu enti : ìVIedt1na di Livenza; Segusino (paese). Grazie • con ossequio Dott. Fausto Schenardi Pres. Sez. Tre\risana dell'A. N. M. C.

NO MINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

BOLOGNA. Il dott. Solieri Sante è at1torizzat0 a trasferire da Siena a Bologna la Jibera docenza in clinica chirurgica e medicina operato!·ia. ìVIILANo. - Il dott. Piero Go,n zales, m edico primario del l\llanicomio pro\7inciale di Milano, è stato dalla Giunta comunale nominato con·sulente specialista del Comu.ne. NAPOLI: - Il dott. At1tore Pietro è nomina · tu assistente in a11atomia umana. PALERMO. - Il dott. Caruso G.ioacchi110 è abi· litato alla libera docenza in clinica ostetrica e ginecologica. PAR1\1A. - Il dott. ìVIonte,·erdi Francesco è nominato' assiste11te ,rolo·n ta·r io alla clinica psichiatrica. PAVIA. - Il dott. Fratti Ena:ico è 1abilitat o alla libera docenza in otorinolaringoiatria. PrsA. - Il dott. Sarteschi Umberto è abilitat o é\1,la lib er~a docenza in clinica delle malattie n1ental~ e nervose. SASSARI. - Il prof. Luzzatto Riccardo è incaricato dell'insegnamento di materia medica. SIENA. - Il dott. Corsini Fortunato è abilit ato alla libera docenza in pabologia medica. TORINO. - I dottori proff. Gu areschi Icilio e Chevallsy Gio\'a·Iìni sono n ominati membri del C. P. S. O rdi11e della C oro11a d 1 Italia.

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(-~NNO

IL POLICLI NICO

NOSTRE CORRISPONDENZE. •

La questione ospedaliera a Venezia. Il prof. Giuseppe Jona tenne all'Ateneo Ve11eto iu11a· lettura sul problema ospedaliero a Ve11ezia, nella quale espose tutta l a gravità delle condizioni edilizie ed igienich e dell'Ospedale del SS. Giovan11i e Paolo, ch e tia l 4CO letti mentre la su a a rea basterebbe a 400. Ritenuto che tutti i lati della ·Ospedalizzazione cittadina sono legati tra loro e che tutti d e·vono esser te1111ti dinanzi anche allorchè se ne affronti uno solo, il prof. J ona si soffermò sul problema più urgente, che deve servire di base a tutti g li altri , cioè alla costruzione di un nuovo ospedale degli acuti . Tutto il Corpo sanitario dell 'o'spedale è con\'into che nessun ri1nedio è possibile, tranne l 'abbandono, dell 'attual e ospedale, ridando dig.nità di mo·11umento al magnifico edificio lo.inbardesco della Scuola di S . Marco e adibe11do ad ospizio cli cronici i più recenti reparti. L'O., messe in evidenza le gravi difficoltà per l 'attu.a zione della sua proposta, ritiene che per l'area, una sola sia la ·solu zione possibile e relati·vamente facile: la . costruzione di una sacca it1 laguna, come g ià .si fece per scopi commerciali e 1nilitari, che importerebbe u na spesa piccol a e forse anche nrulla. Preventivata una spesa di quattro milioni per la costruzione del nuovo ospedale sostiene che, ad esempio di alt re città ita·l iane, il problema può essere affrontato per gradi data la difficoltà ch.:e gli enti interessati possano: oggi sottost are a t ale ·so1nma . Non convi ene attendere di più per co1ninci are a risolvere un pro·b l ema di t anta urgen za, 1)erchè si andrebbe · incontro agli incon,·enienti e .a llo spreco di altri inevitabili provvedi1nenti provvisori, sempre costosi , e ch e la dolorosa esperienza dell'Ospedale dimostra da condannarsi . i.\..ttendere di più sarebbe dannoso, anch e perchè le tra.sformazioni oggi in corso nella laguna cont ermine, costituiscono un momento eccezionale per la sistemazione di bisogni cittadi11i, m omento difficilmente rinn0\7abile e pel quale soltanto la costruzione della sacca diventa una impresa fa-cile e forse di ness!llna spesa. Segui alla importante ed applaudita conferenza , t111a bre,1e comunicazione dell'avv. I\1anci ch per illt1strare l'andamento e l o sviluppo del rico,·ero dei cronici, ed un'ampia ed esau rient e discussio11e, ch e si chiuse col seguente ordine del g·i orno ,·otato all 'u nanitni tà : « I~' . \teneo \-eneto, coi nu111ero i cittadini conYen u ti all'a ~se1nl:lea, udite le lettt1re accademiche clel l)r of. Jona e de1l'a,.,... r,·ancich sulla "Qt1e~ti o11 e ospedaliera>> in \ -enezia ed a se-

FASC. 13]

g11ito della discussione pt1bblica; fa ,·oti : che la questione ·ospedaliera medesima, la quale ora1nai reclama assolutamente una sollecita ed esaurient e soluzione, per essere l'attuale ospedale inadatto ed ins ufficiente al suo uffici o, venga studiata sotto i suoi ,·.ari aspetti tecnico ' iaienio co, medico e finanzia·r io dai singoli corpi competenti e che la questione st essa \'."enga .affrontata dai di,·er si istituti ed amministrazioni ospedalieri, con azio11e concorde sotto la guida del Com 11n e di Venezia ; « e delibera di com u11icare il presente voto ai corpi ed alle autorità competenti » . A . DIAN.

NOTIZIE DIVERSE. Il pane unico. Si è iniziata la produzio11e e la ' ;e11dita del pane con iarin.a a d alto r endime nto. Noi che abbiamo più ,-olte sost enuto la su periorità igienica del pane bigio, non possìan10 ch e compiacerci di questa misura, la quale risponde a un tem1)0 alle esigenze dell'economia •s ociale e dell'igiene.

Ispettorato medico dell'industria e del lavoro. Il J\1inistero di agricoltura, industria e commercio annuncia che h a provvedut o alla istituzione dell'Ispettorato medico ~dell 'industria e del la\ oro. Tale I spettorato ha comin.c iato a funzionare sotto la direzione del dott. prof. ca,·. uff. Giovanni Loriga, con la collaborazione cle1 dott. p rof. Luigi Carozzi, ed ha sede in Roma, via S. Susanna, l 7. Il nuovo Ufficio speciale di cui sopra·, ha lo scopo . di ~oordi11are e .discip 1l~na!e ~l. la'_7"oro p~r l'appl1caz1one delle dispos1z1on1 igienncoi-san1t arie, di dar parere ·sulle concessioni e disposizioni generali relative, di compiere ispezioni o direttament·e o it1 seguito a ricl1iesta al fine di investigare sulle condizi.oni di igien·e e di sal11briità del lavoro. 7

Un corso medico sulla tubercolosi. Dal r2 al r7 aprile 1915, presso la Clinica del lavoro di Milano, via S . Barnata, 8, sarà t enuto un corso pratico, in cui si passerà in rassegna tutto ciò che può tor11are utile al medico per riconoscere «per tem120 » la tubercolosi e saran110 esaminati i pro\·,·ed1menti d'ordine t erapeutico e profil attico da mettere in pratica nelle varie contingenze della vita professionale. Nelle ore pomeridiane di ci ascun g iorno, dalle 13 1/2 alle r7 l /2, avranno 111ogo le lezioni e le dimostra zioni sui malati; nelle ore antimeridiane, dalle ro a lle 12, le esercitazioni di laboratorio e di controllo. Prenderanno parte. al corso : il senat~re .P~o!es­ sore L. ìVIangiagall1, « L a t11bercolos1 1n1z1~le dea li oro-ani 0o-e11itali » ; prof. L. De,•oto, « Dtagn~stica'='fisica delle lesioni apicali», ed i doc~nti C. Bezzola, «Tubercolosi renale»; D. Ces~ · Btan­ chi, « Diagnosi biolog~ca. della tub ~rcolos1 o ; I:'. Peru ~ sia, « L e alteraz10111 delle ghiandole i>er1-

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XXII' F ASC.

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SEZIONE PRATICA

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bronchiali»; N. Ciovini, cc Fattori ereditari e sociali ~ella tube~·colC?si e principi di eugenica » ; L. ~ret~, « ~erapia dietetica » ; C. Vallardi, cc Ter~pia bio.logica ».; f'. . D. Siccardi, «Terapia igienica e climatofi~ica >~ ; C.a stellani, « I primi segni della tubercolosi laringea » ; ·Castio-lioni «Le tubercolosi ossee nei loro inizi >> • L.° Caro~zi cc Re·· gioni . e i?-~us~ri~ più colpite dalla tubetchJosi ». Le 1s~r1z1.on1 si prendono presso la Clinica del lavoro 1n via S. Barnab.a, 8, fino al 5 aprile. No11 ''i è tassa d'iscrizione. . Ai . primi 20 medie.i inscritti (residenti fuori d~ Milano) s.ar.anno r1mt 1o·r sate. le spese di sog·· giorn·o su di un fondo appositamente concesso dal Ministero dell'interno.

Corso di perfezionamento in

igie~e

pubblica . .

Dal r 0 maggio al 30 giugno del corrente anno 19r5 si terrà presso la R . Università di Pavia il XX Corse;> di perfeziQnamei1to in igiene e polizia sanitaria per gli aspiranti ai posti nella carrier.a sanitaria dello Stato e dei Comui1i. Le lezioni e gli esercizi pratici saranno impartiti sotto la direzione del pro.f. G . Sormani; e si svolgeranno fra le ore ro e le 16 di ogni giorno feriale. Laurea in medicina, od in chimica pura, od in ingegneria, in, veterinaria, in agricoltura, in scienze naturali, oppure laurea o diploma in farmacia. Gl'iscirivendi devono essere provvisti di un microscopio· munito di ·obbiettivo ad immersione omogenea e dei rispetti,ri accessori per lo s tudio .dei microrganismi. Tassa d'inscrizione lire 100.

Corso di istruzione. per gli umciali della Croce Rossa Italiana. Il C·o·mitato centrale della Croce Rossa Italiana ha organizzato in. Roma 11n corso d'istruzione teorico-pratico per gli ufficiali. Il corso si è iniziato il 22 corrente con una confer.enza del ·colonnello di Stato Maggiore Merrone Enrico, sul tema: « Cenni .s.u lla costituzione dell'Esercito in cam·p agna e relativi servizi >> ; vi è stato la.rghissimo interv·e nto di uditori. ' Seguir.a nno1 conferenze di Bassi nobile Guido, presidente Comitato Croce Ross·a di Mila110; Mazzoni prof. Gaetan·o, ispettore medico p.le della Croce Rossa (colonnello) ; Riv.a Antonio., maggiore medico; Morini prorf. Vincenzo, ispet·· to.Ye medico di ra classe (tenente colonnello) ; Margarucci pro[. nob. Oreste, ispettore medico dj 2a classe Croce Rossa (m.a ggiore); Guglielmi marchese Benedetto, con1missario amministrativo di r._ classe Croce Rossa (capitano) ; Scafi dottor Emilio, ispettore medico di 2a classe Croce Rossa (maggiore) ; Rosatelli Nicola, maggiore del Commissariato militare; Cremonesi Pietro, i-· spettore am111inistrati,,o di ra classe Croce Ro·ssa (tenente colonnello); Plassio Eugenio, 1naggiore veterinario; Brezzi . Gi11seppe, colonnello medico; F11llo.n i i\deodato, tenente colonnello medico. Inoltre verranno tenute lezio.n i ed esercitazioui pratiche da : Guglielmi ·marchese Benedetto, C'Ommissario amministrativo di 1a classe Croce Rossa (capitabo); dott. Scoccianti Torquato, ispettore medico 2a classe Croce Rossa (maggio-re) ; dott. Brezzi Giuseppe, colonnello medico; prof. dott. Quattrociocchi Giuseppe, ispettore

medico di 2 classe Croce R ossa (maO"giore) · dott. Scafi Emilio, ispettore medico di 2~ class~ ~roce Rossa (~ggiore) ; prof. Postempski Paolo, ispettore medico principale Croce R ossa (colon n·ello) e altri. 3

Propaganda

igie.nica~

. Il. Consiglio provinciale di J\1antova per i11iz~at1va . de! dott. Ang·e lo Paghera ha d eliberat o di costituire un «Ufficio provinciale di propaganda «: clì assistenza igienica » . stanziando -all '1U10ipo in bilancio la somma di lire r2,ooo. U~1 pr~pag~n·~lisita, in. concorso ~el personale dell Ufficio d'ig·i·e ne e dei Lab0Tator1 del Comune di . Mautova, terrà conierenze e lezioni d'igiene n.e1 paesi della · Provincia...; egli sarà a disposizio11e d·e gli uffic11ali san.i tari e dei medici condotti, per aiutarli 1ogi1i volta che ile abbiano' bis-o·g no per ricerche speciali (inchieste su eoide.m ie, prelievi di materiale· da ·e saminare d·ai laboTatori, .statistiche, fornitu1·a di materiale ])er l e coi1ferenze, ecc.) . 1

Nella sede della Feder.azione delle società scientifiche e tecniche di Milano (via S. Paolo, 10), ad iniziativa della R. Società italiana dJ'igiene e della Associazio·ne san.itaria milan.ese, si è tenuto un corso' d'igiene sessuale, gratuito. Il programma comprendeva 5 conferenze, tenute dai professori sen. Pio Foà, Giovanni Pini Agostino Pas.ini, Ugo Cerletti ed Ern,est~ Bertarelli sui temi : Importanza della lotta sociale ·oontro le malattie sessiu.ali; La blen.o rragia,; La sifilide; La sifilide del sistema nervoso ; La l)rootituzione e le malattie ·sessuali'. . Il dott. p.rof. Domenico De Sandro1, docente di cli'nic.a medica e di p·a tologia speciale medica dimostrativa nella R. Università di Napoli, ha tenuto innanzi all'Università popolare dt Napoli 11na serie di conferenze sulla lotta contro · le malattie ii1fettive. Vi sono iln.terv.e nute diverse centinaia di cittadini di ·ogn:i classie e oltr.e trecento · c1ei frequentato·r i . ha n·n·o richiesto il certificato dii frequenza. A S. Lazzaro di Savena (Bologna), per lodevole inizi.ativia dell 'Amministr.azione comunale, si è inaugurato un corso popolare festivo di conferenze istruttive ed educative. Il prof. Pietro Condulmer, dell'Ufficio municipale d'igiene di Bologna, vi ha testè intrattenuto l'uditorio intor,no a ll'argomento dell'alcoolismo. A S. Ambrogio di Valpolicella si è chiuso il ciclo di conferenze d'igiene teruuto ai maestri del Con1une d·al dott. Francesco Novello. Questi in cinque lezioni con parola facile ed eleg·ant e svolse i segu enti temi : <e Infezioni, malattie infettiv.e, disinfezioni, malattie infettive in particolare », e< Profilassi e cura >>, « Struttura del corpo umano », cc Alimei1tazione, alimenti, igiene personale », « Assistenza agli ·ammalati, soccorsi l 'u1:"'genza ». 1

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Il clott. Mario Ragazzi ha tenuto una conferenza sulle scuole all'aperto nelle Univ·ersità Popolari di Geno,·a, l\1odena e Sestri Ponente; l1na sulla lotta antitubercolare nella Scuola N orn1ale di Perugia e nell'Università Popolare di l\llodena. (29)


[ANNO XXII, F ASC. 13]

IL POLICLINICO

Nuovo ospedale.

Opere igieniche a Bologna.

_L\. Bolzaneto

(Ge11ova) f11nziona da qualche mese un ospedale dovuto alla munificenza del comm. Carlo Pastorino, che donò un proprio castello per allogar,; l'os,pedale ed assicurò all'istituzione l'annua rendita di lire 12 ,ooo.

Nuovo padiglione clinico. Si è ina11gurato a Torino il nuovo J?adiglione della Clinica otorino-laringologica, diretta dal prof. Gradenigo· e annessa all'Ospedale di San. Giovan.n i.

Nuovo manicomio provinciale. La Deputazione provinciale di Siracusa ha neliberato la costruzione di un manicomio prov·i11 ciale. Ove non sia accolta qualcuna delle offerte di locali, pervenute dai Comuni aspiranti ad essere la sede del manicomio, si procederà alla costruzione dell~intero edificio o quanto meno ai 11ecessari adattamen ti di esso.

Trasformazione di patrimoni pii. Un recente decret o autorizza la trasformazione delle Confrat ernite religiose di Cerreto (Spoleto) a favore dei malati poveri a domicilio· e degli inal: ili a l la·voro, e ne affida l'amministrazione alla locale Congregazione cli carità. 1

La Colonia marina « Jolanda di· Savoia». Dalla r elazione per il 1914 pubblicata clall 'esi1nio dott. l\Iario Flamini si rile,·a che, 11el s110 sesto anno di ·vita, la Colonia marin a << Jola11da cli Sa,·oia » a Santa niarinella ha accolto 80 bambine deb oli, linfatiche, anemiche, rachitiche o tt1tercolotiche, le q11ali hanno soggiornato nella colonia due mesi cia·- cuna, in due gruppi, ed hanno co11seg·uito 48 guarigioni e 32 migliora1nenti dimostrati d ai dati cli11ici e dalle misurazioni antropo1netriche; j noltre la Colonia ha funzionato da sanatorio perma11ente accogliendo it1 24 l etti 34 bambini affetti da t11bercolosi chir11rgicl1e, in specie da morbo di Pott; 25 di ~ssi sono guariti, 1nercè l'elioterapia ed i mezzi contenti,·i; 4 do,rettero interrompere la cura. I risultati non potrebbero essere più confort e,Toli.

Istituto pro lattanti. ...>\. Badia Polesine è stato fondato un I stitu!o

pro l attanti, presieduto dal dott. _t\ntonio l\1atteucci . L'Istituto È: manenuto da soci triennali che pagano 10 centesimi al mese, e si propone di favorire l'allattamento materno e di J?rOV\7 edere latte sano e ben preparato ai ban1b1ni (.11e t1e hanno bisogno Fino ad ora \ri sono mante11uti giornalmente dai 12 ai 15 bambini e nei 4 1nesi di esercizio si distribuirono gratuitame11te: 5232 bottiglie di latte sterilizzato a baml::iini 1)0, ·eri e 1157 a pagamento a priv.ati. 1•

Per i bambini neuropatici. Il Co1nune di Milano ha aperto un .l\.mbulatorio gratt1ito per le malattie ner,·ose dell'infa11zia , presso la Scuola speciale « Zaccaria Tre,·es » in , ·ia \. ittoria Colonna, 42. L'ambt1latorjo f ttnziona tutti i g io,·edì dalle 15 alle 16. 7

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Il Comune di Bologna ha approntato un programm~ di lav~ri, regolarmente approvati dal1'autorità tutoria e. pei quali sono deliberati i provvedimenti finanziari, ed ora ha disposto che veng~no a l , pi~ J?testo iniziati . La spesa complessiva sara di lire 537,000. lVIolti hanno caratt ere igienico.

Nuovi acquedotti. Il Municipio di Mu (Brescia) ha decisa la costr·uzione di ·Ull acquedotto. Compilato e a.Pprovato il progetto, è stato or a pubblicato il pian·o· parcellare e l'e lenco deo-li .. "' espropri. Il Munici pio di Bagni della P·o rretta ha deliberat o la costruzione di un acquedotto allacciato alla sorgente Pozzacchera in quel Comune. Il Municipio di Brescia ha deliberato la costruzione di un acquedotto. Due pozzi pul:.b lici saranno costrutti. a Pis toia per deliberazione di quel Municipio: uno a Casette San Piet ro, uno a Casteltrevi. Il l\tlunicipio di Motta Monteradino ha deliberato la costruzione di un acquedotto dalle sorgenti Piloni e Fontana all'abitato. L' _l\..mministrazione comunale di Pelagonia h.a deliberato la costruzione di un acquedotto per la ca1Jtazione delle sorg·e nti Sam·o e Giardinèlli. I l Municipio di S . Gi orgio Lucano (Potenza) ha deliberato la costruzione di un acquedott~ dell'importo di oltre 80,000 lire. 1

Nuovi giornali. Si è iniziata la pubblicazione de « La Giurisprudenza Sanitaria», che r isponde al bisogno di rendere il medico edotto delle d~sposizioui di legge e regolamentari, delle decisioni del1:1 magistratura e dei corpi amministrativi in m ateria . di servizi sanitari, ' 1igilanza igienica, esercizio farmaceutic.o, corredandole di note di cotnmento, di massime, di confronti con analoghe d·e cisioni anche dei paesi strai1ieri; di pros~(;t­ tare, in articoli orig·inali t .r evi, le questioni di maggiore att11alità sotto l'aspetto 111eclico-gi11riidico . Sarà diretta dagli avvocati prof. V. Manzini ordinario di diritto e G. Gasparini e dai dottori G. Oliaro e V. Bono di Torino. v- edrà la. luce mensilmente.

La proprietà letteraria degli insegnamenti . L a I Sezione penale della Corte d'appello di Roma ha emesso in materia una sentenza la quale conclude con questa massima generale: cc È consentito di trascrivere nella scuola, mediante la stenogr.afia o altrimenti, insegnamenti orali del maestro; ma consen tito non è di riprodu1rre fuori scuola gli insegnamenti come sopra trascritti o st enografati per diffonderli e venderli, sia pure a l limitato pubt1lico degli studenti, senza il consenso dell'autore di quell'insegna1nento » ( LJ U1ii'Versità ital1,a11a) Bologna 1914).

Per il monumento a Cesare Lombroso. _-\l monumento da erigersi i11 Verona a Cesare Lombroso hanno contribuito scienziati di tutte le nazioni. Sarà opera geniale dello scultore Bistolfi .


[ .-i.NNO

XXII'

FASC. 13]

SEZIONE PRATICA

Il Comitato promotore, a dunatosi sotto la presidenza dell 'on. L eonardo Bianchi, ha deciso, in vista delle attuali condizioni internazionali, d'intesa col Municipio di Verona e col Comitato promotore del Congresso pellagrologico, che l'inaugurazione del monumento, la quale doveva aver luogo nell'ottot.r e p. v. in coincidenza col suddetto Congresso, sia rinviata all'ottobre del 1916. /

Una statua a Florence Nightingale. .

447

rato tutta la notte al lume di ttn.a candela. Il vino, che dite che abbiamo rubato, ci è ser,v ito a rianimare i feriti , e l'alcool a sterilizzare gli apparecchi di chirurgia ». Le t estimonianze sono state fa"\·orevoli e il Tribunale ha assolto i nostri colleghi tedeschi.

Per i combattenti accecati. Si è costituito a Berlin.01 un fondo per venire in, soccorso dei militari che hann-0 perduto la vista i·n1 g uerra. L'iniziativa è partita dalla si gnora Minden, che all'uopo ha é·l argito 100,000 m.archi (125 ,000 lire it.) alle autorità munici!>ali di Berlino. 1 -

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Il 24 febbraio venn·e scoperta a Londra una statua della celebre eroina della carità. Nella città di Londra è questo il primo· esempio di una st atua eretta pubblicamente ad 11na donna che non sia una Sovrana. La figura porta una lampada nella destra. Fa parte di un monumento in memoria della campagna di Crimea, il quale sorge sulla pi azza Waterloo; le spese sono state raccolte per sottoscrizione popolare di piccole quote.

Medici feriti In Francia. Tra i medi·ci feriti in Franci:a è il dott. August e l\1ari e, medico-capo del l\1anicomio dir Vill ejuif e diretore del latoratorio psichiatrico alla Ecole des Ha1Utes Etueks di Parigi. Fu colpito da un proiettile al capo mentre cura\'a un ferito entr:o una tri1ncea.

Il problema dell'alimentazione in Germania. Si è costituit o in Germania un Comitato allo scopo di educare il popolo all 'economia ali1ue11. tare. Risulta prevalentemente di medici ; ne fanno parte anche i rappresentanti di alcune società femminili, delle società d'assicurazione, ecc. Il Comitato organizza conferenze s.u i principi clella dieta razio11ale e dir.ama circolari ed opuscoli per promuovere la campagna a favore del~'economi.a alimentare; fa tenere anche, da cuochi provetti, dimostrazioni pratiche. Secondo notizie di un corrispondente della « Mornin~ Post », dal 15 marzo la quantità giornaliera di pane per la popolazione della Germa, nia è stata ridotta a 180 gramm i. Telegrammi d.a Pietrogrado annu11cia110 chcanche Ìa razione di pane per i soldati che si trovano sul fronte è diminuita. Il ministro tedesco degli interni ha ordi11ato di seminare patate e avena su tutto il terreno incolto.

Specialità farmaceutiche dltftdate In Germania. Le autorità t edesche hanno sollecitato il i)ubblico a stare in guardia contro a lcune specialità farmace11tiche, di cui si fa una enorme 1'éclame e che sarebbero destinate a proteggere le truppe contro le malattie infet~ive, a P?tabilizzare l'acqua sul campo, a coruferire energia quando il cito è insufficiente, ecc.

L'assoluzione dei medici tedeschi cheggio.

accus~ti

Epidemie in Serbia. Le malattie epidemiche, specialmente il tifo petecchiale, la dissenteria, il colera, s i diffondono negli ultimi tem1)i in modo impressionante in tutta la Serbia. Belgrado ne risente meno, perchè in gran parte anco.ra spopolata ed anche il nttmero delle truppe concentrate nella città non è eccessivo. Le epidemie imperversar10 in\rece nell 'interno del paese e fra le truppe. Le leve militari suppletorie sono per qualche te111po sospese onde evitare la diffusione del contagio con agglomeramenti di soldati e di coscritti ; la circolazione dei treni per il put,b lico è stata ridotta, per disinfettare i carrozzoni. A Nisch sono stati costruiti e messi in funzione due grandi forni di disinfezione; vi si possono disinfettare circa 80,000 vestiti al giorno . Si sono creati Comitati in varie città per combattere il dilatare dei morbi ; si ha l'intenzione di erigere i forni di disinfezione anche in r1.ltre città ; nel giornale di Nisch « Srpslke Novine » , il do.tt. Jovanovich-Batut, avvertendo i mezzi di profilassi, rileva che a i 4 marzo negli ospedali militari serbi vi erano oltre 12,000 soldati n1 alati di morbi co11tagiosi, dei quali 4157 di tifo petecchiale ~ 7840 ~i ente!it~ . ~ai 3 ai 4 ma~zo? in un solo giorno, i malati di tifo erano cresciuti di 190 e quelli di enteriti di 423 casi. In principio della guerra europea la Serbia aveva 550 medici, di questi sono morti 65, dei quali 43 in seguito al tifo petecchiale. Dei ?ledici ammalatisi durante la guerra il 73 % morirono.

di sac-

Il Consiglio di guerra di Pa:i~i ~".ev~ condannato· tre mesi fa, nove medici militari, far1nacisti 'e sottufficiali appart enenti ad una a mbulanza tedesca e fatti prigionieri a Lizy sur Ourcq. Tutti erano accusati di aver parrtecipato al saccheo-gio del paese. E ssendo s~ta accordata 0 la re·visio ne, il processo è stato rifatto. Uno dei medici ha dichiarato: « Quando sono arri,-.a to a L izy lo spettacolo era impressionante. La nostra ambulanza non poteva accogliere che dttecento feriti mentre ve ne erano mille di cui i tre quarti. er~no in gra,-e stato . .t\.bbiamo ope-

Un premio Carnegie. Il prof. E . Pestalozza ha proposto che un premio Carnegie veng-a assegnato. ad una .sc.a m P,ata dal disastro marsicano, Esterina Sorgi 1n Gallesi di Avezzano, che partorì sotto· le macerie e pro~vide da sola, in quella tremenda circostanza, al parto, al secondamento ed all'assistenza del suo bambino.

La

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Società dei Naturalisti • di Napoli.

Con R. Decreto è stata eretta in ente morale e ne è stato approvato lo Statuto. (31)


IL POLICLINICO

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XXII, FASC. 13J

Rassegna della stampa medica. Derni. W och ., 5 dic. LEBEDEK: Lo xantoma spe1rimentale. Pensiero A1ed., 6 dic. FORNACA: -1-\ scesso polmonare guarito col pneumotorace artificiale. 1\i!IRCOLI : I fenomeni reversi,-i dell'economia termica. Gazz. IVIed. It., 5 dic . ~ATTA e VARISCO: Azione c.ardio.vascolare della colina. Gazz. d. Osp., 6 dic. GHEDINI: Mielosi aleucemiche dal punto di vista clinico. Th.e Journ,al A . M . A., 5 dic. DENNETT : L'uso del latte bollito in pediatria. - OSTHEIMER : Fragilitas ossi.um . - SHURLY : Oto.- rino-laringologia i)re·v enti.va. - KROTOSZYNER.: La diagnosi roengenologia differenziale tra nefrolisiasi e tubercolosi irenale. - CAMPBELL : Fasi dell'igiene ferroviaria. M edic. Record, 5 dic. EwrNG : l\1alattie e l esioni preca.ncerose. - WRIGHT : Eredità e predi~ sposizione nell'assicurazione-vita. ROBIKSON : La prostatite croni1ca e il s uo trattamento. M ediz. J(li1iik, 5 dic. ScHMIDT : Le malattie reumatiche sul campo. - ADAM : Le ferite degli 'Occhi in gu·e rra.. " Berl. J(lin... JtVoch ., 7 dic. STUTZIN: St1lle ferite da arma da fuoco. - RICHTER: Il carbonchio in guerra . - MARKS : Ri1c er:che chemoterapiche s1u1lla malaria d-egli uccelli. Arch. p . Le Se . Med., n. 6 . MICHELI e NEGRO : Sui, sieri eterog-enetici. - MoRPURGO : In:fluenz~ della parabiosi ~ullo sviluppo dei blastomi da innesto. Klin.-Ther. Woch ., 30 nov.-7 dic. PALTANF: E tiologia e profilassi dèl colera. The Lancet, 5 die. GooDALL : Problemi di patologia mentale. - TAYLOR : Febbri anomale. Miinch . Med. w och., 8 . dic. FEHLING: Trattamento operativo e radiologico . dei tumori benigni e maligni dell'utero. - RoTTER : Prognosi e terapia delle· ferite addominali . HANNES: L'asepsi sul campo. Wie1i. Klin. Woc li. , 10 dic. BRUvVID e ARZT : Sul colera asiatico. GAMNA : L'esame dei t essuto e molinfatico mediante l e· colorazioni spe~ cifiche del san·g ue. Ri'V . di Patol. ner'V . e nient., 9 dic. DE LISI: Sulla degenerazione lentirolare progressiva (malattia del Wilson). Bull. de l' Ac. de Méd., 8 dic. AcKARD: Cura del tetano. - HARTMANN: Ferite in guerra . Gazz . d. Osp., IO dic . BALDUZZI e BALLERO : Valore semeiologico della reazione di MoritzvVeisz. I3 dic. VATTUONE : Un nUO'\"O atltigeno per la reazione di Wassennann .

Lo Speriment., V (II dic.) . PEPERE: « Micetoma a gra~i ~eri » _nostral!! del piede. - BOLAFFI : Anerma 1nifant1}e a tipo emolitico. - SERRA: Su la b·ronco-po~mo.nite leprosa. TJie Lancet, 1 2 dtc. PROUGER : :Lnsonnia e suicidio. - Mc FIE : Un caso di maiaria eccezionalmente intenso. Ri'V. c1:it. di Clin. J>.l[~d., 12 di~ . ~ERTI: Il pa..$sagg1·0 d·ell'urotrop1na· nel 11qurdo cefalo-rachidiano. La Presse M éd., ro dic. GODLEWSKI : Tachicardia p.a rossistica nelle armate. - NAAMÉ: T·ratt amento del colera con l'aidrenalina . Tlie Medie. R e'View, dic . BERRY: Diao·nosi e trattamento dei tumori mali~ni delle o~sa lunghe. - MULLER : Sintomi dell'atrofia della pro1stata. Edinb . J>.!Jed . Jourri., dic. l\Ic BEAN Ross: Le neoformazioni primitive del mediastino. - Fo\\·LER : Le malattie della nutrizione nell'infanzia. Pe1is~ero Med., 13 dic. TANSiiNI: Per la conferma di un .segi'no clinico di metastasi intestinale del cancro del poloro. - ZuccoLA : Pancreatite -emorragica con steatonecrosi. L a Rif. Med., 12 dic. LIVIERATO: Indicazione del l'neumo.torace artificiale da u n nuovo punto di vista. - PEPERE : Genesi della tetania infau,t ile. Zbl . f . Chir., 12 dic. OEHLECKER : Sull'operazio. ne dei cosidetti falsi aneurismi. Dermat. wo·c l·L., 12 dic. FONTANA: Sulla colorazione d·e lle estremità del Trepone1'na palliduni. Med. Klinik, 13 dic. ScHRODER: Frratture della mandibola da a:rma da f·u oco e loro trattamento. - CoHNHEIM : L'alimentazione cleì soldati • 1n guerra. Il Morgagni (Riv.), 12 dic. GASTALDI: Cistiµuria. Gi orn. Intern. d. S e. Med., 15 dic. PoRCELLITITONE: Rapporto tra potere emolitico dei sieri e attivit à di fissazione della set11Sibilizzatrice. - IURA : L'azione del sapone nella sterilizazzione con la formalina. La Sto1natol., 15 d ic. AURELI : Le anestesie troncula:ri in odont oiatria. Thè Americ . .Toum. of the Med. S ciences, dic. ETRAVER e SNORODEN: L'esame della funzione renale. - LYNCH e DRAPER : L'anastasi e la t erapia chirurgica del colon. - HOLDING : La diagnosi differenziale roentgenologica di ulcera e di cancro del1o s tomaco e del duodeno. Mii1iclz.. M ed. Woch ., 15 dic. GROBF.R: Le malattie degli organi circolatori in guerra. - PETER : Sulla fi•n1e s truttura dei reni. L'Igie1ie d . Scuola, dic. ASCARELI,I: La medicina scolastica n·elle scll'ole comunali di Roma. 1

. Indice alfabetico per mate.rie. Anestesia locale : tecnica . Pag. 432 A v·velenamento cronico da fosf.oro : )) ~26 •studi sul ricambio . . . • • )) 425 Colera : etiologia e profilassi )) 421 Dolore nelle neurosi . . . .. )) 417 Glico uria iii , ·arie condizioni m orbose )) 422 I11fantilismo dei genitali muliebri . :fila ~cellari : s tt1dio radiologico della necrosi fosfori ca . ~I orbi1l o : i111n1t1nità dei piccoli latta11ti . . . Roma, 1915 -

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Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

Operazioni in due te111pi, con ~peciale Pag. 419 riguardo al trattamento del cancro )) 444 Ospedali .a Venezia )) 424 Radiologia in guerra . . )) 434 Ru1nori ; la lotta contro i » 431 Sifilide cardiaca » 428 Sifilide del fegato . . . >>' 430 Sifilide e shock operatorio . . . Tintura di iodio per la disinfezione del » )campo operatorio e delle ferite . . 4."'? U tero : profila•ssi e cura della rott11ra "» 433 L.

POZZI, 'TtSP.


.lnno XXII.

Roma, 4: aprile 1915

Fase. 14

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Dott. Crescenzo Esdra: Dieci anni di pratica radioterapica. - Sunti e rassegne1 MEDICINA: EsmeJn: L'ipertensione arteriosa . CHIRURGIA: O. Marburg e E. Ran.zi: Esperienze sul trattamento delle feriie da arma da fuoco del cervello. - MA4ATTIE GENITO~INA~~: Miill~: L'atr.ofia .dell_a pr~stat'!-· - Patolog ia generale: Sui fattori che determinana l'attecchiniento dei trapianti sperimentali dei tumo1i tra ani11iali di specie diversa . - Accademie. Società mediche, Congressi: Società Lo'fftbarda di scienze mediche e biologiche. - Accademia delle scienze mediche e naturali di Ferrara. Appunti per il medico praticos MEDICINA SCIENTIFICA: La benzaldeide-reazione d'Ehrlich nelle cardiopatie. - CASISTICA: Patologia ed etiologia dell'ulcera ducdenale . - Ulcera cronica dello stomaco e de/, duodetw. - TERAPIA: La cura dei foruncoli col getto d'acqua calda. - Cura semplice ed efficace delle scottature. - Le vaporiz:azioni iodate nelle escare da decubito . - Cura dell'epitelioma cutaneo con l'acido salicilico. - Posta degli abbonati. - Varia. - Cenni bibllograO.ci. Nella vtta professionale: La questione ospedaliera di Napoli. - Rivista di giurisprudenza sanitaria: Aumento di stipendio al medico condotto. Intervento di u {ficio della G • P. A • - U f{iciale sanitario - Danni derivati da negligenza in caso di malattie infettive.

- Risposttr a quesiti e a domande. - Condotte e Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Nostre corrispondenze: Lettere da Parigi. - Notizie diverse. - Rassegna della stampa medica. - Indice alfabetico per materie.

Pubb11cAzione di attuR.lità: Dott. G. MENDES - Capitano Medico del 29 Rcggtmento

Granatieri, già .Aiuto :ne1li Ospedali di Roma.

MANUALE di Medicina e Chirurgia di guerra Blepntl881mo volume tascabile di clroa 300 pagine, con 20 O.gare intercalate nel teato e una tavola a colori. - Prezzo L. 6 . Questo interessante libro che l'egregio nostro collaboratore ha cortesemente aderito di compilare pel lettori del POLJOLINICO, e che nell'attuale momento acquista un'importanza tutta speciale, sarà da noi spedito immediatamente, quale

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a tutti quei nostri associati che aggiungeranno, sole

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all'importo del loro abboumento per il 1915 e ohe lo invieranno subito mediante cartolina vaglia, fermo rimanendo tuttavia il .diritto al premio gratuito ordinario: Manua~ cU Oto-rino·laringoia&ria, che fra pochi giorni sarà pure pronto per poter essere spedito. Gli abbonati one hanno già pagato l'abbonamento potranno ottenere il Manual~ .d i M~~icina ~ OA,irurgia d' ~UMTa allo stesso prez10 ridotto sul.idic 1to, purchè inviino subito u aa cartolina-vaglia di L. 2 al prof. Enr'aco Morelli, Via del Tritone, 46, Roma. I nostri lettori possono formarsi un concetto esatto dell'utilità e dell'importaiua di qu~to nostro semidono, esaminando il Sommarlo d el Manuale, riportato nella prima pagina. del Fascicolo 11•, Sezione pratica. . ' DlrlUI di ,reprle&à rlsena&I. senza. ottarne la. font e.

ÌJ vietata l a. rlprodualone dl lavori pubbllcatl nel POUCUNICO o la pubbl1oa1Jo111 d1 aunt1 dl essi

Dieci anni di pratica radioterapica per il dott .

CRESCENZO ESDRA

dririgente il Reparto radiologico dell 'Ambulatorio centrale di cure :fisiche del l\1unicipio dii Roma. No11 credo di fìar. cosa, inutile pubblicando il oomplesso dei risultati ottel1JUti dal 1905 iin poi con van metodi di radioterapia e fototerapia, su persone affette dai forme morbose diverse, e da me curate in parte n ell 'Ambulatorio centrale dii cure :fisiche del Mu1n icipio di Roma. In questo riasst1nto h o compreso i casi dai me già pub1

t il icati 11Jei precedenti lavori : ne ho invece esclusi tutti quelli che per insuffi:cienza di cura npn hanno potuto da!ie un'idea almeno a pprossimati,-a del risultato cl1e si sarebbe potuto raggiun<Yer·e · ed ho pure escluso un certo numero di o ' malati che aincoa.-a seguono il trattamento, gli effetti del quale .non son!O ancora sufficientemente dimostrativi . D.al I905 ~l I908 ho i.atto uso e.-:cliisivo di radio, e soltanto in seguito ho cominciato a usare sia i raggi X, sia la lampada di quarzo, valendooni di questi ·varì metodi radioterapici sia isolatamente, sia associandoli ira loro, secondo le indicazioni e la mia tecnica personale. Vedi le seo·uenti tavole statistiche. b (r)


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POLICLINICO

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TUMORI MALIGNI. Sarcomi: Cutanei • • • • • • • • • Padig1ione orecchio • • • • . Mascellari • • • • • • • • Glandolari • • • • • • • • Base della lingua. • • • • Tonsille • • • • • • • • • Guance. • • • • • • • • • Mediastino • • • • • • • • Epiteliomi: Regione parotidea • • • • Parotide • • • • . • . • . Palato • • • • • • • • • • Lingua. • • • . . • • • • T onsille • • • • • • • • • Mucosa labiale • • • • • • Alveolo dentario • • • • • Laringe • • • • • • •. • • Guance. • • • • • • . • • Glandolari • • • • • • • • Mammella • • • • • • • • l\1ano • . • • • • . - . • Sterno • • • • • . • • • • Retto • • • • • • • • • • P ene . • • • • • • • • • • Utero • • • • • • • • • • Linfoma con giuntiva • • •

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TUMORI A DECORSO BENIGNO. Papillomi: Lingua . • • • • • • • • • Vescica urinari a • • • • • Caruncola lacrimale • • • Epiteliomi: Congiuntiva e cornea • • . Orbita • • • • • • • • • • Palpebra . . • • • • • • • Naso e plica geniena • • • ~1ucosa nasale • • • • • • Cute delle labbra • • • • • \ Tiso. orecchie, fronte , ecc. Epulide. • • . • • .. • • • • Spalla . • • • • • • • • • Dita • • • • • • • • • • • Seno (cute) • • • • • • • • Capezzolo • • • • • • • • Dorso • • • • • • • • • • Gamba • • • • • • • • • • Piede • • • • • • • • • • Pene • • • • • • • • • • • Encondromi: I Orecchio • • • • • • • • • Dito • • • • • • • • • • • Osteomi: Dita • • • • • • • • • • •

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XXII, FASC. 14]

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Morbo di Basedow • • • • • • • • • Acromegalia • • • • • • • • • • • • Leucoplasia . • • • • • • • • • • • Asma timico • • • • • • • • • • • • • Nevralgie .. • • • • • • • • • • • • • • • Leucemia. . . • • • • • • • • • Pseudoleucemia . . . . . . . . . · . . Splenomegalia . . . . . _. . . . . . . Distrotle congenite e callosità . . . . . Ulceri perforanti . . . . . . . . . . . Stomatite emorragica . . . . . . . · · Gomme. . . . . . . . . . . · · · · · Leucoma corneale. . . . . . . . - . . Sclerosi delf orecchio, vertigine auricolare. Tracoma . . . . . . . . . . · · · · ·

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Tigna (testa) • • • • Tigna (barba) • • • Eczemi. • • • • • • Follicolite • • • • • _.i._cne dorso. • • • • ..-\.cne r osacc>o . • • • Psoriasi • • • • • Lichen ruber • • • • Prurigine. • • • • • Seborrea • • • • • • ..\r . ea Celsi • • • • • Pseudo area Brocq • Ipertricosi • • • • • Rinoscleroma • • • . Rinofima. . . . • • Xantelasma . . • •

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452

IL J>OLICI.IKICO

Totale

1V eop las nii a decorso nialigH o : Sarcomi . rs Epi telicxm•i 43 N eoplasnii a dec o1s.o be1iig·rio 203 Angiomi 173 Fibromi 38 VerrUJChe . . . 58 Cheloidi . . 33 Acne g ,. ch eloide 1

N ei . • . . . Lupus e t1lcerazio·n i tubercolari . . Linfoadeniti Spitne ventose Dermopatie . . . Morbo di Basedo"\\'." Acromegalia . Leucoplasia . . Asma timico Nevralgie L~ucemi1a

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Malati curati all'amb. municipale

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,

Credo opportuno aggiungere alle tavole statistiche alcune brevissime osservazioni. E cominciando dalla questione terapeutica più grave c]1e oggi si presenti e che affatica tutti i medici, la. cit1'a dei 11eoplais11ii a decorso maligno, rammenterò come nei miei precedenti lavori abbia già accennato che in questi si potevano ottençre successi palliativi più o meno notevoli. In questi ultimi anni ho a·vuto occasione di fare esperienze nuove, sia coi raggi X, sia col radit11n, a dosi ele,-ate e filtrati. · Dalla nota degli effetti ottenuti, ris.ulta subito e\rideute l a differenza dell'esito mella cura dei sarcomi e deg·li epiteliomi. In qi1elli sia col radii1m, sia coi ragg·i X ho ottenuto delle vere gua rigioni che si ma11tengon10 in. alcuni casi da di\rersi anni. Non si può dire cou qt1esto che sia trovata la cura del sarcorn,a : perchè vi sono anzi alcuni cas i assolutamente ribelli che non risentono alc11n beneficio dalla cura, ma ':ertamen,t e intraprendendo il trattamento di essi si possono aver e delle speranze di ,arri,·are a ris.ultati note' oli. X egli epitelio11ii it1\·ece i miei risultati ...,0110 1nolto più <;confortanti. Ne bo avuti par eccl1i casi ed in ,-a rie localizznzionJ. H o s e(4)

[_..\NNO XXII, FAsc. r4]

guìto, massime nei primi tem1)i, una tecnica molto mite : spesSI() ho •ottenuto risultati palliati,·i, a lcuni runche ottimi, tanto d.a. far credere di esser vicino ad oitten1ere la bo-ua1i.o-ione o , ma questi successi non s_i sonio ruai mantenuti, e le recidive locali o .a distanzia, più o meno rapide (che hann·o i)o;i portato all'esito letale), si son.o mostrate indi:fferenti all'azione dei rao-o-i bb X o del radi10. E di pr,oposit o ho mess,o fra, i t11mori maligni gli epiteliomi della mucosa labiale. Qui nella stat istica ,-i s.arebbe un risultato 1nolto1 coni.fortante. Ma dei 5 casi in cui ho ottenuto la guarigione completa, in 3 questa non, si è mante111uta e vi è stata ri produzio1n e r api da sia nella g·landola (2 casi), sia interstiziale del labbro, puin mantener1dosi la guarigione locale. In quanto ai •rlisultati che s i otteng·o,n o nelle forme 11eoplastiche della miicoisa boccale, a parer 1nio, tra i casi da n1e riportati, non ve n'è alcuno che sia guarito. In quasi tutti si è avuto un notevole mig·lior.amento in principio ed i1ru alcu,ni notev-olis.simoi addirittura, ma la ricaduta è stata talmente rapida da f.ar sospettare che il processo possa a\·ere .avuto per:fi.110 un acceleramen.t o. In un caso di epitelio1na del palato, leggerissimo e che dur.aiva1 da parecchi a11Jtld-, si è avuta un!a rapida riproduzione glandolare che ha rapidamente poiftato la morte. Lo stesso è avvenuto in uno dei casi di epitelioma della lingua, in cui vi era un'uloerazione &u pl.acca leuco.plastica da tre an1n~ : ulcerazione ch,e non aveva alcuna tendenza maligna, non emorragia·, non dolori, inon immol:1ilità della lin'gi1a, non glandole. Con la radiumterapia si riuscì a portare l'ulcera q uas.i a guarigione, ma poi s i ebl:e una ricaduta.i rapida, con sfacelo della lingua e gravi emorragie che a:ffrettar,ono notevolmente l'esito letale. Solo 11el caso di epitelioma ,alveolare ri11scii a difendere 1'inferma per l)i ù ·di uni anno ; l 'ulceraz.i•cme g uarì la prima volta sollecitamente, e tutte le ri1)roduzioni g ua.ii.ron10 sempre abbasta•n.za bene . Do,p o un gra,·e tr.auma subìto da1la inalata si ebbe u.n tra1)ianto 11ella pleura che l 'uccis,e ral)idamente. Riassumendo, la radium-terapia dei sarcomi dà s peranza di suC'cesso anche duraturo. Kegli epiteliomi, secondo i miei risultati, si può sperare in un miglio•r amen,t o più o meno· notevole e passeggero, che può essere una spinta a tentare la cura, ma per ora non mi sento autorizzato a sperare in1 v-ere guarigioni, quantunque sappia che questi miei risiultati e questo mio p arere s ieno Ì'lli contradizione con quelli di molti altri autori . Ho fatto 1111 'altra d.i"·isione dei 1ieoplasnii a decorso be11ig no, percl1è qt1i i risultati sono ben


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XXII,

FASC. 14]

SEZIONE PRATlCA

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differenti . Ho distinto tra questi neoplasmi gua, ano, ecc.), sia per il ·volume e la moltequelli della pelle in genere e quelli che scon- plicità di essi, s ullo stesso pa.z iente. P er lo più finando dalla pelle producono notevoli distrutratta\-asi di bambi nJ della prima età, nei quali zioni che non mettono però il paziente in perigli· angiomi erano sorti sul:lito <lopo la nascita colo di vita. e svd.lupp·a tisi. rapidamente. A questo proposito non si potrà mai abbastanza r,a ccon1andare Circa i risultati comp.a rativi tro. la cura del radio e quella1 dei ragg·i X, mi rimetto allie ta- il sollecito inizio della cura, sia per la brevità di Yole st atistiche. ~on vi è molta differenza, tra quest a, sia per il miglior risultato cosmetico. le due cure, solamente col r.a dio si p ossono otH o dov·uto puire trattare in bambi1ni grandi e ten.ere buoni risultati do;'\l'e i r aggi hanno fali'lJ, a.d ulti an,gi'bmi e1norragici) con esito favorelito. Tra le forme distruttive più frequentevole, e un importantissà.mo1 .angioma arteri·o~o men.te mi sono1 capitate quelle llell'orbita, dove, pulsante in persona adulta, impiantato sopra se non sempre s~ ries.ce ad ottenere la guariUJn,a, vasta ectasia di tutto il campo della magione si può però moJto spesso avere un .arresto scel1a ester na. Altro bel caso di grosso angiodel processo ed una pttlizi.a d ell'ulcera che in m.a h 0 curato LÌ.il l perso•n,a adulta alla quale nel altri modi: non si ottien.e. Oltre quest e ho tratciorso degli .anni sopra una macchiai cong·e nita tate altre forme fortemente distruttive sopratut\Tascolare in seguito a trauma si er ano svilupto del \olto, e si può dire in g enier e che se è pati g·ros:sis &~mi noduli aingiomatosi. difficile p101rtarle a gu.a rigio,n e co1n pleta,, posPiù difficile è la cura degli .angiomi puntislo no però risentire un gra11 benefi~io, dalla cura flormi con, o senza ectasie vasali circostanti•. Si del r adio, o dei r.agg i, o meglio ancora da runa tratta quasi s.empre di- .ado1lescenti o adulti e cura mista, potendosi ottene re l ':irresto dell'inla difficoltà princi i).a le è data dalla probabile ,·asi o1n,e dell'ulcera e cicatrizzazioni parziali. A permanenza di piccole traccie cicatriziali o diquesto• pro:p osito appu11to, ramme11to un malato scromie ch e lasciano molto dispiaceuti i malati. 11el quale l'epiteliom·a aveva distrutto tutto il pa- Io tratto ora quest e forme co1n1 la cu ra mista ,·imento dell'orbita e l"oisso zigomatico e si di lam1)ada di quarzo e radio, e anche meglio estendeva i n, superficie dall'osso del naso alla con la soila lampada di quarzo o la puntura eletregione temporale e dal la1:1b ro s uperiore fino trolitica . _i\.nche i fibronii della cute sono s tali tutti al sopracciglio. C·ou1 ttn',ass.id·ua c11ra di radio il progredire dell'ulcera fu arres.tatOI e si ottenne trattati col radio. La guarigione si ottien e ben e m a, data la natura del tessuto, richiede lunga ttna notevole zona di cicatrizzazionie . La cura fu interrotta per mo[-te improvvisa e accidem... cura, t a11to da venire spontanea la domanda tale del p azie11te; ma per qu.anto1 si. fosse t>tt ese n1on sia più logicio, e più pra.Jt;ico ricoa:rere ad 11uto un no.tevo·l issiimo migliorame11to, credo che una piccola operazio,n e chirurgica. Buoni sono i ris.u ltati della cura con : raggi difficilmein,t e si sarebbe potuto r aggiun·gere la X di piccoli fibromi multipli . cicatrizzazione completa dell'enor1ne ulcera. Per gli altri epite liomi della pelle i ris ultati Le -verritche) di qualsiasi forma , guari'scono sono brilla1ni1:issimi, sia con i r:aggi X, sii.a co1 rapidamente e 1radic.almente, e ne ho tr;attati radio, ma certamente quest'ultim·o agisce me- casi ribelli per 1ungo tempo ad altre cure, sia di glio e più sicuramente. Solo pochissimi casi non ·verruche dure multiple, sia di ·v·erruche piane risentiron101 1'effetto della cura. I-1e ricadute non infìltrantisi anche sotto le unghie. In queste la sono frequ·e nti e per la maggi:oa- r>ia rte cura1b ili cura del radi'o ri:solve veramente un piccolo, ma importante problema terapeutico. di nuovo. I clieloidi) provenienti da qualunq1Ue causa, l\1i pi.ace ricordare i me ravigliosi risultati · che si. otten,g ono nella ct1ra degli epite liomi del- guariscono sempre, e quanto più per tempo sarà la pa.lpebra : in quesiti di fatti se1nbra quasi s~ istituita la cura, tanto più essa sarà ra pida, poichè il cheloide di antica, data, composto esotleng.a una ricostruziiorn,e degli angoli palpes:en1z ialmente di tesStuto fibroso compatto, opbrali con ottimi ris ultati estetici e funzionali. Parimente è da nota~si la facilità ed innocuità pone una forte resisten~ . Solo incon\·enien,t e possono essere i residui della radium-terapia degli epiiteli-01ni d:e lla corpo·s.t..101p erativi (t elangect asie, discromie) . In al:n,ea. Inu1tile s:i è dimostriata l'azio·n e, sia del cttni casi per ov~iare a detti inconvenienti ho radio1 com,e dei raggi X f!l,ell e f 0'.tme ositeomartose. tr.att at o i malati colli i raggi ·vi,oletti, sia soli, * si a in unione col radium, ottenendo r1st1ltati più * * Gli arigio1ni li ho trattati tutti fino ,ad ora con rapidi ed esteticament e ottimi. ]jot stesso può dirsi dell 'acHe clieloide che g uala radium-terapi,a e in tutti si è ottenuto esito risce sempre bene, più o meno rapidamente, sebrillantissimo. I casi son·o1 stati s.v.a'!iatissimi, condo che la lesione è più o meno recente. sia per la r egione (palpebr a, naso·, labbra, lin1

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[.-\.NNO

IL POLICLINICO

454

In quest a forma mi sembra che pur ottene ndosi buoni ri&ultati anche con i raggi X, sia preferibile e più consigliabile la cura col radio, ch e presenta anche meno pericolO'. La Leiic.oplasia risente bene l'azione del r adio, 1na la gt1arig ione non si 1ottien1e in tutti i e.asi , e quando una form a si mos tra fin da pr.incipio ribelle, è in,u tile insistere. Uno d ei miei malati, con due placche, una per 1)arte, della ling ua , g u arì perfettamente di U1n1a di esse, ma nulla si potè otte11er:e, per quan.t o si facesse , s ul1'altra p lacca. I nei angio1natosi pia1ii sono ;s.t: ati curati tutti col radio, m eno due di cui parlerò in seguito. I risultati son0i dis.cr eti e si può togliere la macchia rossa. Non saprei però pronunziarmi favor evolmente sull'effetto est etico. In a lcuni casi questo è verainen te buono. lVI a 11on sempre si riesce ad evitare discromie cli 11on b ell'effetto ; .e vi è ~empre il pericolo che tardivam ent e p oss ano sorgere ectasie v.asali sulla cicatrice che richi,ed.a 110 alla lor ·volta nuova cuira di esito tutt'altro che sicuro. Nelle forme d'i nèi attgi1omatosi s uperficiali mi trovio ora s-oddi'$fatt o1 dell'uso, della l a111pada di quarzo a&sociat a con quello del r.adio; e mi sen1bra per ora coi risultati migliori. I 11èi 11eri , se non troppo prof ondi, guaris1con'01 abbastanza 1:1e ne, e s iccome non &i riesce m ai a togliere tutt o :il pigmento, quel residuo g iova a colorire la cicatrice. Un caso di nèo congenito della cornea llJOn h a riS'e ntito alcun effetto dalla cura, m e11tre un altro era in ,~.ia di guarigione . quando l'infermo .s i è sottratto a11~ cura. La t erapia del lupiis colla radiolog ia ha cert am ent e fatto un p1r1o•g resso1. Oltre ch e com la finsenterapi.a che per la cura del lupus -vulgaris è certamente l 'ideale, ottimi disultati si ottengono n elle forme nodulo-ulcerose tanto coi r aggi' X quanto con il radio . Anche dalla lampada di qu:arzo e dalla Jamp·ad·a ·Bellini ho ottenuto buoni effetti, sopratutto come coadiuv·a nti del radio e deii raggi. Più t entaci sono le forme del lupiis pla1ius nelle quali (non pOISsedendo l'apparecchio Finsen origin'a le) m i' sewo dell:a lampada di quarzo in unione c<Yl radio o con i r aggi X ottenendo a nche buoni risultati, che richiedono però molto tempo. Il lupiis erlte111,atoso dà risultati alquanto '\·ariabili, ma non1si può neg.a re che l 'azio11e del radio è uno clei più im1)1artanti metodi di cura ch e possediamo, massime quando si u sa in unione coj1 i raggi ' ·ioletti. Le 11 l cerazio11i titbercolari risenton-0 molto vain..t aggiosa111e11te i benefici effetti dell'azione così del radio, come dai raggi X. R ec:;t a11do 11el campo delle alterazioni tt1bercolari, otti111i ~0110 i ris11ltati che s i otte11go110 coi

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raggi X, n elle periostiti e osteoperios.titi tubercolari principali delle ossa piccole. La st atistica che presento sarebbe assai migliore se molti malati n10111 a\·essero abbandonato la cura qua11do erano in , ..ia di note,·olissimo miglioramento. Certo si ottiene una forte percentua le di guarigione e moltissimi miglioramenti. So}o· nielle gr.andi articolazioni, e nell e gr.andi· ossa e pro1fonde, n risultati sono molto più di.ffic~li . Ho però ottenuto la guarigione di una coxite in u11 ragazzo di' circ.a ro anni. Per la t ecnica ed altre consàder.a zioni mi· riporta alla comU1n1iaazione dà 1ne tenuta nel 1910 alla Società Lancisian1a degli Ospedali di R oma. Aggiungo ora che in a lcuni casi do·ve ho voluto t entare t1na cura più intensa con applicazioni f.atte con tubi duri, più lunghe e filtrate, i ris ultati finali sono sta~i meno soddisfacenti, perch è si è avut•o con maggior frequenza l'esito i11 anchilosi e i po trofia della p art e. Come per le spine ·ventose anche nelle forme di linfoaderiite tiib ercolare si ottengo·no quasi s-empre ottimi risultati fin·o alla guiarigio:n.e C·Omp·l eta. L'ulcer.azione 111011 è una conitroindicazione; anzi le f.orme . ulcerate guariscono più r apidamente. Tal,·olta l 'azio11e dei r aggi produce t1na fusione purule111.t a. Ques.to n·on con.troindica la con,t inuazione della cura, pratica.n1do però il vuotamente asettic'O' del pus. I o non u so in queste forme l~ cura intensiva per evitare u11• troppo rapido riassortò.mento delle glandule, ch e potrebbe a\·ere effetti gra,·i s ulla salute generale. Oltre che nella linfuadenite specifi. ca, ho u sato il radio come i raggi X ·in altlre fo•r me, 1sia semplicem ente ~pertrofiche , sia deriv-ianti· da. altre infezioni. . Le ot11re r.adiologicl1e e dei raggi violetti, isolate od associate fra loro, riescono di vera utilità in· quasi tutte le forme di dermopatie croniche o :s1ubacute. E si p1uò affermare in modo assoluto che alle ,-olte s i riesce ad ottenere brillantissimi ris ulta.ti ii1 tempo anche limitato, là d:o\·e le cure u suali le più S\Yariate e prolu11o-ate h anno fallito. È , ·ero che in alcune forme, b data la loro inguaribilità 11on si ottengon'o che ri$ultati palliati"\·i, ma l'importanza di quest i rest a sempre grandissima, data la facilità della cur.a e la poca noia che qttesta reca al paziente. Per la scelt a del metodo di ct1ra (raggi X, radio o raggi ,-ioletti), occorre riportar si alla tecnica person ale che più fa preferire questo o quel met odo di cura. È ii1utile ch e col mio picco,l o contributo insist a m olto .sulla cura della trico:fi.zi,t così della t esta come della barba. È una cura ottima, soltant o bisogna t enere sempre presente ecl a\\ertire anticipatamente i malati ch e, .mal. grado una rigorosa t ecn.ica possono aver51 111 qualche caso degl'iuco11,·e11ienti: principalmente 1


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delle placche di depilazione permanente assai spiacevoli. E questo fatto mi ha spinto a tornare e atten,ermi al metodo della m~srurazi·one colle pastiglie che per quanto 111iOn perfetto può c:o,p ,r ire almeno la res1Jonsa:b i1ità profes siionale del ni.edico. Buoni ris.u ltati si ottengono nelle f·olli·còliti, dove ho usato il radio p1e r qu,e lle lo,o alizzate del 11aso e della mucos.a na:s•ale, ed i raggi X in quelle del vo·l to dove sono riuscitoi ad avere brilLain;t e ris.u ltato an·c he in ·UJ11 caso gravissimo ed es.tesissimo che durava da oltre r5 anni .· Ottimi pure sono gli effetti della radioterapia in tutti gli eczemi cronici e subac'Wti, anche in quelli delle regi•oni che s~ manteng.o no più ribelli. alle cure ordinarie : tail1Jto da potersi· affermare che la cura dei raggi X deve far passa.re in seconda linea tutte le altre cure mediche. Nella psoriasi invece il risultato è pallia.t ivo, ·c he però, sia co-t1 i raggi X n,ei casi pdù estesi, si.a col radio nei caJs.i più raccolti non mane.a qu•asi m.ai . . La durata di esso è variabilissima perchè mentre si p0ssiono avere delle guarigioni durate anche a · lungo, in altri' casi la ric.adu,ta può ess.ere rapida. In ogni modo, dato l 'incomodo d·elle cure u suali, resta sempre un trattamento ottimo e rapido. Nelle f.o rme di lichen ruber che guarisoono be11e, io uso di preferenza i raggi X con · i quali s i ottengono guarigioni senza alcun residuo cicatriziale. La prurigine essenziale a:nche co111 localizzazioni è invece più resistente, e preS:e nta spesso delle ·r i cadut e. Nello xantelasma le applicazioni di r.a,d io portano .a risultati variabili. In g·e nle re si ottengono guarigioni, ma !ion in tutti i cas~, e :a}ctlJlle volte rimangono dis·c;romie di non belr',e ffetto. N·ella ps.eudo area di; Brocq, in 2 e.asi curati h10 ottenuto un arresto della caduta d~i capelli. I ras.i più insistenti dell'area Ce lsi non otten ~ gono alcun· beneficio dalla 1:adioter.ap'ia. I r.agg-i violetti inivece hanno prodotto delle rapide guarigionci. di casi che avevano resistito per molti annii a l1'e più svari.ate cure. Btl!o11i's simi sono i risultati nel ri'l'ioscleroma e ri11:ofi:1na : soltanto un ,cas,o di rinoscleroma, però di dubbia diagoosi, non ha ben·eficiato della c11ra. L'anno scorso ebbi ,occasion·e di presentare una nota preventiva sulla ra~ium-terapia dell'ipertricosi. Per ora poco di nuovo ho ~a aggi11ngere in proposito·, e mi rip1011:to :a quella mia '!1ota. Credo Q.i poter afferro.are che quando si tratti di casi veramen.te gravi, -o per sè stessi o per , la preoccup,a zione che recano, alle pazienti, si possia sempre consigliare la rad~um-terapia. _che presenta -sulla elettrolisi i segttenti vantaggi : 1° traccie (eventuali) moiltio minori; 2° te1npo di cura più breve; 3° possibilità di trattare casi non cttrabili coll'elettrolisi. 1

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Fin do,-e mi è stato p.ossibile, e partico,l armente nei casi di peluria non gu'1ossa, che si avVCl!ntaggia maggiormente della cur-a del radio , ho cercato di ottenere 1'effetto desiderato senza lasci.a re ti~acc,ie; e se talv,olta il successo è stato parzi·a le ·O temporaneo, ho invece raggiu11to talora pienamente l 'effetto desider::tto. In ogn~ lnodo· gli 'inconvenienti ai quali si può evenltualmente andì9.re ~n.contro non sono mai t a1li .d a fare rinunziare ad una cura, che si è mostrata effi.cace in quasi tutti i casi d'ipertri1

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COSl1.

Nulla di nuovo posso1 :aggiungere sui ris uil. tati della rac1ium-teraprua sulla leuce1nia e pseudoleucerriia. Nella cura del morbo di Basedow ho .ottenuto in. .alcuni casi successi· veramente conforta.n ti, tanto da poter parlare di g uarigione. Nella nevralgia sciatica, come si vede dalle tavo1le statistich e, ho ottenuto qualche volta rapide guari·gi oni co1111 pochissime appli'c azioni. Per le altre forme notate nella statistica no·n vi è molto da aggiungere ; e per quanto riguarda il tracoma e la cur.a della sclerosi dell'orecchio, 'non posso che riportarmi alla mia precedentt ooonunicaz.i one, fatba all 'Accac1emia m,e dica di Roma 1n1el r908. Conclt1dendo non credo neces•s ario insiotere sull;i1nportanza della r.a d1oterapia, importanza che è da lungo t empo sufficientemente dimostrat a dai buoni ·e ffetti otten,uti s n maliattie ribelli .a cure di' a.ltro genere. La sua evidente effic.aicia nei casi 1opportuni non deve indurre però ad ·e scludere l'uso di altre cure cosà. mediche come chirurgiche le quali possono non soltanto aiutare utilmente l'oper:a della radium-terapia, ma de\ 0no talio ra esserle preferite. M.a a parte questi s1p·e cialils simi casi che non costit11jsc0tno certo la regola, deve la radioterapia prendere il pos to che ormai meriitam·ente le spetta accanto agli altr~ metodi di cura. 4

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Jn,teressante e pratica pubblicazio111e : Dott. ELIO FABBRI

GUIDA ALL'ESAME DELL'INFORTUNATO (Ma.nuale di Semeiotica Speciale) U11 volume di r 64 pag. , in-16°, con ta,-ole ft1ori testo. I nostri asso·ciati che desiderano provveder si di questo· utile manualetto, lo ricever.anno pront amente spedendo alla nos tra Amministrazioné sole L. 2.25 mediante cartoli.na-vaglia, la qttale do,-rà essere indirizzata nominativamente al prof. Enrico ì\1orelli, ,-ia del Tritone, 46 - Roma. (7)

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IL POLICLINICO

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA.

L'ipertensione arteriosa. (Esl\IEIN. Gaz . des hop., 1914) . L'ipertensione arteriosa è l'aumento ·di tutti o di parte dei valori che raggi unge successi\ramente la pressione arteriosa durante una rivoluzione cardiaca ». Questa defi11izione apparirà esatta quando si terrà conto che l'ipertensione arteriosa non è uno di quei fenomeni che restano costanti durante un'intiera osservazione, ma, essendo il prodotto di due forze antagoniste quali sono l'energia propulsiva del cuore e 1a resistenza del sistema vasale, per sè stesse variabili di istall"' te in istante, la _pressione. arteriosa porta come carattere d'orig·ine la mutabilità costante e la proprietà di assumere, di sezione in sezione, valori differenti. Poichè tutti· o parte di questi valori possono essere aumentati, la conseguenza inevitabile sarà la esistenza di varie specie di ipertensioni' sicchè si . rende necessario conoscere sempre tutte le fasi della cur\·a sfigmica pei: potere stabilire la presenza e la natura dell'ipertensione. Ma in pratica la conoscenza completa dei va· lori elementari successivamente costituenti la pressione arteriosa resta ancora fra gli ideali; ed anzi fino a questi ultimi tempi non si de~ terminava della curva deiia pressione arteriosa altro che il suo punto più elevato, corrispondente all'inizio della sistole ventricolare (pressione 1riassi11ia •O sistolica). U11 , ·ero progresso è stato raggiunto con l'introduzione relativamente recente di sfigmomanometri capaci di misurare anche il valore della base della curva arteriosa, corrispondente ia-1 momento in cui il sangue lanciato dalla sist ole -ventricolare è scolato attraverso le ramificazioni ultime del sistema art erioso (pressio 11e 1'tii·ni11ia o diastolica) . Questi apparecchi furono presentati ai clinici sotto due form~ : sfigmomanometro a manicotto ideato da Riva-Rocci e completato da Rocklingl1ausen e oscillometro, tracciato da Marey e reso pratico da Pachon. Contemporaneame'n te lo studio dell 'i pertensione si trovò complicato, poichè laddove si era abituati a co11.sidetare il solo fenomeno della pressione massima, si venivano a sostituire i cl11e ,~alori della pressiooe 1n·assima e minima, capaci anche :li esistere seraratamente o di com · binarsi in vari modi. ~on era qui11di giusto co11tin11are a foggiare lo sttt(lio de11 >i pE·rte11sione t e11endo calcolo di un solo ordine cli fatti e confonde11do tutto in esso, cc

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ma si rese necessario distinguere le varietà del1'ipertensione. In alcuni soggetti tanto la pressione massima quanto la minima sono aumentate: si ha t>ipertensione conipleta. In altri solo una di esse è aumentata; sj tratta allora di ipertensione incompleta, la quale evid~ntemente dev'essere a sua volta distinta in sistolica e diastolica. Ecco :dunque i tre tipi di ipertensione che oggi devono essere considerati, e cµe verrann0 qui successivatnente trattati; l'ipertensione completa, o semplìcemente ipertensione arteriosa 1 è la più importante e la meglio studiata, le altre aspettano ancora di essere precisate e approfondite. Fotse in seguito perfezionandosi la semeiotica dell'ipertensione, si faranno altre suddivisioni, quando si metter.anno in evidenza l fattori che modificano volta per volta la pressione arteriosa, come si sta facendo adesso con gli studi comparativi fra pressione e viscosità del sang.u e. MISURA E LI~IITI DELL'IPERTENSIONE ARTERIOSA.

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Uno studio completo degli istrumenti ideati l)~r la · misura della pr~ssione arteriosa e più o meno entrçt.ti nella pratica, porterebbe evidentemente troppo lontano. Basterà quindi accennare ai due tipi predominanti : lo sfigmomanometro di Riva-Rocci, che misura la pressione comprimendo con il manicotto un punto dell 'arteri.a ed osservando con la palpazione e con l'a~coltazione il segmento posto a· \ralle del punto compresso, e l'oscillometro, che ·valuta la pressione secondo le modificazioni che subiscono le_oscillazioni date da un segmento arterioso com presso, man mano che su di esso si esE-rcita una compressione. Vi sono fautori decisi per l'uno o per l'altro istrumento, fra i quali si è venuta quindi a stabilire una specie di rivalità. Ciò dipende dal fatto che i valori dati non concordano, essendo quelli dell'oscillometro sensibilmente più elevati. Realmente però tutto ciò non è giusto. Non v'ha dubbio che qualsiasi istrumento adoperato sia soggetto ad errori : quel che importa invece è che l'errore commesso dall'istrumento sia costante, in modo da essere com parabili fra loro le diverse misurazioni. Orbene il Riva-Rocci e l'oscillometro posseggono entra·m bi questa proprietà, ed essendo migliore il primo per l'apprezzamento (lella pressione sistolica ed il secondo per la valutazione di quella diastolica, anzichè escludersi, si co.m pletano. Basterà che il clinico dica og·ni ·volta di quale strumento si è sen-ito, e ricordi i \alori limiti a ciascuno di essi assegnati. L'ipertensione sistolica nell'adulto ~omincia per le mis11re prese col Ri·v a-Rocci, al disopra


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di 14- 15 centimetri di mercurio, e coll'o,s cillometro a ldisopra di 16-17 cm. Hg. ; per i d11e istrumenti l'ipertensione diastolica si ha al <lisopra di ro cm. Hg. Nel fanciullo i valori sono diversi e meno bene precisati: 9 a.I Riva-Rocci e 10 all'oscillometro la pressione massima, e 5 la minima pel bambino; verso il 13° anno di età, 12 al Riva-Rocci e I3 1/2 all'oscillometro la pressione massima e '9 la minima. I valori succitati 'sono certamente relativi, e variano per molte circostanze. Vi sono individui la cui pressione normale è per es. r6 ed altri in cui è 13; ve ne sono altri la cui pressione varia di continuo, sicchè bisogna cercare successivamente cifre concordanti. Infine la pressione va misurata sempre nelle :Stesse condizioni, tenendo il soggetto coricato, lontano dalla digestione, tranquillo; e perchè la prima misura dà sempre cifre più elevate cli I / 2-2 cm. occorre · fare parecchie misure successi ve, a distanza di pochi minuti, ed assumere i valori più bassi. LE IPERTENSIONI INCOMPLETE.

L'ipertensio-rie sistolica semplice si riscontra :sopratutto nell'insufficienza . aortica, ove è sovente associata con ipotensione diastolica, e in alcuni ca.si di malattia di Hodgson, accompagnata o non anche qui con ipotensione diastolica. Ad essa sono imputabili molti disturtli degli aortici, quali il polso scoccante, i ronzii d'ore~hi, le pulsazioni intracraniche, gli scotomi scintillanti, ecc. L'ipertensione diastolica è indice di 11n sovraccarico del sistema venoso, e si riscontra nelle asistolie d'origine non ipertensiva e nelle ipertensioni portali. Il s uo studio è buon indice <li prognosi ed è guida nell'indirizzo curativo. L'Ii'>ERTENSIONE COMPLETA.

a) Studio cliriico . - È difficilmente precisabi~ le quali siano, negl'ipertensjvi cronici, i sint(\mi dipendenti dall'aumentata pressione, poichè questi infermi sono sempre ;;tffetti da un'altra malattia intossicante (n efrite, diabete) cui 'si possono fare risalire i disturbi; d'altronde lo studio dell'ipertensione transitoria, come si può osservare in un saturnino all'inizio, durante la stia prima crisi addominale, quando non si sono stabilite lesioni viscerali1, urta contro l 'esistenza di uno stato acuto d'avvelenamento e la transitorietà dei fenomeni. Quindi solo con lo studio di molti ipertensivi, e prendendo i sintomi presenti in tutti o quasi, si può abbozzare il quadro dei sintomi, certo molto limitati, dovuti direttamente all'iperten-

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sione. Noi possiamo ascrivere fra essi: la cefalea, disturbo frequentissimo qnailltunque vario, e per lo più occipitale; turbe oculari passeggiere, vertigini, palpitazioni, pulsazioni intracraniche, pur raramente dispnea sovratutto da sfor· zo, poliuria e pollacuria notturna. All'esame obbiettivo le arterie appaiono tese, ampiamente pulsanti quando non esiste notevole ipertensione diastolica, nel qual caso appaiono rigide come fil di ferro, sinuose, non sem' pre sclerotiche. Le figure sfigmomanometriche dàn no 16-30 cm. Hg. al Riva-Rocci o 18-35 all'oscillo1netro, c-0n una pressitJne diastolica di 10-18 cm. Hg. 1 rapporti fra pressione sistolica e diastolica possono essere var1; un forte aumento della prima fa temere emorragie, mentre un aumento delia seconda porta a sospettare un'asistolia del cu:)re destro. aumenta rapidamente (come hai di. Il cuore . \ mostrato Widal con gli ortodiagrammi); dapprima l'ipertrofia colpisce il ventricolo sinistro, poi diviene globale. All'ascoltazione si ~anno due segni importanti : il ritmo di galoppo e l'ac·· centuazione ·.lel II tono aortico, che diviene metallico. L'aorta ascendente è ectasica. · Lo stato generale ·può màntenèrsi ottimo, come può decadere fisicamente e psichicament~~, ·per le t~sioni arteriosclerotiche che disturbano l'irrigazione dei vari 'Organi. Questi i sintomi dell'ipertensione. Ma la loro ·estensione, intensità e durata sòno varie, sicché 'clinicamente. si · distinguono tre fornie d.'iperteu. s1one: . . . ' r 0 ipertensione . .completa permanente : si ·l'iscontrai sopratutto nei renali e nei diabetici, e spesso P.r ecede il comparire dei sintomi dovuti a queste malattie. Questa forma d'ipertensione t ende a crescere progressivamente, ma uon 1n maniera continua e regolare, ma invece per crisi, che si sovrappongono alla curva dell'ipertertsione, aggr.avaindone gli effetti su un cuore già disagiato e stanco. Termine fatale, quasi costante è la morte; in genere l'ipertensione appare fra i 30 ed i 40 anni ed uccide in pocni anni; raramente permette agli infermi di raggiungere la cinqu.a,ntina. e sono privilegi'lti coloro che si avvicinano al 60° anno; 2° ipertensione completa transitoria: oltre le crisi degl'ipertensivi poco fa ricordate, si pos~ sono avere periodi di ipertensioni in individui 1a cui pressione è normale. Così accade nei saturnini o durante la gravidanz.ai. La sintomatologia di queste bouffées cli ipertensione è scarsa, la durata breve, la prognosi buona a meno che non si ripetano troppo spesso, producendo l'ipertrofia del cuore e lo stabilirsi d'una ipertensione permainente; (9)

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IL POLICLINICO

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3° ipertensione parziale : è stata descritta dal Teissier, il quale ammette la possibilità che l'ipertensione si manifesti solo sul segmento cefalico, o sul toracico, o. sull'addominale, dando luogo rispettivamente all'arteriosclerosi cerebrale, all'aortite e coronarite ed all'aortite addominale. Su ques ta forma d'ipertensione si discute ancora: si è rimproverato al Teissier di aver adoprato l'apparecchio di Potain, che non permette di stabilire se l'ipertensione è com.p,l eta o solò sistolica: così alcuni autm-i awebbero trovato col Riva-Rocci la tensione sistolica normalmente più elevata sulla pedidia che non sulla radiale . Nuovi studi sopratutto comparativi, pre· ciseranno meglio l'ipertensione parziale che ha diritto ad esser presa in considerazione. b) Studio etiologico. - Per evitare le solite confusioni bisogna distinguere l'etiologia dalla patogenesi. Vari sono i momenti etiologici. In prima linea le intossicazioni e le infezioni, e fra tutte primi il saturnismo e l'alcoolismo. Alcuni negano all'alcool poteri ipertensivi, partendo daill'osservazione che vecchi alcoolisti sono veri ipotensivi. Ma questo si spiega tenendo presente come alcuni individui vengono attaccati negli organi che primi giungono a contatto ·~on l'al.cool, cioè lo stomaco e l'intestino ; lesi questi, l'individuo si avvia verso la cachessiai, sicchè in essi l'al_cool devJessere fatalmente ipotensore: diversamente invece agisce negli altri casi. La .nicotinai, salvo rare eccezioni, è semplice coadiuvante dell'ipertensione. Molte autointossicazioni si accompagnano o sono generatrici di ipertensione: gotta, uremia, diabete, gravidanza. Ogni infezione acuta pirettica può essere causa d'ipertensione, ed in capite listae sta la scarlattina; così alcune infezioni croniche, come l a sifilide e, pare assodato, anche la tubercolosi. Solo di rado, bene indagando, nessuna di queste cause si trava : allora si imputano, e forse con qualche fondamento, la sedentarietà e le sovralimentazione. Assai più complicata è la questione della patogenesi, delicata per la molteplicità delle cause che si possono invocare, ed ingarbugliata dalla disparit à dei risultati delle ricerche sperimentali. Per l 'ipertensione parossistica l'accordo si ragg iunge facilmente; si parla di 11na. lesione anatomica o funzionale dei reni o delle capsule surr enali, di uno spasmo tossico o nervoso dei vasi; \·aria l'importanza di questi fattori, ma è in11egabile la loro presenza. Nell'ipertensione permanente si deve invece pensar e ad unai causa permanente, immutabile, (10)

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unica, come il quadro morboso da spiegare. Ma qual'è essa mai? Una prima teoria, la teoria renale, ammette come indispensabile unai lesione renale bilaterale e diffusa, la quale può anche manifestarsi solo molto tempo dopo che si è stabilita l 'ipertensi~ne; siffatta lesione eleverebbe la pressicr ne o meccanicamente riducendo il filtro renale o determinando un 'intossicazione cronica con' prodotti vasocostrittori. La teoria dell'arteriosclerosi periferica ammette un'intossicazione cronica, determinante in primo tempo spasmo vasale tossico, e quindi sclerosi permanente delle arteriole. Una terza teoria, la teoria surrenale, ptr.ende come punto di partenza una lesione delle cap~ sule surrenali, con conseguente iperfunzione di questi organi, e presenza eccessiva nel sangue di principi surrenali, vasocootrittori. Singolarmente esaminate, a nessuna di queste teorie si può negare valore: ma esse anzichè escludersi, si integrano. Così, p. es., se il punto di partenza è una lesione renale, si avrà ritenzione di veleni nell'organismo, quindi sarà aumentata l'azione svelenatrice delle capsule surrenali, con maggior produzione di adrenalina, donde spasmo vasale che fi,nirà con la sclerosi delle arteriole. c) Prognosi e complicazioni. - Ogni individuo ipertensivo è minacciato di gravi malanni a; scadenza più o meno lontana. Da quanto si èdetto precedentemente, è difficile stabilire in maniera; rigorosa quale parte spetti direttamente all'ipertensione e quale alle cause concon1itanti nella. genesi di questi mali : ciò che nel resto non impedisce praticamente di collegarli con l'ipertensione dal punto di vista pratico. Schematicamente i danni prodotti dall'iperten• sione si possono raggruppare in quattro cate• gone: 1° eomp licazioni da parte dei 'Vasi. Le rotture sono frequenti per la doppia ragione della sclerosi parietale e dell'alta tensione; a seconda del calibro dell'arteria rotta si hanno emorragie aortiche, emorragie cerebrali o menin· gee, emottisi, ematemesi, melena, epistassi, porpora. Vi sono ipertensivi che presentano u !ln ,·era diatesi emorragica, e basta il bracciale del RivaRocci per provocare localmente una porpora. Le degenerazi9ni vasali, sotto le forme dell 'ateromasia e della. sclerosi, SO!llO frequentissime, e possono alla lor volta esser punto di t;artenza di embolie, ectasie, ecc. 2 ° Complicazioni da parte del cuore . La défaiilam.ce del cuOTe si manifesta con aritmie, extrasistoli, t achicardia. parossistica, polso alternante. Si possono installare lesioni valvolan


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o per semplice dilatazione degli orifici o per prQcessi ateromasici impiantatisi sulle valvole. Tutte queste lesioni cardiache sono di catti\10 augurio, e si tTovano al principio di una strada, che rappresentata dal progressivo abbassarsi della pressione massima, conduce all'asistolia, sia parziale del cuore destro, cogli attacchi anginosi, dispnoici, d'edema pol~onare, sia totale, ad andamento acuto o cronico. 3° Complicazioni transitorie senza apprezzabile lesione organica. Hanno la carat~eristicai di essere frequenti negli ipertensivi, passeggiere, influenzabili dalla terapia ipotensiva, e verooimilmente dovute a spasmo delle arteri'Ole. Sono crisi di vomito doloroso, crisi di spasmo intestinale, angina pectoris, edema polmonare acuto, asfissiai acuta delle estremità, ma sopratutto forme nervose, come crisi convulsive a tipo jaksoniano od anche d'epilessia essenziale, displopie, emianopsie, ama urosi transitorie, che scompaiono con l'inalazione di qualche goccia di nitrito d'aro.ile , ronzii agli orecchi, vertigini, cefalee specie .a tipo oftalmico, afasie temporanee, forme di delirio con eccitamento o · melanconia, e pemno coma. · Alcuni di questi disturbi, specie se di ·natura convulsiva, delirante o comatosa, preludiano alla morte. . 4° Complicazioni do-vute ad infezioni secondarie.· Quando gli ipertensivi cronici si cachettizzano di.v engono facile preda di infezioni o di processi infiammatori, che colpiscono specie le loro sierose pericardica, pleurale e peritoneale. Siano esse considerate di· origine infettiva, tossica, o discrasica, conducono più rapidamente a 111orte. c) Cura. - A prima vista sembrerebbe assai facile la terapia dell'ipertensione, non restando al medico che l'imbarazzo della scelta nella luno·a lista dei m edicamenti dotatii di vi rtù ipotenb sive. Di questi alcuni avrebbero azione rapida e pressochè immediata come i nitriti (nitrito d'a· mile, trinitr.jna, nitrito di sodio), il cloroformio, il cloralio; altri più lontana e più lenta, come i joduri alcalini, il silicilato sodico, i purganti idragoghi, ·ecc. Virtù · ipotensiv e .av.rebl::iero alcuni regimi dietetici, come il declorurato, il latteo, il latteo-vegetariano. Di grande ausilio si ritiene infine la terapia fisica, coi vari bagni, il massaggio addominale, l'alta frequenza, la rontgenizzazione delle regioni surrenali, le cure idrominerali: Nondimeno per cause molteplici la terapia del· 1'i'p ertensione è s pesso c-01D1pito arduo, e più di tutto riesce utile lo studio del caso singolo, anzichè il criterio generico. 1

Di fronte all'ipertensione parossistica., bisog na intervenire immediatamente, p er far cessare uno stato di cos·e improvviso, che disturba e lede il cuore: si ricorrerà quindi ai mezzi capaci di abbassare più rapidamente la pressione sanguigna : riposo .a letto, dieta latteai ridotta-, m edicinali del gruppo dei nitriti (nitrito d'amile per inalazione~ nitrido di sodio 5-10 cgr. pro dosi, soluzione alcoolica l / 100 di trinitrina X-XXX goccie pro aie, cloralio 3-4 gr. pro! die). Non bastando s i ricorrerà ai p·u rganti salini o al sanguist1gio, e come ulti1na rati o alla narcosi clorolf,<)rmica o ·eterea . Un simile trattamento, perfettamente giustificato di fronte àd individuo improvvisament'=' colpito da ipertensione, che dev'essere aiutato a tra.vers.aire un passaggio diffi'C1le, non è punto applicabile nei casi d'ipertensione permanente. ·Qui, infatti, per ottenere un abbassamento di pressione duratura, occorrerebbe continuare inde· finitamente nella somministrazione, ciò che non è possibile. D'altronde se ne gioverebbe l'infermo? ~er esso infatti l'ipertensione è divenuta una seconda natura e gli è necessaria atlinchè il sangue passi attraverso le arteriuzze sclerotiche 0 at· traverso il rene mezzo impermeabile; qttindi, se ben tollerata, bisogna rispettarla. Bisogna quindi n1antenere il più possibile l'equilibrio e la s alute. Viene a tale scopo in prima linea l'igiene, in modo da non aggiungere nuove autointossicazioni: regime latteo vegetairiano, con poca carne, niente sale nè aromi, bando agli eccitanti spastici per i vasi (caffè, tè, alcool) ; vita regolare e calma, modici esercizi fisici. Oltre questi ultimi, per stimolare la cute e i vasi s aranno consigliati i l::agni semplici o gassosi, le frizioni alcooliche, il massaggio addominale. Le stazioni climatiche idrominerali si consiglieranno nei casi di media gravità. Sono sta.te racco· mandate le correnti ad alta frequenza e la rontge· nizzazione delle regioni surrenali. Dei medicamenti, i più stimati, sono i joduri, oggi però molto discussi, anzi ritenuti dannosi in casi dj debolezza cardiorenale o di tendenza alle • emorra.g1e. Sono invece utili nelle ipertensioni sifilitich e, alla dose di r/ 2-r gr. pro die. Comn1endevole la s omministrazione giornaliera p<rolungat a di l .50 gr. di t eobromi11a, e le frequenti purg h e saline. Qua ndo invece il medico si trovi di fronte ad un ipertensivo scompe nsato, dovrà regolarsi di\ ersamente . S e si tratta di un accesso violento d'iperten· sione, con com plicazioni , -asali o n ervose, allora bisogna agire senza perder tem po, com e (11)


IL POLICLINICO

se si trattasse dell'ipertensione parossistica summenziohata ; di fronte invece ad un sogget.. to in iscompenso con tendenza .aill 'asistolia, si curerà ]a minacciante debolezza cardiaca : dieta lattea declorurata, purganti, sanguisughe. L'uso della dig·itale in questi casi è s tato discusso, 1na oggi è dimostrato che questo rime~ dio rende buoni servizi , e lungi dall'essere ipertensiv·o, abb assa sovent e la pressione s istolica e quasi, se1n1)re la diastolica . Raccomandabile è anche lo strofant o. GIUSEPPE

SABATINI.

CHIRURGIA.

Esperienze sul trattamento delle ferire da arma da fuoco del cervello. (O. MARBURG e E. RANZI. Wien. Klin. Woch ., n. 46,

1914).

In quasi tutti i campi della chirurgia di guerra domina, come principio fondamentale, il tratta1nento conservativo. La dottrina di Bergmann· del trattamento conserv:a.t i·vo delle ferite del cranio ha, dop•o la guerra s.u d-.africana, a poco a poc~ ceduto di fronte a tentativi di terapia più r.a1dicale. Ta11to n.ella guerr.a rt1sso1-gi•a,pponese ('-" Zoege-Manteuffel), come in quelle balcaniche (Clairmont, Breituer, Friedrich e Colmers) una serie di chirurghi si sono mostrati · fa.vorevio1i agli interventi precoci , mentre altri, come per es., Fraenkel, sii sono mostrati fedeli al metodo conservativo e alle operazioni tardive. Gli AA. n.ella attuale guerra. ha:n.n o finora curato 33 .feri;t~ del cranio, non calcolando 20 ferite lievi da sfioramento. Tra le prime, r9 erano ferite tangenziali, ro erano ferite .a oanale chiuso ·e 4 ferite trasfosse ; complessiv.a mente ne furono opera.t e 29. Delle r7 ferite tangen~iali operate (3 casi di; morte) 15 giunsero in clinica senza esser stati precedentemente operati, mentre 2 erano già stati operati negli ospedali da: campo. Di questi ultimi, uno aveva un girosso prolasso cerebrale e mori 7 giorni dopo il seco11do intervento. L'autopsia rivelò un ascesso cerebrale con meningite. L'altro era afasico e e1niplegico e con la seco11da. ·operazione fu asport ato t1n grosso seqt1estro. In questo caso si ebbe un miglioramento. In 9 dei rimanenti 15 casi di ferite tan.gen~iali si trovò .a ll'operazione un ascesso cerebrale e due 1norirono. Negli a ltri 6 n on si trovaJ:ono ascessi e migliorarono . Il secondo gruppo comprende 9 ferite a canale chit1so operate e da di,ridere in 2 sotto gruppi, secondo che il proiettile era profondo o superficiale. X ei 6 casi nei quali il proiettile era superficia1e ~ i ebbe un caso di morte, nei 3 casi (12)

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n.ei quali il proiettile er.a profondo si etib ero 3 morti. In cinque dei sei casi del primo sotto gruppo (anche in quello letale) v '·e ra un a.scesso cerebrale, come anche in due dei 3 casi del secondo; nel 3°· caso l'indicazione all'intervento fu data dai segni gen.e rali di com pres:s i·o ne e si fece una decompressione ·sotto-temporale, secondo Cushing. Del terzo gruppo fanno p.arte 3 casi di ferite trasfosse operate e dii questi uno, che era giunto con un grave prolas:so, mori. L'A. riconosce che il porre l'indicazione allo inrtervento è negli stadi ,precoci un problema .difficile, perchè lia. diagnosi delle lesioni cerebrali è mascherata completamente dalla. commotio ce-

rebri. In seguito i segni genera.li delle affezioni decorrenti con disturbi di circolo cerebr.a..le so110 molto tent1i - lieve cefalea, vertigini e vomiti molto rari; il · polso di solito è raro. Quando scende sotto 60 il caso è grave e si accompagna co•n. torpore psichico. Allora, secondo gli A_I\. . si ha un'indicazione a interven~re rapidamente. La papilla da stasi: no1ti fu osservata che nei gravi prolassi e nei gravi ascessi. Tra i segni di focolaio., i fenomeni motori irritativi corticali mancarono quasi sempre. Tra le patalisi di moto ossewate è notevole che le emiplegie e le m·onoplegie spesso sono :flaccide e senza riflessi; ciò che forse dipende dalla concomitante lesione del1ai corteccia sensitiva. Importante sarebbe a :s tabilire in ogni caso se la sindr<om·e éonsta:tata dipenda da un'emorragia, da un..ra111mollimento o da un ascesso, n1a disgraziatamente i segni generali che si attenderebbero nell'emorragia e nell'ascesso mancano e spesso ianche gravi ascessi. decorron·o con ipotermia. La radiografia in genere non s,·ela che le lesioni e gli spos.tamenti ossei e la sede del proiettile. Notevole è .ch e quasi tutte le ferite erano infette: su r5 ferite tangenziali 9; su 9 ferite a cana.l e chittso 8; s u 3 ferite trasfosse 3. Tecnicamente l'intervento consistè nello scoprire l'osso ferito, nel :sollevare e asportare i frammen1ti ossei depressi ; scoprire la dura madre e dalla ferita di questa, ingrandita, aprire l'ascesso. Spesso nel suo cavo si trovano fra1nm·e nti ossei e proiettili. La ferita vien tamponata; anche nei casr asettici non viene che i.tnpiccolita con pochi punti. Il proliasso cerebrale è un.a delle complicazionj postoperatorie più gravi ; ma a prevenirlo no11 ba.stano le plastiche. Es.50 dipende dall'edema cerebrale e dagli ascessi : il migli·or modo di e,·itarlo è perciò l'aprire ampiamente i focolai di infezione.


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SEZIONP: PRATICA

Un'altra complioazion.e è data dalla fistola di liquido cefalo,- rachidianl{)I, ma. questa è . meno grave, guarisce spontaneameD1te e non richiede che la cautela di rinnovar :spesso la medicatura. Per quel che riguard1a il momento . dell'intervento i casi degli AA. ci insegnano molto poco, perchè giunsero in clinica parecchi gi orni dopo . la ferita. Essi consigliano di non operare negli ospedali di prima linea, perchè, dovendo gli .operati rimanere in letto .almeno due settimane dopo l'operazione, ver.r'ebbero a occupare troppo a lungo p·osti. necessari .a feriti gravi provenienti dalla linea del fuoco. Il tempo impiegato nel trasporto no1n va tutto perduto, p·e rchè serve a far scomparire i fenomeni dovuti alla commozione cerebrale, e perciò la diagnosi diviene più chiara. Su queste ragiorni, delle quali gli AA. sembra che si accorgano appena, è fondata la regola che vieta l'intervento p·r ecoce n1e lle ferite da arma da fuoco· del capo; regola buona a·nche in periodi di pace. Infatti chiunque .a bbia pratica di pronti :soccorsi chirurgici .av·r à. voouto più volte feriti, che . sembravano g.r avi nelle prime ore, migli«)lrare poco dopo e guarire senza interventi. Nelle prime ore dopo il trauma i fenomeni generali dominano nel quadro sintomatologico, così che nessuno potrà con certezza dire se esistano lesioni circoscritte curabili chirurgicamente. Nel c.aso· che queste n·o n esistessero1 l'intervento potrebbe al più 1avere un'efficacia decompr·e ssiva e potrebbe esser utile a asportar proiettili e scheggie. Ma è notorio che tanto i proiettili, come le scheggie, possono rimanere a lunr go nel .ce.r vello senza provocar disturl:d; sicchè è bene non procedere alla, rimozione di ess·e che in tempo e in Luoghi opportuni. Il primo scopo da conseguire è la guarigione delle ferite cutau.ee, perchè u·na ferita eta ·arma da fuoco d.el capo ben difficilmente si può e:o.n siderare asettica, finchè è aperta . Per raggiungere tale scorpo il mezzo miglior·e è la occlusione .asettica e io cred'o che, negli osped·a li ·d a campo, si farebbe molto meglio se non si facessero mai orperazioni preèoci : dei tre casi giunti alla clinica di Eisel;s1berg· .dopo sim:ili interventi, due presentavano un grosso pr.olasso cerebr.ale, e il terzo aveva. ancora · nn1 grosso sequestro che s.i dioivette togliere in seguito. E tutti, meno l'ultimo, soc·c ombettero ! Se non si riesce a far decorrere 1asetticamente le ferite, allora ·1e indicazioni cambiano e la ritnozione delle sch eggie e dei proiettili entra n.e ì pian101 operatorio non come fine, ma come mezzo per ar.restar·e la flogosi. Solo ;sotto questo punto • di ·vista l'intervento precoce non ha bisogno di 1

1

raccomand~zioni.

Come conclusione gli AA. affermano che danno buoni risultati: operatorii le ferite tangenziali e quelle a canale -chiuso, quando il proiettile è superficiale; mentre i risultati .sono stati. cattivi nelle ferite ·con proiettili situ.a ti profondamente e nei oasi nei quali fin dall'in.izio comparve un. prolasso1. In altre paro1le, ciò · significa che le ferite li·e vi danno bu·o·n i risultati anche con l'ope~azione precoce e che le ferite gravi e quelle inrfette danno .risultati cattivi anche con l'opera.zione precoce. G. EGIDI.

MALATTIE GENITO-URINARIE.

L'atrofia della prostata. (MilLLER Corr-esp. Blatt der Schweizer

· A erzte,

1915).

Il 'Mercier .fin . dal 1836 ave·v a osservato che la ritenzione d'urina ed altri sintomi della sindrome dell'ipertrofia prostatica son dovuti talvolta all'atrofia di questa glandola. Ancora oggi spesso in casi consimili si fa diagnosi di disturbi nervosi della vescicà. . Nell'ipertrofia prostatica la causa della ritenzione essendo prevalentemente d'origine meccanica, sembrerebbe impossit:.i le a prima vista cl1e con la prostata anormalmente piccola si possano avete gli stessi fen·omeni . Il Cholzoff per il primo ha dato un.a buona spiegazione di questo fatto osservando ch·e a ·causa delle contrazioni spastiche ripetute dello sfintere ·vescicale interno si può determin·are flogosi e quindi retrazione dell'orificio vescicale dell'uretra, ·ciò che può costitu·i re un ostacolo al deflusso delle urine. Queste con· trazioni spasmotiche ed i processi flogistici secondari hanno un'eziologia in gran parte comune colla atrofia della pir ostata e perciò non di rado si trovano insieme ad essa·. L'atrofia della prostata può dipendere da u·na ·p rostatite di · natura gonococcica per lo più, od anche tubercolare, tifoide, influenzale, pneumOnica, traumatica . ·Può essere causata dagli stimoli o dalla compressione cronica esercitata da calco.ti o tumori, o da forti accumuli vescicali di urina per stenosi uretrale. Raramente si incontra in età minori dei 50 .a nni. Si può avere però in età giovanile l'ipoplasia congenita, che di solito si associa al monarchismo o ad altre anomalie. L'ipoplasia della pro,s tata può aversi dopo la castrazione, specialmente quando questa sia: praticata in età impubere. L'atrofia prostatica pttò essere prodotta dall'azione dei raggi Rontgen : si produce con questo meccanismo a scopo terapeutico nell'ip.ertrofia prostatica, e perciò in questo caso scompaiono i distutbi della minzione. (13) •


IL POLICI;INICO

La frequenza dell'atrofia prostatica è stata variamente apprezzat a dagli autori: dal 2.6 % fino al 31 % al disopra dei 60 anni. Secondo il Thomson l'ipertrofia è 5 volte più ·frequente dell'atrofia; secondo il Dittel invece questa è due volte più frequente di quella. La sintomatolog ia dell'atrofia f>rost atica è molto simile a quella dell'ipertrofia. La vescica, cronicamente distesa, si ipertrofizza e assume l'aspetto caratteristico a colonne ; talvolta però la musculare si atrofizza come nel caso d ella ipoplasia congenita della prostata, 11ella qttale la musculatura è in capace di svuotare la vescica perchè è molto debole. Nella ipoplasia s pesso si h a l'enuresi, che può scomparire nell'epoca della pubertà, se la prostata avi:à un maggiore sviluppo. Solo recentemente è stato illustrato il m eccanismo della ritenzione d'urina nell'atrofia prost atica. In a lcuni casi rari, e più spesso in quelli d'origine congenita, il labbro posteriore dell'orificio ves.cicale dell'uretra, per la mancanza dell'appoggio ch e normalmente gli vien·e offerto dal corpo della prostata, si ripiega a valvola, sì da impedire il deflusso dell!u rina. Il Trendelenburg ed altri han no ·e scisso questa piega della mucosa mediante la cist 0tomia soprapubica, ottenendo guarigione completa. Nell'atrofia prostatica acquisita, nella quale la rigidità anormale delle pareti dell'uretra è la causa della ritenzione dell'urina, la terapia è st ata quasi del tutto disarmata fino a tempi recenti. In casi d'incontinenza Cla atrofia sono state praticate talvolta con risultati buoni iniezioni di paraffina attorno all'uretra m embranosa. Nei casi con ritenzione è indicato il cateterismo periodico, come nell'ipertrofia prostatica; ma trattandosi di soggetti relativamente giovani, la loro sorte certo è miserevole. I chirurghi francesi praticarono per i primi 1'a~ortazione della prostata atrofica : nel Congresso di u rologia francese fu riferito su 18 casi così trattati. Dopo i tedeschi hanno comunicato circa una quarantina di casi. La via migliore per quest'intervento è la cistotomia s uprapubica ;· a lcuni a utori però sono sempre favorevoli all'incisione perineale. Di solito con l'esame bimanuale retto-vescicale, si riesce a palpare col dito che l a prostata è più piccola del normale o m anca quasi. Nei diversi casi fu trovato molto differente lo stato anatornopatologico dell'orificio u retrale interno e della prostata. La maggior parte d ei chirurgi incidono la mucosa a l di sopra della prostata ed enucleano qu es ta. In alcuni la prostat a risultava della g randezza di una fa,·a o di un pisello. In altri casi si pot ettero asporta re soltant o dei frammenti di 0

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tessuto fibroso; in un caso non si potette asportare nulla. I frammenti asportati presentavano i loro elementi glandolari nett amente atrofici; in molti casi si riscontravano i segni di una fiogos1• pregressa. In questa operazione nqn si può parlare di prostatectomia, per'chè è impossibile enucleare la prostata atrofica. Di solito ciò che si asporta sono dei piccoli lobi glandolari ipertrofizzati o :iiccoli adenomi periuretrali situati attorno all'orificio vescicale dell'uretra . I disturbi della minzione s.o·n dovuti al fatto che la prostata degenerata in tessuto fibroso costringe .lo sfingere vescicale e quindi i:'toduce la stenosi d el co1lo della ·v escica. Di regola l'operazione è efficace anche se nè)o si riesce ad asportare nulla : i sintomi scompaieno per la recisione dello sfintere, la quale non produce incontinenza perchè il costrittore dell'uretra rima ne integro. In alcuni casi l'ipertrofia del lobo medio si combina con la retrazione dello sfintere d'origine atrofica. . I risultati dell'operazione sono quasi costantemente eccellenti: la disuria scompare. La mortalità operatoria è negativa. L a potenza sessuale non ne soffre. I n un caso l'eiacula zione dello sperma prendeva la direzione della vescica. Soltanto rarament e persiste una certa quantità d 'urina residua. Se la disuria è dovuta esclusivamente a d alterazioni dello s.fintere e la p rostata è normale, sono stati praticati altri atti operativi, come l'operazione del Bottini, la galvanocaustica del tratto ristretto, la distensione della prostata, l'escissione di una porzione cuneiforme dello sfintere. .Strauss. pratica un 'incisio·n e longitudinale e· sutura ·la parete posteriore dell'uretra all'angolo su.p eriore della ferita, facendo così una specie di uretroplastica analoga alla piloroplastica del Mikulicz. Zuekerland propone l'escissione totale della regione dello sfintere. Young di Baltimora ha eseguito in molti cas.i un intervento speciale con un suo strumento, consistente in una specie di uretroscopio curvo come un catetere, con una larga finestra sulla faccia convessa profondamente e con una lampadina elettrica all'estremità esterna che illumina l 'orificio vescicale dell'uretra. Entro questo tubo si introduce u n secondo tul:o, tagliente all'estre1 mità interna. Se vi sono delle parti sporgenti nella regione dell 'orifici.o interno dell'uretra, ~sse si affacciano nella finestra del tubo esterno, e vengono recise dall'estremità tagliente del tubo interno. L' A. a sporta una porzione della parte centrale dello sfintere e una porzione sui due lati. Si lava quindi la vescica attraverso l 'uret roscopio e si applica un catetere a doppia cor-


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SEZIONE PRATICA

rente per 24-48 ore, che permetterà il lavaggio continuo della vescica. A tutto ciò basta l 'anestesia locale. L'A. ha applicato questo metodo in più di 100 casi : ~i 45 di essi, di cui si potettero a vere notizie sei mesi dopo l'operazione, 23 erano guariti completamente, 1:r quasi guariti, 7 molto migliorati, I leggermente migliorato, 3 senza risultato utile e senza peggioramento. Miiller ritiene che l'operazione più efficace è la cistotomia soprapu1b ica, perchè con essa l'operatore può darsi r.a gione più precisa della sede della natura e dell'entità della lesione. P. SABELLA • •

PATOLOGIA GENERALE. Sui fattori che determinano l'attecchimento dei trapianti sperimentali dei tumori tra animali di specie diversa. Il pniof . .Scaffidi si è i.ntr.attenuto nella sua prolusione al corso di patolog1a generale su questo importante argomento al quale hai egli portato il suo personale contributo. Come è noto, Ehrlich potè osservare che se un. tumore spontaneo del tO!pO si inne,ta nel ratto, esso assume in quest'ultimo animale 'un decorso e ptresenta caratteri di accrescimento che differenziano profond.amente dial decor!so e dai caratteri, di aiccrescimento che lo stesso tumore presenta nei trapianti nel topo. Dai risultati otteniu.t i, seguendo questi trapianti', .l 'Ehrlich .ammise c1:1e il fatto da 1.ui osservato dipenda dalla assenza nell'organismo del ratto, del materiale nec.essario, della sositanza indis.penrsat.i le (che egli chiama sostanza x) alla nutrizione e allo svilup·p o del tumore, sostanza che sarebbe · invece presente nell'organismo del topo. Questa ipotesi porta il nome di ipotesi della e

atrepsiJa ».

L'Ehrlich giunge a tale con.clusi1one in base alle seguenti argomentazioni : 1° La impossibilità di attecchimento del tumore del topo nel ratto, non può essewe dovuta alla presenza di anticorpi nel ratto, che agiscono direttamente sulle cellule del tumore, gìac~hè il tumore del tapo :si sviluppa nel ratto; ne.ii primi giorni consecutivi all'innesto, con i caratteri ·n ormali. 20 NonJ può .neppultie ammettersi che l'innesto del tumoTe del topo n.el ratto, provochi nell 'organismo df questo animale la produzione di anticorpi s pecifici, nei pochi g iorni durante i quali esso si accresce, giacchè in tal caso non si spiegherebbe come le cellule neoplastiche siano capaci ancora di1 attecchire nel topo, dopo essere

rimaste peti alcuni giorni nell'organismo del ratto. 3° Egli inoltre aveva osservato che si ottiene facilmente lo sviluppo del bacillo di Pfeiffer nell':a.gar mediante ru.rno stri's cio di materiale proveniente dall'espettorato; da questo primo innesto è possibile uni secondo tra.pianto su un nuovo terreno di cultura (agar), ma il bacillo non si :smlup1p a più in ulterio.ri1 passaggi, e cred·e che ciò si del:1ba al fatto che una certa quantità di materiale ·n.e cessario allo svilup·p o d'el bacillo dell'inifluenza si porta, coll'ansa con cui si fa i~ trapianto, nel primo terreno di cultura e da questo ancora nel secondo, ma negli innesti successivi, per la es.trema diluizione che subisce la piccolissima quantità di espettorato, introdotta con l'ansa nel primo tUJbo di agar, verrebbe a mancare del tutto, e a questa assenza si dovrebbe l'arresto di sviluppo del ger.me. Lo stesso secondo Ehrlilch avverrebbe nei tra·p ianti di tu.. • mon.

• *• Numerosiissime sono le ricerche fatte per risolvere tale question.e impostata dall'Ehrlich. L'A. ha compiuto nello stesso laboratorio del1'Ehriich, delle ricerche sui trapianti, adòperando due tumor.ii il carcinoma 5 e il sarcoma 7 del labocr:atorio di Ehrlich, e partendo dal concetto di quest'ultimo, che cioè l1ell'innesto di un tumore originario cli una determinata specie ani... m:ale. (topo) per attecchire in una specie animale diversa diell'originiaria. (ratto) !Si ha bisogno della p1t1esenza di tma determinata sostanza, (sostanza x) che si trova nella 1a. specie ,animale e non nella seconda, credette oppo.rtuno vedere c.ome gli innesti dei tumori del topo progredivano nel ratto, aggiun.g endo al materiale di innesto, cioè al tumore, la poltiglia di un organo del topo, in cui la sostanza x, doveva esistere. Però nelle ricerche eseguite, sia quando il tumore fu trapiantato nel ratto, da solo, senza l'aggiunta di tessuto o di succhi organici della sepcie animale portatrice del tumore, topo, &ia che ad esso fosse stata aggiunta la poltiglia di milza o di eml:rione di topo (sostanza x dell'Erhlich), i fatti si svolsero ugualmente. Veniva dimostrato in tal modo che la caJUSa che determina la Tefrattarietà di una specie. animale, per un tumore appartenente ad una speci'e animale diversa, non è dovuta all'assenza di u1na qualche sostanza, a composizione .e dii natura ignota che esisterebbe ·n ella specie animale che ospita il tumore e che non si troverebbe nell'organismo di a~imali di specie affini o diverse, ma detta causa deve ricercarsi nell 'organismo della specie refrattaria. (15)


IL POLICLINICO

'

Tranne lievi differenze l'A: quindi ritiene di potersi riannodare la questione dei trapianti dei tumori alla questione generale del trapianto d~i tessuti tra individui della s tessa specie e di specie di\rersa. Il materiale da innesto che non a ttecchisce, agisce sull'organismo· dell'ospite come un corpo estraneo, viene quindi paralizzata la attività proliferativa d·e lle cellule che · det.b ono mantenere i rapporti coo l 'ospite; lo innesto ieade il_n ne• • erosi e viene spaz~ato via, per un. processo concomitante di istolisi e fagocitosi. I risultati negativi ottenuti, nelle ricerche rignrardianti gli innesti di tumori in animali d:i specie refrattaria, con aggiunta di estratti· di organi di animali di specie suscettibile, e il quadro istologico che si mamifesta nel p·u nto di i.nr nesto del tumore i'n un animale refrattario, indicano che la mancanza di attecchimento non viene detel11Ilinata dall'assenza nell 'organ:ismo refrattario di qualche cosa capace di permettere e siuscitare l'attecchimento e lo siviluppo del tumore, ma dalla presenza in ess«Y di qualche cosa che attivamente si oppone a ch e il tumore vi attecchisca. Applicando l' A. i metodi d.i1 indagine di Abderhalde n. per la dimostrazione dei «fermenti protettivi specifici» nell'ou:;ganismo di. animali in cui si introd11'cono o prendono sviluppo, sostanze proteiche non esistenti normalmente nel}'organism o stesso; è riuscito a poter dimostrare , cogli esperimenti finora compiuti, che n.el siero di sang ue di animali r:efì11attari allo attecchimento di un tu.m ore spontaneo di: una specie animale affine, esistono fermenti isit olitici, capaici di intaccare la molecola protei·ca del p·rotopliasma delle cellule del tumoce stesso. Con quest e ricerche, che l' A. crede interessante siano continuate, si viene a dare la dimostrazione diretta della causa fond·a mentale che determina la refrattarietà dell'organismo del ratto verso un tum·ore spont aneo del topo, e probabilmente s i potrà anche riuscire a dimostrare che la refrattarietà dell'organismo di una determinata specie animale, verso i trapianti di tessuti normali o patologici di una specie animale affine o diversa, poggia sugli stessi fattori. G. DONZELLO.

. Il fascicolo di aprile 1915 della nostra Sezi one Medica conterrà i seguenti lavori : Dott. T. PONTANO. C(lrn)troindicazionv ed indica.zioni all'uso dell'arsenobenzolo 1ielle m,alattie 1nediclie da sifilide. Dott . P. BIFFIS. Espe?ie1ize clinihe ceni l' « A thopha1i ». Dott. l\'.I. Dl\'ELLA. Azio1ie del carbo1ze ani1nale s11lla. digestione peptica. (16)

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iCCADEIIB, SOOIETl IEDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

Società Lombarda di scienze mediche e biologiche. Seduta del 1° febbraio 1915. DEVOTO L . Le mani/ estazioni mitraliche dellem i ocarditi. - Sulla base di osservazioni cliniche, di rilievi istopatologici e di ·r icerche sperimentali l 'O. è condotto a ritenere che le miocarditi circoscritte e benigne sono nell'uomo eveniènze assa.i più frequenti di qua·n to si soglia ordinariamente ammettere. Le vedute ri strettive di coloro che vogliono fare dei rumori mitralici la espressione di u n 'endocardite o di una insufficienza relativa dell'ostio mitralico, ·prescindon<> appunto da quelle occasioni in cui si ha il rumore sistolico, esclusivamente mitralico, sen.z a alcuna traccia di endocardite e senza dicstensionedell'orifizio. I .r umori che si stal:dJiscono sullo.orifizio. mitralico ~n talune infezioni acute od in seguito a strapazzi fisici notevo.li o dopo marcie im.p onenti di più giorni, vengono diversamente· interp.retati, ma le interpretazioni ·non sono sostenute da documentazioni precise, sia quando. si vuole che il rumore per un .certo periodo del-l'infezione reumatica, sia· di natura anemica e· poco dopo sia indice di un processo endocarditico, mentre non raramente Gi hanno alterazioni miocarditiche più o m eno estese, sia quando dopo strapazzi intensi o m arcie defaticanti il rumore viene q11alificato com e espressione della dilatazione del ventricolo sinistro o ·di una rottura delle valvole mitraliche. L'interessamento episodico del fascio di Hi·s in talune infezioni in cui ricorrono aprp un.t o alterazioni miocarditiche, e che poi prendono una· piega favorevole, conlferma che in clinica· si deve fare una parte più larga ad u na. condizione· miocarc;litica di t endenza benigna, che può essere accompagnata t anto da un soffio mitralico in primo tempo, quanto da un aument o di volume del ventricolo sinistro ; essa costituirebl:e quin.di una specie di patologia intermedia od interposta da una parte tra ciò ch e è realmente di natura inorganica e dall'altra tra le endocarditi, che nella grande maggioranza dei casi accettati vengono associate quando non vi sieuo dati per ammettere il fattore anemico o ragioni cosi g ravi da far pensare alla distensione dc:l1'orifizio mitralico. Di conseguenza 1'0., tenendo cont o anche delle ricerche sperimentali di Cesa Bianchi sulle miocarditi da fatica grave, conclude che nelle forme infettive, in talune intossicazioni, negli •s trapazzi gravi ecc., il ru1

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SEZIOl\~

more sistolico, che si ritiene alla dipende11za dell'orifizio mitra lico, deve !fornire motivo ad .altri e maggiori controlli clinici e a particolari rilievi d'ordine grafico per stabilire s.e esso può essere o no alla di pendenza di una lesione miocarditica, per cui viene · mal provveduto alla chiusura si·stolica dei pizzi mitralici, come, clel resto, qualche volta venne in passato s upposto in casi di forme infettive . G. Un caso di tumore cistico del -rene. - L'O. espone un caso di adenoma cistico, .sviluppatosi nell'interno del rene sinistro, in una donna di 23 :a nni. Il tumore, data la presenza· di cisti nella pa-rete del bacinetto . e la struttura dell'epitelio, -trae origine, con tutta verosimiglianza, da canali .collettori aberranti del rene definitivo. BUSCHI

F. Servizi radiologici da campo . L'O. considerate le attuali condizioni dei ·ser·vizi radiologici da campo in u so presso la Sanità militare e la Croce Rossa d'Italia, dimostra .come risultino insufficienti per il disimpegno di un servizio di radiologia di guerra, modernamente inteso, gli odierni apparecchi someggiabili di scarsa efficacia e come sia necessario vengano ad essi aggiunte unità più complete e più potenti, pure trasportabili, quali si possono .attuare con automobili radiologici . PRETI. L. L osisige1io e l anidride carbonica nel sangue degli uricemici. - L' A. partendo da sue ·osser,razioni precedenti ch e l 'a nidrire carbonica -tanto in vitro che i1i vivo è in grado di modificare il metabolismo dell'acido urico, nel senso ·che la presenza in eccesso di a nidride carbo11ica fa aumentare l'acido urico, ha dosato l'ossigeno e l'a·n idride carbonica nel san g ue di uricemici. I risultati ottenuti consentono di affermare che negli uricemici l'ossigeno è diminuito e l'anidride carbonica è aumentata rispetto agli individui sani. Qu·e sti reperti corredati con altri pre· ' cedenti sono tali da ifar pensare se l'anidride <earbonica. non sia un coefficiente patogenetico dell'uricemia. PERUSSIA

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Seduta del

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feb1: raio 0

1915 .

Contributo alla fisiopatologia della i1ianizione. - Riprendendo la vecchia questione del perchè gli organismi denutriti siano meno resist enti alle malattie infettive, ha indagato il comportamento della· capacità fagocit'aria dei leu cociti in relazione con l 'inanizione. L'O. ha osser·vatQ non soltanto ch e i leucociti provenienti da animali affamati posseggono un potere fagocitario assai sca1·so, ma che nel s iero di sangue degli animali affamati sono presenti d elle sostanze le quali portate in contatto con leucociti freschi di anim ali della medesima specie, GUERRINI G .

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PRATICA

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ne paralizzano., :fino quasi ad annullarla, l'attività fagocit aria . C. Osservazioni i ntorno ad un caso di sarc0ma angiomatOISO pleuro-po·lmonare. L'A. riferisce intorno ad un caso di · sarcoma angiomatoso metastatico pleuro-polmonare di piccolissima dimensione, che intra vitam aveva determinato emorragie con formazione di un ei1orme coagulo sangui g no nella cavità pleurica d.i sinistra. Alla presenza di ques to coagulo, ch e prendeva rappoi;ti con la pleura mediastinica sinistra era dovuta la sindrome clinica di tuntore del mediastino offerta dal paziente. Dott. CESA- BIANCHI. VALLARDI

Accademia delle scienze mediche e naturali di Ferrara. S eduta del gennaio ~residenza:

A.

1915 .

BENNATI.

e ANDRIANI. C oirribi·n azioni d i ma1lattie mentali con malattie wervose (I pobiotrofie primitive sistematiche combinate ). In questa prima comunicazione s ull'argomento, gli AA. prendono le mosse da unai concezione del Piel• lizzi s ulla n.a tura di alcune forme di idiozia, quelle che egli chiama « ipo·biotro:fie primitive si stema tich e spesso combina t e» . La combinazione, almeno in poit:enza, della ipobiotro:fia di ·par.ecchi sistemi costituirrebbe essa pure un caratt ere di affinità delle forme psicopatiche <:olle forme nervose degenerative sist em atiche più note. Gli AA. descrivono in quest a prima nota tre combinazioni : ' di· atrofia muscolare neurotica (.at rofia muscolare progressiva tipo Charcot Marie) con demenza precoce; di polinet1rite con ps icosi maniaco-depressiva; di polineurite con psicosi' alcoolica cronica paranOlide. Come il Pellizzi intuisce l'affinità di quelle su -e forme di idozia dette sopra con certe malattie m entali, qua li la demenza precoce ed anche 1a psicosi lnaniaco-depressiva ; g li· ~~A ., in conformità con tali vedute, sulla base di varie argomentazioni e dello studio clinico diretto, interpretano associazioni morbose come quelle da essi descritte, nel modo ch e segue : « La combinazione di psicosi con forme neurologiche ipobiotrofiche primitive sistematiche rappresenta un grado di passaggio fra psicopatie, da una parte, e forme neurologiche ipobiotrofiche primitive si~tematiche, dall'altra; e perciò indica nella p sioeopatia appt1nt o una natur·a di affezione ipobiotrofica primitiva sist em atica spesso combinat a» . P. BOSCHI

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IL POLICLINICO

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XXII,

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA.

CASISTICA.

La benza lde i de - reazione d 'Ehrlich nelle cardiopatie.

Patologia ed etiologia dell'ulcera duodenale.

Il reattivo è così composto: Dimetilparamidoèenzaldeide • . gr. 8 Acido cloridrico concentrato • )) 80 Acqua distillata . . . . • • )) 200 Si aggiungono a 5 ·eme. d'urina fresca da poche gocce a 5 eme. del reattivo agitando il tubo di saggio continuamente. Compare una colorazione che va dal rosa al rosso, e che può mostrarsi .s:ia subito ed a freddo, sia con ritardo o riscaldando leggermente. Se si ha una colorazione brulna la reazione è negativa. L'intensità della reazione si può apprezzare aggiungendo una o più gocce di formolo (35 %). Quanto più la reazione è intensa, tanto maggiore è il numero delle gocce di formolo cla usare per impedire la produzione della reazione. L'urotropina ingerita , la presenza d'ipoclorito nei vasi che conservano l'urina, impediscono la reazione : nessuna influenza invece dimostra il contenuto dell'urina in glucosio o in albumina. L a presenza di acetone rende la reazione positiva, ma allora l'aggiuinta di formolo non è capace di farla scomparire. Ma se si scalda il tubo, il colorito diviene giallo-brunastro: se essa è veramente positiva diviene più inten.;,a . La r eazione è .d ovuta alla presenza di urobilina nelle urine e indica l'esistenza di corpi pirrolici : è positiva e permanente nelle malattie febbrili ; nelle tubercolosi avanzate, nell'enterocolite, nelle cirrosi, :nelle degenerazioni epatiche,. in generale in tutte quelle. malattie in cui è lesa o funzionalmente d eviata la cellula epatica. Secondo Gravaudan essa ha buona importanza nelle malattie cardiach e (Thèse de Paris), quale esponente dell'impedimento circolatorio e della sofferenza della cellula epatica. È compagna ordinaria delle dilatazioni del cu:ore destro, delle affezioni mitraliche, delle miocarditi. Nelle les ioni .aortiche si presenta solo i.n occasio·ne delle cr.isi ·e dematose od asist.oliche. Può essere utilizzata la reazione sia dal punto di vista pronostico che dal punto di vista curatico : se dopo la cura s compare definitivamente prognosi favore·v ole; se la scomparsa è passeggera, it1dica l'instabilità dell'equilitrio cardiaco; la .s11a co111parsa fa talora prevedere il ritorno d'u11a crisi iposistolica. La sua persistenza anche a n1 aJg racl o di un miglioramento nelle condit . p. zioni generali è di prognosi riser,·ata .

L'ulcera duodenale è malattia frequente, chè S(pesso passa inosservata. 2° Sebbene la sua diagnosi di regola sia p·ronta, l'ulcera cronica del du·odeno pùò talora decorrere senza a lcuno dei suoi sintomi caratteristici, e il primo sintoma che rivela questa « esi·stenza silenziosa » è talora la sua perforazione. 3° L'ulcera silenziosa d1e l duodeno si trova con ma,g giore frequenia nei soggetti arteri10sclerotici, ed ha sede nella massima parte dei casi sulla parete posteriore del duodeno. 4° Alcun[ fattori tosis.ici ed irritativi, di p1roveni1e nza addominale (colon, appendice), sono i1n larga pro,porzion.e compagni ini casi di ulcemi cronicai del duodeno. 5° Probabilmente molti casi di ulceri acute duodenali sono u'1cere primitiv·e dei follicoli linfatici provenienti dalla rottura di follicoli linfatici infiammati. 6° Qualunque si·a1 la causa primaria dell'ulcera gastrica o duodenale, lo spasmo della tunica muscolare è un importante fattore per determinrctre la sua cronicità. 7° Altre cause che contribuiiscono alla cronicità · e alla recidiva dell 'ulcerta. sono la situazione di essa, siano della. parete anteriore o della posteriore, in una zona di confine, in aree irrorate in-sufficientemente· dall'arteria sopraduodenale, e le facili. infezioni. 8° L a deficie11za d'irrorrazione p;u·ò esisere dovuta all'arterios.clerosi:, ma con ogni verosimiglianza essa è abitualmente in rapporto con lo spasmo della parete muscolare del duodeno, indotto da una leggera a:nemia locale ch e consegue allo istiramento dei vasi sopraduod-e nali ; tale spasmo muscolare è favorito dall'aumento del tono vasale e dallo stato irritabile del nervo autonomo che in simili casi si riscontra. 9° La prevalenza dell'ulcera duodenale nel sesso maschile è spiegata dalle condizioni anat omiche. Nell'uomo il piloro è relativamente alto e il duodeno strettamente :fissato, mentre nella donna il piloro è più tasso e il duodeno lassamente fissato; ne proviene che in questa la trazione si esercita sulla parte sinistra del ligamento epat ogais.t rico (o sospen6orio) , in quella p·arte cioè che contiene l'arteria coronaria; l 'anemia e il consecutivo spasmo sii esercitano quindi sulla parete della piccola c11n·atura dello stomaco ; nell'uoa.no la trazione si esercita sul legamento epatoduoden:ile, che contiene l'arte-

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SEZIONE PRATICA

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riia 15.opraduodenale; quindi anemia e spasmo a carico della, prima parzione del duodeno; s i spi1ega cosi com·e ·n ella donn a sia più frequente l 'ulcera della piccola cwrvatura, ment re nel1'u Oltno è più freq1u·e nte l 'ulcera della prima porzione del duodeno. 10° La fissità del duodeno nel maschio inoltre è causa predispon·ente, poichè cosi la prima pol1Zione del duodeno è es.posta l ungament e a d u no stimolo impro·p rio quale è l'acidit à d·el chimo gastrico, ·11on di1luito, per l'impedito rigur g,i to, dalla bile e dal succo pancreatico.

t . p. (P. D . WILKIE . Edi:mb. 1ned. ]ourn., sett. 1914) .

Ulcera cronica dello stomaco e del duodeno. Il lVIayo in un articolo riassumtivo pubblicato recentemente negli A nn'als of Surgery ri.porta i risultat i della sua esperienza, 1lel camp.o della chirurgia delle u lceri gastriche duodenali. In un p•r imo periodo che va dal 1893 al 1900, operazioni. nello stomaco, .si facevano solo in caso di stenosi p ilorica. completa. I·n1 un secondo periodo che via dal 1900 al 1906 I 'o.p era del chirurgo fu utilizzata allo scopo diagnostico : il periodo che va invece dal 1906 al 1914 è un ·v ero rinnoveilarsi della chirurgia gastrica in base ad una serie di criteri diagnostici nuovi e di nuovi indirizzi terapeutici. Solo recenitemente si è messa in rilievo l 'importanza di un'anamnesi accurata per la diagnosi e si sono potuti utilizzare a tale scopo tutti i nuovi dati d€lla tecnica, :fisiea, 1nentre si è compr·e so fil valore molto ·r elativo di tutte le ricerche chimiche 1s.u cui si era \Toluto troppo sottilizzare . Data la frequenza d ella trasformaziQlll·e di un 'ulcera cronica in ca•nicro isi è cominciato ad allargare il campo delle indicazioni operatorie per ulcera semplice. D alle statistiche del~' A. risulta che degli u ltimi mille casi operati, il 74.8 % era costit uito da ulcerti. del duodeno ed il 25.2 % di ulceri gastri,c he. L a sede più frequente dell'uleera gastrica è la piccola curvatura specialmente nella parete posteriore: non è rara nella parte opposta un'altra ulcera (ulcera da contatto). Ulceri multiple dello s tomaco ovvero doppia ulcera o-astrica e duodenale esiston'° in circa il 5 % b dei casi. La guarigion•e , a l difuori ~I un intervento chirurgico~ può con·siderarsi eccezionale, sebbene con u+ia cu·ra medica razionale pos•s ano esistere delle lunghe soste nei sintomi quasi in ogni caso ; si tratta però sempre d'individui esposti al pericolo di un'emorragia, di una perforazione o dii degenerazione neoplastica. L'ope1

razione da preferir~i è l'escissione a causa della possièile degenerazione :neoplastica, sebbene per la guarigio·n e dei dist urbi basta la gastroenterostomia.. ALESSANDRINI.

TERAPIA. La oura .dei foruncoli ool getto d'acqua calda. Nessuno d·e i trat tamenti finora in u·s o contro i·l foruncolo (cataplasmi, tintura di odio, iniezioni di ossigeno, vasellina ittiolata, ecc.) rie· sce a calmare il dolore, abbreviare l a du rata, prevenire le recidive e le rinoculazioni, ottenere una buona cicatrice. Il Salles preconizza nella doccia d'aria calda il metodo terapeutico meglio ri.s.p ondent e a questi -sco·p i•. (! vurnal ltes praticiens, n. 2, 1915) . A zione anestetica. - Il calore attutisc~ il d•olore; bastano alcuni minu ti di ap·p licazione per calmarlo. Azione batteri:cida. - Lo stafilococco aureo cessa di crescere a 44°, e b.a·stano dieci minuti a 58°-62° per uccidere le sue culture; s,e invece è protetto da s·ostanze albuminoidi, esso si difende anche per alcuni minuti a loo0 , diventando più resist ente .al calore. I l calore a 70°-75° può essere ben tollerato; a temperature più elevate produce dolore, e può e.ssere tollerato soltanto a brevissimi contatti, i quali r:,etò possono essere più volte ripetuti. L'aria calda possiede un'azione deodorizzante ed em<)Statica spiccate, utili quando si debb,a disinfettare e disti uggere un antrace gangrenoso. Azi·o·nie cicatrizzante . - Il calore accelera il processo di cicatrizzazione e la f.ormazione della criosta. Le cicatrici ottenute con l'aria calda sono ·s empre estetiche, ciò che :-enùe questo me~ todo ,·eramente prezioso quando il foruncolo abbia sede per es·empi·o n ella faccia. L'A. ha ottent1to risultati sempre eccellenti in sette casi di foruncoli, 6 di antrace, e 5 di foruncolosi. In media sono state necessarie tre s.edute per i foruncoli1 curati pr1 1na della suppurazione, due e t alvolta una sola negli altri. La guarigione si è ott enuta dai 5 agli 8 giorni. Per l 'a11trace la guarigione è costante dopo l-4 sedute. Il migliore apparecchio è quello di Gaiffe che riscalda elettricamente. È munito di un bottone di pressione per mezzo del qt1ale si può lan .. ciare la corrente d'aria calda attraverso la cannula d'us.c ita, o pure si può l=isciarla sfuggiTe fredda attraverso un foro posto. a monte della resistenza. Essend·o la temperatura portala secondo i casi a 150°-300°., si avvicina la cann'llla a l/2 cm. dalla (19)


IL POLICLINICO I

punta del foruncolo, e si lancia brus.camente la corrente d'aria calda, interrompendolo tanto più presto quanto il calore è più elevato. Si ripete quest a manovra per quante volte si ritiene necessario, e si termina con. una doccia anestetizzante di più mi11uti a 70°. Dura nte la gio,r nata il foru neolo si• ingrossa, ed è raro ch e dopo la seconda seduta non co• • m1nc1 a 'S uppurare. Questa fase progressiva del foruncolo è meno dolorosa p er l'azion,e della diocr.ia· d'aria calda. Nell'antrace, s e si tratta di una f orma g.a ngren·osa, si porta la t emperatur'.1 a 600°-700°. Se s i deve prolung.a re l'intervento, occorre anestetizzare l 'intfermo. Al di là dei 75° il dolore che si provoca è vivo. Tuttavia esso non è molto più intenso a temperature altissime . Queste sono ten sopportate, purchè si riduca al minimo la durata dei contatti, che si pPoteggano le regioni vicine contr-01 l'irradiamer.to, che s i intercali fra un getto e l'altro d'aria scottante ·u na doccia .a temperatura più mite (a ques,t o scopo b,asta allontanare ed agitare l'app,a recchio) . T·ermina t a l 'operazi1or1e, si ricopre la ferita semplicemente con garza spalmata di vaselina o impregnata di glicerina cocain izzata. 1

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Cura semplice ed efficace delle soottature. G. Kuss (Jour11.ai deSr praticie1is, 1914) stigm atizza l'errore g·e nerale di ricer care sostanze chimich e cheratinizzanti, epider mizzanti per la cura dell e scottature. No111 è il medicamento topico, è 1'infermo s tesso che cicatrizza : e però basterà m etterlo in buone condizioni locali che gli pern1ettano di fabl:a:-icare l'epidermide per la cicatrizzazione de1la scottatura. Molteplici sono gl 'inconvenienti delle solite medicazioni delle scottature. In g enerale la regione scottat a vien e ricoperta direttamente con compresse di garza, le quali aderiscono ed imprimonro il disegno della loro trama a lla s uperficie granttlant e della piaga. P er la medicatura s u ccessiva , esse non si potranno allontanare sen:ia produrre dolori vivissimi ail'infermo, tali da destare in esso un vero s t at o di fobia per le medicature ed un esaurimento nervoso che è più specialn1e11te pericoloso nei bambini, nei vecchi, nei deboli. L'allontanament o delle compresse inoltre produce einorragie ripetute, ch e a ument eranno il deperi111e11to dell 'organi&mo, e distrugge ancora l 'epider1nizzazione a·v venttta dopo l 'ultima u:cdicat11 ra, portando ,·ia con la garza gran parte. di q11ella s ottile ct1ticola biancastra e quas1 (20)

trasparente che circonda la piaga e che ha t anta importanza nel processo di cicatrizzazione delle scottature. Per ovviare a questi incon·venie11ti sono state proposte prepa razioni 1oleose e ~orpi grassi, che senza dubbio aderisco·no meno alla piaga e meno facilmente producono emorragie. Ma. presentano un altro g!ave inconveniente : sotto lo strato grassoso od oleoso della medicatura, il pus si ac.cumula perchè non è più assotbito dalle compresse, invece sarà riassorbito dalla piaga e determinerà spesso elevazioni febbrili della temper.atura. Per essere veramente razionale la medicazione delle scottature deve ris pondere a questi requisiti: non essere dolorosa, non produrre perdite di sangue, non favorire il ristagno del pus a contatto della piaga. Da molti ,a.nni Quénu impiega 11n metodo che soddisfa alle condizioni s uesposte. Previa disinfezi~ne della pelle circostante, si deterge la s.11perficie scottata sp·remendovi sopra dolcemente dei tamponi di cotone imbil:d.ti di soluzione tepida e molto· t enue di sublimato ( l p·er l012 ,ooo). Quando la .superficie è ben detersa, si ricopre direttamente con· un pezzo di protettivo di Lister (silk-protective), tessuto impermeabil e, non aderente, facilmente adattabile. Con le forbici s i fanno nel protettivo prima di applicarlo tante piccoli distanti in. media l cm. l'uno dall'altro, che permetteranno il drenaggio dei prodotti di secrezione verso le com presse di garza. Il protettivo è s terilizzato con· l'ebollizione e poi bagnato in soluzione fisiologica prima di .appµcarlo sulla superficie sc.o ttata. Anche la gatta sarà appena umitlia di s·oluzione fisiol0gica per assorbire m eglio i prodotti di secrezione. Al disopra d·e lle compresse, si metterà uno strato di cotone : sarà inutile ricoprire con t ela impermeabile. Questa medicazione dev'essere sempre paziE.11t emente ripetuta tutti i giorni, talvolta due volt e a l gi•o rno, fino a completa cicatrizazzione della piaga. Si comincierà l'esposizione della piaga all'azione dell'aria, qua:ndo sarà ridotta a piccole dimensioni. P. S.

Le vaporizzazioni iodate nelle escare da decubito. Nel trattamento delle ferite chirurgiche il Longe ha introdotto 1~uso delle vapori;:zazioni iodate, producendo i ' 1 apori di iodio d al~a combusti'One di iodoformio. Il metalloide allv s tato nas~ente è più efficace della tintura di iodio, la cui azione è turbat a dalla co<1gulazione delle sost anze albumi11oidi sotto l >i1rfi11euza del! 'alcool .


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SEZIONE PRATICA

Il Couirbon le ha esp.e rimentate nella cura delle lesioni da decubito, e conclude l;he le vapo·r izzazioni iodate sono per lui il tratt'lmento d~ scelta delle escare, preferibili a tutti i topici più usati sotto forma di polveri o di po·mat.e. Si lava accuratamente la piaga, e poi si vaporizza fino a che l'escara sia d1s:seccatn e ricopert;a di una po1v'e re grigiastra ai riflessi metallici, e quindi si copre con garza e co.tone e si fascia. Si medica così due volte al • giorno. ' Un tampone di cotone arrotola.lo all'estre1nità di U·na bacchetta di legno· .s~ immerge in una bottiglia contenente la po1lvere di iodoformio e se ne impregna, e si accende così ad una lampada senza buciarlo, in modo d.a av·e re lo sviluppo dei caratteristici V3;pori vioietti; lo si avvicina quindi ad un centimetro al disopra della piaga ricoprendolo con. un bicchiere da urina come fos·s e una camp.a na per raccogliere e mantenere ii vapori. Terminato lo $Viluppo di vapori, si rinnova il tampone e si ricomincia l'operazione, fino a che l'escara n•; n si dissecca e si copre di pagliette iodate. Bisogna mettersi al riparo da correnti, e tenere la lampada molto vicina alla regione da medicare prima di accendere il cotone, per evitare un disperdiment·o di vapori e l'irritazione degli occhi dell'operatore. ~ bene non servirsi dr strumenti nichelati, perchè il u~chelio si deteriora con l 'iodio. Con. un po' d'attenzione è facile sottrarsi alla azione caustica dei vapori. I,a colorazione in giallo della pelle e del1a biancheria si pulisce OOfll la sempli.ce insaponatura. I vanltaggi del metodo consistono nella semplicità d'applicazione, nell~ modicità del prezzo della medicazione, nella efficacia terapeutica. La cicatrizzazione è rapida. Eccellenti risultati si sono ottenuti nelle escare da decubito dei glutei e nel mal jJerforante.

f.

s.

Cura dell'epitelioma cutaneo con l'actdo salicilico. W ein1bren,n.er ha trattato1 l 'ulcus rodens :mediante l 'applicazione di acido salicilico puro sul~e parti malate, e coprendole poi con Pfla.ster all'ossido di zinco ed al 20 % di acido salicilico. I detriti venivano nmoss1 ogni 2-3 glorni, s1 detergeva la superficie con soluzione d'acido borico, e si applicava di nuovo l'acido salicilico. Ne r~sultava ttn 1a rrossimento e rigonfiamento .delle parti circostanti, ed il tumore si trasformava in1 un detrito rosso grigio aderente, che dopo 2-3 giorni facilmente veniva eliminato. Nel corso ulteriore della cura, gli effetti del medicamento erano più profondi ed est esi, con mag•

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giore tumef'aJZione alla periferia. Eliminati i detriti, i bordi dell'ulcera si presen,t ano intaccati ed irregolarmente tagliati. La cartilagi•n e può essere intaccata, ma per lo più essa, come pure i vasi, è relativamente resistente: Nel caso di una donna di 64 anni, nella cura di epitelioma de11 'ala del naso con questo metodo, terminato il periodo distruttivo1, il tessuto cartilagiin eo e muscolare rimase allo scope·r to, come per una dissezione anatomica . . Il dolore per questa cura è notevole, tanto più se il processo di distruzione si prolung·a. Alla · prima applica~ione dell'acido salicilico cristallizzato, si produce soltanto un dolore lieve, che diventa considerevole dopo. 12-24 ore, e dimin.u isce po,i di gio·r no in giorno, a seconda della s uscettibilit'à individuale. In, un cas!QI l'asso·rbimento dell'acido salicilico fu dimostrato per la s ua presenza in notevole qu.a.ntità nelle • un·ne. L'azione dell'aicido salicilico è elettiva per il tessuto ca·ncerign-0, come risulta dall'andamento del process:d d1 distruzione là dove l'epitelioma ha una configurazione speciale, .co.m e quando interessa il naso e la regione sottort-itaria. La duratai di questa cura per i piccoli tumori è di 1 1 /2 .a 3 mesi, all'ineit:rca, di otto mesi nell'epitelioma della: parete addominale.

p. s. I

POSTA DEGLI ABBONATI. (648) C1ira dell'alopecia circo scritta. - Prego • indicarmi nella « Posta degli Abtonati » qualche rimedio notoriamente efficace nella cura dell'alopecia circoscritta (~I\. rea Celsi) . Gavoi (Sassari). Dott. Giovanni Porcu. 1

L'elettricità (corrente faradica) , i bagni salini,, gli eccitanti locali (spazzole d'acciaio, oppure gli stimolanti chimici : tintura di capsico, crisarobina, catrame, ecc.; gli empiastri vescicatorii, ecc.) sono i mezzi più in uso. Anche i r aggi X e sopratutto i raggi ultravioletti, sarebbero utili. La crisarobina 0 l 'a~ido pirogallico (aumentando con cautela la concen trazione da o.r al 10 %) sotto la fo.r ma di unguento o in soluzione (alcool, cloroformio) sono i preparati locali più in uso. È superfluo raccomandare prudenza nell'uso di tali medicamenti irritanti e saggiare la sensibilità del soggetto con le dosi più leggiere. Fare attenzione alle congiuntiviti da criserobina. È consigliabile l 'epilazione ai margini dei singoli focolai. V. MONTESANO. 1

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IL POLICLINICO

(469) Sulle azioni secondarie dell1arsenriarbo' di

ferro. - Preg.o1a usarmi la cortesia di spiegarmi quanto segue : Praticando delle iniezioni! di arseniato di ferro , mi capita spesso di osservare disturl:d. gastricj, specialment e vomito, tanto che taluni ammalati rifiutano cli continuare la cura. A che cosa va attribuito questo inconveniente? ~ conseguenza dell'azione del rimedio? Ci sarebbe modo di evitarlo? Con a nticipati ringrazia.menti. Abbonato n. I 150.

E lla intende riferirsi, probabilmente, all'arseniato di ferro citro-ammoniacale, cosi detto arseniato di :ferro solubile. Riteniamo che si tratti d'intossicazion,e m edicamentosa, poichè i !fatti irritativi del sistema digerente, tra i quali è il vomito, sono costanti nelle intossicaziond da ç.rsenico. I e.a.si del genere S«)lno abbastanza frequenti nella pratica. L. V. (470) Sulla cura della correa. All'egregio colleg.a. C. M. da L. Una cu ra m oderna, di non difficile applicazione e che, secondo l'autore dottor Archibald, ha dato ottimi risultati nella cura della corea, è la tonsillectomia. Legga in proposito il riassunto fatto sul Morgagni (Riviste Parte II) della Soc. Editrice Libraria. Milano, del 1·) gennaio 1915, riportata dal St. Paul Medical Journal. Demonte, l febbraio 1915. L. Zerbini. (471) Prego codesta spettal:>ile Redazione d'indicarmi qualche pubblicazione di autore italiano o tradotta che tratti delle Radicoliti in genere .e cli quelle lombari in ispecie. Con tanti ringraziamenti. Abbonato 3343.

Consulti il trattato delle malattie del midollo spinale di Descrine e Thomas, che fa parte del nuovo u Trattato di medicina e terapia» di Gilbert e Thoinot, tradotto da Mattirolo e pubbli.cato dalla Unione Tipografico-Editrice Torinese. D. (472) Le sarei grato se potesse favorirmi risposta a mezzo della « Posta degli abbonati » alle domamde che seguono. 1° Quale è il mez~o migliore e più comodo per riconoscere se l'olio cli oliva è puro? 2° Quale mezzo per riconoscere la mescola11za con olio di ootone, lino, ecc.? Abbonato K . 643 .

Legga il parere dato nel volume del 1913, fascic. 30, per una st essa domanda·, e 1'articolo pubblica to nell'anno XVII, fase. 28, rubrica igiene : «Ricerca degli olii di semi nell'olio di oliva >. E . C. (22)

[ANNO

XXII,

FASC. 14]

V A.RIA.. Dell'atteggiamento mentale del medico in presenza del suo malato. - È un fatto indiscutibile che lo scopo di ogni terapia dovrebbe essere quello di riconquistare all'organismo malato il perfetto equilibrio delle proprie funzioni: a questo dovrebbe sempre volgere lo sguardo ogni pratico che, per essere buon medico 1 sentisse la necessità di essere un buon fisiologo. Per questo appunto, in ogni cura, come non si deve perdere di vista lo stato generale attuale del paziente, cosi si deve dare opera affinchè questo stato, che non può non essere patologico, si trasformi in uno stato generale fisioiogico. L'immagine di quest'ultimo, del perfetto equilibrio funzionale psichico e fisico dell'organismo, dovrebbe saldamente fissarsi nella mente del medico ogni volta che si trova davanti a un edificio psicofisico da restaurare o, addirittura, da ricostruire. Per tale testa11ro e per tale ricostruzione è necessario che l'immagine mentale della salute diventi famigliare al medico ben più di quella dello, stato morboso che, invece, il più delle volte ne assorbe esclusivamente l'attenzione. Solo orientando la propria funzionalità psichica verso l'immagine della perfetta salute, dell'armonia costituzionale e funzionale dell'organismo, potrà il medico esercitare sul paziente un influsso psichico che agirà salutarmente anche sul fisico di lui. Giacchè è proprio l'immagine della disarmonia, della propria irregolarità e impotenza funzionale quella che, invadendo completamente il campo psichico del paziente, ne paralizza le buone energie che ancora gli restano e forma un ostacolo non lieve alla sua risurrezione. Il medico dovrebbe far sentire il meno possibile al malato la sua condizione di malato, e dovrebbe invece illustrargli a lungo e mettergli bene in vista la sua capacità a ritornare sano. Gioverà certo moltissimo che il linguaggio, i pensieri stessi del medico, in presenza del suo paziente, ass11mano un atteggiamento fisiologico anzichè, diremo, patologico. In tal modo anche nella m ente del paziente l'immagine del normale verrà a sovrapporsi gradualmente a quella dell'anormale, che vi si è stabilita, si, per opera della malattia, ma molto più per i cattivi influssi provenienti dall'ambiente e, perchè no?, non di rado dal medico stesso. Ad ogni paziente dovrebbero per opera del medico divenire famigliari le frasi e le idee di benessere1 salute, regolarità delle funzioni e simili, che questi dovrebbe trasfondere in lui con una · continua e oculata azione suggestiva. L'immagine di un organismo che funziona bene, di una macchina 11ma11a i etti pezzi sono


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