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brio termico nei tubercolotici, in unione .al dott. Chuquet,, 1aveva pensato di utilizzarlo come mezzo d 'inda.gine ·diagnostica in quegli individui, nei quali, per aerti fenòmeni anormali, non chiaramente definiti, era lecito il .sos·p.etto della esistenza di una inf ezion.e tubercolare, di un focolaio morboso specifi,co, che, .per la sede e per la limitata .eistensione, non er.a possibile raggiungere coi com.u ni mezzi d 'in·dagine fisica. Per analogia., ·pensava il Darembevg, se un tubercolotico qonclamato, in seguito ad uno strapazzo fisico, presenta una più o meno spiccata elevazione termica, un individuo so·spetto di infezione tubercolare dovrà _presentare il medesimo fenomeno, essendo que-sto dovuto neri già all'azione locale del bacillo di Koch, ma piuttosto ai suoi veleni, .alle tossine che esso secerne, le quali per la loro far cile diffusione impreg11ano raipidamente tutti i tessuti, .e quindi anche il cen tre nervoso termol'egolato re la cui funzione, ·di conseig·uenza, ne rimarrà facilmente disturbata. Gli esperime11ti diretti .a ·confermare l'esattezza di qt1esta supposizione ebbero dei risrultati felicemente positivi, inquantochè i predetti ricercatori esperimentando su indiv~dui sospetti d'infezione tubercolare (infezione che '!)Oi in se·guito appariva sotto forma ben ohiara), hanno trovato che dopo .a,·erli sottoposti ad u110 strapazzo fisico, aid una fatica un· p·o ' prolu·ngata, come ad esempio ad una mar~i a protratta per mezz 'ora, i)resentavano un aumento di temperatura variabile da cinque ·de-cimil di ,grado a .due graidi e rpiù: e che q11esto ·a umento andava in se.guito rapidamente Bcomparendo col ri1p oso. È ri.ot·o che nell'uomo sano ciò non avviene, anche ql1ando la fatiica è dura e prolungata, e se differenze di temperatura si verificano, que,s te non sorpassa.h o i due de-cimi di grado. A questo 'Proposito ·sono note l e esperienze di A. Mosso sull·a ,f a ti ca_. Il Darembeng chiamava questa prova « la prDva del lavoro .e della fatica» ed operava a questo modo= mist1rava esattamente la tem[)eratura orale del s.o.g getto, e quindi lo faceva ica.riimin.are ·u n po' sveltamente per una mez"z'or.a o,d anic he 1p iù; qt1in1di nuova misurazione della temperatura . .se era&i verificato un aumento di queis ta ·di .almeno 5/10 l'individu·o in €same era messo in assoluto riiposo per un'ora, durante la qualP, la differenza di tem1p eratura andava totalmente 1scompare:ndo. In qt1esti ca.si il Daremberg dichiarava il .sog·g etto tt1bercoloso, diagnosi che, come dicemn10, veni,·a ·p oi in seguito ampiamente confermata per l'inso rgere di a ltri fenomeni morbosi caratteristici della infezione t11bercolare. Non .m ancarono gli opipositori, i quali nega-
rono o.g ni importanza al metodo, si.a peI'lohè alcuni avrebbero constatato l'aumento di temperatura anche in individui sani (Teissier, Mantoue, e.cc.), si.a perchè altri avrebbero o.sserv.ato lo .stesso fenomeno negli obesi e negli ,anemici convalescenti di · malattie esaurienti. Ma non mancarono neppure e furono numerasi ed autor·ev·olis·s imi (Turban, Penzold t, Bertra.ndt, eec.) i ricercatori i quali Ii)er lung·a e coscienziosa pratica se ne fecero, ed a ragione, validi sostenitori. Questi ultimi, ad. evitare cause d'errore n~lla .giusta interpretazione .della termon1etria, · consigliano di misurare la tem·p eratura nel cavo orale o nel cavo ascellare, e non alla regione anale, ove, specialmente negli obesi, rdurante la marcia, si può provocare un a ipertermia locale. È qu·esto metodo d'inidaigine seguito dal Daremberg, .come ognuno vede, sem·p licissimo e della massima 'Praticità e elle altro non richie, de che un ter1nometro esatto. Durante il perio1do di tempo (circa tre· anni) in cui, in qualità di direttore portai la mia opera presso il reiparto ·di a ccertamento diaignosti.co per i militari tubercolosi del 2° Cor-po d'Armata territoriale, ri·corsi sistematicaimente a questo .artefizio per appurare la dirugnosi di una sosipetta infezione tu bercolare • Il numero de-gli accertandi fu ingentissimo, l)areic.chie e parecchie. m1gli aia, ·e n.ella mas·sin1a •p arte portatori di lesioni sospette, per le qt1ali non era possibile, coi mezzi ·d'indagin~ a disposizione .(a.ssai limitati per ·deficienza numerica di person·ale sanitario), arriv.are 3Jd una diag11osi conclusiva. Mi v.alsi p erciò ed .ampia1nente di questo artefizio diagnostico, semplicissiim-0, e ne trassi preziosj elementi di gi11dizio, che, sommati con quelli otten.u ti con .altri mezzi d'in·daigine, mi p errnisei-o di esprimere giu·d izi esatti. Dico esatti perohè moltis·si1ni ·deg1i esaminati ed assoig gettati con . risultato ·po·sitivo, alla prova della fatica, ritorn.ati dopo u11 -periodo va1iabile da un annD a sei mesi nel reparto d, accertamento, presentarono maicrosc·opici se1gni e non dubbi di una infezione tubercolare in atto. ì\1i associo qt1indi toto corde al giudiziD de] Darem·beTig e riten·go che la ·P rova del lavoro «·debba nx»n tT1asourursi, anzi deib ba .essere espe rimeì.~tata tutte le volte ohe si tratta 1di git1dicare un individ11 0 in cui si so.svetta la presenza ·di l1na lesione tubercolare latente». 1
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* *-X· Un altro arteficio non trascul'labile, praticissimo, di poco costo, e quindi accessibile a tutti e del q11ale pure, dietro ,c on.s iglio del pro--
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fessore E. Maragliano, feci lavgo uso, è quello detto della «prova dello ioduro ». È noto -come La somministrazione dell'iodio, sotto di versa forma, sia estesissima nella cura della tubercol 0Si in genere ei della tubercolosi polmona re in &}'ecie, ed è pure noto come durante la son1ministra.zione ·di questo rimedio gli amm.a1ati di forma polmonare presentino sovente delle espettorazioni san.g uigne. T,a le fenomeno è dovuto .appunto .alla azione ·del medicamento, che a liv·ello dei focolai tubercolari polrnonari dà luogo a delle congestioni per effetto delle .quali avviene la rottura ·di oapillari sanguigni e con.s e·guente emissione di sa11guè nello rSlflUto.. Il prof. Ma r,aigliano nelle frequenti visite ai r~pa.rti di accertamento .diagnostico, di cui era i.sspettore generale, inBisteva parecchio su questo fatto e consigliava di: non trascur.a rlo· durante le operazioni di accertamento. Diceva: allo stesso modo per cui nei casi . conclamati di tubercolosi polmonare la somministrazione dello iodio provoca fenom eni congestivi nei focolai di m a lattia,' cos1 questo medi camento usa to nei casi di tubercolosi polmonari incipienti nei quali i reperti clinici sono a ssai dubbi-osi, 1dovrebbe prov·ocare delle zone di COn· gestione a livello .dei presunti focolai morbo·si, r endendoli più attivi e quindi di più facile rilievo: insomma, diceva, !'iodio .a gisce come l.a, tubercoiina, .m.a .con questa differenza : che mentre essa, oltre che ai fenomeni di focolai, d à origine a dei fenomeni generali, .a dei disturbi della cenestesi, talora impressiona11ti o sempre sgradevoli, q11e11o farebbe sentire la sua influenza soilo sui focolai di infezjone. T.. a logica di questo ragionamento, così chiaro e sem·p lice, mi h a sedotto, e mi ha in·dotto .a mett ere in esecuzione il .s u.g gerimento pervent1tomi d.a cosi autorevole pel\Sona. ,s ceglievo fra il numerosissimo materiale disponibile cquei casi in cui il reperto clinico non ben chiaro l1Jtsciav.a ·dei dubbi sulla integrita del tessuto p~lmon.are, come ad esempio quelli in ·cui la sonorità dell'apice ed il respiro, senza scost a rsi tropipo dal tipo normale, presentavano delle caratteristiche non bene definite e non classificate .ancora dalla semeiotica :polmonare fra i reperti patologici: In questi casi adunque facevo somministrare durante la n·otte· una pozione cosi composta: ioduro di pota·s sio gr. 1-2, acqua gr. 100. Di buon mattino, esaminavo l'individuo sospetto, e soventi volte ho p ott1to constatare la presenza 1di rantolini crepitanti, fini, costanti, là ove prfm.a n on era stato possibile rilevare che un lieve affievolimento ed u na dubbia .asprezza di re. srpiro. (Non solo, ma se l 'individ110 fino allora
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llon aveva _mai avuto tosse, per quel giorno-
e·d anche per quello su·c cessivo .avvertiva un insi·s tente stimolo a tossire). T·ali reperti stetosco·p ici non 1sono da attri-· buirsi, come potrebbe parere, ·a fenomeni µi atelettasia polmonare; perchè ne1gli esami sue~ cessivi, praticati quando l' azione del medica-· mento si 1p oteva con sicurezza considerare esaurita, n on era più ipossibile rilevarli. Tale metodo d'indagine mi fu id i ausilio prezioso an1che nei casi in. ·cui dovevasi giudicare della attività' o non di un.a lesione p,o lmonare. antic a , di quei postumi ·di iesioni tubercolari (sclerosi), jper i quali, ,a;gli effetti m edico.Je.gali,. il giudizio non era richiesto nella natur.a della lesione, già .anteriormente clrussific.ata, ma ,s ulla esistenza o non ·di focolai atti vi. Orbene,. valendomi di questo a cc·orgimento, ho potuto m olte volte constatare come lesioni , che apparentemente inattive, non erano corwpleta:menteSJlente e che p er così ·dire sonnecchiavano, e· quindi ePano ancqra in grado, a propizia O'Ccasione, .di ripigliare con forse maggiore lena · la propria attività. In questi casi la somministrazione della pozione st1·ddetta rendeva pi 11: m anifesti i fatti rilev'a ti all'esame fisico, a·g giungendovi particolarità tali 'Per. le quali non ·er.a più lecito il dubbio sull'attività delle lesioni .credt1te spente. I
* *-}', Ho voluto richiamare l'attenzione del lettoresu quest i due artefizi di.agnostici che mi si so·no rivelati in modo assoluto probativi o~i qualvolta diedero risultato .positivo, e che per la loro semplicità e per· il loro poco costo possono essere alla ·portata ,d i tutti. • Alessandria, 15 aprile 1920. . Dottor MARCO BORGOGNO, direttorpDispensario Antitubercolare ili" Alessandria. PROFFERTE AGLI ABBONATI. A quei nostri associati che non raccolgono in volume i numeri· del «POLICLINICO» e che vol essero gentilmente restituirci li fascicoli 3, 4, 9,. 10, 11, 12, 13, 19 e 20 della sezione Pratica di quest'anno, es"luriti in seguito ai molti smarrimenti verificatisi pel disservizio postale, noi daremmo in cambio le due se··• guenti pubblicazioni: 1° MURRI • MA RAGLIANO • SANARELLI: « In memoria del prof. GUIDO BACCELLI»; 2~ MENDES: «Manuale di Medicina: e Chirurgia di guerra». Volume di 255 pagine con 20 figure intercalate nel testo ed una tavola in tricromia. Ed a chi, oltre ai suddetti 9 fascicoli di Sezione Pratica, et rinvierà anche il numero 2 di Sezione Medica (1 ° -:ebbrai• 1920> ed il numero 2 di Sezione Chirurgica (15 Febbraio 1920), noi,. alle suddette due pubblicazipni, aggiungeremo: FERRERI: « Chirurgia dell'orecchio, prime vie resp!ratorie. e loro complicazioni intracraniche ». Volume di 392 pagine c•n· 14 figure intercalate nel testo. ' Coloro che vogliono profittare di tale proposta, sono pregati di rimandarci subito i fascicoli suddetti, in piego raccomandato, accompagnati da carta da visita.
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SEZIONE PRATICA
OSSERVAZIO ~ I
p~llid.a, se.cca con desquamazione· fur.furacea. L11evì e~eirni. degli artri inf.e1r 1ori. Llnrfo1g laindole
CLINICHE.
OSPEDALE CONSORZIALE DI RONCIGLIONE
Su di un caso di ascesso epatico dissenterico per il qott. ARMANDO SALA, direttore-chiPurgo. N·O!D. ho la pre~eis:a di .dfilre cose nuove ma ' · saio di portaire un modJe.isto contributo clinico sulla tJer.apiia dell'aJScasso 1eipatioo driissen.t erico. F.ino e.I 1914, 1C0 n 1lll1Ml'imità di pa.rari, gli autori ritenevano che l'emetina fo.sse il rilp.edio ~eoifico della -d:ilsisiem.teri.a amelbica e ,che l'ascesso rf.OSsie di pertinenza cllirwgica. È m erito del Pon,t anio dìi aiver p1er ·p rimo accertato e dimostrato che anche gli aiscessi, come già le gomm e, er.ano 1susaettibilri. d;i. .guari'gione con la oura speci1]!ca. Jl 1cruso che riferisco mi tSea.nhra conrfemmi ri b·Ifillanti :SUJcoessi rirf·eriti dal P :ontano, .e mi fa pemJS1arel che l 'inteirvento c:hirul)gtiJoo, .pratic~to per .compli.caz1.ond. settiche succ·e ssiv·e d·ell'aseesso epatico, non va disgiunto daJl'u·s o della emetitna p er la bonifica comp1eta d·efl'organtiLc::mo dall'ameba 11s tolitica, p er il m·i1glioiramento di ,quelle re1ond~ioni g<;nera.I i ohe isOIDJO i'Illd1spensaibili tPeir la gruarigione del1e if1e:rtl te ·C~i·rurr1gi,ch.e. D.eJ resto ad ogrui chirurgo è no•t.a l'alta percentuale ·di mortalità post operationem che va 1dail 24 % fino al 70 % negli 1operati di ascesso dilsse.01,terioo, mortali·t à dovuta alle tn.evitab1li. oom.plicaizioni setfrl.ch,e ·della fieri ta operatoria, alla distruzi-one nro n indifte:r.001.te della soistrunz-a 1epati1ca pr:od.o tta d:all'asce,s s10, . ed al g7raveJ deperimenit o orga·n ioo che l'i.nfez.ione1 aTreca al ma1'ato. Pe:rtam·t o ritengio 1che a 1oomplietare la 1Cilllra cihlrungd.ca, ladd1oive questa 1Sia resa Ì!Il'(llispensalbiJe, iper ·a0Ìnplicazion1e settica delJ'ascesso epatico ·d~ssenteI"i!oo, , ·Si deibba ricorrere .alla ·CU·ra specifì.ca 1geneirale (iniez1iron-e d\ eim et!Lna) e locale d ell:a 1cavità 3.'8aess'l1ale con i1r1fus-0 di radice ·d''ipecacu.~na, come io ho pratiic ato nell mi.o caso. Ecco il :ria>ssunto della storia climi·ca del·l 'inf erma ricoverruta 1'11 febb·r aio 1920. 1
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Gh... Vittol'ia, 1da Ca p·r .arola, a. 8, rep.arto chirur.giia donn·e, letto n .. 7. Anamnesi. - N11 i la di n1ote'Vol1e nel gentild.zio ,e !Il.eLla a.,. I'etmc.ta. Il padire riferisce che da circa 6 mest ha notato che la bambina è .andata dJepere.n·do oon d1sturbi !intestinali, e che l'aidldorne è aumeDJtato di vot11me, sioohè non poteva -portarie più d1 bu:sto. Non ha mai nort ato ittero rnè ep1i:stas&i. Esame obiettivo del 12 febbraio ·1920. - Con dizioni g··enerali sc.adu te, sta.te 1d1 marasma , sen.so·r io lucido , decubito sup·i no, fac.ies pallida t11mida, apatia compl eta d!ell''inferma, polso 130, r.esp. 28, temp. 36. Scmelietf!o J'egola:re, oannicolo a1d.iposo scampa-riso, stato di suco11l€:nza del ·sottoout.an1e-0, m11sicoli flaccidi, c111te
no·rmali. , L.1ngua ·a:rrossata umida, taring.e ·nu.11a. R·esp1ro to.racfl!co. La base dell'emitoraee destra è svaLSata an.t eriorm.ente e di lato e l'arc.o co1s tale pare solil ev,ato, esiste una diffe-renza di ·cirica 6 .centimetri tra le due semi1c.iroonlti~!r.enze toiraaiche misuirate alla base. A d . 1g1i spazi i1ntJeroo1st.ali .s ono più ~mpli. Prè1.. 1sema .d.el 1f1en.omen.o diaf:r.ammatico del Litte.n. Nulla a cari-co degli •Organi toractci. Add.ome t~do, ·meteiO!rico, protrude ne] quadrante superaor.e de.stra, cicatrioe orn.b1e.llicale sn·iana ta. Reticolo venoso evidentie, non se1gmi df liquido libe:rio. - Fegato: 1'imite sru·peflio re dell'ottu'..:ti.tà è alla teTza c101stala, il ma!'g;in.e inferno.r e si trova atl 1iv1ello 1del11a 1cr.esta .iliruca. Il margi'I)!e è t·ruglient,e, la 1supe:rfi.cie ~iscia, conisi.ste.nza aum1en1tata, l 'ring'randimento è tl1tto .a cari00 del lobo .d.estro che è ton.deigigiantP e 1Protrode .e idi con.sri.ste:n.za ,elasti·oa e semb.r a profoilldamemte fluttuante. Non Si palpa la cisttfell·e a. La pres'.Si-O!Ile n ,on e dolente. N1o n framito idatideo. La twn-etfazio·n e si mu.ov·e e.o n i~ fegato n.ei moviimenti respiratori prof·on.di. Milza nei limiti normali. ·Gen itali e::te:r ni sa'TLi. Es·p lorazione d·1gital1e del retto 11e3·ativa. La bnmbin·a duran.te i due giorni di ,degenza ha avuto is olo 1due scarich.e .alviin.e. Urina: traccie di alb1u mima. L'anamnesi, l 'aumento n on uniforme 1de1lla ·O•ttusità ep,a ttca, la ne.ssuna dole:nzi.a a1la p .;re1sffi.orue; .la man,canza d'itt1eiro ·e del tumore d'i milz1à e d·e lla febbre, il senso dli fiuuimaizi•orne 1profonda, l'.e1s isten·za dà. l1na tumefazione, tesa, elastica, mi fecero orientare per un·a ciste di echinococco vol11minosa del lobo destro del fegato e pertanto il 13 febbraio 1920 intervenni. Etere-narcosi .regolare, inci.si.one t!'anprettale ·destra. Si trov.a il fegato aumentato ·d i volume 1Chel .si i$p]ng e1· fi1n10 alla fo1ssa ;iliaca. Gro.ssa tumefaz1ione a: 1carico 1d·el lobo de stro, nulla a . ca.irico ,d,el:la g1i.sso,n iama, fiuttuazi1o ne .nettH. 1sotto .f ar.te teDJsri.one. Suturata la sierosa glissomiana al peritonieo parietale, con il Pa.que1in i1nc:ido J1l .f1eigato {Lorv e lla raooolta è più promiinenrt:Je 1si apre •UJil vasto .a;scesso nello .s-pesso:rie del' .lob.o destro cO'Illtenente circa 11n litro e mezzo .d i pus, color cioccolat~, n on fetido, nrr·olV'Vi:sto 1c1Jil 1Una 1s1pelaie di capsula, Zaffame:n to 3 l'U11ghett1e idi garza, ·d1u·e .p ·11nti di ravvi,ciname11to del~a b:r eacia op1er.atoria. L'esame microsco.pi-c-0 del rpus oQ\loirato con bleu :d~ m ·etilerue nto n rivela ,germi, ma soil o detriti cel• l1ùlam. Decorso · post-operatorio. - Ipote['mia, · aondizion.ii giern.eraili molto 1gravi, '.P1olso piccolo freque1D11lis1sirr10, a'1vo dia·rr:o,i co fin10 a 12 °s cari·che ,p er notte. Le fecce erano li·crnide, di colorito giallo con fr11stoli di materiale grigiastro .e qualche stria ,di san gue. Tenesmo rettale. Rimossa · la medicatura, si nota catti,·o asnetto nella ferita operatoria e conti11ua a fuoriuscire liquido puris1mile. L'ruspetto del li,quli.do della raccolta, le s·cari·ch1e diarI'loiiche 1co1si fre1quent1 .e l'aisl!)etto ·d elle' fecce mi posie ro in soS!1'etto per llTI a~ce8so ·d'i1ssente1Tii100 e al terzo ,gio rn10 d10[.>o l'ooerazdon e irniziai la cu·r a con l'eÌnetina, ini·ezioni a giorni a;lterni d.i :fi·a~le della Casa Erba di l\filano.
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Lava~gio
quo.tiidriano della cavità asoessuale con Liquido .sterilizzato di infuso di r;adice di ip·e1cacua11'a all'l % e zaffam.ento della cavità con .garza sterile ba,g nata nel liqui·do anzidetto. Alla teirza imd.ezfone le .s caric·h e iSo·n o notevolmente dimi.nuite, la .ferita si comincia a deterig·e.re e dimililuisce. la secrezione purulenta dal .cav·o aiscess1uaLe. Praii·C·o cos.ì tutta t1na serie di -6 fiale ·di emetina e continuo la medicatura su.ddetta. Esiste un netto parallelismo tra il cesis are della diarrea .e i1l mtgl·ioi.. r.amento ·della ferita operatoria, la quale i.n meno di due mesi si è·h iude. La baimbina è rifiorita, ben saTuguificata, alimentata di cil!lqu,e chili in p1e1so ed i-1 limite inf.eriolfe del fegato si è notevolmente ridotto, sicchè viene dimes.Sa compleitrurn1erite guarita iil 12 a·p rile 1920, dio.p o due mesi d'i de1g.ema;a.
COMMENTI.
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MEDICINA. •
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I piccoli segni dell'epatismo.
GLÉNARD.
Gazette des li opita1tx, 22 a·prile
1920). N tune1·ose dispepsie, DJev·~opatie e malattie d·ella nut1izio·n e debbono esser con si.d1erate •CO'me manifestazio ni momentaneie di un processo morlboso cron.ico del fegato, a lenta evoluz.ione, a poussées successive, separate da interv·alli più o meno ru111ghi di tSfi.l e·nzlio e caratterizzate, .almeno in sµl pri·n cipi·o , da una insuffici·enza funzionale, ereditaria o acquisita, della cellula epatica. Il p.ri111aip.io dell' « epatiis mo >l è impern.iato su ,questa concezione patogenetica. Ma, poichè non' sempre i .suddetti fenomeni lnorbo•s i h.Ml.Ilo a base una lesion.e del feCT.ato o , sorge il .q uesito : quali segni .si possono utilizza.r e perr riconoscere che la sind~ome .in e1s ame appn.rtiene aJ g1·up\I)o dell' epatiismo e non ha invece t11.tt'altra origine? Agli effetti della t erapia, coronata da brillanti st1ccessi ·quando si è stabilito qu·eisto rappo.r to ca11sale e tainto più utile quanto · prima 8i. è iniziato un adatto trattamelilto, .scovate q11esta relazione è di capti.tale impo·r tanza. Il pen.sare all'e'patismo in siffatte .co,ntiTugenze cost.ituiscie lln primo g·ran passo p·ecr la d:iag·no.si. L'·esame fisi co del fe1gato, peTmetten.d·o di constatare direttamente l'origiine del male, confermerà la ·diagnosi per la quale il medico s1 .è g·ià orientato con l'interrog.are l'infermo e col mettere in rilievo i piccoli segni deìl' eip.ati:: smo . . ' 12_ali ·s egni ·sono .straolfdinaria1nente utili specie nei casi in ·oui più J.ontano .s•etmib ·r e!'ebbe il l ega.ime patogenetico; ,quando i di.sturbi sono appena al·l'inil.zio ·ed i pazi·enti sono· dei cc mezzo-malati »; nei periodi interca1ari e di silen1
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J.,a tintura di jodio nella cura abortiva della paronichia. •
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A proposito della comunicazione del dottor Pàcieri intoi·no alla ·Cura ~1bortiva del furun•
C'Cll o mediante l'iniezione di tintura di j odio, pl'lbblicata i1el fasc~colo n. 20, mi sembra non privo d'intereisse per la pratica quotidiana ~ c·ordnre l'a,: pplicazione della tintura jodica in p r o c e ~si flogisti. iniziali perit1ngueali, i quali, se a11che non sono gravi, riescono tt1ttavia molesti specialmente nel nostro eisercizio profet:sionale. Ogniqualvolta mi accorgo ,s u me stesso -0 in persone ·di mia conoscenz.a le quali non attenid ono di consultare il medico ma ' discorrendo uer ca so mi fa11110 vedere una paro11ichi.a incipiente iµ 1a. o 2a giornata ot~ ' ten.go con ·la applicazion.e ·d ella tintura di jodio al 10 ~{, una rapidissima regressione in 24-48 ore. Divaricando bene il vallo ·e·d .aipren.do quanto ma'll possibile il solco ungueale vi faccio pene, trare la tintura e ri peto il procedirnento 2-3 ' 1 olte e più nelle 2.4 ore .. In tal 1guisa ottenni costantemente la regressione del proces.so fl·ogistico an°ohe quando qualche volta dal letto ung·ueale g·e1mev.a qualche gocciolina di pus. D.al proce,dimento j odico non è .d a - atten,dersi alcl1n risultato solo n ·ei .p•r ocessi inoltr.ati, oppure quando l'epidermide è ispessita e <callosa. Ho finito così con l'usare la tintura jo dica come mezzo preventivo prima delle autossie apiplicçi,ndola ne~ solchi ungueali ed attorno raga<;li, fessure, ecc. Non so se nella monografia del 9-rossi_ch è fatto cenno di questa applicazione pr.a tì.ca s11ggerita ·dal suo m·etodo. In ogni modo mi è sembrato utile .accennarla. P ar enzo (I~tria) . M. GroSEFFI. 1
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SUNTI E RASSEGNE.
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Essi vanno d'altra paa·te accortamente differenz.i ati da segni si.mili in di·pendenza di tutt'altra l esionre. L ' equiva1enza di queisti fenomeni con ·q11elli p!'esenti in v·e re e prop.r ie malaftie de l fe1gato prov·a la lo·r o di;peTudenza da 'lln dri.stl1rbo flJ.nziona·l e epatic·o : essi :iin ultima anali.,s i e nel lo·r o irl1siieme .sono 1glli s tessi di. qi1elli ch·e costituiscono la sindrome di precirrosi o di pr-e• • • liti.asi. differenziandosen e solo per una mlnore int.e nsi tà. 1
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SEZIONE PRATICA
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Di sintomi funzi01nali suscettibiLi di attiraJ'€ bisogno di « pre11der qualcl1e cosa » ; e tutto l ,attenz.i·one ve ne sono di quelli a carico d€l cede in seguito all'in gestio11e di u11 pasticeio fegato e cli qu.elli estraepati·ci. seoco, p. s. Altra volta l 'appetito se11lbl'a buono, 'fra i primi va citata avanti a tutti una ma ·se ne va ai primi bocconi. Le digestior1i legger.a sensibilità dell ' ipocondrio destro, rivesono lungl1e e to1·1nentate da mille. l)iccoli falatrice di un certo stato di congestione del festidi (gon!iezza dell'addome, pes-0 allo stom.aco, gato. ' s o11nolenz.a .fino a l bisogh.o irresistibile di dorIl dolore è eccei;io11almer1te vivo ed è piutmire cui poi i1011 ·se.gue alcun .senso dii be11eistosto una sensazione di pesantezza, di gon- sere~ sbadigli. conti11ui, ecc.), e specialmente se fiezza, di fastidio_, ecc., quella di cui si lagnasi è fatto uso di cibi grasisi o cotti in grassi. 1 no i malati: qualche volta è la regione cistica \ ann-0 an·che ricordati alcuni ca.iSii ir1 cui la più sensi.b ile; altra volta è la ·rngTi·one d-el pr.edomina.110 i dolori .allo · stom·aco; essi sono lobo sinistro. Questo dolore può irradiarsi ·1oni1at11Taln1.ente da dit'fere.11ziare da quelli di or1gi11e gastrica pu·l'a. tMl-q: in basso fino versò l '~awen di-ce, in aJto in ogni parte del torace e così da menti:re u.na .A•. c arico dell 'i11testino s<i notan.o seigni ir11n·evralgia interco,stal.e od lma l·es1osne vera e p0rtanti: a lternative di diarrea e costip az io11e, prop1·ia del tol'ac·e. Più spesso, però, l'irrapiù .spesso stipsi. Altre volte i n1alati sono afd.iazi·one si fa alla punta della scaipola od alla flitti da w1a diarrea cl1e intervie·n e dul'ante i spalla di destra. Queste sensazioni variano di pastj o .. subito dopo di questi. Alcu11°e forme inten·si tà nel cor.so della giornata e sono iprodi e11terite mucom·en1branosa sono anch,esse vocate od at1mentane da-. ogni ·g·ein ere d.i stral'indice di un .cattivo funzio1namento del ,f·epazzo fisic6, da emozioni, .d a preoccupazi001i, .gato e financo il quadro c.li11.ic-0 d€ ll'ap·pedicite affanni di qualsiasi genere: da disordini diept1 è1 esser simultat.o i11 questi malati da una t etici. Si aocompagma.no di frequente a stanirra.diazio11e di un dolore epatico. La palpachezza, i11sonnia, ad un grado leggero di su-· , z: io11 e del f.elg ato allora può p·r ovoca.re un _dolor e nella .fossa ili.aca· clestra. b.i ttero. La durata di questi di.... turbi funzioL '.aspetto delle feci è vario: molli, spumose, nali è oltr ern..od.o variabile a S·e conçla la graevidentemen te scol orat.e ·n ettame11t.e ipercovità della lesione fonda.11nentale. l . . a paJ:paZlione del fe.gato non risve.glia i] dolo•r e in modo coliche. . L'apparato respiratorio partecipa ar1ch 'esso stante. . i1ella sintomatolog;ia varia dell'e:patd.1smo;. oltre I dolori epatici, quando son-0 ben manife~ti, la corizza va notata la to·s se enatica : tosse rirschiarano il problema diagno stico in modo secca, ri·p etuta, ad acc-e.sisi o no1. Sp·eci,e ·n ei assai notevole: f anoiu11i, co'l1 intesti.no irrego larm ente funz.i·oTra i sint-Omi fl1nzionali estraepati ci e che • nante, bisogna e.sser p1~even·uti di qt1esta po•sp·ossono riguardare quasi• ogn1• oirgano e s1sibillità. Lo stesso si dica per certe forme di stema vanno in particolar modo considerati dispnea, di costrizioni a l torace e financo di qt1elli a carie.o delliap,iparato digerente: senattacchi pseud-0asn1atici; e.ssi hanno la caratsa.zion·e di bocca an1ara , di secch~za , di bruterisij.ca di aver rappo·r ti intimi co·n i pasti e ciore lungo l'esofago ed il faringe cu~ segue spe:sso emi.ssion-e di t1n Ii.q uid() filante in q:uancon la natura ·d.ei ci.b i. Da na~te d el c1101·e si ha,n tio .palpitaz.ioni tità. varia. Tale f.en·om·e n 10 si verifica di preal n1.om·ento della digestione ed a.cc.essi pseudoferenza al mattino, sopratutto in .alcoolisti, ~ e anrninosii la cui natura è rischiarata .dal fatto s'accompagna a t11mefarzione e d o1orabildtà ·d·el o . che sono iprovocabili a11che con la pressione fegato r~''elabi.li alla p alpazion e. sul bordo inferiore del fegato. A ca1·1co dello stomaoo si .n otano fr equen11 irene d à s9e1sso .sento1"e della insuffi ciente temente nau,se e sia i.s olate completament e, sia fu:n.zione d·epuratrice del fe·g ato con d elle ala.sso.ciate ad altri distunbi . . Il vomito è non b uminurie leggere, intermittenti .e che s i avdi .rado la ·conse1guenza di qt1ie•st.o s·t ato nauvantagg.ano .chia~am ente di .t101a terapia disooso e sarà sempre op:portuno, prima di oonretta -co·n tro l'epatismo. oludere per un vomit o di ortgine nervosa , e A carico della p-el.l e, sede freq11ent e di n1aquando null'altro possa far pensare ad una lesione vera e propria dello stomaco, di p en- nifestazioni di origine epati.ca, vann o nptate, oltre .a lla tinta subi tterica, alcune maccl1ie sare anche a questa possibilità pa.togenertica. br11 ne, 1simm.etriclle, disposte a coro•n a sulla ' L'appetito è conservato ma capriccioso : di fronte le efelidi, gli xantelasma, numerose frequente i rnalati verso 1e 10 de l mattino o varietà ·di .eczema, poussées di erpes, l'ortical e 4 <lel pomeriggio, o durante I.a motte, .sono ria, ecc. Va preso .sopratutto in considerazione presi da stiramenti di stomaco, f.alsa fame, 1
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IL POLICLINICO
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il prurito, 1sp·ec{e l'anale, dovuto alLa presenza vegetativa (alimentazione, funzio·n e intestin.ale, in circo.io di .s ali biliari. . sonno e!CC.), Il ,sistem.a nervoso dà luogo spesso a ·disturbi Per la diagnosi l'elemento ereditario e 1g li la cui origine epatica, se riconosciuta, ci .p one arit.e·cederi t.i p er,sonali (infeziO!lli, intossicazioni in condizioni di poterli domin.are con terrupia ecc.) ~ono di ,inte:vesse grand e. adatta. L'ipocondria, .J,a di;fficoltà di fissar L'esam·e fisico d·el fe•g ato, e sopra tutto la l'attenzione, la per·dita della memoria, la fapalpazione del bordo inferiore oon il procescile esauribilità, e·cc., tutto il corteo sintoma- so del ·polìice .co1~:ferma 1 ep,a tismo sosp·e ttato tico della nevrastenia, si posso·n o riscontr.a re daill'interrogatorio per l,e m.04ificazi.oni di fornell'epatismo. Uno d·e11 .seg.n i cardina1i è l'inma, ·d i situazione, di oonsLsteriza .e di sensisonnia notturna; è u.n 'insonnia caratteristica· bilità che può p.v esentare. qu·est'organo; in g·ei malati 1si addorn1entano S·u bito quando van-' nere esso si mostra dapprima sen·sibile, poi no a letto, ma nelle primissime ore .del mattino 'tumefatto e poi ipertrofico'. • si svegli.ano e resta no senza sonno. iper un temL'esame radiologico d1el cfegato çon tutte le po tanto più lu ngo per quanto più il pas.t o mo·dalità recenti di inda·g.ine può gi·ovare in serale è ,s tato incongruo. easi molto d.eljcatli.. P er quanto ri,g uarda poi Il malato si giova ·del bicarbonato di ~oda le ricerche di laboratorio, .sempre utili m.a non indispensabili 1per· la diagnosi, va ricore d·el solfato di soda meiglio che di qualsiasi potent e so11nifero. · dato a1i.che ohe in ge·n·ere eSGe danno risultati inaniirfesti solo quando l'insutfficienza epatica 'i anno 1seignalate an1ooll'a l'emicrarua, l·e f orè già .avanz~ta e chiarissima. m e nevralgiche· p1iù vari1e, le vert.i1gdni, sensiaI La cura di questa piccola i·nsuifficienza epazioni di 1fr.eddo c-0n sudore, l'ipotermia, il .po1so tica si fa con .q uei medicamenti e mezzi che raro. . l'esperienza ha dimostrato Biffi.caci (bi,carb-0nato Ma è un segno di t1na f requ·enza estrema di soda, solJfato di .soda, opoterapia, cure tere del tutto -caria tteristioo quell-0 ·che deve rimali, ecc.),, con il mettere il malato lontano da schia-rare l'attenzione: cc la stanchezza epatiquelle cause che hanno provocato e sostengono ca ». Essa, · .come la con·g·estione del fegato cui J ~;i malattia, con un regime/ di riposo ep.atico, 1 si un:Lsce di Ir.equ ente, so'Prag.giunge a priecon il consi·gliare moderati esercizi fi sici, con , ferenza dopo una sovra-alimentazione, dopo ~ la. calma qel .,sistema nervoso , ·Co n le manovre · mozioni o ·dopo un trattamento inten.·sivo (cris1 fisioterapiche che più s1 ad.attano .ai singoli termalti). Si a.nnunzia imnrovvisa con un sen• . casi. f so di estrem·a rila.sciatezza e p esantezza d;elle D. MASELLI. membra, senz.a .dolori di sorta, sopratutto al mattino .al momento di levarsi o duramte le • I piccoli segni della litiasi biliare digestioni: un moderato esercizio la fa sparire. Tale sintomo si pr.esenta di rado isolato. ed il loro tratta.mento. I Questa sindrom·e dell' in.sufficienza epatica ' Gli .autori .anglor-americani, e · sopra tutti gu~ardata nel comple.<Sso .ha un cachet caratteristi-ca: es&a è disso.ciata, ·p eriodi ca e fugace. Mayo, insistono sul fatto che non esiste ,calcolosi epatica senza manifestazione clinica. Vi è È diis sociata perchè i sintomi non ·,s i presentutta una serie di segni che si· rinven·gono nella tan·o 1mai tutti insieme ed o.g nuno ,di queilli ' enumerati può do.m irtare da . solo la scena. storia. di calcolosi conclamati e che dimostrano come l'inizio dell.a malattia -nossa esse.r rinveCiò non p ertanto spiesso si costituiscono agnuto prima dell ' apparizion·e della coiica epatigruippamenti 1sintomatici ·che stanno a mostraca. 1'r.a i sintomi. ;più importanti, av.ancur~ori r.e una devia.zi on,e funzii.o·n ale del fe1gato in un senso piuttosto che in un altro; cosi abbiamo della colica, Noel Fiessinger (Journ-al <},es praun e:patismo colemico per un disturbo prev.ale.n- . tìciens, 3 aprile 1920) ricorda i seguenti: te d.ella ,secrezion~ biliare (soggetti con sclere 1° La ·dilispepsia inizia.Le : 1Si ha .s ensazione • gialle, magri, · disp,eptJici, irritabili, cois ttpati di :pienezza do11JOIJ'!ooo drel v.entre, pe.so all'epi·gastrio, ~rosi e sbadigli comparenti una mezz'ora ecc.) ed u11 epatismo ~1icemieo 'Per u1Ì1 distuTbo delle .f unzioni proteolitiche (soggetti J)J'etorici, Ci·r oa 1d apo i p.rusti ed ·a.cicomp~gnati da flatugrassi, .con grosso ventre .ecc.) precu·rsore di ~enze ed erutta.Ztiont. Il vomito' fa cessare queu11 diabete, di unai, g.otta, di run' obesità ecc. sti dJisturbi. Esi.s te di frriequente intollieTanza per i formagLa periodicità della .sintomatologila è un cagi f<e\Nllentati, per i 1grass.1~ per Je uova. Duranratteire fon,damentçtle : eS.Sa va·ria in rapporto, te .i periodi di malessere i malati tendoru:> a sopra tutto, con le grandi funzioni della vita 1
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prend1eire una p01siz..i.one i·n.curvata in avanti con flession1e sul bacino ·della -coscia destra. Accan. to a questa sintomatologia p er così. dire ·p reco-ce .r ispetto .alla digestione gastrica, in alcuni i11dividui si h.a piuttosto una sindrome tardiv.a .iin qu.anto i fenomeni compaiono circa 5 ore \dopo i pasti, alla fine cioè della .digestione gastrica (Loeper). Si tratta in questi ca:si della .comparsa di dolori violenti con irr.adiazio n1 dorsali e scapolari accompa,gnati da vomiti biliari o alimentari ·che arrecano all'individuo un sollievo ·p iù o meno co·m plesso. Gli esa.mi clinici del con tenuto dello stomaco non .danno nulla: di costante nè di utile iper la diagnosi (ora vi è ipo, ora ipercloridina, ora un'.acidità normale). Siffatte dispepsie di origine bili.are .si caratterizzano per essere resistenti al trattamento delle comuni dispepsie; ma so·n o di .diagnosi molto difficile e spesso il lor~ reale .signitìcato 1si riconois ee dopo che il ma1ato ha .avuto la colica!... 2° Il segno di Murr:phy. Se si i;n vita il ma.lato a fM'.e u·na rp·r ofonda inispi.razio·n e qu,a ndo le niostfle dita 1sono protf-01I1d·amente infossate sotto l'arcata oosta1e di destra n ella region e delila ci1stirfe11ea, .allora ·che [a vescichetta vdene .a toccare le dita dell'esaminatore per la spinta -del fegato in basso durante l'inspirazione iniziata 1questa si arresta di colpo. 3° Il ·segino di R. Abrahams. Stando il malato in decubito 1d·ornale se i'l m.ecLico brusca_fnente infossa l'indi·ce ed il medio della ma·n o destra ·.nel .p unto di .m ezzo di 'll'!1a li1nea t~r.ata daJl'omb1eJi1co alla no!lta ·carti1agin1e oo·s tale, l'inf.erm·o aocu.s a 1s u•b ito u.n dolo~e. vivo .oome :se fosse stato toccato da u\Ilo strumento puntuto. Ad ogni nuova ed identica pressione il dolore si ripete. 4° La diarrea pl'andia;le di Litnoissie.r . C-0n:si.ste in uno .stimolo improvviso ed imperi-Oso a d·efecairie che si prova durante o subito dopo d. pasti; esso è p,reoeduto quasi imm.ediatamente da un vivo ·dolore all'epigastrio od al1a regione cisti.ca. L'a·m malato e·mertte delJa bile pura co·n p•rurrito all'ano. 5° La c·risi ,g a·S!Lrallgi.ca d.i Ch.auffar:d. Si av-vicina del tutto alla .coli·c:a epatica. È un .ti.po nettamente d·oloroso. cc In alcuni .soggetti senza che abbia poooeduto . un disoirdine dietet1co od .' un.a caus.a ,a~im1entare · di1rri.o.strativa, ma p1u -spesso dopo u ·n·o stra'P.azzo fisico, delle ·scosse brusche, un, emoziOllle, 3.J)pare all'improvviso un .crampo vioJ.ento all'eJ?i1ga·strio e quasi sempre, a di.stanza dai pasti; .esso duna più o m•eno a lungo e si calma con il caldo. Passàta la crisi, la funzione ·gastJric.a torna n101rmal•e. Queisto all<lamento, paro1siistico, l'aissenza di ogni rloloue 1
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n 1ell 'intervaJ.10 fra le crisi sono i due fatti si.gni·fì.cativi che de1b bono mettelfle in .g uardi.a » . Per la cur.a btso,gr11a in.s istere sul :vegime aJim .eruiare eh.e no n differ.i:scie ,d a quello a·b ituale dei calcolosi concLamati. P:ren dere deftl'acqua a1oa.lina ·p~:rielferiendo la ricetta di Alberto Robi·n : Pr.) bicarbonato di N1a 1g.r. 8; fosf.ato dii Na secioo ·g·r. 4; .s olfato dii Na ·,secoo gr. 3; .benzoato di,. Na 1gi:r, 2; iodu1ro di K 1g·r. 1 = p.eiI' 1 pac.c·h etto;· S. da scioglieir,e in 1 1. di aoqua bol•lita ,e prendere 100 grammi ·della soluzione irntiepidita a :pi-cooli ·S orsi 4 ·volte al ·g iorno: appena ·sY.eg1iato, lh ti. prim.a di co1ezio1n e ·e ,p·r.a.nzo, 2 h. dopo piranzo. Pe·r attenuare la sensibilità ·gastrica si prescrivono dellie ·goooe 1oa11 manti: P.) tintura eter.ea di valeriana .grr. 10; t. di belladonna; t. di giusquiamo .aa. gT. 3; S. XV .·gocce i·n acqua l;4 h . pri~ ru .adei 3 pasti .(Loeper) . ~ 1 dolori .dopo il p.ra:q.zo si .calmano con gli oppiacei, J:a b·el1adcxnna o me1glio ooin la di·onina (1 ·c tgr.); e se i medtcam1enti 1Sono mal to~ le:r ati ·p er via ga;stirica si di1a.no i s·u ppositori con so1staruz;e C!he ~gi·scano sia sulla s·en&ibiJità nervosa, sia suJl'e!l.em ento ·spasmo: P.) estratto di• valeriana ctgr. 8; estr. di belladonna ctgr. 2; dtonina ctgir. 2; bunro di cacao ·g r. 3 - per 1 suppositorio (L<>eper). D. MASELLI. 1
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CHIRURGIA. Sulle indieazioni e le controindicazioni· alla prostatectomla. ( V1cTOR BLUM.
Wiener Klinische Vochenschrift,
N. 20, 1920). •
Mentre sono a cor1oscenz.a di ciascuno casi di ipertrofia prostatica curiati col cateterismo durante decine di .anni senza che sorgessero mai complicazioni gravi, malgrado gli inevitabili errori di ase'Psi, è disgraziatamente certo · che il frequente cateterismo è per molti pazienti cagione di infezione della vescica, dei bacinetti; .d ei reni, della prostata, de.i testicoli . 0 di t11tto I 'organismo. I prostatici finiscono p er soccombere a queste malattie . dopo .av~r sopportato una vita pen.osa pe·r UJl tempo più 0 meno lungo. · In una statistica di Watson comprendente 207 casi di ritenzione di orina da affezioni prostrutich.e curati col 0 cateterismo~ f 11 tenuto conto ·della sorte definitiva con gli stessi sistemi coi qua1i si giudicano i risultati delle operazioni. Si trovò che nel ~rim~ mese dall'inizio del cateterismo sistematico. s1. ebbe una cifra di mortalità di 8 %, nei pr1nu due
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IL POLI CLIN ! CO
mesi del 10 %. In un 'altra sta.tistica di Squier si trova che nei primi due anni e mezzo di cateteriB1no il 50 % dei prostatici soccombe. Oltre i peri coli del trattamento col catetere, bisogna consid.erare che tale terapia è semplicemente sintomatica e che non si può assicurare al paziente di non dover ricorrere al) 'operazione più tardi i11 con.dizioni più sfavorevoli. IVI.a, anche 'Prescin dendo ·dalle complicazioni, vi sono motivi inerenti al pro cesso anatomopatologico dell'ip-ertrofia 1prostatica che consigliano l'operazior1e radicale. È noto infatti che con ·u na relativa frequenza l.a cosiddetta ipertrofia nascondè u11a degenerazione carcinomatosa. Albarran e Hallé trovarono che su 100 pa1.ienti Yenuti a morte col quadro clin.i co della semplice ipertrofia, l'esame istologico nlostrò segr1i certi di degenerazione maligna in 14 . casi. In presenz.a di q11esti fatti l ~ ent.usiasmo per il catèterismo e per i trattamenti specialistici ùev e cessare; tanto p iù se }a terapia chirurgie.a r.adicale può dare risultati migliori. Ecco alcuni dati statistici: Cat~teri-smo: mor'talità 8-10 ~{, ; e.asi 207 (Watson). Castrazione, v.ase ctomia: mortalità 27,5 %, casi 462 ( V...~a.tson ) . Punt11ra sopr.a1Jubica, cistostomta: mortalità 33 % casi 146 (Pon cet). O.p erazi011e di B ottini: mortalità 6,3 %, miglio:t;'ament0 86 ·Yo , senza miglioramento 7 %, casi 1164 (Fr eudenberg). · Prostat~ cton1ia perineale: mortalità 6,5 %miglior.amento 85,5 %, senza miglior.amento 8 %, casi 1000 (Proust). Prostatecion1ia perineale: mortalità 3,8 %, casi 450 ( \/ n11ng ì. Prostatectomia. soprapubica: nlortalità 8,5 %, se.nz.a r11ig1.ioramento 2 %, casi 1724 (Blum). Pr ~statectomia .~oprapubi ca: mortalità 5,5 %, caei 1036 (Freyer) . Le in<i1,·a zio11i alla prostatectomia hanno mu. · i a t •) con l'an.dar .clel tempo. Circa 20 anni fa era cc 11 ~uetuili11e l icorrere all'operazione rarlica1e solo 5pinti dalla necessità. Occor·r evano ri t.enzio n i complete con impossibilità di cateterismo, oppl1re en1orragie prostatiche gravi J pr0f1Jse €1]I-,purazioni prim.a di decidere l'interve11to e questo doveva qualche volta limi1arsi a ~r:c:razioni_ palliative. A que~e limitate ind'ìèa.zicni f ai1no contrasto 1€ consuetudini recer1ti di Fr8yer il qt1ale esegue la prostatecto1nia transvescicale qualunque siano l'eià del paziente. ]n. grandezza della prostata, lo stat_o f11nzion.aie dei re:ni. P. il grado di infezione un· • r1ar1a. .,.-
[~.\NNO :\XVII, .F'ASC. 28E
· L '_.\. non Cl'ede di dover .accettare una regola. così assoluta. Certo tra tutte le operazioni e i-.
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trattamenti specialistici (fra ì quali del tutto inutili sono il massaggio, l 'elettricità, la Rontgenterapia e la radioterapia) la terapia chirurgie.a radicale è l'unica veramente efficace · e, come s'è visto, è la meno pericolosa. Però vi sono soggetti nei quali esi.stono condizioni. del tu.tto particolari che modificano l'indicazione generale. L'età l1a sem';)re costituito un grande elemento di indicazione o controindicazione. Nei· prostatici giovani - come si chi.amano quelli tra i 45 e i 55 arlni - si sconsigliava l'opera-· zio11e •p er l'influenza che essa aveva sulle funzioni genitali. Ma questo rimprovero sembra ingiusto in quanto che cl.alla discussione f.atta.. a ll 'ultimo Congresso internazionale di urologia apparve che, dop~ una pro syi.te-ctorni~ soprapubica bene eseguita, la fun~1on·e genitale non corre rischio, anzi una gran p arte dei malati riferisce d'aver .avuto un aumento della f acultas coettndi. ... Più importante sembra essere il problem.a seuna molto av'.a nzata età controindichi l'operazione. Il problema deve esser risolto in sensa negativo essendo che in grosse statistiche la massima parte de.g li operati si trova nell'8° decennio e che i r i sultati non sono peggiori cli quelli ottenuti in .soggetti più giovani. Anche-in vec.chi di 90 .anni e oltre si sono avuti buoni risultati. , l\Iolto più che d.a ll'età, le indicazioni operatori.e vengono influenzate dallo stato generale. Le gravi forme di cachessia e del marasma.· (caratterizzate da forte dimagramento, edemi" alterazioni· del cuore e delle funzioni renali), l l quadro della cachessia urinari.a con stato anche solamente suburemico, un coma diabetico) incipiente o 1min.acciante, formano senz.a dulJbio controindtcazioni assolute. Anche controindicata è l'operazione in casi di tubercolosi o di cancro degli erg.ani interni. L' arterio.sclerosi è presente in quasi tutti r casi ma a meno che no11 esistano fenomeni di deb~lezza cardiaca (aritmie, extrasistoli, edemi, disipnea) non v'è ragione di sconsigliare i'operazione. Spesso l'A. 'ha veduto una pressione di 180-200 mm. di Hg scendere durevolmente dopo l'operazione. In genere una precauzione da usare nei cardio-pazienti e spe.cialmente .;nei bronchitici e negli enfisematosi . è quella di evitare la narcosi. Grande importanza nel :regolare le indicazioni. ha la funzione renale; la sua importanza. resta provata dal fatto che in uno studio st~- tistico sulle cause di morte do';)o prostatectomia..
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(Watson) !,uremia e l'insufficienza renale in genere figurano nel 35 % dei casi. Secondo l'A. l 'operazione deve essere sconsi_gliata quando il ritmo di ,g aloppo del cuore o il fenomeno di C,heyne-Stockes o la scarsa .-q uantità di urina, 1, albuminuria, la cilindruria o infine il ritardo nella eliminazione delle so. stanze coloranti e la ritenzione ureica nel san.gue indichino u110 stato uremico in .atto o solamente prossimo. • Nei casi di insufficienza renale di lieve grado l 'operazione non è controindicata. In questi -casi come indice prognostico per l'operazione viene u sato un drenaggio a permanenza della vescica media nte catetere o m ediante cistotomia soprapubica. È meraviglioso come spesso tutti i segn i dell'intossicazione urinaria scon1paiono dopo l'applicazione di un catetere per una o due settimane. ·P ra.etorius h a anche pri)posto di giudicare la funzione r enale da lla ·quantità di orina emessa in 24 ore attraverso il catetere. Se, ·dopo il drenaggio della vescica, s i h a una considerevole climinuzione della quantità di or1na sen za che i sintomi t1roto.ss~ci .scompaiano, ciò è sempre signum mali ominis. Se invece, insieme con un miglioramento dei .segni dell 'intossicazione ormaria (dimint1zione della sete, clella dysp liagia. buccalis, della di.spe.p sia), si h a un at1mento d ella diuresi, questa r eazione positiva è cli buona prognosi per la prostatectomia. · Altre indicazioni e controindicazioni vengo110 fornite dallo stato della vescica. Guyon e la sua scuola avevano ,ammeS80 che la r iten zione orinaria cqmpleta o in completa dei prostat ici dipendesse da una degener.azio11e .arte1iosclerotica del muscolo vescicale. Ma i risultati della prostatectoIPia hanno dimostrato -che la funzione vescicale si ripristina nella m.aggior •p arte dei ca si in modo completo e ch e, , .quando persiste la , ritenzione orinaria,. tra.t. iasi di solito o di operazioni incomplete o di affezioni del midollo spinale. Complicazione frequente è l'infezione della vescica. Questa ·ha formato in tempi passati una controin1d icazion e all'operazione: ma sembra ora ali' A. di dover seguire un indirizzo diverso e che anche le più gravi form·e di infe·zione vesci cale con decomuosizione delle uri, ne, con lesioni ulceroso-difter,i ch e della mu·eosa e anche con cisto-pielo-ne·frite cronica ro~tituiscano indicazione all'intervento d opo un ·trattamento -oreuaratorio con catetere a -ner·manenza, con lavaggi ed e,-entt1almente ricorrendo alla 'Prostatectomia in dt1 e tempi . Occorre in particolar modo r ichia m ar l'attenzione sul fatto che proprio i casi di infezione ~ ' anti ca d ata dan no i m_igliori e più r apidi
l'isultati; che in questi casi le complicazioni settiche a ppartangono alle p iù grandi rarità, mentre nei casi nei quali la vescica non è infetta I 'intervento sembra :più pe ricoloso. Ciò suggerisce che l~ lunga consuetu.dine a lle tossine batteriche dell'orina infetta conferisca una certa immu~ità contro i pericoli postoperatorii delle infezioni delle fe1ite. In in.f,ezioni croniche certament~ dimostrate delle vie orinarie super iori si h a non raramente la sorpresa di veder sc·omparire,. dopo la prostatectornia, quasi tutti i sintomi subbiettivi e obb iettivi di queste complicazioni. Il ristabilirsi della funzi one vescicale n ormale port a a un a restaurazione della funzione renale. Anch e le prostatiti a cute e croniche - che non mane.ano quasi mai quando la vescica è settica e i cateterismi si protraggono ~ com e le epididimiti recidivanti e le infiammazioni dell e vescic ole seminali formano importanti indicazioni a.ll 1operazio·ne. Controindicazione è invece formata .da lla prese·nza di ascessi prostatici. La conte mp oranea esistenza di calcoli o di diverticoli o di tumori vescicali con l 'ipertrofia della prostata consiglia l'intervento, il quale co11sisterà nel1a prostatectomia e nella cura radicale della a ffezione concomitante. Altre indicazioni e controin·dicazioni vengono infì11e fornite dalla f orma. anatomica e dallo 1
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stadio clinico nel quale si trova l ip ertro'{ìa d ella prostata. 1
In ogni caso occorre ricercare qt1ale sia la forma an atomica della malattia prostatica. Ciò si fa con l'esame rettale, con la palp azione bimanuale e con l'.esarne cistosco·.p ico. L.a grandezza. della prostata non è in rappo~to con !a gra vità dei disturbi: 11n piccolo lobo medio può l)rodurre le più gravi ritenzioni e i più penosi stimoli a orinare, mentre gigantesche prostate posson o produrre nien te più che una m oderata disuria. Nel primo oaso anche una 1nint1scola ipertrofia r ichiede la prostatectomia , mentre nel secondo, se i pazienti si trovano d a molto tempo nel cosiddetto primo stadio (pollachit1ria notturna) po.ssono essere sufficie·nf:i i mezzi pallia tivi. Se l'esame ·de·s ta il sospetto di un.a degene. razione maligna (dolorabilità, confi·gt1razione inegl1étle, bitorzoluta, .a.spetto m a;mmellpnato del lobo medio ch e sangt1ina fa cilmente) l'indicazion e alla prostat ect omia è assoluta . Come si è già detto , gli ascessi prostatici contr oindicano la prostatectomia: la calcolosi della prostata, al contr ario, non può essere cu rata che con la prostatectomia. La forma anatomica dell 1ipertrofia prostatica influisce ancora Slille indi cazioni nel senso che
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gli .alti gradi di deformazione d ell'uretra prostatica prodotti da sporgenze ·dei lobo medio o di nodi ghiandolari, i quali oppongono ,g ravi difficoltà al cateterismo, possono porre una indicazione .a ssoluta di importanz,a vitale. R~guardo allo sta.dio clinico nel quale si trova la malattia, si può ·di·re quanto segue. Nel periodo premonitorio (";>ollachiuria not-. turna, assenz.a di ristagno, di cistite e di ·disturbi dello stato generale) l'·operazione non è indicata, essendo che molti pazienti possono rimanere in questo stadio per tempo indefinito. L'oip erazione iprofilattica (Freyer) non pare' giustificata, poichè il pericolo di essa non è pro.: porzionato ai disturbi ·del paziente. Nello stadio di ritenzione (costante presenza di orin'a residua o ritenzione completa con inizio di di.sturbi delJo stato generale) la pro.statectomiQ. è indicata di pieno diritto, essendo che la necessità del cateterismo importa un rischio superiore a quello dell'operazione ('i\.T.ats.on). Nello stadio ·di distensione (vescica sovradistesa, incontinente, gravi alterazioni dello stato generale, urotossiemia cronica) spesso le lesi oni r·e nali son o divenute irreparabili. Se in essi col tr.attamento interno e col catetere a permanenza si riesce a ristabilire la funziona ' renale .normale, la prosta1tectomia può essere eseguita con st1ccesso. Questi son·o i casi nei qu.ali l'aippli cazione per mesi .di un catetere a permanenza o la. cistotomia soprapubica debbono p•reic edere la prostatectomia. I
E. G.
HCCRDEMIE,
SOCIETA MEDICHE, CON68ESSI. I
Congiesso della Federazione tra i medici addetti alla vlgilan2a igienica. Pochi Congressi hanno avuto successo più completo del recente Congresso di T~este. Infatti il numero e l'autorità dei convenuti, l'importanza degli argomenti trattati, la signorilità dei festeggiamenti, . la cbrdiale partecipazione delle Autorità cittadine, conferirono alla riunione una caratteristica tanto solenne, e nell'istesso tempo tanto famiglia.re, da renderne indimenticabile il rieordo. Preparata a Roma ida quell'insu,p erabile organiz, ~tore, che è il dott. Pal-0mba, segretario generale della Federazione fra i medici ig·ienisti a<ldetti al1a Vigilanza igieni·ca, tr-0vò il su-0 coronamento nell'attività. tlel pr-0f. 'L ustig, presidente del Comitato ordinatore. e noell'opera fe1\7ida del dottor Je1lertsig, anima e mente direttiva del Comitato ~tesso.
L'inaugurazione del Congresso av"Venne il giorno 14 magg.i o t1. ·s., alla prese-nza di S. E. Mosconi, Goyerna tore d t1lla: Città di Trie.. te e del conte N-0-
ris, Commissario straordinario, i quali, con discorsi efficaci, -lumeggiarono il. significato patriottico della ' riunione e . la ·s ua a ltissima. imPortanza· nei riguardi dei problemi igienici attuali. ' Roma era degnamente rappresentata dall'Assessore prof. Pediconi, oratore felicissimo e sjmpa-tioo, nonchè dal prof. Gualdi, ufficiale '"'Sanitario,. e dai medici più autorevoli dell'Ufficio d'Igiene. La Direzione generàle della Sanità pubblica def Regno, con l'illustre prof. Gosio; V~nezia e Torinocoi professori ' rivante ed Abba; la Federazione degli Ordini dei _Medici col dott. Ma.nn; il gruppo. medico parlamentare coll'on .. Capasso; l'Ordine deì medici di Roma col dott. Mariotti; la classe me-· dica pugliese col dott. Carrieri, e un'eletta schiera di medici venuti, si può dire, da ogni parte d'Italia, concorsero a dare al Congresso l'impronta di un vero areopago, ove si fo~er-0 radunati uomini di fede, di esperienza e di noto valore scientifico,. per discutere i più gravi ed! urgenti argomenti della salute pub~lica. Oratore ufficiale, quale Presidente della Federazione, fu il prof. Sciavo, il quale, con simpatica. e· f-0rbita pafola, mise in luce' l'im.Po~nza dell'igiene, rilevando specialmente come da essa si• ap-prenda la maniera di evitare molte infermità, donde l'opportuno provvedimento d' iIDVQrne l' insegnamento fin dalle prim~ .s cuole con personalecom.p etente ed equamente retribuito. Da ciò egli concluse che l'applicazione dell'Igien~ de-v'esser~ oompito esclu1sivo dei tecnici, la cui preparazione· non può \renire che da una profonda riforma degli Istituti d'igiene. Due interessanti sedute furono dedi-cate al progetto di legge sulla riforma della vjgilanza igiPnica, riforma che fu la piattaforma della Federazione dei Medici igienisti, fin . dall 'in:izio del·l a sua costituzione. Il disegno di legge, sebbene in qualche parte imperfetto, costituisce, nel suo insie:i;ne,. un vero pr-0gresso, pèr il fatto specialmente df avere meglio determinate le funzioni e la figur;.1 giuriilica dell'ufficiale &anitario e proposta una pit'r organica, più estesa ed efficace sistemazione degli· Uffici d'Igiene. Dopo lungo e ma turo esame, al quale presero· parte specialmente i pr-0fessori Gualdi. Abba e· Vivante, il di1s egno di legge, salvo qualche emen•d amento, venne pien\3.mente *lpprovato, plaudend°' all'-0pe1:a dell'illustre Direttore generale della Sanità pubblica del Regno. Relazi-0ni interessantissike sopra argomenti d' Igiene sociale ·furono presentate alla discu ssione· dell'imporpinte Congresso. La protezivne della p1"'Ì!ma e seco,ida infa;nzia.,. illustrata magistralmente dal prof. Spolverini <lr Roma e dal prof. Ragazzi di Genova, meritò la più viva attenzione dell'uditorio. ed, in fine, 1'unc'l-nime approvazione, colla quale il Congresso intese~ di rendersi solida.le oon i voti espressi dai due illustri oratori. Qt1esti YOti possono sintetizzarsi,.. per la protezione della prima infanzia, nel solle-· cito intervento di una legislazione liberale ·ed Qr-· ganica, colla quale veng.a assicurata parità di difesa e di provYidenze tant-0 all'infanzia legittimai 1
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SEZIOì\E PRATICA
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che n quellil illegittima: e che si a-O.divenga, i l agire, per assumersi la facoltà di denunciare. tDepiù presto pos..,ibile. alla trasformazione degli atnuncia facoltativa). tuali Brefotrofi i11 Asili per l'assistenza delle mnCon op_porh1ni argomenti il relatore ostiene eh(> dri e dei b.:'lmbini. nffidata a medici specializzati. la denuncia della tubercolosi, quale noi l'abbiamo Che p(lr quanto riguarda la seconda infanzia (Rafin òaJ 1901. non ba bisogno òi essere modificat::l. gazzi), se ne continui l'opera di tutela specialmennel senso .cioè di generalizzarla. Essa. è più che te nella sc11oln, cardine di ogni azione ~r il 1:insufficiente, se si tien conto pecialmente di altre novamento igieniC'o nazionale. fonti di segnalazione: òeY'es.. ere I>iuttosto meglio • Seguì il dott. ~Inriotti, Direttore dell'Ufficio cen- · -0sservat.a e più diligentemente 3·p plicata da parte trale antitubercolare di Roma, colla sua relnzione <lei medici. intorno alla den,uncia obbligatoria. del7.a tuberoo Il relatore conclude che la denuncia. obbligat.olusi, argomento vecchio. com 'e;gli disse, rua oggi ria, quale provvedimento joo1<1 to, non può essere più che mai vivo, perchè connesso ad/ un problepra ticamente applicabile e tipete che essa., in ogni • ma, diventato predominante dopo la gllerra . ca so, de-ve essere il corolla rio di un'organizzazione Preme&&"\ la differenza sostanziale che divide ln di opere. preparata. a van tnggio dei t11bercolosi e tubercolosi dalle altre malattie contagiose, e che a difesa. della colletti'~·i tit. T11 tte le conclusioni e rende }1€1' e~~n inapplicabiìe l'assoluto principio voti del Relatore furono YiYaruente .appro-vati dal -Oella denunci:t obbligatoria; lumeggiate le. ragioni C'o ngre ~o . morali. non el1e i danni materiali che ne verrebL'assessore prof. Pediconi. c-onfermnndo il giubero al malato: messa in ·evidenza la conseguente clizio espresso dal Mariotti riguardo alla inutilità. <><.tiosa di IJarità tra infermi poveri e ri-ccbi, che dell~1. denuncia obbligatoria della tubercolosi. connecess~1riaruente risulterebbe dal fatto della sesiderata nei rispetti del eensimento ùei malati, gnalazione obbligatoria; considerata la responsapresenta. una sua reJn zione per dimostrare come AA bilità non lieve del inedico curante di fronte n nel Comune di Roma si possa raggiungei·e la più tale provvedimento, il relatore conclude che la delarga segnalazione di tubercolosi, mediante il connuncia obbligatoria r><>ssa soltanto allora accettartributo de.ii medici condotti. dei medici scolastici, si, quando ad ~s~ corrispondano relative opere di del Dispensario Com11nale, degli 0$p€'d.ali, delle soccorso e di Jtrotezione. qt1a.ndo cioè essa rappre('ase di salute, ecc. ~ q11estione di organ izzare • senti il c-0ronnn1ento di t11tto l'edificio profilattico razionalmente i servizi. e assiste-nziale. ~enZ<"l q11e""ta condizione la denun.. Problema .sociale connesso diretL1mente colla tueia ot>bligntorin 1·ive tirà sempre il ' carattere di bercolosi è. sen7K-i dubbio, l 'isol.amento dei tuberuna m.i8nrn Vt> sa.tori.a , e motivo C'osì.c"lnte di 01;pocolosi. Su tale importante .argomento riferì il sizione da parte dei medici. prof. Roatt:a di Firenze, anche per Ja parte affidat:a al prof. Sforza di Rorn.1, non 1>resente al È un't1to1Jia, <>. ~rva il Mariotti, sostenere la deCongresso. Cominciò dal distl11g11ere le varie form~ n11ncia obbligntorin colla necessità di ottenerne un più vasto e eompleto censimento dei malati, unn d'isola.mento, le necessarie provYidenze relativ<:', norma infallibile per una rigorosa e sicura applirichiamando l'attenzione specialmente sulle maecazione di provvedimenti profilattici ed assistenstranze della profilassi antitubercolare e sulla neziali. (Ju~to concetto, derivazione diret~'1 della cessità delle visitatrici. teoria oontagionistica , se può considerarsi ~cienti L ·interessante relazione, che mise in luce la fort~ ficamente seducent€'. è irrealizzabile nella pratie<1, com,peten.zai dell'Autore, ft1 efficacemente riassunta data ln straordinaria cliffusione e ·compJe:;:~]til di in questo or·dine del giorno : forme della tubercolosi. Il Congresso, considerando che i mezzi d'isolaìV.Ia, a par.te ciò, e inilipendentemente dal· fatto mento dei tubereolosi. a nostrn disposizione, oono che la conoscenza dei tubercolosi può aversi da di scarsa efficacia pratica: L tante altre fouti, quali, p. es., gli Ospedali, i DiChe l'uomo è na t11ralmente mDlto resistente alla spensari. i Riparti di accertamento diagnostico, gli tubercolosi; Uffici <l'Igiene, l'Ufficio Sanitario Provinciale, ed ('he cause molteplici d'indole antigienicu e anti• in granclissima parte dalla denuncia obbligatoria morale indeboli-scono troPP<> spe-sso questa resivigente in Italia, quali ~nefici, domanda il lVJa.. stenza; riotti, porterebbe questo censimento, senza la di• Fa voti: sponibilità di mezzi corrispettivj, capaci di prov'.';be la profila·ssi antitubercolare si orienti assai vedere alla complessa assistenza dei ceensi ti e delle più verso la lotta contro queste cause predist>oloro famiglie? Prepariamo prima e gradatamente nenti; 1specialmente intensificando i provvedimenti una vera e propria organizzazione di opere antirig11ardanti l'igiene dell'abit:azione, del lavoro. deltubercola:r:i, non solo nei rig11ardi igienici, ma sol'istruzione, e ,s ovratutto il rinvigorimento e l'edupratutto in quelli sociali, ed. arriveremo cosi alla cn zione dell'infanzia. der11unoia .~pontan.ea, dell'interessato, frutto òel diA eomplemento d€gli argomenti sulla tubercolosl, ritto all'assistenza 11fficiale. diffusamente trattati, il prof. Banfi, direttore delSolo in alcuni casi P-Otrà par Iarsi di necessità l'ospedale di Vimercate (Milano) comunicò un suo assoluta di denuncia, quando cioè sia impossibile accuratissimo studio per l'impianto di un Sanatodi fronteggiare altrimenti il pericolo del contagio. rio Popolare per tubercolosi della Proyincia dl Ma in questo caso è soltanto il medico curante l\1ilano. che <leve giudica re, è Ja sua coi::cienza che d.e ve
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La relazione rivelò la straordinari.a competenza dell'autore e la perfetta m-0dernità dei suoi concetti per la fondazione di opere sanatoriali. Essa venne calorosamente applaudita ed approvata per acclamazione. Giusto omaggio al valore <:: alla fede del prof. Banfì.
A questa pratica e brillante relazione seguì quel,],a sulla profilass'i delle rnala.tt ie vene·r ee, illustrata dal prof. Pecori di Roma, anche nella parte riservata al prof. l\fantegazza di Pavia, assente. Egii riferì specialmente, colla st1a nota competenza, sull'azione à e'L Oorn uni, nelta profilassi delbe n-ialattle veneree, argomento di viYa attualità. e di straordinario interesse pratico. Dopo una chiara e concludente illt1strazione cTitica della vecchia e nuova · leg1slazione sull'argomento, dimostra che i più importanti pro''' ·edimenti og'gi consentiti per la profilassi del'le m<l la ttie celtiche sono di spettanz..'l dell'autorità sn11itaria con1unale, così oome la profilassi d'i ogni a ltra malattia infettiva. Essa dev~ perciò valorizzare i Dispensari, provvedendo ad una razionale scelta ed ubicazione dei locali, ad un'accurata selezione del personale sanitario , mediante regolare concorso, all'abolizione dei così detti medici fidu.aia ri. alla vigilanza delle case di meretricio per mezzo dell'ufficiale sanitario, all'osservanza delle di posizioni di legge sul baliatico mercenario, all'organizzazione di una pratica pro• pagn11da, specialmente nei centri operai, all'applicazi-0ne, in t1na parol.<1, di tutti i mezzi capaci 1i • correggere la preoccupa11te diffusione di tali m;-llattie. Non poteva essere a meno che le conclusioni e ! voti del ·prof. Peeori non fossero a;pprovati dal Congresso con l1nanime consenso. Lo stato attuale della lotta contro la malarià, uno dei nostri più grandi flagelli. · fu riassunto magistralmente dal prof. Antonio Dioni-si dell' Univer sità di Palermo, malariologo fra i più illustri di Italia . Compendiò le condizioni della difesa della mala ria in questo stmplice e scoraggiante ent111ciat-0 : tentati'L·i rn,olti e risulta~ti no'n sodd'isfacen,ti, itlu·s trando con rara competen?'~· gl'indirizzi finora Seguiti nella lotta antimalarica. Sulla base di lin'esperienza personale dimostra, • contrariamente a recenti affermazioni, che la cura cl1ininica 11reventiv:1 quotidiana p reserva per lungo tempo dalLa malattia , ·m a non dall'infezione, eh~ può rimanere latente per lungo tempo. Rileva pe raltro che questo metodo di et1ra sia riservato a condizioni ·eccezionali, quando cioè sia impossibile di tentare altra difesa. Viene in seguito a parlare della difesa dall'infezione il cui scopo è di ster-ilizza re i mala ti, del le recidive , delle ~11e oTig·ini, e dei mezzi per prev<~ nirle, git1ngendo alla parte più salient.e della sua interessa ntissima relazione, alla aura de,i m alarici . il cui elemen~o urincipale deve trarsi, innanzi tutto, dal loro esatto censimento, e da lla condizione di avere a disposizione ospedali o infermerie specializza te, convalescenziari per adulti e per bambini. mezzi di trasporto rapidi per il persona le sanitario ~ per infermieri. In·siste specialmente sulla necessità della carta della 1riala ria, per , poter provvedere razionalmente
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al risanamento dell'ambiente, per il quale occorrono altri urgenti provvedimenti, che egli enumera, in mezzo alla più viva attenzione del Congresso: Propone, fra le altre cose, che sia istituito iu ogni Provincia un ufficio tecnico per la difesa della malaria, eomposto di un medico specializzato, di un zoologo, di un ingegnere idraulico e dd. un agricoltore. La dotta ed esauriente relazione, esposta con forma semplice e brillante, meritò all'illustre prof. Dionisi le più entusiastiche approvazioni ed urut, nimi applausi. \ Il .p rof. Rondoni di Fir~ trattò della. pellagra, i1ella sua eti-0lÒgia e nella sua patogenesi, riservandosi il dott. Starli di Trieste la parte clinica. Ambedue le relazioni, data l'importanza sociale dell'argomento; e il riconosciuto valore dei relatori, vennero ·seguite col massimo interesse dai Congressisti, e pienamente a[}proYate nelle lo ro conclUJsi<>ni. • Così e bbe termine il programma scientifico del Congresso, programma della cui scelta noi non possiamo che felicitarci, in considerazione SP€Cialmente delle nuove vie da esso trac<:iate per la soluzione dei problemi igienico-sociali più urgenti. La completa riuscità di questo Congresso affi&-1 del pieno successo che avrà anche quello di Trent{), proposto per l'anno ventt1ro, sotto gli auspici della ormai benemerita Federazione Nazionale fra le .. A.asociazioni del personale addetto alla vigilanza igienica. u. rn.
Rit1nione Radiologica Emiliana. Per itliziativa del prof. Busr di. Bologna e Rossi di Parma, i radiologi Emiliani e delle città limitrofe hanno sc1 bilito di in.dire riunioni scientifiche periodiehe per ivi esporre i risultati della propri~ esperienzà e mostrare i casi clinici più imi>ortanti. Ija prima riunion~ 11a avuto luogo a Villa Verde, riell'Istituto di radiologia del prof. Busi. Sono intervenuti : i dottori Rossi. Sighinolfi. Palmieri, Màffeo, Tarugi, Fiorini,. Magni, Ramusani, Tàpparelli, Pini, l\ll o ntanari; e i professori : Busi. Ba lli, Biffi. Il prof: Busr, dopo à'!e re illustrato il suo Istituto diviso in va rie sale, per la diagnostica.. la terapia, il comando degli nppareccl1i, ecc., e fornito di istrumenti e di suppellettili completamente italiani, .ad eccezione di qnalcbe ampolla n mericana o frances~. ha illustrato alcuni oasi, cli'nicl assa.i interessanti. • In una ragazza, nella quale evidenti differenze del suono .p lessico delle regioni apicali aveva indotto parecchi dis tinti medici nel sospetto di tubercolosi polmonare, l'esame radiologico del tora<:e ha rivelato la presenza di costole cervicali soprannumerarie, lunghe a decorso asimmetrico, oon integrità del parençhima polmonare. Ha poi illustrato a lcuni casi di calcolosi epatica (calcoli calcificati); llDO di dive rticolite del colon, una serie di ulcerazioni ga..s triche, e finalmente uno raro di sifilide tardiva dello scheletro a focolai m11ltipli. simulante in· qualche seò{l l'osteite. fibrosa di Reklingha usen. ~
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SEZfONE PRATICA
Ortodiagrafla del cuore e cardiovolumetria. · Il dott. PALMIERI l1a illustrato la « Ortod iagrafia àeZ cuore e ·Ca rdio vo i u ffl6t ria » inostrando gli oggetti dei suoi esperimenti ed alcuni ortodiagrammi. L'O. sperimeQ.tando con cuori di stucco ricopiati d.al cada vere, riesee a din1ostrare quanto segue: Uno stesso cuore, se orientato diversamente nel torace, per eondizioni estrinseche' leo-ate più sl'\OQ.SU\ I:> ~· alla conformazione somatica, può dar luogo ad ·ortodiagrammi diversi, per forma, per superficie, P_er lunghezza dei va1i c1ia1netri, traccia ti secondo i metodl più noti. L'O mostra da. t1ltimo qual-che caso, in cui all'esame clinico era indubitata la .diagnosi di un'affezione valvola re- (mitra lica , aortica, ecc.) ed in cui l'ortodiagrafìa non riusciva a dimostrare un aumento di volume del cuore. 1
Sindrome scafoidea del Kohler. Il prof. BALLI R. riferi ·ce sulla « Simdrome scafoidea del J(ohler e sua probabile iriterpretazion e patogenetica ». Il prof. Ba lli, ricorda~'1 la storia di questa sin-
drome, e , notato che i due primi ca'si descritti in Italia lo furono dal Bertolotti, ne riferisce uno nuovo, a lui occorso in un bambino di sette a nni. nello scafoide del piede di destra. Della rara e poco nota particola1ità l'O., dopo a'Vere ricorrla ta la 8intomatologia rcla udicazione, dolore alla pressione sullo scafoide) dimostra. in base a ni1merosi radiogrammi, la sproporzione che
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presenta lo scafoide di destra di fronte a quello di sinistra e alle a ltre ossa del piede, tl suo aspetto atrofico .a raggrinzato, ·la fraiStagliatura dei conto rni, la mancanza di una netta trabecolatura, l 'i percalcifìcazione a l centro dell'osso.
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Articolazione coraco-clavicolare. /
Il prof. BALLI riferisce an<!ora su « Il ,r eperto rad iografico dell'a rt icolaz'i<>'1UJ ooraoo-olaviooW!re ». L 'O. crede s i t ratti di una anomalia non a carattere atavico, ma a carattere progressivo e ritiene iuoltre, che l'importa nza del reperto a bbia valore a,nche d.a1 punto di vista clinico per una esatta interpretazione dellù percussione deg;li apici . 1
I raggi X nella coxite infantile. Il dott. T ARUGI accenna ad osserva zioni da lui fatte nella pratica privata e negli stabilimenti di Salsomaggiore, osservazioni che risalo-ono a molti . o anni or sono, « s1" una partiool<11re effi,oaola dei ragr1i X nella. ou ra della coxit e infarit·ile » per cui l'O . si doma11da .se tale metodo di cura non si debba in molti casi preferire a lla cura ortopedica. · l/O. promette di documentare qua nto prima le sue osser·v azioni con la presentazione di e.asi clinici studiati anc:he dal punto di vista radiologi<Y>. La riunione s i chi11se dopo aver deciso oon voto t1nanime di tenere la · seconda fra due mesi a Pa,r rn a, e pregando il prof. Busi di preparare una r i,.i. t1 ~< ~ulla radiologia del ci~co e dell'appendice n. . A.
APPUNTI DI MEDICINA. CASISTICA E TERAPIA.
VALE~TI.
PRA1~ICAo
e·d i loro co11torni dive11 ivano rosse e tumefatte; al cune ore dopo piccole vescicole comparivano sullè chiazze eritematose e s i disse.oca• vano nei g·iorni successivi . All'età di 42 a nni cessa l'uso clell'antipirina p er consiglio del m edi·co. A · 49 a nni entra, per farsi curare il di.abete, nell'Ospedale d iretto dagli AA. ; sotto·")osta spetimentalmente all' azion e dell'antipirina, nove minuti do.po l 'assorbimento m ostr a di nuovo gli acci1denti cu tanei : se·11so di bruciore peri· labiale, edem a rosso, localizzato, persistente al• ctme ore e seguìto l'indomani da nuova poussée. L a m,alata era dtmque sempre in stato anafilatti co rispetto all'antipirina, e g·li acciden~ i erano dello ste '"'so ti'Po, con ide.nticj localizzazione. I saggi fatti n elle settimane seguen ti mostravano l'rupparire dei fenomeni · in l l n lasso di tempo variabile da 4 a 12 min11 ti do,p o l'ingestione; l 'inte11isità dei fen omeni era in.di1p endent e dalla dose i.n gerita : gr. 0.10-0.50-0. 75. P re.:::_ $O tole malata dunque vi er a stata t1na fase di se11sib ilazione assai 111 nga (nove a11ni) e sola1
Anafilassi antipirinica comparsa · dopo una lunga fase di sensibilazione e desensibilazione •
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Un notevole numero di osservazioni prova che le modi.fi cn.zi o11i u1norali cl1e caratterizzano l o stato analìla ttico sono determinate non solo ·d a so·stanze alln1minoidee , m a anch e da. sostanze cristallizz a.Jbili. Wi.dal e P astet1r-Radot descrivo110 (La Presse ltl édicaie, 1920, n. 10) lln nuovo esemipio di stato anafilattico Provocato in t1na donna dall'antipirina. L a: mal ata aveva potuto ~1er i1ove a nni ingerire dell 'antipirina senza risentirne alcun disturbo; all'anti.nirina aveva. dovut o snesso ri. correre e ssend,o soffer ente di emi·cr ania . All'età id i 33 a nni la malat a notò i primi sintomi di un di a bete: nella stessa epoca ebbe degli accidenti cutanei in se·g uit.o a ll'assorbimento ·dell'usuale antipirina, accid enti che si rtpetevano pochi minl1ti .dop o la in.g estion e del medicamento : la donna accu sava nella regione labiale 11na se.nsazion e di hrt1ciore, le labbra 1
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IL POLICLINICO
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mente ·d()po ciò comparv-ero i c.ar.atteri.stici fenom~·ni 01 gni volta che la ,p. · ingeriv.a ant~pi rina: malgrado sette anni. d1 astinenza lo stato an·afilattico .p ersisteva a ncor.a, se11za modllica' zioni. Proseguen·do gli ooperimenti s,u l cas-0 in esame ,g li AA. stabiliscono che la d~1se più de.Qole capace di scatenare la crtsi era rappresentata. d.a gr. 0.02 di antipirina: non .solo,, :ma utilizzan·d o il mete.do di ,a ntianafilassi pr0iposto da Pag11iez e Pasteur-Radot ·Contro .g·li accidenti di ana:fi.lassi ·digestiv.a, fa eendo ci o.è ass<>rbire • la dose minima .di gr. 0.03 - -0.02 - 0.01- 0.005 di .anti•pirina prima di farle ingerire ·successive dosi massive a distanza di un 'ora, ottennero che 5·0 giorni dorpo la ripresa ·dell'antipiri.na una dose massiva "di 50 ctg. non ·'Provocava che. accidenti insignificanti, e 64 giorni dopo la malata poteva impunemente assonbire fino 1 1g r. di antipirina: in tal mo.do s'era ottenuta la com·p leta desensibilazione d.ell'organismo. Gli AA. concl11dono che tale fatto· di anafi,lassi antipirinic.a sorpassa la portata d1 un • .semplicè fatto di anafilas.si a limentare: l'osservazione clinica p ortata s u di un veriod-0 di 25 an11i 11a permesso dt seguire con precisione spe r irr1entale tutto il ci clo · dell' anafilrussi con le tre nette fasi di preparazione o sensibilazione, di ana"{ìlassi e di desensibiLazione. 1Similrnente a quanto avviene iper le sensi1b ilazioni 1dovute a.d inalazione o ingestione di .alc11ne sostanze, anche qui è is tato necessario per preparare l'organismo un lungo pe·r iodo con aiione I'ipetuta della sois tanze anafilattizante • Lo stato anafilattico una volta stabilitosi ha persistito esattam·ente ripro1ducendo gli stessi accessi anche parecch i anni ·do·p o la coosazione dell'uso del medicaménto. Infine questo stato di anafilaissi è scom 1-narso ,s otto l'influenza della . ripre sa del medicamento a dosi sub·e.n tranti , .alter.nate dosi grande e dosi pie-col e. 0
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MONTELEONE. I
Azione• insolita dell'adrenalina nei vecchi •
la diminuzione di pressione va attribuita SJd una stimolazione dei vaso-dilatatori. Questo fatto potrebbe esser favorito dalla povertà d-ei tessuti di calci o. . La bradicaridia protratta per ore, a n·che se·n za con.cornitante diminuzione dell.a pressione, o. il restar' invaria.to d el nolso sono dovuti ad un.a reazione modificata degli apparati nervosi. Aetcesei .stenocardici do·-po iniezioni id i adrenalina vengono osseryati soltanto nell 'arteriosclerosi delle co1\on a rie. Lo spasmo vaisale è l 'effetto d , una reazione paradossa dovuta a resistenze ·del circolo sanguigno tropipo forti per vasi alte~ati . Non è <la escludensi ·che l'accesso is tenocardico possa venir favorito dal fatto che la contrazio·n e iniziale normale vien .e prolungata e intensificata quando le coronarie so110 .ateromasi,ch·e . Nei vecchi si osserva soltanto il 10 % di glicosur~a .dopo adrenalina, ove non si adoperin•) dosi sup·erio:ri ai 0.8 mg. I
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m. p. •
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Intossicazione mortale da carbonato e solfuro di bari() dati invece del solfato di bario per esami radiologici.i
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I
R . Ben saude e Ed. Antoin~ (So c. méd. des h6pitaux, 2 maggio 1919) hanno osservato due casi di into· ·sicazio11e per solfuro e carbon ato .di b a rio, d a ti per eri·ore invee·~ del solfato. Nel1'u.no, l'ingestione di l1na ·d ose di 40 grm. ha provocato q11aisi istantaneamente, i·n una donna tn buoI)o stato di salute, segni d'intolleranza,. con vomiti, diarrea, atroce bruciore .a llo stomaco e mo1ie in una diecina di minuti; il farm.a cjsit a avev.a dato un polisoltfuro di bario in l·uogo d·el \Solfato: l a to.s sicità notevole del solfuro ed il rapido 1passaggioi d·el bario in circolo spieg.ano la morte. In un a ltro caso il farmacista, non aven·doca!'lbonato · di btsmuto, ·aveva dato ·d~l carbonato di bario: l'amma:lat.o, esaurito, dimaig.rito e con tare di sifilider e di m.alaria, aveva ingerito 80-100 grm. del :Prodotto e se ne er.a liberat-0 rpr.esto in ,gr.an -parte col vomito. Lai morte .avvenne ·solo ·dopo 35 ore e do po .alternative di miglioramenti e peggioramenti; i sintomi presentati sono stati vomiti biliosi, acquosi 1 e poi striati di sangue~ sensazion e di paresi muscolare agli .arti ·ed all.a nuoa, eccitazion é cerebrale e loqi1acità,, rallentamento del pol·so, coim-cid ente con polipnea di m edia i·n tensità: l a morte si è verificata probabil1m ente per in tossicazione bulbare. ·Queste d·u e osservazioni non sono isolate: ve ne son·o altre, trattasi però sempre di sostituzione di .sali ~ol'ubìli ,a, qt1elli ins:olubili3 come il solfato, ch e è solubi·I e' solo a 1 /450.000, e 1
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Dopo iniezioni ipo·d ermiche di .adrenalina (0.3-0.8 mg.) si oss·erv.a talvolta (Arn ste:Ln-Schle. :sin·g er, Wien. klin. Wochens., XXXII, p ag. 79) n ei vecchi, preceduta spes·so da. lin'ipertensi one· di pochi minuti, un'itPoten.si one, che può d11r.are per 1nolte orè. T alvolta la pressione rim ane invariata. Tl 'JOl1so. è inalterato p.er frequenza ()(Olnure è bradicardico. L a diminuzione •del l a ' -pression.e sang11igna e · della frerquenza del polso non va sempre parallela. Quando l 'i p otensione è dovuta a debolezza. cardiHca si ha tachical'dia. Se ciò non è il caso, 1
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SEZIONE PRATICA
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leggerm ente più solubile in p.r.esenza di acido cloridr~co, sempre però in prorpo·r zioni assoluta.m ente inoffensive. I sali di bario sono ·del resto raramente usati in ;f.armaicia (il solfuro entva nella comp·o1sizione di p.a ate depilatorie) e dovre bbero quindi solo raramente prestarsi a confusio·ni: ven•g ono però usati in industrie alimentart (il cloruro per diminuire l a gessa.tura dei vini, il carbonato irau·d olenteimente aggiunto ,alle farine per aumentarne il peso) e si co:rruprende quale rpèricolo possono presentare, sebbene le dosi tossiche ·debbano valutarsi soltanto a grammi. Ad ogni modo è bene mettere in guardi.a medi1Ci e farro.a.cisti, ·per evitare ,g ravi ·danni; il medico, prescriven1do il ·s ale per uso interno, scriva solfato di bario chimi camente p·u ro J>er 11so interno, .sottolineando tre volte la paroli.1 solfato, o, meglio. ricorra ai •p rodotti fabbri1cati dall 'industria a sco·p o radiologico. Il farmacista, ben inteso, deve gua:r.darsi be.n e ·da qualsiasi sostituzion.e. In ta.l i con·dizioni .si pt1ò usare ·senza tim-0ri il solfato· 1di bario, che i.n co.mplesso, .anche con i po·s sibili errori, ha 1dato luog·o a minor numero di intossic.azioni, che il carbonato di bismuto. l. b. I
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va11te). Se ne distinguono ·sovra.tutto per qu.anto concernei la tossicità relativa delle due droghe di. fronte alle varie .sp·ecie animali; d'altra partegli effetti loto non Bi sommano. • I pri·n cipi toi~si·ci ·dell'am.ice stellato «del Giap. pone» vengono as·s orbiti e ritenuti dal carbone in polvere. R. B .
L'eritema da arsenobenzoli.
ì\1ilian (Bull. S oc. niéd. des Jiopitaux, 1919,. 18 dicembre) in·s iste sulla ri.ece·&si 1 à di ]Jldividualizzare le varie forme dell 'eritema consè,c utivo aid iniezione di arsenobenzoli,, gi.acchè la patoig enesi varia impone 1:1.Ila ·differenziazione clinica praticamente l1tilizzabile. L'erite.ma infettivo è dovuto ad una coinci·de·n za (o ad u11 risveglio) di e.s antemi a;cuti: e si hanno così le varietà morbilliforme, scarlattini!forme, orticata, polimorfa, ecc., che alcun i .autori attribuirono a ,s erie « eritemo1g ene » d·el preparato, me.ntre si tratta ·di coinci·d enze for -. ' . tuite. Sono questi gli eritemi... arsenicali di gran l unga più frequenti; compaiono di regola n·elle prime cure, ver\5-0 il no·n o giorno e dopo tre o quattro iniezioni con reazione feb brile - ·p erm ettono la no·r male pro·secuzione· della ·Cura. · Tossicità dell'anice stellato giapponese. L'eritem.a tossico invece, più raro, ha an ch e L 'Mli ce stellato, detto anche anice .della Cina nell a sua n1orfologi.a le caratteristich ~ dell'in o badiana - frutto dell'lllicium anisaturn, to·ssi.cazi one arsenicale : oltre all'e.r itema, ::;t viene ora sofisticato con l'anice stellato detto hanno eictasje capillari (che rap presentano la del Gia.p .p one, frutto ùèll'llliciitm religiosum. ponpora arsenicale) ed edemi dermico-ipod.erI ·ùottori J. V. Negrete e C. F. Velard e (L <t mtci ('para,g·o.n abili agli edemi cerebr.ali dell' aSemana .~lédica, 6 nCYVembre 1919) hanno voluto poplessia siérosa). Milian in uri caso e·bbe i stabilire la tossicità di questa droga. È risillfenomerni seguenti : ·eden1a pal;pebrale, degli' • tato che molti animaJi di arti , dell1a ·p arete ad·dominale; eritem.a leggero , . laboratario vi sono roseo, diffuso, e•cchimotico alla ·diascopia. Nulsensibili, ma che in particolare n e risente 1' azione la cavia, la q_uale può quin1di essere ltsata 1'altro di notev'ole, tran·n e urobilinuri.a. Va pecome «reattivo biologico», per determinare la rò osservato che questi fatti apparvero d·01PO· ben nove iniezioni con secutive, tra cui quattro· sofisti c.azi on e. Il ';)rincipio atti~o si comip.orta in primo te·m - ·dosi di 0.90 e una di 1.05 ( !) . . Ran1ond pure vide - ·dopo 6 iniezioni di po come veleno convulsivante, poi com e veleno par.a lizzante. Si osservano anzitutto movjmenti · noyarse·n o1b enzolo, tra cui ben tre da 0.90 oscillatori "del capo, poi convulsioni viole nte ·com.p a:rire un eritema scarlattiniforme assaf periodiche, poi convulsioni subcontinue, infine pn11iginoso, cl1e in breve ·si generalizzò, acparesi progressiva. co111ipa1g nato da considerevole edema dermico, I sinto·m i convulsivi si ma11ifestano a,nche vera P'a chi1dermia ac11ta ooematois a. Il malato finì per semb!'are <.< 1111 llomo di baudrucihe , riiniettando piccole quantità di infuso (in solugonfio 1d'aria ». Negativo l'esame dei visceri zione fisiologi ca) nel Sistema nervoso centrale; ' e delle llrine,• non feihb r e nè fatti generrali. dun1que si tra:tta di un .a vvelenamento centrale. L 'erl1zione edematosa durò circa due mesi ~ Per altro, i muscoli di rana perdono la l oro ')Oi g11arì con1pletam·ente dopo lieYe desquamaeccitabilità se vengono sommersi nell'infuso (al 10 n/,); dunque è probabile che interveng.a zione e ~ecch ~zza della !lelle, con persistenza: .anche un'azione periferica. del p1ì1 rito . Ra.mond no11 vede la nec.essità di invocare if I sintomi descritti sono paragonabili a quelli determin ati dalla picrotossina (coccole di I .e- fegato per la ~atogen·e si di questo edema, come1
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ia Milian: 1 ir1te11sità della vasbdilatazione cuiane'a , manifestata dall'eritrodermia con ipertermia dei tegumenti basta a 1s pie.g are il pas.saggio del siero r1elle maglie del tessuto cellulare tlermico. 1
fa. Non solo, ma l'A. ha altresì osservato ctH) i! metodo, a seconda delle condizioni, può riusci re benefico o malefico. E·' un fatto che lie stalle possono servire come mezzo di arresto di abbond3Jnti anofele, che invece nelle abiR USCA. tazioni umane attigue s'i trovano in numero assai scar so; n è esse si riversano nelle abitazioni quando dalle stalle vengono allontanati Ii cloruro di sodio come antidoto della stricnina. . g li anima li. P er converso l'impianto- dJ una È noto dalle esperienze di Lesné e Richet stalla presso un',abitazione serve da richiamo .(·l1e il cloruro di sodio __può modifiicare la tosdi anofe1e, le quali finisco.no poi col riversarsi ..sicità della stricnina. G. Girib.aldi (Gazz. Ospeanche nelle case attigu,e . · E, evidente in tal .dali e Cliniche, 11 dicembre 1919) ha ripre60 caso il danno chè esercita la stalla, tanto più lo studio .de11 'ar gomento·, per vedere se fosse che le anofele che vi accorrono non proveng9possibile t r a rne qualche co11clu1sione pratica. no dalle abitazioni vicin e (ciò che costituirebbe Dalle sue espe rienze risulta che in realtà il una parziale liberazione di queste) ma vencloruro di sodio, diminu.endo la solubilitàJ dei gono invece da luoghi assai lontani. L 'asser-sali di stricnina, può venire usato in certi lizione è comprovata da un'osservazione delmi ti con probabilità di successo, ma solo in l 1A. in riguardo a due abitazioni alla distanza via di eccezione, q1.iando manchi sul momento di 100 metri, provviste ambedue di stalle; liogni a.ltro mezzo _tera,peuti-co. Nello stomaco, beratane una dalle a n ofele, la vide ripopo"il fatto della pre.senza di alimenti impedi•s ce l a r si al completo in 2 g iorni, senza notare dil'incontro fra stricnina _e cloruro di .sodio e mint1zione nella p opola zione anofelica delrenae quindi nulla l'azione di questo. P er via 1' al tra. -sot t ocl1t a nea, l'iniezione di cloruro di sodio Le citate osservazioni vennero fin dal 1918 -pr:aticata entro 5 minuti, nello stesso punto utilizzate dall'A. nella lotta antimalarica a in cui è stata fatta quella di stricnina, può sal- Tr1nitapoli. Quivi, dopo la lotta antilarvalc, , che, per diverse condizioni, era riuscita in-vare l 'indivi·duo; ad essa quindi , si può ricor.. completa, le anofele si andavano ammassanrere nel caso in cui per errore fosse stata do, dapprima solo in direzione degli ·s tagni, jniettata un.a soluzion e venefica di stricnina, J ·. p oi si estesero nei ri_çoveri animali -e nelle 1)rie non ~1 .potesse ricorrere ad altro mezzo. me case d'entrata in città. 111 ·caso di avvelenamento per via ·gastrica, Era evtdente che l e stalle servivano da si deve anzìt11tto svt1otare lo stomaco, prescrimezzi d'arresto, ma che questo non poteva vendo ·i soliti antidoti (ac.ido tannico e per essere che temporaneo: esse costituivano un manganato di potassio) : eccezionalmente, in a rgine, superato il quale, la corre~te anofe·manca.n za di questi, si potrà, dopo a ver prolica avreb·be strari·pato. La lotta fu Quindi di' -vocato il vomito , .ricorrere al cloruro di sodio, retta contro le anofele ricovera.te nelle stalle: Ghe può anche e-s sere Boµiministrato, dopo gli altri socc orsi, a ll o ~co.po di immobilizzare la lotta faticosa ·ed improba, p·er·chè, ·d opo uno • o due giorni, il n11mero delle anofele soprav·stricnina, ch e eventualmente fo sse sfuggit~ venute era pari se non maggiore di quelle ·agli antidoti. fil. .. distrutte; i risultati però furono confortanti perchè nessuna zanza ra entrò n·ella città, che rimase libera da nu9ve infezioni. IGIENE. È doveroso d a parte nostra richiamare !'.attenzione su questo metodo di profilassi antiNuovo indirizzo di profilassi antimalarica. malarica, sem·p lice ed efficaoe,_ che è stato R ecentemente il .R ouband, all'Accademia delmesso in lu ce d a un nostro connazionale (i l e Scienze di Pari·gi, partendo dal fatt o, cla primi ri.sultati f11rono pt1bblicati nel 1° numeiernp o a ccertato, ch e le anofele si trova.n o abro 1919 di Malariologia ). ·bon.d a nti nelle stalle e sono avide del sangue Si deve anzitutto app.rofittare delle stall P anim.ale , propose di servirsi delle stalle cont~ ft1ori della città ed in direzione degli stagni, ri covero di predilezione delle anofele, lib ~ra ncome primo -mezzo d'arresto; quando si teme ·d one in tal modo le abitazioni umane. che questo non sia suif:ftctente, si d-0vrà rieorOra il dott. 1\1. Rizzi (.4 nnali di I giene, XXIX, rere a ll a distruzione d·egli stessi focolai di n. 11) ha giu stamente os~ervato che tale mepredi l·ezio,n e. todo venne escogitato ed applicato con s11cct?sftl. so in Jtalia, d nl Rizzi stesso, già qualche anno 1
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ITAMINA LORENZINI .
TERAP ~ A Principii VI'I.·\.\Tll\iiC L dHll"eqtrili b1·io e d elraccrescimPnto (A, B} isolati, at.t iYissin1i, sottoposti a contr0llo fi. siologico costa1it.e dl· ll ' l s litu•.o d1 Ch i1nica. 1'"isiol ug1 ca della R .. UniveTsi t à di Pa,ria. La VITAMINA LORENZIN1 è rt>golatrice P stim o lnt ri ct:> pote11tis!~ ! rna delt (l nutriz1011e Tndicazioni.: 1° .. ll:: :~~~ie CistroG-cbe drn• infanzia. disturbi dell' accreseiu1ent\>, dcficieo1..a di svilO])po. rachitisnto, · t.~'?l'P~ic ga-;tro-t•nt.criebe croniche, -;corbnto infantile, emofilia, "''· 0 =: - 0 <pc~~:::rn ti ort:;aniC'i, (i:;trofie post-inJettivr, unf"Jnie. uel'rasteoie. con\ alesrenze. B0 - .'H~l :~tfe d<•llo not rizionf', d iabet~. srau uricen>iti. gotta, ob"S•tà. [ ..."\~TERJ;;SsA7'~1'J ...... b'[JJ () -· I.a. TERA t) T ~ \" r r .:\ ~ifNIC'A d P.VP Ps<;f're p r at ic-ata c:;olt.anto con le VITA~INE i~olate. atti \· i sR i1n 0. l so l ~ »ttin1<u;1~ 11te ~ s 11'nr an1ent1' 11t1lizz:i.bil 1 da1!l1 nrgnni;;mi ma1aLi, 1 qual~ non ~al~r1z:~an~ .mal le VITAMINE cvn teh ute nl"'gl i ali1nen ti. Le VITAMINE 3.1im..-11 tari SPrvono solo agli org(ln 1sm1 fis1olog1c1. Sa.93i e letle~aluW'a a dlspos:-2:!!.io~e dei Sl.sg. Medici Ri'<>Yet ti cl i pr c priPtà. del "oln fabbricante · CO NSO~ZIO FA~)\lACEUTICO l'f ALIANO - Mllaoo
UN;CA VITAM INA UTILIZZABILE IN
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L I R E SEI
(ANNO
XX\-II,
FASC.
2.8]
~E.lJONE
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P R.\Tl tA
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743. •
POST A DEGLI ABBONATI. (1137) T rattati d'urologia. All',abb. num~ro 12, 002, Candelara: Il trattato più completo e moderno (non è ain.col'a uscito tutto!) è l 'Encyclopédie J.'"' rançaise d' Urologie. È pe.rò molto vasto e serve specialmente per chi vuole dedicarsi esclusiva me11te all'urologia. un buo11 trattato, che può esser mol to utile an·c he al cl1irurgo generi co, è il Traité chirurgical d ' Urologie del prof. Legu eu. Non è per0 dei più recenti e si t rova ora e.on gran difficoltà. È qt1esto il Trattato ge11erale forse più consigliabile; altri, come quello del Pousson (tradotto in .italiano), di Achard e MariDn. (pure tradotto in italia110 : Terapia urinaria), di Pillet, di Cohn e di Casp.er, sono forse troppo elen1e11ta.ri per essere consigliati .a chi nella urologia vuole approfondirsi lln poco. . v-i sono splendide opere inoderne che si occ11pano di .grandi capitoli della urologi,a: Volb.ard: Nierenerkrankungen (n1a.l attie i-enali di indole n1edica); Marion, Boyer, Germain: Cystoscopie et cathétérisme 'U,rétéral (atlante ottimo); Caspe1·: Handbuch d(\S Ky stoskop irJ (buono specialmente p-el testo); _i:\Jbarran : l't'lédicine opératorie de s voies urinaires (trattatò magistrale che però ora si trov.a con difficoltà); Voelcker e \VossidJ o : UroLogiscrie Operationsl elire (trattato modernissimo con .arnpi a esposizio11e anrhe d ella e11doscopia opexativa, ma non tutto fin ora ·p ubblicato).
E.
PIRONDINJ.
(1138) .'-\1 dott. R. Di Silvestro, P ola : Sul Silbersalvarsan, oltre .a ni1 merosi lavori tedeschi, esiste un a men1oria del d ott. U. Rebau·di (Riforma medica, anno XXXVI, i1. ;J) che il collega potrà con sulta.re. V. MONTESA?\O. 1
(1139) }J ariuali di citi rurg'ia e di i gie n.e. Al dott. G. F. da T. ed .a ll,abb. i1. 9125: BILLON L.-: T t'aité de Clinique thérapeu tique ch ,i rurgicale. 1 vol. di 115{) pag. Octave Doi11 ed. Parigi. - LAVAL En. : Guide chirurgica l du praticien p °'u r l es opérations jo urnalières. 1 vol. ·d i 700 pag. Ibi1dem. - _..\: . CELLI : Manual e delt' Igienista, in 4 volt1mi. Un. tip.-e·d. Torin-ese. - ~1. Rt...-BNER: Trattat o d'igiene. 1 vol. di pag. 109-2. Soc. ed. libraria, Milano. ( l. b. (114-0J _'-\11'.abb. n. 10362 : l\on esistono in I t alia grandi stabilimenti per le malattie d.el ricambio. Di quelli più sp.ecializzati in quest o genere di cure protremmo indicarl.e lo stabilimento di Ra.miola: (Appennino parmense), che è a perto tutto ]'.anno.
G.
SAB.
CENNI BIBLIOGRAFICI (Non si recensiscono cbe i libri pervenuti in àono alla Redazione)
M . ; Leçons de PatJiologie dige sti-ve I\7e série. Un vol. in-8 di circa 300 pag. ~ iVlas.so11 e C., ed.,, Parigi. - Prezzo fr. 11.
LùEPER
In questa nuova serie di lezioni sulle affezioni d el tubo digerente, 1' · A. tr a tta sogg-etti 111olto svariati in cui p1·edomi11 ano le dispepsie; la conoscenza di queste ha fatto nDtevoli pa.ssi con la guerra, sicch.è tali capitoli si leggeranno con interesse. Diverse lezioni sono consacrate a~la ·dissenteria (lesioni rettali, anemia, debolezza cardiaca ecc.). Qua e là si trovano diverse utili indicazioni di tecnica, coo1e p. e. sulla misura dell'attitudin e funzionale del cuore, col sussi·diD dell' adrenalina, sulle rettoscopie, sui i11etodi citologici d 'esaim e clel .s ucco gastrico, eec.
fil.
CH. SABOURIN:
.. T raitenient rationnel d e la Pht.i-
s.ie. 6e édit. -
~Ia sson,
éd., 19'"20, Patis. -
Fr. 7 net.. I l libro di Sabourin l1a .scopi di propa·ganda utili specialme11te ai malati di tuberco losi. E. n-0to quanto valga·no i sanator i oltre ch·e p-eir il trattam1ento i•n . sè, p er la regolazione fu tUJra della vita dei malati: il libro di Sabourin cerca in u1aniera piana, alla porta.ta di tutte le persone di una media .cu ltur.a, di far compren&ere, in una n1alattia .curabilè, tutta la r-azio..: nalità delle cure c-0n1Sig~iate d ei 11l!edi.ci. I inala ti di tubercolosi che conosco110 la loro malattia si cureranno m eglio se avra11no nell :i 10ro pi-ena conoscenza le ragio11i e l'evidenza. del regi·m~ che loro si i1npone. Con tale p1in.cipio l'A . si p.r op·o11e di soccorrere a n.ch·e l'opera dei medici adibiti a·l la cu1"a dei tubercolosi: il ·l ibro è svolto secondo tale piano, epperò la curabilità d ella titSi·, la .cura r.azionale della tisi, l'igiene socj a le cl ei tubercolosi sono i caposaldi st1 ct1i l'opera è costruita. t. p. •
!\I.
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R icerc h e clirticlie P 1pe rinie1itali sttll e 1ievriti. - Tip. \ Ta ccarezza, 1919, GeFERRARI:
n·ova. - L . 8. L'_.\. nell'a:ccurato volu1ne tratta dello stato· prese11te d elle i1ostre· co11oscen ze eziologicJ1e, patogen.etiche, anatoonicl1e del.be i1evriti. Si diffond·e specialmente su alc1111e d elle più i1ote·v oli questioni dibattute co111e quelle della })atogenesi € dell'etiologia, su cui le osservazioni di guerra hann-0 permesso all'i\. di portare un -contributo personale. ' Figure chia:re, vasta bibliografia. · t. P1
(ANNO XXVII, FASC. 28]
IL POLICLINICO
NELLA VIT1\. PROF ESSION .A LE . •
MEDICINA SOCIALE. L'assicurazione statale contro le malattie (1). Modalità del compenso ai medici.
Tutto il congegno dell'assicurazione statale <!ontro le malattie starà nelle mani dei m·e.d ici. una condizione· esseziale peT il retto· andan1ento delle operazioni ·consisteirà, ·d un.que, nell '·ottenere una .coscenzio.s ità e scru.polosità a tutta prova 1da parte dei medi·ci. Per r.a.ggi11ngere qiu·esto risultato oocorrerà di metterli .al :disopra di qualsiasi lusinga o bi.sogno di lucro meno ohe lecito nell'espletamento del lo·ro mand·ato di fi·duc:La.: qualunque forma si adotti per la loro retribt1zione, dovrà assicurarsi loro un tr,a ttamento più che f!ecoroso poi.chè un'economia mal1e intesa frustrerebbe la legge. Fra l 'altro, importa di non lederne in nulla i diritti .acquisiti, spesso conquistati aspramente e dopo decenni di lotte : intendiamo non soltanto quelli dei inedici condotti e ospe·dalieri, sanzionati da contratti di lavoro, ma anche quelli. dei liberi esercenti, legati alla consuetudine della clientela. Nessuna categoria di medici va sacrificata alle altre. Un ammonimento vorremmo ancora aggiungere : nell '.adoperarsi per a,ddivenir-e alla sistemazione economi·c a, conviene ·di non lasciarsi guidar~ grettamente dagl'interessi di classe o di categoria, ma subordinarli all'utile generale. Solo in questo modo le conquiste compiute avranno base durevole ·e sLouira é verranno sostenute e .secondate dé;tl 1p ubblico. Per quanto concerne le modalità del compenso, m·olte s-oluzioni sono possibili. Ci si trova di .f ronte ad opinioni diverse e spesso con: trastanti; tenteremo di farne un'.an.alisi spassionata ·Stenz.a las·ciarci traviare da prevenzioni. '
1tetrlbuzione da parte degli assicurati. .; Per eliminare tutte le difficoltà inerenti all'o!'ganizzazione ·dell' assistenza sanitaria nel .n uovo regime, od almeno per lasciare il campo ape;rto ad una soluzione che soddisfi interamente i medici ed il pubblico·, è stata ventilata più volte la proposta di escludere dall'assicurazione contro le malattie l'assistenza .sanitaria: gli assicurati colpiti da malattia ric1w .e rebbero le sole mdennità; si lascerebbe a loro carico il pagamento del me.dico, delle medicine e dell'ospedalizzazione (quando non ne (1) Vedi questo giornale . fase. 23-24, p.ag. 635.
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.abb iano diritto da parte del comune o per ' altre vie). Questa soluzione era stata avanzata anche in seno alla Commissione ministeriale, ma venne subito scartata; in seguito essa è stata ' ancora ripresa - da Cingolani, Nardelli, ecc.,. - e non è detto che sia messa definitivamente da parte; p-er ql1esto motivo conviene di fermarci alquanto a discuterla. A nostro avviso, essa non presenterebbe che sv·antaggi. In primo luogo, ,a lletterebbe alle frodi, ;poicl1è le sovvenzioni dovrebb·ero essere piuttosto elevate, dal momento che su di esse gli assicurati dovrebbero provvedere .a procurarsi l'assis.tenza sanitaria. Per combattere la tendenza alle fro.di sarebbe avved·u to, invece, di ridurre al minimo i so1<}Corsi in denaro e di mol thpli-c are le prestazJ,oni ( vi~ite mediche, medicinali, os.pedalizzazione, ecc.), di cui si giova solo chi ne ha effettivo bisogno. Gioverebbe sovratutto di dare in-cremento all 'ospedalizzazione: diJf,~tti ·generalmente non si lascia rinchiudere in un ospedale chi non è malato e d'altr.a iparte l 'ospedale offre le ll',laggiori facilità e garanzie di una buona assistenza. In secondo luogo . ve·rreb·bè a tallire molta parte della finalità profilattica eh.e è nel progra1nma delle assicur.azio1n i; d'ifatti il medico sarebbe difficilmente chiamato per visitare i casi Jegg·eri ed iniziali, .quindi .avrebbe scarse opportunità di 'sorprendere e di arrestare al primo inso rg·ere le malattie -curabili, d'impedire in tempo la diffusio·n e di mal,a ttie conta·giose. Da quella improvvida .soluzione deriverebbe, infin·e, un danno alla famiglia medica, in quanto che le sovven'zi.oni in denaro verrebbero impiegate solo in minima parte a chiede.re ed a ,c·ompensare l'assistooza ·del medico: quindi i vantaggi ,che la classe s'i ripromette dall'assicurazione statale contro le malattie ,s fumerebbero. Molto iPÌÙ che in buona p,a rte gli assicurati sarebbero poco solvibili - come avviene sempre ,.,p er la clientela privata - mentre invece -g l'istituti assicuratori ottemperano senz'altro e regolarmente i patti stipulati.
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* ** Questa soluzione, che è la più semplicista, ci se.m bra dunque la meno raccomandabile e la più p-ericolosa tra tutte quelle prospettate, tailto .nei riguardi soci.ali, .q uanto nell'interesse dell'istituto assicuratore e dei medici.
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SEZ{ONE PRATICA
Come abbiamo già rilevato .altrove, è stata adottata in Olanda., nel senso che il servizio medico è escluso dall'assicurazione statale contro le malattie; ma ad esso provvedono le mutu.e, che completano e st1ppli-scono l' a.zion.e. dello .Stato. Anche nella Svizzer.a le ·Casse sono libere di accordare le sole indennità, ma queste_ .v engono contenute in misura molto modesta e non risolvono il problema di un.a valida assistenza; si tratta, comunque, di esperimenti parziali tutt'altro che soddisfacenti: basti dire che in Svizzera questo sistema· parta tpei:rfino al · 40 % di ·competenze mediche non liqutdate ( come risultò da .u n 'i·n ·chiesta ·d ella cc Commissione medica svizzera ») : i m edici se ne lamentano .giustarr1ente e per garentire meglio la loro situazione econon1iica invocano da tempo il pagamento effettuato dalle Casse, adattandosi a dipend·ere da queste. , In Irlanda invece sono asse.g nate obbligatoriamente l~ sole prestazioni mediche.
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medico fiduciario.
E sclusa la retribuzione diretta da parte de.gli assicurati, resta quella da parte del! 'istituto assicurat0re, la quale può a V·e r 111ogo .se~ondo due modalità: lform·a fidu·c iaria e lib·era .scelta. Per cc medico fiduciario » s'inten·de quello che gode la fiducia non già degli assicurati, m a <lell'istituto assicuratore, dal quale è nomillato. Si hanno varie forme di contratto ·d i ·1 avoro per il med1co fiduciario, ma due sono le più diffuse: le direm-0 a zona ed a forfait. Il medico di zona ha in cura p er -solito tutti :gli assicurati di una data località o zona (paese, rione, quartiere, frazione, eoc.) in.scritti nelle Casse generali (comunali, intercomunali, · ~oc.); .egli equivale grosso modo al m·edico cor1dotto attuale, salvo che inv.ece di curare gli inscritti nell'·elenco dei poveri, cura gl'inscritti nella lista delle assicurazioni e invece di dipendere dal Comun.e dipende ·dall'istituito .assicuratore (Crusse, uffici •sovra;p1p osti, Istituto centrale). Per forfait s'intende più specialmente l' assis tenza agli ÌnBcritti in una Cassa speciale (professionale, di mestiere, di fabbrica, di miniera, iecc.), qu.alunque sia la zona; ma le grandi ·Casse speciali designano un medico per ogni rione o quartiere o paese, e lo i~pongono .a i · co·s ì aid a\'. eri;;i .ùna soici . .che vi abitano: vien·e . forma intermedia. Nell'un caso e nell'altro la retribuzione è quasi semp!le a ·s tipendio: il . medico <livien~ un impiegato. Questo trattamento fisso riesce I
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,accetto alla maggioranza dei ·medici, in ispecie nel nostro paeise, ove in ogni m edico « sonnecchia l'.anima ·di un funzion.ario » ·p er usare un'espressione ·del dott. Besrudon. Presenta il vantaggio non trascurabile di offrire al medico una posizione indipende·n te·; l~ mette al sicu~o da og.n i preo ocupazion.e economica. sopprime la concorrenza, rende la vit~1 tri.ì.11qu11Ja. Soddisfa anche l'Istituto .assicuratore, poichè elimina molte alee finanziarie; difatti tra gli incaricati della gestione finanziaria si è sempre manifestata la tendenza a fa r trionfare la retribuzione fissa del medico. P er lo stesso motivo ,an ch e gli assicurati, od .almeno i loro rappresentanti, caldeggi.an·o que.s ta forma di retribuzione; ad esempio vi si insistette nel recente Congresso a lla Confederazione gener.ale del Lavoro, allo scopo di evitare alle Casse -. cui si voleva devoluto il servizio n1edico - tutte le incertezze della gestione. · · , Si è ·dun·que pienamente con oordi, da t;utte le iparti, nel p1ropendere ·p er ques.ta forma di locazione d'opera: I
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* ** Eppur.e la bu;rocratizzazione dell'opera del medico non è raccòmandabile 1dal punto cli vista tSociale. In .p rim9 luogo lede il prin;ciipio dell'e.gua·g lianza nei diritti, poichè mentre il ricco può scegliere il me.dico di sua fiducia, il povero e il semi-povero ·devono subire quello loro imposto (1possono rivolgersi ad un .altro, solo pagandolo in più, del proprio). A questo ri.guardo l'on. D'Aragona osserva che, siccome la Cassa è formata dagli a.ssicurati, « in sostb.nz.a il medic·o della c .assa è scelto d.agli assicurati: non vi sare·b be ragione che questi si rivolgessero a m·edici diversi ·da quello ·designato dalla Cassa». Ma si tratta di un sofisma: 11a scelta del medico di fi ducia è dettata da criteri tro,p po personali perchè si ·p ossa deman·darla .ad un ente impersonale. I fatti del resto srnenti.scono quel paralogi·smo, poichè provano ch·e nei paesi in cui le assicurazioni ricorrono .su larga scala al medi.co fiduciario, gli ais sicur.ati ripongo.n o in esso ben poc.a fidu cia e quando possono non se ne valgono, di modo che egli si limita ad esercitare un compito di controllo, cton discr edito della istituzio·n e e con danno economico generale. In secondo . luogo, il « fidu ciariato » riduce l 'efficienza· del servizio m edico, non solo perchè elimina un elemento rpsichi.co di guarigione, qual è la fiducia nel medico liberamente 1
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IL POLICLIN1CO
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scelto, ina perchè spegne l1el me.dico lo stimolo
rifuggono dal far s11bire ai n1edi1ci o-gni sp-ecie ad interessarsi dei malati. Posto al sicuro da di -0 ppressioni, angherie e i11niliaZtioni. È per· ogni competizione, il medico - il quale è u11 sottrarsi a quella schiavitù che i medici tedeuomo e quindi non immune da ·debolezze - rischi invocano a gran voce, da un ventennio, la. sente uno scarso interesse a per.fezionaJrsi nella libera scelta. sua ·arte - la quale è in progresso rapido, 'futto considerato, il siste111a fiduciario, i.l! incessante, continuo - e a soddisif.are appieno quale tende a i11quadra.re i n1edicj delle asSii. pazienti. curazioni i11 u11'arida ttaYetteria, è ·da ripuPer lo meno, gli assicurati credono di non dia1·e. Esso prosegue in certo modo il servizio· essere mai curati béne; trovano eh.e il medi-co medico delle co11dotte pie11.e o delle mutue'- lifa meno visite ·Che può e che non vi mette al- bere, e n€ 1p erpetua i lati odiosi. cun im•pegno; ·e1eva110 recriminazion·i e pr-0teGl'in.coYen'ienti risuilta110 gravi sovratutto. ste. S'ingenel"a così un-0 stato di soff~renza monel forfait, il quale com'è noto costringe ad un· rale i1'el medico e d 'insoddisfazione negli as.si- lavoro fisico maggiore (poichè i pazienti son°' stiti, :p eggio ancora che nel ·seTVizio di c-0ndot- più warsi) e permette più facilm€nte gli aipta; poichè l'assicurazione> a differenza della ' palti ingiusti e indecoro·si. Inoltre rende poscondotta, include la pi.ccol.a borghesia, costi- sibili deil•le fo·r ti sperequazioni di clientela (fertuita da professionisti, industriali, co1m m€r- mian1o·ci sempre alla Germania., la quale ha cianti, proprietari, ecc., da .persone intelligenti fatto il più vasto esperi1nento in q·ue•sto ca.mpo: E:! .colte, suscettibili e iperscritiche, le quali hanmentre la generalità dei medici di Cassa dono coscienza ' dei loro di•r itti e si mostrano esi- veva contentarsi di guadagni lin1it.atissimi, algentissin1e. . ·CUni .coll.eghi, i quali rill1SCiva110 ad aCC·Um~laceAncora: la forma . fiduciaria non si presta a d11e o più Casse, guad.agnavano, prima della. far conseguire vantaggi economici notevoli ai guerra, fi110 a 15,000 marchi: naturalmente medici. erano . ovraçcarichi di lavoro e le loro visite si .Quan·do v€dian10 che ai prçfessori un-iversirl:ducev«lno speB·So arl l111a 111stra; ·s empre schiatari si a ssegnano, in cifra tonda, 10,000 lire di vi d€ll'urge11za, a ' 1oite si es·i geva da essi il stipendio all' anno - un·a vera irrissi-0ne per " dono dell'ubiquità. Th. Rump·f : Deut. med. i tempi che corrono, data ·1a loro posizione in1\' och., 21 giugno 1906~ . tellettuale e sociale el€vatissima - non c,è <la L'istituzione del medico fiduciario è stata. illudersi che i futu·ri mediiei fiduciari del1e astroppo deprecata in Germania e in Austria pers:Lcurazioni .p otrtbbero · ottenere uno sti·pendio chè convenga di trapiantarla tra noi. Nell'inadeguato al loro compito. (Nel non vistoso coa:i- teresse dei medici e più ancora degli assistiti.,.. penso rimarrebbe in.globato anche quello at- dobbiamo starne lontani. tuale di medico co11dotto, dacc.hè i n1edi.ci condotti diverrebbero cle jure fiduciari). ** * In altri termini, questa forma di rimunera' • zione consente di limitare molto gl'introiti dei Il 1111edi.co .fiduciario potrebbe anche e-s sere medicj. Invece la libera scelta non comporta retribuito .con compenso variabile commisurato. limitazioni così tassative. al numero delle persone che gli si affidano Infine, il s:i.sten1a fidl1ciario i11ette i n1edici (sistema capitario, abbon.amento), ovvero alletroppo alla mercè degli istituti assi.curato,r i, i prestazioni (cioè a.Ile visite, agli in tervenquali a volte sono compenetrati da settarismo ti, ecc.). Queste due forme .sono comuni allq. politiieo (in Germani a le Casse per i malati, libera scelta, epperò pr€feriamo di parlarne rette quasi .s em.p re d,a socialisti, giungevano ad dopo .avere esaminato questa mod.a.lità di preintin1are ai loro me.di.ci l'astensione dalle ·camstazione d'opera. pagne elettorali, ad imporre loro forti contribÙti per alimentare la cassa del partito, ec~. ) ~ Libera scelta . . jno1tr·e si conformano spesso a •criteri mesch1n1 La scelta del medico andrebbe riservata non, e cervellotici di economia, a d.anno dei medici o·ià . all' istjtuto a·s sicuratore, ma al malato, ·di o . . (per es., in Germ.ania le Casse tendevano .ar~ cui il medico dovrebbe essere il vero fiduciario, este.ndere ~rati.s o quasi il diritto della cura a1 A favore della libera scelta militano, in senmembri di famiglia degli assi curati, senza so positivo, tutte le considerazioni già svolte· aumentare l'onorario .dei medici: si cominciò in precedenza. N-0n ci sembra fuori di luogo a Lipsia, anzi fu quello l 'incentivo a costidi riprenderle e ribadirle. . . . . tuire la famosa· « Lega di Lipsia», .che un po' ..\nzitutto essa risponde ad un pr1ncrp10 d• per volta finì .con l'abbracciare quasi tutti i eguaa]ianz~ nei diritti: se il ri cco può scegliere· b > medici esercenti della Germ.ania); non sempre 1
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SEZIONE PRATICA
il medico che più gli aggrad.a , perchè diisoonoscere la stessa facoltà al non .abbiente che ' pl1re Cd11corre a sostenere le spese dell'assi.stenza sanitaria, sotto forma di premio .della assicurazione? I11. una buona organizzazione sanitaria ' è . inammissibile di rifiutare al malato il medico in cui ha confidenza: sarebbe privarlo di uno dei fattori più in1portanti di gl1arigione, poichè la fiducia esercita un'azione morale che costituisce un importante co.e.fficiente terapeutico; non solo, ma garantisce la regolare esecuzione delle prescrizioni. Per questi motivi già molto tem.p o p•r ima cl1.e si iparJ·ass.e di assi.curazìoni contro le malattie nel 184.S, Vi1iahow eStp•r imeva il desid eratuni' ch·e ai ,pov·eri 1si conferisse il diritto· di sceig liere il medico. • Per il cor1)0 medico la libel'a .::celta 1è un ottimo stimolante al lavoro produttivo e fecondo. Difatti in regime di libera scelta, il medico cerca di accresce~·e la pr op ria capacità professionale e di soddisfare il cliente, per sostenere la coJ1correnza. Viceversa lo stipendio fisso « su c_:ii n on piove», è d'incentivo alla cristallizzazione cerebrale; come osser\·a A1noretti: e< .è più sollecita .a perfezionarsi e interessarsi dei pazienti quella categoria di medici che pllÒ o non essere.. scelta , che subisce, a torto o a ragione, le conseguenze dello zelo, del saipere, dell'esito della cura, a11zichè qt1ella categoria di medici che non ha 1111lla da telnere d al crollo della sua clientela» . La libera scelta evita, dunque, il duplice pericolo che il medico si disinteressi dei pazienti € che trascuri di a ccrescere la sua ca1Jacità tecnica e la sua coltl1ra. Essa reca anch e dei vantaggi indiretti alla professione m edica, poi-• -cl1è rende più ricercata e più apprezzata dal p11bblico l 'oper.a del medico. P er questo motivo adempie anche una fi!lalità profilattica; difatti si chiama più spesso e più volentieri il medico in c11i si ripone fiduci.a : quindi gli ries·ce facile di S011Jrendere le malattie iniziali e curabili, di provvedere in tempo all 'isolamento delle malattie contagiose, ecc. Gl'interessi della colletivitfà colli~ano dunque con que111 d·ella classe medica I nel far dare ogni preferenza alla libera scelta, che non solo • è più a.c cetta al pu·b blico, ma più efficiente, sotto ogni riguardo : risponde ad un pro·g ramma di civile as~istenza sanitaria . Come osser' va De Fabritiis « nelrinteresse della scienza e dei ma.Iati, il medico clev'essere il più libero ) dei p1rQlfessionisti ... l'·eser.cizio profession ale me- · dico, per dare il r endimento massimo, d·eve essere ljbero il r>ii1 possibile e non me ccaniz. zars1 >> . 1
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* ** Eppure la libera scelta h a ,s ollevato i più vivaci' contrasti. Per criteri gretti, le associazioni operaie non l'apprezzano: così alla Confederazione generale del Lavoro si fu tutti contrarissimi .ad ~mmetterla, sovratutto dai rappres~ntanti delle provincie redente, che non si periterebbero ad importare ~n Italia il me· dico fiduciario . Anche gl'istituti assicuratori sono alieni dal. . la libera scelta. Tra i medici essa ha incontrato decise opposizioni; Martinelli è giunto a dtchiarare che ~< la lib era sceilta sarebbe una coltellata alla schiena dei medici condotti. Eq11ivale ad abolizion~ dei concorsi, della stabilità, dei congedi, degli aumenti periodici, delle pensioni, di t-L1tto il contratto di lavoro, conquistato con una lunga e pa.z iente opera di origanizzazione e di pression·e ». Vediamo di precisare · e di an a lizzare gl'ir1convenie11ti ch e possono addebitarsi alla libera scelta.
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Uno d.ei più gravi è dato .dalla ine1guale ril)artizione dei clienti: mentre, in regime di libera scelta, i medici più in voga vengono sopraffatti dalla rlientela, altri i1e restano del tutto rprivi. Un in·conveniente correlativo è dato dalla instabilità deùla .clientela stessa : · peir cause a volt e f11tili, questa può abbandonare un m·edico; i1e rist1lta ~1no stato d'incertezz,a .finanziruria pre-occu1Ja1i.te, ir1 s1)ecie- per i medici che hanno famiglia a cari co. Q1u esti in·c,o,n veni·e nti son.o già stati sperimentati ·p iù volte. Ad eisempio, 112gli Stati Uniti essendo stata cons e11tita la libera scelta l)er l' assicurazio11e obbligatoria contro gl'infortuni, certi m edici 11an110 i11troitato fino a 70,000 dollari all'anno (che al cambio att11ale corrispondono a più di l111 milione), altri nulla (]jJed. Record, 27 dic. 1919). In America le opposizioni più tenaci e decise alle proposte di legge per l' assic11razione obbliga tori a contro le malati-e, trovano r agione appl1nto in questi squilibri, in erenti alla libera scelta, la quale nei paesi a11glo-sasso11i Yiene considerata quasi come un postl1la i.o dell'a ssicurazione obblig.atoria contro le malattie. Anche in I11ghilterra si ')rDd ussero inconvenienti del ge11ere c111ra nte i pr imi tempi delln nssicur.azione contro le malattie: alcuni medici gt1adagnarono fino a 70,000 scellini l'anno, altri quasi nulla. Per altro si deve considerare che la disu'stes sa è lll1a ctetern1inante dei vanao uao-li a nza o 1
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taggi propri alla libera scelta:. essa desta la ern ulazione e la concorrenza; è compito dei medici meno favoriti quello di adoperarsi a .farla di,minuire, migliorando la propria prepa. •·azione, la propria· capacità, le proprie attitudini prof.essionali. Anche nell'eser.cizio privato si presentano f~rti sperequ.azioni, che però consentono a tutti i medici liberi esercenti di vivere - salvo agli inetti ed incaip·aci, . i quali far ebbero bene ad .abbandon.are la pro, fessi o ne. Per ridurre .siffatti inconvenienti, per .altro, , non sono mancati i correttivi, i temperamenti, i rimedi. Tale è la lim.i tazione dei clienti che uno stesso medico può trattare: al disopra di questo limite si considera che egli non abbia la possibilità mater iale di accudirvi; il di più viene ad esser.è ripartìtq tra i colleghi. Così non è possibile che pochi accaparrino e mo11-opolizzino tutta la clientela. In lnghilterr.a -prima della guerra i medici urbani si obbligavano a trattare non . oltre 1000-2000 persone : dati i grandi agglomera,. menti di abitati, questo nt1mero era contenuto entro zone rel ativam·ente ristrette; quanto ai medici rurali, non assumevano più di 500 inscritti. Durante la guerra tali restrizioni non ebbero più corso ed alc11ni rr1edici accolsero fi _ no a 5000 inscrizioni e più; ma venne a stabilirsi automaticamente 11n certo equilibrio: cosi a Londra su oltre 1,400 medici delle assicurazioni, solo 70 raggiuns-ero o superarono il numero di 3000 assistiti: erano i medi.ci più popola.ti e più accreditati (F. Coysh, Brit. m ed. J ourn., supp. , 3 apr. 1920). ' Una r ecente regol azion e del Ministero di Sanità stabilisce il limite massimo d-i 3000 inscritti i!)er m.edi.co; im a in alcune contee si è scesi ~ 2500 ed il Ministero intende di a-b bassare quel limite. Sorgono problemi nuovi; .ad ·esempio, come effettuare la. riduzione, dal momento che i medici tendono .a disfarsi solo ·d ei malati «non desiderabili » , come i cronici, i casi diifficili, ecc. ' ,s .e i ·com.pensi dei me di·ct- ifoss•ero s·ensi1bilmente innalzati, quel limite potrebbe più fa. cilmente tenersi basso. Oggi, però, sono i medici stessi che in Inghilterra si oppongono energicamente a .qu.este misure r estrittive, .avendo sperimentato che la libera scelta quasi in condizionata ·pre·s enta pure i sµo i vantaggi. Si è adottato anche 'un provvedimento complem entare~ cioè un m edjco può superare il limite fi ssato, pur:ch è s·i faccia coadiuva:re da uno o .p iù sostituti o deilegati' o assistenti: se si tratta di lln assistente ,s tabile, occorre avere l 'al1torizzazione d.eJ Comitato di .contea; se di r
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due o più, oocorre an·che quel1a del Mini'Sterodi 1Sanità; un medico ·p uò organizzare così un Ufficio sanitario, un Poliamhulatorio, una Gai-· nica privata: il puf>blilc.o, ·0he ha fidu.cia in lui, si rivolge a lui; a su.a volta egli dà occupazione a coll.eghi meno .gperimentati o meno abili, e .ae tr·ae un be·n·eficio morale ed economi·co; egli r e~~a, r.eSjpon·s abile, an·che legalm.ente, dell'andamento del servizio. È consentito inoltre di cestituire delle ·s ocietà mediche cooper.ativiste,. che possono assumere d·e i malati in propor-· zione del nu·m ero dei m edici che le compongono. Vedremo in seguito come il ·difetto segnalate> possa ridu.r si ancora di più, a.dottando i sistemi niis ti. TJn altro inconveniente rimproverato alla scelta libera, è che questa non cade sempre sui medici più degni. Ma altrettanto avviene n·ell'esercizio privato. E non sarebbe facile di rimediarvi. Osserva giustamente Montanari a q11esto riguardo : « se il cliente preferisce il ciurmadore, non è meglio lasciarlo friggere nel suo grasso? , obbligarlo, il meno possibile, .:i ricorrere a medici di valore vero e che a lui non niacciono I quali dovr ebbero sopportare le disubbidienze, le angherie, i disp.etti, le v·endet{e di cui e capace il m a.Iato (in specie se in discrete condizioqi economiche), 'il quale non si vede curato e trattato come e da chi vuole 1
·? » . 1Ul.
Riunedt indiiretti a questo male po·ssono es-
ser dati dal molti.pli·care le ospedalizzazio,n i e i servizi di poliamb·u lanza ·b.ene onganizzati e d.all 1innalzare la coltura m edia gener.ale. 1Si è deplorat o, infine, che la libera scelta si presti a tutti gli abusi, cosi da parte dei medici come degli .assicurati. Esaminiamone 1 principali.
* ** Essa rende La clie,n tela proclive a valersi senza discrezio'ne dell'opera del medico; ma siffatto inconveniente, condivi.so' in 1arga misu.r a col medico a stipendio fisso, si dirime in modo automatico; , i clienti che esigono troppa assiduità, vengono ' trascurati e.. dovranno cercarsi un altro medico. Si teme sovratutto che la libera scelta favorisca la s imulazion·e e l'esagerazione delle mal attie ~ poichè il medico, per .g uadagnare senza fatica la simpatia e la gratitudine del cliente, è disposto a secondarne le tendenze -più ripro .. vevoli. ~ qu.anto si avverò per l'assicurazione contro · gl'infortuni in v.a ri paesi in cui era lasciata .agli infortunati la scelta illimitata del medi co. È quanto si è ripetuto in Inghil1
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terra per l'assicurazione contro le m.alattie: in primo tempo la situazione cr·e ata dalla libera soelta era par.sa so·ddisfacente, ,cosi per i medici come per gli assicurati, i quali conservavano il loro medico di f.amiglia; ma ben presto si dimostrò sfavpr-evole, perchè i medici erano troippo compiaioen·t i ·e corrivi nel fìJrmare i cert:Lficati di malattie; e qu·este ,si moltilplicavano e si prolungavano in modo ,allarmante. Non solo, ma si' veniv,a a favorire la selezione a rov.escio ,d·e i medi.ci : erano · preferiti i più condiscendenti e non i migliori. Per tali ragi.oni la li.bera scelta in ge,n erale è possibile solo a condizione d'essere sottoposta a controllo; bisogna anche provare che • il controllo è efficace e che porta a sanzioni in caso di .abusi. Cosi a Lipsi.a, dopo .aver ottenuto la libera scelta, gli stessi medici organizzarono un con. trolllo molto rigoroso ed enengi1c-0, probabilmente allo ·5copo di .d.imo·s trare .c·,ihe la conquista CO!mlPiuta er·a ·compatibile che l'interesse d·ella Cassa: ~nzi i m ·e.dici .e gli assi.curati banno avuto ·più volte a lamentarsi dell eccessivo zelo della Commissione creata ad hoc. Nell'Inghilterra si è gir.ata la ·difficoltà, .attuando un .controllo indiretto: si .cominciò col saggiarlo in a1cuni distretti, ·p oi venne ·esteso. Il Commissari.ate centrale ha organizzato, cioè, un corpo di ufficiali sanitari 1g-0vern·ativi, ai qu.aJi spetta il ·COIIDpito .di' vidimare i certificati di ma:lattia-, ·di sinteressando,si delle cure, ,che restano affidate al medico scelto dal paziente. Non si concede nessuna sovvenzion·e di malattia (dopo una carenza di tre giorni), se non su certificato del medico governativo, fiduciario dell1I stituto e il. cui parere è inappell·abile . Il piano è perfettamente riuscito. La visita dei medici is pettori, i quali sono profes sioniisti provetti e sperim.entati, ·Si dimostra utile anche perchè essi confermano ed eventualm·ente completano o correg.gono l a dia gnosi e la cura del medico di f a miglia, aiutano a discriminare le .forme dubbie ed eiq uivoche, a sorpren.dere le forme iniziali o fru. . ste, ecc. Si è rilevato che la liber·a scelta a lime11ta a lcune cattive abitudini degli assicurati e n .e seconda i vizi, in srpecie le to•s sico·m anie, coin1e il mortfinisimo ·e il cocainismo .. Se già ora al· cuni medici esitano a correggere qu.e sti malati, per evitare di perderli, il d a nno si aggraverebbe con la libera scelta in r·eg1me .assicurativo, poichè il medico non .avrebbe che poco tempo da impieg.are nell'opera di perst1asione. L 1inconveniente però rim arrrebbe ristret.. to ai medi.ci .p oco coscienziosi, che per fortuna non sono molti: quindi non ipuò preoccu·p are. 1
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Si è imputato .alla libera scelta di essere onerosa, in quanto eh.e il medico moltiplica [.acilmente le piers crizioni e non evita i rimedi costosi, per dimostrare in modo concreto il. proprio interessam·ento a chi lo ha presicelto; cosi i:l ·consum-0 dei medicinali e dei pres·i dl ter.apeutici in genere suole diventare considerevole. Si 1è ovviat-0 a questo sciupio stabilendo dellole limitazioni .ne i1a sc-elta .dei rime.d i, as· so.g,g ettando le iprescrizioni a controllo eçl a revisione, ecc. A Lipsia si ·è perfino esoo,gitato uno strano mezzo rispon.dente alla men tali tà te·d·e sca: se l'importo delle prescrizioni su peira 11n certo limite, fissato in base alresp·erienza, ill. di più viem.e diff alcato dagli onorari d.ei me· di1ci, allo SCOlpO di incitare questi alla moderazione ed all'economia nelle loro pres-crizioni e .da sconsigliare loro un ec cesso di attività terrupeiutica.... È da .segnalare un ultimo .abuso : la libera scelta si presta a qualche illecita speculazione. Così in Inghilter ra alcun~ rnedwi in voga, dopo aver ·r accolto 1111a 0slesa clientela., la vendono adqi ri ttu ra n . co 11 cghi novellini, disposti .a .spendere per crea rsi di colpo una l a rga base professionale. Ma disposizioni recenti vietano il passa ggio della clientela da un medico ad un altro; se un medico cambia residenza o si ritjra cl.alla professione, éome p.u re se muore, provvederanno speciali Comitati ad .assegnare ad altri medici i cli.enti rin1asti scop erti (inallocati) e che non facci.ano da sè in tem:po una ·~uova scelta, entro 14 gior11i. Solo a titolo di concessione è consentito il p·assaggio co·n trattuale della client ela fino a tutto il 1922 (•p er i ime,dici già inscritti nelle liste al 31 di1cembre 1919). ~Si provvede così, in Inghilterr a, a salvagu a rdare con sempre magg!or cur.a, compiutezza e decoro la lib~r.a scelta . \Quanto al timore ·e spresso da Martinelli, che l'insta.u ra zione della libera scelta po1s sa compron1ette re o distr11ggere i contratti di lavoro esist enti e i benefizi d a questi garentiti, ci semb ra del tutto inconsi:stente, qualora s~ provve· da a ris1ìettare i diritti a c1cuml1la.ti, con«lizione sine qua non, . come abbia.mo già~ detto, del riordi11amento dei s ervizi sanitari. 1
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** * Dobbiamo ag·giungere che in Inghilterra non si è interamente soddis fatti dell'assistenza sanitair ia in regime .di liber a ·scelta. Il pubblico lamenta che . i m e.d i·ci detle a s1si1c,t 1razioni faccia110 troppo il loro comodo; che trascurino i 'Jazienti; che non osservino scrupolosamente le norme che d ovrebbero presiedere alle visite ;
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che obblighino sipesso i malati non degenti in per solito il medico rifiuta i clienti troppo lon, l etto a recarsi presso il domicilio del medico, tani dal su'O luogo dii dimor.a, a meno che non in ore comode .al medico ma non al paziente; formino gruppi numerosi. che nei casi di una certa gr.avità, anzichè molIn Svizzera è consentita la libera scelta nel tiplicare le visite e intensificare le cure, pro- luogo di dimora dell'assicurato od a.n che nei curino di sba.razzarsi dei malati, facendoli in- dintorni; ma le casse possono stipulare delle ternare ne.gli O·S.pedali, ecc. ' convenzioni con un medico o con un '.associ<t Ma se, m.algrado viga la libera scelta, si zione di medici, sulla base delle tariffe fissate deplora questa negliittosità d·ei medici, nos. - s ia- dall'.autorità ca.n tonale, ed allora la libera scelmo immaginare che cosa accadrebbe qualora ta viene a mancare . . la retribuzione fos se invece .a stipendio fiss o, Tutte le volte che la cura è assunta da osp e· d ato che .allora mancher.ebbe ogni stimolo ad dali, cli·n'i·ch e, associaziioni mediche le quali accontentare i clienti e data la dipendenza dei organizzano poliambulanze o case di sall1· medici da un ente lontano - Comitato di conecc., troviamo ragionevole che il paziente si tea, corrispondente ai nostri Istituti provinaffidi al corpo medico selezionato addetto a tali ciali di .assistenza sociale - .anzi.chè dalla istituti, rinunziando alla libera scelta. • Cassa o dal Comune in grado ·di sorvegliare Per solito, infatti, il diritto cessa dovunque e 1sri.ndacare davvi·cino l'c;p.e.ra del me.di c.o. ·con l'intern.amento in un ospedale o·d in una T.u tto con.si dera to, gl'inco·n venienti deil1a liclini,c a; .m a viene già a.ttuata in larga misura bera scelta non mancano; im a la maggior parla scelta dell'istituto sanitario e si dis·c ute perte ipo1ssiono e'liiminar:si o ri:dursri.; quih,di le Olbfino di addivenire, per gli .assicur~ti, .a ll 'istitl1biezioni so)levate· .contro di essa cado·n o. zione deìl. così detto « ospe1dale ai)•e rto » (per Incom parabilmen te ma·ggioiri son·o gl 'in·con- es. : di consentire l'intervento operatorio da venienti i:mputabil'i all'istituto .del .m·e·di.co fid11parte di un chirurgo di fidt1cia, anche se estraciario. Lo vedJamo in· Austria, ove la: libera neo al personaile). .scelta è qu.asi sconosciuta, ed in Germania, La libera ,scelta non può, comunque, essere ove ess·a vige solo iper un numer.o limitato cli generalmente e incondizionatamente .adottata; .Casse ed è qu.asi sempre molto parziale. ma tutte) le volte .che è prati.ca.mente possibile, Natuiralmente la libe-ra scelta va .soggetta a riteniamo che d·ebba ·darsi .ad essa ogni prev.arie restrizioni. È subordinata .al consenso ferenza. del medico, la cui facoltà di rifiutare i p.a zienti è, a sua volta, condizion.ata (casi di urgenza, * ** La libera scelta consente due forme princidifetto di altri medici, .ecc.) . Per le persone di pali id i co.n tratto di lruvoiro: capitail10 ed a vifamigli.a degli assic·nrati, quando esse hanno diritto all'assistenza sanitaria, la scelta del .s ita; ·come ab b1amo ·g ià .detto, essi son·o eompa,.. me·dico non è fatta dal malato, .anche .se .adul- tibili anche con l'istituzione del medico fiduciario. to, ma. dall'.assicurato di cui quegli è a oaric·o. Esamineremo prossimamente queste due moIl medi·co. può es s·ere cambiato is olo a scadendalità di compenso. za fissa (sem estre, trimestre). E così via. L. VERN·EY. La scelta rpuò cadeTe solo ·s u di un n·urmero più o meno ristretto di medici. Ad esempio, nelle campagne per lo. più la facoltà di scelta Cronaca del movimento professionale. è dovunque molto limitata e i)raticamente può mane.are del tutto. In Germani.a, r>er le e .asse Riunione del1a Giunta Direttiva a libera .scelta, qu.esta può cadere su di uno dell'Associazione della Stampa medica. dei medici delle Casse (alle volte sono molto numerosi) : solo in certi Co·m uni della regione Il giorno 5 corr. nei loca li dell'Istitlfto d'Igiene ren.ana sono state soppresse le restrizioni ed jn Roma, presieduta. dal prof. Sanarelli, si è riu-è consentito all'.assicurato di scegliere qu.alun- nita. la Giunta Direttiva deJl' .A. ssociazione della • Stampa medica. Erano presenti Ascoli, Bu..si, Draque medicei dia il proprio con'Senso. In Inghilterra è ammessa la scelta su • basi gotti, Ferrannini e Segale. Il prof. Sanarelli ha esposto l'esito delle pramolto più vaste, cioè tra uno dei medici intiche esperite presso i nlinisteri dell'Industria e serì tti nella li sta del ·di·s tretto; se il medico clelle Poste per ottenere l'acc-0glimento dei voti deve spostarsi di molto per .accedere nel luogo espressi dall'ultimo convegno dell' Ass-O<!iazi~ne in di dimora dell'assi curato, gli compete un 'inriguard<;> alla questione del costo della cart.a e dennità di distanza prelev.ata da·l << mileage dE.lle tariffe postali, ed ha dato notizia del decreto fund » (noii lo diremmo fondo chilometraggio), ministeriale cl1e estende ai periodici medici che ~i il quale è stato recentem ente dec11r>licato; m a pubblicano una -0 più volte Ja settimnna l'obbligo
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già fatto a i giornali politici di aumentare il prezzo di abbonamento. Dopo ampia discussione è stata ,·otat-'l · ia se• guente deliberazione: «La Giunta :direttiva dell'Associa~ione della Stam·p a Scientifica italiana {Sezione ineòica) per ottenere la maggiore economia nelle spese di !Carta e di tipografia e per ottenere a ltresi che sia faciJitatJa la lettura dei lavori scientifici, ritiene necessario che gli autori sia.no quanto più è possibi1e concisi nella compilazione degli articoli, limitandosi ad una succinta. quanto chial'a esposizione degli scopi del lnvoro e del ruodo (101 quale esso è stato condotto, n~tenendo i ·dal clill1irsi, come purtropPQ avviene, nei riferimenti storici già noti ed acquisiti e dall'ingolfarsi in argomenti collaterali che non siano assolutamente indi~nsabili alla comprensione dell'elaborato; «allo scopo di fa,rorire la diffusione della pro{111zione scientifica Il<l zionale .i n,·ita gli autori a seguire .a<l og11i articolo un riassunto bre,~e. chiaro e eompleto degli .·copi e dei ristùtati (lel lavoro; «interessa i direttori. degli i·stituti scientifici acl inYigilare perchè tali norme siano scrupolosa.niente seguite; « ecl in vita infine le Direzioni dei perioclici llled j ci a. rifiutare .·enz'altro gli articoli che non siano compilati con i criteri su esposti». La Giunta ha lJUre deliberato di interessare le Direzioni dei periodici medici di astenersi dal pubblicare n~·tic-0li che siano in,ia. ti con temparane.n mente ad altri periodici -0 che siano in altri già comparsi. Ad evita.re la dispersione di la:vori di l1no stesso genere in parecchi periodici, che ne rende diR<1gevole L'l ricerca e scema la importanza della produzione nazionale, la Giunta consigli;l <li non pubblica1·e sunti o i·ecensioni e tanto meno la Yori originali che non siano conf-0rn1i al titolo ecI all'indirizzo dei singoli peri-0dici. ~i è dPcisa l·Hrnmissione di nuovi soci. Ed infine si è discusso ampiamente sui modi di diffondere all 'este1:0 la produzione della scienza medica italiana.
Federazione Naz. Medici-Chirurghi Liberi Professionisti
....
Il Presiùente della Ifeùerazione· Nazion<tle dei ..\Jedici-Cl1irurg·hi libel'i professionisti, prof. Filè Bonazzulrt, ci hn. inviato in con)unicazione llna lettera indirizzata al prof. G. 1\ilontesano, · ·011 la quale scagiona la Sezione di nlilano d e ll'Hf ·PUU.tc) mosso di nvel'e •convocato lln Congresso i 11 1ll•3lla. città, mer1tre ne era stato già indetto 1111 altro :t Roma. Il prof. Filè Bonazz<J>la aggiuug~ ('Jie il Convegno di iVIilano non toglie nt1lla a .1u,");10 cli Rom a ed è bene che i due Convegni sia.no distanziati per lascinre tempo agli intervenuti :i. \1 t1an0 <li informare quelli che non vi presenzieranno e concretare nèl frattempo con loro l!l co11ù1Jtt.l. lll..l Convegno di Roma, . nel ql1ale è spera bile siano rappreSf\ntate tutte le Sezioni. Il prof. :Nlontesano ci sr1ive ancora sos~ .lJ•.t~ntlo 1~1 inopportl1nità di affrettare l~1 riunione del C-<Jnvegno di Roma e ln accessi-va fretta nella convocazione cli ql1ello di ~lilano.
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cordia, momentaneamente rotta, rit.orni C:~dmpleta e tt1tte le energie si fondano a difesa dei l~gitti mi interessi e dei dir itti dei liberi esercenti.
Convegno di rappresentanze mediche per le assicurazioni obbligatorie contro le malattie. La l'>res.1.denz.a della Federazione degli Ordini ùei Medici indice nuova1nente il Convegno delle !{a p~ IJresentanze mediche per discu~re le assicurazioni obbligatorie contro le malattie. Il C-0nvegno si tiene in Roma nei giorni 14 e 15 lugli-0 corrente, nel locale della Società Mag1strnie Romana, in Via Teatro Valle, n. 53.
Stipendi indecorosi. (I medici provinciali aggiunti). Con decreto 30 ruaggio 1920 si apre un concorso per 34 1\1edici Pro,·inciali aggiunti in esperimento agli effetti dell'art. 6 ·del R. D. 31 ottobre 1919, n. 2296.
Date le mansioni che la. legge affida ai ~/ledici Provincittli aggiunti oome supplenti dei Medici P:roi;rinciali, quali · medici possono oggi concorrere per lire 4 rn ila? Se accettano simili condizioni, che istruzione tecnica possono a vere e come faranno ad essere .decorosamente capi dei medici condotti che in Alta Italia hanno stipendi da lire 10 mila n lire 15 mila? ! Per la dignità della classe dei funzionari tecnici e per evitare gravi danni alla tutela della pubblica igiene, è indispensabile che si ritorni sulle decisioni prese e si offrano condizioni più confacenti a lJ'a lto ufficio di cui sono investiti i medici pro''inciali ed all 'irnportanza della loro missione. Al, trimenti, invece cli adunare gli elementi migliori , che possono dare seri affidamenti dal 'lato tecnico t- morale, lo Stato non Ilotrà ottenere che individui ùi scarso valore professi on~ le, che non hanno potuto raggiungere posi7;joni r>iù buone.
ATTI
P~\RLA·MENTARI.
La profilassi sociale alla Camera. l)iscutenllosi il bilancio provvisorio, l'on. profes~or l'olellc-l ha l}ronu11zi8to t1n magnifi co, organico, etlicac:e discorso, in cui, dovo ai;-er accennato .alla r1ec:e~sità di rinsnldare la comp.agine ·d ello Stato e di a ttnare ardite riforme, h.a affrontat .· · . '~oblema dcllc.t :profilassi sociale. Questa ha esteso il suo campo d'azione in seguito ~g·li innumerevoli dnn11i cag:.ionati dalla guerrn, là quale l1a r.id·o tto la cn1)a citù lrrrorntiva e attentato alle c-0ndizioni s:i11ita1ie generali . L'O. ha additato ed illustrato alcuni ~"tpisalcU di un vasto programma: la difesa del matrimonio, ottenuta mediante il certificato medico pre-matrimoniale, che valga à precluderlo a luetici, \1Jbercolotici, epilettici, ecc.: la pnericoltura pre- e 'postnatale, ottenuta proteggendo la donna-madre; la difesa dell'infanzia, attuata eleYando i limiti di etit per l'ammissione a i lavori insalubri. modificando l:l clurata e la distribuzione del lai;-oro giornaliero ' istituend·o le .ispezioni mediche scolastiehe, attivando la lotta contro la tubercolosi - malattia
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mediante gli istituti climatici, le 1scuole all'aperto,- ecc., già incoraggi.a ti dai Minist-eri dell'int-erno e della P. I., m.a .a cui dovrebbe imprimersi un 'impulso molto più vigoroso; provvedendo .al .p roblema edilizio, incompletamente risolto dalla legge .sulle abitazioni insalubri e dalla legge sulle coo,p era tive edilizie, della quale non benepciano ancora Je classi popolari; addivenendo all'assicurazione obòligatoria contro le malAttié, che consentirebbe di :Superare la cri!3l ospedaliera, non1 esclusa. quella manicomiaÌe : essa risponderebbe al princtpio <li trasformare la beneficenza in previdenza ed è de:stina ta a divenire il fondamento di tutto il prol blema preventivo e dif~nsivo. ~a concluso dicendo <!he dobbiamo collocare la difesa igienica della vita .e del lavoro a l di .sopra di ogni considerazione di parte. Ad essa è affidato il compito di preparare ].a rinasceiaza morale e materiale dell'umanità. •
Le assicurazioni alla Camera. L'on. Labriola, ministro del lavoro, rispondendo agli oratori che avevano parlato nelle comunica·zioni del Governo ha informato che è a buon punto lo studio per l'assicurazione contro le malattie .e ha illustrato i punti principali del progetto i·ela tivo. Alla ripresa dei lavori parlamentari la Camera avrà la relazione e potrà esaminarla. Si e -0ccupato anche delle altre assicurazioni sociali. I provvedimenti che sono allo studio importano un onere di oltre due miliardi - l'ottava parte di quanto l'Italia paga in salari. Ha accennato .all'esazione dei tributi, alla equa ·distribuzione di essi, all'estensione delI'a.ssic11ra'Zione, ecc. '
La crisi ospedaliera. in se.de di bilancio provviso1io, il 3 luglio è stato presentato il seguente ordine del giorno sulle co;municazioni del Governo: ... La Camera, conscia delle difficilissime e in al:<!Une regioni insostenibili condizioni economiche, in cui per gli accresciuti bisogni versano gli ospe·dali civili e analoghi istituti di previdenza e~ assi.stenza sanita r1a del Paese, confida che il Governo . vogìia d'urgenza c-0n adeguate disposizioni eccezionali venire in aiuto delle amministrazioni ospitaliere e di ricovero :ài tutta l'Itaila, per impedire l'esaurimento del loro patrimonio _e la forzata limitazione della loro benefica opera sociale. 1 L'o. d. g. reca le firme: Baglioni - Ca.passo Mazzarella - Piètra valle - Capo1-ali --'-- Mori'Sani Ciocchi - Carlo Bianchi - C-0sta - Qamjn]ti - Dore - Falbo - Anile - Pezzullo.
Per la stampa medica. L'on. dott. Gesualdo Costa, preoccupato della ·crisi che minaccia la stan1·p a medie.a, ha inviat:o .ai Ministri dell'industria e commercio, dell'interno, delle poste e dell'ist ruzione pubblica. la seguente interrogazione: <<Per sapere se - in vista della crisi che attraversa la stampa medica, le cui benemerenze, là ·Cui nobile mi·s sione, il cui potente ausilio spirituale nel momento che la Nazione vuole affrettare •
tutte le provvidenze alla tutela della vita sociale, debbono essere con·s iderate con prevalenza e con ogni benevola attenzione - non intendono intervenire con opportune ·e legittime agevolazioni, quali: · , a) fornire .ai periodici di medicina a prezzo \li ' favore tipi di carta corrilsPondenti alle esi.gen.7J€ (!ella stampa medica; b) concedere ai periodici. di medicina, per le spedizioni a conto corrente, la stessa tariffa postale di cui godono i periodici politici quotidiani ed i giornali ..di a mena lettura ; o) ripristinare la tariffa postale speciale, cosi detta editoriale per tutte le altre spedizioni di stampati effettuate dalle Amministrazioni di periodici di medicina ; d) estendere anche a vantaggio dei periodici medici la concessione di cui il decreto n. 507 iu favore ,della. stampa politica e dli lettura amena circa la facoltà di modificare i contratti e gli appalti di pubblicità. C)liedesi risposta scritta ». Auguriamoci che l'interessamento dell'on. collega affretterà la promulgazione di quei provvedimenti, per i quali i competenti Ministri sembrano già ben disposti. Ed auguriamoci anche che la. le>devole iniziativa dell'on. CO'sta sia ·s eguita e confortata dal concorso di altri parlamentari medici. I
Le condizioni sanitarie della Libia. L'on. Falbo, parlando nelle comunicazioni (lei GoYerno, ha lamentato che la nostra amministrazione igienico-sanitaria sia molto difettosa nella Libia. Il ministro delle Colonie, on. Rossi, ha replicato rilevando che la difesa contro qualsiasi svilUPJ?O di m·a lattie infettive è sotto ogni riguardo efficate.
l{ISPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. (8342) A cqit,i.Sto della. stabilità - D ecorrenza del.
periodo di prova. - Dott. M. F. d8{ S. M. sul ''. - 11 perlodo di prova necessa1io per lo .acquisto della tabilità decorre dal giorp.o in . cui ~ è. pre~o effettivo servizio e .non d.a quello in cu1 òivenn~ esecutoria la relativa deliiberazione di nomina. (8343) Uffioiale sa'Yllitwrio - Concorso. Dott. p o. da I. - Il concorso bandito nel 1915 non era esaurita quando fu pubblicato il D. L. del 11 agosto. Esso, quindi, rimase 1sospeso e l'unico coneorrente che ct prese allora parte deve, se crede, pai.~tecipare al nuovo concorso che sarà bandito dalla. Prefettura. (8345) Inderinità caro-viveri. - Dott. F. B. da s. G. I. - Se, come Ella riferisce, la Gi~nta P~o vinciale ammini~trativa ha .çoncessa 1a indenn 1 tà fli lire 60 per ogni anno di servizio a partire dalla aa~':.t della nomina regolare a titolare, è chiaro che non Le spetti tale indennità per gli anni in <:t1i prestò ·servizio rome semplice supplente o coadiutore del titolare.
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(8346) Indennità caro-viveri. Dott. L. R . da ìt. - Le compet.e la indennità caro-viveri in li:rt: 100 mensili, purchè oopra un posto previst<> nelJa pianta organica e privo di titolare. - Nulla _J)ei figli, perchè in numer<> non superiore a tre. (8347) Indennità per epidemia influenzale. - D<>tt. G. P. da C. - Non .si ha notizia della cir·mlare che, come Ella dice, porrebbe a cari-00 delle Prefetture il pagamento della indennità di lire 2:> • ;al giorno per la epidemia influenzale per il periodo 4 tempo posteriore al 10 aprile 1919. (8349) Riduzione di condotte. - Dott. R. C. da N. - Pe,r quanto .sia rincresciosa la sua posizione, J>Ur tuttavia non possiamo darle alcun consigli.J per usciune, in quanto che è.alla giu11sprudenza fu sempre ritenuto che la soppressione di una condotta equivale a caso di forza maggiore, da. -Ooversi subire senza diritto a risarcimento di -da.n:ni. (8351) Indennità caro-viveri. Dott. G. P. da T. Anche oome medico Interino ha diritto alla iIÌdenEtà caro-viveri. Non avendo nulla percepito finora, _può pretenderla con decorrenza dal 1°gennaio1919. Il servizio interinale, per valere come ~riodo utilt"I agli effetti d~l raggiungimento del diritto a. pen~ione, deve essere accompagnato dal versamento -del contributo prestabilito. Per operare tale versamento deve farne istanza a l Con·s iglio provinciale -Oi Sanità.. Doctor JuSTITIA.
CONDOTTE E CONCORSI. CASTELVETERt: DI CALORE (Avellino) . - Condotto pei -poveri; 'L. 3500; un decimo per tre sessenni, 11Te 1500 per indennità di accesso alle case d:i cam-:pagna.. Scaden7~ 22 luglio.
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GRUIY!ELLO CREMONESE ( Oremona). Consorzio ; abitanti 3537; L . 11500; mezzi trasporto L. 1500; funzioni U. S. L. 500; ambulatorio L. 300. Scad. ~O luglio. •
IsEo (Bres(jiia). - Abitanti 3800 con 1000 poveri; L. 5000 aumentabili a L . 5500 dopo il primo bienniÒ e di un decimo ogni quinquennio 1.>er 5 quinquenni; mezzi trasporto L. 600; addizionale rL. ~ per ogI?-i persona in~critta nell'elenco dopo i 1000 e fino a 2000 e L. 4 in più di 2000. Per il carcete L. 100; per l'ospedale L. 450; per U. S . L. 400. · Scad. t 20 luglio. Condotta; L. 6000 lorde; cari viveri. Certificato punti riporta.ti. Sca.d. 10 agosto. MENTANA
(Roma). -
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ChiruTgo primario; L. 4000 lorde e caro-viveri; titoli ed eventualmente esami. Scad. <>rei 17 del 15 agosto. Servizio . ent1·0 lfi giorni. PADOYA.
Ospedale OV1Ji le. -
PALAIA (Pisa). - Frazione F-0rcoli. Abitanti 1829. Condotta residenziale; L. 6000 e 4 quadrienni , <lP.l decimo; cavalcatura L. 2000. Scad. 25 luglio. S·. GIUSTO CANAVESE (Tori'nO) . - Cura per soli poveri. Abitanti 2710. Stipendio L. 4000 più L. 500 per U. S. e L . 500 indennità alloggio. Scad. 25 lugl.
s. l\1ARTINO
DI VENEZZE (Rovigo). - Condotta; lire 6000 fino a 100@ po,eri; per ogni gruppo di oltre 50 e fra~oni di 50, L. 100; mezzi tra.sporto L. 2500; per alloggio L . 600; 5 aumenti quadriennali. Scadenza 20 luglio. ' VrscHE (Tor'in,o). - Abitanti 2453. Stipendio lire 4000 fino :a 300 poveri, oltre d{l · L. 3 a L. 5 per povero; L. 500 per U. S. e L. 100 indennità. alloggio. Bicicletta L. 500. Scad. 27 lug·lio. Medico-Chirurgo con 5 an ni di latirea, pratico .condotta cerca buon interinato per i mesi di lu' glio, a.gosto, settembre. e otto.b re, in provincia di Roma . - Scrivere: Lay Salvatore, Via Carlo Alberto, 4 - . Roma.
CLTTidLro (Como) . - Ospedale Luvini. - · Medico ccllirurgo direttore, lire 5400 più alloggio. Non meno :Sej a1mi di pratica chirurgica e due di P!atica me·dicina interna. Documenti di rito e pubblicazioni . Medico-Chirurgo-Ostetrico, ottimi titoli, cerca Scade 15 luglio. Per schiarimenti rivolgersi alla. condotta Italia Centrale o Veneto, preferibilmente :segreteria dell'Ospedale. . paese m.arioo, oppure posto ospedale. - Indirizzare offerte precise Dottor Parisi France$co, \ ia Co~10 . Ospedali di S. Anna ed; Uniti Lo. Ph. Cappuccini, Bitonto (Prov. di Bari). A tutto 31 luglio, due posti di medico-chirurgo ag\ .giunto, titoli ed esami; L. 3250 se coniugato, liAssumerebbe subito buon interinato medico-chire 2620 se celibe; L. 10 per og'Ili guardia notturna; rurgo, ·s ervizi ospedalieri e di: condotta. RiY?lgere riparto delle ·tasse. Un ~nno di pr-0va. Chiedere domanda con offerte Farm:s,cia Italo-Amer1cana, .annunzjo alla segreteria de l 'Consiglio :di amminiVia Cont;e Verde, 22, ROilli'l. :strazione. D iffide.
CRESCENTINO (Novara). - Abitanti 2711; 'L . 4000 ::più L . 3 ~r ogni povero ammesso alla cura gra- · La Sezione di Novara,,dell' A. N. M. C. diffida gli ·tuita (inscritti 680). Mezzi trasporto L. 300. Scad. organizzàti a non oonrorrere al posto della se:20 luglio. conda sezione urbana bandito da l lVIonte di Pietà, perchè non ri.spondente alle richieste fatte fin dal GHEDI (Bresòia) . - Abitanti 1648 con 1058 inscrit25 gennaio dalla Sezione e la cui An1ministrazione ti nell'elenco; L. 5000 fino a mille poveri, aumentaSi è anche rifiutata di venire a trattative con i oile doPo il primo biennio a L. 5500' e di L. 550 ra;ppresentanti della. Sezione. -Ogni quinquennio per 5 quinquenni. Oltre i mille Revoca di diffide: Solignano (P3.1ma) e Forcuti ]>Overi addizionale di L. 2 per persona. Indennità (Pisa). ;trasporto L . 2000 e L. 550 per U. S. Scad. 24 lug·I.
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IL POLICLINICO
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N O MINE, PR OMOZIO NI E D O N ORIFIC E N ZE.
)I Colonnello l\1edico nella R. Marina, prof. Car1l, Belli, Direttore della R. Scuola di Sanità ''li-
litare l\1arittima, è ,s tato nominato membro on~rn rio dell'Associazione d~ Mediei militari c1egli St:1 ti Uniti. . ' Il prof. Pinzani Ernesto, direttore del.la R. Olinica ostetrico:.ginecologica di Pisa, è l)Ominato rettore di q11ella Università. Il d-0tt .. Vincenzo Cagnetta ha con-seguito a pieni voti la libera (locenza in chirurgia operativa nella • Il.. UniYersità di Geno\a, svolgendo il tema «Chirurgia clell'uretere ». Ha tenuto la lezione di proYn sulle « Crnniopla.stiche >). Il dott. G. Cremonese. di. Roma, ha conseguito ln libera docenza in igiene, e ottenuto l'approvazione della Gi11nta Superiol'e della Pubblica Istruzi-0ne. Il prof. G. Finzi è nominato Direttore consulente scientifico per l'Italia clella Sezione Veterinaria dell'Istituto Sieroterapico Toscano di &iena, diretto dall'illustre . professore .Achille Scla , 0. Il t1ott. :m11genio Polzo11i, di ColleYe~chio (P0rugia), è stato noruinn to ufficiale della Corona d'It.<1lia per distinti me riti professionali e larghe benemerenze acqt1ista te. nelle due ultime epidemie influenzali . Il cav. clott. ~.\ lfonso D'Aniell-0. dà Viet.1i sul ~lare (Salerno), è stato promosso maggiore medico di M. T: con decorrenza d 'anzianità ed . asseguj dal 1° aprile 1919.
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NOTIZIE DIVERSE. Casellario della tubercolosi a Napoli. L 'Ufficio d'Igiene del Coml1ne di Napoli hn attuato un'in1portante iniziativa, impiantJ:ln(lo il casellario sanitario clella t11bercol0Ri. ~Iediante h1 nuova istituzione, sarà possibile non soltanto aYere un esatto cen~imento degli infermi di tu bercolosi, ma si otterril altresì la conoscenza delle condizioni di vita e di ambiente dei singoli infermi, ciò che conferirà In maggiore efficacia ai provT'edimenti di profilassi, assistenza e cura, che sol-0 cosi potranno essere conYeniente;mente orientati.
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Corso di p erfezionamento. Nell'Istituto per le ì\!Ialattie Infettive «Roberto Koch » di Berlino, avrà luogo quest'anno dal 10 ottobre a :rjat:ale un oorso di perfe.~ionamento per l.f edioi, che comprenderà tutto il campo della microbiologia e i più importanti capitoli dell'igiene. Lezioni ed esercitaz.ioni dalle 10 alle 15. Inoltre si faranno escursioni per la visita ad impianti importanti nei riguardi dell'Igiene. L'insegnamento è' impartito dai signori : H. A. Gins, F. K . KleiDt, I . Koch, G. Lockerna.m, I. Morgenroth, R. Otto, O. Schiemani;i, Cl. Schilling, E. Ungermann, E Zettuow. Tempo utile per le iscriZ'ioni fino a l 10 settemt,re 1920. Per inf<>rmazioni rivolgersi alla « Geschaftstelle des Instituts fiir Infektions - Krankhe.iten Robert Koch » - Berlino n. 39, Fohrerstrasse 2. La crisi della stampa medica. Sospendono le pubblicazioni : in Francia, gli (.( Arohi!Ves de m édeaine ea;périmienta~ », fondati d~ Charoot e giunti al 27° volume; in Germa nia, il " Ze1itralblatt fur .Augert·he~llcu,nàe )), fondati 43 ~t u.ai or sono da Hirschberg, nonchè altri periodici di. u1 inore importanza e hotorietà. Il i>rezzo <li abbonamento al Ze·r btralblatt fiir innere Jleclizi11, e al Zentraibia.tt fiir Oh·f!t~11rgie
e.
stato at1mentato, nel corso dell'anno, da 30 a 50 m:.1rchi, per so1)perire le m;1."ggiori spese di stampa.
Vittima della scienza. Il dott. .Jofroit. Direttore del reparto radiografico nel grande ospedale della Salpetrière a Parigj~ ha do\Uto Sl1bire l'amputazione della mano sinistra in seguito a gravi ustioni pro{1otte dai raggi insidiosi.' Due anni fa r>er la stessa ragione dovet· te essere amputato della mano destra e poi deJ braccio intero, rnn non per questo abbandonò jJ suo p6sto di oomba ttimeuto. Anche adesso, priv<> èi. ambedue le mani, qnesto eroe della ·s cienza ha dichiarato che, continuerà a d occuparsi della sua pericolosa specialità ser-ve11dosi di Dlllni artificiali. Un'aggressione. Il prof. Italo Franceschi11i, chirurgo dell'Ospetlale di Pisa, è ta to aggredito e fe1it-0 di · notte. ~l scopo c1i ra1)ina, mentre i incasaYa .
Indice alfabetico per materie . •
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.Adrenalina : azione insolita nei Yecchi . Pag. 740 Anafilassi antipirinica clopo una lunga fase di sensibilizzazione e clesen::;ibiliz• )) 73~) zazione • • • • A11ice stellato giap1.>onese : azione tossica )) 741 )) 729 .Ascesso epatico dissenterico . Assic111'f\ zio'ne sta tale contr-0 le malattie : )) 74-1 moùalitit del compenso ai medici . )) 751 Atti in1rlament:'lri . Bario ~arbona to e "SOlfuro : intossicazione mortc'lle da. - negli esami radio1ogici )) 740 )) 750 Cronaca del movimento professionale )) 730 Epatismo: i piccoli segni dell ' )) 741 Eritema da arsenobenzoli . )) 723 Gruppi sanguigni: determinazione
'L itiasi biliare : i piccoli segni della ed il loro trattamènto . Pag. n1a lari...'l. : nuovo indirizzo cli profilassi . )) , Medici addetti alla 1rigilailza igienica : )) ' .., congresso . ,. . Pr-0s1:<1tec-toruia: in(licnzioni e controind.i)) 733 • • cazioni )) • • • Radiol-0gia: congresso Stricnina : il clorl1ro di socli-0 come anti)} 742 • doto . . . Tintl1ra di io.dio nella et1ra n bortiYa della )) 730 paronichia . . . Tubercolosi I accorgimenti semplic:i e pra» 72() • tict per la diagnosi precoce .
-(),..
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Roma, 19 luglio 1920
Anno XXVII
Fase. 29.
• fondato dai profèssori : GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE
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SEZIONE PRATICA
REDAtfTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCQ~I ,.
SOMMAQIO. Lavori originali: M. Ascoli e A. Fagiuoli : Saggi farmacodinamici sottoepidermici. - L. Condorelli : Antiemolisine ed emo· lisine nelle urine. Riviste sintetiche: R. Cinaglia: La torsione del grande omento. ~enazloni dioiche: B. Masci: Nefrite emorragica guarita in seguito ad intossicazione alcoolica acuta. Sunti e rassegne: MEDICINA: E. Josué ed M. Parturier: Le sindromi r enali dell'asisto lia. - CHIRURGIA.: M. Mauclaire: Anastom osi tendinee per rimediare alle paralisi radiali definitive. parziali o to tali. - I . Loeffier: II t.ra ttamento della lussazione abituale della spalla per mezzo della formazione d ' un legamento d ' inibizione extra-articolare. - NEUROLOGIA: Adler : Distur bi vescicali cortica li e nervoso· funzionali . .\eeacfemle, Società mediche, Congressi: XVII Riunione della Società Italiana di Dermatologia e Sifilogratla. - Con gresso talassoterapico di Monaco.
• '
Appanti di medicina pratica: CASISTI CA E TERAPIA: Equivalenti 111estruali in tubercolotiche - I segai del Basedow nella. diagnosi precoce e nella terapia della tubercolosi polmonare - Un sintomo dell'ipertiroidismo - La cura dell'osteomalacia in gravi-1anza con l'adrenalina - Il trattamento della sterilità. d'origine uterina. - IGIENE : La chius ura delle scuole jn tempo d'epidemia. Posta de.gli abbonati. , t.enni bibHografiel. Varia: Influenza del t~ lefono sulla salute. Nella vUa professionale: MEDICINA SOCIALE: L. Verney: Sull'assicurazione statale contro le malattie. - Cronaca del movimento professionale. Risposte a qoe.qiti e a domande. Condotte e concorsi. Notizie diverse. Indice aUabetiico per materie. •
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E vietata la riproditzione di lavori pubbl·icati nel POLICLINICO e la pubblicazione di sunti di Pssi senza citarne la fonte.
Diritti cli proprieté risonati. -
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AUMENTO DEI PREZZI D'ABBONAMENTO In conformità. delle disposizioni imposte dal
r~cente
Decreto Ministeriale riportato nel prece-
dente Fascicolo 2'l e della deliberazione dell'assemblea dell'Associazione della Stampa Scientifica
Italiana (Sezione Medica), pubblicata nel nnmero 26, i prezzi d'abbonamento al nostro periodico vengono aumentati dal 1 Q luglio al 31 dicembre 1920, nella seguente misura, per tutti gli abbonamenti in corso: Per l' Italia
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L. B ., 12 ,, 12 ., 15 -
Per l' Estero ·F' R. I O ·" )) )'
15 15 2 O -
per chi è associato alla .sola Sezione Pratica; id . id . alle Sezioni Pi·atica e Medica; id. id. alle Sezioni Pratica e Ohirurgica; id . id . a tutte e tre le Sezioni.
Il Decreto Ministeriale ci consentirebbe di raggiungere la.misura del 100 °/0, ma noi ci limitiamo a chiedere ai nostri abbonati quanto è assolutamente iodispensilbile per fronteggiare le attuali diffieoltà. Così il " POLlCLINICO ,, manterrà ancora il vanto di essere il pe1·iodico di medicina generale più a buon mercato fra tutti quelli che vedono la luce in Italia. , · I nostri abbonati sono pertanto pregati di voler rimettere con cortese sollecitudine, mediante vaglia o cartolina-vaglia, la suddetta quota d'integrazione, direttamente all'Editore del'' POLICLl ~ICO" Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA.
LAVORI ORIGINALI. ISTITUTO DI PATOLOGIA MEDICA DIMOSTRATIVA • DELLA R. l JNIVERSITÀ DI CATANIA diretto dal prof. MAURIZIO ASCOLI.
Saggi faru1acodinamici sottoepidermici
(1)
pei professo-ri lVIAtJRIZIO ASCO'LI 1e1d A. FAGIUOLI A) Saggi indiretti. .
PROVA DELLA TIROIDINA. Ovvio •s i presentava il tentativo di battere per la tiroide la via seguita nelle note preced.en(1) Note pre1siemtate- alla R. Accad.emia dei Linciei. marzo 1920. •
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ti (2), (3) ; a priori m .eno .p rom ettente, 1date la impurità e la i•m perfetta nos.tr a conoscenza del suo princi1p io .attivo . L a risiposta ad un 'iniezione sottoeipi1dermi ca. (s. e.) di estratto di tiroide differisce da quella dell'acqua .p er maggiore estensione della papula eid intensità e d·urata del colorito roseo. An,c or qui ·i.a re.azione è indivi1d11almente varia, or più viv8Jce e duTev·o.11e, ora :smorzata fino a con·fo,n .dersi con la reazione di controllo del--·-(2) l\il. ASCOLI •e d A. FAGIUOLI. R. Accademia d·ei Lim.cei, v,01. 28; seri.e V, 1° semeistre, fase) . colo 12. · (3) M. A,scoLr ed A. FAGIUOLI: Pro'Va della pituitriria, in Pathologica, 1919, n. 259. 1
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(ANNO XX VII, F ASC. 29)
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l'acqua. Senonchè lln quadro itlentLco è offerto da altri eis tratti, ad es. idi ovaio·, di timo, di testicolo, provati contemporaneamente in uno s18E:SO soggetto. Il. probJerna n·o n rup pare dunque solubile per via ·sem-plice e diretta; è po1ssibi1e aggirarlo con .saggi farmacodinami.ci . d.ire tf i..:> s. e. in Tra le varie ghian.dole a secrezione i.n tema corrono strette relaz\oni di interdipendenza, • di sinergia, ·di antagoni·s mo. Per quanto riguarda l'adrenalina e la pituitrina disponiamo, nelle reazioni descritte, di un mezzo per vaLutare la suscettibilità .0utanea individl1ale a qu.esti princi·p i attivi. Gli estratti di altre ghiandole non danno, com\'I .s opra detto., risposta propria pa:rtic·olare; ora ,cono essi capaci di i·nflue.nzare la reazione ·s. e. dell'adrenalina, esaltanid ola od attenuandola? Forse ch·ei a questo modo si estrinseca la sensibilità dell'organismo venso di e·s se e div·enta apprezzabile? In altri termini, nella fattispecie, l'aggiunta di estratto tiroi·d·eo in quantità minima, di 'Per sè inerte, modifica nel senso id i ri1durre o rinforzare (come nelle ric.erche sul ricambio del Falta o sull'aipiparato .circolatorio ~i A. Oswa~d con la ti.reaiglobulina) l'effetto s. 1· dell'ad:flenalina? L'e1sperimento ha risposto .affermativamente in determinati .s tati patologici, non .g ià in condizioni normali (4) . Un dato so.ggetto, ad ·e·s reagisce ancora distintamente all'adrenalina al 200.000, .d.ebol~ente ancora al 1.000.000; se queste diluzioni sono pre1pa.r ate in modo ·d a contenere una minima quantità (1/100, 1/ 2-00 di eme.) di estratto di tiroide (5) - che allungato così, non p\ovoca reazione diversa dall'acqua dist. - la reazione adrenalinica riesce distintam.ente - con gradazio·n i d'intensità varie da caso a caso - più viva clie nelle prove parallele senza estratto di tiroide, e si mantiene più a lungo; spesso ancihe la macchia rossa ce n trale è più pron11nziata. Analoga attivazione può aversi :per la pituitrina e sussistere .an·c he
indipendentemente da quella dell'a;dren.alina (6). Gli estratti di altre ghiandole endocrine sembra.no invece capaci di .s morzare la reazione dell'adrena.lina; ma su ciò ci ris.erviamo di ritornare, com.e av~emo occasione di intrattenerci .sul si1gnificato clinico di questi saggi s. e. indiretti, nella veste della prova della tirotdina.
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B) La reazione edematogena .
Una serie lJlteriore di saggi farmacodinamici sottoeipi.dermici (s. e.) riguarida alcuni .a lcaloidi: .at:r~opina, pilocarpina, mu,scarina, fi·. sostigmina, morfina, eserina, ni·cotina, cocaina, sicopolam.ina. Qu1e,s te vari·e so1sta·n zre oiffrono tutte una reaz.ione cutanea d·elio stesso tipo e precisa.mente ede1natogenll. Diamo come paradigma quella dell'atro:p ina. . L'iniezi()lDe s4 e. di 0.05 eme, di una soluzione al miJlesimo id i solfato .di atrorpi11a 1deter1nina in prin10 tempo un quadro identi·co a quello <:\a noi indicato ' Per l'acqua. Dopo .alcuni minuti invece il ponfo va acquistando ma.iggiore ampiezza fino a ragigiungere un diam·e tro ci.rea tre volte maggiore, mentre iJ suo co·1otrito ro·Seo S'pesso -s i accentua e cliventa rosso scarl atto. La reazione si mantiene per circa 'l1Il'ora, dopod.ichè r·egredisce, con rm aggio.:re lentezza di quella dell'adrenalina. Adol)erando sol112ioni più concentrate I 'ingrandimento del ponfo ragg·iu11ge proporzioni 8em·p re più coinstderevoli e l'alone rosso intorno alla zona rilevata si distingue per una m~gigiore ampiezza eid intensità di colorito; con soluzioni più diluite (1/ 10.000) la reazione non differisce da quella di controllo con l' acqua,. Qt1anto alla pilocarpina è da notare che •Slpes.so la reazion·e si manife-s ta oltrechè con la rea2ione e·dematog·ena descritta, anche con secrezio.11e su·dorale sia in corrispon1denza della zona edematosa che dell'alone periferico; la Siltdorazio.ne è così abbondante a.a 9Jpprezza.r si non solo al tatto, ma ·d a I'en·de1lsi viisibile oon l' appairizione di minute g.oc.cioline.
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{4) Presumiamo che l'asse.n·z a ·del ferno·m eno nello ·s tato normale dipenda dal ·co11te·n uto relativamente insufficiente di sois tanze attive rìe~li .estratti totali di tiroide da n.oi usati; però il risultato non varia ove· 1sii usi la ti.1~e.oglo1buli·na dell'Oswald. ' (5) G!i estratti da m.oi aidoiper.aiti sono al 25 % in soluzi'On·e fisiologi1ca ottenuti da tir·o.i di di bovini alla p~essiione di 350-40{) atmois fere per -cmq.; conten1gono il lh 'J~ dii ·c1oretone · filtrati a can.ctela e ·dhstriiblliti in fialette sterilizzate . .Ne a-ndiamo debito·r i all'Istituto Na1Zionale medico-fa.rnnacolo1gico ch·e si prestò· a p·repararli per noi a sco-po '&cien tifico.
(6) Abbiamo .già ripet11tamente iinsi.stito su,1-
la n1e0e1ssità che la imiez.ione 1sria nettaim1ente superficiale, 1sottoepfidermica. Ta11to pitì. n ece1s·s aria è questa ocmdiz.ione nella prova della tiroidina, trattaa1'dosi di porre a confronto solo di-ff.errenze ·d 'in-t ensità ·di reazi.onii dello ste·s so tipo, che possono .essere artificialmente imitate da iniezioni della stessa sostanza a diversa p.r .01fon.di.tà. Per mettersi al .r i.p.aro da q11e,sta ·ca usa di •e rrore e coglieire scarti anche moide.sti si p•u ò praticare il saggi·o in doippia o tripJa prova parallela, e ritenerlo p.ositivo sol quando il ri•s ltltato isia netto e concorde e Ja ddfferenza senza iocertezza app.rezzabi1e da osservatori estranei alla esecuzione dei -saggi. 1
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. Se il tipo di reazione è i·dentico per i sin1g oli alcaloidi indicati, diverse sono inv·ece le diluzioni atte a produrla, che . sono, ~pprossimati vamemte, le seguenti: atropina 1 %0, ·P ilo. . carpina, colina 1 %, mu.scarina 1/50-1 %, fisostigmina 1/200, m .orfina 1/ 500, nicoti·n .a 1/50, e's erina 1/200, ·cocain1a 1/25--1/50 seo1p1o~amina 1/200. Crediamo opportl1no accennare ancora che la -colina (1 %) , l,imidazoliletilainina (cloriidrato 1/ 50,000) del pari che i peptoni Roche, vVitte e le albumose offrono pure una reazione .s. e. a tipo edematogeno ·del tutto .analoga a quella ora descritta 1p·e r gli .alcaloidi. Con !,atropina e la pilocarpjna abbiamo i~ti tuito una serie di prove parallele di sensibilità s. e. e s. c. in condizioni normali ed in condizioni patologicl1e. In 10 s9ggetti nei quali la iniezione 1$. c. ·di 1/ 2-1 mg. ·di atroip ina ·e di 1/2-1 cg. di piloc.arrpina diede luogo a fenome.n i reattivi generali nulli o scarsi, la p.r ova ,5 , e. .alle due sostanze si mostrò oscillante entro i li.miti normali. In un caso di sifilide polmonare (infiltrazio-ne diffusa su quasi tutto• l'ambito sinistro, ìem.ameni va.som.otoll'i 1sp4ccati, bassissima pressione arteriosa - 70 mm. Hg. Riva Rocci), nel quale le iniezioni s. c. all'.airopina ed alla pilocarpina non furono seguite da speciali disturbi, si notò una ·sipi.c cata reazione s. e. all'atr.opina in diluizion.e .aJ. diecimila e n.ormoreaziane aillla pilv ca:rpin a. In altro soggetto affetto da asma bronchiale alla spiccata .r eazioJn e g·enie rale che 1segui alla iniezione s. c. di 0,5 m 1g. di atr.opina (tachicardi·a, cefalea, secchezza alle fauci, veTtigi·n i, comparsa del riflesso -0culo-caf!ctiaco e del po'1·s o irre·g olare r·espi:rato.r io pT1e·e.~i1stenti), ooirrisp.ose una esaltata reazione s, e., ben manifesta ·con solu-z.ionri .cm atropiina al diecimila. 1
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]STITUTO DI PATOLOGIA SPEC. MEDICA DIMOSTRATIVA DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA diretto dal Pro·f. A~ ZERI.
Antiemolisine ed emolisine nelle urine. Nota preventiva per LUIGI CONDORELLT, studente in med., alunno interno.
(1 ) ALFREDO AMATI: Emolisi urinaria. -
-poli, Bonelli. •
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peso .specifico e la loro concentrazio·n e molecolare, abbian-0 un çoefficiente ur-0-e·m olitico costante, ·chiamando coefficiente uro-emolitico il titolo di diluizione in· acqua di.s tillata, cl1e bisogna dare all'urina perchè questa diver1ti e1nolitica; •2<> Che il CO!(fficiente uro-emoliti·co per le urine norrmali •s i aggiri into.rno ad 1: 6; 3° Che nelle urine dei nefritici e dei carcino1natosi, questo coefficiente .sia sem;pre notevolm·ente aumentato (fino al valore ·di 6: 1). L'.Amati, per spiegare ·ciò sospetta la pre-se·n za, nell1e urine n ormali, di un'antiemoJ.isina, ma non· ne vede dimostrata chiaramente l esistenza dalle e&"Jer'ienze del Verdozzi. Infine l 'Amati ,11on sa 1se at~ribuire l'aumentq ·del coefficiente, i1 elle ~rine dei nefritici e dei caricinomatosi, n.11 a diminuizione d ella intr.avista antiemolisina, o a lla prei.Senza di una so.s tanza emolitica. · Esp otr:lJgo. 1qui ,succintamente i ri.sul tati ·p iù salienti delle mie rice.r che ·sull'argomento, riservandomi di esporr.e ·dettagliatamente in una _J1e1noria le esp.erienze eseguite: 1° Esiste costantemente neJ.le urme normali UU·a SO•s ta nza entiemolitl:ca, che ho potuto i1SOlare in molteplici m odi, che ha la propriet à di · esser,e sciolta dai ·solventi d ei lipoidi e dei grassi, specialmente dal cloroform.10, e di esserr.e trascinata .dal ca~bone animale, ·o da tutte 1e sostanze capaci di pro·d urre nelle urine un fine prf3cipitato; 2° Qu·esta sostan za (un li-p oide con ogni prol)abilità) ha azione anti.emoliti~a solo sulle e1
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1riazie u1nane; 3° Le urine norma li inibiscono l emolisi : a ) per la loro oonce.n traz,i one m·oJ.e.c.ola:oo; . b) per la pre·senza dell' anti·ernolisina, cihe conferisce ai glo1b uli rossi umani una resistenza maggiore; t}t.> Il cois ì detto coefficiente uro-emolitico, nelle 11rine normali non è affato ·costante; giacchè, se è cos tante la quantità di antiemoli.sina urir1aria, viceversa non è a,ssolutamente costante l'eliminazione dei sali minerali, specialmente dei clòruri, i quali v.arian-0 anche nello ·Stesso indivi·duo, a seconda della di.eta cui è sotto·p·ois to e a se c1onda delle 1ore del giorn101; . 5° La sos ta11za antiemolitica, fisiol ogicamente, n L1n è emessa nelle ste.sse ·prorpo·rzioni n el'le diverse minzi-01n i, .quindi è n·e·ce.s sario lavoraTe ·sempr1e 1s u campioni di u.r irre ·d·elle 24 ore; 6° L 'unic·o mezzo sem!!)lice, e scrupolosa mente esatto per giuid icare il p otere antiemolitico di l1na l1rir1a, è q11ello ·d para.gonare il potere ant.iernolitico dell'urina stessa, ·~rima e ·do,p o l'estrazione dell'antiemolisin.a (estrazione nat ura.Im·ente fatta in modo da non .alterare p er r1i.1lla la concentrazione ·m olecolar·e dell'urina. 1
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Amati (1) nel s110 lavoro intitolato· « EmoJi,si urinaria», dopo aver riassunto la letteratura sull'argomento espone il suo contributo ·di esperienze personali sulla que·stione. E.gli in seguito alle s'1e ricerche cretde di aver dimostrato: 1° Che le urine normali, qualunque sia il loro
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A tal uo·p o io advpero ·del ca.rbone animale pu-
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co1npletarriente sgrassato (2) . 7° Nei n.efritici 1'antiemoli.sina può eBsere:
rissimo
a) notevolmente diminuita; b) del tutto assente;
dare solo t1n'inibizione temporanea. (Queste variaz1i o:n i si ·osseir vano anch.e quand·o . n·ell'urina si rir1ven:gono· quantità ·m inime d.'albumi·na); 8° Nell'urina dei nefriti,c i cronici, quelli ispecialmente in preda .a·d .attacchi uremi1ci, si può notare la presenza id i una 's ostanza ·emolitica e la aonte·m poranea assenza dell'.antiemolitioa·, 9° Nelle nefriti acute :può la sostanza antiemolitica essere normale -e iper .qu.an.tità, e p er qualità; 100 N·ei carcinom.atosi, tenendo il debito conto della ·concentrazione m olecolare dell'urina mai ho pott1to r iscontrare, in numero.si ca.si fin.ora esaminati, un coeffici.ein te u r·o-emoJitico abnormemente alto, nè una quantità di errnolisin.a notevolm·e~te ·diminuita., .astrazione fatta di quei caisi in cui gli infermi erano in preda :1 grave cachessia, o di quelli che avevano concomitanti lesioni renali; ' · 11° Risul~a chiaro da ciò che abbiamo esposto, come il oosi detto cc.efficiente uro-emolitico non sia l'espressione genuina ·della quantità d·ell'antiemolisina urinaria; che .servendo.ci di esso possiamo incorrere in gravi enrori · che . ' qumdi esso dev~ essere abbandonato. Mi riserno di chiarire, nella memoria, la ge. :iesi e la funzione :fisiolo1g ica dell'anti.emoli'sina. 1
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(2! .P·err ~a d.~t~minazi0 n.e del potere amtiemol1t1.oo d1 u·n urina seguo la seguernte tecnica: tratto un campt1on1e diì un'urina delle 24 ore con abbon1dante ·carb•o!Il!e animai.e atte.nido un'ora e. filtro; dis·p ongo poi .due se•ri~ di tubi: nella ,p11uma serie metto delle diluizi1oni cre1Scenti (5+ 1 - 4+2 3+3- 2+4 - 11f.:n+41h - 1'+4- 1 +5) di ori.n a, in élJcqua distillata· nella se~onda serie le stesse diluizio1n i dell'uri~ na ';)rey1amente trattata con carbone .animale; aig~1ungo una goccia di sangue .p er tubo e m etto in luogo fre sco; llettura ,d.ei risultati .dopo_ un'ora. e ·dopo 24 01.re. Dal paragone tra la P:nma: .ser~e e J.a. se.e.o nda scaturiisce la quan~t~ d1 ar:t1em.ol:.1Jsllil1a ed :e;yentu.a.l mente di emo1ts1na es1Jstern.rtie n ell'urina. !.__
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Doveri morali degli abbonati:
OSPEDALE CIVILE
V.
EMANUELE
II
DI AMANDOLA-
La torsione del grande omento.
e) .alterata nella .s ua natura, in mo·do da
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RIVISTE SINTETICHE.
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aiutare il periodico a superare le gravi difficoltà del dOL!)O• guerra ; pertanto : diffonderlo tra i colleghi, facendolo conoscere ed apprezzare; provvedere al pagamento della quota dovuta ali' Ammini· strazione, senza farsi sollecitare. · '
Dott.
chirurgo primario e direttore.
RANLER'O C1NAGLIA,
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Un caso di torsione del peduncolo di una cistiovaric.a, osserv.ato in questi ultimi tempi e in cui tr.a le probabilità diagnostiche pensai ~Ln che alla torsione dell'omento, mi induce a 1ornare su questo argomento ricordandone l'etiologia, l'anatomia pato1ogi1ca e la patogene·si, la sintomatologia, la diagnosi, la prognosi e la cura. Accenno solo alla cisti ovarica, operata con_ felice risultato, perchè, come ho detto, mi è servita di spinta alla presente memoria, la quale ha per scopo di portare un modesto contributo .alla conoscenza della torsione del .g rande omen~o. · E credo di non fare opera del tutto· inutile perchè inv ano si cer.ca una descrizione, se non completa almeno sufficiente, di tale for-·• ma morbosa anche nei trattati più recenti eper ch è la rarità della malattia non legittima le scarse nozioni che da q11esti è dato di apprend·ere. Etiologia. - La conoscenza e lo studio della torsione del grande omento rimontano appena. a pochi anni addietro. La prima osse.rvazii·one clinica si d~ve all'Oberst, che la pubblicò nel 1882. Nel 1893 il Demons ne pubblicò il secondo ca·so. In seguito ne rtferirono altri casi Wiener, Baracz, Peck, I-1ooh enegg, Lu·c as-Champio·n nière, Le,jars, Potherat, V\Talthe1r, Ohavannaz , Hertz. Be11der, Sol1ligoux, D.eschamps·, Vignard, Giraudeau. Dopo sono comparse suc-; cessiva.mente una tesi di Ro ch e (1905), una memoria di Riedel (1905), una di Pretzch (1906) e una di Smythe (1906). · Comu11que, i casi riferiti, sono ancora po,c hi. Il Pretzch non ne riuniva che 44, più tardi l'Adler 52 e Lejars 66. Altri casi sono stati pubblicati più recentemente dal Caminiti-Vi nci (1908), dall'Arcoleo (1909) ed un o da me nel 1
1913 (Gazzetta degli Ospedali e delle CliniClie, n. 83).
La torsione del grande epiploon sembra più freque·n te ne·gli uomini ch·e nelle donne. Ma ciò non deve ritenersi in modo così costante ed assoluto com~ prov·erebbero I.e ci1fre del Roche, . il quale su 29 casi trovò ch e 24 volte si tratta va ·di uomini e -solo 5 volte di donne. L'età, in cui più spesso si è osservata, è da 20 a 4-0 :anni: il Broca ne riferisce lln caso in un fan ciullo. •
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Gli sforzi, i t~tumi addominali, i movimenti -violenti e bruscl\i sono spesso _incolpati come .cause determinanti -I-a torsione, la qu.ale altre volte non si sa mettere in relazione con alcuna ca11sa apprezzabile. Anatomia patologica e patogenesi. - L'epiploon al ·di sotto della torsione si mostra aumentato di volume e di peso (nel caso di Baracz .pesava 1 kg.; in quello di Luicas--ChamJ>ii'onnière 600 gr.; in· quello idi Lap eyre 460 gr.), con i vasi sanguigni dilatati, turgidi, trombizzati. Presto 1si stabiliscono .aderenze tra l'epiploon .e il sacco erniario quando la torsione .avvie11e in questo; O· tra l'epiploon e gli organi e le pareti addomin ali, in caso di tovsione intra-addominale. Talora per fatti reattivi peritoneali si può ri.scontrare, nell'addome o nel sacco dell'ernia, .essudato sieroso o siero-ematico. IJ numero dei giri di torsione è vario. Il pen·duncolo può esser corto o lungo parec<!hi centimetri. La torsione può avvenire o in v4cinanza del -colop. trasverso (Peck, Hochenegg, LucasCham·p ionnière, Lejar-s, Potherat, Monseo, Vi• ,g nard, Tuffj.er, e nel caso mio), o nella parte media dell,omento (Malherbe, Lepeyre), o nel1' estremo inferi ore (Oberst, l\tionoci, Arcoleo). Ialora la torsione avvien·e in due punti diversi, in vicinanza del colon trasverso e in vicinanza del margine• inferiore deil'omento (Demons, Bager, Ba~acz, V/al,t her). Ne.ll'epiploon, oltre le alterazt·o ni · suddette, èsistono quasi costantemente le note dell 'epi· ploite sclerotica, la .quale ·deve ritenersi come una delle cause 1patogenetiche più frequenti della torsione. Essa infatti determina degli ispessimenti, dei c-0r doni fibrosi più o meno numerosi, variamente disposti nello spessore del1'epiploon, che, intreccian·do1s i e a ttorcigli.andois i fra loro, fanno to,r cere l'epiploon stesso. ; Altre volte l'epiploite cronica dà luogo alla formazione di ammassi più o meno voluminosi nello spessore o nel margine libero dell'epiploon, i quali per il loro ipeso e per le aderenze, che possono contra.rre co.gli organi vicini, d·eformano, stirano l'epiploon e ne favori scon l1 la torsione. 'Talor.a nell'om~n-to ri~o·rto ersistevano . una o più cisti idetidee, come nel caso del Tuffier e del Broca, le quali agiscono nello stesso modo dei nodi di epi"?loite nel determin o.re la torsione. Non ·è quindi da meravigliare se la torsione dell'omento ·s i sia verificata nella gran maggioranza dei casi in individui .affetti da ernia, per la facilità con ct1i que.s ta detern1ina fatti di 1
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epiploite cronica, e in quelli con cisti o tumori omentali. • Un'altra causa predisponente .alla to1'Sione dell'o1n·ento va ricercata nelle aderenze che l'estremo libero di esso può avere con il . sacco erniario o con le pareti e g1i organi addominali. Anzi in questi casi si co~pren.de come la• torsione possa essere più facilmente doppia, cioè avvenire in corrispondenza del punto fisso / inferiore e in vicinanza dell'attacco colico. Ma se con Lejars e Lapeyre possiamo rite-· nere che l'epiploite sia la causa predisponente più frequente alla torsione e Ch·e COU lo stesso meccanism·o agiscano le cisti e i tumori del1·omento e le aderenze .anormali del suo margi11e libero, perchè la torsione si pr-0duca è necessario c~e intervenga un altro fattore, una forza ci·oè che spinga .e o·b blighi l 'om,e11to a rotare su sè stesso. A1t:r:irrnen.ti non si sap1Teibbe spiegare corr1e la torsione si sia verificata anche nei casi nei quali l'omento era normale senza fatti ir1fiammatori, senza tumori, senza aderenze come nel caso riferito ·da Hochene.gg. La causa determinante la torsione, la forza im))Ulsiva, che provoca il movimento rotatorio dell'on1ento, sano o in.f iammato o sede di tu' ie, va ricercata, comie ho more, libero o aderen• accennato, negli sforzi, nei traumi addominali, nei cambiam·enti violenti - e l)ruschi di u- usizio111e del co.r·po, neri. movimenti esagerati 1della Deristals i intestinale ed .altre volte nella tor• sione di 11n tumore . ad·dominale, di unà cisti ov.arica, per es., al quale l'omento ad~risca per il su o estremo infer iore con1e nei casi riportati da Sayr e d.a Simon. Sintomi. - Se la t orsione ·d ell'omento avviene in un sacco erniario, è specialmente nell,ernia inguinale destra che si verifica; se nella cavità addominale, di .preferenz~ oecupa la fossa iliaca destra. Perciò per la sintomatologia e pe·r la siede a vren:ì·o una forma erniaria, uin a. .forma appendicitica e una forma addominale. A secon·da del modo di comparire si ha una torsion e acuta ed , una torsione lenta, a tappe. In quest'ultio caso delle crisi dolorose più o meno violente ipr:ec,edono1 il_ mani[estrursi :della tort5ion-e completa. Il Riedel cita tre casi in oui la cri-si terminale di torsione completa era stata preceduta quattro mesi prima da .. una crisi inizia.le ·caratterizzata da malessere, dolori, vomiti, che durarono 1poco tempo e furono s eguiti da uri senso di pesantezza e dolorabilità alla regione inguit1ale. Nel ca.so del Malherbe l 'infermo ricov~rò all' ospedale dopo la sesta • • • rr1s1. Se la. t orsione avviene a.cutamente completa i sintomi si manifestano in modo brusco e con apparente gravità. Il sintoma più costante I
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è il dolore vivo e improvviso, che avrà sede canale inguinale e che attraverso questo si nell'ernia o nell'addome a seconda del punto continua in basso nell'ernia, in alto nell'adin cui la torsione succede. Però .anche in caso dome. Con tutto ciò bisogna riconoscere che l'errore di torsione in ·un sacco erniario il dolore, dapprima localizzato in .questo punto, si estende è stato e rimarrà frequente. E noto il caso del Kromer, il quale intervenin seguito all'ad·dome e, se si tra:tta di ernia inguinale d.estra, specialmente alla fossa iliaca ne credendo che la f enom·enologia presentata destra. Il dolore si accompagna a nausee, vo- dal suo infermo (un uomo di 31 anni, che 10 giorni prima di .eisser.e ric,o.v erato all'.ospeda-ld mito, po1so frequente e spesso a tebbre. Spesso non vi è arresto del circolo fecale e fu colpl.to ·da ·dolore di stomaco e da vomiti e si accorse che qualche cosa -era fuoriuscito sotto gas-spso. ' Obbiettivamente, se la torsione avviene in il cinto erniai:io e che questa volta non poteva un'er1ùa, si rileveranno gli stessi rep.erti che esser riposto) f.oe·se dovuta ad un'ernia inguinale destra strozzata. in .caso di epiplocele strozzato: cioè, l'ernia Lejars -e Hochenegg intervennero ambedu~ sarà aumentata di volum€, sarà diventata irridl1cibile e dolente alla pressione. Però esplo- con diagnosi di appendicite. Ed infatti quando il dolore, comparso nelrando accu.r atamente la regione inguinale si può notare ch·e il canale inguinale è occupato 1'ernia o nell'ad d.ome, ·Si localizza, ·Come .s pesda una specie di cordone, che si prol11nga in so avviene, nella fo1ssa iliaca destra e in qu-esta basso verso il sacco, in alto veiiso l'addome si rileva un'infiltrazi,o.n e ·o un t11.m.ore, !'.errore è più che facile. Lej ars in un caso giunse .ad (corda epiploica). .se invece la torsione succede nella cavità ad- una diagnosi esatta f ondando·s i su qu·esti eledominale, oltr.e il dolore, il vomito, il polso menti : il volume della tumefazione troppo • frequente e debole, l'aum-ento di tensione delle grande per il tem'?o decorso dall'inizio degli pareti del ventre, ecc., si constaterà l'esistenza accidenti; i suoi limiti più netti che in caso di una tl1mefazion-e per lo più voluminosa, a di tl1m,o re infiammatorio da appendicite; la colimiti irregolari e non netti, a isupe.rficie bi- statazione di una striscia depressibile e sonora. , torzoluta, di consistenza molle, elastica, -dolen- all'.esterno della tumefazione; la · palpazione meno dolorosa che in caoo di appendicite; la te alla pressione. Quale esito delle torsioni dell'epiploon deb- mancanza di dolore pulsante; la continuazione bono esser ricordate le cangrene totali e par- della tumefazione con una massa irriducibile ziali di e·sso, .che p.oss0·n!0 pr.ov,oeia:r.e una p eri- contenuta nel sacco erniario. Certam.ente in tonite acuta. Si comprende ch·e se la tensione ql1esto caso la diagnosi fu agevolata dall'esinon è completa e la circolazione san.g uigna non stenza dell'ernia irriducibile. intercettata del tutto, ciò non si verifica. EiselFortunatamente simili errori non hanno conberg e M·oresco hanno descritto ·d elle ulcera- 1S·egu.enze perchè l'intervento chirurgico è semzioni gastriche e·d intestinali 1secondarie. pre urgentemente necessario sia che si tratti Diagnosi. - La diagnosi di torsione del granL di torsione d.e ll'ornento, sia di qualcuna delle de omento presenta sempre enormi difficoltà e altre aff ezi.oni con 1-e quali si può confondere. quasi sempre rima:nrà un reperto; di biopis'i a o Prognosi. - La prognosi deve esser sempre di autopsia. Le ·crisi ·d oi1'0.r os1e, Ch·e .spesso pre- riservata. Nei casi favorevoli le aderenize che cedo1110 il quadro della torsi onei oompl.eta, !»O- l'·epiploon torto , contra.e col sacco erniario o tranno scambiarsi con un'epiploite o con coli- con le pareti a·ddominali, con il cieco, con il che a"Ppen·dicolari. tenue e :g li organi vicinJi posson·o determin·are Gli altri sintomi (dolote violento, improvvi- in ·s eguito stiramenti dolorosi, spostamenti & .so; irriducibilità e .aumento del .volume del- disturbi funzionali anche gravi a carico del l'ernia; tensione delle par_eti addominali; con- l'intestino e degli organi addominali. statazione di una tumefazione addominale paNei casi di cangrena dell'omento la prog11osi, stosa, a superficie ineguale, a limiti vaghi, do- non intervenendosi chirurgicamente, è assolulente, ecc.), potranno farci pensar.e a·d un, ernia . tamente infausta poichè ad essa segue una · strozzata, o a;d una appendicite, alla tor.si.one peritonite acuta mortale. di una cisti ovarica, di un tumore dell'utero Pr.etrsch su 44 ca·sd notò 6 morti; Lej ~r.s o degli annessi, all'occlusione intesti!lale, -ecc. 7 su 66. rSe la torsione avviene in un sacco erniario, Cura. ,- La cu.r a non può essere che chirurl'unico sintom.a, che potrà fàrce~a riconoscere gica e ·dev-e essere quanto più sollecita è poscome probabil-e ed escludere un epiplocele sibile. strozzato, sarà la costatazione , quando è possiSe esiste un'ernia e si suppone che Ia torbile, di un cordone duro, teso, che occupa il sione dell'o111ento sia avvenuta in essa, si co1
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mincia con !'·e rniotomia. Aperto il sacco, si li- . OSSERVAZIONI CLINICHE. bera l 'ome11to dalle eventuali aderenz.e con esso e si attira .all esterno fino a metterne in Nefrit,e emorragica guarita evid.eiraa la parte i&ana. Però, pirima di le- . in seguito ad intòssieazione alcoolica acuta ·garlo al disopra della torsione e di asportarlo, bisogna prolungare in alto la incisione delle per il dott~ BERNARDINO MASCI pareti addominali, eseguire cioè un' ernio-ladegli Osped.ali di Rom.a. parotomia afiìnchè non .ci sfugga una ,s econda Lo studio delle nefriti, senza dubbio il più torsione più o meno vicina all'attacco colico importante nel camp·O della p.atologia renale, d-ell'omento com.e ·Su ccesse ad Eiselberg, il quan on ha finor.a trovato qu.ella ricca schiera di le vide il suo operato morire dopo 36 ore dalcultori profondi e tenaci, che ne avrebbe pol'operazione ed all'aut.opsi.a costatò .c he l'epituto sicuramente .diradare la nebbia in cui è ploon rimasto nell'addome era anch'esso tre ancora avvolto. Numerosi problemi fisi o-patovolte torto. logi ci ..sono inso.Juti; a'in·gombr.a.n te congerie S.e la 1Jorsione dell'•o m·ento è in.tr a-ad·domi• nale si pratich erà la laparotomia .e :dopo sciol- dei diversi meto·d i analitici per lo studio dell<l te le aderenze, che lo tengono ·più o m-eno inti- funzione renale non .si è dimostrata r·ealmente utile; ~a te·r apia poi è incerta e brancola nel mamente unito alle p areti e agli organi ·addominali, si procederà alla sua asportazione buio. Ogni .trattato si pr.oifo.n de in co.n sigli igieprevia legat"t1ra in massa o, meglio, a catena nici, dietetici, medicamentosi; ma la base scie11tifi.ca .s u cui •q ueis ti p·oggiano e il ·gi 0 vamento al di sopra del punto ritorto. che possono a;pportare Si dev•o no ·accogliere W alther e Sonn·e nburg vollero tentare, e vi riuscirono , la detersione, ma fur o!lo costretti a e.on la massima rise1rva, se non ad.dirittura con ·sfld ucia. procedere imm-ediatamente alla resezione del~ Tale p essimismo non può sembra re ult ral'omento per le alterazioni che nresentava. Nel racco~1iere le notizie s~ qu·e sto impor- scientifico .a. eh~ ha l' animo svincolato da qu.atante argomento di patologia e nel pubblicarle l11nque preconcetto. A s·olo titolo di curiosità n1i propongo di brevemente riferire su di un mi sono proposto, ripeto, un solo scopo: quello caso di néfrite emorra·g ica ribelle alla niù sa. ·di colmare, m eglio che ho potuto, una lacun.a ' pi ente cura classica e guarita invece, horresco dei trattati che vanno per le mani dei medici pra.tici, i quali hanno il m assimo interesse di r eferens , in seguito .ad intossicazione alcoolica conoscer e questo capitolo di patologia chirur, acuta. La medicina non ne può certo gioire.. • gica. A. R., di .anni 41, contadino abruzzese di un paesetto di montagna.. ha .sofferto, _. ,aJl 'epoca della pubertà, di febbri malariche, contratte nelle P11 gli e, e di un'11lc·era m olle (?) se·gu ita. da linfadenite inguinale s11p,urata. Poi è stato Le malattie d'el cuore e dei vasi sempre bene, ove si prescinda da qualche do1ore reum atoide· vagante !)er le git1nture. AmPeriodico mensile . m ogliato con proJe sana. diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI Nel setten1bre 1917 prestava servizio militare sul m o:r:te P a.s11bio. qt1ando. senza cau sa apprezzabile, senza precedeIJza di eventuali proIl fascicolo del 30 gi1J gno 1920 contiene i secessi m orbo·s i. cominciò a soffrire di malessere guenti lavori originali: debolezza gen er ale, i·rritabilità~ · inso·n nia , a f~ • fann o .a l minimo sforzo. cefal algia occipitale, C. L. RuscA, Sulla valutazione della capacità e ad emettere urine scarse ed intensamente funzionale del cuore nella pratica clj,irurgica; colorate in rosso. A tali di.sturbi, ad -a ndaG. G. PALMIERI, Sul valore della ricerca m ento .progressiv.o, si aggiun·sero niiù tar.dd. .ededell' "angolo di scomparsa della pwnt.a,, (metodo . mi a l viso. alle mani, a.gJi arti inferiori e ai genitali. Fece .a llora rico·r so all'aiuto m e-dico. Vaquez-Bordet) come indice del volume relativo Ri co·n osciuto affett o da n efri te acuta, fu sudel cuore. Variazioni di tale angolo nello ste.c;so bi to inviato in un osneda1e d.a camoo di Schio - dieta lat-' individuo e loro cau,se; dopo fu curato con · il- riposo a letto, G. GALLI, Importamza dell' esercizio musco- tea, u·n zio·n i con olio caldo, sornministrazi.o;ne di bevande alcaline e di teobromina. l\1igliolare nelle malattie della circolazione; r ato dell o eefalea e degli edemi, fu trasferito e varie rassegne e riviste. in un ospedale milita.r e di Torin o, dove rima;se Abbonamento annuale: Italia L. 18, es tero Fr. 23; p er 40 giorni, a diet a iclro-lattea. Scom,arvero gli gli associati al «;Policlinico » : Italia L. 12.50, estero Fr. 18. edemi .e la cefal ea, si atten uò la dispnea. miNumeri separati L. 2.50. · .glio·rò l'in s.onnia, m çi persistette senza tregi.1a A richiesta., numeri di saggio gratis. l' oligo-em a t11ria. Per abbonarsi inviar e cartolina-vaglia al cav. LUIGI Dimesso con d11e m esi di licenza di convalescenza. fece ritorno al paesello n ativo. dove POZZJ, via Sis tina , 14 - Rom a . 1
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proseguì fedelmente la cura prescrittagli e so:p ratutto il riposo e la dieta lattea. Fu allora che io ebbi occasione di ved€-rlo. Da robusto e florido che egli era, era diventato rrtagro ed intensamente anemico.. La quantità delle urine delle 24 ore oscillava fria i 600 e gli 800 cc. Il colo re era nettamente sanguigno. All'esame di un campione trovai: re.azione acida; densità 1024; alburnina 3 %o; cilindri granulosi ed ematici e grande, quantità di corpu.s coli rossi nell'abbondante sedimento. Non posso fornire ragguagli circa il bilan.cio dei cloruri e il m,odo di compo,r tarsi dell 'u·r e.a, perchè d'inattuabile dete•r minazio.n e. · Mo.dica ipertensione .arteria.s a; lieve rinforzo del 2° tono .aortico; assenza di edemi. lVIancavano dieci .giorni allo scadere della licenza, quando il paziente, sfiduciato dell'esito complet~mente n.egwtivo1 .della cura, stanco cli perseverare in un regime a base di restrizioni. mandando alla malora medici e medi~ine, volle riprendere le consuete abitudini della s•ua vli.ta e, per in a;ugurarle, b evv.e, in compagnia di .amici. in un'osteria, una forte qu.antità di vino bianco· (oltre due litri e mezz.o nello spazio di tre ore). Al senso di euforia immediato .s ucce·sise do1p 0 poco tempo una s·erie di sintomi gravi. Il c11·0re cominciò .a battere con violenza e con frequenza aumentata; si ridestò l'affanno· fino al senso della soffocazione'; compa1rvero sudori freddi prof11si, violenta a,.gitazione, accessi n1 aniaci, cianosi, angoscioso senso di morte imminente. vomito dapprima .alimentare, poi biliare e infine escl11sivamen te ematico (circa. clue bicchieri di sangue pµr o). Anuria assoluta per 24 ore. Il g·iorno seguente, pur persistendo una prostrazione estrema e non completamente fugato il terrifico pensiero della morte, si verificò un evidente miglioramento : i ren i tornarono a funzionare, ci>n emissione però di urine più ematiche del .solito e con coaguli sanguigni. Ma qu·ale· fu la meraviglia dell'inferm·o quando i;iotè notare che, con l'an.dare di pochi giorni. qu.asi a compenso della dura prova, i11 un col risorgere delle forze e del sens·o di benessere, le llrine s'erano fatte !)iù abbondanti e quasi perfettamente limpide! Il medico condotto locale, esaminandole, trovò solo tracce minime di albumina. E prova di una completa guarigione si ebbero dieci giorni dopo, qu,a ndo il collegio medico militare di Chieti, ad un esame clinico del paziente, che trovò sano e chimico-microscopico delle urine, che furÒno Tiscontrate r1rive di albumina. di sangue e di cilindri, non si i1eritò di giudicarlo idoneo al servizio militare, nel qllale fu subito ri.a.ssunto; e senza f.as.tidi, senza recidive nella pericolosa fragilità rena.le, potè ·p roseguirlo fino a!l cong1edo della sua classe. . Io l 'ho rivisto pochi mesi. fa e· mi son potuto veramente sincerare clelle sue buone condizioni di salute. 1
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Questo caso ha voluto per sommi caui rendere noto, come di.ce·vo, esclusivamente a t itolo di curiosità. Lungi da. me l'idea di volerne trarre delle dedt1zioni, prirt10 nerchè testis unus testis nitllus, poi perchè non sono così eretico della medicina da pensare seriamente ad un'a-
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zione curativa dell'alcool a dosi tossiche sulle nefriti. Sarebbe il sommo dei paradossi. Lungi da me anche, per conseguenza, l'idea di voler tentare di d.are una spi·egazione ·del meccanismo di azione dell'alcool • L'·eterna tendenza a creare teorie nel campo medico ha involuto il problema, così che ogni teoria h.a finito col diventare sospetta. Ciò che è certo p erò è c11e il paziente soffriv.a siicu·ramente di 1n1efrite 1emo,r rag·ica (non mi attard.o .in•u tilmente in dtsiqui·sizioni etiologch·e nè in diagnosi differenziali), e che questa, ribelle pe:r quattro m esi ad o•grn i saggia rura, guarì in seguito ad ingestione di una do$.e tossica di a lcool. La formul a degli Scolastici: post Jioc, ergo propter hoc non mi sen1bra. che .in questo caso p•e cchi di sofisma. Nell'organismo n1alato si deve essere verificata tale una reazione, tale un risveglio dei mezzi di difeso, che, st1perato il p,rimo m omento, d~rò c<;>sì di fase negativa, si è istitt1rirta poi rapidamente la gu ar1gione. Quanto abbia influito su di ess.a l'aum ento della ' coìesterina, aella lecitina e dei grassi neutri del sangue ' questa mobilizzazione dei lipor i di (lipoidolisi) che succede all'intossicazione da alcool etilico, io non saprei dire. Mehr licht! invocherebbe Goethe. Comprendo che qu·ello delle nefriti è un soggetto la cui investigazione è irta delle !)iù aspre difficoltà, ma la buona causa dell'argon1ento compenserebbe la fatica del suo studio. Roma, 1° dice1nbre 1919.
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Ai nostri assoc·i ati off1·iamo a prezzo di favore: Dott. M. CAMPECGIANI, capitano medico, assistente onorario della R. Clinica oto·rino-laringoiatrica di Roma. •
La diagnosi della sordità nei suo.i rapporti clinici e sociali Fu giudicata una pubblicazione interessante e cbe si legge volentieri, uno studio ;clinico e mectico-legale della sordità di utilità scientifica e pratica. P.: una guida preziosa alla diagnosi della sordità. , • Vi sono esposte le cause della. malattia, progredendo ordina· tamente dall'apparecchio periferico, dell'udito, lungo le vie acustiche. fino ai centri cerebrali. Sono illustrate le sordità t raumatiche, tossiche, in rapporto con lo stato generale, con le malattie del sistema nervoso, le forme organiche e· funzi o· nali ed i processi patologici con cui potrebbero esser confuse. Il metodismo di esame nell'ammalato forma. oggetto di uno speciale capitolo. Vi è svolto infine un argomento importantissimo e degno di rilievo: le manifestazioni extl"a-auri colari della. sordità, che si rivelano nelle regioni e negJi organi vicini e lonta.ni, che si ripercuotono sull'intero 01·ganis1no, sul valore sociale dell'individ uo, sulle più elevate estrin secazioni della psiche. Questi brevi cenni raceomandano già la. pubblicazione a tutti gli studiosi, ai medici ed in sp ecial modo ai periti medico-legali.
Volume in-8° grande, di circa 100 pagine, con una Tavola._, in con1mercio al prezzo di L. 4; ai nostri associati si spedisce per sole L. 3.60 franco di porto. Inviare cartolina-vaglia direttamente al Cav. LUIGI POZZI, Via S istina, 14 - Roma. •
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base un meccanismo identico: l'oliguri~, la ·quale può condurre all'azotemia e agli edemi . Azotemia da oliguria. - Nei cardiaci oliguMEDICINA. rici, senza alterazioni r-enali può aversi la Le sindromi renali dell'asistolia. ritenzione dei prodotti tossici con tutte le con' E. J OSU É e 1\1. p ART URIER. (Paris . M édical, 13 seguenze cliniche, clall' azotemia .all'uremia conclamata. Negli asistolici, ch·e emetto-no meno marzo 1920). di 500 cc. di orina nelle 24 ore, non è raro troI Fino a pochi anni f.a un cardiaco in asistolia J vare O. 70-1 gr. e più di urea per litro n·e l siero con •segni d 'insufficienza renale costituiva il .di sangue. Questa azotemia detta da Ambard tipo dell'asistolia ·uremica del cardio-renale, del secondo tipo, per distinguerla da quella sindrome da nessun() posta in dubbio, m.al- · del primp tipo dei brigh.tici, è des ignata da.gli grado la difficoltà di riconoscer.e ciò che di- AA. col nome di azotemia da o_liguria. Essa pendeva dalla lesione renale o dalla lesione si produce nel seguente modo: col diminuire cardiaca. Col progredire delle ricerche d"esplo- dell'orina aumenta la concentrazione d·ell'urea, razion1e rena1e (ricerca d e1l'azotem.ia, della ri- con centrazione che non può arrivare però al tenzione d·ei cloruri, della costante ureo-secre- di là di un certo limite, che è r.appresentato toria, ecc.) molti sintomi vennero durante la dalla concentrazione massirria (Ambard, Paasistolia più facilm ente attribuiti al rene, così, pin), ossia dalla pi.ù forte concentrazione alla per es., !',.azotemia, segnalata da Achard, la quale il r·e n,e può .eliminare 1'u.r ea coll'airina. discordanza fra l'urea del sangue e i.a costan- Ora ques ta concentrazione massima dell 'urea te ureo-secretoria, coillStatata 1da Meirklem e se·o ondo Amlbardi ,e Papin ·è nell 'uom10 normale Croi·s sant. Inoltrie vVtdal, I.emie.rre e Java:l in- di circ.a il 50 %o, ciò che vuol dire ch·e, ad es., terpetrarono la ritenzione ·clorurata nella pato- con 500 cc. di orina possono essere eliminati ·g en.es.i degli .edemi corme di d·omin-io :nenale a 25 gr.ammi di urea al massimo. Se l 'elimin a s capito degli edemi di origine circolatoria, e zione dell'orina è inferiore a 500 cc., una parte Merklem e la sua semola consi.d.erarono p er- di urea non sarà ·eliminata ·e s i andrà invece fin o la ritenzione dei cloruri a mezzo dei reni accumulando nel sangue, dando luogo all'.apcome il fatto principale degli edemi cardiaci. }Jarizione ·di una sin·drome renale del1'asistoIn tutte queste ricerche n on era stata però ' lia. T.ale azotemia pa.t ogenetic.amente è dunque intravista l'importanza dell 'oliguria d '()rigine una aindrom·e da ritenzione allo stesso modo cardiaca, la qua1e è capace di produrre, se- cli quella della nefrite cr()nica. Non vi esistono condo gli AA., la sindrome comune alla pia to- però lesioni anatomiche dei reni, i quali si trologia renale e cardiaca : l 'azotemia e gli edemi; v.ano soltanto in uno stato di sofferenza patocostituendosi in tali casi quelle che ~ssi chia- Io.gica, che ne im-pedisce il regolare funzi o11amano le sindromi renali . dell'asistolia. mento. L 'i11s1l:fficienza del muscolo cardiaco ha per Edemi da oliguria . - L'eliminazione insl1fconseguenza una· stasi sanguigna e una stasi fi ciente dell'acqua da parte dei reni nei carum()rale, le quali si accompagnano con una diaci oligurici determina la ritenzione d'un.a diminuzione nell'eliminazione dell'acqua, onde certa quantità d'.acql1a n ell 'orga11ismo, che a questa si accurr1ula ptima nel èangue (idre- lungo and are !>llò essere la C8 l1sa degli edemi. D.alle ricerche di Winter sull'equilibrio o€rnomia), poi nei tessuti. . L'eliminazione dell'acqu.a ha ·dunque un'im- tico degli umori risulta eh-e l'acqua non può portanza primaria, poichè .regola in una c·erta accu1nularsi nei tessuti che allo st~to di sollJ.misura l'.e.s crezio·Tue dei prodo.tti azotati e dei zione isotonica, isotonia che è mantenuta d .a} sali; escrezione la quale non avviene regolar- cloruro di sodio, il q11ale normalmente si trova m ente, quando l'elin1inazione dell'acqua, sol- nel Siero umano in soluzione al 6 %o. L'acqua vente e veic.ol(), scende al dii s·ot.to di · un certo e il cloruro di sodio sono dunque indissolubillimite. In tali casi l'oliguria •determina diver·se m·ente legati nell'organismo, onde nei cardiaci manifestazioni renali, elle si .aggiungono a oligl1rici ris ulteTà lln a ritenzione idro cloruraquelle cardiache e che occupano anzi un posto ta, ~a qua.le si manifesterà prima nel sang11e (idremia), quindi, per lesione dei capillari v.apreponderante nel .quadro clinico. Gli AA. hansali, nei tessuti, dand() luogo agli ed.emi, senza no segnalato dei casi di .asistoli.a èol quad.r o che i'n alcun m odo intervengano i reni. clinico dell'uremia, nei qua.Ii il trattamento diSi spiegano così gli errori diagnostici, pro. gitaliC() fe ce scomparir·e tutti i disturbi attribuiti erroneamente al rene, e d·esign.ano que- gnostici e curativi, q11and o si trascuri l'anasti malati col nome di falsi cardiorenali. In li si· de.i diversi relem·e nti delle sindromi ren ri '. questi casi i disturbi hanno evidentemente per dell'asis.tolia: azotemia, .albuminuria, dispnea 1
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di rado è elevata ed allora il cuore è ipertrofico; non si notaho edemi clinicamente .ap. prezzabili, speq_ialmente se l'insufficienza cardiaca è rapida, ma agli esami speciali si trova un certo grado di ritenzione idroclorurata (preedema di Widal). Tali ·m.a lati, definiti erroneamente cdme cardiorenali, col trattamento digitalico migliorano rapidamente : si produce poliuria oon elirninaziorn e abb1o:ndante di ur.ea e di cloruri, l'albumina scompare, il respiro ritorna normale, l'urea del sangu·e ritorna alla norma (0.40) e i metodi d'esplorazione renale mostrano che il valore funzionale dei reni non è diminuito. Talvolta nei vecchi con asistolia latente, nei quali cioè si ha oliguria accentuata con tutti i disturbi ad , essa relativi, suol parlarsi di astenia cardiaca, di m·i ocardite con sci.e rosi renale, mentre in realtà si ha a che fare con una sin·drome renale dell'asistolia.
discrasica, respiro di Cheyne-Stokes, ipertensione arteriosa, edemi. Azotemia ed esplorazione delle funzioni renali. - Spesso il dosaggio dell 'ure.a nel siero
di sangue risulta superiore alla no~ma e rimane tale se persiste l 'oliguria; . ma, .appena interviene la poliuria liberatrice, ritorna normale. Ugualmente la ricerca 1della costante ureo-secretoria, ugu.ale in c.ondizioni normali a 0.-07, .f ornisce cifre tanto più elevate quanto minore è la quantità delle orine; ma, non appena si ristabilisce la diuresi, si abbassa rapidamente e talvolta anche al di sotto della norma, ciò che dimostr.a l'integrità dei reni. Cosi finalmente .anche il metodo delle eliminazioni provocate (prova della f enolsulfoneftaleina, eliminazione del bleu di metilene) non fornisce dati sicuri che dopo la poliuria liberatrice. ~ Albuminuria. - La presenza di .albumina r1elle orine di un asistolico non dimostra aff atto l'esistenza di una lesione renale, potendo l'albumina esser dovuta .a lla stasi venosa e sparire col man1festarsi della poliuria, lasciando i reni perfettamente normali alle differenti prove di esplor.azione funzionale. Questa albuminuria è per solito uguale .al 0.50 %o e ra.r amente oltrepassa 1'1-2 %0 . Dispnea discrasica. - È conrs eguenza della ritenzione nel sangue dei prodotti tossici del1' orina e si spiega con lo stesso meccanismo dell'azotemia da oliguria. ~espiro di Cheyne-Stokes. Può ugualmente .spiegarsi con la ritenzione dei componenti tossici del.l'orina in seguito all'o.liguria. Ipertensione arteriosa. - Non si è autorizzati .a d attrili.u irla a una leision.e '.I"enale, e·sse.n do stata ben stabilita clinicamente da Potain, Gallavar~n1. J.osué, eccr., l'·eisistenza di un'i-p.etrtensione asistolica, fatto in .apparenza paradossale. Gli edemi si osservano ugualmente nei nefritici e nei cardiaci. In questi però spesso cominciano ai malleoli, risalgono alle coscie e più in alto, sono duri e non presentano pallore della pelle. Talvolta però manca ogni carattere netto di distinzione con quelli nefritici. Passando allo studio clinico delle sindromi renali .dell' asiistolia, gli AA. distin·g uono quadri analoghi a quelli del .Iporbo di Bright e cioè : una sindrome azotemica, una sindrome renale idropigena e una form a mista. Nella sindrome azotemica dell'asistolia l' azotemia è di circa un grammo per mille, le orine sono molto scarse, cariche, albuminose' ricche in urea, povere in cloruri. Il malato è intensamente dispnoico, talvolta pre,s enta il respiro di CheJrne-1Stokes, la pressione arteriosa non
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N ella sindrome renale a forma idropigena dell'a sistolia i malati da vario tem-po presen-
tano diminuzione della di11resi, edema bianco e molle degli a.rti i11feriori, accompagnato o non con ascite, spesso compaiono edemi palpebrali ~ della faccia, le orine son torbide, cariche, povere in cloruri e .albuminose, il polso è m·olle, i toni cardiaci son.o parafonici, le sezioni cardiache ipertrofiche e dilatate, il ritmo del cuore irregolare, la pressione arteriosa spesso elevata. Inoltre si risveglia frequentemente dolore alla pressione sul fegato e si odono rantoli da stasi alle b.asi polmonari. Gli esami speciali mostrano infine eliminazione notevole d'urea, scarsa azotemia, diminuzione ... dell'eliminazione d·ei· cloruri, una costante ur-eosecreto,ria elevata, una permeabilità renale· ai , coloranti chimici diminuita. Questi malati con1s iderati come renali non h.anno giovam·e nto al·0un10 o molto sca:vsio .oon la cura di11retica e con la dieta declorurata;· mentre con la cura cardiotonica si rimettono rapidam.ente e i ipe, todi di esplorazion·e renale dimostrano minima o inesistente l'alterazione dei reni. In presenza di una sindrome idropigena bisogna dunque sempre sospettare innanzi tutto l'indebolimento della energia cardiaca come possibile causa della sindrome renale. La sindrome mista ( azotemica e idropigena) si osserva in clinica più frequentemente: agli edemi si unisce allora una ritenzione azotata più o meno ·spiccata con tutti i sintomi che da essa dipen.dono. Concludendo: l'oligurja può dunque creaTe la sindrome .renale azotemica e idropigena e m0lti cardiaci .asistolici, considerati come cardiorenali in base agli esami del sangue e delle orine, non sono invece che falsi cardioreP.ali.
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Prima di attribuire' una sindrome azotemica -0 idropigena al rene o al cuore bisogna ristabilire la diuresi e praticare gli esami speciali della funzione renale e specialmente la costan. te ureo-secretoria, esami che in presenza di un falso cardiornale dimostreranno l'integrità dei reni. Cura. - Dinanzi a un malato con una sindrome renale e con oli·g urla; anche se l'asistolia e poco m.anif esta u non lo è affatto, biS . 1 gna sempre istituire un trattamento cardiotonico a base di digitale. Prima però occorre diminuire, per quanto è possibile, la pletora .aoquo.sa mediaRte un saJas·s o e con purganti drastici. Se si ha forte oJtguria, la dieta sarà esclusivamente lattea e si ridurrà al minimo la quar1tità di bevande, aggiungendo a queste da 100-150 gr. di lattosio. Dopo di che si inizderà il trattamento m·ediciinale con la digitalina Nativelle alla dore XXX-XXXV gocce, che di solito basta .a ristabilire la diuresi --in una sola volta. Nei casi gravi co~ persistenza d·ell'oliguria, con azotemia elevata e con dispnea di CheyneStokes può ripetersi la .stessa dose per 3-4 giorni consecutivi. Ottenuta la diuresi, la digitale sarà somministrata a dosi più piccole (V-X goc~e) fino al ristabilimento dell'energia miocardica. La teobromina alla ·dose di 1.50-2 gr. pro die associata alla digitalina o ·scxmministrata dopo di essa au1nenterà la poliuria . Così pure la dieta declorurata favorirà la scomparsa degli edemi. CESETTI.
CHIRURGIA. Anastomosi tendinee per rimediare 3Jle paralisi radiali definitive, parziali o totali. (M. MAUCLAIRE. La Presse Médic. , n. 51, 1° rSettembre 1919).
Per rimediare alle iparalisi radiali d.efini tive, le suture ·n·ervose reiterate, le anastomosi n.ervo·se con impianto parziale o totale in un nervo vi oino, gli innesti n·ervosi ·Sono stati tentati da pochi o-perato.r i, perchè i risultati sono ancora molto aleatori. Più freque·n temente prati.cate scxri.o state le ana;stom·osi ten dinee. L'operazione sarà primitiva e immediata se subito dopo la ferita si constata una lunghissima perdita di sostanza del nervo radiale, se si rinunzia alle operazioni nervose .anastomotiche o a.gli i'nnesti nervosi autoplastici o agli innesti eteroplastici di tessuti m orti secondo la tecnica di Nageotte e Sencat. 1
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L'operazione sarà secondaria quando, 4ualche te'mpo dopo la ferita o la sutura, in genere in capo ad un anno, la rigenerazione nervosa . ' sperarsi. . non puo' p1u I processi operatori sono numerosi; si possono così classificare: A) RACCORCIAMENTO DEI . TENDINI DELLA SUPERFICIE DORSALE -DEL POLSO (estenso·r i d elle dita, radiali, lungo abduttore, lungo e breve estensore del pollice, cubitale posterior-e), combinato o non con il ' trapianto tendineo. B ) TENODESI CON FISSAZIONE OSTEOPERIOSTEA O INTRA-OSSEA. - Tubby ha fissato .sulla ìfaccia dòrsale del 2°·· e del 4° metacarpo i tendini del cubitale .anteriore e del gran palmare dopo averli allungati con della seta; altri hanno fatto da tenodesi dei tendini esten&ori del carpo, vale a dire la loro fissazione osteo-periostea. o intra-ossea al radio e al cubito dopo .raccorciame11to ·dei tendini per mantenere la mano in estensione forzata; v\7ei tz ha pratic'ato 1;avanzamento periosteo dei due tendini radiali sui metacarpi. . C) TRAPIANTI TENDINEI ATTRAVERSO LO SPAZIO INTEROSSEO. - Rochet (1897) trapiantò i tendini flessori su quelli estensori passando attraverso lo spazio interosseo. Franke (1899) fece il raccorciamento del primo radiale e fissò il cubitale anteriore sull'estensore comune passando per la ·s tessa via. Towsend (1900) trasportò i tendini del cubitale anteriore e del grande paln1are 1su quelli dell'estensore comune; Henry e Pennel sutl1rarono il grande e il piccolo paln1are sugli estensori; Serafini trasportò il cubitale anteriore sul cubitale posteriore; Manasse fece passare per la stessa via il cu·b itale anteriore e Io fi ssò sui tendini estensori. P. Berger e Ba.nzet, nel 1904, proposero l'operazione seguente: a) sdoppiamento del tendine del cubitale anteriore e trapianto di uno d·ei fasci distaccato sui tendi~i dell'estensore comt1ne attr.averso lo spa.zio interosseo;' b) trapianto del piccolo palmare e di un fascio di sdoppiamento del grandé palmare sui tendini dell'estensore comune, .sull'estensore proprio dell'indice e il ]ungo estensore proprio del pollice; e) il raccorciamento ,dei tendini radiali. Durante la guerra, nel 1915, Axhausen sutura i tendini del flessore comune delle dita sui tendini estensori paJssando per lo spazio interosseo. La tecnica di Murphy (1915) è interessante. Egli distacca l'inserzione distale del gr.an palmare, poi incide dieci centimetri più in a.lto la superficie anteriore dell'avambraccio e il tendine è .attirato in alto per questa incisione. In s eg·uito egli fa un'incisione donsale longitudi1
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nale al disopra del legamento .anulare del car- fascio rnuscola're è digià sottile ed esplicherà. po e per di lì attira passando per lo spazio difficilrr1ente le due funzioni .a11tagoniste. La tecnica di J ones è seducentissima; M&sinterosseo il tendine del grande pàlmare, che • viene passato e suturato attrav.erso ·una botto- sa~t l 'l1a praticata in un malato .c on un risult'ato ottimo • r1iera dei tendini estensori. D) 'fRAPIANTO TENDINEO CONTORNANQO LE OSSA La tecnica di Hoffa è ugualmente logica: traDELL'AVAI\1BRACCIO. - Gocht (1899) disinserì il pianto del cubitale anteriore e del grande palcub·i.ta1e anterio.r.e e l'innesto sull' esten.s ore co- mare sui tendini raccorciati dell'estensor.e comune'. delle dita passando sotto il te·nd~ne ·d el mune delle dita. L'A. ha comp1etato questa • cubitale posteriore. Inoltre il primo radiale è tecnic.a trapiantando :non solamente il grande palmare, ma anche il piccolo palma.re e un sezionato e raccorciato. Hoffa (1900) trapianta il cubitale anteriore e il grande palmare sugli po' ·dell '.aponeurosi palmare. Se questi due muestensori raccorci.a ti col pieghettamento. Fio- scoli f O&s·e ro più potenti si potrebbe trapianri (1903) st1tura i tendini flessori sugli esten- tarli nello stesso tempo s11 tutti i muscoli dorsori. Vulpius (1904) trapianta il cubitale ante-. sali del pollice e su tutti i tendini dell'estenriore sull'estensore comune. Mencière sutura . ·&bre comune delle dita. L'A. IS'è accontentato il ter1dine del grande .palmare sul tendine del (li tra pian tarli sui tendini dell'estensore pro-. primo radiale. prio dell 'ir1dice e ·dell ~estensore comune e inolPerthes dà la preferenz.a .alla tecnica seguentre di r.accorciare i due .r adiali, il lungo abdutte : a) tenodesi del secondo radiale in un ca- tore, il lungo e il bre\!e estensore del pollice_ nale• osseo fatto nel radio mantenendo la mano Ma in queste condizioni il pollice non ricupera in estensione .a 30° solamente; b) tenodesi del l'estensione attiva e l'a.bduzione. cubitale posteriore in un cah.ale osseo fatto nel Disinserer1do i tendini dei muscoli .anteriori cubito; e) anastomosi del gra.n de palmare con i bisogna conservare il tessuto cellulare peritre muscoli 'dorsali del pollice contornando il tendineo intorno .al tendine stesso, perchè ciò radio; d) anastomosi del cubitale anteriore at- fa cilita lo :scorrimento del ter1dine trapiantato tr.averso bottoniere dei tendini dell'é·stensore e impedisce la formazione di a,d erenze. d-opo aver contornato il cubito. I risultati lontani di qu.este anastomosi tenE) 'fRAPIANTO DEL GRANDE PALMARE E DEL CUBI- dinee sono ·dei più soddisfacenti. La mano re• TALE ANTERIORE SUGLI ESTENSORI E DEL GRANDE PRO- sta bene allu11gata; l' ~stens ione è sufficientisNAT~RE SUI RAJ?IALI. È 1' operazione di J on es sima. Ln, fte s sio11e tt1tta.v]a non ritorna sempre (1916). Il tendine del cubita.Ie anteriore è su- compl eta, sia lJer la r·es istenza dei tendini turato sui tendini estensori delle tre ultime estensori suturati a mano i11 i::>erestensione, (lita e il tendi11e del grande palmare è fissato sia per la rigidità articolare delle dita, chest1i tendini estensori' del pollice e dell'indice. spesso si oisserva. I movimenti r>nrticolari del Inoltr.e il tendine dcl pronatore rotondo è su- pollice sono evidenterr1ente limitatissimi, l'abturato sui tend\nj dei due radi.ali. · duzione sopratutto. Critica dei proc essi operatori. - È molto difQuanto ai .centri moto·r i cerebrali, B•SSi si ad.atficile apprezzare esa.ttamente il valore di tutte tano facilmente alla n11ova funzione dei mu-. le differenti tecniche che sono state utilizzate. · scoli (l{ennedy,, Bidder, Schift, ecc.). La sernplice tenodesi osteo-periostea o intraI tendini st1tùrati e raccorciati s'allungano , ossea dei tendini estensori è insufficiente. Essa troppo con l'andare del tempo? È poStSibile se l'ialza. sempli cem e11te la mano, ma non peri n1uscoli e i tendini hanno perduto molto della 1nette i movimenti della mano, l'estensione loro elasticità (donde l'importanza dell'intertlelle pri1ne falangi delle dita, l'estensi one e vento precoce). l'abduzione d·el pollice. Queste anastomosi tendine-e sono preferibili Il raccor·cia.mento puro e .semplice d ei ten,d ini al semolice innesto d'un frammento della fa-. tlorsali (radiali, estensori, muscoli dèl p ollice) è egualmente ins11fficiente per la stessa ra- scia lata fissata alla facci.a dorsale del polso e • delle dita la mano essendo mantenuta lnr. g1one. '. I.. a fissazione dei te11dini flessori delle dita estensione tì\Iuller, Gessner e Riedel, Ansinn). Esse sembrano '!)referibili a.ll'artrodesi del sui tendini estensori attraverso lo spazio interosse o sacrifica troppo i: muscoli anteriori del- polso combinata con il trapianto tend·i neo (Lanla n1a110. Tutt'al più uno dei fasci flessori po- ge) o .all' artroc.lesi pura e semplice (Davis eFinley, Gaudier) . trebbe essere così trapiantato. Nulla si pt1ò dire delle .a nastomosi fra il Lo sdop"?iamento dei tendini dei muscoli anteriori e il passaggio di uno dei capi alla re- nervo radiale e il nervo mediano o il muscolo-gione dorsale è insufficiente per il fatto che il c11taneo. Dopo cinque anni . di guerra non sap1
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:piamo ancora quel che dànno queste ana.stomosi nervose. J.Je anastomosi tendinee sono anche molto· più preferibili agli apparecchi ortopediiei i .p iù perfezionati, di c11i gli uni ad azione dorsale .attirano le prime falangi in estensione (Gerdy, Delacroix, Duchenne de Boulo.gne, H-eussner, Collin, Dejer~ne, ecc.) e gli altri .a propulsione -palmare, respingono indietro le prime falangi e la palma della mano (Mouchet e Anceau ' Privat e Belot, ecc.). B. MASCI.
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Il trattamento della lussazione abituale della spalla per mezzo della f orm~zione di un legamento d'inibizione extra-articolare. I
{DR. I .
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LOEFFLER,
Clinica Chir. di Hall e a S.).
L 'A. passa rapidamente in rassegna le cause della lussazione abituale della spalla ed i metodi operatori indicati per impedirla, concludendo .çhe manca tuttora un 'operazione semplice che prometta il successo, qualunque ·S ia la cat1sa di tale le·s ione. Secondo l'A. non si devono praticare sul p.aziente gran.di interventi compli·cati per cercare di riottenere soltanto una mobilita normale completa nell'articolazione della spalla (che è anche molto dubbia dopo ta.Ii operazioni), ma si deve applicare un metodo operatorio che n·el modo più semimnedisca innanzi -plice e scevro di nericoli tutto la lusBazione e raggi11nga fino a un certo .grado il riacquisto della mobilità. Ora, sia il restringimento della capsula articolare pratiieato dalla maggior parte ·dei chirurghi, sia altre operazioni più compltcate, non danno risultati duraturi. • L 'A. descrive il metodo di J oseph che è fondato sul principio di ·dare all'articolazione della spalla un « legamento ,t eres » come lo ha l'articolazipne ·dell'anca. Ma tale prin°c ipio non sembra giusto all 'A. -perchè il «.legamento teres » dell'anca non .è lln legamento di inibizione, bensì ha un valore nutritivo o filogenetico e non ha importanza pel movim-ento della te.sta del femore. Inoltre esiste an·che nell 'articolazione della spalla un « legamento ter-es" descritto per primo da W el·cher che .g li .attribuì valore nt1tritivo e lo trovò in un ·decimo dei >Casi, m-entre Fi·ck 1o consid·erò come formazion.e -costante. Infine J oseph non dette neppure, al « legamento teres n artificialmente da lui formato, le inserzioni ed il de,c orso che avrebbe avuto il legamento naturale. Ma, .astraendo da queste osservazioni, l' operazion e di J oseph na· sconde in sè un errore non dubbio e cioè la ne.cessità ·di un'ampia apertura deil'a.rticolazione
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della tSpalla. Di questa circostanza si deve te-· n:r .con~o in tutte le operazioni su articolaz1on1, a causa del gran·de pe.ricolo dd. infezio.n e. Schmieden, in un caso, per evitare questa larga apertur.a dell'articolazione della spalla, ha .perforato con un trapano !Dingo, in 1in·ea obliqua, il collo e la testa d·ell ' omero e l'acromion -e vi ha fatto passare una striscia di fascie. lVIa anche qui si ha un'apertura dell'a~ ticolazione, astr~endo dal passaggio non tanto facile della striscia di fascie. Gli sforzi del1'A. furono dunque diretti a guarire la lussazion-e .abituale della spalla da qualunque causa, creando un legamento· ·di inibizione extraartkolare. Dopo . una serie d-i esperimenti sullo scheletro egli giunse alla conclusìone eh-e for' mando un nastro che fosse fissato .al « tuberculum majus » ·ed all'« acromion », .s i .poteva imp·e dire, la lussazione, senza un di~sturbo funzio11ale essenziale diell' articolazione della .s paJla. Quanto più dorsalmente all'ao:vomion Sti • fissava il le·gament.o, tanto più sicuraimep.ite si poteva impedire la lussazione in avanti e viceversa. L'·operazion.e fu eseguita in un uomo ·di 25 an~i, epilettico, c.tie, ad ogni attacco, aveva una luis sazione del bra·ccio destro, la qi.1ale, ·Col tempo, si era fa.tta talmente frequente che avveniva già al minimo movimento ·del braccio. Sotto n a rcosi eterea la testa dell'omero -l:>Otè ' senza d1fficoltà, essere rimossa dall'acetabolo sotto l'apofisi .coraco,ide ed eiss,e r rimessa in situ. Non si osservò re:siis tenza da p·a rte ·del margine anteriore dell'acetabolo Fu pr.aticato uri taglio cutaneo v·erticale cominciando presso a poco due dita trasverse al disopra dell'acrl)mion e pasBando sopra .a questo fino alla metà del muscolo deltoide sulla linea m·e diana del lato esterno d·ei braccio. La muscolatura deltoidea venne .divisa in mo·do ottuso nel suo deco:riso fibroso e tenuta divaricata mediante llncini. Con movimenti rotatori del braccio venne determinato il « tuberculum maius » e poi perforato con un trapano elettrico; lo stesso si fe.ce r.ie1l'acromion fra il terzo medio e il posteriore. Ddpo dilatazione ottuBa d-ei eanali,: vi venne passata una ,striscla di fascia (2 x 10 cm.) prelevata dal lato esterno della. coscia de I stta e, spingendo leggermente in alto jl brac ..: cio, sutt1rata capo a ~ap'O con forte tensione. Sutu.r a. 1cutanea. F aisc.iatu.ra di D esault. Dopo tre ·Se.ttimane v.enn.e all 0.ntanata la fasciatura . F·erita guarita per prima. Inizio di leggeri movim1enti. Poco tempo, dop.o iJ paz~ente ,ebbe ·di nu.ovo due f.orti attacchi epilettici, cadieJ;ldO fortem1ènte s·u l lato ·destro, com e si poteVia veder.e dal~e lesiond. cutanee. Però il braccio non
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si lU1Ssò. La mobilità ·d.ella .spalla destra è finora .ri1siabilita fino al punto ohe i·l paz.iiente può alzar.e lateralmente in modo attivo ·i l bracci o fino a quasi 85° ·e 1o può girare sufficiente. . m.ente intorno al su-0 asse 1011g.i tudinale. È da attendersi un ulteriore miglioram.ent-0. In base a questo easo l'A. vorrebbe consigliare questo processo operativo per il trattamento della lussazione abituale d-ella spalla, essendo un intervento semplice, extra-articol are e applicabile in ogni ·specie di lussazione da qualunque causa provenga. .. D. SALVADOR! .
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Nel midollo sacr.a le è situato un centro che trasm-ette gli impulsi costrittori allo sfintere_ Perciò le lesioni sopraconali sono seguite da ritenzione con successivo automatismo vescicale, quelle nelle quali è interessato il midollo sacrale, da i:n·continen.z a. .un ce·n tro lombare manda impulsi rilascianti il detrusore. Durante la minzione decorrono degli stimoli inibitori dal qentro subcorticale al centro sacrale costrittorio. ' Degli stimoli senis itivi sono condi0tti dalla ves cica al ganglio rr1esenterico inf-eriore che li trasmette al ganglio ipoga.strico, attraverso al ql1ale essi provocano un rilasciamento dello sfintere. NEUROLOGIA. Il plesso vescicale provvede ad un costante I . Disturbi vescicali corticali e nervoso-funzionali. antagonismo tra l'innervazione del detrusore e quella dello sfintere. Quando il bambino impara a reg,olare e (ADLER. D eutsche Z eitschrift fiir N ervenheildominare le funzioni vescicali, esso ·deve imkunde. Band 65, 1920). parare: a ) a ricono.scere lo stimolo ad uriDISTURBI CORTICALI - nare; b) a rilasciare volontariamente lo sfinE FISIOLOGIA DELLE FUNZIONI VESCICALI. tere interno, ciò che provoca un rilasciamentn riflesso dello sfintere esterno; e) .ad impedire ' Lesioni della corteccia cerebrale possono tall uscita dell'urina non ostante lo stimolo .ad urivolta provocare dei disturbi delle ft1nzioni venare mediante contrazione dello sfintere esterscicali. . ' no ed inibizione del rilasciamento riflesso dello , Alcuni di que~ti casi studiati dall'autore, lo sfinter-e interno. hanno indotto a localizzare i centri corticali della vescica com-e segue: DISTURBI NERVOSI FUNZIONALI. 1°- nel giro fornicato esiste un centro sensitivo per · mezzo del quale diviepe cosciente il Etiologicamen.te questi disturbi si po~so110 bisogno di urinare. dividere in 2 grup~i: f 0 Individui predisposti . 2° Nel 1obulo paracentrale €•Siste un centro ai disturbi voocicali da un substrato an.atomotorio per 1a minzione volontaria. Gli impul- mico (forma anormale della vescica, ipospadia,. si che partono da questo centro fanno rilasciafi1n0si, ecc. ). 2° Individui predisposti per cause ' le fibre dello sfintere interno. Questo ce11tro psichiche, mentre anatomicamente non esiste re è in connessione con d.ei centri subcorticali, .alcl1na a11omalia. dei quali d ue sono noti: un.o n-el talamo, nel Negli individui così predisposti, sia del l°' quale terminano le fibre che cond11cono dalla che del 2° gruppo delle cause nociv-e diverse vescica gli stimoli .sensitivi; l'altro r:>.el -corpo posso110 1)rovocare l 'inso!gere dei disturbi vestriato che contiene il centro -ner il rilasciasc icali. Queste cause possono interessare la mento continuato dello sfintere durante la min})eriferia o il c~ntro. Nel 1° caso, per es., :perzione. Una lesione di questo centro provocherà l 'azd.one del freddo, è alterata l'apper·cezione deminzioni incomplete quindi urina residuale in gli stin1oli i qt1ali condotti al centro vi provovescica. Oltre che nelle lesioni subcorticali si cn.no la reazione motoria (sensomobilità di avrà urina residua.1e in tutte le lesioni e negli Ex11er. · I di·situ.rbi risultanti possono essere di-. tati cli a:lterata condD:zion·e delle fibre affe- v.ersi: 1° in seguito a diminuita od ab-0lita eccil'enti (p# es. 1 sezioni .del midollo-tabe). tabilità delle terminazioni nervose vescicali • 3° Nel giro centrale anteriore esiste ancora ritenzione od u:flina resi.d:uale in vescica perchè lln centro motorio, dal ql1ale la minzione può. al .cervello non .p,e rv·engon·o ·p·er via centripeta venire limitata o interrotta," mediante stimolanotizie esatte sul grado di riempimento della zione dello sfintere esterno (centro inibitore). v.e.scica; . 2° in segt1ito .a . stati .irritativi delle 4° Nella regione fpontale si trova un cen- fibre recettive, frequente stimolo ad urinare, tro su~erp osto a tutti gli altri, esso regola e i11continenza., disuria. Nel 2° caso gli stimoli coordina a seconda degli impulsi centripeti o n or1l10.l1nente appercepiti e condotti alla cora seconda della volontà, le singole innerva- teccia, a) non vengono riconosciuti per diiStur• • z1on1. bi1 tlell'attenzione; b) essi non vengono o ven1
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gono i11sufficentemente trasformati in atti intenzio11uli, per distt1rbi delle funzioni volitive. Complessivamente si possono dividere in 2 gruppi i disturbi nervos() funzionali della vescica: net1rosi ipocinetiche e neurosi ipercinetiche.
ftCtADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI. XVII Riunione della S.ecietà ·Italiana di Dermatologia e Sifilografta Onoranze al Prof. Domenico Majocchi (Bologna 5-7 Giugno 1920)
NEUHOSl lPOClNETICHE.
1. Fornia ideatoria. (Distu rbi della co1nponente gnostica della funzione 1r1otoria délla vescica). - Manca l' appercezione della pienezza dell'a vescica. Questa forma è prov ocata: a) perifericamente per diminuita eccitabilità del neurone sensitivo . (da freddo, da umidità) manca .allora lo stimolo .ad urinare; b) ceutraln1er1te per disturbi dell'attenzione (traumi psichici ). 2. For11ia motoria. - Esiste lo stimolo ad urinare, ma non è possibile la trasformazione degli stimoli sensitivi itl innervazione motoria ( ato11 ia secondaria del detrusore). 3. F,orrna psiconiotoria. - Esiste lo stimolo ad ':1ri11are ina l'innervazione motoria è impedita: a) per i11ibizior1e passiva: manca od è insufficiente l'impulso volitivo; b) per inibizione attiva: vengono innervati contemporaneamente gli .antagonisti. B) F'onME i:>SJ!:UDO IPEl\CINETICHE. - L'innervazione è resa difficile. rSpeS6o iscuria paradoss.a e pseudo incontinenza; atonia secondaria del detrusore. Queste forme p_qssono essere : a) di origine puramente psichica; b) possono accompagnare anomalie anatomiche della veA) F'onME AClNETlCHE. -
scica. NEUROSI
IPERCINETICHE.
1. Forrrie ideatorie, ·p rovocate. a) periferican1ente in seguito .ad .abnorme eccitabilità del neurone sensitivo (co-sen1sazione). b) centr·almente per disturbi dell'attenzione (assenZlt del l 'inibiziou e intenzionale. 2. Forma motoria. - La trasformazione del cor1cetto dell'urina re in innervazione 1notoria è eriormemente facilitato. La vescica si vuota prima ancora che diver1ga cosciente lo stimolo ad urinare. 3. 1;oor1ria psicomotoria. - a ) l'inibizione attiva rnanca completamente (r1ei barnbini piccoli nei bambini d·efìcienti); b) lo svuotamento della vescica. avviene in seguito ad innervazioni irrazionali, che accompagnano l'azione di qualche gruppo mt1scolare estr.ameo (co- innervazione), p. es., un bambino urina ogni volta quando corre o salta).
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POLLITZER.
L'anµuale Congresso di questa fiorente Società scientifica, la quale è già alla sua seconda rdunione dopo l'armistizio, ha avuto luogo testè in Bologna dal 5 al 7 giugno, e mer.ita un partiòolare rilievo, o1tre che per il grande numero dei soci interv.enuti e la mole e la importanza delle comunicazioni svolte, anche per la coincidenza con le solenni onoranze tributate all'illustre prof. Domenioo Majocchi, direttore della Clinica dermosifilopatica di Bologna, di cui s i festeggiava il 40° anno d'insegnamento universitarjo. Fra i numerosi soct presenti ricorderemo: Basili, Carruccio, A. Ducrey, C. Ducrey, Ma.lusardi, v~. l\fontesano, Ru sca, Terzaghi d~ Roma; Capellini, Cesari, Ersettig, De Napoli, Lucchetti, Majocchi, Martinottj, Pini, Tarchini, di Bologna ; A. De Amicis, Verrotti, di Napoli; Pasini, di Milano: il1antegazza, Mariani, di Pavia; ~Iazui. di Pisa; Colombini, Morfni, Valisnieri, di Modena; Oopelli, Pela.gatti, di Parma; Fontana, di To rino; Fiocco, d1 Venezia; Truffii, di Savona, Bertaccini, Reb.audi, di Genova; Sensini, di Ancona; Lombardo, di Sassari; Imparati, Lama, di Ravenna; Cappelli, Mazzoni, Mibelli, Palumbo, Tommasi, di Firenze; Mazzolari, di Cremona; De Fa.vento, Freund, Ra vasini, di Trieste. Il Congresso tenne le sue riunioni nell'aula della R. Clinica Dermosifilopatica, Ospedale di S. OrS-Ola, e fu inaugurato con un a.pplaudito disoorao del presidente, prof. A. Ducrey, il quale, dopo aver rivolto un saluto agl'intervenuti e rilevato ' lo speciale significato cl1e' assumeva la presente riunione indetta in occasione dei festeggiamenti giubilari in onore dell'insigne prof. Majocchi. espose l'opera svolta dalla Presidenza in questi ultimi .mesi e commemorò con oommosse parole i soci defunti, dottori G. B. L-Ocatelli di Brescia, e Benigni di Bologna. Al Presidente rispose con nobili parole di ringraziamento ilJ prof. D. Majocchi. · Approvato senza diis cussione il resoconto finanziari~ letto dal benemerito economo-cassiere dottor A1alusardi, ed ammessi alcuni nuovi soci, si passò senz'altro a lle comunicazioni scientifiche contenute nell'ordine del giorno. Di queste ci proponiamo di dare più larga I notizia quan~o verranno alla luce per intero gli Atti del Congresso, i quali saranno pubblicati in uno speciale vplume dedicato al prof. Majocchi in occasione del suo giubileo d'insegnamento. Ci limitiamo per ora a far cenno delle più notevoli, come quelle del Pini su di un caS-O di ~eudo1
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granuloma J.\t1ajoochi, di Morini e di Martin-0tti sulla reazi-0ne" . Sach.s.-Gootgi nella diagnosi della sifilide, di Tarchini su di un caso di -0steo-pe°riostite luetica del fem.-0re, di Truffi su di ·Uh c.aso di lichen ver.ruoosb diffuso con . esito. in atr-0fia. Nella seduta pomeridiana il segretari-0 V. M-0ntesano lesse le · conclu-sioni della Commissione nominata nella riunione del dicembr~ u. s., ~ òomposta dei professori : Fontana (Torino), Fiocc-0 (Venezia}', Radaeli (Genova), la quale d-0veva riferire sulla proposta della istituzione del certifica t-0 prema triJ?-Oniale di sanità nei . riguardi della sifilide. Lè C-On{!lu-s ioni della Comm'issione furono ir1 senS-O affermativo oon alcune speciali modalità :· a cura della Presidenza della Società esse sono già state trasmesse alla Direzione génerale di Sanità pubblica. Si ebbero quindi altre oomunicazioni, fra ct1i notiamo quelle di ' Borelli sulle gomme sifilit içhe necrotich·e, di Murero iSulla p.sorospermosi, di Ersettig sul bt1bbonul·o, di Rebaudi su di t1n caso di urtic.aria da ing·estione di mitili studiato dal lato immunitario ed anafilattico, e sul rapporto fra eru• • ziorri medicamentose ed anafilass·i, di Freund sulla cura abortiva della sifilide con salvar.san e neosalvarsan, di Verrotti su di un raro C':l.SO di sifilide ereditaria tardiva. Il giorn-0 6 ft1 tledicato alle ,solenni onoranze tributate, per iniziativa di un Comitato di. colleghi, allie,·i ed amici, a l prof. Majocchi, 11ell 'occasione del 40° anniversario d'insegna mento universitario. 1D.ss~ si svol:sero nel vetusto Archiginnasio, ove pu0 d1ts1 erasi daì.? convegno tutta la B-0log·na intellettuale, i rappresentanti delle autorità civili ~ militari, i ooci della Società dermatologica · nu. . . ' meros1 sc1enz1ati stranieri venuti per l'occasione a ren:dere omaggio . al clinioo illu·s tre, ed infine un largo stuolo di ·s ignore e signorine. Accanto al festeggiato presero post-O .al ba nco d'onore il si-ndaco di Bo1ogna, il magnifico rettore dell'Università, il prof. Ducrey, presiaente della Società Italiana di Dermatologia e Sifilografia, il prof. Fiocco, presidente dell'Associazione professionale dei DerIIlrOsifì~ografi Italiani, il pr-0f. Silvagni, presidente nella Feder~zione degli Ordini dei medici, i professori Poggi e Putti ed il profesS-Or Pini, ·Segretario generale del OÒmitato ordinatore. · Il prof. Pini lesse le numerose adesioni perYenute per la circostanza; 11 sindaco di Bologna portò il .salt1t-O della città; il prof. Punt-Oni, rettore, quello dell'lTniversità. degli Stt1di. C'on ispira te p~role il prof. Ducrey espose la carriera scientifica del ~lajocclli ed i numerQSi e importanti con- · tr!buti da '111i port<:l ti agli stl1cli del'n11)-Sifilografic-i ed i11fine gli offrì, a nome del Comitato' ordinàtore, una medaglia d'oro., splendida opera d'arte dell-0 scultore Romagnoli, portante dti t1n lato !',effigie del ì\1ajocchi e dall'altro un'iscrizione latina clettn ta dal eh.mo prof. Albi11i, dell'Ateneo Bolognese. Parlarono quindi a nome déll'Associazi-0ne professionale il prof. Fiocco; il prof. Pasini per la stan1.p a medica e specialmente per il Gio1·nale Italia no dell e n1alattie. veneree e della. pelle, di cui 11 • 1
Majocchi è' uno déi più antichi ed autorevoli colla bora t-Ori, il prof. Maggiora, in rappresentanza del . Ministro degl~Intetni• ; il prof. Pini, a nome degli antichi assistenti ed aiùti; ed i.nfine uno studente che, .a nom·e degli a llievi, offri al 1\-1aestro un'artistica pergame11a,. · A tutti rispose con nobili ed elevate parole jl prof. Majocchi, il quale, dopo aver ringraziato glio oratori e ricordato i suoi antichi a·ssi.stenti e oollaboratori, ria.s sunse in mirabile sintesi i progressi della derma tol-0gia e della veneroo-si:filogra. fia in questi ultimi '·decenni, ad·d itò le nu-0ve Vde d1 studi e d'indagini, eoncludendo, fra 1 più calorosi applau•s i, con l'invitare i gi-0vani a perseverare nelle r'icetche scientifiche, perchè non è meno doveroSò conserva,re il patrimonio intellettt1ale colilquistato che accrescerlo ogni giorno di più e-0n assiduo e còscienzi-0so lavoro. Cosi ebbero termine le solenni onoranze ufficia·li tributate all-0 scienziato illustre, che rappresenta:no .i l degno ooronamento ad una carriera accademica dedicata esclusivamente all-0 studi<>, alla severa indagine scientipC':l. ed all'in·s egnamento. A] ~laestro vene1·ato giungano, anche dal nostro giornale, gli auguri più fervidi e sinceri. Il giorno .7 furono r.iprese le comunicazioni scientifiche. Fra quelle che .desta.tono m.aggi-0re interesse e che dettero luogo a l}iù animata dtscussione ra mmentiam-0 di volo : Pasini (Milano) : Tuberculide mi-g li.ariforme micro-papulosa (con presentazione dì preparati microscopici). Id. : Intorno alle alterazioni dei nervi periferici · i1ella net1rofibromatosi (con present.azione di prepara ti 1nicroscopici). Fontana (Torin-0) : Sull'in<X!uJ.aIDone dell-0 «spironema refringens » sotto la ct1te d~llo scr-0to del coniglio. Fontana e Sangiorgi: Sugli spir-0nemi ~ei c-0ndilomi .acuminati. Cesare Ducrey (RoUla) : Poliartrite cronica d eformante in una ·docli'icenne affetta·".da lupus volga re del volto. Rt1sca '(R·o ma) : Sl1lla pitiriasi 'r osea di Gibert. Aug·11st-0 Dt1crey: Sul così detto s.ifil-0de rma pigmentario primitivo del coll-0 ('caso clinico e . oonsiclerazioni). Murer-0 (Udin·e ); _Sulla reinfezione o supe:rlnfe., zione sifiliticn . Cappelli (Firenze) : Oontr~bt1t-0 alla conoscenza della sifilide a Il{~mala. Id.: Linfadenia cutanea ci:r;coscritta (con presentazione di f-0tografie, di moulages e di prel)<'l\ ra ti microscopi~i). Id. : Neoforn1azioni linfatiche iiella cute (eo11 r>resentazione di moulages e di preparati micro. scopici). l\1ibelli (Firenze) : Contributo èomplementare ai tentativi dd ,e lira radicale della sifilide durante .ìl periodo di .seoonda incubaz,ione. Id. : Il e-0ntagio sifilitico in occasione di lavoro come inifort11nio. Id. : St1l oosì detto adenoma sebaceo, tipo. Pri11gie (oon pre-sentazione di fotografie).
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SEZIONE PRATICA •
Tommasi. (Firenze) : Un caso ..di micosi fungoide, d 'emblée, con meta.stasi nel midollo spinale (con presentazione di moulages, fotografie ·e preparati microscopici). Toro.m asi e Barbieri (Firenze) : Vulv{)-vaginiti • blenorragiche. • Lombardo (Sassari) : Per la conoscenza dell'endomicosi cutanea. Id.: Di a lcu'ni casi di ,~accinodermi da inoculazione accidentale. Id. : Porocheratosi a lesioni molto ca1~se. l\ilantegazza (Pavia): Sui r isultati ottenuti con l,e1ioterapia in alcun.i casi ,di tubercolosi cutanea (con presentazione di moulages). ' DoPo di che il Congresso stabilì come tema generale per la pro sima riunione: la cura abortiva della sifilide. · Esaurito così l'ordine del giorno, il presidente prof. A. DU;crey prese la parol<1 rilevando la grande importanza delle discussioni svoltesi iu ques!.9 convegno, rinnovò gli auguri e saluti a l prof. Majocchi e ringraziando i soci intervenuti per il notevole contributo scientifico apportato co11 i loro lavori, dichiarò chiusa, fra gli unanin1i a11plausi dei presenti, la XVII Riunione della Società Italiana di Dermatologia. e Sifilogrnfia . V. 1\1.oNTESANO. \
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Pressior1ie ba ronietrioa elevata, atta a s timolare la protondità respiratoria, a favorire la massima yentilazione di ossigeno atmosferico a volume minimo e ad attivare 'i processi di combustione org~nica, realizzando per il <;Jinamismo respiratorio un risparmio funzionale . Radiazione solare.. - Si esplica con raggi caloricifici, raggi Yi sibili, raggi violetti ed ultra voletti. Al ma re la lt1ce solare ·diretta raggiunge in media Yalori doppi della luce solare diffusa. L'elioterapia fa parte integrante della talassoterapia . Essa è indicata anche nella tubercolosi polmonare, inizia le, a decorso torpido, specialmente se eomplicante la scrofolosi. Può essere integrata dalla balneoterapia. Le radiazioni termiche agiscono accumolando nell'organismo energie termiche che stimolano il chimismo della nutrizione e della sanguinificazione, colle reazioni vasomotorie d à essi suscita ti. · Le radiazio11i chimiche ad azione profonda, modificano il metabolismo 1d.ei tessuti e vi provocano azioni antitossiche ed antibatteriche. Proprietà ch i m.ioh e dell'atrno sfera. - Oltre l 'ossigeno l'aria marina contiene l 'ozon-0 in proporzioni sensibiJi, elemento purificatore e calmante del clima. l\Iinime traccie di cloruro di sodio e di jodio esplica11o lieYe ma non trascurabile azione terapeutica. · P1·opri età el ett riche dell' atniosfera . - La buona conducibilità elettrica dell'atmosfera, offre un indice relativo della purezza dell'aria e la sua uniformità contribui ce all'equilbirio degli stimoli ner1
Congresso talassoterapico di Monaco. Indicazioni generali della talassoterapia · nella tubercolosi p~lmonare.
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vo. ·i. A.z ion,,e t eraveittioa . -
C ARPI
Il cli.ma marino deve rico-
'L a storia della talassoterapia afferma un principio di terapia che raccoglie l'esperienza secolare <lel'la medicina pratica. Generalità. Il probiema della cura della tubercolosi è essenzialmente problema di ambiente terapeutico e in questo senso il clima marino acquista un'importanza fondamentale. Il oli1na, sintesi di agenti fisiochimici multipli ad azione biologica complessa, è l 'elemento fondatnentale della talassoterapia . pna esatta conoscenza delle caratteristiche metereologiche fisiche, cl1imiche, elettricl1e e biologiche ' ' dell'atmosfera e del suolo, deve costituire la base scientifica per lo studio degli effetti fisiologici. e terapeùtici del clima. '
uoscersi 11n fattore di terapia diretta della tubercolosi polmonare. La sua azio.n e va intesa nel senso di azione modificatrice del terreno organico individ11ale e di esaltazione dei processi difensivi dell'organismo contro l'infezione tubercolare. A questa azione concorrono tutti gli elementi costitutivi del clima, .sintet icamente attivi, a nessuno potendosi riconoscere l'azione specifica singolarmente. L'ilndioazione terapeMtioa. J.;'azione terapeutica integrale nel clima marino ne limita l'indicazione a : 1) candidati ana tubercolosi 2) adenopatie broncomediastimiche, 3) tubercolosi polmonare al primo e secondo stadio 3 decorso cronico ed a tendenza torpido. Un'azione t erapeutica relativa sintomatica ·è aromi ssibile per tutte le forme tisiogene a decorso • cronico. ,
Fattori meteorologici e fisiot erapeutièi ·del clima rnarino . - 'l.'en1peratnra a regime .stabile a~ta a
AVVERTENZE.
Docente nella R. Università di Pavia l\-1edico primario dell'Ospeda le . Ci\ico di Lugano. Cenni storici. -
mantenere nell'organismo l'equilibrio funzionale degli scambi termici e delle reazioni cardiova·sco .. lari del rièambio respiratorio éd organico. · Stato igrometrico a regime unif<>rme relativamente umi'do atto a ridurre l'evaporizzazione polmonare, a regolarizzare la temperatura del circo1·.> polmonare, ad attenuare la sensibilità della mucosa bronchiale e dimin~re la secrezione. . R egim e dei oenti, a temperatura costante, tiepidi d'invernQ, freschi d'estate regola tori dell'equilibrio termico e fattori della purezza atmosferica. 1
)
I quesiti devond prospettare temi d'interesse generale; non devono comportare consultazioni cliniche; non devono riferirsi a indicazioni bibliografiche su argomenti speciali. Si prega di non formulare più di un quesito per volta. Volendo inoltrare più quesiti, auesti dovranno essere scritti su fogli separati. . Perchè i quesiti abbiano esito, devono recare la firma, la r e· sidenza ed il numero d'abbonamento del richiedente; se questi ne esprime il desidet'io, nel giornale figureranno soltanto le sue iniziali od una sigla convenzionale. Le rispòste seguiranno con la massima sollecitudine con~en tita dalle esigenze redazionali ; ma non è garantita una risposta Immediata. Non si rispo.,de 'p rivatamente. LA REDAZIONE.
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IL POLICLINICO
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APPUNTI DI MEDICINA PRA1 ICA. '
Equivalenti mestruali in tubercolotiche. I perio·d i mestruali, anahe in donne sane, sonlQ spesso accompagnati da 1fenomeni che si considerano com-e congestizi (stato di tensio· ne .addQminale, leucor.r·e·a, nevralgie, epistassi, .ecc.). Tali fenomeni sono più evidenti nelle tuberJ oolotiche, le quali da un lato h·anno là funzione utero-ovarica più o meno toccata, e ·d all'altro rispondono esage-ratamente agli stimOJi. Alcuni di questi fenomeni possono essere considerati come veri vicarianti. .. Senza tener oonto della febbre mestruale, che si osserva talvolta anche nelle sane e che nelle tubercolotiche può e·s sere esponente di fenomeni cong.estizi, Ch. 1S abourin (Paris médical, 3 ge11n. 1920) mette in rilievo l'importanz.a della congestione polmonare, ·che si osserva in gran parte delle tubercolotiche, con sensazioni di indolenzimento, . tosse secca' ·aumento di _umidità ·delle lesioni, talo~a .an·clh.e con vere forme di congestione anche 1p ar.adossale, verificantesi cioè dal lato 1sano. /Quando tali fenomeni sostituiscono i mestrui, si ·p uò parlare di veri equivalenti, poi·c hè rappresenterebber9 un modo di eliminazione dei proùotti tossici. Le emottisi mestruali possono m·anifestarsi senza fatti apparenti .di congestione, con lieve ri.alzo termico, ed in tal caso hanno scarsa importanza, oppure con fenomeni di congestione ed elevamento più sensibile di temperatura. A~bastanza comune è l 'epistassi, che può sostituire a<ldiritt11ra i mestrui: il fiussOl emorroidario è più che altro in rapporto con la stitioh·e zza. La diarrea che si osserva no.n di rado, in unione con i mestrui, può talvolta. sostitui::rli parzialmen.t e o total·mente: in tal caso >è ,i mportante distinguerla da processi di enteri~. · Vero vicariant.e può essere la leucorrea, che • scompare nei periodi intermestrua.li, e quando l'affezione tuberc.olare è completamente guarita. Rare e di scarsa importanz1a sono la rinor· riea., la broncorrea, 1'e crisi sudorali, i vo1niti. Fra gli equivalenti può ammetters! la conges tione epatica, che si osserva in tubercolotiche con eredità epatica. 1
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I segni del Besodow nella diagnosi precoce e nella terapia della tubercolosi polmonare.
CASISTICA E TERAPIA.
A. Ga11otti (Riforrria _M edica, i4 genn. 1920),
nel riportare le stari.e cliniche di 1diversi .ammalati, fa rilevare la gran·d e analo·g ia che presenta la sin·d rome ·di Basedow oon la tubercolosi polmonare. Ahi to tisico, a torace .cilindrioo, i-pon u trizione, segni obbi.ettivi polmonari piuttosto .scaI'si e lim·itati agli apici,, accenno all'emoftoe. Inoltre dtsturbi cardto-va;scolari (tachicardia da 90 a 140, pulsaz.i.o ni evi·d enti aJ coll·o) disturbi nervosi (cefalee ad accessi, eccitabilità e depressione, cambiamento d1el carattere, vertigini, insonnia), .di.arree, .a tipo ·di enterite tossica improvvise e transitorie, tendenza al sudore anche indipen dente d.a O·g ni fatica, e soprattutto l'ing,rossame·n to della tiroide, verificatosi precedenten1ente o contemporaneamente al processo tubeir~olare : tale 1ingrossam eillto non è molto noievole e va con·s iderato di origine tossica. I s egni del basedowismo, ohe n-0n raram ente accompagnano la tubercolosi pol·rnon a:ne, poss·on10 considerarsi, in molti casi, c.ome probabile sintomo di tubercolosi lantente. La cur.a rivolta alla ghianclola tiroi,de (galvanizzabile al coll.o ed alla tiroide) combinata con somministrazione di fosf.ato e cacodilato di sodio, può avere un esito favorevole sul 1decorso ·del processo polmonare, fino ,.ad ottenere anche la gu.a ri.gione. 1
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. Un sintomo dell'ipertiroidismo. G. Maraii6n (Revista E spano la de Medicina y Cirugia, novembre 1919) ha descritto nell'ipertiroidismo un sintoµlo che consiste in un e~ritema .p rovocato fregan·do l·eggermente col dito sulla. cute del coll·o, -0ve è più intenso che nell·e regioni vicine; e 1Se vi è goozo può ·essere lQcalizzato o più inteniso sulla cute sovrastante ad esso. Questo ·eritema può essere uniforme o irregolare, li.scio o rilevato. Si Q·s serva nel1' 87 % dei casi ·d'ipertiroidi·s mo di tutte le forme e non è iri rapporto col-l'intensità dell'ipertiroidism-0, ma piuttosto coll'intensità dei sintomi n·ervosd, specialmente simpatico-tonici, col sesso femminile; colla giovin·ezza e colla menopausa. Sarebbe dovuto a un·a sensibilizzaz.ione dei nervi v3JSomotori per la eccessiva secrezio11e tiroid·e a o per la ·s ua alterata qualità: questa azione si eserciterebbe a mezzo degli arm0ni ehe vanno dalla tiroide alla pelle per via sanguigna e non per un meccanismo n.e rvoso. _ C'BRETFI.
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SEZIONE PRATICA
La cura dell'osteomalacia in gravidanza coll'adrenalina.
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Un caso rife,r ito dal dott. G. A. \'' agner all'Associaz. med. ted. di Praga (Milnchne r Med . W oc"hie, n. 1, gennaio 1920, eira cornplicato da • • • una m1nacc1osa br.onchite, con broniehi·e-ctasia perchè l 'ammalata peir i violenti dolori al torace non era in gr.ado <li ·espettorare. Pac:he iniezioni di adnenalin,~ f.e cero scompari.re il dolore e la bronchi te potè guarire. In 58 gi·o rni furano ind.ettati 91 <}C. di sol.uzi-0rr1.e di a<lre-nalina originaria, .senza niessun danno. Siccome l'osteoma1acia nell.e gravidanze ante ced·enti aveva subito un n otevole peggioram·ento, due mesi dop·o il ·p arto (parto pr.ecoce spon1an-eo) fu intrapre~.a la ~a·strazi one alla Fehling. Negli ovarii si rinvenne un eccessivo sviluppo delle ghiandole interstiziali. Tren·t o. Dott. LEOPOLDO PERGHER.
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~terilità
d'origine uterina.
In caso di .sterilità, prima di incriminare l'utero, .si deb 1;>ono eliminare le altr€ cause, quali malattie generali cronich·e, sequele di malattie acute, intossicazioni, affezioni congenite della vulva o vag-ina, €CC., non dim.entJcando ch·e 1/ 3-1 / 4 dei matrimoni .sterili sono imputàbili all'uomo è ricorrendo qu·i·n di s·e mpre aJl 'esame mioroscoJ>i co dello ,s penma . La .sterilità uterina può riconoscere due ordini dii cat1se (A. Coudet, Journ. de Méd. et Chir. pratiques, 10 dicembre 1919), la settica e la meccanica. Sterilità d 'origine settica: è la più frequente, la più grave, d ovuta il più spesso al gonococco. Talvolta .si limita a l solo collo e tale end.om.etrite cervicale dà la sterilità, . impedendo 11 progrresso degli spermatozoi, o di·s truggendone la vitalità. Si rlcQrrerà a toccamenti prudenti endocervica1i con nitrato d'argento (1/50), p.r otargol (1 /20), acido picrico (1 / 200), f'ormaJina (10 ~6 ) . Astenersi da ogni manovra traumatizzante, ncxn introdurre l'isterom.etro e, specialmente, non ricorrer·e a1 curettage. Se l'infezione è anti ca .ed ii n1.ezzi indicati non dann·o miglioramen.ti, ricorrer.e all.e cauterizzaz.io1n i. Sterilità d'origine meccanica. - ·.Meno ·f requente e m eno girav€ c;h e la p:recedente; eliminate le mal·f ormazi-0ni, ci si pillò trovar.e in presenza di un ·u tero mfantile di una stenosi del collo, di un ante- ,o retJ:rofl·e ssio·n.e. Quando l'ap:lasia uterina ooesi.ste oon quella di tutto l'apparato genitale, la sterilità è incurabile. Vi sono0 però molte forme di pa;ssaggio, in cui si hanno probabilità di g.uarigi·o ne, usando il ma.ssaggio gin.ecologico, la galvaniz 1
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zazi<?ne, la dilatazione lenta e progressiva, oon la laminaria: quest'ultimo è il trattamento di scelta per la sten.osi del collo. Raram·e nte è indi·cato il trattamento c hirurgi,co nell'antefles.siQIIle: nella retro·fl ession.e ·p uò aversi qualch~ buon risultato anche da .qu-ello semplicem·ente medico.
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IGIENE. \
· La chiusura delle scuole in tempo di epidemia,. •
q·uestione tuttora .dibattuta se le scuole · debbano tene:Dsi chill!Se quan1d10 si sono veritficati casi di malattie 1infìettive, o qua•n d•o com unqure in.fieriscano epiidemie. Gran p.arte dei med~ci, in Italia, è piuttosto favoi:revole alla. chi.u.su·r a .p en1sap1do che il contatto è u.n poite·nte .fattone di tfraismission1e, -che J'atmosf~ra viziata delle auJ.e, event:Ju,aJlm1ente anche dei m.ezzi di trasporto, abbia pull'le inftuie;nza da•n.n.o sa ~ ' senza con.tare poi che Lo .scolairo, durante il •p eriodo cli ill'lcubazio·n e, è susicettibile di ·diifon.de'I'e il contagio. I vantaiggi che ci sd. attendooo dalla ·chiu·sura delle .scuole 1s1c)'no a1)PU·nto qu1elli dti 1etsdludeI'e i c·onrtatti e di lasciare ma.gg-.ior agio aigli soo.lairi ·peT g·lii esel'cizi fisici e per la ii·oreazione. È indubitato che il .r agazz,o il quale no.n frequ·eta la scuola non subtsce i ·contatti in conn.oosio,n 1e con questa: ma non è detto .che noo s ia esposto ad a'ltri, magari piiù intimi e .p iù pericolosi', quali quelli dei cinte·m atogra.fi o di altri 1s pettacoli pubblici o deJJ.e chi.ese. Esso ·poli,. i1ell'am·b iente della casa, spesso anti-igi·eni·co tn somm.o girado, si trova in co11.dizioni ben pe·ggiori ohe qu.elle della scu 011'a, senza contare po~ ch e l 'esel"cizdo fi·sioo· .e la ricreiazi.on.e vengorn-0 fatti, dai fig·l i del p.o.poJ-0, i·n piena strada, fra la ,ragazzaglia più ·s u.d.i cia. La scu ola jnveoe rappresenta quasi sempre un .am 1b iente ab·baistan.za igi·e·ni.c.o, in cui co11 u11a bu.ona 1sorvieg l.ianza, s·ia da parte del medico, s ia da quel!la d el m·aestro, è possibile sorprender.e in tempo i primi ·s intomi di malattia infettiva, esclu•d.e n1d.one l 'al.u nno -che li presenti. Il ben1essere fisico, men.tai1e e mo·r ale del :r agazz.o è sp€ssio .b en p-iù curato neil ta .scuola, -che i:n. m.olte 1f am:i:g.li1e. È ,chiaro però che quan·do sl tr·a tti di ep·ildiemi-e diffu se, che colpiscono ad un tempo inisegnanti ed a lu·n ·n i (.come p. e. l'influe'Il.za), sia .oonsdigliabil.e la -chiu·S U ra, am-che perchè in 1 simiili condizio·n i la sorv·eglianza e l ' insegnamenti0 sono sem·9.r e d·eficienti. W . H. Devive (Boston med. anri. surg . Journal, vol. CLXXX) è del pareire eh.e quando vi È
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IL POLICLINièO
sia una efficace ispe.zi one medica, i ragazzi sia.no più sicuri nella scuola, mentre quelli c:he rin1.ang.ono a c3Jsa non subiisoo·n·o alcuna ispe.zione medica, e l!'el·ativarne•nte p·oc.hi hanno visite medi·éhe ai pr.i.m !i sintomi ·di malattia. Un;.i .bu.ona disciplina .saol3Jsti.ca ,p•oi previene i contatti trappo ·s tnetti. A ·conclusi.on.i .s i.m ili .a;rriva i l Comitato del1'l1ffici-0 di Edu.cazton.e .aigli Stati Uniti (Public Health• reports, 1919, XXXIV, 2668), il qu·ale -consi1gJia quanto .s egue: 1° tener.e aperte le scuol e face.ndo ecoezJ..one pe.r i ' soli paesi a popolazicm·e spairsa, in cui 1e riunioni ed i CO·niatii si h::i.n.:qo .solo nella 1scµi0Ja; 2° ispezionare freque.nteme·n te Le 1scu:ole, ·esoludeindo i casi ed i com.tatti, f acendp asSiegnamento più sui dati clinici che su periodi '{issi di esclusione; 3° vi'Site .sistematiche ne'11e .case; 4° affidarsi m.a,g·9o :1iorme1I1te .ad un.a buon.a pulì.zia fisica, pit1ttosto .clle a 1di1sinfettanti chimi1ci. 1
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(1143) Angina di Plaut- l 1incent. c. :r..,. :
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Al dot.t.
Si presenta in due forme: difteroid·e ed ul~erosa. N ell9' pr'iµia si formano sulle tonsille delle mre mbrane di un coi.ore g.rigio sporco,
. che a·del',i-scono, meno tenacem·ente che 1qt1elle dilfteridhe, e cadOilJO a bbastanza presto, laisciando placch·e ulcerose di difficile guarigione. Nella forma ulcerosa, si ha una necrosi precoce dei tessuti, eh.e laiscia ulcerazioni le quali · Ì·icoridano quelle .sifilitiche. La p.r iJna forma p·u ò pre1s tarsi a qualche confusione con la. di.fterite, da cui si differ~nzia particolarmente con l'ea.ame batteriologi·co. Nell'angina di Vincent si ha ' il rep erto del ba- · cillo fusiforme ·c on 1sottili sniroc.hete . . Il siero antidilfterico è Jrneifficace. Utilissimo è il trattamento topico ·Con emetina. 1
r. s. · (1144) Disinfezioni di ripi ego. nato L. N.:
All'abbo-
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Quando non si disp.o nga di ~pparecchi a·datPOSTA DEGLI ABBONAT'I. ti e debban·s i eseguire disinfezioni d't1rgenza, si P·O·t rann.o trattare l•e biancherie itrnmerg·en(1141 ) Ini.ezioni di latte. - All'a:bb. n . 6830: d01le per un 'ora nella soluzione acida di subliLa cura col latte a:ppartiene alla recente ·p ra- matio co rrosivo 2 p. mille entro un recipiente tica te~apeutica detta : proteinoterapia aspeci- qualsiasi" di }egno o terra cotta, dan1dr0Je poi al fica. N·o n è fondata 1su principi di immunolob11cato do.p o averle bene spremute. Indi, si gia, anzd è in opp.osizione a que·l.li già n oti; nu- impianterà una specie di •S tufa a vapore, tomerose teorie, ,c he è su·p.erftu,o ·enume.ra.r e, poi- glie·n·do 'il fon·do ad una botte, accuratamente .chè ·di .e.Sjse ne·s suna è ancora aooettabi1e', ten- r:aischiata ·e ripulita all'interno, la quale verrà tano di spiegare i fen·o;meni o·s servati in seguito posta verticalmente sopra Ulil pai-010 c·ontenente ~il l a introduzio11e parenterale di proteine, e i ruoqua in ebollizio·n•e. G:li abiti da dtsinfettare ~isultati cu.rativi ottenuti. Questi ultimi &orno . mediante uncini verranno appesi a l fondo susecondo alcuni miracolosi e oSi ottengono in periore, in·el mezzo del quale sarà un fo,r o per . . .' t11tte le malattie; secondo altri, ·e 1Son10 i p1u~ applicarvi un termometro. Qu1ando il vapore . T1i.s·u ltati inn.egabili ·s i han·n.o in un.a oorta ip.e r- ·c.ominci.a a svilu,pparsi aibbandaintemente, secentuale dJi malati ,di maiattie inif ettiv·e (rafo, gnando la temperaJtwra di 98°-99° C., ha prin, ' eiresi.p.e·l a, polmonite, .ecc., ecc.), ma s·ono .r:ilsil1l- cipio l '\01p eraztone utile, ·Che sarà ·p·rotratta p.e r tati incostanti ed imprevedibili. · 4'5' minuti. Credo che allo stato att11ale delle cosè sia I tessuti di lana e 11a liana dei1materassi, gli nec essario -che il medico pratico attenda una scialli e ·s im~li 1p ossono disil1lfìerttansi sottoponenulteri.ore esperi·enza, cion:so1lidata da ,5,a na c.ridoli alla bollitura in aaqua se1npli08. tica: esperienza e critica devono essere eserciPer disinifettare pareti e .soffitto, mancando tate in ambiente di .s erena 0 1sse.rvazione. la spr.uz1Zatric,e adatta, ·s i adoprerà una comut. p. ne pompa da ~ollf,orare le viti t1sando possibil(1'142) Il bagno nell'inff,uenza infantile a sin- me·n te un disinf ettante div erso dal sublimato corrosivo. Si ricordi, dia ultimo, che i.I fuoco d1·ome tifosa. --- Al dott. F. D. S. d.a C. : è c.onsi1gliabile per gli og.getti .d i poco conto e In tesi generale, n.elle forme in flu enzali dei bambini, a sindrome tifosa, ·con alta tempera- 1che l' a:z.ione dei raggi is olari è energica ·e pr.ontura, può il ba,gno essere consigliato, ·Se non ta speci,a1'~ 1 ente sulle form e vegetative dei più e ·];stono particolari controin·di·cazioni. È pru- noti germi patogeni (carbonchio, tifo, diftedente però non girung.e!"e a bassi gradi, e s or- rite), mentre \invece lo sputo tubercolare abbi·s ogna di UJJ' esp osizione p1rol.11n.g ata). vegliare il malato dili·g entemente. 1
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(1145) Trattati d'igiene navale e di patologia eso tica. - Al dott. V. E. Babagliati, Moncalvo: (Non si recensiscono che i libri pervenuti in dono alla Red_azione> I.I migl·i ore trattato di igiten·e navale è quel•l o ' del colonn·ello medico p:rotf. ·C. M. Belli pub- · E. MARAGLIANO: Lezioni Cliniche. Socie·t à ·b licato d·alla So.ci.età Editrice Libraria; queE·ditr. Libraria Milanese, 1~0. - .~. 35. st'opera non ha rivali <li valore nelle lettera11 libro r.ac,coglie rived•u te e coordin.ate le ture ni-ediahe .stra.ndere. ' ' Ulezf.oni de1 prof. Maragli.ario dettate n ella R. Il miglior trattato di rpia toJ.ogia esotica è q:t1e11o collettivo del M.ense (Malattie dei paesi tro- niver~ità di Padova agli stu·de;nti militari: in picali) di cu:ii esiste uma v•e r.sione itaJiana riv·e- .esso tre argomenti .sono .affrontati prino1paldelle car,dioduta, corretta ed aumentata ·dai tra:dUJtto.ri e m·ente, quello della tubercoJ-0·si, , Lezioni ' isolate . pubblicata drull 'U.n ione Tipo grafico-Editrice To- , patie, quello delle n.e frornatie • sono dedireate .al terreno organi·co nei suoi rapr1nese. Esi.ste anche un·a traduzJ1one del trattato in- porti coin Ja clinica, all'adipoSti dolorosa, a l tifQi gle,se del Manson, ed· all'infuori di qu•e sti so.n o e paratifi, a i co.n cetti sulla febbre. Nuovi orizzonti a proposito delle malattie tuconsigliabili : 1° TI Trattato el emeritdre di 1nalattie tropi- bercolari del polrn~ne, delle cardiopatie, delle 1nefrorpatie si schiu dono nel campo delle s·ciencali del prof. U. Gabbi; • ze mediche : in verit~ i tr.attati di patologia e2° Il Précis de pathologie ·exotique del Le le m o·n ografie isolate s'infiorano con lusso di Dantec (Pari.s, Octav·e Do in). t11tte queste nuove conquiste; ma talora cor1 f. z. criti·ca talmente insufficier1te, ·da non giu·stifi(1146) Trattati di fisiologia. -All'aillb. n. 1()85: care le rinu.nzie a quaJche conoscenza .del • Oltre al Lucia.mi, su1g igeriamo: E, GLEY, passato. Traité de Physiologie. rPa.ris, I.iib·rruiri.e J . .B Nel libro ·del Maragli.ano le nuove con•quiste Baillière et Fils, Rure I-Ia11tefBrui.lle, 19. - N. incontrano il fine crivello della m·ente d'un cli, ZUNTZ e A. LOEWY, Fisiologia dell'uomo. (Tra- nico, -che parte dal malato e sul malato ritorduzione italiana di B. Brunacci. Unione Tip. na dopo aver esercitato oipera di sapiente criEditrice To rinese, Torino. tico. Leggete i capitoli sulla sufficienz.a dei s. b. miocardio, le1g gete i po:d.e.rosi ca.p itoli sulle ne(1147) Trattati d'ostetricia. - Al dott. A. Co- fro.p atie e sul~a inSJUfficienza renale; sa~ete 1g rati all'A. che vi avrà tenuto avvinto p·er ore sta, abb. n. 102721: al ·suo pi1ocone demolitore o .alla 1sua ·s apiente Veda le .r isposte date lo i&e·o rso anno a pagina 1155, n. 1049 (l egg1e1re1: trattati ·estesi.... ) opeta di rico.s truzione. I medici itali.ani per troppo poco tempo ree- due anni or sono .a -pag. 1009, n. 991. r. b. stano a contatto coi maestri id i clinic.a, per trowo tempo sono schiavi dei trattati di pato(1148) All'abb. n. 11000: L'abbonato potrà con·s ultare la recente p·u b- logia: noi siamo grati a l ,p rof ..Maragliano eh~. con que'Sto volu·m e di lezioni, si è f~tto problicazione : LACAPÈRE: Le traitement de la symotore di UJna lodevole iniziativa, ohe speriamo philis avec les composés arsenicaux. Parigi, sarà seguita dagli altri clinici italiani. 1920, editore Masson e C. t. p. V. M.
CENNI BIBLIOGRAFICI
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(1149) Azione dell'ioduro potassico nella Wassermann. - All'aibb. n. 2974: È possibile che il j o duro potassico, che si adopera efficacemente nella cura della sifilide, specie riel periodo terziario, modifichi la W. R. fino à ·r enderla negativa. · V. M. .
Preghiamo i nostri lettori dall'astenersi · di richiedere nella « Posta degli abbonati » notizie bibliografiche Il nostro giornale ha una rubrica « Cenni bibliografici » in cui sulle opere più modet'ne e più importanti si richiama l'attenzione dei lettori. Inoltre nell'indice di ogni annata, redatto con estrema diii· genza, si può facilmente ritrovare la indicazione degli articoli più recenti, dei maestri più autorevoli. Si fa pure viva preghiera di non domandare giudizi « su casi particolari »: nessun diagnostico, nessun consiglio terapeutico può razionalmente essere fornito a distanza, senza la visione · del malato,
U. BACCARANI: Lezioni di Clinica niedica ospita_ liera. - ·L icinio Cappelli, edit., Bologna, 1920. - Lire 18. •
L'A. esercita nell'ospeda le civile di Ancona,. di cui è direttore e medico primario: quivi e·g li ha tenuto una serie di lezioni, che or.a raccoglie in volume. Nel libro ·si tratta della meningite cerebrospinale ep~demica (me·n ingite ritardata, ondulante, chiusa), ·d elle infezioni ebertiane (tifosi a forma epidemica), della sepsi reumatica, della febbricola faringea, .dell'influenza, delle infezioni da tetrageno, delle cong·estioni pleuropolmonari dipl-0co-cciche, della cortiie-0-p leurit ~ tubercolare, delle cure reminer.alizzanti, delle •
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stafilococcemie, delle feb1bri metainfettive, delle convalescienze .atipic.h e e del mar.asma postinfetti vo. I titoli dei capitoli sono una fedele immagine ·d el contenuto: l,A~ è un perspicace ri.cercatore delle sindromi rion comuni della clini'Ca, è un audace .a ssertore dell1e convinzioni, che .a lui hanno ·dato lunga pr.atica ospitaliera e studio accurato in determinati ·campi d.ella patolo:gi.ia cli,ni·ca. ·S i è perciò che iÌ libro racchiude un partico1are indtrizzo personale, .che noi cr.e diamo di1scutibile, se aiwlic.ato çome mezzo di diffondere e divulgare ai me1dici pratici le conos·~enz-e della clinica moderna. Se :pure il titolo del libro e i meto·di di sc:elta · possono trov.arsi dissenzienti, nel volume è racchiuso il frutto ·di una vivace intelltgenza e di un abile esp·ositore, che comp·enserà ad usurg, il lettore. ' Proc eedings of the medical conference held at the invitation of the Co·m mittee of Red Cross Societies. - ·Canne1s , April 1 to 11 1919. li'n
vol. in-4 di 178 pag. con tavole e figure, .rilegato: Pubb.licato d.alla L.ega delle So·cietà della Croce R·o ssa, Ginevra. 1
Ceis:s ata la .g·u·enra, rattività de[1a 1Croce Ro1ssa è staita .riv.o lta ai granid'i problemi igieni.ci, oo·n là .speranza di .sto1rn.ar.e· dall, umanit à i • g.randi ftageLli che la minaccian10 : la · tub·e rco110,s i, I.a malaria, l·e majlatti·e v.emeiree, ecc. Allo scopo .ai adottare u 1n pi1an 0 idi lotta, ch·e permetta l:'union1e .di tutti gli sfo1rz:i, .s i .sono riunite .n ell'aprile ·dello ·Slcoriso an.n o, ·a Cann·es, I.e .S oci:età de111e div eT<se Croci Rosse; .q.u esto. v10l1ume piubbJJ.ca i reso1001I1·ti ,drel oontgDetsso, e ci fa qµin·di c.onòsoerie le d.ectsioni presie in prop1osito. Oltre al1e a•ocennate malatti.e, ·so.n,o stati tr,attati .ailtr\ temi, ·c.ome l',o•rganiz~azion1 e d1ell 'uffi,c io cen:frra1'e d·i Sa:ni.tà pubb.lica , la pr.ote'Zi.one det1:l'infanzia, la pI'loifilais&i gene.rale, statistica ecc. Diversi e:ra no g1i italiani pr,e1se nti , ch1e vediamo .ripr od,otti nelle num1ero &e fotoigria..fie: .cttiam.o fra essi Ma:ragl.ian10, lVIarchiq..fava, Go1sio, Go1gi, Bastianelli, Vala.gu1ssa, B a dur.el: ' il Dt1crey è stato n.omin,ato pres.id,ente della :s ezi on·e pe:r le malattie viel!lferee. l . b. 1
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Atti della III Conf erenza intle ralleata p er rassisten'6a agli invalidi di guerra. - Un vol.
in-4 ·di pag. 940. Roma.
Tipografia « La Rapida »,
Questo vol11me è prova deltJ.a viva pairteciip1az.ion.e ·dell'Itali a e deig;lri Stati alleati a:ll'oper.a ·dovel'os a ed u.m anitarli.a dri aissiistenza. e ·di riedu cazione in ,,a·n taiggio d·egli. inva1icLi di gu1er1
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ra, opeira che fa perdurare ·Ora, ill1 tempo di pa.oo, l,unione .éen1ientat.a Slli campi di battag·lia. . I lavori derlle sing;o1e 1sezioni ri1g uard·an,o i mutJi1ati ·e storpi oste,o -articolari, i ciechi, gli i·nvalidri n.e:rv1o:si, i mutilati d·ella f.ac.cia, ii. sordi e n111ti. Anche .rinvaLidità per malattie imte.r.ne non È\ stata trascurata e niella .sp.e·ciailie sezionie, vi .sonio .state niotevoli retlazLo.nii suJla tu,b·e·r co1osi (Ronziooi, A·1essan·drMni P., Baduel), sulla malairia (Ascoli V. ), sui cardiop.atici (Galli · G.). N·elle• sedu.te a 1s ezio·n i ri11nite sono po i stati trattati argio·menti d'in.d,oLe 1gen1erale, qualii la pro,t ez.i,o,n e 1p.erman.ente degli invali-dli (Ba.rthez), Je pensio·n i (V.a1'entin·o, Ricci), 1e scuole di riedu.cazione (Lo r.i ga, Kayie1, V.allon), ecc. · l. b.
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Inftuenza del telefono sulla salute. Il , 1d.ott. C10 p·e lan.d, oo.m missario ·sanitario di 1
New Yoirk, esprim·e l'oipinionie c·h e il disseJf'Vizio .tele·f.on1eo, il ctt1ale ·delizia le Americh·e non meno del v1ec·o hio monido, po1sisa avere inftu·enze d.e finite 1suJlo istato saTIJitario. Da una parte e·sso è in grpido di d a nn,eg.giare il sLstema ·n ervo1so di persone molto irascibili, costrette a ser:virsi 1S1peis so del telefono . D'a;ltr.a p.a:rte però è anche iin ~rado di esercitare U·n 'inifl.u enza isailutare ·su molte pe,r sone costriette a dominansi," a 1eduoaDe i loro poteri d'inilbizione; così i.n ·q uesiti ultimi t empi i reclaimi .sono ·d illlinuiti, non già per.chè il s·ervizio sia mi·gliorato1, ma .p erchè gli utenti vanno trenandosi .e rassegnan·do,si al nuovo regi:~ne. In un a;ltrio c.ampo il disservizi.o te1efonico è ,p erò in graJdo di .reicare un rp ireg1udizio sanitari10: q1u ando, nei casi id 'urg.enza, vien·e richiesto l,intervento .di un m edi.co o l'aecoiTere di run 'ambula.n za, una mancata o tardata ·COmuilli1cazi1one può ·cagi-o·n ·are un danno grave al sog·getto .co1pi.to. P er f ortun·a però si tratta . di c·o1n tingenze no11 comuni. (Am erican M edicine; maggio 1920). R. B. 1
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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. Il trattamento «morale» dello scrupolo e dell'ossessione morbosa - Vol. I. Questioni teorioo-pratiohe fondamientali. Vol. II P i inti di vista moral·i-religiosi da iitilizzare nella ou'ta. - Torino, 1919, 1920. RISQUEZ J Esus RAFAEL : La Bilharziosis M arsoni en Venezu,eia. - Caracas, 1918. CoRVETTO ANIBAL : FJspi1·oquetosis bronoo-pi1;lmonar de Oastellani. - Lima, 1918 .
TURCO
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SEZIONE PRATICA
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NELLA VITA PROFE'S SIONALE. MEDICINA SOCIAI:.E. Sull'assicurazione statale contro le malattie.<1> Ancora le modàlità del compenso ai medici.
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Abbiamo detto .ohe, in regime assicurativo, cosiì il .med1co fiduci:ario· oome quello scelto 1iberamen'te poo.sono essere · retribuiti in base alle ·p restazioni fatte, ovvero per capitazione. Esamineremo aideBso qu·e ste c1ue modalità di compenso.
Pagalllento delle prestazioni.
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La retribuzione delle prestazioni, regolata su tariffa, è stata molto disc:ussa tra noi. Ha avuto convinti fautori; se n '·è fatto apostolo Martinelli, il quale trova che «è i·n teresse <lei medici e più 1degli ammru1ati .che l'opera d.e l medico sia remunerata a tariffa»; egli vorrebbe che fo·sse :Lstituito il m 1edioo fiduciario, al qual·e spettereb:b e il monopolio dell'a,ssistenza m·e djca agli assicurati della propria zona, e eh~ fossero .cQlffipensate 1e sue singole pl'estazioni'; anche Fatichi è per una retribuzione decorosa a visita, ma ammette la libertà di ooelta del medico; per la Detribuzione a vilsita in regime assi·oUJrativ-0 si dichiarano Montanari e altri; invece solleviano obbiezioni Zam·b ler, Gasca, Fraocari, ecc.
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Il compen·so regolato 1sul1e pre·s tazioni è, certo, p a.issibile di gravi critiche. È irrazionale: eostituisroe un mezzo tzio.p po ero.p irico peir vaàutare l'opera prestata dai medic10. Sruppiamo bene ch·e celllto v~site ipo1ssono valere in1oompara,bilmen te meno di una sola che porti alla retta 1diagnooi, aid una cura idonea ed alla guarigione; eppure vengono ad essere compenis ate cento v·olte di ipiù.... Rico.l •'ron.o ·alla nostra n1 ente gli esempi . V. Ascoli ha posto n1agistralmente in lu,oe, alcuni am11i or sono, tutta l ' incongruenza 01 questo sistema pe·r .cosi dire ta.gsa.m.etrico, ancora ge·n eralmente se1g uìto nell'eser.cizio libero; -egli ha fatto valere l'utili~à di so1stituin:i criteri 'Più qualitativi, m·eno grezzi e 1sempl1cisti, p·e r ·8iS1. la tassazione globale. Il c·omp.enso r eig1olato sulle 1p restazioni è anche anti·socia1e, poi·chè ·p uò cr.eare ·n el m·e d.ioo l'interesse a veder a;um1entare 11 numero dei malati e prolungarsi l:=t durata delle m?-lattte per moltiplicare i •s u1oi proventi. Un pie riodo protratto di 1Scarsa ·m ·orboS!ità può ·divenire, pur 1
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(1) Vedi fase. 28, pag. 744. '
tr.oppo, una vera j att:ura per moiti medici, i quali traggono invece il massti.mo van·t aggio dai periodi di gravi ed est~·e epidemie! Siamo 3ibb·rusta~. a ottimisti ,p er 1e ssere convinti che la generrulità d·ei medici s i difenda dal C(i)IDpiac:iJmento o dal 1desideri·O ·anti11mano ed :intquo id i ruocresicere la ipropria fortuna econ·omica sull'esten.d·ersi, aiggrav.a r.si o prolumgarsi d ei m1ali d·e i lox:.o simili; ma s~e·bbe bene di sopprimere una con·s u·etudine di compenso., la quale può ingenerar.e qUJeSto -stato d' ani; mo. Vorrernm-0 avvtcinarci ailquanto alJ.a Cina, ove si reiriJbuisoe il · medico di ;fa.miglia so1o quando si sta bene ... L 'ililconven.iente sopra segna.l ato è oggi poco a vviertito, ip~rchè la vigilanza del malato e le tra;dizit0ni di rettitUJdine della classe medioa va1gono a corr.eggerlo; ma in regime assicurativo 1'1nter.ess·e 1del malato e qiu·ed·lo .d1el medico 1potreibbero concorrere, invece, ad 3Aggravairlo. N·e dierive•flebbero intollerabili abusi, già ipiù ·volte osserv·a ti: tutte le vo'lte che il pagamemto in base all1e 1prèlstruz,Jioni è stato attuato senza temp·eramenti, è divenuto molto oner<>&o per l ',enfJe assicuratore. Aiccrude, infatti, .c he i medici rinn1ovino tro.p po S1pesso l·e visite e, specialmente, ohe molti assiicuTati abusino d·el medti.1co messo gratuitamente a loro 1disposizione : l.o ·fanno ·ahiamave per inezie, lo r eclamano tutti i giorni ·e d anahe .p itt volte al giorno. s .e il medico vi si presta., le visite si moltiplicano molto al di là del r1ecessario~ con darun.0 della 1diligenz.~ e , d·ella serietà del lavar.o. Di 1p iù è da ·conisiJdeirare .che quasi tutte le v1Jsite temninamo .con una preS1CTiz.j.i0jn e, poicihè ill mal·ato si · 13.lgna del medico, se 1questi si ritira .genza lascial'e una ricetta; quintdi le spese per il'assistenza ,sanitaria si a.ggravan-0. Trutto ·ciò, anche a non mettere in bilancio la possi1b ilità e la facilità di frodi: malattie lievi i,n coiraggiate e secondate dal medi-oo e che tend.ono a ·diventare interminabili; maiattie simu1ate .con Ìa oonniv;enza e la complicità del medico; visite fittizie, ec·c. RilSJUltato.: 1'isit ituto russicur-atoire deve pagarie on·o rari elev.atissimi ai ·m·edici~ d1eve ·c.o.r rispon.dJere somme ingenti ai f armaicisti, è gravato da 'fetrtiissime indennità per gili as1si.1curati. ~La retribuziorn·e ad onorari tende -cosi a riso'lvelI"sì in una c u cca gna pe1r i sanitruri e p·er gli assicurati, .m a fa 1correire una .v era avventura all'istituto assicuratore, esposto ad incognite pericolosiis sime. \
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IL POLICLINICO
Non è ammissibile cl1e 1g l'incaricati ·della gestione finanziaria non valutino il grave pe~ ricalo, e perciò non tJen1dano con tutte ]Je .forze loro .a scon1giu1rarlo ed a far triontf-a!'e, invece, altre forn1'e di retribuzione. lVlartinelli OL~erva che, pur di dimimui:rie il ·coe1ff1cioote de[ rischio, sarebbero d~isposti ad accordare rii.sipettabili is titp eilJdi ai m edi.ci: La 1cosa ci semlb(['a l)ÌÙ che natural•e : non è 'P're.s u·m ibile reth.e -essi vadano tranquillam.ente incontro ad una ~atastro[e. ' ~ rappresentan.t i delle o:vganizzaziorni oipera1e, a;l Conv.e·g no d·ella Confederazione .generale ·d·e1 -lavoro, •Si mostrarono anch'essi de·cisamente contrari a;lJ.a rimun·erazioin e ·d ei ·m.edici vilsita per visita, la quale Sii pr esterebbe ad abusi diffi·cili .a 1co·ntrollare. Martinelli non se ne preoccuip.a trorp.pro. cc Abuisi? ·coin trolli? - egli di.ce -. Sono i)•a rti·coIari d egmi di studio ma che tilro n debbono' irutaicca;re i'l. p ,r incipio ». Egli del r.eis to· ·erede improb,abili 1gJi abusi poic·h è i .mooiici, « .p er i'.I. g ra;do idi ·Coltura, .p er la stesJs a de1licatezz:a della loro misrsione, devono riten·ersi doiati di ·s enso mor.ale s11,p erior.e ... ; non si deve l>ollare tutta la cla;sse con ·u n marC'hio umiliante e d1emoralizziam.tc di sfiducia e disi.sti:m a ». Anch·e Nardelli ·s pera che l'onestà e la dignità idei med~ci 1siano una .garenzia· sufficie•n t.e. Ma è certo che nella classe m·edica gli elementi inferiori n·on mMlcano (la legg·e sugli ' i!llfortuni informi) : essi basterebbero a screditarla .ed a pregiudicarla tutta. D'altra parte p e·r ohè sollecitare i b3Jssi istinti, .p·erchè creare l'occa sion-e di " metter.e alla .p rov.a la ·deibolezza umana? l\1a rtinelli invoc a .alme!n.o una ·p rova; ma perchè cominciar male? Egli p.resume che, se pure qualche abuso· ci sarà, non d1eve allarmar.e: H il da nno cagionato alle casse da qualche visita in 1)iù, da prur-t.e cli m.eddci troppo zelanti, è da temeTe meno del danno al capital·e· di salute e ·di lavo!'o cagi.onato da qualche visita in meno, da •p arte di medi.ci ·p oco z,e lanti p.erchè pagati a fOrf ait ». Anche Nardelli esprime l'opin1one che, pres.u mibilmente, gli abu·s i sarebbero tanto pochi da metterli in btlan cio .s enza ·p ericol-0 id i lfal·l irrl!en to . S,e non :clle, l'esiperi·enza f.atta da alcune mutue e ca:sse generali ·s mentisce qu.eiste presunzioni ottimi1site: i pericoli tem·u ti non son o immaginari. ~lonitana.ri 1si affida al buon •Se.nso d.e1g.li assicùrati, i quali dowebbero sarpere che i contributi da pagare saranno tanto maggiori, quanto più JSi sarà spe:riperato nella ri•chieista di visite e di lavoro non n·ecessario da parte 1
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del medico. SarebJ;>e come illu1dersi ·che i postulanti a.d impi·eghi pubblici p01ssa11o desisteire dalle loro insisteinti ri.chi·este, 1Jnicamemte l!»erche do:re~her.o saJpere .che· le impoiste paJgate da tutti d1verrann 0 tanto maggiori quanto, pilì aum.enterà il nrumero degli impi·e ghi n.o.n necessari : ma ·essi, evidentemente, si preo.c cuipain10 b en poco ·d·e'l risultato r em oto e mirano solo al vantag.gio pe·rsonale ·diretto... Montan a ri invo1ca aniahe una serie di .&anziloni ·e dif~s~ contro il medico il quale face1s·s e tJrOjp\pe v11s1te e perciò le .f acesse male; esse ver.r·ebbero poste .quasi a ut omaticamente in atto dao-li as.sis~.iti stessi, dalla prubbliiea opirnionie, dal giudizio dei colleghi, dall·e limitazioni di z.onia dai metodi di controllo. ' Tra quest i mez.zi, qualche efficacia· può ·siperarsi :solo rd ai controlli: con.tvollà fr.a medici e pazienti, dei me.dici fra loro e, •s ovra tutto diel1'istituto assicuratore, p1er mezz.o di m·edÌ1ci i, ·spettari 1che · avirebbero ·diiritto di sindacare l'o·pePa 1del .medi·co ·CUJrante, di ·chiede.r e spieo-azioni dell1e tropip·e visi te, di aocertaTe le d~a gnasi e !~e 1p rogn.01si, ecc. Q11esti controlli ri.gorosi inJtacohe!'eb.b ero non tanto la capacità, quanto la moralità ·dei medi1ci e ingenerereibb·ero uno stato id i dLsagi·o. D'altra parte è .d ifficile ·concepir.e ·Coone dovrebbero. esseire organizzati per far :sparire praticamente gli a- . busi•. I 1q.uali posson.o a ss11meTe pro1p orzioni formid abili : s e un m.edico non resiste abba0stanza a lla tendenza di moltiplicare le visite e di prolungare la dt1rata del trattam.ento se ' egli si ~ascia anda re a pre.stazjoni inutili e sovrabbondanti, può .gonfiar.e quasi a volo·n tà la s.u a n,ota d'on.orari, p·oichè i p azienti t!'ova. no il lo.r o tornaconto a secondarlo; non è inammissibil1e che egli riesca a f arie, di fuga, un centinaio di viisite al giorno (è ·s tato rilevato che n ei grandi casamen ti operai una rapida capati·na glì oonseniti.:nebbe f acillrne:nte tutta una serie ·d i visite- di rùp1e·go); a mretà delle tariffe cor.renti degli Ordini, egli potrebbe introitare, così, centinaia di migliaia di lir.e all'anno ... Evidentemente, voler instaurare tout court il pagam~nto a v1site, è una pretesa irr3Jggiungibi1e. Pr.ospettare que·s ta pos1sdbili tà non signjfica, certo, ingannare <li partito pire.so la classe m ed-ica, ma signiifica illuderla. 1
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A parte ogni altra considerazione, quanto abbiamo detto basta per comprende.r e che qu-esta m101dalità di .compenso non è ap·p.licabil·e in- te gralmen te. Si è ri·corso ad espedienti, come quel1o di . far p8JgaTe dal malato una piccola quota per
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.ogni visita · richiesta o 1s ubita: e1g li esiter.ebbe .a .s pen·d ere an.che in mitsura m •odesti,s:sima, di modò che :si avrebbe' un 1reno all1e sue ecces11Sive eisig.enz,e ·eid alla eicoessiva solerzti.a dei medici. Ma questa variante, SJ)e:rimentata 1d a al.cune ·m wtue francesi 1sussidia te dal Goviern,o (in specie n 1el diipairtimento 1d.eL Rodano, ove è nota .c ol nome · di sistema lionese), n·on ha ,dato i riStµltati .attesi, poi·chè non si è trovato il mez:zo ,di reJ}J(lere ·Ob bltgatoirio ii ,pcvgamento da iparte dell'assiCUJrato, ·ed il m edi.c·o :s1 contenta di rioevere la .s ola ,q uota d·ell'tstituto assiicuratoir e·. Per ovviare a quest altro iin conveni.ente, è .stato prOJPOSrto ,a.,a Bosredo.n l'uso .a i t~glianidi che verrebbero vendl1ti ai soci; .q ue·s ti rimetter-ebbero ai m e1di·ci, in c0rris.petti;vo delle vi-· site, i tagli·andi stessi, su cui ve-rrebbe eiff.ett}.lato il vagam·e nto i nte·glrale ·dahl':LstituU> assicu1ratore; ma g.li abusi e le frodi sarebberoJ. ancora po1ssibili: per eis. l'accaparramentb di tag1iaTIJdi da parte di m·eidici disone·sti, che poi se li frurehb·ero rimborsare realizzan.do la difie renz.a . Qu.e sti correttivi ci sembrano da 1scartare non so1o perchè po co efficaci, n1a anche p,erchè, a scop.i profilattici e sociali, ·Convien.e di agevolare al massim'o grado la richiesta dell'.opeira del medico rendendola in tutto gratuita. Si sono escogitati an~h·e altri ripi.sghi. Per -esempio a vVinterthur .(Svizzera), do·p ·o un lungi0 ,s cioper,o dei medici ·delle assicurazioni, fu adottato il pagam·ento a l)r.estazioni, is tab,ilendo però un limite massimo di fr . 0.60 p·e.r gi101rn.ata di malattia ai medici e di fr. 0.40 p1e r le médicine; ma so'Pravvennero egualmente degli cvb11• si (imp.u tati ~d un m1edico, il qual1e ruppie la' ' disci1p lina)) e il concordato venne de.n unzia to dalla Cassa; .clop.o lun·ghe negoziaziioni fu cr.ea ta una co0iperativa sanitar.ia in cui i ni'edici finiro.n ,o col ricevere un trattamento a f orfait . A Zurigo si è provveduto a corrisp1onde.re a.i medici le, n·ote d'onor.ari.o s olo fino a co·n correnza delle risorse .della Cassa. L>unico mezzo pratico p·er appli ca!'e il compenso a p.reistaz-ioni, si è dimo·s trato qu·ellio ·d i assegnare ai medici di. una .località (di,s tretto. città, contea, eoc.), o di uno stesiSo ente (mutua, cassa ·gen.erale ·eC·C,) una s omma .g1obale (Pauschaie deì tectesc·h i), rp1e!r ·S!oll,t o pr1orporzio nata al numero degli a;ssdisti ti; eis·s a vtene po.i ripartita per il nume.rr0 , ,del1e ·pr.esta:zioni, in modo ·da avere il prezzo unitario di queste; il computo dei compensi ai singoli m.edici vi·en,e fatto, infin.e, m·o1tiplicando il numero d.eJ1e preis tazioni di cia;scui-10 per i'l prezzo unitario di e~ss·e. In qu.eisto m·odo si ·o ttien·e un bilan·c·iamento tra ·disp.onibilità dei fondi ie spe·se J>1er i servizi m.edic.i e l'I.stituto russi·curatore viene po·s to a1 s~curo da ogni alea. 1
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S11pponJa:Ir.\o che ai medici di una città s,petti, per un mese, la s·omma di 100.000 ltr,e; se le visite ese.g·u.i te complesisiv·aimem. te, in se·rvizio d'as1sicurazione, ammontano ·a 200.000, ogni v·Lsita vien•e ad ,eggere retribuita 50 .centesimi in m1edia; se invece sono state soltanto 1-000, ~:H~1r ogni visita ·CO!Illpetono 100 lire. Siccome l~ prestazioru sono' molto .dissi-mili, no·n p1otI"ebb1eiro ·essere .cohnipen.sate tutte ;in eguale mmura : perciò .si .r .end·e neaessaria una tariffa-base, che con.tem.pli rs.;»ecie l·~ più imp•o rtanti .di p·r estazi.01n d. ; rp1er s:olito, quando si de·v·e pr.ocedere alla riparti·zio.r1e della _•Somma spettante ·p er un dato peri·od.o di tempio, si ·d€termi- ( na prima il ·p r.ezi·o unitario delle varie sp·ecie di . presta'Zio·n i fatte in qu·esit o _p,e riodo, proporzionatamente alla. ta:niffa di base. ' '
Per esempio a · Live.r .pool v.enine stahilita la s.eguen.t e tariffazion•e : visita a domicilio del medico scellini 2, a ·d.omicili-o del paziente 2.5, rnattutina 3.5, notturna 5, ·0perazi,oni di ·p iccola chirurgia •e ·somministrazione di anestetico 21; se il montante d·elle quote difetta 01d ecce•de, al I momento di ptroced·ere alla ripartizio.n e la tariffa viene ri1d.otta od amm·entata in p.r1o·porzd·on·e . Anal oga1n~nte si è prooe.duto a ·Man:cheis ter. In are.une città te·d·esche si è preferito, it!lvece ·q.i is tabilire m1a tariffa-ba.se per punti; ad eis1em·p·to, la visita a .d omicilio del medico è computa.ita 1 punto, quella a d.01m icilio d eJ pazi,e nte 2, e co1sì via, sin10 agli interventi di alta chiru.r gin.. In .tal modo la ri1Jartizi:one· :ri·s uJta m.o.lto sen1plificata: basta tare la ·s omma dei « p·unti » oorrispon,denti al totale · ·delle pre:staZiòni, ca1col :i,. · l ' Iìe i.l va·lore di un· punito ·e infi·n>e molti'PlicarJ·o per i punti che comp.etono a c iascun me1d.i co. An.c:he da qu.eistio sistema 1son-0 ·derivati non p ochi inc·onv.eniienti, ifra ·cui la tend·enz:a ·d·ei m.eidi·c i al polipragmatisrno. E1ssii si avventu ra no ad eseguir,e i'!lte:rventi sipiecia1izzati e difficili a,.11che tSe •s,u p·ertor.i alla p,rop·r ia ·capacità, p1e·.r co·nseg11ire 1e comp·eteinze re1ativ,e a ·queste p.reataz.i oni m·eglio netribuite. Esem.plitfìcan·d.o, s0110 segnalati .c asi di fratture mal· coru::.oli.date, di o·c.chi pérduti, ,ec.c., rp·eir op eira id i, me·d ici 1d•e[le aissicurazi,o ni non addestrati n ella ·c hir11rg ia,, nell'ocul.isttca, ecc. Si .è di chiarata ancl1e la 1 tendenz,a 'a·d un)eccessiva 01perosità terap·eutica : s.ono se·gnalati in te.rv·~n ti chirurgici per 1o m eno inlltili. Si è rimediato solo in parte a que,s ta causa di danni ·e· di ·s candali, .e:s:c.lu·d en.do dalla tariffa.base gl'interve.nti tecn·ici tro.p po :s pecializza.li; p. ,e!s. in alcune cas,e te1d.e1s che non ven·gono considerate .che du1ei · spe·c ie ·ai rpresta.z ioni : v:bsite ·s emplici e éo•IliS·u lti ('cQnvegni di due o più medkD. · 1
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Un altro grav:.Ussimo · inco.n veniente .I'lend.e molto insidioso il sistema e d1el tu.tto scon1s igliabile ai medi.ci: questi s i affati·cano a molti;pJicare le visite, in concorrenza con i colleghi; ma il valore di ogni visita si .ridu·ce in propiorzione ·diel numeT10 e 1Si corre iJ rischio che diventi addirittura irrisorio. 1 In Germania il pagamento , a vi site condusse al risultato che le visite non si p.agavano ·p iù a marchi, mà a ·p lfennigih:e, .o,s sia a oentesimi di maroo! .c.0sì a ·Bonn i1 p.rezzo .dell.e visite discese pe.rfino a 60 pf.ennighe; · .p oi si alzò al' della Commissioquanto, graz.i·e alla vigilanza ne medica iruterna, ma rim·an.endo s:emp:re scars1ssimi0; alt:riove •Si ridu,s se anche sotto i 50 pf1ennighe! Malgr.a·d.o il 1si1ste.ma del « Pauscha1e », che esercita un,az.ione inibitrice ·Sui medici, m ·a lgrado la .s orveglianza ·complemen.t aT.e della Commiss:Lone medi.ca interna, non è raro -che alcuni medioi mettano insieme olt:rie 2-0, 000 pr.estazioni .in u:n anno; .quindi ri sulta inevitabile il deprezz•amcento e il irinvilio •eJstremo dell'op1era del medico. . Mette oonto di aioooglie:rie una retribuzion.e co,si malamente re·g olata, qual'è quella a visite, per ra·ggi·ungère risultati oosì inf etici? 0
Capitazioné. Il compenso « pe.r ·capita», cioè pro1porzior1ale al numero delle rp .ersone eh·~ il me1diieo s,impe:gna ad assistere, .elimina quasi tutti .gli in·co·nvein ienti del paiga1nento a viisita. E, d,applicazione facile, q.uaisi autom.atica; rende quasi .del tutto impossibili le fr.odi; ri.sponde ad un int~re.sse so·ciale, ·poichè il m.ed·i.oo ha tutti i vantaggi a far·e che i ,clienti stiano b.ene e ·d lle le malattie durino il meno possi1bile, per riid!urre il suo lav.oro, o megli·o 1p ear 1consacrawJ.o ad altri ·scopi: così egli rend·e a lovo ed a &è iil migliore dei i&ervigi. Per tutti que.iSti motivi la caipitazione divien1e sempre più diffusa e accredit8:-ta. An1ch.e i '.I"3JPpresent3111ti d,elJ.e no1stre orr.g;anizzazio.ni O·p•eirai•e si sono dichiarati .disp·osti a consentirvi. Ma affinchè essa ri1sp.a nda ai requisiti sopr.a enunziatl, dev·e soddiSlf are ad alcune condizioni . , ovvie. Non ·dev'es.sere .destinata a costituir.e un tondo globale cui aitingere ·p er retri·b uire, poi, i medi·ci a tariffa o:d a fOrf ait, ·p oichè allior-a viene ad essere russoci ata a queste du.e forme. La v era capitazione va i·nteisa quale c·bmpenso corri.sposto al m edico personalmente 1n ragion·e del numero dei suoi asststiti. Se, però, questa capitaz.i,on·e viene applicata ai fiduciari di zona (i quali av.r ebb,ero l'esclus ività 1d ell a:ssistenza sanitaria assicurativa), s i risolve anc>0ra in un pagamento a forfait 0
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assimil8.Jb.ile al.lo 1stipen1dio .f isso, to1te l.e -oscillazi·oni inenenti al numero variabile diegli abitanti : i b .enefizri suddetti restano allora in tuttio od in parte ne11tralizzati e frustrati dal « funzionari·Sll1lio » ·che p.rend-e il sopravv.ento -e ohe è caratterizzato dal d:iisintere·sse ·p er il proprio lavoro. L'u1n ica variante di qualche portçt,ta, rispetto allo stip.edio fisso, . verrè·b be data d·a un·a m.aggi.ore complicazione. N aturalme.nte tra l~ varie zone sussisterebbero 1sper.eq.uazioni riedimibili, inerenti al numero di in.scritti. DaJ.la •capi:tazionie fil 0 ttiene .la massim8r eifician:za solo asso-ciandola con la 1i·b era 1Scelta, la quale comporta la ootnc01r.rienza, eh.e è una. delle moUi più p·otenti dell'attività umana. Alla liber·a saelta vanno• connessi ii "ari i1n .convenie11ti già ,s egnalati e che le siono pvopri, ma abbiamo di!m1o·strato come si p·o ssano ridur.re od .elimi•na:rie (.limitan.do il numer.o .degli .aJSSistiti da .ciascun medico, tenen·do alto il •Compenso unit.ario, organizzando i controlli, applicamd·o i metodi misti, dii cui .ci oocup1eremo tra 1
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p.o.co, ·ecc. ). In alcune cont.I'ad e italian·e già esiste una. specie dii assicurazione libera contro le ma.lattie, oon compen1so capitarlo: è l,abbonamentodelle fam iglie ehe non harnno diritto al1,·aiSl.Sistenza sanitaria gratuita: p er 1so1ito il capo della famiglia ·c orr i·spon·de al me·dic•o un modesto con.tributo a nn110 ftss.o , qualu1n ,q u.e s'ia.DJO le persone c·h e la compo·n gon10 ; naturalmente per le famglie numerose, .che sono anche 1e più 1soggette a malattie, il compienso risulta in.adeguato. Si h runno anche alt:rie forme di abbonamento p ér famiglia; ad .esempio, i.n alcune ·Casse ted.esch.e .sono stabilite delle differenze n·elle . . quote., tra ii 1&01ci celibi .e gli accasati. Più raz.d·onale è il corrisip•o.n de·r e un compenso ip.er ogini persona ·che il med1co •S'im'P·e gna ad assister.e : è questo, evidentem.e nte, ìl sol-0 :si.s terna cui competa la qualifi ca di ·c apitarlo. In t ale siistema l'wssiste·n za medi.ca può essélr.e ri,s tretta ai soli as.s icurati, ovvero e·stesa ad altre pe:rison1e che hanno rapporti più o m 1en·o- i•n1diretti con l'assicurazion.e: cosi in Inghilterra lo è ai vecchi oltr~e 70 anni, che sono usciti dai ranghi degli aissicurati co.n tro Le malattie; lo è al1e mogli di assicurati, se .p er qualche tempo so•n o state in·soritte; 1o è agli inài1g.enti, cui p-rovviedono i tutori dei poveri; inoltre si tende, &emipre più irresistibilmente, 8.Jd estendere 1 asisiistenza. medica a tutte le persone di famiglda degli ra ssicurati, corrispondendo al medi·c o il compen·s o .capitario relativo. . In tal mo1do vien.e .soppiresso ogni 'carattere carttatevole dell'as·sistenza medica alle fa.mi- gli1e p ovare; si evitano duplicati e interferenze 1
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dannose nell'aissistaJiz.a stessa, la qua1e diviene an.che più completa; si rende più organica la profi1a:ssi; .si p.r-OVVede meg1io all'eoon.omia gienera.1e dei \Servizi sa11itari. La misura del C·Ompenso può essev.e diseguale (.oosì a Fran ooforte e in molte altre città te. descilie, per i membri di famiglia d egli a·s·s icu. rati si corris ponde al medico solo una piocola quota supplementare); oppur.e può ·essere unif,o rme per tutti gli assistiti (come .si riu sci aid ottenere dai medi ci di Lipsia, dop 0 una Junga lotta; avvertiamo ehe per solito i·n Ge·r mania la capiitazione è destinata a costituif'.e un fon· do globale). Ne troviamo qualche .esempio anohe in Italia, in oomu111ti. a .condotta residemzia1e, in f o.rnna di abbonamien to dei non :indig.enti. Il criterio dell'egua·glianza delle quote capi.. tarie è no-n solo più ·semplice, ID;a anch·e più equarnine, poichè la morbosità m edia d10lle per· sone .d;i famiglia (soci aggregati) suol essere di pooo in~eriore a que'lla deg1i assicurati (sO'ci attivi). 1
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Metodi misti. Abbiamo ri·oonosciuto che ognuno d·ei meto· d'i presi fin'ora in esame ·p resenta dirffìooltà € . .' . difetti; 'Per eliminaiie praticamente i p11u gr~v1 inconvenienti, rnon resta altra via ohe assocJare e comìbinar e tra lQII'o i vari metodi, ruddive• nire a temperaanie nti e -compromessi. Varie vie sono p.ossibili; ad aloone abbiMno già accennato (co,s i ai tentativi fatti per oo~ glob.rure il pagamento a vi-site con ~ue~lo ·cap1tario); ma s~condo n1oi lo s·copo pr1nc1pale da r.agigi un,~ere IC'iODsfu te . n.eJl '.russociar.e un oomp enso fis1so co11 -µno vaFiabi1e: il :p rimo vale ad impedd.re· la po,ssi.bilità che gl'introiti soerndano al .disotto di un limite miinimo, il se1con do vale a tener desto lo stim.olo al lav·or.o. Si tratteirebbe, -essenzialmente, di aissegn1are ai medici dell'e aJSS:ioUJraziO'lli - o meglio ad una forte percentuale di essi - un o stiJpendio per anansiooi e per dov•e ri determinati, co·i:n~ l'obbligo de-lla residenza in una data localit~ d·o che qt1esta non riman,ga ma1 0 2)ona di m·o1 sprovvfsta di medico; qiu,i n.d i l'obbligo di pro~ veder,e ai casi u.rg.enti; -e ventualmente l'obbl1gio 1dii tenere un .am·b ulatorio aperto iJn ore d~ terminate di ge,s twe un ariillJrudio frurmaiceut1co ecc. ~ ,s tipendio base o i.n d,e nn.ità !'esiden.. zi~le - .specie di forfait - assegnato ·p er tali scopi, sarrebb.e 1 integrato da un comp:nso ,;a· riabil1e 1p er le 1p.r .estazioni ehe il medico s unpegina a daTe o che dà ef.fettivamente ·agli a&siouiratJi od a ohi. p-er oess'Ì. ~ lina prapo.sta che no1· avevamo avanzata da tempo in qu.esto pe1
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riodico e .che 1coinciide con 1quella formulata, in seguito, dalla Commissiooe ·m inisteriale. N·on vogliamo entrare qui n·e1 prob1-em.a della. . delimitazione .delle zone; ci limitiam o a dire che, almeno temporan.eamente, .oon·v errebbe lasciare immutata l'attuaI:e ·circoscrizione delle condotte , ' con gli attuali titolari~ assegnando a. queisti, ·quale 1stip-endio-base, i iprove·n ti fìlssi di .cui già g101dono, con i diritti acquis:Lti relativi alla· pension·e, agli aumenti, .ecc., il tutto da corrispondere sol,o per le mansio·n i sopra segnalate. Non 1sarebbe questa un·a gran.ci.e .conquista per i me1di·c1 condotti, ·dato lo svalutamento del d·enaro e, SOViratutto, 'la necessità di ad1di:vienire ad 11na siistemaziorri e economica più decorosa di quella attu·ale. An.che in ciò la Commissione ministeriale non s i è ·diparlita dalle proposte ·che noi aveva.mo ava:nzate in· qu.esto gior.rrale: essa ha accolto il P!incipia diel rispetto fntegra·l e ai diritti acquisiti. Resta ..a ve.d ere ql1ali criteri debban.o r.ego- , lave il .comipeni.So variabile. La forma d1ell'addizionale, che •O·r a viene attuata p.e r alcune condotte m ediche, ci' .sembra da sca:rtare, poii.chè praticamente equivale alla stipen,d io fi.sso, integrato solo . d.a un mod·e sto Supplemento per il .sopir a-lavoro, quand.o il numie.:no degli assi·stirti .supera un ceTto limite che è quasì 1sempre molto elevato. La quota residenziale potrebbe essere imt~- \ grata .dal pa:gamento a vi.s ita o per dir megl10dal pagam.e nto ·dell1e p:restaziomi, .su tariffa; ma. perr.si:sterebbero i gravtssirni incon'Venienti già. analizzati inerenti .a questa forma di retiribuzione i qua:li 1a rendano i111arnmissibil e: in po' . che parole, ·e ssa è empiri1.c a, antisociale, s·uscettibil.e di trQppi abusi. Ultimamente lo stesso Martinel~i h a finito per .c onvin·censi che sarebbe 1difficile attuarla e si è in.dotto ad ela borare un tiem!}eromento: verrebbe corrisposta, cioè, 1a;l m,edico di zona, la media aritmeti,ca tra lo .s tipendio -che le assicurazio.ni preventivano ·e l'impo.r to ·delle prestazioni seco ndo· ta:riffa. Questa solu·zio1n1e com1pli-cata tendereblbea rintuzzare automaticamente il soverchio zelo .dei medici nel fare le visite; se non che, eis·sia non è ipratica pre r molte I'lagio.n i : fra l' aJ.tl"o• conduirrebbe all '.asSllJ.rdo ·eh.e tl compenso effet. tiv·o può •r isultare inferiore allo stipendio b·asie,, alliorchè la morbos ità è scarsa. · (Sup·p·oniamo,. p. es., uno stip.en1dio ba:se di 600 lir·e 1e un imp0irto delle prestazioni di 2-00 1ir.e: la media risul teT ebbre d·i 4JOO) • ll pagamento a visita, comunqu·e m-0dificato 0 corretto, non d·eve, secondo noi , tro·v ar posto. n,el rBgim1e assicurativo. 1
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dalieri, crediamo ch·e l)er il mo.m ento non sia N.on si p:r.esenta altra mo1dalità possibil·e che ia capitazione, la quale andrebbe ·estesa .a tut- ;il caso, di p1o ·r~e il prob1ema? · ti gli a·ssistiti (membri di famiglia, poveri) in Abbiamo di propo si to om·e·s so di occuparci .d ei misura egua1e p.er tutti. compensi da ·corrisp.onid ere ai medici ospedaCome verrebbe risolto il !p roblema .della li- lieri, specialisti, consulenti, ispettori, ecc., per be.r a .soelta nel sistemia mi.sto? Abbiamo veduto ruon rendere proliGso questo già lungo articolo. che alcuni medici, come H Martime·l li, si diRiassumendo, noi · cr.ediamo conv•enien.te: chiaran.o d.eci•s amente contrM'i alla libera scel1° un'inden·n ità residenziale •perr i mediiei. di ta, ma •s enza addur.re alcun motivo plausi1b ile zona (1con rtspetto ai diritti acquisiti), intedi ·questa loro op.p osizi.one. È stato proip osto grata da .qualche temper:amie nto: 1P1e r es., De Sa:No vor2° un compenso capitario co11 Tf!:. '1e il medico fid,uciiario per gli assicurati e 3° la l..ibera scelta salv-0 ia 1i.Lcra scelta per i m.embri ·delle loro fami4° i c~rripensi ~traordinari giustificati da glie : 1qu1esto sistema misto a vreibb e lo .se.op o di prestazioni spectali. lrusciar.e l&- pois si·b ilità ·di ·e1sercitare, tra .i ranghi de·gl'i a·ssicu~rati, ancfrle ai liberi professio* ** La c .arnn1issione min1steriaie, nel prog·etto nisti, ·senza rinunziare· all'i·&tituzione del m 1edefinjtivo, ha aiccolto l'indennità r esid.enziale dioo Jìduciario; ma siffatta soluzione ibrida, (già J)roposta dà noi e nella forma proposta che corrisponde, incirea, a metodi già largada noi); ha accolto ancb.e la libera scelta (per mente attuati altrov.e, si .è già dimo·s trata non immun1e da vanit aggi; ip1er es., 1d etermina con- la quale noi avevamo sip1ezzato tma lan,c.ia), ·Opfti tti e1 in te.rf e·r enz·e nell' fusisistenz a .sani tarla in ponendosi alla tesi sosten·uta stren11amente dal una steis sa f·a mig1ia, .i ngen·e.ra dualismi nelle co,m.missa1lÌo Marti ne11i; no1n ha accolto, invece, il ,s istema cap,i tario (che noi avevamo già m.iisure pr:ofilattiche, .ecc.; perciò si tendei ovunraccomandato), ma ha dato la prefer.enza al-la que· ad abJ:>and1onaTla, a fav ore del medico fiduretribuzione ad o·n orari, co.rrisrpondenti alle .ciario unico oppure della libera ·soelta f.atta dall'a·ssicurato per sè e per le p·ersonie ·di'P'en- ·prestazioni, su tariffa 1co1noordata con gli ordini .dei medici, con·cetto fatto tri1cmf are da .Mardenti. Noi rite-n·tamp che non si d~bba de:campare tinelli appoggiato da Silvagni. - Il p,r ob1ema dalla Libe·r a •s celta largam·en.te inte,s a, sogg.et- d·eille co1mp·etenze per a1tro non è stato risolto ·definitivamente; nei particolari resta affidato ta alle so1e limitazioni in.evitabili, per tutti i motivi g·i à a.rrupi.amente es;pois ti e cioè pe1r man- al 1~eg·olamento ed ag·li istituti di p•:rievide·nza ten0I'e viva la COIIlC·Otrlfe·n za rpìl'Of·essionale, per sociale, in oui i medtci sara:nno largam.ente rendie re ·p;iù efficaci le ·cure e 1p1er U!Il rispetto al rt"UJ)rpriesentati: è quanto s i poteva fare di me.g lia p1er evitaire 1dd. iprendere d ecisi.oni immaprin1ciipd·o d, e1 guagtia~a. tur.e e1d affrettare la redazione del dtsiegno di I medici di z.ona ric•ev.e·reibbero, dunque, Jie çounpietenze fisse p1er mansioni determinate, ma le.gige. In questo progettp poderoso, che implica una dov1r~bbero sostenere la conrc orrenza p.roif essioenorme 1qua11tità di problemi d'or.dine ammininale con i •coijleghi liberi eseTcenti, per accac;tratiiVo e tecnico, crediamo che 1€ piro.p oste s-0parrarsi, mantEmere .e coltivare la cliientela. A'11a libera i&Celta .si adatta bene la crupita- p:ra riportate siano me1itevoli di ulterioire · 'Zi1on.e: la libera 1sce1ta con cap'itazio,n e soddi..qf a eeame. 11 ip1ro1g etto eli1mina l'antipiati·ca e .SO·Tlpassata pi·enam·ente, 1sie,c ondo noi, cosi gl'intere1ssi dei figura ·deil me.dico fid11ciario, sebben.e il nome medici, c,ome .qu.elli dei m.alati, e ris·p onde al1 n1e .s ia conservato, ciò eh-e potve1bbe indurre l''Utilità col1ettiva.• In rprati·ca .si 1p:resentaino molti problemi col- in err.or·e: i'l n1edtco di zona non è più fi•d ucia:rio d.ell'istituto, dal momento che l'assic11rato laterali ed aooessori: ip·eT esem1p io, è più che legittiimo a.1SS1egnare \ioompeniSi supplem·entari per è libero di scegli.erlo o no; il n·ome di fiduciainterventi .speciali, op,e razi·oni chirurgiche, as- rio può valere, rul più, i}) er i medici is·pettori, , stsbeniza st'I'aordinaria, ··eicc., qu1an1do non vi si indispensabili per .grur'1ent.iTe un retto funzioproVVreda negli ospedaili o in alfJri 1110.ghi .di cu- nam.ento genera·l1e dei servizi. Il p.rogetto oofre ra (i quali in un .r egime d'asisi·cu.r azion•e b,en garanzie quasi assolute per i medici condotti e regolato dovrebbero ass11m1e re un incremento per gli altri medici stipendiati, di cui rispetta poderoso): di corrilspo11idere delle in.dennità p•e r i diritti acquisiti. Garentisce gl'interessi dei livi site lontane, per 1e .residenze disagiate, ecc., beri professionisti, graziiie alla libera scelta. su 11' esempio ·de11 'Inghilterra, e ·decrla Svizz.eira; So1tanto la proposta relativa al trattrum-e nto a in cui vige la libera .scelta del medico. visita ci ·s embra 1diiscutibile: ,s arebbe da pref eQuanto alla libera scelta degli istitu.tt ospe- ri re, senza con·fronti possibili, il sistema capi1
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tariio. Ci• au·g uria.mo che, paissando per il vaglio dei Oorpi l1egiislativi, iJ pr-0g.etto abbia ad essere ulteriol'mente modificato in tal senso, o che Ja·sci la soluzione del problema aigli istituti provin.ciali. ,
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Ab.biamo cred•u to di do·v·etr 1umegigiare da tutti i lati il proiblemé\,, ~}O·ichè 1converrà di profittare del mtUovo .contratto di lavoro che si prepara, per ad1d~ve1nire .ad una larga sistemazione prof.essio.n ale della -clru.sse me-dica. Secon.d-0 noi, occor.r.e raggiungere una visione n1olto tc hiara ·d ei fini, perr maturare i risultati. Unic~·ente per questo motivo ci 1 si·amo permessi di richiamare .e ribadì.ve o pre cisare alc·une v·edute da noi già p1reoed·ente1m ente espre1Sse. s ,e non si è b·e n ·p .reparati e vigili, s i oo:r re il rischio di ritrovarsi, in modo· in·asp1ettato, avvinti da legami che .s arà poi difficile di spezzare. Data l'estrema "complessità del problema, è fa-ci1e incorrere tn mende, errori, tppr1 ~zzamen ti fallaci; ne deriva la necessità di discuterlo ampiamente, mantenendosi liberi da iprecon-, cetti epp1eI'ò 1s1empne ·p ronti a recedere dalle proprie convinzioni se dimostrate i1n susst,s tenti. È con questo spirito ohe ce ne siamo occupati. E v.ornemmo tra;sfonderlo n:ei nostri lettori. 1
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L / VERNEY.
INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE. Oltre alle pubblicazioni già citate cfr. : V. AscoLI: l .,a questione degli onorari, Il Policlinico, Sezione Pratica, 1907, p. 1145; anche altrove. BosREDON: Les Médecin·s et la Mutua1ité, Journ. de ]'yJ édec. de Bordeaux, 25 aprile 1920. T. RUMPF: Di,e Aufgaben des sozialen Medizln, Deutsche mediz. lVochens, 21 giugn,o 1906; Vor1esungien uber Sozialie M.edizin, Leipz.ig, 1908. 1
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Cronaca del movimento professionale. · . Convegno di rappresentanze mediche per le assicurazioni obbligatorie co-ntro le malattie.
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Nei giorni , 14, 15 e 16 luglio si è tenuto 1n Roma fr'annunziato convegno indetto dalla presldenza della Federazione degli Ordini dei medici per -discutere sulle assicurazioni obblig.a torie contro Je malattie. Vi hanno partecipato numerosi rappresen~'inti di tutte le categorie sa11itarie e di tutte le regioni. Dopo lu'nga ed animata discussione il convegno ha approvato un ordine del giorno proposto dal dott. Giovanni Oriani di Vice11za, col quale si appr<,va lo spirito informatore dello schema di proge bto di legge elaborato dalla Commissione nomi-
nata dal Ministro dell'industria e commercio per lo studio 9-ell'<Jssicurazione obbligatoria contro le inalattie. Ri è proceduto poi all'esame dei singoli capitoli e articoli. Daremo prossimamente un sommario resoconto del lavoro comiputo. I
Pel Collegio degli Orfani dei Sanitari a Perugia. Nella seduta primaverile il Consiglio Amministrativo di questa benemerita Opera Pia (26 maggio p. p.) si è approvato il Consuntivo riferentesi d 1. decorso 1919 e si sono rihnova ti i voti precedentemente fatti, affinchè il Parlamento, dovendo discutere il Progetto presentato dal Consiglio dei Ministri per la conversione in legge del Decreto Luog. n 1725, che· elevò il contributo obbligatorio individuale ·d ei Sanitari da lire 6 a lire 10 annue, trovi modo per emendamenti da proporsi di portare tale contributo a lire 24.
A proposito del concorso a medici provinciali! . aggiunti. Riceviamo : '
Caro Policlinico,
Il redattore degli Interessi professionali, che con solerzia, ccm amore e . generalmente oon sen·:;o di equità e oon equilibrio adempie al suo ufficio, deve essere stato assai scosso dall'ordine del giorn<> dei medici di' l=>.arma per ·Scrivere 1'articolo: Stipe1idi l·n deoorosi nel numero p:r;ecedente a pag. 751~ L'ordine del gi-Orno non solo 'rivacemente deplora va il basso stipendio con cui si apriva il con"orso dei medici provinciali aggiunti, ma stigmatizza ,.a la incliffere11za , anzi la tollera11za della stampa medica di contro a tale en,0 rmità. L'accusa di trascuraggine deve avere provoèato. la reazione del bravo, ma inca-q.to, redattore. Ohi rifletta che con 5000-6000 sl. aprono consorsi a primario direttore d'ospedali, a direttore e me- · dico capo di laboratorio micrografìco (l.Vlilano), non mera vig·lia che a 4000 si aprano concorsi per medici provinciali° aggiunti; poich-è per quei posti si richiedono esperienza e titoli di chi è avanti, se non al colmo, della carriera; mentre per questi posti si richiedono esami che provino preparazione a~'l tta a promettere un buon profresso. Se ·s i aggiunga cl1e gli stipendi cui accennavo sono definitivi o quasi, mentre per i medici provinciali rappresentano l'inizio d'ulna carriera che anche nella peggiore delle riuscite porta a ,s tipendi di circa 10,000, si è colpiti dalla inopportunità di scag·liarsi brutalmente contro le con.dizioni d'un concorso che assicura vita decorosa a nostri giovani colleg·hi. È poi eccessivo commisurare lo stipendio allil delicatezza delle mansioni: uma sentinella che g11arda il c-0nfine della Patria o che sor·v·eglia un polverificio e che Pllò tenere a bada chiu11que, dàl peggiore dei facinorosi a sua 1\ilaestà il Re, di quale stipendio dovrebbe godere? Noi medici possiamo bene augurarci che nell'attuale· caro della vita materiale sia elevato lo stipendio iniziale aei medìc_i provinciali non solo per garantire ad essi una esistenza migliore ma anche 1
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I medici condotti di Roma. .•
perchè 11 posto sia ambito dai migliori e la cl:a·s se dei medici provinciali consegua un più alt-O grado di rispettabilità sciélntifica. consono alle sempre più vaste e importanti sue mansioni; ma dobbiamo guardarci da parole g·rosse e da reazioni eccessive ii~ cui la · sovraccitaz.ione attuale sembra precipita.re anche il g1 udizio di persone ·serie~ So che tu, Policlinico, volentieri accogli le opinioni libere, anche se dlvergelnti e opposte alle tue, .e pertanto confido nella pubblicazione di questa/ breve lettera e ti ring·razio. · F. T. Dev.mo
Una viva agitazione regna fra i medici condotti di Roma,' ~e non ancora possono ottenere quei n.uglioramenti' economici che tutte indistintamente le classi di operai e di impiegati da molto tempo godono. Le a utorità .co.m petenti -hanno apprò:fìttato del sentimento di disciplina e di umanità, che costituiscono una delle v.i rtù della maggjoranza dei medici, · per tr•ascurare i loi'o vitali interessi, ma t~ necessario abbandonare una bqona volta simili sistemi~
·Per gli ufficiali sanitari. •
Gli Ufficiali sanitari della provincia di Girgenti nella seduta del 15 giugno 1920 hanno app~ovato :un voto di protesta : i 0 contro il progetto presentato dalla Commis.silQne per la riforma della legge dei servizi sulla vigilanza ig ienico-sanitaria, la quale vu-0le rjma11dare a scuola ed assoggettare nuovamente a·d esami e COIIloorsi, provetti e sperimentati Uflic1a1i sanitari· · ' 2° contro la violazione dei diritti a cquisiti delw. stabilità conseguita giusta la legislazione vigente; 3° contro la proibizione del diritto conseguito dell'esercizio professionale; 4° contro l 'art. 11 dello stesso progetto, che ,sanziona le disposizioni dell'art. 26 del T . U. delle Leggi Sanitarie, in m·o do che l'Uffi. ciale sanitari'lJ -0.ebba sem1Jre sottostare ai capricci della politica , loca,le e non tiebba a vere invece, come i funzionari dello Stato, delle tabelle organiche rigua rdo allo stipendio stabilito da legge ; . • 5° contro l'art. 20 modificato, che ribadisce la dipendenza dell'Ufficiale sanitario dal Sin,daco. '
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Ufticiali sanitari dal direttore generale di Sanità. • Un.a commissione di ufficiali sanitari liberi esereenti, nominata nel Co11gresso tenutosi il 29 giugno in Napoli e composta dal 'presidente dell'Associa.zionf} nazionale d-0tt. Grassi e dai delegati delle Sezioni provinciali oottori De M.arcd (Cokùz~l) , ~apoli .(Trapani), Nazzaro (Foggia), Siervo (Po~ t enza), e Laloè da R esina - ql1esto ultimo in rap.Presentanza degli ufficia li sanitar'i provvisori - ? stata ricevuta dal Direttore generale délla Sa-· nità pubblica. La commissione 'ha prese~ta.to al comm. Lutrario l'ordine del giorno proposto dal dott. De Marco t- votato dal Congresso di Napoli, circa le modifiche ehe la classe desidererebbe venissero apportate ..al nuovo disegno di legge sulla riforma degli organi locali di vJ.gilanza igienico-sanitaria ': sia in rapporto a ll'organamento del servizio che al rispet"t(, dei diritti quisiti del personale attualmente in · -carica. Il eomm. Lt1tra rio ha la rgamente discusso tutte le quistioni prospetta te, ed ha assicurato la con1missione che· i voti espressi e quelli che potranno ~sprimersi anche in seguito dalla classe dei ·sani- . tari, sa ranno tutti esaminàti oon fervore di sentimento e con la più benevola di sposi~i-0ne. I
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Dopo tante lotte, dopo tanti dissensi finalmente l medici condotti della C'apitale, mediante l'interessamento esplicato dagli a.s sessori prof. sen. Marchi.afa va e prof. Pedi coni e dello stesso sindaco .Apollo'ni, a vevano visto varare la riforma sanitaria in Consiglio comunale, riforma che porta lo ' stipedio a L . 7000. Orbene, dopo l'aJ)provazione in Consiglio comuna1~ la riforn:.a dvrme nt->gli uffici della Prefettura. È bene ricordare che gli stipendi dell'anteguerra erano di L. 4000 per i oondotti di 1° grado, e (li I .. 2000 per quelli di secondo grado, e che durante gli a nni scorsi nell'infuriare delle· varie epidemiei medici, con una med~ di ,25 a · 30 visite al giorno ciascuno, accorrendo d-0vunqt1e riusciva neoossar!a !'~pera del sanitario ·s enza limiti di lavoro, non hanno mai domandato nitlla. A giorni la riforma, con la relazione del medi\.,~ r>'r<>vinciale, sarà presenta ~'l alla Giunta pròvincia1<-! an1ministrativa e speriamo che questo alto consesso voglia comprendere ·le condizioni dei medici co?-dio tti e voglia provvedere perchè questa benc'merita classe vengà economicamente messa alm~nù al livello di t1na ql1alsiasi classe di lavoratori mo~ desta. \ (Al momento di andare in macchiina apprendiamo che la riforma è stata approvata dalla G. P. A.) \
l{ISPOSTÈ A QUESITI E A DOMANDE• (8350) Indennità ài disagiata residenza . -
Dottor C. G. da P. - Per poter rispon·d ere . al quesito da Lei propostQ. occorre che ci faccia eonoscere da .. chi fu pag·ata l'indennità di disagiata residenza e i11 forza di qual decreto o legge. (8352) Indennità caro·V'itveri. - Dott. G. B. da A . - La ind~n:nità caro-vi.veri complementare è concessa per ogni persona in più di qu.B;.ttro, conviventi ed a carico. Po:Lcbè Ella non trovasi !n tale condizione, non può chiedere la suddetta in-
dennità complementare. Non può del pari chiedere la indennità di lire 100 mensili, perchè le persone d i. famiglia conviventi non sono minori od in.a.bili . al lavoro, giu·st~ quanto prescrive il decreto Luogotenen.ziale del 5 gennaio 1919, n. 18. (8353) Oonco1·s·i. -
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Dott. C. T. da G. - A-sse.condando il desiderio da Lei espresso potremmo farle tene re relazione speciale sul quesito proposto mediante compenso di lire 30. ,
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(8354) Inden nità oaro-viver'L. -· Dott. C. C. da V. - Al medico tnt.erino compete la indennità caroviveri, ancorchè s~a pagato a giornata, non in:tluendo il modo di pagamento sulla posizione giu1·id:ica di lui. (8356) Requisiti per eniigratre. D<>tt. A. D . da! C. - Per la emigrazione in genere occorre provare di -essere di sana costituzione fisica ed esente da ma-6 Jattie infettive in atto. (8357) Oonoorsi al posto di medico condotto. Dott. abbonato 6761. - Non è possibile ammettere -che una Commissione giudicatrice abbia stabilito di ·classificare a pri9ri tutti i ooncorrehti col punto· di .approvazione, cioè col 27. 11. giudizio mancherebbe -O.i base e presterebbe ad evidenti violazioni di legge ~ dell'interesse privato d!colQro che si esposero alla prova potendo i più meritevoli vedersi esclusi di fronte ad altri che abbiano esibito documenti forse di inferiore importan7..a. Non è, però, il caso di ricorrere, perchè occorr~rebbe provare che la Commissione, senza neppure leggere i titoli esi])iti da' ·s ingoli aspiranti, abbia elargito il 27 a t:uttI. Tale cirro$W.nza, che è affatto segreta e intrinseca, non si può dimostrare e quindi s fugge a qualsia~i <!<>ntrollo l'operato della Commissi~}ne. 1
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(8362)
Stabilità - Acquisto senza concorso. -
Dott. V. M. da C. - N<>n è ipossibile acquistare la stabilità nella carica d:i medico condotto senza aver -sostenuto e superato regolare concorro. Doctor JusTITIA. Servizio medico militare. - All'abb. n. 6857: :ID' strano che un ReParto di accertamento S'i sia limitato a da re un provvedimento di l icenza ad un militare affettO da bronco alveolite tubercolare ac·certata, mentre .i n tali casi la riforma è prescritta, cioè un provvedimento definitivo . Comunque i geni-
tori possono ricorrere al l\illwstero .d ell'Assistenza Militare a llegando i documenti che comprovino che la malattia dalla quale era affetto il figliuolo, e per la quale fruiva di un provvedimento di licenza, e ra <X>ntratta per causa di servizio. 'M. G.
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CONDOTTE E CONCORSI. .
BOLOGNA~ R. Ricov ero di Mendicità V . E . II ed
·00. PP. am;nesse. - Medico assistente nell'Ospedale del ricovero.; titoli ed esami; la:urea noln ulteriore al 1914; se.ad. o re 15 del 31 ag-0sto ; L. 4500 nette, compreso caro-viveri. Rivolgersi all'Ufficio di segreteria (Via Dra,pperi~, 6). '
DOMODOSSOLA. Ospedale di s. B t agio. - <.~ontX>rsi per titoli : a chirurgo primario, L. 2400; a medico-chirurgo aggiunto, L. 800. Limiti di età 45 a nn.i e 40 anni rispettivamente. Scadenza 30 luglio. MANCIANO (Grosseto). - Concorso al posto di medico-chirurgo della Colildotta :residenziale di Saturnia. Stipendio lordo L. 7000, aumentabili di un ventesimo .p er ogni triennio per dieci trienni. Inr <lennità cavalcatura L. 2000. Assicurazione contro infortuni premio metà a carico del Comune. Scadenza 31 luglio. Documenti soliti.
~ILANO.
-:- Concor.so per titoli e per esami a Capo (Direttore) del Laboratorio medico-micrografico municipale; n. 5700 lorde; aumenti periomedici di complessive L . . 5650 in trent'anhi; diritto a pensione; caro-viveri .a revisione mensile (per il mese di giugno è stato di n'e tte L. 424.40) . Rivolger,si alla Segrete-ria comunale. . PIETRALUNGA (Perugia) . - Due condotte; L. 6000, indennità condotta disagiata, car·o-viveri. Scadenza 31 luglio. SALSOMAGGIORE (Parma). - Due condotte; L. 7500 lorde e ,sei_ quadriennj del decimo; L. 2000 per cavale.; L. 500 ogni 250 nuovi ammessi a cura gratuita, o frazione di 250, purchè non inferiore a 125. A~sicuraz. Scad. 12 agosto. Chiedere ~nnunzio. . s. STINO DI LIVENZA (Verezia). - Concorsi a due posti di medico : 1° per il Capoluogo, con lo stipendio di L. 7000; 2° jper Musi1 di Sopra, con Jo stipendio di L. 9000 e con l'alloggio gratuito. In' d ennità caro-viveri; mezzo trasporto (1800 se èon cavallo, 800 se oon bìcicle'tta); malaria L·. 800: '!'re aumenti quinquennali del ~ecimo. Al medico che funzionerà. da ufficiale ~nitario \la condotta) 1sarà assegnata un'indennità annua di 'L . 800. Scadenza 15 agosto. · TERRICCIOLA. (Pisa). - Condotte residenziali di Te rricciola e Soiana. Rispettivamente, abitanti circa 2700 e 2300, poveri 415 e 182. Stipendio 6000 aumentabili di un decimo ogni quadrieihnio fino }.}, raggiungere m~tà stipendio, so~~~tto R. M. C. P Cavalcatura 2000, indennità car-ò-viveri 1200, indennità ufficiale sanitario 500. Documenti rito di data non oltre tre mesi anteriori 8 111glio. Scade R agosto. 'L ocalità ubertose allacciate ferrovia P ontedera, servi.Zio a utoinobilistico. ToRRACA (Salerno) . Medico condotto poveri, stipendio L. 4000 acnnué , ufficiale sanitario L. 500, .assistenza a bbÌenti libera, termine· concorso ,s cade 30 corr. Inviare domanda e titoli Sindaro di Torraca (Salerno). URAGO D'OGLIO (Brescia) . . - Condotta; L. 5000 fino a 1000 poveri, L. 500 dopo un biennio, 5 quinque runi ,s uccessivi di L. 550; L. 2 per ogni povero oltre i 1000 fino a 2000; a ltogg.io; 'L . 500 per ' bicicletta e L. 300 quale uff. san. Scad. ore 16 dell'll ag . Medico-chirurgo già titolare, dieci anni condotta, cerca inte rinato per i me-si ai agosto e ,settembre nell'alta e media Italia. Dirigersi al dott. Liva, Ripe San Ginesio (l\11.acerata). 1
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Medico-chirurgo, laureato da oltre 14 au.n1, ~erte referenze, età anni 38, cercherebbe sistemarsi cittadina di mare, o altro, centro dove esistq_ 10 sci10I.e ~lnna-sia li o tecniche. Inviare proposte : d ott Fontemtglia ri, fermo posta, Volterra (Pisa). 1
Nuove diffide: Manicomio di Brescia. I
aperto un colncorso per titoli a 48 posti di medie<> di reparto delle Ferrovie dello Stato per i ' seguenti _reparti : Alassio, Albenga II, Albissola l\ilarina, Andora, Aosta, Bagnolo Piemonte, Bistagn'O, Oa vallermagFerrovie dello Stato. -
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glia e sappi.a provvedere, una buona volta, a ricondurli ad lln più retto funzionamento. ~ signifì cativo rilevare, intanto, la resipiscenza della parte più sana del personale, che ha. sentito il bioognod1 costituire ttm' Associazione, l' « A. P . I . >>, all<> scopo prectpuo di migliorare 1 servizi nell'interessedel pubblico. Confidiamo che non sia lontano un ritorno ~ ~ndizioni meno catastrofiche delle attuali! Intanto. i nostrj abbo~ti vogliano. far risa.lire la, responsabilità degli inconvenienti lamentati. nel recapito<lei fa·s cicoli al deplorevoli~i1110 di~·ç 0 ? vizio postai<:
giore II , Cengjo, Chàtillon, Cureggio, Dego, Donnaz, Ferrera Lomellina, Gozzano, Loano, Mignanego, Moneglia, Montanaro, Nicorvo, Ni:~lla, Noli, Nus, Ospèdaletti, Ovada I, Palestro, Pegli I, Piedimulera, Pievetta. Priola, Ponti, Riomaggiore, Robilante, Salbertrand, Saliceto, San Remo II, S. Antonio di Susa., Santhià I, Sestri Levante, Solero, Susa, Torrazza di Verolengo, Trino, Trofarello, , ...arazze, ' 7 ernazza, Verrès, Villanova ù·l~sti, Z~'lgli.
La domanda, corredata dei documenti e dei titoli, deve ·essere inviata entro il 6 agosto 1920 .all'Ufficio Sanit:ario di Torino. Per chiarimenti rivolgersi alle rispettive stazioni.
Una lapide al prof. G. Marchesi. Il 16 corr., nella grande sala Bal?:livi dell'ospe• dale di S . Spirito in Roma, una semplice e comm,o vente cerimonia ha solennizzato lo scop:r.iment<> della lapide in memor:ia del prof. Giulio Marchesi, nel primo anniversario della sua morte. Erano pres<.Cn.ti le maggiori notabilità me.diche e scientifiche c.ittadjne, le rap~presentanze dell'Università, d~l Comune, della Prefettura e di molti Sodalizi. 11 presidente dell' An1ministrazione ospitaliera, comruendator Lusig110Ii, (lopo avere scoperto I.a lapide, ha ricorda tò le grapdi qualità intellettuali,. morali, profesSionali, di organizzatore e di patriota, delle qua.li il Marchesi dette prova . A nome dei Sanitari ospedaliel'i parlò il professore G. Bastianelli; e per i i)arenti ringraziò Saverio Kambo, cognato del ~larchesi. Numerosissime le adesioni. L'epigrafe dice:
NOTIZIE DIVERSE. Il disservizio postale. Ad aggravare le difficoltà che da qualC'he anno intralciano la vita delle Riviste, concc;rre in inist1ra non trascurabile il disservizio j)-0.:;tale, che ha per risultato di far giungere qua:3i regolarmènte i fascicoli con inverosimili ritardi e 4li farne disperdere t1n numero rilevante. Si è obbligati a tenere alta la tiratura. per sopperi~e le i1nmancabili richieste, perfino a far ' r.istampai·e :tlcuni fascicoli venuti ad esa t1rirsi. Ne deriva. un forte quanto inutile dispendio; di più, vengono ad essere frustrati l'impegno e lo zelo posti dall'Arnministrazione per la regolarità della publ..Jicazione del nostro 1:Àodioo. I nostri abbo\ , di cui, pt1rtroppo, fioccano 10 proteste nei nostri uffici, non facciano alcun addebito alla. nostra Amministrazione per tale d eplorf\vole stato di cose. Noi possiamo garentire loro, in modo assoluto, che la. nostra Amministrazione fa costantemente del proprio meglio per opporvi un efficace riparo, nei limiti delle proprie risorse, ma la 1s ua diligenza e la sua solerzia a. Poco v.algolno. Finora i reclami sono rima·s ti •Senza effetto. È sperabile che chi .sovraintende ai servizi vo-
Giulio Marche.~i insigne rriedico vriniario lustro della Scu,<>la Ronianci - in q111estw sala per oltre uri quinq11er1ri·io - profuse con imparevgiabile bor,,tà l'opera sua sap-i ent e - in socoo rso degli u1nil i. Oon a;fjetti<,o sa rioonosoen,za 7' Anzm·inistrazionc ospitalierci - ne eddita l'esempio .
Il Consiglio Superiore di Sanità s• è adunato il 28 giugno u. ,s ., •sotto la
presiden~'l
del ven. prof. Golgi. Ne pt1bblicheremo l)rossima• mente il resoconto.
Indice alfabetico per materie. Lt1ssazioni abituali della spalla: trattaAntiemolisine ed emolisine nelle urine . Pag. 757 mento . .. . . . . . . . Pag. 76T Asistolia : le sindromi renali dell'- . . )) 763 Nefrite emorragica guaritat in ·s eguito ad A,s sicurazione statale contro le malattie: intossicazione alcoolica acuta . . . . )) 761 modalità d el compenso ai medici . )) 777 Osteomalacia. in gravidanza : cura adreBagno nell'influenza ilnfantile a sinclrome )) 773 • • • • nalinica . . . · )) 774 tifosa . . . . . . . . . P a ra lisi radiali definitive: anastomosi )) 766 )) 1sa Cronaca del movimento professionale tendinee . . . . · )) Scuole : chiusura. in tempo di epidemia )) 773 Dermatologia e sifìlografia : CongreRso 769 )) Sterilità d'origine uterina : trattamento )) 773 Disinfezioni di ripiego . . . . . 77·'! )) 776 ' Telefono : j)nfluenza sulla. salute . Disturbi vescicali corticali e nervoso-fun)) . . )) 758 ziGnali . • • 768 Tor,s ione del grande omento . . • • • • Tubercolosi polmonare : indicazioni" geneFarmacodinamici : saggi - sottoepide r...'O). ,_5 )) rali della talassoterapia . . . . . . )) 771 ruict . . . • • • • • • Ioduro potassico : azione sulla WasserTuberc:olosi :Polmonare : . i segni di Base)) mann . . . . dow nella diagnosi precoce e nella te775 • • • • J Ipertiroidismo : sintomo )) . . 772 ra pia . . · · )) 772 • • )) 772 )) Latte per i nieziooi . Tubercolotiche: equivalenti mestruali . 77•! • • • L. Pozzi, ed. resp.
Roma, 1920 • Tip. Cartier e Centrali . I
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• XXVII
Anno
Roma, 26 Juglio 1920
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Fase. 30 .
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fo·n dato dai professori :
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GUIDO BACCELLI
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FRANCESCO DURANTE
SEZIONE PRATICA
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R EDATTORE CAPO: PROF.,
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SOMMARIO .
tavori originali: L. Bol·elli: I..' i in portanza dell'asl'.oltazione orale
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nella pratica del pHeumotorace a r titiciale. Note e f.ontributi: <.i. Bag-gio: l Joa pomata per medicatura. , Note di teeniea: B. Po letti oi : Uu metndo semplice per la preparazione d'un liquido color ante tipo Giemsa. Sunti e raqsegnc: ·y c:NEREO-~IFIL OGRAF I A: Rusca: L e moderne acquisizioni nel campo della venereo-sifilografia. - RADI OLOGTA: A. Béclère: La rs.dioterapia dei fibra -m iomi uterini. .\ualfcn1ie, Società 1ucd i chc, Congressi : Acca.demi a Medica di Roma - :\cca<le1nia Ì\fedico-Fisica Fiorentina. - Società. ~1edico-Chiru1·gi c a Auconitana. Appunti t.li med icina pratiea: CASI STICA E TERAPIA: T.. . a diagnosi della. pericardite con versa1neoto - Le bronchiti dei card1aci -- TI trattamento dell ' angina pectoris - li trattamento dell' i perteo.siooe. - l\lt::DICINA sc1e:-;T11<·1cA : L 'eziologia del~ l'auorto - Rir.erche sul potere sinciziolitico del sangue.
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VITTORIO ASCOLI
Posta degli abbonati. C:euni bibliografici • Varia: Jaiiuenza mot·J !e delle glandole endocri ne. Nella vita professionale : A . Campani: A proposito di professori da operetta. - Crooc:.ca ùel movimento professionale . Atti parlaruentari. Amiuioistrazione Sanitaria: Consiglio Superiore di Sanità: Malattie epidemiche _principali - Per la lotta al.Ltimalarica . ltispost~
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donanndc.
toudotte e concorsi. ~0111iue, promozioni, onorificenze. itfedicina sociale : R. Vella:
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gue1·ra. Notizie diverse. Indice aUubetico per materie.
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assisteozn. ai malarici di
Diritti di propricté riscr,·ati. - E' vietata la riprodu.zione di la,vori 7Jubblicafi 'Yl el rOLICLINICO e la pubblioazione di sunti di es."'i .~enza citarne la ,fonte.
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AUMENTO DEI PREZZI D'ABBONAMENTO ln confur1nità delle disposizioni impost e dal r ecente Decreto Ministeriale riportato nel precedente Fascicolo 27 e della deliberazione dell'assemblea dell' A~ sociazione della Stampa Scientifica Italia na (S ezione 1'ledica), pubblicata nel numero 26, i prezzi d'abbonamento · al nostro periodico vengono aumentati, dal lQ luglio al 31 dicembre 1920, nella seguente misura, per tutti gli abbonamenti in corso:
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Per I' Italia
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alle Sezioni Pratica e .lv.fedica; alle Sezioni Prat.ica e Chirurgica; a tu,tfe e tre le Sezioni .
Il Decreto Ministeriale ci consentirebbe di raggiungere la misura del 100 °/0, ma noi ci limitiamo a chiede1·e ai nostri abbonati quanto è assolutamente indispensabile per fronteggiare le attuali diffi.ooltà. ()osì il " POLICLINICO " manterrà ancora il vanto di essere il periodico di medicina generale
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I nostri abbonati sono pertanto pregati di voler rimettere con cortese sollecitudine, mediante !aglia ~ cartolina-vaglia, la suddetta quota d'integrazione, direttamente all'Editore del'' POLICLl~ICO" Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA.
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LA V O R I OR I G I N A ·LI~ CLINICA MEDICA
GENERALE DELLA DI
R.
UNIVERSIT4
TORINO.
che di tratto in tratto qualche Autore abbia richiamata l 'attenzione su questo mezzo di ricerca, m.agari presentandolo come cosa nuova, ig11orando o trn,s.curan.do l'indiscutibile priorità della ,s ·cu ola mo den·ese in tale campo. Sappiamo che per .ascoltazione orale s'intende quell 'ascoltazione che ha lo .sco·po di scoprire i rumori che si producono nell'apparato polmonarre attraverso le vie aeree, m entre il paziente re-spira tenendo la bocca aperta. Secon·do il Galvagni viene p~aticata accostan1d o molto l'orecchio alla bocca dell'amm alato; secondo il Takata ponendo la camera ·dello ste:. toscopio biauricolare vicino alla rima boccale, mentre il paziente respira e.scll1siYam-ente at1
L'importanza dell'ascoltazione orale ne1la pratica del pneumotorace artificiale. · P1ro.f. L.
BORELLI,
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L ' ap plicazione sistematica dell'ascoltazione or.ale .p roip osta dal Galvagni fin ·dal 1875 viene di solito trascurata ·nell'i·n.da1gine semeiotica dèll'apparato respiratorio. Anche i maggiori trattati della materi a svolgono solo di rado ed imperfettam·ente tale argoment-0, nonostanta 1
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traverso il -cavo orale pr'Ofondamente, adagio e silenziosamente. Allora, ·specialn1en te ne-lla tl1bercolusi polmonare, si riesce a sentire dei rantoli assai fi11i risultanti da una o più bollicine, ora nell'inspirazione, ora nell' espirazione e spesso nnche in ambo gli .atti respir.atori Ga!v.agni). La loro origine lJOlmonare venne . provata in vari mo di e chin.1ita con varie e·S1perienze clal C.l-alvagni ste.sso: per quanto 5i sarebbe portati .a iitenerli prodotti nella trach ea - tanto può essere la nettezza e l 'intensità loro. Rasson1ig'lian o ai lnanto.!i torCLcici rispetto .a l nl1n1ero €<l al modo di rag·grupparsi delle bolle e al co111parire nell'uno o ·n ·ell'.altro o in entrél. mbi i m omenti dell'atto respiratoTio, ma divariano alquanto per essere i rantoli orali più fi11i, a bolJicine più nettamente staccate 1'11na dall' altra ed essenzialmente per una tonalità pitt a lta, e molto chiari perchè rinforzati n el cavo orale e faringeo (Galvagni). L 'i11teresse mag giore dell' ascoltazio·D·e orale sta nel fatto che talora si sentono in tal mo1do nettamente dei rantoli, mentre l'aiscoltazione c.l el torace è assoluto.mente o quasi inan e. L a maggior parte deig li Autori crede che i r.a11toli. orali si debbano .cor1sid,e rar e quasi con1e llna p ecl1liarità d·ella tt1bercolosi polmo11are, s.p ecialr11ente del p eriodo cavitario e si possano u·dire solo più di rado in altre malattie di petto, con1e Ja polmonite -e la bronchite capillare. Tutti concordano nell'imiportanza .del sintoma come m ezzo. di raipLdo orientamento nell'e same dell'apparato res.p iratorio e tutti pure mettono in rilievu la sua irr1portanza p·er la· diagnosi di tubercolosi quando fallisca la ordinaria ascoltazione; secor1do a lct1ni potrebbe a.nzi essere utilissimo 1p er la dirugn,01s i .p recoce di tub er colosi ipolmonare inc1piente. Nella Clinica l\1edica ·di Torino il Bozzolo più volte, sia ne.Ile sue lezioni, sia al letto del1'ammalato, hn. fatto rilevare il fenomeno del rantolo orale mettendo in evidenza i s11oi rapporti precinui col ';)eriodo cavitario della tubercolosi, come già aveva notato il Galvagni. E precisamente stil narticolar-e com·portamento di tal e fenomeno in qualche ·caso trattato col tJne11n1otorace artificiale che voglio richiamare 1 attenzione, tanto ipiù che non ho trovato .cPnno di osservazioni simili nè nelle mono,g r afi e, nè in·elle memoTie relative .aJl pneumotorac~ du. rne cons11ltate. In p 0c}1e parole ecco in che cosa oonsiste il fenom en o osserva.to: d1trante il trattamento della t1tbercolosi polnionare col pneumotoracP. artifi ci rtle può s1tccedere eh.e si noti il comparire e lo scomvarire dei rantnli orali a secon rio SP il pneumo torace è completo e in pre.~1
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sione positiva o 110, o cuniurif.i·ue se il polmone trattato e i?i assoluta i·1 iattività respiratorio. oppure no. L 'importanza di tale fatto arppare chiara a chiunque si occupi di pneumoterapia. La prima voi La che ebbi occa sior1e di veriticare tale fe110- ,. rlleno circa due anni 1a, ..si trattava di .aroma, ln.to affetto da tubercolosi strettarnente monolaterale sinistra sviluppatasi durante la con. v.alescenza di un,inf1uenza in mo1do estremarr1ente inquietante, con temperatura molto elevata sin dall'inizio dei primi fenome11i .allra:;:iice, con rapido estend.e rsi di giorno in giorno dei fatti catarrali in basso e ,d ecorso complessivo notevolmente maligno, escreato scarso as sai ri cco di b. di Koch. Soggetto piutto·sto gracile per quanto con e·redità famigliare immune da tttb ercolosi, nessu11 ùato anamnestico ohe convali;dasse chiaran1eute l'ipotesi ·di un vecchio focolaio sipento o latente. Otto ·g iorni doip·o !o scoppiare della febbre e dei primi fenomeni con 11n esame radioscopico si .ace-e rta la possibilità e la• convenienza ·dj un pJleurnotorace: si os serva che tt1tto l'apice .sinistro è colpito, 11na .p iccola ,a r:ea di mag'giore oscurità in corrispondenza ,d i metà la clavicola, qualche ghiandola all'ilo, ben -p ermeabile il resto del polmone e ben mobile; così pure il .destro. ' ' iene sl1bito istituito u11 pneu1notorace con esito ottimo: scomparsa della febbre, poi del-· 1'escreato, miglioramento raipi1do dello stato generale che diventa to·s to buonissimo _sotto ogni punto di vista. Il pneun1otorace è sop·p ort ~tto bene e senza r1essuna complicazione,' soltanto l'ammalato non tollerava in principio le pretS.sioni positive suveriori a 3 ot 4 cm. di a.equa, poichè allora interveniva tosto .dis1-pnea. f-:ipi·ccata, cianosi, qualche dolore· precor·diale e senso .di rnalessere generale; solo lentamente le pressioni .noterono essere elevate a + 7 o -J · 8 senza tali distl)rbi. Ple11ra piuttosto perrneabile: rifornimenti neces.sn ri ogni 8, 12 giorni al massimo. · Osseryato colla radioscopia si nota che il pneumotorace è completo e che tutto il polrnone è sC'hiacciato contro il m·ediastino .e la do,ccia vertebro costale; solo l'apice è in gran p~rte ancora ::tderente. In questo soggetto prima del pneumotorace s~ntiva.nsi nettamente ::tll'a~coltazione orale una serie di fini rantoli . ' i.nRipiratori · ed esi'Y)iratori; es.si sicomparv-ero qua.n1da il pneumptiorace fu bompleto·,e con pressione poRitiva, ricomparivano però ogni volta che 'l')er il riassorbirsi dell'azoto la nressione tornava ad essere n egativa, il che fa1cilm€nte sucic edeva in principio del trattamento data la debole pressione pooitiva alla qùale si -er,n. obbligati, e Ja notevole ra;pidità di assorbi-
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SEZIONE PRATICA
m ·e nto del gas. Bastava che l·a !Jresisione scendesbe a - 1 o - 2 perchè ricomparissero i rantoli orali; seg110 evidente del ·pe1·s istere non .solo dei fenomeni catarrà~i ina ancora ·d~l l'iattivat'Si d el r~iro n·e l polmone trattato sia pure i11 modo limitatissimo. Ora in tali condizioni nulla era possibile avvertire coll'ascoltazione, a n ch e .attentissima, degli apici e del .torace, nt1lla neanche sulla parte sana. Allora interv·enendo con un rifornim·ento· si poteva .costante1ne1ite osservare che .appena la pressione raggiu!llgeva il + 1 o + 2 ·c essava immediatamente ogni rantolo -0rale. Ciò esclUJde .anche l'obbiezio11e che i rantoli potessero avere la loro origine n e1 ipolmone non trattato. Il fenom e110 si manife stava con assoluta costanza ed era anche controllabile con l 'esperimento perchè era sufficiente durante i rifornimenti lasciar caidere ancora la pressione per ve<lerlo ricom"9arire quando già era ·cessato. Ma <>ccorre far notare ancora un altro lato del fatto ·di rilevante importanza nella pratica. Il oomparire del fenomeno viene avvertito non solo dal inedico, ma anch.e dal pazj_ente, spie.cialmente se viene messo srull' avviso, e cioè, il paziente stesso, che sent? il rantolo, è in grado .di cogliere il momento· nel quale il suo pneumotorace h a bisogno imprescindibile di un rifornimento. Solo più ta!"di nel paziente ricordato si verificò un collasso completo anche del! 'apice e migliorò n otevolme11te la permeabilità pleurica per cui la pre&sione fu .sempre mantenuta -positiva e non ebbe più modo ·di verificarsi il feno1r1eno. Dopo che ve11ne fermata la mia ·attenzione su tale fatto ebbi occas ione <li ri scontrarlo .ancora in .altri due casi simili al primo. In u11 caso .si trattava di una raga.z za ch e aveva presentato primitivamente se·gni di una .affezione c:ipecifica a destra verso la base, come . da r eperto di distinto collega , poi me11tre que sta andava scorr1parendo .scoppiavano fenomeni catarrali molto evidenti al lato sinistro con esten-• sio11e abbastanza rapi·da e sintomatologia generale ·piutto~to ,g rav e. L'esame rallioscopico .confermò i dati clinici. : polmone destro in con. dizioni di screte, polm·one sinistro in gran par.te co1pito con una -piccola cavità nel terzo sp.az~o rnterco stale. Si tentò il pneumotorace con fid11cia non tro•-o uo - fondata .s ulla sua buona riuecita: l'e·s ito invece fu buono sia per l>a stato genernle che locale, scom.p arve febbre ed espetto rato ·con spiccato miglioramento ·dello sfato generale; •a l 'Polmone destro n essiun segno di risveglio .del vecchio processo. Anche · in questo caso rantoli orali evi·denti prima del trattamento scom1p arsi col oess.are della funzionalità del polrn ~ne in s e·g111to a l pn·e11motorace, che 1
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ricomparivano o~ni volta che la pressione, ridiventand-o negativa, permetteva nuovamente una piccola escursione .al polmon.e non avvertibile con nessun •S egno certo all'ascoltazione , diretta del torace. Anche in questo caso l'a.m111alata edotta del fenomeno poteva controllarne l.a comparsa da sè stessa. Il terzo caso, un giovane con sintorr~i puramente mo·n olaterali, rip etè si ·p uò ·dire eiSa:tta-· mente 1gli stessi fatti e nelle stesse con·dizioni. In tutti i casi quando si riusci .a mantenere permanentemente La pres sione enidopleurica l)ositiva 11 fenomeno non si è più verificato. Non posso portn.re un contributo di casistica 1)iù numeroso perchè solo relativamente di rado abbiamo modo di occuparci di tali a.mmnlati curabili col -pneumotorace nella nostra · Clini ca: sono però persuaso, data la relativa freql1enza colla quale io ho osservato il fenomen-0, che esso ·s i possa verificare abbastanza di sovente. D'alt ra parte data la .grande faci-. lità colla quale si ascoltan o i rantoli oraJi nèlla tubercolosi polmonare, in ogni pneumotorace si potrà accertare sperim entalmente lo scomparire e il ricomparire dei rantoli solo variand·o la pressione en·d opleurica dell' azoto in modo da permettere o meno al polmone compresso di funzion·are. Naturalmente occorre che le condizioni del caso si prestino, e cioè che nel1'altro polmone n on si -producano rantoli e che il p olmone trattato sia ridotto o ri ducibile al silenzio col pneumotorace. Riassumendo, in tali con.dizioni, l'ascolta1
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zione o la p ercezione dei r antol·i orali permette al medico od allo stesso ammalato di notare i primi segni del riprendersi clell' attività respirato·ria 11.el p ol1norz e trattato, cioè i primi segni dell'insuffìcie·n te pressione d el pneumotorace terap eutico, ed a stabilire quindi l'indicazione di un irrimediato rifor1iimento .
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lL POLICLI NICO
NOTE E CONTRIBUTI. CLINICA CHIRURGICA DELLA R . UNIVERSITÀ DI ROMA. diretta ·dal •p ro.f. R. ALESSANDRI .
Una pomata per medicatura p.er il dott. GINO BAGGIO, aiuto.
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L'eff.etto fu no11 solo qu·ello desiderato, m a an,che l'altro: di vedere che il tessuto di granulazione ,s i manten·eva vivacissimo .senza d iventare affatto esu1b e·r anteJ mentre l'epitelio cutaneo ·p ·rocede·v a ri·gogliosarnente nel· ·suo· compito di rivestimento. Tanto che in p i.ccolepiaghe a f·ondo già esuberante, sulle qt1ali per accel erare la cicatrizz,azione sarebbe par'8ocon.s tg1tabile (non volen1do esctdere) di ricorrere ai cau·stici, spesso mi accad·d·e - applicata una .garza con un po' di pomata - di vedere a capo di alcuni giorni che la ·piaga - no.n più toccata rprima - era ·Cicatrizzata. pia·nam.ente o coperta da piccola cro•s ta aisciutta che nQn ri.chiedeva al.tre cure. Gli stessi trapianti epi1d·e·rmi ci ho eseguiti più volte a. q11esto modo -con su·ccesso. Quando la piaga secerna ancora con una. certa abbondanza o il suo secreto non sia sufficienteme11te .a-batterico: non è - ce'rto - i l ieaSio di stein1desre ipamata siu tuttJa1 la sl11p.e;rfici e granuleggiante, e conviene - invece - limitarJ a ai margini, per copri re il resto con garz<.l ' imbevut:=t di ipoclorito sciolto, p~rchè facendo .a quel 111odo si finirebbe col produrre di netCe·ssità .quello ch1e in massima vo1g liamo evitare: il secreto non .assorbito si fa strada inevitabilme11te st11Ja cute, e se è abbondante o ancora vir11lento non p11ò f.are a meno cli m .acerarla ed infettarla . Ma questi non sono - nemmeno - i casi in"' cui si debba s.entiT;e bisogno di impedire che. la garza si attacchi, e prima di pensare a ch ele granulazioni non si facc:lan0 esuberanti b i· ~ogna provvedere a steril izzarle. ... Anche ·s u tessuti n eierotici -ch·e d ebbano dissolversi ed elimina·n si esercita la 1pomata a ll'jtpo1clori to il ben e·fico effetto che siamo. soli ti avere da ·questa sois tanza in a·p plicazioni umid·e, ma ha p·er .di più il vantag.gio d i evita.re l'a concomitante corro.sione 1della pel le che in .qu·est'ul timo oaso regolarmente si .determ:i.na . Per .cui - persua·so che l'arte ·chiru rg1ca si i~iduée, più spes·so ·di quanto non sia talora; im.m aginato, ad un .sag1gio ed in·geg·noso sfruttamento di p ie.coli · ·mezzi - come mezzo minimo fra i ipi1ccoli p.en.so di pubblicare questa formula= Canfora O. 5; lpoclori to di cal cio 1; Acido bori co 1.5; · Ossido ·di zinco 2; • Lanolina 2; " Vaiselina '3. A •Chi di essa, {) di qual·che cosa di ·simile,. si servisse già, 11on tolgo n<Ulla, pe:nchè spero- che non mi si vorranno attribuire propositi 1
Nel medicare io ho tenuto sempre i.n gran conto - fra gli altri 0 bbi ettivi - il trattamento i·g ieruao ·d el1a ·p elle ·Che circonda lla Lesione. Proteggerla effiic acemente - dopo averla accuratamiente pulita - ·contro i liqui1di fiisio101gi.ci o tpatolo1gi·ci ,_ :c!he dalla le:sione stessa vengano a .suo ·cointatto, .f lavorirne la proliferazione epitelizzante quando la lesio.ne .sia rtdotta a piaga, parmi ohe ·giovi non p·oco al processo di gua1rigi0in·e. Aggiun.gwsi che talvolta la cute è la ·s ola tSede del mal e e che spesso e~efienza viuole 1che :Si abbi,a a premunir.si contro i decubiti .c he in essa JSi .stabili, rebb·ero inevitabiln1ente •Se fòsise lasièiata a sè. Per questi v.arii scopi facevo uso più o me· no aibituaJ.mente aTucilie in passa.to - di pomate: borica, Wilson, ecc. L'uso fu di necessità molto frequente durante il tempo !della guerra. Da principio mi. servii a llora ·di una form·u la, trovata non so dove, che in un mezzo grasso.so di vaselina f: lanolina metteva as.sieme .dell' aicido borico, dell'ossido di zin_co, t1n po' di canfora e dell'ittiolo. Ma il desi.d·erio di eliminare il colore im · b11attante della ·p omata ·Casi .c.om'era, mi indusse a sois titui·r e l'ittiolo ·Con altro anti.settico. ,E l'i1d~a dell'anti.settico largamentP. usato in !forma liquida mi su.g1g erì di sostitui~lo con ipO·clorito. Avrei impiegato volentieri I.o ip·oclo,rito di .s odio 1che è il composto più .stabile di esso .e che a contatto con l'acido bori·co, in p:vesenza ·di aoqu,a (o dei ltquidi .dei tessuti) avrebbe dovuto esl3'ere una sorgente costante di cloro. Ma la sostanza non era allora di facile ·procurabili tà, e an·cl1e ora n.on so •se abbta prezzo molto COJlveniente. Facile invece era an•che allo·ra di trovare il ieomune misc11glio d i ~pocloriti iene va com.e rp·o cl orito di calci.o, ed :Lo mi .servii di questo. Ne risultò una pDmata bian•ca (1stavo per aggil1ngere : puliti·ssi1na). E non •p iù 1s oltanto a scoJ)o protettivo ed emolliente della pelle la U$ai, come avevo fatto fino allora, ma a contatto di1retto coi tessuti lesi. P ier evitar.e che al ripetersi della medicatura il distacco delle garze desse dolore ce, specialm.ente, .sanguin1azione, ·spesso prima id i appli1carle spalmavo con pomata )anche le 1garze che andavano a ~ontatto diretto con superfici .g ranuleggianti. 1
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-priori.stici in argomento di q·u esto genere. ~t\. •Chi VOl81SS 8 iprovarla cre1dO di non dare un .oattivo consi.gli·o. Ma quand'aniche il risultato di .que,ste porc he righe Ì101n fois se che quello di far considerrure a qualcuno dei tanti medici Clli p·erv·e·rranno, come la medicatura compren.da qualche ·cosa di ipiù che il sen1pli,ce oambio della garza, Je poche rig·he ,s arebbero già pa1gate a suffi·Cienza. E .se 1pure dovessero ~1ma.n·ere l ettera morta, i·o avrei 1Sempr·e eompiuto felic emente u·n dovere: qiuello di far conoscere anic he ad altri <;iò 1che •s i crede ohe possa giovare - in un modo o nell'altro - agli inf er1:rti. 1
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NOTE DI TECNICA .
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rendono tutti buoni ·s ervizi ; seno11cnè questi autori, ad eccezione .di Romanese, n on e.i dicono il pro·cedirrnento .1,da loI·o seguito per la prepa.r azione .della :rispettiva !Soluzio·n e. Etssen1domi anch'io. 01etcutpato 1dell.a preparaz·i one di s oluzioni coloranti a base di azur e aven' do, dopo vari tentativi, trovato µn modo •s empliic·e iper ottenerie un liquido ,colorante del tiipo Giemsa di ·comp osd.zion.e stabile e ben d·efinita, credo utile re·n dere· norto il mio p·r o·cedimento peir tPOter 1dare co,sd la ,p ossibilità a .c:hi1unque s'occupa di em.atologia o di batteriolo,g ia di preiprurarlo 1da sè n.el 1proprio laboratorio rfacilrne11te e .in breve tempo (un'ora ci rc.a) . Tralascio 1qui di ri.c.orid are i p·r in1ctpi teorici che mi hanno gu:Ldato n ·ella ipr.eparazione ·del li.qu·ido 1lravanrdosi questi esposti ;per eiste!s O, nel lavoro di Michaieiis e riassunti ·chiaraimente nella n·ota di Neri. \ 1
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Eac.o in breve come p·roce,do:
I STITUTO DI PATOLOGIA GENERALE DELLA R. UNIV. DI PISA d~retto ·dal prof. C. SACERDOTTI
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In una bevuta di Erlennm.eyer della capa cità ·di 15·0 ·c~ntimetri cubie-i sciolgo a .c a1dp gr. 1 idi bleu di metilene in 100 oc. di acqua distil'lata; avven11 ta la soluzione aggiungo ·3 cc. di Céllrbonato sod ic0 al 10 % in acqua di.s tillata; faiccio bollir.e .p er 15 miniu ti . L.a>.scio raffreddare e filtro, Il filtrato è un liquido di colore violac eo, ch e contiene in soluzione dell'a.zur e che perciò io chirumo « liqui.do a.zur ». In un'altr~ Erlc· :Jmeyer della capa~ità di 300 cc. ·Circa .sciolgo a calrd o in 50 oc. di glicerina pura neutra gr. 0.30 di bleiu di metilene; agigiun g0i .p oi gr. -0.30 di eoisina so1ubile in aoq.ua, e scio1go pure a .ca1do.. A vven11ta :la soluzione com-pleta, aggiungo 60 cc. di « liquido azur », e if acci.o 1bollire per 15 minuti ci.vca, e 1p,r ectsamente fin·o a quando si vede 1form.arsi un finissimo pre·Ci'l)itato 1granulù1so. È ,q uesto aippunto il mo.m ento ·più deli.cato della prr-e.p araziorre. Dopo u11 ipo' ,di tempo (variabile a seconda della qualità .1 ·· I bleu di meti1'ene e del1'.eosina aid.operati, ma ·dhe oscil'la tra un minimo di 10 e un massuno di 20 minut i) si veide f.ormarsi e .colare lungo le pareti ,della bevuta il fini.sisimo precipitato granulaso bleu &Cllro; se la bollit11ra è ~pinta tro1ppo oltre il preci.p ita to ch e si form a di\ ·:ita così abbondante che l'.al,cool m.etilLco, c.h e va aggiunto ,5,u .cce&sivamente, non ri·esce a s'c ioglie·r lo com1pletam~nte, s1 ·che la mtsce1a, pur n on perd·endo i s·u oi pregi, riesce m·eno buona. Si leva dal fuo co, si i.ascia r a f1rec1dare, e si ai~g iun·ge ·CC. 5,0 di .alcool metili.co puri ssimo esente da acetone. Co n 1ciò i 1pro1cedimenti id i preparazione is ono terminati. È inutile filtrare pePchè non si formano .mai preic~pitati. Dopo 8-1{} giorni, d 1urante i quali sarà 0 p portu'no c.h e sia tenuto lon-
Un metodo semplice per la preparazione di t1n liquido colorante tipo Giemsa. Nota cii t ecnica del dott. BRUNO POLETTINI, Assis.t ente.
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È noto ·come noi fossimo tributari de[la Ge.r-
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mania oltire che di c1uasi tl1tte le m .aterie coloranti, an.~he .di molte goluzioni d.i uso molto largo nelle ricerche bio1lo gi1che . Durrante e dopo la guerra .a niche in Italia si ·Cercò <li pro'VVeideire, se non alile materie prime, alme1110 alla preparazione d ei liqu-i1di c.oloranti che pri1na venivano d a lla Germania, sia P.erchè lo stato di guerra interrompendo gli s cambi li nendeva rarissimi, sia perchè la guerra, ·8'C1citan.do il senti·m ento nazionaJe, spingeva gli ,s tu:diosi a eeir car di. liberarsi dalla dipend.enza d all'e,s tero. Fra le ·s oìuzioni coloranti di c11i, nel camipo meidico, più idi tutte si scn tì la man:ca·n za ft1 il [iquiido de'l Giems a, che ha larghtssime applicazioni, per la preparazione del quale oc~ corre, 1com'è noto, 1'azur di metilene, derivato d.all'ossidazione del b ]e11 di metilene; azur che solo Giemsa di.chiarav a di ottenerle aillo stato di .p urezza, e di .cui averva rn.a.n tenuto segir eto il modo di ·p reparazione. In questi ·u ltimi anni molti an1c he in Italia ~&CM'ono ·di ottenere delle solt1zioni che po-tessero sostituire tale liquido col orante, che era me,siso in commercio dalla Casa Grubler. E inf.atti veng.ono pre.p arati liquidi del Giemsa ·da D.emo, ·d a Monti, da Neri, da Grosso e ·d a Romanese; li.qui1di che più o meno 1
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tano dall~ Luce diretta, il l:Lquirdo è pronto per l'uso. . È utile nei vari procedim en ti di r iscaldamento e id i eibollizJ..01ne teneir tap1p8ita l 'Erle.nnmeyer con un batuffo.J o di QVatta. Senza ri coridare tutte le considerazioni che n ei numero,.si tentatiivi mi hann o ·condotto a questa formula .di p1re,varazio·n.e, sug.geriirò alcuni dati ch e .la :pra tjJca mi ha in:se.gna to. Il bleu di metilane 1deve essere di buona qualità; m a' non .è n e1ce..sisa11.o che ·sia d1 quello cois ì 1de1tto «medicinale », com.e v·u ol,s i da·gli AA. che mi hanno iPrec:e·duto; poiohè io ho• .fatto u so indjffer.entemente di bleu di metiler1e Merck, di ·b1eu di m etilene. fran cese, e di bleu di metilen·e italiano ; e a n zi non ho rnai adoI-•erato bleu di metilene mediciriale, semplir.errvente perch è non era a mia disp·osizione. 11~ :sempre con tutte le qualità di bleu h o ottea.1uto r isultati soddi«sfacentissimi. E que sto v.aJ.e anche per la eois ina. P er.r l'alcool metilico o per. la 'glicerina ho ado·p·eTate. le qualità .comunemente in .commercio (Ditta C. E rba) . Questa m·1scela , 1dhe io aidQp8'ro o·g ni giorno da ·.p iù di · clue mesi, dà dei risultati veiramen.te eccellenti; i1denti.ci, ·e S1pe1s.s o anohe ·surperiori, a quelli della miscela preparata dalla Casa Grti.•b ler. Se,r v1e a tutti gli sicopi pei quali è racicoma:nda ta quella te.desca. · Per 1a doloraz·i.one le n·orm·e son.o i· den.ti~he a 1quelle della miscela d.ella Casa Grubler, • tanto tPe1r ·gli :s trisci qtuanto :per le sezioni. · Gli strisci di sangue, fissati· in alcool metili' CO, Si colo1 rano V'eTSanido sQpra i~ vetrino, :çnan'"" ten uto in 1srurperfi.cie piama, uno igtrato d1e llo spe1ssore id i 2-3 millimetui 1d·ella s oluzi.one 1ditµita in aaqua distillata nelle-1pr.orp1o rzioni. di unçi. .go1ocia :per .centimetro .cubico ·dii Bioqua, e lascian.clo colo~are per u n periodo di t empo variabile tra 20-45 minuti, a se•coTuda della n.atuira del materiale da 1co.lora r si. N atu ralmente, come iper tu.tti i 1'i1qui,d1i an·aloghi, anche .per questo ha importan za la sliia maturità;· çosi un d8'1:Jerminato imate~ia1'e ·ahe si .colora in 20 mi~ nuti ·con una 1solllZ·i one preparata Q.a oltre 10 giorni ·e .q\li~dli matura, esige inivece ·u ri tempo moltp ~m8iggi1ore (45, 60 ed anche 90 minuti) qua;nda 1si u si una solu zion·e fres1ca. I r.ilsultati sono analoghi a quel.Ii .della miscela id i Grubleir , .colla differenza .che; 1colla mia si ha una più distinta còloraz.ion e _delle granrulazioni ·n eutrofile dei gr.anulo citi, una più sp1cic ata tinta azurrodì.la d·el crom.o mero delle pliastrine e dei granuli dei mastleuco citi; e colora b·enissimo .con n ettezz.a di particola;ri i par8issiti malari ci. Beni,s simo pure la color.azione dei batteri ·e di altri mìcro.p a,r assiti ~spi rochete palli1da, ecc.). 1
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Gli eritrociti vengono colorati in r·o·sa-IJ)alli-do, e nettamente manife.s tano la eventuale policr òmatofilia e la ev(entuale presenza di granuld. basofili (eritroic iti prunteggiati). c ·o sì distintissimi a\I)ipaiono 1p er la colorazione intensamente ro.s·s a i co•!iPi di S1crb m.au.ch ·e d i Jolly nelle emazie del ·g attino; 1e ben differenziati dall·e granulazioni· neutrofile i corpi di Dohle (colorati in bleu-m.are) n ei crusi in -cui compaiono ne1 le1uc0lci ti ne u troifili. Ho .anche proce·duto alla color.azione di pre·p arati di .sangu·e da lungo temp·o disteso. ·e·d eS1Si·ocati non filsisati, nei q·u ali, come è noto, col Giemsa di Grub1er ·si .h anno risultati po:co soddisfacenti. Colla mia mis.cela invece si ot.t en.goilJO ail!ahe in quie sti casi ottime colorazioni, p!ur.dhè, doipo· compiuta la colorazione si tuffi ~ prep.a;rat o in acqua d~sti llata per ciriea 5 minuti (l'acqua distillata asporta l'ec-·ces1So di b leu ·ohe .si de1Posita 1SJUi glob·u li r·o ssi, i ,quali riaS'sumo·no la tinta rosa) . . Un altfro ·vantrugigio che ho potuto rilevarenella mi.& miscela è che la diluizione in .acqua dtstillata non dà mai quei num:erorsi . ed ab·boin.da:nti preciipitati che 1d op·9 un po' di tempo si prordu,o.on o in . ql1ella teidesca, sì 1c:he ·Colla stessa diluizion·e s1 '.[YUÒ ·c olorar.e suocessivamen.te più 1p reiparati, gi8icchè lP1ert9.e molto len tamente le sue proprietà coloranti (ho ottenuto ottime color.azioni ancihe -coni dil.u izio·n i preiparate quarant'ot'to or.e innan1zi, € che a'Ve·v ano già :::.ervito alla 1colora.z.ione di a ltri p1r·eiparati) . L'e'SP•e rienza m i ha dimois trato poi che è completam,e nte inutile, se ·non dannoso, far preceder.e l'azio'Il!e 1diel li1quido di May -Grun-1
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Egrualanente buo·n i risl!ltati dà nella colora-· zion·e 1d·egli elem enti ·san·guigni nei teis suti, pf~i q11ali s.i u·s a n:ell·e pr0iporzioni e colle modalità comune,m ente .adopeTate colla misc ela di Griibler. Pi·s a , ·m~ggio 1920. ; BIBLIOGRAFI A. GIEl\fSA .. Ceritralb. f. Ba1l.t., Or., 1902, 1904, 19137. 1914. GROSSO. Pathologica. 1919. MICHAELIS . centralb . f. Baltt., Or., 1901. . . NERI . 1Com. alla R . Aoc,., ·d·ei Ftsiocritici di Sien a , ·26 aprile 191.8. . ROMANESE. Policlinico, Sez. yratica, 1919. ERRA T UM. - Nel la.varo« SulJa determin azione dei gruppi sanguigni» del d.ott. G. Egi di (fasa. 28), a pag\ '725, nelle ulti~e righe della prima colonna e verso la metà della secon da colonna. è ripetuta ·erroneamente la seguen t e proposizione: . i o tutti gli individui le c ui emazie non sono state agglu-·
tinate non a ppartengono al gruppo IV. La versione corretta è : 20 tutti gli individui Je cui emazie sono state agglutinate •on apparten gono al gruppo IV .
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SITNTI E RASSEGNE. VENEREO - SIFIL OGRAFIA. •
Le moderne acquisizioni · nel campo della venereo-sifilografia.
I recenti progressi nel camip o della venereosifilogrn.fia t1ar1110, è certo, assai rr1odificato Je
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nostre idee sull'argorr1ento e r9esso in luce fatti nuovi, di grande jTrlIJOI'ÌaT1ztt s ia e.lai p l!IltO a·i vista ge11era le, te u retico, sia per <iuanto ha tratto alla pra• ti ca clini.ca e sop.r attutto .alla terapi,a. Il .Pollitzer (J ourn. of the amer. nied . assoc., 1920, n. 12) insi ste, u. questo riguardo, sui ,rar1taggi ct1e vengor1 o al p rol)lerr1a progn0stico generale d e11 a si fìl i de dalle nuove <1cquisizioni sci-entifict1e d egl( ulti mi du e dec enr1i: scoperta della s 1)irocl1el n., re a zi 01 te del \.Vassermanr1, a rsenob er1zol i. . La scoperta .l l ella spiroclieta sembra all'At1tore ave r resa r>oss ibi le lu, c ura r)recoce della lu e, evitn.ndo Ja ~)e rùitn. e.li te1r1po d 'ur1 'attesa della co rnp a r sa d i fen<)rr1 e11i seco nd a.r i pl'im~t d 'inizial'la: egli ritie11e cioè eh-e I n, (liagnosi non p otesse - prin1a della scoperta della spirocheta - eisse r e fat ta cor1 assoluta certezza in base a i so li da.ti clinici (?) . L à dove il rep erto del treponema pot.è ser1sib-ilm ente avvantaggiare la dottrina della. sifilide è n el cam1>0 d elle loca l i zzaz ioni r1ervose, sopratt utto d-ella tabe e della, derner1z~1 par[tliti ca; tar1to più, d a qt1ando le ri cercl1e gnl liqnido cefalo-ra cl1id-in11 o d im os trn ron o la stra g r a nd e freql1 er1za ù i lo calizzazjoni del vi1·11s, af(a.tto lnlP ntj, g· ià :ll1· in i zio del per i O(lo seconda r io. La reazi o1ie <lel \tV tzsserma1in, r1 et1 a n1 er1te positiva 1soltanto nel~a sifilid e (si c), l1 a l'eso possibile la dimostrazione d ella n n.ttyra lu etica. d i 1es.ioni tardive n er vose e carùio-vn.sco lari, mn. soprattutto ha rivel a to l'esistenza di nr1 g ra11 numero di casi di s ifilide. latente o :tl'fat.to ign orata, stab il end o in rn odo i rref u te.tu i le la. n at u r n. l 11 et i en. d i n n ~· r a 11 r111 rn ero di si n d rom i cliniche sin qui osr.nre o rr1i sco11 osc iu te. J,,e spe r a n ze riposte, s nl princirJio, d tt ta luni n ella R. \.V. corr1e indi ce n el corso clelle cure spe ci fi che .sono però falli te , att r,so elle orrnai sappian10 ch e 11na reazione l1egati va altro n on sig nifi ca se nor1 ·clic Tl oll ' or gar1i srno del p aziente nnr1 vi son o focol a i di spiro ch ete .abb astanza attivi da p rov ocare una f3l1fficiente formazion e d 'anti èorpi s pe cifì ci. Di pli1, nella sifilid e ta.rrl iva -:- l à dove p i11 spesso il risultato d P.11~ vVassermann a.vrebbe t1n rea le valore di agnosti co - fr equ er1temente In r eaz ione è r1e1
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gati va, pur d urar1do rr1au i f estu.zi o1~ specifiche in .atto. Nelle sifilicli antict1e asintornrttiche, p ossono· darsi due distinti ' ordini di fatti. T alvolta, la R. W. IJe rrnane ost i n n.tarr1er1te r1 eg ati va nel sangue, I>Ur essendo negativa riel I iti nido c. r . eà esser1do ·sco1r1pagnata da. og11i <Jtl<tlsiasi manifestazio ne · clir1ic a, ·e r.iò dopo ir1 ter1sa e regolare. cura spec ifi ca; in questi cttsj, l'A. riprende per tre an11i alrn eno il trnttarnen to, se' pure r1 on cor1 l' intensità del :periodo recente. Ir1 .altri ca si, ac.l onta di es a rr1i. cli117ci negativi, la R :vv. s copre l.ler rnern cn s u ttl i t ti. l ' in fezione l atente. E a llora l'A. suggeri sce cli vagliare ben e le eventt1alità, bilan ciar1d o le probabilità p r9gn9sticl1 e : nei sogge Lt i sop ra i SO ar1r1i, la ra r a eve ntuali tù d' u11a trorr1 bo si cc rebral-e cl1e ' n e a bl>revi di qt1a lcl1e arino la vitn. è ·forse insuffi ciente a farci tentar l'ulea (l 'una cura non indifferente e sp esso vana Il ei s uoi ris ulta.ti , come quella c Ile clov r el>be s r allicare u 11 virus ar1n i dato stalJ il1ne nte ir1 o r g n.n i prof on di. 1'anto cl1e l 'A . sernbra jncline u. raffrontare ques ta co nllizior1 e di cose co n il fenorner10 l>en noto dei J)o rtntori e.li ge r1ni (?). 'L a terap ia ars enobenzoli ca sembra all'A . aver , ortato , ttn nnmero di va ntaggi .assai inferiore all'opinione di gran parte dei sifil9grafi. l,,o scarso vn.l ore clini co di una i\i\Tasserrr1nnn negativa, e la p oss ibilitft, orinai ri co110sciuta, di casi d i sifil ide, a r1c}1e non cu rata, • che deco rrano ser1za rr1anifc~tazior1 i di so rta, riclucono i cr.i te ri di giu di zio s11l la suffìcier1za t.erapel1 ti CD, d egli a r ser1obcr1ioli alla con1Stn.tazi one d ei cas i di reinfezione sicura.ni ente ammi ssibile. Ora, l1r1 r1 otc vol e a u1nento di queste eventu alità rispetto ai d e ce nr1i sco rs i s i è in_ct n bbia m ente vcr ificat ; : e se n1bra .aTI ' A. , i, quale rip o rtn u r1 caso clini co persor1ale, cl1 e 1u esto fatto bas ti di pe r sè solo 'a. far·ci misurare il peso ct1e n ella progr.1 os j d e ll ~t sifilide va dato all e odiern e possibilità di c nr[t. Un altr o carr1po ri el q ua le la ven e reo-si.filo• grafia l1a con1piuto enorrr1i 'l)rogressi è quello del la p rofil as~ ~ : ~·re. lJoll agt1 ('L'lt e J>rli c titioner, g·ennaio 19=>0) insiste soprattutto su di uno fra i più saluta ri effett i della in stanc.::.tbil e propaganda cor1dotta Ti ella Gran 11rcttag·r1a, ossia il nun1ero se rnnr·e cresce11te di venerei cl1e si • presentar10 alla vi s ita medica lti pri1nissim i inizii. della rnala tti u, dirn os trandosi co1npresi d ell ' i1n1>ortanza sornrn:t d'un precoce ir1tervento t erapeutico. Qn a nto ai n un1er osi 'reparati profil attici, J'.t\. osserva cl1e essi r1 on r agg it1ngor10 certo l'effi cacia della .se rnp 1ice l a vatt1ra cori acqua e sa pone pre ceduta da minzione, cli e eh.be già i favori d el la n os tra sc110Ja snl ernit ann. . 1
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In questo ca.rupo, aJ>b ian1 0 ric.;al cuto passo per passo, senza a.vv ede rcene, la via percorsa d a l Lister ir1 poi, per g iunge re tlr1l co11cettn à clJ' antisepsi ri. quell o assai più razior1ale dell 'asepsi. La cura a pagamento ci i)er1nette un ir1ag g iol' contr oll o s t1i nostri r11al a ti : clii !):..tga, per poco ch e p agl1i, di1nostra m aggior solerzia ell .assid . t1i tà di chi ric eve cure g·rat11ite. Ques to .ultir110, se i1on è ed11 cato, r101l ap p rezza il val ore di ciò ct1 e ottiene gratis; se lo è~ sovente sfrutto. le c u re cl1e p otrebhe proc uru.rsi a ltrove a p n garr1en t o. Urt os tacolo all'efficacia. d e ll ~1 lotta contro le m a l a t tie vene ree è, secor1 , do 1'A., 1 eccessi v:1 genera liz zazior1e delle ric.e·r tlle di ln.boruto rio, .d ov uta in parte a11che ttl lo ro valore ... con1mercial e. Oggi, rr1 olti in alati, dop o un periodo ,d i11iezioni, s i fa nn o fare u11a \\'n.sser1r1 n111\ ·q, se è n egativa, si g iudi ca n o da sè g ua.rjti; e no11 li vedet e pi ù; a.ltri, sap uto che 11on vi so11 pitt gon ococchi 11 el loro secreto ·u retra I e, rifi u ta11" il sondag·gio dell uretr.a e l' e.sam~ d ella prostata.; una v'Tassern1ann po siti va, all 'indomani del matrimonio contratto senzn, con sl1ltare il cura11te, cau serà poi magari lln suìciùio. Si ri cordi : che 1a sp irocheta s i rinvier1e coi tnezz i di l abo ratorio so lo nel BO ~6 delle le.sior1i iniziali: .che una. R. vV. positiva n-0.n significa n ecessarian1e n te che l a lesi on e preser1tltta d a l pazier1te è di nn.tt1ra si fili ti ca, e 11 e p1)l1rc che la sua sifilide è attivn. o 1·icl1i ede cu ra, m a dimostra •Soltanto cl1e fa . è in i.Stato di difesa contro il virl11s ; che la ricerca del lo strept obac i11 o del Ducr ey· è per lo più vana nell 11lcern serr1plice con tag· iosa, d illa. la. grar1d e diffi coltà del reperto;· ch e i l gor1ococco s i riscontra. circa nel 15 % dei casi di gonorrea subae uta o cr or1ica, maschile -0 fem 1t1i n ile; che la clevia.zio11e d el com plemer1to prova l o stato cl i difesa del l'organismo contro il gouococco, rr1a no11 l 'es istenza di blen orragia attiva e })isognosa di cure. Sol o l'es ame clinico se r11poloso e spassi on atr> può ·111uminarci c::nll a i1a.tura delle lesioni, s 11ll t! c ure cla. seguire, s ul consenso da dare a l matrirno11 io dei n ostri pazie nti. Nel le cure, si ])adi di n on eccedere. Due p eri col i presentan o i trattam ent i a11tisifilitici troppo i1l tcnsi: 1° L' intossicaziorie metallica. - Si r i cardi ell e anche l'arsenico l)UÒ dare s tomatiti, che mercl1 rio e a rsenico danno congestioni in testi11ali, polineuriti, e~atiti , neifrit i ; l a rsenico ~p ec ialmente può causa.re atrofia. giallo-acuta Llel fegato, ittero ed l1remia. Erttrambe i rimedi 11oi p ossono portare a degenerazione degli en~
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. cloteli, donde le emi - o p a raplegie nel corso di cure specifich·e, specialmente .arse111cali. Le alterazioni tossiche più frequenti sono a cari co del tess ut o m ese11chimale, onde purtroppo non si n1anifestano se r1on quando dalla fase d egenerativa so110 1>assate a lla progressiva . E sse i1on differiscono talora dalle alte.razioni d ovùte alla lue medesima; la cur.a iodica, specie coi prepar;.1ti colloid ali, ne è il n1iglior a.11tidoto, · p er l ' atti ,·azione che ·essa, ·dà al metabolismo dello s olfo. Così dicasi dei sol foderivati, come la in1rarnina (diortoam.inotiobenzene) preconizzata.dall 'A. n elle infezi oni croniche in gener.e e più · attiva dei prepara ti similari, perchè composto pr oteini co, chemoter a::>ico : essa è un prezioso rimedio nel cor.so d elle. cure sp ecifiche arsenicali 0 mercuriali, e l 'A. la usa abitualmente, per ini ezioni endomuscolari, alla .dose di 2-5 c. c., rjpetuta a lfo ccorrenza ùopo la quaJrta o . quinta iniezione d, a rsenobenzolo. N·ei casi p oi cl intossicazione medicamentosa, con dosi di 1i00-3{).0 e. e. per via endovenosa contemporaneamente a 2-5 e.e . per ogni nartica e ripete11do a ll'occorr enza _le 3 iniezioni dopo 5 gio rni, l 1A. ottenne sen1pr.e ottimi risultati. 2° Le neu1·orecidive . - Secondo l'A. le sifilidi nervose vanno cr esce11do in modo impressionante dall' e-poca della scoperta degli arsenobenzoJi, a l punto che, se le ·cose con t inuano COSÌ, Si dovrà finire p er consider.are la sifilide com e malattia d·el sistema n ervoso. Il p t.1:1n orfismo d el e s'if1lidi nervose .,~ i ~p1e g~ con l e varie vie e modi in cui il virl:ls raggiunge il sistema nervoso: dai vasi sanguigni o, per filtrazione .attra verso i plessi coroidei e l'ar.a cnoide, dal liquor; ed è già in questo fatto un a rgomento contro l'ammissior1e di un-0 spe, ciale ,,irus n ervoso. L a fo1·ma precoce della sifilide nervois a assume n.ell encef aìo Je note tlella e1ni.pl egi a e dell encefalite emorr.agica, l1el m id ollo d ella. para plegia; nella forma tardjva, si hanno i:i,spettivani.e11te l' encetafomalacia o l.a ,ar a lisi generale (secondo che la degenerazi one è primariamen te a sed e vascolare o del tessuto n obile) e la mielomalaci a (poliorr1ieli.te cronica u.11teriore, sc lerosi ln.terale amiotrofica) o la mielite degenerativa (tabe). Quanto .alle lesioni m en in gee , es~e nella sifilide recente o . rim angono purame11te meningee o, per ader·en ze e compressi one , danno meningoen cefaliti (epilessia, paresi oculari) e i11enin.gomieliti (forme spurie della si11d rome di Brown Séqt1ard). Nella tardiva, encefalite o mieli te ,, degenerati.va (paralisi gen erale, Tabe). Nella sifilide precoce, le lesion i dell'ara.cnOid e e della pia. porta110 a leptomeningiti diffuse; n ella tartliva (caratteri zz ato. sem') r e dalla 1
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localizzazione delle lesioni), il virus ha certe
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sive n·el siero sifilitico risp etto a,d ogrli altrosiero patologico. sedi di predilezione, nei fondi ciechi e nelle parti pro.fond€ dello spazio subaracnoideo; lo Là, questo eccesso di prot eine fissa .il comprovano le lesioni cliniche; atrofia dell'ottico plem.ento; qui, fissa - per· co~sì dire ~ il me-, ' (sfondato subaracnoideo), paresi deJ III (E$p a tallo in quantità maggiori. zio . interpeduncolare), tabe cervicale o 101nb.are Natur.a lmente, nella pl'.atic.a le cose si 1110(sfondati dovuti alla sporgenza del plesso cer- ·dificano, p·er il modificarsi delle proteine sottratte all'organismo ambiente : onde una R. vV .. vicale e lombare). Tutte queste ·· localizzazioni sembrano facilinegativa· n-On :P,a v.alore di sorta e un.a Il. ·vv .. / ta.te dal fat.to che le altre parti dell 'orgar1is1no posi ti va altro npn :Sig11ific.a se nor1 cl1e prew.vennero sterilizza t e dagli .arsenobenzoli (donrriibil11iente· il soggetto l1a av uto la sifl.l.id'e . de notevole diminuzione degli anticorpi) ir1enLa vaccinoterapia differisce d.alla cl1emoteJtre il tessuto nervo,s o non lo fu . rapia in q,uanto questa ir1ftuisce sulla super·.Un certo n11mero di neurorecidive ael peri ofi cie d elle molecole proteinict1e e tende 1ad au. mentarn·e l 'azi one o,s si Llar1te, p rocaccia::r1d.o. cosi do recente resiste .alla cura appropriata € ~eterminerà più tardi lesioni degenerativ€, tanto la morte dei• p arassiti; quella, .agisce: sul1'i.ntipiù ove .alla r.eg'olare cura m-ercuriale 0 ' arserna struttura delle molecole stesse,.. nobenzolica non seguano uno o dÙ€ anni di Ogni erro re ·di co11d.otta. della vaccinoteTapiia,, cure periodi che. provocando lln eccesso di colloidi, annulla la ' 1're regole formula l 'A. per conbattere 1e sia.zion·e immunizzante rapidarr1ente ottenuta.. fiiidi n erv.ose : Gli inconvenienti si .h ann,o con dosi troppo 1° Una cur.a intermittente per due anni è alte ed iniezioni troppo distanziate ..· Non sarà ) assai più importa nte delle precedenti tappe mai .a bbastanza r ipetuto.. che e la chemoterapia ' n1ercuri.ali o .arsenobenzol icl1e; e la v.accinoterapia mira no SOÌO ad Intensifica~ L ' u sar-.e soltanto rimedi a base J?.1etallica re l 'azioné delle particell e p1·oteir1iche, ossia , ca.u,s a una 1ninor resistenza del tessuto nervodegli antico.r pi difensivi; là dove es.si sono , so di fronte al virus, privandolo del suo sogià nun1erosi, come n ella sifilide m~ligna,. ve. . stanzia!€ nutrimento col dimi11uire i process i diamo i11fatti gli .arsenobenzoli fare t;Cacco; e d' ossidazione; così vedi amo ri-ella gonorrea l't1so inte1r1pe~ti.vo 3° Non si sottoponga mai a cura lln . sifil idi sostanze chemoterapicl1e o del vaccino fatico nello stadio -latente, se n on preser1ta sinvorire Io .scoppio di complicazioni e fin <ii ge" to1ni clinici e solo p e rchè ha R. vV. posi ti va i1era lìzzazior:ti della infezione. nel liquor. La cura modificherebbe la R. W. Un co11trollo nel (!orso della vaccinoterapia ma non le alterazioni r1ervose, che ar1zi IJreciantigor1ococcic.a è fo rr1 ito perciò ·dalla d·eviat)iterebbero, divenendo incu-r abili. ziop.e del compleme11to. Ur;i,a ~·eaz i one 'p ositiva I.o slioclc, tanto temuto oel corso cli iniezlor1i dopo l'uso del vaccir10 non è cl1e la prov.a di e!1dovenose, è dovuto ad u11a modificazione un'immunità prod ottasi verso quel vaccino, non della reazione del sangue ·o all 'assorbin1ento nec.essari-a mente verso' la malattia; dopo la ·di altro colloide (proteina) perfettamente _ernu]n1a>ssi1m a posi•t iività, ·l a Teaz;t01n·e divten1ei irl!eig aeionato, con consegltente .aumento, p recipitativa; le ricadute cliniche sono pii1 frequenti a zi one e dissoluzione delle particelle proteiche. reazione allergic:1 negativa e la rtco1nparsa di . I., intramina, n on essendo a base rnetallica, r ·e azione. positiva non è ·étbitualm ente a·ccompa11eutra1izza l 'acidità causata dai m etalli teragnata da· tali , evenienze. \. . peutici: 'lo shock scornpare istantaneamente se D.al ·Che · si ricava che spesso una reazione il medico può praticare con sufficiente pronipasitiva rap1p.r esenta ·u nai 10on triodnidie?-zione al tezza una iniezione . endovenosa ·d i i11tr.amina. tr.attam.ento, com.e segno di bt1ona difesa d e)(I lettori potranno procurar&~ la « Intramil'organismo contro il virus. Il comportam.ento ne » dalle British Dz·1ta Hou.ses Ltd., 22-30 Graa.Ile~gico (dalla ~comparsa di r éazione positiv.a ham St ., City Road, ·London N. 1. Nota d. R.). alla positiva compl eta e poi di nuovo .alla JleDicendo della reazione del W ltsscr1riann, I'A . g a tiv.a) è dunque un bt1on criterio ·di guicla ne espone la propria concezi one t eo rica, for1l1ella cura indi cando se e qu.a ndo l'inieziorle dq.ta sull'azione reciproca fr.a due colloidi. di1 ' di vaccino va ripetuta. , versi: il s iero ~ei sifilitici dà R. W. positiva Ottimi si dirriostrarono nelle complicanze P·er la stessa ragione per .cui le sostanze ched ella blenorragia i vacrini sensibilizzati intron1oterapi cr1.e dimostran o magg iore a ttività cudotti per ·vi.a endovenos·a e semprech è freschisrn.tiva nella sifilj.de che in altre malattie per cui furono t1s~te, ossia per il fatto della mag- , simi. Il vàccino atossico di 'fhomson ha il vang·i.or ricchezza di narticelle .nrotei11ièl1e difen- ta.ggio d'una maggiore stabilità. 2 \ 1-' • I
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Il Mac Dor1agh espone il suo metodo curativ o nelle blenorragie acl1te, subacute ricorrenti o complicate, met odo che sosta.rnzialrr1ent~ consiste in un u s o a lternativo dì cl1emoter apia ineta.Ilica (palladio colloidale o l)allarr1ina, intramina, trimina o manganese-ferro-zinco colloidali), s1)·e cialmen te nel periodo acutò e associandovi la terapia comune, e di tera.p ia vaccinica a ll'insorgere di corr1plicar1ze. I benefic'i .e:ffletJti d 1ella cherrnoite.r~pia coi metalli colloidali non si limiterebb·e ro .alle affezioni venere·e , rr1a si es tenderebbero anche a !orme ~11tanee settiche (carbonchio, eresipela, dermatiti- settis_he con linfangite e pericolo di generalizzazione, ecc.).. RUSCA.
RADIOLOGIA . • La .radioterapia dei fibro-miomi uterini. (A.
BÉCLÈRE.
Paris Médica·l, lll1. 6, 7 f·e!bb. 192-0).
. F·ov e ruu de Oaurt1I1e1Leis .fu :.itl pnimo ad 01s ser1
v are nel 1904 l'aztone ben.e .fica dei raggi R òn1tgen sui miio·m ·i ruteirin:i -e Ile metro!ITaigie ch1e 1i .ruciaompa·glllanio. P ·ochl meS!i ,p iù tairdi DeutJscll. e I 1Ihb1e1rt pulblb1i:carono 01s servaztoni · an a~o1ghe, finch1è alt rii m .eidJ.cli .d i tutti i paesi civ.ilizz.ati seguiro1I10 que.JSto eseimpio; !J..e o.s s1e.r v aztonri sii mòltiplicar.oo.o, la tecnic8i :Sii miglior o, fu-voruo ottenuta. succe~ssi p ìi.ù rap1idi 1e !i.!Il più ,g-.rand~ pr10·pO.TZti. onie, J'impiego .d1e,1 metodo si ·diffU!Ste peir m .od.o ·cihe o,g,gi, ·d·a l t rattaa:ne!Ilto d·ed mtomi uterd.nii, la nadli.ro terapiia è d'ivenuta di prat i ca cor~e.nte ,e rivaleggi.a .con l'intervento operator.iio. R ~centemetn1te il ;pr-01f. Faure, pr,endendo po1ssess.o .della ·cat tedra di clinic;a glneoolo1gii·ca, g101o ocav1a, a buom dri.rti.tto, ir pro.g rassi iTuceiss~ti :d el1la .chirrumgti.la; ma, .amich1e a buon dinitto, aggi uing·e:va .che la ~aditoteir.apia, il radiu1m 1ci tolgi0010 già Ja mrugigd.o·r p1arle dei flhrO!IIlJi. · Tecnica del trattamento. - Dal punt-0 ·d i vis1Ja tecniico il metlodo di 1sic.e.lta è qUJello ·d ·e lle sedute set timanalLi e d·edle dJ01sii m io·d·erate, d a pref·eD~rsi al metJo,d;o d1ehle d.·r.rad.liaz.io1ni d-'i..stanztate ed i ntensive. ·Ciascuna seduta ·Settimana1e si compone essenzialmente di due irradi'az.:LoDJi su·coessdv·e, l,uma ,a rs indistr,a I.e l'altra a dieis tra della· J.ii.nea trnedliana dell'addome ' im' 't~~ m ediiatia mente ,al diJsiopra ,d1el[e idu·e b.r1an,c he oriz:ztOllltali del pube, Qual1che volta, quaindo l 'utero è in ~etroflessilione, qUJam.dlo il fl:b·r oma oocup,a la con.cavità ·d el 1saicro o il .oollo uter!inro, una terza irradiazione è diretta is-ulla regione sa~oolle. I·n fine, se le di!menisdJonli d el t11m.o re 1' esi1gono, la sup·erficie d ·ehl 'addom·e è .divisa non •p iù in due .solta.Illto, m a i•n tre, qq,attro, sm a fino 1a otto di1roosarizioni che su o_c essiva0
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men•te serv.O!IlJo cl.i pO'rta d 'entrata all'i•r mdiazi·0ine. ·Ciaiscll!Ila · ir·radilaizion•e ·è 1o·oalizzata ad una 1sµ_p·erfiai:e ·aiPoola;:oo ,d:[ 10 rcm. di 1d iametro oon un 1cil~ndro di Vtetro iimp;to.m ·b ato, opaco' ai I'1aJg1gi X. Un :Sottile ·dlisoo di J1egno è mterposto f.ra il. •C.i1Lind110 :to•c:rul!i1z zatome e la prurete a;dido·m tnale,, 1a dep1rime 1e .pe•r miette con una ' . cQP1Pr·essd.one dol.oe, dJi ·rd.du·rre la dltstanza che · s epaira l'appairato 1genitJale intr.a-pelvi-co dalla cute.. Il ifio·colailo .Q.'eimtssti.10n·e dei :riaggi 1è, se- · o o.n do l~ ddmen's iond deilll' aa:npoala in uso, 1da 18 a 22 ·cm . .al di:so.p ra .d1ella surperfici·e irradliata. Qu.e.st'ampol1ai, i1J1 ;paiSS!ato, fu un'amp·olla Thurmeyisisen, aid OIS!m.10-re.go~ator.e ·di Vi.llaTdJ, 1cion .anti1catode di platino o ·d'iridi.o, ·erbe dava ,passag.gto a;d Uina corrente di 1 milliitampè:oo. Attu·çl!lIDente ha :fatto p1osto aç! un'amp,oJ~ai Coolidg.e, ,C'he, attravierraata d.a una co·trente di egual tensione, ma-di 3 milliampères d'dintem.s ità, p1e·r mette, :in 1llil. tempo tre volte minore, di dal'le la mede1s ima d1ose; .con questa nuova ampolla ·c i aJscuna irradtazil.orne dura al massimo .ai.nqu.e minutli. Su du e punti ,s oàamente l 'A. ha m .o•difìcato la teclllicia primitiva, Eigld. ha 1po·r tato, dapprima da 1 .a 2, poi da 2 a 3 milllli.metrt Lo sp·esso.r e del~a lama d'alluminio attrav·ooso l'a qUJale è filtrata l'irradriazione, e attualmente impit ega un filtro di 5 millimetri. Ha auriìentato il potere dd pen.e tmzione dela 'ir!1adia:zdcm·e ste:s1sa valutato, oon un10 ·s p1interm1etro·, ·da una scintilla; e quiv.ale-nte di cui la luTughezza è pa;ssata prog.r essivamein.te da 15 a 20 om. La ·dos·e, mis11r.ata ·con un reattivo di Swbouraud-Noiré d,o'P:o '11 prusisaiggrto d ell'iTra·dtiazi·cme attrave·r:so . il filtro, il più d·elle vollte non so:r.passaito, · :p er ieiascuna 1seduta .e per 101gnd. ,5 u:per:fi1oiie d'i·r r.adiarzion1e, tre unità Holzkn.echt e r&ggiUJn'Se a l m~ssim-0 tre unità e mezzo. I~ ·queste coiDJdimonli. il trattamelllto richtl,ede da 12 a 20 .sedute al mwsrsimro, dUJrando da due m ·esi e me:zzio a , tir.e mesi. ' 1
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Danni del trattamento. - Il soJJo ve~o d.anno della radioterapia .è l'-eccesso di dose, provo- · oatore di mea~1'oni cutan.ee sotto ·forrrna ·di ·r.rudi.ode.:ranJLm acute ·O dli aesi,oni trofi.1cbe tard.i ve. Tutti glli. ailtti mi:sfatti .di c·ud è is tata •accusata so no immagwarr.i1; ·essa è truntO. imc.a pacè di tras]o.r m·arie -u n mi-0ma tn t11more mald1gi:n.10 qu3Jnto di lfalf naJsOOll"e, sulla .mucolSla uterina, un .epite11i.1oona. .Sii evita -il danno .tl,eJle .Iesto111i crutamee oon un.a tbu-ona tecnica ie qual.che e&pe·ri·emza. Risultati terapeutici•. - F11a- i ·rd. suùtaiti :terapeutiicd ottenuti e enza soffereMa, senz.a cambiamento del1!e wbitudirni di vlita, i due p·rin·cipali fuTono 1.a &opp'I'essdlQIIl•e ·dielle m ietrio:rragie e La r iduzione di volume dei tumori uterini. 1
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Azione sulle metrorragie.
So1o ·eceez.ionalriioocre ad ·evti.tare ai m ·ente la tr adiote\I'aptai malati un tnte·rvernto .chiru.n~ioo, g.iu:stificato daJl'abbo1I1danza 1ciell1e percline tSM1Jg1Uigne. In tutti gli' altri ,e.asi il trattamiento ha per riis ul-· ' tato, oo•n la sc1omp1a·rsa ·d1ell·e meitr,orir.a,g.iiej la so:pp1ressi•01I1ie dieLlla funziioine mestruale, e questa ...soppires\Sion.eJ acoompa·gnata dall'ap,p arizione per così dire ·c-oistantie d·eJ.11e vamp1ate di caJ-ore .caratteristi-Ohe 1della menop·au-sa, è il segnale -della oospein.s:t one d(e11e ·sedute. In qualche caso, prima dte lla lo·r o :scompq;I'lsa, l•e metro.r ragie divengono ptiù a:bbon c1anti. Nel] Ja grran magigioranza dei .casi l•e T·ego1e vengono soppre1sse senza esser oompar·se .p iù 1d·i du1e o tr:e volte dopo l'indzio del tratta.mento. Questa mie·n ·o•p ausa pI"Ovocata e prematu·r a resta . il tpiù delle vo.Ite defirnitiva; ned. oaisi cdi l'ecirdiiva dop-0 un'amenorrea dd. durata va·r iaibile {da qualche n1.ese .a qual.che anno), <>on la ripresa del trattarnento, dopo poche sedute, la menopausa d-efinitiva sii. -0tti1eDie sempr•e'. Azione sui tumori uterini. - I tumori uteiiini 1sotto l' az.icxn1e dei r3'gigi, no11 solo sii a!'II'e' n1el Jt0lOO sviluppo, ma dirnctnuisoono di stano volume. La ri.d'11z1ilolll!e , di volume comin1cia c-011 1-e p·rime sédute del trattamento; è ap1p riezzabile il più s.p ooso a.illa terna, qual·che voilta perfim·o. d·opo la seconda 1S1eduta. Di settimaJna in settirm·a nia il loro ipo1o su;peni.-0re si ravvicina p·. rogr,essivamente ·alla sinfiisd. pubica, progr.edend.o fino ad um. 1cenfilm.e1ID0 p1er settiman·a. Modo d'azione del trattamento. - Seoo([l,do l 'o·p inilone ciorr.einte·, nella :vadiote.rapJa ded. fibroIDi uterinli., J.'azione dlei traggi Rontg en si eiser-citerebb.e p·r imi tiiv amen te sulf' ov·a io. Essi ·realizzierelì»bie·vo wna castraziome seccçi da Cui dipendooabbe la regroessd.lo ne d1ei fìibromi, 1ooiaì come qu1esta reg:I'essione tSd osseTV4 fre,quentrmente in seguito alla castrazio~e sanguinolenta preco,n izzata da Reigar •e BattJey. Ma Sii .dev.e giustamerrite n .otaDe che l·a riduzion1e di volume dei fi·l >romi trattati .con la rad1oteirapia è spesso più rapd.1d a e ipd.ù :irrnpo·rtante di que11.a che suc-cedie alla me1n1o;pausa fisdol101gtica, e che .q u1esta ridu~.ione ,f il IQlSServa p1r ima che iJ t:r"attamento abbia condotto 1alla aoppiresisione 1dlelle meis trua-zionti. Si deve quintd i amm.étteTe, a 1ato delù'az.i one sulle -0vaia, un'azione diretta 1deti !'aggi. Rontg.en suli fibromi. La distruz,i one e la soomp1arsà de1gilii .e]fml.ffilti .cellulairi ,n 1eoplasici .da cui -som formati i fibTo-mi.tomi SIO!Ilo ,gli effetti ·p rincip3>1i e di'l'letti di ·qniesta medd:oa.zi1on.e .e la ·P rima man.i fe.stazione .d1ella sua, azionie. Dopo la 1cesisazlirom.e d.ell1e ·reg.ole e l'appruri?Alone delle vampe di ·calorie 00Jratteri1sti.che d ella menopausa, quand·o iJ tr.attamiento è iSospe-
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so, i tumori u terilnr.i: ·oorntinuamio il più 1Spe siS10 a d1ecresc1eir.e, .moltio lpii.ù 1enta.imente d'altra parte che ·èLurante il 'brattafill.te.nto. M.a .se., d·o po urn 'assenza più o meno lunga, le mestruazioni ri00111·p aiion:o , ~s to uitomo è fi:r iequentemente accom1pagnat-0 da un risveg1iio d·e1ll'atti.vd.tà del fihrioma, eh.e di 1n uovo c·rte.sce e aume.n ta di v·o-lume. Que:sto aumen.t o di volume p·rec1eide il ritorno diel1e ,:vegio1e ed è a 1sua voJta p1reoeduto dalla .scomp,arsra delle vampre di ·COl,ore (il che .consd.gld.a il.a rip·r ie sa i mmerd iata de.l tratt3Jm·8'Il· to) . L'oivai.o, ,g.Iian1dola a 1secriezi·one i11terna, -0en.t oo tJJofico dli. tutto l'app1wrato g.eilJitalè, mantfesta 1001sì 1sullo. sviilu'Pp10 d1eii. neoplasmd., d·e.lla pa~ete mus1oo·l arrie .dell 'uteT-0 u1 n 'azione .stimolatra.e.e di cui 1si deiv e teneme .gra·n ·Conto. Indicazioni del trattaniento . - Quando la radrl.1o tera;piia era oonsid·erata c'Omè UIIl m·odo di ster.iLilzzazi,one o:varica, essa av.e va pe·r indicazione cap.iiale e quasi esclusiva le metrorragie causate dia.ii. fibromi ~ picc 0Jo volum.e nelle do.n11e di età ,s up.eriore ai quarant'anni. Pe1r quelli che ammre ttono che la radiotera.p ia agisce dire.ttame·n te sui fi~·romi ·arrP-stwndone ìo s\1il11pp10 e pPoducendon1e l·a r.egveesiio·n e, che essa è effir,aoe tanto prima quanto dopo i qUa,rant'an·n i, che è ei.ffìcacie tanto p·er i picc·o li fibI'tomrl. qu anto ' p·e.r que~1i voluminosi, che è effj.cace trunt.o nie.i cais.i. di m.e.struia.zdoni n1o nnali quanto ned. casi di mefu°'o·r ragie, fatta so1o eccezioin e cli aùcwn·e condlizi.oni ·c h·e impong·o no imperiosamente 1 interviento chirurgico · (mo1rtificazio'.0Je gà·ngr.en·ois1a d1e:1 fib.romi, coesi;st1en·za di. 11n 'Diosalpmge fibroa:nia sp.o rgen.t e attrr'ave·r so ' . l'orifici-0 oervica.le drell,ute.no nella cavità v31g1nal·e), la raidioterra'J.)ia è ap.pl1ca.b.il.e a tuttii i fibrio1mi l1terini. B. MASCI. 1
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PROFFERTE AGLI ABBONATI.
A quei nostri associati che non raccolgono in volumé I numeri del «POLICLINICO» e che volessero gentilmente restituirci i fascicoli 3 4 9,1 10, 11, 12, 13, 19 e 20 delta Sezione Pratica ' J .li quest'anno, esJturiti in seguito ai molt! smarrimenti veri"ficatisi pel disservizio postale, noi daremmo in cambio le due seguenti pubblicazioni : 10 MURRI • MA RAGLIANO • SANARELLI: «In memoria del prof. GUIDO BACCELLI»; 2" MENDES: «Manuale di Medicina e Chirurgia di guer· · ra l>. Volume di 255 pagine con· 20 figure intercalate nel testo ed una tavola in tricromia. Ed a chi, oltre ai suddetti 9 fascicoli di Sezione Pratica, ci rinvierà anche il numero 2 di Sezione Medica (1• Febbraio 1920) ed il numero 2 di Sezione' Chirurgica (15 Febbraio 1920), noi, al le suddette due pubblicazioni, aggiungeremo: FERRERI: « Chirurgia dell'orecchio, prime vie respiratorie e loro complicazioni intracraniche ». Volume di 392 pagine con 14 figure intercalate nel testo. • Coloro che vegliono profittare di tale proposta, sono pregati di rimandarci subito i fascicoli sÙddetti, in piego raccoman· , dato, accompagnati da carta da visita •
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Saggi di radioterapia dei tumori cerebrali.
ftCCRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI. Accademia Medica di Roma. Seduta ordilnaria del 23 magg·io 1920.
Presidenza del prof. V . AscoLI, vicepresidente.
Ricerche pneumograflche nel sonno degli encefalitici. P.rof. A . MENDICINI. - L'O. lk'l potuto metrere iln rilievo che il fatto più caratteristico è l 'irregolarit.:~ del res})iro ; irregolarità. che si manifesta anche nello ·stato di veglia, ma che è specialmente spiccata durante il sonno sia superficia le che profondo. L'irregolarità interessa: la frequenza degli atti respiratori, l'ampiezza, il ritmo, 1a forma della curva . L'O. ammette che tali modificazioni siano d · origine bulbare onde l 'ipotesi assai probabile della presenza, negli encefalitici, di un veleno circolante il quale, analogamente alle sostanze ipnotiche ed anestetiche, eserciti un'azione deprimente su i centri nervosi (donde la causa del $on.no) ed in particolar modo sul centro respira. torio. \
I disturbi psichici degli encefalitici. Dr. C. DE. SA~CTis. - Ha potuto esaminare ~·1 éaSi di encefalite letargica ~idemica e solo in 2 ha potuto oon certezza escludere apprezzabili alrerazioni psichiche. L'agitazione psicomotoria pu·) presentarsi in forma di un'inquietudine motoria semplice oppure può associarSi a ll'ansia. Riguardo ai disturbi umoriali pre".alentemente si tratta di illusioni. ~ allucinazioni sono per lo meno da considerarsi a-ssai più rare delle ill11sioni, il che non toglie che in alcuni gravi .stati si debba parlare di vero delirio .allucinatori<>. Le allucinazioni 1 ipnagifonnJ ·s ono assai frequenti . • La coscienza talvolta è assai turbata, però più · raramente di · quello che non si pensi. I deliri, quanto mai variabili e che per lo rpiù si presentano la .sera e la notte sono frequentissimi. Frequenti la depressione, l'apatia, lo stupore. Nei ~a si più gravi si giunge alla confusione allucinatOria acuta .
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Termo-regolatore elettrico per incubatrici. Prof. F. VALAGUSSA . - Presenta un modello di termoregolatore fondato slli noto principio della differenza del coefficiente :di dilatazione di due metalli salda ti insieme. L'apparecchio è <X>stituito in modo da permettere· l'interruzione di t1na resistenza posta nel vuoto col risalire della temperatura del termostato. Il termoregolatore è sensibile ad una differenza di due gradi. Esso è applicabile alle sterilizzatrici elettriche.
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Intorno alla determinazione del sesso. I Prof. F. LA TORRE. - Espone le ricerche compiute dai vari autori e le ipotesi emesse e si ferma maggiormente a diSCt\tere le idee esposte su l'argomento dal Bolaffio in una passata seduta. •
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Prof. P. AJ.ESSANDRINI. __: Presenta due soggetti:una 00,mbina di 9 anni ed un uomo di 43 anni af- cerebri della regione del tafetti 1'1Jina da tw:nor lamo ottioo di destra, l'altro da tumor dell'angolo· ponto-cerebellare di sinistra nei quali è stata applicata la terapia radiol ogica a dosi molto intense. I risultati ottenuti sino ad oggi sono tali da incoraggiare nella ultel'iore applicazione ·di detta terapia, dato che in rapporto alle applicazioni radioterapiche si è avuta la scompa:rsa progressiva.. di non pochi sintomi. 'L 'O. conclude dicendo ·che: t 1° L'irradiazione intensiva del cervello è in. grado di'" modificare notevolmente i fenomeni genera li e locali determinati da tumori cerebrali. No11 si sono osserva ti effetti dannosi nel sistema "'.lervoso. 2° In tutti i ca,si di tumori inoperabili è gi11.:.. stl:ficato un tentativo di radioterapja. 3° Nei casi di tumori operabili è opportuno fare un tentativo di radioterapia specialmente se il nuovo indirizzo tecrlioo della radioterapia profonda corrisponderà a lle sperq.nze su di esso fondate ~
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E. GROSSI. I •
Accademia Medico-Fisica Fiorentina. ' ,Seduta del 29 aprile 1920.
Ricerche batteriologiche e sperimentali • sull'etiologia dell'encefalite epidemica (*). P. BASTAI. - , Inoculando sette gatti adulti pervia endo rachidea con filtrato attraverso canqele Berkefeld Syst-Nordtmeyer di tre cervelli umalni encefalit ici, si pr-0voca in cinque _degli animali un quadro morboso che presenta le note dell'encefalite epidemica. · La tra-smi·s sione in serie è stata tentata una volta senza successo. IJ'O. ha pure eseguito una serie di ricerche culturali con tecntca particolare: · a) con :filtrati di cervello 11mano encefalitico; b) da cervelli di gatti inoculati on cervello umano encefa.litico. :ID riuscito cosi due volte, una dal :filtrato umano, l'altra d'irettamente dal cervello d i un gattor ad !solare un microorganismo di <.'1li espone i ca ratteri morfologici, biologici, scrologici. Fra l'altro sono notevoli le seguenti proprietà : ~i d jmostra :filtrabile attraverso Berkefeld e Cbamberland; resiste nella glicerina al 50 %; dimostra. una spiccata affinità per il sistema nervoso ; riproduce nel gatto adulto una malattia del tutto simile a quella 1p rovoca ta mel medesimo animale dal filtrato di cervello umano encefalitico, e nel gattino ·un quadro clinico e lesioni anatomiche sim.ili a quelle della encefalite umana. IJ'O. prospetta la possibilità che l'agente etiologico dell'E.E. possa r·itrovarsi nel gruppo dei (*) Il lavor o completo viene pubbli cato nel p rim o numer o dello Sperimentale, Firenze, 1920 .
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·cocchi filtrabili, al quale appartiene quello da lui descritto. Non si nasconde però la insufficienza di -dati sper)mentali sicuramente decisivi e · quindi non può escludere che anche questo mlcroorgan.i- smo, come certamente altri cocchi descritti da varie parti, non rappresenti un germe confomitante ~o di associazione, ma. 'comùnql1e particolarmente ivteressante.
Discussione. e VARISCO. - Anticipano le comunicazioni -Ot reperti batte1iologici da essi ottenuti nel liqui~ dc) cefalorachidiano, nel sangue, e nel contenuto -01 pustole cutanee di otto malati di encefalite di forma per lo più grave ricoverati nella Clinica Medica. Si tratta df una varietà di diplococco che non è J>erfettamente raffrontabile e nessuna delle altre forme diplococctche patogene note; espone le note morfologiche e culturali clifferenziali. Le sue dimensioni piuttosto picc"Ole O.T-0.8 micron ·n el singolo cocco, nella prima generazione, rag.giungono o' sorpassano successi'rarnente gli 1, 5 mii<lron. Gli 00. allo iatato attuale delle loro ricerche non• credono di poter trarre alcuna deduzione eonelusiva, pe1· quanto la costanza del reperto ottenuto, in ricerche eseguite indipendentemente e su nmlati diversi rappresentino elementi molto sug_gestivi per affermare che debba trattarsi almeno <li germi di frequente associazione. PISANI
P. RONDONI. - Domanda se sono stati cercat;i i oocchi nelle sezioni del sistema nervoso degli animali inocula ti, in modo da studi.are eventuali rapJ>Orti fra cocchi e altera~ioni anatomiche. F. l\11cHELI. - Quali rapporti ha il micr-0eocco filtrabile illustrato dal dott. Bas~i con l 'etiologia -dell'E.E.? Ne è l'agente etiologico, oppure esso non rappresenta che un g~rme di as-soc1a Zi-0lne, che un .agent.e d'infezione secondaria o concomi~nte? In .realtà è difficile iispondere, cosi come è difficile -Orientarsi nella serie dei cocchi riscontrati e descritti da va.rie parti in questi ultimi tempi accanto a un gran numero di reperti negativi .nE=lle culture dal sangue, dal liquor e dall'encafalo -Oi pazienti affetti da E.E. ' Io non mi sento oggi di esprimere un giudizio -esplictto. E mi limi terò .quindi a segnalare come· fra i tanti .finora desc1itti, il micrococco studiato jJl questo Istituto ha certamente un posto a sè fra i più piCC<>li cocchi finora noti. Le ricerche non sono anc;ora sufficienti a defiIlirlo come l'agente etiologico dell'E.E. perchè, fra l'altro, non è stato isolato finora - forse an, I -che per le .s peciali esigenze· culturali del "primo iolamento - · che in due casi (encefalo) e perchè è mancato il suo riscontro nel sangue e nel liquor degli ammalati; ma è sufficiente, mi pare, a conferire lln non dubbio interesse al reperto illustrato dal dott. Bastai, in quanto esso costitllisce, comunque, un contributo degno di attenzione a llo -studio - finora appena abbozzato - dei microoeocchi :filtrabili.
Società Medico-Chirurgica Anconitana. IV r iunione - 28 maggio 192,0.
Modificazione all'operazione di Talma.
Dott. ALDO MERGARI (Ostra). Comunica una sua modificazione all'operazi·o ne del Talma; previa inci.isione sulla linea xifo ombellicale, scol1a la .p arete muscolare tanto del ·tessuto ' cellulare sottoic utaneo che del peritoneo ottenendo co,s i quattro grandi tasçhe, due sopra i muscoli· retti e 1due sotto. Apre il peritoneo in senso trasversale e·d estratto l'omento lo fissa all'incisione 'Peritoneale con po·chi punti di catgut, osservando di non comprendere v.asi importanti e distende quindi l'omento e lo fissa nelle ·due tasche profonde o preperitoneali. Divide infine l'omento ·dall '.alto in basso ed ottiene due lembi che ribatte ognuno nelle tasche omonime superficiali in m·odo da inguainare in 1C·erto qual modo· i muiscoli retti . Egli ha .operato con tale metodo 7 ma:lati di idrope ascite da cirro·si e1patica ottenenido i seguen ti risulta ti : Un operato rnorì in sette giornate per una forma idi oollasso. . Un secondo migliorò e visse ancor.a un anno; sebbene avesse lasciato il vizio dell'alcool. Un terzo è stato operato da poco e quindi ancora i!l. multato è sub iudice. In quattro ·si ottenne la guarigi-one ·completa che dura da 5 a 7 anni. Fr.a questi è ·degno di nota un malato venuto dall'Americ.a, ·il .quale era stato assoggettato parecchie volte alla paraoentesi e che su.g li . ultimi. tempi doveva farsi estrarre ogni quin·di·ci .giorni .dai 25 ai 30 litri di liquido ;per volta. La protesi dell'avampiede. ~ I
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' Dott. F. B ARTOLI. - Per quel che rig~aroa le mutila-zioni poco demolitive del piede (1amputazi{)ne delle dita e delle estremità distali dei metatarsi), la protesi ha poco o punto valore conservandosi quasi integra la funzione del~e; ,per le amputazioni più demolitive (tipo Lisfranc e Cho:part) la protesi ass11me inve10e un '.i.!n\portamza1 1capdtale. Ma deii moin.coni derivati 1da queste ultime amputazioni cioè dalla Lisfrianc e dalla Chopart ,g iova. distingt1ere due tipi, sempre in ra;pporto alla prote.sn. : un primo tiip.o oompriend·e i monco ni che mantenigono normale la loro· funzione e normali i loro r.a pporti con la .articolazione tibiotarsica e riS1}ettivamente con la .g amba, un secondo tipo che comprenid e i monconi più o meno deviati e più o meno mobili sull'articolazione tibio-tarsiça. 1
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È facile pensare come per i monconi del pri-
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di febbre malarica in bambini ~ontratta in Ancona.
mo tipo la protesi possa , facilmente adattarsi e continuare lo scr1eletro e la funzione del pieProf. RICCARDO Fu A. - L 'A. riporta le storie· lie, e così una pianella con iSUOlo di cuoio cliniche id i 3 bambini dove I.a diagn·osi di ter. e a varo.p iede di sughero o un.a scarpin a atta zana .fu convalidata dal reperto dell'emospoa ben conten·ere il moncone e portante un aridio n el sangu.e. I bambini non s i er.ano mai vampiede protarsico, introdotta sia l'una che mossi da Ancona. Ritiene l'A. che .l'infezionel'altra nella soarp a normale permettono una .s ia in qt1esti casi ·triasmeS'sa .da anopheles ca... dean1bulazione molto simile a quella fisiologis11almente portati, non ammette che altri in~ ca e ·che può essere continuata per un tempo setti ·p ossano trasmetter.e la malaria altrimenti relativamente lungo, senza. pericolo di lesioni la m alattia dovrebbe avere una maggiore 1dif-· del moncone e senz.a eccessivo a.ff.aticamento. fl11Sione. Ma per il secon·do gru:p po d i monconi del Accenna aid alct1ne caratteristiche nel decorpied e secondari .ad amputazioni tipo Lisfranc o Chopart, gli apparecchi su .d e·scritti non cor- so della malari.a i1el bambino e1d al la ·cur.a con do·s e . m·astsima di chinino. rispondono a nessun' requisito funzionale. TaJdei, B.accarani e Bartoli riferisc<>no di Nel caso p oi in cui per una Pagione o per casi di m.alaria da essi osserv.ati nelle viciI ' a.I tra l'articolazione tibio-astragalica sia limitatis$im a o ancl1ilosata, il moncoin e munito di nanze di Ancona in individui che non si eran0< -mossi 1dal prd:prio paese. L'Assemblea esprime una semplice protesi, come dei tipi suaccennati, un voto perchè l'Uffici.o di igiene i,s tituisca ri, è .GOstretto durante le escursioni az_nbulatorie, facendo centro sulla sua estrem_ità planta.re, · cerche per stabilire l'origine di ,q uesti casi e e non sull'·articolazione ·tibio-tarsica a subire se si ritrovi nelle zone ove si osservano glfi un .attrito l10n .del tutto inn ocuo su tutta la .a nopheles. Dott. SALVOLINI. superficie terminale e a risentirne i dannosi effetti delle ulcerazioni, dei decubiti, delle furuncolosi, ecc., ecc. Ai nostri associati offriamo a prezzo di favore:. L 'O. ha avuto agio ·di esaminar·e n1olti tipi Prof. Cav. GIACINTO QUARTA di •p rotesi dell':avan1pie·de vi·s ti nelle varie 01ffif Libero docente nella R. Università di Roma cine id'I talia che ha visitato, esposti in alcune esposizioni e congressi di recente te11utisi sulVademecum della Infermiera) 1'ar:gomento 1della iprotesi in ge11.ere. Ma n on in casa e negl ospedali ha potuto trovar.e u11 tip·o di protesi cl1e per i casi in parola corrisponda allo scopo. seconda edlzlone accuraramenre riveduta e ampliata E con i suggerimenti dei mutilati stessi e Un volume dl circa 300 pagine riccamente 111ustral01 con il consiglio ·delle m.aestranze d·ella officin a Prezzo: LIRE CINQUE. regionale di p rotesi tli Ancon·a, ha studiato e Questo manuale con stile chiaro, semplice e conciso, e con singolare perizia compilato, contiene quanto è necessario alla: fatto eseig uire uno S'P·eciale aipparecchi.o di prodonna di sapere per adempiere efficacemente il pietoso ufficiotesi per mon·c oni difettosi ·di amputazioni alla. d'infermiera al letto del ferito e dell'infermo. Le numerose 1 Lisfranc e .alla Chopart, del quale aipparecchio illustrazioni sono di grande ausilio all'intendimento del testopresenta un mo·dello, e da ·cui ha avuto fino e agevolano in modo sicuro l'opera della lettrice in ogni contingenza del suo nobile ufficio. · a ora dei r isultati più Ghe lusinghieri. ~·e~ito lusinghiero della prima ediziòne, esaurita. in po-La successiV>a e sperienz.a in merito e le va- ch1ss1mo tempo, PJ'OVa che questo manuale · risponde a un bisogno sentito; e la seconda edizione è diretta a soddisfa.re rie inevitabili modificazioni .che si dovranno sempre meglio a tale bisogno. Vi furono aggiunti importanti portar.e all'appar ecchi o,_ danno sicuro affida- capitoli sulle più comuni malattie dei bambini sulla tubercolosi, sulla malaria, sulla. ddroterapia, ecc. Anche le illumento .d i poter' quanto prima r a1g1giun.gere ·a n- strazioni sono state notevolmente accresciul;e e alcune modiche nella costruzione di questa protesi quei ficate in modo che, come il testo, pure le figure fossero atte· a permetterei la lettura del libro anche alle signorine; cosi perfezionamenti ·che 1sono di già stati ragche, cessate le necessità della guerra, esso possa. rimaneregiunti per gli .ap-parec_c hi destinati ad altri in fa miglia come una. guid& preziosa in ogni contingenza riguardante la salute. monconi.• La nostra Amministrazione non ha apprestato questo libroFrattanto deve comunic are ·che vari mutilati a scopò di lucro, ma unicamente con l'intento di concorrere· a rendere sempre più benefica la nobile e pietosa. opera. delledi avampiede .a moncone poco o pLJ.nto mobile donne italiane al letto del ferito o dell'infermo. sull'articolazione tibio-tarsica, e anche deviato, Per mettera i nostri cortesi abbonati in grado di di1fondere manuale stesso presso le signore di loro conoscenza, abportano e da molti mesi l'apiparecchio presen- 11biamo delibe~ato di spedire in porto franco le copie che ci tato dall'O. con completa loro soddisfazione e venissero richieste col loro tramite al prezzo di sole L. 4.31J; con funzionalità tale da rendere la deambula- ciascuna. zione facilissim.a e per niente affaticante o Inviare cartolin.a-vagLia direttame'nte al Cav - _ dannosa.. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - Roma. 1
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APPUNTI DI MEDICINA PRA 1 ICA. CASISTICA E TERAPIA.
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La diagnosi della pericard.ite con versamento .
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Tr.oppo spesso la p·e :ricardite passa oom.p leta.. mente ina·v vertita; negli ospedali di Londra, su 238 .c1aisi di p1e:rrlJcaridiie .o s1seirvfaiti lin 15 8JTuD.i se ne sono avuti 137 (t>O %) non diagnio·s ticati.' Questa man8hevolezza B sp~ci.alm·ente frequente nella peri·cardite 1pu1·ulenta dei bambini che . ' risulta diaign.osticata solarpente nel 6 % dei casi. Diversi .sono gli elementi utili p er la diagnosi. Eziologia. - Si deve pénsare al ve~samento pericardi-ca n elle affezioni polmonari e specialmente pleurali della ·p rima infanzia : ifra 5 e 15 .a.rtni è prevalente, come ,c ausa, il re11,m ati.sm o aJrticolare acuto: qu.esto e la p·olmon·i te hanno la stessa im·p ortanza n.ell'età fra i 15 e 30 anni, in cui anch·e la tubercolosi si nota frequentemente come elemento causale. Al di ·là dei 3{) è la nefrite .cronica che va sostituendo tutte le altre cause; la pericardite va ricercata ststematicamente in tutti gli uremici.
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prat., 25 nov.embre 1919. L'iin·cisura non si os-
serva affatto nella ottusità car.d iaca, clle, nel v•e-rsamento pericardico, va estendendosi man mano. L 'indeboli:rpento d·ell'urto d·ella punta e l'al1ontanarn,e nto d·ei ru.m ori ·s ono più che altro f.enomeni miocardici, a meno che non ,s i tratti di versamenti molto abbondanti. e Il lilqutdo, ipoi, n.on rti.1001ccia il 1cuo·re .i n alto ed all 'infuori, ma tende piuttosto a fargli prendere una posizi·one vertical·e, .con 1'{1 punta in baisso. Forme cliniche. - È esise·n z1i,a le la .di.stinzi1one fr.a la pericardit·e dell'infanzia ·e quella delJa età ad·u lta. .1 La prima può esseDe d'origine reumatica: si presenta con di·s·p nea angosciosa, con sfre1g.amento pericardico, segni di pleu.r ite alla b~e de stra : poi lo sfregamento scompare e l'ottusità precordiale ·s i estende con il formansi d·el ·v ersame.n .t o. In •Seguito i fenom1eni si attenuano, ma ne residua facilmentè sinfisi cardiaca. Fenomeni analo·g hi, ma con sintomli. subbiettivi attenuati, si osserv~no nelle p ericarditi purulente, consec11tive ad empì'ema., o.ste omi.elite, ·ecc. Le pericarditi dell'adulto ·s ono o di origine · tuber.c,olare o brightica. La ·p rima si annuncia con dtspnea più o meno .g rave; si trova una ottusità cardiaca este.s a : con la puntura de1 pericardi.o si e·s traggono 1-2 litri di liq~do, che si riproduce poi facilmente; ,q uando ,s i vP.rifica la guarigione si ha come _c ons·e guenza una ·sinfisi. Le pe.r i•c arditi brightiche sono mascherate dai fenomeni ' di insuffìci1enza renale (clisrpn•e a, ·e·d e·m a, rumore di g.aloppo, az.otemia, cloruremia, ecc.) e passano spesso in.osservate rin vita. 1
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L'inizio di ogni peri-camite è rivelato da una ·dilatazione d·el cuore, ohe si trad11ce con aumento d ell'area di ottusità cardiaca . Que•s ta si estende al 5° spaz.i o inteirco·s tale (segno di Rotch) e prog.r edisc·e in .m .o do eeoontrico . •e si.m.metrico, ·come sd. ·p uò notare, com.parando i risultati d'esaJme di giorni •s uccessivi. Nel bambino, e nell'adulto con cassa toraicic.a stretta, si hanno segni di pleurite destra: ohe però scompaiono facendo mettere l'ammalato in posizione genu ~pettorale: con la puntura della pleura non si estrae liquido. Segni funzionali. - Tino dei più netti è la • fil . dispnea inte·n.sa, p1e r cui gli ammalati ·sono .. costr·etti ad assumere la po·s izione genu-petto- · ~e {bronchiti dei cardiaci. rale. Si nota la ·d istens i.on.e permanente delle jugulari senza polso venoso; un importante eIl tipo pii1 frequente è la · congestione edematosa; viene in segui.t o l'edema polmonare, lem·ento diagnostico è il .polso . paradosso di Kussmaul. dovuto ad indebolimento del v.e ntricolo siniL'esam.e radioscopico è 1p ure a·ssa1 utile, 1p ar- ·s tro, che fil osserva specialmente nei renali ticolarmente con l'uso della pneumosierosa; ipertesi o n egli aortici, più raramente nelle tale esam,e sarà necessario n·el bambino, quanmalattie inf ettiv•e. Si hanno inoltre infiamma• • do si osservi un'affezione toracica a.d andamenzioni acute o croniche, che prolungano o comto insolito.. D'impo.rtanza assoluta è la puntura plicano il qu3Jdro morboso. esploratrice. · Congestione edematosa., ·- Si applica il trattamento dell'insufficienza mio.c ardica : l·etto, S~no rip,o rtati dagli autori dei segni ingannatori, o inesistenti. Fra questi vi è la così digitalina (1/ 10 di mg. al giorno), teobromina (1 g. al giorno in due volte) regJ·m .e idro-latdetta incisura di Sibson, che altro non sarebteo. Se la congestione è forte, con sputi sanbe -se .n on 'Ulil errore ,di traduzi001e (encroach = guigni, ~·mottisi, ap·plj.cazion e di vento.s e secestens'Lon1e per encoche = inci,s ura), aome rilf.eri· sce G. Blechm.ann tin Journ. de med. et chir. che -0 scarificate. Segni fisici. -
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Edema polmonare acuto. - P r.aticar-e d'u,r zioni di o~sigeno. (Ch. Fiessinger. lournal des genza fl ·s alasso (300 g.) e contemporaneapratìciens, 1° novembre 1919). mente iniezd.on·e di caffeina (10 c-g.) o d 'o lì o Contro 1'emottisi, non pre.s criv·e.re nè, ipecacanforato. In sie guito fare u:n'ini.ezio·n e ·end 0- cu.ana nè emetina; le pie.cole dosi di morfina, .mu1se1olare di strofanti na cristallizzata c\·110 di le vento se scarificate sono il migliore rime.d io. mg.) eh.e è dolor,osa, ma a.issai utile. Di.ffi·dar.e Mal.e sop·p ortati ,_sono gl'impacchi caldi, mend1ell'inri.ez.tone endo·v eno·s a, che può anche ·estrìe qu·elli secchi con cbtone, ricoperto èJ:i taff.esere seguita da fenomeni gravi .e ··da mo,r te. tà .s aranno assai utili. Le ini·ezioni di olio R·egime l a tteo m olto rid.otto (400 g. dii latte e canforato, ·di saccaTosio (0.20 per cc~ ) di caf400 di a·cqua) . S·e dop,o un paio di giorni esi feina manterranno la resistenza dell' organiste ancora ·aritmia o ritJm·o ·di g.al.01p:po, ricor- s mo. Co.m e regim·e, pr.e.scrivere latte (1 litro) zie:rie alla teobromina (1 g. al gio rn-0 i-n due ed alt~'ettanta quantità di tisana a cui si. può volte) ed alla dtgitalina (1/ 10 di mg. ·p er 10 aggiungeve qualche cucchiaio di acquavite. giorni: ·s ospensione per tre giorni, .ri1prend1ere Buoni effetti si otte~gorno con l'adrenalina. per 10); il regime ,idrolattico, dopo 6-1<> giorni (10 gocce, 2-3 v·ol.te al g,i orno) e con I.e p-0ziioni .si ·può ;s ostituir.e con regi·m·e lattov.egetarian-0 all'acetato .,d 'ammoniaca ed al liquove anisato clorurato. Quando l'Bdema acuto s i accampa- d'ammonio. \ gni a ·doJ·one anginoso, inietta.r e p.i ccole. quan- - Le bronchiti e broncopol.monit·i, che sono iiltità di morfina. di·pen·dernti dall'aff·ezi.one .cardiaca, hanno ta, In'fìammazioni c~oniche. ----1 Si osserv.ano fo- lora .carattere emort.agico, ciò che rend·e deli- . • colai di pneumo nite .interstiziale ,e ·Cronica, e.on cata J.a diagr.i.osi dall'infarto. Il trattam,e nto leggera .subottusità, respiro .s offia·n te, rantoli consiste n·elle ventose s carificate, n ella d1igitaumidi. Nella diagnosi bisogna tener prese nte lina (5 go·cce della .s oluzton·è a 1/1000 tutte le . la. tubercolosi e la sifiLi:d·e. mattin1e) inell'adrenali'lia (1t) go.cce 3 vol.t·e al ·Si pr.escriv·eranno .p iccole dosi id i digitalina gtorno) nelle ini·ezioni . endomuis colari di nercnistallizzata ' (5 .goc~e della soluzione alcalina menti metallici (10 eme,) a partire ·dal quarto a 1/ 1000, p·er 3-10 giorni') teobromina ·p er 5 .. giorn-0, e .s e la f.e·b bre è p·e rsisterite. ·L a progiorni su 10. . gnosi in qu.e sti casi dip ende dallo stato d el . ' In 1caso .d i ' s ifilid e pregressa, di tuber·co.lo,s i, mio·cardio: i valvolari, specialm·einte .con inapplic.ai:e un trattamento adatto. Il• mercurio sUJfficdlenz.a mitrale resiston·o meglio eh.e i car. ' è tollerato rr1eg.li·o che l'arsenioo e lo jo.duro; 4 dio-venali. ' ql1est'·u ltimo aggrava talo.ra lo stato dei bl'onfìt. chi. I balsamici h anno azione irritante sui Il trattamento dell' anginà pectoris reni e vanno quin·di evitati n·ei renali. Q.gni 10 giorni, si· applicheranno 4-6 vento.se , scariQuarnd:o isi ,ooDJslidieiri 1' angina pectoris, rcoo:ne ficate. 'Buoni' effetti si· hanno con la polv.e re un1a, orisi ·dolorosa 1pa·~os1sisti,ca ·d1E1ll'ap.pa:reic1c.h{o' circ,olator1o, .a .do lore retrosternale, i.rradel Dover, nèi tubercolosi, il cacodiJato e l'arseniato d'i ·s·oda ~oh.o utili € betn toll,erati_. dtantesi pie t 10 più a destra, ,e con sensazione Frequ·e nte è l'errore di .t rattare come tuber- di costrizion·e 'toracica con dispnea angoscia co101si queisti ammalati, 1p e·rch è hainn·O· espet.itoe ·s ep.sazione di morte prossima, si deve ,conrato sanguigno : l '.e.same di questo leverà ogni .eludere ld.all'.esame degli ammalati e delle· de. dubbio• 1 s crizirone d·egli autori, ·ohe si tratta di una sinlrifìammazioni aciite. - Possono essere di- dr:ome. \sien.za :speqificità; affatto banalie con pen denti (infarto) , o n·on dallo stato cardia;co. · modalità cliniche, v.,ariabili (A. Martin,et, Presse ' . 1 Infarto pol1rionare.. - È oo·n'Secutivo ad un médicài, 2.5 feb·b rai,o 1920). ~on po ssi~o qumembolismo e rivelato dal dolore puntorio, discp- di na.rlare di. una sola, · ma di varie angine n ea viole11ta, 1e.spettoraziOn·e sangt1igna; la suti pectoris, differenti per g:ravità ·e mo·dalità e gravità varia sec,o ndo la~ nat11ra d·ella malat- quin·di anche per .1a -cura nella quale- occorrerà tia; più li·eve nella .s teno·si mitra.le, è male tener presente l 'elemento .an.atomico, il fi&iopasop-porta tio dai cardio-renali. tologico, l'ez.iolagico ·e." le ·cause provocatrici.. Il trattam·e nto cardiaco con.s isterà nella diIn linea 'g enerale il trattamento deve cons1gitalina a piccole dosi (1/10 di mg.) e nella d erare la oura sintomati,o a dell'acoe,s so -e quelteobromina, accompagnata 9-a riposo a letto la patogenica dei pe·r iodi 1interanginosi. e Tegim.e idro-latteo. Citra àella crisi. - 1° Iniez.ione, in una coDal lato polm:onar.e, si appli chera~n.o sei scia, ·di 1 cc. di questa soluzione (Soliato d'atroventose scari·f icat·e ed event11almente ·Si farà pina mg. dite : cloridrato di morfina cg. dieci: 11na iniezion,e di morfina (non pi~ di 2-3 m·g.. !) : .a.equa dist. cc. 10); quasi contemporanearp.•e.n te p oca 11tilità si ricava dalle inalazioni e·d inie- ind_ett are alJ 'a ltra coscia 2-3 cc. di olio canforato 1
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.(Ll 10 %. 2° Avvolgimento senapato d·el torace {dl1e pugni di farina di senape in 2 litri d'acqua .calda, intriderne un asciugamano a spugna, con cui s1 circonda il torace ricoprendo poi con ·baudruche : lasciare 15-3-0 minuti fino a reazione rossa della .cute); pure utile il bagno caldo (42<>-43°) alle braccia. 3° Inalazione di nitrito d'ami1e, a·d azionie fugace, ·O ppure sommirrlstramone di trinitrina, per iniezioni (1/4-1 /2 1 eme di XXX goccie di tTinitrina a 1/ 100 in 10 ' dietil1ata) o per bocca. Soluzione eme di acqua di trinitrina a 1/ 100. XXX goccie, s•c iroppo di fiori d'arancio .g. 50: acqu~ gr. 250: 2-3 cuc·Chiai). 4° In ca.so di ede~a acuto polmonar·e, ed anC'he solo ·d i minaccia, 1p ratic.are senza esi tazion.e un buon salasso anche in soggetti in stato di cacheS6ia per sclerosi avanzata. Nell'intervallo della crisi la cura sarà subordinata alla .causa. Tenuto conto d·ella costanza eon cui si osserva I 'insufficienza (anche relativa) del v·entricolo sinhstro, l'A. consiglia la ·m edicazione digitalica sistematica a dosi minime ed intermittenti. (1/ 10 di mg. di digitalina cristallizzata; o·p pure 5-8 g·occie di digalem, o 5-10 cg. di ·p olvere di f6glia o digitalina in periodi di 3 .g i·orni la settimana, oppl1re 5 o·gni quindicina, oppure 10 al mese. N.ell'.arteriosclerosi si prescriverà il riposo relativo, con regime ridotto (ipoclorurato, ipoazotato), la ct1ra digitalica alternata con cure diuretiche (teobromina, scilla ~attosio). Nelle ao.r titi ·sifiliticfue, il trattamento specifico ed anche una violen.ta riv:u1siorue torarica (mosche di Milan·o ri petute ogni 5 giorni e medicature con vaselina morfi.nata) . Nei gotto·si , pletorici, angiospastici, si prescriverà i·l trattamento proprio ·di tali affezioni, insilstendo. <Sopratutto· rSUlla 'limitazione delle bev.ande ·e 1sui piccoli pasti. Gli stretti legami che uniscono il ieoore allo stomaco indicano la necessità di curar.e anche quest'ultimo·, specialmente nel caso di aerofagi.a. Utile è spesso il riposo .a letto. Gli ioduri utili nei sifilitici sono spesso n efastli nell'arteriosçlerosi, e :raccomandabili invece ai nervosi, angiospastici, sfigmolabili a cui si potr.anno -prescrivere come segue: Arseniato di sodlio cg. dieci. ! 01duro di so·dio e bromuro di sodio ana g. dieci. Acqua dist, iemc. 300; un cucdhia1o a meziiodi e sera, nieli periodi di ereitlisrrno narv·oso. Utili 001... no i preparati di valeri~na. Qualche vantaggio si ·P UÒ ,o ttenere con un trattam·ento .ginnaistico metodico. Il tè, il caffè, i liquori e sopratl1tto il tabacco vanno senz'altro proibiti. Infine non va trascurato il trattamento ·p sichico, che dew mirare a dare una certa tranquillità a questi malati. fil. 1
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Il trattamento dell'ipertensione
Sec.ondo Eli Moschcowitz (Am. Journ. ot med . sclences, aprile 1920) il trattamento dell'iperstensione va cbnsider.ato ·s otto i punti di vista psich:i.ico, dietet1oo, fisioterapico ·medicamentoso. È importante curare la psiche dell'inferm-0, n1el ·sens~o che egli abbia esatt• cognizione del suo stato, is enza eccessivi timori che gli pro·cu·rino nuove ansie. N·o n è n ec·essari,o proi.birgli le ~e rubituali oc.cupazioni, nè tampoco imporgli il ritiro da gli affari, ciò iehe potrepbe an~e iesser dann.oso. Sarà bene però consigliargli ·di diminuire le ·o.r e di lavoro, di evitare nuovi impegni, ed eventualm ente di oostituire le occupazioni, che rtescono più. ostich e, con altre più gradev-0li. Di grande ·efficacia sono le vacanze, anche perchè offron·o op po·r tunità di derivarne nuove impressioni mentali. ' Varie e numerose sono le diete consigliate nell'ipertensione; m olte di esse sJ. fond.ano sul princi1p io di ridur.re al minimo lie albumine, ciò . ch e è un er~rore, in quanto che la di·e ta ad alto contenuto proteinico non ·esercita alcuna influenza, nè sulla ipertensione, nè sulla .eventuale albuminuria. È invece i·m portante tener presente che questi amn1alati hanno un peso superio.r e a l normale, sia p.e r mancanza di esercizio, sia peir abuso di alcool. La dieta va quindi ridotta, specialmente per quantità, sino ad ottenere 11na riduzione di peso, andando sino ad un certo limit e che va d·eterminato ·p er ogni. individuo; si vedrà così che i f.en.o meni obbiettivi e .sub.biettivi, che erano scomparsi con la r iduzion·e di p·eso, p·ossono ricomparire, con l'aumento di e·sso. La dieta sarà s-em.p lice, con·si!st ente in frutta, caffè o tè, .s enza zuccbe.r o, carne, ve1r.dure, formaggi.o ed una quantità limitata di ·p ane. Raggiunto il peso minimo, si potranno concedere a li·m enti ad .alto contenuto di •calorie, per iin°ped.i.r e nuova perdita di peso. L'alc·ool va proibito, poichè con esso non è possibile nessun.a cura di riduzione, ' non per altra ragione, poichè l'A. .è dell'opinione id i Cabot ohe l'alcool non ha influenza diretta sull1i\.ertJe111si9ne o .su gli stati ipertensivi. Esercizio 'fisico. - Il riposo va consigliato solamente agli ipertesi con insuffici.enza ciJrcola.toria e nei ca·s i che verranno più avanti accennati. P er gli altri, indipendentiem.ente dallo stato delle funzi.oni renali, l'esercizio fisico non può ·che giovare, purchè opportunamente g·r aduato e fatto sistematicam ente. Il migliore esercizio è il golf; altrimenti fan no bene le passeggiate, fatte giornalmente e senza interruzione finchè il ip aziente si s ente stanco. Se per qualche ragione, sono impo·ssibili le passeggiate, il paziente si .sottoporrà al massaggio. •
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Raggiunta così, con la dieta e l'esercizio, una tSufficiente riduzione di peso, il paziente si sente molto meglio, soom.paio'l).o i dolo.r i, aiumentano le ri1serve Cqrdiache, i movi.m enti sono più agili, esso non ' sente più la continua stanchez,z a di prima, ·dorme meglio, ha una migliore en,e rgia menta1e. La cura di riposo ha tre indicazioni principali : 1) n·e11e ~rave insufficienze circola tori e (p,o·l s,o :fir.equente .ed irre·giolare, congeistio ni ipostatiche, oliguria .con notevole aumento di albumina, ·edema polmonare, ecc.); 2) n,e1la ipertensr1on1e dettai ess·enzia1e, con. poLso pieno e segni premonitori dli emorragia oerebrale; 3) nelle lformce che durano da tempo, oon dispnea ed indebolimento generale. Medicamenti. - N.ono.s tante l'opinione che ia digitale sia controindicata nell'ipertensione, l'A. inviece la ~onsiglia pllienam.ente. E un errore il ri tenie re che e:ssa - in d·o si te:ra;peu,t iche alJ.Inenti direttamente la pressione san.gui·g na; essa i nve ce agisce p,r evalentemente sul ritm·o, . regolarizzan,dolo, dove essa è ir1r .egolare. EsS:?è quindi indiçata, non soltanto negli ipertesi s comp1en•s ati, ma anehe ·p er es·e mpio in .q uelli che si 1arn1entano di liev e di·s,p nea dopo l'esercirzio, di do1ori anginoidi, cefalea, vertigini; non va somministrata quando la frequenza ·del polso è di 60-30: ma già un.a frequ enza di 7480 n,on costitulsce una -controindicazione. I nitriti agiscono realmente abb.a:ssan·do la pressio~re sanguigna : ,s ono però unicamente rim,e di sintomatici ·p er i fen·oip.eni da spasmo (attacchi an.ginoidi, .afasia tr)lnsitoria, torpore e sintomi p1arsetici, v1ertigini). Gli j oditri po·s sono av.e,re qualche efficacia ·s oLRmente n el cas,o ·di arteriosicle· r osi ·Sifilitica . • Il cloralio no1n ha azion,e sulla p.r e·s si·o n,e, ma ha s oltanto effetto ipn.oti.co e .calmante ed è me1gli-0 sostituirl10 con altri medicamenti perohè blandi. · La caffeina va us~ta solo negli stadi di scompenso. Fil. 1
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La sifilide (\\:assermann positiva) si trova nel 12 %, probabilmente però la su.a influenza doveva limi tarsi all '8 %. Il rimanente · 52 % ,d.eve p.robabilmente atbuir.si in p.arte a provocazione che, certamente non è minore del 20 %; fra queste 1'8 % ha ammesso di aver preso ptlllole a b.ase ·di piombo e mostrava segni di intossicazione saturnina. turnina. Rimane circa il 30 % :Ln ,c ui n'On si è potuto determinare la 1causa, nemmeno S9n rioerc·h e patologiche. In complesso sembra che la c·ausa prima dell'aborto debba ricercarsi nella madre, sia per malattie organ~che, sia per aumentata irritabilità dei centri ahe comandano !'.azione e• spulsiva dell'utero. 0
r. s. Ricerche sul potere slnciziolitico del sangue. Frammenti -d i .p lacenta tenuti a contatto . con si-~ro di sangue in termostato p~r 40_:6(} ore presentano 'fenomeni ,di istolisi interessanti tanto lo stro·m a che l'epitelio. Non vi ha diff,e renza fra siero di g,ravi da e ·di non gravi·da, mentre i1 siero fetale non causa che .alterazioni di poc·o conto. E. Cov.a (Annali di ostetricia e ginecot., anno XLI, n . 1-2) ritiene giustamente che .analoghe alter.azioni portin'O in vivo alla distruzione dei frammenti di placenta deportati nel circolo dur.ante la gravida.n za e che le modificazioni .del sangue della gravi.da siano la coTuSeguenza di un continuo disfacimento del te·s suto p1acentare e della penetrazione in circolo dei prodotti del disfacimento. 1
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NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. L'eziologia dell'aborto. Dallo studio di un centinaio di casi d ' aborto, D. Dougal (British med. Journal, 8 maggio 1920) viene. alle conclusioni seguenti. ~'.ab01rto si verifica il più spesso fra il 3°. e 4° m·e&e; esso è relativamente raro fr.a le primipare; è pure raro che esso si ri.peta, .a meno che non vi sia in campo la sifilide. Cause .a.cci.dentali o riflesse si trovano nel 18 %; n el 25 % si tratta di malattia generaile della madre, op-pure di spostamenti o malattie degli organi g enitali, oppure a grandi anorm alità del feto .
POSTA DEGLI ABBONATI. •
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(1150) Iniezioni epidur(J)li. - Al 1d10 tt. G. D. G.~ 1
Quantità di liquido non molto inferiore a quelle indicate da Kehrer e concentrazioni di novocain,a, ·ançhe al 2 %, sono consigliate anche ·da altri autori: l'importante, nelle inieziond. epidur.ali, è quella di aissicurarsi di non essere pen etrati in un v.aso sanguigno (fuoriuscita di sangu,e) e sotto la dura ·(fuoriuscita di liquido cerebro ·s pinale). Occorre inoltr~ tener presente 1che l',a iggiunta di bicarbonato di sodio, consigliata da taluni, può prov,o care g·angrene ,a l punto di ini1ezione, se la soluzione viene 1fatta bollire un po' a lungo. Per quanto ri·g u1aJrla l'angina di Plaut-Vinc-ent, è gi à stato ·r ispo.s to ne'l n. 12. 1
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fil. (1151) Sulle disinfezioni. - All'abb. S. C.: Le valvole negli aip1p arecclli di diisinifezJ.on.e a vaipore fluente son o superflue, perchè non può
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SEZIONE PRATICA I
CENNI BIBLIOGRAFICI ·
aversi pressicxne superiore alla ·n ormale, posson·o anzi ·dannegigiare l'opera:zion.e ostacoil ando il libero e r apido movimento e deflusso del
(Non ai recensiscono che i libri pe11'Venuti in dono alla Redazione)
~· GrANNETTASIO :. Gli addominali di guerra
v~or:e.
Pure il termometr.o in un ap.pa:r.ecchio ben costrutto è ·Sl.ltPerfi·u o·, ragigiungendosi ivi, a .getto pieno. si·cur.a.mente ~a temperatura necessaria idi circa 98~'99° e. Sarà in1V ece utile .e :Lndi-spensabil1e per il col18lUJdo ·dell'ruppareC'chio, dovendosi determinare lla telllJtP eratura tanto all'inte·r no del cilindro e dellai .m assa degli oggetti, ieome: al ipunto di efflusso, insi eme alle ~tre 1p:r.orve, ·e cioè I.a fusi-0ne delle leghe, l'annerimento della ml.stura di solfato ier;rosio anidro 1e rucido tanni•co .e quelila (più sicura) dell'uccisioine dei batteri (,p,err es., 1stafil1ocoocthi). a. p. (1152) Periodici i~aliami d'ostetricia e ginecologia. - Al dott. U. Gaalina da ·C·orfù : Conteng.o,n o r·e censioni: la « Rassegna d'Ostetricia e Gin·e cologia » di Napoli, diretta dal1'.o~. prof. OaJrl-0 Tucca (via Tornetta, 135); «La Cl1nioa Ostetrica» di Roma, ·diretta dal prof. Felice ~a T-0rre ('V ia O·r am·o, 30); la « Rivisita d'Ostetri.cia e Ginecologia pratica» di Palermo (via Ignazio Florio, 14), diretta dal prof. Fortunato Montuoro. Pubblicano soltanto· lavori originali i « Folti 1Gynarecolrogica » di Pavia, diTietti d·ail pro.f. Innocenzo Clivio (ora passato a Genova), e gli « Archivi di Ostetrilcia e G.inoool.o.gia » ·di Milano, diretti dal sen. prof. Luigi Mangiagalli. L' « Archivio Italiano di GinJeoo~o1gia » di N1a... pioli, non vede ·i.a lru1ce dia vruri·o tem1p.o. Sono da menzionare anche i giornali d'ostetricia minore: «L'Arte Ostetrica» del ,sen. Mangdlaigalli. (M11a.a:1.10), ~a « Gazzetta Italrl.ana delle LeVJa.t:rici » del 1p rof. AriuTo Guzzoni d1egli Arncarani (Mod·ena). R. B. (1153) Al dott. M. S. : Consigliamo: Castatgne e Chiray: Les maladies du foie; Rolleston: Liver' s Diseases,· Mohr e Stahelin: M alattie dell' app,a rato respiratorio (voi. II, parte 1, del Trattato di medi1
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cina interna).
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(1154) Al dott. ·C. A. : Non ci consta che sia stato pù·b blicato in Italia un li·b ro sui medicamenti nuovi dell'ultimo quinquennio. Come libiro di consultazione generale su tale m.ateria può esserle utilP. il segu·ente: Cesaris Pietro: Nuovo dizionari~ di chimica, farmacia, materia medica e
seienza af-[ìni, ·con aggiunta di un formulario
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t€rapeuti·co; IV edizione con supplem ento del 1920. Ti;po1g:rtafia Su.cc. Wilm.ant, Lodi. Prezzo L. 12.50. . z. b.
(con
16 .tavole inter.calate ne.i testo). L. C~ pelli, Bolog·na, 1920 (vol11me in-8 di p ag. 26.5).
E ' questo un lavoro organi90, svilupp.ato con
pro1grarnma e scopo precisi. L'A., il qu.a le, com',è n-0to, !fu ·dir.ettore di una delle nostre .autoambulanze chirurgiche d 'armata, dopo avie r datQ u.n brev·e e compiuto cenno storico sull'argomento che tratta, descri... ve le autoam1b ulanze presso gli eserciti alleati e .p resso il nostro, ricordando le accalorate discussioni cui esse diedero luogo, ed espone largamente il loro funzionamento, gli inconvenienti verificati in principio, i perfezionamt3nti apportati per accrescerne i v.antaggi e dà molti .altri particolari. Se1g ue un capitolo d e·dicato all a definizione e classificazione d1elle ferite .a ddominali ed a.L raigigruppamento d elle pro:prie 01sservazioni ~ot to tre capi: 1° ferite estraperitoneali, :iistjnte in parietali e viscerali (uni- e multiviscerali.)~ 2° peri to1n eali, distinte in semplici e vis~er~lt (ledenti origani cavi od or.gan1 parenchin1n.to1Si); 3° tora;co-ruddominali. I tre 5r--ltp·pi <:ti 08serv.azioni sono esposti in tre Cél4J)itoli separati i quali non so.n o aride, compilazioni di ·Cifre .rinterzate da sem,p lici commenti di.agnostici o tecnici, ma co.stituiscono vere trattazioni ad ampio svo1gimento, ricche di calzanti ri·chiami ai concetti .ed all'opera di a ltri chirurghi, salde per vigore idi sintesi, senza inutili e.suber.a.nze. L'.a natomia ipatolo1g ica 1delle lesioni è tr.attata a parte, e con ciò sono state e'Vitate quelle in.g ombranti ripetizioni di re·p erti cui non si sarebb e potuto sf'u.g gire s e fossero stati annessi allei singole osservazioni contenute nei tre capitoli 'P·r ecedenti. I reperti sono descritti partitamente per ogni organo, correda ti di evidenti fi gure in 1fototipia, e luxpeggiati con :.:1C1 tme e padronanza della m.ateria, in confrorito di qt1elli rtportati da altri autori. L'ultimo ca·p itolo è ris1ervato al problema operatorio, .alle indi·cazioni e controindicazioni ai criteri e modi dell'intervento, qu·estio11i tecniche le più .fine, ai re.s ultati degli atti Q!Pe··r,ativi, 1distinti in maniera da comp.r ovare il valore pratic~ ·de:L concetti direttivi .e -d ei ·p rec~tti esposti 1 dall'A.; è, insomma, un ip:rrezi.oso ristretto di medi·cina operatoria specializzata. Il libro del ~rof. Giann.ettasio € veramente un be~ libro, che interessa non soloi i chi1l'IUI'1g hi, ma .a.JllChe i medi·ci ed i biologi; e, •Ciò che non nuoce, è scritto con uno stile così lu·ci1d.o, spiig liato e vigoroso, J con tale brio dialettico, da ri11sci:r:e, oltre a tutto, .an(Jle un libro di piaicevole lettura. !._.. , ,. _ •
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IL POLICLINICO
D. P. A. CALò: Ferite artico·l ari di guerra. --
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corredati e, d1ocumentati ·da ben XVI tav.ole E1d'it. : F.ed. naz. assist. Invalidi GUJerra, Rora·dio:giraifì.che, nelle q11a li p assano in rivista i ·m a. - L. 21).. casi più sinigolari' e rc omplic,a ti di 11esi10ni arf . ,-1 ticolari - son-0 .d ell1a mag·gidre impiortanz·a e . h. 1 una b e11 a ,e l us1t:t.g . i1era .pre- azi on e :.Le.L pro- , b d . h h . ., ti 1 fessore Aless~ndri riassum-e grintenti e i n1olt.i ' putc) · .e n . are er-si c e ~ne ·é 11 P ~ ors nato a·s en.s1onlJsta de1l·a vec·chla :SC'Uola, gi1uE.to alla meriti del volu·m e, che .p resentiamo e r :tcco, m.andiamo all'attenzione de-i n.ostri lettori e fine dieil beil lavo·r o, .srurà eonv;eirtito aH.e nuovie e vittoriose a11.daci·e della chi•ru:rigia mQdem,a. spe.ci al,m ente di ogni chir urgo. Pre1gio no!n t raiscur.rubile, .p ei tempi che ,corIl Calò fu per ,quindi·ci mesi nell'O·sp€daLe .rono, c;li questo pregevolissimo libro, è quello • di tappa ·di P.alman.ova, ·a po.chi, chilom.etri da:le&s·eire edito in v.este UipOJgra;fica c.orrettissima la .l in.ea di comb,attim.ento, e p·e.r d·u,e anni addetto a1 Cerntro fistotera:pic& ·del ·Corpo · d' Ar- ed el egante. T. FERRETTI . • mata Territotj.ale di Roma. · N el suo lavoro ·p,e rta:nto eg·li no·n so1o fa tesoro dell'esperi en za· altTui, m.a studia e ana. ' Influenza morale delle glandole endocrine. lizza 1a mole veramente ijm portante d el mate, rial e clinico o.ff erto, alla sua osserv.azione pe.rI recienti ip,rogre.ssi comipi·u ti n.ell'a conoscense>n al•e. I za del meraviglioso compito delle glandole enAl primo periodo della 1sua .attività ap.piardocrine, 'sollewa il problema -se l'armonia. coo1.tengo,n o 429 casi .di f·erite arti·col~, ·c he J'A. p1eta del loro funzionamento nor1 sia in1dìsper1stt1dia dal punto 1di vi-sta della vita del1l'i'nsabil1e pe.r 1determirtare ancihe la 1l.ostra s~LJut e ie~r.mo, della c,oinse·rvazi·o·n e d.ehl'arto 1 e della ·armoral&. ticolazione Lesa. Non · sembra ,affatto. .assurdo che una disarAl seco;n do period.o s i riferisoono 428 casi, monia ·endo·crina poss·a rendere irritabili, .s constudiati sopratuitt.o d.ru p,unto di viis ta f'unzi.iotrosi, collerioi, m alevoli, cinici; ad ·ese.m pio, . nale. , nwi saippi~o · co,m e la to ss1emia d.et,e rminatn • L,A. lim. . i ta il suo. ·S tudio alle 6 ,g r.andi a..irti- da ins·uffiicilel!lJte ;funzioname•nio d.el'1a tirioide si ièolazioni die1gJ..i ·a.irti, ma in oompenso pren·de acco!Irl)p.rugni aid irritabilità che . i so1ggietti ·n on . ip .oonsi,dJe1razione a.inche le lesioni dei tessuti rieis c on o a vin e ere. circo,s tanti. Ciò dà al!lì' i1n.s iel)'.le del \noìuqi1e una Anche l'~érseissualità ,d.i .c~rti u.omi11i~ che , mirab1ile armo!n ia ·e oo·: rbpletezza : infatti mal n.on di ·r ad·o· sfida Qlgni controll0, è fnr.~e dovl1ta s i comprende come. si p ossa, specie dal pu·n to a ll'i.nflue.n za pred ominante della secrezin11e indi vilsta; d·e1gli .esiti .a .distanzia ,e d,e1la f11nzi1on1e, terna d el testicolo, b·en distinta da quella esterna . ' a:stra:I're dalle lesiloni ·d ei te·ssruti circostanti, · lesioni che ·qualch e volta possono avere una Il nePVostsmo di e.erte person,e, accompa- ' imp1artanza mag.giorie di quelle \SOO&s.e :arfieo- ·gnantesi a stntomi istertci, ISÌ VO:tirebb·e d01VUtO a i(peirtiroiidism.o nei ~u.o·i vari gradi e a dlefilari, pro.p·riarrnemte d ette. Ed 11 ·C·alò, da buòn traumatologo di guerra, non è ca·duto nell'er- ciente !unzione dell'i,p·ofiisi. J U.n uomo o una ,d onna dall'armoni·co funro:rie di altri e pur val.orosi autori, ·Che lo han prec,eduto. zionamento .dal si.sterna en1docrino dovrebbero 1 Il p.i an10 dieil lIDPO è ·e minentem e nte cla,issico esserie ·cre·atur0 angeli che, n.eil.I',effrettirvità e ne1l caJrarttere· . , -e t~tti i capitoli, d.alla etiologia alla cura, sono ' ~ probabile trattati c:o·n :u·n a ta:1e .finez;za minuta di analisi, ,,. che in .avvenire riuscir:emo· a discriminare l 'influ·enza delle v.arie g landole en~an tale doyizia di' ·dati 'P·r eici.s·i, da comunioare docrine e ad a,gi:.re su .di esse: una l a rga vi~ a ·chi .Jeggie i l senso della .g·r ande ·sicu:vezza, che si dischiude alla organoterapia, che or.a è del -è neJ.11 'A. L.a parle più . importante del prr egev.ole lavo- · tutto empirica; molte .m i·serie morali ·della vita finir.anno forse con lo scom·p arire. r-0, pr.aticame nte é socialmente, è> quella d edi(American Medicine, maggio 1920). cata alla cura. Il Calò ·svolg·e, .con ac'UJU;e e ' R. B. rar.a fì·n1ezza ·di critica~ la quistione, .dell ' astensioni1s mo operatorio ,e de•ll.o inte.rvento, sia imPUBBLICAZIONI PERVENUTEGI. m.ediato che ta,rdivo. D.iis cute d·e ll' artrotomia ALBERTINI ALFREDO: .Primi risultati dell'assistenza nella cura primitiv.a e nella cura secondaria, medio(]) e pedagogica agli awn111ii anormali nelle e ,dopo aver dat•o al paragr.aifo della resezione f smtol e autonome comu'n·aii « F. Treves » (1915llno svolgimento che può be·n dirsi magistrale, 1919). - Milano, 1919. finisce con lo c-cen:narie., raoidam·ent1 e a ll'amROSSI G.' CALENDOLI E.' OOLIZZA e. e PALMIERIp1J. t azione. NUTI P. : Notiz'ie su alcil-ne serie ài lavori di microbi-Ologia in corso. - Portici, i920. Il contrib11to personale de1l'A. 1e la ·casistica I
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NELLA VITA PROFESSIONALE. A proposito di professori da operetta-.
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Ali '.articolo del collega dott. Ugo Righi ha già risposto asseni:iatamente l'eg.regio· Pangloss, ce,r cando di portare la questione nei ter· mini moderati nei qu.ali deve ,e ssere mantenuta, lasciando certi titoli che per Sflso intimo di equità possono offendere quella larga maggior.anza che non li merita e che finirebbe col cpvenire solidale proprio con coloro che il Righi vorrebbe bollare. Anzitutto questi, nella sua f11ria giovanile, h.a agitato delle cifre cervellotiche e strampalate, e deve essere nettamente biasimata, sia per l'ingiusto contenuto sostanziale che per la forma, la sua .affermazione che in Italia di liberi docenti rispettabili ce ne sieno solo l'uno per cento e che il resto sia formato da una falange di cialtroni sciocchi: parole grosse che colpirebbero, l'ha pensato il sig. Righi? nlmeno due o tremila colleghi in quel dottorato che .almeno· finora -egli non mo.s tra di disprezzare. Non so quali liberi docenti abbia ·Conosciuto lui, ma prob,a bilmente dalle sue parole vivacissime penso che si sia incontrato in casi deplorevoli e che tutti da tanto tempo deploriamo. Io però posso rispondergli, so non altro per i miei dici.annove anni di 1laurea e .anche un poco per virtù -0 vizio, come vuol lui, ·della famigerata li.ber.a docenza, che di colleghi docenti ne ho conosciuti molti, molti, e non ne ho tratta mai l'impressione pessimistica che il collega descrive, anzi conto fra essi un numero tutt'altro che esiguo di persone le qu.ali coprono co-n molto onore cariche di primo ordine e che sono stimatissimi da tutti .i ·colleghi per superiore coltur.a riconosciuta largamente. Aggiungerò, <lacchè siamo in tema ·ii impressionismo e di convinzioni personali, che • se prend.essimo dieci medi ci liberi docenti, ;1 caso, e altri dieci medici non do centi, pure a caso, c'è da scommettere con sicura probabilità di vincere, che la m.aggior coltura medica pratica e teorica sarà ad ust1ra dimostrata dal gruppo dei docenti, a meno che il caso andasse Pl.'Oprio .a tirar fuori i più asini dei docenti ed i più valenti dei dottori 1semplici. E aggiunge ancora che se dovessi f:armi curare da un dottore qualsiasi che non conoscessi, nè per titoli nè per posizjone, preferirei se~pre un docente ad uno che non lo fosse. Il Righi poi• parla di camorre: la sua parola colpisce qui una piaga vera, ma perchè rivolgere per essa gli .anatemi ai docenti, mentre ne sono soli colpevoli i professori ordinari? Non sono loro· cher concedono la doceru;a? Sp etta .quindi a loiro tute1aJl' l'o1
nestà universitaria anch·e in questo campo. Ladri ce ne sono da per tutto, ma la poliziia spetta .al governo, e .g uai a quel governo che possa addirittura essere sospettato di tenere il .sacco! Inoltre -e qui rispondo anche a a ParigLoss, non vedo perchè si .debba tenere tanto in onore la · laure·a e si voglia fare poi de1la lib er.a docenza ·addirittura un titolo n·e gativo: anche la laurea si può carpir,e spesso ·p urtroppo senza esserne degni,, balzellando abilmente da una Università all'altra per ottenere i f1.mosi 18 qai pro1fessori in fama di maggiore in.dulgenza o di coscienza più elastica. E per questo si vorrà co~siderare un pezzo di carta anche 1a laurea e dire che il 99 p·e r cento dei dottori .s ono cialtroni sciocchi? Non comprende il Righi che di questo· passo e con simili ragion.amen ti. si tornerebbe all'empir~smo giudicandosi i p·rofessi-0nisti solo. ... d al favor popolare?. E poi perchè prendersela colla lib·era docenza, mentre si tace ·di tanti .altri diplomi, ~spe cie dei così detti corsi ,d i perfezionam·ento, che inondano di carta i fascicoli che si ci deve . digerire n·ei v.ari concorsi e che sono nlasciati a tutti senza distinzione purhè paghino le tasse? E perchè si tollera l'autospecializz.azione peir l.a qu·ale chi abbia soltanto la. laurea e venti lire per f.ar stampare una placc,a, può gabellar·e il pubblico in ogni ·S orta di specialità? Quella è vera truffa, egregio collega, ma se truffa vi è nel caso della libera docenza, questa è compiuta m:assimamente verso coloro che affrontando og{lli sorta di .s acrifici (e ce ne son tanti) perdendo in ·s tudi lunghi, seri: 1a migli-Oi!'- parte della gioventù ' senz.a nessun compenso finanziario e con scarsi compensi mar.ali, esponençlosi a giudizi tecnici pubblici spesso severissimi, rischiando nella prova finale èi pochi giorni il proprio buon nome profes.sio·n ale, finiscono coll'ottenere un diploma che si tenta. ~n ogni modo di svalutare. Uria volta, . trovandomi in co·mmi-ssione sentii 1appunto da un profess'ore uffici.ale l 'a.f fermazione che la libera docenza poteva concedersi anche in quel caso, perchè infine non v.aleva nulla: calza il paraigone di Pangloss del zigaro e del cavalier.ato che non si negano .a nessuno. Ragionare come quel professo re è disonesto, perchè il ven·dere a un povero ingenuo una merce che non val nulla è una truffa, truffa talora premeditata per buttare a mare, svalutandoli a priori, il maggior numero di concorrenti che potrebbero poi riuscire incomodi. Ma io non • sono tanto. pessimista da credere che il male dipenda spesso da tali premeditazioni ovver o \
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da camorre vere e proprie, bensl da una certa leggerezza, o da innata indulgenza che effettivamente portano a ct.an·n i gravi,' ma che nell'intenzione n on sono colpevoli. B1so1gnerebbe .che quei pìfo.f.essori, .e v~ ne sono parecchi, i quali hanno la massima severità nella concessione delle libere· docenze si face·ssero iniziatori di uha camp.agna che tornerebbe tutta a loro onore per limitare se non elimina re le facili concessioni e i protezionismi. Dovrebbero sovratutto i J?•r·ofe.ssori. lasciare ai singoli oommissari di' li'bere docenze m.aggiore libertà di giu·dizio sui canrd idati, perchè .avviene non di r.ado. u·n·a tal quale coazione morale da parte del professore· che sostiene il suo allievo di fronte agli altri, specie ;a l commi:ssario libero aocente. E questo dovrebbe es~ere scelto fuori del tutto dall '.ambito dell'Università milit'ante, .cioè non aiuto o assistente, perchè troppo vin.colato da i:rfteressi personali. Ma ·p oi non si dovrebbe tollerar.e che nella Commissione entrasse il maestro o il presunto maestro del candi.dato. Quanto alla revisio ne. delle libe·r e docenze passate io .già altr.a volta p,a recchi anni fa nell'Avvenire Sanitario espressi idee .analoghe a quelle di Pamgloss, ma I '.attuazione p·r atica è difficile e non sarebbe scevra di in.giustizi-e specie per i vecchi, Tuttavia è una proposta di1
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aprire la discu·s sione su un argomento di notevole interesse per la claSBe medica. Per il decoro e·d il p·r·e.stigio della li.ber.a docenza è necessario che il conseguimento di essa ' sia meglio re g·olato. Ciò potrà ottenersi c°"n opportune modificaz1oni nella costituzione delle ·Commissio.n i esaminatrici e stabilendo che la libera dooenz.a debba essere concessa so·lo per ti-1 toli ed esami, i quali diano effettivamente la gar.anzia che il candidato sia veramente padrone della materia della libera docenza, al1a quale· aspira, e che abbi.a la ca:pacità di insegharLa. Il metodo attu.ale è tro.p po semplicione e sbrigativo e non -poteva dare effetti div·ersi da quelli che gen·eralmente si lamentano. 1
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Cronaca del movimento professionale. Per la legge sull'assicurazione contro le malattie .
Come è noto, il governo dell'on. Nitti aveva presentato alla Camera, senza farlo distribuire, ii progetto dell'assicurazione contro le malattie . Nella recente riunione del Gruppo Sanitario parlamentare fu lungamente discusso l'importante argomento e fu d~ciso di intervistare il nuovo ministro on. Labriola per conoscere il suo pensiero in .proposito. Il segretàrio del Gruppo, on. Capasso, ha avuto una prima intervista col ministro del Lavoro. ·scutibile che non atte·r rirebbe nessuno di col-0 ro L'on. iL abriola ha detto cqe egli, da poco asi qu.ali sanno di av·e r lavoria to sul serio e di ' non aver rubato nulla. A conclusione poi del sunto a ll'imPortante ufficio, ha bisogno di studiare i progetti della Commissione e quello del Govermio dire· non avrei che ripetere l'invito di no, di rendersene conto esatto, per prendere poi Pangloss: p1erchè tanto i.Sical.p-0·r.e1? La 1ibe.ca le sue decisioni, non senza aver prima dei collodocenza è davvero all.a me-rcè di chi vuol pr.enquii e cclntatti col Gruppo parla.m entare. Ha agdersela? E se I.a pr·en.da chi vuole e chi non giunto che il progetto presentato dal governo delvuole stia zitto. Forse qu.alcuno p·o trebbe acl'on. Nitti era molto diverso dai progetti masSimo corgersi, all'atto pratico, eh.e l'ignor.anza mon ~ minimo della Commjssione. 1
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-è sempre un do cumento suffic1énte per ottenere l'invidiato protfes·sor.ato, e che invece ·occo!'re -studiare, ·S tudiare davvero e sa-crificarsi, e che il titolo costa di più di qu·el fame.so· grado di capitano · a cui ·dava diritto la sola scienza ,dei capelli grigi. È una .scienza questa -eccessi-v.amente comoda, benchè non desid~r.abile! Dott. Procr. ARTURO CAMPANI Direttore degli Ospedali Ci~ili di Brescia.
Nell'Ordine di Avellino. La rinnovazione dell'intero Consiglio a norma della legge sugli Ordi·n i e la distribuzio11e delle cariche hanno dato il risultato .seguente: prof. Sgobbo Francesco Paolo presidente, Masucci Alfonso segretario, Jandoli Raffaele tesoriere, D' Alessandro Camillo, Sirignano Giuseppe, Aurilia Enrico, Tedesoo Agostino membri.
Vento di fronda tra i medici spagnuoli.
Con la p_u bblicazione dell'articolo del prof. ·Cam'Pani ;riteniamo e·s aurita Ja ,d i..scu ssione sull'argom ento. Certo la nota del dott. Righi avev.a una forma un po' troppo vivace. Noi l'acco1g liemmo come un gesto simpatico e giO·· vanile, ma giusta esplosione contro l' esag·erazione e l' abuso. E naturalmente pubblicando 1o scritto del collega non intendevamo ,a ffatto as.s.oci arci a tutte le affermazioni e le considerazioni in esso contenute. Abbiamo inteso solo
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Il movimento sindacalista dei ·Illedici · spagnuoli si diffonde rapidamente neila penisola iberica dovut<.. alle pessime condizioni} economiche e allo sfruttamento sistematico di é'ui sono vittima da parte dei vari Enti. A Jerez, Cartagena, Murcia si ebbero scioperi parziali o totali, c-0n esiti non sempre favorevoli. A Madrid si sta ora iniziando un forte movimento e la discussione verte solo sul punto ~ l'astensione da lle cure deve colpire le classi al>bienti o la totalità dei malati.
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SEZIONE PRATICA
PARLAMENTARI~
Il Grqppo Sanitario Parlamentare. . . Si è riunito, or non è molto, nel · II Ufficio della Camera. dei Deputati, il Gruppo Sanitario parla mentare. È stata denunciata, anzitutto, la mancanza attuale del ohinilno, che costituisce un intralcio gr•=tve a lla funzione della lotta .antimalarica di cui si parlò diflu.s amoote, specie in rapporto ai problemi della .p iccola bonifica e dalla necessità della creazione di un gran numero di ambulatori antimalarici. È stata all'uopo nominata una Commissione con incarico di presentare proposte concrete dopo un adeguato studio dell'argomento. È stato discusso poi il problema del grave costo del materi(J)te di medicatura e degli strumenti cliirurgiai.
In rapporto a l progetto d'i legge sul riordimamento de-i servizi igienici, dopo una relazione dell'on. Ca.passo sul Congresso di Trieste e sul Convegno ultimo di Napoli, il progetto venne ampiamente messo in discussione cui parteciparono g li onorevoli Baglioni, Dore, Caminiti, Ciocchi, Costa, Morisani, Pezzullo ed altri, e fu deciso <1i tornare sull'argomernto dopo di aver vagliato il ntemoriale che presenterà l 'Associazione Nazionale degli Ufficiali Sanitari. È stato dectso inoltre di intervistare il Ministro del Lavoro, on. 'Labriola, per conoscere il sug, pensiero intorno a l progetto di legge sull'assicurazione contro Za malattia.
In.fine venne ·s tabilito di svolgere durante la discussiofne sulle C-Omunicazioni del Governo un ordine del giorno a nome del Gruppo sulla necessità di una urgente sistemazione economica dell'assitenza ospedaliera.
Per la crisi dell'insegnamento superiore q;cientifico.
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'L'on. Cermenati ha presentato alla presidenza della Ca.mera dei deputati la seguente moziohe: «La Camera, preso atto della nobile ed opportuna petizione al Parlamento Nazionale dei professori delle Università italiane; pienamente convinta ehe la ricerca. scientifica e l'insegnamento superiore' come le fonti pili pure . e più ricche donde può attingere il patrimonio ib.tellettuale morale è materiale di lln popolo, ·sono per la Nazione titolo di ogni maggior grandezza civile e origine di sicura prosperit..\ economica; convinta del pari che, rosi quale è .stata. ridotta, l'Università nostra, non è più che un mediocre strumento d'.tstn1zione professionale e non potrà che fornire cittadini e professionisti mal preparati moralmente e tecnicamente; invita il Governo ad emanare adeguati, solleciti provvedimenti perchè le Università d 'I talia, che rappresentano nel mondo una gloriosa tradizione di sapienza, ·s iano messe in grado di impartire dalle cattedre insegnamenti veramente efficaci e di proseguire utilmente nei laboratori la ricerca della verità scientifica» .
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AMMINlSTRAZIONE SANITARIA. Consiglio Superiore di
~anità.
I l giorno 28 gi11gno u. · s. s i è riunito il Consiglio Superiore di Sanità. Intervennero quasi tutti i consiglieri; presiedeva il prof. Golgi. ' Aperta la seduta, il direttore generale della Sanità Pubblica fece la co\nsueta, sommaria, esposizioné circa l'andamento delle malattie infettive r nel regno ed a ll'estero, con speciale ricordo al periodo gra v1ssimo delle vicende belliche, che tanta importanza hanno avuto nel modificare la I geografi.a nosologica dei J>Opoli. Accennò a l fatto che le notizie statistiche pervenute intorbo I alle manifestazioni epidemiche nelle varie' nazioni no11 sono che frammentarie ed ins icure, per le speciali condizioni in cui esse .si sono trova te, e si trovano, in d:ipendehza della guerra, e pertanto un gjudizio adeguato ·non è possibile, quantunque • non '})ossa fqrmularsi con molto ottimismo. \
1. Malattie epidemiche principali. · Passando a lle principali malattie epidemiche s i intrattenne sulla grlppe, che riempi il,.. mondo di lutti e di dolori; nessun paese ne fu risparmiato, mdntre più specialmente ne furono colpite le zone tropicali, subtropicali e temperate. Dai primi rilevamenti sommar! il numero dei morti per tale m.aJa ttia in. tutto il mondo si fa ascendere a !!O milioni. Nella ondata seconda (1919-1920) fu meno grave l'andamento dell'infezione. Le cab.se di tale fenomeno non sono ben determina te e forse inon lo saranno fino a che non sarà meglio precisata la etiologia di tale malattia. Le varie regioni d'Italia pagarono la.rgatnefilte iJ loro tributo. Quasi da per tutto la forma presentò le stesse note caratteristiche, ed anche nel regno, la seconda ondata del 1919-1920 fu assai meno grave e colpi prevalentemente la parte di popolazione sfuggita nel primo periodo 1918-1919. 'Ammessa un.a causa unica, unico contagio, bisogma attribt1ire la modifica della diffusibilità del contagio all'elemento uomo, che, per circostanze più o meno intrinseche, deve es.s ersi reso. m~no sensibile. Q11ianto alla enoefaZite letargioa, fece notare che w p.rima comvar&'l in Italia fu nel 1918, ma . un discreto parossismo epidemico si ebbe nell'inverno 1919-1920, in cui le denunzie ascesero a 4919 ·casi con ulna mortalità di cir ca il 25 per cento. · I.Ja Direzione Generale della Sanità ba cerca.to, per la illustrazione di tale forma . di favorire ed incoraggia.re le ricerche .d i la bora torio e di prat1care un'inchiesta sui dati di fatto e sull'avviso dei medici. Quanto a l 1Jaiuolo, mise in tilievo che già negli Stati Uniti nel 1917 e 1918 erasi notata una rilevante recrudescenza. Nel Canadà, nel Brasile, nel Perù, Ulella C-Olurn. bia, nella Bolivia si ebbero focolai importanti. Si ebl}ero pure manifestazioni di una certa. gravità rtell' Asia: a Gia va 1 nelle Indie inglesi , in Cina,
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nel Giappone, nella Corea; casi pure si ebbero in .ffigitto, nell'Algeria e nella Tlmisia. Nell'Europa i maggiori fo<?Olai furonò nell'Euro1·3 orientale e centrale, così nella Finlandia quasi tvtt.e le provJlncie furono colpite; ln. Rumenia, la Gzeco-Slovacchia, la Polonia furono largamente infe tte. Focolai di qualche rilievo furo110 segna• f s.ivJ.g . 1.ia )., lati in Germania, in Spagna (Va lenc1a, nel Portogallo (Oporto) . In Italia, prima della guerra, il vaiuolo era pressocbè scomparso, talnto che il numero-indice di mortalità cli esso era abbassatQ del 99.98 %. Il movimento continuo delle truppe e specialmente <lii prigionieri, di profughi, di lavoratori, e la sventura cli Caporetto provocarono l'incendio, • (;be da tre grandi focolai, stabilitisi in Napoli, Barj e Taranto, guadagnarono la maggior parte òel territorio . òel regno, sovratutto nella parte meridionale. L'Amministrazione sanitaria ha impegnata una. lotta titanica, sr>ecie a mezzo della vaccinazione: pratica questa che è riuscit.a di insuperata utilità. Nei riguardi clel tifo esantematico, che nell'ora presente desta le maggiori preoccupazioni, da Ufk1 impressionante uniformità di concordi informazior1i pervenute, si:l dai vari Governi, sia dalla I.Jegn della Società delle Croci Rosse, direttament.e od :i mez7~ de lle ~ue ~1issioni, sia dal Comitato internazionale di Ginevra , sia, dall'Ufficio centrale c1j Vien!na per la lotta contro le epidemie, risulta. che esso, per quattro anni inint~rrottàmente, ha devastato 1 territori Russi ed Ucraini, e che, fotta ogni barriera, ha iny,aso la Polonia assumendovi sempre maggiore estensiooe. Un òocun1ento ufficiale inglese .d ice testualmente che le distruZ"ioni cau sa.te dal dermotifo tra quelle disgraziate popolazioni, spossate dalla guerra, hanno raggiunto proporzioni spaventòse. Il Governo inglese ha . preso l'inizia tiva. cli indire, or non è molto, 8 Londra una Conferenza ifilternazionale, allo se<>J.'O di tentare un'aziorne concorde dei vari paesi, per combattere i.n Polonia. e nelle regioni circost:1nt1 la ~ravissima epidemia. In tale Conferenza è ef1..ata rappresentata la nostra Direzione Generale 'li Sanità a mezzo del suo Direttore generale. In Italia, che è stato un paese pressochè indenne di tifo petecchiale, vi fl1 importato durant€ la guerra, dapr>rima con casi sporadici, :dopo jl .. cominciamento delle operazioni militali, ed in 8eguito , coi resti dell'armata di Potiereck traspor tati oa Vallona all'Asinara. Un'ondata più considerevole sopravvenne dopo la vittoria di Vitt0rio ' reneto a mezzo delle masse di prigionieri au- . striaci, e col rimpatrio dei prigiohieri italiani dalie zone infette dell'Austria e Galizia. Per quanto nella grande maggioranza i nostri me ùici si trovassero di fronte ad una n11ova forma morbosa, la lotta ft1 int.ensa e senza. tregua, e 1~1 vittoria non tar,dò a mostrarsi, e si rese possibile per la concorde e fattiva illuminata collab orazione de lle .A.mministrazi-0ni salnita rie civili e mili ta ri. / 4 Sorsero all'uopo organi misti, agili, doro ti di
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mezzi rapidi di !~mozione, si impiantarono sollecitamente stazioni di risanamento, ospedali di isolamento, ed ogni altro presidio profilattico perln speciale malattia, in cui hanno tanto importanza i parassiti ematofagi. Quanto alla peste bitbbonica, essa ha diat.o numerose scintille, in gran parte rimaste localizzate a. porti marittimi di grande traffico (Liverpool> Londra, 'L isbona, Barcellona, Mar.siglia e Malta>. Degna d'att.enzione è la ripresa di attività di focolai endemici dell' .A.ruerica meridionale, ooui tendenza. a costitui're nuovi focolai in regioni filhora indenni (Brasile, Argentina. Uruguay) . ' Notevole pure fu la costituzione di nuovi focolai nell'Asia Minore e nei paesi del bacino mediterraneo (Salonicco, Canea, Pireo) ed in quelli dt>? Mar Nero e Mar d'Azow. Sobo ·state date disposizioni tassative per ·l'attivazione di una energic:1 difesa presso le stazioni sanitarie del regno e città .cli tra ffi.co marittimo. · Di oolera si ebbe al fronte una manifestazion~ • gravi·s sima nel 1915-1916; ft1 fronteggiata mercè una cordiale unione delle energie varie sanitarie militari e civili e della Croce Rossa, le quali, animate da fervore patriottico, hanno contribuitv a raggiungere l'alta finalità comune in una gara feconda di abnegazione e di zelo. Il Consiglio è stato in modo speciale . intrattenuto infine sulla malaria e sulla tubercolosi. Riguardo alla malaria il Direttore Generale ricorda come essa, per effetto delle pro,·vide leggi, prima della ~uerra. fosse giit in notevole dim.in11 ziohe. Col 1915 si: iniziò una grave recl'udesceDY-a, con episodi di una gravità impressio~nte, corbeq11ella ·d i Trinitapoli, di Latia.no, del deposito stalloni dJ Grosseto, dove quasi !a totalità del!a popolazione locale fu colpita. Tuttavia anche il massimo indice di mortalità per malaria raggiunto nel 1917 è .i nferiore, e dI molto, a quello del 1900, epoca anteriore all'a pplicazione delle disposizioni speciali di legge per tale mala ttìa. Ora pare siasi iniziata una rapida discesa . Come cause di recrudescenza, tra le altre, ilevono mettersi la sospensione delle opere di bonifica durante la guerra, il richiamo sotto le arrui degli uomini sani, la crisi del chinino, lé fola te di malarici provenieç.ti d'oltre mare, la mobil1tazjone., che r.iversò nel - paese migliaia di malari<>1 nella fase attiva. La lotta fu perseguita con la maggiore intensità e mobilitando tutto il personale e tutti i mezzi. In piena collaborazione con la Croce Rossa e cdn l'Assistenza militare, è stato predisposto, peJ corrent.e anno, un piano largo di provvjdenze profilattiche e curative, <:on adeguati mezzi finanziari, dell'ap;pli<3azi-0ne del quale molto è a ripromette~.
r,Jarga part.e vì avrà la. piccola bonifica e lotta antii1nofelica, che rappresentano la integrazione della grande bonifica. È in corso un · disegno di legge per disciplina re tutte le ampie materie nella ·p iccola bonifica, disegno che presto sarà presentato in Pa rL'lmento. P er la bonifica umana funzi-011a apposita <Jomml~-
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SEZIONE PRATIC.\
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s ione centrale, la qual~, tra l'altro, 11a messo in ~viclenza la efficacia d~gli alcaloidi sero11dari de lht .china. Per assicurare in avvenire il fa bbi-sogno dt>l .chjnilno sono in corso vratiche per attivare al più presto l'esperime nto della coltivazione della clliu.a in Eritrea. Quanto àlla tu bercolos-i sono occorse nuòve provvidenze legislatiye in questi ultimi mesi, e cioè: Legge 21 luglio 1919, elle l1a messo a disp·osizi-0ne <lell' An1mini.s trazione mezzi per la creazione di d n_positi istituti, pel loro. funzionamento e .p er la -creazione di nuovi orgalbi specializzati. 11 decret-0-legge 4 settenibrE! 1919 e quello 22 ..aprile 1920 riguardanti la mis ura del concorso rt~l1,, Stato nel pagamento delle rette ru spedalità pei .tubercol·osi di g11erra dichiarati i11yalidi -0 . che ~<J· no in attesa di detta dichial'azione. Istituti Rono sorti e molti · .so~o in progetto nellP -varie regioni d'Italia, ed è degno di compiaciID<!iJlto il tisveglio che s i 11ota nell'Italia meridionale, tanto nei riguardi del r.ic-0vero degli ammalati, iquanto~ nei riguardi tlei dispe11sari, colonie, ospizi per predisposti, ecc. È confortevQle quanto si ~ otte11uto a Na_poli e Palermo ed in piarte anche a Catania, e quanto è in l)rogetto di prometteinte .attuazione in a ltre pr-0vi11cie del l\ilez~ogiorno. Il Direttorè generale co11viene ch e dalle i1·on Po.che istituzioni già funziona nti, talune delle qua~i ])regevolisSime, per ubicazione e struttura di ope·~·e ndn si trae .a ncora il re11dimento che • la loro in trinseca bontà r>otrebbe ·clare : e ciò o per difetto -di perS·(}nale sv.ecializzato in ql1esto servizio, <> Jier .azione non -s empre a rmonica dei va1i i.stitl1ti p~r difetto di coor:dinarnento o per attività talvolf:<'l ·. scarsa da parte di talt1ni orgàni c:p.e dovrebber-0 .e ssere centro l)l'OJ)Ulsore .del m·o vimento. A tali inconYe nienti si Y<l p1·ovYedèndo con l'i11-vio all'estero di g·iovani Yolenterosi per un co eso -Oi tirocinio presso ~;anatori, c·o~ sh1dio già affi<lato a<:l apposita Commissione nominata dal Prèfildente del Consiglio e C(}n il cercare di utilizzare i Comitati Pro-vinci.ali, esigendo che . essj ~iano ronvorati con la maggior frequenza possibile. T~ li C-0mituti, cl1e p-0sson-0 stabilire lln proprio bilancio, devono essere sentiti nnch e per qualsia~i .·ich.iesta. di st1s.sidio cla parte di enti. Prima di chiudeTe la &'ll.a esposizionè il Direttore Gener.ale ha informato il Co11siglio anche sulle provvidenze in corso, intese a ri11vig-orire· gli OTgani della assistenza .sanitari.a e qt1elli della vigila\nza igienica, promu·ovendo app-0site disposizioni di legge. Alla dettagliata ed esauriente l'elazione, accoJta <ia unanime approvazione, .seguì una larga discu'3-sione, cui presero parte il Pr~sidente senatore Golgi, i professori ~JaTchiafava, F ·oà, M.anfredi, Di Veste.a, Aseoli, l\1aggiora, il g·ener<lle Bonom-1, ' lr generale Rho, gli onorevoli Maffi ~ Pi€travall..:. il . dott. Martinelli, il d-ott. Assaut-0, il pr:of. Gua 1<Iucci, l'ing. Giachi, d·opo di che fu .app,rovrtto .all'un.a nimitit il segt1ente ordine del giorn·o j11ustrato dai proponenti : ·
« Il Consig·li·o prende .atto con piena soddisfa, 2ion~ dell'opera nrdna e complessa, .alacre e comvetente sempre, svolta dalla Direzione Generale
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della Sanità Pubblica nella sanitaria del p.aese a traverso il periodo della guerra, e ritiene che i fatti accerta ti e le rel.a tive osservazioni sommarie clella Direzione Ge11erale additino nuovi. più gravi e più fecondi doveri. ai _poteri. sanitar.i centrali s1}ecialmente per la intensi:ficazlone della lotta coi:itro la malaria e per la pr-Ofilassi internazi-0nale e pel c-0mpletament·o della org:~niz Z.azlome del personale e dei congegni tecnici della Amministrazione ·sanitaria centrale e periferica dello Stato ». -l<·
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Ripresa la pal'·o1a, il Direttore Generale · s'intrattenne sulle colndizioni delle 1nalattie del ~e stìame e particolarmente sulla ' invasione aftosa, che, app,a rsa in Lombardia con caratteri as-s~i gravi, discese verso .l'lta lia: meri·diona.le perde.r1d-o di virulell7Jà. Le maggiori Cl1re furono messe per preserv~t~~ la ricchezza del béstiame. In Sardegna però, per ' H.\ difficoltà. in cui ~i sv-0lse il traffico, si ebbe . un~ vera pandemia in cui fu colpito circa il 90 % (1el bestiame , con una mortalità pèrò ~olo dal due n1 , tre per cento. FaVQrirQno la diffusione del mal~ la. diminuita res:istenzai orga11ica per diminuito foraggio, le esigenze militari con i parchi l)uoi, spesso n ssai distanti dai luoghi d.i acqt1isto e di consumo. La Pl.'oTilas·s.i fu co11·d-0tta con ogni .s forzo, furono mobilitate tutte le energie . La l(i)tta è stata dura, ma siamo nel declir1are . Si fa ricordo degli studi st1lla in1munizzazione d.a parte di apposita Commis i: : ione tecnica che h a compit1to n(}tevoli ri-0erche. . Altra malattia del bestiame che richiamò i'~ t tenzione fu il morbo coitale maligno, importata nel deposito stallo11i di Torino. Un'apposita Cf>IDmissione, presieduta dal pr~of. Lanfranch·i, ha l!ltgamente studiato tale forma morbosa, con iIDì)Ortanti risultati. Sono stati attivati coTsi pratici p~i veterinari a ciò possa venire riconosciuta subito Ja malattia dove eventu.almente accenni .a manifestarsi. In questi t1ltin1i anni si è avuta qualche manifestazione di IJeste bovina nel 'J,l()mbardo-Veneto, presto soffocata, e focolai di vktitl-olo ovin·o aielle Puglie, importato dall'altra sponda. Per la protezion-e del bestiame .so110 sorte ;delle stazioni sperimentali per lo studio delle malattie infettive -da cui Yeniva colpito, e p.e r la integrazio11e della p rofilassi e propaganda·. Ne funzionano a Milano, B rescia, Torino, R omn, Napoli; altre sono i.n corso d'impia11to : un.a in Basilicata, una in Sardegna ed una in Sicilia. È stata anche incoraggiata la 'istituzione della, mutualità agr<-1ria, che l}l'{)Vvede tanto alla propaganda ql1anto al soccorso veterinario ambula11te. Passando 3.ll''imdnstria àel fr eddo, che risale a l 1915, acceru11a .a~d 11n imp-0rtante rilevamento statist ico fatto dal1a Direzione Generale della Sanità, e che è in corso di pu·b blicazione. Da tale rileYamento risnita I.a esistenza di 1100 frigoriferi chf~ impieg.a n-o 35,000 ca valli di_ forza. IJ'Italia è tra Je prime nazio11i. . Il primo irupiant-0 ri&'lle al 1876.; nel 1909 ve n.c el'.ano già 60. Il prof. Lanfranchi ed il comm. Moreschi si intra t~ngolno sulle comunicazioni fatte, e mettono tn rilievo l'importanza degli studi compiuti e del-
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lL P OLICLINICO
l'azione svolta dalla Direzione Generale della Sanità, che elogiano ineondizi-0natamente, doPo di che si passa a Ila trattazione dei singoli affari segna ti nell'ordine del giorno.
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2. Regolamento legislativo sulla profilassi delle malattie veneree e della sifilide. Tale schema !li regolamento législa tiv-0 mira ad u"1a più efficace difesa d~lla società oontro le per.icolose infezioni che gravemente minacciano la validità e la' stessa integrità della attuale e delle future generazioni.i Alla sua compilazione lavorarono competenti Cl1lt0ri 9-i venereologia e valorosi funzionari della. Sa\nità. Le provvidenze in " esso contenute segnano un progresso su quelle del. vigente regolamento 27 · 1uglio 1903. Esse ri. guardano pri11cip.almente : 1 o I /obblig-0 clella (lenuncia cli tutti i casi c1i sifilide con manifestazioni contagiose i·iscofntra te nelle scuole, istituti di educazione, rli cura, ecc. ; i11 utna parola, in qualsiasi collettività, si.a civile che militare. 20 .L'obblig·o del dis{>€nsario celtico per tutti i c.apiluogl1i (lù Provincia e P€i C-0muni con 30,000 abitanti, e si dà · facoltà di istituirli anche negli sta bilimemti industriali, o ~ruppi di tali .stabilime11ti, qualora sia richiesto dalla f.reql1enza cli malattie , . .eneree e .sifilitiche. 3° Si estende l '-0bbligo del concorso per esarue e titoli alla n-0mi11a dei direttori di dispensari e sale celti che. 40 Ai medici fiduciari per la visita alle donne nelle sale di meretricio si sostituisoono n1edici visitatori, nominati dai Prefetti, con maggiori garanzie di competenza .tecnica. • A dimimuire gli inconvenienti .sanitari del meretricio clandestino sono accordati taluni vantaggi :t. quelle fra questè d-0nne che vol-0ntariameblte si sottopongono a. visite periodiche da parte de i medici visitatori o <lei medici addetti ai dispensari per lQ speci.alità. E ad· assict1rare una più regolare ed efficace funzione degli istituti per 4t vrofik'l ssi e cura delle malattie veneree è eontemplata la istituzi-011e di medici ispettori dermosifil-0grafici, da .scegliersi fra specialisti di provata competanza, in rapporto con )a particolare imp-Ortanza della loro fun zione. Dopo ampia discussione venne appr.qvat-0 lo schema proPosto, cori lievi mQdifica~ioni.
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4. Applicazione delle vigenti disposizioni legislative riguardanti il controllo sulla fabbricazione e vendita di vaccini, virus e sieri ai prodotti arseno benzolici. La Societ.à ~azionale Prodotti chimici e farma-
ceutici, con sede a Milano, provvede per la pre.parazione in Italia 6ei composti organici dell'arsenico - atoxil, arseno-benwlo o salvarsan, n-0varseno-benzolo o neo-salvarsan - i quali fino ad ora venivano importati dall'estero. È stata richiamata l'attenzione della Direzione Gen·e rale della Sanit:1. Pubblica ·s ulla opportunità che ai composti arseno-benzolici ·s uindicati vengano applicate le disposizioni della legge 8 luglio 1904, per il controllo sulla fabbricazi-0lne evendita dei sieri, vaccini, virus, tossine e P.r:odotti affini, e furon-0 interpellati i laboratori chimico ~ batteriologico -dipendenti dalla Direzione Generaledi Sanità. I l Consiglio Superiore, considerato che tra ttasf di prodotti affini con quelli contempla ti dalla legge su ri cordata, che sono di difficile preparazione, facilmente a lterabili, che .possono con facilità rimanere inquina t i òa sostanze assai venefiche, e che si adoperano di preferenza per iniezione endovenosa, ha espresso avviso doversi ad es~ applicare la disposizione citata .
5. Regolamento di polizia mort uaria. Modificazione ·dell' art. 41. La modifica di tale articolo è stata riconosciuta mecesSilTi.a n ell'interesse dell'insegnamento.
Il Consiglio ~uperiore ha appro,rato uno schema di decreto che dà facoltà ai Direttori di Cliniche uni\i. .ersi tarie e di pubblici . ospedali di poter ·d isporre, a vantaggio della scienza) ogniqualvolta lo ritengano opportuno, gli accertamenti anaton1ict necessari a scopo di ~picrisi sulle salme dei • ricoverati nei ri.s pettivi istituti.
6. Schema di regolamento per i miglioramenti igiepici e sanitari sugli a lberghi. :m stato approYato uno ,s chema di decreto realecont~nente le norme ritenute idonee a far conseguire,. per quanto possibile, i voluti miglior.amenti negli alberghi! e negli altri esercizii. Talune ·d elle 'prescrizioni sono limitate ai grandi alberghi, ma la maggior parte di esse riguardano tutti gli esercizi del genere. I
3. Unificazione dei metodi di analisi delle sostanze a limentari. Tale questione ha imPortanza notevole pel commercio inte1tnazionale, poichè mira a dare uniformità di metodo all'esame dei pro.d otti àlimentari e conseguentemente uniformiu't di apprezzamenti dei ris11lta ti ottenuti . Il Consiglio Superj-0re, presa c-0n·o scenza delle convenzioni internazioMli di Parigi del 27 giugno 1910 e del 18 ottobre 1912, associa1nd-0si al voto t1nanin1e della Unione inter!4'l.Zionn le di chimica pura e applicata, riunitasi a Roma nel giugno 1920, ha fatto voti affinchè .il Governo italiano aderisca alle convenzioni inte:rmaziona li del giugno 1910 e ottobre 1912. .
7. Schema di regolam ento sulla yigilan za delle ca rn i da macello.
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Le disposizio1tl del regolamento generale Sa.nita1ii0 3· febbraio 1901 vigelnte, che, oltre quelle di
carattere indicativo e di guida del regolamento 0 agosto 1890, disciplinano il sel·vizio di vigilall1!l sulle carni dà macello~ sono state in pratica riconosciute non sempre atte ad assicurare unità di indirizzo ed i1!1a razio~'lle coordinazione di azione, allo scopo di c'()IJ).seguire la dupliee finalità della più ampia tutela sanitaria e della più completa utilizzazione delle carni destina te ad uso alimentare. I
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SEZIO~E
Da ciò la necessità di una. radicale riforma della materia. Apposita Commissi<>ne ministeriale preparò un. nuovo schema di regolamento, inspirato al principio fondamentale informativo di tnon sottrarre nulla al çx>nsumo di quanto im1Y11nemente può essere adibito. Da ciò la grande imporU,.nza che viene ad a,ssu:mere l'Istituto della bassa macelleria, il cui funzionamento viene reso obbligat.orio ne i Comuni avelnti macello pubblico. Maggiore impulso dà il regolamento proposto a lla costruzione di macelli pubblici nei Comuni aventi 1a popolazione <li 6000 abitanti od anche minore, se ne ~ene riconosciuta la necessità.
8. Morfina e cocaina ed altri veleni stupefacenti. Nuove provvidenze relative alla vendita abusiva.
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La diffusione dell'abuso, a scopo dii vizio, di so-
staklze velenose stupéfacenti, specialmente la m,o rfin.a e la cocaina., hanno richiamato da tempo l 'attenzione anche del 1.tiinistero e sono stati denunciati all'autoritit competente alcun.i esercenti per vendita di forti dosi di oocaina. L'autorità giudizia r~a ha ilnvocato disposizioni legislative speciali. Il disegno, su cui il Consiglio Superiore ha espresso parere di approvazione e che si compone di ooli 6 articoli, vale a colmare la lacuna esistente nella legi.slazione attuale e commina gravi pene ai trasgrBssori di essa, siano essi professioni:sti o meno, essendo la colpa considerata non come un.a semplice co!ntr.a vvenzione, ma come delitto.
9. Applicazione delle disposizioni di l~gge sull' alcoolism,o alla vendita del sidro.
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Da qualche tempo è oggetto di discu.ssione ~e it sidro si può vendere negli :stessi spacci ln ·cui si vende il vin·o - ~ cioè alla vendita del sidro siano a•PlJlicabili le disposizioni di legge sull'alcoolismo, e s'€ sia applicab1le a d esso 'il dtsposto 4rl l'art. 13 del D. L . 13 aprile 1917, n . 729. Dopo aver sentito i l Capo del Laboratorio Chimico dipendente dal Ministero dell'Interno, il Consiglio Supel'iore di Sanità ha emesso avviso che nei riguardi del sidro ed altri prodotti di fermentazione dei succhi di f111tta venga applicato rigorosamente l'art. 13 citato, non i:>ermettendo che siano venduti negli ·spacci dove si vendono i vini . .
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10. Ostricoltura, mitilicoltura nel Mar Piccolo di Taranto. In vista :della grande importanza igienica, oltrechè ecX>nomica, della ostricultura e della mitiJ.icultura eser citata ne1 Mar Piccolo di Taranto, il Ministero non ha mancato di adottar~ provvedimenti adeguati a lla estensione (li taie ilndustria, ma non ,sempre i provvedimenti ministeriali ebbero .r igorosa e costante applicazione, come non i ·ebbero a lcune norme igieniche imposte tra i ·pa tt1 dello affitto stabilito dal Municipjo di Taranto per le zone demaniali del Ma.r P1ccolo . :m pojchè ne1 lungo periodo di guerra le oose peggiorarono, fu incariCc'lto l' I spettore superiore me.dico, comm. Pavone, di .studiare tali oondizioni, avvisando alle provvide~ del caso.
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P 'RATICA
Tale relazione è stata presa in attento esame dal Consiglio, il qua.1e, dopo larga ~ti esaurieJ?.te discl1ssione, con.sidex-ato che l'ind-:iistria tarantina in esame, di antichissima or1gine, che è servita di esempio a lle industrie Simili di Messina, Spezia, Venezia, che è capace ancora di rendere da () a 7 milioni annui, e che forni-set. a ll'a limenutzione popolare della stessa Taranto, e Comuni Y ~ cini, dJa 12 a 15 quintali netti di cibo azot ato al gio:rno, di alto va.lor~ nutritivo, e quindi merita proteztone nel senso industriale ed igienico, acooglie le proposte contenute nella importante 1·elazione Pavone, con lievi aggiunte del prof . Di Vestea, relatore. Nella occasione, a completamento del deltberato, ha approvato il $eguente ordine del giorno :
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« Il Consiglio, rilev.an<lo, . a nroposito della sua cliscussio,n e sulle eondizioni del1a ostricoltura e della mjtiliooltura, la grande importanza che ha la ittiofagia co:p la tutela della pubblica salute, fa voto che nella Commissione R.eale della industria della pesca in I talia sia r appresentata. l' A mministraziclne centrale della Sanità Pubblica del Regno». \
11. Modifica dell'art. 27, lettera d. del regolamento 19 luglio 1906, n\ 468. Si approva I.a modificazione dell'art. 27 con J:r soppressione nel comma d .delle parole : (< nonchè le ripartizioni di esso in due quote che costituì-• scalilo rispettivam~nte i l compenso per la cura d~1 p0ve1i e quello per la cura degli a bbienti, &e ì!l eolndotta è estesa a l1a a~stenza sanitaria gratuita di tutta la popol~zione ». Tale modificazione dovl'à farsi per Decreto Re.alP-
12. Schema di regolamento per la profilassi delle malattie nelle scuole. • •
!L a Regia Commissione d'Igi<:he scolastica e , pedagogica, fino dalla sua costitl1zion€, ravvisò la poTtare la sua attenzione sulle t1ornecessità di , me da applicare per la profilassi delte malattie infettive e diffu,s ive ·nelle scuole e fece voti 1,.erchè si procedesse a lla revisione ed a lla unificazione delle ·n orme da applicare in tema di profilassi scolastica.. , Fu così elaborato ed approvato dalla. stessa f?egia Commissione uno schema, accompaginato •.la i-strl1zioni general~ e da. tabelle schematiche destinate a g·uidare le autorità sanitarie e scolastiche nell'applicazione prutica delle norme reg,')l:amentari .sancite.· Il Consiglio Superiore di Sanità h.a largamente • discusso tale ·s chema di regolamento e vi ha apportato va rie iuQdificazionf. Però dal complesso della discussione, essendo stata messa :ihl evidenza la opportunità che v~ nisscro :disciplinate meglio le .i stituzioni a11siliarie della scuola e della vigilanza, da affidare a medici scolastici, nonchè la opp-0rtt1nità che dal ~1i ni,s tero dell'Interno veng·a presa in esame la cou1plessa m.ateri.a d·ell'igie11e scolastica e provved11to con opportune disposizioni di legge, lo stessoConsiglio S.uperiore ha. apprevato il seg:uente ordilne del g·iorno :
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« Il Consiglio Supe1·1ote di Sanità, mentre in lin~ di massima appro·v a il regolamento preparato, giudicando dég·ne della massima co11slderazione le osservazioni emerse dalla discussione , nei riguardi sopratutto della profilassi della tubercolosi nelle scuole, de1le istituzioni ausiliarie delle scuole e della vigilanza da affidare a medici scola stici, dà innndato alla Con11ui s~ioue di introdu1·1·e nel regolamento, pe1· quanto sia possibile, disposizioni rispondenti alle osser,·azioni medesime, ed esprime ~1 voto che venga <1al n1inistero dell'Interno presa in esame la compler-;sa mate1·ia dell'igiene scolastica e pr ovveduto con opportune. e sollecite disposizioni di legge i11 <1rmonia coi progressi verifica tisi nella dottrina e nella p·r a ti ca ». T a le voto fu completato da altro così con cepito:
tubi per la immissiooe ed estrazione del gas. 1...i Germania sono stati adoperati apparecchi simili. In Italia la Ditta Violi adopera un congegno più sempJice, che provoca la caduta del cianuro (li sodio in una soluzione di a cido solforico me' diante una cordicella che determina il rovesc1~mento di una vaschetta che contiene il primo. Questo gas, che ha . potere tossico in a ltissi no gra do per i roditori e per gli ectoparassiti, ha scarsissimo potere battericida. Il (;oosiglio pren.de atto con compiacim(=lnto del1e com u uicazioni.
« C0111S'iderando cl1e gli aiuti :finanziari de11o Stn-
Il Consiglio ha ritenuto che la sede costitui·'i •:e elemento essenziale della individualità giuridic~ clella farm·a cia e che ogni farmacia debfili qu}n1.l i n vere una propria sede, distinta, nel cui amLito cl:elimitato possa.no effettuarsi gli eventuali tri:isferime-nti, tenuto conto, pet quanto possib:Je, (lelle pTeesistenti distanze.
to, circa gli e.difici scola stici, per g·li effetti dellR. legge 15 luglio 1906, n. i-18?,. e 4 ge rinnio 1911, 1111 mero 487, sono essenzinln1en te coordinati allo in1-pianto ed esercizio igienico, il C. S. di S . fa voti: 1° che i diseg'11i d'arte, ·tanto per le costruzioni nuove, quanto pel r iordinan1ento di vecchi edifici, sia no studia ti nella maggiore possibile e?mplet~zza, da comp.re.ndere, oltre alla pale,stra g1nnast1ca, i locali per bag·ni e per la i~efezione scolastica ; 2° che si provveda a dotare l'edificio scola stico di area libera a lberata da rendere attuabile il principio dell'educazione all'aperto; cib' indipendentemente dial1o impianto di seuole a ll'a perto per s~ .. a ,vantaggio di singoli gruppi di alunni grac1l1 ». 1
13. I vapori dell'acido cianidrico nelle disinfezioni.
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fANNO XXVII,
IL POLICLINICO
Da tempo e rano stati iniziati .stl1ii .per facilitare la dera tizzazione, operazione tanto importante .ae1.I.a profilassi della peste bubbonica e di altre malattie, come l'ittero emo~·agico. Le solforazioni in uso, ed assai utili. abbi~o gnano di utn tempo lungo, ma talvolta è necessario, specie se trattasi di naYi, cercare di adottare metodi brevi. ~ stat:'l st11mata l'az.ione di vari g~l s tossici, tra cui il trinit r ocloroformio ( cloropicrina) pure buono pe1· la distruzione dei topi, ma <.·h~ però a ltera il the ed il c~ffè ; il fosgene, che è un ossicloruro di carboni-0, l'ossido di carbonio. Ma i migliori risulta ti si sono a vnti coi vapori di acid-0 cianidri co, che si vi1unpnno per l'azio11e dell'acido solforico diluito sul cia11uro di sodio. F, un gas tossico per i ratti e per g li ec:topa ras~iti o insetti sudici. La disinfezione di nna stiva .1: nave si raggiunge iln meno di un'ora. l .1a presenza del gas tossico a nche in quantità m'inima è rilevata da una cartinn reattiva di i·esina di guainco, sensibilizzata col solfato c1i i·n n1~ .. T~arghi espc~1·i me11ti fatti hanno dato ottimi risnJt,1ti. tanto ~1~ pratica ti per disinfestare piroscafi elle sitos, magazzi1li, ,-agoni ferroviari. Son,o sta ti eseguiti ~sperimetuti jn JHlrtite di tabacco provenienti Jn mercati colpiti da peste, tanto più che i topi sc:lvn110 delle , ..ere. p;n llt'ri{" nelle ball~ cli tabacco. Questo non 8i è nlte r:1t-0. Dalla sua eombustioue non si s-volg-0110 che qnnntità infinitn111eute pic011lfl d! a cido cia nidrico. Bl1-0ni risultati si S-Ono aVl1ti nelle disinfestazioni di 'Tagoni ferroYiari ifnvasi da cimici e da pidocchi. Gl i Rt n di Rono ancora in corso. Gli inglesi in India le hanno :u.1ol)t'lra te serVPlldoRi di :1 ppa r0cchi eh~ ricordano il Clayton, co~1 .
14. Sedi
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delle~ farmacie .
15. Il Consiglio ha espresso il suo parere :
Sulle modificazioni apportate dal Comune di l\11; lano all'art. 265 del locale regolamento d'igien,~ e sul ricorso del Ptesidente della Fe<!erazion~ esercenti e commercianti. Sul ricorso contro la costruzione di un nuovo cimitero a Pandino (Cremona). Su dive rse privati-ve industriali. Sulla concessione di una nl1ova sessione per quegli assistenti farn1acisti, i quali, per giustificato motivo, non poterono pres~ntarsi nelle sPssioni precedenti degli anni 1914-1915, accoglien,lo la proposta . Ila infine designato un propri{) membro, quale rappresentante nel CO\nsiglio Superiore del traffico .
Per la lotta antimalarica. Il :&.Iinistero dell'Interno (Direzione Generale della Sanità Pubblica) ha diramato ai Prefetti del Regno una circolare i'n data 2 giug·no, in cui rich.iama. le direttive eruanate c-0n la circolare 28 gennaio 1918 e con le a ltre successive riguard,a nti an~ che l'assistenza a i congedati nJalarici. J.Ja circola re rileva che le presenti C()rntingenze im1)ong·ono di concentrare i maggio1i sforzi per Ja .difesa antimalarica della popolazioné . La. Commissione' tecnica, nominata per lo studio dei mezzi più pratici ed efficaci di lotta anti1nala r,i ca e delle opere di piccola bonifica, ha fissato alcuni ca1)isaldi accolti dal Ministero e cl1e lH circolaTe riporta, perchè valgano di no rma nella esplicazione della lotta: 1° I l risanamento dalla malnria si ottiene con • maggiore celerità e sicurezza, e spesso unicamente, r.icorrendo ~1 tutti qun nti i mezzi di profilassi. Ma la cura razionale e radicale del malato costituisce i11 genere il provvedimento d'importanza fondamentale; 2° La lotta contro l'anofelismo deYe farsi sopratutto entr o e intorno gli abitati, ricordando che particolari condizioni de.i luoghi possono rendere necessario di estendere l'a rea di disanofe1izzazione per qui! lcl1e chilometro a ttor110 a 1l'abitnto stesso ;
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{ANNO XXVII, FASC.
301
SEZIONE PRATICA
815.
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30 Nella lotta co11tro l'anofelismo si deve dare 18 preferenza a. tutte le Qpere di grande e di pic-
l{iSPOSTE A QUESITI E ADOMANDE.
cola bonifica insieme, che permettano di conseguire u11 risanamento stabile; mentre i provYedimenti ùi piccola bonifica, c)le hanno efficacia tempora:aea richiedono l'attiva partecipazione dell'uomo, oo'no da u.sarsi solamente i~ v.ia transito.ria e in 'Cas0 di necessità.; 4° È i11dispensabi1e vigilare affinchè le grandi bonificazioni, abbian,o esse scopo antima.farico oppure scoµ-0 agricolo, una volta inizi.ate, sieno con.. dotte al termine co'n la maggiore ,sollecitudine, integrandole, ove ·occorra, fin da. principio, e dopo compiute, con le 01Jere di piccola bonifica e_di profilassi antimalarica in g·ene·rale; 50 È neces8a·r io che .i n tutti i territori malarici . venga inten.sificata la propaganda orale e dimostrativa, almeno dei 1nezzi elementari di dife-sa antimalarica, e che la cura. dei malarici negli ambulatori e altrove venga estesa a. tutti i c-0-'1.piti dall'infezio,n e e condotta in m-0do veramente razionale·' 60 La profilassi chininica ·della. u1ala ria sarà n1aggiormente efficace s~ acc~ppiata alle })ratiche di difesa per-sonale e ai provvedimenti che v.algano almeno a tenere basso il numero degli anofeli :PUllgitori infetti. Nei riguardi poi dei congedati malarici sono · state concretate tra il Ministero dell'Interno, i I Servizio ],}er l'asststenza militare e la Ctoce Rossct larghe provvidenze riassunte in un opuscolo, di cui Ri distribuiscono largamente le copie. Il Ministero si rende conto delle difficoltà che possono ostacolare il regolare funzionam.e nto de.i servizi antimalarici, ma confida che l'inten8a coordinazione dei servizi civili con quelli istitt1iti i:ier , i congeda ti malarici, la solerte vigila11za ed opera di persuasione da parte dei medici provinciali, Ja. cooperazione degli ispettori medici e del personale della Croce Rossa, noochè un'att~va -propaganda., integrata da quella ehe ' 'errù esplicata a. mezzo della As-s ociazione Nazionale dei Combattenti, varranno ad attenuare le imperfezioni ed a colmare I lf' lacune e le defieienze. Per i mezzi indispen·s abili ad l'ntegrare l'azione • • pelle autorità locali ed a promuovere opere di risanamento antim.a larieo, yerranno messi a di1sp.osizione apr)ositi fondi ,s ugli utili della vendita del chinino di Stato, per la cui erogazione si confermano le disposizìoni già d.ate nei precedenti anni. Le .s omme occorrenti per l'esplicaz.ione dei servizi di assistenza e cura dei congedati malarici saranno tratte dal fondo apposito che viene erogato dal Ministero del Tesoro (Servizi per l'A.ssisten7..a milit'lre) a mezzo del Comitato Centra.le di cui_ è cenno nelle Istruzioni st1accennate.
(8358) Soppressi<Yne della condotta piena. - Dott_ G. B . da C. della P. - I.1e lire 200 mensili furon0> eone.esse ai medici condotti di codesto Comune per-
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Sono rimasti disponibili alcuni esemplari (estratti dal'' Policlinico,, - Sezione Medi ca) delle seguenti monografie: A. MURRI, Dei medici futuri ( L. 2.50) ; C. EcoNoMo, Su1l'e11cefalite letargica (L. 5). Coloro che desiderano averne · copie, TP..an.dino la relativa cartolina-vaglia all'Amministrazione. I
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ricompe11sarli ·del danno che subivano pel ritardo n:ell'attuaziQne della condotta resid!enzi.ale, pur ner fr:a ttempo eo.'nsegt1end·o lo stipendio n-0rmale. Ora, ' . siccome Lei, stando sotto le armi, era nella impos-· sibilità di esercitare la. professione pe:f proprio cont-0, non ha potuto risentire alcun danno dal ritardo· della suddetta sopp1·essione e, quindi, non ha il diritto di chiedere le lire 200 per i mesi di maggi0, giugno, luglio ed ngosto 1919. (8359) Indennità caro-vive1·i. - · Dott. A . A . da P - Nel secondo Comune da Lei indicato n·o11 ·
compete indennità caro-viveri, perchè in esso non., mapca >Ìl titolare, ma è infermo. (8360) Eserciz'io professionale ne.qli Stati Uniti .. -- Dott. G. C. da Nap. - Per e.sercitare la profes-·
sione negli Stati ·Uniti basta presentar:si agli esami in qualsiasi Università della regione. , (8361) Soppressioni di cori:dotte. - Dott. abbonato n. 808. - La SOPJ?ressr.i·one di qualche cbndotta·
per riduzi·o ne di org·anioo, appr·o vata ·dalla G. P. A.,, è considerata come caso di forza maggiore bastevole a sciogliere ogni rapporto di impiego. fra sa~ nit.a.rio, ancorchè .s tabile, - e Comune, senza d:arr · · luogo ad azione per refusio,fi.e di danni. · ,,, • (8363) l nfortunio - Responsabilità. - Dott. S. R. cl.a C. cli F. S. - Nessun in·d ennizzo Le compete per1
1' infortunio
occoroole durante il viaggio in carr~z za effettuato per recarsi a visi tare due infermi,. percl1è, fra l'altro, come Ella pure am1nette, il vettt1rino da Lei prescelto non ~ra completamente-... id-oneo.
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(83(~4)
Anni di servizio utili v e1· la peris'ione. -
Dott. A. S. da P. - · I tre anni durante i q11ali ha esercitata liberamente la professio1ne.. non si possono riscattare, agli effetti della pensione. Se è in. scritto alla cassa d~l 1903, può ora contare su tredici anni d'i servizio utile. - ' (8365) Vaccinazioni extra-11.r batie. - Dott. E . C. da V. I,J. - Noi riteniamo che al rpedico con·dott<> che si reca in campagna per eseguire lè vaccinazioni •o rdinarie competa, per ragiqne cli eqt1ità, la trasferta di cui all'articolo 86 clel vigente regolarig11arda le vaccinam·ento sanitario. Per quanto , . zioni urba~e, il Comune è tent1to ad approntaTe t1n locale centrale ove possano darsi convegno il sanitario e coloro che si debbono vaccinare. Durante 111 ·Il'.1<:lnca:nza di uno dei due medici condotti il Comune deve pagare tre contributi, e cioè: due per t due p·osti, ' come di regola, ed ùno per il sanitario. mancante. Il medico che èsercita la doppia GOTI• dotta è obbligato a pagare un solo cantrib,u to, cioèquello che prima pagava per proprio conto. (8366) 17.al·u,tazione degli anni di ser'l.;"izio milita1·e. - Dott. P. P. da. M. - Gli anni di servizio-
pa.ssati da un medic"O condotto sotto le armi non sono . valutati al doppio agli effetti di eventuale· aumento di stipendio.
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IL POLICLINICO
(8368) Promozioni di medici co·n dotti. - Dott. abbona to 4672. - La modifica apportata dal nuovo
regolamento sanitario a l sistemà prima adottato per il passaggio dei medici condotti dalla borgata alla città si applica a tutti, anche, cioè, a coloro ~he risultano nominati prima · del 1917, e ciò perchè non vi e ra per costoro un vero diritt<? acquisito, ma una semplice aspettativa, che .p oteva ~s sere sempre ed i n ogni caso modifìcat.;. o distrutta dal Comune. (8369) Indennità cavalcati1rra. - Dott. D. R. da G. F. - , Il Comune non poteva di punto in bianco sopprimere la cor risponsione della inde nnità di cavalcatura, che è imposta dal capitolato, e sostituirla con la indennità biciclettR, che non è prescritta. Dal momento che Ella avea provveduto in modo da ave r sempre la cavalcatura a sua disposizione, non Le si poteva negare I.a indennità relativa . Faccia pratiche bonarie ool Comune per ottenere il ripristino della indennità, ed in ogni caç;o fino al 24 giugno. Qualora il risultato sia negàtivo, può ben citarlo innanzi la competente autorità giudiziar ia , anche iPerchè il provvedimen to avrebbe dovuto essere deliberato dal Oon·s iglio Comunale e no'n solamente dal Sinda co. • Doctor JusTITIA. All'a bb. n. 6594: P er la motocicletta può rivolgere domanda alla Commissione centrale per l'alienazione del mater iale residuato dalla guerra - con 1sede in Ro~a, Vi.a Nazionale 75 ·- ; per l 'armamentario odontoiatrico, a l Consorzio na zionale per la realizzazione M. S. R. G . - Via Depretis 49, Roma. . All'abb. n. 3477: Ella pu ò rivolge re la domanda di cessi-Ollle alla Commissione centrale per l'alienazione d.el mate. riale residuato dalla guerra, con sede in R oma, Via Nazionale 75. All'abb. n . 12611: Ella ha .diritto all'indennità di congedamento e vestiario per il servizio militare presta to sino ul 31 maggio 1920, da commisurarsi in rapporto .11l' ultimo stipendio percepito. • Dette inde n nità le devono essere corrisposte in base a lla . Ci rc. 339, G. M. 1920 dall·Ente che le ha pagato l'ult\mo s tipendi{· e all'atto del suo rinvio in eongedo. Servi zio medioo-miZitare . . -
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" All'abb. n. 11066: Se E lla all'atto d el rinYio in congedo ha e letto come reside11za Roma, oécorre provveda a sue spese per il ritorno in Ionia. Al dott. C. M. da M . No : agli ufficiali che durante !a guerra hanno prestato servizio quali ufficiali in S. A. P. spetta la speciale ilndennità stabilita per gli l.ìfficiali di quest'ultima ca tegol'ia. All'abb. n. 11469: I'er rispondere occorre sapere se Ella fu chiamato in servizio in seguito a nuova visita che-> n bbin nnnulla to il precedente provvedimento ùi riforma. M. G.
l,A.NNO
XXVII,
FAciC.
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CONDOTTE E CONCORSI. •
CASNIGO (Bergamo). Condotta con Ca.zzano R. Andrea; a tutto 20 agosto; L. 9500 complessive, oltre 'L . 500 quale uff. san. Dallo stipendio si ded urranno L. 2 per .abbiente e un decimo se il medico nooi ha tre anni di laurea . Condotta molto comoda , acqua potabile. CASTELSPINA (Alessandria). - Condotta; L . 4000 <: L. 500 quale uff. san. Sca.d. 12 agosto. 8ASTIGLIONE o'ORCIA (Siena). - COIIldotta Casenuove; L. 500-0; assegno L. 2000. S cad. 10 agosto. CoLLESALVETI'I (Pisa). - Condotta Collesalvetti; L. 6000; caro-viv.; quadrienni di 1/10 fino a metà dello stipendio. Scad. 10 agosto.
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GAVORRANO (Grosseto). - Due cond·o tte; L . 7000, caro-viv.; non obbligo cav. Scad. 30 agosto. PIAVON (Treviso). - Condotta; fino a 1000 povert L. 6000; ogni povero in più L. 2; . mezzo trasporto L . 1800; uff. san. L. 400; caro-viv. Scadenza 15 agosto. POTENZA PICENA (M acerata) . ~ 3a. condotta, piena ; L. 8000 lorde, caro-viveri, alloggio, cilllque quadrienni del decimo, L. 1500 per cavalcatura, lire 750 per supplenza , assicuraz. Scad. ore 17 del 20 ag. Se la condotta verrà trasformata in residenziale, lo stipendio verrà ridotto a L. 6000. s. SILVESTRO (Mantova) . - Condotta; L. 6750 e -1 quadrienni del decimQ; L. 1200 mezzi trasp. ; caro viv. N~ll'elenco dei poveri circa 160 faro . s 11 500. Scad. 10 agosto. SPEZIA. - A 30 giorni dal 15 luglio, condotte per . 3 reparti; L. 40-00 con sei quinquenni; lorde ; assicur. Età limite 40 anni. RiYolgersi .alla Segreteria comunale. VIGGIANELLO (Potenza). - Al 20 agosto 2a. condotta .per le frazioni; L. 3000 iniziali' pei poveri, caro-viveri. Limite età 45. ' Medico vent isettenne, celibe, certa. interinato con dotta o assistente ospedale civile, preferibjln1flonte Veneto. Inviare offerte: dott. Calarese, Piet1n. Montecorvino (Foggia).
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Nuove diffide: Suna e Pall.anza (No,rara). I stituto. Ortopedico Rizzoli in Bologna. È aperto il concorso al premio Umberto I. Questo premio, di L. 3500, verrà assegnato, secondo il deliberato del CGnsiglio Provinciale di
Bologna, «alla migliore opera od invenzione orWpedica )). A tale coneorso possono prendere parte medici i tali.ani e stranieri. T~ modalità del concorso e dell'assegnazione del premio sono fissa te da apposito regolamento, che sarà inviato a chi ne faccia richiesta. La domand~t d2. concorso dovrà essere rivolta al Preside11te del- · l 'I stituto Rizzoli in Bologna. Il concorso si chiuù(> il 31 dicembre 1920. Un Oonoorso psicoterapico a p·r emio è stato aperto da una Commissione Milanese nominata da ll'Associazione per I.a Scuola. E sso verte sulla Educazione
fANNO XXVII, F ASC. 30) •
SEZIONE P RATICA
àella Volontà, e il premio è di L. 3000 esibite dal
817
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e che è suscettibile di un grande sviluppo Tuel _proponente del concorso stesso, comm. I.Juigi Brioca.m·p o della medi.cm.a so.ciiale, non p otrebbe .schi. Il lavoro deve essere brevissimo, non eccera:ggiungere l 'effetto desiderato. dente le paginette 60, in formato in-32, ma c-0nInfatti molti malarici, 'P·er defici€J1Za di .Cul-.tenere anche un'introduzi-0ne ed un cenno storicotura o per altri meno n·obili fini,. preferi.scono bibliografic-0 sull'argomento. Termine, il 15 ottobre prossimo ; inviare i man-0scritti al «Pro Schola ,>, non curarsi, nella speranza <li potere in seMila'n-0, Piazza Giovine Italia, 5. g uito ra,g·giung·etl'e gli estremi per il conseguimen1to di una penisio.n e, sda p•u re m·od1esta E NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE .. chi, meglio ·che il medi,c.o i l q111a lie ,avvicina tutti, è a contatto di tutte le miserie e g.ode la Il.. prof. sen. Ettore Marchiafava è .stato nomi. fi.du1cia del p1ov·ero, di -cu.i sipesso è l'uni•co aminato membro onorario dell'Associazione Medica Americana. co, p1uò p.ro1S1pert:tare· a qu.esti illusi il <lanno cerRallegramenti cordiali a ll'insigne anatomo-patoto Cllli vanno inico·n tro non •Curand·o si? Jogo, ~he onora la scienza medica italiana. Op·era di persuasione quindi e di rumore n oi chiediamo ai medi·ci italiani; e i combattenti Il dott. Oreste Jacobelli, medico del Comune •11 :Roma, è stato nominato cavaliere della Co~mia sanJ.1 0 di ipoter contare sulla solidari età frad'Italia per l 'opera prestata durante il terremoto terna di e.ssi, ch·e ·certamente v orrann10 prosemarsicano e durante la guerra, e per essere 1.1110 .g·u ire in va-ce l'opeira nobilmente spe·sa in gue.r<lei più anziani e stimati medici del Comune. ra; ope.ra di 1soli·dari·età e . ·di abne•g alZi o.n e ·eh.e Il dott. · l\1ario ·Canali, medico condotto a Forè caratteristica in chi prof·eis.sa l'arte sanitaria. novo Taro, è nominat-0 cavaliere della Coròna , Ho av·uto in quest i ultim1 mesi l'onor9 di d'Italia, per le sue benem€renze sanitarie e civili. portare ai medici it ~liani n·ei , l.01"0 Congroosi il saluto dei conibattenti ·d'Italia, saluto che era materilato ·di rieionoscenza, p·erchè i combattenti sanno .e ricorda·n p quanto debbono alla Per l'assistenza ai malarici di guerra. claisse medica - e spe·ci alm·en te agli umili ,m eFra i più gravi problemi in materia sanitaria dici condotti - che furono loro compagni di .che la guerra ci ha lasciato, uno d ei più imtrincea, e ' co.n loro divisero d olo ri e p ericoli . ponenti per numero di colpiti è qu·ello dei ma· Ma oltre ·che riconosc.enza, la mia vo.ce modelarici, d·ei quali solo i più gravi avevano fin sta, ma fervida, aveva il significato di .appello alla v.ostra .simpatia e al voistro aiuto, cari col-0ra una rela ti va assistenza .perchè considerati leghi, .poichè ·~entinaia ,di ·m j1gliaia di nostri in validi di g uerra. I più, e non cel't.o i m eno i11.comprugni so·n o an,co,r a p·i agati, mutilati, invafelici, p erchè minati eg-u a lmente dalla mal3. tt1.a ~ tormentati dai ritorni offensivi d·e lla febbre: lidi, insi diati dalla malaria ·e ·d alla tubercolo.si . e ,questi infelici si affidano a voi, sicuri di .erano .f inora .scarsamente' éùS!si.sit:i ti. Que,st~ g.ra... trovare non .solamente i sanitari v.alenti .e . :1.fve lacuna è. ora co1mata dalLo Stato con i 'nu.o·vi Provvedime1iti di assistenza ai congedati n1a- fettuo,s i, ma i tu.toiri en ergici dei loro di ritti larici, chiamando a ·c ollaborare, oltre i natu- spess.o misconosciuti. EcL i o ho· fe.d,e che all'appello d ei combatte·n ti rali organi ministeriali -di" assi,s tenza e di difesa della pub'b lica sa-Iute, la Croce Rossa Ita- m 1e ne 1fa :f.e.d·e il ·Concetto altissimo che io ho della nostra mfssion.e umana e p1rofessicmale, liana, ch·e ha acquistato {Pa.irti•coLari beneinerenze nel campo ·della l otta antimalarica, e me ne è garaMia la parola -dell'illustre sena-gl'intere.ssati, che riuniti nella lor.o grande fa- tore .prof. Maragliano, «ili.e a Tri este neJl_'altimo Congresso medico, alle mje parole d\ saluto, miglia, :l'Associazione N1azionaile dei Co.m batreplicava ·com. queste •COiSi vibra-nti .di simpatia tenti, hanno magigiore e .diretto interes•s e alla per noi. « L a severità della s cienza non è sorda flestaura.zione d ella .salute fisica dei .più ir1fellci « ·ai ri·c:hiiami d·el 1se-ntime.n to, e a ssi.cur.o che -tra loro. e tutto il corno sanitario ita li a no avrà sempre Ma come è naturale, I '.assistenza diretta, :cios « ·cura d1 ·coo.perar1e co l suo amo.r e e colle su.e la cuna dei malarici, è affidata agli llffì:ciali « 'Provvider1ze all'opera di a.ssistenz.a ai com-sanitari e ai medt·ci ~ondotti. « battenti, ct1e eome· hanno fatto l'Italia saÈ una grand·e ope.r .a di riparazione qu·esta, a. cui sono ·chiamati i medici italiani, poichè « p .r anno <;ompletarla, 1p oichè in es·si solo si « rias.st1mono tutte le aspirazioni, tutte le ener-senz.a la c ordialè, generosa, f.ra terna opera loro, di-retta a curare ·e a per.suadere insieme ' <· gie, tutti gli interessi e tutte le idealità della • cc nazi.on.e » . della n ecessità della ciUra, il 1provvedimentc Roma, 15 giugno 1920. che si .sta per realizzare, e ·che, -p1ur ·con m.ezzi Oott . RICCARDO VELLA. modesti, ·si presenta gra:ndioso nella sua linea, 1
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MEDICINA S O CIALE.
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IL POLICLINlCO
X Conferenza Internazionale della Croce Rossa. Per il 1° ~ttembre è convocata a Ginevra là X Conferenza Internazionale della Croce Rossa. Il programma, testè emanato d-}11 Comitato esecutivo, comprende : 1. Relazioni del Comitato InternaziO!hale della Croce Rossa. ' 2. Questioni risultanti dalle esperienze fatte durante la gt1erra. 3. Rapp,o rti delle Croci Rosse tra loro e coi Governi. 4. Attività della Croce Rossa in tempo di pace. 5. Personale sanitario in tempo di g11erra e in tem!PQ di pace. Presidente de lla Commissione esecutiva è Paul de Gou ttes ; segretario Et. Clou7lot.
XIII Congresso Nazionale d' ldrolQgia, ()Jimatologia e Terapia fisica. Dal giorno 4 all'8 ottobl'e p,rossimo si terl'à in P erugia il (}01ig resso . d'Idrologia, Climatologia •? Terapia fisica, come fu sta l>ilit-0 nell'ultimo Congresso, tenuto a Napoli nell'anno 1912. Verranno trattati interessanti ~rg-0menti. Si orgr1nizzerann,o gite a lle principali Stazioni climatiche della R egione. La quota d'iscrizione è di L. 20 per i Congressisti e di L. 10 pel' le Signore e familiari. Le quote ,·anno inviate al Cassiere-Economo del Comitato organizzatore, sig. dott. Vittorio T eixeira , Perugia, all'atto dell 'iscriziollle. I
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Congresso di oculisti inf ortl1nisti. Questo Còngresso, indetto dalla Cassa Nazionale Infortuni e che doveva aver 111og·o ne l mese di luglio, è rinviato a lla p rima quindicina di ottobre. Dalla Direzione Generale saranno tempestivamente diramati gl'inviti ai singoli Sanitari, c-0n lettera-circola re, in cui sarà fissa ta la data precisa e indicati i temi e le modalità del convegno . ~ Assistenza antitubercolare a M.ila.no. Una Commissione finanziaria, costituitasi a Milano per questa opera di assistenza cur ati va P. profilattica, ha pubblicato il rendieonto della sottoscrizione cittadina, che 11a fn1ttato oltre L . 240,000
(ANNO
XXVII,
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per l'acquisto di un inuovo stabile, in Via Laghetto 15, per la sede d~ll' Associ.azione milanesecontro l.c'l tubercolosi. Ciiò rappresenta un notevole ed encomiabile contributo; è da notare però che, per gli oneri ere• sciuti della gestione, l'Istitut<' .> d·ovrà garentirsi di. una somma annua n·o n inferiore alle 50,000 lire. Corsi di perfezionamento. Nella Clinica delle malattie cutanee e sifilitiche, direlta · dal prof. Jeanselme (Ospedale . Saint-Louis. ir1 rue Richat 40, Parigi-10), saratnno tenuti i ~e~ guenti corsi di perfezionamento : Corso trimestrale completo in dermatologia.,. nei mesi di ottobre-dicembre ; tassa Fr. 150; Oorso t rimestrale completo in venereologàa, nei mesi maggio-luglio ; tassa Fr. 150 : Corso bimestrale di dermatologia e sifilografia r nei mesi di febbra io e marzo; gratuito. I cor si cominceranno il primo lune.dì ~i ogni cicio. Sar.anno tenuti dai proff. · J eanselme, Sabouraud, D'arier, Thibierge, Milia n , Levaditi, Séz.aryr Gougerot, ecc.
Per le cliniche universitarie in Germania. Pe r l'amplia mento de lla Clinica Medica di Hei• Jelberg il Governo tedesoo ha stanziato 200 mila marchi, che a l cambio attuale equivalgono ad S0,000 delle nostre lire. · Per la protezione delle idee e invenzioni mediche. La Sez.ìone di Storia di Medicina dell'Accademia medica. di New York terrà un'adunanza a ll'Accademia e vi sarà discusso un sog·getto interessante· per tutti i medici. · Un Comitato composto d.a1 dott. l\llorr.is e dar dott. Soresi presenterà suggerimenti pratici riguardanti la creazione di t1no speciale Ufficio medic<>per stabilire e proteggel'e la pri-0rità delle idee relative a soggetti di medicina. Questo Ufficio dovrebbe essere in' relazione con que llo dei brevetti _ Un · a ltro punto importante presentato per Ja dtscussione sarà che l' Ufficio rilasci un brevett<> ad ogni nuovo istrumento chirurgico e paghi un · premio all'fulventore, come si farebbe anche per gli autori, a i quali verrebbe corrisposto un premi<> per ogni p ubblicazione.
Indice alfabetico per materie. . Pag. .Aborto : eziologia . >> Angina pectoris : trattameo.ito >) Atti parlamentari . » Bronchi ti dei cardiaci » Consiglio Superiore di Sa'Ilità » Croriaoa del movimento professy:>nale . >) Disinfezioni a yapore fluente : tecnica :Wncefalit:e epidermic..'l : ricere:he nell'ezio)} logia )) Encefalitici: dist11rbi psichici . )) Bncefalitici: ricerche pne11mografiche )} :F'ibro-miomi uterini: radiotern11ia . )) Glau.dole endocrine : jnfluenza morale Gr.avidnnza: l)Otere sinciziolitico del san)) gue )) Incubn trici : tern10-regolatore elettrico )) Iniezioni ~pidura li . ,.
Roma, 1920 - Tip. Cartiere Centrali.
80-t 802 800 80J 809 808 804 79~
.
798
798 796 80G
. 80:1 798 804
I pertensione : trattamento . . . . . . Pag. 80~ I.Jiquido colorante tipo Giemsa: metodo . . )) 791 .semplice per la. preparazione . l\!lalaria in bc'lmbini contratta a d ,A.n)) 800cona . )) 810. ì\1alaria : per Ja lotta contro la. - . 817 Ma.Larici di guerra : per l 'assistenza a i >) )) 799Operazione di Talma : mo dificaziooe . )) 801 Pericardi te con versamento : diagnosi Pneumotorace artificiale : ascoltazione )) 78T orale . )) 79(} ,. r .oma ta l'Cl' n1edicatura . )) 807 I'rofessori da operetta : A proposito di rrot:esi d(\ll'avampiede . )) 79!> )) 798 Sesso : determinazione )) 798 Tt1mori cer~bra l i : radioterapja )) 793 enereo-sifilografi~1 : moderne acquisizioni
'T
L. Pozzi, ed. resp. I
Roma, 2 Agosto 1920
Anno XXVII
Fase. 31.
fondato dai professo·r i :
GUIDO BACCELJ-41
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE PRATICA ••
REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO.
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Riviste sintetiche: P. t{amoino : Le avita mino si. Lavori originali: G. R oa senda: Sul trattamento di sindromi nervose ( coot~atture muscolari , rigidità) e circolatorie con iniezioni i podermiche di cacodil3 to à:i soda ad altissime dosi. Note e r.ontributi: G. Sampietro: La pustola maligna trasmessa da pennelli da barba. Sunti e ra.~egne: l\iIALATTIE DEL FEGATO: P. Talbo t: Quindici casi di asce ~so epatico. - Goulliod: Sulla. linguetta epatica, sintomati ca della litiasi grave chirurgica del fegato. Rolleston: Ittero g rave famigliare dei tH·onati. •uadcmle, Società mediche, Congressi: XIV Congresso francese di medicina. - XXVIII Congresso fra ncese di chirurgia. .lppontl di medicina pratica: CASI STI CA: In fezio ni ematogene dei
r eni. - Importanza della capacità vèscicale nelle malattìe urinarie. - I l signiricat0 clinico dei cilindroidi. - T ERAPIA : Cur a locale del prurito cutaneo. - Il trattamento delle cicatrici ulcerose. - Nell 'orticaria.
Posta degli abbonati. Ceuol bibliografici. Nella vita professionale: Cronaca del movirnento professionale. Atti parlaruentari. Risposte a queqiti e a domande. tondotte e eoncorsi • Nomine, promozioni, onorificenze. Notizie diverse. Indice ollabetico per materie.
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RIVISTE S1NTETIOHE.' L
Le avitaminosi per il dott.
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alla sola Sezio·n e Pratica; alle Sezioni Pratica e Medica; alle Sezioni Pratica e Chirurgica; a tutte e tre le Sezioni.
Questa pre·m eis sa ci è se1mbrata doverosa giacchè, m.entre l'importal11Za dell e vitam in e si è oram.ai in1posta a ll ' atte-n zione d·eli patol 01gi, dei fi1s i·o1logi e d ei b1olo,g i, mo,lti d ei pro!ble.m i ch e sonio stati so1ll1evàti dalla ·s·c operta d ei fattori accessori dell 'a1in1entaz~one so·n o ancora ,s otto il .control1o d ell""in.dagin1e .sp e1rime·n tale e cli11i·ca. I nvero gli .studi su ll'·ezio1ogia ·d el be-rib eri h anno con.dotto a risu1tati pratici così incora.gg'ianti, che non è. ·da me.raviglia;r.s i che si sia subito piresentato il qu-eis1to se ·g li stessi eone.etti possa'Ilo ,eis sere geneJ"aLizzati, nel se·n · so che anche a>ltri quadri m orbosi n.oti possano rico n,oscere un '-anal101g a origi.n e. Gli autori 1
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PAOLO RAMOINO.
N el.l'e:ruum.ciare l 'argam,ento ch,e form a l'o•ggetto cle-~la .p.rese·nte trattazione, no·n ho vo·l'Uto si·gniificare ch e il p.r~o\blema p.osto dal ·rece nte tentativo di sintesi ten·dente .a, fa r rie-n.tra·~e in una catego.ria u'IlJica ma:ni-f estaziQi:ni morbose div1ersie e finora d i origine incerta, d eb1b a sen z'altro ·ritienersi fa v·o1rev·oln1 ente ris0'1to, ma sem'PJi.c1e1me'111te .p•orre .i•n·n anzi l ' interessan;t e queis tione ch1e va tutto:r a dibattie:ndo·s i fra gli • scienziati ·di tutti i paesi. 1
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che han·n·o affrontato la qu.estion.e sei11brano riSp-0!11·dere affe<Vmativamente ·ed il Funk (1914) per primo ha 1emesso appu·n .to l'ipotesi ~e al1.a man canza niell'alimentazicme dà. queJJ.e sostamze a cui .egli .applicò il nom·e di vitaniine, si d.ooba i·n·c·olpare l' i1J1Soll'1ge·n za di tutto un grup·p o di ·malattie o avitaminosi e cioè, oltre il b erib1erri, anche lo scorbuto, il morbo di Barlo\V, · jl rachitismo infantille, la pellag·ra. E ' noto _c,he col nome di vitarmine veng·ono designa te quelle ·s ostanze la cui presenza nella buccia di riso fu ·dapprima stabilita ~p·e·rimen talmente da Eykmann (1897) ·e ch'imic·a1mente ' d.a Funk (1911). Secondo questo .autore trattasi di elementi app,a rten.enti alla categoria ·delle· sostanze azotate, aventi una com·p lessa costituzione, protbabilmente rappresentanti una base pirimidinica nuova e che egli ottenne .allo sta to cli cri&alli aghiformi: sono inattivate alla tem.p er.atura di 130° C. La loro deficienza nella dieta con·duce all'insorgenza di uno speciale qu.adro morboso, cl1e .si presenta n·el modo più caratteristico negli uccelli (colombi, .g.alline, o·c he .. ,) 1sotto.posti a una a:lj·m.entazione avitami·n.iica, come si verifica precisamente ~on una dieta composta e,s·clusrivamente ·di ·riso brill.ato (il iC'Olllltln e r1so del oomme·r cio), giacoh·è 1e vitamtne sono localizzate quasi e.s clusivamente 1nella crusca e più precisamente nella pellicola. argentea che ne tapnezza l'interno La fenom·elogia che si osserva è dominata da questi tre ordini cli fa\ty: perdita ·del peso, p.aralisi degli .arti e contratture muscolari. Anatomicamente lesioni degenerative a ·carico del sistema nervoso ce11trale e periferico. Questi fatti non s.i verificano se .al riso sb:ticciat.o viene aggi.unta la .crusca che ·da es.so venn e sep.arata: non solo, ma fu visto .altresì che animali g'ià in . pre-d a alla m.alattia •s tessa, dietro somministrazione di una dose conveniente di crusca; vanno rapidame.nte .a .g uartgione. L'identico ri sultato si può ottenere con l'estratto liq11i.do della CTusca di riso. Le vitamine isoiate dal Funk dalla crusca stessa s i trovano .dotate di v roprietà profilattiche e Cllrative intense. Alla dose ·di qualch e milligr ammo esse provocano nei piccioni a ffetti da poline·nrite ~")e l'i m entale e vicin i a soccombere, una scompars a estrem am en te rapida dei sintomi ca.ratterist i ci della malattia. Eykmann mise subito in evidenza l'analogia ch e esiste fra la sintomatologia da lui oiSs.ervata negli a.njmali. ·s ottoposti a l1na dieta di r iso brilla to e la s1ntom atologia del beriberi, m al atti a questa ch e non si ma nifesta comunemente ch e n ei paesi ov e il nutrim.ento è i·n pre\'a l eI1za~ di riso. Anch e anatomican1ente 1
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eBfstono molti punti di contatto fra le due sindromi morbose. Tale analogia ricevette la più completa conferma quan·do questi interessanti studi furono poJ>tati nel campo profìlatti·co e t erapeutico contro le epidemiè di beriberi. Fu visto infatti che con un cambiamento ·di dieta o con l'.aggiunta di crusca di r1so si poteva impedire l'insorgenza ·della malattia Effetti curativi molto incoraggianti furono ottenuti .anche nell'uomo somministrando, sia per via orale che iipodermica, idegli estr.atti contenenti molto pro·b abilmente la base ·d i Funk. « Patoloig i.a .s perimentale e patologi.a · umana. - dice O. Rocsi in un suo articolo èritico - si trovano n·el campo del beriberi in mirabile e non frequente accordo ». Il beriberi rappresenta pertanto ·1, avitaminosi-tipo, ed è appun.to lo studio di questa malattia che ha aperto !'.adito alle ricerche sulla presenza dei ,f attori .accessori indispensabili nella nutrizione,. p onendo la questione nel modo più semplice e ·p ersuasivo, e permetten.·do di avanzare l'ipotesi che .alla mancanza di tali sostanz·e nella ·d ieta si ·debba attribuire l 'inso.rgen~.a di altre fenom·elogie morbose, traendone ·in·d icazione altresi pe.r · la profilassi ·e la cura.
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*** E in realtà, come già ·da m olto tempo era
stato' messo in evidenza il rapporto ch·e pass<.t tra un.a nutrizione esclusiva o prevalente di. riso e il beriberi, così ia stessa relazione si è sempre ritenuta esistesse tra il mais e la pellagra;, tra una n·o·n opportun·a alimentazione e lo 1scorbuto, tra la cattiva qualità del latte e il morbo di Barlow. Ma er.ano sempr·e sfuggite le ragioni intime che valessero .a spiegar.ci talJe rapporto oh.e osservaztoni epidemiolog·iche e cliniche provavano in mo·do evi·d·ente . Già per il beriberi tanto la teoria 'infettiva, quanto quella che ne .attribuiva l'insorgenza ad una intossica-2ione dovuta all'ingestione del riso alterato ·p er fermentazione, erano andate presto mostr.an,dosi insuffìci.e.nti, l' unico dato positivo .restando stabilito dalla constatazione che il beriberi era intimamente legato ad una nlimentazione prevalentemente composta di . l ' 1so. Anche per la pellagra le ricerche ·dirette alla scoperta di germi specifici non hanno condotto a un risultato pratico. E qu.antunque la teoria foto-dinamic a qel Raubitschek, ·s econdo la quale il mais conterrebbe un ·p rincipio tossico ~.he sarebbe attivatio dalla luce del sole, ab:bia incontrato molto favore, è certo d'altra p arte ch e, se essa tende a s~je garci l.Ino ·dei si11t omi della m alatti a (eritema)) non prova
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SEZIONE PRATICA •
per nulla che ·questa .azione solare sia la causa riberi riconoscesse t1n'origine analoga, ricevè. della pellagra. Anche gli studi recenti che enpi-ena ieonif.erma ·dagùi studi lelpidemiologici e trano nel ca.rnpo dell'immunità, sebbene inte- clini·c1 della malattia. Fu dopo che 1a '"' . . , . ressanti, non ·Ci d.anno fino ad oggi alcun cri- eu1 opea so:stituì in quei paesi .ai primitivi moterio eziologico. Per contro meritano sempre lini a mano le mod·erne macchine perfezionadi essere prese in considerazion.e .sia la teoria te, che la malattia: prese un.o svilwppo straorche fa capo a Lombroso,, che la malattia cioè dinario. Questo perchè con le macchine mosia in rapporto con l'alimentazione .del mais ·derne il riso viene talmente pulito che nulla .avariato, che la teoria d.i Marzari e Lussana, rimane dello strato esterno o .pericarpio, la che attribuisce la pellagra all'insufficienza acui rimozione converte appunto un 'ris.o ip.nolim·entare del mais sano. Ma mentre do·po mez- cuo in un riso nocivo. Questi risultati portarono una nuova diretzo secolo di 'ricerche le •P iù svariate non si è ancor.a riuscito ad i·dentificare il preteso ve- ti va negli stu.di sull'etiolo.gia della pellagra, leno, la dottrina fi.s iologica 1del Lussaina ha date an·che le molte · analogie che esistono fra ripreso tutto il suo valore specialmente do·po i .du·e morbi. che le ricerche dell'Abderhalden hanno messo Il Durck, nel primo Cong.r e·s so Internazioin evidenza la grande inrportanza che ·eserci- n.ale dei patqlogi tenuto a Torino nel 1911, ta110 sul r icambio gli aminoacidi, come il gruiprichiamava appunto l'attenzione degli scienpo del triptofano, il quale appunto manca nel- ziati sul parallelismo ira le due malattie e la alimentazione unilaterale maidica. In cor1- sulla possibilità c.he la pellegr.a riconosca un'oclusione possiamo affermare ch·e anche nella rigin·e analoga a quella del be·r iberi. E già lo etiologia. dell a pellagra una sola cosa finora Stefani (1911), trattando ·,del valore nutritivo se1nbra ·essere bene stabilita e cioè oh'essa è del mais in rapporto .alla ·p ellag.ra, e prima ancora che fosse divulgata la dottrina .delle in raippoTto i.intimo ·con l'alimentaz•i·one mai1dica, come è provato dal fatto che la pellagra vi tamin·e, era indotto a pensare che l 'insuffinon esiste che n elle contrade .dove il mais co- cienza .alimentare .del m ais potesse di,p endere stituisce l 'alim.ento pressochè esclusivo. Que- dalla assenza di principi ne·cessaTi all 'uo·m o sto fatto, unito alla constatazione che la pel- e ancora sconosciuti. Anche Volpin.o (1913) solagr.a .si guarisce migljorando l'alimentazione, spettava. che la causa ·della malattia potesse dovrebbe pertanto co,sti tuir·e la base per qua- dipen.dere dalla mancanza di certe sostanze protettrici che ·s arebbero contenute nella calunque dottrina sull'etiologia d·ella ·p ellagra. Che l'insorgenza ·dello scorbuto sia condi- riassi.de del granturco . .secondo il Funk (1913) zionata .~d una alimentazione inadatta è · pro- a seconda -d.el modo di preparazione d·elle favato dalla constatazione antica che ta.Ie ma- rine noi abbiamo casi cronici con piccola morlattia si manifesta in seguito a consumo di talità e casi .acuti con alta mortalità. ·Così •in Italia e in Egitto dove . il mais è ma· soli cibi .disseccati ·e conservati, come pure già era noto che una modesta aliquota di cibi cinato· in modo i.ncom1)leto, · noi .abbiamo dei freschi è sufficiente percbè ·s i .attenuino .e casi cronici con mortalità ·di solamente del scompaiano le turbe caratteristich·e del morbo. 4 % ci.rea, m·e ntre negli Stati Uniti ·dove il mais subisce un processo .di macinazione molÈ in.fin.e già •d.a tempo vi fu chi intJraJVVide nella cattiva qualità del latte materno e nel- to protratto per mezzo di macchine perfeziol'uso troppo prolungato .di- latte sterilizzato nate, noi abbiamo un'.alta percentuale di casi nell'alimentazione dei. lattanti l'insorg·enza del ac11ti con il ~ ~b al 25 % di mortalità. La ragione .di tale differenza sar.ebb·e perf.etmorbo · di Barlo\v e di certe• forme di rachÌ ~ · tamente la stessa di 1qu.anto si os.s erva nel riso, tismo • Pertanto possiamo affermare che l'origine per il motivo che qua.nto più protratta è la macinazione t.anto più il grano viene privato alimentare di questi morbi era generalmente ammessa: troppo poco in ve·rità perchè si po- delle s11e parti periferiche. Infatti !'.analisi chitesse già pensare a ragg·ruppare queste di v·e r- mica delle diverse frazioni ·del grano di mais ottent1te .durante la macinazione renderebbe ~e sjntomatologie in lln unico capitolo ·di pamolto probabile che la localizzazione delle vi · tologia. Ma allorquando vennero jn lu·ce .gli im-por- tamine .sia an.aloga a quella del riso e cioè tanti stu.di sull' eziologia del beriberi, l1na più negli strati esterni .del grano. :S'perimentalmente l'in'tere&Sante problema stretta parentela fra crn·esti morbi parve logi- · è di diffi.cile soluzione, dal momento che non camente poter$i 8mmettere. , si è ancora ri11sciti a riprodurre negli animali Già, accennammo che l'ipotesi form11Jata ilall'Eykmann, in eegl1ito .alle sue ricerche 11n quadro morboso ohe meriti il nome di pelSl1lla po·l ineurite speri.mentale, che cioè il be- lagra sperimentale. E quantunque il quadro •
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osservato p er p1·imo da Bezzol a (1908) nelle scorbutica (lesi o11i al tub.o digerente, comuni del r esto a tutte le avitaminosi, lesioni gengit a vie tenute a una .dieta esclusiva di mais san o, ricordi in certe p a rticolarità (fenomeni . vali, epistassi, emorragie sottocutan.ee, deperim ento, edemi .... ). Ho osservato d 'altra parte cutanei ea intestinali) l a 'p ella.gra , è ben lungi dal riprodurre la complessa f enomelogia che la benefica inft11enza della somministrazione si osserva n ell 'u omo . Il Frisco, che si è occudegli agrumi cr1e qualche volta veni:va fatta pat o a lungo 1d·elle alimentazioni incomplete alla truppa: la loro distribuzion·e dovrebbe nelle l or o consegu en'Ze anche n ei rappo.rti dei essere generalizzata e. non mancare mai quann1a.1ati di m en te, h a dimostrato l'insorgenza do la n e·cessità impone l'ufo prolungato di di m ?-nifestazi oni di avitaminosi n e.gli .aniviveri di riserva • 111ali (conigli, col ombi) tenuti a m ais imn1aTutto il gruppo delle malattie scorbutiche t u ro ed essiccato in·completa mente, come .ana(scor buto, berib·eri dei naviga nti, morbo di logam ente a vev a r icon os ciuto una sin1ile oriBarlow) sarebbe .d ovuto alla assenza di tali gin·e n ei fat ti di avitaminosi riscontrati in di- · fattori a ccessori antidiscrasici. versi -·casi clinici venuti Come dic·emmo anche per il rachitismo si . 1S•otto l a sua oos.e rvazo ne Già l 'Antonini e l 'Am.alfitano .a vevano vorrebbe riconoscere l'importanza delle vita1·icor1oscil1to proprietà p ella grogene n el mais mine, il' che si -può .metter·e in correi.azione i1nmaturo. Secon1d o il F r isco le vitamine della .alle ric·erche che provano la esistenza ·di socortecc ia irnm a tura n on sarebbero sufficienti s ta.nze che avrèbbero particolare im.p ortanza Ilè qualitativa m e11te n è quantita tiv a m ente da ta sull 'accrescimento. Molto interessanti sono i l' incompleta costituzione chimica e struttura - lavori di Osborne e Mendel (1912) e qu·elli di le della sostanza cortic ale. Hopkins (1912), dimostr.anti che gli anim ali Ch e la comu a r sa dello se.arbuto sia condinon -u osson o. r rescere· sei nutriti con diete cos} zionata alla assenz a nella alimentazione di dette ' sintetiche, con sistenti in miscele artifi.·p eciali s ost.an z.e anti·scoirbuti·che è prov.ato ciali .di ·p:roteine u.p r•e, grassi, i1d·r ati di 1carbo• Ll ai claisisici esperim enti di H olst e Frolicl1 nio, sali. M.a essi ·dimostrano anche che so(19()7), i qu.ali dimostra r on o ch·e gli a nima li stanze presenti in a limenti normali (per e·s. 11utriti esclusivam en te con sen1i seccl1i (pisella tte) possono, se aggiunti in quantità sorpre nli, a v·ena, frum ento, ecc.) o e.on un i1utrimen tt) dente_m·ente piccola, assicurare la utilizzazioesp osto all' ttl1to cl ave o ~d alta temperatura, ne ·dell'·energia contenuta nelle suddette mi11resen tano i sintomi clinici ed a n a tomici dello sture .a rtificiali . .:-co rbuto . L a storia clinica d ello seorbuto, gua** r * 1 '. to clall' alim·en to fres co , conferma auesti dati. •. Prospettate così p·e l' sommi capi le nostre I-I a nno .azion e p rofila ttica e cura tiv a le comuprincipali cono s·cenze su qu-elle m.alattie che n i Yerd11re veTdi, i s ucchi di frutta, il latte vengono ascritte a l ca p itolo delle avitamin osi, e a n ch e gli stessi semi dopo fatti germogliare. e alle . quali ·Centanr1i (1914) propone il nome È n ota l'antica fa.m a di a ntiscorbutico del su c1 arancio. R ·d imost.rFJt.O p !! r Ò più generico di amerositosi e \7\ eill e· Mourico idi limone e qua nd (1916) quello di malattie da caren.za, ch e ta1e proprietà n on è ·dovuta all'.aci.do citricerchi a m o di aciden trarci un po' più intimaco in qua n to e$si conservano il loro pote re mente sulle cause ch e ne gen.erano l 'insorgen<t11ic h e guando t a.le a cid o vi e.IlJEI eli1min·a to; la za, ond e meglio va.gliarne la pro·babil.e parenreazione acida u er ò è favorevole alla conser• ,·azion e del poter e a n tiscorbu tico n é.g li alim en- tela. P er Funk si tratterebbe sempre di uno stesso ti. In una mia nota com.p arsa nel 1917 in ,queme ccanismo. L'animale, privato di vitamine,. sto p er iod ico, io bo dimost r a to com e il n ostro in capace ·di fabbri carle sinteticamente, s~ ritS Jlda to d11rant e l a gt1 e r ra, ha ri sentito della volg·er e1b be alle riserve accumulate nel suo orforte defi cienza in sost a nze .a n tiscorbutiche di ganism o, e prim~ di tutto alle m asse muscoc11i è in colpa.bile il r egime a c.ui era ·a ssoggetlari e p oi in seguito al tessuto nervoso, il che tato, sp·e cie a ll orq11an1do l'uniformità e l ' inimporta i disordini più gravi, comuni a tutte ~ ufficienza di esso imi;>ost e d alle circostanze, le avitaminosi. Yen i van o aggr a va te dalle frequ en ti ·distribuI sintomi d elle avitaminosi possono essere r ioni di viveri ò i r iserva (carne con servata in divisi in a lcuni gruppi: il sintoma d~lla neuscatole, ,gall ette, l a tte con d·en sato e sterilizrite - la sindrom e cardiaca - la sindrome z·1to, ecc.). Infatti i o ho p otuto convincermi, dello -scorbuto e in finf il quadro ~ellagro so d urante la mi a -nern1an en za fr a le tr11une com-con le sio~ intestina!], eritema ti,p ico della l)nttenti della .fr ea t1enza in es se e talvolta ' peli-e, e sin tomi da r>arte del sistema n ervoso della g raYi tà dei disturbi aiscrasici, molti centrale. Qt1esti sintomi !)Osson o unirsi e for<l ei qu ali r ientran o a ppunto n ella sindrome
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ma 1·e sindro1ni combinate, il che proverebbe la omogeneità di queste malattie. 1 Ma per meglio comprend·ere come dalla assenza d-elle vita mine possano generarsi qu a dri m orbos i di ver si; occorre che n oi teniamo presente la distinzione che a.ttua lment.e viene fat ta di t a li sostanze, in seguito specialmen te alle ricer che -cli Mc. Collun1 e Da vis (1913) e di Osborn•e e Niend.el (1913). 'f ali sostanze, alle quali ìVIc. Collum e D a vis propongono le denomina.zione di « fattori acce8sori della crescenza e dell'equilibrio » , ven- · gono oggi distinte per la loro solubilità in fattore A, solt1bile nei grassi, senza l'azione del quale l'animale n on è capace di crescere, e fa.t tore B, solubile in acqua e a lcool, che è assolutamente i-n dispensa:bile in tutti .gli sta;di della vita. Infine nelle cavi-e, gatto, cane.... è stato dimostrato indisuensabile un terzo fattore accessorio, 1, antiscorbutico. Il fattore acc essorio B è quello meglio conoscit1to e ch e più ha attir ato l 'attenzion e degli studio1si , .sia perchè è stato il primo a;d essere scoperto, sia perch è è quello la cui defici enza provoca la ·S intomatologia più grave €d imponente. E stata dimostrata !'identità del fattore B con la vita mina .di Funk estratt a dalla pul a di riso o ·dal lievito di birra. Abbiamo p ertanto già accennato .ai suoi principa.li caratt eri fisici e chimici . ' Il fattore B· si trova variamente distribuito in tutti gli a limenti di origine vegetale ed a n im ale. Tut ti i semi 11-e sono ri cchi, e cos1 oltre 1ch e i1el rLso, si trova .n el grano, m a i.s , • orze;>, avena, miglio, ec-c., .e s.pecialmente il o calizzate nella parte periferica e n ell' embrione. Il fermento di birra ne contiene delle qu an tità con siderevoli. D·ei tessuti animali l' organ o che n·e contiene maggiormente è il fegato , vengono poi il rene, la milz a, il cu ore, i muscoli volontari, il cervello, il mid ollo. Ricc·h i in vitamine ac,quo-solubili sono ancora il tuorlo d'uovo e il latte. E a questo proposito ricord-erémo che il latte, unico alimento della nostra prima età, contiene tutti e tre i fattori accessori. TJa ·d·eficienza delle vitamine acqua-solubili pr,ovoca n egli a.n imali la polineurite e n ell ' uomo il b eriberi. Si hanno lesioni n on solo nel s istema n·e rvoso centrale (cellt1le dell'e corna anteriori del midollo lombare) e periferico (sciatico) , che presentano alter.a zioni degenerative, ma in tutti gli organi. Così Funk trovò atrofia d·elle ghiandole sp·ecie d·el timo, m en tre al contrari o fu trovata ipertrofia delle capsule surrenali ron iperadrena linemia, -.degenerazione degli organi d·e lla riproduzione,
di s,f~nzione
degli organi della digestione e del1' assimi·lazione . E ancora diminuzione dei .globuli rossi e del . tasso emoglobinico. (Frisco). Il fattore accessorio A, solubile nei grassi, venne identificato da Osborne e· lVIen·del (1913), le cui co11statazi oni furono confermate ed estese da ìVIc. ·Col1um e Davi:s. Il fattore A è a n co ra p oco conosciuto ·dal lato chimico, perchè non conosc.i amo ancora d·ei metodi che c i pemnettan.o di trattarlo ·con r-elativa stabilit à; la lu·ce ed il ca lore· .agiscono sfa vo rev olme11 t ") ' su .d i esse. Le vitam in.e gTasso-.solubili sono presenti in ,grande percentuale nE1i .gTassi an.ima li co 1ne n el bt1rro, ina sono a ssen ti o quasi nel l ardo e nello strutto. Ri cchi ne sono gli estratti di ghia ndole spe cie d el fegato, si rinviene in g~rand.e quantità anche ne~l e parti vercl i d elle piante, m entre invece si trova in proporzioni piccolissin1e n ei semi, ad eccezion·e che n el lino, migli o, soj a. Il fermento di birra, cosi ricca in fattor.e B , s embra -essere sprovvisto del fattore A. Noi po.s siamo· ass,ai facilmente con statare i disturbi consegu·enti a un regime privo ' l ; fattori A, sottopon en ·do gli animali a cibi digrassati, giacc.h·è in tal caso il fattore A segue i g r assi. Ne risentano specialmente gli anim aliI in vi a dì accrescimento. Si ha dapprima arresto ·d i svilupp o, indi pr ogressivo èlimagram ento ·e morte dop o d iversi m esi, a seconda dell'età d ell 'anima.le . Ma i1 sintomo -oiù carat. teri stico di tate avitaminosi è la xeroftalmia: s i ha arrossamento ·della congiuntiva, ed èm:i pal'pe•b rale, ,e .a n che .o.p acità d ella cornea e cecità . L'es istenza di uno speciale 'fattor e antiscorbutico, dopo le ·esperienze ·di Holst e. Frolich . (1907) e a utori s u ccessivi, sembra non doversi mettere in dubbio, quantunque sia quello m eno conoscit1to dal lato ch1miC'o. A differenza dei precedenti esso si dimostra molto I.abile : viene distrutto facilmente col di sseccamento e con la. cottur a . Si trova nelle parti verdi e . fre~ che e in µ-enere n ei vegeta li ricchi di acqi.1a . E' estraibile con alcool a 95° ed è possibile separ arlo jn una. soluzion·e a cquosa. dal fattore B perchè questo vi ene assorbito dalla terra di fallon e lasciando libero il fattore antiscorbutico (H arden e Zilva) . Inv-ece nessun dato preciso abbiamo per ammettere l'esisten za di speciali ~ostanze antipellagrose, da ·differenziarsi dalle precedenti. Sperimentalmente io h o vi sto ch·e i disturbi osserva ti dal Bezzola e autori s u ccessivi (Lucksch, ecc.) con l'alim en tazi one maidica - . si potevano ottenere u.g1Jalm-ente .alimentand " le cavie con fa:rina di frt1m erito e di ri so. i! ,
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ct1e, unito all'osse1·vazione fattru .da ·diversi autori che casi di pellagra possono escere prov9cati ·da .altri cereali -Oltre c he da.1 n1ais, dimostrerebbe che non si può attribuire potere pellagrogeno un:icamente all'alimentazione maidica. Fu visto inoltre che alimentando i piccioni con mais priv.ato del germe ·e dello str.ato aleuronico iessi si ammalano di tipica poli·n evrite ·come nell'a·limentazion-e di ri•so brillato (Riquier). D'q.ltra parte è noto (Lombroso) che nella pellagra s} nota no di .frequente sintomi scorbutici (osteoporosi, emorragie, stomatiti, ecc.), n-0nc~ sintomi e lesioni beriberiche (neuriti, .dilata.zion.e -cardi.aca, degenerazioni del nervo vago, tachicardia, ecc.). Or.a questi fatti mentre stanno in appoggio alla teoria che '.anche nella gen·e si della pellagra si possa invocare un fattore avitaminico, d'.altra parte contribuisc-0no a metterci in guardia dall'amm ettere senz'altro l'esistenza di sostanze anti")ellagrose, in,t.ese nel senso specifico. Probab ilmente, nel caso della pellagra, la questione è alquanto più complessa, ed altri fattori (assenza di gruppi aminoacidi, · cleficienza di azoto) possono contribuire .a rend<·i·e così svariato il quadro pellagroso. • !Jobbi ~l mo !Je11sa re a11cora che come da.Il a diversa quanti tà e qualità delle vita1nine si h a u11'insorge11za lìiù o m eno acuta d·ella mal,a.ttia, e un qua dro morbo so diverso, cosi le esigenze dell'organismo in vitamine varino, sia qt1antitativamente che qualitativ.a mente, a seco11da degli animali, ·dell'età, d·ella natura del vitto, della resistenza organica. Così mentre per gli uccelli un cereale, purchè sia intero e quantunque privo di sostanze antiscorbutiche, si mostra sufficiente a' mantenerli per un tempo indeterminatamente lungo in condizioni perfettamente normali, esso non si rivela invece completamente sufficiente per altri animali, come le cavie, che, con una simile .d ieta, va nno incontro a un lento ma progressivo deperimetro ohe finisce per .condurle a morte. L'esempio delJ a ca vi.a è a questo proposito assai istruttivo, come dimostrano i seguenti e-sperimenti. Misi (1915) tre gruppi ·di cavie ad una alimentazione e·s clusiva di cereali (mais - .riso frt1mento) completi, cioè con tutte le parti co... stituenti il seme. Altri tre gruppi invece misi ad alimentazione esclusiva di cereali (mais riso - frl1mento ) incompleti, cioè privati degli strati più periferici. In tutti i casi la dieta risultò insufficiente a mantenere la cavie nelle loro 'ieondazioni norm.ali, quantunque \La morte fo sse -l1iù orecoce nelle alimentazioni incomplete; tutte poi morirono in preda a fenon1eni scorbutiforrni e perdita del pelo. Notai '
an che fatti pa.ralitici nelle cavie a d alimentazioni i11complete, con tutta probabilità perchè solo in qu.e ste si ha deficienza ·di vitamine a,n. ti'neuritiche. Ma le cavie muoiono altresì Efl tenute a cavoli freschi, ricchi in vitamine antiscorbutiche: di 30 cavie tenute a cavoli dopo 20 giorni non me ne rimasero in vita che 6. S•el invece noi ·uniam·a i diue alimenti (cereali + ca;voli ·e ooi.oè vitamine antib·e riberiohe + vita'min·e antiscormutich e) venia·m.o a co)stitui:r.e una dieta sufficiente .a mantenere in vita l 1anima le adulto. Possia.m o quindi immaginare che c,erti animali, per speciali esigenze del loro ricambio, hanno bisogno unicamente (o prevalentemente?) di fattori B (vitamine antiberiberiche), altri inv·ece di fattori antiscorbutici, a.Itri di tutti e due. Le cavie apparterebbero appunto a q11es t'ultima categoria di anim a lj, dimodoch è 'regolando O·p portunamente l '.alimentazi·one noo possiamo ottenere in esse o lo ·s corbuto o la -oolin.e·u rite. Infatti ultima. n1ente si è riusciti a ottenere la p-0lineurite · sperimentale anche in questi animali, come pure in altri mammiferi (t opi, gatti, cani) regolando appunto I' a lientazione in modo che le lesioni nervose si :Oossano stabilire -orima ch e l'animale venga condotto a morte dall rt deficlienza del .fattore antisddrbuitico (a. cui. i m.arnmif eri sembrano particolarmente sensibili) e del fattore A, se l'anim.ale è in via d~ acCTetScimen.t.-0. (Voegtlin e ·Lak.lel, 1918 '~'eill e Mouriquand, 1918).
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* ** TYa quanto siamo venuti es"?onendo appare tutta l'irr1portanza della questione non solo dal lato teorico, in quanto apre nuove vedute nella chimica .alimel;ltare, ma altresì dal lato prattco, in quanto ci 8Jd1dita preziose novn1e profilattiche e curative in ·uno speci.ale capitolo di patolo_gia. Ma le nostre conoscenze a l pr0ipo.sito non avranno veraim·ente ba.se scientifica fin·chè non ci sarà ben noto la natura esatta delle turbe dovute alla soppressione delle vitamine: i sintomi caratteristici delle avitaminosi non sono che la conseguenza di queste turbe metaboliohe, di cui occorre conoscere il processo intimo. In verità gli autori, tutti attenti allo spettacolo v-eramente stlggestivo d-ei fenomeni con.s eguenti alle diete ieivitam.ini-che non evevano finora :rivolto le loro ricerche ' allo studio dell'influenza delle vitamine s ul ricambi-0 , per quanto appaia cihiiaro che ' questo debba essere grandemente alterato in seguito alla loro deficienza. Fin dal 1913 io, affrontando si;>-erimentalmente il problema del compito affid ato alle vi-
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tamine nell'equilibrio del ricambio materiale, intrapresi nel Laboratorio di Fisiologia della R. Università ·di Genova, diretto dal professore Grandis, delle ricerche intese .a; stabilire a quali perturbazioni si dovesse·r o attribuire le avitaminosi. Studiando particolarmente l'influenza che l~ sostanze in questione esercitano sul chimisn10 respiratorio (indice del complessivo scambio materiale), io osservai che n·e i ·col-0m·b i tenuti a rioo bri1lato (privo di vitamine) s.i ha un abbassamento n1olto rilevante (fino a 0,35) del quoziente respiratorio, dovuto a una diminuzione dell'anidride carbonica em~ssa (prodotto di co,m bustione) in confronto dell'ossigeno introdotto (agente di combustione) : il quoziente stesso si rialza prontamente somministrando un estratto di lolla, contenente le vitamine: ciò ci sta ad indicare nel primo caso u11 rallentamento nel ricambio degli id·r ati di carbonio e nel secondo caso una ripresa nel ricam.b io stesso. In base .a tali risultati io :µo interpretato l'azione delle vitamine considerandole come ~lementi eccitanti i orocessi ossidativi: la loro • presenza è necessaria perchè tali \fenomeni avvengano in modo completo. La loro azione catalitica, i11tesa in questo senso, spiega bene i gravi fenomeni che insorgono per la loro assenza, conducendo all'accumulo nell'organismo di prodotti di disintegrazione che, non essendo completame11te ossidati, riescono fortemente tossici, e oi spiega il grave quadro morboso che si osserva e che ha indotto molti autori a pensare a una intossicazione da veleni contenuti nella dieta. Partendo da tali mie ricerche il Dutcher (1918) cercò ·di controllare, in un modo in ver.i tà ·russai indiretto, oorne avvengono le ossidazioni nei tessuti dei colombi polineuritici. Essendo noto che quanto maggiore è I '.attività ossidativa dei tessuti tanti più -catalasi questi contengono, l'A. volle vedere quanto ossigeno veniva scisso dall'acqua ossi.g enata per opera dei vari or.g ani di colombi normali e ' polineuritici, e constatò che gli organi dell'a. n'imale avitaminizzato n.e mettevano i·n libertà circa la metà degli organi normali, mentre se all'animale era stato somministrato. l'e .. stratta di lievito di birra, ricco in vitamine, le cifre si avvicinavano moltissimo a quelle normali. L'A. fa ancora notare che i tessuti si ordinano per il loro contenuto in catalasi come quando siano ordinati per il loro contenuto in vitamine. . Infine recenti-ssime ricerche della Novaro (1920), compiute nel Le.boratorio di Fisiologia di Genova, sul ricambio calorimetrico dei colombi avitaminizzati, dimootrano in que-sti un \
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ahbassa1ne11to della temperatura del c·orpo, ·11el mentre vien.e · ridotto eno1unemente: (fi.n o al 60 %) l'e.missione del calore: il che, concordemente .ai risultati ottenuti dalle mie ricerche, dimostra che quando la deficienzru del, le . vitami11e si fa sentire si ha acutamente un romp.ersi dell'equilibrio nel metabolismo animale per c-q.i i prodotti non sono più elaborati completamente. Ci 1spie ghiam.o BJdun,que 1peirohè, p. es., la polineurite r: egli uccelli compar,e tanto più presto , quan c,o maggiore è la somministrazione del ris o brillato, come sperimentò Funk e come osservarono altresì Braddon e Cooper . . Funk vide ancor.a che l'aggiunta di idrati di carbonio .al riso bri.l lato accelera l'espl·osione della malattia. Abbiamo in questi casi un aumen.to di sostanze a lin1entari da metabolizzare senza un corri·spondente aumento di vitamine e quindi più precoci e -più gravi i disturbi derivati dall'alterato ricambio. In ·b ase ai d·a ti ,~iperim.en.tali sopTa r1feriti, noi riteniamo adunque che le vitamine debbono eEsere considerate come corpi catalizzatori, ~apn.ci di eccitare e regolare secondo i bisogni fisiologici degli organismi, il determinismo delle re ~zioni bioch i1ni che fondamentali 1el ricambio. Probabilmente la lor o azione si esencita ~ u tutti i grllPPi di sostanze alimentari e cioè oltre che sug li idrati cti carb onio anche sui grassi e sulle sostanze albuminoidee·: esse ne assicurano la completa e 11ormale utilizzazio11e da parte dell 'organismo. E siccome n eille avitaminosi furono constatate alterazioni a n atomiche e funzionali delle gl1iandole a se::'rE'zi on e inter11 a, di cui purA è noia l' in fl11 e11za reg·olatrice sul ricambio, assai verooimilmente l'azione dei ·due ·sistemi, endogen·O l'uno (secrezioni endocrine), eso·gen 0 l'altro (fattori vitaminici), non deve essere consi·detr ata diisgi1u.nta1. Quantunque le ricerche sopra •riportate si riferiscan(I) solamente alle avitaminosi da fattore B, manca11do attualmente studi sul ricambio i1elle . alinrentazioni pr,ivate dei fattori A o d1ei fattori anti!scie>1rbutici, nq_i tutt8;via possiamo trarre da e·sse un'indicazione circa il momento patogenetico del fenomeno, permettendoci di inter')retare il fenomeno stesso essenzialmer1te come 11na intossicazione cronica, in dipendenza della diminuita ossidazione causata dall a deficienza dei fattori accessori dell'alimentazione: il conseguente profon.do turbamento del metabolism-0, di cui sono espre~sione l'abbassamento del quoziente respiratorio, la minore nroduzione e la diminuita eliminazione di ca.lo re, conduce infatti alla formazione di prodotti jntermediari del 1
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ricambio, quali potrebbero essere i corpi ace. tonici, che, non essendo completam,ente bruciati, agiscono come tossici sull'organismo e sul siste'ma n.e rvos·o in specia.I modo. In tal gui1sa i .f·atti poli·n evr.i ti·ci si posso1n·o ais·c rivere alla categoria dell e comuni neuriti tossi~he ' nel . mentre che tutto il fenomeno, p erdendo quanto di misterioso lo .avvolgeva, può rientrare nell'ordine dei comuni fatti fisiopatologici, che si osserva.no nel nostro organi smo .
LAVORI ORIGINALI . CLINICA NEUROPATOLOGICA
R. '0NIVERSIT.~ DI TORINO diretta dEYl prof. c. NEGRO.
DELLA
Sul trattamento di sindromi nervose (contratture muscolari, rigidità) e circolatorie con iniezioni ipodermiche di cacodilato di soda ad altissime dosi per
BIBLIOGRAFIA'.
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La copiosa bibliografia sull'argomento tr-ovasi ripoTtata nella1 mia rivista ,sinteti,c a in Patliologica, n. 14-4 del 1914, e i.n quella della Novaro P. in Patholo(tica, n. 265 del 1920, a . cui rirr1andiamo il lettore. Ci limiteremo ·pertanto qui a specificare lè font i di quei lavori ohe, citati ne-11a presente tf'attazion·e', ' non s'i troyano elencati 11elle due' suddette riviste bi.bliograficlle.
il dott, GIUSEPPE ROASENDA d·ocente e:d assist·e1I1te .
La oo·m tinicazione di Lhermitte e Ques:n el, fatta alla :So cieltà dJi N eiurol,og.iJa / li Pairi.g i (Revue Ne·u rologique, 1919, n. 12, ·p aig. 912) mi ha incitato a .sp·erimentare il metoid o teDapeiufjco .p roposto d.a questi Autori, il quale avr,ebbe dato var1taiggi, non ottenuti m .a i ip:r ima ·CO·n altri m :ezzi, contro ta~t1ne 1sindromi nervose (c.ontrattrure m·u soo1a1ri, ri·giidità) e ·ciroolatori-e. A ·dire il vero, Lhermi tte ··e Qu esnel h'amio AMALFITANO G. La pellagra in provincia di Crese~uito, fir10 a;d l1n ce·rto p1into, la via già monq, durante l'ultimo decennio. - · Cremoa.pert.~ da S icaro antecedentemente. Queist'auna, 1914. · tore - ,bon · Roger, Haguenau e Kudelsky ANTONINI G. Rivistlt Pellagrologica Ita·Ziana, luglio 1914.. .av€1\7a usato i1l novarsenic p1er vi·a endoveCENTANNI E. Quaderni di psicliiatria, vol.· I , n·osa. Lh·eTmitte e Quesnel avevano ad·operato, n. 9, 1914. peT iniiezioni 1endovenose, il sulfarsJ0 nol, facenFRtsco B. Annali del "Atl anicomio' P rovinciale .do 2 o 3 ini~zi·oni ogn.i settimana, ed aumendi Catanzaro, anni 1916; 1917, 1919. tand o .pro g·ressiva.m .e.n te l a d os1e, da· gr. 0.006 NOVARO P. Ricerch.e calorimetriche comparati a ,gr. 0.30.: in modo che l'amm.a lato riceveva ve ..sul digit1,no e sull'avitaminosi, in Pathoin un m.ese pi11 ohe 2 gr, di 1nedicamento. Ma logica; 1920 (in corso di pubblicazione). RAMOINO P. J>olicl,inico (Sezione p,ratica) . fa~ non ·è questa 1a modalità cih e io h o voluto scicolo 19 del 1917. . · " provare e controllia re. I o mi S'on,o attenuto a Rossi ·o. Quaderni di psic liiatria,._ n. 4 del 1915: qti.e'ILa più is empli·ce .d i qu·elle ·Consi1gliate cla STEFANI. Penada (Padova, 1911) riportata neltali .~utori, val'.e a dire a lla., cu ra con irnieziola Gazzetta degli Osp,e<tali e àell e Cliniclie, 11i i,poderrnri.c he, adoperando il preiparato rurn. 57 del 1912. senic·a le diver1tato di llSO a,s s.ai ·Co.ml11ne, il ca: · \VEI~L e l\1ouRI QU_i\ND. Revue de ·Médecirìe, facodilato di soda, e di ct1i si .p ossono inùroscicoli 1 e 2 del 1916. durre nell'o.rgianis mo le do.si ,p iù el evate. LherAbbazia, maggio 1920. n1i.tte e Que.s·n el, à .quest.o p'r.oposito, ocmsigliano 11na solO.zione al 50 101d al 2.5 %, da iniettansi .nella, region·e glut.e.a o s·otto la pelle Interessante pubblicazione : della faocia e.sterna dell1a coscia.. E1sisi fanno Dott. ELIO FABBRI. delle iniezioni cpJoti1diane, od ogni 2 .g iorni nei u ·az.ienti avanzati in età, e, i.n qualunqt1e mo·do, Jruelno resistenti ; iricomin·cia;no con ·dosi (Man11ale di Semeiotica Speciale) di 0.25 o 0.50 per due o tre volte, per salire p·oi .subito ad 1 gr., ~ gr . .e mezz,o, 2 gr. ed anUn volume di 164 pag., in-1o, con tavole .che 2 gr. e 50 ctgr. di caoodi·l ato per ogni iniefuori testo. In commercio L. 2.50, pii1 le spese zione. di spedizione. E ssi con.s~gliano di sospendere la cur:a .quanI nostri associati che desiderano provvedersi do all'am1na1lat.o s.on·o ini·ettati ·da 12 a 14 gr. di que~rto utile manualetto, lo riceveranno· d el medic•aimento (1), p·er riprendere ev.entualprontamente, franco di porto e raccomanciato, 1
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Ouida alt' esame dell' infortunato
spedendo cartolina-vaglia da L. 2.40, nominativamei11te all CaY. LUIGI POZZI, via Sistina, 14, Ro1na.
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(1) In ·un loro ammalato al'rivarono fin'anchead inie-ttare, .in 12 .giorni, 18 gr. e 75 ct.g. di cacodilato id i soda!
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mente a fare un'altra se-rie di iniezioini dopo una quindicina di giorni. L'utilità del m.etodo sa·rebbe .con1.Stat3Jbile essenzialimente, secon·do .Lherm.it~ e Qu1eisnel, nei ca:si di sindromi ·nenvooe in ·cui e·s i•s tono .f enam.eni di rigidità e di .contrattura. ADJche n 1e gli aTteriosclerotici potreb~e dare buoni risultati, per il ( notevole a;bbassiamento ·della pressione san1guigna che sii otti en.e (!O•n eisso.
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mamentJ~; ripetuta, non aivev·a portato più gio-
vam·e nto. Appunto pel'chè la contrattura - specie .dell~arto 1SUJPeriore sinistr-0 - si veniva an ·cora ·accentua:nrdo, tanto che i segmenti dell'arto ste!sso con •difficoltà, .an,ohe passivamente, potevano muovarsi e 1spo.s tarsi, io ho cred·u to fosse 1del caso d'i tentar.e la cura cacodilica ·ad alte dosi, applicando, in line.a .g·enel'a:le, i • conic etti di Lhermitte, e modifi·can.do eventualmente la cura a secon1da dei ri1siu ltati o delle * ** , diffitooltà che durante la m.e d·e si1m a .si srurebHo incominciato · t1na vasta serie di espe- bero potuti ,p resenta·re. E, più rprecisamente ri·enze al riguard·o e ·c-0m11nj•c herò i relativi ho proceduto nel seguente modo, con soluziiorisu1tatJi. ap.p·en.a avrò potuto completarli ·eid ne di oaicodilato di soda .al 25 °/o . • ordinarli. M.a p.erohè an-che altri sia incitato 8 aprile - Iniezione di 40 ctg. di eacodilato a rfare delle ricerche in questa ·s tessa .direai soda. . zione, d-0po aver ~coennato 1alla modalità pro9 a.prile - lni·ezion·e di 60 ctg. di caoo1diilato posta ida Lbermitte ·e Quesnel, desidero ora, di soda . , oome specimen, di ri•f.ertre in breve 1sul caso 10 aprile - Iniezione di 80 ctg. di .c·acodilato di un ammalato, già degente nel RepaJ"to Neru- di soda. - Notasi un lieve miglioram·ento della contratturia negli arti emiplegici, specie nel ropatol·o gico dell'Ospedale Militare Principale suueriore. ~i Torin.o, il quale ha avuto· v1 anta•ggio ·da il aprile - Iruezione di 1 gr. di .ca;codilato tale C'Ura, e di 'fare alcune considerazioni su:11a di soda. 12 aiprile - Iniezione ·di 1,2-0 gr. di .caoodfilato medesim·a.. di soda .. - Nel !)Omeriggio .accusò cefal·ea che Si tratta di un .~oldato, S,p . Pietro, di ,a.n ni durò circa "t1n 'or-a; perciò il giorno successivo 23, il quale fu col\pito da iCtus apoplettico il si 1dimin1l1ì la dose ,d el m edi·camento. 13 aiprile - Iniezione di 80 ctg. di caco·dilato .28 agosto 1919. Ris11lta dalle va1ie caTtelJ.e cliinich e di cui consta il su o incartam·ento che di soda. - Nel pomeri,ggio ebbe leggie·r i dolori a ddominali (non - diarrea), ch·e durarono poco eg-li •Si sarebbe ruccorto di debolezza motrice tempo. Esame delle orine: n·o n ailbumina; trace 1p oi di paralisi degli arti e del faccial.e in- cie, a:p.pena d:itm-01strabili, di pigro.enti bilia1ri; feri.ore di sinistra instauratesi in 111!)dr pro- null'·altDo di ,notev·ole, 14 aprile - Iniezion e di 1 gr . di cacodilato di gressivo e slenza peroit a di coscienza, e ohe soda . tali fenomeni furono preceduti, du·r ante circa 15 aprile - Iniezione di gr, 1.20 di cacodilato un mese, da\ malessere, da cefalee sp·eci'almente di soda. ConQ.izioni generali buon·e. Il paziente n-0.tturne, da inson·nia, ecc., e cc. Egli neigò sem- non si lan1enta di nulla di p a rticol.are . Contip:rie lues, e la reazione di ·w3Jssermann sul nua il migliorame11to dei fenom eni contr.atturali. - Esa.me de1l sangu·e.: Emometria, 90 %. .,. 1 siero di san.gu·e fu n egativa (non si p.oter0t110 Non alterazioni rilevabili. nei globuli rossi. ~on fare le rlce rche d·eil 1caso su·l liquido cefalo- modifica:zione dell.a formula leucocitaria. 16 aprile - Ini-ezion·e di gr. 1.50 di cacodi- ' racfuidie'O ). lato di sod.a 1 L 'esame 0 1ftalmosco~ i·co non diIn ·s eguito, l'.eaniJplegia .sinistra peripase, mostra nessuna alter'izione del fon do oculare. accentu.an.d osi poi gradatamente in que1sto lato 17 aprii.le - Iniezione .di gr. 1,20 di ca·codii 1fenom eni contratturali. All'esame e·r ano pre- lato di sod R. 18 apri1e - I11 iezione di gr. 1.50 di cacodisenti gli abituali tfeniomieni organi.ci di lesiQIIle lato .di soda. del fascio ipirami·dale. 19 aprile - I11iezio ne di gr . 2 di cacodilato In data 19 gennaio 1920 è notato nella car- di •s oda1. tella: « Contrattuira i·n flessione d·ell'avambracIn totale, h o i11ieittato, in undici giorni, cio, della mano ·e delle dita a si.n 1stra, con gr. 13.2-0 di c.acodilato di .soid a! N-0n ose:r:ei conseguente aumentata resistenza a i mo·vimenti p1aissivi. _L\n,che n ell'arto in.f eri·ore sini- , con.sigliare trattamenti .oonisimili in tutti i iStro è art1m·entata, ma in minor .g rado, la r e- ca1si - io m~ 1son·o permesso di farlo per vesisteJDz.a ai mo•v imenti p1rovocati. Molto limi- dere fino a qual punto '0Jrriva>va· 1a tollerabitata la motilità attiva negli arti, più nei seg- lit~ n .el mio pazie:n te - r:estand-0 p·erò atten · menti distali, e p.iù . nelJ'aTto surperioire che ti1ssimo alle e-0ndizio1n e generali, ed a quelle .degoli oflgani ohe pri1rna e più soffrono negli nell'iruferiore ». La cura idral'girica che, applic.ata in base a vv.elienamenti aJrsenicali. I o mi sono preoccl11p1ato in.fatti di far-e pe.. alla possibile eziologia luetica dei fatti morriodi1cameinte m:Ln uti esami gen erali dell'am bosi manifestatisi, subito dopo la doro insormaJato in osservazione - ed ho controllau genzn. pareva aver dato qualdhe ri1.Sultato, ulti1
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comportarsi 1delle orine, d.el .san•gue e del fondo dell'oc1cih.io, di oui ho ·unito ·1qualch.e reperto., e che ho ripetuto dopo ceissate le iniJP1... zioni. All'inlfuori 1delle piccole traccie di pig,.. menti biliari, ri·s contrate dopo la 6a. 1n1ezione e rneisse in evidenza is olo. p.erchè .s i è i·nsistito nella, Ticerca (prQJbabile ireaziion.e del !fegato a:lile prime .dosi a:vseni·cali attive, a ooi poi\ esso 1si è venruto abituan·do senza alter.azio.n i iparen,chirmali), il Maggiore Pror.f. Bruno, Direttore 1d-ei labo·r atori scientifici ·d·eill 'Osip·edale Militare Prin1cipale di To·rino, non ri,sao.ritrò · mai i1ulia <il.i notevo1e nell'esame 1de lle orin.e; com~ pure nulla di .a n.orm.ale si riscontrò n.ell'esame del san.gue ·d a l ui fatto .(l•a emo·m etria = 90 dopo 1'8a inie1z ione, ce\.s:s ata la ·cu·ra si ·p re:sentava = 95: vantagigio da m·etter.si in raprporto .c oll'azione benefica dell'al'senico) : e, d'altra parte, il prof. G. Mosso non viide nulla di patolo·g icto nel.l'es.ame .del fonid o 1dell'o:ocihio, ·riip·etuto iparec,c hie volte. Di questi e.sami i5i dov·e·v a tenere stretto conto, perchè si sa . che · nell'avvelename.n to aTsen1cale soffrono, oltre 110 stomaco e gli inteistini,· iì fegat0 e1d i:l rene; e che. a•nche il ~1'ervo .ottico p1u ò ,p agare il 1suo tribµto a tale intos:.Sicazione (ricond10 il caso classico di un aromalato, in oui furono iniettati 27 .gr. idi ato ssiil in 3 meisi: in e.ss.o si ebbe ·c om~ ·COnis eg.uenza una n evrite ·retrobulbare, a .cui sejg uì un '.atrofia cteJ. nervo otti•co; altri fenomeni di questo genJelre, se pru re non 001si imp·ortanti, si. veri.. fi.carono già per 4-5 gr. di a.t~ssil ini.ettato). N·eI mio paziente no.n ho notato nep1Pure fe. nomeni morbosi da parte del .cuore · nè della ci:rico1'azion1e, n•o n irritazio1n i delle .con•g iunttve nè della mrucos·a.i 'IlaJso-f.arin1g.ea, non <ilisturbi s11ecia1li .della sePsiibtlità nè della motilità che stesseTo a d1m 01strare fatti nevriti,ci. L'esame elettrico mi 1fìetce ,esc1'u·dere an~ch· e la pr.esenza · di nevriti latenti: le 1qrll•a li, come ha f.atto rilevare Negro, si •riiscontra.no frequentemente ·n·elle intossicazioni e possono :r:en1d·e:rsi poi ·evtdJenti per qua1ohe tra11ma anohe idi lie1Ve imp•o rtanza. L'e·same .elettrico iilOn ha dimostrato infatti nè iper- nè iipoeccitabilità 1s11i nervi o sui muisooli alle .correnti e]elttrofa;radirhe e1d alla ·oo·r:r:ente continua, nè inv·e·r sione della fornnola 1di ·contrazione al1l'ec citamento oon quest'ultima (A·n Ch e >Ca Ch C)' •0 .neppure tracce di contrazione ptgra ,o vermicol.are. · AvTei voluto s1Ju1diare il mò,d o ·d i eliminazione d,e l preparato a:r:sternicale iniettato,. ma non ho potuto, perchè mi mancavano i mezzi necessari p·er tale ricerca. Gli effetti ottenuti .s ull1a contrattura furon.o a ssai notevoli, e si conservairono · (almeno,· fì110 all'ultimo esame fatto oggi, 29 aprile, non 1
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~rano modifi1c.ati). Non •s olo passi~amente, ma
a,nche attivamente il paziente può muCYVere l'arto .s up·eriorre (il quale si trovava n.elle ·p eggi·o ri ·condizioni) in tuttte le direzioni ed in tutte le arti·coil•a zioni - 1p1u ò poTtarsi la mano sulla testa - 1p uò 1d.iJstend.ere e ftetteTe il braccio, l 'ayambrac·cio, la mano e le ·dita ~ e può aiutarsi co'n esso in tutti i modi, mentre prima della ·cura rife·r ita non ,g li serv.tva asoo1'utamer1te a nulla, essendogli più di .fa;stiidio che di ·qua:lsiasi anche picço1a utilità. Vedrò ·P1ai in seguito i.se sia del carso di ripren·d ere tale ·cura J.Je.r un altTo periodo ·di tam.po: frattanto, fa ccio fare bagni caldi, e maS1saggi, movimenti passiVi e qu·aiilto della c.ura kinesiterapilc.a può servire 1J)er mantenere ieid evientua1m.ente aiumentare il miglio~a mento: cure fisiche ·che, prima 1dell·e iniezioni di oacodilato, non e·ran·o nemmeno ,d a ap1p1icarsì, p'e:r.ohè, ,date le con.dizi·o·n i jd i allora, non avreibb ero ·potrt1to portare ad alcun miglioramento. 0
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I ,p roblemi che tale sistema tera;peutico può suscitar.e sono molteplici. Il iprim.o che si presenta, p1er lo sco·p o pi!Ù pratico ed immediato, è il seguente. In quali fo·ime morbose può essere utile la somministrazione ad alte dosi del ipreiParato arneni·cale da n;oi usato? Lhe·rmitte .e Quesnel n·ella loro oomunicaz:ione r.~fertscon,o di averne avuto dei vantaggi notevo.Li:Ssimi nei parkin1soniJani - affermano parimenti ·c.he, in arteriosclerorti1ci, po.teirono constatare, dopQ J'impi,ego ·di esso, una noteivole 1di1m 1nuzione nella pressione d·el .san.gue. Il campo aperto alle ( r1cerohe è dunque gra1lde. Tanto la malattia di Parkinson oome l'arteriosclero s1 rap·pr.e•serntano sindro,m i morbose 1difficilmen'te curabili cogli altri m·e1zzi conosciuti. Se in qualche mod o potremo ottenere in esse rdei vantaggi, sarem.o in grado ·di p·ortare utilità ad un gran numero ·di .ammalati. Ma an.cora in altre dir!3Zioni può essere sperimentata il' efficaci:a ·del cacodilato di .s oda ad alte ·dosi. . S·enza a·rri1Varre a 1~.si u.guiali a qu·elle riport~te, io ho :provat0 in questi ultimi tempi a $Omrnini.s trare per via ipo.dermica ·Cl8JOOdilato di soda a 30-40 •c tg. a l .di in ·n evroti.ci, in depressi, in astenile i del .sistema nervoso. I ri.s ultati otten.u ti anche in qu eisti casi sono incora;ggianti. Di essi .riferirò più e.steFamente appena .s a.r ò i.n ,p ois sesso ·di ·d ati ·p iù sicuri. .. Io vorrò estendere i1n oltre 1e mie ricerche, con questo metodo, alle forme 1uetiche del sisterna nervoso, a ltetrnando eventualmente pe- ' 1
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SEZIONE PRATICA
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riodi d i alte dosi ·di 1cacodilato di soda C·On preparati merou·riali. Non ho ·P·O tuto finora fare delle esperienze in questo . 1se.n so. I n.comincerò appena se ne presenterà l'occas.i on·e. E desidererò di provare 1Se .si possano ottener vantagigi .speciali nelle forme coreiche - nelle formie tubercolari del is i stema nervoso - ed in tutti quegli altri 1casi di malattie nervose in cui l'arsenirco .si è dimostrato elf' ftcace.
oarboDiio, per la sua composizione chimica, nòn ·presenta joni dissociati. E si.ocome l'airsenico s•Ul·l ' organismo ha influ·e n,z a 1pei:r i 1suoi j oni 1ibe•r i, in tale. .001ID1posizion·e, se essa n001 potesse variare, non a gtrebbe affatto. Gli ed'fetti che si ottengono sono ap:p.u nto dòv•uti a parziali rilduzioni, ·d·ecoan,polsiz.ioni o trasfformazioni (probabilmente -0ssi1dazioni) che avve:pigon·o a contatto ·d ei liquidi organi.ci. Ln qu·esto caso di j oni-ar.semco, m essi in libeiftà, potrebber o avere un'azione assai ·Spiccata * * * e di •essi l' organismo s.i servirebb e isolo, fin10 ' ..:\Itri p,otranno risolvere le questioni id i in- a-d un certo punto, per quanto ne abbi·sogna. dole farmaco1ogtca che da C}Ueste ruptpli·cazioni La .su a utilizzazione 1sarebbe ,paraigo·n abile, terapeutiche derivano. Alct1ne delle quali si sotto taluni asip·etti, a quella del ·caloll}e1MlO< presentano ovvie ,e .spontanee alla 1semplice il quale anche, per •essere utile, dev e e,s sere enunciazione ·dei tatti so·p ra Ii·cordati. trasifo·r mato - colla differenza -però che, n el Perchè l'a:nsenico, sotto la forma di cacocaso del calomelano , p er essere questo un predilato di 1soda è tollerato, dall'organ~smo, in pal'lato in.sio lubile, la trasformazione, aiffin.chè quantità co.sì relativam~11te . enormi? eStSo rp01ssa prima ,agi·r e e P·Oi eliminarisi, v n. E come agisce il cacodilato ·di so1da sull'or- fat ta al ·Completo: inve.c·e il ·cacodilato, pe'r l a ganismo ammalato, qua111do ~lJoesto ·p1r esenta sua .s olubilità, può, nella parte che non è. stata. delle contratture o ri·g idità in alcuni od in trasfor:mata, attraversiar·e l' organi·smo seznza molti grupp'i dei ~uoi .mu·sooli? Coim e a·gi sce effetti •d i alcun 1geneTe, .sia utili c1he nocivi. quando abbassa, in misura as~ai notevole, seIn riguarido a l mo1do ·d i azione d!el caco,d icondo quanto Tiferisce Lhermitte, la preS'siolato ,di .soda - e rispettivamente ·degli altri ne d1egli arteriosclerotici? preparati arsenicali pro,p ois ti 1d a Sica·r:d e da Purtrovpo, io non sono in con.dizion·e .d i poLhermitte - sui f enom eni di rigidità e di ,conter rispondere, in mo.do sod·disf BJC·ente e pretra ttura e 1sulla ~perten:sione arteriosa, noi a;bciso, a tali domande. biamo 'P01ohi dati che 1ci permettano di interPosso tutt'al pit1 n.vanzwre qualche ipot~si, pl'letarne i l m eccan iismo. sulla base ·di fatt i conosciuti ed amm·essi. Sicaro, coi suoi collab or a tori (Haguenau, Kud·eJ.sky) a\ eva ritenuto Cfbe si p·roduces&eTo, 1 Noi 1sruppiamo .che, f].ei p ,r eparati ar seni.cali , nei trattan1enti arsen·icali intensivi .delle Jl:P. qualcuno è altam ente to.ssico. Ci ris·u lta che vriti l1eg.gere, le quali avrebbero agito 1dimi• pochi centiigr.anuni di anidride arseniosa (me- nt1en1do il tono muscolare: come succede, i11 no di dieci ) sono i. sufficienti a dare la morte. certo qual mo1do, colla •s ezione .di radici poI fenomeni · chieJ si possono coostare in tale steriori o di tronch'i n·e1-vosi nei .casi ·di ~per avvelena.mento sono ·costituit i e1s senzialmei1te I tonicità (diminuzione d ella cootrattura degli - ed in parte già ricordati - ·da una irrn1p.oadduttori ne.ila malattia di Little, •con va.n nente, generale dilatazione déi capi1lari san- taiggio talo,ra grandissimo nella dieambulaziòguigni del tubo gastro-enterico -. da altera- ne). SiJcair:d ·Si basaNa, pe.r dar v alore a lla •srua zioni a caJrico del ren·e, ch,e si manifestano tpoteis i. 1sulla mancanza ·dei riflessi achillei in clinicamente co,n ci1ir11dri nelle o.rine, all!>umitaluni dei 1s uoi ammalati (che e,gli attri·b• uiva nuria ed ematuria - ed in s eguito da dege- all'azione elettiva dell'arsenico sulle fibre nerL nerazion.e grassa const·atabile in parecchi or- vose p eriferiche, e nre l •caso pa!ti•colar.e S'U gani (fegato, milza, cuore e reni). quelle 1dello 1seiatico popliteo interno). Il cacodilato di .soda invece, a d osi più di l Lhermitte non .acce.tta tale inte.~iretazi1 one, venti volte magigio1i non 1dà .di·stu rbi simili ed io no1n ho .dati p er co·n fermarla. a C}'l1elli ai quali ho a·ccennato (dioo venti voll L'interpretazione dei risultati oitenuti o ooe te, perchè non ho c·reduto di an•dar p~ù oltre si p1ossano otten1ere •con questo metod·o è quinI nelle n1ie eisperienze - ma forse la tollerrubi- ·di .a,.ncora aèsai di1fìcile (1). 1 lità dell'onganismo . uman.o per tale composto arsenicale può essere a.n·c.ora maggio~e di quel.. (1) V . .a queisto p roposito : J . A. SICARD . .T~a i la sp.elrimenta ta). r ,, tement de la syphilis nerv~use par les, 1/Tf.7~C In baise alle conosce.nze e.b e n oi possediamo,. tions novarsenicales à petites doses repete es la ragione potre4bbe essere la ,seguie.n te. Il car et pro·longées . - «Presse Méd. n, 192ù, n . 2D, ••• codilato di soda, composto di arsenico e di p. 281~ 1
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Lhermitte è fPiÙ p.ropeDISO a;d 3mmettere un'azio·n e dell'asrsemico sui centri n erv0rsi: dimostrata, secondo il 1s uo IJn.odo di vedere, dai disturibi .p sichici (euforia, agitazione psioomotrice) che possono pi!'ese-ntarsi ad un certo momento della ·cura (e che consigliano la interruzione de1la medesima: interruzione, sia detto qui in,c tdenta1mente, che va fatta· pure quand.o 1si maniJfeistino fenomeni .ga-stro-enteriCi od epatici - ittero - o 1di qual1siasi altra natura oh e 1stiano rud in1dica.r e l'intos.sircazione). Te11irum,o conto, a questo p1roposito, dlel dato ammesS"o, ·che l 'arsenico irnanilf·esta per lo ,più l a .s ua azione non p er mezzo di processi chimici, ma ip&.rchè agiisce 1SIUl ipirotoplasma e sui .p roioessi vitali del medesimo - ·e d inolt~e che eisso i.n taJruillte 1 cireo1stanze è attivo rcontro i tessuti p atolo1gici, mentre rispetta i te.s.suti sani, Anohe nel oaso n·o stro, il tono. e la contrattura sono modificati nellia musoolatura affetta, mentre non .si hanno effetti app·r ezzaJbiri nelle p.arti non ammalate. Per qua;nto rigiuard.à l'effetto ]poten1s·ore dell'amseni·co ad alte ,dosi, esso potreb1b e ess€Te davuto a l1la. isua azioiDJe1 va.so.dilatatrice. Si iSa infatti, e l'abbiam·o già ripetuto, ohe fra le pri!Ille manifestazioni dell' ansenic,o u.sato i.n dosi alquanto eleviate vi sono i.e iperemie delle mucos-e ed an.c he '·d ella superfì..cie cutan ea. Lo. vasodi1atatrice per:Lf.eTica e del·l·e mucose• P·Otrebbe quin.d i essere ·chiarrna ta in caU1sa a spi·egwre l'abbassamento della 1»ressioinie del .sangue dovuto all'anseniieo. I o credo ich e, alm.e- r no :pr.ovvi,sor.iarrnemte, tale interpretazion·e potrebbe essere inessa fra quelle .p o.s sfuili - salvo ·ad eis1sere oo.Illfermata 1p oi, in tutto 0 1d in parte, oo·n e.s perimenti adatti al oaso ed_ e1s aurienti.
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NOTE E CONTRIBUTI. LABORATORIO BATTERIOLOGICO DEL çoMUNE DI ROMA.
La pustola maligna trasmessa da pennelli da barba per il dQtt. G.
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SAMPIETRO.
Ritengo op,p ortuno, per a1cunie considieraJ(oni prati.che ohe .s e ne pois·s on10 trarre, riferire su I u n caso di pustola mali.gna v:errifì.c atosi di r.ecBflte ·ru Rom·a in seguito all'uso di un pennelll-0 da .b arba inquinato ·con ·spore carbonchiose. La natura carbonchiosa della pustola venn e ricon.o s1ciuta ·dal prof. Marchiafava ·per il tipiico aspetto·, la 1c1aratteri:sti.ca al'leola v.escicolare, l'eJdema isottomentoni.eoro, la febbneJ -elèvata. Chi scrive fece ricerche batteirioJ.01g iche con i l m ateriale prelevato daH·e 'p ustole, d.opo sollevamento die1l!la crosta superficiale, ma con risultato n~ga tivo per il bacillo del carbonchio ematico, .essendosi ·n elle ·coltu·r e svillllp;p ate is ola.m ente •COlanie di .stafi;lo·coic chi. Il prolf. M·rurchiaifava mostrò desi,d erio ohe l·e ì.ndagini batteriologi•c he fossero est:~se anche ad un pennello da barba, che il paziente aveva di .recente aoquistato. Con i peli t agliuzzati dal pennello furono i_no.cula te tre c·avie introd·ucend·o il materiale in twsohe cutanea dor.sali; di .e sse una sopr.avvis.se, una morì 1do1p o1 4 .giorni ip er ·erd ema ma1igno, la terza soccorrlbette dopo 5 gio1rni per 1.m.feziotne ca1rb0Illchiiosa. La natura e l'ezi,o logi-a dell:ai pustola, osservat3Jsi ne1l ·caso .su ri1ferito, erano, co·s i, p erfettam:ernte stabilite. I l tipico ireiper:rto an attomo-.p·a tolo giieo de1le cavie, i risultati degli esami batterioscopici e cultura.li nei sangue e nella milza d.ell'ani.male~ i C:aratteri morfoJogici .e biologici del germ.e isoil ato, hanno stabilito con sicur.e~a che l~ cavia; era n1o.r ta p·er infezion e da B ac. amthraI
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L e dosi di cacoid ilato di sod·io rud.operate dall'A. sono molto elevate e lontane da quel.ile in u1so ,ne'lla comune tera;pia. Il metodo, che è ricco di prome.s1se in malattie nelle quruli le comurni pratiche teraipeutiche rieisoo.n o p,oco efficaci, deve p-erò essere: an°c•ora1 lar.gamente sperimentato : la sorv·egliànza del ma.lato d·ev·e essere mint1ziosa ed oculata se si vò.giliono evitare in-convenienti, quali una larga' ~1pe•rienza potrebbe riv e•lare. Nota. -
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(La Redazione). •
Doveri morali degli abbonati: aiutare il p eriodico a superare le gravi difficoltà del dopo· guet"ra ; pertanto : diffonderlo tra i colleghi, facendolo conoscere ed apprez1are; provvedere al pagamento della quota dovuta all' Ammini· strazione, senza farai sollecitare.
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Questa osservazione si col1eg.a ~d altr.e che di re•c.ente sono state fatte in Inghilterra ed in America. Quant~n1 que da m olto tempo sia noto ehe le nAlli 1· crini i peli prdvenienti da animali car1:' "' ' ' . bonchiosì' possano esser e causa ·di carbonchio in chi mailleggia tali materiali, sca•r se 0 sservazi.oni i€1ratn·O state f.atte sino •a poco tempo f.a, ·SU infezioni carbon.chiose provo.cate 1da ·penn elli, da spa.zzole acquistate sul mercato·. Un caso di pustola maligna sulla fronte prodotta da una_ spazzola da capeltl:i fu descritto da Girod-e (C. R. Soc . de Biol., 1893). ed un a ltro da Goldschmidt (cfr. De Giaxa, .T rattato di Igiene, v. I ) in pe!'sonia che aveva comipeirato un pen-· 1
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(ANNO
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nello· proveniente da una fabbrica dove p·arecchi operai si erano .ammalati di car.boncihio. Dopo l'inizio 1d·ella .guerra europea i casi di pustoJ;a m·aligna dovuti all'U!So di ipennelli ·da barba f•urcmo .assai più frequ.enti. In U·n a relazione presentata al « Local Government Bo,a rd » nel 1917 sono raceolti 16 casi di pustole malign.e ·dovuti a tale veicolo di inrfezione e -altri ca:si sono 1sta ti descritti, •s empr.e in Inghilterra, n.et 1916 .da Elworthy e ·n el 1917 da Eastw-0od e da New.sholme. Nell'eselrcito ingleis e vi furono . · dall'inizio della guerra .rul febblfaio 1917 18 casi di pustol1a maligna fra i militari in p atria e .28 fra quelli di1slocati in F ran·cia, nella mag.gio·r parte dei quali .fu dimostrato ·Che I 'infezione era dovuta ai pennelli da .barba, razionalmente1.soepettati anche per gli altri casi sui quali non fu possibile dare la prova assoluta. Anche nella popolazionie civile si e·b be llll'a reorudescenz.a ·d i pu·stole crurbonchiose. BassetSmith, in selguito a simili f.a tti veriificatirsi nella marina in•gl.ese, .p ortò. la quest~one al recente C1ongiresso •s anitari 0 internaz-ion.ale di Brtixelles. Pure n.ei campi .m ilitari deg.li Stati Uniti di Ameri~a s i ebibe,r o parecchi casi di ip ustola maligna dovuti aJ.I'uso di pennelli da bar.b a inquinati con spore carbonchiose. Le indagini batteriologiche, a q·u esto rigua,l'd.o., oono state e.seguite da L eake tE!I Lederer; i quali, mediante prove ooltuifali e biologiche, hanno trovato tJl'e penn.elli inquinati, su nove preJsi in esame, dei quali due acquistati sul mercato .ed uno. s osp ettato ·di esser.et la causa della pu.s tola -canbonchiosa verifi,c.ata,si nell'indivièiuo ·ohe lo ·a.v.e va a,dope·r.ato. Questa magig1o:re diff.usione di infez:Loni carbonC'hi.ose tn .seguito all'uso di .p ennelli da barba infetti, vtene messo in relazione! con le 1spe-ciali oondizioni dell0-' stato di guerra. Ogni soldato inglese od ·a mericano essendo provvisto di un rpennello d.a barba, ·i ifabbri•canti dovetteir.o provvedere alla gran,d e richi!e!Sta senza quelle cautele ohe erano prima in uso, sia P,er il iuogo fli provenienza dei p eli, sia per la loro steiri~ lizza.zione ·con adatti .procedim01Ilti. Inoltre in Inghilterra ·f urono incaricate d.el confezionamento dei pennelli alcune piccole m antfattllr.e senza p1revenirle dei perriooli inerenti all'uso di peli p:r ove;nienti da luoghi sospetti, quali la 1
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Il caso su riferito permette di fare al.oone considerazfoni pr ~ticamente importanti. Pure trattandosi di una ti'Pica pustola car.bonchiosa, l'esame batteriologico d-e l materia!l:e da essa prelevato di·ede irisultato .n egativo. •
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SEZIONE PRATICA
~onferma
di altre similari n11mer-0se osservazi'Oni. Quando l'indagine viene eseguita trurdivamente, oome nel nostro c_a so, non si riesce a mefttere tn ev1denza il bacillo del carbonchi<>, ma solo qu·ei cocchi jpio·g eni che Kocih (Mittheilunge~, v. I, 1881) ha dimostrato invasori 'Secon,d ari sempre più n11merosi quanto più 1a p1Uistola ·Si fa anti.ca; le misure di ·d}!f.es~ ver-so il bacillo del caJrbon.~hio semb.r ano ~ai en.e·rgiche d·a p.arle> d.ell'organ11smo poi·chè CO!Il·OO·r di oisserv•azicmi dimoistra"no che .esso ·diminuisce progressiva.m ·em..te nella p·u stola sino .a sc-0mpari:re completamente oome n·e d'anDJO fede le indagini batte-riologid'h e ed i.stologi·ohe. Un r.eperto batteriologi100 negativo non es . . , ll.d.e quindi, come nei nostro .caso, i.a reaJe natur.a carbonchiosa della vu:stola. Un, altra 0 sservazi-0n.e va fatta sul metodo seguito per 1d im·ostrare 1'1e1Ventuale inquinamento del p.e nnello da barb.a, ·certamente criticabile. Mettendo in una tasca .cutanea d ella ·cavia i peli tagliuzz.ati d·al pe.nnel1o, si cio rreva il risohio di vecie:rie morire l'animal e di tJutt'·aJtr.a infezione, a.n ohe se realmente i pe~~ f.osse110 s.t ati inquinati di ~ore carbonchioise. E pu1r.e !fra i .d iveDsi procedimenti -c he furon10 co11Sigli.ati a questo p'I'oposito, quello da noi segiuito •Ci sebnbra a 11.c.ora il più coTusigliabile. Preferiscono alcuni di inoculare i·l liquido di lavag.gio di pe1i, metodo iillsuftficiente perchè non dà la ' garanzia che le spore aJder enti ai peli siano tr aS!portate nel ltquido :eld insuffici-ente a·n che quando .s i voglia concentrare il materiale batteriico in esso sospe·so, sia c-0n. lai centrifugazi-one (Schn•uerer, Tliieraerzte z entralbl. , · 1912, v. 35, p. 260), sia m eldiante l'aggiunta di sostanze -coagulanti .0 p·r ecipitanti, c ome si pratica :p~r 1'1esam.e bialtteriio·1og:Lco d:elle acqu·e, (Gruib er, Qesterr. Sanitatswesen, 1895, v . 8, p. 60), is i.a con l'evaporazion.e nel vuoto a 900 C. (S"'"' ui1nuerer, 1"· e. ) . Ma com tutti questi metodi si concentrano· iI10n solo le •spOTe del bacillo del carbon1chi°', ma Mlc,h e quelle dei bacilli an aerobi (ba-cillo :dell'.a dema maligno di frequente r eperto sui penIllellli da barba; b3JCillo del tetano riscontrato in d1Ue p.e nnelli su 6 ie samma.ti da Lea.ke e Lederer), le iq uali si IS'V iluppan.o neli'orga'J\ismo della cavia mruscheran.do l'eventual•eJ .pr.esenZ!a di ·s pore .c arbonchio,se. I
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L'espediente eisc.ogitato da Grub·er (1 .c.) non ci sembra ri•s olrv-e re la questione. P er eliminare le tSpor·e ·deig'1i anaeriohi 1egli 1fa sviluip pare le emulsi·oni tn brodo d·el materia.l e sospetto in oondizionii di pemetta anaerahiosi in mod-0 che s i sviluppin-0 solo •1e ·s pore degli anaerobiotici e sottopoille poi la col.tura all' a.zii.o n e del calore 1
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IL POLICLINICO •
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per •SOpprim ern·e le forn1e v.egetative; si comI}Te·n d1e come tale si-s.tema possa, piuttosto che dimin·u ire, arricchire le sospensJ.,oni di spore di germi a111.a erobi. Altri isi preoccup.a:no di eliminare i .g ermi no11 sp orig·eni eV'.è·n tua1mente pre1~ enti sul .p ennello. Grmb er , ad esempio, riscalda la s ospen.sione dei p eli in acqua, p1er 15-30' a 60-70° 'C.; Eurich (J ourn. of Path. a. Bact., 1912, v. 17, p. 249) preferisce ri.scald.a.r e a 810° C. le 's ospensioni cf atte in soluzion·e di potassa a]. 5 %; Le:ake e Li-de.r er riscaJdano a 80° C. per 10..30' . ~Ia l e infezioni alle po.ssono avvenire nella cavia p·er azion•e di g ermi non sporigeni e•v entualm e:nte p1r e.senti 1sui p eli d·ei pennelli s ono. co·s ì· a leatorie, eh·e si ovvia. facilmente a tale i'Tl convenie11te aumenta:ndo il numero d E:gli anim .all. · In b ase a ques te oonside1razi.orni fors·e è da ritener e che il m ·etodo seguito è quello ch•e può dare i ini.gliori risultati.
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Cont ro il pericolo, ormai dimostrato, dov11to a i p ennelli d a b a.rb a o ccorre un intervento statale. E ovvio ch e importa zioni di pennelli da J.uoghi •s o.s pet ti n·on d.e;vono :eisse·r e p·ermessi e che la f a bbrica zi on,e di pennelli co.n peli. p:roive1 nien ti d a loca lità .s o sp ette .d eiVe ·eissere 01ppcxrtu11amente sorvegli ata, Era u so, prima della gue;rr a , n egli opifici ohe Iav.ora vano ,p elli, crini, peli di m ettene in 'OIJera 1qu.elle J;l.Ornle profilattiche \ c·h e g ara n t ivano l ,op eiraio. e1d i'] .consumatore 1de·lla m er ce. T al i e-sp edient i d ev ono essere rimessi in ,,ig ore s otto l a s orveg lianza d ella Au t orità statale. L ,invasi o11e .di p e:nnelili da barba inquin ati con sp·clI"ei carb·o n,c.: hiose e pro·veni·enti già corufe.zi o1J1 ati dalla Cina e dal Gia.p1Jion·e, fruis ta p er ò 1, azione .p rofila t ti ca che Sl1 l m ateriale brut o d eve essere eseguita. A questo riguardo l'Ingh ilterra .si difen ,de proib endo le imp,o rtazio,n i di pe•n1ne.lli d a barba dal Gia ppone; g·li .Stati U·n iti di Am,erica d a·n d o disp osizioni p er impedire lo smercio d i p ennelli da. b a rba allestiti con m at.eria le di p rovenienza .sospetta, e no n p re, 1i am ente sottoposti ,a misure di sterilizzazi one, quali l a bolli tura in aoqua per tre ore, l' a zione d el vapore di a ccrua per 6 ore, la .sterilizzazione in aut <?cla ve. Perchè tali :prescrizioni trovino l in if attibile con tr ollo è fat to obbligo ai prod u ttori ·di .porr e 1a ditta o la marca di fahhrica. s t1 ogni p ennello. D'altra p a r te il Segret il;rio d ella Ass ociazio·n e degli ind11striaJ'i in gl esi dei pennelli, fa osser,. a re ch e sp ore d1e.l carbonchio n on fur.ono mai riscontrate nei p enn elli allestiti n elle fabbriche locali ron peli di tasso o con setole di maiale; che gli industri ali sterilizza n o i p eli provenienti 1
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dail di fu·ori ei che i casi di .p ustola maltgn.a son do·v uti a ip·e nnelli C·onfezionati con peli di cava llo o di capra di .p rovenienza Siberiana, Cine·se o Giapponese. Il pennello infetto del caso di Roma era 1pu.re c;Li provenienza cinese. Nell,att esa clhe le c-0mp·eteriti autorità t Jovino gli ovpo·r tuni m .ezzi 1p er ovviare a simili graIVi inoonvenienti, è intanto necessario provv.edere , p-erchè i pennelli iTuf,etti imp.ortati .siano resi inoffen1sivi. Il ·caso di Roma, qui ri·cordato, .dim .ois tra che pennelli inquinati con .spo•r e carbonchiose sono in conunercio anche in Ital'ia. Sappi.am·o ·a,n;.che che la Direzione Generaile della Sanità pu·b blica ha provveduto al ferm-o pres.so la D.ogana .d i R·oma di partite di pennelli da barba p·r ovenienti dalla Cina1 e·d , a gitUJsta ragione, s o1s-pettati di essere in1quinati con spore ·carbon,c hiose. Per non -1ed·ere gli interesS'i c omm.erciali, 1ed a1n·che a sc1opo profilattico individuale, iSi ritiene opportuno riicorrrere a qual1che es:pediente di disinfezione ohe dia sufficiente g·aranz.ia. , Trattan.dooi di pennelli da barba, ·g ià confezionati, non è possfuile ,fare rugire1 su 1e·s si il calor.e, che •S cioglierebb t1 i·l mastice ehe tiene uniti i peli n.el manico; non è n.epp·u re possibile us·u fruire del subli.m ato sia penchè bu·ona parte dei penn.elli hann,o una m.ontatura metalli1c a, sia pe1:riclhè i1 sublimato , 1secondo le oosieirvazioni di Geip.p ert e ·d i Ottolenghi, quando si abbia cura di n ·eut.ralizzrurlo convenientrohente, dimostra di a'Vere un ass ai scars·o .p otere sporici da. N eippure l'acido :fenico al 5 % piu ò trovare! una indicazione a s soluta perchè 1secon1d o l e osservazioni idi Esmarcih il grrudo di resistenza delle sipor.'e va so,ggetto a v ariazioni notevoli secon1do la lo·ro prov.en1en.z a; V·e ne iSono che muoion·o dopo 2 g,g ., ve ne ·sono1 altre che resistono sino a 40 gg. Non ·s i può fare affida.mento sul tempo perohè le· 1spore .d el carbonC'hio reststo1J10 per anni : / Di Mattei (Ann. lg. Sper., 1894) dimostrò ohe le • ;spore d•el baéillo del carbonchio eran9 ancora virulenti dopo 10 anni di essiccamento, resistenza -che fu confermata da altri ricercat ori, ad esemp1i·O ·d>a Atella e Drcigo (Gazz. Osp. e Clin., 1898, n. 3), ·che ebbero risultati positivi dopo 13 anni, e da Szekly (ZeitsChr. f. Hyg. u. lnf., 1903, v. 44, p. 359), il qua1'el in \' ecchie cult11re di gelattna. mant.enute alla temper a tura aro' I biente ed alla lu·ce d·iff111sa, trovò spore viru·l enti anche dopo 18 anni e mezzo. La luce solare diretta è invece assai ef:fir a C'e sulle is pore del bacill,o d·el ~arbon chio; secondo R-oux sono $lJf:fi·cienti 20-30 or.e di insolaziane per uccid·ere le spo·r e, ·m a l'az-ione de1 raggj s olari diretti non si avrebbe sui peli interni d el pennello. ,
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Di maggiore efficienza sembra esserei la fo·r malina, la quale, sec.ond·o Hamm er e Feithe:r (Ce1itralbl. f. Bakt., 1989, v. 24, p. 349), sarebbe il disi'Illf ettante di .s celta p·er uccidere le s p·ore del bacillo del carbonchio. E.sperienze fatte a questo riguardo h anno dimois trato ohe le spore del carbonc:h io sono u·ocise i·n 2 ore dalla ooncentrazio11e 1 ~o , in 1 ora dalle concentraziOùl·Ì 2-5 %, in 10' daì1'e1 con.centrazior1i 10-20 %. Gli AA. am·ericani, ·che si so,n.o di re.cen,t.e O·C·cuipati della q u estione c.o nsigliano ·di trattare i pennelli per 4 oir e con una soluzione di formalina al 10 ~~ , alla temperatura di 4.5° ·C, naturalmente agitan1d o in mo.d-0 opportuno la ·soluzione coi&i che v·-1nga assicurato il oontatto d·ella soluzi,one steriliz,zant.e COll tutta }.a SU1pe-rficie dei peli liberi . .t\.nche i cresoli .saponati potrebbero essere utilizzati allo s1cov10, .purchè la loro azione :si effetttuasse a te·m p.eratura alqua·nto ele'Vata, non i-Illferio:r.e ai 50° C. Dal punto di \·ista pratico è da ooserva1·e che l'azione di tali disinfettanti si esplica S1olo sul'1a parte lib era dei P- eli del pennello, n·on su ' q11ella contenuta nel manico che, per ragioni ovvie è la più carica di rSpore. Leacke e Liederer &OfP·r a 6 an imali inocl1 lati con i.J liquiielo di l::tvaggio .d.ei peli lib·eori hanno avuto un solo ca.so di m.orte per carbonch~, mentre con .gJj estremi dei v·eli oontelnuti nel manico ebbero 12 ca si di ca·rbonihio $l1 24 animali inoculati. Ql1esta osservazione esclu de la facile otbbi·ezione cihe le ;S pore ca;rbonchiose si trovino .sul pennello p erch è ado~e:rato da individui affetti precedenten1ente da pustola maligna; d'altra parte con siglia a dare ltn valore relativo atlla ster ilizzaz]on,e eseguita ·con • i me·zzi'. suesposti.
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SUNTI E RASSEGNE.· MALATTIE DEL FEGATO.
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bre 1919) .
sulla fre1q u.ep.za dell'ir1fezione 1d a parte del1' Entamoeba histolytica nion . solo fra le tru.pipe di rito·r no dal l\1editerranelo orioota1e, ma anche fra bovgiheisi che- non sono ·m a'i ·s tati fuorri di Inghilterra, .a:umenta l 'intooesse, .sull,e oom.p licazion·i imputabili a questo parassita. Diag.n osticare il prtmo ascesso epatico ohe si ved·e non è facile : un ben noto m8Jnu.ale di malattte tropicali dà una lista d'i 20-30 .s egni ·di • 1 qt1esta m alattia. L.o stu·dli 0 .s eguente è · desunto da 15 ca:si c.aduti nell'osservazion e d·ell:A. mentre si trovava a Bag.dad: egli cerca, di dare il va1o:rie r elatliv 0 dei sing~oli sintomi, osservati e del tirattam.ento, ,c.h e po1~1a se.rvd.re di aiuto a quei pr.ati ci, che n,on hanno avuto l'oppo.rtunj· tà di vedere mar tale aff.ezione. SINTOìvII. La dissr nteria nell'anamnesi si ebbe in 6 casi, : non J1a m olto valo :r.e p erohè 11na larg.a pr.o p,o rzione delle truppe ·o·s pitava110 l'ame·b a ·ed erano c1i.ssentericj . La febbre fu presente in tutti i casi ~ continua in 9, I'!emittente in 5; rara.rp.ente sopra i 38°. Ned. p·r imi ·s tadi è .fir equ1eJ1temente interp·retata come malarica o i1n test1i'n al1e: in 6 casi si ebbe brjvido, in 12 sudore. P allore, accentl1ato in 12 casi. In un caso li1eve ittero. Di1nagramento tn 14 ca;s~; a.ssai rapiido non · appena il pus .si era ·f ormato. Dol01'e localie alla palpazione fu presente in 14 casi : segno quindi a ssai utile p er la localizzazione .dell'asce1sso~ La , •s1ed e ,p iù com.:u ne fu negli spazi intercostali s opraep a ticri., sul] a asoellare: a ciò corrisp101se di solit.o un ascesso della pa:rte1 posteriore del lobo destro.. Se 1nv·e·Ce il cl,o1101re .era sotto le c-01ste, .s ul lato d e·str-0 l '.aiscesso ft1 trovato vtcin·o alla faccia an ter,iore del lobo d2st ro. I rradiazio·n i d1olorose si ebbero in 8 casi, principalmente alla spalla d estra: in tre p·a zienti in , .cui qu.esta ir:r.adiazione er~ partlic.olarm·erl!te .d.oloirosa is i 1svilt11p·p aro n 0 P1~·1 delle complicaz1oni polanon ari attraverso il diaiframma. (Il diafrarnma e la c11te della spalla diestr.a sono innervati dal IV cervicale)· Auniento clell'qttir.sità e.patica. In ogni caso si ebbe un 'ingrossamento generale del fegato. In 11n caso, in ct1i l'ascesso era vicino alla fa ccia ante·riore del lobo destro, si palpava una
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CouTis. R ep . of the L oc. Gov. Board, 1917, n. 112 . ELWORTHY. Lancet, 1916, I, n . 1. EAsTwoon. Rep. of the Loc. Gov. B oard, 1917, pag. 10. NEWSHOLME. Ibid·em, p. XI. LEAKE e LEDERER. A m. J ourn. of Public H ealth, 1919, pag. 114. ' I M edical R ecord, 1920, II , pag 25.
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Intubazione della
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I rapporti de1 M edical R esearch Comrn:ittee
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Quindici casi di ascesso ·epatico. TALBOT: British m ed. Journal , 20 s·etttem-
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IL POLICLINICO
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massa rotonda sotto l'arco costale. Il limite superiore ·del .fegato al dorso riu·s cì diifici1e a d•e terminarsi date le frequ.enti complicazio11i polm·onari. L'esame radioscopico èo:nfe·n nò .lo ingrandimento del fegato. - Una tumefazione locale si ebb.e i n 9 .casi: segno .dii notevole valore. i· aricosità epigastrich;e - nio n ,s i niotaron~> in al.CiUn caso. Complic'azioni polmonari •Sli .pr6Slentar01no in 13 ·casi : in 12 alla base di ··d.estra, aoquilstan<:Io così imrportanza diaign.ostica. Fu osservato: .c·r ,epitazcione basale in 7 crusi, polmonite b.asal·e in 4 ca.si, sfregamentli pleuri tici in 3 casi. Decubito. Non si notò alcuna ·p osizionie caratteristi.ca. Leucocitori. Costante n·ei 14 ·casi in cui fu i.atta la conta leuoocitartla: in m edia 18600. Po1imorfonuc1eosi. Rigidità del rett o acldominale di destra si os.servò in circa la metà ·d ei ·casi. TRATIA:MENTO. Q·u attro dei casi ·p recoci fuoon10 op·erati ·e dire-nati. In :due d'.op.o un 'incisio· ne epigastrica 1e 1do•p.o ave·r circois critto .c on garza la Bup.eirft.cie epattca, ·che si p1re.sentava dopo il tagLio, si aprì l~a,.scesso. In ambedue si trovò 1' Entamoeba nelJ.o scroto ,f uoriu.s cente dal tu bo di drenaggiio al 3° giorno, mentre n.on si era trovato. nel pus evacuato a l momento dell'op.er: . toine. . Gli a tri ·due casi furono trattati col drenaggio attraverso la 1p arete tora,.cica. Localizz.ato l'a·s cesso p1er mezzo di ·u na Sli.ringa e lasciato l'ago rin posto, resecata la X costa. srull',a scellare, inai:so il diaframma .sotto aJr livello pleurico e suturatinEt i bor:di ai muscoli inte·r costali, Ci·rcoscritta con garza la superfici,e epatica aosì esposta, fu ·a perto l'ascesso sulla guid·a <tell'ag.o, e in es.s o introdotto un too-0 di drenaggio, oh e venne -suturato· alla p.arete. Uno di questi casi morì istantan·eamente, nella nottie successiva all'operazione: in esso 'l'autopsia riv·elò ulceri dissenteriche del colon, ascesso epatico drenato, e un altro più piccolo non rag.g iunto dall'op,etrazione, '.e, infine, un coaigulo premortale nel ventricolo destro e nell'inizio della polmonare. Gli altri 11 casi furono tutti trattati {," 01n l'aspirazione per mezz'O di una -0,r dinaria siringa di vetl'o, munita di 'Un ago, che veniva ·s pinto iin vari.e .direztonti nel !fegato fino a trovate l'aisc·esso. La siringa è più conveniente di llll aspirator:e e l 'ago essendo di diametro più pi.ccolo reca probabilmente meno danno al tessuto epatico. Quando il ·pus .è nettaimente formato , non v'è difficoltà ad estrarlo. I·n 7 di questi 11 C8JSi l'A. !iniettò 60 cgm. di cloridrato di chinino, sciolro in acqua: però i 0
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4 c3Jsi in cui tale inieliione non fu fatta an.dar.o no .egualmente ben:e : non si può dire quindi se il ohi•n ino a:b:bia dato giovamento. L 'A. è più :inclinato a n°o n iniettare nulla, pel'Òhè il con tenuto dell'asceis·s o è di solito steri1e, e perchè. ·una bassa press~ione nella cavità, favorisca l',e ffluss·o di linfa oonten.e nte emetiin a. D opo l'aspira.ZJione in ogni paziente si p.r aticò una iniezione ip·ode1rmiaa ·di 0,6 di .cloridrato di ·ematina, una volta al gtomo nella ~a settimana e P·Oi a giorni alterni fino a 12-1'4 iilliezioni complessivamie nte. lina ini,ezione di ematina fu anche fatta, quando fu ·p ossibite, qualche ora .prima dell'operazione, aiffinchè ill ·p riillo Sii.ero, fluente dalle parieti dell'asces·so, conten·esse ematina. L'azii one drell'ematinia n.egli 3Jscessi epatici sembra essere s p·ecifica, c.ome quella del ·ahinin·o nella m.alari·a., L'A, ha visto oltre .a questi 15 ca,.si, altri 7-8 ·casi di .epatite postd1ssente rica, ·p robabilmente in UilJO ·s tadio presuppt1rativo, che .r api.da.m·e·n te risolsero .con ematina. Ascessi multipli :si .e bbeir o in 3 caisi. La quantità media ·di pus fu dt 250 gm; la mrussima di 900 gm. ·cilrca, Il colore del ·p us era ·gia,.11o in 11 casi, grigi•o 1i·n 3: una sola volta fu visto il classico color ct-0ècolata : ma va Il!otato eh.e il pu·s giallo divi ene assai .p iù oscur.o esposto all'aria. In 8 casi il p.u s era s terile, in. 3 conteneva I'Entamoeba histolytica, in 3 lo staifj.lococ• co, in uno il ooli e in uno il pi,ocianeio. RISULTATI. - Quattordiei casi guari.ron:0 completam·ente, uno mori 1oom.e è stato descni•t toi. S·ec·on.do l'A. la maggio.r anza di tali casi può e.s.se·r trattata com succesis o con l'aStpira.zione p1er mezzo ,dd. una •c,o mune sirin.ga •d a ,s ier.o da 20 ,cc. N.on :s embra n·ecie-ssario eva:cuare tutto . i·l pus. Una volta diminuita la tension e nella cavli.tà ascessuale il plasma, tra,.sci·n ante iemetina ·p uò passare attraver.so l,e pareti .ascessuali, €d ·eser.citare il tSuo effetto l eta1e sul1e amebe pre-s enti. Dopo la aspirazione la temperatura di solito cade s ubito al normale, il ,f egato diminuisce rapidam,e nte e la convalescenza è ra1
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pli,da.
L'operazi,o oe ap.e rta, con un • tu.Do di d·r enaggio n·ella sostap.za epatica, e cioè con una estremità in un ol'gano delicato in costante movimento e l' altra n,ella più o meno rigida parete t01r:acica, 1s embra poco fisiolo1gica. Nel tipo dei casi osservati . dalil'A . .eglii ritiene che l'•o p.erazione a'!)·errta possa esser necessaria in casi eccezionali. Da quanto egli ha visto sembra che gli ascessi tropicali in Indi.a sian-0 di un tipo più acuto, ad:>biano un maggior effetto tossico 5111 paziente e siano più freq·uentemente multipli. SEBASTIANI .
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Sulla linguetta epatica, sintomatica della li· tiasi grave chirurgica del fegato. (GouLLIOD. La Presse médicale, 3dicembre1919).
Qt1ando la chirurgia epatica, col progredire della tecnica;, da alcune lesioni superficiali acute, si è spinta ad attaccare le vie bili.a ri profonde, .sp.esso l'operiato,r e ehbe la so·r presa di trovarsi dinanzi a una specie, di iip·e rtrofia localizzata, vera linguetta epat:Lca, ·che, ad aiddame chiuso, ,e ra stata interpretata com·e una grossa vescichètta. L '(\. n-011 pretende di far-e una scoperta. Dal caso classico di Trou·s seau, che interpretò, e con lt1i tutti gli astanti, 11n tu1no·r e, che si sentiv.a sul bordo del fegato, come la colecisti distesa, mentre l'autopsia faceva vedere trattarsi di un grosso lobo di forma arrotondata, ('he «avrebbe messo in irnbar a zzo il chirurgo, che avesse voluto aggredire i.a pretesa vescichetta »; alle osservazioni dei tedeschi che vollero dare al lobo fluttuante di destra, che accompagna le lesioni della vescichetta, il nome di lobo di Riedel, dall'autore che ne descrisse . sei ·casi; a ·Chauffard, ·ohe racoomianda nell'esame locale dei calcolosi di non confondere H fondo arrotondato della cistifellea oon una deformazione fr-equente del bordo epatico nei calcolosi, la linguetta di Riedel: non mancano gli accenni degli Autori. Ma sembra tuttavia che a questa linguetta non sia stato attribuito il valore diagnostico che essa merita. L 'A. a questo scopo illustra alcuni casi clinici che sono caduti sotto la sua osserv.azion.e, pubblicando anche alcuni disegni assai dimostrativi presi durante I'.a tto operatorio. Si tratta, in un caso, di una monaca di 46 anni che si lagna da 15 anni per lo stomaco, e che 7-8 mesi prima ha avuto una colica epatica can itteTo accentuato. Essa presenta all'ingresso tutti i segni .della ritenzione !8'p atica; e all'e.same locale, oltre a una resistenz.a sotto il bordo costale, Bi può percepire una linguetta e-patic·a, il cui apice sorpassa di.. due dita tr,asverse le false coste: .a l disopra e .all'interno di essa, il p1mto vescicolare è sensibile, mentre la cistifellea dà la sensazione di un .piccolo rilievo profondo e durissimo~ All'operazione, si trova ostruzione del coledoco, retrazione della . cistifellea, contenente piccoli calcoli, grossa e spessa linguetta epatica., con lesioni sclerose alla base. In 'lln 1seoondo caiso si tratta di una donna di 49 .anni, che soffre di coliche epatiche dall'età di 25 anni. Queste !}egli ultimi mesi' sono· state più f.reque·n ti, più dolorose e nello .s tesso tempo vomiti, rtimagr.amento·. ittero intermittente. Al-
l'ingresso: segni della ritenzion-e bfliare fe' gato ingrandito e• linguetta assai pronunziata, co~ un bo~d·~ tagliente caratteristico. All'op·erazione: piccoli calcoli del coledoco con cistifell'ea .aiderente con pi·ocoli1s1simi calieoli; alla base 1de11a linguetta uno stat-0 particolare ·d el tessuto epatico, ·divenIUto fibroso, che la strin.ge parzialm·ente. Un terz·o caso è alquanto differente. Donna di 54 a., con un p.assato di colich·e· epatiche; attualmente si la·g na di dolori dopo i pasti, di vomito 1frequ·etnte, ·di anoressia .e di ·debolezza, ma non pr.esenta segni di ritenzione biliare. La palpazione rivela l'esistenz.a di una linguetta e'p.atica.. All'operazione : oisti1ellea piena di piccoli calcoli, grossa, non ancor.a retratta; due calcoli più importanti n-el caledoco; la linguetta ha una form a un poco .differente, a festoni. Ai primi casi descritti Lopez, ha dato il nome di linguetta da stasi: meglio sarebbe linguetta da congestione, senza pre,g iudizio del m-e ccanismo patogenetico. In ~'altra forma .si h~ i:rivece l?- Unpuetla da trazione : un calcolo· s1 e a·rrestato ·n·e,l cistico; la cistifellea è divenuta impermeabile .alra bile, ma, continuando e .accumulan.dosi la secrezione· dell~ sue pareti, aasume un grande volume. In .questi .casi ·O la coleciis ti si distacca per così dire dal bordo e-patico, diviene mobile e peduncolata, senz.a che vi si.a alcun ostacolo al suo· aumento di ,rolume e ai suoi spostamenti, ovvero, lasciandosi distendere, trascina da parte victna del fegato e si forma •l a \
linguetta da trazione. PATOGENESI. -
I fattori di questa ipertrofia
lo calizz.a ta sono: 1° I fen·o meni di congestione dovuti alla litiasi e aIla ritenzio11e biliare • \ 2<> La propagazione al margine del lobo destr o dei processi di sclerosi perivescicolare. che accompagnano la colecistite e I.a pe·r itonite sotto ep.ati ca. 3° La cau-s e concomitanti delle deformazioni epatiche anteriori alla Iitia;si, congenite o acq11isite (busto), un:a. def·ormazione anterio·r e liev·e ha potuto essere com.e mo·l tinlicata dalle reazioni infiammatorie perivescicolari. L'A. ha osservato i casi più tipici nelle donne; ma si sono visti anche ne·g li uomini. 4° Ricordiamo infine la 1questi-01n.e ·più generale d1el1.ei ipertro'{ìe localizzate dei difft;rent·i lobi ael fegato e i lavori ·di Glénard sulla spec1.fìcità della Localizzazione epatica. La quale ~ stato oggetto di numerosi studi e specialmente d·elle ricerche sperimentalj di Sérégé, che oonf:eFmano le v.edute di Glénard, sull'indipendenza dei territori sia delle va;ri.e bran che della 1
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porta e dell'eipatica, sia dei can a li bi•liari neii div.ersi Jobi d~l fegato. NOTE CLINICHE. - B1sogna distinguere, dal·· l'ipertrofia localizzata liti éùs-ic.a die-1 ,f egato, altre derfol!'maz1oni che po ssono con C'SSa .c onfondersi, ma so·n ·o ben differel!lti. Sc~-9: le ptosi del !feg ato; i 10lbi migranli, ' congooiti e a Cicomp,ag·nati d a a n.omalìe diverSle; l1e delformazioni che si ·h anno n·elle .d ònne p•eir l'uso di un.a cintura stretta o d el bu.sto .. J.n tutte que•ste ·d·e.f.ormaz:toin i il bo.rdo eipatic,o è più facilmente rioonio1sci1bil!e, e il Lobo che sorpass a il bordo •OOrstal:e sim:ula meno una gros 1sa cJ:s tifellea. Quale è il valo,,_·e clinico .di questa ipertrofia. lo·calizza ta? Quale la. ·SUà imp-0ttanza diagn10sti ca n ella calcol.osi? L'e.sam-e clinico permette spesso di ricon101s«~.ere, a .cm.i ne: fa rl1cerca, la presenza idi una lin,guetta epatica nelle litiasi asv.ainz.ate, •specialmente n·ed. e.asi in cu'i l'incune.amento dii V·0·1 uminosi c.al c 0J.i nel ooledio ce rende neaess~ria la ooledocoitomta, o meglio l 'o.pe~razione ~di Kehr. Tuttavia, que,s ta ipertrofia ·sp ecia1e n ·on è ·co,s tant.e nella litiasi gr_ave; e nio n è neppiure ·p atognomo•n ica; in qu·anto può rtsoantrarsi ,n el cancro della ·C~.stif·e'11e·a e i.n certe .anglio·ooliti (ma qU·e•ste ·du,e malattie non ,sono foi.rse is pesso legate o secondarie alla litia si?). RIASSUMENDO : la co·es~tenza d1ella lingu·etta e della lit1.as!i· .proìfo·n 1da, chirulI'gica, è abbas tanza abitu.ale, p-er chè e!s sa ·s ia 'lltn segno importante di più da a g git1ngere a quelli ,di questa m a lattia. In ogni ,c.aso è utiLe conoscer.e qu1e·s ta 1esiio ne anatom.:iea 1per non oo,nif,o}'.}derln e:on un.a .cii1sti. SEBASTIANI. f ellea diistes a .
Contro ques ta ipotesi, che questa gi·ave, malattia sia dovuta a tossi-emi-a materna, e c.he n 1ell1a fo·rma più cbm:pleta. l'ittero colpisca anche la ma'Cir.e, -s i può obiettare che di regola i1 bambino soff:[,e{ assai più di qu.esta, e che l'ittero non ·aomp'1r e fino a 'do.p :o la :nascita; ma è ovvio che obiezioni simili possono essere fatte anche alla trasmissione d.ella .sifilid·e ·c0ngenita; e può aggiungersi che nell'oblit·e1raz'ione con.ge1nita ~ei dotti biliari v'è · un ritardo simil·e e anche maggio,r e nell'in.s org·en1 za deill'itteir.o. . È da · augurarsi che il metabio lismo dellie madri di bambini con ittero familiar.e sia arri, piam,en te studia to~ s:pe;.cie d t1ran te la lo.r o gravid a nza. Nel .frattemp 0 è .d a ·riten,ere : -cih e nella sua forma più completa la malattia· è e1~e ditruria, la madre .. divenendo itterica durante la gravidanza· ·di bambini itterjci, e eh.e ~a forma familiare um1ale .è una manif-estaz.i.one incompleta del processo m io !'b0 so. Etiologia. -- Alcune famigl1i.te 1sono n·o tevol·i per il grand,e n'l~me(r@ di ( gra.vidanz·e : 15, 12, 11 , 10 li·ei casi di sin·goli auto·r i . Occasiionalm .en.te 1srl. ·eb·b·e·ro aborti -o parti pr.ematt1ri. Al-cun.i riferiscono di. ·Con.·dizion.i robuste dei bam. bj.pi, altri di soggetti p.iuttosto d·e.boli . Se~bra che siano meno attaccati i pl!'imo- o i 1se.. condog;eniti rispetto agli ultimi nati : il primo nato sfuggì alla rna1attiifl' in 14 dell·e 25 .famiglie rac oolte dalJ 'A. Non risulta che la sifilide abbia impo.r tanza ·et1olog.ica, sebb en.e ciò sia stato 1SùJYpOis to. Il s.esso non ebb.e influeniza: i casi in cui esso è~at.o riguardan10 31 mas c-hi e 31 f.emmine. Anatorriia patologi ca. - C.olorazion•e biliare della ma·g gior parte dei te.ssuti con predilezto,n e ne.r il n·u cleo lenticolare e altri n"Qiclei ' Ittero gra.ve fami1ia.re dei neonati. del cervello, come nell 'i. ttero fisiologico, mentre la corteccia è immun·è. S on o state descritte (:M. ROLLESTON. Th e P r actition er, g enn. 1920). . . emorragie pun tiformi nei visceri, ma la loro N·ell'ittero gra v-e f an1ilia1·.e i bamhini, poche im·portanza è d-ubbia p 1erchè n on sono rare n.e i ore .dop10 la nascit a , div.eng.ono itterici, passan eonati. .F'atta1 eccezione di un caso, non si no in uno s tato di sonnolenza, e gene·r alm·ente r iscontrò o·struzione d1e1 dotti · biliari. m u oion·0 d entro i,1na settimana, spesso 0011 Fatti clinici . . - ·- Da poche ore a 1-2 gi·orni oonvuJsion.i . d op.o la nas.c ita, di solito, appare un ittero P atogenesi . Pfa nnen.stied l o .oonsi1deirò à febrile -uroo-r.essiivo; ma come in altre forme o com ·e u na form a int ens a d·ell'i.ttero fis i ologie-o: di itter o si hanno n.otev oli variazioni . I baro m a non sol·o v, è • la g r a n,de differenza della bini p ossoino nas cere itterici. Le f·eci non s ono prognosi , in a vi p.osson o e-s ser.e .segni .di tos·aicoli·ch e; l'urina può o no c.onte1nere bile. s i emia della .m a d re durante la .gravidanza. L e enno.rragi e mancano. In p 0.chi casi si ebI n t1·e d ei 25 g ruppi fa.milia ri rG1Jccolti dal1en e b e epa. t oe splenomegalia. Il bam1 b ino divì l'a11tore (in 15 dei 130 casi) l e m a dri ebbero ' sonn,oJen t o e di solito muio re d entro 14 giorni, itte110 ricor rente duran te la g ravJ.danza. Un sp es·s o durante l~ prima settimana, p,er lo piit fattn sim il e è ci t a to cla Smith e dà altri; mencon convulsioni. tre nel caso di Blom.field la madre aveva avuL a guarigion e, dop10 u1ìa sonno~enza . pr~ t o Yon1ito grave : q t1e1st'ultima associam9ne inlt1ngata, s ennbra p.iù f a cil e ad a vven ire n·e1 pnvero è eccezi on a.le. 1
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mi bambini .della famiglia. In quasi tutti i casi L 'A. pensa a una tossiemia i11aterna deterrip<?rtati di ·qu·esto ittero familiare la guari- minan~e una cirrosi, cui segue una colangite gio·nie ·è stata co1npl·eta. llruo dei casi di Morris , oblitieral?-te dis•ceilJdente. La maggioT parte deun a parnbina sopravvisse .per 4 anni e mezzo, · g.l i ~u tori ritengono che n.on tutti i .c asi sonio quasi serr1p.r e itterica. dovuti al1o stesso meccanis·mo. Le forme infettiv.e gravi di ittero, come quelPrognosi cattiva. - Dei 130 -ca;si raccolti, in 100 si ebbe Ja morte. È possibile che il trat- le dovu.t e a infezione ombelica.l·e cutanea o intamento profilattico della ma.dre durante la testinale, una volta .s i presentavano ·in epidemie, e nei vecchi anti-igienic.i ospedali e·r ano gravidanza rni.gli'O·r erà in avvenire la pr-0·gn.osi. Spiller 11a pubblicato quattro casi di diplegia cau.s~ di grave m ortalità; ora sonio rare. L'itspasti ca suss,e gu·ente alla guarigione di ittero tero insorge al 5° giorno di vita, più tardi che intenso n.el n·eonato, ma per nessuno ' di que- i1ella f.orma grave· familiar.e ed è a ocompasti è stabilito che si trattasse de·l la forma gra- g11ato dai segni di setticemia grav.e, da febbre ve familiare. In rapporto con ciò e con la alta, da em1orragie specialmente ombelicali e c~orazione itteri·ca ( << K ernicterus )>) dei n-Ò- gastro-intestinali. La malattia . di vVinckel (·ei. . inoglobinuria epidemica con colo·r azi.onie bronclei cerebrali, nell'ittero grave familiare e nell'ittero fisio.l ogico d.el neonato, è inte res1san.t e zi11a de•lla p1e.lle) e la .m ala1ttiia di •Buh'l (.dericordare 11 paragone di \\7 i1so·n con l' 3_fione generazi1one g.raissa a.cuta) sono manitf e.gtazi·omi elettiva di un veleno, probabilm.ente non mi- cli questa sietticemia d·el neonato, con o.r igine crobi.co forae un lipoide, eh.e determina llna probabiln1ente intestinale. Progno,si assai grave. Trattamento: si.ero antistrep.to~occico, ladegenera~ione bilaterale del nucleo lenti colare: ·degenerazione lentic·olare progressiva che è \'ande dell'inte,stino,. somministrazione di anticostantemente associata ·c on cirrosi epatica del setti ci intestin.ali come piccole ·d·oSli di calo• melan10. tipo potale, non biliare, e spesso è fam.iliarie. Nella 'nielaena neonatorum l'ittero è spesso Diagnosi. - Occorre 1e·n er pre senti gli altri itteri d·ei neonati. L'ittero sem1Jlice fisiologico p.r~esen te-. L'ittero emolitico s plen-0megalic.o congenito o idio•p atico si riscontra in u11 terzo di tutte le nascit:el. Alcuni anzi -credòno che sia univer- potrebbe con di,fficoltà ':~:aimarsi una malattia: è rioonosciuto dalla fragilità ·caratteristisale; ed altri hann·o trovato rì1e il 1s angue della • vena ombelicale contiene se1npre biJirubina e ca ·delle e1nazie poste a co·n to.tto ·c on .soluzion·e ipojt oni·ca. La sifilide c·ongenita spe.Slso n·on ·dà che la quantità di bile nel sangue del n·eoittero: il qt1éùe, 11.el cas·o, è prec.ooe ed è acnato a11menta fin 0 al terzo giorno di vita per compagnato dagli altri segni della nia.lattia, poi comin.ciare a dimin11ire. L'ittero com•p are nei primj due giorni, più presto che nella for- come ingrossan"1ento del fegato e ·d·e.lla milza. In questi casi possono a vveTuire infezioni pioma inf~ettiva grave. Mancano :sintomi spegeniche secondarie. ciali. Trattamento. - Nell'i p·o·tesi che l'ittero graNon è· necessario alcun trattamento; e i due ve 1amiliar·e .d·el 11eonato sia dovuto a tossiie~ punti interessanti in questi .casi sono' : a) la mia fetale di o·r igine mate.r na, la profilassi diff.erenziazi.on e nei primi stadi della form~ clovrebb e consi·ster€ nella ct1ra della ·dietetica grave familiar e; b) lai ca'l1.sa determiinante. della madre, e n.ella somn1inistraziorne di an• L'obliterazione congenita dei dotti bilia ri è tiisettici inte.stinali e bilia:ri, com·e esamina, saaocompagna ta da epa to- e splenomegalia e licilato d.i sodio, minime do.si di calomelano, quasi sempr.e porta a morte entro otto me·s i: tetr.a1clorurb di naftalina., sa1olo, guaiacolo. è .quindi ' forma relativamente cronica rispet. Il bambin10 ·sarà trattato· con picco.le dosi di. to all'ittero grave familiare. Non è malattia calomelano, che avrebbe, ·secondo alcunJi aufamiliare ma il primo caso di questa f·orma tori, arrecato giovamento, e ad esso non sn.rà in una f a·m iglia sarà difficile a essere identidato il seno. · ficato: l'ingrossamento d·el fe.gato e ·della milSEBASTIANI. za ·e le feci acoli.che starebbero ·p er l'ostruzione. La patog.enesi è stata molto di1scussa. Si Preghiamo i nostri lettori dall'astenersi di richiedere nella ammie tte gene,ralmente che non è dov,u.ta 'a si- « Posta degU abbonati » notizie bibliografiche Il nostro giornale ha una rubrica « Cenni bibliografici » in cui filide sebben·e vi sianD n·ella lettera tu·r a pochi sulle opere più moderne e più importanti si richiama l'atten. casi di steno,si congeinita, sifilitica d1el cole- zione dei lettori. Inoltre nell'indice di ogni annata, redatto con estrema diii· doc'O. Thomson, ~VIilne e Lavenson cr.edono r:he genza, si può facilmente ritrovare la indicazione degli articoli deì maestri più autorevoli. vi ·sia in primo tempo mia aplasia o un re- piùSi recenti, fa pure viva preghiera di non domandare giudizi « su cast particolari»: nessun diagnostico, nessun consiglio terapeutico striin.gimento d·efi dotti, e.be po·rta a un.ai cirrosi può razionalmente essere tornito a distanza, senza la visione 1 ostru,ente. del malato. 1
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XIV Congresso francese di medicina. (Bruxelles, maggio 1920)
Sifilide dell'apparato cardio-vaseolare. Sifiilide v asoolar e spe1·i!l'Yientale. (BAYET). -
I lavori attuali non permettono anoora di risolvere il
problema della patogenesi delle lesioni va<Scolari da sifilide. Soltanto le ricerche di Vanzetti, che datano d:al 1911, gettano qualche luce suli'argomento. L'apposizione ai tronchi vascolari df prod<>tti ricchi in kpirochete ha permesso a tale autore Pi provocare lesioni che ricordano quelle dell'arterit.e e dell'aneurisma sifilitici. Le lesioni arteriose possono prodursi anch~ a distanza, senza diretto i~tervento della spirochete. Il meccanismo di ·produzione delle lesioni nella sifi~de v.a·scolare può spiegarsi o mediante la co-lonizzazione della spirochete nei tessuti del cuore e dei vasi (ciò cl1e è poco probabile), o con l'azione delle tossine emanate dalle spirochete annida te in qualche punto dell'organismo, oppure per un processo di senmbilizzaziòne dell'organismo, in modo che questo sia pi~ sensibile ad irritazioni da <:ause extrasifilitiche. Trattamento delle aort iti ·sifilitiolie. (VAQUEZ, LA UBRY e DoNZELOT). - Ne lle forme non complicate da insuflìci~a cardiaca deve essere rapido ~d -energico e comprendere: a) una cura :arseno-mercuriale (7-8 iniezioni endovenose di arsenobenzoli. da 10 a 45 cg., a di.stanza di 8 giorni, facendo, a giorni alterni nell'intervallo, iniezioni endovenose d1 1-2 cg di cianuro di mercurio); b) una cura · joda ta t·iniezioni endomu.s colari di preparazioni oleose. 'L a cura va ripetuta, ne i primi tempi, ogni 3-4 mesi. In caso di insufficienza cardiaca, utilizzare soltanto il mercurio e lo jodio, associandoli ai cardiotonici. { La sifilide vasoolQ.lre . (ETIENNE). - a) Arteriosa: la sifilide si trova nell'S0-85 % dei casi di aortite semplice. sia · toracica che addominale. Il punto • di e lezione è la zona sopra...sfgmoidea, donde il processo si estende alle sigmoidi e può giungere al1a mitrale. Anche senza lesione vescolare si può avere una sindrome di insufficienza aortica funzionale, la malatti.a di Ho·d gson. Questi d ue tipi di insufficienza differiscono da quella di natura endocn l'dioa e di origillle reumatica, e sono caratterizza ti da un complesso più esteso di arterio clefOSi, con arterie dure, nefrite sclerosa, ipertensione. L'aortit.e sopra-sigmoidea sifilitica può inte ressare l'orificio delle -coronarie, determinare una coronal'ite, e, consecutivamen te, miocardite, insufficienzn ventricolare sinistra, angitna peotoris, asistolia acuta, sindrome dell'edema polmonare acuto. L·urterite sifilitica, inoltre, è il substrato anatomico degli aneurismi . In ogni caso d'aortite, ~n cui l'origine reumatica non sia netta, è consigliabile la cura specifica., che, se non altro, si opporrà allo sviluppo di nuo,·e lesioni. 1/0. consiglia di 1
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diffidare degli arsenobenzoli e di fondarsi sul mer' . curio; .. b) Sifilide vasoolare vefl,osa: è di una rarità soltanto apparente e di evoluzione insidiosa. Può interessare le vene superficiali, quelle profonde e quelle viscerali; può dare gomme, delle vene èd ulceri varicose. Punto di elezione della flebite sifilitica è la safena interna; anche la pli l egmasia alba dole1is può essere espressione di tale processo. Si possono avere nei visceri lesioni di peri:tlebite gommosa con endo:tlebite di contiguità. Importanti sono le lesioni s:r>J..acniche di origine Ya•scolar:e, fra cui la nefrite e l'ulcera gastrica. 1
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I lipoidi in patologia. Oonsiderazioni òio-oliimiohe sui lipoidi (E. ZuNz). - Le definizioni dei lipoidi, basa te sulle proprietà :fisiche o chimiche, non reggono più al giorno d'ogg1. È solo fondandosi sulle proprietà di chimica.fisica che Si Possono defi nire. talt composti, che nella loro fase dispersa (sciolti in solventi organici) hanno la caratteristica di contrarre un legame col .solvente. A differenza delle proteine possono disperdersi in solventi acquosi come i.n quelli organici, ed abbassano la. tensione superficiale df questi ultimi. Per l'acqua di combinazione possono formare dei gel e delle strutture a funzione di membrane. Dal punto di vista chimioo i lipoidi si dividono in fosfati di, contenenti azoto e fosforo (lecitina, cefa1ina, ·s fingomielina), in cerebrosidi, che CO!llteng-0no azoto m.a non fosforo (cerasina, frenosina), ed in solfatidi, che contengono zolfo. La colesterina sarebbe un semilipoide, che presenta dispersione colloidale a~ofila, secondo la conoontr-azione del solvente. Lipoidi e semilipoidi formano parte integrante del cProtoplasma cellulare, i fosfa tidi e la colesterina hanno parte ·importante nel metabolismo dei grassi. Il co;ntenuto di fosfatidi nel sangue aumenta nell'eclampsia, .amenorrea, <>besità, sifilide; diminuisce nell'emofilia., tubercolosi, stati ca.chettici. I risultati terapeutici diversi, · ottenuti con le lecitine del commercio, sono dovuti alle notevoli impurità che le . areompagnano : solo quando si .potrà a vere una conoscenza perfetta della costituzione chimica dei lipoidi e delle loro proprietà fisiologiclle, si potrà farne un uso razionale. I lipoidi Vri patologia. (CHAUFFORD, GAY, LAROCHE, A. GRIGAUT). - Fiisiologica.ment.e il lipoidi circolanti subiscono variazioni, secondo le condizioni di .alimentazione: la colest.e1ina aumenta notevolmente nel sangue della gravida ; i li·p oidi fissi variano secondo gli organi. I lipoidi circolanti seguono, durante le infezioni, una ·curva proporzionale a quella termica. ; solo al .momento della d efervesoonm le due curve prendono direzioni diverse e si incrociano. L'iperoolesterinemia è tipica nella litiasi biliare e nello x.a ntelasma. I lipoidi fissi sono scarsi nelle infezioni acute, aumentano invee-e nelle infiammazioni croniche. L'it">ercolesterinemia può essere passiva - sotto forma di ritenzione - d'ori.g ine epatica, ed attiva 1
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Stabilito l'intervento, la questione del grado di -- sotto forma di ipergenesi - di o·r igine enàoorisviluppo della malattia ha importanza. secondaria; ' . na (surrenale od ovarica). ~ opportuno che l'intervento sia precoce. L'unilaAlla prima ·varietà corrispondono la formazione teralità delle lesioni non è una oondtzione assodi calcoli biliari e di xantela~ma, la seconda dà luta, la laringite tubercoiare non costitlflsce conspiegazione di processi patologici molto diversi , troindicazione. quali la retinite degli albuminurici, delle gravide, Una certa riserva va invece fatta per le localf~ placche d'ateroma aortico, l'arco senile della cornea, la sinchisi scintillante. Ogni varietà cau- lizzazioni intestina.li. Fra le indicazioni speciali sono da ricordarsi sale di ipercolesterinemia può avere le sue modaquelle extratubercolari (ascessi e gangrene polmolità cliniche particolari, le sue affin.ità di precipinari, cisti idatidee, dilatazioni bronchiali, eec.); tazione colesterinica. nel oorso della tubercolosi si otterranno buoni riI '/Jipoid~ nelZ'ilnfez'ione e 1iell'immunità. (G. LIsulta ti col pneumotorace, in casi di empiema, eNOSSIER). - I dati attuali non ci permettono di stamottisi, pneumotorace spontaneo, pleurite. bilire quale parte rappresentino i lipoidi nel favorire l'attacco dell'organismo da parte degli aComunicazioni diverse. genti infettivi, o nella. dffesa contro questi. DuranRel.azione fra glicosuria e glicemia.. (KNUD FABER te le infezioni si verificano variazioni nella propore A. NoRGAARD). Vi sono due fattori nella prozione dei lipoidi; la lipoidemia è probabilmente da attribuirsi .. a diminuzione dei lipoidi negli organi, duzione della glicosuria, cioè il contenuto in zucin alcuni .d ei quali può diminuire il contenuto di cl1ero del sangue (glicemia) e la èapacità del ren~ di trattenere lo zucchero sanguigno. A t.ali sostanze, in altri invece può aumentare. È La soglia della glicosuria (il ~ntenuto in zuc·certo che tali variazioni devono modificare le prochero del sangue, oltre il quale comincia la gliprietà degli organi stessi; nei diversi fenomeni vitali i lipoidi intervengono quasi costantemente, cos:uria), misurat-0 col micrometodo di Bang, varta nei diabetici da 0.09 a 0.19 %, (di massjm3 da in coneomitanza con altre sostanze. 0.14 a 0.17) indipendentemente dall'età e sesso del Il valore terapeutico del pneumotorace artificiale. malato e dalla durata della malattia. Sembra che Effetti e risultati del pneumotorace nella tubertale valore sia caratteristico per ogni individuo; colosi polmonwre. (R. BURNAND). Gli effetti più esso è basso e più facilmente si avrà glioopiù salienti si osservano sulla tosse, che si attenua suria dopo alimentazione con idrati di carbonio, rapidamente fino alla scomparsa; sull'espettorail! qua.lch€> caso esso è assai prossimo al limite zion.e, che alle primè sedute aumenta molto, come dé Ila glicemia norIIUlle. Trattar11 ento della por·pora idiopa.tica con le mieSt· il polmooe si svuotasse, e poi va rapidamente scomparendo; sull'erriottisi, su cui l'azione del , zi.oni rl·i sie·>\o. (OoHEN). - Resoconto di 6 1casi tratprieumotorace è efficace se non costante; sulla f eb- tu ti con una o due serie di quattro iniezioni di autosiero o di siero di cavallo. Le macchie .i mpalbre, che, nei casi favorevoli, si abbassa: possono lidiscono verso il 10° giorno e più n-0n recidivano. poi aversi attacchi febbrili intercorrenti, dovuti n cause diverse, quali riassorbimento di gas, la com- I/O. è stato condotto a tale motivo di trattamento dall'analogia fra gli stati morbosi dovuti a feplicazione pleurale, la flemmasia del lato opposto. Si not.a.no inoltre miglioramenti nello stato di- nomeni di intossicazione ed i sintomi della porpos1}noico, ne' dolori p11ntori, nello stato generale. ra idiop~ticu (artralgie, disturbi gastro-intestinali, ~demi locali, ecc.) . Unico inconveniente sarebbe J~ cli·n ica e l'anatomia patologica dimostrano l'azione curativa del pneumotorace; si deve otte- In comparsa fugace di malattia ·d a siero. E il tinto una ghiandola endocrina? (A. P. Dunere una compressio;ne progressiva, che deve essere mantenuta a lungo. L'introduzione '.dcl pneu- STIN). - Da osservazioni istologi che e fisiologiche motorace ha trasfc .· ·na.to la pratica qella tisiote- l'O. conclude che il timo agiRce come centro di regolarizzazione e di ripartizione delle nucleine r.apia, permettendo di ottenere guarigioni vere e: dei loro derivati nell'organismo. Esso non agit' dura ture. sce, come una vera. ghiandola. per la sua secreOorriplicazioni del pneumotorace artificiale. (DERzione, ma per la :fissazione di sostanze del gruppo SC'HEID e GEERAERD). - L ' unica degna di nota dei nucleopr-0teidi. Dalle nozioni sull'intervento è l'essudato pleurico, che si trova nel 40-50 % dei casi, seoondo alcuni, e solo nel 20 % secondo gli del timo nel ciclo biologico delle nucleine energo00. Esso va attribuito ai bacilli di Koch, all'irri- g~ne ed istiogene, 1' 0. trae importanti conclusioni tazione meccanica da parte del gas, ai disturbi sulla patologia del timo, sulle foTmazioni li-n foidi, nutritizi della {Pleura, ecc. sui tumori, eoc, Si ha :di solito rjassorbimento graduale, talvolta Qbliterazio1il a..r terio se nella iubercolosi. (RÉNO~ si nota traisformazione purulenta. Gli · 00. scon- e ~IIGNOT). - Relazione di due casi di obliterazivsigliano le toracentesi ripetute, che sono inutili. ne dell'arteria omerale e femorale, in tu·bercolo· Indioa,zioni del pneumotorace artificiale. ' (Dutici che morirono poi in seguito alla gangrens MAREST). Tale pr9cedimento · terapeutico è con- dell'avambra ccio e della gamba. T.1a diagnosi erf sigliato anzitutto nelle forme ulcerose estensive stata precisata con l'oscillome.tro Pachon, che ave localizzate e caseose congestizie dei giovani, ad va mostrato che le oscillazioni da par(!cchie divi evoluzione rapida, poi in quelle fì.brocaseose a sloni erano cadute a mezzo e. ad un quarto di di grande ~redomin·anz.a unilaterale, in cui l'indica- visione.' zione è data dalla tendenza alla caseificazione, Frr.IPPINI . all'emottisi e dall'attività evolutiva. 1
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IL POLICLINICO
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XX VIII Congresso Francese di Chirurgia. •
11 trattamento del cancro della lingua col metodo cruento (~EBILEAU 11.
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GU, 1919).
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relatori. La Presse MédioaZe,
VALLAS, l
CANC.:RO VA ESTil<PATO ALL'INIZIO DELLA SUA AP-
Puttroppo si vede raramente un canc,i·o linguale al suo periodo iniziale, sia per indifferenza del malato per il fatto che il cancro si sviluppa su una. leucoplasia antica e benigna, sia per errore del rueaico che sa la leucoplasia d'origine luetica. II. LA GRAVITÀ DEL C~NORO ]!; L'INSUCCESSO DI UN lNTE RVENTO TARDIVO dipendono in parte dalla grande ricchezza linfatica. della lingua., per cui il <!a.Ilero vi si propaga con una tale rapidità che alcuni autori consideruno come trascurabile la fase strettamente locale ; in parte dal fatto che la lingua Sl)eSSO non è SOlJa jn causa e la maggior part.e degli interventi richiedono delle incisioni e delle exeresi così estese, in una regione profonda e vitale, che la prognosi ne è estrema1nente offuscata. • III. L'ESTIRPAZIONE CHIRU RGICA È IL SOLO TRATTA1'11-:NTO ATTUALMENTE APPLl:CABILE. - L'elettro-coagulazione e gli ngenti fisici in generale hanno fallito ; il radium i1on è da solo capace di far ·scom})arire un cancro chirurgicamente attaccabile e 11on può agire che a t itolo complementare. Oontrbindica?Jioni ull'at to chirurgico sono : 1° l'estensione al solco glosso~1)iglottico e all'epiglottide; 20 l'invas ione dei dt1e pilastri e dèlla amigdala; ~0 l'infiltrazione profonda del mascellare; 4° l 'invasione delle d1Je metà della l~gua al di là della linea orizzontale; 5° l'ingorgo glandola re a forma i11fian1n1a toria e mal circoscritta. r ARIZIONE. -
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IV. CHE
BISOG:\"A I NTENDERE PER ESTIRPAZIONE RADI-
Per la maggior parte dei chii·t1rgi è l'estirpazione larga di ciò che sulla lingun e sui gangli è clinicamente malato o sospetto. Altri vi ag·giung·o n,o tutti i gangli suscettibili rli e~sere inYasi; altri, infine, estirpano lingua, gangli e tessuti int:er1uediari con le catene linfatiche . Sèbileau rigetta con Butlin l 'amputazione t otale d~lla lingua, di cui jl beneficio non gli sembra va· l ere un tal sacrificio, a prezw di una operazione gravissima e fortemente mutilant.e; rigetta ugua lme11te l'emiresezione totale fino agli attacchi prof ondi della lingua. Quale che sia la rapidità di propngnzione del cancro dall'avanti all'indietro, i risultati dimostrano il benefi·cio ricavato da una amputazione moderata. realizzabile spesso per le vie naturali, facili ad ingrandire con lo sbriglian1ento della commess11rn la biale. Ed è a questo intervento che Sebileau dà la preferenza. Anche la linfadenectomia .sistemnticu dev'essere condu nnu ta come eccessi1~n ed incap.ace di rnggit1ngere il suo scopo, per le rngioni che è impossibile di fiRsarne con preci~io11e i limiti, che essa non mette nl riparo dalle ree-i.dive 0 che l'esperienza ·din1Q~trn la po. Ribilità di guarigione durevole con 11na cxcr si lin1itflta ai territori clinicamente malati o ~oRn<.\t.ti. Ancl1e Ja linfnngectomia sisten1atica Òf\Ye e5:scr~ rigettata.
CAUEJ DEL CAN0HO? •
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l D'ACCESSO SULLA LINGUA. - 1. Le v·ie riatu.r·aZi. - È la via. di s~elta per j cancri della • metà a 11t.eriore della lingua, a condiziQne. di non esitare a farsi largo con l'incisione commessurale uni- o bilaterale, ed anche con una resezione più o ,meno larga del piano alveolare del mascellaré per certi cancri parieto-linguali. 2. La v ia tr(Jlns- parietale. - Mediana, è profonda ed oscura; laterale, è la vja di >Scelta per le \ lesioni d e lla metà Posteriore della lingua. I 3. La via trans-mascellare. - Riservata ai cancri propaga ti al pavimento, sarà, $econdo le preferenze, mediana. o laterale (resezione totale o parziale, t.emporanea o definitiva). VI. I . P RELIMINARI OPERATORI. - a) L'anestesia deve essere f.atta loutana, per es., con la puntura intercrico-tiroidea e l'ap.plicazione della cannula di Butlin: b) La legatura della carotide esterna non è indispensabile, ma Faccomand.abile per i gtandi benefici che può rendere. VII. TECN ICA DELL'ESTIRPAZIONE DEL CANCRO DELLA LINGUA. 1. P er le vie naturali. - Anche con aden-0patia · sottomascellare e carotidea, estirpare per la bocca, f al bisogno allargata, tutti i cancri 13.natomicamente suscettibili d'essere tolti per questa via Operare in una sola seduta, tutte le volte che lo stato ·d el malato lo permette, cominciando· con l'adenectomia; se bisogna operare in due . edute, CQminciar~ dalla lingua. · 2. P er la via trans-parietale. - ~ utile, per diminuire i rischi operatori, di frammentarli; ma, data. la ·necE>ssità di togliere in blocco lingua e • gangli sottoma·s cellari, se ne farà l'exeresi in un tempo dopo legatura de11Ja carotide esterna, se l'ade11opatia è limitata a l triangolo anteriore (g. sopra-ioidei, ,s ottomascellari, giugulari anteriori); Si farà in una. o due sedute l'exeresi di tutti i gangli malati, salvo dei sottomascellari omol<.1t erali, e l 'exeresi di questi ultimi e della lingua in 11na. seduta ulteriore, in caso di adenopatia dei triangoli anteriore e posteriore (g._ giugulari posteriori e sopraclavicolari). ' TIII. PROG~os1. - L'amputazione per la boc~1 . ,a parte i rischi dii emorragia tardiva, è abbastanza benigna : le vie tra nsp.a.rietale e transma scellare sono di• gravità crescente; tutte s'accompagnano fatal111,e nte a suppm·azio»e• ed aprono la porta a lle infezioni secondarie. ~ difficilissimo n J1prezza re i fattori di mor~'llità (sede ed estensione delle lesioni, gravità dell'atto operativo, resisten7~ del soggetto) e stabilire le cifre di mortalità (5 % per la via ora le, 30 % per la. transparietale, 40 % per la transmanètibolare). IX. LA GUARIGI OKÈ E LA soPRAvvrvENZA. - Si esita sempre a pronunciare la parola di guarigione in 11Utteria di cancro. Si calcolano in genere a 40 % le sopravvivenze che sorpassano i tre anni nei casi di cancri précoceme11te operati. Molto più raTe sono le sopravvivenze per cancri avanza ti ed opera ti per le vie parietali o mandibolari, e, malgrado l'esiguità del numero, ogni chirurgo ha il dovere di perseverare in questa chirurgia neces~rta, ma piena di decessi. \ '". LE VIE
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l VAI.I.A$). l t1·attaIUenti preventivi del cancro della lingua (agenti fisici, folgorazione, radium), i diversi sali d'oro, di selenio, ecc., i metodi palliativi (legature atrofizzanti) non hanno affatto corrisposto alle speranze e I•"ultima parola riruane tuttora affidilt.a al bistu1i.' ' 1. TEMPI PRE-OPERATORÌ. - ]J in.dispensabile: 1 0Jdi preparare accuratamente la bocca degli · operandi; 2° di evitare l'inva~ione da parte del sangue delle vie respiratorie, o con la posizione di Rose (incomoda per l'operatore e per la respirazione del malato) o con la tracheotomia (vantaggiosa ma non ancora adottata dalla maggioranza dei chirurgi). . Per l'anestesia i più dàn110 la p1·eferenza al cloroforlnio, basandosi sulla frequenza delle polmoniti post-operatorie. Sarà bene far precedere la narcosi da t1na iniezione di morfina o di scopo.lamino-morfina. In molti casi si può tentare l'anestesia regionale. ' II. TEMPI OPERATORi. - L'operazione in due sedute è sconsigliabile. Per il tempo orale i chirurgi hanno adottato una via sempre più larga, dalle semplici exeresi di Louis fino alle sezioni ossee di Roux e Sédillot passando per gli sbrigliamenti eommessurali di J aeger e di Maisonneuve, per arrivare alle resezioni più o merul estese ed al1'irupiego della via. sottomascellare. Per il tempo ganglionare medesima evolluzione, dalla piccola incisione sottomascellare di l\1ichel fino alle incisiotll stellari di l\ilorestfu con vuotamento largo SECONDA BEI.AZIONEtJ
trans-ioi.dea i diversi peduncoli muscolari dellà lingua, finchè questa cade nelle mani dell'operatore, che ne fa l'ablazione totale. Si chiude come s~ può· la breccia così creata, utilizzando 1a. muC.lQsa, il moncone Jinguale ed anche l 'epiglottide. Se il cancro ..s'è propagato al pavimento orale, s'imP-One la resezione ossea più o meno diffusa. IV. .CuRE POST-OPERATORIE. - Non è più il sangue , eh e minaccia Je vie respiratorie, ma la saliva e gli alimenti. Vi si rimedia. con la posizione assi,s a (la saliva si fa scolare in un recipiente), i lavaggi, la medicatura semplice e frequentemente cambiata. Contro il pericolo degli alimenti, si userà la sonda nasale a permanenza. Per prevenire le complicazioni polmonati far alzare precocemente l'operato. Si SOl'vegli il collasso cardiaco. Non ~i dimentichi la possibilità di s uppurazioni, di emorragie, e più tardi di fistole. V. RECIDIVE. - Le recidi ve locali sono rare, mentre le recidive gianglionari sono frequentissime, sopratutto nella regione sopra-ioidea. Assumono spe&so un an·d amento infiammatorio, con aderenze alla pelle e al mascellare, per cui si richiede un sacrificio diffuso· tanto osseo che cutaneo. Nella regione carotidea la sola arteria sfugge all'invasione : spesso è necessario di sacrificare la ... giugulare e il pneumogastrico. VI. RISULTATI - CONCLUSIONI. - I risultati dispa• rati di più statistiche comparate dimostrano l'inanità delle statistiche globali. Val)a1s su 32 casi di cancr-0 della parte mobile ha. avuto 3 morti operatori e 14 guarigioni a l di là del 30 anno; su 5 casi di tutte le logge ganglionari. di cancro della base, 1 morto e 4 sopravvissuti di III. TEC.NICA DELL'ESTIRPAZIONE. - 1 0 t&rnpu: Incui ness11no ha raggiunto i 3 anni; su 37 casi cli cisiwie. Destinata a permettere l 'ablazione in ooncro propag·ato •al pavimento 45 % di mortalità '~ 3 sopravvissuti di p.iù di 3 .anni. blocco della lingua, 'Clei g·angli e dei tessuti intermediari, a rispettare il più possibile la maschera Vallas così conclude : «Il trattam-ento cruento è facciale nei 1suoi teguruenti e nella sua motilità, il solo che ha dato guarigioni definitive. Non è an-e a preparare l'applicazione di un apparecchio di cora possibile dire se la radi11mterapia debba esprotesi, essa sarà parallela al bordo inferiore del sere classificata fra i metodi pal'liattri o cura ti vi. mascellare, a 2 cm. al disotto e si estenderà dalln - Bisogna dunoue perfezionn re più che sia possibile linea mediana al bor<k> anteriore dèllo sterno-mai processi ope1~atori e i met-0di di trattamento chirt1rgico. Turtto ciò che permetterà di regolare i li~toideo. miti dell'intervento e di nl igliorare i risultati OIX'2° tenipo: Svuotarnen,to linfatico. - Legatura ratori deve essere accettato e raccomandato». del tronco venoso tiro-linguo-facciale e delle ~rte rie faeciale e linguale alla loro origine; poi scol' DiscussIOì\T]J . lamento in massa di tutto il blocco <.:elltuu-1111 ....1· DELAGENIÈRE dice che le tecidive si lllostrano tau, tic:o della re~ione sottomascellare, spinto fino alla to più tardi,'"amente 'lUttnto IJiù radicale è stata l>ieg<t gengiYo-labiale in fuori e alla mue-o~l ù€1 l'operazione. Per gli intel\ enrt i intrabuccali le repa ' rimento clentro, con sacrificio del milo-i-0ide-0 cidive hanno llel'messo di stabilire che l'operazione straùa facendo. era stata sempre ins11fficte nte. Pe r sperÀ~e di otte30 terr1tpo : Estirpazione della lin.g1ta. Se si nere una guarigione bisogna che l'operazione tolga tratta di cancro della poi·zione mòbile, sezi0inata tutta la metà della lingu<l dal lato m~lato, il pala iuuco$a ra~ente l'osso, si attira la lingua nella breccia e si reseca ' largan1en te il tumore con le , vimento della bocca dell-0 stesso lato, i gangli sopraioi'dei, sottomascellari con la glandola, e caroforbici o ,si seziona tutta la porzione mobile, se il tidei, la vena giug11lare interna ron tl1tto il testumore sorpassa la linea mediana ; si respinge il swto cellulare situato dietro i vasi, nella doccia moncone nella bocca; lo si sutura attraverso la retro-mastoidea. bocca stessa e si accollano i fili, conservati lunghi, JACQUES è partigiano, più che ·si può, dell'estirpa.sulla guancia ; cliiu.sura del pavi.mento sempre per zione per le vie naturali, per la buona· esecuzione la bocca, e infine m1tura della ferita sottomasceldella qualie llna trazione solida sulla baSe dell<l lare con drenaggi-0. _, ling11a con un filo e l'illuminazione con uno specSe si tratta di cancro della base, dopo esportachio front.ale gli sembrano indispensabili. zione bilaterale dei gangli con la classica inciBÉRARD opera in due tempi, rispettando il pa visione a ferro di ca vallo, si sezionano per la via 1 7
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ment-0 milo-ioi<leo : l'isolamento dei focolai c-ervicale e buccale è, infatti, la chiH ve della benignitit relativa degli interventi in <lue tempi. lle1atu 1. mita attualmente l'exeresi in n::iassa ai cancri propagati alla base, alla mucoS<'l del pavimen.t-0, al solco gengivo-linguale: ba rinunziato, da vanti alla formidabile mortalità, alle culire::> 0zioni ùel u1ascellare: combina l'azione del radium all'atto chirurgico : nei casi inoperabili, per prevenire le emorragie e combattere i dolori, ricorre all'allacciatura delle linguali e alla sezione dei nervi. Circa l 'anestesia, si ha molto da sperare dall'anestesia eterea per via rettale. HARTMANN, se la lingua si lascia attirare facilmente, opera in due tempi, face.n do prima la glossectomia per via buccale, e poi estirpando i gangli; se la lingua non si lascia attirare, pratiea la glossectomia per via cervicale 6-8 giorni dopo l'adenectcmia. Dal punto di vista dell'anestesia, egli $l ser~ della cannhla. inter-crico-tiroidea. PEUGNIEZ opera in due tempi : prima lega le due carotidi esterne, estirpa i gangli sopra-ioidei e la
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glandola sottomascellare e riunisce senza drewiggio; 10-12 giorni dopo asporta la lingua col metodo di Whitehead. ~IERCADÉ nota che quando si richiede il sacrificio bilaterale della giugulare in~rna, anche in 2 tempi rlistanziati, segue la morte immedia:ta. SILHOL trova qualche volta utile di operare eoonomieamente, anche in presenza di indicazioni di exeresi generose, pronti a tornare ad operare più volte l'ammalato. ' FoRGUE è pevsuaso che l'anestésia generale è un grande fatltore di gravità e richiama l'attenzione sul metodo recente di Delm.as, che consi-stè ne Ila rachianestesia generale median1:e piccole dosi di cocaina purissima iniettate bruscamente nel canale dutale ·mescolate a.i liquido cefalo-rachidiano, dopo aver sottratto una buona quantità ·di esso. · Per PAUCHET l'anestesia regionale, se ben fatta, basta sempre e dà molteplici vantaggi; l'operazione in due tempi è meno brillante, meno perfetta, ma più sicura. B. MASCI.
APPUNTI DI MEDICINA PRATICA CASISTICA.
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lnfezloni ematogene dei reni. \ì\/. S, 11ayo (J oi1,rn. of. am. med. Assoc., 4
ottobre 1919), oltre ai du·e noti tipi «li nefrite, di cui l'rm o, acuto o subacuto, vietrifi. cantesi durante le malattie infettive e caratterizzato da edemi per ritenzione cli cloruri, l'a.ltr.o, ad andamento croin tco senza e1d·emi, ,con sintomi u:r:emici, associati ,a .d i sturbi .di natura vasc.olaire, di·s tingue un tle-rzo tipo, in rapporto con wn'inf-ezit0ne batterica renale, d'origine ematogene. - N,o.r mal·m ente i batteri ·d·el sangu·e . sono ·eliminati dal ren·e, senza danno; in deir te oondizi:oni però possono portarvi delle l esioni. I pi-0geni colpiscono di .prefe1tenza 1a .cortiicaJ.e, mentre il B. ooli si localizza sui tubuli retti .delle pirami1di, .don·de arr.iva al ba1cinetto, dle·termin an1d•o un a pielite. L 'infezio11e da pio·ge·n i può d·eterminare a:s0e1Si della corticale , i quali non si rirvelan.o c.he per tr.aèce ·d'a~u1nina, scairs·e •emazie e cetllule di DllS - '· il -l')rocesso può talora arri'Vìare alla ditruzion e d·el rene ed alla pionefrosi. Più facile a rivelarsi è l 'infezione da coli, che si aceomlJagna a copin ~a piuria. Questo tipo d:i nefri,te può essere unilaterale; gli agenti più con1l1ni sono gli stafilocoochi (pelle, fo colai infettivi , di 1piorrea, a:ppendi.cit e, ecc.): particolairmente gravi sono le .fOII"Ille acute <la. strentococco : qt1elle subacute. e ·oro• ni che si osservano specjaffil,ente nelle endocarditi 1naligne Jente. Le nef.riti da piogeni. posson,o ave1ie- un deC'Ol'SO fulminant e, ·che •simula una peritonrite, 1
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appendicite, coleci.s tite, e 1che ·con1du.ce a morte .Sie non .si pratica la nefrectomia. Nelle -forme subacu;te :e croni·che i foicol~i si isteriliz~,o e la guarigi.cme può essere ·completa o pairziale. Gli 1nterv·enti oh1rur.gici .n e han·no messo in evi.denza l e seqUJeile, che vengon o spe.sso confuse .col morbo di Bright. Certe ematurie cron~che, ritenute essenziali, d·erivano da i'Illfezionii. l1ocalizlZa te ai tuboli r;e tti con fo·r mazione dii un teis suto cicatriziale, che di:stu·rba la circo- . lazione ven.c>isa .e I provoca Viari cosi tà nelle papille irena:li, dond·e l'en1orragia; in altri casi si trovano a.scessi co.r ticali,1più o m·eno ·ca1c1ficati, ch e .p·osson•o dare un'om 1bTa, raidiogranca .si.m'ile a quella ·dei aalooli; in tali l casi, 1si hanno d·o; lori .renaJi ·e·d assenza di sintomi u·r inari. Lo .sca1psulame-nto del rene, in .qu.este condizioni e quarndo 1esiistono ciiciatrici 1capsulari, permettendo la decompressione del t·~suto renale, dà spesso buoni r.i•s ultati. 1
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fil.
Importanza della capacità vescicale nelle malattie urinarie.
La ca1pacità vescicale, ch·e. iJiltelI'essa il medico non è la caroacità anatomica, ·determinabile sul ca,da.vere e - vari·abiile 1s econdo alcuni da 200 a 1350 ·eme., secon.d o altri da 400 .a 2000 eme. Per il pratico, essa è di ordine :e1Ssenzialmente fìisioloo-i·co e può essere valutata dalla quantità di ~ina necessaria per .prodiu:r:-e _il bi·sogno di min.gerre. In quiesto senso, essa .osc:1[la verso i 350 .cm.e. ed è .su.bordinaita a v1anazion.e di sensibilità ed allo stato •p atologico del detrusore.
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fANNO
XXVII.
31]
FASC.
Per dete.r minarla, si introdtice il catete,re dopo a.ver fatto ·orinare il malato, ·evacuandone l'eventuale orina rimasta; si introdu·ce1 allora, per la sonda, della soluzi·on·e fisiolo.g ica tiepi·d a, lentamente, per m·ezzo ·di una siringa; ad un certo m .omento una contrazione d·el muscolo vescicale respi:n g,e lo · .stantuffo della siringa. La quaintità di liquido i'Ili·ettata rap1presenta la ·Capaciltà vesc,ioale, che può essere normaile, dimin·u ita, esagerata. a) Capacità normr:ile. Dimostra di .s olito che l'apparecchio urinario è sano e si trait. ta di u•n falso urin.ario, o di un nauroipatico, ip:r.eoccupato dei suoi ·organ~, -0 .di· un individuo i•n c11i i fenom·ein.i orinari :sono di indoJe riflessa, con punto ·di partenza in organi vicini (ragafde anale emorroidi, varicooele, lesioni g.inecologiche).' b) Capacità diminuita. - Il male risiede n·ella vescica (cistite tubericolare, cal~oli, tumore) : ta-lvoJta basta l'in i-e:zione ·di po1chi grammi, per d·etermi!nare vi.olente contrazioni; in tali éasi è ben.e non insistere. E .specirulmente alla cat1•sa che bisogna rivolgere la c11ra, .qu·i ndi nefreictomia n·eil caso di tubercolosi renale, litotrisia n·ella calcolosi vescicale, ecc. Ne·l le c.i stiti ve\I'e (bLen.orragich·e od altre), si rico,r rerà sui balsamici ·ei sull'urotropina. Il 1.atte, che viene consigliato da molti, è il più spesso inuthle, talora dannoiso, sia · per~hè fornri,s c·e un'alimentazion·e insuffici.ente, ·sia -perchè agen·do ·da di11retico impone contrazioni vescicali .dolorose., che è me1glio evita.re. d ) Capacità aumentata. - Tvattasi 1di ve-sciohe diistese 0h·e1 Si debbO'Il:o evacuare senza vuotare talvolta in:vec.e d i pa1raLitici, con lesioni dlver1se del ·mi1dollo. S.p esso tali m .alati ve·n gono riitent1ti affetti ·da ,,incontin. enza, . mentre si tratta sempLicem·e1nte d i m1ruaone per rigu.rgi to. Sipecia1m.ente nei prostatici con ·distensiorl~, la capacità vescicale può mi.g1io·rare con 1netodiche ieure (caiaterLsmi freq11·Emt.i, fatti bene. buùna di.sinifezione co·n nitraoto d'argento ) : è opportun-0 aggi·11ngere ·an.che d ella stricnina per uso Lnterno. ovvio che la cura radicaJe con.si•s te 11 0: 111~ prostatectomia. Da qua·n to si è eso.o·sto, si 1Comprende la grande utilità da determin.a,re la ra."')acità \'escical.e: pe"' quanto rigua1r<la ill t.rat.1a.men.t~, poi, b~sogna. tener preS'e.ntc che oe n etl~ ~esc1ohe crupaci, si po&s·o.n o usar·e 1e lavatu r~ tl1$rre• tamente abbond.anti, i-n quel1e piiecole \80 eme . e· meno) 1s i do1Vrà i•n.v ece ricorrerei alle istilla1
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Zl-Onl.
(Uten, loilrn. d. Praticiens, 13 marzo 1920).
r. s. I
843
SEZIONE PRATICA
Il significato clinico dei cilindroidi. l?. EigenhBrger (C. blatt. f. inriere M edizi·n, 15 ma1ggio 1920). ha osservato l1a .p.r esenza di cilindroi·di nel 44 % ·d i malattie cardiaiche in stato di .s compenso; con il :r1€1perto positivo di cilin.dro.i·dj, v i era .q u.asi sempre eviidenza di 1se()"lni ·clinici ·di disturbi di cilroolaztone rena.le. o In 1due oasi in cui i ci1iindroi1di eran10 mollto abbon·danti, si riscontrò all' a11top sia un rene da ·stasi, in un alt.ro, invee-e, rig·onfiamento torbid10 e •s carsa stasi. Inte:rie:ssante è il re.iperto in un caso ·di albuminuri·a da lordosi. N•orma1lrnente, il paziente - che era ·affetto da poli1citemia ·r1rbra - non aveva ne1l'orina, nè a1bum.int1ria, nè cilin.dri, nè cilindroidi. Do1po la lordosi ·si tiravavan.o nelI 'urina, ailbumina, siangue ·e cilin·d roid.i, in masse, tal.ora con emazie. .S iiocom·e si ammett!e· che la causa ·de1la alb.u1m inuria lordoti·ca ·diipenda da .disturbi di eircolazione renale, sf ·deve ar.scrivere a q.u ·esto .anch.e la nrese·n za ·di oilindroi":1i e ,di sanglle. Veng.ono .~osì confermate Jl€'l v·edute ·di J aksch e Q11en,sel, ·Che dan.n o appunto tale si1gnificato aJla 1piresenz.a di cilin;dro:Ldi. 1
1
fil.
TERAPIA. Cura locale del prurito cutaneo. Bagni: .so·n o di solito mail tollerati, anche con
aggiunita di orusca, ami1do, fiori di tiglio, ecc. L ozioni: t•e·ntare ·di applicarle m olto calde, e ·s olo in -caoso di into11eranza, tieptd·e o fvedde. Si userà l'infu so di fo,g·lie di cooa (10-20 %o ), l'id.rato di clorarlio (5 %), l'acido •fenico (1 % in gli,ceri·na). . Pennellazioni nei p1u nti più pe.n ·ois i .con emul- .. sione idi 1catrame (5-10 %0 ), 1soluzi·on·e alcoolica (5 %0, con 5-10 %o di glioe.rina), oppurP, il li.quid.o pro1p osto da Darier (cloridrato ,dJ. ·cooainill, cloralio idrato ana g . 1; resorci1na, .glicerina, a·n a .g. 3; alcool g . 20; acq11a di lauro ceraso .g . 30; aoq. 1dilst. g . 44). Unzioni co·n grassi: su.gna al benzoino, va.se- , :lina pura, .glicerola,to d'a·miido con 1 % di acido tartarico: oppure .c on una delle seguenti miscele: 1) Mentolo g . 1; clo.ralio i·drato, canfora polv. a.na g: 5; la·n olina, vase·l ina ana g. 50; 2) OJio di fegat.o di m·e1T1luzz 0, olio bj,anco an~ g. 25;· para.ffina ,g. 8; ·Cera bian-c:a g . 8; ac.q. d1 rose, acq. di lau:ro ceraso ana g, ;). "Af ezzi occlusivi: hanno il vanta.g gio di imp·e~ d.iir.e il con tatto dell'aria ed il gra.ttamento: ·s ervo;o i cataiplasmi di fecol a, .gi1i impacchi di ovatta, e, ·per le grain1d.i ·s·11,p erfici, la colla di mnico (GeJatin.a g. 15-30; ossido ·di zin,oo g .. 15-10; gliceirina g. 25-30; acqua g. 25-30). Si bagna la 1
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•
IL POLICLINICO
cute con una d·e~1le lozioni sopra indicate, poi, liquefatta la -colla, la si stende con un' ipennello, cur01ndo, prima che si solidifidhi, d.i avere un perfetto riv-esti·m ento, •che si lasci·a in ,posto per quw1che gi·orno. , Efficaci sono a1nche le vernici (al ·Catra1n·e, all 'ittjolo), gli impiastri ( aJl'ossido di zinco, alla resorcina) : nei caisi ribelli, i bagni d 'aria calda e 1e prud·e n ti a:w>Licazioni di rad·ioter.rupia. (Darier).
"' [ANNO
XXVII,
Ortoformio .g. 5: olio di mand.orle dol.ci g. 10: etere 1Solforiieo gr. 91 (Borrdé). Op pur1e: compresse e pen·n .e llaz.ioni di soluzione di blu di ,m etilene al 3 %, dopo lavatura d·ei capezzoli co·n isoluzlio~ d.i bicarbonato di sodi.o a l 2 %: l'.inc-0nveniente di tale medicatura è dato dalle macchie sulla biancheri'a. (Dresch). 1
r. s.
POST A DEGL.1 ABBONATI.
Si trovan.o ancoi:'a :Ln 1f eriti di guerira, delle cicatrici ulcerose, in ,fe:rite, nel.l e quali o non . (1155) Su~la cura ·della blenorragia cronica. è ·s tata praticata la sutura primitiva o .seccm- - Al dott. L. d'O. da V. : dairia, op.p ure vi erru una perdita. .d i sostanza .Se, ·Corm 'e .spesso avvien e, il iprocesso è main .. molto consi.derev 01e, oppur.e vi è stato un fo.c otenuto da un uretrite posteriore, bisogn.a .curalaio di osteiite sottogiacente. ire quest'ultim.a con i ·SOiiti sistemi (istillazioni Queste u1ceri di .ci·catrioe (Detach·e, Archives pro,fonde .di nitrato di argento, lav.ande vesci.. méd. belges, 1919, n·. 6),• di ·C'Ui la .gua;rigio111-e co-u:r.etrali .di nitrato di arg.ento, di taohiolo, spotlltanea ·è assai Lunga, sono in c.onn.essio'Ilie dilataa;ione, ·e·cic.) e e.on 1e più ·s oru:polose caucon diifettJi di n.utri'z,i o·n e per insufdì.ci-enza di tele di asepsi. In .gen·eiraile all'uretrite postecincoùazione. ri•ore cronica si aS1S·o cia la prostatite .p er la I meJdicalIIlenti tos.sici non danno ri·s ultati. quale giovano i massag.gi. S-e 1a 1p·et].1l e ciricostante è facilm~nte mobiliz-. In quanto all'unetra. anteriore, è preferibil1e z·rubile, si può reseca!I'e la ·oicatrire.e e .suturare i..n qu·e sto stadio l'llls.o di preparati astrin-genti. la .c'Ute, se la .ferita è abbastanza steriJe, si poNoi ad.oiperiarrno volenti-eiri la formula del irà p.roced ere all 'tnnesto. N-eI caso di ukeraFinger : zioni a pi1oc-0-le. dimen·s i·oni, si ruppli c1h erà la Solfato di zinco. . . medicatu.ra .con stfis-cte .di sparadrappo e·mb 1ri~ Allume . . . . . . ana ctgr. 30 Acido fenico crist. . cate, analogaJmemt.e a .quanto s i .p r.atica per le Acqua distillata. . . • • gr. 100 uilceri varkose. p . .schizz. uretrali due o tre volt.e al giorno. In ca1~i ·di ·Ulieerazioni più estese, l'A. consiV. .MONTESANO. glia l ei incisioni circonferenziali, praticando da ogni lato, una doppia linea di incisioni, p·airaJ .. (1156) Al dott. N: C. da B. : lele ·rulla ci catrice, a 2-3 ·Cm. dai ·m argini, in La mi.gli,or.e sterilizzazione deUa cavità dentessuto sano. taria prima della o~turazione è data d·all'·allL'incisione deve inte·re1ssare la pelle -ed il <!oncool as$oluto (ancih e 95 %) per meizzo di un nettivo .sottocutaneo. batuffo1l-0 di ooton·e e asci:UJgando rposciru con la Si dim.iinrui·sce ~n tal modo ·l a t.emsi.one eh-e: sirin.ga ad arla. Provoca una .sen•s azione dopesa sulla ci.catrice, lacilitanido la. circolazi-O(lle lorosa passe.g·gj·er.a, se rupplicato su denti a e la nut.rizion•e. I buo·n i risultati spesso >Si osipolpai viva, ·d -ella quale .sensa:zione ·p uò avverservani0 entr-0 breve temipo : l'uLoerazione si copre di grMi.u lazioni, si tforma la arosta e .sd ha tirsi ..il .paziente. Se I.a ,cavità è l)rafonda -e la polpa è viva, ·ad ielvitare la sensibilità te:ranica la .gua•rigion·e ·defì-n~tiva, talvo[ta più rapida ·o he .c h·e cagiona l'ott111razi'one metallica, si .p Qne quella d~le i•n.ci1sioni -0iroonferenziaLi pratica~e. una base di cemento .p er otturazioni o una pal. b. sta di ossid<> di zin.co ·ed oli·o essenziale di g.aNell'orticarl•. rof ani. (C1fr. PIPERNO, Dettagli di pratica professionale. « La Stomatologia», 1919, vo1. XVI, Prescrivere bicamonato di sodio (g. 1-1.30) n. 10-11). · con 4 goccie di liquore a1isenicaJe del Fowler, Giornali 'i n lingua italiana sull a spectaJità: , ire volte al giocno. l T11zioni locali .con unguento « La .S tomatologia», orga,no 'l.1ffi ciale della Fecompos to di calomelano (gr. 6), canfora (.gr. 4 1 prima disciolti in un po' di alcool, vaselina de·r azione Stomatologica Italianai, Milano, via Carlo Cattaneo, 2; «Annali di Odontologia», g1·. 50 (A. Campbell). via Vittori-0 Veneto, 51, Roma, dirert:tore ·prof. r. s. 1
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Nelle ragadi del capezzolo.
fil. Il trattamento delle cicatrici ulcerose.
FASC,
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SEZIONE PRATICA
Angelo Chiavar-0. - In francese: « L'Odor1tolo1gie », 45 Rue de la Tour d'Avargn.e, Paris. In Inglese : « The Dental Cosmos », 211 So·ut.li 12 Street, Philadelphia, Stati li'n iti. ,
A.
PIPERNO.
(1157) ....\.1 dott. G. B . : Ricettari terapeutici. A. RUBINO: Formulario terapeutico. F. Vallardi, l\1ilano (i·n ristampa). GoGGIA: Formula'r io ragionato di clinica me_ dica terapeutica. J1deLson ed., Napoli. - G. BouCHARDAT e F. RATHERY: Formulaire magistral.
F. Aliean, P ari.gi. · Pediatria. O. CozzoLINO: 1\1.anuale di P ediatria. ld·e lson .ed., Napoli. Farmacologia. :.\1ARFORI P.: Trattato di far1nacologia e terapia·, :za .ed. L. Pierro, N1apoli; <;. GAGLIO, Farmacologia e Terapia, 3a. eldiz. , Mi. lan-0, So.e. Editr. Ital. Come bru on libro !}er il pratico è c-0nsigli·a bile: A. MARTINET: Les médicarrients usuels. MassO'Il, Prurigi. "fil. (1158) Al dott. Gi·ovanni Guiotto da Marzano: Conisigliatmo il Trattato del DADDI, oppu'r e quello più breve del SILVESTRJNI. t. ·p.
(1159) All'abb. n. 11.1181: s .ug.geriamo: :.\'1ASO'ITI A.' Il Mesotori<>-. Editor() Ulrico Hoepli, Milano, 1915. Prezzo L . 2. r. h.
CENNI BIBLIOGRAFICI
845.
oilie orien ta.rsi niella .lettura di certi i.avori moderni. L a dottrina delle loca~izz:azi.oni card.i·ache., messe in 1uce dalla fi•siologia e ritrovatP' nella patolo·gia uman.a, ha fatto comprendete che la patologia -cardiaca non si ferma al·l e· lesioni ·d·eg 1i orifici e delle valvole. Le nuove. nozioni .sono ·esp-0ste dall"A. cc·n l~ ma11ifestazioni cliniche ed i mietodi d'esame, da .segllJ. rsi perr l·a diag.n1osi del1le loc.a1izz.az.10'Ili cardiaCh·e. ' . L , a:ggiunta di qualche fi.g ura schematicai avrebbe facilitato l 'intelligenza del test-0, a cui: s i ·d eve riconoscere una notevo.Je chiarezza dr 1
1
. fil. E . M. : 1,he diagno.sis arid trea.tment of heart disea·se. - - Un vol. in-16, rilegato
BROCKBANK
di 155 p ag. con Fìg. IV ediziro ne. Levvis e CQ., ed., Lon·dra, 1919. 5 scell.
H. K. Pre..zzo
q11esto manualetto l'A. i1on ci uff1~e la trat.taz.ione sistematica delle malattie cardiac.h·e, ma ricap.itola i punti principali di anaton1ia, di fisio·-patologia, di semejotica cardia·c he, per giung·ere all'1nterpetrazior1e patc1lc.gica dei diversi fenome·ni ed all1a dia.g·nosi. A parte v.engono trattate le iTTegolarità cardiach1e r:isultanti d•a dtstl1irib.i degli stimoli, mentre in un ultimo capito.lo ·s ono i'I1dicate le linee essenz.ia:li die lla cura. I11
(Non ri ruenmcono ohe i libri pervenuti in dono alla Redazione)
fil.
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C.
L 'ins'u ffi,cienza car(liaca. i11cipiente e i processi clinici p:er valutrir/a. - 1'ipogr. :MINERBI :
Crurpi:giani e Zipoli, Fire112e, 1920. L'A. è noto al pu·b blico italiano per una serie · di lavo1ti ori.g inali sull'apparato cardiovaiscolare: nie1 vdlU!ffiJe racoogli.e in breve rivista quanto di moderno è <!<mosciuto sui m.ezzi di esame della funzionalità cardjaica. I ·m edici italiani sa·r ann.o gTati all'A. per esse·rsi sobbarcato a tale lavoro in.grato per qua11to utile, dacohè la con.oscenza sulla sUJffic ie11za d.e1 n:iocardi-0 è il ca;posaldo sul quale si basano tutte le moderne conceziiQni di cardiopatologia. Voglio ricordare l'accurata riv:i. sta bibli~gra fica, utile a ahi prediltga l~ .s tudio del <!Uore. 1
I
t.
p.
.
Su tal·u ne mani{ esta~io 1ii rn,orfologico - cinematich e della vita e dellcc funzione dei zeuoociti. Un vol. in-8 di 96 1pa-
DEL MONTE ..\.LBERTO :
gine c·o n figure. -
La tecr1i-ca: istol ogica n·e11o 1studi·o dei· leucociti, si è da tempo imn100ilizzata nella fissaztone e s11ccessivi trattamenti c on sostanze coloranti di tali eleme nti. L'A., riprendendo invece l'esame a fresco, co11 'rna se~ie di osservazioni pazie11ti, prolungate ".e minuziose, ci rivela fatti nuovi nella biologia leucociiaria. So_ no questi: 1) la foC'mazione di gran11li mobili, che hanno un 'ciclo vitn.le, che possono anche esistere liberi fuori dei leucociti e risentire . . . 1 . . • più o meno l'azione di aigenti rt·1v•3rsJJ (<.1.11n11c~, fisici)· 2) la formazione <li filamenti ondulanti, che si seO'mentano in sferale e che sono cost1o ' tuitì da protoplasma lel1cocitario. Non è possibile determin~re ora la portcita di queste osservazioni cl1e so11c senza dublliO ir1teressanti e che possono !lprire il campo o r1uove vié ·di :ricerch~. 1
1
JosuÉ
o. :
L a sé1niologie carlliarzue act1Lelle.
Un vo1. in-16, rilegato, di 110 p-ag. oe-0n fig. J. B . Baillière et fils, ed., Pari gi.. - Prezz-0 3 f.r. netto. La cat~i.opato·l ogia ha subìto tali modificazioni negli ·nJt:imi lustri che, a chi no·n ne ha iegtlìt.o passo paisso lo sviluppo, n-0n riesce fa-
Pierro e figlio, Napoli.
I
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fil.
,;:')46
IL POLICLINICO
. l'~.NNO
XXVJJ
FASC.
311
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· NELLA VITA PROFESSIONALE. ·Cronaca del movimento professionale. Convegno di rappresentanze mediche !)>er le assicurazioni obbligatorie contro le malattie. ('-Ome abbiamo riferito nel n. 29, i convenuti, q uaSi tutti rappresent:a.nti di Ordini,· Associaz10~1i l\!1ediche, ecc., nonchè alcuni deputati (Dore, Capa·sso, Colella, Brunelli, Casalin'i), dopo una lunga discussione generale, approYarono un or-. 'cline del giorno col quale si riconosce giusto lo spiri to informatore dello schema di progetto di legge elaborato dalla Co1nmissione gov~r'lnativa. Infine sti pa.ssò all'esame dei singoli capitoli ed .:articoli. Questo esame sarebbe stato più es<-iuriente e c.eompleto se il Congresso non a're.sse impiegato '(Jua·si due giorni per la questione pregiudiziale ~ell'accettazione o meno del -progetto proposto! Il dibattito si è riacceso vivace s ull'a rticolo che -tratta della estensione da darsi all'assicurazion~ tanto più essiE.~dosi sapt1to che con tutta probabilitit i limiti fissati nel progetto in discussione, tenendo conto dell'attuale media di salari è di .stipendi, sarà a ncora elevato. I rappresenta 11ti dei medici liberi eis ercenti ha nno fortemetnte e Yivawe·n te sostenuto e dimostJra t-0 che tR le U·l teriore -estensione di limiti dell'assicurazione obbligatoria ·eq11iv-arrebbe, o quasi, a lla completa soppressione -clell'a ttua le libero esercizio . Tutti gli oratori espressero. il concetto che, al1neno riguardo a ll'assistenza sanitaria, si doves·sero a.ssicura re soltanto le classi economicamente <deboli e che, cioè, tanto ai lavoratori dipendenti, ·come agli indipttldenti, si dovesse porre un limite .(ii assic11rabilità in una determinata cifra di gua<lagno annuale; e considerando poi che, ne lla in·stabilità ecceziona le attuale di tutti i valori, foss·~ difficile stabilire la cifra giusta, fu accolta la proposta che dovessero escludersi dall'assistenza i\~sicurativa quei lavoratori che col loro contributo -per l 'assistenza sanitaria (proporzi-01nn to, con una JX>rcentua le fissa, .ai lorò salari), verrebbero a 1·ersare u11fi cifra superiore al fabbisogno fìnan"Ziario me.dio dell'I stitu to assicuratore per ciascun 1l.Rsicurato. Con questa proposta il Congresso ha creduto -che possa conciliarsi l'interesse dei medici a ri-spetta re più che sia possibi\e il campo del libero -esercizio, con l'interesse dei laYoratori che, ln nessun caro, ver.s erebbero per gli Istituti un contributo superiore al v11ntaggio che possono ricaTarne. Qua lcuno però (dott. De Gregorio }1€r l'Ordine di Roma) fece rilevare che ove tale contribnto-lin1ite venga riferito alla spesa de11·1stituto tl~icuratore per la oola nssistenzn domiciliare ed -ambn latoria, verrE1bbe fru strato lo spirito informntore della legge, che mira a ricavare dR gli as-sicl1rn ti stessi il fabbisogno per tutto un programma di igiene e profilassi sociale (lott:a. contro la tubercolosi E' la malaria, costruzione di ~tabili n1()nti di ~ura per n1i\lattie iillfettiYe. di con,·nl()~
scenziar:i, di ~'l na tori, di tubercolosari, ecc.), ~ sopratutto il fabbisogno per risolvere una. buona volta e radicalmente la vecchia ed insoluta questione ospedaliera, per la quale si dibattono tutti i Comuni, grandi e piccoli, d'Itaiia. Se poi il contributo-Limite di ciascun assicurato venisse esteso a tale faùbi·sogno, tnon potrebbe avere manife~ta mente alcun limite preventivabile, o sicuramtnte esso non potrebbe essere cosi basso d<t soddisfare. per il suo fine, le esigenze clei medici liberi esercenti. Il voto del Congresso ql1in.di è troppo vago pe1 risolvere la questione. Nel Congresso si fecero voti perchè nel Comitato direttivo degli Istituti di Previdenza, oltre il Presidente aefl'Ordine e il rappresentante Qei medici di zona, fosse ammesso anche un rappresentante degli altri medici fiduciari, consulenti. specialisti, ospedalieri, ecc., e che ogni Provincia a bbia il proprio Istituto. Sulla dibattuta questione del mantéìiimento o no òell'abolizione delle Ca.sse Mutue, il -C-0ngresso non formulò alcun voto. Sull'obbligo degli assicurati di osservare tutte le prescrizioni dei l.\tledici delle Assicurazioni sott0 pena di perdere l'indennità, non sembranao abbast:a.nza. chiaro l'art. 70, ·Si propose di ·sostituirlo coll'art. 12 del progetto di Riforma dell' Assicurazione « Infortuni industriali » sullo stesso argomento. Vi,acissima di.scussione pro,·ocò l'art. 72, che stabilisce il nuovo ordinamento ·sanitario, qua& ri·~ulterà J.n seguito all'approvazione della legge, la nomina dei m edici, le modalità di O!ompen so, eec. Tutte le critiche ed i timori che già erano stati esposti in articoli ~ polemici su giornali, nelle Assemblee dei vari Ordini od Associazioni d'Italia. nel Congresso stesso in sede di discussione gen<>ra le, sono .stati ripetuti e ·Svolti da ·numerosi orntorf: e p.iù lungo sarebbe stato il dibattit:o .se non · vt fosse .stata una necessaria limitazione di tempo ed avessero pott1to partt!ciparvi tutti i Rappre9(-•ntanti di Ordini ed Associazioni. che, presenti a lle prime sedute,· avevano d<>vuto assemtarsi nell'ultima per il protrarsi della discussione oltre jl pre,~tsto . Portar<;>no il loro oonbributo di critica Gigli-0Ji, Pellegrini e Pinarola, per i liberi esercenti: Gabrielli e Poli·d ori, medici di Assicurazioni-In·tortuni: B€1ntiYegna, dell'Ordine di Palermo; Oliaro, Bergamini. Bracci.n i, Gandolfì. Tonelli. 1'rnlli. Orlandi ed altri. I numerosi oratori, in seguito a schiarimenti ed illu·s trazione dell'articolo, forniti dal dott. l\1Iarti11elli, e specinlmente d.al prof. Sil,"agni (l'uno e l'altro membri della C-0mn1issione di St\1dio chP h~ formulato lo schema del progetto di legge). pur f~cendo qualche iiserva. hanno però ritenuti'> accett;abile l'art. 72 cosi com'è formt1la to; ma non sono mancati vivn<!i dissensi. Il dott. SaYa. dell'Ordine di Napoli. prima di si llontanarsi dal Congresso. espresse timori e dubbi cl~i colleghi liberi e~ercenti di Napoli. i qun Ji vP-
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[ANNO
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31]
84?
SEZIONE PRATICA I·
don-0- nel progetto .di legge una grave minaccia ~1l iapide ed efficaci, con l'i1s olamento e con la osrJelibero eserc1zio. dalizzazione in determinati ca,si, si proPone dl Il dott. De Gregorio, rappresentante del Consiottener~ una dimi11uzione della. morbilità e quindL' siglio dell'Ordine di _Roma, fece 'una critica mit1n maggiore rendimento individuale di lavoro: mènuta e profonda. sia dell'ordinamento sanitario ta. suprema alla quale il legislatore tencle con l'asfJroposto, sia del modo di retribuzione dei medici. , sict1r.az.iooe .obbligatoria contro le malattie. Egli premi.se che ove vooga acoolto il voto forPer ovviare a: tali inconvenienti il Consigli<;> delruu1ato dal Cong1·esso della limitazione dell'assi1'0rdine dei lVledici di Roma, in seguito allo ·s tu-curazione alle classi economica n1ente più deboli, dio della legge fatto da una larga C-0mmis·sione di molte delle sue critiche non avrebbero ragion d'e8medici appartenenti a tuttè le categorie, ha pro-· sere ;~a, convinto che l'assicurazione dovrà avere pasto che l 'art. 72 venga modificato nel seooo chevenga attt1ata veramente la «libera scelta)> nel ed avrà (per la buona riuscita dell'Istituto .stesso) la massima estensionie, ne deriverà un sen.so più largo della parola, stabilendo un con1·· . . sicuro penso annuo capitarlo per ciascun assi.stito secongrave danno a molti · degli attuali liberi esercenti. ' do tariffa concordata con l'Ordine dei ìVIed.ici. Convenne che la istituzione del medico di zona è un doveroso atto dl giustizia. verso i medici conRispose il prof. Silvagni .di.+endendo .s trenuamente l'art. 72 cosi com'è formulato. Sostenne cl1Bdotti e si rallegrò dei miglioramenti morali e mail compenso-visita costituirà per la classe medica teria.li che rìtrarranno tali qolleghi dal nuovo oruna vera grande conquista e, per· ottenerla, egli dinamento sanita1i-0 propo~to (sebbene vi sianb ed il J\tlartinel1i d-0vettero lottare ed insistere presstati anche medi<!i condotti sfavorevoli al progetto w i colleghi della Commissione generale di studi legge e la loro ·voce si sia sentita anche al dio della legge molto più che non si creda. ObCongresso); ma. il miglioramento di alcuni non biettò che le osservazioni del De Grego1io .son0> deve andare a discapito di altri. Dimostrò che, basate su di un presuppo.s to inesatto, che cioè i l:' specialmente nelle città ed in genere dove si è compenso per visita debba essere notevolmente dinotevolmente sviluppato il libero esercizio, quanminuito da quello fissato nelle tariffe attua.li: tal~ do i medici condotti (e bisogna comprendervi ì compenso potrà essere inferiore, ma non tanto da. supple11ti, gli addetti a servi,zi spe<!iali, o notturno_n accontentare i liberi eserc-enti. Dipenderà del' lli, o igienisti, tutti quelli insomma che occupan') resto dai medici, se tutti saranno lIDiti e discipliposti ottenuti mediante concorso ed alle dipennati, l'imporre ed ottenere ..una tariffa decorosa ,. denze del Comune), quando tali medici condotti che salvaguardi· l'interesse di tutti. Nè sono i meper il loro diritto di priorità avranno occupato ìH wne dispo11ibiJ.i, ben Poche ne resterafilno per i , dici Ghe debbono fare i bilanci degli Is ttiuti assicura tori e che debbono preoccupar.si del fabbi- t.snti libel.i esercenti. sogn o"' fu1anziari o, per ottenere il quale basterà Nella leg·ge vi è un inciso che, apparentemente, innalzare la percentuale che, sul proprio salario,. rende gil1stizi.a ai liberi esercenti, permettendo ai dovrà c-0rrispondere ciascun-a-ssicurato. singoli assicura ti la libera scelta fra i medici Protestò infine contro il sospetto di possibili ·J. che si troveranno iscritti nell'Albo dell'Ordine)~ speculazioni da parte dei medici quando il comcon retribuzi-0ne uguale a quella. dei medici di l:>€n1so sia pr.aticato a visita, e soste-nne che I~ zona. Si tratta però di giustizia. solo apparente simt1luzione da par te degli assicura ti non è così ove si conside1i che la q~ota per visita, sia pul' freqt1ente come si ' ruol far credere, e può essere concordata con l'Ordine dei J.\lledici - come vuole la legge - non può essere che molto ba ssa ... , ·facilmen te ·sve11ta ta. I~ Congresso si mostrò convi:nto delle ragioni certame.nte, ben lontana dalle t.ariffe attuali; quo .. es1Jo,s te dal Silvagni a.p1)rovando i11tegralment e· tù che se può essere conveniente per il me{lico à: l'a r t . 72 e si sciolse oon un voto di p~auso a:t zona, il quale avrà uno stipendio-base reside11zial{' prof. Silvagni e~ a l dott. Martinelli per la loroed avrà tutti gli assicurati, e famiglie, raggrupopera assidua e proficua a fa \ore della classèpati in pochi casamenti, sarà irrisoria per il lint,eclica . bero esercente il quaile, non a vendo alcuno stipendib fisso, a,oyrà correre da un punto all'altro del'}.;-. B . - Riteniamo opportuno informare i nola città, presso quegli assiet1rati (necessari.amente stri lettori che lo scl1ema di prog·etto di. legge f-0-r, n,o n molti) appartenenti a zone diverse, che lo mulato da t1na speciale Commissione nominal'l: hanno prescelto. · dal mi11i.stro De Nava - schema sul quale ha diS>C·usso il recente Convegno - . era ·s tato già modifiPer quanto si tiferisce a lle modalità di c-0lllcato in alcuni punti dal mi·n istro successore, ono11enso il dott. De Gregorio do110 avere esposto reYole Ferraris. Presentemente il ministro Labrio-: quanto .si è praticato e si prati ca in altre Nazioni, la, come 11a dichiarato 3:_lla Camera, si riserva <li gli incon,renienti verificatisi coi vari sistemi adotta ti (vedi in proposito quanto ha già scritto su esaminare il d.i segno di leg·ge già modificato d<:lI st10 predecessore e di vedere se e quali modifi~t qt1esto giornale· nel fase. 28 e 29 il d-0tt. Verney), • zioni conveng.n. apportarvi . conclu·se cl1e il oompenso a visita è qt1ello che preNon sarit qt1indi inutile che i Medici .seguRno senta i peggio1i inconven.ienti pre~tandos~ a speattentamente e si interess~Ì.l·O di un progetto che culazioni indecorose dei medici, a speculaiioni per st propone di rlform~re radicalmente l'attua.le assfruttamento di malattie o per simulHzioni da siste11za sanitaria, e cl1e qui-ndi potrà aYere per lo parte di assicurati. Indirettamente, tale sistemn lc ro vita professionale u na importan7.a decisivn '. 11on potrà cl1e intralciare il ca1nn1i11'0 a quell:1 prciD. G. C ~ fì.Jassi igieni<:a e sociale che con ct1re e.d ussisten7.~ 1
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IL POLICLINICO
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intero e solan1ente dallo Stato come impiegato PARLAMENTARI ~ d! ruolo. Il l\1unicipio non ha alcun obbligo di dargliela e, quindi, non può essere l(X)stretto a Ente per la protezione ' concorrere i1em1neno per la metà. della maternità e dell'infanzia. • (8374) Aumento di stipendio ai medici ·delle OpeAlla Camera dei deputati venne presentata !a 1·0 Pie. Dott. F. M. da V. - Nessuna disP<>sirelazione del progetto di legge dell 'on. Bonocore zione di legge o di regolamento obbliga. le Opere sulla istituzione di un Ente per la protezione della Pie ad ·aumentare lo stipendio dei medi<'.!1 alla maternità e della infanzia. « I/Ernte provvede ad loro dipendenza, che 'prestano servizi in ospedali assicurare ad ogni ba Ill bino povero la necessaria od in altri istituti. a.ssiistenza, dal giorno della nascita fino· a due anni, ed a dare prote'z ione a lla 1nadre, tutelandone la (837;}) lnqi1,ilnan1ento di aoqua potabile. - Dott. gestazione, il puerperio e l'allattamento, con la G. A. da V. - Ella può denunziare al Pretore costituzione di Istituti di maternità; a coordilnare lo sconci9 che si verifica \nella fontana prossima t! trasformare Je istituzioni pubbliche e private di alla sua abitazione. Dovrebbe, però, il fatto esassistenza socia le già esistenti, in particolar modo sere cerziorato da due testimoni per aver piena 1 brefotrofi; al funzionamento. di asili per i bamfede. Ad ogni modo la sua denunzia non eredian10 bini poveri dai due ai cinque anni compiuti, co11 possa rimanere abbandonata. somministrazione gratuita degl'indumenti e della (8376) Pagam ento di stipendii a1·retratii. - Dott . • refezione .quotidiana; ad istitnire borse <li studio A. G. da C. - Per le anticipazioni! da pàrte degli a favore dei medici locali per frequEbtare le scuole esattori bisogna tener presente il D. del 4 gend! pedagogia pratica . n fnvore dei 1naestri per naio 1917, n. 129, secondo cui l'obbligo relativ:> frequentare corsi speciali per educazioue della indeve ritenersi subordinato alla condizione che esse 1 fanzia ; ad un fondo Colonie rna rine per orfani li non superino complessivamente l 'importo totale militari morti in guerra, per ba1nbini figli d1 dei proventi comunali riscossi e da riscuotere enignoti, ecç. ». tro lo stesso anno solare in base ai ruoli già Per i medici carcerari. consegnati.· Per accertare tale estremo di fattn L'on. ìVlis iano ha presentato un'interrogazione occorre che l'esnttore apponga sul mandato il al Mini.s tro degli Interni «per .s apere se ritiene rifiuto in iscritto per dar modo così dì controllare ancora compatibile con i tempi e con le attuali l'asse1·ziotne mediante verifica di cassa. (8377) Aooettazione di 1fifermo nell'ospedale. · ·condizioni del ca ro della vita la situazione fatta ai medici carcerarii, i quali' percepiscono anoora Dott. U. B. da 1\. - Se lo Statuto del Nosocomio stipendi al disotto ,delle 1000 lire annue, ·s ono prilo vieta, l'amministrazione ospedaliera potrebbe vati di conge:do, salvo che a proprie spese non opporsi a che Ella riscuota compenso per l'infermo provvedano a lla loro sostituzione; d~ altro Comune. Però crediamo che col coùsenso «e se non ritiene ormai doveroso assicurar di essa possa ·p ur farsi in linea eccezJonale. loro con un'equa e dignitosa retribuzione, e col (8378) Infortunili su i lavoro. - Dott::-v. G. da O. congedo annuale, un primo stato sopportabile di -- A,.n che al medico a cura. piena eompete il pacose, in attesa che la loro indispensabile ed utile gamento delle prime cure in caso di infortunio. organizzazione, ba sata sul terreno della lotta di Per prime cure si intendono quelle che sono neclasse ed aderente alla C<>nfederazione Generale C€Ssarie J)€r mettere in gra.uo l'infortunato di esdel Lavoro, venga ad assumere 1a cura e la capasere trasportato in luogo adatto per Je conseguenti cità di raggiungere più ddgnitose e sopportabili. <;>per azioni. condizioni di vita )) . Doctor .TU8TITIA .
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l{ISPOSTE A QUESITI E. ADOMANDE. •
(8371) Insorizio1ie al Monte pen,sioni. _:. Dott. F . C. da P. - I contributi pagati alla Cassa di previdenza non possono essere restituit:d quando i1
sanitario lascia il servizio di condotta. Non trovandosi in nessuna delle condizioni previste dnl1·articolo 18 del 'J'esto unico, non può neancl1e ottenere il pagamento della. indennità. (1 372) In dennità ca ro-vive ri. - Dott. A . G. da A. - Il tit~ìln re della condotta in cui E lla ha prestn to servizio interinale ha. defir.1itiv:;1mente abban(lonn to il posto nel 1naggio 1919 essendone stato nssente durante il servizio militnre. _\. I-'ei, quindi, tl:.1 questa t1lti111a data compete la. indennità caroviye1·i nOil potenc1ola pretendere })€] perioao anteriore in quanto elle la colndotta non era al lo ra privn di titola r t'. (~ 373) Indennità caro-viveri. Dott. Z. da Z. IJa nuova indennità caro-viYeri r~ è dovt1m per 1
Medici di bordo. -
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Al dott. (i. :\1. da Castella1u-
mare Golf<> : , 1 o Per, essere :1mu1esso qu.ale medico cli bordo occorre ottenere l'a11torizzazione a viaggi.are in de tta qualità in segt1ito ad esame, a termine del B.. D. i luglio 1910, n. 573. Il candidato dovrà dar prova di saper leggere correntemente una delle limgue francese, inglese, tedesca . spagnuola, e di saper intendere e farsi int~ndere in t11i.a nlmeno delle lingue stesse. Potrà essere ammesso a proy·a re la conosoonza H11che di altre lingt1e straniere. · 20 Bisogna rivolgersi alla Società di navigazio11e presso la quale si vuole asstunere servizio per q11anto riflette le condizioni di pagamento. Al dott. , .. E. J~ . da ì\Ioncal,·o: I.Je ses. ioni di <-'M me per l ·a bilitazione a viag-
giu re ....
come med ic:o di bordo 11on saranno tenute tutti gli anni. a. p.
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tANNO
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SEZIONE PRATICA
BIANDRATE (Novara). - Abitanti 1487; L. 4000, più L. 3, oppure 5 a seconda della distanza, per ogni povero oltre i 300; quale uff. san. 1L. 500; mezzi trasporto, c.a.r o-viveri L. 1200. Se.ad. 15 agosto. CAPRESE MICHELANGELO (A.rezzo). - Condotta residenziale; scad. 15 agosto; 'L . 6300 lorde, 4 quinquenni del decimo, L. 1200 per caro-viveri, L. 100 per ufficiale sanitario; L. 100 ·p er l'arm. farm.; L. 2000 per cavale.; alloggio, ecc. Servizio entro 20 giorni. ' OURTATONE (Ma;ntova): Condotta resideI.tziale; L. 6750 e 4 quadrienni del decimo; mezzo trasporto L. 1ioo; caro-viveri. Scad. ore 12 del 10 .agosto. FIGINO-NOVEDRATE (Oomo) . Condotta residenziale-consorziale; ab. 2888; L. 5500; per uff. san. L. 500. Se.ad. 15 agosto. GROSIO (Sotndrio). - Abitanti 4500; L. 6000 da elevarsi a 1L. 6500 dopo il biennio di prova, fin<.) .a 1000 poveri; L. 2.50 ogni povero in più; L. 900 per l'accesso alle frazioni; L. 700 per bicicletta; 1,. 500 quale uff. san. Scad. 20 agosto.
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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
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Con recente decreto, il Re, pr~miando i Corpi del R. Nsercito distinti;si per la campa,g na di guerra 1915-1918, conferiva alla Croce Rossa Italiana la medaglia d'argento al valor militare colla seguen~ motivazione: «Nell'adempimento della sua no-
MODIGLIANA (Firenze). - Cercasi giovane laureato per aiuto-supplente. Preferjscesi tendenze chirurgiche e pratica istologira. L. 5000 lorde, più 10 % per .atti operatori. Nomina biennale. Condotta residenziale. Dirigersi direttore dott. Riccardo Camelli.
bi lissima pietosa missìone, dimostrò in tutta la guerra mirabile svìrito di abnegazione, generoso ardore, séreno valore, costante devozione al dovere (1915-1918) ».
ROCCASTRADA (Grosseto). - I e III condotta (Capoluogo e Rocca Serighi); L. 7000. Caro-viveri. Se.ad. 20 agosto.
Queste altissime parole di pJau,s o che proclamano odn. tanto vigore di definizione, di consenso e di riconoscimento le .benemerenze di guerra della Croce Rossa Itali.a na, devono confortare dello · sfotzo com·p iuto tutti gli appartenenti alla Istitu zione.
SANTA FtORA (Grosseto). Due condotte; lire, 7000 lorde, caro-viveri, L. 1500 e I.1. 2500 per cavale. Scad. ore 17 del 17 ag. Serviz.io entro 20 giorni. DI LIVENZA ( venezta). - Due condotte: Capoluogo: L. 7000 e L. 800 quale uff. san:; Musil di Sopra: L. 9000 e alloggio; mezzo tra sparto L. 1800 se con cavallo, 800 se con bicicletta; malaria 'L . 800. Scad. 15 agosto. STINO
D iffide.
Tutte le condotte med~che del.l a provincia di Bergamo fino a che non siano raggiunti i nuovi dEJiber.ati delie due Sezioni (restano pertanto diffidati Predore, Vigolo, Ponte San Pietro, Calusco d'Adda e Bottonuco e Suisio); Castelfranco di Sotto, Cancelli e Maneecalvoli (Firenze); Penna S. Giovn\nni (Macerata); Bagnolo in Piano (Reggio Emilia). Rev oca di diffide : Sa vigliano (Salur.zo). 0
Parecchi a bbonati lamentano di riceve re il giornale quaflldo i concorsi in esso annunziati sono per la maggior parte già scaduti. Questo fatto deve imputal'Si precipuamente al disservizio Postale (da noi più volte deplorato), il quale fa recapitare i fascicoli con molto ritardo.
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Altre volte però sono i Comuni che attendono a trasmetterci i bandi dei concorsi, fino a che quest'. siano prossimi a scadere : quindi non possiamo d.arne notizia .in tem·Po utile. Alcuni di questi conco1;si, anzi, non ' rengono da noi neppure annunziati (ad esempio, un bando trasmessoci dal comune di Verghereto, in prov. di Firenze, per un concorso che scadeva il 31 luglio, recava il bollo dell'ufficio postale di partenza con 1a data ò.el 22 lugli? e ci venne recapitato il 24 luglio: sarebbe stato fuori di luogo darne notizia). Alle volte varie cause si sommano. • Per non sciupare lo spazio e per prevenire rilievi e critiche degli abbonati, dovremmo limitarci ad a1Dnunziare i soli concorsi a lunga scadenza; ma continueremo a far posto a tutti, nella fiducia, od almeno nella lusinga, che i sist.emi ostruzionistici instaurati dalla posta e da certi Comuni debbano oossare e che ad alcuni medici possa giovare di aver notizia, anche con ritardo, dei concorsi banditi.
CONDOTTE E CONCORSI.
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Il Corpo accademico dell'Istltuto Lombardo di Scienze e Lettere ha aggiudicato il premio di lire 4000 sul tema «La difesa soci.a.le contro la tubercolosi» a parità di merito ai lavori dei dottori Piero Favari (doctor Petrus) di Bergamo e Guido Salvini di Milano. Il Presidente della Repubblica Fr.ancese ha nominato ufficiale .della Legion d'Onore il prof. Aldo Castellani, della · Scuola di Medicina Tropicale di Liverpool, per il suo metodo delle vaccinaziolll.i C0mbinate (tifoide-para.tifoide-colera), la rgamente e con successo adottate i11 Francia. 1
Con recente decreto reale è stato nominato il lnuovo direttore generale deIT'lstituto Nazionale de lle .assicurazioni nella persona del comm . prof. Guid<> Toja. Il oomm. Toja, del quale è nota la competenza nelle assict1razio·n i sociali, è stato relatore attuariale della Commissione nominata dal Ministero dell'industria per elaborare lo schema di progetto d'ì. legge sull'assicurazione obbligatoria contro le malattie, attualmente a llo studio. •
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IL
POLICLI~ICO
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N OTIZ I E DIVERSE . Per il Prof. Maiocchi. Rivortiamo il rel.ro ed il verso de11 ·al'tistica medaglia, di squ.isitissima fattura, coniata in oc-
~ A~NO
x x ,111, FASC. 311
A causa di un deplorevole ritardo della posta (che ci ha consegnato lo zinco dieci giorni di<>po. l~t spedizio·n e da Bologna!), non abbiamo potuto corredarne il resoconto delle onoranze; ma siamo sicu.r i di far cosa gradita a i lettori arricchendo.
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casione delle O[}oranze i·ese al pr-0f. Domenico .)Jaiocchi, c1elle quali abbia1no dato ampia notizia nel fase. 29.
con questa rirJrodu zione della medaglia, la nostra ico11ografia .
Società Italiana per il Progr esso delle Scienze.
La crisi della stam pu. ru edica. La. Casa J . A. Barth di Lipsia ha elevato a. 120 marchi l'abbonamento a.I « Zentralblatt ftir die gesamte iVIedizin >> ed a 50 marchi quello del « Zentralbl,a tt fiir Gynakologie )). Come abbiamo. già annun~iato, sono stati aumentati a 50 marchi anche il « Zentralbla tt fiir innere Medizin » e j I « Zentra.lblatt fiir Chirurgie » ; inoltre per quest'ultimo peri-0dico, · non potendo contenere tutta .' a materia nel ristretto spazio di-sponibile, ha pubbldcato u n numero-supplemento, a l prezzo di marchi 10.
La XI Riunione della «Società Ita liana per il Progresso delle Scienze)) avrà luogo quest'antuo i11 Trieste, nei giorni dal 3 al 9 ottefùl'e. Il discorso inaugurale sarà tenu to il 3 ottobre1 a1le ore 17 dal sen. prof. Hortis. I soci che volessero fuT comunicazion1 a l C<J4ngresso devono inviarne il titolo al prof. Picotti, segretario del Com~tato ordinatore della XI R iunione - Società Minerva - Trieste. I soci cl1e vogliono a vere il volumeY (Riunione d1 Pisa) devono inviare una quota supplementare di L. 10 al cassiere prof. Lucio Silla, via del Collegio Romano, 26, Roma . l soci potTa.nno ritir.are il Yolu1ne a lla. sede della Socie tà, via C-0llegio Roma110, 2G, Roma, o invial'e L. 2 per spese di spedizio11e.
Sovvenzioni per gli studi medici in Germania. La Comm1ssicme per la istituzione «Roberto Koch >) contro la tubercolosi, ha assegnato 15,00(} u1arcl1i all'Istituto delle malattie infettive « Roberto Koch » di Berlino, GOOO al prof. Selter di Konigsberg e 8000 al prof. Fliigge di Berlino .
.Indice alfabetico per materie. Pag. 33 Asce o epatico: ca "' istica . . J ....\.ssicurazioni obbligatorie e-0ntro le ma.la ttie : Con-vegno di ravpresentanze mediche )) 846 A.tti vnrlament<11·i » 84S .A''itaminosi (LeJ )) 819 Dlenorragia cro11ica : cul'a » S.f.:l Ca c:odila to cli s0<lio ad altis ·ime l1o,·i per iniezioni ipodermiche nel tr:.1 ttamento <.li sindromi ner,·ose !contratture ll.lU)) 82() scoluri, rigiditc.ì) e circolatorie . . C.a:ucro delh1 lingn<l : tra ttarnento col metodo cruento )) 40 Cicatrici nlcero:e : tra ttameuto . )) S-1-l • l'ili1Hlroi<.li : significa t-0 . . . )) 843 })(:\nt i : ste rilizz~l %ione di caYitù 11rin:a d0!h1 o ttnrnzi on e . )) • -l-l G licosu rin e gl iceruia : l'<l l>I)()rti 39 3() Ittero ~r<l Ye f a nli1h1 re dei nrona ti . . . )) ))
Roma, 1920 - Tip. Cartiere Cen t rali.
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Li1Joidi in patologia . . . Pag. 838 • • , . Litiasi grave chirurgica del fegato : « lingt1etta epati-ca » intomatica . . . . )) 35 Orticaria : prescrizione . . . . . . . » 844 Pneumotorace artificia le: va lore tel'apeutico . . . . . . . . . » 839 rorr><>ra idiopatica : trattamento con inie)) zi001i di siero . . . 839 • • • • • )) 843 Prurito cu tane-o : eu ra locale • • • • Pustola ma ligma : tra srue~sa da pennelli dèl barba . . . . . . . >) 830 Ragadi del capezzolo: prescrizione . » 844 Reni: infezioni emn togene . . • . . . » 842 , Sifilide c1ell 'apparato ca rdio-vascola re » 838 Timo : significato . . . . . . · . . » 839 39 Tubercolo. i: oblit.erazioni arteriose . » '?escica: importanza. .ùella cava<:ità nelle malattie urinarie . . . . . . . » 842 L . Pozz1, ed . 1·esp.
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Anno XXVII
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·Roma, 9 Agosto 1920
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Fase. 32 .
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fondato dai professori : GUiDO BACCELLI
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FRANCESCO DURANTE J
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iEZIONE ~RATICA
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,;. REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI
SOMMA:QIO, I
I.avori 'originali: L. Philipvsou: Considerazioni sulla cu:ra abort iva delJ a sifilid e. , Note e cqntribu~i: T. Cavazzani: Il ca:ncro dello stom aco deve essere operato ! • . . .OSServazJoui cliniche. : G. Genovese: Esantema. scarlattiniforme da malaria. ~oferenw: M. Scholtz: Affezioni cutanee e malattie interne . Sunti e rassegne: MEDICINA: A. Eppinger e R. Wagner : Cont r ibuti alla patologia del polmone - H. Poltitzer: ''olu men pulmonis diminutum . - CHIRURGIA : Keppi ch : IA via re. troper 1tooeaJe per l'ape rtu ra di ascessi addo min ali pr ofondi. - R ADIOLOGIA: M. L egueu ed E. Papin : La cistorad iografia. Accademie, Societa medich e, Congressi: R . Accademia Medica di Roma. - Società Medico-Chirurgica di Bologna. - R. Accademia dei Fis iocr itici di Siena. - Società Medico-Chirurgièa di Moden a. · ·
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Appunti di medicina pra&ica: CASISTICA E TERAP IA: Il piccolo rachitjsm o. - La pr ova della ventosa nell e febbri eruttive. -
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T rattam ento de ' piu 'comuni distur bi infanti li . :_ D 1AGI'\O STfCA.: Tabelle per diagnosi differ enziale. - IuIENE : Sull'esame della. carne a variata. - l\1EDICl!'i'A sc1ENTIFICA: Il si · goi fic a to della classificazione biologica i n epidemiologia.
Post-a degli abbonati.
·
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.
4Jenni bibliografici. Varia.
Risposte a quesiti e a domande. (}ondotte e .eoncorsi. Nomine, ,romozloni, onorificenze. Medicina sociale : La ricerca dell a pa ternità.. -
Le colonie per .
l'infanzia della Croce R ossa it a liana .
Notizie diverse. • Indice alfabetico per materie.
Diritti di propri~ rlsen·ati. - E' viPtata la riproduzione di lavori pubbl·icati nel POLIQINIOO e la pubblioazione di sunti di es8i senza oita,1rne la fonte. , . \
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AUMEN~O
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DEI PREZZI D'ABBONAMENTO
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In conformità delle disposizioni imposte dal r ecente Decreto Ministeriale riportato nel prece· d ente Fascicolo 21 e della deliberazione dell'assemblea dell~Assoelazione della Stampa Seientlftca Italiana (Sezione Medica), pubblicata nel numero 26, i prezzi d'abbonamento al nostro periodico veogono aumentati, dal .1(;,) luglio al 31 dicembre 1920, nella seguente misura, per tutti gli abbonamenti in corso: · \
Per l' Italia
Per t• Estero
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FR. 10 -
L. t
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,, 12 , 12 - · ,, 15 -
t5 2 O -
id. id . id .
all·e Sezioni PJ'atioa e Medica; alle Sezioni Pratica e Chirurg ioa; a tutte e flre le Sezioni ..
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.
•
·Il Decreto Ministeriale ei consentirebbe di' raggiungere la· misura del 100 °j0 , ma noi ci limitiamo a chiedere ai nostri abbonati quanto è assolutamente indispensabile per fronteggiare le .attuali diffi~oltà. Così il " POtICLINICO " manterrà ancora il vanto di essere il periodico di medjcina generale più a buon mereato fra tutti quelli eh~ vedono la l'ace in Italia: I nostri abbonati sono pertanto pregati di voler rimettere con cortese sollecitudine, mediante vaglia o cartoljna-vaglia, la suddetta quota d'integrazione, direttamente all'Editore del" POLICLINICO'' Cav.. LUIGI POZZI· Via Sistioa, 14 - ROMA. t
· LAVO ·R I ORIGINALI. .
I STITUTO DERMOSIFILOPATICO
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UNIVERS I Th, DI PALÈRl\10. 4
Considerazioni sulla cura abortiva della sifilide
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pel. p,r of.
LUIGI
B HIL I P P SON.
Le pubblicazi·onri. · sulla cura abortiva della • s ifil ide .effettuata per m ·ezzo del saile d'Eh rlicth si vanno mol t~licandio niàn ~ano ch·e stk passando il terilpd d'osservazione n eoessario, per poter contro1làr:e l 'effetto d.efini.ti·vo della un la-sso med.esiroa.. A ciò . occorreva aLmenò . di tempo ch e corrispondie&Se a l periodo della 1
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inrfezion·e, U1 cui di r egola essa pr ovoca il mMsimo dei sin tomi, quin·di ·d'i du e., t:r.e, quattro an,ni. La. scope,rta dell ~ Ehrlich, la quale appl1nto ha .clato la spin ta a l nuovo meto,<Io di cura, rimo·nta. bensì .già ad un decennio, ma ci volevano de.gli anrni di .espeI'lienza, pci.ma cli.e .s'i.m par a·s se a d a·doprare il ·.s uo 1sale allo scopo p!'efisso, cui ven ivano ipoi .a d 3Jggiungersi an.oora gli aooi di co.nt:r.ollo . Già fin-O dal 1913 jl Leredde, nella ' sua ·.p ubb l i.ca~one sulla .gt1aritgi.one della tab·el col sale d i ElhTlhch (B olletti no della Società di Medici.ria di Pa rigi), aveva ipr.econizzato l'.irufluenza che esercitava lo stesso rimedjo sul tratta. .. I
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i11ento della sifilide colle seguenti parole: <~ Il lt · trattamen.t o della siftlid·e, che era di ·4 anni a n autori, ab'biamo cercato di dare in mòlti . lav.· ort l.a prova de1la guaribilità delJa sifil'de tt 1 s o o i regime del m elrcurio, no·n dura più di 6 mesi negli ammalati, tir attati correttamente pnma·r1a per m-ezzo di una •s ola cur.a e nai crediamo di ayerla co:rufermata amebe .m"'az 1·..a 0 col sale di Ehrltc:h. Benelfizio di tre an·n i e del ~ ... ruezzo >~. E ·docum·e ntava la sua a·s serzione a Je osservazioni contin11ate per parecchi ~1 . an.n i. lltttla <~ steriliz.zazioi1e della si.11lide per mez.zo. * di salvarsan neil periodo iniziale» (Bo ll. S.oc. ' * * Dermat. ·et Sypliilografia). · . ~er 1~ sterili~zazJone della sifilde primaria { Il s .a lvairsan e il Neosalvarsan, imp.iegati n? 1 abbiamo impiegato un trattamento cornr~el pe.riodo ,primari9 ·e ned primi mesi del :p ebinat~ ·Em·er.giieo, ci0è da 5-8 ini-e~ioni di $alr1odo seco11dario1, sterilizzano i·n certe c.oin di- vansan e u.n·a forte cura mercuriale». zio~i la .sifìlid·e. La stexilizzazione è tanto più L.a direttiva ·p•e r la cura abortiva è la sef ac1J.e ·q:iaf!lto p.i ù p1recoce· ·è il trattamento. guente: ri·n tra.c.Cliare al più presto possibile la E.&sa dev'essere inizi,a,.ta appem.a la diagn·osi d.el avven~ta imL~·On· e colla. ricerca de1lo spirosi.filoma è conf·ermata dal A"eperto degli •s pich·e te ln qua1sia&i lesi1onie sospetta. In tal .modo roch eti » . .si p11ò tnziare· la .cura co·l w .a.ssermarun anNel 1915 il prof. Jad~ohn, della Clini.ca del- cora n·egativo. Le 1n'izi·oni endovenQse del sale l'Università di Berna, rende note « le sue espedi Ehrli·cl]. o da sole o a Q9oppiate ·a1d un.a cura. rienz·e .s u l Salvarsan » rnel Corr. Bla't t per i ~er~uriale ri-esèono allora ad impedire il mamedioi della Svizz.era per mezzo d.eJ dottor ·n ifestarai di qual•s iasi sintom.o ·della sifilide~ Naegelì. « S·econd·o i -n ost ri risultati teT.apeiu- L.' individuo trattaJto si comporta durante e tici e quelli ·d i altri nel periodo ~rimario si do·p o il trattamento tale qua,le un sarno·. Egli pllò av.er l ai sper.anza di raggiungere il cento negJ.i. ·an.n i della più g.ran·de attivdtà d·el· vilfusper C·ento di g.u ari1gio.ne... u.n certo numero ·non mostra alcun segm·o della malattia il di osservèlZion~ fatte da noi e da molte altre Wasserma.nn ri.!m&ne sempiie ., rn.e,g ativo, 'no.n ·· già pubblLcate risulta che nel p·eriodo prima-· contagia la ~·oglie, ha prole sana o, se riman.e, rio si può <!On·s egui·r e la guarigion·e· con· dcisl ·' scapolo, può magari infettarsi IllllO\fam,ente di aliq uanto min1Gri di .quelle usate ij.nora da noi. sidìlid.e. .l.\.g.g iu·n :ge però~ "),s'i.n ten.de che non è possilbile Lo stess-o risultato dà la ·c ura p.recoce 8.Jldare la prova che gli ?:mmalati rimasti dopo cora in caisi in 0Ui il sifiloma e l'ad·enite son<> la cura da mesi .fim.o ad alieuni anni senza sin- g~à sviùuppati, pu1flchè il \:\l asserman sia ne- · tomi e con 'i\' assermann n&gativa, sian<> v·eTa- gati'Vlo. Al di là di questo stadio d'Ln:fezione rnente g11ariti dal tutto. Noi non possiamo parinvece ia oura deV' essere ripetuta, per corilare che con un.a .c~errta probaibilità, la quale durre ad ' una .gqarigiom1e sollecita, e in uno l)ercY viene a d esser molto appo:gigiata dal-J.e staddo ipiù .avanzato amrc ora si è costretti a reinifezioni, verificatesi <lo·p o il trattam en·io segui.re le norme solite del.la terrupia antisiprecoce » . fil:itica. . In America a l Congresso dei medici e chi- . Intanto i fautori del DU()IVO indirizzo terart1r ghi, tenut~si a· 'Va:shin1gton nel 1916, il For- ·P,·euti-oo ·hanno trova~ e trova:no ancora degli dyce si pronru:ncia nel m,o do seguente : « Nella opposi.tori, e degli opposito·ri di vario parere. sifili1de 1p rima·ria, d'ove· gli spirocheti sono di- Ci son.o quelli più .conservatori che -respingon-0n1ostrati e la reazione dli WasseTmamn a,nieosenz'altro tale te1I1tativo e sotstengon·o che la ra negativa, gli è possibile guarire la sifi..Iride sifili de ·debba esser curata comé per lo innanzi col Salva1,sam solol Norn s i p·u ò stal>ilire qv.an- in modo , continuo per degJi anni, secondo il . te dosi .siano n·ecessari.e a tale ·18con·o e precetto del ~ Fo11rni-er. E .f ra quooti vi sono ' ~iccome vi può esser m3Jgan già una -dissemagaPi dei si1filogr3Jfì, che impiegano bensì ir n1jnazion e d1 spiiroch·eti col vVassermann nesale di Ehr1ich fi:no dal principi·o ·d el trattar.rati,To, sar à meglio errare dal lato deJ,J a sicumento. Altri iinvece, pu·r.e fa.e.endo la cura aborrezza e dare almeno 8 fi,n 0 a 10 1d osi e !farle tiva, continuano la cu.ra anco.r a per degli airni. r,~ g11ire da una c1rra mercuriale per circa 6 Altri infine, come, 'P· es., J31dasso hn, rin·u nzian o nlie\si ». bensì al 1prol'llll1.g amento della <!Ura, ma dubi~ el 1915 l ' Hoffm ann, nella neutsch. M ediz. tano d·eti. proprii risultati terapeuti·ci, che vo, 1Voch ensch rif t, dichiara di aver avuto 100 % ·gliono siano controllati da l~ghi anni di osrli guarigione d11ratl1tra nella terapia precoce servazione, p.rima che li possano rironoscere della sifilide in ~asi che rimontano già a 4 come definitivi. · nnni . E nel 1918 conferma il suo .giudizio : « Lo S'intende .che l'usare pn1denza in tale macholt.z, il Gennerich ed io, oltre nu.m erosi teria è lodevole, perchè ci va di m.ezzo la sajL1!
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' Iute degli ammalati aJffid:atici, p·eTò uno se.ets:itfil~de terzi.arip, apparten·eva alle di.ateis i ». E . ticismo troppo spinto può recare a1I1che dann-0 informava -a· questo. concetto anche la sua tese non direttamente, almen.o indirettamente, rapia; s~o1gendo la sifilide, ~ioè •SecoTidaria, inquantochè priva gli ammalati tutti di vanspontaneamente a1lla sua .fine, egli si attenev.a tagigi connessi colla cu.ra abortiv a . a4 ·una cura asp·ettativa, intervenendo, se ocNoi ci trovia·m o 0 g.gi, quindi, p·er così dire, con"eva an1ohe ool mercurio, che egli non r.iin un periodo rli transizione nella t-era1p ia della ten:n.e però necessar i:o pe·r la guari1gione, mensifilide, in Clli i co ncetti motlerni di patologia tre ·per la sifìl~de terziaria non sperava i1n una • gei1erale e i mezzi dia,g1101stici e te,rapeutici . guarigione, appunto perchè .era una, .diatesi. . Ql1i bi1so.g na n.otare antco.ra ch·e il Fournier moderni • ten.dOn·O a farsi vai.ere e ven.go·n o in contra.sto con quelli tuttora invalsi. A·n zi, s1 dav:a sempre la p referenza al·l a cu·r a orale e può dire . che il dibattito ,s 'imoernia attorno in tal modo non poteiva combatt.er·e la .m alattia alle dottrine dei du·e sci.enziati sunnominati di che ·c on quantità di mercurio molto inferiori cu.i una insegna che la sifilide cc :diorm•e. 'ma· a quelle u sate _c-omy.nemente, da altri,. ~Imeno ' ' n eigli ultd.m i 20-30 an nL sia per m ezzo d.i inie-. rio11 m11ore », mentre l'altra .ins'e,gna la terapia sterilizans magna. ziollli o anche di frizioni . Noi inve·ce con•s ideriamo t utto quanto l'anOra, peT rpoter formairci un giudiz.i-0 .propri<>, damento della sifi'tide dal ·p unto di vista della ocoorre ·r iaI)dar un po' la is toria della terapd.a infezione b.atterica, e cioè non solo nello stadio antisifiliti·ca negli llltimi 50-60 a:n.n i.. Occorre vedere quali inteind1m&nti avevano i terape:utici, · secondario, ma a11che r11ello stadi,o terziario e quali concetti 1i ·guidavanD, di quali ·m ezzi tera- inagari nelle affezioni parasifilitiche. r,o spirochete non è soltanto l'unica causa del sifipeutici d_isponevano '€1 .quali .r isultati consegui• loma, ma lo ·riman e anche in tutti i distu,rbi vano. cr1e susseguon.o e che ·po51so·n o in.so·r g·ere anIl _Fournier era arrivato · al su·o metodo di ch e dopo interyalli di latenz.a della malattia cura per l'esperi·enza · fatfa in lunghi anni di osservazione di sifilitici. Egli, c he quale .al- di varia durata. Quindi noi, in po·ssesso di m ezlZi te rapeutici ·che ritenian10 ca pa·c;i di diJievò del Ricord· non ·c urava i is uoi - ammalati stru ggere i g.ermi' sifilitici, .crediam.o .anc he cl1e che ·p er. 6 mesi, po·co a po co ha dovuto vicosia po:SSibiÌe intra~ciare 'il diffondersrl. ·dei menosc-e-re che ciò era un errore e che si richied esi.rni dalla J.o.r o ·p orta ·d'entrata n ell'or.gadevano. degli anni, anzi parecchi anni, per nismo, e annientarli, qiua1ora la loro genera. ave.r dei risultati soddisface11ti nella cura. Egli lizzazione sia .già avve1n uta. La cronicità de·l prolungava la cl1ra a 2, poi a 3, 4 anni e in. r proces.so morboiso, attri.blll.ita dal Fournier n.lla fine an,ehe a 5 e 6 anni.. sifilide, non è più da guarda.r&i come dipe·n. Quel che lo spingeva ad agire così era il 1 veder ricompa·r ire delle manifestazion.i sifili- dente da una proprietà dello Sp ÌJ:'O•c hete, ma piutto·s to dalla mw.ri.canza di m·ezzi, atti -a u ctiche anche dapo an1n i di appare.n te guarigione ciderlo fino dai prir1cipio d·e.11 'in·f ezion·e. in ammalat1 cu-rati bene precedentemente. In realtà un cooicetto simile al nostro è esiA spi1egarni qt1 esta necessità di "CUTaI'e la sistito · già da molto tempo, almeno attorno al ~lid~ in modo cronico, come &9li 1€> d·e nomi.n ava, egli considerava Ja sifili,de, q11ale diatesi . e si.filoma iniz.ial1~ , allorquando si cercava di far e abortire l'infezione p·er mezzo dell'esci, . la paragonava al reù.m a, a,11~ go(ta) alla ~cro sion e del m edesimo. Qu·esto era soltanto ·p osfol osi, al' paludi·smo. Nella 13tessa mani·era che sibile, dOI\O che si aveva abhan·d 0n·ato l'idea si soglia trattare q11este malattie: an·che ft1ori che prima era tnva1sa, e cioè ch e i1 sifiloma di ogni manif.e.stazione, onde inflt1ire sulla caurapprese1nt3>Sse già il prim10 indizio d·ella genesa stessa d·e1ll·e m·edesime, ,così si d·oveisse p·r ooed.e1fe an·c-he ·n ella sifilide, la quale ve·n ne de- , ra1izza.zi·on e del virus, per cui natu·r almente finita addirittura dal Fo11rnier ' una malattia. qt1ell'intervento non po.teva aver alcuna ragio, ne di. essere . . Intanto l'esperienza conf11tava cironica. la premessa .e l'esti1iip.a:z.i one del sill.1oma non Questo concetto p~ttologico sulla ·sifilide, dacriusciva a tro.n care -il p·r ocesso mo·r-boso. Il chè esiste lè. nuova dottrina SUlle malattie i· n \ che noi s i attribuiva al . fatto che . s i intervefettive, non è più aro.missibile. niva sempre troppo tardi, quando oioè il viGià il Diday, il sifilo1g rafo contemip oran·eo ru·s av~va àvuto già iJ t.empo di sorpassare del Ricord, rne}' .s·u o libro intitolato Histoi!e r1.mt,l1,relle et.~ la. syph ilis, 1863, guardav.a alme- il distretto, in c1~i ristefl eva il 1sifilo1IT_1a.1 E quando più tardi s'i·mparava a introdurre no la .sifilide •SPJCondaria u co1m·e appartenent'e alle affezi.ond. virulenti , .çome il vaiuolo e le f-eb:.. n•ell'organisn10 dell_e quantità di mercurio molbri esant-ematiiehe », mentre an•che per 111i la to suip~riori a quelle llsat.e !)e·r lo innanzi, e 1
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Del resto bi1sogna m·e nzionare qui anche lo Clllfi aboirtiva de.I la sifilide, qua1e gt1ari.giion€ stesso Fournier johe .preconizzava una Jo·r te cu- . , 'della i~alattia, fil va facendo l'o.b biezione che ra fin.o dia.1 1p11irncipio (intesa a modo su.o) come un giudiz.io ·definimvo sarà .soltanto possibil~ assai giovevole . .per la guarigione deJla madopo un lùng.o temp.o di osserv.a.zione, dopo lattia. ' dec·ennii. Cti.ò, mi pare, costitt1tsca veramente· ' Un Cir.c-010 vizioso del ragionamento e non 1Sia Il .m ettere in :p;rati•c a i niu ovi ooneetti sulla • • ' affatto ba.sato .sui.le ~ognizioni che ~oi possesi!1li·d·e non ·era possi.bil1e ·che dopo le grandi diamo attorn·o alla malattia. Si è sempre aspi- · scop·errte degli ·ultimi 15 anni. , Oramai si è · .. r:ato ·aia 1111.Jai terapia •capaic-e à' i.mipedlire lo in ,g.rado di SOTp·rernde·I'e l'i.nfezion·e fino d.allo 1 1-n~io ~ ·oi~è peir ~ezz.o jd ella ri-c•e rca die1lo spi.: . S\' Ol gel's1 della medesima ed era per q(I•esta ra,gione ·Che il Fo11rnier '·e1Séo.g .itava il suo ~e roch·ete, d1 scopr1·rla ancora nelle o.r.im·e 1S'ettod~ di ct1ra, che si pensa:v.a all'escisione dèl tirh.ame della s11a generp.li~zaz1i-o·n·e -~ cioè per siftlo1na:., che . si inventa, a il m·etodo ·delle iniemezzo dell' esaime •&eroloig ico e di impiegar.e una zioni, che si d1n toosificava.n o· le .m1re mercuriali sostanza sipiroicheticitla, eome lo è il sale di Ehrlich. Noi ci ·riv·olgiam·o iqiuindi nu.ovamente e che .si tend·e'va a cu>Ta!'le la .m alattia al pi\ì all'esp·e.rienza, come l'aveva fatto lo- ste.sso · presto posisii1bd.le. Già cdn qt1esti prinoi1pii cuFot1·rni·er, per vedere .s e i µostri con·cetti rie- rativi, ad eoceizi·one di ql1ello chiir11rgi·co si sca·n .o pr.ovati dai fatti ·e se i rjst1ltati della ebbero d1ei risBl tati miglior.i <i.i .p rima. Ed ora, t·€1r.àpia 1siano mj.gJi·ori di quelli con•segi.1iti per ch·e si è inlfine arrivati alla mèta, si fa u.n passo addi,e tro, a•s serendo cb·e ·stia nel carattere della il pa.s·s ato. • malattia di aiver dei lu.nghi p·eriodi .dli latenza, , di apparente guari·gion·e, do·p o i quali può di * ** ,~e si. c0111tin·u a oggi .a trattare la siifi.J\<le se- nuovo pa1'esars.i in n:uove manitfestazioni e. in condo il precetto del Fourniier con una cura . manifestazio·n i più gravi di prima. Ciò è v-e ro, comie ognu.no 1sa, ma è .soltam.to una parte diella cronica interrnitte nte, .c·i ò non ·può più esser verità. Difatti ·tutti i •s mlo grafi, ancll'fi quelli giustifi-cato colle vedute teoriche 'd.~l suo .a uche ·c on . pessi·m ismo ·co.nsd.derano la sifilide e tore. La sifi1id1e in on può più esseir ·considerata il .suo tmttan1ento, non con•sideraJll·O affatto ·ii qua1e maJa ttia or·o nica, per.c.h è Cllrata fiino dal terziarismo ·e le maìlaitie parasifilitiche come prin·ciipio essa non si sviluppa .più affatto e fatti costanti ·della sifilide, ma iinvece oome n.on può esser con·s iderata qu.alie diatesi, p·e.rohè conserv.a1 sempre il suo 'c arattere di ma- e·ccez.ione. s ,o ltanto una fraz:ione dei sifilitici va soggetta ad ulteriori della lattda infettiva, la quale rimane su.scettibile . m·ani.festaz.ioni . loro malattia, trazione che è più o 'meno granai rimedii battericidi. La ct1ra abortiva invece de a 1sec.onda le differ.enti statisti.che, .m a che ci ha i nsegnat-0 di fare un'altra dìstinzione e dim~tra Ste.Inpre che l'esi.t<> com11!Ile della sidi dirstin1guere due "period1 dell'd.nf1ez.~on~, e cioè • fili·de è la guarigiione. E, se1b bene non sia neil primo,. in <eui ·l o spirochete' è fa-cilment:e accessibile ai ·rim·edii batterioiidi dal secondo, in cessario citare degli .aut.ori in proposito, non m{ par.e fuori luogo 1dedere la par-0la allo stescui ciò rie.se.e più difficile. Clinicamente il .nri. so Fourni-er, le c11i ricer.che, prose guit.e per · mo periodo va dalla lesione iniziale diell'inpiù di 30 anni ;Ln una vasti·s sima clientela fezione fino ai primi sintomi ·d.ell'avv-enuta gie7 11era.lizzaw·n e della medesima, al di là delJa sul terziarismo e sulle affezioni paraisifilitiche, le qi1a li hanin o ias&ai •con t.ribuito al giudftio Q\Iale in·comincia il secondo p·e riodo. E seropessimistico invaliSo tutto.r a sulla ·silfilid·e. ... logicamente il p.rimo periodo co;-rispond·e. al Eglii DRl su-0 lib·r o 1sul trattamento della sifi1emipo, in ct1i il aisse&mann. è anco·r a neig ativo , o se già positi,·o fncilm·e~te .si lascia cam- lide dichiara n.ettamente: « Io non. dirò che • il mi.o metodo di cu•ra preserva i nostri arol>iare i11 negativo e rr1antenersi colla cura in ma.lati ·delle eventuaJità terziari.e sempre e -si- _ qt1 est-0 stato. Nel secondo periodo inve.ce il curamente. Ma io dirò che da quel ohe ho vi'';n.51~erma.nn è gi à diventato nositivo nel mo1
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zati a lasciare I '.a.ntisepsi per I' a.sepsi, e di pari visto coi pPopri occh•i , il m~esimo li p ·l"eserva per lo più, nella enorme maggiçir,anza passo coi progressi <fell''a n-estestia: rS iamo S'Cesi . . ' d.ei C3)SÌ ». ' dal 100 % delle pri1ne I>J'OVe al 4 % di u-i1a ·s erie Qui.11di se g.ià colla terapia orale del Fou'l·- . .di 50 operazioilli fatte dai fratelli Mayo: e la medi.a ~dei'. buoni operatori .starebb·e Slill lj)-12%. nier, sorpaJssata già rla molt-0 tempo dall~ téN a turaJmente gli · tnsuccèssi hann·o .men fa- ' · rapià. più energica delle i1).iezioni di sali insoaile pubbli cità, .e quindi si ·d ov 1~ebbe distingue lubili, è stato possibile consegui.te mell'enorme re oon1e cifra. atte11d·ibiile quella data dalla emaggioran~a dei caisi la guarigione, tanto pii1. sp-erienza dei singoli chirurgi, tenuto ·conto d'e i facile dovrà esserlo col la cura abo~tiva mooriteri di oipeirabili tà .. d1ef ·meidesimi. Per .esemderna che inte.r viene già fin.o dal principio delpio, nella statistica d·ei l\.fayo 5iamo ·indotti ·a , \ l l 'infezi.one e con n1ezzi · fin·ùra d·e l· tutto scorit~ll1ere ch1ei il maggior n•um&o di oper:a.ti iSi:a nosciuti. ' La mètn., tanto agogn·ata dai terapeuti, è · fatto ·d i .casi i-nilzia'1i, .s ia .p-er l'org.anizza.z.ion.e diagnostica a.ella loro cld:nica, ~i.a; per la rinoquindi raggiunta e, se sulla n1odalità.- del trattamento le no rn1e nion possono d·i.rsi ancora . mamza, oh.e derve naturalmente facili.tare l'acc~sso dei malaii. ... 't invariabilment·e· stabilitie, pur nondimeno sono j sufficienti. Occorre quiindi indu(rre gli amma...\ par.ità di oondiz.i-0ni la cifr.a del!La. mortalati di pr·esentarsi .a l più presto possibile dal 1litàr può essere la mi.srt1ra d1.ea1a b.ontà dell13, te- · medico, per pot'€lr godere tutti i vantaggi ine~11ica usata1 dai sin·goli chtrurgi, e la diffid.enren·t i alla cura abortiva1. za d•eti medici e dei malati 111on dovrebbe quindi 1
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·gr.aivare sopra la chiru-r gia, n1a .sopra il chi. ' rurgo, nron cOlllle t11t:tora avviene in -molte N0TE E ..CONTRIBUTI. • pa.rti, eS!Se.re una giÙ sitificazi1omie per ii', ~:.i.hi11' smo ter.apeutiico, :Oeneh-è larvato· sioiito J.e hlluII cpncro dello stomaco deve essere oimrato t sorie cuire che van110 dalla radiotera pÌa ai sièri Osservazioni cliniche del dott. TITO CAVAZZANI. ed ai m·etaJli colloidali. · (Clinica chirurgica privata in P a lla·n za). L 'o.perazionie è cost . m eit.odi ca, clie si .può .r dir facile, b1emichè c.o mprenda div ersi tempi d·el\ilalgrooo i ri,sultati semp.re più favorevoli della ehirurgia gastrica in q·u est'ultim~ decen- ' 1i.cati, la 8-ui esecuzione p-erò è famiglia.r e a chi h.1. pratica delle suture intestin.ali :· tuitta nio, come ri·sulta da statistiche, 'che furono riassunte anche in cp1e~to periodico,. il mag~ \ la sua gravità cons~ste ~senzi-alm~.te nella sua. lunghezza, da cui dip.em1d·e un p1ossi·bilie ie:gior numero dei tun1ori .n1aJ.igni dello stomaco sau·r ime-nto d.el mrul ato, ca.pac·e di pesar.e sopra continua ad esser ~ott ratto all'estirpaziùne a ' la s11a. resitSt.enza nel periodo critico po.sf,opedifferenza di quanto Sl!ccc<ie agli altfl'i t.11mori . ' ra.torio. Le oouse d ' insuccesso sono l):rinieipal- . sia perchè eS'so arriva alla dia,gnosd. qruand.o è iln-0p.erabi1e., sia perchè alc11ni medici S<)'no scet- mei1te la pe,rito n.itJe e . la polmonite. La :peritoper • tici in riguardo al bene 0h e l'oper~atZ.i10.ne è in nite s i ' p·r.evien-e fino ad un certo punt-0 . gra,(lo di pcxrtare, ma forse più di tutto perc.hè m ez·z o della b11ooa tecnica, ma se si avv.é:ra la •p erforazione, per m.an canza di circolazioM i chirurgi nO'Il son-0 an.co1~a .così propensi alla • resezione, pe:r i•l pericolo acl essa congiunto. Se sanguigna cagicmata da ·ec.ciessiva rd1fimolizione, lo stomaco si , pot.es~.e estirpa-nel ieosì: agevol- o da cattivo stato dei vasi sangi1igni, il sucmente oom.e un altro dP.i visceri, per esempio cesso è perd11t o. Ora questa compli·c az.ione iml',1!Lero, la gasir.ec.t omia sarebbe oggi,. coJl' a11- prevedibile ri·m a111e in ..pi'.oporzioni a bbas.ta.n za mento accertato d.el oancre d1e01lo stomaco, ·pi\1 picoole per non es~r.e1 tJras c11rabile in -OO!llfronto alla sorte che a.t te·n de! il pazi1ente non · o- . frequente f{)II'ISe .della si.essa isterectomia. perato, e sarà ridotta anche a minori proporMa, purtroppo, invee-e questa. operazione non è 841cor og-gi alla portata di tainti chirurgi·· zioni q·u ando i mala.ti sa~"'anno ope·r .aJti meno tardivam-ente. qua·nti sarebbero necitlssari, ed i medici no·n la :\ favor~ dell 'o~ira.zi·one milita 11:0 i -ris11Ltati ri.chied<lno abba.gt.anza per ~rpi11gere i chirt.ITgi alla necessaria sp-ebializzazione, al1l!e~tand.oli immeidtati, di ·gran1 1un1ga . mi·glilori ... ~ quelli colliai fiducia c·he non vemga inen o l'appoggiiò. Ohe talvolta pos·sorii0 segu:i re allla ,g,ai~t.roelil~ro ql1anti hanno. osservato un, opemorate a fa.ire ciò ~be per ora è guai'dat-0 co11 stomia.. Tl1tti . . • rato d i gastrectomia ricon oscono che le fuillzi~ ~ffDdenza 1e lqu·a li·fioaltO per temerarietà, se nd digere·n ti e lo ·stato g1e1l.erale no·n differisconon peggio. · La ··mortalità operatoria pe r la reseziooie n-0 in· n11lla dallo Stta,to ·n 1ormale di salute. La dello ·s tomaco è andata dimin11endo costante- · d_urata poi dieilla ··sopt'avvi~nza, in confronto ' ar malato eh.e ·ah1bia av11to la gastroea.1ter-0stoIl} ~lflte . di mano i:n m·a1110 . che ci sian1,o 3NVe'l-
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IL POLICLINICO
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Nel mretzoo d·ellia 'fiaiCcia anteriore della régiomta o che si~ stato curr·.ato coi mezzi .n on ahi• 11e rpr~pi1mica esisteva un f-0ro ovale i cui marruirgici, 1nei gas.tr.ectomizzati ~ è quadruplicata. gini sOlttiil p1ar~an·o tagliati a stam'Po : ooso Che importa se p·oi la recidiva v.errà a frustraaveva il diame:tro di circa mezzo centim.etr.o, il re la .nostra _opera? Non è t>rse i'1 dieSltino del- cOilJtorno di 1coloI1e di cartiLa1gi.ne, ied ·anche la , la ma:ggio1r pail'te degli intervie•n ti perr tumio re consistenza. .dei ·p .unti v.i cini J:>i.cordava I.( . .cartilagine, mentre .a.I qi là p.assava in u na Hin t umaligno? Ma, d a ltr.a parte, abbiamo, ·oltre ."al . mescenz1a della gir-a .ndiezz•a di un pu·gno, di p.roll1ngamento della vi'ta 1ed ·· a'l'la dimin•UZil(lon~ &omlJa irregolar.e, che era limi.tata fra il duodelle tSoffer.enz.e, un certo n·umer.o di guarigi-0ni "deno ,e il corpo deliro -1stomaC'o, ·ed occupava tutta . la piccola c-urva:tura . in alto. mentr·e in de,f initive, oltre ai cin.qu.e run1n i, ch·e, -s econdo basso occu,p ava lln~ par.te d1el \ grand·e -o mento, la stat~stica dei l\1ay:o, artriva al 15 %. fr·a stomaco e colon itnasverrso, e posrt1eri1or~n Io .cred-0 di I10n poter contri'buire a favo·r e te pirende.va ad.erenza col iJ)a.nc:rteas. ,S-uibito al die~la 'besi i·n terventistai meglio che ·r.if.e,-vendo i dd so·p ra 1d:el1a .penorarzriollie era visi1bile un casi da me operati, tutti .spettanti a-Ila categio-- lembetto omenta1e 1C•h e finiva di ·s tacc·arsi dla1lla riia avrunizata: ,e qualcuno i-noperabile seco1ndo parete anteriore; d'.e llo •s rtomaco, ed eva quello che aveva -impedit.o fino·r a all'u~çieira ·d i rompealrtri chiru.r gi. \ re nel1a cavità periton-e al1e. .. (Lai presente casisti·èa. è fatta .esclusivamente Daùl'ul·cera u·s civa a fiottti, seg.uen do i.il r'i tmo della resJPirriaziow, ;il 1oontenn.rto d eillo sitomaco, col material1e ~ella mia clinica privata). li1quido oonitenie nte muco e fiocchi b.iMlchì- (lat• 1. Ulcera-cancro dello · stomaco - Perfora- te ao.a;gulatJo,), ,dli cmi lbuon_a 'parte e1ra .già zione spontanea acuta - . Peritomte . - Rese- uscita n,ehla grainid1è ca virt:à peritoneale· ad imbC'n,tt..a,1'e gli org,a.Jlli. rud1d.omjnali. · zione gastD01pilorica : gu.airigionie. Gagliai1d!i N., id i Auralll!o-, quarantenne: entr.a Eravamo in .p re.senza dii un grosso t11more in clini·ca .con -d'ia·g·n os.i di can'Cro piloric.o, con . gastvopilotjictO con _Q.iffusi1o n e1 wlle catene ghrang.riosso tumol'e · vi.sibil·e all 'eptga.:strio : oltre ·ai. dol·a ri · ·p,r ossime·, aderenrza al pan·o:ooas, .p erfor@lativi d'i'Sturbi soffrie rpu:r.e cti cataITo cronico raz1,o ne n-e lla .cavità per.i tòneia.l e·: l'indicazione gUlI'ul.en.t o bronchiale/ de'l lobo isuiperi1ore del vi.trulie s'impone·va sol)Tla ogn.ì .altra oontroin·d ipolmone ·d1f1stro. Malgrado che il dep.erimen:to cazi00ie : fu deciso quin·d i di estirpare i! tu&ia notevole ed il tun1ore gro•s so qua_n to un m ore a qualunque ri.schi-0, •e qu•efsto fu fatto nel pu1gno, tuttavia, IIlOll e·si·Sltendo aJcu•n o dei se- · -seguent_e modo: ta;mp1or:iato hl foro peir evitare .gfili di in1op1e1rabilità (1), ~ e1 d essend-o a•m hla·l ata l'·u1teri1011e u1scit11 di mat.eri1a1e infettante, tsolai e parenti d.e1Jilber.a1ti a tentare · un'-o•peraziorue1 e resec:ai i due t.e-rzd. .d e[l-0 sitom·aco oon due a:r.rischiata · piuttosto ch1e rassegruarA.i. ad atten- centimetri d-e l .du1o de·n o .ed un f.r ammem.to di der:e la n1ort e prossima e cie rta, si decid·e l'in- pa·n cr.eas: mobilizzai :iJl dll1od.en10 ,e l!Q intSerii- al terverrito. Il gi-0rno fissacto, iessetndo comparse residuo stOllllaco, secoindo i.I processo Kocher : le mesitruazio.nii, .si' era d.eiciso di rimandair~ feci la toilette d-el periton·eo, .aiu.t and.omi col ognri wsa, quando implI'ovvi1sa:rne·n te si m1ami- .c~pov•olge·re la p.ruzi.ente, ·OOP'O intro1d:otto del• fiestò la p.eflforaziion.e, c·ol ben n .oto Q1U•adr('.) <iei 1' et·ere n8.ll 'iadidome·, . quindi su.tur·ai tutta. la doli0ri improvvisi vio.l~ntiissimi ,e d·e1gli altr~i s.in- f.eri ta .senza al1clin diriemaggio. L'op.eraz:iiQ<ne 1dl1too:ni crurrutteristioi, -e fummo obb'li-gati a·d ep1e~ rò in tu.t to d!ue ore, e l'ammaJata lasciò .la .ra·o o d 'umgenz.a.. (I·n teressa avv:E:tttilre che al- c]Ji·nic-a il gio-r no quin1di oesirmr0 ·d·op.o l'opietr.azrol'aJmmalata no·n .s'erruno fatte lavature. di sto- 'Ille bem rim~ssia i-n forzia1 .e nel pieno possiesso maco, .son1daig.g i, nè" mrunovre capaci 1di .facili- deÌ[1e ·SU1e~ facoltà .dJ:i.geren1/i. (AssJ1stenti al~'orpetare una, iPellioraz.i1one: la 1pe rf·orazdonie fu oorra~i· on·e: àottori Zanotti ·e1 Garzoli). . .• Il pezzo aspbrtato è t1n esemplare notevole tamente'I sipontrunie a). L 'inrt.erve'n.t o si ·co·m mcia tre ore do_p o l'acci d 'ulcera· gigante de.}!lo. &tom·aco con f-0~do a diente, ipreiv te 1e iniezioni di an.asltet~oo . di ~ gradinate e trasif·o1rma!z1qn·e c~nc~rQ'Sa de:1 IDM:'ibott con ag gi.unta dii ·P.OC·O c1oir-0(oqn.1·0, il g.1 0.rgi11i : il ·d iametro ~ell 'l1Lc1era e d1 9 oentimetr1. ' no 4 ottobre 1919. · ·Eenchè <ft1eslo ·caso basti da solo a djmo(1) Poss·iamo · p a.tlaire di inorpe1rabilità in. una ·s trrure l 'amipj ezza d:ei limi~i e-on.cessi al chiruTdell.e seg.uenti circostam.ze: go n1elle oper.a zioini oon tro . ii canic~o, . f ai:ci.o' a) .Esiste·n ·za di metastasi viscerali o linfatiche l,o ntane (1stgmotdi, .ovariche, ep.atiche, pe- oenno sommar.io ·di a ltri casi a vanzat1ssmu, ritooeali ) · si tenga 'PI1esielnite la metasta:si n.el . i:n cui l'ope.razioDJet iebbe esito ottimo, sperando cavo del 'nouglas, pal'pabile dalla via retta.1:.e: che qualche m·edico fi'Illora ostile possa ?onv~r l'asoite indizto di diffusione'. al iPeritoneo: ·l 'JJntirrsi ad 11m.a 11'iù ·gil1sta fede nella ch1rurg1a grossamento linfati.c? .sopra1claviool~~._e: il ,?-O.siddetto s egno ombelicale, che ·con.s1ste n·ell ing.aistiri oa. durimento de11a ci.catri·ce ombelicalre• mentre · questa resta fissata e stirata in alto; . . 2. Cancro· della grand~ curvat'lfr'!- in sogb) Cachessia accampagnata da disturbi getto ematurico. ~ R~ezion.e. guang1one. . gastrici di rpiù mesi e d.a llJD. tumor.e fisso al laMinelli Marta di Armk> (Como), di 61 aillIU: to silnistro; einitria in cltiniic~ il 2 ma1ggi-0 t91~, con tum.are e) Tromb of1ebite nella gialIIllb1a ed anche della regiarue .epigiastrica, palpaib1le, grosso conel braocto; . me 11n ~en.e, mobile, ·~ole11:te. E una .doruna mold) TUtte le lMi.oni polmonari, card1?-epato-ren8}li rontroi.nd·icanti in general•ei ogni gra- to deperita di appan:mz~ cac:hett1ca. eh~ a- _ , ..rebbe cominciato -a s • ffnre ·d1 iStomaco circa ve operazione. 1
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pri·m a, e si. sar·e bb·e: a~gravata à partJi.~e drull. auit~.nno ult:l!mO•: In q_uell'1epòoa oomin.c10 la li tan11a delle solilte 1c.u re, .p rim:a per il oaitrurro, poo.' per i s:imtomi che comparivano u!1o pves~ ~ll'altro: iu quirndi i·n piel1legrinagg10 pe.r clm1·c he ed ospeda1li, dond·e v.enne rimandata a ({asa, per tumpr·e inop·erabi1e dello stomaco, al fini.re d!el 19.17. · Oltre all'accennato tumore non .r isulta. all'esame obiettivo (1fatta eocezione per 13J cachessia) altl'o ·Che un i·n grossarrnento del rene dlestro 1ed una ematltria, ·d:i cui ~a pazi'eil1ite di.ce d, esser.si accorta, da cd.vèa .quattro anni ~nza mai avervi da:to i:mp 00-tanza, perchè non ne ri'SIEIIltiva alcuna molestia. M·aLgil"ad·Ò l'1em1atuTia e la cacMs8~a (a pparante) , il tasso deJl ',emo,gtlobi'Il a ar.riva a 90. • N 10lil ·risulta:n·d o alcun segno ·d i iinoperabilli.tà, ed in.sistendo•s i .p,o·richè .si .ttentaS!se ad 1o gni costo una tQPerazione, poicl;lè 1e sperallibe nel~a m .edicima erano perdute, il giorn.o 6 .m aggio; ass1sti to dai dottori Dei Lor.ehzi ~ Cusrti. p·r ocedei ahla gastroc.tomia sotto anestesiia mista Abbottclorof ormi•o. 11 t111m o·I'le ·oocupa 1a regi.one pilo- · rica e .p..repil.ori,ca, meno uma striscia 1oorriis·p ondiente alba. piccola curvatura: ghitamdole retropi1()lfiche e .sottorpil:Ori.che 1I1tElll10 spess<>re cllil · gra.nd.e omelllto: la crufJena linf,a tica della piccola curvatw·a non è visibilm1e:nte compll'o. . m ·essa. Veng-0no resecati circa due terzi a.elio stomaco: l 'an1aistomosi del duodeno col moncone gastrico non è possiibile, rei perciò applico il ·Seoo n do processo di B illrç>th. N ell' o.p eraz.io ne si v.erifica un imcid1ente curioso : cioè, doPo la I'leseizione del tumore, mentre .si facevai la gastroentel'ostom:ia, si trov.rurono comp1resi fra ~ l)inzie enterostate due asoairidi lon1btiooidi, che aveva11Q eluso le manovre di vuotamento: essi furono estratti, 1se111za che ne oo.nseguisse qanno al decQ.I'lso asettico d1ell'operazione. L'o'J)!errata lasciò il Letto il dodìoesim'o giorno 1e1 la clin;ioa1 fl 22 maggio. in buO'Ile co·n dizioni. PU'r -persistendo l'ematuria. 1
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SEZIONE PRATICA
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3. Cancro pilor·lco esteso - Cache,s sia grave . - R.e.:s·e zione, guairiigionie. F. Marianna,. ·di Omegna, ciru:Ju.antenn·e, al!l,emia profonda, oachess~a., ed1erm.i, vomito sanguigno, oo·m pleta impervietà pilo~ca, tumo.re palpabhle abbastainiza mobile, · senza segni di li!noperaJbili.tà : si prepara Pter alcunii gio·r ni con clLsteri ailirmanitari ·ed iniiez·i'()'.IlJi a forti d·O·s i di lecitina. OperaJta fil 3 giu,g no 1912, ass-istientei il dlo.tt. Clere. ·La re.sezione air~iva fino a tutta la piccola curvatuira ·e tierrrµina col .Prooosso di Kocher. L'ottav.-0 ·gilOrno dopa l'o'P.eI'lazi·one l'operaita lascia il ·Letto e si nutre _con ciiQo va· riato co•m e gli alJt.ri oonvail..escenti dellla clinica, ed esce »guarita il ·giol'DJO 13 giugno.
stomo1s'i vien fatta col rp•roce.sso · Kocher: <liuI'atJru. d1ffil'.operaz.i one ·1 ora e 3-0 minuti. ,Jl tt1mar.e è ·grosso OO·Ute u·n ovo di piccione., .em1sd' e·r i·co, . impiantato 'tulla parete posteriore, su1la piccola e grande .curviatu·r a, occupando 2/3 della circon1f.erie·n za e lasci:ando 11-bera 1!31 porzion1e anteriore: non è 1t1lcerato. L'.ope1r.atd laiscia Ja clinica g'U·arita i[ d.adicesilmo giorno. -, 1
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R.esez io ne,. · 5. Ulèera-cancro prepilorica. guairigione. N . .B., di QggJebbto, quara:DJtacinquentne, ammalata da var.i an·n i, ultimamentJe1 •OOn vomito aJ.limienita:re e .stasi giastrica da imp1ervi.età ciel piloro. La sonda estrae dopo .p iù di sette ore residui a.1imentari .fetidi: in ultim·o, ·colla [avanuria, esoe sam.gu·e: .si oonstata l•a .prooen'Zla. d i acid'o cloridrri CO rei liatt~OO,: n rcm si avvetrtfie tumore. .ma una magg11olf ;! 'lesistenza ~.tto lo .sorobicolo. Qp.erazd.on.e 'il 31 agosto 19!8, sotto naocosi milSltJa,, ooll'assistenza .dei dottori De Loren.zi e Curti. 1ncision1e median.a i1ateraliz za.ta, lLuniga 15 .aeint.; aderenizie · :rietropilo.r .i che, piccolo iem1e·n1ro ir.aggrinz.ato· 1eid .i spesstito., moltie ~hiamdo1e nel ga;stro·coli1co, indUirimooto della pi<>cola cwrvatuva1, ,'che viie·nie .s ezionaita in tut~ ta prossimità dJel cafldi:a: non &,i riesce ad ·est.eriorizzare lo •s tomaco e ·s i devie mobilizzare il du.ed1elno !per po1ter fare [ 'ianais'1JOlIDosd. seooru:lo K·o ch·er. n ·u rata ·u n'ora .e m~o. L 'undecì.m o giorrno .l'op·eriaita esce gu1writa. L'esa:me dlel pezzo mostra una uloor~ della piocola curva.trura, perforata e tappata cOIIl un }'embo di ·épipl.oon, ,a fondo indurito. inspessito. lalidaaeo. · . Un 1aJ.tiio caso oompilielta :La pi1coola s·e rie .di resez1onrl. da m-e fatte nella mia clind.ca, ed è finito icol 1dec·esso dle.l :paziiente, in ooin.seg,uenza di periit oni•t e da perforazion1e1, l!er necrosi. 'fl~l duodleln10: tn que•s to s·ogi~etto ·es11ste:va 'Ptos1 y1sc;eralle, .i air l'altro dli un flrobo ·ep.at1co aJil..a cciia,.. to ed il gir.uppo ghian@lare della •p i. ccola cn:rYl~tuifla •e ra à..ntJe.iressato in .gutsa da rendiere clif ficibe più del solito l'.i1So.1Jamento e la .suc·c essiva· aJilastomosi. La mo.rie avv1enne fir·ru il t elno ed i.l quaTto ,giorn,o, dopo che , d~lla ferita laP:air.otomiaa ,e·r a uscitQ un ascan de: ·que~a. .circo~ sta.n m no1n rara cnel diecocso. degli l'nitervienti sul tubo diiger.e·n te può avie r avuto 1parte n.el catt!i'Vo esito. 1
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Di q_u.eslie .ctnqu·e op,eràte una sop ravv.ive in ottime ·condizion~ (5a.) .da oltre .P,ue .anni: quella di cu.i al n. 1 ha già grosse m 1ettastasi a l fega. to : le altre ·Sono morte dopo uin periodo di -completo benesse:ne, 'per metaistaisi, salvo .u·n.a. d1. cui nooi ebbi noti·zile. • La <l:ed.uzi·ane meno ottimista risultante da 4. Cancro pilorico voluminoso. - R e1sezione, . queste storie è che l'op erazione serve a proguairigione. · · .e di·m .inuil'e lre soiff,ererize: ma Vagfl.. Giuse.p~na, d,In.t ra, d'MUli 56. Tumo- lunga:ne la . vita ' .senz,a peccatre di ~overchio re p.aJpabiLe d·el vol1ume ruppa1renite d'u'n uovo si può aggìungeré, . . di tacohino. mobdLe non illl tutte le difle:Zioni, ottimiismo,. che questi opera1ti .dilVentan.o .susootsmiza dillataziion.e ga:stri.oa; .arwroosia, dimatabili àllie ·c u·re radioterapiche, e che i casi non gramento, c.aches&i.1a in.ci.Jpi1ente. Viene operata1 il 4 maggio 1916, s·otto a,nres~ tr-OJ>p•o av.anzaiti (com1e il caJso n. 5) hanno di. si:a mista (•Abbott~lOI'of otm.iJOi), assiistenti i d.ot- sc!l'lete . probabiliità di guari·gione • • . definitiva, tori De Lo renzi e 'Clierr.c. . qt1ale nessun mezzo, all'iDJfuo,rd . d~lla ·chiru~ia , Si trovano, !Ìng~ossatel l1e 1ghiandole della .p i•c- è purtroppo in ·graido di daire fino ad! oggi. oola curvatura, le retro e sotto-p.ilorioh·e: l'ana1
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OSSERVAZIONI CblNICME. • I
R. UNIVERSITÀ diretta dal prof. L. CONCETII.
CLINICA PEDIATRICA DEI.LA
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DI ROMA I
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Esantema scarlattiniforme da ·malaria .p er il ~ott. G.
GENOESF.,
f~NNO XXVII, FASC. 32} .....
Il. POLICLINICO
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as.siste·n te.
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Nel decorS-O della malari.a è possibile ris~Ontrare eruzioni cutane·e diverse ed autori antichi e moderni accennano a queste forme : ·Marchiafava e Bignami ed altri ·della scuola medica roman.a che ha dati valorosi cultori dello studio della inf ezion.e palustre, descrissero casi di er';)ete e di esant_e ma morbilliiforme; Laveran, Bwbarotta, Puccinotti, l\rioscato e Borsieri ooservarono s19esso l 'ortica:ria e le petecchie; Torti, Lanzoni, Masucci e Notarianni rilevarono casf di malaria con ,..esa.n tema pustoloso; Mopcorvo e Obedonaro con e·ritema nodoso; Engmann, W.erloff e ·Spolverini descrissero .forme poriporicle ' vari.e ed ancora altri au-. tori notarono spesso nella infezione malarica l'eritema polimorfo, il pemfìgo, l'orticaria (più di ogni altra manifestazione frequente) ed · altre mantfestazioni ct1e ritennero legate alla na ' tura stessa .della n1alattia. Nei bambini non mancano ossèrvazioni del ' genere, ·m a non · ,s ono· CQS.Ì facili a ritScontrarsi, , nè sono così freql1enti come nell'adulto onde ...... m·i piac.e. riferire il caso che eb;bi occasione di osservare l'anno 8Corso (tanto più che n~i classici trattati di pediatria a tali forme è .appena ~lcofl'nnato) e che ri.giua;rda t:n b.ambtno con esantema scalattini.forme ·da malària.I
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.'1. L., di anni 6, da Grotte di Gregna, località n1a.larica dell'Agro Romano sulla via Collatina. Dalla .anamnesi risulta c he il padre . e la m adre sono malarici e così anche un fratello ' n1agg1ore. Il piccino ha avuto a.Ilattamento materno per nove mesi e non è stato mai male fino all'età di due .anni, quando ebbe morbillo e bronco- · polmonite consecutiva: a tre anni ebbe pertosse e poi nulla più; da' Qtto giorni ha ogni due giorni febbre alta che si inizia col brivido e cade col sudore e che lo lascia abbattuto ed assopito ,p er circa mezza giornata. Da qualche . giorno si sono aggiunti il vo. mito, cefalea intensa. rigidità della nuca ed t1na erl1zione scalattiniforme niù spiccata al viso ma. abbastanza evidente ai tronco ed agli arti s uperiori : gli arti inferiori son-0 rjsparmiati : i parenti d'i cono ch·e allo i rtizio della febbre. una. settimana fa, il bambino ebbe la stessa en1zion.e, ma n-0n così va:sta e generalizzata ed aggiungono che scomparve subito. L 'esame obiettivo del piccol-0 pazi-ente rilava ~viluppo scheletrico rego]are, masse IDiUscolari poco toniche, colorito pallido delle mucose, nulla di anormale agli organi 'toracici; lingua ari.da, un po' impaniata, nulla. alle fauci, alle tonsille ed alla mucosa orale; .addome ';>iutto~to meteorico, indolente, milza nettamente palJ)al)ile, a,1 ra . • •
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A carico del sisten1a nervoso oltre la cefaleae la rigidità nucale, si nota accenno al Kernia-· 0 telll(peratura 38.9: t1rine normali. " . . 1Si rprati:ca ·la pt1ntura lombare dalla quale s1 ottengono oltre 20 eme. di liquido limpido ad al~a pressione, quasi a zampillo che esa.rninato si è visto con alb11mina aumentata (0.50 al Nissl); cloruri aumentati (8.30 %o): .assenza di reticolo, assenza di reazione di Boveri : nel .sedime·n to intensa linfocitosi non germi (1). ' Dopo la rachidocentesi è praticata una iniezione di 0.50 di .chinino, e la sera altra iniezione: i fen omeni nervosi si .attenuano a mano a ma~Q dopo le ini~zioni, fino a scomparire, ~l bambino non accusa più cefalea, non ha rigidità ·n ·ucale, è .m èno abbattuto, più vispo e l' eruzione scarlattinosa snarisce di un tratto dopo essere durata tre gforni. · L ' er uzione nel bambino del quale brevemente ho tracciato ~a storia era molto cospicua aI volto S1)ecie ai · contorni d:ella bocca, del naso ed al mento, di lln colorito rosso scarlatto che durante l'.acceRso febbrile si faceva intensamente vivo : al tronco era abbastanza evidente allo ,sterno .ed alite r.egioni mammarie. meno evidente né·g li altri .'punti proce·dendo verso l'addome dove nei qua.dranti inferiori nettamente si arrestava non raggiungendo le cosçie: posteriormente! interessava tutto il dòrso. J_,'e ruzione in t11 t to ~imil e allo ·esantema scarlat·t inoso èr.a costi.tuita da piccolissimi punti- · cini rossi molto ravvicinati e coll~gati fra loro da una zona iperemicà: la cute per tale eru. zìone .app,a riva con1e 11«:;lla vera scarlattina ruvida, come zigrinata al tatto, oltre al car.atter~s~ico co~orito d elle pa~i ~ol:pite. Non era P,rur1g1nosa. Gli elementi per la diagnosi di esantema scarlattiniforme da malaria erano evidenti e la .diagnosi non poteva essere diversa te·n endo conto dei risultati della .anamnesi e dello esame clinico: oltre .al fatto che il piccino aveva .a,vuta la stessa eruztone una settimana prima. al1o inizio della febbre e che poi scomparve, oltre al fatt o dei geni.tori malarici e della loca'lità eminentemente malariea bastava il ti';)o della febbre ed i caratteri di essa, iniziantesi col briv~do e remittente col ~udore, per .orientarsi a prescindere che :per il sospetto d1 scarlattirla ver.a mancava l'angina_tipica delle vere forme s·carla.t tinose. Ed fnv-ero l.a conferma d ella n_atu~a ma.larica della manifestazione ~c11tanea descritta ·Sl ebbe con l'esame del sang11e praticato subito e da;l fatto che la eruzione scomparve appena. dopo le iniezioni di chjnino: la scomparsa fu istantanea non grad11al.e e segui immediatamente d-01pa 'alla caduta .de1la .f ebbre: sui ~unti della pelle .p iù co1piti, di notevole, un.a res1duaJ~ leggerissima desquam.azione furfuracea specie al dorso ed alle regioni mammarie.
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· L 'esantema scarlattiniforme nel decorso della inf~zìone ualust.re non è una rarità clinica e scorrendo .le nuoblicazioni che più specialment~ riguardan~ le febbri di malaria questa foI'(1) Dal lato delle manife.stazio!li .ru:rvose questo caso fu ill11strato sul Pol1 clinico. se-Lion Jlratica. 1919. .t •
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ma si trov.a .accennata anche dagli antichi: l\tlorton nella s ua O!pera :sulle febbri intermittenti che risale al 1696 accenna ad un a mmalato che durante l'accesso febbrile cutis rube.dine tntensa ubique perfundebatur e che guarì .con il chinino e parla di altro infer:r;no con febre·m scarlattinam simularite; Borsieti nelle istituzioni di medicina pratica pubblicate a Milano nel 1785 p.arlando delle terzane ·dice che • non è da mettere minimamente in duLbio po.t.er.si anohe purpuram scarlattinam arrogere ,élJi sintomi costituenti sir.nili terzane e N.otari.anni nelle oseerv.azioni sulle febbri ·d i mutazione .accenna ad una eruzione della pelle simile alla scarlattina. l\Ia sempre stando .agli autori meno recenti, delle forme esantematiche nella. malaria si occupò il più di tutti il Puccinotti, nella sua storia delle febbri intermittenti perniciose di Roma: in un capitolo ·di questa opera egli traccia dei quadri clinici .nei quali è f.a cile riconoscere manifestazioni cutanee diverse dovute alla ·infezion-e ipalustre e riporta osservazioni di orticaria maculosa, tuberosa, di petecchie, di miliare scorbutica ,e descrive un caso di perniciosa con esantema ,s carlittiniforme che per tre volte compare ·e dispéllrve seguendo gli .andamenti della febbre ed osserva giu~tamente come questi esantemi mancano d-el car.att.ere essenziale non essendo propagabili pe C' cor1tagio. Questa affern1azione del Puccinotti è ribadita dal Barbarotta nella .s ua m o.no.grafia sulle febbri intermittenti ed è .anche conferm.ato che frai i caratteri peculiari di queste f.orme è quello che seguono regolatmente il corso .degli aC·· cessi ,f ebbrili ·e ,s pariscono col declinaTe della !ebbre oltre che risentono bene la chinina. ' Ve.nendo a.gli autori più ·r ecenti casi di ma lariia con ertlZior1e 1scarlattinif.orme h.ann.o osservato il Mosc a to e che sono riportati nella sua monografia st1lle localizzazioni multiple che l'infezione palutstre può produrr·e nello organismo, Marchiaf ava e Bign.ami, e Masucci che ritiene tali esantemi ap·p annaggio dei ·casi gravi: notevole è il caso ·riferito da Basti.anelli e Bignami nel quale l '-esantema del tutto simile a quello della scarlattina é.ra diffuso a tutto il corp o, con .e ritema .delle fauci, e nel quale si ebbe desquamazione. estesa .eid a la rghe falde. Recentem·ente il 1'arasconi (Polic linico, sezione ipratica, 1909) ne descrisse un caso a.b bastanza ·d imostrativo; si trattava di un indiv1duo di 31 .anno, n .el quale gli accessi malarici si ripetevano quotidian.àmente alle ore 8 · del mattino che in uno di questi .accessi, allo inizio del periodo febbrile, presentò delle chiazze rosse scarlattiniformi leggermente rilevate sulla c11te a margini nettame·n te delfmitati, .al2
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SEZIONE PRATICA
cune chiazze erano isolate della gr~n.dezza di u11a lenticchia a qu·ell.a di una moneta da un centesin10, ma la maggior parte di esse aveva tendenza a confluire e a presentare delle forme irregolari .a va ria configurazione : tal-e esantema rturò finchè dura rono gli accessi febbrili. Sulla natura di queste ·eruzioni che·, ·Come ben dice l'Ascoli, hann•o ca.ratte·ri motrf.ologici al· quanto .diversi da quelli .c he presentano nell-e 1n.alattie tipiche è o·rarnai da tutti ammesso che si t1~atta di fenomeni tossici : le sostanze tos~ sic·he .seconQ.o l'As·coJi agirebbero o mediante turbe vaJSom•o torie o direttamente irritando i tessuti. E·santemi sirr1ihi del r e1sto fur,ono descritti 11el decorso di altre malattie infettive : Moravitz Itella recer1te epidemi.a di influenza ne osservò di diverse forme e identici all'esantema d·e l morbillo e .della scarlattina e li oss ervò non solo nei casi gravi ma anche nei casi lievi, alcuni con tendenza alla ripida risol11zione, altri a risoluzione lenta: principalmente colpivano il tronco e la su-perficie interna delle coscie e venivano riscontrati sopratutto in b.arrLbini' o in giovanetti .al disotto dei venti anni. L'Oliv.er im. ·questi rultiml tem'Pi (Gaceta 1ned. catalana, 1919) illustrò un caso di esantema scMlattiniforme di natura gonococcica: si trattava di un giovane a 18 anni con grave blenorragia che in 15a. giornata p.res.entò una eruzione caratteri.stica sc.arlattinosa localizzata al tronGo prima e poi agli arti: l'er11zione durò 24 ore 1p oi cominciò ad fmpallidire ed al 5° giorr10 scomoarve lasciando llna lieve desqu.a.m azion~..
Recentissima pubblicazione :
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Prof. GUGLIELMO BILANCIONI
La laringe e il sistema neruoso cerellro-spi Mie Fisio-patologia e clinica La laringe ba rapporti intimi ~ eomple~si . c~l sistem'.1- nervoso cerebro-spinale, cosl che 1mportant1ssu:n:1 sono 1 problemi di fisio-patologia che li concern?no e d1 eguale valore sono le loro ripercussioni nella pratica. Quante volte una diagnosi precoce di tabe dorsale non è sta~a sospettata _o ~ fermata. dal laringologo con una o_sserv~z1one esatta d1 .una caratteristica paralisi laringea, unico sintomo della lesione · ed' midollare? Sebbene l'argomento interessi in egual grado il m ico. generico, il neuropatologo e l'oto-rino-laringoiatr9:, esso era. più o meno fugacemente trattato nelle opere. didatt~che sul &~sterna nervoso o della specialità : mancava, in I~aha ~ ,fuori, una esposizione sistematica di tutto quest~ capitolo. LA. ha ~s solto il compito che si è prefisso mag1stralmen~e, face~do esoro, oltre che della ricca letteratura sp.arsa, ~1fi''1:s~ e 1ncoordinata della. sua esperienza di laborato10 e d~ clln1~a, dando un'ope~a armonica di sicura utilità per ogni medico colto.
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JL POLICLINICO
[ANNO
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co·NFERENZE.
f ezion.e parassi.t3.lriia della c11te, oome una bla-
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Affezioni cutanee e malattie interne. (M.
S CHOLTZ.
,M edical Record, 15 maggio 192<1).
La pelle è l'Qrgano di maggiore e.stens_i(Jn,e e a multifo.r me funzione . Oltre a provve.cle.1·e aJ1a protezi.one del corpo, .essa ha .funzioni sènsitiv·e, re spirato·r ie, termo-re1golatrici, escretive. La 1sua enorme vascolarizzaz1ion.e ed in11ervazi one ,dà r.a1gione delle intime relazioni fisiologiche tra la c ute e le altr.e parti del -001rpo. È .stato quiildi gi.u stamente ritenuto ch·e la pelle p ossa c ostituire la s ·u p,e.rficie indicatoria di disturbi visc.e.rali e iehe Ié malatti•e della pelle possano essere il 1Se:gno del p•e-ricolo. Qu.esta concezione u.aturalm.ente non ha niu1Ìa idi comune oon la teoria ohe con1siderav a le malattie cutanee come un b en .efioo pro• cesso di ·eliminazione ·di i:µ1purità attrave.rao . . le zon·e affette. Un elemento di grande in1p.ortanza nella patologia della pe1ll e sta nel fa~to cih e per la sua t-01pografia la Gute è sog1g,et~a ai .d arnn·i derivanti da azioni m·eccanii·che, fisiche, chimiche ,e .p ara·ssitari.e. Le inft.u e:nz.e atmosiferiche, il fr eddo e il caldo, _il vento ed i raggi sola i'à, u.n a g r a nde varretà di parasisiti animali e veg.etali, le .s ecr.ezioni n-orrnali ed anormali del corpo , i grattamenti ·per eliminare il pr11rito , sono tutte azioni che ten.dto no ad in.t en·sjfi.care gli impulsi morbosi p.r imitivi di origin·e sistemati.ca o locale. Le d ermatosi sono state distinte in l·o cali e s istemati che. . Alle d ermatosi 1ocali appartengono iprin1cirpal1nente 1.e malattie parassitarie, i tu·m ori, le · atrotfi.e l e d egenerazioni. Alle' dermatosi .si.stemati·che o .si·n tomatirc;he a pparten1g on-0 Ja .s ifilid1e, la tub.e~c.o10 1 si, l ' eri- · ternata s ·c arJattinoide, l ' urtica ria, l'eczema, I.a psoriasi, la dermatite erpetifo,r me, il pe.m figo, l' eriten1a multif.orm·e, il m orbo di Ray.n.arud, le eruzioni' m ·edliicame•n tose, le pigimentazioni ed atrofie generalizzate. Il n11n1.ero delle de·rmatosi si stemat iche è ·p i·cco lo a esse son o- così com.u ni, e d'altronde è ' . co,sì difficil1ei stabilirne il ra.p•p orto con i .fat~or1 cost.itt1zi,onali, che l a 1oro importanza è certa1nent e più n.otev.ole in con.f ranto dell·e.. derm~ tosi loc ali la cui identificazione. -è sempre p1u fa cile. D'altra parte l a. di-st inzion-e fra l'uno e l ' altro gruppo di dermat?si n on è netta. !l pru rit o, a.id esempio, P'UÒ d ~tern1 inar-e insonn1a con i con!s eguei1ti disturbi dello stato . gener al.e. L 'a c:sorbim ento di pus da in.f·e:zioni stafì loco.ccich e e streiptococci.c·h e della cute può p J oyocar e febbre e dis ordini gener ali. Un'af. 1
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sto,m icosi o spprotrico·si, da superfi·ciale e locale p·UÒ diventare ·d iffu1sa e prov·o care focolai di m-etastasi con esito anche letale. Una inno-cente s eb.o rrea .può dar luogio a cheratosi e quindi . ad. . -e·p itelio1ma. Così analogamente lede·rmatosi sistematiche spesso hanno fen.ome· ni l ocali, talvolta inesplica.Dili. Sarebbe, ad esempio, d.a a.Slpettarsi che l1e infezioni .e.santemati1che, oam e del resto le itnto.s sicaziom, de;ssero eruzioni univensal.m ente ,diffuse, ma, vi.cever.sa, in prati·ca si verifica 1C:h·e vi so·n o delrer z.on.e cutanee ·coilipite di prelfe1renza. La .pso·r iasi, una der:mato.si ' senza dubbl o siistem.a tiica,. ha una marcata pr.edil·ezion-e pe.r le ginocchia, i g.01m iti ed iiJ?. g.en ere. per le sup·e·r ficie estenso·ri.e; l'·e ritema multiforme co1pd.JSce pTev.aleintemiente il d·oJiso delle mani, la superfi.cie tibiale e la nuca, il li.chen°e piano la su·p1erfi-cie fi·eSisoria d·egli avam·b racci 1e 1d·elle gambe, molti e.cz.emi dietetici .e to ssi1ci alcune limitate aree della cute. Non è dubbio quìn·d i che acoanto ~l f.atto.re co.stituzi.onale nella determinazdone d·e1 .p:vocesso morboso cuta-n.eo entrin'O altri elementi, eh.e poissono essere azioni moocani·che o traumatiic he, 1disturb1 vasomoto·r i lo.cali, inft u enz e nervose rifi·e sse e s imili.. Ma que.ste azioni secon.dariie non hanno. un val·ore deci1s ivo: la causa .e1ssem2iale diell e affezioni cutan·e e s:istemati·c·h-e sta in UJl disturbo costituzionale. Del resto il conicetto che la cute ~flette lo stato di salute deill'organism·o è diffuso anche tra i p~ofani. La sctenza naturalm·e nte dovrebbe · essere al riguaT1do più coin creta n el se.n so dii dare alle aff.ezio.n i sistemati.che una indi·cazione d,e finita ·e 1Sp·eicifica. Sa.r.e·b be desiderrubile ohe ad ogni ·disordin·e visce·r ale corrisponda un,affezaon.e cutanea b en definita semeiolo,gi.1camente. Purtroppo però manca questa specificità di rap.p1orto tra il tirp·o morlolQ gic~ d·elle lesioni cutan°e e e i fattori patoo-eneti:ci ·o he le ...determinano. Non ,s olo lo stesso fattore eziologico può produrre diff,erenti tipi di l esio,n i d·eilla p1elle, ma lo steis so tipo dermatol.o·g i co può essere ·p rodotto da diffe:venti fatto·r i eziologici. L' antica coneezione ch·e le .m;aJattie della p elle Slia.n .o sempr·e i·d·e ntiche, rimangan-0 stazionarie per tutto il loro dee-orso, è stata abb an.don.&t a .. "'~ttualm.en~e si ritiene che og·ni affeziiol!le c~ tanea può i;Xr.esen tare infinite vari.età e m o~1fi cazioni dip·en·d·enti da alterazioni secon~~ne~ . , dalla localizzazi>0ne e da peculiari cond1z1on1 indivi1duali. P ·erciò, mentre il d·ermatologo n.~ è anieoTa in grado di indicare, p er ciascun d1- 1
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stil
SEZIONE PRA'fICA •
sordhn.e oo.stituzi01D1rule~ unar sindr.oime 1CJUtan1eia , può i1niv ece mclicare le 00 rrelazi101n i fra griUJplplÌ di malattie outarne.e e malattie or~aniah,e . Que:Sti comp1'e ssi iSintomatqci d ·e·r matologic·i l1aruno una notev ole importaniZa ·d iagnosti,ca. Tra le oorrelruzdoni . fra sin d rome cutanea e . malattia oois tit·uz.ion.ale, la meglio stabilitai è queilla rigu.aridante la sifilid1e. L·e caraitteristiche die1le Lesioni cu taneie dii o:r igi.ne tSiifìliitirca son-0 le seguenti: oo1orazio:n .e rosiso-.soo-ro, di ·pr.01sciu~to Ol"llJd.01, o rameica, ma.rgi·n i 1netiti, in1fi:ltrazione cutam·e1a ·e sottocutMleia pro,f,o(llda., ten.d·enza a formare 'lesioni 1p iiane, 1&erpigdniose, ciricininate;· tenden.z a negli stadi avana.ati alla ul c.erazion·e eid a f.o:rriliave ci·cat.rici deiliro ate, gradualm®te d.erp·i1gmentate, jn:cre1s,pate·. Qu.este .stimmru1Je :s pecific·h e si trovano in vari·e comtbinazio!Ili 1e ·g1rùppi :in ogni caiso di rS!ifililde cutainea e sono patognomoniche. In presenza di qrweisti 19,e1gni è o·ziOISlo dnsiste1r·e n ·ell vo.l er tiro1.. v1are Ja sifilid·e ne1lLa ·sto.r ia de~ p1azile!Ilte . Al rtguarido bis o,g na notare 1cbe non è sciieirLtit:fì·co nè prattco V·o 1er basar.e la. diagnosi ·s ulla s~ cffi'i tà s·l1lla m ·emoria e sul .potere di iQtSServ.a' ' zione del paziente. Purtroppo le lesioni sifilitich,e primarie sio no sipeisso trasicurate· o igno· riate. In caiSi .s osipetti è quindi mi1glior . partlito qu.eil.l o di proc.eidere all'esa1n.e a ccuro to ·de11 la p~lle ipteT rileva:rte €1Ventuali l·esiio.nii l e cui car atteristiche non possono m a i lasciair dub·h io. lin a:Jtro ..elem 0Ilto diagn()1sti,co di aui 1oom·u n1em·ente si abusa nell ' aè~oertame,nto d 1e.11le lesi.ani cutanee è la r.eazione· di \\ì asserm.a111n. È una toocte!llZa, a::n·olito 1dliffus.a n ·ei me1c1i.ci P'r atilci dli accetta!ie .senz'altro il respon so d-e~ 1.rubo1I'ato·r io . E ·Ciò me;nt:re .gli is tessi s e·r olo·g i·s ti' hanno c reduto di fare .de11-e ri.s1erve s111l valtoire di que. . sta nr.ova. La reazi one d~ W .a s sermann ,p uò ries1of,1·e n1e1gativa · ainClhe in casi non d'Uibbtl. di .sifilide cutiamea,. e, d'altra parte, lln risultato po1sitivo .n ·o n p1r()IV a la spe,cifi1ciità di /lesioni icutan·eie, essenid o risaipu t o cl1·e i tSifili titc,i n.o!rl 1sorn·O imm1uni il1el .c-0nifronto di .altre malattie ·cutaneè, a1I1Zi vi son-0 preidisrpo·sti più che ~li altri. La 11e·a zilon·e di w 3JS'.s eirmann ha ll'll valore• raJS!.. soluto ·n •ell:a sifilide visicerale ·e .c e-reb.r os1pi.n .a le e per il coin tr.olla ·dielllaz.i on·e terap 1 e11t]?a~ Un 1 altra sinidTom,e clinica outan1e·a d1 notevoJe im:p,ortam.z.a è qu.elùa di natUJra tu~le 1rcoJ~ re. Oltre al1'e ca-ratter sti ch·e fo,r m·e tubercola~1) il lrupu.s e 1e forme verrucose ed ulcerati·v e, e' è un a-ra.n numero di tipi d~tti tù.be:nco1otdi, doV'llti :1r.azio111e loicale di bacilli. o J,oro to1ssin1e u·er via arpati ca (scrofulord.e r.ma., f oilli?o[it~, a;cn~ varrioJiifo,r mie, liic.h ene d egli sc·rof1olo·s1, ·eir1tema in1dura;tiivo o malart.t ia di Barin). Qru eis te fo:rme son,o mollto .p iù oomuni di qu,e1 ahe sia reg.iis trato nella letteratura, ma di soilito non 0
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son poste in rfiliieiv.o o .riman1g o.n o an,ch·e Lgmo ratie per il loro insign.ificante aspetto -clinico,. • per la loro lenta c!'onicità e -.p er la man·canza di di-stuirbi s'UJbbieittivi. In effetti la prese!1Zta di qu-eis te form·e tubeJrtcolo.idee è sempre tl in dioe di una i111fezn,on,e tubte·r èo1ar.e attiva O· semilatente Joca.lizzata dovunque, ma oiù f,r equooterrnente .di una tuber1colosi glando1ar.e. I ra1p.p omi f,ra . diabete ed a ffezi.ond 1cutane1e ' s on·o bleil.1 noti. La p 1elle artda, il .p rurito g.e·n eraliZ'ziato o toca1e1, l '·e,cz-e·m a dei ge·n ita.li, [a .foruncolosi o ir favi, le ulpere ,se·c che gangrenose e gli eisantemi sono tutti segni che d-e;vono ìfar · .so·spetta'l'e la glico;s'llria. Una. sindirom1e cutan·ea che dovr.ebb·e ave.r.e m ,olto interesse· ~p·ell' iil m·e dico g1ene.r ico· e s:oip rat utiJo 1pe1r il peidiatra è l 'eritema m11ltiforme, di ct1i son o ben note l·e ' relazio·n i con la ·i nfezione Iiell.lm·aJti!ca. Ci so.no tre ti,.pii di eirit.ema m ·u 1tif,orm.e cl1'e sono 1&pe·sso a-ceompagn,ati da sinto-: mi c101stituzionali (feibbr.e e· fatti arli·c olairi): l 'eriit ema multif.01rme a t1p 0 ipap11:i.oso, !'·eritema n oid oso e1d :infine il tipo puTpu.r i1co che in r~p- ' pol'to alila ìntenis ità .d-e i fatti generali è deAi:tto po·I '!pora r eumatica, p·orpora em.orra;g:ica di \Verlhoff, o p·oifpora di Heno·c:h. Il ri·con101sicimento pr.ec.0 ce e la inte:r:p·r eta.z.ione esatta di questè lesiomi pllÒ· r end_ere· grandi seirvizi pe·r la .prevenzione della .inrfezione reumatica e delle sue comp1ic·azio,n i ca·rdiache. Il g1l'IUIP,P ·O dell',erit·ema muft,t 1form e è il ·più caratt eristico .f ra le 1dermatosri. dovute ad in- _.,, fe:zd.oin e a f,Qloolaiio, tra le quali bisogna pe·t a ltro an;n()IV1eriaI'e (l.e f OITID·e bollose, P·r petiiche e meno fr,e;qiuenitement·e le e, czemoto se e 1p ·soriarsi1che. . È stata an.ch·e· i de·r1 tifica ta un·a s i1n °d·rom:e 1C:Uta;n ea ,da leuic,emia. Oltre· a piccoli tumori blua.stfli, che .s ono veTi gra.J1.u1omi, s i ha prurito p·ersi1sitenite, es antemi p.r~11rigino)s.i, .pigmenitazi.oni bronzine~ le1s loni purpu·ri che. L'a1s:p·etto e La p Ersistein za ,di d.ett1e1 maniife'!Sitazrio~ ,~t~nee,. quando n·o n abbian.o a ltri fatto.r i et1olog1·m, devono far pe.11:,sare a1la ip1 0SiSibi~ità di una leucemi·a lrutente. TTa le à·ermato,s i di gran·de i.mpo.J'ltanz.a clin~ca vanno ann.o verate, Je d.e.rmaJto1s i .pre c~ cerignie· : i pDrri s e·b or·roici, le ch~ratos1 ~en11.1~ il mo,f'b 0• ·di Paget, le leucoplaso.e ed ri nei '.p i·gmenta,t i so,n o tutte qe sioni potenzi·allffi.e nte 1m 1ali1g.n e. Non men1o inter·essanti so:n.o Je forme cutan.ee dovute a sindromi ·endo1cr:ine. · . Tutte le gir8Jdaziio.n i de~l']pie rti1roidi1smo e de~m11,.1P0tiroidi.smo ' dal morb,o ·d i Bas 1edo··w ·a l uta sono a:eeompagnat·e· da ·es1·o·n1 e xe,dema , . . .d. è nee. L.a s~ndr-0me cutanea da 1pot1·rori i.sm·o 1
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caratterizzata da pelle secca, sipessa, i)aistosa, SOfPlPtrtessione .de1ll1a pie,rsptrazio·n~e, capelli aridi e frag.i:li, alopecia. Oltre a· ciò, molti ,c asi di ~EDICINA. · eczema cronico secco, di psoria:si, di ittiosà. e di sc1eirode:rma mtgliocano con . Ja somminiContributi alla patol~gia del polmone. ~traziol!lJe di tirod•e, e qwinoCti è logiioo pensalfe . ohe essie sian.o causate da un diJetto della .fun(A. EPPINGER .e R. \\.AGNER. Wieri. Archiv fur in z.ione tiroidea. Nell'1perti·r oidism·u. invece la '111 ed., vol. I, 192-0) . pe1le è .sottile e umida, la perspirazicine è a·uI. L'endoarterite Ob literante del polmone. mentat~, € si hanno form.e di ortiicaria, rp1igIn questa rara a.ff.ezione (gli AA. ne osse·rv·amentaz.ione, distrot:J.e de-Ile un1g hie, pru·r i to € rono cinque casi in 8 ainn.i) le pic·colé arteriole cheira tiru:izzaizion·e. · de·l p·olmon e son-0 colp it·e d·a un proce·sso scleL'associazione di lesioni su·rrenaJ~ con la rot1co, m e·n tre tan to il tronco e i g·rois si rami pigm1enta.zi o:n·e 1dellla 1pellle è ben nota, ed è dell'arteria po.llmo.nave, quMlt·o l'aoirta é l·e arstato anch·e .d im1os1t-rato il (['lru{>Porto tra vitiligo terie perifeJiche ·r i·mangono co.m ·p letam1eritJe n'O'l'e 1dist11rbi delle owpsule· surrerµali. m~i. L 'eri:doarterite · ·oblite rante dei piccoli I disondini ·della ,f.umzione ipofisaria s:ono acvasi poln1on.ari ischemizza il po1mone e proco.m pagnati, oltre ohe da acrom-eg.a1ia, da .sviluppo di fibromi ·outan.ed, 1porri, alop1e1cia nieigli . duce un grave ostacolo al pic·colo circol·o: da ciò drupprima iipertrofia, più ta,rdi illlSufficienllOmini, ed ip·eirtricois i nelle do·n·ne. za del ventri·c·olo destro. I malati di solito venMo1te-p1iJci lesioni cuta;nee sono ,state attrig·ono visti ·dal medico -soltanto in questo stadio buite a 1diJ&ordini de1lla 1seierez.i-on•e irute.rna d·elle di grave i:nisuJftfìoi·enza, ciroolatoria. La cianosi gla1Tudulle sessuali: a1terazioni della .pe!liJ.e do.e gli edemi S(){I10 moJto inten·si, i .m alati sofpo la castr.az:i.1one, l' lierpes progenitalis, l'·eritema multif.o·r me, l'orticaria, l·e emorragie sot- fron.o di dispn1ea, ev-itano ognj movimento, non t.ocuta·n ee e sotto-ungueali vicarianti, aecompa- risenton 0 però a1cun dann.o dal gi31cere in posizione ·supina. I) polso è pi·coolo, non .3Jccel·egnate a di.stu·r bi della mootruazion:e, i tiJpi di rato; le ven e pulsanti. Non c'è en.f isema dei eruzionle cutanea descritti sotto il 11.ome di ·der, matite dismenorroica, quali la pigmentazi.one polmoni. Il .cuo.re destro è enormemente ingran,d·i to inentre l'atrio siniist:vo 1S!i. rive.la allo clella linea alba e dei capezzoli, il cloasma uteeisame radiiosco.p ico di volu·n1e norm·ale. Queriin10, l'irrupetigin·e eT1peti1f·o·r me della gra1Vi danza st'ultimo carattere come pu1re l'a;ssenza di stasi e la tendenza alla ipertricosi e dall' acn·e rosaceo nel clim.aterio •· poI.monaTe ·rrilevaibile ·d al.la man·canza dri. catarri da ·s tasi e 1di cellule ·da vizio ,cardiaco· nello ,s pltVa:nno inifìne ricor-date le d.ermatosi neuroto, e ·specia:J..mente p erò da1l',a1rm·e·n tata .p.ermeati·c h.e, .come il m·orbo di Raynau·d, la gangrena simmetrica, la sclerodermia, ·l'edema an- bilità dei polmoni ischemici ai raggi Rontgen (.m entre n~i polmonii da stasi la pe·rn1eabilità gi•oneurotico, l'herpes, la ·d·ermografia, il ·mii è diminuita) diffe·r ienztano il quad.vo morboso rrup·p orto con Ja .dis:fW}ziione di glanduLe end~o da quello ·di una stenosi mi tr.aJ.ri..ca che non crine è .p iù ohe proba.bilie-. Anche nel campo dell'anafilassi la dermato- iSi rive.l~i con fenomeni aic1u!stici. Il .se·cm1do tono sulla p1olmonare è ajc centual1ogia .rem1de lltili servigi. M·ediante l1a inoculato·; è cois tante una pulsazion.e epiig astrica. I zion1e in~.r D-cutanle a o ,S'UJbcutan·ea ·di proteine cardiocinet ici non infiuenzan.o affatto tale staalime~i •si può id,entificair-e qu.el:la respon•s abile dell'anafilassi, e con ciò si può procedere to d·i grave insuffi.cienza del • ouore dest1ro; la alla disensibilizzazi.one dell organismo. prognosi è semp•ré imlfausta. dr. II. Infiuenza dei farmaci sui vasi del polmone. - L'A. osservò dille ammalati di. tachi-card·i.a e fibrillaziion,e degli artri, nei quali la AVVERTENZE. s o1mmin:LstiraZ!~one di digitale in forte dose miI quesiti devono prospettare temi d'interesse generale; non g·li•orò i sintomi esi.stenti, producendo p·erò dei devono comportare consultazioni cliniche; non devono rrterirsi a indicazioni bibliografiche su argomenti speciali. notevoli dis<tl1rbi., circolatori, fino a.ll·o ra non Si prega di non formulare più di un quesito per volta. Voesi stenti : ed·emi, cianosi, oligUJria, oppressiolendo inoltrare più quesiti, au.esti dovranno essere scritti su fogli separati. ne al petto, turgore de1le vene superficiali. Il Perchè i quesiti abbiano esito, devono recare la firma, la re· sidenza ed il numero d'abbonamento del richiedente; se questi c11ore destro era. dilatato meintr.e il cuore sine esprime il desiderio, nel giornale figureranno soltanto le sue nistro eira nio rma le. Ciò indtl·Ce l'autore ad einiziali od una sigla convenzionale. Le risposte seguiranno con la massima sollecitudine consensclude·r e t1n'azione tossica della digitale sul tita dalle esigenze redazionali ; ma non è garantita una risposta Immediata. cuore 1e aid ammettere un'azione vasocostritNon si rilf)onde 19rivatamente. trice del farmaco st~i vasi del p oln1one con LA REDAZIONE.
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su.sseguente ostacol-0 al pi.e.colo ciir.colo ed i11suffi·cienza del cuore destro. Degli esrperi.menti esegui ti Sll anim.a li vì'vi, iniettan,do lo·r o nella arteria polmonare d-el1e s o}uz.ioni di digiitossino e di stroifantina, conifermaiono l' azi.one vasocostrittric·e eserc.it.ata da tali s ostainze· st1i \·a·si del polmone. Naturalmente in seguito alla ' sommtinistrazi·o11.'e id i digitaile a scoipo terapeuti.co, il sang·t1e p olmonare non c-0ntie1I1e mai il farmaeio in dose tale da es19er p,arago,n ata a quella -contenuta dopo eseguiti gli altri e1sp eri1nenti, però in .a lcuni indi''4idu·i i vasi polmonari possono esser.e sensibili anche a p1iccolissime dosi d·i d:ig.i tale. G1i esperi111e11ti acc~·nati dimost1·ar·o no P·l lre un'azion1e vasodilia tatri·ce delle .soluzioni di papa,·eri11a e di caffeina sui vaisi polmona.r i. :E! perciò molto lltile somministrare la di giitale associata con la caff.eina. L'A. pen sa ch e lùrlo st.ato di co ntrazione spastica çlei vasi p·o·l mo11ari possa spie gaT ei t1aJv-0[ta la -camsa deJ11a miodegen eratio cordis in quei casi nei quali n essuna causa è rivela.ta d a ll!esiam e n ecrOtSC'o-
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Volumen pulmonis .. diminutum. (H . Il.
POLLITZER.
Jlilnclin .
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1voche11sclir.,
39, 1919).
L'A. ha desig11ato con tale 11ome uno statn d el polmo11e, caratterizzato da. t1na din1inuzione del vol urne di esso. Questa clin1inuzio11e è ·d ovuta a l fatto cl1e il margine .ani.eriore ·del polmone destro si è ritratto dal sinus Costo-niediastirialis ed ha in tal modo lasciato s•co ~:>erto il cuore. Il margi11e p ~lmon a.re assume così quella stessa posizione ch'esso suole assumere in seguito alla .dilatazione del cuore; l 'apparente i11gran,dimento dell'aia ca!'dia ca risultante i11 seguito alla ritrazione del margine polmon are .è stata la causa ciella confusion·e fino-ra avvent1ta, di ta}.e stato, 00 n la dilataizi.one ·cardiaca. Contemporanea.n1en te anche il margin e poln1onare inferiore si ritrae dal seno pJet1rico com plementare, lascia ndo in tal modo scoverto il fegato. La diminuzione di . v olume ·del p olmone sinistro è molto men o accent11ata di quella clel poln1one .destro. Il vo lum en pulmOnis diminutiim ·•Si ri·scoin lra n.ella. clorosi, nel .moDbo di Ba.sedow e nella malaria cronica. Esso dipendeil'ebbe da un'ischemia del -nolmone ' -nrod·o tta ne-I le due })rim·e affeztoni da.Il '-abituale contrazi·one vasale, nella malaria dall'infezio:r;ie c.rionica dei vasi polmonari. 1
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CHIRURGIA. La via retroperitoneale per l'apertura di ascessi addominali profondi. (KEPPICH.
Z ent>:alblaH, [ . Chir.; n . 6, 1920).
Le raccolte pur.u lente d:ell' .aid·d,o•m e, ooosecutiive a Perii:Je .o,p piure 1d1i altrà o.rrugine, Bi ·posS10D·O .sivuotal'e per via tran1speirito1 n 1e ale o p·er vi.a extra·p .e:ritonea1e. L ' A. non si d-ilu ·n ·g·a niello svuotam1ento p,e r la v'ia d·e1l ':Ln te1stino (d·rein.aggio de1 retto). Prend.e pu.n to id.i pa1-tenza d~l seguentie caso: Un ten·ente di 22 anni ifu ferito il 2 ottoibTe 1917 al fronte da a:nma d·a fuo co all'add.ome. Si praticò subito la laparotomia e tr-0vato il retto f.erito, if:u SJUturato . Le urine conte.nevan{) san.gue, n001 fu notata l!e1s1one deig:li urieteri. All 'infuori della sup.p ·u razion·e delle pa>reti aiddominalli, 1'o •Stait.o del :p.azi-e.n te era discreto e cosi 1fu rin·v iato nel territorio . Arnme·ss 0 il 2 otto1b re n ·el repa.r t•o dell'A. prese·n tava: Pazi,ente fo1rte·n1en·t e dimrugrito, T em;pe·ratura 38.3. PoJ.sio 112, ad don1e dtsicr.etam.ente tum.e... fatto. 3 cm. a d1estra e pooo 1sopra l'omib·elico si .r iinvien1e la ctcatrice dlel foiro d 'ingTesso del proiettile, della ,grandezza dri 2 •C1entesimi, il fo1»0 di u scita ·si trova ne,l la .p arte esterna del·l a nati ca sinistra, corrisipcmdente a lla 1me.tà .deil.la sqt1ama dell'ileo, .1e,g germentei sil1ppu..ra;ntei. Nella l:inea .m -ediana sotto l'om.beli,co llna f.e rita da laparotomia suppurata. L'ad dome i1on è sensibi1.e alla p·reissi-o,n ·e" la. ·p ar.e te• n1on è ~ tesa, A livel1o diell'ombelico, su.I la lin1ea m edia.n a, si nota una tun1ef azion1e p.rof 01n da, ro.t on·deg:giante, ,c10J101:r:orsa alla 'pre1s sione . L 'esam.e ,retta.ile ·c ome am:che il r·esto 1d ell'es arn1e .obiettivo è n-ega;tivo·: iintestino ·p ervto . Lo stato d·el paziente non era nel n101m ento grave -e .l'A. decise dii attendere. Il 25 otto.b·r:e il .p aziente fll colto da brividi,, la temperatu1~a salì a 39,6. La tumefazi.01n e già notata a livello dell' ombelico, dolorosa, era circa diella g·rand1ezza d'un uovo, fissata alla parete ad,d omin.a.J,e posteriore. Alla pe·r cu ssi,one non .si nota ri.duz.io,ne de'1 suon·o, evi1d entem.e nte a .causa degli inteistin.i !Sov.rastanti . G.i aochè il !'esto d1e~ reipe,r to fu n e1g·atìvo, si do... ' viette .t i.portare alla tl1mefazio.n e la ieausa d.eilla f.ebbre. L'A. ritein·n e l 'aperttrra tra.n1sperLtoneale del pirobabil e ascesso cont·r oi·n ·dicata .p er i sieguenti motivi: 1° P e.r iJ timore d'infettare la cavità addominale; 2<> Per le aderenze i.nt estinali ·ed epiploiche, ch e eirano da aisp ettarsi an che colla pa1
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vete addominale anteriore, ·per la pr~evi a l aparotomia. L'accesso alla r accolta purulenta .p rof onda poteva ~ncontrar e delle .ddifficoltà e il pazi.ente a:ssai d·ecad11to n·on avrebbe potuto sopportar~. un ' o,p erazione di l·Wliga durata; 3° Con· una DJuova laparat01ID.i.a s i poteva temere l'infe·zio1ne della cavità add-0minale da parte del1l'anti·ca 1f.erita aa1'cora sup;p·uran·t~. L'A. si vide •00tstr·etto a scegli.ere. la. Vfa r etroperitoneale. Feoe un'incision e obliqua di 14 oentimetri in at1e;stesia di -c.1oruro d'etile, cominciando dalla linea asc.ellare anteri·or:e .s inistra, oo:n d eeorso p airallelo a.Ila cr esta iliaca, come .si fa peir acced1ePe per vie ·r etro;p e·riton.eali al tratto lum1b-0i.liaco · d eJl' u ret.ere. Di•s.sezio1n e de.i muis·col.i nella dire1zion.e del taglio, sollevamento del colon discendente e scostamento del per'iton.eo. Si trova l'arteria iliaca comune si.nistJ:ra a11.a ·s ua origine, medi al1niente della qt1ale si n,ota u:na tumefazioin e più grande dì un uovo, La pun.t11ra eispl0rativa da pus. Si svt1ota U·na ra·ccolta di 100 eme. Si a.ppli.ca un g.roissro t1Lbo di gorrnm.a e si chiude un terzo della f.erita con punti di ca tg~ut. P oi si prattcai la toletta del foro di u1sicita sulla na:tica. Si a llarga il tragitto d el proiettile attraiVe1rso· .a lla squ1ama dell' ileo colla tenaglia da ossa: il m UJScolo iliaico 1n on dimo stra a·n ormalità. Non si può 1seguire il decorso deJ tr.aigitto nel mlll; scolo. Dre,h aggio. ln 2 giorni il paziente .s f.ebbrò. L'ammalato si rimise presto. Il ·decorso venne disturbato 1'8 dicembre da un'eriesipela del18, ferita da lap.arotomia, che durò 10 giorni. Il '28 ·dicembre si S'V'U·otò llil a;scesso dalla n.atiic a ed uno ·d·elJa r egì,one saic.rale . L'8 febbraio 1918, s i ampliò la f.erita lo.m b a re, ancora ap,ert a, essendo aumentata la tempe ra.tlùra da q11alche giorno, ma con ri,s ultato negativ·o. Il 20 maggio .tùtte le f,e·rite era.no ch1u1se senza ernie d·ella parete aidd1ominale. N el n Qv.embre per caso l'A. .e.bbe la nati~ia che iJ pazti.emte stava beni·s simo ~ u1n a tend.e!J11za an.tica nella. ohirurgia di svt1otare suppurazioni addominahl evitand·o la apertura de.Ila cavità. L' a p·ertura di aiscessi ap1)endicolari [l qu.esta guisa è de·s critta come regola n ella magigiQf parte dei libri di testo. Si possono aver.e degli ·accidenti spiacevoli, inci'd endo a.se essi perla p.pendico la1·i situati piuttosto medialmente com. t1na i11cisi·o ne a ddo111i11ale praticata nel punto di m8Aggior spo rgenza: n1olte v olte s i giun.ge all'asoes.so soltanto att.raver$O la cavità .a;ddominale. S·e in,·ece si pen-etra nel pu·n to di ri.p ie·g amento del peritoneo cecale, dove si trovano sempre delle ndere11'ze, si !)llò 1"agigtun.gere l'aiscesso magari 1
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un poco pi1ì distante, però se.nZJa l'ape·rtura d.ella cavità addom1na1e. L'À.. preferisce in og·ni caso l 'apertura extraperitoneale alla tra.nsperiitonealie, che secondo Wolff dà una mortalità del 1-0 %. Non vuol1e dedu• r re a bt3ise d :un solo caso ·delle e.on• clu s io.nti, V·OrPebbe so.lfanto animare a pub·blicaizi·oni di caisi simili ed egualmen te trattatri. che non riu·s·cì a trovare nella letteratu·ra. L'A. cita Korte, il quale co•nsi·glia lo svuotam·ento med.i ante un/ i.nctstoTIJe lom·barie con pen.e,trazi on°e p err vcia ottusa dietro e lungo· il peritoneo ·nei casi di suppurazio·n e retroperito11eale d el pa.n creas, dei reni e a.elle capsule surrenali, di quelle che parto.n o dal cana le d~ ge.sti·vo (peritiflite) o d·a lle v.eTtebre. Riguardo all·e su·p p1ur1az.io·n i d el1a coda del panior eas Korte con1siglia t1.n 'incision·e 1001.bare trasversa, parallela aJ m aiigilil·e inferiore a.ella XII costa, dissecando i mus·col'i Ml.dominali e la fasci·a trasverisa, scostando medialmente il ripte.g·a.mento del p·eritoneo e p·enetra ndo per via ott11sa lungo i.I polo mtf eriore del rene n el tessuto Tetr.operito.neale verso il pancreas. vVr.ight, Mears, L·ejars soelser'O la via Lombare in speciali ca.si di affezione delle vie bili.a·r.i, ·così pur.e Sen·cert, Re,b oul e Loebker. Anche K·e.hr acoentl1ia a qu.esto meto,d10. Monks svuotò un' asces.so della re1gion.e lomb are si.nistra c1011 lln 'incisio1n e parall ela alla XII costa. L'ascess-0 cbnte.n eva cen1ci n·ecroti·ci deriva·nti dalla ·ooda del pancreas. SP'reng.el cita un oaiso simile di Korte, nel qual.e la cavità .aiscessuale si estese fin,o all'ombeli1eo. l\1auclair'e e Amandrut descrivono l'apertt1ra ·. extraperitoneale di a,scie ssi dello psoas .dir origine ap·pemdicoLafI'e. L 'A. conclude che ,f u scelta in vari.e oocasio·n i la via Peitroperitoneiale nelle affezioni delle vi·e biliUJri, d·el pancreas ·e d·e ll'appe.ndi·ce. Gli ureteri veng'on.o miessi a ll'aperto qt1asi esclusivan'iente p·er la via riet1•o·p e·riton.eale. Nèi ca.si di SU·ppt1ra:zione da ferite .addominali J'A. nion trovò nella letteratura nessl1n precedente di questo metodo, c11'e .p ure sare.bbie molto logi.co ...t\.n·che nelle oi>erazioni de.g·li ll reteri --· eseguite dai chirur-gl1i coo tanta prontezza gli u:Peteri si ravvicinan o in un pt1.n to fino a una distan12a di 5-6 cnL P erchè non si dovrebbe p~render questa via an cl1e per l'a1)ertl1ra di asce·s~i? IJ'A . potè facilm ente sollevare nel cadavere .il peritoneo della paret·e addomLnale posteriore per gra11de esten1~io·ne , a sini stra fino al pancreas, a destra fino al di sotto del fegato e all'ingiù da a mbedue le parti fino al piccolo bacino. PotE' oltrepassare con facilità la li11ea mediana, ollevando per un tratto discr,eto il periton·eo della colo·n na verte1
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brale a guisa d'un tuin ·n el. I vaisi riman.gono Volendo ottene re invece un' immagine oscura sulla parete addominale posteriore, gli ureteri s~ ,~ ietteranno sosta nz e opact1e ai rag.gi X; c1oe . . v.engon.o molte volte sollevati col peritoneo. 1° Btsm·u t o, sotton:itrato o car:bonato nella L ,A, poi ·controllò con l'apertura dell'aJddome dose di ·10 gm. per 100 di acqua. A torto' ·10 si d1el cadavere confermando che il peritoneo era è ritenuto pericoloso e capace di produrre cairin1a:sto illieso. ' coli : l'esame cistoscopico all'indomani e nei Non b isogna d1menticare i pe·ricoli della lesion·e d·ei vrusi ~ degli ur·eterd e dell'e·r o·ston.e , giorni seguenti non h a rivelato più traccie di bismuto. Gli AA. hanno, invece, .abbandonato d ·el c.olon. Se qu e sti però p ossono .eis sere affron• questa emuls ione per la scarsa fissità e la fàtati nella ·ca}colosi d_eglii ureteri, a parere d·elcilità con cui il sale rade al fondo d·ella ve1'A. sarebbe cor:nveniente di ap1rire per qu•e,sta scica.. via an·che una ..suppur~zion·e inveoe di esporre 2° Il collargolo è stato a d op erato dagli AA. il paziente ai perico-li della via transperitoa lla dose d el 5 % (per le vesci ch e medie) e del n ·e ale. 10 (per quelle grandi) : è risultato assai praBLUCH. tico e con -esso hanno eseguito la maggior par te degli esami. RADIOLOGIA. 3° L o ioduro d'argen to è stato proposto da Kelly: non è_ sol ubile e bisogn a farne una soLa eistoradiografia. ' spensione. È facile a dosa.re, non irritante, an{lVC. LEGUEU eid E. PAPIN. La Presse Médica~e , tisettico: meno costoso de'l colla rgolo gli sa3 dicembre 1919). rebbe sup eriore se .a vesse opacità .a dose egua-• Con questo nome si intende la radiog· rafia l e. Gli AA. n iorn ny hanno a ffatto esp·erie·nza. della vescica, previa iniezion e nella s ua cavità 4° Anche il solfato di b a rio deve essere di sosta nze opache o trasparenti .ai raggi X. adoperato in sospensione (del 10 % in olio di Processo i1dienti·co d1u nque alla . pieJog·rafia, ch e uliva). · quantunque più ·co,m plicata (implica il .catete5° I sali di t orio (solfato e nitrato) hanno rismo t1reterale) ha preso un m aggior svilupparecchi vanta_ggi. Si ottiene una soluzion e, po. Tuttavia gli AA. praticano la cistor adiotrasparente alla lu ce, che n ori macchia, n or1 grafia fin dal 1912, nel quale anno pubblicaè irritante, non è tossica. Gli autori usa no da rono in proposito un arti colo n el Jourrial d'Uql1alch e tempo il nitrato_,, E sembra destinato rologie. In seguito u scì una pubblicazione di ale ha a sostituire it collargolo, rispetto a l qu • K elly su Surgery Gynecology and Obstetrics e anche un prezzo infe rior"e. più fardi autori tedeschi (Zt1cke rkan d l in rnoModo d'iniezione. - Si us a una siringa vedo pa:rti:ool.are) lav·o·ra:Don·o su questo metodo. scical e. Non sor10 da tem ere gli eccessi di p resI. TECNICA. - Preparazione come per le altre sione, come per Ja pi•e·} og,rafia. L a tecni ca è radiografie clell ' apparecchio urinario: pt1rgandifferente per i va'Ti scopi e sarà indicata nei te alla vigilia e, due _ore prima, 5 cgm. di singoli casi. · estratto teba.ico. La compressione e la limitaII. RIS ULTATI. - P re•s cind·enid!O d a lla cistotra:.. zio11e della prova radiografi ca sono fatte per diografia n ormale gli AA. studiano solamente m ezzo .d el cono e del p a llon e di caucciù. P ole applicazioni a i casi patologici. sizione ab itu a le, n el decubito dorsale; eccezio1° R adiografia nell e malformazioni della nalmente su l vent ral e : sarebbe assai desidevescica. - Tutte (a ll'infuori dell ' estrofia) pos1·abile la posizione laterale, m a finora gli AA. sono ben eficiare del metodo: ma questo acquinon vi sono riuscit i per lo, spessore delle maEse ossee e muscol ari, e per la concentrazione sta special e importanza e diviene realmente forzatamente limitata delle sostanze impi egate. necessa.rio nei diverticoli vescicali, ritenuti fino .a poco tempo fa pure curiosità anatomiche, e Sostanze da iniettare . - Si può ottenere la ch e oggi si .sa11no cliagnosticare e trattare, anaìmmagine della vescica in chiaro o in scuro. ' si inietta nella vescica aria od logamente d el resto a molte a.Itre anom alie Nel primo caso dell'appa1~e ccl1io urinario. osaigeno, ciò che non presenta il pericolo, proIn un soggetto disurico, con urine torbide spettato da alcun i,' di embolie gasso.se, quando e spesso col fenomeno della minzione .in due si mis uri il gas iniettat o ·e non lo si m a ndi t empi, la cistoscopia ha fatto · vedere ur1 orisotto forte pressione: al meglio ·usando una fizio arrotondato e beante, che viene a cl1iuc annula a cloppia corrente, ernpiendo prima de:rsi come una borsa di cui si tirino i corla vescica d i liquido, e poi introdu cendo per l'altro tt1bo gas fino a che il liqu ido non sia ' doni, se, sotto l'osservazione, si vuota la vecom·p l.et amen te sostituito (Burck a rdt e Palano). scica. Nessun dubbio diagnostico dunque. ì\1a 1
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solo la cistoradiog·rafia, riempiendo il diverticolo, ci mostrerà quaJi ne sono le dimensioni, quali i rapporti con la vescica. Se il diverticolo è situato dietro al1a vescica, esso può essere in tutto o in parte nascosto dall 'ombra di questo: in tal caso si potrà o introdurre in es.so lina sonda opn.ca, o più semplicemente, dopo aver esegu ito una prima radiografia .a v.e scica }:>iena, · far urinare il soggetto, e. fare una seconda radiografia.: di .solito il diverticolo no11 è evacu.ato ed è fa cile riconoscere la sua for1na, il suo yol11me, i suoi rapporti. Altre volte la cistoradiografia ha fatto scoprire diverticoli in sospettati, ma che sostenevano una s11,p11razione invincibile.
2° R adio grafia 11ei tumori della vescica. Dal primo caso, pubblicato nel 1912 gli AA. hanno avuto occasio11e di osservarne parecchi a ltri. Dei d11e metodi di replezione vescicale, con l ' oss:ig·eno e con il collargolo, essi han.no clato la preferenza a quest' ultimo. Riempita la vescica qu a si al ~assimo della sua capacità, l)l~ende111do t1na prima radi:o·g rafia, .e ne pre,n do1110 una ,s econda dop,o aver vu·otarto l'·o rgano p.er 111inzion·e o col sondaggio: spesso l'imma.gine del tumore, poco netta nella prima prova lo è di più nella seconda. La cistoradiografia n.on · è indicata p·er i piccoli tumo,1i facilmente· espl ora.b ili com la cistoscopia, m a per quelli grossi . e medi, specialn1-ente . quando emorragie ripetute o la cistite da essi 1det.ermi.nata. im·p e1discono un buo.n e,s am e cistoscopico. Che se anche qt1esto può praticar si, esso spesso non ci illustra bene il volume, la forma, il m odo d 'im::>ianto dei grossi tumori. I r isultati otter1uti sono di tre ordini: 1° Il tumore è inserito s ul contorno della superfi cie di proiezione della vescica: ne risulta oh e la periferia dell '·ombra v·eis cicale è deformata, troncata, srr1a11g·iata dal tumore. 2° Il tumore è ir1serito su una delle f.accie a11teriore o posteriore della vescica: appare allora in chiaro sul fondo più scuro dato cl.al collargolo. 3° In qualche caS-O si ha l1n fenomeno speciale : l 'ascen sione del collargolo nell'uretere e nel bacinetto, d ovuta all' i11filtrazione della ve•s cica cl1 e rende beante il me.ato e la p or zi o11e intra rnurale dell'uretere. I risultati sono stato negativi in qualche caso, in cui poi l'operazione h a dimostrato trattarsi di tun1ori piccoli ovvero di tumori infiltrati ul ce rati d ella fa ccia a nteriore o posteriore e cl1e quindi non possono deterrr1inare una 11\accl1i a chiara. Il metodo n on è per null a d oloroso. Esso permette di con fe rn1 a re la diagnosi di tnmore,
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di precisarne la ,s ede e il volume prima di un intervento.
3°, Radiografia nell' ipertrofia della prostaMolto meno interessante. Può farsi con l'iniezione o di ossigeno (01r1bra scura su fondo chiaro) o di collargolo (ombra chiara su fond-0 o·scuoo). N·elle grosse i·pertrofie ·Si ha un ottimo risultato, ma, e·ssendo sufficienti gli altri metodi d'esame e senza 1nteresse la determin'hzione precisa del volllUle della prostata,. non è il caso di praticare questa ricerca. 4° Insufficienza del rn.eato ureterale. - Accade talor.a riempiendo la vescica che il collargolo risalga in uno o in ambedue gli ureteri. Questa dilatazi one permanente degli ori· fizi ureterici è stata de sc ritta fin d.al 1913 dagli AA., che ne hanno dirr1ostrato la frequenza .r elativamente grande. In.oltre vanno av·vicrinati a qu.esti casi gli altri sopra citati di turr1ore vescicale in cui il colla·rigolo rd·s ale negli uret.eri. E, infine, ve ne sono altri, in cui il reftt10 risale di poco senza arrivare .al bacinetto. . . 5° Radiografia dei calcoli vescica li. - Pr.escindendo dalla radiografia semplice può essere interessa11te iniettare aria o ossigeno per -metter.e in evidenza i calcoli. Gli AA. ne l1anr10 ottenuti risultati a 8sai soddisfacenti, e migliori che col metodo inverso di iniettare collargolo p~r ottenere un 'ombra chiara. • ta. -
Riass11rr1endo : la cistoradiografia è ind1spensabile per la diagnosi dei diverticoli, utiJe nei ·grossi t'llmori e in tutte le ma1f.oirm.azioni . .vescicali; ha poco interesse nella ipertrofia })rosta tica; perrnette di riconosce re l 'effi.cienza. delJa sfin.t ere 11r.eterale; è un ausilio uti1'e nella rice rea dei ca.I coli vescicali. SEBAS'I'IANI.
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nccnDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI. R. Accademia Medica di Roma. Seduta ordinaria del 27 giugno 1920.
Presidenza del prof. V. AscoLI, Vicepresidente.
Sull'azione del succo gastrico sugli enzimi del malto Prof. D. MAESTRINI. - La continuazione della ~issione dell'amido nello .s tomaco è argomento che ha, per lunghi an·n i, interessato gli studiosi. Dopo risultati in parte contraddittori, fu .s tabilito che l'azione della Saliva continuava, dopo la de- · glutizione del boJ.o, solo durante i i~rimi istanti, .p recedenti la secraZione gastrica. T./ O. a vendo osservato, durante le ricerche sull'orzo g·ermogliato, che i suoi tre principali enzimi (amilasi, proteasi, lipasi) richied-0no, per agire, un ambiente acido . .pensò d'istituire due serie di ricerche : 1° Stabilire per ciascuno dei fermenti dell'orzo jJ titolo acido (i·n HCl) più eonveniente alla reazione. 20 Indagare la velocità di azione di eia scun enzima, in presema di succo gastrico umano è l'i11fluenza di questi enzimi sulle proprietà dige' succo gastrico di uomo. renti del La prima serie d i esperienze ha portato a lle seguenti conclusioni : 10 L'amilasi dell'orzo.... germogliato è attiva in presPnza di acidi organici ed inorgalnici; il titolo acido ottimo è di 0,3 %. 20 La proteasi e la lipasi sono pure molto attive nello stesso ambiente, e ad una concentrazione di 0,4 %. 'L a seconda ~rie di esperienze ha portato a Ile seguenti conclusioni: i o L'azione dell'amilasi, proteasi e lipasi dell 'orzo germogliato si esplica sia in presenza di succo gastrico di cane con acidità oscillamte tra 2-2,5 %0 , sia di co11tenuto gastrico di uomo, con acidità da 1-1,5 %o. 2o T~ proprietà digerenti de l SUCCO gastric-O d i cane, e del contenuto gas trico di uomo, non sono ostacolate dalla presenza degli enzimi ·dell'orzo gern1ogliato. In ogni caso quindi, in cui la secrezione gastrica vanga a difettare, gli estratti di orzo germogliato sono consigliabili, poichè eontengono gli enzimi, capaci di scindere i principali composti degli ordinari alimenti, e presentano un alto valore nu· tritivo contenendo le varie categorie di sostanze ' alimentari, già. in massima parte scisse. 1
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di acidi organici ed inorganici, a l titolo voluto dalle digestioni da fa r si. Gli era dunque necessario ulu 1netodo di colorazione che non smontasse in ambiente acido e dopo lungl1e indagini l'ha trovato nell'im.Qregnazioue della membrailc'l cellulare vegetale con cloruro d'oro (1 %0) previo mordenzamento• delle sezioni in acido formioo (20-30 %) per 12-24 ore. L'impreglnazione a vviene meglio in termostato a 30° C. Per evitare precipitati di oro nelle sezioni, è necessario seguire attentamente l'impregnazione, e por• tare le sezioni in acqua di·s tilla ta, appena assumono un lieve colore violaceo, procedendo poi a Ila disidratazione ed alla chiarificazione coi comuni me todi. Le sezioni, cosi colo1ite, si matritengono inalterate anchè in ambiente a lcalino, t. quindi il metodo potrà servire ugualmente bene, per la ricerca delle citasi animali (es., nel succo del cieco degli erbivori). Con questo metodo la cellulosa pura assume un beJ colore viola che resiste agli acidi ecl agli a lcali. L'estratto di orzo germogliatO non porta nessuna alterazione sulle mew brane cellulari di se~ioni di germogli di orzo, colorite con il nuovo metodo.
Il fumo di tabacco come disinfettante della bocca. Prof. V. . P UNTONI. - Espone le ricerche .con1piute e conclude dicendo cl1e l'azjone battericida del fumo di tabacco, così spiccata in vit1~0, possa manifestarsi nella cavità orale tutto al più sui germi di debolissima resistenza e per fortissima quantità di tabacco. In ogni mo~o rimane esclusa l :> possibilità di un'azione batte ricida sui gern1i che ,abbiano u~a resistenza eguale o maggiore cli quella del b. della febbre tifoide.
Sulla bradipnea~(sino a 5 respiri per mil}uto) nella aritmia giovanile e in quella provocata dalla caffeina e dall'atropina (sino a 6 respiri per minuto).
Prof. GrovANNI GALLI. -- Premesso che nella malattia da James ~1ackenzie chiamata m<ilattia X, questo autore ha descritto con corrispondente guafica una rarefazione del respiro sino a 7 respiri per minuto, l'O. presenta alcune grafiche, dalle quali chiaramente risulta che il respiro può rarefarsi sino a 5 respiri per minuto. Questa rilevante bradipnea è stata osservata .in un giovane n1ilitare con ~ritmia respiratoria evidente e permanente. Quando i centri della coscienza erano ancora meno attivi del solito, insorgeva la bradipnea, così da doversi pensare, che coll'assopimento della coscienza vi fosse a nche un assopimento del cGilltro del respiro, ~ soltanto di questo, Un nuovo metodo di colorazione della cellulosa, v-oichè la frequenza del polso non subiva in toto e la sua importanza nella ricerca delle citasi. rilevante modificazione di frequenza• . Prof. D. MAESTRINI. - 'L e ordinarie colorazioni Oltre questo caso di bradipnea spontanea l'O. caratteristiche della cellulosa, sia in ambiente dice di aver O:Sservato ta le fenomeno provocato acido che alcalino, smontano. Questo ha osservato dall'uso di medicamenti . l'O. allorchè abbiso<Ynando di un metodo microL ·o. trae le seguenti conclusioni: chimico per la rice;ca della citasi, nell'orzo ger- / 1° Il centro del respiro può in linea ecceziorJ.ale emanciparsi funzionalmente dai centri momogliato, ba sottoposto le sezioni del germoglio (colorite, mediante i metodi suddetti) all'azione deratori e eccitatori del cuore e provocare una
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rarefazione assai rilevante del respiro indipen-dentemente da eontemporànee modificazioni della frequell7Al cardiaca.. 20 Il centro del respiro sta funzionalmente 'in rapporto diretto coi c~ntri della coscienza: se questa si affievolisce, il respiro si rarefà, sino ad -a versi in com.dizioni speciali assai notevole bradipnea (5 respiri per minuto). 30 Sostanze medicamentose di azioni diverse p ossono provocare una apprezza bile bradipnea (sino a. · 6 respiri per minuto).
Intradermo e sottocutaneo-reazione con liquido cistico nelle echinococcosi umane. , Prof. E. PANTAJ.~o. - L'O. espone le ricercl1e . compiute venendo a lle seguenti conclusioni : 10 Il liquido idatideo il.a valore antigeno per l 'organismo um®o: si può sperimentalmente sensibilizzare un soggetto indenne e conferire a l siero proprietà fissatrici del complemento con succe.l!;sive inoculazioni di liquido idatideo. 2° L'inoculuz ~one intradermica e sottocutanea di. liquido cistico di fresco estratto provoca reazioni ,locali nei mala ti di ida tidost. Rara è la reazione di innesto o di · deposito. 3° Le dosi utili per la reazione specifica soino <In 0.20 a 0.30 per l'intradermo reazione, di 1 eme. 11e-r la sottocutanea reazione. ~ 0 'L e reazioni cutanee sono in altissime percentl1a li positive nei malati di idatidosi con cisti non suppurate. Nelle. cisti suppurate Ja I percentuale delle reazioni p ositi ve è bassa. 5° Le rèazioni ·cutanee, specifiche quanto la reazi<Jhe di Ghedini-Weinberg, so110 più squisito E- più semplice mezzo diagnostico. 6° I tentativi di conferire uno stato di anafilassi a malati di idutidosi per mezzo di iniezioni vaccinanti non so110 state finora coronate <ln s uccesso.
Contributo alla conoscenza clinica della sifilide polmonare nell'adulto. Prof. E. PONTANO. Presenta ed illustra un lnfermo affetto da sifilide polmonare rilevando 1El -difficoltà diagnostiche ed i dati clifilici mediante 1 quali si potè fare la .di.a.gnosi ed istituire la cura.
Plastiche peduncolate dell'~retere coll'arteria ipogastrica. Prof. I.1. Do~IINrcr. - Ricorda .i tentativi compiuti dai Ya ri autori per le plastiche dell'uretere ed espo ue i risultati da lui avuti sperimentaln1e11te erYendosi dell'arteria ipogastrica. Illustra la comunicazione con \'ari pezzi anatomici ricavati dalle . ue esperienze iu cani e presenta uno di questi animali che, operato da qualche tempo, ~ tu ttora vivente e non prest4nta disturbo alcuno. Il l ) l'Of. P ARISOTTI uununzia la morte avvenuta n l'n rigi <.l i un illl1stre oculis ta itali<l•n,o , il prof. Anf tJn<-lli. Dice cli lui i n1e1i ti cie11tifici e come all 'e:;t<>r o tenesse alto il nome della scienza italiana. • n "'Un propo t a l'.A.ccude min invia alla famiglia l ' proprie condogl innze. E . Guossr .
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Società Medico • Chirurgica di Bologna. Adunanza sCienti'{ìca dei 26 marzo 1920. Presidente ·p rof. VrrroRro PUTTI. .
Encondroma sviluppatosi nel sottocutaneo sul tragitto di un proiettile in un ferito di guerra. PALMIERI G. G. - Tratta.sii di un soldato ventiquattrenne, ferito da palla di fucile alla spallft destra in v.icilllanza dell'acromion, il 25 settembre 1916. In questa regione si sviluppò poi il tumore, che fu enucleato nell'agosto del 1919. L'O. ammette il trasporto di frammenti di acromion contenenti germi cartilaginei, in se110 ad t1n ematoma prìmitivamente formatosi nel tragitto del proiettile. •
Considerazioni sovra due casi di tubercolosi dell'anca.
PUTTI V. - Dimostra fotografie e radiografie riferentisi a ·due infermi che presentano gli esiti di coxite inveterata. Dei due infermi uno fu operato 13 ano.i prim'i di resezione d'anca; l'altro, malato da 15 anni, con com1)licazioni di ascessi e seni fistolosi, subì per pochi mesi un trattamento immobilizzante in apparecchi gessati e restò per circa due mesi in letto. Mette il!l confronto le condizioni anatomiche e. funzionali delle due anche e ne trae argomenti per cdncludere che la resezione, nonchè aver influito benefica.mente sul decorso della ma lattia, ha condotto ad un r1sultato definitivo altrettanto catt1Yo quanto quello ottenuto IIlel caso di una cura di .i mmobilizzazione male eseguita.
Sull'artrotomia del ginocchio nella cura delle rigidità e delle anchilosi.
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PUTTI V. - . Sulla scorta di numerose proiezioni riproducenti in forma semi.,schematica i diversi tempi dell'atto operativo, il P. dimostra il metod-0 che egli usa per l'artrotomia del ginocchio a scopo di mob.i lizzazione di anchilosi o rigidità; metodo che il!l parte ha illustrato in precedenti pubblica• • z1on1. Col taglio ad Y rovesciato il P. ottiene : 1 0 L'allungamento plastico differenziato dei due piani costituenti il tendine quadricipitale, cosiccl1è al momento della ricostruzione i due piani possono essere suturati sotto diversa tensione: 20 Un completo dominio dell'ambito articolare con ullla lesione minima degli elementi che debbono presiedere alla sta bili tà della fu tura neoartrosi e di quelli vascolonervosi della regione; 30 l Tn'inòagine graduale, successiva delle ca.use di rigidit.à, e da ciò la possibilità di eliminare successìvamente e per quanto è necessario dette cal1se ; 4° Una ricostruzione anatomica.mente perfetta del! 'articolazione. Oltrechè nella cura delle rigidità e delle alllchilosi il P. ha u&'lto il suo metodo di artrotomia per la resezio11e del ginocchio e per la ricerca di corpi mobili. Dott. G. ~. PIOCININI.
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R. Accademia dei Fisiocritici di Siena. A.duna.nza del 26 marzo 1920. ,
P residenza prof. BA.RDU2JZI.
Encefalite letargica e gravidanza. SANTI. - L'ost:etric-0 riferisce intorn-0 a <lue casi di encefalite letargica in gravidanza. Le due donne colpite eran-0 a ll'otta,ro mese di gravidanza. Una, affetta. da forma lieve, guarì. 'L 'altra venne a morte. Nella prima s i ebbe un parto prematur-0 sponta1D.eo, nella seconda per l'agg-I"avarsi delle condizioni fu necessario fare un parto fQrza to, però un inizio di tra vaglio al momento dell'interYento e~isteva già. DoPo aver accennato ~ Ila influenza della gravidanza sull'andamento del: lu malattia e viceYeusa, · ed aver precisato quale dovrebbe essere la condotta dell'ostetrico, passa a dire della sorte dei due feti. Quello della prima donna, che fi1 a ltattato dalla madre, mori, poehi giorni do1Jo la nascita, di encefalite, controllata alJ'autopsia e confermata dall'esame microscopico del cervello, mentre il secondo, che fu dato subito a balia mercenari.a, vive e cresce bene. L ,...ostetrico però crede per il feto che v~e a morte, che si debba pensare alla trn smissio11e per 'ria placentare. EirIILIO
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Lo sftgmofotografo.
Il dott. CESARE TALEXT01'"I, assistente alla Clinica medica di Siena, presenta il nuovo apparecchio per ca·rdiogrammi e flebogrammi, formato da. un imbutino di Yetro, da applicarsi con del collodione alla pelle del malato, raccordato per mezzo di un tubo di gomma ad un tubo di vetro di UID. millimetro di lume. Nel tubo di vetro vi è una goccia <ii etere colorata <:on Sudan III. Nel tubo éli gomma - vi è uno dei so,l iti interruttori. Il tubo di vetro chiude una fessura posta nel mezzo di una delle due facce più· a1upie di una scatola di rame di dimensioni cm. 9-15-4. Dentro la scatola vi sono tre cilindri : ad uno è avvolta una pellicola fotografica, da 6 fotografie ~ x 1Olh, quello di mezzo la porta .s otto la fessura chiusa da l tubo di vetro, il terw la raccoglie. Per porre e togliere i due cilindri laterali sono stati posti congegni simili a quelli delle macchine fotografiche a peIJicola . Sull'asse del cilindro rac<X>glitore può essere messa una manovella, oppure uoo ruota per trasmissione meccanica. Le doti, che rendono quest'istrument-0 superiore .agli altri già esistenti in Clinica , sono : 1° La sensibilità estrerna, dovuta alla viscosità ed a l peso speçifico minimo dell'etere. 2° La ·s oppressione di membra:ne oscillanti e di leve ricadenti. 8° La possibilità di caricare e scaricare la macchilna (con pellicole che si trovano in commercio) in piena luce e di poter eseguire l 'esperienza alla luce diffusa della ·s tanza. L'O. fa poi vedere delle grafiche- raccolte su .gani e su fil;3lati, flebogrammi, cardiogrammi e polsi carotidei. I
Queste grafiche hanno curve con onde della vastità dai 2 a i 5 cm. di altezza : grafiche corrispondenti raccolte coi comurii apparecchi hanno l'altez1..a di pochi millimetri. Dice poi che, sebbene non abbia ancora applicato a ll'ii.strumento la misut'az.ione del tempo, questa deve riuscire della massima facilità, fucemdo pa·s sare orizzontalmente J denti di una ruota dentata sull'estremità della fessura, oppure applicando un pendolo che ad . ' ogni quinto di secondo passi sulla. fessura stessa.
Alterazioni istologiche della mucosa uretrale dei cani prodotte da iniezioni di argirina. F. FASANI-VOLAR.l!:LLI. - Riferisce che nell'uretra di un cane le soluzioni 'di argirina all'l % determinano : impervietà del lume uretrale, distruzione totale della mucosa, infiammazione estesa a llo strato sottomucoso. Secondo l'O. l'azione caustica ai questo preparato non va messa in rapporto a l contenuto ùi arg~nto che risult:erebbe nell'argirina del 20 %, ma piuttosto a lla poca stabilità di questo nuovo composto organico in presenza dei tessuti . •
Le iniezioni cosmetiche di paramna. F. FASANI-VoLARELLI. - In questa prima nota, l'O. studia la migliore tecnica per le iniezioni cosmetiche di paraffina e preseiilta una ·s iringa, alla quitle egli apportò alcune modificazioni, per praticare ilD.iezioni con paraffina. rammollita sotto pressione.
Ricerche sulla flora anaerobica dell'intestino umano. Sul B. perfringen.s. Dott. G. CAPONE. -
L 'O. · ha studiato 30 stipiti di perfrilngens, tutti isolati da feci umane. Per la forma, 29 stipiti corrispondono alla descrizione classica del germe , uno stipit:e è identificabile col perfringens parvus (Fa.siaJni-Weinberg e Séguin). Si ottenne quasi sempre la colonia rotondeggiant.e del I t ipo di v. Hibler, ·solo occasionalmente ed eccezionalmente si notò la comparsa di colonie aperte (II tipo di v . Hibler). La gelatina fu più o meno rapidamente fusa , ad eccezione d'uno stipite, da tutti glì altri. Il latte fu coagulato iill 12-24 ore con formazione di un coagul-0 cribroso, retratto, e con ·S eparazione di siero limpido dalla maggior parte dei ceppi. Sei stipiti coagularono il latte lentamente (da 2 a 1r.. giorni). . Il siero di sangue, ad eccezione di pochi stipiti, ft1 più o meno prontamente digerito. Solo 12 stipiti attaccarono l}arzialmente l 'a lbumina d'uovo coagulata. Tutti i ceppi dimostra rono energiche proprietà saccarolitiche, ma nessuna attività lipolitica. Si riuscì a riprodurre nella cavia il quadro anatomo-patologico della gangrena gasso.sa da per• fr'ingens .
Ha riunito in rin gruppo tre stipiti che non coagulano il latte .ed hanno tutti gli altri caratteri
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corrispondenti a quelli di alcuni stipiti di perfringens. Essi occur>ano nella sistematica un posto molto vicino al B. perf1·ingens. ,
Di alcuni anaerobi butirrici, sporigeni, mobili. Dott. G. CAPONE. - Da feci umane nol'mali è patologiche furono dall' O. isola ti 19 sti11iti rli anael'obt butirrici, sporigeni, mobili . Di questi ha CQIStituito 3 gruppi: I (}ru.ppo. - An.aeriobi butirrici, spor.i geni, mobili. con forme rigonfia te : 8 stipi ti che per caratteri morfologici, colturali e biologici, si possono considerare affirii a llo stipite originario di vibriooe settico di Pastet1r. II Gruppo. - Anaerobi butirrici, mobili, senza forme rigonfiate e oon spora ca.pitale : 8 stipiti molto affini al Bac. III di Rodella ed à lla specje IX di , .. Hibler. Da questi germi si a llontana lo stipite Bm 11 per il suo potere patogeno, e ~li ~tipiti Bm 12, Bm 13, Bm 25, per l'azione coagulante sul latte. Questi si possono identifica.re col Bao. sporogenes nr,lt liqu,efaciens di Jungano. III Gruppo. - Anaerobi bt1tirrici, sporigeni, mo-: bili, senza forme r igonfiate e con spora parater1nina le. Due 1s tipiti identificabili con il Ba.e. IV lli Rodella.
Ricerche sulla flora anaerobica dell'intestino umano. Nota III: Di alcuni stipiti di anaerobi putrlftcanti. .
Dott. G. C4PONE. - L'O.. in base a llo studio morfologico e bioJogico, distingue cinque grt1ppi d ~ anaerobi putrificanti : I. Clostridii : Germi identificabili al clost ria.1·um foetidum di Lib-Orius-Sanfelice. II. Anaerobi a spora centrale o paratermin.ale, i1000 rigonfiante. Stipiti j.dentifica.bili a l B. sporogene.s di Metchnikoff. III. Anaerobi a spora lievemente rigonfiante, centrale o para.terminale, con forme rigonfiate. Germi identificabili alla specie XI di v. Hibler. IV. Plettri-dii. Stipiti idootificabili' a l Bac. putrificus di Bienstock e stipiti ·che si possono ritenere c-0me varietà intermedie tra il Bac. putrificus ed il Bac. paraputrifioi"s. V . ..\.naerobi con se.ai-sa tendenza a lla sporulazione. Stipiti affini al bac. histolyticus d i Weinberg e Ségt1in. 1
B. D . .
Società Medico-Chirurgica di Modena.
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l'ammollimento della parete del corpo. 'L a gravidanza in corso fu da lui diagnosticata 6 volte: 2 volte ad esito di ematocele semplice, svolta ad ematocele suppurata·; 4 volte in decorso di aborto tubarico. DoPo il quadro di aborto tubarico, 1 volta si ebbe la rottura della tromba e la gravidaù'.lza proseguì a sede peritoneale. Per la cura ricorse a lla laparotomia., e tutte le a mmalate guarirono: in due laparotomie successive ebbe a constatare la « restitutio ad integrum ». L'O. è del parere che si debba interve11ire a l più presto Possibile; che quando è i11 atto una rottt1ra si debba distinguere i ·c asi in ct1i predominano i fenome11i d1 sh ock, da quelli in cui sono in premi nenza i fenomeni di anemia acuta; criterio differenziale sarà l·esistenza di dispnea e di eccitamento dipendelnti dall'anemia bulbare. Ne' casi ilell'O. si ebbero sempre i fatti di shock. Crede anche errato il concetto di tenere la paziente a testa bassa, e ne dà le l'agioni. Prendono parte a lla discussione i professori Do, XATI e LUZZATTO.
Sulla para-agglutinazione nella diagnosi ' . della sifilide.
, C~
SARTI e L. MORINI. - Gli 00. hanno eseguito una serie di ricerche sui fenomeni di para-agglutinazione che i sieri degl'individui luetici presentano di fron~e a germi isolati dall'urina allo scopp di stabilire se questi fènomeni di !)ara-agglutinazione I:>Ossano essere usa ti a
scopo diagnostico ;
hanno estese le loro ricerche sugli espettora ti ~ sulle feci onde · veilere se anche questi materia.ii contengano germi para-agglutinabili. Le conclusioni sono le seguenti : 10 dalle urine di individt1i lt:.e tici si isola frequente1nente ulllo stafilococco che si lascia agglutin.a re dal siero dei pazìenti anche ::i titoli eleva ti; 2° sui C'eppi di stafilococco fsolati dalle urine normali, i sieri norn1ali e quelli sifilitici si mostrano inattivi; per cQntro i sieri normali si mostrano qualche volta attivi sui ceppi isolati dalle urine sifili tiche; 3° sui germi dell'espettorato il siero degli individui stfiliticì non ha bessuna azione agg1utinante; 4° st1i germi contenuti nelle feci il siero dei luetici non ha nessuna azione agglutinante specifica; 5° le reazioni di para-agglutinazione non può essere usata per la diagnosi d ·infezione luetica. Prendono parte alla discussione i professori ASCOLI :\I., T.!ROZZI, DONATI.
Le iniezioni di latte nella terapia oculare.
R ela z·io11c cl ella srd uta, del 5 rn a rzo 1920.
Pre .. iecle il prof. SPERINO, pres icl erite.
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Casistica di gravidanza extra-uterina. G. RIZZAT'l'I. - Nel triennio 1917-19 curò J4 casi di graYidanza extrauterina, di cui uno in corso rudimentario: essa quindi appare più freque11te di quanto i crede. Dei . uoi casi 12 furono diagnosticn ti all'esame clinico, 2 al tavolo operatorio. L'O. delin(\a i sintomi, ecl in iste sulla possibilità di error<' in <'nso di gra\idanza comune con inuguale
G. TREROTOLI. - I/ A. ha sperimentato la terapia • lattea su 32 ammalati con iniezioni intramuscolari secondo la tecnica del Domee ed anche per iniezioni sottooongiuntivali, e~spone gli effetti ed ii risultati di tale cura, e, dal punto di Yista dell'efficar cia, conclude che le iniezioni di latte possono dare risultati brillanti: nelle «cheratiti lllcerose traumatiche )), nelle quali ltna sola iniezione intramuscolare ha determinato la guarigione del focolaio ulcerativo infi.ltra.t:o in 24 ore e costantemente; nelle a cheratiti serpiginose non cl:t pneumococco'>.
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nelle quali anche la guarigione avvenne rapidame11te dopo tilla sola iniezione; «nelle iridi ti». In un caso di i1idite papulosa sifilitica tr~ iniezioni di latte, distanziate di due giorni fra loro, hanno determinato la risoluzione del processo, con riassorbimento delle papule, senza aver praticato parnllelamente alcuna cura specifica. La terapia lattea inoltre si è mostrata di grande efficacia «nelle cheratitì co'\ngiuntiviti eczema tose», imprimendo un più rapido corso alla guarigione; «nelle cheratiti parenchimatose», ugualmente a bbreviando la durata della ma lattia in' ~uendo. l)Ure favorevolme!1te sulla nutrizione degli infermi; « nel tracoma complicato » a « panno corneale)) e nel cl catarro primaverile», provocando la cessazione dei sintomi più molesti (volosi, fotofobia, lacrimazione) e rendendo più efficace la ct1ra locale con i mezzi ordinari; si è mostrata
intine di azione incerta «nelle cheratiti serpigino.se da pneumococco», nelle quali invece la somministrazione del siero antidifterioo per via orale s1 è rivelata di efficacia superiore, e « nell'ulcupodeuis della cornea». L'O. crede di poter affermare che iln tutti i casi da esso trattati il latte ha agito come uno stimolante assai benefico, specialmente sensibilizzando i tessuti nel focolaio jnfia:mmatorio e rendendo più efficace e pronta l'azione degli altri medicamenti. Trattan.dosi di una terapia facile ed accessibile a qualunque medico e la quale, se eseguita con le dovute cautele, non presenta inconvenienti di ·s orta, 1'0. ritiene che essa .sia. sommamente raccomandabile. Prendono pa rte alla discussione i professori L uzzATTO,
AsooLI, SIMONINI.
R.
SIMONINI .
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APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. CASISTICA E TERAPIA. Il piccolo rachitismo. •
A. Léri e Th. B.ec:k (Annales de medicine, tom.o VI, n. 6) richiamano l' attenzione sui se·gni d 1el (piccolo (I'a·ch'iitismo, .s.pesiso mi.sco.no. sciuti, C'h e ·si rilscon 1trano in molti soggetti e dhe <!ostitui1scooo per questi 'l1Il1a cau.s a .di inferiorità fisica. Trattam per il o più di mdividui d.i s tatura bassa, !Sebbene non sia rairo di t roiVrurne di qu.elli disicretamen.tle1 alti; la ooT1p1uLenza è n ,ormale e la spro,p orzione fra il tron·co gr.aisso e glrl. art:i inf·eriori c-0.r ti, dà a. tali sogg·etti 'Una. .a pparenz.a fallace di solidità. Il ventre è grosso, flaiactdo. Gli arti in.ferio·r i sono .cOl!'ti, più o meno incurvati ; quando i talloni si to ccano, rimane fra gli arti. un intervallo ovalare, -ed i ginocchi rleiStano lontani 1pareiccht .cootim·etri. La ,p arte cpiù 1scpesso mcurvata è l1a tibia, .secondariarrn•e nte il femore, convesso a.il di fuòri ed in avanti, Può aiversi coxa v ara ed ainda'bura ad anitra. Il ieoll·o d·el pied·e è grosso, i ipieidi •spesso rpiatti. Il tooaice è isp1e1sso lairgo ed appiattito; lo sterno deipr·e1sso, .act. i mbt1to o a d occia: la sinfisi manubrio-sterna] e e le a1rticolazi·oni oond1'0,ste·r nali ·s up·eriori so.n o spes.so sali.enti : ·clavicole gro.sse, prominentii. La 1p arte bassa del dorso è .piatta: si può av.ere una 0e1r ta clilfosi cervi·co-dorsale, un certo gi'ado ·d i scoli.osi: si ha talvolta il'a;prpare.nza di callirpigia, per l'orizzontalità del collo femorale e l'asc-en.sione del grain tron•catere. Le spallle sono proi\eittate in 8JVanti; i[ collo è e.orto, largo, sgll'a1Ziato,, tcon atltacco d1elle 1
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spalle in alto, quasi in oorri1spo·n denza 1del1e mastoidi. Gli arti .supe.r i·ori non so·n o aoco.r ciaiti, 1con i gomiti che rimangono ·rullontelJnati dau tronco, e le braiccia rud arco, di eerchio, essi dann·o al paziente un'attitudine scimmiesca. Il crani.o è tal.ora volumino1so, fila in corrispondieinza ·delle bozze frontali (ten1c1en'Z!a olianpica ), sia d•eùle pa·rieita1li (tende·n za natiforme), la radice nasale è affondata tC}Ol!l le ali ·allargate, 1e ·orecchie allontanatie, [a v·o lta prulia tin.a, ogivale, molto profonda e stretta. I d·enti sono im·p iantati irrteigolamnente, epesso scalzati: gli incisi'Vi inferiori taigliati a sibieco nel margi·n ·e Uib.ero, cariai.i in oorr:ispond·eruza d·e l ooll·etto e ·della f·aocia esterna. Si ois servano strie tra;sversali o verticali, .piocciiettatu:ve in f·o·rma di nli.do di vespa, m a,rgine [ibero sm·erla to, ecc. In1lportanti son·o le mi•s urazioni; la statura è il più spesso .tniferio:ve aJ1la m edi·a; la gl'ande apertura delle brruocia,, invece ·di ressere u.gua1e o di pooo SU!)·eriore afila statu·r a, è magigjore di molto, fìn·o a 10-20 cm. ed o'.Ltre. Il perimetro toracico -0ltrep:assa di molto [1a metà d1ell ' altezza : 10-20 cm., e .fino .a 30 e 40 cm. Il diametro antero-po·steriore cranica è spesso .alln.1 ngato,_ Questi indiv1dui si lani.entano spesso di dolori a~le ossa, hanno f1acile esauribilità fi'si.ca e miental e, p·er .nulla aidatti a mestieri ·Che esig~ono attleìnzion·e o sfoirzi anche sa1tua;ri. Prov.engiono di ,solito dia famiglie n11merose di campagna e certa.m·ente han!Ilo sofferto nella prima eità i diis turbi .dell'alimentazione ch è· hanno · dato ori·gine ai fatti ,d i r ochitismo. È più 1
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raro troiVare qt1 esti soggetti n e·l1e città, da dove Trattamento dei più comuni disturbi infantili. Vle.ngon•o eliminati nat11rallmente, non c•ssend•o E. S. Huenesheni.r (Northwest Medicine · e assi rudatti a .procacciar.si l a vita ieon lavori in N ew .Yor~ me~. Journal, 13 marzo 1920) mettecui si d ebba esplicare una certa atti·v ità ieereben·ei m vllsta iJ. ,p.u n,t i essenzi.aili per fta diag,n osi ~Dal e. LI lavoro della ca.mpagna, 'Più 1.P.irtto fd e la ~ura delle più comuni malattie infantili. intramezzato da riposi, è più ad.atto per -e.ssi. 0 ~ i;ro~ si d,e ve mai fare diagnosi di faringit e> Nelàa vita militare questi sogg1etti 1s-0no stati pr1ma d1 aver eliminato la d:iJff.erite. sotJtoposti a continue visite ,di ,contro11o e so2° L'otite m edia va tr.attata all'inizio oon irspetta ti -d i poltron·eria ·ed ·infin.gandiaggin~ -e r~gazi. oni crulde di aci1d-0 bori1co. (3-4 voJte al sp·ess-0 anche puniti, tanto ·p iù che p,er la loro atonia ed indiffeI1emza non haillllo ,s wputo ,dtfen- g1oirno), 1se la fe!b·b1re ·ed Ìl rossore .d·ella membrana , ·del timJp,aruo non ,diminuiscono ·e·n tro dersi ·convenientemente. 2"4 ore, r1.co, . r r,ere subito alla pa·r acentesi. Il riposo è il migùior trattam.ento ,che possa 3° La polmonite lobare è fìrequente netl['inrfanfarsi per l e manif,estazioni dolorose, a.ggiun zia, ma i ·sin to,m i ed il decoirso sono, sp·esso irgendovi ·qurulch e m edicazio:;n1e. calma nte ed a:nalregolarri. , Il ·t rattam·ento ·conisi.ste 'nell'uso di ges1ca, m a rusten endo1si dai medica.men ti anticompresse tiepiid·e -0 .fresche atto.mo al torrace reumatici. · . ' az:a ,pura, bu.one cutre inJ'ermi'e~e; o:ssig·eno ed Si ·dovrà altreisì rfare astenere talii. in1divi1dui 0110 ,canifoirato n·ed m ·o m.enti di .g.ravità. da ogni laJVoro che ·esiig a un'attività ·Ce:r1e1brale 4° La pieloCistite può d are i s intomi più sva~ fi sica che non possono fornire. . . riati e vien.e spesso diia.g nosti.cata. s-oltanto con A scopo profilattico si sorveglierà ,a ttenta.l'esame dell'·Uirina, ~he va quirru:li fatto in tutti m -e nte lo sviluppo durante l'infanzia. i casi di febbri d'origin,e ign1ota.. Il tratta.m·e•n to fil. consi.ste nella somministrazione di urotro.pina, salo1o, alleali .e ·di acq.t1a . in quantità abbo.oLa prova della ventos~ nelle febbri eruttive. dante. È destinata a far manirf.es·t are una aoc.entua ... Nella pertosse ·sono molto giovevoli, come z~one re1gi-0·n ale .die11' er11zi.one ed a p1reciisia.ire profila.issi -e terapia, le alte do.si di vaccin,o (da quindi i ca.ira tteri ·m-0·r fo logiiei e to.p o1g rafici de- 1 a 3 hi1li.oni a gio,r ni alterni, per tre: volte). g li eùem·enti eruttivi. Il rachitismo va rpire1Venuto, incomin.ciando a ' asipi- sommin·istr.aire al bambino oltre i nov.e r,nesii. Si aJpip 11ca. sulla C·u te una ventosa, con r~t0i1~e a pe.ra od a ,p omp a, e .SJi piroced e all'aspiu:n a dieta mi•s ta, ·ch e comp renda cereali ver' razione o l entamente sorvegliando l'effetto atdura, bi·scotti, f.rutita cotta e solo lh litro di traverso l e .p areti di vetro, -0pipure f aceill•do una latte di mu,cca1 a l .giiorno. a,Stp:iJrazion·e t~le c h e hl ret:Lcol-0 iJpea:'einiz.zato s i Si ·d arà il tf osif orro (1 : 1-0. 000 in 01lio di m•elI'diseg·ni neittamente, ciò che Sii v:e'rifì:ca in 30''-40''; Juzzo : 1 c·ucchiain,o 3 v·olte a l giorno) a meno quest'ultimo modo sarebbe da aaYP.liicarsi n-el che il bambino no·n.. sia alimentato .al s•eno o morbillo. In qu·est'ultimb, dU:rante il periodo p.remat u,r o, n·el qual caso ·Si .r i•co:r.re· r à a;l fo.s~fato ' e.r uttivo, si ha un'aoc·ea1tuazi-one n-on solo c·ong·e- tricail.cico. stizia, ma an,che .echi.m oti ca dell'eruzione che Molto comu.ne è la spas1nofìlia ipel'ceintabilità ' s i maniii,esta iril 1f.01I'lll1a ·di macchie emorragi,ohe . del s1stema n ervo1s o 11>erifeirico con ten'd'enz·a alle Ciò ha V'alare, non ool-0 n elle forme fru.ste, ma convu11'sio·n i, dov.uta a disturbi n·eil metabolismo aJnche per la diagn osi diffe'I'enz,iale CO'Il gli del ca1 cio ·e forse le1g ata a ,disfunzione d1elle paeritemd. to.ssialim1entalri, in cui la prova è n e!ga- irat~roidi. Si sommi11i·s tr a no d osi elevate di cloti va, e con la rosoli a, in Clli n on produce acruro dii cale.i o anidro (5-6 grammi al giorno), cent11azione regionale ·dell'esantema. ottenendosi ta,lvolta di arrestare l·e- convulsi,oni Ne·lla scarl.aitti·na, con questo m ezz.o· si accen- in 12 oc-e. Il fosfato e l 'olio di merluzz-0 ·Si contitua l'eruzi one ne11e JiCxrm1e: leggiere o firuste, e nruano iper 1du·et m esi almen.o; il clort1iro ·di calcio sol 0 per 1-2 settimane. N-ei primi giorni del i pr<YVoca loc~lmente la d esqu amaz.io·n.e prima trattarmento, ISi l ascia solo il l atte materno o d el term'in·e regolare, in ca·si ad inizio ince·rt-0; l' acqua di ce;reali , aggiungendo poi cereali, ver· anieh e in tal caso, p11ò servire aiLla diagnosi dure, frutta e, da ultimo, il latte di mucca. con gli eritemi tossialim1entairi. La prova della ventosa può inoltre (D. OelsContro l'eczema rdsponde bene il trattamento nitz., Presse médicale, 15 maggio 192{)) dare dietetico, evitando 1sot.to i nove m esi, l'ipernutrizi.o ne. N€i casi g.rruvi, oltre i n ove mesi, toqt1a l ch e indi cazione pronosti·ca permetten d o di g liere il l a;tte, e non daire uova fino a dopo i pre·venire la com·p a1·sa di comp·l i.cazioni emorr agich e. t r e anni; provare la sm1sihi.lizzaz.i one a lle iprofìl. teine, eliimin a ndo dalla dieta quelle per cui si 1
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ha maniif.esta veazio·n e. ·Com·e trattamento locale, si corriin1cerà con 1' elimina1re gili irritanti (·swpon.e, acqua, v·e.sti di lana): ne.g li stadii. acuti appliieare soluzioni di .allUJllle e.d acetato di piombo, nei subacuti, la ,pa;.sta di Lassar col . 1O % di resorcina.
fìl . . ....
DIAGNOSTICA.
chi, all·e scapole, alla fronte, 3Jl1e braccia € gambe: spesso è mavcata aJ.le paJm,e ed alle piante, compare improvvi same·nte ·e di,v enta poi ·p·i ù chiara; 'l1e m,acchiie ·s i f·oind..-Orno ·speisso a 3 o 4 ~ posso no .f.ornna;r.e deii cer.clli; l'e,ru~ione non iScompare alla pressio·n e, dirventainào pre~ sto pe teochi:a:l·e. Laringite, tracheite, bronchite e broncopolmonite sion,o frequ.enti. Si notano aJrro1&sarne nto del .pala1to e congiuntivite. Li·n ·g ua non tarito allargata, poco solç.a ta e patino~sa; p.resto ·Si puli1 s0e ai mairgini ed alla pianta, 1diventando ro·s so-chiara. Si ma-nife·s tano .p reco0eme1nbe apatia e prostraz.ione. Herpes labiialis: si oisserva nel 6 % de.i ca,sri. Diarrea: eccezi•o·n 1ale; enterr.olfragie ra·ris·sim.e. Cie.falea molto f1oxte durante tutta la dura.ta della malattia. Pirecoci .e frequenti d: dolori agli arti, specialm1ente aJi polp:acci, e le pun.ture alla miJza. Nè ri1cadute, nè reci1dive, n1è poirtato·r i. L'emocqltul!'.a .n on rivela baci:l li d1el tifo; sp.esso si osserva infezi.one mista. Re az~ o.n ·e di Wi dal 'Il1egati va. D:i solito leg.gera leucocitosi; comportam·ento degli eosinofili, impenfetta.ment:e stu·diato. (H. HETSCK, 1n Ergebnisse in gesamten Me1
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Tabelle per diagnosi dift'erenziale. FEBBRE TIFOIDE.
Incubazione. - LU!IlJga (3 settimane), Inizio. - Graduale. IT'femperatura. S·a1e .gr.ad.ata.mente fino a
raggiun1gere il maissim.o e·n tro &-10 gi.orni. Vi sono ·r emissioni di 1° e più, Dii.scesa •p.er Jisi in una settiman,a . Eruzione. Roseolo-papulo sa limitata all'addome, spalle, rar.amenite al:lle mani e .g ambe, mai alle palme nè allie piante; si manifesta a poussées; le macchie isi unisco.n o raram·ente; la p.reissionie ieoo ~a sp.ato1a di vetro 1e fa scompaJrilfe; sofllJo rare .11e :petec.chie. Laringite; trache·ite, 'bronchite e broncoip olmoni.te soillo i:trequen ti. Arrossamento del palia to e congiuntivite sono eoceziO'Illali. Li.n.g ua lariga, flaccid.a, con ,s olchi e patina. A·patia e prostrazione. Si manif eis tano parecchto tempo dJorpo l'iniizio. H·er.pes 1'aibi1ali·S: so1o ned c3Js1i complicati con polmonite. Di.aTrea: frequenlte e caratteriistiica ; spie.s,s o • en teroTr.a.gi.e. Celfalea: è sintomo preieoc.e; 's com,pare dopo 2 settitrn3Jne; rari i do1ori agli 1ru-ti. Ri cadute .e ·reciidivie non .r are. Importanti e frequenti i poirtatom di baiciili. L'emocoltu.r.a., precoce, rivela la presenza di bacilli del ·grupipo del t:irfo. Reazione di Widal positiva. Leu·co,p,enLa (a meno che non vi sia un pro, cesso p·n e·u mo·n i·co) e mancanza di eo·s1in,ofili (a meno eh.e non vi sia qual1ch e causa dJ eosinofilia). 1
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dizin).
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TIFO ESANTEMATICO.
Incubazione. -
Di solito più breve (4-5-14
giorni) . Improvviso, spe.s so con brivido, sale rapidamente; tocca i[ ma.ssimo entro tre giorni. Temperatura. - Più costa·nte ·con oscilJazi.o'lli min·oll'i di 1°. Discesa per cri.si in 48 O·r e. Eruzione. - Dapprima a tip·o di ro,seo.Ia, poi di piete.cchia; irr.e g·o1are e 1sfum.ata alla pe1riferia della m·acch1ia. Trov·asi peir lo più su.i fianInizio. -
'
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IGIENE. Sull'esame della carne avariata. K. Falk e Mc. Guire (Journ. of Biol. Chemistry, 1919, p. 547) hanno fatto studi sistematici sulle alterazioni che subisce la carne, in conseguenza dello sviluppo dj microrganismi del gr11pi-;>o tifo-coli, del Bac. subti lis, ecc. Quan·do la c.arne ·s i decomp one alla temperat~ra ordinaria o più elevata, si ha un rapido .siviluip1p 0 batterico, e la formazione di abbondante quantità dì. ammoniaca; la carne dìventa inadatta al consumo anche entro 24 o.r e. A b asse temp.eratu·r.e si ha scarso sviluppo di batteri; la carne si ricopre di muffe, tolte le quali può esoere ancora adatta a·d uso a limentar.e; anohe in tali con.diz-ioni si ha formazi on e di notevole quantità di an1mo11iaca, che però ha origine diversa da ql1ella form.atasi quando la carne è tenuta a tem·p erature più elevate; in questo ca•so essa è un pr.odotto dell'attività batte!l'ica., e quindi, anche senza essere in quantità rilevante, contribuisce a rendere la carne inadatta al consumo, p erchè accom:pagnata d.a altri prodotti del metabolisrr10 batterico, che alte1
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rano l'aspetto, l'odore ed il sa.pare. Nelle carni conservate a ba.5Sa tempeJ'atura, invece, l'ammoniaca può considerarsi come prodotta da process i di autolri·s i, ohe continuano anche in tali condizi.oni. I di velìsi prodotti, .che sri formano p.er autolisi, iServend,o ·come materiale di nrutrime·n to per i batteri, re.n dono più rapida la de composizione della carne conse.r vata in frigorifero, qua.n,do venga poi esposta a temperatura ordinaria. [La ricerca ·ed a11ch.e il dosam·ento dell'ammoniaca non 1)ossono quindi, ·d.a soli, servire com,e elementi per il giudizio di avaria ·della carne, ch e deve invece essere fondato principalmente sui ca ratteri organolettici, ed eventualmente stlJle ri cerch ~ batteri.alogiche. Si comprende quindi che la prova di Eber, la quale è basata .appunto ·s ullo sviluppo di vapori ammoniacali •d a lla .carne, non è sufficiente per con cludere che la carne è .avariata. - N . di Red.]. fil. 1
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coincidono con qu:elli dati dalle piroprietà fermentativ·e, e ohe sarebbero invece costanti in certe coodrl.zioni epid.emiologiche (epid-ernie di pol!rnoniti, di tonsilliti, ecc.). Anche p eT il menin.gooocco si <Sono ottenute raz.z.e distinte ,per ·carattetri biologici, ciò che spiega gli insuoc.ei$si, che talora s i ottengono co1n la sieroterapia, e le contraddizioni che 4' si hannò nella ricerca dei portatori come ooll1egamenio d·ei diversi casi. N ello .stesso bacillo tetand·co, sd· so·n o iSiOlati div·ersi · gruppi. biologica.m ,ernte di.s tin.ti, dei quali si d ovrebbe tener conto nella preparazion·e della antitossina. Importante sa!'ebbe arpp}ica!'e questi criteri al1o studi.o del gruppo tifo-coli, non fosse altro per diff.eren·z iare l'origine f e~3)le o non d·el Bacterium coli. È .p-r obabile che, avviata su questo ind.iTizzo, l'epidemiologia possa ehiarire ·p iù di un fatto tuttora oscuro e rintraccia.re più s icu.ramente i.e sorgenti ·d'irufezi·one. fìl. 1
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NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Il significato della classificazione biologica in epidemiologia. La classi.fìcatione attu.ale dei germi infettivi, basata essenzialmente ·StUi caratteri, mor. f·ologici .e cul.tural~ non risponde più alle odierne .c-0.n oocenze in proposito. Un esempio tipi·co ci è fornito dal pneumococco, dii. oui sono state isot.ate quattro .razze, 1e quali nor1 offrono fra loro alcuna differenza mol'ff 01ogica nè culturaLe, ·m a hanno inv.ece dtstinti e oos tanti cairatteri sie,rol.ogi·cri. Me·n tre 1p oi tre di qu1este razzie si wovan•o, negli ·s puti d.ei 1p ne·umonici e n1e'11a bocca degli in dividui, -ch·e 1soniJ stati a contatto oon essi, l'altra (jl tipo IV) si trova n·ell.a boe.ca di person.e ·S ane. I concetti s ulla .epidemiologia della polmonite s i v·engon·o co1sì :rno1diflcand-0: non più malattia endemica, dovuta a virulentazione di un germe, che 1si trova in individui normali, ma bensì malattia epid emica dov·u ta a determinati tipi di genni patogeni, ben distinti da quello avirul·eniio. Al contrario poi di quanto si riteneva, ·s i 1è o ~ servato che l'attac.co di polm·o nite lascia immll·n ità, ma solo p er quel dato tip o : le ev,entuaùi . recidiv.e sono invece dovute aid i·nif.ezioni oon altri ti·p i. Da ciò la n eoessità ch e le vaccinazioni, -con intenti profila ttici, v·engano fatte con i tre tipi pato,g eni. Ana logh e os servazioni sono stat.e .fatte per gli strepto cocchi, ch e v.engono di solito cla·s sificati . ecoodo i carboidrati che 1'·ermentano; qi1ando si studiano invece le i!)roprietà emoliticl1e, i ottengono aggra:ppamenti, che non
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POSTA DEGLI ABBONATI. I
(1160) L'emetina nelle forme diss ent eriche. AN'ab·b. n. 1987: L'eimetina ha valore curativo specifico in una sol a forma di dissenteria: n·e!Jla drissenteria amebi·ca. La dia1gnosi ·deve ,e ssere sl.llg.g.ellata dal resultato de1l'esame ·m icroscopiico d·ellie ,f eci: il criterio .curativo non è sufificiente. N:eti ba.mbirui p1uò -essere adoperata senza inconveniente; la d,o,se per l'adulto è di 10-12-15 al mrussimo ogT. n1elle 24 ore in dosi (f rarz,ionate :per via ipod eirm.ica. N.eii bamib.in·i si può e1e1v are fino a 3-5 cgr. nelle 24 ore, ma bisogna pro,ce1d·e1r e oon carute•l a e 1s aggiare prima 1e ·dosi da 1-2 cgr. nelle 24 ore. Le cure devono esseI'e sronpre interm.itt:ein ti (3-4ì giorni) e diistamziate almeno ·con 15-20 giorni 'Ulla dall'altra. 1
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(1161) Disinfezione aontro le pulci. - ~~l dott. A. F. , abbonato 8958: Lavatura f·r equente dei p avimenti con creolina o .orodotto analogo al 2-3 %: le larve., che si annidano neJle fessure, sono molto sen sibili a tale sostanza: 1s e l'odoire di catrame riesce eccessivam ente iSgradito, ri·corra al petrolio. Co- ~ me mezzo di proteizione personale, cospargere le calze ed indumenti d·egli arti inferiori. con t1na buona polvere insetticida (razzia). 1
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SEZIONE PRATIC.'\
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CENNI BIBLIO-GRAFICI
(1161) All'.abb. n. 2974: C·h ,e l'iodt1ro potassico, a<loperato f-eli oomente nel'la cura, di 1esi()ni celtiohe, modifichi la- WR fino a rende.rJ.a negati.rva~ è poosibil~, specie · nella sifilide tardiva. L1 V. M.
(Non 11i recensiscono che i libri pervenuti in dotto alla J!-edas:ione)
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A. RUBINO: Seriiiotica· medica. Terza edizione. - Prf zzu L. 15. -- Editore (~. Gianr11nL, Na• poli. 1
(1162) All'.abb. 11756, Torino: La Semiotica medica d-el Rubino è giit n.ota Otti·n10 manuale pratico di odontoiatria.i è .ai medici italiani. Come tutti i libri dell'autore quello del dott. Ed. Friteau: . Dentisterie opéradella Terapia Clinica, essa ha avute molte toire, a.nesthésie, prot1J,èse, ed. O<!taive ~i0in, · ~dizioni. , Plooe de l'O·déon, 8, P~tip. - R.accomandabile Questa clie oom";)are ora è la ristampa ed ha è pure il Manuale ed Atlante di Odontoiatria su le precede·n ti il vantag'_gio ·di essere più com~ conse·r vaiiva •diel Preiisw-e,r k, trad. Fasoli, Sopleta, piÙ. aggiornata. Il criterio direttivo delcietà Edit. Lilbraria,. Milano. l'opera, che ~ esempJ.arm-ènte didattico, è rigoA. PIPERNO. ... rosamente conservato. • I... 'A. espone e .spie·g.a ' dei segni jmorbosi solo (1163) Al dott~ M. C. da R.: t 'indirizz-0 dell'E~ole Denta<t~re de Parts è quanto occo~r.e pet la pratica medica,i tr.alasciando t11tti i. s6ttili metodi \ d 'ind:agine che « 45 Rue de la Tour-d 'Auvergne »; quello del' I ' Ecole Français -e de Stomatologie è « 20, ·P as- · son·o più un lusso ·ScieI1tifico cne una nec.esisità clinica, escludendo tutti i metodi di ricerca· sagè D.auphine, Paris )), - Scuole 'svizz€re raccomplementare (grafica,, bio-chimica, batterio, . comandabili sono: l 'Eao.le Dentaire di Ginevr_a logica, ecc.), i qu.ali per la loro stessa impore ,que11·a .di ZuriJg-0, aìLlie . .qu8ili si può sorivere tanza non -noS!Sono costituire . de.i sem9lici cap'i.anch-e in italiano per ottenere i programmi. toli di u.n libro di semiotica . Del resto il ' RuPer I'Istititto Stomatozo.gico Italiano potrà i:ibino, ~enza ·voler. svalutare il valq.re di questi vo1g~i a·l Direttore, !°)rof. dlQtt . . G. Fas·oli, via mezzi diagnostici, ha voluto f.a·re opera utile :M·a1pighi, !}· 4, MilanQ. • al medico _,ratico, mettendolo in coJjdizione A . P. di fare. i.a diagnosi in base all ' esame del ma' (1164) Pulizia delle siringhe. - ~l·l'a!bbonato lato Non è un ritorno all'antico e tanto meno " . • n. 5é66: . · .· · Ì l111a svalutazione d~i mezz.i d 'inda.gine d.a la- · ' Sarà n;iolto -di.f ficile poter estrarre lo stantuffo •oratorio, è semplicemente il tentativo di ridalla ·siringa, rin1.a.stovi d~po l' ·i.niez.io;rie . di p<>rtare il medico pratico alla sua · funziofl-e ed siero. La bollitura, coagulando gli alb11m1n-01di, a11che alla sua nobiltà prof essional.e. Il Rubil'avrà fatto ad·erire ~ncor più tenacemente. no col su6 libro dimostra felicemente che ciò Provi la bollitt1rn. r>rol11ngatn. co11 soluzione di ~ ancora possibile. . cit,rato di sodio. i/. r.
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(1165) Al ~dott" D. G., abb. n. 11322: . . « Medicamenta » è esa\1rito -da tempo; il for. " mulario di Rubino n'è ora rista·m pato. Un formulario per il medi~o pratico è quello di Goggia (ldelson editore, Napoli). Ricco di prescrizioni è il Formuiaire mag·ist1·al di G. Bouchardat e F. Ratbery. (F. Alcain ed ,·, Parigi). •
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(1100) All'abb. n. 5087: . Consigliamo il libro del Breccià: Il Pneumotorace arti"ftciale nella tubercolosi polmonare, edito d.a Rossemberg e ,SeiJ.lie-ç, Torino. ~ " 1
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Sono rimasti disponibili al~uni esemplari (estratti dal "Policlinico,, - RezioJle Medica) delle segt1enti monografie: " A. MuRRI, Del medici futuri (L 2.50) ; C. F.co~oMo, Sull'encefalite letargica (L. 5). . Coloro cbe desider~no ,av·erne copie. w.Rn<fino la rel.ativa cartolina....vaglia all' A mministr.azione.
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F. M.: Sympto11is of visce·ral disea• se. Un vol. in-8 di oltre 300 pag. ru-egat.o, con figure e tavole • fuori testo. - C. V. Mosby Con1pany ed., St. Louis ~ St~ti Uniti). - PTéZ.zo Do.I lari 4150. , , ' La present.e inon.ografia è u·n felice tentativo. di esprimere, oon i terrmi11i dieila neurologia· viscerala, i sintomi d·elle m.alatti.e visoèral.i. Lo . studiJQ di queste è f~tto non dal punto di vtsta diel processo patologico, ma da q1tello non me-' no importante de! paziente stesS-O. Quasi . in contrapposto .all1a concezion·~ an.a.tomo-patologic.a;;· de:l la · malattia, è J.a fis.i-Ologia. patologica, eh€. domina e ditl'i.ge questo lavoro, dimost.ra·n . do corne i ca.Inbia·m e.n ti ·patologici di t1n organo si ian110 risentire st1 altri organ.i e sur comple~~ dell'oiigantsm.o. Ques.te di·rettiv€ ·Sono già state emesse da altri autori, fra c11i prin cipalment€ il l\rJ ackenzie; Qlli l'A. però. ci prj-
PoTENGER
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IL P6LICLINICO
.Senta la 11'.lateria in un insieme o~a.nico, che ha le 'radici nella embriologia e nelt'anatomi1 .comparata e mette bene · in luce I 'importanz a. · .del sistema nervoso vegetativo e dell'attività. -delle ghiand9le endocrif\e per spiegare gran parte• dei fenomeni Connessi CQn le funzioni viscerali. È un più ampio orizzonte che si .apre .al medico, che può intsrpetrare con ' m~ggiore cognizione di causa le sensazioni a ccusate dal malat'O ed i fatti rilevati all'osservazione cli. .n1ca.
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J. DANYSR: Origine, évolution et traitement des
TlfEODOR:
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La palpazione limitava, fino . . :a po0he decin·~ d'anni o.r son-0 al riconoscimento dei twnori; Glénard, oon le sue osse.rì vazioni su·ll'enteroptosci, ha fatto fare ù no slan.cio notevole ~ quE1sto meta.d o di ricerca, eh~ \ si è venuto in ·seg11ito raffinand.o. A detta dello ~~so _i.\, i1 primo che ha trattato della palpa:zione ga..stro-iirtestinale metodica, è stato t1n italia.no., il Saoconaghi. Più tardi· però} tal~ metodo venne rel1ati'Vam.1ente trascu·r a to, davanti -ai risll-lta ti sorprendenti de.,l la radiok. • g1a. · ' ' E;sso invece è capace di fornitr.ci mo.lt~ inif ormaz1oni sullo stato dei visceri addomi'IlaJli e ' d ·eve quindi 1esseire lrurgamente usato,. Non è ~ credersi .pe·r ò oh.e ia p alipazi1Qn·e metodica possa apprenclersi e. pratic.arsi a:lla leg• ge ra: es's a è i.nve.ce 11n'arte che e&iig~ pazienza, costanza, abilità: solo co·n qu·esti r.equisiti si potranno r a.iggiungerP- i risultati ottenuti dal~'A. ~be è:' riuscite: a palpare la grande curvatura r1el 45 ~(.. dei ~casi ; l'antro pill·oJiico nel 25 per ~·nto·, il colon trasverso nel 60 %, 11a fles- · s11ra sigmoidea nèl 95 %. . L'A. espone siistematira·m ente il metodo d a seguirsi ed i risultati che · si ottengo•n o ne.I la diagn·OSi delle costipaz.ioni, dell'appendicite, nella J.ocalizzazi.one dei tumori, ecc. S chemi e tavolle rendono ipiÙ. cluare le deiscrizioni. I
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maladies chroniques non contagieuses. Théorie de l'irrimu1iité, de l'anaphylaxie et de l'anti-anaphylaxie. 1 vol. in-8 .picc. di pagi~ . n·e 132. - Paris, J.-B. Baillièfle et fils, edi. tori, 192·0. ·- Prezzo'· fr. 3.
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Facendo seguito ai sul. « Prin ci pes de l'évolution des maladies infectieuses. » di cui avem. mo già .a d occJJparci, l'A. svolge la tesi che anche le manifestazioni morboee di tutte le affezioni ' ierOniche sono di natura anafiJattiiea e che a .tutte quante può appli carsi un tr.a tta. mento anti-anafilattico non specifico. Di tutti gli antigen,~ ch·e possono impiegarsi ·a scopo preventivo o curativo, gli « enteroantigeni » sa• r ebbèro i più a tti vi : si tratta di colture di batteri intestinali, sterilizzate mediante il calore e somministrate per iniezioni o per os; la preparazione eterogena più attiva adoperata dall'A. è com,osta di una n1escolanza di sei ispec·i e 0 stipiti battérici {d11.e razze di coli, un proteus, un enterococco, uno strepto- ·ed u~ diplo-). Le deduzioni teoriche delrA., derivate da uno studio sintetico e Gritico- di tutti i lavori co11cernenti l'immunità e l'anafilassi, si "appog·giano ad alcune osservazioni pcrsortali: il metodo di cura da lui preconizzato si sarenbe dimostrato :utile in un~ serie di / ieasi che .vanno da1Ja stitichezza alla n evra>Sten:i a, d~gli eczemi , alla disd1enorrea, dagli itteri all.a tubercolosi. Ii lavo.r o comporta non poche riserve, ma. è ccmd.otto· co,n .s erietà e può suggerire del~e idee nui0ve sul trattamento delle malattie. 1
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I . G. : Gli organi a stlcrezione interna. C11ra dell' Ist. Sierot. Milanese. - L. 5.
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Il volume
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Soc. fditr. liora·r ia, Mila·n o. -
L. 10.
L LSTIG, ' l\.fuELt,.ER, PEPElJ, PuLGHER:
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Die methodische· .Ga..strOintestinalpalpation und ilire Ergebnisse. 2a. edizione .p ubbli·cata da E. Fuld. Un v~. in-8 di 390 pa1ginle, .c-0n :figuire e tavole. - . S. ka:rge•r;. ed., Berlj·no. . '.
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HAUSMA.NN
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Pepeu. Osserva.7'ioni personali sul tifo esantematico. Pu.1gher. - La reazione ·d i 'Veil-F.elix. Il bisogn.o diei miedici i talian.i di .avere familiarità con questa malattia· finora sconosciuta in Italia ha determinato ·il Lustig alla pub; blicazione del volume : esso :ri'lisci·rà un .·utile ~Oll·pletamento della cultura ·d el mooic-O pratico, il quale difficilmente troverà nei suoi libri una trattazione sì diffusa e sì chiara.
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(ANNO
' Nella monografia edita d.alla benemerita Società editrioe libraria il lavoro è così diviso fra , i vari a11tor:i: r.ustig. - Tifo esantematico, riassunto sin· tetico. ~Iueller. _:_ La m orfologia e biologia · del pidocchio dei vestiti in relazione al dermotifo .
' .edito dall'Istituto Sieroterapico
Milanese e presentato ai medi~i italiani da.i prof~ori ·Be1fanti e Valagu.ssa, è destil1ato ai medici pratici. Si tratta di un.a serie di articoli del Cobb, che hanr10 veduta la luce nella 1'1 èdical Ptes.,s and Circuiar, sulle alteraz~oni degli organi a secrezione i~terna e sulle ~~- r plicazioni terapeutiche di ?rodotti opoterap1c1. La trattazione è brel'e : difficile c9mpito nella .. trattazione delle malattie delle glandole en-
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SEZIONE PRATlCA
!ANNO XXVII, J? ASC. 32)
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strati dell'altro sesso, dà origine ai caratteri sessuali corrispondenti (femminilizzazione o mascolizzazione). Questa scoperta è stata ulteriormente confermata -ed estesa da numerosi speri1nerltatori. Essa ci consente ·di lumeggiare ed interpretare una serie di antiche osserv~1zioni e ricerche, dall ermafroditi1s mo ,alla castì·azione; ·in speci.e · gli studi di Tan.dler e Gross, , di Steinach . e Biedl, . sugli effetti della castràzione; ne rin1a11gooo chiariti. · Su queste basi l'A. edifica - o mE}glio concreta - 11.potesì, già prima df luì forrrTOlata vagam·ente, di un soma ernbriorJ,ale a.sessi1,ale, Clii le glandole genitali impri1nerel)bero caratteri differenziali, grazie a secrezioni interne ' lt> quali variano qu.antitativamente e qualitativamente ed i cui effetti si modificano con .la ' t. p. en·etrgia di sviluppo dei vari1 -0·r ga.ni ·e tessuti su cui agiscono . · · ' C. MAASE u. H. ZoNDEK: .Das Hungerodem. 1 voT~!e i'p otesi, molto semplice ·e aft·e11dibile vie . lu1m e in-8 ·gr. di pag. 1S7 ,con 17 in1cis. ne intP.gr.ata ·da un.'.altra ipotesi ~iù aleator;_ja, di lav~ro: l'esistenza di una secrezione ptlbeLipsia, Georg Thi!em.e, edi~ore, 1920. rale, de:M.v.ata dal tessuto conn·ettiivo od interLa dolorosa patologia di gµierra si è arricstiziale delle glandole genitali, la quale v.a r-· chita di una fl>rma mor.bosa · - l'edema di rebbe 1l. spiegare le modificazioni della.· 1p u- ~ guerra - che in· realtà non · è ·nuova, ma che bertà. non aveva mai fissato l'attenzione diel mondo Il lavoro ris111ta di 11na serie di capitol~, ct1e medico. trattanò i ~eguenti soggetti: dimorfismo sesDapprima n ei paesi slavi invasi dagli im- suale e. caratteri sessuali secondari, conseguenperi centrali e tra i prigi-0ni eri ·catturati fra le ze d ella castrazione, secrezioni interne delle truppe dell'intesa, più t~rdi negli imperi ceni- . glandole .genitali, ·g landole puberali e loro trali stessi, questa malattia si diffuse in f~rmn :azione specifica, .agente attivo delle glandole epidemi,ca, assl1mendo una gravità .impressio- .i.>ubera li, com:,>ito delle secrezioni sessuali acnante. . ce.sso·rie (1pr-Qstata, vescichette semi;nali), ermaGli AA. raccolgono un .gran numero di dati .. froditi,s\D.o, 1per e, ipofinzio·n·e delle glandole P,.iU- , inteorno ad essa. Ne traioci.ano 1a· storia, n.e stuber.ali, rap!)~rti con la .morfologia • d·ell'org.an.idiano l'epidemiologia, · 'la r>atologia e sintomaSID·O, raipporti G-on la biologia general<;. tologia (in capitoli dedicati all'-eaema·, al siste·· . L'A. addnçè molte ricerche 1p ·ersqnali. ma circolatorio, · al sistema digerente. al siste·· · • R. B, . ,. ma uropoiietico, al sistema emopoietiço,, al si. . ' stema nervoso, ·al ricambi-0), l'anatomia patoKoLISCH R . : Die Reizth eorie und die modern·e n lo.g1ca, i rapporti con altr.e malattie della rt:triBehanàlang~metlioden des Diabetes. u'n . voi. zion·e e con J.e infezioni., la patolo,gia ie !_'ezioloi·n. -16 di circa 100 pag . .- Urban e. Schwar'gia, le forme fruste (poliuria. e polleeuria periozenberg, editori, Vien.n a. - Pretlz.o m.ar .. diche), la pr-0gnosi e la terapia. Portano veri chi 30. cont:ri'b·u ti pel'lsonali a questo stu.di'O, relativi in La scissione no:runale d ello Zl1cchero è 4u~en~ specie alla ·cli.niica ed alla fisi0patologia del ritata ·nel diabete, probabilmeQte in oonsegu~DQ;a cambio. " · . :· , B . B. . di ·in.fi'uenz.e tossi.ch·e o di eccitamenti nerv-OSi ·=~ ' '} • , . • . . ne segue ip1el'glicernia ,e glicosuria, nel senso di A. LIPSCHUTZ: Die l)'t iberttits.l truse und ihre 1sovtap.roduzione ii ~~sc!1ero, poich.è la proif u• Wir1cungen . . 1 vol. in'- 8 gr. ,di pag. ~56 con zione di quèsto è .superior.e ai ,b isogni. · · 140 :fìgur.e. e 1 tav. a colori. :- Bérna, Ernst Tale è 'i l nocciolo centrale delle idee che l'A. . BiTcher, editore, 1919. · esipone in1 questo libro, in cui, fatta l'e8pos.iI • 1 zione delle principali teorie sul diabete, indica In questa esposizione l'A. è partito dà un.a i punti essenziali e pratiei per la ·terapi~ deJ interessante scoperta di Steirrach, cioè che _il 10 diversi problemi, ~he con diiaroete, esaminand trapianto di glandole g-eriitale in animali ca·
docrine, che coinvolge conoscenze e ricltiami nume.rosi, che n.on ha raggiunto ancorar. nelle oonclusioni unai tale nettezza, da perrJettere • una schematica brevità. La . forma è piana: l 'A. ha sfrondato tutte le i11certezze e cort buon equilibrio ha limitato le conoscenze alle conquiste a;ssodate, ai fatti· metri.o ·disc·us~. Per ta1e brevità e facilità · d'esposizfone, qu.alità preclare in un argomento tanto difficile, bene hanno fatto i prof esSO·ri Belfanti .e v ,alagussa a for11ire la nostra letteratu'ra italiana di t1n bu·on manuale utile, specialmente a medici pra• tici, che non hanno possibilità e tempo di seguire lunghe e prolisse discussioni. Con doveroso sertso di riconoscimento per - . gli studiosi italiani, i traduttori hanno aggiun, to Je conoscenze ,s ulle ·glaind·ole ~aratiroidi, che del lavoro i.taliano ·risentono .ad ogni passo.
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IL .POLICI:INICO
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esso sono .connessi, quali la somministrazione caffè come una i11edici11a in certi casi di grande dell'alcool, ·della dieta vegeteriana, .deI,.lavoro . d~b-olezza;· egli lo' considerava come u·n rimedio mt1scolare_, dell'a{'idosi diabetica, ecc·. quasi unii co ne~ iSOstenere l'e11~r.g.ia nervosa di \ fil. certi 1p azdenti asteni-ci. Inòltrc il caffè ed il tè ha'Ilno impieghi bene · 1 FALTA \,•. : · Die Mehlfrilclitekur bei Diabetes d efiniti in tenapia, ad esem.p io. ~oro.e ·a1I1:tid-0·t i mcllitus. Un vol. in-8 · di 380 pa1g, - Urban della morfi.ria,. più generalmente oomie .antidoti e Schwarzenberg, editori. Vienna.. - Prezzo degoli alcaloidi (iper il · 1oro , oont.énuto di tannim·a rchi 50. no), d-0.p o .g l'interventi chi.ru.r,gi·ci (in specie dopo l'uso ·di' anestetici), nell'alcoolismo aouto Il tratta nlento dieteti co del dinbeticò a base (s'Otto .!orma di ·Cli-stere, se il soggetto non può di cereali, i·n trodotto sistemati.camente da vÒn in:ghiottire: allre v.olte si vedon.o ri&ultati sor-; Noorden, ha. ass11nto grande importanza e dif. pren.d €nti ·<\a qu•esto espediente). fusion~ in Gerrpania ed ha dato origine. a sva. Tanto il tè ·come il c·affè 'ham.no· la proprietà. riati .tipi di dieta. rJ·-i\. spezza l1na lancia in di ridurire il sel11So di fatica e di attutire 13.' favore di questo metodo di cui l'efficacia nor1 fame. ' va tanto' misurata da.f risultati immediati, • Naturalmente, possono danneggiar.e se presi quanto da qt1elli lontani, consistenti in una sootanziale modifica~ione del decorso deila ma- in quantità troppo grandi o trOj)po spes.'30: indurre uno stato di ne.rvosilsirno, alterare il f11nlattia. • zio.n amento ·d el C'11ore, pertJUrbar'e la digestion·e-.. Precede una suècinta. introduzìone storica, 11 tè determina ..più faieiliinente del caffè lo i11 cui sono accennati i divèr.si regimi -presc ritti per i diabetici; viene in seguitq uno stu- stato di ne:rvosismo, in specie negli . individui ~ ' deboli ..· Inoltre .p uò pregiudicaree lo stomaco ·p iù dio sulla dieta ·e sul rican1ibio proteico. t"ietdel caifè, a icausa del ·miagigiore contenuto di tate poi le basi teoretiiehe· della cura c-0n i ce1·eali, vengono date l~ indicazioni p~aticlie per tanbino, che ostacola l ' azio~ della pepsi11n. e, co-rribin~daisi alla m 10.:.r i11n., può i11durire la la. s:ua esec~ion.e fl per · il trattam·e nto delle carne, ·r·em.dendola più :re.::>ist~ 11ie alla di gestione. · diverse farine di di.ab-ete. Chiude il libro una• copiosa rarcolta di particolareggiate storie cliLe . varie specie di tè ·conten.gono quantità niche di diabeti 1~ i. div·erse di tannino; pe.r es., quello cinese ne avrebòe meno di quello indiano .e di Ceylon. Nell'allestire il tè, conviene di non farlo bol• • \ . lire nell'acqua, per. evitare che oeda molta : VARIA parte del suo tannino; oast:i '~r.s~irt.o nelrac' qùa1 bollente 'f. la~iarv.elo nort più rii pxhi miCaftè. e tè. . n11ti. Anche nel preparare il caffè è bene di evi. ~econdo Traberet (M edlcal S u·1 n11iary, ge!111. tare l'.ebollizion.e, la quale- fa à1terare e per19ro), i medi<::i dicono (troppo malé diel caffè d.ere l'aroma e 1permette la· dissoluziGne di e del . tè. Essi hanno ·1a consuetudine, quando una 1p iù forte quantità ·· di tannino. < non sanno fare nulla di meglio, . di. . vietare (In A nieT>ican Medicine, aprile 192'J). queste droghe in malattie svarialis·s ime, s€nza R. B .. ' riguardo alle necessità spociali d·el c·as-0. Ep" , pure gli stimolanti abituali non dovrebbero mai essere sottratti del . tutto, salvo che non si 'abPUBBLICAZIONI PERVENUTECI. bia di mi.ra · di deprimere il paziente. Di quale PREZZ<>LINI M. : Encefalite l eta1:gioa : Bologna·, liti1ità potrebbe essere l'rubolizione del caffè in I-'. Cap1>elli, 1920. sog)getti dal ooo:re debole, che in secondo temNiloRICI GIUSEPPE: 'u di uri caso <li cistite da a.~ca po hapno poi bisogno di essere stimolati con ridi. - BiellB, 1919. altri rimedi, n1agari con iniezioni di caffeina? In molti oasi questi rimedi stimolanti non sa- FERRERI GHERARDO: Evolu.zione istologic<L e. clinica di t111, 0<11noro d.ella larin.ge. ~ Napoli, 1918. rebbero stiti necessari, se ·si fosse avuta l'avPETROCCHI JULIO A. : l 7 aloracion "b10l<!gia de 1as vertenza .di .contini.1are a lasciar consumare, Digitatinas del Ou>nercio, y .fJu cr11nparoci<J11 eott con moderazione, il caffè. , e l Digi,puratu111. - Buenos Air~, 191~ . Un po' di caffè o di tè ristora.110 gl'invalidi, r.usTG ALESSA~DRO: . Co1iside1·azioni personali· sulla , i debol·i, i convalescenti e ne attivano gli scar- · razione a.Zflrnentare dei s.oldati. - Firenze, 1919. ~i poteri digerenti, CoLO:\"lE MARI~E E MO:"ITANE PER GLI ALUN~I DEI.I.E II grande climi co Jo11atha11 HutchinS()n . dicescuo1x ELEME...~TARI DI Ro1'tA : Relazione inoralefinan .~·ia ria-n1ed ica per l'on no 1919. Roma. 1920 va cl1e egli aveva l'abitudine <li prescrivere il 1
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SEZIONE PRATICA '
NELLA VITA PROFES.S IONALE. '
IUSPOSTE A QpESITI E A DOMANDÈ.
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attuale posiz~one., fa~nd~ ·i·s tanza alla P. A. per a vere la indennità. di I".• 5000 come ufficiale sanitario, potrebbe ottenerla.· La uuova ordinan7~ (8879) Ooncors·i - Nomilna. Dott. G. P. d1t dell'at1torità. tutoria n001 là. nuocerebbe di fronte <. M. - I titoli di preferenza,. quali che sleno, al Comune, ma, qualora· riuscisse vincitore nell'insono tenuti presenti dalla Commissione giudicaQO.ato giudizio, acquistan·do il diritto di avere gli trice cl1e in base ·ad• essi ed a.i titoli di studio forma la graduatoria. Il CQnsiglio comunale è • stipendi arretrati, Le sf dovrebbe trattenere, nel conguagli.o, ,1a differenza, fra le L, 1000, che avreb- . . . . sérripre libero di nominare qualsiasi ooncorrente b•! dovuto riicevere come impiegato, e le ,5000 che <X>mpreso nella graduatoria • proposto dalia. Comha ricevute come libero professionista. missione suddetta. . Doctor JusTITIA. ' 1
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(8381) Oonaor,si a posti di .niedico condotto - Legalità. - Dott. :à1. P. da ·c. c. - •• I~ graduatoria
formata dalla Commissione giudicatrice non può -essere da .sè sola impugnata mediante rirorsi, perchè essa riguarda un giudizio tecnico cli merito che non è dato rifare alle AutoritA amministrative ..superiori. Può, I>erò, essere impugnata la <leliberazione cofasiliare con cui si procede alla nomina effettiva del titolare. E poichè tale deliberazione costj,tuisce un provvedimento definitivo, non può essere impugnata che per ragione· di legittimità, <:ioè, per incompetenza, eccesso di po· tere o violazione di legge, o in sede giurisdizional~ • presso la IV Sezi<•ae <;lei Consiglio di Stato o con ricorso straordinario a · S. M. il Re. Il Commi()-· sario prefettizio, che ha i poteri del Consiglio, può procedere alla nomina del medico condotto, ma la. relativa deliberazione deve e~~re approYa ta dal Prt:fetto · •
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CONDOTTE ·E CONCORSI.
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Abitanti 1487; L. 4000,' più L. 3, oppu~ 5 a second·a della distanza, per ogni povero : oltre i 300; quale uff. san. 'L. 500: mezzi trasporto, .caro-viveri L. 1200. Scad. 15 agost:o. BIANDRATE.
(Novara). -
DOMODOSSOLA. Ospedale di :::; . Biagio. - Il termtin.e utile per la presentazione delle domande di ammi 1ssion~ ·a i C-ODoorsi di chirurgo-primàrio e rli medico-chirurgo. aggiunt.Q è prorogato a tutto il 20 .agosto. , Rivolgersi a'.lla Segreteria.
GRos10 (Sotndrio). - Abitanti 4500; L. 6000 da elevarsi a 'L .· 6500 dopo il biennio di prova, fino a 1000 poveri; L. 2.50 .ogni povero in più; L. 900 per l'accesso alle frazioni; L. 700 per bicicletta; f ,. 500 quale uff.. san. Scad. 20 agostor MussoLENTE (Vicenza). - Coodotta. libera; Ii(8382) Rid1,zione della condotta. - Dott. C. A. • re 6000; per uff. san. L. 500; mezzi di tr~tsporto <l.t S. Z. al P. Per la riduzione della condotta • • I .. 1800; caro-viveri. Se.ad. 31 agosto. ai soli poveri occorre .apposita. deliberazione · pel RocoASTRADA (Grosseto). - I e IIII condotta (C· aConsiglio comunale debitamente approvata dalla. • autorità. competente. Fino a tamto che a ciò non poluogo e Rocca Serighi); L. 7000. Caro-,v iveri. sj.asi .adempito, la riduzione non può avèr luogo Scad. 20 ".agosto. • • ' n;. di fatto nè di d1rittò, e perciò Ella deve se. SANTA ,lfIORA · (Grosseto). Due condotte; i i• ' guitare a percepire 19 1sti1Jendio del servizio gere 1000 lorde, caro-viveri, L. 1500 e J.J. 2500 per . nerale e deve eseguire , 1e prestazioni gratuite a cavale. Scad. ore 17 del 17 ag. Servizio entro tutti. Allorchè il Comune presso ·cui ha acquistata 2e giorni. l'l stabilità si riunirà in consorzio con l'altro. CROCE RossA ITALIANA. Ooncorso a due libri di Ella perde la stabilità acquistata perchè cambi;1 l'ente presso cui aveva i suoi diritti. Natµralmem- ' igiene . - ~ bandito un concorso per un 'libro di igie.n e ad u.so delle cl:issi popolari, allo scopo di te, rimanendo in servizio, • lo stipendio dovrà. esdiffondere delle cognizioni di igienè necessarie alsere aumentato in proporzione del maggiore e pi1) !a. vita sana, forte ed operosa. , esteso servizio che assuble. II lioonzia1nento proPer il lavoro cbe risponderà meglio alle condinunziato da. uno dei Comuni consorziati all'insa. I zioni stabilite d~l conc-0rso la C. R. assegtna un puta. dell'altro, con ha vaJore. Ella mantiene anpremio di lire Cinquemi1a che verrà aggiudicato cora la sua veste di medico oondotto conoorzlale dH apposita Commissione. ~ ha diritto di riscuotere lo stipendio da enIl concorso scade il giorno 30 giugno 1921, ore 12. trambi. Avendo il Comune accasato ricevuta del~a sua ,lettera, vuol · dire che accet~ le sue propÒste. È bandito un altro concorso nazionale per un • l\ia sarebbe, però, opportuno che lo di~se chia libro di igiene e di assi·s tenza sociale, ad uso delle r8mente, consacrando . i suoi propositi in analoga scuole medie. 11 libro dovrà .avere non più di dieci deliberazione. Se dal io maggio a tutto gfug·n o p. p. fogli di stampa, formato in-8. Al miglior la~ro ·rtma:se in vigore il precedente OOritratt.o, ha disarà. a~segnato un premio di lire Cfnquemila. li ritto a chiedere il relativo Stipendio, non ostante concorso scade il. 30 giugno 1921, alle orè 12. che non abbia avuto oceasione, perchè non chia- . Chi desidera conoscere detL:'lgliatamente il pro.. ' mato, di eseguire prestazion•r professionali. gramma per i due suddetti concorsi può farne richiesta . all'Ufficio Propaganda della Croce Rossa .(8383) ,Stipendìo ' - A 1.lmento - Jn,de~nità ufficiale • Italiana, v'ia Toscana n. 10, Roma . sanitar·io. - Dott. M. G. da F. Data la sua I
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IL POLICLINICO
[ANNO
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MEDI CINA SOCIALE.
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FJ apern.a te sotto l 'infi usso del cristianesimo, il· quale t•) 11 concorso al premio quinquennale di lire 500 pure è {1 sistema 1·eligioso e morale in cui l'unità fondato dall'Accademia Medico-Fisica Fiorentina t~ domestica e il carattere quasi sacro della• famiò.alla Società Filoiatrica d~ Firçnze per favorire glia hanno trovato le sanzioni più valide, non i! prQgresso della chirurgia in Italia e per onorare sentiron~ mai . il bisogno di ([legare al .figlio natue perpetuare la memoria del prof. Ferdinnndo rale l'azione per ricercare il padre: il diritto caZannetti. - Tema per il concorso: Tiflocolite cro11onico steisso non ha mai avuto esitanze su quenica e formazioni peritiflocoliche - ra togenesi . sto punto. Ma poi non bisogna dimenticare che la Diagnosi - Indicazioni .operatorie. . ricerca della paternità naturale vuole 0011 essere Saranno ammessi al concorso soltanto i lavori di confusa colla ricerca della paternità· adulterina, • autori italiani. Il termine utile per la. presentacontro la quale la resistenza della legge è troppo zione dei lavori scadrà il dì 31 luglio 1921 ed i -lagiusta: nè in proposito il disegno di legge muta vori dovranno esser diretti, franchi da ogni spesa, la condizione attuale di c6se. a.Ila Presidenza dell'Accademia (Via A lfani, 33, 'L a ricerca doYrà ammettersi nei confronti 1:lel~,irenze). -11t1omo, il quale, .libeto da legale ~niugio, avesse • procreato, in rapporti di natura e durata sufficienti a stabilire anche. un v"incolo, se non effettivo, al·NOM I NE, PROMOZi ONI· ED ONORIFICENZE. . . men9 p.a:ssionale, vincolo che, ove tton abbia Poi Il dott. Rorerto Rugglero, chifurgo dell'Ospeavuto la virtù di condurre al matrimonio colla dale dei Pellegrini e di Loreto in Napoli, ha condonna sedotta, ·\1 più delle- volte rappresenta un seguito a Napoli la libera docenza in patologia ostacolo anche a qualsiasi altra unione legittiwa: speciale chirurgica. Ha s'rolto il tema: «Peritoniti onde potrebbe dirsi <?he la società abbia invP.~ acute»; ha tenuto la lezione di prova sul -morbo piutrosto ;un. grande interesse a rendere perseguidi Pott. . bile il .p adre naturale, nel senso ~he, imponendo Il dott. Giulio Cesare Scatolari, ufficiale sanitallna responsabilità anche alla seduzione ed al concubinato, ne diminuirebbe le attrattive a tutto fario a S. SeP<>lcro, è stato nominato ca vali ere nelvore del-le unioni legittime, prima e~ dopo. 1' 0rdine della Corona d'Italia. Del resto non si nega che nello studio e nella risoluzione di certi problemi a carattere sociale non sempre è possibile èvitare· inconvenienti : bisogna quindi raocoglie1·si intorno ai criteri che • La ricerca della paternità. rispondano ad una utilità o ad una ragione lm. AJl' inizio della :XXV legislatura l'on. Filipt..IO ·mediata., all'infuori della valutazione delle conseMeda ha ripresentato il suo disegno di legge 1>er guenze indirette e remote. E nel tema. della filia• :la ricerca della pa'ternità., che, nella legislatura zione naturale tali criteri sono i ·seguenti; non • precedente, esaminato da una Commissione -pre - risJ)onde a giustizia che il figlio procreato da gesieduta dall'on. Alessandro 'Stoppato, era git1nto . nitori liberi, e quindi in grado o di legittimarlo fin dal settembre 1914 allo stato di relilzione e con successivo matrimon:io, o di riconoscerlo,. sia inscritto all'ordine del giorno: la guerra distolse posto ne-Ila impossibilità di acquistare uno stat<> l'attenzione purtroppo da tanti problemi ed anche giuridico ed eoonoruico dalla semplice volontà conda questo, e al Parlamento mancò il tempo matetraria di uno dei genitori stessi; IIlon risponde a' rialé ai occuparsene. giustizia. cbe la donna, dopo avere procreato con L'ou. ~leda illustra il suo progetto in un artiun uomo lirero, .abbia tutto sopra di sè il carico colo t estè pubblicato sul «Bollettino Nazionale tra della prole anche se pna giurisprudenza. liberalé le i Brefotrofi» . Ne· riportiamo larga parte. riconosca titolo al risarcimento del danno; non r!« C<Yme· tutti sanno, la ricerca della paternità f. sponde a giustizia che l'uomo possa esonerarsi, ~ un postula:to già da tempo vittorioso nella copiacer suo, da"lle respo..lsabiJità derivanti dall'eser. scienza morale e giuridica del paese, perchè dir~t cizio della funzione generativa fuori del matrimot'l a 1·iparare una iniquità. universalmente sentita. nio, salvo la riserYa già veduta dall'adulterio. Ormai le eccezioni con cui si è per un pezzo diD'alt1·a parte la società ha tutto l'interesse ùi feso il divieto alla ricerca sono cadute: e prim:i vroere ridotto il numero dei figli non riconosciuti : fra tutte qt1ella dell'interesse sociale che si voleYa è un . dato p-0sitivo della e~rienz.a e della statifar consistere sostanzi~lmente- in questo: che, restica <!he la ~enerazione fisiologica, la mortalità .. pingendo fuori della legge la folla anonima dei precoce e la delinquenza minorile reclutano di preferenza nella massa dei senza padre; e questo non figli naturali, si provvede a tutelare la fn1niglia tanto t1er :fatto di vizi organici dovuti al disordine lt"gale e a preservarne la compagine dallo indebodi connubi fuori della tranquillità che è di solit.<> limento che le deriverebbe ove si ammettesse a ,-i,~e re, ia pure in condizione di ifnferiorità legale. nella convive nza matrimonia·le, qual}.to per l'abbandono successivo, e per quella natt1rale reazione che dl fianco ad essa un'altra famiglia irregolare: ne ll'individuo non può a ru_e no di determinarsi " q1u1 ~ i una famiglia di fatto e potrebbe anche contro una società che sembra r(l~J>inA"erio, che af• . . re I>iù di una - di fronte alla famiglia di . fetta di ignorarlo. diritto. Certo l'eccezione derivante òa questi riTrn noi, anche in coloro che non osano più re-lte,-j non è priva di qualche valore: ma non ne spi11gere la rieer~ della paternità in nome della ha uno utfictente a renderla insuperabile: vi osta morale pubblica e della pa~ delle famiglie, Yive di tutto il rifiesso che anche le legislazioni A.ccademia M edico-Fisica Biorentina. --
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SEZIONE PRATICA
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le preoccupazione di possibili ricatti : dato che· la
paternità - non può fondarsi che sopra una presunzione e che quest:a presunzione ci può essere solo per 1a filiazione proveniente dal matrimonio, 1n forza della coabitazione. dei coniugi e dell'obbligo • della fedeltà. imposto alla mogli~, se ne deduce • • che fuori del matrimonio le . indagini più avventµroee non giungeranno mai a stabilire la certez7..a della paternità. Ma il timore dei ricatti e delle persècuzioni vien facilmente SU.pera to quando ~i panga niente che propugnando la ricerca della i)at'krni tà non si intende affidarla all'alea di prove anche temerariamente offerte; tutte le legislaziolli che dalla paternità. fanno derivare oltrechè una obbll:gazione alimentare anche un rapporto di parentela, sono concordi nel determinare alcuni casi t.n.ssativi e alcune garanzie procedurali, destinate ~ im.p edire cl1e si facciano cause senza fòhdàm nto per di.c;;onesta gpeculazione. · Che dunque la •riforma invocata turbi interesS.i e tradizioni giuridiche, si capisce: ma sono, <..'Ome diceva giustamente Salandra · nel~ sua relazione del 1902, interessi egoistici, che non hanno ragione di prevalere contro le alte considerazioni morali e civili che la riform3 consigliano; sono tradizioni di recente data costituite appunto 1ntorno a quegli interessi della cui difesa in un determinato momento storico il legislatore fu eccess:iyame-nte preoccupato. ,. Il supremo principio della responsabilità di eia scuno per gli atti più gravi della vita, la difeSa.
La ~elta della località delle Coloole è stata d1-. versa e adeguatà a. seconda' dei gruppi fil b~m bini: di'V'.~rsi i met-odi ·dl cura .e di as5istenza,, etalora necessariamente· ancora diversa può es.serel 'alimentazione. · D'altra parte la C. R. I. si preoccupa di dare, con la salute fisica, ai suoi assistiti anche ·quelle. regole e quelle- norme che svi!uvP,ano la coscie!LW igienica , a tutela dell'indIV'iduo e della razza. Non basta: nelle colonie, l'educazione morale d~J! bamblnò, insieme con l'istr11zi~ne igienica, diventa il fa fi<5re di una nuova. reòenzione popolare eh~ h:1 di mira l'irrobustimènto dello spirito conteµi poraneamente all'irrobustimento del corpo. All'infuori dei medici, il personale che la C. R. I. dispone-'attorno ai }?ambini deile colonie' è tutt0> f<·mminile, in ossequio al principio che la donata meglio dell'uomo è adatta all'assistenza igienica· ~ morale del bambino Quest'anno la Croce Rossa . Italiana - ampliandoi1 programma già cosi bene assolto negli anni srorsi - ' ha istituito e sta lstituendo per questit estate una trentina di Colonie, assistendo circacinquemila bambini e provvedendoli di tutto. Questa opera altamente t1manitaria e benefie:-t· va ,,seguita ~ tt1tti con la massima silnpa:tia.
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· NOTIZIE DIVERSE. •
Per le pensioni opéraie.
che la legge deve ai più debQli, la ragione di Stato
Una circolare !.-- che reca le . firme di Lodovico che impone di considerare çome serio pericolo pub- • D'Aragona, Segretario geperale d~l1a Confedera.blioo l'infanzia abbandonata, inducono a non arzione Generale del lavoro, Feli~ Quaglino, Segrerest:arci di fronte a quegli · interessi e ~ quelle tratario generale della Federazione Nazionale Edilid~idlni, ma ad oltrepassarli ed a rimuoverli>). zia, Nico G~sparini, Rappresootante della Fed~ra zione Nazionale dei lavoratori della terra, EmilioLe colonie per l'infanzia della Croce Rossa italiana. Colombino, Segretario della Federazione Italiana • 6perai metallurgici, Alessandro Galli, Segretari.o· La Croce Rossa Italiana ba .1nodificato i criteri generale della ._Federazione Italiana operai tessili, <11 formazione delle. colonie. Ha stabilito anziLodovico Ca1da, Rappresentante del Sindacato der tutto che il periodo di permanenza nelle colonie porti, Alceste I.Janzoni, Rapprosen.t ante delle So-· • stesse fosse il più lufngo possibile, in modo cbe ciet:à di M. S. e Cooperative, Ettore Cipriani, Rap• il soggiorno al mare o alla montagna. servisse non presentante degli assicurati volontari ·- rileva i solo a dare una tinta abbronzata aTJa pelle degli '. assL.c;titi, ma portasse veramente un benefico rin- . benefizi recati alle classi lavoratrici d.a l decreto11 aprile 1919, il quale assicura ai lavora tori una novamento negli organismi. rendita vitalizia d'invalidità e di vecchiaia. rnvita· D'altra parte molto opportuna mente fln voluto a vigila.re, a'tt:caverso i Consigli direttivi délla Cn8in]ziare cdn criteri veramente scientifici, una cer) sa Nazionale per ' le A~icurazioni sociali e gli nita dei bambini e ha disposto la c1~zione · -di •• Istituti provinciali di previdenza, perchè i contridue tipi diversi di colonie: A e B . buti, che devono essere anticipati per in'tero dai Al tipo A (Colonie temporanee-estiv~ marin~ .o da tori di lavoro e corrisposti mediante marche di collina o di montagna) sono avYiftti i fanciulli • da applicare su tessere speciali, siano versati nella esausti dalla vita,. scola.stica, gli snemiz.zati da deIl l(:ro integrità. nutrizione, i linfatici lievi, i graciil figliuoli <li • e Raccomanda di accogliere con favore la nuova nc>uroartritici o .di luetici o di. alcoolisti. . . ' t> legge e di non dimenticare che il tempo rappre. Al tipo B (Colonie permamenti marine o di colsenta uno ·dei coefficienti più notevoli della nuova lina) sono avviati in separate sedi, .a diversa ubie forma di assicurazione. i predisposti, . più autenticamente tendenti cazione, n ai grave male; i condannati daJl'ambiente famiCentro universitario polaceo in Francia. liare infetto al sicuro maligno esito; e finalmente Gli studenti della ~lonia inscritti nelle Univer~ autentici malati di forme chirurgiche: glando) sità francesi sono stati concentrati a Nancy. lari, articolari, ossee. 8
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IL POLICLINICO
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<!orsi per le infermiere volontarie.
Yetrà eretto e _de lla posizione di n11a. lapide alla casa dove Egli nacque. Il (;omitato E~tivo invita ad ~1derire alle onoI«1nze, intervenetlcloYi o facendosi r<1pp1'€'~ntare .
Scuoln ùeile infer1uiere volonta l'ie della C. R. I. vresso . il Cou1itato Itegi<»1nle di llo111n , .diretta dal pro·f. Va lagns~i, i11izierà i s uoi corsi . .a i prirui di · noveu1bre !nella sua sede Ju Yia 1.'o- 11 vaccino Friedmann~ .scaua n. 12. • È noto che il segreto di preparazione de l vaccino I~ iscrizioni si fanno presso i l )Jomituto Re·<1;11tituberoolare ],riedmann, ottenuto da bacilli tugìonale di Roma, piazza di Pietra n. 63. })(•rcolari ooltiTati in animali a sangue freddo (tarI-'3. tassa d'iscrizione è di L . 5 . • ' tarugl1e), era· stato yenduto ,dall'inventore ud .un · I cor~i saranno della duratà di nu anno scola• Oonsotzio Nord-Americano aù ltn prezzo e levatis.sti<;o. Continueranno altresì i corsi di siwcializznzione per le infermiere diploma te, irnizin ti gi:\ . siìno; ma .solle~ò critiche vivacissime, e malgrado numerosi lavori clillici e ·s perimentali di conferma nell'anno corrente dal prof. VaJagnss:t ~r consestato .'sempre molto discusso. guire il diploma di grado ffilperiore. 9ra esso è stato requisito da1lo Stato prussiano: t>er il monumento a Lombroso. ' ma ne è sorto uno scandalo e la Dieta genero le prussiana ha 1lOminato una Comn1issione scien· Il Comitato peit la creazione di un monumento : tifica d'inchiesta, presied11bl da Uhlenhuth, pe:i: ~ Cesare 'I.ombroso, costituito fin dal 1910 sotto ' studlare l 'efficacia del vaccino e i moventi dena la presidenza del. senatore Leonardo Bianchi, ha 1 requisizione. Qt1el p rovvedim-ento a favore di un ,affidata. la esecuzi'<>ne del monumenfu. a Leonardo prodotto che era stato qua.si unanimemente -OisapBistolfi. EsS€1ndo però mutate le condizioni econoprovato dalla . scienza ufficiale, ha destato un vemiche dell'ante-gue1·ra, In. 1somma ·s ottoscritta non spaio in tutta la stamPa. medica tedesca: da ciò può più coprire le spese, edJ a tale scooo il Comipr-0babi~oote il git1dizio d'appello della Dieta tato rivolge nva preghiera al rpondo .scientifico r1rassia na alla Commissione scientifica. per un nuovo contributo per compiere l'opera: Le l ()fferte possono essere invia te o al prof. Enrico Per la lotta con~ro la tubercolosi io America. Ferri, a Roma, oppure ~11a. Direz.ione d-èlPArchivio • di Antropologia crimin.a le, psichiatria e medicina L'Associ.azione Americana contro la tubercolosi legale, presso gli Editori Fratelli Bocca, in Torino . ha ricavato un utile di 5 milioni di dollari dalla La inaugurazione del mc4Iluroènto itvrà ·luogo vendita ,fil marche da incollare sui do11i e sulln -pella primavera del 1921 a Verona . corrisponden7..a, vendute al l)rez7A> di un centesimo , • .\ . . d1 dollaro l'una . Onoranze ad Angelo Celli. \ I • > La peste a Candia. Il 12 ·settembre p. v. in ('...agli a vrn.ru10 luogo so'I.Al
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lenni onoranze ad .Angelo CeJ.li in occasione della po.sa della prlrna pietra di un monumento che gli I
Le provenienze da Lu Canea sono sott-0poste alle misure contumaçi_uli prescritte per ltl peste .
Indice alfabetico per materie. Affezioni cu~1I).ee e malattie interne . · . Pag. Anaerobi butirrici, spòrigeni, mobiJ). . . )> Ascessi addominali profondi : via. retroperi tonea le pex- l'apert11ra . . . >> • Bradipnea nell'aritmia e da medie-amenti » ... Ca.nero dello stoma<:o : dev'essere operato? » Carne a Yaria ta : esame . . . . . ,» Cellulosa :. colorazione . . . . . . . . » Cistora diografìa . . . . . . . . )) Colonie per l'infanzia della Croce Rossa Italiana . . . . . . . . . . . . )) • Echin()C()('cosi umane : intraòermo e sott<>cutaneoreazione con liquido cistioo » EmetiJla nelle forme .di~enteriche . . . » Encefalite letargica. e gravida·n za . . : >> Enrondro!Ik'l del sottocutaneo Sttl ··tragitto di proiettile . . . . . . . . >> · J1Jpi"demiologin : significato della classificazione biologica. . . . . . . . . . » Esantema .. c~1rl.a tti~iforn1e da ma laria . » Febbre tifoide e tifo esantein~1tioo: diagnosi diffe renzia le . . . . . . . . » Febbri eruttive: la prova della ventosa . >> Fumo òi tabnC'CO come disinfettante della I
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. Ginocchio: a rtrotomia nella cura delle rigidità e delle anchilosi . . . . . . Pag. 86 Gravidanza extra-uterina : ca si.stica . . )) 870 Infanzia: trattamento dei più comuni di-
. )) 872 sturbi . • . . . . . . . . l . . . . Intestit10 : flora anuerobica . . . . . . 869, 870 Latte per ini~zioni nella t:erapia oculare . )) 870 Paraffina : iniezioni cosmetiche . . . )) 869 )) 880 Pa. terni tà : la ricerca della . . Polmone : patologia . .. . . 862, 863 Pulci : di'Sinfestazione . . . )) 874 )) 871 R~chitismo: il piccolo . Sfigmofotogra~o . . . . . . . . . )) 869 Sifilide : considerazioni sulla cura a bortiva . . . . . . . . . . . . . . )) 851 Sifilide : p.ara-aggluti.nazione per la dia• ga::i.osi • • • • • • • · · • · · • )) 8i01 Sifilide polmonare nell'adulto: clinica . )) 868 ~ucc-0 gastrico: azione sugli enzimi del )) <rr: mal t<> • • .• . • • . • . • . Tuberool<>si dell'a 11c<\ : casistica . . . . )) 86.~ Uretere: p-lastiche i>eduncolate coll'arteria ·ipogastrica . . . . . . . . . . )) 868 Uretra : alterazioni sperimentàli ' ùa argirina . . . . . . . . . . . . . . )) • 86R •
Romn, t920 - Tip. Cartiere Centrali.
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L. Pozzt, ed, re.qp. • •
Roma, 16 Agosto 1920
Anno XXVII
Fase. 33 .
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fondato dai professori : •
GUIDO BACCELLI
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FRANCESCO· DURANTE
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PRATIC·A ·SEZIONE •
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REDATTORE CAPO: PROF.
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VITTORIO ASCOLI
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SOMMARIO. Lavori originali: G. A. Pari: Le iperidrosi nelle miolopatie, al di sotto della lesione. Note e contributi : G. G~lli: I termini di pressione san gui~na sistolica e djastolica sono impropri; bisogna parlare di pres- . sione massima e 1ninima. - A. Il vento: I fenomeni anafilattici hanno una base anatomica ? Gsse"azioui cliniche: M . Gioseffi : L'acido fenico e il solfato di magnesia nella cura del tetano. Sunti e rassr.gne: MEDICtNA: P. Denis: Somministrazi one dei vaccini per via gastro-intestinale. Confronto t1·a i suoi vantaggi e quelli della via ipodermica o endovenosa. - CHIRURGIA: Chauvia e Burgues: I processi d 'estrazione dei corpi estranei dall'esofago. Accademie, Societ• mediche, Congre.~s i: XXVIII Congres,So francese di chirurgia. -Accademia delle Scienze mediche e naturali di Fe r rara. - Reale Istjtuto Veneto di Scienze, Lettere e Arti. Appunti di medicina pratica: CASISTI CA E TERAPIA: L'uso degli e.stratti ghiandolari nelle diagnosi di insufficienza tiroidea frusta - Sui rapporti tra l' infezione tubercolare e le diatesi
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costituzionali (diatèsi essudàtive e s pas1nofilie) - . Alcuni princip1 g~nerali sul trattament'> della pneumonjte - Il citrato di sodio nel trattamento delle puhuoniti e broncro polmoniti - N ell ' asma. - I GIEJSE: La v.igilatri'Ce scolastica nell'ed.ucazion~ igienica. - MEDICINA sc1EJSTIFICA: L'azione del cloridrato d'emetina sulla circolazione polmonare. Posta degli abbonati. ~noi bibliografici. Varia. . Nella vita professionale: Un pericolo Occorre modificare la legge per la Cassa di previdenza dei sanitari. .- Cronaca del movimento professiona le: Le tariffe dei medici di Roma Sottoscrizione per la. fondazione « Paolucci » nel Collegio · degli orfan\ dei san4 tari italiani in Pel'u~ia. Atti parlamentari. · Rfspost~ a quesiti e a domande. Condotte ·e concorsi. Notizie diverse. ,. Indice alfabetico per materie.
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E' vietata la riproduzione di lavori pubblicati n el POLICLINICO e la.pubblicazione di 1sunti di essi senza citarne la fonte. ' . ·
Diritti di proprietà riservati. -
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AUMENTO DEI PREZZI l;>'ABBON.AMENTO
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In conformità delle disposizioni imposte dal recente Decreto Ministeriale riportato nel precedente Fascicolo 27 e della deliberazione dell'assemblea · dell' Assoc,azione della Stampa Scientifica Italiana (Sezione Medica), pubblicata nel numero 26, i prezzi d'abbonamento al nostro periodico vengono aumentati, dal lQ luglio al 31 dicembre 1920, nella seguente misura, per tutti gli abbo-
namenti in corso:
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Per 1' Italia
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· Per I' Estero F R. I O -
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pe,,· chi è associato alla sola Sezione Pratica; id . id. a lle Sezioni Prati ca e Medica; id . id . alle S ezioni Pratica e -Chirurgica; id. id . a tutte e tre le S ezioni.
Il Decreto Ministeriale ci consentirebbe di raggiungere la misura del 100 °/0, ma noi ci limitiamo a chiedere ai no~tri abbonati. quanto è assolutamen1e indispensabllè per fronteggiare le attuali diffi.ooltà. Così il "POLICLINICO " manterrà ancora il vanto di essere il periodico di medicina generale. più a buon mercato fra tutti quelli che vedono la luce in J:talia.
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I. nostri abbonati sono pertanto pregati di voler rimettere con cortese sollecitudine, mediante vaglia o cartolina-vaglia, la su~detta quota d'integrazione, direttamente all'Editore del" POLICLINIC@" Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 • ROMA.
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sud101rale al di s opra d e1la lesi.o ne (cto.è in J di~ezione .cefalica) od al di sotto (ci·oè in di-, • . r ezione caud·a.le). ISTITUTO DI ,PATOLOGIA SPECIALE MEDICA' DIMOSTRATIVA Di ambedu•a le eventualità bisog·n a t en·er DELLA R. UNIVERS ITÀ DI PADOVA. co1-ito anch·e nell'intenpretazio·n e ·di casi cliniLe iperidrosi nelle mielopatie, al di sotto ci. Or.a verurean.o il com.p .o rtam·ento al ·di sotto della lesione. d.·e lla l1esione, in altra n ota mi O·CCUtpeirò del D.o tt. prof. G. A. PARI, direttore in0>ariieato. OOilU'P'O rtamento al .di 1$·0·p ra di essa. Al di sotto d ella le1sicm:e s i può avere •s ecreIn qu1e1sta nota iinte·n 1do occuparmi ·delle ipe\ ridros i che si possono avere al di .sùtJto di una zione stidoral·e: a) Per '5tiln1olazione di e!e.m enti sudorali · lesione mtdollare, sra ·clini·camente, sia sp•e- , mentre i·T midollo è integro ·(p·~r esempio, .aprin1.enta 1me:nte, e cercar .di spiegarne il mefcplicando · u.n a corr·ente faradica a l mid-0.110).; cain:iismo. . . b) Per .stimolazio·n ·e 'd i efementi s udorali Spe.rimenta1rne ntJe, i,n· seguito . ,a·Q. un, azio·n e spi1n ali d·O!pO Se'Parazi.on·e . del mid·ollo dai censul midollo spinale si può av·e;re ·&ecrezi on e
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tri superior i (per esempio, applicando una -corrente far.a.dica sul moncone .irueriore del midollo reciso, o p.er lo stes.so atto meccanico dell·E! resezione d·etl midÒllo). · È chiaro cl1e i·n ca& clini-ci nei quali si verifichin-0 con·dizioni an.a logihe, questa sudazì-0ne circoscr.i tta al di ·s otto della lesione, comprur.endo spon ta.n·e amente ed in·dipen<à7n temente dahla ·s µd.aztoo·ei termica, si imporrà..aJl'att e1lZione come un'i·p eridrosi . Credo s1i\J)'erflu o portare .d ei protocolli ·d '€·Sperimento come esempio d.i queste ev·entualità negli animali, p·gtr quanto ifi.g uarda lo stimolo elert.t ri.co. Importa invece ·Soffermar.ti· suld'altr-0 f·atto ac.cennato, il quale risulta ·Certamente dall'esperimento sugli a,nimàli, e mi sembra d·o ver avere molta parte n·ellla inte:rp1retazione di fatti clinici cioè iSuùl'àJ secrezione sudora1e c·h e comJ)are 'agli arti per una ·S.ti·m olazi00te mecca11i ca (lesione. traumati·ca) la quale agi1Sca sul midollo spi.n,ale al di ·sopr.a d·el p·u nto ·d'uscita deùl·e vie .sudorali -e.xtra-m:iJd.oJlari per gli arti stiessi. Mi vi tratteng-0 anche p.erchè, se i l fatto è noto ' esso . .De·r ò n·on è sem1pre bene intei'ipre1
tate.
R iieor<l·erò anzituitto che il fatto è dimo:strato non sol.o 1dalla 51Perimenitazion•ei sui gatti, anin1'a.li che, n·elle condizioni ad.atte, sudano con f:i.cilità, ma è stato ossro.-vato pel"s1no nie1 cani, animali che, second0 le a ff ermazJoni tradizio. nali de1la fisiologia, n on sudano. Il GoJtv e l'Ewald (1), in un l_avoro· classico 111·a noco not.o ilil. quella sua parte dell·ai quaile ora ~i oocupo·, s'Ull e< cane oon mi1dollo spinal·€1 acco~ctato », scrivono (1896) : « Nello st.e.sso can·e· (n el q'u al·e la retSezi-0ne « e•ra stata e.segu ita ·C01Sì in ' alto .che gli arti (( a1I1.teriorri -era ~ompletamente sottr.atti al1e inftuenze1 volontarie pro·v eni enti dall' en-oecfaJo) « ed in altri similn1·ent.e operati, doip o la piri« ma resezione potè essere· osservato anche un (( altro fenomen.o molto n otevole" Quand-0 l'a(( nin1a1e fu tolto da.J[·a cassetta per la ripuct 1it11ra1 deftla ferita, fu trovato· ai).b -0ndamte(( n1ente .cQIPerlo di umidità su tutt.o il corpo, { (( escluso il caipo. Sosip.etitamm.o d apiprim a ·ohe cc fosse Sl1ocessa qualche svJJSta nella sorve« 2"lianza ..... . .cleill'animàlP., cosicchè il CR!ne si fosse cc così abbondantemente bagnato -con la pro~ , pria urina. Ben lp!festo perr ò ci persuad.em.m o che il liquido ch e €ra sparso su tutto il coru no , eccetto il . capo, non era urina, m a su« ~lore. Do:90 acc urat-0 a.soiugam ento diella cute u ql1e_ta si rilco·p riva s ubito di nt1ovo sud~re. 11 Qt1e ta ec~essiva sudazi.one ·duirò circa .6 gioc11 n i (1.o~;o la sezio11e d·e•I n1idollo cer vicalle e u !)Oi _comparve. Non si l) UÒ spiegarla semI
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pli·cemente iperchè l 'aruin1ale fosse. sotto.posto « nella sua cassa ad eccessivo calore. Il capo « d1ell'animale . non mostra\;'a alieun segno di « mal·essere. La lingu.a non pendeva dalla boe« ca come avvifille subito nei cani quando sen<< tono caldo. Così pur.e nè l \espressione .cielce l'occhio, nè irrequietudine, nè movi.rne'Il:ti del « caipo davano segno di soprarisca~dame11to. cc Nepun•Eino esisteva dilatazione dei vasi della cc congiuntiva o d·ella ·rr1ucooa .orale. Infi;ne nè « il nu.1ne.r-0 d·ell~ reispira.zioni nè quello de lle cc puls_azi. ,ni era aumentato. Anche la te.rn:pe« ratura del sa.ngu·e non era aumentata. Sic« com1e1 .p oi la · cute del capo e d·ella m·agigior «parte del collo rim.a neva aJSciutta, .si d·eve in« teiipir et~re il ·f,ellom·en 0 •così, che i-n con.se« guenia della re.sezi one s i determinava uno «.stato di ec-citazione del .m idollo resecato, c he « durava 6 giorni. Non si può dire· pea-chè qu€(( sto .si ooplicaNa proprit) in un'attività <;ooì « ecc~ssiv.amente aume·n tata .dell·e . ghiandole e< 1 S1.1dC)(rif.ere, mer1tre non si avevan<!l crampi . « d.e~ muscoli». Probabi1ment·e. lo stesso fatte fu osservato m olto tem.p-0 fa d·al Brown.:Séquard (2) , ma ne1la sua pubblicazione che ho sott'oochio non è in·d ièato nè in quali condizioni egli •sperimentasse, nè iln quali animali, n è quanto temp o - doip.o l'intervento facesse l'oss•err vazione. Fatti ainalo1ghi ~ri o~iservano nei gatti. No·n so1o, se si tiene ~ 'animal·e ·in vii~, si pOS!S<!no avere p·e r gtorni delle iperi«lrosi al di sotto deJ live llo della s&.Zio·n er, ma anche immedia tamente dopo la sezione ho visto più volte sec1..,ezio·n e fugace di sudore agli arti .p o,s teriori.
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Esempio!
28 iebbraio 1914. Gatto p1cc ol.o, grigio. .m asC'hi.o, Kg. 1,2. Tempoo-atu:ra d·elda staMa 17°. Legiato ore 12. Addormen1<> oon inì ezion-e 12 cmic. isol11·z. 11ret~o 25 %: . Ore 14 10' metto all-0 sco·p erto il mid ol.Jo spinale 1l~ oltr:e 2 cm·. i·n .cotrisp.o ndenza .dehl'ultini:.a. domale e deilfa prima lombar~; ~1 ~etto allo' 1scoiperto la p a rte anterri'Oire ·detll >emisferO' oef1ebr.alle d ·e!stro. . La snerìmentazione in q11est.o an1male consiste n-ella stimoJazione elettri~a de!tJa . bas·el d·ell'em·isf·e r.o •cerebrale dovo var~e sez1on1 piarzi·aJ.i del mi1d olle spinale, le quali ven~ono esegui·t el in m •ooo progressivo. nel tr~tto. ·m~o rullo scoperto. J?:rirrna eise1gu1sco un enusezione sinistr a che poi proltm.go fino al solco _la~ rale ;po~teriol"e d estro. Quindi un cm. più in Pil to $ez:inno il mi1dolJro dal sole.o later~le posteriore d ést1ro veTso l'este'I"no, ~. 1n segu1J° P'f~ lnn(To questa sezione 'Ver.so l interno n-0 1. sole~ \laterale· ;posteriore sinistro. Queste dvai: e sezioni r:Piairziali no1l han~o 'Provocato su azione rul .momento di eiseguir1e. . Esperimento 153. - Dooo ~ver. ec.eg_-111to . ooa ~ezione pa.r ziale vert~ca1e -s1~lla linea ~edi~! tra le d11e lc;ezi oni or1zzont.a.l1 -prece~egi,t1fi (sein13 d aver sudazione) la .prolt1.n go alle 1 , no E SPERIENZA
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(ANNO
XXVII,
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33]
SEZIONE PRATICA
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un~rsi irn alt.o ~d i~ basso con le· due orizzo~ tal1. dorpo d1 che il mo·nco.ne isu.p erioire :r.esta ~n:1~1etamen~e se pa-rato 1daJl'inferioire con una 1n.c11SI.c>n1e a 1rnee spezzate. Al primo momento d_o.p o questo intervento suda senza stimolazione. r 1
Mi sembtr"3' ·ohe la sudazio.n e fugace la quale talora (molto in·costante·meinte) segue immediatamente alla sezionè del mido.l lo deva attribui·r si alla sti·m olaziop.e diretta di centri -e d'i vi~ S'UJdorali per 11' atto m.ec·canioo del1a sezion1è, ~ che !La su_d azione duratura che si può avwe per ·più giorni dopo la sezione deva attribuirsi a fatti ir.ritativi in.fiammatorii della surpelrfìcie di sezione ·d el moncone· inf~iriore del m~d-ollo, i quali, finchè durano, .agisconQ p}u.re stunolando i e.entri e 1e vie sud-orali intramid·ol!la,r i. l\1a un 'i1peridrosi p·er lie.sio·n i spe·r imentali. si potrrà ave.re anche .per un altro meocani·smo, che nel singolo · caso potrà essere diffi·cil·e1 di· sti·n gueire dal meocanismo 1pireced.ente. Oltre ad ave1rsi Ja secrezione sudo1rale per irritazione dire:tta deg1i e.leme11ti sudorali nel pu:n to della liesione, può anche d·a.:nsi che n·egli e1emer1ti sudorali spinali 1s eiparati dai centri aJUmen:ti l'eccitabilità di fronte ad altri stimoli che li colpiscano. · Così .p uò aocade:rre ch·e dopo 11na sezionei completa d·el mi·d 0J},o .spinale nei.l a parte alta diel mido111o dcxrsa:le l'asfissia e l'ipe·rtermia p1rovochin-0 una secrezion·e sudorale più abbo·n d·ante al di ·s otto della J.ersi.one ·che al ~i soip ra. Ne r~porterò un eisempio nei rtguardi della · asfissiai ed .u no nei riiguardi detla iperrtermia. 1
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Gatto a mac. chie b~anche e nere. Cute d,e,lla pi·ainta dei ·P ie. d'i rosea. Femmina, Kg. 2,3. Temp. ,d ,e Jla stanza 19<>. Legandolo suda. Ore 11,10 inietto 14 eme. ·s oluz. ur·et:a.no; lp·0 CO dopo si addormoota. · E sperimento 312. - Ese1gui1sco sezion.e comPLerta del midrO'l'lo spin.ai.e in · corris.po·ndem.za del.Ja . V dorsale. (01ni ssis ), Non s·11da. IJ vi IJeyden (4),. in UJl suo an1malato· ·cth.e in Esperimento 313. - Impicco c on ·n.odo ·s cor. soio al co1Jo ad ore 11,37'. Fa conati reis-pira- seguito a:d una mteil ite a;ou ta era co:l1p:iltio d·a tarii e1d ha qualèhe 31ècenno dt moivimenti c001- un anno da P?-l'altsi con contrattura delle givulsivi di flessione . del tTonco, fitnlo quasi alle . noc chia in ft,eisisi.one. ·vi,de la paJrte inf·eriorie 11,40'. . . de·l OOI'!PO 1costantemente rtcope!I'ta .d a sudoi.ri, m·~tre ·aJ'la < parte su1periore restava se1c ca, ed In questo frattempo . c om.p·a.re gradatamente os ~.erv ò .Jo stesso fenio m eno an che in un ·caso una sudaztoiie a tutti ,e· quattro gli arti rpiù d~ ferite da arma da f11 oico d·el' midollo dor.srule evidente ai 1pQ1Steri'O·r i. i·n ! èrio·r e con paraiple1g ia iilJCOIDiJ>il eta. ESPERIENZA 6 maggio 19l 1.. - Gatto .111 ero, cuIl Men,cLeìlissohn (5) in un caso di paraplegia te della pianta ·dei pie·di nera. Maschio. Kg. da tra um·a1tJismo mtdolla'fe d·o vuto a fe1r ita di 3,0. Te.ma:>. ·deJla stanza 16°. Leg-aooolio suda gu.e-n'a (secon.da e terza verteb!'a ·dorsrule). nel poc.o. Inietto 13 ,eme. soluz. uretano. quaàe egli, oltre ad u,Th e.erto grado di c;ompresB;ione esercitata da · un 'emorr a.g i a menin,gea, Espe.rimento 307. - Sezion.e ·del! midollo ISPinale alla 1a. lomb1a.r e, poi d ello .s ciattco destro. ammetteva, che vi f o.ssero anicihe fooo1a.i eimorSi a,gi ta,, Mod.iJca sudazione. Inietto altri 4 eme. nagici nella . sostanza mi1dollaire stessa e partidi soluz. urietano. O.re 12 metto in ternlcostato c.elairmente nelil a sostanza grigia diel midoJilo a 37°. N·elle p·r ime . ore •s udai agli ,a rti / anterio.ri. (.sindro1n1e siringomiieliiea ), o~e1r'Vò i pertd.r o·si · . e non ai posteriori. (Omissis ). Ore 15.15' .su- n1egli arti par.alizz·ati. In ltn ieruso di tumore ·del mi1dol!Lo spin·ale dazione arti antertori berne evi·den tie ; fP·os.terio.re sinistr ahbon.dante; 1>-0steriore destro (ico·n scia- diel Seebohm (6) vi f.u dapprima 'Paresi S1Pastioa, poi ;parruliisi com1p le1ta motoria e semitiico rectso) nrulla. Poco dOIP-O• mu·ore .
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ESPERIENZA
20 maggio 1914. -
Ll fatto che una Jesion.e dei centri nervosi d·etermini un' Lpeirec·citabi.Iità di crentri vicini n?n è oompletame11rte n·u ovo neilla fisiopatolo~ ~1a gene.Tale del sistem.a nel!'voso. Anzi 1o si i11vo1c.a, in via ip.oteti.c a, p~tr i.Slpiegar.e, ,p er es.emp·t o, mlcun~ iip•e1res.rtesie. . Del resto questo fatto· ha lin'analogia anche in un aJtro campo della ste!&sa inn·eTvazione sudor.ale. In~,atti 1se ·si inietta deilJ.a pilo·carpin~ aid u1n amrmal-e (si sa che }a pi1locair,p ina ha az1oll'Le periferic·a) lo is tesso giorn.o doip·o ch·e. · fu reciso uno sçiati1co, cioè prin1a che le sue fi:b:Pe d 1egeneri.n.o, si conétata un 'ipetreccitabilità dal rato della s~zione, una maggiore sudazione d~l l~to dello sciattco reciso, e soltanto ·n ·E}!i ~1~~1 successivi la secrezione sudorale per irn1ez1one di pi1ocaTpin::t scom.p are, allorchè la degien1erazione è avvenuta (3). ~ ' es,peiri1nento ci dimostra dunque due m·e1ccani1smi div~rsi di produzione di un.a iperid~ro·si n 1eJle inielo patie: trritazi.on.e di.retta di. ~1ementi sudorali, ipereccitabilità di questi v·e'r so gli stimoli f1sio.1ogi·ci e sp·eci·a.lme.n te verso lo stim.olo tetrmico. . Come ' ho d etto, nei singoli casi, .s.p.e cialmente in cli·ni.ca, sarà di.ffici:Ie disting11ere tra un'e. ventuafità e l'aùtra. ' In ogni modo questa distinzione dovrà d'ora i.Ii11anzi ei~e·re tenuta preise1nte ed aillora forse si potrà giung.ere ' ad u·n 'anal:iisi ,p iù precisa delle i.p eri drosi nelle mjie lop·a.tie. Io stes·so confesso di non ave.r ne ten.u to i[ debito c9111to in passato, neJ racco. gliere l',ana.mneisi' dei mi·e·l opatici o n.e1l'es-a min.airli. N ell.a letteratura ben di rado è ac• cerunato se un'itpeTidrosi era l·egata a stim.t:>li termitci od i·n dijp endente d·a essi. · PrescilJldendo, pe1r ora, da que1sta distinzi·O· ne, ·Sii trov·ano nehla aetteratu-ra pa:riecchi eisempii clinici perfe;ttamente parall·eli ·alle osserv azi·oni sipe·rimen taili.
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ti.va · deglj ~rti i.Dlferiari; l'an1estesia1 giunge fino << dollo spiinal·e; ma questa spiegazione può _ .a1 c ~1p.e~z ol1 dell.e mammelle.. Alte1 azioni 1della « corris·pon1d ere IPeT buon numero di casi». sensib11l1 tà termlJoa agli arti .superioc.ri ed al Oggi mi sembra.ohe -siamo più vi·cini a rentronco. I peridoom alla faociJa, 1a11e bra1oci a al .t ronco dal livello deJl' oonbeililic-0 in ·S'U. ' derci con.to dei varii fen.omeni. E vero .che non In un caso di vVa;gn,er e ,Stolper (7) con di- con.oscia,mo tutto il m·ecc·a nismo di essi: basti s~ocazio?-e tra limattca 1de1Ja V v-e rtebra cerdire che ignoriamo completamente ,81e1 il centro v1oaàe. si aV1etva ip~ali!si I?oto:r:ia completa delle cer.eb.r~J..e su1doral,e abbia una .prurte e qual hraoc1a e pare·s1 m otoria ·di alto giraido alle . ·• . ' e, 1 1 igam?e:- . ~0 n vi eran 0 1g rossolani 1di1sturbi ,di nella s~da.z1on.e termica, e quindi i1gn-Oriamo sens1b1l1ta .al~e .bra·cc:iia (m ·a1I11cano ·dati 1esatti) . fonse quaJ1che foatto 1ohe sarebb·e1 fondame·n taLe .AbbondanttSls1ffia se1cnemon·e 1sudorale aJ. p etto ie ·a l do,r so. Progressirvo miglioramento ·delJe p er epiegare il comp,ortamento deli.a secrezion,e 'sudoral~ nelle 'lesioni trasverse del mfd1ollo 'Pa;:rtalisi ( d,~pp, rima 1a.lla ~usoola tura ·1del 1cinto • s ca:pol!ane:). Du1e settimane doip·o la le&Ì·o·n e oes- spinate. :sa l 'iJp•er.idrosi ail p,etto, ma ri:c10ffi'Paire alla fac- · , ~ p~~e1 verò che non s.appiu1mo sem1pre . dire cia e. co.n tinu1a a l dorso. Progressi.vo miglio- perche 1n un caso·, sper1men tal.e o ·alinico ·s i r .am ·en io di tutte le paralisi. L'ab,b ondante secrez;ioine sudorale .si lim:itò sempre p iù, e •s ette abbia \yperi'drosi in, seigl1ito ad una lesion~ ed al di sotto di essa, ed in un altro caso in ·s~ttrmane do.p o i.I .traruiµia nrooi 1eTa •p iù ri~etva b1le 0ie a.IJ~ fac·cJJa, e d infine soltanto dopOJ seguito ad una 1esion.e ch·e sembra perf ~tta i p.a st1 ;' cesso alla. IX settin1artr1. • m'ente 1e/guale, si aibbia anidrosi. In un ca·so ·de)l l'Ehrli.ch (8) tLn uomo di 38 Ma psure abbiamo alct1ne cognizioni tutt'aJanni aveva riportato U·n ·ai f.erita da -punta d·el tro che trascurabili. tr~tto dorts ale ooperiore dehla colon;n.a ver·tebral.e. Parie1si motoria 1d ell ' arto inferiore d estro N e1l C'ampo sperimenta.le, unendo dati antie partalisi .r uotoria com.p 1eta ,del sinistro. Mo- chi e dati nuovi, con.osciamo: di·ca ipoestesia e·d ljpoalgesia rulLa gamba 1s ia) Che una sudazio.n e non t·ermica si p·u ò nistra; alla ~stra lJa sen1Sibilità surperfi ciale s rper1ta 1)1er tutte •le .qu1alità. Il p1aziente riiferiisoe av,ene .p,e r ·s tim olazio n·e diretta del, re·em.tre cerebrale (Win~1èr, Pari); · · . sP ont an1e1am1e·n 1te ·che da qiuarudo ifu f.erfto n1otò un aum.e,n to dewla selOrezione S.u1dorale; però b) Che quest~ sudazi·one manic a ( a·n idirosi) noo v'è difie:Penza: d:intensità 1d1ella se•crezione 1sOltto di una sezJ.one trasvef!'sa rulta comaJ. di ... 1 sUd·oral e tra un la.t o e l'altro. pleta d el midollo dorsale (P.ari); In un altro caso di V\T.ag.ner e StoJ.per (7), . e) Che .al di s-_o tto di una sezion·é t ra8ve:rsa contU'sio1n.1e deil mido!Llo •s a-cral•e. Distul'bo di isensibilità .a brache di cavalier-e 1c.on mamife- alta completa del mtdoallo d orsale l{UÒ essere sta·zioni nel territori() del I-IV .segmento 1sà- conservata la .sudazione termica per' ·azione di ·crale. Amb·e d ue i piedi in parrulisi flac1cida coml)1eta. Non. vi è p1aralisi &picc~ta :iin 1Coirri- centri spinali (Lu·chs inger ed altri, d.a me conspo11denz·a delle aT"t:i.c·ol azioni d·el ginocchio e f·ermato); dell'anca. I piedi p a ralizzati siuda.n10 semipre d) Che la sudazirOne t·e1rmica man.c a al di abbon da·n temente ed i1l pa.ziei1te ha semp re in sotto de.fila sezion,e se il tratto' di mtdollo S{Pi-, e·s si senso di freddo . Il M·annl{oprf (9) fPU·:r.e . irn .alcu.n i 1oarsi di p·a- nal.e ,s otto1st8'nt.e è asportato (Lucb:singer); e) Che ·tailor·~, e con ma.ggi.or frequenza raliisi ·p1e>r mielite· 01sservò abbon1dante sudazion e. 11·1vrannkop·f rilevava n on p otersi an.cora quando siano ·p~1sati .a lmeno alcuni giorni dis tin.g-u1eire J..n quali concUzio±ti si abbia, la di- dalla sezio,n1e, il tratto di m odollo .s pitilale sotmi.n uzton·e ed .in q·uali l'aume,n to deJJ.1a searetostante alla s~i on•ei si trova,, nei riguardi zione su1dorale. • dell'irun,erv.az;ione spinale, ne11.e stesse c ondiIn 'Un'a.ltra nota mi sono occupato delle •.a ni- z~oni ·ca.me se fosse stato as1)orlat9: cioè mandrosi da l eisione midoJlare; in questa delle ·ipe- ca la ·sud azione teTmica · al di sotto della se-. ridrosi. Quindi una sezione del midollo s pi- zicme (Nawrocki); f ) Che una stimolazione d•eO. midolilo •ad / n a le, una stessa lesione -sperrimentale o cli· un determi.nato livello può d·are secrezione s t1nica, può .dare ani,drosi od i•p erid.r osi. , Questo comportamento ft1 rilevato anche cli- docale al di sotto di q'lleisto livello indi1penden-· t emente daMo sti1nolo te<rmico, e che talf stinicomente dallo Schlesinger. (10), il qual•ei nel 1900 ,~criveva : cc Non si può ,ancora g,p.t egar e n101azione può es.setre rap·p resen tata dia u.na lesione del midollo p·er sè stessa, peT esemipio « p erchè in uri caiso si abbia ipe!I'idro si, nel· da un trauma, d·a una .s·e~i-0n1e o dai fatti irri« l' a1ltr~o a11idrosi, in un terzo secrezione •SUtativi conseguenti (Goltz ed Ewald, Brown-Sé« d orale panrudossa. Il con cetto che l'irritazioquard , P ari) ; · c< n e cl elle fibre1 e id ei centri sudorali dia iperi· g) C\he tailoira, a l di sotto di una sezione << clro . . i e l a l oro 1 para.ùisi o di Sltruzione dia anialta compl eta del midollo , i centri s11dorali spi<c d ro~i. non b a.s ta a s piegate t11tti i fatt i o snali no1n solo conservruno I' eccitabilità per lo e< ~e rva t i, a.l.trin1 enti n on si i1otrel)be talora a• ()timolo termico, ma si trovano in condizioni di <e \'e re i1)eri d ro~i. n elle lesioni trasverrse del mi1
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ilperreocitabili tà, per cui al di s~tto dehla sezione si ha un 'iperidrro1si tBrmi·ca (Pari) . L 'esiperimento ci rend e quindi completamente conitg/delle varie eventu,alità che si cOOlstatan.o in clinicà relativamente al comportamento d•erlla sudazione al di sotto di un focolaio morboso spinale. E·d ho lfilevato an·che nei ~i gua·rdi d·elJ'anidrosi che aJcuni oasi hanno caratteri speciali per c11i si posso no m·ettere più specialm.ente in parallelo coo l'una o con l'altra eventualità Sp 1 eTimenta}~i. S.e poi fil1·0il'a la fisiologia sperimentate rµ>n spiega p·erchè al di sottò di una Jesion~ talora il mi,dollo si·a normalmente eccitabile per ìo stimo1o termioeo, taJora ipoeccitabi'le e talora ipereccitabile, n-0n è da sorprendersi se fin.ora nemmen·o la olinica sipie•g a queste stesse diversità, che essa riscontra ne i ·suoi casi. Due punti però sonq. chiari : che in qualche caso a breve distanza id i te:m·p o ·dalJa sezione si ha eccitabilità normale, e.id .a · diis tanz,a di tempo maggiore l'eocitabilità dimtniui1sce (maggior frequenza ·dell'anidrosi termica a distanza di temp.o dalla J..e1sion.e .n .egli es1perim.eniti d·el Luchsinger e .del Nawrocki1, e eh.e talora la iperidrosi al di sotto deJla :lte sione non è Ul1Ja iperidirOiSi termica, ma è dovuta ad una suda.zione da i'nritazione locale nel punto della lesi on.e. . È anche logico sup.p orre1 che l'ipereccitabilità per .gli stimolt termi.ci al di sotto della lesione sia dovuta ad irritazione loca.ile, nel pUID..to della lesione, de.gli elementi sudorali, irri tazion·e che è in·sufficiente ,a .p rovocarei .p er sè stessa la ;su.dazio~ne , ma sufficiente a da:re iperidrrosi C}\µando si sommi co·n uno istimolo te•I mi·OO. Siamo qt1i11di un po' più innanzi di quanto affermava \I.o ScihlesiJ11ger, e fTa altro possiamo spieg.aroi anic he che· cc talora s i po ssa .ave~"e iperidrosi nelle lesioni trasv·erse del rrudollo spin·aJe ». Tanto possiamo 1sptegarcelo, che ne cono.scia.mo anizi più di un meccani1smo, e çhe trovevemo difficoltà s01ltanto a dj·stingue.r e quale di qu.e sti meooani·S ini sia quello che <ià ip.erid'I'osi nel si.ngol~ 1caso o.sservat~. D·elsideiro in·f ine rilevare anche un altra COIIlstatazione di ieaLraitte·re 1clini.c·o , che mi pare ri1sulti dall'insieme d;ei casi pubblicati, be!lCJhè non sia ~ncora T}OS\c;i'bile ,classificarli statisticamente: ·Cioè, l~ maggior frequenza dell'amidrosi o deJl'iperidrosd. secondo 1a varia natura . del •p rocesso mo rboso. · S·etnza pote-r per ora p.recisare statistica.mente qt1esta constatazione~ mi limito à rilevaire la grande frequenza delle iperidrosi bilaterali od unilaterali nella siringomielia, in confronto con le altre mielo·p atie. 1
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CONCLUSIONI.
Speriimentalm·e1nte si può avere una sec!'ezione su·d:orale al 'di ·S otto di una lesione midollare, si.a f11g·acemente dopo ii trauma, 1sia per temp·o più l ungo (per stimolazion.e dia-etna. di centri e di vie sudorali per. l'.atto meccani·co .,d•eil la lesione, e pe·r fatti irritativi i·n fiammatoril n .e lla sede de1la J.eiSione n1i·dollare). S1peritm.~ntalmente elementi sudorali :sPinali sepainati dai centri possono present.are un'irper ee.cita·b ilitfb di fronte a.d altri stim·oli ·ch·e Ji cdLpiscano (termici, asfittici). Abbia!m o quindi due rneccani·simi che po•sisono dare un'ipèridrosi nelle mielopatie: o l 'irritazione diretta di elementi ~dorali n·eil midol.l o, o l'ipereccitabilità di . qu esiti e1'ermenti verso lo stim.olo termico. Finora n ello studio cliinico delle mi.elopati-e non è stato tenuto conto ·d·e lla distinzione tra sudazio·n i Slponta.nee (acoessio·n ali o continue) e.d ipe·ridrosi- P'elr 1o stimolo termico, mentre i risultati S1p·8Timentali fanno ritenere che esse siano ~01VUt.e a me·~canismi div·ersi: n e'} primo caso fatti irritativi locali nre.Jla sede del processo morboso, nel seoon·do c.aso ipereccitabilità di ·cen.bri ·Slituati a ma,ggiore distanza dalla .sede di .esso. Come la fisio.p atolc1gia sper imentale non 61pi·e:ga finoira l e · ragioni per· cui lesioni mi.d.ollari apparetentemente eguali danno .i.in ~u·aLc~e so anidrosi ed in qualche caso i:pe!f.tdros1, .cosi nemme1D.o le osse·rvazioni cliniche rendono conto sinora di qliesta differenza; p erò vi .sono p.arecchi fatti i quali in parte re~·dono Jconto dell'un.o ,e dell'aitr~ comportamento, e 1e ·etv·entualità ,C!liniche trovan.o 11ell·e1 corrisipond·enti ev entualità. sperimentali una comp.J.eta .anal-0gia ·e quin·di una r.elativa spiegaz.i one. Clini.ca.mente sembra preval ~~e l'anidrooi o l 'iperidrois i anche s·econdo la varia natura id.teil processo ~boso (mag1gior frequefl2ai dehl~ iperidrosi nelila siringomielia in co11fronto d1 altI'e mielo1p atie). 1
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BIBLIOGRAFfA. 1. GOLTZ F. ·ed EWALD J. R. Der Hund mit verkurzteni Ruckenmark, in Pfl. Arch.. 1896, vol. 63, pag. 362-4-00. . 2. BROWN-S:ffiQUARD. Leçoris sur les nerfs vasomoteurs, etc. - Par:iJs, l\llasson, 1872. 3. , ,ULPIAN, C. R. Acad. Scie:nces, 19-26 ago1Sto 1878 Cit: ,d.a F r anak al.lai voic e Sueur PTiysiolÒaies, del Di et . .del ~échamb!e:, 1884. 4. v. LEYDEN. Cit. dal Du Ca.z1al , lb1dem, voce Sueur, Pathologie. , • 5~ MENDELSSOHN M. D eux ~as de pa_raplegie ·de nature .o·r ga·nique s ltivis de guérison. ~e dut.a 1° luglio 1915 della Soc. ·de Névrol•ogi-e, 1111 Revue Neurol., 1916, 1° semestre, pag. 190. 6. SEEBOHM. U eb. ein·en F'all von Tumor medulla·e sp·i nalis, in lnaug . Dissert. Strassburg,
1889/
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7. ' '' AG~E R e
V€rletzungen der Wired in proporzione, diciamo ~osì, alla forza sibelSéi.l:Lle 1i.11d d es Ruckenrn,arkes in Deutsche stoli-ca .di ogni colpo di stMituffo. Cliir., 1898, . 8. EI-IRLICH. Ein Fall von Stichve rzetzuna des IJ pas.s aggio della prElssi.one mini.ma sanguiR1'i,Clccnmarkes. in Wf.qn. klin. Woch .. 1893. gna alla maissima e viceversa avviene grada9. MANNKOPF. Uber acute "11-lyelitis, 1865, Cit. tamente e progr.es.sivamente: il tracci'ato del dal Nitz·eLnadel, [ !e ber nervose Hyperidrosis po I.so ci dà ·u n 'i:dea ··di tale fatto. La cuspide u. Anidrosis. - Jena. 1867. dello ,sfi,g m,o.g ramma r~pp.resenta l'istante della 10. ScHL~SINGER ·H~ Spinale s ·chweissbahnen u. Scliioeisscentren, in Festschr. zu Ehren von presisio·n e massima e le basi de1l tr.acciato la M. Kaposi. - Wien ll. IJeipzig, BraumulJLer · pressione min·ima; la li·n e.a: aiscend·enite si f or1900. - Ivi attinsi buon.a parte della prece~ ma flurante il p.a.ss~ggio deH.a pressione midie.nte bibli·o1g rafi·a tedesca . . STOLPER.
NO--çE E CONTRIBUTI. I t.ermini di pressione sanguigna sistolica e diastolica sono impropri ; bisogna parlare di pressione massima e minima •
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Prof.
GrO, »-\ NNI G ALLI
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Lo stud·iio d·ell.a pres.si.one del sangue n·eii gros1si vaisi tarteriosi •noill si limita ora più alla mtsurazi.on.e della: 'J?ressione cosidetta sistoiica, quando cìoè il ventricolo in completa sistole mançl-a i.I suo c-0ntenuto ne1ll'aorta, ma si va se!llpre più interessando ·a ll,a mtsurazionei della cosid:d.etta pressione .dia stolica, o ·come meglio si dovre·bb.e d·ir.e .Pressione m1ini.ma. Durante una rivoluzione cardiaca la pression-e n-elle a•r tierie p3Jssa da un minimo •a d un massimo e da questo ritorna al min_imo di prima. 'J'q.le constatazi-01n e si può farei in manier,a, ·p almare, infilando un tubo ·di ,-etro nel mo·n cooe centrale' di un'arteria; il sangue si inna·lza rapiid ame·n te fin.o ad ·u n eerto livello di pressione costante, ~ che .corrisponde al~a pr.e ssione mi-niim a, o oomie s·i dic.e diastoli.ca. Ad ogn,f sistole poi il sangue .Sii innalza nel tubo di un certo tratto· ancora 1sino a ra.ggiunge:re un massimo livello, nel quale resta un istante per ri1discend-ere al · lirvello della pression.e oeostante. Questo git10-00 si rii)·ete ad ogni ·rirvoJ.uzto.ne cardiaca. Per avere un tidea. ancor più pratica della pressione costante im.m a giniamo d·i penforare una tubazione di aoqua a pressione; n.e 1el.$ce un· getto di una certa altezza e ohe -permane sempre allo stesso li,1 eJlo. Avverrebbe semplicemente1quanto vediamo nelle vie cli R.o ma, 'quando il fontanie1'e avv1tu i.l s110 t11bo alla co nrd ottnra 1d1ell'aicq tta·: il getto d 'inna1ffi a.m er1to mantiene la sta~isa Junghezza, sei non inte n ·engono spato le od altri . ordign·i , che fren1no l' uscita. dell'aoqt1a. Allo stesso modo le punte dei dt1e getti di acqua delle font ane di S~n Pietro restano sempre allo stesso livello. Ma S'ef noi nella conduttura im111agin assimo di inserire t1n gr osso stantuffo, ft1nz·ionwte ritmicamente , le pwite delle due fontane si innalzerebbero ud ogni stantuffata . 1
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.n ima alla massin1a e la linea disce·n dente, che· è di no1·mn. più 111n1g à e meno raptcLa. della precedente, si forma dt1rante il p3Jssaggi.o dalla pressi-0n.e massima alla minima. Siccome l'innalzame·nto della pressione sanguigna avviene durante la seconiaa .fase della si.s tole ventricolare, si è da.to senz'altro il r1ome di p1·es~ion.e sistolica a'}la 1pression·e che esiste , nelle arterie drurante la loro dilatazione; mentre per ia .ntitesi ..si è chiamata diastoli.ca la pression~, che viige nelle .arterie durante la loro sistole. Sa1rebbe st~to più iproprio dire .p ressione €a·rdiosi1stolica e ·cardiod1ai~tolica, o meglio pr.essi o·n e ar.terio diastolica e arteriosistolica, quanto ara si dice impropriamente presstone .stsif.olica e ·dias'tolica. ::.VJa. an1che tali denomi·na.zioni no.n ' sarebbero esatte. Eèco il 1
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per~hè.
La sistole v-entricolare si può d.i vi·dere, come è noto , in due fa:si a:ssai importanti: la prima di tensione o sistole latente, durante la {fllale la 1press~>0ne endov·entricolare ,si va innalzando · sino a raggi·u ·ng.ere Ja pressione aortioa. Pur essendo il m.iocardio. ·contratto, n•on ,e sce atlJé·o r san·gue 1d·ru esso e la pressione en.d oaorti.ca ne r-esta ininfluenzata, an~ ·contiri.ua ad abbassavsi e ·raggiu·n ge appunto iJ suo massim-0 duran~e l a sistole latente. Appena il contenuto . v·entricolare ,s upera la pressione dell'aorta, le valvole a-ortiche si aprono ed il .s angue affluisce verso l'aorta con una p-ressione .s empre pi1'.J arunientante fino 1a ragigiungere il massimo prectsa,m e·n te alla fine d·eJla seconda fase .sistolica, o fase di efflusso, o di svuo tamento sistolico. Durante la diastole ventricolar:_e la pressione endoa>0rtica va pr.og:r.essivaniente diminuendo e la ragione è chiara. N,e ll'aorta non arriva più san~ue, mentre da .essa sft1~ge per la via d.ei capill ruri; nell'albero .circolatorio non vi è più forza viva, salvo quella im.m agazzinata nelle ,s ue pareti elastiche durante la sistolie ventricolare ed eviden'temente incaipace di mantenere la pressione endoarteriale per la sfuggita del sangue dai capillari. Questa d:iminuzione è progressiva .e raggiunge il suo massimo dur a nte la sistole latente, come lo .dimostraru:> i , diagramn1i ottenyti n egli animali della pres1
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sian.e endoaortica e del cardiogramma (vedasi ampiiezza del polso, o lo sba.lzo di preis sione. fra fig. 66, vol. 1, Fisiol.. del Luieiani). S e non inU·n estremo e l'altro'. Questa conscenza ci dà . tervenisse una .successivia sistole la pressione un 'idea abbastanza approssimativa del lavoro endoaor~ica contin·u erebbe a cadere con gravi _ cardiaco. Tall estremi coin.cidop.o per il cuore -di.sturbi funzionali, il che avvtene, per es., nel col finire della fa.s e esp11lsiva e col finirie ·d ella . .. morbo di Adams-Sto.kes, 1Sino ad aversi una sin- slStole latent~, per le arteri'e ·c olla fine della · -Orome di morte. lo~Q diastole e colla fine p..ella loro .sistole, per · O~e Ja s.ts~ole la1tente n-0n sia una sempli-ce cui sarebbe U!Ila den-0minazione anoor accettaspeculazione fisiolog·ica senza inter~s~ clinico, bile quella .di telo (fin·e) a~teriodiastolica e teloce lo mostra quell'interessante manifestazione · a~~eriosi~tolica. ~~ ~ome appar.e c?iaro,. be·11 clinica, ohe è l'extrasi.stole. .S e ·essa è molto p1u prat1ca Ja d1.c1tura di :rna·s sima e minima, precoce, .cioè se insor.g.e, coµie non di rar-0, a che · ind:ica con ·grande esattezza quello che si di•astole pooo inoltrata, e quando dunque la ri.cerca, quandJo roi.s·l triamo le due pressioni del , forza di riserva accumulatasi durante il troppo saµgue nelle arterie. · br~e riposo cardiaco, è scarsa,· vi ha un .simu: lacro di sistole ventricolare che non rièsce a I fenomeni anafilattici ' supera:re la rpressi. one endoaorti.ca, per cui av• hanno una base anatiomica ~ viene una vera sistole frustranea, senza effetto . sul dinamismo circolatorio. Il ventri,ooJo si conP rO!f. A. ILVENTO ' trae, ma .senza gettito cli sangue, la rivoluzione docente di igtl-ene nella R. Università di Roma. car.diaca· ,si limita J;')er cosi dire alla ,fase della Il Nolf . dell'Università di Bruxelles ria:sisu-. sistole latente; la pressione sangutgna endoaOJ"tica contin11a perciò a ca;d.ere ·e si ·h anno meva lo stato attuaLer ·dellie ·-C0 noscenze ri·gu.a r·quei molesti sintomi di evan-es.cenza e di rapi1do do a1l•ar proteinoterapia èd •al;Ja proteositerapia deltquio fino alla su·ccessiva sj:st.ole utile, la in una seduta del·l'America.n lVlìe,d i·cal Associaquale riporta la pression.e aortica a•11'altezza tion (Journ. Med. Assoc., vol . . 73, n . 21, paginormale, ma spesso prodUrCen·d o .s ensazione di na 1579), secondo alcune a·p pli.cazioni da lui . llrto al cuore o nelle arterie, sensazione così f{a.tte recen.temente. alla cura di determinat e mailattie infettive. temuta dagli extrasistoli.ci, La ca.ratteristica di cruesto metodo consiste Non è quindi .e.sa;tto dar.e il nom.e di diastolica alla pressi.o.ne, iehe noi c.erchiamo ·di mi~ nell'introdu•r re d·e ntro 1'organlisano per un·a yia, che im:p\ed~sca 1' azione del m·e cca·n ismo digesurare coi noti .m etodi oscillatorio vibratorio ' coincide,' stivo, sia le· protei~e naÙrv·è del si·ero di sanascoltatorio, ecc. In g.r an -parte esisa è vero, colla di.astole del ventricol-0, ma la parte gue o d·el I.atte o dell'uovo, "Sia i ipeptoni, propiù bassa di ·essa, cio~ quella che clinica·m ente dotto interm·edio di dislocazione · della mole"Cola niù interessa, è sincrona: colla sist.ole late·nte. protie imca. La via so,ttoou tanea è èrufù1a, .p er Per p.reci.s ione di, linguaggio, {1he non do- oui 1a sostanza pa1ssa più aerntam-ente n.eJ.~a cirvrebbe, venir mai m-eno in una scienza• obiet- colazi-o ne gen,e r.ale ed 'arriva, ·per mezz,o di tiva, OO•me la cardiologia, -si devono ·abba:ndo- questa, a.gli elementi cel;J.ulari d-ei vari tessuti; • nare i terynini <Sistoli.ca e diastolica, sostituen- 1pi\1 r'arr)ido è i1 ·pass~ggio p~ir ~a vi.la intr.armuscolare; immedtàto è per Ja via ·en·dov·enosa. dovi que1li esq,tii di massima e di minima. L'a:iirivo di fo rti quantità di ·p epton.e in 1cirRecentemente un autor.e di valore, mentre ,·,uole giustificar.e i termini di ·s istolica e ·dia- colo produce una v.era intossicazione con ·distolica, .emette questa rpr-01posizione, che evi- minuzii-0ne della (!.Oagulabi1·:i.tà ·del . sangi1e, grand-e ab'b.assamento d-ella pressione . . ~sangui dentemente è infondata: gna, disipneia inte:nsiss-ima, vomito . .e .d iarrea. « Mats si l'on ·entend, par pression diaS'toQuesto quadro viene chiamato d1aJ1I~arutore lique, la pression qui règne dans ~e système shock da peptone e .s i ottiene egu•a Jmente iartériel à la fin de la diastole ven·triculaire, il faut convenir qu.e sa stgni.ficatiion devtent par- niettando in cireoJo tosiSine mi1crobiche, .sostanfaitem.ent cla1re et l 'orn comg.rendre que ce teir- • z·e tossic.h e animali ·,o ve.g,e tali a base1 quaterme, qt1i s'op.pos.e bien à ool11i die P'\'..esisiion syis- n.aria, estratti di orgiani, fl siero od il sangue toliique, ait été conservé comme · sy.n.o:ny·m·e de delfìbrinato . od il pro·dotto idi dissoluzione dei pr.essioni .m inima par la.i - majorité des clini- glohl1li rossi 1dell'animaJe medesim-0; tutte so• c1ens ». · stanze, ieio·è, r~cche ·di 1proteline. Noi tendiamo oo:i nostri metodi di indagine a Nell'uso terapel1tico sono state adoperate • mi~urare il massimo di altezza raggi.u nto 4.aldal ~ 0lf Llosi refrat~e di reptone per via endola pressione sanguigna ed il minimo a·0cui cade, ven·o sa, :spingendo J.'iniezion:e lentamente• ed in mod-0 d.a av.er~ esa·ttamen te la · .cosiQietta arrest.an·dosi, se la taichicardia diviene molto 1
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forte. In tal modo si ha ·tachicardia e d~spnea in tl1tto 30 n1inuti ad un'ora, mentre si seguidi grado mode!1ruto, che cessano dopo cessata va110 le pulsazioni cardiaohe ed il ritmo 1della I'iniezione. Nla do1po 30 a 60 min·u ti o due ore. respirazio·n ,e. . si ha un brivido lp'rolungat-0 e l'a.bbassamentr I rfenom·eni osservati eran·o i seguenti: Dopo d,elJa temper.atl1ra, che può .dura.re fino a 24 i pirimi cc. 20, l 'anim.a le cominciaV1a ad essere ore, con prolfusi sudori. Quest'azione ftu utiliz- agitato, di·sp11-0ico e r.r~·scva la frequenza car• zata in c;aisi di feb!bre tif-0i1d·e, di setticemia da · diaca; 'segi.1iva llna fase dli a:bbattimento. D-0piogeni, di ere1Sitpela, di · poliartrite mfettiva, po •C'C~ 40-60 ritornaiva u·n a violoota fase <li agiripeten·do l'ir1iezir0ne ogni terzo .g.iorno, fin·o a taziooe, la dispnea diveniva intensissima mendefervescema corr1pleta, e 1s i ebb·e costa.nternoo- tre i battiti cardiaci non si potevano più conte la ca.duta della felihre, la 1S1Comparsa dei coc- tare; poi l'animale si abbatteva definitivament~ chi •paogeni o di 1a·ltri genµìi penetrati in cir- e l'·i niezione veniva sospesa dopo introdotti colo, la guarigione. cc. 70-80. I'l coniglio re·s t1ava abbattuto, trulora È qu~to il m·edesimo m·ec~antsm·o di dife,s a aveva (lualche contrazione clonica di run~ gamorganica, posto in azio·n e dalla sier~ter~pia ba, sempre parooi dcl treno ;po1steriore e '.l}el'S'Pecilfica .e d.aJJa véltocin·o1terrupii1a1? Entr.a· forse d i ta dellè feci. L'animale si ·ripil'en,d eva lentain azj-0n·e1 in .qru,est'ultimo caso una esagerazi omente dopo diue .ore e si trascina\ra al sole, conEf ed una ,p olarizzazione in sen:~o sp~ci.flco di m,e se arvesse fr.eddo; ma restava ab.b attuto, ool quel m-eccaniismo, su oui l'azione del ipepto'.1'1e· pelo arruffato, Tacco1to in sè stesso e rdftrutava porta l1nq. ,s · olo generico? 1Sono due qu.esiti il .c iib o fino ad 1-2 .giorni do_p o, spesso oon diariarnoora ... insol11ti. Ma io voqlio rilP.vare c·h e il re19, s11bendo una forte perdita di ip·eso. La pa, così dietto shock da peptone è la sintomatologia iI'esi del trei10 posteriore si dileguava nel e-orso del·l 'an.afilassi e .che esso .corri.spo·nde ad un d·elle 24 oil"e. In un solo coniglio ·eis sa persi•ste"t-= qua,idro ben preciso: là lesione graiv,e .Junziona- te e si aggravò in un,a para11si ·completa di tutJ.e od anatomica dei nruclei di origine del v rugo .. ti e d'll·e gli arti, con atrofia mu.s colaire, reaE .vorrei 1ru questo nroposito richiaim•a re una zione .degenerativo, paralisi de.Ila vesciva e 1del mia oss.e.rvazion,e antic.a di 17 anni or sono, retto : tutto il quadro di una mielt:i.te traversa che può contribuire a portare qua1ehe luiee l~aJre. Questo ·c on]gl io fu sacriJficato un mese sulla que·s tion·e. dap.o e si t:ro•vò in·ooagl1labili tà del san.gue oltre Nél 1903, ne·l l'i·s tituto sieroterapico nrupoleita- le consegiu ooze an·atomiche pei rp.uscoli delle no, il pro[. N. Pane, ordinari-0 di batteriologia gambe 1p er la pal'a!lisi d·e11 treno posterioce. II dell'Università di !\apoli, mi faceva fia1re u·n a mtd.ollo s,pina1e ,f,u ,d,a me esaminato netl. laiboserie d·en seguenti esperim·ent.i iper ,alcuni stUJd i ratori.o rnicroscoip ico del compianto prof. Boe• (aiciido pich:e egli avev.a in corso. (A lLVENTO, U eber die caroi, fissa·n dolo in li1quilo di Bonin' experim;entellen '},·t11el'itiden, irn centralblatt cri·co - f.orinalin8i , - aicido aieetico) e ooloranfur A blgemeine Patologie und Patologische A- ·do1o, ool metodo Bo·ccardi (e•r itrosina .o azz,u rnato11iie, v-01. XVI) 1905). ro di toluidina -con differenziazione irn soluSi ,p reparava dell'·e stratto acquoso di carne zione di allume). Trovai un:a netta localizzacol solito metodo pei brodi batteri-ci : sbatte·r e zione alle corna an teriozi grigie del ri·goDJfiamenito lombare .c on fenomeni di niecriosi e nellru carn.e finemente tir.it~ta per 3 ore eon acqua éomune in un pallone di vetro; portare il ipal- crolbio.si d:elle cel1lule n ervose : dioninruziooe di lonie a 100° n·ell.la ipentola di Koch e tener-velo numero, scarsa co1orabilità per atrofia, tfenot:oo ore; Jasciare per 24 ore in ritposo al fresco, m1elni di cromatoliisi. Il numero derte cellful}e filtrare. aloolinizzare con soluzione di carbo- l1ese diminuiva salendo nei tratti suneri-0ri del nato di .sodi<> fln10 a d·ebole reiaz,ione alcalina; middllQ e cessavra nel midollo dorsale, aJ. di aggirullJgere cloruro ·s odieo 0,_75 %; ma non pep- sopra de·l qt1ale non furòno spinte le ricerche. La indagini furono poi sospese e non ebbi Ja tone; portare ancora a 1000 per un'ora, filtrare per separare i precipitati e sterilizzaire défini- possibilità di ripr·enderle su a:ltri ani_mali. Ma tiivamente per un'ora a 100°, con.servando con è olpfPOrtuno rilev.are un fatto noto a tutti gli le solite cautele i·n luogo fresco ed 0:3.c'uiro. •sperimentatori : tutte ,le volte ohe 1s'iniet~an 10 Questo liquido era iniettato nella circolazi-0ne ne1la v.ena marginale dell'orecchio del coruglio brodi' batterie.i o sospensioni 1di culture! battesangt1igna . di un coniglio, tenendolo in una • riche, insorge sempre la fenomenologia deburetta sterilizzata a m. 2 di altezza dial suolo e facendolo paRsare con le •c autele di asepsi scritta, sebbe·n e in forma attenuata, con pretr,1.,·e1x;o 11nn cair1nu1a di gomma ed lln ago senza costante di dispnea ed acceleva.U<mel dei bat(iti cardiaci, segt1ita da abbattimento. Queimmerso nella vena marginale dell'orecchio. sti fen-0meni sogliono essere attribuiti al.J'azioL'iniezione si faceva lentamente, occupan do I
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0 ·5 5,E RV.AZION I CLINICHE. . ~. . . L' ·d0 , · aei fenico ed il solfà.to di magnèsia
ne id e·1le ·s0tstanze· tossich.e di origin~ battelrim mei:tre s?.no es~re~i-0ne di u na .cau sa più .ge~ ner1aai: 11ntoS1S1iCaZ1one da pr-Oteima intro,d otta 1
per via parenterale: ·N ·
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·· nella ·cura del tetano 01 a:ttribuim.mo la mi.e,lite travensa trovata ., ' · nel .coni·glio e-o.m e doV11ta a que.gli .i gnoti V·eil.eni per il dott. M. GrosEFFI. · , · .cellulari, ehiarnat.i leucomaine dal 1Gauthier · . / .che si JXC'Otiurrietbbero nel1-e carni -anohe ·,dopo }.~ Porta.re ll!Il nuovo conbributo crusdistiico aJJ.a morte de.gli .anim·a li per dislooazi.on.e d·ella mocùra d.el tetano col .m etodo Baicceili è veramenl 1 te su:perflu-0. · .· ·e1co a .p·ro~eini~a sqtto l'az.i.on.e del ;pri0·top~a· sma, d1 IC'Ul alcuni elem.einti 00ntinruia.IlJ01 a viive~aJ. punto di vi~ta 'd.ella medicina ipraJti•CQ re ed a distruggere so.s tan,za or..gani:Ca per e-a- nu sembra però non privo d 'inter.'oos·e !I'ich1avoa.rne enevgia. Le conoscenze attruali peirmet- mare l'attenzione. sulla utilità che nel ·C'3JSO tono id i ;preiciisare meglio. È not.o che !D.iella ic ar- che esporrò ha dimostrato ~ a qurunto semn.e fresca e!Sistono allo stato normale .soJo trac- bra - la ·contem.p ora·n ea sommin;istrazio·n e runoo ,d i PEl'P·!'<Jne, e che nella <pl'eipairaz.io~ dci ~~ per la. sola via .gastrica! del Mg so,, la brodi c.ultuT1ali è n:eoossario ag,giung,èrie d!e{l cui efficacia teraperutio(~a n·ella cura •<;le[ teiano -pep.ton-e. L'acqua estra~ peiiciò d~llJa, carne iprin.- è ·s tata suffi'Cientemente provata duiramte la eipalme nte }.e rCOSÌ d-e tte sootanze estrattive 'Che guerra, qualor.a il ·f arma;co V'frnga ·introdotto sono .facilmente _solubili, e costituiscono' pro, nell'orga;ni,snno 1n soluzioni ccmc'e ntl'ate · per dotti ·d.i frantu·m azione del·la -com[pl'e.ssa mole- vta endcwenO.sa O·d intraraohid,e a. Br.ev~ssimamente il caJSo: ·oola proteiniiea ìn.feriori al p·eptone. E·s se presentaru:> i.r1 gener1a.1e la fo·rmoli3. .costitutiva delUn raga.zz.o di 1·1 anni, che .soJ~va cammile aro.in.e compless·e, con ·un n'11cleo ci:c1i-0o il nare scM.z-0, ammala~~ il giorno 8 agosto 191.8 · q·u ale forma l'avvi•a mento alla serie .ar-0m~ti- -. ~n di.11fi. coltà nella de,glutizione, 8Jvve1rti poi oa. Alieun1e -di tali is ostanze, cornei quaJ;che deri- d1ffi.c.oltà nei -rnovimenti ,d·P.:l capo, non potava v.ata delllai xantina e d·ella, pirimildma si soiI10 aprire bene ia bocca, in brev.e sf sviluppò il . .. ' potute ottenere p•err smtesi. qurudro .completo del tetan.o .genieralizz·aitò. Si p.u ò .enisare .clh:e l'azione pr-Oilungata del Nessun.a lesione pa1ese alla vita, nè agli arti 0 calore, oui avevan10 -sottoposto il ·n os·t ro .estrat- in· genere. · to di carne durante la 'Preparazi-0ne, rubbitai ruii- ·, Date1 le riestrizicmi di movime·n to -che vig·em entato la qu.antiJtà di questi prodotti di dislov;am.io nella zona ristretta di g·t1erra (Parenz.o cazio.ne mol1e.colare. Si può pe!D.lsare e1g uaJme:nte Istria), l'ammalato non potava ess·ere osipe:da. chie, quantdro si introduce n·el ·sangue d·elala, pro- lizz.ato e p·rovvidi ·p e·r ciò alla m e:gli.o alla ·,a& tein.a ò 1de1 1p~tone per vi?- iparente•r.ale, 'P·~iichè sisten·z a domiciliare. Appein~ p-ossibile ,f u ilnJiquesti non hanno subito l'azione dea siuc.c·h i ·di- ziata la cura B.accehli, Non ·potE{ndo lP'eir . mangesti1Vi ·c·h e ]Ji abbiamo ridntti a mo.teTiale a.issi- · canza ·di persona!~ ·wtr:uito loe' ini1ezi·o ni ·es&e.re n1ilabile, s11:biscan-o 1'1azione .dei •f erunenti litici ,pratiicate · più S'P esso, come sarèbbe stato de--o dcl protoa:>lasma vivo, che ne· disgreg-an,o . la side:r.abile e le oondizioni dell'a: 1o avrebbero molecola in. prodotti più semplirc i e p.il). solu- riC'h iesto, rioorsi ·ailla sò~inistrazdone dei bili per utilizzarli òd elimi·n~rli. T·aili 1piro~tti Mm ·SO, per via gastrièa 1·n mancanza di · sosono principalmente le sostanze estrattive. È la luzioni merili pe1r iniezioni end-0v1ènose ed am.l'OI"o presenza nel saingue in rp.roPorzioo!i non che in oonisid:e,ra~fon~ d:el1e condiz.ion.i rprim.Ìnorm.ali clie riie·s ce tossica? · tive di ainbie'l;lte' nelle q:u.ali il ra·.g azzino si trovatv·a. Non n.ego ohe a causà dcl trismo l'·im.-. . • C·erbo, l'esempio del coniglio dimostra che le troduzii.'One ·deà farmaco .era ,fortemiepite , ostaoelluile dei oentri nervosi ·sono diTettamruite .~t colata, m·a non ia;npossibil el. ' tàccat e e possono resit~r ~.ese fino alla · m·o rte. · Peir .esSere concisi al1ego ooo 51Peicichi·etto il Quest'.az.ione .si ha in maniera e~ettiva sulle quale ci dà un raig.gu.agliio sommari,o della cu, eellUJle centro-motrici, sni qu·el~e cioè· .il .cui 1cira ·se gruita e d·ei riS1lltati ottenuti. . lin·d·raisse: è diretto senz'altro alllru periferia. E·d • M·eri.tre n<?n os'f(ante 11'~ sie·rotera:.P:ia, . iniz:Lata -è costante .sui DJUclei 1del vago( tanio ·n ·e.gli u:omini guap.1to negli anirriali, trrudu,o ond,osi niella taPdivaimente .poichè fil_,si·etr:Q qov~a__ ~e ap'- fe~ome'Ilologia, .che ha per 'b·asie 1a paresi o ila. p ena ordin.att1> a Vien·n a, gli eiccesisi .erano an1)ara1isi di quèsto nen-0 e la· ceSlsazione d.e lla dati cr.escendo ,d'intemsità .e di du.r·a ta e l'asu.a azione inibitric~ ·e re.golatri·ce su1la rsspi- ci.do . f,enico per l'esigua .'q.Uian.tità no·n poteva • • razione e iSul1a ciricola.zìiiorne, dpnde ris'UJta itl eser.c] tare la ·SU a tpienà ·eiffieiacia, noi· assiistiam-0 ogni VQlta dopo la somministrazione del quadro d·ell'anafilassi. .. , 2 • ·
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Mg SO, ad una ··attenuazioo-e degli àccessi e · ad u·na dimiJiluz.ion.e dleùila fTequenza. I Nei g1orn1i degli accessi più intensi e ravvici11ati rioo1·si ad una, rararn·E1J11te a due, ini·ezioni di 0.01 gr. di morfina rispettiv.amente di paramorfan. La temperatura massin1a nel m·aJato si ebbe da.il 21 al 24 agosto con 39<>.5 e 40°, discese poi al 38°, rimase s u.b febbri1€ . .sin.o alla metà. di settembre, ,qlianJdo scomparve definitivamente1. • II poiliso si 1mantenne attorn,o le 80 .p·utJ.,sazio.n i, salì solo tra il 22 e .il 25 agois to ·aJ 90-100 e ritornò poi alle 84 .e 80 pulsazio11i. La fre.q.ue1IIBa d1el riespiro ·.si ag1giraiva di ·s oàito .atto·r n.o le 20 respirazioni .al minruto, era .salita .solaanein te • durant-e1 il .p eriod.o più ~rave d·ell'infezione a 24 ·e 28' atti respiratOiri al minuto. T. R. P. n.ulla ,di notevol& Gli u·l timi ~ocoosi si ebbero il 20 e 30 agiosto; alil a_metà di settembre il _ragazzino era comJ?letamente guarit.o. 1
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agosto 0.17 gr. di morfina rispettivamente di paramonfan. Ove ulteriQri casi lo confermassero, il solfato. di magnesia ass ociato all'acido fenico . (metodo BBJCooll·i) potrebbe ·essere un ottimo aiu.s.ilio ne1ila te.-rapia antitetanica, anche quando il farmaco .fosse introdotto per via gastrica, ·Come avviene con i bromu.ri ed i S8Jli di ca]cio' n·el1a ciira della epilessia. '
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SUNTI· E RASSEGNE. '
• · MEDICINA. Somministrazione dei vaccini per via gastroint.estinale. Confronto tra i nuovi vantaggi e quelli della via ipodermic~1: o endovenosa. •
(PAUL
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DENIS.
·Le Scalpel, . n. 4, 24 . gei!lJlaio 1920).
È possibile introdurre nel! 'intestino della ca-
via una dose di tossina tetanica 3000 volte mor.., ....rn ·i :l ta!€ senz,a ottenere .alct1n sintomo di malattia. O DATA 00 ~ 4> Osservazioni La qu{l.n tità di t ossina così introdot'ta non è o ~ 8 (: ieroterapia) ....o ~ • <· ' completa.mente distrt1tta ed u:rìa piccolissima < parte, .asserbita dalla mucosa intestinale, pasgr. gr. gr . • -sa nel sangue provocando la form azior1e di anInizio del male 8 agosto ticorpi specifici. I 12 ag. 0.06 12 • • Nel 1907 Courmont e Ro chaix riuscirono a 13 )) . . 0.08 14 0.18 . 0.01 . 14 » 18 Intensi e rav3.0 • imrr1unizzare, per via intestinale, dei conigli vicinati. 15 » • . • 0.18 0.01 10 Meno intensi. contro il b. piocia11eo, e cercarono allora di 0 .12 16 » 200 U . I . 0.01 20 , otter1ere per là stessa via l 'immunità contro il 0.12 0'.01 17 » 200U. I. 26 ' 18 » 200 U . I. 0.24 0.01 30 tifo. Per la vaccinazio11é usarono colture in 19 » 200 U . I . 0.36 0.01 50 Molto intensi e 3 .0 prolunga.ti. brodo di 8 stipiti di bacillo 'del tifo sterilizzate ,. 20 ,. 0,30 0.01 40 coi calore a 55° ed il vaccino venne s<>mmini,. . 0 .30 . 0.01 21 » 46 22 )) . 0.12 0 .02 56 • st1:·ato per ingestione o meglio per clistere. L-e • » 23 )) 0 .24 0.02 160 o.36 ' 0..02 conclusioni' alle qu.ali gjt1nsero gli at1tori fu3.0 . 32 Meno intensi . 24 "' • • 25 )) 0.36 0.01 3.0 5 C'omincia a rono queste: f lett ere le gambe . · 1° E possibile ottenere la vaccinazione i1)0.01 0.36 8 . O.Oi 0.36 12 t1:oducendo le t ossine nel grosso intestino. • • 0.25 l l 1\iuove gli art1 • • 2° L'inti:oduzione diretta nel colon · è da inferiori, il • ventre è trat• preferirsi all'ingestione . tabile. 0.25 1 Si mette a se3.0 3° Il siero degli animali così vaociina ti di• • • dere sul letviene antitossico e presenta costantemente proto. - La. de• • • ' glutizione si l)tietà aggluJtiria11ti, bact.eriol·i tiche e bacte1-i· compie bene. .! Muove gli eide . • a r t i su J'er . Courmont e Rochq.ix con tale metodo, ottened il capo . • 30 )) 0.18 l • • nero anche nelJ'u,omo l ' imn1unizzazione contro 31 » 0.12 - . • • 1° nov. 0.06• il bacillo del tifo , senza avere. gli accidenti feb• • . brili e dolorosi che si verifica110 con la vacci• nazione per via ipodermica. 800 u. I. 4.60 I 0.17 1 ll4.0 :Jf. A. L11mière cercò allora di ottenere un Con1plessiva1mente erano stati introdotta ·nello va.ccino facilmente applicabile praticamente alla vaccinazione per via oral€. Preparò un iJ n1malttto dal 12 agosto sino al 1° se1ttembre ... vaccino polivalente, composto di una mis~ela •i.60 g I'. di aci1rlo fenic o e 2 j. gr. di :\lg O 1, di bacillo del tifo, di paratifo e di bacter1um di. t1·ibuiti ll giorni {pe r ~e t giorni di se. guito 3 gi·. di :\Ig '" 0 4 pro die ) e dal 1 i a l 27 , coli . ' 0
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Le emt1lsioni otte11ute da coltute in ..agar di 24 ore conten.e vano per un -cEmtimet1~.o· -cu'bo: 000 milioni' di baci·l li del tifo, 24-0 miliol.llJi di paratifo e 160 milioni di .coli. La sterilizzazione dell'emt1lsione si ottenev.a ·p er ·iil;)caldamento per 11n'ora a 50°; indi il vaccino er.a disse-Ccat~ rapidamente a freddo, facendo assorbire la parte liquida ùa . un sale anidro inerte per l'organismo .. L~ polvere ottent1ta veniva confezior1ata in pillol.e cheratinizzate. Ogni i)illola conteneva 10 milinçdi di bacilli. L'i'.mmunJ.z:zazione si ottiene preind:endo 4 pil. Iole .al giorno -per 7 giorni, osservando çhe la, • som1l1inistraziorle sia fatta _quando lo stomaco e l'intestino tenue son o vuoti pi'ù eh-e è possi· l>ile. I risultati ottenuti con tale vacci11azione sono: 1° Il potere imm11nizzante è uguale a quelio del vaccir10 di Chanteìn·esse, Vincent o Vidal; · 2° $omministrnto a parecchi milioni di per- . so.n e n.on ha m.a i provocato aooi·de:n:ti od in- · C!)nvenienti di sorta; 3° Perta11to non ha le cor1tro-ihdicazio11i degli altri vaccini, in rapporto all'età ed alle condizioni fisiche dell'inctividuo da vaccinare; 4° Co11ferisce l'immunità in 8 giorni, 1nentre per gli çi.ltri vaccini ocorrono almeno 3 settiIJ?.•1ne; · 5° Il modo di .sommi.r1istrazione rende olt1·e1nodo facile la gcnernlizz.azione dell'uso. L'A. l1a somministrato l'entero-vaccino a circa 20 persone ed ha ricerca.te il potere agglut · nanté del siero dal 2° giorno dopo ultimata la sommi11istrazione di esso'. .Eg1ti. ha r:ilscorntrato agig1'utinazi.011i n·etie nelle proporzioni 1: 100 e 1.: 150. ' È stato anche preparato ur1 vaccino antigonoc~c~ico da usare· .per via orale!. I è'a si · trattati con esso so,no troipipo pochi per pote.r giungere a qua~c·he conclusione sulla s,t1a efficacia. Tuttavia gli esami microscopici della sec~ezione ur.etrale, ripetuti ogni giorno, in malati trattati, gli· uni con l' entero-vaccino-antigonococcico Lt11nière, gli altri col gana-vaccino Cohen, hanno dato risultati esattamente concordanti tanto per la fase negativa sussegt1ente di 18-24 'o re · all'assorbim·ento del vaccino, quanto per la fase pQsitiva che ne segue. R peJianto, pur non essendo anic-0ra , 1raiooolti .gli elementi necessari 'e s11fficienti per porre un gìt1dizi,o s,ull' eff}cacta dell'e11tero-v.a,c cino nella blenorragia a;cuta1; l'A. aff errma iche la via gastro-intestinale può servire per la somµiinistrazio~e dei vaccini, con la stessa efficacia della via ipodermica o endovenosa, senza pres·e nta.r ne i pericoli e gli inconvenienti. •
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CHl·RURGIA. I processi d'estrazione dei corpi estranei dall'esofago. • e BURGUES, Gazette des H6pitaux 7 nn .. 52 e 53). . « L'indic.azion e di ·s empre togLiere, e il più rapida,men te ,p ossibile, i co-rpi estranei ·dell'esofago» non si ·discute più (Guisez). Ma, ·prima d 'intrapren·dete un interven io ~pes·so ,d elicato e qualche volta grave, :bisogna 1aver verificato· l ' esistenza .del co1'po estraneo . Pe~ J'addietro, il cateterismo, spesso infe-. dele, qu.alche volta dannoso, era l'unico modo pratico d'esplorazione · dell'esofago. La radiografia apporta alla diagnostica nuove f.acilitazior:i-i, poicnè· preci6a perfettamente l 'e.siSstenza d~i 1corpi estranei nletallici e con un esame obliquo anche dei c~rQi ossei. L'esofagosco1pia,. d'applicazione più recente, fornis ce indicazioni più complete: 1p ermette no11 solamente di pre- . cisal'e l' esistenza, la for1n.a, la natur~ e l a sede del corpo estraneo, ma ancora di studiarne il n1odo di fissazione e d ~ a-p·p rezzare le lesio·n i parietali e di procedere all'estrazione. Accertata la diagnosi, l'in1dtcazio11e è formale di estrarre il più rapidamente l)OSsibi1e il corpo estraneo. L'eliminazione spo11 tane a, col vomito, è un 'eventualità eccezionaJ.e. La progressione spontanea: verso lo ston1aco è sempre 1.n. certa. Lasciare il corpo in .p oeto è ·d'altra parte ·esporre fatalmente il malato ~ .complicazioni gravi, il ·p iù delle volte m0rtali. ' Distr urre il cor-po estraneo sul p osto è un metodo che si può tentare, ma rarissirnamente realizzabile . I meto~1 d 'estrazione dei CO'! '!) i estraneiì d·el1' esofago;r- multipli e divers~, posso110 ·dividers1 i11 dµe gr~o.pi principali: i primi,. incruenti, si pro1p ongono di eva.c u.are· il corpo del delitto per gli o.ri·fiici na.t'ilraJi del tuibo· esoifageo .o reSJ?inge11dolo verso lo stqmaco o éstraendolo a.ttr.avevso il faringe e la bocc.a con o ~enz1a l'esofagosco•p ia; i secondi, oruenti, .accedono più o n1eno direttamente s'ui cor:pi estranei attraverso uno. via .artificialmente creata e interessante la. continuità ·delle p.a reti esoif age-e. ~4.) PROP ULSIONE. Può essere · immediata o prev1a anestesia delle pareti esof.ag-e e (n1etodo di Sargno·n ) o m eto di ca sotto il controllo del1' esoif agosco·p ia. 1. Propulsione imniediata . - Nel popolo ei fanno inghiottire al malato delle puré·es fitte o dei tamponi di sto pipa; Jna in genere le prime sono inefficaci per quanto inoffensive e i secondi sono, p~r lo più, .dannosi, potendo costituire -per conto loro dei corpi estranei (Jalaguier). (CHA.OVIN
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La prOJ? ulsione con ~onde rigide è più metodica ma al1che più dannosa, poichè , espone . alle p erforazioni delle pareti già lese. Il malato starà sed11to, con la testa respinta indietro: lo strumento isarà .introdotto .s ull'i·nldice sinistr o come gui·da fino al di là del laringe, poi spinto lentam ente. Si deve esercitare una pr-e 8sione prudente, moderata, e, per favorire· lo ·s civolamento, .s i potrà raccomandare al malato d 'ing}liot.tire d·ell'acqua o · meglio anco~a dell' olio (G.angolphe). In genere, i tentativi di propulsione non .s ono • giustificabili che per i corpi piiccoli; lisci, si. tuati iln basso e di recente introd·uzioneL • 2. Disincastro cocaiwj,co. - È il meto·do propugn at o da Sargnon, basato sul principio che 1a maggior parte dei ooripi estranei -dell' esofago sono ritenuti .semplicemente per lo ·s pasmo. L' an.estesia locale del tubo esoif ageo, facendo cessare lo spasmo, ·disimpegna il corpo e gli permette di 1)roseguire attraverso il tubo digerente il suo cammino normale. All'uopo, .ane·s tetizzano .succe6sivamente le fau'ci la .si ' f aring~~ l 'iporfa ringe, e poi con una sonda porta-cotone, co·l tam.p one imbevuto di .cocaina, si discen·de lentamente, progressivamente -su tutta la lunghezza del tubo esofageo, fino· .a contatto d.el corpo. In questo ~mento, bi;sogna aJgire pr.ud·entemen te, C<Ym!ple·t1aire .I '.anestesia locale e non &·p ingere inai: il corpo deve discendere ·da sè. Questo m·etodo, a dire di Sargnon, Mickulic~, Stork, v. Ha.ickèr, darebbe risultati ec:cel.lenti e pressochè costanti. 3. Propulsione esof agoscopica. Qualche volta la dilatazione ·de.I con.dotto ..ner ouera del . ' tubo esof ago·scopico provoca il ·disimpegno e la ])!'ogressione del corpo estraneo. B ) ESTRAZIONE .PER· LE VIE NATURALI. - Il metodo dei vomitivi, in generale ineffica-ce, -spesse. dannoso, è stato completamente abbandonato. L'estrazione digitale € solo possibile ip er i corpi estranei del faringe. L'estrazione con una • son.da .calamitata potrebbe essere tentata in caso di corpi metallici di ferro o di acciaio. Dopo l'L1ncino di J. L. P.etit, tre strumenti s opratptto sono stati impiegati :per l'estrazion e dei 1corpi estranei: il panierino di Graeffe, l'uncino di l\:ii;misson e le pinze. I mi sfatti del panierino di Graeffe, un tempo tanto in uso, soni troppo noti per non far ripudiare definitivamente questo metodo. Al mom ento dell'estrazione, il panierino è qualche volta fatto prigioni ero dal corpq stesso che doveva. estrarre. Si è allora tentati di usare la violenza e si producono lesioni gravi della parete esofagea.: un'escxf.agotomiiai fu spesso ne\
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ce~saria
per eatrarre non solamente il· corpo, ma anche il ' ipanierino incastrato. L'uncino di Kirmisson è più inoffensivo, impiegato sopratutto nei bal.Qbini e per i corpi piatti e reg-0lari . .Lo si introduce lentamente, a c-0ncarvità p0isterio:ve, fino .al di.sotto d·el corpo estraneo; poi lo si riti'ra prova.Ddo di uncinare quest'ultimo~
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Le pinze · destiniate all' estra~ione d~i corpi estranei devono avere i morsi corti e·d e·s sere relativamente flessibili. .S 'introdu·ce. la ;pinza coh i morsi chiusi fino aJ . corpo estraneo, si apre .allora solamente e si cerc3: di afferrare do1cemente il corpo, evitando le rpieghe della "" mucosa esofagea. Ma sl tratta di un metodo cieco, adottabile ' solo per la regione cervicale. La presa del corpo estraneo è stata tentata anche sotto1 i.I con.t rollo della radioscopia, che • però, non dando ·Ghe proiezioni, faicilita poco la presa. • C) ESTRAZIONE ESOFAGOSCOPICA. - - l,/esofagoscopio permette 1dd .affeT.rare, dìiJs:incastrare· ed estrarr.e, ·sotto il controllo re,a le della vista, i 'corpi estranei dell'esofago. di , Si utilizza in generale lo strumentario . • B·runings. Ne-i bambini si praticherà l'anesteI sia génerale, negli .adulti la locale. La posizi&ne sarà ~ssisa o sdraiata, a seconda del ge- _ nere di anestesia. Si farà tenere la testa fortemen te rovesciata indietro. La lingua, afferrata con un fazzoletto, è attirata fuori della bo oca. L·' ?Peratore, con la mano· sinistr.a ~ap1p oggiata sullçi. fronte del paziente, regola · ,,~ posizi-0ne della testa tenuta da un .aiuto. Con la mano .de8tr.a ~ntroduce l'esofagosco·p io fino al1'ugola., quando ·s i rialza leggermente la testa del malato mentre si abbassa l'estremità del tubo · endoscopico. Si fa scivolare il tubo sulla. faccia posteriore delle aritnoidi, e a 14-15 .cm. dall'àrcata dentaria superiore, per sormontare lo sfintere esofageo, bisogna raccomandare al paziente di respirare profon·damenté' e spingere con pressione dolce e costante. D'allora, niente più arresta la discesa dell'esofagoscopio. Il più delle volte il corpo estraneo s'è arrestato nell'ipofa{inge, nella bocca dell'eso·fago · o nell'esofago cervicale, tpiù raramente .a livello del restringimento aort1co o del cardia.s. Se lo trattiene il solo spasmo, può accadere che il tubo lo ·disincastrì ed esso cada cosi per il suo peso nell'~sofaga toracico, varchi l'esofago e scompaia nello stomaco. Si può .evitare ciò impiegan·do sistematicamente la posizione o... rizzontale o dei tubi di piccolo calibro. Appena s'è visto il cor1)o estraneo, si afferra con la pinza, lo si disincastra, all'occorrenza sotto anestesia .cocainica locale (Lemaitr.e), e I
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si ritira dolcemente, o attraverso il tubo se le del corpo tiroide ifino alla trachea, ribattendo il lobo tiroideo verso l a linea mediana e il mus11e dimensioni lo permettono, o applicato conscolo on10-ioideo in fuori ,e sezionando sistematro l ' orificio inferiore del tubo . Non bisogna titicamente l 'arteria tiroidea infe~ore. L 'esorare q\lando si sente una :r:._esistènza, altrimenti si corre il pericolo di lacerare. le pareti esofafago, s·p orgente dietro la traèhea, si rinviene gee: gt1ardarsi s opratutto dagli oggetti irrefacilmente, tanto :Più che il corpo estraneo s.ergolari e pungenti, da.lle ossa in particolare. ve ·di guida. Riconoscil1to il nervo ricorrente, • Si tratta senza , dubbio d i un intervento delis'incide l'esofago parallelamente alla sua dicato, che richiede uno strumenta ri.o ·complesso, :rezione, s:u llJila lungheztZa di 4-5 ·c m. e· s.i priocede quin·di all'estrazione del cotpo estraneo. grande abilità, lunga' pra~ica. J ackson su 200 cas~ ha avuto 4 morti, ed altri operatori ameCiò fatto, se l' esofa.g o è sàno e i bordi, dell ' incisione sono netti, se ne fa la sutura al catgu t . ricani hanno avuto 12 morti su 193 casi . JI principale accidente è la yerforazione dell' esoe ~i dren.a la ferita cutan~a, facen·do1.riprende.re immediatamente l'alimentazione li·quida per le fagr0, donde JJai rego1a di ai.on ricorrervi se isi ha già febbre e gonfiore ·del collo per perforazione vie natunaJi; ·S·e J.e I estoni J.iorc ali ·sono gravi e le •p areti e•s ofagee molto alterata, è inutile \ii dell'esofago e formazione di un ascesso certentare una riunion,e, ma si passa per la ferita vicale. Altre contro-indicazioni sono gli stati nel lo stomaco una sonda gastrica', cl1e si ritira cachetti1ci, le infeZlionrl. gravi, l·a .m ag.gtor parte verso il decimo giorno per }-,J.pre:miere l'alimel!ldelle affezioni .del sistema nervoso (tabe, pataz.ione per la via · boccale. ralisi bU!lbare, siringiomieiia, gozzo "'esoftalmiQuesta operazione ";)ermette d 1 incide.re diretco), del cu ore ·e dei vasi (arterio1scleroS!i aVia1nzaata, miocardite, pericardite, ane11r}1s ma .aorti- tamente sul oorpo estraDJèo ce.rvicalé .e ·df ·estrarlo infa.llantemente, sotto il contr6llo della'. C·o, ·vari.ci ·esOtfag.ee), l'emofilia, la diSJpnea d.'o·r ivista; permette inoltre di . aprire le collezioni gine larin.g.ea o ipolmorn.are, i tumori del m epeti-esofa;gee e di ·drençi.rle. La fi stola 'e soif adi1a1stino. ge,a che res idua all 'atto operativo in e-enere ~i Il metodo dell'estrazione endosco1Uica ha chiude in poco temp.01. L·a mortalità, s-e condo dato finora i migliori risultat i . Gross, oscilla intorno al 20 %, ma non si deve D) ESTRAZIONE CRllENTA. - M etf:?di chirurgici. dimenticare che l'es9fagotomia è il trattamento - Quando, per una ragione qualunque, l'estradei casi gravi, di quei casi precis.amente in cui zione non può ottenerei per le vie naturali, si ' .g li altri metodi sono controindicati o hanno deve ricorrere all'in.teTVento cruento. SeoO'Illdo fallito . , la situazione del corpo estraneo, sono neces3. E sofag otomia esterna mediasti11.ica . - Insarie o la faringotomja o l 'esofagotomia. (cercisione verti.cale dei tegumenti, lt1nga 15 cm. vicale o transmediastinica), o la gastro tomi.a . almeno, vicino ai corpi' vertebrali. Si denu·fi81no 1. Faringotomia retro-tiroidea. Incis ione le çoste del •loro p eriostio e s i resecano s.ia ·dedi 8 cm. sul bordo anteriore dello sterno-cleidofinitivamente sia temporaneamente, su una mastoì·deo, ·di pre·f erenza a sinis tra, ·col ·centro lungh ~zza di 2 a 12 cm. Bisogna resecare da 3 sul bordo posteriore d'ell a cartilagine tiroide. ,, a 6 co·s te. Em ostasi d~lle inte rcostali . .Se l'inIncisa l'ai;>oneurosi cervicale media, si mette .a tervento è a sinistra, scollando con la mano la nudo la eartilagine tiToide, se ne seziona il pleura .p~rietale, si arriva a l davanti dei co!'pi peduncolo, ciò che fa scoprire largam ente il costrittore f arin.geo, in corrispon derma cl-el qua- vertebrali 1sull'~orta, davanti alla q'Ulail:e e a destra 1si tfova l'esofago. A destra, scollata la le 's i pratica l'incisione, ·e con una pinza tepleura, a l .d avanti dei cor,i vertebrali, nella nuta con la mano ·d&Stra ~ guidata dall'indice fossetta sotto-azigos, si trovano due cordoni sinistro, si afferra il corpo e si estrae. bi anchi: lino -esterno, il pneumogastrico destro; Questa operazione, .di tecnica facile, deve essere utilizzat a per i corpi estranei della faringe · uno interno, l'esofago, che si isola e si attira per inciderlo. . e della parte affatto superiore dell'esofago. Questa operazion e n on è ..stata prati.cata che 2. Esof agotÒtmia esterna cervicaie. - L 'in ci- , sione cleve poTtarsi a sinistra, e, solo in casi· tre volte Slll vive.nte da F org11e, Henle e' EncJerlen :· un a sola volta il tentativo è stato cospeciali .a destra, perchè l 'eso.f.ago normalronato da sl1ccesso. mente deborda a sinistra della trachea. L'in4. Gastrotoniia. - In cisione dell a p arete adcisione lunga 10 cm. va da 1 cm. al disotto . dominale lungo il bordo costale o sull a linea della forchetta sterna.le fino alla ... cartilagine crimediana .. S'incide lo stomaco, per lo più pacofùe, segt1endo il bordo anteriore dello sternorallelamente a lla curvatura, a egt1ale di1stanza ·Cleido-ma~toideo. Si reclina in fuori il fascio dal cardias e dal uiloro . S'introàl1Ce l'indi.ce nerveo-vascolare insieme con· iJ m ·uisoolo, si nello stomaco, che cerca . il cardias e vi penecammina nel cell11l ~ re immediatamente in fuori 1
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tra : si disinoastra il co,ilpo e si estrae. Sl1tura neo sul fondo del faringe; si tenterà in seguito in dl1e piani dell'apertura· gastrica... di estrarlo con I 'uncino o di r~~pingerlo nello Questa operazione, ideata da Ri·chardson stomaco. (1886), serve ~er i corpi estranei vicini a.i carIn defi11i ti va, salvo per i casi semplici. (corpi dias . In concorrenza ~con l'esofagotomia trans- alimentari o mon·ete) in cui sono applicabili i mediastini·ca, è infinitamente più .!facile e memo processi di piccola chirurgia, due metodi regràve. Si. pratica m olto ra!amente, perchè la: stano in campo: l)esofagotomia e l'esofagoquasi totalità d~i corpi estranei ·dell'esofago scopia. Qt1est'µltima, ·di tecnica delicata, dà che abbandona110 la regione 1si ta dietro il ma- ieon 'lhl1 minimum· ,cli ri•s c·h i risultati rapddi e nubrio dello ste1·no scenrlono qua.s i sempre fino brillanti . .t\..d eccezione dei easi in ct1! un .àsces• allo stomaco (Sébileau). so cervicale apre da sè stesso la- via v~rso l'e5. Esoj'agoscopia retrograda: Si pratic a sofago, l'esofagoto1nia esterna non devt benela gastrotomia quanto più è possi.bil~ vicino al ficiarsi ·che delle Slle imnossibilità o dei su0i • ca.rdias. Il dito ne .ricerca. l'orificio. e guida ì.l insuccessi . tt1bo, che si spinge a cbntatto del corpo e-· B. MASCI. strane o • • Questo intervento è di difficilissima e.sect1. zione ed anche dann'oso 1p èrchè espone a contaminazio11i settiche gravi, non essendo possibile la sterilizzazione ·dello ~strumentario. · L~VIII Congresso Francese di Chirurgia. E ) INDICAZIONI GENERALI . - Le indicazioni geI turno ri paranefritici. nerali saranno desunte · dalla natura e ·dalla . 1 (I"'ECE~E· e T~vENOT, relatori. La P rèsse Médioale, forma del cor~o estraneo 1 dalla s~de, dalla dun. 'GO, 1919). rata del st10 sog·giornq e ·dalle lesioni i:>arietali prodotte. . , 1 Tl lMORl SOLID I PARANEFRITlCl Se si tratta di lln corpo m olle, d'origine aliI ttlll1ori ,p ara.nefritici sono neovlùsrui l'e·tro1.>erimentare . (pezzo di carne, frammento di patata) . toneali, {:he si SYilui;>p<1no ora dalla capsula fibrosa si può tentare la prOJ)Ulsione nello stomaco, ora dall'involucro cellul-0-aù.tposo del rene, e elle a condizione che il suo volume sia piccolo, l'in- present<1no ·con· il rene, intatto, relazioni anatomitrocluzi one recente, e che si agisca con estreche intime. Questi neoplusmi, ·re la ti,·amente rari ma i)rt1denza. (113. osser\azioni), elle non ù.anno nulla a che fare ' con le infiammazioni cronicl1e perirenali, i t11mori I .corpi regolari, lisci e appiattiti \(monete) degli organi vicini e le dege11erazjo11i cancerigne saranno speS60 estratti senza diffiC'oltà con dei gangli lombarL si risco11trano indifferentemente 1'un cino di Kirmisson. La sede del' corpo estraneo fornis ce indicazio- a destra o a sinistra, in ogui etù prevalentemente dui 40 ai 50 anni, più ·veci<1 lme11te nel ·se~oo femni qualch e volta imperiose. Per i corpi estra1uinile . nei, f ortu11a tamente rari, dell 'esofago media.. ' I. AxATO~IIA PATOLOGJCA . - Sono tt1mori di Y<>l11sti11ico, praticame11te inaccessibile alla cl1ir:urme genei;ilmente cons1<.l(\l'tlYole (5, 10, 30 kg.); di gia, bisognera ricorrere · all'estrazione· per le · consistenza variabile, di\l , 1nolle pseudo-fl11ttuante nl duro.:.fibroso: d'asrietto inu ltiloba to:. <li colore Vie nat11 rali, ed impiegare, secondo i casi, proO'rio-io-O'jallastro o rose-o: poco vascolarizzati; cii:p11lsori, pa.nierin1, uncini o esofagoscopi. o b b La l)ropulsione offrirà i maggiori var1taggi condati da una caps11la eonn.etivale. Più l'aramente si osser,·ano tum"Ori n1ultipli a lobi staccati ed anper i corpi vicini al cardias. <:he completamenté aberranti. Nati nella loggia reUna lt1nga permanenza del corpo estraneo nale, s·'iòfiJtrano intorno a l rerie, . l'jng-lobano o lo ren(l e probabili le lesioni parietali e controinlussano fuori dal suo posto normale: si ·. ,·iln1)pano dica a~so l ntan1ente le manovre cieche di prùsopriltutto in av.-1nti, re:;1>ing·en<lo il peritoneo od puls ione e di estrazione. È all' es.of agoscopio insi·n11anclosi fra i suoi <lue foglietti. I . .e 1neta~tasi che si ri correrà in casi di le5ioni leggiere o di sono rare. Nella grande maggiornnzu dei casi si ha a chfl corpi clel segmento toracico. Se le lesio11i so110 gravi, se lln ascesso i:>eriesofageQ deve çon- •fnre con t11ru0Ii connetti,·a li in cui predominano nettnmente l'elen1ento lipon1ato~o da prinf'ipio, ~ard 11 t' l'P al coroo estraneo attraverso ad un'aperr111·n $!)011 ta11e a della p arete esofagea, si ri- con1atoso ·t n segnitn. sotto in forn1a sen1plice o 001ni>les~a (lipo-~1rco1na. n1ixo-fihro-St'lrron1n, lipo-mico 1·r e rù evicle11temente all 'esofagotomia. xoma . ~c.). Raran1ente s;i è ri~çontram una \(>J'<1 l11rtn e è1i~nQ'nerà tenl'r conto dei mezzi che si ossificazione di c~,rte zone e ln presenza di f(lol':ti l1n 11 T1 o u disposizione e dell'urgenza possibile. ~1H.telinli. d ·ori~ine probn biln1ente wolffinnn. In 111·ec::e11zn cli feno1l1 P11i di a~fissia o di distl1rDn ta la loro stru ttl1 rn C'i::si no11 po~ono svil uphi g 1·nv i, ~i andrà ra1)idan1ente: si te11ter!t da - rm r~i rl1e dn ll•l cap~uln fibroc;;a del rene o dal suo inYolucro cellulo-nclipo~o. t11·i11ci11i(>·<li nffer1·3re eon le dita il co11)0 estrn-
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nctnDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI.
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• SEZIONE PR!TlfA
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II. S'-tuo10 CL1~1co. - 'L a sintomatologia funziosione; 2<> tumòre di volume medio : indieazione openale è presso a poco negativa: evoluzione lenta, ra tonia fr~uente; ~er conto dello stato generale~ \ in~idiosa e quasi sempre assolutamente indolora, 3° piccolo tumore, 1 indicazione press'a poco asso• poco o affatto segni di compressione, salvo in uno · luta che~ disgraziatamente, si pre~nta di ra<Jlo . .stadio molto avanzato, qhando lo .stato generale . LE CI STI PAHANEiRITICHE: · declina e si può· osservare la comparsa di ~ccessi febbrili. L ~e~ame ;fisico dimostra la presenza cli u11 So:tto questo nome si devono comprendere sola.tumore spesso para.mediano accompagnato. qualche mente i tumori liquidi aventi una parete propria, • • volta d a circolazione coilaterale d ella parete acl<lotappezzata da un epitelio o - da un endotelio . L minale, di fouma multilobata, di consistenza wie1nat-0mi, e in una maniera generale tutti i versa1·iabile, mollastra, fibrosa o pseudo-fluttuante , ma . menti incistati, qt1ale che ne s ia la natura, (sierosenza mai clare la trasmissione netta · di fiotto da sità, urina), de vono essere elimina.ti ·da qt1esto .una ma.ilo a11·a1tra come nelle ciisti. Generalmente .gruppo. poco mobile, il tumore presenta sep.lpre il contatto Le cisti paranefritiehe son o neoplasmi poco frelomba re e • spesso il ballottamento: è ottuso alla quenti, osservati indifferentemente nei due ses ·1; percussione, con o senza zona di sonorità anteri-0re. il pii1. ·Spesso dai . .. 40 ai 60 anni. La radiografia finora non è .s tata impiegata. I. ANA'l'OMlA P/\TOLOOIOA E PATOGENESI. - Tumori La diaig'nosi è stata raramente fatta. La percusgeneral~ente unilaterali, biancastri, lisci, sfericì . • sione acct1rata, il · tracciato dermografico, e sopraquaJcl1e v-0lta bernoccoluti, cli volume variabilistt1tto la ricerca della sonorità colica anteriore simo, n contenuto J,i quido sotto debole tensi-0ne, le , (previa insufflazione) permetteranno di s upporre, cisti · paranefritiche, e-0ntrariamente ai tumori so, ' cr.x>i d'affermare la "sede peritoneale. Ha grande irnlidi, 11anno sede unicamente' _ n ella ca:psula a,P1posi1· • portanza il yalore funzionale dei dt1e reni, non soe mai nella fibrosa . I rapporti col rene so~o diffelamente per la diagno i, ma per l·interYento d-0Yenrentissimi . Generalmente situata sulla faccia an<losi s1)esso sacrificare il rene. •• teriore della metà inferiore del tene, la cisti è qua ' L'e,~-0J.uzione lenta, ma p1Tog ressiv~, se non s'insi .se1npre .se~a r n ta ~ quest'ultimo da un piano ~i ter\iene operat-0riarnen·t e, è fa ta)e a più o meno clivaggio nett-0, raramente presenta un orifiQio di • lunga scadenza. Il tuwore si àccresce· in m-Odo concomunicazione con il bacinetto . tinuo, e •la m-0rte .a YYiene o per cachessia • o :per ì\Iesso a parte qualche caso di cisti idatidea e una complicazione intercorrente (uremia, polmoder1uoide, rare, si pnò dividere le cisti paranefriti<;lle nite, flebite). . Y~re in due gruppi: ... . 'III. TRATTAMENTO. - Dati, da una parte, i.I volu1. Oisti 1ion oo·r riun·i oafl,ti oon il baoinetto. - Sono ' mP e le connessi-0ni di questi tum-0ri, l 'incertezza le più- frequenti. Presentano UJ?-a parete fibro-ela{lella d_iagnosi dall'altra, si spiega e-0me la maggior stica sottile: n1a resistente, tappezzata interna,.\ imrte clei chirurgi abbia preferito la laparotomia mente- da endotelio o da epitelio cilindrico o cubico trans-peritoneale alle vie lombo-iliaca o pa1·n-perit1ni- -0 pluristratifica t<>. Il liquido e-0ntent1to nella toneale, txoppo cieche -0 troppo strette per ent1èleacistli è genera ln1ente chiaro, contenel\te t1n po' tli a lbumina e d'urea, cl-0ruri e tina qt1antità imporre i grossi ' tum-0ri . Lecène considera egualme n.t e la 1aparatomia, e di preferenza .l'inciai-0ne sul bord-0 tante di'' colesterina. 2. Cisti c<m1u11 icanti. - Soqo costituite· in gene-esterno del rett-0, come l{l . via di scelta. La ricerca rale cUt una taisca unica, 'di volume variabile, ri-deJ colon, l'incisione del mIO meso e il clivaggio vestJita internamente ·da una ,mucosa fragile qhe rirazionale permettt>tlo di a bborda1;e il tumore, eh" • corda qt1ella del bacinetto, contenente fino ad un si enucleerà in blocco se il volume ~ piccol-0, o co11 la delobulazione progressiva, rotto il controllo della · litr-0 di liquido ricco ùi à lbumina, ci>n cloruri e t1n . . po' d 'urea. ~i.sta, i·n caso di volume considerevole. · Lo studio della struttura e .d ella sit ua zione di '.La oond-0tta da teneFe rispetto a l rene varierà se- . .' queste cisti pern1ette di ·assegna1·e ad alcun~ U•Il<'l <:ond-0 le circostanze: finora la nefrectomia è stata origine w~lffi.ano., ad a ltre come . puntç dì ~r praticata nel 50 % clei casi studiati. tenza possibile un lobulo renale aberrante -0 un diDopo l'enuéleazione, alla ma1~supializzazione biverticolo del bacinetto (cisti comuni-can ti); in qual-s0gna preferire . la ·semplice chiusura o, meglio, che caso infin~ si può ].nvocare l 'origine da cellul~ l'applicazione di un drenaggio• lombare . 1>eritoneali, llnfatiche (cisti rivestite da end-otelio) &i.spetto ..ai risultati i1nmediati, la mortalità ope. o da residui .sùrrenali. -rn toria raggi unge. il 20 %, sopratutto per il fatto II . STUDIO OLINICO. - Evol11zione lenta e torpiche l'-0perazi-0ne si è praticata in individui molto • da; freqt1entemente dolori più -0 meno vivi C-On i rindeboliti e con tt1mori lD-Olto grossi . I risultati radiazioni fil'"erse. · I disturbi fi1ill.Zionald fanno loJltàni sono difficili · ad apprezzarsi, un s-010 caso ·essendo stat-0 lungamen te segt11to · (Ombréda nne, · completamente difetto, ove s i prescinda da turbe digestive va~l1e. clall'edema degli arti inferiori · e ·6 anni se11za recidiva). IJe recidive non sono rare, da una ~rta alterazione dello stato generale nei quantunque si tratti il più del1e ' rolte di conti·n ua' 1 casi molto avanz:-1ti. I .e turbe urinarie sono eccezione d'evoluziene in ·s-ftu. di lob uli obliati o se-0no• • ziorfa~li. L'-esam~ fi·sic-0 fa1rà ricooo.scere l'effi:sten7Al scit1.ti. di un turnore liquido intra-addominale, o .megli-0 Riguardo a lle indicazioni dell'interve nto opera fissato a lla . parPte add-Ominale Che ptesenta fretivo, I Jerène pone le seguenti con clusioni: 1° tumo'· qu-entemente il f~nomeno del ballottamento renale. r<' voluminosiissimo, stato generalè mediocre: asten-· \
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• IL PGLICLINICO
La ricerca di una zona di sonorità colica da vanti
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all'ottusità del tumore, il cateterismo ureterale, la radiografia, saranno qui, come per i tumori solidi, metodi d'investigazione di grande utilità. Sviluppandoli in basso e in dentro verso la grande cavità addomina.Je e il bacino~ questi tumori possono raggiungere un volume considerevole, senza impedire il funzionaménto degli organ~ vicini. Le complicazioni . sono eccezionali. ~1ai degeneraziqne maligna. La prognooi è ~ssenzialmente benigna. La mortalità operatoria è press'a poco nulla. La diagnosi è difficilissima e va di~u~sa : 1° con gli altri tumori liquidi addominali: a) Nei • -casi di cisti , mediane: con le cisti del corpo del pancreas, del mesentere, dell'ovaio, con i. fibromi rammolliti; b) Nei casi di cisti laterali destre : con i tumori del fegato, le ·grosse vescicole, gli ascessi sub-frenici; o) Nei casi di cisti laterali sinistre: con le cisti della coda del· panerea.s, della milza, ecc. · 2° Con i tumori della loggia renale: a) I. tumori" del rene : idronefrosi, cisti, cancro; b) I tumori peri-renali non cistici: fibromi molli, li·p omi rammolliti, pseu-Oo-cisti, ecc. o) I · versamenti peri-renali: sangue, sierosità, . UJ1na. · . III. TRATTAMENTO. •_ Il trattamento è molto pi1ì semplice di quello dei tumori solidi. L'estirpazione totale della sacca è il proeesso di scelta. Non si deve mai ricorrere a.ila marsu.pializ~ zione: anche la puntura semplice dev'essere rigettata. 'L 'incisione para-peritoneale e la vera Iaparatomia trovano le loro indicazioni. La via lombare resta un processo d'eccezione. La puntura permette di ridurre le più grosse cisti. La nefrectomia è raramente indieat.a (4 volte su 21 casi). Il drenaggio è il più delle volte inutile. · I i~i,sultati sono eccellenti (un S<}lo morto su 21 operazioni) e tali si mantengono .a distanza : non sono state osservate recidive. B. MA SO!.
Quant.o poi al determitiismo dell'"acoeleramentodt:lta frequen~a cardiaca per lo sforzo fisico, Ja ripienezza delle cavità atriali in diastole (Murri) deve essere riconosciuta come il 'J)iù importante elemen,t.o causale. Appena cessato la str·zo, la ripienezza .. degli a trii in diastole viene ancora aumentata dall'accresciuta attività rispiratoria.
Influenza delle proteine sui processi di cristallizzazion& E. CAVAZZANI. -
L'O. presenta una lunga serie di ·microfotografie i•n proiezione lumi:nosa, per illustrare il tèma della presente comunicazione. L'O. ritiene ·che si tratti principalmepte, come aveva gjà sostenuto, di azioni fisicl1e yi ra,p porto e-olla grandezza e la pre.s sionè delle molecole colloidi e molto meno di azioni di diversa natura, alle quali aveva dato importa~ qualche altro autore_
Sedu,ta · ordtnaria del 23 gennaio 1920. Presidenza : U. RAVENNA.
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Accademia delle Scienze mediche e naturali di Ferrara. • Seduta ordinaria del 18 dicenibre 1919. · . Presidenza: u. RAVENNA .
Lo sforzo fisico e l'acceleramento della frequenza cardiaca. C. MINERBI. - La. reazione di tonicità è messa iu gioco (C. ~finerbi) da un riflesso provocato dall'improvviso aumento dell'afflusso venoso agli atrii o della pressione sia nell'albero arterioso :!'':.1erule, sia nello. cavità endocranica. Infatti l'O. ha dimostrato cl1e a lle ap~ndt~! <lUricolari , rispondenti colla fulminea prontezza delle loro reazioni di tonicità ad ogni bencl1è minimo varinre dc-i coefficienti or ora en11ilittrati, spettano per la regoln7Jone del volume di scarico ventrico1'1 re òel cuore, la stessa funzione e la stessa imJ>011:n n7~. che eompetono al << r~olatore a forza centrifuga n di Watt per le macchine a vnpore.
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Caso di frattura in• toto dell'acetabolo.
Caso clinico che rigua rda un bambino cli 10 anni e 7 mesi, cui cadde sùlla spalla destra dall'alto- un sacc-0 di grano, e per cui si produsse lina lesione dell'arto. inferiore corrispondente nel . • ca·m pa dell'articolazione ooxo-femorale. QASATI. -
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Un caso di colecisto-enterostomia. CASATI. - La chiusura del coledoco al suo sbocco nel duodeno non era data da un carcinoma della testa del pancrea·s, ma probabilmente !la pregressa ulcera duodenale. J:.i'operazione quindi ebbe non ur, beneficio temporaneo, ma una guarigione stabile.
Le ·occlusioni intestinali nel megocolon. - Meceanismo di produzione. - Mez~o facile per vincerle. CASATI. - L'A . riport:à.• tre casi in cui i segni avanza ti di occlu·sione si vinsero rapidamente ·sollevando notevolmente il bacino introdu.cend6 una canula nel retto. .. 'L ' O. trova. la spiegazione nel fatto che nel megaoolon il me~ è molto lungo e quindi quando }(> feci si accumulano nella parte bassa del sigma, queste aumentano col loro peso l'angolo fino ad occludete il ìume dell'intestino. Si comprende quin• <li cqme la posizione elevata del bacino distenda . }'angolo e vinca l'occlusione. I
Sed'Ltta ordiriaria del 13 1narzo 1920. Presidenza: G. B~nBIERI. '
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Appunti clinici ed anatomo-patologici nell'encefalite letargica. - Nota preventiva. ~1.
Li:.1zzATTO e F. RIETTI. - Gli 00. hanno potuto osser\·are clinicamente : Notevole polimorfismo della ~indrome clinica; insolita fre·q ueuza di forme coreiche e miocloniche : inizio dell'epidemia con una breve epidemia é1i singhiozzo; paraJisi a tipo . .~i neurite nella convales00Il7~: di~turbi dell'innervazione vescicale: rE>nzione mia!rtenica ne~n ti'\"a. A.
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SEZIONE PRATICA• · •
Risultato .negativo da tutte le ricerche ' batteil tumore in tutte le sue dira.m!z.ioni. Nell'ultimo rjologiche. ,." intetvén~ fu r esecato' un pezzo<di ·parete gastrica, . Si tentò la deviazione del complemen to con due sutura ndo immediatamente ognf volta le breccie · antigeni ottenuti median.te estratto alcoolico di · operato1·ie, come del ventre, coSi del torace. / cervefilo di en<!efalitico. La' reazione eseguita· tanto '. • • Lo 'spatiU'IJlf supragénuale , col siero, ··quanto col liquido cerebro-spinale di quattro ~lAti, diede sempre risultato negativo. .e le formazioni in esso contenute. Le ricerche ana tomo-:Oa tologic~e hanno di.moG. FAVARO. - L'O. riferisce da stra te>, oltre alle lesioni infiammatorie già note del lui già iniziate nel 1914-15 e rimaste poi quasi bulbo é del ponte, un'infiltrazione infiammatoria qomplet.amente interrotte durante i quattro· ann~ diffu·s a a ncll.e al'la oortecçia, con lesioni gravi del reticolo :fibr1ll~re ·end<>- e perioo1lulare, bene rico·- del suo ·servizio ~ilitare: esse concerlnono 1-0 st11dio delle formazioni profonde della parte superiore nosci bili · sopra t u tto col metodo di Rielschorosky. del ginoccl1io umano, gia"Centi fra mu,scolo quadri. Fatti analoghi, benchè più ~ari, furono risec;>ntracipite ~ fem-Ore, e cjoè il recesso suberiore della ti anche nel bulbo e nel :Ponte .. Quanto alla' cura, u1 un c51so si ebbe notevole -vantaggio dall'iniezio- capsula artic-0lare e le tre b<fse soprapa tellari intermedia~ laterale e inedia le; a lcune formazioni ne endor~chi<J.~ di electrargolo. · . . • r ritenute omo)oghe alle patelle accessorie delle scimmie; i vari sistenii di fa scetti muscolari coUn nuovo ·e semplic~ artificio per la eu-ra sti tuenti nell'insierue il muscolo articolare del gidel '' dito varo ,, del piede da calzatttre improprie. nocchio; a lcune fo rmazioni connettive ed adipos~; C. MINJDRBI . - Il «dito varo» del piede è una i vasi ed i nervi. malforma,zione dolorosissima, per la quale non era Questi orgalnf sono studiati' non sol.o anatomicanoto sinora alcun trattamento efficace. mente, ma i p11.ncipa li tra essi anche dal punto Si arrotoli uno dei comuni piccolissimi tap,p i codi vista sta ti stico, con tabelle e specchietti, e neJ • muni (n. 1) di oaoutohouc entr·o t1na sottilissima • loro sYilupQO . faltde.11a quadrata di ootone idrofilo, larga circa • A. DI AN • cinque centimètri e mezzo. La si ad.atti entro l'a ngolo di ile~sione in modo che la base del cono . corrisponda a l margine laterale del dito e l'apice Adun,a.ri:·a_, or<lin;(l ria d.el .18 nia.gg·i o 1920. a .. mediale. I due esili manicotti di cotone, che .sporg-Otll·O oltre il taPPo dti qua e di là dal dito, Eventi dispiacevoli in chirurgia. • si rialzino da un lato ~ dall'altro del dito medeD. GIORDANO. - L'O. comunica quattro osserva- . simo, tirandoli v-erso l'estremità p1iossimale dello ,;ioni: delle quali due rappresentate da :Perforaspazio interdigitale corrispondente: pel' tal modo zioni in seguito ad. mgestione di emulsi<>Dle gomil tappo vien tenuto fi ssato nella sua sede. • mosa di bismuto, o di polveri effervescenti; una Nei vrimi temp\ l'apparecchio va p·o rtato solo da emorragia· da ul<;era dop.o gastroenterostomia ; ù giorni alterni : poi costantemente fino a guarie la quarta d~ occlusione del piloro e del cardias gione ottenuta. Questa non è possibile se la Cc'lpada framim enti del bottone di Murphy rima.s ti più c1tà d-ella calzatura non pern1ette ·il raddrizzadi due anni n ello stomaco. mento del dito. I\ PADOVANI. Ne deduce doversi scegljere fra i mezzi diagno' stici i più opportuni nel caso .concreto, senza vol lerne _ogni .v olta applicare tt1tta la serie : ·essere Beale fstituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. i1rfi do strl1men:to in chirnrgi.a gastrica il bottQIIle di ~Iurphy: non potersi invece, sotto la impres. ' ..idunan.za oràin,aria del 22 aprile 1920. sione di un 0\SO isolato di emorragia postopera to~ ria dall'ulcera erigere a precetto assoluto quell<> Osservazione di un voluminoso • che la sua resezione debba sempre · accompag:oare condro-m,ixo-sarcoma costale. 13 gaStl'oenterostomia. D. GIORDANO . - I/O. comunica una osserv<:lzione Sull'origine dell'onda dicrota. di t1n volur:iflnqS<> .condro-mixo-sarooma costale, operato 14 anni or sono, recidivato e rioperato tre A. RoNcATO. - L'O ., dopo aver sottoposto a cri- .. volte nei . primi tre anni, senza t1lteriore ricaùuta. tioa le odierne dottrine ·del rimbalzo e della riflesper parte del paziente, che gode tuttora buona sione cpme causa dell'onda dicrota del polso, disalute. L'operazi10ne d.imosty.·a amcora U[lR voltà mostra che t ra i fattori causali di questo fenome110 la possibilità · di aprire ampiamente una delle canon si può i meno· di tener co1nto delle.· attivi.t à vità pleill'iche con· la stessa semplicità. con cui· si fisiologiche della musrolatura vasale. ap.re l'addome senza bi.s ogno df Diaèchine respiraQuesta interpretazione dell'onda dicrota rende t-0rie ··Speciali : cosa questa confermata, non inse. fa-cile la spiegazione. d·i alcuni accidenti dello- \ gnata, come ·immaginano taluni, daJla più estesa sf1g.mogramma, che a ltrimenti ·s arebbero . inespli'~ recent~ chirurgia di guerra. Nella prima operacabili. zio11e f\1roino interessati. oltre a lla ga0b1a toracica, A.. DIAX . il pericardio, il diaframma/ l'eoofngo, per seguire • i
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IL POLICLINICO
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APPUNTI DI MEDICINA PRA'l"ICA. CASISTICA E TE R. API A. · _
essu·dati tubercolari}. Questi processi essuda\ . · tivi dei tubercolosi sarebbero dovt1ti all'tperL'uso degli estratti ghiandolari nelle diagnosi r ·sensibilità causata a sua volta da11·assorbidi insuflìcieqza tiroidea frusta. mento ·continuato d ,al•b umina bacillare eteroR. Porak (Annales de médecine, to.m o VI, genea. I tube"rcolosi in.fatti ·s ono ipersensibili n . 6) ha stud•i ato l'azione fisiolo,g ica dei diversi anch e ·di fronte ad altre albumine eterqgene~ .est.r atti di ghian,d ole endocri.n~, con lo scopo di (nl11cletna, pe pt0ne) . Da truli prem·eisse ri·sulteacppli1carn·e i risultati nella ~diaignolS.i. rebbe una g.r ande analogia che quasi arriveEstratto 1'iroideo ( in~ezion 1 endomus.oolari di rebbe all'identità tra la ·diatesi essudativa ed .eme. 0.5-2) : a) sulla pressione e sul polso. Nei i processi ·dell ,infezione tuberaola~e. sani si h.a / ipotensione che dura un o·ra ci:rica, .sec~°:~o l'autore esisterebbe pure un'analo.e minore frequenza del polso: nei microe.demagia tra l 'in~ezione tubercolare e la spasmofi• tosi, invece si osserva àu.m e·n to di pressi-On-e. lia; egli avrebbe ri.scontrato · in. 52 bambini t~arterio,s a e di fr elqu·enza ·del pol·so; b) suua tember.colosi esaminati delle iID1Portanti alteraperatura: 'si. lha 1111 autne.n to maggiore nel zioni ·dell'ec.citabilità elettrica. L' autore . non mix.edematoso che. nel sa110. accenna ·p erò se tali esagerazioni consista·~ o Con un trattamento pi;olungato, il mixedemacostantemente in un'esagerazione dell'eccitatoso risente noteviole ben:encio, ch ·e· non si osbilità quale si riscontra nella spasmofilia. serrva . invece qt1ando non si tra:tta di inooiffiPOLLITZER. . -è.ienza tiroidea. ' '. Ne.s suna ·diff,e.renz,a invee.e ,s i n ot a negli effetti Alcuni principi generali ' tossici, ch·ei sono egt1ali nei mixe.demato·si, come sul. trattamento della pneumonite.. ' nei sa.n i. 01gn1i trattamento fisso e ~chermatioo della Etratto ipofìs<trio. -- L'iniezione di 1-2 .eme. polmonit•e è d~ vaboire dubbio : vi &ono l)erò a lprovoca 1 aic.celé1ramento del polso nei mixede, cunre reg;ole .generali da .segt1ire ch·e posso110 matosi, al contrario d·i quanto a ocade nei sani; ruietteire il pazi1ente · nelle mi,g liori condizioni la glic osuria tpofisairia manca quasi co·s tanteper combattere l'infezione. mente nei mixedematosi. Estratto surrenale ed adrenalina. Si h·a Anzitutto il riposo élJSsoluto fisi,co e mentale. un'azione ip.erten,s rva minore nei mixedematosi Il letto ,.a accom.od.ato in modo che riesca il che nei sani, come ,p,ure man.ca nei .prim.i il no- .p iù -0omro_clo possi•b ile, CO'Il un bt1on matera sso te1v ole acceleramento del p·olso; manca an ch·el sodio, oon i.e lenzuola .e l1e coperte bene assP- ' 1 ft·a glicosulI'ia adrena.linica. statie, in ,mo.do da imipedi1re che si forrrnino pieQuan.do si ten.gano p.resenti q.u esti fatti, si O'lhe o . u· . n letto baisso è il più indtcato, sia per potrà, iin differenti isincLromi .c 0,mple S!Se~ in cui chi assiis te l'ammalato, sia per il medic9 ch e . . . ' vi 1Sia il sospetto di in sufficienza tiroidea, a forlo v1sita. Una volta fatta la d1agnos1, po1, e. ma frusta ammetteire od eliminare tale diaben1e nio n ·distt1rbar.e il paziente ,con frequenti ' gi1osi. Qt1esti segn.i , .p erò, perdono il loro va- e,s ami (.e,·itan,d·o 1specialme1n te la posizio11e selore, qt1ando siano affette dive-rse ghiandole a duta), tanto tpiù ahe ì·n taile malattia iI l)eri-secrezione interna (sindrome pluriglan•dOllare). colo risiede n o n tanto n·elJ est,e·nsione del profil. cesso locale, quanto nella tossiemia; quindi ~ dati che si possono av.ere da esami frequenti Sui rapporti tra l'infezione tubercolare non sono mai tanto in1portanti da compensare e le diatesi costituzionali • il d~stu.rb·o che si r ec a. al '})azi,e nte. Tenuto con. (diatesi essudative e spasmofilie). econdo A. \\' offf-Eister (Miincli. 1n ed. Wo - tn della jrop-0.r tanza deJ ri1)oso, non si dovrà tu·rbarlo e si eviterà. ql1i n•di di destare il mach en schrif t, n . 4, 1920) g·l'·individt1i affetti da lato nemmeno p1er l'alimentazione, nèe per la di n tesi c.s~11dn ti'" a so110 ipersensibili di fronte somministrazi,o ne di medicamenti. a·ll a som mini$t rn zione ·cl.i albumina eterogeSi dovrà poi ca•lmare la tosse che pure i.n 1· 11 ea. I fen on1e-rù es uda ti vi sarebbero da àscri• pedisce il riposo, e si ricorrerà all,op1)iO, nel: vers i a ql1esta. ip ersen sibilit à . Così le persone le stie form·e pii1 leg.ge.re. Si 11seranno. attres1 diSJ)O te all'orticaria e le u ers one sofferenti i calmanti pe•r sedare i dolori, la oefalea, che d'ipe1 ecc itabilità· vasomotoria r eagiscono più int en~a n1 ente delle ne . rson e .normali alla som- tend ono a turbare il l'ipo~o e sono per ciò mi11i$trazione cli sieri, anche curativi. q11ant.o n1ai dannosi. . .· , . 1;n secondo principio fondamentale e 1 ar1a A11cl1e nella tt1he1 colosi $Ono frequenti i fep11ra , megli o se all'aperto sopra llna verandn n or11 en i p~-:uc.l nti vi (congiu11tiviti, tt1bercolidi, 0
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.o sotto un portico, o altrimenti in came·r a· ben
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. vV. H. \\.'1eaver lNe'w York Med. Journ., dicembrie 1919) ha traittato con tale medicament-0 47 casi di p.o lmo1ì1ite, ottenendone in 45 .casi esito .f.ruv-0revo1e, cioè guarigione d0-po sole 48 ore dall inizio della so11imi1iistrazione; n·ei 2 ' c·aisi .a,d ·esito negativo ·Si trattava. di un alcooJi.sita dt 65 aD1I1i .e ·di una don.n a di 91. Me. ' . n 0 ·n etti ·soti.o i m.sultati ne~.le polmo.n iti e bro.n copolrn.ontti da . influ.e·n za. L 'A. ·sommitnisttra g;r. 0.90-1.20 \ di cit·t ato di so dio ·ogni ora ('o gr. 2 ..410 og·nii. dtte· ore) , conti-
ventilata. . .. l Quanto a11a nutriz-iio·n e, . tenuto · conto dell~t .breve durata della r;nalattia, E. O. Otis (A1nerican medicine, marzo 1919), .r itien1e che l'am. ·malato d ·ebba .essere alimentato'ìnoderatam.en, te e, a,d Qgni mod10, m,eno che in altr~' maLat-. t~e di p.i ù lun1ga durata (ti~oid1 e) . L'aliineint.o deve esse,re facilme·n te di·g.eri.to .ed ·assimilato : .si d·e ve evitare in modo assoluto la: flatulenz a • ~d il m .e.teo1ri·sn10 .e si starà attenti al 1 SUO pri' . n10 comparire, con la freqt1ente 1)alp-azione nuando la so1n,minis trazione ininterrottamente .d ell' aJd·dom·e. ,giorno e notte. T.a Jv.olta qu.este do&i agisço.oo Il ·l atte va mescolato oon alcali (acqu a di da p t1.riga·nìte, ma .ciò no n di~ve indurre a ,socalce, Vichy, Apollinari·s) o con acqt1.a d'orzo, spendeve il rim.edi·o od a ·dimin t1ire l1e dosi : -Oi ·a1Vena, di riso. L ' alb11me ·d 'uorvo, ., ·cr·n1do1 o si potrà ovviare all'i~pon1veniente con ~a sommi11tstrazione di qualche 01)piac eo. I l trattft· 1egig.erm.emte cotto, o diJuito c~n acq11a, è famento va cont,inu.aito fi11.o al secondo-t·er·zo giorcilme·n te digerito. Utili sonio pure i pre·p a.Ya t.i '. a base di g·el·atina, m enrtre i p-rep·arati di carno dopo la or:Lsi. Il citrato, di sodio a,gir·ebbe faci1ilando il rine 1sono di dl1bbio valo-ve e provocan o pl1t1ìestabd.lim·ento d.el1a ciroolazion.e, ' p·olmonare (diiaztoni irntestinaLi. · ' Dev0<no ·darsi .grMllde q11antità di a·cqu.a, pura minu.ireibbe fra l'a1ltro ra viscosit à de1 san·gt1e, ch e nella polmo·n itie è aumentato) e contrtQui-Od acidu1lata con s u cco di li~mone J) altri acidi, rebbe a. man.teneil'·~· l 'alca1inità de.I sangt1.e. <>ppurè ~ e.g·ge 1,men.te alciooldzziata. Se la f.ebbre -è alta si faranno al•tflesì sptllgnature; lozioni, fìl. • • impacchi. • Nell'asma. S,i ter.rà ·altresì sg.ombro l'intestino ·con ca. lomelano, pur1ganti salini, fra cui il più graI odt1ro di p,otassio gr. 5; · Liq. anis. d 'ammod,ev.ol1e è il cit1rato di mag'ne·sia, che può s.omn•i.o ·eme, 5; A1cq. 1dist. .q. b. per 150 .cm.e. S. 1 ministrarsi a.nc.h e giornalmente. . CllCChtaiio 3 v olte aJ g101I'nO nel latte. Quando s i •sia;n·o te·n ute ·presenti queste ., Per oalmare lo sp.asmo\ durante l ' accesso~ quattro prin ci·p ali necessità, ·c.iiio1è il rifpos.o Solfato d'at ropina cg. 5·; Acido arseni oso oen.assoluto, l'aria l)Ura, l ' alimentazione approtigr. 10; Cloridrato di chinina gr. 5; Estr. di priata e la sorv·eiglianza delle furiz.i oni intes.ti• nali, &i è fatto tutto il pos1si·b il1e pie·r l a cura g·enziiana gr. 5; , m . f. inasi~a ·11il).olare: div. ir1 • • pill. n. 1-00 . . (C. G. C11mstom)°. -del'la pBel1monite. La sommini-strazione di .mel . b. dicamenti, tranne che l)er le indtcazioni d 'ur• ' genza, è affatto in1differente, come 110 provano IGIENE. le ·stati.st.ich·e de.11la · mort.alità per pn·el1monite, ' rimaste inv ari ate d·a . u11 seoo1o ad O•g'gi , non·o" ' La vigilatric~ sco.l astica nella educaz~one igienica. stante l·e più svariate cur·e. Ciò n on escl1i.de , beninte.se>, <me negli staid i . tardivi i s intomi di L ' op·era del medico igienista nella scuola disturbi vasomotori I"ichie·d aoo ·u na ct1ra ·alp - va1 int egrata con a ltr.e istituzi oni, le qt1ali, pro.p riata, che ogni m.edi.c.o a·ppli ch·e·r à se·0ontrov..andosi in contàtto . -più intimo con gli sco. d·o le sue tend·ep~e, co me pnr-e .saprà combat-i lari, seg11endoli nelle famiglie, p os~ono tradur· iere le ·eventuali compllicazioni. Qt1alehe spere' i consigli e le 1 13rescrtzionj · del medico in ranza potrà forse aver·si oon l t1•s o dei .,, acci.n~ realtà fattiv.a . S.erve a t a le scopo, nei paesi sp,ec:ialmente a.u toig·eni, .sJui quali r>e•r ò non .è anglo-sas soni, la nurse,. la qu.a le però ha, più ·, -ancor detta l'ultima parola. . che altro, mi ssione ispettiva. E ' sorta invece fìl . • da n oi, inspira.n dosi alla nurse, la vigil~trice J Il citrato · di sodio sèol f!Jstica, cl1e ha un compito b e11 più v asto t:), nel trattamento delle polmoniti e bronco polmoniti ·delicato, con1·piendo opera cli educazione, di sorveglianza, di assistenz~. Il citrato di siod1o ·e1r a già stato co11.sìgliato L e abitudini igieniche sono così poco da 'Vright nel trattaro1ento dei disturbi gast.ro. . diffuse nel · nostro . popolo~ i pregiudizi hanno i.ntestin·ali deJ l attante e da lYiathieu n elle di1 " 1' larC1'a p. a rte n ell'e· d 11cazione, 1 assia n cora c o • spe.psiie degli adulti. I
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;:i.ncora cosi trascurata da NOTE DI MEDICINA SCIENTIEICA. dover salutare con plauso e gratitudine la L'azione del ,cloridrato d 'emetina compar sa di questo corpo di vigilatrici. sulla circolazione polmonare. Vennero esse tim~damente sperimentate a '_Plumie1·-Clermo11t (L a Presse }r1. édicale, 25. Padova, a! Bergamo, a ·Roma: soltanto a Milano però sono state costituit~ fin dal 1917 in ·ago~to 1919), volendo spiegare il meccanismo d'.azione dell'emetina nelle emottisi, . ha ricerun corpo omogeneo, con .attribuzioni specializzate. c.ato le m0<dificazioni prodotte da qu-esto medi' camento .s ulla circolazio·ne polrr.ionare. . 1 Le loro fp.nzioni sono le segt1~n ti : In una prima se.:rie di estperienze su cani. 1° assistere e coadiuvare il me·dÌco nelle vi• site e nelle ispezioni; anestetizzati e n·e i quali p.ren.deva simultanea- · , Jl1ente la 'Pressione nella carçtide, nell'arteria 2° occuparsi degli alunni malamente assi• polmonare e nell'oreccl1ietta $inistra, vi-de che . stiti . nelle famiglie; 3° sorvegliare 1:1.ocuratamente gli scolari per inie zio.ni ·endov-e·n ose di dosi tossiche (più di gr. 0,005 iper kg.) p-ro.ducevano cruduta della gli eventuali paFassiti, dand o . le prescrizioni pres sion·e gen.e rale e polmo!Ilare e forte rallendel caso; • tamemto del polso, seguito spesso d.a morte.. 4° prestare i p.rimi soccorsi in caso d 'inforInielZ'.iJoni non tossiche, invece (.gr. 0.04 in cani tunio o n1alore, provvedere alle piccole medicature ed alla distribuzione dei cedicinali pre- da 10-2.0 k.g .) acceleravano il poilso e la press ione si abbas~asva rrella ·Carotide, mentre si ·~critti; . 1 elev.ava nell'arteria e " nella vena,, ·p olmonare. 5° acco1npag~are .al ris-pettivo .ambulatorio . ' Inoltre :rielt' ore·cchietta sinistra ·soleva pers.istere gli alunni eh-e ab}?iano bisogno e fare esegu.iu111 lieve .a111nento di -pre~sione anche quan do re le istruzioni ·d.el medi·co; era scomparsa l'elevazi o·n e polmonare. Pe1~ 6° visite a domicilio, come ispezioni di contutto ciò. ipensò che ·le pareti dei vasi ·della pie- ~ • trollo; dando in pari tempo consigli all~· fa.- cola circolazione non reag·iscono all'emetina mi.glie el facendo piro.p aganda igienico-s.anicome cnielli ·della grande. " ' taria; In una seconda serie d'esperienze però con7° assi_stere a i bagni ed alle docc.e, accomstatò che l'emetina dilata i vasi polmonari pagnare gli alunni nelle passeggiate, presen- .wgen:cio direttan1ente sulle loro pareti, ma li ziare e vigilare durante la ricreazione e la re• dilata in minor grado di quelli della grande f,ezione. r circol•aziO.ne. ' Nel suo primo .ap-parire la \ igilatrice era In eS1Derienze sul c1101 e isolato di cane trovò stata accolta con ostilità sospettosa; ora però che l'é~etina· ha un'azione cardiaca depressiva. tutti, sia i maestri, sia i mediciJ si ai le. famiVide inoltre che iniezioni sottocutanee d'emaglie, la cons.tiderano con ·b enevolenza e ricortina non modificano nè la pressione generale rono con fede .a lei. che rappresenta l'anello di nè qu.e lla polmonare se la ·do.se è al ·di sotto .. : congiunzione fra medico e maestro, fra scuo-· . di 1 centgr. per l{g. la e famiglia. Siochè, co·n cluden.do, l'A. çrede si debba cerE, però necessario, come osserva Elisa Be_lcare al di fuo.rt di un)l:rione sulla circolazione l11schi (Gio1-n. della R . Soc. ita 1iana di igienè, po lmonare la spiega:Zione dell'influenza dell'eanno 1919) , ..che ella .abbia S';)i.ccate doti .ji metina sulle emottisi. mente e di cuore; la cultura necessaria, la CESETTI. \ perizia nell'assistenza all'infanzia e soprat1 t11tto che sia compresa 'dell'alta finalità della PROFFERTE a AGLI ABBONATI. sua funzione no·b ile e· modesta insteme. A quei nostri associati che non raccolgono in volume i numeri -e del «POLICLINICO» e che volessero gentilmente restituirci ' Q11 ando ella eserciti la sua mi ssione., con fascicoli 3, 4, 9, 10, 11 , 12 13, 19 e 20 della sezione Pratica di quest'anno, es·turiti. in seguito ai molti smarrimenti verifica. zelo e con slancio ·d 'affetto, si vedrà circontisi pel di51;ervizio postale, nei daremmo in cambio le due se· guenti pubblicazieni: rlata dnlla fi.dt1cia del medico_, delle famiglie, 1° MURRI • MARAGLIAN.() ~ . SANARELLi: « In memoria del prof. GUIDO BACCIEll.1 »; , degli alt1nni -e d-egli insegnanti. E' da augu2" Mt:NDES: «Manuale di Medicina e Chirurgia di guer· rarsi che la provvida istituzione non sia lira ». Volume di 255 pagine cop 20 figure intercatat P. nel testo ed una tavn• .~ in tricromia. mitata alle grandi città, ma si este11da alle • Ed a chi, oltre ai suddetti 9 fascicoli di Sezione Pra_tica, et rinvierà anche il num ero 2 di Seziene Medica (1• Febbraio 1920) piccole borgè1te, ai villaggi sperduti nelle camed i~ numero 2 di Sezion e Chirurgica (15 Febbraio 1920), noi, alle suddette due pubblicazioni, aggiungeremo: ~ pag n e e n ell e montagne, dove l'opera della FERRERI : « Chirurgia defl'orecchio, prime vie re!pirat~':':e vigilatrice, oculata e benefica p11ò riuscire vee loro complicazioni intracraniche ». Volumi- di 392 pagine con 14 figure intercaiu te nel testo. • ramente provvid enziale. Coloro chB v,.arono profittare di tal e proposta, sono pregatt 1
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• ar.- 1,.~. !l..; ·1to i fascicoli suddetti, in piego raccoman· dato, accompagnati da carta da visita.
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ma in tali casi J.' uptim?fm ,s i sl:>osta -v·erso con• . )i cent_r~oni meno forti, m'entre per i liquidi (1167) La reazion.e de.l l'oro colloi<t,aÌ~ (di Lanluet1c1, com.e ·s i è detto, essa si riscontra oon -ge) nel liqui40 cere_bro-spinale .. - Al dottor maggi.ore inten.sità nelle diluzioni 1 :-4D 1 1 : 80 D. B. da R. : , L'.i!nt·enisità · '.del·l a reazione·, di· solito, è ·p~ .. . rallela al grado ·raggiunto dalla reazione . di Per allestire la .fl~àiion·e di Lan.g e è neces..N.onn,e, fase I. _. rt 1 • , • • • .. sa:rio preparare una . soluzione C-O•l loidale di La rea.~·one di Lang~ei da taluni è Pi.tenuta Qro: a 100 eme. di acq11a, distillata d·ue volte . . ' c?m:e importante elerp~to diagnostico per la :S~ a.gg1uiigonp 1 amc .. di una. soluzìon·e all'1 o~ s1fil1de d-e l si stffifa n·e rvoso centrale, anehe in .d1 cl-0ruro d'oro l\ferck e 1 eme. di una s.Oluassenza di altre r.eazioni di laboratorio e di ziione di carbonato potassico al 2 %; si fa bolJirr,e ·e ?i ag.giunge 1 eme: id i formi0lo .all'l %. sintomi clinici,' e le diverse -curve so.n o ~cm. sid·erate ·p atogn·omoncib.e: di i:n1f.e.z:ii0n!.i. liuetic1h e e ' Questa sos:pen·sione va conservata in vetri metal11.etiche e an.che di localizzazioni di altra di J en,a sottopoSti pri·m a a bollitura i.n acido natura . • • .s~Lfo~ico. E1ssa si presenta come un liquido Dal 1912, quaooo Lange descrisse tale rea1rm'P1do di ·colore rooso-porp.or.a. Il liquido cerebro-spinale in esam-e · d-eve es- zione (Z eitschr. f. Chemotherapie, v. I, p. 44), ad oggi vi 001110 state -molte ·d1scussioni .su'1 sere assoluta.mente privo di tracce di sangu·e . Lo ·si diluisce 1 : 10 con una soluzione di clo- suo valo.r e- pratico come mezzo diagnostico, :rt1ro ·sodico al 0.4 ~~ e se . ne· versa 1 eme. in sulle di.ffi.coltà . tecmi.che 1ne:reuti · al.. ..tne.todo , sul_la sua .speciPìcità, sulla im·p o.rtanza delle · -una provettina. diverse curve per la à.ia:gnosi differenziale di In lina ·seconda provettina si mette 1 eme. . luetiche, metaluetiche e n.on sifilitiche , di. liqt1or dil11ito al decim·o e 1 ~mc . di solu- forme zione cli cloruro sodico al 0.4 %, si mescola s11lla caUiSa d·elle re·azìoni irregoiari e ·paradoss~ ch e talora ·si avvertono. e se n.e preleva 1 -eme., ·C'he si l()aJSSia in l1Ila Si tratta settnrpTe a.id ogni roio,c:Lo di un.a reaierza provetta contene-iJte 1 ·eme.- di soluzione • • zione assai , deliieata, . che ·r ichiede un tecniciclorosodica, e così .successivaanente i·n m odo da s~o p erfetto ~ ohe .p uò veni rie es~gliita solo in aver:e progre,&siv·e ,dilruzioni del Ji,quor da 1: 10 lab.oratori dov·e Jia\ .p arte c:h:im.i•c a ~i~ scrupo1o. ad 1: 20, 1: 40, 1: 80, 1: 160, ecc., siinJo ad 1 : 40,000, ·éiascilllJaJ. distribuita n-e11a ~antità samente----esseirvata. È ~rufatt.i aiSSolutamente n.eoossario ohe i vetri adoperati, s ia per la pre~i 1 cm·c. per prov·e tta. Ad ogni diluzi one d.el s nl, · sia -ner l'allestimento . liquor si aggi'lllilgon·o ' 5 eme. • de1·l 'oro.sol e si 1para zione dell'oro, della reazi.one, 1s iano ohimicamente ir.r eprensiagita. Le 1provette sono lasciate a temperatubili ·e che 1~acq:ua di.stillata per- la soluzion,e del . . ra ambiente ,d·u rante .J.a nott-e e vengono osclor.uro ·d 'oTo non .p resenti traccia di impurità. servate il giorni0 sussegt1ente. In tali con:diziiQni -le ·curve hanno il loro valor-e • • s .e il liquor è no·rmale non ·s i nota nessun Fidarsi poi della sola re·azion1e1 di Looge per cambiamento. Ma se :es·istono localizzazioni p orre diagn·o si di ,. localizzazione lu-etica cerelneti·ch-e o metalu.eticlle cerebrali o mirdo11.ari si osiserv.ano f eno:meni, più o me·o o intens i, di !()trei.. brale, o di pairaliisd. gen&iale, o ·di tab·e, non cipitaziO.,!lre -e mutamenti del coJore r ooso v erso sembra possibile, per ;q uMlto 'll:Ila reazione po·sitiva sia .altamente probativa quand.o concoril turchino ed il violetto. . , dino altri 1el.e menti dirugn1o·sti.ci. Il maissimo d.ella precipitazione e d-el camDella qu.estione si ·SOn·o oocu-pati di recente biame~to di colore non è però in rapporto con Warwi.ck -e Nixon (Arch. of. lnt. Med., 19'20, la maggi1<}re concentraziio ne. ·di 1iqu.or; .esiste un 16 feibbr.), i' qu'a:li ·sono giunti alla .conclusione optimum di con,òentrazi-one dove il t-e1D.Ome.no che n,ella para li.si ·general.e la veaz.ione di Lan·-è più chiaramente avvertibile, iJ qt\laJe iper i liquor luetici e m-etalueti·ci si trova in oor- .g e si osserva con m~ggiore 1re:quenza della r eazione di Nonn·e .e di .q u·el,la di: W ra ssermarnn, risp.orndenz.a d el1·e diÌuziioni 1 : 40, 1 : 80, 1: 160. e si presenta con una caratteri·stica C'Urva (cur·Se si m,ettono sulle ascisse le div.erse diluzioni di lilquor e 1su11e ,ooord i·n alte 1a sic al.a d eil va parefflca) ne·l la quale I'optimum di , p.recipicolori (dall'alt o in ba.sso r-osso, rosso-turchino,-- nazione ·e di inutam·ento di colore s.i trova nielle turohin.o-roisso, viol'etto, tu:rchiin·o cupo, ture1hi- . .p iù f<?rti concentrazioni d i liquor. La curva · p a r eti èa· è stata p·e·r ò ottenuta ànche in altre no chiaro, bianco-t11rchino, scolorato) . si ottengono ·de11e cuf!V-e ·caratteristi.che per la lues1 ce- condizi1oni non lueti-ohe : meningi.te tubercola·' re1 _tumori .oe:reibrali, sclerosi ·m ·u ltiple, ossia ~ebrale, la tabe·, lEl- pa:ralisi. f \ • sempre quando sia interessato il tessuto ·cereAnche li1q:uor non 111etici, ad esémpio nelle meningiti purulenti, possono daoo la reazione, ·b rale e midollare. A·niZi, una cur.va paretica co·n I
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Wasser111ann negativa può essere indice di ·clerosi multirpla quand-0 concordin.o i sintomi olinici. Ne1le infeziO'lli non luetiche però l'opti111.uni si. r'isc-0ntl'a. in con·centrazioni di liquor più basse . Nella tabe dorsale si hanno ri sultati similari ' ma men-0 spiccati. Nella sifilide cereb.ro-spinale la reazione di Lange er.a positiv.a 11.èll 77, 79 % d .ei cais{ esaminati, mentre la 'Vassermann era po<Si'tiva solo ne1l 48 % e la N-0nine nel 40. 7-0 %. La cuirva è diversa .d alla paretica in quanto l'optimu1n si sposta v_ers"o diluz.i-0ni di liquor 1neno concen.trate. Non ci è 1staito possibtle di tra.vare ·n essuna imdicazione sulla importanza della reazione di Lan1ge nella polio·m ielitei acuta. G. SAMPIETRO.
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CENNI BIBLIOGRAFICI '
(Non si recensiscono cha i libri pervenuti in dono alla Redazione)
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~ ·(ANNO XXVII, FASC. ~)
1L POLICLINICO
Trattato di Farmacologia e TeraS<?eietà Ed. L~braria, Nli1anq, 1,920.
GAGLIO:
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. Es.sa o~re uno sguatd<? complessivo sulle più s1gn1ficat1v_e. aoquisizioni nelle divers~ branche della med1c1na. Una serie di specialisti fra cui n-0tiamo i nomi di Kolle, d~ Na,e.gel,i, di Boas, ha trattat-0 le sinigo1e n1aterie, offrendo.· al lètta:e il . moid o di conoscere in proposito i . moderni concetti scientifici e le più impL.: tanti ap1)licazioni prati.che. La pa.rt-e più e.s tesa è dedicata al1la medj o.ina in.t erna, m·a nob vi sono trascur.ati a·n che gli altri rami della ru~ dicin,a ·e 1e diverse sp,e cialità. Nel. present~ volume, .sono trattati 25 &vgo1 me9tt, fr.a ~ cui: leucemia, gastrite e ma' s.ctie. inte~tinali, anafilassi, eczema, difterite, alimer1tazione :hnfa·ntile, sierotierapi.a, otosclerosi, .tifoesan,temat.ico, ittero emolitico, terapia della sifilide, ricerche sui protozoi, ed alcuni cii nlinore ~mportanza, . che forse sarebbe stato piG conveniente- tralasciare .
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Th e New Physiology in sur. gical and ge1i ~ral Prérct·ice. 1 V'OU. i'n-8. - J o.lm ' '' rigth & Sonis IJt ., e<litor·i , Bristol, 192-0. 4a.
A.
RENDLE SHORT:
ediz,. ;Rile1gato alla bodoniana s h. 7, d. 7; in tel.a sh. 9, d. 6 n·etti.
Ql1e to « Trattato » c·h ·e, 'aJltam·e•ntle ono ra la \ I11 elegainti1 s sima veste tipografica ' la casa . letteratuna, scie~tifica italiana, ~pare ora 1 ,editric_ e 'Vi'i.gth di Bristo'1 ci presenta Ja 4a. edin ella sit1a terza edizfone, rive1duta ed .. arricchizione della «New Physiology in surgi.cal ancl ta di tt1tte le nuov·e conquiste degli ultimi angeneral praictice » ·di Rendle Skort. · ni, pu,re conservandq il Sl;!O carattere. primiSc0tpo del volum1ett9 è di portare a cQnoscentivo. zia di ieo1'oro, i quali si iano dedicati i nti e1'l3.Una terza edtizi·on·e a meve .dista11. z a dalla . ' mente alJl\eserci·z;io della me1dicina e p:iù .spe--second1a, m ostra la vi.taJità e1d i.Il succe·sso di 1a., le ultime cialm1 ente della ohirtf.:ngi conquiste l1·n 1lib.ro èhe 1Si le~ggie . tuit to volentieri e dove il n1e-dic10 non is olo vi trooa i prin1cipi 1Scienti- · fatte n.e l camp.o .de1la -fisi.o logia che p.osso:o.o aJverie utile e .d iretta a!)iplicamon.e pir.at'itca al filci ohe dtevon10 gu.iidarlo nellia: di;ffi,cile arte 1d·e1 letto q..el m·alato. L' A. espone q11.indi con li·n ' .ouTare, fine u1ltimro 1cui tende la meidicina,' ma guagi~.o piiano, .non teorie ipotettch·et o fatti vi t.r o.v a aniehe qu·ei aNVertimenti id i cui egli dub,b i, ma i vi1s·u 1ltati, llQggùati su basi solide e non deiv e nlai di.menti·c ar.si e che .g li s-airanno da tutti ri~onosciuti, delle ultime rtcerche suldli ~uida ne1a,a pratica aid usar·e con d.tsicerni... la fisi·olog1a d-etl cuore, del sangt1e, deil ·sistema m.1ent.o e con ;prt11denza i mezzi .potent}, ma talnervoso, .d.elle , ghiamdole e1J1·d ocrine, ·dell' apipavolta pe;ricolosi, che · sono aiffi da.ti a11e sue . rato dig.erente ecc . m ani. Alcunli. 10apitoli come tfUel1o sullo slloc!\. chi· I moltepli1ci 'Pregi del cc Tvattato »; niella sua rurgico, sulla funz.icme del m~dolJo e della cornllO\' U. ve&te, va:nranno a ·Conis ervargll la fama cih e merLta.ta111ente si era co11qt1i.stato 11elle teccila, sano stati intieramente rifatti in base all'esperienza derivata dalla gu·e rra. A noi pare pT'ere clen.ti e1l izio.n i e f ar'.)1n1110 sì che esso trovj empl'e pi1't larga ed entu·si asti1ca accogLienza. · ahe iJl ,J,iJbro risponda allo scopo e siiai un'utile aggiil+nta agli ailtri lavori clello stesso genere e A. BONANNI. che 1'i}gl1_ardano più speèi.n1lmente la medic ina. Ergebnisse der gesp,mten l\f edizin, herausgegei11terna. a. J1t· • ben von TH. BRUGSCH. Vol .. I. Un vol.' in-4 L. COHN: « [ Trologiscltes J>raktik11n1 » per 1n edi 657 pag. con fig. e tavole colorate. dici e studenti. - Urba11 e Schwarzenberg~ t:rban e Schwarzenberg, editori, Vienna. • editon. ,~ ie11'na, 191V. - ~Ik. 16. Prezzo ~!archi 180. Questo « ~Ianuale Pratico di Vrologlia » non · Questa interessante pubblicazione è una 1nise è scritto per specialisti della materia·, ma per au point clei principali argomenti che })iù da tutti i n1edici pratici e per gli studenti, i quali vicino t occano il medico. 1
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SEZIONE PRATICA . '
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devo·n o trovare in esso una·· introduz.done q,lla dìaign·osttc.a ed alla oor.apia delle m~lattie urinarie. . Corr:iispondent'1filente all'indirizzo pratico, nella 1a. parte vi·e ne fatta u·n .a chiara: :e sistemati-ca esposizione 1dei -m etodi di esame e di ricerca e nella 2a. parte un.~. b-reve e il p-iù posstbile completa trattazione della 1sint.omatologia g·en1erale propria della ·specialità. Nella 3a part~ poi, che cÒmpr•ende la trattazione delle singole malattie, è ugu~lmente tenuto in 1a. linea lo scopo pratico. Così nio n vi si trova a . ' clir vero, nes·s una diettagliata d·esCli.zJone del1e s i11g0Je operazioni, oome prostatectomia, nef1 ectomia, 0cc., bensi sonQ. date tutte le -iridi. . ""'\ caz1o·n1 per p-roced·ere ad esse. Al contrario, l 'A. descrive per· es teso tutt~ q11.elle misure tetap,el1 ti che che ogni 1m.ed~co può poss~dere pienan1ente ed appli·care ·per· la salute d ei, .suoi' ammalàt i. Poichè è insito nella natt1ra di ·questa specialità che, tantò nell'esame dell'ammalato, qu·anto nella tera•pia, devon o essere intrapr·ese inanipola.z.ioni strumentali, .come introduzi o~e di cateteri, cistoscopi, ecc., così l'A. pvende in .spec.ia1e consid er.azio.n e questi metodi t.ecnici e li ·r ende più evi·d·en_.ti con f~equ.enti figT11ve, allo scopo di facilitare anche al prin1ci.piamte l'appr.e·n ·d·ere là tecnica e l'u·s o cotret.to degli strumenti, Il libro è di piccola mole, l'esposizione e l a ,forma facile .e chiàra, i dise·gn~ 1e i.e tavol·e .assai diimostrativti., la ricettazio·n 1e semplice e limitata ·ai r.i medi più sicuri. E un manu,a le pratico ben fatto ed util1e ad ogni medi co.
Gius:eppina, dal palazzo imperiale, quando un p,ostino andò a porgergli una leitfre.r.a (allora · c era qt1est'u~o democrati co). Notàndo che il fr~ncobollo era il)glese, Napoleone s i mostrò molto. sd·egn.ato. La cons011.é apri la lettera ed esclamò : · , . ' - Ma guarda! E · di J enner. Chi.e.de ch,e ttt metta in -li1bertà il suo a ma·to col-On.n ello! .. - A J·e nner nc)in posso ·rifiutare nulla, sog~ ) giunse Napoleone. ~gli è 's tato il piiÌ efficace , coadiutore delle mi.e can1pagne in .Europa!· Il va·ccin·o jenneri~· o era: stato otten.u to g.randi ' quantità cial _barone 'Larrey; tutti i sol- · ·dati · ·ft ·~ncesi e·r a·n o st.çtti .in11·estat.i -e .p·e r tal guisa ·protetti dal vaiolo, che faceva strage . fra\ gli altri eserciti nemici. (Dal Bosten me.d. a. sttrg. ·Jou.rn., 18 marzo 1920). .
Im.porta.nza igienica delle istituzioni parasco1astiche. Un vol. in-8 di
oltre 300 pag. con fotografie. - Ed-i to dal Comune di Milano (ifiipografia Stu1cchi, Cerettì e C.). . .
. PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. SBROCCHI ARIS'IODEMO :
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Il voll1me illust,r.a le pro·vvide istituzioni scolastiche e parascolastiche, fun:zionan{ì nel comune di ~1ila.no; a · tutela del ber1essere dell 'infanzia .e della giovinezza. Vi sqno descritti il f'ùnzionamento ed i · risultati ottenuti ' con la . organizzazione del · P oliclinico scolastico, della refezion e, della scuola all'aperto, delle scuole ~pecia.l'i per 3,nnrm.al i della psiche, della v.ista, · dell'udito, ecc. T11tto il lavoro è pervqso da un entt1siasn10 · animatore, ·Che ' 1 ede nell!igiene, aipplicata aJla. pedagogia ~ il modo di plasmare e ricr.eare l'uo1no giovin-etto.., ·ii cittadipo futuro. •
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fi.l.
1>1ayriu.~i
MILITA NO LORENZO :
difte rite. 1
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u~od,~r ri-·i
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Fil'enze, 19~0. .
santeniat ico. -
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errori -sul ti/o e·
......
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bfl)tterioscop1ta d ella·
Gioia, 1018.
G. : .4.zio ne d el r ad i i1 111 su ll'orgf;ni srno" z(,nla-
GIACCHI
no e pri·n cipali indicazioni radioaotinoternptchr7 seoo·n do g'l!i studi e le. ricerc}(.e ZJi·Ù· re"en·ti.
Roma, 1919. .. ì\{ON'CALVI L onovrco: L'(LS:siste1l.-za a i p ellagrosi S6 co1iào la nost':'(k l egge. Un qi1iitn.qu~nnio di loca·n da sa11,itaria. ·-
:VlilanQ, 191!>.
C. : L' i nff,ue·n .z a . gra-jica . "- . N<lpoli, 1019.
FRANCIONI
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GIO~\ NNim: ~UGENIO:
dell<L sist e1na tica 1ioso-
i -1i' ùnd ustria cli t e1·raglie ,nel-
. P isan.o e dei suo·i rapporti col saturn,is·mo.
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Pi-
·sa,. ·1920.
L'an.ch·ilosto·ni ictsi dei fornaciai ·n el Pisa·n.o . - Pisa, 1919. TROGU G .AETANO: La scelta dell'a1Jiestesia, con sta. tistioa. person,ale. - Cremona, 1919. CRIMISSO L U IGI: Tiro·id'ite acuta t ifosa, non S1lPJ) U1· GIOVANNI NI
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SALVADOR!.
ALFREDO:
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G l TTIERREZ
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ll barone L3Jrrey narra nelle sué memorie/ il seguente an.eddoto ·su Nap-0leo n·e I. Un gior. no que.sti v1eniva, .braccetto dell'imper.atrice
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Un aneddoto su Napoleone .
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E UGENIO:
Nap<>li, 1920.
caso di spi rocJ1 etosi itteroe ni.orragioa n.ell'tl-Orno. · - N?poli, J-920. RONCHETTl' VITTORIO: A.soa·Ì"Lw(l(l,Si epatica. Milano, 1920. · RACCHIUSA• SANTI:
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PETRUOCI A NGELO:
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m ico di pol1il. o~it·ì ?nft uen za,li. 1
P oiietiolog;a
ì\lARTELLI . CARLO:
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episodio epi deSovere, 1920.
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011,rab·i..lità
Napoli, 1919.
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·Il- rno vitnz eiito derriogro.fico a Napoli durante la guerr a (1915-918) . Consideraz.ioni e note. - Napoli, 1920.
CRISTALLI GIUSEPPE : •
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. IL POLICLINICO
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NELLA·· VITA PROFESSIONALE. · Un pericolo.
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· cellula ne~osa al confronto ·della muscolare e del,la coni!lettiv~, e d·el tutto antibiologic.o e trova nelle legg1 .generali della vita e della evoluzio11e la -condannai e la ragione intima della s·u a morte. · Dichiarino piuttosto i nem.ici dei pro.fesSlion1st1 c;tie gli .attacchi ,s ono fatti per coonestare g·lJ iperbolici salari, vere 'tagli.e d.a ·s ignorotti medioevali, che gLi operai ci ha-nno impost-0, d:chiarino, e .se non :altro avranno il merito della .si.nc~rità, che il loro astio dipende dal f.a tto che la .·g rande maggioranz.a d~i profe-ssiontsti si m antiene lontana dagli svisamenti d1 una dottrina altamente umanitar·i a, qual'è il ·s o.cialismo. A m.eno che non si voglia trovare una r a,.gione più sem·plioe' di tutte per 1spi.eg.are la pazzìa .generale ed il caos ·che come un.a nebbia pesante investe ie coscienze pe~.san.do che l 'ùmanità dopo un fulgido ner~odo della Rivo.luzione francese ad oggi, ;on I'ientri per la legge fatale dei cicli stari-ci in una nuova epoca cii barbarie iin cui abbia so- . pr.a vvento· 1a forza brutale. ·
Spesso e volentieri, oon velen<>is i e P.9co oeavallereschi attacchi Ja .s tampa ch;e ha ii m 0010 polio del soicialismo, &e 1a prenda ~ con tutti ~co loro ch e non ha~no calli .alle m~ni od ai ~i~ dl, e bolli con nome di par.assJta cbJ non lavora· con muscoI.i. · Gli argi0m.en~i di accusa sono presso a poco questi: :si afferma che il professionista è un privile~!_q..~? .cui l ~ soci·età ha risparmiato le fatic1h.~ '{ie~ lavoro vero: ,si ripete il ritorn.ello _çhe ~ . ha bisogno'.di eia.ba ttirr1i .e no·n di avvo.qati, fino a che si .giung.e ad affermare che [ 'uomo di genio non merita maggior compen,00 di ·un facchino di buonie .s palle pel'chè tutte e due h a nno avuto ~a natura un sÙperdono che dell>bono usarie a vantaggi.o. della oomun'ità. -Non si capisce com·e si può in. buona f.eide affermare ie:he ohi studia 11on 1avora: l'accus a fa trop.po ben comprendere .ch·e parte di quei ?occiati che ingrassano ·n ella stam.p a sociali.sta n-0n hanno nemm·en-0 provate le angustie infinite d·el liceo (bwsterebbe ·questo pe r meritarci la pensi.on.e! ), e h.Lsogna aver voglia di 1scher\ Se ·non che dopo averci ·dichiarato tutto il zare qua:i do ,s i vuol .s ostener.e ·con argome·n ti loro dispre.zz.o, i nostri rivoluzionari . , benchè grossi che si.amo q.ei fort1:1nati, che ·ci siamo rinon ne voglia'I10 far mostra, oominciano a ·oomspanniate 1e fatiche m.u.s oolari, che i·rrobUJSti- pr·endere (e lo ha loro insegnato :ia Russia) sc0no, mentr.e purtr~ quelle· del cervello ··che senza la guida degli Uçlmini di concetto, . debiJ:itano e corrodonio! nemmeno le lorò .organizzazioni, per quanto Ma si fanno ap.prezzamenti a.s surdi dal pun- for.ti, possano c.ontinuare ad esistere oggi e to di vtsta eco-nomico--sociale ql1an·do si di.ce che .che in una dimane socialista non si anderebbe la società ha bisogno di ortolani -e può ifM"e a ava;nti 48 ore js e a fiamico ed al ·dtsapra 1de1 m eno di uomini di studio, per.chè niess-uno· "Si lavoratore del braccio non vi fosse l1na· guida voterebbe alle in,f inite a.µgus tie degli esami se ài capacità tecnica superiore. allai fine 10 attend.esse il medesimo c.ornp-enso E gli adescam·enti .son.o ora rivolti in modo di chi seinza tro·ppi .p ensieri ha cominciato a da non· lasciar du bbi.o verso la nostra cl8;S.Se; . guadagna·re a quindici :anni, mentre si com- si è incominciato ad iniacca.r.e la nostra costimette ·oggi una appr-0priazion.e indebita di Ja- tuzione in ordini ed in a·s sociazioni, sostenendo· voro acc11mulato e .della attività altrui colla che sarebbero molto più effi-cace la sostituzione perequazione dei compen·s i della prestaz1one con Sinda.cati aderenti .Però alle Camere ·del manuale con quelle inte1lettuali che, se può Lav.oro. Ed è proprio in questo momento che si anche• essere logica in un regim.e comunista scopre il giuocoJ Il tentativo è .stat-0 fatto priperfetto, non lo è oggi .p erchè C<:>intravviene a ma a Miilan-0, si ripete og;gi. a Bologna e .certatacite convenzioni da lungo .s tabilite, per. le mente ,si rinnoverà altrove- coll'intento immequali clii si er~ sottoposto a fatiche di studio si diato, come è avvenuto pe:r i maestri, di scin:attendevru una speciale posizione sociale ed un d.erci i·n d·u.e campi: gli aderenti al vecchio orcompenso magg iore di quello che oggi abbia dinamento -e gli .aderenti .ai Sindacati legati un .fiaccheraio ·qualunque. Purtroppo molte alle vicende delle Camere di lavoro. A qu.esto punto è bene ricordare ai .aolleghi famiglie di quella piccola e n obile nostra borghesia che per lunghi anni si sono rassegnate che il con.c etto informatore della istituzione a vere privazioni p er manten ere tm figlio che degli ordini fu sopratutto disciplinar.e e non è potesse con lo studio dare un giorno decoro e stato estraneo aoohe l'intento di tute1a1..e oon · sostentamento sono qu.elle più spi.etatamente una forma semi-giuridica la dignità della fa;. oolpite d a <p1esto iniquo livella.mento per cui miglia professionale e sta aippunto nella loro • un bidello od un usciere gu a dag·n a no quanto e funzi one sopratutto disciplinare, quindi in certo sen so negativa, la ragia-ne .per Ja quale gli più di un pr-0f essore o di un magistrato. S enza dire che (IU~~~o .! ~'prezzamcnto d.ella ordini gran cosa non hanno potuto fare. 1
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Accusar.Ii d:i non ave.r fatto ·n·l1lla, come preOccorre modificare la legge tendono i . so,stenitori dei sindacati, <:s .fal.s o per la Cassa di previdenza dei sanitarii. perahè gli ordini hanno d.ettato tariffe, sotto la loro egida sono sorti in parecchi centri assoLe mutate condizioni economiche della Socie. . ' tà moderna obbligano a rivedere e mo.dtn-t;are c1azwni di liberi esercenti e di specialisti ed in qualche provincia, superan.do i coooni n:r1g usti urgenten1ente tutte le- tabelle prestabilite per stabiliti dalla leg,ge, si è proceduto a severe le varie istituzioni di !J}rev~denza. n preventivo si mostra ora assolutamente requisitorie contro Amministrazioni col,ev0li iallace. di favbritism i. Se .p oi f.ra !,apatia generale l a \ . volontà di uno ·s olo merita elogio, questo ·v a riQuatndo sul mercato si è vertficato addirittuvolta al · Presi1dente nostro Luigi Silvaun i ' il ra fantastico aumen.to di tutti i generi alimen. o quale, con una attività senza esem·p jo, si pro- tari di prima necessità; .quando si è verificato diga a,i vari or.dini d'Italia e la Feèler azio11e che gli oggetti di v~tario e di uso domestico deve a l sri-0 p.e·r.sonaI.e interessamento se si è han pressochè quintupliicato il loro valore di sca,mbio; quando si è verificato il noto eccessiv·e nuti alla smobilitazione deg.l i aspiranti è degli stu denti, se nella c ,ommi.ssione per lP as- vo deprezz.~ento d·eEa moneta., non si può nè si deve esitare a rialzare congruamente e consicurazi~ni vi è chi ditfende in modo ~trer1uo la classe d.agli attacchi, spesso ·combinati, della tem·p ofaneamente tutta la . piattaJorma su cui poggiapo gli Istituti •di previdenza per reru.terli, ·buroc-razia e della Confederazione d'i} Lav-oro. l\l a se gli ordini ha.n no fatto finora poco il più che sia !}assibile, riispondenti ai propri · " "fini in relazione , alle .attualli condizioni della De,} senso Sindacale di dilfesa -o di offe.sa, la colpa ric~de su noi, per.e~ nessun.o ci viete- economia nazio11a'le. • Fra gli Istituti di previdenza che a prefe---. rebbe, al giorno d'oggi, di · uscire dai confini angusti cliscipliI1ari, la colpa è -solo nostra e renza di altri merita sollecito ed attento esanon della costituzi<'ne in_:.- .or.dini perchè la stra- me di revisione è quello del!la Cwssai di preivi· · grande maggi_o ranza dei medici è iilldQlent.e ed d·enza dei fil 1JC1 con ha poca ·coscie11za dit classe; ,se si è fatt-0 finora . Non è, in!fatti, possibile mantener.e nei tempi poco è perchè si disertano le assemblee come che corrono inalt.er.ata . la legge del 14 luglio dimani si di.se.rter.ebbero i .S indacati. l'b~, che tutti r iconoscono non essere più riNon è certo -con i cambiamenti di etichetta spon·d ente al suo iScopo. Parilare ora di pensioçhe si operano i miracoli. Ma, oggi che ci in- ni di -soo, 900 o 1000 lire all'anno è LSemplicecombe la minaccia di una scissura, dobbiamo mente irrisorio quaJldo -con tali somme non rinchiudere soli•da1i le nostre file, dobbiamo si può iprovve.dere nemmeno al più semp'.lice ·ed eJ emen tare bisogno d·ella vita. · far sorgere in ogni sed.e di Ordine a fianco della sezion~ locale dei medici cond.otti (s-em.Pre Il premio di · assicurazion•e, costituito dalla la più attiva), altre sez.i.o ni di Liberi esercenti, pensione ·di riposo,• d eve essere tale da garendi Specialisti, di Medici ospitalieri con frequen- tire una esistenza tranquilla e scevra di preti contatti per accordarsi sui delicati e com- occupazioni pel sanitar io che doipo aver meplessi interessi d i classe, cercando di preporre nata. per lunga serie di aniili una faticosa e disagiata. esistenza, cer·ca nella quiete della proad ogni Sezione qu.ei colleghi che, per la loro pria f.amiglia pace, conforto e tranquillità di posjzion.e professi onale o per il loro prestigio 1 spirito. son•o anche i .p iù influenti nell'ambiente extramedi·co. Ed allora l' aziqne sindacale sorgerebbe , Il professi onist~, che nelle condizioni attuali spontanea e si potrebbe~o mettere all'indice (si- paissa .allo struto di quiescenza, 'precipita . addi. ri ttura in un baratro senza fondo, perchè non stema americano) i cli.enti che trattano male, si potrebbe agire contro i Comuni ·che commet- solo non può mantenerai nelle condizioni di tono angherie .ed an.c h·e contro il Gavern'° se decoro e d i semi-agta tezza in cui gli permet• occorre, perchè n-0n è dl1bbio che solo uniti p0c."- teva di vivere le> stipendio che percepiva, ma siamo disporre di una forza .sufficiente p-er tu- è costretto priva;r.si di tutto, perfino del n-eces• • tela•r e i no.stri git1sti interessi, r imanendo .p er- • sano. Egli condurrà una vita in~elice e stentata, f fettamente i-ndipenden.ti dai partiti. tanto più sensibile ed intiollerabtlè per quanto È troppo ovvio che i medici non possono nè debl)dno, come alasse, accodar.si ad aùcun · par- prospera e spe11sjer.ata era stata quellla per lo -tit-0. Ed i Sin1dacati, così come vengono oggi innanzi condotta. Lo Stato ha recentemente ..provveduto alla proposti, con la conseguente isc-rizione alla Casorte dei suoi pensionati elevando sensibilmera del Laivoro, ~enomerebbero di troppo la mentie il premio di quiescenza .ed initroducennostra indipendenza. d0 'a ltre importanti innovazioni alla legge sulBologna, 1° agosto 1920. le pensioni per modo da rendere men.o striu. r. l
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[ANNO
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sa, 20 - 5. Visita notturna· (dalle ore 21 alle 24), 20; Visit.a notturna {dalle ore 24 alle. . 7), 40 6. Visite contemporanee. a più persone della stessa famiglia, per ognuna in più, 5 - 7. ' risità ordinaria ftlJ>ri della cinta daziaria, fino al perimetro di 10 km. e impi.egando un'ora di tempo {spese a carico del cliente), 40 - 8. Idem, ogni ora successiva e non oltre tre ore {di giorno), 20; Di n otte, per ciascuna ·ora, 40 - 9. Visita fuori residenza, a seconda del tempo impiegato · e non oltre le 24 ore (oltre le spese), da 200 a 500; Per ogni giorna.t.a in più, da 200 a 300 - 10. AGC(>mpagno d'infermi in città, a seconda della respon.$a:bilità e del pericolo, da 25 a lùO - 11. AC(.'Ompagno fuori residenza, a seconda del tempo impiegato, e non oltre le 24 or~, <la 200 a 500 - 12. Assistenza diurna, 1.00 _._ 13. Assistenza notturna, 200 - 14. C-0nsulto a domicilio -d~ll' infermo ed in città: a ) al consulente, 50; b) al curante, 25 - 15. Consulto hlori cinta daziari.a. e nei limiti di cui ai nn. 7- e 8 : a) ~l consulente, 100; b) al curante, 50 - 16. Con~ult-0 fuori residenza, Ziber·a contrattazione 17. Ce1"ti.fieato .semplice, oltre la vifilta, da ·10 a 50 1~. c~rtificato per trasporto di salma, 25 - 19. Certificato tt riclliesta di Società di assicurazioni 25 20. Cer~~to èu morte per ri·scuotere premi 'di ass~cu~·azione, ~ - . 21. Certific.ato di infortunio {a r~ch1_esta)_, ~ 50 "'~ l,00 ....,._ 22. ~rtificato peP uso . g1~d1zi~no. ln' rap~rto .con .tndagini i;>erit.ali e impl1c.anti chlamate in~ t\dienza o dal giudice istrt1ttore, ·100 ·- 23. ' Relaz1-0nt mediobe e visite arbitrali da tasswrsi datl'Ordittie - 24. Vìsita: collegiale coii. relazione scritta, da 30 a 50.
dente e sensLbile il burrasco.so passaggio. È .)ertanto equo e do,,.eroso estendere i vantaggi r~entem.ente accordati anche al~a classe dei me<n.ci condotti, non me.no beneme1rita e degna di consl<lerazion.e. Che se P~r m odifi care le promeS1Se fatte e.ori Ja legge del 1~98· occorra a1mnentare alquanto il C· ntTih11to prb,t.:t.bil ito, lo · si fac.cia 'Pure, ma si modifichi tutto il conge;gno delll'l s tituto di previdenza in mod·o <,be. essa. assicuri al singolo associato un-0 stato eçonomico confacente aµa rp.r-0ptj.a -condizione 1soc~ale, alle p.reocc-upanti esigenze del m·o m·eifto ·ed alJlie necessità di famiglia che sono, ne lla tarda età, nè lievi, nè p oche. Per ragioni di giustiz.i a 1si dovreb·b e po( stabilire, come già si è tf.atto per gli imp.~e.gati governat~vi, che gli .anni di studio si-eno comJ>Ut ati nel iperiodo utile per con·s e.g uire [1a p1e ns ion e anche, se si r av.vi1serà indispenis abile, n1ediante un .tenrue !)re.mio di ' riscatto, · Ora .che .sono state migliorate ·l e condizi0111Ji • economich e pe·r i sanitarii in raittività idi servi2io, occorre m.igli.o.rar.e conveni entemente anch,e quelle del1lo stato di quiiescenza per non -creare una sensibile ~diversità di posizione, che a-c cora ed accascia. 1
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AUTOPSIE. '
25. Autop.sia per oonto de!f.a '-famiglia, .I.J. 250 2G. Iniezioni conser,ative pe!', trasporto di salma. da 200 a 300- - 27. Imbalsa'm azioni, da tassarsi
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E poichè non v'ha maggior dolo·re ohe ricor-dars i del tempo felice nella miseria, il mediico -condotto che trovirusii i•n pensione, rimpiange il tempo trascoliSO in serv~zio e, n el · .p aragon·e, l 'animo SIUO si .strazia e coI11S111ma pénl.Sando ohe alla sua tarda età, in ·ct1i. av·rebl;>e dovuto godere· r1poso assoluto, come ambito pr.emio alle lunghe fatiche .p:neicorse, egli è costretto -ad a v.ere preoccUJpazioni .economiche gravi, ~he mettono a · duro cimento la sua eiSilste.nz.a, ta11t-O 9ii1 1n.:-g,gioJ;"m·ente }n Q1U·a~nto ved-e1si, come d'ordin.a rio s u ol•e avveni•re, clileg11arsi la poisSlibilità di esercita1·e uroficuamente 1a prOlfee.sicme . . libera. .. Il me<,lico co,n dotto deve essere posto in grado di g11aràare con fede l'avvenire e di . sperare n el domani quella pace e quelJla tranquillità che qual fa ro luminos.o irradi i il s uo triste e fati e( S"l cammino. Doctor J u sTITIA.
da~l'Ordi;ne.
·Es AMI. ' 28. Esame dell'orina qualitativo parziale \L. 10 · - 29. Esame dell'orina completo qualitativo, quant~ta tivo e microscopico, 25 30. Esam.e degli sputi, 10 - 31. Esame delle f~ci, 50 - 32. Esame del sangue, da 25 ~ 50 - 33. Esame del succo gastrico (senza l'estrazione), 25 - 34. Esame chimico, batteriologico, citologico, degli essudati, transud.ati ed altrò, 50 - 35. J;ticerca dello spiroenete nelle lesioni superficiali, 20. - 36. Prova di Wassermann <lal sangue, 40 - · 36-bis. Ricerche varie sul liquido cefalo-rachidiano, esclusa la puntura, 60 - 37. Sierodjagnosi, 20 - 38. E Sc'lrne del latte, 20 - 39. Scelta. di nutrice, escluse prove di la.borat.orio, 25 40. Vaccinazione unica, oon visita di controllo e ~rtificato, 20 40-bis. Contemporanea vaccirulzione a più person,e della stessa fa.miglia, per ognuna (olti:e la 1a) . 5 - 41. Puntura lombare semplice, 50 - 42. Sala~, 30 - 43. Ipodermoclisi, 2.5 ~ 44. Iniezioni endo-renose, 50 45. Lavaggi dello stoma.Cd con la sonda, 25 --" 46. Lavaggi dello stomaco successivi, 15 - 46-bis. Lavaggi dello stomaco in caso di ~avvelenamento, 100 - 47. Cateterismo vPseicale evacuativo d'urgell7~. da 2.5 a 50 48. Cateteri•s mo vescicale ripetuto. da 15 a 2.5 49. Cateterismo vescicale esplorativo, 25 - 50. Cateterismo vesclcale in iscuria per ipertrofia prostatica o da restringimenti uretrali, da 50 a 100.
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Cronaca del movimento professionale. Le tariffe dei medici di Roma.
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Stimiamo interessante di riportare la tariffa st~bilita per le prestazioni mediche dall'Ordine <1.e i ~ledici di Roma e Provincia.
Parte generale. 1 . \Ti~ ita medica. o chirurgica ordinaria, sia a
<loruicil1o del medico. sia a domicilio del malato, L . 10 - 2. Iòem d'ltrgenza . 20 - 3. Visit.a prolunantit. oltre l'onornrio della \isita. per ogni ora, ma non a l di là di tre or(). 20 - 4. , .i itn ora fis-
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Parte chirurgica.
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51. Aiuto per 1'01.)erazione . cla computarsi a parte : dal 10 al 15 per cento sul prezzo dell'operazione {min.iJno L. 50): Assistente: 5 °i, sul prezzo dell'operazione (minimo L. 30) - 52. Medicature. da L. 10 a 25 - 53 . .Anestesia gen., da 50 a 100 54. Anestesia spinale, 50 - 55. Sutura di ferita cutanea. du 50 a 100 - 56. Sutura di fe rita profonda con lesione di tendini, muscoli. d:1 300 a 500
- 57. Incisione di ascesso superficiale e foruncolo. 50 - 58. Incisione di a. cesso profondo o flem•
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(ANNO
XXVII, FASC. 33]
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SEZIONE PRATICA
.. mone, secondo la sede. da 200 a 400 - . 59. A·~ira zione e iniezioni modificatrici per ascessi freddi, da 50 a 100 - 60. Cura radicale ascesso freddo, da 300 a 500-61. Favo, da 100 a ·300~-- 62. Operazione.per patereccio, da 50 a lO(J - 63. Operazione per unghia incarnata, da 50 a 100 - 64. Operazione per lesioni cutanee varie (per es., ulcerazioni, raschiamenti,. ci-sti sebacee), da 50 a 100 - 65. Inifesti cutanei, da 100 a 500 - 66. Asportazione tumori superficiali, da 50 a 200 - 67. Asportazione tu· mori profondi delle ·p arti . molli, da 250 a 100~ --· 68. Asport.azione tumori profondi del collo, tla 1000 a 3000. OPERAZIONI DEL !ISTEM.A VASCOLARE.
69. Asportazione di glandole linfatiche, seoonp.o
la regione, l'estensione e la malattia, da I.J. 250 a 1000 - 70. Igni- ed elettro-puntura di angiomi (per ogni seduta), 50 - 71 . .Allacciatura vasi sanguigni a seconda dell'arteria e della malattia, da 100 a 1000 - 72. Estirpazione aneurisma. da 1000 a 3000 - 73. Aneurismorrafia, 3000 - 74. Suture vascolari e trapianti., da 1000 a 3000 - 75. Operazioni per varici, d.a '300 a 1000. OPERAZIONI TENDINI, MUSCOLI, NERVI.
76. Ganglio tendineo (cu.ra incruenta, schiacciamento, iniezioni modificatrici), L. 25 - 77. Aspor-' tazione ganglio, da 100 a 200 - 78. Tenotomi1J., aponeurotomia, n1iotomia, da 200 a 500 - 79. Sutura secondari.a tendini, ~nopl!a.stiche, trapianti tendinei, da 500 a. 1000 - 80. Sutura primaria nervi, da 300 a 1000 - 81. Sutura secondaria, neuroli·si, trapianti ed altre operazioni plastìéhe, da. ..500 a 2500 - 82. Neurotomia e nevrectomia. secondo :il nervo e la regione. da · 300 a 1500 -~·83 . Operazione ganglio di Ga.s ser e radice V pa10, 3000. OSSA E ARTIOOLAZIONI.
84. Riduzione incruenta e apparecchio contentivo
per frattura, da 'L . 150 a 500 - 85. Riduz:ione cruenta prim.a ria. da 500 a 1000 - 86. Riduzione cruenta secoQdaria, da 500 a 2000 - 87. Fasciature e a'pplicazione apparecchi successivi, da 30 a 50 -· 88. Osteoclasia manuale e strumentale, 500 - 89. Os~tomia semplice e cuneiforme, da 500 a lOOO -!.. 90. Resezione os~~ semplice e osteoplastia, da 500 a 1000 - 91. Trapianti ossei, da 1000 a 2000 - 92. Trapanazione cranica per trauim a. da. 1000 a 2000 93. Trapanazione cranica per malattia endocranica. da 1000 a 3000 - 94. Sequestrotomja, da 250 a 1000 - 95. Amputazioni delle dita. da 100 a 250 - 95-bis. Amputazioni arti, da 500 a 2000 - 96. Lami11ectomia per trauma. da 1000 a 1500 - 97. Lamirtectomia per lesioni endospimali, ·da 1000 a 3000 98. Operazione ·per spin.a bifida, da 1000 a 2000 99. niduzione incruenta per lussazione recente e fasciature o apparecchi. da 200 a 800 - 100. Ridt1zione per lussazione inveterata, da 450 a 800 - 101. Ridu~-0ne cruenta per lussazione cruenta o, invet.erata, da 500 a 1500 - 102. Riduzione incruenta lussazione congenita anca unilaterale (se bilaterale, aumento in proporzione), 1000 - 103. Ridu-· zjone cr-uenta (se bilatera.le . .aumento in proporzione), da 1000 a 2000 - 104. Svuotamenti ·ed inieziooi endoartioolari, -Oa 50 a 100 - 105. A-r trotom.ia, da 200. a 800 - 106. Resezioni articoJari (a seconda di piccole o grandi articolazioni), da 200 a 1500 107. Disarticolazioni (idem) da 200 a 3000 - 108. Piede torto. Correzione manuale e apparecchio, 200 - 109. Piede torto. Correzione mediante operazione cruenta. da 500 a 1000 - 110. Artrodesi. da 700 a 1200 - 111. Operazione per sindattilia, da 300 a 600 - ll2. Onerazioni plastiche sulla faccia, da 500 a 1500 -\ 113. Labbro leporino, da 300 a 800 · 114. Asportàzioni tumori ln bbra, guancie, naso, da 250 a 1000 - 11-0. Plastica succe,ssiva, da 500 a 1000 - ll6. Operazioni per tumori parotide e glandole submascellari, da 500 a 1000 - 117. Ranula - Asportazione, da 300 a 800 - 118. Stafilo.rra.fià, 500 -
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119. UranQplastica, .da 800 a 1000 - 120. Incisione fre.nul·o , 50 - 121. Escisione ugola, 5U v: P. .speciale - 122. Epulidi, da 100 a 300 - 123. Tumori mascelle, resezione parziale. 500 - 124. Tumori ma. seelle, resezione totale, 1500 - 12.5." Lingua . Escisi<?.ne tumore superficiale, 300 - 1~6. Lingua Asp<>rtazione parziale da 500 a ·1500 - 127. Lin.g ua - . A·s~rtazione totale - Enucleazione glandole, da ' 1500 a 250() 128. .As1>0rtazione tumori pa vimento bocçale - Enucleazione gland9l~, da 1500 a 2500 - 129. Tonsillotomja, 100 - 130. Tonsillectomia, da 300' a 500 - 131. Tumori t9nsille, da 1500 a 2500 -- ·132. · Tumori faringe, da 1500 a: 2500 - 138. Estrazione strumentale corpi estranei faringe-esofago, da 100 a 300 - 134. Sondaggio esofago, da 50 a 100 - 135. Dilatazione graduale esofago (per §O - J.36. Faringe, esofagotomia ~sterna, · seduta), da 590 a 1000 -~ 137. Resezione laringe e farihgoplastica, da 2000 a 3000 - 138. Resezione esofag<>, da 2000 a 3000 -139. Operazioni sul cardia.s, da 2000 a 4000. - 140. Paracentesi addominale, da 50 a 100 - 141. Laparotomia t-splorativa, _da 500 a 1000 1-42. Lapa'roromia per peritonite e drenaggi, tia 1000 a 2000 - 143 . . IJaparotomia per :ferite addominali, da 1000 a 3000 - 144. Gastrotomia, 1000 - 145. Resezione dello stomaço, da . 2000 a 3000 - -146. Gastro-enter0stomia, da ·1000 a 2000 147. Esclus\one piloro, 1500 - 148. Piloroplastica~ 1500 - 149. Gastropessia, 1500· - 150. Enteroanastomosi, 1500 - 151. Resezioni i.ntestinali, da 1000 a 3000 - 152. Esclusione intestinale, da 1000 a 3000 - . 153 Appendirectomia a freddo. da 800 a 1000 -.154. Operazione per appendicite acuta, da 1000 a 2000 -: 155. Apertura d'ascesso pelvico, 1000 - 156. Ano .artificiale, da 500 a 1000 -· · 157. Chiusura ano artificiale, da 500 a 1000 - 158. Operazioni per fistole intestinali, da 1000 a 2000 - 159, Operazioni sul pancreas, da. 2000 a 3000 - ·160. Operazioni sulla milza, da 1000 a 3000 - 161; Tumori mesentere - epiploon. da 1000 a 3000 - 162. Omentopessia, 1500 - 163: Cura radicale delle ernie libere, da 500 a 1000 - 164. Operazione dell'el'nia strozzata, da 800 a 1500 - 165. Amputazione ~ resezione ano e retto, da 1500 a 3000 - i66. Operazione .....or pro·l asso ' del retto. da 1000 a 2000 - 167. Operazione per polipo e piccolo tumore mucoso ret. tale, 300 - 168. Emorroidi, da 3~ a 600 - . 169. Fistole anali, perianali, da 200 a '100 - 170. Ulcera a no. escisione, 100 - 171. Ragade (dirulsione), -da 100 a 300 - 172.. Dilatazione .p rogressiva del retto (ogni ~uta), 50 - 173. Operazioni wr malformazioni c'<>p.genite ano-rettali. da 500 a 1500 - 174. F egato - ~scesso cisti-:echinococco, da 800 a 150<1. 175. Fegato - Tumori. resezione. 2000 - 176. :mpa.topessia, .1000 - 177. Ascesso subpleurico da 1000 a 2000 - 178.. Operazioni sulle vie biliari, da 1000 . a 3000 - l'i9. R en.e - Esplorazione, da 500 a 1000 180. Rerie - Scapsul.arnento, 1000 - 181. Nefroromia. da 1000 a.. 1500 - 182. Nefreetomia. da 1000 a 3000 - · 183. Nefropessia, 1000 - 184. Pielotomia, 1500 185. Esplorazione ureteri (Vedi esplorazione rene) (179) - 186. Incisione uretere (ureterotomia per calcoli o.d altra indicazione - secondo la sede). dn 1500 a 3000 - 187. Ureteronootomia e operazioni plastiçhe sull'uretere. da 1500 a 3000 --. 188. Vescica - A~cesso perivescicale, da 300 a 500 - 189. Puntt1ra ipogastrica, da 50a 100 - 190. Cistotomia iP<>gastrica per varie indicazioni, da 1000 a 1500 191. Cistororrp.a ipogastrica co.µ asporta7.Jone di tumore, da 1000 a 2500 - 192. Cistotomia r>erineale, 1500 - 193. Ci.stectomia p.:'lrziale, 2000 - 194. Ci-· stectomia totale, 3000 . - 195. Operazioni per emro.fia. d.a 2000 a 3000 - 196. 0.J)€razioni per .fistole da 1000 a 2000 - 197. J.Jitotri:s:ia, da 500 a 1500 - 198. l Tretra - Esplorazione. 50 - 199. Dilatazione progressiva (ogni seduta) . 25 - 200. Estrazione corpi estranei incruenta, da 200 a 500 - 201. Uretrotomia interna, da 300 a 500- 202. "Cretr-0tomia interna o divulsione, da 300 a 500- 202-bi-s. Uretrot-Omia perineale per restringimenti. da 500 R J 000. - 20~. Uretrotomja per infiltrazioni urinose. dn 800 a 1000 -· 204. lTretrot0mia, d..'l 800 a 1200 - 205. incisione
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910
IL POLICLINICO
~ (ANNO
XXVII,
FASC.
33J
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ascesso periuretrale, da 200 a 500 206. Operazioni per malformazioni congenite, da 500 a 2000 - 207. Cistoscopia semplice, 50 - 208. Cistoscopia ea teterismo ureteri, 100 - 209. Uretrosco,p ia, 50 210. Instillazioni uretrali e -vesctca.li, 20 - 211. Prostata - Ascesso, da 300 a 1000 - 212. Prostatectomia pertneale. da 1000 a 2000 - 213. Prostateéton1Ui soprapubica, da 1000 a 2000 - . 214. Fimosi, 150 - 215. Parafimosi, riduzione, resezi-0ne, 150 - 216. Amputazione pene, 500-217. Idem, con Enucleazione glahdole inguino-crurali, 750 - 218. Idem, con enucleazione bilaterale, 1500 - 219. ·Asportazione totale genitali, 1500 - 220. P:unt11J·e idrocele, 25 - 221. Iniezioni modificatrici, 100 222. 01>ernzione radicale d ell'idrocele. da 300 a 500 - 223. Castrazione semplice, 500 - 224. Castrazione con asportazione gangli retroperitoneali, 1500 - 225. Epididimectomia. 500 - 226. V~1icocele - Operazioni Yarie, da 300 a 500 - 227. Ascessi testicolo ed epididimo, 100 - 228. Operazioni ool canale defel'ente (anastomosi, resezione sutura) , da 300 a 1500 229. Operazioni sulle vescicole spermatiche da 1000 a 2000 - 230. Co1J)i estranei vie aeree (estrazione incruenta)., 500 - 231. 'Laringotomia esplorativa o per corpi estranei. da 500 a 1000 - 232. Laringotomia con asportazione tumore, da 1000 a 2000 233. Laringectomia _Qarziale o totale, da 1000 a: 3000 - 2B4. Tra·cheotomia.. dn 500 a 1000 - 235. Intubazione. 500 - 236. Resezione trachea e plastiche, da 1500 a 3000 - 237. Operazioni sulla tiroide, d.a 500 a 2500 - 238. Toracentesi, 200 - 239. Pneumo-torace artificiale (prima seduta). 300 - (Sédute ffilccessive), da 50 a 100 - 240. TQracotomia sem· plice, 500 - 241. Toracotomia con resezion~ costa, GOO - 2~2. Toracotomia esplorativa, da 1000 a 2000 - 243. Operazioni sul polmone, da 2500 a 3000 244. Toracoplas tica. da 1000 a 2000 - 245. Resezioni pareti toraciche (sterpo-coste). da 500 a 1000 - 246 Operazioni sugli ·organi media stinici. da 2000 a 4000 - - 247. Tumori mediastino, da 2ooo a 4000 - 248. Operazioni sul pericardio e cuore, d.a 500 a 3000 -249. Ascesso mammella semplice, 100 - 250. Asc~ssi n1ultipli mammelle . 300 251. Tumori benigni mammelle (epuclea zione). 300 - 252. Cura radicale tumori maligni maipmelle, da 800 a 1000.
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Specialità oculistica.
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C-0nsultazioni in Gabinetto (prima visita), L. 20; Visite m1ccessive, 10 - Per cure lunghe, prezzi da convenLrsi - Visiw in casa del malato (prima ,-1s ita), 30; Visite successive, 15 - Consulto oculistico in gabin'-'.tto col curante. da 30 a 50 - In casa d' •l malato. da 50 a 100 - Esame oompJeto della 'Vista con relazione, da 50a150 - Prescrizione lenti sferiche, 20 - Pre crizione lenti astigmati~hf' e combinate, da 30 a 50 ·- Rimozione di corpi {·~t1anei dal sacco congiuntivale, 15 - Estrazione di ro1·pi estranei dalla cornea e congiuntiva. da 20 a 100 Schiacciamento e asportazione di giranulazioni congiuntivali, 25 - Sanguisugio con ventosa di Hertelou p. 25 - Iniezioni sottocongiuntivali, 15 - .Applicazione di occhio artificia le . da 25 a 50 - Applic~1z ioni elettriche, 15 Galva,u o-cauterizzazione, da 50 a 100 - Incisione del canaJino lacrimale, 100 Hond~l~p:io delle vie lacrimali' 15 Iriclsione del sacco lacrimale, 100 - Asportazione del sacco lacrimale , da 300 a 500 - As1><>rtazione glandole lacrin1a li. da 200 a 400 - Asportazione di cisti dal contorno dell'orbita, da 100 a 300 - Depilazione s;emplice (per ogni seduta). 15 - Depilazione elettrolitica, 2~ - Operazione per trichiaSi ed eutropion. dn• 150 a 500 - Operazioni epicantoptosi. ectro1 >ion e colobomi P<llpebrali. da 200 a 500 - Blefaroplastica, da 300 a 1000 - Riapertura dell'anchiloblefaron, da 50 n 200 - Cantoplastic.a, 200 Tar~rrafitt semplice. 290 SutJJra ~Ile- palpebr€, d~ 100 a 300 ,\ sportnzione di tumori delle palpebre. <l~l 50 a :>On llh1ra della eongiuntjva. da 5 n 100 - Ope-rnzioni della pterigion. <L'l 150 a 400 - ..t\!.'IK>rtnzione di tumoretti o oorpi estranei sottocongiunti\"llli con . utura. 100 - Pla tica c-ongiun'
tivale. da 200 a 500 - Asportazione di tumori della congiuntiva, da 50 a 300 - Operazione del sfmblefaron, da 100 a 300 - Sutura della cornea da 300a 500 - Ta tu.aggio della eornea, da 50 à 200 Che ratotomia del Socmuch, 100 - Amputazione tli stafiloma . 250 - Parace.n tesi della camera anteriore. 100 - Estrazione di corpi estranei della ea mera .. anteriore. da 100 a 500 - Iridectomia e incisione dell'angolo irideo, da 300 a 1000 - Iridectomia preparatoria ad estrazione dì cateratta, 300 - Operazione delle cateratte, da 500 a 2000 - Discissione delle cateratte congenite e secondarie, da 300 ~ 500-Capsulectomia,.da 400a 1000 - Maturazioneartificial.e delle cateratte, 200 - Suture della sclerotica con o senza escisione della parte. da 100 :l. 500 - Sclerotomia. 250 - Exenteresi, 250 - Enucleazione del bulbo, da 300 a 500 - Operazione dello strabismo. da 300 a 1000 - Asportazione di tumori dell'orbita, da 500 a 2000. ·
Otorinolaringoiatria.
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Incisione di ascesso del condotto uditivo, L. 25- Estrazione di corpo estraneo attraverso il condotto, da 25 a 100 - Idem per via retr-0auricola1"'€, 800 - Estrazione di zaffi ceruminosi, 20 - Paracentesi timpanica, da 50 a 100 - Estrazione di polipi dal condotto uditivo senza narcosi_gepera.le, 100 - Idem con narcosi generale, 200 - Operazione sugli osfilcini, 300 7 Cauterizzazione endotimpanica ele+-trica o· chimica (per -seduta), 25 - Tagli0> di Wti.lde, lQ.O - Mastoidotomia in casi acuti. 500 - Operazione radicale (attic-0-antrectomia), 1000 Idem con intervento sul sacco laterale ed eventuale legatura della giugulare, 1200 - Idem con interventO in complicazioni endocraniche. 1500 Operazioni sul labirintu, 1000 - Demolizione del padiglione. •200 - Plastiche dell'orecchio, 400 Tamiaonamento del naso per ~pistassi ant. post., 50- Estrazione di corpi estranei dalle cavità nasali senza narposi. 50 - Idem con narcosi, 100 - Incisione di ascesso ed ematoma del setto, 50 _..... Cauterizzazione galvanica o chimica della mucosa nasale (per seduta): 20 - Estirpazione di tumori tlel set-to, 250 - Intt'rventi sul setto nasale, da 200 a 30() ·- Concoto1nia unilaterale, 200 - Cura radicale dei polipi mucosi (apertura e svuot-&menw delle cellule etmoidali), 300 - Idem, in più sedute (per seduta), 40 - Puntura esplorativa del sacco mascellare, 50 ~ · Operazione radicale di sinusi te mascellare, 300 - Apeitura del seno _frontale, 500 - Apertura del seno sfenoidale, per via nasale. 500 - Raschiamento delle cellule etmoidali, 200 - Cura radicale delle polisinusiti, 1000 - Rinotomia, 500 - Rinoplastiche, 800 - Protesi nasale con parafina, da 100 a 500 - Operazioni di vegeta~ioni adenoidi. 200 - Estirpazione di tumori dal cavo rinofaringeo per le vie naturali, 200 - Estirpazione di fibromi nasofaringei. 600 - Cauterizzazioni galvaniche f.aringee o ·tonsillari per s eduta ), 20 - Spezzettamento (vedi parte chir.). 200 - Ape rtura di ascessi peritonsillari o retrofaringei, 100 - Apertura di ascessi Ia.tero-faringei per via esterna, 300 - Recisione dell'ugola o frenulo (v. parte chir.). 50 - Amputazione parziale o tota.le della lingua, 1000 - Asportazione della tonsilla linguale (v. parte chir.), 250 - Esofagosoopia, 100 - Sondaggio dell'esof.ago a scopo diagnostico, 50 - Estrazione di corpi estranei dall'esofago per le vie naturali (vedi parte chirur.) , 150 - Faringotomia (v. parte chirur.), 600 - Estirpazione dell'epiglottide per le vie naturali. 2.50 - Scarificazioni endolaringee, 100 - Apertura d! aooessi endolaringei, 100 - Intubazione in casi acuti, 300 - Intubazione in casi crooici. 100 - · Estrazione di corpi estranei dalla laringe per le vie naturali, da 200 a 500 - Estirpazione di polipi endolarin~ei ]'.ler le vie naturali, da 300 a 500 - C'a uterizza zioni ~alvano-.ca ustiche endolaringee (per seduta) 50 - Rascbiamelnto della mucosa laringea <per seduta). 100 - Tracheobroncoscopia. 200 - Idem. eombinata con l'estrazione di corpi
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XXVII, FASC. 33]
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SEZIONE PRATI CA
€Stranei e tumori, 800 - Laringofissura, 400 ·Laringoto1nia, 6()0 - Laringeçtomia. (vecli par!-e ehirvr.), 2000 - Pila tazione di stem.ta,. da 300 a 500 - Estifpazione della glandola t1ro1dea, 2000. • Ostetricia e Ginecologia. Visita unica in gabinetto dello SJ.)ecial~~' L . 20 - Visita unica in g·a'binet to dello speCial1sta con relazione scritta, 25 - Visite continuative in gabinetto dello specialista. 10 - Visita unica a domicilio 30 - Consulto con il medico ct1rante in gabinetto dello specialista, 30. . ,,. a) PRESTAZIONI OSTETRI CHE .
Esame ostetrico (completo). L. 50 - Assistenza al parto normale: di gior~o, 300.: é!.i notte, 400. - Assistenza al parto operativo: <li giorno 500; di not~, '600 - Assisten~ al parto graveniente emorragie~ (placenta previa centrale, distacoo pre~aturo ~1 placenta norma.le inserta), 800- In terr11.zione art·Ljìaiale della gra vidanz.a per indicazione medica, 500 - Parto forzato (dilatazione - estrazione), 800 Assistenza operativa in caso di aborto, 300~ - Intervento laparotomico nell'assistell7At ostetrica (Ta.glio cesareo - Cura della gravidanza extrp.ute ri?-'3:, dell'in·versione .o rottura d'utero. dell'trtero gra v.id1C<> retroflesoo), 1000 - Taglio cesareo vaginale, 800 - P1·esta~oni singole (intervento dell'ostetrico oolo .al momento della distocia. senza precedente assistenza) - Applicazione di forcipe (alta.), 500; (bassa), 300 - Estrazione manuale pedalica, 300 - Rivolgimento ed estrt!.zi-0ne Jnanuale podalica . 400 Secondrunento artificiale manuale, 300 - C-01.poperineorrafia post-partum . 100 - , Embriotom~a e s~1c cessiva estrazione fetale, 500 - Publofomia - Sinfisiectomia con estrazione fetale, 1000 - Taglio cesareo post-IDlortem 500 - ~ Ver sione per manovre ~sterne 100 Rianimazione del feto asfittioo, 100 -- Revisione .delle vie del parto in puerperio morboso con le cur~ necessarie, ·non operativo. 100 "\'isite dell'ostetrico in gravidanza, in parto, in puevperio (a. domicilio). 30 - Riduzione- dell'utero gravido retroftesso per -vaginam. 100 Incisio,n e d~ mastiti suppurate, 100.
l'uretra da 100 u 200 - Elettrolis i dell'uretra, 100 - Elettroli·s i d~i peli (Pe.r sedt1~ l' da 20 a 50 --;- . Esame endoscopie-O dell'uret~·a (prim(1),_ 50 - Esami endoscopici successivi con medicazione, 30 - Galyan·o e termocaustica : a ) Lesioni circoscritte (per seduta), 25; b ) Lesioni estese {per seduta), 150 Neve carbonlca , 25 - Inci-sione di bubboni con raschiamento, .100 - Esciìsi-0ne condilomi acuminati, da, 25 a 100 - Svuotamento del cavo inguina le unilaterale. 250 - Svuotamento del cavo inguinale bilatera le da 300 a 400 - Iniezioni intramuscola ri ·di 'sali indi sciolti, 10 ...._ Iniezione éndovenosa, ·40 .-- Iniezione endovenosa· 606 e 914 (ciascuna . medicamento a carico del malato. Tener conto del valore profilattico), 50 - Massaggio speciale éutaneo, 25 - Massaggio uretroprostatico. 15 - Mas1saggio uretroprosta tico sopra Beniqué, 25 .:_ }Y.Iè~ dicature speciali cutanee, da 20 a 50 - Operaz1on1 di fimosi per ulceri ecc .. da 150 a 200 - Riduzione / crue nta di parafimosi, da 75 a 100 - Riduzione · incruenta di para fimosi, 50 - Uretrotomia interna (v. parte chii"urg.), da 300 a 500 _, Scarificazioni cutanee per seduta, 20-Lavucro uretro-veseicale, 80 - I~tillazione uretrale (u ret. post.), 25 - Iniei.zione uret. sempl., 50 - Cura elettrica della tigna. tricofiti.a del cuoio capelluto: Lesioni cirooscritte (per seduta), 50 - Lesioni difft1se (per seduta), 75 -1. Applicazione di r.actium (per seduta), da 50 a 75 - Finoonterapia (per seduta), daJ 75 a 100 - Rontgenterapia {per seduta), da 75 a 100. Tener conto dell 'impi.anto, del consum o di elettricità, della competenza e responsabilità del medico.
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Stomatologia.. D~ntiera completa di vulcanite, 'L . 500 _:_ Apparecchi di vulcanite, secondo l 'estensione dell'apparecchio (per dente). 80 ~ Apparecchi di leghe di oro e platino, secondo l'estensione dell'apparecchio {per de11te), 50 - 'L avori a ,gengiva ·c ontinu.a (pe_r ·dente), 100 -Lavori a ponte (per dente).100-Ricostruzione di un apparecchio: la metà del con1j)enso indicato per l 'apparecchio nuovo - Cure di ortopedia dentale: onorari a cònvenirsi secondo ~ l caso - Apparecchi di protesi delle ossa. mascellari, palati e veli, ecc. : on-0rari a convenirsi ~ndo il caso - Appu1n tamenti mancati, senza preavviso, 10.
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b) . ~REST AZIO!."I GINECOLOGICHE, Elettroterapia e radiologia. Esame ginecologico, Ij. 30 -- Medicazioni gine. Corrente galvanica o faradica semplice (per seeologiche 50 - Riduzione per vaginam dell'utero • duta), rj. 15 - n1assaggio manuale elettrico, 15 retro-deviato od applicazi·one ·di pessario Yaginale, Darsonvalizzazione, 20 - Correlllti al alta fre50 - Operàzione sui genitali esterni (escluse quelquenza e diatermia, 20 - Bagno id ro-elettrico gene1,~ per tumori maligni). 200 Operazioni ::;nlln. ' ;arale, 20 - E lettricità statica. 15 - Bagno di !uce gina (plastiche - colporrafie - fistole - eS•:!lus~ qu(-'lle elettrica. generale . 20 - Radioscopia semplice, 50 per tumori maligni), 500 -~ As_portu~ioui d.i tu- Una posa ra diografica degli arti, 75 - Un~ ru,Jri ma1' g;ni 'Tulvari o vaginali. ~O(J -- D1ln taposa radiog·rafica del torace. 80 - Uik'l posa r azione del collo uterino con raschiamento dell'udiografica della testa e · bacino, 240 - Seduta ratero. 200 - Discissione· del collo uterino ed applidioterapica, 50 - Fulgorazione (per seduta), 15. cazione d i un pessario endoute~ino, 300 - . AmpuN. B. - 1. Per la radio s0opia a l carbonato di tazione del collo dell'utero, 300 - Operazione per bismuto. la spesa del bismuto è a c~rico del cliente. vngina per cura del prolasso completo dell'p~ro, 2. Questi onorari s'intendono ])er cure eseguite nel800 - I steropessia vaginale. 800 - Asportazione }{> Studio o nell'Istituto dello Specialista. di polipi utero-cervicali in vagina, 300 - Cerv~C<? tt>n1L-'l per ablnzione di tumori benigni endoutenru, • t 500 - I sterectomia vagina.le, 1000 - Interve~to la- Sottascrizione pér la f.o~~az,ione " Paolucci ,, nel parotomico (esplorativo), 1000 - IOem per l!S~ro P<'lsi;1i addominale. 1200 - Id.em per asportaZione · Collegio degli orfani dei sanitari italiani In Pedegli annessi t1terini (oYariotomia), 1500 - Idem rugia . per asportazione di tumori benigni (miomectomia), Il Presidente dell'Ordine dei Medici di Roma. a 1500 - · Idem per isterectomia con an~essi~ctom ! a oon1plementare. 2000 - Iòem per l)an-J.sterectom1a nome della Fede razione degli Ordini, ha indiriz(tumori maligni dell'utero o degli annessi). 2500 zato al Presidente tdel Oollegi-0-Convitto di Peru.g iu '2accorciamento 'òeì ligamenti rotondi nel canale la• seg11ente · 1etteru : Inguinale per l'isteropessi, 800. « Roma. 29 luglio 1920. 'J.~. B. Xon son-0 compresi gli onorari per gli a8sistenti. 1ii.mo sig. Presidente, Dermosifilopatia.· Quando, nel novembre 1918, si diff-ondeya. i11 Ita. i\~portazione . tumori cutanei, da L. 150 a 300 lia I.a notizia della grande e memoraqile gesta che Cistoscopia (in ospedale o in ambulatorio), 100 i ~ d ott. Raffaele P aolucci, capitano medi("o della Cistoscopia (in ca sa del paziente), 150 - Dilat..'lzione R . l\l arina, insieme al suo compagno R . Rossetti, graduale dell'uretra. da 30 a 50 - Divu1sione del1
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lL POLICLINlCU
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A'8SOCiazian.e tra :N1edici-Cbirurgi Liberi 1ngegnere Navale, viola•ndo. il ben mun1to porto di Esercenti di Roma: Pola, oompival affondando la nave ammiraglia Prof. Giusèppe l\ilontesano, IJ. 25 - Dottor austro-ungarica « Viribus Umtis )> con ~ra:ve rischio Gio,ran.ni Palomba; L. 10 Dott. Frande.Jaa sua vit.a., la famjglia sanitaria ita'Uana fu percesco Stagnitta, L. 25 - Dott. Tullio vasa da immenso gi11bilo. 'L azzè, L. 10 - Dott. Luigi Giordani, Ed infatti un~ nei due eroi usciva dalle sue :file I~. 10 - Dott. Giuseppe Alessandrini, e. ool suo ' '"alorç personale, illustrando il genio L : -10 - Dott. Enri'CO Ballerini (2& ofdi nostra gente, forniva lma prova impareggiabile ferta), L. 25 - Dott. Giulio Nardelli, di quel che possa la forza -cli volontà Wlita al diL. 10 - P1~of. A. Bignami, L. 10 -· SJ;rezzo del perioolo. ' Dott. Enrico Sbordoni, L. 5 - Dott. LoTutta la clais se sanitaria italiana volle on<Jrare renzo · Coéhetti, L. 10 - Ordme Medici il collega, èd in molte città venivano offerte al Pi Roma, L. 250 - Dott. Umbert.Q MoPaolucci targhe ed oggetti artistici di valore. schini, L. 10 - Dott. Albini, '.L. 5 La Federazione degli Ordini dei medici, della Dott. Sabatucci, L. 5 - Dott. Cinti, quale io allora llDii trovavo a capo come vice preL. 5 - Dott. Ma.sciarelld, L. 5 - Dott. Casidente, perchè rimanesse imperituro il nome del stellano R.a.ff~ele, L. 5 - Prof. Neudott. Raffaele Paolucci, e questo riCQrdo andasse schuller, .L . 10 - Prof. Carducci Agot1nito ad un'opera 'bemefica, quale si richiede dallo • stino, L. 10 - Itleggibllé, L. 5 - Dott.or spirit.o dei tempi, jniziò una sottoscrlizione fra gli Grossi, L. 5 - Illeggibile, L. 5 - Dottor Oròi.ni stessi per aver mezzo o di! creare un ~to G. Giannelli, '.L. 5 - Dott. Biasiotti, perpetuo nel .C-0llegio degli Orfani dei Sanitari 1n L. 5 - Dott. Saviozzi, L. 5 - Dott. RaPerugia, o dii fondar~ borsa di studio intitopilsarài, L. 5 - Dott. Pasquali, L.· 5 •• lata al nome del dott. Paolucci, la quale annualDott. Drago,. L . . 5 - Dott. Casut<>, mente si assegna.sse ad un orfano di medico che L. 5 - Dott. Da.mie, L. 5 - Dott. Pier~, ne fosse meritevole. L. 5 - Dott. Pedroll, L. 5 - Dott. ~ RicLa somma indicataci oome n~ssarla (L. 8000) • ciuti, L. 5 - Illeggibile, 1L. 10 - Dottor è stat.a. ora raccolta edJ 1o sono lieto di farne iinJv10 ' Murolo, L. 5 - Dott. G. Giordano, L. 5 a codesta Direzione in nome della Federazione deDott. Pulvirenti, L. 5 - Dott. Menini, gld Ordini dei ~ledici. L. 5 - Dott. Quarta, L. 5 - Dott. CalEssa. servirà alla fondazione di una borsa annua. vani, L .' 5 - Dott. Gasparro, L. 5 òi studio che si chiamerà « Borsa di studio Raf· Prof. R. Alessandri, 'L . 10 - Dott. M.a• faele Paolucci »; con l!esplicit:a condizione che a ruechi, L. 10 - Dott. Damiani, L. 10. 1 chi verrà aissegnata sia ben spiegato, ogni anno, L. 600.00 Interessi sulla somma depositata . . » 186.00 chi fu il dott. Raffaele Paolucci, quale gesta ~li ebbe a compiere per l'onore d'Italia e oome il deTOTALE . • . L. 8228.35 naro venne raccolto per sottoscrizione di molti Ordini d'Italia, col concorso del giornale JZ PoZiclinioo, il quale versò. al nostro fondo il residuo • di una sottoscrdzione da esso giornale aperta sulle • • sue colonne a beneficio di un'ortana di medico, bisognosa di soccorso, e deceduta prima che delLa risposta del Ministro 1'aiuto potesse fruire ; non che con la valida c09pealle richieste dei medici ferroviari. razione del J>rof. Guglielmo Fabbri, diretrore del L'on. .Al.ceste Del1la Seta aveva rivolto al Miservizio sanitario delle Ferrovlie dello Stat.o. nistro dei Lavori pubblici la seguente int.errogaSono quindi L. 8228.35 che ho l'onore di spedire : zione : « Per sapere QOme viene prov:veduto L. 7928.35 , col vaglia cambiario n. 7574&8 della SI>e<!ie nei grap.di centri e nelle località d:Jsagia te Banca 'd 'Italia e 'L . 300 (nomiinali) con due cartelle di maJa,ria grave - al servizio sanitario ne11'4nal portatore consolidato 5 % del prestito 1° genteresse del personale ferroviario; quale esito abnaio 1919 : una (n. 1453319) per L. 200; l'altra biano avuto le proposte della Commissione all'uo(n. 3128824) per L. 100. L'eccedenza lieve sulle po nominata da.ll'éx Ministro dei Trasporti, onoL. 8000 varrà' in parte a par~oii.are il pr~zo ùel1a revole De Vito, e con quali criteri s'intenda prorendita, oggi valutata a L. 74.20. cedere alla nomina del nuoT"o capo del Servizio Codesto Consiglio Dir~ttivo stabilirà poi, e<;>n $uni~rio ». All'on. Della Seta è giunta la seguente risposta: speciale regolamento, le moclalità per l'assegna«L'assistenza sanitaria per il personale delle zione della borsa di studio. ferrovie dello Stato è affidata a medici di reCon perfe t41 osservanza. F. to BALLERINI ». . part.o che hanlilo l'obbligo di curare gli agenti compresi nella zona loro affidata, escluso, per • SOTTOSCRIZIONE. ora, il personale a stipendio degli Uffici. Non vi· è ~nziale di1ferenza fra il ~rvizio So·n1n1a precedente . . . L. 7386.90 snnitario nei grandi centri e nelle località Inngo . )) 5.00 Del1i Colli dott. Carlo - Roma . la linea, salvo le maggiori pro,rvidenze rese ne. )) 50.00 De Fabi dott. Achille - Roma . .
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ATTI PARLAMENTARI,·
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SEZIONE PRATICA . •
cessarie nei grandi centri per la densità di ~ tadini laureatì in Italia ~soono liberamente eserpolazione ferroviaria e per l'assistenza agli incitare la professione, seiiza essere sottoposti ad fortuni. esame e oon la sola formalità della registrazione . I l numero dei reparti nei centri è variabile i~ , del titolo e del pagamento di 11na tassa n<Jtn surela~ione alle diJStanze ed ai raggruppamenti di periore ' a 5 lire sterline nel Regno Unito ,della ferrovieri. · Gran Bretagna. . , . Oltre alla cura, l'Amministrazione provvede, (8385) Cavalcatura. ' - Dott. R . R. da Q. -·· per gli agenti che hanno titolo a varie aJtre I.'Associazione di medici cui allude non è· \I.Il prestazioni, fra cui: sommiln.istrazione medicinali corpo morale e quindi non ha veste per far prese rim bor3i delle spese relative - fornitura · e masione sui Comuni per il migliorament-0 del servi' nutenzion_e dei protesi e presidi chirurgici - cure zio di ca-valcatura. · . balneari e ·speciali ricoveri in' ospedali gratuiti ' • (8386) Prestazioni fatte ai prigifJnieri ài guerra. <1 con contributo ·da parte del!'AtnministraziÒne. - Dott. G: P . da C. - La ·cit.azione deve éssere Non soltanto nei grandi centri, ma anche nei fatta per comparire davanti alla autorità giudimaggiori nuclei di popolazione ferroviaria, SOID.O ziaria del luogo ove 1a prestazione è avvenuta. . ar istituiti - e si stanno istituendo -. ambulatori termini dell'articolo 92 del Cod. di procedura cie guardie meldiche retribuite per l'assistenza ~li vil~. Si deve chiamar~ in giudizio il Ministero • malati e agli infortuna ti. . della Guerra e si deve notificare la citazione a L'assistei!~ sanitaria nelle linee e luoghi di chi lo .rappresenta nel luogo in cui ritSiede l'aut.omalaria è assicurata, analog~mente ai centri, con rità giuddziaria , davanti cui è portata la causa, emedici di reparto, che risiedono negli abitati più ciò in conformità cli quanto diospone l'art. 138 der vjcini e che haD.IIlo l'obbligo: di curare gli agenti citato Codice. stabili e rispettive famiglie ·e gU avventizi - di (8387) Indennità OOffO-vilveri. - Dott. O. B. dà distribuire decadalmente il chinino necessario al1\if. - .Anche l'indenni'tà caro-viveri è gravata da la profilassi e alla cura delle febbri malariche • R. M . fornito gratuita.mente dall'Amministrazione - <li • (8388) Inàen/nli-tà caro-viveri. - Dott. G. D . M~ a.ss.icura.rsi che le prote~ioni meccaniche contr9 le da A. - La iindenrutà. caro-viveri 1non può ~ser~ zanzare siano ben conservate da.gli lltenti - di divisa e ripartita fra i due medici che attualdirigere e vigilare la petrolizzazione dei rista.gmi mente esercitano la• condotta, ma deve essere oor'd'acqua per distruggere le zanzare. Ad ogni mèrisposta per intero a ciascuno di essi, unitamente diico di riparto, in zona di malaria grave, sono, • all'accessorio d~gli 85 centesimi giornalieri pe1· in media, assegnati 8 km. di linea e circa ~3 ogni figlio, oltre i primi tre. Qua1ora il Comuneagenti con le rispettive famiglie. non intenda seguire tale ordine di idee, puq ber, Sulle proposte presentate dalla Com.missione noadire l'autorità giudizi.ari.a ·ordinaria. . . . minata dall'ex-Ministro. dei Trasporti, on. De (8389) Ufficiale sanitario. ·_ Dott. F . C. da ~. Vito, per i~ riordi([)iamento e coordinamento del T. - Al medico condotto può essere affidato 1'iinservizio sanit.ario ferrovi~rio e che involgono importanti :ipodifìcazioni al regime vigente per ciò carico di ufficiale sanitardo nel solo caso che manchi nel Comune un libero esercente. Epperò· fra che particolarmente concerne· la costituzione degli chi è in se.rvizio attualmente di condotto e chi Uffici ~tari, il personale medico a ruolo e queltrova,s i in pensi~ne, l'ufficio di ufficiale sanitari<> lo a uSiliare,, sono tuttora in corso gli- . studi nespetta prevalentemente a quest'ultimo. cessari per vedere se ed in quanto esse corri(8390) Concorsi a posti, di 1nedico òondotto. - . spond.ooo alle reali esigenze del servizio e sia1I10 ' Dott. V. S . da T. - Veramente la Commiss:ion~ praticamente a~tuabiii, con qael vantaggi0, per il giudicatrice avrebbe potuto essere più longanime suo andament-0; clle la <Jommissione stessa ha rinel ritenere il secondo certificato penale integra tf-nuto potersi ripromettere. , tivo del pr4roo, pres~tato in t:empo : Avrebbe pu:r Alla nomina del nuovo capo effettivo rlel Servizio sa.nit.a.rio sarà fatto luogo coi criteri stabi- potuto ritenere che Ella nel giorno d~lla chiusura del concorso era legalmente riabilitato e che la liti dal vigente regolamento sul personale ferroprova tardiya <li una determinata circostanza 111on vjari<> per la destina.zi~oo alle funziOIIli superiori può distruggere la circosta·n za stessa, che rimane di dirigen?'AJ. ferma nella sua intima efficienza. !Al deliberazioIl Sottosegretario di Stato . ne consiliare di nomina si può impugnare con il (f. to) BERTII\TJ: ». • Y~rbale della .Commissione giudicatrice per legit• timità. e, cioè, per eccesso di potere, inoompeten.7...a l{lSP~STE A. QUESll l E ADOMA~DE. ~ violaziope di legge, o in sede contenziosa innan~i alla IV Sezione del t C-0nsig lio di Stato o (8384) Pensio.n i ' - Es~roizio 11rojes~ionale all'eI • con ricorso straor.dinario al Re. stero . ...__ Dòtt. G. M. dà .. M. - <Jon 57 anin1 di (8391) Eserci.zio p1'ofession<ile in FrO!naia -etil e 27 <li servizio liquiderà la pensioo.e di llire 1131 annue. Non è possibile- raddoppiare o tri])<)tt. abbonato 11173. - La laurea in medicina '~ chirurgia mnseguita in Italia non dà diritto allo plicare l'assegno di i·iposo . . S-Ono, pero, permessi esercizio professionale in Francia. Bisognerà fare versa.menti volontarii in misura non superiore a l'intero coeso ea; integro presso una. Università lire 400 annue. Detti versamelnti 'possono ·essere capitaliz7..ati e dal'e una pensione maggiore. ì cit.. francese. 1
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IL POLICLINICO
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rANNO
XXVII, FASC. 33]
CONDOTTE E CONCORSI.
g1.à capitano medico, volontario di guerra e deco-
Proroga al concorso per medico provinciale.
rato della Crooe di guerra per un meritato encomio solenne conseguito.
Con Decreto milnisteciale 24 luglio u. s. il terIl dott. Rosario C.aiSCino, direttor~ del Sanatorio mine fissato dal Decreto 30 maggio 1920 per la preCh irurgico Ca.iscino, ha conseguito a pieni voti la sentazione delle dolllande degli aspiranti al conlibera docen,za in Chirurgia operativa nella R. Unieorso a 34 posti <li pédico pro,·in.ci.ale aggiunto è versità di Palermo, svolgendo il téma « Chirurgi,'! stato prorogato al 31 agosto corrente. del grosso intestilno », ed ha ottenuto l'approv;1FAENZA (Rave1ina) - Ospedale. Posti di chizione della Giunta Superiore della Pubblica Istrururgo slipplente (L. 7000) di assiisteinte nel riparto zione. ehirurgia ( L. 4320) e medico ('L. 4320) . Oltre .allo • stiipendio, l'iD!dennità caro-viveri; per gli assistenti · Il dott. cav. Fra.ncesco Ferraù, medico condotro l'alloggio gratuito ed il vitto nel gio.rni di guar- <li Sinagra, con decreto 26 luglio. è stato p:r omosso dia. Per il chirurgo si 'richiedono 2 amni di a.ssiVfficiale della Coro~ d'Italia, per essersi distinto stenta to in sezione chirurgica di Ospedale Prima nell'epidemiaI di febbre .spagnola. rio o in una Clinica. S.cade~ 31 agosto. Il prof. dott. Giuseppe Turtur, su proposta del ~lONTE;ROTONDO (Roma). Condotta per assiste:n.7Al presidente della C'. R. I. , è stato nominato Capiù parti00larmente chirurgica. ai soli poveri, ai , valiere della Coronà d'Italia in riconoscimento riooverati nell'Ospedale, ai detenuti ed a un terzo ct; benemereiiz.a pel servizio prestato alla fronte dej pove_ri òimor.aD;ti fuori' le mura. Stipendio i.rnidurante il quale contrasse grave setticemia. ziale L. 6000 lorde, aumentabili di L. 500 ogni 4 a 1nni, pe-r c1nque quiad'r ienni. Indenn.ità caro-viNOTIZIE DIVERSE. veri. Limite d'età per chi noo abbia :Prestato setvìzio in altre condotte : anni 30. Titolo di prefePer gli orfani dei sanitari. renza il servizio prestato in ospedali di Roma. La Commissione parlamental'e per l'esame del Seaclenza 28 agosto. . disegno di legge pr~sentato dal Go.verno intorno ROCCALBEGNA (Grosseto) . Prima condotta resi• all'aumeinto del con.tributo per il Collegio degli denziale, per il Oa.p oluogo, frazioni S. Caterina, orfa.nj dei sanitari in Perugia si è riunita, nomiTriana, Usi. L. 7000 Jorde, indennità. caro-viveri •\ na ndo presidente l'on. Dore, segretario l'on. Schiacavalcatura (L. 2000) . Scade nza 31 agosto. .. von, relatore l 'on. Brunielli, il quale presentò suD i ffide. bito la reLaziane rupprovata all'unan imità. dalla Sono diffida ti tutti i concorsi medici della provincia di Berg.a·mo, fino a che no11 sieino raggiu11ti Commissione. Nel1a relazione viene proposto che il contributo i n11ovi delibe.rati delle Sezi()IIl.i Be1~amasea e Treper parte dei sanitari delle pubbliche amministraviglie.se dell' A.ssociazione Naziorn.ale Med·i ci Conzioni veng·a portato a L. 24:, e .si annunzia. che il dotti. Governo concederà al Collegiio un sussidio annuo Il dott. Angelo Tabone, presenta tosi, nonostante d1 L. 20,000 che si spera venga in seguito aumen! richiami della Sezione Ferra rese, tdell'A. N. M. C.. tato. · al concorso diffidato per la condotta di Copparo,
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è stato radiato dal novero dei ooci dell'A. N. ~l . C. La Sezione Ferrarese inViita tut ti i ~lleghi a no11 prestargli per l'avvenire gli aiuti collegiali. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICEN7E .
Alla Cattedra di Storia Natura.le del R. I stituto Tecnico di PadmTa è stato destinato, per effetto cli concorso speciale, il prof. dott. O~ro Ricci,
Osservatori idrobiologiri. Sul lago Fusaro. pl'esso Napoli, il prof. Mazzel'elli ha fondato un osservatorio idrobidlogico. A Castiglioncello (Pisa) è ]n formazione un altro osservatorio del genere diretto dal prof. Caràzzi. A Gazzi (Messina) l'osseITatorio fondato nel 1915 sta per avere l1na stabile sede in edificio apposiutmente costrutto.
Jndice alfabetico per materie. Acido fenico nel te~'l!llO . . . . . . . Pag . . 891 ....\nHfìl<1ttic:i fenomeni : base ann tomica? . )> 8 g A sma
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Pag. 89fi (Tumori solidi) . . Pneumonite (Il citrato di sodio nella) . )) 901 )) 900 Pneumonite: trattamento . . .·. Pressione sanguigna sistolica e diastoli~ ca : improprietà dei termini . . . . Reazione di Lange nel liquido cerebrospinale • . . . . . . . . . . )) I 908 Scuole : ' Tigil:a t rice scolastica nella edu. . . '. caz1one ig1en1ca . . . . . . . . )) 901 Tetano: Cura con acido fenico e solfaro !ll di magnesia . . . . . . . . . Tubercolare infezione e d1a tR~ CO"'tituzi-0nali . . . . . . . . . • . . » !lOO )) I.;!}() • • Tt1mori paranefritici . . . . . ' 'nccini: son1111i11istrazione per via gastrofntestinule . . . . . . . . . · » 892 )) 901 '\·igilatri~ . coh1Rti~*l . . . . . . Paran~fritici
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Roma, 23 Agosto 1920
. Anno XXVII
• I,
fondato dai professori :
GUIDO BACCELLI
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FRANCESCO
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SEZIONE PRATICA \
RÈDATTORE CAPO: PROF.
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VITTORIO ASCOLI
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SOMMARIO.
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Basedow qu~li forme della neurosi traumatica - La saliva ·nei diabetici - t.'abuso delle iniezioni di canfora - Le iaiez~oni endovenose d'acq•ul oe,sigenata nella polmonite influenzale - Gargarismi nell'influenza. - IGIENE: Il metodo Milne nel. trattamento delle febbri eruttive. MEDICINA sc1E4\TIFICA: Classi tic azione biologica dei bacilli . dell 'in· tlueo?.a. Posta degli abbonati. Cenoi bibliografici. Nella vita professionale: P t>r il concorso a medic o p r ovin ciale aggi unto. Risposte a que..siti e a domande•. tontlotte e concorsi. Non1iue, promozioni, onorificenze. Notl(le diverse• Indice alfabetico per materie.
f;avori originali: G. Bilancioni: L'illuminazione per t"aspar eoza del condotto lariugo-tracheale. .Note e contribut.l: P . Tilli: Il metodo dell 'as~oltazione delle risonanze plessiche a inspirazione ed espirazi one forzata per ~iudicare sullo stato funzionale degli apici pulmooali. ~1. Oioseffi: La malaria nell'Istria media durante il 19l9. Osservazioni sulla campagna larvicida. Gsservazioni cliniche: G. Milesi: Neurite acustica nelle meningiti. · - T. Boidi: Una grave e rara ferita. da morso -di leone. Sunti e rassrgne: l\'!Eo1c1NA: G. Dopt~r: L 'ependimite meoiogococcica. ~ Koepchen : ~ulle attuali osteopatie di g11e1Ta. .leeademie. Società mediche, Congr~si: R. Accademia delle Scienze mediche in Palermo. - .\ccademia Gioenia di Scienze naturali iu Catania. - XXV1II Congresso f rancese di chirurgia. .Appon&i di medicina pratiea: SRMEIOTICA: S ulle zone viscero-vasomotone. - CASISTICA E TERAP.IA : Tirt')idismo e morbo di
' Diritti di proprietà riservati. - E' viPf.ata ln riprodu,zione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubblicazione di sunti di P8si senza citarne la fontP-.
AUMENTO 'DEI PREZZI D'ABBONAMENTO
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In conformità delle disposizioni tu1poste dal recente D~creto Ministeriale r\portato ·nel prece· 4.ente Fascicolo 24' e della deliberazione dell'assemblea dell' l\.ssociazione della Stampa Scientifica Italiana (Sezione .Medica1.), pubblicata nel numero 26, i prezzi d'abbonamento al nostro periodico veagono aumentati, dal 1Q luglio al 31 dicembre t92o, nella seguente misura, per tutti gli abbonamenti in corso: Per l'Italia
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Per l'Estero
FR. 10- per ohi è associato alla sola Sezione Pratica;
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alle Sezioni Pratica e Medlioa; alle Sezioni Pratica e Chirurgica ; a tutte e tre le Sezioni .
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Il Decreto Ministeriale ·ci consentirebbe di raggiungere la n1isura del 100 °/0 , ma noi ci limitiamo a chiedere ai nostri abbonati quanto è assolUlilOlente Indispensabile per fronteggiare Je attu:i.li diftl"'oltà. Così il " POJ,WLINICO " manterrà ancora il vanto di essere il periodico di medicina generale più a buon mercato fra tutti que.l li che vedono la luce· in Italia. - · I nostri abbonati sono -pertanto pregati di voler rimettere con cortese ·sollecitudine, mediante vaglia o cartolina-vaglia,
la suddetta quota d'integrazione, direttamente all'Editore del"
POLICLl~ICO" Cav.
LAVORI ORIGINALI.· CLlNlCA
OTO-R INO-LARINGOIATRICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA diretta dal professore G. FERRERI.
L' illuminazione per trasparenza del laringo-tracheale. GUGLIELMO BILANClONI,
con~otto
aiuto.
È n oto che nell'ordi-n a,r io esame larin·g os·copico non Si scorgono agevolmente e soltanto
ben poco varie parti del tubo laringo-tracheale: 1) la ·sezi-one larin.gea de.clive dell 'epiglot• tide; I
LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA.
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2) i ventricoli del ì\1orgagni;
3) la parete pa.ste:r iore de1la laring.e e superi-ore .della tvacheai; 4) la regiane ipog1ottica pro.p:riame·n te detta. Ad ogni laringologo sono .fam_iliari gli ~spe dtenti ai qtiali si suole ricorrere pe.r ovviare a queste manch-evolezze o difficoltà inerenti .a ll' esam€ con lo sp ecchio Jaringeo. Di esse quella che più vivamente si 1dieplova, nella prati.ca qu.otidiana, .s i è àppunto l 'im1p·ossibi·l ità di bene · osservare la regione iipogilottiica, la quaJle è sede prediletta di 1 n·umero·~i p1roces&i patologici: tu-· m,o ri, larin,g ite sottoglottica, scleroma, ecc. t
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(.L\.NNO XX,~ll, FASC.
IL POLICLINICO
E ben vero che con i progressi della tecnica,
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L 'effetto è dei più ·s uggestivi : poichè sembra e.be una fonte illuminante dalla trachea man1di n S'Uoi raggi intorno, specialmente in alto, e, dato che le. parti in esame sono molto vascolarizzate, esse acquistano un colorito rosso di fuoco .caratteristico. In breve si raggiunO'e la ora ti ca necessaria alla manovra; poichè o bacta fare l'osc urità completa nell'ambi-ente· eapplicare il consueto specchio laring.eo, senza, naturalmente, fotoforo frontale: in poco tempo ci si rende conto -,erfetto della topografia, dei rilievi da prendere, dell'imp ortanza che assumono·, ·data la diversa fonte luminosa, le ombre nell'imagine laringoscopica.
dati da11'.autosc-0pia1de1 Kirstein, dalla tracheo• broncoscopia di Bri.inings, dalla laringoscopia in sospensione di Killian si ·P llò raggiungere e dominare qualunque punto del tubo aereo; ma è anche vero che si tratta ·di metodi di esame a.Ila portata di pochi, oh.e ri·chiedono un ambiente e un ·p ersonale adatto, e che infine qua ~ si sempre sono da a pp.licar.si sotto narcosi generale. Un JT'l .etodo di esame del c.ondotto la · rin.go-tracheale ·che sia relativan1ente facile, applicabile ovl1nque esista una « spina » per lu·ce elettri.ca, non doloroso nè fastidioso pe:r il paziente, ·s enza pericoli .di alcun ge·n ere a :rpe pare rapprie senti un vantaggio reale, e non w1 \ Mentrer nella ordinaria laringoscopia noi velusso di tecnica, destinato a cadere in breve nell'oblio. Questa metodo che deve completa re diamo le corde vocali vere lucenti e compatte, ed essere di sussidio alla larin,goscopia cùn l <1 col metodo di cui discorriamo esse divengono
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Figura 1. -
Appar ecchio per la illuminazi one per trasparenza del co ndotto laringo-trach •·Ale
specchio, qua le fu ideato dal Garcia e dal Tiirck e dallo Czermak, .e non certo ·s ostitujrl 9, ci € offerto dalla t·ra.nsillttminaziorie del co·11dotto lari·ngo-tracliede a mezzo di l1na lampada elettrica app·l icata nella regione anteriore del collo. Per la benevola corte.sia de1 pro1f. "\7 incenzo Monteno\·esi, al quale esprimo i sensi della mia gratitudine, ho pot11to la.:rgan1entr· sperimentare questo metoclo, e n e sono m olt o soddisfatto; egli fece costruire vari apparecc.h i di diafanoscopia, muniti di len ti conclensanti, con c11i si ottiene un 'ottima illnmi11azione dei seni accessori del naso ed ha ancl1e im a ginato una coppa di metallo, a mal'gin i sva ati ben adattabili alla sagoma della reg io11e anteriore del collo, in cui una pote11te lampadina, lJò.stn. in azione da una com11ne presa di luce (con intercalato un piccolo reostato), comunica tanta luce alle parti molli, che è i_:lossibile eseguire i.1n'is11ezione 111inuziosa e completa cle:la tracl1en della. regio11e sottoglotticn pro1)r1an1e11te tl ctt:{, delle corde ,·orali ve1e e fal e, .e della fari11g e. Le dt1e figu1e a11n es e ri... pnrn11a1110 la più inclu~tri06a clescrizio11e.
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diafane e la loro trasparenza in tl1tto il loro ambito aS8ume1 carattere di normalità; poichè il loro tral11 c.ere permette di. scoprire qualsiasi più pic colo ·isp essimento come qualcosq, di torbido e di opaco. Del resto questo n1etodo era stato già tentato quando gli scarsi rnezzi tecnici non potevano fornirgli .che scarso appo.g gio. Lo Czermak; I 'apostolo della laringoscopia, ave\1a già indicato questa illumi·n azione, avend-0 osservato ohe quando con lo specchio concavo 0 con t1na lente si concentra la luce solare sopra talt1ni punti del collo, le singole parti a.ella laringe vengono talora ca.si bene ill11minate, che presentano un colore rosso vivo e riescono ottimamente distinte. Seco·n do l'.t.\. questa illuminazione avrebbe potuto essel'e l1sata con vantaggio per giudi· car·e la. spessezza cle1le corde vocali - la quale va ria secondo le cond izioni fisiologiche o -pat~ loaiche - ~ome !)ltre certi disturbi delle parti, ]~ profnndit,\ ùi talune alterazioni della trachea. 0
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[ANNO
FASC. 3~]
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·M a f.11 il Voltolini il vero fa utore entusiasta di tal metodo di esame, sebbe11e si doves.se va-
lere o della 111ce solare o di una batteria elettric a di Brade. Egli f aceYa' i1.otare che l'illuminaz.ion.e per tl'a.spa.renza è un potente a11silio p er acce rtare se ur1a neolf o,1 m·azio11e sulle coride vocali sia di natura benigna o maligna: la. • prim a •appare come cc so llevata>> clalla corda, senza approfondarsi in essa.. Anche il :\Iassei (1878) p.ensava dovesse riusci!.e utile la illuminazione per tras1)are11za della trach ea. es.tratoracica. ' Il Voltoli11i h a dedicato a tal n1etodo un .breve ·capitolo de.I suo classico libro L'tlSO della 1
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galvannca1lsti ca 1ic ll' irit r> r no dellcL laring e, ecc. . (Torir10, Loes cher, 1874, 111) , ove fra l'altro
dice : « Fi·n ora l'·ill11mi11 azione per trasparenza fu poco adoperata, e piuttosto quale una curio-
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pj co i polipi e neoplasn1i si osservano alquanto più ·o scuri sopra un fon·do illuminato, come le montagn1e poste all'ovest al cader e del sole. In molti .c asi di operazion,e e ·se gnatament~ ,a llorquando il tumore risiede al <l•i sotto delle corde vo·c ali. e qu·e·ste so·n o ipertrofiche, io ritengo non vi possa .essere miglior modo di risohi1aJ.·are l'q)era.tore » (1). Oltre che ne'lla pratica corrente, la transtllun1inazione lari11go-tracheaJe p·otrà dare utilj risultati in alcune ricer che speciali: così un p roifict10 campo di azione sarà quello d,el1a fon etica speri1ne11.tale. , ::.\1olti atteggiamenti d·el tratto faringo-laringe,o n' e.lla voce e nel canto sara11no precisati dalla illt1minazione per traisparer;za; ad esempi o, la funzione del velo penduio n ella fonazio11e, di cui si è tanto discu·s so. Soltanto n·el I
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L'appart!cch io p er la t ran s i I lu1n i nazio ne della laringe npplicuto per l't>san1e. 1n ed •a11te 111\a fa scia t.•1n::>tica intorno al collo. F igura 2. -
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sità .s cientiflca, ch e ' com e mezzo serio di diagnostico, ed io stesso mi fac cia questo rimprovero1: n1a .conif essb che i risuJtatr sono CO$Ì so:rip·r endenti, che qu·ando ·s arà meglio conosciuta ed entrata fra le ,comun.i pratiche cle113, chirurgia. sarà di ·,gra11de van taggio alla scienza ed all'arte. Mentre io .sto S·crivendo qt1este cose h o i11 cura una l"agaizza la quale è affetta da polipo mammiellonato .s ul margine libero della corda vocale de.s tra. La lu·ce so,lare concentrata p1·0dusse il più mera·viglioso rischiaramento per cui furo·110 'Yi:sibi.li e traspa.renti non solo le corde voc·a1i, ma lo stess·o ,n eoplasma, cosicchè si. potè avere .del suo votume ,e posizione il n1i· gliore avvtso possibile. l\1a ch e più : ·con questo metodo no·n solo si p11ò osservare l'unione del tessuto p·oli1)0,so, col tes1suto d ella corda vocale, ma se ne ·osserv a in modo esatto il suo limite d'im pianto: diifatti .si.ccon1e la tra1s parenza magigiore corrisponde al.l·a trachea, così con la visione daJl' alto n.ello sp·ecchietto laringosco1
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prou11cia re l'a e l 'e la bocca può essere tenuta ' a1)erta e si può osservare il velo; nelle altre vo·cali lai bocca è tenuta più o meno ·c:hi11,sa e sarà etfficace i~ controllo de'1l·a vista, mediante il cl1iarore clal b asso. J)obbiamo infin e rassicurare qua11ti potrebbero preoccuparsi dei danni indotti dal sovrariscaldamento della lampadina .applicata sulla regione anteriore del collo : o·r.a il calore che e1nana da quella fonte luminosa. è minimo e, i11 og11i m oclo, si può sorvegliare, interr om-pendo .anche di quando in qt1ando - p·er evitare p11re la l)Ossibile ft1sio11e della lampad.a - ìa corrente e concedendo all'apparecchio e· al malato u11 lJreve ril:>oso. La transpezione della Jar"inge, com e l'abbi.amo p roposta, è dunque affatto in11ocua. 1
(1) Il Voltolini tenne anche :tina co·n ferenza dal titolo< Di e D u 1·chleuchtung des J{.ehlkopf es zlnrl ci11deré-r H ohlen d es 11iensc lilichen I\.orp ers a.Ila Soc. i11ed. per la i a t erland-Cultur (in )'.Io1
na.tsscì1. fiir Ohren11 .. 18
, n. 11).
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IL POLICLINICO
(ANNO
XX\"ll, F ASC. 34]
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NOTE E CONTRIBU-PI.
<( d.i lesi~~i ~·e~giere
Il metodo della ascoltazione delle risonanze plessiche a inspirazio11e ed espii azione forzata per giudicar" sullo stato fllDzio11ale degli apici pnJmonali. . Nota Semeioti ca del dott. PIETRO TILLJ.
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dei pulmoni, come nel pe« r 1 odo d1 in1z10 d.ella germinazione tubercolare (( le m odllficihe .del rumore sono poco accusate ~ <( abbisognano di una. più grande attenzione per <( constatarli ... » . · . Nell 'esrplorare !)recis am:ente con tutti i mezz· fisie:i-clinici a nostra .disposizi.one la .retO"ione 0 gl i apici pulmonali sul.la cosiddetta zona di o.i l "' 1·m e delao Chn.uvet ~) e•r ·la tu.b ercolosi mi sono avva.ls.o .sempre anche ii c1ue1lo dianzi de,scri tto. Ad esso p·erò non mi sono .arrestato, nè ·mi son p o tl,lto co.n tentare;· le ·:lifficol.t à stesse di l)er cepire le sfumature di tonalità mi hanno · in.dotto a ricercare i f enomen·i deJ 1suono trasmes so, modificando le condizioni fisiche . .del mezzo di tra.smissione delle onde son.ore, e .s tabilendo una nuova moda.lità ai tecni·ca, di facile esecuzion.e, alla -portatia cli o.gni medico; e che mi ha f.ornito ·elementi di m0lta precisione; r.ome ognuno potrà giudicare, pro·v ando. s.cop~ .di .qt1e.sta breve n ()ta è di ripo·rtare la . " . man1e;r::i.. c.ome ese·gtto l'e!: ame. È . da ·circa. lln a.ecenni.o che n.é1 saggiare l1a funzionalità d.egli a;pici pu.lm.onari p er malattie cliverse, mi avvalgo di questo metodo di esplorazione clini.ca, n•on des critto nei manuali e cla-·si ci trattati di ~ err1eiottc a1 (v·edi. Thot e. biblic gra:fic.he), con le modal1t~ come io pratico 1 pro c 2den·do nel · m .odo seguente : 1° :.\lentre eseg110 una i1ercu s sione leggiera immediata s11l terzo medio della clavicola, ascolto in.clietro .s11ll'emit.or·ace corris•p o·n dente e p iù !)UTticolarment.e stilla z.ona che trova.si S'llll '.:'.1 linea che congi1inge 1' 31p olfisi spinosa della settima ver~tebra cervicale col tube·rcol.o inte.r no clella spina cl.ell '.om1op1Jata : e qu,esto primo tem-
de~
Da qt1anclo At1·enbrugger e I .. aenne·c inventarono la pe.r.cussione .e la ascoltazione, le mala·tti.e del torace n.on più .c onserva!'ono · per noi qt1el loro mi stero che travagliò le .m enti · dei nostri padri (i\1.orgagni, Boerha ave, Zirr1mermann, R oziè re ·de la Chassagne, .ecc. ) e che faceva s crivere aJ Baglivi : « O qt1antum difficile e st_ ~urar-e morbos puln1onum! (( O quantum diffìcili ·t lS eos d em cogrioscere et de iis certum dare presagi1tm. » . E la eccellenza di tali conqu.i•.;.te semeiotiohe rimane incontestabile ed è anche oggi ·com e sempre ri·c·on·osciuta dai nostri so1n111·i (ì\1nrri ) : .stanno ·Come !>ietre miliari. In seguito ~J er prima., pur vol.en.do con.siderare come pre curs ori ·Commann and Clark, circa mezz·o s.ecolo ifa Noe l Gt1en.ea11 De lVIus.sy studiò 11n mezz.o di esam·e fisico del petto che con.siste 11ell ' in1piego cleJl' 8Jsco.ltazi..one ,combinata alla pe-vc ~ssi.on e e ·cJ.1e chi.amò a scoltazione p~essi m etr1 ca. La te0n1oa ne è semplice e la ria s~t1mo da. Fernet. Il pazier1te sta in posizione ass isa , le braccia pendule ai lati del corn - o , oO'li avarr1bracci pog giati sutlle ginocchia , in com1ol.eto rilasciamento mus colare. L 'osserv a tore si ~i.tua alla des tra, e a scolta successivamente la fossa s opra e .~ ott o -spin.osa, m .entre p·ercuote col mPdi o d e lla Yna 110 destra ctirvo ad uncino un p11nto cliametralm.e·n te o pposto s11lla c1avico la , o d : llp s t e rno, o d'11na costola. L 'orecchio ~n p o di perru.s.sione aiscoltata .lo eseguo duranti! cori.dizi.oni normali .del pu1m.on e sottost Pnte perlrr pcc1Lsa fra dit e a.tti respiratorii ; c epi sce t1n r u m or.e specia 1'e, di una certa d t12° Qt1indi in 11n s.econdo tempo invito il J)a ra t a , co11 inizio secco breve e t1n seguito vibranziente ad eseguire un'an1pia e profonda inspit e - run1or e paragonabile a quell o che si olr azione e a trattenere il respiro, prq,ticando ti.ene , b a ttendo s ul ginoc·chio le due mani t1nite proprio d-ura11te 'il 1nassimo della fase inspiraper i cavi; o meglio s imile a qt1e1.lo che ~ i protoria t rat ten·uta la percussione, ascoltando l<' duce, perct1otendo su l terzo metacarno della rn odi'fì c11 e di tonalità. mano anplicata s ull 'orifizio del coi11dotto uditive) 3'> Infìn.e in t1n terzo tem.po f o espillare i J esterno. Inv ece q11·ando i.I paren chima pulmo- ' paziente e nel 111assimo dellll espirazione eseguo r1a.Je è m odificato nella sua qualità .e consi1stenuna terza percussione ascoltata. zn1fisi ca allora il r11more che si aiscolta è breve, Diversi potranno ess ere i rist1ltamenti -delle ~e cco, matto, - simile all'altro che si avverte percezio·n i auditive nei tre ten1pi, e. cioè: ne.1 fare 11na percus sione sull'apofisi mastoide. a ) la rpel'Cll1SSi·one potrà n·On cambiare di Qi1 eisti i ~·e gni, e il lorò valore dia:gn10stico, .spetono nei tre diversi tempi dell'esame; b) essa c ie n e i ca si di tl1bercolosi. iniziale d egli apici, è potrà snbìre t1n mutamento cospicuo di tonal~ ititt'a ltro 0he trasct1rabile come da alcuni crità fra il massimo della inspirozione e il massi· tic i si v olte (Gra ncher, Eichorst ); anzi la loro mo della e$pirazione; c) si potranno avere an· ricerca sis t ematica - me ne son convinto che casi, in ct1i nella inspirazione forzata., non r a1rp r ec-e nt a t1n ~11 $S idio fi s ico complementare si hanno m11tame11ti .di ascoltazione al paragopre zi o~ o (F e rnet . Blond, Larche.r ). Ciò non perne del neriodo di pausa fra d11e atti respirate.tanto r icon os ce l o stes..~ Fernet: « .. . nei ca~i 1
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SEZIONE PRATI S::A
q uello, ' addensato per qua.Isiasi fattore pato1o-rii, n1entre all'espirazione f.orzata la percussione s i ascolta n1utata nel suo to110. gico, prescind.e·n do d1alla re,spirazione: ~Ientre io, proprio .sul le !fasi dell'atto del respiro arre. Nel primo caso giudico che il mezzo .di tr·a stato, f.ondo la mia rice:rca, e dom.an·do un smis8i·one delle onde sonore n·O·n cambi di. den1 elem e11to- nupvo di giudizio all'atto ·della resità per l entrata e l'uscita d.ell 1 aria, e cioè ·ch·e il 1parenchima pulmonale non suh1:;ce ne ~s una spirazione, esplorato dopo che questo abbia. ' ragigiunto la sua fiase stati.ca massin-ia e .m iniin1fluenza per gli atti della 1"e•spira,z i.one, n o·n n1a: ·s ic·chè la mia ma11ov.ré11 .~.emi0logica ten.de distendendosi per l'entrata dell'ari a, nè affJoa saggiare la funziona lità de~li a".;)ici pulmo11a' sciand.osi p·er la fuoriuscita di essa (stato di affezione a.picale, atel.ettasia, adden1same·n to . ri col raccogliete a.1l'i11fuori d·el respir·o seinsa -. infiammatorio, jt1f arci1nen to, ~ tato fibroso, rez:i oni a custiche che segnalin·o con chiarezza fino trazi.o.n e, .ecc.). a che pur1to il pare11r l1ima in esame è per.meaNel secondo caso il gioco dell' ael'azio11r., Jno})ile al~'aria . · . stra tutto il suo pe ~.o nel far m ·utare le con1di.i\ vero di~' e le quante" volte, specie durante zioni d.i consistenz.a d.el mezzo di trasmissione il servizio militare, mi ft1 ..data l'o p~ o rtunità di 1 delle ond·e sonore .e q11i11di ci indica ·Che il giov·armi del co11trollo radios.copicq :9er i resultessuto .p 1u lmonare,· s11ben<lo l ' a zion.e della ve11ta.menti d el .mi:> esan1e, h o pot11to con so.d ditilazione respiratoria, tre.vasi n.ello ~tato di sfazi cne con statarne la perfetta -concordanza. noi male funzionalit à . Cjò n1i a pparve la .migliore ~0·11fe r1na e prov.a Nel terzo si de·ve pe·nsare che· il pt1ln1.on.e trod.ella t1tilità d el mio metodo, ta11to pili consivasi in t1no stato co11tinu.o ·di i11assima disten-· gliabile poi, perchè ·e1s·so n.on richi·ede speciali sione dei .suoi alveoli, i quali non co.m portano attrezzam,enti, o istrumentario; perchrè può ·esuna ulteriore espansi.o ne oon l 'ispirazi~n.e forsere praticato da rper tutto e ·da tutti, no11 d.ozata mentre 11ell 'esoirazione si 'e ifica un n1an1da11do ohe un po ' di tempo in più, un p o' ' qualche a,ffl osciame·nto, stato d·el pare11chima di atte·n zio·11.e e u11 udito che ab bia per una rhe pu ò !)arla1 Ci !>er ZùD 8 _enfi~ematiCh E . v c ~ta t 3 11t ~ racrolto le specia:li sensazioni acl,1Que1s t1a mia de scrizion.e è se•l1en1atica. P·er nesiic he. cessità di chiarezza; ina si ccm'9rende co111e vaGes'..,:11.'.Jalena (Chi eti), 11 git1g1 10 19:20. .. riazioni e com·b inazi.oni svariate posso110 interv.en'ire .soecie rilevabili, i:>arago·n ando fra i duP. '. :NOTE BIBLIOGRAFICHE. lati; paragone che bisogna se.m pte istituire per ~l\.L-E~fRl. 1 GGER. ln ventu ni riovilni expe rcu ssione raccoglier dati differenziali di im!1·0 rtanza. E tlioracis h.uma.n i ut sigrio obstrusos interrii in tutti i casi ho notato che i . seg11i for11itimi p ec toris morbos detegendi. dalla perca,ssione-ascolta·ta praticata a lla m a BAGLivr. D ? pra.ri niedica, libri quatt1or, - Rp. .' . . . niera descritta, n1i s on o stati l) lU prec1s1, 1s1c11n1a 2. 1€'916. 1 J~ARTlI et ROGER . Traiité pratiq,u e cl' ausCultation 1·i e precoci di Q·\lelli da1i daJla r.ol à ascoltasuivi d'un, précis de p er ctlSSi on, 1870. - 'Iraité zion.e e dalla sem p.fice percuss1on.e, hanno in il'au sculta.tio'n.s. 1t>93. ogni caso avvalorato . quelli già racco.Iti, allo11A. BLOND. De la ttarisonria11ce PLlln1oriai r e, ·etc., in Thèse iriauu. P ari s, 1887. · tanan·do l e dubbiezze. ROERHAAVE. Aph orismi. Questo n1etodo mi hà for11it.o ·Col sen.so del,.. ST. CHA U VET. Sé1néiolique de la f osse sus-ép i l 't1dito i dati che la radioscopia ci dà col senncuse zone d.'ala rm.e dan.s la tuberculeus?, ' . . 1 .-o della vi•s.t.a.. E ·come lo s 1ch ::i ! i110 rad :·o,;.::-c p1.co in Presse 11iéd., n. 1103, ai1.no 1912. COM:\IIANN • a11d CLARI\: . .4. 11 eiv mode of ascertaifa ved·ere l'entrata dell'aria i11 zone degli apici 11 in q th,P dimr>1~ sio1is . fo rni rz?1r! condit ion of Ran~, l e quali si 1 i :3chiarano alla in.spirnz~o11~ inte rnal 01·ga11s by perctlssion and auscult aprofonda, così 11, percussione ascoltat.::t m1. ~~ tion , in New 1'ork J our. Of. 1néd. and Stlrg., la .sen sazione netta a u d itiva della permen.bLl1ta luglio 1840. . · RnsTEIN. P a lpat ori clie Percilssion, citato da Rist (lel paren·c hima p t1lmon.ar:e ·de1gli apici all'aria, CH. FERNET. De l 'auscultati on plessi11iètrique, ii1 'proprio riei 111 omenti 'in cui "!'e l!e sost ~ dell'atto Press e méd., n. 103, 1912. r esp~ratorio, l'orecchio , n on vierie d1s trai to o FRANZ. Praxeos ni pdic ae pi'ece·p tli ·u 1ii'Versa,, ed it. rònfuso daill a fuoriuscita o en,lratrl clellri tne Li,p ,c:;iae, 1826-18'32. . FLINT. Ph11sical e:r:r:lo r rr:tion o/ tli e ltlnns . b11 (tesi1na n,ttrave1·so i bronclii o rt.ttraverso zo1ie • 1neans of a7.lsculta liori and percussio11. Ph1l a v icin·i ori di parench'inia sario. delphia, 1882. . . Proprio qui sta il p11nto diffe,r enzial e fl"a .1'aGRANCHER. M aladies de l'appare il r espiratoire. l1ascoltazio11e i:>less:imetri·ca d·el Guen ea11 De ,- , P aris, 1890.
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~111.ssy, e rasc~lta:ione del.l e riso11.an:.e . plessiche, prat icata con la tecnica da m e m o d1ficatia.
Egli non tenne conto ch e del carattere d el tono h' ~ll che si perc.e·p 1sce .s11 11n pa.re11c ima sano > o . . ._
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France 1nt>dica l e. l 11~li ·· 1875 ; Union médiCale, 1 76; Cli11ique 1nédica-
GUENEAU DE i\IUSSY.
le, 1885, t. IV.
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G :· TT~1ANN . L elirbu ch der J(l znichen Untersurl1ungs-Jil etliode?1. - Berlin, H ir:Schwald, 1881
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~NNO XXVII, FASC.
IL POLICLINICO
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S'tum1ne Percu ss'io1i, in Z !> ntralblatt f. inne re rri écl., 1909, i1. 1. LaENNEC. Traité de Z' ctuscultation tnéd icule. ;ze édit., 1826. L.\RCHER. De la t ran.son11 ance tlioraciq tte. T lt èse de Paris, 1895. :v.IoRGAGNI. De sedìbus et causis niorborutrl. ~lURRL Sulla diagnosi di tubercolosi pitl1nona re, in Il Policlinico, ann·o 1917, n . 43 . PIORRY. Trai té de p les si11?-é tris ni e et cl' or g ll nogra{tsme. -:--- Parts, A, Delahaye, 1866. PLESCH. Eintges ilbe1· P ercitssio·n, i·11 Deutsclies Arch.. Klin. Med., vol. XCIII. iVI. E. RrsT. P ercussion thoraciq·u e, e~ c., i11 1-)resse médicale, 1911, n . 100. . ROZIÈRE DZ LA CHASSAGNE. M an1tel cl 0 s pulnioniMA. HERZ.
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1naverile, certament·e .p rin1itiva, contratta ne1la 1erza decade d el settembre nelle zone ove pres tavano servizio, ca.si non dttbbi i)erchè si tratta ,-a cli sog,g.etti che non av·c vano in precedenza. ' 1nai soffe·r to di febb·r i e che du.rante gli .anni 1916, 1917 e 1918. erano prigionier-i n-ell'alta e J1:ella bassa A t1st:ri.a, neJ ·Baden, a Colonia, a ~It1enster, nella Bavi~ra, regioni notoriamente no11 malariche . Forse una · ~1 i ccola parte delle infezioni del settembre osser\· ate nella zona potrebbero costituire- delle infezio ni primitive. Queste osservazi on.i d 'infezioni primitive n.el settembre ~'\·a n2n.io trovano la loro .~pie.gazio qtleS. ne nelLe vicer1de m ,eteoriche .d ~·lla stagiohe. c .oSAHLI. Meito8-i di esarni cl.i11ici. - V allq.l'cli. SKODA. A .bliandlung ilber Perkussion itncl A 'll · me risulta dallo ·s necohietto delle osservazioni scultation. 6a €·dizione. - Vi·e·n na. t·erm.ometriche cortesemente forniteci dal eh. STOLL. R atio medendi. PTin1a parte. clott . Gh. Catani, dirett ore del Gabinetto di W01LLEZ. Traité th f.Orique et clinique· de percitschimi ca dell'istituto S';>·erimentale d'agricolturri, sion et d' auscultation . .- Pari1s, 1879. noi avemmo nel giugno due ~ole settimane dove ZIMMERl\IANN. Trattato df' l l' esperi en:,a. la temperat11ra s i aggirava attorno il 20° c. La malaria nell'Istria media dt1ra11te il 1919. La tem.p eratu·ra favorevole allo sviluppo del1, anofele si può d.i r·e essere com in·ciata appen Osservazioni sulla campagna la rvicida g.li ulti.n11i di lt1glio ed ai !) rimi di agosto. Se i:>er il dott. :\I. GrosEFFT (1). noi calcoliamo i 25-27 giorni n ecessari per lo In linea gen·erale l 'infez.ione malarica ha p.resviluppo dell'ano.f ele dall'uovo all'insetto aJato, sentato ne.ll'I·stria n1CtClia d t1ra nte Ja passata an 11oi ln settirr1ana neceiss·aria per lo sviJUJppo dei nata epidemica le , caratteristjche di una strapa:ra.ssiti neJlo stomaco d.ella zanzara e vi agordinaria mitezza, · dj unn. scarsa intensità e giungiamo .i l periodo d'incubazion•e o di prima diffu·sibili tà a diff.erenza dell' e1p i de mia del 1917 latenza dell'infezione, n oi venia.mo alla cone 1918 che a veYa i carattEri d'estrema gravez- ' el usione che .p rima d.ella seconda m.età di settembre n on erano da asp~ttnrsi per la annat'l za e di vasta diffl1sione causata <:lalle condidecorsa delle i.nfezioni p 1·irn:itive. Queste conzioni prod·otte dalla. g'uerra _(2). d izioni meteoriche straordinariamente favoreComplessivamente i casi contro llati mi-c.roscopicru11.ente,..,, n ella mia z.ona comprendente 15 voli, quando .si per1s i che la .campagna non i poteva iniziare prima d ella metà di luglio, locald.tà con 2196 abita11.ti si pos ono raggrupspiegherebbero probabilmente la mancata epane n·el ·se1gt1•ente .p rospetto: pidemia estivo-autunnale, com.e in gen-e.re la Prepa.rati esaminati Posi ti vi p-r la dall a goccia straordinaria mitezza pres.entata. dalla malaterz. prin1. quartana e ~ t.-an r.. spt>ssa ria nell'an11ata d·ecorsa. Difatti non abbiamo Nel mest: Ji: avl1to nessun caso di perniciosa. e la proporl 2 giugno . . 131 15 • ~ i one tra terzana mite e te·tzana grav•e· è rap2 lu glio. • . 342 ll 4 presentata: ~ 4 3 3 a gosto .. . 4 o 25 3 settembre. 294 31 3 per il giugno da 15 .. 1 - 150 .. 100 1
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ottobre . . 14() novembre. 115
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·Som me 1502
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Irif ezion i primi ti i' e i11dubbie non si possono registrare quest'anno tra la pop òlazione sessile. Per avere ùei criteri l)er n on dt1bbie inf- zio11i prin1itvi.. de1l ' a1111ata, devo ricorre.re alle OS$ervazi tn1i fatt e nell 'osi1edale da ca111po 003. 11e1 ql1 ule (l11rante il me ... e di ottobre ,·ennero a ccolti !)Urec r-hi n1Uiti affetti da terzana J)ri1
( 1) Dalla re lazj 011~ presentata al R. Co111 n1isSR ria to generale civile per la \ "enPzia Ci iuli1t. (2) Cf'r. l-f1osEFP1: Ln .fin>11n1n t<1 n1rclrc1·irn nefl'J.~l1·irt 1nrrlia rlurr111te la .Qlfel'.-(t. - G.(). e 1H19, 11. 22.
e·..
per il 111glio 1per l'ago.sto l)er i 1 settembre })er l'ottobre pet il i1u\·embre per tutta rannata
da 11 ..
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550 .• 1-00
500 100 d D 31 3 - 1030 .. 100 900 .• 100 da 9 .• 1 da 100 da 99 11 900 d C:L
25
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i11entre nel 191 la !)ropo rzior1e tra terza11a mite e t t rzana grave era: nel gi11gno cl i di nel ltl·g lio nell'agoc.:.to cl i nel gettPnlbre di lii nell'ottobre per tu ~t :i I' il n 11 . 191 cli
- -- ...9'lf) _ .• ;-) 13 10 - 23-0 .. 23 21 .. 20 - 105 .• .-) 13 33 .. 6
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SEZIONE PRATICA
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È mancata p·oi inoltre l'epidemia. della quar-
tana. · Dieci malari.ci quartanari del 1918 risultarono quest'anno affetti da terzana primavieTile. N()n tutte le i:cfezioni erano da conside.rarsi autoctone; in alc11ni adulti ~si trattarva di r ecidiv.e ·di infezioni contratte dunante il servizio militare al Piave, sul fronte rum.eno, .1n Alb,a ...
ministrai le goccie arsenicali del Fow1er. Molto gio,·am·ento ebbi nelle .siplen.omegalie dall'adren.ofer del prof. Sclavo. J
La chinino-resistenza.
N,o n ostante l'attuaz·ion.e di tutte le p-rovvidenze .a,ntimalariche in molti casi .clini·cam.enteaccertati come infezioni malariché, però con \ • :rua. reperto .:parassitario neg.ativo, si ·ebb.e, quan' Allie· mie ·Cifre ·P·e·n:so u ti1e aggitingere ancihe tunqlJoe fo·s sero chininizzati, ad un suc:ce.ssivo i dati relativi .alle altre dt1e zone limitrofe, di esame fatto· dopo l'ingestione del f.armaco, re.. quella che verso mezzogiorno si estende fino p·erto para1ssitar_io positivo. Pare che quei maal Canale di L·eme, dove la lotta si compie da lati non prendEssero il chinino nella ·d ose preoltre un decennio (zona I ) e di quella ve·r so scritta, ma una molto inferiore in m,Ddo che .s ettentrione (z<>·n a III) che va fino al fì1ume questa dose frazionata può avervi agito ·c ome d-0se stimolante, come do.se ecc~tatrice, provoQui.eto, in.cl111sa appena do.po la redenzione il 1919 nella zona il risanamento (Cfr. prospetto . candovi l'insorgenza dell' a c-oesso febbrile con disseminazione di parassiti n.el sangue circolantabe ilare). te. Quale sia stata la dose ·e.ccitatrice in quei In tutta la regione malari·ca t .a il Canale ca~i non é f.acile· dimostrar..e , se pure abbia fondi Leme ed il Quiet·o comprendente 38 loCalitò data motivo di rite·ner.e C'he anche la dose di -con 6752 abitanti si ebbe·ro .c.omplessiv.amentc 1-0, 20 e 25 centigr. abbia .ag·ito da dose stimo259 terzane primaverjli,, 29 q11artane, 20 estivo· lante. autunnali con un in·dic.e epide.miolo1 gico di • Questo fatto della comparsa de1la. f.ebbre do..: 1295 : 100. po l'ing.estiope d&l chinino si 'v.erificò talvolta I po.rtatori di l)ara:ssiti risco·n trati nel 1919. an·che se·n za disserninazi or1e di parassiti nel non rag1gi11nsero l'·uno per cento di fronte al sangu.e c1rc-olante; taluno de'i oolpiti mi diceva ·10 pe.r cento sui colr>iti n•el 1918. chia ramente: « Prendo il chinino e mi viBne la Alcuni stati febbrili osservati nel 111glio e nel- febb.re! n. _/\. ·s piegare q1iesto fenomeno non re• l'ottobre erano riferibili a qualche legger a forstava che ricorrere al concetto d e1la anafilassi n1a grippale o di angina. Ir1 t1n bambino una provocata qalla in·g·esiione di piccole dosi prese inrf.ezione di terzana mite era assosciata a mor- in precedenza ed irrazion.almente; era q'Ùesto 'billo, in una malata un acoesso di teTzana .p riun .f.enom·eno r.elativam•e'Ilte ifreque\n te, ·d el qua1naverile era stato prav·o.cato da. una iniezio·n e l.e nel1e considerazior:ii epidemi·ol·o giche conveniva tenere il debito conto. QueJ1e f.e.bb·r i non iubercolinica. Nella regi on e funzionav.ano tre ambuLatorì .erano .s empli·cE'ment.e vere recidive m1alari-che nel senso stretto d·ella parola, ma reazioni ama-con unita reife.zione di cura gi()rnaliera. Le ra• zioni gio·r nalmente somministrate consi.ste~ano filatti che da chini110 in malarici-cronici recidjvi. in 35 .g r. di ri so, 34 gr. di pasta, 20 gr. d•1 faIn due località dove i bambini · pr~nd· evano rina, 70 gr. ùi pan e',. 30 gr. di .biscotto. Ad inregolarmente ' il chinino davanti il vi.g1le 'prite~azione della refezione venn.ero dtstrib11iti ... ai bafilbini più g.ravemente coLpiti pacchetti di m.a che veni&se distribuita la refezione, tale fatto non si 1constatava;· avv·enne f.requ.entissifarina alimentare, pa.cchetti di biscotti maltizmo invece nelle località più deserte ed abbanzati, di semolino di riso, di pasta glutinata, donate. In vero era i.l caso di dire che la chivasi di latte sterilizzato, nino-rE.isistenza si è qui rivelata ipropo-rzionata I pre.parati. di ~hinir10 somministrati !urono al grado di anal.fab·etismo e di inif.e.ri-orità psiil biso1f.ato di: chi11in-o ed il c1o-ridrato in forch'ioa della popolazio ne. m.a di pastic«~h~. zu.c,cherat€ e le compTesse di Per la propa.ganda antimalarica vennero ilchinino f erro~arsenico. . lustrati in. i1na riunione di maestri i punti In linea generai.e mi atte·nni alle istruzioni ·f ondam.entali s11i quali si i-mpe rn,i a 1a lotta del C. S., in molti casi p·e rò dovetti au.m enanfima.l arica, l'i1nportanz a della cura sanatotare la dose e prolunga-re la durata della c11ra riale .d ei b·a:mi,b ni pe•r i quali il Governatoriato della Venezia Giuli a avE va arredato 1' ampio intensa. Come preparato ricostituente fu bene accetto cast ello di SlJessa e ricl1iamata l' attenz~on.e su~ decreto Riccio rift ett~nte i.a bonifica: dei p1ccol1 lo sciroppo Ruspini. Non arrise tale fortun a alla mistt1ra Baccelli. l\ parecéhi malati som- Com uni rt1rali . 1
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IL POLICLINICO
Per la lotta contro le zan;;are si usò largan1ente la petrolizzazione• degli stagni, d,elle pozze, degli acquitrini, delle minim.e raccolte d 'aicqua superfìciali, quando quell'acqua non serviva anche a sco,po potabile; in uno sta.g110 vennero im.m ersi dei rpesci larvofagi. Le bombe1 fumogene n·on ebbi camp o di sperim.entare. Alciin·e lfamig.Iie più evolute fecero u so degli zampironi. La prote:Z·i one m eccariica incontrò delle dtfficoltà a causa del costo eleva.t o d,ella mano d '.o.p era, della m.ancanz.a di Jegnam,e .p e:r la confezione di telai, n·onchè p e1· l 'apatia di alcuni prop·r ieta·r i terrieri. 1
·Alcune osservazioni sulla ca1nprigna l ar i"icida.
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- eJ giugn o le larve d-i a11ofele n elle acqu•e superficiali non erano facili a riscontrarsi , Singoli esemplari si rinv!3nnero i primi di luglio. Gli insetti a lati erano invece abba.stan-za n·u n1erosi nelle stall·e. In lino s tag110 petrolizzato il 15 a.gosto le Larve d'anofele el'ano il 5 se.tteml1r.e ricom]D.a rse numero,s e. '
111 un aatro stagno non . . pet.rolizzato le la rve d'anof.ele eran·o a ll a fine di 'a gosto nu.m eTo•se; • co11 l'abbassamento della te1111Jerat11ra 11 el setten1bre s i rin\l·ennero .inveoe solo i11 pochi esemplari ai bordi .sole-ggiati dello stagno, m•E1ntre le sponde ombrose dello stesso, anche attor• no 11na vegetazione d 'alghe, ne erano prive. Essendosi n.el frattempo gli ahi.tanti provved'Uti di acqua potabile d•e.lla città, la raccolta venne nbbondantem·ente petrolizzata e le larve ·Sicomparv·ero ,durevolmente. In 11no stagno s ito in pro·ssirnjtà di alcuni <'asoJari i Eolati, i1r0 n. o:tunte es~ o fos 3e bene i1etrolizzato il 15 ago1sto e sì f os.s·e poi pro.se.i ugato i.n .n11odo eh·~· non r·in1a._ ero ch e delle piccole raccolte di acqua in eo.rri spondenza. a.elle impronte delle pedate delle n1ucche, si rinven11ero in ql1este il 7 settembre !)arecchie larv e di n11ofele. V·enn•e di i1uovo petro1izzato; il 29 setten1bre, dopo le pioggie abbondanti, non si rinvennero p iù nè larve di culr.c, i1è larve di anofele. ln llna i1ozza sotto l1n tombino stradale che rappresenta un pericoloso e 1)ern1anente focolaio .anofelico per la località adi acente, si rinve11n1e1ro il 7 settem1bre n11merose l arve di anofele non ost1a11te l'abbo11d nnte petrolizzazione fatta il 18 a·gosto. J) o:po alcuni abbonda11ti élcq uazzon i scatenati~i cln.l 19 al 22 setteml)re tutt e le conche. tutti gli . tagni, che dt1rante i me .. i eccl1i del luglio e <.l ll'ago to si erano pro ... cit1gat i, s i riempirono cli acqt1a, come si forn1ar c1n o n11ovi acqt1if ri11i 11elle cu11 ette tradali, i1 ei fo~~ati carn .. p t,sl r i, 5ot to i ton1bi11i stradali, ~ugl i st rad oni 1
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[ANNO
XXVII,
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31.J
camp estri, t.r a l'erba; in tutte queste nuove raccolte g,ià il 23 settembre \Si trovavano a migliaia le larve di c11lex.
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Uno 1stagno s ito quasi in. una conca riparata dia i ven.ti, ,divenuto , !)er .J1e abbon,danti piogg·ie cadute, quattro volt,e m.ag,gio:r.e, q·uantt1nque fosse stato petrolizz'ato t1na prima volta il 15 agosto, p oi il 5 settembre, pre ~.entava il 29 settembr'e\, a i bordi d·d ve la te1npera.tura d ell ' a cqua era più ·€levata di nu ov·o larve e crisalidi d 'anofele a1pparte11enti evid.entemente • a nuov e· g~ne.razion·i.
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Due stàgni .furono invecf! dopo le pioggie trovati anche senza larve d i culex: l 'uno sito in posto el evato11 e51posto ai venti di terra e di n1are, dall 'aioqua continuamente mQssa, senza. ripari di a lbetr i e di fronde, e l'altro per essere stato m olto abbondantemente petrolizzato. In uno sta.g ho popolato di pe.sci, distante qualche ,centinaio di metri dal case1g1giato, non fu dato .di riscon.t rarvi mai durante t u tta la stagione nè larve di cule.c, nè larve· ·di .anofele . ' nepp,11r·e alle sponde tra la scar.sa vegetazione p·alustre, esi·stent.e per qualche tr atto di siponda pit1tto,s to riipida, .sist.emata, contrariame-nte1 a quanto .si verificava invece in 11no stagno adiacente al bacino della ferrovia di Parenzo, pt1re. popolato d'i pesci, dove però alle sponde basse, con ·uno strato d'acqua non .suneriore a due qita, tra la veg·Eltaz1one di cann.e pa.Iustri, si potevp,n.o rinvenire larve di ano•f ele n on ostante la pr_e senza di pesci, evid·entemente 1perohè sin Jà , p·er l a poca profondità, questi non vi p otevan·o g~iun'.git1re.
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Dei pesci (oltre· una cinq11antina) pe scati in questo stag110 furono imme,~ si in un altro stagno nei quale furono trovate il lt1glio nun1erose larv·e di anofele. Durante tutta la campagna non si rinve11nero pii1 nè larve di culex nè· larr ve di anofel e, ner>pure dopo le p.ioggie ca• dt1te la fine del set.tembre. Dat~ le sponde declivi deJlo stagno non si erano forma te neipJJUre delle ra.cco lte di acq11e s11perficiali ali 'intorno di •e sso. In u·n a raccolta d 'acqua superficial e con ipocl1issima acqua for1natasi dopo· .la pioggia del 1° ottobre in una cava cli pietra. esposta a mezzogiorn o, si •rin vennero a,11cora il 7 ecl unche il 13 ottobre olt1 e a larve di rulP.c -na11ecchie . Jarve di anofele. Irl una pozza sotto un ton1lJino, in alct1ni ., fossati privi di drtrnuggio accanto ad un fontanile, la ct1i acqi1a i i11filtra nel sottost1olo e nella vegetazione y1al11gtre all'intorno, che il 3 agosto d opo In J)et rolizzazi one era 1)1 ivo di
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923
SEZIONE PRATICA
larve, si notava il 7 ottobre dopo alcune recenti TEMPERATURA MASSIMA E MINIMA - OSSERVAZIONI • FATTE A PARE~ZO. pioggie1 una nuova comparsa di larve ·di culex (Istituto Agra1·io, alle ore 8 ant., tempo estivo). ~ parecchie larve. d'anofele. L 'acqua stagnante Agosto Ma.ssima. Minima . Settembre Massima. Minima ir1torno ai bacini risultò dapo le pioggi.e a.u tungradi gra~i gradi gradi 11ali popolata solo di numerose larve di culex. 1 26 17 1 26 / 17 Date le temperature ba· s se dell'ottobr.e diffì2 25 17 2 25 17 • 3 cilmente quella · generazion•e' di Jarve di anotele 27 ' 21 3 25 18 4 27 18 4 25 18 rtsc-0ntrate nelle raccolte d·a.cqua neoiformatesi. 5 27 20 5 26 19 . dopo le pioggie del setten1bre, era destin.ata a 6 28 20 6 26 19 schiud•el'si. Stando anche 1 a1le esiperienz.e .d egli 7 28 20 7 26 18 8 altri anni solo .ac.cez.ioo.alm·ente, ed iri s in.g.ole 28 18 8 26 20 9 28 18 9 28 20 località particolarmente soleggiate-, J.e genera10 26 19 1o 28 20 . zioni di lar,;e che si f or man.o nell'ottobre do• 11 29 20 11 27 20 ,·rebbero rft1scire p e1ricolose e divenir·e •fattori 12 28 23 12 I 21 20 13 di una nuova ·r ecrude.soenza epid·emtca. 30 24 13 ~7 18 14 30 22 14 26 18 La piccola bonifica in.c.o ntrò una d1U1pJice dtif15 29 22 15 25 19 ficoltà: la poca o nessl1na coscienza antimala16 29 24 16 ~ ro 17 rica degli abitanti e degli Enti loc·ali, la ma29 22 17 26 -20 18 28 21 18 28 20 laria cronica del1e caSise c,o m·unali. 19 29 21 19 27 19 .( Dalle osservazioni raccolte ' penso si possa 20 28 22 20 . 27 19 1 giungere alla _conclt1sione che per vince re 1e 21 28 21 21 24 • 17 • 22 29 2'2 · 22 20 10 ritrosie da •p arte dei proprietari e degli Enti 23 29 20 23 19 8 locali n·ell'attuare la protez.ion1el m·e ocanica e 24 28 20 ' 24 17 12 le opere ·di piccola bonifica convenga esten·dere · • 25 28 20 25 22 16 senz'altro la legislazione antimalarica vigente 26 28 19 26 22 15 • 27 25 20 27 21 16 nel Regno anche1 alle Terre R.edente. 28 27 21 28 22 17 . 2'7 20 29. 24 17 29 TEMPERATURA MASSIMA E MINI~IA - OssERV AZI.ON I 27 21 30' 24 18 30 I
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FATTE A PARENZO.
. (Istituto Agrario, alle ore 8 ant., tempo estivo) . Giugno
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OSSERVAZIONI
(1stituto Aarario, alle ore 8 ant., tempo estivo). Oùtobre
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IL POLICLINICO ~
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[ANNO XXVII, FASC. 34}
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Neurite acustica nelle meningiti. . Nota del dott. GIUSEPPE MILESI (Bergamo). Uno dei s intomi .rilevabili frequentement~ nelle , meningiti e specialmente· nelle m.eningiti cer·ebro-spinali,, è la .a lte·razion·e· ·dell'udito. La cofosi la si riscontra .assai frequente e talvolta, i1elle menin~ti cerebro-spinali che passano a guar'igione, è persistente per molti mesi e talora anche definitivamente. Ma non solo; taluni ammalati di meningite cere:bro...spinale restano affetti da sordità assoluta e permanente; e .q uan·do ciò si verifica in bambini della prima -età, la so~dità € causa anche di mutismo. Gradenigo in una sua comunicazion.e1 dal ti- • tolo·: « Le sordità nella meningite cerebro-spir1ale (Giornal e Reale Ace. Med. Torino 1893) da ·ci'fre ricavate da 23 resoconti clini·ci di varii autori, dice ·di av.er trovato che su 2247 casi di sordità nervosa, 154 (6.,8 %) furono provocate da meningite cetebro-8pinale. Anc.ora Gra .... denigo ne trovò in un sol anno 39 casi fr.a i malati curati al Policlinico di Torino nella
sezione delle mala~tie dell'orecchio. Airoldi su 6000 ammalati di orecchio ossErv·ati dal 1894 al 1904 nell'Ospedale M.aggiore di ì\1ilano, avrebbe riscontrato 217 casi di surdità da attribuiirsi alla meningite ce r.e·b·ro ..·s pinale e .31 casi su 2000 da lui osservati fra gli ammalati d'orecchio present·a tisi alla sezione ·o torinolaringoiatrica dell'Istituto 1Sanitario Palletta i11 ~!ila.no. · Saint-Hilaire (Sordomutismo, Parigi 1900) su 90 casi di sordomutismo acqt1isito. ne trovò 46 dovuti a m.eningite. (~Iedia 50 %). Lemche (Il Sordomutismo nel G.ran·ducato di Mecklemburgo. Lipsia 1892) porta una percentuale del 38. 7 % d~ sordomutismo acquisito in varie forme cerebrali, con speciale riguardo alle forme di meningite. .. • Le percentuali di divenuti sordi o sordom11ti i• seguito a meningite cerebro-s·:pinale sono variabili .anche a seconda delle diverse epidemie. Paport nella e~idemia del 1869-70, osservò su 16 casi tre esiti di sordità (20 %). Stadthageil nell'epidemia di Berlino 1870-1871, descrivendo tre casi di sordità su sette (43 %) dice che uno di questi ammalati divenne sordo da una parte sola, mentre generalmente la sordità da me-· ningite cerebro-spinale si sviluppa da ambo i lati. 1
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(ANNO
X.XVII,
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SEZIONE PRATICA
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Pfluger tra i g·uariti di meni11gite da lui osservati trov,ava il 3.3 % di bambini che poi diven11ero sordom.uti. . Evidentèmente le alterazioi1i dell'udito sia nella loro espressione più tenue e transitoria, sia nella loro espre~sione più intensa e dura.' tura, devono ripetere la loro ·causa, non gia in alterazioni funzi onali dell'organo; ma in alterazioni anatomiche. Dove risiedono tali alte!»azioni? • In quali lesi-oni anatomiche iniziali e successive esse si determinano e si consolidano? Il rprocesso lesivo ·dell'organo dell'udito è proprio .alle sQle forme di meningite ceriebros-pinale, o è possibile in tutte? Sono questi i prob~emi che .m i sono posto ed espongo qui i ri$ultati di alcune mie indagini, limii·ate per ora .alle lesioni riconosci·b ili n.el nervo acustico e: nella chiocciola, cioè. nell' apparato uditivo i1ervoso più periferico. E il risultato delle ·m ie indagini non mi sembra privo di interesse. Espo·ngo qui anzitutto quanto osservai in un caso di meningite .cerebro-spin.ale. •
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. A. N., d'anni 28. Numero d'autopsia 3398.Anno 1915. Istituto di anatomia patologia della R€gia ·Università d1 Pavia. - Giovane venuto a m·orte in seguito a meningite cerebro-spinale. Asporto la rocca uetrosa circoscrivendola a colpi di scalpello, partendo in prima dall'apice della rocca, poi se guendo la linea seguita dalla sutura petro-squa:mosa, in·d i la base, e t~rmino nel foro occipitale. Così asportata, con una sottil sega tolgo la parte media di essa rocca, eh.e contiene l'organo nervoso peri:feri·co dell 'udito, indi :;>Ì'evia fissazione in .alcool, m etto il pezzo in una sol11zione satura di cloruro di ~o dio al 2 ~~ di acido cloridrico, per la decalcificazione.. L 'illlClrusiom.e fu fattru ìn para;f.fina e la; colora.z ione con ematossilin.a, eosina, · Van Gieson. . · Dico st1bito che praticai anche sulle sezioni · col metodo Gram Weigert e con altri metodi l'indagi,ne batteriologica, ma noµ ho P?tuto mai mèttere in evidenza, anche coloran.do a lungo le sezioni, · i meningoeocchi. Ma è noto come il meningococco nelle sezioni è ben difficilmente dimostrabile e come le forme di de·g·enazi·one .alla quale il meningococco dà · 'l uogo, r endano ben diffl'ei1e l'identificazione del microorganismo. (Agazzi). . . . All'·esame microscopi co dei prep.arat1, ben dimostrabili sono le alterazioni consistenti in ltn'infiltrazione acl1ta purulenta emor\r~gi'ca non solamente iocalizzata alle guaine ··del nervo, ma infiltrante il tronco nervoso stesso. L'essudato purt1ler1to, specialmente abbandonante intdrno al nervo, ne disseca nettamente le guaine, così che il nervo stesso si. pre• senta. qua e là rivestito come da un manicotto di ess.udato. Cornuscoli rossi ancor bene conservati, s'infiltrano fta i fascétti nerv·osi, dissociandoli e comprimendoli; in altri :punti le e111azie sono riunite in amm.assi, in mezzo a·d un ntricato reticolo di fibrina. Risa1endo da l condotto t1ditivo iJilterno verrso il cribro spiro.ide, l'infiltrazione cellulare e l'emorragia diminuiscono, però sono abbastanza 1
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ancora ben evide11.ti tra le· maglie dello stroma ' connettivale e le cellule bipolari del ganglio di Scarpa;-Ancl1e qui si osservano c0r1 )uscoli rossi sp.arsi fr.a le fibr·e e le cellule nervose gan·gliolari, le quali ultime si presentano~ C·om.e _et;iema.tose, con nucleo non ben ·d istinto e scomparso; a protoplasma torbido in degenerazione albuminosa, sono retratte àl centro della loro cap·su}a, d..l cui epitelio è ispessito. Vi ha crorrJ.atolisi Risalendo ancora ed oltrepa.ssan·do il' cribro spiroide, la ·chiocciola ·s tessa non si presenta co·m pletamente r1ormale. Senza presentare gravi alterazioni, dimostra però una specie di imbizione qua ·e là nelle scale timpanica e vestibola·re, ' vi i nota dell'essudato amorfo. Il nervo acustico adunque nel mio caso.a npn • soltanto partecipava a.I processo infiammatorio delle meningi, ma dimostrava le più gravi alterazioni, in .quanto che l 'infiammazione colpiva anche il , tronco nervoso e non e-s clusivamente le guaine. Tr.ovai invee-e integro il. nervo f.acciale. Tale integrità, già riconosciuta ·da ·.altri auto~ri, è data dal tatto·, che1 lungo questo nervo l'essudato resta localizzato negli spazJ. va.gin.ali per la compattezza del tra.n eo nervoso, che scorre poi nel canale di Falloippio ancora compatte, n1entre nell 'acustico il nus uuò infiltr.a rsi fra - ' diver.gono p.er le fibre nervose quando- queste penetrare attrav.erso la «tabula èribrosa » . Però talora il nrocesso infiammatorio nella M. C. S. è altresl . capace di dèterrnin.a re ·gravi "alterazioni d·el nervo 'fac ciale, le quali possono attraversar e, nel canale di Falloppio, il ganglio genicolato ..~gazzi in due casi- da lui osservati trovò: · in llPO, il nerv~ facciale inostrava, là dove decorre a fianco dell'VIII paio, leggi-ére alterazioni 1nfian1matorie delle s.ue guaine, nell'altro invece il nervo nrendeva narte intensamente al pr·ocesso infiammatorio,· il quale col.p iva le guaine .e il nervo -s tessò, spingendosi fino .a~ ganglio g~nicolato . Altri ca§i furono osserv.at1 da Gradenigo. Quindi anche .il nervo facci~le può essere attaccato tlal pro,cesso infiammatorio quantunque .assai ·m·eno spes.so dell'VIII paio. I
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I.e cortstatazioni mie in rig·u.ardo alle altera- f zio11i del nervo acustico e del facciale nellà .. ì\II. C. S. concorda no· essenzialmente con quanto fu rilevato da altri autori. ì\Ià se le ricerche stille alterazioni .anato.m i·che dell 'a:pp~;rato u di. .. tivo nella n1eningite ·c erebro-spinale sono ·abbastanza numerose, scarse invee.e sono I.e indagini i11 cas{ di meningite di altra natura e in specie tubercolari. Il contributo che io posso portare con l 'osservazione di tre ca~i, è perciò anche per tale riguardo ~ eri~evole di qualche interesse. . I.. e mie o·sservazioni si · riferiscon o a tre giovani dai 20 ai 30 anni (numero delle autopSie: 1°, · 3332; 2°, 3334; 3°, 3376. Anno 1915, Istituto Anat. P.atol. R. Università, Pavia) venuti a morte per meningite tubercolare. Tolta la ro-cca petro·s a, seguii il n1edesim.o procedimento di tecnica ~ome per il ·Caso di 1
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In tutti e tre i casi, esaminando le sezioni al denz.a remota ·di meningite cerebro-spin·ale con microscopio, riscontrai una. infiltrazionE? di picreliquati di dist1irb.i acustici, venuti a morte ' cole c_e llule l'Otonde lungo le guaine del nervo più tardi per altra causa dimostr·ar6no che alle' acustico, infiltrazione che penetrava, in alcuni lesioni infiammatorie e all,infil.trazione di pus _ punti, nel n.ervo stess~, dissociando e distrug- che ha distrutto il labirinto membr.anoso, su- · gendo le fibr~e; e ch ei, proseguend·o lungo il ner- bentra un processo di riasso·rbi,m·e nto, di orgavo, si portava fino al g·anglio del Corti, le celnizzazione della massa granula.re ·che :riempie lule bipolari ·del quale ·si presentavano lieve!,organo, ·colla trasformazione in t~ssuto con"' mente alterate. Nella r'ampa timp-ahica e vegiuntivo, indi >in tessuto anche osteoi de. (Gr.astibolare no11 si osservavano alteTazioni degne, denigo). di nota. , L 'inte·nsità vari.a delle alte,r azioni .anatomich.e · Dunque nei casi suaccennati, l'orecchio· in- definitive è in rapporto ali 'intensità · varia d·el1 terno- non presentava g·r .a vi alterazipni infiam.le ~lterazio·ni acute che nell 'organo de11 'udito . matorie, invece il nervo . acustico ~e1 · condot~o si determinarono nei diversi casi. udit{v·o interno mostrava delle lesioni abbaPer 1e meningiti tubercolari le alterazioni . stanza evidenti. · · n.natomiçhe del .sistema nervoso acustico periferi~o sono precisabili solo in rapporto alla Ed ora ·m i siano perrpesse alcune brevi considerazioni su1la meningite cerebro-spinale malattfa in. atto. Mentre inf.atti la menin.gite cerebro-spin.ale ha come eeito· frequente la guach e desumo·, e dalle • mje· osservazioni e .dalle rigion~J la meningite tub·~i·colare .dà purtr·oppo ' · consultazioni bibliografiche sull argomento . Le lesioni ·d e·~1'.ap1parato· nervo.so· uditivo (n.ervo, la- inevitabilmente la Jn·orte. Ora le lesiòni del ner• vo acusti·oo n·ella m·eningite tubercolare se pu•re 'birinto) appaion·o pressochè immancabili per a.p paiono ' di ,scarsa intensità - tutto . limitanla propagazione · del pre>.cesso meningeo. dosi all'infiltrazione ,di -niccole· ·Cellule rotond.e Questa propa.gazfòn.e può ~vv,elltire più ' o lungo le gua:-ine del nervo, c.h e in .alcuni ·punti meno rapidan1ente; è lenta :aell'.adulto, perchè penet~·ano n el .n-e·rvo st.esso - sono, data la for.. in qp.est~ l'organo dell'udito oppone un.a , resi. . stenza maggiore al processo infiammatorio~ più . , ma morbosa,, proporzionali alla quantità di essudazione eh~ la• menin·gite tube1rc0 lare: trasci. .rapida nel b~mbino (Agazzi). · della sierosa. Di co;nseguenza · La diversità ·di lesioni riscontrate nell'orga- ' nà coh &è a carico . n e ·del nervo acustico ..n,el1e mela partecipazio· no dell'udito in seguit@ a meningite, è ·poi an, che da imputarsi al div.erso ~tadio dell 'affezi·o- ningiti tu·b ercolari ·aequista lo stesso signifipartècipazione dello sfesso n·ervo nelne; quando la malattia porta rapidamente a r cato della la meningite cerebro-spinale e la divers.a intenmorte, possono ma.ncare totafmente alter.azioni sità di alterazioni, -la diversa forma d·i reazion·ell "orecchio interno o solo ave1~vi brevi locane. locale, che nella rìl·eningite cerebro-Spinale lizzazioni · lungo le guaine del nervo · s tesso . • arriva persino alla .formazione di pus e che Se invece la meningite ·data già da due · O più . all'infiltrasettimane, le alterazioni a:naio)lliche che si Ii- nella forma tubercolare si limita zione· parvi-cellulare, è 1:q. rapporto -.ml contegno sc-0ntrano sono evi denti e g~avi. L 'in·f iltrazioparticolare dei due di~rersi germi e proporzione purulenta .allora, propag·atasi dalJ.e menin. . naJe alla ·divers.a entità della essudazione me-· · gi, prosegue lungo gli s-p.azii linf.ati,ci dell '.acun:ingea che nell'una e nell'altra forma,, si ve. stico, s'infiltra fra le fibre. di questi e, passanrifica. . ·do attraverso il cribro spiroide, si estende ·al Comunque glt stessi significati acq\1istano · i labirinto, ne distrt1gg·e le pareti e gli org·ani reperti delle. lesioni a carico del n·ervo a;custico nervosi riempi·endo le rampe còcleari, di notesia nella· M. ·C. S. che nella M. Tuber. e cioè vole quàn~ità di ipus. . Nel mio oaoo di Jr).eningite cereb.ro..s.pin.ale) le che il nervo aCt1sticp partecipa assai frequen.alterazioni nella ·chiocciola si mostravano non , temente e forse inevitabilmente al processo flotroppo .evidenti; ma in esso la malattia aveva gistico delle meningi e che la neurite acustica è quindi un epi~odio o coRtante o pressochè avuto breve durata, il che non permise la. procostante nelle meningiti di ogni natura. pagazione del pus attra-yerso il cribro spiroiqe nella quantità necessaria per ·dare lesioni graSono rimasti disponibili alcuni esemplari vi. Trattan dosi poi di un a:dulto esisteva. .altra (estratti dal " Policlinico ,, - Sezione Medica) delle , difficoltà di propagazjone la!hirintica.· . Le lesioni anatomiche i11iziali -che si riscon- seguenti ·monografie: A. MuRRI, Del medici futuri (L. 2.50); tTano, quando !,esito mortale si ha durante la C. EcoNor.10, Sull'encefalite letargica (L. 5). malattia in atto, si modifica110 i11vece allor qt10.ndo l'individuo sopravvive. Osservazioni Coloro che desi.d erano averne copie, mandino praticate su individui, che soffrirono in prece- la relativa cartolina-vaglia all'Amministrazione. I
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lNFERl\IIERiA DI lSCIA-'BAIDOA
III.
(SOMALIA ITALIANA).
11 caso occorsomi, notevo1'e1 per la -cia&ui~ti.ca clinic.a deùle wne tropicali, ere.do ·n on ab.b ia
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FASC.
SEZIONE PBATJCA
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Una grave e rara ferita da morso di leone per ill dott. TERESIO BOIDI, te·n . med.' direttore.
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regf'oni· equatoiriali 'tlell'Africa vi è ancora u·n a notevoJ·e .s tatisti•c a di morti o di lesiooati - quasi seanpre i1nrdigieni - da ferite, strappamenti, amputazioni, lacer.azioni per m-0risioature di. ·b estie freroci, •s pecialmente di · 1eoni e. di ~~ardi, e, neiile aJdi.ooentle dei fiumi, di ooacodri111i. Le ferite pr.oçlofte dai morsi di ·questi animali sono molto iri"'.eg·oJari, qua.si sempre: contuse ~ settiche. La setttcità delle lesioni è in racpporto• con il sistein1a . . di nutri2ji one d·e:l la b.e stia f·eroice che mord·e : - iil leone ed ia leopM'!d.o si nutrono di carni san1g uinanti, str•a;p.p~te dalla vittima ancoca palpitante e la, flora batterica •dJella loro cavità boccale e quasi negativa, in ·confronto ·di quella del coccodrillo, che i:rip.one la vittima - previo maciullarne.rito - ne1gli an-· . fratti deLle rive d-ei fiumi o nei f.ondali melmosi dei .cespugli diegJi alrvei, servem:<fosene ( quindi secondo }l b.i oogno, do1po .che il nutrimento ·ha subite'> una decomposizion·e1 o:nganica più o .n-i.eno ruvanzata. · Le ferite, an chie per la po·c a n·etteq;za pe1rsonale degli i.n1di:geni - che vivono seminudi sono ·q uin-d i sempr.e ·.più o meno i.n fette:; vi si ag,giunga lai dLminruita resilstenza organica del tessuto lasionato ·- maltrai'tato, ·contuso -e maciurl lato - e si potrà anguire facilmente oom-e tali feTi.te 1diaino luogo a pighe estes·f:', di diffiicile guarLgio~e·, quan.dOI .n ,o n caipitano ev·entualità ;peggiori, comie setticemie, ~an1gre·ne, emboli senti,ci, ecc. . Occorre quindi · prati-care/ llD 'antisepsi pronta e :cigo.ro.s a, p~r potere ·Slp·erar-e, quain1d-0 J.e circostanze lo ,perme.ttano, in una guaJl'i.g ione di p.r ima iI)tenz.tone. 1
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La notte fr.a il 12 ed il 13 f.ebbraio u. s. ve..nivo chiamato d'urgenz.a pir ·esso l' irufemneria di T1gi·eglò (Alto 1Gill!ba), dovie aJlora risied1evo. Mi trov.ai dinanzi ad un armato della ban·da degli irregolari som,ali, ri s.p ondoote al no. me di Ali Ersi. del.la tribù dei Dir, cinque ore ·p rima assalito e ferito dia un gros·s o 1oone, nei paraggi di ·~1-Danaue. , u'n leone ·s.pad·roJlJ€\g.giava, a.a '.qua1che gioirn-0, in q.uel:lia zonia ·s elvaggj·a, .divoirando ·mu·c\ che e -caip.re1 al -pascOtlo; .g li i11di.geni, grav emen- • te d·anneg15'iati, aveva·~o richiesto l'aiuito 1del gruppo di arm.ati ·p residianti· el-Danaiu·e, .p er ·dare l·a ca.ccia al fe.r oce animale. ' Quattr() dei più a,riditi, me·ssisi su1J..le piste del Leone e .segnalatolo poico dop.o intento ·ai divorare u·n bue, ~prir-0110, alJI.a d:iistanza di circa otto metri, il .fuoc.o. . Il felide, co]Jpito di sol"'presa all.a regi().o o del collo, in llln ·attin10 potè o~rte111tarsi e ·spicca, ' re un poderoso .s alto, a·ggredéndo uno d•ei suoi cacciatoci - I'Ali Ersi - ·che, sotto l'urto vi-0le,n to, cadde a terra ·s upino. La beistia fero1ce v·e niv·a f11llr11i11ata con un co1p10 di fu1c ile alla teista, ment:re 0.011.1J..e ' zampe anteriori pi·antate ·s ul toraice, ~dd·entava il -poveretti{) all'~ig.astrio. L 'Alì Ersi, raccolto tlai · compàgni mentre ,, ' &ta:va 1p er essere , soffocato da.Ila n1ole die1la b·estia abbattuta, venne ·fasciato all'addome con I li1ridi cenci e !)ortato,, a dorso di camello, p1·-esso l 'inf.e·r meria di Tigieglò. Feci distende:re st1l tavolo chi1rurgico il f·el'ito, che conservava ancora, negli occhi sbarrati .. e n-ei lin·e amenti facciali co11tr.atti il terrore ipeir J..a subìta '1iggDession-e e p ~r il grruvissin10 perioolo oorso. ·R;imosse, l·e ,bende, n ere di sporcizia. che lo fasci.avano ·a11:a1tezza dello epi·gastrio, scorsi una strana sol uzion1e di, · contin110, a margìne piuttosto netto a forma rag-' gi.ata, con tre rag.g i partenti da un punto .si' tuato 1circa . quattro 1cein1timetri in alto €Id a si- • nistra della cicatrice ombeli cale . Il centro della ·ferita ·era segn ato da una d·eprac:;isione d1eterminata ·da notevole quantità di tooS1Uto asportato; - un lievie g;em.i zio di san1gu~ diseg11ava 'meglio, all~inoerta luc·e a petrolio, i raf];- • g} 1d1eùJia t'erit·a, ·Che 1potevaino misurare cia.sicu11.0, cinqu1e o set c-en.tirnetri di lunghezza. Tail,e lesione era stata determinata dal m-0.nso del ·Jeone. • Su entrambe le regioni mamma~~rie si no-tavan·o 4-5 f,e.rite1 lrucero-contuse, di ciroa q1u·a.ttJro centimie tri ai diràmie tro, pr-01dotte dal1le zampe deJà,a ..bestia feroce: Una legigera pressione digitale constatava che rl a 1soi1u2ione di oontinu•o intere:ssava un -n otelvo1e strato di tessu.ti molli ed i muscoli retti ad1dominatli, .wecie i.I s1ni1stro, !rer la prof.on1
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riiscontr:i nella letteratu•ra m.ed1ca ,d·ei . paesi caldi. Din1ostra inoltre come, co.n Pochi II}<BZz.i, in co11d1zioni diffi,c ili di aml?ientè, avendo a disposizione· deJ ,sieiro .fisiologico, d·e1]la tìntuva. di iodo ed una modesta busta .Cl1irurgi.ca si possano . ottenere risultati insperati.
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Nella Somalia Italra;na mertdiona1e - iJ. Benadir .p ropriamente d·e;tto - vive~ specie nelle regioni s.ettentrio11.1aJi; il Ieooo, 1che è ~aratte ristico per la m~ncanz.a debl'ornamento dell.a giubba e p:e! la no·tJe'Q'oLe mole. Non ·alssa1e l'uomo, se non è in is.tato di crisi fam·elli-ca. ' Dà .la caccia alJ.e mandrie p.a.-. scolanti e attacca di 'preferè·Dlla buoi, vac·che e ~apre. Gli indi,g·e·n i h·a nn.o del r~ del deserto tin , terror paniico; affrontano, ta.l ora armati di ·s ola lanicia o di baston~, il leopardo; caiociano, con sistetlnj primitivi, il coccodri~lo; n1a fuggP'no il leone. I •
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diità di circa tre centimetri: L- la lesion,e non pein·~tiiava nella .cavità peritoneale. Evitai la specillazione, ossequente ru11e noTm.et del mio venerruto ma>&Stireo Sen. N ova,r-0, che giudicava come ,cosa molto pericolosa, per ovvie ragioni, l'uso dello specillo nelle solt1zioni di continruo recenti e '5a·nguinanti. Al torace la palpazione 1mi·se i n evi.derua Uin. punto dolorifiico corrtspon1dente all' inserzion·e stJe1rnale 1delbla Siesta co.stola destrai; con un attento esame scopefl.Si la Iussaziaine di d.etta costola nella. ·s ua .articolazione 1Coll,o 1Sterno . . PrO'Vvi1di .a;d una rtg.q:ro sa aintii~epsi, ·prim·aJ con un'aocurata détersione d.1a1Jla 1f.eriita dai grumi sang.ui·gni . e dagJi ev-entuali corpi est:rianei m1ediante ·u n 'irrigazione di isiero· fisioJaigioo tiepido, bagn·af11Jdo quindi i bordi dell·a vasta ferita con solt1zione alcoolica di iodio. Indi, , speran1do in una guari.gi>0ne 1p er prima intenziorte, proc-edetti alla .suturra con 1'7 punti · staccati e con seta ·s terilizzata 6 K. Per debita precauzione miisi uno stue:hlo dì ,garza al iodoformio nel oe1I1tro della ferita. da oui partivaJlJSi i tre r34ggi. Medi1cai· 1a ·s u·tura '-e àe altre ferite ~acer.o~oontU1Se del tor3JCe con soluzii()'fl.e iodi-ca , La quan,tità <Ii san·g u.e !perduta 1dal ferito era quasi inisignilfìcarube, e le st1€' ' c.on1dizi1oni, i1l1 · giorn.o 1dopo eTano buooe. Polso 90; TeJ:n,peratJura 38. Alla sera ·d el dl 1segu,e nte feci la P·r ima medi.cazion1e : tutto laisiciava 'gpera.re bene: l.o stuello CiErn.trale, inz1UipP:ato di sier-0isità sanguinolenta., nulla denl1nciava di S-08'petto. Terzo giorno : Polso 100; Temperatu·ra 39. Alqa meditcazione mi avvi1di di una notevole tlu·oruscita ·di liquido · sier:oso, con t,rao:cie di sangu.e rag.grumato 1d1rul ·punto ·Centra1e; colla pressi·one circostante lo scoilo aumentava .coosiJd1~rev-0lment1e, l'olfatto d•enuncia1 v a il caratteristico odore d'eilla deoomposizione orga·n ica. Senzia .aJlJcuna titubanza tolsi tutti i punti alla f·erita, ·Ch·e - previa un'a.bbondante irrigazione con l'a. comune sofuuzione fisi.ologitca - za'ffai con 1stue~li di garza iodoJorm'tca. accor.g.endomi che i bo-rdi .della l·e1sion1e .e;r ano 1molto sco11ati dai sottostanti teissuti muooolari. La temperatura, il polso ·e le condizioni gen-erali del paziente cominci·aron,o a migliorar.e dorpo qualc he ora. Quarto giorno: Polso 95; Temperatura 38,5. Al quinto giorno, a1la rnedi-ca.zione. tTo~ai t.uft,a quanta la .f as cia.tura inzu1prpata di sie .. r ità giallo-scuxa;_ mettendo allo soopierto l~ ferita, mi coilipì alde nari un forte odore d1 gangTena. Arrovesci,ando i bordi. si potevaJ scorgie>z-e che la primitiva ferita era di-ventata una vaJSta cavità a pareti nerastre, . ·s u cui soiocarv.ano in Tilievo, 1con ltn ·a1spetto nettament1e gan1grenoso. numerc,se zolle di grasso .. Semza perd1etrmi cli spemanza, sbrigliai magg1orme11,t~ ~a fer' ta mett endo11e "a:llo scoJ)erto le pareti interne. , cl1e sottaposi a 1gen·erosa raisohi.atJUra con il c11cchiaio chirurgiico, asiportando, collie. forbici c11rv.e. lo trato n .erastro _marcescen;te, arr tanù.0111i .. olo al tessuto v1vo s~gu1.n~nte, che ca\1 terizzai con soluzionE> alco.ol1ca d1 .1odo. ~l a co11 n1ia gra\'e soyipre~ a m1 .aocors1: dura11te l'operazione, che la par~te addom1na~e ernsi c.;rollntn dal sottostan te piano .m,t1~cola1e ir1 qll <.h..":"Ì t11ttt1 la st1a ~u-perfic1e; e c1oe. ln alto $ìno n1l'n 11 golo PJ)igostl'ico. in basso sin o olla 1
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ta da uno strato giallastro purulento, più o .. hlen·o spesso e · aderente, che può rompersi in , alcuni punti mettendo. allo scoperto piccole MEDICINA. suffusioni san.guigne nel tes.suto nervoso sotL'ependimite meningococcica. tostante. Inoltre· dalla superficie ventricolare sporgon9 granulazioni biancastre costituite da (l\I. CH. DoPTER. Gaze·t te de.s H 6pitaux, • noduli infiammatori sviluppatisi nello strato r1. 23 e 26, marzo 1920). • sotto-ependimario. .In un rcerto nume•ro di e.asi~ più frequenti I plessi coroidei nella maggi<?ranza dei casi di quanto non 'Si creda, il meningococco si losono ·d i .aspetto normale. Tuttavia essi possono talizza oltre che nelle meningiti, anche nell 'in- . esser.e fortemente congesti ·e ricope·r ti ·d a un terno delle cavità ventricolari, determinando essudato siero-purulento con coaguli fibrinosi l esioni anatomo-patologiche particolari neladerenti alle loro numerose ripiegature. ! 'ependima e dando lu0go a sintomi speciali. Lesioni i·s tologiche. 1 - All'inizio "'epitelio che nel loro insieme costituiscono il quadro ependimario è con~rvato e 1e :ce·l lule most:r.ano dell'ependi-mite complicamte .e per lo più aggravante il qu-adro d·ella menin·gite cer,.ebJ·o- s0ltanto rigon·f iam·e nto, intorbidamento e vacuolizzazione del protoplasma, e nucleo di a.spinale. spetto ~eecicola.re. in· .a ltri ca·s i le cellule a.u , LESIONI VENTRICOLARI E DEI PLESSI COROIDEI. mentano in altezza e si .allontanano le une dal. La, normale comuni-e.azione tra gli s'pazi sotto le altre. Ulteriçrment,e avviene una vera de.aracnoidei e i ventricoli favorisce il propagarsi squamazione dell'epitelio· che lascia allo sco. "d ell' infezione m·e ningea ne11.e cavità ventrico- perto il tessuto nervoso sotro~tante. Quan do lari sia direttamente si.a per il tramite dei l'infiammazione è poco accentuata si osservaplessi coroidei. All'autopsia si coi!stata un in- no moltiplicazioni cellulari -con formazione di torbidamento ·del liquido ·cont€nuto nei ventri- vere vegetazioni che sporgono nella ~avità ven- · .coli e nei casi recenti di meningite cerebro- tricolare, ,e alle volte anche si infiltrano in prospinale, senza che siano ·riscontrabili lesioni fond'ità. Alla superficie rdi tali vegetazioni le nelle pareti dei ventricoli stessi. cellule sono m·o ltiplicate, addossate le un·e alle Ciò rappresenta il primo sta>dio dell'ependi- altre e p:nesentano · ·c hiari segni di. degenera- . mite o ',:entricolite, che J>UÒ .d'un tratto genera- zione. L'epitelio è r.iooperto da essudato contelizzarsi a tutte le ·c.avità ventricolari lasciando 1 ne.nte polinucleari degenerati e macrofagi più intatto l>er lo più il canale centrale del midolo m,e no àbbon·danti. · lo. Alle volte ·l'infiammazione è localizzata solLo strato sotto-ependimario è cosparso di p.otanto ad ·alcune delle cavità ventricolari. Nello d11li infi·a mmatori disposti p.e r lo più .a•ttorno ~tadio successivo determina alterazioni anatoad una vena ·che .si presenta dilatata e ripiena mo-patologich·e parietali e .s-0ttoparietali che di sangue, ·spesso occlusa da un trombo. variano secondo la gravità e durat~ del .p roSe il vaso è maggiore, la ;p arete è invasa da cesso infiammatorio e talvolta anche nello .steis- cellu.Le migranti, se è un capillairè mostra la s o individuo nelle diverse cavità. parete in via di degenerazione. La lesione prinEPENI>IMITE SUPPURATA. - 1. Fo1ma acuta. cipale è costituita dalla dilatazione della Macroscopicamente si nota una cxrstan~e dila- guaina perivasale invasa da •Cellule che form.ano un manicotto completo attorno al vaso. tazione delle cavità ventricolari che contengonQ liquido P.iù o meno abbondante, torbi•do, gialTali cellule sono rappresentate in ,,maggiolastra, leggermente roseo, di rado nettamente ranza ·d a monont1cleari, macrofagi, da ra,ri po, purulento. Ne.I liquido si trovano sosl)esi dei · linµcleari e da err1ftlie, circon·d-?te tutte da una fiocchi purulenti che facilmente contribuiscono zona di edema. all'ocicl:usionre ·dei f.o ri di Mon.r o dell'a-0q.uedotto Nel tessuto nevroglico Si nota ~nfiltrazione di Silvio, della parte in·f erio re del 4° ventricolo. ' edematosa, degenerazione delle fibrille e for- _ Il liquido c·o ntiene in .prevalenza polint1clea. mazione di vacuoli. , ti, macrofagi e cellule epiteliali. N·ei polinuInoltre vi si osserva .a nche infiltrazione celcleati ·e. nei m.a crofagi si• riscontrano nt1me·rosi ll1lare dovuta per lo più a. linfociti, a polinumenin·goeocchi. .. cleati e a scarsi ma.crofagi. S.pesso si risconLe pareti ventricolari appaiono opache, gial- trano emorra·gie microscopiche diffuse. Le le· lastre, con vene dilatate. e congeste. A·d esse sioni della s ostanza grigia sono rappresentate -aderiscono, specie nei punti declivi, dei coaguli da.Ila cromatulisi d·elle cellule nervose; quelle fibrino-pu~ulenti che si posson-0 in principio , •della. sostanza bianca dalla degenerazione d~!1 a -clistaccare facilmente col ·lavaggio. In uno sta- fibre a .m ielina, che può cond11rre sino alla loro completa distrl1zione. dio ulteriGre la parete ,dei ventricoli è ricoper•
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1'utte le lesioni dello ·strato sotto-ependimario nonucleari e linfociti. Tali elementi, quando il dipendon o dalla lesione vasale che per prima pro.cesso i~ammatorio dwra a lungo, sono va• si costituisce e che ha notevole importanza nel- 1·iamente degenerati. Nel sedimento si trovano lo svolgimento delle ulterio1i alterazioni. L'a inoltre meningococchi tanto intra che extraguaina perivasale costituisce una parte imporcellulari, e De Vesbizier e Chauvel e ·pu·r e Guy tante nel riassorbimento del liquido cefalo-raLaroche hanno riportato cas·i nei quali il Iicl1idiano • Quando questo è carico di elementi qui do torbido era sp·r ovvisto di elementi cellutossici, produce una infiam·m azione della .guailari, _ma contenev.a meningococchi in cultura na periv.asale, che a sua volta per le, alterapura. zioni anatomi'che c-0stituitesi rende più diffi2. F·o rma c1·on~ca. - La forina acuta può · cile il riassorbimento del liquido cefalo-ra'Chialle volte prolungarsi nella forma sub-acuta o diano. Onde questo si accumula nei ventricoli cronica. Al processo infiammatorio caratterideterminando dapprima ipertensione ventricoati:co della forma acuta si aggiungono tutti i . lare, e quando i fori di comunicazione siano segni di un processo di organizzazione lenta, obliter.ati, dilatazione dei ventric-0li e sind'rome pon desquam.azione dell'epitelio ed organizzaidrocefalica. . zione dell'essudato fibrina :purulento. In. tal Le alterazioni descritte de!lld strato sotto- modo si sviluppa il connettivo che assume la ependimario sono perfettamente analoghe a forma di un .reticolo nelle cui maglie si trovaquelle riscontrate nella encefalite acuta non no elementi cellulari diversi, alcuni ancora suppur.ata e sono pàragonabili nettamente ai conservati, altri in via di degenerazione. Si risultati sperimentali ottenuti da Merle con la costituisee in tal modo una fusione tra il tesriproduzione nei ca.n i di focolai di encefalite suto sotto-ependimario ed il tessuto connettivo sotto-ependimaria, medi.ante l'ini.ezione · intrafibroso di nuova formazione. Nello strato -sottoventricolare di culture microbiche. E quindi ependimario si .n otano le stesse lesloni anatof)robabile che le lesioni descritte del tessuto miche della forma .acuta, ma meno intense e \ nervoso consecutive .all'ependimite si.ano d~ più estese. Abbondanti appaiono gli elementi vute a·d una encefalite prodotta dall'azione delcellulq.ri ·d isseminati nei focolai d '-infiammaziole tossine del liquido cefalo-rachiddano. ne, ove si notano, non sempre, anchè capillari A:scesso pe.r iependimarrio. - .L' ependimite neoformati e fasci connettivali che si insinuapuò essere ae:cpmpagnata dalla form.azione di . no attraverso i tratti 'privi di epitelio, t3~no al11n ascesso periependimario .che non ·ha con i 1'essudato · già organizzato. - vasi i rapporti che d.imostrano invece le S\IPIl liquido ventricofare è per lo più limpido, purazioni istologiche descritte. Tali ascessi 'Si ma mostra peT lun·go tempo ancora .nel seditrovano quasi ,a contatto dello strato ependin1ario, come espressione di una infiammazione ' mento abbondanti polinucleari, e alle volte anche soli linfocit.i · e meningococchi. propagata 1)er contiguità a per passaggio a Nell'ulteriore evoluzione l'epe11dimite divie .. breve distanza attra:v erso la b.arriera e.p iteliale ne si-erosa, e soltanto permangon·o eviden~i le del germe· specifico. alterazioni in corrispondenza dei punti ove era Il reperto di questi ascessi è piuttosto raro. '\restenhoeffer nf1 ha · descritti 4 casi nell'epi- distrutto l.,epiteli'o. In tali punti si può anche demia tedesca del 1905-1907. Laiguel-Lavastine · trovare 'una invaginazione pseudoglandolare riporta il caso di un .ascesso della grandezza · dell'epitelio o un completo saldamento delPessudato organizzato .con lo strato sotto-ependidi un pisello, situato presso il corno occipitale • mario. In tali con·d izioni viene disturbato assai e contenente un pus bianco giallastro; :Nlonil ·riassorbimento del liquido cefalo rachidiano ziols e Loiseleur., ali' autopsfa di un caso di mee si banno fenomeni .di idrocefalo cronico. ni11gi te mening-0coccica guarita., hanno osservato un voluminoso ascesso della grandezza Ependi11iite sierosa. - In alcuni casi si osdi un mandarino, che si estendeva dalla scisserva sin dall'inizio lo svilupp-0 di una ependisura di Rolando alla parte iposteriore del lobo mite sierosa, senza accenno di suppurazione. Il liquido cef.alo-rachidiano è chiaro o appena occipitale, comunicante col corno sfenoidal e del ventricolo laterale. opalescente e contiene linfociti e rari meningococchi. Le lesioni che si notano macroscopi· Liquido cefalo-rachidiano ventricolar e. - Gecamente e microscopicamente ,s ono le stesse 11eralmente il liqt1ido che si riscontr~ nelle • della forma acùta s11ppt1rata, ma hanno sin cavità ventricol::iri è più o n1eno torbido, o nettamente pun1lento, contenente spes~o i11 so-. dall'inizio uno ~vi!11ppo sub-acuto o lento in rapporto alla maggiore attenuazione del gerspe11 ione coaguli fibrinosi o fiocchetti -puru1ne specifico. QuRndo la forma sierosa pl!.ssa 1e11ti. Il f:.edimento mostra presenza prevalenallo stato cronico, si notano gli stessi fenomeni temente di leucociti polinucleari, scarsi mo•
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di organizzazione e come conseguenza si ha un idrocefa1o cronico. ' Ependimite chiusa. - Alle voite si può ne1 dee.orso di una ependimite suppurata o sieJ;osa verifì"care l'obliterazione delle . comunicazioni ' esistenti fra i ventricoli, o fra questi e gli spazi sotto-aracnoidei d~lla base. Tali obliter.azioni l sono dovut~: , 1° -~ll'ipfia~1nazio11e ependimaria, che chiude i fori di Monro, per mezzo di fiocchi purulenti • 2<> ·Alla forinazione di briglie connettivali, fibrose, ·che poiSISono ostruir.e il f,o ro· ,di Magendie e quelli di Luschk.a. Si determina così· un isolamento completo dellè cavità infiammatorie, e il processo in•fiamma.torio può in alcune continuare ad evolvere progressivamente, mentre regredisce in , altr.e pa•rti ·tanto che può per. sistere la ventricoli.te, mentre la meningite può consitlerarsi guarita. Le osser.vazioni di Marfan e di cazamian • mostrano come le obliter.azioni possano essere n1ultiple, tanto che ·s i verificano allora vari focolai isolati gli uni dagli .altri e talvolta associati a focolai midollari. Lesage riporta un caso in cui fu notata l'esistenza di un ascesso isolato del corno frontale destro, e ·di un altro isolato del corno o~cipitale sinistr-0, mentre le altre parti dei rispettivi :ventricoli .avevano cons-ervato il loro aspetto norma~e. , LESIONI DEI PLESSJ COROIDEI. I
Le lesioni dei plessi. coroidei . pr.ecedono se mpre quelle dell'ependima e sono• costituite an~i tutto da congestione e dilatazione vasale, ede1na infiam·m atorio ed infiltrazione .cellulare aibbondante. L'epitelio ·di rivestim·e nto è rigonfio e torbido, e si desquama. Dopo .q ualche gior:il·o queste lesioni si , attenuano mentre si accen\ t11ano nettamente le lesioni ependim.arie, e soltanto rimane uno strato purulento che avvo)Jge i plessi coroid·ei, e che successivamente si modifica in una sottil~ magli.a fi.b rinosa che racchiude I.e villosità dei plessi, insieme con elementi del pus. Il fatto che le lesioni dei plessi coroidei pr·ecedono quelle dell'ep.en·dima fa supporre che i :Plessi .coroidei :rappresentino l'in. termedia.rio fra l'infiammazione delle meningi e qt1elle dei ventricoli. I 1
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Nel deco.rso di una meningite cerebro-spina.le le lesioni ependimarie che vengono a . compli, carne il d·ecorso possono essere leggere, .ed al• lora passare anchè inosservate·, o · essere a·s sai accentuate, ed allora i sintomi ai quali esse • danno luogo si confondono· spesso con quelli dellà meningite. Per altro si sono potute ·distinguere due sindromi, che insieme rappresentan-0 qt1ella che ~uò e<hiamarsi la .sindrome
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ependima.ria: e cioè, la si11.dro11ie d'infiammazio1ie ventricolare i cui sinjJorni principali sono:· l'aum·e nt·o ·Ùella rigidità, i di~turbi déll'intelligenza, la soJ?.nolenza e la cachessia progressiv.a i e la sindrome1 d'ipertensione cranica> . i cui segni sono la cefalea intensa, l 'ipere.s tesia, il vomito, i disturbi degli sfi.n teri, d·ella • re~pirazione, della circolazione. e la J?apilla ·da stasi. . L'ipertensione cranic.a p-gò essere dovuta o • a iperproduzione· di liquid-0, o a un difetto· di riassorbimento. Le due sindron1i accennate . posson·o in varia . misura asso'Ciarsi, a seconda dell'entità e .della sede delle lesioni infiammatorie. · Pèr .altro i vari aspetti clinici, dell'e.p.endimite poos.ono ~sse.re ri.po~ati a due tipi principali: « l 'ependimite suppurata.>> e « l'ependimite siero.sa ». Qt1eet'ultima può essere . tale sino dall'inizio, ·o ppure rappresentare l'esito di una ependimite sup.p~rata. . , · \
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Ependimite acuta o sub-acuta suppurata. -
Essa può clinicamente manifestairsi sotto tre form.e diverse1:, o di .meni1'igo, ependimite libera, o èli meningo-ependimite chiusa, o di pioncefalite. N·e lla menìngo-epe:o.dimi te libera i segni propri dell'ependimite non costituiscono un carattere netto ~ifferenzia.le, m.a. sono mascherati dai sintomi '.della m ~ nir.lgite. Però, la prostr.a' le grida del malato e le contratzione intensa, ' tt1re rappresentano i \ se~ni principali del! 'in- ' fiammazi-0ne ·dei ventricoli. Il. liquido cefalo-rachidiano è sempre torbido e purt1Iento ed esce con facilità. • ' Nella ' meningo-ependimite .chiusa i sintomi della ventricolite sono velati · dai segni della • menirugite, ma più evi dente e l 'irp.ertensionie, più accentuata Ja cefalea, la rigidità, la ca-.. . I eh ess1a. Il liquido ce·f.alo-r.achidiano esce a bassa. pressione e mostra costit.11zione nettamente diversa.. da quella del li-quido contenuto nei ven tricoli, -oer la mancanza di comunicazione fra . \ . la cavità dei :ventJ.r~coli e gli spazi sotto-atra-c- · no idei. Nella pioencefalite pvra più chiari sono i sintomi -propri delll'e;pendimite, ,a vendosi 110 svil11ppo di essa quando i fenomeni infiammatori della meninge sono in risoluzione. È così ch·e in ammalati di men·i ngite cerebro-spin.ale si può osserv.a re che i segni de1la meningite regrediscono, il miglioramento si .accentua continuame~te, quand·o improvvisamente la temperaturr.t di nuov~ si eleva, la cefalea divienè • violenta, aumenta la rigidità che non completame11te era scomparsa, aippare di nuovo il delirio. La puntura lombare dà esito a liquido limpido. Il malato accenna profondo senso di • 1
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.astenia, di accasciamento, al quale si aggiunge anche sonnolenza che diviene talvolta continua. Il sonno è interrotto soltanto da crisi di 1 agitazione da delirio e da accessi di violen' tissima cefalea, specie occipitale. A questi sintomi si aggiungono il vomito, un progressivo atunento· della rig1dità e , della contrattura ,degli arti, sia superiori -che inferiori, e incontinenza degli sfinteri. GJi in.fermi presentano inoltr~ \ln dimagramento rapido e progressivo, e quando la malattia si prolunga div-eng·ono cachettici e pcre,s entano facili decubiti. Nella pioencefalite la febbre può anche mancare, ma ordinariamente assume_il tipo intermittente proprio delle forme suppurative. In numerosi casi si hanno disturbi dell 'udito e dellq. vista, questi ultimi in rap.p orto· con la papilla da stasi dovuta all'aumentata pressione intracranica. La pioencefalite ha un decorso ordinariamente dai 10 a 20 giorni e termina quasi semJ>re con la morte. . Elemento di importanza per la diagnosi è il comportamento del liqutdo cefalo-rachidiano. Esso è fortemente diminuito e con la puntura lombare non se ne estraggono che pochi centimetri cu1b ici, alle volte n11lla. L'esame citologico e bacterio logico rnostrano · predomin.anza di linfociti ed assenza di . meningococchi. Il siero introdotto per via en·dorachidea non è riassorbito ~ Esiste un netto contrasto fra i caratteri del liquido estratto con la puntura - lombare e di quello ottenuto con la puntura dei ventricoli. Quest'ultimo è ordinariamente torbido o purulento, e m ostra abbondanti polin11 cleati e menin.gococchi. . I caratteri del liquido cefalp-rachidiano co. stituiscono un in~ieme sintomatico che può c l1iamarsi « sindrome di ·chiusura» e che ag~ giunto ai segni dell;infiammazione dei ventricoli e all'ipertensione caratterizza la pioencefalite. Molti casi si allontanano dal decorso tipi co; così il periodo intermedio tra la meningite e l'inizio dei sintomi di pioencefalite varia da pochi giorni sino a 2 e 4 mesi. La durata della malattia p 11re varia da alcuni giorni, nei casi acutiesimi, ad alcune settimane e sino a parecchi mesi. In tali casi a deco rso lento, prol t1ngato si h anno ad intervalli vari delle pousSPes che lasciano l'ammalato s·empcre più debole e dimagrato. L esito ordinario è la morte anche nei casi • a decorso lento; tt1ttavia, anche senza trattamento specifica si vuò avére la gt1arigione, con permanenza 'J)erò di infermità irrimediabili. qua.li paralisi degli arti, sordità e taI,·olta cecità completa. .. 1
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La sintomatologia dell'ependimite è in rapporto con la speciale localizzazione .anatomica del processo i11fiammatorio. È così che nella epengimite del pavimento del 4° ventricolo si ma.n ifestano disturbi del polso e del respiro e paresi o paralisi del facciale o di altri nervi cranici. Al.le volte l'ependimite può essere localizzata unilateralmente, ed allora. si possono a vere sintomi a carico di una metà· so!o del cor,po, tanto che diftlcile riesce la differenziazione con un ascesso o con un tumore ce1·eb r.ale. La .p ioencefalite è più frequente nel lattante. DecQrre con gli stessi sintomi, ma presenta di particolare una ·distensione e sporgenza a:ccentuata delle fontanelle che non si appianano dopo la pt1ntura lombare. Ependimite siero·sa. - È caratterizzata dal fatto che il liquido cefalo-rachidiano è limpido costantemente, e d.à sintomi di disten.sione ven-.. tricolare e di iipertensione intra-cranica. -Clinicame,µte si distinguono due forme: una forma acuta ed una forma sub-acuta o -cronica. La secon·da forma è p-iù ~requente ed il qua-. dro clinico rassomiglia a quello ·d ell'ependi1nite suppurata, senza. i fenomeni di infezione. I1 più delle volte costituisce l'esito di . una • meningite cerebro-spinale apparentemente guarita. La cefalea è intensa e spesso accompagnata a vomito. Alle volte ricompare rigidità dell.a nt1ca. Il segno idi Kernig è incostante. Rapidamente si .s tabiliscono segni di acèentuato dimagramento progressivo e disturbi intellettivi. Frequenti .sono i dif$tt1rbi degli sfinteri. I riftessi sono a volte ·aboJiti, a volte e-sagerati. Spesso esiste iperestesia. Tutti i sintomi decorrono senza febbre, e con l'evolversi della • malattia c"ompaio:n.o sejg ni cli lesion i del bt111bo (polso irregolare; ~ispnea o respiro di CheyneS tokes). Costantemente si trova papilla da .stasi, ·dovuta alla ipertensione intracranica. Alle- volte' si ha amat1rosi senza lesioni del fondo ·dell'occhio, per compressione delle bandellette ottiche; tale an1aurosi scompare con la puntura lombare. Il liquido cefalo-rachidiano ~ Limpido, incolore e nel sedimento mostra talvolta •rari linfociti e polinucleari, mai germi. Il liquore escP • a pressione alta quando permane la comunicazione tra i ventricol1i e gli spazi sotto-aracn oidei., a pressi·o ne bassa ql1ando siano blocca ti i ventricoli. Il liquido ventricolare è ordinariamente ug11ale a quello che si estrae con la pt1ntl1ra lomhare; alle volte contiene maggiore quantità di elementi cellulari, e a differenza del liquido rachidia110 p11ò contenere anche meningococchi. Di radp l'evol11zione di questa forma di e )endimi te è rapida, per lo più è lenta e termina 1
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con la morte pe.r cachessia progres~;iv.a:. In al·· trociti e Jeucociti; 'IlJessuna, reazione da par1.e ,d el midollo osseo. Le epifisi, di solito - legg.e rcuni casi, quai;:ido si~ . libera la comunicazione mente tl1m.efatte, non mostran-0 ,alterazioni tra i ventricoli e la cavita sotto-aracnoidea, si flogistiche:; con questo reperto quasi negatfvo può avere la .guarigione con ripetute punture contrastav:a la loro forte dolorabilità alla preslombari. Nel lattante, _oltre i sintomi notati, si ha l'ir1- Btollle. L '3'ffezione .decorrev·a1 :seIXljp·r e senz1a f 1E\bgrandimento delle fonta.n elle e l'aumento di bre; i ,pr·eparati isaltcilic.i non' ebbero alcuna tutti i diametri .del cranio. Dopo la 1guarigione · af.ficaci•a. Rtgua~do • alla diag11osi diff.e:r.ooz_iale di una meningite cerebro-spinale si può avere dovettero ass~re esclusi anzitutto 1di·stur.bi sta. . la comp.arsa di l1na epe~dimit e sierosa acuta tici tanto .p iù ohe in ·a1cuni deg1li amma~ati ' ~ clie evolve rapidamente verso la morte. · s~erano .fo.r mati rsdn dal1'iiniz.io .dell'affezione Lagane ne rip<?rta un caso. I sintomi di i-per-. piedi piatti, ginocchi va.ri e valgL C,o ntro la tensione intracranica si s vilup a rono · 15 giorni poJ.i•artri te parl81Va i1l decO'I'sO, Ila mancante edopo la guarigione della m~ningite. ziologia, l'insuccesso dei .preparati salicilici. All'autopsia si notò ependimite siè1rosa, che Poterono eSSf re eliminati pu,:r:e senz'.altro il reuin vita non aveva idato luogo ad 'altro sintomo matismo musc~larè; la m·i osite, trichinosi e le • .all'infuori dell'aumento della. pressione i.ntra- aff ez.ionri nervose sia organiche cll·e funzionali. cranìca, ed a nessuno de.g li. altri segni propri ·Una .sp.iega.zi·on.e si.cui:ra .del .qu•a;dro morboso dell~ependimite (rigidità, disturbi dell'intelli-· vieniv·a fornita .34ppena1 .d al rooiogran:una, il genza, cachessia precoce1. q11ale quasi o del tutto negativo n.ei casi inizi.aTRENTI. li, presentava delle alterazioni oltremodo. caratteristiche negli staidi avam.za.ti: J.' ombra dell'osso, rarefatto nel 1com·pil·esso, mostraiva à1l e Sulle attuali osteopatie di guerra. sue estiremità degili tntorbidn.p1enti a maioohie ( KOEPCHEN. ·zbl. f. inn. Mediz., n. 52, 1919). · o a striiscie op.pure diffuisi. La linea eptfi1sari1a, Nehla primavera del '19 furono d~·cri tte i·n tr.oippo ervid!ente 1d·a.ta l'età, era sfi,anic.a ta ·e a1aune cnttà d·eljl 'Austria tedie'soa, is pecie a Vien- · spesso sLaNata al suo limite 'S uperiore; tailivolta na, del1l:e ·si'Illgolari osteopatire, le ,qual1 per il ~partente d~staioco d.ell1' epilfilsi 1e1d . i·nlf:ria;ziJOIIlli loro im:sorg.ere eptdJem1co furono messe in ·raip- specie al lato interno; nella regione defila me- · porto colle tristi contlizioni d'approvvigiona- taftsi. Qu:eiste ailt!.e'ra.ziooi ,erano 1sempr.e btlatemento e la vigente fame. Il ·q uad·r o morboso rali, anche ·1se l'ammalato .accusava d-0lori in presentava dei pt1nti di contatto col i;aohitismo un' estremità sol1a .e oo le articòlazioni erallJO e colla osteomalacia. oliniica1 me1nte 1sa:ne . . Predominavano i d-01lori; in u11 tempo di soPredominav·a no dUD.tql1e i segni .caratteristici lito breve subentrava ·l'impOISISibi·l ità spesso as- d1el ·r a0hit1smo, mentr.e eira meno mar.oata l'asoluta di camminare, non r·a re erano deformità listeresi che si ·trova di reg·ola nella osteomalanotevoli all·e .estremità inJferiori. Amma.l avano cia .. Le :alteraz,~o;ni n1on stiavand mai" in raipcon sintomi osteomalacici anzitutto donn·e' .a l pol'to e.olla g:riaività del •Oa:So, specie, negJi stadi là della menopausa, m.entre le forme ra- dii imiziali. Per evitrure errori diagna.stici, i chitiche oolpivano 1genePallmente rragiazzi n·ella rep~ti veni1vano .sempr.e con·fu::ontati con ri-pubertà. spettiavi ·radiogrammi --n·o rmali. Le alte:na.z iooi In seg11ito si e·b bero pure in · Ger.m .a nia delle ·piiÌ gravi ·si trovava.n·o ·di s olito ahle 1g i·noc-cPiia. • pi·ooole epi•d.emie, le quail.i pll'f p~ifseritando .dei La sin·drome osteomalacica si distingu~·va sintoanii un po' differenti, dovevano esser mesdalla ttpica osteomalaci~ puerperale per la se in raonorto • oolle , s ummoozionate affezio111i. -man,o anza di alterazioni 1del ba.cino e perchè I ca:si osservati 1dall 'autore ~•.ppiartenevano alla porpolazioniei .d.e l distretto ·o arbonif ero Te- veniva colpito ot:ecipt1amente il sesso femminano. Le forme ra:chiticihe av.ev.a.no di comune ,n ·t le ne•l l'età senile ·O 1presenile, più raramente nell'anamnesi : l'età giovanile dei colpiti, la pure giova·n.ette e u011Tiin.i maturi. ~'·affezione crescente di.f ficoltà ,fino a imposs~bili.tà di cam- s'iniziaiva con dolori 1ai11e es~r.emità inf,eriQri, miniaiie, il .1av.oro gra:vo1sissitlno ininterrotto 1p er' al bacino, alla colonna v·ertebl'ale e .p iù special8 o 9 ore al giorno le condizioni .este1r1Ille ·Sfa- 1ne.tite al tora,ce, ai quali s'aggiUJI11gev·ano in ' ,·orevolissime, Il.a nùtrizione 1searaa, mancante se@uito orescenti difficoltà dehla d·e·ambiu1azi-0n.e di caTn-e, grassi, latte, frutta, ec·c. D'asipetto ed un'eveintu·al1e1 cirrosi. Il decol'So -era irelativ·apallido e floscio, 1aip1p a1rentem.em·t e arnemico, di men.te rapido, trovandosi :hl quadro mar.boso masse. miu.soolari -DOOO svil:uppat.e, g,l' inifei~i · completamente svil1!J1pp·a to spesso rentro podhi non ipl'le<sentavano niull-a a cari.c a degli · oirgani mesi. Nei casi osservati 1dall'autore il reperto interni. N armale era.., pure. iJ :r.eperto 1del .s an- ~a·d1ologi•co fu semp·r e 1del tutto · neg.ativo. Solgu.e, tanto per nt1mero che per forma degli eri- tanto Simon d!elscri"\ e ·parecchi ·c~si coi sinr1:1omi I'
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di ltn ,in cipiente coxa vara. Importanti so110 i repeTti éllutoptici .p ubblicati dal Partsch: l'osso ft •• tenero e 1p overo di crul·oe, si rompe 1Senza eviR. Accademia delle Sciem,e mediche dente orepitio (diff.erenza coll'osteoporosi sein Palermo. nile), le vert ebre si p ossono tagliare. col col• Sed 1tta del 27 nuirzo 1920. tello, in ql1ra lche ca1so i1l baci·n o è iegigermente ' ristretito, ma senza notevole def-0rmità. Nei taIl problema de"lla genesi del sonno. gli mieroscopi1ci .Je trabecole ossee sono , moltò ' (Le azioni àrmo,niche regolatrici del fenomeno). sottili, civcondate .da u111 tessuto ostieoide ipo.. Prof. l\tl. BARBARA. - L'O. espone 11na concezioverissiin10 .di celiliu~e .Ò!Ssee~ La d·elimitazi6n,e verne persona·l e sulla geneSi. del sonno fisiologloo quo·so 1'01ste()jpOlrosi seniJ1e .era .'spesso incertta. Que. t idianò. .. ste osteopatie, secondo taluni autori, . presenL'analisi del signtficato delle modificazioni del tamo piUre d·elle f·omne •di passaiggio tra nachi- ricambio e della termogeneSi rivela che il sonno tismo e osteomalacia. \~"' asser~.ann descrive segue a lla veglia secondo u·n ·ritmo che domina . inoltre dei processi osteo- e osteoperiostalf u~ualmente le due faSi del metabolismo materiale • il ·sonno è l'espressione della. fase cae1norragici, Simon delle affezioni ossee combi- e dLnamico; • nate ad ·edemi. L ,aut-o re pure ebbe occasione ta boli~a del' metabolismo, dello svolgimento delle di studiare un caso che, oltre ai fortissimi do- specifiChe en~rgie· accumulate in ogni ·p rotopla'Sma. I/avvicendarsi del sonno e della veglia è l'e~res lo1ri oss·ei, pr.esentav.a edemi e1d emorragie sotsione di un uguale avvicendarsi delle due op~ tocutan1e1e. ste fasi del . metabolismo . ... • Per ciò ch·e rigua:r:da ·ùa piatoig ene·S1 di questi Il periodico alternarsi della veglia e del sonno~ processi bisogna anzit-µtto prendere in considesarebbe rego:trato dall'attività. periodica ed a lterna razioin e il sistema ·e nrlocrino. L·e os:servaziJani \ (li gruppi ormon.ici a tipo fondamentale ant.ago11istie-0, di ' Schlesinger, il qu.ale nel 50 % dei suoi cas,i Durante la notte prevarrebbe il grup:Po ormoniro potè constatare una struma e spesso una te• • • t ania latente o conclamata; n-0n furono oonfer- eccitoànabÒlico. Dura~te la. notte si avrebbe invece instUfìcienza n1ate da nessun altro au:tor·e . Maggio·r favore del gruppo ormonico eccitoca tabolico. in'Contrò la seco·n da i!I{otesi .suiJ.la mMliCa ta cqrrela:zion.e delle di1V-er.se .gland!ole endocrine. Sie.Sulla propagazione dei toni cardiaci condo Partsch, Simon e Fromme, la causa va nell'ambito addominale. . . ricercata in un difettoso _ricambio del iosforo e Prof. V. PlAZZA-1\i!ARTl~I. - L'O. comunica sette calcio; quest'ultirna teoria d·eve venir convali- osservazioni personali di pe1·foraztone intestinale data però da ulteriori ricerch·e sperimentali ed (in casi di ulcere tubercolari, di febbre tifoide, di esami chimi ci riguar-danti il ricambio mate- ap,pendicite aeuta), con consecutwo ver.samento Zibe1·0 d·i .gas vntestinale - copioso 6 ·meno - nel riale. Processi t.ossicio'- inf etti vi ,po1ssoll!O tutt'al oa.vo per'l·ton,eale: perfo1·azion.e diagnosticata per più prepararne il t~neino. Che · la griJppe non po ssa ess·ern.e .1a caiu~a lo dim ostra la ma,nicail!Za l1_i, propagazione àei ioni oaràiaoi su tutto Z' ann,b ito addonii1U11le. ' d1 0steopati.e isimi[i .n ·ei p.a.e;si 1deglii alleati e In~ casi (i soli operati) se ne ebbe la conferm.a oosì pure i1el1a pandemia deJ. 1890, D'altro. can- all'atto operativo. . to vedian10 il rachitismo dei lattanti decorriru-e • • Sulla diagnosi di rabbia. ora in una forrm•a oltremodo .gfI'av-e ed aumenProf. G. FERNA~DEZ. - L'O. espone il metodo tare in frequ·enza. l1l raohiti&mo tardivo, desc1itto in precedenza da diversi autori, si copre che consiglia di seguire per gli accertamenti d.ia- , ~nostici di rabbia : metodo che numerosi esami clini camente .del tutto -coll'attuale crorma di guerra. L' essenza dei due proçessi dev'essere eseguiti, con gli• opportuni controlli, gli ha dimostrato che offre i migliori van~gi. dunqu e la stessa. Ciò vale. anche· per le forme Per l'esame · micrOSCQPico esegue degli strisci del osteomala ciche, la cui differer1za è probabil- C-0rno di Ammone e rispettivamente a fresco ri111e11te soltanto giraduale. Se esistono realmente cerca i corpi di Negri : quando tale ricerca è nele forme1 di passaggio tra rachit.i smo ed osteo- ga tiva procede alla colorazione , col metodo di malacia, ql1este verrebbero a con fermare la Bohw. Nel solo caso in cui anche questo secondo. tenteoria u11itaria sulla lor o patogenesi comune, tll tivo non è statò positivo ricorre alla prova bioproclan1ata anche ultimament-e dal Loose r . 111 l11tin1a analisi bisogn1 a rendere iresponsa- logiea. Questa nella più gran parte degli Istituti l1ili delle osteopatie lo stato di fame cronica nntlrabbiosi è f.atta sui conigli: -1'0. i•n vece Ei S{>rYe di eani robusti nei quali inietta simultnnea( pit1 qualitativa che qua:ntitati\·.a) deelle ossa. n1ente nella camera nnteriore nell'occhio e nella . La terapia è quella del rachitismo : fosforo e ente un po' di emul ione di cervello SORJ>etto. _ calc·io. E .... i ft1rono sempre efficaci. Da _.\J\·en~ _.\.,endo cura di oorYegliare più yolte al giorno fu }l tI l'e 1 a cco111andato l o stro11zio. gJi animali iniettati riesce a controllate la diagnosi iu una ruuniera ~bbnstan7,a certa . ~I . P .
CtADEMIE, SOtlETA MEDICHE, CONlìRESSI.
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11 pro~lem.a del matrimonio dei siftlitici. Pr-0f. L. M.u~INO. - In generale, l'O. segue il precetto della scuola cla·ssica sitìlogra.fica, ci-Oè : mantiene gli infermi I sifilitici sotto la cura: specitìca non meno di ·-quattro anni, pria di permetter.e loro il matrimoni-O. Non tutti i .casi di sifìliide primaria trattati precocemertte ed intensa.mente, coi mercuriali, ' co11 l'HecJ;ina o cogli a.vseno-benzoli abortiscono defiBuona parte di essi se si trascura nitivatm.ente. ' . per qualche te.ma;>o il trattamento specifico, dopo d11e mesi <> poc-0 più, sfa nel prim() anno, sia nel secondo an110 di decorso della inf.ezione, presenta manifestaz.ioni genera~i di lue, minime se si vu-0le, ma che ci i:q.dican-0 la avvenuta generalizza.zione della malattia. · Questi infermi rientrano nella numerosa classe dei 'Sifilitici costituzionali nei qùali la cura dev~ essere pr-0l11ngata per parecchi ~nnl, quattro almeno, prima di permettere ~I matrimonio. Negli Jnfer1m.i nei quali sembra sia àv\enuto l'~borto d~lla sifilide, conviene insi·~tere ne.I la cura per due a ·n n.i a 30 mesi, prima di permettere il matrimonio: in certi casi convie.nè ritardare al terzo anno. L'Q. riooroa che fin dal ·1892 sostènne , il -concetto che mezzo valildissimo pe1~ argina re il dila.gamento !della .sifilide per il tramite del matrim-0nic. dovrebbé essere l'istituzione per legge di un certificato sanitario 1p rema trimoniale. M. CIULLA. •
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· Accademia Gioenia di Scienze naturali in Catania. • Seduta de! 27 aprile 1920. , •
Rapporto fra il diabete e l~aciditi" del succo gast1·ioo.
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Rileva ~ll'esarpe ·di numerosi casi clinici l'esistenza di una , ipoclorldria nel diabete mielitico. CAPPARELLI. -
Aloune leggi I
tni~ov~ I
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dell'igromipsia. .
Elff etti del fulmine sull' orga-nismo i1,mano.
A. CAPPAREI-'LI. - L'O. fa una minuta analisi degli effetti subiettivi di ordine fisio-psichico prodotti dal fulmine sul proprio organismo. S' intratti~ne specialmente sulla modalità con le quali, di fr-0nte al grave agente, il complesso meccanismo dell~ coscienza si dissocia, si disgrega·, si eçllssa in uno stato elle rasenta la morte pe-r ricomporsi nuovamente col Titorno delle principali potenze animatrièi della vita. , • t
A. ' P ETRONE. - ·L 'O. ricorda ·i molteplici suoi lavori sull'argoment-0, ai quali il recente lavoro del Golgi Porta i>iena conferma. . . G. D' ABUNDE. - Sull e po71inevrosi del plesso b·r a'
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chiale da traumi di gu erra.
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M. CoNDORELLI. -
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Ovum Ovo Fregnana.
C rrrELLI . -
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Ipofisi e scle1·od er1n ia. '
G . !ZAR. Dall'osservazi-0ne di un caso . . di sclerodermia con segni dì deficiente funzione opifisaria Yenuto a · completa guarigione a seguit.o di sommi• nistrazione di preparati ipoiìsi, I' A. è tratto a. con• sjderazi-0ni generali sulla funzione sinergica, vicaria, alterna ed antagonisticà. di alaune ghiandole a secrezi-0ne interna. ·
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G . IzAR. - Viene posta in riliev-0 la. relat~v:a frequenza. di corpi aieetonici nelle urine degli ammalati di influenza sia a localizzazione· viscerale che • extra-viscerale. I casi illustrati danno ragi-0ne del!~ ingerenza che molti dei sintomi osserv.a ti <la ·altri autori negli influenzati ~·ientrino nel gruppo dei sintomi acet-0nemici, favouev-0lmente infiuen,za ti dalla somministrazione di alcalini.
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Sierorea.zione del Wa sserma1in, e 1nalaria .
G. !ZAR·. - Negli individui apparentemente esenti da infezione luetica la R. W. è costantemeinte negativa nella malaria latente, sia antica che reC€nte: è pure e<>st:antemente negativa nella malaria in atto recente. ·Solo in un esiguo n.umero di casi (2 %) di malaria antica, ripetutamentè re-· cldiva con parassiti in circolo si ha R. W. positiva durante l'accesso. li opposti pareri degli AA. trovano facile spiegazione in una insufficente a., namnesi ed in una tecnica imperfetta.
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S1ti rwpporti fra tuber colosi ed infiuenz.a.
ton -ricca casistica 1'0. dimostra la scarsa recettività al virus influenzàle dei tubercolosi e mette in rilievo il · mite e breve decorso del processo influenzale nei tubercolosi colpiti. Illustra inoltr~ l'alta importanza dell'infezione grippale nel predisporre alla tubercolosi polmonare e dà una interpretazione razionale che spiega i rap• poti intercedenti fra le due forme morbose . A.
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FAGIUOLI. -
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'L 'O. presenta una gioYane già af-' 'fetta da endotelioma malign-0 di quasi tutta Ja · · ~orta del palat-0 dur-0 con un ~r~sso ganglio sotto ruascellare. Essa è quasi guarita dopo 4 iniezioni di ·autovaocino. B ilh,arz·i a si. • ·t G. lZAR. - Riassunte le recenti conquiste intorno ai ciclo di sviluppo dell'agente pat-0ge110, alle \ie d'ingi;esso ed! a lla terapia, 1'0. illustra un 'caso di • bilarzias i curato e guarito mediante iniezioni endovenose di tartaro stibiato. S.
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Qn oaso di . e11dotelioma m(tiligno dei palato duro U'llarito colia aJutova1coinote1rapia.
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Dice che, ove si scelgano e<>me liquidi ascendenti delle soluzioni contenenti diver~i soluti, questi non sono attratti. tutti nella . corrente as~dente con la stes~ velocità e con le stesse proporzioni della soluzione originale, A fenomeno ultimato i lor-0 rapporti ponaerali iniziali sono mutati come se fòsse avven.uta una selezione di ordine chimic-0-fisico. Il fatt<;> è più spiccato con le miscele di elettroliti ed anaelettroliti. A. CAPPARELLI. -
A P'roposito della rnernoria del p1•of. Golgi « SÙllfl struttLvra dei globuli ro,psi dell'uomo e di altri an im a,li >) .
Aceton1iria neZl'vnfitUenza.
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• istenii e focolaio nella c utireazio ne del Pirquet. A FAGIUOLI. - Discussò il valore e 1 utilità delle varie reazioni tubercolinicbe oggi in uso a scopo diagnostico, l 'O. mette in luce il fatto che in seguito alù.t cutireazione Possono comparire chiari sintomi a focolaio nella zona P<>lmonare colpita. L'evenienza pratica si presenta soltanto nel 6-7 ~{, dei casi; però quando è ma~i festa riveste grande importanza in quanto èi informa sulla natura, sulla sede e sul carattere qi à ttività delle eventuali lesioni apicali, mentre la sola risposta' cutanea, anche· se int:ènsa. non depone con sicurezza per ù.t specificità di alterazioni polmonari sospette, n1a tutt'al più dimostra che le lesioni decorrono $U di un terreno tubercolare.
~XVIII
Congresso francese di Chirhrgia•
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Ricerche 81t{Jl i an1irio-aoidi negli i1ive rtebrati - L o' 1·ariazion,i dell'a.z oto a'rnin~o negli organi e liq1ti<ll orga1iiai sottoposti all'autolisi.
G. Russo. - L'O. dimostra che nell'epato del pancreas degli in,·ert~brati si possono cogliere in vitro attivi processi di sintesi fern1entativa, in seguito ai quali a spese dell'azoto aminico immagazzinato, vengono elaborati prodotti azotati ùi • ordine superiore. Anche gli amino acidi artificialmente aggiunti agli estratti tendono a scomparire per essere utilizzati nelle anzidette s intesi. Sugl i en,z·inz i peptol,i tiai clegli 'invert ebrati e su lla loro azion,e su.i lipopeptici di sint esi.
G. R usso. -
L ' O. d "mostra la presenza di en-
zimi peptidolitici in alcuni organi degli invertebrati e fissa le leggi che presiedono a queste azion~ enzima ticbe. I fe1ìon1eni cl'igro1nipsiCb nel latte norn1ale e gradatcvniente risoaldato. ... 1
A.
VALENTINI. -
A temperature inferiori a 100°
ii tempo igromipsimetrico djmint1isce; ad ebollizione protratta aumenta. .
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Il nuoleo del globiz"lo rosso aàitlto <lei 1nan1niifer·~ seoon,do il Golgi ed il P etrone . • J
G.
L ' O. illustra la perfetta analogia, •
I -'OMBARDO. -
morfologica e microchimica che esiste fra il nucleo funzionale clel Golgi ed il Corpo di .apparenza nucleare n1esso in evidenza dal P etrone molti anni prima . , La. . plen.ochinar.sina •
nell-a •
cura
cl ella, ·1 nalaria
11cuta
e cro nica.
L'O. illustra fa vorevoll risulta ti ottenuti con l1n preparato di chinino, arsenico e stricnina in un mestruo di succo splenico. Crede che 11ell nzione dei principi inedicamentosi si aggiunga una azione opoterapica. G. I.o?.rB.\RDO. -
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Ntt <li u1f raro caso di osteon1ci d ella ca s.~a .
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Il tumore ert impiantate sulla parete labirintica e ~porgeva nella cnssa sotto formn di superficie 00nvessn liscia, i~icoperta da mucosa . Il tenL'1ti,·o di pungere con l'ago da paracente~ i c1u~. ta ruueosn sr>orgente mise in evidenza Jn nn tura o"'sen del t\1more. • P. ftl rul
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ooso di neuro-labirintite bilantc natural1uentr. 1n iglioratn C()l - ,,
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8 C'ORZA•
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Le lesioni traumatiche èhiuse del. polso • . 1 JEL"'\~}!; e )-lo"t'CHET, relatori. La Pt·esse Médicalt:;,, .a. 58, 1919). •
I tra umi sul polso, estremamente frequenti, vi
determinano numerose e svariate lesioni a causa della complessità anatomica e fisiologica di que- • sta, regione. La radiografia, coll'aiuto e il controllo dell'esperimento, ha portato gran. progresso in questo stuçlio . Il llOlso è formato dall'estren1ità inferiore delle ossa dell'avambraccio e da.Ile :due file ossee . del carpo, ma le lesioni sono essenzialmente a carico . del radio, dello scafoide e del ternilunare , nella prima fila e del grand 1osso nella seconda : e ciò perchè nelle cadu~e sulla mano il peso del corpo JSi trasmette per mezzo del cubito e del radio; ma in basso, mentre la testa sottile del cubito non fa press.ione sul polso, l'estremità inferiore del radio si appoggia completamente sulle due ossa esterne della .prima fila e, col loro intermezzo, sul grand'osso. . :ID la oolonna dt1nque di trasmissione della . forza, cioè la radio-scafo-luna capitato, quella che sj spezzerà o si slogherà. · I punti di appoggio variano d'altronde secondo. il grado di flessione palmare o dorsale della mano e della sua inclinazione laterale. Ad esempi'o se essa si SP<>sta verso il lato radiale, in abduzione,. sarà lo scafoide c:P.e sopporterà tutta la pressione,. se ·invece la mano è in add11zione, il radio far:t pressione tanto sul $emjluuare come sullo scafoide. I~ due fila delle ossa del carpo sono molto differenti. Astraendo tlal pisifo.rD,le, la prima fila è un c-0ndilo regolare sotto il radio e il legamento triangolare. Le tre ossa che lo formano, quantunque ur1ite, possono sdrucciolare le une sull~ ' a ltre. La seconda fila comprende all'interno il grand'osso e l'uncinato che formano il .secondo. condilo ~arpico, di cui i n1ovlmenti sono molto · tesi, e al di · fuori ad un livello ben inferiore il trapezio e il trapeooide off•ono una superficie quasi piana ai piedi dello scafoide. Lo scafoide consta P<>i di una volta inclinata a tetto sotto la stiloide radiale, e in un piede quasi orizzontale che si allunga in avanti in una robusta apofisi <ll di sopra d~lle due os~ esterne della seconda · fila. ·Queste due parti formano quasi un angolo retto ed è a li,"ello della loro giuntura che passa la linea di frattura indiretta dell'osso. Numerosi legamenti rit1niscdno ql1este _ossa tra loro; i quattro principali sono : Anteriornierite : 1° 11 legamento anteriore che discende convergendo dal bordo artic-0lare ~uperiore per impiantarsi nel medesimo tempo 'sul semilunare e sul grand'osso. Alla sua rottura sono subor<linati gli spostamenti di queste 'due os&'l : si spezza di solito in "'orrl~ndenza dell'interlinea di esse; 2° il legamP.nto n V. cltinYe dell'int~rlin<'èl 111edio-cnrpea, che sale di,·ergendo dal grnn<l'osso e dall'11nciwito ve rso l~ oR~'t che li incn~trn no: la ~ua branca esterna ._. J:l piil forte il ro!'licletto legamento scafo-trape7A-c:1pi ta to : non si , pez~'l mal e lega lo scafoide a 1 trapezio. Po terirJr1nPnte yi ~no due resistenti \
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legamenti che part-Ono divergendo dal pirarutdale. netrazione sempre Più a~centuata indietro. Il radio può resistere, rarau1ente però; allora il corno. La più importante è una ben.della tesa tra questo dorsale del delosso da una parte e lo scafoide e il trapezio dal. semilunare, a-ppoggiando sul collo ) l'osso grande lo roini.~ talvolta in questa direziol'altra e che forma uk cinghia solida ! ui gran.ne; b) se il legament:o resiste sopratutto se la d'osso senza attaccarvisi. Da ciò che ·abbiamo det, flessione dorsale è forte si ha la lussazione -subtoto risulta che il semilunare · è sal~amente legato tale retrolun.are, come sopra, con o senza frattura. al radio, lo scafoide sta attaccato al trapezio, il dello scafoide. piramidale si attacca in alto e in basso. .. 3° Quando la caduta ha luogo in flessione dorAnalizziamo gli effetti delle· cadute sulia mano sale combinata coll'abduzione è il radio che si che sono la ca usa principale ·dei tra urna tismi del rom·p e e talvolta soltanto il suo amgolo esterno. ~ cari;><>. Dobbiamo considerare ,questi fatti: tutti i l'abduzione è molto forte. D'altra parte in questa movimenti della mano esigono la cooperazione iperestensione appoggiata, il p.iede dello sca.foidedelle due articolazieni : la prima fila si comporta non Potendo correre indietro, ·secondo la sua abicome un . menisco articolare, essa si sposta. tanto I tudine, 1percl1è il contatto col suolo. lo impediscesulla seconda fila, rome sulle ossa dell'avambracmentl'e il rartio fa pressione su esoo dall'alto, l'oscio; la seconda fila non si sposta che sul metaso rischia di rompersi per chil1sura dell'angolo o. carpo. Il centro dei movimenti è press'a poco il fiessione. centro della tésta dell'osso grande: dunque il me• B) La caduta sul dorso della mano porta que-.. nisco si muove in senso inve1·so del metacarpo. st-0 organo in flessione palmare, che ha J;)er efPer la medesima ragione la volta dello scafoide fetto di porre verticalmente il semilunare, orizsi -sposta in senso inverso del st10 piede e cosi wntalmente l'osso grande e lo scafoid~. E' dapla testa dèll'osso grande in rapporto al suo corpo. prima sul semjlunare e poi sull'osso grande che Dobbiamo distinguere : Si hanno gli effetti della. caduta, lo scafoide· scapLe cadute sul paln10} della mano;. pandosene di lato. In questo atteggiamento il Le• cadute sul dorso della mano. tra'uma determinerà : " A) Le cadute sulla palma sono le più frequenti 1° Se si urta a qua.lch~ di~tanza dal carpo si e causano svariate lesioni. La man9 si rovesci<l .. . . ha torsione carpo-metacarpea, lussazione med10in iperestensione o flessione dorsale. · carpica per flessione. Vi si · 'debbono considerare 3 casi: 2a. Se si urta sul carpo o in sua vicinanza sf 10 La caduta ha luogo sul centro della palma possono a vere le segue11ti · ·l esioni : lediment-0 del o sulla testa dei metacarpi agendo così come una semilunare; frattura marginale anteriore del raleva .sul polso. 'L e lesioni ·d ipendono dall'integrità. dio; frattura per iper:flessione del radio a 4-5 cm_ o dalla rottura del legamento anteriore: a) se al di sopra dell'interlinea; è pure possibile una esso resiste si osserva Ja torsi-0ne radio-carpea o decapitazione dell'osso grande. · una frattura classica per strappamento dell'estrePassiamo ora allo studio clinico e terapeutico_ mità inferiore del radi<>, extra articolare, ad 1 Per ciò che co:qcerne le fratture ·d ell'estremità ' cm. e mezzo dall'interlinea, senza. penetrazione; inferiore del radio Jeanne e l\llouchet ilhsiston<> b) se il legament-0 si rompe (e 1 se si rompe lo sull'importanza dei da ti forniti dalla radiografia: fa tra il semilunare e il grand'oss-0), . la test.a di grap varietà delle fratture del radio, frequen7..a quest'ultimo fa ernia nell'occhiello e· corotinua a delle fratture articolari, delle fratture parziali espingersi in avanti, mentre il .corpo va ~ndietro. eomminutive, associazione colle lesi-Oni carpiche, Il corno dorsale del semilunare strisciando sulla gran frequenza delle 'f ratture associate all'apofisi sua nuca e sul suo vertice, giunge st1lla sua · fronstiloide del cubitale. Qt1esti Autori ritengon9 chete, . e quando la man<> ritorna nell'asse dell'avam- . in una · frattura dell'estremità inferiore ( del ra·d~<> braccio, la testo · dell'osso gran:de termina di 'Porsi con dislocamento, il chirurgo non debba ~<'.!rificare dietro il semilunare. Così si ha un dislocamento la forma alla funzione e che debba procedere ad • chiamato mal a proposito «lussazione del semiuna riduzione la più accurata possibile dei fran1lu,nare in· avanti»: è inve<:!e più esatto chiamarlo menti, seg11ita d~ una mobilizz~zi-0ne precoce. « Iu.s sazione dòrsale dell'osso grande» e ·meglio Due lesioni traumatiche del carpo meritano anancora «lussazione sub totale retro-lunare» . Essa zitutto di esser conosciute nella pratica: la frat.:. · · molto frequentemente si accompagna a frattura tura dello scafoide e la lussazione dell'osso grandello scafqtde pe1• apertura dell'angolo o estende; d~altronde queste due lesioni ·f requentemente sione. Il semilunare resta in vicinania del radio, si associano. Ma bisogna anche pensare alla: torl~ggermente spostato e diretto obliquamente invesione del Polso (diastasi scafo-lunare o 8ublussace che orizzontalmente. Ma se il suo treno pozione dello scafoide) che richiede un colpo di polsteriore è rotto (Dell>et) passa a~la posizione verlice del chirurgo per andar a posto. Esistono inolticale e nel medesimo t.empo~ si enuclea completatre delle fratture del semilunare e dell'osso granmente dai suoi attacchi all'orlo radiale. de .meno rare òi quel che ~ crede. Un esame cli2° Quando la ca:d11ta ha luogo ·SUI tallone della · nico profondo è in·d ispensa bile a chi vuol riconomano, in :fles~ione dor.salé 'm()derata senza incliscere la natura di una l~sione traumatica del carnazione laterale si hanno lesioni diverse a se<!6npo.: ma esso deve esser confermato e completa ro . da della rottura o no del legamento anteriore: da un esan1e radiografico. a~ se esso resta intatto il semil11nare e 14 scafoide L'aumento del diametro anter-0-posteriore der sprofondano il piano radiale: si produce una fratpolso. una deformazione a dorso di forchetta , ma tura articolare e comminutiva del radio con pesituata in ba sso, sono in favore della lussazione
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sub-totale del car1X> retro-lunare, sopratutto se vi gine più inetta. Nei casi delicati si dovrà radiosi aggiunge un raccorciamento del carpo e una grafare anche il polso sano, per colllpararlo con mano incliiodata o per lo meno una grande dequello leso: questo sarà molto utile perchè esiste bolezza nella flessione delle dita. nei vari soggetti diversità di volume e di forma Un gonfiore loca lizzato nella semicirconferenza delle· ossa del carpo. Nell'esame radiografico oc.esterna de l carpo, è in fav0re della frattura dello corre molta pratica ed attenzione. ·S pesso delle • • scafoide. La palpazione della regione ~rmetterà fratture del semilunare per compressione, dell'osdi far la diagnosi con maggior precisione. Il troso grande e dell'uncinato sono state battezzate vare conservati i rapporti reciproci delle apafisi come ((artrite' cronica reumatica o tuberoolare del stiloidi del radio e del cubito permetterà di e licarpo», «sinovite cronica del polso)) perchè . que1njnare la lesione ra:.dio-cubitale e di pensare ad ste ossa •p resenta ya no modificazioni anatomiche una lesione carpica· propriamente detta. Se la poco distinte per un occhio non esercitato. Quetabacchiera anatomica è ricolma si tratta della ste fratture sono molto meno rare di quel che non frattura dello scafoide ·e allora 'i movimenti delle . si credfl ; ma esse sono .mal conosciute :percbè -Oita restano molto liberi. Se questi soo.o limitati succedono in seguito a traumi di lieve importanza ~ la forza di sttingere è molto diminuita si tratt:'l e specialmente . in principi-0 dànno poco disturbo <li una lussazione . sub-totale retro-lunare. funzionale. I dolori nella zona dei nervi me·d iano e cubitale, La lu.ssazione ·SUb-tota.le del carpo retro-lunare sopratutto del nervo mediano, sono molto frequenti dev'esser:e ridotta prontamente se si T"uol evitare a 1 paziente la rigidità del poloo e i .di•sturbi ner- . in questa lesione, sopratutto se c'è enucleazione <Iel semilunare. ~ vosi che ·s ono la ·con·segue11za fa tale della lesione . In ogni caso la radiografia coadiuva ·indispensaabbandonata a sè stes..~. Se sarà passato già un bilmente la clinica. mese, la riduzione non deve esser più tent.ata: • bisogna procedere alla resezione d~l semiluna re e Nei casi non dubbi essa conferma sempre l'esame clinico e spesso lo completa. Nei casi dubbi se esiste una frattura concomitante dello scafoide. all'ablazione del frammento superiore dello scarivela le lesioni. E' all'esame r~diografico che bi"SOgna 1 ricorrere, non all'esa:me radioscopico, perfoide che resta attaccato al semilunare. Nella frattura isolata dello iSCafoide, se consoehè questo è insufficiente nelle lesioni carpi che. Ri·s ogna sempre fare a lmeno due lastre ·radiogralidata in modo vizioso_o se arreca dolore . si deve asportare l'osso. Simile ' trattamento si déve fare fiche: l1na di fronte e una di profilo. Esse s i oompletano mutualmente. nelle fratture delle altre ossa del cnrpo, nelle meL'esame . della lastra è prefephile · alla riprodesime circostanze. duzione s11 carta, perchè .pit'1 fedele e dà immaB. MASCI.
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APPUNTI DI MEDIO IN A
PRATICA~
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SEMEIOTICA.
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Sulle zone viseero-vasomotorie. •
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T. Zack (Wien. J{lin. Wochenschrift, n. 25, 1920), ha potuto c-0nstatare ip. n}1Jnerosi cMi:
1° Che in individui con affezioni aortiche si . trova spesso in cornspondenza ed ai lati del manubrio sternale, una zona nella quale la pelle spicca pe·r un arrossam-ento a f orm.a di semiluna. Qi.1esto arrossam.ento è .spontaneo (indipen1dente da cause meccani.che) e permanente; 2<> Che in individui affetti da ' lesioni aortiche o poln1onari i vasi cutan·e i delle zon~ corrispondenti reaigiscono a • iStimoli meccani•ci e psichici con una dilatazione. molto più spiccata dei vasi cutanei delle zone 1imitrof.e; p. es., derm-0grafismo limitato ad una zona determinata, oppure più spiccato e più persistente in essa). L'A. ritiene che questi fenomeni vasomotoTii limitati a determinate z<lne corrispondenti ad un OJ'gano malato, siano la consegl1enza di uno stato irritativo de~le oellnle e fibre ' rasomotorie midollari corrisponde11ti all'organo malato; cosl come l'iperalgesia cutanea è la conseguenza dello stato irri-
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tativo n·el qnale le cellule e fibre d:ol.orifì.che appartenenti allo stesso segmento dell'organo amm-a lato .si trovano in seguito all'affezione d.ell'organo. In alcuni casi l'A. ha potuto constatare la com'Parsa di reazioni vasomotorie in regioni cutanee div.erse appartenenti allo stesso segmento. Esi·ste ·adun·q ue oltre al riflesso vJiScero-sensoriale e a quéllo viscera-motorio, anche un riflesso ·viscera-vasomotorio.
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POLLITZER .
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CASISTICA E TERAPIA. Tiroidismo e morbo di Basedow quali forme della neurosi traumatica. E. Pulag.. Zeitschrift fur Klin. M edizin., 88, vol., fasci coli 1 e 2), osserva che il morbo di Ba:sedow ra:ppresenta u11a di quelle forme nelle quali si avvera la neurosi del simpatico, cioè uno stato di eccitazione eccessi,,.o del simpatico. La base sulla qual-e si sviluppa il quadro morboso del Basedow è la predisposizione degenerativa e precisamente lo stato degene-
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rativo di Bauer. Quale m,omè11to provocatore de.lla malattia vengono in ca1ri.po diversi fattori i quali tutti hanno di oon111ne l1na azione sti.m olante ·specifi~a sul siste1na vegetativ-0. <Jue·sta ip·otesi ci spiega q11ei casi di Ba.se-d ow che d·e vono la loro origine ai traumi p sichi ci, come pure quei casi n1ei quali bis.ogna cercarne la cat1sa in u na malattia i111fettiva. Il voler .spiegare il B as e.~,(J-'"' unicam.e.n te o p.er alt.e.razioni d'e lla ghia.ndola tin10, del pa11creas o della tirojdea, no.n è sost eni·b ile e le osservazioni degli autori concordemente am11i.etton10 oggi di ri.con.oscere eisatta la ·S11.11:>posiz.ione di Cl1arcot e di Pro11·sseaus che rigt1a.rdavano il Basedow come 11na, n e11rosi del sim,atico e ancora che la conditio sine qua non per lo sviluppo della malattia deve essere ricercata nella c·o's tituzione anormale ri.sip.etti.vamente nello stato degenerativo di Choosteck e Gil1li.o Bauer. ! .. PER:> H ER .
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La saliva nei diabetici.
E 1poco abbondante, vischiosa, spesso aci1ùa: in certi casi può conten e1 e glt1cosio in propor• zioni notevoli. Esp.erienze di F . Ratbery ·e: L. ~in·et (Presse m édical e, 1° mag·gio 1920) dim ostrano che quando si eleva la perce.ntuaJe d i z.uicch·ero n·el ·sang·t1e, sia con ini: zioni e11doven ose di glu cosio, s ia m ediante la asiportazion.e totale . del pan creas, ~ i ottiene 11na eliminazione di gl11cosio p er mezzo della sali va. La gl11c o.sio-scia l orrea 1 11ò accompagn are la glicosuria, alternarsi co·11 essa o·d esiste-re aillo stato isolato, senza zu.cche.ro n ell-e; o.r ine. "fil. 1
L'abuso delle iniezioni di canf~ra. In qu·esti u ltimi t e1npi l'uso d ell·e iniezi oni di can ! O•• a si è diffu.so in n1'° d o tale ch e esse minacciano di diventare· una panac·e a : n on solo, ma le do1si sono anid!arte cre.sce11d10 in n1o·cto tale che si intr 0,duce n.ell'·o·rganis1110 u na qu a ntità veramente e1cce~1s i'va di ca.n1f.o.ra. Si è a rrivati, in un ban1bino di sei an·ni ad i11trodur1·e in 11 giorni 44 g. di .canfor a, e.d in l111a bambin1::i1 un - . diceinne con pol1n.onit1e da infl11 ~nza ed ot ite m~ dia, ad intr:o.d urre i n 15 gio·r ni 52 g . di ca11fora. Gi11stamen1te L. Cheini sse (Presse "JY!édicole, 23 giugno 1920) si d'o1manda se tali ·d 0,s i pos~ono .realmente essere coil1Si-derate ·c·ome inn.ocue e fa r i,lev·a,I"e che ri.sulta da ricerc·h e sp.e1·imen tali che la ca·Tufora !l'llÒ ese.rcitare azi-one t0esica .s;ui ·centri n ervosi ( conv11lsi oni cl o.n iche), q11ardo sia intrQ·dotta, a n che in picoole do1sd, Y'er inie·z ione en.dovenosa. fRi eo rdiamo che tale modo di introduzion e, sebben·e r iten.nto d.all'A. 1
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più razionale, preciso ed. effi.cuice, è i1ettarnente sconsigli ato d.a altri. N. d. ,Redat.]. Uno dei co e.fficie11ti, per cui la èan.fo.l'a nio·n manifesta azione t.ossica, è dato dal fatto ·e.be· 1r bita n.:1s·9.i lentamente; ma11 essa viene asso • 1r1a.no poi essa vie11e eli111inata come acido canforo·- glicnronico. Q11and 0 .p erò la trasforma-· zione della canfora in .a.c ido .g]icuronico è ostacolata lJer diffic olt à d ell'a·sso·rbimento d '-0.ssi-gen·o, si ha un ac·cum·11 l.o ·di ca.n;fora e possibilità di grave int·o.ssicazione. Queste co.n dizioni si prese11tan10 n elle intossicazioni da ga:s illuminante, da cs"'id10 di c:a.rbe>n i o, nell1e quali è· quindi sconsigliata riniezion e di canfor~. Oltre a l n1 e·di cam ent o per sè. stesso, le qua11tità note-Yo:i dell'ecci:oiente c1he si intr.o·duce , po ss.on o avere q11 a lcl1e c·001se.gu•.e·n za, t anto più oTa ohe, in ma111ca111za cli ·od.io di 1oliv a , si u sa. quello d i vasellina. Si è osservato in causa di ciò lo svil11p:p o di reazio ni n e.I tes s uto ce:innettivo·, sot to forma. di 11odosità od anchf!· ·di t·u1n.ori, lalo1a en o.r111i, a svil-uppo t ardiv·o (fino a 18 n1eisi d.o ~)O l 'iniezi on ·e) ed a pro·g.n o,s i abba-· stanza se'ria. Sembea che an.ol1e QJi olii ve1g e-· 1ali po ssar10 i:>rov oc·nr e detto inconv eniente; pe·1· ovviarvi si consiglia di aggi11ngere l'etere al1' oli o d 'oliva, ciò ch e l1a anche il vantaggio d i renderJ o l)Ìll ftnido· (canifor a, ete1 e sollfori ro a.na grammi un o : olio di oliva la vato a ll'alcoo l gran1mi dieci). 1
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P er quanto poi i·iguard 2 l ' azione m ed icam entosa, Frohli ch e Polla.k . h a nno messo i11 rilievo I ' importante effetto della ·canfora, s11 i va~ i p eriferici ed il ·vantaggio di a SiS ocia·r la aJ1a caffeina e.d alla pap ave1~i 11a. E ssa r>oi s·3 rebb e co ntroindicata nel cuore irritabile, s:pecialn1ente nelle tacl1icard:e di ori gi"re n.on i11·,f ettiva e n ef casi in cni v i è tehde11za all a ·oritm ia extrasi~ t0 li "a . fil. .
Le iniezioni endovenose di acqua oss igenata nella polmonite influenzale. T. H . Oliver e D. \' . ~Iurphy (Lancet, 1920,. n. 8) h a11110 te·n tato di combattere la grave tos'si.em ia della po11nonite influe nzale, c·on l 'iniezi one en·dovenc_ a di acqu a o~sig·enata . D11e 011.c.ie, (l 'o.p.ci.a € ·di 10-. 28.4) •d i acq11a ossigen ata aJ 10 % Yen <:rono, d il'ui te co11 otto 011ce· di soluzio11,e fi siologica e r ese le1g1gern1en te alcaline con cinqu·e gocce di a.m m·o,n iaca (le acque o.s·si ge.n ·a it e del con1m er cio ·sono se1n:9·r e m'olto acide e fo1rse non sempre sarann·o snfficienti ci111q11e go cce· (li an1mor1iaca). Ne ri.snlta ll'na so·luzione leggermente eff.el've s•cente, clte venne ini ettatu neJ.le ·ven.e con n1olta lentezza (15 min1iti) . L ' iniezion e ven11e in ten~otta !)8-r breve · ten11po og11i Q1lattro min11ti, sia !)er la form a 1
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"' zior1 e di g·r o: s e bolle d1 gas i1ell·n, canrnl1l a , ·ia p e r la. n ot e\·ole i11qt1iet udi11e d el m a lato. Gli AA . 11ann o così trattato 25 ç.asi, in cui s i ebbero 13 guariti e 12 m orti: fra ques ti lllti1ni , 9 n on in os t·ra ron n effetti visibili cons e.cuti• vi all 1ini ezi cn e, 3 ebb er o lieYe iniglioramento : t1no (lei p azie11tj m o rl. dO!ì O 5 ore dall'iniezione, durante lln for te brivido. Non vennero osservati s egni di embolism o gazoso. Gli A .~. rit engono ch e Ja. 1no·1·talit.à clel 48 %, i11 conf11ont.0 di qu ella cli 80 ?:) i11 casi co·nsimili , p os sa corllsiderarsi con1e lln risulta to s oddisfac en,te. ~l.
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Gargarismi nell'influenza. . . . . . . . . . :\' ~ ftol B g-. 0.25 )) 13 P c,rb or a t o di ·s odi10 . . .. . )) 200 A c qt~ a di stillat a di rr1entQ. . Aoql1a
clistillat.3 ~
q. b. ·per 1 li tre .
Tale m e todo ha permesis o di tenere in sale comuni i malati di morbillo e scarlattina, senza ·clle si sia ~1~odotto ·a1cl1r1 caso di contagio. L emoine e Favre, .che ne h anno ii.ferit.o recenten1en•te all'Accatdemia di. medicina di Parigi , ritengono che forse negli ambienti, ospedalieri il metoclo di ::\:Iilne n1on è !)rati·co , ~oprattutto per la continua assistenza ·Ch e richiede, e ch e esigerebbe molto pe-rs onale: ess o inve c: e è ·destinato a dare notev.oli v•a.n ta.ggi in p~cc.o li aggruppamenti, come-(ruelli delle famiglie, di collegi, di ambienti inilitari n·o·11 m olio i1umer osi. È da sperare ohe mediante esso si possa al'rivare a ridurre il p~riod·o di ,segregazione di certe mal::tttie, come p . ~- la scarlattina, per la quale inolti non osamo la·s ciar€ la libertà >C·h e dopo i 4-0 gio rni, p-eriodo fi,ssat:o arbitrariamente che ' ·potrebbe in molti ~.asi veni.r e di. molti() ridotto, senza n essu n in.co·n ve·n iente. · fìl. 1
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IGIENE. ·11 metodo Milne nel trattamento delle febbri eruttive. Tutto·r a poco diffuso f.ra noi è il metoid o Milne .che permette di ·r id11rre 11otevolmente la conta.gi·osità delle febbri eruttive, e<l im1::>rime ad e&se un carattere di benignità. Scarsi son.o i c ontributi italiani in proposito, se si ec.c ettui qL1ello di A. Andruzzi e F . Rho, in A1i·n ali di ?1iedici11a nav al·t? e colon.iale de·l 1915. E.p ·p ure il metodo è a ntìco ed l1a avuto numerose conf erme in F.r anc ia ed in lng·hilt.er ra. È s tate preconizza to cir ca 40 anni fa d a Rob ert Nlilne ' che lo ha a d ottato in asili, nei qn a li conveITTi. vano i ba1nbi·ni dei quartier.i pii1 ma1sa.ni di ~011 d ra . ~lediante esso si è posto fine ad epidemie che vi d11rava110 in modo continu©· e· si è rid otto a 30 o 4.0 il nnn1ero a nn•nale dei casi , i u rui11b·i e-n ti i11 cui cc n·ve11gono 7~8000 bambini.. E irn p o 1tante a'!)l)li ca.r1 o precocemente alJa comparsa dei prin1i s intomi (corizza, lacrimazion e, ma ,.cl1i e ùi l~oplik !1er il mo1rl>illo , a ng ina '."er la scr.!.r la ttina) . • Si fanno pennellazioni delle an1igclale, cavità fa ringea, regioni posteriori d elle fos se nasali, con ~ol112 i on e oleosa di aicià o f enico (1/ 10), che 11otrehb e a n ch e es e re sostit l1ita. ·d al altri digi11fett a nti (g o111enol·o , prota~rg o lo) . L e applicazjoni. v a nno f a tte ogni 2 or~ p er 24 or e, oppu1re ad intervalli pi ti 111nghi , e continua te in tal ca so r>er 3-1 g iorni. Co11temporaneamente s i fann o fri zioni st1 tutto il c or~ò, dalla testa ai piedi , ron oli o cli Pu ca li p t ') (pc:~enzn cl i P11 ra lipto , e1ucn l ip t 0 1) d a r i ~le ter~i l1nn o du e ,·o1te al g io·r no. flE> l' 8-10 g iorni . N ell a nrima fa$e del morbillo <.:i ~ o nPn <1 e <.: nl rn~10 p ~11 l 11ptfo <lP11a gn rza ~o ~t en11tn cl _i. l111'nrn1 :itnrn e Yi ~ i fnnn ') rli t ·r atto in tra tt o ll ~ ll e nc: rlPl'~ i o ni co n o1io rli e ncn lint n . 1
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NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Classificazione biologica dei bacilli dell,inftuenza T. M. Rivers (Jo hns. H Oplci1·is Hosp. Bull., feb braio 1920) tenta d i desumere i caratteri del ba;cil1o c1ell 'infl uenza d:a ll' esame di 32 stipiti, i solati dalla faringe di in.dividui normali durante l 'influenza, da .n 1enin,giti infl11~11zali, dall 'influenza epidemica. L'A. ha studiato comparativia.mente anche d11e ·stipiti di B . p e rtussis, che J>UÒ essere sep arato da quello d,ell 'inftuenza, sia per la .p-ossibilità di ess~e coltivato, do po ~n certo tempo, su inezzi comun.i, sia percnè esso non forma nè 1ndolo nè nitriti, sia pe·r chè alcalinizza i·n alto grado il latte . S.eicond-0 l'A. lo studio del bacillo 1del1l'influenza dev e basarsi sui caratteri seguenti: 1° Deterrnin azione delle proprietà err1oglobinofile; 2° Ca·r atteri delle oolonie ( ~ ono ripol'tate anche ri1)roduzioni fotografi ch e); 3° P rova di emol tsi; 'i-° Colorazione col Gran1 (n egati,·a ) ; 5° N!orfalo.gia; 6° ~Iobilità (r1e.g a.tiva) ; 7° Formazione .di jndol; 8° Ridt1zione di nitrati in r1it1iti; 9° F ,ormazione di emolisi; 10° Re.a zione nel brodo al latte e sangue. Q.11 esti c aratteri permettono la suddivisione di. g rtliJ>pi, fra i quali l ' A. richiama l'attenzione ~apra 11no dei dieci stipiti a ca,r at t eri morfolog ici, e biolo gi.ci identici. Essi forman o tutti indol, ridl1 cono i nitrati in nitriti e rendono l egg e rn\ent e a cido in ...~ oTe il brodo-lat te ...s angue. Un altro grt1ppo di nove e ra ca rat terizzato da form a zione di an1ilosi. fil.
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SEZIONE PRATICA .
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POSTA DEG·L I ABBONATI.
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. (1168) Me:.zi epilalori . -
All'abb. Jl. 7154: Sconsigliarr1a le paste epilatorie: il radi u111 e la elettrolisi sono i m ezzi migliori p·11r cl1è adoperati con · tutte le cautele n ecetGSélrie !»er impedire la formazion e di ciciatMci deturpai1ti. ' V. :.V!ONTESANO. (1169) All léùbb. /3S·D:
L'indirizzo dell'Istitl1 t.o bibli.ogra.fic o ita liano è il segu ente : R om a, T rin ità dei ~l onti, n . 18. Diretto1"i : P a lma rocch i e B nldasseroni. Per l'Ornitologia del Savi può fare richieste alla Libre.ria N a rdeccbia a R oma, via UnireT.sità 13. • fil. (1170) R iviste di otoririolari n g oi citria itliliane.
A1ll'abb . n. 9~3: . A.ttu a lm ente abbiamo in Italia, con intenti 11n .p o ' div.er.si l'un.o dall'altro, i .segu.enti pe1·i odi ci : 1° Archivii italiani di taringoLogia. (Na.p oJi, Piazza .Y.Tltnicipio 4) ; 2° Bollettin o d elle malattie d ell'orecchio, 1iaso e gola. (F irenze, B-orgo de' Greci, 10) ; 3'> Archivio italiano di otologia. (Torino , via P orro., 2-4) . [} . b.
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. (1171) L lt etiologia della sclerosi ri plaicc Jie. --
All'abb . n . 647: I 1più recehti studi s u1l n, eiti·ologi.a d·ella sclarosi a p la cche tend.erebbero a far credere che 'IUesta affezion·e sia dov·u t a a ,d un mic rorganismo specifico , ad uno ·spirochet.e speciale, che r>erò no.n a vrebbe .nulla di coml1ne con qu e1llo d eill1a s ifi[l i.d e. I liiv;Qri -oiù interessanti al r iguardo . sono quelli di J{l1hn e Ste1ner e di Simons, che riprod11ssero s~)erimentalme·nt.e nei conigli la scler.osi a placche, e quello di lVIarinesco, che ha intravedl1to lo c::rpirochete. Si t1 atta _però di osseirvaz.io ni èhe meritan,o un l·a.rgo controllo. 1
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volta gra-vi. I l terzo metodo h a Io svantaggio di ~.ostit11ire un av\ eùe11amento con un altro. Pref er ibhle è i1l m ·etod.o l ento, che può eventu·almente etsis·ere aioceler.ato con Ja .~1ommini strazion.e di pi·cc,o,Je d os i di sedativi. ìVla talvoJtu · an·che questo si;:::.tem ·a dà r1sutltati uositivi .soltanto q11ando sia pT.attcato in .case di ·saù.u te, .p er m odo c:h e venga tolta al pfµiente ogni p·ossiibilità di procurarsi l1a, mor&a. dr.
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CENNI 'B IBLIOGRAFI CI · I
(Non. ai recensiscono che i lib1-i pe1·venuti in. dotto alla Redazione) ' ,
L ·assi~ tenr.:i, ai .'n iin.or.enni anor1n.al i . Bolletti11 o .
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della ScuDl a i\Tagi~trale Ort ~lfren ica. ;di R o111a: anni V e VI. Un vol. iR-8 di circa 200 pagine. - Pr-ezzzo del fasç,i c0lo (annata doppi a ) L. 8.
Il ritarclo, c0J1 Clli viène pubblicato questo r>erio di co, ha perme.sso <!! riunire in un sol,1 \'Oll1me una serie di itnJ)O l' ta.nti lavori, Citicl1no fra q11ecj1i 1ln lucido artjcolo cli G. 1Montesano sulla Pedagog·ia scientifica p ositiva, it1 cui iSOn =.) esposti i crite l'i geT1erali, ai quali ·deve jnfor1naTsi l a lJeda gogia, criteri , che vengono i11odificanùosi, se c(ln d o le teorie filosofi c.:J1e .d omjnanti• Seguono n ote pl'.'1a.tich e d·ello st.e ~.so :..VIontesa ~10 s ullo. compilazinne delle carte biograficl1e, di P. P arise su l~a classifica.z ione ed educazion e . dei fan ctt1lli frenastenici, di G. ìVlangilLsui prot.-le1ni J>P. f' class i el e menta ri com t111i e diff erenziali, ccc . ~iv ers(\ r ecensioni ·e notizie sn l movin1ento per gli a n orm ali in Italia ed nll ' estero corn1>letano il volume. fì!~ • \
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d ott. ARGEO: I c·i bi e l 'aLirnentazio-: 'ne. Un vol . in-16 di 166 pag. ril egato. - Casa, editri ce Sonz_o gno, i\ Iila110. - Prezzo L. 3 .
ANGIOLÀNI
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L ' interessante argon)ent o è esposto dall 'A. in modo chiaro, preciso e sistematico, trattando dr. prima ·dei pr.in1cipi ~imentari, 1poi della tra(1127) L ri czlra clellri morfìno'n iania . - · Ali'abs form azione degli alirnenti nell'orgar1ismo. Ve11bonato n. 912': g·on o in seguito studi ate la f unzione degli a liLa Cllra d e'la morfinomania r~i p .r ati.ca con tre · menti n ell' or.gani smo, i bisogni energeti ci di met.odi: !'la11ido, Jento e di sostituzione. Col q11esto ·e1d i ,p ri nc ;ipì di azi.one aliment.a·re. Il p1rimo metodo si ·sa~p rime ibru sic amente la t:·omvolumetto .p uò essere 1J tile ai pratici ·per la. esp osizione sintetica dell'argornento, st11diato mi nistrazione del farmaco .. Col second·o 111etodo si diminuisc.e gr·a1d.u.aln1.ente .la dose q n qt.idiana dal p·t 1nto di vista chimico e tì.s ioloigi·co, e per di morfi.Tua. Con il n1etodJo ·della sostitl1zi one si le m olte tabelle che offrono util i dati .e raf. sorp1pTime la ·somm in istrazion e d eJla morfina, e fronti p e r la composizione dei div~rsi regirr1i si somministrano altr i se:dativi, come i bromualimentari, Qua lche inesattezza ~ sfuggita (p. ri, a ltri af caloidi dell' oppio , la cocaina, il cl-oraes. la COID!}OSizione dell a·aqua di mare), ma li o, '€C C. trattasi di niccole mende non f acilmente evitaIl ")rimo metodo ha l'in conveni en te di provobili , che so·n o ben lungi dal ·gl1.a,star:e l'in sieme <'are disturbi (agitazione, ins onnia, ecc. ) taldel lavoro. fil. 1
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j
NELLA VITA
[:\N~O
I. t"'OLlCLlNICO
PRO~-,ESSION
xx\·11,
FASC.
ALE.
Per il concorso a medico provinciale aggiunto.
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no la rie-ca J:>a ciona, bisogna attenclere molti <.tnni. Quello che è certo . i è che gli stipendi iniziali ~ noto a i no~tri le ttori che co11 decreto del 30 non "Olio 8ffatto acl~guati alla i1n})-Ortabza dell~ . 111aggio c. a. il ~lini stero degli I11te r~1i banùì un nrestazioni, ai isac1ifici cl1e si riC'hiedono ed alt~ <·onco1·so J)er 3-! 111edici pro\inciali ~1ggiunti. Ed ~ att11ali condizioni generali. 11ot1, 11ure che il ( 'onsiglio dell'Orc1ine <lei Medici Noi ci rendiamù conto che in ossequio alle leggi cli l'arn1n <lec.-i·s e di boicottare il c:oncor o ste"S•> • n ttuali il bando di ('Oncorso non 1>0teYn fare conra vYistt11do che le co11dizioni i111poste fossero podizioni dive11se, e ~<1vvia1uo l}Ure cbe per moclioco convenienti. T,n illibizione del: "esercizio vrofesc:are u11a legge ne oc:e-01·re ub'altra. Date le co~iona le, ln possibilità della de$tilcutzione in I.Jil,)ia, stanti 1)1·-0ve di sim1)a tin cl1e la Direzione Geneil J1eriodo di J)r<>Ya, e sopra tutto la esigt1ità d~l ra le di · Sanità ha sem1>re IU<lnifesta te per la cl<lSlo stipendio non l1a1·,·ero a 1 Co11siglio c.lell'Ordinc Re medica, la quale l1u . en1pre troYato nella Di<lei ~ledici d i Parma con:d izioni deeotose. rezicm.e stessa la più efficnc~ tutela dei suoi inIl nostro giornale conye11ne ne l riconoscere çhe teressi materiali e del suo pl'esti<>'i(),. siamo dispoIo stipendio indicato nel bando di COlllcorso era sti a eredere cl1e ~ fo ~e ancora in vigore l'abuveran1ente inadeguato u·l decoro del posto ecl alle . sato sistema dei Decreti-I~gge, qualche .1JrovYe<.1icondizioilli economicl1e a ttnali. mento si sarebbe gii1 preoo per rendere le c-011diDopo di che parecc~i colleghi ci 11anuo scritto, zioni eco\non1iche <le i funiion.ari medici del iliinlnl(;uni lod.H11llo la iniziativa del Consiglio de11·or·· ster0. ·d egli Interni J>iù a(leguate alle. necessità deT tli11e cli Par1ua, altri trovandola eccessiva. I pri1ui inomento. Chi 11a la respon sabilità òi tin servizio Ri dicl1ia tn rono .:oddi "fatti c11e a ncl1e JJe r i vosti co~ì in11)ortante co1ne quel!() de-lùt Sanità pubbligoYe r11atiYi ~iB st<ita ad-0pe1·nta l'arma llel boi~ot ca no11 può fare a u1eno di esigere cl1e alln l)rot.ng-gio e cl1e finn.1111ente gli Ordini dei l\1edici sin no JJria. dipeudenzu siano funziona r1 c11 1)aci ·e {le.g11i. nnn bnona Yolta usciti, per quel cl1e- ri~unr<la Jn. T~e condizio:ni eco11omi<•l1e indien te nél bando cli tlife!4~1 degli inte1 essi di cl~sse, da q11ell'ngnootir;oncorso i11vece sono tc'l li da 11on costituire a lletC'i Rwo el1e i11inacciava il marasma. Gli <1ltri ritn 1n~nto alcuno ver gli ele1ne11ti migliori. tengono ebe la ql1isti-0ne çosi com~ è s t-<1 tc1 iruvo Per i l)iù umili servizi. }">er lavori esclt1siyameustc'lta dall'Orcline d;i Parma investf\ r»roblemi 11iù te di inano,-alanza ,·eugc>no in altre Amministralarghi e genernli e ·n on riflettenti esclu i,~au1e11te zioni sta ta Ii corri, i>o8ti s tipendi ben ill<lggi·ori (li i funziomnri medici dello Stato. quelli ora offerti :i i mPclic·i i11·ovincia li nggi1111ti _ In effetto la quif;;tione della re~i{lenz<t, <101 libero Non }Jer mesebini inter essi di eln s e, ma l)er 1I <'"ert1r.10 lll'ofessio11ale, del peri()(lo di prov<l. è coJ>l"Ogres.·o, ver l'èlVYenire clell'Ulllanitil noi dobbia1111111e H tutti gli impieghi di tato. ~011 è dubmo volere fe1•m<.11nente Yolere, cl1e al lH "Voro intel' bio ehe questt> qu1stioni meritano la iuaggiore l~ttuale siano attribuiti eompen~i e.li allettame nto . ('()Il~i'.de-razi<)ne e devono esser e una buon.}) Yolta Su ciò non c:'è dottrina :·ociale che di se11~'l. nffrontn te e ri ol11te ne ll.'interesse <lello Stato P ~Ia .(,1},J•l>unto perc·l1~ In nostra azion~ sia rispondei s11oi fnnr.i-011~1ri. Ma è dubbio che lo ~ta to cltt1te ·ai nostri fì11i, d~Ye nYere u1etodi di lotta J)()SSa clecide rsi nel l-~ua oluzior1e ~otto I.a n1i11acflignito~i. r.,e cla~si intel~ettt1ali , i:;e ,·ogliono con•.. cin <li una S 0 l<-t categoria di asvir~1nti Hd iill~er,rare la loro ~uverioritit, cleY<>no pure fa re a~ piego. ~J <1.Hltra J)arte. alc11ni d ei n1otiYi <lelJ"<t de- . seg-nam~nto . n11n forza della ])er~t1H ione. c·i~i() ue- c1el c~on iglio <lell'01·~line di Pa1·n1n 11011 A T"eY<llllO già >eritto que~te note quando n bbjac·oRtituiscono ne}l]>ur~ m a terin incontroYersn nella 1110 ap'fJI-eso cl1e la Feclerazione cle-gli Ordini <lei o pinion~ <l<?i ine di<:i. ~ infatti a11<:n1 a tli~c-u '80 •) ~1edici ha, IYnre essn. l(l1ffidnto il c:o11còrso. ~1w (li~<'utihil<\ }:~ alln ge11eralità dei n1e<lici convenga riamo che tnle nutore"Vole inte1'\ento ageYoli il c.·h e n i loro collezhi i>reJJO. ti acl uffici pubblici ù i conJponiruento <le.Jln q ue tione. I termini del c·olnc-ont rollo. <' c·h<? 11e r sè ste~si pon~orro i11 nI4'l Po<'Or . o sono ~1:a ti giit rinYiit ti ; un ulteriore rinYio Rizio11~ di p ri,·i]('~io, de bbo ~ ", re co nce~~o il diforse ~i in111)011e in a ttesn di provYedimenti legiritto <lE> lJ' e~tl l'('ÌZiO lll'Ofe~ ion a le . I sla tiri -c:lle ,.,1 lgn uo n re11dere più eque e clecoro~ J:1111ic·;\ qtlil:'tione c·l1e n1f\rita <:o'1u5'i'cler~1zione è l<' condizioni <l~I C<4J1cor!'o. <JlH.'llH ri~n<lrdunte lo . tiJlenclio. C'i ~e1· iyono cl1e se p Yt'ro t·he lo i;tipendio in ir.iitle per i iueclici J) l'(),·in l'in li ag-~inr1ti è .(li -l'lOO lire , non ~ ru~tt Ye r•> A , <'h<\ n<l PHl'(-> Yanno ~\ggiunte circa 2000 lire di Cfl( 393) Inden,nilà caro-·t irr ri. Dott. TJ. <"'. <1;. 1·n-Yi YPri t' tntte qnell~ <·01111Jete11v.e Rt<:es~orie eh() F . - I~ compete la in<lennitit caro-YiYe rj cli li<·•\~ti tn i~<·ono il n1n g-gi<ill' ~l~l ÙJlgno <l<' i fu\nzio11"1ri re 100 1nen. ili, oltre c·<> nt ~~i1ni ~:; <11 giorno p~r lll('(lici <l<•lla ~H niti1 llttl>blic-a, e <:hc lo • ti1~11dio. 0~11i ftgli <1 1 n i nor~ (.> eon,·iYt> nl<> . oltl''" i I>rin1i t1'(~. nll' infuori lli ogni iodt>1111ità t> di nltr<> C'OlllJlt>te11L.'ultinlfl })(l(•J'(Jto c-h<> ri ~U<ll'(lèl r iJl<lf!I1Ilitit ('H l<>'ZP • .,i \UlllPlll'l -èl hlla~tHllZ•l l'H J)idalllf'Jltt> finn a 10,000 \'i Yeri 110 11 si ap1 >lica ngJi inlJliegn ti co1uuna li. 1n:1 lir(~ <\tl n 1~ .000 lir~ qn:111llo gli ag~innti r<lg'~iu'1~ola me nte a .q nell i goY()rUa tiYi. l!•Hlo l><'l' C';\ r 1·i<'rn norlllèl le il ~1·u<l n <li iu~clieo. (. 39-A) D<u"u1ne11ti pr·r JJU1>1>1ici CfJncor.'fi. - Dott. 'rn tto C'ii• hn 1:\ ~ua i1111>0rt.1h1zn. (~ X . da , .. d<•ll;1 T~ . QtHlIHlo nou ~i J o~.~·1 ~Ja ( ' l tll\' hlilP Hll«h~ l'Ìl't HlO~l'PI'l ('}J(' per giu11~t>J'P f:1re <li~~r~arn nte. s i pnh ninnrlnr il SiOlo elenco a tali stipP1Hli tn :ts~imi, eh~ Jn1re non c-ol'tih1i s<"O1
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3 •l
l{JSPOSTE
QUESITI E ADOMANDE.
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SEZ!O~E
dei tit-0li e tloeurnenti che si }.J-Osseggono. lV1a è consigliu bile mandare. i titoli stessi ad OJ;,~nuna delle C·o mmissioni vi·sitat1Jci p€r porla in graùo <.li pronunciare il proprio giudiiio tecnico coin p.ien~ <:onoscf?nza · di causa. (8395) Jl!edico co1idotto - z·tficiale sanitario. Dott. A. A. C. tili.l C . - · Il meclico condotto no11 .p uò esercit.are le funzioni cli l1fficiale sànitario cl1e q11and·o mancl1i nel C-0n1une un libero esercente. Il libero esercente che desideri occupa re il posto, <leYe rendersi parte diligente perchè si banddsea -subito il rela tiYo concorso e preindervi parte. Non .è il C(1so di insLstere per un incarico provvisorio perchè l'esP;erien:r.<:t dimostra ~l1e i Pr~etti non tanto facilmente revoeano l'inca rioo provvd"sorio <40neesso ad un pr-0fessionista per darlo anchè provvisoriamente .ad un altro. (. 39G) Jnde1tnità pqra-vivPri. - Dott. U . R. da Il. - Noi riteniamo che anche a I..ei competa l'iildenniUt c-aro-vi,·eri in b.:'1 se al D. L. ùel 9 m.a1·zo 1919, n. 33c . Essend·o si già ia G. P. A. dichi~1, rata oont1•aria con ordinanZ<'l riPQrt.nta in for1na JlOCO chiara, non avrebbe altro 'mezzo per assod.a l'e lèL posizione. che quello di c:it~re il Comune di.e.anzi <l ll'aut<)11tà giudi~iari~1 coIDrietente per vale re. • (8397) Età, per vu1>blioi concorsi. - Dott. L. 1\1. dit. C. d' A. - Alle e®Oste condizioni può se.n1JJl'e prendei• parte a concorsi per posti di medie-o <X>ndotto. • • ( 398) [; jjioi.a lr .'~<ln iJa·rio - Jleclico rli reparto clellP Ferrovie. - Dott. N. F. d n l\I. <.11 T. - I/arti00lo ~be desldera conoscere è il 18 clella legge sanitaria. 111 nessuna lfl:gge è stabilitO come titolo (li J>i·e-ferenza per la nomina <l 1nedico di reparto delle f(:•rrovie la qualib.\ di medie-o condotto, o di llffi.ciale sanitario. (8399) Certi-jioati ·r nedici ve1· ern ·i gra.z i-one - R'i1.Jacei11azi1f n1i. - Dott. G . M. da B. - Tutti i certifi<!<l ti mroiei richiesti ad uso di pa ssarporto per l'estero debbono essere riln.sciati gratt1itamente :\ tetti ~;li em.igranti per ricerca di lavoro. Di tal -che la gratuità eonl'pete anche a colui che non sia iI!SCritt<> nello elenco dei poveri, sempre che emigr! a SCC>po di lavoro. IJe riv.accin.azioni vanno tutte esegl1ite ~ra tuitamente fa cendo esse parte <leglj obb1~·hi di servizio normale del medico con-Oot.t o. (8400) Rioorsi cont1·0 d eliberaz io,1,i com11,na,l ·L 011.fj ~~'<JSpe,ndon.o il rne<lico condotto. Dott. M. C. B. - Contro le deliberazioni dei Consigli cC>mun6. li con .cui si infligge la. sosp-en1s ione al melico condotto per clt1ra ta su1'>eri-0re a· tre m~si è C:la t<> ri-oorso, anche pel merito, alla G . P. A. in sede oontknziosa . Se è per nura ta inferiore, il ricovso a11~1 :stessa. Giunta deve riflettere eccesso di . potere, incompe~ll7AI o violazion~ di le.gg~. (8401) Vistta. al·l e sci1oie - In<ler1nità. Dottor . J __ A . .da C. - Per la visita a lle scuole poste fuori <lell'·a bitato nessun.a speci.n le indennità compete all'11fficinl~ sanitario. giaechè 'dèttn visita rientra nel novero delle sue, normali fun~ioni. Però ha diritto ..-'\i mezzi di viaggi&- a spesa del Comune. · · (8402) Tassa cli R. M. _ A.m.montare. - Dottor F. F. d:a A. N. Stl-llo sti-pendiE> r.ieade la; R. 1\-J.. 1
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-: ilAf!I'
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...
in ragioo.ie de11'8.65 %. Anche sull'imponibile di I .. 4000 si paga la ricchezza moble, ma con tasso diverso € 1sriperiore. Ten11to conto cli ciò, e delle spese ·d i riseossioue, cl1e gr<clvn 1~-0 1' 1m,posta., ·non sembra esagerata la cifra indicata. (8403) ili ese di congedo - Paga rnen,to. - Dott. V. G. oo lVI. ìYI. - Il sottoprefetto lia fatto bene ·ad èlnn\1llare la deliberazione con cui I~e si conoedev~t 11 paga1nento del mese di conged-0. non usufruito. <."Juando si rilnt111~ia al congedo non bi 11a 'cliritto ad alcun e:on1.p euso. Se sotto tal titolo il cou"·p.e nso è illega le, crederemmo che possa passare se nel deli·bera to si parlasse di onora rio 1>er lavoro straordinario eseguito nello interesse clell 'ig-iene e della SèlDi tà })Ubbli ca . . (8404) l1idennità cc11ro-viveri. - Dott. C. G. da V. - Salvo e,·entuali patti contrari, I~e compete l'indennità caro-viveri dall'aprile all'agosto de l deoor·SO a.imo. Le com·p ete eziandio pel periodo di ~ tem'}>O d~lll'agosto al '<iicerubre 1). }). se. come dice, il nuovo stipencli-0 cominciò a de0orrere ·dal 10 gennaio 1920. (84UGJ ;]fPdioi di bordo. - Dott. D. C. da M. - I 111edic-i ili bordo non sono impiega ti governati,·i, I1ila rest:. no alla d~pendenza dellP società 'esercenti. N·on 11annv diritto a .pem:si one da parte dello Stato nè acquistano stabilità le-gale. i•er conoscere lò stipendio, che na turalme-n.te Yarin ~1 seconcl<\ della entità dei via~gi ~ della n ttitud i1~e profes.s iona le del sanitario, biso.g nerà rivolg·ersi alle locali a.ge.rlr.ie delle grandi società cli navigazione. (8407) Indennità oaro-i.·i·veri. - Dott. Ii. G. d"1 St. - J_'cl vere. uno stip endiio suveriore a qt1ello , stabilito vel titolnre non esime il Com1me dnll'ob• blig-0 di corrisroncle1le l'indennitit ca1X>-viveri. Qualora tutti la negassero, p11ò ricorrere <1ll'autorit.à giudiziaria. r (8408) lndenrtitii oaro-viieri. - Dott. F. A. d~t F. - Se1111>re qt1a ndo non sia stato stabilito cl1e nell,ii diaria giornaliera si intt:·iil.da coru1)resa anche la lndennitiL caro-,~iveri, Ella 11a diritto a questa 111tirna ' nella IDisura di lire 100 mensili come ammogliato senza prole. c;ò in virti1 <1el D. L. del !l marzo 1919, n. 33R. Bisogna farne doman<la ~J Consiglio comunale ed, in <!aso di esito infruttuoso. alla G. P. A. (8409) Seconda inde·nn,ità caro-ri.v eri. - Dott. O. B . da ~I. - No:n sono applicabili agli impiega ti di coclest-0 Comune le disposizioni contenute nel D. R. drel 3 giugno 1920, IL 737. in quanto che l'articolo 62 si riferisce alle n orme già in vigore nel m o1nento della sua appro,razio11e e nom a quelle cl1e- in quell'epoca non erano state ancora pro-. n1ulgnte in favore degli impiegati governativi. ' 1
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Rerri.z io 111 edioo-~ilitare. - Al dott. R. R. Quarata: No. Per le n-0rme nuove vigenti la polizza di assicurazione è devoluta agli ufficiali che dal 1c gennaio 1918 in avanti hanno appartenuto ad unità disloca te tra la linea del fuoco e quella ' oostituita da.Ile sedi t<Ii ComandQ di Brigata.
G.
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~1.
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IL POLICLINICO
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CONDOTTE E CONCORSI.
(Tre riso) . -
della secon<la condott..'t di città, per la cura gratuita dei PoYeri; Ìl t itolare è a ltresì uiuto chirurgo dell'Ospe:à1ussoLENTE (Vioenza). - Condotta libera. Stidale ciYile : doYrit quindi esibire tit-0li e docume,nti pendio I1. 6000, oltre L. 500 qt1al~ Uff. san. e lic:ompr0Ya11ti la vratica chirul'gica . Età massima 35 re 1800 pel mezzo ·di trasporto ; ilndennità caro-vianni, 411aloril non si trovi in se1·yizio presso altre Yeri. Scadenza 31 agosto. Am1ninistra zioni. Stip€ndio I.i. 6000 lorde per la «ondotta, J.J . 500 per il servizio di aiuto chirurgo, NI~i:IS <Ydine). ~1edico comunale, secondo reoltre l'inde11nitit car-0-viveri. Obbligo di applicare pal'to. Stipendio I.J. 6000 con tre aumenti sesselnla riduzione del 50 ?~ sulla. ·t ariffa, per la cura dei ~iali del decimo. Caro-viveri di legge. Indennità se1ni-abbienti. CÀ)mpartecipazio:ne agli utili· delle ... eaYalc. L. 1500. Compenso L. 1 per ogni povero operazioni: t1Ssicurnzione contro gli infortuni proin più dei lflOO. S cade'l:l7~ 30 agosto. fe siona li, •l · c~t rico del Comune. Scad. 5 settembre. 0RBE1'ELLO (Grosseto). Concorso alle seguenti CAHPENEDOLO (Brescia). - Due posti di Medicocondotte residenziali: Orberello Cittit - Frazi-0ne c11irurgo-ostet1ic-0 per sob poveri. Stipendio lordo Capalbio - Frazione Talamo11e. Stipendio 7000 I.J . 5000 pel primo . biennio elevabile a L. 5500 a per mill~ poYeri. Aume11ti sessennaii. Scadenza J>artire dal terzo anno o ltre all'indelnni•t à caro-v i31 agosto. ve ri. Cinqt1e aumenti quinquennali del decimo, oltre J.1. 2000 se con cavallo e I .i . 1000 se con a ltri _ RoVIGO. - C-0nco1·so a tre co11d-0tte mediche per n1ezzi e ..L. 6~0 quale ufficiale sanitario. Scadenzu i soli. poveri. Stipendio {)€r ciascuna, lorde li31 agosto. re 6000, St1scettibili di 5 aumenti quadriennali del, decimo per i primi mille poveri; per -0gni 5() CAsEr~LETTt:: (Torùn-0). C-0ndotta medica; stipenpoveri in più lire 100. Indennità caro-viveri indio L. 4000: ufficiale sanitario f,,. 500; indennità dennità mezzo trasporto relativamente di lire' 500. alloggio L. 100. Scadenza 31 agosto. lire 1000, lire 18<10. D-0c11menti di rito. Età non CASTEJ,,NUOYO \ 7 AL DI CECINA (Pi~a). - Due posti di Medico condotto per le frazioni •d i Sasso e Lec . superiore a 45 nnni, salvo per i concorrenti che al)biano prestato o !)restino servizio in a ltra coneia per la cura dei po-veri. Stipendio L . 6000 oltre clotta. Scadenza. 31 agosto. T.1 . 2000 per la cavalcatura, L. 500 quale Uff. san. e ilndennità caro-viveri. Scadenza 31 agosto. SEDEGLIANO (Udine). ~ti11len(lio T~ . ()000, indenuità ca,ra.lcatura r.J. 2000, T1. 200 quale Uff. san. e CHIARI . (Bresaia). - Medi<!-0 primario dell'ospeindennità caro-viveri. Scadenza 31 agosto. dale Mellin.i Mellino. Stiipe11dio L. 4000 nette da I.t. M., oltre l'indennità caro...viveri e l'alloggio. To~RE DI l\llosTo (V enezia) . Condotta per i poNomilna fatta da Ila Commissione amministra ttv·•t. veri. Stipen<Jio lordo L.9000. Indennità di L. 80() Fra i titoli s i esige il se1,·i~o di almeno due perchè Comune dichiarato malarico. L. 1800 indenanni come assistente di grande ospedale e di Clinità ~<lY.; L. 500 quale Uff. san.; caro-viveri e alnica. Scadenza 15 settembre. loggio gratuito. Scadenza 31 agosto. CINIGIANO (Grosseto). Condotte residenziali VERGHERETO (.li'irenze). Condotta residenziale cli Cinigiano e Monticello dell' Amiata. 7000 annue, con relati,1e ritenute, l)iù car-0-viveri. Non di Alfero (capoluogo di fr~'tzione) . Povolazi-0ne 2019 di cui 500 poveri, in territorio mdnh1oso. ·Stipenv1 è obblig·o di cavalcatura. Il medico di Montidio 8000 lorde, c-0mpresa l'indennità di cavalcacello dell' .i\miata tiene anche l'armadio fa1~maceu tura obbligatoria. Quattro aumenti in periodi non tioo e ne vercepisee la relativia indennità. Scasuperiori al quinquennio; indennità caro-viveri di deil7~ 15 set tembre. CORTONA (.-lrezzo) . Due I>OSti di l\Iedico chi-' l~gge. Scadenza 31 agosto. • rt1rgo per le frazi-0ni dii Cignano e Testerinn. StiMedico-Chirurgo, otto anni di h.1 urea, espert<> J">eDdio I.J. 6000 con aumenti quinquennali del dechirurgia, ostetricia, accetter~bbe subito buon incimo : inde11nitA cnro-'\9iveri, oltre 'I.J. 2000 per il terinato anche condotta montagna. ScriYere libretto IUt>Z7A> cli trnsporto ed alloggio gra tuito. Scadenza l'orto d'armi 554190, San ~!arco Teano (Caserta>. 30 ag-0 to. (RE\' ALCOIU:.. ( /J ologna). J)up l)()Sti di :\Iedici• Diffide . c:hirurghi <l~ll~ condotte di Caselle e Palata . Sti RADICOXDOLI ( -'iena), frazione <li .Anqua. - I..1 '0rJlendio lordo IX'r cinscnnn rondottn I.1. 6000 oltre ùine òei )ledici della pro,'incia di Sieb.a dichiara l'i ndPn Hitìt cli T.1 . 2000 JJé r ln cu,·nlca t nra ed il caroboiC'ntta to il servizio sanitario in detta frazione/ Yi,·eri. lJo ~tir>end io snrit at1n1e11tato del 2 % ogni ller il <:onteg110 selvaggio e bn1t~1le <lella popola:1nno e pe-r 2.:; annieon. e ·ntiYi. ~enll<.)11zn ~1 ;1gosto. ~ione, l'lle il 2 ag-0sto p . p. llil trasceso u vie <li 1 <~r~rIGLIAXO (Cata n .~nro). Due condotte per i fatto contro i medici. prt>n<lendo c:o1ne pretesto ln }Hl \' ri. ~tipendio· lordo L. 4000 con cinque a umenti trasfor1nnzio11e ùelle condotté cla tutta cura i D qn~\tlriennnli lel decimo. Etit 1nn ima 45 anni, rc•!'i<lenzia li. I n1~cllci ùt·bbono nstenerSi da.Il 'nc~\lYt 1 ~r chi ~i:1 ~tnto in serYizio in altre conCPttn l'{'\ qua li:-.ia. i .·ervizio interinale, o dal 11r e (lott . r·<~pol.1zione oon1plc. ~ ivn dPl Comt1ne ;j] 2.5. ~tnre co1nnnquc .In Joro opern ihl <letto Comune. Ass1s1 ( Perugia). -
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Co11corso a Direttore sanitario del Pellagrosario e Casa Ricovero. Scadenza 30 agosto . Per inforn1azioni rivolgel'si all'Istituto stesso. -:\IoGLIA xo ,.EXETO
~t·allt)n1~t
:lO
~leclico-chirurgo
~\go~to.
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l~t\NNO
XXVII,
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FASC.
La Federazione degli Ordini dei Medici ed il concorso a medico Provinciale aggiunto. J--'3. Giu11ta ESecutiva della
Federazione degli Ordini dei Medici, preso in esame l'avviso di concorso bandito dal lVIinistero dell'Interno ai posti ' di Medico Provincia.I-e ....:\ggiunto e la protesta dell'Ordine dei Meclici di P arma intorno al conèorso ~tesso, prote~ta alla quale hanno aderito pareccl1i Ordini. Considerato che le oontlizioni economiche fatte ai Medici Provinciali .Aggiu11ti, all'infuori di ogni futura modificazione di carriera nella loro pianta organica no11 sono oggi ri~J)()nden ti nè alle necessi t<ì della vita, nè agli stipendi assegnati ai ·medici nei loro uffici vresso a ltri Enti Pubblici, nè adatte a garantire la -scelta tra concorrenti in ba~ alla competenZc'l e alla capacità scientifica. Riuscite Yane le prntiche fatte per ottenere il miglioramento degli stipendi iniziali sta bili ti nel concorso, giacchè esse corrispondono a lle attuali disposizioni di leggi. \ Diffida.
111\ita i colleghi a non partecipare al concorso !'!tesso finchè non vengono modificate le condizioni «i sttpendio. E dà a ql1esta diffida il preciso ecl unico significato di tutela generale della Classe Medica così come pel !l)assato questa Federazione diffidò i concorsi a posti di l\1:edico nell'Esercito e nella l\llatina e recentemente diffi.dò il concorso al posto di Sanitario presso la colonia dei coatti di Tremiti J.>er il preciso do·vere che ha la Federazione di djfendere ogni ca t;egoria di Medici, sia quelli che hanno uffici presso Pubbliche Amministrazioni, sia q\1elli che hanno jl libero esercizio della medicina. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
Il dott. Giuseppe Lesignoli, di Parma, capitano medico .della C. R. I., è stato insignito della Croce di cavaliere della Corona d'It.alia per le benemerelnze acquistate in servizio durante la guerra . Il prof. Mario Flamini, nostro apprezza to collaboratore per la pediatra è stato insignito Jella commenda. Vivi rallegramenti . 1
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NOTIZIE DIVERSE.
Riforma nella Sanità militare. .r-
· Con decreto ministeriale, il 1\1inistro della guerra ha nominato una Commissione speciale incaricata di proporre provvedimenti intesi a dare una sollecita e conveniente sistemazione ai servizi sanitari n1ilitari, la quale senza pregiudizio dell'ordinamento defini ti-ro clel Regio Esercito e del riordinamento dell'am1ninistrazione centrale della guerra, i:>ermetta di assolvere nel miglior modo possibile, nell'attuale periodo transit-Orio post-bellico, i comDiti che sono affidati alla Sanità militare. Fi11nno parte della detta Commissione : senatore prof. 1\.. Lustig, presidente; comm. Nardi1 èire~tore general~ Ministero guerra; on. prof. BaJ.
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SEZIONE PRATJ f:.\
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glio11i, deputato nl Parla mento ; comm. Lu tra rio, dir~ttore generale clella Sanità Pubblica; con1m. tlott. Achille Villa , men1bro del · C. S . di Sanità e ' d~ll 'Ordine dei :J1edici cli Roma: g·enerale medico Bonom-0 ; generale me(li00 della Valle; colonnello 1nedico Riva, direttore del Celio. . . La Direzione Generale di Sanità a pro del Mezzogiorno d'Italia. Il Direttore Generale della Sa11ità p11bblica del R.e gno, prof. oomm. Lutrario, ·s i ~cupa con grande fervore di Na1poli e del resto del ì\!Iezzogiorn-0, ciò che Significa occuparsi della Nazi-One i11tiera, le cui sorti sono intimamente legate alla rigenerazione sanitaria, economica e morale delle popoiazio•ni meri~onali. Non vi lla importante iniziativa di igi·ene pubblica e di medicina sociale in Napoli ·~ !dintorni, che in questi ultimi a:nni non sia stata generosame11te sovvenzionata dal Govermo su proposta dell~1 Direzione generale dì Sa11ità. Basti citare l'istituto «Per i bambini d'Italia>) . ' 1~«Asiloscuola per i piccoli irredenti di Na1)oli a Ma rechiaro' », tutti e due fondati ·dal prof. Tropea.no, t il « Pausillilpon » ; la Colonia Marina di Portici e l'I stitu to per· tuber"'colotioi a Villa Santobuonl), · f{111dati dal prof. ·sen. Pa scale; }'Ospizio ma.r ino di Bagnoli, diretto dal prof. Curcio; la Società antituber colare napoleta.11a, presieduta dal prof. senatore Bianchi; l'Osp€ida le Incurabili per t1na ~·ri geudia sezione ospedaliera di tubercolotici; l '0~9i zio Vita per i.J reparto tt1bercolotici; i di.spensa -:i antitubercolari, diretti dal prof. Castellino, dal prof \I t 1nm.a., d a l prof. Pirera. Altra volta f a C<:'111mo cenno del corso di perfezionamento sulla profilassi antituber cola re, che, come primo e®erimen, t o in Italia, si è svolto i)resso la R . Università di Napoli, p rescindend-0 da special~ corsi d'igiene scolastica ed ilDtitnbercola re impartiti in -rarie SCl10Ie normali. Per questo complesso di opere ii Governo è ,-enuto erogando circa ' un mi.lione .
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Per la profilassi antitetanica. La Direzione Genera le Sanità ì\!Iilitare, con di~ sposizione del 26 maggio u. s., ha stabilito cl1e il siero antitetanico «Tizzoni)), prodotto dal I.aboratorio ì\ililitare di Bologna, ve1iga ceduto a COD!dizioni oltremodo vantaggiose a ncl1e alle Pro• vincie, Comuni, Ospedali -e Societil di pubblica a ssistenza che ne faranno richiesta. Ciò allo scopo preci'l)UO di favorire I.a estensione della siocopro, filassi del tetano a t11tti g·li infortunati sul lavoro . Il prezzo di cessio11e è stato fissato in L. 2 per ogni dose preventiYa, escluse le spese di porto e d'imballaggio. Le richieste, accompagna te dal l'importo ré1a tivo, dovria nno essete rivolte alla Farmacia dell'Ospe{lale Militare principale di Bolog·na, la quale provvederà alla spedizione con la massimà sollecitudine. Prossimamente saranno .delegate ad effettuare la cessione del siero antitetanico anche tutte le Farmacie degli Ospedali lVIilitari principali. 1La cessione di cui sopra non ha fini commercia li e perciò sono da essa esclusi i privati, senza eccezione a lcuna. •
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IL POLICLINICO
! AN~O ..\X,..,' IJ, FASC.:.
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.La falsiftcazione della cocaina.
Casi pietosi.
Il note,·ole roni:;umo della eocaina a scopi tutt•altro che terapeutici t!d il rile,·ante prezzo a cui viene Y~ntluttl , spec:iaJn1ente di ("Ontrabbando han. ' faln o indotto i com.1uerc·innti disonesti a diYerse sificazioni. Fra le più frequenti citiu.mo quelle c:on solfato <]i magne.·io, carbonato di calcio: Vi sono camvioni. clH? uon contengono nemmeno tracce di cocaina.
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Come vengono accolte le assicurazioni sociali.
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L'Unidne Sindacale e g li anarcl1ici conducono ùa t(lmpo un'attivissima propaganda. per indurre gli operai a non pagare la propria quota di contribuzione n l fondo assicurazione per l 'invalidità e la Yecchiaia, il quale deve essere integrato dai eoittributi ·clel r>adronato e dello Stato, ed invitano gli operai ad accettare il decret o soltanto se yerrà sancito. che ùa l>arte loro no11 si dov1·à cc\l.tribuire in alcun modo a lla formazione del fondo . A Mila110, in pnreccl1i st<.1bilimenti, gli operni hanno rifiutato di pagare il loro eontributo ed in alcune• officine hanl}.o scioperato. Per la ' estessa causa ancl1e n R on1a si è ..1,·uto lo sciopero bian00 '•uell·e officine Ta ba nelli.
"Vittime del dovere. A Fossola (l'arrara) il dott. Amilcare Barbarisi · è tato barbara1mefnte ucciso a pugnalate d<1 un deli11qt1ente che l)rett~ndevn tin certificato · d'infortunio che n on gli spettava. A Ventotene, due coatti t1ecisero ·a colpi di sciab ol<l il ~lott. Giuseppe Damiani, medico del , penitenzi<1rio. perchè si era rifiutato di attestarè r il fal o ·ulle c:onilizioni di salt1te dei due delinquenti. •
"an GioYanni Vald.arao, mentre il dott. Bas·anelli s1:.o'l ,·a operan(lo un eoldno, certo Giuseplle Sangallo, ferito da una coltellata durante i disordini proYoc:a ti <ùlllo sciOJ)ero c~lonico, e riallaccia Tu i vasi recisi della milza, a n·enne la I>rimu interruzione òella corrente per lo sciopero degli elettricisti. Il chirurg-0, rimasto al buio, non potè ~(}ntinuare; si riv<>lse allora ai d·irigenti dell '<lzienda, pregandoli per telefolùo di ridar~ la corrente all'Ospedale . Quando la luce ritornò, essendo trascorsi alcuni minuti, il professore non vide sul taYolo operatori<> che un uomo agonizzante. Il CO· lono poco dopo 1noriva. A
NECROLOGIA.
Si è spento al lazza.retto di S . Sabina, il dottore FILIPPO APPIGNANESI, che per cinque nn1ni ayeya colll·p iuto il servizio militare alla fronte, dappriJna còme studente, poi come aspirante 111edico. Abitando in nn quartiere infetto, si an1malò di ca rla ttina : con la febbre a 400, volle presentarsi ugualmente agli esami di laurea, dove, tendendo la sua ,.olontc1t in un supremo sforzo, ottenne i pieni '"oti co'n lode . Appena di ritorno a casa fu preso dà collasso, e trasportato p0i in gravissime c6ndizioni à l lazzaretto. Ai funerali di questa coraggiosa vittima del suo buon volere, interYennero l'on . prof. (,irincione in rappre e11tnn~a d~ll<l facoltà di medicina, la rnppresentafnza del presidi-0, amici e eollegt1i numer<>sissi1ni. I/estremo saluto alla salmn fu dato dal prof. Ci·r inctone e dal dott. Radogna. '
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Il I•'a c:icolo
(1° ago to) <le lla nostr<1 SEZIONE ~I.ffiDil A, c-011tiene : A~. J{occ.\ \~LLA : « Sindrome <lei quattro t1ltirni ne1·,·i encefalici». G. FEnRARI : «I.e lesio1li oculari nell'enc-efalit~ letargica». I). Bos1 : « DEll potere a sorbente clel carbone € delle inc:o1111)ù tibilità ad e so lega te». l
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Il Fascieolo -9 (15 agosto-15 sett.embre) della nostra SEZIONE CHIRURGICA, &ntiene: J>. BAS'rIANELLI : «La formula terapeutica chir11rgica nel trattamento delle ferite del retto». A . C'AssuTo : « Piocultura e i;;ierocultura >>. B. SCHIASSI : « La cri tic:a clinica del « B.aseclow n. \
f ndice alfabetico per materie'.
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Acqua o igenn tit (iniezione nella poln1-0nite) Pag. 939 )) 92·1 Acu tica neurite nell~· meningiti • • Apici pulmona.li : a8coltazione in inSJ)ii·~l.)) zione ed aspirazione forzata . 918 )) A ool~lzione degli apic} pulmonali 91~ )} "anfo ra (.i\.buso dell(: iniezioni di ) 930 • • l) Diabetici (Sa liva nei) . . . . 938 • )) Etlenòimit(l llle11ingoooccica 929 )) F~bbri e ruttive (II metodo Milne nelle) 940 Ferita <ln morso di leone . . . )) 927 <7uE>rrn (O~eopatie di) . . » 933 Influt'uza (I~ncilli dell') . . . » 940 Influe117.a - Gnrgari n1i . . )) 939 l.u rl ng<>-tr~' chea le (I 1luminazione del conùotto l . » 915
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(C4ollllpagna)
l Jarvicida nell'Istria durante il 1919) . . . . Pag. 920 )) 920 Malaria (I.Ja) in Istria nel 1919 . . . » 924 ~lenin~iti (Neurite acustica nelle) . . Méningococci~1 (E1)t\ndimite) . . lt 9~ Milne (Merodo) nelle febbri eruttive . • . )) 940 Neurite acustica nelle meningiti . . . )) 924 Neurosi tra urna tica (Tiroidismo e morbo » 93~ di Basedow) . . . . Osteopatie di guerra . . . . )) 933 l>olmonite e iniezione di acqua ossigenata. . . . . . . » 939 )) 938 S..'lli,·a (I.il) nei diu betici . . Tiroidismo e morbo d1 Basedow {Neurosi traunuitlca) . . . . • 938 ,, 9~9 7Ane vlscero-va ·omotorie . .
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Roma, 19'20 - Tip. Cartiere Centrali. •
L. Pozzi, ed. reap
Roma, 30 Agosto 1920
Anno XXVII
Fase. 35 . •
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dai professori :
FRANCESCO DURAN·T E
GUIDO
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SEZIONE PRATICA .
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VI-TTORIO ASCOLI
REDATTORE CAPO: PROF_.
SOMMARIO. i.avori originali: A. Nicotra I distùrbi di deglutizione dègli aortitici ai r aggi X. 'Riviste sint.etiehe: S. 8il vestri : Lo zucchero nel sangue. .osservazioni cliniche: N. No varo : Aneurisma arterioso traumatico dell'arteria tempora.le superficiale di destra.. Sunti e rassr.goe: Mso1c1NA: F. W. Strauch: Neurosi gastriche ed ulcera gastrica. - S. B. Deaver e S. S. Ra.vdin : Carcinoma del duodeno. - C. Rhode: Sulla colelitiasi. - CHIRURGIA: M. Stassen: I postumi peritoneali delle ferit~ dell'addome da. proiettile di guerra. ..t«ademie, Società mediche, "6ngressi : R. Accademia delle Scienze mediche di Palermo. - Società Medico-Chirurgica di Modena. - So,cietà. Medico-Chirurgica. di Bologna. - Società. Medico-Chirurgica di Pavia.. Appunti di medicina pratica: SEMEIO'l"ICA: La lingua stuporosa ...._ Diagnosi rliffer~nziale dell'ascaridiasi - Il valore diagnostico deU 'esame 1 ettale. - CASISTICA : Il tumore epatico
nella. febbre tifoide :--- Un caso di pancreatite emorragica. acuta con necrosi rapida del pancreas. - La perforazione dell'~lcera gastrica e duodenale. - TERAPIA: Le iniezioni endovenose di glucosio nelle malattie infettive - È tossico il sottonitrato di bismuto ~ - La soluzione alcoolica di naftol G nel tratta1nento della. scabbia - Nella tosse emetizzante dei tisici. - IGIENE: La contagiosità dell'encefalite epidemica. ,
Post.a degli abbonati. Cenni bibliografici. • Varia • Nella vita professionale: Cronaca del movimento professionale.
J
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Atii parlamen'8ri. Rfsposte a quesiti e a domande. "6ndotte e concorsi. Notizie diverse. Indice alfabetico per materi~ ·
' DirH&i dl proprietà rise"ati. - E vietata la· riprodu.zione di lavori pubbUcati nel POLICLINIOO e 1,a pu.bbUo'atzione di sunti di essi Benza citarne la f-onte,. \
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AUMENTO DEI PREZZI D .'ABBONAMENTO '
h confor1nità delle disposizioni imposte dal recent& Decreto Ministeriale riportato nel pr~ce4ente Fascicolo 21 e della deliberazione dell'assemblea dell'Associazione della .Stampa Scientifica
Italiana (Se·z ione Medica), pubblicata nel numero 26, i prezzi d'abbonamento al nostro periodice vengono aumentati, dal lQ luglio al 31 dicembre 1920, nella. seguente misura, per tatti gli abbonamenti in corso: Per l'Italia
L. a ,, 12 ,, 12 n 15 -
Per l' E$tero F R. I o -
,, ,, ,,
per clii è associato 15 id. · id. 15 id. id. 20id . id.
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alla sola Sezi01ie Pratica; alle Sezioni Prat,l'.ca e Medica; alle Sezioni P 'ratica e ChirU1rgica; a tutte ·e tre le Sezioni.
Il Decreto Ministeriale ci consentirebbe di raggiungere la ntisur.a del 100 °/0, ma noi ci limitiamo s chiedere ai nostri abb ati quanto è assolutamente indispensabile per fronteggiare le attuali difficoltà. Così il "POLICLINICO ,, manterrà ancora il vanto di essere il periodico di medicina generale più a buon mercato fra tutti quelli che vedono la luce in Italia. . . I nostri abbonati sono vivamente pregati rimettere ~on cortese sollecitudine, mediante yaglia o cartolina-vaglia, la · 1uddetta quota d'integrazione, direttamente all'Editore del" POLICLINICO" Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 • ROMA.
LAVORI ORIGINALI. .SEZIONE RADIOLOGICA DELL'OSPEDALE MAGGlORE DI MILANO
diretta d al dott. L.
PAROLA.
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I distt1rbi di deglutizione degli aortitici ai raggi X. Dott. A.
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capitan.o m·edicò R. Ma1rina, assistente volontario.
NICOTRA, ,
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Capita qualche volta .nella pratica clinica di dov.e re esaminare degli in·dividui, •a dulti daf 50 ai 70 anni, per disturbi dellru deglutizioné, datantli da .qualic he mese, nei quali l'esame fi-
si·co oibi-ettivo n,o n trova ~a ·c ausa della disfagia. 'Nell'anamn.esi .si trov.a spesso la lue preg.ressa, e obiettiva1nente i 1segni di arterio-sclerosi. • Al·tre volte, i11yec~, l'esam.e deLl'.ap!pa.r ato -ci·roo1atorio rileva una aJteraiione dell'aorta toracica. L.a· .dia.gnosi ·clini.ca è allora, generalmente, di steJ.10.s i e:s of.agea da probabile compressione ·aorti·ca. Il quadro radiologico in questi .casi non è del tutto oo~tante. Si p'uò, però rilferirlo sempre .a,i .due tipi seguenti: a) I'.ao:qua e la ·p appa di barite scendoITTo lungo il faringe •e l'esotfago cexvicale tCon un progresso lento, incerto, e stentatamente, ar•
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IL POLICLINICO
• • resta.ndosi tempora11eam.ente in qualche punto, e speciaLm,e nte all'altezza dell'arco aortico. La pillola dimostra più evidente la disfagia clella parte alta del'esoJago, e finisce per rS ubire 'Ull arresto lt1ngo, o all'arco aortico o al terzo in-· feriore dell'esofago. La paippa vi si può aect1mulare sopra disegnando, spesse volte, sullo schermo l'onibra di un cono ad avaiee cent1·ale, e a ma.1--.giini l)erfettarnente lii&ei e regolari. L'om.hra è r.aramelflte agitata da movimenti peristaltici od anteperistalticii. Dopd quaJohe tempo la pillola. allungandosi. e sformandosi, passa oltre la stenosi. • b) assai più frequenten1ente, invece~ pappa e pillola attraver.sano il J'arinige• e 1 esofago con difficoltà, in preda a movimenti incoordinati di peristalsi ed a!Ilti.peristal.si, subiscono d·eg·li arresti brevi in qualche punto, specialmente all'arco aortico, ma non si fermano a lungo, e, trav"'e.t'sando l'esofago toracico meno stentatame11te, pervengono allo stomaco. · · 11 \reperto radiologico di alterazioni . del'l'aorta toraci·ca (per an.eurisma, cctasia, allungamento, od opacità mag~giore diffusa, o a placche) è im questi casi a ssai più frequente di qt1anto non lo &i.ru il 1--eperto all'esame fisico . La radiologia -conistata, però, che nel maggiore I1un1~ro di casi l'aorta, imputata di con1pressione ~n]l'.esof.~go, è così 1p oco aun1en.tata di volume, per quanto ectasica., che non si capisce come essa p-0ssa dare t111a stenosi da compres. ione n1eccaTuica su l'esofago toracico dotato di • tanta ·spostabilità. • L'ipotesi di l1n'azione meoc.anica di compress1 one potrebbe €SSere discussa. olo nel qtiadro a ); in cui allo schermo ft11orescente, p1tò constatarsi un ·arresto permaner1te d.e1 pasto opaco. Deve èssere, i.n vece, scartata nel qt1adro radiologico b), in cui l'esofago si mostra • pervio. Po.re a n1e, piuttosto, che, sia nel primo che 11el secondo caso, La. si·n drome radiologica din1ostri principalmente una ne11ro&i motoria del fruringe -e dell'esofago ieon sintomi dii iipocinesia ed iperi.onia (incoordi·n azione nei n1ovimenti di deglutiziori.e). Krn11s e fliddPr rlin1ostl'al'ono come r\el ca11e la sezione del ,·ago dia ci>nte.n1poraneamentc una 'Rindroni.e i'Potonira i11 nlto ed irpertonica ( ~pa.sn10) in \)a~so . Ec:.si de~rri~~e'l"'O 11n ca~o di ec:;ofn.p:ospas1110 con àillia~.azione nei -O.t1e terz i supe1iori dell'ec;ofago ed amn1u ero come ca11sH. rn.toge11eti,·a di cgc:;.o c:.emplicemente una d~ge11erazior\e tlel ,·o.go. Dopo di loro ::\Ieltzer e I i ancora \\ 'ei~ oste1u1ero la ste a teoria pat-0~e11eticn i.11 c.n1ctl ~ili. cl~ loro illustrati. Orn. ~e co~ide11nmo i r3pporfi d1 intima 1
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contiguità ~a il iic-0nre11te ed il vago contra.ggono con l'aorta~ specialmente sul lato sinis tro, sarà facile ammettere ch e processi i11fi.ammatorì lenti, quali l'ateromasia e la lue dell'.oorta,,anc11e senza dar lt1ogo a notev01li ectas.ie, plssano portare ·delle ·n.ltera.zioni reattive - se ncm speci:ficthe ..-- s·u i Ilervi dello esofago. Al ta.volo o.11atomico è quasi costante il r.eperto cli pel'irurteri.te nelle .aJterazioru ateromasiche e luetiche ·dell'aorta. J. . e alterazionj nervose così prodottesi possono allora esiplicarsi ~on fe11omeriìi irritativi (spéllSmi) e con fe,n01nenì pa.i~.tic.i (atonia) e nel caso nostro con fenomeni ir~itativi e paretici ,contemporaneamente, <la11do così il quadro della i11éoord:iinaziione nei 1D.1Jov~me11ti de:lla deglutizione.. P.robabiilmente a questa· incoordinazione contri.bui!Sce ai1che il fatto, faicile ad ammetteire,. ohe la degenerazion·e cnervosa avviene principalme11te da 11n sol lato, per cui nella discec;a per il fari11ge e l'esofagio il bolo siia, costretto a seifuire la cu1va ;retrograd·fL descritta dal Si ciliano n,eJle p8J~alisi unilaterali ·.dea faringe . • Non crooo si possa escll1de1'ie, a.nco;ra, che ,. per ·il tnanlllla continuo e pt1lsante eh-e l'aorta; in.fiammata ed ectasica .esercita suJla parete esterna dell 'esof.ago, no11 Ri stabili$c.a lln processo di periesof1agite ciir.cosc1itta ai punti dr co11.tatto. St avrà, oosì, n11a deig-enerl8 zd-0·n e in questi tratti, delle ultime ternazioni. nervose, che van110 all'esofrugo con paresi o paralisi ci·rcosoritta a questi 1p unti. La perista1isi esofag~a, che avviene per zon·e successive fisiologiche i11 modo che una zona inferiore entra in contra1.i-0ne per rilfl·eissi <lalla soprastante z-0.na, si t1 overà i.n qu.esti trattf fer1n.atn, cont1ib11endo. ancora al quad.ro della, in.coordinazione motoria.. Una siffatta teoria nelll·ogena .c redo sia surficie11te a spe,garci il qt1adro radiologico b), in cui la: ipoteg:\ della éompres io11e meècanica I! cla escludersi perohè radiologicamente non si nota a1cu11a .stenosi. Potrebbe però essere sufficiente anche per i casi del qi.1adro a), in etti alla incoordinazione d ei movimenti di deglutizi<:>ne delle parti nlt~ si aggunge u11 arresto dPl pasto opaco 111n°"-. l 'esofago. In qual-0he caso di vec~li.io· aneuris.n1a non ~i può escl11dere cl1e l' esofago, fis~ato a1raort;1 P. agli organi pro!-isimiori da nntiche aderenze non .p ossa s1tbire tin~ 13.Zione mecoonica di coJUJ)ressio11 e, ma a11che per qnec;ti ca..:;i il fatt0re neurogP.no 11011 pl1ò e sere estraneo, come m; ~ l}arso cli poter o:-.Rervare t1ello st11dio dei i1\1111erosi cu ~i esa1ninati 11el la Sezione Radiologica. 1
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SEZ IONE PRATIC.\ ·
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I·n 11no di essi la pappa,· accumulatasi sor)~a la stenosi, passava .a pieno carlale con la somminis•t razione .di qual.che soi:nso d'acqua: In .altrQ caso fu rilevato un arresto completo ·d-elLai pappa e della l':lilloJa ad un prin10 esame raidiologi co. Dopo dieci gio1rni di sommin1strazdone <li papav.eri1n1a pn seoondo ·esarne dimo:strò lento passaggio idella, pappa. In un t eirzo ca.so u~i p-rim-0 .e·s ame mostrò pervio l'esofa.go; 11n secon°do esan1e rilevò una sten1osi d.i li.ev·e graido ·aJI'altezza dell'a.1r co aoirtico. 1
In alti~i •Casi, ancor~a, il reperto radiologic.""V ' .esofa g ea . dava un'aorta dilatata ed ~a s~enosi 8: · terzo • inferiore co11 disfagia in ·a lto. I11 uno di questi casi 1a papaverina somministrata per a~cuni .giorni potè far rrrota.r e .allo schermo la
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pervietà d1ell'esofago, Ohe 1si era mostrato ·s tenosato al terzo inferiore al primo esame. Pe'!: nessuino dì qt1esti casi 110 'Potuto - · natur.al, m-ente trovare U·n l'ep.erto neorosoopico e tan.t-0 meno un ,repe1rto opeiratorio, e la diagnosi, quindi, è .restata non •confermata. Ne(SU!Il segno e\1 idente era, però n e.11e stori·e a favore d1 unra. diaignosi di .neopla,&ma ·e di altre . cause di disfa.gi.a. ·
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La forrn.a regolare dei margini d~ll'ombra opaca, la incostanza dellia stenosi in esan1i ripetuti .a l breve scade11za, I'azio11e pos itiva d elle paipaverin.a 'Parlano pel' 11n.a stenosi spastica. Il passaiggio a pienp caJtale del iprusto opa.co p.ro·vocato dalla ingestione di 1Sdr si d'a cqua è is tato dmnostrato , anch'esso come un segno patogn-0monico degli sprusmi (Max, Cohn, Ein. sen·stein, ecc. ) e · c-0.n sigliato come metod~ di cura nel caroiospasmo (Ccmn, Moetg.e ni). Altri ,fatti a·n cora co.n.corrond aid avvalor::tre l'ipotesi neurogre na di questi dist11·r bi de1la <le-
glutìzion_e.. • Tra essi il tEìperto, non inf11eq11 entie, di paresi delle coro.e v ooaJi con comitante C011, ]a disfagia, la conist atazion.e del !atto che, come
causa di com·p ressione dello esofago, olt.1·e a 1l'aorta, 11on isi trovano im1Tutati r h e d egl i ore gani in preda .a prqcessi intìa1n1n.atori (1) aro chetti di. ghiandole o.aseo'Se, per esèmJ>io) . Considerando la. gJ.,and.e spo.stn.b nlttà. d\ cui è n dotato l'e,gofago toracico, non · ~i ca pirebbe, in;} e ,. , vero, . come· degli' enoTmi turnOiri medi,rustinici . linfosarcomatosi, p,t1r produoein1clo ancl1e del:le ,1 notevoli deviazioni esofagee, po~ono d eco.r re.r: 1t111ga1nente se.11za sintomi di stenosi, mentre ~ • ima liieve e.c taisia delraoir ta o un ·p acichetto di >1 ' ghiandole caseose p'l.lò pro,d 11rre d elle. ·d isfagie )· • • di alto gnatlo. Infine la proie~io11e .s ullo schermo dell'òrnbra
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O})a;ca, a1'1'estata per ·Com1)ressione meccanica d.cll 'aorta 'o di un ra n€11rism a isu w1 t uìb o cav-0 qua.Ile è l 'eS?'fa.go, dq,1 r eJ)be assume1--e l'a1s.petto di una linea retta più o meno· inclinata su un ' ' l ato e mai, com.é spesso ·I.Si nota,, di un ca.no a;(l apice in ba&so.
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Il qt1arlro radiologico ·l1ùdescritto, lt111gi ùall' esser e patognomoni·co per le .aortiti, . ra1)P.resenta, •so.1o, il r .e perto di ~a. neur0si mo.. toria la eui causa p·u ò ritrovaÌìsi o i.n .ailtre lesioni· d·ell'esofa.go (.esof.agite, arto11ia, neoplas mi) e~ in lesioni clel mediastino (mediasti~iti in g.enere), e qualche voltai ancora in 1esione di alt.J'\ or.g,a'tli addominali o pelvici .. La dia.g110'Si di dÌsfagia da aortite risuata .al.fora una di•agno.si a cui .si può pery.e:nire per esclusione. Si i1npon-e sempre, tn •s i1nili e.asi, l'esame rip ett1to dell'ammalato, onde· poter escludere pri11cip.almenf4 . un· .n.e.oplrusn11a incipiente d·e ilo esofago. N,e11a sezione radio'l ogiiea è . ~33)itato, i-11fatti, ìl caso di trov.ar.e ad u·n i.secQlilJÒo o ad 11n terzo esame il q·uadr-0 raid.i.ologico e cliillico ' di un neoplasma dove prima i1on esiJSteva c:he un.a di.sfagia semplice. S ono .noti gli s pasmi esofagei a mo11te di un neoplasma, con sindr01ue di paresi neJla ·p arte alta, nei carcinomi 1
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del'l'esofago . .
Tenendo _sempre i)resente qu:esti ca.si di · di.a. g.n osi àifferenziaie, cr·edo si passa c-0nc ludere che: Es~to.110 dei oasi di disfagia dov11ti ad alterazioni, dell'aorta toracica. L'esame radi01lDgico p.uò scoprire ·l e ia:lt.e.Fazio1n i dell'1aort.a ed escludere l 'esi s tenz.a di altre cause; In ge11ere i .disturbi di ·d eglutizione degli. a'<>rtici n.on sone d,a con1sideriairsi come ·con.segu·enz.a di l1n'azione m·eccani.ca di co1n,Pressione stil-I' esofago, m ·a come una n€urosi m·otoria secondaria a dege11erazion e di. fibJ)re . dei n·ervi d~ll' ersof·ago e del faring.e; 111 tutti questi casi. è èo111sigli abile tentare 11na c11ra ant:irluetica. l
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De,,o qui sentiti ring.razianl!enti -al Dirigente la S ezion€, sig11or D. P arola, per a ,·een1 i con.cesso il permesso d ello st11dio st1J· va sto m ater iale d ella Sezione stessa. , :\Iila110, febbraio 1920.
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BIBI,TOGRAFIA .
et BELOT. L' esplora :..f 011 P r1 ell'esofa.go, in .J o?lrrinl . de Rad. et Electr., ag-o~to 1914·. CoHN, .citato d a Einsenstei11. D EV I C et BOJTCHCT. L'ato'nia d ell' E., in Lio1i Cliir1t rgical, n1ag:gio-g·i11g110, i1. 31, 1919 .
A:ri.1BOU RG
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950 EINSENSTE~- .
l'on t1-ilJut o ulla. Rad. dell'E., LI1 F ersch:ritte I. G. d. R?.:ritg ens tra.U, \'Ol. XÀ.1
.fasc. 4, 1914. ' GR;\YSON (TH. ) vv·R_.\.Y. Stenosi spatica. dell'e str. tnf. d ell 'E. con dilat. al ter:.o su,p., in Med. R çc., 1° gennaio 1916. HOLZKNECHT e OLBERT. L 'a t on ·i a del/'E . in Arch . d es Mal a cl. d 'U, til-b e dig estif, 1911. KRAus e R1DDER. Le malattie della bocca e deLesofago, i,11 Notnag. H an lllìucll, cl er speziel
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IL POLl CLit\ICO
Patii. unt~'- T Jierap . · PAROLA. La radiologia clinica dell'e sofag o in La Racl. 7ried., 1916, m.aggio-glug:n.o. ·' SENC~RT, f\'IATHIElJ, TUFFIER. Trattato medicochiriirgico delle 1nalattie dello stoma.eo ,, d ell'esofago. ~ SICILIANO. Le paralisi 'l.l'ltilat e rali d ell' E. all'·e same Ront. i11 La Rad. Med., 1915, f.asé. 6. STEIN. Diagnosi d-iff er. con la papat'erina tra esofagospa.smo e steriosi. organica in Fortsch. a. d. g. Ront., vol. XXIII , Il. i. , 1915. WEISS. Sei casi di dilat. d ell'E., i11 Fo.rtsch . à . d. {]. Ront. vol. XXIII, n. 5, 1916.
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[ A:\NO XXVII, F ASC. 35)
N8'S'Sun mediico che voglia ogìgi con esatto criterio 1scientifico currure urn nefritico 0 un diabetico ·p uò contentail'si della sola anali.si rl€lle urina , 2.
Metodi per la ~eter11ii1iazione della glicemia.
Per 1a determ1n•azione doel1o zucclleto nel
sangue oono tS tati proposti molti metodi. Fra i meta.di microchimici incomtrò granide favore quello di Bang, per il quale bastano solo poche gocce di sangYe. Per àvere però con queQto . metodo d·e~ riisultatli attendrilbili Soino n·ecessarie mo!Jte ;p1recauzi.ooi, è richiesto l'uso di 1filla ibila.nct.a: a tomsio,n e e bi.sogna p.o$sed·er.e ':lm tecmi1ca chimica esatta. _ Un metodo 1semplice .e -che è stato in qu1esti ultimri. annri laI'lgam en.t e usato speciaJlmen.te dai ri.·cericato1i ameri.ca:ni -è quello proposto n el 1915 da Lewis e Biened1·a t: e.sso ~ un'applicazione d'e lla .p rova di BraJWn per la reazione d.el g'luco.sio con l'a,cido ·p icrico. • Il glucosio :fiscaldato con .acido picrico in soluzio.n e alcalina riduce l 'acido picrico in acido picramico di colorito rosso · e poichè l 'intensità 'della colorazione dipende ·dalla quantità dli g:Ju.cosio ··Si può, oom'Pruramdo soluzioni campione, determin.aire dall'intenisità ·del co....!:'Ore la quant Ltà del 1giluoosio. P er questo m,etod.o LewJ1s e Beniedict usavano 2 ·amc. di isan1guie, ima ..con 1e mo1difi.cazio0n i ·descrti.tte recen.tem.ente da B.enedJ.ct si posso1n o avere riisultati bt1oni p1er seiopi ·clinici con eme. 0.2 ·di tSanr~e. Anche Camrn11dge d1escrisse nel 1917 un altro ID·e todo ner ·CUi baJstano 0.2 ClffiC. di tSan1gue. ~Jn Y!2c~mento niu101Vo è ·stato orà proposto da Folin e Wu, e certamente e-s so troverà applicaziorui clilni che. Per vario tempo si è discusso, se la · deter. .m inazi one dello zucchero s i dovesse fare sul sangue in toto o solta11to -sul siero. Contra. a:iamente all'opi:nione ·di Lytskens e Sandgreu sembra ora dimost rat-0 che i globuli rossi co11ten·gono ,anch'essi zucchero: ma secondo i risultati concordi di molti autori (Rona e Bo,bliu, Rona e Takal1asl1i, Hollinger, Frank, Schirokauer) il conten11to i11 zucchero ·dei globt1Ji è assai varia;bile e non sta i11 a-lcun rapporto· con la concentrazrione in glu,cosio del s iero. Gen•eralme!nte il ·co11tenuto percentlale in zucchero· del .san gue in toto è più basso che nel siero : ma ciò 11on vale per tutti i ca.si. c:osicchè, second o Scl1irokaner, n-ella clini ca del d.iabet e è m eglio atte11ersi alla sem- plice deternti11azion e dello zt1cchero nel siero. Se p oi il rapporto zucchero nel sangue zuc1
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RIVISTE SlNTETICHE. . ISTITU~ro DI .CLINICA MEI)iCA .
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R. U 'N IVERSITÀ DI {ROMA. di l'etto ·dal prof. VITTORIO ASCOLI. DF.LLA
Lo zucchero nel sangue per dl dott. 1. -
SIL'VESTRO .SILVESTRI,
assi."' t-enit.e.
Vatore dell'esanie cliinz'ico ci el sangue.
Le ricerche c.himi,che sul san.g11e i1egli ulti-
mi anni han·n o a,-u to un rgranide svilup·p o', e - i metodi d 'in.d ag;i11e si soa10 1n~oltiplli.·cati, este-
si, · m~g·liorati. L 'an alisi d ell'urina i1on è ·sie·m p:ne. sufficiente: con I'ur'ÌJilla ve·111g01no 1ell!n1i.nati i p·r odotti ultimi d el ricam·b io, ma l'u·:riina ·nron ci fa c o' nosceire il ricamb1 i o intermedio. Lo studio del . . r.iJcambio li.n1te:runec1i-0 inve,ce, da CUi la fisi ol ogia e la .p atolo1gia pot1·anmo ri 0avare dati di g;rande u tilità, non si può ·segi1t-i11"e ch1e con l'ana.liisd. .chimica del sangue. Acciocchè però· i~.amaliisJ. ·oh i mlica del 1sangue possa avere pratica ed utile applicazi·on·e, so110 necessari m1etodi ahe non richiedano 1grandi quantità .Cli sangu1e, ,e lo sforzo d.egli a na"1.istri nell'ultima d1ecad·e è :s tato 3JP!»t1nto rivolto alla. i"icer.c.a ·cli ·questi m ·e todi. 0 ggi il prob11 ema 1se1111.bra risolto co11 i metod·i mioriochi-· m1oi per mezzo dei quali a1terazi.o:i.1fi 1c him~.che d1el c,orpo poissono esseir e 1studiate 0011 una p1,ecisione cl1e 1semb·rava i111possibile. Dall'esame deri risulta.t i fì11ora otteniuti con lo stt1dio chi,m iico d.el ~an-giue i1elle 'arcie forme morbose s.i. cl e\·e con clu,dere cl1e le due malat-. tie in' cui l'a11aJiS1i chimica del san.gue deve e ssere se111pre eseguita per avere giu.sti. criteri diag-no tici e t erapeutici sono la nefrite e il diabete. 1
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• (ANNO
XX,' ll, F.\SC. 35)
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SEZIONE PR.\TIC\
chero nel stero possa avere importanza in patologia, è argomento che dovrà essere chiarito da ulteriori studi. 3. -
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La gliceniia nell'uonio riorniazc.
Molti iuce1>;c atori hainho- .stUJdiat.o la qt1an.tJità dello zucchero conten·uta nel sangue nq.rmale: i dati ottenuti non sono 1sempre concordi, .speciaJmente q11.elli . d~.g li Au to·r i ai'lltichi, ohe ris~nton.o d1el1e tecniche i1on esatte· s eguite.
Dei dati più recèmti otttmuti ~011 metOOi m oderni _r icordan1io quellli idi Hopkin·s , che coj micrometodo di Bang ottenne da 0.6 a 1.1 %0, con una media e.ti 0.85 %0. Bing e Jacobsen trovairomo ·da 0.6 a 1.2 %0. GettleT· e Bakier con il metodo J.Je'"'· is-Benedict da 0.5 a 1.1 %o. - ....... Cummings e Pi11ces·s usando un.a modificazione d el metodo mi·crochim.i co ·di Lewis-Ber.edli-ot ebbero déii 0.4 a 1.2 %o con una i11edia di O. 7 %o. ì\tlyer.s a Bailey, osserva11dQ 500 ca.si, ebbero valo1'i oscil:lantJi. fra O. 9 e 1.1 %o ; però osser\"arono eh.e un numer.o consideirev:O'le .di malat i d 'osiped.ale mostrano vaimi fra 1.2 e 1.4 %o. J oslrim prurla di valori nor mali fra 0.6 e 1'.1 %o, con una media di 1 %o . Dennis, Aub . e J\ilin-0t otteD1I1ero valori da 0.85 a 1.1 %0 .. ~T,i.lliams e Humi:>h1'€Y'S n1 113 1n•dividui :por. ma.li h anno t rovato un m1nin10 di O. 7 ·e un maissimo di 11o5 %0, oon una m edia dti. 1.1 o/oo. Da}l'Lnsi·e11ne di tutti ti. dati si rica,,a ~he1 lo zt1ccl1ero ne1 isang.u e osoiilla .n el sa110 fra Q6 e 1..f %e, con una m edia di 1 %o. Naturalln1enite il tasso d ello z.ucc.h eiro i1 el sangue è in di[>e11~naa dalla natura dei ieibi e .del temp.o .ch a i:nterc-0·n--e fr a i.r ·p·re1ievamento dieJ san1g11e il paisto preceid.ente. Ne1l'indivi- . duo à cligi•u no la mattina i~ sa111guie co11.t ien e ' ger.ooTalmemte da 0.6 a 0.8 %0. Con la digestion e e l'a;siso11•b i1n1ento 1Sli h.a t1n'aiscesa fino a 1.4-1.5 %0, d11 l~appo11-to con l a ·Con1posiz-ione • dei ci·b i e con la ·capacità fun·zional.e de.gli apparati. Se non ,se,gìue un altro paisito la percentual·e d·ello zucchero r:iidiscende gradu·a lmente al liv e1lo p ·r in1itivo. Generralmea.1te 1oon un pasto ardinartLo eh.e con.tooga i.draiti di carb onio, grassi e proteine nelle proporzioni coml1ni, la maissima rpercentuale di zuc.ch ero neJ san1gue si ha all'a tetrza ().r a dall'.aisi&unzione del pasto. Se questo è p·o vero di g.raS1So il tempo necessario per arrivare alla co11oentrazione .m assima :di g·lucosio nel .saing~e Si a~ corcia, se inv·e ce è ri·CCQ di grasso . questo tempo sii a;llunga. Un pasto contenente is ol o proteine e gra.ssi non a~ . r.,r;11 a. ~~ l1 ~~ ì· iln1e11 te la glicemia Gli
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id-rati . di carboamo inveoo, ooitto qualt111que fo r-
ma, l'ruumen.tano; la sol3' diffe remza, f.ra amido e zucchero consiis te n·ella ra·p idttà con cui dalla concenbraZ'i-01n.ie minimat diel di'giu.110 si gi,un_ge alla concentrazione massim.a, e nel tempo tn1~egato pelr ri.torna.I'e da questa a lla e.on- . . centra:zione primitiva. Lo Zl1cch1e ro è ravidèl.mente as.soTbit.o e si · 11a( quindi aumento rapido e rapida caduta della con centrazione glicemica; mentre l'an1ido è digerfto è a,88-0rbito con maggiore 1e·n tezz·a , p•f!.r cu1i la con.cenir.a.zio11e n o.n si in.n alza così r rupidan1en·t e e raggiunto l'acme, i1 rito1·n a alla glicemia in·j.ziale avviiene più lent.ame11te. ·
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Glicemia
e 4iabete.
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..\nch e nel diabete la glie-ernia è in l'apporto con la natur.a del cibo e col tempo che inter1 cor~e dall ul-tin10 p asto al preJe;va~11to del • • san.gru e; però nel di.atbeie ti v a.101·i mass imi rag.,. g iu·n ti sono più a lti e il tempo Illecessa.r io pe~ rito1mare dalla concentr a:.zion.e n1a,sisin1a alla. concentrazione i11diz;iale è 111olto più lun·g-0. La c u r va deJla con cent1·a.z.i one d ello zt1cch ero del sangue nel c:liabeie è n 'ella forn1a sjmjle a q u el la d-el i10Tm·al1e·, .solo ii·spett-0 al tempo ha um'am.pi·ezza mruggio·r e e n1ei casi. .ti·pici rag~ giunge una maggi·o re ,altezza. ,. · Nie11e farme di dia.bete non .grave si può trovare clurante l 'alimentazione, e a.i1'che prende11dù alimènti con idirati id i carbonio, come il pan•e, .la qua.11tità ·d·e llo zu,ochero n el s.8.l!lgue e11tro li111iti .n ormali, e no11 a l di siopira di 1.4-1.5%0·, solo 1 atbbaJsamento >Clelia oonoentrazi.011e al ·livell-0 i niz1i.a1e a·v viene ·.lel1ta' . rnente, prova questa d.ei di1stUJl"lbam poteri :(}.el1'orgt.LniSllllo a ·Utilizz,~l'e· lo zu~che;ro . Quando a un ,aziente di questo tip·o si d à un pasto di prova di destrosio è ·Si esamdtna il san.g ue a f1·e-qt1enti i11te:i.\·a.1lii., la variazione dal .11.o rmal e · cli venta più evide:11te~ I.n ve•Ce d'i llil1 1 n 1assimo di 1 .4~1.5 %o .r ag'gI·µ nto iill U1I1'1oru,, con1e si ha nel normale, la proporzione dello zucch ero n el saJ.1gue continua a salire pe.r mezz'ora e più Si registr.a110 valo-ii di 2.00 %<> e tpiù. La cacl 1Jt a a l 11ve1J.o d.el digiu.110 pure, i1nveoe di e.s sere co mp.le.ta in 1 ora 1;2-2 orie da> priacipi o del lu es11erimento, oco11pa n1olto rli l)ÌÙ, fino a 4-3 01:e. Con Ja c rescente gravità i1el clistt11ìbo .d el l11e1tabo li~mo de1g li idrati di carbonio la ·CÌJB'v1azione d al nol'n1ale divi·e11e sen11pfle .1)iù spiccatn. e Ja pe-rce11tt1al€ dello zucclwt·o niel sangue r100 scende mai fino ai liinj.Jti normiaJi, .r 1eanche clopo il digiuno Clelia nqtte. u'n p asto conten.ente sol-0 un a modica quantità d1 amido pt1ò fa r salire lo z.t1ccl1ero del ~an,gue 1
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fiJ10 ·a i-J %o , i11 un .caso cli Cn.nuniùg·e 1p erstione (lel de6trosio si dimo~tra una iperglisi110 a 8 'Yclo, 3 ore clopo l 'in.gestione cli 50 gr. cemia, e la c-aduta al livello .del digi11no ritarda secondo il g·rado ·del distul'ho. d 'idratli di carbonio, in iorm?- di pane e f a . r i n a cl i eg·ala. 'Per scopi diagnostici c.a.mmidge consiglia di dare pasto contenente amido, di defintta I.n qu·e ti casi ev1c1ente1n-ente non so110 n ecomposizione. ceissari ·pas ti éùi prova e.o n zu.cchero per (!011Il pa~t o di prova • adoperato cla quest' autore vinoer ci tlel dis ordine ·n el metaboli mo, e nen1-. rneno è eo11$iglia.b ile usarli. Cammidge l 1h·t. contiene un g·ramrno d ' idrato cli carbonio, 2/8 ' • s perLn.1·eint.ato in t1n caiso dan.cLo 50 gr, di d·e- gr. di gt~sso, 1/3 gr. ,di proteine per kg. di peso fle l corpo, s.trosi o : ·ottenne llil1 aum e11to della g'li·cea:uia ' Per un uo1no ·di 70 kg-. si pt1ò cla.r e 200 gr. di da 1.7 a 4.. 8 %o in due o·re, . .e 12 •ore· do:po , farina 1_d i segala i11 forma, ,di pane, 150 gr. <li quantlrnqt1e il paziente fosse ~tato tenuto a di gi'ui10, l a per c·entualie dell·o .z·u ·c dhero neJ 1san- • pane ·b~anco, 100 1gL di latte, 60 .gr. di carne (.pesata ·Cruda) e lln ·u ovo con t11e' o caffè puro g11e r1 on era discesa ancora al v.alore iniziale. ' Nie c onsegu~ che le d·eterm·i nazio ni dello · a volontà. Questo pasto contiehé circa 70 gr. di idrati zucchero ne l san,g ue lYeri.-- .essere veram~nte llti. di ~rbonio (di cui 4 igr: sono lattosio) 50 gr. di li dovrebbero esser rf att·e 1)1in1a, e dopo un ~rasso, 25 gr. di proteina, ecl è capace di svicert.o inter\·aillo da lln pasto 0:1·dinario conte. lt1P.1)are circa 00 gr. di zucchero, calcolando niente ridrati ·di .ca11bo nio, ·e •che i•n ca si dubbi lo zucchero sviluppato dalla proteina. si dov·rebber-o osseryaii·e an·ch1e gli effetti cli u.n • Il paziente clig"iun·ai ·dalle 19 e un ·campio11e· p'a st o ·di prova di d·estros-i-o. · di sangue è iprelevat.o la mattina dopo • • r a diginno: s t1bito (loi:>o si da il pasfq -di prova e 5. -. · NI etodo per· sag·giare la tollera?i::.a ' t>t1ccessiYame11te 1si determina il conten11tò di a.gl·i, icl1·clti di ca:rlJonio. • z11cchero n el sangue ogni ora per 5-6 ore. . .S anen·m e \\.ood Yatt 11an110 ricl1i~11n~1to l'atNel normale i valori massimi di zucchero si ten.zirJne st1lla l-inesattezza dei ' comt1ni · metodi, • . dovrebbe-re trovare circa alla 3a. ora dopo il clini ci p er. la determinazione clella toller<111za .p asto; e non dovrebbero essère superiori a per l o zucchero , e hanno su·g gerito un procedi1.5 %o : ogni eccesso al di ìà di questo valpre • inento piu preciso, il quale •p erò, ricl1iedendo è ogni ritardo oltre la 5a. orn ·della cacluta a. • a '9PfLra ti· tl i spen cliosj non si ~l·esta. all'applic,'.'l: 1 %o dimostrano un metabolismo degli idrati zione pratica . Più sempliice e aql)a stanza esat. cli ·carl)onio 1clifettoso, e il pazie11te si. cleve clasto è il n1etoclo di Ja11ney e I saacso11 , c h e si ese- sifi·care· almeno ca.m e un diabetico potenziale. gue 11el rr1odo segl1ente -:. 5.• - Rapporti fra gl·ice111ict e glicosuria. Il pazi en te digiuria dalle 19 clel giorno p re• c.ede11te tiu n a ol1e l ~L ·p rova è fin]ta. la m ttttina Sembra ch,e n on vi sia ltn !!)unto limite assbsuocessiva. . luto per ·1a . comnarsa dello zt1cchero nelle . -• • li' rèltta.rLt.(1 si deterrnirl~ il ·.suo pet"EO n elto, e si ·urine. \ . . . prep ~ ra t111 a soluzione cli clestrosio scioglie11clo Can1mi·cl1ge in circa 700 ca si cli ·diabete, cl1e ha i11 a cqua g r.'. 1.75 di de:strosio per kg·. di peso avuto sotto le sne cure, l1a climostra t o che non · del co r1)0, e cal colando .p er 0°g ni g·ran1mo di deesiste un livello as!;oluto dello zucchero nel · strosio 2.5 eme. di acqua. sang·ue al disopra de1 quale t1n aumento della L a mattina p er t.empo si determi11a il conte- ooncentrazioné glicemica 1) rovoca l a comparsa nt1to i11 z11cch e ro del sangue. Subito d opo il dello zucchero nelle urine in quantità tali da p azi ente beve la s oluzione di ·destros io, e ·se lo }) Oter essere rivela.t e coi co·muni metodi d'ind esitler tt, i sciacqu a la booca, con lln po' d ' a c- tlag1ne. , \v. .illiams e HtLmphuys, stndianclo 127 maqua (levata in iprecedenza dalla quantità n1isurat..-1 p er la soluzione). la ti di dialbete, a L·1·ivarono alle ste-sse concluE sattamente 1 12 ora do1)0 si preleva 1111 cam- sioni . In .g e11etale si tpi.1ò cl i re cl1e il . « livello pione di sangue per una seconda {l e t e rmina~ renale)) non sta in r.a.pporto con la durata del · zion e, clopo t11l 'altra 1/2 or~ nn terzo oa.m ,p ione. diabete, sebbene in alcuni casi sembra ac· e r osì. via o,g1 1i 1 /2 ora fin('}l è ~ embrerà necesc.e11ni a c resc~re con ·il p rolungnrsi della ma..... . sar1 0. , lattia. I di a be tici giovani ha11no un . punto limite N el norrnnle l a cliffe1·enza fl'a il •co11te1111to d el i:·i i1 basso ch e 0 0 11 quelli veccl1i o di media età ; a11a-11e i11 zt1 cch er o a digiu110 e d o1)0 2 ore daJp er ciò è im·p ortante che la presenza anche di l'inge .. tione .d ello zu~chero 11on s t1.11er a 0.1 % o. pi ccole quantità di zuc chero nelle urine di per- Qu.a11do l a toll eranza dì 11n pazi ente per 11J z11cch ero è cli111in'l1ita, do110. d11e ore dall'inge- sone di media età non sia co11siderat a come in-
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... .signiificante finchè non sia stata eseguita una 1° quelli in' cui un pa.Bto di prova di amido serie di ricerche sul san·gue, la quale dimostri non · 1produce iperglicemia, ma il I ritorno dello clle . il n1eta·boliSil1.o degli idrati di carbonio zucClhero del sangue alla concentrazione ·del non è gravemente turbato. digiuno è notevolme11te ritard~to; Secoodo· Williams un graduale aumento del 2<> quielli in cui la cur\'·a de'.llo z.uochero nel livello renale, mentre il ·p-àziente è tenuto a ·r a-· sangue ha l.ln derorso normale. :zjonale dieta iantidiatbet1ca è un segno prognoNei malati della prima classe un pasto di , d-estrosio prodl1ce iperglicemia più o meno mastiiC-0 grave, e IS);)esso indica I 'insorgere di compliieazioni. E.s so .p otrebbe consi1derarsi oorne un 11ifesta, dimostran·do così una tendenza latente processo di dilfesa ~per ovviare alla perdita tropal diabete, mentre in quelli della seconda, an~ grave di nutrimento. che d0ipo somministrazione di dootrosio la gli- , Risulta anche (Cammidge) che non vi è rap- ·oemia no11 sUJpera iJ livello i1ormale, anzi spesport-0 fra la quantità dello zucchero nel sangue so non lo ragg·i unge nemrr1eno.. • e la q.u·a ntità escreta per i reni. I primi si possono ·considerare 1diabetici laPazienti con molto zucchero nel sangue postenti e corrispondono l'>l'obahilmente ai casi "' ,1·elativament.e poco n€lle urine, sono rpassarne descritti sottG questo i1ome •da Reichert, .gli altri. a quelli che furono :chi.amati diabet& renale mentre in altri casi con glicemia normale o i11ieriore alla i1orma1e t.Si P':lò a vere~ glicos11ria ab- o glicosu1ia ·r enale.. bon1dante. Molti casi ·di diabete late11te secondo Cammid1ge sono di origine epatica; finchè i malati . Tanto nell '"t1n caso come nel'l' a lt1·0 il solo: esaroe d-elle urine non -ci d à un'esatta con.cedi .questo tipo evitano lo zucchero come .tale, zione del caso e se non è controllato da esami possono pre11·dere li1nitatan1ente cibi conten~nti del sangue può aondt1rre a e,rrorj di diagnosi e amido senza soffrirne. çlanno, sem1p re che anohe di terapia. il contenuto in gra~i e proteine dei ci·bi sia Giustamente nota Cammidge che un 'adozio.- controllato. A questi malati è più che mai nene più generale rdi queste vedute potrebbe di- cessario -esaminare a frequenti intervalli il min11ire molte soff.erenze non necessarie ed evisangue, per p oter riconoscere precocemente e tare nlolt.e morti impro\·vise i11 coma diabetico . . cura i-e iru modo opportuno og11i eventtiale .pegg'ioran1e11to. 6. - Iperglic.e1nia senza· glicos1Lria. Il <liaibete renR.le secondo 1Cammidg~ sarebbe L'ipellgU.ce111ia. può esiste1·e senza gli.c:Jsuria, t1n'anomalia congenita .consi-stente in una abcioè senza -che vi sia nelle urine zucchero ·sufnorme permeabilità del rene allo zucchero. I paficiente a da1·e reazione positiva coi ronttivi zienti 1di questo ge11ere non avvertono particoieomunemente us.ati jn ~l inica. lari di.sturbì, solament-e si lagnano di fa;éile 'Questa condizio11e ipuò s.p ieg_a re spesso la stanchezza. Le restrizioni della dieta in questi _c omiparsa di! attacohi ricorrenti ,di for1111culosi, casi sono nDn solo inutili ma dannose, .p erchè sciatica, neurite, eczema, ecc., che non cedDn o , indeboliscòno vietJ;1piiÌ i pazienti. a1 c·o muni rimedi terapeutici. . Caimmidg.e osservò il diaibete renale in un Qu.ando con l 'esam~ del san.g ue si scopre la t1orno ,di 32 an11i e nella figlia di lui, una bamvera caUJSa di tali inctd·enti m orbosi: e con una bina di 6. • dieta rudatta si riesce ad abbassar e la concenIl padre elin)inava circa 5 gr. di zucchero tràzione glicemica, si ha un ra1pido migliora- i1elle 24 h., la figlia circa -6 gr. La gliç-emia in mento. L'ipergli cemi a ~enza glicosuria è ab- entrambe era normale 1 e 1anche1 la curva della basta.n za comt1ne negli obesi che per il 25 % · con.centrazion è glicemica ave'v a altezza :.e de.co1·mostrano at1m-ento ·diello zucchero nel sangue. so normale. Do,p o U·r1 pasto di prov.a di gluA qu.esto 1pro posjto è interessante l'osservacosio (80 g r. al pa{lré, 28 alla figlia) l a co.11zione cli J oslin, il quale tro\'Ò u11a decisa obe- centrazione tglicernica rag·giu11se il suo massisità precedere il diabete nel 40 o/o dei casi. · mo nel padre td op o un'ora ( = 1.1 %o), nella fi~ Talora si ha iperglicem.i a accompagnata d a , glia dopo 1/2 .or.a ( = 1,3 %o). Dopo due ore, tanto t><>liu1ia: . in tali casi si può essere indotti a far i1ell'un caso con1e nell'altro, · la co11centrazione diagnosi idi diabete insipido, quando si tra~curi g·]icemica era ridisces.a al valore ini~iale· del l'esame del sa11gue. . digil1110. . J Sul i11eocanis1no di produzione del diabete 7. - G li,c·os tlria senz,a iperglicemia. renale gli autori 11on ·sono co11coroi. Secondo Tale condizione ,non è· così rara come gene- Bang esso potrebbe intendersi in due modi: ralmente si crede. I casi cli <:;ruesto genere si 1) i reni eliminano lo zucch·e r o ·del .sangue; per compenso altro zucchero si . for-ma,, semp~ in· p06sono dividere in . due classi princiipali :
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rapporto .con l'eliminazione, di modo che l'equisecondo La ·gl1cen1ia e .riUJSci:red110 a ina11teneI'€ librio si inantiéne; 2) si ha iiperproduzione di\ lo zucche.r.o del sangue a un livello non suzucchero e il rene elimina immedi.atamen te lo pemore a 1 %0, noi potremo graduéjtlmiente auzucchero ecçed-ente', di modo ohe la con.centramsntare. la die;ta, sempre 'co11trollandoo1e i zione glicemica si conserva .normale. La prima rtsuJtati oon l'esame del :sangu.e, e si potrà condizione, ·Si verificherebbe nella glicoSu.ria in tal modo a1'Testa;re il progr~sso del male~ florizin~ca, la seconda no:q. si potrebbe conside, accrescendo 'la t.olJJeralil.Za del pazieqite per glì rare com~ diabete renale, I?.On essendo il rene la id'I·a.ti di carbonio. . causa primaria ·della· ·g licosuria. Il vero diabete Molti casi iÌ1 ap.parerl.za f aitalmen te prog:resr-en.ale fu ·n egato ·da v. Noorden e Liithye. .si vi e non suscett'ihili di trattaJrnooto potran-· nq seDJSd.btilmemJte m·i Jgliorare quando si re·goli • 8. - Valore della glicemia la dieta ·~cond.o i reperti d.Jel sang.ue. per la prognosi e la cura clel diabete. Un.o dei fattori più imp'0rta.nti che influiiscoAnche .per la prog·nosi e la cura · del diabete nio· sulla .permeabilità dei a:emi allo zucchero è non è su·f ficiente basar.si sull'esame delle urine, il contènillito d.e lla dieta in grasso. ma bisogna esaminare frequentemente il sangue. · .~eccmdo le osservaii1oni .di Cammidg"e i diabetici che 1oono stati te·nruiti{ p er parecchio tem- · In generale una gl1cemia relativamentè baspo a una dieta :ri1oca di grasso, se vengono sa si può · considerare · come t111 segno prognotrattruti ,co'i meiod'i modienni. perdoo10 la glicostico favorevole, .anche se la g·Iicosuria è absunia qru.alc:Jle tempo prima dell.q. caduta dclbondante. I 1p azienti con ·una percentuale bassa di zucchero nel san·g ue, opportunamente 1'ipe:rigliceilll;ia. · · Togliendo a questi malaiti i · grassi, · ISi p-0trà tr.attati, perdono facilµl.ente la glicasuriia e riottenerei una ridUlZione della co.ncEmtraziione tprenldono la tolleranza per gl'idrati di car• bonio.. glicemica e .in ·s eguito si potrà aumentare la dieta, man mano ohe l'esame d1el salllgUe ci Cammiidge Ii.ferisce un caso di u·n a d·oruna dimosin~·rà l'accresce:nsi die.J.1a tolleranza agli che, con una dieta contenente 76 gr. di i·drati idrati di 1carboni10. di .carbonio, eliminava 220 gr. di zucchero nelle U .I ll 1SUocesso ·p eirmamen.tJe nella ct1°r a del dia24 h, però aveva una co11centrazione glicemica massima idi 1,5 ~~o. bete :si potrà ottenere ·soltanto manten€'Il.do la curva del1o zurehero nel sangue entro limiti Dopo lO giorni di .cura, essa no11 eliminava più zu.cchero ·p er le urine, - pur prendendo normalr, a·n. ch~ a costo di siever~ restrizioni 65 gr. d'idrati · d~ carbonio - e aveva una glidellai dieta. Sebbene 1'1,5 %o si possa considerare come cemia mas.sima di 1,2 %0. In 1seguito la sua tolleranza crebbe .ancora, sì ·che poteva pren·d·e re il livello normale massimo dello zucchero nel 80 gr: di iidrati di carbonio al g·iorno senza. san?g ue, nella cura dei diaJbetici è bene pro,porche comparisse glicosuria. si di non ottenere valori sru;periori a 1,8 %0. Fjnch·è queste cifre sono mantenute, 18; proD'altr81 parte un rpaziente osservato. da Liefma·n n e ·S tern morì j.n comà diabetico elimi- .gnosi è buona, ma se la ,gli cema va progressiv'3-mente crescen.do, anche $0 non vi è gliconando solo trac.ce dri ZJucchiero per le urine. ' suria1 si ,dovrà limitare la dieta immediataEsaaninain.d.o il sa.ngue, vi si trovò il 10.1 %o me11te, (per non avere spiacevoli sorprese. · di micch•e.ro. Osservazi-0.rui. .analo1g he sono rifeIn conclusione t111a glicemia alta senza glirite da Launyn, Lépine, Weiland, Leire. cosuria ·è mòlto più grave che una gli.cernia At.n1che rper la cuira dovrremo semp•r e tener bassa con modica glicosuria. conto dei risultati dell'analisi del sangue. Ev~dentemente non Si possono trattare dei Spesso l'au.rp.ento crescente della glicemia è casi di iperg'llioemia ,senza 1g.1licoouria solamen- dovuto a una dieta trop·p o ricca di grasso, elimitanrl-0 questo, a11cl1e senza alterare per il te i·n , base a.ll'analdisi d·e·l le 1l!1"in€1. Spesso avresto la dieta, si 1potrà ooservare una ·diminuviene! anche, ·c:he in ll·n di'abetioo nel quale con Ja dieta s i è riUlOOiti a ottenere la scomzione .d ello ZUJCchero nel saI1gue, e un aumento par,s a d1ella glicosurna, persista una s.cpi.ccata della tollera11Za per gl'idrati ·di ca1•bonio. iipe1"'glirc emia. In questi casi la ridl1zio11e clegli idrati ·Ji Se in· questi .p~.enti ci accontentia·m o di carbonio, mantenendo la stessa quantità di .analizzare le urine, e a11mentiamo gl'idrati cli .grasso, p otrà dare un m1gliora1nento tempor.acarbonio delle diete, potrà be.11sì aivv·en·i·r e eh~ noo, ma ben presto Si riavrà la glicosuria e la non si abbia un immediato rit orno dalla glitolleranza an<lrà sempre dimi11uendo. cosuria, ma s.i avra U1l1 ·ma11ifesto peggior.aControllando la dieta con gli esami del san- n1ento del caso. S€ invece regolieremo la diet~ gue, e tenendo co11to d ell'in1portinza dei grasI
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si, potremo. veder cambia.re tutto l'aspetto di un caso, e una prognosi .sfavorevole potrà mutarsi in buoin a. Casi che sembrano ·disperati .di diabete p:i'o·gressivo sono particolarmente çomuni nei. gio, vani, e spesso la .g ravità 'IlOn dipende ,dal caso in sè, ma dal trattamento irrazionale. Un: aumento progressivo della. glicemia in persone di età avanzata diipende speoso da una dieta . troppo r1cea in fProteine.
BADOUIN. Comptes "r endus ' soc. Biol., 1908, di·cembre, 710. - Id. id., 1909, nov.emb;re, 458, · MORGULIS s. e JAHR M. H. Journ. biol. c"h ent., . 1919, 8, "119. NAUNYN: D er Diabetes mellitus. W:ileln, 1906. V. NooRD;EN : Die Zuckerkrankheit. - Berlin,
GILBERT • et
ALLEN : Treatm.ent of diabetes mellitus. 2a ed., 1917, p, 53. J. BANG: Der niutzucker.. J. BAUG. Biochem. Zeitsch., 1913, 49, 1. Ibv·el., 1914, 57,. 300. · . CAMMIDGE P. I. Practitioner, 1920, 2, 114. FoLIN ·o. e Wu H. JOu.rn. biol. chem., 1919, mrug.gio,
81.
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BERNHARD
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OSSERVAZIONI CLINICHE. I
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fSTITUTO DI CLINICA CHIRURGICA GENERADE
DELLA R. UNIVÈ~SITÀ DI SIENA . dir.etto dal prof. VITTORIO REMEDI.
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.p er il dott. 1'\l~OLA NovAROJ .a ssistente. '
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Credo opp,ortuno, e .n on jdeù· tu·t to · inlllttle, il . ren•ctere di 1W bb[iJca r~·gr001.e ·u n caso1 di an1e•u risma t~a11·matic·o .r igururdam.te !'.arteria tempo:raj.e . suip1e~fìlcia1Le di destra, ·ca>so occoirscimi di. . osse:rvare . in questa R. Clinica Chirur1g1aa1 e :<lf un certo interessamento, .n on fo1s se altro aTuche dal solQ pum,tJo di viist:;t de1la" ierusi1stica (die gli an.eurisrni .ste1s1si, ~argomentO·, qu1estq de,gl.i. aneurismi, di gran.di·ssiima .import31nza e per qt11a111ibo vecchio ed antico, tuttavia sempre nruovo e di. attualità. . In temp·o normale dii 1p!aice .l 'aneurtsma tirauma tic10 di 1d~ta arteria è r:a1ro éd ·eocezd.Q·nrule é\Jd os1servaI1si (1), in ·c,onf:von'to allla 1fre1qu•enz.a. maggi.ore ~n cui 1 una 1simi!J..e leiffio,~e 1suaJ.e ·i(ntereissare a:J.tTìi tron1chi arteriosi, 1e ·dia. una ricerioa, 1poi, il ;p iù possibile ruocurata della letteratura chi.r urgiJca i.n proposito, che sono riìllscito a fare, risulta rip ortato mo1to di rado. La gUJerl'a, .certarrneinte., con tutti' } ·s uoi molteplici svariati e p otent i mezzi idi . off e.s:a ha . dato agio .d i •Olsse,~vare mo:l ti ,oasi di -31ne,u ri1sn-ii traum.atici interessa-nti ora que.sto,. or.a quel vaso 1&a ·a\rterioso che arterioso -e v.e,noso in' . . ' si.eme, ma, non ostante ciò, ·dall\e.same d-ella letter.atu~a chirurgi.ca di .guelJ'Ta, in proposito. consultata, mi è · a'P:parsa la· scarsa. frequ ~nza dell'aneurisma trau•m atrco 1da parte d ·i a1cuni po1chi t~0011dhi sang.uigni, specie · déille .arterie 1
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(1) SAIBENE P.: Contributo alla cura chirtlrgica dl}gli aneurismi (« La clinica chirurgi?a )l, a.nn·o 1911, tpag. 339).. - 'VYETH A. : Aneurism~ cirsoide citrato con l'applicazione difetta d? acqua bollente ( « .-:v.Iedical Record », 15 gennaio 1916). ,
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Aneurisma arterioso traumatico dell'arteria temporale superficiale di destra
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Sulla coincentrazione d-ello zucche·r o nel san• gue nei vari stati morbos~ le riieerc:B.e sono state finora scarse e richiedono studi di controllo. -, SecoDJdo Bang si ha :Lperglicemia in . varit, malattie o condizio11i mo·r booo del s~stema nervoso, sia cerebrale che -periferico (commozione cerebrale, .a,p oiplessia-sciatica), in · molte ma• la ttie febbrili (polmonite, erisitpela, tubercolosi miliare), negli stati morbosi aocbmpagnati da dispnea. , Secondo alcuni autori (Camrnldige-William.s). si avrebbe iiperglioemi.a anche negli stadi av.anzati della nefrite specialmente quan do sono già in atto s intomi uremici, tuttavia le rioerche di molti altri (N.eu1b auer, Stilling, Frank, - TachaT'l) contr8Jd1dicono' a tale · opinione. Più interessanti ~on1 0 gli studi fatti sulla gli cemia nei tumoFÌ. mali.giri. Rode1JJJbur.g, Be.rnhard e Krehbiel sostengono che la somministrazione di un pasto ·di glucosio a malati affetti da tumore maligrio c1 fa rilevare una curva anormale della concentrazione glicemica. Secondo questi autori tale dato potrebbe per.. sino e&.ser·e utile per la diag.n osi differenziale. ' . Anche negli stati morbosi dovuti a deficiente funzione delle ghiandole enaocrine si avrebbe . una curva glicemica anormale . Tuttavia, carne ri.tpetiamo, tutti qt1esti dati, · per avere valore, dQvr.anno essere convaljdati. da. ulteriori studj. 1
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.e KREHBIEL. J ourn. Arner. Med. Assoc., 19~9, .24 maggio, 1528. SCHIROKAUER H.: . Berl. KLtn. woch., 1912 .. 38. 1000, 20, p.. 227. ' WILLIAMS 'e HUMPHRE~: Are h. int. med.' 1919, 23, 537. •
iperglic~inia.
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· · BHODÉNBURG,
La glice1n'Ìa in vari stati 1norb9si. . ~on si dovrebbe mai fare una diagnosi troppo affrettata di .diabete dalla vresenza di zucchero nelle urine, e nemmeno da un comportamiento abn·orme della gliè·emia ·d opo la somministrazione' di un pasto ·d i glucosio, perchè altre malattie possono essere accom.p agnate ·di
Bl:BLIO,G RAFIA. · ·
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POLICLINICO
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di piocolo calibro, e -fra questi vi è appunto co111presa l'arteria temp.oraile su1)e1·ficiale (1), risp etto alla freque1'1Za· n1aggiore di una simhle aff.ezion·e morbosa presentata dagli altri vaisi arte.:iosi 1n genere. Passo senz'altro a11a descrizione del caso, ma pri·1na di tutto sen.to il dove:Pe di rendere vive g razie al mio ~1Iaestro !Jil"OJ. Re:me,d i, ah·e me 11e 1)e1·n1ette la niubbli.aaa:io•n e. · · - . _.\.111edeo P ... di Giusto, di al1lI1i .2(), d.a Rapola110, s olida.sto. Nu•ll:a c:Legino di vartic.olare nota l1e1 gentilizio, nè n1egli antecede.n ti ,p ersonali. No11 soffe:nse mai di malattie veneree, nè di sifilide; a1on bevitore, nè. fumatore. . Venn·e coJpito, 'la .ser.a del 20 gennia.i-0 19'2Q, a Fonte d 'Elsa} m•entre fu.n.gev a da .fuoC'hista su di 11na macchina ferroviaria, a caUJsa de1lo sciQpero dei ferrovieri, da una scari·ca di fUJCiJ.J n,te .a ·p allini da caiooa, tirata .da sconosciuti lu.ngo la linea ferrata, cl1e l b f.eri.r {mo in corl'i1spondenza della regio.ne .temparo..,pariet·o-oocil)i tale ·di d1 es~ra .ed .alle partj m.olli .sUJperfic iali clella cos:ota di Sfi.nistra, sua faocia .liateirale· .i nte.rna. · · , R~oave.rato d 'urgernz.a i.n questa R. Clinica Cnirnrgi·ca la notte ·stes'S'a, v1enne me,d i1c1a1to ..sie1nplicem.ente -.a piatto, p.r.evia accu:vata d.i1s~n fezione delle pa:rti lese, .n on pr~e·sentando le ferite sud·dettie· nua.:ia ·di notJevole, tran·ne una. sitr1.ata in ·corrtsrpondenza della ,pia.rte b:aissa della regione iteirn.porale di ,d·eistJra, irn corrisp,on<lenza d·el deoorso dei vasi tempOO'ali suip.erficiali e .srulla qualie si •erano ,fur.vmate al1c une .ec- . chimosi. Il paziente fu dim·essso gu·a rito dalla • Clinic~ stessa il 31 gennaio, senza' e&&eTe .r icorsi a!l·l a estrazi.one dai .p allini di 1pi.cool.issimo calibro, ·oonfi.ccati neAl ·Cuoio capelluto. ritenemdoli innoc·u i. \ Fu ricoverato .di nuov.o in q;u1eis.t a R. ·Clinica Chirur.gtca 1'11 marz.o 1920 p ea:· •UtD.Ja .p i1ccola tu.mefazi·one Che jl pM.iiente. n.otò in 1c.ornspondemza ·della ·p a·r te iniferiol'e de:Jla regione temP ora.1e di destra.. Il 1sog.g eito asserisce che 25 g·io·rni fa, circa, tsi aociorsè defila comparsa di l1n pi.c1 collo nod11lett10, ·del vql11m.e di un groos·o p a l.li.nto «ila cruccia, in icorrilspondeniz a d1ell.a par~ t e inferiore della regi.dne temproral1e di 1destra. Taile n oduletto andò .sempr.e aumentando di ,·olnme fimo a rag.gi.ungere quello atturule, il c1t1ale è, .p resso che, di un cece. Da una qùindici11·a di .g iorni, :cirea, il pazdente aivverte d olore a detta ·regione tem.p-0raJl1e causatogli dalla .t uL i11ef azione in pa·rola. " , Esame obbiettivo. - Individuo di sana e rol1 u~ta coistituzione fisica, bene conforma.to sia ... eheletricamente ahe nelle maSlSe m •11scolari, l)H.11n~co1.o adiposo pr:esente in quantità :r egolare; i1u1lla ,d i a.n ormale e di pato l'o·giico da p.8 rte ·dei va rii. vi.s1oe1ri, sia toraci1Ci .e.me adqo111 i11ali. In· ·corri1 sp1ondenza dieJl a p·arte inferioIDB d ella regione temporale di destra, eubito ail d~ sopra di una limea · ahe si ·prrolun ga in avanti e paissante per il margine suip1erio.re dell 'orifici0 auriic olare esterno dt dre stra, già sede della p1·egrec;sa su ri1coroata ferita ecchimotica da 1
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1) ExNt.R .i\. llnd ::\IASSARI C. : Die traumat isc Ile n -t. nenrus·1ni'n l(rieg scliiricrgie in den l~ulkankrièqfn 1912-1913 (« Neue De11tsche Chi1111·gie n, Ba11d 1~, })ag. 66) . •
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pa l·Jjn..i da caccia, &i nota. una rilevatezza, r eg~lraire.
di fruma qu.asi en1isfe:rica, co.1 mag?·1ore esse, ~pen.a però apprezz.abile, dis})o sto in senso Jongitudinale, del volwne di un o-rosso cece. Il colorito della pelle si ipres·e.nita ~or ma;le e si avv eJrt.e che taJle tumefazi,o,n e è p.ulsante ed aniçora si esp.an.C1e, spe.c.ie, iin se·nsolaterale. Lai .p elle inoltre è liscia, s!Ì. lascia wl~!evar.e in pie·g1h·e, è 1scor.r e1voloe sul tumore sottoot~e~ il quale, a sua volta. è mobile e spostab1J.e .1n s•enso ~ate·raJle sui tessuti •s ui quali ap.))Ogg1a: ma a u:1nenita, i,n tali . n101\limeinti, il senso di' do·lo·r e, · su a1.c.o.rd1a1to, al .s o·g getto stesso. La ·rilevateziia in partola che s·i pwlipa .a superfici.e li·scia. lascia -p,eir·1cepire nettam·e·n te l e ·p u1sazioni e d ar110h·e le eisip.ansi'Oni, specie in senso laterale; quelle sooo isocrone ai bla.ttiti cardiaci, . alle pulsaz.i0t11i c:Lell'aTteria (){ffionima,. sana 1dall'alt1·0 lato, ·d elle arterie radiali e d.ell-e a~1erie earoti di. Alla p.1iessio1 n •e digitale ,detta tume1S1cenza si lascia facilmente derpirim.ere, fin.o ia .sc.omparii:n' ·q uasi i"totalmeinrte. ·Comp1·im1e.ndo poi l'arteria carotide . primitiv.a d:ello stesso lato contro il tubercolo d·ello Ch.assaignac 4.'.e sipansi1o'n e. 1sopra descrit1:Ja, del tumore cessa, ·come pure ,cessan·o le pru·1'sazioni. A montè dj ,d etta tu·m1efazton.e ·s i p ercepiS'ce la ;pt1l.s azj.o·n •e della resta:nite •p orzione. di arteria ten.1pora],e .sup,er,ficiale ,.con. un tem~uscolo .ap.pt.rezza}'.)i1e di ritac:rdro, i·n confronto ai battiti car,q.iaci, alùe p·ulrsazion'i .dell'arteria o·m o.n ima. sana d el lato 1op,p osto, delle arte·rie .r,ad.iruli e delle arterie carotide, dovute ciò all'ind-èboliinento e rallentam·ento del corso dell'oiD.tl;a sannetto, chiaro e preciso reperto obbietti,·o della SaJCca an.euxi<Smatica. Data liai piccolezza de1'la f wnef.azion·e in esame si ·r iesce, non .p er tanto,. ad ascoltar.e un d•ebo1e .r umore di -soffio. Diagnosi. - È i·n utile ed ozioso qui f.are delle discussioni diagnostiche sul caso, dato un così netto, chiavo e pr.eciso reperto o·b biettivo della · lesione in atto. Non ,si poteva p ensare ad al~ro che .aa un aneurisma, che, per la sua secle, d101v..eva interessare. ·C·ertam ente l'artei:ria ter:ppro:n~Jle supeir.fi.ciale. Rim.an·eva so,l tanto da stabili.ve i.a n.atu.ra dell' aineu.r isma ste.s,sio. Orbene .gli anenrriismi. ·c ome si sa, sono di due 1S1P etc.i.€": o spontan·ei, o traumatici. Gli a·n eu.rj,s mi spontanei hann·o per movente etiologi·CO, tn. gooe-ral'e, quasi ,c os tantem ente l '.arte1ri te oron1ca,_dreterm.i DJarta 1d:afile va:rie 1cause in.erenti. quali d'àrtritism.o !l'a:1cool, i·n alcuni caJS.i la sifilide, la inalaria: le artriti in·fettive; i traumatici possono essere prod otiti da tutti i varii tr.a11mj iil1 rnenie re sia i più semiplici che i più complessi. n Nel .èaso i.n parola era dél escludersi. senza dubbi.o a:~cuno, la origine ·s pontanea d~'an-et1_. r1sm.a .stesso ·dato che dall'an.amnesi ns'llltava che il socrgetto in e·s ame non •Solo affermava di n«m ave;e .so•ff'eTto di ne·soo.n a di. ,q,uelie affez,J..cmi morbose, su dette, ·causa dell'ar.terite, ma n·e mm'e no clinicamente si riuRci a rilev.arne anche i minimi se1gn.i. Si trattava qui!Il.di, con tt1tta .certezz:a, di t1n aneurisma traumatko ~ formatosi taiidi'\ am·e nte, 1n •s eguito alla preCT,ressa· 'lesio1n·e .dell'arrteria tem·porale supel'lfi~iale lesione consisten·te nell.a ferita dell'art.eria stessa, causata da uno dei pal~in.i da c~cc1a della fucilata tirata e che colpi il paziente stesso la sera del 20 gennaio 1920. Cura. - (Operatore prof. Rem.edi, 16-3-1920). :.\1orfin-0-etere narcosi. locisione in senso l_on1
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· gitl1<liI1atl.e, sulla tumafaz.ione, caratteristica dell'allaccia tu.ra del! '.arteria temporale superficia.1e. ~lesso a n1Udo il tumor~ aneuri·smatitco, il quale era in t11tta viieinanza del punto di origine .dell'arter:iJa temporale m·edia e che presentava 1arghe e fitte adeflenz e recenti, rperò, coi tessuti vi.cini. a•derenze che vennero ·s brigliate senza eccessive diffico'.lit:à, il chirurgo opeTatore si dirig·e subito verso il polo infei:.i ore d-ella t11meifa;zi,one che viene tsoJ:ato il più ipossibile, n1ettendo in tale mo.d o all 0 scoperto il tronco afferente delll>arteria te•m p·ora1e superfic]ailre di destra, di cui si p1·o·cede ahla .allacciatuira mediante ur1 filo di -c atgurt p1as·s ato cOfll'ago di D1c1h amp. Quin·di &i' di.rige venso il polo superiore del tumore in parola ch e vie11e anche esso isolato il più po.ssibile per m.ettere allo ·scoperto il tronco afferente della arteria su detta, che si aJ11?1Ccia pure in catg·u t, come ·so. pra. Si continua poscia co·n la estii:vpaziQne del·l a sacca aneuriismaJtica, comincian·do la ·reci·sione dall'alto, subito a V1aJle de11'uJ..tima allaociatu!I'a su menzi-01n ata e conti:nu.an·d o a dissecare posteriorn1ente il tumore ·aneuri.. mat.ico v·erso il basso, fin-0 ad a:r.riv.are a .com~)ierne ~ai recÌISio·n e al polo ·mferi,o re, a monte della prima allacciatura \Su riicor.data. Il sa1C·co a:neurismatioo. come a·ppare chi::iiro, no·n ei·a b8111 seipara to dai t~s uti vicini e·d i.nolt:1·e eo1111tenev a c01aguli di .s angue e pt.e·s entava i.l .s egno di un forellino, resi.d uo ,d ella pr-e·gr.essa ferita determinata dal pallino da caccia. Chil1·s ura della ferita chirurgica per prima e s11a gua.r.igi1one; il paziente venne dimesso gUJa!l"i to il 28-3-192-0 con pToposta di 60 gi.9rni d,i licenza di convalescenza . . Reperto istologico. - Il pezzo anatomico estirpato venne fissato in .u na solu.zl.q.n e di formol·o al 5 % e, f aitti i soliti passaggi ·n egli alcool, incluso in p.araftfin.a e .sezJ..01DJalto. Le sezioni vennero oolarate con e.malluffi!e Mayer ed eosina emallu·m e l\Iayer e Van Gi.eson; osservate .a' medio ingra-nid.imento (I{.oristka oc. 2, ob, 5) 1si .riisoontrò ,q.uanto .~p;preis:so : .la sa1e0a aneuriismatica si dimOlstra .costitu.1.ta 1n. m,odo reg·olaTle e per l 'i11:te1r a s--q.a tota;lità, da ~1na spessa tunica ,d i gi·o·vane tessuto coon·ett1vo. Procedend10 d.all'ester110 verso l'interno si n·otano qua .8 là tsole di teissuto ·C?on.n·ettiv-0. fìb.r illare a 11iù .anrp·ie, làrghe ma~l1e., n·el . cui seno decorrono o-iovani vasi sangu1g.n1, con endotelio in prolif er.azio11e. Acca.n to a queste isole di tess11to connettivo fibrillare $i osserv.ano porzioni di tessuto connettivo a fibre l)iù stretto.n1ent.e adclossate , del tutto similii [l quelle dell~t porz.io11e peri'ferica. . Anche i·n mezzo a questo tess11to connett1v0 aprpa!I'iscan 0 gettoni d.i vasi sangni,g~i di r~ cente neofonnati, benchè iin proiporz1one m.1, n·ore ,d~ que11i su .r ic-01•da:ti. ~ '~ele:r:ien t1C) v~aisale ,sanguig110 è .evidentem ente v1u ricco a !~vello d-eU e porzi·oni centrali cle'11a is cvcca anel1·r11sm,a.ti1ca che 111elle .i?e·r ifer:iche. È ·d?i.:·erosio,. no.tare che la m.aggio.re part.e d ·OO. via1s1 .sa>n~1,g:ru .s lt degcritti si l)resenta110 .come capi11an, o co·m.e va.si di pi1cco:J.i1ssimo calip:vo·; a;ccanto ~ qltesti, però, ve ne sono alcuni (due. o tre. in tutto) che raggiungono un rispettab1lé ca~1b-~1 0. Qu~ sti ultimi p·rese11tan0 pure l'endotel~o 1:n pro·L1feTaz.i·one .e l'attivi'tà .del iprocesso e docum.en~ ta.ta da.11~ preser1Zla di •car~i11.esi. Nelle IJ'.)art1 pii1 esterne d.e1'1a ·sacca .connettivale, soora de1
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scritta, si osse.1·va a11cl1e la prese11z.a di u.n vai.so rurterioso di maggiore calib1·0, il quale, in molti punti dei preparati, ha ·atSpetto russai simi1le al normal8t, in altri pu11ti p~rò il lume di tale g.r-0ss.a arteria è assai ristretto dalla prese11Za di una massa, ]Ja, qual-e 'è .cooti.tuita da numerose cellul.e e:6dote Liali ed anche da elen1enli ·connettiv.ali comuni. in attiv.a prolif eraz.iione. In i.specie atto.r no ·a ta·l e ramo arte- , ri'Oso, ma ia.ncl1e in altre parti del trattò piil -.e steroo d·ed.1a sa·eca conn.eittivale su ·descritta, tSi o.s serv.a1110 fila·m enti n·erv·o s.i, ·sezion.aiti trasve1~s.alm:ente ed av:enti nel loro insi.eune aspetto lYres·s o .che normale. Esaroinan.d.o attein tamente ~a1 sa0ca aneurismatilca ve:vso la p.a·r·ete i1 n terna n·on si ii.nvie n-e p.1>:e senza di llno str.aJto endoteliale, alme1ìo sotto f1orma di .rivestime:q,to ben.e evidente e contint10 in ogni pa·r te delfa sacca stessa; il più S1Pesso invece il 'rivestimento dell.a sa.e.ca. è costit11ito cla cellule connettive, piatte, comuni, non differenziate: Col metodo di '\'\-eiigert l e fibre elastiche si osservano ia,s-s ai 1csaTse per ql1ello che riguarda il teSS1Uto oonnettivo costituente la paTeite della sacca ain-eì.irismatiic a; quivi si v·ede qua e là iJsolata. .s otto forma ondulata ed .a,ssai esile attorno 1aii ·vasi sanguigni neofo,rrnati , ·qua1che fibrilla e1a~tica, a dj st.rib1.1zione co rr.c.e•nitrica, a quantità, per .a'ltro, u11 p,oco superiore rispetto alle 1p ri·m-e su acc·en,n ate. , . Finalmente ·Si d1eve n,o tare eome qua e la il teissut-0 ,o onnettivo fibroso, costituente· la saicca ·a·neurismaitica in par·oLa, ip·r esenta an1che, i.rre.~olarmente diJstribuite, dlelle zone .cii fibre n • • m11·$Colar1. Riassumèndo l' e.same i,s tologico .così breve- ' me·n te esposto, si d.e1ve di t'e trattarsi di ~n·a sacca connettivale per la maggtbre parte p~1va di un vero .e pr-0p.r io rivestimento endote1i.al.e int&rno e circ1o'I lldata e compenetr.ata1 d_a u·~ discreto nuroeir o ·di vasi sanguigni n-eofor:m,at1 ed a>ncl1e cla fibrre nervo,s e. 1
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_..\.pip ar.e c·hiaro ed evid·e.11te il i1ess~ Che, .esiste fr.a l '.a gente tr·au.rr1a.tico (fucilata 1carica .con piccoli p1allli1i a.a cruccia) ·0 la 1.e1sion.e . da ' .~e sto determin1at.a i11 u:n seconido t~n1po tard1vo (aneuriisma arterioso tr.au1natico) sull'arteria te1np0Tale s u·p erficio.le df destra. Si sa, infatti, che gli effetti delle ferite dei vasi ~a11guigni si -po~SO·Il!O mai1ife,s·ta1re iin tre modi differenti, .a tSeconda delle condiz.ioni .in cui veng-0no a trovaesi i vasi stessi, in seguito al!le Lesioni Ptresentate. Così si pllÒ n1anifeSit are im.1nediat~ente e·n101 ragia pri1niti'V·a più o n1eno grav.e · ed impres.si-011a11te, e1d eimatpn1a pi.ù 0 rneno clift.l1so~ se·èo11daria1ne11te si pos.s ono avere co m11)ltcazio.n1 ·g rav i, quale l'em.o·rragia seéon1d1aria.; tar.divamente 1si ipuò f.~rmare un aneurisma arte.ri os0 ed arterio-venoso. Nel ,caso del i1aziente Slll ri1ferito non si erano verifica.te affatto le due prime erve·n ienze, so·ltanto in·yece la terza, cioè l'ainieurisma, in un peri-0d·o t~rdivo di te111po rispetto . a~ ~r0~ent~ della fe11.ta, corrispondente a vent1sei. g1orn1 1
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IL POLICLINICO
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cir<:a e dopo che le lesioni v.iiSibili, determinate immediatamente ·dalla fUJCilata a. pal1lini~ erano chirurgicamente guarite a;setticamente wssai .prr e.sto. , lTna .question·e assai i11tere,ssa11te rig.uaro.a 1a cura degli anew"'.ismi, questi.on.e non ainoora b.ene d1efi.nita chiara·m e·n te -ed esattam.ernt~ . ed intornio alla quale !}1ersiston-0 1a1ncora attualm.entè .delle i·nice1'ieizze e ·delle .a iveTgeinze .di v·e dute fra . . i div,e:I"si at1tori. ·Variii •S on·o i m·etodi di cu,r a . degli an·eur.ismi .arteiri·osi in ·genere, ed tn .iispe- . ci.e a;n.ç'he di quelli di origi·~e traumatica.. Non è soopo della presente nota, esorbitando dal1'i.n tento p:riefLsso, d1 .p .aissiacr;e in rassegna qui e d·escrive·r e tutti tali me1Jo1di. ì\tli limiterò a•d a ccennare ·soltanto i pTincipii su cui st basan10 i metodi .stessi. •C,ooì isi ha un .p rimo prrì·n cipio . in 1c11i .si c.erca di otten:ere l'o.b ltte·r azio1n e spontai11ea della .saicca ain.euiri.smatiaa:, f.av.o~endo la coaigul.az.ione de~ s uo ·Oo.ntanuto; un .Seoon·dQ :p·r i·nciip i10 jn cui si mi.r a ;a .sopiprime.re d' emblée l a'l}en.1ri·sma; un terz•o ed t1ltim.o pir in:ci.p-i·o i·n ' cui si te·n ta di .sop-p r:im·eTe l'an.eu.r isma sen.z a sopip.r im·eTe 1a s UJa1 :p amete. La. via di elezione d.a ·Se1gui re n e~lila .cura di tali. aneurismi, secon1d.ç> me, dato che va.rii ~p punto sono i metodi, i quali, ci;a.scuno di per &è, comspondono benissimo allJO sooI>o, e chi~ non si può eseguire- l'ap-pilicazione .sistematica , di lln solo e d um.ico metodo, ten.de.n te a1d esser e generalizzati ed adoperato p·er tutti i casi, dato an,cora cìhe le l·esi·o·Dti presenta te d1ai va·si M'teriosi n1on sono tt1tte ide11!tiche .ed ug·u aili fra di loro, ben$ì vari•e ·e differeinti' sia per s ede, ch e p·eT ·estens,~on~ l a . v.i a .di .ei1ez.i10 n.e. dia segu.i.re, d1·co, si è ,ql1ella, :semp·r e s1ùb-0ridiin.atamente rulla eisp·e rjen1z,a dell'op.er:aito.re, di 1s ap eir.e sc egliere ed usar.•e pr~cisamente tS·olta·n to ·quello , fra i vari.i metodi su d·etti, il .qual.e me1gl:iio si addice per 1a culJ'!ar del caso speciale eh.e si ha sotto mani. Il r epe1-to jstologico r iisc-0ntrato all'e:same microscQ1Piic·o del pezzo an.atomico del caso in parola, dimostra ohiarament.e Ja tendenza naJtu:rinl e, spontanea d.e110· iI'istabilim.ernto di una n 1u ov.a c.analizzazio.n e vasale sanguigna e la o.r ganiZ'z azione d el tro•m bo co11tenuto :nella sacca an1eL1;ri.&n1atica stessa, proic es•s o questo, del r~esto,. n.orma[1e •e che q·ualcihe vioJ.ta lo si può . ri.scon·t raire,·: ,p ·o~ta.ndio cto1sì, jtn quallohe Ta.r:~ C8JSO, rulla guar1gion·e natuir ale, spo!I1ianea del1' aneurisma. ~l a ta:le esito fav.orevole non deve essere consid erato .rJl,e come UDJa. felice occasione che nron si cleve attendere, dati i n 1uanerosi accid·einti che possono sopravvenire nel ('-Orso idi tale le11ta e lunga evoluzi..)ne mettendo -00Ri bn1·s came11te in pericolo u11 a .r to ed Ml~he, certe volte, la vita addirittura del paziente s t esso. ~
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Conclu·dend-0: la r1atu r·u1 ed il genere deli'a·g .ente traumatico (fucilata con proiiettili a piccoli pallini da caccia) che ha determinato la formazion·e tardiva in secondo tempo del- . l '!3.ID.euTi:sma; la . non ·facile, nie comune~ n,e frequente eveni.ernza che l'a:rrteria tem1por.a1e superficiale possa presentare un aneru1r isma traumatico nel modo · su · de.tto, constataz.i·o,n .e .che ho ·p otuto fare in 1segu·i to alla di1samin.a della letteratura cl11rur.rgi:ca varia,, in proposito da m ·e 1coni8'Ulltat.a ed anohe praticamente dai moltissi-mi e ·s v'ari.ati .ferirti di guerra (vi eran.o certo -irn g:u1e r.ra, tr:a gli altri agenti vulT1.eranti , quelli che corri·s pondevan.o perfettamente al ca:li.bro .d el pallino da caccia su detto) tr.a i qiuali molti con 1esLoni ·v:asali varie, sia p.eir sed·e ·che per .na.tura, ch·e ho avuto occa·si-0n.e di cUJI'lare in sitabilimenti sanitari di zona di operruz.ione, dar1airut:e tl?-tto il pro;iodto d·ell'ultim.a ,guerra italoa u s triia ca, ·C0tstitu.t sc•o1n10 già ·di per · sè, a mto moçlestQ 9'vviso, gli estremi sruffi·cienti ~ p·eir i quali possa viaJerie 1~ piena ·d1e1'la compila·zio·n e d·e lla pT'esen te nota. 1
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SUNTI E RASSEGNE. \
MEDICINA. Neurosi gastriche ed ulcera gastrica. •
(F . ·\"\''. . n. 48) .
STRA UCH.
1\11 edi~iniscJie l{Jinik,
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1919,
La conoscenza dei rapporti tra .aff.ez~·On•i nervos e dello .stom,aco ·e ulcera gastrica è dn questi u·l t1mi .d ecenni notev1o lmente migli·o rata. Tra i più .f.reiq ue:nti d1isturbi funztonali dell10 stomaco •si a;n11overano quelli ·che Leube raggruppò sotto il n ·o me di di·s p ep sia nervo.s a gastrica (in euraistenia gastrica o <lispepti~a). Questo oompiesso sintomatico è spesso ·di ori.g:Ln•e psiçhica e si trova Gombinato con la 11eurastenia, l'isteria ·e Jl'ip1oc.on:dria. 180,10 traram-en te isi trattai di disturb.i isolati della inner. . Yazi-0ne gastrica. E talvolta si attrribui.scono erron-e am.ente a disturbi nervosi i fenomeni gastrici Clhe accompagnano l'8'nemia e la t11bercolosi. ·Con i prog·r essi .d.eil la di.agnostica. le forme di dispe·p sia gastrica si. ·sono 1sem·p.re più distinte in neurosi sensitive, motorie e secreti.ve. Talvolta predomin.ano i rfe11orn·eni sensitivi. sotto forma di nevr.algie, tal' altra prevalgono i disturbi della motilità e della secrezione. .Spesso si tratta di neurosi riflesse dtpendenti da a.ffezioni di alt.ri organi. Cosi durante la mestrl1azione come nella gravidanza si possono aiveTe nausee e vomito. Ed allo stesso riguardo vanno ricordati i disturbi ga1Strici che
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SEZIONE PRATICA
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&i verifica'llt> nelle, n1a1attie del fegato, della ci.
te1·mi111a([10 una dilata:zione eccessiva dello stostifellea, dei .reni, d-e1l'intestino, e dal .p erito- maco e dell~intestino. La guer.r a ha inoltre molneo, nel n1orbo di Ba•&edow, nei tumori cere- tiplicato i disturbi ·g aistrici tn rapporto· .alla brali, ne1le m.eni.ngiti .ed infine le crisi gaistri·c he diffusione dell,abitudine di tuim are. Si verifìdei - tabetici. can10 ora gravi forme di neurosi g·astricil.e con U·n a im'portanza clinica notevole hanno· i di- nausee ·e ,crampi. R a:ramente in queste forme sturbi del~à. secrezione: l~iperacidità, la iper- si trovano punti dolenti alla pressione d·ella secrezi.one, la gastrosu ccoreia continua o inter- · regione gastr.ica E}d anomalie del co·n tenuto amittente (morbo di Reichm.a nn). ci1do, n1a l 'esame 1~adioscopico dimostra U!ThO • • Non .raramente i ·di sturbi liel.1a secrezion•e si spasmo persistente, un a umento della :peristalsi accompagna-no a disturbi della motilità, come e l'affrettarnento dello svuotamento dello stoa. i esempio spasmi della muscol.atur.a d1ello 's to1na.("(). La sospensi·on e del f't1m·o deter,mi11a un maco, piloro·s pasmo, cardiospasmo. Quaisi t~to miglioram.e·11to ed a11ch_,è la scomparsa dei diciò che si cono·s ce a,l rigua,t.d1a lo si deye . ~gli st.t1rbi. E prOlbabile · c~1.e si tra.tti di fe.nomieni • esami radiologici. Taho·l ta i fatti spiasti·ci d•i - dipen.den,ti da avv·e.Jenamen~o nicotinico, fJamto mostrabili alla radioscop•i a po ssono .sussi.~teTe più ·che q.ualche volta coesjst@no disturbi carper molto te111p.o senza f·e11.ome11i clolorosi, per d1.aci. rdi ·1 1atura nerv.osa (angina ipectoris vaso• 1notoria) . · · quanto nella grandè ma.ggior.anza dei ca.si essi . . s~no accompagnati da una dolenzia diffusa o La sensazione sempliceme11;te mo.lesta O· anan·che rla un dolore molto ben localizzato dal che dolorosas dipendente dalla farh.e •svani>sce . I paziente. Il passaggio da questo stato alle neu- non appe·11a 1s i intrortuce ·n ello ston1ac.o· un p.ezrosi sensitive è facilissimo, come avvie11e nel- Zo di pan·e o un cruc.chi aio di z111p1p a. Talvolta / 1,asma bronchiale ; è difficile .anche i1elle forme tale se11sazio1'l!e di f a·1ne d.oloir osa si ha neJl,111gastrtche distingt1ere qua11to si deve attribuire cera du,o denale, ma pu ò a.n elle verificarsi nelle ai fatti catarrali e· quanto ai fatti schietta- n11aùattie d·e'.lla cistifellea . In casi tipici di 1111 'mente neurotici. cere del duodeno è stato dimostrato che• tali • Nella .g'ran·de maggioranza dei casi di neusensazioni dolorose s'o110 dete1in inate ·da pilo• rosi gastriche .e di ulcei·a. il diisturbo cli cui prir1- r.ospas1no in rapporto a co11tem•p or aneo aum,en-. c1paln1ente si lamenta i-1 pazie11te è ti.l dolore. te della secrezio11e gastrica. ' Si tratta di un vago senso di pres~lone o di pieIl clolore diuendent.C' da ulce.ra dello ston'laco . nezza, di w1 dolo1:e .al dorso, o i11fine di un do- si 11a stereoti1)j cam e_n te in oir e d1ete1'1ni11,àte sulore nella parte superiore d·ell'addon1e a ·carat- bito dopo la i11t1·oduzion·e del cibo o lli11.ch e al tere colico con inizio improvviso e f.asi di ac- mo111e nfo della di;gestione da t1nn a tre o.te dopo centuazione e dt decrescenza ,q ualcl\e volta con- il past o. Nel.l'ul1cera dnod.enale il dolore si ha • tinuo per ore e ore. Questo dolore può essere più tar di , da qt1attro a sei ore clopo il pasta i11 rapporto con lo .stato di pienezza dell.o stoquando lo stomaco si s\·uota. Il dolol'e inve ce . m ac'O , ma p,uò essere an.ch e indipendente dai rijpe11dente da pu1~e '11eurosi ga:stricne r1on ha pasti. qJcun rapp.orto con il 1Hempimemto e Jo · svt1otaLa ri sposta al quesito se si tratti di una "11en.to d·ellq, .stomaco. Con·vien•E( p.er altro tener . neurosi o 'di· un ' ulcera ga.strica o di ambedue prese11te C'he l 'ulcera . ta:rtto .de·llo sfo111a.co qµanto · le 1atffezioni, il r>iù d·elle volte può eissere data i-el clnode.n,o possono esistere , senza alcun'h sensolo .d a un,anan1nesi ben •r 'a ccolta. _t\ J .riguardo sazi•one d.olorosa,. ed è })e11 .n .o to ol1e e.s.istG110 oltre l e con•dizioni ge.n.erali di vita i11tPi"ressa dei .ca.si nei q11ali la pri•m a 111anife.stazione di cono8c.ere specialmente le abitudini alime.i1Jtari, tali affezioni è l' en1or.ragia. Ad og.ni. ·111odo i1·elle neuròsi gas'triohe la ·oorrlla qualità ~ la qua;ntità dei cibi, la regoJJarrità dei pasti, i periodi di intervallo tra un .pa,sto e pa r.s a del dolore è molto irreg.olare ed a l ril'altro, l'ev-entuale idiosincrosia ver,so .qualche guardo .si aissoonig~lia di !')iù al d·o1or.e ·dell'ul• cibo, la tendenza ai dJisturbi gastrici febbrili in cera duod1eÌlal·e. NelleJ ne.t1rosi i cibi <li di.f,ficile rapporto n.d .evro·r i dietetici consaipevo.Ii o in?on- djgestione, ossia quelli Che più Si tratten.g.ono sapev-Oli o manifestantesi an1C·h e senza. n.e ssuna, n.ello stom.a1co sono m·eglio soppo.rta ti, mentre causa aipparente. U:q elen1e;nto di .notevole 1m- gli alimenti di facile di.gestione, come il latte, po1tanza è il senso di fa1n·e e sopr a tutto di il th è. le miuest·rine prov-0c.ru.1.o dolore, nau.s ea, f.ame dolo1·osa. Tale .sen sazione però . oggi in vomito . E ::>e.rc.iò che talvolta le net1rosi ga,.. Germania, .a causa della sca:r.s·e zza degli a li- stric;h e peg.gio t'!ano .quand o si ' intraprende la menti, non ha - l,ult era . . . gran v.a lore diagnostico. Oggi. cura dietetica indicata l')er ln stoma,.co dei sanri .si svu.ota più ra.pida-mente. La detern1i11azion.e di u1n p11nto dol.oroso1 alJ~a. D'altra parte la gr-0ssolanità dei cibi etl il n1o~o pressione ben circoscritto nell a .r egione _g astrica affrettato col qu.ale .si ma11gia , che provoca la ha• m olta impo.rtanza per la diag1LOSi dii ulcl7ra ingestion.e di una nl(}tevole qt1antità di aria, de- duodenale. Secondo '' e~tphall e l{Rtscl1 q.uesto 1
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punto s i trova ad un dito e mez~o a destra del punto medio della. linea ombelico-xifoidea. Na- · turalmente qu~sto ~)l111to si sposta a secon.da che s i esamina il paziente ' i11 piedi o al letti0. In og.111i oaso .convien e tener conto delle variazioni individuali i·n rnipporto alla secle dell'ombelico ed alla costituzione .g·rassosa della pa.. rete add.ominale . .Com·nnque il pl1nto doloroso a lla pressio11e nelle 11lceri lontane dal piloro e nella ineracidità ner\·osn ·~i trova, -o iù •SÌllistra ·verso I.a linea alba ed a11che oltre questa. Conviene tener• ipreisente che l 'esami11and-0 p11ò essere lln soggetto isteri.co e quindi è raccomandabile di n.or1 sug·ge.rir·e la sensa1zione e la loca1iz~azio·ne di .essa. rNieglio è farsi indicare dal paziente stesso il p1111to cloJ.en·t.e .ed (l)Sténer~i dal co11centrare la di ll1i atten.zione co11 mi11uti interrog.ator'.i e lung·a ,palpazion·e. Notevole im·porr tamza diagnostica, per .quanto spesso se n·e e$aigeri iù .sig·njfièat.o, è l 'accertamento dello s tato •de!lla ·sec.rezio·n~ a digiuno • ed i 1l'i.sultati de: l'esamei 1funzionale del.il o stomaco . Per il uassato si attrib11ì allH. determi• nazione d·ell'aci1dità .g ·aistrica una imp ortanz·a decisiva, ma no.n è du1bbio ehe Ull SOd•O d.ato SUl chimi·s mo ga~trico r.oru:luce ad e t'rori di gi·u dizio, g·iacchè è orn, ben noto che 1 aciclità .totale tome la qt1·antità delll'aci,do liber-0 varia i1ote, volmente riei tliver.si ini<iiv idl1i sani eid anche nello steis·so 'in1di·v idu 0 iii varie condizioni. Gra. zie alle l"'iceirche di Pnulo~· , abhiamo apprieso a be11 gi11dicare le relazloni tra psiche e secrezione ·.gastrica, e sa:ooiamo quindi quanto questa sia dipen.dente d,a influenze nervose. Il clogma eh.e l '>11lcera d elllo stomaco o d·eil diuodeno si a-ccompagni quasi sempire ad i})eracidità è .scosso da g·ran t.ern1ìo. I11 rapporto alle clifferc·nze etio 1ogi che ed al I e caratteristibhe delle singole -neurosi gastricl1e l'acid·i tà può -essel'e no,r male, ruume11tat<.1 o diminuit~t. Dal punto di vista diagnostico 11a11no grande in1portanza, le eniorragie occulte. Di regOllà pe1· ·svelare qu este emo1 1ragi.e si' proibisce ail paziente di man.giare ogni speci~ 1di carne, compreso il 1p 0sce, almeno i:>er tre giorni.. E ql1indi si fa il'e.same delile :f eici ricerca.Illd-0 il sangiue co,n i metodi chimici })en nroti. Ma.ggioo-e sicurezza diiagn.o sticn dà l'e&~e radiog1·afìco quando :::in 111nt11ra1mente i11teg·r·ato dall'ana.mne~i e dai ris11ltati delle prove ft1nzio11aili. Coml1 o<.rn ~ non bi sogna ma.i tra.sci.ira.re di tener pre$ente che fra u1lcera e nevrosi gastriche esi t0110 delle intime reJ·azioni, i1on solo n·el ~en~ che I1l1lcera ipuò a.~sere cnl1 ~a di disturbi nervosi s;oesso im1)011e11ti , ma a 11 che nel -. ~eugo ohe l'l11 1 rel'a ste-ssa n o11 è, secondo l'opitdone òi n1olti. r he l 'espressione di u11i0 stato nervoso yegetati,·o. dr. 1
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Carcinoma del duodeno.· r DEAVER e S . .s. RAVDIN. A11t. JOtl1''nal of
med. se iene e~, aprile 1920).
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Il carcin<5ma <l~l .d uod·eoo .è un'eve11tUi.._aJità molto rara: dalle statistiche di .autopsie, esso risulta con la frequetza; del 0.033 %; relativamente ai tumori · de!Q'intestin-0, la frequenza del oar cinoona duodena;le è -cle1 2.5-3 %. Consi• deran·dq il .solo intestino tenue, in tutta la sua J unghezza, la frequenza del ·ca1·cinoma è ma.ggiore nel.],a prirn·a 1porzione del duodeno, probaLililiente poichè questa è la sede preferita dell'Ul1cera; sebbene la ,degenetazione carcinoma:.' tosa di qusta sia meno .f reql1ente che in (iUe'.t1a ga·strica, consi1derando invece il solo. d11oden10 , la frequenza clel carcinoma è magg·iore nella s.econ da porzione ·p er il fatto della presenza deUl'ampoll.a di Vater e· .clello s bocco del dotto pancreatico. L ' A. avuto occaisione di esain1inn.re un caso, cli cui ri porta la stori·a. rfrattavaisi di un uomo di 63 ann.i, che si lamentava specialmen.te di dolore al •lato destr'O de11·addome, che dura:va e.la cinq11e i11esi, si pretSentava •s nbito dopo i JJ<R.sti, era pjù inte11~10 la i1otte, si irradiava alla schiena ecl eYn diventa.t-0 ipiù forte negli lllltimi tempi. Il p atZie'nte aecusava i1ausea e S l)8S30 ert ttt.azi oni; 111on vi 1 fu ,m ai itte-rizi a, nè . ,·omito; il dolore sembrava cal1narsi rper un poco, manig·iundo. I l: .'!>aziente era <l~jn11ito di ciroa 15 kg . , A'll'esame tSi notava cattivo stato di nutrizione; derLta.t ura in peissime condizioni con . piorrea, lin·gl1.a ~arga ed 11miicla, m·olto impa11i1a ta. ...i\ddome scafoide; di·stinta p11lsaz~one 1 cardiaca. all'epigastrico. Il lato ·s inistro non è - d-0le11te aùla pressione, nè rigido; la milza non si p.a1pa; il retto di destra è rigido, speciiaàmente nel tetzo SUlperiote, dove è pure dolente alla palpa,z,ione. Vi è llna certa pienezza a11.'el)iga trio, rl1e d_à l 'impressione c!i 1111a rnassa .sottostant'e soda e ferma. F egato no·n palpa})ile. E same racliografìco: s·toonaco : adesioni o forse l1lcera 1Dresso il -oiloro; ·duodeno : neg.ativo. tS.tasi lootevoil.e. Sen·sibil!ità i&lhl.la tfossa. . iliaca destra, a.a ca\1.sa indetermina.ta. Esa11iP dpl s11cco ~1astrico: acidità totale 0,91; .. HCI 0,61.. °\'l>tevole q11a.ntità di nrniclo, e discreta di grasso. Con la diagnosi di probabile carcinoma ga~trico, il paziente yenne sottouost-0 all'operazione in c t1i si no•t ò dilatazione de1la prima parte del ·duodeno ed 11na matSSa irregolare d1Uria nella parete posteriore pres.so l ai fine del· la seoonda porzione. Trattavasi di una ma.s....ç,.a ca1'cinomatosa ulcerata, che avèva. origine at d.isott o dell'ampolla del yater ed aveYa invaso 1
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in n1oclo d·a form~ Sulla coleli&iasi. . .r.e un tutto. unico. Venne praticata la gastroenterostomia posteriore: l'ammalàto .m ori due gio..r111' (Dott. CARLO- RHODE. ~luncli. Med. WoclieriscJir., n. 6). -dopo. J?robabilrnente tT<attaYasi di uri carci11oma prJ..mari9,_ 1)er la r.n~ida ,P·el·dita d1 peso e la Un grande nltmero di malati di litiasi lDiliare hreve du·rata. dehla ma.lait tiu; la. •S truttt1ra iisto- ' , offre sinto.mi più o· rr1eno gra.v i cli malattie ga- logica era quella di ade'n o-cai"cinom·a. striche e spe.sso ii medici sono tratti in errore,. Patolog ia. - Il carcinoma, che segue Q'uil-cena tanto <la curarli .anni e ai:i·n i per malati di stocl uodenale, di1fferisce di •p oco daJl 'ulce1ro-cair- -maco. L;a . vicinn11za, f.ra cist~·fellea e stomaco, le • cinoma ,p ilorico; il lume del <luodeno ' viene aderenze che .spesso esistono frQ.. i dtle organi .quasi sempre dilatato. V·i è tendenza .a . meia- in seg·uito alla litiasi, il decorso comune delle s t.asi; lo stomaco è spesso dilatato. Non è im- fì.br"e nervose sen·sitiv-e della 'Cistifellea è di J)robapile che molti carcinom~ pilori.ci, abbia- quelle del ventricolo, la dipendenza della pro- · 11-0 origine nel duodeno e si est.anelano p oi al {l11zione e· della secrezione d.ella bile · dall'entra-Pil8ro. ' ta del contenuto aci·do del ventricolo nel duoIl carcinon1a della seco11da p orzione ha ori- deno, ci spiegano la .reciproca r_e lazione fra i ' clel \ Tater. l'itterizia è gine pressQ. la papilla duce organi. q11 asi costante. e persi, t c 11 te, ~ebhe11 e non clelJo Le opinioni degli .a~torl sul chim·i smo gastri1 ste sso grado come nel carcinoma {le H' a.rn;p1o~la çu nella coleliti.asi sono discordi: .alcuni hanno del Vater. Vi è spe~so dilatazione -clei dotti birisco11tl'ato iperacidità, altri ipoacidità. L 'aulia1~e e pancreatic-0, con formazione di cisti tore, esamipando il succo gastrico di 43 -i)a- • pan.creaticlfe da ritenzione e neorosi · grassa. zienti, ha riscontrato: Spe~so il tumore è confuso in una sola maooa li volte ~·aptp01rti normali (fra 20-40 HC1 col pancreas ; ist ologicamente .p re.senta somilibero). glianze col tessuto ·pancreatico, iJ.)iù che con 12 voltB ipoàoidità (sotto .a 20 HCl libero } 1€ cell1.ule d.ella varietà cilin1drica. . 19 volte defic·i t di HCl . ' Il carcinoma della terza porzione è il più P .e rciò, su 43 ca:si,, 31 ,volta la prod11zioneraro fra. i carcinomi de11'intestin 0 ten·u e. · Si presenta con l'aispetto d·i masse rpiatte, ulce.- del.l'acido cloridrico era climint1ita. rate, con stenosi. , .i è d ilatazio11e d·ella prim·a La prodt1zi.o·n e d-i acido clo1 idrico ne soffre e seconjia parte del duodeno. J... a sti:ruttura è in mod·O· speéiale in quei casi nei quali esiste alveola•re od a cefilule cilin1d ri c.he. obliterazione del cistico: Dimgnosi. - Se il tt1more ·è pal11 ab.hle, non 10 L e stesse alterazioni nel chimismo· gastrico ~i distingue f,acilmente da quello del piloro; i! . 1e abbiamo t1·ovate in malati ai quali .ava.11ti tt11m-0ri della, sec.:onidia e terza !J'O'' rzione sono fisanni era stata eseguita la colecistectomia con si, mentre. c1uelli dellla .p rima E> del !>iloro sono ètre·n ag·gio a T o meno. Nella colelitiasi esistomo.bili. . ' no dt1nque le st.esse alterazioni nel chimisn1·0 I tumo1~ pilorici soil!O acc0J11Jipag·11ati da sìnga·strico prima ·e ·do·p o deil'operazione radicale, tomi di ostruzion·e e di aiia1azione g n1strica. per cui esse non possono essere una conseL 'itterizia indica ipiuttosto u11 c.a.rcinoma cluoguenza dell'intervento operativo, ma un fen0. denale, .e così ·p ure l'acidità normale del su.e co meno concomitante della litiasi.. Il fen·o meno _ ga~itrico, ment.r-e nel carcinoma de1lo .stom aco potrà .spiegarsi pensando che · per la' reciJ)I'Ovi sono, qnasi costanti e pirecoci, i sintomi (licità esistente fra tutti i succhi dig.estivi un 'al;- , · speptici. terazione del sistema biliare agirà in via riI tumori clel1a secon1da ·porzione, spe.cia1lmenfle ssa '511lla secrezione gast rie&, diminuendola: te qp.el1i del1a l}arpilla P·OS>S-On10. cond·11r·re amor- . · ~oi iè alterate relazioni anatomiche (a'Clerenze, te per ostl"t1zione biftiare ed in1fezione grave; perforazioni) ne 11a;nno 11na parte, m.a ' il pern o -questi casi posson.o an·cl1e terminare per emotdella questione deve esser cercato 'in un altro raigia. campo. , Se vi è o· ·truzior1e del dotto .p a.r1creati co, si Noi sappiamo che durante il ri'p oso dell'attip11ò avere d.i a.r .rea1 panct-eati ca con feci abvità ·dig·erente della gbiando·l a, dalla ·p apilla bond.anti, grasse, scolorite, mo}to l)Uzzolenti, ftt1i sce ce>ntin11 a mente una goccia di bile neì~ibi indigeriti. \ l intestino, ed oltre a questa n-e ,,iene immag.az~ei tu111ori d-ella terza p-Ol'zi.one, predon1inano _, zinata 11na certa q~antità nella · vescichetta bii sintomi gastrici, con von1iti cli not~dle qi.1an:li.are. Se questa manca per colecistectomia o tità di .n 1aterie biliat·i. · per -oblitera.z ione clel condotto cistico, è nat11 · FILIPPINI. rale cl1e q11~lla qt1antità. di bile che dovrebbe ....
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raccogliersi come riserva nella cistifellea, si CHIRURGIA. . c:ggiunge alla goccia che irrora continuamente I postumi peritoneali l intestino; con altr.e parole, arriva nell'intestino più bile di quella che vi ari-rivi i1ormalmente. delle ferite dell'addome, da proiettile di guerra. Ora è noto che se .alca:li o grassi arrivano in (M. ·STAS&EN. A7:chives MédicaLes \Belges, n.· 11> conta tto colla mucosa del duodeno (P.arolow, novembre 1918). . / ' Bickel) la funzione secretoria g·astrica vien'e Un ferito del venti·~ a n che operato e Le11 inflt1enzat~ nel Se?SO di ipofunzione. Per i casi guarito: non è a'l sicuro ·di ogni peii"'ioolo; solo nei quali la cistifellea è conserv·ata e il cist~co eccezionàlmente può iri trova·r e .tutta la sua caè permeabile, bisogna p·e nsare che abbiamo a pacità fisica. Anche nei daparotomizzati con fa1·e con un .organo ct1è è leso nelle sue funziodecorso p.ost-operatorio d·ellla ferita nelle conPi })er alterazioni anatomiche, per cui non può dizi.o ni più f.avo~voli, p er.siste quasi 1 semp~e ass11mere tutta la bile ~c-he dovrebbe a;ccoglie:re, un .p o' di debolezza derle (P1arerti ad·d·o mina1i, ~,. per c~i. anche in questi casi arriva. pfù bile ne'l per po·co che ·ci sia sta t aj infiarnmazi.one 0 indu ocleno· che '·nella vescica. fezio11e, questa debolezza d·elle pareti adid-0miLa radiografi~ ·dopo pasto di prova ha poi di-· 11ali i?i traduce 1sp.esso in 11n eventramento più fllOStrato SU 37 casi, 31 volta u no spostam.en to o m·en10 notevole. ~ vi sorlJo 1altre comp'1i.0azioni Ye l s O destr~ del ventricolò o del piloro o ·del ·c he sfuggono fa.cilrn·e·n te aill'inv·e1stig1azi,o ne : :so- · du.o(leno, 1.n 3 casi insu.ffic~enza pilorica, in 10 no le ad.erenze petitoneali che saà·daino gli oroasi r e,siduo alimentare dopo 6 ore dal p asto di gani ruddominali fra 1oro e alle . rpareti d·all 'ad. p1·ov a. All '·CJperazione si rinvenner o estese vecdom.e. Esse, reil ativ.amente silenzi9·sie pe.r 11n clii.e a derenze fra la · cistifellea raggrinzata · e tem·p o pit't o merio lungo., si rivei1ano qt1alche gli organi vicini. Lo ·s tesso riscontrammo vivolta brUJSCamente ·con sinto.m i aù.larmanti di sitando radiograficamente 9perati ·di coleCi· stasi e d'o cclusione intestinaJe a cuta, -~he in st~ctomia con o senza drenaggio a T. Le alte• certi casi, richiedono. u·11 a ·n uova l aparoto~ia . r a zioni raaiografi·che de1 ventricolo. e del ·duo· L'A. · ha ..avuto campo di osis erva 1·e, aill 'Iist ideno sono u·n fenon1e110 concomitante ·d ella cotuto di .r iedu cazio.ne ipro~ession a.le 1p er mutil.a ti lelitiasi e sono dovute a ·c ompartecipazione dee inv·ali~di di guerra che i'l GoverI10 belga ha gli org8Jni vicini per .ades~oni, e tali .altera.zioni creato a Po1r·t-ViJ!1:ez, una t1·entina di feriti arl- · s i riscor1t rano .anche dopo operazioni, non già d0minali, ~uasì tutti « laparotomizzati di guercorne i .conseg_uenza dell'atto o.per.ativo, n1a piut- ·1·a », colàs in.viati per la rieducazione ·tp1X)lfes• tosto come resid11'0 della ·colelitiasi. si.011ale, ·dicl1iarati guariti, cioè non a venti più • . bisogno di ·Cure mediche. Una diecina .avev·ano CONCL USIONE. subito, prima d"i essere invjati a tl'I1stituto , in.. • te'fvent_i di chirurgiài rjparat1·ice ·desit in:ati a 1. N·ella .colelitiasii )esiste per lo più tpoa:cicLita chiUJdere la breccia della pa·r ete a·d1dominaLe·, i . l) deficit' di H Cl, 1 quaiè eon'.s eg'u.enza de·l la manpiù ~rano stati pirovvi.sti ·di ventriere elastiche. canza fisiologica della;· vescica biliare ammala-·. Fra .questi trenta- feriti del ventre solo una t ar; la ipoacidità esistente dopo l'o{}erazione 0 il defic·i t di HCI non è perciò u·n a cotls·eguenza, diecinà ,av·evano riçuperata una capacità fisiica intera. o quasi; cinq11e o · sei avevano 9aret.i a d- · dell ' estirpazion~ dell·a vescichetta bjli.are . ctominali ]') en co11tin·enti n1<.t ·un. po ' deboli·' n()\: e ~ 2. N.ella. colelitiasi si 08serva alterazione di erano affetti da eventra mento ·p.i ù o ·~eno alC• p osizion e e forma disturbi di motilità del vericentuato con f1 equente visceroptosi consecutricolo e d~l duodeno radiologicamente dimotiva. In geneTa1e, qiueisti IDl.Iti1at,i 1Si 1am·e nta • • s tra.bili e proid otte da adesioni; l'operazione vano di ·disttt,rbi g8Jst.ro-intestinali (meteori&no, st essa 110~ ha al c11na importa nza uer la genesi senso di pesantezza nell 'addome, ipir'Osi, raOllendi queste a derenze. t aanento dell·a digestione, ec<!.). Sei altri ml1ti1.ati avevano, inoltre, d.efecazioni dolorose, so~ . Queste .alterazioni non turbano tl benessere pr.atutto q11an do erano legger1nente stitici; in d eg li an1malati. tre f11 notata la stasi intestinale cronica, ed 4. P e r queste r.agie>ni la colecistectomia .d e,· a essere J)r eferita ai metodi conservativi, l)erchè in a1tri tre casi (va:le a dire 11el 10 °1o cl~J tota1Ie) si dovè intervenire d~u·rgenza co11 11na .. 1 allo11ta.na un organo fisiol ogicamente fuori nuova laparotomia per ooclusione intestinale d i fu11zi on e e si a ssi ct1ra il paziente c-0ntro ulte- ' acuta, determinata da i1umero~ e ad erenz.e e r ~ ori gr a vi consegu e11ze, che deriverebbero daib:ri.g1ie fibrose .. la eo11. er vazio11e dell'orga no . Le ferite delz· arld oni e localiz:.ltle nei 'fianchi • PERGHER . Jasciano t111alche volt.a, oltre ).'event.ramento ' 1
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· SEZIONE PRATICA
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della pa._rete addominale con , peritoducazio1ie professional.e , 10 solamente hanno . potuto r~prendere il m·esti-ere che eser.citava:no n-ea'li e distu.rbi _patologici colltSecutivi, fistole prima di essere chiam.ati sotto le .armi; mecolche che, in certi e.asi, soil!o <liffioit1issilrne a c11~ud€re e che richi·e~ono 'u na nuova laiparoto-· stiel'e i1on rude nè richi·ed.ent-e gr1andi sforzi muscolari: 5 c oltivatori, 2 mag.azzinieri, .3 i.mnua e u·n a resezion,e intesti.n ale. D'altra parte, la fistola si apre ~on inte1"Wittenza; geme per pieg.ati 'Gl altri 20· son· dovuti essere orientati verso nu-0vi mestieri, cioè . 7 verso l'industri-a 3-4-5 setti1nane e jp oi si chiude di nuovo per .ael c11oio, 5 verso professioni intellettua1i (.scuo2-3 me-si. · I postu·nii di lapllr<>to1riie posteriori .e so.p,ralr ausiliari, diise·g no industriale, architettura), . tutto i postumi di laparotomie che .furono com-- 2 v.er.so l 'industria, d·el libro, 2 verso l'elettricità e la t elegrafia senza fili, 2 verso mestieri p1~icat.e da nefrectomia· e ~a fistola sterco;rale diversi (sarto, pelliociaio) ; 2 ·sono st,a ti cenge-· pooteri<Yre s'a;ccompagnan.o qualche voita ·a çridati s enza pensio·ne come domestici. Prima ~i dolorose d'un caratterie imrpressi·onante, Lo• caJ.izzate 11ella regione -rena1le e lungo il tr~ e~si esercitav.ano il m~tier.e di c·a r:pentieri, mi• gitto del colon. Esse sono d'una violenza enatorj , carrettieri, agricoltori, fabbri, ecc.; al.st.rema, imm01bilizzanlo cornpletannente il p.al' I s tit11to' di Port-Y.illez sono, stati rieducati .a. professioni non richied·enti grandi sforzi mu1.i ente, si a c11tizza1110 1naggiormente n·ei. t0Thta).. ' tjvd di palpazione ·d~ll'addome e non cedo110 che , .s colari, a cui 1a. malattia li h ta resi inabili. ad iniezioni r~petute di m:omn·a (3-4 ctgr. al N e1la p·ensio11e che lo Stato d·eve loro .assegnagiorno). D11rano 'dia 8 a 10 gi-01rni, poi tutto re si d eve tener conto di questa circostanza di ' rjent:r.a i1ella calma; ma ricompaiono dopo fatto. qii.alclie settimana e senza causa apparente. 1 · Valutazione del grado delle inccipacità fi,si çlie c~isteri, i purg-antli tton .esercitano un'infiue11z a per ferite d ell'addome .cla proiettili di guerra . . speciale gul lo·r o decorso; le iniezioni di fìbro- L ,A., t en e11do conto · della diverstà delle feli sina e di. tiosina1nina 1$embr-a ·favorirne la rite dell' a ddome da prp~ettili di guerra e del• gu·arigione. L'A. ha visto 1due .di qu.esti casi. es p erie nza .acquis ta ta nel corso di qua ttro a.nNelle laparotomie b a sse f!>er f.erite d ella canj di chirurgia di guerra, ha propo·sto il s evità peri.tonea)e campli çate da lesioni della veguente schema: ' . scica, a,derenze peritoneaili p ossono imbriglia1° ctcatri-cf? frn.gi}é del'l.a li11ea re la ca.p1tla ·vescicale ed essere causa d 'in·cona b]) a se11za even·t ramento ben tinenza delle llrine. caratterizzato . . : . . . . . .· 5 a JO p. 10() • 2° cicatrice f r agile id ei fianchi 1Le laparotoniie alte'· sop rat·utto quelle li i; o a. L, :praticate iper 1 lesioni ~oncon1itanti d el fecl1e in un temp.o più o meno gato, della milza o dea ,p·a ncreas, o d ' uno. dei l''o11tano C·on1d urrà a1d i.1n eve11grossi vasi dell'addome, .r i.chjedenti ·un.a Jarga tramen to, SO!Pra t11 tto s e il in1u t.iapertura del ventre, laiscian-0 anche dietro di la to deve es ercitare un mesiie.r e loro, Qlltrè i postumi inerenti ai visceri feriti e fatico so . . '. . . . . . . . . . 10 a 15 lJ. 100 alle ailerenze periton,~alì, clisturbi abbastanza ;J" eveR!tran1er1to ben en r n.t te•erii ded.la statica .del tronco e denla1 deambulari zzat o s enza visceroptosi esen. zione (deviazione della colonna v ertebrale, scoza di·sturbi gastro-inteistini3.li . 15 a .20 p. 10() liosi, lordosi, camptorachide, deamhulaz.i·one 4° ev entratnento relativamensu'l1a punt~ del piede e .raacorciamer1to ·aip:pat e· s tretto (breccia muscoiare re·n te delJ.'aJrto da:l l:ato. d·ella laparotomia} ecc.). larg a da 2 a 3 c·entimetri neJ · . In t~li inuti1ati -.q uesti di1sturbi s i .svilillJl)pano g11-0 diarn,etro più grande), spesso su un terreno pitiatic o, ma la ·l o•ro ge~.on disturbi intestinali e sinnesi pllÒ essere eg11rulmente ~pi·eg.ata da .retrato-rn i c•a.ra t.teristi·Ci. .a.i aideiren• zioni m111Sico\ari e -cicatriziali dovute ad .atti- , ze epiploi~he . . . . . . . . . 3-0 ·.a 35 p, 100 t11dini vizios e pres e dur.a11te il soggiol'no a letIn vi:sta di 1111 a g gravamento t J o al mon1ento dei primi' passi. Quando le ll•l teriore d·e llò sta.to del ml1t.i<:\.ftitudini viziose per,sistono per .p iù mesi, dilato, riseflvargli n·el p i -0cesso\ 1 ' 1 entano q11asi semp1 e definitd.ve ed è ben difve.r baJe di .p ens'ione un riicorno ficile di .rimedia.rvi ulterio·rm-e·nt.e. Le loro oonper eventtrua:le aume·h to d ella· (. • . ~eguenze. sono all01ra 1gr.avi·ssirrie su11o _stato fìtaissa ' di nensi-0ne accorda.ta. sic-0 e morale del ferito e sulla sua caipacità 5° eventramento larg.:: > della prO'f~isio111allé futura. · line1a alba o dei fianiehi aecomIl , dive1iire economico dei « laparotorn..i zzati paignata da segni ~ elfti di peTiii g'IJ,erra ». Fr.a i 30 feriti gravi dell'·addome tonite croni{'a (disturbi g_a.str·o inviati al I 'I. M. --I. O. di· Port-Villez pe_t la rieintestil1ìali, col.i-che , s ti ti ch·ezza
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JL POLICLINICO
lANNO XX\.11 , FASC. 35}
""' ostinia ta, acconirpag·nata da vo1niti alimentari). Serbargli e• gual1ne11te nel processo-verb ale Wl ricorso per aumento di pens ione in caso di aggrM·ament-0 . . . . . . . . . . . . . . . 40 a 50 p. 100 e ' \·i è ir1 più fistol<:t sterc.o:ra.le inte:rmi tten te . . . . . . . 60 }). 100 6° gli eventramenti con.secut~ vi alle laparotomie a T, in ,. c roce, e·c c., so110 . spesso l~·ghe, •
.sempre g·ravi e poco compatì• ..bili con l'eser cizio di un·a pr:o-
iessione. fa ti cosa; senza segni ò i peri toni te cronica, essi com• j)Ortano un'in.capacità di . . . , 25 a 35 p. 1-00 Se s i .acCOITI!pagn.a110 ..~ rdi·t'urbi della statica del corpo • (attitu1di11e :v1z11osa acquisita, :scoliosi, lerridosi, camptorachi{le, racco11ciaimep,to awparente 1d,i uno deg·li arti inferiori) ·Renz~L .se gni di peritonite c•ronicét . . 7° 1e l.aparotomi-e eh.e hanno prov.ocato gli eve·ntramenti i11=dicati .ai paragrafi 5 1e 6 ·s ono s tate spesso praticate da lesio1'1i vi.scePaùi mult~pJe; se vi è is tata splenectomìa , ·l ' as~·egno so.p:r.a~Cl'itt o pu ò essere aumentato 1
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50 1). 100
20 a 23 p. 100
to di ' . . . . . . . . . . . . . '23 a 30 p. 100 Per reis,ezione della ' ·vescicdla · b iliare, at1mento di . . . . . . 25 n 30 p. 100 Gl'interventi sul .p 1a;renichima •
e patico,
.su~l
p.a1rc.reas, sullo .stom·aco, si accompagn.ano spesso a ci rrooi e a pariep,atite, a pa11creatite e p-eriipancreatite, a gastrite e a · perigastrite (periepa1i te, p e1·ipancreatite, ·p erig·astrite non essendo 1che varietà di pe.ritonite cr onica) . Bisogna allora, secor11do i casi, . contare su un ·n1umento ·d i . . . . . . . . Al cuni <li questi mt1tilati so11 0 dei veri irufermi inca paci cli -ogni l avoro. 8° in ca.so d.i .q.derenze vescica li ron diRt11rbi d·ella minzione a i1m er1 t o a1. o~o e 60 d'i . . · . . . ~ in ca$O di ciratri{'i posteriore , a11ment.o di . . . . . . . 100 se vi sono in più c risi di np.\·ra'lgie coli ch e, a11n1ento, ser·ontClo la freqnenzn cl elle cri~i. òi . . . . . . . . . . . . . . . 1
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clei più sod1di~facenti, sono a1bbast.ar1za. spesso esposti . ad ac.cidenti .g ravi: qua.I.che volta la lo,r o c·a v.ità. p.e·ritoneru1e non è che · un vulieano . spento, ·di cui J tiisvegli inattesi possono conclnrre, se ·non si è prev·e1111ti, al1le' peigg'iori cata strofi. .
B.
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~IASC T.
nCC~OEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONlìllESSI. R. Accademia delle Scienze mediche di Palermo. ' ;$r·duta straordinaria
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P e r 11na nefrectomia, at1rr1en-
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Certo queis to siche.mia. n-011 è comip1leto, .n1a lo scopo è stato s.o-.Pratutto cli attirare l 'attenzione. sulla ,.s ituazione particolare dei sol ati con po• s tumi pro·iton·e•aLi da ferite deJl'add e. Quest1 mutilati devono essere e1sa,min.ati e n la m aiS-· sima attenzio11e; .p oichè, anche sotto le apparenze di una salute f'lori·d a e d 't1no stato fisico
del 29
aprile 1920.
Lotta contro la tubereolosi. Prof .. C. I .JAZZARO. RiasS11me i r·1·iterii <.lella l·o tta antitubercola l'e nei segl1e11ti 1)1•ovvedimenti : 10 D ia.gnosi precoce della nialatti(t, i cen,tri Ili • accertanzento diagriostioo, all'uopo creati, d'aocor. I .. do con i dJ,svensa l'l·'. tend<>no ad accertare la mnla ttia fin "1a l suo J)rimo apparire. 2<> Cura dell'a,n1111alato.._ cl1e va fatta in appos.iti loeali, a ::,-econdo d~lle eondizioni d~l'infermo. Parla perciò dei tubercolosarii e dei sanatoriti. 1 dispensari·i curativi per· gli amn1alati di fotme a·ssai ipcipienti, o cl1iu:se o per qt1ei casi assai rari in ct1i 1a recezione in oountorio non è attuabile . Nei àisperfsa1·1i 01trat·i1!Jl si sYo~e UJl1·a serie di pr-0\Yveidtmenti cl1€ formano la P!rte più 1mp·o rtante della lotta· antltnl>Prcola·r e : educaz'ionr>. dell'a1n·rn.11loto. il qt1ale deve cercare di t100.re tutti i mezzi, perchè la sua malattia non venga tra~messa agli a Itri ed educazione dei sani, i quali con la co-
nosce11za de.i pericoli, aipprendano a sfu~girc· alle contint1e minaccie. , Sorge la :qecessi tit delle r·a .~e i·n 111 O'nta.gria, delle · oclontiP. alp·i,ne. delle oase del 801e, degli o.·pizi nza. r1·niy delle . scuol e all'aperto. Tutte queste istitn7.ioni àeibbono essere largnn1ente sussidiate, per30 n 50 p. 100 chè possano risPondere allo ~~eopo. ed il su~sidj') deve essere dato dallo Stato. Argomento im1)ortante nella lotta contro la tubercolosi è il ·ni.atri·n1011io dei. tu.bercoloRi. I/O. ere,. de i11utili le leggi proibitive., le qt1nli e,·iterebber•) 11 matrimonio uffieiale, ili<) .. , non eviterebbero 1n.1i 15 n ?O q3. 100 quello che i1oi medici, !IlelJo interesse. clella l1rnanità. vogliamo evita:re. Il c-0·n..siglio cf.el m edico, cliee l'O., se ben dato ecl <tffettuosamente .dat•'· • 13 a• 20 I>. 100 p otrà di1ni11uire il nunrero dei tnatri111onii dellr persone affr tte e pr>rclò a nelle la procreazi.one dei pre<l i sposti. ci() che una legge non rtusci,rà a fare.
15 n 2fl 1). 100
Ricorcla quanto la <"ittit di Palermo ba fa tt~ J:e r ln Iott~1 antih1bel'C'Ola1·e.
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[ANNO XXVI I, FASC. 35]
'L 'O. crede che per combà.ttere il male, fin dal suo- 1)ri1no aPIHlrire. sièlTIO effid1ci le frequerl_ti ispezi011,i sa,.,,,ita1·ie clell-e sonole, fatte d:a sr.>ecia.listi erl .alle- ispezioni sa~itarie ~lovrebbero seguire le visitc cl<r1n icili,fl,ri, fatte tdalle d(J;rne visitatrici, la cui istituzione dovrebbe yenire fatta più stabilmente. L'O., suggerisce la istituzione delle navi viag- · g1an ti,, che potessero a bordo riro,reràre degli' ammala ti d1 tu ber00losi: tali navi dovrebbero essere ri~-ervate [>E>1· coloro che i1on p<>ssono es$'ere interll<l ti in a ltri Iuogl1i · cl'i cu1•n. e per i quali la . dimora in mare potrà essere di gio,·a1nento. Xelk'l lotta contro la tt1~rcolosi tt0'1t bisogna
Le. prime si riferisl-ono a lla reazione, visc-0sita, ebollizione, congulazio11e, a i vari componenti, lattosio, grasso> a1bn1nin-0icli, fermenti, sali, ecc., del latte iodat o; alle modificazioni della fior::. batrerica com~J.1e : le ~conde rigt1ardaik la tolleranza per parte rlegli ani1nali , e quindi dei bambini, del latte · conservato a11cbe per ipiù giorni con la tintura cli iodio. ' ~Iodificazioni notevoli nella composizione chimica, o aln1env tali da sconsigliare il latte iodato per l'nso contt1ne, non furono r1scon t r ate : la toller~n7.a sia negli a nimali che nei bambini fu perfetta anche ·c.'011 qua ntith notevoli d i i~o; la conservazione fu veduta no1·n1a1e• per 40-56 e 90 ore, a seconda ·d ella temr>eratu1·a a1nbiente. Cl'ede quindi 1'0. che si pos~a ricorrere a Qt1esto metodo di 0 <..:on~rY JA zione clel latte, tanto p1·ù che s1· pr·esenta sen1 11lic·e. a lla portnta ~l i tutti .
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pe·r ò dinien.t·i oare il tubercoloso, che 1>er le sue con.<lizioni fis-iohe è anoo·r a in g1:ado di poter tt·w1·1·e van,ta.ygio del stto l01Vofo: Bisogna q1ùndi creare scuole di· lo ·ru·r o. laboratori i spec:ial i in a pposit·i· e ben a.llntt'i -l oca.l·i do'\~e que~ti infermi potesser-0 es-
sere avYiati •ld un lavoro redditi.~· ro, cònfaoen,tP f' che risponderebbe assaJ bp,ne non solo per loro, ~ ma ancora per la società. 1\1. CJULLA . •
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Società Medico-Chirurgica di ll'I odena. Seduta del 6
111 a,gy io
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1920,
Presiede il prof. SPIRINO, presi<l<Jn te.
La sublussazione della mandibola nel rianimamento
dei nati asfittici# •
.....
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prof. G. (direttore llella ~1aternità e Brefotrofio). - La st1blussazione mandibolare ass11me l'importanza di un nuovo metodo cl1e la pratica di alcuni .anni dimostrò al Disserente essere a11corH i1iù utile eA:l efficace di quello classico di Scl1ultze. RIZZATI'!
•
Contributò allo studio delle malattie prodotte da germi similcarbonchiosi. dott. O. (aiuto àell'ifì titu to -O 'igiene). T./ O. dopo aver ricordato l'esistenza di germi similcarbonchiosi e le differenze loro con i carbonchiosi veri , sia morfologicl1e, culturali e biologi<:he, che patogene, r icorda pu.re gli AA. cl1e primi li misero in evidenzn f\ li descrissero. 11a quindi 1nen7.ione clei 1>0ol1issiu1 i casi de:=:;critti nella lette1·a~ura riguardo le forme morl)()se che, tali g·ermi ~no ca1laci d~ determina-re nell'uomo, citalndo Wila1no"·scki (1912), Pokchischev;rscky (1914). <:011 le debite ricercl1e culturali e sperimentali, J><->i <·on le prove di agglutinazione di. siero d i san~,1e <lel paziente, positiv<> al titolo di 1 : 150, 1'0. riesce a mettere in evidenza la presenza ·d i germi similcarbonchiosi pensando essere ad essi dovuta la forma morbo&a· polmonare Sll men~ionata . HAR'l'l
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Sopra la st erilizzazione e conserv~zione del latte con tintura di iodio. (Oom111lic~zione
preventiva).
SI)\lO~I:\J:
prof. A. (direttore della Olilnica Pedia• tr1ca). - ·L e sue ricerche datano dal luglio 1919, e sono in parte chimicl1e e batter ioscopiehe, in purte sperimentali sopra animali e bimbi lattanti. •
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SEZIONE PRATICA
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Valore della reazione di precipitazione di Sachs e Georgi ·nella diagnosi di sifilide. L. - l/0 . fa una breve comunicazione J)l'eYentiva d i · esperimenti sulla l'enzi0"UJ.e cli flocnlazione di Sachs e Georgi c1i1:etti 'a stabilirne il yalore per la diagnosi di infezione luetica. La reazione f u conòottn t1sa11do estratto alcoolico di cuore di bt1e d.irt:~ttamenté ii1viato -dal Sachs . ' ed estratti alcoolici fatti. dall'O. opportunamente mescola ti, {lilui ti ·e colesfeTina ti secondo le indicazioni clegli AA. La tecnic<l seguita fu quella più • rec<. >.lte. lascinrrdo i tl1bi per dodici ore in termostato a 371.) . T11tti i sierj furono .·ottoposti, per controllo, a11che a lla rea zione .cli Wasserrnan11, secondo il metodo oì·jgi11H le usato nel laboratorio della Clinica Detma tologica. I sieri così esaru.inati furono 138. Dalle oonclu:-;iqni che 1'0. espone ri'::,"Ulte1:ebbP confermata, l)ef la reazione di Saclis e Ge6rgi mna specificità, per ql1anto 1non assolo ta !)et la cliag·nosi di sifilide, risultando positiYa nel ,90 % circa clei casi clinicarueute accertati,· ecl l1na .se11sibilità particolarmente J>recoce nelle forme di lue inir.ia l~. La concordanza coi risul t.-1ti dell<l reazione cli Wasserruann -si el>be ne11'84 % circa . dei CT\'Si . I si~ri non sifilitici reagirono tn tti llega ti ,...l mentf'. tranne che in 1111 c•nso :cli 1111>11~ i1el qnè1le si ebbe rn11·e una ,,~n sset111ann J>OSitiya dèbole. ' )!ORINI
Cura delle • endometriti 'croniche e delle met rorragie da esse dipendenti. ll.rzz.\TTr vrof. G. - I/O _ ~SIH>De un suo metodo, cl1e è ,una lno<lificazioIJc di qnello di Vect. ~1es9:.i <1llo sc:operto lèt porziope yaginnle, introc111ce nel-
l'utero una co1uune s-0nda od una speciale sottile vi11zn, riveRtite <li un sottile strato .di cotctie imbe-v uto cli u 11a solu7.ione concentr•1 ta di iodio e g·Iicerina. In q11al(:l1e ca~o con la stessa l)inza pratica uru1 leggera dilatazione cle I eanale cerYicale, per facilitare il de:fius~ò :dei secreti e dei detriti. T1<:1 cura si p11ò fare nn1bulatorin11H?11te: non present;.1 i J}erieoli nè gli i~conYe11ienti delle iniezioni e del raschiamento; ed offre il grande vantaggio <.li ris1.n11IDiare . una c1ih1 tnzione ce1"\icale. Enu wera i di ''ersi cn si trn tta ti c:on tale metod6.
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[.i\NNO
IL POLI CLINTCO
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Un sintomo patognomonico in patologia ostetrica. prof. G. - Questo consiste in una r<lpida e straordinarin disteni-:ione dell'utero in gravidenza al ' ' e , .. I 111ese, al pu111to da sorpassare il vol11me di una gravi:dan7~ a termine. Tale sintoma corrisponde sempre e soltanto a lL'l gra vidanza gemellare n1onocoria con içlramnios unilaterale, ineguale sviluP.Po fetale e macrocordia del feto idramniotico. , Di U ll analogo l'O. da illustrazione e i11ostra fotografie .· R . . SIMONINI . RIZZARDI
caro
Società Medico-Chirargica di Bologna. .4.(lti·n anza scientifica, ileZ 24
aprile 1920.
Presidente: i>rof. v""ITTORIO P UTTI.
lntorno ad un ritrovamento malpighiano fatto dalla Presidenza. F. - Tra.ttàsi di un a cassetta contetente f(lrl'i anatomici e <li pissezione usati da Malpigl1i, e perciò di un oggetto e di un fatto <li grande i1nportanza stor ica, su cui il F., segretariÒ {lella Societlt , riferisce e commenta. ' . . ' FRANCHif\J: .
Sulla guarigione spontanea della· tubercolosi renale. Presenta ·))ezzi ana tornici (reni, uretelli e vescica) rica-vati da una uecroscopia di malato deceduto nella sezio11e chirurgica. I l rene destro e l'a inYaso da tubercol9si massiva, era un rene cistico e caseoso; affezio~le che ebbe un decorso siienzioso. Il rene sinistro mostra,ra segni di nefrite parencl1imatosa. I/O. parla l1lle idee attu.ali della ct1ra della tu~rrolosi renale, che è ~lo chirurgica e discorre òe ll<1 rnra possibilità di gt1ai:-igione spon tane<1 rli essa. Non b1'P\:~ cl'iscuss'ione 'segue intorno a questa c(Hnunicazi-0ne. l.,ERRuccr A. -
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Stille lesioni dei legamenti crojc iat i del gi.nocchio. ' . SERRA A. Presenta l\Il malato, nel t}uale un grave i.>e-so C'aduto s11lle ginocchia, provocò di• storsione in Yalgisrno, rotaz~o11e e~ter11a con flessione ·(lel ginocchio con lussazione della tibia. La ~tabilith. del ginbccbio è comr>romessa solo i1ella flesroone. A YYenne lo ~·a pr>o dei lega ineuti . rimn nE>ndo illeso il resto clell 'ap1)ara to legnm4tntoso. ComJlie l'esa111e obbiettiYo del u1al8 to, 1~r dimo~trnre il Sll-O asserto, -e prei::.;e11ta racliog1•afie. ' Dott. . G. 1\il. ·PIC'CI~I~J.
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Società Medico-Chirurgica di Pavia. Sedutri del 21 intagg·io 1!l20. .
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XX\' Il , FASC. 35J
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Taglio cesareo. Asportazione di nodi ftbro-mioniatos.L E. A t.l!IERJ. - l ..1'(\Sen ta uu cn Ro <1 i I ag 1i o
Ed
tl.Il
altro caso cli asportazio1ie di cinque nodi
ji1Jro-1niorriatosi sottosie1·osi eà in.-tr an11trali da un utero gràdilvo al V 1nese, con prosecuzione indi-
sturbata ·della gravidanza . .
. Contritiuto casistico alla terapia chirurgica dell'echinococco addomino-pelvico .. R iferisce ed illustra sei casi di cisti q'i echinococco i:µteressanti d irettamente ~ld: • • iudirettame nte gli organi t:>elvici, accolti nella Cli-· r1ica Ginecologica di C~tgl iari , du rante il period<> .. cli sua direzione. Iu due casi tratta.vasi di grosse , . ci~ti dello sfo!tùato vescico-uterino, di rni una st11Jpurat<l. In . 11 n .terzo la cisti di echinococco, pure .suppurata, del fondo cieco 'rescico-uteri11.o , comunica va colla Yescica e •presentava note anatomopatologiche . nou dubbie ili tubercolizzazione secondaria dc>lla pHre t e. .. In tu1 altro esisteva u11n cisti da echinococc1\, d~ll'oyaio destro ed u11>a1tra più piccola del connetti\'O preperit-Onea.le pa1ietal~, oltre ad ùn fibro111iorna uterino i11terstiziale, del volume di un - al'ancio. . Nel qt1i n to e<1so si trattava di t1na grossissima <·isti: suppurata occ11pante tu tto l'add~me ed iru'piantata co11 -0gni probabilità primiti,ram~nte nll'ilo del'la m~lza. IIJ fil}e n el sesto esistevano cisti u1ultiple a l lo- · bo sinistro· del fegato, alla fossa iliaca desti-a,. nella pelvi e nel ·setto retto-vaginale. Alla puntl1ra esplorativa da quest'ultima venne estratto liquido acquoso, limpidissiplo. contenente tipici protoscolici Yin. Quest'u ltimo caso, data la molteplicità delle lo~a lizzazioni, venne passato per l 'intervento a lla CHinica Chirurgica. Gli altri cinque Vf\.Qnero ti·attati 01>erativamente dall'O., in 4 di essi colla esportazione totale -Oe l1a cisti, e nel Qt1i11to colla st1a 1·eRezione e · marsul)ialìzzazione, essendo, riuscita impossibile · l'enncleazìone conipleta. ~ ' I n un ·caso venne a$sociata l'isterectomia sub..totale per fibroma dell't1tero, ed in un a lfro la tf'sezi@ne e la s11tura della cupola vescicale. I n tutti i casi seguì guarigione completa . E.
.~LFIERI. -
Un caso di setticopiemia tu·bercolare. REI:'\:\ G". PreS(:'nt.1 L111 caso interessante por'
tato a l tavòlo anatomico nel quale il decorso clinico della ma)attia ed a lcuni palesi sintomi obb.ie ttivi hanno co11dotto ad una diagnosi che solo le u l time i11dagini anatomo-pa tologiche microsco• pjche ha11110 potuto specificare. H a dimostrato che i reperti macroscopici dell'autopsia confor tavano in graln . i1i1rte quelli clinici e quindi la stessa diagnosi clin ica, . ~i riferisce al caso segUD. to col N. 4313 di prcr tocollo dell'a rcl1i, io <lf>'J l'Jstituto di Anntomia patologica . "N. ~Inria , di anni -!~, C'O Ht..'!clina, entrata all'o:'lfle<l.al(' dieei gior11i })ri1na della morte, per vasto a ~esso este11(le11t~'qi :.Ila regione sacrale, glutea e 1~ri11~1le da streptoe()('Cl1i e- stafilococchi. Dopo l'intt>r Yento cl1irurgic'<l l 'n nHna lata migliorò lieve1
CP-
.-.;n r<'u <.·on o caro-.~fl 1pi11 gO-'isterecto111 i a .sopra vagina1r 1wr gro~c:o fibro-1nio111a del segm ento i1ife1·wt·f' fìCClttd <'llfe la pclri (gr. 3400) , con estrazione di un f~t-<l vivo (:!1'. 2700) e decor o l)OSt-operatorio nor1ua l .
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XXVII, FASC. 3.5]
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SEZIONE PRATICA
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nlente. e poi ebbe nuovamente febbre elevata bri' vjJ4i forti, sudori profusi, ,a gitazione continua: J 'ultimo giorno di .v ita manifestò dispnea grave, prostra1iione, delirio, coma: ne sussegt1ì la morte. Il clinico fece diagnosi di settioopfemia. · Al tavolo anatomico furono riscontrati a$ce~i metastatici al cervelletto, al polmone, al rene ed .alla milza. Parve cosi che si trattasse di ascessi metastatici il cui focolaio d'origine dovesse essexe l'ascesso accen·n ato della regione sacrale, perineale, glutea. Senonchè l'esame miCl'Ose<>pico dei preparati allestiti per stri·scio del pus degli ascessi testè menzL@ati diede assenza completa d~ piogeni e presenza invece di enorme quantità di ba-cilli tubercolari. Studiate poi le alterazioni · istopatologiche dei 'vari organi potè esser messa in -evidenza una grande diffusione di tubercoli pic<X>lissimj, microscopici assolutamente invisibili ad occhio nudo. L' A. presenta preparati microscopici del caso. . C-Onclude dimostrando come lo svilµppo di un ascesso da piogeni in' un soggetto eredo-tubercolare ha ~mpagnato e favorito lo sviluppo di lll)a forma · di tubercelosi miliare acuta le cui note anatomo-patologiche macroscopiche messe in rapporto con quel1le cliniche simularono sino alle ri~ultanze ~i~roscopiche una forma di setticopiem1a da comuni piogeni. Nota altr€sì la non comunè manifestazione di una forma bacillare a tubercoli invisibili ad occhio nudo e ad ascessi metastatici a carattere i:tcuto.
Ulteriore contributo allo studio di una particolare forma di emoglobinuria sperimentale. - Su di un siero antiemoglo binurico.
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Intorno alla sistematizzazione fascicolare dei' nervi petiferici.
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Comunica i risultati di nuove ricerche in corso su1l.Ja topografia fascioolare dei nervi periferici el1e hanno il precipuo scopo di verificare alcuni dei reperti ottenuti dal Dustin. Mentre lo studioso belga ha trovato che nel tronco pervoso (mediano., radiale ....e cubitale dell'uomo) i fasci si dividono e si anastomizzano eontinuameln:te a formare un 'v asto plesso e che di conseguenza riesce impossibile concepire un.a siste~tizzazione fu11zionale. d~l nervo a base ana:tomica, 1'0. in tratti, fino 4 cent., di nervo cubitale umano, esaminati Sll ·sezioni seriate, ha no .. tato che m1ntre i fa.soi oambiano di nume ro no·n G. C.
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RIQJJIER. -
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m'l'1tano fo;idamentalmente di posizione.
Nel nervo vi sono gruppi di fasci che pur variando di numel'o e di volume hanno una manifesta ten:tj.enza ad occupare sempre lo stesso segmento .della superficie di sezione. Non si osserva mai che un fascio di u~ segmento si. dispPnga tra sversalmente alla superficie di sezione per portarsi ad un. segmento opp0sto. "'Qualche raro fascio mantiene netta individualizzazione e p0sizione cos~nte. Questi reperti escludono la commistione disor.: dinata ·dei fasci dentro il nervo. Ma dimostrare nel nervo gruppi di fasci relativamente distinti non vuol dire ·d eterminare il loro· significato funzionale (potrebbero infatti essere costituiti da fiè~e di moto e di senso commiste). Allo s,,t udio delle degenerazioni provocate nei tronchi nervosi dal taglio di radici spinali su materiale adatto: scimmie a11tropomorfe, bi~gne rà forse, secondo 1'0., chiedeTe fillo a. qual punto .alla sistemat~zzazione fu11zionale corrisponda quella anaton1ica.
A. GASBARRINI. - . L ·o., do.vo a;ver ricordato alcune sue ricerche spetimentali, rese note or fa . A. GASBARRINI. qualche anno, secondo cui è possibile determiniare ìn cani e .conigli, per iniezione peritoneale od en- dovenosa d'una certa quantità di sangue fresco • Agiti associati offriamo a prezzo di favore: laccato ed isotonizzato, una particolare· forma di emoglobinuria, assai simile a quella 11mana (niaPro·f . LUIGI MANGINEL~I .. Docente qi Pat~logia. Med. e Aiuto Med. negif Osp. di Roma. larlca, chininica, da favismo, ecc.), riferisce 11ns I serie di nuove osservazioni, dalle quali l'isulta • che iniettando preventivamente nelle vene di un • cane o coniglio un.a determinata dose di ·s iero sanguigno inattivato. appartenente ad animale, rese emoglobinurico con l'artificio suddetto, si riesce ad impooire, o quasi. l'emoglobinuria. E . una interessant_~ pubblicazione della •massima. utilità per tutti coloro che desiderano a_.vere un esatto concetto di questo A parte il :meccanismo· secondo cui il fenomeno moderno metodo di esame che ha dato così nuovo orienta.mento avviene e che h..t.t bisogno di essere pì·ecisa to da a tutta la p_a.t.ologì_a del tubo digerente. La radiodiagnostica non va oggi considerata. qua.le segreto patrimonio gelosa.successive indagini, la mancanza dell'attacco emomente custodito da pochi iniziati : essa. è una importante bran: globinurico in questi casi fa pensare che per aziocn. della semeiotica generale, e quindi della clinica e deve esse~e conosciuta da o~i medico co~to, giacchè, se spetta più ne del siero di sang11e previamente iniett:ato, si particolarmente al radiologo la tecn1oa della ricerca è al me. stabiliscano. nell'organismo delle condi7..ioni tali d~co che spetta la sintes~ di esi>a. e l'apprezzamento del suo g1 usto valore. da permettere . la scomposizione dell'emoglobinn L'argomento è esposto dall'A. in modo pian9 ed originale; introdotta con conseguente bile ed urobilinuria. ess<> non ~ un'arida e pedante enumerazione di sintomi, ma una. trattazione ordinata. e sintetica, nella. quale il valore del L' O. si domanda inoltre se un siero cosi alles~gno è costantemente analizzato e discusso in merito alle più stì to non possa eventualmente essere utilizzato moderno vedute di fisiologia e di patologia, mentre è abilmente sfruttato pe·r tutto quello che esso può renderci nel campo nell'uomo come antiemorragico. Prove- fatte 'a della. patogenesi e della diagnostica. semplice scopo di ~rientamento in qualche caS\1 Un volume in-8 grande, di pag. Xlll-254, ricco di 121 illustrazioµ i e di una. completa. bibliografia., in commerci.o L. 8 di emoglobinuria da favismo e di por:i)ora emorle spese di spedizione; per i nostri associati L. 7.25 franco ragica sembrano veramen~ incoraggianti ed · in- • più di porto e raccomandato Invia.re cartolina-vaglia al Cav·. LUIGI POZZI, via. Sistina, 14 - Roma. ducono ad estendere su vasta scala le ricerche.
La diagnosi delle· malattie dello sto.maco e dell'intestino ai raggi X.
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APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. I
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SEMEIOTICA ..
Le spor e della « tilletia . ca1·ieis » P.1~esenta.i1 0 a nch'esse, vi-ste ..al microscopio, una colorazione La lingua stuporosa. b1·una. S.ono roton•de, Ci·r conrlate ·dia , un invoDe. Cl1avig11y' (Paris J1.édical, 13 setten1bre lucro S1pesso, di struttura l"'ertiicola:re. · Sotto a 1919) ricl1iama l ' atte11zione so1J1·a le i·nipresquesto i;n,roluor.o si trov~t, ra:cchiusa da un gus1.oni deritarie swlla ling'l),a che si riscontrano scio a più contorni, una ma,ssia .granv1osa. i11 sv.a riati stati psichici. È segno fa:ci.Ie a Come si v·ede, le uova di aiscaridi e le SfPOre constatare e .sta ad indicare . uno stato d'irndel fungo presentano rrloltepliiei ra:soomi,glia:nfle, m·o~ilità muscolare, di torp·~ 're, di.p endenti dallo n.eila resiisteinza verso agenti ......chirnict (sucohi stato p siChico. Qti.este impressio·n i dentarie conintestinal·i ), nel colore e nella s truttJu.ra interna. sistono i11 una deiormaz.ione particqlare d el E·s i·s tono pie·r ò delle diff er.enz·e nellla · forma e ,, bordo runtero-late1·aie della lingua, ah.e com- nella grande zza. Le S(I>Or'e sono sempre rotonde, presso a lu:µgo contro la .f accia interna dei , le uovia sono s.pesso un po' .ovali. L'involucro denti, si modella su di essi e ne rip·r oduoe le ·. esterno dell'uovo di asca;~ide ha una struttura cavità e le sporgenz.e. Suole, è v-e ro, riscontrarm.eno regollar.e di quello della spora.. Le sp<:>re. si in n1alattie gravi inf-e tti,v e, dove 1del resto·. è , hanno uni diametro ·di 0,017, esse sono dU111que ugualmente prodottp dall 'in·erzia muscolare; molto più picoo1e deJJle uova . Con.osoenrd-0 spema è dorve la caus,a .di questa immobilità mrucialmente questa diversità di g.ranidez,za, e penscol.are '8fu gge' e preci ·am.ente in stati psicllici sando aJla possibilità di trov are die11e spore s pe.ciali (stupore, melanconia, co·n fusio.n e menvegeta1i nelle feci, • non sarà d~ffì·cile eiVitare tale, ecc.), che il m edico prartioo dovrà ri chiade.gli errori dia;gnostici. · . mar\· i l'a.tl'-enzi.o ne. ' pol . • L 'A. ha proposto di chia,m.are questo segno Il valore diagnost;co dell'esame ret~le. « lingua s tu pòr os ct » per collegarI.o con questt parola al caso più .grave nel qual-e può risconDelbel (Le Progrès 1nédical, 19-20) ricorda la trar si: aJlo stJaito st11;por.o so. n'ecessità dell'esame rettale ogniqu.alvolta un '
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CESETTI.
Diagnosi differenziale de.ll'ascaridiasi.
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R. S tahl e E. Seuffer (ll11ed. Kli'r iik, is ettem.bre 1919) ossierv·a·110 ·che si iposso.n o talvolta trovare, n elil.e feci, delle formaztoni che, viste al n1i.croscoipào, s o;i10 r11olto ·s imili alle u.o v,a di ascari.d i e diffì.ciln1e11te si. poosa11Jo dia esse diff ere·n z,i are. Queste formazioni son·o d:eJle 'SfPOOO di « tilletia ca·r ies » , un fun·g o eh.e forma i suo·i miceli sulle spighe di g1·ano. L e spoil:e, trasportate d·aJ vento, in fetta.i10 semp1.e nu·ove s pighe, e p ossono, dutante il racco1lto, perve·n ire n el
malato accusi di.sturbi nel1a defecazione. Così r1ella region·e anal·e il dito nud.o facilmen te ci fa ri<?onoscere condilomi, emorroidi, vegetazioni, rag.adi; nell'ampolla e nel cavo ·S ovra-ampollare, un epitelioma, un restringimento sifilitic·o od i'Illfiammatori·o, lln restrin·gimento c-0ngenito, U1n a ·rettite· ip1e•r tro1fi1ca :prolif.era,rite. I -caratteri c:l inici di un epit€lio.m a sovra-am_ poli.are s,o,n o sec.ondo l'A. i segue•n t i: 1de1f.e·cazi.oni dolorose - sangue rutilante con Le feci · - iì dit~ a'rverte una massa anulare, con margini duri e fusi con la n1ucosa rettale, iJ1iziantesi immediat.am ent~ a l disoi:>ra d ella prostata. Qua e là n1ammelloni, resistenti ·e sanguinanti con fa cilità. Il colore d el malato non ci dice nulla
grano trebbiato e poi nella farina. Gli in1dividui i quali rnan·gino il pa.ne conifezionato con tale faiina elimirlieranno nell·e feci le spor e inal- i11 favore del neoplasma maligno poich è anche 1erate, le qua1i, -0ve non 1si &ospetti il loro ver o le continue emorragie emorroid.ali possono dare essere,. po.s·sono ,,enire pre.se per uoiva di asca- un identjco colorito. La rettoscopia completando l' esa·m e ci fa vedere che il tu.more ·si estende ridi. in altezza per circa1 5 cm. Le uov.a di ascari·di, viste al mi1croscapio, ha 11110 forma ovale 0 .r-0ton1da; uno stl'!aito Oltrepassata 1 a mpolla .r ettale bea·n te per la esterno giallo_,bruno, a contorni irregola1meI1te perdita .d ell a .s en sibilità l'Ocale, si giun.ge nella ondl1lati le diffeTenzia dalle uo,·a di tutti gli parte r istretta ed. a l tn1n6re. altri e.111~~nti. Qt1est-0 strato circonda un invo- .. Il r estringimento sifilitico si differenzia per 111c ro a cloµpio o triplo contorrno, il quale racla sede s'Qprasfinterica, qu.elJo congenito per la chi11de il tuorlo, che è chi a r-0 e finem.ent.e g.ra- forma a :t dia.tf,r amma; una retti te iperplastica n\1loso. Le 11ova sono lunghe -0,05 mm., laPghe per l'indipendenza delle sporgenze e per la mancanza di base indurita. 0,0-1-0,05 mm. 1
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XXVII,
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35]
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SEZIONE PRATI CA
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Gli epitelion1i. rettali' sono distinti in vari gr·uppi : "' '' Epiteli-0rr1i dell'ano. .. Epitelio1ni ampollari. EpiteJiomi sopra-arr1;pollal'i. • Epiteliomi rettosigmoidei. ..Le 111dicazioni operatorie e i i11etodi ·sono i. noti. :.\1ONTELEONE.
. CASISTICA. •
p e:r·ito11ite da pe1iorazioI1e. 4'' P·r-esenza di macchie bluaSltre in corrispond.enza dell'ombellk·o, dovute forse a un disturbo trofico da irritatZ1one dei plesso celiaoo~ Riguardo alla patoge·n ·esi ancora oscura d.ellepan1crea:tità. e111or1·ag'ic.l1e a·vute, l'A., è -0.'dpinio- · nie che la spi.egazione ·debib·a.. ricercar.si in una emboJia. • CESETTI .
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La perfor azione dell'ulcera gastrica e duodenale-
Il tumore. epatico nella febbre tifoide . .
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Dallo studio dei casi di fìebf re ti·f oi de ca.pita ti sotto l'osservazione in · qujndiici .anni, E. . I Tranquilli (Gazzetta Medica di Roma, 1920. n. 4) è venuto nella conclUJSione: a) Che è costante nella infezione tifosa u11a dolorabilità prov.ocata oocezionalmsnte notevo'le, i11 g.ei1Je1r.e sorda . e lieve, lungo tutto il · n1argine i!llferiore epa:ti-co' 01ltre alla doloraJbilità del p·u nto· cistico; b) Che il tumore ~ati1co, n-O!Il che una complicazione, .come afferma l'Eiahorst, è una 111a11if.estazione non solo frequentissima, ma costante neilla fetbb.re tifoide e più notevol·e, n.ei giovani e nelle donne, che ne.gli oou·l ti e nei vecchi; e) Che in·e ntre non è .sem,p re dimos&ralbile un parallelismo ' fra l'acuzie d.e'l f.ebbricitar.e ed il tumore epattco, è in1Ve1ce rtconfermato il gra11de valore prognostic-0 che ha, come afferma lo Gn,u di, il persistere ·del·l 'erpatom.ega1ia con febbre ridottissima. e perfin.o . . ,con l'apiressia, ooichè tale associa.ziope é . indi·ce di prossima riaccensione febbrile. ' MONTELEONE. 1
Un caso di pancreatite emorragica acuta
eon necrosi rapida del pancreas.
' Sccilpel,
da fa1'e escJudere 1'occlusion.e intestinale e la
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D.a . un esame gi 90 casì, ·dir ettamente . osservati S. Struthers {Ediriburgh med. Journ_ aprile 1920) .osserva. 1Ch:e la moirtaJità a1ta; eh-e si osserva (circa 25 %) è dovuta al ritardo> rs pesso in·e vitabile, con ·c ui si ·pir ocede a ll'atto. òperativo, ·dOQ.)o .che si è v,e ridìcata la p·e rforarimle. Ciò deve an.che attriibiuirsi al fatto eh-e no11 esistono 'sintomi, i quali mettano suJl'.a vviso che è imminie nte l•ai })erfor:azione. · Nella maiggior pal'te dei ca1.si dell'A. vi erano. stati iun1ghi p.e.riodi di' disp·ep·s i.a intermlittente o -costante, ma di tipo grruve, i-n cui il sintomo. Riù evidente era dato ·d.al d·ol.or:e ·dopo i pasti> che .p er il suo grado e La su1a1 p·ersis~e:nza indicava la presenza d i una les:Lone organica. In un 'altra parte p u:rie ca:nsiderevo1e ·dei casi, sr tratta va di ulceri, ·ai :riruptdo S·vUuppo, in cui il primo . sintomo era stato la perfor azione, in po.chi a ltri vi erano '.ricordi di distuflbi tanto l·e.ggeri da non eisi,gere aLcun·a cu ra. Com.e ooru:;lusi.on1e~ 1'A. rf•a irileva:r.e la ne.cessità che n:ei casi dj ulcera gastrica e du odenale, che n•o n ~eda presto al trattamento medico, il pazi.e.n te 1deve esse,r.e op en.ato quan.d o lar malatti•a è •a ncora nei pTimi stadii, invece diatten·dere il m·omento in cui si verifi·ca la perforazio·ne, ·poichè in quest'ultin1'o caJso, lie pr.o· baibilità di suc:cesso dell' operfl zion-e non sono molto e~evate . r . s.
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L. ~layer di Bruxelles (Le n . 5, 31 gennaio 1920), cita U·n oaso di pa:nc·r eati.te emorragi.ca acuta orpei:caito e guarito e d.el quale.. ave; va anteoedentem·ente iposta la di·agillOSi esatta, '.. ba.sandola sopra i seguenti sintomi fondamenT ERAPIA. tali : · Le iniezioni endovenose di glucosio 1~ Notevole tumefazione 31d,d omi·n a·1e, divis<-1 nelle. malattie infettive. d·a· un solco trasver:sale a liveùlo de1il'ombellico Le ii1iiezio11i end°'ven·o.s e di g·lu cosio s0n,o 11 in due porzion·i, epigastrica e sottoombelli,GeJe, sate da tempo n.el trattam·ento delle malattie : dovuta la 1Yrin1a, aùla di.srtension.e d·eil1lo stomaco ·con resistenza ìig.nea d.e1la ·P·O•rzi1oirre eipi,g astrica si .era però Siempre ttgorosan1 ent\e osservato il dei musc.olrl. ·retti, e 1-a seconda alla disten·s ione criterio della isotonicità, iniettando soluzioni abb.a stanza diluite che .ave·s sero. la st·essa presdel colon trasve:r.so, respinto jn basso . • 2° Dolore epigastrico vio[ento, angosciante, sione Ò~motica del sa•ngu·e. Si è veduto però improvviso, irraidianite.si al dorso e a tutto lo che i timori che l'intrdduzione di un liqui·do a n1ag.gior l)ressione osiil1otica ~ossa ·r ecare danaicldome. . 3° Vomi1o a:ll 'inizio d·e.gli accidenti, c·h ·e ni, non sono affatto giustificati; lé soluzi<Yl1i coincideva con la permealbiaità intestinale, sì ipertoniche, iniettate nelle. ,·enre non provocano •
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IL P.O LlCLINI CO
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esig1Ua, e trova che con il metodo ~on cui gli AA. hanno ri9contrato i nitriti nel sangue non è affatto esente da errori. ' Senza a ttr.iib·u ire la c()(}[pa al sottonitrato di · biismuto, ocooITe far .gran parte alla in:com·p atibilità dei due ·m edicamenti., bi:smuto e magnesia, erro ne.amen te 1somministr.ati... Il Barthe insiste inv-ece ·, sull'in•n o·cuità d·el sottonitrato di bismuto, confermata .ànche d·a molti altri, che . b.anno somministrato dosi ina•s sive ·d t tale medi cam·e nto. lVIolte osservazioni di- pretesi · intos~ s1ram-enti non han.n o valore perchè incomplete, n-ella maggior' !)arte non è. nemmeno 1 di~ scu:ssa la funzione che,. nell'e·sito letale, posso.no .a ver avuto .altre cause_, fra cui principalmente la malattia stessa. Nemmeno l'osservazione dei due AA. citati può modifìoare tale opinione, mancando essa di precisione, . sia dal i1unto chimico eh.e da quello clinico.
em.Oflisi, nè tiistl1.rbi di sorta, salvo·, secondo al>euni autori, dei brividi ed una 1passeggera
elievaziione di ten1per~tura. • ·Le in1ezi-0ni va11no esegiuite con l'a \più scrupolosa as~si; l'acqu1a, da usarsi per :fa.r e ·1a sol uzion·e, deve essere :filtrata e bti:distillata. È ben.e che il glucosio sia ohimicamente puro; se I ne fa u.na soluzio.n.e a 25-3-0 o/o , steri1iz.zanrdo poi c on l'ebollizione o m.e glio in autoclave. ' lentaniente: se11za La soluzione v.a intettata , .andare fin.o alle pretes8 di Enirtqu.ez che ritiene ' necies:sario imrpieigare un'ora per 250-300 em e. di . soluziorne ' sii può aidottar.e il cons] glio <li . e\lls e Blankshiip che p:rescrivo.n o 30-40• min1l1ti per la stessa, quantità: si può reg~lar.e in precedenza il deflusso, in modo che fuorie scano dal1' ago 60-90 goccie per minuto. È importante che l la temperatura ·della "s oluzione sia le·gg.ermente st11J}0riore a quella dea corpò; per ottenere quefil. sto basta ten-e re il ·tubo di gorpma in un reci.. •• P i,e·n te e ~ n a1oqu a ·cal1 ~.a. .· . , · citati \\"ells è ·Bi.ankship han·n o trattato.. La soluzione alcoolica di naftol ~ nef' trattamento 1
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" 219 c8.:si di i)olm.onite da i.n,frl uen·z,a, otte:ne111.do risultati ottim·i non solo neii malati di media' gravrità, ma .anche in qu.elli gravissimi, giudioa.ti disrp,e rati dopo l'inSiU.acesso di altri mieto.di di cura; essi hanno u·s ato soluzioni ai 5, 10, 15, 25 %. Ncm bisogna però dirne-nti.care, come r1corùa L. Chei·n isse (Presse méd., 10 .april·e 1920) che queste ini.emio pi . sono controindi1cate n·ei nefritici oronici azotemici, i quali p-0sso110 presen: trure un .aggra\'amenito del lor-0 ma1e. 1
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della scabbia.
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Le pomate usate .contro la scaJbb.ia, °ar),c'he se ·conifeiztor.nate con i·l tSap·one, ch·e facilita la p·en1eitra.ztone del rim.eid, io, h•a nno un' effÌ!Cacia limitata in. qiua·n to ohe non rag;giumgono lo strato . carnie o . brusale delll, epidermide. . ... . Maiggior penetr.az.ione hà l'alcool ohe Sloboziano h.a usato come veicolo del naftol . ~ = la soluzione alcoolica di naftol p (Gazette des Il6pitaux, 1920, n. 12.) uccide i parirussiti, i.m• 01etv.e .1.a pelle ed imrp,edi·s ce tt1lteriori oon·t agi. fil. La solruzionie !si. -0•t ti·e·n e ,s ciogliendo n.ell'al• 0010[ •SUfPerrior,e af 90° il n.aftol che. è solubilisÈ tossico il sottonitrato di bismuto ? siroo. La pT101po1rztone ·p·er l'adulto è di 7-10 gir. • di. ·naft.'0.1 og1Ili cento di a1c.ool. C. D. ·Co·s tantine\s c·u e A. J.onescu (Presse M éIl ,p rurito scompa!'le comp1etamein te fin dalla diqale, 1920, 11. 16) riferiscono il ca;so ~i _un i~,clipr.im.çi, lozione poi6hè il na1tol è anestes:iJco. vi·duo dtspeiptico, a C'JUi, a ·s copo ratj.1-011:0,gtco, veThDJero somministr.ati 3 cucchiai di sottoniL'appilicazione .si tfa .per l oztoni su tutta. la trato di bism111to e, nove ore d.opQ, 30 g . di sol· sUJpieT!ficie del coir.po con un.~ compTeissa unfato di magne.sia. In seiguito si manifestaron-0 . b ev.uta della · soluziane. v€1I'tigini , p·erdita\ di .coscienza, collasso, conLa ipe1le dev·e essere asciutta. È i·n uti1e i·uso vulsioni. ·Trattato con salasso, adl'enalin.a, caf- dei ba1gni durante _Ja ou~ra : •senz\3. sfregare, feina, olio canfiora to, ipoder.n1oclisi, l ' ai111nla- bisogna ungerè tutte le regioni del cor.p o e lato si rieb1b-e. Gli J\.A. ·r iteillgooo che l'intossi- terminata la prima loziom·e, farne un~ s~con cazione sia d1a1·a ttribuirsi .all'acido nitr-os~, c.h e da: usare la solÙzione dil11ita per le regioni , Sii forma per la deicomposizi.o ne de1l sa1e nell' inc~ome, ad es., lo .scroto, ove il rimedio concentestino, qt1an1do qu·esto è irritato, ·come d·el\Te trato p.r odurrebb1e bruci1()I'e. esse r e stato n1el caso in e•s ame, i11 con.ooguema' La persona .che applica il mediieamento ded eJla ·sommi~st,razione del .p urgante. Essi ba- ve ingrassair.si le mani/ per evitare il contatto ga,n() }ta1 loro 01pinion'e sul fatto ch e in 20 c.rr:c. prolungato di qu-este CO!Il I.a soluzione na Pìodi sangit1e non hanno trovato bismuto, ma inlata. vece hanno riscont rato nitriti. Il trattamento è continuato poi per due o L. Barthe (Journ. de médeCine de Bprdeaux, • tr.e giorni. 10 gi.t1gno 1~.20) osserva anziitutto che la quanMoNTELEONE. tità. di sangue usata per l'·amia1isi era troppo • I
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SEZIONE PR.\TICA
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oa vità cer ebro-spinale per la m eningi te, il n~r
Nella tosse emetizzante dei tisici
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la bocca, Ja fa-i"i.ruge .per JJa p-oiiomielite (F 1exner} e l'encefaJite. (.Strau.s&, Loeve e H i r &ehfeld) . per ovviare all 'in·conv.en_ie n te grave di vomiti, · ' Com e poi. si eli m i n i l 'agente infettan te no11. che, verifìcand·osi d opo i p asti, in con segu eDCla e ancora dunostrato p er la m eningi te e la P°' liiomielite; per l'ooioofalite, i11vece, il Nie tteir ,a mti-e.ila tossè, impedi·scono l a n utrizione dell'amn1ette cbe esso si fissi nelle cellule gia!DJO'liJ3).ri mala to. · del1e ghiando"Le saliv<).ri (pelle quali si trova n 0r Eg li prescrive quattro pasti al gion1-0, due -evi·d enti le'sict.ni isto.logiicb e), donde può p enepriinc~pali e d u·e piccoli. U:n poco p r ima di' essi, il m a lato prend,e .tm in·ezi-0 blcchier.e· di acqua t r ar.e neìll,q. saliv.a ed essere ieJimina to. La via. di accesso s are'bhe inv·e ce s tabilita d aille fus$e a l-calina ·eon··un p izzico di solfato d i sodio, ciò n asali, dO!Dde arr iverebbe nel semo s fenoidale, che gli pre1pa1"3J lo •s tom .aico. pr ossimo allo .spazio p erfora.to inte1rpen1d unc-0Nessu n, liquido va preso du rarite il pa~to : la r e e di qui al gr.an con.fluente sotto ar.acnoieiò .è a l·qu.anto .p enoso in princiipi o, ma poi il d:eo ed 1ad1a regione .che semhra il f o·c~laio di. malato vi si abitua; esso deve man.g iare l e11tçtmente e inasticare bene. S oltan to un po' di . e lezi o11e. L a fissazione 11elle ghiando1e s alivari · awiebbe altresì analogia con quanto avvien e tempo dopo il pasto può prender e una piccola niella i·abbia, i n cui tali ghiina1dole sono p iene· «1ua.ntità d i infu~ ca'ltdo (tè 1eg.gero, anice, e-adi corpuscoli di Neg.ri: un'a.O.trà a 11ialog ia con . . moonill.a, .ecc.). L a prima parte della dige.stdone la ·r abbia pr~s-enta l 'encefalite ecl è il l:u11go è compi<uta in posizion.e s11ipina: il maJ.ato deve periodo di inctlbazione, C1he p er (fl1est'ultim a èooservare un riposo assoJ~1to. , • fi.l. . di ipia1:ooccltd.e setti..Iniame. Sullo 1Svill1pipo dell 'i~- · ~ezio11e i1lfluiscon o e;vidient.em ente molte ·cause IGIENE. fr".a ct1i p 1".h~cipalm ente il 1potiere .p ro.t .etti vo d.el' . ffill!CO 11.a·sale, è na predis.'lJ{)sdzionie clei sog.g.etti. La contagiosità dell'encefalite epidemica. i1er v.osi. · ~.\..nich·e in qu,esta ii1f.ezione J1on è d a L'en cefalite epidien1i{;a, appa1·tiene alla stessa e...~ludiersi la pre-se11za di portatori; il virus r ifamiglia d.ella poli (}mie1ite ed obbed isce alle 111ane a l ttng-0 nei cerl;t1i nervos::.i, si.e.eh.è i constesse leg.gi : al 1pari ·di questa, essa deve es\·aliesce11ti ed i guariti poss~110 rin1.ane1-e per · sere contagio!:ila, altrimer1ti non se ne. compren- lungo tempo inlettiai.nti. derebbe l a clifft1sionre epidemica. T'élle contagioCo1ne conicl usion i pra ti('"he ~i 1p t1ò rite11erè d.o• sit à .però è dif:fi·cile a inettersi in evidenza, poi-. veroso l'avvisare l'ai111bient.e che ctlrc-0ooa il machè i casi rima112:·ono g·enerail:cnente isolati i:11 l ato della · possibilità clel contagio ·diret to od una f a.tniglia od tn una casa; essa è orn1a i indi retto, sp?cialm en t{> per mezzo dell a saliva;· d i:moot1~a.ta per 1a .p oltomi elite e, specialmente nelle attuali condizio.ni per ò non. si ·può penin Svezia l1a potuto esser mes,s a i11 evidenza~ sa!'e 6lll'ilso1a me n to d ei n11alati, ditf·f icile e _dii d u - 1 per la violenza dell'epidemia . •si è rimasti firata incerta, tan.t o p iù ohe, almellllo apparente•Qra in drub bto p,er l e11ce.fa.lite, a, ·p rop,osito mente, la ma~ggior parte d1ei casi restano s·enza deJ.la q u are A. Netter (Ac~démie de Jt édecine, fi liazione. . 27 ' a'J)ril e 1921) riip,Qlrta 1aJ.c1111e osse11.·,·azioni, cl1e F I LIPPINI. egli riti e.ne c0!11lc1.udenti. Trattasi dJi 11na f ami• glia di Parigi, in c u Ll 'i111p orfazione cli un ca.s o . tla malattia -era stata.i .cont.ratta in provi1"Ìicia) , · PROFFERTE AGLI ABBONATI. è ·stat a segu ita dallo svilup po dell'encefalite A quei nostri associati che non raccolgono in volume i numert del •« POLICLINICO » e che volessero gentilmente restituirci t i n altri due m.emhri della stessa faimiglia~ L'A . fascicoli 3, 4, 9, 10, 11, 14, T6, 19 e 20 della Sezione Pratica r iferisce jnoltre alltri esempi meno evi denti, di quest'anno, es-'luriti in seguito ai molti smarrimenti verifica• tisi pel disservizio postale, noi dare~mo in cambio le due se. per d imostrare i quali invoca particolarm.e nte guentl pubblicazioni : la p r esenza di forme fr11.stie cli eniceJalite, an1° MURRI • MARAGLIANO • SANARELLI : « In memoria che con cleterminazioni ·escJ.usivamente viscerali del prof. GUIDO BACCELLI »i • MENDES: « Manuale di Medicina e Chirurgia di guerche p osson,o veni r coinrrus.e co·ri a ltr·e malattie. ra ».2"' Volume di 255 pagine con 20 figure intercalate nel testo Ad ogni modo p erò la ,conta!gio.sità d1ell'·ence- ed una tavnta in tricromia. Ed a chi, oltre al suddetti 9 fascicoli di Sezione PratiJla, et fa1ite noni è molto elevata : essa può paraigorinvrerà anche il numero 2 di Sezione Medica (1° Febbraio 1920) • arsi a quell a d el1a· meni11gite cerel])ro-sip-inal:e. ed il numero 2 di Sezione Chirurgica (15 Febbraio 1920), noi, alle suddette due pubblicazioni, aggiungeremo: Jn entrambe le m·alattie, non si ha ·d ifft1·s ion e FERRERI : « Chirurgia dell'orecchio, prime vie respiratorie 411e l éontaigio, filrl'o a c h e esso rimane chiuso1 e toro complicazioni intraci'àniche ». Volume di 392 pagine con n ell.a cavità aracnoidea 14 figure intercalate nel te&to. . . ' e d avviien e invece che vogliono profittare d i tale proposta, sono pregatt · quan1do l'agente infettante ha att.r.aNersato. le d ' Coloro r!manoarc• subito i fascicoli suddetti, in piego raccòmanbarri e1r~, e può r aggtlung€re il cont-e.1111to della dato, accompagnatt aa cart a da visi1a .
CA. Coubard (Jour ria i d es P raticiéns, 26 giugno 1920), consiglia di us a re il regime .seccb
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POSTA. DEGLl · ABBONATI. (11t3) D ott. D. C . .i\lessi11a.: · . . . " A Rama noo sii tengono corsi di Igie:i1e i1a"· a1le; si Ii,·olga alla. U11ive1·sità di ~apoli. .l
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'f.\NZI e L l .' GARO: "il-I al attie 1n.en,t ali. Edi t. Soc:iet~ Libraria Mila1nPse, BrANCHI: Psic1tialria . Edri..tore \ i" . Pasqt1.ale, Na-
poli. .i\.: nlllnt.tale di ' Psichiatria. Edit-0re •
Librarja
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Edit. Società
nervose.
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. FERRIO-ALBU'IT: 'lllalo.ttie 11ervDse. Eclit. Unione 'fitpog;r afico-Etdi tri e e T 011inese. n1ADIA: Nf edicina Legale. Eclito1 e Detken, .Na1
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d 1'. ( l 179)
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515: ' Recentemente non sono· s,tati pubblicati trattati completi di malattie nervo.se. Buoni libri di tale materia ·rimangono sempre l 'Oppenheim, edito dalla Società Libraria Milanese, ed il Fe,rrio-A1butt, .edito dallla lJn ione TipograficoEditTicce Torin ese . dr.
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CENNI BIBLIOGRAFICI D. L.
Lei tensiori artérieUe en cl·i11ique. Sa niesui·e, sa ·v~leur séméiologique. GALLAVARDIN:
Ile éditio11. -· Prix~ ·30 fr.
dr.
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(1177) l)i..~infe:.iune dell.P licque pet ·uso cl.onte.stico. - Al dott. V. L.: I lnetodi chimici l)iù se1npJ iri ed ef·f icaci sono: il cloruro di calce, a dosi di 2 cg. per litro; il tricloruro di jodio, .a dosi di 3-5 ~occie 1)e:r litr~ a.ggiu11ge11do dopo 10 mi11ut.i ?~3 gocci~ <lii ·soluzio·n e al 3 % di ipo.so1fito e ~a:l'bonato d1 sodio) ; la tintura di j odio, 4-5 gocce per litro:. qt1est'l1ltilnn. tl·CCide it1 5 111in nti .i germi -comun1 delle neqt1e di pozzi i11 ea t ti\'e oonclizioni igieniche, i bacilli d el tifo , i)aratifo, colera, ere~ Il periodolo è pur.e molto attivo, ma è poco stubile e p ercle 21re "' to il 5110 potere p:er1nici<la. FlLIPPl-:\f.
L'importanza se1npre maig,g·io.re cl1e va acqui..stan(lo in medicina 1-0 stu dio d~lla fisiopatologia della circolazione e i progressi realizz.ati in questi ultimi anni dalla tecnica figmo~ r:·ometrica banno indotto l'autore a. pu.b'b licax·e questa seconda edizio11e <l·e11a,, sua DpeI'a alJlo scopo di dare al medico pratico 1a po·ssibilità di mettersi . senza difficoltà al corl'ente delle que.stioni che si riferiscono all'i11teressante a1gome11to. E rpossiamo dire <;h ' egli è riuscito nel suo intento. ' L'opera è divisa in due parti. La p1·ima riguarida la tecniiccL · ,$ f1gmomanometrioa.. I vari a·p parecchi vi •&0110 aoouratamente doocritti e i viantaggi e. l e manchevol.ezze ch e presentano. , i singQlli 1Jrocedin1enti proposti nei vari tempi per la misu1·a es-ait ta de1La pres..5io11e arteriosa vi ,$ono e.sposti. con sensò di prati.ci t à e con ~irito
critiao. La se1co11da tratta <l·e11a sfì g111omanomet1i.a i11 rappol'to ·rulla c1inica. Dopo un bJ.'e,:e cenno delle modificazioni c1he la pres. i-011e ali.erio:S-dc può presentare in condizioni fisiologiche, !'.autore .si occupa di.ff11samente {lii. crt1ell a <;he essa pt1ò pr0se11tare nei diversi stati morbosi. Le alterazio11i generali e r.e gionaùi delOia pre.'~io11e, gli :stati ipertensivi e ipotensivi e i quadri clinici che stanno con essi in relazione di-· retta so110 studiati minutamente e in modo C'On1.pleto. · Nè ma11ca un capitolo sulll'influenza che i 111ezzi tern:peutici poS43tano eser.citare s·ulla press j one del sangue. 1
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1Vla$son e C.1 • Paris, .,1920. -
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f1176), _t:\ 1l'abbonato 10979 ro11sigliamo:
'()PPENHEI:\1:
Editore Baillière, Parrigi .
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r. s.
Id els.on, Na11oli.
(1J78) Alt1abbo11ato 3268, çlott. A. D. }I. ) co11siigliarno : BASSET IONE.S e LLEWELLYN: lltlq,i;i:nge1·ing or t.~ie Si11iULation of d.isease. Edito1~e Heine111.ann,, Londra. " ·
(Non ai recensiseono cli4 i libri j>eroenuti in d-0no alla Redazione )
(1175) Dot t . .t\. ~I ... Dom.o{los~ol<.t: · Cirrra le indicazioni bibliografiche sui trattai~i cli radiologia, è stat o a;n;ipia1ne11té risposto i1e~ 11. 13 di quest_'an110 . •
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(11i4) Dott. G. R. V. - _!\.bbo11ato 1~24: 11 Falta (Gliiandole sang uigrie) è edit~ dalla Società Editrice Libraria, l\I~lano, Galleria V. E.; RO!llla, ·via Sediari; prezzo u.ttuale L . . 30 netto. - Per quo.nto rigtia:rda -le inie4ioni ipo.denniche })UÒ ri volg·e1·si a qualsiasi buon n.egoziante di ferri chirt1rgic.i l)er il mate!iale ( irjnghe, aghi) ed a bu~11i stabilimenti far1na. ceutici per le fialette~ <li .cui 1detti $tabi]irne1lt.i, hann.o uno st ocli .già pronto d€l resto 0 g11i ·bu·cma farma.cia può 1)reya1·arle secondò' p1·e··s criziane mecl i ca.
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C:aAvIGNY: · Diagnosti.e des maladies, simul-ées: .
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xx,·11,
[ANNO
POLICLl~ICO
fANNO XXVII.~
FASC.
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IL'At1t9re, se fosse stato i.ò. qualche pa11:te più · • • conciso, avrebbe ,fo1·se eonlferito maiggior.e efficacia al .suo libro, il quale, ad .o gni modo, ar1~cchjsce la l~tteraturrà di t1n'ope111a pregevolissima ra-0eomand·aibile a cl1j unque s 'intereS1Si dei ·problemi l'elafivi ,a lla patol1og·ia e ·a lJà clinica della circolazione. M. '
ed HETSCH H.: Die experi?JienteLle Ba h:tp rio{ ogie it11 ti die I·nf e1<.tions krankheiten. Vol II, in-8 di pag. 696 (complessivamente 13.57) '· con figure e tavole colorate. - Urbar1 e Sch\.varzenberg, editori, Vienna. - Prezzo Marchi 30 (più l'aumento ora in uso).
KoLLE \\' .
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Abbiamo già par1ato d·ella nuova edizione (la quinta) di qt1·e st'opera di Kolle ed Hetsch, a propOBito rlel I volL1me. Con questa secon·dn. parte essa vie11e co1npletata. Vi sonq trattati fra l'altro . la difterite, tubercolosi, le malattie da -vrotozoi, i virus filtrabili, le spirocl1etosi,
ecc.
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SEZIONE PRA1IC .\
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L'eccellente trattato è un prezioso ..aiuto per quanti ..si occl1pano di batteriologia, .cli igiene, di malattie infettive. fil . • •
Prof. E. AliFRECFIT: D·ie 1~·t(,11g~1ierit::.uncl11>?t{Jeri. Zwe1te •.\uftage. Alfr~d Holder, Wien, 1919. - Prezzo :\larchi ::?8. •
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u110 istllJclio a, ocL11·ato d ·elle ma1attie inJìam-. roato11.é del pùtrrìone : f.r a esse però •so11i0 ·comÈ
prese affezioni (c a11~ro; embolia, inrfa;rto) .che, alme110 allo stato attuale clelle 11ostre conosoe-11ze, non l)Ossono essel'e conside1·ate come proce~si flogistici in se11>S0 .stJ·etto. L' a u.tq1·e si è p1~eccupa to cli classifi<!a.re ~e \·ari'e forme di · ~olmo·niti, 11011 tanto in ib ase ,.a criteri etiologici e clinici'. Ha diviso così l'opera i11 due ·p atii: nella, '!)rima soni() .t1'iattate le malattie, sia. recenti:·cl1e oron.iche diffu1se, i11te1·essanti l·a1 magigior parte d e!ll' o1rga110; r1e1!la seconcla, ·on trattate iruvece le affezioni circoscritte él singoli rf ocoijai. (emb olia , infarto, asces so, ecc. ) . ])ella t11ber1colo,si i1 0 11 è f.a.tt.a pn..r~a 1 ' 1)erchè l'a11t01re 1si è la1~g. .ame11t.e· e di.fftL$1nntente occt11pato di tale forma mo:1"hosa 111 t1n 0>1)era separatn. · . · • ì\1.
proposito deila patog~si. · L'A. nel ilibro aiff.r onta in una la1·ga 1ù.vista critica, t'l1tti i problemi leg·ati alla patogenesi rdell'emoglobmtll'ia, specialmente essenzi·aile. Una piairte ahe ~ chi~n1ata ~eorica si ,o 0mipa della . tecru.cip. de·l le ri;eer·ch:e nclle l1rine <leg·li emoglobin11rici, ·della clinica, delila fisiop~tolo giia, dell'.etioilogia e -pato~ene.si della diagnosi e cura - seguono un'appenp,ice (Ematoporfi. J1uria. e.d Ematint1ria) ·e 11na parte spe1·irrientale dedi-cata alle emo1ist llrinari-e • Chiude l'accurato volume una ricca bibliogra·fia s11ll'argom.en to. • I
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P. e
A::\IATr·:
Rnioglobillu ria.
fi.a BorTclli, 1919. e
Al c.apitolo delle en1oglobinu rìe eminenti cli, ni-ci e 1""ire1·ca.to,1·~ italiani l1an1lo legato 1l loro nome. Sulile emoglobinurie essenziali e ,s ulle e-moglobin11rie · sintomaticl1e, però non pochl . problemi an.cora s i dibattono, sp&"ia'lme.n te a 1
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ASTRL'C
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Dopo un breVJe c01npendio ·di noziOIIli g·eologi·c he gli AA. entva.no i1ell'31rg.omento, dando · i carattea'l ed i ~etodi analitici delle acque potabili e · minerali, IJ>er queste si oce•l1pe.no an'Che dei• principali metodi di · racc<Ylta. Al1a parte gteo-id·rologica è ie:liato trqppo sear.so !Sviluppo .• Segu·e I ',~-lenco l'u,g ionat-0 delle a~que minerali f.ranJcesi e d ·eJle princ~paLi eh~ !:;i- trovano · iJ1 ·a1t1·i p·aesi. Le 1sca:rise i11cli1cazio11i per l'Italia sono inquinate dai soli ti errori {'.}1e deliziano g·enei1almente le .citazioni i tqliang n·ei libri fra11cesi. Così ClvaJnciario (!) .·rimane per .gli A~~- fra En1tpoli -e Sie11n , ~.\bario di\re11ta ALba·n o, ·J-{omlfgria è una l~c:_~lità vr;ina a Forlì, ecc. Nell' t1Jtilna ;pairte gli A.~. espong-0no i p-rinci·p i g.enerali di miner.aJogia € cristallografia de;sc.rivienido ·p oi le di veTise ~ci1e minerali. Questa mes,c olanza poico omogenea è scusata dal perchè il libro ' vuol rispondere ai p~ograi:n mi lllli'Versi~'ìri (lelle sctiole •' di farmacia. fil. /
' 1nteress·ànte
pubblicazion.e :
Dott. ELIO FABBRI.
, Oui4a all'esame dell' infortunat«J).
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A.
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A.; Précis d'hyd1·ologie, de géologie et cle minéralogie. Un. vol. in-1~ di 531:paigin€·1c<m figure ed una carta. -: A. Maloine ·et Fills, e;d)tori, Parigi. - Prezzo. 14 fros.
JADIN
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(Manuale di Sellleiotica Speciale) Un vol.u me di 164 pag., in-16, con tavole fuori testo. In commercio L. 2.50, piì1 le spese di spedizione. · . I nostri associati ~he desiderano provvedersi di questo utile manualetto, lo riceveranno prontamente, franco di porto e Taccomandato, spedendo cartolina-vaglia da L. 2.40, nominativamente a'.l Cav. LUIGI POZZI , via Sistina. ..14, '
Roma.
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IL POLICLINICO
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{ANNO
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VARIA _
so compiva adeguatamente, senza disturbi di s011.a fino a quando il tron-co aveva1la posizione· ' I van.taggi e gli svantaggi della posizione eretta. . oriz.z.ontaJ..e. · La par<Yla « erett(t » dà l )idea di qualche cooa ~1a con la lX>Sizion~ e,1:·etta ess.o dive11ta da ai nobile·, di atmmirewle, di belll-0. Eretto viene organ-0 Jnnooente· e forse t1ti-I:e uno dei più petia:l latino 'r_egere dal cui raJdi.e ale hanno 1 p·reso rjcolosi nemici dell'uomo. Da con'd·otto orizron1 9ri.gin·e ·l e paa·oJ.e regale, r egente, regno che im-' iale per tutta la sua 'lunghezza. il grosso int&:stino si trasfo1-ma i11 un tubo disposto a mo· Pli~ano iii. c9ncetto di -sovranità, ed altre parole com.e rettitudine corretto, diretto . che denodi festone 0011 la parte trasversa facente pres' ' tano .attributi pr·QPri 1del1a oovranit$.. Non è. sJonè sui visceri .sottQposti e sosp·esa con jùe qui·nidi dubbio che ~a roosizione eretta• ha· con- a ngoli acuti. Div~Il'll·e così un pozzo :aero .am.. .. trib1lito ih g.r·a n ip-a rte alla rSlùp·e ri,o rità d eill'UO• bulante, stag;n:a._nte, ·intossica.nte. D'a'ltr.a parte d-u;e .ianportanti organi, quali IDO SU gli altri mammirfe1ri; la S'lla regalità Si · sai~ebbe diiffioillimente affermata sie l'uomo fos:se la tiroide e i .genitali maschili, pwdettero la posizione ~retta quella '.l)·r6tezione chie essi rimia sto u11 quq,druipe1de. . . ·È -probabile, ritiene L. William (Practitioner, . b.ru1no negf!i .aa. tri m anun·i f el'i. Ma di fronte a questi innegabili svan·t aggi sii. 1919), che _ci.rea tre milio~ di 1anni fa. .i 1PP1nati mtogradi aJbba11dJon1ar:ono .. le lo:r:o 3;bitv.- · hanno vantaggi no11 men-0· efferttivi. Ne'llia .p odini .escl11sivan1entè frugivore pe1"" diventare ·s izione 01i.zz<1nta~e la circ-Olazione cli ritorn<>· è le11ta ed è sostenuta 11uicamente dall'.aiSlpira~ cacciitori 1d'i •Di·CCOli animali·. i\rJ:loua ebbero bi• eogn,o di mani p,er acciuffax·e ~ p.o rtare la pre- zione determinatf,a ·de'.ll 'irl!Spiir.azion.e, nella 1p-0Sida, e cooi le est~emità ante.riori 1gra1dlatian1.enté iione eretta inv.ece il sangu:e- scend·e giù dal!~ non furono ' più adoperate p~r la· locomozione. vene del c1·ani-0 e dal .suq contenu~o anch:e per· forza di gt·avità. D,g. ciò 11na'1mlig1liore ci.rcdlaSi ebbero · così notevo!Li \"'anta;g1gi, in.a in1s ieme zione, l1na miiglii0re DfUtrizi-0ne e quindli un più svantaggi che :'i a ocentua rono smpip.r e 'Più èo1 facile sviluppo .d 'e!ll er1celfalo. È rproba.b ile .c he . ' •progresso del tempo~ ~ · _ d.evesì ~he alla p·osizione eretta lo .svìlUJppo ' Fir;0 a q11anuò i'l ~ron.co ,fu te:nuto o,rìzzontaJm ente gli orga11i inte.r ni del primate. poggiade11'-0rgamo vocale, . che .è più perfezionato nei • • Yono su di un sostegno molto robusto. Il peso ])iipooi i11 gè~1~rale e neE'llOifil() i11 pa.rticoilare. TaJ11n11ey attrilbuisce alla .p osizio·n e e1~etta 1o svid1ell <:u.ore e dei 1J-Olmoni e!I'a . E-Oistenrnto dalle ossa totacfcl1e; ed i più pesanti tra gli organ•i luppo del senso estetico nell'uomo. N·e i qu.a..(l·:M.ùpe!di il diesiderio .s essua.le è eecitatq. da sen, i ddomina.ld, il fegato, Ja miilza, i reni e ld sto.. . '· sazitoni ollfattiv· e , e.be sono J»ossibili 1n 'quanto ma·co ave·\i.aiw un solido pavim.ehto ne~1e ulJche Ja mu-c-0sa na1saJ.e ·d m mas1chio può ·f acfl... t~n. e costole. L 'utero ,e le ovaie poggtavano 1'I . mente .ruvvicina1~si ''a.IL1a vnlva della femmina. S'llitl\e 0$Sa pelviche, mentre gli intestini rfaici.l·1nemte s.posrtablli er ano tenti.ti a rp osto \(].a~a . Nella posizione '8:r.etta -i11vece no11. solo la vulv't parete anterriore de11'a1d1dome. e .on la 1po'Sizio•n ,e è nasco.~ta fra le ·cosce, ma i rapporti ~ra queereitta ql1esto sistema di •a ppog1gio e rdi oonten- sta ed il naso del maschio non sono più così , i11vece che da sansa.sion·e si a.lte.rò: giJ.i organi ir1vece di poggia1'e, 'diretti . E C-OSÌ .i l desiderio . penzolarono. Per gli ·or·g.ani torac'ici il danno zioni olifatk>I"i,e è su.scitato da seillSazio·n i viisiver è n'Otevole.· M.a il ·p .avim·e nto diafram1natico con la f.em·mina n-0n• attr.a.e .p iù ·Con i ooo-i odori, il suo ritmo costànte di .sollevamento e ·di a])ma ('011 lai s11a behlezza, da ciò '.lo sviluppo del bassamento · oppone u ·n formida.b ile ostacolo senso estetico. · dr. a1la ptosi· ed al 'prolasso. ~ecentissima p·u bblicazione Gli organi addominall.i invece sono privati Ai nostri associati offriamo a pre~zo di favore: dei loro sostegni, essi _;-.e11dono e so no contin.u àm.ente spinti i11. giù cirl tré ·Che 'd alla forza di L'esame degli organi del petto gravità, anche 1da1le . r:itmiche eontra.zi-oni del e dell'addome dia1f.ramma . A queste aaioni si 0jptpone 1a redel prof. \ :'INCF.NZO GIUDICEANDREA . siistenzn, elci tessruti di ~osteigno, 'ma purtroppo .. P a regigiato di Pat0logia ·speciale medica taJ.velta etsse 'p revalgono dete.r minandÒ sp~ nella R. IJniversità di Roma. menti organici .con i ben noti effetti sullo stato ~ una . lucida e ordinata. es.posizione dei metodi di esame obiettivo e funzionale dei vari organi, con le indispensabili gen.erale di salute. nozioni di anatomia. clinica e con figure scbematiçbe, come una Guida. pel medico pratico e per lo studente. Tt1ttavia l'organo che pare più colpito dagli La grande semplicità. e praticità dell'esposizione, oltre alla effetti dann<>si del'La 1:po1s..i zion1e e1·ertt.a è il grosso comodità del formato, rende que~to li.bro sommamente utile ai medici ed agli studenti. Per questi ultimi è molto consiiDJtest.ino. Originairiamente es~o era prdbabil- gliabile pel nuovo anno unversitario. . Volume in-160. di pag. 254, corpo 8. In commerc?o hre 9. ~te un d eposito di feci , nello stesso modo Pei nostri associati lire 7.76, franco di porto e raccomandato. . C'l1e la. ·v esrira è t1n dep-0"-ito cli 111·i11·a .• Pn ò aveInviare cartolina-vaglia dirett~mente al Ca-v. re a\·11to })e1" lo 1)as~at-0 altre funzioni, che esIJUIGI POZZI, Via Sist.ina: 14 - Roma_ •
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SEZIONE PRATICA
. NELLA VITA .
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PRO~-, ESSIONALE .•
Cronaca del movimento professionale. ,,
Condizioni di prestazioni d'opere sanitari& con enti pubblici e privati. L'As~mblea generale ~traordinaria del 13 giugno .oC-Or rente, udita lu relazione defila Qomrnissione no·miiData dal Consiglio detl'Ordine .per Io studio d ella propost;a del dott.' Arcrungelo C:reazzo rigua.rd8nte le modalità dei oontrattl per .servizi sanit.arl oolle
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mente a . quanto è stabilito nell'ordine del gio1no appro\ato dall'Assemblea, avvertendolii che in caso contrario saranno tenute come inadempienti a lle norme deont-0logicl~ e pa,s sibili di provvedimenti disciplinari. In ba.se a questo -01ùine tlel giorno soo.o invit.ati i oolle~hi, nel termine òi duè mesi dal giol."Il() di · que~1..a comunicazione, di far conoscere alla P residenza. dell'Ordine le oondizi<!>ni oonbrattna Ji delle loro prestazioni sanitarie con Enti pubblici o p ri-
.Private e pubbliche .ammjnistrazioni, <Jommjssi()([).e rnti. -che era composta dei professori Giuseppe ·Poggi ed It P1·esiàente Aristide Busi e dei dottori .Arcangel<> Creazzo, ErLUIGI SILVAGNI. .ne-sto Mattioli e Carlo Veronesi, approvò a:11'11nanimità., meruo due wti, il seguente ordine del • Ordine dei Sanitari. giorno : « L 'Assen1 blea generale straordjnaria dell'Ordine Rappresentanza dei Consigli provinciali di sanità. -Oei Medici di Bolog.u.a., tenutasi il 13 giugm.o 1920, La Direzione generaJe della sanità pubblica ha -delibera: · diramato ai Prefetti la seguente circolare: che og11i ~u~ritto che, intende di a.8sumere un In conformità. della interpreta.zione data. a ll'araervifilo sanitario presso Aziende priv~~ (ca.se di ticolo 7 della legge ~O lugl,io 1910, n. 455, ed agli ~ra, associazioni di pubblic-a as.<::dst:enza, stabiliart. 27 e 41 del regolamento ap1}rovato con R. dementi inrdl1Striali, oomunifA., ecc.) sia t:enuto a sotcreto 11 settembre 1913, n. 1195, si è riconosciu ta 1:-0por1'e le concli?JiQ11i pr.opostegli al Ooolsiglio del~in-0ra a d ue, fra le attribuzioni dei presidenti l'Ordine il ql1ale git1dicherà se sia.no o no decorooe .e redatte in tale forma contrattuale da garantire degli ordini provinciali dei sanitari, uJn carattere assolutamente personale, che ne escludeva l'eseri diritti del medico c001tr.aente ,· cizio da parte di persona di verSa. da quella del che siano tenuti quelli degLi inscritti cll.e ab}>residente; a lla elezione cioè, del ·rappresentante bia.n o tali eo11tratti in oorso a. sottoporli al Oonsinel Consiglio superiore · di sanità, e alla l><61.,rteciglk> dell'Ordine eritro dt1e mesi d'all.a notifica della :1n1zi-one ai lavori del Con-s iglio provinciale di Sapresente, deliberazi<>ne, per la loro revisiooe senità, in rappresen:itanza dell'Ordine • ·oontdo i eone-etti m1eSJ.>0~ti; Il rigore di questa interpretazione ha dato qua·l che nei co11oorsi iindett.i dalle pubbliche Am.m iché inconveniente nei riguardi di questa ultiina· nistra9oni. il Consiglio. e.._~inate le condizioni attribuzione; .essendosi essa tramuta.tu, talora, in del oonqorso, 11el caso che non le ,giudicasse deoouna ragione di impossibilità per la diligente par J."()Se, dopo eisat1rite inutilmente le pratiche perchè tecipazione d~i r appresentanti degli Ordini a quel l'-' C<XO.dizi-0ni stesse si.ano modificate, previo acC'.onsesso, sen1pte i11 una · ragione di (lifficoltà. che <:x>rdo oollé orgànizzazi<XD.i d1 categori'a, r€illda pubgli Ordini dei .s anitari 11anno chlest-0 insistentebli<!a la snu diffida affi.nchè nesm1no d egli inscritti mente 'renisse ri1nossa. debba adire al concorso; ...\cl eliminare t ali · inconvenienti è intervenuto che per gli incarich.i presso pubb1iche Am,m iniil R. aeereto ·22 aprile 1920, n . 784, pubblicato nella 13trazioni i medici debbano pr'i1ma di accettare l'imGazzetta uffioiale n. 146 <lel 22 giugno 1920, con il ptgno sott.o porre le condizi<mi a.1 Consiglio dell'Orquale ·Si dà facoltil :ii Pl'e~identi degli Ordini prodine e per g li imvegrui che attualmente abbiano f.n Yinc.iali d ei sanitàri di designare il diverso comcor.so debbaillo denunziarli al Consiglio stesso entrn l>Onent_e del ColD.sigJio amministrativo da essi predue mesi. dalla notifica della presente deliberu.ziosiedt1to che li debbp. sostitu ire nella rappresenn~, per la loro revisione ; tanza del proprio Ordine ~el Consiglio .provinciale che per gli interinati l'Ordi.11e invigili perchè <X· sa:a it.à., concilin11do, così, le esigen1~ degli Orsiano risp~tc1te le oondiziooi Poste <1all'a8S<>Ciadini <;on quelle ~tti11enti :1 lla certezza di designazione <li èategoria, invita : · zione della persoo1a che, in via ordinaria, o per il Consiglio a fare :propaganda r~rchè tal~ 811ppl€nza, parteci1)i al Con..~igli o; esigenze, queste. ·concetto sia accolti<> da tutti gli 01'dini del Régno. cl1e dis~ndono dalla ·delica.nezza delle uttribuzioni, ~propone: · :ilc'11ne delle quali .ay~nti carattere giuriHdizionale, che ldell'.approvazi011e del prese11té ordine del del Consiglio pro,inciale di sanità. giorno sia data pubblicit;\ per conoscenza dei meSulle disposizioni contenute nel cennato R. D. a djci inscritti nell'Albo dell'Ord.i11e del:1a Prov.Lnci~1 n1odifica del terzo con1n1a. dell'art. 27 del regola-/ dt Bologna e a nouma (lelle aziende privare e delle metnto 12 agosto 1911, 11 . 1022, ritengo opportuno ..<\mmi1n.is trazioni pubbliclle futerewsate ». chiam.-'lre la parti(!{)lare attenzione delle SS. IJL. In seguito a tale d el)iberazione\ il Consiglio delP el M ir1 ist ro : LuTRARIO • -... l 'Ordi11e invita i colleghi ad attenersi scr~rp<ilosa- · ~
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IL POLICLINICO •
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PARLAMENTARI ~ .
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Disegno di legge che aumenta il contributo obbligatorio per il Collegio degli orfani dei sanitari in Perugià. La Commissione presieduta cla.11·011. Dore, ave\•a proposto il ~e11te articolo 11nico ~ E convertito in l~crg-e il decreto J.;11.ogote11enziale 27 otrobr~ 1918, n. 1725, rigua1~dnnte aumento del oontribt1to obblig-a to1io a fa v<>re del · Collegio-convi tto per gli orfani dei ga,ni tari i tali.ani ~ Perugia, 1-n.troàuoenào rz,e1l'artioolo unièo del deoreto pred.etto le segu,enti ·nioclifioa-.ziorii: alle parole «da .lire sei a lire dieci ·a nnue)), sostituire: «da Iir~ .sei a lire ventiqt1a ttro ann.11e ,>> e aggi11nge1·e questG o<>m'!'Jia: « Il Govf)rno, a partii'€ dall'esercizio finanziario in corso, contrib11irà ('()Il un .sussil(]io annuo di lire ventimila.». Il disegno (li legge è stato approvato dalla Camera nella SlW. seduta antimeridiana. del 6 agost() 1920 e sarà portata alla definitiva a;pprovazi-One del Senato nella Sl,la. prossiII4'l Sessione (2a quindicina :del corrente mese). 1
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-l{ISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE.
C\1ra. medioo-chirurgiea occor~·e l'u~1torizzazione del
Prefetto, sentito il )-1edico J)l'OYinciale ed il ' parere ciel (~onsig·lio provi11cialt> di Sanit~1. I •contl''a.nrentori so110 pnnlti con IJen.a pe<..'l111iaria esten· • · sibile a lire GOO. 1
(8411) Ca v.a-lca tura - Ce1·tificati ·necroscopici. ·· ' per ~r. Dal momen.to che il nuovo cnpitolato accettato stabilisce 11 corupen~o per la. ca"""alc atura, 11on se ne può d1sconoscere l'obbligo o sostituire Ql1a1lehe altro mez?.o mecca.111.00 al cu,. .:1110 rnancn:i;tte. T/aoolizione del con1IKIDSO per 11 servizio i1ecroscopioo, ebe è , u1unicipale e r1on J)ri,rtlto, colpisce t11tti i medici con<lotti a11corel1è ~tabili. (8412) Esun1azion-e oodave1'i. - Dott. N. G. · <la~ - Per l'a~ç;iste117~1 prestata• alla esumnzion.e del e.a<la vere no11 compet·~ alcuna. indennitit nll 't1ffic:inJ~ sa nit.a rio, rientrando e-R.~a nel novero d elJe suè ~.
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ltOl'llU.llj fun7.ioni. (8413) El-<.>nolvi. di po,v eri. - Dott. G. F. C. dil . P. - ..;\ tutti q11elli Clti è conces&1 la c-nra gratuita è del J)a1i conc~sa L.'l so1u1uinh~tr<1zione gr:1tnita dei n1eclici1i.'lli. I Com·Hni 11011 })ossono fare. quindi, d\1e e)enchi <li\-ersi. co1uprc>n<le ndo in uno coloro che han diritto <lll:i assist.<'117.-l sanitaria ~I aJla somministrazione 'dei I11eclicinnli ~ nell'altro qt1elli f'he han solo diritt-0 ~ lk'l 1 <'li rn g-1«t tt1itn. f;à ÙUJ)licità del l"llOlo è illPg-ale e 1n1ò ~n e~ere a11nt1llato cl.alla autorità tutori<i. c11i Ella . che per t:t 1 fatto vif'n leso nei ~loi in ter<")s~i di iuedico <.-01Hlotto ~1 Cllrn 1~c:i<l<'nzi ..11~. l)UÒ ricorrere. Rare-b~ Ò\"'nP. <'7.iandio. onò~ prou1n0Ycre una normn • • ~ic·trrn ~l iòentictl n nC'b(> 110r a lt1; C-0muni, che del f3tto f<.)R~ rt=-oo .Nlott<> il ('on~iglio dell'Orrline dP! ll~liri (}(~lla rr<>Yifi('Ì.'1.
(8--11.J) JJaf1ni. di l.uce e d·i. a.<:qun ." - Dott. A. 1\f. è.'\ D. - I bng1ti i11di<"•1.ti n~l q11~ffito ricadono fr:1
gli . tn bilin1~nti indi<'n ti n~lla 1f'ttera.
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(8417) Sorvegl;ia1i.za, su,llc fa1·1n<icle. Dott. G ..\. da C. - ·L'ufficiale sanital'io sorveglia il rego1~1re
(8410) I sti,f uto d;, cura n1 cd,ico-cllirurgWa. D<:>tt. G. I>. da ì\:I. - Per · aprire un istituro di
Dott. ·v·. Il. tla L.
colo 14 del regola1nento 14: sette111bre 1919, n. 192.J . Per ottenere l'a\1torizzazione all'apertura di tali bag11! -O~rre Ottenere l'aUtol'lZ?'AlZiOlle prefettizkl~ eh.e de,·e f?~re ricijiesta cou ~111vosita domanda. · eedatta e doctrmentata ai sensi degli articoli 15. e segg. cit..'1to regolamento. .· ' (8415) Inden.1 iità caro-viveri. - D<>tt. G. S. da. p _ - Dal momento <'lle il Comune I.e l1a concessa la i11tl.enn~tà earo-,·iyeri con dec-ot1·eni<L dal 1 o agost9 corr., Y11ol dir-e ohe ha riconosci11to il SUO' buon di1itto di ottenere ta le co11<'essione. Se ècosì non, :v"i ha ràgione per non rir>ortarla al gior110 in cui l1a effetti,·amente <lS~untQ ~ryizio. Nefaccia oggetto di istaUZ<'l al Con1missario Pr~fetti- / zio. _9t1alora n11lla ottenga l)llb be1t a-dire l'autorità giudiziaria.. . (8416) l~o11z ·ni'i1iist·1·a .~ ione di. 111e<l lcaul.cn,tl g1·a,tu.-iti- I>ott. C . B. da .NI. - Ai . iu('{l)ci liberi ese1'éenti n qn.aln11que Com11\ie appattengano, compete I'or'liMzione <li medicamenti gratuiti solo 11ei casi di 11rge11za e sotto 1:.1 loro i1ersonale responsabilità,.. · ai sensi dell'art. 69 del "Vjgente regolamento generale sanita1io.
dell'a rti-
p1•oc-edere delle a zi.ende far11I;:;1ceutiche in virtù della funzio11e generfca a lui .. affidata dall'art!colo 21, capoY. 2°, del T. U. delle leggi sanitari~(8418) In<ienn,l ttì caro-viveri. - Dott. N. C. da S . di G. - Ci se1nbra insestenibilc la ragione add?~tu. cL'll C~n1uir per 11egarle la indennità c-aro•
vt, el'1
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del 1919, rutl
ll10IDento
elle il
· D. 11.J. del 9 ma.1·7.-0 !919, n . 338, . nccorda tale indenn.'itèl .a t11tti i 1ne<lici condotti che co1)ra110 posti J)revjsti nella pianta oÌ.-ganica debitamente ap-
pro,. .ata. e .privi' di titolare dal 1° gennaio 1919. (841"9) Esu·t nazio1ie cadaveri - Abitazione - O u ra 1nalarica. - Dott. E. L . da ì\I. - Per l'assistenza prestata alla est11nazio11e del c-a(ln yere non com1)ete ale11na in<len1rità, rientra11do ~$.."~ nel novero tlelle nor11iali fnnzioni. dell'Uffici~1le ::ranitario. No11 ~sse11do il Con1un.e obbligato :t for11irle l ,.;tlloggi<>, ~ 112tura.
noP. J)UÒ clli~d~rglisi l'i11d(;\~tà tl'~llog g10 l>er e-Rsere Ella. obbligata a. &t:are iii albergo. • Crediamo a11che noi che pei inaL'l~·ici. non eon1presi nell'ele11co dei povet'i, ~>etti SJ)<?Ciale compenso. Lo c>hieda nl C-0mtme. cl1e, l)el' t<ll 'r~1'SO, potrebbe aspirare al4'l concessione di c:ongrno st1ssidio 1d allo Sh1ro ))er l'il1t.ensifìca!l.iOn(\ che fnl'ebbe nella lotta co11tro la. ma.lari.a. ( 420) C1a .~iji.caz'ion.e dei ooridorreuti a pubbli{)i concorsi. -· Dott. S. V. da R. E. - r.>a Commi~ ~ione git1clicatrice non p11ò a. p1-i<Jri assegnare al-
c:un punto ai concorrenti. IAt cla.,.;;ifi.C'<l <l~i conoorre11ti de,·e es...;;;;ere fatta 1n s(>gnito a11·~amt:.. dei titoli ed in hnse alla .punt~gp:iatnra t:he ognnn-0 u1erita. Se si è diversamente 1>rocecluto, p:li tt tti sono annulla bili con ricor~ a Ila I'r Rezione <iPl ('on~lio cli ~tnto. f, 421) r -ffir·i-<tle .~anitarùJ. Dott. :\I. )I. da V. - Ottt~ne11'(lo l:l iio1nina a n10clic•o c·ondotto <li)-• YJ'Pbbe rinnnzi::ttP alù1 CA:1riçn di nfficiale sanitario. (!~~ndo fra 1-0ro inrompa tibiJi. Ciò ~m1Jre qua.nel<> vi ~ia nPl C'omunP qt1nlcl1e li~..ro f)~rcente. clle·~i p1 opongc.1 sost(\Ufll'(."\ il c-oucorso J)('r la nomina :1"1 uffl(\i3~ ~initario.
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[ANNO
SEZIONE PRATI\' \
XXVII, F ASC. 35) .
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• Servizio 1nedi,co-11i·i litare. '
Al dott. Q. l\f .,
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NOTIZIE DIVERSE.
No: l)Oll spetta nessuna inde11nità, oltre quella. Oooranze al prof. Bajardi. . di mobilitazione percepita come ufficiale i11 S ...i\..P. A T<:>rj110, nell'aula dell'Istirtl1to di Clinica e Pa All'abbonat-0 9262: , tologia cllii·t1rg·ie:ii, iì 19 gil1gno 11. s. ebbèro luoP<>r la quistlone amministratiYfl che pros1)etta, .. go le 011oranze tributate all'ill.mo prof. ' Daniele · l'itengo àbbia ragione l'Ospedale. r~ nomina ad t1ftjciale medico n.vverrà con a11Bajardi dai .colleghi, d.agli assistenti, dagli ,al. lieYi e "'da nun1erQsi amici ed ammiratori, · in oc7.ianit.à pari alla data in cui fu conseguita la . casione ~{el 8110 cong·edo ~la ll;' insegname11to unila·n rea .e pertanto m10 figlio sarà. ricollocato i11 Yel'sita1·io per li1niti d'età . · c-ongedb collla propria. classe, n. vendo già compiuto Il prof. C~111era, ' aiut:o de11·011orato, ha portatoi tre- mesi di servizio di prima nomina, prescritti. il saluto commosso di ad<liq degli assistenti ed All'aòbon.attl 353: a llievi ed 11a proc~d11to allo scoprimento di una • Ella puo .Consultnre la Gircolare 113. del Giort.a.rga con me<taglione bronw. ratfignrante il 1i.ale Milita1·e 1919, )Dispensa 14a., in cui sono racmaestro. oolt.e le norme c11e stabili.soono le indennità di Riceyendo in consegna L'l la})i:de men1orativa, ir " c-ongednme1it:o, smobilitazione e Y€stiario per gli r)rof. ~-idari, rettore dell'Uni,·ersit.à, bn: portatonfficiall ed assimilati che hanno prestato servizio il saluto clel Corpo accaclemioo torinese. dt1rante la gllerra . Parlaro110 in seguito delle doti e dei .1 periti def Al dott. G. ~· 4,bbonato 11734: · festeggiato il prof. sen. Carlé, il prof. seìÌ. . PioLa R. M.ari.n.:'l recluta. gli tiffici.ali medici pe& Foà, il prof. l\{orpt1rgo cl1e ricordò la grande stironoorsa. ~on occor1~ quindi per la nomina nesina che del l)rof. Bajardi a vev.a, il comune comSt1n corso speciale. Il trattamentò economico è sipiant.o maestro J)l'Of. Biwzzero. mile a qt1elk> clegli Ufficiali medici clell 'Esercito. In t1ltimo parlò a nome degli a11ticl1i assist.Emti ' ed a llieti, della Direzione e :del personale sanita.Al dott'. ~1. R ., Siena : rio ùèll'Ospedale S. Giovnru1i, il priniario profe~- Non le C."()mpete' neSSll11.a inden11it<.\. ~~ot 'Bobbio. t A. tutti rispose comn1o~so il festeggiato ricorCONDOTTE E CONCORSI. dando le tappe della St.1a nobile car:riera. ed esprirpendo il -_suo isolo i.·ineresci1nento : quello <li dove.:-ConTIGLI.\ ~O (Vioc-n..za). Popolazione ~00 abia.bbandonare . l'e<luc-azione <lei giovani . alla qu~le t..'lnti. ~tipe11<lio 1-'. 5000 per i primi 1000 poveri., eg.li con infinito umore si era sempre dedicato. J1. 200 p~r ~11 i 100 po,·eri oltre il migliaio, ·r.J. 400 1 })er L'ff. ~an., J .. . ()()() per n1ezw di tras1)()rto i1011 obbligatorio, L. 1200 ,p er caro-viYeri. Aumenti· I nuovi provvedimenti per mutilati e invalidi di guerra • triennnli fino a dieci. Scacleu7~l 15 ootte1~bre . Il Deereto pubbliea to dalla . Ga.:.:·i:fjtta U!ficia'te,.. S. Srt~o or l..1IVENZA (Venezia.). - Il concorso a i r l1e. ~tubilisc-e i provvedimenti i11 favore dei muti- ' . posti di Ul(~lloo della. 1 a (L. 7000) e della. 2&. conlati e invalidi di guerra, (cli ct1i Yi ho preceden. dotta (I,. 9000 ed alloggio) è prorogato al 10 setteme11te fatto cenno) stnbilisee in aggit1nta alletembre. pe11sidni ~d n~ll assegni n11 n111nento di I.i. 1800 nei ca s.i seguenti : VIADAXA (111antova). - ·~t\.'SSistenza del Civico Perdita totale clelle clue inani o di dieci o no"VeOspeda.1~, per i ser\-izi interni e per l' Ambulatodita, i11 esse compresi i pollici; cecit<.\ .assoluta · rio; ri<'hiedesi pratica di· racliologia. Stipendio li· 1-e 4000 lorde, compresa. incle1mità caro-viveri; alo riduzione dell'a~tezza Yisiva; alt~razione delle loggio personale nell'Ospedale; 15 % sulle1 tariffe facoltit me11mli o le~ione clel sist~tna nervoso. ~11, operatorie degli abbienti e diritti di g·a binett1J. trale, che ap1)()rtino tir<rfondi perh1rbameriti alla Sca den7..a 31 agosto. vita organica. e sociale; i t11bercol0Ri o nltre infer• n1itit gravi al punto .da determi11nre una assoluta VILLALVf:R!\Lt\ (A.Zessa1idria) . - Comune in pi.ano 0011 1307 Ubitanti, di Clli Circa il 3 % poveri. Con:l11cap-!1cità. u qt1alsiasi attiYj;tà fisica. T.n. base n 11~ dotta resi<lenziale; si esige certificato d'iscrizionè. stesso ·decreto la concessione della polizza g1:atu1i1ell' Albo di un Ordine d~i medici. Stipendio li- . ta di a..ssicur~zione è este~ a t11tti i C<;lmbattenti re 4000 ptù 500 per Uff. Ran., J,,. ;)00 l1er indenche ·abbiano partecipato ad nzioni di guerra dar ' . ilità mezzo trasporto, 1200 per caro-\iYel'i. Scad. 24 inuggio al 31 dicernbr€' 1H17 i1ei n~o<.li e termi11i 20 settembre. <·h~ · sarann<' :fissati da appof.ìito DP<'reto reale. DIFFIDE. J>er fn r ' fro11te a lle spese <lt>riY8nti (lai proYYeI.Ai ~ione di Novara dell'A. ~· :\1~ C. co111unic:1 cl iJll('ll ti sopra accennati ~ co!"ti.tl.1i to uno s1)ecia:lec·h~ è clifficl.ato il Consorzio Sa11itario P ella-Artòeo11t1ibu to, . ~}lC Yerrà applicato sotto fot-ma di adlJoletlo CNo,·ura), perchè· a et1ra pien:i. e senza dizionaJe in ragidl1e di c-inqt1~ ce11tesin1i per ogni indennità di n1ez7.i di trasporto indisper1su bili. j lira, con effetto clal 1° gen11nio 1921 sulle imposte dil'ett.è gra,~anti 1 beni n1stici, i fabbricati e i red. ~f~di<.-o <.:onclotto, qua !'antenne, J 5 anni (li lall· ai ti di riccl1ezza inobile; e con effetto dal 1° Iugli<> 1·ea, ~iù :tssistente negli Osi;>e4ali di Ron1a e Fi- · J 920 sulle t.asse sugli affari cli amministrazione r-enze, cerca· condotta p~ssi1na città, scopo .i stru d<:>l :\Iiui~tero delle Finan~, escluse qt1~lle ·d i bolle> zione tì gli. Scrive.re : ~1ajoli Oscar, ' :- ia Sn n ta C1·0· fli in11)orto inferiore a Ji:re ·una. ee> <n, Roma.
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-Oorso teorico- pratico di idrologia.
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Gli aspiranti medici ~ongedati. O-On determinazione in oorso Yiene disposto l'immediato congeda.mento di tut;:i gli aspiranti medici ancora non, laureati, a qualunql.1e classe od anno di studio appartengano. ) ~nmentata.
La tassa di soggiorno nelle Stazioni jdrot:erapi<:he, climatiche e balnearie, già stabilita çom Ieg, ge 12 di<:embre 1910 in lire 10, è stata elevata a lire 30, fermo restando tutte le altre disposizioni , cont:enute nella legge. I Comuni, Sede di quest:e Stazioni, l1anno la facoltà di imporre questa tassa a tutti quanti prendono ten1porane.amenre dimora nella Stazione relativa.
Congresso interalleato di fisiologia. Il giol'no 17 c~ m. si è inaugurato a Parigi, alla Sorbona, il C-Olngresso interalleato di Fisiologia, al ql.1ale J1anno partecipato numerosi scienziati di ogni Nazione. Degli italiani oono interven't1ti il sen. Fano, i professori Herlitska, Foà, D'ombroso, Lomonaoo, Sammartino, Busacca, Morpurgo ed altri. Il professore Richet, presidente del Cong-resso, ba , tenuto il discorso inaugurale, daudo il l>Efuvenuto in nome Sl.1-0 ed in nome della facoltà di scienze della ..:orbona a tutti i presenti. "Ha ricordato con com/
mosse parole la memoria di Luigi l-1ucia11i, maestro son1mo e fulgida gloria italiana.
Nuovi Istituti
seientlft~i
in Germania • L'UnTv~rsità di· Heidelberg ha ricevut-0 mezzo milione di marchi dal signor F. Bel1ringer, di Bielenfeld, per l'erezione di un «Istituto per lo studio della costitl.1zione clilmica delle albumine». Nell'attesa . che esso venga . costrt1ito, le ricerche verranno intraprese presso l'Istituto fisiologico diretto dal • Kossel. È stato inaugurato a Giessea un muooo ehe .p orta il nome <.\i Lieb~g. Tenne il discorso inaugurale il prof. Bircher sul tema « Ll.j_nfiuenza dell'opera di Liebig in medicina». A Jooa ,~erl'à eretta la "<<Casa di Haeçkel », in memoria del grande naturalista, per continuarne gli studi nel campo della dottrina dell'evoluzione. Rilevante progresso dell'alcoolismo In Inghilterra. Un « libro azzurro» 1lubblicato da!l governo inglese rileva un notevole al.1n1ento di casi di ubriachez~a in confronto degli a11ni ·della guerra. La media del 1919 è quaffi il doppio di quella del· 1918. Tuttavia essa i1on r.aggit111ge ai1cor.a la medie. degli anni avanti lu gtterra . Oiò va attribuito alle ecc~ionali · miSti"re cli l'estrizione che SOID.o sta~ applicci.te nel 1914 nei riguardi dello spaccio di liquori e di bevn nde a lcooliche in genei:e, misure che permangono a11cora in vigore. • ,
NECROLOGIO. ::m morto a lJOt1veciennes (Francia), a 89 anni FÈLIC~ GTIYON, cl1e è stato per lungo tempo incontestato Maestro . . .nelln cl1irurgia delle vie urinarie. Diede impronta per::;o11nJe <ltl operazioni. nuove ai suoi tempi, per i tl.1mori <lelln vescica, l'inéisione degli ascessi della pr-0sta tn, la nefrect-Omia, la nefropessia; a 111i si deYe la tecnica per le operazioni re.nati, 111~liante l'incisione curvilinea. Fl1 a capo della. cli11ica urologica Necker, che trasfo1·Jnò completameilte in un serYizio modello, rispondente a-Ile esigenze dei tempi moderni. In collaborazione col Dott. Bazy, Pllbblicò un atlant.e delle vie urinarie. •
Jndice · alfabetico per materie.
Acque (Disinfezione) . . . . . . . Pag. 972 Addominali (Ferite) : .. Postumi peritoneali )) 962 )) 955 Anet1rismn tral.1ma tico dell'art. temp. Aortitict (Di sturbi di deglutizione) . . )) 947 )) 968 Ascaridia~i (Diagnosi differenziale), . )) 970 Bismuto (Sottonitrato di) : Toosicitù? • )) 960 Carclnoma del d11odeno . . . . • )) 961 Colelitiasi . . . . . . . . . Degl11tizione (Disturbi di) negli aortitici )) 947 Duodeno (Carcinoma del) . . . . . )) 960 Encefalite epiden1ica (Contagiosità) . . )) 971 F egato - Tumore epa tico nella tifoide . )) 969 v Gastriche (Nel.1rosi ed ulcera} . . . . )) 958 (}l11r·os:io (I11iezioni endovenose di) . . )) 969 I-1i~Jua stur>orosa . . . . . . . . . )) 968
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XX\rll, FASC. 35]
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Verrà tenuto in Salsomaggiore cla•l 18 sett~mb1'e · .al j ottobre . . Iie lezioni teoriche verranno tenute al mattino; nel pomeriggio assistenza ipratlca di tecnica balneare negli -stabilimenti. ' Alla. :fine del corso sono progettare visite alle stazioni termali di Salice, Acqui, St-Vincent o S. Pellegrino, Sirmione. ,.A.gli iscritti che avi~anno frequentato regolarmente i·l ·corso verrà rilasciato apposito certificato. 1 Le iscrfzioiù sono limitate a 30: agli iscritti sarà applicato uno speciale prezzo di J)ensione. Tassa Q.i iscrizione lire· oen.to. Termine utile per la iscrizione il giorno 10 setrembre. Per iscrizioni, chiarimenti e programmi, seri-vere al prof. G. F. Gardenghi, Ufficio d'Igiene Salsomaggiore.
Tassa di soggiorno
~-ANNO
IL POLICLINICO
Ro1na, 1920 - Ti p. Car tier e Centrali. •
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Neurosi gastrich~ ~ lllcern gastrica . . POfl. 958 Pancreatite emo1~1·agica . . . . . . . )) 969 Peritoneali (Postumi) delle ferit.e dell'addome
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Rettale (Esame) : Valore diagnostico Sangue (Zucchero nel) . . . . . . . Scabbia : Trattamento con i1aftol ~ Tifoide (Febbre): Tt1more epatico . . Tisici (Tosse emetizzante de.i) . . . Traumatico (Aneurisma) dell'art. temporale . . . . . · · · · · · Ulcera gastrica e duodenale. Perfora.. • . . . z1one . . . . . . · Ulcera gastrica e neurosi 'gu ~triC'he . . . . Zucchero nel sangue . . •
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962 968 950
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L. Pozzi, ect. resp.
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Roma, 6 Settembre 192q
Anno XXVII . '
Fase. 36.
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fondato dai professori :
FRANCESCO DURANTE
GUIDO BACCELLI
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SEZIONE PRATICA
V
REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI
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SOMMARIO. IAvori originali : P. Pincherle La reazione di Sachs e Georgi per la diagnosi della sifilide. .No&e e contributi: Carlotta Porru: La terapia arsenicale nel morbo di Parkinson. Gsservazioni diniehe: G. Massimi: Intossicazione mercuriale acuta da terapia ostetrica . .Sunti e rasst>.gDe: MEDICINA : S. Erbsen : Considerazioni diagnostico-differenziali sulla vertigine. - E. Roos Freiburg: Il reumatismo. - M. Jungdahl: Sintomi nervosi e muscolari nelle artriti deformanti. (Contributo alla patogenesi della sciatica. - Korach: Espettorato sieroso durante la ooracentesi. - CHIRURGIA: Bram: Gl' insuccessi della terapia chirurgica del gozzo esoftalmico. - Pichler e Lenk: Metodi di cura radicala della nevralgia del trigemino. - H. Debrunner: Trattamento ortopedico delle deformità dei piedi nell'atrofia muscolare progressiva neuritica. ieeademie, Società mediche, Congressi : Società. medico-chirurgica di Pavia. - R. Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Appanti di medicina pratica : .SEMEIOTICA E CASISTICA: Il segno
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o manovra della gamba - Diagnosi differenziale fra varici e sciatica - Ipersecrezione ceruminosa dal lato colpito in quattro casi d1 sindrome simpatico-cervica1e paralitico Emi-anidrosi ed emi-iperidrosi spinali nella sindron1., d ~l Brown-Séquard - Ipertensione e ipotensi one. - TERAPIA : L'inefficacia degli unguenti al calomelano nel trattamento della sifilide - L'irradiazione di glandole cervicali t uòer· colose - La cura del reumatismo articolare acuto con ini ezioni endovenose dl urotropina. - MEDICINA Scr ENTI FICA : La pluralità de ' germi sifilitici. Posta degli abbonati. Cenni bibliograftei. Nella vita professionale: L. Verney: Sull 'assicurazione statale contro le malattie. - Amministràzione sanitar1a. Risposte a quesiti e a domande. Condotte e concorsi. ~
Nomine, promozioni, onorificenze. Notizie diverse. Indice aUabetico per materie.
E' vietata la riproduzione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubblicazione di ,<: u nf1 di es.qi senza citarne la fonte. ·
Diritti di proprietà riservati. -
AUMENTO DEI PREZZI D'ABBONAMENTO·· In conformità. delle disposizioni imposte dal recente Decreto Mfni§teriale riportato nel precedente Fascicolo 2? e della deliberazione dell'assemblea dell'Associazione della Stampa Scientifica Italiana (Sezione .Medica), pubblicata nel numero 26, i prezzi d'abbonamento al nostro periodico vengono aumentati, dal lQ luglio al 31 dicembre 1920, nella seguente misura, per tutti gli ab'1on.amenti in corso: Per L. ,, ,, ,,
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l'Italia S 12 12 15 -
Per l'Estero F'R. 10 ,, 15 ,, 15 ,, 2 O -
per ohi è associato alla .sola Sez1'one Pratica; id. id . alle Sezioni Pratica e Medica; id . id . alle Sezioni Prati ca e Cntrurgica; id. id . a tutte e tre le Sezioni.
I .
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Il Decreto Ministeriale ci consentirebbe di raggiungere la n1isura del 100 °/0 , ma noi ci limitiamo a chiedere ai nostri abbonati quanto è aSSOIUliUDeOte iDdiSP0DSilbile per fronteggiare le attuali difHooltà. Così il "POLICLINICO ,, manterrà ancora il vanto di essere il periodico di medicina generale più a buon mercato fra tutti quelli che vedono la luce in Italia.
I nostri abbonati sono vivamente pregati rimettere con cortese sollecitudine, mediante vaglia o cartolina-vaglia, la · suddetta quota d'integrazione, direttamente all'Editore del" POLICLINICO'' Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 • ROMA.
LAVORI ÒRIGINA~f. ,
CLINICA DELLE :MALATTIE . PROFESSIONALI DEI
RR, ISTITUTI ·CLINICI DI .MILANO. Direttore prru. LUIGI DEVOTO.
La reazione di Sachs e Georgl per la diagnosi 'della sifilide (1) per il dott.
PINO PrNCHERLE,
assistente.
La reazione di Saichs e G.eol'gi per la diagnosi della sifilide già da un anno forma oggetto di osservazione e di controllo da parte I
(1) Comunieazione fatta a·l la · Società · Lombarda di sciieniz:e medi®€ € bio]ogiche ne1lla
~edùta 12 marzo 1920.
dei m3.!g,giori laboratori di 's ierologia della Ger- rrlania. Non mi consta che ciò sia già stato fatto in Italia, sebbene non 9ossa meraviglial'e il maggior interessamento portato dai tedeschi a q11esto nuovo m·etodo d'i i·ndag.in.e sierologica, quando si tenga conto dei motivi d i indole pratic.a che diedero impt1lso allo studio di q11esta nuova reazione. La .g.uerra, ,o megli.o ancora le ,dJ,flficili co11d j zioni di vita procurate dallo stato di gu·erra . specialmente negli imperi çentrali, ebbero prof onda ri.per.ctllssione .anche negli ambienti di st11dio e per quel ·c.h e 1ci interessa particolal'mente, negli Istituti di batteriologia, nei quali il materiale animalJ cominciò ben presto a scanseggiare ecl a diventare di giorno in giorI
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(_t\~NO XX\' 11 , FASC. 36}
IL POLICI.INT CO .
no pili difficile il 111antenin1ento di quello esl- ' tesi tutte di n1olto inferiori alla reazione di stente. \\Tasserman11, di cui ogni giorno più si rici)D'altra parte è noto che le .condizi-0ni di r1osceva ·l'ailto valore specifico, dimootrandosi gu·eirra detern1i11arono un notevole aumento il metodo veramente .sovrano iper la sierodiadelle infezioni luetiche, che in tal modo vegnosi de:t:la lue, nivano a trovarsi in rapporto invel\So con la Fu soltanto nel 1917 che Bruch riprese le ripossibilità di e.seguir-e la classiic·a reazione di ceDche sulla precipito-reazione di si-eri lllletici B-01,det - \X.~ assermann. Furono speci'aJ.mente e propose una sua prima reazione coll'acido queste pe-cul·i ari condizioni, quel1e che spi11nitrico, oh·e però diecle risultati così dU!bbi da 6ero .S.aC'hs e Geor.g~i alla ricerca ·d i un nuovo es.sere tosto .abbandonata. metodo di dia·gr1osi clella sifiltde rehe fosse meL'autore .c.ercò di nlodiificare la sua reazio11e no dipen·d ente dal materiale anirna'le. e pr-01p·os~ d.apprima una nuova reazione a Dei tre classici procedimenti di sierod iagno- base. di diluzione d'alcool ed in seg.uito una stica atPPlicata ahla Clintca .'di cui oggi disipos·econda ·b asata ·sull'actd·o lattico. Q.u est'ultima niamo, e cioè l'agglutinazione, la precipitaziosembrò. dare ·dei risultati migliori, però alcuni ne e l a deviazione d-el complemento Sachs e sperimentatori ottennero di frequente risultati ' Georgi ritentarono il secon.ao, dico ritentaropositivi anche con sieri si.C 'Uramente non lu-e110, perçhè i loro studi non rappresentavano ttci ed i11 modo speciale con sieri di tll!bercol1na novità. l osi. • Difatti già n:el 1908 Michaeli.s ottenèva ·Coi Comun.qu-e, essenid o trop·po in difpenden;za soliti antigeni per la reazion·e di WasseNnann ·dalla varia co11centrazion·e delle diluzi9n1 aJCidil11it.i con acqua, pr.eci•p -itazione a contatt-0 de, anche qi1esti nuovi metodi così detti 1secon si~ri sifilitici. Il fenomeno però si verirochimi1ci furono a bbandonati. ficava soltanto con sierri provvtsti di tforte atN.ell'anno seguente (1918), Meiniicke riprese • tiwtà, tanto 1che lo stesso autore ri:conosc-eva lo ·s tudio d·ell'arg·o·1n.ento e· basandosi sullo steslo .scarso valore pratico della n.u ova reazione." so ·p rincipio del metodQ di Klausn.er, r~usci ad A l\Iiehaelirs se·g uì KlruUB11er co·l •così d·e tto « Me- ottenere una reazion.e, che per i suoi ouoni ritodo dell 'acq11a distillata», che non ebbe sorti sultati incontrò rr1olto favore. più felici di q•uelle del met·odo predecessore. È assai probabile che Sachs abbia trovato in >l ello stesso anno P orges e Meyer, allievi di q~est.o metodo almeno l'incora~iamento ailla ' ''asser111ann, dopo ayer dimostrato la natura riptesa dei suoi studi sull'argomento ,datanti "' 11poi.de deg"li antigeni com11nemente in uso per essi nnre dal 1908. A solo -uochi mesi difatti l ~t reazione di Bo rdet-\\' asserman.n .e d<>ipo aver dalla comt1ni•cazione di Meinicke, Sachs renottenuto risultati degni di nota sostituendo deva. nota sulla Medizinische Kiinik di Berlia ll'estratto di fegato sifilitico una sospensione no, in ·collaborazione a G~orgi la s11a nuQva cli leticina trovarono un nuovo metodo di diarea.zione. ' gnc1si b.a sato sul fern,omie no ·di priecipitazi1011e Per questa reazione <)tcc:orre l)OCre la masdei sieri siJìlitici in contatto con lilpoidi puri. si·m a cura nella preparruzion.e dell'estratto al• • I-Iermann ·e Perutz modificarono .p iù taroi quecoolièo d'i cuore ·di bue, che si effettua ner sta reazione ed aggiun1gendo al 1sieir.o sifìlii11odo seguente: a 100 ccm. di estratto alcooticn, oltre l 'aoqua distillata ·e glicoieolato sodi- li·co -di ·cuore di bue preparato• n•elila prop'or- . zi.one di 1 :5, .si ag.giungan-0 200 c·cm. di ·alcool co, la colesterina, rend.eivano la reaizJQne più a 96° e 13,5 oe.in. di ·soluzione alcoo lic.a di coe\·id€nte per formazione· di fiocchi più viisibili lesterina .all'l ~{,. Con questo estratto si pree più r esistenti in con·f ronto di quelli, che para di volta in volta l'antige.n e nel seguente i ottengono col metodo di Porges e Meyer. modo. ( Ese~pio ) : A 2 ccm. di estratto prepaGio·ngi, eh~ nella CJinica dermosifilopatica rato nel modo· suesposto. s'aggiungono 2 ccm. di TorJ.no , .esperimentò il metOldo di Hermann di soluzione fisiologica NaCl st€ri~e a 0.85 % ; e Perit1tz, ri:s·contrò corrispondenza della nuos i ·s cuote le,ggerm·ente e poi si aggiun·ge ancova reazione con quella classica di ' '' assermann ra ta11ta soluzion·e fis1olo·gica clorosodi ca in nel primo stadio della s ifilide, non cosi nel rnod-0 da otte11ere l1na dil'\J.Zione 1 :6. Il siel'o seco11do e terzo, nei quali otteneva una '..)er$i fili ti100 , ricavato, ·con·s erva.to e<l inattivato corentnale di risulta ti positivi molto inferiore, r11e per· la reazione idi Bord-et-'Vassermann vie1anto che çomplessivamente solo sul 66 ~~ dei 11e diluito 10 volte con sol't1zione fisiologica ~ ieri s1)erin1entati ebbe corrispondenza assoclorosodioea a 0.85 °~ . luta. In una ,p rima provetta a 1 /2 ccm. dell'anQueste ricerche di l111a precipito-·r eazione per tigene preparat-0 dunque in diluzione di 1 : 6, la diagnosi dell a. sifilide furono del tmtto absi a•ggit1nge 1 rcm. della dilt1zione di .siero. In l)andonate per alc11ni anni, poichè dimostra1
,
1
1
)
1
•
1
[ANNO
X:\'"Vll,
FASC.
36]
una provetta dì. controllo a 1 cc1n. della diluzione di si-ero si a·ggiunge invece, 1/2 ccm. di al.cool a 96° diluito pure 6 volte. In una terza provetta pt1re di controllo si prepara 1 ocm. di sol11zione fisiologica e 1/2 ccm. di estratto alcoolico di cuore colesterinato • Ancora 1 o più controlli si eseguiscono con sieri .c ertamer1te sifilitici, trattati come il siero in esame. Tenute le provette per due ore in termostato~ a 37° e poi per 18 o 20 ore a temperatura di ambiente, si legge il risultato -.con l'agglutino. scopi.o di Kuhn e Woithe. ' Questa breve.n 1ente la tecnica deLla wuova . reazione.
SUNTO DELLA REAZIONE COì\IPLETA. I. - PrPparaziorie estratto alcoolico colesteri'n ato: 100 cero. estratto al c-0.olico (cavia) 1 :5;
c11ore di bue
Sieri esamina ti 600
pos. . . . . . . . . 161
•
Pos. 161 neg. 439
pos. R. \V· e S . G . 130 p os. sol o R. W . . S. C·f. 130
Pos. R. W. e
, R. W.
S. G .
++++ +++ ++ +
++++ +++ ++ +
++++ +++ +++ ++
+++ ++ + +
Uguale intensità di rea· zione .
10
58
•
14
91
9
Più intensa la R. W.
3 9
I
23
3 8 -~
I
.200 ocm. alcool a 96°; 13.5 ccm. soluzione al cooli1ca di colesterina all'1 %. Preparaz-ione dell'aritigerie _(esempio) :
Il. -
981
SEZIONE PRAT1CA
a 2 ccm. di estratto alicoolico ouo!'e di bue (cavia) c-0lesterinato ·S econdo preparazio11e t a.; aggi·u n·gi 2 ·Ccm. soluzione fisiologi ca cloro. sodica sterile a 0.85 %; sc11oti leggermente e aggiun°gi 8 ccn1. soluzione fi-siologica sterile 0.85 °1n .
++ + ++ + +
++++ +++ +.++ ++
Più evidente la S. G.
14 l
I
o
i6
l .
I
III. ---- Preparazione della diltlzione di alcool per il controllo (esempio) :
2 ocm. alcool a 96°; 10 •c cm. ·soluzi0-ne fisiologi-ca steri'le 0.85 Esecuziorie della reazione.
IV. -
-;
i.:.
..... Q)
rn
•
.. . .
Sol. fìsiol. . . . Antige11e . . . .
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. o. çi 0. 5
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O. t ccm.
0.5
,,
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"
0. 5
-
"
Ho esaminato con questo procediù11ento 600 sibri. Una metà id ei sieri in esame .e rano di pazi-enti. n. ine noti, l 'a:ltra metà la devo alla cortesia d~l pro1f. Cesa Bian·chi che mi 3'0Coml)agnava ogni volta i Stloi sieri d'una bveve descrizio11ie .c linica del paziente e che se1guiva di volta in volta 1-e i·eazioni da me ottenrute. I riisultati !Sono esposti spero con sufficiente chia~e.zza nello specchietto seguente: I
•
..
-1ì
+++ -
' + -1.
-,
+
8
Q) ....... rn .....,.... oo
.
0.5 cc1n.
PER LA LETTURA DELLA REAZIONE
. ·-
DI
WASSERMANN.
impedimento assoluto delJ.' emolisi a ·dose minima d1el siero. accenno 3Jd e.m oli si a dose minima del 1siero. emoli·si a dose ma,s sima del siero. accenno ad.l~1oli·si a dose m3JSsima del siero.
oo~
1.0 ccm. 0.9
--
o
130
•
~ 'C -
,,
0.9
-
...... o
130
Corrispondenza . a:ssoluta 95. o/o •.
-I · +
Q) e::o~ .-i b1: ..... (.) ~
0.1 cc1n. 0.1 cc1n.
•
Dilt1zione alcool . .
-
Q)
o
•
o1-4 Q) o ..... (/)
.....o
.....~
Siero
%.
Totale
I 14 casi. n1ei quali la reazio·n e ·di Sachs e Georgi restò negativa, mentre la R. W. era positiva, sono così costituiti : 7 casi di tabe incipiente e lues te~iaria .curata, altri 5 di 111es 1secondaria e terziaria non curata, uno • di sifilide ereditaria, un caso di erpete tonsurante .senza manife stazioni luetiah-e clinicamente ap.p rezzabili. Fra i 17 iSieri che diedero reazion.e ·d i Sa.ahs ' e Geo1igi positiva tre soli non erano luetici. In un caso si trattava di una manifestazione cutan.e a non be11e definita, n-ell'altro di ulcera. molle, nel terzo di un'epitelioma d-e~la laringe. Nove casi aippartenevano a sifilitici già curati o in periodo di cura; degli altri 5 casi non mi sem·b ra ·esser 1privo ·di interesse il .r icordarne a1ct1ni . 0
1
982
IL POLICLINICO
.
•
~
'
Una bambina di 8 anni, figlia di ·u n sifilitico e che presenta tutte lé stimmate .d'una lue e:rieditaria .(triadie di Hutc,h in·s on) .s offre {la qualche tempo per t1n tumore che va svi1luppandosi alla faringe e che viene ritent1to di nrutura neoplastica, specif):lmente dopo il reperto negativo ottenuto colla sierodiagnosi di 'V.asse rmann. In bas e ailla S. G. positiva ( + +), si inizia • una cura antiluetica (·f~riiioni di un·g11ento cinèreo) ed attualmente, dopo breve periodo di cura, la tun1ef azione è quasi totalmente scomparsa. Si presenta al nostro ambu latorio un paziente che presenta manife.stazioni alla m.u cosa della bocca, clini·camente di natura s ifilitica; egli ritorna dall' .illania, . dove ha prestato servizio militare; ' e1sclude id i ·esseDsi contagiato di sifilide. Dopo 2 iniezioni di calomela.no ed 1 di neosalvàrsan scom.paiono le p,l acche e papule. Interirompe la c11ra p·er par.ecchi mesi e rientra in Clinica nel gennaio 1920 accusando cefalea, dolori notturni a.Jlè ti·b ie, spo·ssatezza estrema, tanto da non reg1ger1si i·n piedi, inappetenza. Reperto somatico n ·egativo, reazione ·di \V assermann negativ~, reazj.one di s ,ac.hs e Georgi p·o sitiva ( + + ). Alle prime due i11iezioni di ·calomelano 0.10, prati,cate, reaig:iisce ,con notevrue rialzo ter.m ico, altre 6 le 90J»POTta bene. E·s ce dalla Clinica in condizioni buone dopo scom.p ar.sa trutta la sinto·m atologia d.escritta in un 1p·eriodo di cura di 6 settiman·e. La siero1dia1gn.o si di vVassermann praticata sul san1gue della moglie del nostro paziente, la quale nQ!Il presentava nè mariifestazioni sifilitiche, nè . .accus a\·a a1ct1n ·s intcm10 sospetto r:iisuJtò fortemente .p ositiva. ( + + + + ). Ne1la -lt1es terziaria e spe1ciaJmente nelle lesioni 1sHìliticl1e del sistema nervoso, la nuova reazione sembra non risponclere qualche volta; ~ certo è meno sensibjle in casi sottoposti a cura specificai e saggi'ati ·do1po 6 ·m esj ·ed un anno : in qt1esti la R. V\. rfsulta negativa, persiste invece p ositiva la R. S. G. H1.1ebsc:hmann eisprime dei ,dUlbbi sulla maggior .sensilbilità defila rea:zione in ca&i. di ·llue sottoposta a oura specifica e si chie1d·e se 1cruesta non indichi. già fenomeni di imlll.1t1nità. Sul grande n11mer<X di sieri di tali pazienti da me esaminati solo 9 volte persisteva ancora la reazione positiva, mentre in tutti gli altri sieri e ~ra que.sti molte volte dopo · 1praticata 11n' iniezione provocatoria, restava il reperto indiiscu tibilmente negativo. Pel' poter manifestare il sospetto, che la reazione s ia troppo sensibile ed indichi fenomeni di immt1nità, H11ebschmann dovrebbe 0
'
.
' possooere una Btatistica ben n'l1merosa di qt1esti casi con risultati. tutti positivi. Per q11anto · ri•gua-rda il rn.ecca1iismo della nuoi·a reazione Sachs e Geo1igi ·dichiarano di avere tentato di rendrere 1a loro reazione più .simile .possibile a quella di \\~ aissermann ed in·f atti il proçesso che va svolgendosi al contatto di isieri .sifilitici con ·estratti 01~ganici nella R. S. G. è identico .a quello che si svolge r1ella .reazione di Bo:rrlet-\.Vassermann. Se noi nell'esegmire la reruzione di ' '' asser·m ann osserwiamo le prov.ette prima di aggiuDJg·ere lo indi1c atore (globulj. di montone caricati di ambocettcxre) ·p ossiamo notare un lieve intorbidamento nelle -provette co11tenenti i siéri . che darann.o ii1s11:ltati positivi, into:ribi1daII\ento meno evidente che quello della R. S. G. per la rrtancanza d.ei1a colesterina nelle propoirzioni staJbilite; iil fenome·n o è assai più ·Spi:ocato quaI11do anche per la R.' vV. si usano anti•geni colesterinati, per quanto I.a pre'senza di com1pleme·n to renda, i.n conrfronto della R. S. G. , m•eno evi.dente la fioculazione. Per quanto concerne la tecnica d 'esecuzione della reazione è importante attenersi esattamente alle indi cazioni degli autori, so1p ratutto nel iprepararé frazionata la diluzione dell'anti·g ene, aggiungendo in t1n 1° tempo la sol11zione fisiologi,ca in quantità u.guale a qt1ella d,elJ ',estrn tto ·per ottJernere il massimo intorbi'CIa m·ento della soluzione senza formazione di. , . . precipitati. In un 2° tempo si agg1un~ono p o1 l e altre 4 parti di soluzione fisiologica; in tal modo si ottiene l'opalescenza necessaria dello antigene. Per La Lettura dei rist1ltati ·si ip11ò dire, che essi genera1rnente sono stabili doJpo 18 o 20 ore dalil.'e;secuzione d ella reazione. · Per quanto rtgua:nda la diversa intensità della ,rea.z ione, ho s tabilito le ·seguenti graduazioni: debole: ( + ) ·diffuso intorbidamento; media: ( + f) so &pensione omog·enea di piccoli fiocchi quasi puntilfoo4mi; forte: ( + + + ) liquido limpido con sospensione di .fioc0l1i bi anohi; fortissima: ( + + + + ) liquido limpido con pochi -.fiocchi sospesi e cp1asi tutti precipitati a l f.ondo. Neil la reazione ·d i I-Iermann e P€rutz i fiocchi che si formano, hanno second-0 Giongis, lln~ consisten.z a tenu~ssima e si di·s fanno- s~ si agita la provetta~ mentre i .fiocchi che s1 formano con la R. S. G. sono consistenti ~ resistono a.ll1'aigitazi-0ne. Per legigere i risultati della reazione n<>n è necessario l'agglut~.o~ scopi o, per quanto esso senza llubbio facil1t1 1
1
1
'
.
l ANNO XX\"11, }i"'ASC. 36]
SEZ IONE PRATICA
la lettu11:a. Basta osserva11e la reazione a luce no11 inolto intensa, davanti ad t1no schern10 oscuro 1co11 l' aiuto di u11'a l ente. Non ho mai riscontrato autopreciJpitazione nei controlli dei! ·siero. ' Il fatto ha la sua importanza prati.ca. È noto cO'Ille neàla R. \ V. l 'auto-impedi1n 1ento ·d·el si ero, m1eno ~aro ùi quanto si creda, costi tuiscu u .n ir1co11veniente non })i ccolo, inquantochè impedisce l' esec.uzio111e d·ella reazio11e. NeJl.l a R. S. G. questo inco11 veniiente ma11'ca del tutto. Ricord o ciiue osservazioni .personruli di 1sieri (in un caso tSi t.Tattava di n1orbo di Banti; nel1'altro (l'una neoplasia del pilo1·.o) lJresentanti a11to-impedin1ento ar1cl1e a do,s e d1e!boliissi•m1a, t1ell' esec11zione d el'l a R. \V. J,.a R. S. G. .e;segui ta con gli stessi sieri · ·è stata comipletan1ent.e 11·egativa. • 1 La 11--ie1azion1e id i \\ a~se1~man11 fu e.n1.11re seg.uita col nletodo o1asisi<!o a cloperanido d·ue antigeni, l 't1n·o rolesterinato (estratto alcooliieo di cuove di biu,e colesterinato), 1 altr-0 di estratto di 01"gani sifiljtici (feg·ato ·c ertamente sifilitico, co11tr ollato al pa1·aboloide). Per qt1anto rig·u arda la specifìcit(l della R. S. G. oss-erv erò che il .g rande i1un1ero di sieri i1egati\1i d·ella mia sta tistica, 439 su 600, è doYuto al fatto d 'a,·er ·p ortata la mia attenzione su sieri di ~1nm1alati per s variate a ffezioni e sopratutto di quelle forme morbose n·e l'le quali altri sperimentato1i avevano talivolta ottenuto reazio11i positive. Così esaminai sieri di amn1alati .p er forme diverse di t11berieolosi, di carcino111atosi, di tifo addoµiinale, i.nftu enza, IPOlmonite iranica, bronco·p olmonite grippale, ittero emoliti co, infezione puerperale e ulcera i11o'l le. 111 queste u'lti1111e forme, come è noto :. Les ser ave\·a otten11to 11 l·eazioni positive so•p ra 38 sieri eisaminati. I o su 9. casi ·di 11loera mo lle riocontrai una sola v-0lta reazione Jeg·germenrte positiva. Infine n elle ·mie l'Lcer oh e nio n tralas1ciai di esa1mnare ,si eri di individui normali e di \Stati fisiologi ci, coane gravi1danza e ipuer·p erio noncl1è sieri di ri1al ati per Rffezioni ne[le quali per lungo tem1)0 .s i 1cer cò di cogliere i.n fallo la specificità dellR. R. ''' · (malaria, saturnismo); in ogn.i 1caso ebbi sen1pre ri sultato negativo. Dai risultati otten·uti credo di !J.'.)otet· a ffer111are, che la nuova reazione dia affida1nento di 1~pecificità non infe1~io11e a quello del1la R. ' '' · La nuova reazione riesce più ev~d ente di q11ella di B. W. nei sieri fort e111e11te positivi, comie .r isulta ib ene evide1lte dall 0 spec·rl1ietto. Il. p.e-r cen 1to di .c1orl'is pond-e11z1a assolrt1ta da m e otten·uto di 95 .,b è su:per1ore a quello ottenuto 1
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983
dagli autori stessi della rea~one e d a molti alt1r i 1siperin1e11tatori co111:e r isu'lta dalle ·cilfre se1g11en ti: Sachs e Georg i Gt1ggen.h eim . -. K on1~r · ~~~ . . . Schroedet-- . .
• • •
91.,94 % . 88.8 % .b 86 % 85.2 '%
Qt1esta 1nag1gio.r e perC!e11t u a l,e di r1su1ltati IPO'Si tivi , li · a scrivo ,al.l'av·eir fat.to1 U's o di .antigern e di cuore di cavia, in.v e'ce ch e .di ql1ello di c u-0re di bue praposto daigli autori. I va 1i taygi della R . S. G. di frorite alla R. W. . on-0 r a pp:nesen ta ti- : 1° da1la notevole riduzione d el numero dei reage11ti · e .cioè: dall'ooolizion e ·d el siero di cavia (coimp1lem ento), d ei sie.ire di coni.glia (ambocettore), d ei globuli rossi di ,m ontone (indj catore) ; 2° dalla ptcoola qt1a11.tità di sie1'<0 necessaria; bastano d ifatti 2 cg. e pe1~sino 2 '.gocce se si se1g.11.e la mo1djfi cazi on.e proposta da'l Lilplp, a lla ,q ua1e a eicennerò a n 1cor a; 3° dalla p o1StSi·b i1lit.à di aver e sen1ipre a d'isposiz ione l'unj C'O reagc11te n e1c e.ssario ( estratto a:lcoolio o di c u oii~e :eolestea.--inato); 1.P non Si deve infine dimentiçare ch e la reazione di S. G. si esegt1is ce i11 u11 te•m po solo, n1entre t a11to la ·R. \;'\~ . .,quanto la reazion e di Meinick e ri ch iedono d·u e te1n1)i. U11ico s·c a1itaggio della. R. S. G. i11 con,fr.onto d ella R . \:'\1. è l'app r ese11tato da1la lun.ga durata d ella reazion,e, S \ antag.gio 111ol t.o re'lativo, dato ohe questa :Peaz.ione non presenta mai ca rattere d'11rger1za.. A q uesto p·ro.p ·Oisit.o accenno a,d u11a mo.d i,fica zioin e da m e tentata e·d in lp arrte riuooita, sosti tuen·d 0 •ali so1g1giorno dei tu.b i dell·e reazio ni in termostato, il bagno-ma1·ia a 37 gradi. Con questo p r ocJedime11to ·la- reazione è ri1conoscibi],e .già dopo. 3 ore .e mezz.a; la f or111azione dei fi·oc1chi ri1sulta però ai1q:uanto ostacol:ata e quind i. non è possibile stabilire il grado preciso dì intensità, i:>ur potendo ricon oscer·e dopo 3 · ore e mezza ·cori siou1rezza se la r eazione è positiva o n eg·atirva. La modificazi·onre proposta d,a Liipp ~ ch e ho usato nei ca;si nei qt1ali. 11on di.spon1evo di .una su1ffi,ciente qua11itità ,d i .sierio, •constste i1el la• sciare 9ad ere in U·n vetro ·d 'orologio da una lJip etta una .goccia ,di. 1sie-ro e·d a .qu.esta a.g g iung1ere 9 gocce di so1l11zi·one fisiolo·g ica e 5 go:0ce di dillruzione di ant~gen e; s'i c o·pTe coin lastri11a di vetro do110 aver 11nto l 'orlo del vetno d'ordlog.io con va,sellin.a iper impedi.re l a . evaporazione (e si iPrOrc elcl'e quindi con la tecnica solita. Questo procedime11to dà risultati 11tilizzabili .sp.ecjalmente neJ1la l)ratica ,pe·dia1
1
1
,
•
984
CL POLICI:..INI CU
tri.ca, dove il sieno a disposizi-0ne è di fre- · quante scarso. Concludendo : La rewione a fiocohi p:rop-0, sta da S®chs e Georgi è di mag·gior sernp1icità e praticità della R. B. vV.; è come qu.esrta speciif ica pee la s ifiliide, . so·l tanto presenta in conf;r.onrto della R. B. \\7. una 'sensi1bilità ailquanto inferiore in ·Casi di lues incipiente del .s istema nervoso. La nuova reazione quindi, se non può allo .stato att'l1ale del'le nostl'e oo- . noocenze sostit11ire la vVasser·m ann, tuttavia praticata oontemporaneamen~e · a questa non soltanto ne -conferma i ri.sultati, .m a runcora assai di frequente .p uò chiarire i casi dubbi, il che in pratica è d'i somma imiportanza. LETTERA TURA. '
à Curt v\tetzel. 'J\!I. M. °\JV., 1919, n. 47. GIORGIS. Riforma Medica, 1913, Napoli. H UÈBSCHMANN. Munchner Med. W., 192-0, n. 9. FELKE
,
KLAUSNER. Deutsche Med.
W., 1909. l{ONITZER P. MediziniscJie Klinik, 1919, n. 14. LESSER. Berliner I<lin. W., il.919, n. 10. LIPP. Munchner Med. W ., 1919, n. 42. MEINICKE. B erliner Klin.. w •.t 1917' 25. ~1EINICKE. Berliner Klin. W., 1918, n. 4. MUENSTER. ~1unc~'51-er M ed. ""' · , 1919, n . 19. PERlTTZ. wiener Ji.'l in. 1V., 1919, n. 384. PORGES & l\1EYER. Muri c11.ner 'J\led. w., 1908,
n:
-n, 7,
I
'\
& GEORGJ. Medizi1iisc}ie Klin. Berlin, n. 33, 1918; "J\;Jilnchner Meri. W., 192-0, n. ·3, SCHRODDER. M edizinisclie l{lin. Berlin, n. 21, 1919.
SACHS
-vato ir1 un caso ·di rigidità grave e totale, nel quale era esclltsa la sifilide, le iniezioni di Salvarsan (tipo 606) senza averne risultati degni di nota. 'Tutto pareva dunque indicalfe iche ranche l'uoo degJi ·arsenicaili dovesse ·essere iconsi~vat@ come un ;mezzo capace di dare soltanto qualche vantaggio . nello stato di nutrizione gene'rale e no11 più, quando · nel novembre 1919 compa.rve la comunicazione di Lhermitte e IQuesnel i quali fecero conoscere di • aver ottenuto 1·isultati brillanti dal cacodilato di sodio usato con llna tecnica special-e, che differisce da qu.ella usata dalla generalità ·dei neurologi per questo che il cacodilato sodico viene iniettato dai suddetti autori a dosi insolitamente elevate (.da gr. _0,50 sino a gr. 2,50 al giorno) ir1 modo .che in pochi giorni ne· viene s.on1mi- . nistrata u11a quantità cospicua. A detta di Ll1e.rmitte .e Queisnel, i risultati otten.u ti sar:ebbe.ro stati notevolii . ~·ei lo.:vo a.mma.1ati avrebbero v-erificato : dimintuioille de'lla rig·tdità muscolare, tanto da ri.d are Ja possibilità di le\1arsi iela Ietito, di v.estirsi e d-i .camminare senza bisogno di aiuto a malati che prima ne era;no russol utamen te in-capa;ci; scompa.rsa d-ella scialorrea ; inoltre, allo stato di depressione abituale nelle forme avanzate di paralisi agitante, si sarebbe wstituito uno stato di euforia • .e ta1,·olta di eccita1n.ento vero e prop.rio, manifestazione quest'ultima che, .secon-d o gli AA., .consigilia di sospende :r:e la cu!'a. Però il miglioramento ott.eruuto n ,e11a maggioranza dei casi fu transitorio: dop-0 un m.ese ci.rea, .essendossi di nuovo accentuati i sintomi cruratte risti.ci della malattia, fu necessario ripetere una nuova se-rie di iniezioni, allo scopo di ripristin.are lo stato di b-enPtSsere determinato dalla 1)rin1a ' serie. ,. Gli Autori non dànno notizie s11l decorso ulteriore dei çàsi èurati . . Dati qu·esti interessanti risultati, avendo po. tuto tenere in ' osservazione per· lln tempo sufficiente sette malati di paralisi agitante, cre· rletti opportuno sperimentare la terapia coJ cacodilato sodico, secondo le indicazioni di Lhermitte e Quesnel. I sette ammalati da me trattati, avevano tutti una forma tipica di morbo .di Parkinson, nè v'era jn essi aJcunn causa. etiologica speciale; la sifilide eTa esclllsa, oltre che dall'a11amnesi e dall'esame obbiettivo, anch e · dall'esito della reazione di ''Tassermann. In tutti, -prima di cominciare la cura, venne stt1diata la f11nzione renale che risultò norma·le. Per lo studio .del qt1ale mi occUJpO, trovo opport11no diYidere i soggetti in tre categorie a seconda dell'epoca dalla quale datava la malattia e del inodo di tl'attamento. 1
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NOTE E ,CONT RIBUTI·.
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CLINlCA DELLE MALATTIE NERVOSE E .i\tlENTALI
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DELLA R . UNIVERSITÀ DI SASSARI. Direttore 1DrOlf. O. Rossr.
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La terapia arsenicale nel morbo di Parkinson. Nota prev.entiva della dott.'~ CARLOTTA PORRU, a 88istente. L ' uso d.ell' arseni·co e diei su.ai cofiliJ>osti, nella malattia di P arkin1s_on, i1on è id i •data recente; già Erb ne lodava i risultati, e nel 1899 Garttier raccomandava un preparato organico di alìSeni.co, i!J. c3Jcodi1lato sodicoJ in questa fo rma morb osa. In seguito il cacodilato di sodio, ' ven-n.e larga(men.t.e uisa,to nella parali·s i ag·itant.e, di f.ro11te alla quale, 1coane è nt0to, ci troviam-01quasi del tl1tto sprovviis ti dal 19unto d·i vi.sta t.erape11tico. Però i miglioramenti ottent1ti f11rono in generale mo1to scarsi. Ar1che nella nostra Clinica la somm1nist1'azio11e cli arsenico ai soff erent.i di mor:bo di Parkin~o rt vei1iya l1sata correntemente; anzi il Dil'ettore llella Joed esima . fin ctal 1911, aveva pro1
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SEZIONE PRATICA
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CATEGORIA I. - Com1)rende un s.olo ammalato: Dore G. La malattia è insorta .circa 20 anni -0r sono. Nel sog.getto in esa.m.e si nota: tremore poco evidente agli arti, scialorrea, 1sudorazione profusa, rigidità muscolare tale che l' individuo non può neppure portare i cibi alla bocca, nè è capace di compiere il minimo . movimento senza l'aiùto di qualcuno. Gli si i11iettano centigrammi 50 di caco,dilato sodico il primo giorn-0. aumentando progressiv.amente la dose sino a 2 grammi pro die; complessivamente v·eng·ono somministrati 13 g,r .ammi di cacodilato in 10 giorni (22-3{} giugno 1920). A qu-esto punto si è dovuta. sospen.dere la cura per essere comparsi fatti a c~rico dell'apparat-0 renale (a lbuminuria e leggera cilind ruria). L 'unica modifiioaiz.iom.e nelle condizd.oni d.el paziente è stata quella di una diminuzione della rigidità <l.egli arti tale da permettere un leggero 0Jlllllento nell'ampiezza dei movimenti passiv·i. G'l i a1tri sintomi rimasero invariati. CATEGORIA II. - Trie ooggietti ammalati da 10 an.n i, presentan-o : tremore, scialor.rea, sud.orazione. insonnia. rigidità. muscolare. In questi maila ti 1s i inizia la C!\.l:ra con runa serie di dni:ez.ioDJi da 10, 2(), 30, 40 centi·g rammi di caeOldi- · lato, iniettando in uno gr. 14 in 25 giorni, in un altro gr. 4 in 22 giorni e i1el terz-0 gr. 13 in 20 giorni. Poi si aumenta bruscamente la <lose giornal1era del rimedio, in modo da somrninistrarne ancora r ispettivamente gr. 22, 23, 28 in venti giorni. Non si è verificato nessun fatto di intolleranza per l'arsenico, nè si ebbero disturbi. In questi ammalati, .si notò: migli-oramento delle condizioni generali e dello stato psichi-co, in ·quanto essi rirpresero fidUJCia Jl.ella possibilità di una teraa>ia : lieve diminuzione del~a .r igidità {fatto che ir1 qua l1c he 1caso iportò con sè aumento n 1ell' ampiezza diel tremar.e), diminuzione della sudorazione. Gli .altri sintomi rima-sero invariati. CATEGORIA III. - Compren1d e tre indi·v idui, alllmaiati Tispettirvamente da is ei anni, <la trie anni, da .sei mesi. In que sti .soggetti ·prerval.e la ·r igidità .s ul tremore.Dopo una serie di iniezioni g iornaliere a d-0si .deb,o li, ·Come p,e r i sog.g etti del1a catego!'i·a II, si inizia la 1cu.ra Lhermri.tte, somministrando in circa 20 giorni, da 15 .a 22 gr. di cacodiJ.ato sodioo1. N·ell'ammalato di data più antica, un certo Mura, al quale a dosi deboli erano stati somministrati gr. 10 del farmaco, dal 14 aprile al Z7 maggio 1920, e ipotl, a dosi giornaliere elevate, gr. 15, dal 28 rpaggio 3)} 12 giugno 1920, si è notato un miglioramento evi.dente non solo delle condizioni gene- . rali, ma anche della motilità, per diminuzione della rigidità. Negli altri due si è avuta S-Olo una sensazione <li maig.gior b.enes.s-ere. di maiggior libertà nei movimenti . e lieve diminuzione oggettiva d ella rigi1dità.
.c;.h e può lav orare in carn11agna, vestimi da sè e camminare aibba~tanza spedito. In conclusione, dato che con alt·r i m.e,zzi norl si ottengono in questa malattia neppure i vantaggi aGce11nati,. e che di regola la .sommini$Ìrazione del ·Cacodilato sodico .alle dosi indicate, non ha dato .disturb.i , cr-edo conveniente insistere nelle mie osservazioni, delle quali fa rò ulteriormente conoscere i risultati. • Intanto• voglio far rilevare Ch·e a dare i vantagg·i sopra ricordati può aver concorso il m~ glioramento delle _c ondizioni generali prodott0 dal farn1aco, ed in qualche caso (p. e., malato Do re çlella categoria I ) anche il cambia·m-en to dell~ -condizioni i.gienico-alime·n tari. La, pre.seinte nota era già pronta per l'invio ailila Reda.zi.on.e, quando comp.arve nel. fascico.I o 31 (1920) della Sezione Pratica del Policlinico, il layoro ·d.el dott. G. R1oa:senda ·c he iSli riferisce a l trattamento di t1n caso <li paralisi spastic a eol metodo di Lhermitte e Qt1esnel.
OSSERVAZIONI CLINICHE .. Intossicazione mercuriale acuta da terapia . ostetrica per il dott.
GIUSEPPE MASSIMI.
Benchè le intossicazi{mi acute per s ublimato corrosivo di origine terapeutica siano ora piuttosto rar.e per il limitato uso di questa peric oiLoso .ri·m edio, non credo i'Illutile Tiferi·rne un caso verifi1cato1sii nella 1cura di un aborto, ohe ·p uò servire ,pe.r lo, stuidio di q;uesto grave accidente. Nei libri si trovà.11i0 .r i,po.rtati casi sim.illi <li avvel einame1n to p1e r terap:iJa, .astetrilca, ma oo·n pa;rt1coLruri ·Così .p oco ·prrecisi e con deduziori..i così v agh.ei da ·non 1faTe :r.i.:levare tutta l 'importamzia d·eO.l'ar.g.omento. N. N. di annd. 35. Sesta ,gestazi·one .a1l'inizio d.el 3° me1se. Pur prevedendosi che lia donna, per le .sue condizioni di salute, aiv.rebbe abortito spontan-ea·m ·ente, ISi ·decise .fa;re un VUJOitamento metodico dell'utero, rperchè in un altro aborto sponitaneo a\·venuto due anni iprima, si ebbero gravi emorragie che richiesero poi il raschiamento della cavità uterina. AJlle 10 d1el rnatti.i1lo posta la .c:Lonna . in posi.' Da quanto è stato esposto risulta che la teziione gin,ec01logi1ca e m esso. in ,e·v tdenza l'utero , rapia alla .L hermitte non ha do..to nei miei casi si sonda prima iQ . 1collo, ·1che si tr-0va ·gi1à tamto riisultati qua11titativ aiment.e molto oospiicui. .aperto da Jaisciar paissaire il 10 dell1a, fili era d ì Gli scarsi vantaggi osservati furono transiI-legar, poi a mezzo di una comune canniula tori poichè, nello spazio di una quindicina di rettale in vetro, si invia il sottile getto d i giorni, tornarono presso a poco nelle condi- una soluzione dill1ita di st1blimato corrosivo zioni quo ante tt1tti i malati, eccetto il l\1ura, 11el çanale eervicale e nella zona inferiore delnel quale il migliora1nento 1dl1ra tuttora, tanto • l'utero. La donna durante il lavaggio ebbe 1
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IL POLICLINICO
senso di freddo, ma 11on accusò sofferenze. ubj to dopo si iniziarono le contrazione deJ1·utero che andarono gradatamente aumentando. Alle ore 14 si ebbe apertura delle acque a mnioticl1e : alle ore 15, cioè 5 ore dopo 1'irrigazione, espulsione dell ' uovo con forti contrazioni e vivi dolori. Non vi fu perdita di · sa11gt1e. L 'esame dell'uovo fe ce rilev.are che f aborto era completo. Il feto morto presentav[L . eg11i di incipie·11te inacerazione. · >l•C'l le 1pri·m e ore dopo J.'a;borto si elbbe abbon, da11te minzi,one~ La temperatu.ra ch ,e nelle seire precedenti toccava i 37°.5 scese a 3&.2. Durante la notte quattro scariche alvine diarroi~he . ..t\.l 1n attimo 1Sieguente la don•:n a .seinte.n dosi de bole si nutri di sua injzdati·v a con bTodo, UOiVO e vino; i.Solo nel rp omeriggio fa attenzio-ne ch e d alla i1otte preicedeinte Il{)ID. ha €messa urina e sospettan·do un.a riite·n zione in v•escioa. so~le1cita per 11 cateterismo. Ena faicile .con l '·eisame este nn-0 1esc1 ud1e.r e questa ipotetica 1·ite.n zione, ecl il catJetere introd·ott,o :im veisci.ca 1c.onfe11 m!ava l 'aJ1 n·r ia co·111Jpleta. Rico.rda·n ,do _al110rl 'a ch e p·e r l1a1 ·d o oaia n·e l collo· de1ll' utero si erra ado:oerato llna. soluzione di .s ublimaito ei _f a dìag110.si, di • a 1111ria mercuriaJe acuta. L a 1soluziio:ne di sublimato era staita preipa rata s ciogliend·o uina soJia 1pastic-ca da 1 griam1no in tre litri d 'acqua (1 :3000) ; ie di d etta soluzi0t11Je .p e.r ~a do ccia nel coll-0 ne e.r a stata ado1)et·ata poico più della rnetà. La pastitoca f11 ol'e.s.a d.a un tubetto iele1'la Ditta C. E~rb a garantito esatt o per 11 ·di0sag1gio. La d·on1I1a inalata di lue.s era .ahitu.ata a far.e lavand.e v.ag·i11aJl con s oluzioni di subli·m ato. a.11' 1: 4-000 ; e.-is a n,veva pure fatto •cur·e .m erc11riali e.11e11gicl11e con poco risientin1einto e ·per:fiJn.o i1ni:ezio111li cli cn lom e~an-o abbastanza l'aivvi cinate. A.n zi la n1alata 1s tessa died1e taJii assi:c urazioni d ella ' st1a r e sistenz.a ai p,re,parati me11curi1a,li d ·a s uperare l e iince.rtezze del curainte. L a pretesa re... isten: a f t1 clel tutto 1smentita dai •f atti. Senso cli freddo, dia rrea, an1u ria, stoma.t ite, d.epres io11e l)OrtaNano alla diagno.si 1sicu.ra d ' i111tosicazione mevcu1i.a1e aooit a. ..l\lla diagnosi se• g·uiva una pTo·g nosi no1I1 tJ~op,po ra.StSiicurante. La mn.latti'a, infatti. a.id andam ento grave, dut.rò 40 frio1~i .ed ebbe tei:rmin 1e in guarigione. Rinort o un F\l1r1t o d el .diario:
4° giorno. Tempeoo.tu.ra .s erale 37°.8-38°.2. :\1111ria 6. _c\umen·t a l!a .stomatite. lnlSonnia. Dolore d~ testa. Terapia. Sa.lasso 400 e.e. Ioode1'n1ocli-s1. Teobro111ina gr. 30. ~1ag.nesia. 5° giorrio. - · Tem·p eratura seraie 37°. 7. Nel. pomecig1g·io •s i inizia l '.eanissdone di piccola qu.antità di urina; 10 e.e. oig-ni 3 OTe -circa. Fieci ·dirurroic1he, però senza samgue. N.otte agitata. D·ue protoclisi. Teobr:omina 45 cgr. Ba.g no ·a vapore. Su·do111e profuso. 6° giorno. - Tempe,r atura se•r.ale 38°. PoJso piu tto,s to teso. Urine q·U antità 200 c. c. PS. 1004. La st-Om·a ti te è a um.entata. s ,cariche d~arroic:h·e a;c1quose. Notte in1sonne . 2<> .b agno a v.aipore. Magn·esia. Teobromina 45 icgr. 7° giorno. - Urin·e 400 e.e. P.S. 1008; a1cali11e. P:ochi cilind.i~i ,granulosi nel sedimento. Stoma ti te in a11me.nto. Scariche a.lv ine· ·abbon danti. Notte inso•n .n e. Lievi fitte a1le .ga.mbe. Qualche formicoài o. Non edemi. Condizioni generali buo11e. 3° bagno a v.apore. Colluttori. 8° .giorno. - T·empeT.atura .serale 37°.5; p. 96; re,s p1ro 28. Urine 500 ·e.e. PS. 1008 ; rulcalin.e. _..\lb. 1 %0. C'l oruri scarsi. Cilindri in dtsc:reta quantità. Cinque s1caTicllie alvin·e .n .el.Ie 24 ore~ . Dio lo.r i a f•asc.ia al.J-0 sto,m aco. Aumento d-e·gli e1d ·e·r ni. Leggera co111giuntivite. Dieta latteia. Due pro cto.c1i.si. T eo1b r.om:i na 60 .cg-.r. · , 9° giorno -· T,empera tura s errale 36°. 7. P . .00. Resp. 24. Ed.e11ni legigìeirmente a:umentati. Uri11e 600 e.e. PS. 1009. R•eaz. altcalina. Alb. 2 %o~ Cilindri. N,ella n·otte ·diiSipil1ea: senso .d-i amba·s cia. 1C'on.giu11ti·ve iniiiettaJte. Bagno a vapore. 100 giorno. -· Urine circa 11n litro. PS. 1008. Reaz. alaa•li.n a. Alb. 1/2 ~1>o . C[oruri i·n dtscreta. quantità. L a starnatine ha c.arattoo-e l1lcerativ-0 neorotico. Qu.attro 1scaritche alvine. Fitte alle gainbe. Purga -Olle0isa. T eob romina cgr. 60. 11° giorno. - Temper~atu.r.a 36°.8. P . 80: Urine c .{)~ 800. PS. 1008. ,Stomatite n1i.gliorata. Ti·e scartche alvine. Nottie il1JSonne. Fac.cia m·en·o e19.emato1s.a. Bagno a vap.o re. E,nteroclisma. 12° gio1·1io. -· 1~emroe1ratura 36°.7. P. 84. Urin.e 1 J.i tro. P S. 11007. R·e az11one al·caltn.a. Al1b. 1 %0. N'o tte insoUJne. 'fe1ob:nomina 6D ·cgr. 13° Giorno. - Te1n1.1 )eratura 36°.1. P. 84. Eclen'1i .sco.mpai~si. li'rin.ie: 800 o..c·. PS. 1008. Il rene dest1'0 al)bassato s.i pailipa abbastanza grosso. Bagn o a v~r:e .co1n •poco sudore. 14° giorn o. - T emperatura 37°. P. 90. Urine 800 e.e. PS. 1010. Alb. 1 %0 . L ing11a impa ni ata . ~otte migliore . 15° gior?io. - Te111per a tura 37'' . P. 90. Urin e 800 e.e. P 1S. 1012. Stomatite .p.1igliorata. Peso allo s tomaco. ETuzione p soriasi-ca .alla supe1-.fi·cie estensoria de'! carpo, metacarpo, .gomit-O e ginoc{,"hio. 16° gior1io. - A:pi1--essia. P. 84. U·r ine: PS. 1010. Citl in1d·r i a.b bondanti. Dalle s u(perfici deterse · della bia cca qua,lche emorra~a. Nause·a. pe1" i·l !lattie. Dieta idrica. Un vomito. 17° giorno. - ..L\ p i.resisiJa 1, U ri,11e 800 e. e. Sto2° giol'no . Temperatn ra 37°.4. Già {lopo 111a ti te mig·liorata. V enmre ·chtuso. Ri:pu gnanza 16 -O·r e clalla irri.ga·z ione si h •a ai11t1ri a completJa1. per il latte. Dieta idrt--~ca . Qualche vomito muI~e poche g.ooc'e di 11.1 i·n a e 'tratte col ca tetere coso. c:onte11gono cilindri ·Sicuri .e corp11scoli di pu.s. 18° . giorno. - Te·m ·p eratura 37°-37°.4. P .. 903° uinrno. - T en11pe'I·.a tu:ra .. el'a le 37°.6. Anu100. Resp. 20. Urir1e 800 e.c. P . 1011. Reazione 1·ia. Col catetere si est.rag·gono 5 e.e. di uri·na a~calina. Il bag:i10 a vapore i1on ll'ru dato ~ conte11ei1te cili11.dri ct1ri e let1 cociti n11111Prosi. dore. Vomit-0 dopo il ba,gno. Notte agitata. Do. \ lin1e11tazioT11e 1atte:a. Dia.rrea aCQlll O~ a. i i11i - l ori 0<l1nto1i aùle gambe ed al torace . zia In t on1atite. _Totte in onn e. Si sca lda l'arn19°- gior110. - Ten1•p eratura 37°.1. P. 92. U·ril>ie11t e a 21°. ~I aginesia t1sta. T eobron1i11a . 11e 600 c. e, R eazione ailca lina. Dolori di stoma1
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SEZIONE PRATJCA
co. Nau·see. Quattro vomiti bilio1s i ·n~ g'iornata. Stato di derpTei&s.i1o ne. Latte e.e. 500, Iniezione ·di ·caffei:n a. Magllle$ia. Proctoclisi. No·t te un poco più tranquilla. 200 giorno. - Temp·eratu.r a 36°.8-37°.1. P. 90100. Urine 500 1c.c, PS. 1012. .R1eaziooe ·ailcalina. Sed1m·anto. Cilind1ri gr.ainulosi e corrpusaoli bi1anohi. Peirs.i·st01I10 v1o miti e nausee. In1t.e.siti:no ohi uso e ri(pieino ·di liq1uidt. Caffeina. Te·obromiria. Notte d'iisore•ta. · 21° giorno. - T1emp•er.atura 36°.8-37°.4. P . 96. Uri:ne 700 c.c. PS. 101.1. ReaZl1ooe a1callin a. Album. 1 %0. T:ve vomiti molto a .c j,di. Purgainte salin.o che viene restituito. Puocto.c1lisi col solfato di ·sodJa1. Notte rt:Jra;nqui11a. .Sensorio bu101n:o., :è.20 giorno. - T.emp.e ratur.a 36°.6. P. 90. Urine 500 c,·c. Reaz.i one a1ca1i:na. PIS. 1012. Lingua paitiniasa. vomito mucoso. T:re scairiche alvi1DJe. Senso di .sete. Qua1che 1singhiozzo. Digalen. T1eobromima. Pr.oictocltsi, Niotte 1dis.creta. 22° giorno. - T emperatura 37°. P. 90. Urine e.o. 800. Dolori •ail.J.o stomruco. U·n vomito mucoso. ·Can·d izi1oni generali miglti..ori. N ott.e discreta. 11 mig0.i•OTamen1Jo ·COll t~nUÒ pl'O gres~i V·O nre i o,i·o I'ni .segu.enti. Pe:ris~stette iJ :seJJ.JS!o d1 i1aU1Sea :riese mo1J to .difficile l' a limentazione; po.i lentamente si attenuò 1an1dh·e questo 1disturb:o per .a vens:i ·una giuarigi10111e com;p1eta v1er.so 11 0 • 40 g1.or.n10. 1
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che rimasero aderenti .ai tess uti della cavità e .atl muoo .d.el canale cerv1cale ohe divènne le,g germe.nte opa1co. Così nonois tantre il comrp1elto riflu&So del·l a soluzione ado·p erata s i ebbe assorbimemto di mer<mrio. Amm es:so ciò, resta semp·r e a ,s.i piegare la incognita i:>iù irnpo.rtante, ·e cioè: P ·erchè ql1•e1ste gravi into ssi-cazio·n i mercuriali, a parità. di circostanze, si hanno solo · in ostetrirciJai, mentre manc a.Ilio in gin·e col 0.gia ed in 10hirur:gia dove p1e.11· 1J. 'u·s-o di ·S01luzi·oni ·disi1nfetJtanti all 1/2 o ,a ll'l %o mai ,si ·ebbe. la morte della rpalata? 1
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La Iu:n,~a es·p erienz a e 1gli ottimi riS1Ultati di ct1r.e ·mer1cu1ria·J..i i.In gìestanti luetiche st:runno a dim·ost.r:aire come lo s tato gravidi co j,n. queiste malate non determirui :una diminuzione ·di resiistenza 1per gli abituali prep·a rati ·m ercuriali. Per spiegare queste gr.avissime intossicazioni J 'ipotesi più 1sempli1cei è di ammettere che nell'1uteiro .gravi.d.o e d·~ muco del ·ca.male ·c.ervica1e po1ssano tirov.arsi 1d1ei corpi che v,aigaino a, .ft. ssay,e il ·s ublimato ed a trasf1ormarlo i.n un compo1sto ·chim,i1co ,p iù to1ssiic.o .p ,e r l 'organi·$1ffi10. Infatti 1d all'esame de1l icaisro etsp1osto e dagli altri ' simili .e.b e •si tro,v ano riiportati dagli .au·t ori si r.iicavia1 1l'imp~e!Slsi on1e .ch1e l'assorbi:m.e nto del subO.imato ip•o:tè eis s·exe di mi1lligrammi e ·c eirto in quantità m ·oilto iillferio.r i .ai 15-25 centigrammi ritemi..1ti come dose m ·o rtale dai trattatitsiti, che pur non esclu·dono l a to•J.J.e!'la.n zia .p er d asi maggi·ori. Dall'esame , dei n ·u mre ro1si avvrelesnamenti di st1bli-miruto corr-0sivo ·a '8Cop10 1suicida si potrebbe for,sie rilevaDe quali ci.r co1stanze determina- . roifl!o f!)iù irapi1damente l'e1Sito l,etaiLe, quali in·,d u ssero ·u na maggiore .:riesi1stem.zia ·e q.u aili faviorivon·o ~a gu·arigio,n ·e. Cento chi p1o rte,r à luce sull'arg·o,m ento farà ooisa mo~to utile., peI'IChè solo •umia1 .sipiegazion,e sci·entifi·c,a varrà ad ·eliminare ipe.r serrr1pre così perricol·o1S10 accid·ente. 1
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A ..spiegar.e . l'into·ssi1cazione mercuriale di or.tgi.n e teraipeutraru 1di solito si add11cono due concause, cioè: l'intolleranza in. dividuale -e la v.asta superfiçie di assorbimento • Queste due circostanze nel caco in discussione si p otevano escludere. La donna per anni a veva dimostrato sempre tolleranza per i ]Jreparati mercuriali e la gran.dezza della superficie irrig.ata era poc-0 superiore ad un guscio ·di noce. La vagina era es.elusa da ogni con tatto con la soluzione, essendosi messo l 'ut.er0 in evidenza con valve e pinz·e. Se si pensa che l 'irrig.a zione durò meno ·di due minuti e che sarebbe stata necessaria l'immissione in circolo di .c irca 30 e.e . .di liquido per iniettare 1 centigrammo di sublimato, si comprende coRoma, aprile 1920. me il criterio dell'assorbimento deli.liquido non possa ammettersi. BIBLIOGR ..~FIA. Si può puire •escl u.d·ere um·a pregressa lesion e deà rene p eTch è n rell.e 1prime 01re do11> 0 l 'ir:r:i,ga- 1\1. GREGOR YouNG : Avvelenamento mercuriale acuto per iniJezione intrauterina, tn «La Gizio•ne e sso mo·strò una vera iperfunziona lità n1etcologia »,.val. I, 1904, p. 31. difensiva. fino a che non venne sopraffatto. BOISSARD •e COUDERT: IntossicazÌ·One da subli. ~n . che l' intestino presentò valida resi·s tenza mato, i;n «La Gtnecolrogia », vioJ.. I, 1904, p , 92. G. ZIINO. « M1edi.cina :1eig.all e », Milano, 1906, v·oper tutto il perio,d o dell.a malattia. • ~ ume1 LI, p. 5~. A spietgiall'e il fat to, giova tener presente .C!he M. LABOURDETIE: Un caso di nefrite id.rarqirica ~l liiqu.id_.o 1ciroo.lando ·n el can.a le cervtcale e nelin seguito ad abo1·to provocato, in « L 'O.b1sté· la ziona infertoir e .d1ella .cavità uterin,a (l'ap 1 e~r trique »J 1910, p. 74. tura delle m ·r..mbrane ovl11a ri si ebbe solo 4 ore . TOMELLINI: Avvelenamento da sublimato corrosivo per ir1·iga.ziO'ne vagi1iale, in cc La Gmedopo) veniva a coiilt,atto ootn tessuti poco P rocol.ogia Mod.erna », 1911, vol. IV, p. 272.. tetti e c001 M>bo1n1dante mUJco. Il s11lblim1a1to ·della BA u x et ETIENNE: Intossicazione mercuriale soluz.i.one irrigante a contatto d.ei co1\pi a lb11- . morta le dopo un aborto, in « L ' Arte Oste... minasi d·ev·e aver formato compo•sti m erc11riali tric a», 1912, p . 159. OSSERVAZIONI.
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SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA. Considerazioni diagnostico-dttlerenziali sulla vertigine. (S.
~[ANNO
IL POLICLINICO
ERBSN.
Wien. klin. W ocherischr., n. 6, 192{)).
La vertigine può dipendere da divers e· cau:s e rnorb ose; le lesioni ·del nervo vesti·bol.are in un qualsiasi punto del suo decorso ·f·n docerebrale o perife·rico ; quelle del suo or.g.ano termin.aJe (labirinto) ; l'aumentata pressione endocranica • • (meningite ·Cr onica, idroceifalo, tumori cerebrali, ecc.); l'epilessia, i disturbi circolatori del cervelio; diverse malattie generali (.anemia, leucemia, intossicazioni croni·che (da piombo, caffè, nicotina, alcool, ecc. ), .affezioni miopardiche; isteria; nevr.asteni.a. La vertigine da aumentata pressione endooranica si distingue per il suo carattere. continuo con aggravamenti accessuali; mentre i mala ti di vertigin.e vestibolare stanno perfettam ente b en e negli inte·r v.alli _tra i singoli accessi. I casi nei quali la vertigine non ·è che un sintomo concomitante delle malattie sopra nominate, si ·riconosceranno facilm,e nte dal complesso d·ei sintomi. La vertigine è in .alcuni casi rotatoria ~ a ccessuale, accompagnata da ronzii alle or·e.cchie, n·ausea e vomito; · si tratta allor a deJla sindrome di Menière. Nelle affezioni vestibolari acute la vertigine è accompagnata d.al tremore oculare (contrazioni nistagmiformi). Questi tremori oculari da affezioni vestibolari si rendono facilmente evidenti nella po.sizion~= laterale dei bulbi (nistagm o orizzontale). Ìl nistagmo consiste in un movimento rapido e in un movimento di ritorno lento dei · bulbi; l.a direzione del movimento rapido indica la direzion·~ del nistagmo. Più tipica a ncora per le affezioni dell'orecchio interno è !'.associazione di nistagmo orizzontale e nistagmo rotatorio. Queste contrazioni nistagniformi non sono un sintomo duraturo delle lesioni labirintich e; esse scompaiono dopo 3-4 settimane; nei casi nei quali l'affezione df:ll labirinto è cr onica fin dal suo inizio, il ·niistagmo è totalmente a.ssente. In q uesti oasi si diagnostica l'affezione dell'assenz.a delle reazioni not111ali del nervo vestibolarf a diversi >stimoli : 1° Nistagmo calorico. - Se si ·eccita ip un i11dividt10 n ormale il I'1e-rvo vestibolar,ei facendo scorrere n ell condotto u.ditivo {Per lh-1 minuto dell'acqua a 20° campate un nistagmo verso la pa11.e opposta a qiue1la eccitata; oontemrpo1·a neamen te rr'irrigazione provoca vertigine rotatoria. e ora il malat o chiude g1i occhi, torca col dito t1n punto determinato e ,poi dQI>o
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FASC.
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averne a1lil1o nta.nato :iJl dito oerca idi ritoccare lo stesso punto, non vi riesce; il dito si sposta sempre v~so il 'l ato deilil'orer.chio eccitato. Se l'iind'ividUI() si l~a in piedi, esso toode a oadere cLa.l ilato ,d ell'orecchio eccitato. Di solito dopo 5 minuti scomipaiono tutti qu,e sti fea10m eni. Se in un indiviiduo mrunca.no questi fenomeni di reazione all'eccitazione ,c alorica del vestibolare o e.ssi sono da un lato meno ·intensi che dall'altro, se ne può dedurre che il corrispondente n1ervo vestibolare è 1poco o wffatto eccitaJbile (in seguito a1d ·e.mocr.agiia, infiam1nazione, ·siifìlid·e) oppure che i1 nervo non è in glraido di' oon,d:urre gùi stimoli (.per cause to.s1s.iche, per triaruma, m eningite, aneuri.s ma al1la base dle!l c.r.anio, tumore 1de1l'acustico). In .alcuni ca;gi 'le :reazioni son-0 .presenti, ma incomplete: può aver si :iìl nistagmo, mntre ri·escon.o n·egativi il segno del dito e la caiduta ver.so la parte eocitata. In qu·ooti oasi si ammette ohe le connessioni derl nervo coi nuclei dei mruscoli ocuilari sono conservate, mà che l·o stimolo non ha· ,p otuto pervenir.e al ·cervelletto. 2° Nistagmo rotatorio. - ,se ad un indi ytduo si fanno fare 6-10 giri seduto su una sedia girevoi1e m·entre la teista ·srta :p i·egiata in avanti, interrompendo ad un tratto il movi• mento·, l'indivi,duo presenterà un· intenso nistagmo rota·torio se volge gli oochi verso il lato opposto alla dil'lez.ione dellla rotazione. Questo nistagmo n,o n dura se non mezzo min1Uto. Dul'lante tale .peri~da si poo:sono anch~ osservrure la devi.azion1e 001 dito e la caduta J.aterade, come ·dOfPO l'intezione di aicqua ne~ l'oreoohio. Quelsti fenomeni .d i neazione mancano ·O sono indeboliti n egli individui nei quali il n·eirv.o vestfil:>olave è leso. , 3<' Nistagmo galv. anico. - a) L'anode è posto su un orecchio, il catode suJtl'a.ltJro. Con una corrente di 3-5 mi~lia.ID1pè.t,e si ottiene alla chiusura d~ circuito, un nistagna dliretto verso il catode; ' b) L'anode è su l petto, ill catodie ru un orecchio: con una conrente di 10-20 miJlia.m11>ère compare un nista,gmo rotatorio verso l'orecchio .eccitato. Invertendo la oorrente il nistagmo av·vien·e in direziione opposta. Anch.e questo TI.Jistagmo è aissente neli casi patologi~i. Que·s ti m-ezzi id i inda·gin e -rendooo rpOlssibile di ri001n oscere il a natJrura org·ani-ca d·ella vertigine .a;ocusata da.I m1a118Jto. In molti casi i~ 1nailato rpre~~nta nistagmo srpontan.eo e il fen•o meno di R·amberg positivo. LI nistagmo .81}ontaneo n on in.di,c a n·ocessariumente una lesione del labirinto: a ) Il nistagmo è talvOllta otti.co (p. es. , guardando dal fine~trino di lln treno in corsa, fa I
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SEZIONE PRATICA
een.d.o una salita con lo sguardo volto all'insù,. talvolta dopo lunga permanenza all'oscuro). Il i1istagmo ottico è oscillantte; il bulib.o oon egu·a1e rrupidità si sposta e ritorna alla .p 0s izior1e primitiva; mentre i[ nistagmo vestiibò[are è ca• i~tte,rizzato dalle contrazioni nti·stagmiformi. Il iustagmo ottico è spesso .a·ccompagnato da contrazi.on\i. sincrone delle palpebre e da· movimenti a pen,doJo della testa. Lo sguardo laterale • eh.e ini.e.nsifica notevolmente il nistagmo v-estibolare non influenza affatto i1 nistagmo ottico; b) Nelle paresi dei muscoli oculari si manifesta ii nistagmo soltanto quando lo sguardo è rivolto nella ·direzione del muscolo paretico; e) Il nistagmo aiecampagn.a v.arie affez,i o·n i , cerebra1i e mido!J.Jiari (sc'leroisi a placche, aliterazi()ni d el cerv.eilletffo , sirin 00-omie-Ìia ' tumo·ri e asc·e.ssi della r e.gione quadrig•emina, acromeg·alia, tumori dell'ipofisi, ecc. ). In queste aff-e. zioni il nistagmo non ha caratteri tipiçi; di solito si han110 delle contrazioni nistagmiformi. Questo nistagmo da lesioni del sistema nervos o cent~ale .sri di1st:ingue .dal .n ista:gmo labirintico ~r }a S:lla fìs si-tà. Il nistagmo che accompagna le lesioni del labirinto sparisce· dopo 3-4 settiman·e. Le .affezioni cerebellari provocano un nist·a gmo verso il lato della lesione ' mentre le !es.ioni del n-ervo vestibolare nel suo decorso periferi.co provocano un nistagmo diretto verso il lato sano; d) N.ell '~strema posizione la.iterale deti. bulibi può aspparire il nistagmo in individui nev.ro1patici ed anche in individui normali; in questo ultim~ caso il nistagmo indicherebbe, second~ alcun1, una deb·olezza latente dei mus.coli oculari; e) Il i1ista·gmo i.sterico· consiste in trern.o.ri rapidi e àcces1s ua1i ·dei rb ullii; l1e• oscil[azio-n i so110 ampie ed accompag.nate da blefarosparmo e da liev e c.onverge·n za ·dei bu·l bi; f) Se i'l nervo vestibolare è ipersenisibi~e può com.iparire il n·iSJtagm10 neH'esten sio1n e o nei movimenti rotatori de'l'la testa. Nelle affezioni vestibola·ri si constata un altro sintomo, quello di R omberg. Questo sintomo può ·d iJpendere :però an·che da .alterazioni di -senisiJbi!liità d'0 lla pii.anta· dell ·p iede (in seguito a polinevrite, a tabe}. In questi uJtimi icasi però i malati ·non accuisano vertigine. 1
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POLLITZER. •
Il reumatismo. · (Prof. E. Roos FREIBURG. Milnchn. Med. Wochen,sChrift, n . 4, g·ennaio 1920). . Il con.e.etto di .r eumatismo è c.o,m iplesso perchè con -es·so si cornip:rendono una seri e di affte._ zioni, che ·m .alg.rad-0 lesi.ani a·n ato•m ich.e insi1
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gnilfì..ca.niti, deco.r.rono con grandi dolori e oon alterazioni f111Dzionruli dell'appairecc.hio motore (Quiµ:lickie). Queste lesionii ora attJa1ccano i muscoli, ora Ie articolazioni e fino dall 'antichità si è voluto metteir le in rel.aziorn e oon intltU:enze ·atmosf.eri.che 1e raffll'iedidarm.enti; negli ultimi tempi .si è d.a ta giramide importanza alle cau·se tosisl ·0h ·e ed infettive. , QuiaJLch·e quad.r o morboso è stato già .sepa·r a to dal vecchi·o co·noettJo di re1umatismo, p . e., la p10 1liartrite reu·m atica acuta ·che alla sua voJ ta può esser •SU·ddtvilsa i·n div.erse u1n ità etiol101gi:che e 1cliniche. Il Xleumatisni:o coJp:Lsce il te:ssuto i.n.terstiziale lai ·capsiula fibrois a, i 1egam1enti, ,e pe.r ciò gli aut 0·1i francesi parlan·o di diatesi .fib.ropilirustica. Le nostre cognizioni anato·m oupatologiche .sul ·r eumatiismo son.o molto i.ncompil ete, p e!rchè quasi mai ci è dato di 1s1Judiare l '·e sordio -della malattia sul .cada;ve:re e le alteraziron:i icrO!IliClhe non ·S'O n·o CO'SÌ chiare appunto p err.dhè .dat~no . da molti ann~, e poi ·è molto difficile\ g1ud1car.e le alterazioni del tessuto .connettivo dei ligamenti ·e delle f.asce . · Neil reum.attsmo musieiolare 1Si ritrovano alle volte dei nord uli e d ei ·c:0rdoni ritenuti .o·eT indurimenti fibrillari e callosità reumatiche, ma Auerbach, Binz e Adolfo Schmidt non , rinvennero nelle fibr.e rnuscolari, nel connettivo e nei nerivi nesisuna alter-azione anatomica. On1de Ado~fo .S ehmidt ritenn1e il pro1ce1sso· n1.ialgico .di na1tura lfunziona1e ·aon,s itd:erra.ndlolo ,q.u .ale u:na neuralgi.a d·elle termina:z1ioni n.e rvose nel muscolo, e porta in a ppoggio della su.a teoria il fatto .che mai per il reu·m atisano · 1si io·sservMlJO paresi o atr:ofie. Il .do1101re stesso è 1ocaiizzaJto iprinciprulmeinte ne~I.e inserzi1oni mUJsioolari n·e lle qu;adi si 1sud.divid.on·o le termi·naz.i1oind. neirvo1s·e sen1sitiiv.e, men,t re le termi.naziOIIli !l1!ervosè ·m otorie ,s i .su.d·divild on10 piuttosto nel ventre mu - · ·sciola·r e. Roos non aic.cetta qu.esta ipo tesi; tr.ova natu,rale ·che il dolore sia 101calizzato pr.oprio 'là mre si suctdiivi·dono le t er.m.in,a zi·oni nerv·oS'e sen1sitive .e si .s.p.i·eg.a l 'integrità ifu.nzio.n ·ale del muscolo pensando .c.he l'infiammazione attacchj so~o il te·ssuto con11ettivo intrarrnu.s coJare. Quinck e batte la stessa strada, egli rilev.a le caratteristiche del processo, la rapidità del suo comparire e sco·p arire, .e. cerca metterlo in pa ~ rallelo con certi processi transitori che si esserv.ano n·él tessuto connettivo de.Jla p,elle, più facilmente contro·l la:bile, p. e., certi stati infiammatori dopo l 'assunzione di qualche medicamento, gli esanterr1i da siero, l'orticaria tossica per l'uso di aragoste e l'ede1na circoscritto acuto da lui descritto. Parla in favore di una 1
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origine comune interna la combinazione d el reumatismo articolare ,acuto coll'eritema n odoso. Qt1incke sospetta che i1ella mialgia acuta, nella artrite rell'matica si svolgano nel tessuto conn ettivo intra m11scolar.e a naloghi proC·essi a qt1elli che si osservano nel connettivo d·ella pelle, nell'orticaria e nell'edem a acuto di Quincke. Le une com·e le a·l tre sono fugaci, h a nno. t1n a certa ore·dilezione uer - -certe loca1ità; la. dolor.abilità nelle form·e mialgiche ed articolari può spiegarsi, pensando forse che le lo calità attaçca.te vengano incarcerate fra la fascia ecl i capi articolari nei movimenti d ei muscoli e d elle artico·l azioni. Nei tempi andati si è data un'·ece~ssiva importanza al raffreddamento quale causa morbosa. Schonlein nel 1840 ammetteva che 80 malattie potessero esser.e. prodotte d.a questo, ma le o·p inioni mutarono poi e Virchow colla s u a scuola l o abbandonò considerandolo come un con cetto troppo ·elastico e perciò non ,ç.orrispoin 1de·n te 1ad e.sattezzia scientifica . Q11ando ai t empi di Koch si scoperaero i g·eneratori mioroscopi co ·di molte maJlattie, i m edi-ci riseiro ·d·el concetto profano del raffreddamento. Solo quando si incominciò lo studio d·ella teoria d eJ1'immunità si comprese che i germi p ~to g·eni p otevano essere attivi solo se attaccavano un organismo che fosse s11scettibile di infezione . e si tornò a pensare al raffred.damento. Chodo11nsky p erò an.che recen temente n ega che il raffreddamento possa esser cau sa di malattie. Dop o un bagno freddo e caldo egli si esponeva per 11n'ora ad un violento vento gelato o do1)0 eh.e. era sudato indossava l111a camicia di lan a, bagna.ta e si esponev.a al vento fredd·o. Mai ammalò sebbene n el suo sputo e s11lle t onsille, oltre i ·s oliti saprofiti, esistessero str e.p tococchi e stafil ococchi. È vero che aveva 57 anni, ma è vero a ltresi che com e appassionato alpinista d'alta montagna era rotto a t utte le intemp•erie. Il maggior numero degli at1tori oggi ritiene che il raffreddamento possa esser causa di malattia. Per esso il sangl.1e alffiuiis ce agli organi interni e queste. anormali condizioni di irrorazione sanguigna da sole possono produrre alterazioni dei tess11ti (raffreddori, bron chiti, catarri intestinali, mialgie) ed i profani i de11t]fican1d'O la ca:uis a coll'effetto dtcon10: è raffreddato. Probabilment.e esiste anche una diretta azione dannosa su orga ni vicini ad t1na regione perfrigerata, p . e., una ischialgi a che si svilu1)pa q11ando t1no sta seduto a 111ngo su una pietra, o una paralisi del facciale che si sv1lup1)i nella metà della fa ccia battt1ta dal vento fre cldo in tln 111ngo viaggio. I
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Goldscheider an1mette la mialgia e l'atralgia puramente perfrigeratori a .e distingue questa azione locale del raffreddamento da quella azione dannosa che si sviluppa in tessuti lontani dal luogo della · p erfrigerazion.e per effetto vasomotori o. A queste ca t1se poi bisogna ag·giungere il• fa ttore infezione, che si sviluppa s11l terreno del raffrecldamento, poichè questo favorisce l'attecchire dell'infezione mobilizzando germi p a togeni latenti, qt1ali s i trovano in ogni organismo-. Keysser ha trovato che negli animali da -esper imento esposti a d llna corrente d 'aria umida e fred·d.a le opsonine si abbassano fino al 50 %. Praticamente ha g·rande importanza il fatto, a tutti noto, che i microrganismi generatori della poliartrite reumatica acuta hanno il loro punto d'entrata nell 'organismo dalle tonsille. I generatori della p oliartrite reumatica acu ta (non identificati ancora) possono ritn an·er e latenti nell organismo per molto tempo ed essere valorizzati poi da 11no sforzo eccessivo. Muller e Quinck e hanno raccom andato nella cura delle artri.ti cr onich·e, assieme al massag_ gio, la tiostn.amina (fibrolisina), alla quale si vt1ole attrib11ire la facol,tà di r ila.ssare il tessuto cicatriziale. 11 R oss l'ha u sata nei vizi cardiaci pensando che la sua benefica azione poteva forse esplica.1·si s u ll·e valvole e sulle co rde tendin ee delle valvole, e gli pare di aver ottenuto qt1alche risultato. E gli 11sa la formo~: · • Tiosinamina 2.00 - Glicerina. 4 - Acqua distillata ad gr. 20.00. Più volt.e alla settiro.ana 1-2 cc. della so lu, zion·e riscaldata. Ed ora poche par ole st1l nt1ovo m etodo di rt1-' ra ·d i Heilner clelle artriti croni che. Egli .nelle s11e ricerche è partito dall'ipotesi di Umber,. che i depositi di acido urico nei tes• st1ti ·d·ei g·ottosi n on dip endano già da 11na d eficiente secrezione renale, ma da una a11mentata affinità dei tess11ti per l'acid o urico. Ogni l1omo anche sano dovrebbe av·ere dei depositi di acido u r ico data l'affinità di questo per le cartjlagini, e se qt1esto non sl1çcede la causa si deve cercar e in t1na difesa fisiologica dei tessuti contro qu•e sta affin ità. P er aumentare questa di fesa organi ca l' ..\. inietta ai mal.a ti estratti cartilaginosi di anim ali (sanartrite) . Nel corso di più settin1ane egli pratica 6 iniezioni: 3 di estratto del)ole e 3 di ·estratto forte. Questo provoca reazi oni. con fenomeni gravi (febbr e. m~.les sere, vomito, dolori). È certo che l a sanartrite influenza beneficam ente gravi malattie articeflari croniche contro le q11ali n oi possediamo così pochi rimedi.
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PERGBER.
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[ANNO
SEZ IONE PRATI CA
Sintomi nervosi e muscolari nelle artriti de· formanti. ( C-OntributJ alla patogenesi della sciatica). {:\I. Jt.;N GnAHL. Wie1i. kliri. lVot lien,scrifl, n.ur•
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possibili d.e' movtm en.t i, i quali compromettono i prunti di m·i n·or resi stenza (cartilagini d·eg·enerat·e), pt1nt.i che dànn.o al.lo1ra origine 1a i rifl essi sein si tivi o m .o,t o.r i. POLLITZER. ) 1
1n.e.ro 5, 1920).
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La ·s ciatica più ohe un.a n1alattia è u11 eo111' . ple.sso d.i sintoµii : ql1esto .complesso p11ò essere •primitiv.o o seico.n da.rio. Col progred·i r.e d·elle co.g nizi.oni si ved•e1 restringer.si sempre ·p iù il campo d ell a sciatica lJl'imitiva. ì\Iolto sipess·o l a scia1ti ca nr0,n è c.h e un sintomo deLl' arrtrite lombare d e~fo1 ·1nan.t e . In questi cas.i il dolore nervoso è di ·s olito accoim pagnato da sintomi. a carico dei mu.scoli: contrattu.r e' ml1scolari e mi algie ( lornba~gini) . L e ri c€rche rontge11olo1giche e~.eguite d.a,l l 'A. e.scl11do110 che i fenomeni d'01orosi po'Ssanò di1Jen dere dJJ un'irl'itazion·e meccanica da .p art.e delle o·ss a defo,rn1at1e; €tSSi non dipendotDiO' nem1ne·n o dalla ;propagazìion·e di proic essi inf.ettd.vi art'icolari, ai musc.oJ,i ed ai nervi (ciò ·è cli.m 0strato dalla sede d.ell e contratture e· dei dolori el daÌ l'eSlten1 s ione topograifìicia di qu1e1sti ultimi), E:l n-0n sono nepp·ure una conseguenza delJa contratt11ra muscolare (.si os·servano in .m olti casi nei q·uali non esiste ·contrattura) . Contratture e mial·gie si osservano spesso anche i1elle artriti croniche della spalJa. N el1e artriti d·eformanti le alterazioni patologioh•a sono di natura dege11erat.ivai e risiedon·o primitivamente nel tessuto cartilaginie o; ,so.lo più tardi è colpito il tes's uto oss·eo. Ancora più tardi si manifesta la d·etf·o,rmazi onie, conseg11•en·z1a d 1etl1a funzion·e mecca ni.ca d·elle ossa diin1·t nuite di resistenza, e la ·n ·eoforn1azione oss.ea, r iis u.1• tato di 11n processo reattivo. Dt1rante i movim.enti arttcolari, quan·do an.c ora il so.J·o tessruto cartilag·i-neo è leso, esso sa 1rà g·ravememte comprom.esS'o no.n .p o.tendo sopportare l e1 ressioni e ten,sioni che le parti vicin e sane gli ·comu11:tcano. Dal tessuto in tal modo irritato partono d,egli stimoli oent.riJpeti, che 1)rov.ocan o per via riflessa contratitu:vei m11soolari, mia:lgie e dolori neTVosi .(rper e1s. la sciatica). Qu•esti riflessi han·n o per oonsegu.enza l 'imn11o:b iJizzazione imm,ediata dell'.artioolazi,one e .salvaguarrJano in ta.I m ,odo l 'i-ntegrità dei tessuti lesi. I 1 i fl e~r~ i n1 o to·ri o sern1si1tivi .s101n o sp.e:s:s o p·r e.senti ·q uando manica ancora qt1a1 sirusi d·elfor1nità vi ~ibi1le1, qn1ando .n emmeno· .ii.es.a me rontg1eIlologioo dim.ostra a lic .una a:normalità. N.ei ca.s i nei quali il proc.esso mqrboso è talmente intensa .ed 1e•ste1so, ·d a inihi.r e o ctim1i11uire gTaven1ente la fu.nzjone dell':artic0la'Zi·o1I1e intera (-rom e in m-0ltie forme ca-ps11.Ia1ri), le contratture · e i dolori s·on-0 ·sca.rsi. Soltanto se l'articolazione è nella s ua inag·gior pa.rte i11tegra sono 1
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Espettorato sieroso dorante la torapeniesi. B e·rlin.e r
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Kl.inisclie
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Wochenschrif t,
1919, 5 maggio). L 'autore Tic:ord;a che n1eJ 1879 os•se:i:vò il se0·11ente caso l a cui l)llbbli cazione egli differì in o ' attesa di ben precisare la patogenesi del fe-no111eno. Una donna di i5 a nni era affetta da pleurite sinistra. Sei settimane1 dopo l'inizio della malattia entrò ir1 os1)e<iale. Il liquido nella cavità IJleurica sinistra raggit111geva in· avanti la terza costola ed indi etro la p11nta della scapola. I l cu ore era Stpostato verso destr.a. L a feb bre era alta. Poichè la dispnea era molto grave si procedette a lla evacuazione del liquido. Senza .alc11na .aspirazione ft1oriuscirono nel corso di 40 minuti . 1500 cm·c. di li1quidò sieroso l e·gg·ermente torbido e gialliccio. l\1a quando i1e erano d.efluiti 500 eme. si m ·anifestò una tosse . violenta per c11i si re ~ie n1eoos:Sario toglier·e l 'agocannula. La tosse era dapè)rima secca, ma l lOi si accompagnò ad espettorato sieroso si- . mile a l liq11ido u scito dalla cavità pleurica. ì\tientre defluivano gli a ltri 1000 em e. di liqui- , d 0 s i aselo'ltaTono :rantol!i. tT a.cheali, r.antoli a· g'rossie bo1lle in .coll'rispo.n der1z.a d el p,o lmone sinistr.o, mentre al lia to clestr~o· il :l'espi•r o i.erra asv.r:o. Contemporaneam·e nte a lla scomparsa dei r.antoil i ~ss av.a la esrp:ettoraztonie, oe1 la pazi elfite, che e•ra di s~:no:i.ca .e cian1otica1, ·Ciominci ò a 1r.espirare tranq11illam#ente. Otto ore dopo l',oper:azione la tosse e l ' espettorato erano completa mente cessati. Non c'er.a no sintomi di pneu• motorace, riè l ' espettorazione sierosa pareva a ccompagnarsi a .diminuzione del liquido pleurico. Immediatamente dopo l 'operazione comparv~ro segni di reespansione graduale, ·con la diuresi l'essuda.no s i .ais1s01rbì e la. :p azi·e1nte fu ,dimessa gt1.a ri ta dopo sei settimane. Dopo questo caso l' A. st1 12-00 torac.e·n tesi praticate. ha solo due altre volte ·o sservato una s im ile espettorazione sierosa. Qt1esta re~ativa immu.n ità a tal.e' complicanza pericolosa egli l '.attrib.u isce .a lla precauzione di sospendere l ' operazione non appe11a compare la tosse. ·second 10 Aip·p ·el, q11esta camplicanz.a è dov uta o a ll'e.c1ema o alla pemfio1r.aziorrue del pulmone, p·e r modo che il liquido i:>lel1rico passerebbe negli alveoli p ulmonari. ì\1a è più probabile che l 'e· spettorato sieroso sia dovuto all'edema pulmon are post-aspirativo. La rapida decompressione produ ce un rapido afflusso di. sangue ai pul1noni, i cui vasi d'alti.:a p arte sono diventati 1
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particola rme·n te p·e rmeabili e porosi :a causa In effetti la chirurgia ha .p er scopo di 1nodidella prolungata compressione. Da ciò la fuoficaire o di irimruovie1:re le 1pairti &natomicamenite riuscita di molto siero negli alveoli, in quana1terate. Co's ì si giusti:fi.iea J, app81Ildicetoctomia, tità inversamente proporzionale alla quantità l'ern• iotomia, JJa tonsillectomia, la p:vo.sta.tecto• di aria contenuta negli alveoli ste&Si. mia, l'iste!I'!ootemia, ·l a ga>sctroenterostmnia. Ana s ·e il liquido es-pettorato pro1v enisse dal verloga.mante 1Si può 1anche giwst1ficane !a tiroide~ samento pleurico attraverso una lesione della ctomia i11 casi di gozzo .sempliloe, .n-0n tossico, pleur.a viscerale, la sua .oostituzione dovrebbe qu an.do .anche non .s:ila ecces~ivamente vo1.1uniesse•re identica a quella del liquido pJ.eu~ico. n0so. ·L o stesso non piuò dirsi nei rig1t1ardi del Nel caso invece sopra ac-cennato l'espettorato gozzo es.oftalmico. • aveva il -peso specifico di 1024 e conteneva il ~'\..lcuni chirurgi tro•p;po entusiasti della loro4.2 % di .albumina, mentre il liquido aspirato opera nella .cura del gozz·o es-0,f talmico afferaveva il peso specifico ·di 1020 e conteneva il man:o che l1na tirotde ipe·rfunzionante h a biso3.5 % di albumin.a. gno ·d i tnteirventi come u·n '.appendi·ce intìa.rn- · Evidentemente la tosse manifestatasi durante ·m ata. la toracentesi costi t11isce il primo segno di una C-01me non si .esita aid .asip•o.rtare ·questa, cosi notevole iiperemia .attiva de~ pulmone, nel quale non si d·eve esitar.e ~d asrportare la ti.floi.d e mado-po una lunga compressione il sangue e l'a- lata. lVIa è f,a.cile contestare che l' a;p:p·endicite ria affiuhscono improvvisa.mente. è' un'affezione locale, mesntre l'iJpertiroidismo eIl primo eff.etto dello svuotamento è il ritiologicamente, clinieamente, fi·siologicamente torno· in sito agli organi spostati (cuore, mPha molte e laiighe relazioni' .con ·l 'intero organidiastino, ·diaframma). A misura ·ch~ lo svuotasmo; che l' 3'J)pen·di1ce è un o1'gano senza funiiiomento continu.a il pulmone .si esp.a nde .e se ne m.entre la tiroi de è t1n otr.gano vita1e; ·c lle qualche -0stacolo (dolore, aderenze, ec.o.) impel'appen.dice, n~'.J.l'ap,pendi·cite, contie•n e 1g ermi disce questa espansione g li alveoli invece di settici, mentre la tiroide iperfun,z ionante n·on aria si riempiono di liquido trasudato dai vasi è in.f etta; e che infine 9rati<'amente si è dimocongesti. Se infatti si fa l'asco1tazion.e ·d urante ·s.brato che l'aa>v·endicectomia. rtdona J.a salute ed la evacuazione del liquido si ascoltano numeil completo benessere ai ipaz,i enti, mentre i ·arosi ·r antoli nel punto d ove pr ima il respiro era sp.o rtazione tota.le d eJla tiroide ·co.n duce all a debole. e allontanato. cia ch.essia strumipriva., ·e J '1asp10.rta.zi.one pairLa rarità di questa complicanza della torazia1e, alla fin.e d ei ·oonti, non è te::r:aoe11.ticacentesi si deve al fatto che lo svuotamento di mente efficace. solito si fa poco dopo ch e il pulmone è colpito Si è sostenruto, e si sostiene an.cora, che Ja da collasso : quanto più a lungo dura il colcausa del morbo di Ba!Sed·o·w noo sia primitivalasso tanto m.agiore è la. perdita della elastimente lega,t a ad una disf11nzion e d eilia tiiioide, cità pulmo.n are. e l'aumento della permeabilità e cihe. questa sia una m an if e.staziorn.e .secorudadei vasi. Come misura prev·entiva della comria, o, qua:nto me.no, lino d·e i pro,ce.ssi, il ptù ·plicanza stessa il Korach consiglia di sostieiVidente ma forse non il più importante, del tuire il liquido ev.acuato con gas, per modo che tu.flbamento funzionale di tutto il sistema endo, la reespansione del pulmone a vv·e·n ga · gradacrino. Con tale oonceziol'l:e l'intervento chin1rtamente. gico apparirebbe a'Il·Cora. m.eno giu•s tificato. dr . M·a , a •p arte ciò, Ja cura chirurgiieia non si r CHIRURGIA. giustifica ne1ppure ammettendo dll'e l'aJlterazione tiroidea .s ia l a cat1•sa1 prima eid unilCa dell a sinGli insuccessi della tierapia chirurgica . drome. del gozzo esoftalmico. Del resto, 1'ine.fficaicia d ei metodi chirurgici è (BRAl\I. Endocrinolog y, d1cembre 1919). di•mo.st:r:ata 1dalla l<)ro stessa moltiipl'ircità: ogni forma di inter,·ento è stata sucressiYamente a:bCome per molw rultre .q u.estioni mediche, 1ia ricorrere ad altre non meno terapia d€l gozizlO, esofta1mico ha s1Ibito la in- ba111dona.ta ' oer . flt1enza della moda. Gli interventi thirurgi.ci per'ioo•l ose o inutili. Da~prima si tentò la tiroiid·ertomia tota1le. sono stati ritent1ti per un certo peri.odo di tempo il mezzo 11nico, esclusiv-0, sic11ro per curare Constatati i dis01stri (alta !)ercentl1ale di morti ·l a sindTome basediowia.na. L'espell'ienza ha di- per l'atto stesso ope ratorio e .cachessia stru.n1ipriva) si passò alia tiroi clectomia di un _1obo. . mostrato l a eccessività, se non l'asso'luta falLa tiroidectomia di lln 10bo dette risultati lacia, di que ~to giudizio. Senza ·dire ch e an.che scarsi o nUlli. t eori.can1ente c'erai .da presumere che il gozzo Si ricorse allora alla tiroidecto1nia di ambe e~oftaimic-0 non si trovava, come non si trova, i lobi e se n.e ebbero i 1seg1.len·t.i risultati: posn el campo della chirurgia. 1
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sibi1it.à di asportaire le paFatiroidi con 1o sviluppo di teta.nia, ri·generazione del tessuto alterato :oon la riicomparsa de1lla stndr-0me b.asedowiana. La legatura di una o di .acm·bo 1e carotitd i d'Oveva, seoondo il pensiero di alcuni chiTu.r:gi, diminuire l'attività f:unzd.•o nale della tiroide diminuendone la .circolazione; ma .all'atto .p r.atiico la circolazion.e collaterale .s i ristabiliva rapidamente peggiorian1d o le condizioni dei pazienti. E ciò senza tener oonto ded. decessi 'Provocati dall'.a tto orperatorio. Si credette di ·p oter avelìe migliori risultati da:lla legatura successiva ·dei vasi tiroid,e i seguita dall'a.spoTtazion,e deill'ocr.gano. A p·arte i du.b bi ·r isultati, la percentuale dì morti consegiUJente .a11a 1p1llura[ità di intervie111ti rese il metodQ, subito sconsigliabile. Ebbe Ml•ahe il suo .p eriodo ·di voga la simp1a ticooctomia o 1riesiez:ione del simpatiioo cervicalie, che provoc ava un temporaneo mi1gliora.m.ento dell'eso.ftalm.o, lasciando immodificati glfi. altri disturbi. ' N·on più brillanti risultati ha •dato la tim.ec.tomia con o senza tireodectomia. Le iniezioni di a.equa bollent~ -0 di chinino, n0lla tiroide, 1allo scopo di dtstruggerne in tut- \ to o ID parte il par:e'IlC'hima, hanno su gli interventi -chiru.rgici già accennati il vanta.ggio di eissere meno p:erioo1l-0se. La effi·cacia della r·esezio.n.1e d,e1 col{)n) ipreconiz.z,ata da Arbuthnot Lollle, che conisidle:ro come causa primitiva d.el gozzo esoftaJmico1una infezi·one di quel tratto dell'intestino, deve essere ancora ctimostrata. • Ber quel eh.e rigururda la tirod1dectom.ia, l'op1er.a.zione che ha fn,contrato più favore pres1S10 chirurgi, è anicora cointrovers·o se es1s a d ebba eissere totaJle o parziale. Pare ohe si sia 1generalmente ieoo.trari per l'aibl·aziione oom•p leta, ma l'a:coor·do non è stato rag1giumto sul quantum di organ·o 1d-ebba 1a;siportamsi per avere degli e ffe t.ti isi oori. Qualcun-0 s:ost.ien.e che .si debba lasciare in sito un terz,o, altri un quinto, altri un sesto1, ed altri perfino un ottavo. An1che questa incertezza non .oonJferisce serietà al m·e todo. Non è dubbiio ch e ci sano condizioni nelle quatli l'interv.ento chi1i1rgico è n on· .soJ.o indicato, ma in1cti1sipen1sa.bile: quando il volume del g.ozzo è tale da prodUTTe fen~me!lli di compress~one degli org~ni vicini e quando c'è rag1o.n ,e .di sospettaTe una <}egen.erazione .cancerigna. Ma nelle .f orm e ordinarie di ,gozzo esolfta.lmi·co l'illlteTVenito chi:rurgic-0 è, a di·r p1oco, superfl uo. La chirurgia deve avere rap~orti con. quest.a aff.ez:one analo.g hi a quelli che h a 0 001 1l•a ,pol-
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monite, ool tif.o, con la scairlattim.a. Nella palmQ.Qi te l 'inte.rv.en to ,d,el ·Chirurgo è ri·ch:i!esto oolo in caso di emp.iema; nel tifo in caso di rperforazion·e intestinale; nella ·s ca·rlattina in caso idi una grave mastoidite oonsecutiva ad otite media ffila;>1p urata; nel goz~o esoftalmico solo quando •Si hanno fenomeni pericolosi di compressione o degenerazione cancerigna. Ve.ro è .che i chirurgi di tutto il mondo si vanno rençlendo conto d.e ila inutilità e d·e l danno delia cur~ chirurgie.a 1del gozz-0 eso.ftaJmico. La lista di 1001l01ro .che .si 'Son dichiarati oontraTi a questo sistema di c11ra .s i va facendo semp-re più fitta. Tra i più autorevoli basti ricor.da·r.e Cr-0t-F~azi.er, Berry, Poi:rter, C.ar.rison, Dieularf.o y, L-ew1s, Kocheir, May-0, B'eebe, Ochsner. Lo stesso Cril-e ammette .ehe l '-0[)1er.azione deLla tiroidectomia ·è ·di un'estrem.a :pe•r icolosità, tanto che c·onvien.e farla. a tappe: preceduta d.atlla l egatura successiva dei vasi, e sempre con l'anociassocia2jtone. -. Infatti le statilstiohe .dimois trano che : 1° la mortalità degli oiperati è superiore a quella idei curati m.edicalmente; 2° mo·l ti pazienti soccombono· pietr imm1e1diate, 1postoperriat:ive ·eisac:erbaziò,.. ni di ipe·rtirodidismo; 3° con molta 1freiquenza1la m.al:attia si aggrava a scadenza più o meno lunga; 4° la mortalità p er l'atto operato·r io stesso è ia;ltiss.ima; 5° un grave peric.oLo è da.-00 .d·a1la possibilità di a:spoTtare le par.atir-0·i di; 6° il .n ervo ricorrelilte può essere leiso durante l'·ope·r azion,e o imbri·gliato nelle cicatrj·c.i ; 7° può verificarsi il mix.e d.ero.a s t:n1mjprivo. Questi gli svantagigi sicuri, effettivi, in·d'iscutibi1i dell'intervento chirurgtco, di .fronte ai qua:li ~ vantagigi sono più che 1ooarsi, inesistenti. Nelle statisti1clt.e eilabo·rate dai chirurgi, che più han.n o va?tato il metod·o cruento, sono considerate .come guarigioni la sopravvivenza al1'atto operativo, il C'h e for,se in effetti è molto. Ma ·di v.e~ guair igioni del.la si·n drome b·aisedowiama non è a p~larsi, iln quanto che ~ ohiruvgi non :Si da11n10 la. pena di .s eguire per un convien.iente rperi1o·d10· id i t-empo per poter asaodare che i disturbi iip:ertir1oidi era:no in te fietti scomparsi, e che non si era manifestato aJ.,c un distu.r bo che fa.cesse oarico a ll'.ope·r.azione stes. sa. Coloro, e .s on p.ochissimi, oh e hanno seguito a lungo i r}Or O -oa;zienti, h. aniJ.10 d'OVilltO riconosce;rre ch1e fra i migli·orwti ed i .g l1ariti er.anp quelli che dop·o l 'oper~z·ion·e a'Vevano ina[p!pllntabilmente seguite le pìl'.escrizioni cti or:dine me1
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Senza dl11b bio queste ultime hanno un'efficacia quasi .sicura. Il goziz.o ·esOlftaJmioo va curato con sucoe1~1so con un a·de,g uato regi~·e di vita, con la die.ta, co1n Ja vita .all'aa-ia li.b era e lonI
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tana dai rumoTi, dall1e en1iozioni, dal la vol'o a,f_
to pe.rò è grave e non scevr.o da pericoli e faticante, con la i·dro terapia, J'elettroteira,pia, Piohle·r ·stesso raocomaDJd.a di limitarlo .a quei la p sicoteirapia1, la fad-i·o.terapi.a, eventualmente casi, nei quali tutti i mezzi più .blandi si sono con fa·rmaci (arsenioo, sedativi, ecc.). dimois trati inefficaci o nei quali l 'intem:sità dei Quando questi mezzi sian-0 saggiamente adoùolori i1npo1n e un r~apido intervento vadicwle. perati, il successo n·on p:u ò mancare. Gli in.S peci almente in tutti .quei e.asi nei quali si suc-ce1ssi si hanno a deplora!e ·so110 qua:nd·o i l vorr.ebb,e estirpare ill ganglio di Ga:sse:r, si dogiozz,o 11a .su!b ì ta la 1de·g enera.zione canice.rigna, vire1bbe, pl'ima di quie sto intervento grave, teiilquia ndo i sintomi tossii·ci s i sovrapipong·on·o rud tare l'inieizi.on·e di alcool nel g.anglio . Tale iJtieun gioz,z1 ~ ;non basedow.ia n o, nei ca.si paTtic101lla(I'- zione gu ar~sc.e l·a ne,vr~algia ne.1· m·aggior 11t1men te avanzati . .Solo in quesiti 1casi, e nei ira.ri , mer!o d!ei casi. L'ini.ez.iion·e va fatta.i col co.niti.ruuo casi n ei {fllali il trattam.ento r iesce a lungo i- oontrollo dell' efietto, osservato ad ogID. goccia nefficace, è .giu.stmèato come extrema ratio l'in- iniettata (anestesia de11e parti innervate). Si tervento chirurgico. dr. riesce 00tsì a ll'incirica di Jin1itare l'azione dell'a1co:o l Sll determinate flbre del trigemino_ Metodi di cura radicale della nevralgia 1'1 prim,o ramo 1del trigemino va rispettato • del trigemino. quando ~so _ stesso n·o n si.a la .sed-e della nevralgi a (per il ·perncodo dell·a successiva cher'aS,econclo Piohl•eir ( Wien. I\.lin. Wochenschr., n. 22, 1920) la Cçl.r.atterirstica p.rincipale .clle1la tite n·europa1,ailitica) . Se dunq11e nel cor1so .del. l'iniezione compaiono segni di al!lestesita forte nevra1lgia .del trJg·en1ino sarebbe l!a tend1en.z·a dell'affez.i o n1e a pro.g redi!'e 1dalla peri1f.e.r i·a a;l ,nel territorio del · primo ran1.o (quasi scomparcentr•o. L'affezione si origin.erebbe ·d a un q·uaJ- ,s a del r i fle:SJSo (}0 rn\.rule)' si sospenid erà l 'ini·ezi-On1e e . s i ·d i·r ig,e.r à veriso un altro punto l'ago.. che process10 intfi. ammatorio alllia p1eriferiia a:s.c esso dentario Qroni co, empiema deii se.ni l\.f.e,n tre l'ag.o pen etra ne:l formen oval·e si deve c-0minciairie a d iniiettawe l 'alcool. L 'A. ic001Jsig.1Jia 111 aiScellari, ecc. . In questo prim1ssim·o stadio l a ·r imozi·o ne ·di n1o·n anestetizz·a,r.e il ganglio ieo1n u n 'inde·Zti·onie di novocaina; oiò irenderebbe illlf!>os sibil·e il .cond·el foc.o Jaio infiammatoTio fa cessare com:p.1-etrollo degli effetti a.ell 'aloooll. La quantità di tamente La ne·vrailgJ1a; non cosi quand.o questa alco.ol da iniettarsi varia da caso a cruso; :;i abbia ·g ià dura to lln pezzo. In ta'l caso la lesion·e nervo's a è già ava.nzata ver,s o iil tr.onco e inietterà. go.ccia ai .g occia fino .a paral~si comdel tutto in1dip·en.dente ora dal focolaio oo-igi- pleta dei territori. del I I e III raano, e diminu. n:ar10 pTosegue pro gTessivame·n.te; ve:rs'o il zione forte deilla ·s ensibilità n.ei terr.i tori del I ramo. centro. Tale scopo in me dia si raggiung·e .con 5 iecm ., Lenk (Wien. Med. Wochenschrift, n. 21, 1920) tal-volta però già con alcune go1c©e, ,altra volta vo-rreibbe . che in tutti i ~caisi si tentaisse un. tratsolltanto co·n l O ,o 15 ccm. d'·a;lcool. L'ini ezione ta1nem.to ood. raiggi Rontgen. non è .scev ra ·d 'inoonveinienti. Il m eto1d.o della irrad.i,azion.e 1d·el trig·e.m in·o, ~ 0 per d iffUJsiop.e 1d·e ll '·a.I·cool a.id al~ri ne•r vi intl'o1dotto ·da Wilms, ,darebb·e de~' risu!ltati btlol)llò segutre parail'bsi, di sOllito tem1:>0niiSsimi . I dolori ce!Ssain.o do;po un certo nurmero · cx.a;nici ,, di irradiazion,i a~le guanc.ie, di solito nel corso Tanea, di questi; 2° l'ago pllÒ leder.e qu:alche ardi poche settiman·e. È importante eh-e i ma1lati teria (maxilla:ri's intelI'llla, meningeia medda1; non siano .stati ipreced.ent.emente trattati con 3° la complicap.ione .p.iù gra'Ve è. la che:ra.tite neuropar.aliti.ca FJssa (accom·pagnra spetsso ùa iniezioni nei nervi, nè so•g.g etti a resezion1i n·e·r paraJisi completa nel territ9.Yio del I iram.o (5 ' 1ùse. volte su 7 caisi) non comrryaire inive.ce, quando A tal rigllardo ,sono dimostrativi cinque casi in tal e territori-0 s ia ananten1.t1t.a una anche d·escritti d•a ll'autore; nei ·quali in se.g uito a num.erose ·i rI'Cl,d.iazioni, i dol1o ri ne1v.ra1gi1ct prima minima se111sibiJità. Tutti i ca.&i nei quali era esit esi .a tutti i trie rami del tirigemino scom- · Tit1scita bene all'A. l'iniez-ioTlle (anestesia completa d.ef r·amo co~p·i to) gu•a:rirono comipletaparvero permanentemente, pe'T;sistenido sol tanmente (nel c.orsio di 5 arl11i non si sonio osserto lirnm11tati in c1orrts'!,)011:denza di 11n .r amo del llervo cl1e era stato ureced·entemiente res.ec'ato · vate recidive). Nei ca,sii rari n.ei qua:li l'iniezio. 11,e di al'cool non aibbia ' effetto e non ven•ga acod iniettia t o. Tl1tti i mal·art:i che no.n erano stati precede11temente tratt.ati chir111ìgi1cam.e nte 'g11a- cettato daJ malato, la c11ra Tadicaie è 1rapp:rerirono o mi•glioraron·o 5en i1bilmente in segl1ito sentata ·dnll'estirpazio11ie d·e l ganglio di Gasser (E. Ranzi, Wien. l{lin. W schft. n. 21, 1920). all 1 applicazione dei 1raggi. Sll 16 tali inj.erventi , e"egt1iti dall'a11tore. 13 ' Nei crusi o·stinati H . Pi chler (W·ien.. I<.lin. WOsoI10 g11aJriti, 3 ~ono m·orti (embolia gasso·s a; chenscltfrit, n. 22, 1920) è fauto•r e d eil1le miezioni lesione del'l a .car otide int erna; meninITTte pllcli alcool nel gan1glio di Ga.sser. Tale int e·rven1
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rt1lenta) . Per evitare la cheratite, l'occhio è difeso dopo !'o.per.azione da un vetro d'·OTOl1ogio. L'A. raggiunge i1 ganglio dalla via 'S'femotemporale. La facilità 1del['e,s tirpazd·on.e dipel!ld·e da11'intensità de!ll'emoITagia. L'estirrpazione è reis a uiù difficile da ante,c edenti .r ·esezioni di nervi. POLLI TZER.
Trattamento ortopedico delle deformità dei piedi nell'atrofia mt1seolare progressiva neuritica. · (H. DEBRUNNER. D. Nled. Woc /ienschrif t, n. 52, 1919).
La forma neuritica• dell' atro·fia muscolare pl'ogressiva produce delle lesioni deg·enerative n.elle vi·e1 nervose motorie. Queste lesion·i ·s 'iniziano talvolta in uno, talvolta in un a ltrio segmen1to del.le vie n1otorie : in .alcuni casi le lesioni seguono una via aiscendente p.a ssand·o dai nerv.i .p eriferici ai cord.oni mad-ollari; in altri casi la loro progressione è discen.d•e nte dal I al I I n.eu:r.one motorio; in altri casi a.n.c ora esse si in1iziano contemporain eamente in diversi punti de11e v.i'e motorie. Queste varie form.e hann·o perrò .d·ei caratteri comuni: l'·ereà·i tarietà e la compar.s a dell'affezione nei vari m·e:mbri di u·n a stessa famiglia; il suo tnizio nella prin1a infanzia; la localizzazione Co.s tante nelle estremità; la p.rogression.e -m olto lenta. I .p.rimi f.ent0meni si osservan.o a cariico d·e.i muscoli d·ei du·e piedi; non appena so·n o ,col·piti i muscoli pe•r onei, si stabiliscono d.elle deform ità le quali rendono diffioile o irnnossibi le la• deambula• • zoo ne. Siccome ia lenta progr.ession·e d ella m.alattia fa sì ,c he ·pa,ssin.o d·e1gli anni tr.a l'estensione della pa·ralisi da·i .per.on.ei ai mu.scoloi ·del polpaccio e della co·s cia, s:i impone in quasi tutti . i casi un interven.to ortopeddco che ristabilisca la f11~io.na:lità d.ei pi.edi. .Negli ilil.te rvienti si deve tener presente ch e contemporan.eaanente alle deformazioni i piedi han~ s·u bitò del1e al~ terazioni trafiche (la .pellle è ·s pesso cianotica, ipoestesica), qui111di. og.ni 1pression·e i·n toosa, ·Ogni trazione forte facilm·en te provoca dell·e n.ecrosi e .compromette ~n tal modo gra'Vemente i risultati de·ll 'interv·ento. D'.alit ra parte, la foir te tendenza alle ·oontrattur.e ren.d e van a la 1speranza ·d i otten er.e · 1a guarigion.e per mezzo di un sempli1ce raiddrizzam ento. L' intervento va fatto in due te.m pi: raddrizzam1ento del P'i ed·e in d11e sed11te .succ1e1ssiv.e, .e1 do :po il :r.ad·driz.z:a mento l'inteTVem.to operativo. Esso oon1sr1ste n·el~.o staccar e a mezzo dello scalpello un cuneo 0 sseo, n1e11 piede varo l a base del CU.·n eo è situata lateralmente e ver.so l'alto, il suo mar: gine tagliente è diretto verso l'interno e verso il basso; il cuneo .compren·de una calotta deJl a 1
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1
1
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995
SEZIONE PRATICA
testa d·ell'astragalo, u,na~ .partei del navicolare, del I e II cuneifnrme, e del cuboide. Nel pied,e eq11in.o il cun·eo è più esteso, esso si estende ·dal .n1argine- interno a quello ·e sterno dell-0 scheletro, ha il ·dorso rivolto in a1to, il ma rgine tagliente verso il basso. Dopo l'allontanamento d·e1 .cuneo osseo è facile fi.ssare· in bu ona p1osiztone la parte anter iore d•e1l rp:iede, dopo di •Ciò 1si 1su tura e s'in,g.eissa. L'Auto~e ha esegt1ito ·Con ottim·o r is·u ltato tale operaz.ione in un ba1mbino ·di 15 anni e in una ~i 1 a so1;eJla di 21 an:n i, ·che firn dal[ 'infanzia avevano i p.ie•d i d·elfor.m ati dall'atrofia ml1·s colare progressiva. 1
· POLLITZER.
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RttRDEMIE, SOtlETA MEDICHE, CONliJIESSI. Società medico- chirurgica di Pavia. (Seduta rtel 15 rnaggio 1920).
Contributo casistico alla terapia chirurgica dell'echinococco addomlno-pelvico. I-tifel'isce ed illt1stra sei casi di cisti di echinococco interessanti direttamente od · indirettamente gli organi pelvici, accolti nella Clinica GinecologjC"'..a di Cagliari, dt1rante il periodo di sua direzione. In due casi tratta vasi di g1·osse cisti dello sfondato vescico-uterino, , d'i ct1i uua suppurata. In un terw la cisti di echinococco, pu1·e suppurata, del fondo cieco Yescico-uterino, comunicava colla vescica e presentava note anatomopatologiche non dubbie di tubercolizzazione seconndaria della parete . In un a ltro esisteva una cisti da echinococco dell'ovaio destro ed un'altl'ù più i:>iccola del connett ivo preperitonea.ie pai·jetale, oltre ad un fib1:0mioma u terino interstizia le, del volume di un a• rancio . Nel qui11to caso si tratta Y<l di una grossissima cisti suppurata, occupante tutto l'addome, ed impiantata con ogni probabilità primitivamente all'ilo della milza. In fine nel -sesto esi~tevano ci·s ti multiple al lobo sir,Ustro del fegato, a lla fossa iliaca destra, nella pelvi e nel setto retto-vagina!~. Alla pt1ntura esplorativa da quest'ultima yenne estratto liquido acquoso, limpidissimo, co11tene11te tipici protoscolici vivi. Quest'ultimo caso, data la molteJ)licità delle localizzazioni, venne passato per l'intervento a lla Clinica Chir11rgica. Gli a lt1i 5 vennero trattati operati,1amente da.Il' A., in 4 di essi colla esPortazione totale della ci:. sti, e nel quinto colla st1n re$ezione e marsupializzazione, essendo riuscita irnpo~sibile l'enucleazione completa . In un caso venne associn L'1 l'isterectomia Sl1btotale per fibroma òell't1tero, ed in un altr-0 la resezione e la sut11ra della Cl1pola vescicale. In tt1tti i casi seguì gua1igione completa. JD.
ALFIERI . -
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IL POLICLINICO
Sopra un reperto isto-patologico relativo al ganglio ciliare in casi di cosidedtta '' encefalite letargica ,, (con presentazione ai preparati). ganglio ciliare, sia dal punto di vista normale, che da quello patologico, richiama l'attenzione della Società sopra certe interessanti alterazioni riscontrate in alcuni elementi cellulari di detto ganglio in ca·s i di «encefalite letargica». Il materiale anatomo-patologico apparteneva 'ad individui che erano stati osservati e stl1diati dal1'0. nella Clinica Mediea di Pavia, diretta dal chiaris$Ìillo prof. Zoja. Gli individui, ai quali appartenevano i gangli, oggetto di tali ricerche, a vevano tra l'altro presentato, du~ante il corso della grave malattia, disturbi pupillari evidenti: anisocoria e torPore nelle reazioni alla luce ed all'accomodazione. I gangli, studiati col noto me~o di Caial, offrono una speciale alterazione limitata però a Po· chi elementi cellulari. Trattasi di t1n processo che eonduce in ultima analiisi ad una dLsgregazione dei prolungamenti e del corpo .cellulare, il quale, perduta la sua strt1ttura caratteristica, appare ·quasi ir1 totalitll. trasformato in un accumulo di corpicciuoli rotondeggianti fortemente riducenti il sale d'argento e sulla cui natura (pigmento? lipÒidi?) l'O. non è ancora in grado di potersi pronunciare in modo sicuro. L'O. illustra la comunicazione colla presentazione di prepara ti e .di disegni. '
R .. Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. (Adunanza ordinaria, del 24 giugno 1920).
L'osservazione radioscopica laterite nella diagnosi delle malattie dello stomaco. A . BERTI. - L'O. sostiene la <>PPortunità, e non di rado la necessità, di non limitar.si nell'esame radioscopico dello stomaco alla sola ordina.ria osservazione frontale~ ma di aggiungere l'osservazione laterale sinistra. Abituato da anni a pratica-re sempre l'esame nelle .due Posizioni successi'amente, l'O. ha rilevato che, non solo l'esame liitE:r.ale molte volte permette di riconoscere sotto url aspett;o più completo il quadro morboso gastrico, ma qualche volta anche permette di formulare una diagnosi là 'dove l'alterazione sarebbe completamente sfuggita. alla sola ordinaria osservazione front.a.le. L'O. dimostra ciò riferendo alcuni casi clinici di ulcera e di cancro cosi diagnostica tì.
Osservazioni e considerazioni sulla cosiddetta ''encefalite letargica,, con particolare riguardo ad alcuni postumi. A. GASB.\RRINI e G. SALA. - A proPosito di un rile-vante numero di casi di cosiddetta encefalite letargica studiati nella ("linica Medica di Pàvia, riferiscono dettagliatamente riguardo agli ,s variati disturbi <:!inetici osservati in detti infermi. Si in· trattengono ql1indi sui fenomeni mioclonici riscontra ti nei vari periodi della malattia e richiamano in particolar modo l'attenzione sopra alcuni interessanti· postumi a distanza riferjbili indubbiamente a lesioni circoscritte del midollo e delle radici (ipotrofie e turbe delle va:rie sensibilità). Non ritengono poi opPortuna nè giustificata la tendenza di voler distinguere, come si vorrebbe da parte di alcuni Autori, sindromi speciali basate unicamente su qt1alche sintomo isolato, che rien· tra nel quadro generale dell'encefalite ed è solo espressionE> di un.'l determinata localizzazione del processo tnorboso. •
Sulla cura dei gozzi cistici con iniezioni jodiche. G.
Riferisce su due casi di gozzi ci~tici curati con iniezioni di soluzione jodo-jodll; ra tn (Durante al 3 ?b) e di tintura di jodio. Ebbe guarigione completa e duratura. MAsNATA. -
Un caso di actinomicosi del eolio a tipo emorragico curato e guarito con iniezioni parenchimatose di soluzioni jodo-jodurate. G.
l\l.\~X AT..\. -
11omico~i
L'O. riferi-c ce di un caso di actidel ('()Ilo che ebbe origine a livello della
XXVII, FASC. 36]
mascella inferiore di sinistra e si propagò poi sulla faccia laterale sinistra del collo fino allo Jugulum. La malattia ebbe come sintoma caratteristico la produzione di vari focolai prevalentemente ematici. Il fungo venne riscontrato all'esame microscopico. !L a cur.a venne instituita .distruggendo le granulazioni actinomicotiche col liquido :fluidificante di Calot (naftolo canforato) ed adoperando Poi iniezioni parenchima tose di etere iodoformizzato prima, e di soluzione jodo-jodurata (Dmante al 3 %) dopo. Venne prescritto contemporaneament:e l'uso int~rno di joduro di potassio alla dose di 3 grammi pro die . . La. guarigione si ottenne in 40 giorni cirea: essa fu d.efinitiva. Non rima:se nel collo alcuna traccia del male. L'O. raccomanda vivamente questo metodo, che ha dei vantaggi notevoli sulla Cl1ra operativa, spe. cie per la cosmesi. A. GASBARRINI.
U. :5ALA. - Do1'o aver brevemente ricordato i suoi ~tudi precedenti l'iguardanti la fine struttura del
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[ANNO
I
Ulteriori ricerche intorno all'azione della bile sui muscQli striati. A. RossI. - L'O., continuando le ricerche intorno all'azione della bile sui muscoli striati iniziate alcUIIli annj or sono, dimostra: 10 Che l'aumento di toll() dalla bile determinato è da riferire ai sali biliari e non ai pigmenti; 20 Che la bile, oltre ad aumento del rono, de-
wrmina oscillazioni dello stes..c:yo, analoghe a quelle c.he si ottengono mediante la veratrina; 3° Che la bile modifica i caratteri della scossa muscolare determinando maggior durata della stessa (specie del periodo espansorio) e rapida scomparsa delle ()[lde di elasticità. Egli interpreta t.ale scomparsa come dovuta all'intervento di un fattore attivo che modifica l'azione della elasticità n1uscolare, fattore attivo che crede identifica re colla contrazione del sarcoplasma oalla bile aeterminata. I risultati di queste ricerche confermano il concetto secondo il quale la bile costituisce uno stin1olo specifico del sarcoplasma. A. Dux. \
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(ANNO XX,~II, FASC.
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SEZIONE PRATI CA
36]
APPUNTI DI MEDICINA PRATICA . .. SEMEIOTICA E CASISTICA. Il segno o manovra della gamba. '
I
Un altro segn10 ch e d òv·r ebbe sel'vire a diffe• renziare le emiplegie ocganic·h e d ai quelle funzionali, vien e de·scritto ,d a Ler.eiboul.l·e t (Journal il.es Praticiens , 1'920, n. 7) : esso devesi a Barré di Strasburgo. •' Si inivita il malato, che stia sd raiato a mantenere le gamb e flesse '.a1d angolo retto sulle coscie: dopo un certo tempo una gamba tende ad abbassar.si, malgrad'O gli sfo·rzi del malato. Ciò dimostra ohe i mooco li fl essori, pure essendo contratti, .s ono pii1 .d,e boli. L a gamb.a saillaJ, invece, può mantenie·r e a l t1ngo la .sua posizione. Tale segn-0 oltre che nel m odlO descritto, pt1ò anclle eseguirsi, facendo eseguire una fie9Sione forzata, ·che sar à ip-iù accentuata. dal 1ato sano ohe da quello ammalato, e stu1di·a1ndo la resistenza alla ·d eiflessione. · I.a manovra è po·sitiva in tutti i ·casi di parali si o paresi organicihe, per disturbi dcl fasc io motore volontario (ptr.arrnidale), in quanto c:he i ftesori pa.rteeipano alla· paraliisi più ohe gli estenisoTi. Ne1l simulatore- norn si nota con trattt1r ra nel mio mento che la gamba cad e. Questo .se1gn10 è spesso a s·s ociato a d aJtri, n1a tal·volta trovasi pred.ominante o iS'oJato eid ha in tali casi n°otevole valore. r. s. 1
Diagnosi difterenziale fra varici e sciatica. G . .l~lexander (B erL. KLin. Wochenschrift, 1919, n. 11), aJp·p oggiandosi su ·dati anatomici e clinici esclude che i.e varici rpo.ssano ie1ontribuire alla eziologia della sciatica. L a sintomatologia può invece talvolta presentare qualche anal1ogi.a e.on ·quella del.la scia tica; l'A. I'U·oco·glie in qu€rsta tabell·a i dati per la dia·g·nosi differenzi•alie. . SCIATICA. éVARICI. I
1
Anamnesi:
•
Prima a l piede, i)oj al polpaccio, a lla parte interna della coscia(ter ritorio della vena safena), solo più tardi alla natica.
Preferite · le donne (gravidanza, ecc.).
Preferiti gli l1omini (trauma raffreddamento)..
Professi<} rie.
Seduta (cucitrici, ecc.), in piedi (cuoche, stiratrici, ecc.).
Luvori gravi (sollevar pesi, stare in po~i-· zione inchinrt ta, ecc.), a1L'aperto (raffTeddamento, bagna ture) .
Predispos·i.~ione .
Gravidanza. Stasi sanguigna per vizi cardiaci, cifoseoliosi. Infe• • ZlOlll.
•
Alcool, nicotiDIJ, arteriosclerosi, infezioni, ilntossica zioni.
Prima. alla natica od al sacro, più tardi eventualmente al polpaccio ed al piede. •
Qua:Lità:
Non molto forti, per lo più soltanto senso di stanchezza, tensione, pesantezza all'arto inferiore, ad inj~io graduule. Soltanto tardivamente Yeri dolori, determina ti da spasmi' m11se<>la ri (anche a i glutei).
Ad inizio più o meno acuto,' molto dolorosi. Più tardi anche senso di stanchezza -(per atrona muscolare). '
I
Te'lnpo :
Nel ca ruminar lentamente,, nella posizio11e eret~ , ~egli sforzi. Migliorano nella de13 m bulazione ra.p ida .e nel . salire le scale . Cessano nella posizione elevata, e perciò non vi sono dolori a lln notte. I movimenti in posi-
zione eoTica ta nor1 son<> doloroi:Ji. Dolori soltalnto qualche tempo dopo nlzato.
I (lem. Peggio ra no. Aumentano nella. posizione elevata (Lasègue), per lo più dolori molto forti la notte. Dolorosi. I
'
.
Subito dopo alzato.
Reperto:
Ectasie venose visibili e palpabili, specialmente a l cavo popliteo (esaminare in piedi). Da principio possono anche mancare. Edemi ai ma lleoli la sera. Polorabilità alla pressione della p·a rete dell€ vene.
•
Sesso.
•
JJolor'i - Sed e :
Fenome!n.i nevritici (riflesso Achilleo, sensibilità, atrofia, alterazioni elettriche). Posizione inchina ta. Scpliosi. Pu:iti dolorosi alla: pressione sul tro:q.co nervoso e sui muscoli glutei (possono anché man~re) .
Lasègue negativo; il ternta tivo attenua i di-
Lasègue per lo più positivo.
st11rbl.
Trattamento:
I senativi , il calore, l'elettricità. non hanno • azione . La posizione elevata giova subito. Le fasciature, la calZ<'l ela.atiea giovano.
Per lo più giovano_, Non giova; lllon viene tollerata. Non giovano. fil.
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998
•
IL POLICLINICO
Ipersecrezione ceruminosa dal lato colpito in 4 casi di sindrome simpatico-cervicale paralitico. Corni} riporta nella Ga::.ette .d es Hopitau.c (n . 32, 30 mairzo 1990) a1ctln e 01Sìse 1~ azi·oni fatte st1 n11111erosi feriti con sindrome ·di é 1,a udeBernar d-H orne r unilaterale per lesione di1etta del simp atico cell'vicale ; e1gli notò la com l)arsa di una diminuzd.one netta clella faco1tà uclitiva 1d nfi lato colpito. L 'esam·e otolo,gi·c.o dimo strarva la pres.enza di · un volli.m.inoso ta.ppo di cert1me· so·lo d~11 latOJ reo]Jpito, onde si poteva ·pen1s are ad un a vera e propria ip1e•r secr ezione delle g hiandole sebacee d·el condotto uditivo .corris.pon(l.er1te al lato della s ind.r om:e si·n1·p atica. Nei i casi ripor tati 1dall A. da sindro111e simpatica era nettamente cara.t te.rizzata dai seg11i oculari classici (enoftalmo, diminuzione clella. rima p a lpebrale, miosi) ch·è in trl~ casi si accon1pagn1arvan o ad a·nme11to· dell'indice osicillometrico d ell' arto s u-p erio1·e del lato colpito. In oltre in t1n c.aso .si aveiVa a nrche lacrjma24.one rubb1ondant.0 n,onostantie1 ~)'el'lfe ttJa.1n.ente 'p.e rme1aibili fossero le vie· orculo-nasali. Il sin1patico cervical e h a azione inibitoria sulla se1crezione de.Jle gl1iando1e se.baoe.e, onde anche n ei casi riportati, la produzione di abnorme, quantità di cerume d.a l lato colpito dalla sinidrom.e sirnrpati1ca P't1ò essere ·è:Lerterminato· d1alla m .ancanza ·dell'inibizione ·del .sim1)atico cer vicale paralizzato. 1
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I
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TRE.
Emi-anidrosi éd emi-iperidrosi spinali · nella sindrome del Brown-Séquard. Dai 1esp er1Inenti fatti Sill~l 'unilateralità e sul1'otmolate r alità .aell 'innerv azione sudo1~a1'e a pi11ale (La Rifornia ltl ed·i ca, n . 20, 1920; R·i vista Critica d i Cli1vica ~leclica, n. 13, 1920) il pro,f. G. A. Pari giunge al1e 1S1egue.nti con1clrusioni: che 1 emisezione 6el midollo dà, al disotto, ermi-a111id.r osi dallo stes8o lato. quan1cf.o si pro-
vochi la sudazione con l 'e1ooitazione d e~ ·centro cer ebrale; che essa pLtò dare sudazio11e unilaterale cla llo stesso lato agendo com·e stimol o meccanico; e.he q11eist.i risultati sp erin1ootruli n e·l l'nnd.male depon1go110 per l 'hmervazione ~pinale llnilateral.e ed 'omolat.erale della se·c.rezion e de1 .. lldo re; cl1e lo stu dio della, s u·dazion.e termica ad asfitt1ca ci dà, !'iguardo all'i.1nilatera1ità ed all'omolatera1ità dell' innervazione sudorale pi11ale , ris11ltati in·eno evid enti degli e9perime11ti precerle11t i, percl1è in qt1esto cal'o la secr ezjone Sttdora.le avviene J)er stin1olazione di centri n1irlollari sottostanti n1lla lesione, l' eccitabilità dei qt1nli u11ò e..... er soppressa o conservata od <l11che a u111entatn (en1i-anidro i, secrezione norma'le, rm i-iperidrosi). 1
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Dati questi risultati sperianentali a-p1Jare chiaro che a:nche in clinica nelle l esioni unJlaterali del midollo si ha talora anid·r osi o iperidrosi dallo stesso lato .al diso.t to 1della, lesione come è din1o:s trato da un. .caso di siri111g0mielia descritto dal Targowla, da altri casi di siringomie1lia dlesciritti dal Bernhardt, dal • S·eeligmuelle-r, dal Goldo.sahinneldt. L 'Herhold, il 1\11.ann descrivon.o an1che casi clin1ci nei qt1ali .•la secrezioine .sudaraJ.e termica manca od è scarsa .al disotto del livello ovie il mi.dolio è leiso, d_a.1 lato dedla lesione n1idolla re; ·d 'altra p.arte vi s ono ca•si clin~ci descritti cl allo Schlesin.ger, H·oif fma·n n ) in ct1i al disotto d.ella l·esion e n1i clo~l are unilaterale si ha clallo stesso lato st1da1zione isolata (elfìd,r osi) odJ i1)eridro·si. B, echtere~r, S trt.impel1 , Adler eid altri ·des·c.rivono 1casi di sin1drome più o meno com.p leta rlel Brow-Séqua rd in cui l ' efi·d rosi o I 'ip eridrosi è dallo stes•so lato (l.e:lla lesione midol1a r.e •Un.ilaterale. Contrtb·u to 110.t evole nell'in ter.p .r 'e tazion.e di · casi clinj ci pit'J complessi dei p1r-eicede.nti a1pporta lo stt1dio di un caso •CfllJ>itato sotto l'osservazione .de11 'A., nel qt1a:le dopo t1na le.sionie l1.nilateral e del mi·doL101 (.rive•l ata .an·che tqui dalla sintollnatologia moto,r ia e sensitiva) s i e.bbe in ltn ·pri1n-0 periodo secrez,i one sudora1le maggio,r e dal lato deil!l a lesion e ed in un altro p.eiri od·9 ·su·ccessivo .seor ezione .m a,g1gio·r e nell'altra metà: nei primi tempi cioè si ·e bbe la secrezione st1dorale dal lato / della lesione per irritazione l ocale degli elementi sudorali n ell a metà del i11idollo lesa : a distanza di t en'1r10, cessa,ta l 'irritazione · locale, subentra t1n~1 ininor s udazione dal lato del1a Jesion-e perchè gli elem enti sudorali da cn1esto lato rimangon o m eno atti a rispondere alle eccitazioni s udor~tli (termicl1e). 1
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l\10NT.
Ipertensione ed ipotensione. I
G. Galeotti espone nella Riforma M edi ca (pngina 168, 1920) l risu·ltati ottenuti dalla mi:'Ur·azio11e della p.r'e ssione in 2000 randtdati ét l1'aviazione . ...\.n.zitutto rico;rda che i dati forniti dallèt mjsnra dellia pressione sanguigna hanno la più grande impoti-tanza ip·er gi·u di care dello 5tato del cu ore, dei vasi, degli organi più vaocol a rizzati e della co tit11zione de·J sangu e i 11 q11anto come è noto i fattori dn. cui òirpendonn le va1'iazioni della presisione st es~a . ono: 1° L a ·forza de·I cuo r e; 2° La quantità totale ,del sangue; 3" Gli ostacoli e gli n ttriti del circoJo per·iferiro. I.. a m aggior !)a.r t.e d ei giovani e. .an1inat.i òR Jl'A . h a dnto nressioni n1n.~8ime fra 135 e 11-0 1
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srtz roNE PRATICA
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m111. di Hg. e pressioni nunime !fra 75 e 80 TERAPIA. rnn1. di Hg. L'memcacia degli unguenti al calomelano Rari so no ·S tati i casi di :p ressioni moato nel trattamento della siflllde. basse: spesso si sono avuti stati ipertensi v.i. Jpertens-ione. - Ba1sand osi sui risultati indiRecentemente è stato ,consigliato d.a qua1che cati dall'oscillometro del P .a.c·h on possono diautore (W:i:le, Elli-ott, Chamiberg, ecc.) di sostisti Ilguer&i casi di : , tutr.e I 'unguento g.r igio con il calomelanò pe,r a ) Aumento della tie nsione diffe.ren;ziale le friz1ioni mercuriali n·ellu. sitfìli1d e. (le.g.ati a condizi.oni ·ohe aumie·n tano la forz1a RlilsuO.ta invece da il'icevche ·d i CoJe .e Littma-n ' del cuor.e come il lav oro· mus·coJar:e· e10cessivo, (Journ. pf .4mer. med. Assoc., 8 ni0v.em1bre 1919) gli e:c·cita.nti, ila irpe·rtcrotfia cardiaiea); ch e · le frizioni con il calom elano· .sono ql}.asi b) l~umento della tensione minima € dicompl.e·tameinte i·ne·~, c8JCi coin tro l a si:fìlide priminuzìo.n e d1e1lla pressione diff errenziale (negli ma.ria .e secoilidaria. inrliviid11i ipertesi ooh iposistolia, come, pe·r es·., Raramente si provoca e.on esse ·sal-ivazioine n 1e i ne·f ritici in 1g rarve stato, in pletori1co... veno·s i, o gen1givite, ,ciò eh.e sta ad indiic·are un.o sc~a.rso in stati di iperten1sione lP·O.rtale); assorbimento. Talvolta si p.rod.t1ce inv.ece d·eire) Aumentò ·della pr·e,ssione minim·a e deJla matitei. pressione massima (sono questi i casi più freQu.esti fatti debbo110 constgliare di non ricor·qt1enti). rere affatto alle frizioni di calomelano nel tratDal pt1nto di viis ta 'Pato geneti.co J,e ipe•rtentamento dellla sifili.de.. sioni possono disting.ueir.si in: fil. ci) Jipertensiond. di origine 'sang·utgna (e L'irradiazione di glandole cervicali tubercolose. Qll•esti individui sono p.:rieidi<Sp·o sti aJ1le malattie del ri.cambio, alle m .alattie car.dio-renali, alL a c·u r a 1della tubercolosi gilan·d olare coi ragl'aTteriosclerosi); gi Rontgen è raccomandata dal Kneier, ( Be1~i. b) Ipertensioni di origine· vasale n.et11roKlin. lVocliensc lir ., n. 21, 1920). I risultati .s aspasti·c.a (indi vidui emotivi, talo·r a v eri psi·co- . rebbeiro sp.eciaJlm.ente favor·evoli p er .ie glan·dole pati.ci). Sono in .g enere iJperte·I lisioni queste ini•p eI'lplastiche, ·ch e reig.redirebbero già d,01po dllle, sta1bj li e sovente si presentan·o dur.ante crisi tre irraidiaziotni. Per guarire l e gJ.a1Ddol.e già parossisitic h e, angio•sp.asti·ahe, insieme con rumcaseificate , son-0 n·ecessarie inve·ce 6i.8 irradiabas·cia, tachica.rdia, .poliuria, ecc. In tale catezio11i. Non risentono vantaggio alcuno .dalla cugoria rie.ntrano le ipert:e·n sioni da esaigeirata ra coi raggi Rontgen, le glandole nelle qua-li sia attività del sistema crom.affine; aivv.er11uta un' aibbonda:nte pro~iferazio1ne conn.ete) Iperte11sionj di origin·s arteriosolie rotica. tiv·ale (.dt1re rulla pal:pazio·n e) perchè il tessruto Sono ùe .più frequenti e la .ragione è .evi·d.ente fibroso è d' o.staeolo a lla p-enetrazi one ·d1ei rag:gi. quan,do si pensi a,lla diminuzii.one ·della .slas.tiLe sin·gole irrrudiazioni si fanno 8Jd inteirva:lli ci tà 1dell1e pareti arteriose ed .a l 1r1·m pic1cioliregolari di quattro settim~ne . s .e e.siston.o fin1ento de1l lume vasale, alterazioni 1diretta con- ;srto1.e, le .a.p1 ertu~e di ess·e vann.o rircoip·e~e drriseguenza ·dell'arteriosclerosi. rante l'irradiazione co.n una ·p iastra ·di piombo. d) Lpertensiorni di O·r igin.e renade (1e più L 'A., non ha in ai osservato effetti n·o civi del alte iperten.sioni sono :state· 01sssrvate1 nelle netrattamento de[I.e glandole tuperco1lose ·cod raggi friti intersti:zi·ali) ; Rontg.en. e) Ipertensioni 1per ostaic.oli m'liscolari nei • POL. polm.oni (.sclerosi, e·n .fisema, stasi ·m~trali·ca) . La cura del reumatismo artico lare acuto Ipoten.sione. D'importa,nza minore; dicon iniezioni endovenose di urotropina. pen1de : , a) Da .debolezza .del .cuore (i.p ocinesi); F. DEUTSCH. (Wien. Klin. Woch.e.n schr., n. 45, b) Da e stesa vasodilatazion·e periiferi-ca; 1919), osseTv.a che l'aztione .antisettioa espli.cata e) Da ·d imin·uzione ·del1l:a qu,antità totale d•al'.l.'urotropina nell'organiismo è stata fin()ra del sang,ue ( olligo.e rnia) o, più ra-raments, da. attribuita a l•la tr3.ls:form1azion·e ·d·i e.....~a in f-0.r·dimin11zione .della ·viscosità del sangue (idrom al1d~e'1d·e . L;a m.ag,gior parte .dell 'tl.r.o tr.opina inemia) . gsrita, vi·ene .p erò , eliminata ina!lterata dall'or111 gene!'e 's on.o d·1 minuiti t utti e tre i va.J.ori g·ani.smo, e i a f orma1dei.de c·h e in piccola quandella .p.r essi.one cio1è : tension,e massima, ten - tità si foirma, è trGppo sica•r.sa iper poter aspLLi' sion.e minima, tensione differenziale; e1d i va- care nei ·doi:versi liquidi org'a.nici un 'azion,e anlo1·i variano da 110 a 80 mm. per la p.r essio ne tisettic·a. L 'A. , mesco'lanido de'1. 1e so·l uzioni cli . m .assin1a .e dai 60 a 50 mm. per la pres1s10.n e urotropina a brodQcu 1ltt1re di geJ'mi diversi, eminima. vitando con .c u ra ogni formaz.J.one di formald.eide, trovò che l'urotropina ha azione 1eggerl\10NT.
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IL POLCCLINI CO
Jnente disiillf ettante. Essa inibisce lo svi]Jwp1po dei germi e nell'org.anismo prepara f.orse in tal modo il terreno per l'azione d:ella formaldeide che in piccola qu,a ntità se ne formerà. A ciò è però neces.sairia la .s ommini!Strazione di dosi elevate di urotropina, quali difficilm~n te verre-hbero sopportate dallo stomaco. L 'A; è p erciò r.icor.so a lle inieztoni e ndovenoise di u ·r o tropinia. Nelil1ai cura d·e'1 ireiu anati.smo arti.colare acuto tale m·etodo di .cura si è jd imio stratb ottimo. Esso non è .p erò in giraJdo di imiped·ire 1e localizzazioni end.ooardiohe. Ajg li ammalati si iniettano giornalmente n·e lle vene 20 .cçm. di solu · zione fiisioil.o·gica c-0ntenente i1 30 % di u.r otropina. Le ini.e·z,iond vanno oontinu,a te fino a.Ila scom1parsa de·l le manifeista zioni morb.o se (se però, ·dopo .scomparsi gli .altri sintomi, la so1·a febb·r e persi st e, 1è utile [ 'interruzio·nei d·ell1a cura, ·ciò che porta molto sip·e.sso al~ a r atpiida scoonp.aPsa d1ella felbbre) . Di soilito si rag.g iun1ge lo scopo desiderato con 6-15, in media 7 iniezioni. L'e.Jiminazi on,e de1l'u.r otroip1in1a (.e della fo·r m1a~dei1de) ·C<Yll'·u.r ina rpuò provo·car.e :iirritazioni ve1sci1c·ali e oiistiti, che ·di s·olito si manifestano v-erso la fin.e d1ell1a ct1ra; ma s ono disturbi . di pooa e.n tità. "' Pot.. 0
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NOTE DI ME DICINA SCIE NTIRICA. · La pi uralità dei gerìni sifilitici . L 'osservazion e della differente evoluzione della sifilide in div-ersi individui ha condotto C. L.evaditi e A. Marie (Annales de l'Inst. Past eur , no.v. 1919) a ·ric-e rc8Jre se ciò JlJOill !fosse ctov·u to, anz:i ch è a diff~enz;e n!el terPeino, a diversità del virt1s. Questo, cioè, saire1bb.e da suddividersi in due v arietà: l'una, a tendenza dernio tropa, .darebbe particolarmente i fenomeni cuta11e.i; l' altra, neurotropa, espli~herebbe la sua azione particolarmente sui centri nervosi, dando 1-e diverse forme parasifilitiche (tabe, demenza p aralitica, ecc. ). Di questa ipotesi gli AA. riportano prove cli11iche ·e sperimen~ali . Le .prime .r igua rdJ8Jno donne ch e ai l oro armanti s t1 cce.ssivi hailJillo trasm esso la $i.f ilide, terminata costantemente con dem.enzia paralitica : fra queste una ~ he h a trasmesso ta.le forma a cinque indiv~dui, che morirono da 3 a 17 anni dopo l 'i-nfezione: si dovrebbe quin·di ammettere la tend·enza 1paKticolare di quel determinato virus a localizzar~i sui centri nervosi. Da ricerche sperimentali risulterebbe inoltre che le due varietà differiscono: a ) per la dt1ra ta di bnc11•b azione, che è di sei settimane iper ln. vaTietà d erm-0tr()!)a , di .a1meno quattro mesi per quella net1rotropa; b) per l' aspetto dellf' l esion i, che ~on o più superficiali e ad asipetto 0
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m e110 i11durato n·ella forma neurotropa; C) per 1a virulenza : il virus ·d ermotropo, dopo n qmerosi passa~gi s til con iglio, rimane pa togen o per la scimmia: quello neurotropo, inv·ece esauTisc e la ' ' irulen:za p er la scimmia dopo un solo passaggio sul oonigliio. Le stesse ·clifferenz.e si hanno nell'uomo : un in1dividuo, aisso·ggettatosi a scarificaztoni oon varietà n.eurotropa nort ebbe alcun fenomeno, nè locale, ne gen·er1al e; un al trio, p un.t osi a(ccid·en taJm.en te col vi ru." dermotropo, e'b1be fenomeni locaJi -e reazione di W assermann positiva. I noltre l'immunizzazione del con:Lglto 10ontro il virutS d.,e rmotropo non lo protegge da quello neurotropo. Tali osservazio11i ed ipotesi h·a.nn.o riscontro 1r01Pea, del resto an· c he n elle· febbri rioorre.nti (.eu • americaina, africana) dovute a rSpirilli morrfdilogicani.ente identici, nei quali p·e rò l 'immuni.tà ottenuta contro 1'11Illo non p.rotegge dall'a~tro. L'interesse di queste .n cerch.e, di cui gli AA. annur1ziano la ~ontinuazion~, non è sol o teo· rico, ma anche pratico, fa;cén,do· fo-r.se prevedeve un n uov.o ori entam ento n·ella cura delle forme Darrusifi1itiche. 0
fìl. "
PO.STA DEGLI ABBONATI.
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(11·80) Al dott. N . G., ab.b . 11992: OUDTN
e ZIM M ERN: R çidiothérapie, Radium-
Bibliothèque de théTapeutiquie. Ba illièr e, éd., Parigi. (1181) Al dott. G. C. di S. T. di R. : R t;BINO : F or·mulario terap eutico (l'ultima edizione è uscita in questi giorni). - F . Vall.ardi, Milan.o. GoGGIA: J?or11i ula rio ragiona to d.i clini ca medic<J> e terap euticct. - Ide!lson, NaJpoli. ' p. cozzoLI NO: FOrniulariO pratico ragionato di clinica p ediatrica . - Ibidem. thérapie.
-fil.
(1182) ".A1 anuaii p er i spe;zion e delle carni. Al1l'ab·b onato 2882: BRUSAFERRO: L 'ig ieri e della carne. - U·n1 . Ttp.Editrice T orin ese. CELLI : M anual e dell'Igienista. Ibidem. Guida dell ' Isp ett or e delle carni, pubblicata dall' Ufn ~io S arnitario svi.z.z·ero. - Ti p. Colombi, Beillinzo,n a. D'ONOFRIO: 1'ecnica della conservaziorie deg li alinienti. -:- Fr. V•allardi , Mila no. 1
-fil.
(1183). ·Trattai i di ot o rinol aring oja tria. -;- . i\l .
clot t . P . F. di S. R. : È già st.ato rispiosto altre volte. Veda in quest' ann10 i fascicoli 5 (1pag. 153) e 8 (pag. 1249) ·
r. s.
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XX VII, F ASC. 36]
SEZIONE PRATI CA
(1184) Trattati moderni sulle malattie de1gl·i organi digerenti. - Al ·dott. G. R. T. di R.: Traité niédico-chirurgical des 1naladies de l'es tomac et de l'res ophage (Mathieu, Sencert, T.u ffter, Roux, lVIon tie'r) . - •M3Jsson, ed., Pa·rigi. PRoN . L.: Le tra·i tement des maladies de l' es, tomac en cliefl:tèle. - Maloinie, ed., P ·arigi. LEVEN G.: L'aérophagie. O. Din, Parigi. ScHMIIYr: Malattie intes tinali. - Società Edi-
trice Li.brruri a , MilanJo. ZWEIG W: Diagnose und Therapie der Magen- und Darmkrankh.eiten. II edizion·e. - UTban e Schwarzenberg, ed. , Vienna e Berlin'O. COLEMAN KEMP: Stomach, intestine, pancreas.
III E?jd. -
Saunders,
ed.~
Lo1n dra.
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])asi d1elte più moderne vedute, delle più recenti conquiste. 1 ,L 'A. stesso ricorda quanto di nuovo ha potuto ag·giungere al libro: s ulla natur.a e sugli spettri d ei raggi X, dei raggi seoondari, dei tubi Coolidge, e nei vari .capito.Ii di r.adiodiagnostica (c.u ore, p olmone, tubo dige.stivo, ecc.) nei quali anche la guerra ci ha dato notevoli progressi. Numerose illustrazioni accompagnano il testo . l\llolte radiografie sono dimootrative; qualcuna, specialmente a proposito d1P.l torace, p otrebbe essere riprod otta con maggiol'e e5attezza e .c on maggiori d·e ttagli. Libro utile n·: ll'assiem.e che troverà sicura, favorevole a ccoglienza nella classe medi.ca.
t. p.
fil. (1185) Reazione di Bo-veri. AJl'abb. 11118: È stato risposto .a pag. 1047 del 1919.
r. s.
CENNI BIBLIOGRAFICI (Non ri recensiscono che i libri pervenuti in dono alla Redazione)
E.
II iedizione, con 552 figure. -- F élix Alcan, editore, Parigi, 1920. - .P rezzo franchi 40, aum. 10 %. ALBERT-v\.EIL : Éléments de R adiologie .
In questi ultimi .anni grande favore presso il pubblico medico hanno ottenuto i nuovi trattati di Radiologia. L 'indagine radiologi.e.a è riconosciuta or.amai un ausilio prezioso per i.a di.agnostica clinica; l 'uso dei rag.g i X un elemen to di terapia il quale vanta già successi non in·differenti, ricco di generose promesse. Un merli-Co moderno, anche se non voglia ex professo dedi ca.J:risi a ri·cerche mdi.ol1ogichie, non può nè deve ig.n1orame i continui progressi che gli ofi:rionio a rmi preziose • nell'esercizio professionale. La prin1a edizion1e. ·del libro di W eil comparsa nel 1913 è stata rapidamente esaurita; e compare ora la 2a. .e dizione accuratamente riveduta 1e. completata. Al bisogno della classe medica i.n generale, ai bisogni parti.coLari di gio~ vani che _vogliono in m od·o spe·ciale dedicare le loro attività .alla branca i-adiologica corrisponde per le sue qualità il libro del v\reil. L, esposizionie. della materia non è mutata: dopo le nozioni g.ener.ali siuil la str1rmentazione e sulla tecnica, viene l' applicazion·e ·dei raggi X alla diagnostica, con particolari capi tali per tutti gli a~µarati e sistemi; in una terza parte diffusamente è tratt~ta l' applicazion.e dei rag.gi X aill~ t erapia n elle diverse aooeizi1oni. In un v olume :·di circa 900 pagine è rapidamente e lucidamente esposta la materia sulle 0
P. E . : La surv i v ance de l'dme et son évotut·i o·n après lCb mort. Un vol in-8 di G78 p1a g. - Félix AJ,ca·n , ed., P a.rigi. - Pri~z.o fr. 12, più il 20 %. ·
CORN ILLI ER
L e questioni, ch e v.anno vol1g1armen te sotto il nome di spd.ri tismo, erano da qualche temip o tirascurate di .f ronte a.id altre più imm·ediatamente vita1i. R.i pre·n dono. inrvece. 01ggi un•a certa voga, far.se perchè offrono t1n porto tr: tnc1uillo per rifugiarsi ·da1le vi:o·Lerute burraJsche ch·e turbano il n.o.stro perispirito. Il presente volume è il resoconto di oltre un centinaio di esNerie~e fatte n·el ·sonn.o tpnotiico con un 'medium, una r.aig·azza diciannovenne, che, second·o qu·anto dimie>1stra l'A., a_,giv•3J s enza secondi fini ~ con a ssoluta sin cerità. Per s!llo m·ezzo l'A. è messo in co·muni1C:azio,n ·e C·O'Il un grande Spirito, Vettellini, ed affronta i grandi probUemi dell'al di là,~ d ·ella so~)ravvivenza ·del1'.anima, del'la vita1 astrale, del1·a visione nel futur.o, ·ecc., su cui l o Spirito gli f.o.rnisce m•olte in di cazi·oni, fin.eh è un. giorn·o gli ordin1a di so~ sp en•dere le s adu te. Il li!bro sarà 1etto oon interesse ,anche da chi non si occupia ex prof esso· id i tali questioni, tanto più p e•r ]1e ·c u.riosie concezioni sorpLra tan ti argomenti, di cui ~iteremo, p. es., l'incarn.azione, ch e non si fa per la sola penetrazione dell~ spermiatozo:Ld·e n ell'ovulo, m ia è necessario ch·e lo spirito, attirato d:al coito, venga cattivato. ·Lo S1pirito poi ·subisce, nello 1spazio di qu·attr:oseimi·l a ail!Ili, 30 -0 40 reincarnazioni successive; lo sciame d·e1g1li rs pi.riti 1de:sitinato .a d evolvere nelll a ra·z,za bian ca, com1p.i.rà le .su·e reincarnazioni 1d·1rrante il ·p·eriorlo di 25,000 .anni preci1si: dopo di che la r.azza bianca sarà scomparsa: Consoliamoci però pensando che tale disparizion,e non sarà imminente, ~oichè la 0ad1u ta nel pian.o fi si oo d1ei primj spiriti ·è ill1lciominciaita solo cin1quemdla a nni fa .. . 1
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IL POLICLINICO
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XXVII,
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NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE•
Nella stessa prati ca rcornun1e, iJ. medic0 our.a nte si vale sempre più ·del concorso di colSull'assicurazione statale contro le malattie. leghi sipecia[izzati: co'ThS'igli•ai l'esame dell'espettorato, del sa,ngu.e, dell'urina, ·deil. liqui.do Organizzazione dell'ass ist~~za sanitaria. cefalo_,ra;ch.iJdian-0, •degli essud•a ti e tirasu·d·a ti, L' as·sicurazione ·can tro Je ma1atti•e funziona ! '·esame ro entgenologico, il.a bioscopia, ecc., e.sesolo mercè il servizio 1sa1I1itario, il ,q uale, come guiti da .c-0mpetenti e 1re.tribuiti .a p a.rte; ·p rogià sap·pirumo, può ,a ssumere due ifo,r me: .limi•p one. ·e1d esegu·e i « C'.onisulti » .c.001 col1e1ghi pro1 1 tarsi allo S trettamente mdisp.e n sabile per l 'as- vetti, ecc. seginazione de gli in·dennizzi 1di malattia iriv eSpesso è il malato ·che - Sie il•e sue risorse stendo 1p revalenteme.nte carattere ·di fiscalism,o economiche glielo colnsentono - ·chiede suce di sorveglianza, ovvero fornir-e anahe I 'assi- cessivamente i lumi di vari medici, g.eneri-ci e stenza · ·sar>.ita:ria. A .sua v·olta ,quest'ultima può · specialisti ; e, p e-r quanto non sja1I1-0 organiz1 avere unia po·r t:ata variamente eistesa, p rovve- zati i rapp•o rti p·rofessi.0in.ali tra i .m edici indere mezzi rtiagn:ò stici .e tr.attamenti 1ct1.r ativi ter.p ellati, e.gli n·e trae un. b~·n1eficio - o ne. ha compJies.sri e :spe.cial~zzati, oorvegiliai:r~ la -C'O·n - l'illusione . .Salvo per i meiditci tropipo formalivaliescenza, ecc. Le assicuraz1i·oni ·p o.ss.0 no amsti, impigliati tra ·gli arttcoli idei ood1ci deondar-e a.n che ol t 1e· ed allar:g are la lo~o azione tologici i quali vietano le visite al domicilio a lle misure t>rofì.lattiche atte- a ri.dttrre i ca.si ·di del paziiente ad i-n,s a.pJUia del curante (dispomalattta· e!d -a oon.servare la forza d ·i lavo:ro e siz.ion-e ·.c he ·pDegi udi•ca i mala ti ed è cij scarso di pro·dt1zione .de.gli assi1C'll rati. · e dubbio bem·efiz.io aJ.ù.a famiglia 1sand.taria), geSi è riccmo1sciuta l'utilità di e:stend-e re ·serri- nè1ra.lm1ente i1l meitlirè o IllOn ·r icusa di p()(l'tare il pre più, .seccmdo tali direttive, il cam'P·O d' a- suo ausilio al malato che lo invoca: ne risulta zàon·e d·ell'Tstitt1·t 0 .assicuratOTe, e ciò n·on so1luna specie dii 1cooperazionie tra più medici, .p er tanto per aum·e,ntaire la somma dei benefizi re- quanto mal r egolata. s i .agli assistiti ·e p.er l 'economia generale dei Pur troppo, da questa con.s uetu1dine nascono ser\riz.i sanitari, ma ancih.e a vantag.gio deil l 'I- molti 1di·f etti, i~utabili alla mancanza d''.o gni stituto i·n quanto che viem.e re·s a più rug·e'Vole or·gamizz8'zi1on1e1: con.flJJsione D·e11a ~te del ' . . ~~. vi.o-ilrun1Za sanitari, a e, limitando al mirumo malato 1e .a;umiento talvolta ·n otevole ·di spiese, b . • la frequenza e l a du·r ata .del1e malattie, s1 ri- penditru di tema>o iper i medi1ci -e limitazio!I1e delduce l'o.n ere degli indennizzi. Data l'estensiDne la loro •cooperazio111e, 'etficie111za .ge nerale ridelle assict1.razioni, le quali dovrebbero inclu- dott~ clere la grainde maiggioranzai .della popolazicme, L 'org.aniz·zazì.on1e dei s.e;rvim ·sand.ta:ri modlern e de.riveDeb·b e anche la po,s sibilità di trasfor- ni è .t~·o1p p10 :a1l d!i1so!)~. a dlelLe ·r isorse dei m1e di,cj ma:re p.rorfo,n·d~mente e di rinnoiVare gli att11ali 1so1tati, pe1r ·qua:n.to provetti·, 1amc:he 1se coa.idtuordin~enti :igi·eiilli co-s·an1itari che, com'è · noto? vati da .e sami 1speciaEi~ e d.a qu.a1che ·Consulto, sono insufficienti e in.adegu.ati. L'o·ccasione s1 o se chiamati suiccessiva.mioote, senza r.egola, presenta propizia - ossel!'Va il Toja - per da r.e ad e·sarrtlnare uno stesso mladato. . all'assistenza medica nazional.e un assetto me· . . Gli 01sn-e dali e gl'istituti clinici tnvec·e vi p rovgÌio ri~ontdente al·le esigenze attuali ne1 riv1edon10 b ie ne, .S'e no!Il semip·r e in m odo in-eccegua!'di d elln1 salute ,pubblica. pibile: rjsparrniano il tempo -che il m1edi co sciuperebbe a correre da un malato a.l l' al•t r?, re~ * * * dono reO'olari e sen1pli ci i rappoTti tra i mediIl principale difetto allo schema di legge i~alia.no è, tn'Vece, proiprio ql1e.llo di no·n mod:i~ ci, in q~anto che organ.i zzano il ·con~rso degt~i care es enziaJrr1ente i·att11ale assistenza medi- specialisti e d.ei tecnici di laboratorio, l~ .cu1 ca, la ql1.ale rima.rre~be ql1asi immutaif:a.. . . opera, colla tera le ,e sussidiaxia a quelil a cli.n1ca, Pur ·prese1I1tando mo~tissimi e in~ontesta~ 1li è pierò i11dispen.sabile, pr-0fi tta.ioo di tutte le pregi, esso no n ricooosce i profiondi ca~hi~ ris~rse : in 11n:a parola, offro1110 un'asststenza menti che i progressi delle di.sciipline sarutar11 ~ mod·el~-0. Anche in alcune poiiambulanze e dispensari hanoo deterrr1inato nell'esame e nella c ura dei ma.lati non tien co11to della straoTdin:aria spe- questa organizzazione è r azionalmente elabo' cializzazion e prodottasi e della necess1·t a' a·i rata. Gli ospedali ·e le cliniche andrebbero den1ettere a contributo competenze molteipliiei e .. va1ria te : ineto.di .di laboratorio prec1s1 e com- stinati i~ prevalenza ai casi gravi e d~ffic~l~, i dispensari e le poliambulanze aj casi m1t1; plessi, pe cializzazioni cli11icihe, ecc. 1
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corrispo11derebbe.i·o, rispettiva111ente, alle visite fatte al d-01nici'1io del. -oazien.te cooful.ato i n letto, ed a quelle fatte presso il ·domicilio del nledi.co: la 1oro diffusi.one comporte1·ebbe una util~ divisio11e del lavoro. 1
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Le a.ssicurazioni dovrebbero e.s sere i11 g.rado di fornire 1 opera ·del n1 edi·co più p.e rf ezionarta e progredita, imprimendo u·n poderas.o impulso a q11este istit11zion1i fo11dame.ntali dell',ass:Ls·tein za medi.ca a base collaborazìiJO'llista; per lo meno, dovrebbero preveder·ne lo sviluppo, i001nsenti1~lo, .s eco·n darlo, ·p romuov·e.ruo. Invece nè il sisten1a ir1glese, nè qu.ello tedesco or.ganizz.Mlo il se11vizio medico molto al 1di là delìlo stadio i11ctividt1alisti.co della pratica privata. :\f 011 solo, ·m a le assi1curazioni nOiD. imrpiegano neppure i medici più :prov·et-ti: le migiiori compete11ze prof.eSISionali 1restano •es'Cluse, 1in grande maggioranza, clall'ambito delle assict1razioni. N·e1l'i,n sieme ~unqrue .q11este non portano a.d accre·scere jn m·o.clo note•v• ole l'.e.fficienza. d.ei s·e:r'Vizi medi1ci l"esi ai ben efìciari. Il pr-ogetto i ta1iano è calicato sulla steissa falso1riga d1elle leggi straniere, mentre avr.emm-0 clovuto piro:fitta-ne dell'eS'p1eri.enz1a, esteTa i)er fare meglio. Anche nel ipro1g.etto italiano l'rus$i "tenza medica ·rima.ne essenzialmente iTudividu alista, 1come 1o è og.gi nella condotta : (I n1edìco i ta.lia no delle assicurazioni - sia €Sso di zona o libero esercente - d.ovrebbe .an.oo.r a, con1e il rnedi100 co.n dotto, essere bon. rl . toiit fai re , esci ere lln m€dico 01n,11ibus. 1
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* * Eppure ,sono abbastanza coo1oscit1ti i dif.etti gravi~1si·mi dell"'a ·~iste11Za me diiea di co11d.otta, in ~ ipecie per le rnaJ'attie oscur.e o gr.a v.i 10 che esigono u11 lungo tra;ttamento. Di•ce Fraiccari: « L, a~1siste,I1za a domici'.lio 1del po;veTo è qn a:nto di più anacronistico si possa immagin.are ». E Fornasari: cc L 'assistenza n1edica , a mezzo d.ella co11dotta come è ·o·g,gi noI1 .è l)it1 to'lle,rahil e ». cc La cur.a a 11lom.icilio 1>er troi:)pi abiitat1ti di città e per quasi t11tti g1li abitanti di campagna non € e non può essere la più indicata per rida:re ,s olleci·tannente il lavorato11·e a.I lavoro ; non sO\lo, ma si tenga p.reise:n.te •che nella ma.ggior iparte .dei casi il lav·oratore malato, oltre a ll1e stie, sottrae al lavoro altre d·ue bra1ccia, q'lleflJe della 1:>ersona che· l'assisrte ». È stato a11,che oppol'iunamente rilevato C'he l'·a1S1Sistenza medi ca a domicilio .s embra rimasta co·m 'era ai tempi (leJ medio e.iv-0. Il .camii)o d'az.ione è lo stesso, 0ssia 1'inf eJrmo nel SlllQ clon1icilio, che è pes~o ·i l tu gu rio ~qual li Clo, talvolta la. capan1
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:::'.J:ZIONE PRATICA
i1a, t.:.lvolta la sta:lla; ed i mezzi di ct1i-a ... sono sempre la ricetta e la busta ch~rurgica. Inson1n1a, l' orgwnizzazione d ell' assiste11Za 1ne·dicni don1ic1·1 iare a base indi'\·iduali·sta, si dtln103t11"a oggi m·ancl1evolisisima, lJO!ix'.h è ·non p.011e a conta.tto 1d el1a n1a,g~gi.oranza deI pubblico i vanta~,gi ·delle ·conoscenze mediche col).te.1111p o·r anee; pe-r 1qu€sito motivo !,istituto della cond·otta medi~a. qnaJe è a.tt'nnlmoo1te, può con. sid "lrarsi fa 11 i to. '
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, E1)1>ure oersiste · te11aceme11te tra noi la tendenza a perpetuare· l' indi vid uali·sm.o dell'assi·s tenza me1ica: si vorrebbe sp;ingerlo perfino al'l 'esa1gerazi.one. Ce ne dà u11a ·p rova ::\1al'tinelli (ci duole di troval'ci ancora una vo•l ta i11 ·disac·cor.do con qu.esto Yalo ~oso e beneme,rito r.ruppre.oontante .cli llna vasta categ·ori a di medici, r:Q..a ciò è qu·a iSi in·ev1taibi1e, da,1 111Jomento che egli ,si è ocic11pato co.11 impeg11Jo ed origi11alità ·d·el complesso l':lro·b l·erna, Ilel ql1ale possono diifend,ersi oiptni o,n i svariate e co11.trastan.ti) : mentre e,g li ipreconJzza un futur·o incremento. degli ospedali in •r egime aissiicl11 :ativo ed 8JI1Z,i ipneved.e che in poclli anni -s orgera11no centi1n aia di •o~edali n11ovi e si moltipliche·ran.110 le 1sp-ecializzazioni, 111entre aspi1·a, quale m èta ideale, a far si che l'assistenza os-,edaliera diventi la regola e quella domiciliare l'eccezione , egli si cvdopera ad estendere e co11,solidare i,l r.e.g im1ei individualista dell'a,s sj1st.e-nza sa11it.aria. Evideintemoote1 n1alg1·ad,o le st1e •eStJYressioni v.e.rbali, .il futuro a1ssett·o collaiborazioinista non è entrato an·cora a ,f ar paTte del s·u·o sistiema p sichico·. Nel suo .progetto iper la riorgan1izzazione dei ~e.1 1viz,i ,&a11itari, i medici delle assi.curazioni sar ebbero tut"ti .fiduciari clell'I·stituto; ·c.om.e tali verrebbe.r.o r·eclutati tntii i i11edi·ci con1dotti. Eliminata, ila libeTa scelta, quasi tutta la cli-entela rimarrebbe sottratta all'esercizio li.b ero; q11i111di il ln:\·oro dei fidn·ciari aumenterebbe in m odo corrispondente: ne de1riverebbe la n ecessità di re~ring.ei:re ;n1otevolmen:t.e 1l''estoo1sione delle zone mediche, le quali prenderebbero il po~to delle attuali condotte, · aumentandone il n1Jn1ero. I diritti eco:r1orilici e moraili dei libeTi eser'cenii - i qrLali .costit11is1cono. lai metà d ei medici - non verrebbero .p resi in CO!ll1si1derazionie n1entre. ·sarebb·e ro ,salvagua!1dati q·u elli dei me~ dici corn,dotti, a favorre• dei qt1ali milita, come fa o·Rservare i\.morett.i, l' or·g anizzazione. Ai liberi esercenti, ct1i Yerrebbe tolta quasi tutta la clientela, J\ifartinelli offre però i posti e~ ubera11ti di medi·ci di zona n elle oa.m pagne e la carrjera $an itaria am·ministrativa = aie) 1
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~(AN~O
1I J•LL1CLTNICO •
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· · €Ssi verr . . . ebtbe a·p erta la via maestra ·dei c0ir1co.rSi. · Invocando i vincoli protettori del fiduciaria- _ • to, egli darebbe, dur1que, via lib era a tutti; iirlve~e il liberismo dei liber~. esercenti dissimu1eTthbe dei privile,gi: 1l':amore , de~li agi ur.bani, le clientele person.ali, ,ecc. Nell'insieme egli vorrebbe sloggia~, mofti colleghi dalla « comoda nicchia» di città e spin' , ' gerli nelle campagne, in qu.a nto che nelle città si riscontra u.n'.esuberanza inammissibi~ ed assurda di me·dici, i 1quali non rentd.-01n.-0· quantJo po~~ebbero,. men.tre nelle campaigne è· più sentito il bisogno ·dell'opera loro e t r-0rv.erebbeiro condizioni pitì decorose ,e .p -iìt soddisifacentì, r.estando sottratti aJle angosce dell'aiocanita lotta per l'esistenz.a in un ·campip troppo 'ristretto. Qu.e:s:to riohi1amo <li medi.c i ve:riso ile ·campagne (lete.rminierebbe -:--- è ·chiairo · - un. ul.tecti.OT'e -sviIuppo de.I.l'attuale si·s~.ema ind~viduali.sta d!ell'assiistenza m .e dica ~ ,p·erriP-e·tueoobbe la 1depl.orata l)ratica di 1con1d.o.tta, n-0n .s1olo, ·ma la 1p eg, giorer.ebbe pioichè m.olti m·edi·ci ;rimarrebbero sottratti ali' esie rcizio li1b ero per essere a~simi iati agli. attl1ali cond-0.tti. , Seoond:o ·n-0i bisog.n er.oobe 1ottenere, i1n vece, il rrisultato e1sattam·ente con1Jr.a1rio: pr.ov>0care lln dreinagg:Lo di •m edie.i dalle 1ci~pa.g·rue n elLe città pi1ocOlle e grandi, per d ar.e incremento .all'assistenza medic a ne1gli istitt1ti .ois:pedalieri e . clinici, n·e i diS[pen.sari e Ml.le poliam1b ulanze" Ccmse11tita la libera scelta dei medici, non . ' sarebbe più necessario di modificare l 'attuaiLe estensione del[e con·dotte: le nu-0ve zone potre.b bero colprire, a:ll'i·ncirea, 1e condotte attuali e. i Imedi ci di :z.orna sa1·ebhero -più ,che sUJfficienti .ald adempiere i .C';()tffipiti rid.o tti loro affidati jn 'U n avvenire p.jù o m.eno pro,s simo: in· concorrenza coi liberi esercenti, lim'itarsi a ~u rare le form.e lievi. a fare opera di smistamento • per le forme gravi, di più .e ssere presenti per il pronto so·c corso, ecc. Per tutte le diagnosi delicate , pe.r t11tte le reu·r e specializz13.te, i malati ail1drebb.er-0 diretti nelle pie-cole e ,g randi città, presso i stituzioni sa·n~ta;rie adatte. 1
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X.\.\' Il, FASC. 36]
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* ** È specialm.eDte agli ospedali che coruve.rreb-
be imprimere impulso : intendiamo gli ospeda. li in senso lato, cio1è non soltanto quel.li generici, ma an.che quelli spe.ci alizzat.i, 1na1ternità, pedocomi, sanatori (i soli che abbiano avuto notevole sviluppo in Germania e rc he tendano ad averl-0 in Inghilt.erra), manioomi, conivallescenziari, erc., int eg.rati da o&pizi. per cr-0nici, p er invalidi, per vecchi, per ci€chi, e~c., i quali rientr.an() pi11ttosto nell'orbita dell'assicurazion e in\'alidità e vecchjaia. I
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Na.ituralr:Qente non si tratterebbe di valersi solo di osp,edali grandiosi, ma .a.illJche, i·n la•rga misuxa, di pie-coli os-p.edali, per es. consorziali', con .camera operatoria e un chiruTgo .condiotto o di zona, come ha proposto Lu.sena. Per ~i a&pedaili sotto i 300 letti lre spesie generali .aumentano p1r0porzjonaJlmen.t.e al n'll.IDe~o dei ricov.erati; ma 1se, éome s ugg·erisoe Fornasera, oon ri:covererann-0 , ça~i . difficili € graNi, la .c ui assistenza non esiga trop.po .p erso1nale, se le p•r atiche ammmi~rativ, e verrainniQ . ,semp1ifìicate 1n modo eh.e basti una s·ola persona ad esperi,rùe, se verrà creata la . resp.o·n ·sabilità persona4e esclusiva, .diretta, del medico prepostovi, si può · otten.ere che Ìl loro funzilQnamento rie'SICa .economico; inv.ece di v·e ri -Ospedali, in molte lo~a J.ità potrebbero jstituirsi infermerie (comunali, di fabbrica,. ecc.), destìnate .al pronto ricovero, .alla cura dei casi lievissimi, allo smistam.ento. , Una diffìteoltà si ·op.p one a llo' svilup.po d-egli oStpedali: l'educazi'()n,e e la consuetudine che po·rtano a dissertar'l i malgrado le attrattive di ri,c che d.nstalJ.azioilfi. S·ovratutto nei •uaesi a civiltà latina vige un.a m.en{alit.à, o.ipiuttosto una serntimentalità, eh.e s i tradù.c e in avversio·n e per gli -Ospedali ed in attaccamen.t o al foc-0laio domestico. Que.ato pregiudizio deriva In gTan ;parte dal fatto che gli ospedali sono stati finora quasi esclusivan1en.te istituzioni .ca;ritatevoli. Per snebbiarlo gioverebbe molto la façoltà di scegliere l'ospeçlale, lasc1ata .all'.a ssicurato. come rileva 0Tlarlai, qu~sta facoltà risponderebbe a p1rincipi _di ooerenza, se viene stabilito eh.e a nche per 1'a:ssiis tenza .dromrilciliarr·e 'l'assicurato possa sceglierrsi il medico; r-isponderebbe a un diritto, ·p oichè il ri.cOfVero nell'.Q!speda:le pe·rtdeJ 'per l'assicurato, il carattere di benefiio onza, ed egli si · trova .in condizioni amai1oghe a .q.uelle di un pagante, .che ha facoltà di affidarsi per l'assistenza sanita·r ia a chi m~glio crede; si può àggiungere, infine, che essa pr.eaenta il vanta.ig;gio di determin.are l 'emu·1 azione tra gli ospe:dali e di indurli a . perfezionare l'asststenza che ·e ssi off.ron-0. Le difficoltà detl.la libera scelta dell'istituto ospe·daliero non sarebbero insupera;bili. C-0me abpiamo visto, accanto agli o~.edalli dovreb.b ero song.eil'e poliaimbulanze e dispensari che, :per Io più, ·p otrebbero annetteTsi agi.i ospedali stessi: ri~onderebbero ai bisogni di un - . 'rilevantissimo numero di ~1azienti. Anche per -e.ssi hanno corso delle preyenzioni, c-0sì tra i medici 1Come trai i profani, inerenti alla gratuità dei servizj resi; ma nel nuovo ordinamentt() sanita1~0 queste pre'\·enzioni si diradierebbero. l i no speciale svilU!)PO potrebber• I
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SEZlONE PRATICA
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·ass.u mere ile consultazioni · ambu,lanti, per es. le auto-aimbula.nze, che hanno già .fatto buona pr-0va tra noi. · Le cliniche· universita1i.e, Qlltr"'e che all':insegnam,ento dei giovani .ed al perf.ezionaim elllto • dei laureati (pur troppo questo è assai }Joco curato oggi in Italia), vairrebber-0 di modello agli ·.ospedali e· ·alile poliam·buJ.anze, VM 0 rizzerebber.o i nuovi procedim.enti di~.nostièi e curati"\·i e avrebbeno 'intendiim€ltl!.ti d'inve,stigazione scientifica. Sairebbe co.111sigliab.ilie d 'ingrandirle, di farne dehl.Je clinich.e-ospe1d1a.11i, come in Arr: erica ed in Inghilterra, 1così ·da ·a1cc.r esceTne 1 im})ortanzia e J·a capa,oità d'iMegnamento € di stu<lio. 1
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- Oltre a queste forme fondamentali, « istituzionali», si p·t1ò ricorr.ere a. mezzi su·s sidia.ri o complementari per utilizzare meglio le complesse risor's e diagnostiche .e curative cont.em})Oranee. ulnio clf tali n'lezzi, s11tl qua!}le avevano già rj. chia1111ato l'attenzilone nel p·rimo articoJ.o di questa serie, è preconizzato d'a!L Davds, chei si è occu:pato con grancle c.ompetenza del vroblema e 1dal qt1ale abbiamo attinto mol.ti datj e ccnsider azioni. Si tratta di ·castitt1ire ·d ei .gruwi ovg.anizzn~ ti di ~edi ci d·elle assiouraz.ioni, i quali si associerebbe ro tra .1oiro lib eramen·t e in foi:rma cooperativa, con divi:s ione del la.voro. Le associazioni mediche cosi .formate provvedef'ebbero ad una. razionrule assiis tenza là dove difet.tano ospedali e di,s pensari. Già in parte sono state attuate in I·n ghilterr.a, essen1d01si r;0n~,entita ~a ieos1tituzi.on.e idi . tSo, cietà tra d11e .o più medici de1~e a;ssicUJrazioni, nell 'in.tento di provv.edere collegialmente aal'assistenza sanitaria degli assiicuTati che . si rivO\lgono aid ·e~s~; però le i srcrizioni d.ebibono esser fatte presso ciasct1n médièo ·della Soçietà, uno dPi qu.ali assume ~a di1rezione dell'ente e la responsabi.lità <lel trattamient.o; non è ·oontemp.lata la ver a coop.era.zione. C-0munque, .si tratta di eccezioni. ._ Le coo1p eraitive 'mediche p·r oposte d~l Da:vis permetterebbero di sf1·11ttare le competenze specifiche d1ei vaTi rp.edi c i~ a.ssiooia.ti anic he n .eii piccoli re.ntri 01d in più .p ae$i Limitrofi; difatti è faci~ie che in o ~·ni grnp})o un medico, .sia portato di ipiù alla ·ch1N1rgia, t1 o.o ·Sia p rat.ico di fOldonto'iatria, uno a.bi~ie in oc::tetrici8, uno esercitato negli e$ami di laboratorio, ecc.: riuscire1bbe possibile. così, di p.r edis~)o r1 e e organizz.aTe su1~isidi ,d ia,çrno.s t.i:ci e terane11tiici nii1 o meno bene specializzwti. Q11este c-0ooerat.ive ures.enterebbero am.che il ' Yantaggio di avvia.re a.l la cliffnsione di .p oliaml1ulanz,e e cli ·01&peda li. 1
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Un'altra -riso1isa sussidiaria., attt1ata s1)ecialmente i11 Germania, è data dal favorire le const1ltazioni di due o più medici presso i varii' malati: dal contatto naocono scambi d'idee ' . col risultato .d i .chia1i re I.e ·diagnosi ·oscure, tii elabo.r are· e ·fissare le cure più idonee . . Infine, l'assìste.n za medica a tipo iooividua;Iista può essere m:Lgliorasta .f acilitando .g,li esami di·agnosti.ci presso i la.bora~or1 p,rosaim1i1ori, non ch·è le · .cu.re specializza,t.e ,~1resso 1gl 'istituti ad hoc, integrando U'as·s1steniza ~i:ca e-On qt1el~a i,n!fermi.era .d·omkiliarre, ecc., e lasciando a;l1'iniz.i ativa e ailla <liscreziion·e del mooi.co curante l'aJd.o.z ion.e di tali misurre. ' ' Il compito pt1ramente sanitario dovirebbe es-sere comJ>1e~ato da quello profil.attico: in'°n si l)tlò sep,a ;rare la medicina curat.jva da quella preventiva, che dev'essere p:ortata nella Slfera ' del pratico genera·le; ma n on vogl.iamo imivadert~ qi~ esto camp.o, p e·1· non dilungarci olltre misura. 1
Se le assiicurèrlzioni ave,s sero ,c arattere di univ,ersaJità o qll!asi, iemnie noi vorremmo, ~a riforma dell'.aissistenza sanitària a b a1se .colla;boraziioni8ta, secondlo l~ di;ret.tive ,cpJ.Li .tracciate, inter esserebbe tutta la collettività : ne rimarrebbero escluse soltanto le persone abbienti, . che posson·o prùvvederla per cont.o ·p roprio, con i propri mezzi. . Si, 1con·ce;pisce 1p erò che una. rirf o•r ma in tail senso possa aver luogo al di fuori dell'.ambito delle assi curazio11i, sia pure con vantag·gio i)revalente di queste. E così che sta preparan,d osi una, vasta riform a d e1:l' assistenza sanitaria in In.g hi1terra, in .g.ra111 p.arte a b·eoci.efìzi·O e Col rOOil/CO!'ISO delJe assic11razio,n i. Dapo alcune prove c-ompi11te fe1ireement.e nel Gloucestershire d~l clott . .T. Mitddleton Martin, llfficiale sanitario di quella contea, il Ministero d·el.la Sa~11te ha interessato il c ·o nsiglio superiore per i servizi medici ed affini ad elaborar.e un pia.in.o comp1leto per 11n servizio medico sistematizzato in tutta Ila Na·zicm·e, 1Sulla stessa falsainiga. Il piano, ,p:r.ersentato in qiueSlti gd1or:qi, coincide in larga mi1suTa -con ·l a ·pToposta del Da:vis, al~a quale ahbianio p-oc'anzi a ccennat-0, s·alvid che e.~.so è molto pil) ''astio ed o:r.ganiicD e che gli a.ggrt11p·p amenti medici non 1sa.t·ebbero più lasciati aill'jr1iziativa tiberR, ma otrgani2:7Jati dallo Stato, su base obbligatoria. Essi vengone chiamati centri med·i ti; se ne ·differenz.iier.ebbeirD tre graidi: •p rimari, secondari e supe:ri·ori. Spettere·lJl1e ~1oro il com]Ji to idi mettere· a disiposivione ·di tt1tta la ·c ollettività i Yan.taggri del trattam ènto roediico niù e1ffic;ei11te. I icentri primari, numero si e modesti , sorge... rebh·ero in ,·i l1atrgi e cittadine; in gPne.r e ne fa.1
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rebl1ero pa1-te infer1r1erie od ospedaletti, co11 car11era operatoria, ba•grli, dispe1n1 ari, 1)iCtcoli llaboratorì per an.aLilsn semp!Lici, ·i:>erfino c.;or1 camera roentgenologica, e~c.; for11irebbero anche buoni alimentari, assiste11La i11fermiera, ecc. Il servizio medico domiciliare, ci~ press·o i•l domi·cilio ·del paziente o del medico, rimarrebbe anool'a a1la base dell'assisten·za; medica; ma i.I progresso consd.steir ebbe i·n ciò, iehe i C~Ilr tri di·sporrebbeo di rj1s0Tse tecnich·e e di qualche con11pete11za speoi aile, .a d1S1posizione di tutti i nloo.i·ci deiJla località che vi fairebbero capo; solo in li11ea d' e.ccezione, j11 casi di nec·essità, .avrebbP luogo il ricovero •dei pazienti n1el iP~C oolo ospedale, sotto la Cl1ra del prQ1Pri-0 medico di fiducia; qualora si riconosca la necessità cli tra.sferire il paziente in un cen,t ro 1secoll1dario, per ottenere il pareire e la cu-ra ·di consulenti e di 1$pec.ialisti, il medico curante può mantenersi in i~a ·p :porto co1ntinu-0 c-0m. luìi, 1p e1r ripren1cle1r.lo in cura a l .r ito.rno. Nei centri ,p rin1aTi si c10nd e1l·~1e·rel'>be1ro1 le attività 1saien tifiche e p.r oifessionali dei p1""ati1ci ·delle vicliDJatD.ze, ai quali vier:rebbe fornito luo1g.o cli riuni1one e di la'VIQro, cih·e ·l i mett etrebbe a contatto. tra loro eld occasionalmente :eoi ·Consulenti ie s.pe(:i'rulisti ' vi aicce·derèbbero, a i11tervall1Ji determinati che od ·ru 11ichieista, dai centri seconda·r i .. Non tutti i centri primari Sii oonfo1·me.r ebbero ad un tirpo; per lo più .dotati d.i molta autono,.. mia, aJle volte srurebbero allla dipenrle·nz.a diretta d.ei centr1i secondari. Questi ~verrebbero .costituiti nelle· città; ,il nucleo ne 1sarebbe ·dat-0 da o. iped,ali, con un ·.ricco corp·o di .sanitari, icom,preis i ·nrumerosi sipe·rialiistJi; c o ordineTeibbeLro paJ'.'ìecchi centri minori; avrebbero JJ1·.e valer1temente cara.t tere di oon.sul e11za per · i e.a.si diagno·sticamente diflfì- , cili, e fornirebbero le cupe e.be rii,chield, ono un attr.ez,zamento spe.cializzato; i pRzienti potrebbero esservi ospedalizzati o trattati ambulatoria1nente, sotto la reSlPonsabilità .esclusà.va. dei n1edici éùd·dettivi, ma inantenendosi a c001tatt-0 co11 il pro1)ri10 'medico di fidu cia, che P-oi li riprenderebbie in .cura. I oonSJUl.enti e gli specialisti fa1·etbbero visite periodiche ai centri primfl ri e viisite d'urgenza co•sd. ai centri p.rimari C·J.n1e n. do1nicil ;o clei p·azi1enti, con la cooperazi&ne e 1 assistienza .del meclieo Cl1rante. - NotinIDiro i111ciiCl1entalm en.te che la ·r elazio'Ile al ~1ini stero di Sn11ità esclude, 1per i, med11ci deli. centri second!:Lri, la retri})uziio11~ a sti11endio fi.sso saJvo iper qu.elli di laboratoirio e per i 1dirdge11ti ded1' an1111i11i t1·aa:ione, i qualii n on ve11gono a CO'nt atto col pu.b blico : l'opera clinica - ossen·a il.a r elazio11 e - è tro1ppo i11cliYidl1ale, ricl1iede confid e11za, è Yitale !)el' il trattamento: q11irndi è conc:rigliabilP l'ass ocia:ione V(J lonlarin medicOpn: i 11nf 1> (è tft1a11t 1 clire la lil,er A ~" Plfa ) che 1
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sti111ola il n1ediieJ ad eccelle1·e: il pagame11to fisso, ç-01 suo meccanicismo, te11de1·ebbe a sooraggi are l'iniziati•va, adin'lli'Illuil'e il senJSo .di respgn..5al)ilità 1e ad i11-co1 aggiare la mediocrità. È que·:-ta un 'autorevole coinferm :.' . di vedut.e da . .' 1101 g·1a e·spresse. I•11fine; i ioentr.i ~upe11i-01~ o di con11plemento sa1·ebbero dati dag1i ospedaJLi insegnanti, oorrisp on;denti alle 11.ostrie cli niahe salvo la mag.g i.ore arnpiezza; verrebb·e1·0 riservati loro i casi ·o ltre1nodo difficili, i.n viativi cosi d.ai centri seèondari con1e da ·quelli p1~imari; s·airebbero permeati d 'i11fll1er1za .accademica, a1nimati da spirirto di i11.ve_tigazione e di 1)1·ogresso. I cent1-i sa.nita1·i d ei tre gradi ver:nebbero collegati tra loro in m-0do ·da poter lavorare all'unisono. Si asseg:i1erebbero loro an1che compi ti p·1 ·eventivi. Starebbero in 1·awo1rto con dispensari e .s amatori a11ti tuberc0Jari, ~erviz.i cel·· tici, servizi -0dontoiatri·c:i, materrnità, isM.til lti per la tute11 a delJ'dnfa.nzia, istituti pe.r à'·e·ducazi·one fisi ca, ll!ffici sani tari, eicc. Il l)l'atico g.enerico forn1,er·ebbe la ·chi.a.ve di v61ta11del!l'tntero .edifizli.10; erg li fare1b be da ~t&r media·rio tra il :pu1bbld.co, i cenit ri medi.ci e le vrurie istitu2ioni generali e speciali m-enz.ionate: Si sipera, così, di mettere a porta.ta di ogni i'.}azien.te i prog·r e,s si d!ella sci.enza e J.e .riSIQlrse costois e e complica,te 11ecesisarie lJOC la loro .applicazione, di p o1rre i pratici generali meglio in ra·! )'porto tra l oro e •<',.()Jl gli ospeda1i, di alla.1~gare gli scopi dei servizi inedici. Verrebbero costituiti, inoltre, per i vari centri, dei oorpi saI1itari corrispon·denti i11 parte ai nostri o~dini; essi. ra;pp.r cs.entere1bbe.r-0 la professione medica, avrebbero coim piti oTganizzatori e discip·l inari ·e, di più, ·asSli.s.terebibero lie auto1ri.tà n[eJ. p·rovv eidimenti igienico-srunitari. Il pr.og,etto è dest.i::nia tJC) l)iù che altro a tracciare una via : .soriJa,ssa i biso·gi1i iin 1ffiediati e mira I.ontano. ' ''e1r rà certo adottato in parte, sia pure modilfìcand1olo. Alcune proposte potra·n no essere vjsi001arie; ma a~tre ,saranno realizzabili col tempo; d el I'esto lo stess'O Consiglio che lo ha elaborato n:on ne r aicco•m anda la realizzazione in b1ocoo: si andre1bbe i·n contro a troppe dif:fi colit à. In specie i centri primairi, che costituiscono u11a parte esse11zi ale d .e l p.iano, potranno essere creati .subito, con poco dispeindio, e così alleviare i grandd osipe1dali, iff cui inCT'e·m~nto e 1a cui riorgruruizz·azione .su basi vaste sarehbruX> opera assai più ardua. J.,'adozione d ei11a riforma ri118Cire])be oltr-en1od-0 onerosn !)er le fi11anze !)lt})bliche; ma I~ , a ssict1ra.zioni la r en (lono a tt11abile fornendo in larga in1S1llra le risor . e neres::arie: $Olo in parte ~ i farebbe a~segnamento anche stille qttote ' <lei no11 a <:: ir ttratri. 0
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XX\"ll, FASC. 36]
SEZ fO~E
La riforma conieerne dl1nqu,e, in pr:eivalenza, le assi.curaziohi, pure iillVestendo tutta la collettività. Anche negli Stati Uniti .sono stati r ecentemente proposti dei centri sanitàri; un 1p .rogetto pil J.e.gge tpresentato ·da H. R. S :: ,g~ e H. E. Ma- · chold li v-0rrrebhe istituire subitJo nello .S ta.t o di New York. In f011 do, essi son.o u·n a deriv azi1onie d e1la 000100zione avanzata, negJli Stati u .n i.ti, del D.avds; ma non costi.tuireb·b ero più una dipende~1a delle assi·cu.J'lazaoni, anz.i tend1eirebbero a. diveniirne un sostitutd. A·p.p1arter~ebbe1ro ad un solo tipo; •p rovvsderebbero ad erigere ·ed a mantenere o spedali, amb.-u latolri, la·b oratori 1diagnostici ausiliruri di qu eù.li sta.talli, .aJJ'ass11Sltenza ostetrica, all 'allevam.ento mfantilie, alle i•s peZlioni sanitarie scola·stiche, al1l'assiistenza inifermier:a dom,i ciliare, aigli .esami fisici periodici di tutti gli abitanti, alla salute pubbli·ca in ·gener e. Verrebbero mantenuti a. spese .dello Stato, .delle autorità 1iocai1i e .di una p a r te ·d ei pazienti. Siooom1e cree-rebb·e«10 niei medici a d·dettivi ·Uno stato 1dd dipenclenza da .a utor.ità saJ1itar.ie l·o.cali, h anno .soil levato v.a.irte e Vivaci o·b b·:Lez:i:oni ch·e però n on ne intaic•canro il principio. 1
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Per un'organizzazione dell'assistenza sal11itaria nel senso collaboir.azioniista, le con tin. genze da affrontare e le .soluzi-0ni possibili son-0 così multiformi, che non è certo possibile di darn·e più di. un accenno o una traccia. In pratica sono .inev·i tabili moJte; dtff1coJ.tà, a lcune delle qua1i non si prev.eid ono rne1ppure. Comun qt1e il st.stema ad.ottano per .[ e .assicurazioni contr o le malattie dovrebbe essere abbastanza flessibile per a mmetter.e gli svilup pi grrudu;a1i in tal senso dle1i servizi m edici: cJ.oè crear.e d e.i serv1izri ,che p o,s sano c·rescere, esp1aflldersi, adattarsi ai bisog.ni n•u ovi. • Invece 1o schema di legge italiano dedica le ma,g.giori cur e all'assistenza i111d.ivi!d1Ua1lista; ·non riflette ch e i•n piccola parte l 'evoluzione ulteriore: esso n on contemP'la .e no1n p revede alcunie d·ell.e f·orme a cc(e nn.ate, che oo9t.i tuiscono degl·i avvia.m.enti ,aJla forma ·col.labora.z ioni1s ta e ch·e possono c.onsi1d-erarse1n e come dei sucoedanei: cooperative me.dd1cbe e o.r gandzza zi.one d.ei 1consuùti; non 1s i oacl1pa çlelle .p oliambl1lanze, dei disp1ensari, d ei l rub·o rator1 dd.agnostici; moJto meno ·preconiz.z a u·n accen ur:amento diei se.rvizi sanitari locali; ~d 1ldmita a c.onsiderare la sola assistenza. ospedaJiera.. Non solo, ma il probl.ema ospeda·Liero, di p.er sè gravissimo, è ·risolto insufficientemente· e rrioQo i.n-completo, come se. fosse di seoon., daria impartanza di fronte all '.ass~stenza m edira domiciliare, che, certo, deve sempre costiI
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PRATlCA
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tuire la . base , ' dei servizi sa.nitari, ' ma che dov·rel>be assumere um.o sviluppo regressivo. È da cc·n siderare t1ra l'altro, ~on Orla.ndi, che lo ·schema di leggie orea ·doveri Il1Uovi, se1tzai mettere i·n g·raJdo di assalver1':t. Diift:lttti gli ospedali sono og.gi in num.ero e di potenzialità del tutto .inaideg·uate; ac.oorrerà dunque aumen-· . tarne il numero; ma non ·si potralllllo improvvisa:rie, essendo neceissario di studiare ed elaborare i progetti •e !J>Oi ;p tiocedeTe alla •C ostru. ' zion·e, all'~:l:r-redamento, aJll'orgianizzazion·e dei servizi, ecc. : tutto ciò r':'.Lch·iiedteirà molto tempo. Occoirnerebbe dunque di ·p101ter provv·edere a un ad·eguato incremento deg.li ospedlali prima .assat .che dive.n gano disponibili le !nuovie risorse ga?rantite dalla l eg·gre. All'11opo bi&ogn,errebbe, cred'iamo, .anticipar.e le aootiruzi·oni, predisponen·d o un tngie'Tlte prestito a ll'I stituto a&Sicu.rrato.re ch e potrà p oti. sdebitair.sene a m.isura d.eil.le su·e disponibilit à . Abbiamo acç.ennato soltanto a questa pregiud1z1iale d ell ' assiste.nza oS!peidaliieira., quale è prospettata da.l~o schem·a di ·1e.ggie; mia a;l.tri probl·em·i .si pll'le1sientano: p. es. - sulla ge1srtione• dir~tta cl·egli osp·edali e .sulle convenzionri con gli " •01ped.a li ·e si:stenti o ch·e •SOl"geranno; anche su!1'.a ss.t~tenza: affidata ai medici id i zona .e su·i rapporti dell 'I1stituto as.si1C.l1 ratore ooi vari e·n ti ·ptlhb1ici , n.ei riguardi dei servizi sa.n i tari, potrreb bierio faT.si dreii .rii1Ji!ev:i. 'Ma non vo·gli.amo diva ~:are. Abbiamo volu to fermare l'attenzione soltanto sull'indirizzo genera le da imprir11ere all'organizzazione dei servizi s andta·r i n el campo aS1si·c urativ·o crediamo di essere riusci ti n·el l 'i·n ten to ·d i dimois trar.e ohe ;
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co.n essi d eb bono evolversi dall'individualismn verso i l collaborazionisrn·o e dalla forma domiciliare ve1·so qtt ella is t i titz1 on a le . ,,
9 ·agosto 1920.
L.
VERNEY.
INDIC,!.\ZIONI B IBLIOGRAFICHE. Oltr.e le p11bb.I.l:cazi.orni g·ià citate· negli articoli precedenti cifr. :
E.
ORLANDI: CQ1rimenti allo schema di l egg e
prop osto per l ' assicitrazione obbligatoria contro l e malattie.: R e1azi,one. ·- Pa,dov a., 19-20. E. FORNASARI DI VERCE: P er un I stituto Nazionale delle _4.ssicurazioni Sociali. Bollettino
Consorziale degli Ordini dei lVIedici della Toscana, novembr:e 1918. G. LlJSENA: Tl M erliro di d omani. BolJ.ettino dell ' Ordine .dei ìYied·i1c1i 1clel'la Provin·cia di Genova , 1919. A. B. \\TADSWORTII : · Tlì.e proposed h ealth Centers . 'New Y,ark Sta1te J ou1rn. l\!Iedlic., .maggio 1920 Th e Organ.i sation of th e M edical) Service. E-
ditoria}. The ·LaJncet, 24 1u•glio 1920.
·
A const·r uctive Policy of N a.tion.al H ealth . (I,ondt>n L ette'F). Me.d-ical Recot>-0, 3 luglio 1~0 . A sy stemàtiz ed Medical service: a revolutionary Scheme. (London T. etter .). J ournal Ame-
rir. ì\fedic. Assoc., 19 giugno 1920, pag. 172?. l\1ATH1EU
-et
LIÉNARD: Consid ér atiOns r elatives
au projet de loi sur l e a·s sitrances sociales. Le
Sca lpel: 1920, p. 507. '
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IL POLICLINICO
AMMINISTRAZIONE SANITARIA. L'assis. ai congedati .. ténZ& ' . . ·malarici.
. . A quantç ci viene riferito, . le provvide norme recentement~ e inanate non sortironp pi~n~ID:ente il loro effetto 1 in C!lusa. ~ ostacoli cr.e ati dalla rig~.. <lità <lel reg·olumento. ()nest-e consiste rebbero a nzitutto nel fatto che .il medico déve prescrivere, in precedenza, il fabbisogno di un mese, dei rimedi antimalarici; fabbisogno, che specialmente in paesi dove i·· soli ruala.r1ci sono appunto i congedati, non si può conoscere nemmeno a 1)pr0Sf'timativa mente. Le medici11c vengono poi ritirate (la un incarica.to, nella competente l.,refettura, spesso assai lontana . , C.'01 pericolo a11cl1e di non trovarle. P er rendere più sbrigative le pra ticl1e, il dott. A. Zambler ha I'ro:posto di fornire certi determinati farmacisti di un deposito di materiale antimalarico, fornito dallo Stato, materiale, che può ' renir consegnato solo· dietro prescrizione n1edica, che serve come documento di scarico.
ltlSPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. (8422) l ndenriità ca1ro- viveri. 1
Dott. J.;. B. da S.
F. - Se v resta. servizio in due comuni, obbligati entrambi al pagamento del caro-viveri e ,•s empre quando n on siasi, per patto contrattuale, inteso incl11dere tale inde nnità nella diaria giornaliera che lf\ si corrisponde, l)UÒ ben l)retendere il pagame11to di essa . Però può esigere i.1na sola indennità ripartibil~ fra i dne comt1ni in pl'oporzione de lle ·s-0mme che da ognu110 di essi le ''ien data come diaria prestabilita. A.cl uno de i due comuni può inYiare u11 elenco dei ~i tQli che possiede. · ' (S-!24) Medico i1iter ino - Go·1igeào. - Dott. C. V. da S. - Al medico interino no11 compete pe~ legge il congedo. Presentandosi la necessità di assentarsi \l)er qul!lche ten1po da lla residenza può prendere accordi, presentando analoga istanza, al sindaco del comu11e . (8425) S posta1n e11 to nella circo8critzion,e delle condotte. - Dott. F. I~ . da R. - JA) spostamento nella cirC-OSCrizlone dell<ol condotta può sempre ed in qualunque e1>0ca esRere proposto dal éomt1ne l)er cl1è H(l esso vetta migliorare sempre il servir.io di assistenza sanitaria, che è di pubblico e generale interesse, prevalente sen1pre st1 quello personale del medico. P e rò occorre espletare la procedura.. tracciata. dall'art. 22, cnpov. secondo del regola.mento per la legge &1nitarja, secondo cui occorre l'ap1>r0Yazi-0ue della G. P. A. ed il l)rev(llltivo parere clel Consiglio ·p roYinctale di sanità (8426) A u1nento di stipPtulio. Dott . .I.1. B. da V. - Ella percepisce una diaì~a giorn.a lie ra e non uno stipendio. Non può, quindi, aver diritto a1l 'aume11to del 30 %. il quale deYe, del i:esto, essere accotd<1to dal Consiglio comunalEl o dalla G. P. A. 1
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.di anni 18. e non oltrepassato quella di di 35, o quella.. di 40 se f.u fra i cQ111battenti; 2<> Certificato di cittadin.anza italiana legalizzato; 3° Certificato di buona c:-0nd-0tta di data an· ' teriore a 3 mesi, legalizzato ' ; · 4° Certificato generale rila sciato da ll'Ufficio del casellario giudiziario in data no11 a nteTiore a t1·e mesi; 5'> Certific~ to medico l~<.tlizzato comprovante eRsere di sana costituzione fisica. e robusta ed esente da difetti o imperfezioni fisiche; 6° Foglio di congedo; 7° Diploma. originale ·di la urea. I titoli che sono presi in eonsiderazione sono : 1° Il risultato degli esami nel corso degli studi in cui fu oonseguito il titolo accademico rich·i esto per la part:ecipazione al concorso; 2°1 Il ser,· izio pl'estato ne lla. Amministrazione della sanità e specialmente il gra do di · diligenza e capacità dimostrato nello ademptmento dell'ufficio; 30 Gli uffici od impieghi coperti presso altre <11umi11istrazioni go"(rerna tive o presso altre amministrazio11i provinciali o comunali che abbiano rapporto 0011 le discipline igieniche, come pure gli incarichi e le IllliDsioni temporanee compiute per conto delle amministrazioni suddette; ~ TJe pubblicazioni relative alle discipline igieniche e in modo specia le a quelle più propriamente int:eressanti il posto messo a concorso, esclusi i manoscritti e Je bozze di stampe; 5° Tutti gli altri che valgano a dimostrare l'attitudine speciale al posto stesso. . (8429) Uffiaiale sanitario - Oaro-vit'ere - Disdetta. ,. Dott. A. G. da P. - Dal momento che dal Prefetto bà rice,ruto l'incarico di funzionare provvi$0riamente da ufficiale sanitario, ha diritto alla indennità che a ll'uopo trovasi inscritta in bilancio. Per a,ver diritto al supplemento caro-viveri per i figli minori occorre che sieno conviventi, essendo tale condizione espressamente ~~ichiesta dal decreto. Non si oppone alla percezione del caro-viveri la. ci.rco~nza che l'interino era nominato da solo " quattro mesi e, cioè, · ~ià quando l'indennità caro\iveri era in cor so. Se non è stabilito nell'atto di n omina. il termine .per la disdetta può essere fissn to d'~1ccordo, unifo1:mandosi, magari, a ciò che statuisc:e la legge s ullo impiego privato. (R431) Riass11,in zion,e in servizio àopo il lioenziarn erito - Stabiiità. - Dott. Z . da R. C. - Il medico
condotto licenziato durante il periodo di prova e poi riassunto in servizio nello stesso comune con o senz.a inte rruzione ro11giùnge al nuovo il preceden te se1, ·izio è1g1i effetti del compimento del ·p eriodo di prova. Ella , quindi, è già .stabile. Bandendosi Il concorso ver la nomina del nuovo titolare dovrebbe impug11are il re1'ltivo deliberato con rlr rorso a l iu·efetto cle lla provincia, chiedendone l'an1tullan1ento.
<. 428)
Concorso pel p(Jsto di 1nedi0-0 proviriciale ggyiunto. - Dott. P. L. da D . - Pe l concorso al po~to d i n1E>dico Ilro,·inciale aggiunto occorrono i
clocume11ti: 1° Atto di na. cita debitamente lega lizzato, dal -(J ua le risulti c:l1e il concorrente bn compiuta l'età ,·e~n<' nti
Se11·vizi-O meàico-1nilitare . .- Al dott. I..1. P .. f A_)gjna : Xon sono state a ncora lJubblicate le n-0rn1e relatiYe a ll'estensione della poliz7~ di :issicurazionP a tutti i combattenti: non f je possiamo dire quindi se Ja concessione ~vetterà o no a n(!he a Lei . •
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S.t::Z lO>J<~ PRATICA '
CONDOTTE E' CONCORSI. I
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FRASSI~ORO (Modena) . Condotta .r:esidenziale ~lel Capoluog:o e della frazione . Piandelagotti : i -.
poveri sono circa 800. Stipendio L. 6500 lorde, più indennità cavalcatura (2500) e caro-viveri; il titolare della condotta del capoluogo è anche ufficiale sanitario (annue L. 800). I certificati di cittadinanza, penale, moralità, stato di salute e stato di famiglia debbono essere in data non antecedente ai 2 mesi. Scadenza 20 settembre. , (Liioov,). - Medico (assistente) interino dell'Ospedale U1uberto o Margherita. Nomina · pe1~ lln biennio, salvo esplicite riconferme.' Stipendio L. 2400 lorde più Yitto ed nlloggi0 'nell'ospedale. Il concorso com.p orta anche· un €same pratico. Età .. massima anni 30. Doc11menti all'Ufficio della Congregazione di carità (Ufficio comunale). Scadenza 1 10 settembre. · VIAREGGIO
Co11dotta del Riparto di Pietole: 1870 abitanti. Cura gratuita per i PoYeri (circa 700). Stipendio L. 6750, lorde, più carocavallo obbligavive1i, e L. 2000 fra carrozza torii; L. 600 ~ l'eletto sarà ufficiale sanitario. Tre aumenti quinquennali del decimo. Scadenza 30 settembre. (.11011,to·va).
VIRGILIO
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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. '
Il dott. Romolo Martinori, di Roma, stato nominato cavaliere della Corona ·· d'Italia, su proposta del presidente tlella C. R. I., per speciali benemerenre,
Con decreto 15 giugno il dott. Agostino Sardi già medico condotto di Rosignano - è stato nominato ca,·aliere della Corona d'Italia per benemerenze durante il periodo di guerra. Il dott. Leonardo Casolino, ajt1to alla Clinic:-t Oculistica del R. Istituto di Studii Superiori di Firen,ze, nel giugno scorso, ha conseguito la libera docenza in oftal1nojatria e clinica oculistica. · Ha tl'attato il tema: «L'eteroforia nelle ametropie n ed ha tenuto la lezione di prova su le «cheratiti». Il dott. Giovanni Zanetti, di Gonzaga, ha con~~gnita <l pieni \oti, C-On l'approvazione del Con~iglio Sur>eriore della Pubblica Istruzione, la libera docenza in l">atologia. Speciale Chirurgica nella R. "GniversitiL di Parma, svolgendo fl tema «Ferite <lei vasi». Ha tenuta la lezione di pro\a sulla «osteomielite». Rettifica. Con piacere rettifichiamo che il prof. dott. Oniero Ricm, anzichè a Padova, è stato destinato a Roma per concorso speciale alla cattedra di Storia naturale del R. Istituto 'Fecnico.
Doveri morali degli abbonati : aiutare il periodico a superare le gravi difficoltà del dopoguerra ; pertanto : . I diffonderlo tra I coUeghi, facendolo conoscere ed apprez.
~are;
P'Ovvedere al pagamento della q\lota dovuta all' Ammini· &trazione, senza farei 1otlecitare. ..
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. NOTIZIE PI.VERSE~ ' . ,· Una protesta - della Croce Rossa _contro le atrocità. dei bolscevichi. ' : Il ·d elegato del Co1nitato internazionale della Croce ~ossa a Varsa,ria, Glora, ha inviato il seguente radiotelegran1ma al presidente della Croce Rossa russa a Mosca, Solowiew: « Apprendiamò con orrore -le crudeltà ed· i mas~acri, che vengono commessi dall'esercito rosso a Pr'Qskurow sul personale della Croce Rossa polacca. La conve}lzione di Ginevi·a è così violata nella maniera più ignobile e più cinica: v~ preghiam(> di fare subito u11'inchiesta veramente seria. Mettetevi sul terreno esclusivamente umanit:ario ed apulitico; ordinate imn1ediatamente che simili fatti non si ripetano più».
Xlll Congresso nazionale d'Idrologia, Climatologia e Tera pia fisica. Dal giorno 4 all'8 ottobre prossimo si terrà in Perugia il Congresso d'Idrologia, Climatologia e Terapia_ fisica, come fu ,stabilito nell'ultimo Congresso, tenuto a Napo~ nell'anno 1912. Predi<l(\Jlt1~ ne è i·l prof. Rairaello Silvestrini. Ferve ' il lavoro d'organizzazione e sappiamo che vi sarà largo concorso di medici ed autorità Sanitarie. Lo scopo precipuo del Congresso è quello di cei·care di mettere in valore le ricchezze naturali 1del nostro Paese, 1per nulla inferiori a quelle tanto celebra te dei Paesi stranieri. Temi e relazioni : 1. Marfori prof. Pio (Napoli) . - La composizione delle acque minerali sulf11ree in rapporto alr azione terapel1tica. 2. Devoto prof. Luigi (~Iilano) . - I soggiorni invernali di alta montagna sulla neYe ai fini di · l)l'Ofil~ssi e cli cura. :J. Vinaj pr-0f. a·. S. (Torino). - I . e indispensabili organizzazioni moderne per l'insegnamento della tera·p ia fisica. 4. Melocchi prof. Fortunato (Ramiola) . - I..1a disciplina scientifico-pratica della dietoterapia. 5. SilYestrini prof. Raffaello (Perugia) . - Fonti . e cl11ni dell'Umbria. · G. Fairruan clott. Edoarclo (Casciana). - I Congressi di ~1onaco e i loro risultati. 7. Gasperipi prof. Gustavo e De,roto prof. ·L . (Fi• renze). - L' .A.. ssociazio1ne di Idrologia e Climatologi._-:t dal 1R87 al J919. ~fissione e diritti dell'As.socia zio ne. I . e comunicazioni .souo accettate fino al 25 settembre, previo invio di un sunto, a norma del regolamento, alla Presidenza dell'Associazione: via San Barnaba, 8, ~'filano . • Tassa d'iscrizio11e per i Congressisti IJ. 20 - IJer le sigtnoTe ·d ei Congressisti L. 10 - da rimettersi al più presto al Segretario generale, dottorTeyxeira, Perugja. E fin d'ora stabilita una Yisita alle Terme di <Jhianciano. Sono in istudio visite a varie stazioni balneo-climatiche dell'Umbria. •
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IL POLICLINICO
Società Romana di Antropologia. NeH'adunanzza del 24 luglio. 1920 (Presidente prof. Gi.annelli At1gnsto) sono state fatte le se, .g uenti comunieazioni seientifìche: Prof. l. RELLINI: Lo sti·ato dJ, Grimald·i e l'età ,n.i oZitica.
Prof. A.. GIANNELLI : Sovra un, caso di e'ln i-vertebra oer·vioale. Prof. U. SAFFIOTTI: Sull'e rrore p e rsonale di let1
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tura del
c ro1ioscopo di Hipp.
Prof. S. SERGI: Sui rnetocl·i di rnisuraz·l one detl.a lurighez~a
clell' arto i1iferiore. -
Sul piano
ori.~·
-~ orntal,e
d ella visio1ie. R. BAT'J'AGLJA : Pa·r a.lleli etnografici. Ascie pe~],urioolate della, 1V·uova Guinea. e dell'Italia. prei.storiaa . " • . Dott. E. Bo~AIUTI: La, serie de i cra·n i Jien.tar:ei àel. .Mu. eo ~7 a zio·na-le cli An.tropologi.a di Firenze.
Nuovo periodico
medi~
spagnuolo.
Sotto il i>atrocinio cli R<1n1on y Cajal, si è pubblicato a Barcellona (U11ion 22) il nuovo pe11odico << Las n?.tevas rea cciones cle la bora torio » che ha l'intento di · essere una i·ivista dei procedimenti tecnici delle scienze biologiche. Il primo 11u1nero contiene u110 studio .(I.i l\iI. Var.gas sull~ mioscl~l'osi (paralisi pse11do-ipertrofica), oeorreùa to da fotografie macro- e microscopiche, un altro di A. SalYati sulla reazione di Wassermann -e diversi sunti cli sYariati lavori. La rivista è mensile e costa per l'estero 32 peseta~ all'anno. Auguri nl n11ovo confratello.
Il costo dei medicinali io Germania. Il costo dei medicinali in Germania è salito ~i. cifre enormi; codeina e morfina sono quota ti circa 15.000 marchi al chilo. Nel 1914 costavano da 290 . ~ 514 mk . • 'L a « Medizinis"Che Klinik » prevede un ulteriore aumento dovuto al fatto che la disgraziata pace impone all'ind11sitria farmace11tica germanica <li fornire il 30 '}6 dei pro<lotti «ai nemici» e così r1mango 110 priYi cli meclicinnli gli a·bitnr1ti d-el paese. 1
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[ANNO
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Corso 41 patologia del lavoro.
....el venturo mese di novembre si terrà in Roma - presso la Croce Rossa - dal prof. Ranelletti un Corso di perfezionamento sulla. patologi.a del lavore, integrato O.ij.che· :da una serie di Conferen-:re, c11i prender-an110 parte illustri personalità dell'ambiente medico romano.
Un medico italiano in Russia. Il dott. R,affaele Pirone, che prima della guerra dirigeva l'Istituto antirabico presso l'Istituto Iruperiale di medicina sperimentale a. Pietrogrado e al quale nel 1914 fu affidata la carica di Console d'Italia, scoppiata. la rivoluzione bolscevica, l1a sopportato crudeli oofferenze. Da quindici mesi non si avevano notizie di lt1i, ma ora,, a mezzo della Santa Sede, si è potuto sapere che egli ftt arrestato, il 2 1git1gno 1919 dai bolscevichi, in qualità di Console Italiano. Ammalato di appendicite, subi l'intervento operativo nella clinica chirurgica dell'Ospedale ~Iassimiliano. Dopo pochi giorni, con la ferita ancora aperta, fu condotto nella prigione di Spaleskaia a Pietrogrado, costretto a dormire per terra ed a nutrirsi con · duecento grammi <li pane nero· e pesce secco. Si contagiò nel febbraio 1920 di tifo esantematico, in forma grave. Guarito, fu messo in libertà e venne a Pietrograd-0, dove ebbe la dolorosa sorpresa di trovare la figlia 1\1ai;ia morta in seguito a l tifo esantematico. La sua ~sa fu perquisita e clistrutta, il Consolato d'Italia saccheggiato, le economie personali rubat<?. Durante la prigionia il dott. Pirone non fu Ill<l i interrog·ato, nè ft1tono precisati contro di lur capi dt accusa. Il Consiglio p.ell 'Ordine dei l\iiedici di Napoli u Provincia ha fol~mulato una solenne protesta., cl1iedendo che il governo del Re faccia le opportutne pratiche per il sollecito rimpatrio del dott. l>irone, per la riva1sa di tutti j danni subiti, per la completa re.integrazione· dei diritti calpestati di cJ;ii, all'E.s tero, n1antenne alto il nome d'Italia e rlella Scienza. L'on. Cap.g.sso ha 11resenta to al~a Camera dei deputa-ti una interrog·azione nello stesso senso. 1
Jndice alf a.betico per materie. •
Artriti defor1na nti (Sintomi ner-rosi e mu colari) . . . . . Pag. 991 Assistenza Sanitaria (Orga11izzazione per l'assicurazione !;tatale contro le )) 1002 mala ttie) . . . . Atrofia muscola re l)l'ogressiYa (Tratta)) !-)9;, mento ortopedico) . . . Emi-anidrosi. ed emi-iperidrosi nella sin)) !)9~ clrome di BroVt'n-Séquard . . . )) 997 Gamba (Il segno della) . )) 1000 (;.termi sifilitici (I~ pluralità dei) )) 999 Glandole cervicali t11bercolose . . Gozzo esofta lmico (Insuccessi della te)) 992 rapia cl1i111rgica) . . . . . lJ>ersecrezione cerumlnosa in casi di sin998 drome simpatlco-cer,icale paralitico . )) )) 99 Ipert~n sione e-d i1>0te nsione . . Mercurio (Intossicazione acuL'l dn terapiu o tetricn) . . . . Ro ma, 19'.!0 - Tip. Cartiere {'entra.li.
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Xe-rralgi.a del trigemino (~letodi di cura) Pag. Parl\:inson (ì\!Ietodo di): terapia arseni)) cale . . . • )) Re·nmatismo (Il) . Reumatismo articolare acuto (C ura con )) iniezioni endovenose di urotropina) Sachs é Georgi: reazione Jler la cliagno)) si della sifilide . . ~ Seiatica e ,·arici (Diagnosi differenziale) )) Sifilide (Inefficaci~1 clegli t1nguenti al ra)) lomelano nel trattamento della) . ~ifilide: Reazione cli Sitchs e Georgi . 'l'oracentesi (Es~ttora to sieroso durante la) . . . Urotropina (L') nella cura del reumati)) smo a rtirola re a eu to . )) \H rie-i e scL.'1tic.a (Diagnosi differ~nziale) \ 7 e rtigine (Consiclerazioni diagnostico)} . ~ clifferenzla.li sulla)
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L. Pozzi , ed.
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Roma, 13 Settembre 1920
Anno XXVII
Fase. 37.
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fondato dai professori :
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.
VITTORIO ASCOLI •
SOMMARIO . . UTOri erigioaU : P. Di Mattei : 11 caffè e le vitamine. Ne&e e eootrlbutl: A , Ruggiero: Alc une osservazioni sul dermotifo e sulla proteoagglutinazione di Weil-Felix. . '°9.9ervazioni cliniche: D . .Pizzetti : Osteomielite purulenta acuta delle coste. &orla della 01edicina: A. Angeli: Maurizio Bufalini e il suo « Saggio aulla dottrina della vita ». Santi e rasstgDe: ME01c1NA : C. B. Kerr: Her~es zoster e varicella, - CHIRURGIA: Willi Hirt: Sull ipertrofia della prostata. - SEMEIOTICA: L. Bard: Sulla produzione del nistagmo d' ori~ine rotatoria negli individui normali. L. Bard: Condizioni e meccanismo di produzione del nistagmo artificiale di tipo rotatorio e di tipo verticale. 4uademie, Società melllelle, Congressi : Società. Medico-Chirurgica di Bologna. - Società Medica di Parma. 4Jpmdi di medicina prat4ca: CASISTlCA: Meningite asettica puriforme durante una bleno-rragia - Le setticemie gonococ-
cich~.
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TERAPIA: Cura delle emorragie dovute a placenta previa - Organoterapia ovarica - La trasfusione di s angue nel trattamento dell'eclamps ia. - IG;IENE: La · disinf~- · zio.ne degli sputi e delle biancherie dei tubercolotici. MEDICINA SCIENTIFICA : $u di un gerrne isolato nella encefalite l etargica.
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Posta degli abbonati.
«',eoni bibliografici. Varia. Nella vita professionale:
MEDHH~"
soc1ALE: I. Romanelli: La mortalità. per influenza tra gli assicurati dell' Istituto N-azionale delle Assicurazioni. Risposte a quesiti e a domande. •
Cronaca del movimento professionale. Clendotte e concorsi. Notizie di verse. Indice alf altetieo per materie.
E' vietata la riproduzione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubblicazione di sunti citarne la fonte .
DlriU1 di proprietà risenati. -
di essi
sen~a
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AUMENTO DEI PREZZI D'ABBONAMENTO.
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In conformità delle disposizioni imposte dal recente Decreto Ministeriale riportato nel prece· dente Fascicolo 2'1 e della deliberazione dell'assemblea dell'Associazione della Stampa Scientltlea Italiana (Sezione Medica), pubblicata nel numero 26, i prezzi d'abbonamento al nostro periodico vengono aumentati, dal 1Q luglio al 31 dicembre 1920, nella seguente misura, per tutti gli abbonamenti in corso: P~r \
lItalia
L. S ,, 12 ,, 12 ,, 15 -
Per I' Estero FR. · 10 .,, 15 \ ,, 15 ,, 2 O -
per ohi è associato alla sola Sezione Pratica; id . id . alle Sezioni Pratica e Medica; id. id. alle Sezioni Pratica e Chirurgica; id. id. a tutte e tre le Sezioni .
Il Decreto Ministeriale ci co11sentirebbe di raggiungere la misura del 100 °/0, ma noi ei limitiamo a chiedere ai nostri abbonati quanto è assolutamente indispensabile per fronteggiare le attuali difti0oltà. Così il "POLICLINICO ,, manterrà ancora il vanto di essere il periodico di medicina generale più a buon mereato fra tutti quelli che vedono la luce in Italia. I nostri abbonati sono vivamente pregati rimettere' con cortese solle~itudine, mediante vaglia o cartolina-vaglia, la uddetta -ruota d'integrazione, direttamente all'Editore del'' POLICLINICO" Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA.
LAVORI ORIGINALI. lSTIT. DI MATERIA MEDICA DELLA R. UNIV. DI ROl\IA Prof. GAETANO GAGLIO, dir·ettore.
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Il cafiè e le vitamine. Nota preliminare del dott. ~IETRO Dr MATTEI, aiuto. •
Un ca!}itolo importantissimo ed ancora molto incompleto dell'alimentazione è, senza dubbio, rappresentato dalle m1alattie da carenza, attribuite alla· sottrazion.e a1imenta~el detle cosiddette « vitamine ». I disturbi di polineuiii te che possono agevolmente p;rovocarsd nei col.oro1
bi alim èr1tando1li con riso mondato e l'azion.e cur:a tìva che su tale forma mo1'bosa sono capa;ci . 1d'i iSipiegare particoiari ,50,stanze1 ·consider,ate 1com e nu.ovi p rin1c1pi raLimentari - le v.itamine - offrono un vasto .e~:i iruteres•sante ·ca·m po per gli esperime11.ti ·di labo·r atorio e le meditazioni fi1sio-1patolo 1g.~che . Molte 1s• o·stlan.z·E1 si ·s ono rmieltstra.te efficaci in q1iesto senso; alcune estratte dagli alimenti più diversi, specie ve,g etali, altfle ·d i preparazii..o.n e artiifi cial·e1, deri,·ate .daillJa :piridin.a , dallla pirimi1dina e dallla xantina. , P artendo dalle ricerch e del prof. Gaglio, che hanno dimostr.ato la presenza di qt1este sostan-
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IL POLICLINICO
ze nell'urina e che h a11110 me.s so le vitamine in rapporto con le sostanz·e estrattive azotate del ricambio materiale, ho voluto provare nella polineurite cteJ colombi l'azione d ell ' infuso di caff.è. Questo, !infatti, · poteva avvic.i narsi, dal l ato chimico, alle basi puriniche eliminate pei , reni e, dal 1ato funzionale, poteva esplicare sulle celluil!e la richiesta. az,i,one stimolatrice e1d attiva:nte. V·ero è che tt1tti sono d'.accordo nel ritenere eh.e il calore che superi i 115° distrt1gga le vitamine, mentre nella torrefazione del caffè si r.ag~ungono i 250°, ll).·a pro.p rio la novità del punto di vista mi invogliava a tentare l'esperimel1ito. IJ ,ri·suJlta:to 1110,n .p otev;a eisHere più c'hiaro; l'infuso di caffè h.a spiegato t1·n a meraVligliosa virtù curativa sui disturbi avita,n1inici dei miei colombi. ' ·La sem·p lice somministr.azione di 8 cc. di 1\'.Ioka al 5 % è stata st1fficie·n te in .aJ.cuni co1ombi a sopprimene·, d.QfPo po1ch·e ore., q uasi comipletam·e nte il quadro polineu.rit1co inj zia'le, limi tan,d.olo ad un l eggero irn.v-aiccio aJ cammin,o. Que1sto sintom,o res:iiduale è scomip,a rs.o rap:iidamente e completamente nei gio·r ni successivi e gli animali, ripresa vivacità, energia, non .conisiervarono traccia alcuna 1del di.stu:r bo n ervoso superato e poterono consi.derarsi guariti. c .ol .corjpo ben sorretbto sulle .g ambe, le pium e no11 più arruffate, il vol o am·p io, il pass.o agile, la ieorsru 1spedita, essi soppo·rtarono, nei giorni ,s eguenti, senza di sturbo . alcuno, l a soljta razione di riso (30 gr. pro die) con l'aggiunta di i'Difuso ·di caffè, portato 1S1~1.cces·siva mente .a 12-16-20 cc. quotidia;ni. Soltanto il peso degli animali non ri sentì i benefici ·etffetti del 1etaiffè: esso rimase stazionario con lievi oscillaz.ionj e non mostrò alcun a,ccenno a riprendere il ·p rin1itivo val or e. Tali condizioni ver.amente soddisf.acentri si mantennero a lun1g o per diverse settimane ·etd il caffè sembrava integrare com1p l etamente llai persistenite alim.entazion·e con rtsio ·b1rillato. E non solo tale effetto era di gran lunga superiore a tutte le diverse sostanze impiegate finora, ma a11che pi'l1 duraturo delle ste,sse vitamin·e cli Funk, che egli descrive come attive nei casi di paraltsi spra stica, ma inefficaci nelle forme paralitiche della malat~a. Tuttavia a tale prolungata alimentazio·n e ·con riso e caffè, in apparenza comipleta, i colombi non resistono indefini. tamente. Per oltre un mese dalla guarigione della 1pa1'alisi e spesso fino un mese e m,ezzo, essi vivono senza disturbo .a lcuno, ma poi imprO\'\'i amente .si svilt1ppano pa:ralisi agli arti e intorni cer ebrali e gli animali muoiono in breve. )J'on tutti i colombi soggetti a tale trattru11t:1nto n1ostrano -poi qt1esto quadro geneiiale. In alct1nj l'azione dal caffè è me110 evidente e 1
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non basta a rimuovere la l esione nervosa. Essa si ,arre.sta semiplicemente e l,animal1e vive in condlizioni stazionarie di paresi, finchè anch'essò soiccombe. In ness un caso però 1a sopravviv·enza fu tinf eri ore a 15 giorni dal ·dì in cui si era sviluppata la polineurite. A ·d~stin.guere hl val·ol'e ·che in ·ql.1.esti interessanti esperimenti spetta a lla caffeina, come costitu ente più importante del seme di caffè, e , quelil.o ohe s p·et ta alle moilteplici sostanzie a·romatic:he prodotte nella torred'azione, ho sommimst-. to caff·eina ·p·u ra a coJombi .affetti da polinefllrite. I risultati sono stati 1a,sisai più limitati per oh è in d·o se di 5 ctg. la ~affeina comin1cia ·già a sipiegare qu·.alche fenom·eno tossi co e a dosi inferiori ·la .su a efficaci.a manten.eva proporzioni modeste, qu.a n tunque evidenti. L a sintomatologia in~ece di ·p recip.itare in brievissimo tempo, come avvi·en e generaJ.mente, si att8Jl!Uava, rimaneva .stazionaria e pare·va che l 'animale dovesse vi·n cere lo stadlio acuto· della paralisi. Ma a l sesto o settimo giorno un attacco p iù v iol ento a ccasciava gai animali e li uociideva, pur senza pirovocare i soliti sintomi idi 1g:riave .d ef!)ressione bulbare e c·erebrale che soglio·n o precedere la morte. D.a queste rioer·che può desumersi che la caffeina r.ientra fra i derivati che svol. ourinici gono qualche a ZJi.one sulla po1in·e urite s.perimenitale, ma l'inifusG> di caffè ha invece SJU itale affezione un effetto ass·ai più importante. Ben più · validam e·nte di molte ;so.stanz~ ritenute come vitamine antipolineuritiche esso cura e gu ,arisce la polineurite dei colombi. La sua azio•n e no·n è comp!letia ~ de·f initiv.a, ma indrubpiamente d,egn,a dii nota, anche per con.siderazioni di i·n dole ger1erale. Essa fa pensare che la sua efficacia non dipenda da.I suo costituente principale (la caffeina ha spiegiato az.ione 1in1itata) o da una singola vitamina in esso conter~uta, n1a dal complesso di tutte le sostanze che si sviluppaino nella torrefazione, a l cune ignotr, altre note, quali I.a metiJammina, l'idrochinone, il pirrolo, il « caffeol n, il funfurolo, ecc .. le quali avrebbero aziione sin·ergiica e, se no:i vitamine vere e proprie, avrebbero con queste .analogie di azioni e di effetto. ~Ia l 'eiffi.cacia d ell'infuso di caffè mette in valore ll'Il fatto nuovo, qura le l't1tilità del calore oome produttore ·di sostanze compensatorie nella po1inet1rite avit1a1minica. :\1entr·el le vitamine note, indiscutibilmente si .attenuano e scompaiono a temperature elevate, nei sen1i del caffè, pel contraJ."Jo, sembra Sii sviluppino per la torrefazione a 230°-250°. Poichè naturalm1ente, qt1i, non ~i tl'atta delle vitamine di Funk, ma di altre sostanze probabilmente analoghe o, meglio, di analoga funzione, viene an. 1
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cora a con,f ermarsi la creiscen.te pluraJità di Questa prova non era stata anco·r fatta e q·uesti 1nteg:rtatori della nutrizi.one e. si ma.uti- quaJ..che Atitol'le aveva sole av.anz1ato l'afferm.afe1s ta l'op1p ortunità, visto oo.e la denoiminazi - zi!Qlne· che ess·e .a.vess-ero, in .ec·ce·s so, azion·e ·dann1e di « vitamine » è entrata ormai nell'u·s o co- nosa, come altri p·ensarono non ne avessero mun.e, di intende.re con e·s sa tutte ,q;u,efile! so- a1cuna, IIlon p otendo O.'org.anismo uti1izzrurJ.e · ' stanze eh~ inrfl'u:enzano b·eineficam-ente il d.ecor- perchè imprigioniate e non ag,g rèdibi11 entro le so delle malattie da .carenza. E sten1cie1ndo1.Si il pa.reti cellulo·s o-salin-e de.I p ericartpi.o. 111ume;ro di qu·este sost:la1nze, ·s i vede che troppo Come di cibo ricco di vitami'Ile' mi ·sorno se·r vip•reSJto .s i ·so no dtefiinite e schemat~zz.ate le ea- ' to deJ.~a cru·soa, e non avenid o potuto trovare ratter:ilstiah·el di qrueis te vitamine e COIIlJSide1r.an1do quel!la di rilso, ho aid·Olpierato cr11sca <ii frumenche oltre I.a primai contraddizione del calo1:e, ,a l- to. Da princip1io, alimEfiltai i ·colombi esclusivatr·e potranno faciilllente apiparire, tp1arie op.p or- mente con crl1soa, ma essi diminuirono rapid.atl1no compre·n1d.erle n1o n più per 11a1loro strrl1ttu- mente e fortemente di peisd, sicchè per co'Dlserra chim,t ca o per 1a loro provenienza, ma piut- varli in vita ho dovuto a,g1giu·n gere ·g iornalmoo- . tosto ·p er la 1comunre funzion·el e la co.m une e!f- tel poohi g·r ammi di 1riso, come .quantitativo di filcacti.a. Sotto que1stio aspetto, quilnldi., nes1sun.a ildr~ti di carbo nio app1ena suffi·ciente a martemerasvigilia ohe nel caffè e·s istano d·ell.e vitami- . nerli in vita.. La cru·s ca vemtiva somministr1ata. ne termostabili; tutt'al più .simile resi·s tenza ifmtpa;stata con acq11a ,e ·p resto gli ani.mali si • a l oalore p ot!'eib'b•e serv:ir.e1 a fare escludere il a·bitua:r.on.o ad 3Jccett,a.r1a ·eon ,g r·3Jdim.ernto. Na-1 valore funzi!o·n al.e idi ·enzimi ad a1cilllie sostanze tJUralme1I1te ibtsognav.a iimb e1coair!li p1e.r l impo1s1si- · , ehe esp1iieano a2Ji..one ourativa ne1le· ma1attiie da bi1ità mateiriaùle di affer1~al'le tale paston~ col da1reinza. Ma se hl oaffè spiega gai effetti· d·e1lle lo·r o beoco i.n·aQ_atto. Ne.ssu,.n fenomeno to,sisico vit amin·e det,enninancio la .~u.arig,ione .dei co- ebbi 1a rilevare p•er ta1e .sovrabbon1da·n za dii alilombi aff.etti da polin.eurite ·s perimentale, è pe- ,m .eintazion.e azotata 1e1d i·l qu3Jdro ieomplessivo rò intere.sS1ante osseirvare che ii co1ombd sotto fu i1atura1mente quehlo dii 11n p:rogt'es1sivo del'iTuflliuenza del caffè n on gl1adagnarono in peso, cadim.e nto di forze, spiega.bile pe·r l'in,suf.fiaienanzi essi continuarono a dimagrir.e e -solo te imtrtoduzionei di idrati di carbondio. Ma, a qualohre volta si arriv.ava a ma11ten·e.re per al- diff·e:rienza dei .controlli, i colombi in espe:rdm e:nto p.o tero,n o assai m ,e.glio .e ben p~ù lun·gtacunJ giorni un-0 stato di ·equilibrio. Eviide·n tem·ente· 1'e so·s tanz·e! che tfavorrisoono mente, so1piporta re g1i. effetti di tale pari.i.aJe l' aumento del peso del co.ripo, e che so.n o con- inaniz.ione. Evidentetm.ente c!iò si deve al1l'azio'!lle di quieste siderate anch'e;sse come vitJamin·e, s0010 div-erse vitamin·e i.n tro dotte in .e.cce•sso che, se n.on podal1e vitamiinel cl·el oaffè. (Jueste ooniclu1sioni vainno d'ac.col'do con 1.e terono, co,m 'er.a logico aspettar.si, compens·are esperienze reoenti di l\Iac CoJlum, Da\ri;s , Siim- le deficienze .aJimentari, iSpieg,ar()no però valida ' .. mond e Pitz che osse·r varono ·esser necessarie efficacia eiccitant·e1, tale ·d a consen.t.i·r e ~he la all'accrescimento ·fld al mainte!1-imeiillto del veso resi.~st.enza dei col·ombli, 1 a clisce1s1a del peso e d,efi ,,ratti - oltl'le 1ad costituenti noti del.Il.a loro del1a temperatura oltrepassass ero di molto aJlim·eintazi1one - delle so,s tanze p1 airti1co~ari, qit1er:i. limiti estremi c.once1s1si dia, Chossat ·come scomponiibili in un gruppo A solubile nei grasomip aiti1b ili con la viita. &i e un gruppo B in acqua e in .a,,lcool. Dorpo due me1s.i, pur avendo il peso oltr.epasIn .co'll1ldlruisione, la giua:ri·gione d·e}la lesio·ne 'sato di molto la perdita tolle!'labile di lq uattr o netrvosia sarebbe in dipendenzia del v·eiro signi- d·ecimi .e ~a diis cesa 1della t,empe-ratJu·r a 1sUipeficato funzionale delle cosiddette vitamine: i11 r.ato qul31Ilto avviene~ neili'uom.o e negli andm ali esse comp!'en1d·endo unia n ·o n chi1usa seri.e di so- soggetti pensino a dilgiuno compl.eto, i oolombii stà ·n ze di varia composizione e di : eterogenea erano an·cora i·n valid!el ieo'Ilidlizioni d.i 1Tes.i1sten:za. proventenz,a , ma, alla stes sa guisa, utili ,aJl'·orQue.sti effetti, .come qu.e:l.Ji ciel caffè, mi siemg~runiismo p1er stabilire e mantener.e 1attorn.o al[a brani0 di qualch e inte·resse per l'interp.r etaziocellula quel tono ch1mico, quèll'humus fisiolo- ne del significato dei nl1ovi coeifficienti d·ell'la gico, iprodotto dai var.i stimoli n~oessari al~a D'lltrizlion·e . sua co1m pleta attività . • A sag.giare, ·afP1punt.o, il valore di questi sti- . Sono rimasti disponibili alcuni· esemplari moli sul:l1a nutrizio•n e e srulla reisisitenza oh·e (estratti dal" Policlinico ,, - Sezione Medica) delle conferi·scono .all "iin anizione, ho pensato di procedere s11 dei colombi, all'esperimento opposto seguenti monografie : A. MuRRI, Del medici futuri (L . 2.50); ét quelJ.o che .g.eneralmente ,s i fa coll.a privazione C. EcoNol\tro, Sull'encefalite letargica (L. 5). delle vitamine allin1·entiari. Mi è pa:risò, inte·re-sColoro che desiderano averne copie, mandino sante stabilire, inv.ece·, gli effetti eventuali di la relativa cartolina-vaglia all'Amministrazione. 11nra1 alimemtazione con eccesso di vitamine. 1
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IL POLICLINICO
Alcune osservazioni sul dermotifo e sulla proteoagglntinazione di Weil-FeJix.. ALBERTO Ruaa1~Ro.
Dott.
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NelJ'Ospe·dale Militare di Riserva Peschiera su1l Garda, nel mag.gio 1919, scoppiò una ptccola epidemia di dermotifo. Il sottoscritto assunse la d-irezi..one del Lazzar·etto do,v e erano ricov.eratJi. .gli attaccati ed ebbe a;gio di fare le po.che oss.e.rvazloni seguenti, apecialm·erite ' 1rigu1ardo la ·p rova del . W·eil-F·elix ohe ebbe un icompocrta;mento diverso da queEl.o gene:ralJ:mente desoritto. N1el1l'oS/pe,d.a le nel mese di'aJprile 1919 erano -raccolte pa·veodhie centinaia di prigion·ier.i inva,lidi provenienti da div.oosl. ospedali .e ieam.pi di con•c entramento d.aJJla ,peinisolla, p·v onti ad iessere iistr.adati peT il -rimpatrio in Arustria. In un r.eiprurto scop:piò un primo <::aso sospetto e po:i .altri fino al numero di 10, che furono tutti pr.ontamemte i!selati n·el Laz~a~etto; tutti ,gli altri prtgioniooi e personale di aissist.enza .cfil,e erano is tati in contatto con essi furono i•s o1ati rigorosamente !I). el ~epa'l'to, in n'Umero di 200. Costoro furono tutti aissoggiettati alla iprov.a ·del W eil-Felix, che riuscì n.egativa ·per tutti meno che per quattro, nei q,uaJ.i ri•u scì positiva. i.a proteo,a giglJutinazi·one p:vaticata il 13 maggio 1 919. An che 1qu1esti U!ltimi come ,gli altri godevano ottima salute ·e durante tutto il .p eriodo di ·deg.e nza non avevano mai p-r.esemtato reaz·ione f·ebbrile. Ma ril.e~g;end,o attentamente· la storia clinica, r~sultò ohe essi verso la m•e tà del m ese precedente (aiprile) ,, .essendo , degenti in altro osp·edal.e d'Italia, .ave:vano avuto qualche griorno di rfe:bb:ne (3 o 4),. ·che era paisisata. quasi inosserv·ata ·sotto fo:nma di felbb:ne gia;stro-reJUm a t1ca, o febb:re ·m alarica, essendo gil'indivi1dui sudtle.tti malarici c:rolnici. Si.cohè la ,p r·o va del v'\·~eil-Felix era stata posit iva a cil'ca llln mese di diistanza dalla g:uiarigione e ci 1d ette il modo di fare ·una diagnosi p ost11rma, rd im.ostrando come .f acilmente i iprimi casi di un'e pidemia sfuggono alla diagnosi anche in ambienti ospedalieri. Gli altri di•eci isolati nel Lazzaretto dettero la sintomatologia ,s olita, ma molto attenuata. L'inizio ,della febbre fu ·sempre brusco, l'aJSCesa r api1d1a 1I'ag.gi..unse l' aam.e in priIQ.a o in .seconda gi.oonata ; il diecorso fu continuo:-reanittente, in 1qua1che 1caiso con l·eggiere remitte111Z1e: . in altri con .r emittenze molto a ccentuate· ohe seend·ev·ano a l normaile o ql1aisi nelle ore d el mattino. La diiscesa della temperatura avvenne tinasi sempre per cri·si rrupida specialmente nei. casi leggieri (' 1 1, VII , IX, X); qua lch e volta per 1
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' discesa anohe raipida crisi ritardata, cioè ·con
. NOTE E CONTRIBUTI. •
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ma avvenuta in dive:nsi giorni conseoutivi (II, V1II); in qualche caso ·c i fu un vero aocen·n-0 a lisi, come fu riscontrato anche dal ·Giacanelli (casi I, III, V); i.In un ·caso si avv.erò IUila prima fa:1sa ·crisi, poi una ri-aooemsione, poi una se-. conda pseudo-crisi, una second.a riaccensione e iDi:fine la vera ortsi (IV). In qua:lohe oaso, prima dell·a cri1si, 1si ebbe una riaooeilJSione' f.ebbri1e, run salto .aooentuato in alto d·ell'ascissi, ·che qJUalche v.olta .sup.erò 'anche il peri.o.Q.o di acme (1p erturbazion1e .criti.ca). I 1sintomi oe1~ebrali furo.no .s ca·r si, iSolrumente . . .' . . . nei . casi /PIU gravi is1 eibbe ·delirio 1ca;lm-0 o confìu1sion1sm..o mentale. Tutti però d'llrante J' a·~ me J)'I'lesen.t a-rono l'1aispetto intontito e stardit·o del tif.oso. L'esantema non fu cos tante. In qua.Lene caiso non fu ipossi·b ile rprovorcarlo neppure con la "\1 as1 col laccio. È da notare che l'appari1Scenza e la confluenza dell'•a santem.a non era per n11lla. in rap.po1~:> ·dir.etto ·co.n la .g:r.a·v ità ·.tella i11alattta. Il segno d·ella lingua fu costante quasi in tutti; in quJaJ.icuno si notò af.asia, che guarì completamente dopo la cri~. Il segno del P·epeu de1l'occhi10 di lepre non fu riscontrato che n ei . ' gravi.. casi. p1u Costante .in mo do aissoluto !fu il segno della gomma da cancellare, perchè tutti 1presentaror10, du·r ante la convalescenza, desquamazione fomora-cea abbond3:nte speciaLm1ente .nei qiuadranti inferiori dell'aic1dome ·e sulle ·Coooe. Altri sintomi notati f·urp.no: .sete intensa; a:lvo in alcuni diarroico, in altri stitico; .sec rezione urinaria no:ranale; tumore di miilzia costante; tumore del f.egato poco co.stante. ·N el o8Jso n. III si .e bbe comp1icanze pleùropoll.mon~re a .destra con decorso normale e guarita irelativ.ainente preisto. \ N.ei primi .giorni di malattia costantemente si riscontra,rono nell'a1pparato cir.col atorio segni .gravi di ipotension.e che facevano temere per l'a.a:nmalato. Ma passato il primo ·p eriodo, il cuore .si. Timetteva e com;pieva ahbastanzia ben-e· il ·suo ·1avoro iSino a .guarigione completa. Il decol'lso in generale fu benigno : cinque Ca·Si rf urono più leggieri .e cin1que più 1gravi. La durata fu n·e i oasi leggieri da 5 a 7 gdorni, nei oasi ·più gravi da 8 ·a 15. Guarirono tutti senza a1oun reliquato. La cm•o o praticat.a 1f1n comptetamente s intomatica. Del resto la malattia decorse molto benignamente. 1Solo nei primi giorni di malattiia si dov-ette essere molto attivi ed oculati nel combattere la grave ipotensione ciTcolat01ria con tutti i mezzi ipertensivi ed ecoitanti che ave1
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SEZIONE PRATICA
a nostra disposizione; e si riuscì sem~:re a vi11cerJa La malattia scoppiò nell'ospedale, dove i prigionieri erano trattati becnilSsimo come yittitamcme e igiane, e ·dur.ante un peiriodo di tempo in cui non infieriva nessun'.altra .malattia infettiv.a o contagiois a o comunque dovuta ad· e&aurim ento b.e11ico. Così non poss.o eis sere d'accordo con coloro che 1afferm·ano il dermortifo scoppi sempre dove infieriscono .altre e·pli.demie (dissenteria, tifo ebertiano, tifo n. corrente, paratifo, ·ecc.); nè discuto J'opinion·e del Frnedberger, che giunge .a neg.are l'e·n tità morbosa dermotifo - supponendo s.i·a conseguenz,a di diversi agenti che agiscono simbio.t icamente. La ·piicoola aptçlemia ap,p ena scol_Pp·i ata fu soffocata immedi.ata1'pent.e per le rigorose misume p·r ofilattiche, ·che mi•r arono alJo ·scopo quasi tJnilCO dellio ISpitdocohia.m ento tm•eticoloso ed assoluto ·d egli arnnnalati e ·d i coloro che li avevano avvi,cinati. Del iPersona11e id i ias.sdstJern.za non fu atta·ocato -alic un.o, mentre ne1'1e aJlt,rte eipi1demie. 1oome in SieI'bia, il contributo del personale sanitard.o fu .altissimo, fino al 70 e .a11'80 % id ei mediJcd ed infermieri. In Serr-ibia su 340 me.diici ne morir-01J10 160. Ciò di1no.s tra ancora una volta, se avesse tuttora biis ogno CLl dimostrazione, che il' pidocchio delle vestimenta .è 11 mezzo unico di rpropagazione de~la malattia, come Nicolle, Conor e Conse.il dimostrarono p 1etr la ·p rima volta nel 1909, e poi Sergent, Joley ·e V.ialett.e neJ. 1914, e Jurgens nel 1916, e come oramai tutti accettano, meno solo quallich e vooe d~scord~ (Fried·b ,e rger, Crurschmann). Gli 08\P·OO'im.e nti dreJ 1guardiano d elle • ca:rrcel'i di T,u.nisi (ri.p ortato ,d a Nicolle) che fe1cre pungiere d1u1e 01p erai con ptd-0cc·h i prele\ra ti d·!l :ammalati .di deirmotifo, ,del m ..ediico turco eh.e faceva pu·n ,g ere gli Arm e·n i con pidocchi infetti, e dei medici serbi che faoevano clecombere .ne11o {Ste-siso letto dermotiiosi spidocchia ti accuratamente ed individui sani, senzia mai 1Produrrre contaJgio dirietto, dànno la dirmostrazio·n e .chiara delle ~>'rime asserzioni d 1. Nicolle. La ipotesi di Gotschlich, . che fossero specialmente le ciln~ci ed aAt1i insetti a traJSJmettere la malattia, oramai è ca,duta nel diment1.catoio. C·osi an1che l'origine .autoictorna dell'Hi-1idelbran1d, la teorri.a .p ito1g:enica di lVIu·r chinson, la ipotesi autogena del K·elsch, -e l'ultima a ffeTJnazioo·e deil ·s imbiors ismo d el Frtedherger, secondo le mie .osservazioni ·s ano da scartarsi. La legge: «spariti i pidocchi , finita l'infezione » nella piccola epidemia ch e descrivo si a-v·verò in modo assoluto. In tutti fu 1praticata la prova d ella iproteoagiglutinazion1e del ,,.. eil-FeJix in 4a o 5a o 6a giornata e in tt1tti fu n.ettamente n egativa. 1
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Ripetuta dopo la •Crisi o .n.egli ultimi giorni" di mallattia lfu n·ettamente pooitiva. Analizzando caso per caso troviam.o:
I. - Letto n. 7. Vider Rudolrf. Inizio i! 7 maggio; r.aggiunge il massimo della pìressi·a il giorno 8 _maggio. La prova v"\' .-F. fu f.atta su sangue prelevato il 13 mrugigio, cio1è in 7a. giornata di malattia e fu negativa nettamente. La no 18 maggio, cio·è in 12a. giornata, quandç> era prov.a fu ri"petuta su sangue pr·e lev.ato il giorin pien.a crisi o durante il periodo della curva discendente della febbre e fu · nettamente positiva. CASO
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II. -· Letto p.. 6. Munster Robert. Inizio· d·ella febbre il 5 maggio; raggiunse l'acme il 6 m aggio. 11 giorno 8 maggio, 4a. giornata .della malattia, si preleva il sangue, ·c he dà risultato nettamente 11egati.vo alla prova del Weil-Felix. Il 13 maggio, in 9a. giornata di malattia, si vrelev.a un'.alt·ra volta sangt1e .che dà risultato nettamente positivo alla prova della proteoag,glt.ttin,azione.
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CASO
III. - Letto n. 9. Muller Max. Inizio brusco · il 14 magigio; raggiunge l ' acme il 14 stesso. Prelevamento d·el sangue il 17 maggio, cioè in 4a. giornata. Reazione Weil-Felix negativ,a. Il 2-0 magigio complicanza_ pleuropoìmonitic.a Cri.si dal 26 al 28 maggio. Secondo preleva.m.ento di sangue il 2 giugp.~ con proteoagglutinazione nettamente p os1t 1va.
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Letto n. 4. Dorfter J osef. Inizio il 3 maggio, ragigiunge l 'acme febbrile il 4 maggio. I l s angue prelevato il 6 maggio, cioè in 4a giornata, dà nettamente negativa l a proteo.agglutinazione .,~1 .-F. Il sangue prèlevato il 13 maggiq duran te la convalesc·enza dà WeilFelix nettamente positiva .
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CASO IX. - Letto n . 2. ~ Davi1d Ivan. I nizio il 3 maggio. Rag·giu11ge l'acm·e .il 4 maggio. P rimo prelevamento di sangue l '8 maggio, cioè
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cioè in 5a giornata , dura;nte l'acme : la , ,-.-F. fu negativa. Second.o prelevamento d i ,sangue i1 13 maggio, .a cri·s i avvenuta, con prova del W eil-Felix positiva.
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1·\'·. - " Letto n. 1. Schwarz Max. Inizio il 3 maggio. Raggiung.e l'acme n 6 maggio. P riCASO
mo prelev.amento di sang·ue il 1 giorno 8 maggio, · cioè in 6a. gdor nata. W -F. n egiativa. Secondo prelevamento di sangue il 13 m aggio a crisi avv·enuta in 11a. giornata. W .-F. positiva. #
Letto n. 5. Riel d lVIax. Inizio il 4 maggio. Raggiunge l'acme il 6 maggio . Prelevamento del sangue il 10 maggi o, cioè in 7a. giornata. Reazione 1del ~'eil-Felix negativa. Secondo prelevamento di sangue il 13 maggio a crisi avvenuta in 1{)& giornata con re.azione W.-F. n ettamente positiv:a. CASO V. -
CASO VI. - Letto n. 14. Schw,a rz Rudo1f. I nizio il 30 .a p·r ile. Primo prelevamento di sangue
il 3 maggio, cioè in 4a. giorn ata. W.-F. negativa. Crisi il i maggio. Secondo prelevamento di sangue il 18 m aggio d11rante la convalescenz a con prova del "\~7 eil-Felix p ositiva. Lett o n. 12. I stvan Jacob. Inizio della malattia il 29 aiprile. Raggiun•g e l'.acme il 30 aprile . Primo prelevamento di .sangue il 1° maggio, cioè in 3a. giornata, con reazione ' '".-F. negativa. Crisi il 2 e 3 mag·gio. Secondo prelevamento cli sangi1e il 23 maggio in piena convalescenza. con prova del eil-Felix positiva.
• CASO ' ' II. -
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CAso , -III. - Letto 11. 3. Hahn Julo. I11izio il 3 maggio. R aggi11nge l' acme il 6 maggio. P1·i1no 1)rele,·an1ento tli sangue il i n1a ggio,
Tutti gli osse:rvatOO'i ·asseriiscono che la rproteoagglutinazione del W re il-Felix nel dermotifo raraJmente si presenta verr.so l,a fine della malattia (13a o 14a. 1giorrnata) e danno alle. reazion·e 1.a:npo·r tanza diagnosti.ca e P'rofi1attica po- . , ten,d.o iscoprr:Lre a tempo gli ammalati . Nei m iei ·di eci .casi di d·ermotifo costantemente la W. -F. è .s tata negativa nei primi giorni di malattta o nel Buo acme, mentre è stata riscontrata nettamente .p ositiva a criBi iniziata, o a crisi avvenuta, o durante la convalesce:nz.a . E scorre:i1·do la letteratura troviam-0 -·-
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XXVII,
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l Olì
SEZIONE PRATICA
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gereziia dei casi. Già v\7eil e Felix asserirono che nei casi leggerissimi la loro. reazione. .compar.i v.a al 6° o 7° giorno invece che nel 4°. Il F:iicai ha notato la W.-F. molto tardiv.a in casi leggieri e. verso ·l a fine dell'epi1de:rpia. 11 Frie dberger solo nota la corri1spo111d.enza che passa tr,a La curva febbrile e la curva della reazi.one. I , La tardività della presenza della vV.-F. non potrebbe essere anche in raipporto alla le·gg·erezz :1 11.P1l'i·o!fezione? ,,. ' s ~ i uv?.tf· r ealm.ente e costantemente le agglutinine 1comparissero nel sangu.e nel peri'Odo 1Jt>1>8rlo I.Mio ultimo ·della malattia o durante ia crtsi, si ~l'JIO • 6"•"°- -·- - -· eogno,,,. • /{o,,,._D1-~u.a.,/... .. ..!t}.V~ -+t .:-~ .... ~.n\() dovrebib e arnmetter·e come \ era l'ipotesi del Grub·er, almeno per la iproteo.agglutinazione I • del derrnotiifo, che cio·è e.s sa r eazion·e sia f.enomeno di .guari·gione o ma:gari di immunità e non esponente di una infezione .come la s ierodiagnoisi •del Widal. Questa ipotesi 1sareb• be contr.aria al1a ·precedente, p·erchè non 1spiegherebbe iLa precocità deilla \\1_-F. nei casi g:ravi, e 'resterebbe 1scossa La importanza profila ttiica dJeJla vV. -F., per·chè m.ette·r ebbe ~n rilievo i casi troppo tardivamente. Del :vesto, la prot eoagglutinazione del \Veil e Felix n el tifo esantematriico è un fatto ancora c.osì poco ·ahiairo ohe no·n è possilbile r1solvere tutti i dubbi seconda:ni che sorgono intorno ad essa. Secondo alcuni rappresenta un fenom eno del tutto causale, come l'.aggluti1nazione del melitense, o del bacillo di Eb·erth, o del paratifo A, o d1el p aratifo B, o del pioci.aneo, ri. scontr:àta nei derm.otifo si da altri 0 ssiervatori; secondo altr.i è un fenomeno di ·paraagglutinazione, cioè, escluso come agente infettivo diretLo il proteo X1 9 nel dermotifo e·d .anunesso per ora un ,,-iru·s filtrabilie com.e causa de1La m alattia, il proteo .suddetto 1sarebbe presente nell'organismo in simbio1s i col virus,. ·e f.arebbe così (Caso IX) . acquistare indirettaim entei al 1siero la propri.età d1 agglutinarlo. . • 21 a. giornata. Al1e volte non è possibile deterDalle pochissime .osseir vazioni 1cl1e potetti famiriaire in modo ,assoluto il giorno in c·ui si re durante La .p iccola 1epidemia di dermotifo inizia la malattia, .e cois ì può sca.mbiiarsi per con cludo : 5~ o 7a. giornata la 1oa. o 13a., quando la cri.si 1° Clinic amente: è già iniziata. I miei ca.lSi (come pure qu1elli del Monteleon~ a) È diffi.cile diagno·s ticare i pri·m i casi e il Muller stesso) sono stati seguiti da ·guia- p·er·chè sono per lo più .qnomali, senz·a ·aiscissi rigio111e; quin di debbono ·cons:Ldeirarsi com·e c asi febbrile ben definita , .qualche voltq senza esanrelativamente le1ggi·eri. Si può rpeTciò avanzare tema, con sinto1na toùogia ·geneTale p oe.o ·oaratl ipotesi ch·e 1e .agglutinine per il proteo X) 9 terist~ca; 1 compariscono n.el sangue d ei deimotif osi . in · b) N~suna altra malattia infettiva era un p·e riodo più o meno ta!divo, secondo la pre.sente insi.e·m e a l dermotifo. leggerezza o la gravità ·dei casi. 2° iJ.'•erapeuticamente: è importantissimo Alcuni osservatori asseriscono che l'inten sità ciircod ella reazione ·e la maggior durata di essa vin.ceve con tu tti i m ezzi la ipotensione • l atoJ~ia dei primi .giorni. durante la gu.a:rigione è iln ra:pporto alla legche j\lfilcle1r ebbe a constatare su sè stesso, dur~nte la su.a malattia contratta a Trieste pe~ i isu·oi esperim1enti sulle feci idei ipid·O·Cchi infetti, che la rie.azione del Weill-Fìelix fu neg:i.tiv.a fino al1a 14a. giornata. Neg1i otto casi del Monteleone la reazione è costantemente positiva, ma in un solo l'os• servatore di ce di .aver 1pTovato in 4a. giornata, e poi i'n uno in 7a. giornata, in uno in 1oa. giorn.ata in uno tn ;i2a. giornata, in due in 13a. giornata, in uno in 17a. giornata ed in uno in 1
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3° Profilatticamente : ancora una volta si conif.erma ha ,grande importanza ·che ha n·ella diffusione del1à malattia il pid.occhio delle vestimenta. 4° Per la .pTO!\Ta del V\ieil-Felix si nota: a) La prova, 1come m .ezzo diagnosti-co, è costante ·P Wch.è ·r isulta positiva in tutti i casi, pjù o men.o. tardi.va.mente; ma com·e .mezzo profilattico IIlO·:Q può avere importanza assoluta peir1c:hè rivela la .malattia trop1p o tavdi, e perciò P·UÒ .sviare il sosp.etto in primo tempo; b) La W .-F. ha grande importanza per ri.conois ce!'e posteriorrnent~ i casi ·g ià guariti anc.h e a clistanza di un m.ese ·e così ima:>Jici ta.:nente avvalora il so,sipetto n.ei casi in coT.so; Q) ·Costantemente la W. -F. n·ei primi giorni di malattia è r:ii&ultatà negativa; e n1egli stessi easi è risultata ipositiva a ·Cri.si iniziata o a -crisi avvem.uta o dtUrrante 1a conrval.esce-n za · d) ·S i av.anza l'ipote·si ehe la W .-F. sia' · reazione non di infezione ma ·di ·g1uarigion.~ o di ·i mmunità; · .e) .s i avanza l'altra ipotresi, che esclude Lu. ,precedente, ·Ghe la W .-F . sja tardiv.a . nei casi 1eg.g ieri e quin·d i .possa ave·re una im.. portanza .prognostica., secon.d.o il momento che comparri.soe in un amm.aJato, essendo la ·,p recocità di questo mom.ento in ragione di.retta con la gravezza della malattia. 1
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[_~NNO XXVII, FASC. 3ìJ
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OSSERVAZIONI CLINICHE. IST!TUTO DI PATOLOGIA SPECIALE CHIRURGICA DIMOSTRATIVA D"ELLA · R. UNIVERSITÀ DI SIENA diretto dal prof. D. TADDEI.
Osteomielite purulenta acuta delle cost,e per il dott. DINO PIZZETTI, assistente. Nel Reparto Cliniç.o del nostro Istituto si è presentato recentemente .all'osservazione un caso idi osteomi,eli'te costale acutaJ primitiva che, per ·consiglio del Direttore, rendo. noto, non solo in vista della po,c a Frequenza di . osservazioni d·e l gen·ere, ma anche per porre in rilievo certe diffiç,oltà diagnostiche. inerenti a tale affezione e delle quali solo una casistica più estesa e un'esatta valutazione della sintomatologia potr_à .aiutarci a trionfare. L'infiammazione acuta delle coste in genere ricorre, come è risaputo, con una relativa •r arità. Certo la qùasi ecç,ezionalità sotto . la quale i più dei trattatisti (Konig, Bergmann, Le Dentu Delbet, ecc.) consideravan·o e considerano • .. tuttora tale .evenienza anatomo-patologica non può più in ogigi essere presa .alla lettera. . Le statistiche più recenti (Fritz) dei casi rési noti in letteratura ne riportano, del resto, poche dié~ine, in cui sono comprese quelle osteomieliti delle .coste consecutive a certe malattie (tifo) o sviluppate in certe condizioni. etiologiche speCiali (in malati di polmonite, grippe, varicella) o rfcorrenti in soggetti con osteomielite già coi;iplamata di altre ossa, che più frequentemente ammalano di tale fo rma morbosa. Nella 1grande maggioranza 'degli altri casi l'anamnesi regi,str.a costantemente un trauma di varia natt1ra che il paziente, pochi giorni prima dell'esordio del male, avev.a riportato in corris-pondenza di qt1elJ.e regioni neI cui ambito de correva la costa eh~ ammalò. Per contro le osservazioni in cui risulti la malattia insedia;rsi primitivamente nelle coste senza alcun precedente· anamnestico, come espressione di una infezione ematogena, sono tutt'or;"l scarsissime. 1
G. Guido, di anni 32, da Siena. Cartella n. 552 del registro. - Padre morto a 52 anni per me-
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'IANNO xx \ t I I
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F ASC. 37]
SEZIONE PRATI CA
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Lieve grado di anisocitosi e di poichilocitosi. ningite specifica. Madre tuttora vivente e sana. Minzione ·regolare. Orine in quantità i1ormaHa fratelli in buon.a salute. Il paziente non ha lé: 1800. P. S. 1018; albumina, zucchero, indasofferto delle comuni malattie dell'infanzia. cano, assenti; fo sfati in ai1mento. Nel sedimenParte.cipò a tutta la guerra come soldato di to nulla di notevo~e! fanteria. In tale periodo contr:asse l'ittero spiUna puntur,a esplorativa praticata con un rochetico e di tale forma morbo·sa dice di eslungo ago nel .centro ·della zona di ottu.s ità, s~rsi ristabilito' ·con1pletamente do:po una cu·r a poco al disotto dell'arco costale, dà -esito a ospedali·era durata due settimane. · poche goccie di pus densissimo. . · La presente malattia ebbe inizio improvviso Posta così la diagnosi di flemmone profo11d o .con alta temperatura senza brivido, cefalea e della parete addominaLe posteriore. si interun lieve dolore puntorio in corrisI>ondenza delviene senz'altro (prof. Tarldei). la base 1del torace post1erjormente a destra. 1 Si pratica un'in_cjsione arc_uata a concavità Tale dolore puntorio andò continu.amente auesterna che .s i parte dalla VIII cQ6ta e si promentando e si esacerbava durante la stazione eretta e n1e.11a deambulazione talchè d ono .. due- segue per circa 15 cm. d.all'alto in basso ie d a ll'interno all ' esterno. · giorni non gli era più possibile di camminare. Negli interstizi fra i varii piani muscolari si An·che nelle prolfonde respir.azioni il dolore 1detrova una infiltrazione di pus denso. ·D ominanscritto s\ accentu.ava. do questo focolaio pµrulento si giunge sulla Dopo1 quattro giorni, aggravandosi i 1sinto:r;ni facci a ·dorsale della X .c osta. Su ,questa, a tve ·locali e perdurando i fatti g enerali inquietanti dita trasverse di distanza dall'ascellare post e·venne inviato in Clinica con diagnosi di par.ariore, si nota una zona della grandezza.. di un nafr.ite. ' pezzo da due centesimi, in cui il periostio n1anFu .a ccolto nel n ostro Reparto il giorn·o 10 noca 1e la is-0stanza corti.cale. è scope·rta e in _pre·d a vembre. a evidente necrosi. L'osteomielite c,ostale· è liAll'esame obiettivo, praticato subito, si rimitata a questa lesione. Si pulisce bene tt1tto il scontra quanto segt1e: focolaio s uppura tivo e si drena. Uomo di taglia robusta, costituzione sch1e le1erativo la febbre diminuì di oll'atto op Dopo triç.a reg·o'lare, masse muscolari ben costituite. tre u11 gr.ado, in terza giornata l ' ammalato è pannicolo adiposo giuttosto abb onclante. Coapirettico. Il d ecors-0 p ost ope:ra.torio è dei milore della çute e delle mucose visibili pallido. g liori; la vasta b:te·c cia rioara sollecitamente Lingua patinosa. Temperatura 39°.5. e in çapo a 4 settimane il pazi~nte è dimesso All'apparato r espiratorio non si nota nt1lla complietamente gt1arito. di patologico tranne eh-e un r~spiro un po' suDal focolaio costale venne prelevato con le ;_:>erfìci..ale e un po ' fr·equente, 26-30 respiri p~r dovute cautele di asetticità un po' di material e minuto. Non tosse, non ·espettorato. Nulla a che fu subito insem·enzato .su piastre ·di ag.ar, ca.rioo del cuore 1e. dei grossi vasi. Posterioragar-si1e.ro, agar-sangue e su terreni liql1idi mente alla base del torace, e anche nelle regiovari. · ni costo-lombare e costo-iliaca destra nella sua L e ricer_che tbatteriologiche permisero l'isola 1 m età superiore, si nota che ùa cute è uniform ento di un germ:e in cultura pura e ·che venne memente distesa, lie.vemente edeiriatosa. Solidentificato per lo « stafilococco piow.e no .a ulevando ·col dito pliche ·cutanee comparativar eo » . ... m 1ente n el.I.a metà sinistra e in quella destra Riassumendo a·dunque i dati che ci hanno del tronco si nota come in questa metà la pelle fornito il decorso e la cura della malattia di si lascia meno facilm ente sollevare in pliche e cui è 1oggetto la .presente storia clinica, -emerge s i presenta ·di una su,o culenza facilm1ente aptrattar.si· di una 1ost1eomielite acuta primitiva a ·prezzabile a l tatto . Con 1a perç,ussion-e si n_o ta carico della X costa destra. L '.ammalato interuna zona uniforme di ottusftà chè si inizi.a al- . rogat9 in proposito, nega dj aver riportato n ei 1' altezza della IX .costa verso la linea a scellare giorni che precedettero l'e~ordio dell'attua l e posteriol'e e Si continu.a senza modificazione J.nfermità , lln qualsiasi tr.auma alla base d1el con quella delle regioni costo-lombare e costotorace o alla region.e lombàre di destra n è i.liac.a. Queste manovre che 1s i praticano nell ' el' esame obiettivo più .accurato riuscì a. far ci seguire l'esam~ obiettivo determin.ano un dolorintra.e ci are un'eventuale porta di ing·resso delre di tutta l a regione ammalata. Il p.aziente l'in~ezione. decombe st1pino ed ogni movimento che gli venga ordinato per cambiare di posizion1e pro*** du ce una penosa esaçerbazione di dolore. RiIl caso al quale si riferisce la storia clinica cercando il nunto dove il m .a lato localizza il si. presta .a qualche considera~one di i11teress e dolore inizi.aie, lo si ritrova in .oorri.spohdenza pratico. della 1oa. costa p oco all'indietro della asçellare posteriore. Le coste, sebbene non frequentemente_, posL'esame déi visceri addominali non ·Ci offre sono essere .colpite d a ll'infezione purulenta anessun dato importante. L a palpazione del cuta, sia primitivamente che, second.a riamente, rene destro è imp ossibil1e. · in .ogni età d·ella vi·t a. In genere le forme più L'esame del sangue diede il seguente· resulgravi e più frequenti si h a nno durante il p etato: riodo dell'accrescimento delle ossa (Swoboda, Globuli rossi • • • • • . • • 3,850,000 Braq.t1ehaye), cio è, s i può dire, fin o a l 25° anno 11,000 Globuli bi.anchi • • • • . • • . Emoglobina 95 di età. D.alla statisti ca globale di 68 casi di • • • • • • • • Formula l eùcocitaria: : osteomielite costai.e raccolti da Fritz, si rileva Polimorfi neutri • • • • • • • • • 55 che solo un quinto apparteneva ad individui di Linfociti grandi • • • • • • • • • 12 et à superiore ai 2~5 anni. Linfociti medi 1e piccoli • • • • • • 33 1
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Il processo infiammatorio sembra inoltre prediligere .con più frequenza la zona immediataménte vicina all'articolazione condro-costale e la estremità dorsale della costa; la parte laterale del capitulum costa-e. Di più, in ordine di fre'quer1za, sono più colpite le ultime quattro coste e quelle ùalla IV alla VII. Konig a tal })roposito scrive : « Io non so se è un .caso che. io abbia visto l'osteomielite acuta soltanto alle l1ltime tre coste n. Per quanto rig·uarda l 'agente patogeno nel pi ù gran ·numero dei casi (11 con la mia os- .. servazione) fu isolato Io- stafilo·cocco piogeno ' aureo. Altre volte vennero i·solati dal focolaio germi di altra .s pecie: il gono.cocco, lo streptococco, lo stafilococco .albo, il pneumococco. Braqueha1·e fa notare .che nei fanciulli con frequ enza l'ag·ente patogeno dell'osteomielite si trova essere lo streptococco o il pneumococco. Tale osservazione è confermata anche da Fritz. ~Ia, data una così pie.cola casistica, non si possono .a tale · riguardo trarre deduzioni di indole ,generale. Tutt'al più mi sembra che an·che qui i resultati bacte·r iologici ottenuti giustifichino quel che Kra~ke di c.eva molti .anni or sono circa gli agenti specifici dell'osteomielite in genere, che cioè: cc Ogni microrganismo che possegga la qualità di piogeno possa dar origine nell'11omo a una tipica osteomielite». La diagnosi di qlileste forme, come già accennai, presenta quasi sempre una notevole difficoltà. !11 })rimo tempo l'insorgenza im-provvisa del 111ale senza antec·edenti traumatici o locali che i11ettano sulla strada, e i fenomeni imponenti : alta febbre, brivido, stato di forte prostrazione, fa penf;ayé ' all'esordio ·di una grave infezione · generale e. va·r ie volte fu creduto di trov.arsi 'tli fronte a casi di tifo (Friedler, F ritz) . In tale ])eriodo la diagnosi di osteomielite costale è p ressochè impossibile. Più tardi, quando i fatti lo_c.ali si sono ulteriormente esplicati e si è avuta la formazione cli a cessi si richiede un'accurata diagnosi differe11ziale specie con forme infiammatorie sia delle parti molli che di organi p·rofo11di e del t orace. e clell' addome. Così talvolta un flemmone. di origine costale cle1le prime coste, facendosi strada sotto al pettorale ' -nuò far ca"Do - al cavo dell'ascella e si111ulare un flemmone· ,d a linfoadenite. Del pari 1111 fo colaio pu rt1lento forn1atosi clalla parete vi~cerale della costa e diffondendosi 'terso la pleura p11ò far pensare ad un empien1a saccato. E poichè in tal _caso si possono osservare i ~egn i di com1)ressione polmqnare: affìevolirnento del mt1rn1u1 e respiratorio, soffio brop.t•l1iale ed anrhP qt1elli del versamento pleurico • •
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(egofonia, ad esem·pio), ci si ' rende ragione del come sia .facile cadere in tale erirore diagnostico. Nella statistica di Fritz sono infatti riportati tre. casi, nei quali era stata posta la diagnosi di empi ema. Ma per limitare questi brevi cenni critici al caso di mia osservazione, mi occupo senz'altro dell'osteomielite delle ultime tre o quattro coste sia perchè, come si è visto, sono le più f.requentemente: p.olpite, sia perchè dànno ql'igine a.d un identico quadro clinico e pres~ntano le medesime difficoltà di diagnosi differenziale. E qui è opportuno un ricordo anatomo-patologico. Alla faccia posteriore delle. ultim-e 4 coste si inserisce il muscolo tr.asverso dell'addome per mezzzo della sua aiponeurosi. Sulla facciata ante·r iore e al margin e inferiore si inseriscono: anteriormente il muscolo grande obliquo dell'addome e verso la estremità dorsale il muscol-0 piccolo dentatOl posteriore e inferiore. Questo piano muscolare, sotto il quale giacciono le coste, è, a sua volta, ·r icoperto dal corpo carnoso del ip.. gran ·dorsal~. Quando adun.que, ·Come n·el mio caso, un processo osteomielitico interessa una delle ultime tre coste, il pus çhe trae origine da questo focolaio trova una via nat11ral,e di propagazione negli interstizi cellulari intermuscolari e inteTfasciali d-ei vari piani muscolari ai quali ho ora aecennato e segt1e questa via, dirò così, anatomica, mentre le robuste inserzioni dei muscoli e le aponei.1rosi si oppon'gono a che l'aS'Cesso si -esterioriz;zi ·senz'altro alla cute. E se segui.amo l'ulteriore. svolgersi della. supvurazio11e partitasi dalle ultime tre coste, si com-prende .come, fa,1 orita .anche. dalla declività della via, il).filtrandosi dapprima tra i muscoli della p'a rete post~riore dell'addome, de, terrpini, come nel caso in parola, soltanto un edema e un sollevamento diffuSi della cute sopr.astante al focolaio di diffusione. È invece, solo n·el periodo più tardivo che si IJotrà apprezzare una netta tu1nefazione ,cutanea, quando la raccolta purt1Jenta avrà ragg·it1nto i punti 1neno resistenti della parete addominale posteriore (spazio di Grynfeld o tetrago110 di Krause, triangolo di Petit); perchè in corrispondenza di questi punti avrà tendenza ad esplicarsi verso l'ambito cutaneo. Ma tutte le suppurazioni, che hanno luogo profondamente nelle regioni costo-lombari o costo-iliaca, sia che si o·r iginino da qualsiasi organo retroperitoneale, posto ç.he l'eve11ienza di l1na loro invasione nella cavità peritoneale m ediante usura del peritoneo è affatto eccezio. na1e, hanno lln identico decorso anatomo-patologico. Iniziano la loro evoluzione decorrendo negli interstizi intermuscolo-apone11rotici, per ./
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raggi11ngere poi i punti di minore resiste.nza Sarebbe invece importante di poter cogliere nelle re.g'ioni i:qdicate ~'.)iù sopr~, in .c orrisponin questi .ammalati quei sintomi soggettivi ed . denza delle quali fanno sporgenza al disotto obiettivi che traggono la loro spie.g·azione da della cute e, se non interviene la cura adatta, llna 184Sione delle ossa de1la gab·b~a t-0racica. invadono il sottocutaneo. E, a tale scopo, l'attenzione del medico sarà Perciò il quadro clini.Co dell'osteomielite delle portata sull'.appa·recehio respiratorio. Nella 11ltime tr.e coste (ed e.v entualmente .a nche della grande maggioranza delle osteomieliti notate, IX) è in .gran parte a ·Comune ·Con q.uello di alpur essendo riuscito negativo l'esame del totri processi suppurativi acuti, che si partono race per quel che riguarda affezioni degli -Orda .altri organi, ed in .confronto dei quali -Oc- gani in esso conten11ti, si. ha un ',alterazione: del correrà discutere la diagnosi differenziale; e ritmo ·respiratorio consistente in un respiro più principalmente, mi sembra, la paranefrite sup- superficiale e più frequente arrivando talvolta pur.ativa e i vasti flemmoni retroperitone·ali di ad t1n numero molto alto di respiri, come nel origine appendicitica. caso di FieUler, in .cui se ne avevano fino ad Nella paran·efrite il -pus si t·rova in un primo 80 per mint1t-0. È chiaro che un tale sintomo / tempo limitato alla capsula adipos.a ·del rene, sarw· meno evidente nelle ultime tre 1co.s te la di al dav,.nti del muscolo quadrato dei lombi; p-Ocui escursione nei movimenti respiratori è molscia attraversa l'aponeurosi anteriore di que- to limitata, pur t11ttavia lo si ritrova sempre sto mus.ciolo e cc vie.n e a sporgere nel margine ed anche nel çaso nostr-0 si contav.aqo dai 25 esterno della massa sacro-lombare là dove si ai 30 respi1i per minuto. ' trova l'ernia lombare» (Tillau x). Per questa Le prolfo11de inspirazioni e la tosse producono affezione parleranno ìa sede più ristrettame.n te un dolore acuto, che, se ~ure è ·diffuso ad l1na lombare d·ella raccolta :p11rulenta, ciò che .p otrà: vasta zona, si fà talvolta sentire più acutaosservarsi solo all'inizio della malatti.a, la premente in corrispondenza del focolaio della Je. senza di foc-0lai suppurativi sa distanza (furunsione costale. coli), la precedenza di ferite o di traumi alla lVIolto importante ,a rilev.arsi è la squisita doregione lomb.are. lorabilità. ~che si ha n·ei) movimenti del co,r po 1 ~ei flemmoni retro"?·eritoneali di origine apdel paziente, s-pecie in quelli che obbligano alla pendicolare l'.anamnesi che registra pre:c edenti contr.azi-Qne dei mt1scoli addominali, che si inmorbosi a carico d ell'appendice e l'esame obiet- seriscono sulla costa malata. T·ali moviment_i, tivo degli organi dell'addome, potrà eve.n tualin certi ·casi, sono resi ad·dirittura impossibili. mente illuminare sulla genesi peritiflitic.a delLa palpazione· rtesçe sempre _m-0Ito dolo·r,osa l'affezione. Dico eventualmente, poi-chè talvolta e non ci fornisce in .g enere dati sicuri. si è sorpresi in certi casi della mancanza di Io penso che ci ·Si potrebbe lltilmente 9ervire dati anamnest·etici e di dati obiettivi che pos- dell'artiifìzio seguente, che n el nostro .caso non .·sano far supporre un'appendicite in .atto, e Ila , potè essere posto in ·atto, giacchè la lesione gi11sta cliagnosi -può solo porsi dopo di aver costale non venne affatto sospettata. praticato l'intervento curativo, c-0me riferisce .i\:pplica.te f-0rtemente le dita di t1na mano in Taddei ne1 suo trattato di Diagnostica ·Chirur- corrispondenza dell'estremità vertebralie ·delle ...gica. Anche a me è accaduto ·reoenteme.n te di coste, ché si sospettano malate, si preme bruo~servare un caso analogo. scamente con l'altra mano applicata a piatto 11 flemmone intramuscolare della pat8'te poa11terio:r:mentie sul torace come per esagerare steriore dell'addome: è un'ev·enienza patologic·a la ourvatur.a normale delle coste. Con tale ma- ' così rara che merita appena di essere citato no~ra, ove esistesse un fo.èolaio di osteomielite, in tema di dia gnosi differenziale. sarebbe possibile il risvegliare un improvviso In tale difficoltà diaignostica gli AA . che sj 1acuto ·dolore in un punto fisso corrispondente occ.u parono dell'argomento, cercarono di col- .al focolaio di lesione. pire negli ammalati un qt1alche sintomo parDi. tutti questi dati semeiologici n essuno, ticolare che valesse a mettere sulla strada di. tranne forse l'ultimo, è caratteristico dell' osteol1na possibile affezione acuta costale. miielite acuta costale, ma sa,rà bene riçercarli \ Fiedler, fra gli altri, dà come•sint-0mo caratcon cura e tenerli nel debito conto potendo porteristico della osteomielite costale il cc dolore tare un aiuto non indifferente nella diagnosi, di vita » (Leibschmerz) e pensa che tragga oriil più delle volte difficile, di tale aftiezione. gine da un:a irritazione del ne.rvo intercostaBIBLIOGRAFIA. · le che si irradia poi fino all'addome per mezzo dei rami comunicanti_.anteriori di tal nervo. BERGi\.IANN. Uber die 1.n der Kiel er chirurgischeri ~ifa q11esta ·dolorabilità spontanea nel nostro Klinik iri den. Etatsjahren 1899-1900 vorgekomm enen Palle von Osteomyelitis acuta. - Diss. caso non potè essere dimostrata e del ~e sto Kiel, 1902. nella citata statistica di Fritz t1n tale fatto è BERTOYES. Ostéomyélite de la v11e cote. - Li on. notato una volta solamente. méd., 1886.
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IL POLICLINICO
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' Maurizio · Bufalini -e il suo '' Saggio .sulla ·dottrina della vita ,,.
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Col 30 ma,rzo 1920 è ricorso iil ,q uaranitaJcin;quesimo anniversario della sua morte e non credo d ebba reputarsi cosa fuori di posto p a rlare di lVIa11rizio Bufalini in un giornale di medicina che la gran maggioranza dei medici italiani legge e conosce. Lo credo anzi necessario poich è una voce, anche modestissima, che richia1ni .alla mente nostra la figura di u.n uomo tanto gr.ande, che ben a r.agione può dirsi il padre della me,d icin.a itaìiana, varrà non fos s' altro .a fa r n ascere in alcuno il desiderio ai conoscere m·eglio q1testo grande maestro che rifulse di viva lt1ce i1elle prin1e sette d·ecadi del secolo scorso ·e ch e, strenl1amente e tenacemente combatte11do teorie e dottrine che tanto oiede avevano preso in Italia ·e fuori, riuscì a dimost rarne la falsità e a d·ettare i prinCJJp1i di u·P a sana 11a tologia analitica, basata sull'attento esame dei fenomeni e dei loro r eciproci legami. E voglio fermarmi. più specialmente ad esaminare il suo « Saggio stilla dottrina della vita» che 11on è la st1a 01Jera maggiore, m a che . ha il pregio di rappresentare la pietra .a ngolare s u cui basò l'intera sua produzione scientifica. Tale S aggio, di·ce R. ,ì\1ori in un suo dotto ctiscorso commemor.ativo, « ft1 la ll1minosa scintilla del genio che diradò le tenebre di quel tempo e d el s11ccessivo, fl.1 la Juce che richiamò la m edicina n ella via esperimentale, staccandola dal s11 0 passato e sYincolandola da ogni ipotetico m edico ~istema, .fu la voce la quale i;roc lamò ch e nella scienza non s~ deve dare fe . ~
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ne alla autori·t à e ci eca111ente seguirla, ma che .ai fatti bene .accertati e solo alla evidenza cii Q'U!eisti do.b bi.amo rpiegiairei ». (R. MORI : A. 1ll a urizio Bufalini). Tiptolgrafila Nazion.al·e ' j. gnuzzi, 1883). E invero trovia1no in esso 11n giu.sto indirizzo ·p er uno studio della v:it.a che sappia trarre profitto d·elle luminose scope rte di ·Cui, in tutti i campi della scienza, furono ricchi i du·e secoli precedenti: La fisiea avev.a ricevuto forte impulso da Galileo, la circolazione d·el sang11e era stata dimostrata da Harv·ey, la chimica era giunta a d·e ttare le leggi del moto; si er.a scoperta la cellul~ di Ma1pighi e la sua importanza ~ella costituzione dei tessuti meissa in evid·enza dal ì\1org.agni; studi erano stati fatti -sulla sensibilità e s11ll'irritazione, Spallanzani .a:veva spiegato i fenomeni della digestione, della respirazione e studiati i gJo,b uli sanguigni. 'La medicina non aveva s.aputo trarr·e il debito profitto · di tutte queste scotperte e batteva ancor.a fa1se .s trade ·senza uscita; Bufalini addi. ta Ja causa prima di tanti errori e spinge all'esa~e .attento dei fatti, quali app1 aiono ai nostri sensi, che rappresentano « i primi gradi di quel7
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la scala, che di montare farebbe 1nestieri, onde aggiunge1~e a lo scoprimento della prima 01·igine dei f enomeni della vita, e quindi ritrarne i generali principi della scien za. Di che pertantJ è 1nanifesto, co1ne tutti i sist~mi di medicina, chef l ' orgoglio dettò con vana presunzione. :.t i posa:re i generali principi della scienza, possano sì bene testi'{tcare l'acuta penetrazione e iriqu ie tez::.a detll'umano intendimento, non es• sere giammai un'esatta interpretazione d ella n.atura. E .Per certo, a ben cons.i derrarli, si vedrà co11ie sempre o si assunsero arbitra1ie basi, o tropp' oltre al vero si dilatarono i legami scambievoli dei fenomeni conosciuti». (Cap . 13-14). Considerando i grandi fenomeni d-ella natura e .~nalizzan<toli .~ deve ritenere che l'essere che I
vive rappresenta l'ultimo passo, cui si è arrestata la nat11ra nel conferire alla materia i principi della sua attività. (Cap. I ). L'intima essenza dei fenomeni vitali ci è del tutto sconosciuta, essi sono ben diversi da tutti gli altri fen omeni e .p ossono. riportarsi a au~ princi'pali: « Un movimento eh e non segiiita .le leggi cleil meccanico im7JtJ,lso, e la unione di princip1 materiali, mantenuta e 'rinovellata di con ti11·uo a l'incontro e/elle r euol e della chi1nir.a • af'{ìnità » . L a vita è il risultato dell'11nione di un prin-
cipio specifico con la com11n e materia, la qt1ale n on differisce da qt1ella vitale come l'analisi h a dimostrato. Bisogna q11indi pensare che la forza \·itale, propria degli esseri organizzati~
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sia inerente alla proporzione e ·disposizione . delle sbstanze stesse, essendo troprpO ardita, e l10n ·suffragata d.ai fatti,, l'ipote.Si di una speciale m.ateria di o·r gq,nizzazione, una e i~·divisibile, dalla qua1e far diper1dere l'attitudine alla vita e tutti i f.enomeni 11orm.~li e patologici. (Cap. 3-8). ' Tale ipotesi sbagliata ha portato alla falsa dott1·ina dell'oocitamento d~lla qu.ale ecco i principi fondan1entali: cc La vita consistere nel risultamento dell' aziOnè degli stimoli su l.'eccitabilità: per eccitabilità intende?·si una specifica proprietà che distingue il viv.erite dal 11iorto; lo stimolo1 tutta ciò c1ie può chi.amarla ad az.io-,. ne: in natura t'u tt9 agire sti11iolando: vit a ed eccitamento valere la ~edesinia significazio.rie: senso, cont-raziane muscolare, azioni della men_ te, enwzioni, costituire altrettante maniere di. · ecaitamento (.Cra p. 15). In b.a1se a taJ·i p~icip-1 il B·rown veniva ad I ammettere . l'esistenza di una !forza, distinta claUa materi.a e regolante i fenomeni vitali; tale forza, detta eccitabilità, ·e-r.a identificata con la vita e ogni mezzo, 1 çapac~ di modificarta: quantitativamènte/, modificava cotrispondentement.e i fenomeni vitali ;e ste-rni. Da ciò la ·divisio11e_ delle malattie in « ste.niche » e « .aste:qicl1e » o di difetto di e·ccitamento; a quest.e v.enivano aggiunte le <(mala ttiie universali», dipendenti da predisposizio·n e ste11ica o astenica e_n on legata .a d alterazioni organich•e, le « malattie locali n, clate da materiale aJter.azio.n.e dell' organisrno. Attratti ' dalla se·m plicità di ta1e .sistema vitalistico i medici 1o accettarono, .studiandolo ·e· completandolo con .le teori·e del « controstimolo » (Rasort) . e della , « irritazione» (Gu ani e R11bini ) o terza maniera di .azion·e; e tanta diffùsione e isì forti 1r'adi·ci pres'e · tale scuola che «fin :nel 1857 la: gir.Ml!de mente di Gi.oiVanni ~1l.i.ller non sapeva sta,ccarsene e accettava la completa ·distinzion· e della natura i11organica .dalla . organica concenendo la vita com.e. una forza separata dalla materia, capace di prod urr.e e di migliorare l'organismo». (l\1URRI ': Pensieri e·, precetti, pag. 15). Bufalini av·ev.a compreso l'errore quarantaquattro anni prima! « La de'{ìniziorie browniana », dice EglÌ, : H è piuttosto un'appellazione della vita, che una -vera definizione; 'f?Olere \quindi comprendere dti essa ia vera essenza della vita, . o sia dell' eccitamento, farebbe m,estieri cQrnoscere i1inanzi quella t;lell'e,c citabil·i tà ». · (Cap. 15). Così è sbagliato J'affern1are ohe le malattie: dip endo1n o da ecce;ssq o difietto d.i forza vitale o ·eccitamento poichè in tal modo non si tien conto che u,n.a forza no·n è so,g getfa a sole variazioni di quantità 11Ja anche di direzione. Inoltre l'eccitaI
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• m e·nto non esseD;do altro che una, proprietà il1s·e parabiie dello stato intrinsec.o· della fibra or~ / ganìc:a,', vari.erà: col variare di questo e la malattia, essen·do conseguente )ad alterazioni d ello stato organico che è per n.atur.a complesso e legato a influ enze svariatissime, può manif,e starsi in moltissimi modi, ·e,s cludendo la possibilità. ·delle due sole diatesi Browniane. . Ogni mutamento del misto organico. alter.a dunque 1a 1orza o proprietà che nasc.e ·da esso ' ·e qui11di la vita <<primitiva» in quantità e di.. rezione; m.a un'a1terazi'one, anche se si m.anifesta, no:ri ci dice Io stato della vita primitiva, poichiè questa non è ·il solo elemento concorre nte .alla sua produzion·e·, nè quindi ci dice la causa. della malattia. L e parole fprza, torpore ' e simili, tanto usate dai n1edtci sono quindi be11 Jontane d.aJ. . dirci lo st.ato .e·ssenz.i-al;e della m.alattia e d.al dirig~rci nella ·Clira. La origine prima delle malattie si deve ricercare ·nello· sta·to ·d.el mi sto organic-0 semplicissimo, dal quale dipende il movimento vitale·. (Caip. 19-21). · .. A tal punto possiamo dire di essete .agli ,a ntipodi degli insegnamenti del vitalismo, poich'è non soto il Buf,a lini i1ega l'esistenza di una for z.a vitale, distinta dalla mate·r ia organioa ma dichiara .~ssere questa .forza vitale dipendente da u.na fisica e chimica tutta particolare della materia stessa. , Nota p-0i che altro ·2leme:b.to importantissi1no per la determinazione d·ei vari aspetti d.e lla malattia è il fenomeno d·ell'assimilazion·e, che .ser~ ve .al mante.nin1 ento dello stato _ organico; e, studiando meglio i fenomeni morbosi in rapporto ai 'singoli organi, ai sistemi e al misto organico semplice, nota com.e ' ognj malattia lo cale debba ripercuotersi sullo stato generale d~Jl'org.anismo, e come possa affeimarsi esser.e ogni ma,,lattia in origine loGale, con . tendenza a diventare generale. No11 .esiste qt1indi differenza essenz1tal e fra malattia lorc ale e generale, si potrebbero invece distinguere: le malattie relative all1e <condizioni del Pl'imitivo•. misto organico~ m.alattie relative .al particolar,e ordi, nam~nto· dei siste1ni; malattie relativ·e alla s-peciale costrt~ttura degli o-rgani; infinB n1aiattie ·d ate dal combin arsi · di qt1este tre ·divisioni o ' cc111a'1ti.J "( lrJi") :Jst è'» c~13 fot·~ e so:1c l J s:'~e a verifi.Qarsi pra:tican1.ente. Tali malattie. débbono avere u11 tipo uniforme di formazione e di sviluppo poi{}hè in ge11ere si dovrà av.ere un agente spe•cifico che· le produce e t1n tessuto od organo che inizialmente è .atto ad essere attaccato dall'agente sp·eCifico stesso. (Cap. 22-26). Ammesso questo meccani·smo di formazi on ei dello stat© morbo ~o, cor1trariame11te all.e teorie Browniane, cade a fo1·tiori il n1etodo di cura basato sullo stimolo e sul controstimolo; atti .a m odificare qt1antita tivame11te forza vitale •
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dell'organismo. Visto come le m.alattie risalgano ad alterazioni intime del misto organico semplicissimo, là dove non arriva a leggere l ' umano inte·l letto, si dovranno seguire i dettami -<lell' estperienza che · si basa sullo studio dei casi e sulla simiglianza d·ei sintomi, fino a ricer.care l'identità di due forme morbose e dar.e. quel medi~amento che la . ,. pratica insegni essere utile. « N è si creda perciò» e qui / trascrivo le parole stesse del Maestro « la medicina abbassata
SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA. Herpes zoster e varicella. ( CLAUDE
B.
KERR. L ancet,
14 .ago.sito 1920).
. LJa questione ·diella identiità patooogi.ca tra herpeis zoste:r ~ v,llJrice11a è ri1tornata in discussione. Benohè ·sia .moll.to improbabile che fra 1.e ·duie affezioni, che oono is tate sempre ,c onsiI a. cieco em.piris1n.o.... Chè per lo empirico lm pri de:vate ·oome due entità ·clinlicthe ben distinte, vi siano dellre re1azioni, tuttavia è molto intema apparenza dei f eno11ieni morbosi decide delressan tie ilio ·&tud io dlellle osse·r vaziond ·che h·a1nno la somigliarlza dei casi; ma 1ion così adope'ra indotto a sospettare che l'herpes zoster e Ja il medico cui soyliam.o dire razionale; cliè egli v.airi 0eltla .siano 1a medres.ima malattia. allarga l molto pi-ii le sue. indagini; e ra.ccoglie Bokay nel 1892 riferì di .avere osservat-0 illiove tutte le · piiì minute ci rcostanze del caso; e le c:a1si di v·ariicella. che iSi e.iian.o rnanif1estati da confronta, e ne cerca i ra.p porti e le diff e1·enze~ 8 a 20 gior.nJ d.opo che nella stesisa famiglia o ' e disting'Ufi le più· e le nieno importanti, le esn&lo stesso ospedatl.ie ,s,i 1er.an 0 avuti casi. di senziali e le avventiccie; e insom1na, tittto usa ' herpes zoster, e cd!ò ~entre parev1a impossibile l'esatto rigore della ancilisi. E in qi1,esto verache il ·oonta~·io ,diella var~cella p.otesse avere mente consiste la d.iff erenza fra il v e1·0 empirico e il 1nedrico 'Pazioriale, che,. il primo guarda / :afftra ori.g.inie1. Più :neroentemente ·SOilJO state fatte da q.ltni •1 1umerose osse.rvaziio ni an.alio·g he ed è i fatti con rapp orti troppo piiì, limitati che non stano sopra tutto I:e Feuvre che ha ·s ostenruto sono, laddove che il secondo s'avanza a conocon callO:rte ila idlent.ità dell.e. d11e aff.ezii.onii. scerli fin dov e mai può l'·u mano pensiero poggia.re » . ( Cap. 30) . . In'Ilanzi tutto bisogm·a .1ossenna1re che nelle osserv.azioni che ha>nno co·I11dotto a tale ipotesi, Queste parole dovrebbero essere presenti a ogni medico che si acci.nga .a d esaminare un ~i sono potuti veri~eare errori di diagnosi in malato, pensan·do éhe esse sole b·a sterebbero rapporto oopr.a tutto a'llia iTI'!egoJ.arità di dtstriper costituire la gloria di chi le disse pri·m o, buziQile 1d0el~e i1ust1ch;Ie nella varicie1ldra1. Con·v iene quando tutto il mondo scientifico non sapeva a-ncibte c.on,s iderare chre Ja i.n terpretae;ione su staccarsi dalle vecchie dottrine vitalistiche. Ba- detta ·può essere ,stata sugge1·ita dalla irregosterebbero certamente, perchè in esse. si trova larità dle ll'eruzione del1a varicella, la qu·ale additata la giusta via per la qu'a Je potè final- può essere influenzata da fattori esterni. È rriente mette1·si la med·i cina :e, giunger.e .all'al- ben no·t o 1che nel vaiuoJo la concentr.az.ione deltezza; cui ora si trova. la eruzione può esser.e determinata èia p!'essioni locruli o itrritruljiOTue di ai1cune parti del corE voglio qui rtcordare quanto ha scritto ltl) po, e che talora le pus·~le si m .anifestano più nostro grande clinico, che è sempre stato fra i più ferventi ammiratori di M·auriz·io Bufalini n11merose in pl1nti dove ordinariamente si producono più scarsamente. Cosi si ha maggior e difen sori d eJla sua gr.ande glori.a: cc Gente di numero di pt1stole in parti dove all'inizio della non gr.ande l ~va tura, ma gonfia per qualche mint1 scola osservazione l)l"Opria, chiede spesso e mal attia ,si è ap·p licato un vescicante, sui punti qu.asi con aria di soddisf.azione che cosa resti della pélle dove esercitano pressione i colletti, oggimai d!ello scienziato, che suscita cosi viv.a le giarrettiere ed i lega.cci in gen·ere. Anche l a nostr a ammira zione. Che cosa resta? Niente nella verioo.1.la la distribuzione· delle pustole pii1 che lln consiglio, ma un consiglio, seguendo può essere infl11enzata da ca11se ana.I oghe. E Harnp11rger ha supposto che alcuni dei casi di il qu.ale la medicina si rinnovò e seguiterà a r.in11ova r:si; f 11 E gli , ch e t=! i m edici, i qu a li { l1n herpe~ zoster, che furono seguìti d.a altri e.asi s ecoli fa rneticavano dietro gli archei, ripetè d~ varicell.a, siano stati in effetti essi stessi casi s en za posa, che tali folleggiamenti erano du- di varicella, nei quali la peculiare distribuzione r ati anche troppo e che era ormai tempo che, delle p11stole sia ·stata determinata da pressione smooso ogni « a priori », si scrt1tasse ingenua- o frizione esercitata dal bt1s to. Analogamente m ente. la m a t eria con I' osservazio11e cli11ic a, col si l) UÒ constatare che in alcuni ragazzi le pustocoltello, col microscopio, co11 la s torta, colle le della va ricella si producono nelle parti com acchi·n e, colle vivis ezioni » . • (A. ML'RRI: Riperte d a fa sce o bende. Kerr ha ossenrato che 1'is ta Cl i n i ca. 1 3). i1· un ragazzo n el qliale, dm~ante il ~eriodo di CP~en n . n1arzo 1920. in cubazione della varicella, si produsse una Dntt. AT -RELIO ANGELI. f rn ttn ra della cla vi cola, le l)Ust-0le eTa.n o tre o 1
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quattro v1olte più n11met:rto.Se alla spalLa,. .al bracciio ed atl. co11o, .ossia nei! punti oope1ti_dal bendaggio. I n un .alltro oo:oo, una ·g1iova.netta, 1~ pustole, mentir.e aviev.ano Uitlla discteta diffusio11e al tronco, erano inviooe nllllltelI'OSi.ssime alla f.accia tanto da far pensare al vaiuolo; 1que·S ta predi1ezione to·poga'il.fìica ·:s i spie-g.av.a .col fatto che la iniferma .avev.a p.er qualche tempo· giuoca.: to ~ is ol e, la irritazione dei raggi so1ari aveva determinaJta Ila Irocalizzazi-0ne d·eJ:1a ell"Uzionie, In I un altro pazitmte, nel quale lia v.aricella si man1fiestò qualch.e .giiol"IlJO d oip.o la ·.s.oompa;l'Sa dii un esantema scartaittiinooo, le pustale ·Sii m an.ifestaJro1110 nrn m.&r0&issime sul tronco e su gùi \ · arti, dove l'e.s ame era stato più inten.oo, e noo se n.e manrfestarono ahe p·ochissime alla faccia, ossia 11Jel:la .p'.aìl'\te :rispa.NDi.ata dall'esruntema scarlattin1000. In .n ressuno di qu-estj -.c asi però l'eruziione avev·a UII1a di.JStriJbuzio ne ana llo-gia a quella ·dell 'h el'lp-es. OQIDunqUJe i fatti mferlti d'ali ISiOStenito·ri della id.entità ·&o.n o .abb.aisitanz,a i;nitooes.santi. 1Come si è detto, fu Le Feuvre ·ch e sostenne con maglg.io:ne insiJs·tenza ~a identità fTa h eI'!Jes zoster e vairicella·. Eg1i ne:l 1917 ra1coolse ben 5-0 casi nei qt1ali l 'herpes ;p recedette, segui o era coesistente con La varicella. I casi 1c:Lel primo gwuippo fuT'OillO pJù nume"" riosi. Sud. 50 '°asi di Le F.euvr-e 40 volte a casi cli herpes zoster, di sori1to in p-e•r5001e de'lla medesima f amig-lia, segt1i1rcmio n .ei J.~m.iti del p·eTiodo di incubazione casi di varicel1a. Due casi anal10ghi fn~ono suieoossi·vamente osservati da Orauston Low, quattro dia T ayilior, a:ltri da C'haTpentiie1r, Diugwaill~ Wil'8!0Il ed i!llfine quattro da Kerr stesso. ,. I casi ·n·ei. quali l'herr pes seguì all a vari.celia f.uioono soltanto cinqu.e, 1e .ctqp.011qn elli segm.a1ati da Le F.euvre non Il€ SODJO stati p~ù Tlegilsrtrati. I casi ne,i auali .n ello s.tes-so in.divid·Uto 1sii ma. nifes.taT.on10 coo.t empor.ameamente le due ma;iattie furono sùltantio q11·aMJr.o. A q·tJoe1sti birog na aggtnn1gere quei casi n1e1. qi1·aùi in i ndd.vi dui drel'la stessa ,f amiglia in alicuni s i 1ebbero m amfestazioni eropetich·e, mentre in altri corntem pora..Mamen te 1si ·ebbe la variciella. Oasli di tal g,eneira 1sonr0 .stiati ri·felriti d·a ·Cr.atiston Lovv, da ()akes e .da Gray. È i1nrteiiessante anohe nio1Ja:re 1Che ta.lvoita J.'hernes roster assume ·Cainattere e•p i1d·eJinico. E'Pirl~i·e di zastecr .s oni() 1siate rileva1:1e n·el 1917 d·a Heim in Ungh.eiria . ..... C!rauston Low .s ostiene eh.e l'herpes sia un.a· infezùonie ,11Qoal.e , .m ientre la vaJricelLa, uina i.infez.ionie gel}lerale; nei crusci milSti il vrrus si localizzer.elbbe dapprim.a ai gangl i intervertebrali e l1oi invadeTebbe l a ciroolaz.ii0ne. 1
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Ma la identiità del virus resta ancora .a dimostrare. Un·a tale inotesi è contrastata d a molti fatti clinici ed e pidemiologici. Giova rioordrur.e 1a cd.1roostanza elle l'una infezion·e non immuniziz!a v.erso l'altra; i caisi nei quali irn dividui hanno avuto ancllie a breve distanza di tempio vaTicella ed he1I'1peS n on sono / pochi. D'altr-a parte resta anoora .a ·dimostrare la natura infettiva d1ell 'heT1Pes. Allo stato' dei fatti pu~ non potendosi senz'1alt;ro ripudiare La idea della identità fra le due affe'Zlioni, s i dev·e rioonosoe~e che essa n.on è anco•r a suffra gata da fatt i nu·m :ericamente e qualitativa.men te suffici en.t i. La quistione merita aincara dO. essere studiata. dr.
CHIRURGIA. ·
Sull'ipertrofia della prostata. (Dott. "'-ILLI HIRT. Ber i. Woch., n. 14) .
Il ipiù ooirltP1eto 1avioro iriassuntiv•o· sulla ipet t:vofia , dclla: p:ro.stata è ~ di.ce l'A. - quiell-0 da me compilato nie l 1910. Durante il perioQ.-0 .della guie rra, mailgr:aclo le difoooltà deilla diffru1si1one de1la Letteratura •s traniera, iSi sono a·v uti nuo·vi copio·Sli. studi su·l l'argom e·n to . !Riguardo all'etiologia, da allora stanno di fironte quattr-0 teorie: l'infiammatoria, La nie-0·p lastica, l'arteriosclerotica e la funzionale. Secondo il Pie~e, negli ultimi .t empi l'~per ttofia con$i1sterebbe nella proliferazione di n o1duli ·epiteliali isolati, aV1emti l ' aspetto di rude- { nomi, i quali .sotrt..o l'a~i-0n1e della fullJZione .ge · nitaile ruc<ru.J.s tano ma~gti.-0T volume; sarebbe quindi ' una .oom·h i.naziione del1a teori·a n~~ pl.aistica e di qu1ell,a funzionale. Dal punto d1 vi.s ta de1l'anatomia pato1ll0gi ca, La p·rostruta dalla naseita fino al 20° anno aumenta .p iù del dopvi-0 il ·9UO volt11m e; dopo i 60 anni, n~ 56 ~~ d ei ca1si, si traviano delle variaz.i1oni d alla strnttu.r a normale. Un gran numero di osserv.atori, da Moiz a M·argaux, sono concordi nel fcite~ere .che un.a vera - e prop·r i•a ipertrofia drella prostata non es1ste mai: l'a1u mento cli vol.um·e talvolta en10•rme si riscontra non nelle glandole anteriori, ma isolo in .quelle 11•eriUJI'.e trali, che .staThnJO• al collo della v1esc.i.ca. Qlteste g.landole son di~se d alla vera prostata .d allo· sfintere intI'apro.sta ti:cro'. La .p rostata irwece si rid•t11ce di violume n ella Viecchiaia, .come tutte i.e ·al·tr.e gla.n·dole n·orma1i, e le glandOlle peiriuretl'lali p eir compen&O pro:I·i feiramo. Vogliamo qui acciennar.e al la dP-g:enerazi-0ne ca·rrinomRtosa d el1e glaDJdiOtle, che è- inoperabile e di cattiva prognosi. La diagnosi, i.11 generale, no11 è difficile. T alora è sufficiente l'esame e.sterno e l'intTodu1
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zi·one del dito neil retto o ·l'intJr.o du·z ione dre1l Ba,yeir, 1001IBd. ste ;n~l1a did•ata.zionie1 dell'uretra ca te,teire; di rado .cd. serviamo della .c.i1sto1soopia posteriore dal•l'1alto taglio vescic:nl~. e qt1ando sia ve1ramen1e 11:eces1saird.a, giacchè P 1rima <li tratta.l'le ·de11a pr.01statectomia, vonelle gran.di ipertl'10lf1e è d!ifficol,tosa e non· id i g·1iam_o accbirial'te ai «:lla ti 1pre·sentati da Squi·e1r, l'ado pericolosa. I111 gener.ale la pe·roUJs.srl.one e ,secondo i quali ~a IllJO!rta1ità dei iprostatici oon la palpazi1onie d"anno un concetto abbastanza operati è del 50 %. N·oti ooh'Ìfilno riscontrato rh.i aro s11llo stato della vescica e peirò è oon- sul 56 prostatici non operati 18 casi di morte, sigliabile· di evitare l'uso d el cateter·et (quando il 35 %, 1do1vuti a ·Oachelssia, a sep.s i, intossi-c asi tratti solametnte della diagnosi), il 1quale, a zion1e u:cin&ria, :u:remi.a per pi·elit1e• e 1pielioneve.sci.ca ip!ien a,. .p uò aJvier.re d·eliLe 1g:navi !CO!IlJsefrit1e. Tali sit aitistiche ·stan111io .a · dimost:name la guenze, emor:nagie, cistite, pielite ed accidenti ·gravità d1ell'ipentriO!fia prostatica. Quale è la generali. condotta da seguire in •p:r:esenz,a di un simi1e L a ·difficoltà maigigiOO'e è .n e1la terapia. La caJso di ipertrofia pr.ostam.ca? Il cateteris mo è terapia generale s intomatica non è d.iffeirente senza du:bb.io peiricoilo1s issimo, ma~.g-rado la più da .qu·ella fìnotra UJsata ~d è già noitai. Prim·a SC rup.odosa ·a sepsi, ta.Ilito che lo 1 st.esso S·quier di 101g.n1i aJ.tra è da E11ccemnarie alla cura .dei aff.e:ran.a che i p.r01statici no1I1 cat.eterizz.ati vivoraggi. Saki specialmente nei .cani .e nei porno .5 anni d.i più di quelli ca.t.eterizz.ati. cellini d'India ha osservato processi .atrofici Le due operazdoni di mag-ig;ior·e irniportanza J1ella p·r o stata oon Jl 'uso dei ra.ggi Rontgietn, sono lai p•r ostatectomia sopra-p·u bica e quella. n1a qt1esti esperimenti halI1Ilo 11.oco va1orec. Di perineal~. Bigltlardo alla soe1ta è viv·a ·ancora maggiore im·p ortanza sono gli esperimenti di la diJscusisiane; seeoindo noi la de.c:1si101n1e 1deve "\'\.Ti,Jims, il qu.ale ha agito 001n1 i raig1gi ·R .o ntgen essere data dahl·a va!'l:ioetà delJe al tera1Zioni 1prodirettamente .sulla prosta.t a, ottenendo in mol..: sta ti.che, dand 0 1a iprefeI'ieiD.za al m. ·supra:buti 1c.asi, buon~ rtsu.ltati, più che per la r.idubico qu.~d·o si tratti d~ i.p ertr-0fia alta1, mobil,e> zione d er v.olume, per il lpiI'ocesso irnfi_aanim.aito- riconosciuta all·a oei.sto,s copia, ocl invece al m. rio stesso 1defil.a .p.rostJata. Tapp1ein.er ha av.u to peri·n eale quando il tumoine. pr'Ostatioo è .Picofavorevoili riSLùtati-medi1ante i ragigi di'.I'eitti su i noscib:itLe sull0 sfinte.r e analle, dal retto e 1egatotesti co1i e Jacobsolm ha trovato molto utile il for.se ai dei tumori gro•stSi em.ol."'=rolida:li. Scegliere Inesoto,r io introd·ottio nell'inte1s tino. qiuindi il m e.to,d o d·a 1s eg.ui1,..e ca:so p1er .cas10. SeDella vasera tomia nio n si tiene più alcun co.n condo la nois tra esperienza il m-etodo peirineale to. Accennd.am10 sol•amente aJ1le espeirienzie di d,à unia m101..talità .m inore· (ciir ca r8 ~,~ , mentre Goldschmidt sull'illuminazione d ell'uretra .p·J- il sQprapubico circa il 17 %). Il metodo .p eiriteriore e siull'inctsJ.one galv·ano caJu·stica n e1lla neale dà frequentemente luogo .ad incontinenza prostata, che avrebbe dato buoni r1.suJtati. ed impotenza, mentre Boflchgre\vingk e LichDi froote a q.uesti tJrattam1e1ruti in1qruenti tenstern dimostr.a;no ieh·e il irniet.odo sqpr.a1buibi1co ·s tann.o :Je o.p.eirazioni ohirurgiche le quali hannon led.e in alcu·n ID1oldo l'attività g.enitall1e1. Con' segu1enze ,d.e l metodo pe1rin1eaJ.1e siono le :fìstoQe no lln 'impomanza di •gran lung. a maggtooo. . ve1sci,co-re~taJi 01d u11etr101-retta1i, -che possono Della oeistopeissia del ' Gal<lm·ann mol.t o t8!1Il1po 1d ar Juogo a.hl.a fo1maz.i-0ne d.ei •cailicoli. f a proposta non se ne parla più. · Come opeiraziooe di u1rge111za è m olto u·sa~a Sono rarisS!ime col metodv sop.rapubico le lel'apertura della v1escica, sia per pu.n z.ionie 1sia s ioni d el iretto. • . per mezzo del taglio .ed applicazione di un Lin.artz ha costruito lLD. iistrume.n to a forma ca.teteir-e mant.en·e·n.do permanentem81Illte o tem.. di .cavatappo 1per peirf.o.rar.e e tirare in alto la poraneam·einte aipel'ta la fistol.a . Qu.esto afJto prostata, PflaUJw·err .p assa .sotto la p1r ostata un operaJtivo di scelta ne1l'i.p ertrodìa pr.ostatica ha catetere N elat.on all10 stesso ·scopo. lo non mi in Rov1sin1g il ·p iù caldo parti1g iano. Certamente son mai val~o di questi memd; col driio in pou11a fistola vescicale in torno al ca1tetere dall1a -sizjone orizzontale -'J&l.etro neilla, causula proqual·e non scorre aff•a.tto orina e ne11:a quale statica e sollevo e fisso la prostata stessa conil catet,ea-e vien.e -cam1b iato 01g.ni · 4 o 6 settim·ane tro la sirufisi, .c•,ihe offre un ottimo p.u .n to di reè ottima cosa teoricam·e nte; ma pre~enta nehl.ia si·stenza, :evitan.do cos1 qua.llSliaisi lesione .r etpratica .grandi inoonve!l1ienti: raramente la lfi'- taJe. Non, vi ha d.ubbio eh.e la prostatectomia ~ t ola rimane aisciutta, si van.no sp-es~o foTman ... è sempre un gravissimo atto operativo oome ù o dopo pochi giorni delle concrezioni intorno visulta dalla st1aJ mortalità, che è però Yaria secondo gli .autori : il 7,3 % secondo Borchgren I catetere e so1gono 11egli a11m1a:Iati dolori \Vnigk e Coeiven, il 18 % secoodo Rov.sing, il Yi olen tiRsimi , in s0tpportabi1li nel pe.n e e 11€1 J ln llcl e. 32 % secondo Dubs. In vista clel•l a emorragia U 11 n lt ro !}r oce~so, r nrcoman ·1a to cla iter e Carper Borchgire,vingk ed a ltri racromandano 1
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lie so1uZiioni di niovoicaii:n1a-ad.re.palina, oom-e .a.in.ch e I.e. trri gazioni calde nie lla cavità della f~ rita o la com pl'le9Sione va;sale. mediante la spatola; dii vVilms. , Per astsicu rairn·e Jo scolo nei! metodo sop!l'apubico Carper riaiocomanda. il dren aggio. , In11po1rt.ain.1tissima è 1a qu estione d1ella nar cos i, ch e in ·ge.n.erale .si vuo·l e evitane, .s ostituiendola con la anestesia lombare o 1010ale. Noi adoiperiamo .1a a n este1s ia lamba1re, senza av.er m ai finora con:statato in cidenti 1spiacevo1li. Ca·rper ;prelferiSC'e l'.anesteisia p arasaora1e rulla Brau·n con la n.ov.ocaina, Allan 'e Forster u siano l'anesteSlia l1oca1e·, Hustler que1lla oom·b inatai lombare e Jocale. Riguardo alla preparazione bisogna riieordarsi di non op&-ar mai un p~o·stati.co se.IlJZa u11 preicedent.e esamè !fella f·unzione renale. Secondo 1a mia pratica il metod·o p iù ,s em•p·l ice è quello 1della inie.z ione .sottocutanea di indaco· carminio,, 110 eme. Illei gll1te-i, do.n o p·o chi minuti introdu zion e del catetere e -svuotamfunto della vesci.ca. ·s i lascia i.I cat.ete~è a p 01sto, e gi a:spetta funch·è norn alVV'ie.ne 1a- ~o~o:riazi'one bleu d·ell'u.rin1a ch1e goc.cii:ola, ciò ·che 1sta a di1110-strare il buon funzionamento del ·rene Il peso spec.ifico' non dev·esse-re inferi.ore a 1050. Per sostenere le ,f orz·e del cuare si sommJinistri per. qi.1aJche .gio1,no v1rima 1a _çligitale. Per diminuire i pericoli della prostatectomia si suole esegu:iJr a)operazio.n e iin du e :t.en1pi, 1J€rò Jn Germania q.11esto metodo è poco u1sato. Riguardo .al trattamento post-operatorio (l a soprap1l'bica, p . e.3.. ) bi,~ogna tampon.aiI'e? i\let-. tere il 1catere a ,p,e mnanenza? Noi ·n to n cob,s igliamo il .oatete!re a .p·e.r man.e nz1a do'P10· J'opeir~a zione, p1r,e.feir endo di tam1p1onaue la ·cavità. Nel meto«W perin.e.a le tam ponian10 egu,almemte introdu.cendo un d.r enruggid nella vesci ça da r imuovere d0190 10 o 14 gi.orn1i. Altri metodi, ai quali vogliamo in fine accen.n are, son.o i'1 p·erine.ale (\\1ilms) nell. q11ale iJI taglio cade non n.el mezzo, im a lateralmente a sinistra; quello che si esegue i.n .L\merica (B·e1fie1ld) e raiecomain:dato da Pretorias, m,e d.i ante il qu a le Sii utilizza la via natuYaft'e d·e1 canal1e u retrale dhlataito; . il metodo di Voe~k·e•r, p1er cu.i il taglio crude a .s inistra dei saoro, 1paral.l1e1l~ a lla linea medi.an,a , si fa la re,s·e zio.n e·, .s e oocorrr,e ; del •cocci ge·, 1si mette d1a parte .e s i ·Slollev,a in .~ to ti.11 riet.to., 1ib·eran.do eiosì lai prostata e le ve1s ci1chette seminali. D E C H IARA. 1
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Doveri morali degli abbon.a ti : aiutare il periodico a superare le gravi difficoltà del ' dopo· guerra : pertanto : diffonderlo tra i colleghi, facendolo conoscere ed apprez. zare; provvedere al pagamento della quota dovuta all' Ammini· •trazione, senza farsi sollecitare. • •
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SEZIONE PRATI CA
SEMEIOTICA. I
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Sulla produzione dèl nistagmo . di origine rotatoria negli individui normali. (L.
BARD.
R evue N eurologique, 1919, pag. 177)~
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' Il ·n istagmo provocato ·d alla ro1.az1one ·di ·u na s8dia r ota:n te è di u so corr en te dagli otològi e d.ai neur,opa tologd; mia se i r iS1Ultiati 1lJOtI1 .son o stati ql1aili si d1ov.eva atten.dar.e, ciò diip e-se dal fatto che i r eperti sono stati ioterpr,etati sulla base di un·a concezione in,e satta del funzion.am en to proprio di cias~un labirinto e senza tene·r conto delltamone ·eh~ harm.o i oentri nervos1 . n e11a p.roduz.iorue del nisiagrrno. Sri. sa .c·hre un iiilldivi·dUJo posto su dJi Ullla sedda. notante · pmes.enia , ·duTan.tJe l·a r.otaz.ìone, un nistarg mo primario le ,cui sc.o:ss:e .b rusc·h e av vengono nel tempo stelSso d. e3.ilia rotazione, m ie ntre al :rrud1e aJrresbo de·J.la se,d ia ·si ·pll'\od uce u n post-nistagmo di 1se.11'S10 · contratio. Descritta JJa oonsueta ·teicnioa u.s ata in questa ri-cieir.ca, l'A. o;ss~rv:a1 eh~ vd. 1 si ·deve. app.o,r tar.e una pri.ina ' mo~i!fì1cazi·o111te 1esseinziiale ,e cioè di soistitui're a:ll' os-Jervazio11e del post-nistagmo fu g.a ce 1'osservazioiI1'e del nist(l)gmo primario, l·egatò ·atl:la rotazione 'Sltesisia, clle- apipa.:re sin d!aJ suo il!livio e perduTa .per tutta la sua corsa. Un seconde> difetto 1de•l metodo cJ.assdiC'O s1 è ch1e esso oo·n permette l ' esploraz.i o•n1e 1separ.a1ta ie i·n dip·endeinte dei tre tipi monfo1logici dlel ni1s1agmo,' ltoriz2JontaJ:e, ti.il verticale e ~1 roita toT.i10·. È b·e n ve1r o che, nella stazione .s eduta, le ri1n clin1azio·ni forzate d1ella testa del ,p1azi.ent:e·, in 01p 1p .o,sizi.01I11~ oo:n lo ;stare eretto e norm.ale a.i q11e:s t a., peTm'et1to.n;o di pr1ovoca,-re la c1gmparsa ·dte·l tip<) vert:Lca:1e o ·r otatorio a l ato ·d·e11. ti!J·O orizzo1Tutale; ma in tal guisa i va·r i tliipi ~i s~v\a,ppongono ~ si me,scola1Ilio .i n propor1,ionn. diverse e non s1 ottengono che dei risultati complessi e poco 11ti1izz abili. • La modificazioné ·n ecessairia ipeir 'far scoanp1a riìve q uesto seoon,do diif,eitt•o è ili ricercare ci1ascun.o ~e.i tipi in una Sft.azt:Lonie diffe1rente, specialm1ente ap.p ro.priata a.id o.g.numo .dJi essi; basta a ciò disp.o;rre, i1n .Luogo di una semplice sedia r:otante, di un J'.> ia no giriante sul qua:le è d,isiposta t1n.a i)olit rona s usc.ettibRe dj tras:for.rp.a:rsi ,a va~ontà in wn ·lleit.o orizziontal,e. La staztione .se'd uta, ·ool capo in po·sii'zione natu:riale, convren,: al n istagmo orizzontale; il decubito sul dorso, con i l capo sul piano, convjene al n istagmo rotatorio; la stazione sdraiata di lato al nitStagmo verticale. 1
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G. BILANCl ONI.
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Condizioni e meccanismo di produzione del nistagmo artificiale di tipo rotatorio e di tipo verticale. · (L. BARD, Annales de Médecine, 1919).
Il termine di ni.s tagmo :v·erticale è b.en C'hi·a ro; esso designa il n.t stag·mo cootituito da ·scosse ·di direzione verticale e sii pirodu.ce qua~do lo sg11ardo è ·d iretto verticalmente. Sie SFÌ. tratta di un nistagmo ·p atologico spontan.eo, si pro~uoe dindiff er.enterm,erite qu,31n,do 1o sgu,a;rdio è di~etto verso il'alto, sia quando è di·r etto in bas so; n·el pirimo .caso, ilia .s cossa brusca si dirige dall b·a·s·so in alto .e. la lenta dall'alto· in bas·s o,; neJ 1seconél·o haruno d1i1riezdtone i·n veirsa. Qu.e-sto ni.stagmo obbedisee dunquie - come l'orizzontal;e - .aJLla r1e,g-01a generia~e che le ' s·Òosse b.r usch·e affe.ttaoo lo .stesso .sen·s o ·dehla di·riezione dello s gua:ndo ohe i.e .pr.o!\1'000., mentre le len.te te11.d ono a riport,are i ·gl-OJ::ri oculari a:1l~ loro poajzione median.a di ·e quilti.brio. Il termine di ·n 1stagmo rotatorio si :presta a confusio.n e, poichè si usai ta:l v1ace si·a per des ie. i oo-l'o bi , gnare i-1 itliipo rotatoTio di rmovimenbo d1 ooul3J1i e J.a direzione .clelle lo~o scosse, si a · per ind1caire so~tanto che il ni•s ta.gmo € ·provocato da un movime11.t10 rotatori.o ,d.e [ .soggetto (1Sedia g1rante), qiu·alunqu,e sia dJ tip·o m 100'lfologi-co del nistagmo stes.oo. N·ei oasi ·di ni.stagmo 1p at:o lo·gt00, come n ella scle-iiosi a placohe, ,fil p osOOI110 trovare sull'o stesi::.o 1maJ.ato i tre ti.pi dli nistagmo, ma .con freqt1enza ·ineguale; I 'orizzontale è il più frequente, il is olo pres:so che ·c-astan·te, mentre gli altri du·e, che ·n1on e;Slisto·n o ·quasi m·ai. isolati, lo acoompagn:a.nio quasi ·sempre; fil ve rticale sar~bbe più rf.req.u ente clel rotatorio. 11 nistaig mo vertic3Jle. è .pr.<W10 1ca.t~ clalla direzione verti0ale cl e:ll10 sguM'do, in a lto e in b a sso, nelle due direzd:omi 1quando è di origine pato logica, in t1n1a s o·l:ai quando è d'·originie art ifici ale.. Può essere n ecess a:rio drl. de.signairLo, . come qu·elio orizzontale, non so~o ipeir Ja di,r-e~ione .delJo sguardo che l o provoca, ma aoohe per quella dru sooso de-Il.e scosse b·r usche, benchè, di r ego la, q11este du,e direzioni si.ano identiche, paichè esistono dei casi p·21tolog.ici filei ' quaJi p11ò atV-e·r si •11n nistaigm.o invertito. . Il nri•stag1Tho di tipo rotatorio è provoca.to talora daillra siemiplice fissazion.e latera1e dello sguardo, 1na ·a.n oor megilio dalle diirezi oni ·l aterali obliqu e in basoo, cioè dalle fissazi otni in basso e a inistra, o in basso e a destira, secon1d10 i ra..c;i; qt1al11nque sia il la,t o, a1llorchè il nis tagmo è di origine pat ologica s.1)onta.n ea, da un sol J.n to q t1an d o è di origine artificiale. Come t1er (l e dl1e n lt re fo rm e, il sen.c:o d elle 1
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IL POLICLINICO
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sicosse raipide e lente muta COl senso lateral~ cliellia fissa.zilione·; e per evitare equivoci nel definire la natu1·a del nistagmo è bene in·dicare con urt ·s egno convenzdonale jl .senso- d:elle scosse brn~c he, a1 pa>ri de1lle lanc~ t.fe di u111 orologio, a .seconda che indichi un movimento di rotazione rd i senso diretto o di senso inverso. I tr~ modi di. -eoo:lJtamento artitfioiiru1e del 1abirir1to - 1Ja rota:Z!ione passiva, ~ :iJrrigiazàon.i. termiche d ·ell'-0recchi10, la oor:rente voltai-ca applicata ai l·a birìnti - 1provocano eguiailmente il nistagmo orizzontale nei no1r m·a:li; non è lo stesso del niistag·mo vel'lti-ca.Le e i10it.arorio, poichè l-0 stimolo t ermi.co è inoopa<:e di 1p:rovocaT1e questi tulimi e l 'iec-citamento v.oLtaioo :non .p ro\ ' Oca c:he il tipo orizzontaJe e il rotatorio. Lo sti1no1o t~rmic-0 noo 1provoè~ 1che l '·dlrizwntaJie, poichè ·1e v.ari.azi·oni di temperr-:rutru.ra d,aite dailile l:rrigazioni llon 1·3Jggiungono d ' ocdinaxio .c he il canale semici· r .o olar.e. oTizzontaJ:e ' :La cui am.. po•l l·a è la più vicina a lla caissa ttimpam.ioa. La posizione d:el caipo è intdiiff e.Tlenite, peTchè 1e coITenti endoùinfatiohe, che eccit<ùno J-e •creste a cu stiche, dipenidK>no dai rapporti anatomi·ci dlei canali e deJ le p.rur.eti della cassa, rapporti che 1I10n si modificano oon· i mutamenti di posdzion,e della tes.tft. L'oocita.z.ione vioJ.taica, all'.oipposto .d ello s timolio termico, interessa i oanail.i v·el!'lticali come pur.e l'ori.zziont::tle, almeno· qll!amdo si t:r.atta dii app1iicazioni trasv.er:sali o uruitemporali, -come dimo:stra l 'incliniazio!11e dell1a testa, che di.ipe111,de evi1dootemente dai canali veirtic.ali. L'eccitazione voJta.jca del ila:birinto, essendo dello .Slteisso· segn•o dei due ·cana]Ji, vieTtica.l.·i, .pro~ du-ce del·l~ in·cli-nazion1i u.n iieamente, e cosi pure DJOn provoca che ~I niis tagmo rotatorio, e$cluso qt1ello vBtrtilca1e, poi.chè il nistagmo verti.Ca.l e è una risposta riflessa a una incld niazi.one aniteiropost.eriore, j,l nistagmo ·rotatorio llna re.guale risposta · a ·u n'inoliinaz.ione laterale.: e pe.r questo l u n.o e I'.a1ltro raggiungiOOJO il ltoJ'oi m aissimo di s entsitildtà ~ di netteza;a quamdo l·a irotaz.i-0ne ch.e l i prov.00a si fa nel pian10 mediano conrisponden te. Qualunlcrue sia il gruppo di crunaJi in questione, il loro stimoLo arti.lflcia.le .p rovoca il ndstagino per il t·r amite di un du.plice riflesso, ce~ebTale e cerebellare. L'unioa ·diff·e ren1a fra i tre tipi di nistagmo si è che l'azione dello s t.im()lo cade, per ciascu,n o di e(Zsi, su di una regione rliffer.ente ·dei centri gi•rativd. e dei e.entri oc11Iomot-0ri. Per il nistagmo ori:.zontalP la ·regione influenzata è, n el centro oculomot or e quella che comanda i movimenti coniugRti di lateralit à degli occhi, nel rentro girativo q uell a ch e percepisce i moviim enti ni rot::t. 1
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SEZIONE PRATICA
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zione del corpo attorno al s.uo asse longitudinale; per hl nistagmo verticale la regione iThfluenzata è, n·~I centro ocul«)lmoto.r e qu~Jla che comanda i movimenti coniugati .di e1lev·a zione o dii aib.b assamento · degli occhli., e, n .e l oonitr-0 girativo, quella che per0eip1i·sce le incliiiTuazioni ·a ntero ..piosteriiori, i mu.t ameinti in av.anti o in dietJro; per il nistagmo rotat.orio la re.gtione influenzata è, nel centro -01cu1'omoto:ne, quella che comanda i movimenti 1coni.u.gati d.i rotazione de·gld occhi, ·e, nel centr-0 .giratirvo, ql1ella che percepdis ce I.e inclin·azioni laterruld. G. BILANCIONI. 1
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Di alcuni l'eperti radiografici di lesioni ossee. SERBA A. - Presenta ed itlustra i reperti radiografici di un caso di aisti os.se·a del femore, di due casi di fratt·u.ra vertebrale in giovani operai Iler inforh1nio, di . tre casi di· tu beroolosi ossea del pube, con fistola alla inserzione pubic~ degli adduttori senza complicazioni vescicali. ' Dott. G. M. PICCININI.
S o e i e t à M e d i e a d .i P a r m a . ì Seduta lZ°el 20 m,a.gg·i o 1920. I . P rof. U. GABBI, presid€nte.
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Tumori e pseudotumori addominali : errori diagnostici/ ed insegnamenti clinici.
BCEBDEMIE, S tIETA MEDICHE, CON6JIESSI. soofetrMedico-Chirurgica di Bologna. A.clunanza soientifioa · del 28 maggio 1920. Prof. VITTORIO PUTTI, presidente.
La reazione sudorale nelle lesioni tubercolari chirugiche durante l'elioterapia. MAROO~I
V. - L'elioterapia generale e locale l)roduce una sudorazione che si manifesta come l.lllil rugiada gemente dalle ghiandole su·dorifere all'intorno della lesione, più intensa in vicinanza • delle soluz. di continuo, sfumantesi alla periferia / mentre il resto della cute del corpo è asciutta. Compare dopo un certo numero di sedute e nei più vari casi : nelle ulcerazioni· cutanee da lesioni superficiali, nelle fistole ed ulcerazioni per carie delle ossa sia corte, sia lunghe, intorno ai gangli ingorga ti rammolliti ed ulcerati. Nella peritonite tubercolare si localizza intorno all'ombellico. In ogni caso si ottiene ad una temperatura inferiore .a 33° C. La data della sua comparsa coincide con quella dei sintomi, che depongono per una reazio11e favorevole dell'organismo alla eliQterapia, e la sua. entità va in accordo col variare dell'ampiezza della regione m.a lata. Scompare poi .definitivamente con la completa restitu,, tio ad integrum della reg·ione. Tale sudorazion~ r>uò dunque avere t1n valore prognostico non trascurabile, J>er cui 1'0. si interessa anche di interpretarne il mecC!lnismo. Presenta infine una serie di interessanti figure, che sono cioè le impronte sudorali, che ha ottenuto con un suo metodo, che è div~rso da qt1ello dell'Aubert. •
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La rappresentazione radiografica
della valvola ileo-cecale. B usI A. -
Dimostra il l)roprio metodo, che illustra con radiografie ed apparf>cchio speciale.
Sulla forll,1.a della vescichetta seminale nell'uomo. , .
PERNA G. - Coi rist1ltati delle sue ricerche sul- . lo sYiluppo del~ vescicl1~tta semil).ale nell'uom,9,-.... può og;gi tracciare una classificazione schematica fondan1entale delJa forma dell'organo, sulla quale non brevemente s'intrattiene, illustrando il su-0 dire con nntnerose figure e·d ii11pronte originali.
l>rof. GABBI U. - L'O. dopo aver accehnato alle diffic-oltà delle ·d ia.g·nosi dei tun1ori addominali sia nei rispetti della sede che del)a · natura, ·e ricordato gli studi di Concato, Luzzatto, Federici, Sacconaghi, ed altri i q11ali tracciaron0 segni diagnostici che costituirono la prima spinta al' capitolo importantissimo delia semeiotica dell'addome, a~ ferma che ancora oggi però nè le prove di la boratorio, nè la indagine radioscopica riescono a illumiln.are completamente questo campo diagnostico di grande difficoltà~ 'La lapar.a tomia esplorativa è ancora il mezzo diagnostico migliore nei casi dif· ficili. Ed egli più volte vi ha ricorso in _n umerosi casi di tumori addominali .del panereas, delle Yie biliari del peritoneo che gli hanno appunto permesso di mettere al cimento sia ~ nuovi segni fisici, sia le prove di laboratorio attf\ ~ diagno~ti carli. Passa poi a riferire per esten..~ due casi di e.areino.ma del~· testa del .pancreas mettendo in rilievo i seg·ni propri ed i ·Segni secondari, e fra i IJl'OprI sopratutto i turbamenti nella funzione di secrezione inte:rp.u e:d esterna dell'organo. Rispetto al sintorna dolore sponta.neo l'O. nega che abbia valore: quanto al sintoma dolore provocato ~li nega importanza al segno di Dejardin, di Lucron, di Calot e Devie, ma insiste su quello di Chauf' fard e :Rinet. Se il dolore esiste si deve pensa re che vi è calcolo o metastasi e compressione .dei · plessi nerro·Ri . HRnno invece importanza i segni (li n1a ncato inter'lelnto della ~erezi one esterna: d'onde steatorrea , azotorrea, fibre muscolari non digerite e prova di Gammidge che 1'0. avrebbè tro,rato costante. Considera l' O. anche l'utilità (lella ricerca dei fermenti . pancreatici, ma crede che l'ittero da ritenzione, il tumore piriforme della cistifelléa , la congestione biliare, la steator· rea, il din1agramento, l'anemia, la discrasia, rap· presentino più ·Siet1ri elementi ~r kl diagnosi. Passa poi ad jJJustrare due casi di cancri primitivi della ci.stife1lea e si ferma a considerare le difficoltà ·diagnostiche ed i nlezzi per liberarsene . Accenti..'l nlla frequf'nza della calcolosi biliare, al lobo di Riedel e pseudo-ballottamento e ne mette in rilie-ro la importanza ai fini della diagnosi. Ill11stra infine due casi di pseudotu1uore cistico cl1e ha11lno n10. trn to ll n 11otevole interesse clinico, 1
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IL POLI CLINICO
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e la cui illustrazione non l)Uò éssere contenuta in brevi linee. ~ei due casi si pensò a tumore dellc:i cistifellE>a grosso per colecistite e calcoli, ma la l.aparaton1ia esplorativa dimostrò invece errata la cliagnosi.
Sulla me~odica per la ricerca delle emorragie occulte. G. - I./O. ha es1~riruentato un nuovo metodo l)l.Oposto da Thé\enon e Roland per la tieerca cl~lle emorr~iigie occulte, baSa.to su una colorazione violetta assunta da soluzioni a.lcoolicl1e di piramidone in presenza di mate:riale conte11ente eml}globi11a, a cui siano aggiunte a lcune goccie di acido acetico diluito e di acqua ossigenata . Talé metoclo in esperie1w~ preliminari con sostanze (acqua, on.ine, feci, succo gastrico) contenenti emoglobina in q11antità nota, si è · dimostrato meno sensibile del meto·d o di Wagner (benzidinn) e di quello clel wlayer (fenoftaleina). In altre esperie11ze su degent~ dell'I stituto di patolo: gia medica e dell'Ospeclale, sicuramente non aff tti da -forme gastro-intestinali, nei quali l'esan1e delle feci venne ri.petu to variando la dieta (latte ecl ova, oppure latte, ova e verdura, oppure ·d ieta mistn contene11te carne), il metodo al piramidone si è di111o~trato più ricco di cause d'errore dei metodi alla benziòlina e fenoftaleiha,. gjacchè col !Jtimo è stata ottenuta qualche reazione deboln1ente positiYa, quando çon gli altri clue era negativa ed i l genere . di malattia e la dieta (solo latte ed ova) rendevan~ certi che nelle feci l'emoglobina mancava. Nel corso di tali esperienze l'O. i .è potuto convincere che uma dieta contenente legl1mi e frutta çotta, escll1dendo c:ar11e e brodo, può essere ugualmente fonte di causa d"errol'e, qualunque sia il metodo usato. ·in fine conclude ammettendo che l'esame diretto delle feci, senza estrazione del pigmento sanguigno con alcool ed etere, può essere sufficiente a llorquando, con dieta di solo latte ecl ova, concor(1ino i risultnti dei due metodi alla benziolina e fenoftaleina. , ...EH0ELLON".\
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Ii'Entzeln1an11 11a recentemente l)l'01>0sto tli adoperare il benzolo a llo ~COPo di svela re la malaria latente, come già fu pro1)()sta l'Adrenalina. l/O. ha Yoluto studia re l'importanza <lel metoclo ~opra 20 soggetti malal'ic-i che da tempo non pre1 senta vano segni di m<1 laria manifesta. Il benzolo f11 "omministrato in piccole dosi per 5 giorni con~t>cuti vi. L ·esame del sangue con preparati a stri~cio fu fatto prima e dopo la somministrazione tlel far!Daco, nel mentre si prendevano -esatte mi~11rnzioni della temperatura ogni -l ore, durante il trn ttun1E'nto beflz-0lico e per i cinque giorni conecntivi . r.. ·.-\.. . ha •1Yuti i seguenti risultati: In 15 casi, nei quali i 1i1·eparati cli AA11gue prin1a ·d el tra ttnn1<>11to benzolico erano 11egnti\i per i plasmocli, si ~)11<..l nfautenuti 'Ile~atiYi durante le somministrazi•)Ui <lel lw>n~olo, e le t~u1peratnre ...ono se1npre ~t.i te normali.
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1·in1anenti 5 casi l'esame çlel sangue eseguit<> i1rima del trattamento benzolico, ha dimostrata la }Jresenza dei plasmodi, per cui non era necessa- . rio · per la diagnosi ricorrere a manovre provocatrici. L~O . pereiò conclude che il be-nzolo somministrato a malarici latenti con le dosi e le modalità usate dall'Ifentszelmann non si è mostrato efficace quale sostanza proYocatrice.
(la com11nicazione).
afferma che l'acqua salso-iodica di Salsomaggiore è sterile, ed aggiun• tc1 al brodo -insemeuza to con i . bacilli del gruppo tifo-coli, i JYiogeni, i saprogen.i, il gonococco e !l ùR.cillo di Koch, fa diminuire il nu:i:nero. di gerrui che si svilu.ppa11~ fino a(l. impedirne la moltiplicazione se aggiunta in forte quantità. <.ìuesti stessi microrganismi, posti a contatto diretto con acqua salso-io'dica maùre o diluita a 10°, a 7°, a 5° Ba11mé, vengono uccisi e perdono. il potere di un ulteriore sviluppo, in un tempo più o meno lungo. Il bacillo di Koch dopo due ore di contatto con acq11a salso-iodiea si mostra rigonfiato· e i11izia Ht ·degenerazione granulolitica . F acendo subire ai microrganismi due bagni qu-0tidiani con acqua salso-iodica nelle densità usate a scopo terapeutico, per la clurata di 15 giorni, mentre i bacilli del gruppo tifo-coli, i piogeni e i saprogeni non subiscono alterazioni, il go! ocQcco dopo cinque giorni è distrutto e non si riprod1tce più, il bacillo di K och inizia. la granuoli~i al sec-0ndo giorno, ed è in completa degenerazione al sesto, perdendo co~pletamente il potere di moltiplicarsi nei successi,1 i trapianti. I . 1.\TA
BoNAOORTI.
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T.A'O.
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VALENTI.
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Prof. RIN .ALDO :\fA RCHESINI docente d' I stologia . e di Tecni ca mi croscopi ca nelila. R. Università di Roma.
COMPENDIO DI EMATOLOGIA ad uso dei medici pratici e degli studenti r.on prefazione ,d el prof. Vittorio Ascoli. un riassunto delle attuali cognizioni riferentesi al sangue normale e patologico, con ·tavole sinottiche che chiariscono la derivazione, i rapporti, il v~lore dei diversi elementi del sangue. ,.i son-0 inoltre tracciate le varie malattie del sangue le diverse forme para1Ssitarie - le proprietà ùei sieri, con la tecnica appropriata per la ricerca di tutto ciò cbe si• può presentare di patologico nel siero e nei corpuscoli sanguigni. Un piccolo vocabolario ematologico f\1- seguito al lavoro, con ri chiami nel ·testo, che facilita H ricordo e la significazione dei numerosi e vari nomi dati alle cellule élel sangue, nei vari stadi di nlaturazione e di alterazione patolo~i c a, facendo rileYare la. sinonimia di' una stessa cellula, òesignata variamente a seconda dei vari Autori. Due tavole illustrative mostrano le varie forme cellulari che possono far parle di un reperto san~ui~no e le forme di alterazioné patologica. che vi si possono riscontrare. Quest'opera. che il chiaro Autore ha preparato esclusivamente per i nostri abbonati, riuS<::irà indiscutibilmente di grande vanta~gio sia. agli studenti che ai medici pratici. Un volqme in·l6 ~rande, di eirca 200 pa~ine, con 74 figure e relative spiegazioni, su due doppie tavole in fototipia. In commercio L 10. • Per gli associat i al POLICLINICO solo L. 7.25, franco di porto e raccomandato. Inviare Cartolina Vaglia al Cav . Luigi Pozzi - Via Sisti· na 14 - Roma. È
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Ìl potere batteriolitico dell'acqua di Salsomaggiore.. . ,
Il benzolo nella malaria latente. , . DAZZI 1\.. -
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SEZI ONE P RATICA
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APPUNTI DI MEDICINA PRA TIC·A-. •
CASISTICA . .
L'e setticemie gonococciche.
Ogni inif ezione con m·acnifestazioni setticemiche, la •cui etio.logia rirr1anga S'conois ciUita, deve esser.e verosimilme111t:'e ESTAPÉ: Relazione al
Meningite asettica puriforme durante una blenorragia. 1 "'
ida1 .e i suoi wlli·evi, ·da iv.ari 1a11n.i haruno III Congresso dei medici di l ingua catal ana des·c ritto nieni ng·it.i .aisettiche i)uru1enti nel cotrtso .« Ri>1 ista E&pafi.ola de me.d i,cma y ciru irgia », della si:fili·de dei 1centr.i .nervosi, ed il ·cui r·epe·r to , n. 14,' •p ag. 4415) ritenuta una 901I1oc9.ccem1ia. prinicipru~e era ,dato d 3Jlla pre,senza n,el li,qu irllo La settieemia gon·o1coccica, .entità noso1ogica oerebrorac~i·dian o ·di pòli:nu1clea·ri int~gni anab en. dete1rm inata, c'linicame11te non presienta loghi a q11elli de!l sang.ue : tali meningiti e~n·o siniomi esatti e l'unico criterio di·a1gno.sii1co posenn~pre benigme e terminavano con la guarisi;tivo, è dat~ da llln' emocultura 'esecgu!ita con • g1one. esattezza, nei •casi. ·dubbi, .ricordan,dosti. di ·esaAnaloghe reazioni meninge~ furono descritte minare le proprietà fermentative del microbo DE..l corso di otiti puru1ente (Rist-Massary che, si sa, vira .in 1l'O'S S0 llna ,s oluzione di · oo-lu\Veil) . · co sio, mentre non modifica quellle di levulosio \V1dal e Brissau1d, descrissero .r eazioni mee ma.ltosio. ' ningee violente .simulamti una rr1e.niin1g ite tuberLe ·setticemie gonoco•cc•iche pure nei ·casi gracolare o cel'ebro~spinal e, la ·cui ettolog1a :non si v~, si complicano con fatti a car1co diei poJmoni, 1 1 P'Otette svelare. t Jn 1c.asio .simile descrive Boivii;i p1eure, dei :ri~ni , idei .siste1m a neirv•OtSO · er .SO·v ratutnel.I Builetin de l p, Sociét.é niécl. des H6pit. de to con fatti a cari.ice' ,d el'l '·encloc.a!'ldio. · · Paris, 1919, n. 35. L e setticem1e localizzate in,izia·n.o con s into1n1i I , g.enerçl..li, c·h e ,s ogliono retro c.ed.eir.e quando aip~ ·· ... , di 25 .ann i, .entra il 26 settembre 1919 nietll'osped..ale; acousanrd.o violenta cefalea .e feb- paiono 1e man:Lfesta~ioni loca.li in preva1enza bre. Nell'anamnesi ·r emota si nhroontra una articolari, secondariamente periostee, si11oviameni·ngite ·Cerebro-spinale, sofferta .n-el 1915; di li, oou1ari, nervose, eoc. cui gu·rurì comp1etamente. R isultati sicuri 1poS1SOno neJia terapiia1 di tali Un mese prima dell'ingresso in Ospedal.e, consetticemiè, da.r soltanto i vaccini e i mezzi fisilcl; trasse b!lenorrag.ia : lo scolo uretrale è tuttora dtscreto. Poco d0tpo, s i verifica un 1or.chite. I l vacoini autoig·eni ed eltel'og.e·n i, questi utili perchè sempre pronti quindi di rapida utilizzaztogiorn·o 1do1po il :ricovero, la temperatura sale a 40°,4, +a ·oefal.ea è viol·entai, Kernd.g, rigidità nu- n·e. N e'l ca1so che i vaicciini ete·r o geni faJllisc.ano, cale, iperestesia, senoorio in tegro. biso1gnerà rico·:r.r.ere ai 1v•a1ccin,i ~utoig.eni e -po1 l La puntura lom1b are .dà esit6 a 1iqui1d10 torai mislti -0 poli·va1e·n ti nel .caiso si sostpetti una bido pur ulento, formato da p.olinu,c'leairi non alaissocia·zio111e m iorobi ca. " terati: assenza di g ermi: cu lture negative. L a do,s e iniz·i ate di m·i,crobi u:ccisi , è di 20-25 Iniezione di si ero .an timeningo·coccico. mili10.n i : n e1Le su.1cces.sive e1 ten.endo c·onto 1d1el'la L'indomani, nuova puntura' e ~dentice liquor. r.e·az.ione, si raggiung.er8:-nn<0" i 3()0-4-00 milioni Comp,a.re lieve heTpes labiale, e.ade la temperat•u ra. • di microbi . . Il primo ottolbre la cefa1ea. è cessata, ·persiste ]\.fONTELEONE. il K·ernig, la temperatura è di 37°,5. • Il liq11,or è chiairo : n·ella sua fÒrmu'la citoloT E RAPIA . gti.ca tSi riscontrano 85 1p er cento di mon,o nuCura delle emorragie dovuta a placenta previa. cleari, 15 per ~ento di polinu1cleari. A ·partire da Am1brogio Par·eo, molto si è diRiassumendo: si tratta di un m1 a~ato ch e durante ·u na blernorragia, comp1tcata con orichite SCU!SSO .s ulla que1.s tio1n e d1eJl.1°e emorr.a1gie p1er i·nserzione bassa. 1de1lla iplaicenta; ma bisogna conè ,·siorp•r .e·so ver·s o il 15° .g iorno, ,d a una sinidrome , clu·de·r e ·che tutti 1i metodi r.eoenti, ·a..parte quello r icordante la meningite cerebro-spina1e, eid in cui la ,gu·arligi. 01n e .seniz1a. 'relitti è stata rap ida. di Si mp•s on, non sono ohe v1arianti dagli antiichi • L'eti-01ogia è chiara, causa ne è l'uretrite \ e che t u tti hanno per scopo o il parto rapido : ,d,i latazione manuale (Bonnaigon o·cocci.ca, e po1chè si sa delle affinità biolore) ·O istrum.em.ta'le (Bo 1s~i) - c·e sarea; giche ·del menin1g-0coc00 e del gono00 cco, è posÒ l a libe1·aziOne delle membrane: ampia lastbile che nel caso in es3Jme, 1a p1recedente mecerazione (Pin?-rd); ningite cerebro-.spinaO.e abbia sen.sibi1izzato I.e o la compressione: tam.p .ooomento (Tarnier) menin·gi venso le to-ssine g;on,o coociche. pa'llone (Champetier) Braxton-Hichs. M ONTELEONE. 1
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P er sem·p lificarne lo studio Bourr.et (Gazette Bon~ire utile lJ.resso le inultipar.e o in casi des Hopitau1, 1920, n. 12) distingue: ne.i quali H trav·agli.o data da vari10 tempo; 1v emorll'agie dura.lite la g.1..av1·danza; con pa1J~ne di Champetier; 2° emorrag.ie d1urante il travaglio; con il metodo di Braxto:n... Hd.chs, metodro que3° emorragie durante l·e.s pulsione. sto cui il tpiù sovente 1icor.ria1llQ poichè non 1° DUJrante la g1ravidanza: è ·&pecia1Jrniernite sempre .abbiamo materia li spe.ciaji a d~siposifrequ.en te l' emorragi.a nella . seconda metà. . zione. Non Vi è bisogno di anest.es~a: · urta Il prinic.i·p io che dev·e guidavci nella -cur,a d1 mano, in genere, 'destra, ".'1ene dolcemente tali eino·r ragie d.ev,e essere quello di sub.o,rdinare introdotta i·n va;gina; .d,u.e dita, od uno solo, il tratta.mento alla gravità n 0.ri a1l'abb 0tndanza penetr.ano attraverso il collo e le merobra1Je dell'emorr.agia, basan1do1si, no~ ·s ulla quantità a.perte nelli'intel'II10 d;elJl'uoro, il piede corridi sangti·e ·p erd uto, ma suhla ripetizi.o•n e ·d~l'.e spondente .all'anca anteriore è afferrato e ahmorragtai, ·s ullo stato generale e spec:Le sul bassato: talora . occorre far pr.eced,ere la verpolso. · · s1one per manovre esterne. Se si tratta quindi ·di una ,iprima emorragia Sotto l'influenz~ d1ell'ecci-tazione 1d1eterminata senza risentimento dell10 st.ato g.enerale, riposo daJl'ablbassamento cffi'!Vi~ale ·del membro \i.Illf.eassoluto, sorvegliato, ossi.a: letto, ricerca conti- riore 1~esto a:ppaiono le contrazioni uterine, nua ctella frequ·er1.z·aJ del ipo1so, non iniezio.n i; ch1e ba.Sitano a m·anrtenJere il tJam:ponapi1ento reapas.sati cosl qttattro, cinque giorni, si farà rul- lizzato d,aLl:e · par.ti fetali. zare il n1alato avv.erte.ndol.o della 'p o.s sibilità del Rinun~dare, d·opo l'abb·a1SiSamento deil piede, ritorno dell 'emorragia e q·u indi 1della neceissità .ad o,g ni manovra attiva., siemipre danno·s a, e non di evitare o.g ni ·s tra:pazzo e di a·v·er 1semp.r.e a i11tervenire che per .allacciare il cordone, od d~sposizione- materiali e per,sonale per un abbaiS1Sar1a Ie br.aocila s~ sono ll'ial.Ziaite, o la maimmediato iinteTvento. Se .s i tr.atta di una se- nowa di 'M·aur1ceau per /e~trarre la testa in conda o terza ·emorragia, o di ,u11a emorragia ultimo. con 1com1proa:nission·e ·dello stato ·gehe:va.Le, 0 1 di 2° Duriante il travaglio. Quì i m.etodi di cura unai e;m.o rragia persdis tente o abbondainte, oc- sono identici ai precedenti ma, è eivi dente, moJto corre: più f.aci'li a realizzare in quanto il collo è in a) Lottare contro l 'anemia : evitare i movivia di dilataz-ione. menti. brusohi d,eJ. malato, riscaldarlo, iniettarlà parto metodica1nente rapido di 'Bonnaire gli .solt1zione fiS'idl-0gi-0a1 calda, an-che p er vja che ha per .s copo di vuotare r.apidameinte l'utei·n travenosa, .s e }',a nemia è mar.cata, e magari ro ·Con la di1ataziane -digitale ·O manu1aile, trova ricorrere alle trasfusioni .s anguigne. qui Ja più .gra'11Jde ap1pli1cazione in presenza di b) Arrestare L'emor1ia1gia: una multipara dal collo forteme1n.te dilatat.o. o col tamponamento vaginale (rimedio estr.e3P Rsro·uk~ il i'eto con ,faicilità, te.n de a rip•r om.o in q11anto faci.Jita le inie:zironi); dursi l'emorragia, onde l'indicazio11e di rapida o con i~ampia Llilac~ raziorie delle 11ie11ibrane ev.acuazione placentare manuale, tanto più - iprooesso facile i cleato ,d a Puz.os e modID0a1to quanto più la plàceììta è ·in·s erita su paiieti poco da Pinard. Dopo es,s er·c i assi.curati di ·u na pre- contr.a,ttili (segmènto inferiore). sentazi-0ine lon1gitu1dina1e ~erforiam10 1e .m.emEspulsa la iplaicenta, .se emorragie contin11ano brane con l'estren10 di un.a branca (li ·pinza esegui·r e tamponame11to intr.a11terino, intraseg. d'Hégair, poi, pe1J.11etra~i 1col c:Liio :neJl'o.rifizi'O, la- mentario, intravaginale stipa·t o, ovvero col procerare larg~;l1ente le membrane. La manovra, ~esso di Momburg; so1 p pirimere la ciroola.z ione difficile nelle prim.ipaTe, deve e.sser qui prece- nella parte sottombelicale del tronco, ovvero duta da una dilatazione, ed in ogni modo, abbassato iù ·cml-0 uterino fuori ·dalla vulrva, se:mpre in perfetta asepsi : questo nelle pla· sooprimerre momentaneamente lru •circo1az1one cente laterali. delle uterine. >;"el1e 1p1'at.e11.t e previe oentrali, ta:le .manotv.ra Ulti·ma risorsa di tali emorragie tardive è non basta ed a lla perforazione bisogna far ~r. l'istcrectoania. MONTELEONE . guire il processo di Braxton-Hichs o l'apposi' . Organoterapia ovarica. zio11e .cli l1n palloncino ipe,r f.r enare l' en1orragia. È i10t9. Ja duplice fnr•zione dell'ovaia di for~,e 1' ea1101Tagia n-0!Th si arresta, o se, oossata, ripr1en1cle, se si con ~ tatano .segni di sofferenza mare lo u0va e ~i fJrnire all'organismo 11na fetale ' . occorre affrettare il -oarto ed eYacuare secrezione inter11a, di cui il fattore più importante è hl corno l!uteo. La '=Òmministraziooo di rapidan1 ente l '11tero: estratti ov.a.rici o <li corpo luteo riesce molto con u11 n. cesarea adclon1inale o yagina1e; con cl i la tazio11e . tr11mentale per mezzo del di- vantaggiosa nei casi di insufficienza ovarica, di ct1 i la. forma più tipica è quella che segue lata to1·e lli Bos i; . .,·on rlilatnzionP n1an11alP con la tecnica di la doppia castrazione .
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Va presa anzitutto un'accurata anamnesi era ca.pa..: e di discorrere co:11 ragionevolezza, la della ·n 1alata, per determinare la ·p ossibile esi- quantità di urina andò aumentan·d-0, mentre stenza di malformazioni congenite di ·spostal' allbumina si rid us.se a traicJCe; la convaleisicenza menti di -0rgani, di disturbi mestruali, di pos- , si 1svoJ:se reigol'arm·ente. sibili sepsi post-partum o post-abortive. Con L'A. senza poter trar.r e con1clusioni g·enerali l 'esame obbiettivo si dev·e cercare .se esistono da questo runico roa;so, ,a;dldita tale met6do di stati patologici dell'apparato genitale, che cer- trattamento, che può essere di qualche utilità. tamente non ce.d.ono con la sola organoteré!pia r s. ovarica, la quale può ·p erò essere di qualche IGIENE. • utilità,, come trattamento secondario. La disinfezione degli sputi Nei ca•s i Ìtil cui le ovaje sono distrutte per e delle bianéherie dei tubercolotici. malattia, asportate pe·r atti operativi, rese i~ nattive sia per d~fettì E i11ut11e iilJSistere ;sulla necessità di d1stru g, con·g eniti, ·s ia per la menopausa, }',e stratto ov1arico, a d0isi di 12 .cg. due 1ger.e i baicill1i tooeiicoJ.airi degli sputi, 1che dai volte .al giormo, agisce come tonico, ~edativo tubiercolotiici al secondo grado veDJgono elimirervoso, 1e is timolante; esso f.avori1sce .altresì n.am in quia;ntità enormi fJ..no a 15-20 miliardi l'ulteriore sviluppo nei casi di iilJfanti·lismo. aJ. giorno. N·cm semp.r,e ip.eirò nella pratiic a, la • disinfezion,e si compie ,c on m10z·zi eifncaci. E. Ne1le clismen.o rree e n·ei ·disturbi pr.eced·e nti la mestruazione . (nausea, vomito, celfalea, ver- Arnould (Rev. d'hygiène, 1919) dà in proposiit() alctllii 'CO·IlJSigli: tigi·n i) ·si userà, alle stesse dosi, l'estratto di corpo luteo" sommjn1strando anche qualche seDisinfezione col calore. - Il vapW'e acqueo dativo gastrico. Il corpo luteo è utile anche a 100° o l' aicqua bollente, che agisca110 p:e r 30 nell'amenor.rea e nei ritardi mestruali, unito .i11inuti, ucc~d10tno ,s i.curamente i ba;cilli; meglio con tonici e con miglioramenti nelle co.ndizio- anc-oir a va1e ~a bo·1liturai per un •quarto d'ora ni igieniche; erSSO è •OOnsigliabile anche n·elle in :soluzione di carbonato sodiço al 10"Yo, ottehyperemesis gravidarum (iniezioni ·endom11niéndois[ in tal modo· anchpi la pulizia die1le sipuscolari cli 1-4, al i11assi1110 12 eme. al giorno). taccihiere. Qu.esto metodo però; se è ax:Iatto per ~elle menopau·s a, le picco!~ dosi di estratto gli ospe·dahl, san•a rtOO'i e, simili, non va1e altretavarie.o vanno con1binate co.n calmanti del si· tanto p.er i p.rivati;· la bolJitura an1d1reibbe fatta sterna nerv.oso (Ph. Oginz., Am. medicine, 1setin ·cucina, ciò che è npu1g:nante ed anch·e 'P·e-tembre 1919)1 e cosi pure n·el prurito, nella vari1co.l oso, e d' aa tria ip arte e1ss a e.sp CYil e aJ IP eri' ginite .senile, in cui si procederà anche al trat- c,oJ o di rottura delle ;Sputacchiere, se esse n 1o n sono di metallo. ~a distruzione per cremazione tamento locale. con n1ateriale comJbuLe contrgindieazio.ni per l 'u,s o ·degli estratti delie s1)utacchiere, 1fatta • ovarici consistono n 1elle condizioni infiamma- .stibi1e non è .agevole nelle cruoo ,priv·a,te, mentre. torie acute della pelvi, nelle gravi danze e nella d'altra parte il prezzo di tali sputa•cchieire è ipereccitabilità sessuale. o'!'a tutt'altro ohe i1n differente. Non rimane che la disinfezione chimica, p'er la quale pell'ò i l. b. coml1ni ,disinfettanti hanno poco Via1lore. L'acido La trasfusione di sangue feni1co 3-5 %, if sulbJimato· (2 %0), l1e sol1u.zioni nel trattamento dell'ecJampsia. •E1aAp101nose di cve,stolo, 1dan.no risuù.tati in·costan, R1isulta da ricerche di Dot1d e di Obata, 'Che ti, il li1Sof.ormi10 è i·nefficace.t. B•u oni risultati ha nel sangu1e normale" sia ma.ischile che f.emmi- inv ec.e ·ottenuto l'A. ,c on una1.s,o11Uzio11e sapo·n osia nile, vi è qualch.e sostanza, clle neutralizza la <li form·alina, che disintfetta g.ùi sputi, in 1·5-20 to.s sina placeintrurie. Baisan1do:si ·S!U qu.eisti dati, ore, è p·oco' tossicai, casta .p oco e non , ,.emette '\i·. Blair Bell (British medical Journal, 8 magvarpori irritanti. Si pre.p ara con 8 g. di S18J1Jone gio 1~20) , in un ·caso d i eclam.p,sia. i11i'Z1ia tasi 'verde (sapone di pota;ssa), 10 g. di carbonato di ('.on Le doglie ·e c.011itinuata nel post-partum, ha sodio, 40 g. di form.alina ed acqu.a sino .a forpratiiciaito la tra.isfusione di sangue. Era già mare un litro. La miscela .si mette nelle ·Sp·11stato fatto un , tentativo di 1salasso, era stata tacchiere che cont,e.in·gono gli siputi con i quali praticata anC'he la flebo.cli1si, e la paziente si. si I.ascia in contatto p er 24 Qr.e. Il sole come agente di steriliz:azione degli · trov•ruva tuttora in coma. E·s trattli allora 500 cm·c. ·di .saìlgue d·al marito ·della stessa p, azi~nte, ,çputi tubercolari. -- D·a e1S-11Jeri·enze di H. Te1con . si inietta,rono nie lla media;na cef altca di que- (Paris M édical, 3 genn.aio 1920) risulta che gli sta. Ia colorito del volto migli.orò s1u bito; un e'srp.ettorati trtberoollari, esposti a.I s 1ole estivo, paio d' or.e ·dQpo si ebbe es·crezione 1di .p iocole su .s trad.e montane, per un .p eriodo, 1c he va da • , q11antità ·dli urina, contenente ·aiceton.e ed il 2 a 52 ore (9 giarni CO'Il.selcutivi) eJd inoC'u lati p.oì 12 %o di albumina. Poche ore dopo la paziente in cavie hanno aato risultato positivo; in certi 1
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oasi però l 'infezione era assai rital'data. Invece • NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA . _gli espettora ti esposti al ,s ole sulla neve battuta, dura11te la staigione d,elle n.evi sono stati S':l di un germe isolato nella encefalite letargica . .sterilizzati tutti in un tempo inferiore a 29 ore. Le ricerche tendenti ad aooertare l'etioloO'ia Il valore del sole nelil.a steri1izzazion.e degli -o sputi tuberco1lari nelle vi·e pubbliche, è quindi della encefaJite letargic3 hanno ·dato ·risultati iu.tioma ·ooint.rad.dittori. J> ratieiamen te trascurrubile. . Il \\.ie.ssner fu il pri1no ad isolare un diploLa d·i sinfezione deiie biancherie. - F,ra tutta. .' •. ' cocco : p1u re·cer1te•m ente l\.1ag·g1ora, Mantovani, la bian·cheiria usata dai tuber,c~l,osi, la più in.Too1bolati, Bocc.ola ri, Panini hanno otten·uto fetta è cost,ituita 1d ai fazzioJetti, sia c.he s·ervano SerrlJPlic,e mente come m,ezz,o p·ro·tettirvo durante <:ostanrt eme.nte dalle ·cmltiure ,del sangue ,degli la tosse, 1sia che i ti's ici vi la;scmo gli .espetto- in:fermi lo ::;.viJ trppo idi dirolococchi ·che n1e[le ra ti, ciò che purtroppo talvolta si verifica. cavie riproducevano · un q~adro clinico più o l\Leno i1nif ette sono Iè f.edene dei 1ruscini, meno meno analogo a quetllo umano. Orlandi in un ai1cora I.e .lenzuola, per poco che il tisico ·rubma caso isolò un coccobacillo. Colombo in quattro ·r:Lgu arido; risultati negativi, pe,r quanto ri·guar- -casi un diplococco Gram negativo. Gabri un <la l'infezione tuber·c olare .s p,erimenta1e, si ·s ono micrococco tetrageno. La maggioranza degli \ ottemuti con i .cen·ci che avevano .servito ad autori non ottennero culture nè dal sangue, nè asiportawe 1a pol\Terie d.ei mobili nell e carn,ere dBJ. litjui.do ·Cefalo-raiahidia.no • • di tube11col.0 t1ci. S:UJUe ib:LanClheri e i ba1cilli si Levwditi e Harvi.er hanno dimo strato r eicentemantengono vivi .abbastanza a lungo (.anch·e 26 mente che il virus dell en1cefalite letargi1ca non giorni, se·condo Abba e Ron·d.el'1i, in un angolo si coltiva ·coi mezzi' u su a.Ii, che filtra faicilm.ente 1 di ca1n.e r a, di condizi.o ni no,rmali ·di 11u1oe .e di attr.ave-riso candele1 e che si ·ottiene con a'U,cce1s·umi dità); finirono però per .soggiacere agli sivj passaggi nel rCOili·glio ·u n virt1•s fisso 1che age·n ti fisici di di·s truzione. , Comun1que è però u·ocid~ l'animale in 4-6 giorni con 1esioni ananeces s·ario provvedere •q uanto pri·m a alla disintooni·che 1caratteristiche. f.ezione. N.ei saDJa,toll'i, ·ospedali, ~cc . , ,ciò Si otTr.on (La Riforma Medica, 1920, n. 20) in un tiene agevolmente., in quanto che l.a bian cheria sporoa si d'i.oev.e in un ..nectpi1e.nte di fre rro smia l- Ca.so. di encefalite letargica ha isol.ato .con l 'emo-cultura in broldo ·dopo 6 giorni di -termotato, a coperchio, da .ct1i ,s i passa poi nelle stato .a 37°, un dipJ.ococco poco resistente al 1iscivietrici, dove rìmane per mezz'ora a contatto ·Con la ltsoiva bohlep.te. P er le case, E. Ar- gram che cresce con estrema <liffiicoltà nei vairi terreni nutritivi. nould (Presse Médicale, 10 mag·gio 1920) coni.si. glia dli in1n1erg.er·e subito i piccoJi oggetti di Il germe nelle culture in brodo che ap1p abia;nch.eria .nella miiscela 1s ap,o nosa ,d i !form·a- iono leg1g·ermente intorbi·date, si dispone a Caliilla, lJ)iù sopra 1citata; dQpOI 24 ore sii può es- ten.a ·di 4-6 elie·meruti. s .cw.so è lo svilrup.p o in s ere certi che la 1dtsinifezi.one è avv,e:n.uta. Le a;~a1r a·s cite. Nell'agar sangu.e umano il germe bianr. herie 1Più .grosse (lenzuola, e cc.), 1che .han- cresce discretamente e dimostra un modico no minori probabfilità ·dii essere inrfette, si r aic- .p otere efuodi ti1co. Nella gielatina ·p er illlfi·ssione colgono in sacchi (contandole nel momento· dà colonie ptmti'formi bianche, non fluiJdifistesso che vi si intro1ducono, per evitare int1tili canti: n on coagula il latte, n,è sviluippa gas. rimaneg;giamenti) e s'i:niviano all.a larv anderiia. Non è ipatogeno per le cavie come non lo ·è per FILIPPINI. il topolino. · . 1
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T ale r epèrto è dall'A. avvicinato a quello ottenuto dal ì\Iagigiore, ì\1antcwan1, ecc., dai quruli dive:rsifiiea perchè ift ge1J'Il1e isolato dal Tron 'non è patogeno per gli animali e non è stato a,gglutinato da.I siero dell'ammalato. L '...\. .esc1'ude c:he tale germe possa esserre l' agente esclusivo della malattia, ma che debba con sid.eirarsi coma l'esponente ·di una associ·a.zione batteri-ca così frequente neil·le malattie a virus sconosciuto quali la scarlattina, il dermoti[o, il vaiuolo, ecc., e di ct1i la recente teoria del· I'anergia di Pirquet ce ne forni~ce la plat1sibile spiegazione.
Interessante pubblicazione : •
Prof. GUIDO
~fENDES
la diagnosi delle localizzazioni polmonari d'inizio della tubercolosi con speciale riguardo alle ricerche radiologiche. L' A.
espone il problema diagnostico della tubercolosi iniziale, valendosi di ogni sorta di nozioni di indagni e di accorgimenti nel campo cli111ico, r adiologico, batter iologi co, 1mmunologi co. Egli porta ulteriori raffinamenti alla diagnosi precoce; dif. ferenzia. e ci rcoscrive la sindrome ilàre ; lumeggia. i reperti radi.Plo~ici, raffrontandoli con quelli d'autopsia. Il lavoro, corredato di tavole molto dimostrative, è desti· nato a. f orniTe un valido aiuto ai medici pratici ed ai tisiologi l 1 n volume ill -8 ~rande, di 116 pagine,' con una figura nel testo e 10 tavole radiografiche in carta americana. - In commercio L. 9 : per gli associati al e Policlinieo 1 sole L. 7,75 franco <.li porto e raccomandato. Jnvfnrtl Cartolina. Vaglia al Cav. Luigi . Pozzi - Via Sisti · na . , 14 - Roma .
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!\IO~TELEONE.
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[ANNO
XXVII,
37]
FASC.
SEZIONE PRATICA
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(Non si recensiscono che i libri pervenuti in .dono alla Redazione)
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(11186) Cura
gica. -
dell'azoospermia post-blenorraAH'abbona~to 12674:
La defeirentite bleno.rr.ag.ica, non seguìta da epididimite, è rara. In questi casi, perchè po1s sa av·ersi l'azo·ospermia, è .necessairio che il process-0 bienorra.gi co abbia provooato un i-sp,e & sim~nto fihros 0 tale ·d a ,s opprimere il lume del Vl3Jso de:fte:vem.te ·e d .ahlo~a no.n c'è moJto da fare . In ogni modo ·s i può tentare l'ap.plicazi~e su·lla pa;rte di una pom•ata jo1d10-jodu.ra.ta. (Cìf1r. 1
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La blenorragia degli organi sessua·li. Caipito1o Epididimite - TTaduziane itai'liana. -
FINGER:
Torino, Unione Tipogra.:fìco.Editr.ice). V. MONTESANO. (1187) qura dellci sicosi tricofitica. - .AJ. dott. A. M., abbonato 5829: . . Oltre la depilazionie èhe, specie n1el11e fo1r me profo111JcLe veramente sicoticihe (Ile qu,ali per il .lior.o 3Jspetto rioo.rda.n10 qru1el~lo cli un fioo m ·atJu'I,"o, onde il nome di sicosi), è indiispensa:bile, si può u·saire ·e.o n su·coesso la pa-sta ie·aruf orata (.canfora polverizz,ata mescol.ata ad alcool e succo di limone q. b. p. f. pasta molle). .. V. ~fONTESAr~o . (1188) Conservaziorie delle salme - All'ab·b onaio 2922: Peir il trasporto in ferr.ovia oiltTe i 300 km., e, 111ei mesi dal n1aggiio. 1rul .settem.b tr e, p e.r ·distan.z.e .anche più brevi, è ipresoritta !'.i niezione n elle plleure e nel peritoneo di atlmemo un liltro di 1sublimato ·al 3 %o o di .acido· fenico aJ 5. %, e l'avvolgiment.o dleilla saln1a OO'Il lenzuo1o bagnato in un'.l di ta·l i •So1uzci.oni. Per l 'iniezione a ·SCouo CJOE..servativo si può - usar'(} la form·al:ina1 (g. 120, in 5 k g . .di acqu.a, ag.gir1~1gen·d·o 1 kg. di gli.ceirina) o il sublimato oo~o;sivo (,g. 40, cloruro di sodio 1g. 500. allum.e g. 24-0, aoqu.a kg. 4). S•i .Pll'atioa1 l'iniez,i on.e neJl q, ca.rotide ~lla0cian1d.olia .p.o.i al cli 1S1Qpra e al di sotto .clell'oocb ieillo, e suturrando la ferita. Gli ()rinzi natu.:rialli ·v anno tunati c·o n coto;J11e imbevuto nelle ·s tesse 'Soluziro ni , che 1si 1pos socno Mliche iniettar.e n·ellle pleUJ'.'e 1e n el periton eo. r. s. (1189) Metodo Schimssi per la cura delle varici. - All'abb.onato 1433: A pag. 313 del corrente .anno troverà quanto chiede. r. s. · (1190) All'abbon·ato n. 11839: 1. D·i SJolito ·n ei « 1C.en.i1i bibli·o·grafìici » v1einJe indicato il prezzo d-el libro: talvolta però esso . manca 1s ul libro istess·o, nè .ci vie ne ind·ilc1aJto dalla Casa :editrice: ciò aoca'de particolarménte quando tr.attasi di tesi di libera docenza, inviata dall'autore e fuori commercio. 2. Non ci risuit~ . che ·si tengano tali corsi. 3. L 'indole del giornale non ·ci consente di r ispondere. r. s.
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CENNI BIBLJOGRAFICI
POSTA DEGLI ABBONATI. I
1-035
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\\iÉIGANDT:
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Erkennu1ig der
Geistestorung en.
(Diagnostiica dei dt~turbi mentali). mann, Munchen, 1920. .
Le·h -
11 libTo ded chi·arissi•1no pr.o fessore <;li psilchia.: tria nedl'Univ·e·m ità di Ambt1rgo porta hl mod1esto titùlo di Diagnostica .Psichiatrica, ma iin realtà c'omip·endia, Si .p uò di,r .e , tutta la sintomatologia delle malattie mentali : non è adulazione affermare che· qui è _« multum in
parvo » . Dopo a vere ragionato della catamnesi e del m01do di studiare le V·arie ma.njfestiazio·n i ·della vita p1Sichtca .e dei ].oro risp1e1ttivi disturbi, l'A. si ocicupru dell'esa:me monf-01oigico e neuroJ.ogico, soffermand·olSi sopra quei .p u·n ti, i quali · h.a nno più str,etti i rap:porti ·e on Jte m8.Iattie mentalli. Ampiamente espone e critica con esattezz,a ed acum.e ge1rmarnico hl metoido e il val o•r e d1ei « mental tests » . Un1a parte notevole del libro è con•s acrata alla tecnica necessaria per i metiodi mtcrosicopdici, bio1lo,g~ci ·e bi.c)chimici, intr.atte·n endosi an·che sulla reazione della lueti·n a, 1S1c0tpwta da Nogiu.ichi;· me.tte n ·el suo. ·giusto via.l0re 1a reazione di Wassermann, ·Che i Fra:ncesi ·soitanto .0 gigi si o·stinano a .chlam1are, dop10 te anni dalla sua scoperta, col nom1e di BordetW ,3Jssermann. L'ultima parte 1dlel Jibro è destinata a mettere in ;rili·evo i ,sin.tomi 03pitali delle pisicop.atie più importanti; e propriamente dell 'iist~ro epilessia, del gruppo maniaco-dep::ressivo, delle mailattie p1aran-0iche, delle psicosi senili, e di qu·e1le diJp.end·e nti ·d a <a lteraziorni deil ricambio. Uno ·spe19:iia~e, .e Vel!'iamie1nte o:r!igina1e, •capirtolo è c1estintato .a lle pisticosi lui gene, neilile1 quaù.i l 'A. inclu,de raz,i-onalmente anche 1a deme·n z,a p a .. ralli t.iiica. Il libro :non solo .si raiccomanida· iper 11a. chiarezza dell'e:sposizione 1e pe1r la giusta disciplina del~e su·e parti, ma. .sopI"a~.utto par il _,s uo val.o re -"e.riti eo e per u ria .copj a veramen tie ptraGjr dinari a di fìg11re i·llluistra tive. alicllne delJ1e quali pl8T.fino colorate. \ • G. MINGAZZINI.
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_.I\ . LEVISON: Cerebrospinal fl.u id in h ealth arnd in disease . - C. V. Mo1sb·y Company, St. Louis, 1919.
In qu.esto volume, dedicato alla conoscenza del Ii.quid.o cereb.r o-.spina1e, l'A. aggiun·g é i·l oo·n tribut10 d:e]l.e propri.e ricereh e e della p·erso·n ale e.S1Perienza ai risultati già ottenuti dagli altri. ' Il liqui.cto ce:vebro-spinale è ·co•n siderato d,aI punto di vista a·n at.omofi,siologic o ne ll'uomo sano; ne± riguardi dei caratteri fi sici , chimici, fisi co-chimici , biologici. 1
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IL POLi d LINI CO
Nella seconda p a r te sono studiate le qualità d,el liquido ceDebro-spi•n ale patologi,co -in gener,ale; esattamie nte riportati i ·m ezzi d'indag.ine moderna, seguiti dal v.alore clinico. Il comporta;n1einto del liquor sulle m ai1attie e nozioni di terapia intraracllidea costituiscon-o l'argomento degli ultimi due capitoli. Il testo è corredato da magnifiche figu.r e dimiois tr;ative. 1
t. p. L'orecchiO e il naso nel sistema antropometrico di Leonardo da Vinci.
BILANCIONl GUGIELlVIO :
Un vol. in-8 di p1ag. 101 .con fig. - Dott. A. N.ardecchia editore, Roma. - Prezzo L. 15. ed inverio .p,er Leo.nardo l 'uomo non è s oltant o argomento ·di indagine ' ana tomica o di dfiletto aJrtistico, ma la suçt conoscenza è og·getto di un'aisp tr:az.ione co.ntinua e in•app agata, in una teilìSa, ,s al·da caratteri}Stica unità di visi,one, di emozione, cdi ;sinteSti. Quadrata, grtanittca unità spiritu·a1e e inteJlettuale, che f.a di L eonar.do un solitari·o nel mondo» . Co,s ì Si eis prime l'A., .c on lu~itda Siintesi nelle prime pagin,e di qu$to m'teressante studio, ·ch e ,e samina una if•aiccia 1dell'imm·en'so e m ,a riaviglioiso poliedro, che è L eoDJaI'1d10. ,S tudio oh e, h~ Jrun1gi rdall' ~SSiere framm entar.ito oO!me verrebbe f.atto di .rit.en,e rlo 1dal tit-Ot1o è vasto e complesso, ricercando 1e conne-S1sioni d ello srp,ecirule a!'1gomento, con l'arte, la: scienz•a, la letteratura, dal canone di Policleto agli studi .fisio:Qomici del Della Porta, .dalle vive descrizioni d antesche a!l.le ruspre terzine .di Ce'aco d'Ascoil i. N1e risalta così un·a. più -intima 1comp.:r.ensione dell'.i mp ortan.zn. del naiso e: 1d el[e r egioni ~imi trofe -oer l'in1dividualità umaDJa, mentre, dal . punto di vi1sta pratico, s i viene consideirarnd•o il grave danno fisitco e mo1raJ.e-d·eJ1l e muti'laizi~)ni del viso, in cu i erooneamente si tende ·ai vedere quasi escl uisivam ente i'l danno estetico. · 11 volume inaugura degn amente una ootllezione di studi dri storia della sci.enza che ci augt1r~amo r di veder pr0sper ar.e e diffondersi. « H omo mensura :
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A.
fil.
CIA~1POLINI:
L a traumatologia del lavoro nei rapporti con la legge. - Prezzo L . 32~ Editore M. Marti,n i, Prato . ' I libri di infort11nistica sono in, I talia molto
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scarsi. Finora l'u11ico testo di consultazione era costituito dal classico trattato del Borri: mancavano libri che avessero un indirizzo pratico, libTi d'infortunisti ca fatti per m edici ptati1ci. Ql1esto del Ciam1)olini colm a la lacuna. L a ben nota competenza dell autore ci può dispensare dall 'es1)orre i pregi del vol11me, nel qt1ale è ra ccolto i1 fr11 tto di t1na l arghissima 1
e~perienza.
rA.NNO
XXVII, FASC. 3i]
L'opera è ben proporzio,n ata nelle sue parti. Ogni argom·e nto è trattato .con chiarezza e completezza. Per ciascl1Ilo il Ciampolini riferitsce le opinioni degli altri, ma in ogD:i qui1stione egli porla il .suo giudizio personale, la sua nota originale. dr. '
VARIA _ ,
Note d'igiene ... internazionale. ~l
vi oe borgomastro di Vienn~, dott. Max ' Vmter, v,em:11to in Italia a visitare i bambini della sua città, trovò OO!Il graJn•de soirpresa che - 1oerlo per e·cc e1soo <li benevole~,a e di oordia:lità - gl'Italia.n i davano ai raigazz.i più g randicetl1i, oltre iil. n·ece•ssari'O in vitto, vestiti e divieirtim'emiti, runche il vino e le Sii.garette. . In un ·arti.coio pubblicato il 4 apr~Ie n,ell'Arbeiter Z eitung di Viienna egli sente il bisogno. d.ti. r aSISii.curru-e le f a.m tglie ch·e hanno ragazzi .... in Itali1a , avverten1dol.e ·che l'incon.venielnite è p.otuto 1aJVv1e111ire « ,pe:r:chè oosì si trattano . in Italia i ragazzi, do1p o i dodtci anni: essi p oslcscmo JJiberamem.te b ere e fumare». E .soggti.unge cjh·e ha· pregato ed o.t tetnuto di p oter so,s tit uire al vino .e al1e ·siiJgarette il '.llaitte e la ci,oc1 colata. I raga.zzi si m,ostrairono tSi111Jceramen te p.e·ntiti di aver ceduto 8Jl1e insiistenz·e1 dregli o•s piti e r1on voJ.evaIDJo far s~el'te ali.le loro fami,g lie che in Italia hanno f1u mato e bev·u to. Il viceboirgomaisrtro di Vi.eil!Ila non ~i è cont entato idi dlare, ai ,oom'Pagini d'Italia· questa lezionJe sul modo di ·elduoare la p.ro[.e . Nello stesso arti·colo, pur tanto ·Commos so e r1boccante dii' ,gratitudine, ha in be!Lla mani era ip·r o.digato • a gli OtSPiti ,dei p:iiccol·i vi.enn,e si una lez1i,on.e di patriottiis mo. « E meraviglioso .ctiò che f•a:nno i lavoratori ' torinesi - egli esclama - versa.in do 1dieci lire .al mese per 1 4()() bambini di Vienn a ospit~ti in otto idei più rinomati a1b·erg1hi defila rivi.era di Alassio! « Ma ,s arebbe ottimia co·s a c,he gli 01perai di T·ori:n·o de,c idessero domani di asso.g g.ettan:si al1o stesso sac.rificio ver la salvezza cli tutti i bambini italiani soffwenti, e persistelsisero nella rinunzia al salario di m ezza giornata ogni ·mese .finchè vi fosse un figlio di proletario da strapipare all'aria conrotta e al fumo del1a città manirfatturiera, finchè l'ultimo bambino toI'irnese fo sse condotto a godere la lt1ce e il tepol"e del sol P di Alassio». Questo richiamo ai soci1a.listi d'Italia sign~ fica: Com1)agni, il ' ostro atto di bontà ha un ... enso e 1111 \ alore l1m1nino, soltanto se lo esten derete ai bimbi d'Ifa lia , ai vostri bimbi. (Dalie Otto Ore) . 1
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[Al\TNO XXVII , .F ASC. 3ì ]
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SEZ IONE PRATI CA ,/
NELLA VITA
PRO~-,ESSIONALE.
MEDIOJNA SOCIALE.
Paragonando 1a morta1ità d1egli assicurati p.er forme p!olmonari acute (br.G>nie opolmorute, polmonite, 1ecic.), vierifi·oatasa. nello stesso per i1odo di temp0i, si osserv.a .ch 1e me1J.1tre n1aj ·q uadni!ernio d a l 1913 al 1916 oomp,r.eso il n.111m1e.r-0 daglJi assicur.ati ffi·O Tti per forme .polrrno!Il.ari acutie è sta~o in media' dli 80; è inv·ece ~umen tato n1eigili annj suoee &siv i oo.n un mrussimo di 545 casi n el 1918. P ·r o b1abilme·n te per paveGchi .oa&i la mall3Jttia pqlmanaire a cu ta, cau,s a ·d1ei1la m o·r-te, deve ess eI'le .stata compli1 c azi1 on.~ della influenza
La mor'b.lità per influenza tra gli assicurati dell'Istituto Nazionale delle Assicurazioni. P I'loff. diott. I. ROMANELLI, iJ.i'beiio doaente ,d'i PatoJioigi1a Méditca presso 1a R. UnJvierSlità di Roma. IJ numero dei contratti s imdstratJi. p·eir tnfiuen. :za nel p·e rio·do ,dJi tempio dal 1913 al 1919 è stato di 3828 ap·p arte.nenti .a 3452 assicurati. Il ·n111m1ero toillalie dri. ,a;sisicurati mo.rti peT qualsiaSli. ieaJU.lsa \1Die1l10 isteiSso :pe.riod10 di temp o è stato 11,850 10001 13,479 •contratti : si h .a quindi lma mortalità per iimfiu1enz.a pari al 29.13 per cento .degli as stcUJI'ati mo.rtJiJ ie1d al 28.40 p e·r oen.t o deli. .ooint:riatti :sindlstmti. . La distnibuzd..one dellla mortaJità per i nfiuenza nel settenlThilo diimostira -che i l numero d<eigli a . ssiicurati moìrli p er iJn,f iuem:za n1e1gL1 annd dal 1913 al 1917 èompr eso, è is tato m inimo e che nel 1918 •sil. è a·v:uto U•n maissdm10 numero di m iort:i in 2886, rtiid Q·t to 1I11e.l 1919 ·a 445. Pro'b aJbilm1ente il IlfUmero deri moirti p er inflUJem.zia nel 1919 è 1sup1erm1ofl'le ai 445 indicati, g.iaochè mon è im p r.ob,rubile che altre denuncie di s'imrl.stri. pervengano aJ.ll'I1stituto con rita:rdo.
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Dal 1913 al 1917 la mrugg.iofle m 1ortalità sia per influeniz ~, 1si.a p1er foirme po1mo1nruri a cute s i è a v uta •n ei mesi dall diioembre al marzo. N\81 1918 invle100 la m-01rtalità ha rawgtunto i.I . mirussd!rno Illeill'1ottob re. N1el 1919 la massima morta1ità si è avuta nel ·giennaio.
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I nfluenza .
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Forme polmonari . - 88
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I 1913 \914 1915 1916 1917ll918 1919 Totale
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1
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po1mo.nari acu te ha colplito !IlJegli arunii dal 1913 . a1l 1919 p·revalentemen te il pier.iJodo di età .daJ 50° an1110 ed oltre, inYec.e nel 1917 il per.i1odo di .età magigio1Tin.ente colpilto fu qu1elLo dai 40 ai 45 ani:n,i puT manten ·en1d,osi la m 101rta11ità alta nel .p eriiodlo su.cceis. ~ivo fino a oltr1e i 7'0 ann~. Nel 191.8 la mortalità è stata p1iù alta n el nie-
1
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114
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545
2886
445
1096
3452
I
19
114
I
riod.10 dJi ·età dai 30 ali 410 anni, periiodio dii età che è ·s tato piiù f·ortem,ente ·Colpito dall 'influ et.oza; e nel 1919 si è sp·o stata, r a,gigiungendo il massimo ne~ gn1ppo di età dal 45° a l 49° ,a nno di età. ·L '1influ enza i'nvieice ha dato ~ a massima morta,lità ·sean.p re n ·e l g rup ·p o d a i 3{) ai 40 anni. È eJVJide11.te che l 'influen2a. ha colpito special mente i giovani. 1
1
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•
\ 1038
•
IL POLICLINICO
[ANNO XXVII, FASC. 37J
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quali a\llevo tutti 'i <lati del1e m isure S<).maiic.h·e i·n 5 tipi : . Tipo I. - 'fip.o normaJ1e: dn ·Cui il p.eso è uguale a i ce·ntimetri dell'aJlte-zZia d·etratto il ·metro; la. circonrfe:rtenza toraici.ca u1guale alla metà dèll'altezza e la circonfer.enza addominalie è inferir0re alla cir,oorn,;f ere•n za toraciica. Tipo ch·e si può riassumere nella segu ente espressione :
' * * Ai fini dell '.aocetta.zi:oiil•e i rii.ischi sonio cla ssi:ficati dai mieqlici d1ella D.iJI'!e:zio·n ·e generale in buo•ni,. me.dii·o crl e •cattivìi. Sono classificatli lbuoni i riischli di assicurandi oon gootiliz io longevo e ·s enza; ·che ·n1egli asc:endenti vi siian10 malattie · ripetibili, oon aman1r1esi peirso.n•ai1e l'ib1ffi'a dà malattiie che ·p1os1so1110 , ecidivaire o c.h·e Jasciano po1situmi o oh.e poodrspongiono aJd altre infern1ità, cli bu1ona 001s tituzi1)ne e con organi . integri ed a funzione normale. I 1rtschi buond. si. .acoeitarrw, i ·i:rischi oattiv~ ·Si rifiuta:n o o Si aociettano 1evientualm ente a OOl.n. dizioni speCiia1i. • O:rtbene, 1004 d ei co·n tratti siniistrati per inftuenz.a e1ra'll10 1staiti .c,las1s1fi·cati d~ me.dici. Gli altri fi·n o a .ragigittll11gerie l a .CJÌlfra di 3828 o era·· no ,s tati assunti senza vi1sita .m 1ecLi ca o f acevarn·o parte d1el poirtafo glio · p:rieicostituito. Dei 1004 contratti erano stati .classilìcati buDni 643; tra buono e m .edi1o cre 256; m1ediiocre 105. ' Ri1suflta perciò che i risc~i sin:ilstrati 1per 1..n fluenza •s ono stati in piievalenza rischi buoni.-
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0
p == (A-100); CT
==+A; CAd < CT.
'Td.ipo I.I. -
In .cui il p eiso è min or:e del nrO(['ma~e .di men.o del 10 %; la ciroonfierenza tosra( 1 . · cioa è .m inore della mietà d·el.l'altezza; a -ci.rconferenza add·ominaJe in1feri ore alla cir.coinf.e:rten za toraei·ca. Q·u esto .sieponido · tipo può ·r iassumersi ne11a espressione seguente :
1
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(A-1 00)
<P <
(A-100); CT
<i-A; CAd ~ CT.
T.i po III. - In cui iJ p eso è minore del /nor. male in antsura superiore al 10 %; la ciroonf erienza toracica è minore della mie tà deill'altezza e la oir.co.nlferenza addominaJe minore di que~la toraci ca. • 1
* **
1
voluto ·rioer.cazre se la Jongevità n el gentilizio avesse avuto qu1ai1che .p eso n1el determinare la mortalità p er i.in.flu·enza nei vari periodi di età, ed ho tro·v ato che nulla è oodebitaibile alla 1ongievità ·dli gieni tori, coanie n ulla è addebitabile nelle malattie manifestatesi n€11 gentilizio o sofferte dall'assicurato pr.i ma del1' ingresso in assicurazione e questa conclus ione si capisce faci1l11·ente ricordando che l'infl uenza è una malattia infettiva. H 10
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Per e~a 1ninare la costituzi one ho diviso i 14- ~ ac;sicnrati morti per influenza e per i , •
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Tipo IV. - Il peso è maggiore del normale in misura in~e1'i10l'le al 10 %; la oil!'acmferenza toracica è maggior.e della metà dell'altezza, la oi-vconferenza addominale ma:g giore della circonferenza toraci.ca.
(A-100) < P
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(A-100)· CT >+ A; CAd > CT·
Tipo \r~ . - Il peso è maggiore del normale in misura s uperiore al 10 ~o ; la circonferenza toracica è m agg·iore della n1età del l'altezza , e .
1
{ANNO
XXVII,
FASC.
37]
SEZIONE PRATICA
1039
•
la cìrconif.erenza addo·m inale maiggtore de.l,l a e.iroo,~ferenza
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tora.cica. 1
(A-100); CT > T A; CAd
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CT.
Esam·inando. la d.istri.b uztone deg.lti. assicurati mDrti ·p er influenza nei vari ti·p i di co'Struzio•n,e
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C:iirca la durata del,La malattia, il g·rupp-0 magig.i.ore è rapp!'lesemtato da'i casi i·n cui la malattia è durat~ dai 6 a1 9 1gti-0rni; segue l'altro oon du·r ata diai 9 ai 1'5 gtorni e quindli il terzo gru1ppo 1n ooi ·1a du·r at.a è stata dai 3 a1 6 giorni.
ho tJrovato ohe il tipo IV e V hanno dato ma·gg;i·o r contributo. I·nf.attd i 1454 scmo 001sì diviisii: Durata della n· alattia N.umero dei casi • 'fiipoi I - noI'!IDale • • • • • • • 98 )) Iil - con li,eve so t to p eso • • 125 )) III - con sottopeso • • . • • 96 0=3 167 • IV - ·Oo.n 1ieive sopra peso • • 598 3=6 635 V - ooo soprap1e.so • • • "' • 537 ' 6= 9 915 Da cui , irisuil.ta evidente la tmlliggiore morta9=15 842 1ità degli d.mdividui 0011 ooprap·eso rispetto a 16 = 20 174 quelli niomnali o con sottopeso. A prima vista può sembrar.e -che gli individui oon soprapeso 20 = 30 94 superiorie del 10 % (tipo V) abbiaino arvuto una Oltre 30 107 miTllOil'le mortail:ità rispie tto a .qUJelli del tipo IV affetti .da .lieve ..sopriapeso, 3,934 • Per ~tro bi·s0iocrna te n•e r •00nto ·della mag1giore 1
•
* **
5.69 21. 64 31 .18 28.69 5~ 93
3.20 3.65 •
1
sev.erità che isi adope:r'a pe1r l'a:coettaz.ion,e dei ri·schti di individud. con f-0.r te sop·rap,eis o e .d,eJ1' età g;iJo:vam.e degli assiic urati. Una indicaz.io·n e scaturisce evidente da questi riiisultati ed è qu,ehla di .esa.nlln·ar.e &e, oome semb.r a, .11e per,sOIIle .CQ'Il soprapeso abbian,o una minia re vesiistenza aille malattie irufettive e i ma.g·r i inveoe una m~gigtllore .re.siistenza. 1
** * ca• s i non si ··sonè> manifestate -com.
Non precisate
•
•
518
-
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Mi riserbo di esaminare is u più vasto m,ateria1e la imdtcaz:Lon e che ri1suilta da ques·t e rice!'lche cix.ca 1a min1orie resiis·t enz.a d·ei soggetti con .sop1rapeso alle malatt1·e i1n fettive. , 1
, •
ltlSPOSTE A QUESITI E A DOMANDE.
(8432) Aivrrwnto di stipendio - Medico in terin,o. Solo in 122 ~ ~ - A. F. da T. - In caso di insufficienza dello Pfilcaz~ani a carico 1 ~ei vari ·OIVgani ··con u .n a stipendio di cui sono attualmente provvisti e ' di pieroeDJtua'le quindi ·del 4.02 %. · rifiuto del Comune ad aumentarlo di sua iniziaLe .coonipùd.oruztiio111i più ·flrequieinti sono state a tiva; anche i melUci interini possono ricorrere cardicio deJJ.'appareeichto if·espiiratoll'i10; si n·o tano alla G. P. A . . per ottenere g·li aumenti che si conpa.reochi c.asfi in ,c ui 1s.i 1son.o mamif.e.state ·oomcedono a tutti gli aJtri condottati. Il caro-viveri compete se si occ11'Pa un posto privo di titolare, pli{'aizi·oilli a :c a·r ioo 1d.e1l'app arecichio ur.opoi•eti.C?o. per motte,1 dimissioni, ecc., ecc. Esso deve decorN.O rere dal 1° gennaio 1919, mentl'e l'aumento dello de!?li ass . PercenComplicazì'oni a carico stipendio deve decorrere dalla data della relativa morti tuale dell' p er ordinanza della G. P .' A., salvo espressa disposiinfluenza .. zione in contrario. . I ' (8433) Lotta a;ntilmalarioci - Oom.penso ai sanita' 3037 87,98 Appareçch io respiratorio. • • • rii. - Dott. G. P. da F. - Il Ministero dell'Interno distribuisce ogni anno una certa somma a·i · 42 1,42 cardio-vascolare . " medici condotti che maggiormente nell'anno pre43 ,, 1,42 digerente • • • • cedente si distinsero nella lotta antimalarica. La .. ,, 75 uro -poietico • • • 2,17 somma è varia da un anno all'altro, ed è corrisposta per 't1na ·volta tanto nell'anno a titolo tli Sistema nervoso . . . . • • 53 1,24 . incoraggiamento. Le relative proposte oono, di volAppar. respiratorio, cardiaco e in. ta in volta,' fatte dall'Ufficio sanitario provinciale. 15 testinale . . . . . . . . 0.49. (8435) Ricostritzione della oarrie ra. - Dott. G. Appa~. resp. e uro-poietico . . 1,59 55 1\1. ~ O. - Riteniamo che anche a Lei, come ,, ,, e sistema ne\voso • 3 0,10 impiegato comunale di concetto, eompeta la ri,, digerente e sistema nervoso costruzione della carriera disposta dalla G. P. A., 0,03 l nella misura di tanti ventesimi quanti sono i Appar. cardio-vascolare e uro-p.oie- · t•lCO • • • . • • • • • . . triennii di seTvizio e sulla ba.se dello stipendio cli 0.17 6 lire 10,000, che attualmente riceve per la sola cura Nessuna complicazione • • • • 122 4,02 dei poveri. 1
1
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IL POLICLINICO
(.'\NNO
XXVII,
FASC.
31 J
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fessore straordinario e percepirà lo stipendio st'lbilito in organico, oltre l'indennità caro:viveri di legge. Domanda in carta legale con fede di nascita, stato di famiglia, certificato di salute, di buona condotta, fede penale; elenco dei titoli in sei esemplari; pubblicazioni in numero di copie ba(8438) Infermità d-u rante l'anmo - Nuovo oapi,. ste~oli per i componenti della Commissione. tolato . - Dott. E. C. da :\l. -, Per regola le giorIl concorso è per titoli; evèntualmente la Comnate di infermità. che si verificano durante -l'anno missione potrà chiamare uno <> più concorrenti non vanno a scomputo del mese di congedo ordiad 11na prova di esame. nario. Per indurre l'Amministrazione municipale La C-OIDmissione è .composta ùi cinque memb1~i, ad applicare il i1t1ovo organico sarebbe bene ridi cui d11e della Facoltà medica di Perugia, tre correre. con chiara esposizione del1e con:d izioni loscelti fra sei professori di altre Università od cali, al Prefetto della Provincia. Istituti Superiori, indicati dalla Facoltà stessa. (8489) Indenn,ità oaro-vive1-1. - Dott. G. · B". da L'eletto dovrà dichiarare l'.accettazione entro R. - Stando a quello da Lei esposto non ha dicinque giorni dalla nomina ed assumere l'ufficio ritto alla quota integrativa di cent. 85 {iornalieentr4) 10 giorni. ri perchè non ha più di tre figli minorenni. ' ~~adenZ<'l 25 novembre. (8440) Concorso a medico condotto. - Dott. G . ( ~ASTIG LION FIORENTINO (A.1·ez2·0). Concorso per L. da G. - ·Non avendo fatto domanda regolare . due posti di medico condotto nelle Sezioni S::tniper l'ammissione al concorso pt1ò ben esservi escluso, perchè, in cas0 contrario, si danneggetarie di · Manciano e .V alle ·di Chi'i>. Stipendio lordo L . 6000, più indennità caro-viveri. Per la ' 'etrebbero i diritti degli altri concorrenti. (8442) Indeniiità oaro-1.Jiveri. - Dott. B~ A. da t11ra i medici riceveranno una indennità di lire 2000 all'anno qualora a questa non provveda B. - L'indennità integrativa pei fig·Ii è indipenl'Amministrazione. Fino all'ap·p rovazione definitjdente dallo ammontare dello stipendio che perva elenco poveri i medici dovranno pr~stare assicepisce. Deve, quindi, r:iscùotere pei figli che tif'stenza gratuita anche agli abbienti dietro com. ne non lir<\ 100 tn~8ili, ma lire 229.50. Doctor JusTITIA. penso mensile L. !500. Scadenza l!l settembre. (8436) ltidennità caro-vii;eri. - Dott. T. G. M. <la C. - A norma delle disposizioni in vigore a I Jei competono tre quote integrative di centesimi 85 al giorno, dovendosi includere la madre e la moglie ed escludere i primi tre. figli. Con 12 anni di età non si perde la quota integrativa.
'
A.r1nadio fa,r1nacentioo. __ •.\.1 dott. G. B. P. da P.. : 1L'istituzion~
••
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<lell'armadio farmaceutico viene ordinata dal Prefetto, sentito il Consigli<> provinciale ·Sanitario:· ne-I caso che il C<>mt1ne non aderisce ed il Pref etto ne riconosca invece la necessità, questi o la Giunta provinciale amministrativa posS-Ono provvedere d'ufficio. Il Comune assegna poi un congruo compenso al medico, che reta però ~scl11so da qualsiasi partecipazione agli l1tili. •L a dotazione dell'armadio farmaceutico t> indicat.a nélla Farmacopea ufficiale. fil.
. Cronaca del movimento professionale. •
I medici scioperano a Piacenza. Il 4 corr. è cominciato all'Ospeda1e Civile di Piacenza lo sciopero che i medici, in seguito a divergenze economiche con l'Amministrazione ospitaliera, ·hanno proclamato ad oltranza. Coi me- . dici si sono posti in sciopero anche gli impiegati di · amn1inistrazione. L' Autorità sta provvedendo per sostituire gli scioperanti con medici militari, ma un solo me<lico militar~ andò a disimpegnare. e soltanto nella mattinata, il $ervizio all'ospedale. 1
CONDOTTE E CONCORSI. (~O~CORSO
ALL.\ CATTEDRA DJ PATOLOGIA E CLINICA !\.iEoicA DI CA~fERI.:\fO. È aperto il concorso alla Ca ttedrn ò i Patologia speciale medica di mostratl~a con incnrico della Clinica medica presso l'tJniversità Libera di Camerino. Per informazioni ri,rolgerro a lla Segreteria dell'l.. niversità. CONCORSO PF'R LA C \TTEDR.\. DI PATOLOGIA GENERAL~ E . A.X.\TOMI.\ F! J~TOLOGIA PATOLOGIC.\ NELLA UNIVERF.IT.\ 01 PFRT"(,JA. I/eletto avrà il grado di pro-
CmA.MPO (Vicenza). - Concorso a medico-chirurgo del Consorzio Chiampo San Pietro MuR~o lino. Indennità cli residenza L. 5000, oltre l'i11dennità caro-viveri l'indennità di cavalcatura li' . re 4800; cura dei poveri L. 1000. Scadenza 25 sett . Cn1uno-CASTEI.LO DEI,L'ACQUA (Sondrio). - C'OD·· corso . al posto di medico-chirurgo di quest-0 Consorzio con 3066 a bitanti. Stipendio annuo L. 5250 lorde, eleva.bile a L . 6000 dopo il biennio di prova, :per la cura di 500 poveri. Oltre allo stipendi<> è concessa un'indennità di trasferta di lire 677.50, altra di I.i. 2000 per la cavalcatura, più • L. 500 per l'eventt1ale incarico di ufficiale sanitario. Documenti di rito da pi·esentarsi al Sindaco non oltre il 23 settembre 1920 . CITTÀ DI CASTELT.O (Perugia). - Al 30 settembre, 5 condotte pei poveri : L. 6000 lorde, con tre quinquenni; L. 3600 per cavale. ; indennità caro-viveri e altre indennità come da annunzio. Servizio entro 20 giorni. Rivolgersi all'Ufficio comunale di Igiene. CONTIGLIANO (Per ugia,). - Concorso medico-chirurgico condotta residenziale. Scadenza 10 ottobre 1920. ~tipendio I 1. 7000, comprese 'L. 1000 indennità residenza po\era, oltre caro-viveri, e lire 1800 per cavaleatura. Cura semi-abbienti tariffa ridotta. GORGO A.I.. ~fo~TICAXO (Trevi..<:o). Concorso a medico-chi1·urgo condotta unicn. Stipendio cura r>overi, fino a mille, L. f.000, per ogni altro r>o''ero in più L. 2. Mezzo di trasporto I.i. 1800 ; Ufficiale sanitario lire 400. Caro--ri,eri. Aumento d~l • decimo per ogni quinqt1ennnio. Scadenza 15 sett. LISSO~ (MiLano). Concorso a medico-chirurgo della prima condott.'1. ~tirwndio condizionj di carriera in l \:l. e a l capitolato ~pprovato dalla 1
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[.A.NNO XXVII,
FASC.
37]
1-041
SEZIONE PRATICA
Giunta provinciale amminis~rativa . Scadenza 20 cimo per quattro quadrienni . Caro-viveri a norma di legge. L'eletto dovrà anche prestare ser.settembre. ' vizio drL assjstenza alle pperazioni chirurgiche LONDRA (Ospedale ltaiiano ) . - Cone<>rso al poneU'-0spedale. Fra1 i documenti, il ooncorrente Rto di as;s istent.e in medicina e chirurgia. · può presentare quelli per la valutazione delle Il candidato deve essere italiano, celibe, laupreferenz·e, giusta l'art 3 del R. D. 18 sett.erubre reato in Italia, e registrat:-0 presso il General 1919, n. 1825. :IDtà massima anni 39. Scadenza 22 MedioaZ Ooun<Yil di Londra; dovrà conoscere per·settembre . fettamente l'inglese. Sti11endio lire sterline 200 • annue, vitto, ecc. TOR!f.'10 - Pol·i olin,ioo Generale Um be1·to I. - ConNomina per sei mesi con diritto di presentarsi eorso al posto di Direttore della Sezione « Malatai concorsi successivi. . tie di petto)). Scad. 31 ottobre. Condizioni visibili a lla Segreteria. Inviare i d<>eumenti al Segretario dell'Ospedale Italiano, Queen Square W. C. 1, L<>ndra.. 'l'ORRE ANNUNZIATA (Napoli). Due condotte pei LoRo CIUFFE~NA (A.rezzo) . - Concorso alla prima r•òveri; L. 5000, caro-viveri, qua:drienni. Scade il ' 2.5 sèttem bre. eondotta medico-chirurgica residenziale del Comune (L-Oro-Levant€). Stipendio iniziale L. 6000 oltre TORRE DI MOSTO (Ven,ezia) . È pròrogato il .conL . 2000 per indennità di cavalcatura ·e vettura e corso a tutto il 30 settembr e J-:g20 al :posto di mel'indennità car-0-viveri. Q11attro aumenti qninquendico-chil'urgo condotto per i soli poveri. Stipenn<t·l i del decimo. Sca·denza. 20' settembre. dio !J. 9000 lorcle, ritenute R. ì\1. e C. P. Indennità L. 800, percbè Comune di-chiara to mala1·ico : ~1EouNA (Udine). Concorso a medico-chirurindennità cavalicatura L. 1800; L . 500 quale Uffigo ostetrico. Stipe11dio L . 6000 per i poveri; liciale Sanitario; indennità di caro-viveri D. L. !) re 700 quale t1fficiale sanitario; L . 2000 indennima rzo 1919, n. 338; indennìtà clisagiata reside11tà di trasporto; caro-vi\eri di legge: tre a umenti za; alloggio gratuito; 3 aumenti quinquennali di quinquennali; abitazione gratuit:a nel palazzo muun decimo dello stipendio iniziale : età non supenicipale, con orto e prato annes~. Scadenza 30 riore ai 45 anni. Per ulteriori informazioni rivolsettembre. gersi alla Segreteria del Mt1nicipio. 1\-101\"TE _t\.RGE!\TARIO (Grosseto) . A. tutto setterub:i...e condotta resiclenziale per Potto ~ . Stefano ; . TRAPANI - Ospi-zi-0 Mc"rino ed Ospedale dei Bambinli « Riccar<}JJ . Sieri Pepoii ». Due assistenti; L. 7000 lorde, raddoppiame nto indennità caro-viL . 1500 (sio), oltre gli aumenti e le indennità veri. Chiedere annunzio. Servizio entro 20 giorni. provvisorie. Età massima 45 anni. Titoli ed esa:\1oNTECA'l'Th~ VAL DI CECINA (Pisa) . ~ Condotta mi . Chiedere annunzio. Scad. o.re 12 del 15 ottobre. del Capoluogo per i poveri . L. 6000 lorde con VERONA - Ospedal e Oivile. Concorso ai posti aumenti quadriennali del déci1no, fino a raggiundi Medico primario e di Chirurgo primario. Congere con essi un massimo della metà dello stipencorso per titoli ed esame. Questo consta per en· dio. L. 2000 per la cavalcatura; :L. 500 per eventram bi di prova scritta e di prova clinica; inoltuale incariico per Tiffic:iale Sanitario. Caro-viveri tre, per il medico, di ricerche di laboratorio atdi L. 1200. Età massima annj 40, quando il concorrente non abbia prestato servizio in altre con- , tinenti alla clinica e pér il chirurgo di prova di . medicina operatoria. Le Commissioni saranno dotte : in tal caso <>ccorre però l'accettamento delscelte fra professori di Università e primat·ì di la • idoneità fisica . Scaden7..a 30 settembre. grandi ospedali. Stipendio' annuo iniziale di li' PAL:h-IIRA (Potenz·a,) . - Condotta medico-chirt1rre 4900, lor<l€, compresi gli a umenti provvisori: gica pei so1i poveri L. 3000 lorde · e L. 500 quale quattro aumenti quinquennali del decimo. Nomiufficiale sanitario. Età non superiore agli anni 40. na per un biennio di prova, salvo riconfe rma i11 Scadenza 30 settembre 1920. Documenti prescritti. piant:a stabilé fino a 60 anni per il chirurgo e · SAVIGLIANO (Oztri.eo) . - Concorso al posto di m~ 65 J)er il medico. ·Si esige l'ele nco dei documenti dico condotto per la borgata. di Levaldigi. Scain dOJ)pia copia. ·Scadenza 25 settembre . denza 25 settembre. Chiedere informazioni al Sindaco. \TITO n'As10 (Udùrie). Condotta del 2° riparto. SoIACCA ( G-i·l·gen,ti) . -- Condotta per il quarto Frazioni di Pielungo~ Pert. Frecinz e S . France-· della popolazione povera; stipendio base L. 4500; S<!O . Superfici~ 38 k:mq. territorio montuoso. Liquattro sessenni del decimo. Chiedere annunzio. re 6000 per i pove11 (meno di 1000), con 8 a uScad. 30 giorni clal 28 agosto. menti quinquennali del <lecimo; L. 2000 per il cavallo; L. 500 per l'a.1nbt1la torio. Tariffa .p er gli SmOLZE (Torino). - Concorso a me<1ico condotto abbienti dell'Orcline ùei medici. Caro-,riveri di del Conoorzio Sciolze-Bardassano-Anzano-Vernone. legge ; allQggio grattùto. Scad. 30 settembre. Stipendio 'L . 4600; indennità cavalcatt1ra L . 1800 : qtiale ufficiale sanitario L. 500; caro-viveri L. 1200. ROMA - P io Jstit·n to di. Santo Spi1·ito ed OspeScadenza 15 settembre. dali Ri'Uniti. - Concorso per la nomina di 32 aiuSPELLO <Perug'ia). - Concorso aJ. posto di metanti medici e 15 aiutanti chirurgi, ·da assumersi dieo-chirurgo condotta. residenziale. Stipendio li1·e secondo il bisogno. Occorre aY~r compiuto il bien6000 oltre l'indennit?l caro-viYel'i. Scadenza 22 sett. nio di servizio di assistente me.d1-co-chi1·11rgo negli o~pedali di Roma, oppure , che, avendo prestato STRADF!LLA (Pa1Yia ) . Condotta per i soli poservizio n1ilitare per causa di m-0bilitazione, abve ri. Stipendio L. 6500 per i primi 1000 :Poveri e bia esercitato il diritto di opzione circa la equiL. 3 per ogni pov€l'O ai più oltre i 1000 (a ttualparazione del §ervizio militare al servizio civile . n1ente altri 1000) : indennità di trasporto da li·· re .800 a 2000, seco,n do il mezzo: aumenti del deScadenza 30 settembr·e. /
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1042 CONCORSO
PER MEDICO DI REPARTO DELLE
Diffide e boicottaggi.
FERROVIE
STATO. - È aperto un concorso per titoli a 62 posti di medico di reparto per i seguenti re·• parti: Arcore, Alano, Baveno, Borzolo, Calcio, Oaldiero, Calusco, Camnago Lentate, Ca~lpusterlengo, Castelleone, Castellucchio, Castelnuovo di Verona, Cernusco Merate, Chignolo Po, Coccaglio, Colorno, Conegliano, Cormeda, Curtat-One, Dolcè, Forgaria, Gemona II, Ghedl, Gorlago, Grumello, Ispra, Lonato, Lonj.go, Lungavilla, Maggianigo, Melzo, Moggio Udinese, Mogliano Veneto, Osop:po, Ospitale, Parabiago, ~era.volo, Piacenza V, Pianzano, Pombia, Pontebba, P?nte San Marco, Portogruaro II, Pozzolo Formigaro, Premosello, Rivoltella, Sacile, San Giorgio della Richinvelda, San · Giuliano Piemonte, San Nazario, Soriate, Sesto Cordova.do, Sesto Sa.n Giovanni , II, Siziano; Susegana, Usmate Carnate, Varese I, Varese II, Valvasone, Vigentino~ Vogogna. Le domande, con i documenti :<;li rito ed i titoli, devono essere inviate all'Ufficio Sanitario delle Ferrovie de1lo Stato, a Milano, entro il 30. settembre corrente. Per chiarimenti rivolgersi ai Capistazione dei reparti posti a concorso. DELLO
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(ANNO XXVII, FASC. 37]
IL POLICLINICO
Cercasi int€rino per la condotta del capoluogo· di Baschi (Perugia) a cura piena; fino a 'L. 800 nette; durata di qualche mese, fino ad espletamento di regolare ooncorso. Condotta oomoda. Rivolgersi al R. Commissario. 1
Medico di nazi,)11alità armeno, laureato in Italia, giovane, con conoscenza di lingue (italiano, francese, tedesco, inglese, armeno, turco) accetterebbe posto in clinica, ospedale, sanatorio, diretti da insignè (professore, oppure interinato in Comune prossimo città (non più di 2-3 ore) ove esiste clinica o policlinico importante, in qua ll1nque provincia italiana, ovpure posto traduzioni scienti.fiche. Per proposta scrivere al rag. Mario P-0zzi, via della 'V ite, il, Roma.
Sono boicotta ti i concorsi alla condotta medica (li Radicondoli, fraz . di Anqua (dalla presidenza dell'Ordine dei Medici di Siena) ed al posto 1 di 1nediieo specialista del costituendo Dispensario Celtico di San Remo (.dal Consiglio dell'Ordine dei lVledici di Porto Ma11rizio, considerato che lo sti1>endio stabilito in L. 1500 è assolutamente irriso• rio e lesivo delta dignità della classe µiedica).
NOTI ZIE D I VER SE.
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Chiusura degli Ospedali 1 I giornali politici recano che ·«gli Ospedali ùi Palermo hanno chiuso i loro battenti. La Commissione ospedaliera, non a vendo più mezzi per pagare il personale, ha esposto ad esso le cond1zioni in cui versano le- .finanze del nosocomio; e allora il personale ha abbandonato il servizio. Gli ospedali di San Saverio e dellu Concezione han.n o chiuse le porte ed i posti di soccorso sono stati aboliti. I feriti clle si presentano agli ospedali civili v~ngono portati all'Ospedale Militare ». Contemporaneamente si apprende che è •aperta un'inchiesta sul Manicomio di Palermo. Sembra, tra l'altro, che le condizioni del personale del lVlanicomio di Palermo siano poco liete . Si annun7.ia anche ia chiusura dei Manicomi Civili di Arezzo e di Teramo, deterµiinata dalle di.sastrose condizioni dei bilanci.
Biblioteca sanitaria di guerra. '
E intend.i-J.nento del Maggio1·
generale medico I sJ)ettore Ca:po di Sanità militare, prof. Lorenzo Bonomo, che siano raccolte nella Biblioteca annessa a l 1\iluseo Storico dei Servizi sanitari di guerra, che si· va istituendo nella Scuola d'Applicazione di ~anità. 1\ililitare in Firenze, tutte le pubblicazioni su argomenti di medicina militare fatte durante e dopo la campagna del 1915-~918. Viene rivolta pertanto calda preghiera ai vari Mefiico chirurgo trent:Rnne, colto, attivisEiimo~ Aut-Ori di volerne ~ire una copia all'Ispettorato, con servizio preval{\ntemente ·chirurgico, negli a ffinchè tutta l'attività scienti.fica spiegata dai ospedali di Roma, in clinica privata, in condot- . ~fedici italiani di ogni categoria, in servizio nell'Esercito durante la campagna di guerra, abbia ta, 'accetterebbe lungo e ben retribuito int.e~·inato. Indirizza'.re: P. Gatti, via Pasqualina, 3 - Roma . la suu documentazione nella Biblio1:€ca suddetta. 0
Indice· alfabetico per materie... Acqua di Salsomaggiore: potere batte• riolitico . . . . . . . . . Pag. 1030 Azoospermia post-blenorrngica: cùra . » 1035 Benzolo nella malarlil latente . . . . » 1030 Caffè (Il) e le vitamine . . . . » 1011 Dermotifo e proteoagglutinazion{\ di Weil-Felix: osservazioni . . . . » 101-1 Eclampsia : trasfusioni di sangue . . . » 1033 Elioterapia: reazione sudora le nelle lesioni tubercolari chirurgiche . . . » 1029 Emorragie dovute a placenta previa: cura . . . . . . . . » 1031 Emorragie occulte : metodica per la ri)) ce1·ca . . . . . . . . 1030 • )) 103-1 Encefalite letargica : eziologia Influenza : mortalità tra gli nssicurati dell'Istituto Nazionale delle ....\.s icurazloni . . . . . . . . )) 1037 Roma, 1920 • Tip. Cartiere Centrali.
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l\feningite asettica puriforme durante una blenorragia . . . . . . . . Pag. 1031 Nistagmo: condizioni di produzione . 1027, 102 Organoterapia o\arica. . . . . . . . . )) 1032 Osteo1uielite purulenta acuta delle coste )} 1018 Prostata: ipertrofia . . . . . . )) 102.5 )) 1024 Herpes zoster e varicella . . . . Radiografia : reperti di lesioni ossee . )) 1029 Salme: conservazione . . . . . . . )) 1035 • Setticemie gonococciche . . . . . . )) 1031 )) 1035 . . Sicosi trico.fitica: cura . Storia della me<licina : n-1.aurizio Bufalini . . , . . . . . . . . . . . )) 1022 Tubercolotici : .di~infezione degli sputi e delle biancherie . . . . . . . )) 1033 '!'umori e p eudotumori addominali: errori diag11ostici e insegnn1nenti clinici )) 1029 ,·escichetta ~minale dell'uomo: forma )) 102!) f
L. Pomr, ed. resp.
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Roma, 20 Settembre 1920
Anno XXVII
Fase. 38.
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fondato dai professori : •
GUIDO
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BACCELJ~I ·
FRANCESCO DURANTE
, SEZIONE PRATICA
VITTORIO ASCOLI
REDATTORE CAPO: PROF.
SOMMAQio. · · Lalori originali : L. Spolverini : Vaccinoprofilassi . e vaccinote· rapia della pertosse. Gsstr'Vazloni elinacb,e: G. Trogu: Sui <:osiddetti angiomi nevral· gici. Note di teeniea: E . Pittarelli: La ricerca dell''aceto ne a ttraverso i suoi derivati formi Jici. 4:ommenti: G. Piccardi : Efl'etti dell'argirina sulla mucosa uretrale. San&i e rassegne: !\IEDICINA: T . Horder: I sintomi nervosi nelle infezioni ac ute. - CHIRURGIA : Chauvin: I diverticoli delrappendice. - DERMATOLOGIA: Lousta : Sulla fisiopatologia e la patogenesi dell'orticaria. 4.uademle, Società mediche, ~ngressi: Società Lombarda di Sci enze mediche e biologiche in Milano. - Società. Medico-Chirur· gica di Pavia. - Società Medica di Modena. - Società fra i Cultori di Scienza mediche e naturali in Cagliari. .tp,untl dJ medicina pratica: SEMEIOTICA : La cu tire a~io ne nella
sifili de. - CASISTICA E TERAPIA: F enomeni consecutivi al· l'anestesia lomba r e - Le coliche post.operatorie - I danni della purgagione pre-opiratoria - Dopo l'osteosintest I GIENE:. L 'esame igienico del latte. - MEDICINA SCIENTIFICA: Contributo allo st udio delle glandole endocrine. ~ Cenni bibliografici. Nella vii-a professionale: G. Bilancioni : P olitica e biologia. Cronaca del movi roento professionale. Jledicina sociale: La Direzione Generale di Sanità a pro del Mezzogiorno d ' Italia. - P er l a crisi dell 'insegnamento universitario.
RlsPoste a qoe.qiti e a domande. Condotte e concorsi. Nomine, promozioni e onorificenze. Notizie diverse. · Necrologio. Indice alfabetico per materie•
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Diri&ti di proprietà riservati. - E' vietata la riproduzione di lavori pubbUcati nel POLICLINIOO e la pubbUcazione di sunti di essi senza citarne la fonte . ' .· •
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' . AUMENTO DEI
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PREZZI D'ABBONAMENTO
conformità delle disposizioni imposte dal reeente Decreto Ministeriale riportato nel prece· dente Fascicolo 27 e della deliberazione dell'assembleà dell'Associazione della Stampa Sci-entl:flc~) Italiana (Sezione Medica), pubblicata nel numero 26, i prezzi d'abbon~mento al nostro periodlcr ve.ngono aurnentati, ·dal lQ luglio al 81 dicembre 1920, nella seguente nìisura, per tatti gli abbo· namenti in corso: · 111
Per l' Italia
L. B · ,, 12 ,, 12 ·,, 15 -
Per I' Estero
rR.
...
per ohi è associato alla sola. Sezione Pratioa ; id . id . alle Sezioni Pratica e Medica; id . ·id . alle S ezioni Pratica e Ch!itrilrgioa; id. . id. a tutte e ttre le Sezioni . con~entirebbe di raggiungere la misura del 100 0 , ma
10 ',, 15 ,, 15 ,, 2 O -
...
Il Decreto Ministeriale ci °/ noi ci limitiamo a chiedere ai nostri abbonati quanto è ilSSOlUlilmente indispensabile per fronteggiare le attua.li diffiooltà. Così il "POLICLINICO ,, manterrà ancora il vanto di essere il periodico di medicina generale più a buon mercato fra tutti quelli che . vedono la luce in Italia. I nostri abbonati sorio vivamente pregati rimettere con cortese sollecitudine, mediante vaglia o cartolina-vaglia, la · suddetta quota d'integrazione, direttamente all'.Editore del" POLICLINICO" Cav. LUIGI POZZ,J - Via Sistina, 14 • ROMA. . '
LA V O .R.I OR I G I NA LI. •
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CLINICA P EDlATRICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA
diretta dal prof. L.
di quello di calm.are gli accessi caratteri tici - risalgono al 1900, epoca in cui per opera di Bondet e Gengou fu scoperto 1 agente etiolog·ico della pertosse. T ale scoperta p er altro dette luo go ·.a n otevoli discussioni ,tra i -rice1·. catori .che si occl1parono dell' argomento, ta luni dei qua li trovarono invece germi assaj vari (e n e vedremo in parte la ccausa analizzando le n ostr e ricerche) fino ·àl\ punto di lfiac ritemerie (Cz1ernY) cih·e la pertio.sse do.v•esse essere considerata com e una sin drome })fOpiia dell'infanzia, provocata da ag·enti i pit1 svaria t.i. Oramai però l ' accordo dovrebbe rite11ersi r aggi.untò, visto che Inab,.a è riuscito ( -
CONCETI'I. I
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Vaccinoprofi.lassi e vaccinoterapia della pertosse (l) pel prof. L.
S\>OLVERINI,
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aiuto .e ·d ocente.
I primi tentativi di una t erapia specifica ·yisto che i comt1ni rimedi, benchè così vari , no11 avevanp raggiunto a ltro scopo all'infuori
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( 1) Ccxmru.niicaz.1:o!The letrta e ùj·sc1u1s s1a a ll l Accaden1i a M·edica di R oma. 1
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lJ.. POLICLINICO •
a provocare la pertosse nelle scimn1ie, ado perando il bacillo di Bordet e Gengou. Le ricerche per altro eseguite a propositù della terapia sp ecifica si riferiscono sempre a tale bacillo. Dapprima si tentò l 'immuniz:t:azion.e passi,va per mezzo della sieroterapia, ma i risultati ottenuti dai vari sperimentatori (Bordet e Ge11go11, Klimenko, Duthoit, Rosenthal, vr-nlair) furono n·egativi. . 'In seguito, · tenuto presente che se nelle infezioni .a decorso in spe Ci·e acutissimo può con . ragion e ,dubitarsi dell'eif ficacia della vaccinazione .a cau sa della mancanza di tempo utile per la p~duzione di anticorpi s p ecifici, invece nelle infezioni sub-a.cute possono ottenersi risultati veramente buoni, si ricorse per ·opera prinei?airnente di studiosi americani alla immunizzazione attiva m ediante la vaccinazione con il bacillo •di Bordet e Gengou. Tali ricerche sebbene tutt'affatto recenti (dal 1912 in poi) pure sono· già molto numerose; i risultati per altro d·ei vari sperimentatori sono, come dimostr.a la letteratura, disgrazi.atamente assai coritra;di ttori per ciò che s i rifer·isce alla vaccinoter.apia. Giac.chè mentre alct1ni hanno ottenuto ris·ultati buoni e talora ra:pidissiini (Luttin.ge~· 1•0 casi tutti migliorati Biekler 29 cas1, di c11i 19 guariti e 10 migliorati - · Kelsall 30 casi tutti migliorati - Ghaham 24 ciooi, dei quali 17 gu1a1riti - Nilctohle 104 casi, dei quali 37 guariti, ~O migliorati 'e 17 stazionari -- Caronia 155 casi, dei q11ali 95 guariti, 50 migliprati e 10 stazionari - Pastore 38 casi, dei quali 18 guariti e 14 migliorati) e perfino ottimi (Moeller 18 casi tutti guariti' -Sill 33 casi tutti guariti); altri invece li h.anno avuti a•èLdirittura ·negativi (Scott 20 casi ~.Ufred 56 B1aich·et 24 - Zahor.oskY 4.0 Ba.mberg·er 28 - Reynolds 30 - Luzzatti ed altri, senza alcuna guarigione). Migliore fortuna era riservata allé ricerche sebbene assai meno numerose - relative a l valore profilattico <;!·ella vaccinazione; in . quanto che intorno all'utilità della medesima le conclt1sioni sono più concordi. Orbene trattandosi di t1n argomento di così alta i mportanza tanto individuale, dal punto di vista sia della terrupia e sia d.el1e· gravi conseg uenze immediate e lontane che la pertosse può provocare, quanto sociale dal punto di vista rioè della profilassi, abbiamo creduto oppori.1100 di fare nella riostra clinica delle ricerch€ ~isten1ati che e nel miglior modo comp.l ete, · col fine di orientarci su tale dibattuta question·e· e vedere se fosse possibile di giungere a concluRioni precise. Allo scouo di eliminare da un lato l e. cause più evidenti che potrebhero infirmare l'atten/
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[ANNO
XXVII,
FASC.
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dibilità dei risultati sia di quelli già noti e sia delle nostre ricerch·e, e dall'altro lato di ricercare i m otivi della discordanza dei risultati dei vari rice:ca~ori, nell~ nostra tl~nica (a differenza dei r1cercator1 preced·ent1) noi non c{ sia mo limitati semplicemente ad iniettare il vac_cino nei pertossi ci e ax:l osservare le · con, . seguenze; ma abbiamo creduto necessario, per· la serietà delle co11clt1sioni di istituir·& un.a seri.e di ricerche collaterali, 'indispensabili, adottan.do uno schema di indagini il più possibilmell:te. completo e che qui riass11miamo, perchè · illustr1a in modo sintetico lo scopo precipuo delle. nostre osservazioni . A ) Per ciò che si riferisce alla vaccinoterapia: 1° · Specificità del gern1e di Bordet e Gengou nell'epidemia di pertosse s~udiata; 2° Modo di ipreparazione del vaccino speci- , fico adoperato e quantità dei germi iniettati; 3° Impiego, cqme controllo, sia di proteine batteriche non specifiche. e sia di pr:oteine non batteriche; . • • 4° Ricerca nello sputo dei nostri bambini (dimostrazione batteriologica)) der germe ~pecifico (Bord.et e Gengou); . 5° Dimostrazione · clinica d·e lla malattia; 6° Giornata ·di malattia e sua sintomotolo• gia nel momento dell'esperienza; 7° Effetti immediati (locali e gen·erali) e lontani della vaccinazione, escluso qualsiasi altro medicamento. B) Per ciò che si riferisce all.a vaccinopro~
filassi: . 1° Modo di preparazione del vaccino sp·eci-
fico
adoperat~
e quantità dei germi iniettati; 2° Impie.go, con1e controllo, sia di proteine batteriche non sipe~ifiche .e. sia di proteine non batter1che (latte-peptone); 3° Dimostrazione nei soggetti m.alati coabitanti sia batteriologica (presenza del germe specifico) e sia clinica (sintomatologia) della pertosse; 4° Assenza. della pertosse in atto nei soggetti da esp·erimento; 5° Effetti della eseguita vaccinazione, pure restando i soggetti a contatto del focolaio di infezione, insieme ad altri non vaccinàti, come controllo. Data l'àssoluta necessità della brevità sulla descrizione del lavoro - .a causa di imprescindibili ragioni tipografiche - non entra affatto in particolari sulle varie ricerche eseguite; mi limiterò solo a fare un accenno sul vaccino adoperato e st1lle ricerche del germe specifico n ello sputo. Il vacçino, prep:}rato dal dott. Levi Della Vi da. consiste in emulsione, fatta in soluzio- _ ne fisiologica fenicata nl 0.5 %. di patine di ...
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36 ore del batterio di Bordet e Gengou, coltivato nel terreno speciale noto (estratto idroglicerico di patata agarizzato, con aggiunta di sangue ·defibrinato ·di coni.glio) e reso innocuo mediante il tr.attamento dell'alta temperatura. Il ' numero dei germi contenuti per eme. è variato; da 5·00 milio.ni - 1 miliardo - 2 miliardi nel1a prima serie, si è giunti .a 2.-4-6 mi.1.iaJrdJ nella se_con·da serie. In quanto alla ricerca nello sputo del •b. di Bordet e Gengou, noi abbia:mo in clinica adottato il sistema o id i far tossire diretta.men' te il bambino Sll ·di i1n vetrino porta oggetti, disposto entro i1na capsula di Petri, o di prelevare 'col dito, ben pulito, del muco direttamente sulla glottide e 1di:istenderlo sul vetrino, indi colorate, do90 essiccato, colla nota soluzione d i fu1c1sina diluita però al docim•o. Le ricerche fin@ .ad ora eseguite nella clinica • si riferisc-0no a ·144 soggetti, di cui su 98 bambini dal punto di vista della terapia, e su 46 d·el p11nto di vista della profilassi; ni1mero questo, già di per sè stesso, abbastanza rilevante e comunque tale da .autorizzarci a trarre delle conclusioni attendibili. E ciò tanto -niù sicuramente, in quanto che le e$peri·enze, benchè nello stesso periodo di tempo, pure essendo state eseguite da sperimentatori diversi, hanno condotto a risl1ltati concordi (Randegger 70 casi Modigliani 31 casi - Genoese 18 casi, olt:r.e quelle praticate da me). I .m iei colleghi descriv·eranno dettagliatamente le loro osRervazioni; a m e interessa di illustrare fino da ora in modo schematico e preciso le conclusioni, in specie d al punto di vista· pratico ·e · social·e~ .a cui siamo .p ervenuti : 1° La vaccino p·t ofìlassi col germe di Bordet e Ge11gou contro le pertosse - se praticata prima dell'insorgenza di qualsiasi sintomo specifico - dà risultati ottimi (solo il 7 % di in~n1ccessi nei 'nostri casi); . ~ La vacci11,ot.e rapia col g·erm.e in parola dà luogo a risultati: a) In linea generale negativi se è praticata dopo il 18°-20° giorno dal .p rincipio della malattia, quando cio1è si iniziano gli acce&si tipici della perto~s e e quando n on s i riesce più a dimostrare il bacillo di Bordet e Gengou nell'espettorato. Per altro t a.lt111e volte possono invece constatarsi risultati brillanti, anche .a periodo inoltrato della malattia (3·0-35 giorni-, e solo dopo una o due iniezioni praticate · a giorni alterni, nel senso che gli accessi e lo stato generale migliOI'.ano . . in modo sornrendente; però nel maggior numero d·ei casi a. questo improvviso . miglioramento segue una rapida ricaduta di varia intensità. Tale risultato che r.agionevolm·ente, in base .alle n ostre cognizioni scien1
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SEZIONE P RATICA
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tifiche e cliniche . 11on può davvero attribuirsi ad .alcu11a azione di v.accinoterapia spe~ifica, deve con og11i prob abilità ascriversi ad effetti della terapia proteinica aspecifica (intorno alla qual.e. non mi è consentito .in qu-esto momento rli ·d iscutere ne-r omeno brevemente) tanto più ch e il vaccino . da noi a doperato è molto ricco in proteine sia batteri~he e si.a animali. Difatti le ricerche ..di controllo (Vasconcellos e Genoese) eseguite su bam·b ini con •nertosse con iniezioni ·di proteine batteriche aspe.ci.fiche, nonchè con latte e -peptone, hanno confermato tale modo di v:edere, nel mentre hanno condotto ,a risultati completamente neg,a tivi (del resto preveduti) dal punto di vtsta profilattico ; b) Si ottengono invece risultati positivi se la vaccinoteriapia si esegue al 'più presto possibile e comunque entro .i primi 10 giorni d?-1l'inizio della malattia (quando cioè ci si trova ancora nel così 1detto periodo catarrale e q11ando è faci1mente dimostrabile I1ell'espettorato il germe di Bordet e Gengo11) nel senso che la forma e gli .accessi iniziali della pertosse. diminuiscono, si attenuano e la m·alatti a \Scom1)are abbastanza r api1dam·e nte·; 3° Le esperi·enze comparative dimostrano che per ottenere tali ben·efici effetti, in specie dal lato tera-peutico, ·: \nche, nei casi iniziali, occorre adoperare dosi elevate di vaccino 2-4 ed anche 6 miliardi di gèrmi .p er eme., a seconda anche dell'età del paziente. Dosi piccole (come hanno ipur troppo praticato molti ricercatori) r estano senza risultato app·r ezzabile; 4° Le iniezioni di vaccino vanno ripetute .a giorni altern i; dal pu11to .d i viata profilattico sono in genere su.ffici enti tre iniezioni, m·entre che per l1na .azio:qe c11rativa conviene insistere talora fino a 6-7; 5° Il vaccino da noi .adoperato .si è dim6strato sempre innocu o, non avendo mai provo_cato reazioni n è locali n·è gerie·rali; 6° queste nostre ricerche sistem.atich e sulla presenza o meno del bacillo di Bordet e Gengou e s ul tempo della ·durata del medesimo n ell'espettorato dei bambini in esperimento, non chè sull'epoca pi1) a datta per la v.acci11oterrupia, oltre. il convalidare le esperienze eseguite ed il d.arci spiegazioni (insieme alla diversa. quantità di germi introdotti) dei risultati contradittori ottenuti dagli altri, ci forniscono anche la dimostrazion e : a )Della constatazione, consacrata recentemente ancl1e dalla osservazione clinica, che la pertosS<e, do-po 30-40 giorni al massimo da.l suo primo inizio, non è più contagiosa. · Da qui l'inutilità dal punto di vista pratico e sociale di continuare ad a·d ottare idopo quell'epoça i provvedime·nti di isolamento, come tuttora ancora si praticano in specie nelle scuole. .. I
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b) Dei risultati delle esperienze eseguite
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l'anno sco rso sulla ,.. accinoterapia n·ella pertosse, dal Reytiolds, il quale mentre aveva ottenuto in un primo tempo rhsultati negativi col vaccino preparato solo col germe di Borcl e t e Gen,go·u (perchè iniziata la cura probabilmente con ritar rlo!), li ottenne invece assai })uoni con vaçcino misto (b. di J3ordet e Gengou, strepto e stafilococco, b. di Pf eiffer e pneumococco); 7° È l ogico q1~indi il ritener.e ·che il bacillo d1 Bordet e Gengou nella sindrome clinica della pertosse sia quello ch·e, inizi.an do il processo morboso, apra la vià all'azione delet·e,ria d·e gli altri germi ora nominati e che si riscontrano quasi esclusivamente nell'espettor.ato dei pertossici in s".>ecie - . dono - la 3a. settiman~ di mala ttia. Essi con la loro -nresenza ed azione man. tengono e prolungano il quadro caratteristico della pertosse, oltre a provocare possibili complicazioni in modo vario .a secon·da sia della prevalenza .d.ell 'uno o 1d.ell 'altro e sia dalla pr'.edisposizione jndividuale in specie ,d-el sistema nervoso; se~za per altro la necessità di dovere gil1,ngere ad ammettere (come da tal11ni si era sostenuto) che la tosse conv11lsa non è un.a malattia specifica e che invece di~ v,ersi agenti possano provocarla; .ciò che allo stat o att11ale delle nostre conoscenze non sarebbe più possibile sostenere. Rom~ , 111glio 1920. 1
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Vademecum della Infermiera in casa e negli ospedali
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OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALI ì\1AGGIORE E UGOLANI -DATI DI
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CREMONA
SEZIONE l JGOLANI-DATI diretta dal comm. proif. dott. To~1l\1AS0 E\.USACHI, chirurgo direttore.
Sui cosiddetti angiomi nevralgici. Contributo clinico pe.l dott. GAÈTANO TROGU' aig.giunto chirurgo incaricato. Gli angibmi nevralgici, data la loro rarità, furon·o oggetto ,di studi non del t11tto completi, se ci teniamo all1e poche descrizioni che trovia~ mo in letter.atura, e si può dire che i caratteri isto-patolo1gici descritti dagli autori non sian•J concordi, n è concorde le interpretazioni del sintoma dolore che caratterizza questa ra1«t 'forma di neoplesia. I trattati .anche più completi sorvolano su queste rare forme di t11more, forse per il nt1mero esiguo ·dei casi~ f·ors' anche per la Jlo11 concorde interpretazione di essi. Certo si è che anche q11esti t11mori p·ossono ass11mere ·una particolare impotta11za che non solo intJeressa il cli~ico, ma anche il perito legale nel giudizio clella diminuita ca').acità al lavoro che detti tu rnori possono determinare. Il caso nostro perciò unito a quelli già pub blièati, possono delin1eare t1na diretti\·a pratica qul valore' di q11esti • tumori per ql1anto 1·estino sempre diverse le interpretazioni del sintoma dolore, che ·Ciasc11n a11tore m1e tte in rapporto ai singoli reperti isto-patologici trovati. Qualcuno anzi non si ferma sullo 6tudio del sintoma clini·co, al q11ale noi diamo ql1el giusto valore ehe me rita, perchè i ùati clinici, s·e giustamente vagliati, d1eb,b ono essere integrati dai reperti isto-patologi.ci. Trélat, 1,errillon, \'Tatson, Kirmisson, Gerard e recentemente Gross~ della Clinica· Chirurgica di R oma -ci danno la descrizione succinta. ·dei casi da loro stuùiati. Nessuno di questi pochi casi risponde per sede a q11ella da noi studiata. Il Kermi so11 riscontrò un angioma nevralgico al polpaccio della g·amba destra; il Gerard lo riscontrò sottocl1ta neo nella regione interna della gamba~ il Grossi sul polpastrello del mignolo della mano sinistra; noi l 'abbiamo riscontrato .alla faccia •esterna del ginocchio sinistro in prossimi tà del capo articolare prossimale del lJerone. ~
Il caso nostro ri ale al gil1gno 1919 ed è certo C. L., d'an11i 31, contadino da Cappella Cantone, il Cflia le ci f11 inviato in Ospecla.le con dia~nosi di nod11lo varicoso e da noi in sul principio p11re te11utn co111fl tale. Bahbo e n1a111111a n1ort i i11 tarda età Cé'lrd iol)atici. P aziente imm11n e da lt1e e da tul)ercolo. i A.\ 49 anni c;otfer'-'e ittero grave catarrale. ~Ioderato hevitore. fumatore e ciccatore intpenitenfe .
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Esanie obiettivo -
Inrlividuo robustol ben nutrito. È affetto da iperestJesia di natura pellagrosa. · Presenta a lla faeci.a esterna del ginoochio sinistro un nodulo sottocutaneo. grosso quanto t1n cece, dofentissimo alla pressione anche legg1era, n·odulo -elastico, tesoJ che si apJ.,i.attiS·Ce con modica compressione. Car.atteristica tè l a dolenzia spiccata, dolenzi•a ~ comparve dopo circa 6 ruesi dalla comparsa del piccolo tumore. Do~ prolungata stazior1e e].'etta e nel lavoro il t u more dà dol ori l a11cinanti. vivissim i ·Chie. inchiod.ano il :pazi·ente. Nel riposo il dolore diminuisce e quasi tace contemporaneamente alla diminuzione di volun1e del n odulo neoplastico. Però ogni qualsiasi l)ressione ridesta lancinanti .fitte çl.olorose. ìVIe11tre il .,Paziente dormiva. t.raniquillamente noi provammo ad e.sercitare· modica pressione sul n odulo neoplastico e notammo che' il paziente scattò come una moll·a in "'Jred a a · dolori spasmodici. Il 14 giu.gno 1919 ven.ne operato di esportazione del nodulo e do.po 13 giorni lasèiò I 'Ospedale completamente guarito. Esrt1ne istopcitologico. - Debbo 'queste ricercl1e alla benevolenza ed accl1rato interessamen to del prof. Rizzi del nostro Ospedale. L esam 0 dei preparati ci dicono che ci troviamo di fronte ad un piccolo angioma caverno.so. È esclu&a q11i11di la p·o ssibilità di un nevroma . . La cirçolazione lacunare è manifesta, delimitata da uno stroma fibroso suddiviso in numerose trabecole. L·e cavità lacunari. ripiene d.a glo})U]i singuigni, sono tappezz.ate da endotelio e lo stroma fibroso presenitJa. fibre m1usoo1l1a.rti 1i~c ie e qualche fibra el astica. Non si ritrovano fìbre nervose. Negli intersst izi lo.ct1narj predon1in.ano cellule giovani connettivali che si a ddossano ai ·capillari e arteriole nutritizie d el tumore. ..J • Senz.a volerci dilung·are ull'esame descrittivo citbl ogi.co, le considerazioni di una certa. im1portanza riflettono i c.aratteri clinici in rapporto al peperto istofogico. Anzi tutto ric·o rdiamo eh~ gli .al1tori che trattarono l 'argomento, tutti sono concordi n·el riferire che i loro pazi enti avvertirono il dolore dopo un cer.to tempo della comparsa del tu1nore. Il pazie11te. di Kirmisson .a vvertì il dolore dopo un ann.o; dolore che si rendeva m·ol1esto l a sera d opo il l avoro; la paziente del Grossi, affetta da angioma a l polpastrello del mignolo sinistro, di din1ensioni piccole prima, avvertì - il dolore viv·o solo doipo tem po quando il tllmo~e. assuns.e le dimensioni ·di un gro.s eo .cece e la proprie\à di rimpicciolirsi ed ac·crescersi saltuariamente; dolor~ talora fol.gorante irradiantesi alla mano, av.ambraccio e braccio. Il nostl'o paziente lo stesso avvertì il dolore dopo qt1al·che mese della comparsa d-el m a le, dolore che si accentt1ava la sera dopo il lavoro al punto d.a obbligarlo a letto. Per n1itigare il male il pazi1ente aveva. im parato a strin1ger.si, la mattina, .il ginocchio cori _,,,un fazzoletto , il che gli apportava gr.a.n sollievo durante la .giornata . 'Qu esto r imedio si dimostrò ii1utile a mano a n1ano che il noçlulo crebl)e di volume . In t11tti i. casi finora descritti quindi il d olore 1
è tatrdivo·, .il ·do~ore compare col oresce11e ·de·l ·tumor~. Dal ·clhe noi d1ed\11cia1 m o cl1e il sintJ0ma :dJoil..O!ie nOI1 è in 1ré@lp10l'tO ~ll 1, ccs titt1zione isto. patolio1g~c.a n'iel tumore, ma f'or\s e· all 'az.i o1r1e c1 ompretsi3ivn1 e fo1 •sanche erosi.v·a 1oh·e ~l tun1ore e·sip1a.Jlden1do3i E.iso·1cita s·u filuzzi 11e:rvosi a conta tt.o •Clì e!21so. Qu1esto· n o·str1oi 1n101do1 .d.i in te11petrare iJ ~.i11 t orm a 1dol1ore 111c11· è a1 ·b itra1·io poichè è Ia·.d eduzio11e più legittima che noi traggiamo ·dall'esame istologico del tum ore ·d a :i:ioi 01Jetato. Non possia.m o invocare come genes i del dolore l 'esistenza di fil uzzi nervosi. nel tessuto d.el tumore, perchè nonostante le più accl1rate .colQrazio11i, tracce di- elementi i1ervosi 11011 esistono, sottoiposti allo stiramento delle lacune angiom.atose nell,accrescersi e din1inuire d1el tumore. Concludendo: noi soste·n iamo ch e alme110 alcuni degli .angiomi co'sì detti nevralgici altro • 11on . siano che comuni angiomi esie.r citanti ' a seconda della seje, compressione erodente su • fìluzzi nervosi .finitimi, unica causa del dolore folgorante. · Unica cura perciò è l 'atto opier.ativo sempre d ·a 001I1Jstlg1lirursi specie ag1li operai assicu1·ati, i quali non debbono godere a lcun beneficio per la dim inuita capacità al l avoro, qualora r ifiuti11 0 l'atto operativo. 1
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. NOTE O.I TECNICA. I
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EX-OSPEDALE i\!JLITARE PRINCIP~LE DI CHIETI
diretto dal Ten. Colonnello Comm. L . Rrzr.
La ricerca de11' acetone attraverso i suoi derivati formilici. Nota d el .dott, El\1ILro PITTARELLI, diiriettore dei --Gabi·n ett.i di C'h imi1ca, lVLi1or.01sooip·i a e Ra.cliologia appJjcate alle Cli·n ica. 1
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I I'&ruiti vi d ell'acetone segnalati .finora, am"m,o?:\itaIDo a una cinquantina (1) , ma ill loro, 111u n1ero p.u ò cres·c ere 1a. d:iJsmisura, quando· vi si voglia mettere a Javor.ar su C'o n pazie11za metodica, iper.ch è l1e af.finii tà cllimi1ohe id i quel corpo ·e deli·a fìnrm iglia 1CUi •esso av1p iartiene, S01UO talmentie estese e tallime·n te emieirgiohe, da non e:sservi, si pru ò dir.e, 1s ostanza ·Con cui. esso mo n si1a in grado di er1tra.re 1n .combin.azionie. A qUJeiste rice.rçhe ito vengo 1da qt13Jl r he a nno ded.ilcamdo i ritrugl1 id i t.em'Po che •m i 1si conse·n tono 1
(1) Eoco i n .omi degli arutori : Au.ld, BaeyeirVilliger, Bardach, Blumenthal-Neuberg, Borisch, Chautard, Collo, Denigès, Drevvsen , Ekeinstein, E ll-ram, Fabiny·i, F .r itsich, Frohner, Fvo·m m.er, Gunrniing, Imbe·r t. Kramer, Ln.nge , Légal, Lieben, :\1alerba. l\ifaiuban, Messinge.r,. J\1oller, Lenoble. Oppenheimer. Penzoldt Pitta·r elli, R.eynolids, Ricci, Rimini , Romrne. R oS·en.tbale:r, Roth era, 1S1c·h wi1ckeir. Sh:i·d·eT, SternbP-rg, Stock, Stt1der, Vournasos, ' '' ester, \Vilìen; :iJn ·comp~.ess'o, 50 jr eattivi. 1
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dalle OCC.UìJ)azioni de· Gabinetti (1); con la mimiti o ipoioditi alcalini, la pratica in esso lira di arrivare al reattivo univoco dell'acetone, quido ·delle reazioni rolor.anti od 1odorose di ah.e ma.inca fino·ra nelliJ.,a scienza. • quei derivati formilici, varrà a svelare la preIn questa mèmo.ria studieTò la rice•P ca .delsenza dell' a.ceton.e. l'aic•etone attraverso i .s u101i derivati formi1ici: Irl metodo va peTciò diviso in du1e tempi: ter~eno quasi v·ergi·n ·e, nel ·qua-le· n1on trovo ala) formazione di -d erivati form~li·ci; b) for• tri .p·~eidecessori, ·che. Au1d e Li•ebein. Que1s ti aun1azio11e delle sostanze coloranti ed o·dorose. • tori infatti converton-0 J., a;cetqne rispe·t tivarne.n1° TEMPO. - La foirmaziorne dei deTivati f<>ir3 te in. bromoformio CH'B·r e j odolformio CHI 3 ; rnilici ·Si - ottiene n ella m .a nier·a p 1iù semplàc~ . m,a meniTle Li·eb1en ~de!Iltilfì.ca 1senz'.altr.o l ',ruceaggiungenido al liquido iaJcietoniico un1a. solutone ·dalla fo1rma:zd011è .dell':iio·doifo.r:mio·, utilliz~ zicxne fo·r temente alc·alina di cloifo, bromo o zan1do l'inis ollU·b ilità ·e l'odoTe ca:ratter1stic10 di jodio; un ~ eggero 1r:Lsca1da.mento, •da non s~e questo, Aul1d si serve invece del bromoformio · rare i 400-45° G (sipeciaJlmente col cloro), afcome prodotto intermedio, che egli trasform.a fretteTà l e rea~ii.oni. I/ultima, cioè la soluzione in acido bromidrico e in tale stato lo identifica. di j odio, è la prelferibile, peirchè di p·r eparae lo titola col nitrato d'arge·n to. Nelle ricer~he zione ·p iù facile, di man1eggio egualmente più biolo,giche però ·il processo cli Aul·d non è utifa,cile, e nio n richie.d·e, .come le altre due, l'elilizzabile, perchè in e~e 1s'inc01D.trano normalminazione delJ.l'ecoe1Sso diefil'a,logea:l.o attiv·o. mente t·ro•p pe cose .chE1 precipitamo i[ nit.rato Con ta1i .r ieattivi l' aicetonie viene tra>saorm.ato d'arg;e.nto ·e che obbligh e.::rebbe·ro qui·nidi al prerispettivamente in cloroformio, bromoformi·o vio isolamento .dell'acetone; non .che, dop6 • e fo1d oformi'o. 11na .tale operazione vi son processi ben più 2° TEMPO. - Fom1azione 1delle ·1s .ostanze cQJ.0semip.li1ci ·p ·eir identiftcairlo. 1C·o1rrente· iap·pli:caz.i oranti (a) od o·d orose (b). Pr.ima di passare a • n ,e troiVa e merita inv1ec.e il pi:rocesiso di Lièben, questo tempo, bisog;r1a elliminaTe 1'eocess·o di sp.ecialmem.te colla modifica di Gunning, che alogeno attivo, se si è i:fatto u•s o d~ cloTo o dà elimina p.arec1chie Call.ISe d'erroTe; IDra p1e r i bt:romo: ciò può otte!l1e.Tsi coo moltepli-ci mezzi; caisi di. estreme diluzioni esso, benchè molto il più semp[ice è l'aggiunta di un pizzico di sensibirl e, non la,scia noo. desi.cierare proçeissi solfito sodLco. ancora più sensibili, i .quali, come vedremo, a) Formazione di sostanze coloranti. - Si possono tn11estaJrsi .s11 ·di esso medesimo. ' a~g·iu·nga •a1 l saggio una goccia di un fenolo, e si scaldi a bagnoma.ria fin v.erso i 50° C.; si otterrann0 così con i ·vari fenoli le colorazioui Il p·r in·cipio .su cwi ,s i -tbaJsa la rioe1r ca delll'acesegnate a lato a ci.ascuno: ton·e attTav.erso i ·s uoi derriv.ati fo·r mhlici, è il Creosoto GiJuJLlo seguente: c;reis olo ''ioletto Il ,1cJo·r oformi·o, il brOlmorformio e l 'iio·doforFenolo ordinario R01sa-vioJ·etto mio ha.mno reazioni di ·Colorazionie e ·di 01do·r aGuaiac.o lo Rosa zion1e straordinariamente· seinJSibili; e l'acetone l1d.ro cihinone • Gial·lo-01-0 può trasfo1rmarrsi in e•s si con la •p iù grande N.aftolo a Bleu .celeste facilità e semplicità me:diante l'azione deg!l'i~ Bleu verde poclloriti, d.eigl'il}obromiti e degli iipoioditi alPirocatechina Violetto calini. So dunq11e il liquido in cui si cerca Pirogallolo Violetto l'acetone venne trattato con ipocloriti, ipobroResorcina Rosa Timolo \'ioleito cupo (1) « La metamitrobenzaldeide . nella ricerca Il meocan:iismo delle Teazioni constste in <'iò, dell'aceton e», in Riv. Crit. di Clin. Med., 1919; «Analisi d1elll'a.icetone mecli:ante i sali d'i1droosi~be il miscuglio .di fenolo, cloroformio (bromolammina » , in Folia Medica, 1919; e< Sopra alformio, j odof-0rmio) ed alc·alini dà luogo alla cuni eispedi.enti per esaltru.re la 1semsibi1tà dei formazion.e di un'aldeide co1'ri1sp;mdènte al !fecomuni i·n dicatori alcatimetrici, ·e Slllle loro apnolo (p. e., aldeide salicilica col fenolo ordiplicazioni all'analisi dell'acetone », in Rif. M ed. 1919· « La C[11estione della così detta acenario, ossibenzaldeide cn11 la resorcina, vanil tonuria fi~iologica studiata con nuovi m.etodi ~ina o&l guaiacolo, ecc.); e tali aldeidi, riscaldi ricerca. » in A rch. di Fa1·macol. Speri1ri. e date con aLcali, si colorano variamente e viScienze affini, 1919; altri lavori i1n cor~o di stampa. nello .ste-sso Archivio e n-ella Rtforrna vacemente. Ecco, iper ec::., l'ecp1.azione che rapMedica P er alcune coincidenze analitiche prec::enta la reazione col fenolo ordinario : _ ~'ed. le ·mie membrie Sulla ricerca del nli1_rosio. H. OH +3KI +2Hi O fn 1'1erc-redi Médical, 1894, e in Vircho ·iv-!Jz»sch's ce H6 • OH+ CHl3 +3KOH= C0 H4 • CO '/ ...,,,. I ah resbe richtl' fii.1· die Gesammte 1'1 ediz1n, 189!1. ald. salicilica 1
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Queste r•eazioni sono estremamente circootan• z.iate, 1speci1e in rapporto alle p.rop·b rz.i oni d.ei reagenti e alla temperatura; perrciò .spes·so f1alliiScono. La na1gione precipua del fallime!I1to sta in ciò, che esse danno origine simu1taneamente ad .aldei di orto, meta e .para, e in proporzioni v.ariabilli e imp revedibili; m.entre la colorazione Teattiva si ha .solo co'Il. le a1deidil orto. 'Ne ,a.e.riva che · uruai ·r eaz.iorue n~gativa nio n dimostra ass·einza .di aiceto.n e.
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La reazione carbi.la.minica ipuò riaiocoman1darsi senza esitazii{)•n e , L e ·reazioni pòsitive .sv.elano fino a ~ di oome una delle più eleganti, delle più seooibili acetone. e delfle pitl dimo·st:rative per J'ac-etone. Al pari b) Formazione di sosttznze odorose. o.) cli ogni altrci però, essa è inapplicabile all'·o riFormazione di carbilamine.- Si aggiunga .al 111a bruta, p·erchè, come i-o J:\o dllp,os1t1 ato pèrensaggio una triaccia di una qualun1q11e ,amitti.a tori,am1ente (1), nell'orina .l'aceton·e n1on tro,vrusi ' ' primaria (alifati.ca od aromatica eh~ sia; per mai libe:r·o, ma bensì 1a.r10 stat9 d'ignota 1c omragioni di opportunità si userà l'ia·niliilla o la binazione, probabilmente ossimica (od idra_,zonaftilamina, iehe sono a portata di mano in nica?). E adunque necessario liberarlo previa' ogni Gabinetto); e ,s i se al di fin verso i 60° C. Si mente· da queis te combinazioni_; ciò che sti. ottieottie,ne così . l'o1dore òrribile e tenace ·delle C3Jrne agevo,l inente con Ja d:iisti11azione in ambiei:nte bilamine, che· lascia nella g,o.Ja u·n seinis o di diilegge·r mente acido p,eT a:ci1di minerali. , 1 sgu.sto inisopportabiil e e ributtarnte, 1e ·Si diffonde In b,as·e alle e1s•p oste C·on.s id.erazi.o ni la ricerca , rapidamente nella stanza. dell'acetone nel'l'or.ina mediante la reazione ' carbilaminica può condursi nel modo seIl meccami.sm-0 della reazi6ne ico.nshste irn. ciò, guente·: eh.e il misicuglio di jodofo,r mio \clorofoll"mio, 1° distilil.azione deil.l'orina (almeno 190 cm3 ), • bromoloTiniro ), amina ed alcali dà luogo alla previa acidifi,cazione 1c·orn. aci1do tfosfo.rtco. Queformazione di carbilamin1e secondo l'eqUJazion·e : st'aci,d,o è ·-oreiferibile p e1rchè. sicu,ramente ( esenC6 H6 • NH2 + CHI3 + 3I(OH = C6 H6 • NC +3KI + 3H 2 O te ·da sostanze atte a, reagire coll',aceton.e; , carbilamina fenolo 2° aggiuntin. al di.stiJ.lato di 5-6 go1cce di .so:. Questa reazione avviene co.s tante·m ehte, ed è luzione jodo-jo·dur.ata (reattivo di Bouchardat), ' più sensibile deill' altra dei fenoli or:r ora dee di 5-6 gocc·e cli soluzion·e potassi·ca al 20 %. scritta. Se a q11 e sto punto si ottiene lln precipitato ~) Formazione di acetilene. - Si aggiu·n ga · che per il oolore e per l'odore r1cordi l'iodoformio, non 00001r~e p.r oicedeire oltre: Ja p1rese1nz.a al sa;ggio della polv, e1~e di zinco, un g1ro1sso ipiz·zioo .c:Li •cloruro di ammooico e qua1che rgoocia deJJ.'ac·etone è dimo·str.ata. Se il sag,g io è in• di so1fato di rame; e si agiti. Si otte~.rà cois ì, -oerto, si pais·sa ·aJ n. 3. .. 3° aggiunta di una .goccia di anilina, e imamche a freddo, ma più sensibilmente a ca1'do, ln. formazione di acetilene, che si svela all'o- · mersione del tupo da saggio in .acqua bollente, lasciandov.e lo a1'cuni n1inuti. La presenza deldare ; le reazioni p:rocedono nel modo che sel'acetone sa~à svelata dallo sprigionarsi di 'u,n gue: Appl·i cazione all'orina. -
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acetilene
Questa reazione procede regolarmente solo col bromo.formio; è con la l~scivì:a di bromo che b.iisogne rà, ·dun,cp.le, trattare. l'acetone,. · quando si voglia ident:LficarJ.o pe·r m.ezzo dell'acetitlene. Si noti altre1sì eh.e nelle 1c.o ndiztoni d ieill'esperi.enz.a ill p·r otoclo\l'uro di rame ,ammoniiaca1e non .dà, nel saggio, il .carattelti..stico precipitato r osso-bruino ·di acetiluro di rame; 'Per praticare questa reazione, biisogna scacciar l'acetrlen.e ·col ri.sca1damento e raic coglierlo appunto ;im una sol1lzione ·dbluita ed ammo.n ia- · cale di ossi.d o rameoso, la quale si prep.ara estemporaneamente aggiungendo alcune gocce di am.m·o niaca concentrata a una soluzione di 1
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odore pen·etrante e ributtante, che, una volta annusato, 1ion si dimen·t ~cà mai più.
Chieti, 17 m .arzo 1920. (1) Arch. di Farmacoz. Sperim. e Se. affini,
1919; Rif. Medica, 1D20, Prof. 'l'ULJ.,IO ROSSI-DORIA , già. primo niut o della R. Clin ica Ostetrica Libero docepte di Ostetricia e Ginecolr nella R. Univ. di Roma.
OSTETRitlft MODERNft PER I MEDICI PRATICI Volume (edizione 1917) in formato tascabile di 528 pagine, con 95 figure intercalate nel test~ ed elegantemente rilegato in tutta tela, che risponde 'a.i progressi di questa importante branca della mediicin~ ed alle esigenze dei medici pratici, i quali troveranno in detto manuale quanto occorre per essere posti ail corrente dei nuovi studi e per portare nella pratica quotidiana. i lumi e i metodi suggeriti dalle più recenti eaperienze in materia di Ostetricia. In commercio L. 12. • Per gli associati al POLICLINICO sole L:. 10.so, franco di porto. e raccomandato. 1
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[ANNO XXVII, FASC. 38]
lL POLICLINI CO •
.. COMMENTI.
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SUNTI E RASSEGNE.
E:ffetti dell'argirina sulla mucosa uretrale.
MEDICINA.
Sul fa·scioolo 32 del Policlinic·o, nel 'f'e.s orco1Dto cl ell '.adunaJn•z.a del 26 111arzo 1920 d·ell'Aocadoemia dei Fisio1aritici di Siierna, le1g1go t1n.a b1reve comunicaz~one d.el dott. F. Fasani-Volarelli rig1u 8Jrrlo all,e: Alterazioni istologiche de l la mu-
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I sintomi nervosi nelle infezioni acute. . (T. HORDER, The Laricet, 24 l'llglilo 1920).
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La n1alattia pt1ò e1s1s ere definita com.e ttna somn1a di 1fien·01II1eini nisUJtanti dalla inteir azione rosei uretrale dei ca11i prodotte da iniezioni di ', tra l'o1rgantsimo ·e d i var~i fatt·o ri. patog.e.netici. ' a.rgirir1.a, 1s1ecion,dJo la, _q i1ale nel l'11r·e.tra di un Le infezi,oni ac11te sono malattie ·risu1trut1ti dailcan e le ·s'o;1u:z.ioni ·di airg·irina alJ1'1 % avrebbero la inteirazione tra l'org.aillJismo e mi.!orobi p.atogeni, }a cui vi.11.1le)n:Za è ca;p,a ce. cli pr1ovoca.re d.etermir:n.a.to i1npe1·vietà del luni e uretrale di' struzione totale della 111ucosa, infiammazione r9pidi disturbi delle n·orrnali funzioni . In. roolestesa allo strato sotto1nucoso. te i11fezioni acute le fllnzioni più rapidamente .i\ vendo introidot fo p·e·l p.rirrno qlle:stro Illllovo e1, più evid.ente·mente . disturbate s on.o quelle $Fl.l.e- d'argenito llella terapia della bl enorragia del siS.ten1a ner,roso, e q11esti ·disturbi si m.a, nifestano con sintomi e segni spesso in1po11retrale, non iposso· '],asciar pas·sare seruz.a qualnti. · eh.e ,cqmmei:nito qu•e,st i esiperimentt che- ainl.o 1 me-cca.n:Lsmo di 1:> 1rod~1zi101n,e cli cruesti festre1reb·b eTo aver.e l'.élJrgf.ri1na t1n)azio1l'e oltre- n.omeni non è identico i tutti i casi. m·od·o .cautica, che . n1eis suno fino,ra ha ·01sise·r QuMlJc1o un microrganismro pa.t,o genio ·det€-r1
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vato. . mina u.na in·f1ezi·one aiouta st h a ,um.a u·c.cessio.Non 'SO v·e~r. a1nente se la. mucosa uretrale ·d i di .pio ssibili eveL1ti .che. Sf01IlO in lra4p1porto alla q,11e"1 ca11·e (uno solo!) avesse una sp eciale d·i o- sua atti'Vità : fio.eolaio ·di i:çiivas.ioine:, fo,co~ai· o di sincra,si a lJe.r l)aI·girina, n 1è so e.on qtl.a le te- inf,ezio,ne p.rimitivio, uno stai-io di int o1ssri.cazionec11ica le inieizioni furiono }1ratica.t e, •CIO•s a di n.on g;ene•rale, llllO stato di i·nfieiz~one g·e111e•ra·l e ed li1eve in1.portanz1a , che p.o trebbe S'Pie.ga;re le .l e- un fooola.io di i11fezion:e secoindan·1o. Solo in })'Os~ o11i osservate •s e.n za, dove.r]e attri1 b·t1i.re. a.il p ro-. che malatiin cruesti processi s i ver·jfica~o o tein a.to d'argento; n1a posso as7i curare il cotposso'pio riconoscerrsi 1seoondo il d etto ·ordine pre.st~bilito. I l caso ti-pico è quello della i 11fe1e1ga che nelI ' uir~e.tra uman.a, ove 1' ar;girina fll u1 ata in . centÌ!Ilaia di ca•s i d i uretrite ;g;o11'.oco1c- zi.00?1e streptococcica : lo 'Strepto,coicrco invade. le cica aoutai e cro1nic.a, runte·rio·r ~ e totale, anch e tonsille, de.t ermin.a un facola.io di 1infezion e (tonsiil'lite) , cui .seg·ue uno stato to.ssiein1ic-0, e i11 co.I11centrazion·e al 5 %, mai ebbi .acl 01s1s.e1rvair.e le;sio\lli dei tessuti che ·pote,sseiro 'l1on1tana- . qt1indi l a. setti,cemia e focolai ·di inf.ezion.e se001n dari (.endo·cardite) : I11 a1tr1e inf~zion.i inivece mente .somiglia re a <[ll·elle .r i,ferite i1eill'aoce11non s i hann10 tutti questi 1p.ro1éessi. Nella <Jiftenata oonJ11nicazione. Di.rò anzi cl1e, .a parità rite di s olit.o •s i ha·11n10 i segn.emti fatti: in·v adi co1n1clizioni, €ssn s i è dimo ~ trata megliio tolsilone ,alle fa11ci, llna inif.ezione primitiva ailla lerata e meno irritante di altri r>roteiriati d',arzona d'inv asione, s tato d'intossicazi one genegento; tanto che ~ostituendo, all'i11sa9uta del rale. Ne lla polmo1i:i te si ha u11 osc11ro focomia.lato , l' tniezio ne ·d,i ar.girina, ad ·eise[l11ipio, . la io di invas1onie n·el t.ratno ·resi1:i.!t"ato.rio, una' con una soluzi.011e, ad egual titolo, di pro1ta-rinfeztitone· geneirale ·con .n .e:sisutDJo o soarso foco golo, cruesti notava subito 1a differ-enza ·per u11 lR-io di inrf.e2i1o>I1Je, l1na vapida infezione secoocln.ria del })olmone e conseguente intossicazione n1ag'gior br11riore se il liquid-0 era portato i1elg.en·er<llle. NelJ.a 1neningite re1~rbro-spinale si ha l ' t1retra anteriore, e per lln tenesmo più o inrvas.ip;n·e dlel niaso-fa ringie ma senza infeziolTle n1eno inte11so 'e si instillava n·ell'uretra po della l)art.e inva;$iione del sang11.e ma seJ12a insteriore. ' fezione di esso, una infezione pri·m itiva delle _~\ ggiu1 n1gerò ancora cib.e prin1a di es1)e.rimenmenin.gi, ed 110.0 stato di intossicazione genetare il ,r-i.medio s11i ma.Ja ti, vohli provarn•e gli rale. >J'ell1 poliomielite i1are che il focolaio di effetti sull' u-retra s a11a, la n11 a, e p osso giara.Il.iinva,·ion·c sia al nasio..,fari.n ge, cu.i f'eg11e i1na lire cl1e an,che le soluziom1i al 5 °~ furiono pe1rin,·ac;i1one del sang11e : poi si ha infezion·e vrifett.an1ente tollerate senza che 1 integ"rità della mi.ti,-a. òeìla ~ostanza g;rjgia rlel -cerve!lJo e del J111a llretrn nv·esse minimame11te a soffrirn e. midollo" ed 11na into~·sri caz.ione generale deJ tesDott. G. P r ccARI>I 11to nervo.-:.:o. - cr11e~te conRiderazio11i "11f T enendo ryresenti Lil)et~o doce11te di deirn1osi.fi~OIJ.)iatia . vari stadi; cl el ryroresso i11fettivo si p11ò rit~alla t J11iversità di Torino.
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~EZIONE
nere che i dtstn1vbi nerrvos.i sono prodotti cla lla to ssiemia, dahla infezione delle meriingi, daJ.la infezione del tessuto nervoso . ~ella
PRATICA
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siano dovut1 a toss~emia, ma i fenom.eni di meningismo sono tt1tt'altro che rari, ed è nota la tendenza ad i1dentificare il virus influenzale .con quello d·e ll 'encefal'ite letargica, affezione nella qt1a ie è alterata p,·imitivamente la sostanza grigia clei nuclei d ella base. .
tossiemia in1ettiva il tess11to nervoso :trovasi sotto l 'azione ·delle tossi11e derivanti <lai focolai.o primitivo o secon·dario, o dalla infezion-e generale del sangue. , • ~elle infezi<?-ni delle meningi, siano esse pri*** 111itive o .seçon·darie, il tessuto nerv·oso. può esI di.s turbi che .p iù .f.requent1en1ente occorrooo sere ailterat.o: a ) dalla tossiemi a darivante dalla n el ·c orso delle ma;lattie 1ntfettiv.e acute is ono i i.nifezione e dal proèesso infiammatorio delle ~eg.uenrti: 1° Alter4UJi1oni della fiso111'omia, ,dJelmen·1ngi; b) dalla irritaz,i one o daJlo str ozz a- l'attìtu·d ine e 1del cairrutteir e; 2° Cefa1e,a; 3° N.eumento• dellie ·r adici nerv-0·s e iptOOdotto dalle me- ralgie; 4° Vomito; 5° Delirio; 6° Coma e stati 11in1gi in'fiammate; e) dahl.'·a umento di .p resstone anadoghi; .7° lp1otonia .e d i·perto1rui~ mus1cola·r e; del liqutdo cefa·l04Ta0hidia1D10. 8° Para1isi. e 1paresi; 9° Altenazion.ì ·dei rif,Lessù; ~elle in.fezioni clirette del tessuto nervoso i 110° Init.ol1e·r anz a. atla luce e.d ai &UJOIIli; 11° Didisturbi possono essere prodotti: a ) da alte - sturbi d egli sfinteri; 12° Sordità; 13° Afasia. L·e alterazion.i della fis oriorr1,ia, d ell' attitudil'azi oni dei vasi, trombosi ed emorragi.e ; b) in.fian1n1azione e degen erazion.e della .s ostann e e del ca'r atte'rei sono b.e.n no;t e· ari. medici speza. grigia, e specialmeì1te dei nuclei, dipen'd·~nte rimentati. T~livolta l '·ruspetto del p.azi·ente assu. dia les1oni vaiS!Cdla-r:i; ie) alte:razioni eiscoillldairte me lI•n signilfìcatq che non può .sfu.ggire. L'atteg·g)amento del paziente, contorto i1ello spasimo. delle vie ne1rvose. del tetano è 1caratterisitico. Il .bambino- affetto ~ el primo di questi process.i (tossico) si tratta da meningite tubercolare è .raggomitolato sot · di disturbi ·d'i natura f11nzionale, n egli altri to le coperte, è stizzoso, strin,g e le labbra ed .s ono di origine organica. Il virus di c.iascuna intez,i one acuta specifica i denti .con monotona persistenza:, emette jl caratteristico grido. tende .a mettere in azione tutti e tre ·i m eccaNon m~no rivelatr.ice è la facies apatica del l1litsmi di prod.uzion.e di diistu:rbi n0~V1osi, ma il grado di questa temideinza v a r iai pe,r- ciascun tifoso, che gia.ce inerte sul Jetto, con le m·a ni tremule, e mormora, ma senza .dar segni di -virus. dolori . .La giovane donna che giace su di un ~ella clifterite e nel t etano prevale il meccalato, oon la fa ccia a:vrosisata, con la testa p!ie- ' nismo tossiemico. Allo stes~o meccanismo si gata indietr o e gli arti contratti, che mantiene devon o i disturbi nervosi della pulmonite, del quest'atteggiamento ip er ore e o:r.e1, fa pen&aT!e tifo, della scarlattina e della poliartri te acuta. alla me.ningite ·Cereb.Iio ~S1Pinrute. Il .p.aziente· con Nel morbillo i distt1rbi nervosi s·ono generalrnente tossiemi_ci, .. e ·di rado, bench è siano fr.e- iJ.Ja .f a~cia jmmobile a mo' dri maisclhre ra, con gJi occhi semi-ap erti, come se fosse .assopito, fa qt1enti i fenomeni ·di meningism o, il v.irus spepe n.s are all' en ce:fa:] i te. . cifico colpi sce !P. meningi e·d il tessuto nervoso. La ct:·falea è il sintomo n ervoso più comune ~ella p ltro tite talora si ha una infiarnmaziodelle malattie infettive, ecl ap1ìunto per questo n·e secondft:ria id ei centri nerv.01si, ed al ri.guar.do bi·oogn·a notare che recem.tii !Stu·di _tende.rebb eiro è il sintomo che ha minor va lore diagnostico. . a<l identi:fi.~are il viru.s di qu1es ta malattia con T11ttavia esso, quando sia bene apprezzato, quello diella •p oliomie lite. Pare ·che il vi:nus del può riuscire utile. Al rigt1ardo bisogna consid.erare della cefalea la lo_calizzaz.ione, la in.colera i?tf antile abbia .affinità analoghe. È ben tensità, la p ersistenza, il sincronismo con· alnota la tendenza del virus tubercolare a protri .'disturbi nervosi, specialmente con il deli ·durre dis turbi nervosi con meccanismo tossierio, il decorso e la resiste11za agli agenti temico, menin·gitico ed enç.efalitico. Nella merapel1itici. Non è dubbio ch e la cefal ea piit ni11.gite1 cerebro= spinale il men.ingoco cco attacgr.ave è quella meningitica. Cefalee tossiemica )a pia-aracnoide, e ciò dà ragione del mecche di notevole intensità sono quelle del tifo c a11i stno di prodt1zione della lunga serie di . e dell 'influenza. <.listurbi nervosi, ma non si può escludere che Neli' en cefalite :la 1celfalea raramenrte è così in qu1a1che cruso i .disturbi nerv>o&i po.ssono ri~nten.sa ·c.on1.e nel le m.e,n ingiti. P1e·r 1 q u1el che 1ripetere. la loro o rigide dalla tossiemia e anche 1 g·u a rd·a la pe.rsistenza .si può dire che nelle da localizzazioni jnifetJtive · n el tessuto nervoso . stesso. Nella poliomielite e nell 'encef.alite il " menin1giti la cefalea è tanto persistente qua nto inten•s a.; -n.el1a influenza raramein.t e d U'Ija cò.n 1a meccanismo di produzione ·dei siptomi è it1 ,s tessa intenisità. 0ltre iJl. te,r:zo o ,quart-0 giorno; rapporto ad alter.a zioni della sostanza grigia. nel tifo di 1salito si a tterrt1a con l"inizjo drel1lo >;ella in'fl,1tenza i molti sintomi nervosi pare 1
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IL POLICLINICO
stato tifoso. In g-enere si può d i re che negli stati tossici più acuti la cefalea è più intenJSa al prin.cirpio d ella r~ala.itti a. Pier q:uiel che rig t1arda la lo~alizzazione si ha c~e n-ella meningite è prevaJ.ent.eme11te occipitale, n~lla incrluenza è post-0 rbitaria o frrcmtale, n-el ttf-0 aisi&ume spesso il tipo emicranioo. I l sin.croI1is111.o della c.etfa.Jea cdl delirio d1ep,one q ua si sem.pire- per u·n 1a malatt:ila.i or.gami,c.a del cerv ello. ·Nelle tosisiemie, -inv·e ce, l a cefal:e a s compare col manif.estarsi .del .de'liri.o. P,er qUJeù. che ri gt1a rda la resi.st~nza ai r imedi, b"1sogin·a ri levia,:rie che i sedativi cakn an·o le c,e fa:lee to.ssicI1e, m·a. 11-0n queJl,e m ernin1gitich e. Le neuralgie son·o .più .c,omuni .alI'i·n izio , durante i primi due. o tDe gii-0.r ni, della mru1'attia. '. Si i·n contrar110 con f1~equeinza .n elle enoofaliti, i1elle p oliomieliti, nella meningite cerebro-spi11ale, nel tifo, nell' influenza , ecc. Un punto di g·rande i111po rtanza pratica si è che la l oro 1)1·esenza nello stadio in izi.ale indica ·d i· solito ù na p.articolare grav.ità della infezione. II vomito ch1e ·si manirfiesta ail iprincipio di una i11fezi•o ne acuta h1ai uno scars·o o n·eissu,n 1s ignificato; è c1om.un~ neJ1a grande maggio!fanza dei JJroc.es.si febbrili, bench è più coim un·e in alcuni cl1re i·n a ltri, con la cefalea, 1c.01n il malesse·~e , inclice ·della inrvasioniei gieneraile 1del virus. I~ . vomito, però, .ch e .p.e,rsi ste dopo il primo gd-0~rno , o che si m.anifesta . ·do·p o il secon·do gtorno, d·e''e gar pensare ,ad un'a ffezione organica cerebrale, e spe_c ialmente alla _meningite. N·e lla ì11ftuenza e nella difterite, nella quale il von1ito persistente o tardivo d·epone per una neurite ·del vago, il .sin tomo è indice di gravi.tà. ll deliri o è un f.enooneno .cli.e deìVe esseJrie O(}nEidierato co11 n1olta critrica. Prima di giuctica;r e c1 el sig·nifi cato d.e:l .deli:rio in u 1n a inife.zionte COn1\' ienie f ar~e delle rice·T~che sui plfeoe·den ti individl1ali e familjari de.l ·p ·azi.ente. Com·e ci 1sro n10 1pieirso1Je che vanno soggette facilmente alla cefalea ecl a ltre che i1e .sono imrni.1ni, così vie n,e sono C'l1e hanno pa·rticola.irre tend.e.nza al deli·r io1. Sul ·ignifi cato del sincronismo e r ispettiva>m,e nte nlla altern,ativ.a del .delirio e cLeùlia.1 cefalea è stato già fatto cenno. Il peri,odo d eJ:La malattia i1el qt1ale si s,·ill1ppa il delirio costit uisioe un c:.le1nento per la dia1gnosi. N.e.1 tifo raramente si n1a11ifesta p 1·ima del decimo giorno, mentre nelle 111e11i11g i.t i, anche i1ei casi non gravi, può com])a.rire al pri1110 1gio.r no; 1alf:r,e-ttanto avviene niel1· encefa li te. Ne.I tifo -e i1ella men~ngite il deli·ri-0 non l1 a lln grn\'e ~ign ificat-0 progn osti :--o . menI re n e11a !Joln1oni.te e nell'irnlu.enza è in-dice di gr a~tà. P e-r quel che rigutarda i1 carattere del d elirio r'€ da i1otare cl1e n.el t ifo non è accomp.a~11 ato da irrequietezza, n1entre nella polmo1
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i1ite e i1ella meningite è a.ccon1pagnato da agitazi<me più o meno •gI'!él.>ve. Un delirio ag'ita.to. nel tifo d ie.p0in.e per lo sviluppo di UllJa meningite secondaria o p~r una p·r òfu.sa emo.nragia iintestinale, semp1'ìe çhe •n on -si tratti di un ooggetto psicopatico. l1l coma e gli. stati analo-g hi devono essere sempre co•n sider,a ti di significato ·l>'rognostico. peg1gio.r.e del delirio , perohè •esso è sernipne indice ·di ur1'affezfone n1eningrea o cerebirale. Il sonno· proforido, la letargia, è il sintomo cardinale· dell:enc efalite let~rgica, di cui re1c entemen1te si: è manife,s tata ·u·11,a epi1demita1 in tutti i -paes i de:l mond.o. Lo stitpOre, ch e non è n•è eom.a, .n è letaTg1i·a, è 1nolto comune• .n ella m:eruinQi. o t e cerebro-spinale, e quan·do è açcompagnruto .da irritab·i1i tà ·e re.si1sten za- ,aiJJ' esam,e da parte d·e.l paziente, c·ostitui.sce u.n sinto·r no patognom·o nico.. Uno speciale tipo di stu'Pore è ·c osti:t uito dal.lo. stato chiama to coma-vigile, che -si ha nei casf gravi di intossicazione, specie nel tifo, e in· dica un grave grado di rustenia. L 'ipotonia, o .'flaccidità musco lare, si ha n el tifo, nell'influenza, nella polmonite e generalmente n elle i·n~fezioni piogene. . PeTò la m·a nif.estazi.one d el mén•i n,gtsm10 in qu·e ste affezioni 1a fa 1SOOIIIlpta rire. Nell'•e.nce.ftaUite l ~ipotoni-a è molto,. ma·rcruta nei primi due o tr.e gio1r ni, t r.an111e nei 1
ca;si a tip·o
m ~ni.n gitico.
Nelle meningiti, ~nvece, si ha; ipertonia, .c he si m aniif.esta con Ja rigidità nucale, la ten- ·denza a lla retrazione degli arti~ con il sinio1n o di Kernig e gli altri analoghi che sono patognomonici di queste affezioni. · Le paralisi e le paresi sono fo1"ise i sintom i più dimo,strativi deJJ·a oom'P1airteci1pazione del ·sistema nervoso · ne,hle inf,ezioni .acutei. QUJando si m.anife1stan.o fin dal p·r incivio sonio il s intomosicuro di :alterazioni d·el sisiema nervoso ·oentral·e~ ossi,a d i ·~ncefalite e mi1 elite. Più .f.r €1quenti e l)l Ù ca:riaitteTi·stiche so11.o l~ parali.si e i:>aresi dei ml1sico1i interni ed esterni detLl 'D.cchio, che si manif·eistano con oftalmoipl egia, ptosi 1più o meno coonpJeta, diplopia, strabjsmo. Oltre che l'es ame diei movimenti dell' ocahio, convie.ne in ogni caso sospetto fare quello dei muscoli della !accia. I mu.scoli degli arti possono essere par:ald.zzrarti totalmente o a gruppi. Nei casi dub• bi di ·en.cefal o-mielite spesso la diagnosi può fairsi in bruse alla constatata paresi del quaidri- • cipite, dieitl'abdutt.ore dell'indice o· dell'eminenza ten.a.re di una mano. I.e alt<'razìoni • dei riflessi possono costituire un s11ssini1' ifja.g nostico soJo quaindo 11 esame ne sia fatt0 rnn molta attenzi one. Nelle tossiemie, come nel tifo e nel-la po]monite, possono scomparlre. Nella meningite possono essere esagera1
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fANNO X.\\.II,
:B"ASC.
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SEZIONE PRATICA
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ti, ma possoi10, ·specie neili1a menim~te cerebrospinale, indebolirsi o :SOOmparir.e qu1ando sopravviene lo stato tossico. Un.a decisa importrun.. za d.iagr1osti.c a per la comipru-1.;ecipazione del tessuto nervoso ·Centrale i •r iflessi h.Jan110 qurullldo son'° d:LsugQI1a1i ai due ·l ajj o quand.o Ja loro ~ntensi·tà varia nel ·corso deJùa malattia. L'intolleranza alla luce ed al suono nion hanno gran val.ore diagnositico1: ,è in 1g e.nere un fe.nomeino legato 1a.J:l1teJ..ev.ate2za del~'a terpp1eiratura e·d alla cef1aJ.Je,a.. I I disturbi degli s'(i,nteri cos:titui..soonfO un elem.eruto no1n trascurabile per la ·diagnosi diffie• iienziale. La r:rti.tenzione di orim,a può essere i l primo sintomo deJJa poli.omi.elite a·cuta. E l'lara nella menin1g ite .c.erebro.,spiDJale, a meno che non si tratti .di casi fulminanti. È rarissima :pell'inftnenza e nel tifo. La so'rdità è un sintomo non raro del tifo, p11ò svilupparsi sia al principio .che nel corso della malattia; p.ar-e che sia dovuif;a all'azione dell 'intossicazione S1ll nervo acustiéo. Nell<t me11ingite cerebro-spinale· di solito non appare presto ed è più una conseguenza della infezione: è dovùta allo •s trozzamento ·del n-ervo da parte dell'essudato plastico ed .all'ispessimento delle m eningi. Nel t~fo, invece, di solito scompare con la deferves~enza della feb• . bre. In altre infezioni, quando .è presenit e, è dovuta ad infezione d.ell' orecchio medio. L'afasia; è moJ.ito rara nelle infezi·O'Illi aicute, qu alchie vQllta si ha niel tifo nello ,s tato· tossico. ' dt. 0
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CHIRURGIA. '
I diverticoli
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I"OSo.
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2° per la loro sed e, in un ipunto qiupJunquie delia parete atp1)e;n.dic0Jare; 3° peir il Joro silenzjo cl:Lni1co a ssoluto che può esser.e sostituito da seg11li d ' ~p.pen·dicite' ·s enz,a carattere iSpeciale. Chanoi·n ne ha riunito tre .casi neJla1 letteratura; d·ue r:Ls·contrati aitl.'at1toip,s ia. I diverticoli i·rufiamma·tJori p·err di1struz.io,n e p'a rietale, .c.oinosciuti da tem[p·o; sii po1ssono pr.e1sentare so:tto due aJSlp·etti M1 ruton1i ci ·dri.ve'rsi. · T:aJvo:lta 1essi -11011 ·solllo ·Pll'Ovvisti idi aloun riv~sti men to mucoso e sono ~limitarti ·da ·u n tessuto di granul~ione : soin o i ,falJSli diverti·co1 li. Altrre volt e s0J10 tappezzati da una n1u cosa rego:Lare .e continua: sono i diverticoli ci1crutrizia1i o per trazione. In tutti i casi un foco1aio· trufiammatoi:rio localizzato si svili1ppa •s otto Ja mucosa intatta e distrugge, su uno sipazi.i.-0 limitato, la paret e mus1colar·e. N-e i ·diveriicolri ci ca1triziaJi la in11oa sa ·è .attirélJta a 1conitatto . della ·sierosa p1er un l é1Jvo:vo1 di ·r .etraz.k>n e. ci·cat'rizialle attravers'o ltna perdita di sOISttan,ze intfiaonmatorrie della mu.s:coJM"e. .I fa.JJsii. dive1Tti·co1li 1son.o rap1prr.eiS1e!Iltaiti .da piacdle .cavità .asaesissuali .ahe· si ,oono aperte nel 1ume de1ll'aipipe1n.clic1e, dando lu.o.g o a lla distTuzjio ne di una p Olrz.io.ne di mucosai. Più ta11dd, eJ.ementi epiteliali, p1ro'Ci101tti da·u~ po[ifer azio'f!.e de,ir]Ja mucosa apry;>endicola1r1e, possono invadere i 1diveirt~C'oli e tappezz.ar.e la loro palI'ete. con uno ,s trato più o meno contimuo. Questo smis t.amen·t o 1seioondrurio differisce 1semplfle dailla ' int.estinia~e ner l',rusDefJto oubi•c>O dei .suoi mu.cosa . . 1elemen1ti .e pe-r l'assenza. d~ ,ghia.n dol1e. ' Ql1esti dive1 rti·ooli infiammatori .d;e~la musco1Iare son·o c atratterizzat.i: 1° dalla loro f.o.rrrnazd.one .i n seguito .ad aittaic·chi appen1dicola1ri; • 2° dalla lar·gihez.za dellla perdita di sosta1I1~a; · attrave'l'so la pa!r-etie fanno •s piorvgenz.a sia la m•u cosa e la mt1s-colare, sia t1n ·semplice strato di celJule c ubiche 1prodotte da;lla proliferazione epiteliale; 3<> dalla 1arghezu deJ. colletto; 1
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1920.
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Nel ooI·so di un inte rvento inifiammatorio in appen.dic·e tnfiammata o a·l l ' auto•p sia in ·aprpen dici più ~o m·eno sane 1 si riscontra;no delt1e pi ccole p1iomin1enz.e, variabili per s.ede, num.ero e volume. Se ·Si p!'a tica Uilla sezione, in mod.o da • inter.e·s sa·r e un1a di q.u este promine.nze, 1si rileva, che un dive·1i-icolo dell·e tonache p~of oncl e soliev.a alla sommità glli strati esterni, p.iù o meno wlte~ati, della parete 0 8{Plp·endic 0La1 ~e. Eidiel nel 94 vi l'iiehiamò ·peir ·p rimo l'attenzione.- Da, all1ora nume.ro,sd. oss~rw1at0tri han~.o pubbJtcato a'ltri oasi rcom. uno stu1dio élJacurato macl'.'01sic01piic'o e microsooipiico, p·e·r mettendo idi dividere i diverticoli dielil.'aipp.eindilce '.in i}}~irecchi.e vari·e,tà, distiinte dal punto di vista defila ·patoge11esi, de·l·le .J.esion-i e della clinica. In questa relazione .Chauvin studia i divertic<ili. congeniti, i div-ertricoli il1ifiamm.atbri iper d:istruz.i.-0n.e pa,rti.etale, i divertiic-0li infiammatori 1
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p e.r i1Jertensione iI11traaa>ipendicola1re e iOOne i diverticdLi acq;uisiti ,non inJfiamm.atori o diverticoli fiisdlalogi;ci. I div~rticoili 1co111gend ti S!Olllo molto rari: esfil sono compa,tibi.ill.i ooni u.n fu·n moin amento fisiologico peir.feitto, senza dete:rmii'1nar.e aicun distlilf'bio. Se 1Si infiammano fil .quadro non differisce dalla comune appendicite. Essi 1s i catr;a1tterizzano : 1° per la struttt1r.~ d·e11a loro paret.e ,co.Sitftuita da1fil,inisiem1e ·de.'Lle tonache in teistinal!i. 1disposte nmmallmen te : mttco&a con ,eiliJandole· • t:l ' sottotn1U1Co.sa oon niuscolaris mtlCosae ·s trato ' mooedlare oircolare e. J.on•giitudinaJ.ie, strato s ie-
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d~ll'appendice.
~·CHAU VlN. ·aazette des H6pitau.r, 12 febbr.
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1054
~(ANNO
IL POLICLINiçO
4'° dalla loro sede in un ,p unto qualt1nque delll '.appendice; 5° da lesioni di sclerosi, che presentano il massimo d'intensità sotto la mucosa \Sporgente, m.a diffuise, più o ·m en-0 Oilntanie riiella, parete mus colare, oa1.ratterri stichie d 'e lla infiammazione ca1usale e del processo di retrazione ché ha ~oa:·-0 da to 01 igin!e· · . Que~ta varietà s ,e m.b ra, m0!1to frequen.t e: del r esto i di v1erti·c.ol1i ;po·s so·Illo 1essere ·dtstesi dalla secrezione lffiUJCOSa del~'appein1dti.1 0e obl1ite.rata., e sotto qrn es<to pt1ntò. di viista 1si avv.i,cinano alle c:iis ti dell ap,p,endl.ce. L a terza varietà è costituita dai ca·si in c ui si ha l'obliterazione deJ.l' ap1pendice e la &ua traisformazione cistica. La p.i~essii.one 1ntraa.p penidi co~a·re aoCII'eisciuta 1Si eser'cjta Stulìa m·u o0isa, ch e agisce StuU.la muis colaire alte·r ata da . pro... ceissi in·f iammatorl, tendendo a s f\1ggire aittrav·eriso questo .p1un1to. di rrui•n ore resisten~a. Si costitui-rono e.o.s ì .dJe~ pacooli .amieur!i1srni d·e11a. parete acldomi!l!al'e, oome di ce1 L 1eieène, da para-· gona r.si a· veir1e ernie di ·f orz,a, d ·e lla mn1-0osa. • Q11e1~ti ,diverticoli 1deil1l'.id11~0- apri.)end.ic1e sono Ca..1 ratte.rizza ti : 1° cliJ1icam1einte ·da sintoIDli cl1e rive11ano 1110bli terazione appendicolare; :?:' anaJtom.i.cam e.nte da •C.l·sti delll'.append.iice, la qttaile cominici a col d ivieI'ticolo, entran1bi distesi sull·o stesso 11qwi.d·o chiaro ·soitto ten1sli.0111e; 3° p eir la ·1 oro 1s.e d1e in un punto qua1siasi , n1a di pl'ef erenza nèl me.so, poiooè 1e f en di.t11re, aitt.r aver.so le qual.i a:>enetr.aoo i val.Si, creano dei pu11ti de.bollii çte.lla mu·s col.3]r.e; 4/J per le 1:esioni d·e•l la mucosa ch e, com ~ pressn1 e ·di1stes1a , p11ò esse. , r e scomparsa inte.ra- · me·n~e, 1siia nell aip·p ein1dtce·, :sd.a nel diverticoilio; 5° ipe.r le ·dimensioni v.ariabili d .el co[letto di v el'li co11.are, 1Siei00ndo la naJtura de[J,e 1eisi,o ni pa11·iet.aili cihe gli ha11no apel'to [a v ia. · I di V8!rticoli fisi101otgiici &lno cost.ituit.i da evapo1·azione della1 m11cosa in corrispo·n d enza deille fe11d itt1I·e vascolari. Numeir.oisi fattori con.tribui. S (' 0110 all a ,loro .patogen~i: le aJ.iternativ,e di replezione e retT'azione dei , ..3JSi de.terminamti lln1a specie di aisipi razi,cme; Jie briglie inesoappendi• col ari, l'aibbon1dan1Za del teiss11to a dirp oso, che i·n rapporto al.la mucosa ·eisercit a la .s tessa inftne1nz1a che nelle ernie addlotrninali in rappooil()1 al perd.to11.eo : in t1 l timo da ricord.aire la tensione 1
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intran(Pperi.dicolaa:-e.
I.e ca ratteri ... t.iohe cli qit1esti diverticoli sO!n·o : 1'° c1i11i-camente a.a !loro f orm.a.zione possibile senza nJr11no stato patologico o clistnrbo apJ)en cli co,l are; 2t> la ri~t,re.ftezza dell loco colletto puntiforn1P. f1'ecp1Pnte111'ente c irc-0ndato da un ispessin1en to 1n11scola re;
XX'\tll, FASC. 38j
3° la 101·0 ·s ede· costa111.te aJ disopra del bordo aderente all'awendice, fra i due fQg1ietti del meso o .n·el punto do,-.e i Yasi perforano la paret e muscolare; 4° J~ loro sede a·e1lezior1.e ver•so 1a punta d~ll'organo; •
5° la 1oro str11ttura, costit11ita da un'erni::i. del1a mucosa; 1essi nOll.1 harlin o ·p arete m•UJSoolare, ma possiedono .sembra al disotto d'ellle • I . ·s1evo,sa una sottoon~1oosa .co11 muscolaris mu. cosae e U!lta mu.o osa, intatta, ·d 'aSip·etto Il!ormale, con i l suo .eip.itelio ttpico e la sue .ghiandole. l casi tSono molto .scarsi. È interessamte di rilevare 'Che J.e raccolte i·n rframmentarie di quie·sto divertiicolo, ma situato aSUl ma.rgine 1i!bero d eilil'apipendice., n.on 1Jotrann10 ap:ri!r1Si di.r ettan1ente sul peritoneo. Essi daranno luogo ad asce~si ·s ottosiero.si : la mesoa;pip·ein«licite ·sup1p1u- . rata ~ la .consegiuenza molto speoia·le di tali diverticoli infiamma.ti. 1
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ALIOITA.
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DERMATOLOGIA. ' Sulla fisiopatologia , e la patogenesi dell'orticaria. ·
(Dott.
Lot.~ STE.
Pciris 1nédica l, 1920, n . 10).
La ,fr.equente cuesistenza dell'orticaria con i distu:rbi gastro-intestinali, 1'importamza pratica. delle a11to-in.to.ssioazioni di·gestive, l 'uso dei siie.ri terap e11tic~ e 12 eruzioni cutanee orticanti d 'or1giille medicamentosa hanno riip.o rtato questa affezion·e 1cutafil,ea nella p/atologia ge1ri.eirale e ·ne .cliffon.clono la conoscenza a tutti i meidi·ci. L 'orticar ia, •Se va eonsidierata ·C-Om·e UJn seml)lice sinitoma ' in a;1cun1e rf.cmne b.,einigJlJe, p11ò im realtà fa;r par t& .d'una sinrdrome cl inica acc.o mpagnata dia feb·b re, dtstlllrbi 1di1g1estivi e n •ervòsi, ed in •ogni caiso da dist11rbi fi·sio--pat.ol·ogici come 11ainno c:Limostrato gli s tt1 c11 s11lJ.'ain~l1a;ssd. I lavori del Ri chet sull ana.filassi haTuDo d1n1to nt1ova lt1ce suil la conoscenza di e.erte .entità mor·tiose ·e sindromi 'dermatologi·che, quali l'eritema polimoo1'<> e l'ortira ria. A ttt1almente si ritiene ch e l~orticaria dev' egsere coiThsidel'lai a com·e l1n stntoma cu.taneo dell'an1afi1'ai::isi. Non sempre l'1anafilassi_ è accompagnata d.a 0Tticari1a, ma questa sem lìra e:sere sempiT1e I 'in.dice di uno clioc anafìlattiço, sintoma isol ato nelle forme 1Iievi .acciomuacrniat.o d a distuirbi ge·n erali ner' - va si digestivi febbrili nei casi più gravi. Bi. sogna riconoscer e t11ttavia che vi s ono ancora i ei p11nt1 osc11ri in q11esto concetto patogeneti ro dell'orticaria. Nell'etiologia classica. dell'orticaria $On de-scritte le ca1tse locaili e gene:rali, ma da t11tti ~li a11tori e-ra miecsa i·n pirima linea la predigpo~izi o11e. detta idi osirzcrasia. A q11e$to ter1
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(ANNO X:\"\'l[, FASC. 38]
SEZIONE PRATIC:\
mine, eispr.es·si.011.e di igu1orai1z.a, se si sost.ituis~e il concetto .dell'a11afi1'assi, si dà al f·en1ome110 un 3J spie~gaziooe fi&io ...pato·l ogica, ·e quindi ooie11tiJfica . . Quiesto co11cetto rd '1alt:ra ·parte com1plierta le rioe1~ch~ ainteriorm.el!lte fatte.. La patogenesi d1ell ortica1r ia restava co1rlusa t1'a le ricerche isto-patolo.giche e p·orta va alla ipotrei'.:i di u11',a ng'io-nevirosi. Torok e Vas hanno din1 oistr·a to ohe il liquido essud~ to illiei cooip i pa1)illari sotto forte 1Jre.ssdo,ne è identdc·o agli essud•ati fl·ogi·stici. N el 1~1 Torok ·e Phili.p ps'on hru1.n o rip1·odotto sperimental111ente l'ortiooria st1gli anim1ali , segu.erido il concetto che, i1ell'oirticaria determinate sostanz1e irritative introd·o·tte nel sangu.e esercita.no un azione irrritativa • sulle pareti vasali .i1 el rp onfo. Ed il Darier, quasi preciorrendo 11 11 do.ttri11a dell 'a nafilasisi~ notava in .p ro11osit.o che a lcl1T1e di qt1e .te sost.anze possono agir-e an..che se infinitan1ente dill1ite nel sangt1e, forse in relazione a disturbi ner. ~ vosi od .a cau se localì. Le condizioni nelle q11aJd più fre.ql1,e,ntem€nte si verifica l 'orti cariia1 co!I'lris p1ondo11·0 alle varietà ndte d e-ll'a1..a:fila.ssi. Le rause ester1ie (Jte l)Untu·re .cli alcunJ. insett'i, c.on1-e le pulci 1e i pi·docchi; alcuni anin1ali n1n.rini, co·m e le n1edu se e le atti11ie; le foglie delJ 'ortica, ec'C.) portan.o n~ll.a pelle una so,s t3il1.za ete·rogie11ea cl1·e determina il tSti11tom a orticaria. Si tratt.a di s11scettibilità special.e, cli tossicità di1ie tta. o di a11anJ1a.s8.i? Si cli·rebbe ·che c;iò sia dov u to ad azio1ne tos• Slica di1retta, e. n .o n a un ver-01 fen.omeno .aniafilattic.o, che di 1r eigoù1a dovire!bbe richire d·ere un perjodo di incubaziol1Je i:>rima di detern1inal"Si. l\tia -n on tutti i :so1g·getti .sono u gualme.n.te1 se•nlSibili, e no11 tutti reagisc-0n10 agli stessi st.imoli. I\n oltre èSSi possorio essere p1·eparati allo clioc anafila ttico .a lo.ro in.sap.u ta. La sien1sibìlità analfiLat.tica può esiseire ere-dj ta1ria. La pri111a inoculazio'l1'e deùla .so.stanza an1adì.Iattizzante vuò p~sc:;iaTe 1 i'D 0:S.SIEII'V ata. La reazione limit.arta .ouò esser dovt1ta ad ai1a-· fii.assi l·oca~e com ·ei è stato spe1r1menta1men te ' Art.bus e .clinican1en1t1e n e.Jle iniedi1nostrato ,da zioni dei ·sieri t er•a.peutici. . Inoltr.e le cause e:steir ne ·n-011 agiscono sempa,e -é iS-Oltainto n1eJ1,a stesSJa .sede d.eilla· inoieul1a;zdone, e ciò per la diffusiion1e· clel veleno. 8.n afilattic·o per le vie sa11gt1igne, e i1on ver vi~t riflessa co111e un temno si è riitenUJ1:10. S.e l 'i.ntrioduzio;ne id i sost.ai11Z1e a]bt1min 0Ì di .e te., rogene?, \tossiche o no, .p.l1ò provoca.ire qt1est.i fen.onre•n i , .gli at1.tori c1he ha11i11 Q ,5,t,11di•a.to· l'anafil.aissJ e lo tesso, Richet hann·ct -dimois traio che fenomen i identici pooso.n-0 esE1ere det eir1nin.ati ar1ch-e da sostanze 110n rulb11mi noid·ee, ·ner es., da e1'ol'u rro rt i c:·c di o, f 01rm ol o, f.e no 10 1
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Caitse inter1ie. - È pe.r le Vle dig.erenti che J>er lo più 11a origine l'orticaria, 1sd.a per l'ingiestione di m eidicame.n ti , o di speci1aJ1i a'~imeinti. Si compr.ende ·pertanto l'importanza delle dispepsie gastric:tie ed intestinali, dell 'insufficienza epatica, dei pàrass.iti intestinali. ·Le medesime. sosta1~e .albumiin1oidiee i.n trodotte p.e r le vile digerenti 1son 0 Tlio cive p.er alcuni, indifferenit i per alrtri o soltanto 1per ecicezri.one nocive. In condizio1n,i 11Jo1nm1ail i q11eiste sostanze ~01no 1iese inoffensive da profonde t1·asformazioni cbin1lcl1e. E s.se . di vientano i1oci'Ve secoindo Rich.e.t : • 1° QuaJ1do 1' asso1'birhento d·elle sost.anz.e 'albuminoicl ee è troppo r apido e qt1 i.ndi e.sse p.assan o in circol o se11z-a esse1re s ta.t e. tiasformiate (1Jer 1erosioni della muc.o,s1a., o per ecc·e sso di osta~1ze albÙminoi,d-ee assoirbitie ); ' 2° Qnando ,p~r alterazione de.i .su cchi ·dige. stivi, la 1digestion.e gastrica od iil.1teistin1alè non è r1o!l'.'male "e quindi l 'al:b umina .p uò e ss1e1re assorbita sieniz1a eiss.e:r tuaslfon11ata; 3° Q11ancl·o per azi·o·n e non i10,1111ale dei ,._iUccl1i di gestivi s i 11a prodl1z.ion·e di so1 t anze oapaci d·i cl eter1ninare i.o stato anafila ttic·o; 1: 0 P er l' e•sisten za ne1l sa11·g11e di c·e1·ti i1vdivi{lt1i cli spect a li sosta.nz1e tossogene, ·cl1~ combina.i1dosi coJl ' a11·tig~e11e •p ro(111cono l'an afi1as·s i; 5° Asse.nza di qt1eJ .cer to grado di irnm11. n.1tà ' clel .. a:ngH e che no.r mal1nente sii pro.cl t1ce p er il pasis ag,gio ·a l)itual.e d i pioc.ole qua111tit à di albu1ni11a. Per tal.e as e11za si J1a11no façiln1e11te gli accide11ti anafilattici. 1 I m edicame11ti agiscono 11-e,r sè ·ste.ssi o per distl11·bi clig'estivi che prepa.r a·n,o e det er111j11a.no l ' ortic.aria o l'an.afillassi i11 g en,e.r e. N·e·ll e 1rialattie i·1i/et ti1Je. (reum.·J·tism.o· n i·t.ic·O'lare acuto, difterite, n1alaria, setticemia) l 'orti- • caria in gener~ è liev.e' e cli b.r eve• c'LnQ~,ata . Nel!la malJaria è 1a.bbasta11za frequente e ,p uò es~.ere inte11s:a, e i:>uò \Te'rifJicarsi dl1rainte gli acce~1si febbrili o fra t1n accesso e l'altro . Abran1i e 'se11evet ha11110 di11i.ostrato · cl1e 11'ella i11alia ri1a., pochi mi.n uti prima d eil brirvido, in coincide11z,a · col .fer1omem·o a.ella sporu1lazione, si libe·PM'l.o nel sa11gue .clelle albumi11e ete1·og·enee, causa di un vero clioc anafilattico . Lo studi·o del1a b.atte1tio-a11a.filais·si, che è stata rirp.·r odDtta speTimentalmente da Ro seinau ed A11derson, apr'e' nu1ovi orizzon,ti i1 ella patog.en1esi dell' ortic<J 11.~i 1 a i1eJJe n1alR ttie i11•f ettive e toissi1n.f ettive. L 'o t~t icaria da causa tossica si ha tipica nella cisti da echinoco~co. È nota l 'orticaria da rot. tura o ~1 11ntura del1~. cisti; e così l'tC1rticruria sintomatica del.l1a ci :~;bi idatide si att.ribttlirSCe a parziali rottnTe ·s 9on.t ane·e della cisti eh-e p~111 et1ono i] ria.(:1$01·1>in1ento de-1 liquido. C1l1aulf1
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faro ha potuto provocar.re fe.i1ome11i ti!pici d'anafilassi ini~ttain<lo sperimentalmente il liql1ido · del1a ctsti idatide. N.e lla fì·s io-patol·ogia deg;li accide11ti anafilatti.ci h anno speci.a.1e im'portanza il sistf'rria nervoso ed il sistema vascolare sanguigno. Lo studii0 delle .alterazioni vascolairi è stato rivo·l to ·a lung«) 1 eisclt1sivam~nte al p0J.1fo: per gli uni si tr.atta\'a .d'una va:so-d.i.Iatazione parossistica d'ordine puir,am.ente m ecca1nica, pex altri cli una azione .t ossica icrritativa ·de1le p.areti vaisali. Nella seconda ipoit e·si 1 01r ticaria ve·n iva tolta d.al quadro classico delle angionevr.osi, e se n·e faceva un proc·etSSiO flogisti co. L a d·o ttrin,a ·deill '.anafila.-si ha 11orta to al.lo studio delle aJterazionl d.el simemia v·asoolare. Richet, Lassabliè're e \Vi1dal ha.n·no dimostirato che, oltr·e l ip·ot.ensione ge·n1era.Ime.n te const.atat'.l, si .riiscontna l eucQ1pen'iia seguìta da le·ncocitosi.. aJt.eflazion,i de.lla coiagulabilità ·del .sani'g-11.é, diminuzi.on,e degli en1atoblasti in ·c ircolo. A qt1esto quadro sintomati00 è stato dp.t.o il nome <li choc pe'Ptonico o anafilattico, di crisi emoclasica. Nella ge11·esi dehl'ol'ticaria è indi·scu·ssa l'im• portia nz·a .clei disturbi un1 orali- sanguigni al I.time delle moderne cog·n.izioni rs.cientifiche; m.a non i)er cruesio 8i può negare l 'az.i>0ne <lel sistema 11e1rvoso. Ri thet ~d alt1ri auto•ri hauno dimos1Tato cl1e i .s intomi de1ll' an.rufila,ss( s·i riferiscono essenzialmente ad un'in·tossicazi one ·a cuta. d el sis.tem.a n·eirvoso, che si ma11ifesta clalfipot.e111si.ome arter~iosa 1co11 prurito, urti1c3!rLa, a•g1li a.ccid·enti più ~ira,,i : cecità P·sichica coma ' ' morte. Il pru·r ito e l'·edema dielJe mL1cosè e della cute ·COl'rispo.!.!·d1o n·o cli solit o a foTme leggeTe di a11afi1assi. Pat ogen.t'Si. - L·ort.i Cctrin, (lt1nque, dev·esse• • re _considerata come l ' espressione di disturbi a l1afilat tic i di ' oli. to leg·ge1·i. Sembra essere prodotta clall"i11t.r.odnzion e p er Yie diverse i1ell'ol'gan1smo di •S01stu.nze e.terog·en·ee, fra Je quali 1e n1eglio conoscint.e son·o gli aJ·bt1mi-noidi. Sotto l'azion e cli crt1e-.:te sostanze, che i11 aJcu.11i oa si so110 state ·dimostrate n.el siero id i sa11gue e nelle 11ri11e, lP cellu·le delrorganirsn110 reagtscono con lltln speciale i ntensit à, ma tutte il'e1ati,·am.ente <tllo ste so mo<lo. i ha eh oc nervoso più o roE110 in te11so, c ri ~i emocla1Si ca, fen on1eni perjferici (fllnle il pru1ito. ortica1ia. ecle11la rlellJ.ie mt1rose, accompagnati o 11 0 da fencm1eni nervos i : disp11en, din rrea, n tl)11111int1ria ecc. S1)esso la l)ti111tl ill trocl t zion e delle so~ tia i1ze eteroge11ee ~eni:::ibilizzanti pa.~ sa inosservata. È òirnostrato r l1e la rarne C t"ll1da di cava.lJ.o,.sensihiliz1a e pre1larn l•n manife ta.zi..o11e di a.ccitle-nti nnnfilatti r i t1lln 1,.rin1n i11 iP1i one e.ii siero.
Qt1ant-0 atl meccanismo determinante i fe110meni a;nafilaptici vi son 0 l1a teoria chimic.a di Richet, la teori a bio'logica, la te<Yrja fi·sica-di B esredka ed altri. Secondo l A. , la teoria ohimica e 1a fisica p0.SSOT10 C·OilCiliiarsi tD•el ISe.llSO che la tossogenina di Richet .agiir ebbe dete.r minando la scissione o .l e 1~peciali modif1cazioni cleìi com .. plessi colloi.dali del siero. I .n;uiovi concetti patogenetici .dell'orticaria portano tm nuov·o indirizzo n ella t.e:nn'Oiia di questa deirmatosi, giaochè alla CTLra .p rotìl:attica e .si•n tomatica !fanno aiggi.ungere un tiratta.men.t-0 p atogenetico. / ' Qu.esto, ri.fe•r-.en·dosi atlla iprectirs posizion·e o idiosinoraisia, ten1de a modifi.ca·re lo is.tato 11morale dell'organismo od. aneih.e l e condizioni deJJ aoparato gastsr o . .enteri:co. Per cp1eiste .uJ1time, p. es., è nocessario il ·r ipos 0 delle funztoni. dig.e·r enti, la diet3J i~rica, la ct1ra .de.llla dispepsia gast.rica od inte1stinal1e; ma si d.eiVe f.aire di più. L 'anafillassi e l 'immuiilità non pa;te che a·b biaruo t1na patoge11iesi diffe.1·ente : Ri.chet 9ensa c·h e l'a11afilaissi spesso ieeli l'immunità e che ne ra1ppresenti forse il IJrimo stadto. I 1avo·ri di Besredka conoordan<> .con questo concetto: i fe11omeni da si.erto, talvolta mo lto graYi i1e.lle in1ezioni i.ntra.i~aohidee dei •Si·e·r i teraipe1tti1ci, posson-0 essier.e evitati previa iniezione di closi mini.mie cti siero 1per vi.~l 1sottocl1t1nea, en.doYenooa 10 rettal.e. Con lo istesso metodo si Tiesc·e 1a•d lln.. . munizza.re contr-0 .l'anrufilassi aLime.ntare e medicam-e ntosa. ' I nuovi con.e-etti su Il a p·at og·ene·si de.11' orticaria ·port.an10 d1m1q ne lo~~;icarn e11te acl t1na tieTapia nl1ova e pi.ù razionale. 1
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SABELLA~
Dott. ALESSAXDRO PF.XXISI chirurgo aiuto negli Ospedali di Roma.
Tr~piaoti
di tessuto adiposo a scopo chirurgico.
SOJ)!:à!..\ RIO: Tra.pia.nti ' di tessuto adipo:::o p ~r la tosmesi dei viso del seno. dello scroto - per cura delle ernie - nelle perdìte di sostanza durali e duro-ce rebrali con e senza. plasti ca ossea - per l'emostasi ù e~li or~ani parencbimato.si per l'obliterazione di cavità os ee '. nelle artroplasti che ed osteolisi - perivas ali, peritendinei e perinervei - nella colla.ssotera.pia polmonare (pleuro-pnenmolisi) e l·avità toraciche.
Qnesti ar~omenti sono trattati in s ingoli capitoli con l'esposizione d i tutto quanto fin'ora ~ stato fatto clinicamente e sperimentA.ltnente in que~to in1portante ra.mo della. chirur· gia plastica. mettendolo n. paragone con altre plastiche adoperate e dandone la te<..'llica generale e :ipeciale. Il lavon.> è corredato da n urne rose ossen-ationi ( lin ic·he orif.?ina li e da u• an1pio s tudio ::.perimentalo su questi trapianti a ::.copo ehirurgico e su l destino in ~no ai tessuti oi;piti. Un volume in... !?rande ùi png. 408 <."C.' tl 16 fiJZure ori2iuali in fot-0tipi n e tricrou1ia tn "i tavole e altre i flgur~ nel 0
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testo L. 40. Per i nostri Abbooa,ti -,oll! L. 30.75 fnuH·o di porto e racl'r>m an•lu'o.
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SEZIONE PRATI CA
~CCftDEMIE,
SOtlETA MEDICHE,
tON~ESSI.
Società Lombarda idi Scienze. mediche e biologiche in l\1lilano. ' .'!edu.ta del 28 maggio J920. I>re~i<len7.a
del profeesol' Dr.:voTo.
Della sierodiagnosi nella dissenteria bacillare.
c.
Dal <.:omplesso delle sue tice 1·-.che l'O. non può attribuire valore pratic-o a lla . ·ieroagglutinazi-0ne per la diagnosi di natura di 1•na forma dissenterica, sia perchè le agglutini.ne compaiono di oolito parecchi giorni dopo l'inizio della dissente1·ia, qt1ando l'esame coltura Je ·clovrebbe già aver identificato il germe, sia pel'chè esse possono far difetto o man care del tutto, s ia pure temporaneamente, in una forma tipica {li <lissenteria b;.t cillare . La sie roreazione doYrà ~~sere eseg11ita con numerosi stipiti di bb. disoonterict e su cam1)ioni di sieri prelevati ripetutamente COn inter-YalJi di pochi giorni qualora le prime reazioni fosRero nega tive. Nei convalesc:Pntj rli d. b. le agglnti.pine possono persistere nel siero per a lct1ni mesi ; in via orçlina ria esse si tro-ya no ancora 1-2 n1esi :dopo l'~ ttacco dissenteric-o. In moltissimi sieri esaminati, appartenenti a sol·<la ti <li :\Iucecl-0nia (dissenterici i n atto, conva1eE-ice11ti. '·erchi enteropn ti ci), si trovaron~ anche agglutinine secondarie per i bb. del g·rt1ppo tifo·1)nratifi, r a ra 1nente attribuibili solo -alle vaccinazioni a11ti1Jfìche profilattiche. . VALLARDI .
rujucia a deterge rsi e l'ir><>pion accenna a ~C'(flllJ 1 a 1·ire, se prima esisteva anniento di t(!D5iou~ oculare, questa tende a farsi normale ed i midriatici in generale non hanno più il poter~ èti H u1nei1ta rlu o l'aumentano meno facilment<?. 111 qnesto 8eco11do periodo è quindi consigliabile l'uso dei inidriatici, perchè servono a ·decong~8tionar~ l'iritle e a diminuire il numero e · la gravità delle a(lerenze posteriori .
Sopra trenta casi operati per litiasi biliare. ,
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Del morbo di Gaucher
C. L. R usoA. -
I /O . clescriYe c'on an1pia ciu-
-cumentazione di preparati i$tologici un caso per8-0nale, · l'igun ida11te un bambino di 11 inesj. Yent1to a 1norte nella Clinica Pediatrica cli i\Iilau~: in esso egl i ha pott1to dimostra re la presenza della ~ ra tte ristica cellula ga ucheriana oltrechè ne lla milza nelle linfoglanduld e nel midollo 8~~o, ' anche nel timo e nei follicoli solitari dell'inte:tino. tluesti reperti affatto nuovi portano una i1lteriore conferma a lla sistematizzazione della forn1a morbo~a, ln. •qunle, se ha nella ~ple1J11n1 egalia il sinto1no clinico più at>pariscente, deve con~iderarsi oramai come t1na n1a la ttia d~ tutto l·a p parato e1noliufopojetico.
.Midriatici e miotici nella cura del cherato-ipopion. I.J . MoNESI. - · Negli occhi di individui non gj-0Yani affetti da chera to-ipopio11, nel veeiod1) d i sviluppo rlel processo morboso, esiste spe~::;<) 1111 certo grado di i~rtensione oculare o la iis1J0.;;izione a prodt1rsi se si instillano inidria tici. L',iperten.sione è un elemento sfavorevole alla gua-rigione de l cherato-ipor>ion, perchè diminui~ce la resistenza della cor11ea. Qt1indi l'atropina ~<1 i midriatici in generale sono sconsigl iab~ li durantP q11esto peri-Odo. I miotici sono pure du ~consi·· gliarsi perchè aume11tflno il n11mero e 1'enti ti:i. d<.'.'1 le sinechie pupillari dell'iride e quinpi I postt1mi g1:-avi. Nel periodo di régressione del J•rocei;SO infiamma torio, qua ilà-0 l'ulcera si è a rr!~:-·rt"n ln e eo-
B. R oss1. -
Riguarda l'esperienza personale <1e11'0. s11ll 'a rgon1ento. In quattro ca si vt•11ne vratica ~'1 la colecistotomia, in quindici la <:<-1leci~tec tomia, in undici la ·colecistectomia venne associata al clrenaggio delle vie biliari profo1Hle. f./0. espone le ragio11i cl1e lo l1a nno guidato ltP1Fa1)pliC<17iione dei different i metodi e111·a ti vi. J,. J> t~1'7fI .
Società JKedieo-Chirurgiea di Pavia. Secl u ta clc l 25 gi11µ1io 1920.
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Sopra i' disturbi sensitivi e motori della mano nelle lesioni della zona ro landica consecutive a ferite d'arma da fuoco. L'O. riferisce una serie di casi iute• rcssanti di postun1i :di antica data di ferite d'arma <la fu oco a lle 1·egio11i parietali con lesione limitata cìCllla 7A)na rola ndica . Trattasi di peculiari disturbi se11sitivi e n1otori della mano localizzati .alla 1uetà cubitale o alla Jnetà radiale. i quali rappre:-;entano i soli reliq11ati di un defiC'it nervoso i n18ALA
G. -
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1>ortflmte.
delle sue osservazioni, si i11tl'a ttiene tra l'altro in n1odo particolare st1lla , so1nigl ianza tra la topografia periferica corrispond~nte a i centri corticali e quella che corrisponde :1i 1H?rYi periferici e di scn te sul rapporto di vicinfl nza che sen1bra esistere fra i territori cortie<ì.li 1:Uotori di una certa regione ed i territori sensitivi tl.t' lln stessa region e. J, ·o. presenta nn1uer-0si .scl1emi e fotografie. I~ 'O.
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propo~ito
Osservazioni e considerazioni sulla cosiddetta ence• falite letargica con particolare riguardo ad alcun i postumi. '
..A. ~ ~-' L' .G. -
Gli 00. continuallldo le loro osserY<t zio11i clinie;l1e sulla così detta encefH lite letargi<:tl, s i occu pa110 in questa seconda 11ota in modo speciale di :1lc11ni postumi di indubbia natura funzionale, 00n1e pure di alcuni distt1rbi 1>sichici. ~i intrattengono poi particolarmelnte circa lo st1to cli vr ofonda. sonnole117.Al diurna, conttastanie co11 llllO stato d'insonnia e notevole irl'e, quietezza notturna , ris contrata iin alcuni c~si . in c·ui detto quadro si11tomatologico .dura da parecC'hi mesi. GASBARRIXI
·Un caso di polmonite con sindtome encefalitica a tipo mioclonico. P. - I..'O. comunica t111 caso di polmoni~ c·on sintomi di e11c-efalite (sonno~nzu, discinesie BIKOA
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.... (ANNO XXVII, FASC. 38J
IL POLICLINICO \
dei mu scoli oculari, clonie degli addominali, del riettor<ile, dei cremasterici, ecc.). • Ciò che caratterizza il caso è l'e,idente paralltl1ismo delle manifesta1joni encefalitiche con quelle della _polmoni te, essendo le prime in orte con l'insediarsi clel processo pnet1monico e sco1pparse s11bit<> (lo.p o la risoluzione dello tesso. r~'O. ne trae a1·gomento l)er amn1ettere che si ~ia trattato di u11 processo morboso t1nico con mauife~tazioni varie, settico o tossicoemicl1e, a ca- · l'ico di diversi organi. Senza discu tere le tesi op110 ·te della idelntità o . non del vi rus encefalitico con quello llel'l 'influenza, 1'0. ritiene che f>ntrambe le ipotesi, quella di un pr-0cesso influenzale con 1<.)ca lizzazioni o risentimento tossico dcl sistema nervoso, e quella di una infezione a tipo encefalitico con lorn lizzazioni extra-11eryo. e, IJOSsono . piegare il complesso quadro clfuico. Non s i ritien~ però at1t()rizzato, a llo stato attuale del1e 11ostre conosce11ze e dato l'esito negativo delle ric·~rche eseguite, a propendere per l'una pit1ttosto c·he per l'altra.
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Ricerche sperimentali sull'ittero locale. ~OH~IAl'\I
L'O. riferisce i tisultati ottenuti overàndo st1 cani ni quali era stato inoculato san~ue nel cellt1lal'e sottocutaneo o in peTitolneo, dpe1·n ti parte co11 fistola biliare parte con fistola di Eck . onfro11ta11ùo i dati osservati nei Yarii periodi tra . i c:ani non operati d i fistola di Eck e quelli 01,erati'. di anastoinosi termino-laterale della venil 11orta. colla Yena cava, con consecutiva cl1iusura ciell'arteria epatica fatta a varii periodi nei diversi c~•ni, ritiene che si debba esclt1dere la posRibilità cli t1na biligenesi loc..1le e che le · manife~tazioni locHli e generali osservate siano ·dovute alla trasforn1uzione ·i 11 bilirubirut clell'emoglo.bill<'l. i11troùotta J">er opera del fegato (JJleiocromia bilial'c, nrobilint1l'ia, coluria) 1 poichè tali manifeF:taZioni i1011 si osservano, cessano o regrediscono col1n esclt1siotne del circolo epatico (fistola <li Ecl<: ~ leg;atnrn del l '~rteria epatica). C. -
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Sulla patogenesi dell'ittero emolitico. ('. - In seguito a iniezioni r ipetute di emoglobina, 1'0. dice cli aYer proYocato in cani, oltre i feno111eni generali del! 'ittero emolitico, a 1terazioni nel fegato a carico delle più fini vie biliari, le quali :;;i mostrano dilatare a tratti e in alcu11i pnnti circondate da bile fuoriuscita. ~011 a ve11<10 osservato a lterazidni a cn r ico del i:>are11c•l1in1a e <lei vasi epatici, nè fagocitosi nelle cellul<~ (li Knffer, 1'0. ritiene ciò dovuto a l fatto che egli non iniettò sostanze che cljstrussero i globuli l'ossi nt,)l circolo dell'animale. J>pr que ti fatti sostiene che anche i1el1 'ittero <>111Qllti<.•o il fH ttore ta si l1a una parte notevole pt>r il 11n, saggio in circolo della bile e fa rile,·are ;I JlCOl'H C'OIDe il teRSlltO Rplenico del fegato ncm "Y~1H.l<J })re. o 1>n rte a ttiYa non può essere consi(l~.>rn to C=<l1ne eJ~111ento inòi~nsa bile per la bili~ORM.\~I
gt•n
~i.
•.\. GASB.\RRl~I.
Società Medica di l\lodena. Seditta àel 1. (liugur; )920 .
Contributo allo studio della tossicologi~ del tellurio. L UZZATO e lJEVI •.\.NCEI.A. - r . -e ricerche eseguite dall'O. hanno dimostrato che, in acco1·do -con quanto era stato precedenremente sosrent1to da R . I_Juz~a t~o, i l tellnrito sodico è t1no ·<lei l)if1 potenti ,·eleni emoli tici . l .1e lesioni n1icros<::ouiche degli or· g.n ni, in seguito ad· a vvelename11to per / tellt1r iti, sono secondarie a ll'anemia intensa che si man.ife• sta neg·li animali, a ll'emoglobinuria, ecc. ~'.la lesioni organiche profonde non si risco11trano. Nell'avvelenamento per tellutiti l'O. non artiYò a mettere in evidenza nè urobilina nè urol>ilinogeno nelle urine, segno cl1e il fegato ft1nzione:1 bene. Con ciò sta in armonia il l'epel'to istologic<tche mette i n evi<lenza ben scarse lesioni in que.·tt organo~ L'O. rir·l1ia111a pure l'attenzio11e sulrn~ senza dell'itterizia nell'av,·elenargento da telluriti . SI}.fONINI. Domanda se abbia fatto Ticercbe sulle condizioni fisiopatologiche eYentuali della milza, la qt1ale in alct1ne anemie sperimentali, secondo Snapper, avreb,Pe clim0Fit1·ato di partecipal'e n l lJrocesso e<:l a lla formazione dell 'ittèro. · Il prof. Luz7-<'l to, J)er la LeYi, dice di non <l Yer con1pit1to simili indagini.
Dei reperti batterioscopici nel penflgo cronico. Dott. E. VALLIS~IERI (aiuto di Clinica dermopnt ie:'l) . -,. 'L 'O. ritro,ra sul ca(lavere di una pentigora il germe descritto <la l Rndnelli nel penfigo cronico, confermato dal Papini, dal Ciappelli, dal '1,ommasi : identifica tn.Je 111icroorganismo per una varietà di Prote1ts vulgaris d i Hauser. Riperendo le ricerche batteriologiche sopra una ::;e;ri~ . di Cè1da ,~e 1·i venuti all'autopsia i11 s~guito ad affezioni diverse dal l)enfigo, ottiene in ct1ltura pura dn uno di questi , che presentaYa piagl1e da decubito,. lo stesso Proterzts. Prospettando l'eziologia d i questo germe nel peufigo cronico, ne pone in dubbio il valore, dopo averd.i mostrata la non risp-011<le11zn del micoorganismoai JJ0Stl11:'1ti cli Koc11. ControJla le esperienze sugli animali e le ricerche 1mn1unitarie. riportando le f'rime a lla teoria tossico-infettiva del Proteus, conferma11<lo la inco::; tan7~, la scarsezza e la manc:auza delìe seconde, che se presenti dànno solmnt1} reazioni atipiC'l1e e non di grt1pr>0, eosì come è nppnn11aggio del Proteus vulgaris. ;
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Contributo allo studio degli emoconi nel sangue di neonati.
Dott./F. ZraoRDI (aiuto di Clinica pediatrica}. Con l'uso dell'ultra 111icroscopio sono visibili nel sangue a fresco, dei corpiccioli inobili. splendenti detti emoconi, o polYere snnguignn, già ric-erc.lti e studia ti da mo 1ti a ll tori in svn 1•ia te eonclizioni <> 1u a la ttie. I . 'O .. i è })l'efi~~o lo ~tu elio dei ueona ti - anc:lh~ 5'}1erin1ent:a.ln1ente i1ei conigli giovanissimi - quanÙ<> cioè gli elementi 1llorfologici <lel . nngue hanno ~rnuùe integrità e \1ta1iti1 Xe os~ervò così. n~ :'i(ltlle .1 1ni1·indi extraglobulH ri, u~i primi -10 g'ior-
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[_.\NNO X X\~ rr, F ASC.
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SEZIONE PRATICA
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ni d i vita,· degli e len1e11ti intraglobu lari in taluni g1obt1li rossi. • Crede ch e la ·101·0 i1atu r a, pur essen do p revale n tementé graRsa, iio11 I)OSSa r1e1}pnre in q uest'età, vensarsi unican1ente ta le, oltre <:he J:>er le d ifferenti colorazioni che asSt1mono alle color<izioni vi• tàli, anche per i loro differenti caratteri 1uorfologici dì rinfrangenza e di dime11~ioni.
Sopra le slnftsi pleuriche nell'infanzia. Dott. ~I. BERGA1'!INI (as~stente della Clinica pediatrica). - I~ ·o. tratta cliffuS<'1ll1e11te, in comunicazione preventiva,· della gra\ità e ùelh:t frequenza della sinfisi pleu1ica nejl'infauzia. Sul reperto anatoruo-patologico di 20 c:asi e ~Ol)l'a l'esame clinico di ' osservazioni, rico11osce i ·a lto Yalore che la radiologia e le sistematiche mi&u1·ilzioni del torace l)OSSOno aJ)portare a lla diag110~ di quésta malattia, . di c:ni. infine, discute i Vilrii mezzi e 111etodi di cura finora proposti. Prendono la parola Silvestri, Biancheri e _Simonini, questi l)er rispondere agli altri che le differenze che si risco11tr}lllO nella sintoma.tologia ed all'esame clinico dei bambi11i affetti da ·sinfisi so110 quelli in 1'<1Pl}Orto ac.1 una m::lggior frequenza della mala.lttia, alle speciali con(lir.ioni dell 'età. ·tessa, del torace e (lell'nilI'ara to respira torio e circolatorio.
Sopra alcuni casi di paralisi post-difteriche. Dott. AL~!.\ SAC'OHE'I'TO ( àSsisten te ulla C~linica pediatricn). '- EJspone i c·asi osserYnti nella Clinjca pediatrie.a cli ì\iioclena, illustrandoli dal lato clinico ed a11cl1e aua touto-1)a tologico J)er quelli che ebbero esi-to letale. Termina ricordando <;ome in u11 ~.'.l.SO la guarigione Regt1ì rar)ièLl. a fenomeni an<.liila ttici im1){)nenti, seguì ti <1<;1 u11 'ultima iniezio11e <li siero, fatta a flistanza cli 13 g'iorni dalla precedente, e dice che ·tale esito i1on ·c orriS}X>nde-· rebb~ con qua nt-o ~~11~rtt ln1e11te si am1nette in si. n1ili circostanz~.
Contributo allo studio dell'encefaloeele congenito.
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Prof. R. SIMONISI (direttore della Clinica p~ tlia trica). - Espoi-;te le tliYerse forme che ·d i que~ta anon1alia cli sviJuv1>0 si os. e1·ya110 nell 'infa11zia, e discusso il mec:canis1no di fol'n1a zione e In pntogen esi , i :o. espone i caro caduti sotto la su a oss()r vazione, ti·vortanùone fotografie, l'J:tdiogr a fie, e<.1 il reperto anato1uo-patt>l0gico. D imostra che in 11n suo caso trattaYasi di iueni11gocele semplice, · • <li .c11i molti nega ,.,1 uo l 'esistenza. Tratta infine dei Yarii metod1 d i cura prOJ)OSti , e degli esiti ottenuti <lai d-iYPI'Si '<.:llil'lll'glli ~ ' !)rende la parohl il prof. Rizzatti , per r ingr a%in te l 'O. per avér r icordata anche la s u a t e oria in proposi to, teo1ia cl1e si promette di poter cor robora re con i1uo,·e osservazioni e studi.
Un trattato di pediatria. I>rof. R. SIMONl!\I (direttore della Clinica l>f><lia trica e docen te d i Stori.a (lella ~Iedicina) . Nella i1ostra Bibliot~ca Esten se, troYnsi un rari s~in1<> libro cc I saac ?vJedi cinà n, nel q ttà le, fra g li ' <lltl'i ~i comvreucle il cc T~ibel1 llS <le af'grotndin ibu.
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infa n tiùm >) ùe l dott. Paolo Bagellèlrdo da F iume, {l oc·e11te d i Niedicin a 1Jell' Università di I>adova :fino!ln l 1488. Il trattc1t o- co1npl'en de 22 capitoli , sopra le })rime cure . del neonato> sopr.q 1 '~1Jl-.1 ttamento ~ :lnche su ·molte forme morbose del bambino; ed è-p rezioso non tant(> per sè stesso, quanto per la~ conoscenza ch e sulle malattie dei bambini e relat iYe Cl1re aveva110 g li scrit~ori precedenti e cioè t ni.ecliei clellfl HC11oln araba· sopratutto. R . SIMONCINI. 1 _ _ __
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Società fra· i Cultori di S.cienze mediche e naturali in Cagliari.
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Seduta del 25 111aggio' 1920 Presidenza A. PEl>ERE.
Polioencefalite epidemica (mesoencefalite letargica) ed encefalite influenzale (con dimostrazione di preparati). ~.\..
PEPERE. - St1 la base di osservazioni pro_pTie I' O. confronta i reperti aua torno1)a tologici e istologici clell31 polioencefali te epide~ica con le var1eforme encefalitiche e meningo-encefalitichei che . r ieortono più o rne110 e.lit freqt1eute, col diverso g·e- . 11io epidemico, nell' inflt1enza (encefaliti emorragicl1e, e 'SUdati'7e, ecc.) pel' rilevarne le sostan. zinli c1iYersità di localizu1zione e cli struttura e 11~1 tura (lelle alterazioni : ed n strae11d-0 da criteri i eviderniologici (i cui l'isultèlti -vanno anc~a meg;lio Yaglia ti e da criteri batteriologici (affatto.immatt11·i ), l'i'snle , a i quadri a 11atom-0-clinici comvles~iYi e alle sindro1ni nervose che ~'nccompagnn ' 110 nelle due infézidni e sui dati <li fatto anato' . 111ici llimostrn ti Psprin1e il su-0 convi11cirnento cheln JJolioencefa li te epide1ni<:!a è forma morbosa carn tterizza ta da t1n J)roces~o flogistico particolare, a ~ ecle specific~1 (sostanza grigia : encefali te pare11chima tosa) provocata da t1 n Yirus con cl1iaru e . 0ost~1 11te elettiYiti:t per que lla sede steSHil. (sul t•i po forse :di' quello <lelln poliomielite Rnteriore epicl.)' e i11 :ilcu11 rapvo1·to causale con J1i11f{l7.iofne influenZil le. l<-> cui frequenti l oral izznzioni, di ~lito se<:011c1Hrie . llel si~te111a Ùer\'OSO centrale riSPolldOilO a caratteri loca l i~tici e an:itomo·p atologici affattodiV'ersi da quelli cl1e sono costanti e immancabili . d(::lla vol ioen cefalite epidemica (precessi essudat i vi , lJroduttiYi, en1·o rr agiei, pe1·ivascolari , venosi;. J)r-Ocessi ùegene.r a tivo..f.lecrotici cellu lari) . . JloERI. G. ' - R ileya C:he sul l ~argomento Yi è t u t-· tol'<l in · clinic.:a molta i11certezza. . Durante l'ultima epicle1uia influenzttle si sono se~nal<tti casi nume1·o~i ~ (l iYersi cl1e Ri 110110 collegati cò11 tale epid en1itt : ta li i ea si cli l)Oli11eurite, cli ~)Oliomielite Hnterio re acuta, di paralisi b ulbare acuta o me~t·ncefalite, tntli. <:;1si c:l1e IJ<o.~souo r iferirsi acl u11'affezi(.-t1e ·ùel ueuro11e n1otore s1>inaJe: tillorn la sin tomatologia (spaSllJj , co11trattu re, forme corei~ c:he, e<'c.), 11a i11ùiziato jl neurone iuotore .cerebrn l~ ricorda11do la polioen cefalite di Strtimpell. 1/0. 1·iti(:'ne C'he ·'1e osserYazioni di Peper~ sulln ('llef>fa lite letarg·ita i:>Ossano contribuire all'unifi. ·c-~17.io ne <:1nnto111ic:n (li q11ef:ito c<l})itolo, perciò egli l'ileva che nell'e11cefalite letargica le a lterazioni nn:1tn1niC'hf> 11i..1n'n o c:1rntt{lri più flogi~tici che· to~-I
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CL POLJCLI!l\I CO '
la luculizza~ione di tali lesioni è sisten1iglianti, 11on J)Uò ancora parla1·si di una unifica• matica, che le le-sioni s tesse ricorda no la Poliomiezione di queste f orme di fronte a quelle infiuen• Jite anteriol'e acuta e, cl1e talora addirittura la zali: la distinzione cc.\n queste, secondo l'O., va lesione Si. estende ,·a alle corna grigie del midollo mantenuta già fin d ·ora netta e precisa, ma per s pinale a lto: Sen1bl'a a ll'O. cl1e le va i·ie f orme di e ventua li altri p iù intimi raggruppamenti occorre• ..:affezion i sopr a ricordatè possano ap1,unto ragr·à rag·giu:qgere più solide conoscenze etiologicl1e. ,grnpparsi intorno a lla J)oliomielite <.lntel'ior e acnSulla derivazione delle piastrine. tà, la qua le, nei bambini soprah1tto, può esten"lerS'i talora ai ne rvi (neuro11iti), }Jiù spesso al I>ERROXCITO A. - I/O., · de.piastrinando per quanto l>nlbo o nl mesencefalo o talora anche alla oortecè possibile il sanglle ili animali normali e di ani'(·ia cerebrale, e il rav1·icinamen to è tanto mali sm.ilzati e praticando Sl1ccessivamente :linie, più ginzioni di pi1:odina ha constatato che in siffatte con~tificato in quanto che sembra che tra la polio-. 1nielite a nteriore acuta dei bambini e quella dedizioni non si produ~ più la piastrinosi. :gli ad ulti non Yi sia differenza . Si tratterebbe Le cellule gig·anti del midollo in siffatte condi'tJ Uincli anche q11ì di un'affezioh1e _acuta, infettiva, zioni non presentano che in via a ssolutamebte ec~·isten1atica cl1e attacca in ' a ria estensione a se- · cezionale figure simili a quelle descritte da Wright 1.·ondn dei casi, la via cortico-spinale motoria. e dagli altri osserva to1i che hanno sostenuto la sua Questo concetto che portPrebbe c-1d un riordinadottrina. Questi risulta ti includono un argomento -inento ana tomic-0 dell'argo1n~nto sarebbe ill11s tra to cl valore fonda mentale contro la dottrina dell'ori-<la lle 1·icercbe di Pepere. J>ii'1 difficile riesce stabigine de lle piastrihe, da elementi de lla milza, e del iire nuche t111a t111i.ficn7.ione etiologica di <J:uesto midollo osseo in genere e delle cellule giganti ln <·apitolo, a rue1no che si. ,-olesse pensare al virus specie, aJimeno p·er quanto riguarda le piastrinosi clella poliomielite anteriore aeu ta (dei bambini e alle quali si riferiscono 1 principali reperti su cui lX>ggia la dottrina di Wrigl1t . a.egli irdnlti) anch e per questi ca si . ~ (-}AL DI F. Il J)I'esentn r si dell'encefn ljte eoideSqgli effetti immediati e tardivi dei gas asfis:mie:'l con note sen1pr e più evidenti di l111a mnlatti~=t sianti e lo~o importanza nella medicina socfale, ·iste111<1 tizza ta è una proYn di molto valore per una forense e militare (con dimostrazione di prepa. distinzione. inflnenza infatti è sempre cara tterizr a ti i~tologi ci). -,1,a ta, in tt1tte le sue. ma:nifestazioni , dà 11n 11oteB usr Nco A . - 1° I q11adri tossic:ologici &1)erime11. ,-ole ~li1norfì.smo, ed ancl1e q11ando s i tratta d i lo'(·al izznzioni nel sistema ne r,roso, si a ssiste alle più tali danno aspetti sovrapponibili a quelli provocati nell'uomo dai «gas di gue rra ». 20 Con l'esa111e isto·d iverse sinton1:-t tolog.ie che vanno dalla nevrite allog·ico essi P<>Ssono con ~iet1rezza ascriversi au·al a radicolite, cl alla mielite o meningomielitf\ a ll :en.;1,ionè di emanazioni Yelenose irresi>irabili e pos-<.·efa lite e special mente a lla meningoencefalite, sen. 0110 differenzia r i:>i ·dalle a Iterazioni prodotte da ·za dire cl1e .p er la stessa co,m pr omissione e ncefa processj acuti bronco-pol111onari. 3° Col semplice - Jìea i focolai soglio\no essere Yariabilissimi. e danr<.'I.>erto istologico difI:ìcihnente si arriva a ll'inòivi110 luogo :1 fenon1eni ugt1almC'nte svn ria ti e mutecluazione dell'agente tossico ; m a, dal punto di vi, ·oli. Nell'encefalite <.:piden1ica . iuYece. c:o1ne nc·L·enn.a - • r-;ta fisiopatol?gico, l e sostanze su cui ha fermato J ·attenzione possono distin·~ruersi in dive rsi gruppi : Ya anch<> il lloeri, l'i r1fezi·one p r e<lilige il nellrone ·motorio superiore, ~ dimostra q11indi una maggio-. o) gruppo di veleni ad nzione emolitica..eden1atizzante (Acido cianiòrieo) ; b) grupPo ad azione conl'e analogia con la mala ttin. di H eine-:Vledin: g·cstiva e<"1en1atizzante (Cloro-Bromo): e) gruppo ::;ò C' inccmtriamo così nell 'u~'l forma e nell 'altrn ;lzione c:ong·e..;tiYa-desqlu1u1ativa-essnclativa (Fosge-con fenomenolog:i.a sistema tizzn t<1 a carico d el neu...., I . 11e, Cloropicrina, Acroleina) ; d) grupPo ad azione Tone superiore e nel complesso della sosta nza gri-gìa er1ccf<1lica: oncl é le lesio11i ana tomjche r.iscon-, J)iù lentn, (·nfi:semn togena (Clol'uro di cromile, tra te òa Pe~re co11eordano con alcuni r ilieYi di · ()lèulll). C,on q u e~t:'l clnssazione intende stabilire clei cn ta ttf\ri fonc1a1ue11tali e non linee divisorie i ndole clinica possono A 'ndiriz1..are l "i11dagine dins~olu t~ . g·ic1rchè è co11vinto che iuodificando le --.terin1ina trice n11che 11ei rigun rcli clell 'etiolo~ia. che cliluizioni, il teruf)() cl i esposizione, ecc., possa il Timane auco 1·•l su b judice . L~l rntterP ol'd i1u1 ri a 111Pnt e I>ii1 IH·onunciato essere r1:r1:n1<; A. - I g-iil <lescrjtti caratteri ana tornici, (' \)nfn~o o 1nascherato cla impronte più appari,-nrii p<>r ubienzione e per nuturn. dei processi encenti. "\:efalitiei influenzali spiegano facilmente In grande ~n 1;1 guida di preparati istologici dimostra tipi • ~liYer~iti1 c1Plle Rin<.lron1i ne1\o e che i ' 'erificano di Ie~ioni visc-erali ac11te f' tardiYe Jlrodotte dni nell'influenza. c1i fro 11te n quelli s\steu1ntici che µ'.<l~. • • I. ·11e(·on1f)Rgnn no la l)()li-Oen<'efalite epidernica il cui "t·arattere pecnl intc, con1e osse1,·nno Boeri e Galòi, Preghiamo I nostri lettori dall'astenersi di richiedere netta io qt1ello di eol1lire il neuron(_'.) 111otorio centrale, e « Posta degli abbonati » notizie bibliografiche . 11 nostro giornale ha una rubrica « Cenni bibliografici 1 In cui 1n1<> <\g-ginuger~i. in linea !'inbordiunta. uncl1e qt1ello sull e opere più modern e e più importanti al richiama l'atten-perif~rico I">er 10<.11 l lz7..nzioni spinfi li. Dal che risolzione del lettori. t3110 iu realtà a11alogie 0on la f)()liomielite acuta inoltre nell'indice di ogni annata, redatto con estrema diii· genza, ai può facilmente ritrovare la indicazione degli articoli ~tnt riorp (.l ri~pptt i,·alllehtt> ('rfl rnnalog-n J•01i 0€11più recenti, dei maestri più autorevoli. {'èfa lite :tvut.1 e~trli.ln pe ll) g-iit JH'<l~H:'tta t<' tl;1 qna 1S1 fa pure viva preghiera di non domandare giudizi e su ca•i particolari »: n essun diagno1tico, nenun oonslgllo terapeutico '(·ht'l1 ri<.·~r<.-.1 torp. lU•\ nppng-nn Ì<' cl:i. altri : J>t>rò :.1npuò razionct1mente esser6 fornito a distanza, 1enza la visione 1Ch<' iu prP~">HZ:t di qllnllri a11Htn1no-c·liui«i ninlt·n ~o del malato. ~1<:1 ,
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[ANNO XXVII, FASC. 3 3)
SEZIOì'.'iE
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APPUNTI DI MEDIO IN A PRA'l ICA. 1
SEMEIOTICA.
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la poi si può aprir-e o nor1, od iniettarsi secon-
dariamente : ne risulta una pigmen tazio.11.è'. od La cutireazione nella sifilide. una cioaitriic.e. ,/ " e) For1nct torp· i d<.t. Il punto d 'iniezion.e .si A11alo1game1n te aJl·a cutiireazione ·d} Pi·rq·u€ t, scol-ora r·apidrurn.ente, laisciando credere à reanel la. tt1ber.co~osi, No1g1u·cl1i, pratica 1a outir:eazione. n·e gativa, invece 2-3 settima:nie dopo si zione i1ella sifilide con la luétina. srv~lu1ppa Il.a form·a1 :p1apu.10tsa o pust olosa. E 1piutQuP.S:ta si prepar.a da una coltura in anaeror. .. hiosi di spiro'chete: -co·] raschi·amento di un'ul- · tosto rara ed è far.se connessa con le 1diff,e.:renti luet ine u sate, o co'l mod.o co:n c ui son o state cera sifilitica o di un testicolo di coniglio,. inoconservate. <!ulato .con sifilide, si insemenza o l ' agar-ascite, Sig'ni'fìcato. - Nella sifilide prima ria, la ~cu-Oppure un pez.z o d i 1plaoenta o di rene ·di cot 1Teazione è l)Ositiva nel 33 ~~ : i11 t aJ caso la . nigilio, che si copre l)Oii con aga.r liquido o con olio id i v~elin a . Il fr a mmento di yes~uto o di· r eazione dt Wassermann, sebbene non tanto precoce, dà u na m aggio.r p ercentuale di r isuJ- · terre·n-0 d1 co.ltt1ra., Sll cu i d opo un certo tern'Po, si sviluppa.no le colonie, .si mette in tin re1ci- tati pooiti ,·i. Nella · sifilide secondaria il n1umepien te con parecchi pezzi di porcellana e si agita ro d.elle cutireaziioni pooitive arriva ~l 47 %, quell.e negative si osr~ ervan.o particol arm ente pe.r di·,·erise ore : dopo di ·ch e all·a· m iscela S1pe-ssa negli individui .non 1sottoposti a tr attamen,t o. Clhe n e ri1s•u 1lta ~ii agig,i un1g)e un1a ceTta q.u.a·n tità As s a i ,11tile è l a cutireazion.e nella 1smlide tercli terre110 di col tura li quid-0, per otten e1;e una zi ari.a (79 % po sitiv.a) e specialmente nelle foremu1s i on.e lim,p i ct.~t, ch e .si tiene a b :?1gnomarrd.a .a 60° ,p er trenta mililltti, aggi11Jllig endo poi 0.5 % me Jntich~ :e latenti in c11i la ·r eazio n.e d i "'' as.se rmann è spesso n·egativa; la stessa osserva,.. di triciresolo. · zi-0ine può farsi p er l ' e,redosffilfil de. Nella sifilide · La 1netinn, ·p .reiparata ,d·a Nogu.chi è po1livalente, l)rovenen do cla un m iscuglio d i diver si nervosa (60 % di 1ri.s111lt.ati positivi) e s1)ecia1lceppi di sipirochete. Va conservat a in frig·o-rife- rnente nelliLe .f orim·e m ,eni1111gee forni1.f:1ce i'ncliC'azi oni meno si cure ch e l a ' ''assermann ; nelle forrnff ro ed è <li una pr·epa ra1zione molto del icata. viscerali ruvreb1b e invece g1·an. ,•aJore .seco1nd10 Si i)ratica 1 intrade-rmoreazion.e·(d·o.no aver di• Nog11 ch i; l ' ass~rzion e è però-.....c ontraid1detta da . luito l'emulsior1e , con parti egnali d i 1sol'Uzione altri. · fisio[ ogica) US?-ndo CID1C. 0,07 (11e] ban1lbin·O Q,'05) : Si deve in complesso riten·ere che la cutireasi forma su biito u11a piccola p.a pu!Jfa bian·caistra, zion,e alla lt1etina ci d à fl mezzo d i scoprire una g·ra'It(}1e q11ant1Q un,a Ì e.nti(:1chi a, che rSipi1cc1a .sul infezione sifilitic.a cronica o latente (R. Dargalresto della p·elle. Provoca scarso bruciore, tallo: R evista ·espanola de r11,ed. y cirugia, genvolt a l.e·gg·ero elevàtmento d i tem,pier.atu100. (dìm1c» naio 1920) : come tale non può p aragonarsi a lla a 38°) e lieve cefal ea. J">eazi-0 ne di w .asse·r mann. Re a.z ione n egativa - Lieve eritema al punto L a 1su a a ssenza, in casi di sifiJi{le c.r o,n ica con di i.r1iazi01I1e, ·che 1co.Ill(piaTe -entro 24 01:rie ,e, scom' ' Vassermann p ositiva, indi,ca ll::da p r ognooi Slfapare dopo 1.8 : talvolta si ha t1na ipiccola pia ... vorervoile. fìl. p111la ~a:li·e·n te. du.ra , circo11da.t a ·da z-0·n a eritematosa: è d0vut a1 éùd ir.r1tazion.e ba11aJe scomCASIS.T ICA E TERAPIÀ ·. ' pare .sul quinto giorno, l asciando tutt' a l più Fenomeni consecutivi all'anestesia lombare. llna l eggera pigmentazi-om.e . · R etl::;ione po sitiva . - a) l·~or'1na pupu~osa. - ' In segu ito a.ll'anestesia lombar e i malati pòsD opo 48 ore' compar'e un a .p a p ula saliente, rossono taJvolt a : . a ) i1on p erd ere del tutto la sen. sa, dura, cir.condat a da diffusa zon,a eritema- sibilità d olorifica; b) essi possono presentare ' tosa: essa aumenta Lent amente per 2-3 giornii, fli rado irnmediatarnente, , d i solito dopo un' diventando di colme azzu rrog·nolo o ner\rustro. ce rto periodo di latenza, dei sintomi di irritaz1on e me ningea, in ispec1e 11n' intensa cefalea Scom pH.re in un teirmin.e di te-mpo variabile da 5-6\giorTi i a 2-3 set tim an.e. Fra l~ r eazion e franche li obbli ga a · 1 ~tto per qnasi otto gior11i. camient.'l !"'-O~L i\·1a e la n ag·a.tjva vi s,o n10 molte ~1lolto s11esso i n1nlati, nei cruali l 'anestesia r on riesce com1)letn, presentano in segl1ito i fOTm e d 11b bieJ di pa.ssaggio. b) Porrnp p1tstolos e. - Seg:u.e cli so,lito la sin ton1i meningei ca ratteristi ci. ~l. B aru ch 1 ( Berlln. ELi n . i1 ochens., n. 13, 1920) attribui])apt1la fnùll r ata , eh.e si ri<Cu111 e c li oicco1 l e. \'escicole, e si raanmollisce n.el'la part.e ce11tral.e, sce tanto l 'uno ohe l'altiro fenon1eno alla fu oforuna ndo t1na picro1G. pt1sto1a, a con.te11.t1to, · 1riuscita de'1 li,quor att raverso al f C>ro p.l'atioato drupprima semi- opaco, p oi p11ru lento.. La pusto- nella dura e all 'assorbin1ento di esso nel ca1
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IL POLICL,I NICO
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Sch-vvartz (Paris rnédical, n . 47, pag. 412) cre11 ale cl i11fissione p1·aticato clall ago. Quesha fuoriuscita e questo assorbin1ento del liquor perde di a·v-er tr'ovato il mezzo ;per. ·adirettare la dura pel' inolto tempo dopo che il foro c11taneo partenza dei ,gas e di sopprimere compJetam1enè stato occluso. In tal rnodo ~I liquido anestete quella che eg!li chian1a l a « ·gio.r nruta dei tico abbandona il canale lombare e ! 'anestesi a gais » deigli operati. Tale inezz.o, con.siste n.eln on è più completa. l '·aipp1icazione di u11a lar.ga vescica di ghiaccdo In segt1ito, la fuoriuscita c611ti11ua del liquor, sull 'aid1do1m e . assorbito dalle pareti clel trag·itto, provoca l a . L'A. in. éllppo.g gio 1de scrive quattro .casi (èLue corr1pat·sa dei sintomi meningei. Pel' . qµesta op·eraziomi di a·ppe1ndiic ite - una di ernia .ombestessa ragione, questi sintomi compaiono speslica·1e - u111a ister.erc tomia) nei quali il ghiacso anche in seguito .ad· una semplice puntura cio appljcato sull'addome soppresse rapidalomba.re. La prova di ciò è data da varie conmenté i dolori già iniziati. · siderazioni: 1° Negli individui i quali presenSchwartz, con,siiglia quindi ·di togliere, l'i'l1tano in seguito ad una p1111tura lombare dei . d·cxmani delil 'OJJeramòne, .la ·fa>sciatura, laiscianfe11on1er1i meningei, t1na seconda ")u11tura rive- .. ~lo so.lo l1na · . em1pliice compressa sulloa1 st1tt1ra, la llna pressione molto bassa del liquor. 2° Se stendere sull'aJddome t1n sdlo strato d'i garza • si inietta riel canale lombare del ca:rmi11io d'insteriLe, poi uno strato di taffetas· chiffon e rupdaco, e s i ottura l 'ago in p osto con u11 plica.ire una lçtrga vescica di gni-a•ctcio· ricopbente . lasciato . . n1anclrino, l a sostanza colorante non viene natutto il v~.ntre, 1 inn ovandp il .ghia,cci'o pe·r ventu ralmente assorbita e non lìassa quindi nelle tiqt1attro oir e. nrine; se p oi si estrae il ma11drino, e si occlude Come .agisce questa vescica? Dopo ogni atto il foro cl1taneo, l'urina dopo 8 minuti contiene operativo. sull'addomie, vi è una fa1se ·di para• la sostanza colorante. liJsi intestinaJte, di silenzio assoluto, poi •&oIJ 'u scita clel liqt1or s i protrae probabilmente pra,vvienie la fas1e di ,contrazioni sip~srno1diche fi110 a che l a ferita prodotta dall'ago alla dura che .diu rano fino all'emi.ssi,one dei i1rri.mi gas e non s i è occlusa. P er evitare le complicazioni taJlora si !Jro,l ungoino l)ÌÙ o meno lungamente. della puntura lombare e dell'anestesia spinale . È probabile che il ghia~cio sopprima lo spasmo è dunque necessario : 1° Usare degli .aghi pos]a.sciando s11ssi&teir.e i 1novimenti peristaltirei ed sibilme11te sottili. 2° :\lettere poi i malati jn poin conseguenz.a , la migrazio11e e la fuoriu·s cita d'e i gas. sizione orizzontale, 1neglio ancora col bacin o :\IONTELEONE. un po' sollevato. 3° Attivare la secrezione del liqu or. I danni della purgagione pre-operatoria. L'A. pensa che estraendo una certa quantità dì liquor qualche tempo dopo d'aver ini.ettato La pul'~agion,e ol,eois a ~ Gosset e :;.\Ieistitezat: della sostanza colorante nel çanaLe lombare C. R . Soc. de Biologie, 17 aprile 19F20) provoca: (<lopo l'iniezjone si lasci a a . posto l'a·go occlua) Oligltria. pror1unciata, con riduzione d·el cl endolo t"'on u11 i11a11drino) si p ossa, dall 'inte11-· ~0-'10 ~1<> ae1 v 01J.U111~ Lo tau e o e11e uri11 e; b) Dimisità di colo]~azio11e del liqt1or estratto, trarl'e nuzione notevol·e dei inateria.li escret.i; e) Uno delle conclusion i Slllla quantità assoluta cli ]i- · shilancio dell'azoto urinario, caratterizzato da q11i1do cefalo-1·a rhidia110 esistente, e forse a11che diminuzione dell'azoto ureico, ed a:t1me11to del sulle .c ondizioni di secrezione e di assorbimennori-dosato [!Zoiato (azoto totale, Ineno qt1ello t·) del liqt1or. ureico, ammoniacale e purinico). 1
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POLLITZER.
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Ne egiue che, soa11ministranclo l)i-ima del! 'operazione t1n purgante oleoso, hl rene è parLe coliche 11ost-operatorie. zi·ailmente chiuso, al ,m o1nento in cu i l'organiT111.ti i cl1irnrgi che han.110 praticato intersn10 subisce l'azione de1 clo r oformio e dell'etere, ve11ti su ll a1ddome, conoscono le soff.ere11ze che e vi è qt1indi un.a m otb ilizzazione anormale dei tom1ent.ano pe r uno o due gior11.i do1Jo ·l 1.o peraprodotti azotati mal d efiniti, che l1anno ta~ zio11e 'i n1 a lati e cl1e non cessn11fO se i10 n do·p o l'en1is ione dei gas intestinali. Questi sprusmi erreviato ne.11'az,o tomia g1·:-1\'e e gna'Thde impor"tan' nolorosi i11iziano ventiquattro, quararltotto ore · z,a. n·ello shock. I·l rp11:rgante oleoso crea q11indi negli opeirancli, uno stato di ·mi11oire resistenza dO})O l'atto 01)erativo e d11ran'o, i11 gene1·e, ql1alche p11ò con1durli vici11i allo sh ock . r. s. r l1e cJ"ra. 1
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La loro e .. isten2a1 è q11nissi co~tn1 1te: talora i. gas iJ1te$ti11ali fuorie . cono ~er1z.a rlnr ln oçro n • di~111·lli, i11a sp~~, ciò no11 av,·ie11e ~nza int e rl~i feno111eni dolorosi. n1agari accompagnati cln moclifirozior1i a,!'>prezzal)ili de.Ilo stato geJ1ernle (pol. o frequente, i1au c:ea, vo111ito. f a.cci.a n n}ro~ciata) . •
Dopo l'osteosintesi. .~. Curcio f Ln Perliatrin, anno XX'\.llI. i1.
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riproducP alc1111i crisi molto importanti di osteosintesi dai q11ali, con e~ami radiografici fatti molti anni dopo l'inte1·ve11to, rileva. la h11ona rin. ritn. ll~lln "llt11ra n1eta1Jica. ~l a da tale 0 r.-
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casione l'A. trae ar~·pmento per insistere sulla teoria funzionale, f acen·do rilevare che, a parte l'intervento -Operatorio, è indispensabile, n·ella cura post-operativa, ripristinare la funzione normale ·d .ell'arto, dalla qu.ale soltanto po_ssono ·deriv.are . la fo·rrr1a e la strt1ttura normai.e del1'osso leso. Ciò in contra·ddizione ·di quanto • .a11cora .oggi sostengono molti, che cioè la guarig1one anatomica soltanto può dare la funzione .normale. . E la scuo1a .d i WoJff ·Che, con si.C'JUÌro ·Convincimento, vi·en·el -atDcora µnà volta ricorrdata da1l 'A. , molto opportt1namente, per la patogenesi e cura detl'le deformità.
· Esc1,me . del sedimento. - Può praticarsi cen.. trifu:gando il latte in una provetta, evéntualm ente gra:dt1ata,. gettando poi lo strato di grasso e siero e ,face~do preparati n1ioroscopici C{)l se.dimento, sja a fresco , sia colorato. Risultati più. precisi si ottengono cori l 'apparecchio re• cente.mente ~qposto da F . BoTdeis (A·cadémiie · r.les Sci.ences, dicembre 1919), costituito da u.n· reci'Piente, su cui si trova un imbuto che ha nel fondo , un pezzo r oton1do di flçtnella bianca sostenuto da una tela metallica. Si ver.sa il latte ne.Il 'imbuto e si fa il vuoto ~el recipi,e nte; il ·sedti.mento rim·ane s1tl filtro di ft anella , ch e p1u ò v1enir :pesato. In certi latti si pt1ò a.nc·h e arrivare a;d 1 gr.ammo di i.mp~rezz.e per litro. AJil'esarne miicroscopi.oo si po ssono ri·sic onIGIENE. trare, o:lttre ai micro.r gt1ni smi, dei fosfati, che L'esame igienico del latte. fann·o parte del latte nor.mal.e, .della ca·seina, che indica l1n~ cattiva C·Ol1lservazione clel latte, 1 soliti esami, che si pratican o sul latte, nei laboratori di vigilanza igienica, si riferiscono . del sa ngue~ ' della sporcizia. S.i trovano inoitre dei leucociti, in piccola qua11tità (0.1-0.5 %0) a l1e proprietà :fis1cl1e (densità) e 0himi{'h1~ (gtiasso, presenza di nitrati di sostanze conserva- nel latte normale, in qua11tità maggiori quandD Io stato di salut e della mucca è .alterato. trici, ecc.). Quando si riscontrar10 in quantità· notevole, si· Tali ri.cer che però se ci dà11no indicazioni proc.e derà ad un esame microscopioo di' pre-s11lle possibili ~ofisticazioni, non ci forniscono parati colorati, per la ricerca 'di streptoccicchi elementi p er giu<licn.re 1se il latte sia :p.ericOloso per possibilità di tr.asmettere malattie inf.etti- piogeni e del bacillo tlili ercolar e. La colorazione del latte o del. sedimento pu.ò ve, o se sia in pred.a ad alterazioni, che pure non essen,do riconoscibili al semplice esame farsi nel modo segl1ente: se ne ·distende un.a organo1attico possano riescire dannose. L 'im- goc·cia ·sopra un vetrino 1por tao.g get.ti, .si [ascia seccare ma nori si fis sa. Si m~tte po\ una })ortanza di questa conoscenza è massima go ccia della solt1zione colorante di Sabr.azès ql1an1do il Latte sia destinato alllali·m entazio·n e sop r a u11 co1::>:riog,gietti, oo·n ·c11i si c61p:r e lo ,stridei bambini. nel primo anno di età. Particolare significato hanno sotto tale pun- scio,. La s olr11zion e è fatt a, co,11 blu di toluidirna cg. 50; .alcool a 95° eme. 10-15; a ci do fenico to di vista l'esame batteriologico, l'esame <lel se·d imento e la l!'liroeroa del p.e pton e, dell!a lidut- gr. 3; acqua distillata e bollita q. b. per fa re 100 CnlC. . ta1si e d1eJla .cata1'aisi. Ricerca del peptone. - La presenz.a ' ·di peL '-esame batteriologicp si pratica col m etodo pto~e, rivelata dalla reazione del biureto, int1elle piastre cli. agar · o di gelatina, insemen zando 1 eme. idi latte opportunamente diluito 1dica l' :aJZione di germi !'roie()(liti.ei: il latte in precedenza; le· diluizioni vanno d a 1/ 100 .a normale, tenuto per 24 ore a 37°, non dovrebbe 1 /1•00,000 ·~d a11•che 1/ 1,'000,000. J..Je co1ltur e , in d.are la reazi.one; ess~ comp are invece più o agar si lascianò a 376 . per tre giorni (an·ch e n1eno rapidam.ente, secondo la temperatura, le specie, la quantità dei germi, ecc. Vi sono aù<l11e sono sufilìcienti); secon·do Kufferath, che recentemente si è occupato della questione, il tori (Sarko\vski.) che consigliano di rendere · latte sterilizzato e pasteuT.i zzato e qu1edlo d•e1sti, · obbligçttoria questa ricerca. Come è noto, la r eazione dal biureto si pranato .all'alimentazione ·dei neonati ,·debbo.no ave-re lln m assiffiQ di 50,000 germi per eme.; .i n In - tica aggi11ngen·do .a qualcl1e eme. del Jiquido ghilterra si tollera t1n massim-0 di 30, 000. Nelle in esam e, 1 eme. di soda ca:l1stica al 10 %~ e cle1 so1fato .di rame .a 1 %. La pricolture in ·ge~atina la presenza di flt1•o rescenti poi ' a gocce, . ma goccia · dà un co.l ore roseo-violaceo, che è ind'izio sfavorevole. La ricer c.a del Bacterium coli si fa, 111tiQiiz- passa poi al viola -blu, per aggiunta ·di altro solfato di rame. -zan1d.o il p otere di quest9 germe di fermentare . La prova d ella 1i duttasi si fa aggiungendo il lattosio; coll9cato il latte in un tubo da fermentazione e t.en11to a 37°, la pro·d:uzione ·d i a 4.0 eme. di latte 1 1cmc. di soluzion e di b1u di metilene (sol11zione- alcoolica satura 5 cm·c .., gas indica la presenza. del B. coli. Secondo le acqua distillata fino a. 200 eme.) . Si tien e la 1)rescrizioni inglesi il latte puro non dovrebbe provetta a 40° cir-ca: i.I latte buono conserva co11ten er e n. coli i11 1 /10 di eme . • •
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IL POLICLINICO
iJ colore per oltre 5 ore; quello mediocre per NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. 2-5 ore; quello èattivo per 20'-2 ore; quello pesContributo allo studio delle glandole endocrine. sim-0 si d._ecolora entro 20'. La riduzione manca niel ~atte sterilizzati(). pasteuriz~ato ied in L 1aggiunta tli sostanza gl~ntlolare endocrina quello crudo asettico. all'.a cqua nella quale vivono dei girini, un ·ml€Prova della catalasi. - Si agigiungono 5 eme. todo usato da div.ersi AA., è stato applicato su . di acq1Ua o,s sigeriarta a 1-2 % a 15 cinc. di •l atte, vasta scala ed ulteriormente sviluppato da C. in una provetta chiusa con tappo di gomma Hart (Berliri. Klin. lVochensc., n. 5, 1920). I forata, attTaverso oul, p·e r mezzo di un tubo, risultati d·e·l le esperieniie. sue, come di quelle l 'ossigeno .arriva ad una ·c ampanella_ graduadegli a.Itri AA. furono sempre i me·desimi·: l 'agta; si tiene il tutto a 18°-20°. Dopo 2-3 1o~e· i[ giunta di so3.!>anza timica ·accelera l'accrescilatte ordinari<? dà 3-5· eme. di ossig~no; il latte mento ed inibisce la m re.tarr1orfOsi dei girini ,. colostrale, ricco di germi, ·d à invece abbondanmentre l' aggiunta di sostanza tiroidea n€ inite sviJ.Juppo; qru.eil~o st0rillizzato o pasteuTiz~ato bisce I '.accrescimento e ne accelera la metamornon deve d·a re reazi.one. fosi: nel 1° ·caso ai ottlerra.nno dei giri.ni giganLa prov.a della coagulazi.one si pratica metti, nel 2<> caso delle r.ane nane. Oltre che m.etendo il latte (circa 20 eme.) in una provetta' diante l'aggiunta diretta di sostanz.a endocrina. sterile e .tenendo .a 37°: il }a,tte di cattiva . qua- all' acqu.a ambiente, è possibile modificare l' aclità •C-O•agu]a .giià dopo 6-9 ore; qlllello di quacrescimento e lo sviluppo dei girini, coll'.ablulità mediiQere in 24 ore; quello steTilizizato, · rpa ... zione di qualche glandoià endocrina e ·cosi pure steurizzato, crud.o, 3J&ertt:Lco, in' 48 ore o 1pdù tair- .-n1ediante stimoli esercitati sull'Òrganismo indi · tal\Ora non. oo.agu·l a affu t.t o. tero (alterata temperatura, alterata composi-, .~nch e l 1esam.e ·mi!CTo·sc·o·pj co dei mtcrorg'a- zione chimica,, dell'.acqua). Anche. le ultime con. nismi. fatto sia sul sedimento che direttamendizioni (.gli €s perimenti ·di tal génere sono stati ' te sul lattre, &ul prepa-rato colorato, ·come si· è eseguiti da Adler) agiscono provocan-do c-0standetto pre1c.edentemente, o coni .sol11ziron.e 4f.e-nica temente delle alterazioni nelle _glandole endodi blu· ·di metilene, p11ò fornire qualche. buona crine dei girini. indicazion.e. L 'A. ha ottenuto dei risultati ~cora più imNel latte sterili.zzato o pastorizzato non .si portanti. Aggiungendo sostanza timica all'ac, trovano g·ermi, o solo, sporigeni; la presenza , qua, egli riuscì ad ottenere dei girini giganti e di muffe o di tre diverse qu alità di g·ermì _.co- molto tozz;i. Il corpo di 1essi, edematoso e rigonstituisce ll:O. indice sfavorevole; nel latte crudo fio, _presentava, specia1ménte alle parti laterali, ordinario si tollerano anche sei divers,e qualità un tessuto gelati11o·s o tra6parente . . di ger.mi. L'A. considerò .subito tale tessuto come miI risultati di qti.este ricer che però (salvo xe.d ematoso·; concezione che venn~ confermata quelle che si fa,.nno sul" sedimento) arrivano .P.all'esame microscopico della tiroide. Mentre generalmente troppo tardi, sicchè esse servo- ·nei girini normali la tiroide mostrava .all.a seno più che altro ·c ome controlli per mostrare zione 10-12 follicoli adiacenti l'uno" all'.altro, che si esercita la sorvegli~nza sull.a vendita rivestiti ·di epitelio cttbico, pieni di sostanza del latte. collode, nei girini nut11.ti con· sostanza ti.mica la Per la garanzia in riguardo .alla alimentatiroide .appariva intensamente atrofica. I follizione dei poppanti e idei malati, sarebbe ne- . coli er.ano separati l 1uno dall'altro da un tescessario r.he si diffon·desser-o da noi gli istituti suto la~so, l'epitelio era· appiattito ed atrofico, di. produzione del latte, opportun.amente. diretti la sostanza colloide scarsissima od assente. e sorvegliati, sia in rapporto all'immunità ·delL'atrofia della tiroide iera tanto più spiccata le mucche da tubercolosi, sia per t utto ciò che quanto più a lungo i girini erano stati nutriti rigu a rda Ie condizioni di asepsi ·della mungicon sostanza timica. tura e della conservazione. Questi risultati portano u11a luce nuova nello FILIPPINI. stu·dio del1a fisiopatologia del timo. Un'iperat) tività patologica del tlmo produce un'alteraSono rimasti disponibili alcuni esemplari ..zione della tiroide e quindi una grave alterazione dell'equilibrio ormonico. Dal caso spe(estratti dal "Policlinico" - Sezione. Medica} delle ciale si può passare alla regola generale: seguenti monografie: Se nel quadro clinico prodotto da uno squiA. MuRRI, Det . medici futuri (L. 2.50); librio -endo"Crino prevalgono i sintomi a carico C. EcoNoMo, Sull'encefaHte letargits (L. 5). di un determinato o!'gano endocrino, non si Coloro che desidera.no averne copie, mandino ùeve da ciò diedurre che tale organo sia quello la relativa cartolina-vaglia. all'Amministrazione. \
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primitivamente affetto. L 'or.g.ano la cui alterazione è stata la causa pri1na della sindrome morbosa spesso non dà luogo ad alcun sintomo clinico diretto, menire quelli indiretti provocati ..daJle correlazi·oni interglandolari sviano 1a diagnosi. Ciò dovrebbe -e sser ten.u to pre.sente eigniqua[volita si abbia a che fare con malattie ·c ausate da squilibrio ormonico. POLLITZER.
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CENNI BIBLIOGRAFICI (Non ai recenaiacono che i libri pervenuti in dono alla RedcuiQIL4)
F .: Tecnica medica. Un volume rilegato, in-24, di 600 pagine con 143 figure in nero e colori. ·-· F. Vallardi, editore, Milano.
MARIANI
Questo lavo·ro del compianto prof. Mariani è d$cato .specialm.enìe all~ ricerche ·s cientifiche al 1etto del ma1ato, al1e indagini mo1derne di laiboratorio, ag1i studi più recenti su.~ moderni metodi •di indagine. Ormai ·a nche il fJiù modesto med1co non soltanto non può ignorare, ma deve altresì .applicare molti pr-0cedim.enti di ri-cerca e. di assistenz.a al malato, che esi1gono la conoscenz.a di particolari metodi di / tecnica. Vengono qui descritti in modo ch.iairo la te-
quelli microscopici, su cui però gli AA~ no~ , si diffondono malto, limita.n·dosi a scarse descr~zioni e rimandando alle r1umerose figurecontenute nelle tavole.
fil. . e RATHERY
G. F . : Formulaire mayistral. Un volume rilegato in tela, in-24, di oltre 700 pagine. - F. Alcan, editore, PaTigi. ~ Prezzo . 12 fr.
BolJCHARDAT
Neri si l)UÒ dire che a qu·est.o. f armrulario .sia. man.cato il ·s uc·oesso: .ess-0 è alla sua 36.ma ~di zione e il Rathery, rimasto soJo, dopo• la mo·rtedi Bouchardat, sta già lav;oran.do pe·r preparare la 37.ma, con un indirizz~ diverso. I diversi me dicamenti e lé numerosissime ricette sono qui raggrt1ppati con l'ordine ·di un: trattato di m.aterj1a medica (n.e'Vrotroipiçi, stimolanti, alteranti, purganti, sudorifici, ecc.)~ un ricco indice alfabetico 1facilita poi le ricer- \ cl1e. In capitÒli a parte, so110 trattati gli avvelenam·eniti, le analisi di u.r ina, l'arte di formo1lairie, }!a sie.ro·- kinesi-, dieto te11-- apia, i divoeirsi regimi alimentari, le acque nlinerali. Trov.as~ qa ultimo un memoriale tera'P·e utico, che ri1nanda poi alle di.verse ricette ·del testo. / 1
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. È un comodo manuale, c!1e contiene in piccole mole i piì1 im·p ortar1ti e sig11ificativi meU)di di analisi delle. sostanze alimentari. Precede l'esposizione dei principali ··rnetodi .analitici, e dei criteri generali che debbo110 guiPUBBLICAZl'O NI PERVENUTECI. dare le ricerch·e. Nella parte speciale ,rengono trattate oltre le analisi delle sostanz-e rtlimen- MAR!t!O SERAl'INO: Un trattame·n,to semplice e si-011lr<> ' della pustola 1naligna. - Napoll, 1920. tari (latte, vino, ac·qu.a , con·dimenti, ecc.), an- PAL~fIERI GIAN GIUSEPPE: Ortodiagrafia e OfM·àioche q11elle che possono altrimenti interessare· vol11/nietria. Studio geometric-0, sperimentale el'igienista, quale le ricerche sull'aria, sulle le- ,. clinico. - Parma, 1920. ghe, sul petroliof ecc. , BILANClONI GUGLIELMO: La sindro1ne degli uZti-mi · ' I metodi descritti rip;uardano particolat1nenn.ervi cra;nioi per fe1ite d'armi da fu.oco àet sen'i ' della. faccia e dci mascellari. ~ Napoli, 1919. te gli esami chimici; sono accennati anche
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cnica b]ologica, le ricerche analitic·h e, sull'ori- .
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NELLA VITA
PRO~-, ESSIONALE.
Politica e biologia.
ohè oosì vuole qt1ella n1isteriosa, sa1Piente e fol'se 1n qualich~ oaso crodel.e legge biO'logica che fa nascere n'On gJà g1Li t1omini eguali ca.mie famtastican·o i fhlooofi di u·n ·v ago amorfo
q.u es.to periocto idi 1rivolgimenti eioono~ici e soc.Ja1i d·ebbo110 occuvarsi o alrn.eno interes1 sar stl di fatti polititci .runcihe m ·olti medici che • per tndo'le e ·per ,s tudi n·e erano ruliefil. Direi c h e è um. d1ove.1I1e ,d i t.u tti 'fissar lo viso in qu esti p1 oblemi. E i medici, ch·e ipiù o m 1e no1 debbono .eS1Sere idei biolog.i, ipass0tno gu.ai:ic1aire allie -0os e eon un 00C!hi 0 ·più r.affi.Tuato e adusato alla :iJnI J1
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P en,siavo a que1s1te niecesSità leg·gen1d o ~ ar.ti colo del 00111.ega tl. ·r., Uri pericolo, apparso, nel fasciico1o 33, il qual e tr.accia lie linee fon·dam en tali della 111ostra eondoitta d i fnonte agli ag1g1l llipp rumeniti po[itiiei ruttuai1i. l o ri te1D.g 0 c he il m ed!ic-0, non travia·t,o da discÙ!pline .d'i pa,ftito ch!e sovente ·d·e1formaJLo .la n1ent.alità e Ja ' ' ~osc i·en.za, possa farie op101·a UJtilissima, ~nisip·irandosi aii deit ta·m i 1diella bli1dlo1giaL U1no .cleg'li e,zyo.ri. che più vf:1.gon10 o.g.gli d.tf,. fusi e ch e tr.ov,a.n o 1larg·o ored11to ne~le maisse in1ooltè è que11!1o d eil1a perflet.ta eg~l1.ag-Jja·n2-a çl.i tutti ,gli uio mini. Ora, Ùna co1DJasoen.z.a apche m oc1esta de1lle s c.ienz.e natu ra1li - e·s se com prendono, n aturalmente, aniche J. t1omo - vale· a Ìimostrare come 1ciò ·sia 1also. Alù. 1oochio inelu1rato i m em1b ri di u·n a mandr a 1dii ipeoore sono ()OSÌ simi!1i che p ame impo,ssibi~ e d·i di?1Iin•g"'lJ.e.rne urno d aJll' a ltro, . ep.pure ~l p.rust01re intelltgent.e c on1os.ce le pa.r ticolarità dd. 1ciascun i n1dividuo, .quant111TJJCTlle egli sia li·nic~p a>ce d i d.a•re lltil'a ·de~ sorizio,n~ ·comprensiva d·ei11e app&renze, p~r c111 e.gli li differenzia. . ' 1 ·Botanici e Zloo·101gi mse-gnano ch e n1on Sl1 da vera i1dentità nè tr.a1due f.ogil.ie, n è tra 1d ue fio·r i, n è tra dt11e mosche; che isi trov·a s roni:n·e 1111 caratte'l~e di viaria1bilità i n ·divi·duale negli i1dro idi e • • nei \·ari p1esici. E t~l 1concetto aveva g1a eisipr esso Leonardo 1da Vin·ci, q;uand10 consigliava, dopo . aver n·otato Je diff er~e individ11e in ogni speoi e d i s egroir la n a tura se si vuol r·i1trar:ve il va ;1.a 1 e perenne di essa : « Le bellezze dei viiSi i1n natuir a mai si tro:va esser Tepiiieate, in modo e h e se tu t.t e l1e bellezze ·di egli afte eccellenJza ri' . . tornas ero vive, esse .sar ebbero m aigg1or numer~ (li pepalo che Cfllàllo ch e al nost.ro secolo ·~1 t r ova, e siic come in esso1 secolo nessuno p~eci samente s.i .somiglia, i·l m edesimo i·nte1-ve1:Tebbe . n elle det te bellez?Je )) . (Trattn t o d ell a p? tl11,ra, 1
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n . 101 ). Da queste osservazionii esce ribadita la verità della diffe1'eonza fra uomo e uom o : ed e~al tata la l1ella Yolontà antagonistica ch e er a la m 01lla vitale cli H ebbel , e~ressa dalla st1a fra&e <• vi ,·o. cioè mi cli ... tingt10 da t11tto il re ton; per'
umanitarismo, - mia 3;11iZi profon.d amente di5ìll gua.l i. Anco r di re.ceI11te .s tudi.an1clo i fenomenii. d-el' . l 'eredi·t à e qu.elJle l eg1gi ohe hMll!lo nome dal Mendel, ·non UJgu~glia, aff,e rma il Bateoon che l a bri.od·ogiia nion tlI'ova negli uomtni, ma divemsità, è l'asseniziale polimorfismo· di tutte i.e comunità crv.i1li. Da ciò avverte. cthe i rifOII'matori e i meneurs debbo1n o dirigeire i loro sforzi a rettificaire le distinzioni detI:le caassi ·sociali, più ch'e al .f.uitile ten.t ati·vo d1i aibolil'le. L 'i.n ·segmamento d.ellla biollogia è chliaro e ~er spi.cuo: no.i siamo q.u el · cl1e siamo in vtrtù del Tu01s1:Jro diffelfenziame1nto1. È in queiste naturali e p!I'IOfoind.e .dist1guaglianze l Ìle ha l a sua ft°'nte ··e la 1S!lTa f·o:rza .10 svilupp10 e i [ ;priog.r:esso de1l a riv1iltà :}a quai1e è .oor1~t· 6nenza d elle varia.zi,01'li; ' doh,b iamo iirn·p edi·r·3 che sorgan,o, 11e' noi nan voleire 1r~d11 rre a omog·eneìità sp11ria ieiò 0h e è vair.io. La genetiica ·dimostra che s e a1TtificinJmente s i te!Ilta di f,ondeir e le dive1·sii.tà s ubito ria:poaiono come già erano. U~a castrruzione politica che si .r iassu1ma nel f,er()ce nuedomin,io di una cl1aJ~1se 1s11lle ?s}tre, anzi nello .s forzo di una Clla>8Se di distr.u ·ggere l e a 1ltre 1'llon 1 solo è in1giusita e immorale, nra è im,Po~sibi'le. Quando la clrusise <l om:iinatrice avrà oreduto di av.eir distrintto 1.e alltrè, dalle su·e v1s.ceir.e ,s tesse dovirà rifare ll ominJ. n uovamente divensi e 1dri clisn.ùgual e ,sitato, p,erchè l·a -vita :"°~ .ffiat1e ·ncm si 1S'V iru1P1)a che .p er 01J1e.ra dii uom1n1 ,d,i.sugn1a,l i. Non conrfo.ndiamo libettà .an.che sc?11.:finata ·J>Os·sibi1e sempre, 1con 3JSS.Oll1ta ug11a <Y1ianz'a livellatrice, n-0n ipossiibile mai. o . G. BILANCIONI . 1
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Cronaca dél movimento professionale. Per le assicurazioni sociali. Àcl l1n'interrog<tzione de ll'on. :\Ionici il )linistro del L~voro e della Previdenzn . ociale ha ris1~sto : «E noto che allorquando furono presentati alJ~ Camera dei deputati , sed11t..'l :ebbr~io. 1920, i IJrovvedi1nenti per le nssicu1·aZ1-0m ~cl8.l1, e. precisamente la conver~ione in legge dei decreti-legge sull 'af;:sicurazione per gli infortuni sul 'lavor~ in aaTicoltura, sull'assicurazione contro I inval~ dità ee yerchiaia, f-;Ull ·~lSSiClll'fl.ZiOlle Contro la d1ROc<:upazione involont~trLt e sul coll-0ca me~to ~el la mano d'opera, e il di. egno di legge sull a~1c~1razione malattie~ ft1 conYC'Dnto di demandarli in esame a11·unica ommi. ~ione parlnm:ntare. . np1,unto percl1è fosse po~. ihile ~11d~ar~ il. c-oor<l1n<t 111en to dei ya ri provvedi iuen ti ~n 1nd1ca ti.
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SEZIONE PRATICA
E altresì noto che in 91guito <lll'inconveniente, ctù dettero luogo i provvedimenti per l'assicurav.ione contro la 1d isocéupazione, si è i·iconosciuto necessario procedere/ a una revisione, eà. è stato $tudiato dal "Niiniste ro un nuovo pl'ogetto: sarebhe quindi superflua oggi una di8cussione. Per quanto riguarda l'assicurazione infortuni agricoli, la princtpale e forse l'u11ica critica fu l'ivolta alla m:Lsura dell'indennità; ma su questo J)unto è .stato già presentato a:lla Camera dei deputati un progetto, che è stato appro,rato. • Per l'assicurazione sulla in\nlidità e vecchi.aia il ve~:samento dei contribt1ti è cominciato; qualche opposizione, sorta qua e là, si è andata e si va eliminando : non si vede quindi l'urgenza <li discutere ora questi ptovvedimenti. stralciandoli f1al quadro di tutte l~ assicurazioni. Rimane la questione dell'assic11ra zio11e malattie. Ft1 a vvertito che ·Un p1·ogetto f11 giit presentato cù1l Governo del tempo e mes o in bozza dj • stampn , ma non distribuito per difficoltit sollevate <1al ~finistro del Te oro. E poichè q11el pl'ogetto el'a in a lcune parti diverso da quello stt1(liato (la una ~peciale Com1nissione, si è ritenuto 11ecessari0 l)rocedere ad t1n'accura.ta revisione dell'uno e <lell'nltro: ciò che richiede tln e&:'l.me !)l'ofondo, trattandosi di materia assai complessa ed a·l h.1 quale sono collega.ti tanti interessi, ed essendo in l'ealtà st1 qt1esta forma di assicurazione che devono disciplina rsi, in1pel'niH.rsi . e e-0ordina r si le . nJtre. All~1 riapertura pa rl:Jn1entare sal'it presenL1 to nll.R è'<1 1nera il nuovo progetto». ·
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S<!ussa : segretezza che fa sorgere nella classe il fondato sospetto. che il progetto elaboi.·ato dalla Com1nissione (della qunl~ facevano })arte, a garenzia dei 1nedici condotti e libel'i esercenti, il <lott. ~{artinelli ed. il prof. Silvagni) subisca nei mis~ri dei ìVIiniisì(>ri degli eu1enda1nenti i11esplicab-UJ. e' f oi· se dannosi alla classe stessa ; si .a s·sociR a'll'agita:zione delle altre $ezioni del1' Associazione, ·perchè tutti i medici condotti d 'Ita- . lia, concordi e stretti in t1n sol fascio, facciano sentire la voce del loro diritto, non essendo p:iù permesso cl1e. per il senso di umanità già trop1X> suesso invocato e sf,·uttato, si debbano portare i benefict aJla Società a sole spese dell'umile e semvre troppo di111enticata classe medica>).
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MEDICINA SOCIALE. La Direzione Generale di Sanità a pro del Mez-
zogiorno d'Italia . Col suo . s11irito d 'illuminata praticità f' di ele- ' Y:.1 to p.a triottismo il Direttore G€nera1e della San ith vubblica del Regno, . prof. -comm. Lutrario, Yiene inostrando che, anche otto l'aspetto dell<1 medicina socia le, oècuparsi di Napoli e de~ resto <lel Mezzogiorno significa occuparsi della Nazione intiera, le cui sorti sono intimamente le'g ate a lla rigenerazione sanitaria , economica e morale delle POl)Ola zioni meridionali. Ndn vi ha: importante inizia tiv.H d'igie11e pubb.li~'l e di, medicina sociale in Napo.l i e dintorni, che in questi ultimi anni i1ou ~ia sta tu p;enerosamente sovvenziona L'l dal GoSulla legge delle assicuràzioni contro le malattie. · ve r110 st1 i1roposta della Direzione genera le di Sa1tità. B<1sti citare l' « I stituto per i ban1bini d'Ita« I.1a Sezione Tra.pane 'e dell' Associazio11e Naziolia », l' « Asilo-sct1ola. per i piccoli irredenti di Na1lale clei Medici Condotti, i1ell'im1ninenza delia diJ>Oli n :Nlarecl1iaro >), e il « Pau.sillipon )), f onda •ti scussione parlamentare .del progetto di legge di ARda 1 prof. Tropeano; la Colonia Marina di Portici 1sic11razione .sulle malattie, fa voti : e l·Tstituto J1el' tubercolotici a Villa Santobuono, che, prima dell'a JJprovazione --della legge, che fònda ti dal J)rof. sen . Pascale ; l 'Ospizio mari110 c1oYrà riconoscere i diritti acquisiti clai ~1Ie<.lici Condotti, sia riveduta la leg·ge sulle pensioni <lei Sa- ' (li Bagnoli, diretto dal l)rof. Curcio ; la Società a i1t itubércolnre napoletana, presieduta dàl prof. ujtari in modo che sia. assicura to un tra ttamento Ren. Bian<:l1i : l' O. pèda·Je Inct1ra bili, per una eri tli riposo decoròsq e sufficiente a lle esigenze de1ln. genda seziolile ospecla liera di t11bercolotici : l'Os r>iYita, conforme a quello usato dallo ' Stato i1er i zio Vita , ve» il reparto tubercolotici : i Dispenpropri im·p iega ti ; sari antifubel'cola ri, diretti da l l}r.of. C<ì stellino, che, 1p er la compilazione del Regolamento, sia <l<.11 prof ..Je111mn. dal pi·o,f . Pirera. Va menzionato c-hiamato a far parte della Co1nmissione un l'apa11cl1e il corso di l:>erfr.)zionamento sulla profila~si 1>.resentante della classe; · nntitubercela re, C'l1e, 'èome primo esperimento in che sia rigettato il pro.g etto cbe stabilisce al n1eò.ico fiduciario t1no . bi1)e11dio fisso (sjstema. à · Itnli<l. si è SYolto presso la R. Università di Napoli, r>l'escinrle nclo d a SI)eciali corsi cl'igiene scoforfait); . ' Ia stic<ì ed antit11bercoln re i1npartiti in Ya.rie sct10che sia i11vece da ndott are il sistema che asle nor1nali. Per questo complesso di opere il Gosegna al Sanitarjo u11a inqe11nità di resLdenza, verno è ' e11uto erogando circa un n1ilione. eguale a llo stipenc1io goduto dal medico condotto all'atto dell'andaU) in vigore della legge, e gli acPer la crisi dell'insegnamento universitario C'Orda il com.p enso a visiw. (sisten1a a notula) , su I .. 'on. Cerrnenati ha presen tato alla Camera la tariffa che sarà fi S$-::t.1:.:'l dal'l'Ordine; nlozione seguente : «La Camera, preso <1tto della ' rigettà le -0bi~zi0ni che metwno in dubbio l'onobile ed op1>ortnn. a petizione al Parlamentò TI<lnorabilità e l'onestit clella. classe n1edica (cir~ gli , eventuali abusi r1el nu n1f\ro .delle -visite col siste1na ziona1le ' dei l)rofe~sori :delle Università italiane. , a notula); pienamente co11vint!l cl1e la ricerca scientifica €> eleva formale protesta per l'eccessiva riserval'insegnamento s uperiore> con1e le fonti più pure tezza nel dare conoscenza · a l pubblico medico di e pù riccl1e donde può attingere il patrimonio intellettuale, inorn le e 1ua teriale di un PolX>lo, sot11tti i postulati della I Jegge che dovrà essere diJ
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r L l )O LICLINICO
no per la Nazione titolo .di ogni maggior grandezza civile e origine di sicura prosverità economica; convinta de l p.-'lri che, cosi quale è stata. ridotta l'U11iver~ità nostra non è più che un mediocre strumento d'istruzione professionale e non potrà che fornire cittarlini e professionisti mal preparati moralmente e tecnicamente; invita il Governo ad emanare solleciti provvedimenti perchè le Università d'Italia, che rappresentano nel mondo una . gloriosa tradizione di sapienza, siano messe in grado di impartire dalle cattedre insegna menti verainente efliéaci, e di proseguire u tilmente nei lnborato1'1 lR ricerca della verità. scientifica ». \
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ltlSPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. (8444) Inscrizio·ne alla Cassa pensione. - Dottore G. M. da T. -- Avendo l'Ammjnistrazione ospedaliera rièhiesto il rimborso di tre annate di
contributo alla Cassa di previdenza, fa ritenere che Ella sia stata ni Wfi,cio inscritta alla Cassa medesima, come, forse, Ile aveya il dovere in riguardo a llo a mmontare délle rendite patrimoniali dell' Istitu.to. Così che mentre hon sarebbe, in tnl cn so, giustificato il rifiuto del pagamento, la somma non Sc'lrebbe versata a fondo perduto in quanto che sarebbe sempre utilizzabile nel caso che in un prossimo o lontano a.v venire le capitasse di prendere servizio presso una pt1bblicn amministrazione. (8445) Oonoorsi per· n&niihia ci m edico oortdotto. - Dott. G . lVI. da M. - La Commissione giudica-
trice di un concorso può esclude re il candidato che ha presentato il certificato di cittadinanza italiana di data anteriore ai sei Jnesi contravvenendo alle disposizioni de~ bnndo. Il c~rtificato di buona COD:dotta rilascia,.t o dal Sindaco e quello di lodevole servizio prestato presso i l medesimo Comune non sono valevoli per annulla re la formalità dell'attestato di cittadinanza. I/ilscrizione a ll'albo del Consiglio clell'Ordine della Provincia non costituisce un equi1>0llente dell'atto di <:ittadi1ianza. Per tali mot ivi non è consigliabile ricorrere e-0nti:o l'asserita Sl1a esclusione d~ lla pro-ra. <8447) J,1oeriza 1>e·r motivi. di salute. Dott. U. P. du I. - Ai medici inte rini n o11 compete licenza nè ordina ria nè straordina ria. per infermità, salvo quella tolleranza che, in caso di malattia, deve ess<~re per r ngioni di un1nnit~1 ~~rcibtta verso chiunque. (8448) Oornpen.si e slipeÌidi arretrati. -- Dottor G. M. da ~1. - Iu vista dalla indolenza del Co-
mune nel corrisponderle gli stipendii arretrati non v i è altro mezzo che procedere al sequestro delle sue re11dite l)U trimoninli premunendosi dal Pretor~, in ba"'e ai mandati, che avrà certamente finora riC'c,·uti, di t1n'ordinanz.'.l di sequestro conservativo, salYo fnr poi In i:liscussione di merito. Le due lire che la ocietà o. sicuratrice paga al sanitario pel certlfic:a to di infortunio, rappresentano il compen~ del sol'> c0rtificnto e non anche que llo delle •
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~ (ANNO XX,TII, FASC.
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1>rime cure dello infortunato. Per le prime cure il sanitario deve essere pagato dallo indt1striale: per le S"Jccessive si applica il regime comune e, cioè, si eseguono gratuitamente, se !:infortunato è compreso nello elenco dei poveri: a pagnmento, a carico' della famiglia, se appartenga alla <:lasse agiata. (8450) Eserciz'io profess.ion-<ile all'Estero. - Dottore G. S. da C. - . 1I.ia laurea conseguita nel Re-
gno dovrebbe ~ssere bastevole per esercitare la p1·ofesSione verso i ·proprii connazionali negli Stati Uniti: ma pare che non sia cosi, perchè non Si fa alcuna eccezione a11:obbligo di fornirsi di nuova laurea fatta a chi voglia esercitare la professione colà. (8451) lnfortunU ·s ul lavoro - Oonlpetenze. Dott. O. B. da M. - Il primo certificato è pagato neo-li infortunii col · premio di lire 2. Le prime uro .
o-enti cure 'sono pagate a parte a carico dello in• dustriale.
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{8452) Ooncorsi - IMniti di età. -
Dott. L. A. da V. - Ella con 50 anni di età ha diritto a concorrere al posto di medico condotto perchè ha già r1reStato servizio presso una pubblica amministrazione. Non è esatto il riferimento a:11 ·articolo 95 del regolamento per la esecuzione della legge comunale e provinciale, percl1è questo articolo è più Tistrettivo, ma bisogna riferirsi, invece, all'art. 27 ·del regolamento 1-;er la legge sanitaria che è più (•steso ed applicabile al ca~o. (8453) Ordine dei Saliita1·ii. - Dott. C . T. da M . - Il medico che esercì ta la professione sen~ essere inscritto a ll'Ordine dei sanitarii è punito ai sensi. dell'art. 53 della legge sanitaria ai sensi dell'art. 11 del D. L . del 16 Juglio 1916, n. 947. (8455.l So ntm.ini8trazione medioinali. - Dott. F. Z . da P. -,.. La venclita delle specialità medicinali non è permessa che ai .soli farmacisti in base' a regola1·e ricetta. del medico. Quindi non può il medico .ordinarne una q11a ntità. alla Casa produttrice per distribuirle ..ai propriti clienti., equivalendo ciò a~ una vendita indiretta. Docto? JusT1TrA . • .A.ssiaurazion,e cont1·0 le 'ntalattie. - Al do,tt. A. i\1iadonna., Son~ento : Troverà il testo dello schema del diseg·no di legge proposto dalla Co1umi sione ministeriale, gli studi preparatori. le relazioni, gli schemi che lo han:i:io prec~duto, ecc., nel volume « L'assicurazione obbligatoria contro le malattie», in-8 gr., di f>à.g. 291; Roma, 1920; J)res~o la Ditta F. lli Treves, L. 7. Può a vere copia d ello schema del disegno dl 1€'.gge richiedendola a lla Presidenza della Federa. zione degli Ordini dei ~'.ledici (Bologna, Archiginnasio). È anche intflgra lmente pubblicato in vart periodici professional i. L. T . Servi~io
rnedico-rnilitare. - All'abb. u. 4340: L'anno 1919 è ricono C'iuto utile agli effetti delJ"inùennità rli smobilitazione. . 11. G .
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{ANNO
xxv-II,
FA-. C.
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CONDOTTE .E CONCORSI. . .
CONCORSO ALLA (JATTllJDRA DI PA'l'OLOGIA SPECIALE MEDICA DI CAMERI.NO. È aperto il conCQrSO per professore straordinario a11a cattedra di Patologia speciale medica con incarico della Clinica medica presso la Libera Università di Camerino. I.JO stipendio è secondo l'organico, oltre alla partecipazione a lle tasse. Il concorso è per titoli e sarà deciso, con le notme stabilite per le · Università Regie, da a.pposita C-Ommissione nominate'"\. R termini dell'art. 27 dello Statuto dell'Università. I concorre11ti dovranno far pervenire la loro domanda in carta bollata da L. 1 al Rettore dell'Università ' di Camerino non più tardi di due 1nesi dalla data di pubblicazione del presente bando nel Bollettino Ufficiale del Ministero della P. I. ' e dovrann0 unire : a) un'esposizione in carta libera e in quattro copie della loro operosità Jcientifica ed event11almente didattica; · b) un elenco ip. carta libera e in quattro copie dei titoli e delle JJubblicazioni che presentano; o) i loro titoli e le loro pubblicazioni: Ql)este ' ultime in quattro copie; d) il certificato penale in data non anteriore <li un mese a quella del presente avviso (31 agosto 1920) e il certift~ato di nascita debitamente legalizza ti. Non sarà tenuto conto delle domande che perverranno dopo il giorno stabilito, anche se presentate in tempo utile agli uffici po~tali o ferroviari, nè . dei lav-0rt non pt1bblicati per le stampe e norr saranno neppure accettate, do,po il giorno stesso, nuove pubblicazioni o ·parti di esse e qualsiasi altro docuinento. \
• CONCORSO PER
LA
CATTEDRA DI PATOLOGIA GENERAI}!-;
NELLA UNIVER811'À DI PERUGIA. L'eletto avrà il grado di professore straordirutrio e percepirà llO stipendio stabilito in organico, oltre l'indennità caro-viveri di legge. Domanda in carta leg~le con fede di nascita, stato di famiglia, certificato di salute, di buona condotta, fede pena le ; elenco dei titoli in sei esemplari; - pubblieàzioni in numero di copie bastevoli per i compo11enti della Commissione. Il concorso è per titoli'; ~ventuaimente la Commissione potrà chiamare uno o _più conc-0rrenti ad una prova di esame. La Commissione è composta di cinqt1e membri, di cui due della Facoltà medica di Pen1gia, tre scelti fra sei professori di altre -pniversità od Istitutj Superiori, indicati ·d alla Faèoltà stessa. L'eletto dovrà dirhiarare ' l'accettazione entro cinque giorni dalla nomina ed assumere l'ufficio entrq 10 giorni. ~ ~cadenza 25 noyem bre. • ALESSANDRIA - R . Manioon1io· «San Giacomo». - A tutto il 30 settembre clue posti di medici assistenti; L. 6000, 20 % di caro-viveri, alloggio personale, vitto nei gi·o rni di guardia. Scad, ore 16 del 30 sett. Servizio entro 15 giorni. I regolamenE ANATOMIA E
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SEZIONE PRATICA _
I STOLOG IA PATOI..OGIOA
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ti sono visibili presso il direttore amministr.atiTo nelle ore d'ufficio. BARilERINO DI J\tIUGELLO (Firenze) . Al 30 ' sett. 1a condotta; J.;. GOOO, caro-viveri, 'L. 2000 per cavalcatura o vettura, q11attro quinqnenni. Servizio entro 15 giorni~ CANTIANO (Pesaro). - A tutto il 10 ottobre una delle d11e condotte momentaneamente estesa alla generalit~t degli abitanti dell'intero Comune: a seconda delle attitudini dell'eletto sarà dichiarata medica o 1prevalentemente chirurgica; finchè l'altra condotta rimarrà sc-0perta, L. 12,000 oltre lir~ 1200 di caro-viveri, nette di R. M.; diritto al mezzo di trasporto. Lo stipendio verrà ridotto a J1. 6000 a ll'atto d0lla trasformaz. in residenziale. AC'cettaz. entro 20 g iorni, servizio entro i 20 giorni successivi~ Chiedere ann11nzio.
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CELLIO (Novara) . - Con·s orzio c-011 Brecà e BO:. leto; condotta di Piana déi l\llonti ....\bit. 2900 con 50 poveri inscritti. L . 4500, più L. 3 e- 'L . 5 per ogni povero oltre i 300; alloggio oppure indennità I.i. oOO. Scad. 30 settembre. \
CmAMPO (Vioe·n za). - Conoorso a medico-chirurgo del Consorzio Ohiampo-San Pietro-Mussolino. Indennità di residen_za L. 5000, oltre l'indennità caro-viveri, l'indennità di cavalcatµra L.1800; cura dei poveri L. 1000. Scadenza 25 settembre.
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Cruuno (Sondrio). - Condotta; L. 5250 da elevare a L. 6000 dopo il biennio di prova, per 500 poveri; L. 677.50 indennità trasferta; L. 2000 indennità cavalcatura; L. 500 se U. S. Scad. 23 sett . I
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CITTÀ DI CASTELJ.O (Perugia) . - Al 30 settembre, 5 condotte pei poveri; .L. 6boo lorde, con tre quin• quenni; L. 3600 per cavale. ; indennità caro-viveri e a l~re inde nnità come da annunzio. Servizio entro 20 giorni. Rivolge rsi all'Uffici<> comunale di I giene. CONTIGLIANO (Per'ltgia). - COncorso medico-chirurgico condotta residenziale. Scadenza 10 ottobre 1920. Stipendio L. 7000, comprese 'L . 1000 indennità residenza povera, oltre caro-viveri, e lire 1800 per cavalcatura. è ura semi-abbienti tariffa ridotta. . Con<:orso al posto di a&sistente in medicina e chirurgia. Il candidato deve essere "italiano, celibe, laureato in Italia, e registrato presso il Generai Medicai Oounoil di Londra~ dovrà conoscere perfettamente l'inglese. Stipendio lire sterline 200 {l nnue, vitto, ecc. ~ Nomina per sei mesi con diritto di presentarsi ai concorsi successivi. Inviare i documenti al Segretario dell'Ospedale Italiano, Queen Square W. C. 1, Londra. J.JONDRA -
Ospedale I talia;no. -
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Concorso a medico-chirurgo ostetrico. Stipe11dio L. 6000 per i poveri; lire 700 quale ufficiale sanitario; L. 2000 indennità di trasporto; caro-viveri di legge; tre aumenti quinquennali; a·bitazione gratuita nel palazzo municipale, con orto e prato annesso. Scadenza 30 sèttembre . MEDUNA
(Udine). -
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LL POLICLINTCO
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.:\.RGEr\TARIO (Grosseto). - ...\ tutto settemb1·e condotta residenziale per Potto S. Stefano; L. 7000 lorde, raddoppiamento indennità caro-viveri. Chiedere annunzio. Servizio entro 20 giorni. MONTECA'J'II\I VAL Dl CECINA (Pi. a) . - Condotta del Capoluogo per i poveri. L. 6000 lorde con aumenti quadriennali del decimo,, fino a raggiungere con essi un massimo della u·1età dello stipendio. I.J. 2000 per la caval·c atura; :L. 500 per eventuale incarico per lTfficiale Sani~'1rio. Oaro-viveri dj r.J. 1200. Et::\ massin1a anni 40, quando il concorl'ente non abbia pres~to ser,rizio in altre condotte: in tal caso occorre però l'accel'tamento del• la i,doneità fisica. Scaden7,a 30 settembre. l>.\r.~rIRA (Pot~nz·a) . C-ondotta meùico-cbirul'gica pei soli povel'i t. 3000 lorde e IJ. 500 quale ufficiH le sanitario. Età non S11periore agli anni 40. Scad~nza 30 setten1bre 1920. Documenti presoritti.
I stituto di Santo Spirito ecl Ospedali Riunit·i. - Concorso per la nomina di 32 aiutanti medici e 15 aiutanti chirurgi, dra assumersi secondo il bisogno. Occorre .SX''er cornpiuto il biennio di servizio di assistente me:c1i-co-chirurgo negli ospedali .d i Roma, oppure che, a vendo prestato servizio. militnre per ~lusa di mobilitazione, abbia esercitato il diritto <ti 01_1zione circa, la equiJJa razione del servizio inilitaré al servizio civile .. Scadenza 30 settembre. R01'iA - Pio
SAYIGLIANO (Oun.eo). - Concorso al posto di medico condotto per la borgata di Levaldigi. Seadenza 2:) settembre. ChiedeTe informazioni al Sindaco. , SCIACCA ( Girgen,fi) .· .:._ Condotta per il quarto dt>lla popolazione' poYera; stipendio base L. 4500; quattrQ sessenni del decimo. Chiedere annunzio. Scad. 30 g-iorni dal 28 agosto. ~pi;; zr\
·c'i vico
Osp<>d-ale Vittorio P:rnanue1C' Il. - Fiuo n l t-JO . ette111bre è H1>erto concorso l)el' titoli a tre pòsti c1i i11ed·ici-chir11rgi cli guardta con -
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lo stipendio lorclo <li T.J. -1500 e eon diritto a quattro ~111tuenti quinquennali òi f ,. :;oo. Chiedere co})ia èlYriso <li c:oncorso. .
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Ton1~0
- 1-'olicli·n ico Gen,era.Te Umberto I . - Con00rso a 1 J)O to cli Direttore della Sezione « Malat- tie di Jletto >> . Scacl. 31 ottobre. Condizioni visibili alla Segre teria. 'l,ORRE ANNUNZI.\TA (Napoll). - D11e contlotte pei poveri; L. 5000, C<'}l'o-viveri, quadrienni. Scade il 25 , ettembre. • TORRE DI l\10STO (Venezia). - È prorog·ato il COI)corso a .tutto il 30 settembre 1920 al posto cli rnedi<.'o-ehirl1rgo condotto per i soli poveri. Stipendio TJ. 90(10 lorde, ritenute R. J\f. e C. P. Indennità JJ. 800, percbè Comune di chiarat-0 inal<irico: indennità ca,·nJeHtu ra L. 1800: L. 500 q1u1le Uffi·~ cinle Snnitario: indennità di caro-viYeri D. I-'. 9 1na l'Zo l !ll9, n. ;{38; indennità disagiata reside11zn: alloggio gratuito: ~ aumenti quinquennali di un <l<'cimo dello ~tipendio iniziale: età non superiore n i 4:> an11i. Per 11lteriori informazioni 11Yolg(;'rsi n Ila Segreteria del :\I unici pio. 1
TR \PA~I - Ospi: io 11 arino ed Osprdale rlci Ba u1bi n i "Ricc(lrd" .. 1 ieri P epoli )). - Due nsslstenti;
l,pNNO
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FASC. 3~}
I.J. 1500 (sic), oltre gli aumenti e le lnde11nità provvisorie. Età massima 45 anni. Titoli ed e~1ui. Chiedere annunzio. Scad. ore 12 del 15 ottobre. Concorso ai posti di Me.dic9 primario e di Chirurgo primario. Concorso per titoli ed esame. Questo consta per entrambi di prova scritta e di prova clinica: inoltre, per il medico. di ricerche di laboratorio attinenti alla clinica e ·per il chirurgo di pr,ova di medicina oi:>eratoria. ~ Commissioni. saranno sceltè fra pl'ofessori di Uni,rersità e primari di grandi ogpedalf. St1pendio annuo iniziale di lire 4900, lorde. compresi gli aumenti ·p rovvisori; qnàttro a11menti quinquennali del decimo. Nomina per un biennio di prova, &nlvo riconferma in pianta stabile fino a GO anni per il chirurgo e G5 per il medico. Si esige l'elenco dei documenti in doppia copia. Scaden?;a 25, settembre. , \ERÒNA
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Ospedale Oivi1e. -
Condotta del 2° riparto. Frazioni di Pielungo~ Pert. Frecinz e S. France~co . S11perficie 38 l{i:nq. territorio montuoso. Lire 6000 per i ppveri (meno di 1000), con 3 aumenti q1tinquennali del decimo; I.J. 2000 per il cavall~; L . 500 pel' 'I'arubulatorjo, Tariffa per gli abbienti dell'01·clir1e ùei medici. Oaro-viveri (Ji legge; alloggio g·rattùto. Scad. 30 settembre. ' rITO
o'As10 (Udine). -
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CONCOOSO PER ~ll!:DICO DI REPARTO DELLE FERROVIE DELLO STMO. - È aperto un concorso per titoli a . 62 posti di medico di repal'to per i seguenti reparti: A.re-0re, Alano, Ba veno,· Borzolo, Calcio, Caldie ro, Calusco, Camnago Le11tate, Casalpusterl~go, Castelleone, Castellucchio, Castelnuovo .di Vero· na, Cernusco ì\IIerate, Chignolo Po, Coccaglio, Colorno, Conégliano, Cormeda, Curtatone, Dole-è, Forgaria, Gemona II, Ghedi, Gol'lago, Grumello, Ispra, L<>nato, Lonigo, Lung·a villa, l\ilaggianigo, nielzo, Moggio Udinese Mogliano Veneto, Osoppo, Ospitale, Parabia·g o, Peravolo, Piacenza ,r, Pianzano, Pombia, Pontebba, Ponte Sa~ Marco, Portogruaro II, Pozzolo Formigaro, Premosello, Rivoltella, Sacile, San Giorgio della Richinvelda, San Giuliano Piemonte, San Nazario, Soriate, Sesto Cordovado, Sesto San Giovanni II, Siziano, Susegana, Usmate Carnate, Varese I, Varese II, "\f;'.llvasone, Vigentino. "\Togogna. IJe domande, con j documenti .d i rito ed i · titoli, devono essere inviate all'Ufficio Sanitario delle Ferrovie d('llo Stato. a l\1ilano, entro il 80 settembre corrente. Per chiarimenti rivolgersi ai Capi.stazione dei reparti posti a concorso. 1
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ì\tledic-0 di nazionalità armeno, laureato in Ita-
lia, giovane, con conoscen7"''l di lingue (italiano, francese, tedesco, inglese, arn1<>no, turco) accetterebbe posto in clinica, ospedale, sana torio, diretti d;.l insign~ profe~sore, oppure interinato in C'>mune prossimo città <non più di 2-3 ore) ove e. i. te clinica o policlinico in1portante, in qualunque provincia itnl]ana, 01>pure po to traduzioni scientifiche. Per proposta scrivere nl rag. )Iario Pozzi. ,·ia della Vite, 3, Roma. )fetiico chirurgo trentPnne, colto, a ttivis~inl<J, con servizio prevalentemente chi11Jrgico, negli ospedali cli Roma, in clinica pri\nta, in condot-
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Sb;Z I 0); F. PRATl CA •
ta, accetterebbe lungo e ben retribuito interinato.
NOTIZIE DIVERSE.
Indirizzare: P. Gatti, via Pasqualina , 3 - Ronl<t. D~ffide
e boicottaggi.
1:_soccorsi sanitari nelle zone colpite dal terremoto.
Nuove condotte diffidate: provincia di ~lacerata, C'ureggio (NoYara), l\ilonteporzio Catone (Roma), Ravarino-Fanano-Frassinico (l\i!odena). ~ diffidato il concorso per due posti di meqico assistente presso il Manicomio di Cagliari, cat1&1\ l 'insufficiente stivendi·o .
Sono sta ti in11nedia tau1ente organizzati. Giusta le . disposizioni dell'ultima legge,. sui soec,>rsi nella contingenza di gravi di!':a stri, si è re· ca to st1l posto il Sottosegretario ai LL. PP :, on . Corsini, che f~ccentra tutti i servizi di soce:orso. ' Per la pa1·te sa11itaria, là. 'Direzione. genera le clell~ Sanità pubblica ha p1·ovvedt1to a mandare ~ul posto un funzionario superiore, alle' dipen• <lenze del Sottosegretario ai r-'r.J . PP .. il commen- · cla tor prof. Simoncini, medico proyinciale, che hft la direzione dei vari servizi di assistenza e di soccorso nelle zone colpite con funzioni ispettive; inoltre ha mandato a ltri funzionari - medici proYi11cia li e medici provinciali aggiunti - per eoacli11vare l'opera del Simoncini; tra gli altri si è recato immediatamente st1i luoghi colpiti il dirigente del materiale prof;ìl.attico, ca'T Tedaldi, che . ha regolato il trasporto e la clistribuzione di molto materiale di soccorso : tende, disinfettanti, ~11ateriale di medieazi-0ne e di co.n forto ..
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boicottata la eondotta- di S. Eufemia della FontE:> (Brescia) a fa voi-e del dott. Arrighi. SeziÒ·n e della ...'-\.. N. ~I. C. .di Cesena diflipa i seguenti concorsi indetti dèll Sig. Commissario Prefettizio: 1° terZ<1 conùotta Suburbana; 20 ottn va co11dotta del For~se, <:on residenza Borello: :1° .nona condotta clel Forese, con residenza S. Vittore, l">el' non <1 vere volut-0/ applicare il capitolato ap1>ro\ato dal C. P. S. e dalla G. P. A. E re,·oea ta la diffida pel concorso al Consorziv Sanitario Pella-Arti'> -Boleto, ~1 vendo l 'Assemblen Consorzia le accettate le pro1)oste dell'Associazione Naz. l\iI. C., Sezio11(l di NoYùra: inden1lità mezzi trasvorto r~. 120Q.:- condotta residenziale col 1°' gennaio 1921. Il concorso \venne l)rorogato fino n 1 ~(i settembre • lAl
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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
Il prot. Celso Pellizzari, Direttore della R. Clinica Dern1osifilopatica della Università di FirenZE:, è st:'lto nominato membro de'l l'Accademia Reale di ~Iedicina di Londra. Il prof. Ernesto Cacace è stato· eletto membro corrispondente dell'Accademia Nazionale di Me~ dicina di Rio de Janeiro. \ .--\. dirigere il Manicomio Provinciale <li Tre11to in 1->ergine, rin1a.sto vacru.1te a ec:~n sa 1d el lllàn~to ritorno per J'a gioni !){)litiche . dell'ex-direttore, è stato eletto il 1n·of. clott. Guido Garbini, di origine trenti110, direttore . interinale del ManicAn1io di Teramo. Il cl1iaro prof. A. Ghedini, già T. Colonnello inedico 1cli complemento, docente di Clinica chfrurgica e medicina operatoria nella R. U11iyersitit di Bologn~1 e Chirurgo primario degli Ospedaii Civili <li Ferrara, è nominato Commendatore del.. la C-0roD.<:l cl 'Italia per le distinte benemerenze acqt1isite nel cam110 professionale, ~ scientifico, <li asHiste11za civile e nell'opera esen11>l:ire prestata dt1raute l'ultima guerra. Il dott. Agostino l\!Iolfino, su pro1)ostc1 di S. EJ. · il Preside11te del Consiglio, è stato l'ece11tementp insig·nito della Croce di Cavaliere ·della Coronn <ltltalia, per Je .benemerenze ncqt1istate . iu ~rYi- . zio du·r ante l~ guerra e per l'oper;1 presta tn. qunle Arnministrat-0re della Citli\ fli SaYonn. Il clott. Paolo Barab::tschi, gii1 ca1)it<1110 1ne<.lico, <>I'<l resjdente a Berga1no, è stato J1ominato CHvnliére i1ell'Ordine derla C-0rona cl'It:'llia., pe:i; s1)eciali benemere11ze acqt1ista te i11 occnsione delh1 gnerrt1 191:l-1918. . •
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Ap1:>ena av11ta 11otizia dei gravi dànni prodotti <lal terremoto, il C-0mitato Centtale della Croce I-tossa Italiana in confor1nità del suo programma di pace fissatole dal i1uovo St'ltuto, ha subito v1•ovveduto ~ l sollecito inYio nei lt1oghi colpiti clal terremoto di medici, inedicine, militi, materassi, tende, co1:>erte e d altro materiale di assi~ tenza e socc:orf.;O. Nella Garfagnana si è rerato il senatore Cii·il olo, presidente delln Croce Ross~ Italiana, con uu1nerose sql1aclre munite d'i medicinali. Sono '.!)Ure state invip.te quadre di pubblica assistenza a Piazza del Sergio, Sillano, · San Giovanni, San "Romano, ecc. • D'accordo col oomu1. Gnrci, Direttore generale (}ella Croce· Rossa Italinna, sono ,stati inviati nelle località devastate da 1 terremoto numeroso materiale• sanitario ed una buona scorta di viveri. 1
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' Il i\llinfstei·o clella Guerra Direzio11e generale della Sanità militare - ha prov,eduto all'immediato ·u:iro di due Sezioni per disinfezioni, di tende e <li materiale sanitario, di 11fficiali medici, di viveri, eomfort e coperte.
Un'organizzazione mondiale di salute pubblica. Il Consigliò della I~gn delle Nazioni ha approyato la · segue11te organiz7.nzione permanente per In salute pubblica, cl1e deve prendere il posto dell'U~cio InternazionnJe <li Igiene pubblica : 10 una C-0m111issione generale, -compost.:'l di sei clelegati di tutti gli Sh1ti rar:-pre ~eutati nella Legà e anche d egli Sta ti che, pur i1on esse11do in es~a rappresentati, 11anuo aderito all'L'fficio sopradetto; ,
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2c> t1n Comit-'lto !)€rma.nente, composto di de~gati
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lL POLICLINICO
degli St.ati che formano la Lega; 30 un Segretario medico generale. . Questo n110\0 dipartiment.o di salute pubblica oqmplete1·à le org:lnizzazioni esistenti e informerà la Lega delle N<lzioni su h1tte le que~tioni che si riferiscono a lla salute pubblica.
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Congresso italiano di n1edicina interna. Il 260 Congresso 4.lella Società Italiana di Medicina interna avrà . luogo in Roma, · presso la Clinica l\!ledica, dal 3 a l 6 novembre. Verranno tratta ti i seguenti teni i : L . Gi11ffrè e 'C. Frugoni, Asma bron,olliale; C. 1\-Ioreschi e A. Ferrata, Unfogranulomatosi; P. Sisto , Elettrooardiografia clinica (rivista critica). Per le informazioni rivolgersi alla R. Clinica Medica, Policlinj co· Umberto I, Roma. Congresso italiano di radiologia , ed elettrologia mediche. ..... Come abbiamo già annunziato nel fase. 25, il III Congresso della Società Italiana di Elettr1Jterapia e Radiologia è indetto a Roma nei giorni 28-30 ottqbre. . Sono· fissati i ~guenti temi: F. Perussia, Radiologia del cuore e dei vasi; V. Ponzio, Radioterapia del canoro; M. Bertolotti, Tja radioattività 11,el.la biologia P, nella ol·l1iioa (conferenza). . Al Congresso andrà unita. una mostra teenica e sc'i.entifica. Il programma compren.de una gita alla villa A.• driana. Per le informazioni rivolgersi a l R. Istituto di ../ R adiologia ed Elettroterapia, Policlinico U1nberto I, Roma. 1
Congresso italiano di oculistica infortunistica. . Per iniziativa della Cassa Nazionale Infortuni sarà tenuto in Roma, dall'S al 10 ottobre p. v.,, un Congresso fra gli' Oculisti che praticano l 'in:tortunistica per lo studio delle principa.l i questioni medico-legali relative alla infortt1nologia oculare. Il Congr~sso si occuperà dei criteri di valutazione dei danni oculari in applicazione della tabella ora in vigore (Reg. Inf. 13 marzo 1904, art. 95) e delle eventuali ,modificazioni da apport.'lre a detta tabella. Saranno l)Ure ogg~tto di discussione le questioni relative alla cura delle lesioni, all'a.ccertàmento dell'esito di esse, alla valutazione di le~oni speciali e delle condizioni preesistenti che Mno ooncausa di lesione o di invalidità,. ed infine ~1lle }(\sioni oculari simulate e procurate nonchè nlla preYenzione degli infortt1ni oculari. Per tutti i lavori preparatoli si è costituito in Roma un Comitato OrdiIJ.atore nelle seguenti per~one: prof. Gi11seppe Gabrif\lli, prof. Marchi Lui~i , co111m. prof. Neuschuler Alfonso, ca,r. J)rofes1or Pa ssera Ercole, prof. Pl1ccioni Giuseppe, commendator prof. Scellingo liariano, comm. profesr Roselli R omro, cav. prof. Valenti Giulio. J;a <lntn pre Cfl'lt<t (8 ottobre) per l'inizio dei
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lavori consentirà a tutti gli_ intervenuti di fruire dél ribasso del 60 % concesso dalle Ferrovie dello Stato r.>er i viaggi di andata a Roma iniziati entro il 9 ottobre, e ritorno entro. 10 giorni. J..Ja quota di iscri2jione è di L. 25 ed il pa~~1nento di ess[l dà diritto al volume degli Atti. Per le adesioni rivdigersi al «Comitato Ordinatore· del Congresso fra Oculisti Infortunisti» Cassa Nazionale Infortuni - J?iazza Cavour, n. 3, Roma. Società Internazionale di Urologia. I.Ja Società Internazionale di Urologia ha proceduto recentemente alla nomina dell'llllìcio di presidenza nelle persone dei direttori: prof. Watson di Boston, presidente onorario; Fenwick H:urr~· di Londra, -.presi.dente effettivo; Alessandri <li Roma, Keyes junior di New York, vice-presidenti; Desnos e Pasteau, rispettivamente, segretari<.> ge11erale e tesoriere. Il primo Congresso della Società sarà tenut.) ' a P.arigi dal 7 al 9 luglio 1921. Saranno trattate le seguenti questioni : 1.0 Nefriti a sindrome uremica (relatori Hogge, Horder, Foster e Teissier) ~ 2'> Cura dei tra\1matismi dell'uretra (relatori I{idd, Lasio di Milano, Pasteau) ; 3 Sulla pielografia (relatori Giardini di Bologna, Papin, Waters e Young). · Congresso internazionale per la protezione dei bambini. Quest.o Congresso è indetto a Lonùra 1)€1 settembre i1rossimo, sotto l'alto patronato del Re d'I ngl1ilte rra.
Verran110 trattat.e le seg:nenti questioni: a) D'orditie medico: I/influenza del calore estivo .sui lattanti .. Isolamento deg·li ambienti iclestina ti ai lattanti; b) D'indole fila.ritropica: Influenza della mutualità sulla ·protezione dell'infanzia. Organizzazione della professione di bambinaia; o) D'o1·dine ammin·i strativo : Proposta di un quaqro uniforme in tutti i paesi per la consegna delle relazioni statistiche mediche delle Opere di vrotezione, sia ller le <.:onSt1ltazioni di poericoltura, sia per gli asili e locali di riunione. Insegna1nemtò dell'igiene infantile alle maestre e agli allie\i dell~" scuole. , •
Congresso francese di Chirurgia.
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Il 290 Congresso Francese cli Oh irurgia sarà tenuto a P(lrigi i( 4 ottobre proosimo. Temi iscritti nell'ordine del giorno sono: 1° Cura delle pleuriti purulente (r~latori Jansen de Mot e Tuffier); 20 UlcE:re della piccola curva tura dello stomaco (relatori Delagenière e Pierre Duval); 3° Fratture mal consolidate del collo del piede (relatori ·. Leon Bérard e P. Wiart).
Congresso tedesco di Neuropatologia. .Xei gior11i 17 e 18 settembre corr. si tiene a Lipsia il X C-0ng1·esso dei neuropatologi tedeschi.
Tl t:€ma generale di discussione è: Clinica e anatomia. patologica delle lesioni traumatiche del n1idollo. osseo. P e r · e·v entltnli informazioni rivolgersi al dottor K . :\1endf\l. Berlin W .. ..\.ugsburger Str. 4.3. •
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[ANNO XXVII, FASC. 38]
SEZIONE PRATI CA
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Ricostituzione della Società d'Igiene di Trieste.
Gli studi di
A Trieste si è ricostituita la Società d'Igiene.
L •ex-presidente, dott. Marcovich, dovette rifiutare di riassumere la carica, a causa delle sue occupazioni. Furono eletti : presidente, il dottor Jellersitz; vice-presidenti i dottori Gusina e For- · tuna; cassiere, 11,rancesco Dari.
Nella stampa scientifica. uscito il primo fascicolo dell' Aroliivio Italia, no di Psicologia pubblicato dai- proff. 'Kiesow e ('Tf'melli. Tra i condirettori figu'rano i proff. MorseHi, De Sanctis e Colucci. :E)
Nella stampa professionale. uscito il primo fa~ieolo della rivista professionale Sanità proletaria, orgal!O della Lega · dei lledici Socialisti e della Sezione Sanitaria del Gruppo Parlamentare Socialista. I redattori si ,propongono di studiare ed affermare «i vitali in · teressi del popolo che lavora». « Npi vogliamo, essi scrivono, essere i congiglieri tecnici del proletariato, devoti ad esso fu).o al sacrificio : noi sa~ remo, se ci è consentito il · paragone.. . gu{)rresco, il corpo dì sanità militare <li questi ·eserciti in marcia che è• Ia falange , compatta dei lavoratori, combattente la grande, la definitiva ' guerra della Ilropria liberazione». Auguri.
m~dicina in
Polonia.
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Prossimamente sarà organizzata una Facoltà di Medicina all'Universi~à. Polacca di Posen; parecchie cattedre, resesi vacanti per -completare i nuovi corpi insegnanti delle Univérsità di Cracovia e di I-'eopoli, saranno coperte da nuovi titolari. Nella Università di Cracovia, Orlowski è stato nominato Direttore ,della Clinica Medica; EJ. Maydell assume la cattedra di Fisiologia; Lemartowicz queila di Clinica J?ermatologica; Szumowski quella di Filosofia della l\1edicina. L'Università si è arJ;icchita. di parecchi nuovi edifici costruiti in base a:i moderni pérfezionam'enti: I~ti tuti di Clinica medica, di Clinica ostetrico-ginecologica, di micr-0biologia, ecc. Rettore è stato eletto St. Ciechanowski, titolare di Anatomia patologica.
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È
Un Istitnto Pastenr nel Brasile. :fil stato fondato e inauguratò un Istituto. l?a~teur a Manaos; esso è affidato al prof. Astrola-
bio Passos, deputato àl Parlamento e Direttore generale dell'Università. I
Contro le specialità terapeutiche ciarlatanesche in Inghilterra. · · Il visconte Astor, seg·retario parla.mentare del Ministero dellà Salute, ha presentato alla Carriera dei Comuni un progetto di legge per ,reprimere il commercio delle sr>ecialità tera.peutich(> ciarlatanesche nel Regno Unito . È resa obbligatoria l'iscrizione di tutte le specialità in un registro, con l'indicazione della composizione (~e si tratta di medicinali) o con la descriziQne (se si tratta di apparecchi o strumenti) . È vietato l'l1SO di rimedi che promettono la cura del cancro, della tubercolosi, della sordità, del- . , l'epilessia, della i>aralisi progressiva, dell'atassia l-0comotrice, delle ernie, del diabete, dell'amenorre.a, ecc., ed è punita la vendita di rimedi che possono suggerire la provocazione dell'aborto (per ·es., il richiamo del~ regole). È vietato di annettere alle specialità terapeutiche, annunzi che raccomandino altre specialità; è fatta eccezione per i listini puramente commerciali. Sono punite tutte le indicazioni false od esagerate. . I produttori · di specialità terapeutiche organi.Zzano un'attiva campagna contro l'integrale approvazione di questo progetto di legge.
. Per la diffusione della coltura italiana. L' l'8titut o 1Jer la propaganda della coltura ita1iaf!,a, fondato e diretto dal solerte A. Fi FÒrmig-
gini, ha 1>ubblicato e Jargamente, diffuso un opuscolo intitolato: «Facciamoci conoscere», il quale espone il programma nuovo, pratico ed efficace del geniale organismo, che si è già reso bene! merito della n-0stra coltura -sovratutto all'Estero. L'opuscolo viene inviato gratis a chiunque ne faccia richiesta alla sede dell'Istituto (Roma, via del Campidoglio, 5). Riprendendo la sua attività e_d itoriale, il Formiggini lancia ora. una pubblicazione mensile intitolata. «Simpaticissima.», che in ogni fasci~lo contiene scrittì di un solo autore, corredati di una compiuta bibliografia; ne faranno parte non soltanto scritti letterari, ma anche di biologia, sociologia, ecc.
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L'ATIJI. NECROLOGIO.
Compiuto un cinquantennio di attivissima e seria operosità . (e ricordiamo come titolo imperituro di benemerenza il catalogo generale della Libreria Italiana) l'Associazione ·T ipografica 1Libraria Italiana ha !Clato n~lle secche in un Congresso a Roma d,ove se ne è mod.Ìfìcato il nom~ (in Associazione Editoriale Libraria Italiana), lo statuto, la costituzione, i fond'a menti e la. sede. Dicono i IAbri del Giorno che risorta in Roma L'l ATLI troverà nella. vicinanza dei pote,ri supremi dello Stato quell'impulso vivificatore e moralizzatore ~r cui vediamo ogni cosa prosperare e purificarsi nella città eterna .... \
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Con ANTONIO CECI, IU·orto in Pisa a soli 67 .-inni il 17 agosto p. p., scom.pare uno dei nostri ' più insigni' J\~aestri di chirt1;rgia. ~gli tenne per 25 anni l'insegnamento della. clinica chirurgica in Pisa, dopo aver professato patologia g~ner:ale ed anatomia patologica in Camerino e patologia chirurgica in Geno-va : portò, dt1nque, ' una formidabile preparazione ·n ell'insegnamento clinico, cui seppe imprimere un indirizzo rigorosam~nte 5;Cie11tifico. Semeiologo :finissimo, insuperabile nella diagnosi. come opBra tore fu un tecnico ed un artista, •
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IL POLCCLlNICO
c-he perseguiva un continuo perf~ionamento de l irradia~ione di cultura e di la voro chirt1rgico tli metodo; la sua a bilità rift1lse SI)(\Cialmente nelle prim'ordine. <>perazioni di plastica le più (lifiicili, colle quali Agli an1ici e sopra tutto a i discePoli lascia il otteneva spesso resultati meravigliosi: Se non si ric0rd-0 di un.a bonti1 d'anin10 infinita, di un cuoarresta. Ya dinanzi' a l più . ardito e difficile interre che si ribellava ad ogni ingiustizia, ma cl1e vento, che desse unn sia ....pur tenue speranza di n-0n conosceva rancori, di una gentilezza e delisalute pel malato, ib Ceci aveva però un sacro ricatezza di sentire talo1'<l commoyenti, che faceV<lll SJ:>etto J)er l'integrità qel corpo llIDano. dimenticare e nor1 di rado r e11deva n simpatici Era dotato di 1.1no spi1ito di autocritica straor(·erti uoi caratteristir i. scatti, non sempre raf<1in.ariamente a ffinato, e le lezioni che più a vv-infrenati, di vivace irruento lingu<1ggio, durante i ce,~ano gli uditòr-i ~ra n quelle che dettava quanqWtli il Maestro quasi sembraV<l ingigantire sulla do non fausto o non corrispondente alle previsiopiccola persona, ma che eran tosto seguiti da un ni era stato l'esito di un intervento. nobile pentimento. Lascia il ricordo di una vita Tale iii 1\r~aestro di chirurgia che l'Ateneo Piintiera spesa nellù Scuola e i1er la Scuola. · sano ha pe11duto, proprio qmndo amici, colleghi, Prossimo :.L fi11ire i suoi giorni si faceva condurre e in ulti1no quasi trhsportare barcollante <liscepoli si 'appr~stavano a festeggiarne il gil1bi, al l~tto tlei no tri feriti di gl1er1«1, i curanti dei Jeo rlell'insegnamento clinic-0. · quali ne chiedessero il consulto. Alla Scienza il Ceci lascia una quantitiL di con·11a voluto restitt1ire alla collettiviì.è\ tutte queltributi, alcuni divenuti cla.ssici, di istol-0gia. pa-· lo che costituiYa il prodotto tangibile della su ..1 tologicu. di . batteriologi<:1, di pa tologìa e clinica attività. professionale. Una preziosa. e va.ria racchirurgica, di tecnica opera to ria, la so4'l en11mecolta a rtistic.'l che arredava a profusione la sua razione dei quali costituirebbe u11 lungo elen-co. casa e che Egli a veva in1piegat-0 tempo e cure i11RicQr·d eremo le JJ~bblicazi-0ni sui fibromiomi delfinite a mettere assie1ne, Q..ella quale era quasi l'utero, sulla chirt1rgia delle milze mega liche e più su1)erbo ç;he della st1a. C"linic.-1, che costitniY<1 sulla spleneçtomia (cl1c esegt1ì fra i primi in I taltno dei suoi maggio ri godin1enti intellett11a li, il lia con successo), sulle amputuz1o~ i cinematiche ( :eci lascia alle cittit di Pi~a ~ di Aséoli Piceno nlla Vanghetti (che il C'eci per primo mise in onde sia ès1)osta in pl.1bblici lllt1sei, rnentl'e all:.1 · opera nell'uo1110 or sono qt1asi 20 nnni), sull<l teUniversità •li Pisa dona la st1a ricr.a biblioteca. ra·pia degli empiemi pleurici, sulle allaccia tt1re ecl <1ll'ospeclale di Ascoli il su.o splendido ar1l1acontemporanee di grosse vene ed arterie, 'sulla n1(lntario cl1irt1rgico. anestesia locale -cocuinica;che applicò e difft1se in dell'ultiu10 .i>ensiero : contriGentilezza anche Italia còllo stesso ardore che i!l Reclus in Francia. . buire .ad educare dopo nlorto nl culto del ·bello. All'Università di Pisa.. lascia una superba clidel bt1ono, del verq ! 11ica, che costitniv<t il suo 01,goglio e che riusci G. 11'. a far edificare a prezzo di incredibili insistenze • ~ di ferrea volontà; ~~".\. è 's tata· un centro di 1
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Indice alfabetico per materie .
..~cetone: ricerca attruve1·so i ~'Uoi (lerivati formiliai . Pag. ..\.nestesia 101ubare: fenomeni co11~ect1' )) t ivi • • • • • • )) .1"\11giomi nevralgici : sui co iùdetti . )) ' Appendice: i 'diverticoli dei1· Argirina : effetti 5'l111a muco&'l uretrale )) CheTato-ipop:Lon: llSO di mi<lriat-ìci e )) miotici . . )) <'olicl1e I>ost-opel'a tol'ie . )) C1·onaca del movimento professio.D•:lle Direzione Gener:1le di ~ anità.. (I.. a) a i1ro del ~lezzogiorno <l .Ita lia . . . )) )) Dis nteriH bncillare : sierodiagnosi . • )) E1noconi nel a ngne <1 i neon a ti Enc fa lite letargica : 0$:-:erva zioni e con)) ~iderazioni: postumi . >) .IDncefnlocele congenito . . ~.,erite 'd ' n rmfl da fuoco delln zonn rolandic-n : <li tt1rbi sensitivi e motori )) delln mnno • • • • Gas n. fi~~innti: effe-tti itnmediati e tar- · diYi e loro in11mrtanzn nella medicinn .. ocial~ . forense e militnre . . . » G la t1doh" <?ll(locrine : co11tributo allo h1n
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l'ag . 10;:;0 Infezio11i acute: sintomi ne1·yo~i Insegnùme11to u11iver s'itn rio: per la crisi. » l OH7 clell' ' » i o;,:-Ittero emolit ico: patogenesi » 103l Ittero locale : ricer~he •I >> lOH:J r.Ja tte : esan1e igienico . )) 1057 JJitia.si biliare : inte!'\enti 011eratiYi )) 1057 1\r!orbo di Gall;.cher )) 1054 Ortical"ia : fìsiopa tologia e va togener-:i » 1on2 O teosintesi : dopo l' - )) 10~9 Pnralisi post-dift~rich~ ·eenfigo cronico: reperti batterio co11ici )) 105 Pertosse: vaccino-profil.-1ssi e Ynccinoterapia . . . . . . ) · · · · )} 1043 )) 1000 Pia~trine: cleriv:1zione . Poliencefalite e1)idemica (n1esoencefa lite letargica) f'<l enC'efalitCl inflnen7~1 le )) 1():)!> » 1 OHt> Politie<l e biologL1 . Polmonite con ~i11drome encefalitica a )) 10;)7 tipo mioclonico . . . » 1 OCi:! Purgagione l>l'e-opPra.toria : cl.anni )) 1001 ~ifìlide: cutireazione . . )) 1059 ~infisi pleuricl1~ nell'infnnzia . Storia della iueclicina: u11 trnttato di n 1 o:;npedi•l tria Tellurio:
tossicolo~<l
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L. Po zz1, ed . 1·es1).
Anno XXVII
Roma, 27 Settembre 1920
Fase. 39.
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fondato dai professori : .
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GUIDO BACC ELJ..J I
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FRANCESCO DURANTE (
SEZIONE P .R .ATICA R EDATTORE C APO : PROF . J
,
VITTORIO ASCOl. .I .
SOMMARIO.
... I
I.avori originali: D. Ottolenghi, S. d'Antona e F. 1'onietti: Sul1'eziologia dell 'encefali te letargica. ~istiea anatomo-patologica: L . Sch~boni : Sçpra un caso di mielite acutissima. Note e ·contributj: C. Garosci: Nota sul valore d~lle vaccinazioni a ntititlche praticate alle truppe corr1battenti. Suon e rassegne : MEDICINA : Souza e De Castro : La distrotia genito- glandulare. NEUROLOGIA: Da Fano: L'etiologia della sclerosi a placche. - TERAPI A:· Losee : Sulla, t rasrusione del sangue. · 4 ceademie, Società mediche, c:JoogrfSSi: Società Lombarda di Scienze mediche e biologiche in rvrna no. - Società fra I Cultori di ScJenze mediche e naturali' in Cagliari . Appanti di medicina pratica: CASISTICA E TER&PIA: Su alcune vari a zioni nel decorso della sifilide - Della sifilide ignorata - Sind1·omi maligne nella sifilide. Mala ria e sifilide -
La co1nbioazione alcool-sifilide- Anginadl petto e sifilideRac hitismo ~ sifilide - I sifiluidi post- erosivi dei neonati - Influenza delle cure atti ve insufficienti nella com~ parsa dell~ sifilide delle meningi - Profilassi antisifilitica con s alvarsan - Poma1a per la profilassi antivenerea . No'l'E 01 TECNICA: Nuovi metodi di colorazione dei bacilli tubercolari. - IGIENE: I topi quali serbatoi· di virus. rosta degli abbonati. 4.Jenni bibliografici. Nella vita professionale : ·Amministrazion e sanitaria. - Cr onaca del movimento professionale. fJondotte e eonoorsi. Nomine, promozioni oooriftceoze. No tizie diverse. Necrologie. . Indice aUabetieo per materie.
e
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AUMENTO DEI PREZZI D'ABBONAMENTO . -
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dente Fascicolo 21 e della deliber azione dell'assemblea dell'Associazione del la Stampa Scientifica Italiana (S e.zione Medica), pubblicat a nel numero 26, i prezzi d'abbona mento al nostro periodico vengono aumentati, dal l Q luglio al 31 dicembre 1920, nella seguente misura, per tutti gli abbonamenti in cors o: 1
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l'Italia
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per cJzi è associato alla sola Sezione PraUca; id. id . alle Seiioni Pratica e Medica; id. id. alle Sezioni Pratica e Chi1·urt1i-0a; id . id. a tutte e tre le Sezioni .
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Il Decreto Ministeriale ci consentirebbe di raggiungere la misura del 100 °/0, ma noi ci limitiamo a chiedere ai nostri abbonati quant o è assolutamente Indispensabile per fronteggiare le attuali diffiooltà. Così il " POLICLINICO ,, manterrà ancora il vanto di esser e il periodico di medicina generale più a buon mercato fi:a tutti quelli che i edono la luce in Italia. I nostri abbonati sono vivamente pregati rimettere con cortese sollecitudine, mediante vaglia o cartolina-vaglia, la _suddetta quota d'integrazione, direttamente all'Editore del " POLICLINICO " Cav. LUIGI ~OZZI - V ~a Sistina, 14 - ROMA.
LAVORI ORIGINALI. Istituto d'lgien e Direttore: Prof. D. Ottolenghi
Clinica delle malattie nervose Direttore: Prof. O. Fragoito
della R. Università di Siena.
Sull'~ziologia
D.
OtTOJJENGHI,
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dell'encefalite letargica. S. n'A NTONA e F. TONIETTI.
NOTA RIASSUNTIVA.
r. .e indagini .sperimerntali -su1'l 'en1cefalite l e·tai·gica s i sono andiate notevolmente compie, ta11 do j·n questi ultimi tempi e hanno condotto ' a, 1m.a. ~e'Tie di .oon~tatazjoni asis ai · i·n teressanti e, ciò ch e pure importa, si;·esso concor.dan ti. 1
Vi è orinai infatti ragior1e di r ite,n ere oome st1·ffirientem.e·n te ·dimostrato, che 1si tr·atta di un'entità morbosa abbastanza .b en delfimita anC'he sotto hl rigu ardo eziol ogico, d-0vuta a un viru·s fìltra.bil~ e ·p:voibabilmen te coltivabile, patogen.o p1er ·diversi anin1ali d'1e1sper irmento, e verosimilmente capace ·Cli provocare v·er.e e pr0prie epide.mi.e, .seb·b.e·n.e non s~ sa·pipia co·n •si-curezza che fiinora ciò sia accaduto, almeno in questi ultimi due .anni, ·da qu ando cioè la ma-· Ja,ttia è .stata s uffici·entem.ente deif inita anche sotto jl .rigu.a~do c·Lri.nico ( * ) . ( * ) Fa
eocezio.n .e fo•rs:e l 'infezione multipf.a, cl1:e potrebbe es.setre ·Slf:ata una vera rpiccola epi-
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IL POLICLINICO
[ANNO XX\~II, F.~sc.
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I
La filJ.traibilità fu rico·n osciuta per la prima gione della scarsa diffusibilità deH'cen cef ali.te • Violta, nel maggio (2) e neil n ovem.b.r e (3) del- durante 1a ripI'lesa di quest.'aìlll1o. l'anno ,p assato, da Lowe, Hirshfeld e Str.auss, Sulia morfologia e .su hla ooltivabilità dii quee co!llfe.rm.ata 1p oi da MaG"11n:to1sh e Turlllbrull, sto virus abbiamo già n.11.m erosi r eperti, ma d a Levaditi e Harvier (4) e d .a l Bastai (5). Le po,co concordanti, che, si possano ,dJ,assiificare osservazioni di Lowe e dei su9i collàbor.atori in du·e g.r dppi. Da, t1h lato stanno osseirvazio11i hanno però questo ·di particolave, ·che, oltre in armonia.i con fa fi·litnabilità del vi·rus ridimostraire la .filtrabiMtà ,d.el virus contenuto guiaT:danti germi ~.c1lfu.vabili solo in condi~ioni nella sede stessa ·dell'infezione, 1e .cioè n·ell'en- m1olto srpeciali, e di solito con il m·etodo Noc·efalo dei malati, hanno ;pu·I'e (6) posJto srubito guchi, molto piccoli e filtrabilj, per filtro Berin chiaro la sua pres·ein.z a n ella mucosa de1l ri- kef,e1d ·e talora anic he pel' :fi J.tro ChamberLand. nofaringe, sia ·dell'uomo malato e sia dell'ap.i - A que1sto gr.uppo appartengono il germe demale infietta to 1sperime.nta.1mente. Que.s~a con- .se.ritto da;gli At1t0Ii americanj già citati, e che .sta tazione h a indubbiamente gran·d'e importan- 'essi asseri.scono awer isolato ne l 50 % dei liza per l'epi.d·emi,ologia, so·p ,ratutto ,s e la si m .et- qui1di cefal.o~rachi·diaI1i e nel 64 % ·dei liquidi te in relaziione ·OO·n le esperiem.e ese1g;uite da di Lavaggio ·d e! t·j11ofaringie dei maiJJati, e poi no,i - di ·CIUi diremo a momenti - e 1confe~"' l'altro 1germe coltii vatio dal Bastai ·da filtrati di mate da . Bastai ·e da IJervadirti e Harvier srul ceir vello umano encefalitico e da sostanzia cepassag.gio del virus a traVieirso la murc osa delle reb.r ale di gatto iin fetto. Q11 esi'ultimo ·g erme cavità asali, poichè jndiica ·chiaramente che n1on ,solo è filtrabd.le, ma determin.a nell. gatto la poissibiJità della diffusi-0·n e de1'l'en cefalite dai. una rr:i.alattia simile a qu1ella p,r .ovooata dal · malati ai sani e&i.ste e che, s1e qu·es.t a fìnor.a l'innesto di . cervel1lo ·en.cefalitico: è Mliahe vinon è stata 1i.co·nQ1sc1u.ta •s e n1on e·c.cezi.onaJ.meTl- 11.tlento per la cavia e per il ·C'OTii1gllio ·e si conte, ciò può di~endere da .èf>rcosta.nze speciali, sie.r va bene in gJi,ceiri1n a. anche metereo1l.oigi.cihe, che v.a lgano a fav-0.rire U·n altro g•rupp·o contiene invece germi apo meno la conservazione dei virus trasmessi part.e.nenti ai. corichi, più s1pesiso dr1plococchi o soP'flatutto per l'aria, come accade per 1a me- streptod1~Jlococchi, talvolta stafilococ.chi o tetraningite cerebro-spinale ,e per la poliomielit~ geni, ·che resistono .al Gvam, sono più o meno e·pidelni1ca; 01)pÙ1~e può ,essere .·p iù ~Jparooite virulenti per -il coniglio e per la cavia, abb~ ohe ·r :eale. Noi n·on sapv·i amo infatti se sono stanza b en ooltivabi:li n1ei com1uni .teir1·eni, in · \s tate m,olto -O p101c.o f.r equ.ent.li le infezioni lega1erobi01Si .e i·ri anaierobiosi, m e gilio però in pregie·r e e ipassate inosservate : e sono rup,punto senza di sangue ·e d·opo un c er.to ·pe riodo di queste infezioni leggiere che costituiscono taladattamento. E qui deve ·esse·r e. annoverato anv olta gli anelli di -congiunzion~ e formano co- zitutto lo st•reptoco1coo pleomorfo di v. WiE*'me i1 substrato di n.on poahe epid~e . Ce.I)to ner (7), il di~lococico tsowato da Maggioira e è eh~ da ·C)!Uando la sintomatol01gia dli questa dai. .s.u.oi aJlievi (8), e poi mo lti altri s tiip iti più maln,tti.a è meglio 0ono1s ciuta, 1si moltiplicano · o rn,eno s:Ìmi(i des critti da Gabri, Bocicolari (9), Colombo (10 ), Orlandi (11), Paleani (12), Houi ri.co·r.di e l e osservazi 0 ni di casi ileggi·el!'i. Infine n on va dimenticato che la stessa 'trasmis- se (13), Morse e Crump (14), Pisani e Varisco sione dovrebbe essere un po' condizionata al(15), ecc., ecp. l'e·~rl.stenza o all' a1sseil2a ·di l1no staito irr'itativo Quale relazione abbi.a.no que·sti cocohi (' ) e dell,a mucosa déll·e prime vie a-er.ee e del ri· . anche i .g ermi ,1coc1coidi ifiltranti con l'encefalite n ofaringe nello .stesso mia lato, 'P er oui sia .s uf- non .si può ancora dire 1con 1siot1 riezz,a, sebbene flcienteanente abbon1dante i·l seiore·t o i 1nfett10 e questi UJltimi, appunt 0 per la loro filtirabilità ne sia pure agevol a ta l'espulsione con il ca · · tengano giustamente un posto a sè. Ma quanto t1irTo e con i colpi di to·sse .e con gli sternt1ti. ·s i sa finorai non è decisi"o, f onse sopratutt-0 E forse nell' aE·S enza di cotesti fenomeni i nfiam- perchè è ancora assai incompleto lo studio matl0Ti segnalata spe.~so dai clinici, sta la ra· biologico e immunoìJ.ogico dei \'ari microbi i.solati dell a stessa mailattia. naisti ricordare clemia. d esc1·ittét da 1Iacln tp 11 e Tu rnbull (1) e occorsa a , De1·by io.l un pe:rusionat.o abjtato (* ) È interessante n?tare che in .una i111~at cla 17 giovinette, per 18.J maggior pa~1:.e oc.c1:11)afe in la\1ori di biancherja, e da tre d.Ll'ettnc1. La tia, la quale ha più d1 una analogia e~ 1 en~ cefalite letargica, e cioè, nella ~alatt1a d1 111ala.ttia. CO'll1i11ciò il 14 agosto 1919 con 2 casi, clti n e ~ eg11iro110 10 nei 5 gi o.r11i tic~essivi, di Borna o meninO'oenoefaJite e.ilZootica del cavallo, Kraus, !{a~tor e Quiroza hanno r.ecent~-.. rui 1 mortali rn~~zze di 17-18 a11n1. eh.e i1on nveY ,l110 soffet to d 1nfit1e11za ed eraino., m. ot- n1ente isolato t1n diplococco, che sareblJe ~ l vero agente dell'infezione ed è ![)at~g~o p er il _ ti111 e r nndizio11i gene rali. Il decorso p1u lieve coniglio 0ltre che per il cavallo. (R1 f. in Jo~.rn . ...,j oc.;. ervò 11ell clirett1 ici che nvcYnno 3G. 31 e of .ln1.. 1\f()rf . .1 s.~., 1920. 21- april e. png_. 119J . :->6 a n 1 i. 1
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REZIONE PRATICA
che per.si11.o le0 prov·e di agglutinazione e .d,i in t1n ci n omolgo, tratta to 1pr:i.ma ripetutamente deviazjone del com.iJlemento pl'la.tiic.alte fin qui oon vi1~s eillcef.aùitico, sic.chè 1l'asserita (ijfiesono riuscite di rego1a dUJbbi·e o negativ1e, ecrenza t!'la qu.esti .due v:iirus - 1aan1m essa, 1del cezione fatta .p er il diplococco studiato da Magresto, .da moliti alinilci anche .per varte altre gio11a che ·era aggllutinato I"egolarme!Ilite dai con•siderazJ,oni - p airie •ora m eig·lio fcmdata. sieri dei malati ,p·r esf in esame. Q,nde, qu.aJlldo . Qu•eisto, 1sommariam1ente, lo stato attuale dleU.si voglia amrnetJtere che a lmeno ai1Jcun10 dei 1e aonorScenz e into·r no 1afil'.eziol'o gi-a, .e .all'.e pidebatteri coltivati nei casi ·di ·encefalite e saggia111i.01ogi a dell'enoefa•l ite : ad essei ahbiamt0 ieer- · ti con l'agglUJtinazionie ne sia la c1aiusia1 ·O vi -cato di rie1care qua'11che ao111tributo1 .e.o n una ab·b ia ·crua·l che stretta ·r~11.azion·e·, · b':Ls, ognefetbh~ serie di e1sp.e1riem.e, inizriatle v ers10• 1a1 metà dii oon·cludel'e o che la .p•:r.o·du1Zion·e ·diellre 1ag1gùrutllini- genn a i.o e ieih~, n e1ll:e pa·r ti già •Compiute; 1'ias• ne non è 1co1stante o.p1puT1e 1ahe la rice•r oa di esse SlNil:erem.o qui b re vemeni:Je è fruttuos a so!lamente .i n dete·rmiI11ati momenti Fi11.o·ra abibtamo preso in •esarrn•e 13· orusi (* ), de!lla. m a lait tia : iip-0te1si a.m ·b edue a ocettabi1i, se rn,a 11on abbiamo ma.i .potuto distporr.e di m ·a si tien conto di quar.uto già co·n .o sciamo• p.e r altie~iale· cadav.erico, r1on essendo ven1Uto a mortri ge1mi e dell nt1me.ro relat iviam.ente sca1r.so te n essuno. di essi, aid 1erccezton1e di uno, re• dei orusi bern studiati di enc-e:t:aJli te. stato iPter breve tempo i1.1oovie1ra~o iTu C1ini ca e Ln IYUnto invec e già abbastanza chiarito è il cmi cad av ere n on fu .p otl1to seziona re. I noquello relativo al:la trasmis1Sibilità dell'infeziostri casi si d eivcmo pie·t'itanto consi·d·e ra!'e, oon ne negli animali. Non solo le scimmie, .anche m olta pr.obabilità, come r e[ativam.e nte leggeri; inferiori, m a pure i .co,n i1gil.i e le 1cavie sio·n o sene dii eis,si dov.emmo :veistringerci a studiare il sibili al virus e ne muoiono con suf.f iciente resangu1e, il liqui.do 1cefaJlo-r'a·cìhi.dia.no e il segolarità re11denclo co.sì a:;ssai .p iù s ermpl~oe lo areto niaso•f aring.eo, usando qttesti n1.a te1riiaJi ::;tl1di10 .s;yeirim.e·n tale di qu.els ta mailatt:iia. p er inn1eisto ne·gli anitm·ali, eh.e furo·n o ' 1p,f iniciLa trasmissibilità alla ~cimm·ia , co·m e già si 11alm·ent1e !Le .c1avie·, e p1er saggi coltiu.rali in acr eruiò, fu din1,ost-rat:a per la p•r ima v·<?J.ta da sva·riìaiti mezzi nutrizii, in aerobio1si e i.n .anaeLrjwe e dai su oi collaboratori~ quindi da ì\'.fac riobio.sii.•, e s e1c•on.d10 fil proc edim1ento. No·g uchi. Intosh e Turnbull e, con maggior precision.~, P e·r maggior comociità e 1chia.rE<zz1a riferireda Levadii.i e T-Iarvier . L·a recettività dell ·,co- , mo i r is'Ultati , raggr1.11)•fJfLc1·i ~ 1!i a :s eoon.da de[niglio fu p11r.e ricon o.sciuta da. L6we ei da Le- 1' a ngiom ento vaditi, mentre quella della cavifo fu resa nota I. ,rras1nissibili tà ·r iegli ft1i i 1iiali - Fj11 dalda :\l u ggiora r, quella del gatto da B a stai. 1.e prime ri·oorche cli qi1e1sto· ge1111a1io a])biamo Ricordiiamo infin e che, isipiranc1os ii aJJI.ie rruote potuto ri000101sae11e ·Ch e il sang u e a lmeno osservazioni Slilla sopra,-vjvenza cli t1n virus durante il .p eriodo febbrile - e assai meglio il • i1on Jn.o lto dissimile - il virus p.oli.ioimieaitico 11quido .cerfall o ...I'lachi.diano d-i encefa.li.t ici sono 11ella .gl~ceri n.a , Lowe, Hi1rshf.eild e StraUJS:S h.anpiato·g·eni pe·r la cavia, ta.ruto• p e1r innesto subr10 saggi ato la conservabilità nello stesso mezdural,e e. intracierebvale, quan.t o, rn1-1 forse me · z.o deU v:iJru•s ence·f alitico (sio1s1tanz,a 1ceTe·b raJ1e) no ·stcur.am ,ente, p·err ino1cuùa:zione ~ndn1.)eriiio • • e l'hanno trova,ta, .alm·eno in ·queis te pr:tme pronea1e. Verso i virns ,di 1c ui di1spo·n en1n10 i OO· ve, abbrustanza rri'levante (almeno due m .eis i). , nig·li, in gemere, si soi1110 m io stea.t i :.JJs.s.ai .p oco Levaditi e Harvier hanno però cura di avve.r rec1ettivi;· ma 1.s i tratta ·di un nume ro n1si'.siai liti·re che fra i due vi!'11s non -vi può esse1re mitato di prov.e, siochè noru •sii può -prurlare di strettai .p a:iientela, p erchè :hl v i1us poliomieliti1co cont1~addiz.i1onie çon i r0(p1e1 1ti ·r aioc.olti clagli .aui.n fetta le scimmte catarrine è i:i virus eillc,efatori ameri.cani, che ottennre ro inv.e oe assa.i f i.llitico non vi riesce, e che vi10e1Versa quest'UJ1cilmente l'inf~zione clel coniglio: 75 p e.r ce11to t~1no è pato·g eno yJe•r fi!l. conigii·o n1entr-e il 1pTimQ- di ·casti ·p ositivi col ltqui1do ceriebro -.:~pina.le, e n-0n lo è. lVIa, v eramente, è orrr1aAi 11ot e' da 78 .p.er oento •col m 'l1100 111élJsoi-.f ari n geo t:ltrato. tempo (e uno idi nioi 1o ,d imostrò é.tn1ch e per i 1l PiuttotSto è si·n g-0l1a.i·1e oh1e i P·I'e1ced e11ti autori_ virus della paralisi di Lan·dry (16), affin·e .se abbiàno ri·corso rar·a mente a lla cavi a . ·s a lv o il non ident1co ail1a ~)toltomie1ite) cihe i•l vir11s poM a,g,g iora, e, d·op.0 di n1oi, L eivacliti e Harvre1r. liiomieliti1c.o è ca:p•aoe• di a.t ta10c1a;re il cor1iglio·; N,eltla ioavia .ab.b i1an'10 .o ttenuto p er i prti.mi la e, ·d'a1t!'lo lato, è fo.r1se 1p.r em.atUtro a;sser i re ch·e tnasmis·s ione in serie d.ell·a .m a l1a t1ti a medi.a nte il virus .enc.e f.ail·i ti.co n 1o n è vatogeno •l)·er le (*) Di questi 13 maJati, un.o . a.pparter:ev.a scimmie cata•rrin1e; i .crusi n ·e1gatiivi ùe1gli at1 tori a1lla C·l inic a ·m •ediaa ·geinerraJ.e, 1e d1 esso eibb1m<?, • franoeisi po1sson·o a·n che dipende.re da 1sc.a.riSa ·p er cortJe:sia del 1dir:ettore, pnof. V. P~tella, i! virulenz a diel n1ateriale, di c·Ji ciisp,. nnvonc. liquido oefalo -rachidiano? 9 erano rù oov erat1 Ma è vero eh.e recentemente 1essi ham.no ottene11a Cli·nica deil.:le maùatt1·e n ervose, e 3 appart.en.eva.no a:W.a clienteila privata . nuto l'attec.chime1D.1to d1el. viru.s .poliomieliti 00 1
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IL POLICLINICO
1 innesto di 11nateriale dJed.1'1e1uceJfa1'0, 1,.5ia
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quale lo si ricavruva dalla se.zi-0ne, sia doipo 1ìltrazione peT ·B erkefeld. P .er q'lliest'ultimo scopo la sostanza ne1-vosa venivia pnima macinata finemente oon solu.zion•e 1di alormro e di citrato sodico, 1p oi centrif.u.gata a l·u n·gto e p oi sottopois ta a.Lla filtrruz·ionie oon turtte le 'oppor-, tu·n e cautele, anche 1p er giiudiic1~re della bontà d el filtro. Dalqe oavie che m.or:iirorno in .sieg'Uito al:l'ir11'l!eisto di materiale lfil tr~ato· fu rpI'le1evato i1uova:rn1ente il ,ce.;r;veillo \I) eir altr·i ' irune~ti in serie,' cmc1e 0001t1rollare se ·l a ,oa1u1Sa d1e lla mo1tte er.a re,alment.e il virus enicefialiti-co. E abbi,aino creduto di dover insi.ste·r e &u qiuesti innesii di cont1·ollo, pe:Pchè •e11a l'.u ni.co Cl'iterio abbastanza. sicurq pea giudioa re d1ella cau,sa. 1d elJa ·morte: in ve:r1o an0he l'•eisame ist0Jogi co ·dell 'en·cefalo _u ol ei:::isere - alme110 ri1el:la cavia - asisai poco ilstruttivo, neyn rivel·an1do c l1e iJp·eremia, raramente emorrngie, e degenerazioni d eJle cellule ne:r vose. Fino ad ora abbi.amo clue vi·rus cl1e .l1unno snbìto, ri1sp1e1ttivrurne1n te, il XII .e l '"\lIII vassiaggio; altri so·l amente iJ IV, 11 III, il II, an1cl1 e J)eirahè ilsolati più re1ce•n ten1ente, 011")1i:>ure pe•rch è nbband·onati. La durata dell1a ma1a.t ti,a ha oscillato tra. t1r1 minin10 di 5 e 11n rnassi111.o di 35 giorni, agig irandosi preivalentement.e intorno a una me·dia idi 15-20 giorni : l'esito è stato qn a1si costa1ntement1e la morte, p·oichè su 215 cavie i11111 estate, 13 solamente han110 sop.r a vvissu to. In questo nu.m&o sono OOlffil}reisi ia n1che gli animali jnoculati con acqua .di lav.aggio deJ rino-farjnge in due casi ti1pici cli eincefalite, fi1t1·aLn1 per Berkef·el cl. Le ·Oa.vie così trattate n10,riron10 tra t1n minimo di 6 e un massimo cli 21 giorni , e il ·101~0 oervel~o si dimostrò virulento per altri animali. E1~endoci riuscito finora imipolssfbile disporre di qt1alche .scimmia per questi esperi1m enti, ci siam.o tlovt1ti limitare oJtre p.h·e alle prQ!Ve. nelle caviP e i1'ei conigli, a ·poche altre nel gatto, n ella l)ecora e I1ell'ooa. I ga,tti che erano Btati ricon osciuti rus·srui a.diatti 1dal Bastai, non ottener1dosi però - almeno finora - la trac:;missione in se rie d ella i·nfezione, a noi non corrispo. e:o altrettant.o benie, percl1è di tre gu tti inot Lt1a ti entro il ce1·vello con vii1ius 1tli cavia attivo, u110 solo am1nrulò de>tpo .alauni g ior1Ii di incuba.ziione, 1pi~ese11tando una .s onnole11za abbastanza sp~ccata. Que to fu acri.ficato quando a1ccennava a i11i.glio1rare w1 po' e col ~ llO cervello vennero inoculate clue cavie, cl1e i11oriro110 l't111a dopo 11 e l 'altra do1)0 ,·e11titre gior11i. I .a pecora no11 reagì a ll'inn e~to, che era c;ta1
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to tentato pet u11alog.i a. a yutlnto riferisc 0110 J3urton Cle1a11<l e c.a.znpbell (17) intoi·no a una eJ,>idemia di ·er11cefal u-m:Lelite in Atlst1 ialia 11ella quialJe fu possibile la tl'asmissione dell''iilfezione al cavallo, ail vitello, alJa ..$Cimmia e a 11 _ che alLa p ecora. · Nep-pure l 'oca., esperimentata a11,ch'essa 1)el' s_peciali •Oons:iide 1·azioni, si mostrò recettiva. II. Inf ezione pe,r la 11iucosa riasaLe. _ Già , aJ p.rinoiJp:Lo d1eJl~ noistre ir icerehe ci era parso tl.sisai impoir.tante ric,o·n·osce1•e se la mucosa d.elle cavità nasali o, ii1 genie1re, .d,eil rmo-fariilge fosse a1d!atta a ll 'attecchimento di questo viru"S e si potesse ,oosì svela.r e ailm.eno un1a delle vie di introduzione naturali di esse nell 'organi~ sn10. Una · prin1a prova, i11 cui a1cun•e ·g occe ct i liquido oe:falo-r achidi.aT10 di un caso ti1Piteo ·d i e11.cefa1ite veThl1-ero fatte cadeo:e n.el1e naTiie·i di uTua ·Ca1viia. risultò .c hiaramente uo1sitivo. Altri ' esperimenti st1ocess'ivi, p.er ·sùabilli·re se la C<:lUs a della m1ort1e in cotesto .oaiso .era ·da ru ttribtiirsi ver amente nl viru,s in iistudio e se l'jnfezione cdeJla cavia pell· la via clel n·ai210 fosse -· 8 bb1a,stanz.a s'i!ct1ra, ebb.ero esito eg1111aùmen1.te positivo. N1aturalm1ente non si •l)llÒ esclt11deir1e in m-0d-0 assolt1t10 ohe •11n po' del materliraile istillato nelle i1arici abbia finito ·p e i· a.r1rivare, non solo nel farin ge e n el r etrobocca - i~ cthe dal r)1mto di viis ta epidemiolog:i1co che stiamo trattrando no·n h '.l special·e irrnportanzia - m a .an1che ad·dirittura n ell'inte.stin·O, e ci riserviamo di esait11inara- la ·p ossibilità d ell'infezi-0ne ·strettnm·en.te .peir quiesta vin : è certi(} .però che laisciando ·cadere p oeh.e gio1cci e di liquido sulle n1arici dell·a 'c avia in modo che ·v i ner:netra.sseiro -cla 7 J..•tà , • pare aissa1. ptro' . a.d agio. . T>e.r g·ray1 se' .a d.a;g10 babile ch e i l lirq uido stesso resti assai a lungo e f o·r se definitiva.m ente n'el n1a1so. A.o-o-i11noiam1 0 su·b ito r h e l'i11f1e1zione per la via 00 o n.rusa1e fu ottenuta anrl1c con woqua da lava.g gio ·del rino-f.arjnge di lln encefa.litico, filtrata per Be1·kefel cl. III. Le 1·icei·clie colturali snJ sangue, s11l liquido ce.fialo-rachidiar11() e srtille acque di lavaggio dell r i.no-faring·e di ma lati, e sul cervello, sul sangue e Sll vari ongani cleg·Ii animali moiti in seguito a innesto idi vi11~s e nceflaJ.itico, e n.nche su ,·a 1·ì cl i q11 esti n1a teriali previa.me11te filt1·ati, '.!10.l1 'h anno condotto ancora a nes~\1na con,clu sio11e prectsa. In una delle 111ostr·e prime esiperienze ci ftt p os::.ibhle .tso·l a re d.al cervello cl i ca via i1llf ett. l un piccolo strepto-diplococco, che, i1ell 'insieme rl ei suoi caratteri, a.<".;.Sorr1iglia allo .·treptococru s Pl eo 111 01ph1t s, trovato per la prima Yoltn da ,._ \'\.iesi1er in una 'Cirru11ia morta per inne-sto cli mat.e1iale cereh t n·le di u11 encefa li tic•) 1
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e da lui ritenuto 1aig·ent·e d1el1a. malattia. (*). ln seguito ,p erò coteisto germe i1o.p fu più iitrovato: e pa1·in1enti n1e gative, almeno fino11a -- co1ne y.ediarpo ·essere accaduto a L eva diti e Ha rvier e aid a ltri - sono rius cite le pirove id i colt11ra alla N og·u.C'hi. Per quant10 rigUJa.r.cta le p1ro.p rietà cle'1 .iipl11)cocoo isolato da ·no~, ba.sterà ac·cen.i1ane ch e ·~ -assai ptc.co1o, resi.sternte1 ail Gram, .a11ae1·0.h io facoltaiiv-o, cl1 e si .s vHupipia benrei i1eJ li,quido asciti.co a11a Nog,t1cJ1i - · e fll ·aip1)1u11to eta ltI1a di queste ooltul"e che venne isolato - stentatamente n ell '·ag'ar ))11101d10 0trdinairì, n1.e,glio r!e·i 111ezzi acldizii ona.t i cli san1gu e o di siero, non è emolitico, è patoig eno pel' la ca·\ 'ia che m•1101 e in 6-7 giorni per innesto endoperiton.ea;le, I>Oco per i~ co11iglio e p11nto vex il gatto, a.Imerio 11eJla tini·a a niro1ya fatta fin .qui. ~Ia ci rise.1~ viamo di parliare di tutto ·ciò più a mp ia.mente appena sarannÒ compiute le osse rvazion,i in c·o1r so, li111itan1dio1c i per ona ad aggiu.n.ge1·e 11ualche paro1la intorno .alle p11ove di .aggluti11n.z.ion,e. Es:se ve11nero eseg11ite -0011 i •&iieri di 6 l)azieniti, in diverrso ~ea~io 1rlo, d eil!1'a m·aJ.attia (da 11na ·S€ttimana a> ,oi11ca 2 1nesi) e i11 v·1rj;L diluizio11e, comin.ci·u1n1clo dall '1 :25. Le coltn l'e acl oper .1 te furono prima qu.elle sull'agar; 1n·a , dato 1o scanso ·svi1uppo d:el germe ;:,U quesi.o mezz.o, si ·ricon~e poi .a·u e coùtrnrie. in b1~odo rhe ~on•o a.bbastanza abbondanti e uniformerrJente torbide. I risultati furo,n o tutti negati"ti. Il virus ence falitico i1el ' liquido r'ereb1·0spinale dei malati ha una bu~a r e8istenza al1'inve.cchiamento; p. •e:s., un ,campioil'e tenuto i11 una .com.11n.e proiVetta a pochi 1g1ra·d.i su p ra zero, era fnic ona .attivo .doip10 12 gio1rni. Ne1 cervello cli c.avia m1a,ci'!1ato e dtl1Uito con !::'1111.1zione fisd.1où.·ogica dura aÙlm1e1no Ul11 pai.o <.ii gio r·ni; in rp,ezzi ·d i cervello c1i cavia tenuti iJl glicerina al 50 per oento i11 ghia:ciciaia, è risultato .anch·e .a n1oi ·a ssai reststellJte, P·O"ichè ab1}i•cuno e~iperienz e .p ositive d'il!l!Ilesto n ell·1 cavia. con mniter.j ale cons.erv~to in tali condizioni Pf>r 4-0 e 47 giosrni. E' 11n virus p·ertanto ahP, almen 1 sotto qu e::to ri Q. u ardo, preisenta un 'i11tc1iesisante anaJ.ogia coil Yir11s v·aiolo1~0, r.abido, p oliomielitj oo, d ell.a peste aviaria, eoc. \ T. Dal pnnto di vista c·linioo e anatomo-p•ai,ol1ogico I1inf.c"zion.e de'11la cavia i1.on o!ffre particoliaJri. mo[to interesis;Rnti. ~~b·b~am10 notato }).i11 rli 11na voltfl, ma n0rn semipTe, 11n ce•r to stato cli son ,nole·n za ·e di to-rpore; e, .aJl 'al1to1~)sia, rub1
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SEZIONE PRATICA
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(*) Q11 e.sto . treptococco rfu ritro,·ato, nell'at-
t11ale epidemj1'.l,, da v. '\Vi.e.sner in ·Cintq11ie cadav·eiri di. en·cefalitici, e p•aire anche ·da D erut.S'ch n1eil~1 e cavità nasali dli un mal,ato al1'inrizio dPl]'infezione. (Rif. da Economo, Wi en-er J{li??-. 1Voc1i. , 1920, n. 16-17). 1
bi.amo ,JileJV a to ,cO!ffie unico .e1a1ratte1re costa111te intensa itper.emia di tutto 1 en·cefa1o. _I .div·ersii. yisceri sono i1n ,·ece di solito j11tatti: eooezion·a1menfJe -si . o·sse11~,a cong·es.tl•one del .fegato·, de1le 1caips.'ll1e. •sT1J1"nena.li e del rene. A·n che le indagi11i ist.olo·giiohe ebbe1ro ,s oa'rsi i·i·st1ltati uoi,chè 1e le1sio111i più comuni furono : ' iJ'.)eiremi,a inten1sia , alcu01e e1n 011r ag·ie e· qua e là gru,ppi di ,oellul·e· nerv 0se in· vario .~taidio di ali·e.razjo.n e, n1a rh·an1car·o no gii estes1i foc1alai di inftiltraz,tone v1asa~e, cl1.c 1·appresentJano ruiDJo d·ei , reperti IJj 11 caratteristici dell' ence1falite dell'uomo e, a quanto pare, n el la scin1mia e i1el c011io·lio o . Peraltro è opportu110 i1otare che, per r11a11canza di te1111Jo, q11este ricerche istologiche sono .state fino·ra molto limitate, onde potrebbe darsi che e.sn.mi più accurati fossero anche roiù fruttl1osi.; e che d'altra parte, ·Secondo quanto è stato rilevato recenten1·ente _d a I .evaditi e Harvier, anche nel coniglio, quando il virus appare llr1 no' attenuato, l e lesioni istologiche possono prese11tarsi. assai mod·este. Acce11nereino infine coo1e in var1 grup;pti. di cehlt1le n·ervose 1d el1ln. co.r teocia . ce·reb1~aJ1 e. e del me1se.nic,ef,ai1Jo si trov·allO diei .gir.a1111l;i endocellu: . . laTi acidofili, ordinari ame•nt.e 111r11 c 1 o a g"ru'P·P I -d.i l)01ehi, .di gTan.l·d·ezzi.:i ,·nriab ile, tonde·ggianti o l1n po, ovoidi, ting1ibi·l i benie col metodo di :\1ann. Ci .siamo pcirò .dov11 ti pe•r su.a1der.e ch e rissi ,s ono ,p1resei1ti non . a1)pia1110 ·se in eg11·a.l nìt1n1ero - anche i1.e.g1li .animali i1101ì1Uali; e se ne facciamo parola, è .specialn1.en1te 1p eirchè i1on oi lpare ,che .fin10.ra e~ 1 si s i ano stJa,t i cleseiritt.i da altri. Grai111uli perfettam ente .simili .abbiamo trovati nelle .celll1le nervose di t1n caso "';)robabile ·d i encefalite nell'11omo e di un caso accer..tato: ii n quest'l1ltimo ai1zi essi era110 particolarmente Til1n1erosi, tanto da riemlilre quasi compl etan1ente le cellule, i1el locus coeritleus e nelle vicinar1ze di e so. Quest'l1l~ ti1n o re1Jerto ricl1iama alln n1ente le osservazioni. di D.a Fano e Jnglrif>r ( 18) - non interan1ente conferm Rto da l\Iiller (19) - . circa la co1nparsa, nelle cellt1le nel'Yose, n1a anche fuori di esse ed entro i fagociti., di granl1lazione di varia grn.n clezza, che si tingo110 in brun-o col metodo di Biel~cho"1 sky, i.n bleu col blel1 di tolui.di.n.a .e i.11 ve1·cle CllPO co11 il liquido di. Gj em sa. Qu.e1s,t i ai1 to·1'i h·a nrno tI'ova to ·1)111 re ne1l·e cellul1e nerv.ose. dei C'Ofi!'.)·u scoJi 1ovaJi o rotoincli, g.raJJJdi qua,I1to ila n1.età CLi un g,l ob•l1ilo rosso, ch,e 111sando un.a co:Lotraziorn1e comb.i,n at.a di liqlrildo di. Giemif.Ja1 1e ·dii b·le11 d i t1o·luidi1J.1a , si tingono in bluastro, e che, se si trovano insieme ai gran11Ji deiscri t.ti ,p rima, ne l),resentan 0 uno al centro. 1
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IL POLICLINICO
Ma quu.le s ia il. 'importanz a di questi partico1ari , .can1e clellla r ecente osservazione di Volpino e D e~d eri (20) sull a presenza di elementi assai sini.ili se non identici ai corpi amilacei cof;ì 1cooniuni in tamt.e svaJTi a t e affez.io!Ili de~ s i stema nervoso - è prematuro discutere. CONCLUSIONI .
1° D a'Lle i1os-tre riceo:-:che è r i·sultato anzi tu tbo dhe, Jn acc.01ido ·Con l~ osseirv.azioni .di Mag~ora 1~ id ei .suai 100111ab01r1aitoa."ti., m.·e1 Jiquido ce- ' f a11p-ra1Clhidi ano e anche nel sam1g ue de.i mal ati di enoefaJlite 1etrurgica è pre.siente oon ,n otevole costanz·a , u11 v;irt1s 1crup1ruce d i infettar1e la cavi!a1, quaisi a odLp o 1sicUJro, sia per inne.sto eiilld ooerebrra1e ch e intrap~ritoneai1e. 2° Questo v1Du.s che a lllJOii. •si è mostrato cap ace ,di ip·ai&sare attraiv,etr'so il filtro Berke[,e·Ld e di collJ~.ervrur;si bene iin glicerina a:l 50 %; è P'1:1'r e abba.stam.za r ·eisi!Stente se ab bia111d·onato 1
(ANNO XX\'" II, FASC. 39]
v. ' Vi es.nier. Tutto ciò n on \ ale a contraddire i r'Wt.ùtati positivi avuti cla altri, ma deve essere m 1esso a fiamco dei tie.Illtati,·i u1gualn1einte infrUitt.uo.s i fatti d•a. diversi spe1imentatori e, rie.I caso nostro lYUò fo.r s e significa.r e o ch e il vi:rus 1encet.1ìaliti1co p1'opri a mente detto non · è identmc-ab-ile a i giermi filno·rn cl.e-scritti in quiesta malatti a oppure ch ·e la .su,a coltiviabilità è fumz.iO'D.e d eJl u su.a vi'rul einiza, ·Siicchè i v i1·11·s più cleb oli - e a ques ti p1a1r.e di do,vea:· a1s~eiginare i niostri peT le l"agi1on1i già d€tte - s i a n'° e.I11Ch e qu1ell:i .c'h e m eno f aci'lm1ernte riesoono a viYere e a m oltiplli ca!'lsii ne•ltle coil.t111re. 1
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BIBLIOGR .~FLL\..
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a siè. . 3° J_,'irllf.eztorne
d~l·la
s~~~·al ipunto ·di 1
,ca.vti.a è trasmi1sisibi le
._ vistia ·e1Pi·demd.o1,ogiico è no1,
tevi"' w. e che. t au1to iJ ' liqilldo oef.aJlo-ra chicliano quamtio l'acqua .di ]a;vaggii·ò deJ. riniofa·ringe dei malati, fiJlt1~ata pecr Berkeife·] d , s cmo viru·lenti, aJn1eno per l a cavia, anche .se 1Sempli1cemente 1
jnsrtil lat.i n ,e(LI.e n an'rici. Levaditi e H .arvt err, eseg u endo 1es,p eirienz.e a nal!oghe neJ conùglio, hanno però pro1dotto l ' infezioo·e p1er 1a. via nasaie sol·o- e_ l a mli co1~,a er.a stata prima scarificata. Questo cltverso •OOIDJ) ùtrtam,elllto tr,a cavia e c-0nigli o 1pt1ò dtp en d•e<fie . 1da unta: mag1giore resti.ste.n1z a ·d ella m t1cosa n a .s aJ.e de l ·conig"li o, e l,a 1
1
scia c1n'al1ctl1.e inc1e·rtezza st1J1la r.e1c1ettività dell 110lno a l Vi•l'us encef a litico p er la via nasal e. A.ric'he l luo rn n i1nvieir o, com e i!l 1conig 1io, .P1otreb b•: p ossed ere nella mucosa normale un'eccellente f (Li bfvrri eira cont.1 o l'in.va1sicme d el avtru.s einrce ,a, tico. Così s i .s.pieghere·b be p u rie :l a non facil~ cljffusioine della malattia. 3° f: . . tatrt conferm ata J'osseirvazion,ei di nastni. che il g·atto è reoetti,·o p etr cid virus en1
'
3. L. L OEVE, S. 1IIRSHFELD e I. STRAUSS. Journ. of inf. Dis .. 1919 novembre, pag. 378. 4. C. L EVADITI e P. HARVIER. C. R. S 01C. Bioihogie, 1920, 20 .e 27 ma.rz10 e 8 m ag.g.i.01. 5. P. BASTAI. Riv. ·Ctritica di Clin. medicia, 1920, 25 apilil1e e ciom1l1 nioazi one verb1al1e. 6. L. I.,OEWE e P. STRA l Ss. J ourn. o·f Am. Med. A SIS. 1920, 15 ma g1gl· O. 7. R. V. v\TJESNER. ' '' i·e.m.er kli·n . vv~orh., 1918, n. 41. __ 8. A. ,)IAGGIORA, .:\I. MANTOVANI e A. TOi\IBOLATO. Poli dlinico, S ezionie Prati ca , 1920, n. 1, e Bo11. I stit. Sierot. .:\Iilanese. aprile 1920. 9. GABRI e BoccOLARI. Policlinico, Sezion.e fPll 'iatica, 1920, n . 4. 10. R. OnLANDI. Rifotma m edi ca, 1920. pag. 20ì. 11. F. COLOMBO. Bo11. I stit. S.ierot . Milanese, a·i 9 0 .p r1 .e 1 2 . 12. O. P ALEANI . .Rif·o1ma m 1ecli ca, 1920, p ag. 4.86. 13. S. ·H. Ho1JSE. Journ. of Am. med. Ass. , 1920, 1
1
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1. J. =.\lcINTOS e H. lVI. 'fURì'\Bl .LL. British J ourn. of exp. Path., 1920, aprile. 2. L. LOEvVE. S . HIRSJIFELD e I. STR<\.USS. NeV\' York med. J 011rn., 3 n1aggio 1919, pagi- · na 772 . . 1
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1.Il
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cefaJitico e presenta s imt.omi .clini ci SIPeci:aJrnPnte d i 01111ole11za, ".im,i li a qt1.eJ..li deld'uomo. o i a 111) inn1 o trovaJto u t11 e ·2h P la s ostanza cer eb rale del gatto infetto, prelevata verosimilmente \'el'..30 l a ri:soiln1zion e a.ella m a1latfia, è vi ru 1en t101 per l a cavi.a . 6° r . e in 1d.a1gin·i batterio lo1g·iche in tt1tti i cnmpioni di licp.1ido cefai10-ra chi1d.iaa10 e cli an1 g11e prove11ie11ti a.a i malati , e in m oltissimi n.nimaJ.i, ch e soccombettero all'infeziione. sono ric::.11ltate rompletament-e negati,·e. é.td eccezione cli c1t1nl l1e r·eiperto ban~.l e do,,uto a inq11ina 111011to e di lln aso, in c11i fu isolato tmo strepto-<liplnrocco :::;imile a quello descritto da
14. p. 21.1,~~~~É e F. S. CRt:r1v1P. Rif. in J OUTll1. , of Am. me d . A s·s . 1920 , p.ag. 915 . 15. PISANI e VARrsco. Riv. criti ca di Clini. m.edioa , 1920, 25 arpril e. 16. D. OTTOLENGHI. I g·iien e moderna, 1917, n. 10. 17. J. Bou RTON CLELAND e A . , V. CAl\iIPBELL. Rilf. in L ancet. 1920, 24 gennaio. pag. 204. 18. c. DA F~o e H. I NGLEBY. Proceed. of P athol. , pag. 42. 19. J. ~IILLER in BR.\\YER e :\IrLLER. L a n cet. 19"20. 29 m ia.ggio. d'Igiiiene 20. c. v OLPl NO e p . .DESnERI . . A11nali e 1920, n. 2. 1
I
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============================================ Prof, VALENTINO
BARNABO'
I poteri defensionali e l'officio protettivo degli organi viscerali e parencbimali contro i germi delle infezioni tbirurgitbe. Data. la notevole importanza dell'arj?omento, t~attat~ esau· rientemente in questa estesissima mono~rafia: 1n ~ u1 son.o ri agsunte le più moderne uozioni anatomi c~ e. 1st?log1che, eh· niche e sperimentali. ed esposte. le. ~va ri ate nc~rche ~ I ~ concezioni p~rsonali dell'autore, ci ~Hl"?o procu ra~1. ce~1 d• far cosa ~rltdi~a ai no tri . abbo~a.t.' , 11 m.ezzo d1 offrire a condizioni vantaggio:;e nn hbro ~nd1 spen~ab1l~ non solo per chi si occupa di Patolo~in ~pec1n.le ch1rurg1cn, . m ~ a lt~esl per cbi studia la P !\tologla. In genere 1lelle mnl:itt1e 1nfett1v~: "Cn volarne inJ,!fnnde, di pii.(!. xvi-922: . in commerc10 L. 20; p e1 nostri a .oL·iati ~ole L. 15, fran t"o ù1 porto rac·
con1n n.lato.
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· SEZ IONE PRATICA \
CASISTICA 1\NATOMO · PRTOLOfilCft R.
l STITUlO DI ANATOJ\llA PATOLOGICA, ROl\IIA
(.Sen. .p10[. E.
~IARCHIAFAVA) .
Sopra un caso di mielite acutissima. Nota del dott. L. ScHIBONI, , assisteqte e libero docente. Nelìa r.~cremte 81Pidemia di en cefalite ·epid·emica che è .s p.enta in Roma, mai siwpeggi.a .anaora nel Lazto 1e neil l' Umb·r ia, ·e cl1e ha a:·i.ahiamato l 1 atte.nzion~ di molti stu~osi, tra i quali ricordo Bignami, N,a zari, Asco1i, De Sanctis, Bompiani e Schiboni, Marcora, Ca:I'<Ìuç.ci, Gian 11eilili, Nlmgazz11ni, :Yiarchiaf.ava, è occo·r s o di osservare qualche caso con localizzazionie esclusivame11te spinalJe•ne1 quale si è verificata .ba sind•ron1e della :paralisi S,Pinale acuta ascendent e. E oramai noto che al~e lesioni tipich,e n 1ella regi-0ne dell 'istm.o d·ell' encefalo caratteristiche del reperto anaton10-pato.logtco della encef.alite epid•e mica, si accompa.gnan·o 1e.sioini simili diff•tl!Se nel midioil.1o sp·inaJ.e, ·s ia de.Ha 1s ostan,z.a giri.gia che della sostanza btan.ca, c'h e a volte p1redcxmin a n10 ·di intensità e di -esten1siome su qu1ell,e cer~b1rali, I1e qua.li ultime tuttavia nei casi sino a.d ora studiati ri5Ultano costanti. Le alterazioni istoip atoJ.ogiche c1h e si riscontrano all'es am e .del sistema 1I1ervoso1ce11trale nei casi dii re nce.falite eipidemic.a oomisistono essenz.ia.lmente : 1° In infiltrati .p a rvicellulari localizzati attorno .a vaJsi venosi di medio e di .pi c c~ lo calibro· _, in c11muli cir.ooocrittJi di infiltraziorr1i cetllula·r i inrfìam.111ato1ri·e nel "tessuto neir'Vo•so, no11 in rapporto con vasi sanguigni? e in infiltrati d·ella .steis&a n.atura, ma diffusi; 2° n·el·le a1teT·a'lioni degli elemern ti n e~vosi . 1 I mantco.t ti p1eriv·asai1i ·p1ossono esserre forma tl da uin•o ,0 . da più strati di cehlule ·disp·oste al di . . . , sotto d.e1JJ:'en1diotelio; ·Che n1e1 CaJSI griav1 aipp.a re anche esso alterato (Bignami). Gli e1ementJi. cellulairi ohe comp ongono gli infiltrati sud~etti so· n-0 elemen.ti linfocitoi1di, fibr-0blaisti, )l01lilbl a sti, eo:::ir10lfhli, plasn1acel1u·~e (Marimiesco). Attorno ai vais1 più •pi1cc.oli trovan:si qua;si so[o queste ultim e-. In r a1p.porto con gli infiltrati perivaisali notan·si, all'int orn o, emo:vragi e mi1c.I'foscoi:>ich·e. Secondlo a1cruini AA. esse .a vvengorno per l'ottura de.1:1e uaireti id ei va·s i in.filtr ati, secondo altri (Ekion~mo) attT.avie!flso la parete vasa~e div.e.n uta più perme•aJbile. Bignami, ohe ·Considera i.n vece la. lesione vasale 1del .~ro.cesso encef.alitico come la p·r imitiva e precipua lie·siome, i11te1rip·r eta il p1•oicesso c.ome d01V11to alla. fo·rm~zio 111.9 èfj incfarti trombotici con n ecrosi del tessuto circostante al vaso e infiltrazione emorTagica pa.r tente dai vasellini vicini. 0
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Gli infiltr:ati .u, . e.·r ivasaJi trovansi più ·n umerosi n•eilla s01stanza grigia, ma .a ccomp.a gnano i tro.niehi sanguigni anche nel loro deoo-r.so .nella sostanza bia n.ca. Irufi11:txati -p.errivaisali, DJoduli d.infiltrazillone ci·r coscritti, ~ infil tr.azione pal"Vi cellulare diffusai, trovansi l ocalizzati ·p recipuamente - nell'asse cerebro-spinale dei soggetti venuti .a morte acutamenit e per •em·oefaJite eipidemic.a - ;n el1a regi101n e dei v·edunco·Ji c.ere·b,raLi, n,eJ. grigto .p e·ri1cavita•r io atto,r no all' aaq:u.e1do·tto del Silvio, e sruì pa\'itneinto del ,.i 0 ventricolo : .si ritrov·an10 men.o intensi 31nterio1r m·e111te n1egJd. str•a ti intraventricolari del talamo òttiico, n.eil p·oil o p·oistJeTÙ!or.e del 111ucleo caTt:dato, e nel p olo anterior.e diel nucleo lent1colaire; in b asso ·si ·sping()r}'\o fiino aiJ.la pa;rte inferiore del bt1lbo; ma in alcuni casi anche su tutta 11 estensione del midollo. Le alte.razioni a carico degli iel·em enti ne1rv.otSi f u·rono ti--01Vate da Pierre M·a rie parti.co1armente spiccate nella regione clella substantia nigra tli Sommering dove le gra n.di cellule .p igmentate erano i1n gran pa.rt~ sC'ompa~~e: ·ridotte di v.olu111e. ·O r.a,r,.presentate 1d a s carsi b·l occhi di pi g, m e"nto~ Nelle cellule rir:paste pos·s ono notar"i le più gravi alterazioni, dall o spostamento .pieriferico del nucleo alla cromatoliSi, all.a dege11er a zio1111e g'ranulosa , e alla degener.azi10rr11e ialina acl1ta.. I cilir1drassi di tali e1Jementi pTe~entan'() aJ..t e-raziioni maniJ-e.ste, ·come varicosrl.tà, rigor1fiam·emti f1lsifo·rmi, f o,r n1azione di' r osette. L esio.n i cellulari meno gravi furono riscontrate nei nuclei. dell'oc11lo-motore .coroun-e, l esioni dei singoli ·elementi cellulari e n,on di tutti co11temppr21 neamente quelli appartenenti a un dato gruppo (ciò che S'!)·i e·ga, il .carattere parcell ~re: disseminato, mi.gratorfo .delle paralisi ocu.lari).. I filamenti in preda alla d·egenerazione ' secon.d.aria wall eiana. P1ossono e.s ser e col'p.iti anch.e i nu cll!ei dieil. V, VI e \ 7II p a.io. ~'n'alteirazion~ caratte·ristLca, .~ da vo,n Eko11omo ritenuta patogn1omoni.c a 1dletll' emoefalite epide·m ica è Ila .n0'Uron1ofagta, c1e'lla quale il detto aJUtore affern1a l'esistenza i.n p.i ocoli foc olai i'n t utto -1' asse nervo1St0 centraJ1e, p.erfin·o· nel mi·clo·llo . ~uinale. • • f Pii\ parti colam11en tie n. .carie-o della carteccllia c·erebra1e e .ceriebella re potrebbero Ti·sciontr.airni, se c~ndo. ~:ii f:a:~·cesi, . i.~lt-razioni leu·coci. ta.ne penvas.Co~arJJ d1ssem1nate. 1 Le .le1uto· meni11gi .cerebrali presenta no, secol1. do Ekonom.o, infilt:rtazioni assai modiche, o rappresentate da P(\Chi .elementi sp airsi tra le lamelle rallentate dell'aracnoide, o raccolti attorn0 ai vasi. Secondo lo stesso A. le lepto1neningi spinali non presentan o alterazioni. 1
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A car-ico clel midollo, al riguardo del quale narcl cli1no::;~ l'a'1tera'l.ione delle placche n1otrici me11tre i1essu11a lesio1J.e è appr.ezzabile all'esembra l1on venis~'3.e richian1ata l 'attenzdone dei sa111e ainatomo-patologico. Solo in ag:itimali avYep1in1i o servatori, trovansi in molto varia milen·ati cronica.mente .con il curarò sono state sura e intensità, nei differenti casi, le stes::>e meas~ in evidenza alt.erazioni isto-patologiche alterazioni 1·iscontrate 11el mesencefalo e ~io è infiltrati perivascolari manifesti i1ella sostanza delle .p1lacche 111,o trici, senzia ch e ta.Ii repe1 ti grigia· e bianca di e-~so, })iccol.i fo1col ai di infil- ag·giu-r11gaino fatti fonda111e11taJi ahle nostre cono• trati intersmziali! fo colai di n euronofagia (Ek o- sce11z·e. nomo) e alterazioni a ,ca\ri100 dell1e oeliule nerNel ma:g·gio de·C(Jr.So 110 potuto oose;rvare UIJ. vose dic;tribllite i r regolatrmente per altè.zza e caso . che mi ftl po:&sibile utiiiz.zare p1er la coiper estension e 111el grigjo midlodla.re, cpnsis.tenti t.es] a del r>rof. P ecori ispettore capo p~·r I.a proin fenomeni di ti g·1·olisù, vacuolizz1azion1e e scorr1- filassi nel Comune di Roma, il cui .studio mi è parsa d egli elemen ti s te,ss.i. · sernb rato jntefles a11 te a ·d·ffiì~1ti.r meglilQ la na.:' \l di fuo1 i d1eil'ass.e cereb1,o-sp :,nale furor10 e- t t1ra di a l.oune forme ·di mi1elit,e acuta ascensaminati da alcuni _t.\._t.\.. i gan·gli. spi.n ali, eh~ si. dent~ a }) r ev.i,ss.im o de·oo1 SJ, che ~i manifestan.o dim,ostra.rono esenm d a·ile ca.r 3Jtte-risticihe in.fil- i11 forma ·epidemica. Si tratta di un .g.iova11e di anni 19, C. L . di trn.zio11i peri vascolari, pu·r p rie"ientan,clo le$i oni di carattere acuto, stn1ìli, se pur menio iinte11se i1azionalità irlan.dese, all1inrno di t1n collegio iJrl , di Cfllelle riscontrate a ca;ri.co d1elLe• ce·11u1e 1er- R oma dov.e dimorava :dia quattro an.n i. vose nell'a.sse (Schiboni, Bompiani). Si110 éll 28 ma1ggio aveva sempre giod·u to ottiN.el maggio u . s. Bomptiam.i ie Sch ibooi con1u- m a s,.alute. D·a t a l gior110, pur non $1eintendosi n icar0no alla R. Accad.errriJa J\!Iedica di Ro1r1a i m·a1e, comin1c io a .soffri·r e di .i1n1so n.niia . Il 30 m agrisultati di n1olteplici osservazioni dirette a gio si recò ad assist ere a,d u n.a grandiosa ceri.a casa moJ.to st1s tabilire c1ua.!i a1te.razio11Ji si i·iseiorTutraisis1ero, i11 . m 1onia in San Pietro. Tormò • d ato e sta.neo, e i1·on app,ena rientrato si sottoca si di er1cerfa lite ·e~Jiderrnica, nei n11uscoli. re.tti addominali. e irt qÙe1li delle eminen ze t enar u P10·Se a·d ·u11a a:brJondante doccia d'acqua fredipotenar, in rappo·rto al « di111agramento rapida. Da a llora comi11ciò ad ac,0U1S1are do~OO'i mudo » rilevato clinicamente e i11 trapporto a « clo- scoJari vaghi. Il 31 m u1ggio• fu ,Preso da febbre e1evRta , a t.ipo cointin•u o, pochissimo 1remi.ttente nie )) intense e di lt1nga durata quali fu rd atò (39°-39,5) ; comparve m odica cefalea, i dolori osservarr e i1ell' ultimn. ep,i demih di encefalit e Llt'lm·u sco'.l ari si fe cero r1iù intensi e d.iffusi partil 'inv.erno d·ecorso in ·Rom.a. colarm ente agli rurti inferiori. Il 1° giugno la L 'aspetto macroscopico dei muscoli t olti dal ca_davere fa ceva ~1re'Sa,giire tal'voJ.ta l'es:Ls.ten.L.a temper atura si manteneva sempre elevata, i dolori sembravano dimin11iti; ma il malato si av. di alterazioni strt1tturali, per il >-p1allore, la convide di non poter più muovere gli arti inferiosistenza flaccida ·dei fas.c etti. ri. 41.\.ll'E. O. si rjscontrò : Faring,e arrossata e L 'esam e istol ogico fece rileva·i·e, accanto a t1na diminuzione del numero e del Yolu1ne delle l'ugola i~ ernemica ed edematos,a.. P a,raparesi flaccida degli ariJ in&eniio-ri. N on fu esplorata fibre, un aum ento dei nuclei; a limento del co1111ettivo int.erfibrill are; re q.u.a e l à l llL .aiun1entD 1a ,s ensibilità 1periferica cuta.nea -e profond,a. delle cellule gras · o ~.e n el periinervio interno . Nulla fu riscor1trato1 ai carico de1 nervi cra.ilici. C.onlples:::;ivam·ente dietti ~~A. rite11g,011'0 cìhe il Nesst11n ·distt11"'bo .esisteva cl1e1lla vescica e deJ retto. ' JYr ocesso po ssa i11te1 pretarsd come w1 'atroi f ia . Il 2 giltgno .lo stato del malato si n1antenne s em1)lice, 1addove l'aumento amnaren.te d ei nti-clei sia da riuete· - .r si 1dall'aiccor ciacme.n to e dal inv.ariatç>. Il p0Ls10 radia.ile ~n~ freql1ente, ritiiestrin1gimen to del] 'as·~.e delle fibre inlii::.colairi m i co, a pressione m edia n on eleva ta. R e~pira zi,on e regola,r e. colpi t e c.1 a a trofi n. Il 3 giugno la t.e miperatur a scese a 38°; co.m -:.:- ** 11ar,·è paralrsi clei IDlliScoli del tra.neo, che imI ... o ~ tu·dio a•na tom,o-pa.tologico non yaJe d a l)e1di,1a ru1l'irufermo ·di sol1J,evarsi a 1c:edere Slù solo a dare esatta ragione delle cau~e del diletto. L a coscienza si ma,n teneva perfettamente ~orclinr f1111zionale. I dati ·fo1·11 iti rlalJo stl1dio lu·cida. Non l1ri11ava. L'alv·o .e-ra chi11Ro. Il rea11atortlo-ptitologjco jndi1c ano ln . f:.ede e l',a.!== -netto spdro si fe ce 11egg·erme11t1e frequ en te e comparve 111orfol-0gi co fondamen1tai1e, non la succe s.io,n 2 clifficoltà i1el d eg.lt1tjl'e. Seguivano ad og.n i c1e· diei disordini funziona.lii , che a11zi in a1cu .n i caf.i l a con oscenza di alte't'azi001i n11ntomo-pato10.gi- gl11tizionie ~pastn i e~ofagei re rana.ti d.i vomito. il\1entre in quel giorno ste~c;o il malato par.laNn ~he no11 i11olto ag~gi1111ge alla conoscenza di. nltern zioni. fl1nzion ali di Clli 1n ca 11sa ci è rivf' · con g'li astanti, la dispnea "i fe.c·p più inten .. n ~ i::.onravvenne crua si im!JrOV\'i amente la n1ort~ lata (lall'e~perim.ento. Coc:ì nel~'a.V\·e1enan1eni) cla c11rnro, nel qnale l'c~pprir11za rli Clal1cie Ber- <l np \) RJ)penn q11nttro giorni rli mal attia. .J 1
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L'autopsia fu praticata da me nella sala innehlo sp~sore de.11' avventizia e della ·m edia sicisoria d·el cimitero al Verano. Riscontrai stano immediatamente .a contatto ,con .l' endo·telio to di denutriztion·e del cadaveT.e; ipel'emia in- d,ell 'in timp.. tensa de1:1e fauci e della muco,sa ·del;l a ifaring.e, J fo1co:lai d'infiltraztone ap1p amirvan10 oostituiiti dehla lari.nig.e ce dcella trachea.; i.p.ervem.ia passiVJa da ·picco1e cellule mon10i1111c1eatie preva1entem·eindei 1obi inferio1ri di .ambedtue i p.olmoni. Il f e- te, da cellule con .p rotoplasma abbondante, e gato, la miJlza, i .rieni apparivano co·n g.esti; il nuclo fusif,orme del tifo 1d~i fìb.ro.b lasti; da grosm'Ìloca:ridio· flaC'ci:do1, il cuore d.i!l1atato. All'ap1e rse cellule mononucleate con nu·cleo rotondegtura del cranio e dello soeco v1erteb:riale 1a giante ·ecceintrico, con protoplasma abb,ondan. I te, del tipo idi .c·ellule ,p l.aismatiche. -0.11r.a ma.idre si dimostrava ipe·remica. Così le A ca:ric.o dJella .soistanza grigia dell:e 10o1rn1a pomen·i ngi molli.· La corteccia cerebrale ·era iperemica, ma non la so.stanza bianca, nè le forste.r io1ri, re più p1a,rtioo!l.arme·n te · di quelJ.e ante1n aiioni grigie centrali. Nulla· si riscontrava rio1ri, ·Si Ti1coino&ce:va una intens1a i·rufiltr.azioil!e .inacroscopic~mente alle sezio.n i della regione diffus a, .costituiuru di elementi ae1luùari, che dell'istmo rlell'encefalo praticate a liv.ella delle manteneva gli stessi caratteri ·mor,fo.l ogici <iegli e1ninenze bige.m ine. ( elementi di infiltrazd.one 1p1eriv·asale. In ,oor,rti.11 midollo spinaàe a'Ppa.riva dimi11u ito di ·oo:n- sponrden.zia defile oorna ran.teirio1ri nello Sp1e.tSS.Oll'e s~sten:zia specie in 1 oomsp,ondenza d.eJ. tratto dol!'- delJ.infiltrato si ()1SseJ"Vav1ano foco~ai migliariici so-lomb a~e. :J.f ao~o.scopiaamente ahla s erzi on1e non ,d i n 1eor0Sci, ·!1a:p.p r.esentati da un detntus in.farera evjc:Lente la dli.stinzion1e del1e f ormazio.n i cgiri- cito dd gl_o bu1i ros1si in p·arte 1di:stfatti. In que.sti foco1ai apparivano scarst anche gli elementi gie dalla sostanza bianaa, partieolarmente indistinti i limiti d,e1Je corna n·o:steriori. Dii più fu. di infiltraztone. Nei .p 11eparati ·Oo1orr.ati ,c-0n il metodo di Ni1ssil. soistanza mid·o·l1a1re appariva inte·n ·s·amente iperiemioa .e succ·u·lenta . Ta1e as·p·etto .e,r a mag'gi101r- 1e Ce•ll1u1e . nerv.qse, sia in ·COTri•Sl}01n denza deJl.e me.nte .aip·p1rez.zabile ·nel midolllo dorsru1e, me.n ·o cor:na anterio1r.i 9he ·delle 1posteirto1ri, pr~.alein-· nel midollo lombave e oeirvicale dov.e la 1sosta.n,... temente d·el'le prime, avipaTivano notev1olmeµ.te rimpioco:lite .e ·g·r avem.e1n .te1 alte.r:ate1. Le ·a lteraza grigirai, specie .d,eJ ·cio:rno anteriore di die·s tria, zioni con1si.stevano n,e1.i.a 1scompalìSa in moàtissisi dtstingueva dalla so.s tanz,a bianca. rne cellule d elle zolle tigroidi; in altr,e il nucleo Furono pre1ev·ati ·pezzi deJ midoUlo 1spmale, della corteccia cerebraole, ·della regione ~o avcEWa assunto un asip,c.tto rigonfio; in altre i:l stante a1l'a1aqUJediotto 1drl. .Silvio a liv,ello dielt1e ·e- nucleo e .i·l nucleolo erano ·scomp1:1t:rsi e l'ell.emrento celll1lar:rie era s olo rrupipreisentato dal p·r oto·minenze bigemine. I ipeZ:Zd fUlI"ono fissati in formolo a.I 10 % e in alcoio l a 90°, succe:ssivamente p1laisma gr.avement·e. ·a lterato, 1d 'ra spetto omogieneo. inclusi in paraf.finJa o dirett~ente sezion.ati al Nel tr.atto• dorsale del midollo sninale le al• micro.tomo a oong.elazi1o n1e . . Le sezdoini otte·n ute 1pparivano molto viù est,e,s e e più terazioni -a fi1rono colorate con em.otossilina e eosina, con gravi, ,sia in I'lap;poirto ,all1a i·nrfiliwazdione :preiriv-a il metodo di van Gi,eson e _aon il metodo di saolare sla in r:a·p poTto aJlila intfl·ltr.azii.o,n e ,diffuNissl. sa. Non 1si ricomo1s oevano con facilità J,e f·ormta. . Lo .studio dei preparati mic1ro,s co.p ici .delle vazior1i grigi1e, 1s pe.ctia1ment1e p1er :1a .scom ipiar.sa .del1 0 rie regiiQtili del C~1rv el1o r i1eivò a1cuna 1allte1e celllll·e nie·rvo ~~e. Di queist e ·alicune, graViemenit e razi-0DJe1. . alterate, r·esiduavan.o in co·r risponden.zia d.eiJ.,l a N ell1e sezi)()nti. del mid•ollo srpi.naJ.e, praticate in base dalle COIJ'.Il!a . posteiriiori. L e a'lteraz]o(D.i cmgli corris;_:>onde.nza del tratto cervi_çale, non apelementi ce·I Iul ari nervo1si .app1aTivan10 1e stesse pariv13,no foGolai di infiltrazione all'intorno dei d.eisrritte per il tratto cervica1e 1deil. mid olllo si}ivasi ·s anguigni ,a rteTiosi 1e vieino.si oontemiuti ned na.Je. setti ahe dalla suip·erfic1e runter.na delJ..a pJ1a si A n·oh1e nella regiODJe dorsiaLe i vasi ,s anguigni approifondano nal teissuto midollar:e. Si riicono- d1alla pia madre n·o n presentaviamo, o i.solo in s ceva un ,griooso vaso arte:rio·so nell·o sp,essore minima misura, focolai di in.f ìltrazion.e perivadella pi1a madr,~ ., niel qiu:aJ.le. rarissimi .ap1p1ruri- soola·r e·;· che p1erò ap,p1aorivano n1ei vasi contevan,o gli el,ementi di infiltrazilonie n e.I la ,guaina · nuti n.ei tSle tti C'he d,aùil a ~a1cc.ia i.n te.rna dJeil.la pi.a . . . . 1e. \ a vvent iz1a penet:rtan10 ·neJ. midoll lo· spina:Le. ' Il canale epen1dima.a.e 1semb.fla1V1a .OJbllite·ratJo .perr A 1ca1'.'ioo ·del1e 1sezi·o ni 1om1b ari 1del ·m idodlo si proliferazione deg1i elementi d1ella :p1ar1ete. notò che i vasi sang11i1g'Tlli della piia madre st I vasi sang.uigni, ·s ia nella s1o stanz,a bianca compo.r tavano, ri sp1etto alhl'infi.ltrazionie, com.e è che nella sosta.n21a. grigia, in. tutta a' 1 estens~o111e stato d~sicritto p er le 1altr.e regio1ni 1del midollo. del taigl~o deO. mid101Iio, .errano ciivco!Illdati da I:l can1aJl1e oom.traLe dell'ependima si riconosceva una ·ricca irufi:ltJr~one parvi.cellU!lare, che in ·rul- chiaram.ente. Le alterazioni delala sostanza m icuni vrusi era a coroncina, in aJtri ca maniootto, d ol'1are a;ppaoriviano m·en,o gravi e meno estese 1
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IL POLICLINICO
cJ1e i11 tutto il J.'ilnanente dell'as'.Se s pinale. Si (
riconoscevano tipici focolai di infiltrazione periva8H.le disseminati nella sostanza biança e 11ella sostafiza grigia, semp·r-e prevalenti in corrispondenza delle corna anterio·r i, per quanto nel tratto 1antero-esterno. delle corna stesse s1 os servassero numerose g.randi cellule nervose abbastanza ben conservate, sia a destra c.:b e. a sinistra. Si 1ic onosoevano~ ànche e1e·menti oeilJul'ari delJe corna posteriori, spesso no.n mo.Jto alterati.
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* Pilotti 1pubblicò un * Ca.!Sio nel decorso a11!Z10, cihe e1gli i.nterp1r.eitò cbme ·di' menin1o0·0 ..enc.efalo... mi·elo-nevrite acuta, ri:_)orta11dolo alla sindrome di Landry (parailiisi asce1n d·e11te o discendente acl1ta), o•sse1-vato in un gti1ovane di 16 Mlni. In questo ca;so e·si5te1v ano lesiollli deù ·s istema n1e•r V·01s o centrale e d ed neT·vi p.eiriferici. Lo 1studio clinico del malato , ch·e rim ase tn vita ner - 15 giorn i, ini.se i.ù1 e'vlideniza f.atti d.i dedìcit in$orti in primo toonp1b a ca;ri.co degli éùrti infe1 'iioJii, .e in seguito 1 d.~l \-I paio' é~i n1erv.i c.ra1nici, d:iJstuTbi a carico della ve1scica e del r.etto. Succe1ssivame11te comparve difficoltà n eil d·egllutire, 1a!Il.isocoria, papesi bi1ateraJle ·dei facci ali, 'p1ar.esri. degli arti ·St1pe.riori. La paresi degli ·arti e'ra fla.oci(la. La morte avvenne in sub-delirio con gravi disturbi respiratorii. Particol.ctrm.e11te interesi~,anti sono i d1ati forniti d·all'•esame mi·croscopj,co d el sitstema nervo1so c•entral•e e p1e ri1f,erico. Esi.s t~iv.a u.n p·r oce;S1so d'infill trazi·o n1e .p erivas.aJle, rap.p.r eseniato d•a. linfoicliti e plasmacellu.le, difft1sio alle .g uaine linfa.tiche dei vwsi ·sang11igni della 1eiptomeninge .cereibT1ail.e e ,sp.inaJl1e, molto più r1nte1rusi in queist'u.ltima sp.ecte all 'ing:re1ss·o ·delle radici 1spina li sia a11teriori <'he !)OSt.er jo1i. Anch.e le r a.dici spin.ali erano T icche di i11iiltra tii inter"f~scicoùari e interfibril11a1ri. ~el midollo i focolai ,di infìltrazio.n 1e si ritrovavaT10 nella. sostanza biairt•ca e nella grig!a irregoln.rLnente, con localizzazione evidente i.n corrisp o.11demza d.e111e corna éùil.tie.riori, più ab11oncl1~mti e n t1ple1 osi nei .segmenti lc·m bo--sacrql e e cervicale. , Le medesime alterazioni erano nel bulbo e 11el !1-0nte (sostanza g·rigia e bianca dell'istmo l lf> 11' encef aJo). I.e 0ellt11le i1erv0ic::e apparri'v·an-0 diminuite di n11n1ero nella sostanza grigia cerebirale e spina le in a1c11ni punti; qt1asi t11tte molto alterate. colpite d·a rigonfiamento torbido, con q11elln uarticolare formazione, nel n11cleo, di l1ctllottole più -piccole del n11cleolo, de~critta dn. Pilotti nella i11alattia di Borna e <la lui i11te111retnta come fatto degenerativo a carico cl el 11n r leolo, cla altri come !)rodotto di reazion e n lln ~)cnetrazione di pnras~iti (clamidozoi). :'\01 r"l~o du 1ne o ~ er,· n t-0 le alt1eT11zinni del 1
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Ho av.u to 0 ccasione di studia-re i -nriena1ia1ti .mi·Cr.oseop1cj d1el caso di Piloit t], sia deil midollo spinale ch1e d.el oerve·l lo, d.eiJ. e:ervel'1etto, .e 1d,ei nervi periféri ci e '!)ers11ade·r rrii che si tratta di un,a .a1teraz,ioine diffusa a tutto il sistema 11erv.oso e .n.cm limi ta.ta a un solo tratto come ~i è v1erificato n:eJ ca&o d·e~.critto da nJ c. E mi ~e.n1bra ch e in ambedue i casi Le ailterazioni a.natc mopia.t olog1che siano identiche, all'e ~ am•e microscopico, a q11el1e caralteristiche dell'encefalite epidemdca con,o sciuta 10it1 . - tardi della .ut1bb1ira. zi OIJ'lJe die1J.o st111di o di Pi1Jot ti. , :VIa 11el cas0 'di quest'ultimo le differenze apprezzabili co11sistono, per l'encefalite epidemica, n eIla d iffusion.e. degli i·n filtr1n 1i l)erivaisco.l ari non so1o ai vasi ven osi ma ai111ch1e agli airt,eriosi , ed oltre eh-e a lle m eningi al cervello, a l cervelletto, al midollo s:pinale, anche a lJe radici ~pi nali e ai nervi periferici. Nel .c aso studiato da mie i focolai di indllt1·azione perivascolari apporVlero disse-mi'Tlati solamen.te n·el, midol!lo spinol·e, • poichè nega ti·vo f11 j I reperto per l'encefalo, e ~nlamentc nei vasi venosi. Pilotti ri!)orta il sl10 ra~o alla malattia di Lan(lry, p11 r ri•l eva'!ldo che malgrado le est e~ ri rerche c;11 n t1mero~i ca. i di tale malatti•a., ~ia rla.I !Jlinto di vi~ta c1lini co rhe da quello anatomo-natologic'>. non si ~ giunti ad una concezione di ec:sa si11teticn P rhiara . ... 1
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X:\VII, F A3C. 39]
SEZIONE
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L a r1dry e successivamente \Vestphal negarono al:la malattia ogni SUJstrato anatomico. Ed è a ritener.e che alte1·azioni d_e1 ti.po d.e11l1e infiltrazioni p1eruvascolari •non. s.ar.e bbero 1sfug1g ite .a tJaJi Autori .anche dtsipornei1do di m éz.zi retlativ·ame.nte inadeguati; chè oggt varie m1a lattie discuss~ pre r etiologi-a e pato1 genesi v€ngo·n o ancora oomprese nella sin_d rome di Lan·dry. Il c.aso descritto da P ri;Jott i è ·div.erso dai repe•r ti caratterist~ci della enceif alite epi1de~ca, alla qual1e è molto simhle i l mio oaso; ma Jie dirffer enz,e s o·Illo di localizzaz:1o!I1e nel sistema nervoso; il ti·po tsto,l ogtlco d1e.l1e alterazioni è tdentico. Si ·può p1eDJSar1e a d. ailteT1azioni p·r o vooate da g'n1.p pi d.istirnti ·dii germi p atog.eni sino ad ona sic101n o.sciuti ma m1òlto 'Simi'li. tra loro. I.DJfattd b-a sta penJs·~re ·al·J..a identità de1lLe ,altelz,a.zi,oni iistop·atologiche a caricp del si SJterna nervo.s o ch·e si ri scontrano n el cim11rro dei _c ani, n-ella malattia di Borna dei cavalli, nel1a ence falite epi• • demica, in varie forme di mi elite acuta. Nei1 caso i·l llrsitrato da me va1e anche il criterio ~pid:emirolo1gic 10 p1erchè o.sserrvato sul decJ.inare di una epidemia di encefalite in Roma.
Ma amche man.t en1end0tsli. nel .campo .p iù I1cirGJO.SCT'.itto ·die-1 lavoI'o di ogmii. ·singo1o laborJorio • è già fin d ' ora po:s sibile d·edurI'le f.atti di un certo interesse. È appruinto entro queisti lif!1i tì molto mo1desti che vuoilisi m~tenuta qu1esta ' nota , nella quale p er gI'adito .Yon senso del maggio.r e medico B. ~ Lunghetti, ·d tretto·r e del Laboratorio B.atteriol0tgi.co di M~rosti ca, eisporrò
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Nota sul valore delle vaccinazioni antitifiche praticate alle truppe combattenti uer il dott. "
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È no.t o come la .g.u e:rra attuai.e abbia fa.mito
ai 'c ultori deille sci1enze m.edi che l'occrusion·e di raccogliere messe l argh issim a di osservazioni, J che non manch eramno di dare il lo.r o frutto amche nel p emiiodo di pace._ Nel carrn po dell'igi1en1e e .a.ie.lla ba tte1"iolo·g ia mai in preced1enza si el'la p•resentata l'ocp.asione di appfJ.ic.a:r.e 1n oo·SÌ LM',gia sic.alla 1e più svariate pratiic h.e rp•r iafilattiche, nè · dii eseigui·r ie tante e tanto svariate osse rvazioni batteri·ologiche, epi-· demiologiche, ècc., quali si sono potute compiere n ei numerosi l aborator·i •e d a i numerosi organd. pi:r ofilatfilci tanto prorvvi·dlam1en te istJ.itui ti in zolll!a di ·g ue:rir.a e i'Il qu·el1la cli r.etrovia. Senza dutbibi·o i dati e ·1e ds sef!'v.ruzioni in q·u esta guiisa racoolti rapproo~terann.o un.a· minj era ricchissima, '.dJalla qu.al·e, chii P·01trà a suo tempo ieoord1inare i'l laivor:o .comune e ·c onsiderarlo ailJ..a str.eg.ua di tu.tti i fattari oonti'Illgenti, potrà trrurrie el•emell1ti cbe permetteranno fo-rs' ancbe di ass11rgere a qu.alohe im•p ortante concl1lsione general e. 1
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IL POLICLINICO
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XXVII, FASC. 39]
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Con · le seguenti tabelle e grafiche riassumo i dati p.ritt11cipali dei détti esami.
Zlioni paratifi.che e Loro rapporti co·l ti1o e c-0lle
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F ASC. 39)
SEZIONE PRATI CA
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mi soff.el'merò i.n·v·e1ce oo un aJtr.rio pulllto che mi · se111'bra di non mi·n1or interesse. Coofrointando ill numero d egli esami _di sangue per tifo .e paratifi eseguiti ne~ diVTe!I'lsi amni, si nota ·che dil massimo niumerr"o ·d·e·gLi esami o, • in al·t ri te1rmd.r.ni, hl massimo del1la ·morbi·l ità per .queste malattie, si eibb·e negiLi. amni 1916-17
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numero c1elle truppe della reg1on·e non fosse diminuito, comi11yia una rapida ·diminuzione, sensibile ·dapprima :per le emoculture positive, poi pe'r le sierodiagnosi, infine per gli esami rich:Lesti. Ne1la seco·nda quin.dicina di ottobre si scende a 21, nel novembre a 9. .Il fenomeno ·s ta per il modo1, s1a ~,eir il tempo della sua comparsa, è davvero n·otevoile. Questo affi'.e sto .dehla morbilità per tif.o e pa:ratifi è · impressionante·, non tanto ,.p,e r la rapidità con 1a quale avvenne, quanto pe} l 'epoca in cui si • maJTuifestò; nei mesii c.i-0è, nei quali in .g enere in ogni regione, in qu,esta zona in particolar,e, era ·da atte.n d·ensi ii.in:viecie un oontinu,o a11rnento. Quald! ·posso!Illo assere le ·Cause determinanti qu.es to f erioon,eno? Noin essen·dio ruvvienuti crurn.biaimenti ·apprezzabili nelle oondii..zi·omd. dle.11 '.a,mbiente, deJla sua t~ipe.ratwra, della 1 sua umidità, dello 1stato deil :SU1olo, ,ecc:, seoond·o ogni VTwosimigliamza doibbiamo :r i1oercarle in tutte 'l e di·spo•sd:Zio,n i igiend.- , che i. state emamiate ieiai11~ autorità .superiori, verso l a fine di lu1glito e ilil pDin:cip.i o di aigiosto (p·otaJbli'lizz,azio!IlJe deJlle ac1q ue, risanam.ento di tu.t te ~e z1001e .oc.CUJpate da.i m·i lttari, magigior cura della nette~a indivi1d111abe, eoc.), ma sopratutto .8Jl•l a prescrizione i·n qu1elJ'epoca emanata, d'.tnten1sifi,ca;r.e e rip18'UeJre J,e V3.JCCiinazi 0IIli anti1 tifiche. Basta infatti conQscere anic he lontanamente le aibitudtni di w-ita 1e .1.e 1C0ndi'Zi1ond deii soldati alJa f,r oin te, p.eir .cdmp1:riendel!'le •come tutte quelle p.ratiche, per quanto senza du:b bio utilissim~ e 1doVJe:r1ose, n1on potevano pxes·ervaJre i singo-li in,dividui dall.Je cause di inftez1on.e i·n modo oosì · com,p~eto aome è avvel!l·u to n-el ca·so nostro. Invece .la bru.s ca diminurzio•n·e e La 1s1c,omparsa d1el tifo e fo·r me clinìèhe ad .e1sis-0 simili, bien si può spiega:rie oom·e etf.etoo dii uina causa che potè a;gire oo·n tempora,neamente su tutti gli individui rafforzandone i poteri òef~nsion.ali, rend en1dloli rerrii~enti n,on solo d.avanti a,l tifo -e p.ara tifi, ma a,n.che a tutte quielJe i·nlf·ezioni intestinali f.ebbril-i banali, clini_camente simili al tifo e p·er l a diagnosi delle qu1ali si •ricorse all'ausjlio d:e l laboiratorio. N·oti per p.rimi rioonosoi1am10 che l'efficacia pro-:fiàatti.ca delìla vaiccin·a:ziione contro il tifo è \ orm.ai oosì conosciuta che nulla d1 nuovo po1r ta alla 111çe la nota presente. Tuttavia ci è sembrato .c·h e i f.atti s,dv'rlaieisp 01sti fosseTo così el,o-' quenti da metter conto di far1i ·Cof!l1oscere come prova n·ove1'la e lumino1Sa d1elll' utilità di quel.la pir ati.ca b·em1e:fi1ca .e ~egli 1spJ1eJD didi ri1suJ.tatà cui può giurngere una p·rotfìlas1si:i. ·p·r ati1cata an che nelle con.d izioni più difficili di tempo e di luogo. • Torino, nove-111 bre 1919. I
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nel mese di ottobrre e novemb-re, corxi.!Spollldendo irn questo peirf·e.ttameTite a quan.t o l'epilidemio·lio gia ·dii queste, 1malattte ba da tan.t o tempo stabilito. A qu.e;sta regola fa p.rofondo oo.n trrusto qurunto potemmo osservar.e nel decorso alltil·O 1918. In quest' an:qo Ja qu,a ntità di esami di s~ngt1e p,eir tifo e para1d.fi, fu inotevoli.ssirrna ned. fuesi di liu·glio, agosto e settemb:rie, raigigi11n1giendo lllll niassi1m o di 147 nella p.r ima quin;dicina di settembre. Da quest'epoca, nonostap.te che il
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39]
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Tabelle degli esami di sangue per la diagnosi dru tifo e dei paratifi eseguiti nel Laboratorio batteriologico di Mi ros t iea
Anno 1916. •
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Sierodiagnosi positive
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•
1089
SEZIONE :PRATICA Anno •
Esami di sangue
la quindicina gennaio
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febbraio
•
•
1918 .
Positivi per tifo
Reperti positivi
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•
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settembre.
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•
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I
E1noou lture positive
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Sierodiagnosi positive
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Per paratifo B
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dicembre . r otale .
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25
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/ Avyertenz e .
I. - Non sono ;egistrate le po~he e . ~o~ importanti qui n~icine in cui il laboratorio n.on ha funzionato . 2. - S?tto I.a dic1 ~ura .: Reperti pos1tiv1 » vanno compresi quegli esa1ni di sano-ue che riuscirono positivi o per l 'emocul0 'tura o per l a s1erod1agn~s1 o per entrambi. .1 . - Nelle grafiche la linea continua indica il numero degli esami eseguiti, la linea tratteggiata il numero degli esami positivi.
SONTI E RASSEGNE. MEDICINA. La distrofia genito-glandulare. (SouzA ~ DE CASTRO. Revue Neitrologique, 1919, n . 1-0). La distrofia g·enito-glandu1are .si manifesta 'Co·n un compl1eiss 1 di c:aratt.eri som a·t i ci dip·endenti da uin distUII'bo dell•a• funzi-one enido·orinasessual.e. L'alteJ a zione glan clular~ è primi.t.iva (apLa;sia, ipopla1si a, m eta.plaisi:a). La .di,strOlfiarons·e1C11ti va può ·essere. p11ra, ma i-n rap p1o•r to alle relazjon i reci proche de1la gliandiu1e en,docrine può oomplirairsi. Accanto qt1indi alle forme infantile, gero<lermica, eunucoide ed a di • poso-geni tale :si hanno ·sindromi plurigLandulairi, nelJ.e qua.1i i fatti dipen·d1en1ti dallra dis•f un'zione delle glan.dule genitali SOiil•O più o meno i.mpoh·enti. Nel quadiI"O d·elle .distrofi.e ig enitogland.ulari si tro~yano c.o·si raggruppate nn.1m1erose sindromi: ermafroditismo, virilismo fem. ' minisn10, eunichismo, gigiantism o infantile, infar1tilism.o, irif1an tilismo rivel'l$ivo, nanism o, ·senilismo, obesità d' ori gine genitale, ecc. 1
•
L e distrafi.e genito-glandulari ·soino ·Costi tuite da elem.enti ·c omuni a tutti i ti1pi, che li individualizzan o cJinicamente e li differenziano dal le altre .ertd·oc.r inic. Q•uesti eJ.em.en.~ i:ri1g;u1ardan.o gli 01r gani .g.enital i, Lo 1st~to ·dei CrM'atteJri .sessuali seoonda·rii, .10 stato del metab,olils,m o. ' Gli 01·gani genitali ·e~ter.:ni ·sono· r impiccioliti in pr.O!porzio·n-i molto variabili. 111 pene rudimer1tale, ta:J.ora verm.i1forme, nei -c asi meno 1gravi 11on oltr.epai~~1a le dim.e11sioni d~ll' organo no.rmale a ll'eno.ca d·ella 'Jreuubertà. Può trovarsi - . ch e i t·esticioli i1o·n sl1pe rin10 in vollumie un 1grano di frume·n to; 1a b10'l'sa :Scrotale ,p ioc-oli·ssima molt o .sp ei51~,o è vuota (a nio r chi·dia, crjptorchidia). · La dtstrofi,a. gemito-gl aindnlare è molto più rara nella do11na; in .essa gli organi .g ·enitali interni e.~ ~sterrni so·n o rid· o ft~ n~Jle medesim.e p·r oporz1cm1. • · · Nei dl1'e s essi la f11.n zion•e sessUrale è ridotti ssima o annullata; l 'i stint o .se;ssuale è abolito o incompleto. Le più evidi~nti anom1alie. de1gJ.i 1a.ttributi se ~ s1Jali sec·onda·ti riguar.daino il sistem.a pilifero: a,ssen.zia di ip.e li al vo1to, alle ascelle, al perineo, st1gli .arti. Quando n.ell'uomo eiSiste la pelosità 1
•
1030
IL POLICLINICO
.' l)llbioa. ha una d~sip-01sizione f.emminea. La voce rimane quella degli ado1escenti. ~ella don11a si ha ar·resto completo de.Llo svi1nppo dei peli, a :::.senza di sviluppo del seno e d 'ingr andimento 1d el bacino. ' Le modificazioni d·el metabolismo coin sisto.no principalmente nella diminuzio·n e ·d e1gJ..i scambi respi11a torì e nel1la consecutiva riduzione dei ' proce.ssi di ossidazi.one; r'iduzi.one dell'.e liminazione 1dell'az1o·t o., ·d·el f.01siforo, del calci10; t end.enza alla adip1osi endog1ena ed alla lip·oidemia . I disturbi del metabolismo hanno lln effetto imn1ediato ,s ullo sviluppo som8Jtico ( rita ·~do, esagerazione, sproporzione dello svilupDo .d ello sch eletr.o degli .arti). 11 tjp·o semplice d e1lla distrofia genitq-1gl1a.n du1are è il più raro. La in.suffici.e nza delle gl.andule genitali n .on 1s i ri1p1eTcu.ote ·sull'.evo1uzione n1iorfogentc.a. Non v i ~01no rilevanti 1atno1m alie delle forme ·esternie. La sintomatolog·ia si limita a d una mancanzia di svj lu1)po· dei ca1·atteri sessuali primirtivi 1ed all' assen~a de.i secon,da1 i. I ·~oggetti 1 S0 IlO ·p~es:s'a .p10CO ·Cli .statura narmale, paioQllo ·conformati armonicame.n te, ma sono imberbi e pallidi. Pres entano ipoplasi:a cardiovascolare (ianangioplrusia di Bris..5.aud) e p.rervialenza d el sistema linfatic.o. ·11 tip·o <Semplice d.elJla distrofia genito-gl a ndulare p11ò prodursi anche fuori d·el periodo della pl'erp11bertà: vi sono d-ej casi nei quali nell'adulto si determina un regresso degli organi sessuali: il loro vol11m e decr·esce, l1e funzi oni genesiqhe si spengono, i r·eli cadono. L 'infanti.lils111-0 .che :fin·ora eTa rit·einuto esclusivamente l'espressione di un distu1~bo ti·r·O·i deo, può essere d e1t1ermin,a to amch·e .d a un anre.sto ·d i s·viluippo degli or 0 ·ani genitadi. Ma v'è ·o hi ritiene eh.e esso è sempre prov-063.to ·dalla insulfficienza di ~·ecirezione del testjco~·o e d èll'ovaio. I tipi g.erodermico ed eunucoide sono molto somiglianti, i·n an1bedue la conifoTmazione genierale de1l corpo è quella <lei .c.aistrati. Lo stato senile clella pell·e differ.enzia il primo. tipo (ger ode rmia d.i Rummo e F errannini, s enilismo di Cia111'i). Nel tipo eun11coide le rughe oono n1·eno -0ccentt1.ate, la .p ell.e è pilÌ; fine ·e meno increspata, v'ha t en d1enza all'adiy,osità. N el1la gerocler mia le alterazioni d el sistema -uilifero s ono con.~ide-re·voli = n el tipo eun11coid·e si ha so1ltanto ~otti gli ezza dei capelli e sempli ce assen12:a d·ei peli. In ambo i tipi s'incontrano le sproporz~eni per al·l11ngan1ento degli arti (gjgantismo e11•n ucoide) . .le deformazi oni (ginocchio vaJgo), la ft'Agilità ossea, l'allargamento del bacin10. Contra rinn1 ente all'oninione di. Pende pare ·che l 'inofi s i n on ~=da int er essata n ella gerode1mia genitn-cl i, trnfica. La 1a1in1ge non compie il s110 'il11ppo. L'e11nocoidi mo tar divo o di trofia geni to-gùand ulare t n1rdiva è analogo all'infan1
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[ANNO
XX,l II,
FASC. 39}
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tiltsmo riv·ersiv·o di Gandy; la si11.drom·e ·si manifesta in seguito ad una lesion e genitale acquisita nell'età adulta . La distrofia adi.p oso-genitale è stata attii_b uita .ad t1na Ìesione i1p·oifisiaria, ma seooLilldo g.l i autori in qu.e.sto tip.o l'adiposità è .d.el tipo 1g eni tale e--nan ipafìs a.rio; il tt1mo:rie dedl 'ip.olfì:si è tSecondari·o, accesso1rio o ~'vent11ale. Ai segni propri dell1a distrofia g.e·nito-.gl andular~e si ag.gtung·o!Il·o 1e manife1staz.101 n i prov.ocate dia diveir.si d isturbi 1endocirint; si hanno al.lora le sindTomi plurriglandulari. · Una de11e m ieglio oaratterizza,t e è Ja si·n -drome genito -suTre1n1~•le ·di Gallai·s, che comp·rien•de l'ir·s uti,s mo di Ap.ert (pse111clo-ermafroditismo s uir~enale, viri·li·smQ surrenale, ecc.). Sonio co1'Pite le donne, e·d è diffi·cile dire ~.e sia prim.i tiva l'atrofia ovari.e.a o l'ipeirtro:fia surrenale. Fi~1s-singe1T ha descritto u ·n 1a ins11fficienz.a diastemato--spermalf.ica acquisita con .atrofia tiroidea. C.1audJe .e •Baud:oin hanno osservata un'amieno,r !'oica ·oo;n sieg-n i di acir-0·m .egadia e .g.ozzo e1softalmiìc o.; l'at·rotfia ovari.eia· era a s1sociata 1all'ipeTf11nzi o:ne di t11tte l·e altre glandule a secrezione interna. Costa ha d escritto un g.i gante eunucoide -pigmrentato 1con gi.niecomastia e d·eform azioni acr om.eg.aolighe., In t1·n ca1~10 di .L\.ustre~esi lo la distrolfia genitogla'.!1dula.r e era accom ~1a1gn.ata da 11na s indrome st1rr.enale (astenia, p·ression~ arte;riosa molto bas1sa, :pigmentazione) 1e da disturbi m -e ntali. 1
dr.
NEUROLOGIA. L'eti'ologia della sclerosi a placche. (DA FANO. J ournal of N ervous and mental di= scase, 1920, n. 5). .
I p1imi tentativi ·di tirasrn.ettere agli a1nim1'l li la .~ clerosi a iplaoche fu,ron.o- fatti da Bullock. nel 1913. E gli fniettò il liquido cefalo-rachidinno dei pazienti di sclerosi a placche nei conigli e n.ei gatti. Nei conigli, nei quali il liquor fu iniettato sottocutaneamente, si manifestarono fenomeni clini_çi analoghi a quelli dcll ;i. sclerosi a placche. Il Jif!tlido mantenuto 9er 14 giorni alla ten1iperat11ra di 0° e filtrato si dimostrò più potente. Jn due dei qt1attro animali iniettati cori risultato positivo il midollo spinale present a va alterazioni sin1ili a q11elle caratteristi cl1e della ma latti.a umana. Del rec:;to f11rono trovate anche alf Prazioni istologiche nel n1idollo degli anima1i cl1e in seguito alla iniezione avevano present ato fatti paralitici tran-
sitori. . I risu1Itati degli ec:;perin1enti di Bullock fu ron o confermati da Simon~. Q11esti iniettò a 30 I
(ANNO XX\' I', FASC. 39j
109!
SEZIONE PRATI CA
taù·e. In qu.esti fo1colai Siemerlil11g osservò' 1spi-r-0cònigli per vi1a intracerebrale, intradurale e ch eti simi.Ii .a que~li ·OJ&s.eirvati ·d·a Kuhn e Steisottocutanea risP.etti.vamente · 0.4 e.e., 0.5 e.e., e 0.3 di liquor di uomo malato di sclerosi.. ner. Negli es.perimenti di Sirr1ons la -paralisi si maR·ecente:n'1ente gli .esperi.m enti sono· Slt.ati ri:penifestò più presto che nei casi di Bullock; la tuti da l\tl.ari·niesco, il q.u.al·e n.on, ·Sol10 riuscì .a. ' paralisi degli arti posteriori si ve.rifiYè. cinque traism.et tere ~a mal"attia. .a11,e 1c.avie' , ma ojs.servò giorni dopo la inoculazion.e intradurale nella riel liql1ido estratto dal .quarto v-e ntricolo degli regione lombaire; non tl1tti i . conigli si mostria- . anima.li inoic ulati, sprir-01chetn. viv.enti •s imili a rono recettivi; gli esp·erimenti di controllo fatti qu1e1li oSiser'Vp,ti d.a Kuhn, S1t.eine1r ·e Si.emeirli.n g. con Ja -inoculazione .di liqu.or di. individui sani Pettit e Ro:i.1x, che vider,~ i pre'p p.rati di_ Maririuscirono n~ativ.i. ne·s co, .espDessero ·l' ondtn1io11le che. si trattassie di Gli sp1erimenti di Kuhn e Steiner furono più mi crorganisn1i .specifici, in ogni caso diff.eire1r1.ti numero::;i e più ]mportanti. Stei:ner poco prima dal treponema pallidum de.Ila sifilide. della gue1rr,a riusrcì ·a pr10-durre in un· coniglio Stri.lmpelJ ·0 s,se1rv.a che ancihe a ·voler.e amm·et- ' ' noit·ev.oli distuirlbi mediante 1a intezione init ra- twe i.a natuira in.f ettiva dJe1lla sic1erroisi a '.P1ac.ohe du,raJe di ,iliquido cefalo-rachid1ta!Il.o di paz.i enti resta .a;n1co!J'a a conci.li1ame e.on ·questa 01pi-nio11.1e di sclerio1si a placohie. Il 10omi1glio morì sei set- llim.dzio, iJ de.oorso ·e l'anatomia p1a~o1Io1gica d ella timane dopo J.a inoic.ula.zion.e. malattia' stessa. Innanzi tutto nulla si <Sia. ci:r ca N,eJ 1917 101 stersso 1autor.e rip,r ese .gli oop.e ri- la vi.a ~d il rn1odro del1'a LOJfez.i.one; il fatto ·cl1e la m·alattia pl1ò irnmediataim1ente ee guire ta,J ia menti ·e su più J·arga 1Sc·aila insiem·e .a K11hn. Fu1'o:ryo inocuJatri. per via i'lllt11a1d urale, intrape- scaT~ 2.ttina, a,lla influ-e nza, •al m orbillo ed infezioni .~naloghe ha una scarsa impo-rtanza, inritoneale ed intraoculare cavie, conigli, topi ed an.che una scimmia. Nei successivi esperi- nanzJ tu tfto p1erohè questa· coUlJcate·n azione Il!On è co1stante ·e ,s ,e co dariamenbe perc.hè è stato anmenti gli 1a:uto1ri i11ocula;r1ono .s olo cavi.e e c1oni. 1la;c ch,e p-uò seche 0 ss.ervato ·che la sicl ero1si a · p gli, perchè aue.s. t i· anim·ali si dimoistraron.o più gui.Te •a. tra11n1a e .ad in1. 01ssicà.ziom.i. D'altra parrecettivi. La trasmissione della malattii , a si verificò con maggiore frequenza n·elle cavie i.n o- te la ,sua s-poradici.tà, il .f a.t to che n,on ha ten• d enza a diffo·nd.er.si n 12iLl.a .co1munità, l'età ed il ct1late per via intraperitone ale e 11ei coi:iigli sesso dei 1 }azienti, il .suo inizio pa.irla110 oontrG inoculati --:ier via intrao·c ulare . . 1 mrigli.ori r:Lsultati iS'i ott.e·n nero oon ia inieziio- l a Ql'ig·ine infettiva. Le p·oche antiche o·sservazio11i di manife.staizioni d ell1a m·a-Iattia tra ra- . ne di sangue o di sangue .e liquor .d iluiti in ooJuzio.n e fisio1l1ogioa1. N:elle ca'Vie. :La mal.attiia si gazzi della stessa f.am.igJia devo.no 00111sicte1rar1si • svil,uppaYa ,e ·t eirmin1ava .c'o n la mo.r1:.e in un .p e- errori d1i,agn·osti ci. Nè d'altréL :p.a.r teJ il d1ecoirso clinico depone per la etiologia infettiva. E ben riod;o variante .da tre giorni a dodicd. ·settiman,e \.~e.r o, c1 sserva St1"li.m1pell, .che la m aùattia !J•l1ò inC1oin sintomi di g·1·avi 1lesio.n1i deil si.stecma nervo so cerutra;Le e sop.r.atutto co.n p,a rali·s i ·d·egli a,rti ·So·rge1r.e a cutarn,enrte, può a:\7,er e flemissio1r1i ed po steri·o1ri. Gli autoir i r.i11sc.irio1n .o an1che a tra- esacerrba:z.to11i;1m.a t ali' fatti -costituis·con,o l·a ~c ce2ione ·e noJJ la ~egoJa. Senza dire che vi son.o smett.ere la malattia da amima!1e ad :amin1aJe. form,e di mielite acuta disseminata che possono In ogni cn,so le c_ultur·e 1deJ liquor, 1d·eà 1siangue um.ano e quei1lo de1gld. animali iniettati rriusci- assl11n ere in qual.che m o·do il q up.diro .della scl ei11 e-rr·o1r.e. È del p1aTi. roin,o sem1)i'.rle steri·li. Ma .nei ·siangue di 1a,DJimali riosi a plaeicihe . 1e in~durre . inoculati, gli a11tori osservia;rono alcuni .s piro- 'im e•s p1li.cabi1e che i·l viiru1s .posis;a riman.e·re pe·r oh.eti, ch·e però trovaro•n o anche in .quattro •ani- anni nell'·t>rg·an·i·sino s.enza dtrur.e segni de!l:lla. sua. mali di controfilo. Negli a;nimali m•o:nti in 1segud.to pir.eseil!Za. N·ell a scler.os1 .a placche inio1tre manall.a inoculazd1one non si trovia1roruo ailteir:azJ.oni 0a11'0 del tutto qu1ei- sinto.mi ohe sro.g liono manim acros.co1p.iche al l 'in·f uo.r i di yna congestione festarsi nel;le malattie iinf1ettiv·e : febbre, m.a l.essere, disturbi generali, mancanza .d 'aiterazio·n i epatica. chimic'h e e cito·1o~i1che nel liquor, e ciò bencihè 'Gli im1potrta.nti 1r isultati deIDe esnerienz1 e di , 11n gra:n numero di foc olai di ·sclerosi r.aiggiu·n Kuhn e Ste.i.n.er eccitaTon10 a ·n uov·e riic erche. g·ano la srqv.e:rtficie d1eJ miclo.J1o. Infine le a ltel'laSiemerling e Rae\cke non riu·s cirono a tra• ·a -o'lacche non sm erlitene .la scler.osi ·a 1pJ1ac.che niet coni!gli e n1eil- zi,oni anatomich·e d1~11.a ·sc!Leroisi . lte sctmmie. Tuttavi a Siemerlin1g- riu..s cì a trov·a- semhran.o di natufl."la. infirammatori~. ::.\Jalg.rado ciò, ag.giung.e Strii.m1pell, non bisorie gli srpiirocherti nlel!la so1s t1ap.za ceiI'ebrale di un paztl·ein te di 1scl.e!'to·si. .a placche moirto di 11n1::i. ri- gna · farsd para.liz.z1a:rie dagli a1i:>riarismi. Le obsi1p1o la itntiencor.:veirute.. L'1esame ·de1 cerveJlo, r>ra- biezio,nd soip,ra .aocenin ate ' no·n devono .a.rreis tiare le rice.rch,e o-ià iniziatiè,• ma de·v ono ·s olo renderci b ticato drrtie or~ dopiOI Ja m.orte, dimostrò lln g.rian i risrnltati degli nru·m eoo ·di lesioni .a .f.ocoJaio di vario volum1e, .mo1t,o -orudenti n eJl'runorezzare -alcune rrossa·strie altre gtr1gi.e J.o.calizz1ate nella espie rrimenti. dr ' corrtecrc1a e 1J'rooond.am.ente n1e[l;J.a region1e f•ron-
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IL
(A:\l\O XX\.11, FASC. 3!))
POL l CLl~ICO
TERAPIA. Sulla trasfusione del 3angue. .
razioni pi·olunga te e in certe malattie medicl1e t:h e si ac .~01np agnano a d an1en1ia più o me11u g'raYe, li·elle qi1a li u11 tn.l e ~gente se1·ye a far {LOSEE. A1ner. J our n . of tJie Medie. Sciences, pendere la biJ.ancia nella lotta contro il mo1b o. novembre 1919) .. Finalqiente la trasfusione è uno ·dei migliori J 1idica:ioni. - Data la facilità con cui pllò rimedi ohe .si haJino ,a disposizio11•e cont10 l ' a()I"ffiai eseguirsi una trasfusione,- essa è stata 11en11a 1p e1n1c1osa, percl'1è, p.urr· non portanJo proposta, si può ·d.iire, 1p1eir qua.si tutte l e ma- mai la guarigi one, come è probabile, determina lattie da cui può essere affetto l'u om o. Vi sono il p.ne~en tal'si d1elle ·r emissioni, che ri·esoon10 ant ll1. tavi.a a l,c·un e indicazii1orni d efinì te e rea l.i im ·che più lun1ghe di qu el1e noun"llali. Secondo d'A . .c11i essa è l'11~i·c o m ezzo p.e1· salv·are la vita; e no11 è consi1g11abil ::: , sia per le a11emie primarie ve n e so110 alt1·e i11 c ui Ti1e1sce di p·o•t ein te aiuto Glie p er le secondarie, attendere, prima di prae, con11Jinata con trattam.ento ahirurgi.co o me- ti cau'e la t r a.sf u,sione, che l ' ernoglo·b i·na ·s ia a dico, clà risultati aissai s·odclisifaceinti . 30-40 e i globuli rossi sotto i 2.000.000: si eviLeis1r1nl\. dice che «la trélJsfu.si on e è i.ndiciata terà così lo staibilirsi di quello .s tato grave di in t utti quegli stati in cui il -san1g ue per quaar1emia, che produce effetti esaurienti e degen-elità e quantità è ca.sì alterato da diveni1 e ina- razioni ..estese de.gli oir.gani p1arenahim.a tosi. datto arl adem p.ire i s~1oi compiti fisi o1ogici » . lso emotisi e isoagglutinazione. --- · Prima che L'A. h a llna l a·rga ·esperri.eniZa in ca1si di emon·si conoscess~ questo fenomeno, si erano visti, ragia acltia ·e il metodo gli ha permesso di salin ,a l cune ' tr3ASf u.si.oni e .n on ii1 altre} dei sinvare la vita più di uma volta. Riferj.sce a que- tomi g r avi, ed occasi:onalmemte la mo,r te, che "' :Sto propo1s ito un brilla.nte caso occ-0risogli re- ~i att1·ib.u ir-0no a introd.uzion•e 1di a1ri.a . nelle ce n t.(~m·e.nte ' di ·e·mo.r ragia post parrtu11i. • vene. Ot tenberg 1e l{ aliski dimo.st1"M'ono che qt1eIn. alcuni casi di shocl" la trasfusione è t1tile. st~ u.eazioni era,nro do·vute .a ll'e·v-entt1ale p·r ecenza Secondo ! 'ipotesi di Cannon lo shock, è dovl1to di i s•oe~oli sine o di tsoag1glu1tin.i·ne, e che co11 a U'na dimin11zione de.ll'·a1calimità n ormale del esami 1p r eli1ni nari potevano essere evitate. S1Psan·g ue ·p er d'eficie.nte o,s)sidazione, s~c on1d a·ri.a n condo Moss l1e iso,emo,l isine sono semp.r-e p1 eperdita di e1nazie, debolezza ~ardi aca e bassa 1."'e d t1te o accvn1 pa.gna te, e nei 1sani e nei mapress ione sang.uigna: l'a g,giunta .di sa ngt1e fr elati, dalle isioagglutinine: e ciò si a vrebbe in sco n arrr1aùe ristabilisce l'a1calinità e m igliora circa i l 25 % degli esseTi uman1. Second-0 Ottenl e condizi oni del ciroolo. ' berg e Kali ~ki' inVéC2 l'emolisi di un sa11gue u~ In paz.i enti di an~mia secondari.a acceintl1ata. 111un o, per l:ìarte di lln a ltro sangue, è un feper emo1-ragia ute:rina e per sepsi pelvica lo, nomeno patologico, ·che si avrebbe in un.a. data .calizzata, 1.a tra1sfusion e, n·er stei&$a . - esner:i.ienza specie di ma;lattie. -dell'A., abbr evi1a la conva lesceniZa e m odiftca inI L 'A. in base a larga es1}e1rienza riti·en.e che t ie·ram en t e il d·ecorso; mentre .n ella "!Jeritonite gerneTale, n ella se.p si p1l1.eripe.r al.e, · n ella· trombo- ne.gli indivi·dui n or.ma.li e n·e lle em·o1~ragie acute s siano .. fl ebite setti1c::i, ·d elle ven·e pelvichle, h.a eiffe.tto pi.e- . le reazlolili di · aJggluti11az.i one di l\1os• • oo1o o transit.oTio, p oi·chè il sang11e noTm.a le ha suffici enti; m.entrre pe·r i p.~ .zi enti id i malatti1e cro~iche è bene p rati care la p rova addizi•onale peìl' scarso poter e battericida. le emolisine, perchè queste pos~.ono essersi s-viCome pratica preop·e rato,r ia in molti casi in -c11i esiste l1na a nen1ia inte111sa, l'intro,d uzione 111ppa te in qn e1la p arttc ol a r e i11ialattia, e ir1 alcuni casi pOS$Ono es.sere autoemolisine. di s~ngnie ha, lln ~"' osto id eale. \ 7 a ricordato Le i~u.a~gluti11i11 e sono er ed itarie, si trovano cl'nltra ")arte che nelle emorragi e acute, come da gravida11za ecto:Qica, pl acenta previa, err .. nel sangu e norn1ale e p ossono essere fa cilmente sag1gia te coi met" cli moderni. Fu·ron-0 coperte è n ece,c;c::a1rio, prima, controll affe la so;rge.nte del· nel 1901, indip end 0 ntemente, d a Shatti.ck e da 1· emorragia.. l ,a t.ra f11si on·e è lln vero spe cifico nell'em.o- r,and steir1er: quest'l1ltimo di.vi·!'e gli o·r ganjsmi n mani, ris p etto a l Iu.ro comportamento per 1·infì.lia e nf>ll 'en1orragia dei neonati (per la quale t er-agglutinazione, in tre g ru!)pi, che poi Jat1p eraltro ·l'i esre non facile la t ecnica) in 1cp1.amto int r-0d11 ce le sogtanze necessa1·i e p·e.r elabo:rarr $k y, e ipiù t ardi Moss, allargarono n ei be11 noti ql1a ttro girurypi. L ' ipotesi, a\·anzata da all n tJ·o111h in a. rnni, che gli individui pos.~ano cambiare il loro ~el le anemie secon da•rie gra·vi , da malatti e inr11?"1hili ,·arie, è uJ1 iimedio ~intomatico, che lTfllpp0, rlopo ripet11te t:rn~fusioni, è stata dite . p11 ò prolt1n ga.1 e la , -ita: ma i p·eriodi di n1i- most1 ata 1nc::11 s~istem . Ottenbe1 g e Knliski h a nno clim oc:.tr ato che glio1 an1 Pnto tenrlono fatalmente art a l)'breviars;. r. il pnzir,1t fini ~c e rol soccombere alla ma - crnando le cellnle del donatore sono ag~l uti . i1ate dal siero del ri ce vente , a,~t;i ene la fagoln ttia oriE!i n 1itia. Ocrnc:.i(lnnln1e11te, p11ò avPre t1nR certa effirn- citosi : mentre q11esta non si osc:;erva q11ando il ·in tern1)eu ticn n11c;ili,a1ria nel tifo, nelle . 11p11t1- ~ iero d el don 'l tore è ai;rglt1tinabile per le cel)
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lANNO XXVI I,
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1093
SEZIONE PRATICA
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lt1le del ricevente. Ciò è d ovuto alla diluiziol!le dell.e aggJutinin.e ·esiistenti ·nel siero ·d•el dona- to-re, .p er O~)era del s.i1eTo d·el rtc·e·vente : ed h a porta;to a lla p·ratica di usare il grup'p 'o IV com e donato.re univ·ersale (il suoi -si·ero agglutina le emazie dei gruppi I , II e III), e .il gruppo I come ricevente universale (il suo siie~o non ·agglutina nessuna emazia) . Q11es to fatto, i'Ii.si.eme oon la eventuale esistenz1a di si.eri uov.eTi .di agglutinJne, ·spi ega perch è, 1anicih e q11aindo non sono p r atioate l e !»l'ove prelimin a ri, av~engano d i rado d ei :Fen omeni reattivi. Donatori. - P er quanto è possibile s i sceglieranno .soggetti sani, forti, non a tem.p eramento nervoso o ti1nid·o·: in tutti sarà p.r.a1ti c.ata l a reazion.e di Wasserm·ann, non fid.a ndosi d'e1le J:oro a ffeTTnazioni. · La p r~ti.ca del l aiboraitori-0, ne1g li ultimi tre anni, è stata di avere in n ota UJil certo nun1e·ro di donatori dj ogni gr uppo : p r esen tatasi la necessità, e determina to il gruppo cui a-,partiene il paziente, si chiama per telegrafo o per telefono i l don a t o1re adeg11.a to . Su q u·e:Sto, .a1p r•en1a giunto, si ripet.e la }Jrova dell e i.so·agglutinim·e e isoemoJisirre e la R. \\·. Usando il meto,do dei gruppi o di ~1oss, è meno fa·cile cihe sfugg.a un 1srero d·ebol e in agglutinine, errar.e che può avv,emire qltand·o .siero ed emazie _del p aziente sono saggiati direttamente con "emazie e si e,ro del ·donato re, seco1n do il met,odo di Lee. Se 110 si ritien1e ne 0e.s sario, data l a stox-ia clel mala to, si farà anche 1a ricerrca ·dell·e emolisin e : questa ,~eniv1a prima piraticaita costanitemeinte, ma si è t1,ovato ohe, P·er lo meno negli stati acuti per emorragia o per .sepsi , è 1s11perflua. Molto spesso, entrano a ll 'ospedale dei p azien ti in co.ndi zioni gravi per em·o1rr:a1gta, e necess ita una ptonta azio.n e: mentre si p 1r:epara p& ·l 'operazione, si d,e termina il gruippo del malato, dei suoi a.miei , degli iMervi enti d.ell 'ospedale : se è 1p•ossibile, si sce:1gono iin·dividui d ello stess'o 1g ruppo, a ltrim.enti si pr·ènd·e un do·natorre d el gruppo I V. La qu arJtità di sangt1e da tir as·f 01nd.Jei:re. d i:p e·nQ.e daJ p eso e dall.e condizioni ·d el pazioote, d a~ p eso e dalle condizioni d el d,onatore, daJ1e indicazioni p e·r cui la tra.sfusi one è pTaticaita. Si terrà prese.nte che il sangue totale ~ etnea 1/19 del 1peso del co.r pn, e ch e se ne può trasf·ond·ere ' tTam.quillame11te un quinto o u n (]!Uarto. Tt1ttavia si 1s orveglierà lo stato .del ,d.onatore : la com 2J,a rsa di sbaidigli, di su do·r e, di accelerament,o o r a llentamento del p·o1so co·n si.glieranno a sospeh dere l'operazi one: il collac::,s o è ·assai rar o, e f.acile a ' !in cers.i, ma saTà • ·ben.e impedirn·e l'insorgenza con un.a accurata osserv.azione d el donatnre, quando ci si avvj cina ai 1000 cc. Att11a.In1e·nte èsisto1110 dei d ona toir t 1)rofessi o4
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nis~i,
che .si 80ttomettono troppo spesso alla tras1fusio1I1:e: :il loro sanigu1e n·on è adait to, come pt1ò e::sser deteTmina.to facilm·ente ,dal .saggio della Jior•o emoglo·b ina, e d·alla m1olto ipiù forte qu.antità di siero che di en1az.i e nel loro .s angt1.~ IJaccolto in una provetta. È n.ecessario un intervall 0 di 3-4 miesi, no1n di 6 settimame oome fanno molti . Ricevente . - N·on !JUÒ e·s seree scelto, nat]llralmente. Se è rp.os·$i·b.i1le p1er 24 o 48 o!'ie prim.a. 10 si porrà a di eta di I{ar rel (90 cc. latte); gli si somministrerà un b1ando p·u rgan.te ·O gli si fa'I'à un cl istere, e mezz'ora !)rima una iniezione di n1orfìna. Metodi. Gli a11tori ·disc11tono s ul va loTe \ relativo del sang111e d.ntatto o modificaito. L'u so \ del sangue defibrinato ha .fatto molti proseliti, per la s~.a sem·"?licità, ma è chiaro ch·e il san gue non i11o·di:fi.cato, no11 soggetto a d altera zio11i chimiche, p otrà arr.ecare maggior benefizio: questo sarà u sa.to nelle anemie gravi di 111nga data e oon sogg·etti estenuati, mentre il primo potrà sempre essere lltilissimo n elle em orragie acu 1t.e in cui è nieciessari-o .sio1o il vo1ume. 11 metodo d·elle siringhe di Li'ndemam si avvici11a di più alla t:r .a.sf11sione d.i Jretta e munisce quindi i vantaggi de·1 meto·do dir·e.tto : però 'è necessrurio n.ver·e d egli assts tenti affiatati. Il m etod.o d el citrato p otendo e.sisere eseg1uito da urn:a sola peraona è .a1ppli éab1ile ai ca~i ·d.i u·r genza, 1e quan d·o si 01peTi f.uo.ri d·ell'o·sp1eidal·e. Clowe·s ha ·r ichiamato l 'attenzione sulla somiglianza, per 1g.li .effetti s11l '-l)ll"'Otorplasma, del cloruro di so.dio e d eil citrato di .sodio: m.a. quest '11ltimo sar.ebb.e assai Dliù - to.ssi.co. Riassume.ndro, la scelta_ d-el m1eto1d 0 dipende dai mez~zi 1a disposiziorle : e, quando è possibile, è ·pre1fe1ri·b ile l'uso ,delle si1r]nghe . Casistica. - L' A. ha p raticate 100 tr.rusfusioni ri.111 79 ca:si; 81 vo,1te h a u'stato il m etoido della siringa e 19 volte il metodo del citrato. ' Son o riais su n ti nella segnente tavola: 1
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I 14 ca3i di morte, eccez.ione1 fatta di uno di c11i l)fl.Tleremo appre.siso, fl1rono tutti ·dovuti alla malattia origia1aria, non ft1ro110 effett o della t.rasfusion.e.
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109i
[A~NO
IL POLICLINICO
XXVII,
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39)
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L 'A. 1rif erisce per esteso un cruso di anemia pernici.osa, in cui a tutte le nov,e trrasfusioni cui fu ·s ottoposto seguì un mig1'i:oramen to meSocietà Lombarda di Scienze mediche ravi,gltoiso. Il ri.sultato è da attribui re da u·n a e biologiche in Milano. p arte ruu·aum.ento del yolume del iS aDig'l1€, d.al S1-duta del 18 giugno 1920. 1'altra alla stimolazione degli organi ematoI>resiò~nza del professor DEVOTO . poietici : i quali però da ultimo n on rispondono \ . · a qt1est.a iStimolazione, e tutto sd. lin1ita all' ef- Rara complicanza post-operatoria in una operata fetto meccanico'. per asces.so periappendicolare intramesenterico. Reazioni. - Fatta 1ecc:ez1o•n,e di u nro dei 1p riI .l"J1'IO r.J: I.!O. riferisce sopra un caso da lui n1i casi, i11 cui non e,r a s tato fatto l'esa.m.e pireopcl'ato pel' ascesso. periap·p endicolare svoltosi fra limiinare, e in cui si ·ebbiea-o tutti i sintomi cilas- le pagine del mec:;entere, essendo nello spessore sici delrl 'emolisi, l'A. non h a m,ati. osserv·ate rea- del mesente re l1bicata l'appendice. Nel decorso zioni dovute a cruel fenomeJ10· o all'agglutin a- i1ost-ope:tatorio ha dovuto osservare la insorgenza di fenomeni òi ileo e ripararvi con una :fistola zione : ·e 1riti.ene che nei C8Jsi d·eiscritti da altri, in ci.li .si •ebber o .tali reazioni, •Ciò d.ebba atJtri- Btcrcoracea s11ll'ileo. Successivn.1nente eb~ a co11statare il completo vei;samento ·delJa :fistola dei b uinsi a no1D ruccuTate riceir:cihe di l1a-borr~aitorio ..... materiali iniettati per il retto a scopo nutritivo . o addirittuir a all'aver traiscUII'·ato -la p·rova. Vagl-ia le iPotesi di un ileo spastico e di un 11~ In una pe·r cen.tuale di oaisi si ebbero pioc·o le l)a ralitico. reazioni, come lieve brivido, febbre e vomito, Dermatosi distroftco-atroftzzante degli arti inferiori tutti f.a.ttii transitorii. Esse furono tanitò più rare da perfrigerazioni. . quan.t o ·p iù acc11rata 1fu J.a .tecnica della siring;aPASINI A . I11 un uomo cinquante11ne, che dalca.nmulia : accu'J'a.to e eompleto lavagigio1, riemp.i- l'età di 15 anni esercitava' la professione del sam ento e svuot.an1ento .d~l1e •si'ri'Iligh·e, tem.p,o 1p [ù lumiere, e che, per ne~essità professionali, aveva o meno 1t1ngo rue.i quale il sangue è m1M1tenu.t o passato, per molti anni, parec:c:hie ore della giornata, in piedi fra il ghiaccio, si produssero inifuori dell 'organ ismo . .
RGGRDEMIE, .SOGIETA MEDICHE, GONlìRESSI.
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Alterazioni del
s angu~
dopo la trasfusione. --
Il rapporto tra quantità id i sangue t•r asfu·so e conta del sangue dopo la t:ri.as~usione è variabile, e .certo cann1esS'o .co·n Le ,eorn1dizi1oni drel p.ai7Jiente. D·all1e <}S1Se1-vaziorni di Huck si deduce >Cilie nelll'an·emia pernjrioisa l'aumento d eigli eratTOciti ,-aria da 404.000 dopo una tmsrusione di 125() oc. a 1. 784. 000 dopo 750 oc., dn 24 o re; in general~ vi è un a11mento imm.ediato, il quale taU·o ra ootntinu·a p1er pareic chie 0 100 per poi ri• cadere e tornare a quello .che era plrima della trasfusione, alla fine d.ella 24a. ora; talora, invece, si ha una diminuzion·e p.e r poche orè; e poi un1 lieve tnn.a•l'Zame·n to; l'emoglobin.a; iD€1 più dei casi p rese11t a un inn~amento g!I"aduale col maissimo ra lla fine di 24 ore; qu1asi in ogni c~oo vi è un certo a11me·nt-0 nel num.eiro ·ded leucociti. Conclusioni. -- 1° Il metoid o indir.etto di trasf11sione, adottato uqiiveirsalmente, ha sal\ ato n1olti paziea1ti di emorragtl.a a cuta . • 2° Ne1J.e anemie primarie e secondarie si deve trac:.fondere precocemente p er ottener e j migl.iori risultati. 3° A1lcl1J1e rieierche di laboratoir io sono est:",e nzia1i ner il Sillcoesso. 4° Il metodo deJla siringa-oaU11n 1t1 la tra.s porta il ~angi.1e com Ja rriinima p.o ~ibile a;lterazione fic;i ca e chimica, e perciò sii a ccompagna al 111ino r n11mero di reazioni. :5° Non p11ò stal1ili. rsi 11n rapporto stiabile tra <1t1n11tità di ana-ne tra fn~ o e conta del sangue <l o~ o ln trn~ flì...., i1J ne. SEBASTIA~I. 1
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zialmente fenomeni ischei:n~ci transitori degli arti in~eriori : in seguito congestioni perinanen ti, con pelle. tumida, ci<1notica, vene varicose e piagl1e alle gambe ed ai piedi : da ultin.1-0 uno stato di-
strofico-atrofizzante a1le estremità inferiori, ed ulcerazioni perforanti plant.aneari. Non esistevano alterazioni del sistema nervooo che permettesser.-; di riferire allo stesso le alterazioni delle gambe è dei IJiedi. Sensibilità qua~i intieramente conservata. L ·o. riporta le al terazioni, svoltesi progressi vamente. alle perfrig(lrnzioni cui sottostò il paziente i>er circa 15 anni, e che determinarono agli arti inferiori stati successi'ti: ischemico, congestizio, ntrofizzante ..I n qt1est'ultimo periodo, sopratutto per fenomeni cli compressione i1ella stazione eretta, colll~nryero fenomeni distrofici con ulceri perforanti. Nessu~'l attrazione. ossea alla radiografin . .
Intorno alle forme dissenteriche miste amebico-bacillari. C. - I/O ha potuto studiare 17 casi nei quali l'infezione ~issenterica era stata duiplice con ameba e con bb. della dissenteria . Dati epidemiologici e rilievi clinici portano 1'0. ad am01ettere che questa infezione doveva essere stata priwitivamente di doppia natura. Rileva la ftettuenza di queste forme in particolare tra indi \riclui co11 gra,·e deperin1ento generale e con frequenti riacu tizzazioni dissenle ric:be. I.Jn presenza d'agglutinina per i bb. dissenterici in molti amebini::ici cronici risulta. assai frequente anche da recenti sì..:'lti:tiche di inglesi s11 soldn ti reduci dall'Oriente. Dal lato epiderniolo~ico e 1u1togenico 11 rapporto tra an1ebe .e bb. della dissenteria dovrà t). ~ere . tuclia to specialmente nelle er>i<le1nie di disc::Pnteria an1ebica. . r.... PRETI. VALLARDI
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[ANNO ~XVIT, FASC.
39) '
Società fra i Cultori di Scienze mediche e naturali in Cagliari. •
Sed1~.ta
del 25 m.aggio 1920.
Presiàenza _!\.. •
1095
SEZIONE PRATI CA
P EPERE.
Pneumo.micosi aspergillina
(con presentazione dell'ammalata, di radiografia e di prepara'ti e culture).
in circolo sostanze deleterie. Un tentatiYo di ct1ti-
reazione con antjgene ricavato da una cultura dell'aspergillo in Raulin è ri11scito del tutto n~gativo . Da ultim-0 l'O. si fernia sul trattamento iodoarsenicale, che anche bel caso in di-sco1"so ha prodotto qualche miglioramento, riquceudo la mas83. ' ' déll'eapettorato ed il numero dei conidi in esso contenuti.
mteriori osservazioni su le pseudo-valvole del cuore (con p;resentaz1one di pezzi ·anatomici).
F. GALDI. - Bambina di sci anni, figlia di geBUb'INOO A. Con la preselntazione dei pezzi nitori sani, la quale ha pas·s at.o buona parte della. anatomici e di tavole tratte da questi, l'O. dimoprima infanzia nella bottega da falegname del pa .. stra che, giusta le sue precedenti conclusioni, neldre, ove fu spesso trovata. con la bocca piena di l:integrazione del proc.~sso morboso, entrano due sega tura. Da circa tre anni va soggetta ad aoceSSi fattori: uno congenito• e uno meccanico. Il fatt.ore di tosse con espett~rato sempre più abbondante di congeilito è rappresentato dall'anomala distribu-colorito grigiastro, emesso talvolta a forma di vozione dei fa.sci muscolari sube!ndocardici; il fattomica, sempre privo tdi ,s angue : mai febbre e nutrizione costantemente florida: ottime c-0ndiz1olni . · re-mec·c anico dalle .correnti reflue, dai vortici che si stabiliscono nelle viz.iature degli ostii cardiaci. generali, assoluta integrità del sistema ghiandola<,Jneste rorrenti reflue o vorticose, mentre danno re linfatico, ed anche l'esame radiologiro esclude ragione del di,·erso orientamento delle pseudo valqualsiasi alterazione dei gaRglii tracheo-bronchi~ li, vole, spiegano, con l'urto continuo, le modificazioilari e mediastinici : dita a bacchette di tamburo; ni in atrofia delle fibre muscolari interposte fra nt1lla di a bnorme nell'.appaJ;ecchio circola tori-0 e le pagine em:docardiche, modificazioni che possono digerente; cavo orale e faringe, perfettamente noressere .seguite nei loro stadii progressivi. L'esame mali. Al torace S'Lnistro segni, :fisici di clue estese istologico esclude, d'~ ltra parte,' l'intervento del t'-Scavazioni comt1nicanti fra loro, e circondate da fattore flogistico am1uesso da altri Autori. forti ispessimenti, oome si r.ileYa anche da ll'imPren1~sso che le formazioni ·pseudovalvolari sj ruagi11e radiografica, apice norma le: a destra, poln1anifestano costante1nente quando le accennate mone in fase di respirazione vicariante e qualche predisposizioni anatomiche della muscolatura venfenomeno · cartarrale verso la base. La tosse insorge facilmente per l'ingestione del cibo e delle bevande, . trie-0lare coincidono col vizio vJl,lvolare aortico, si p1\ò affermare eh~ la lo~r:o presenza indica già, specie se fredde, ~ la bambina spe,{so. diventa ciaf da sola , l'e~stenza di vizio valvolare (ordinarianotica rnell',èmettere l'espetto.tato: questo è puru1nente a-0rtico), quand'anche manchino ·d ati analento, commisto u lacinie di tess11to polmonare, non tomici molto manifesti di lesioni valvolari (in 2 affatto graveolente, ed all'esame a fresco presenta dei 10 casi esisteva, infatti, t1n'insufficienza a.orquasi in cultura pura un'enorme quantità di cortica funzionale ; negli altri 8 vizio aortico combipicciuo-li sferici, fortemente rifrangenti, che si rinato). conosceno per conidi di aspergillo, ai 1 quali talL'O., discuten do st1 due esemplari di pseudovalvolta si accompagna anche qttalche tes~'"t aspergilvole forma tesi nelle stiesse oondiziÒni · patologiche lar~. I corpieciuoli si .colorano beble . con lo Ziehl . (insnfficienza aortica) sul pizzo ao~tico della midebole e con la tionina fenica di Nioolle. L'espettrale e analizza11d-0me il meccarlismo patogenetico. torato, raccolto asetticamente e coltivato in captrae ancoFa la conclusione che le sa.che pseudosu le di ,Petri con liquido di Raulin a 37° dà Juogo valvolari in particolari contingenze possano dar allo sviluppo di Aspergillu.s :fumigartus, che risponluogo a formazioni aneurismatiche delle valvole. de a tutti i caratteri .descritti dai micologi. RipeI. tute ricerche pel bacill-0 di Koch ne ha:nno sempre escluso la presenza, ed è pure riuscita completaI mente negativa la cutireazione di v. Pirquet. AlInte.r essante pubblicazione : l'esame 'del sangue nessuna traccia di ainemia e Prof. GUIDO MENDES null'altro di anormale. La diagnosi delle localizzazioni polmonari d'inizio della tubercolosi Inoculato un coniglio nel cavo peritoneale con e1nulsione ricavata da cultura in Raulin essiccata con speciale riguardo alle ricerche radiologiche. ' l'anilllale muore dopo 22 ore, ed all'autopsia si L' A. e~pone il problema diagnostico <;\ella tùbercolosi 1n1riscontrano feno,m eni di setticemia aspergillare : ziale. valendosi di ogni sorta di nozioni di indagni e di accorgimenti nel campo elilnico, radiologico, batteriologioo, immunoculture positive del fungo dal sang11e. . logi co. L'infezione deve essere assai ·probabilmente a vEgli porta ulteriori raffinamenti alla diagnosi precoce; .dilferenzia e circoscrive la sindroma ilare; lumeggia i reperti raYenuta mediante la segatura di legno, di cui la diologici, raffrontandoli con quelli d'autop sia. . bambi11a s'impiastricciava la bocca, visto che l'aIl lavoro, corredato di tavole molto dimostrative, è destinato a fornfil'e un valido aiuto ai medici pratici ed ai tisiologi spergillo ~migato si trova anche sulle foglie morUn volume in-8 grande, di 116 pagine, con una.· figura nel te, alla superficie del suolo e nella polvere. test o e 10 tavole radiografiche in carta americana. - In commercio L. ~: per g-li associati al < Policlini~o > sole L. 7,75 Nella bambina le lesioni hanno avuto un lenti) fran co d1 p-orto e raccorrinndato. decor so cotn notevole sclerosi . reattiva del tessuto Invi are· Cartolina Vaglia al Cav. Luigi Pozzj - Via Sisti · :polmonare, onde difficilmente · potevano penetrare na, 14 - Roma . • 1
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lJ POLICLINICO
APPUNTI . DI MEDICINA PRA 'l ICA. 1
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CASISTICA E TERAPIA. Su alcune variazioni nel decorso della sifllide. U dott. Stru11pke (J;fii;nchener rried. Woch,ensclirij t, 9 luglio 102-0) ' eibbe. 1C8mlpo d'osse.rvrure durante gli ultimi mesi aJ.Jcune vari,a zio.ni n el d1ecorso della sifili,d e primaria ·Ch·e ne .aJlter.a110 il ' . qUJatdro co1n si.de11·a·to classico. F·u r101n o osservati 1
casi lli roseola comune corribinati cori ef"fl,orescen:.e ulcero.s o=necrotiche del t~po di quelle che caratterizza110 la lues maligna, oltre a ciò esanlerrni clie si distiriguevano p er la loro particolare res isteri:.a ai mezzi tera,p e.u tici, per l' esrteDJSio.n e
ti da ma.11u1festazioni secondarie, ai sdiillomi extra-genitali, ahla frequenza èLei sifilomi p assati inosservati a causa del~a loro .~ ede, ecc. I disturbi p.uipillari, le alterazioni dei iiflessi, la leticop1~,sia, i disturbi ·dell'udito .e le manifestazd.oni cutan·ee recenti o tardive, sono i sintomi cbe più f~eique•nteanente inettorn·o suùle tracce .delila s;ifilid.e ignJOl"'ata. F.S . • 1
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Sindromi
mali~ne
nella sifilide. Malaria e sifilide.
È noto cqrne la si:filiide, fin dall'inizio dell 1p e-
riod10 secondario, può presentare manifestazioni vasta, percbè spesso ,so:Pg18Ma:no in punti no11 cutanee -e mu cose gravi e distruttive ,con caratpre·d iletti ·dalle eruzioni luetiche; gli esantemi teri di pa;rticolare e preco ce rn13 lignità. Le cause erano a pantùe piccole di form a lichenoide ; determinanti tali fatti non sono cittarom~nte infine alcuni casi di leucod erma sifiliticum in note. Alcuni au•t ori le banno fatte risalire a deg·enti di sess-0 mas~hil e . speciali assoic iazioni .mi.cTo·b iche, dim.ostrate nei DaJle storie cliniche di sette 1uetici 'PU bbLtcate casi di lesioni ulc.erose d·ella sifili1de· maltgnia dall'A. rtsiulta che i rp1un1ti di pre1diJ.ez.ione del · pirecoce. let11001derma ì1lJr10no il collo e la .s1clbie1na, neJ.ia A spiegare la grande fre1quenza dei oasi di mag1gior parte ·d ei oas.i. Gli arrnrn,a lati 1) r·e s1enta- sifilide mal:Lgna fra le porp1olazi·oni ind1gene 1d.ei vano pure alopeçri.a sp·e cifica, papule umi de .e paes1 ·ca1d·i, si è 1pein.sato ad una speciale pren·ella r egione anale v.aste pila ghe n lcerate co.n dis\posiztone ·delle razze 1arahe. Altri a.u teri hanspirpchete dimo"'trabili. ;L a v\7 • R. fu + + + in no rpiù logi·camente ,s osten·u to che. la smJ~de con6 casi, i1egatjva. in un caso solo, ca.so che se tr1atta ad una sorgente vergine d'ogni cura · si eccettua il leucoderma non presentava nes- specifica darebbe l·u ogo ad acctdenti più gravi s11n sintom0 curattrristico per la Ines -ed era di. q_u ella iContratta da un so.g getto trattato. nff etto da u ret rit e gon ricoccica in atto. C·on questa ~potesi Gémy s·piega, ·oltre la parGli iin.clividt1.i o ~.se l'v at i ayeva110 co1stituzione tioolare gravità del1a sifili de degli arahi, ans ana, non erano 1pon11t1riti, d.i età 1dai 20-50 ana1i. che la, mal1gniità .de.~ll i:nlfieziione contrati2, daLe spirocl1ete no11 pr.esentavan 0 alterazioni gli euroip,e i fra le porpolazj.oni arabe. P er efnlorfoliogi·che rupprezllatbili. L'inlf e.zi0ù1'e r:hmon- fetto delle ot1re sp.ecifiche il contia.gio sifilitico tava in tutti i ca si a·d el1or1.11.i mesi ad1di.etro, si atte,n ua n eÌl'iDJdivi1duo e a.ttr.a·v erso le geneera 1stata trascurata; nes1sun 0 d e:gli ammRlati razio·n i.. ~i era s1otto1 p o·sto a· oure sp·e ciifì cih.e. Il Lacapère e il- D ecJ.~QP (Paris M édical, 1920, barz. pa.g. 203) ne·l le ~oro 1-icercme e osservazioni fatDella sifilide ignorata. tè nelle colonie nord-afr]ic ane sono stati co1piti 11 l)11 j ard in riporta negli A rchives m édical es dal fatto ohe la distribuzione della sifilide m·aJ'.J.iJqna coincideva qt1asi icon quella della malal1elgPs alc11ni dati statistici molto gravi sulla gifilide ignorata. Nelll'ambulatorio derm10-vene- ria. L'influenzia nociva. clella malaria sul dereo cl ell'l [. :\I. B. dell'H a yre, in un notiziario corso della sifilide era.i stata messa in evid.e·nza di 1000 infermi, la sifilide ignorata fig11rava &al FCYUrnier. Gli A...L\.. trovano di ciò la sipiegazione nelle nell~. nronorzione 'd el 20 % nell '11omo e del 56 % ' - ne11n. donna. Neìll arnb1r1ato.r io oftalmico, l'esa- alterazioni profon.de delle cassule surrenali pror11e sif' tematiro dei. ca1si sospetti, ha dato t1na dotte dalla .m ala,ria, le .qua1i portano t1n forte l}ercentnale del 52 °lo neg1d 11omini e dell'86 % abbassamento dell1e; pressione arteriosa. Con n,11merose ricerche fra le varie potpolazioni aranella .aonn1a. -~ , pi cg lre q11este proporzioni ''eramente im- be gli AA. hanno dimostrnto che la frequ€nza delle lesion i ifìlitiC"he di~t1 nttiYe è in rapporto pre~s i onn11ti l'A . .si a':1!1ella all'ignoranza nella qunJe il n1alnto di ~ alito sarebbe lascia.to dal diretto c)n I ' iipoten~ione a rter·iosa, che nel pan1 ed ico ct1rn itte, a g-1i erro1i di d iagno$I, alla 111di~o c ostitu i re bb ~ il fattore aggravante cleltrn ,c11 r !tl ezz a cle1l'infenno n el !)eri.odo prima- l'infezion e sifilitica. Però negli in<ligeni il p al11clismo non è il c::olo rio t':I c::ecnndario, alla freqnenz'l dell'ulcera mifattore della ipoten ione arteriosa., che è così ~tn, ai c::ifilomi ap.! )ena apprezzn1hili e non segt1i1
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freq lente a111che i11di1p e11dentemente dall1inifezi 011.e mala 1i ca . L'a.stin enza dalle sostanze alcoolicl1e, il regime ve.getia.1·iano, la tempe.ratura elevata tendono ad abbassare l a pressione arteriosa. An_çl1e la sifilide n·el periodo secondario contri•buisc:e p,e·1: la · ,s.ua l)arte flld aumentare l'ip.otensi1011e. L ' ipote.nsione, rallentando gli scambi nutritivi .dei t~ssiuti, h a una grande importa112a niella evol1uzione de.Ila sifili·de, pe1relhè p.rea>a,ra il t erren10 a '.leisionrl. ulcerose ne.orottcihe ~he stenitan ·o a ci·catrizzarsi. Nei niostri \Paesi le sifili;di c·u tanee mali,gne .sono. rare; m •a ,se. per :rag1:oni speicia.J.i la. tensione a.rteriosa è bassa, la siifilide spesso dà luogo a lesioni nec1"oticihe. Queste lesioni di solito resistono a i.un.go alìJ. ~zione del merourio, che certamente non tende ad elevare la pr.es.siione arteriosa; ma guariscono raipid.a.mente per effett. o d ei preparati arseni.cali, che elevano 11a pressione e rigenerano il sangu e. P. S. 1
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La combinazione alcool-sifilide. Lacapère (La JJresse '.Nlédicale, 3 lug'lio 1919), in uno studrLo della .sifili1de, rratto sugli i11di·g·eni d·ell' Africa d ei N oiid, rniostra l·e 1diff eir.enze .sintomatiche di questa mailattia fra gli E\,1ropei e gìi Arabi d el ~ifa.rocco. - Presso gli Europei le lesioni cutanee son.o quasi semtpre leggier-e, mentre sono più grwveme·n te colpiti il sistema nervo: o e quello ·v tscerale; pre•sso gli Arabi, al c.ontr~rio 1e lesl!oni ossee ·e cutanee so·n o estremamen.t.e gravi ed eccezionaù.mente sono Ccilpiti j vis ceri e il sistema nervoso. I noltre presso gli Eu.r opei, le lèsti.()n-i terzia·t ie visice.rali ·e n eirViose :sono •Car.aitterizz.a~e ;specia'Jm,ente 1ClJ3.1Jla scle1ro1si, .m entre le lesioni gommo1se son.o m .olto p iù rare; presso gli arabi inv.e;ce le lesioni viscerali e nervose, quando. esisto:no,1si p·r es.entano sotto forma necro,t i ca o .g omm.o·s a. Questa diff ere·n za di · maniifestazioni ne1lla stessa malattia è dovuta, secondo l' A., al fatto che gli Europei abu.~ ano di alcoolici s otto tutte le forme, m ·e ntre gli Arabi in genere non bevono che .acqua. Nel s ifilitico, l'alcool può agire in . svariati modi: talvolta colpisce rapidamente un viscere e ass0tcian·d os i alla ·sifili1d.e, può poir tare a una raipiida e totale · mo1d~1cazione di un organo (cirrosi atrofica); alt!le volte l ' a lcooa a~sce più l1entam.ente, qu.a;ndo p. e. colpisce il sistema arterio,so , fin·o a d,eit erminare l a. sclera.si arteriale con le siu1e inanif.estazio.n i multipJ·e (aneurismi, emorragja cerebrale, nefriti sclero~e); finalmente 1 al1cc1dl ~)·Uò creare un·:i, &!)·eci.e di diatesi sclerogena per .im-p.r egnazione lenta, che g11ider à verso la sclerosi l e manifestazioni ~ ifi:liti che. Ql1esta impr·e1 g nazione a1coolica cre·e. rebbe n.eg'i Europei, un'irpe·r ten sione permanen1
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te, necessairia alla ptro·d·t1zio11.e deJla sclera.si; ipertenisio·n e che fa dlif.etto negli i\rrubi, i quali non bevono vino e spesso sono invece affetti da malar ia, la quale è ipotensiva per eocelilenza_ L 'A., inoltre ammeiite anche una di·aJtesi .scl.erosa ereditaria negli Europei. Th1 entre ne·gli Arabi, le forrri.e n ·erò\70,s e più abi- tu ali sono le pairap1Le.gie .aa lesi·o ni dtstruttive d·el m i·d ollo, neglli Euro1) ei i11v.e ce, sono m 0Ùo. freql1enti .la tab·e e la p1a,r alisi p1r'!Qgreissti.va, malattie ecc~zionaii ne•g li Arabi. Per spie,garie la r a.rità 1deila par.alisi progre.ssiva n.e1gld. Arabi> si è in1sistito sulla il.oro n·aiturale apatia e quindi st1'l ma:i'1ca to surm.ena·ge intellettuale, rioon0sciuto· oome importante causa occasionale dell a p a•r alisi gene-rale. L'A. però dà impo1rtanz·a anche ahl'intoiSsicazio ne alcoolica, la qualle agi~ebbe c ome un ip.erten,sivo, che a s sociandosi" a'lla sffi.ll idte deter.rninereibbe la trasifonmazione fibro sa di 11n organ.o, già traiu matizzato daJ Sl1rmemage cerebrale.: {Jg uale i ID·p ortanza a.vrebb·e l'alcoo11 nerla !')'TOduzio0ne ctella. tiaibe. Questa infll?-enz a dell'al.cool nell'orient~zione d·ella .sa.fili.de ve.rso la sc:O.ero1si, si man1festa a11che nella tu1bercolosi. I nfatti, memtre nei tubercolosi sifilitici :e a;lcooJisti (.Sergent) si osserva spes so una. sclero si della lesione tubercolare, queisto fatto n·on sLlloll·e avvenire ne•gli Ara:bi, nei qua:li dunque la sifl.li de sola non è sufficiente a determinare la cal1cificazione della lesione tubertcoJarie. Concllrdend.o l 'A. , cirede che la m ·a1ggio.r partede1lle scler{)·Si visceralli e n.ervo·se, siano dovute a un rfattore iperte·n 1sd.vo, l'alcool , e a un fattorescl erois ante, la s ifiUide. 1
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Angina di petto e sifilide.
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J.osuè, nella terza parte deli ca~i di an·gin·a di petto, ha a·vuto risuitati ~ositiivi dalla si·eror.eazion.e per la sifili cle (Pari s médical, 1919,, n. 27) . Lai cura sp.ecifìca inveice ha dato risultati fa;vorevolli nffila p:ro poJ'Zi101n e ·di 8/ 9, anche nellja.ssenza compl eta ·di aJltri sintomi di sifilid.e acqiui·sita od e!'e1d itaria. L'an·gina P·ectoriis dunquei peT sè stessa costituisc.e un in1d i1ce 1qu·a1si esicur.o di infezion·e stfilit:Lca. L'A. 1 msamina i va;ri meta.d i di cura sipecijica~ N egli aortici, il 914 pres enta in 0o·n venienti .seri: ·si pos - - sono aveTe cri si cli edema -uolmonare acl1to a!lloh·e.i.i1 seg11ito a dos j deboli del prepargt o_ L ''A ., raiccomail!dla dli aic1ope.rarlo •con molta pru·denza . e comincianÒ·o da d osà di 1-0 ce:ntigr o.gni 3-4 giorni, ·p er pas aire p oi a dosi più ·atlte,. ma s errnpre con molta circospezion.e. Il tratta1
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IL POLICLINICO
ed essuda11ti. Anche le localizza.zioni sono tipiche : natiche, parti convesse della coscia e polpacci, con integrità delle pieghe .cutanee. La diagnosi è fac1le nei neonati rob·usti, più incerta in quelli che presentino stigmate di eredo-lue, tanto più che in qu.esti le ;pap.ule sono P. s. meno rilevate ~ non sono erose. I n questi ~asi sosp,e tti bisogna ricor;rere ai meizzi di l aboraRachitismo e sifilide. torio. A. Fournier ammette,·a: ii.ella sifili·de eredi- · Qt1esta d·e1r matite è legata a disturbi tlelle tarla una causa, p'I'edispo·n ente al Tachitismo. funzioni. dig-e stive, in r.ap~orto 1a 1 1difetti dell'ali11 Parroi, riteneva che anch.e la t t1bercolosi e mentazione. Dopo a\1 er .prqrvvedut-o a questi diJe aff,ezioni del sistema digerente avessero l a stu!1bi, per la cura 10 c,a le, si raiocomanderà la stessa influeJ.n.Za pr~i.spone-nte al !'achitism.o. massima pulizia, meidi.cature umide .di bre\'e • Il Marfan, sostiene ch,e in tutti i p eriodi deldurata, bagni e p olverizzazioni. (Journai de , 1'infanzda la eredosilfilide ne .r appresenta la "A1éd. et de Chir. p1atiques, ' 1919, pag. 345). causa più frequente. P. S. La sifilid·e .p uò dar luo,go ·ai tutte 1e f.o,r me .di Influenza delle cure attive insufficienti rachitismo. Quattro fatti caTatterizzan·o il ranella comparsa della sifilide delle meningi . chitismo sifilitico : ~oo:nvarsa precoce nei p·r imi '3-4 ffi·e!si dall a na;scita; pr·eva.leinza d1el1e lesioni Le ·Osservazioni .clfiniiche, le ri.ce:ricihe aniatomo' d el cranio : malacia, ·deformità delle ossa cra- patoll·ogiche, i 11avori batteriologi-ci e sperimenniensi.; anemia mdlto spiccata; ip.e.rtrofia ·d.ell·a tali hanno c.o·ncovdemem!te 1dimostrato l'est.sten• milza. · za di du e sv~cie ·di tr:e(poin ema, l Un1a de·rmio troLe forme di raichitismo che determina:no grruvi pa, l'altra neu.rotrorp·a. Molti 1sifìlitiici infatti ch e ctef.ormità o.ssee \perman.enti, sono v1er lo più di presen tano degli acctdenti nervo1si noo. fuvono mai 1$I)ecifi1camente cur.ati ·perohè n on presenorigine sifilitica. La cu·r a speci!fi.ca mercuirial.e ed ·a!I'senioale tarono mai fenom·eni cu1:Ja1D.ei o mu.cosi. Ma l 'A. giu sta;mente osserva (Pinar1d, Paris d ev'essere metoid icamente prat icata per pare1c- . chi anni. Contemporan,eamente si curerà lo Médical, marzo 1920) che il trepon•ema non stato gen.era1e d i llJUtrizione e più sp,ecia1mente sempre è così" prect.srumen.te ~ecializzato, e che a causa di cure non rigorosamente co,ndotte .si qllello delle ossa, m e·diante un r e gime a limenpuò f'a r cambiare gli attributi di un trepcnema tare ben appropriato, mis11re d'igi.en·e generaile, stimolanti esterni come bagni e massaggi, 10UJI'.e de1unonr0tp10 in neruro·tr01Po. E non 1sdltanto l e cure in.siufficienti, ma run.che ricalcifLcanti, ol io di fegat o di m e,rl1Uzzo, a.drele cur~ 1m olto attive p ossono favo1 ire l'evolunalina. zione della .sifilide sul sistema n ervo1so, se il p. s. composto attivo sia. adQ1perato a dosi mol~ deI siftloidi post-erosivi dei neonati. bol1l o ·p er rperi'0di .e .s·erie molto brevi, o ad • 1do intervalli di tem· p o mollto1 llun1 gihi fra un perio J élJCql1 et descri,·e ron qi1esta .denominazione di cura e l ' altro. Se la cu.ra è stata sufficien11na d ermatite papulos a erosiva dei neonati, di n a.tura benigna, freq l1entemente sec·oJ1Jd1a ria al- . tèmente attiva rper impedire la con1parsa di l'eMtem a dei neonati, a questa b en nota mani- · manifestazioni 'cutanee, Iia spiro_çheta può migrare verso il sistema nervoso ,dove essa è meno festazio11e eczemiforn1e vescicolosa e seconda1 facillmerJ,,t~ vul11erabile1. Cosi si spieg ano i nuria me11te erosiva . Alla base d elle erosioni si svilt1ppa no rapid1om1e11te piccole papule bene ri- mero.si casi di · accidenti nervosi (sordità, paral eva te, cli con si ster1tza elastica,. di colorito roseo lisi oculari) vrerificatisi nei primi t8'Il.tat.ivi di cura col 600, sop.r a tutto quando per paura di lievemente ci an otico. Alla pression e digitale non detti. fenomeni si diminuiTono le dosi del mediscom paiono d el t t1tto. Qt1este• pap11le si stabiliscono talvolta in po che ore od in una fs ola oamento. Milian recentemente ha messo in evidenza il gior11ata, d11rante da 1 a 2 settimane, scomperi colo delle cure insufficienti per quanto ri11niono spontaneamente senz~ lasciar t-rac~ia. Esse possono trarre in erroire per la diagnosi gua rda le manilfestaz.ioni cutanee; e 1ciò dicasi tanto più per ia sifilide nervosa. di nat11ra, per la loro somiglianza coi ,s ifilo. Nicolau ha osservato che dopo 20-25 iniezioni clern1i papu lo-eros lvi. _l\l diagnostico differendi biioduro di mercurio in casi di sifilide rezia le g iova la coe i tenza di elementi erosi vi se1l1plir.i con le pa1)ule uperftcialrmente erose cente la lin.f oc i tosi n el licn1ido cefa[o-rnchidiano mento di sce lta sarebbe costituito dalle iniezioni e ndoveniose di 1 ·ctgr., di cianuro di a11·ercurio a giorni alterni. L 'A., pratic a ql1esta cura in og11i caso di a n g·in.a di petto, a11che se ·m anca~10 altri segni di sifilide e la reazi.one di v\ assermann è negativa: 1
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qua.si semipre a 11rrne.i1ta in modò spiccato, r3)ramente r1on si i1101d iiìca, più ra·113men te ' ancora dimiilJtlis.ce·. •
L 'A. ha n 01tato fatti anal.oghi I1ella cura ·d·ella sifilide nervosa n1ediante i •prerpàrati arsenicali. Spesso ha osservato P•eiggi ora.m e.ntq ·d·ei sintDmi c lini ci ed 1a.umento della ilinfo èito,si e del taooo dell'albua.nin1a nel li1quido cefalo-ra1cihidiano dopo la prfuna ser ie d'.a!'lsein ()lber1z1olo. N.ei ·c·a si che suqcintarrnenrte .r if.ems1Ce, si h a11I1J0 f-ve1qruenti ruccidenti n1eho.si (1pa.ralisi 1del f aicciale, paraaisi .del 3° paio, nevrite ottica, sintomi d ·i pa:r.alisi generale) coma>arsi d opo la 1prima seri,e d'arse- nobenzolo, .$p ecialme:nte quan1do cr11esta fu debole, gu,ariti ip1iù o men.o ra.ipidarrn ente ~on ulterio·r i periodi di ·cura dell•o iste.sso p reparato. In ,conclusione l'A. 0 sse1\7a che fatti di neurotropismo texrupe1utico si .possono · aver con le cui»e m•ercuri'aJ.i come con le arsenicali. Ciò chP im:porta è di prectsare i ipunti deboli nell'uso di q uesti medicamenti contro 1 infezione sifilitica. Dal punto di vi sta ·del n1eurotropismo sono dannosi : i m ecti.eam·einti d ebo·J mente attivi. quali il benzo·at0, il bii.o dt1•1~0, le tpillol.e; le picciol1e dosi di m eidi.camenti attivi; le serie t1niiche o tnopp·o di'stan.ziate dei m edica.menti attivi. · All'inizio della ·s ifilide la cura dev 'essere in• ten si via, ed i m edicamenti dervono essere aidoperati a dosi f.ortemente treponemi.cide, sempre tenendo ·conto ,d.ell~ r.esJ.stenza dell 'orga nismo. Dotpo un 1p·r iluo period10 di cura, l 'interva ll·o d i iiiposo dev'essere breve. La cu ra dev'es1sere pr.c)_ segt1ita fino alla sicoim iparsa d ei segni clini·ci, sierolo1gici e celfalo-racl1idiani. È n ell e prime settimane ·che la sifilide ·deve eis&ere più speci1a.lmente 1co1m battuta .con inten sri.tà e p er severanzft . e ipuo' ·g uarire. ~
Pomata per la profilassi antivenerea. TimoJo . . . ... . gr. 1. 75 C1aJomeùano V aiseli na . . Lanolina . t .
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40 doilllle clinioaJ1}1~nte e sierolo gicamente trovate non infette, ch e se11.z1a alcuna misura pr.e\·entiv,a avevano avuto coito - il più delle volte' l'. ~petmtlamente oon u o,m ini sifilitici, furòm.10 sottorposte ~rafilatti c amente ad una oura en.d·0venosa .di ne·osa1varsan. · Di que•$tf:e r1essrun,a amm.a lò, la R. \\ ·. ri-m·ai.se negativa1. U.n a a;cqJist ò due ·i llesi ·d01pO la CU·I'!a p.reventiva lln'affezicme prim3;ria al n aso ; il suo aana11te ,aveva p.l ac1cl11e s·ulle l.a.bbra , srul1e gruialllci,e. ,e sull e tonsillJ.e.. Altre 5 donne, nelle stess.e .condizioni, 1Clh.e 1aive·v an·o ricusato il trat• taanento ·pre,·en tivo, divenn·e·ro .sifilitiche. La dosazione ·di qùesta cura abortiva n el p e riodo di iriicubazione deve arriva.re ai 2-25 gr. di neosalv.a:nsain. (P resse 1nédicale, n. 55, 1919). 1
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ps.
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50.00
Qt11est.a pom ata vie11e aipipli cata sulla muc-0isa esterna 1a, s.oopo aintisifiàitico ed ilniettata ooll'ureitra (seirvendosi d·e11 0 stes so twbe11·o in C1Ui è conlte•n uta) a .scovo antiiblenorra·gi•co1. (Gand•tlchean, Rev . d'hygiène) . , • r. s . 1
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NOTE DI TECNICA.
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Nuovi metodi di colorazione dei bacilli tubercolari. K. \:\.-. Jotten e P . Haarn1ann (Milncli·n. M ed. Wochenschr ., i1. 21:, 1920) hanno ·: paragonato i ·risultati otten11ti coloran do 170 p 1r.e.iparati col vecchio metodo di Ziehl-Niel.sen e coi metodi più r-ecent-i di Kronberger (al cool jodato) di Spengle.r (aci.do pic ti •co-aLcool) di ìVIarx (çoloraziorLe di contrasto ·co11 soluzioni a l 0,3 ~~ cli crisoi,di11a) e <li vV1eis1s (id,. con soluzi.o.n e al 0.1 % di p·ermaTuganato idi p otais sio) . Di questi il mig.lior metodo, si è dimo·s frato quello di ~pen.gler. Risultati a n·c ura migliori hanno ottenuto g1i AA. colorando i p re·p arati colla fuic.sina fenica, de colora.ndo con ,a1cido nitri·co al 15 % p e1r 20' ', e p·oi per a~t,ri 10'' dovo· l ava·g.gio in aoqua. I pr~arati veng·o.n o lavati, e colorati p1er 3,0" col reattivo di Stpe.11gler (so-\ luzion.e a1cquo,s a ·saturr a di aicido picrico ed a:lcool a s soll1to a 1parti eguali). Il vantaggio d·el . metodo co11siste nel r EÌJ.1èlere traspar ente col r eattivo di Spengler g.1i element~ cellulari e r endea:- così vrsibili i baci~li sottostanti. 1
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POLLITZER.
IGIENE.
p . SABELLA.
Profilassi antisiftlitica con salvarsan.
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I topi quali serbatoi. di " virus ,,. .
In una «te.. ~ di Bordeaux)) inolto documenurta_, il dott. Raymond Siga les i11ustra il _ compito nefasto eh-e spetta a i topi nella diffusione delle malattie infettive. La :parte che assumono questi animali uella clisseminszione della pesté bubbo11ica , per mezr~ delle l)Ulci, è tra i meglio stabiliti in tutta l'ep1demiologia. Durante la guerra è st,1to riconoscit1to il c-0rur>ito che è lor'O dovuto nella trasn1j "Sione dell'ittero infe ttivo, di,·en11to freq11ente fra le trupp: "'J PP.unto p~rchè 1e trincee era no infestate dai ratti. Gli autori g·iapponesi hn11no S{!operto che questil malattia è dovu t.,41 a lla Spiroolza eta. ioterolzae11ll{Jr1·l!a_qiae, microrganismo c-ht' i ratti ~lissen1inano s1:>ecin lmente nei cibi, con le loro ll rine e con le loro feci. Un'altra malattia, fortunatamente rara, tra smessa da i ratti è il sodoku o malattia da morso cli ratti, comunica ta con la saliva, mediante le
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11. J>OL ICLINICO
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n1-0rsicutl1r:e. J ~1 rn-.1 la ttia è stata cle cri tta per l.a t>rima volta nèl Uiappone, {love è stato scoperto <.tnche il germe rl1<:> la determin<l - un'altra spirocheta. I topi can11)agnuoli possono conferire, col morso, anc:l1e la febl)re dei sette gior11i. Infine 'i topi sembrano i11 grado di trasmettere, sempre col morso, l'idrofobia_, ~bbene il fatto risulti del tutto eceezionale. l..e IllaJlattie comunicate · dai topi a umentano Sf'mpre più. È così cl1e lo stesso Sig.a les, nel ricercare le ·~Pirochete itt<.)ro-emorragiche nei ratti del mattatoio di Bord~aux, ha trovato inYece, con molta frequenza, un germe paratifico non differenziabile dal para B, molto letal~ per le cavie: è questo un reJlerto interessante per l'eziologia delJle para tifoidi. In Inghilterra . Oleland ha accertato che i ratti ospitano un bacillo simile a quello della lebbra . Nel Giappone ~i è riconosciuto che il topo cam1)agnuolo propaga una malattia simile al tifo eAA ntema tico, per mezzo di lln insetto ematofago simile a l Leptus autumnali.s. . I rapporti tra ratti e blatte (scararaggi domestici) nell-.1 geuesi di un cancro del piloro che colpisce i ratti, costituiscono un capitolo nuovo 'dcJla patologia generale, inaugt1rato dal Fibiger. I topi ospitano tenie (•d el _g enere Hynieno"tepis) alcune delle quali sono capaci di parassitare l'uomo (specialmente nell'infanzia): ospitano nematel1nint i: ospit-'lno prot-0zoi intestinali ed ematorA>i (tripan-0son1i el1e fortunn tame11te .sembrano per l'uomo inn·ocni), ecc. IJa ricchf)7.7..a e la copia <iella fauna parassitaria dei topi in ~enere lìisulta. con gr-ande evidenza, da t1n n1agnifi.c·o la-voro, ricchis~dmo di osservazio11i originali e di vere scoperte, pubblicato dal professore Splendore negli Annali d'Igiene (1920, eRtratto .di png. fln, con 15 tavole). R. B.
PROFFERTE AGLI ABBONATI. A quel nostri associati che non raccolgono In volume I numeri del « POLICLINICO » e che voi essero gentilmente restituirci I . fascicoli 3, 4, 9, 10, 11, 14, 16, 19 e 20 della Sezione Pratica di ques,t 'anno, es"turitl in seguito ai moltl smarrimenti verificatisi p et disservizio postate, noi daremmo in cambio le due se· guentl pubblicazioni: 1° MURRI • MARACLIANO. • SANARELLI: «In memoria del prof. CUI DO BACCELLI »; 2., MENDES: « Manuale di Medicina e Chirurgia di guer· ra u. Volume di 255 pagine con 20 figure Intercalate nel testo ed una tavn•a ih tricromia. Ed a chi, oltre al suddetti 9 1fascicoll di Sezione Pratica, ol rinvi erà anche Il numero 2 di Sezione Medica (1 ° Febbraio 1920) ed il numero 2 di Sezione Chirurgica (15 "Fe~braio 1920), noi, alle s uddette due pubblicazioni, aggiungeremo: FERRERI: e Chirurgia dell'orecchio, prime vie respiratorie e loro complicazioni lntraoraniche ». Volume di 392 pagine con 14 figure Intercalate nel t esto. Coloro che vo,tlono profittare di tale proposta, sono pregati d' r!manoarc• subito i fascicoli suddetti, in piego raccoman· dato, accompagnati da carta da visita.
POSTA DEGLI ABBONATI. (1191) Sul pulsus recur1·ens .
All'.abb·. nu-
111ero 12461 : · Il pulsus recurrens, espressione ra1·amente aida.pera ta, altvo non è che fil po.l!so sc~ante o .ciele're che si osser,.,a sa>eic talmente nel!l.'in&uffiicie:ni;a aortic1a Caratterizz,ato da u,n.a r3.{pi1da esp,anisione dell.l~arteiria sUlbito seguita da un rapidiisisdim·o ·coJJ.iasso, esso è la con•segue,n za del1.a v.oluminosa ondata &angui1gna l an ci!ata. dall. ventricolo si.ntstro· .iipertrofioo e dfil.a tato e della corr€1Ilte di rigungito.. Non è in nes.su.n m odo in rapportG n·è con l 'ir,tSu·fficienza ·cardiaca niè con 1a miocarrdite e m ·ollto meno •oon la fibrillazione delle orecchiette in cui il p ol.s o è oo•m pletamente irregolare. P er sè' stesso il polso riç.orrente non coman·dà il salasso 1 •
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PEZZI .
(1192) Penetrazione di sanguisughe nelle prime t'ie diaerenti ed aeree. - Al dott. S. L. ab-
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1::1onato n. 1 l 005 :
Le san1g11isughe r.ar.r umente penetra110 silno en·tro l 1 esofago. Di solito si fermano nel rino-faringe, nel , ·estibolo laringeo, si impiantano in llill v.ent1icoi10 di :\Io ~1gagni, }Jiù di rado s cer1·dono nielila i·egione ip,01glottica o i111 trachea. Quanto alla cosiddet ta cura medica .p er l'allontanar11er1to di q11esti ver.:mi essa si è dimo-' strata infida: è st ato vantato il solfato di chi11ino in sol nzi.one, con1e .p ure il tartaro eme1ico, altri 11anno fid1lcia n-el tabacco o inalato o da ìumo . Ritengo miglior partito, quando si si a cetti .Ghe la inigr1atta è nell'eso'fag.o, e non si possa eseguire l 'esofagoscopia, introdurre, con un portac otone o ingerendone una soluzio11e, della cocai11a. Il vern1e o ver·r à emesso 11er os, specie se si è propinat,o un vomitivo, op-pure scenderà nello stomaco, ove l'ambiente acido gli è sfavorevole. , 1
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BlLAN ClO:\T.
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(1193) L·iqu,ido di R inger. e B. F. :
Ai .dottori L . D 'O. , _
.__ oluzione c:loruro cli so•dio al 6 °o eme. 1000 » carbonato di sodio aill'l ?u » 10 » clo111ro di c-.alcio <111'1 % » lù » cloruro di potassio all'1 ?~ » 7.::., Tale soltizione è iperosmotica ed è stata moclificata d a Ceconi come segue : 8.28 Cloruro di ~cdi<> g. 0.38 Cloruro di pot3ssio » I 0.21 Cloruro di ca1cio » 0.13 Carb-On;\to di sodio » 1000- l ...\.oq11a bidistillata » fi. l . •
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XXVII, FASC. 39)
SEZIONE
(1194) Al dott. or·este Marcu.oci:
Un tratba.to · moderno .di dieteti•ca è quehlo .d el Sutherlan1d, tradotto daJ F eirr:iio, edito dlalla Unione Tip·o1grafica Torinese.
A. P. '
(1195) .l\J <lott. Paolo T a rquini:
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Un otttmo e m ·odemo trattato di die.t eti-ca è quelLo .d.el Sutherland t r adotto ·dal Ferrio·, edito dall 'Uni·on,e Titp.ogrrufica . T0 ri11ese. . A. P. 1
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(1196) _i\J dott. C. D. P. di C. : Trattati che abbiano tutti i requisiti ri1c.b.iesti non ne conosciam10. 'B1lo.n o ci risulta qu.eilll.o di Ber.gmann e Bruns in 5 volumi (So.ci·eità E1ditrice Librar ia, lVIiJ.ar10). Di più mo1de1st e prop.o'!'zioni è l a Cliirurgia dei pratico ieli G. MARION. (F.r. Valla.rdi, Milano).
r. s.
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CENNI BIBLIOGRAFICI (Non si recenai8cono che i libri pervenuti in clono alla Redaeione) ,
l .. elirbucli der 1·o lkserntiliru,n,g nctcli derri firquet' sclien, Sy.-;fe·1n, herausg . Y.' E. MEYERHOFER l l. C. PIRQUET. 1 vol. jn-8 gr. di p1a1g. 300 con 32 fig. - \Vienna, f{erlir1, U.rban & 1S ohwarzenber.g, 1920. - Prezzo m. 45 (-rilegato 6-0).
Il nome di von Pirq11et è celeb.r e tl'.a noi i)e1 · la scope1·ta della reazi.011e 1diagnostlca loca l e alla tuberr0Ji11a e in genere dell' « 1a llergia »; quello dL st10 n.iuto Schick lo è per la scoperta d ella reazione rli rtg11osti ca l ocale a lla tos• sina di·f terica; l ' uno e l 'altrG sono ogg.i assai più noti nella lo·r o i:)atria , ·l'At1stria, p·er un siste1na d i nut1izione e la.bo.rato dal pj rquet ed illu strato e vo.lgarizzato da S c!iick. Il ststem1.a. in parola vie11e or a esposto nreil volume 0he rpr.eisentLamo, i11 c11i h anno col.Jlaborato oit to competenti . · È difficile dil'e con p oche p arole in cht3 .cosa consiste la coneezior1e cli Pirqu.et ne1 camp:) . d ell' alimer. t.azi011E·• Ci ' basti a.icce11r1ar.e c·h e p~r u11ità nJi1111ent'are eg·li assume 1 g r . di laite, il ql1ale fornisce 667 pi ccole calorie.; lo ch1ama « ne1n » (dalle inizi.ali ·d1 N,a h l'nng·s - Einheit - lVIPnge,' od anch e da N11tritior1is EL · •.. t t1m) ; vi ap1p1ica il s i · s terna r.n·etrico d e ci rn a.l e, di modo che si p assn a.~ d·ecanem (10 g111. di latte), all'etto11ern, al chilonem, ec~. Egli riferisce al l atte il Yalore term ico di t u tti gli a ltri r.ibi. Di ipiù egli tten conto de·l co11tenuto di proteine, clhe d ebbo11:0 rappr esentare a lme110 il 10 % dei princip1 nutritivi, espDesso pure in n ero. 1
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PRATI CA
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Per' l' as~egna'.lione iodiv'idu.a le, infine Pir' . ' C{llet Si b.asa SUllD, superficie esterna del cQ.,rpo, desunta (lal peso e d.a11a· statura secondo la for·mQ!la Vierordt-Meeh (S = 2 / 3 P x A, cioè }'ai superficie è egl1ale .a 2 I 3 del pes o m .oltiplicato per l 'a'ltezz.a). I n basrè a qiuesti ed altr.i prin1cipi il pediatra di Vienna.. r egola l'alimentazion,e così deio-li ao \ d ulti (in .~·eicie ne1le crtI-cine 'P·Op1olari) come dei bambini (in 'speci e d eti. raahdtici), c101n risrultati ecr.ell:enti, i q l1a li ~anno accreditato il metodo e lo hanno div11lgato sempre più. Il vol11me interesisa cd.s ì p ~r le illazioni gene1 a li sulla nutrizione, s u)l 'alim.entazione e sù.Il 11aillesti~ento ,dei C'i bi, .coime p er le nozi.oni SllJieciali relative al sistem.a d·el nem.
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L. V. :..
COLE: Practical Pliys·i ological ·che11ii::; try . 5a. -,editztone. Oamb ridlg·e, \\1• Hie ffer & SoJ:1s, Ltd., 1919. - P~·zzo .1 $ .
SYDNEY\ \ ' .
N.el carrntp10 d01ila chimli·éa · bi·o101gi-ca sipecialm 1en t e in 1<;Euesti ultimi aill1i i meto1di di i r1dagine 1Sli s001Jo moltip1liicati, , estesi, mi.g liooati. IJ bisogno ·di 1cono·~c·eire .dei tiessuii viventi 1e i11tim1e mod.illc1azion.i in co.ndiz.i' o,n i n·o.mna.Li e patdlogich e, senza però s acrifiicaire l a ,·ita .de• g.li anti.mali, n è dla11n.e·gigiail'le il sog·getto uman1ò, ha :re1S10 n1 ec1es1S·a.Jri~ la li1ce1ic1a .di meito1c1i precisi; .p ur n·on ave·n do .a ·d isip1osizioin.e che quamtità minilin·e .dJi m 1ateria:le. . 1~ sa.nigL11e sopratutto· è stato 01gigietto di n'Ltm er os·e e mi11.ute i1Udagini: ed infatti lo studio 1diel ri·c ambi·o intermedio, da oui la fi.siologia e wa c1irnica ipo.trann·o rie a v.a:rie dati di grande . t i t~~i t~, n1on 1si lJUò ese7-u i T·e ch·e co.n. 1o , stu1di,o ch i m1,co del sian,gu:e. ln questo libro, scrjtto da ·p ersona che ha · larga .esper] en za dL laboratorio, si trovano r a;oe6)\lti oo.n senso critico tutti questi m etoidi., e potrà quindri. ·essere u tilmente co·nSIU.1ta.t o da quanti si 01c c11ipan10 cld. chillni.c.a biol o1g ica. I S ILVESTRI. . 'ÀlITKOWSKI G. J. : La g én érat~on liumaine . - · · · Un vol. in-.8 lii lJag·. 224, con 108 :fig11·r e e tre ta·vole . in . colori, cl ecom -uonibili . A. ::.Vla1oi 11e et fits éd., P ~·ri.gj. - P rezzo 22 f·r~s. 1
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Li11ro cli v·olgarizzaz.i one dov·e la ge111eraztorne (c ompre~ovi le g ravidanz a, il parto, l'allattam ento) è es.p osta <Ì l"usage d 0 s_gen.s dit monde, con 11urnerosi i1a rti roln ri di anaton1ia, :fisiologi1a., patologia . · L e d·escir izioni sono mescol çi t e a. piacevoli aneddoti e citazioni classiche ch e i1e temperano l ' aridità. Il libro è a ll a s11a ..nona ed.izione. 1·. '
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~ (l\.NNO XX\~II, FASC.
IL POLICLTNICO
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NEL L A V ITA PRO ]j-, E.S S I ON AL E. I
AMM INISTRAZIONE SA NITARIA. •
Riformati dal servizio militare per t ubercolosi pulmonare.
22. - L'an11nontare del contributo da pnrte dello Stato doYrà ~ssere stabilito, te11en<l<) conto delle condizioni :finanzin rie degli enti, nonc11è 'del loro obbligo o me110 al ricovero e a l mantenin1ento di m.alati del ge11ere, e della possibilitù o 1neno di qt1alc:l1e concorso da i>arte ùegli <lltri enti locali . 23. - Tale concorso, i1rf<.1tti, occorre sia prov-0c.ato ogni ' rolta che ris11lti possibile : nè pare, in genere, debbn riu scire .éfifficile di conseguirlo, vuoi per la nobiltà della ca11sa, VllOi perchè t.:'1, luni Enti, precorrendo le n\1ove pr oYT"idenza statali, hanno g·ià stanziato per queste forme di U8sistenza . somme che lo stesso decreto assicura a tale scopo, stabilendo a ll'art. -1: che gli attuali stanziame11ti, che si trovino i1ei bilanci dei Cr>. 1nt1ni, delle Provincie e delle Opere Pie, per la cura e la profilassi della tt1bercolosi. non possono essere nè stornati. nè climi1ruiti. #
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Il )Iinistero dell'I11terno - Direzione Generale della Sanità pt1bbliea, Ufficio affari generali 11<J diretto :.i sig11ori Prefetti del Reg110 t1na circola re in data 13 lug·lio 1920, n. 20173, 15/1870, in ct1j, ricordato <:he con Regio decreto 4 settembre 1919, n. 186, Yenne modificato l'art. 4 del decreto Lt1ogot€nenziale 4 aprile 1918, n. 483, cont01H.'11 te di~posizioni a f<1-vore dei riforma ti per tt1l>erc:olosi pnln1onare, si rileva che, in virtù di tale rnodifì{·..1, ft1 elevata da 5 a 10 lire la mist1ra massi111n del la diaria cla assumersi a proptio C:fl l'iCO (1<:1 llo $: t..'1 to, quale SllO C011tribn to nella spe~:1 cli i·ico,-ero <lfli 1·ifo11na ti, (lei qt1ali Ri tr<l tt.1, lleg-li RPl)O~iti l11 o~l1i cli CUI'<l : e 11on cbè il })1'0~ressivo ri11<.:<ito <1(:\lhl T"ita, succt:l{luto n.ll'e11ul11nzione di qnel 111·oyyedirne11to. l1n clin1ostratn insu fficie11te e i11a cl<•g:na ta 11:1 111.1gg-iore misura con~entitn e jncl i<:n tH <ln qt1el proYYC<1imeuto e i l lin1ite <la tn lP n1i~11r:l risultante si è trn111utato i n 1111a. ragione cli difficoltà, e talora di in1possibilitù <li Jìr<1tici nccordi co11 gli i~tituti interessati nl1·nppli<:>ftzionf\ <lfll c:ib1to <leC'r0to IJuogotenenziale 4 n prile 191 , n. 48B. . .\.il eliminare tn le inro11Yeni<'11te . nell'i11teresse delln regoln1·e ~ ~~is;te11z::t degli ex-n1ilitari che Yi 11n nno diri tt-0 P titolo; co1ne ne hn 11110 necessità • i1ei r ignnr<li indi,·id11ali con1e in quelli della preYenzione della <liffusione d<.'lln n1<1 lnttin, è interYen11to il R. decreto 22 !lprile 19~0. n. 851. p11bblic<'t to nella Ga-z.::etta i-tficiale n. 1!"5-l del 10 111g-Jio 1920, con il quale ,~ienfl ROPJ)1'fl~sa ogni dfltetn1inazione di li1ui ti nlla d in rin di ct1i si tratta e ln sciato al Mi11istero clell'I1ltf11·11-0 di concretar~ <' 011 le An1minii;;tr~zioni degli euti di ricovero e c11ra ]e 111igliori condizioni di anlmissione e di inantenirn<'nto. e <'On gli enti eY(>11t1ralmente YC'n11ti <> i11 eon<liY-ioni di concorrerfl alla spesa re lativa. il più ('-011,'<?lliente ripart-0 proporzionale ai C]nest<.'. 111 r("lnzione n<l <'8~(1 • n,1Je cli$poSi7'ioni contenute ni nn. 18, 22 e 2:J clelle norn1e J() n1aggi-0 191~ p~r Ja esec11zione del citato ·decreto Lnogotenenr.ia le 4 apri lf' 1 !l1 S, n. 483. le d11e prime già mo<1 i fi<'a t(\ il 10 1l<>Y<'ID1)re 1919 in relazione al s11c<'<:~~iYo R. cl(>rr~to -! ~tten1bre 1!l19, n. 1861, ~i <l<"bbono int(?11Ò<'I'<' ~n~tituite le seguenti : 18. - T/n rt. 4 <lel <lecret-0. n1octffic<1 to dai st1c<'<', 8ivi R egi <lerreti 4 settembr<' l!l19, n. 1861, e ~:2 npril<' 1920, n . 8:)1, òetern1inn il 1nodo nel qual~ lo ~tn to contribui~ce alle ~VC'se di rissi ten7AI o~J)P<l~t li ra d<>i riforma ti per tul:x>rcolosi pulmon:i re. n1PttPn<lo ~1 ~no carico unn quota della di:irin cli riC'n\·(\ro <li <·in~cn110 clf'i riformati ste~si e. <>«'<"nr1·<\n<lo. an<'l1e l'i11tera 'rlinrin, e manda nlJt• <'i HlYt'nzio1li ~<'i:i 1i <ln ~tipl1 la r~ fra le Ammini~trn ~ionl <le>gli T~tituti <' il :\Iinii;;te1'-0 dell'Interno, • <li ti ~~tl l'<' C'o. l l'flHHnontnre d~lla cliarin. con1e flll~llc <1 )Il;\ quot<l ~\ carico <lello Stato.
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Cronaca del movimento professionale. I Medici della Croce Rossa Fra i n1~clici della Croce RosRa Italiana esist:e un vivo n1n lcontflnto per il mane~1 to riconoscimento delln loro ..\.~~ociazione da pnl't<? della Presidenza del detto Istih1to e per le disposizioni rip;nardanti In pos"'ibilità di richinn10 nnche da parte .dellè u11tori tà militc'lri e la te11dflnza alla militn l'izza zionC' . No11 èssenclo stati nccolti i loro clesiderata i medici della Croce Rossa. ri11nitisi in assemblea n. Torino, hs:l nno deliberato di rn ~~egna re ](> loro dimiR~ioni cl~ ufficiali della C. R. I.. e di diffidare i colleghi di h1tto il Regno, a n1ezz-0 cle~li Ordini <lei Medici .. delle ,~ssociazioni professionali e della stampa politica e J)rofessionale. a non accettare le nuove <'Onclizioni fa tti.3 cla lla C. R . I. r1 i sanitari dipenò<'nti.
Sindacato medico di Napoli. ~i è costituito. or è q11n.lche tempo. il Sinda cato ~Ieclico di Na11-0li e proviDCk'l. Prflsiede,ra l'adunanza. tenuta nei Ioc8 1i dell'U11iversità. il d·o tt. 1\1. E . •.\.bbamonte. Venne adottato il motto : c<Norninem. 1adr>rf': 81111111, ouiquP tribuere n. Fu reRpinta la propo~t:i • C'l1e in tutte le ~e manifestazioni il Rindac·ato <l<'bba associ:i r~i all'azione degli è1 ltri la'loratori. con i quali i ~anitari hanno comuni finalità ed i 11t<? re~si . F\1 appr1?T"ato un ordine del giorno proposto clnl prof. E. (}ior(lnno. J)erchè il Minir-::tero del T.1a -ro ro. nello f--tutl inre il progetto d'i ]()~p:e ~ull'as.qir11I
1·azio1ir ol>òlig((fnria cnntro lr> 1nalntfir'. provYe<ltt n val~r .. i '1Ell c·oncor~o dei u1edici.
Fu p1 ·~o rdinn to uno !=;C'J1emn cli ~t:atuto, il qna le òispone c·he al ~indn<'nto prend~1no parte le ..\ c::~cinzioni or:?nniz7~'1t(\ dei medie-i rondotti. dei lib<>ri profes~onisti. cl<?gli -OSJ'>eòti lieri, degli ufficiaJi . anit.1 ri, òf'i n1<'<liri ferroY'in rii e òei n1edi<'i l'(\<lnci dalla gnPrra.
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SEZIONE PRATICA
CONDOTTE E CONCORSI. Cond otta con Mar1no11to: L. 4500 e ! 1. 500 per indennità residenza; J.,. 500 quale uff. san. : L. 800 pel iuezz.o trasporto : car-0-viveri. Sca{l. 30 settembre. CAPURso (BaTi).· - Cor1dotta. soli poteri: L. 3000 <sic); aumentj qua(lriennali. Scade11za 30 sett. .... (~ASTELVETRO PIACEXTI NO (Piacenza). Due con<1otte; L. 6000 con quattro quinquenni del decin10, ìndennitil caro-vive1i, indennitG\ di cavalcatura i11 f; . 30PO Scadenza 30 settembre. UINIGLIANO (Grosseto). - Il termine per le d11e condotte è prorogato al 10 ottobre. :B,IUMEFREDDO (O ata11 ia) . - D11e condotte oli l>O"'~ri; I... 3000: per llff. san., L . 500. Scaclenza ~1, .8Pttembre · UIARRJ~ (Oatania ). Concorso per titoli a due m~dici-chirurgj, cura gratuita poveri Giarre Città .e di un'° pei l)ov~ri della frazione Milo. Stipendio iujziale lordo annue !1. 5000, aumento di 1 decimo per cinque quil1quen11i. Nomine biennnli termini legge 2.5 feOb. 190-1 e r elativo reg·olamento. EL11 n1asmma anni cinq11anta, salvo i)er coloro ch e abbiano prestato o prese110 servizio altre c-0ndotte . Docn1nenti di rito data re'cente . Scadenza 12 ott.obre 1920. i•er chiarimenti :çivolgersi al ~incl :1 C'o . f i"t..rJNO (001110). Condotta. C-0nc1izioni di legJ?;P. Scaùenza 30 ~ttcmb:re . . AR.\1't:ENGO
(.4. l e8sand ria). •
CECINA <JJiso). - A tt1tto 110 sett. condotta ])()veri; L.t 601)(); quadrienni fino a L. 9000; r~ . 2000 ca vale.; I1. 300 caro-foraggi; T... !500 se t1ff. ~'lD.: .1,. 1200 cn1·0-yiver i. Ser,·izio (•11tro 20 giorni. OFFANENGO (Orernona,) Co11dotta; J,. ()500 e quattro quinquenni del decimo; L . 2000 per ser ·vizio fino a 1500 poyeri: r... :)00 per uff. Ran. Sca-(lenza BO sett. • RaVE~NA. Jf u·n i cipio. ~ette condotte reside11-ziali, al 7 ottobre; J.;. 7n00 ~ <.lie<'i bienni del vent esin10, lorde; caro-viveri: I1. 2000 per cavallo O{l .autociclo. Esercizio delle fn11zioni entro 20 giorni <l.all.<1 comuniéazio n<". C1hie-de1·e a11nt1nzio. 1 SELLA~o (Perugi.a). -- l 011dotta; 11. 6000 lorde ; 2 quinquenni del cleci1110; caro-viveri L . 1200; disagiata resrid<:anZ<l I... 2000; mezzi trasporto; ge11erali tà abitanti. 8 caùen za 30 sett. TmENE (Vicenza). 2° riparto: JJ. 6000, càFOYiveri; ,indennità locazione. Scad. 30 settembre. VILLAXOVA Mo~FERR.\TO (Al ess.aridri.a). - Condotta pei poYeri; L. 4000; L . 3 ogni 1i0Yero oltre il .3 % della popolb.zione: L. 500 trasr>orto. Scadenza :JO settembre. ':\IO:\"'"TECATD""I ,.AL
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DI
.Wledico-chirt1rgo, Jnngn p ratica condotta ed ospedali, sezioni chirurgicht:, accetterebbe buon inte: 1'ina to, pr~v·a1er1?1n cl1irurg·ico, presso Oo1uune con Ospedale. Seri ' ·ere: clott. Di Blasio, Cotig·nola \ Ravenna).
Dif .fide e boicottaggi. Revoca di difficl~: 'rl1iene (, ,.icenza) ; · R ava.rino -e Frassinoro (ì\l o<le11n). • · Nuove diffi de : ~1.1ùigll<lno (Crerno11é.l); B ertiolo (l ldine); Senllu . I1ocligiana (Milano); Cesena (Ra."\'€Ilik'l); Ba stiglie-.Soliera (R egg·io Emilia:).
Enr1'.rnt~ HGO. -
1-lealc Col l egio dei 071 irurgi . I' r e-
Secondo le cond izio ni ·dell<:1 clo11a7iione fatta dal co1npianto d-0tt . .John Parkin, ~ offer to 11n premio ùi T1st. 100 (fr. 2500 in oro cir<.:n) per il migliore saggio .sugl'i effetti curat1vi dell 'anidride ca1·bonica o , d i a ltr i co1uposti del carbo. nio nel colera o ne lle febbri o in à ltre malattie. La competizi-0ne è internazionale. Per il1formazioni rivolgersi al segretn rio clott. .T . ,~. Fo"·Ier J)l"lrna del 31 dicembre. ni io Parl.;'itri . -
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Commendatori: prof. DaYide Giordnno, Venezia: <.lott. R omano T onin, Cafr·o . · Ufficiali: i1rof. Antonio r ;omba rdo, )Tapoli; profEssore Orlando Orlandini, Venezia. Cav,aliere: dott. Liborjo Rao, Sciara (Palermo).
NOTIZIE DIVERSE. Congresso italiano di Ostetricia e Ginecologia. Il XX C-0ng r esso della Societit Italia11a cli Ost0tricia e Gineee>logia a vrà luogo dal 24 a l 26 ott-0bre, nella Clinica Ostetrico - Gi11ecol ogic~1 della R. Universitil cli Pa·via, per solenni 7'zare degname11te la ricorrenza di l1n ce'l1te11n1·io glo ri-0so per il sa11ere e l'amore di s t t1dj-0 cli 110111ini che delln Re11-0ln. ostetri~'l ticinese leYa 1·ono nlt.'l . Ja fama i n I tulia e fuori. \·erranno fatti noti prossimamente il 11rogran1m~1 delle sedt1 tc ed i titoli delle comu nicazioni sci(=)nt ifiche, cl1e. verranno 11rt>se11tate alla di scus~ioue dei soci . Delle dt1e re h.tzioni sci<?11tifìche _proJ)oste per l'att11ale Congres.·o sa à prrsenta ~ ~o la.mente quella del prof. CoYa s teina : «Le n1ct1·it·i enzo rranio7Le )>. • In luog-0 d 'altl'<"l : «La sf<>·r i l ità n.f' llt1t rlonn,ci)) nffidata al prof. Bordè, che 11e 11a declinato l 'inrarico, sarit pro1)osto <1ll:a. discus~ sione dei soci in una clelle sedute. il tema : «Rarlioter(ipi.a. i n gin"col.ogi.a >) . Ad es~a Ro110 stati i11vit.:'1ti .a prender parte nnel1e i più distinti radi<) logi, ver cb.è JJOSsano port1tre nella cliscussi-0ne il r-ontributo della lo ro illu1nina ta <:on11)etenza .. I titoli de 11<: comunicazioni dovranno perYenire al Comita to Ordinatore a lmeno \enti giorni pri1na (non oltre il 4 ottobre) dell'i! pertura del Congress<,. Tutti i ruedici-chir11rgi che n o11 a1)vartengono a lJn Societ~t l)Osso110 lirender pHrte, come congr - essisti aderenti alle r iunioni scientificJ1e in seg uito a domanda ecl al llagame11to cli I J. 10. col diritto di u sufruire delle facilitazi-011i di viaggio, che si spera di ottenere per i soci , cli comuniCil re e di in·ender J)arte a lle òiscusle loro memorie • sioni. I partecipa nti · a l Congresso 11otranno otte11ere a nche i:>er le persone della l)I'O!)rin famiglia le facilitazioni di viag·gio loro eventnal1nente concesse, a<!compagna ndo la richiesta col versamenlio cli I.i. 5. Il Con1imt-0 Ordinatore del Congresso si Ìrupègna di p roct1rare n lloggio pei gior11i stabiliti, p nrcl1è se ne i ndirizzi i11 tempo utile l<l domanda. ...Presidente del Comitn to 0 °rdina torc- è il professor liJmilio Alfieri, dirt:>ttore delln Clinica çstetrico-ginecologira della R . lTniverRitil di P~1via . 1
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l -~Nl\O XXVII, FASC.
IL POLICLINICO
XIII Congresso italiano · d'Idrologia, Climatologia e Terapia fisica.
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Ric:ordiamo che dal 4 all'8 ottobre si ter1:à i11 Perugia il Congresso Nazionale d'Idrologia, Climatologia e Terapia. fisica. Pre-siùente ue è il prof. Ra,ffaello SiJvestrini. Se;opo r>rccipuo del Congresso è q11ello di cercar e di mettere in valore le ricchezze naturali del r1ostro Paese, per nulla. inferiori a. q11elle tanto f'elf\btate rlei· paesi stranieri. Oltre .al tr.nttamento :di interesM-nti argome!lti, si organizzer~lnno g·ite alle prln-cipali stazioni cliJnatiche delln. regione. FerT"e il laYoro d'organizzazione e vi sarà la rgo concol'so di medici ed autorità sanitarie. !41 quota d'iscrizione è di f.. 20 per i congressisti, di I .1. 10 per le loro signore e pe;r i familiari. Le q11ote dovranno rimettersi al cassiero-economo del Comitato organizzatore, dott. Vittorio Teixeira, Per11gia. all'atto della iR"crizione. .-~
Per l'assistenza sanitaria al proletariato intellettuale. Si è costitl1ita in Milano . a rog;ito del nota i.o òott. Dainati, la Società A11oniiua Cooperativa d1 Previdenza e di Assistenza Sanitaria - Case poPdlari di c11ra - la quale YienP a colmare ullc.'1 la ct1na sentitn dnlle famiglie del ceto medio che hnnno la sventura cli essere colpite <ln malattie. Esiste infatti u11u numerosis~i1na categoria di }lersone (ad esempio ·impiegati) che non hanno requisiti di i1overtà per usufruire della benefìcenZc'l depJi o JJe'.dali. ma che nemmeno sono (n grado di opportn r le spese di cura in una clinica privata. · Istituire per tali persone case popolari di cura. ad un~ rett._'l modesta., in ambienti moderni, ecco lo scopo di q11esta Cooperativa sorta per inii ziativa del prof. c.-"lv. Caneva Ferruccio, e validamente sosten~1ta da benemerite persone, fra le q11ali il co11111l. rlott. Piazza, presi{lente di am•m inistrnzione: il prof. Fiamberti, il comm. NiccoIosi, il rag. ~Iaroni, l 'ing. Bettinetti. il dott. Re1nn rtini e molti a.Itri. T"Ii Rede lll'OVVi$oria della Cooperativa è i11 via T>onizetti 12: l('.) ndemoni per la sottoscrizione delle nzioni, cl1e l-«)llO del v·alore di lire 50 cad:1nnn, !-:i rif'e-rono dn l rag:. ?\In roni, nn G. Neg:ri 1 t. o dal rng. l\lnuri .. \c·hill<-> . Yin P~1~uirolo 17, :::\1ilano.
Per l'Univer ità. di Padova. Il R ettor<' clell:Uni,rersità di P8d-0va ha ott<'nuto fl:ll l\Ii11istero <lf'lla r. I. lo stanzi~mento . <l<:'lln ~o n1n1H òi ..J: n1ilioni di lire, per il pro~~11JUl''llto rlfli lnvori (\Clilizi. che renderanno tale Uni' '('rgitì1 '111.1 <1()11<' prin1e d'Italia.
Istituto Angelo Mo so. Il 20 1up:lio Ye11ne aperto l'Istituto Angelo ~Io~ ~n al C-0ll P cl'Olen. I~'edificio 01·~e sui finncbi del n1ont R o. ·1. :1 2901 m. d'nltitlJdine: {;> 11n'ele~n11t0· rostr11zionC' tli n111rn tn r:1. r.-tpa<'e di 08pit:are C'ircn ~O r~r~nc. cl1e vi tro,·a110 alloggio e vitto f\C·cellPnti a u11 n1 iti~~i111n r,re7.zo e inezzi ne('(>~AAri per
le l>iù
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s,~aria te
ricerche scientifìc:he di fisiologia. fisiopatologia, zoologia, botanioa, eh i111 ica e fisica terrestre. L'Istit11to è -dirf'tto co11 solerzia e intèllig-enza. dal prof. A. .-igaZ710tti cli Torino. 811 una délle cime del Rosa (pu11tn Gnifetti), ad nn'alt~z1;a di 4561 m.,_è co~truita la C'apanna Margù.erita, di c111 tre stanze a1Jt'>artengono all'Istituto, i11 parte adibite per abitnzione, in parte per laboratorio, a diSJ}{)sizione degli stt1diosi , che volessero co111.p iere ricerche a grandi altitudini. L'Istituto accoglie jn ogni stagione estiva molti . . scienziati ita liani e stranieri delle nazioni che, avendo pagato il loro (·ontributo. banno diritto ad uno o più posti di lavor o. Con il perfezionarsi f\ moltiplicilrsi dei mezzi di stt1dio at1menta.110 le spese. e q11in<li è da augurarsi che n11ovi enti od ìstituti vogliano contrib11ire al miglioramento dell'I,.;titut-0, acq11istando posti di la\oro. Ogni vosto si ncquiRtn r>ngilndo lire diecimila, come quota unica.
Donazioni a scuole di medicina. Il «Consiglio per i'istruzione » dell'Istituto Rockefeller annunzia. la. dònazione di 5 milioni di dollari all'pniversità di Rochester. Unitamente alla donazione di 5 milioni· <.li sterline fatta da George Ea.s tman (della casn Ko.rlak:) , qt1esta. somma verr~t impiegata per fo·nclèlre llna S-ct1ola di l\1edicina ~ di Odontologia anness}l a q11ell'Atf\n~o. Si farà l1na nuova rlonnzi·on~ di 1,250,000 st~r line (circa 100 milioni delle noRtre lire <'orrenti), con somme addizionali più modeste, a 1 COillegio Uni,ret~itario ed · alla Rcuola-os1)edale dj Londra, per proYYedere a 1 loro rinnDTfl 111ento noncl1è ad t1na migliore retribuzione del personale e per organizzare gli studi nel campo clell'i~ene in tutto l'impero britannico.
Istituto internazionale di antropologia. Per la ~conda. met.:'\ di settembre è indetta a Pa-rigi una ri11nioue di antropologi di tutti i paeRi, presso l'Éoole d' Anthropologie (rue · de l'École de 1\iiédecine. 15), per ad~i venire a lla fondazione di un :J:stitt1to internazionale d'antropologia: esso comprenclerit sezioni di etnologia, e11genicn. geografia medica. biologia generale, ece.
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Ispezione generale del servizio medico militare in . Francia. . • FJ stata creat.:'1 in Francia. un'iSJJ€'zione gener~1 le permanente del materiale e d egli "tabili menti ospedalieri del Servizio cli sanitit n1ilit1re. ...
Nuovo ordinamento sanitario nel Brasile. Un f]ecreto che reca. il n. :l987 riorganizza i ~ervizi di sanità pubblica nel BraRile. È corredato da un regolamento. La nuova organizzazione è caratterizzata dalla J)letora dei servizi.
Nel giornalismo medico. Il perioclic0 <t The ~ff>ta bolh:~t » <Al m bia titolo. rliT"ene1tdo cc The .Jonrna l of Orgnnotherapy », ed assuIU€ un rarattere più C\}Jf'C•ift1iz7~'lto. Sarà rie('() cli la \Ori ori!!inn li e riYi"'t •. 1•er quanto con. .
(_l\.NNO
X.XVII, FA.se. 39]
cerne la redazione e l'amministrazione rivolgersi alla G. Carnrick Oompany, New York, 15, J,iaight Street.
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Si è iniziata a Pra,ga la pubblicazione degli « Annali Czechi di Derma tolbgia e Venereologia » ; sa r.anno organo della Società Czec-0-Slo\acca per 001nbattere le malattifl' venerE~.
Le perditè della Croce Ros$a durante la guerra. Dai dati statistici recente111ente p11bblicati dallil Croce Ro.ssa Ital'iRna si rileva che durante la recente guerra essa ebbe le segt1enti perdite : Morti per fatti d'arn1e o per malattie contratte in servizio: uffi.ctali medici 64, fai:mactsti 10, di amministrazione 23, cap~Jlani 2, infermiere volontarie 43. truppa 28-l. Personaie ferito: ufficiali n1edici 12, d'amministrazione 5, cappellani ~, infermiere volontarie 1, tri.tppa 118. Prigionieri: ufficiali n1edici 21, d'amministrazione 1, infermiere volontarie 31, truppa il. Di..;;persi : 1Uliciali n1edici 3, cappellani 1, truppa 16. Furono concesse le segt1enti onorificenze: Medaglie <l'arg6nto :tl valore militare: ufficiali ll, militi 1, infermiere volontarie 2. Medaglie d·i bron,zo : 111firiali 37, cappellani 2, militi 31. Orooe al merito di guerra: ufficiali 204, aspiranti meclici 1, cappellani . 8, truppa 345. Encomi solenni: ufllèiali 46. cappellRni 1, t~p pa 30. Oitati a1l'o1'·dine d cl giorn.o : ·unità ospedaliere 19, ufficiali 13, truppa 47. IJe stragi della guerra e delle malattie in Russia. L'Agenzia Stefarvi ha riportato da Berlino la seguente notizia: Il Golos Rossij, giornale russo qui pubblicato, reèa la seguente nota: Il Commissariato bolscevico della salute pubblica comunica le seguenti cifre·: Nùmero dei morti su ogni 1000 abitanti: nel 1911, 211;2; nel 1913, 43 lh; nel 1919, 75. Numero d<:"'l nati su ogni 1000 abitanti: nel 1911, 29 lh; nel 1918, 15; nel 1919, 13.
La peste a Parigi. L'CEuv-re afferma con tutta precisione, in
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guito a una inchiesta minuziosa, di ·fronte ai dinieghi. dell'autorità, che si sono avuti a Parigi, ·specialmente nei quartieri po.p olari e nei villaggi abita ti dai cenciaioli, num~rosi casi di peste, una cinquantina, segulti da almeno quindici de cesm. < • Navi contumaciate contro il tifo esantematico. T.1e autorità sanitarie degli Stati Uniti hanno assoggettato a quarantena le naYi «Dante Alighieri» della Trn.nsa tlanti-ca Italiana, recante a bordo 1198 passeggeri, e « Olym·p ic )) della White Star, recante a bordo 2221 passeggeri, la: prima perchè non si era conformata . alle prescrizioni sanitarie degli Sta ti 1Jniti nei riguardi del tifo esantenlatico: la ,secondn perchè recava 180 serbi e altre passegg·eri provenienti da località affette da lla malo ttia. Nec:;sun f'aso •venne riscontrato. ,
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110.5
SEZIONE PRATICA
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In tal modo l'aumento della popolazione nel 1911 ft1 di s uo1nini su 1000 del'.~ popolazione, mentre nel 1919 vi fu una diminuzione di 62 uomini su 1000.
Effetti degli scioperi. ' A St10 tempo i giornali quotidiani narrarono un episodio che merita di essere ricordato. Mentre il chirurgo primario dell'Ospedale' di San Giovanni ValCI.a:rno (in prov·. di Firenze), prùfessor Pietro Bastianelli, stava operando un colono, a nome Giuseppe Sangallo, · ferito da una coltellata al ventre durante i disordini che accompagnarono uno sciopero, la luce. vénne a mancar~ rei.>e11tinamente a causa dello sciopero degli elettricisti. Il chirurgo, non potendo continuare l'operazi-0ne, pregò pèl' te~efono i dirigenti del movimento, r>resso l'~tzien:d.a, a voler ridare la corrente all'Ospedale; 1na. quando, dopo qualche minuto, si riebbe la luce, il ferito era diventa·t<.l agonizzante e J>-OCQ dopo moriva! Le retribuzioni dei medici ospedalieri a Berlino. Secondo inform-azioni da Berlino, .molti medicichirurgi si preparano seria1nente a cambiare occupazione, in vista del rinvilio del lavoro intellettu~Lle cli · rronte a qt1ell-0 manuale. Ecco alcune paghe corrisposte nell'Ospedale Westend di Berlino: ehauffeur 10,000 mnrchi l'anno, giardiniere 12,000, cameriere 11, 700, cuoco 9000,. sguattel'.'o 8500; il contrasto con gli onorari del personale sanitario rist1lta evidente: i medici e chiri1rgi, con impiego stabile, ricevono 541 marchi al mese; (letratti 25 rrlarchi\ d'impost'l. ne ' restc:i.110 i'516 netti, -che corrispondono incirca a 6000 appen::l l'anno. Gl'interni d'ospedale, che corris1)0ndono {li nostri assistenti, ricevono 180 marchi nl mese; è questa anche la P3:ga delle infermjere. Alcuni medici avrebbero fatto istanza a ll' Amministrazione per essere accettati in qualità di sgu~ tte r~. . . · '
Notizie dall'Italia. Il «'.J ournal of the American Medica! Assoéia tion )) del 7 agosto 1920, reéa la seguente notizia, · a pag. 422 : /Jlfinaooe di 1nala.ft ie a'i carbonai 'italiani. - Cor'" re voce che la pellagra, la , malaria e ' l'influenza abbiano' cagionato la morte di molti operai ad• detti a lla. produzione del carbone vegetale nel distretto di Città di Castello, du1'3.nte questi ultimi mesi. Ciò si crede do".Uto ~ll'u so universale di polenta e alla vita nelle paludi malsane che circondano la città 1
Il inno di Faure allo. pace. Il « Figaì·o >) di Parigi aveva offerto un p1·emio per un jnno alla pace. Furono prese!ltàti a l c-0ncorso ~ettanta inni, dei quali vennero scelti i sei migliori . Tra questi il musico Saint-Saens ne ha preferito uno che, all'apertura delle schede, rist1ltò essere .stat o composto dal prof. J. L . Fai.1re, il s11ccessore di Pozzi alla catt~dra di Ginecol-0gia deJla· Facoltfi l\IIedlcà di Parigi.
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IL POLICLINICO
[ ...\NNO
Londra, in età di fiG annj ap1>ena, il generale medico WILLIAl\I C. GO~GAS, già J)irettore gener;:ile dei Servizi medici militari e ca·1Jo del Di1Jartin1ento medic-0 degli Stati Uniti. Fino al l'età di 45 anni il suo non1e era rimasto sconosciuto. Ave11ùo su1:>erato un attacco di febbre gialla e<.1 essendo verciò divenuto immune contro la malattia, · YCnne invi.ato, in qualità di maggiore medico, con l'esercito d'oceupa?iione, nell'isola di Avana. Egli ern. alle dipendenze del colonnello medi-co '''oo<l. L'uno e l'altro furono presi d'assalto dal <lott. Finlay, il quale sosteneva di a vere scoperto che la febbre gialla è trasmessa da zanzare e che perciò si. sarebbe potuto debellarla. Dapprinia scettiche e riluttanti, le aut<:>rità sanitarie finirono per cedere a quelle insistenze e col far nominar<~ dal Governo una Commissione, di cui faceva J><'lrte Walter Reed. Questi riusci a convincere il inondo seientifico che la teoria del medico cubano era esatta. Gorgas seppe immediatan1ente devolvere la scoperta tl scopi pratici, ed in seguito a varie missioni di fiducia riusct· a debellare - od almeno parve , _ la febbre gialùl. nella città di Avana, l>Oi nella zona. di Panan1a, sulla costa occidentale degli Stati Uniti, nell'America meridionale; contemporaneamente faceva. ridurre in modo notevolissimo la malaria. in queste località. Nel 1913, su richiesta del Governo inglese, riusci anche a vincere una grave epi.demja di Polmonite che infieriva nelle miniere d~ll' Africa meridionale. I J"asc~ i1n interessante lavoro sulla lotta co11tro le zanzare. Durante la guerra organizzò iri modo meravi~lioso i servizi medici nell'esercito americano, V<>lg-endo ogni c11ra ~1~ profi.l~si. Era ~ff€tto da n1orbo di Bright; è smto llCCiso da 11na. paralisi. L. P. .'l
E morto a
B a11ni ARMAND GAUTIER, professore alla FHcoltù di l\lledicina di Parigi, g·ià pre-
sidente dell' .t\.c~1clé111ie de l\1édecine e dell' Académie <l e·~
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Si è svento
xx·v·11,
Sciene~l=i .
Xon fu ~olo un chi1nico speri1ne11t<l to e un in. segnante di \alore, ma anch€ t1n grande scienziato ed llll innovatore. Egli ha conipiuto un'oper:.1 considerevole nt3 l dominio deIla chimica, della fisiologia, dell'igiene, delh1 terapia. Una speciale menzio11e meritano i suoi lavori ~ulla distribuzione dell 'nrsenico nell'organismo. st1ll'acido cacodilico e i suoi deriva ti; a queste ricerche dobbiamo l'introduzione dei cacodlati in terap~; esse fur<:>no l'incentivo agli studi che condt1ssero alla rerapi.a arsenobenwlica. Armand Gautier ha pubblicato. una serie di or.>ere-: la « Chimie iliPPliquée à la physiologie, à la pa thologie èt à l 'hygiène » in due volumi; il « Traité de chimie nlinérale et organique >> in tre volumi; le « J...ieçons de chin1ie biologique normale et patholog-iqué »; la e< Chi.mie de la cellule viv.ante >); « L'alime11tati-0n et les régimes chez l'homrne sain et <:!h~ les •malades >), ecc. Ft1 un lavoratore instancabile e coscenzioso. R. B. È morto a 89 anni il prçf. CASI MIR F~LIX GUYON, il creatore dell't1rolo.g ia moderna. Nel 1877 era stato nominato vrofessore di patologi~ chirurgica. dalla Facoltù medica. di Parigi ;_ nel 1890 ven11e fondata per 1ui la Cattedra di clinica -delle malattie delle vie urnarie e la te11ne fino al,,.,1906, quando andò in congedo 'ver ragioni di età. Ha fondato gli « Annales <les maladies des organes génito-urinaires », in cui ha consegnat<:> uwi serie di lezioni e di osseryazioni cliniche interessanti; ha pubblicato la « Le<:ons st1r les. affec:tion.' chirurgica.les de lu vessie et de la p1·ost.a.te » e le « Leç-0ns cliniques sur les ma1'ldies des voies llrinaires >). Ha educato moltissimi allie·vi, tra cui Legueu, Albarran, Segond, ecc. Ha fatto beneficare la chirurgia urinaria di tutti i progressi della chin1rgia generale; suo merito principale - noteYolissitno per quei tempi fu di a·v·e re applicato in t1rologia e perfezionato i metodi di antisepsi. Tutta la ua. opera cli11ica si è svolta nell'O~ •
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sr~ale N~ker.
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Indice alfabetico . per . mater!e. Alcool-~ifilide:
con1binazione . Pa.g. 1097 ' ...\ 1nn1inistrnzione sa.nl~C\.ria . . » 1102 ,.\11gina di l">elto e sifilide . . . )) 1097 .\ .. ce. so perin1)pendicol<1re intramesenterico: rar11 complic~1nzza post-0perato)) rh1 1094 ltHc·illi tub~rroluri : n1Ptodi di colora)) zione . 1099 rounca ciel i110,·in1ento professionale . )) 1102 uore: pseudo-vnl\ole , . . )) 1095 Dcrn1~1 tosi rlistrotìco-a trofizuinte degli )) n rti inf~riori da perfrigerazioni l<m-1 J)i8::tenteri,. : fortnf\ miste a mebico-bacil)) Juri . 1094 )) J)i~trotin g-~uito-gJnn.dol:lre 1089 • • • • )) J~nL'{'fnli t.-• letn rgica : eziologia 1075 I .iqnido li Rin:.r~r nl<t l:l rin e ~ifilide . nlit,lite nf'uti in1a .:
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Roma, 1920 - Tip. Cartiere Centrali.
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Pag. 1095 Pneumoco11iosi :aspe1·gillina • • )) 1099 l>rofilassi nntivenerea • )) 1100 l 'ulsus recl1rren . . )) 109 Rachitismo e sifilid1..' • • • Ra ng11imig-he : i.>e110trazione nelle prime )) 1100 vie aeree e digerenti . . . . Sclerosi a placcl1e: eziologia . . . . )) 1090 Sifilide: alcune variazioni del decorso. )) 1096 ~ifilicle delle rnenjngi: influenza delle cure nttive insu1lieienti sulla comparsa clello . . . . . >l lOH )) 1096 ~, ifilide _ ignorata • • • • )) 1099 Sifili<le:• profi1as~i • • • )) 1000 ~ •itìlide : indr-0n1i rua ligne • • )) 109 ~ifiloidi post-erosivi dei neonati )) 1099 Topi qua li serbatoi di virus . . . • • )) 1002 Trusfu ione (lel ~~gne
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L. Pozzr, ed . ret1p.
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Anno XXVII
Roma, 4 Ottobre 1920
Fase. 40
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fondato dai professori : ,.
GUIDO BACrCELJ. . I
- FRANCESCO DURANTE
SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.
VITTORIO ASCOLI ._
SOMMARIO. I.avori originali: F. Marcora: La reazione di \Vassermann è la reazione di Sachs Georgi n~lla sierodiagnosi della sifilide. .No&e e contributi: U . Mooguzzi : La. proteino-terapia nelle infezioni pneumoniche . Sonii e ra.~egne: MEDICINA: Giovanna Queslier: L'evolu zione . delle nefriti acute negli eredo-sirilitici. - NEUROLOGIA: Lhermitte: La sindrome quadrigemina. - GINECOLOGIA. ED O STETRICIA: E. Reynolds : Fattori pratici ed errori ·comuni nel tratta.1ueoto dell.1 ste'ril ità. , ·. luaitemie, Società mediche, Congressi: Società Medico-Chirurgica di Bologna. - Società Medico-Chirurgica di Pavia. - Societ.à Lon1 barda di Scie!!ze mediche e biologiche in Milano. .lpJunti di medicina pratica: CASISTICA E TÉ;R.APrA: Versamenti asettici poeumbgeni della pleura secondari a lesioni polmonari da influenza - Le pleuriti ascellari - Sul trattamento
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dell'empiema - Trattamento operativo della pleurite purulenta - Il pneumotorace nella cura della pleurite siero-fibrinosa- La tubercolina nella cura della pleurite essudativa specifica - MEDICINA .SCIENTIFICA: Sulla patogenesi dell'ulcera duodenale. ' Posta degli abbonati. Cenni bibliografici. Varia. / Nella vlt-a professionale: Medicina sociale . - Cronaca del movi- , mento professionale. Risposte a qoe'liti e a domanti~.
Condotte e concorsi • Nomine, promozioni e onorificenze. Notizie diverse.
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Indice alfabetico per materie • •
Diritti di proprietà riservati. - E" vietata la riproduzione di lqvori pubblicati nel POLICLlNIOO e la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. \
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AUMENTO DEI PREZZI D'ABBONAMENTO In conformità delle disposizioni i n1poste. dal recente Dec1·eto Ministeriale riportato nel prece· ~ente Fascicolo 27 e della deliberazione dell'assemblea dell' Associazio11e della Stampa Scientifica Italiana (~ezione Medica), pubblicata nel numero 26,- i prezzi d'abbonamento al nostro' p.e riodico -vengono aumentati, dal lQ luglio al 81 dicembre 1920, nella seguente misura, per tutti. gli abbo-
namenti in corso: • •
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. Per P Italia
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Per l'Estero
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F'R. 1 0 - per chi . è associato alla sola Sezione Pratica;
12 12 15 -
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15 15 20-
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alle Sezioni Pratica e Medica; alle Sezioni Pratica e Chirurgica; a tutte e tre le Sezioni.
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·" Il Decreto Min'i steriale ci consentirebbe di raggiungere la misura del 100 °/0 , ma noi ci limitiamo a .chiedere ai nostri abbonati quanto è assolutamente indispensabile per fronteggiare le attuali d~ffi~oltà. Così il " POLICLINICO " manterrà ancora il vanto di essere il periodico di medicina generale più a buon mercato fra tutti quelli che vedono la luce in Italia.
I nostri abbonati sono vivamente pregati rimettere con cortese sollecitudine, mediante vaglia o ca~toliJJa-vaglia, la suddetta quota d'integrazione, direttamente all'Editore del" P.'OLICLINICO" Cav. LUIGI POZZI - Via. Sistina, 14 - ROMA . . • •
LA V.O R I ORIGINALI. 1STll'UTO DI CLI.NICA :i.Y.IED DELLA R. UNIV. DI diretto dal prof. VITTORIO . ..' \.SCOLI 1 •
ROMA
La reazione di Wassermann
e la reazione di Sachs-Georgi nelJa sierodiagnosi della sifilide per il dott. FERRuCCIO MARCORA, aiuto. Quantunque la reazion·e ,di Wassermann (1) introdotta fino dal 1906 nella sierodiagnostica si sia subito ·dim·ostrata mezzo d'indagine di • gr.ande finezza e s i sia ormai da lunghi anni •
imposta ·dovunque, acquistando il valore di sussidio diagnostico indispensabile al medico pratico, pure non sono mancate numerose ricer,cl1e, in parte ispirate al desiderio ·d·i r.isolvere probliEmi d'indole dottrinale, in parte consigliate ,d a esigenz1e pratiche, dirette allo sco,p o di sostituire ad essa una re·azione più semplice B meno costosa. 1.,ja via a taùi ricerche venne aperta ·dalle esperienz·e di L . Michaelis .(2) il quale dimostrò che mescolando uri estratto di organo (fegato sifllitico) con siero luetico in determinatlel proporzioni, il che ap·p unto cqstituis·ce uno dei momenti della reazione id i Wassermann, poteva provoc.a rsi un.a precipitazione '
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visibile ad occhio nudo. E infatti ai risultati dei sieri luetici utilizÌ11bile plel' la diagnosi di ottenuti da Michaelis furono ispirate le rie1ersifilide. che successive di Porges e Meier (3) , Elias . Secondo il procedi.mento di Sachs e Georgi Neubauer, Porges e Salomon (4), H-ermann e invece si ottiene una floculazione caratteri:Ae-rutz (5), Klausner (6), Sachs e Altm.ann (7), stica d!e:i. sieri luetici quando questi siano meTeruu chi e Tojoda (8) , Jacobsthal (9), Bruck scolati in determinate proporzioni, con estratto alcoolico di ·cuore di bue colesterinizzato e ope Hidaka (10), Hecht (11) e altri, e le reazioni che da essi presero il nome, le quali avevano portunamente diluito con soluzione fisiologica. La reazione di Sachs .e Georgi, di facile e t utte la caratteristica comune1·di essere basate au un processo d.i floculazione spe~ifica, sia semplice esecuzione, ha incontrato, nei paegi ch·e questa ven~ se provo cata, ·come nei pro·Ce- di Jingua teidesca, il più gra;n·d e favore ed è dimenti proposti da Porg.es e Maier, da Elias or1nai da quasi d11e anni, e con successo, larNeubauetr , Porges e Salomon e da .altri, met- gamente sperimentata. Altrove inve~e la nuotendo a contatto sieri luetici con miscugli di va reazione ha trovato sinoira scarsissima aplipoidi (estratti .alcoolici di orga~i) o soluzioni JJlicazione ed in Italia, ove ·Si eccettui il recente lavoro di Moreschi (14), nessuna pubalcooliche di lipoidi chimicamente rpuri (colesterina), si.a cl1e ad .essa si arrivasse, come blicazione è .apparsa che ad essa si rii,e rinella reazione di Klausner, ottenendo la pre- sca. In considerazione di ciò non ho ~~edu-: cjpitazione specifica dei sieri luetici mediante _to di fare opera superflua eseguendo eistediluiziu11e di que sti con liqui.di 1-poveri o pri, i maticamrente e contemporaneamente sul siero di sangue degli infermi degenti in Clinica tandi elettroliti (acqua distillataj. Tali ricerche plel!'ò, pur portando a risultati to la reazione di Sachs-Georgi che quella di interessanti e di. non .s carsa importanza dottri- Wassermanh e confrontando volta per volta nale in quanto illuminarono fini e delicati fe- i rist1ltati ottenuti coi .due procedimtenti. _A compiere tali indagir1i. fui essenzialmente spi11rio~eni biologici, non diedero, nel campo prato dal pensiero che qualche interesse avliebbe. _tico, apprezzabili frutti. Le reazioni che aviet conferito alle mie ricerche se non il nume~o vano in esse il loro fondamento, si mostrarono delle 1e·sperienze, il materiale particolarmente o di troppo difficile e complicata esecuzione o adatto .col quale esse potevano essere allestite. d otate di sensibilità e specificità non sufficienti, Ed in verità ben pochi ls ono coloro, fra qu1elli così che con nessuna di esse fu possibile so·che hanno pubblicato statistiche numrerose, che stituire la reazione di Wassermann. abbiano avuto l'opportunità di sperimentare Solo recente}:lllente le dif'.(ìcoltà recate dalla · con sieri urovenienti da m alati .accuratamente guerra ,al rifornime11to dl anim.a li .da esperi- st11diati e • provvisti di diagnosi sulla cui esatmento, e la necessità di limitare le spese di. tezza si potesse fare sicur.o assegnamento, i laboratorio spinsero gli .autori tJedeschi a rin- quali, come è ovvio, rappresentano il matenovare i t entativi diretti a trovare un -proce- riale di studio più favorevole per saggiare ad dimento che, ·i n Confronto di quello di Wasser- tln tempo la sensibilità e la spe·cificità della mann, presentasse il duplice vQ-ntaggio di un nuova reazione. minor costo e di una tecnica meno complicata. Prima di riferire sulla tecnica seguita e Frutto delle 111Jove ind.agini furono la rea- sui risultati raggiunti, credo indispensabile fa_ zione di Meinicke (12) e 1quella di S·aohs 1e Geoll'- re un rapi.do cenno .ai dati di fatto, stabiliti gi (13) : e6ponente ·di 1entrambe è un pr,ocesso da prec.edenti esperienze, , ed ai conseguenti di fl oculazione. principi dottrinali erte h anno guidato i due Secondo il procedimento proposto da Meini- studiosi tedeschi alla scoperta del loro procedimento, perchè soltanto tenendo qonto di essi ckl~ si mescolano i sieri in esame con un estrat• è -possibile valutare l'importanza della re.azioto alcooli co d.i oC'gano, dilt1ito con acqua distillata, vale a dire si sottopongono i sieri stess~ ne di Sachs-Georgi sotto il doppio punto di ali' azione contemporanea di sostanze lipoidi e vista teorico e pratico ed apprezzarne il valore di un liquido povero di elettroliti. Operando in in confronto della reazione di \Vassermann. tal modo si ottiene in tutti i sieri un precipiIl concetto informatore della reazione di tato eh.e, per aggiunta successiva di soluzion-e Sachs-Georgi è conseguenza diretta di una fisiol ogica ad adatta concentrazione, s compare lunga serie di esperienze e di ricerche, le quali nei sieri n on luetici, mentre in quelli luetici sono venute' gradualmente dimostrando che ri.ma11e immutato. Ql1esta maggiore resistenza alle reazioni immunitarie non tanto presiedono del -pPt'cipitato di fro11te alla azione solvente fenomeni interpretabili come reazioni chimidel clorltro di sodio costi.tuiisce appunto, secon- che quanto fenomeni riferibili a modificazioni do i\Ieini cke, un costante e peculiare carattere fisico-chimiche dei colloidi conten uti nelle sn1
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stanze che vengono nelle reazioni serologiche Si giung~erebbe wlla inattivazione di quest'ulfra loro a contatto. , , tin.o • Una esposizione particolareggiata e .completa Di m eno sicura interpretazione sono i fatti delle indagini numerosissime: . e intere.ssanti re- che si svo lgqno nel.ha reazione di WraisseT.mann, lative a quest.o importante .argomento porte- la qu.ale non può essere rigorosamente consir~bbe inevitabilmente alla trattazione di quederata una reazione immunitaria fra .antigeni stioni d'indole genera1e e sarebbe quindi spro- ed anticorpi sp ecifici in quant0 per essa l'antiporzionata ai limiti modesti entro cui quest.a. gene può essere costituito da estratti alcoolici breve nota... vuole essere contenuta. 'futtPvi.:t di organi normali . non -posso far a meno di ricordare 1 ~ ricer~he Tuttavia .a nche per la fissazi one del compledi Landsteiner e .{ :-ìgj e (15), F rie .ie111artn (161, mento che avviene nella reazione di WasserRordet (17), Hirschfeld e Klinger (18), Sachs e m~n de.v e arnm.ettersi, ·s econdo Sachs, un Altfuann (20), J akoby e Schutze (21), Omoro- meccanismo analogo a quello che determina la kow (22), Sachs e Omorokow (23), Ritz (24) , fis sazione del comiplemento n elle reazioni Sachs (25) , Sachs e Ritz (26), Schmidt e Lie- strettamehte immunitarie. I lipoidi contenuti bers (27), \Veil (28) , Nathan (29), Coca (30), nell'estratto di organo venendo .a contatto col Thorsch (31), .Azzi (32) el altri ancora sulla siero luetico vi determinano, per ragioni che • inattivazione del sie·ro c·omplem.entare per mez- ancora sfuggono alla n·ostra esatta conoscenza, · zo dei più svariati procedimenti siano questi una modificazione . delle sieroglobuline caratfisici o chimici cpme lo scuotimento la dilui- terizzata . dap~rim.a da una diminuzione del zione con .acqua distillata, l'azione ·del yeleno grado di di.spersione e sµcc essivamente da una del cobra, l'azione di sospensioni batteriche o fto culazione più o m€no spiccata dalle globu quella di speciali. soRtanz.e chimiche, oppure line ste?se. Le globuline modificate provo·cano ' siano strettamente immunitari come la filSsa- poi secondariamente la fissazione d el complezjone o la deviazion e· ·del comulemento. m ento. L'azione anticomplem.entare però non . Le esperienze dei predetti autori h anno diè leg.ata alla ftocula zione ·Che_ avviene solta.nto mostrato che, in generale, J.'attività biologica in secondo t einpo, ma alla fase iniziale. del· dei sieri può essere influenza t a dall'azione di l'alterazione delle globulin·e. P ·etr Sachs non è • fattori fisico-chimici. In un campo più limitato, . ancora deciso se· la modificazione delle globu1na per nai particolarmente intere·s sante, han- line sia limitata ~ cp1elrre1 conten'l1te nel siero no dimostrato che n elle reazioni strettamente Ju.etico o si estenda a quelle ~on tenute n eù. \Siero i1nmunitarie, vaJe .a dire nelle reazioni. che in- di cavia che si usa come complemento. tervengo110 fra antig·eni e anticorpi srpecifici, 'la Questa interpre,t azione dell'intimo m eccanifissazione ·del com';)lemento è legata .ad un par- s1no della reazione di Wassermànn, che Sachs ticolare p eTturbamento dell'equilibrio fìsicogià. da · tempo ha emesso in via d 'ipo~esi, ' ha costitttito per il ricercatore tedesco e per il suo chimico de·l sistema imml1nitario, ·e più specialmente ad una determinata modificazione delle collaboratore il presu-pposto necessario ·alla globuline. Tale modificazione cons~ste essen- concezione del nuoTo. procedimento. E infatti,. zialmente in unQ. diminuzio·n e del gra.do .di di- accettata. per la reaziòne di \Vassermann la spersione deille glohulin·e stesse, ·l a quale, an- s11jegazione più sopra .accennata, ·era -ovvio ch.e senza essere di tale entità da provocarne pensar.e alla possibilità 'di •J'len·dere apprezz.abile la flocu1Iazione, può influenzare l'equilibrio 'fisi- sotto forma di una visib~le ftoculazione , le alteraziopi delle glob11line. p .er arrivare a ciò co-chimico del siero com plementare. Ad ammettere un tale meccanismo portano dov•eva essere sufficiente ragg.i ungere condiziOni di esperimento così favorevoli . che permettesle ri·cerche .di S8:-chs (33), Sachs .e T·eruuchi (34), massima d.elle n.ei riguardi d.el1l'e·m~si, quelle di Fri·ede· s ero di 'Ottenere una intensità • n.lterazipni glob11liniche e della flo culazione ad mann (35) -e Franceschelli (36) nei riguardi della fiss azione del comolemento che si accom:. esse consecutiva. Dopo molti tentativi infruttuosi gli studiosi tedeschi raggiunsero l'inpagna alla precipitazione specifica. tento a cui miravano col.esterinizzando in varia Da qu.anto son venuto esponendo risulta che, allo stato attuale d.elle nostre conoscenze, pos- mi•s uria, secon·d o op"';)ortun~ modalità che de-· siamo çonside rare le reazioni serologiche «he scriveremo in seguito, gli estratti alcoolici- di organo che loro serviv.a no d.a antigeni .p er la por1'-an o al.la inatti·va~one del complemento caratterizzate da due fasi ben distinte_: nella reazione di Wasserma.n n. In ·ciò .essi furono prima si a·vrebbe, in seguito alla combin.azione g11idati . da precedenti riceirche ·di Sachs (37), antigene-anticorpo) la caratteristica modifica- recentemente dallo stesso (38) confermate, dalle zione delJe globuline, n€lla seconda, per l ' azio- quali risulta che la colesterinizzazione esalta ne d·elle globuline modificate sul .o omplem.ento, notevolmente l'attività degli estratti alcoolici
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senza influenzate in alcun modo la s-pecificità della reazione \\Tassermann. Circa il meccanismo col quale la colesterina aggiunta all'estratto favoriscè in misu ra tanto n otevole il prodursi della floculazion e non si hann o ancora nozioni precise. Secondo Sachs e Georgi essa, con oghi verosimiglianza, accelera e intensifica l'alterazione d~lle globuline, la quale, come già si è f.atto notare, anche quando 11on sia di graido così spic.cato da essefle visibj1e, € sUJffiJciente ad ese rcitare un'azione anticomplementare. Ma non si può 1escluder.e, d'altra parte, che la colesterina tocchi meno direttamente il mecP.anismo deihl.a reazione, e che la funzione di .essa si limi ti a rendere più ·p ercettibile la floculazi·one. In questo senso 1de'Porrebbero le già citate esperienze di Friedemann secondo le quali il precipitato che si va formando sarebbe costituito non s dl. tanto •da1le globuline, ma da .~n cornpl.ooso di globuiline ·e lipoidi. Da qua.n to son venl1to esponendo risulta che con ogni probabilità tanto la reazione di Wassermann che quell.a di Sachs e Georgi riiposano :sullo stesso princi'?io : tanto l'una ch e l 'a.ltra sono caratte·rizzate da una particolare alte?azione delle sieroglobuline, 1a quail~, nella r~rima, è m essa in evid.e11za dalla fissazione del com'Plemento e dal ~onseguente impedimento ·dell'emolisi, rtella seconda, da un pro-ce·s so di ftoculazione • Così intesa la rieazion.e di Sachs-Georgi pl1ò ess·ere considerata, in un certo senso, più che una nuov.a reazione una modificazione del la reazione. di Wassermann. C-0n essa i due ricercatori tedes.chi hanno raggiunto il duplice scopo t eerico -e pratico di • meglio illuminare il meccanismo della reazio• • ne di vVassermann e ·di offrire per la sifili·d e un mezzo diagno's tico ·d'incomipartabile .s empli-cità. 1
ne concentrato mediante eva9orazione a 35°-40'1 fino a un ,q uarto o un .quinto del volume primitivo. Successivamente viene diluito con dosi varie d i alcool e. infine addizionato di quanti.tà v.ariabili di una soluzione alcoolica di colesterina 1 % (la colesterina e l'alcool debbono essere purissimi) in modo da ottenere il grado di concentrazion·e e di colesterinizzazione più favolf!evole per la reazion e. Sachs e GeQrgi av~ebbero ,ottent1to i migliori risultati colla segue11te m isi.cela : ·' 1
Estr atto greggio concentrato . . · Alcool . . . . . . . . . . . . . Soluzione di colesterina 1 ~o .
cc. 100 )) 200 ))
13,5 .
Qu este cifre però, come gli stessi Sachs e ' Georgi fanno notare, sono ben lungi dall' a,~ere un valore assoll1to. I nfatti, .secondo le r1-' cerche id i Sachs e Rondoni (39), l' attività id i u n estratto a lcoolico è 1dovuta non all'azione di un so1o li";}oide, ma all 7azione contemporanea di parecchi lipoidi e.d è in rapporto non tant<J .alla conoentl'azione aJssoluta ·di tali lipoidi quanto alla lo ro concentrazione relativa. Per. ciò, esse·n do l'estratto .alcoolico prepar:ato i11 rnodo empirico, e ;poten·do not~volmente variare Je quantità di lipodidi che vengono e.stratti in rapporto alla temperatura, alle qualità dell'organo <lJdoperato, ecc., è ovvio che. tanto per l'aggiunta di alcool all'estratto conoentrato, quanto per la . colesterinizzazione non è possibile seguire norme fisse, ma si deve: procedere volta a volta per ten tativi .. Anche per la diluizione dell'estratto con so. luzione fisiologica debbonsi seguire'. speciali modalità. Innanzi tutto nei riguardi della dill1izione dell'estratto con soluzione fisiologica valgono le stesse con siderazioni f.atte nei riguardi della aggiun ta di alcool all' estratto greggio poncentrato : il titolo della diluizione I dovrà essere quindi determinato per ogni sin* * golo estratto tenendo conto che, in ~enerale, Ho più volte affermato che la reazione di gli estratti preparati secondo le norme 'Più Sachs-Georgi è di fa cile e semplice esecuzione. Essa però richiede })recisione ed esattezza di · sopra riferite,' rispondono· bene alla diluizione tecnica. Perciò ritengo opportuno riportare· i di 1 : 5 o 1 : 6. I noltre di non scarsa importanza è il modo con cui la diluizione· viene eseguita: consigli e gli accorgimenti che gli stessi Sachs e Georgi oonsigliano p erchè il procedimento da anche per la reazione di Sachs e Georgi vale l oro proposto dia risultati soddisfacenti. Per l'osservazione pre cedentemente fatta da Sachs e Rondoni per la reazione di '''assermann: la reazione ha grandissima in1portanza l' eche gli estratti diluiti rapidamente pl'esentano -stratto e perciò la preparazione di esso richieuna minore attività in c-0nfronto di quelli dide la massima cura. Una determinata quanI111ti frazio11atamente, cioè mediante addiziotità di cuo1·e di bue (*) viene accuratamente ne di solnzi.one fisiologica goccia a goccia. Se~grassato e triturato, mescolato con alcool in un matraccio nella proporzione di 1 gr. di rionchè, -procedendo col n1etodo della diluizione frazionata, può a9cadere che, se non im~uore per 5 cc. di alcool e tenuto per 24· ore rr1ediataroente .almeno dopo ttn certo tempo, in agitatnre. I 'estratto perda la propria omogeneità dando L'estratto così ottenuto, dop o filtrazione, vie. luogo ad un intorbidamento più o meno spieC*) Può nsa.r i con ' 'a.ntaggio anche cuore • cato il ql1ale disturba i 1ris11Ita ti della reazione • \1111ano o C\1ore di cavia. 1
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f_l\NNO XXVII, FASC. 4{))
SEZIONE - PRATICA
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di Sachs-Georgi, che debbono valutarsi in base alla trasparenza del liquido in ·e same. Per ovviar.e a questo inconveniente, Sachs e Geor·gi consigliano di iprocedere nel modo seguente. Ad una parte in volume ·di estratto .s i .aggiunge ra-pidamente un egual volume di :so~uz-ione fisiologica: a,v•endo c11ra di tener.e la bottigli a, 11ella qu.ale si ·fa la miscela, in posizione orizzontale e agitanrlola leggermente. Suocessiv.amente si ruggiung-0no rrapi dam1er1te tante parti di soluzion.e ·fisiologica fino . ad ottenere la di' luizione volui a. I sie·r i i.n esame debbono. essere freschi, inattivati a 56° per mezz'ora e, ove occorra, accuratament e .centrifugati fino a trasparenza p.erfetta. Pie.cole Qllantit,à di contenuto emoglo. binico non disturbano la reazione. La soluzione fisiologica deve essere non solo sterilizz.ata, m.a anche filtrata in modo da ottenere. che essa sia .assolutamente limpida. Per la reazione si allestiscono una prova principale e parecchie prove çli controllo e si procede nel modo seguente;: ' 1° Prova principale. - · A eme. 0.5 di un €St.ratto alcoolico colesterinizzato diluito nelle volute proporzioni con soluzione fisiologica al 0.85 %, si. .aggiung.e 1 eme. del siero ·da esaminare preventivamente inattivato per m ezz'ora
curar.e, preventivamente, della omogene\tà del controllo dell'estr.a tto e del controllo dei sieri. Intorbi1 .. da1nenti ·di a'l.to grado, pei quali '?OE'so. . sorgere il dubbio · che sia avvenuta una precipitazione indipenidentemente da~la re.azione, ·debbono essere considerati come prove dubbie. I risUltati negativi vengono contr.assegnati col segno-, i :risultati positivi, .a · sieconda del. la loro intensità, con i segni +, + +., + + + . La dis-posizione complessiva della reazione può ve11ire riassunta. nella segui: nte tabella. L'estratto si.a da diluirsi p. e. 1: 6.
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I tubi così preparati vengono agitati opportunamente e tenuti prim.a per due ore in termostato a 37° e successivamente p ~ r 18-20 ore a temperatura ambiente dopo di che ogni singolo tubo viene osservato. L'osservazione deve essere fatta per mezzo di lina lente .d' ingrandimento e s .achs consiglia l'uso dell'agglutinoscopio di Kuhn e Woithe (40) .. R ovvio che il vetro dei tu·b i da saggio deve esse.re ben iiscio e trasparente. I sieri neg~tivi appaiono per lo più trasparenti o a-ppena leggermente op1ales centi. Nei sieri positivi si osserva una flo culazione più o m eno intensa simile a quella eh€ si osserva nelle a gglutinazioni batteriche. Per giudicare dei ris11ltati ottenuti ci si deve assi1
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A qu·esta tecnica inizialmea.'.lte consi.gliata da
Sachs e Georgì vennero apportate successiv.amente alcune m odjfi_cazioni 1dirette ad aumentare sia Ja sensibilità che le sp1ecificità de1lla reazione. FelkJe e Wetzelil (41)) propongono ~di sostituire alla soluzion.e di colAsterina in .alcootl ila s0luzione già u.sat~ ·d.a I-I ermann e PeTutz per la loro' reazione (glicocolato di soda gr. 2, colesterina gr. 0.4, a.lcool a 95° gr. 100). \Vodke (42) afferma che talor.a maggiore sensibilità della reazione si può ottene re a doperando dosf ·doppie di ·s iero e perciò raccomanda di allestire 2 serie di prove, con sieri rispettivan1ente diluiti a 1: 10 'e 1: 5. Di maggior e importanza è la modificazione proposta recentemente d.agli stessi .sachs e Georgi (43) consistente n el mantenere i tubi da saggio . anzicl1è per 2 orl3 in termostato e per • 18-20 ·ore a temp1eratt1ra ambiente11 per 24 ore consecutive .a 31°. In tal mo.d o voogono evitate · alcune reazioni non specifiche sulle qu.a li ricl1iamarono l'atte nzione vari autori e ' special. mente H.auck (!~i), Blt1menthal. (45) e Wolffenstein (4-6) e · Gh e sarebbero .dovute all'influenza della ba.ssa temperatt1 ra dell'ambiente, specialmente importante n ei mesi invernali e nei . . . p aesi. freddi. Il vantaggio offerto da tale modi1
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a 5&> e diluito nella proporzion e ·di uno a dieci •
c:on soluzione di cloruro di sodio al 0.85 %. 2<> Prove di controllo: a ) sieri sicuramente luetici e sieri n ormali vengono trattati come nella prova principale: b) controllo dei sieri: eme. 1 di ogni siero diluito 1 : 10 viene mescolato, come nelle prove precedenti, ·Con alcool diluito in soluzione fisiologie.a al ·0..85 %. La diluizione dell'al cool deve essere identica a quella dell'estratt9; e) controllo dell'estratto: eme. 0.5 di estratto alcoolico diluito viene mescolato con eme.. 1 di soluzione fisiologica
Siero Siero .,,o esame normalA lu e tico ~ '-4 . • r:n
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1112
IL POLICLINICO
fìcazione, che gli al1tori tedeschi chiamano metodo del t ermostato, venne ~onfermato da Eicke (47), S chonfeld (48), I-Iauck (49) e altri. Infine Baumgartel (50) consiglia di leggere i risultati dopo 2-24-48 ore di permanenza in termostai(o e afferma che in tal modo possono mettersi in evidenza dei casi di sifilide sierologicamen te atipici la ·C11i es~ ·stenza già fu dimostrata colla mist1ra quantit tiva della fissazio'ne del comiplemento d:a Wasserm.ann, Kaup e Stern.
La reazione ·di Sachs-Georgi ha ormai avuto una larga a?plicazione pratica. Fra i numer-0si lavori pubblicati sull'argomento oltre a quelli già ricordati basterà ann·overare quelli di Nathan e \\' eichbrodt (51), Mandelbaum (52), Nathan (53), Lipp (54) , Kafka (55), Fischer (56), V\,.eichard e Schrader (57), Reich (58), Less fl r (59), Meyer (60), Konitzer (61), Miinsìer (62), Lons (63), Schroder (64), Scheer (65)., Gaethgens (66), Franl\el (67), Hinzelmann (68) e altri ancora. !Se·condo una recente statistic.a ·di Baumgartel, desunta dalle cifre fornite dai diversi autòri, Ja nuova reazione .s arebbe stata eseguita in circa 32,000 casi e la concordanza di essa colla reazione di Wassermann si sar ebbe avuta in circa il 90 % delle prove. Di fronte a tale numero di ricerche il mio contrilit1to personale appare certamente molto mo<lesto. Le mie esperiE11ze, però hanno il van. taggio di riferirsi, come già si è detto più sopra, a malati curati in clinica, la cui diagno~i 'fu controllata con ogni possibile esattezza e di prestarsi quindi ,n el modo inigliore per una g·iu sta valutazione della specificità e della sensibilità della reazione. Pet le mie esperienze mi sono servito di due antigeni diversi: l1no forn itomi gentilment e dal nrof. :\Iorescl1i doveva essere diluito nella " pro porzio11e di 1 : 1-0, l'altro prep arato da m e stes"o n ella clinica dava i migliori risultati alla diluizio11e di 1 : 6. Tanto p er la r eazione di \\·assern1ann cl1e per la reazione di achsGeorgi. ch e eseguii sempre _contempol'anea- . niente , 1ni servii costantemente del medesimo &~ t ratto e di dosi ug uali d.ello stesso . P er la diluizione degli estratti seguii il vecchio n1etodo sugge rito da Sacl1s e Rondoni per Ja \\ 'n "s 21'111an11 e c.:ioè aggiun si f 1azion a ta1ne11tc go --cia a goccia la soluzione fisiologica all'estrntto pl1ro agit a11do di freqltente i11 m odo cla ottenere una sospension e di lipoidi perfettan1c11te 0111ogenea. Non trascurai di titolare 1>ii1 ''olte accuratnn1ente gli estratti onde sago-ia rne la peeificit•\ e la c::enc::ibilit t1. ·C1ll'esegl1i1·e In reazione cl i Sael1 -Georgi mi •
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[ANNO
XXVII,
FASC.
40]
attenni per lo p.iù al metodo originale e cioè tenni i tubi per 2 or.e a '37° e per 13 ore a temI?._er;:ttura ambiente. Non trascurai però di fare prove comparative eseguendo le esperienze in doppia serie delle quali una veniva trattata second-0 il così detto m•e todo dei' termostato; te · nuta cioè 'Per 24 or.e a 37°. Non notai differenze apprezza,b ili ira i risultati ottenuti coi due ·procedimenti diversi e ciò attribuis·po al fatto di avf!r sempre operato in .a mbiente ben riscaldato e in epoca d'ell' anno nella quale mai si raggiunsero basse te·m perature, onde è da escludersi l'influenza del freddo sull'esito della reazione. Per la ·reazione di Wassermann seguii la solita tecnica. I tubi contenenti l'estratto, il siero e il complemento nelle note proporzioni tenni per un 'ora a 37°, aggiunsi quindi aid ogni tubo 1 cc. di globuli rossi sensibilizzati e sosp.esi in· soluzione fisiologi~a nella proporzione del 5 ~lo e dopo altre due ore dJ soggiorno in termostato procedetti a1l'osservazione dei risultati . • I sieri da me esaminati sommano a 301 e appartengono· 22 a individui normali, 68 a individui che sia p•er la malatti.a in atto sia per i .dati anamnestici -notevano considerarsi sicu. · ra.r oente luetici, 51 a individui pei quali era g1ustificato il sos-,etto di infezione luetica (mo- . gli e figli di luetici), 160 .a individui affetti dalle pi11 s va riate fornne m.a rbose, pei quali potevasi escludere la sidìli1de. P er comodità riporto i .dati nP.lla seguente tabella: .....
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3
Affezioni dei f{enitalJ femmi11iJi .
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23
Diabete
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1-Iorbo di
Addi ~on
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Affezioni tubercolari
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•
51
•
?\ialattie infettive acute
22
Affezioui d~l si stema nervoso. Affez io n i dell 'a pparato r espiratorio.
2\ 8
di Bas e r1o\\·
Anenda
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2
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2
Eritema r:odoso .
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Affezioni del. ' apparato di-
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11 I Linfoadenopatia
Affezioni del fegato e delle vie biliari.
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Leuce 1nia n1i oloi de.
Atfezinoi dell'apparato circolar e .
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Artite mononrticolare.
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•
SEZIONE PRATICA
lANNO XXVIT, FASC. 40]
11f3
maggiore della Sachs-Georgi in confronto della V\Tassermann e per una pi.ù perfetta specificità di questa in confronto di quella. Infatti -negli 11 sieri luetici la W i1 ~s·e rrnann ha dato esito positlvo in 4 e la Sac i 1s-Georgi in ·s ette. ,I . Per contro negli otto ·iieri non luetici la Wassermann avrebbe 1 • agito positivamente soltanto in 3 ·e la Sach~ ~eorgi inve.oe in 5. Si NUMERO DELLE ESPERIENZE tra ttç. però di diff eren:c.d minime le .q uali .an:. 301 che pel ntµn•ero scarso .a. cui si rif@riscono Reazioni discordi Reazioni concordanti hanno valore trascurabile. 19 282 ' Ri.ass11mendo: n ei 3·01 si.e.ri da m.e esaminati ln, r eazione di ·vv assermann e la reazion-e ·di ·w+ S.G+ 'V·SG- w+ SG- W- SG+ $achs-Georgi, eseguite contemporan·eamente e \ n·elle stesse condizioni di esperimento hanno 12 232 7 50 dato il 93.6 % di risultati concordi e il 6.4 % di risultati discordi. Questi ultimi, cO'Ille già I sette sieri che ·diedero Wasserrnann posisi è fatto notare. sono rilferibil.i in gran parte tiva ·e. Sachs-Georgi negativ.a appartengono 1 a, reazioni · debo'li -e quindi di valore pratico .ad un malato di febbre di Malta, uno ad un a ssai limitato. Credo quindl di p oter ,affermamalato di calcolosi epatica, uno ad u11 indivire, in base ai dati desunti dalle. mie esp erie11d110 affetto da broncopolmonite basilare sinize personali, che la se11sibilità e la sp·ecificità str~ due ad in1 divi.dui con lue.s pregI'es.sa, u110 delle du1e reazioni sono p ressochè uguali e che · · ad un malato di sifilid·e dubbia, uno ad una la Sachs-Georgi offire in confronto della Wa.sdonna mogli-e di luetico la quale non aveva sermann il vantaggjo di una te~ioa meno mai presentato - fenom•eni clinici di sifilide. In -complicata. totale qt1attro sieri rig11ardano individui sicuRoma, luglio 1920. ramente o probabilmente luetici e tre indiv.idui non luetici. I 12 sieri che ,died·ero Wassermann . IlIGLIOGRAFIA. negativa e Sachs-Georgi positiv.a riguardano 1. WASSERI\1ANN. NEISSER und B RUCI{. Deut. <lue casi di lu-es ct1rata, un caso di lues del m.ed. Woch .• 1906, n . 19. fegato, due casi di insufficienza aortica, due 2. MICHAELIS L. B erl. klin. Woch.'., 19-07, n. 46,, , .casi di s ifili d e dubbia (figli di lu·etico), un c.aso pag. 1477. ili e';)itelioma gastrico, un caso di spasmo eso3. PORGES und NlEIER. B erl . klin. Woch., 1908, fageo, due e.asi di malaria, lin caso di calcon. 15, pag. 73. losi epatica. in totale 7 sieri appartenenti ad 4. ELIAS NEUBAliER, PORGES UND SALOMON. Wi:ener klin. Woch., 1908. n. 18. individui sicuramente o probabilmente luetici ' 5. HERMANN und PERUTZ/ M·ed. klin., 1909, -.e, 5 a in·dividui\ non luetici. per maggiore chian. 43. rezza riassumo i risultati delle reazioni cil6. KLAUSNER. Wiener klin. Woch., 1908, n . 26. scordi nel seg·uente s pecchio. 7. SACHS und .t\LTMA..NN. Berl. l{lin. Woch., 1908, n. 10. - Berl. klin. Woch., 1908, n. 14. Qualità dei sieri Num. d ei sieri W + S. G S G+ 8. TERlTUCHI und TOYODA. Wi1ener klin. \Voch.' 1910, n. 25. 9. JACOBSTHAL. Ber1iner klin. \Voch.' 1909, Ill.l7 Luetici . . 11 4 • mero 50. (Ref. Aerzt. Ve1r z.u Amburg) . 10. BRl-1CK und HIDAKA Zeit. f. Imm., B d. VIII. 5 3 Noo lJetici . 8 11. HECHT. Wiener l{lin. \i\7och., 1908, n. 50. 12. MEINICI(E. M1)nch. med. vVoch., 1918, n. 19. 13. SACHS und GEORGI. l\1•P d. klin., 1918, n. 33. 14. lVloRESCHI. fiaematologica, vol. I, fase . II, In base ai dati suesposti si può affermare ch1e 1920. 1e due reazioni hanno dato un a spiccat~ssima <Corrispondenza di risultati specialmente se si 15. LANDSTEINER und J AGIC. Munch. med. \7\Toch.' 1913, n. 18. -tiene cont9 del fatto che i casi di non per- 16. FRIED ~:l\1ANN . Zeit. f. Hyg. 1910, Bd. 67. fetta concordanza si r iferiscono .a reazioni dep . 279. boli e a individui che presentavano diagn osi 17. BoRDET. C. R. Soc. Biol. 1913, n. 5. 18. HIRSCHFELD und KLINGER. Biochem. Zeit., in·certa di lues 0 che si erano assoggettati a Bd. 70, pag. 308; Zeit. f. Imm .. Bd. 20 lunghe c11re speGi.ficl1e. e 21; Berl. klin. \Voch., 1914, n. 25. I risultati delle reazioni di.scordi deporreb- 19. SACHS und TERUUCHI. B erl. klin. \\7 och., b•ero per una sensibilità di grado leggermente 1907, n. 16, 17 e 19. Le 'due reazioni hanno dato risultati ide11tici. in ·282 ca.si dei qt1ali 50 concord·emente ·p o4'itivi e 232 concordemente neg.ativi. Hanno dato risultati div ersi in 19 casi e precisam·ente in 7 casi si ebbe vVassermann positiva ,~ · Sachs- , Georgi negativa, in 12 casi. Wassermann nega. tiva e• Sahs-Georgi positiva. 1
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IL POLICLINICO
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20. SACHS und ALTMANN. Biochem. Zeit. , Bd. 78, pag. 46; Zentralb. f. Bakt., I Abt. Ref., Bd., 42; Handbuch der path. Mikroorg. di Kolle e Wassermann, I Auflage, II Erganzungsband, 1919. 21. JAKOBY u11d ScHUTZE. Zeit. f . Imm., Band 4, Heft 6, pag. 730. 22. 01\iIOROKOW. Zeit. f. Imm., Bd. 10, Heft 3, pag. 285, 23. OMOROKOW und SACHS. Zeit f . Imm. ' Bd. 11, Heft 6, pag. 710. 24. RITZ. f .• Imm. ' Bd. 13, pa.g . 62. 25. SACHS. Kolloid Z eit., Bd. 24, H•eft 4, pag. 113. 26. SACHS und RITZ . Zeit. f . Imm., Bd. 26, pag. 483. • · · . 27. SCHMIDT und LIEBERS. Zeit. f . Im+n. ' Bd. 19, Heft 4, pag. 373. 28. WEIL. Bioch. Zeit.' 1913, Bd. 48, pag. 239. 29. NATHAN. Zeit. f . I mm., Bd. 23, pag. 204. 30. COCA. Zeit. f. Imm., 1914, Bd. 21, pag. 604. 31. THORSCH. Bi o eh.' Zeit.' 1915, Bd. 48, pag. 67. 32. Azzr. Archiv. di Fisiol., 1918, vol. 16, f asc. 3-4; Ha-ematologica, voL I, f asc. I, 192-0. ' 33. SACHS, 1. ·C. 34. SACI-IS u11d TERUUCHI, 1. C. 35. FRI EDEMANN, 1. C. . 36. FRANCESCHELLI. Archiv. f . Hyg., 1909, Bd. 69. 37. SACHS. Berl. k lin. Woch., 1911, n. 46. 38. SACHS. D eut. ·med. Woch., 1920, n . 3. 39. SACHS und. RONDONI. Zeit. f. Imm., Bd. 1, pag. 132. 40. K UHN und WOITHE. Med. klin., 1909, n . 43. 41. FELKE und "''ETZELL. Munch. med. Woch. , 1919, n . 47. 42. \VODKE. Munch . m ·e·d. 'Voch., 1920, n . 15. 43. SACHS und GEORGI. Munch. med. Woch. , 1919, n. 16; Munch. med. v..roch., 1920, I
n. 3.
44. rlAUCK. Munch . med. wocb., 1919, n. 49. 45. 13LCJi\IENTHAL. Med. klin., 1919, n . 31 . 46. ' ' 70LFFENSTEIN. Berl. klin. vVo ch .. 1919, numero 47. 47. EICRE. Med. kli11., 1919, n. 51. 4.S. SCHONFELD. Munch. med. w och.' 1920, n . 14. 49. HAUCI<. Miinch. m ed. Woch., 1920. n. 13. 50. BAUlVIGARTEL. lVIunch. med. Woch., 1920, nu-
51. 52.
53. 54. 55. 56. 57.
mero 15. NATHAN und ' 'lEJCHBRODT. lVIunch. med. ,,.. och., 1918, n. 46. l\IANDELBAUM . l\lunch. med . Woch ., 1918, n. 11; M"l\nch. med. ' '' och. , 1918, n. 43. NATHAN. l\1ed. klin. ' 1918, n. 41. L [PI>. Med. klin.' 1918. n . 50. J{AFJ\A. ~1it d. klin., 1918, n. 50. FISCI-IER. De11t. med. Woch., 1919, n. 5. \VF:ICHARD lll1d SCHRADER. ì\Ied . klin., 1909,
n. G. 58. REICH. Det1t. nled. Woch .. 1919, n. 7. 59. LESSER. Mi.1nch. m ed. ,,, och., 1918, n. 32; Berl. }{lin. \Voch., 1919, n. 10. 60. ~IE\'F.R. l\fed. klin .. 1919, 11. 11. 61. KONlTZER. lVIcd . klin., 1919, n. 11. 62. ~Itp..:sTER. l\'Ii.111ch. med. \\·ocl1., 1919, n. 10. 63. LO'\S. J)et1t. med. ,,·o.eh., W19. n. 21. 61. SCtIROOF.n. ~led . klin., 1919, n. 21. 65. SCHEER. \liinch. med. \\7och., 1919, n. 32. GG. GArTITGL. s. ~Ii.inch. 1necl. \\' och., 1919, n. 33. Gì. J.j'n \ '\hEL. D ut. rned. \\ioch., 1919, n. 37. 68. III ZEL~J.\ •••. l\Ii.in cll. m ed. \\·ocl1., 191?0, n. 11. • •
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[ANNO XXVII , FASC. '10]
NOTE E CONTRIBUTI. La proteino-terapia nelle infezioni pneumoniche per il dott. UMBERTO l\IONGUZZI maggiore medico ne.Jl 'Osp. mill.itare ·di Novara. F ·ra gli innumer.evoli metodi di cura p&oposti in qu.esti 'Ultimi tem.p i per le malattie infettive ed in i.sp,ecial mod.o pe·r la recente in.fluenza pandemitc a, la teT1apia proteini1ca tr,a d otta in svar~at:Lssime sostanze più o meno attilve segiila certo un n°otevo le progresso che, alla luce della severa cr.itica, sempre più va confermandosi. I primissimi 1successi delle ·cure proteiniche furono attribuiti alla vaccino-terapia eterologa, e n.ell'orbitas di tali preparati si svolser.o le ricerohe nei primi tempi. Già nel 1913 il Rumpf av.e va accennato a r isultati ' .soddisfacenti ottenuti n·ella infezione tifoiidie 100'1 bacillo piocianeo;· nel 1914 Ichikaw,a. pubblicò numerosi casi d i ileotifo meravtgliosamente .do·m inati 1con iniezioni endoven.ose di vaccino antitifico: in .seguito da altri fu dimostrato ·che anche ·Con va1ccini eterologhi si ottenevano gli ste.ssi brillanti risultati in questa i'ruf·eziorne : n-Ol!l .s ono, ma il Mauté potè ottenere successi terapeutici .sorprendenti anche co·n emulstone di cultura· appartenente ad un innocu10 saprofita. Sulle basi di tali fatti ineccepibili rc he sovvertivano n otevolmente le nostr.e idee si diressero gli studi e gli esperimenti a 1-icerc~re se erano le .azioni polivalenti dei v-accini ·che agivano, .ovvero l'e.ssenz~ d ei risultati era 1egata a.11le sostanz,e protetche in genere, così ben :rrupp:veisentate nelle errnulrSioni bacteriche. Attrav1e1'so unJa1_.1'11 nga serie di ricerche e di elsperim.e.nti 1s'è v.iistoi ~he gli effetti sono ana!J.oghi aniohe .se nio n· s'introduicono emulsioni bacteriche, ma se.Ìnplici pI'loteine o derivati albuminotded., quaJi ~l peptonie, itl latte, il siero eterologo, l'al·bum.o.~1e, l a n1ucleina, la collobiase, ecc. E interessante e curioso a questo proposito il fatto che mentre fino ad oggi si attribuivano .a tutti i varii metalli in veicolo colloidale, i qi.1ali noi sappiamo essere stabiliz~ati per mezzo di sostanze albt1minoidee, egregi effetti nella. terapia d elle infezioni, ft1 recentemente un medic10 inglese il quale, ricercando la ragione intima di tali risultéLti, affermò di avere osservato che colla introduzione dei soli substrati eccipienti colloidali, senza traccia delle sospe111sioni metalliche. si otteneva110 le medesime reazioni ed identici })11011i s11ccessi. Que~te indagini Benza dubbio hnn110 hi~ogno di nuova conferma, ma t11ttu,·ia è già ac;sai degna c1i considerazione la notc,·ole annlogia della rispostn. clinica c1ell'orgnni~11}0 sin ai 1netalli in 1
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SEZIONE PRATICA
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so.spensione colloi.dale, sia alle sostanze proteiche in gen·ere. E però oggi cosa ig eneralmente aimm.essa .senza contestazione cl1e tutti i molteplici preparati .p rospettati su questo argomento per l'identità delle reazioni biolo.giche eh.e prov,o cano € per la c.ostituzione chimica 1,o ro, ·debbano venire presi in consid1eir.aizi:one in rrupporto agùi .elementi proteici ·Ch·e conteng1ono. La tnterpr.eta.zione di qu1eisti f.M omemi • in v.e1'!Q, h.a dato lu0 go a 1w1'ghe d1soUJssoi1oni ' ctlie ancora oggi •non so no chiu.se. Ar:nm.esrso concordemente .d a tutti che i risuiltati ottenuti sono l ' effetto di una 'reazione nort specifiiea, l1e ri cerclle si orientarono dapip·r ima sulle mo,dilficazioni Che avve.ng-0no i1iea .s angue i!Il segmito allla introd11zione di taili sostànze. l)a D. Cowie, da H. Calhoun e da parecchi altri si € notata la coincid.e nza costante di una leucocitosi a tipo p.r edominante polinucl·eare co1i. l'ap.pa rizi·one in circolo di forine reattive mielobQaistiiehe e mie.101citJi1ohe, L'.assenz,a ·di eosinofilia i1on verm. ett~rebbe, .a giudizio loro, di interpretare J.·a reazione .c lini·ca Gome i:Ln f enomeno di ~nrufi1a~si. Secondo le con·clÙ.s ioni di tali ri cerche la introduzion·e ·di proteine rip10sevebbe su questa jntensa ·r isposta leu·ooc.it.aria per l'interpretazio11e deù. m1gli oram ento clinico, dato ~punto che quanto essa è mag-igiore; tanto più inte.nsa sarebbe la crupa;cità rieattiva di dilfesa ch e l'organismo mette in valore. ..A.Itri arrnm,e tterebbe che l'iniezione di prot8Qne eterogenee stimoli e mobilizzi anticorpi bacterici .specifiiei preesistenti. Maggiore attendibilità paion.o riveisti·r e le vedute di c.oloro che 's pi,e gan·o ·i buoni risultati .ottenuti n·eille inf.ezio.ni c.o me uno stimqlo ·d iretto s ul protoplasma celluliare. atto ad eccitare poteri non specifici di difesa dell'orgaruismo. In questo ordine di ~dee p l1ò trovar e posto la teoria intuita da un fn1signe italiano, hl. prof. Cent anni, che è una del11e più lucide, :fresch e, ts vontanee. Egli di•s tingue in\-el'O quel complesso di sintomi .speciifici ohe gJ_i agenti infettivi imprimono alla ma1attia dalle altre ma.nifestaz.i oni che non avendo carattere di .spe cificità son·o dovute a V·aleni 1ge·rie1·ici dai llli detti .p r ote.ocLastici, pr-0dotti dal disfa-cimento ,d ei b.acteri nei loro compon.enti re1Jementari chilmic:0-01Iìganici. Questi ultimi prodotti tossici n·ei loro effett i avendo perso ogni impro·n ta di s peic ificità contribuire·b·beTo in m.o do p.rerr1in.ente a tutti i diisordini sia looali .ch e · g.eneTali d ella sindrome tossinfettiva. Tali elementi sarebbero i più dann 0•Si ed i più cospicui: jn essi i veleni più potenti ·c he non p ossono essere combattuti con p:ri!ncipi anti·g eni. Sdlo l'organiiismo deve apprestare i mezzi (ferm enti) · p er esercitare su lor.o un'azione coi1
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bente e distrugg.erli. Sono appunto l e ·s ostanze proteiohe ch1e int!'adotte nell'or.~am.ismo per la iniziale scissione ch e subiscono provo che·re.bbero, per m ezzo di un prodotto intermedio, 1-0 stimolo, la .frustata n.ecessaria per .Ja mobilizzazione di questi ferm.e nti. ' .Un' ailtr:a interpretazione biologica p·u re assai soddisfacente e.. sedu,oente ci è stata re·c entemente prosp,e ttat a dagili am·ericani J olli:n.g e Petel'sen, .che attribuirebb·e·r o l,a reazione aJle inJfluenz.e patogene e1d antipatogen,e ieser·citate ' negli .equitl.i1bri intr.ao·r gani·ci fra i fermenti e gli antif·ermenti. 1 Questa terapia pur prospetta:nd-0 le ipiù rosee speranze per l'avve11ire è a:ncofla t uttavia, .ai · suoi primi passi, e qualunque i.Sia il meccanismo di aztone, ·su11e basi .di fatti in·ecceipibili dimostra p erò ,g ià clamoro.sam·en te come le nostre tdee, sojpr.atutto nei ·colDlfronti d·eilola s ieroterapia e vaccinoterapia ·erano fino arl og·g i troppo unilaterali ~d eccessiv.amente sem.p liciste. ' · Partend.o .d.al conc·etto id i introdurre per via pa:rentteirale 0 d .e n dov,ein.01s·a so1stanze proteilClhe estrane,e o denatu:r1ate, noi s·rup1pian1'0 ch,e i,n terviene. un fatto reattiv·o per parte di quei tessuti che han111 o td i fronte .a;d esse una atti vità t endente ad eJiminarlle, a traiS/formarle -0 a distrug.gier1e. Dei.finito ·così il con,c etto ·de·l la reattività prote:Lca per parte dell'o.nganismo, );>ur dovendo consi1derare ogni protein·a eterogenea OOIIIle tossica, dobbiamo consta tare ohe vi ,d.evono es.seI'ie [differenze grandissime fra p rotetne e proteine, in modo .che se a;lcune m.anifestano n.e ttamente e •co1stantem ente una ·azi.one no,ci'V.a come l'abrina, 1la ririna, i ve1e ni dei seirpenti,' aJltre provocano una più mod·eista reaiZione ,umorale eid istoge!na 1eh e 'PUÒ trovare· Tiiscootro in una f.a v·orevole mo1difi·cazione di date manif.estaziom i m·orbose. Attraver so gli e~e·me·nti che ci offre la patologia g.enerale noi conosciamo come tutte le pToteine eter.o.g enee o denaturate hanno "azion e n ettam e·n te piro.gena no.n soilo, ma anche sappiamo che -ogni stato febbrile s i può ricondur, r e a lla esiste~a nell'oi-ganismo .di proteine' dis integrate in scissio~·e istolitica. Ciò tanto nelle infezio·n i che nelle intossjcazioni .eso,g~a1e edendogiene. · I l)iù recenti stu·di, pur r iiconiq,s cendo .. tutta, l'importanza d·e ll'az.i one piroig ena legata alla introduzione ·di ~ sostanze protei.ohe, co·n fermerre·bl:> ero tuttavia in m odo sicuro c:he la loro a.zi.0·11e non è limitata ad uno stim o1o diretto sui ce.ntri termi ci, ma è la risuàtante di un pl"ofonido p ertuTbamento ·del ricambi9 prt •teiico, che si traiduce in 11na estesa reazione cl1e coinvolge tutta l'economia isto·g ena ed umorale dell'organismo. 1
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IL POLICLINICO
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L 'ictus proteico tipico è caratte.r izzato da un brusco rialzo febbrile, trunto che di recente 1'1ntrod uzion e p arenterale di proteine fu definita an-che termoterapia. Il processo apparen temente si affida a d una violenta. reazione termica di cui l'organismo, quando la so•s tanza non è stata somministrata in dose tropipo eil•e vata, .riesce in breve a 1di1simpeg111arsi. Allorc•h è la reazione è ben marcata in coi·ncidenza alla rapida clevazio11 e febbril,e che app.a re in tempo più o meno breve .a seconda dell a sostanz,a, che viene usata, della dos.e e delila via di i!ntroduztone seguita (endov enosa o parenterica) .si osservava una pro-fusa ed inteooa sudorazione, itperemiia della cute e del volto, 'dispnea, aumento di freqt1 enza del pols o: si m anifestano inoltr·e altri fatti congestivi, tosse e' talora qualche nausea. In breve tutti qt1esti !fenomeni si dileguano per lascia-ve adito ad un notevo~e miglioramento nello stato generale. Sebbene 1si a ,s olo da. qualche anno ohe l 'introduzione parenterica di p:r.oteine sia stata pros pettata ·com.e metod,o di cura neLle infezioni, già tuttavia molti studio.si han·no tentato con ogrrt mezzo id i ,controllar.ne i risultati in mo1do (la p oitare alJ.'argomento la luce della più rigtda critica e del~a larga pratica. Noi pure non obbiam.o saputo sottrarci al fascino cl1e ci destava lo stuclio di questa terapia, e l'abbiamo fatta oggetto di indaigini clini che con sco pi limitati. La costanza dei risultati sodclisf ace~ti che abbiamo otten uto attraverso una relativam ente 11umerosa .serie di caisi nei q11ali tentammo combattere 1'infezione pne11monica e broncopnel1m onica con preparati .p roteici, non ci fanno più oltre esitar.e a portare il 11ostro modesto contributo su que•s to ar@on1.ento. Fra Je polmoniti e b.ronoopolmoniti n elle quali abbiamo esperimentata la proteinoterapia, abbiamo scelte .esclusiviamente quelle cl1e ci si erano presenta.te all'osservazione n·ei primissimi aiorni dall'iniezione della malattia, scartrundo ~ per Io meno non tenendo cont~ di que·I:l e cl1 e ci era110 arrivate dopo il terzo giorno. Ciò i1er evitare possibili risulta.ti che ~v rebbero potuto erroneamente mettersi a carico clc1 metodo di ct1ra, mentre l'effetto favore,·ole po~evia trovar i concorrenza colla i1at11rale clecl1nazio11e della forma morbosa. Delle va ri e .sosta·nze 1.lC>aiC' abbiamo scelto il latte come elemento ricco di rnseina e di sieroalbumina, facile ad ottcne 1 ~i e di semplice sterilizzazione coll, ebolli1ionr I11 qt1aache caso in cui il l)rimo ri!'11ltato ot.ten11to col latte ft1 scarso o mancl1evole, n.l)hin1no ,·ol11to ter1tare anche il•vaccino gonococcico a<l altn rlose: si è usato tale vacci110, "in. perchè I ,nveva1no a portata di ~8:110, s~a 1101• ln t1otorin111Pnte ~car~a ~t1a toss1c1tà, s1a 1
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pe1·chè è u11a fra le più ben riuscite preparazi0ni delristituto Sieroterapico milanese. Per non t1scire dai limiti conse11titici da una breve monografiai non credi a.mo Til)Ortare il lungo reperto cl.i'!lico di tutti i nostri ventidue malati curati con questo metodo nell'inverno u. d. ne.ll'ospedale militare di No\·ara. Si tratta di casi reperibili e controllabili, e, al solo scoipo di dimo&trare in quale modo nelle nostre limi t11te ·o·sse·r vazioni il qu1adl'o m·o rboso si è modificato 1sotto 1' azione ,d elle .sostanze prescelte, riporteremo in dati nume.rici divtsi per .g ruppi i .r i.suJtati ottenuti. · 0
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1° Grtlppo. - 11 casi ra.p,p .r esentati dai seg uenti malati : . 1. P . Angelo di Giuseppe, entrato il 28-9-19. soldato 20° fanteria, aifetto da polmonite lobare sinistra. 2. O. Vincenzo ft1 Pietro, ·entrato il 7-10-19, soldato 260° fanterj a. affetto da polmonite lob are sinistra. 3. N. Natale di Antonio, e·n trato il 13-11-19. so1dato 153° fanteria, .a ffetto da bronco-ryolmonite sinistra. , 4. M. Giu•se1ppe di Paio1lo. ·entrato il 15-11-19. eoldato .m otoaratrici, .aifletto 1d a polmonite fr.am ca basila.re destra . · 5. T. Leona:r.do fu Filirppo, ·entrato i'l 16-111819, ·so1dato 153° fanteria, affetto da polmOl1lite loba.re sinistra. 6. M. Alberto di Emillio, entr1a.t o i·l 14-1-20, soldato nel 54° fanteria. affetto· da bvooi,.co0olmo.n ite basila.re siniis tra. . 7. P. Gi·ovanni di .Giu,seppe,· ~ntrato il 16-1-20,soiLdato 4° a lpini, affetto da broncopolmonite doppi.a . . 8. C. •Vincenzo di Tommaso, entrato il 22-1-20, soldato nel 54° fanteria, affetto da broncopolmonite dopp.ia. . 9. C~ Giillsep,p e di Nioola. entrato iJ 25-1-20, .soldato 1a Co1m p. Sanità, affetto da bron·copolmonite b·asi1are destra. . 10. c. Arie,angelo di Antonio, entrato 11 16-2-20, G11ardia di Finanza:. affetto d~ broncop.o1monite sinistra a focotlai confluenti. 11. C. Ser,onclo f11 Antonio. entrato il 2-3-~. &oldato 4° alpini. Affetto. da broncopolmon1tf' basilare sinistra. 1
· Tutti questi amn1alati ebbero una. s~la ini_ezion·e di latte sterilizza,t o coll'ebol11za.on~ in quantità di 10 .cm 3 , ipraticata i1el pr~o giorno del loro ricovero a 11 'ospedale nella 1regione gl11tea. Tutti erano giunti a noi ne1 secondo e terzo O'ioi..no dall'inizio .clella ma,l attia: non appena ~atta la diagnosi si procedette all'.i1niezione. Il risultato in questo gru·p po di anisi· lf11 costamteme11te favorevole ed in due veramente sorprendente con la risoluzione del pl'ocesso pneumonico in mado abortivo nelle 36 ore successive alla iniezione. Il rialzo termico segt1ito all'in· trodt1zio11e parenterica di latte fu in tutti assa~ spiccato ed in alcuni violento. In it11e soli ca.si si ehhe a rile,·are leggero hriviclp. Dopo poche
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SEZ IONE PRATICA
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ore (da sei a nove) diminuita notev0Jn1e11te la ' 3() Gruppo. - 3 casi rappresentati a.ai -se-· gl1enti s0iggetti: f eb.bre, il senso di benesse'r e andò manifestandosi. Ebbero def.ervescenza completa cl"ue ma1. ·B . Vincenzo di Sebastiano, entrato il. 2~-1 1-19, sergente 24° !fanteria, affetto da polmolati in quarta gjo1·11~ta, ,s ette in quinta, due in nite l·oibare doppia. sesta, defervescenza ·che ha coi111ciso colla iiso2. P. E ttore di Ste1fa110. entTato i1l 12-12-1919 luzione del proc.esso pneumonico. La reazio·n ·e soldato 23° fanteria., affetto da splenopolmonit~· locale provocata .d all'iniezion.e ftt alquanto visinistra. 3. . Z, Loreinzo fu Cosimo, entr.ato il 20-4-20;. vace e tl'infiltrazio1n e dolorosa_.si dileguò .s olo sol1da.to 23° fa11terià, a ffetto da polln:onite l.o-dopo 1qual·ohe giorno. b1aire d1e:str a. I 2° Gruppo. 7 caisi raJprp·resentati dai ,s eIn q·u esti tre ~nu1ialati di un proice,s so ·p neu-· guenti ammalati: m :oni1co e.r upa.l e g·iu11ti a n1oi .nel ·seeonid·o e terzo• 1. V. Ern1esto di Antonio, entrato il 7-12-19, giorno dall>f·niiz io della n1a1attia con caratteri~ "'Oldato 54° fanteria, affetto 1da broncopolmonite st1ca epatizzaz iorn1e lobare, iniezioni di latte destra. 2. B. Liino 'cli Paiolo, entrato il 15-12-19, sol- 11raticate sempre nella lJroporzione di 10 cm3 dato 53° f,anteria, affetto da bron\copolmonite i1ella prin1a e teTza gio rr1ata di 10 ro d eaenza o sinistra. 11a111io dia to ogni volta un modestissimo rialz(), 3. V. Pasquale fu Luigi, e11trato il 5-1-20, ter~i co iruferio.r.e ai ci11que decimi di graido : soldato 24° fanteria, affetto da rpolmonite .J obare destra. non ne è seguito nessun sensibile miglioramen._ 4. C. Lo1dovi,co di Raifae1e, entrato il 15-1- to nè obbiettivo, nè subbj.ettivo. È da notarsi 192-0. soldato nel 23° fanteria, affetto da, po.l mo- che in CfLle.sti caisi l a temp·eratura n1algraido la: nite doppia. gravità de1 iproc1e.S1SO Il011 raggiu11geva nnniti 5. C. Pietro di Arugelo, entrato il 6-1-20, so1q.ato nel 54° fanteria, a ff etto da bronicopol- m olto elevati. Abbiamo p en:s.ato allo·ra1 di ri·corm.onn te d est.ra. rere rud una ini.ezi·ol!lie .endomu.s coJar.e di stock 6. 'f. A1fredo di Giacomo, entrato ii 27-1-20, V1n1ocin 0-go·noco·cctco in Rro1porzione di rd ue fià le soJ,dato n'el 1° regg . .artiglieria pesante campariunite di due miliardi di .germi ciascun.a pra·le, affetto da po1monite lobare destra. 7. B. Silvio di Cesare. entrato il 17-4-20, ticata in quarta giornata,. Questa iniezione f.u $Oldato nel 17° regg. artiglieria, .affetto da seguita da l egg,ero briYido e forte rialzo termil1roncopo1moniie destra. \ co; la temp~ratl1ra doipo qualche ora degradò In ·C1uesto •s econdo,, grup·p o abbiam o creduto per l asciare aqito ad u11 · benessere soggettivo rit1nire polmoniti.ci e bronco·p olmonitici, CIUi ed ai quaJ.ol1e fatte umido locale che poche ore una prima iniezione di latte effe~tu ata il mat- p.i·ima non si apprezzava. Il giorno s11ccessivo tino successivo al loro ingresso provocò solo ~i eseguiva w1.a seco111da iniezion·e di vaccin.o una modieis ta ,aisoensione teirn1i·ca in confronto ne.Ile .stèsse proporzioni. Nu ovo rialzo termi co di 1q111el1a constatata la sera pre.c ed.ente, tanto violento seguito da defervescenza a breve dida f.ar rimanere in dubbio se l'asces.a della stanza coincidente co1n mi·g liorainento più notemp1eratura era reialltmente 1egata al. p.rooodi.- · tevole · g_e nerale · e locale. Da q·u esto momento ' d a ir1iezione <ii l a, malattia ha pro cedt1to i11 . modo relativ.amento te·rape1l1ti.co. l~na se·coni • latte dotpo un gioirne di interv.allo ha rivelato men te rapi·do vers 0 La guarj gio·11e. ancora una debole reattività te·r mica, tuttavi..1 4° Gruppo. - R'aprp.r esentato da u·n .soJo •C 3'S 0: i fatti gen~:na.li ·ohe iii quaìche cas,9 d·eistavano F. En1~ico fu An.drea, ,entratéil 5-11-19, so.1i)reoccupazione _si sono gTHJdualmente miti1gati, dato 153° fanteria, affetto da pollmonite doppia la diuresi s'è .f atta rprl.ù abbolilJdiamte, la 1feb- lob are. ./ bre pur persistel!ldo ,dimostrò una too·denza alVenuto a i1 oi in condizioni. di speciale grala discesa e non raggiuwse ipiù il liveJ.lo elevato al quale .si manten.eva prima d eilla seconda Vità. Il ma1ato avev.a aspetto ·cian otico ed asfitti.co, po1so fre qtt8'11tissimio e poco sostenuto: iniezio•ne; il polso, Iia:rerfacendos:i in rapporto alla -teJ'.Tuperatura, dimostrò le mtglil{)1rate con- aia cardiaca a limentata e cu0ir.e destro aissai diziont ,del circolo e,d il prognostirco si .a nnun- (ljlatato. Venne praticata s ubito una; iniezione "' , ciò fav·o.revole. FlI praticata ltna t_etrza iniez:Lon.e cli l1atte nelle ·solite proip orzioni. La tem·p·e ratu;ra, che e~a di 38° .aJ mattin.o al mome·n to ·d el·a dtsta:nza di 48 ore daJ.la 1s econda, ed anche questa volta si ebbe U1Da relatirvamente mite 1'dniezione:, i11el p1ome1"iggio Taggiunse ·s olo i reazione te·rmica. La febb·re tuttavia in setti- 38°.2 Si .ass·ociò ·subito alla cura proteinica digitale a.cl alta dose, olio canforato, adrenalina ma, ottarva ·e nona gioir .n ata in tutti era caduta ecl un sa.lasso. Ad un giorno di distanza dalla pe;r iJJi.si. Lo,calmente ·n umeros1 rantoli di ri prima si rpraticò lùlla iniezione {li stock vaciclnotorno attestavano già, dopo la se;on,d a iniezione, la grad1lale risoluz.ion·e del proC'esso, go11ococcico. ~L\.n che con questa sostanza si ebbe cl1e ipirocedette ra1Jiclamente verso la gi.1arigio- solo l eggeris_simo rialz·o termi.co senza nessuna i11odillcazio11e nè nello stato generale, nè nei ne completa.
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fatti locali. Le condizior1i si mantennero sempre gravissime. L'ammaJato morì c~n note di collasso cardiaco in sesta gi0rnata. Da questa breve :rassegna dei noB.t ri caisi po.ssiamo osservare come i risulta ti ottenuti :furono in .g enerale abba1stanza soddisfacenti : in alcuni pochi malati poi ·abbiamo potuto assistere a una vera resurrezione, allorchè le oO'ravi condizioni erano pl'eocoupanti, sia per i.a vastità ed imponernzas ·d.elle irufiltrazfonri ·poJmonari, sia pe rohè l'organism 0 semibrava impegnato in una lotta im pari in cui le ri·s orse n·aturali erano impotenti a dominare la gravità del pro,cesso. L' impiressjon.e generale che abbiamo tratta nel seguire con tutta attenzio·n e gili ·effetti del1'introduzione di latte o di vaccino, fu che il metodo .prod~ce cl11e risultati ben distinti: un0 immediato sullo .stato geneTale ·Che s egue all'ictus febbrile .p·:rote'i·oo : con' una .certa costanza nei nol.Stri casi. il polso ebbe a migliorare, la diuresi si fece più abbondal!lte e no1 tam.mo qualche vo Lta la scomparsa di una alburoin'l1 ria preeiststente: i fe1n.9meni to1S1sici a carico dello stato generale e del .sistema nervoso si mitigarono; la curva termica non raggiunJSe più i[ li vel·l o elevato al qua1e ena gi~ta prima: ,soN"ernte poi 1g li ammalati ·del!lUDJciarono una sensazione di ben essere. Un~ .s econdo ~ sultato n1eno raptdo ed evidente -s i ebbe tutta''i.a con notevole frequenza nei f a.tti locali: il soffio si fec e meno lim-p ido: fatti congestizi.i e grossolanamente mobili annunzi?-rono lln princ.i pio di risoluzione. L 'es;pettor.azione, prima Msai scarsa, aumentò, 1 ambascia e la cianosi s i mitigarono. . I L'intensità dell azione anti-infettiva è lungi dall'essere 11guale in tutti i casi: vi sono soggetti che resistono a questo genere di terapia non risentendone affatto alc11nia influenza, altri inve ce ..·i dimostrano particolarmente sen·sibili. I massimi effetti sono certamente ·dovuti al concorso· di circostanze favorevoli: essi subi:-;cono inevitabilmente quelle variazioni leO'ate a condizi001j. 01,ga.niche e indivilduali .ed o alla diversa entità della ·in,f ezion·e. 'froppo 1ncerte so,n o ancora le nostre cognizioni sulla 1)roteinoterapiai per poterle chiedere dei i11i1 acoli senza aspettarci delle disillusioni.' E necessario ma11tenerci i1ei limiti del giusto e del ragionevole. Nei casi felici però i risultati sono abbastanza netti e f ayorevoli peT co11lfermar e q uamto già oggi si conosce sull azione caratte1 ist ica delle proteine i11trodotte per via pareutertllc. Infatti, truanto più è stato elevalo l'ictus febl)l ile proteico, tanto maggiore ne è seguito il 111igliorUJ11ento nelle condizioni generali e locali. P o' ia1no pertanto co11fe1mn.r.e che la ra}lidi th dell'azione e la ric:.posta dell'organismo 1
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al metodo· teTapeutico è legata ed in istrrtto rapporto allà intensità dell'azione tos-sico-pirogena della sostanza introdotta. Di regola ('i sembra di poter con.e ludere ·che l'assenza cli reazione febbrile è ·d i cattivo prognostico nei confronti de.ll'.efficacia del meto1do, mentre In reazion.e violenta è ' di buon au·gurio. Allorchè la reazione e l'ictus termico è mo<l.esto, ovvero non si produioe, si può pensar.e o che le pl'.'lot.einie non SOù1 0 is.tate int1,odotte i,n quantità surffìciente e.d in qualità ·a datta, o ad llna tvop1p o· debo1'e reattività istogene ed umorale d·ell' organism-0 in preda all'infezione od a 1spe·c iali. ·condizioni di affinità ·d i assorbimento .e id i fìs.saztone per c11i vengono a ma1I1ca1·e i · fenomeni reatti vi le.gati alla digestione parenterale proteica. ~1entre è probabile dunque che esista una dose ma·s sima che n.on si pt1ò olt.re·p assare senza inconvenienti, ·d, altTai parte .. certi pazienti sembran.o non essere i·n comdizioni di risentire l,effe.t to te.rapeutico qUtalunque sia la dose e la sostanza .somministrata. Di fronte poi alle incertezze ed ai pericoli di cui molti eminenti studiosi sono oon·cordi a ritenere non .scevra; l'in troduzione di proteine ·p er via end·o venosa, noi sulla guida delle nostre li-. mitate ricerche possiamo riten·ere di ,a ver raggiunti risultati abbastanza f·e lici an·che colla introduzione di proteine per · via endomusco~a.re. La posologia, infatti, de1 vaoci1Ili e delle sostanz,e albuminod.di denaturate od .eterogen.ee introdotte p eT via endoven,o sa è ·ecce ssi.vamente deli·cata perch è 1 u·~ ne possa esseir e cÒ11sigliato diffusamente. Vi è troppo poco margine fra Ìe dosi terapeutiche e quelle to.ssiche, di modo che se la dose viene a1d essere superata, è possÌbile assiistere ad effetti .s econdari 1spiacevoli. ·~a relativament-e più grande ampiezza di dosaggio delle proteine introdotte per via endomuscolare rappresenta un reale van- \ tag1gto .pt1r rtconascendo che co·n que:st? meto ~ do i successi terapeuti-c i son-0 forse più le11t1 e meno brillanti, ed i casi refJ attari più n~~ merosi. Noi noo. abbiamo mai osservato vom1t1 e .dJelirio ,coi111c.1de.ire colla poussée termica dovuta ahla iiniezione, nè d altra parte ·costatammo altri effetti spiacevoli, quale una inizilnle depre sione sull'apparato cardiovascolare, f3:tti c1 1e pairecchi avendo esperimentata l~ via endovenosa sono concordi nell'ammettere. Le r eazioni locali osse1~a te non sono tali da sconsiglia.re il met odo. Col la.tte constata.n11110 rossoTe e tume>fazione dolorosa, nel punto della i11iezione della du1·ata di qualche giorno, in s0guito dileguante . . i e11z,a .alcuna traccia ~i infiltrazione profonda. Coll'emulsione bacter1ca i1ote,·0Jmente più modesto fu iJ risentimento locale. 1
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XXVII, FASC. 40]
SEZIONE PRATICA
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Il latte forse non è la sostam.za di S1Celta: sembra a noi che le emulsi·oni mi·crobi·c:he siano più adatte ad ottetnere ·10 ·sc0Jp 0. C,erto, fra tali emul1sioni è necessario ri1cercare quelle che presentano minor tois sicità. • 4Noi abbiaino avuto u:n caso di morte fra i nostri ammalati. Ci gua~d·eremo bene dal tirare .c·onclUJSioni. sul1a .m ortalità ·percentuale nei .confronti del metodo. Troppi fattori an·co~a nDn i\n1dividua.liz.tati ma·n cano per far p·esa.re su tale 1>ercentuale l'influenza d el si:stema. La mag.gior parte dei nostri a.mm1alati non è stata sottoposta ad altra terapia a ttiva, s.e si eccettuino quattro, appartenenti r iispettivam·ente du·e a l ·s econdo gruppo, uno al terzo e I 'unico al quarto, in .cui le ·condiziorui preoccupanti del ctrcolo e generali ci ooin sigliarono .di ·somministrare qualooe dose di diigitale, di olio canf or.a to e di adrenalin a. Del resto, a.nclle qua:rudio f,o!sse largamente ricono·s ciuta l'e!f:ficacia della proteiinoteuapia, n·on si dovrà pretein,d ere che questo trattamento possa disp oosa,rci d·a l fare afPpell·o a tutte le altre risorse terape•uti·che che . ripo;sano su una larga e riconosciuta pratica. Se queste ngstre .limitate ricerche cliniche non corrisposero che in parte, tuttavia i r isultati pfemine·n temente favo.r evoli ottenuti verrebbero a conrfermare l'utilità ed il valore del metodo · che a1lmeno nel'le sue gram1di li nee ci sembrai d.nnegabile. Lungi dall'essere con clusi'Ve, le n ostre· rµodeste e circoscritte o,sservazioni riaffermano la necessità di nuovi studi il cui ot.biettivo deve tendere a fissare in limi.ti .a lmeno r~lativamen te possibili. la qualità e la posolo·g ia d e1lle so. stanze da usa;rsi, la depura1zio:ne loro att~ a r.end erl e più attive e men.o intfid·e ed a ri,drurre a un miniro'° tollera.bile la ~1omma degli insuccessi. Così abituati alla nozione dri ·specificità •Siul1e malattie infettive, non possiamo ·certo dissimularci l'importamza clle va J>renden.do ogni giorno .sempre più lo studio dJi ·questi fenomeni di d1f.esa 1ge11erica e bisogna ri·cono.s·ce·r e tutta la parte ,che in q11·esta difesa ha iJ processo di dig.estionie pare·nter.a1e d.i albumine eterogenee. · Sia che tale proce·S1so agò.sca 1eserc\tando pe·r mezzo di speciJaJ.i fermenti organici mobiliza:ati un potere ,coib~nt.e sulla infezion.e, 1sd.a che a' gisca mette!IlJd·o in valoire. po.t eri umoirali ()Id isto.g.eni di .dj.fesa, sta che .anche tutte le spiegazioni da te sia'l).o er~onee, restano le osservazioni ,c he vann·o ogni giorno ,s empre più confer, man1dosi e faicendo1si numioo-01sie, .suffragate per , di più da tutte ~e r1cet1che retrospettiv·e sulQa vaic·cinoterapia anodina ed eterologa. • Nov•aTa, mrug.g io 1920.
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SUNTI E RASSEGNE. .
MEDICINA . . L'evoluzione delle nefriti acute negli el'edo-sifilitici.
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(D.r GrovANNA QuESLIER. Gaz ette des Hopitaux, 22 lllgliO 1920).
L'A. h ai racco!Lto nella I,ètteratura 101 cat'i in cUri. è .struto po ssibi1e1 stabilirle l 'eredità sifilitica n1e.l nefil'itico, mentre ranamn,e si tndividua1e nolll rivelava .n è intoss1i·c,azioni, nè infezioni ohe ip·oteisis ero ·s p1iegarie ·i fatti neftrti.ttcd., se n~n la .sifiliJde esistente. Fra tali· so,g·g.e tti, ve n ' erano 73 a~ .dj sotto di ·due ànni, 28 fra 2 e 23 anni : alitre 21 osservazioni riguard,a no f eti o nati-morti. L' a1ltatomia patologica mette in riù.i.evo Ja frequer1za 1d!el1e lesiolild. d1el 1:Je1ssuto vascollo--connettivo renaJe, im CO'l'1fr,0J1to di quie1ll·e dell'eipiitelio. Nelle autops.i e fatte i.n sog.g etti slQtto i 2 anni .si trov·aro'li10 29 n.efriti mteTstizi a!li p:ull'le, 1:0 miste, 7 prur.en1chimatase,: in 1q:uel1e diei ist>ggetti ,da; 2 a Z3 anni, s i t1iovarono 2 tremi go~ tnosi, 2 parenchimatosi, 2 amilo1di, 1,1 scleros1, 1 .scleroso e tuberc-0~oso . , · In qualche cas·o, jl · Tlemie è tl1tJto scleiroti·cio ; iJl più sp asso P'eTò, ·Vi soino ' isole 1di sc1·e1T-0si, 10C!a.ùliz.z ate rO 1p r.ed.ominamti nella sostanza COil'ti-calei, che l·a:sciano aree di te.ssuto s.ano : t alvoi.ta: ·la·,d·i~gnt0si 1Sli fa solo all'e·sa.me i,stolog~oo~ aiò ·che p,u ò .s1piie.gaire .che un cerlo numero d1 oasi rimanie ·m i sico.n osci u to. · Costanti 1sono le lesioni del sistema vascolare, in ~orma di endo e peirlvascoJarite, anc~e con ob]iteraziione de111e .airterie, fatt.i che si riscontrano anch1e im' 1aJ.tri organi (f egato, p.olffiODI~, milza). Nei grossi va.si è a.bbastanzra f.r,equeintie l'.ateroma; n.el ·oerv.eillo si sono o ssiervati foc1o~ai dli r.amm10.l[imento. ' 1
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La sint u11i rt.fologia, i1ei .p oppMlt.i è ·tata nulla, Ol)PU·re . i '~ ono avuti Stintomii chi nefrite pare11cl11mato ..:a a cuta. Di solito il bambi110 è mo1to o rp r lesioni specifiche de1 polm0111e e del fegato, o pe·r un ' a ffezilione a cuta 01praggiunta, ~1e11za sintomi che attirassero l 'attenzione dal l ato renale. I1n qualche caso un esame d li'ri11a tardivo h a illOOSIO riirl •ev:itdem.za l 'albt1miint11l'riJa: .ilh nn caso, d UJrante il de·co.r&o .di un .r anuni0ll1imen1:Jo 1ceneb1--a1e, .sd. ~ v·e1rifi1c1ata anuria, l1J.liao s in•tomo ,dft nefrrlJte initerstiziale .acuta. , I caisi di scl e1;01sli. i ena1e e,stesa .son o s tati riconospi u ti solo all' al1 top sia ed all esarn-e miCl'osoopilico: d pop1panti e1rano mro rti Tapi·dam.ente con si.intorni ul'!arnici n ervosi o grus tro-in testiT\ali com•p arsi clurante lo stato di anasarca: l 'albumin.a fu abbon .danite fino a t3 g. peir litJro, i cili11d ti, - le emazie, numerosi. L 'ass e.nza di an t ecedentJi Tetn.ailii. a vie\·,a fatto ritenere che sci tnaittasse di n èfri te !}ar,enchimatosa aicuta o snbaicuta. rrenuto 1con to di t aai fatti, è c1ilfnci1e ·dire ·e· i 1sea bambii!1i s o1p ·ra-v·Vii1ssu td:, im grama del tratJtarn1emto m eir c11Ti.al.e e ,ch e avevano ' da una. forrm,a ederrni od a n aisa:rida. J0 S1sieiro/ .affetti ·ep1telia1e o da epitelialdzzazione di un rerrie più o rn,eno s dleiroso. · Più rare o ·f orse anche misconosiruute sono he nefriti i1nterstizja1i i11egJ.i 11r1.dividui oltre i du~ an1n i; '.iJ. i:>eriod'O di La.t enza è stato assai prolung1a.t o, mentf!e si è a-ruta talora ltna raplid a fine còn aooid·enti urem:Lci, g astro... irutestinali o nervosi. R a ri gli edemi, po co notevoli ed in tiermitten.ti. r.n du.e eas1i, si è avuto l'ut!'emia cmo11'i0a, in 11,n-0 il qua;d.r o con1,pLeto .d:el b·r ightismo. Alcuni erano soggetti a tipo tnf an1tiiJe , co n ail.tera.z i·oini deil · s istema VTarsoo1are, e rientraJno quri>ndi n1eJ ·g·1'l1pp.o dJe.g1i inf anti'l i l'enali arte rio-se lerotici. In 2 casi , si ebbe ema~ turia, in altri 2 en1atem esi ed enistassi . Alct111i ind],·idui er ano affetti da tubercolosi p olm 011n.re ·O cereibe1lrure : nei g randicelli, il catti,·o ... tato geneirale, l'ascite, lib era o saccata. l a cntirea zione p ositava lflJOln detbb ono faire attribt1ire a lla tt1bercolosi lm'albumimuria, che l e lJro,·e cli })e1m eabi'lità 1enale, la preseniza di stigmate, 1a ,,~a•sserm aaTn DO'Slitiva collegano ad 11na . cl erosi visoera1Je di origlin.e . :ifilitica. Nel 11oppn11te, la diag11ost è meino agevole, p er chè la si nd orna tologia ren1ale è n11'1Ila oppu,re è qt1ella di nefrite p'a1remcl11imato a acuta. Q11in<li, ogni , ·olta che la ifilii.cle è ceirta , bisogna ri001"1ieiie n.1 trattam1ell1to me1,c11rinle, ch e ha gt1arito degli anasarcatici a d ei brig hti ci. L ' f \·aluzione ~ pa rticol'a,1me.nte g·ra \·e, ~a progno ... i , spe1·ialmente LfUella 1011t.ana è n1o lto 1·ic.Prvata. Qne ti reni resi to110 mal e alle to~,i-infezioni cht" c:opraggiungon o: 1111'i11fezjo_ 1
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11e acuta, un'intossi~a.zioQe (cloroformio., , cool) provocano in t al i 1ndi,·idllli edemi, am.uria, ecc.
Anche i Peni di que g1i e1r edo-sifilitiici, cl1e .sen1b1r ano norm·a.tl.i presentano uno ,~tato di debolezza che si t:r.aduce c.011 la comparsa di ,accidenti u·:vemii.ci, di ama sa11c:u., di .not.evole albuminuria, in 0 ccasione dj •se.mplici l'a ffreddan1!e11ti: ~a ne.Qessità e I 'utilità de:l trattamento mercu·riale dimostrar10 che non si tiiatta di nef1riti a frigore, ma 1d1i ·nit tacch .i a,cuti, favoriti dal terre.no s if11itico . A1nalog.arnent.e, è 0011'0 · ohe 1e .so}etrosi ·dei dri versii aipparati sono · piiù freqne.nti ne.g li eTedo-sifiljtici, c.he in alfrj. Quiesito stato dli meD.01pragia, messo i1n ev;i. denza da Hutin.el, si sp·i ega con1 il fatto che l e les:i,0 rui ren ali deD. neonat.i sono s p•esso a if ooo1ai di.siseminati, .s•i::»ecialm ente neJJa zoina ..sottocort:Lcale, e non toecruno nè tubi n è gilomeiruli. Se 1e 1e1sioni de.g1i altT1i org·a1r1Ji sron10 legger.e, in modo da permettere la vita, le lesioni d ,e l re11e si a.n ·d1ranm.10 ·Oiioatri'zz a n.d·o, ma questo ·p!l'eise11 ~ terà wno 1stia,t? di d:e.b oJ.ezz,a co.n.g·eniit a . Non è a crede1:e p·erò ·Che qne sta sia costante in tutti gli ePe1d o-sifilitici: i·l fatto da riten·ere è che, in presenza di nefri.ti acute ch e s i ,·erificano segu.ito ad infiez.iond Legge1r e, e ohe .sono al1JOmale per Le giravit à d.ei loro nroidantn. imme• diati, per Jfai tem.·d~n.za a l1a evolt1z.ione s ubacut a ed alla · .~ clero1si, sd. deV1e i)en sa.re alla meiiopragia ranale; la ,, ste.s a iJpotesi dev e ~ffaccia~i nelle nefriti e roni,c h1e cle.t te da caus a scono• sciuta, di ·c11i all.cun·e sono tub.wcolar1, altre er eclo-sifili ti ch e. La reazione di \Vassemman11 del resto si trova positiva abbastanza spesso in tali ca.si : s·o.i1 ra 46 bambinri nefri,t ici, nel servizdo .di Ì:Iutin·el, ·essa è .st ata p1ratic'ata in 28, nol!l av end1osi n esslliil 01spetto neg1i a ltri. I risultati sono stati n ega f.i\1i in 15, ~ositivi in 18 fra cui Sii trova,·ano 4 n1efriti croni ch e e 14 acl1te. Queste llltdme sono di origine diversa: angine eritematose, bronco-polmoniti, influ enzn 1eggeira, s10ar1atti.na, contusione renale; pa,rticola1mente fTeq l1ent.i sono n e11l'jmpetigine ed • erzerna ·e nelle itDfez.iofrli nwso-faringee. È sorprenrl e11te,. e de,~e at ti rare l'attenzione 1a di- · ~parità fra la leggePez,za d ell infez.ione e la gr a vità dalle COllll:Pli1ca2to·n1i 11'enal!i; anche il cloroformio p11ò Inetterle in eviirlen za. L'aspetto clindr o è as5ati va1r io : albu111inurie i)a seggere o tenaci, , ,arri.a11ili da 0.50 a 7 %0 , ematu rie, ch e si !1rol1111gano per giorni e setti111ane, di11rec;i normale o nn11ria. ritenzione ll reicn. tal,1'o1ta r1otevole. a-..spnza di edemi o i11,· ece anasarcn, stato genera le b11ono o invece n c:::ti ~radP>nte. ar.r.identi t1remi ci generalmente 1
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