Il policlinico sezione pratica anno 1927 parte 1 ocr parte2

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IL

NEI~LA

POLIOLINIOO

FAS(J.

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PROFESSIONALE.

CONCORSI. POSTI VAOANTI.

ANAGJ;U (Frosinone). Oongreg . di 0Mità. - Direttore -ohiru.rgo operatore nell'OS'pedale Civile Consorziale; a tutto 10 .apr . ; età lim . 50 a . ; tassa L. 50.10; d·ocum. a 3 mesi dall'8 marzo; speci.a le oonsideraz. per i candidati idonei a funzionam. appaTecch.i diatermiciJ 1~aidiologioi ecc. ; L. 7000 e 5 qu.adrien11i; rioonoocim . carriera anter.; c.-v.; 50 % proventi vari (30,000-40JOOO lire) . BARI. R. Prefettura. - Uff. san . di Gravina in Puglia.; al 31 mar. ; vedi f.asc. 11. BERGAMO. Consiglio ' degli I stituti Ospitalieri. Tre medici astanti per l'Ospedale Maggiore; lire 10,000, c.-v., vitto e .allo ggio nei giorni di serv~zio, m€tà oontrib. C. P.; servizio accettai. ammalati e guardi.a. N omi11.a e confer1na biennali. Scad. ore 17 del 5 apr. ]~tà mass. 35 a. Docum. a 3 mesi dal 5 marzo. B REN'.IONICO (Trento). - la . condotta, oomprendente 6 frazioni; età lim . .a . 35 (39); L. 8500 pel 20 % del~i, popol.a z . ; 5 qTtadrienni dee. ; c.-v.; ialloggio gratuito; L. 3600 caviale. Scad. 30 inarw. CAMERINO. L. Università. - Professore non stabile di an.at<>mia umana normale. Scaid. 30 .apr. (D . M . 31 dic. 1926 pubblicato sulla G. U. 29 genn. 1927). CASTF...LLu cci:cio (JJ [antova). - Se.ad. 30 ~Tzo· ; 2a oond._; I1. 10,000 e 5 qu.a dr . dee.; L. 1800 cav.allo o bicicl. ; L. 500 .an1bul. a. domicilio; c.-v . di L . 2000 se coni11gato, L . 1250 se celibe; età lim. 35 a.. ; 1tassia L . 50 .15. · 0AsIIGLI1)NE n'OncIA (Siena). - Al 31 mar.; 1 a. cond. ; ab . ~238; L. 9500, oltre L. 2000 quota v.ar . ; 6 quadrienni dee., riconoscim . 2 quadrienni altri Com. ; L. 3500 tr.asp. ; L . 500 uff. san. Età li r.o.. 33 a. 'fassa L. 50.15. Per .altre informa.zioni Tivolgersi Sindaco . CASTIGI~ONE IN TEVERINA (RoTna). - Scad. 9 a'9r· ; due cond. ; L. 10,000 e c.-v. ; L . 400 per l'uff. san. Tassa L . 50.05. CmAR.\NO (T·reviso). - Scad. 28 mar . ; L. 8000 e 5 quinque11ni dee. ; uff. sa.n. L. 600; m·ezzo. 1trasip. L. 3000; c.-v. CosENZA. R. Prcf et tura. - Ufficiali. sanitaA ri per 3 Co1nuni e 2 Consorzi; scad. 30 apr.; v. fase. 11. FAEDIS (Udine). - Scad. 4 31pr. ; L. 9000, oltre L. 500 serv . .attivo, L. 3000 trasp., c.-v., L. 900 uff. sa11 F1 U1\lIN ·\TA '(Ma cerata) . - Al 31 mar. ; L. 9000 e 3 qu.adrie11n1 dee. con rico·n·oscim . un quactJ'ien11io; c. -v . ; 10 % aum. provvisorio; L. 500-10002500 trasp. ; a.b . 1500; età lim. 24-40 a.. GENOVA. R . PrefetturcL. - Uff. san. e direttore dell'Ufficio Municip. d'Ig. del Comune di Genova unificata; scad. 25 ayr. ; vedi fase. 11. Ga1s1GNANA (lsfri~). - A tutto 27 mar.; L. 9000, oltre c.-v. e L. 4000 trasp.; tassa L. 50. LuzzARA (Regaio En1.). - Sca.d. 25 mar.; III Reparto; L. 8000, oltre L. 1000 indenn. categoria, 1

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[ANNO XXXIV,

L. 1500 tr~sp., L . 500 .ambulat., c.-v. di Jegge. Tassa L. 50.15. J.\iioGLIANO (ì11acerata). -- Soad. 31 mar.; vedi fa..~c . 11. ' NAPOLI. Alto Co·m1nissariato per la Provincia. Ufficiali sanjtari per due Comuni e un Conoorzio · vedi fase. 11. Se.ad. 25 aprile. ' PoNTECCHIO (Rov igo}. - Scad. 31 mar . ; L. 8000; c.-v.; indennità trasporto; alloggio dietro tenue fitto, ecc. REFRANCORE (Alessandr•ia) . - A tutto .31 IDM.; L. 7000, oltre L. 800 uff. san. e L. 1800 cav.alc.; età lim. 40 .a. ; tassa L. 50.10. RoMA. Jlt!ir1Jistero della Marina. - Conc. per la nom. di 8 tenenti medici in S. P. nel Corpo sanit. maritt.; soad. 5 m.a ggio; vedi fase. 9. S. ANDREA 01 CnNzA (.4.vellino). ·_ Scad. 6 .a·p r.; L . 7000, oltre L . 500 u ff . san .; aumenti periodici· triennio di esercizio ·p trofession. ' S. PrET·Ro CApORE (Bellurz.o) . - Se.ad. 26 mar.; L. 12,000, oltre c.-v . e in·d enn . mezz;i trasp. STAGRIGLIONE (Pavia) . Scad. 25 mar.; con Torre del lVIosto; L. 13,000 e 5 qura drienni dee., L. 600 amhul., L. 350 uff. san. ; età lim. 40 a. ; tassa L . 50.15. TORINO. Ospedale Maggiore di S. Giovanni B. e della Città. - Pri1nari·o oto-rino-1,aring<)tÌiatr.a; vedi f.asc. 11. Scad. 29 marzo. lT:aIBERTIDE (Pe1·ugia) . Sca.d. 10 apr.; per Pierantonio·; L. 8000 e 6 quinq. dee., oltre L. 600 serv. attivo e do•p pio c.-v. VENEZIA. Ospedale Civile. - Aiuto nella Sezione Tubercolosi; vedi fase . 11; scad. ore, 17 del 24 mar. 1

CONCORSI A PREMI.

.4.ssoc. 1Jrof essionale dei, dermosifilografi italiani. No11 essen~o stato aggiudicato .all'unioo conoorre11te il Premio Lo0atelli per il 1926, viene riaiper,t o il conoorso p~T l'anno 1927, oon la somma di lire duemila, non divisibili, da consegnarsi .all'.autore del mtgli·or lavoro, a giudizio d ell'aipposita con1missione esa.mi11a trice, sul tema: cc Le dertnatosi soo1astiche » . Il lavoro avrà scopo di prop~anda igienica e sarà quind~ svolto con criteri scientifici, ma in forma ip·orpolare e tale da poter essere letto con .p rofitto, oltre che d.ai medici· non specialisti, anche da tutti col01·0 .ai quali, per ra.gioni d'insegname nto, di educa.zione, dii oustoidi.a, eoc. sono affidati dei bambini in età da frequenta.r e le souole. Povrà essere perciò oorre~ato da numerose figure. I lav.o ri prese11tati al concorso dovranno essere in.editi, scritti a macchina o stamrpati. Essi saranno inviati in piego posta.le raccomandato al segret.a.rìo dell' Asst>ciazi·one dott. Felice Brunetti - Torino, ' 'ia Garibaldi 5, J1on oltre il 31 gennaio 1928. I lavori giunti dopo questo termine non saranno presi in considerazione. Gli autòri dovranno essere di i1.a.zionaJ.ità italiana. Altre norme oonsuete. Per il programma e per ogni ulteriore schiarimento rivolgersi .al segretario. 1


(~\NNO

XX...XIV,

F.\SC.

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S1':ZIONE PRATICA

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.. Il Bollettino l 'ffici.ale della P. I. nei numeri del 10 e del 17 febbraio, reca gli atti dei seguenti ooncorsi: Clinica 111edioa a ~Iodena, classificati: 1) Cesare Frugoni, 2) Jlietro isto, 3) Luigi Ferrannini; fi siologia a C..agliari, classificati: 1) Antonio Cleme11ti , 2) Igino padoli11i, 3) Sabato \ 1 isco; piatologia ge11erale a oa~ari, classificati: 1) Guido \T er11oni, 2) Bruno Polcttini, 3) Carlo Verdozzi; r.adiologia e t~rap1a fisica a Pavia, classificati: 1) Ruggero Balli, 2) Luigi Siciliano, 3() Armando R-0ssi.

Anto11io, Dogliotti Acl1ille Mario, Faocini Ugo, F errero Vittorio, Goùb1 Luigi, Merl!ni Antonio, Pauluooi Francesco, Torchiana Luigi, Vannucci Dino, Zaniboni Aldo; Patologia speciale medica : D.all.a Volt.a Ales...~<tndro, D' Arbella Felice, De Marti11i Attilio, Galera l\{ans11eto, Luzzato Aldo, Mar nar.a. 1Vfichele, ~feldolesi Gino, ~lolinari G·er1naro, ~!usante Ettore; Psicologi.a s perimentale: Banis, so11i Ferruccio. La lt. Acca demia, ).Iedica. di Roma l1a nominato soci ordinari i dottori prof. ' 7 .alerio Artom di Sa.nt' Agne5e, nob. Alessandro l\1essea, prof. Giuseppe Sabatini, prof. Fr a11ce.sco Valagussa; ha nominato soci oorrispo11 denti nazionali i p.rofessori Raffaele Hrancati, Achille De Fabii, Giorgio Fer1'eri e Pietro Di )lattei.

8-0n<> tra feriti i i>roff.: Bologne~i Giuseppe, dalla Patologi.a eh irurgica alla Cl i ni0c'l cl1irurgica nella &tessa l- ni ver itil di ie11a; l.,iori P a-010, dalla Patologia chirurgica, alla Cli11ica cl1irurgica nella ~tessa (' 11i,·e1 _ità di }loden.a; Galler.aui Giovanni, ùi Fisiologia, da Can1eriuo a Bari ; Giannclli LuiErratum. - N el fase. 10, a p. 350, bibliografia, gi, di ~<\.naton1ia n11MJ1a, n orn1ale , da Ferrara .a leggere : KE SSEL, Journ. A. M. A. , 1911; MAZZOBari; Penti1ua)li li'r.ance c·o, di Patologia generale, LINI, ; metodi ecc.; .a p. 353, col. destra, 17° oa>pov., da Cagliati. a Perugia. .aggiungere la rig.a: Esame radiolo1g ico del cuore. 011 :.> non1i nati, in e ito a concorso, i professori: L'o1nbra del cuore . N el fase. 9, .a p. 330, linea ulBalli lluggero, di ltadiologia e 'rera.pia fisica, ·a tima, legger e: p onale. P 'av-ia; Bu.sinc:o .Ar111.ando, di ....\.nato1ni.a patologica, .a Perugia; Chisto11i ...\_lfredo, di lt'armacologia e Tossicologia , a Par1u.a ; (']ementi Antonio, di FisioBJOQRAFI E logia., a ('atania; D 'A.ntona. crafino, di Cl inie.a. clelle ::\f alattie 1nentali e nervose, a ~iena; FerranANTONIO CARLE 11i11i Lui·g i, di Clini('a n1e·lica, ~ Cagliari; L o c~ scio Girolamo, di Clinic.a oculistica, a P erugia ; La morte del sen. p1~of. ~l\.NTONIO CAH1LE, Di.retto,r e Ma~giore Luigi, di Clinica oculistica, .a • assari; della R . Clinica Cl1irurgica dcll.a Università e PriPollettini Bruno, di Patologia generale, a assari; 1nario dell'Ospedale ~l.auriziano Umberto I di ToRiquier Giuseppe Carlo, di Clinica delle :ù!alattie rino, rappresenta una ·gi·.ave p erdita p er la fainimentali e n ervose, a 'ns5<'tri; Sisto Pietro, di Cli- gli a chiruJ·gica italiana, di cui l'Illustre Estinto nica 1nedica, a. :Moclena (era di Patol·o gia medica era. l\J.ae3tro i11sig11e e benemerito. a Siena): 'padolini I gi no, di Fisiologia, a CagliaIL Carle, nato .a Cl1iuso d ' Esio (prov. Cuneo) nel ri; \. rnoni Guirlo, di Patologi.a ge11er.ale, a Ca- 1 55, si laureò presso la R . Università di Torino, gliari; , . iana Odorico, Direttore 1 cuola Ostetrica, • .af fern1andosi ben presto n ella salda prepar.azione d~ Verona. scientifica, alla quaile attese n ei primi anni di lauSono abilitati .alla libera d<Joonza in: Anatomi.a rea. prima presso l.a. Scuola 'rorinese, di poi frequenpatologica: lliedaelli Pietro; Anatomia uni.ana nortando la Clinici di Billroth. E n el periodo aureo male: ~.,azzari Ignazio ; Anatomia e I stologi.a padella c hirurgia, in cui i pri11cipi listeriani della tologica : Verga Pi etro; Uhin1ic:a biologica: RonmerJicatura .a.veva110 a1perti i nuovi orizzonti, seppe cato Achille ; Clinica delle Ma1attie nient.ali e nercrearsi in.dirizzi e oa,p·acità, da f,are s uoi i i1uo,v i v ose : Agostini Giulio, Belloni Giova.n ni B attista, tempi cl1e a11dava110 n1atur.ando, ed aip,p ortando Pisani Domenic-0; Cli11ica del1e M.alattie delle vie contributo efficace a.Ile nuove vie segniate nella urinarie : Chiaudano Carlo, l\fingazzini Ermanno, ch irurgia. Ra·vasi11i Carlo; Cli11iro dermosifilopatie.a : Meineri Dall.a. Clinica clel Billrotl1 • trasse .a1nmaestraPier A11gelo; Clinica medica e SemeiiQtica: Saba,. menti ,ai 11uovi orie11tame0nt~ n ella cl1irurgia vi-scetini Giuseppe; Clinica <lC11.1listioa: Alajmo Biagio, r.a le, dimostrando perfettai comprenstione degli .arBozzoli Alessa ndr-0, Chiatante Nicola, Rizzo Anto- giQ111e11ti fin dal 1881, quando rifer~ .a.Il' Accademia nino, R ossi \ rince n.zo, 8grosso alvatore, Stella Piedi l\1e rlicina di Torino sulla sec-0n da resezione del tro, Zolclian Luigi; Clinica ostetrica gineooJogica : pil·oro, eseguita dal Eillroth. C'°11tempora11e.amente Dallera Nicolò, De l3e lla EugeniiQ, Lombardo Anrilevava la in1po•rta11za de ll,a i11edica.z,ione al iodotonino ; Clinica oto-rin0-laringoiat.rica : Di Donato formio, nella tu bercolosi chir11rgica; e i1el 1884, .a.11Donato; Tenàglia Giuseppe, Zanni Giusepp e; Clicora prima che Ni oolaj er scoprisse il B. del tetano, nica ped.i.atrica : Bru.sa Pietro, De To11i Gioivanni, il Oarle, oon il Ratton e, provò la i1atura infettiva Tri'Putti Vincen210; Clinica psicl1i.atrioa: B ertolani del tetano , m edia.n te la tras11tisai-0ne dell'i11feZiione A1do, Ciarla E1·ne.sto; Farm.acologia spe1·ime11tale: dall'UOIUO a ll'anjmale e Ile·g li an·i mali COll lJiassaggio . . La Me11dola Salvatore; Farm1aco l·ogia e Toss.icoJoin serJe. Gli studi sulle 1nodificazioni circolato·rie del ~1an­ gia: Susanna Vittorio ; Igiene: Castelli Agosti110; PatologLa, generale: Oselladore Guido; Patologia gue i1el cervello in n ar cosi (1886), le esperienze sp~iale chirurgica: Ceocarelli GaJeno, Oiminata -sulle tiroid~ (1888), dimost1~av,ano int.a.11to quella 1

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IL POLICLCNICO

maturità necoosaria .a studi.iare i più ardui problemi della patologia chiirurgioa. Ottenuta la libar.a dOQenza in propedeutica chirurgica (1886) assumeva. servizio prima qu.ale comprima.rio (1886), e p oi quale primario (1888), dell'Ospedale Mauriziiano Umberto I di Torino, là dove in seguito dovev·ano rifulgere le sue eminenti qu.a.J.ità d·i tecnica chirurgica. Nè in tali ma11sioni Egli t.r.ascurò lo svilu·p.p o scientifico del1a sua attività, ohe si andò semp.r e più iafferm.antlo con l' aiffronta1re .e .risolvere argomenti della chirurgia dei tempi. Oosì nel 1890 in col1abor.azione con Lustig ~tudiò l'etiologia del gozzo endemico; nel 1894 riferì all'XI Congresso della Società Italiana di Chirurgia sulle ia.ffez.ioni benigne delio stomaco e sul loro trattamento col deflruss·o ~ro-enteriico di,retto. Intanto, ·resasi va.c ante 1a oatt€dr.a di patologi.a speciale chirurgica p.resso la R. Università di Torino oon la morte del pro f. Pacohiotti, prima ·p er :incarioo (1893-94) poi come Straordinario .(1894-951) indi come ()rdinario ne 1assThllSe 1a direzio·n e, ma.ntenuta fino .al 1900, qu.ando fu ohiiamato a succedere .al prof. Bruno nella oattedr•a di clinica chirurgica e medicina operatoria 1presso· la stes&a Università. La su.a opera di ohirurgo rifulse attraverso il diuturno lavoro oome Dire.ttore della R. Olinioa Ohi·rurgica e presso l'Os·pedale Mauri~iano, oosendo essa dooum.e ntata dalle sue nume.rose statistiche operatorie sulle miomecto.m ie pie:r fibra:miomi del1' utero, sulla chirurgia g.astric.a eoc., e da pregevoli monografie, qual.i quelle sulla Patologia Chirurgie.a dello Stomaco, sulla Chirurgi.a della Tiroide. La su1a maestria tecnioa brillò anche nei vari altri campi della ohi·rurgia, f.aoondone .argomento di pu.bb1ioa.filoni, quali quelle su un sarcom.a del centro di Broca., sulla e.stirpazione della milza, sulla operazione di Talma nella cirrosi epatioa, sui t.iib,r omi n1aso-faringei, 1Sui mioma dell'ruppararo digerente e dell'intestino in particolare, sulla chirurgia delle vie biliari, sulla resezione p·arZJiale del l.airin1ge nei tumori maligni, sulla chiru1·gia renale, sull'ap•p endicite, su11a tube rcolosi delle vie ur:i. nar1e. In collaborazione con Herlitzka svolse nel « Trattato Italiano di Chirurgia» j} oa.p itolo dei tumori dell'utero. L 'oper1a di Maestro fu ooTonata d,al diuturno successo didattico e fu inoltre 1a. su.a Clinica fucina di numerosi ohirurg~ p.r imari di Ospedali e di insigni allievi nella vita Accademica. N.a zionale, quali Galea.zzi, Don.a.ti, Uffreduzzi, Fasian:i, che portarono n€1l'inseg;na.mento s uperiore dell1a chirurgia quelle sn.ggie direttive di un.a ·S cuola, la quale diede impi1l:Yi nuovi alla chirurgia contem'Porane.a. Tutti, allievi, studenti, ,a,mici, ammiratori in oooa.sione d el XXX .a nniversario dell'alto insegnamento di ANTONIO CARLE n el 1925 si unirono intorno al ~Iaestro el€ttissimo ed .al Chirurgo esimio pe.r 1na11ifest.are Ja riconosoonza meritata ne ll'esplioa.re il lavoro asStiduo ed onesto, che lo portò alle più alte onorificenze nazionali. 1

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J.

NOTIZIE DIVERSE. XVIII Congresso Nazionale di Idrologia e tlima-

tologla. Il Comitato organ~atorre del XVIII Congresso Nazionale Idrologjco, che si terrà, oome già venne iannunziato, a MiJiano nei primi giorni del prossimo ottobre, ha definitiv.amente fissato come segue i tem~ di relacione, coi ·r ispettivi relatori, ohe ha.n110 cortesement~ .accettato : Prof. .Adriano V aJenti: « Le conoscenze attu.aJi sul meooanismo d'azione delle acque minerali ». Prof. Ambrogio D.a Gnadi e · dott. Emilio Silvano: « Soggiorno dei tubercolotici nelle .S.t azion.i climatiche, in rapporto :a lla legislazione, alla ierar •p ia ~ 'ialla igiene ». Fra le « oom.lillioafiloni » già iaccolte, vanno n<>t111te speci.almente una del tlott. Bu·r gonzio su « l'Insegnamento della ii.drotera1pia. », e a.Itra del prof. Onorato su «Tripoli S.t iazione climatioa e tal-a.ssoter.apica » . . Si fta presente che, mentre le relazioni saranno stam·piate, nella parte conclusiva, una settimana prima ohe si iaipra il Con~esso, è necessario che i temi di -<<comunicazioni» vengano mandati .al più p1~to al Comitato org.a.nizzatore (via S. Poolo 10, Mila.no) ; e che il te.9to ·d i ciascuna. di esse, o a.Imeno un ampio riassunto, pervengia al Comitato suddetto prima dell'.a.pertura del Congresso . Tutto questo è stabilito sia per la necessità, di un cont.rollo, sia 1per rendere possiibile la sollecita attuazione degli « Atti ». • Il « Touring Cluib », che ha assunto la organiz.za.zio1ne del1a Mostra delle StaiZio·n i di cur.a all·a F.ier.a Campionari.a di Milano (1927), farà il possibile p e.rchè tale Mostr.a sia a disposizione dei oongressisti del XVIII Cong·r~ Na.zio1nale Idroclimiatolo.gico; ai quali sar·a nno tpure concesse speciali facilitaruoni di .a lloggio nel nuovo Albergo del « Touring » in Milano..: La quota di iscrizione al Congresso è fissata in L. 30 pei medici, chimici ecc. (L. 15 per le signore) e L. 50 per gli Enti, e pei Comuni, che saranno ricordati nel volume degli « Atti » .

Per la Stampa Medica ltaliana. Rjceviamo: « 11 Comitato Pro Stampa M edi ca Italica, mentre pren1de atto di unl3. circolare diramata da Terapia Oo·n,temporanea, nella qUJale si annuncia. ohe questo periodico, ohe noo poteva considerarsi italiano, cessa le proprie pubblicazioni, fa presente che .anche le af f ermiazioni con le qi1aJi detto periodico chiude il ciclo della propria. esistenza sono tali da confermare la necessità di op'Porre tutta la f·o rza concorde dei periodici r ealmente itali.ani a quelli che non lo sono. , « Il Comitato Pro Stampa Medica Italica, mentre crede si.a più che mai necessario .ruppoggiacre i p eriodici italiawi, i quali trovano sempre maggiori difficoltà di vita e di sviluppo, e mentre fa present.e che è tutt'altro che da esso negato il ca-


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SEZIONE PB.ATIOA

rattere di universalità della Scienza ed insieme il profondo rispetto per la produzione scientifica str.aniera, a.fferma però, .altre.sì, chiara.mente, doversi selezionare, p er le ragioni già pubblioa.mente ooposte, la. stampa medica italiana da quella che, pure pubblicandosi in Italia, ita.lianlB. non è; e doversi fare ogni sfo11;0 p erchè la Stampa j}J edica I ta.lica sia r ealn1en te ama.nazione e ad un tempo affermazione di italia.nità e non strumento di infiltrazion e cultura le e industriale straniera ».

L'Accademia del Lincei per le ricerche scientifiche. L' Acca.dem:La. dei L i11cei oltre che .alla pubblica-zione di notevol1 imi periodici, diffusi e ricercati in tutto 11 mondo, .attende ad un'opera continua. ed int.ensa, per quanto silenziosa, di incoraggiar mento di tutte le più importanti iniziative scientifiche che interes.~1.i10 la cultur.a nuionale. C-Osì, per SC>J>perire ai bisogni di molte delle nostre Riviste scientifiche che p er il costo delLa stampa. avrebbero dovuto da tempo interrompere le pubblioa.zioni, l' Accade11ria dei Lincei ha otte11uto dalla. « Interna.tional E<luoation Board » fondata c1a Rockefeller, un sussidio annuo di dollari 4275 (pari a lire 100,000 circa.) che anche quest'anno è stato distribuito a 14 nostri più importanti periodici scientifici. Ma iper aiutare più ~ci.almente le ricerche scientifiche, proseguendo oosì le gloriose tradizioni della scuola di Galileo, ha destinato .anche tJer q uest'ianno i frutti del fondo di L. 300,000 offerto da.1la. munificenza del sen. Treccani ad incoraggiamento e sovvenzione di quegli s tudi e ricerche che in ogni campo della scienza, sembrano, per la loro importan~, più degni di .aiiuto. Per il 1927 i frutti del fondo Treooani sono sta.ti distribuiti in parte per sussidia.re diverse i·icerche di la.borator.io che si vanno compiendo nelle nostre Università, specialmente relative alle scie·n ze bio-logiche, visto che recenti pro;vvidenze d el Governo Nazionale hanno provveduto ai bisogn~ delle scienze fisiche e chimiche. Così sono state jnoor.aggiate rioorche sulle modificazioni delle glandole tiroidi e surr enali pron1osse da.l ·p rof. ~i nell'Istituto di biologia. dell'Università di Firenze; sulle corr enti bioelettriche dei nervi, e sull'azione dei r.aggi X sullo svilu1)PO degli embrioni (Istituto di Biologia dell'Università di Bologna.); sull'azione de11e baooe teIDJperature sui ~uti (I stituto di Fisiologia dell'Università di NaJPoli) .

L'inaugurazione della Clinica chirurgica all'Università. di Padova. L'8 corrente, alla. i)rese11za delle .autorità cittadine, vennero inaugi1rati i locali della n uov1a clinica chirurgica della R. Università di Pado1V.a, istjtuto sorto mercè l'interessamento del Ca1po dsl Governo che dispooe per lo stanzi.amento dei fondi . necessari. A ricot·do dell'alto intervento del Duce. e deJl'opera del direttore della clinica prof. Donati, gli

studenti unive.rsi tairi hanno voluto murare un.a lapide commemoriativa. che è stata scoperta dur·a nte l'inaugur.azione dei locali .. Il pro-rettore dell'Università prof. Soller ha letto telegrammi del ministro Fedele e del sottosegretario on . B odrero. H .anno p.a.rl.a.to fra gli altri il vice-podestà ia.vv. Bo:nsempiante, il p·rof. Casa.g randi, il preside tle11a F acoltà medica e il prof. Don.a.ti, tutti esprimendo fervidi e devoti ringrazi.amenti ,a l Duce. Lo scoprimento della lapide ha suscitato calorose m.a nifesta.zioni ~11' indirizzo del Duce.

L'Istituto Fisioterapico Vittorio Fmannele a Catania. Il 6 con~ . , all.a. presenza delle .autorità cittadine e di un pubblico eletto e numeroso, venne inaugurato, nell' Os~dale Vittorio Em,a nuele di Catania, l'Istituto fisioterrupioo. Questo consta di qUiattro padiglioni che fanno oorona .a un giardino; vi sono allogate le Sezioni di meooanoter.aipia., balneoterapia, elettrologia, radiologia, diatermiia e ragg.i ultravioletti, un solario per elioterapia. L'Istituto è diretto cLal dott. Gioviann\ Rapii.sardi; i quattro repa,rti sono affidati .ai dottori Rapisa1rdi, pro·f. Piccione, Lo Giudice e Mandello, ooadiurv,ati ·d al dott. P nipali..a. La cerim·onia, solenne ed austera, venne ini2i.ata dal c0mmiss3'rio prefettizio iamministra.t ore dell'Ospedale, avv. Paola; tenne poi un magistrale discorso il clinico di Catania prof. Ughetti.

Limitazioni alla decadenza dei liberi docenti.

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In una oiroolare in data 24 gennaio 1927, n. 11, il ministro della P. I . on . Fedele, 13-Ccogliendo le consi':ierazioni fatbe dal prof. V . Ascoli sulla. opportunità ,che i liberi docenti residenti all'estero in qualità d i direttori o di prima;ri di ospedali non ·vengano sottoposti 1allia. dichiM'azione di decatden2'a a.a lla .abilitazione pe1· manQa.to esercizio quinquennale dell'insegn.a mento, r-.avvis.a nel caso prospettato g li estremi del legittimo impedimento, per la speciale e delicata funzione, scientifica oltre che profes.sionale, che i nostri docenti spiegano in terna straniera.. In detta ~iroo1a.re, pertanto, oo•m u·n ica ai Rettori delle RR. Università che l' ufficio di di,rettore o di primario in ospedali dell'estero deve essere compre.so f ria i oasi di legittimo im·p edimento all'esercizio della libera docenza. Poichè gJ'ita.liani ohe .all'Estero giun·g ono ad occupa·r e ·p osizioni di resptj nsabilità e ad esplicare f11nzioni direttive, valgono ,a diffondere la coltura e ,ad accr escere il pre&tigio e l'azione del nostro P aese, S·arebbe ingiusto e impolitico compensarli oon una diminuzione: e r a dunque doveroso di provvedere n el senso indioato a favore di quelJi che si sono acquistati La libera docenza universitaria.. 1

Sessione delle libere docenze per l 'anno 1927. Con decr eto ministeriale in data 21 febbraio La sessione delle libere d<>cenze per l'anno con·ente si inizierà col 1° ottobre e si chiuderà ool 31 dicembre 1927.


448

\

IL POLI0LINICO

Potran110 essere ~dunate poster~ormente alla d ata suddetta quelle Co;omissioni di libera docenza, p er le quiali non sia stata possibile 1a convocazione per mancanza del numero legale prescritto • dalla legge. Il termine per la pre.sentazione delle domande è fissato al 31 maggio. Le pubblicazioni devono essere in tripl.i ce esemplare. Le doJID.a.nde che allo scadere del termine del 30 giugno riSIUltassero incomplete o irrego.1 armente documentate non sarann·o tenute in considerazione, e oosì quelle p er le q111a.li i1on si.a stato effettuato il deposito per le spese inerenti agli atti di libera docenza, nell' ammo,n tare che verrà richiesto .a ciascun oandidato, e nel termi11e che all'uopo ve.rl'à in<lica.to. R esta in f:aicoltà dei oandidat.i di far· pervenire le p ub1.ìlicazioni, anche direttamente, .ai componenti le singole Cormmissio ni, oomp.r esi .i s·u pplenti. ~rale invio diretto non potrà essere fatto oltre il 31 a gc8t o, e sempre che i candidati ne abbiano fatto espressa riserva i1ella dom.a11da di aibilita. z1one. 1

Conferenza del prof. Leotta. Presenti S. l'A. la Reginia, il ministro Fedele, i oottoseigret.ari di s .t ato Bianchi e Bodrero, i diretto0r i gen err ali della S.anità Pubblica dott. no·h. l\1essea della Sanità l\filitaTe gen. med. Della \ T.alle, della I struZJi·one S u periore co•m m. F .r aschereJli e·d un pubblico elettiss·i mo e numeroso di sanitari, scienziati e studiosii, il prof. Leotta, diretto :·e dell.a R. Clinica Chirurgica di Bari, tenne, nell '.aula magn.a deì Collegio R-0mano, 11na conferenza &u « La cura chiTurgica della t uber colosi polmonare». P.~rtendo d1allai col1~soterapia .medica, il valoroso or.atore passò alla collassoterapi.a. chirurgioa ed illustr ò i metodi p1'0p1ri di liberazione polmonare e d' i1nmobilizZJazio11e em.ito·r acica., co·r redando la su·a esposizione oon numerose e nitide proiezioni. L 'or.atore info.r ma che nellia sua cli11ioa si è ~à ra?"giunto il 60 per cento di guarigioni. E·g li oonfida ch e q11esta alt.a peroentu,ale si innalzerà ancora.

All'Osperlale

It~liano

di New Yol'k.

L'a.mbasciatrice d'Italia negli Stati Uniti, donna Antonietta De Martino, ba visitato l'Ospedale Italia110 della 83a. Strada. Hanno Ticevuto l' illustre visikttrice la presidenza dell'Ospedale e il corpo n1e'lico al completo. Vi era110 il pres. Ferrari, il giudice ~Ia11cuso, L. Fiore, l'avv. Modica, C. De .Bi asi e L. Spezza110 del Consiglio d'Amministra-

XXXIV, FAsc. 12]

:&ionl~;

il dott. Atonn:t, presidente del Consigli.o Sa11ita.rio, il vice-presidente dott. Fort11nato, il prof. Previ tali, i dottori s .a vino, Stivelli, M.a.rone, Sel1a.i·o, Tomasulo, Grossi, Lomb·ardo, i ra.p•p resentanti della stan1p a. L' au1basciatrice fu ac.compagna.ta da.Ila conoolessa donna lVLargherita Axerio e dalla signora Falbo, dal 001nm. Vitelli d ell' Ambasciata e dal R. cons·ole con1m. Axe,r io, dai r.app·r esent.anti dell'Amministrazio11e, dal Corpo sanitario e dalla direttrice del Corp·o infermiere. Poi ella esa.minò i v;ari progetti per il nuovo Ospeda.l e, a favo.re d-el quale è irruninente un « drive » o a.p pello per I.a raccolta di fo11di, e promise cl1e a.v rebbe presenziato la cerimoni.a della pooa dell.a prima pietra . All'O~pedale

Italiano di Buenos Air«>s.

Il colonnello marchese De Pinedo visitò, come uno dei suo1i primi .atti nel1a oarp•it-llile dell.a Repubblioa Argentina, il giorno 3 oorr., l'Ospedale Italiano, dimostrand·o oo..c;;ì di asso·c iare .al più alto eroismo i più delicati sentimenti di umanità. Il valoroso aviatore era acoomipagn.ato dal nostro amhasci.atore. .

Corso rii perfezionamento in igiene. L'inizio del XVIII corso complementare d'igie.n e pratioa presso la R. U11iversità di Pisa, che d01Veva aver luogo il 7 corTente, è rimandato al 28 correnif:.e, ore 14,30.

[ANNO

l

Pro infanzia a Parigi. So•n o state te nute interessanti conferenze ed eseguite oinematografie nel grande anfiteatro della S orb·ona, a Pairigi, a beneficio dell'Associazione per lo sviluppo dell'rigiene 111'atern.a e infantile e de.Ila sc11o•l a di puericultura della Facoltà di medicin1a., sotto l'alto patronato del pcresidente della Repubblica e de ll'ambasc.iatore degli Stati Uniti. As.~1stevano i rispettivi]. r:a.p presentanti ed anohe quelli dei ministri deill.a marina e del lavoro . Il p·rogramm1a includev.a una oon.fere11z.a del profes&or Calmette, dell'Istituto Pasteur, sul1a vaocin.azione antitube-rcolare dei n eonati. Interessanti proiez.ioni illustrarono i. co11sigli ·di pT·o filassi. Seguirono interessanti proiezioni di viaggi . 1

0

Centenarjo di Pinel. La. cele.bra.zio11e del centena.rio della morte di Filippo PineJ - . lo psiohiatr·a franoese cui si deve la. moder;:ia assistenza manioomi•ale - avrà luogo a.d ini?Aiativa d.ella. (( Société Médico-Psycbologique » di Parigi, duT.ante l'ultima settimana di ina ggio. Le ade<;ioni vanno indirizzate al segretario genera.l e, dott. Henri Colin, rue G.a.y-Lussac 22 Paris ve.

A.eroambulanze. Presso il Genio Aeronautico in Ro·m a si è riunita la Commissione incaric.ata di :preparare le aer-oambuJ.anze per l'Italia e Colonie. La Commissione è com·posta del generale Verduzio, del oolonnello Costanzo, dell'on. prof. Umberto Gabbi, del prof. Di N o.J·a, del maggiore Del Vasto. V enne deciso di provvedere con sollecitudine alla istituzione di parecchie ·aeroambulanze .


[ .A.NNO

XXXlV,

I•' \ SO.

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449

SEZIONE PRATICA

Le crociere di « Bruxelles Médical >. Il note> periodico belg.a di medicina organizza quattro nuove crociere per medici: una dur.ante le feste pasquali nell'Italia meridionale e in Sicilia; tre durante i inesi di a.go.sto e settembre : nel )fedi terra neo occidentale, nell' I ta1ia meridion.aJe e in icilia , i1egli tati Uniti· prep.ara inoltre due crociere per stt1de11ti i1el oorso delle vaoanze: una por il ~iediterran eo occidentale, l'altra rper l'Oriente.

Chi volesse partecipare a qualcuno d.i quooti viaggi, per i quali sono stabilite condizioni di favore, può rivolgersi alla egret€ria (62, rue Froissa.nt - Bruxel les) .

prof. Leone Lattes, di medicina legale e infortunist ioa .all'Università di ~1odena, tr.attò degli aspetti biologici della ricerca della paternità, una dottrina scientifica ou.i egli ha dato notevole contributo. La comu11ica7.iione venne illustrata da nu111erose proiezioni.

"Psikiatrio ,,. 1:. ii g l'upp1) ùi 1nedici giap1)onesi pubblica, sotto questo titolo, un p eriodico mensile, i11 giapponese e in esperanto, contenente articoli di psichiatria, psicologi~], e n ern·ologia, sotto la direzione del dot. Junko Sibata, de ll OspooaJe l mura-Bioin, in H.atagaya,

pre...~

Tokio .

Il t ifo esantematico in Af1•ira. eoondo il « l\Iatin », un'epidemia di tifo esante!Jlatico, che 11a a.Yuto la culla nel bacino del lago Tch.ad e che si è dif fu~ a nel udan an~lo-egiziano, a.vrebbe fatto !lii1 di centomila ,·ittin1e nel corso

di un quinquennio.

Cattedra d'Infortunistica. Alla Facoltà di nledicina di Ginevr.a. è stata istituita recente1nente un.a cattedra per l' ins eg11an1ent<> di tutte le questioni in erenti agli infortuni s ul lavoro. Titolare ne è il prof. Cl1. J allard.

La ril'erca della paternità. In seno all'Associ aziono internazionale di Diritto penale, che ha tenuto nell'aula magna dell'Università di Roma la prima seduta del nuovo anno, il

. 'i è si1Jento il !)r-0f. dott. EUGENIO PIRONDI I . _ ato a Parma i1el 1 89, s i distinse durante il c or o degli studi inedici, compiuti ia, Roma, con, egue ndo i premi R olli, Corsi, Cola.santi. Fu assi. tc11tc <li p.atologia chirurgica e comprimario .a Parnl.a. Si era decisa1nente affermato nel campo della urologia, in cui ottenne la docenza e lasu1a una sorie di liavori pregevoli, alouni dei quali ospitati i1c J n<Jstro periodico. Alla desolata vedova vada l'e.qpressione delle nostre sentite condoglianze.

L. P. Al prof. Domenico Ba.rduzzi, duramente colpito dal1.'t perdita della figlia Lina, inviamo le nostre ron1 n1oose condoglianze.

Indice alfabetico per materie. An emia .a.plastica

gr a.ve, con dopo il novarsenobenzo]o

porpo,r a,

. l'au. 481 436, 437 )) 435

Azotemia .

Bibliografia . Bronchiecta ie:

trattamento medico e chiru1·gi~o . • CARLE A. : bi ografi.a . Concorsi per l1t 11.01nina dei n·iedici condotti: 11ref e rPr>ze e precedenze Dismenorr ea: prescriz1oni . Encefalite cronica: bradicinesia Ergom.ano rnetro Glicemiia: deter1ni11azione col n11oro1netodo cli Bang GraV'idanzn.: i11dicazioni e mertodi per l' intcrrt1.zjone Linfoblasto1na J\iiidollo osseo, f egato1 e milza: r1a.p p orti tra le lesioni 1

)) ))

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)) ))

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431 445 442

441 436 429.

Occl1io: riacutizzazioni catan1eni ali delle affezio11i: t.ratta rnento col salas&o . . Pag. 440 Oftalmia s imp,a tica . » 436 Paralisi progressiva: frequenza in Sicilia » 421 P ernicioSc:'t m al.a.rica .a forma n1enirrgitica » 426 P oln1'oni: as cessi putriJi o gangre11osi di origine nascrbucco-faringea . » 433 ]>oln1oni: complicazi-0ni post-op eratorie » 432· Ile ne }Jolicisitico bila terale familiare . » 436 Ston1nco: diagnosi del cancro . » 437 Ulcera gast ri<:ia oomiplicata a setticemia

da colib.acillo 441 ' l ìlcer a. gastr . e duode11ale: febbre nell'U lcera peptjca del digiu110 439 11loer a. p e1·fo1r1ata del tenue ooesiste11te co11 car oi11oma .append~oolare . 430 Vagi11iti infantili i1-0n blenorrag icl1e : crite ri clinici p er la diag11osi differenziale 429 1

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Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redaz Ione. È vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. Roma - Stab. 'l'i po-Lit. Arman·i di M. Courrier. V. ASCOLI, Red. resp

Diritti di proprietà riservati. -

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IL POL!CLINIOO

[ANNO

XXXIV,

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FASO.

Nel prossimo mese pubblicheremo : Prof. Dott. PAOLO GAIFAMI Direttore della R. Clinica Ostetrioo-GineoolOlgica dell'Università di Bari.

• 1a. Avviamento alla Diagnosi Ginecologica con Schemi di Terapia per Medici pratici e Studenti. I

Un Yol11me di circa 300 pa.gine, nitidamente stampato su carta americana, eon moltissime figure in tercalate nel testo, parecchie delle quali originali, rilegiato artisticamente in piena'-tela oon inscrizioni sul piano e sul dorso. Gli ab 1on ati che desiderano riceverlo a open a pu 'iblicato, abbia no la bontà di inviare cartolina postale di prenotazione all'editore LUIGI POZ~I, via Sistina 14, ROMA.

Altre nostre pubblicazioni per i signori abbonati al '' Policlinico ,, : Dott. ARNOLFO CIAMPOLINI

Dott. Prof. PAOLO CA•FAMI

Docente di Medicina. Legale degli Infortuni nel R. J.et.t.

Direttore della R. Clinica Ostetrdco-Ginecologica. dell'Università di Bari

tuto di Studi Superiori in Firenze • Medioo p·a le nelle Ferrovie di Stato.

Prontuario di Terapia Ostetrica

La traumatoloSia del lavoro ' nei f apporti con la leSSe 1

Vademecum per il medico pratico. Prefazione del Prof. ERNESTO PESTALOZZA 'Od.rettore della R. Cliiniea Oètetrico-Gineoologica dell'Università d1 Roma.

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Prof. Dott. ARNOLFO CIAMPOLINI Docente di Medicina Legale degli Infortuni nel R. Istittrt. di St~di Superiori in Firenze

Dott. Prof. R. BOM p I AN I

La diagnosi medico-legale della " nevrosi dei traumatizzati ,,

Docente e Aseistente nella R. Clinica Ostetrico-Gi.necolQgica di Roma.

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1

,

'

Prof. dott, AANOLl'O CIAMPOLIM1 Docente di medicina le1ale degli lnfortaal IMI R. 11tituto cli 8tudi Superiori in FirenH

la pErlzia nella pratica infortunistlca. (GUIDA PER I MEDICI PERITI)

Prefazione del prol. CARLO FKRRAI, direttore dell'Istituto dt Medicina Lega.le della Jl. UnJveraità di Piea. Un volume in-8•. di 1•agg. VIII·?~ CN. 9 delle Moooaratlt medie.o-chirurgiche di attualità), nitidamente 1t•mpato cart. 1emipatinata. Prezao L. 1 O. Per i D08'tri &bboea.,. eole L 8 1 7 5 franco di porto.

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Inviare i Vaglia Postali al S1g. LUICI POZZI, via Sistina 14, aggiungendo .. per l 1 Utflc10 postale sue~. diciotto " • ROMA Per ; Vaglia Bancari (ch e devono esser e rfscuotibi1i in Roma) basta indtrizzare : Sig. LUICI POZZI. via Sist•na 14, Roma. ·


.A..NNO XXXIV

· .Fase. 13

Roma, 28 Marzo 1927

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONS PRATICA REDATTORE

CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO •

Medicina sociale : V. Puntoni : Il digpeneario ant1i1·abieo. Un.a nuova istituzione di medicina sooiale. Osser-vazioni cliniche : F. Lasagna.: Corpi ootra.nei delle v.ie "!'espiratorie e diger enti (16 e.asi). - M. Mairtinelli: Su due oasi di linfoearcocna, del mediastino. Commenti : G. Luzzatto-Fegiz: OMel"Vazioni a 1 iropoeito di reci&ione e soollameuto manuale dri. aderenze pleu-

riob.e-

Conferenze : llollerr: Orientamento del medico pratico di fronte a uno stato comato.so. Sunti e rassegne : TUBERCOLOSI : Arloing e Doufotrrt: Il

virus tuberoola•e flltra.nte e le nuove idee aoqThisirte sulla erodit à tubercolrure. - JJ. Magni: Le reazioni tubercolinicbe n~l reumat1smo articol aTe e nell'eritema nodoso. - AFFEZIONI ADD0l\11NALJ : G. Durand: La &i'n drome dai tre dolori addom inali. -

A. F. Huirst: Il

trattamento della colecistite e la prevenzio ne dei cail-

ooli bilia.Ti. ·- TERAPIA : E . Sonntag: La, ett1ra delle ul. cere aa raggi X. Cenn• b•bliografici.

MEDICINA ·SOCIALE.

Accademie, Società mediche, Congressi : Società Medi'Ca Bellunese. - Societ:\ Medi co-ChiruTgica di Piacenz,a. Ospedale Maggjore di Bologna. - Ass-0ciazi-0ne MediciCh irurgii specia·1 iati di P aJ,e rmo. Appunti per il medico pratico : CASI STICA E TERAPIA: L'et:iologia e la :p,a,togenesi d ell'artrite. - D iagn-osi delle artriti driiseentoriche. - L'artrite sifilitica. - Looa.liz. zazione articola.re «li 111atura maJarica. - Vaooinoteraipia e diagno~i sierologica nel.'le artDitiL - Ou.'1·.a delle

art.riti blenorra.giich e .aicute. - NOTE DI MEDICINA SCIEN· TIFICA: Gli scam bi org.a.nici tra tesautli -e sangue nei malaitJi. - 'f>OSTA DEGLI ABDONATJ. - VARIA . Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvi31ggrl..: Nuove norme per l a dis pensa dal servir.i<> degli impieg-ati dfillo Stato. - Contr-0versrie g iuridich e . Nella vita professionale : CrO'.n aica del movimento i:rro· fe&Sion a le. - Ooncorsi. - · Nomin·e, p.r omozioni e d onos·111Ì ""nei

rifi cen 1Je. Notizie div&rse.

Rasseg na della stampa medica. lndice alfabetico per materie.

c111e$LO riguardo, i1on costituiscono ness.u·n vero p1·ogresso rispetto al meto do classico. Si è tcnta.to, è vero, con aloo·n i di tali metodi, di cliffondere le vaccinazj om.i fuori •d egli Lstituit \ Antiraibici; ma in realtà. i jprroc edinne.nti era no così i1np erfetti .e si ren'd·e'van o i1eceis.sari.e tali tn.cJ,aginose manovre per parte ·dei medtci ch·e d·ove vam.o e5tP;guire i trattamenti f•uOri degli Istituti, <la n()n t;Onsentire una vasta ·ed u.t ile dtf.frusi-o,n e 11c!la pratica, n è tanto in1eno potevano essere erv1tati clel tutto 1aioci1d·e11ti etd. imconve11ienti. E questo i.l cniso della ,srp1ediz·ion e dE»i m'i..d o:lli in 1glioerina col mertoùo Calim ette o 1col tm·ei·odo· Ferran, o la sip edi zion•e 1d·el virus essiccato seconld10 il meto1do di I-Iarris; 1JU.t ti qiu esti proic·edimen·t i esi-go110 inf o.tti cihe il mater-ia1e v·em.gn. triturato e,d em:uJsionat·o d.a 10oloro cui è aflfi1d,a ta la vaic•ctnazione, in 1gen·era.1e .f.u ori ·di ;un laboca,torio, e in condiztoni .c.11e sp·es.so n on 1darmo .giara:nzta idi sterilità. I s1U1d1d etti incony.e1lJi,e11ti ven·gono inveoe evti.tati con l'uso dei vaiocisni antirabici fBniica~ intr-01ciotti r1ella p raitic.a da Fermi e stu,diati in seguito da Sem.p l8 e da P untoni c·he n·e ;precisarono le .c.aratt•C?Tiis tiche eid i meto·d:i dd somrm.inistrazio·ne. Infatti i v:aic1cini feni1c.ati verngono· ip.rep.arati dirc~ttam.ente .e 1COitrl1pleta.inente negli I stituti p.ro1dfl.1,ttori, me1diante eanru l1si•o n.amento del virus fis1so in 1

Il dispensario anti1·abico. Una nuova istitnzlone di medicina sociale. .P rOlf. V. .PUNTONI, \'ice-Direttore dell'lsti.t uto Antil'atbitco di Roma. Il metodo P asteur di vaccinazione oontro la rabbia, portò all'jstituzton e IQ·ei no.ti Istitu·t i antirabici, nei quali viene prodotto i1 vaJocino e ''Pngono praticate le vaocinazioni. P er l·e sa>eci·ali carélJtterist'ircrh e del vaocino· P·asteur, e so:pirattutto •p,e r 11a p:utresc:Lbilù.tà del m-=tteri al e che lo costitui.sce, q11·esto no11 po·t r-e!bbe ~ssere utilmente impiiegiato, senza gravi p er~coli , fuori degli Istituti pr odulf:tori; ed è per tale ragion 8 •Che dovunqu·e si ,a;doitta il met odo P;asteur, lr· :p.erso,ne mo:risiicate d1eblbono ac,correr-e p!'esso gli Istituti, ed ivi p·ennanere ifino al termi·ne ·d el'la Yaccina2'1ione, sip,esso ·con .g rave disp.endio ·e•d incomodo. A.nche con la mag;gior 1p arte degli altri metodt di vaocinaz.ione oh1e sono stati proposti come SIU!Cced•a nei al meto1do ori1ginale di P a;sterur, l'i1IDIP·i e,gio 1del va.cicino non piuò essere utilm.ent e esteso flllori <!egli Istj tu.ti Antirabici, cosicohè essi, sotto 1

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[ANNO

IL POLIOLINICO

una soluzione di acido f-entco all'l %, Cth1e rende jmp11trescitbtle JJ. prodotto e ne garantisoe la sterilità. Il vaiccino, così allestito, viene chiuso in fiale saldaite alla laill!Paid:a, e sp·edito fuori degli Istituti Antil'labi.ci e i:può essiere rudoperato senza ulteriori manipolazioni, come un qual1siasd. pro~ dotto bio.Jogico, da coJo:r o c.u i siamo affidate le \rac,ci11azi oni. I va.ecini f.enicati, intro1dotti n ell1a rpratiie1a per m erito di f'ermi, nel 1906, viengo·n o oggi imptegati da pareiooh'i Istii.tuti, se.condo tre ifondamen. tali n1eto1d i d 'ruso : 1) Il metoido della isi·ero-via;cte·iwazione so·stenfllto tla Fermi stesso, in lu10,g o d ella rv.a:ocinazion·e sernvlice; 2) Il meto,do della vaccinazione semipJ.ice con vaccini f P-nicati a virus completamen.te ucciso, sost,enuto dal SempJe; 3) Il m eio1d.o della vaooinazion1e semp1ic.e con y,accini fenicati a virus vi'Vente, somministrati a cr esoente viTulenza, i·d eato td:a Puntoni. SP-co·n do Fermi I.a siero-vaccin1azi.one sarefr>be pre!-Elri1b ile agli altri meto1di, perc1h·è d.ar1e.bbe risul~ tati assol,u ti, eliminaTI1do qualstasi insucicesso viero o fa'lso. In altrli s.cri,t ti ho ·cercato di dimostrare c-0rne q11est.o sia un oocessi'vo ottimism10, e credo di aver sufficièntem.ente 1p rovato ch1e la siero-vaiccinazione nop. !p01s.siede un'assolruta S'Uperiorità sui procedimenti 1di vaccin.azione sempli.ce, così da 1g iusti,f icar.e la 1gran1de ieon1plicazione di tecnica ed il p eso e,conomico che si richi·eide pe.r prod·u rre il siero antirabico ne.l cavallo. Fra i d.u e metodi ·di vaiocinazio ne s·emplic:e, l'un o, quello dei 1\7'.a c·cini morti, vanta la maissima sempli cd tà e la fissità del m .ateriale, gi·aioohiè il vjrus fen icato t1c1ciso 'PUÒ mantenersi attiivo p·e:r mesi; l'altro, quello \d:ei vacicini iviventi e gra. duati, ' vanta invece, 1daJ p.unto di vista SJPerimentale, una maig.gio·r e efficacia. L'uno o l'altro pro,cedimento ip·uò ,quindi esser va!fi.amente preferiho a seC·OilJda delle condizioni . ' . . diverse n elle quali si ·deve ag1I'e e puo r 1:usmre più o meno vantaggioso. Tutta,via quanrdo l'obietti·\'O prefisso sia la Sipedizio,n e del vaiocino per eseguire le vaocinazioni fuori degli Istituhi , o·g ni dubbio cessa, e1d è 01VVio che debba essere preferito il ·va ccino morto, an~ corc•l1è meno efficace di que·l lo viivo , perchè rappresenta u n materiale 1staJblile, C·l le non subisce alouna inodifioo.zione 1Per effetto d el tempo e del1 e variazioni d.i temperatura durante i viaiglg.i. La n1inorc ef.fioacia ·dei va1cic.i·n i fenicati morti rispet.t o a quelli viventi, potrebbe sembrare, a tutta prima, un serio ostacolo alla loro diffusione nella pratica. T•u tta,via per chi consideri che i Yaccini fenicati morti r iStUltano - daJ punto di Yista sperimentale e statistico - superiori al m e1

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XXXIV,

FASO.

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todo Paste.uria.no che pure è tanto ·diffuso nella pratica; per chd saipipi·a ohe -essi vossono essere inoculati senza inconvenienti in dosi molto ele vate e q ui11 di fortemente va.ccimarrrtò.; per chi valuti che la 1d istTibuzi·on1e di essi in una quantità di eoenrtri abitati può facilitare i'l rapido inizio delle viaoc1nazioni, evitando i ritardi causati dal :c1o,ver affrontare lJUnghi viaigigi; 8JP1Parirà 1ev:iidente e.h-e il loro :us 0 è rperlfettamente log:iic-o ed arrn:rnissib1l e. E.d ancora biso1g na consild,erare c·h e le notevoli differenze fra i vari tipi di vaccini, dimostrabili s.perirnentalmente, sembrano attutirsi, in un modo consi,d ere·vole, n elle appaicazioni umane, OiVle la maggiore o m inore elffica,cia dei div·e.rsi vaacini vienP. 1per lo p.iù a·p v·r ezzata con frazioni per· CElntu.ali. A proposito della dilv·er sa efficacia fra i vaocin1 fenicati morti e quelli 'Viiventi graJdJUati, sebbene es·sa risultli manifesta ed indrubbia nelle ric.erche sperimentali sul c·o niglio, non semlbra invece rupparire così spiccata nelle V1accinazion·i umane. A11c.J1e lo sc:rivente, ohe pure ha ·dimostrato ed 11a so.sten.u to il vantrugigio dei vaoclini vi:venti gra. d uati .di fronte a queJli 1norti, in seguto ad osservazioni Gtatistiche dev.e 'lealmente convenire che non è possibile trasportare n·ellia 'Prattca 'Uffiana, senza re·visione, qu-elle conclusioni ohe emergOIIlo dallo proYe ·ct.i labo·r atorio. Per butte qu.este ragioni, ed anche pel desiderio di ist.ituire una ·gran•d'e pro1v a oorn1Parativa, lo scriv·ent.e, che impiegia t:uttora i vaiccini fenicati viventi e .·graduati nell'Istituto Antiflabico di Ron1a, non è stato 1alieno ·d!alJ.o sp·erimen·t are i vaccini fenicati morti in vista d ella n ecessità tdii diffondere le vaoco.n.azioni élJntirabiche in molte città min·o ri ·ed anch1e in mod·esti centri aJbitat1. Il bisogno di rendere più aocessibili le cure antira.biche allie popo'lazioni di molte Pro1v incie itla.. liad1e non soltanto era seriamente sentito p.er 1 a ' notevole di~fu.sione ohe la ~aJbbia ha in [talia, n1a si imponeva altre.sì dopo che il R. D. 3-0 dic. 1923, n. 2889, ebbe p·rescritto alle Provincie di provvedere alla vaiccinazione antirabica. Il problema non 1poteva essere faicilmente risolto con l'istit.nzione di altrettanti Istituti Antirabici prod1t1tto·r i di vacc ino, perchè qu.e.sti sarebbero stati quasj da per tutto fortemente rpassil\Ti, e non rimaneva p ertanto che organizzare il modo <li praticare le va,oc.inaz.ioni fuori degli Iistrituti esi stenti, con vactc ino pT101dotto da questi. Per la verità .dei fatti, biso1g na ricordare che d a lungo te.rnJpo il Fermi aveva sostenuto qiuesta necessità ed aveva fatto ripetuti tentati vi allo scopo di diffondere le vaccinazioni a dOlffiicilio, libere dovunque e praticaibili da qualsiasi m(?dico. Senonchè le .I\ utorità Sanitarie italiane si di0

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[ •.\N~O

X.XXJ"\T, F..\SC. J3]

n1o"trarono contrarie a questo concetto, che non trovò rnai la sua ap1plicazione (pratica. Secondo il mio rno·do di vedere, l'n.vversione delle Autorità Sa11itarie per la libera vac.cinazionc a11tirabica a domicilio, è pi e11amente giust.i ficata pel fat! o che non è possib ile pretendere id a tutti 1 rn€'-dir.i pratic i quel complesso di noz,ioni non 111olto semplici, che deve guidare n elle indicazioni e nella esecuz.ione d elle vaccjna.zioni antir'11biche;. senza contare che r endendo liberamente coirnmerciabilc il ya.ccino a11tirahico, questo sareb·l)e poi sfuggito a qrualsi~si contro·l lo n ei riguardi della sua scadenza. Allo scriYente senlbrò di poter con cili are la i1ecc~sità. dovunqu·e sentita, di rend ere più accrs5ibi li le vaccinazioni antira.biche alle fPOpolazioni distanti dagli Istituti, con le garanzie reclaruntc dalle Autorità sanitarie, medi·ante l'organizzazione idi una 11 uova istituzione di medicina social e. fi11ora inesistente, e cioè con i Dispensari A 11 tira bici. 1

!\el suo con cetto fondam entale un Dispensario Antirabico consiste in nn locale da arnbulator1o òire1t() da un medi.Co che aibbia corrupiuto un corso di perfezionamento presso l'Istituto .-.\ntirabico di no1na. e rifornito di vacrino fenicato <lall'Istitut0 stesso. Tl con1pito del Dispen sario è quello -di ricJ1ia1nare i morsicati del circostante Lerritorio, di fare una cernita fra i non 1bisoginosi di cura P q1t1elli per i quali es a è nccessair1a, ò i curare qursti ul L mi, e di sf.l-cmalare i casi di rabbia r.anina alle autorità sanitarie coadiuvandole nella profilas5i comipito essi hanno inYece nella 1diia gnostj<'a spPrimentalc ·della rabbia ohe p<Uò esser e afficlata ai più vicini laboratori e neipp11re nella prr.paraz ione del vaccino cl1e ri c1evono già confezionato e pronto dall'Istituto .L\ntirnbico di '\eS$tJJ1

Ro1n:1.

11 pritno Dispensario ven11e istituito a

453

SEZIONE PR.\TIC.\

~uzzara

rtrl 19~3 per la lo1devole cooperazione ecl iniziativa ·del dott. l\1algarin1, Presid ente ·della Cong-regazione idi Carirtà dri quel~a città; n el 1924 co· n1 inciarono a fur1zionare i Dispen&ari cli Arezzo, Aquila, Livorno e Macerata ; nel 1925 si iniziarono quelli di Lecce, P-erugin, S. Benedetto del Tronto e T eramo; e finalm ente n el d·ecorso anno, 1926, vennero inruugurati queJli di Brescia, Trc.nto , Gubbio, P escara:, Si enia mentre .parecchi ·altr.i. n e sono in via ·di organizzazrione in diverse altre citlà italiane e nelle coJonie. Il nun1·e ro delle p1erson e vaccinate nei dispensari dallra. loro istituzione fino ·a tutto il 192.S, è rias&unto nel seguente qua•dTo, ove sono contempJati anche gli in succ·eS·Si:

. 1 923

Oittù. ove banno sed e le Sezioni

Arezzo

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175

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2 1274

I

F'arendo il co1n(p1uto della mortalità completa essa risulta pertanto di 0 ,16 % riferibile ai cosid· <lPt ti fal c;i insuccessi. Un tale risultato è stato s uperiore ad ogni aspettativa, avendo eguaigliato tiuanto è stiato ottenuto n el l'Istituto Antiraibico cJ i Ro1nn O''e si élldoperano i ''accini fentcati Vl· Ycnti e grwduati. 1·u1ta\L1 sarebbe prematuro ogni giu dizio tratto fiu cln. ora sulla ed'fic ucia comq;>arati,,a dei due tipi di ·vaccino, occorrc11do molti anni di osservazione ccl un nurnero molto maggùore di VM· .;inali per divenire ad una conclusion·e definitiiva. OaJ p11nto di vista tecnico, i Dispensari adottano gli stessi criteri c·h e inform.ano le ' Taccinazioni all\Istituto di Roma, ·ed a seconda della grwvità delle monsi·cature 'Praticano tre tipi di cura, rispettivamente di 15, 20 e 25 giornL IJ vaccino fenicato che s'impiega è M 6 % di ' 'jrus fisso, e viene inoculato nella quantità di 5 eme. giornalieri (suddi,rjsi in 2 inoculazioni di 25 r.rnr. ognuna ,da rpralicare in una m edesima setlnta) ; ma n ei ·e.asi molto 1gra'Vi o n ei gran•d.i ritardi si può arrivare anch·e all'inoc.ulazione di 7,5-10 crnc. al gio•rno (Slld di,risi in 3-4 i noculazioni di 2,5 eme. o,gnuna da praticare in due sedrute giornaliere). Pei bam,b ini al di sotto d1et 5-6 nnni. si impiegano dosi eguali a.lla m età delle s11clrl rftr. nnl punto di vista arn1mi1nis.tratiYo i Di51p cn sari clebl)ono rsscre autorizzati da sp·eci.aJe decr eto del :VJinistro dell'I11terno (Direzdone g·enerale !della. Sanità Pubb1i.ca) ; essi non vengono a.ffi dati a m e. di ci pri\'uti, ma debborno sor.gere presso le Arr1n1 in istrazi oni Provin·Ci{t 1i, Comuna1i, Osipitaliere ecc., in modo da a'rere il carattere ·dd. :una pubh·l i r .() i s t i tu z i.on e. P er istitu.i re u11 Dis'.Pen".ario a.n tirabico occorre 1

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454

IL POLICLINICO

qui11di cìte l ' Bnte interessato, n e rivolga domanda d i a11torizzazione al :VIinistro ·dell'Interno , · corredandola d ei 1segruenti .d.o·cumenti : 1) ·DicJ1iarazione ·del medico Provin·ciale atte· st.ante l 'idoneità dei locali destinati al flunzionamento 1del Dispensario; 2) Dichiara.zione dell 'Isti t11to Antirabico, attestante J 'imp~gno a iPfOdurre i ''accini oocori;.enti jpel Dispensario e·d a ·v i.g·ilJa·rne la co·.r;isrerv.a zione; · 3) C.erti.fricato d el Direttore d ell' Istituto. .i\nt1 rabico attestante il oompiuto pe,rfezionamento ·d e l rri:edico destinato alla direzdone t.ecn ica del Dispensar1 0. St1lla base ·di ·questi ·dOC'u1nenti viene esteso il Decretd dii aJUtorizzaz~oin e ed il D ispensario l)llÒ a ll n-ra iniziare il suo funzionamento . . .. . In consi1der a zi·o11e dell' ottima prova d.ata finor a <la l Dis1pensario .l\ntira.b ico, è da aug;urarsi C·h e .qru esta nuova :iistit11zio11e di m edicina sociale, sorta i11 Italia co·n meto.di italiani, ablbia in avvenire l a più .g ran·de di.f fusion e, ri·u s,oen·do a tra. sform are radicalmente l'attuale funzionamento id.egli Istituti Antirabi ct ·e,d .a r·e rudere più ac cessibile la v.aeicin·azion·e a11tir.rubica. ,

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OSSERVAZIONI CLINICHE. 'CLINICA 0TORINOLARINGOLOGICA DELLA R. U NIVERSITÀ DI P ARMA. . I

Corpi estranei delle vie respiratorie e di ge1~enti (16 casi). Prof. FRANCESCO LASAGNA, Direttore. La 'Perieentu.a,l·e dei corpi estraneti delle vi e respi1'·at·oTie € di1g·er·eniti ' ra ammenrtiando co:sì cil1c da Jackson, Cl1erf, 1M1atzui, Glui·sez, Gav1ello se ne sono ·el.en1c1at·i qua1CJhe oeniin·a io. La loiro eistraZJione ·è però ·div enuta 1a !regola aTI!Clhe ìPer i più svarjati oigigetti e neJ:le più d:iiftficili posizioni con esito idi guiari.gion·e. Nei ma1arti 1cJ.1 e ·da me furono trattati .p .er l'estra~ zione dli cocyi esitran ei so·n o 0:0001nse le più svariate tecniiCh·e di int ervento così cl1e la· lor-0 de· • scrizione -s·erve ad illrustrare chi•aramente q;uali sono le yie d 'a seg;uirsi dal medi.co per pro,rvedere senza nuocere a tali estrazioni. P er ciascun caiso ricordo com1e si è s·v olto jl fiatto della [plenetn.·azione, qrua:li sono start.i i ·sintomi 1mm•edi·ati e tardivi, i pro·cedimenti idi ·estrazione esegiuitf.i, i rjsultati ottenuti. 0

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I . - ì\I. E .. .a.. 5. Tizzano. La 1p. ha introdotto . gi uocan·d o con a!ltri barrnbini, i1na m on eta da 2 .. olcli jn b occa, poi l'J'1a jnghiottiolfl. Po1"1tata all·a Clinica .dopo b·e giorni , con la :nadioscopia ft1 con tatata la prese11za 1della monet.a al 113 supe1·ior e dell'esofago all'altezza C \<30

dell\1nel!lo cri1co:iJàeo. Non 1degùuttva che cibi liqtlidi :tìa,cil1nente. Si esegu e l '·estrazione con l'-un·ein ·o di Kirmiooon senza la 1gmilda dei R. X. II. - V . P., 1a. 3, Ptalatnzano . Il bambin o ha i:nghiottito da 2 giorni una moneta •d:a un soJ.tdo, non può 1deg.l:t11ire che a stento dei liqi1i1dL Si pro1oe1d·e a tentativo ·d i estrazioin e con uncino di .K. e il so1Jdo passa, come dimostra la radi 01g.raifia, neilllo stoma.ice ra-pi.diamenrte; sue. .cesstf\ra[n1ente , ri enie oopru·lJso p1er vi.a iiettaùe. CASO

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'CASO 1llil. - M. /\., a. 3, S:iss·a. Intro·duisse 8 giorni p;rima ldd. soldo ·di ' 'ecdl1io cO!IliO in ibooaa tro·-ra colla. re.dio,sco·J)ia il soldo cri.coilde e s i estrar, facilmente 1

1p resentarsi un e lo deglutì. Si all'a:ltezza delJa con 1'1Uncino di 1

Kirmi~iSon.

'CASO IV. - M. 1P ., a. 5, M·onch:i!o. Da 1-0 gio1r.ni J1a i1ntro•dott·o per J,a via Oìfale qin pk1colo 1ohiio1do. Deglutizione IÌOirmailie, to•sse stiz zosa., dolore •al toiraice D. v ·o steriormente a liviello de1la 7a costa, f ebbr·e a 390, aiffanno, espettora· zjone milJJcosang~uinolenta . CollJa raidio1g rafia si ·st.aJ.)jli.sc·e 1'a presenza 1del C·hio1do aill'i1mbo1cco del bro111co m ed:i:o •d i d•e stra. Si con•stata contem1poria neament·e una bronco~·olmonì1t·e, co1sì c:h1e no n s1 p Llò 1pr.ati1ci;i.r.e Ja estnazione. R jimane .p,er un mese .rteg8nte in 1C Jinrca ifin1cqè è avvenuta la r isoluzione del prooesso. Si proc1ede allJa ìbron1cosc0jpia s11p,eriore: ma 11e abbon1danti secrezioni e la tosse irrrupei'.ii•s cono ·la es·t r.azione. So-pra,rviene SUlbito un 1'aringo·s ;pasmo con edema d ella .g lotti.de, tosse viole11t.a e èl. accessrual•e ch1e dlll!' a per 10 giorni. S1 v:uo,l e eis·e.guir:e la ·estrazione con bronco,sicopia infer i-ore ma. i rpiarenti si oiprpongono. 11 p. doipu 7 m e.si è ,rj,~ente e sano ·S·enza reazio·n i polmonari. 1

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CA.SO V. - A . ./\.., •a. 1, Col'li-cahio. ì.Vf·en·hre i gernitolfi s·tJaV'ano mangiando del pescP. J.a ipaziente 1aif1ferra alcune oosicine, le introtduK::e in boCloa, tenta idi inghiottilrle, ma 1gli provo cano !osse stizzosa seguìta subito àa di'Srpnie a e ipoi da f·enomeni a&fitti1ci . 1S ubito ;portato alla Clinica nella n otie, ·al mattino 1si presenta semiaisfitticu, 1febbriicitante, ·con r·esipiro rumoroso, tosse. Sotitoposto .a;lla Rtadioig:r.aifia nrulla si scoipre. Si tracheotomizza e col broncoscoipio si rurriva fino alla b:itf·orcazi-0n e idei .bronchi dove si scoip1·ono due os·s icina che 1vengon o estratte ridando la re·spirazion e normale al p. Si tratta ·d i 1due verte· b·~e di ipesce cartil agd.nee. 1

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CASO VI . - R. o.' a . 4, Torrile. I.I barrnlbino dia pocl11e ore 111a introdotto in bo1cca un faigiolo e su1bito d0ipo ha com~nci·ato ad essere ctanottco, a tossire, aid avere fenomieni d·i aSifissia. I.;a vooe -è norn1ale, la resp·irazio1Ilie sonar.a e stenot1ca. Ptro1cedo a.Iil. a tr.acl11eotomiia € alla broncoscopi1a i.nrf1eri·o1re con e'S'tTlazione di Ulil faigiol-0. tSop:rarv'Viene una bronco-polmoo.ite 1d·i cui guarisce in nn V1enti giorni 1Ci1"oa. 1

P. N., a . 72, Fontanellarto. :~,el m~~c 1 della carne di maiale ha inghiot ti to t1n osso. DO'PO 4 giorni s:i .p resentia alla CJjnica. Coll1a ra•diografia si 1const at•a llil presenz.a di 11n corpo estl'laneo al 1/3 siu1perior e esofaigo (giU1gil1'.l.o), ima1ssa vo~uminosa dis·postia col mo:;CASO ' 'II. -

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455

SEZIONE PRATIOA

orjzzoutalc oc.cluùe11tc l)arzialn1cnte il proc0de alla e. odìrugoscopia e all'es·t.razionf1 cli lin 0:;50 5011za lesio11i nè r eliq1uati.

:'in10 a.;;st1 11in1~. :Si

CA~O

Ha

\ ' II.I. -

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ill'~l1i ot1t ito

L., ro. 18, Bor·go . . a11 Don11j110. da 3 giorni 11na m on eta. La R a-

!liografia <li1nostra la p resenza rli que ta all'altezza ùel girugulo. Estro zione con uncino cli T<ir· 111iRso11, co11 la \'ic:>ionc raJJio.seopica. issa. Da poc.: he ore l1a fenon1eni asd'ittici d opo ruYcr c i11troclollo 111 bocca un conpo estraneo. Colla Rafliografia n11ll•a s i l)llÒ druin ire .. i pror~de nllit... . . t 1·acheoton1ia r. n1la hroncoscop1a: s1 rie. ce cosi a1l estrarre u11 fa1giolo che i tro\ra alla biforcazione clella t racllea n el bronro deqt ro. CASO IJX. -

(i. Z., n1. 13,

G. I.... a. '26. 1·recasali. Ha i n~hiott i to un o~ o che l e im11e.di cc la <le~lntizionc> e le ldà dolo1i . -·1 proced e alla intro cluzione d1 , onda inolle oh<' 1:ne:ra l'esofa~·o faciln1ente rlel co1po el11ran eo. C.\ ... O X. -

~r. ~el l'i nghiottire

C..\SO XI. -

r.... a . .J:l , Colorno.

11ia i11trodotto ancl1e un osso cl1r cla p oohc ore p.ro,roca <lisfaigia. Si pTo1·ed e a. r adiografi a c.he fa constatare cO'rl)O 01pareo all'altezza d el gi:n guilo: intro1huco tuna so11ùa 1uolle e il coi po cli.;{'endc n ello stomaco. r: ~<.:o

car11ie

C. I ..... a. 1

P ar1ua. '\cl giocare co11 a111iei Ila introdotto in boccft u11a moneta da una lira e pti.r col1)0 ,-iolcnlo ri ceY1110 nJla I1111ca la 1noneta è <lisccsa. Procedo alla Raiclion-ralfia che fa ico11s1.atare all'altezza ci el giugt1lo l•a. monrta in l - ofa~·o. Escg 110 sotto i 1·a~11~i X l'rc;trazio11P- ra pida con l'unrino rlel J(ir · XII. -

1

Ini . Oll.

Dei 16 casi, qit1in"dd., 11 son o delle vie di1gie.rent1, Y1 ic

respiratorie. Dai ca si 1dclle Yie di·g·erenti r isulta dirmosfJr.aito: 1) l' e trazione delle rr1on ete .avviene factlm·ente con l'uncino di KiTrrr1isson quando cruesio sia usato "oti o l 'ind•agin e ·d:hreitta d ei r aggi X pooendo il ' l)az·i e11·te s1lJ ta ·volo rrud i osco pie o; 2) le inon cte possono taJ1\'0lta. n ei m o-vimentt dr.ll'un.cino di I<i r111i~ison cssPre faic•ilitat•e nel loro pn ~ l 1 gigio n elùo stomaco; 3) la pe1'ln1!anenza at1ohr cli alc1un] giorni di C's-==r i1cll'esofago 11011 drterrn1ina l0sio111i di grado l1 1>t rrole; 4 il loro 1p nnto di arr (1 .~ to è di ab!tUJdine all'altPzz.a rjel g·i11giulo rloYe e iste rP·stringi m ento ·<1 <~ll 'P~nf ago; ;;, l 'c trazione cli corpi e'"' tramei a forma iirre.. go lari ro sa, ipezzi di m etail Io) è 'POSsilDi[e soJo in Pcl i nnte la esofago co1pia i1er c\·i t1a1re lacerazioni e p<rfocazio11i; 'J ) ii JJassarggio cli tarpi esit1rai1ei ail!Clhe acu· min.ati può avv.eDJire attraY erso ll'·csOfago sem.zia l ru=;c i nl'e tracce; 7' i l)llÒ faicilitar e 11 pa. a:gigio n e1'Jo stomaco di corpi c~trane i a con ·isten21a i11eclia (caTtilagi;i:1i) U5Rnclo a nche una sonrln. molle; , 8) i corpi estranei i tr0·\ ano nell'esofago specie r1el1a pr1ma. età; 9 la d1sfaigia tallora esiste solo 1ar1d·irvarrnente, +n l~ t 1tra n on si ,~e rifica tna1t arudosi di bambini <'tir si n111·t.r ono solo di liCJIUidi. P er cruax1to r iguia rda i ieo npi estranei delle v1e r p~p i ro.tori e risulta: 1' ~i con8·tatano sip ef'iaùmcn1c n ei primj anni . 3 <l el lc

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CASO XIII. - . .. c .. a . :3, . . I~azzaTO. Ila 1degh1ti10 unn n1onctn d a <lu c sold i da qu,attro giorni. I ..a R u cli ogi·afi1a anette in evid en za all'altez1..a l.Jel gju,g uJ o la n1on ata. E1str,azio11e con uncino di Kinmi sc;or1 s ul 1ta \'Olo di radioscorpri a: i1 e~sun fenomeno ·pnstun10. XI\-. - .\ . R., a. 20. Ha d eglutit o 1111 0 1>i1lo <la l)OChe ore. I... a Radioguaifia lo m rtte in e\'iidenza sul)ito al p.ri11civio dell' esofa1go colla cnpocchia in basso, ver Ucale. ProcPrlo alla esofragoscopia ma lo spillo scorre ir1 hasso e pa5sa n ello stomaco, coone p.roYa la Rarliografia, senza 11lteri ori <:onseguenze. CASO

CASO XV. - C. G. , m. 18. Go1rse. Il })am1b]no ~1a iin tr01joito in bocca una !Piccola pi\TPi,ta e .questa ,gli è entrartR. nelle vie r es1p iratori e provocando fenom eni qi a:sfissia. Eseg,uita la tra-eh eotoimira e l 'estra zjon e, )1 brunJb]no viene a morte p1er bro11cl1iie catp jlJare ruc1lt·a dopo due giorni. 1

~ASO

X\'•J. -

L. L., a. 2 1h, :N"oceto.

Ha inghiottito da 21 ore m1a m oneta ; la raid1o~nafia ne. dimoswa la pre1 senza aJll'•a ltezza dell'anello cricoid,eo : si t•r atta •di un so!lld 0 di vecr.hd.o conio. P r0ic.e1do , sotto la in1c1a1g ine irad1ioscopira, alla estrazione 1ColÌ'uncino di Kirmisson che rte!=:ce un po' faticosa essendosi la moneta incu· neata ed essendo a su1Perficie ric'UTVa. 1

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<l1 etù ; ?.) so•no clii u.n a

gina\~jtù

ccic·ez iorn·ale e po1rtano

r.aQ)idnmc-nt.e a m oìfte; 3' so11c' 1dil.aig;no~.;t.!ca ,bili iptiù per i fenomeni as fi ttici, lJer Ja respirazione sonora con rumore cli YalYola, per ìa to se, non sempll"e colla ra.diog'!'afia.. J~ importa1nt e rruoco1gli.er e esattam-ente i n:irt iro1:-tri d eJI'in cidente })er staibil-ir<' la loTo piresenza nelle ' ·je ir.espiratorie più C•h'e nell·e vie cligC'rcn-li; 4) la Pst.razion e si può ese.giuiJ"e con la broncoscopi·a supeflior c, ma è pr eiferi.bi'le la b1ronco,sicopia inferiore attraverso i·l foro traicih eotoani1co; 5) i .CO'TIP-i rf:nia.b·i]j icome i sen1i. ta1rvol-Ua ·vengono 1e1s1.ra tt i interi ' m a ùi fr·ecruenrt,e a p ezzi p er. chè ran11m·o1liti dafl mu1co; 6) Ja P'enetriazi_ o'n 'e del bron·cosco,p io n·ei bamhitni può 1d·et elflIJ1iinare n ella broncoscopia s.ru•periotrie 11n ed,Emlla aicruto . 'Ò e'lla laringe che 1p1lò fl~nd-ere !leccssariJa Ulil·a traicihJeo.t omi·a d'UJrgenza e trulvqlrta f enomi:>ni di Jar:Lnigo.s.pru:;a110 p1ure gravi; 7) la permane.nza rprolu11g'at·a ·di conpi esrt1ranBi anct1·e m etatliie·i n ei bron.c11i p1uò essere sop1

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456

IL POLIOLINICO

[ÀNNO

FASO.

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portat a sen za conGegiu•enze notevoli d·a p1a;rte deil..fon1dentesi con l'ombra del media.1Stino e la conrves 1, il1ctivtdJuo e del polmoine; sità dell'arco rivolta ·all'esterno est endend06i dalla II !costa al 1dia.framma -e raggiungen,do quasi 8) dopo l,·estraz:ioo e 1d1el c or,p o estraJleo pruo l'ascellare ant. lateralmente. s op.r avv·enir e, sipe•cie nei baimbini, ·u na tfOlmla di R·élJdiografia D. A. T. 6 n·OJV·embre 199...,5. e·dema ac11to polmonare c:wu1s.a di morte o IP·UÒ Confemna il rerp·erto; dlmost:na l egigieiro sip101s tam1e.n to ·d·el cuore a sinistra. sopra'VVenwe l!a morte p1er 1sha.c.k operrut<Yrio. In seguito fu qui inviata seanrpre colla medesiIn ra:ppor t o poi a qlllanto è st~to pDaticato ·da ma ·sintomatologia: 1prostrazione, fe]jbre, qrualche .a:l tri .iin Ital:iia e afil, est ero (piea' la astr.azione di doloPe toraciico. Non eibibe mai emoftoe nè difflcor.pi estJran ei, dev·o f.ar 1Prr·esente clh:e si rubuis a c·o ltà di deg1utiz]-'o ne, Il!è rd tspnea, DJè edemi. 1d el.l, esof agoscopJ.o Cihe innegiaAbiJmenite ra.Jp1Presenta Ricoverata nella s·ezione Chirurgica ·l e fu ipraticata una puntura esiplol'aiti,,a, senza alcun riuno st:n1m·ento pin difficile da 'llsrursi ldii altri sultato. ~pparec.chi e cl1e hra biisagno p·& esse.re introEsarrnie obietJti;y.o del 17 dicembre 1005. d().tto di runieistesi·a rr.ociale •e gerl'erale. Donna di costituzione scheletrica regolare, con S·e noi invec e, sp ecdre se si tratta di col!'lpi li-sci masse moocolari ben svilu:pp·a·te, cut·e iPalli1da, mucose ,risibili, rosee. ~ par.ttcolaNnente mobili, 1 è più semplice .d.iSpOTA·p parato respiratorio: ..L\:11'isipezione l'·emitoraJCe re iJ p. sul tavolo r ad·i oscopiico e introid.uxre destro aippare più e51panso del sinistro sia antel':n n.cino di Kinmi'S!Son od altri stTumenti 1fil pres·a riormente che 'P-OSterior.mente. Alla ipercussione calla ·giui1da rd ei r.aigigi X: altre volte ancora' C11Uas111l"emitorac.e d·eis.t ro· J:>iosteriorim ente , si .ha irpofo lo:ria .si 1coinstati Wa. p·o~ca co,IlJSil&te1n za del corpo nesi, S'.P·ecialmenite nella ni·età isu1p eriore, anteriormente i'pol.fonesi n ella sopra e s ~tt o claveare, ottue stiian.eo, si ~uò ftare, p·r ima di us,are l'.esooago~ sit à m arcaJ1a al 1diso:t to della II costa speciaLmente sco:p jo, C]!U. alicthe prm"'a ccm la 1Sonda es ofagea. a11 'in ter110 dell' emtclaJVeare. Fremito leggermente iP.er la est~az:ione 1d.ei corpi estranei dalle vi·e r e- aumentato. All,·ascoltazione res1p·i ro bron·chiale lonsp] ra tori-e ritengo 1che qua~·d·o non ne è p•riec1Jsab1le tano sull'apice e su buona çparte 1dell'emit0Tace anteriore con .qua1c·h e ronca; resrpiro aspro n.eJle la s ede per la su1a tra~ are nZJa ai raigg i X, si deb1b a s enz'altro aidtdiv,enir:e alla tflaoheotom-ia b-assa la . altre ip·arti ..i.\ sinistra st1ono poln1onar e chiaro su turtto l'eanitorace .con r espiro n ormale. A1p,p arato qru.al·e sp.esso per1nett e da so1a la ftuorus·c.ita E1pon- c a.1'1diovasie )lare: punta •del ·c uore .spostata verso turnea deil ·co•rip10 estraneo, rende m eno p·e ri1coJ.os1a sinistra; b·atte n·el V spazio in·t ercostale ne1l'asoel1are anteriore. Lieve soffi·O sistolico alla t11unta la J)rOTJ1c.osco1pi.a e,·itando1si edema ·e 1sp1aismo laeid accentuazione del II tono iPOlmonare. Pol'So r i 11geo. Ta:livoJt.a poi ·è consi1g.li'aJbile de.f.ìimire esat ritmi·CO, ' 'alido in ·ambeidue le radiali. Non si ost~m ente l.a po.s.izione del <:Of!PO ·eSft.r anco meld!Ìant e serv""aJlO ectas te vaisiali nè ed-eroi all'ispezione del la jniezione di jodoi.e.urrn che si airresterà nel torace. 1Misure toraciche, ·circonferenza 1degli emitoraci: punto stiooosato. A sinis·t r·a 44 cm. ed a 1destra 44 a liivello del cavo ascellare. ·A ;ginistra 44 cm. ed a destra 45 a livello della m•eàia st erna1e. Div-ISIONE MEDICA A;p:p. digerente e aidd Jme : ling11a umida, manDELL'OSPEDALE SANTA CHIARA - TRENTO. r.anza idi tu1ti i 1d enti eccetto gli incisivi inferiori. Pri·m . 1dott. R. BEZZI. A·drclome ben :trattabile, in1dolente, non si palp·a n.è il fegato nè la mjlza; non versamento libero. Su due casi di linfosarco1na del mediastino ..:\-p1p . .genito urtnario: nulla ·di notevole. Esam•e del san.gue praticato il 17 dicembre 1925: per il .aott. lVIARIO !MARTINELLI, assistente. :g-lobiu li ros.s i 3,200,000, globiu1i ibi·anchi 9100, emoglolbina 50 %; polinuicl ea ti 84 %. linfocitj 4 %. mo1B. Eufcrosina, a . 48, caisalinga, da Trenito. Nul1a nonucleati 6 %; f-O:rme idi pas5aig'gio 1 %, mielonel gentilizio. La rpaziente mestruò ·a 16 anni. A citi 3 %, eosinolfili 2 %. 21 an•dò €!posa ad 11n uomo sano e roousto. Ebbe Riassunto 1del ·decorso dicembre 25-maggio 1926. 8 figli •dei quali uno ·m orto a 16 anni di menin20 m·ag.gio. Durante questo perio·do la paziente gite. Non ricor da nessuna malattia ·d egna di nota è fortem ente ·deperita nelle condizioni generali; prima dieJl,attu:a1e. l\.el marz.o 1925 incooninciò a intens 1 pallore al viso. soffrire di fiélJccl1ezza e qual ohe •colpo ,di tosse. Da circa due m·esi .conati di vomito e leggera Nell'agosto ebbe un accesso doloroso al torace, con rlispnoo. Non si eblbero mai edemi, n è 51Puti sanirradiazione alla spalla sinistra, leg.g era febbr e e guigni, nrè diislfcmia, niè altri sintoim i da comtp1r.essu1dore n Yt turno. Si rpresen1ò allora al locale disio·n e, nessuna .m etastasi .g hiando1are. sip ensario ·antituber colare ove fu sottoposta a·d una Apparecchio r espiratorio: l'emitorace destro a1pvisita clinica e raidiologic a col seguente reperto: Present a stan·chezza, ·d,eperimento, tosse secca , pare leggermente espanso anteriormente ed ivi ~i disegna un reticolo venoso a;ppena evidente. Pod ispnea, dolori r etrost ernali. Reiperto baicillare n esteriorm ente si ha ipofonesi con leggero aiumento gativo. Ret5piro astpro in tutti ·due gli aipi1ci, con del fremito nei due terzi superiori, anteriorment e :prevalenza nel destro. Reperto radioscopico del 5 novembre 1925. ottusità su tutto l'emitorace destro con di·Jl.linuzion·e del fremi·to ..~ll'ascoltazione 5i ha posteriorNel ca.m po p olmonar e destro opacità densa, omomente r espiro in1debolito n ei due t erzi superior i, gen ea a contorni n etti, ])Cn definiti, rotondeggianfortem en te indeboliti anteriormente. t ~ ·d i forma ·di 1 segunenti d i cer chio coll•a base con1

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XXXIV,

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45ì

SEZIONE PRATIC.\

A sinistra suono chiaro con quaJche rantolo consonante, ouore 51postato legger1nente a sini$tra. Reperto della radiografia eseguita il 10 dicembre. - :\ella parte centrale d eU campo polmonara destro si notia lln'ombra rubbastanz,a intensa , oanogenea, a limi1e nietto, 1della forma quasi peirfetta di ,u n mezzo cerchio, la cui base si confo11de con l'ombra deì mediastino , estendendosi dalla III alla V costa, ed arrivando lat~ra1mente colle sommità fino all'ascellare anteriore. Resto dei campi polmonari chiaro. 1

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* ** Nell 'ulterior e degenza si o~serva llll progressivo deperi1nento clelle condizioni genernli, intenso pallore, prostrazione. :\essuna rneta ~ tasi ghiandolare, non (lispnea, nè tosse, n è puto ematico. Nessun segno di stasi. :'\on d isturhi alla d eglt1tizione 110 disfonia . I.1ocalmente si os5erva il progressivo esten•d.ersi delle lesioni a destra. l\Iorta il 19 &prile 19'26. Rep. nE ·roscopico del 20 aprile 1926. A1l'al)ertura della cavi1<\ torarica ~)rima di tor.car<' oualc;iasi organo si osc;erva un.a mar:,sa neoplastica chr. occupa tutt o il mediastino anteriormente. esten<lendosi .,, sini~tra sino al li,·ello delle an1 irola1ioni condroco tali, a dc tra compenP· trnn<lo il polmone tutto. I~ inassa è di consistenza aura specialm ente nella n1età &upciriore. ,Jl cu ore col sacco pericardi co appare spostato verso sinistra. carso ''ersamento liq11i1 lo nel• C'avr, 1pcricardico. La m•assa neoplastica n on in\·adC' il sacco perirardiaico, ma solo Yi acleriscr, conglo~1n1do i 'rasi, lasciandoli pPrò pcl'IVi. Cuore ingrondito, flacci do con crunl~ che rl1gooità sul bor<lo liber') de1la mitrale e pla.cche aterornasiche a1 torno allo sbocco delle coronarie. P olmone sini$tro aderrnte all'a1pi cc, non è invaso. ma solo un po' respinto cli lato dal tumore. Di volume e ronsistenzn normale, scnzn.. metastasi nelle ghian1dole ilari. P olmone destr") aderente tenaremente n elle 1parti po5trriori invaso dal turno re. assiP.me al quale si estrae. Il tumore presenta le dimensioni di 17 cm. x 14 crn. x 10 cm. invad e il margine ipolm ')nare d el lobo 5uperi ore, lascia libero il lobo medio e 1'jnferi ore. Al taglio ruppare bian·c ostro, senza traccie di disfacimento o emorragie. Infiltra senza limite netto il polmone n ella -parte s111p,rriore ove si possono constatare ancora tracce di iP01mone invaso. Dim0t5tra:biJ e l'origine gl1inndolare. Nulla nel r esto della n ecroscopi a.

* ** Il caso soguente presentatosi n ella divisione medj ca del nostro .ofi!ped.ale, fu già oggetto di uno stu dio a>ecurato ·da .parte del ·dott. Largajolli, studio pubblicato sul Bollettino lvi edico Trentino e nella Gazzetta degli Ospedali e d'e lle Cliniche. Crediamo utile riport;arlo per le affinità che e5so presenta col caso precedente. 1

/\ . L., 1da ·rrent '), falc.gname, d'anni 48. Nei suoi precedenti famigliari si ha che il padre è moct.o di t11he1,colosi polmonare, la madre di marasmo senile. Dei fratelli uno è vi vo e sano ·e uno mori in tenera età. Dall'ana.n1nesi remota del :paziente si p uò 5aper e che soffri di malattie infantili imprecisabili. Nel 1899 ebbe il tifo addominale. Nel 1903 prese moglie 1dalla quale ebbe 7 figli vivi e sani e mai aborti. Prestò servizio miliitare 1per tutta la guerra soffrendo sol o n el 1914 cli bronchite. Fu poi &ano fino alln. primavera del 1924. Allora ebbe una bronchitr asmatica jper cui fu curat '.) 'J)er due rnesi al locale D. A. T. : aveva tosse, catarro, leggera d ispn ea e n ei primi giorni di giu gno iper p oche mattine sputo san.g uigno. Rimrsr,osi ritornò nl lavoro e fu come i,l suo solito sem,p re assiduo fino ai 6 s~ttembre 1924: in quel giorno che 11 ipaziente ricorda con chiarezza e •preci. ione, im1provYi amente mentre attendeva al su ) lavoro fu colto 1da un aC{!e6SO di to,$se \'iolenta con vertigini e man·canza di r espiro. Ritornò in cura al D. A. J'. La diffi coltà di respiro persistette immutata, incominciò inoltre a notare un lcggClro abbassamento di voce senza raucedine. In que5to tempo ebbe rpure un dolore alla spalla destra cl1e dopo .alcuni giorni però accennò a di1nin11irr tanto che il paziente lo qualifìcò come reumati. mo. Dice idi esser molto dimagr]to dal· l'inizio della malattia. ~on ebbe mai emoftee, mai ed c111i. Fu un m ediocre b evit ~re, mai infezioni ,·eneree. Il gior110 15 ottobre 1924 entrò in quest'O. pedale iper l'accertamento della diagnosi : non nvrva febbre, pol50 a 110, ' Vasserm·ann negatiYa, urin~ normale. ~ el pri1no esam e obbiettivo fatto ai 13 mar zo 1921, quo.11do il paziente si presentò al D . .A... T, si rbbe: individuo idi costituzione scheletrica regolare, <:on masse muscolari ben svilu})rpate, braichitipo, con cute abbronzata e mu,co5c normali, I' apparercl1i o ghiandolare n egativo, non pulsazioni al !!i11gulo, nè altri sintomi CaI"diaci. I sintomi polmonari che presenta,·a erano quelli di u nn bronchite ·asm.atica ,difft1sa con di'5!p n ea. l\1jgli orò con la somministrazione di iod.uro. L'esam e obhietti,ro 1del 6 5ettembre è il seguente: A p11 areccliio r espiratorio: ottusi·tà nella sopra e sottocla\'icolare di sinistra, smorzamento del fremito n0lla m .e tà tora.cica rposteriore di sinistra. Su tutto l ' ambito p.11,m onare ,di .q ue5t,o lato si ·ha indebolimento del murmure vescicolar·e ·dal basso verso l 'alto fino a11·a scom'Parsa. A destra quà e là scarsi si bili. All'esame radiologico : tutto l'ambito icorri,s pon1d cnte al lobo superiore •sinistro e a parte dell'inferiore è ,oJpaco; la 1parte inferiore del l-0bo inferiore s inistro è cl1iar·a; non v,ersamento alla base, diaframm a ocar samente mobile. Cuore· e mediastino ~1po stato a destra ·di due dita. L'esame d ello sputo dà traocie idi sangue; le fibr e e i ba,cilli sono a5senti . All'esame obbiettivo eseguito dopo il suo ingresso in ospedale i1 20 ottobre 1924 si ebbe il se• g u entc repeMo: Indi,,1,duo di costituzione Bcheletrica regolare, pJ r,tori co, una g1hiJan1d.ol a 1d.e111a gra:nid ezzia di U'n1a nocciola mo,bi1e, d:ura indol ente nella regione ster n o cJe1.ao m·astoìd,ea. Voc,e velata. Ap71arecchio respiratorio: all'isp ezione l' emitorace sini's tro specie an teriormen1e 1è [>iù esp an5o 1

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IL POLICLI'NTCO

del a.estro. Sotto i ieo}jpi di tosse si ha un evilCLente protrll:Sione rd1el}a ,f o:siSa sorpTaclav~C·olare stniistrn; alla palpazione posteriormente a sinistra i1 fremito è an cora .J.eg·gernien·te per·cettibile n·ella zo·n a sojp1ra spinata, pil.1 in ba:sso ,per una ·stri,::,·c ia di 4 dita è abolito 1per fa!'lsi poi di nuo·vo 1per.cettibile verso la base del polmon,e; a 1destra ·è pres·ente anzi un 1po' rinforzato in a1to. Anterior·m·ente molto qiminùito a i&intstra. Alla percussione: a Binistr.a 'POsteriorm·e nte uno ·s morzamento del suono dall 'api1ce .f ino a1la .p unta d ella sc.apo1a, senza avere p erò .u na r esi.stenza as1Soluta, ;p·iù in b·asso suono c11iaro, ante:riorme11te ottusiià mo1ito 1più marcata che :posteriorm·ente, arriv·ante dall'a1pi-ce fin-0 ad u·n a orizzo11tale tirata a livello d·el cap ezz.olo. A ·d estra su ogni lato &uono ·chiaro. .t\.11 'ascoltazione .a sinistra post.e riorm·ente II'esp.ir o assai indeb,o lito in alto c Jn qualeh·e si•b ilo, pJù .so1to 11ella zona o;ye manca il fr emit.o ·anche il respixo è quasi s.com'P1arso; anteriormente quasi com pleta abolizione d·el murmure e qu,a lche lontano sibilo es·p·i ratoTio. ·A destra posteriormente ll'€SiP iro un 'PO' asipro con esipiraz-ione .piro111ngata e .si'biJi p:r·ervalenterrnent.e espiratori; an. t~riorment·e i:den1. Apparecch,io circolator·lo : cuore spostato verso d·estr·a , mar.gine destro quasi sulla .p ara.::,ternale, itto non :pa~p·abile, non ipalpabili pullSazioni al ,gt1ugiulo; IPOlso 120, rirt.m i1co, un po' debole, u g.u·ale su t11tte due le ra·dia:Ji. E same radioscopie.o: 1a sinistra op.acità ab·b astanza int en&a tal che la/Seta però intr avedere l'o·mbra idelle 1c.01s•t ole, uniforn1e che arriva fino ·a l liv.ello ·d el'l'ins€rzione sternaie della quar·ta costa. L 'o;pacità in b asso, !&fuma in ·una zona di l};)arenchina chiaro. A destr.a ·v·elo all'ap·i ce. Il margin·e . ·destro d.el cu·ore deJ)'oDda idi tre dita dalla marginale dello sterno. Devi.aztone 1d ella tra:cbea. L' es arrne ·Olbll}i•ettivo dell'8 fD.OViembfre 1924 è ffi 01d'Ìfi1r:a to in qiu.e sta maniera : L'.ammalato è comp.J.etamente afoni1co, no11 11a ·di1s turbi della ·deglutizione, però è dimagrito, 11a le m·ani leg.germente cianotiche. Lél gl1iandola cervicale non è aumen1 tata di volume. Apparecch,io respriratorio : a destra 1per:siste l' enfis ema polmonare con sibili esp·i ratori. ,l\ .sinistra posterior1nente si ha 'C~l1e la zona ·di smorzamento d el su.ano s~ è ·es.teis a., seanpr:e riimamendo .p•erò in bar,so una zona ··cl1iara, dove ancora si iP•llò S·entire il xesrpir 8 in·debolito e con sibili espjratorii; anteriormente ottus ità O'CC1-1pante tutto l'am•b.i to 1polmonare con n ot e•v.oli ssi.m o indeboli·me11to del murmure e .qualche sibilo. Dias.copia toracica. : carnrpo l)Olmonare sinlis1r ) 01paco fortemente ed unifo'rm·e.m ente p·er tutta la sua ~tensione, non \Si 1dtstingt1e l'ombra d·elle . ·c oste. I·l seno compl ementare appare un po' chiaro. Cuore spostato verso destra arriv·a col 5u J mia rgin·e de~tro a tre dita ~dalla jp•a;pilla ·destra. Esame obbiettivo ,dei 25 novem·b re 1924. - Il paziente comincia a.a a\'Vertire difiturbi nella deglutizione ieon sen so idi arresto 1del cibo , l' af.onia è tota·l e &empre, la dispnea piutto sto a.ivanzata, sp:u to mucoso. ·Nel campo po~monare m entre a ·destr·a si ha la p·ersistenza dell ' en~isema con sibi·l i in- ·a d espiratori, a sin~strn. l'ottusità .11·a com pres.o tuttJ l'arn·b ito del polmon e, il diaframma è immobile. P iù ac.centl1ato lo rs ipostamento del ·cuore. D~o di allora il paziente contin'L1ia a peggiora.re, è fort e1

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XXXIV' F ASC. 13]

m·en.t e rdimagrito, ·dispnoico, ed ai 24 1dicembre 1924 si hainno i :p:rimi atocesis i ·di so.f·fo c,azione . La ghian1dola dell ·Collo è a:umentartél di vol'llme bernocieo1uta non aderen te alla p·ell e. Si ha ' lo spostamento 1Più marcato del mediastino verso destra tanto da avere smorzamento ·del suono su1la par-a.verte·b rale e sulla 1p araisternale. .Il p,olso però si aggira semp·r e fra i 100 e i 120, mai rallenta,to. Mai v.omito. FinaJmente il 13 gen·naio 1925 avviene ~a morte per p.arali.si 1ca:ndiaca. Reperto necros copico : ·O rgani toracici: ·calcific.azione 1d elle cartilagini .coistali; spo·s tamento ·del .cuo·r e ver·so .destra, fino alla emtclaveare destra, mo di co versamen to siero-fibrinoso n·el ipericaDdio; la maissa t.u·m orale circonda 5uperiormente i l ;pericwdio infiltranidolo ed abbrac.c ia 1p,ur e i •gro::,tSi Vlaisi e i bronichi aideren,do all'orec• .chietta sini&tra ·e alla 'POlmon.a re. Cuore : v·entri:colo sinistro fléllcci1do, con c·h iazze di ateromasia s·u ll'intima ·dell'aorta, m odica tp er1rofia ·d·el f\Tientirj1oolo destro; n on viz·i valevo.lari. Polmone .sini~tro trasformato in· un blocoo compatto wd.erente .te11acement·e élllla pleura, e aurm,entato idi volume e specie in se11so .antero-pi )&teriore, duro; is olo· inferiormente esiste una piccola z1on·a di po1mon e comrpresso ed in 1p1arte · atel~tta­ sic.o; ·ancora ri1conosctbile la fes.sura interlobare. L e glandole ilari costituiscono un.a massa neoplia;sti1oa grossa c.01m e un tp1u1gno ·e che circonJdavaisi e b.r.o·n chi e res·tring·e 1sp1eciladmente il 1urne della :polmonaTe i1on qu.ello ·d·e ll'aorta. La mas5a n eo.p1a1stic.a ilare presenta al taglio i caratteri di un saric oma, ·di aspetto hianeastro senza zone dt ·disfacimento, 1con qualche chiazza •di })igmento. Da1le ghia.n•dole il turnar.e si continua nel tessuto p·olmonare cl1e infiltra 6enza limiti netti inva1den1dolo tu.t to . La ::,•t ruttura polmonare è co,mrp,letamente 1scom1pa.rsa solo n ella p1arte co:rrj1s1pon(J..ent.e al loib o iruf·erio:r·e; si trova un po' di tesS(llto a.reato . N·e1le sezioni fatte n ella parte sternale del <polmone il tum.ore è più .p·r ogredito rche in q.u ello verso la pa.rte 1dorsale. Non vi è corrosione cli 1

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V.a51 .

101s:siervano 1dellel \infil1traz,toni l1 eoplastiche lun.go il ·decore.o ·d ella .caroti.de sinistra. Po1mone id.estro libero ·da ader·enze, enfisematico, presenta due metastasi ·delJ.a .g·randezza di un 'Pisello f:it.1lla fa;ccia fra lobo medio e infe .. riore; 1q;ualche nodul•etto n·eaplrust:iJco intrapolmonare. Organi addominali: rperitoneo li1scio e J.u.cente, q.ualch·e m e-tastasi già in disf aciment.o nelle g1an. 1dole r.etro;peritoneali . Fegato: ingrossato con metastaisi della grandezza ·di una lenti·cchia sulla faccia anteriore che posteriore. ·Degenerazione torbida. ·Jualch e nodulo ancb·e n ell'interno. ~1ilza: ingrandita, ~ on scarsa ;pt')}pa, se11za mb ta.is.taci. Il prrep.arato m i1c roscopi1c o dà i caratteri del linfosarcoma. .s .t

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In tre anni e m ezzo ebbi occasione di constatare 5 ·casi di itumore - in senso lato - 1del medi ar,tino, in IP·azienti ri co,·erati nella idi\'isione tnPdica dell 10S;pedale di Trento.


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Di qu·esti i due .casi sopra ·es:posti sono quelli che ipresentano il maggi.::ir interesse, si.a dal lato clini<:o che dal lato anatomo patologico e che 1perciò po51Sono [port\are un qualche contributo alla statistica ed alla si ntoonatologia dei tumori mediastinici. Avemmo rper di più la fortuna di poter seguire i due ca.si dal loro primo inizio fino alla necroscop·i a , trovan doci perciò n ella migliore con·dizi-0ne per poterli .osservare. Dal punto di vista clinico riscontriam o in ambedue i erosi inizio con 5intomi polmonari vaghi sia subiettivi che oggettivi (tosse, disipnea, doJori toracici), che in 5eguito andarono quasi più attenuandosi che aggravandosi forse iper un fenomeno di adattam~nto degli organi endotoracici. Scarsi 5ia nell'uno che n ell'altro •caso i fenomeni di compressjone a carico dei n ervi che dei vasi che dell'esofago, vaga la sintomatologia fisi ca e 5icuramente non caratteristica. Il quadro radiologico e raidio5capico .ci dava invPce in amlbedue i casi un quadro caratteri~ élico che n el primo caso era iaddirllttura tipico: l'ombra intensa a segmenti di cerchio con larga ba.se confondentesi con l'ombra mediastinica e la linea esterna a con,'e5sità nettamente evi·d ente e djstinta dal re5to del polmone. Successi'Vlamente l'ingrandimento dell'ombra verso la iparte centrale del polmone risparmiando l'apice e la base. .A...n atomo-patologicamente infjne ci resta a far Tilr>\·arc in ambeldrue i casi La r elaitiva lentezza nel decoiiso, la tend·enza del tumore ad estendPrsi 'rerso uno solo d ei polmoni dando scarsa inYa<>ione del polmone stesso, la tPOCa tendenza ':l1le metastasi ed ai d'enomeni degenerartivi. ·:2uc st1 :f!PnO!ffieni ,ch e aJbbiarrnn rilewato in aJIDlbed1Ue i casi ci tanno porre questi tumori fra quelli m en o m ali·gni ·dei.la l\>ro ca.t egari1a. 1

Interessante pubblicazione: Dott. Prof. ERIBERTO AIEVOLI ..bero docente di Patologia, Clinica e Semeiotica Cbirurgloa nella B. UniTeraità di Napoli

Quesiti di Patologia Clinica e Terapia Chirurgica AD

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SEZIONE P RATI OA

DI STUDENTI E MEDICI P RATI CI

COMMENTI.

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INDICE SISTEMATICO: Quesiti s ul processi chirurgici mfcro. •ici-infiammativl; Quesiti sulle lesioni trauma tiche; Quesiti aulle Ernia; Occlusioni interne ; Appendicit e; Quesiti s ui turno• ri; Quesiti sulle distrofie e le d eformi tà; Quesi ti complemen. t~ri ; Quesiti di fisio-pa tologia chirurgica; Quesiti di fisio-tera. ••a; Avvelenamenti e pronto soccorso. Un Vùlume in-16 grande, di pagine Vl-426, elegantemente rileaato in piena tela L. 2 8 più le spese postali di spedizione ed imballaggio. Per gU abbonati al e Poli clinico> sole L . 2 7. 2 5 franco di porto e raccomandato. - ··· - ...-.

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Osservazioni a proposito di recisione e sWIlamento mannaie di aderenze pleuriche. Dott. GIUSTO L UZZATTO-FEGIZ, Davos. 1° assistem.te nel Sa.IllaJto!I'io Guar·diavaJ. Al r e.cente Congresso dd M edicdna interna, venn e ·d1a UJilO d ei R·elatori, il rp!I'o'f. Leotta, pro[)<osto un meto·d-0 ohi1rurgico di recisione ld•eJ.le aid.erenze IJ)leuric11e a cielo scoperto, fil quale di firon~ie agli a.1UI'i m·etod.i esdstenti per lrilberare il !POlnnOlile .pneUJmoto;racizzato dalle aideren ze c'he ne impied~sc-0no iJ collél.ISSo comipileto, presenterebbe mem.-0 peric-0li ed uin più alto percento d.i :risullttiatti favorevoli. Il metoldo rptù noto ed o.rmai UThÌIVersalmente adottato, è quello di Jacobaeus, metodo il qiualc p ermette dci. moonoooeire le adereinze IP'lieuri che attraverso iJ tolnalcOtSJCQp!io, ie di sezionirurl.e, sotto la guida idi qiu e5k> istrumento, m ecùiante un lU!Iligo galvanooamterio. Questo m eto1do, secondo il J_,eotta. andrebbe congd'll.Illto ai peni.colli diehl'iembolia gassosa, delll'emowagia e dalil.'eIDipri-ema. 111 1netodo dal Leotta proposto come nuovo sarebbe iniYei"·r scevro da tali igmarvi comipiliic.aZii.oni. Da coa:ruuni1Cazione del Cli.nico di Barli djede al prof. ol i1er i lo S1piUnto p·e r 'Ull arttcol etto camprurso su1lle colonne di .qu·esrto gdomniaile, nel quale si rivi0Ildica la iprioroità d1el m etodo aJ Pia ternost& che J1a proposto ·e fatto eseg'UlifI'ie iaIDJterioomentJe al Leot.ta un rinftervento oonststente ne'tl distacco man u:al e t'd.ei !foglietti pleuri1ci aderenti, attraverso una bTeccia torrucotomica che a pn.eumolisi finita ''·iene 1cihiusa. Quim.\dri secOIJlldo fil prolf. So1ie.ri bisognerebbe chiram•M"e •qUJesto inlt!ei!"'\nento << Qpera.1J.i-0ne di Paternoste'.r >> e non .g à « Op1err-aZli-011 :'3 di Leotta ». Tlutta ·qiuesta contrcwen5IDa po1gg.iia su baisi lnc · satte e su malim.rtiesi: mi sia 1perciò conces-ìo di a1gigi1U1I1igeJI11e ailllia po!l·ermca qu1este brevi 01sserv:ttioni. ..\nz.itutto non è chi n1on v:eda com.e n e.gli jnte:rv.ent1i ~01posti da.I ·L eotta e da!! ~1ernoster, si tratti •dii 1d.u e ope.raZli·oni p er le qnJJalli le i-n·dicaz,ioni. sono ·es·scnzi1rulnnen·te ldlilfrfeine.nti. Il Le.ot11:ta pr01pone di reci1d:ere J.e aid1erffi1Ze J?1eurrichP. mediante il gaJvanoC'a:ute.irio o ·C0ll1a ifo:rb iCP. tra d ue i e.giatru.Te, prm·'.ia arrnrr>ia incisd-0ne ctelle part~ 1no.l Ii jn ccmrj15'P•Ontdenz:a 1dlil tuno sp'a zi0 intettic'.)~.3J1e. Coo <l!U·esto meitod:o s.i ipos·sono l'lecild·er,e i1att1ralmc.nte soltanto ade.re.nZie fiiliif orrn'i, coiI'1don l i\)rr.L· i 0 ·m embranose. Il m etodo può qiudndù veni!' co11t.ra1Jpo1sto .a;l ben not9 p1ro c1eictirmento 1c1e~lo JacL,. bae1u,s. Vic.eveir&a l'im.terv.ertl:to pTotp101s~.o dal Paternoster, tr.,attandosi ,a,i Uil'a, ·estesia pnoon1olisi ' IIDaa.lU· aile p1e:r vaiste aider:enze in suiperficie ~., ad1

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488 Rlspoate Illustrate da 300 Ogure

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IL POLIOLINICO

dirittUTn. p·er ~infhsi pleurr'i10a tot.alle, verrebbe a rjmpiazzar.e non ·g ià una Jacctbfaeru1.s, ch·e non sa. rebb e eiff etiu;abi.ù1e iln ffi1ll1i:}i condiziio:ni, b ~ n::;l una torac-01pdastica ex1trrupJeurica. La CO·ntrov~rsi:1 y.a, quindi posta nei termini seigiu·em.ti: Otp·eTaztione id i LeOlt1ta 9 toirac.o,caru1stiiea alla Jaco·ba;eius? ~,e!I'azd.one dd P1aterno1Steir o t.o;r.a;coip[ac:;t~c:1 extr a~il eiu.ri1ca? Anzi·tiutto :p·e;r la ryierità è dov.eroiso r.i·l·esva1'!~ c:11.c~ lia sezd.·OIIl·e ld·i -adwenz.e :pll.e.Ulriicih1e 1a c.i elo sc~)_p ·ert1>, non è cosiq nru:oJVa. L'ct..nteirv.enlt10 p·ro1p1orsto 1daJ Leot• ta è stato es e1guito in pia1sisato da p1axecchti. ruutor1, ifra j ·cru·ali r·i.oo.fld,o: J·essoo, Sau1grman, Ro·wsdg e S.a;u.ecrbru c'h. I risull:uati furono poco ·incolfalg1g·ian:'1ii p·er n on ·d ir.e ddsastro1s i. Per ~.aù•e ragio·n ·e i mie to1di a C1ieilo S'COip•erto SOIµO stia.ti afbilY..a,nd10[}.1ati. 1d·a tmtti, € non cTe·do •ch·e V:i sia ·u n ti1si·odog.o IChre lo :rd.mp ia.n·gta. Baista ave.r iers;etgmit.o a loun.e t.onruc.oscop:iie in .p ortatori ld:i ip:nieumotoir:a,cie p1er a;>olDe·rs~ p€1I'S!U·aderie ·dellle conid izioni p['iecari.e 1d1ella pJ·erura anc.he in pneumoto:raici seic.c:hi. llniatti:i. moJto pdù sp.P.·t;S) di quanto si ·cr:edta si p·ossono irtcono1s10eir.e sullia pleiura pari.etail·e deigJii. arrnrrnaissà di ibulb·er1eto•l i: aìPf.iJ'.e co1 biisturì un 1cavo [p[ie;u.r ico ilil s:irrnriJ.i condizioni, equd.Ma1'e p1I'1ess·apoc.o. aill'd.n1ctsi1one d::i. um. ascesso frieddo, cofs a orue .01gni cmrnutrigo oeiricia p·er ~uanto possi:b:ile di .evita.ire. I per.ilc-01li ·d·elJJa Jacob1ae11s '.l.1am·e1I1tati 1daà R~wa­ tore .s.ono in parte illlsus:sis1ien.t i, in !P•arte ·e sageraJti. L»em'boùioa 1gaisso.sa 1è 1UJI1a comp1licazion.e ohie n0r1 tiI'·O·Vai .n1a1 menziò·n ata neri llfUIIIl!ffi"orsi lavori da rne cons·u·ì tati (Ja.colbaeus, Unterri1cht, Gehrc:ke, Ulrici, Scl1ro.der.Jl\II:Uohe1sson). Net num.erosi intervenJtj ai qrtaJi ·OO·b i p·ensonallmente 010C'Ja.s.i.01I1.e di assiEìtere (~1no esegu~io da J1 a1c01b1aeuis, 3 da 1GehI'loke, una tJl'entrna ctroo diaJ. mio Dir.etlt1ore d,ortt. 1G. MaJuir1eT) no11 ·eb1b i mai a;d osservéll"e fll[la simiìJ.1e comipil:iicazione. 1Lo stesso vale o;)ier le tan;to tEIDlfUte emorrag.1e : un soJo caso 1dti. •errnor:rtaigi·a moi!'taù;e mi è noto 1ruaJJLa le"tlt1eratura. p j 1cicol!i st:illl'.ictdi1i sa.:nguigni che si !P•01ssono ·oiss erv·rur·e diu!I'am.te l'atto d·el'la re1sezione id i a1d:erienZ1e, oeissano id.a soil.e coi11a ;i-.etrazion.e 1d•e·i rrnonooni. L'1errn'Piema è do1V1U.to a p1eird'oI'tazione •d i caverne, 1oompJ.ioa.z.ione .cp.ltesta ~h1 e si iprnò ·evitaire r ispettarn·do Il e rv.aiSite iaid1erenz,e in siup erfici•e o tTOtpipO corte e man1egigiarudo il giaJ.IV'alloc~aiu terio co.n rpru·de!Ilz.a. I .ris.ulttati 1d1e111Ja. J1a;coba.1eus, ol11e si po1s sono cailcol~e in 50 % ·aJ II'iisu~1tatt positivi iln cifrra t1on1 da (caidruta d·ehl·a febbre, 1p erdita d eTl'esipettoTruto· bacJ1lifero) e la r elativ,a inno c·ui:tà del1'intenvento s.e praticato da .persorua esperta, n on g,iu-stificano ten·tativi come ql.1ello 1d·e1 Leo•tJta. 11 'P;rooect.tmeinto cl1ie q'l.J.ies.to autor e rviuole inrau.gu;rare non ~pre­ senta qiu.inldi u11 1)ro·gtresso nel trattamento oblirungico ·de1la \huibe.rcolosi poilmoinare: ad esso non 1

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p10Lrà arr.iJdere miglioT e f ortUIIla d-egili infruttuosi tentiativ.i di altri aiutori. Po:c.he p1aroJ.:e su'lla 001si d,ertJta oipieraztio!Ile di Paterno1s1er. Qu·e sta, c0tme 1già di&si, vorreJb1b,e SO!ppl.antair.e '.Va to.raco~11.astica extrap1le1Uric.:a (le sinfisi 1Pil e·uifìtC.he eistese :rtaip;p~esentano i·nf.atJti l'in1d.ilcazi.crne ~d.eaJe J)·er inteirVlei:n.ti to:ra;copJ.rusttd.ci) . JV.la rr1e11tre n elJe cl1asist-0he op.e'.I'azdoni di Bra11.11e r o .dt &aueTbruch una .d.elle ma;g.g iori C<l1re di~l chinumg.o <d•eN' esser•e l'~evi.ta.J'-e r~gorosamen·te l.' •~re·r ­ i t1:r-a 1d1ell. cav·o pi1elUJi1c o, n elll '-01p1erazd O·n e 1pirop oota ·dal Paternoster si viene a p ro durrre artificiaJmente e vO!I'rei ·dir·e bruta!lirn:ente una oavità la q1uai1e, peir esise~e .comuni!c;ante coll'·estemo e pea la faiciJ.i·t à dJi laicerazti.otni m.a.nua~Ii di cayern.•e, roippresenta. 1u n te1'ireno fravorevoli.ssimo i}e:r ["~nS<?r­ ·'genza idi ,qiuieg1d. empi.emi tUJbercola.ri con a:s.soiciazioni microb110he, -c.11'e sono J'ilncruibo di ogni tt1&iolo.g o. Orrtre a C-ÌÒ lo shock oip eratorio n OIIl è p1er nullia tnferioire a q111 e.110 1del'.l:a toriaco·pJ.ast.icia, comie 1d.imostl!'a i l r;a1pw.o 1dreoooso ctel maJ.ato fatto O[l~ra;r.e fd,a.1 P ateiI'n o.siter. B ·da au•gwarsi pe.r il b en.e d·e i no1Stiri paziienti , c.h e un simi1e init·erviento non v e!llgQ pliù te1I1iìato Saife.P,be v·o1le.r m-e•t twe a T e[p e.Ilft1agil1o il·a vita dd. ]nfe,rmi. ohe con una tol!"acoplliasticia. es egmilta in lu.o·gio aidaitto e d:a mallli e.sip.e,r tie, potT.e:b b eiro essere qu1asi stcuramen t.e salviati. Daivos, febbraio 1927. 1

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CONFERENZE. Orientament(• del medico pratico di frontb a uno stato comatoso. I

(l-IOLLER. Wien. Klin. Woc.h ., 1927,

n. 3) .

Inte.rJ.rdiaJ.n o per coma la peTtdita 1d1eillla co1S1crien za. L' A.. giiustamelllte ritien.e utile (['iohiamare a;lil a mente 1de.l 1pirati1co, sia :pu·r e in modo isucieinto, 1 vari mom.enti 1dta.gno&ti1Ci e d]ag"ll<?St:iJCi rditfeirel;lzja]i ·dei v.ari stati c0tm1atosi. Due g1ranchl ,g.rruippi di malattie son-0 caiusra di co-rna . All ·primo aip1p1rurtengono le mrulaitltri•e cere])r aili p·r o1 p ri·aimente 1dette, ;prirrnitive, al s·ecoTIJdo J.e c.ereb1l'orpati·e secondarie, ito1S1Siche. Q:ueisto secon1d-0 grU1P1po si p.u ò 1diivildere in d:ue sorttogrup1pii, a se~ iecmd.a c.l1·e le sost•anze tossiJche siano endogene o cso.g.e ne . ..t\:l primo gn1ip.p o ruppaxtengrono le ma1attie dei v~si d·el.J1a c.aività crani.era, le faogosi del 1 ~eI'IVello e d el1 e menin•gi, i turrn·o ri cereibrarri. I .'e1norragia cerebrale è carusa di peI'!di.t a im proY\']iSa della c osctenz,a. Segue moa1aplegia o emiple,gia a second•a ·delil'estensiolne del1l'·emwragia. L'as,,peltto ·de1ll'éli_Popl ettico è oaratteristico 1

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1p er il ''iso ico11gesto; l)iù di.ftfici'l.e è il rinveni1re ]a cU,ll S a 1dell'arno111·aigiia (arlcr iosclel'OSi, ipertenSÌ01l e , 111cs, 1diatesi em0Tragiol1e, aneurismi n1icotici eta ei1docardite oouta 01ei giovani, itt e•ro c1norrn.giro). DilfiiciJe è la diaignos i d1ff ercnziale con l 'cnibolia cr r ebrale: ba.1Sai i sop1r1 a~u·t to sulla ma11r n.nzia. cl~i segni di congestione e suàJa ricerca della tron1bosi primitiva. Pitt grndual11n ente insorge il coma n ella trombosi cerebrale : fenoan eni pregressi (cefalea, vertigirti · soJ.10 senltPre tùia ri cerearsi i1cll'ana.rrunesi. .~nc l1e l 'arteria lerosi, l 'ipertensione, gùi ameuri"-In i do1lc arterie cerebrali, possono, senza pro,·oenrc en1011·agic, per lo mei10 a.p1prezzaibili, essp1 c:it1. ·a cl i conii, 1talora ripetuti. J~n1111·1 r1gie 1nen.ingee abbondanti i111clucono il cu111a. La din.gnosi 5i basa '~t1ll a flaccidità d elle e--,tr ~mità d el lato affetto, suil.la rigidità deille \"'-lfl>Intrà d el rrialf.O ~allO n o,r1ch è S'llll'inc1ebolill1ClltO dcl r espiro dal lato opposto a quelJo della l esione. La pt111tura lombare cl1e dia esito ·a sangue ci illu111inrra n on poco, e d esclulderemo un' en1orrag in rrrehrnl e con inond azion e clel III ,·e11 t1i'rolo t en~1rl o p.resenti gli a]tTi sin tomi. No11 cli1111enti ca r e la 1>0 sibilità di u11a ipacl1imeningitc en1orra~i<'a (lues o alcooli m o nell'anamnesi), e di u11 trn.u111a cranico (anamne.:,i, sinton1i pregrPss1 cli irritazione). l rna congestione )Jassivu cerebr ale <enfic;mna, pertosse) può C<'lllsar e perdita qella coscienz.c'l. Tra gli stati infiarn1matoci e deg-enerat.ivi rerebra1 i c; j a.nnovc.ra l'encefalite epidemira, specie n el la forma fulminan te, com e eausa di con1a rapirl amen lc insorgent e con f ebhre. ce fulea. ' 'erti giini, l'ascesso cereb rnl e, in lues cereùri l'cn ce' {ali t e saturni11a. E u110 stato co1r1atoso può insorgere n ell e menl11giti: purulc11tn. epi clrmica., t111Jrrrolare, sierosa (ricercare il Ker11i1g, la ri.gi<litù 11ucale, e.sa.minare il liquor, n el cruale trovcl'en10 un m odico ai1n1ento id i ccl.l·ule in C'aso di • encc->faJiti, un forte intorbida.mente d o1vrulto 'ù llO· li· n1orfonuc~eati n e.I.l e m enin giti pUII"lllentc ed ep1. de1nich P, 11n lieve intorbidamento n el la m eni ngite 1 'Ulbeocolare, con li'nfocitosi e r eticolo; q1u aisi sempre in o.g ni caso ip era1bwn i nosi). Il coma n ei tumori cerebrali è quar&i seim1plI'r dO\'uto a emol!'lfa.gje dei \'lélJSi idei n eo1pl~s r n i stessi. I princ· irpali comi da intoiSiSicazi on e 001do1~cna sono iJ diabetico e l'uremico. Nel p rimo i si11torrni ch e gui1dano rulla dira;gnosj soin o il r esp jro strrl!oros<> , l'alito aiccto11i1co, i l co.lo·r lto rroi&so IJ·e,ùl·c gua·n c·ie, l'ep ig,astTa:1gia pTorvocat.a, iJ m eteoriiS1no l ' i p<'rglicomi.a, la p!r·esen za d·i corpi ch eto nioi ncille urine. Nel serondo, éllbbiam.o ·drue forme: l 'eclamptica (n elle n efr osi principalmente) e l 'azclt.emica o astenica (Slpecie nelle nefriti). ·N.ell'•u remiico vi è I

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SEZIONE PRATIOA

}Jallo·re, le pUJ-li-lle sono ristrette, l'aJito urinoso, ,.i è iperazo1t arni a, ipertP11sion e, la r etinite caratt ciristicia, l 'aJ.boo1in'll1 r ia. ~e!l':tlr0tfia iaiouta del fega.to, 11ell'av-velenamentc: da fOSfOl'O , 110gli Opisodi acuti 'd egli s\t.aidii terJninali delle cirrosi, insorge tailora il coma epat ir·u; per la 1 Ji~0J1.ors.i ricerol1«~1remo urn'<eventmale 1·patopatia, o l"ittero present e richiamerà suJ f egnto la 11ost r a attcr1zi.011e. Se m an ca ~Pittero, la rli~gnosi è assai d1 iffi1cile; b lisogna pensar ci, ricercare la lel1Cin a e tirosina nellle rurine e fare la 1p1 O\'u d el galattosio . F.1cUmente un'ins u.1//lclen:;a surrenalica acuta rrovoca il coma, con ,delirio, crampi, collasso, <1 ln rrr·a , eventuaJi emorragie cutanee. 1: etl ema cerebrale è spesso causa <li coma, qualu11que n e sia l 'origine (m.ixoedema, edema acuto d i Qu in cke, eclampsia graividica secondo l 'A. Il cuore malato (a parte l'embolia cerebrale nell'endocardite.' può ]ngencrare p er1dite di co. scien za (sindrome di Adams- tol«es). Nelle f orti arierniei seocn:nat.amente 001ofiitieh e, insorge talora il ieo111a, e 1cosi 01elle anemie p ern ir iose. In un caso de'11l'A. , fu ldiagnosticaJta nn'iatrofia a cuta d el fegato in un malato in cOIIIl.ta ra;ffetto invece da ittero emolitico. ~ei vnri avvelenanienti ab'biamo stati comatosi. :\e son causa i ·n arcotici (moTfina e deri1vati, ol·Oroformjo, etere, veronal), l'acido ciarLidrico (éllv'rc!enamenti da mandorle arrLaJ'e) il gas-lruce, l 'os"'iclo <lii cambooi-0 (ricer ch e spettroscopiche), il bo, 11u li n10 (avv.elenamemti collettiv1 si111tomi simi.ìi ' all 'a' ve.lenamenLo da atro1pi11a) . I11finc tlutte le malattie 1.nfettive acute possono cnusare .uno stato •C011r1aLoso, e ca.sì dicasi della i11sola::,ione e delllia rorren,le elettrica ad alto po· o

1rnzi al e.

GARRONE.

Importante pubblicazione: '

Prof. dott. C. P. GOGG IA

formutnrio rnuionato di Glinicil Medica Terapeutica (5• edizione nuovamente rived uta ed ampliata) con 32 figure nel testo. SOM~AR.1.0.

Parte Prima: No~ioni preliminari sull'uso del rimed11 . - Parte Seconda: Prontuario ragionato dell'azione farmaceuti ca dei prin cipali medicam enti. - Parte Ter~a: F ormulario ragionato e form ule varie. Parte Qu~rta: Ta belle posologicbe. Parte Quinta: Tera.pia diet~t1 ca . Parte Sesta: Tecnica Terapeutica. - parte settima : Acque minerali, Bagni di mare e climi. - Parte Ottava: Terapia pratica. - Appendice: Esame dell'urina. - Indice alfabetico. 'FT • ·Un volume iID.·16, di .pagin e XV-851, rilegato in tela. I n oommerci-0 L. 35 più le speae poetali di spedi.11ione e im ha-llaggio. Per i nosti"i 1a.b bona.ti sole L. 3 3, 2 5 in r •orto fra.neo e roocoman da to. Invii.are Va.glia postale a.il Sig. LUIGI POZZI - Via Si.6'tin a , 14, aggiungendo : p er l'Ufficio poetale SuccuTeale di-0i9tto, ROMA. 1

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IL POLIOLINICO

SUNTI E RASSEGNE. TUBERCOLOSI.

Il virus tubercolare filtrante e le nuove idee acquisite sulla eredità tubercolare. ·et DOUFOURT. Pre sse Jr1éd., n. 2-5, gen.. naio, 1927).

(.t\RLOING

Nel 1925 dopo Clhe ù:illmiette, Va1ti.s, Nìèb<Tire e J3o,uq'llet, staibilirono ·1-a realtà de'l paissélJgigto dell1e forme f.iJ1trant-i o.itoo'l1ite partendo l(j.a un'ascite sp·e·r imenta1e d:ella cavia, attraverso la tp·l acenta di cn,viie in ,g.estazio!D.!e, gli AA. poterono porta.re u11 altro f atto ·~·on'f.elI'!IIlaitiNo, m.a ottenuto· con un filtrato di lesioni um.ame. Dii'es6ero asllo-na il e rice!'fcJ'l:e suJ barobino n·aito da rnaidr.e tUlberconosa e nell 1926 poterono pre·sentare la pirima prova in1d1ise1u.ti.bi1e con una bambina nata neJ ViII m ese, 1da madre aJfe Lta da tibc. po.Jmon.are avianzartissima, morta al 55mo giorno ·di vita senza fenomeni speciali e sen z.a .ca'UISa ap1pa.r·ente in cmi l'autopsia acourat.i ssima non ;p·e11mise di ri velaJ'le tra,cci·e d 'u1n a infez.ion.e tUJbel'~oa.are, ma ·b . di Koch furono· ri·n tracci ati in numerosi strisci 1di'origani e, uniico fPa i vari filtrati, il filtrato di gangli mesenterici, determinò dimagramento e cachessia n elJe oavie inoou1ate. Posteriori ri·oeriche di ·C·a.hneitte, VélJltis e L·eco.1nme su n ove brumJbini e feti nati da madri t11bercolo1se ·dimostrair:ono in 3 bai.!illi all'esame divetto .e tutti, nei v:i.sceri e n ei g1angil-i m esente;rjci, aVtevano eJ,ementi virull!enti òh!e d.no,rula1ti i1elle cavie pr01Voc·arono q·u1asi costantemente la con1p1arsa di B. aciido-res:ilsltenti nei vairi grupipi glan dolari . • ço·u1v elair·e doipJo• questo lavoro ha studi:aio i~ <l1ivenjre 1del n·eonJato 1p r1 0Menien~1e dia madre tubercolosa ed ammette la tr.asm is &ion.e tranis:plla·Centare derl virus tu:bercolar e fill·'tsrlainte sen~a le" sioni anaitomi:.!·h e .spectfiieth•e come men·o .eooezionalie della tulbercoliniz.zaziion-e vera intrau.ter:im..ra: con l ooicxni t~p,iche e ci'ta fatti di proigr·essiva dent1trizrione 1c onchiusisi con morte ines1Pliictalbil·e in cui il filt!I'ato idi gangli e visceri ha baicillizz1ato i gangJ.i 1dellra ioaivi'a. Acqiuisita questa •)01gnizione nol!l b-isOlgna però ritenere coane votati •a mio·r te più o meno pros-sima tmt'ti. i .ba.rrnibin.i ' cfue nati da madrre tulber <'Olosa hranno er.editato il virus ,f iltrante. Le esp erienze degli AIA. m.ettono in evidenza la va· 1·iabili1tn. della virul enza .c he accanto alJla forma ~iseosa e alla d'orma caichetizZJante con inlfezione linfatica bacill·are pillò determi nare una forma di tu.b errcoilL..~a21icme efimle:ra, in cmi lie caivie sono portaitri·ci teIIl{Poranee del virus tu:bercolla·r.e 1

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fi1tran1t.e, come pure J.ia sens:i!b~lità di questo vi;rus agli .rugen. ti fisiC'i oom·e wa elettricità e specialimente l~ ].iuce llitravioletta che l'atJten,u a in mo·do mOllto S!Pfi1 ~cato. Altro fenomeno irrnrp'CYl"tamte è clhe mentre l·e ca.v ie inoCIUila'te col baicillo di l{ooh norma.'le o co.n pr-0do.t ti piatollogilei :non filtl'lalti presenitano ì'intraid·e rmo-l'eazion.e oon diibuiziOIIlii. 1 %, quielJe ~nocul!ate coa if.i-l!Wato nm.nfil'-estano la r.eazione so~o c<>-n diluiziooi 1/50 e sempa-e in maniera m·eno intensa. Inoltre le esperienze d egli AA. portano a constdertar.e l'allergira tubereolar.e n on coime un l1enomeno 1d.efinitivo ecl immutM>ile potendo invece, qu•an.do (Vd.ene d·etennin ata daJ virus tm1b ercoliare filtrante Iabile, ·essere solo transitori1a. J.n basie all.e nozioni esposte gli AA. flllrono 1portati ad esamin·are il COmf.POrttarrnento 1de1Ile cavie inocJU1late nel .m omento della loro· nascima :con V'a:ri 1capipi ~di vir.us 1truibeT.colare ftltrante, t.endando così idi me:t:Jte1·si in condizd.o.n i se noll1 eqt1ifv.aJ.emti a1meno · paro.gonéllbili a .queOile di l>a'lnbini cihie avessieTo ereditato il vil'UlS. I risiultati f uiron o V1aT1. Alcuni animali si svilu.pipar•ono nonmailimente senza pTesentare dì. s1lUl"bi 13ll>1Pa.renti, altri dopo ·U !ll ritiardo ne·lJo ai.; crescimen to pon d eraJ-e tornarono !'apidameinte aJ:1a no·r ma .c ol rc rescere dell'età : la intradermo· rrazi·one con t11ber colina conicentrarta di.:mo"':Urò 'in ·qt1esti un p1erio1do di vari.e settimane di rear ziane positiva ed ·all'a11.tops1a non fuTd.ìlo riscontrati J1iè i b·a·cilli, n'è lesioni specifich,e n ei gan~li, in •altlr·i ancora si ·eb'be urn di·m agr:im·e nio progress:ilvo, cruclh1es&'iJa ie m orte in .du·e o !ttre mesi e n ei gangl'i si risconitrarono n.u.m-erosi bacilli. I ,:fatti ispeiriment.a:li ·sono cosi. pel'lf eittamente sB:nili a qiu1anto ·dimostra, la clinica umana: alouni neonati no11 presentano n essunra manifesta" zionc, ailtri sol~amto u n II'irtardo n·eil!l'a10cries~i• monto, ailtri ancora div;entano ilpotrofici, ruirepsici .e rnuoli.ono ieon la sindrome di d1eDJutrizione pro:gressi'Vla descritta 1d.Ja Co1u1Vielaire : il mrtcrosco,p io rivela '.bacil·l i nei igangli e l'inoieulazione dimostr.a il v.irrus fELtrante. Così .conciepita l'eredità tm·ber~olare d~SIS11Pa alcune osc.1u rità ed ap1porta e1em entti nuovi di disc1Ussi one. v .errebbe cosi m esso in avidenza: 1) ·cJ1e n .e1Ja specie rumana una m.adre tu'bP.ricolosa ip1uò tr·asme1tere 1per via itranspl.aJcentare al lf eto il vir.us tJulbereolaire filtnanlte; 2) cl1e n egtli stati di ipo ~di atrolfla dei naJtl dia ma1dre tuibercolosa ve n·e sono aJl ;uni imlputaJbiili aIJa tra•smiiSsione di questo Vlirus; 3) 1clhe acoo.nto afiile dru·e varietà di virius già descritte ve ne è una terza cost:itn.ùta da.il virus filtrante labile e temporaneo il quale si rende 1

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[ANNO

XXXIV,

FASO.

13]

manifesto con U'Ilia allergia ef·i1ne,r a di1111ostra.b1le rnediante ou.t ireazione con tu bercolina in so~u­ z1011e più conicentrata di cru·e lla co.rrrunemente i11 uso. Questo virus s ·ompare in un p.e riodo di teJnpo ,·ariooile; 4) -che 1a tnoouJaziione a)d1 1anin1'ali n eona't1 di queste varietà di virus dà risultati che variiarto con la varia vir-ulenza dei singoli tipi. I fatti siperime11.t aJi .p resentano coi dati cJinici una on1i~lianza 1Per.fetta. 1

PALLADINI.

Le reazioni tubercoliniche nel reumatismo articolare e nell'eritema nodoso. (l..

l\IAGNI.

Riv.

Clinica

463

SEZIONE PRATICA

Pediatrica,

fase.

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geil[l. 1927). Le malattie in oui la reazione tooereolinica da una elevata :pel')entuale di negatività sono hl Ino1billo {Von Pir.quet), le rna:Lattie infetti,·e acu~ c (ti.fo, pol111()nite, Jd.,ifterite ecc.), le malat ti~ di fcgaito e g.li itieri (~o el, Fiessinger, BroJin), la linfograruu1omatosi (Bru a). TI 1\tagni ha rkercato la reazione tUlberc-0linica nel reumatismo articol1a re cronico e su1b , cronico, mercè 1a ~utireazione , l'intradermoreazjonc secondo Mantoux € l'iniezione sottooutranea di tubercolina.

Le ricerc1'1e sono staJte condotte su 113 brun1b1ni con fomne reumatiche 1a 1un.go decorso; l.e reazioni sono state ne,gative in una percent1uale del 79,1 %. Questa marntfesta anergia ha un via!ore mag1g iore, se si •.!onsjdera che l età dei pazienti era tra i 6 ed i 12 anni, epoca in oui Jta positività de1la ouVireazionc è mol<to elevataJ, raggirungendo 1'87,7 % secondo j\lfrurfan, il 43,14 % secondo Dina e Calcaterra. lno'lltre tutti i pazienti presentcwano tare tu bercola.Ti, s:La dail ·l ato failnfila.re, sia per pre· senz·a <li adeilOjpatiie o di ,f ocolai oalcirficaJti, con ili e tralci, ris !ontrati raid.rioscopicaimente. Tutti i bannbini, eooetto la forma reumatica. cohservaJ\rano un discreto stato di lflutrizionc gPnerale; qrt1ilndi non si può invocar.e la ca1cihèiss1a \!O.me fa.ttore de1Il'an.e.ngia tubercolinica, nè la f-OII'im.'a ruC1Uta dellJ.'illlfezJonte, per Jhlè i•l r·etLillaii· smo era a car.atteTe cronico o sutbcronico. Tn1tc qiu.esite IOOndiz.ioni · giitulslt:if'iJcano U'irpote&1 ohe il r éltlmatisrrto aid an·damelil.to p·rotratto, pìI'odJuca una .paTt:iico'Lare ipoergia, c'he rS.uò gli.ru·n,gere fino aJl'a11ergia rp eT ·}a iu1ber.co1ina. l ,E> teOTi>e per sp1i~re la 1~eaziionc· d·ella r)nte a dosi minime 'di tW::>ereol ina sono numerose, nra ·tu.tJte poco cO!Il'Vin·of:nti. Il M'81gni cr·ed.e piu acr.ett<libile l'ipotesi ·d'un a parti1;01aTe dilsipos1zione delila oute e dei tessut1 · a r eaigirc ai~li stirnolà flo,~og.eni in ,gen ere, ed a quelli· · bacil1

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.i·ari i·n isipeici·e. Qu·esta faooltà sarie.b·b.e esaltata in mo do sp·eciaile nei tm1berco·l otici, per un'iaJUmentata seirus:ilbilità ld1el sistema nervoso pa:ras.imP a tic o (Cul·h). La tubercolina in 1q.u1est•i so.gigetti <1Jgir0bbe pro, ùuce11d-0 un1a reazione va·somot oria nella oute, ed .u na 1~eazione nel f o,colaio moTlboso : reazione genel'aàe e f-0 ; ale. otto qu-e.sto punto idi vista, la r.eazionie aUla tutbercoli11a non è nè un fenomeno di irrnmu'Iliià u1nOT<lJ1e, n è èi immJUnità oellrulal'e, e neplpQllfe un fe110111ieno ·all'ali'i1ait1co, m 1a una spec]ale condizione della cu.te, del sistema n ervoso viegetati\10 e del sistema crup1llare. · Si 1cleve 1PeTtanto consi1d·errure ia irelUmatismo come una infezione dhe riduca ail Illiinilmo la facoltà della oote a rieagiTe agJi stimoli flogogeni in genere, ed1 a qiu elli tJUlbeT ; ol1nici in i-specie. La COJY1parsa d 'tUn eritem a nodoso, d1uran'te il ror o cl el reumatismo, modifica la r-eazione tubPl':coJinica da n e.CTa;tiva i·n posi1.1.rv'a. Ben c~1è i casi di eritema· no·dooo non siano da consi<lerarsi di origine tulbercolare, ma prodotti da run vinus ignoto, biso1g na am.mettere eh e l 'eritema nodoso possa roll111Peve io stato dli a.ner· gia e prod'l.1Tre ~o stait-0 di sensibilità sspeciiaùe deJlru · '-nte e d·ei 1essuti a reagiJ'!e agJ=i stim10lti f1logogeni, pro\·ocando reazioni tuber~olintcJhe rap 1ide ed in teJ11Se. I pocl1i casi di rerumatisano con reazione pooitìva (20,9 %) sono ,g.i'UStifioati o ·dall'inizio trQppo rocent.e del reu11natismo, o dia gl'avi lesion1 tuhercolari, oppure da forme reumaticih e c1he ipoteva:no e~sere consÌld1erate com·e r eum atisrrno tooer·olare n8l senso idi Gtrooco-Poncet. 1

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AFFEZI()NI ADDOMINALI. La sindrome dei tre dolori addominali. iG. DTT.fiAND. Bulletin Médtlca.l, 1927,

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]';: moiìto fr eiquent.e una sindrome costituita es~cnzlal1r11CjJte 1 diaJ:i:a coes1stenza d1 fenom·eni doJ.orosi alla :rnetà ·d est·r a del'l'ad1d•ome con f;ede in tre r0giion°i: ,epri gastrio, iJpocondirio, tfossa iliaca, ir1 relazio n e risp·ettiV1amente al .d:uod·erio, a1~I. a .oisrtifellea, all'aippoodice e a;l cieco. Le conJd1izioni I nelle quc'l'i i fatti si ip;resentano i·n pratica possono scruernaiti camente riportar~1i a ire categorie · di casi: a) aifJezio1n i di 1uno dei tr e settorri con sintomi più 0 meno di panteoipaziione d.eg\li altri d1u1e; lJ) forme ·cli ni·~lh:e compl1esise neJJ.e quali si h•a sovratpposiz.i·o11e d·i ·1nan i:f estaz.i oni m·oribose o malat.t.i e associate di dru·e settori con sintomi sec·o n diari ·&U,l ter'zo ; 1

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IL POLICLINICO

c) ca.tSi n ei quaJli 'l•a isintomatolo1giia confusa è

·domin·a ta daù.la do.J enzi·a ditfifrwsa .ct.i tutta l·a meltà rleistra 1d.eli'ruddome, ma c-0n oentri d'ip•erestesi a massima a 1li'Vallo del1e .oone c:ilstifeilica, so'l are e iJiaca d estra. Nella 1prima c•ategoria ·Jh e ioompren·de i casi n;tieno freqiuenti prendono P'osto : 1) L 'ulc·era duold'enale n·on oomp.Jice:ta o compJicata òa PeT•idn..:.od endite, co·n sinto•mi o seigni bil1i·ari, e 1sintomi co1litici o tid:ilo1coli:ti1ci, ch1e p ossono anche 1pre ..;edefie ~'e 'Prim1e manifestazi9ni del . l '.u lr.era. 2) La colecistite croriica, J.itiiasic.a o n on, con i suoi sintomi gaJStri ci o solari e da.J1' altra iparte c;on in1do11 imento sporutia.neo o ;provo,cato d•e1la fo1slSa ilìlél.C'a. destra (1dolor e ri1fles.so oeico-ap1p endicolare). 3) I ,a tiflite ·e J.' appendicite cronica comipJ.i10ata con segni d'infezione lenta 'diel/le vTie biliari e con qu.eHi dell 'ipe.restesia isolare qu1asi cos1:Jan1Je. Nel1a second•a categoria, -0h-e ·:omrprende le for1ne clinirc.h•e di sovran:xposiz.ione deJ1l1e miani;testazi·oni mo.ribotSe r,e.ci:iiproch·e o anchie le m·rul1attie dl d11e .se>ttori con sintomi s·econda.ri •del terzo, pren· dono posto: 1) Le associ,azioni append.icite-co Lecistite e tiflite-co lecistite con manifestazioni alternanti o simultanee: la solar,a!J.Jgi•a cos.titmi·s oe il 1terzo polo doJoroiSo. 2) L'assooiaz,ione ·m olto tfrequ1ente 1dcll' appen · clicite cronica con l'ulcera duodenale, ch•e sembra esserf' consegJUenza della vrima. V'è· inoltre l·a periduodenite d'o1igine appendicolare con ir.racliazioni sottoepatilche, al1a ci·s tilfellea (·con sintomi diispept~ci, gélJSltTo-;duod·e .nali e •dolori allr. rBgioni ci.sttf eilltc.a e d a{Ppendi·~olare) . N.ella tleTz.a ca;tag·ol'ta iV•anno ieoanlJ)resi i fatti .càini•o.i o la sintotmatologìa confrusa (dtsturbi giastrici o 1g'aistro-ldn1ord·enali, bili.ari, ti·f loco·l itici) dom inaiti da.i lo stJato più o meno ipeTìIIlanente, con paros.sismi, d 'indolorirrnento d:if,f uso •della metà 1d1estra d·el.J'.a.ddom1e. Se iPerò :ill dolore spontan·e o è diff,u~o non è dif.fici'J.e trorvare •)On la palipaziione centri d'ip•erestesia maissimo. in ra1p'Porto a.in e zone cistiifelJica, ceoaJ.e o aiprpentjli.colare, e solare, dia una parte e d•aJJ'aatra ptUnti dolorosi endo-ceco-colici i.ndi•Ci delJJ.a ;parte ~i1pazlio·n e d·ell'epiploon (:peri,risce·r ite d'omigine appendicolar·e di 01ri l'epilplooit1e è il t·r a.m ite) . Ne1·1a stessa ce.tegoria va r~g.ruipipi a:ta una siTIJdrome doloroiSa d el1"a metà dPt.stra 1ctrell'aiçi1dome, la periviscerite gerierale at1tnnoma, che 1diipende da un'infezdon.e attenruata, lenta, 1crcmic a, f.itb~osa di natura tu·b ereo1are o siitilitilca. I ,a fr equenza dei caisi olini·oi nei quali, nel medesitno soggetto, si sucoedono o coestSitono iaffezioni d ella c.i1stilfell·eu., del re01lon d•e stro e delil'aJpp1rato gasiro-duOfdenaJ.e fa pensare a1la ·p robaibile 1

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loro origine i1d.enttca. Al ri:oomardo vanno ricordate 1e ri1~ erche di Rosenow suùl'ori1gine infettiva., a punto dri p1al'.tenza boacale, delle ulc.eri gaistric~e e d'l.1od1enali; i suoi esipie-rirrnen1.i nei quali prar1~endo da ·:ftocolai infettivi bo·ccali dell'ruomo po- ' tette 1prorvocare n egli animléllli focolai irufettivi locailizzantjsi elettirvamente nello 1stomaico, nella ci~tif1cJlea, n e'll '.a:ppen.d i·.}e e n.el «:JJuo1deno; ed in· fine 1a· riprodruzi.one neg'li an1imali dt alte·r azion1 v·is-c er.a'li i•d,entic·h e non solo ne.i viscere omolQtgo ma anicl1!e !llegli •ailtri ·p a.rten,do da co.Jecistirte, da uil oera gastrica o duodenia!lie e da ap1p endiciìe UJm.a na. Sembra iadi~nque vi si-a una 51p ecie d'.afftnità elettiv1a idi .div·er.si mi1crobi p,e r 'V'i&~·eri determinati, in partico1are p•er la iei•stifellea, il colon de~ .str-0, i.l du,oid.eno. •L'a~o-ressi1one simu1ltanea di questi m icro·b i su t1U1tti ctietti rvdsoeri, non trr1'Pl.:iJoa che le lesioni pro1d·otte siano d'importanz:a ·egmaàe per t.utt i e tre. È pe:nciò che i'l qilladTO ol:im.tco può essiere al ·p:Mn1 ~i1p!io uni1voco, come esp~.eissio·ne del1.a sof·~erenz1a d el so lo v:~s1c1ere pliù profondamente co1pi.to; solo· eol tempo tSi. avrà l'es.p1osionie sucoessiv·a .dei diJ.S tmI'lbi moT.bosi rivet1anti la compart e.ci p·az.i one rugli altri visc.eri. ·E: evi1d ente l ''illlllPortanza 1deù fattore epirplooite r1ella genesi di .buon nrumero deig.li stati ~.olo:ros1 interesisanti la m età destra dEfil',a1d1dome con i suoi tre ,p oli, solare, so1Jtoapaiioo ed il'iaco de stro. L ' ep iploon, arrrna di di1'1es·a selezionata del1a oa·y ità aictdominal·e, parte ~iJp.a aù processo infettiivo sip·ecie nei punti ld1ove la SU•a :ftunzione p·r otet·t riice deive esser.e miruggiormente esplicata. J_,a corrup1loosità d.ei prolbJ.emi dia1g n.ostici solùevati dal1a SiinJdrome dolorois a sru wc-cennata, rt. ch]iede il ffi1JS1S·i1d·i o idi altri mezzi ld,'in·déllgine, quaU l,eiSame ra1diosoQ1Pi1co e la somd.a duocten.aie . L' esame raidios ~opirco metterà in evidenza la posiz.iOlll·e, la f<mma, iJ VOl'Ume, la m-Otbiilità de:llO stomaco, del dru odeno, 1deil colon, 1ctiella cisti:i.f-ellea. IJa sonida dru01dena:le consente ·d i mettene in evid.enza l'inJez.ione d elle V\ie biJti:a:ri, come la coiprolagi.a consienite ·di pr·enrd ere nozione &eimipre più precisa dello, stato moriboso del colon id.estro. In oonfronto di qruesti mezzi d'indagine, la ~'i­ nira. la buon1a ve~c.hia c'lin'ica, ncm 'ha perdruto i st1oi diriitti; è eempTe ·essa ohe deve insipirare, • 1 in dirizz,are, dir~gere Iie investirgiazrioni. •'Jn es ti srusstd·i di1aig'llostici ·\hanno la loro Ìll11{POrto.r1za prevaù•entemiante per eliminal'e inteTIV'enti e pesso condannia.ti a soli lSCQtpi :investigatori, come nivvi.e11e nei casi di periviscerite molto dilff.uisa o generaJizzata. In qruesti cai.si estremi si può -ancona aivere .quali ~he speranza di mtgli·oraanento r icoTrendo al'l 'el·ettroter.apia, di oui 1a diatermia r.cl in certi casi i r81g,gi 1ultraivio1etti sono le moda1itf1 ip·i ù attive. DR. 1

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[ANNO XXXIV,

FAsc. 13]

SEZIONE PRATICA

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Il t1·attamento della colecistite e la p1·evenzione dei calcoli biliari.

nic.a, che si trova generalmente, può essere talrolta sostitu.ita ·da diarrea improvvisa, durante questi attaccl1i. (:\. F . Huusr. Tlie L ancet, 22 1naggio 1926). Sebbene i sinto•m i dispeptici sjano ge11eralmen te I calcoli biliari so110 quasi sem1pre secon.darl rpigastr ici, i pazien'li si lam entano spesso di un a ·1 lln colecistite, sebbe11e il ~Jrocesso di questa sia se11sazione dolorosa alla schiena, sipecialrmente spen•to da lungo prim.a che i calcoli 1d.i ano luogo in viieir1a·nz·a dell'•ango·lo della scapola .destra. a sinto1ni definiti. Il devosito di ·1r1u·co, di cellu•1 e G~i attacchi 1dolorosi acuti, sia all'e.p.igastrio che desi nt egrat.p e di bat teri forn1a il primo nucleo, \'erso destra, che compaiono imp.ro.vvisamente in u.ttorno al quale si Ya depositando la colesterina, qualsiasi momento, ma special.niente n elle prime se V(· n 'è un ~ ccrsso nel san.g ue oppure il de- orè ·della notte e sc·ompaiono rapi·damenrte dopo flusso .cl ella 1J1Je è impedito. :'\e Yiene dii conseaYer durato per 'Periodi varrlabili da pochi mi· g11enzu che il pronto ricon osc in1ento e la ter~ia nuti a qualche ·Ora 1Sono generalmente dovuti a rlella colecistite, con la profilassi dell 'ipercoleste- calcoli biliari , .m a ipossono anc·h e verifj carsi nella ri11emi a e della stasi biliare costituiscono il modo co Jecistite non co mplicata. La ipresenza di itter idi pre\ e11ire la !or.m azion e di ca..lcoli l:Jiliari. zia, anche lieve, durante tali a:ttac<>hi, fa piut. I crucoli biliari sono assai freqruenti, n on meno tosto propen:dere per i calcoli bili ari. del 10 % n egli indiYiclui oltre i ' 'enti anni; puirb ..\ll' Psa1n e fisico, si palperanno successivamente assai frequente è la colecistite che, secondo l'A., i quat tro quadranti ruddomina.l i, senza interrogare il pazi ente, ma soltanto g;u·ardando at·tentarnente e la più comune malruttia a;j-Oon1inale, molto piu fr eq uer1te ehe l'appendicite cr onica. il suo viso che, in presenza di colecistite no·n IJa diagnosi di colt><:istitc può Yenire sospettata )nuta espressione se non quando si ipal1pa iJ quacl11Jo studio dell'ana.1r1r1esi e dei sinto.m i, se si clrante ~u1perìore destro. Si rnette la mano a pi-at, ha cura di m e ~tere bene in luce i particolari; to s ull'addorne, con le dita rivolt e verso l'insù, ,·ione 1poi co nfern1ata dall 'esame fisico e, nei oasi Yerso il margine rostafte sinistro, m entre li pa, cjubhi. dalle ricerche di laboratorio e con altri zT'ente fa lln profon·do respiro; per quanto forte meto<li. ~ ia. la pre ~ ione delle dita, n on si trova nessuna I ..;into1ni si vengono stabilen<lo gradatamente rcs.ister1z.a e l 'espressione del pazie nte non muta. J.. a. n11anovra si rj1pete poi a destra; la sensazione e, spe~so n elle donn r, r isal•gono ad una graviche dà il mus·colo retto è del tutto diversa, il danza e vengono agigravanclosi in quell e successive. Essi possono riassumersi n ella così detta vi so del paziPnte può éllpparire ·doloroso; neIJa r rspiraiione proct'onda, la insrpd.razione viene ad dispe:pe;ia flatul enta. Il pazi.ente si l&mcnta 1dJ 11n tratto arrestata e si nota una espressionr di nna spiacevole sensazione di ri-pienezza ·a ll'epiacuto dolo.re. R-ipetendo la palpazione a destra gastrio d opo i pasti, che egli ritiene dov.uta a secondo i segmenti longitu din1ali, si nota che gas, ma erroneamente; ed i sn.oi sforzi per otessa è doloros·a in quello m eJd.io e italora un poco tenere l'nI'uttaz.i one sono in11tili e soJt•a nto possono condu rlo all'aerofagia. Quiesto malesser e in- \'Prso quello int.erno, ma n on mai nell ' esterno. co1nj 11cia di solito subfito dOfPO i pas•t:i, ma, quando Qu esto segno è ipatognomoni-oo della coleci.stite è associ·ato con irperelortdria riflessa, p1uò simued è dovuto al fatto ohe la -cistifehlea viene porlare iJ rJ0Jore da fame dell'uilce.ra duodenale, in- tata i·n intirno co.nitatto -con le dita quando 11 rorn inciando due ore o ipiù dopo i pasti e vefegato si abbassa. Si JN1ò inoltre ·avere aum ento 11PnrJo calmato dall'ingestione di alli.r nenti o dd f1i <loloratb·i lità su1l~a XI costola, all'an golo deJla scapola, a destra delle apofisi sipinose dall'ottava ulcalini, op.p ure rJal vomito, m eno rapidamente e completamente però che nei veri casi di ulceTa. aLl' un·decima ' 'ertebTa •dorsa.le ed anche s·uJle stc:isse apofisi spino.se dall::i ~erza alla decima. Il vomito n on è raro, special.niente nelle .donne Con1 e m eto·do ac.cesso·r io di (liagr1osi ·è assai e spesso si ha senza nessun dolore, ciò C·h e lo utile il sondaggio 1duo·denale cor1 il tu 1bo di Einùifferenzia da quello d·ell'ul·cera gas·t rica o dfuo. <looale. La nau sea è frequ ente e !PJUò .essere il horn, mediante il quale s·i p11ò a·n che fare lo solo sinto!m a , in quanto che l a colecistite è la stu·di·o batteriologico del oontenuto duoden.al·e. Si è cosl p•otuto rilevare che r1e1.1a colecistite la causa più comune del·la nausea cronica. Rara meni e i sintomi scoma:iaiono del tutto e bile contiene ·dei ger1ni, per lo più microorgian on 1nostrano la caratteri stica ri·correnza di n.i smi coJJ,forrni (in Ol'dine di fr e.qu enza: B. coli quelli del l' nl·c era. Son o fr eque·n ti le esac&"bazioni com1nun iis, B. typhosus, B. lacti.s aerogen es , B. aci.dì lacti·Ci). Raramente si trovano stre1pto- o ac ute o su·b aoute che, quan do sono forti, si accompagnano .a legigeri rialzi di temperatura e, stafilo.coccl1 i. Fra le i11vesti1gazioni ì>iochimic.he, è da citarsl talora, a leggera leucocitosi . La ·costipazdone cr"" 1

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466

IL POLIOLINIOO

la 'Prora di Van der ·Be.ngh (ricer.ca de'lla bi.lirubina r1 el sang.ue) ohe può aversi talvolta nella co lecistite, n1a che indi.ca generalmente la presenza di u1t piocolo ·calcoJo nel coledo'Co. Impo;rtant·e è lo studio del chimismo g'aistrico con •gli e:s·a mi fraziona:ti che mostrano sp.e ss 0 ac lori dria, 1d.on1d1e ne ri.su.ita un.a insulffd.cienzra d'ella 1.J~rrleria aCA.i.1 da che impedisce 1"imvaisi.on1e de'l d;u.odeno ·da !)arte idei .bacilli coJiifor.rni. . 1

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NotevoJe im.portanza ha anch·e la colecistogr a fia ohe, p·er la di1~oinosi fra co.l.ec:Ustit.e ed wioe.ra d1uo·de11ale, può essere accompagnata dal p.asto opaco e ·dalla <palp.azio.n e prOlfond·a. LA

TERAPIA DELLA COLECISTITE.

Consi-st8 esse11zialmente nel trattare l'inf.ezione i11ediante gli antisettici ilili.ari e gli autovaccini, neJla rimozione ·d ei focoJai tSettici ·e nel provve, dere un ade.g uato dll'enaggi-0 biliare. P e.r la pri1na ind.icaz.ione, si ·darà l'uxotro·p ina. È però n ece.ss.ario tener ipr·e·sente che .questo medicamento, nell',amb-i ente aci1do della, v·esci·ca svo1.. gc for.rnalina e quin·d i provoca irritazione della vescica stessa, con frequenza .della mtnzione e cistite exnorragica. Si deve, in conseg.u·enza, som ministrarla con degùi alcal1ni se se n e voglionu ·dare le dosi elevate n ecessarie 1Per l 'antisepsi bt, liare. L' A., ·consiglia di dare la miscela 1dell'al• cali con l 'u·rotrop~a. Si p!'escrive una soluzione di rb icarbonato e citrato di sodio, ana 4 grammi in 30 -eme. di acqu·a ed una di 6 grammi di u.r otro·p ina, pure in 30 cm.e. di aoqna. II~ primo g.iorno, il paziente . pren•de soltanto la m età del.la sol:.nzio11e di uro·t.r op.ina, poi aumenta g.raJdatrum·ente ~i 4 cm·c. 0°g11i gi9rno .fino 1a pr.en•dere ·tu·t ta la dose. Il tutto va preso tre volte al giorno: 1dOfPO colazion e, d·OIPO il tè (v·erso le 17) ·ed alila sera verso le ~; dopo quest'ultima •v olta, il p.a ziente prenderà un bicchiere id.i latte, 'P& prevenire l 'irritazior1e dello stomaco. Nel caso ohe si prodooa irritazione della vesctca, si Tidu:rrà la dose di urot.ropina, ma non quelù·a d·ell'alicalJi. Qu.esto trattamento è beille to.I lerato, anc.he -O·ai ragazzi. I..' A., però confessa che è ancora tropp-0 presto per giurdioare se esso sia .efficace per vincere l'infeziione. '

[ANNO

XXXIV,

FASC.

13)

pri.m a ·della colazione, la seconda e la terzia come bevanda du.rante i p.asti . Si p·otran~o usare i vaccini autogeni, quando si sia isolato un genne con il sondaggiQ alla Ei11hor11. Si combatteranno tutte le infezioni focali: piorrea, infezione d·entale, del naso, della go1'a, id ei seni, ecc. 1

Il

dlflenagigio biliare non chirur.giico si può p.rat1 ~a;re se.co ndo le prer.scr izioni di Lyo·n , con l 'intro•d:u zione ·diretta di solcfato di rnaoCJ'Jlesio neJ du.od·eno per m.ezzo del tu.bo di Einhorn, ma ~ol1e con lo stesso so1fato di magnesio d·a to per bocca, purchè in soluzione concentrata e somministrato a ~igiuno un'oTa 1prim~ d·eJ.Ia oola· zione. Il paziente troverà egli stesso la d·OcSe co11veniente cl1e non arrivi a provocare di.arrea; be11i•nteso eviterà .qrualsiasi lassativo. In gener.ale ibastano 8-16 grammi . Il 1d.renaggio b.iliare è inoltTe favorito dia lla gi·n nastioa ad.dominale con le ;profonde in·s pira. z.ioni. Gli individlui che conduco·no vita ·sedentaria, sp·eci a1mente s·e ,grassi, .farann o degli esercizi all'aperto ·e partico.l airmente delle i·n spiraz.ioni pil"o.fon·de al matJtino e1d, a.Ila sera. 1

LA

PREVENZIONE DEI CALCOLI BILIARI.

Si dO'Vrà tenere ;piuttosto baSISa J.'i.percole&ter.i n emi·a della gravidanza, evitando le uova e la 1pa1111a. In linea g·enerale, nei p.azienti che hMlDO arvuto colecistiti, si dairà una dieta pov·era di oole8teril·na. Oltre al rosso 1d'uovo e la panna, sono ric'Ohi di colesterina il .c1e.rvello, il f eig ato, i reni, il « latte di p·esce )) , le animelle; in generale anc.h e tutti i .grassi animali andran·n o presi co11 • moderazjo11e . . Siccom.~ poi moJti dei pazienti so·no grassa., tale di et~ avcfà ·anche il vantaggto. di fa · vorire il din1agramento. 'Se. invece i.l paziente è n1agro, si prescriiverà . l'oli-o di pliva p:rian·a del pasti, ciò e.be è specialm·ente indicato ne.i casi di ipercloridria, in quanto ohe inibisce la seorezior1e del succo gastrico. L'ol.i o di oliva era stato un tcmJPO prescritto con l'idea .C·h e esso potesse sciogliere i calcoli biliari, ma s.i è veduto che tale credenza era err-0nea. Esso ad ogni modo è utile e.nch·e iperohè, nel ·duodeno, .provoca le contrazioni della cistirfelle·a e, qUfin.di, anche iI dren~ggio biliare, . se pure in misura mol to m inore che i.I so·lìi'ato di magnesio. F, da a'Ugurarsi .che i medici J'iconoscano ltll tempo fra i dispeptici che hanno in cura, quelli che sono afJetti da colecistiite, evitando in tal modo ad essi ulteriori soifferenze e la probabilità di fi·n ire con calcoli biliari. 1

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Anc1he i salicilaiti ,r.engono escreti 1da.lla bi•l e e sono raoc·on1andati in .questi casi, sebbene l e osservazioni di !{illott las·cino dei dubbi sulla loro az.ione antisettica. e Yi è acloridriB, si daranno 4-7 eme. di· aciido cloridri co ·diluito, in 150-300 em e. '<li acqua, ruggiu11gendovi il suoco di un'arancia e d·eJ.lo zucchero. Se ne darà una prima dose mezz'ora

FTLIPPJNJ.


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XXXIV,

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TERAPIA. La cura delle ulcere da raggi X. iv., 1° ott01bre 1926).

(E. SoNNTAG. D. A-1.

467

SEZIONE PRATIOA

L'uJ .!era da raiggii rap presenta una manirf~ta­ zione che si u·ende sempre ·p iù. rara per un mngJiore <losaig.gio della teraipaa, ciò non ootamte 11on scompairill'à per ora, dato il girrun.de numero di aipparecchi in uso, e costituirà sem.pre un grave prob1ema ouratiiYO. Si può •di1re che tsutti i far1naci sono stati prOjJ>Osti per la cura di tali le~i onj, e che nessuno abbia corrisposto perfettamente allo scopo. Siamo - a qiuesto riguardo allo 5tesso punto .d!i 13 anni fa. Possiamo , però, distingu ere una teraipia ·.!onservat:ifva ed una chirurgica spesso da associarsi, ed runa terza sintomatica. L<'l mi1gliore dehle cure, quando si possa applicare, è la chiru:tgica: consiste nell'escissione dell'11lcera fin n el tessuto san o. Dev'essea- trattata, cioè, com e un tumvre maligno. Ciò preserva ainche daJla tf'3JSformaziione de'll'1urr.!era in cancro. ~on bisog.na operare trOIPJ>O tardi (è dannoso tair sofifrirc inutilmente g.li ammalati) nè trappe rpresto, onde permetter e una n etta delimitazione della zona n ecrotica. Tuttavia rimane sempire •dJifficille a sta,b i1irsi la zona di tessuti da asportarsi: si capisce che tutta l' escara e tutto ciò che a;p1pa>r e poctJ vitale delJba ~sser tolto. I.a ricQ1Pertrura detl.la zona a11l-0 sc0jperti0 n on s1 attirne m ai con il semplice riavvticinaanento d·e i labbri della ferita. Bisogn1a mobilizzare i tessruti tntto intorno , o 1ri .,orr ere a 'J)lastidhe, 11ber·e o 'Peduncoliat e. Quasi semprr bhsogm•a ricorirere a queste rulltime: a 1p onte, a dia.flfannm a . In simrili rasi non si pruò contare quasi mai su di una giu•arigjone per pl'ima: tuttaivia i s uoi risultati sono buoni. Il trapianto libero alla Reiverdin non attec-0hisce : an oontmaT'io quel~o al1a Thiersch è> segiuìto da ottimi risruùtatJi. Le piliasticlhe in ge. nere sono state applicate anohe su11'1lflcel'a da raggi, sia diTettamente che p revio rascihtiamenio degli strati più supeTifirciaJ1i. I risultati non sono stati .b uoni. Nè a•p pare m aigigicxrmGnte da seguirsi il Tascruam1ento 'P.iù -0 m eno prorfondo deJl'•u 1cera stessa. Nelle u1lcere S1U1gfii a1rti è stata plI'atiicata pjf1 di runa voltJa la simpatectomj·a p·eriaxterio1sa ma S'U qu esta n on è staJta detta mcora l'ultima paro1a . :)ua1,~he volta conviene r~correre all'arrnpntaz.ione di .u n djto, specie se min a;ocia la d e, generazione cancinomatosa. Nei ca;si n·e i quali p er l'estensione· o l·a se d·e 'faccia) è impossibile r:Lcorrere '3.!dr un 1Procedi1nen to così radicaJe, si può iai.!cettare 1a terapia cnn semriativa. Ail.cuni mezz1. sono cihtmici d 'Ulilla rategoria assai i1rumerosa e può su1ddi1V'irdansi in gr.u[)pi costituiti da pomate, pa:Ste, impacoh1 umt1

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di o con polveri; oeerot·Li, balsami, olii. Sono 54 rimedi a di151posiziO!Ile del medico. I più usaiti sono ìe po1nate (ai .!. borico, zrinico, bals. P erù , ttti.dlo, r o55o scarlatto, ecc .) e le paste (zin co, ipb. e b6. ). Deg3Ji. ol:ii sono da ricordialrsi il p Prù, ilttiolo, ecc. Le polve:I'li son o preferite in presen za d i secrezione accentuia ta : x ero,f ormio, metilvj oletto : gli ilmlpaicC'h i t1mJ1dii quando La &Ulper· fjci e si·a srporca o os,sai n ecrotica co,mrprrell!dono numerosi rimed'i éllO.tichi e i11od·erni: dJalLlia so 1,u zione lfisiotl~a. ,a:lJ.a solJUzione di Pregù. Tra i m ezzi fisici : i!l caldo in tutte le sue modalit à, i mrussa~. i 1ba.gni, .gli impii·arstri, ilrradiazione con la lampaida, sole d'ailta montaigtna Artificiale e rforse anche il radium. Tr.a questi ri1nedri. trO\'"ano posto amche l·autoemotaraa>ia locale, le iniezioni intorno all'u1cer e di novocaillna 1 6 ~b con o senza ad•renialina. NatJurallimente ins ieme coo tutti qniesti 1rimeldd ,,a ·.:rurato anche e sopr·atutto lo stato gen·e rale con a.rseniJco e rioostituenti. Infilile non 1Yi.so,gna neancih e di1meinticaTe COlID.e non s i possa fia r a rneno qualclhe volta di ricorrere aigJ.d amestetici e rugli aTIJtin elV'railgùci in presenza di doJ:ori cU1e possono spiln.1g1er e i ma1ati per1'ino al suicidio. :via in qu1est'ru1't imo caso, è opportuno ricordairsi come in tail m01do si possa liberar e dni dolori 1111 paziente per sp~ng·eiilo n el morfinismo. E. M. 1

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OBNNI BIBLIOGRAFICI. e NÉGRO. La Cystographie. Masson e C.ie, éditeiurs.

BLANt:

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I~a

chstogra.rfia, cioè lo stmdi o delJa veooi <>a riem.. pitn d·i un liiqiui1do opaco, ·l)tlò s.o stituiJ'e gli altri mezz.i di eSjpllorazione rp1ù dirffita n ei casi n·ei quali qiu esti n on 1sian o apipJj~abili , e può talvolta com1pJetarli. Gli AA. idi questo lilbro si s ono 1dedicati quasi sistematicamente alio stu1dio rald1io1logico della vescica e hanno raigigiunto ·u na notevole !Perfezione di tecnica come si yuò gillldicare dalle belle riproduzioni r.aidiogr afiche ohe illustrano tl volume. Nei primi capitou viene descritta la tecnica, n egli altri è studiata l·a vescica dap,p1rima in condizioni no rmaJi, 1poi in condizioni partoJogi.Jche n on.cl1è 1'1asrp etto d ella vesciic a dopo i vari interventi che si p.ossono eseig'luire su idi essa. La Casa ivlasson hla edito i l libro colla solita cq1ra e n,e ha f.atto 1Un volume veraa.11ente ele·giante. 1

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M. ASCOLI.

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ecliz., 1926, pa·g. 119, 18 ta,·ole a coilori. Edit. G. Thieme,

K NETSE. Iiandatlas d er Cystosko7Jie, II

TJi'PSia.

1L a II edizione di questo trattato seg11e a di, c;tanza di quasi 20 anni la !)rima e risente notovolmente dall.a m ag.gior esperie11za acquist ata

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468

diall 'allltore. In téW01le a colori sono rtpro:dotte 102 1mmaigin1 cistoscop.wl1e disegnate d·all'amtore stesso che si riJvela olttimo diisegnato.re. Ogni figura è accomp~gnata da un testo esipli1cativo e rip~oduoe l ':Lrruma;gine ~istoscopiica di una vesciica nOTma:l e e d elle princi'Pali alterazioni che ci ri . vela l'·en.doscop.ia. Il liibro si preis1enita con ·una veste tipogra.1riica.. bellilssi.rrua e si raocomanda quial.e utile e r.aip1i1do m ezzo id i orientamento nella diagno1s i cistoscopica. VALDONI . PINCU~EN.

Mikrometodik. Quantitative Bestimmung der Harn u nd Blutb es tandteile in kleinen -~1.cngen. G. T.h iame, ed. Lipsiia, 1925. III Bdiz., pa·g . 166.

L.

[~'iNO

IL P OLJ:CLINICO

La fortun.a incontrata d a qru€sto libro è dimostrata da'll' e.sseir e arriva.ti in po.~lhi anni a11a terza edjzion e. L \~JUtore ha saputo infatJti oondensair·e in :poohe pa1g ine una grande mo1le di materia m entr e non p erd·e nulla in cìhiarezza di trattaz] on e; i sing·o li procedi-rne.nti s1 ono d1esc.ritti in mo1d.o mol.to preciso e con molto ·detitaglio, l'espo s i zj one >è chi·ara e com1)leta. Org:gi i quesitsi. di fisico-chimi1ca sono id.i attua1i.tà sia n ella medicina ·~he in chirurgia e sipoos<:> dovendo esia.m·i.n.a-re piccole q1uantità di liq·u ido si è costretti a ric1ercare nei ig Tandi tra'ttati i m~to.di oh·e permettiano· di fraTlo, meto di c'he sono d·ispersi qua e là n.ei libri e spes<So accennati soltanto. In qmesto vol ume sono inv·e ce raccol,ti e v~gliati dal :plUllto di viSita ·d el loro va1ore tutti i m·etodi, an .me quelli che sono · d:isp.e rsi n ei diversi periodici e c.h•e n on hanno trovato aRcora p oisto nei tr.a;ttati comuni. 2.6 i1lJ·u str.a zio,ni schematiche corTed•ano i1l testo. 1

XXXIV, FAsc . 13J

L'opera .aoqiurista anche uno speci•aJe valore perehè ,garantit a .ed. arricelhita dia1la gnam.dissima esperienza 10linica e di ~aboratorio d€ll'.asutore le . ' quali consideraZlioru riunite ru1la mole ridotta del volume r endono aigevole e possiibile Ira Silla lettura. E. M. L 'année médicale pratique. Un vol. in 160 di 582 prug. :R . L.ép ine, ed. Bari·gi, 19'26. 1

:}ue:sta rtvi:sta annruale dell1a medicina p!r.aitica lia onmai rag·girun·t o il qiuin.to anno .cli vita e si mosiJ'a . sempre più 'll!1Jile e oompJ.eta. Una seri:e di articoli, riviste sintetic he b~evi ma sufficienti p er dare run':i.d·ea -clhiara dei sin.goili argomenti vi matte al corrente di quanto è stait-0 in iPI'OfPO'Sito scritto d.u rante 1' anno in tutti i campi ldeJ.i1a medicina, ohIDu.rgia, speciali.tà, e~c. 1Le ip.ive.rse materie (intestini, p ediatriia, nutr.i:z:ione, sifilografia, cuol'!e, aac.) , 1s ono tretJtate da amtori speciaù.izz.ati dh.e sanno sceglier ciò che di pii1 si:gn:hficativo è s.rtato pub·b li·o ato. Evi·d1en.temen.te la m<atSsima parte delJ.e \Plllblblii~·az.ioni iconsultate è di fonte fran·ceise; n•on ma.nJCia IP·e.rò qlU!rulc1h.e accenno a l,aivori com:parsi in rivi.ste di a1tre nazjoni. La materia è dispofs ta per ol'ldine allfalbetico; prooede p erò iun inlctice si:stematico, mentre se ne trova un aJitro aL'faibetiico alla fin e, molto am.p1io in modo da prestarsi a f·ru~i1le oon SJUltazione. Completano 1'1u1tiJe vol1ume ~'elenco dei lfil:>ri (francesi) apparsi nell'a nno e delle nuove spe· cialità; vi sono aatr.esì r~portate le d.i&posizioni di legge pure apv.arse n e11'.anno , rig.ua.I'id'anti la m1adici11a. fil. 1

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1

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VALDONI.

I-I.

Die Nephri liden tlnd nichtentzilndlichen Nierenerkrank11ngen. 4a. 1Ed.iz. Urbaln. e S chw.arzenberg, 1927, p. 400 con 9 figrure 3 curve. 1\1. O. 21. STRAUSS.

L' OtPera c oncepiita d!ll!fainte Ja ·gru1erra, è stata poi modifi cata - in rt.eIDipo di ,p ace. - Bssa è div er sa quiilldi n·el suo conrten.u to da quella che oostitJuì la materi·a d el1'a vrlma. .edizion e. T'Uttavl.a l'n1d1ea fondiamenitallie d el lavol!'o, l'indiirj zzo em inen teme1DJte si!Iltetico e srulbortcìin,a;to ai bisogni giorna1ieri d·e1la prat·i:ca giornaùi•era è rim·a$ta ferm1a e fed·elre n alil.'.aruimo dell'aJUtoire. P er qu-est e ragùon•i ooc'Ulpan0 i1I 1p·r-im<:> piano d allo svolgimento il problema d·ilaigtn.ostiico e quello OU· ratLvo. Anch e ai lato patogenetico è s1Jato corner~~<:> un opportuno s,·olgimento, m entre è stata Ti.dotta la ipairte riifeirentesi ia:ll'anatomia pato1logica, svolta m ag.istralrrner1te da nuove qpere con, cernenti questo speciale !alto d ella .questione. 1

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Tercero CorLgreso Naciona i de Medicina. A C!1 t s y Trabajos. VÒl. II e III. In 8° ·di rispettive pa~ . 708 e 1084. Casa ed. « Las 'C ienie]Jas » di A. GuiJ1 B'lrlifarini. B11.renos Aires, 1926.

Jn grossi vol:umi vengono •ora pinbblicando;:;i gli atlti del IIJ Congresso argentino di n1eldicina, tenutosi ·a Bu-en0s Ai r es dall '8 al 16 111g1 io 1926. In un·o di essi, d•edicato a1la Clinica D1-eidi-ca, troviamo raJClColte 79 ·~om·uni«~.azioni, divise Jn di·eci sezioni, rtgnl.ardanti tJutti i c am1p~ della mediain1a. Niumer·osi sono p.àrtico·llal'!me11t>C gli studt sull. ri•cannbio e sul dilalbete, fra 0ui ne citja1no uno 1d·i Gonallons e F·on.. '.l .1.la scxpr~ una pianta spontanea n ell\Arigentina e nel Bra~·ile (Pt~..-Jlan­ thills S·e llowtan•u s) c:h e eseroit.a un'u.ztor1e ipc·glioean.izoo.nte su.gli animali da esperir nento ed ef · fetti terapeutici n el dilabete d·elil.'ruom.·:>. In qu(;.Sto steGSo ·v olume troviamo an ~~11e una c0rP.unicaz;onc d el prof. V. Asooli sulla puleazione della gi11gulare d estra n egli aneurismi del~'anco aoctico. Il IrI volume compreilJde i.e comunicazioni (95} tatte nellie sottosezioni di pediatria e puei'il'CJ · tura, di neurol ogia e 1p eichiatria, j j tisiolobi-L r di Taidiologia. fil

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[ANNO

XXXIV,

FASO.

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469

SEZIONE PRATICA

ftt&BDEMIE, SOGIETA MEDICHE, CON6BESSl. Società Medica Bellunese. Sedute del 7 luglio e del 4 agosto 1926. Presidenza: prof. G. P1ERI, presidente. Dott. P. l\{1LANI. - La sifilometria nella dia~ gnosi e nello, cura della sifibide. - Conferenza non adatta ad es.5ere riassunta in un resoconto. Plastica del cardias nella e.i ila fazione id'iopatica dell'esofago.

Prof. G. PIERI. - Un giovane di 19 anni, boscaiuolo, da oirca. tre anni soffriva disturbi nel1' ali u1entazione rappresentati da difficoltà sempre cre~centi nella deglutizione; negli ultimi mesi poteva. :::;0lo ingoiare i liquidi e solo stando col tronoo in posizione verticale. Lo. r.a.diografia. dimostrava una. dilatazione di tutto l'esofago in cui ristagnava il pasto di prova. L'i11tervento, p~r ·vi.a tra.nspleurodiafl'amm.atica, fu preceduto di due giorni da un pneumotorace sinistro (700 oc.) ·ad evitare lo shok per il brusco spostamento della ipleura mediastinica. La operazione fu praticata in narcosi eterea, e inizi.ata collo scoprin1ento e alooolizzazione del frenico siuistro, per ottenere uua i1.aralisi temporanea del diafrainma. Quindi, resecata la nona costola di sinistra nella s ua quasi totalità e incisa la. pleura · largamente, divaricando 1a e;a.bbia. costale si ottenne un largo accesso al diaframma. Questo fu inci~o radialmente e si attirò dall'incisione lo stomaco e poi il ca.r\.lias che ap1)ariva stcnosato, ma. senza .aspetto cicatriceo. Fu eseguita una plastica. del carrlia J incidendolo verticalmente per oltre due centimetri, e s uturando trasversalmente l'inci&ione. Sutura del di..afr.a mma e della parete fto. r ac1c.a. L'effetto della operazione fu evide·n te poichè il ni.alato potè immediataimente ingerire i cibi liquidi senza più alcuna difficoltà. Il decorso posto1;)era;torio fu turbato da una violenta bronchite, ma questa era ormai vicina. .alla ·guarigione> qu.ando al nono giorno dall'operazione il malato mentre e1·a seduto s ul letto cadde improvvisamente riverso, morto. L'autopsia dimostrò ohe un grosso trQmbo, formatosi a livello della valvola tricuspide, si era in gran p.ai:rte distaccato e aveva totalmente bloccato l'arte.ria polmonare. Note di pratica pne'LIA'noterapica.

Dott. A, SPANIO. - L'O. riferisce osservazioni person.ali su 45 oasi di tubercolosi polmonare tir.aittati nel corso di 5 ianni con il pneumotorace a.rtif icic'l.le. Si difto1tide sui criteri con i quia.Ji ha proceduto alla scelta ·d ei cas~ ; nella swa statistica figurano prevalenteme nte oasi oosidetti monolaterali con lesioni lintitate ed estese .ad un piccolo numero con lesio11i bilaterali, sempre però nettaimente prevalenti da un 1ato. Nei rigual':li della tecnica .t ratta de] signifieato

della manometria e della neces.sità di rip etute osservazioni radiologiche. Su li>03 introduzioni denunzia un oaso mortale ùi eclampsia della pleura. Tratta in pnJ.-tioolare delLa pleurite pneumotoracica ~he considera, i11 linea gen~rale, come una oonvplicanza benigna. Concl11de eonsider.ando jl pneu1notor.ace artif\ciale un trattamento di ~a.nde valore terapeutico a cui ·pensa sia bene ricorrere aibbastan:l;a pirecocemente se si vuole ottenere dia esso il massimo rendimento.

La frattwra sponta'tnea del femore da nietastasi di cancro della mammella.

Dott. · R. BoTTESE1.r.E. - L'O., dopo avere esposti succintamente due oasi di f.rattura spontanea femorale d.a canoro della mammella osservati nel! ' Ospedale di Venezia, riferisce più estesamente un terzo caso osserv.ato ambulatoriamente in que.sti ultimi mesi; fu anzi clur.ante l'esame ob·b iettivo della paziente, che si presentò cliaudicalllte ·per un dolore al terw inferiore della cosci.a destra datante da oltre 20 giorni, ohe si produsse 1a frattu ra. Il femore era. ingrossato e fuso. La don.11.a aippiariva in condizioni generali buone, nè iavev.a mai fatto .attenzione .ad un ti:p·ioo tumore che occupa.va la mammella sinistra, mobile sul piano profondo e con sr~a.rso ingrossamento dei gan.g li ..ascellari. E sclusa la ratura tuberoolare, gommOSia ossea e la possibilità di due tumori cli'l.1ersi genr,ris fa diagnosi di fr.attura spontanea. }f urono proposte: a.mputazione mammaria e vuotamento ascellare e amputazione alta della coscia, opp11re la, , ola amputa.zione della coscia onde permettere alla malata di alzarsi dal letto fino a quando la invasione generale cance1igna lo avesse i)erme&50. Nessun intervento venne accettato. Sono tr.asrors i tre mesi e la paziente è sempre con arto r iondolante malgrarlo da altri si sia tentato oon .aipp.ar eccl1i ges&ati di f.avorire il oonsolidamen.t o e...~ndo st~to giudicato il caso come un.a frattur.a tr.a.un1atica. 1

Dan'Tli delle ipodermoclisi adrenalizzate.

Protf A. PoNzIAN. - In una paziente affetta da placenta previ.a centrale, e profondamente anemizizata da emorragie che duravano da una ventina di gior11i, malgrado 1a, liberazione ool p.arto raipido e lo zaffamento, si ebbe oontinoozione della emorragia., che rid115se 1a malata in condizioni allar1:1anti. Si l?ratjcarono, .a poche ore d~ distanza., due 'iipodermoclisi, inietta11do sotto la cutei del1a pairete addominale 750 cc. di soluzione fisiologica coll'aggiunta di i3 cc. della solu.zio·n e di a ,d renalina al millesimo, ·e sotto 1a pelle della cos~iia destra 500 co. di soluzio·n e fisio,Jogica con 1 cc. di ad rena.]in.a. Fi11 d.aJ giorno successivo nel posto di ognuna delle due ipodermoclisi si rese evidente una vasta wn.a necrotica. (oltre 1lll decimetro quadrato), che in seguito si ~limir:ò, ma la cui r~parazione richiese oltre due mesi. L'O., 'in ha.se anche allo studio di altri casi del genere di recente pubblioati, ritiene che il mecca-


470

IL POLICLINICO

nismo della .avven·u ta necrosi vada trioercato in un duplice or.di11e di oause : .anzitutto a l1a nota azione ischemizzan1e della .ad.r enalina, e ·Poi all'rutissimo grado di .anemia per cui 1a cj.rco1aziona cutanea, già · deficente, viene annullata. dall:a v.aso oostri. .z1one. È consigli.a.bile .in quesbi oasi, se si vuole evitare tade dannosa oomplioazione, iniettare sepaxatamente il siero per via sot;t ooutanea, e la .a.dren.alina per \-j.a intram uscolaTe. Patologia del sist ema nervoso endoc rinosimpatico e pseudotubercolosi . 1

Dcxtt. A. SPANIO. - L '.O. !rifensce le storie cliniche di cinqrue malate nelle q·u:ali una febhrioola sera.le costante .p er ·m esi ed .a.ooomp·agnata da tosse Becca, sudariaiione, dimagramento, astenia, dispepsia g.astro,i n testin·ale, tpotecva f.a.r pen&àre al1a diagnosi di tubercolosi polmonare iniziale. In base ial r~)perto obbiettivo dell'esame clinico e degli esam~ speciali ('r adiosco.pia, cutireazione .alla tUJb,ercoJ.ina) 1'0. dimostma ohe nei oasi studiati 1a febbre e il co·m pilesso sintom.a ti,oo cl1e l' aocompagn·3Jv1a si dovevia ipO!l're in r:relazione oon !turbe endocrine, iprev.aJentemente in rap.p orto .a disfunzione della ti.roide e dell' ov1a io; r ichiama l' atterurione per la diagnostica d ifferenziale i>iarticola,r mente sullo· speciaJe comportrumento della te:rruperatum del oor'.Po, segn.alato dal .p rof. LuoATElliLO nei malati di iperitiroidism.o, per cui la temperatura del cavo ia.scellatre risulta spesso inferiore a quella della bocca e del retto. · Si sofferma ad esaminare 1a patogenesi della tosse, della. dispn€ia, del1a sudorazione, del dimagrimento, delle turbe dispeptiche nei diso.rdini endocrini , e conclude con l'affermazione ohe la diagnosi fra squi·lib;rio endocrino e "tubercolosi deve esser fia.t ta, nelle circostanze in esame, soltanto per via di esclusione, dopo iaccu.raiti ed esaurienti esami clinici e di g.aibinetto. M egacolon e megauretere.

Dott. R. B ROGLIO. - In un soggetto di 21 anni venuto .a mo:rte in se.guito a unia ooolusione C'l'Onica l'autopsia dimostrò , iaooanto a un ti'.Pico reperto di morbo di Hi.rsohsprung, una di1aiba.zione oospioua dell'uretere di sinistra, ohe era du1plice. dati l'O. si sofferma sulle N ell'ooposizione dei I particolarità anatOlfiliche di queste due JD.àlformazioni per dimostr.arne l'origin~ congenita (assenzia di vizi di cain·alizzazione e di .alterazioni infiaanmato1ie ohe potessero in qualohe modo spiegarne lia p·atogenes~). Il Segretario : Dott. G. LocA1w-.1J.

[ ÀNNO

XXXIV) F ASC. 13]

se una, fistol.a. secernente succo pancreatico, che dopo cirrca un m~e si cl1iuse spont.aneamente. Dott. .A..· MARCHESI. - Di wn tparticolwre metodo di curra radicale dell'idrocele. - Descrive il met-Odo Veoohi <li, fognatura temporanea dell'idrocele e -riferiBce su 10 casi operati e guariti, esponendo le indicazioni e i v.antaggi del metodo ste&o . P1'0f. U. BIFFI-.GENTILI. - I criptociti del sangu.e, con speciale riguardo a·i corpi semilwnari. I crip·t ociti derivano i.n mru:;.sjma parte dagli eritrociti ed i p.iù cospicui fria e_qsi sono i giganteschi corpi semiluillari, ohe per la prima votlta descrissero STEPHENS e CR1sTOPHERs nel 1903. Di essi si occupa iaip1p u1nfu B. in modo partico1rure. Non li ha visti ne~ prepar,a,t.i a, f~·esoo e dubita quindi ohe esistano, col1a loro forma, semilunare, 1nel san.g ue circolante. Inoltre egli ha votuto ,d imostrare 1a possibi:l ità di ottenerli a.rt.ifjoiaJmente dia quialsiasi sa.ngrue, anche normale, rioorren<lo a, speciali oocorgimenti di tecnica, che descrive. Osserv.a tutta.via oome .alcu·n i saingu~ pia.tologici li forniscano 0011 notevole facilità e aibbondan.za. Pirof. U. BIFFI- GENTILI. - Sul potere riducente del .sar1,(fue n<:rruaZe e patologico . - B. ha osservato che se si· rende il siangue i11ooag11labile e lo si .aibb1a.ndo11Ja a sedimentazione spontanea in un recipiente tubulare, esso mostra .a. diverse altezze ·per il bleu d~ metilene Wl di verso po.t era rid.ucente, itJ. quale ,p resenta il suo rniaflSimo di intensità al punto di septaIDazione della co1o·n na degli eritrociti dal ·p ·1a.sma, là dove va iad a.ocumu1a.rsi la maggior parte de.i leuqooiti . T.ale potere i·iducen,te., che semb,r ,a 1a;ppu.nto legia.to in modo s1Jeciale al numei~o dei Jeuoociti, varia in limiti ristretti nel s angue nor·ma.le , mentre P'resenta ampie oscillazioni, di probabile valore pa1iogenetico e diagnostico, i1el sang ue p.atologico. 1

1

Prof . .A , VECO.HI. - Di apperi,di.cit e n.on si deve morire. - Riferisce 1a sua. statistica di 1243 appendicectomie oon una mortalità globale del 0,80 per cento. Sostie11e la op·p ortunità dell'intervento immediato'. Oonclude ohe l'opera del medico nel1'a.p·p endicite deve. limitarsi .a pi:rec~re 1a diia.gnosi e .ad· .affidare .al ipiù 1prestQ l' a. iaJ chirurgo. Sola1rÌente iJ chirurgo sarà autorizzato a giudicare se in alcuni casi · particolari si possa procrastinare l'intervento. Nei oasi di appendicite gan'g:renooa perforatiV"a con ·peritonite .diffusa si deve sempre tentare l'o. perazione. Su 118 di tali Qasi e~ h a perduto so1amente nove m.alati.

Sedu ta del 19 dicembre 1926. · Presidenza.: prof . A. VECCHI, presidente.

Dott. V. GIOVETTI . - Diagnostica radiologica di calcolosi viscerali. - Presenta, dopo aver parlato dellai tecni.ca d'indagine e delle Jiagno.~ differenziali, interessa.riti oasi di calcolosi renale, vescicaJ.e e biliare illustrl3Jldoli con numerosi radidgrammi.

Dott. E. MuzzAREJ»TJ. - l3u di 'lLn caso di cisti traumatira del pancreas . - Rifer~sce un caso diag11ostioato e oper.ato di marsupializzafilone. Rima-

Dott. V. G10VET'.I'I. - Sifilide osse<li. - Passati in rivista. gl~ .aspe-tti radiologici della lue congeajta e-J acquisita ('.Periost,ite, osteo-condrite, oste.i-

Società Medico-Chirurgica di Piacenza.

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[.ANNO

te e

XXXIV,

F.!S('.

13]

osteo-mielit~),

illustra oon radiogrammi tre oasi da lui studiati, riferentisi .a, localiz.zazio11i luetiche della tibia, della mandibola e della clavicola. Dott. R. CoLLI. -

Di

471

SEZIONE PRATICA

caso cfi si/ ilide con in. atto e TVassermc1in ·u n

n1l(nifcsta1ion1 s~condnrie negativa. - L'O. pre enta un caso ove 92 giorni dopo un coito. che lo i11fettò di 11ue e me11tre er a in ,a.tto u11 sifiloderma crostoso e placche m11cose .ai genitali, la \\"a ern1a1111 e la Sachs-Georgi (T".arie volte J·ipetut-e) erano nettamente negative. Lo stesso risulta,to si ottenne dopo due iniezioni di cnlon1eln.no e due endovena di nov.::ir.senohen~o!o. Dott. R. CoLLI. - Reazione di Wassermann 110.i;1f11·0 11011 riducibile C'Oi con1un·i rnedican1enti. L'O. descrive il caso di un pnzientR, <"..he richiesta una visita prematrimoniale (a uananesi muta, 11ulla nell'ereditarietà) 1•resentò " riassermann e SachsGeorgi + + +. A nulla valsero turni di c1tra misti intensi (ogni turno er.a compost.o d1 5 grammi di nov.arsenobenzolo e 1 gr. di calomelano e 2 di bismuto). Dopo 8 mesi \Vassern1an11 + + +. ì\iloglio incinta. E sami di sangue alla moglie e a] noon.at-0 -- e al padre sentpre + +.,.. A tre ianni di di.stanui, identici risultati agli esan1i sierologici. A. V.

Ospedale Maggio1·e di

Bolo~na.

Conferenze cliniche spedaliere. Seduta del 16 gennaio 1927. Presidente: prof. A. BusAcom. CASISTICA RADIOLOGICA RARA.

il! orbo di Sprengel o scapola alta congewita. A. MoNARI. - L'O. riferisce di un ragai.zro di ('iroa tre anni, che pre&entav.a un.a sp icoata deformità a carico del cingolo scaipolo-omerale destro; produce il relativo radiogramma in ventro dorsale dal quale veniva, m€Sro chiaramente in evidenza l'anomala di~looazione .alta della scapola e, ciò che attribuiva. al c~o maggior r.n,rità, numerose anomalie costali e vertebr.ali, come saldan1ento e pseud~articolazioni di alcune delle prime coste fra di loro; a carico della colo11na dorsale si notano infine le prime vertebre in pred.a ·a -ra-0hisoh:isi ed emispondili.a.

Osteocondroma della 2a. costa. Tale reperto si ebbe a.ccidentalmente, -m entre l'O. esegrniva un.a indagine radioscopica del torace. All'indagine radiogra.f ioa la neoformazione oste-0cartilaginea risultò di forma perfettamente sferica, della grandezza circa d.i un mandarino , e a ricco contenuto di &ali di calcio, tanto che la su.a permeabilità app.arivia pressocl1è id~ntica .a quella ossea.

L'osteocondroma, che aveva ç0n1e punto d'origine11arco a11teriore della 2a. costa, non .aveva causato fino ni11ot'lc;'l. alla P . alcu11 disturbo seggettivo, nèsegni obbiettivi, ed era. disposto con ci.I suo maggior di1ametro trasversalmente talchè nella uroiezione - forrnalatero-laterale .assumeva ' 1' aspetto di una z]one ovalare . L'O. s i riserva i11 seguit-0 di riferire di eventuali modi fioazion.i a.1 q11adro sudesoritto.

Direrficolo rlel cardias e concornitante ulcera duode'TlJ(J,ie. L'indagine radiologica del tubo digerente eseguita per una s igno1\8. di 63 anni affett::,t da. ~gni clinici tli ulcera d11odenale, mise in evidenza una cla s ica sindrome di AnERL UND (11icchia e retraz.io11e ~t1 la pi ccola cu.rvastura del bulbo del duodeno, con spasn10 oontrolaterale su la. gra11de curvatura) e, in corrj pondenza della faccia posteriore dell.a porzione cnrdiasica. dello sto111wo, u na voluminosa.. im1nagine divertioola.r e, della gran·dezza e forma di una n oce, nella quale il bario rista,g ;nava ancl1e quando Ja })arte .alta dello sto1naco si era svuotata. Dett.a immagine permane,·a ripiena del saile opaco anche a svuotamento gastrico completo e accennava a svuotarsi nell<> ston1ac:o, mettendo l'inferma ner decubito prono. Per la diagnosi differenziale ed eventuali errori c irca la interpretazione ed il sig11ifioaito di1agnostico dell'in1magi11e <l.jvertioola.r er 1'0. prende in consideraiZione l' in1magine dello stoniaoo .a cascata e quelle cli alcune anomalie e mal·forma.z.ioni esofagee; çio111c lude asserendo che, da.ta; la co11con1itanz.c1. dell' ulcera, er.a facile attribu·i re a tale af fpzione ]a sindrome dolorosa e ~li .altri disturbi soggettivi accusati dall a p. quindi con tutta probabilità 1 i l di ''erticolo cardiasico era da interpretarsi c<>me una n1.alforn1azione (congenita.?) del tratto ialto della parete gastrica. Non riti ene attondibile l'ipotesi che il diverticolo potesse stare .a rappresentare l'esito di una ulcera pen etrnintc (nicch.ia del tr,atto ca:rdiasioo dello stomaco): J) perchè in detta regione tale evenienza è rarissi1na; 2) per chè mancava.no i1ella inie rn1a i11 causa i segni obbiettiv·i e soggettivi di tale affezione. , 1

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Intorno a un caso di leùceniia ac-uta. P. DOTTI. - Malato riooverato per pleurite sinistra em·orragica. Febbre ia.ltaJ :p1allore. intenso, micropoJiadenia, stomatite e tonsillite e1n0Tra:gichenecrotiche, tn?nore di 1nilz.a., nume.Tose emorragie retiniche; eritrociti 1,650,000; V. G. 0 .90; i·ari normoblastj ortocromatici; leucociti 250,000; emocitoblasti 45 %; mieloblasti 20 % ; mieiociti 7 %; linfociti 7 %. Non vari glj en1-0,istio,b l1asti di F errata. Mo rte do,p o 20 giorni. Auto~i,a: infarti ane1nici del1a milza, uloor.azioni ae1 oieco. L'O. .p resenta prep-a rati oolo1~ati di sangue e preparati istologici cli ghiandole linfatiche, fegat() e i nte8tino. Il Segretario:· A. C1VIDALI. 1

1


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472

IL POLICLINICO

, .\ssociazione Medici-Chirurgi specialisti di Palermo. Seduta ina11gura.le del 1927. Presider1za : Protf.

TEB ·\LDO

CIMINO .

Dopo un breve disQorso di occasione, si inizi.ano 1e comunir-azioni.

Primi saggi di proteino-vaccinoterapia delle infezioni non aoriocorciche nè tubercol,ari dell'apparato Ulr>inario, mediante iniezioni sottocutanee dell'wrina purulenta del soggetto, sterilizzata colla ebollizione. (Nota preventiva). (Uro-piote.ra']fi-a). PTof. 'l' . CrMINO. - L 'O. dopo aver rilevata 1a frequenza delle infezioni da p iogeni nelle ma1att ie dell' aip1parato urin·ario e La ·grande difficoltà delta Jorro cura,, soffermandoci sull'odierno orientamento della ter~pia delle infezioni in genere (v,accino ...protein<>-ter.apia), si domandia perchè non !!ii potrebbe nelle infezioni da comuni p·i ogeni del1' apparato urinario, utilizzare l'urina stessa del malato, che di a.n tigeui e di proteine eterogenee non f.a certo difetto. Rilev.a 1a grande diffi.ooltà dell'u&o deeli a11tov.accini che richied·ono impianti speciali e con o peroiò ipoco diffusi. L'urina. purulenta prelevata dallo stesso so1g gett.o rappresenta. un com'Plesso ohe QOntiene tutte le cause dell'infe21ione ~' itutt1 g11 elementi deJla spooiificità. L'O. si dilunga nell'~ame de i singoli CQIÌlJPOnenti di essa : urina, pus, batterii e co·nclude questa prima parte rileviando che l'iniezione della urina purul. esercita effettivamente un'.azione vaccinogen·a e colloido-cLasica , e 1probabilmente anche autooierotera.p iQa. L' O. es1pone quin·d~ la tecnica sem·p·l ioissima da lui .adoperat.a e ta.le da essere ~ibile a qualunque medioo, dovunque eserciti e quali sieno le condizioni in cui si trov·1'. E gJi raccoglie l'urina asetticaimente, in una ca1psuletta di porcel1ana, e specialmente gli ultimi cc. più 1'icchi di deposito. La porta qui'11di s u un.a fiamma e La rilSoailèLa. sino a lla ebollizione per sterilizzarla. Do1p o di che, freddata., è .a spirata e iniettata sortt-Ocute. Egli dimostra oh e i1essuno degli elementi ond'è costituita l ' l.1r~n,a purul. perde le p·r oprietà curative, colla. eballizjo11a. Sl trattiene sopratutto sulle prop.rietà .a ntigene e dimostra, in base .alla esperienza di via.rii autori, e ~..i l'esultati da lui ste&so ottenuti c<>n ricerche sierologiche che dettagliatamente espo11e, oome Tealinente l' urina purulenta scal'1ata alla eb o1'lizio.n e, ma ntenga in.alter.ate le sue proprietà immunizzanti. E c:;pone· inf ine le storie cliniche degli infermi curati nell'Ambulatorio Urologico Mu.n icip·a.le di J>.aler1no d a 1·1i dir~tto . .Si tr.atta di l1n.a statistica poco numerosa : 13 .a'.m.1nalati; dei quaili 10 affetti d.a infezione cronica (cistite, pielone.f.rite, ecc.) e 3 di infezione acuna. N ei primi 1 si sono iavute 2 guarigioni complete della infezione; 6 miglioramenti; 2 insu ccessi. N ei casi .a.çuti si cono .avute costantemente guarigioni. L'uso della uro-pio-te. ' . . . rap1a e ln ogni caso innocuo. 1

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XXXIV' F ASC. 13]

Malgrado l'esiguità della statistica, l'O. ha voluto oom11nicare questi saggi di cura che ritiene degni di attenzione e di essere sperimentati su più Larga · scala,, per i favorevoli resultati ottenuti e perchè si tratta. di un metodo di cura, nruovo 1a qu.anto gli risulta, estremamente sem1plice ed innocuo, Qhe potrebbe divenire porpo1are. Segt1e una d 'scussione cui prendono parte i proff. GIUFFRÈ e CESARE PIAZZA e il dott. MIDULLA,

Contributo alla terapia dell' asfissia fetal e CO'T/J la lobelina. Prof. M. CruLLA. - L 'O. rileva. che l'argomento di cui tratta si collega ool g.ran capitolo della protezione della m.aternità e dell' infanzia, oggi tanto ~1aggiamente posto sotto la s acra tutela jel1a legge. Rilev.a la. frequ.enza della mortalità fetale per asfissia ed e~pone dettag1iiatamente i mezzi comunemente .adoperati per rianimare i fe.ti asfittici. D eoorive alcuni casi; da lui curati oolla lobe1i na, con ottimi risulta.t i. Si trattiene sui risultati ottenuti ool1a stes.sa lobelina da, .altri ostetrici e oonclude rilevando come la lobelina ormai non dowebbe mancare fra i medicinali di urgenza che lev.atrici e ostetrici debbono sempre a'Ver pr-0 nti per ogni evenienza. 1

1

,)·u tal1tne alterazioo,i oculari 1tella 1

tubercolosi; polmonare. 1

Prof. G. L:>DATO. L'O. riferisce su alcuni punti di un1a monograJia del suo aissistente dott. MAZZOLA (R. 01inica Oculistica di Palermo), aggiudicatasi nello scorso a,nno il premio Borruso. Le .alterazioni o<!u·lairi nella tubercolosi polmon.are p·ossono r.aggru.ppiarsi in un·a triade: arvisocoria (ineguaglianza p!U!pri.llare), astenopia (stanchezza. della visione da vicino) e congiuntivite wni'laterale . Dalle ricerohe, di va.rii auto1i e da quelle di MAz:toLA risulta ohe nell,a tubercolosi piolmonare 1111il.a.ter.ale oon · molta frequenza esiste a11isoooria, con la oaratteri.stica di una puipilla più .ampia da] lato del polmo ne affetto; che quando non esiste ianisoooiria spontanea., questa può veni.ire prov,ocata dalla 'istil1azione di cooaina e quasi costantemente in quest i oasi la diJ.atazi001e lJurpillare provocata è ma.ggiore dal lato del polmone ma1.ato ; che n ei casi di tubercolosi polmonare bilateT1ale i resultati non sono conoordi. Rileva che l'iastenopi.a a~quista valore di segno precoce <li tub ~rcolosi rpolmo.nare solo qu.ando non esistono vizi di ref:riazione capaci di dar luogo ad .astenopia. acoomodativa o musoolare. In quanto Rlla oon·giuntivite uni1ateriale essa è dovuta ad ipertrofia dei follicoli linfatici della con·g iuntiva; ha caratteri ~p eci.ali ed. .a:p pare pure nell'occhio corris pondente al ~olmo.ne malato . Tutte e tre queste alte.r azioni ~ari , per la loro preooce com1parsa, debbono tenersi in conto nella .t ubercolosi polmon,are, specie nelle forme incipienti non anoora ne tta.mente diagnosticabili. . Segue una disoussione cui prendono parte i p·r off. SAN'f ANGEJ.o e MIRTO. Prof. G. CASCIO RocoA , segretario. 1


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SEZIONE PRATICA ..

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E T E RAPIA. L'etiologia e la p atogenesi dell 'artrite. :\u1n 1erose osser,·azioni a·v rebbero di1nost.r ato chb P~istt' •par.u1l l e li~n10 tra una diminuita rtollerianza J't)r gli zuccl1eri, le infezioni a fooolaio e i prol'l~Si artritici attivi. 1·a1 e tiin1inuila tolleranza t1on è di natura diabeti •n, rna d ipendP, a.l11L ~no in parte, da •alterali on i del si s t cima L: i rc·olrutor i o. perim ental..rnllJ1 te fu l)l ~i bile infatti, provo ;ando tali aJl,terazioni • di ~enerare uno stato di minor tolleranza per lo zucche1 o nel 57: 100 dei sogigetti a tollerariz•J. 11orYT1n le. H. Pemberton {Journ . .4. J:J. 11., 16 ott. 199...6) fa rileY::trc la stretta connessione che esiste tra il liquido sinO'Virule e la corrente sangTUi,g na, per oui il glucosio i!Ilgerito per bocca 1può raggi1ungere raq>idamp,11 te n el prio110 con centrazioni più alte ·~he nel sangue. F. perciò l ogico -pensare al1e 111olte sostanze possano d·alle vie gastro-intestinali ra.!r.giungere le ca\'ità aTticolari . Ne <leriva l'altra deduzione logica che alcune cli t·a.Ji sostanze possano e\'ent11alrmente ri.uscir <lnn.nose p er le a rticolaoion i, inducen'd<Yvi lo stato rtli malattia. Ma •affincl'lè ciò si vrrifi.chi è an.)he n ecessario che 11ei soggetti disposti all'artritisrno esistano abnormi condizion i vasali c11e f acilitino questi

.\ n z.i tutto, n on è cempre dimostrasbile che il 1n nlatn colpito d all'artrite 5ia un conval escente lli ·disse nteria; iil!fatti, alcune forme di essa poS·· son 1 p..:1 ssare quasi inosser,rate e non r i&altare 11 e ll' ann.•rnnecii. Inoltre l' e1POCa di comip1arsa dell'artrite è assai variabile. In scco11do luoigo, il volersi basare sulla beni gnità dell ' artrite per fame la diagnosi etiologri.ca in1plica un atle~giamento ·di .asp•ettativa non consigliabile, data la posis ibilità dell'evoluzione in . forme croniche, c ; 11ducenti talora all'anchilosi, se non s i interv'.ie11e precocemente con la cura ~J>PCific.n.

1·a1e ip01tesi trovrrciJ)be jn parte la 3Ua ri1prov't nello ~1pr ci ale comportamento ,d ell a conta dei glo·buli r rssi nei malati cI1·ar·trite e n ei sani. MC'ntre infatti in ~uesti l e .p rime goo~ie di sangue esLrattc dal potpastrello d cl dirto per l a coota sono ,pjù ricche di emazie che l e st.ccessive, ne.q(li artritic1 ar~n-de il contr·ario, a ·~a'Usa !orse d1ellra SIUfPlpOsta alteraZ'iorne circolatoria periferica. A tal e fatto nP Ya aggiunto un altro d ordine terapeutico, ra'Pl.Preserutato dal bene.f ico influsso esPrcitato in •alcuni casi 1dall'uso di sostanze m edi ·nmentose vasodilartaitrjci. J.n più del 60 :100 dei f'asi di artrite con diminuita tolleranza rp er lo zucchero è stato possibli1e riiporrtar e qru esta alla . norma, uti'lizziando p.r ecisamente tali sostanze. ~ ·dunqu e assai S'U1gigesbi1 va l'ilpotesi c'he una '})arte •alm eno 1ct1el m eiccami9mo d e1'l a sindrome reiu1natoi1de sia dipen·dente ·da alterazioni circolatorie. M. FABERI .

Tn o·l tre, ì 'assenza di co1npli-canze -caDdiaiche non ci p.11ò far escludere del tutt-0 il reumatismo ar • icolare acuto. Possono J. sintomi 1d,ell' artrite dissenterica farci escludere facilmente e .s i curamente il r eumatiiSmo a~ticolare lélJCJU.rto o la artrite bl·en orrasgi•ca? Certo <'hr no. In og11i caso rpoi, ogni artrite che insorg·e dopo llna di1ssenteria, non è di n·ecessità una · artrite dissenterica. Bisognerà escludere il r eumatismo art !colare acuto, la blenorragia, la sifilide, la t 11bercolosi. Il valore dehle ricerche di laibora:torio è relativo: una si eroreazion e positiva è ipossibile ancile in i\ln malato che a.b1bia avuto una .dissenteri:! molto t e1np-0 prima. ! .'a~1petto 1ct.el liqui1 d o intraarticolarc, se esso esi~le, r1on è pato·g nomonico: n 1è forniscono oohiar.imc.mti magigjori l 'esame citologic-0 (1polinucl-eo1.Si} e cultnr.ale (lj1qu~do sempre sterile). G1'i A.I\. propongono un mezzo ·diagnosti1co oh·e ritengono sia : 'unico stcuro :basandosi su vari rasi studiati e ri·p ortati da loTo: il comportamento delle prove di aggl.u tinazionc del liqui,do estratto ·d aJJ'.articolazlione S econ•d.o la loro es1p er.ienza, il potere di aggluti n azione ·di questo liquido è eg.u ale a quello del siero di sai1gue n elle forme ·di artrite clissenteri rn., cd allo stesso tit.olo ch·e 1q.u ello d el siero <li sangne. Tn1i fatti es)·gono .u lteriori conferme, 1na debbono e~sere t enuti in gran conto per la ra.iagnosi. .!\~on si es,c,lu·d e ·Clh e pro·ceidim enti analog l1i possano a.do;pera.rsi p er ialtre forme di a·rtriti infiet ti v·c: blenorragich.e, m ening,o coc ci1che, me1'itococ1ciiche, ecc. ·GARRONE.

Diag nos i de11e artriti dissentericl•e.

L'artrite siftlitica.

pa~sagg i .

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Secondo B·esson e Ehringer (Paris Médi cal, 30 ~ttobre 19W) la dia,g no·SL di artri~.e dissenterica non è sen1ipre f·acile.

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Todd (Brit. J. of Surg., ottobre 1926) ri•l eva cihe l'artrite siifilitica era già ben e·~ jj~­ sci'Ulta nel medio evo. I\.

Il


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IL POLICLINICO

Fr equeriza : Parrot dice ·.fu·e il 5 % dei haP.1bini eredo..Jlruetici hanno artrite; su 77 barrnbini con

cb·er.atite pru.ntata o altre ·stiJgimat.e di lues 39 %, secondo Fourni.er, 56 %, secondo Hip!P'el, han.110 . artrite (di solito al gino1cc!hio); 70 % d elle \ir.tl"Jt i idei béliffibi11i .sareblbero lu·eti.cl1e (S chill.'1 er), il 70 % degJi in•ddgeni d el MJar.oaco hianno, s·econdo L acatère, artriti l.u1etich.e. I·l q1Uaùro cJinico è variaibili·ssim·o. Artrite rieJ..ia sifilide congenita: La f0Tm1a tipi-ca nei bambini è La osteocondrite sifilitica di Parrot :' flo go1Si iru.xtaeipi:fi6aria insofigent•e entro i 1priir ni 3 mesi di 'Vita; colpjsce più spesso gli art.i superiori. La carthl1aigi·n e oe l'oo-so sUlbiscono una trasfol'n1az.ione g18laitinosa; 1'81Piiisi p·u ò distruccaa"ls i o av·er1s i un1a fratt ura. La, lil1ea eip1i·fi:saria è irrcgo1are, il periosltio isp essito, lo s,pazdo ar· ti.colare 3!u1mientato. 1P ossono ruv·ersi a~corciamentl o in·crurv·amenti. N'ei rag·azzi si ha la f01l'·m a ·detta Cutton's Joint ' (artiieo1azione di OUtton) : idartrosi sirrnmetrica delle 1due .gino,ooh'ia; 1decorso irusi1dd.os·o, senza f.e.bhre e •senz·a d·olor·e. Aforis1na clinico n. 1: !L'idrope bilateraùe, in. dolore, id.elle .ginocichia n ei r.a1giazzi, è dovuto a lu·es . 'Di 1S0lito la ipro1g no1si co·n la cura 01p1portuna è })11ona. 1

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Farnie precoci di artrite l'll.etica acquìsita negl·i ad'U lti. No.n si ·l1•anno forme particolari 1t>rOlp\ri1e

aii sìn·g oli perio1di. Le forme più gravi corrispond•ono di sotlito agli stadi tardilvi. D'Arcy Po\ver iva :fat·to un.a cliassilfitcia delle artriti ùueti!C'h·e, e I' A. la ·seg.u e. Artralgia. : spesso 1o onsi1derata come reumatica. 11 1dolore è sp·esso notturno, non ruuroenta con i mo·vi.m enti. W. R. l 1d·eriV1aJti 1arseni 00.'li · sotno p 1iù utili d·i solito del mercrurio. L'artra1gia di1pende ror.se id.a irlfiltrazione dei mrus.coii, fais~ie ecc. Afori,srrio clinico 2. Non dia~ostfcar·e un r.eu~ mat ismo finohè 1a sifili·d·e non è stata esclusa. Idartrosi : neJ'1a lrues s econd·ari1a si ha come: a) • forma tro.nlSito;ri.a e ù) form.a i»erim,anente. La forma transitoria coJJPds·ce ·d·i' so1lito iI gtno1cc·b.io·; versamen · 1può .essere ipoliiartireolare; abbondante tio; forma ·~ronica, rari'amente iacut·a. Migliora ·l'lapidaanente con gli antfil'Uett.tci. La tforana perman ente i}Uò avere inizio acuto. Decorso ipooo doloroso, ·talora ' 'ersamento bilaterale (fa.tto molto su.gigestivo); .soarsa atTOlfia. For1na piastica : neJla stfilli\à,è S'etcondawia è più rara d·e.ll'i1d·art.r osi. Ispessim enrto della sinoviale P dei tessuti .p erisinovi·ali. Scarso li1qui.do torbido, 0l1e dà la W. R . Lieve cr·epitazione n ei movimenti ar.tiicolari. Ri&ponde lentamente ailila cur.a. Talora an ~he i caa>i articolari sono inter essa.t i, e si palSISa a·11ora alla forma osteo-artriltic-a. 1

n.

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FASO.

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A rlrit·i nel per lodo terziario : ,.1rtrite gommosa : All'inizi<:> la sola sinovtaJ.e è-

presa. In iseigiui.to si hanno fol'lffie fibr ose e uace.. rative. Sìri1lulano 1e ar.t riti tuib ercolari. Pillò .osservarsi nella 1sifiltd·e ereditaria e n1el·l a acquisita. ..\.xhausen ne difstin;gue una f·orma sinoviale e •Una ossea. La 1a. si osserva più spesso n-ei bamh ini e nella lUJes cong.enti.ta. Colpisce ginocchia, collo •del pted e, gomito, spalla. Notevole vensamento, scarso ld1olor·e (la foll'ma dolorosa è rara). Di soljt.o sono ispessiti i tesS1U.ti perisinoviali. I bamlbin'i 1P·01Si&ono ·CaJnminare abbastanz•a bener anc·h e con un'artrite 1del gin oxhio (1co.n,1rariam.en te .ail1a f o.rma Uu!bercoù alPe). For111a ossea: le alterazioni ulcera1iv.e si hanno ne'l1'osso , ma le lesioni colp1isc·ono tutte le parti dell'arti1colazion1e. Le gomme ipossono aJprirsi all'esterno . Le alte~azioni ossee p·ossono essere diffus·e a ig ran p.arte dello sclheil etro. ;ralo·r a è col· pita la colonna V1erteibra11e, e · allilora J.a somigJj anza con la tu.bel'cOlosi è grande. ,i\.o.>anto· alle u1cerazioni' -O·Ssee si ·h anno osttieod'.iti. Forrrva p seudo-reumatica. N·ei .b ambini p1uò S'e· gmire a1l~idart:r:o bilater·a'.Le delle ginooc·h ia. Par ecchle arti-coùazioni pq.ssono essere icoJ1pite simllllt,an eamente, rma I.a ma1attiia ha un d·e-eorso meno acuto .fue nel r eu1m ·ati1smo viero, e non risponde alla ierura sali1cili:ca. Freq1Jente · è J.a cheratite. Il dolo.re ·è rus.s ai modi1co, non rossore, n·on febbre. N«~gJi ad!u?tti giOIVani la lfiol'm·a ·è p·i ù rara, ed ha un td·ecorso piu aicruto. · F orma pseudo-1'eummt<Jide. SimuIT•a ,m olto la forrn.a ·di r·eumatismo croni·co, eh-e deforma · Je dita. For1rua suppurat'iva : N·eJ1a f•oTIIDa congenita 1p1u ò M'·er.si l1ecrosi ais·ettii ~a. Può essere l 'ootto d·ella forma gommos•a. La W. R. deve essere f.atta non solo nel sangue, ma anche n el li1quido d ei v.er, sa;menti. · 1

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CHIASSERINI .

Localizza.zione articolare di natura n1àlarica. G. Occhipinti (Riv. di Malariologia, 1~6, n. 4} Ttfrerisc e 11 •CaS'O 1d'i Uin inidirvi1d u o di 55 anni, che

all'età di 22 contrasse la. ma'larjra, man:hfastatasi co11 1sintcxm.at·olo1gia letangiica <Che si a'lternav.a con u11n. rrorma gastro-~nt•estir1 al·e ; in entrarotbe le forrr1e , la soo1ministrazion.e ·di chinina faceva scomparire i ·disrtJUTlbi: . A~l'età di 4'5 anni, doipo un grave attacco di pernicios·a , il pazi1ente fu costretto .a ri.m anere in l·etto !Per un·a tumefa.z:ione de1l'arti.colazion e tibioastr~al·ioa destra. I fen om eni scompar1 v ero doipo 11na ventina ni giorni. Mia, a distanza di dl:tre un anno e ldapo :una lunga interruzion e di cure ch inino-arf:)enioali, prof\·ò, ~]l'alzarsi, un dolore ~ 1J'artico1'azione titbio-tiarsica d estra; il d o1ore andò 1


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SEZIONE PRATIOA

!?Tadatan1ente aumentando ed ac~on'lJpaignaTIJdosi n gonfiore locale, f inchè a:l settimo giorno comparvero brivido e :febbre •a 40<>; la cura c·h ininica -fece scom1parire in 5 giorni, oltre cl1e la febbre, anche la tumefazion :\ ed il dolore, senz.ia nessuna cura locale. Attaoohi di !tal genere si ripeterono sempr·e con la stessa sint·omato1ogia e cioè: al primo giorno, articol•azione non dolorosa, leggero gonfi-Ore, mo1vim.e nti conservati e poco rdo· lentj, dolenzria alla comipressione dei mall1eoli e dolore forte al1a deambulazione. I disbulrbi .aumenta110 1g radatamente tino al 5° giorno, in cui l'articolaz:ione è molto gonfia, pelle tesa, leggermente arrossatJa, dolorosa alla comp.ression·e specialmente ùei ma•Ileo1i, sen'So di fluttuazione, irmpO$Sibi!ità di poggiare sul 1piede col peso del coo-po. Al So giorno, l'at~o febblile. Con il chinino, scorn1parsa iprima della febbre e (pOi gra!dat~mente -Oe'l dolore e id el gonfiore; nessun disturbo postumo a carie-0 dell'articolrazione. La coinciden?Ja dell'intensa reazione articolare con gli a.ttacch1i febbrili, la scomparsa di essa con la somministrazione del'l a iehinina che, contcmporanean:nente, impediva o tronca1va l'aiccesso f.ebbrlle, mentre senza somministrazione i fenomeni loca.:i davano l'aspetto di un'·a:rtrite acu1.a, sono e1em€nt.i baistevoli per far pensare aid una localizzazione articolare del p1asmodio malari.e.o. Il caso menta aittenz:ione in quanto che n on si tratta delle lie\'li osteo-wrtralgie contemplate dai tratiat1sti, ma di una v·era e ipropria alterazione artirolare obbietti'\'a, che dev·e esser e tenuta presente <lal medilco pratico. 1

fil.

V clceinoterapla e diagnosi sierologica nelle artriti. l.a va.ccinoterrupia nelle il.esioni artritic1hre è di''entat.a di voga ed è consiJd,erait.a. da talruno com e una panacea; in oaso d'insuccesso si tenta l'eteroprotejnoteraipia, talora senza su·ccesso, tal'altra ron riSIU·l tati brillanti. R. B<urbank (triii'. in . urgery, Gynecoloay a. OlJ.'\tetrt,;s, genn. 1927), da.I 1916, continl1a •d egli studl sierologici in <fl.l·esto camrpo. Ha isolato djf1erenti tipi rd.i streptococ~'11.1 de.i ·d e·n ti, dalle tonsille, cl•ai sP.n i, nasorf.aJring'e, ciistiJf e.11ea, t;ra1'to intestiin.ale e prostata ed .hJa frutta, con questi stiipiti, la pro!Va del1a f i1ssazi1one clel complem entto· co1 s·al1Jg1U1e del !)azi ente. I vaiccini fartti con qru.estie coiltwre dan·n o ~i·sn1ltati migliori 1~i .qu1elli ·usa:t i drupprifma. Sono <;tati co-sì iso.1.ati 35 stip.iti 1di streipitoc·o1oco, di d.i \1ersi tipi e :d,a va.rie sorg.erllti e sono q:u1e.sti ol1·e si U·s ano per lia vaioc.1 noterapia. Il pri.m o p.aiSso nerl'·esam e td.el pazi·ente è dato ò·a!la detOO'IIThinazione del valo·r e comipJerrnentare, 1

il oaso si tJratta allora se<::O'Ildo 1a cùassirfioazlione sierologioa. La prognosi è in raip1Porto costante con l'in1oo.sità della r eazione. Praticamente, s·ooonido l'A., si ottengono rii.sul, 1ati favorevo'J...i i·n tutti i oa&i di artrite con un fn.vorevole vtrulcxre oomplemenfla:re, qru·an1do vi sia Ull1 focoLaio in1 fattifvo non ldrrenato od un1a malattia diebi~itan!te, 1pru.rohlè il trattamento venga continu·ato per un ioonsi!d~revole perio1do di tempo. fii.

Cura delle artriti blenorragiche acute. Bresset (Paris Médical, n. 39, 1926) fa la storia dei d i'rersi tenta1tvi di oora e riferisce su 9 oasi ùa lui trattati con puntura e siero teraipia en·d-0rurticolare; con artrotomi·a e siero t erapia introarticolare, con vaccinazione endoa.JI'ìtilcolare. L' A. non ha trattato nessuno dei malati con la sempllice artrotomia; metodo ldJ.Jfeso fin dal 189'2 da Thiery il quale cr edeva oh·e tutte le artriti bilenorr agicihe così C'Urate n·ei p.r t.m i Oltto giorni di malattta guarivano raa>ida.rrnente e •Jon il minimo di COID1P1icanze. ·:)uesto s tesso concetto el'a stato segiu1to dq, Parizeau e Thiéry. Recentemenlte altri autori (ROlllVillois, Duj1arier, ILefebvr e, Ginisty e ·L anos, Harb111ann et Bazy) attennero buoni risu'ltati !dopo insuccessi con la siero t erapia in,traarticolare. Tuttaiyia qu·esto m etodo presenterebbe delle grandi incertezze, poiohè, come gi1ustamente aff enma Bazy l'art.r i•te bJ.enorragioa non è solamente 'l.lila n1alattia loc<OJle ma runa infezione g·enerale. È lo~ !O qu1ndi a1gire e sru1 l fatto locale e sullo stato generale. La siero teraipi'a sottocl\ltane.a irufatti tro. ando 1a srua in1di1cazione raziona.le alle.viia non poco i fenomeni dolo·r osi. È n ec·essario, inolitJre, che i1 siero agisca 101oalimente e quinld·i sa•r à necessario praticare o la pJunJtura o 1a artrot•omia. L' A., usando la terrupia imtraarti co1a:re per tempo ottenne nel 1°, 3° e S0 caso ottimi risultati mentre nel 20 e 40 i risultati .f urono mollto l'elattvi. Tanto se l'1artiicola1Jione s ia "IT\lotaita con la pruntur.a o •Jon .l'artrotomia oc1corre iniettare u na qnantirtà d1 siero ugurule a 1qruella leva1Ja; in gen eraile da 20 a 30 eme. per un ginocc.h io, da 4 a 5 rm c. per un co1lo di un piede o un poil.so; da 8 a 10 ernie. ,p er un gom1to. Nello stesso giorn o 1c'la 3-0 a 50 arnc. di siero sruranno in·iettiati sotJto lia p1e1le, jl giorno do po e doip10 2 giorni n.,l.t ri 20 ICITTlC. fsotto ~utanei. S·e si mani.fes.tano f en•om·eni lo calli e gen erali oocorre arres!t·arsi, a.ltrim enti si pratica nel 40 giorno un'ialtra itniezione ·di 20 eme., 1Prrati,ca ndo neil tempo stesso una ·aspi~azjone in1tl'ta:articolare saguìta 1da 'Un'.wltra jni·ezion e Idi stero. I,'/\.. non ha riscontrato mai inconvenienti da sier·o sommintstrando ifin dal iprimo giorno dellJia c.u ra ·ai pazienti de11' adrenalina. In ·genere I' A. \

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IL P OLICLINI CO

t ANNO

XXXI V'

FASC.

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la m·ailiat1r1jra. è recente, pra,tica una puintu.r a seg11ita da pulizia della artico.l azion.e ·~011 l'etere e in,iezione di siero. S·e, dopo la terza piuntu•ra ). fer1omeni non ten dono a regreditre, pratica UJila

Là determinazione del ·contenuto in albumina e in cloruro so1di. ~o del 1siero e d el san~u·e totale

1d imos trò. ·che gien•erailmente, do1Po asver bev•uto,. en tr.a in ci·r eolo un liqrui·do 1po•v ero di tali so-· sta.nze . IJ moivim·ento d el cloruro tra i tessutti e artroto111:ia laterale esterna seguita da lavaggio jl sang,uc d:iipen de però 1dra un periodo anteriore, con l 'etere. Xei oaiSi ah·e si accomp <lloonano a pene.I sen·so Clh·e, se in .t ale p eri·o,do si è introdotta ri a'ntr)te irit·e nsa e ohe asrumo·n o rum. anid·ament·o una .quantità notevole ·di cloruro sodic€l,_ dai te& flemmor1oso, cosa c:J~e si 1·iscontra sp·esso n ella s·u ti f1uori·ooce u n li1quido 1cihe 1contiene più cl0ruro. .arti.co1'az ion·e d·el p•ols.o e d el collo del piede ·~an­ 0~1e i l sangue. An )l1e quest o 1ddmostra che n,o n si si.glia di praticare subito l'artrotomia anch e se il tratta di un .serrnp1liJc e processo d i difruisione, bensì versam e11to è rno·d]co. In tutti i oasi oonsigilia la di processi 1diipendenti daJ.ila disipo:sizion,e d ell 'ormobilizzazione pr.ecoce attiva apipe!Ila eh.e i fegianismo e dJa11'.entità delle sostanz.e c·h e vi seno r1oro eni dolorosi siano cessa.t i. s .aranno in·oltre rtepositate. da raccomandare l'elettro terapia e la fisioterapia ·.~he, alle volte, possono da r e un m tgltoraL'A. ha :pQi iStudi,ato l'influsso lde.gli stimoli va.. 1nento jns1p erato. somotori sui proc·essi di sc·a mb'io, u.sa.nrdo i bagni rrec1di e c1a!l.idi e i ·baocr:ni di 1nJice, coi quaùi si T. LAURENTI. inflrnen zano fiond amental·m ente i v.asomotori ootan ei, per quanto non vengano 1d.erl tiu.t to riis:Parmiiati altri terrjjtori 03JPoi:lJlar1. NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Nel ba:gno caldo si risi~o.n.trò un,a diminfllzione· n etta d ell'·errnoglo.bina, 1drunata p·er 1-2 ore rdopo lo Gli scambi organici tra tessuti e sangue stimolo. Nel baigno freddo, a1 1contrario, si trovò nei sani e nei malati. un. torte aurrnento 1dell '1emo gilobina per sottiiazione di li.qfllido 1dJalJ.ia correnrt·e sa.n1giuigna. La c.orrupo Uno dei p.ro·b lemi più importanti è qu ello d el • sizio11e d ei l:Lqu~1di , 1determinatJa in r.rup,p orto aJcomportamento 1d.e1'l'a;oqu1a n elJ'o1rganiis1mo. P er l'a11blrmjna ·e al cloruro di sodio, ri&uJ.:tò straol'd1~·vere d·ei d!a;t·i utili co1I1vlene però che lo studi·o nariamen·te viaxiia . .di q•U·esto c·omportam·en to non sia limit.a to ad • . Passando al campo patoloogico, 1e ricerdhe fuun solo or.g;ano, co1n1'e aid esemipio il rene, bensì rono ·e1stese jn Jna1ati d i :ren e grinzo. In tali maa tutti g1li OPgani cointer e.ssati in tali soan:nbi. lati, doip.o l'ìngeistione di liqruido, si verific·a una J{. ~Iarx (Zentrbl. f. in.n. Med., n. 41, 1926), s.tugrave alte.razione •dei pro cessi di s.c.arrnb:Lo tna tes· ll5a11do m etord6.1cam·e11te l 'angorrn ento, ha n otato 1n sutj e sangue. N,e i primi minru.t i si ha una dil1Ui}:>finlO lruo,g o C01 me, d-OpO l'i.ngeisti•one di Ji1qiu.i dO·, zi0ne 1ctel sailbom·e, id i breve durata, 1a.oipodi1c'l1è i· si provocihi una n etta diluizione de•l 1SaJDlgru.e, ohe valori dell'em01gJobina r estano '~ositanti. d,e ~orr.e icori una c.'Urva ii{ptcaimenrte diifalsic·a, e Qu·ailicos·a ·di 1Simi1lc avvtene con gli stimoli vaisoc•h e è dimo.gtraibil e oon la d,eterminazione d el1' ei1nogt1obioo. E 1P oic·h 1è la riv·aritd.zio.n e d•e·g li eri- . n1ot·ori : mentre n ei san i si ha una netta dillllizione sangiu tgna, con ·dHruizione del:l 'emo.g lobin,a trociti è, in conld-izioni normaili, u gruale, si tr·atta del 10-15: 100, n1ei malati ieon isosten•u•ri.a i valori qn1 i di oecìJ1azìi·oni d·ell!a ·quanti.t à total·e del s angue~ e rtspei:lti.varrner1te del plas ma. dell'emo.gJoibina si mantengono costanti, con picqole 01scil1lazioni, eid a·umentan o IPOi a poco a I .. e prof\Te con qru1an.tità . di li1qu.iid·o varia'bili dipoco. mos1trarono che Ja dil1uizione san ·g iuigna è indipe1n1d entc 1da ta.Je quantità; l·e s1in·g -0iarttà d·el deLa 'Proiva iene. i caipi.Jlari siano interessa.ti è da<ta corso d1ella 1cu.rva non ])Ossono sipi·ergar-si che con ùall 'arrosSia1II1en1to ·~rutaneo e lda una diJn1inuzione il rj(i)ssor1bimento ·e l 'el:iminra zione. La dillJresi· n on della p·r essi·one sanguiigna idi 10-50 mm . Hg. è la sempli1c€ 1.!on seigruenza della ·dilruizione d el S1 può tuttavia ritenere che lra permealbililtà san gue; ·ambediue i processi sono pi1uttosto coordella parete dei caipillari sia mutata, e che venga dinati e dipendenti da meccan ismi 1pre-0:ridin aii. <1.a essi opposta una c·e rta res1stenza aiJ IP8.ISSalt,crgio In ·ulteriori ·esperimenti si soS1ti1truì a'lla ingecl-E>i lj qui1di dei tessuti. ~tion e di liqruiido la st1,g gestione del bere, i n istato ~el r en e grinzo, e n el comip1esso sintomatico J/ ipnosi. Si mmifestò 1par:irrnenti una dilruizion c rl ell'isoste.r11uria, si tratta pefltanto non solo di :tipjea del sano01Ue, e in pari teimpo una n etta 11n 'alter.azi·one r enraJ e, bensì anche d i 'Un'·a lterata diuresi, per crui se ne può deidiurre ch·e i processi f mzionalità d ei tierrito.ri caipillari del corpo. 1d'i scambio e Ja di'll•r esi sono so·gige'tti ad u n in1\.1. FABERI. fl U$SO rego1attore d'origine centrale. 1

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[ANNO

XXXIV, F

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\SC.

SEZIONE PRATIOA

POSTA DEGLI ABBON ATI. .\i dottori A . Pe1yx lli ... . Giovanni Gemini ed E. Laurora, di 1lonzambano: D'i1nn1inente l)Utbblicazione è la Storia della 1nedicina dai te1n7Ji anliChissimi ai riostrl giorni di .\RTURO CASTIGLIONI ( Mi~ano, Soc. Editr. (( Unl-

t.as ») . egnaliamo a11che i lavori di S. PE RENZI e Id i F. PUCCINOTTI; JJOSSOno r:iJceJ1C1arsi pre so librerie anli quarie. 1

G. B.

da . .. L'•a,·anzai11ento per gli ulfficiali medici di con1pler11ento aYr,~iene acl anzianità ed a scelta per titoli. Non ,.i sono quindi prograimmi di esami. I titoli occorrenti per la scelta sono compresi nell'art. 116 d ella .circolare 369, dispensa 34 d el Giornale Aililllare, 19"26. La domanda etJ. i titoli vanno presentati al Coonando d el Distre1.to. I limitj per essere compreci sul qwaKlro d'a,ranzaanento 1927 sono per i tPnenti medici dj co1nplemento: 25 dicembre 1916 per l'a·va11zamento ad anzianità; 10 febbraiio 1917 1fino a ~Iodesto G. ) per l'avaoz.amento a scrltn: Yedi dispensa 61 'del Giornale Jfilitare , 19'26. A. C. ~I ..

.a\1 dott. B.

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111cntrc lo si colitivia facilmente con prelevamenti fatti nei tess'U1j sani ' 'icini. Queste r i·ceTche vengono messe in rappoiI't-0 ad wlcuni laiyori pubblicati dal Blum entha.l e dilla s11.a S<'UO·la n·eù. 1924. E p.reoisarmente qu esti avrebbe rin,·cnuto in 12 casi d·i tlllIIlom n1a.Ji.g ni umani su 30 esan1in,aJti un baiciillo di q'ualità mo1rfotl.ogi.cl1e e colturali id:enticl1e a ·qru elle ,del b. twme1f1aicieins. I..'analo.gi.a sareb•h e am cora più ev:hdente 1pea-c1h è in questi casi il bélJci~lo non esist e1v a n el tuilnor.re nla n ei t0s&Ulti sarui vicini. Verreb.b e diimost.nata rosi l'importa.nz.a 1ohe ha Jo stJUidio dei tumori batteri<'i delle piante p·er la 'J)atologia umana. (F. 1la ossenare in rilgua.rdo allo stUJdio del \TH.gro11 f·11e in alooni lavori puJ:Jblioati quest'anno cfaillo stesso Blumenthia'l., questi riil1nega c01ITI1p1letamcnte le srue rncerche di due anrui fa dicendosi convinto c11e non esista una base al1a. teoria infettiva idei tumori maligni. 1 de1 R. ). 1

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VALDONI.

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VARIA ~ I tamori delle p iante. Mag.r ou (Travaux de la Cliriique chirurgiCale d e la Salpétrière, l\1iasson, 1926) , ha studiato i t'Umori èel.1e piéllnte che si svilru1ppano per l'az.iono 1 rlel b. tmnetl'aicieillS scop.erto dallo Smith. La malattia si presenta sp·eeiialment e n eille piante vuieoh erine e si mianil.festa con 1a formazione dri tumefazioni nel p u:nto di passaggio tra radice e fusto. Le tumefazioni possono assumere 1dimen sioni notevoli e IJ)Tesentano una anailo,oQ'lia con 1 tumori maligni umani per la facilità dli .metrustatJzza:re con servan do la siruttura originaria. Così p . es. le m etastasi neJle fo1gilie mostrano la struttura del fusto. Qu esti tU1II1oiri non si diff.eir·enziano in mod-0 n etto d1ai tessuti vicini; in essi !Prur ri. conoscen·dosa la st~urtt'UTa d e.I fusto non si osserv,a mai una regolruri.tà negli eJementi ceJ.lu1airi che si presentano disp 0,sti iIT·eigolaJrmente ccm nruclei spesso in mi tosri. Dai tuir nori stessi rposoon.o svilurpparsi rami e fo1g lie che si arr.estano rud uno . . sv11.uppo incomp[ie to per crui l'a11toire paragona que.sti tun101i a.i teratomi. . Sip esso, seoondo Mag;rou si ai0r-0mpaign•a:n-0 a cac.he&Sia della pianta. Il baciJ.lo è scartSissimo nei tessuti amma1ati 1

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I11oculazlone accidentale di un tumore malig no nell'uomo. Uno st11dente in medicina, nell'asipirare con una siringa il v·ersamento raccoltosi sotto la cicatrice di un carcinoma del seno operato, si punse accidentalmente la mano ed ebb e l'impre5sione cha l'ago fosse penetrato fino all'osso. Il luogo della. puntura , ,enne cauterizzato con il galvanocauterio._ Circa due anni dopo egli avvertì dolori alla mano; nel lt1ogo della puntura si notava un rigonfiamento duro; all'ascella si palpava una gl1iandol a della grossezza di una noce, che venne. -0scisa. Alla mano si andò sviluippando un no·dulo che venne pure esciso; la ferita guarì per prima, ma i mo,rimenti ·d ei flessori divennero sempre più limitati e sulla ci~atrice si svilupparono dei noduli. Venne allora praticata la disarticolazione della spalla. Dall 'esame istologico risultò cl1e il tumore mam, mario era t1r1 .carcinoma encefaloide ati1p ico; que1lo palrnare un sarcoma fusocellulare che aveva i n''rtso i linfatici e le ghiandole ascellari. Le cellule epjteliali molto atipiche 1dcl tumore originale· ha11no preso, nel nuovo ospite i caratte1:i istologici dcl sarico.m a. L•e i·n ocul1azioni n egli anirrna1i 5ono rimaste negative. P. Le·c1ène e A. Lacass.aJg·ne (A1i1i. d'anat. path. e Ed inburgh med. Journ., giugno 1926), fanno rilevare ·che la loro osservazione di inoculazione di ·m1 tuirnoire 1nali1g no 1d a ruo1m o aJd. uomo è unieia n·cll 1 letteratura; essa, ben docurrn,entata dal prunrto . di vistJa istologi c-0, è dunq.u e di gran1de imipor banza. 1

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IL POLICLINICO

[ANNO

XXXIV'

FASO.

13]

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. • Nuove norme per la dispensa dal ·servizio degli impiegati dello Stato. .(R . D. 6 igiennaio 1927, n. 57; Gazz. UP/. 10 feb·h:r.aio n. 25). (1) Art. 1. - Gli articoli 51 € 52 de·l r egio d:ecreto :30 •di1.!embre 1923, n. 2960, &ull·o stato gi'Uridico ··d egli tmrpi·egatri civi!Ll. d ell 'amministlraz.ione deJJ.o St o.t.o, son o sostituiti dai seig.u·enJti : < .t\rt. 51. È dispenisato dal s·ervizio l'im.ip~e­ :gato ohe sia •r iiconosiciurto :ùn1ab'.i11e p1e r incapacità o per motivi di sa1ute ·e qru-ello chie ldia scairso -rendim·ento. « La dispensa può a n cb:e essere decretata quamdo si.a n eceS1Saria n eill'inter·essie diel se.rvizti.o. « B 1di1Spensaito, in oùtJre. ll'impiegato imetJto, al.Le , :mansi.o ni d!eO. sr1Jio gir.aido, a meno ch·e l'ammti.n.istrazione ritengia di 1poiterlo util1zzar:e nell disim·pegno d·e ll e mamsio1ni del igr·aklo immediatiame.nt1e Infer jore. In t.ail·e .cruso, sp ,ettian ·o all'imp,teg.ato lo ·~ti:p1 Bn drio e iù srurpiptùerrnen.t o di servizio att ivo assegnati a qu1est'•uù•t im o graido, in bas-e all1.a an·z.ianità dail la nomma al graido st.ooso. u È di ~ecrusato, infine, l'impllie.g ato •Jhe pier m alli.fest1azrioni comprilu-te in rufifici.o o fuoiri dii Ulffici.o n·o,n dii'a 1pie·Il!a 1g arainzi.a di Ulll fe·dele . a;dem-p·i mentO· d·ei suoi ld·orveri o &i ponga in co'Illdizioni odi inrompatjfb i·lti.tà .con l e gieneraJii diirett ivie polit ·1c:he d el goveirno. << La 1dilsip•ensa ·è d eUilbeirata, p er gli impierg .ati ·av.en.t i igrado S!Ulper'1()(I'e ·all q uinto, dal coTIJS.t glio d ei rnjtlliiistri. P er 1gùd. irrnJpiegartd di minlQ!f gu'18ldo è pr.ece-d11ta ·d al 1parefle 1d el Col1!Sd1g li•o ldd. amministraziOlile . « Qu:ando l a disrpens a s·ia determil!nata d1al m o- . tiVO in:dic.ato n 1eù CO{ffi!J11a quarto ..ciel pTesien te arti.calo, 1a deJ.i fberazione deJ consiigl.io d ei m inistri è n e.!essruria per gli imip1i1ega;ti di graido· SIUIP'erioire aùl'ottavo. P er .gld. ia.n'Piegati 1d•i mrinoiI' g.raido o.cr.orre fil pa!I"are del c0111Si1gli o di a.mmriniis trazlione. < Il tito1o d·ehla 1 dtStp eTuS1a d eve iI'iiS1ulta..r1e dal r e1at1vo rd.ecr.eto, n el qua1e si dev.e, inoltirre, faJ' cenno, secondo i casi , deilQa deli:t>eirazione diel corusiglio d~i ministri o del ipr.eventivo IP'M'eTe 1d1el oonsi1glio ·di ammi.tn.iistlI'azti.one, qruan.cio l'1una o 1'alt.ra occorrano. « Nei · casi di d ispierusia p1er moit ivi di s•a1ute, s i proced e a11'.ai~c eirtamooto 1delle condizioni sani1

tarie d el1l"ilr:rup11egato medtante v.isita m edico-icoll eig:iale » . « f\rt. 52. All'impieg·ato proposto per la disp·en.sa d·al sel"Vl.izio è fissato 1Un ter·m in·e per presen·tare, o.ve ~red·a, le sue deduzioni. « L'i1mp.iega;to proposto p1eir la dispensa dal s ervizi:io p.er uno d ei m oit ivi previsti dail piriallo o dal terzio cornm·a del preced ent·e artico.l o, può chi1edoc€ di ·essere sientito 1persona'lmente dal cons:ig.lio dd. amministrazione. <1 Ar.t. 2. I·l 1p r.ooenrte d·ecreto entrerà in vigore r1etl gio1rno deHlla sua piub>blicazione n ella Gazzetta Ufficiale d e'l R 0gno » . 1

CONTROVERSIE GIDRIDICHE.

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(1) Qu1e1 te no!I'me r iigiUJa:rdan-0 solrtrunto gli .impi1egati d ello Stato. (*) La presente rubrica 6 affidata all'avl' Jcga.le del nostro periodi oc.

XI. - Concorsi universitari: limiti del sindacato attribuito al Consiglio superiore della Pub· blica Istruzione e al Ministero. :Il sindaicato attribuito dalla 1eg·g e .al Consi:gìlio S·urpe.riore ·d efila B urbbU.ioa· I siruzion·e e a.Il Minisieiro s11i r :Ls111ltati dei co·n oorni un~rvef!Sitarr-i è di pura legittirni.tà e non altresì di m erito. Il 'Consti.1gfilo di Stato, d issentenido 1d•al Consiglio Suipetiore, ha già .stabilito -- e recentemente ha con'fenmato q11esta 1m as'Sima oo·n .aeciJs~olile 8 oit,t o.bre 1926, n. 596 - per un p·r in1oi1pio ipiù .g en eral:e che si può .sintetiz,z1aire c101sì : qurulo roa l'•organo c·h ·e diev·e p·r ovvedere ,alrla nomill1a 1d~etferiStce o la L egge attribuisce ad 'Una c ·ommi<SSione l'eoom.e de.i titoli o d eile rpTo~e idei vari as·piram.ti, l'.organo d-eli:berante non ,può sostituire i.l proprio gifu,ldiz~o a q:uello d ella Commi•ssion1e, per quanto concerne le attittidini tecn'bche dei c·a ndidati , i·n nrupp.orto aJ1l'11ffi1ci-o m1~sso a è·0tncor.s·o, € può so.l tanto resipingere le pT0°p oste nomine per illegittimità del pTOC·ed1imen.t o. No,n iè !COn•c1epibile - dice i1l Co1nsi.glio ·d i Stato - run .do1p pio esame rispetto al merit o 1d1el c.and·~ daito: esame prima fatto da una Comm,i sston e 1Sipecilale, poi dal Consi.gilio Suip eri·ore, ·dov,e rpu ò an·oh·e n on .essel'e compreso a1ct1n insegnante della m3Jteri.a, .cui si r1ferisce 1a cattedra me&s·a a conJColfso. T... 'art. 5 d1el R. 1d1ecr eto-legge 4 settembre 1925. n. 1604, 1diÌJSJpoo.e oh e cc ili Ministr o, sentito il par ere d el 1Con·s i ~lio suip erior·e /Circa la reg.01larit.à rlegl i atti (Id.al oonco.rso) d eci1de della loro approvazione » : qure ste parole fissano chiaramente i limiti ed il 1oa.raittere del parer e 1attri:buit o al ConsigJjo &uperio·r ·e : è :un parer e di l egalità, non cli rr1erit.o; è .un s:hnidacaio sulla r ego1arità de1l 'oipe-

G10VANNI

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SELVAGGI,

eoorcent.e in Cassazione, conaulenw


L.A.XNO XXXIV' F .ASC. 13]

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SEZIONE PRATIOA

ra Lo Ll e Ila c:ou1 n1is ~ i 011c, J1on una r evisione del giucl izi1..1 i ntri11sec o. Il Co11s1g110 si11periore non sostit11iscc u111 giuidizio proprio, lllla Yalutazione dei titoli d ei concorrenti, <it.>lla loro matul'ità o immaturità, qualora ril eYi u11a contr,ac1dizione tra l e pre111esse e le ro11seguea1zc cl ella d eliberazi 001e cl ella st essa Co111n1issiiJ 11e rsar11inatrice: tra il gi'l.ldizio da;to sui canid ida ti 1n un ·p rimo mome11to (g iu1dizio indiYiduale) e quello datio in un secondo n1on1ento esclusione dalla tcn1a); poicl1è run ,·izio logico infirn1ante u n atto è ol>bietto d el indacato di legittimità. Quando s i di ce c1l1e il sinJJacato d.el1'autorità an1•111inistrati\·a ili risultatj d i un c J n corso ncn è di merito c.iò n on ,~ia inteso nel senso - soggirunge il Consigtlio -Oi Stato - che e o si limiti ad a ccertare che non sia stata Yiolaita un a precisa disposizione di legge o di re~ola.rn ento o di banido dd concorso. I ,o stal)ilire se d a i giudizi o apprezza1ner1ti d el· la f.or11mi ss1onc sui singoli candidati Si po · a d~· durre l'idoneità di altri con correnti, oJtre que1li indicati con1e itclonei. r ichiede ed in1porta 1111 a11· prezz.amento tecn ico intrl'detto al giudi ce cl i lt'gittirnità (conf. d ecisione d ella I\' . ·ezi one, 1 dicen1bre 1916, rie. Barbagallo). Q11ninto ha rifpetuitamer1tc aftfer1nato la I\' ~ ~­ z.ione del Consi.glio di . tato circa i princ irr>i g,). n er ali, 1 e gaTanzi e proceùurali da osservarsi dalle Commissi oni esam inatr ici in mat eri a cti con· rnrsi a ipubblici impirgl1i in genere (tfi saz·io11e dei crit-eri diretttvi , valutazio·n e del m erito asso. luto di idoneità, scP.lta fra i candidati per me. ri~o compa1·ativo, motivazion e dei r isp ettivi giudizi) n0'11 può tro,·ar e a'Pi)licazione n el campo ~d:ei con·cor s i a c attedr e universiitarie, materia . per la sua i1mrportanza e p er la s ua. f.inaùità, cU carattere singo1arissin1) e di scipli.nat,a con 11or. me speciali l egislative e r egolamentari. Dalle d i,·er se di sp osizioni legislatiYr e r~goln­ rnentari succed·utesi clal 1910 fino a!l R. D. 4 set· temb're 1925 n . 1604 - ohe si limiJta a prescr1Yer1:1 che la comm1s5ionP, con mot·i vata relazione pro· pone al più trP oanJdi.d,ati che essa riten g a degmi d•i coprire 1'a ca t teiJra m essa a conicor5o, graid.uan doli in ordd.n 0 dj m eì·ito e non mai alla p1a ri balza ev:i1dente 1com •e, 11onostante -il variarsi di i:;i. &temi e id i m 01d1alith, due con cetti informat Jri rP· stano fermi: l''llno, quello qd af,fi darsi largamen te alla sicr11ipo1l•osa 1C0 Scienz.a d ei componenti la Commi ss'ione ·giiru,dicatri1c,e d el concorso, lasc-ian ·do ai med,esimi J.a re51ponsia bilità, sopratutto m ofia1.e dell'eserciz•io del geloso e d elicato lo·r o in1carico; l'a1ltro, qru.elil.o di .e,ritare ohe dai gtiudizi d ella Commissione poitesse rimanere eccessivamente menomata la di1g nità, il prestigio, la raputaz.ion e 1

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d ei candidati, spesso ancl1' es::;i ad1detti all'inseg11.amento liber o od u ffici1ale, quasi sempre eserC'n ti la libera iP f01fessione. LJ. censu1ra del 1d.ifett-0 di moiti.v·az.ione rientra ne] rampo del sindaicato d1i l egittirr1ità; ma non sussiste si.ftfalta censura qu.ando il giu dizto sin trt i00 ùruto sui .desig nati dalla Comm-Ussion·e con· fro n tato c on quelli pronunziati .sugli esclru·s i dalla terna convinci:' d ella fatta 1dimostrazio ne della ~up crior]tà ·d ei p rimi, 111entre n essuno dei girudizi rclaitJvi a;i secondi è immune da osservazioni, rier,·r, aritich1e e icon Slta1azti o.n •i di fdeif]crienz1a . . rg r1alia.in o queste n ote, roli e p er.s plicu·e risoliu zioni , ri u ltaa1ti dalla citéllta d eotsione d·ella IV Sezione d el Con siglio di tat ) 8 ottobre 1926, n. 596, estPn sore il consiglier e Furgi u el e. P eT risoliuzdOIIli a11aloghe si può con siuùtare utilmente un'rultra die· , i&ione 1della I\- eziione 29 0 ttobre 1926, n. 653, a11cl1e questa éLS&aJ. importante e r edatta con 1.a con suieta a cutezza e precisio11 e giurildica daJlo trss o -consig lj•e re Fv11gi.u~le. Qui basterà rileYar e ch e ainche la seconida decision e ha dic·h inrato illegittimo un !Prnvvedimento clrl )itinis t ero e d el Consiglio up1eri0Te ch·e aveva :-in11ullato ·il risultato di un concorso universitarin r it.en ein1:Jo irregolare e contra<lclittoria la r elazi on r cJel1 a Comm1; ssionc cir ca la \'alu•tazione d-ei 1

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titoli cien lifii ci e <lella proYa d ell'attritJud•ine di<l•a t ti ca .

X II. - Eft'i"a cin. dei provvediutenti non ancor vistati dal Prefet to. .\ ccaù c t a J,·olta elle u11 provv edj 1nento sia no 1ificato pr]n1a ch e s ia \'istato dal Prefetto. Si TJllò in tal caso attend,e rc o s i d eve ricorrere e'n ~:-o il tPrmine staJbiilito, con decorrenza dalla data rlelJ a notifi caz]one? Il vtst<> d el Prefetto non per· f 1 Z•ion a i·n trinsecarr1ente l'atto o provvediimiento, i: <]ltale è p e1"'Ciò, 5enz'altil'o, imp11J1gtnaibile. 1

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PublJ.llcazlone Indispensabile:

Dot t . Cav. Ut?. ALBERTO VI GO (Oootor Juttltia),

LA LEfilSLAZIONE SANl.TARIA :: in rapporto all'esercizio professionale :: (Manuale, contenente L eggi, Decreti, Regol-a..m.en ti, Cir. oolari e tutto ciò che si riferisce a ll'eeevcizio professionale, ad uso dei M,eèf.ici condotti, dei liberi eaer<>e!Ilti, degli uffi ciali sanri.ta.Tili e del persooale a.d detto ai la.bor aJtori c1i vigil runza igienica). Prezzo L. 1 6. Per .i rn.08tri ab bon.a.ti sole L. 1 3. 7 5 in J>Orto f ranoo. 0

Inviare Vaglia poat~.le a.1 Sig. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14, agoiungendo: per l'Ufficio postale Succursale di-0iotto, ROMA . •

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[ANNO XXXIV, FASO. 13]

JL P .'.lLIOLINIOO

NELLA

PROFESSIONALE.

Cronaca del movimento professionale. Sindacato Medico Fascista. Si è ri unita la Commissione direttiva del Gruppo Liberi Docenti del Sindacato sotto la presidenza del Sindaoato Medico Provinciale dott. prof. Ermanno FioTeliti, il q11ale ha oomunioato che la Facoltà medica con 'lJiacere prenderà in considerazione i desiderata espressi CLa.l Gruppo Liber i Docent i per qu,anto rigua.rda l'insegna 1nento. L a Commissio11e ha discusso poi i v.aTi iargomenti n1&si all'·oTdine del gior110. Infine ha stabiljto di intensificare .lo studio dei vari problemi riguarda11ti l'istituto della libera docenza ed ha anche in massim·a d eciso di far tenere d a diver si liberi docenti delle confere11ze n ei looali del Sind,a oato. 1

e o ·N e o R s 1. POSTI VAOANTI. ANAGNI (Frosinone). Oongreg. di Ocvrità. - Direttore ~hirurgo operatore nell' Ospedale·Civile Co11sorziaJe; a tutto 10 .apr.; vedi fase. 12. BARI. R. Pref ettura. - Uff. san. di Gravina in Puglia. ; al 31 ma r. ; .vedi fasc. 11. BNLMONTE MEZZAGNO (Palermo). - Al 10 apr.; L . 11;000 e 5 quinquenni dee. ; L. 1000 per uff. san. BERGAMO. Oo'ttsiglio degli I stituti Ospitalieri. Tre medici .astanti per l'Ospedale Maggiore; lire 10,000, c.-v., vitto e .alloggio nei gi~r1;i di servjzio, metà contrib. C. P. ; servizio accettaz. amm.aJati e guard ia. N omin.a e conferma bienn1ali. Sc~d. ore 17 del 5 apr. E~tà 1nass. 35 a . Docum. a 3 m esi d al 5 mar zo. · BISACQUINO (l.>alernio). - Scaid. 30 mar. ; lire 8500 e 5 q11inqt1enni dee., 1° c.-v ,_ rid.otto del 25 %. Ca?i>tERINO. L. Università. - Profes5ore non stabile di an.aton1ia umana normale . Scad. 30 apr. (D . M. 31 dic. 1926 pubblicato sulla O. U. 29 genn. 1927). 0ASTELLucc1uo Clli antova) . - Se.ad. ·30 marzo; 2a. oond. ; J,. 10,000 e 5 qu.adr. dee. ; L . 1800 ca• va.Ilo o bicicl.; L . 500 .an1bul. a domicilio; c.-v. di L. 2000 se coni11g.ato, L. 1250 se celibe; età lim. 35 a.; tassa L. 50.15. CASIIGLIONE n' ORCIA ( 'iena). - Al 31 mar.; la cond . ; a.b . ~238; L. 9500, oltre L. 2000 quota va.r.; 6 quadrienni dee., riconoscim. 2 quadrienni altri Com.; L . 3500 t:NIBp.; L. 500 uff. san . Età lim. 33 a. 'ras.sa L . 50.15. Per altre informazioni rivolgersi Sindaco. CASTIGJ,IONE IN TEVERINA (Rorna). - Scad. 9 a-ç>r.; due cond.; L . 10,000 e c.-v. ; L. 400 per l' uff. san. Tassa L. 50.05. CosENZA. R. Prc f ettura. - Ufficiali sanitari per 3 Con1uni e 2 Consorzi; scad. 30 a pr. ; v. fase. 11.

FAEDIS (Udin.e). - Scad. 4 aipr.; L. 9000 oltre L. 500 serv . .attivo, L . 3000 trasp., c.-v., 900 uff. san . F1 ·uMINATA (ltiacerata) . Al 31 mar. ; L. 9000 e .3 quadrienni dee. con riconoscim. un quadriennio; c.-v. ; 10 % aum. provvioorio; L. 500-10002500 trasp.; ab. 1500; età lim. 24-40 a. GENOVA. R. Prefetturci. - Uff. san. e direttore dell'Ufficio Mun.icip. d'Ig. del Comune di Genova unificata; scad. 25 apr. ; vedi rase. 11. l\i!oGLIANO (1.lfacerata) . -- Soad. 31 mar.; vedi fase. 11. MoRFAslso (Piacenza) . - Al 15 apr., ore 18; ab. 5175; età lim. 35 1a . ; tassa L. 50.10; docum. a 3 mesi ·d al 12 mar.; stip. L. 11,000 e 5 qu.adrienni dee. ; L. 2100 quota integraz. ; L. 2 .50 ogni pov,. oltre i 1000 ; L. 3000 trasp. ; L. 1200 assegno sopprimibile; L. 650 llff. san.; L. 400 se am.bulat . NAPOLI. Alto Com·1nissariato per la Provincia. Ufficiali sanitari pe·r due Comuni e un Consor~io · vedi f ase. 11. Scad. 25 aprile. ' P oNTEccmo (RO'll"igo). - Scad. 31 mar.; L. 8000; c.-v. ; indennità trasporto; alloggio dietro tenue fitto, ecc.

L.

REFRANCORE (Alessandr ia). - A tutto .31 mar.; L. 7000, oltre L. 800 uff. san. e L. 1800 caviale. ; età lim. 40 .a. ; tassa L. 50.10. 1

ROMA. Minis~ero del"/,a; Marina. - 8 tenenti med. in S"eTv. perm. nel Corpo San. l\1ilit. l\1aritt. Soad. 5 mag. Esam~ il 6 giu. I vincitori a.m mogliati dov1,anno produrre le prove di possedere la r endita annua di L. 4500 nominali ; il Ministero si ll'iserva di assumere informazioni sulla moralità della ·moglie e della fiamigJìa d~ le i. Rivolgersi Direz. Gen. del Person a1e e dei Servizi S·anitari - Divisione Stato Gim·idico. 1

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TAVOLETO (P esél!ro). - A tutto 31 m.a.r.; L. 8000, c.-v., 4 quadrienni dee., L,. 3000 ca.v., L. 300 uff. san., .addizion . L. 2 oltre 500 pov. e L. 3 oltre 1000, casa gr.a t.; età lim. 40 a.; tassa L. 50.15. Ab. 1352. TERRANOVA DI SICILIA (Caltanissetta). Soad. 2 mesi dal 21 feb.; L .8000, oltre c.-v . • TRIESTE. R. Prefettwra. - Uff. san. del Comune di Trieste; a.b. 250, 000; L. 25,000, oltre c.-v. in L. 1980 pei celibi, L. 2710 per gli ammogliati, L . 310.25 'Per ciascun figlio; 12 % percezioni complessive; eventua le indenn. di oarica in L. 3000 mi11ime; età lim. 45 a . Divieto di libero esercizio e d'inoarichi. Rivolgersi Ufficio del l\{ed. p rov . N on oltre le ore 12 del 26 apr. Docum. a 3 mesi dall'll inarzo. Titoli . Speciale consideraz. a nozioni su p u ericolt. e igiene infant. e ~ierviz io igienico in Amministraz. statali Q Com . Serv. entro 20 gg. l l :MBERTIDE (P e1-ugia) . - Sca d. 10 apr.; per Pierantonio; L. 8000 e 6 quinq. dee., oltre L. 600 seT·v·. attivo e doppio c.-v.


[ANNO

XXXIV, F .\ c. 13]

SEZIONE PRATIOA •

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Il }lr<>f. Giuseppe Sabatini , aiuto presso la R. Cli11ica medica di l~orn.a, libero docente di patologia medi~a, ha co11seguito la libera docenza in clinica e semeiotica 1nedica. Il dott. Gino ì\leldoles.i , assistente presso la stessa Cli11ic-a, ha conseguito la libera doce11za in patologiia inedica. Rallegr.amenti ~ordiali.

Il

enato Acca de111ioo della R. U 11iversità di l\fode n a nella serJuta del 10 corrente ha conferito il p ren1io annuo perpetuo destinato a<:l onora.re la 1ne111oria del oon1pianto prof. Riccardo Luzzatto, al dott. \" incenz-0 B is<·eglie, ai u to nell'I stituto di patologia generale diretto d a l chiaris imo1no p r of. 001nm. Eugenio Ccnta nni. La Con11nissio ne giudicatrice ltell a sua r ' lazionè per detto conferimento ha rilevato cho « le otto n1emor ie pr<?sentate dal dott. Bic:-ceglie for1nano due gruppi 'li r icerche sperin1entali che ri~po11dono .a due serio di indagi11i, una sullo svilup po <l<>i te~ uti in vitro , l 'altra sulle .nzio11i stin1ola nti della. tubercolina, sottop osti q1telli e questa all'influenza di vari agenti, fra i quali è da ricord are quello dell'azione delle vitami ne: tutti giun~ono a conclusioni interessanti e dimostrano nel canrlidato la padronanza d eJln. tecnica, ch e e delicata di per sè stec::sa. ; lavori poi si segnalano anche per la ch i.arezza della esposizione, !><>r 11 n giusto criter io ncll 'apprezzamcnto d ei fatti troYati e per un buon corTedo biblio~rafi co ».

NOTIZIE DIVERSE. VI Congresso francese della tubercolosi. Dall' ll al 1-1 .a.prile p . ' " s i terrà a Lion e, sotto la presi denza d 'onore dei proff. Letulle, A . Calrnette e B ard, il "\TI Congresso nazion.a]e francese della tuberoolooi. I temi posti .all'ordine d el g iorno sono: a) , 'ezione l1iologica : 1) Il.as i sperin1entali delle reazioni allerg iche ne ll'infezione t ubercolare (relat. Courmont di Lio11e); 2) I fattori costituzionali, oltre l'.alle rgia, n ell'infezione tuberoolare (r elatori E. Sergent e Turpin di Parigi) ; b) >Sezione clinica: 1) I~ torac()IJ)lastica n ella cur.a della t ube rr·ol nsi poi mon ar e (relat. L . Bérard, di Lione, e Duma r est, di H auteville); 2) Valore semeiologioo dell'esame batteriologico degli espettorati nella t uberoolosi polmonare (r elat. Cordier, di Lione); e) 1Sezione medicn-sociale : 1) Preventori e internati presso f.amiglie (r elatori L. B érard e G. Poix, di P ari gi); 2) Ooll abocazione dell a cl asse m edica ool Dispen sario (rel.at.. .J. Pari.sot, di Nancy); d) 19P-zione infermiere visitatrici : 1) Importanza sociale dell'infermie r.a-Gwpo d ip·airtjmentale (relat. sig.na Delagran~e , di Parigi); 2) L 'ini ziativa p ersonal~ nell'attività delle infer1niere visitatrici contro la tubercolosi (reLat. sig.na Delafontaine, di Parigi.) ; 3) Importanza del tirocinio ospedaliero per le infermiere .vis.it.atrioi d'igiene soci.alc e per le i11fermiere poli~alenti (relat. sig. na I-Iervé, di Ro11en). 0

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La quota è di 40 fr. p er i membri titolari e di 30 f r . per g li associati. Riduzioni sui viaggi . Le quote de bbono esser e inviat.e .al tesoriere d el Co·n g r ooso, .l\Iasson, 120, B o ulevard Saint Germain, P aris. P er chiarimE>nti rivolgers i alla segreteria del Congresso, prcss.o la ~d e sociale del cc Comité Nati on a l de d éfen se contre I.a. Tuber culose », 66-bis, rue Notr€-Dame-des-Chan1ps, P iaris (6°~) . 1

VI I Congresso medico lati o~ · ameriran3. · Doveva adunarsi il 15 marzo, n elJa città di Mess ico, mia è stato prorogato .al 15 luglio, per d a.r ten1po di ultimare in1portanti lai;·ori, che verranno presentati al medesin10, sull'or ganizzazione e il fun zionamento del « Dep·a rtament o de Salubrirf 81Cl Publica » d el Messico.

Il Congresso internazionale sulla malar ia. Si a rlt1nerà n el 1930 ad Algeri , in occasione del 50° .anniYersario della scop ert.a dell'ematozoo della n1alnria fatta da Lavera n e del centenario della 00cup azio ne fra ncese d ell' .A.lgeriu.

Delibe1·azJoni del l'Opera Nazionale mate1·ni t à e infanzia. L a Giunta esecuti-r-a d ell Opera. Nazionale per la Protezione d el la ~f.aternità e dell' I 11fanzia 11a te11uto due laboriose sedute, n elle quali so110 state p res.e im1Jor tanti deliberazioni nei riguardi delJ'-organizzazio11e de~ servizi assisten ziali. La. Giunta h a .anzitutto deliberato l ' istituzione n el L azio di quattro Cat t edre 4t\.mbuJ.anti di Puericu ltur~t , affidate ad un n1e dico di fiducia dell' Oper a Nazio11ale ed orga ni zzate dalla Deleg.azio11e Ge11crale As istenziale elci J:i.,asci F e1uminili, ial1a quale, all' uopo, è stato .a segn ato un contributo di L. 160,000 .a C•a r ico <l el bil13,ncio de1l'Opera N azio11ale. La Giunta 11a i11olt r e deliberato l ' impianto di un prin10 11ucleo di con s ultori ostetrici e p e diatrici in 54 Con1uni ia.p·p a1wnenti .a. 33 diverse provincie del a egn o. T ali consultori sr.1~anno diretti da un m edico n ominato dall' Oper a N1azion.ale ed organizzati 11ei Jocali dei F asci F emminili. Alle spese d ' impianto e di funzi0t11amento provve1derà l ' Opera N azionale . ' L t\ Giu111t.a E secut iva l11a poi stabilito in via di 1nassima l'istituzione ·di Colonie Miarine permn ncnti p e r i figli d egli i1npi~gati s~atali, allA quali verranno ammessi i figli degli impiegati delle ulti1ne quattro classi di ran,g o, ·m edi·an te jJ p agamento di u11a r etta integr.ativa p •r oporzio111ata allo stipen dio, ri1na.n,endo ia, carico dell'Opera N a.zionale la parte maggiol'e della retta di ricovero. L ' o.r ganizzazion e di tali Oolonie (sempre a spese d el.l'Opera), \rerrà iafftd.ata ad associazioni od e nti morali di assistenza, che possono offrire le n ecessarie g aranzie. La Giunta infine dopo 1aver provveduto a11a sostituzione di oomiponenti dei Consigli direttivi di ·alcu11e Federazioni Provinciali, ' ha delibc1rato la concessione di vari sussidi oo I stit uti d i .Assis~nza


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IL POLICLINICO

di f<.o ma, Firenze, Pistoia, A~sisj, Fabbrico, ì\fin ervino Murge, Mitan.o Veneto, CastelnuoiVo e Valsugana, per 11n compless·o di L. 348,000.

Nuova classifica delle Stazioni di cura. .i\.l Ministero dell' Inte rno, sotto la .p residenza del1'011. Su ardo., si è riunito il Consiglio centrale fra le Stazioni di cura per l'esiame del regolamento esecutivo della legge del luglio 1926 r eJativo allo ' assetto dei soggiorni italiani ·e p er esp erire il par ere in merito al riconoscimento ufficiale della quali fica di Stazioni di cura, so.ggio.r110, turismo, .a inolti tr:a i nostri più noti centri b·al11eo0-terma.liclimatici. Il Consiglio ha .approvato alla un.a nimità lo schema di regola1nento proposto e l1a espresso pareTe fa.vorevole per la cla.sisifioa ufficiale di v a.r ie stazioni, com pr ese : Cortina d ' Ampezz.o, Griante (Caden.abbi.a ), Menaggio, Vall.ombrosa, Alassio, ~lbis­ sola, N ervi , Pe.gli, Ra.paJlo, Santa M ar gherita Ligure, Varazze, Zo·agli , Forte dei Marmi, Vi31reggio. Co·i1 quecit:.a riunione J.a valorizzazione del patrimonio idro-climatiço na.zion.a le segna un passo notevole di pr.a tica attuazione, nelLa .q ua.le tutte le forze v ive e operanti del Paese, vivifi cate dalla volontà e dalla fede fascista, costituir.anno un fronte t1nico di azione, destin.ato a d a re increm ento ad u11a delle attività piL1 interessanti per la economia. nazionale. CQn 1.a recente appr ovazione vengono cr eate 49 Stazioni uffici.ali di cura , soggiorno e turismo, pumero p erò ancora esiguo in confronte .alle 309 stazioni .adereuti al Consorzio nazionale e alle 1200 stazioni francesi, alle 750 tedeciehe, alle 310 cecoslovacch e e alle 950 giap·p on esi.

Per le Terme di Salsomaggiore. I .1 a Con1missioi1e di vigilanza p er le T er1ne di Salsoma:rr!Yiore ha a.p provato il progetto p er la costruzion:·.:.d i uno Stabilimento per gli operai iscritti alla C.assa N az. Assicurazioni, ca.pace di ·accoglierne 400 . I lavori relativi sarai1no s ubito iniziati , sotto la sorveglianza del Consiglio d 'a mministrazi·one delle Terme, e sar anno compiuti per conto dell·a Cassa Naz. delle Assicurazioni.

Federazione fra i Consorzi Antitubercolari della Sicilia. In seo·uito ad un.a riunione de~ delegati dei Co11sorzi a~titt1bercolari delLa S icilia, tenutasi in Pale rmo furono invitati t utti i Consorzi provinciali ' a ad .aderire a lla costituzione di una F edell'I sol de.razione : ed infatti tale Federazione fu ufficialmente procl.a1nata, e ne fu approvato lo statuto per Ull regolare funzionamento.

Per l'impiego dei gas tossici. la (;a;;zettri Ufficiale ba pubblic.ato un R. Decreto, datato 9 gennaio 1927, p er l' approvazione del Regolan1ento speciale per l' impiego d ei gas t ossici.

[ANNO

XXXIV,

FASO.

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L'opera di soccorso della Crocé Rossa Italiana per i danneggiat~ del terremQto . in Albania. Il giorno ·22 dicembre u. s . un violento terremoto ha distrutto numerose abitazioni di Durazze> o di tutta I.a wn·a limitrofa. Ui1a bocca v ulcanioa. apertasi improvvisame11te n ella wna 1nontagnosa circo~t.ante .a Durazzo ha ii1iziato un.a paurooa eruzione, me11tre le acque del lago limitrofo alla città raggiungevano ben presto un t.ale grado di temp erat ura d a d ar luo·go ·a lla ebollizio•ne. Fortissime scosse di terremoto, s ussegu entisi sen za tregua, han110 gettato nel terrore l'intera. popola.z ione di Durazzo e dei paesi vicini. Il Governo italia110, informato della eccezionale gravità del di~aastro, dispose senz'altro per un imme diato soccorso alla popolazione colpita, .affidando11e l' attuazio.n e alla C'r ooe Rossa ~ ta.lia11a. La Croce Rossa Italiana organizzò immediata1nente una p.rima spedjzione di so<::corso con1posta. di un capitano me.d ico, di un t enente commissario, di un m.aresciallo e di 10 uomini e pro0vvist.a di 50 g1~andi t ende ricovero, copioso materiale di medica.zinne, medicinali , attrezzi, viveri, cucine, letti, biain c}1eri.a, ecc . P erduran do le gra vi condiz.jo11i del disastro, una seconda sp edizione, con altro uffi<::iale medico e 11umerosa squad~··a di m iliti, piartì alJa volta di Durazzo il 2 gen11aio, provvista di due va.goni di n1ateri.ale e di altre trenta tende ricovero. Successivame~te una terz.a eped.izione co11 nitro ufficiale rnedico e consider evole 111ateriale, specie di oa;rne in con ser va e latte conde11sato, partì per il luogo del disastro il 9 gennaio, se~uita a Dreve dista11z,a d.a ·una q uart.a sp edizione . L a mis.:.i one della Croce R<:i s.5a Italiana , di cui ci ripromettia1no di pubblioare in u11 prossimo 11un1ero una dettagliata relazione, è diretta dal oa.p itai10 nledico della C. R. I. dott. Arn.aldo Bonfigli . L'<O•})<?J'la che essa ·ha potu to svolgere i1elle reO'ioni terrcmotatB è stata delta massim.a imparo . tanza sia per la i!nmediatezz,a del soccorso sia per i lar ghi m ezzi di cui disponeva. . L a p o.polazio11e oolpita ha accolto il nostro pers·on ale oon vivo .sen.$0 di simp.~tia e la Croce ll o~sa Albanese e tutte le autorità locali, .a. mezzo nn111erosi telegrarnrr.i , h a nno m.anifestato al Governo ed a.Ila Cro{!e R ossa Itali.a.n a tutta la loro ricon oscenza .

La Croce Rossa e la lotta contro i tumori maligni. Seoondo a ccor-:li inter ven uti tra. la C. R. I . ed il Consigli o di retti vo del la Sezione rom.ana della IJeO'a contro il cancro, l' .Ambulatorio della Croce . 19- D, - ii.a L llossa che ha sede in Ron1a, vi.a ost1ense iniziato il funzioname11to p e r l'accertamento <li.aO'nostico dei ti1mori maligni, in orario sp eciale e di;ti11to da quello per il pronto toccorso cl1e si svolge nell' Ambulat-0ri-0 stesso . . Ii1oltre i:Ambul atorio per lattanti, pure della Croce Rossa., r·he ha sede presso il Preventorio ;::i


f.A.xxo XXXI\'",

l•~.\ SC.

13]

SEZIONE PRATICA

~far ain i

sotto la direzione del prof. F. ' ra lagussa, in \ ""ia Rubicon e 'i, in due giorni della ~ett imana eseguirà. un ser,•izi.o di accert.a1nen to dei tu111ori presso i bambini. La benefica Ar ocinzione concorr e così .alla lotta çont ro llll altro forni idabile 11 e1nico d el vi vere uma n o.

Commemorazione dei Maestri recentemente scomparsi.• Il so1111110 clinico A n tonio Cardarelli è stato la rga111ente con1n1e1norato nella sua N.apoli: .alla Facoltà :\Iedioa dal prof. Gaetano Corrado, a lla R. Accademi.a ~[edico-C'hirurgica dal prof. R<>dolfo tanzial , alla I C'linic.a :\1edica dal 1>rof. Pietro Ca. tellino, alla 11 ('linica :\Iedica dal prof. Giu6eppc Zazari, al I Istitt1to di Patologia ::\led ica dal p1·of. Ra ffaell' C.apor.ali, al I; I tituto dal prof. T..11igi n·A1nnto, .alla "ct1<>1a Libera ì\feyJiooChirnrgica clal prof. Andrea F( rrannini, alla Scuola 1\fedica O. pedaliera dal prof. G.abricle Tedeschi. all' I tituto Pare·g gia to di Diagnosti0c:'t l\1edica clai proff. ({uido e F e r nando Are11a, a ) Circolo l,;11ÌYQrsitario ( 1att olico dal orof. J>ao]o • tang.anelli. La cronaca di queste commen1orazioni è riportata s u « La ]{ iforma. :\I ed i ca >> del 21 fcbbr.aio u. s. « 'tudin 1u » l1a con aerato al grande sco1nparso un nu1nero pec:iale, del 20 febbraio u. s.

***La J{. Accade1n ia

~I e dj co-Cl1i rurgica

di

~ apol 1,

in occa~io ne del tri ue~i1no delJ.a morte ·li I~ro nardo Biancl1i, l1a con11nemora to i grandi scon1p.arsi Biançhi, Cardar elli e J)'Ab11ndo. I l presidente prof. Rodolfo • tanzia1r n1ise in rilievo la solc 11nità della cerimonia e preparò l' uditorio affollatissin10. Per Antonio Carda rci li piarlò il prof. Pietro Castel lin o; per Leonardo Bianchi il prof. Cesare (•ot ucci; per GiusepJ)C J)' ~.\.hu n do il pr<>f. Gaetano Uorr.ado .

Per il prof. Pescarolo. N ell 'O p e<lalc di l'. Gio,'"an ni e della Città di Tori110 è stato festeggiato, da numerosi co ll e~h i, il 40" anno di attività iprofessionale ospeclalicr~ d el :1rof. ~en. B ellon1 P escarolo.

Onoranze a un medico condotto. L a popolazio n e cli Pozzuoli del Friuli h.a t ributato com1n<>venti onoranze a l clott. Giovan11i Ca1~­ n elutti, che, d·opo esserne stato 9er 38 anni m edico con<lotto, prendeva il meritato riposo. Gli f urono ~on ~egrtati 1rn ricco .album oon le fi rme ·degl i abi tanti e l1na m edagl ia d'oro.

C.anferenza del prof. Antonini. Presso 1a R e•ale Società. J t.aliana d ' I giene, davanti a folto uditorio il nrof. Antonini - Djret' tore del ~fanico·n1io P r<>vincia]e di l\I·ombello tenne u n a conferenza s ul cooainisn10.

483

Co11cluse invocando i l sequestro d el :fiot.sicomnne per .senten za di Tribunale; e, plnt1dend·o alle dir cttiYe della r ifor:mc't di Pubblica Sicur ezza : colla qt1.ale è fatto obbligo ai Sanitari di denunciare i to sico mani d 'og11i specie, chiese p ure che ad assict1rarc un an·enire d i forza e di grandezza a1l ' I talia, verrgano colpiti senza alcu11 riteg110, quanti pre ndono parte al traffico della C·o·ea111.a.

Corso di perfezionamento in igiene . Avrà l uogo pres~o il R. ~ sti tuto d ' Igiene di P aler1uo (vi•a Divisi 93), d al JO 1n.a.~gio a l 10 luglio, per aspiranti uffici.ali sa nitari, secondo le modalità e-on ·nete. 'f nssa L·. 350, oltre i diritti d i Seg reteria , cla corrisponcle1·e all'Eronomato d ell'Uni' 'er sità.

Corsi complementari e di perfezionamento a Pa· •

r1g1.

Presso la F acoltà

~Iedica

di PaTigi è sta.t a orgauizzat'l, per l ' a n no 1927, tutta una serie di Cors i co1nplementari e di , p e rfezionamento, t ra cui segn.al iamo i seguenti: clinica i11ed.ioa, 4-15 apr ile (diag11ostica clinica, o di laborator i·o), 27 giugno-9 luglio (malattie del fegato, Yie bili.ari, pancreas, diabete), 12-25 setto111bro (1nalatt1e digerenti); Clinica medjea gener.a]o (ia p artire cl.al 3 111a.ggio e dal 6 ottobre, per la cl11rata di 3 setl i inane) ; Tuber< olosi (n1età giug110 .a metà luglio); ncqt1i. izioni tiltJdiche recenti (2a quind icina cli ottobre); ra,c] io-<liagnosi n1rdica ( dura11te il m ese d.i 110,ren1bre); trattamento d elle fr.atture e lussazioni dogli arti (16-26 ru.aggio e> ] l -21 ottobre); ch irur~ia addominale (20 giugn·o-9 luglio); tec11ica chirurgica (giugno); chirurg ia d'urgenza (1-15 .a;prile); i·giene e cli11ica de lla p ri1na infanzia (4-25 luglio); c:lin ica e medicina infantili (20-30 1Up~·i1e); difterite (luglio); gin€C·ologja., c-0rs10 eleme11tare (921 in.aggio e l9 setten1br e-l 0 ottobr e) e cor s·o su p eri ore (20 gi u gno-2 lug lio e l 7-29 ottobre); ostetricia, corso elementare (va can ze pasquiali e p·r ima q u indicina di giugno, rli settembre, di ottobre) e chirt1rgia ostetr ica (gi11gn o); clinica uro1logica (818 gi ugno); -chirurgia infn.11tile e ortopedia. (8-21 aprile); ·dern1atol-0·gia , ven ereologia e tec11ica relativa (aprile, n1aggi<>, g iug 110; ottobre, novembre, dicc111bre); ne11rologia (3-19 mag1?;io e 24 maggi<>1 O g iu gno)· anaton1ia p atologica del s istema nervoso c~o g,i1rgno-4 luglio); m.alattie i11e11tali (20-28 giugno); cardiol·ogia (maggi<>~giu gn<>); tec11ica oftn.lmolot?;ioa (28 a•1Jr ile-28 m.aggio); clinioa oto-rin ol a ringoiatri e;a, corso co1nplen1entare (2~17 maggio) e p c.rfezion.amento cl1iruTgic·o (30 maggio--12 giugno); eçc. I.e t .asse raggiungono un 111345Simo di 250 fr .a11chi per ogni corso . 80110 stati a11cl1e organizzati c·orsi t ri n1es·t r a li (ottob·r e-dicembre) per c,onseguire il di plorni'.1. di m edico colo11iale e di medico s·an itario rnarittin10 (tassa fr. 850); u11 corso superiore p er il d.iplon1a d 'igien e (data non preci· sata, tass<t fr. 650); un corso oomple1nenta.re suJla tubercolosi p·olm onare (tassa fr. 500); un oor so di r aicliologia ed elettrologia d i 5 mesi con stage cli per fezionamento d i 2 nnni (tasse fr. 1250); ecc. 1

'

'


484

IL POLICLINICO

Per inform,azioni e p,rog1~ammi rivolgersi a.l « Bureau des RéJ.at~ons Médicales », Faculté de Médecjne (Sa.Ile Béclard), rue de l'Eoole de Médecine.

Elargizioni e laseiti. Il noto chirurgo prof. comm. Lodovico Isnardi, morto recentemente, ha lasciato due milioni e mezzo di lire ad Opere Pie della nativa Pigna e della vallata del No1ryi•a (Imperia). Il sig. P .a.squale del Prete di Frosinone ha elargito 400,000 lire a quell'Ospedale Civile e 200,000 pBr l'erige11do Ospizio dei Poveri .

Case degli Studenti. A Roma, nei locali di S. Stefano, ad. iniziativa della Federazione dell'Urbe, ha avuto luogo l'inaugura~ione dell.a Casa dello Studente, cq.n l'intervento di S. E . Fedele, delle più spicoate iautorità governatil'e e universitarie, e di uno stuoJo di profes sori. Negli sc<Yrsi gio·r ni si è riunita a Mil1ano, a.I Palazzo Mari110, u11a Commissione · presieduta dal Po'1està, on. Belloni, per esaminare la questione della istituzione della cc Casa dello Studente » .anche nella metropoli lombarda. Crociere di '' Bruxelles-Médtcal , •. Sono state organizza te le seguenti crociere: a partire dal 7 ap.r ile, in Spagna; a pa1'tire dal 10 .aprile, nel Marocco (iprezzo 5975 franchi belgi); dal 21 aprile, nell'Oriente (d.a 218 dollari in soipra); agosto, nel Mediter1"'aneo occidentaJe, per .stu~ denti in m eclicin,a (d.a 1000 franchi in so·p ra) e per medici (da 2000 franchi); agosto-settembre, nell'Orie11te, per studenti in medicina (mi11. 160 doll.) e per medici; ag-0sto-settembre, n egli Stati Uniti (min. 300 doll.); settembre : Itali.a J\1eridion.ale e Sicilia (min. 350 dollari). Per inform.azioni eventuali rivolgersi alla segreteria, rue , Froissart 62, Bruxelles. A 94 .ann i spegnevasi, a Castiglione Me~er Marino (Chieti), jl dott. oomm. NICOLA COLAPIETRA. Di profonda cultura e di grande attjvità, dedicò la sua vita al paese ove esercitò con decoro ed 01lestà la nrofessione di medioo. Al figlio colle~a dott. F .r ancesco e d alla famiglia sentitissime co11doglianze. C. L. B. Il prof. A, Gl"LBERT è stato una d elle personalità più .a.lte del mondo medico france.se. E univeroolme11te noto per lavori di primaria importanza, specialmente sul fegato e sul sangue. Sotto la sua oondirezione si sono pubblicate varie e apprezzate ra ccolte di libri, tra cui il Trattato di M edici11a e 1a Biblioteca d el Dott-0rato in Medicina di cui tutti i medici conosco110 almeno qualche ' volu1ne. Ha collaborato in molte opere di lena. Cli11ico eminente, fu professore .alla Faooltà Mecli('a (Hotel-Dieu) e medico all' Osped.ale Broussais di Parigi. Era uno dei membri più .ascoltati del1 Accademia di Me'1icina.

[ANNO XXXIV,

FASO.

13)

RASSEGNA J)ELL!. STAMPA MEl)lC.!. vVien . Arch . inn .. ]fed., 1 sett. - P. SAXL e F. DoNA'l.H . .Sul sist. reticolo-endotel. - G. HETÉNYI. Angi11a pectoris dur~nte la curia insulinica. H. GROSSFELD. Origine batterica dell' ru:;ma bro.nchiiale. - E . 8ToLz. PatoJ..o.gia del ricambio respir.at. il cta Med. · Scandin., IV-V . - E. LUNDBERG. Antagonismo tra glandola tiroide e pancreas. T. E. IIEss THAYSEN. I..e diarree grasse. Pediatr., 1 ott. - .A. ~ER'LINI. Quadro ematologico del rachitismo. A.r1'n. Of talrnol., ecc., ott. - GIANNANTONI. La funz . renale nei catar.attosi. - MAGLIOR.E. Occlus. dell'art. centr. della retina. Practitioner, ott. -- F. J. HATHAWAY. La cosidetta ap1pe11dicite cron. - J. W. J\iolNTOSH. La promine•IIBa parietale nel rachit. Gazz . d . Osp. e d . Cl., 26 sett. - V. FuLCHIERI. Re.perti e complicazioni rare nelle appendiciti. ]{ iinch. 'JY[ ed . Woch .. 1 ott. - HEINIOKE. Terapia e prognosi dell'encef.alite epid. cron . - GuTHMANN.' Ua.1nbia1nenti della personalità dopo encefalite epid. A rch. ]!al. du Coeur, ecc ., ott. - E . THOMAS. Colesteri111a e ipertens. arteriosa . I-tif. llfed., 20 sett. - A. F ERRANNINI. Statizzaz. e fin.a nziam. delle:i ]otta antitbc. Patholog·ica., 15 sett. - A. BoLAFFI. Vaccinaz. antirab. - E. Dr BELLA. Ernoli11foangioma della milza. .Journ. ~4. . 111. A., 18 sett. - J. T . ,CAs:ID e W. O. UPSON. R3!d1ologia delle ernie. - J. B. 0oLLIP. O.r m:>ne par.atiroide. A . A. EPSTEIN. Terrupi.a tiroidea nella nefrosi cronica. P'resse 'JYI éd., 6 ott. - H. RoGER . Glicosuria e glic1rr-0nuria. - J. FREIX \~ FnEIXAS. Nu-01Vo process·o di pneumot. .art. Brain, sett. - W. J. Anm. Narcolessia idiopatica. E. co,vrEH EAVES.· Depositi oontenenti calcio e ferro nel cervello. . ll"ien. Klin,. Woch., 30 sett. - Congresso ted. di urol. A n11. de JJ1 éd. , sett. - Numero sulle affezioni oardio-vascol. . Rif. ]f ed., 27 sett. - A . BARLOcco. P atog. e tera.p ia del diabete. Jliirich . JJied. vVoch., 8 ott. - JANSEN e MuLLER. Dieteto-ins1111noter.aipia del diabete. BECTER. Due forme di awtemia. Deut. l\{ed . Woch., 8 ott. - STERN. Compiti e vie dell'ed11c.az. medica . - SAENGER. Critica sulla ter-a 1)ia della gon,orrea. '!J,J erliz. Klinik, 8 ott. - F. PJò)LS1 LEUSDEN. Indurimenti dell.a mammella. - L. L10HTWITZ e F. MAINZER. L ' aci '1osi. Ann. di Laringol., ecc., sett. - BauzzoNE. Bradicardia transitoria di orig. .auricola,re. TVie'n. Klin. Wocli., 7 ott. - HEss e GoLDSTEIN. DjstuTbi dell'innerv.az. viscerale nel parkinsonismo. !lfi'neri1a llfed., 10 ott. - G. FAVILLI. R.aipporti tra b. di Bang e b. melitense. 1


[ANNO

XXXIV, F

\ SC .

13]

Rev. nléd. Iiat .-.4mer., .ag. -

c.

RoBERTSON

Guarigione ih 25 giorni di tutte le osteoartriti tbc. Pari.s Jléd., 2 ott . - Numero sulla n e urologia. Prensa Jlcd . .4.ra., 10 sett. - A. VALERIO . Ver rumontauite, sin1pa.tosi e parasjn1patosi urogenitali. l'aris Jléd., 9 ott.. -· C. AunRY. Sifilide uterina. Giorn. di Cl. 111 ecl., 1O ott. - A. BERTI e A. SPANIO. Diagn-0stica fu nzi<>11ale dei reni. Ha ernatoloaicu. , •._ - G. Tosr. Modificazioni della crasi sang. in seguito ad aipplicaz. di raggi ultraviol. EndocrinP , 'utcey, ott. 1926 TUCKY. Come si del'e vivere. LA\'ALLE.

A rchzvos A rgen tinos .-l parat.

485

SEZIONE PRATICA

diigestii·o,

ecc.,

1926, n. 6. - Diversi articoli sul megaesofago. CASTE..."\: e DE C1n"Bs. Fenolemia e fenoluria nella enterotos~i<:osi cronica.

J ollrn . Jféd . Paris, 11 ott. 1926. -

ARMAND-

Tubercolosi del peric.ardio. - DELATER. Patogenesi delle varici dell'arto inferiore. I/iv . cli Jf aùi.1·iologia, 1926, n. 4. - FArJ.ERONI. lli cdogi a dell nophelec; inac11lipc11nis. - Enw ARDS. Rc,risione clelle zanzaTe d elle regioni paleartiche. - OccmPINTI. Localizzazione .articolare di n.atura i11n.larjea. - VERNEY. Condizio11i igieniche del hac.: ino torboso di Burano. Oli n. Pediatrica, ag. 1926. - DE TONI. Costituz. cl1i1nic.a dei sa11g11e infant. - SABBA'.IINI. Sepsi emorr.agica con gTavi ma11ifestazioni cutanee. Ped iatrio. 1.3 ott. - ~1IRAGI.JA. I. R. U . n ella tetnnia ed il calcio nel sangue. PAPANDREA. l para iti inte t. dei ba1ubini. .;.lf orqa qn;, 3 ott. 1926. -- ) lASSARA. Glucosio e potere battericida del sa11gue. .lrchivos ca1rdioloaia y ematol., sett. 1926. .:\ l '" RJA . Lo schema di ~iirn~t.h nella tbc. DF.LILLE.

1: \

Indice alfabetico per materie. Ader enze ple11riche: ment.o . .

r ec1s1one e scolla. . I)a g. Appendicite: intervento immediato » Articolazione: Jocalizzazion0 di i1atura malarica » Artrite sifilitica . » Artriti blenorr.agiche a.cute: cu1·.a » Artriti di~nteriche: diagnosi . » Artriti: etiologia e patogenesi . . » Artriti: vaccinotera1>ia e dia·g nosi sierologica . » Asfissia fetale: cura <:on la. lobelina . » Bibliografia . » Calcolosi viscerali: dia.~11ostica radiologica » Cardias: <li verti colo co11con1itante .ad u lcera duodenale . u Colecistite: trattan1ento e prevenzione d ei ca.lcoli bili.ari . » Coma: orie11tan1ento del medico pratico di fronte a uno stato di - . . » Concorsi ur1,1ver{9ifaij- i : lintiti del sindUrcato attribuito al C. ,g. P. I . e al lllin1 stero . . . » Corpi estranei delle vie respiratorie e digerenti . »

Oroncica, del '1novi1nerifo [Jtof essionale . » Dispensario antir.abioo, nl10Ya istituzione di me·'licina sociale Dolori addominali: sindrome d ei tre - . Esof.ago: dilataZ1io11e; cura con pla~tica del oardias . Femore: frattura spontan ea da. metastasi di cancro d el1a m.ammella Idrocele : çura radicale .

» » »

» »

4,39 470 475 47:3 47.5

173 47!3 475 4'i2

Ipodermoclisi .adrenalinizzate: danni Pag. 469 l10ncc1nia. ac11ta )) 471 • 1focliastino: linfosar co1na . )) 456 ::\fegac:olon e megauretere . )) 470 :àiorbo di p rengel o scap·ola .alta. oongcnita . )) 471 )) 471 O tC'oco11droma della 2a costa llancrea >: cisti t1'aU1Thc'1.tic.a )) 470 Pncu111-0t orace t. : pratica. . )) 469 Proteino-a uto,~aocinoterapie d' infezioni . . ur1nar1e )) 472 • • l'ror recli1nenti 1ion ancora, vistati dal

)) i1011 riducibile . )) ))

463

))

470

))

470

460

Reazione di 'Va~rmann 11,c.azioui tubercolirliche n el i·eu1natismo articolare e nell'eritema 11o<los·o . 'angue: criptociti; i << corpi sen1i ll1na.ri » , nng11e normale e patologico: potere riducente . . • 'erviz-io: n,uove norme per la clispen,sa

479 471

478

478

)) dnl - deali 1mpiegati dello , tato . )) if ili de ossea . . Sifilide secondaria .attiva e-on "\\Tasser))

471

))

470

)) ))

462 472

))

476:

))

477

))

477

))

467

4.6ì 470 471 .J 65

454 480 451 463 469 469 470

l'r rfr tto: efficacia 1

1nan11 negatiYa . Sist e111a ne1·yos o endocrinosiinpatioo: patologia; p se 11dotubercoio.c: i . Tu b01rcolosi: filtrab~iità del virus e i1uoye idee sulla eredjtà . . 'fubere·olosi polm. : .alter.azioni oculari . T essu ti e sa11gi1e : sca111bi organici nei sani e nei n1al.ati . Tl1more malign o: inoculazio11e accide11tale . . Tumori delle piante Ulcere da rag.gi X: Cl1ra

470

Dirit ti d i pro priet à r ise r vati. Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Pol iclinico se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redazione. È vfetata la pubblirazione di sunti di essi senza citarne la fonte. Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier. V. ASCOLI, Red. resp


486

[A~~o

IL P OLIOLINICO

7

XXXI'\

,

FAsc. 13]

lmporlantissime pubblicazioni a disposizione dei nostri signori abbonati ·: La Tubercolosi polmonare dal punto di vista clinico e sociale

Dott. Prof, ACHILLE CAPOGROSSI Docente òi ·Patologia l\Iedi ca nella lt. Università cii Roma Medi co Prima rio e Direttore cle ll'Ospedale Civile « ?\lazzoni di AscQli 'Piceno.

-- - -

Concetto e Diaunosticn della Tisi iniziale.

per. cura di U. C1\RPI e G. RONZO:t~l, in collaborazione di B. AGAZZI, G. ALLEVI, C. ARRIGONI, E. BERTARELLI, l\.I. BEHTOLINI , G. 0ASTIGLIONI, c. CATTANEO, C. GAMNA, C. Gozzi, L. MANGIAGALLI, F . MAROORA, F. MIOHELI , A. MONTI, F. P ERUSSIA, E. PICENI, V. RONCHETTI , P. RONDONI, E. RoNzANI, G. SALVINI, A. VARISCO , E. VERATTI, A. ZIRONI.

ltiportia m? il giudizio recent P1"'ent-e espresso su qu eeto volume, dal Ch1ar.mo !)rcf. Fa!Jio Rivalta : <In questa mono~rafta , oggi indispensabile per ogni medtco ~·he :rop;li a rapid nmt' nte. mettersi a giorno 511Jle uJ1.ime scoperte relat1ve a !la tubercolos1 sono esposte in modo perfetto e com. pleto le mode rn e teorie che del tutto hanno modificato i criteri già. do :ninanti sulla patogenesi e sulla r.ura di questa malattja., L'autore ha svolt o con molta comp-et enza. e con sintesi efficace t~tt~ l'argoment •) della infezior:e tubercolare pr imit iva infant ile in stretto rapporto coll :.i. tnb arcolosi polmonare dell'adulto e relativi stadi ecl esiti. Non manca un cenno sull'importante fenomeno di Koch, sull' allergia. sulle tubercoline e sulla rein· fezione e superinfezione. I/a utore svolge pure in modo com· pleto i quadri clinici delle forme acute e croniche indugian· dosi sopratutto sull'importante argorr1ento dei primi sintomi della tisi incipiente ed infine accenna anche all'esame obbiet· tivo generale e alle ricerche di laboratorio e delle reazioni umorali. Il libro non è molto voluminoso e si legge col massimo inte. resse poich~ indica al medico pratico tutti quei prin cipii fondamentali cbe oggi hanno finito per dirigere la cnra specific& i mm uno-biologica. di questa fun esta. e difful!la. ma.lattia >. Un volume in-S, di pa~. IV-83. nitidamente stampato su oart& eh stinta, con elegant issima copertina. prezzo L. 1 O. Per I nostri abbonati sole L. 8. 7 5 franco èi porto.

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Oott. Prof. ENRICO TRENTI Aiuto nella Regia Clinica Medica di Roma Docente di Patologia Medica ·nella R. Università

-

Dott. Prof. CUIDO MENDES Do~ente di Patologia Medica nella R. Uruiv. di Rooaa D11rettore idel Sanatorio del la C.R.I. cc Ceeare B attisti,,

La Sanoc·.r isina . . nella cura della tubercolosi polmonare

Tubercolosi e Sanatori.

<Trattamerate Igienico-dietetico) Prefazione 1del Prof. Sen. A. LUSTIC. ·SOMMAl"tIO : 1. Un po' d! stor:a. - 11. Che cosa è un Sanatorio. - 111. Org anizzazio1ne di un Istituto Sanatoriale. - I V. Cura d'aria. - V. Cura di riposo. V I. Le cuYe di allenamento. - V 11. La dietetica nel Sanat·orio. - V 111. L 'elioterapia. - IX. Jdroterapia bagni d'aria e ginnastica res.piratoria. La psico~ logia del sa n·a torio. Un volume in-8, . clii pag. IV-72, oon 15 figure interear la1ie nel testo (N. 2) delle nostre Monografie medico-chirurgiche d'attualità, nitidamente etam'I)ato eu .carta. semdipatir.aita. Prezzo L. 1 O. Per i nostri abbonati e<>le L. 8. 7 5.

Note critiche e Osservazioni cliniche. All'aP.nuncio del nuovo .rimedio proposto dari mediici di Copen·ha.gen nel1a -0ura della Tuber·coloei polmonare tutbi si s<m.o rivolti con alto interesse e ·c on 1111U.ové SI:eranze ai risultati che da esso si potevano attendere. L~ pubblica zione- del p.rof. 'l'renti. che per prima compansce da noi S'Ull'arg·o m ento, ·p orta alla quea.t ione il oontnibu to delle ooservaz.ioni cliniche compiute nella Clinica Medica di R oma, ql.1and-o an·c or.a &i era agli albori del nuovo tne.todo curativo. Al1a ob iettiva esrpoaizione dei !atti, documenta ti ùa .numerose il'a.diogra.fie, segue [a d1scuS6ione cr:i.tdca ·d ei risu ltaiti ottenuti, mentre sono nettam ente fissati i p1.1inti J>rin-cipwli nella arppl·ioazione ~ell a nuova terapia, allontananrl() quei t imori e quel·l e ui certezz.e -c he nei primordi sembraviano ctroondaa.-ne <>gni tentativo. Per queste ragiooi la nuova pubblicazione rius cirà certa.mente di . gram,de utilità anche a rtl.1tti i medica. pratici. Un volume in-8° (N. 17 delle~ Mo nog-rafìe Medico-Chirurgiche ·d ' attualità, Collezione del « Policlinico»), nitid a mente stami;ato su oatrta semipatdinata. con 38 r.a.diografic e 2Z grafiche termometriche nel testo. Prezzo L . 2 O. Per i nostri abbonati s ole L. 1 8, in porto fra.n eo.

1

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Roma , 4: Aprile 1927

A.NNO XXXIV

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.Fase. 14:

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONg P.RA TICA REDATTORE CAPO: PROF~

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali : G. A. Ambroeoli: Coltura ·di Aohortlon Schonleinii dal sangue circolante dn un easo di tligna fn.vosa. Osservazioni oliniohe : G. Oiapri1ni: L'echdlnooocco primitivo dell'omenito. Note e contr!buti · A. Bq.rbieri: Sul valore spe<Mico della 9iel'<>--Teazione di Wright. Commenti: F. Il.ep~i: Il problema dell'anestesia nella pratica privata. - E. ~torselli: Pionri.eI'li dell'odiern.a assistenza manicomiaJe. Sunti e rassegne : NEUROLOGIA: W. P. Eagleton: La. men.ingite otitica. - Ramond: Le paralisi difter.iche. ORGANI DIGERENTI: H. Holweg: La ~aetrite, malattia a sè, e suoi ra,pporti con l'ulee:ra. Na.sarow: Sulla colecistogastrostomia nell 'uleera dello stomaico e del duodeno secondo il metodo di Bogorae. - Delore, Macllet~Guy e Burlet : Studio <:lrinioo e pronostico degli esiti lontani della re~ezione g?.str ica 1)er ca.nero. EMEIOTICA : Grégoi·r e, BPc!ère e Darbois : :Esame radiologjoo dell'utero e degli a.nneisg1: tecnica e 'l'ieultat1i. Cenni bibliografici. Discussioni importanti : I tnmOI'i endotoracici. Accademie, Società mediche, Congressi : R. Accademia di Scienze Medioo-Cb·i rurgdohe di NaJ)Oli. Società Medioo-CbiruTgica di PaV1ia,. - Ospedaile Maggiore di Bologna.

Appunti per il me\tico pratico : CAS ISTI CA: L'ialb111minuria. degli adolescenti. - Coliche renalri. da ossaluria. - Microlitia.ei Tenale. - .Anruniia dn ra,w>oTto con la gTavidrunza. - Le pielonefriti gravidiche. - Il drenaggio oome fattore di lesiorui ren1a.li. Aneumeana delle arterie renaJi. - TERAPIA : La oura d el .oaaicro <XXD. i l 1 p iombo. - Il trattamento deill'a.nemdia. pernicioea col raidium. - L'azione della einta..lri.na n~ diabeti<>i. - La ~iJiroe Jn tera..:r:ri..a. - L'azione della lobelina. - Il b:iem·uto rnell a terapi1a ·d ella sifilide. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: Ri-OeTche sull'etiologia del li·n fograinrtùcxma nnalliigno (Ma.latti.a di Hodgkin-Sternberg). - La patogenesi della troml>O!l>en.ia, oronica esaenzti:a.le. - POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA: Aloun.i effetti del fumo <lel tn,ba,cro. Nella vita professionale : Servi~ igienioo-santitari. Cronaca del movimento professionaJe. - Concorsi. -

LAVORI ORIGINALI.

Ho così praticato a tutt'ogigi, 1comrple.ssiva.mente, i1 rLUJnero r.ag.guarideivole di 1269 esan1i colturali del sangu>e circolante in casi di ttgna. E iprecisamente: 912 in triieofizi.e (597 super:ficialli, 81 con ifollico'.l.iti, 55 con Oherion Ce'lsi, 179 ·sicosi d.e1:la barba) , 154 in microsporie, e 293 in tigne f aJVose. N·el W20 ottenevo il primo I"e.perto colturale di Tric.11op.h yton gypseuim dal ·s angiue cioooliante in 11n caiso di tilgna tricOifiti-ca pro.fonda con liichen tri·cofiti•co. In seg11ito reiperti analoghi furono ottenuti da altri riciercatori . Fino aid 01gigi, in tutto, l'em01coltur.a dell'ifomicetq. della ti gna fu -ottenuta 7 volte e precisamen.! e: tre voùte tn trico1fiz.ia senza tri!cofit:Lde Jes·sn.e.r-J essner-1M:asia) , tre 'Volte in tricolfizda con trirofi tidie (Amibrosoli-Jessner-F·aJch-i), una volta in ·m icrosporia (Arz.t u. Fruss) : non ,m ai in casi d1 tignia favosa. Nello 1SCorso ottobre ottenevo un reperto col~urale d'i A·Chor ion Sconleinii dal sangiue circolant0 in uri bambino ail1fetto 'da tigna f·aivosa. Riassumo in breve ill ·c.aiso: si trattava di un bambin 0 di 6 anni, il quiale presentava .una comunisstma tigna favosa al cap1illizio, €Id· intradermoreazione •P01s itiva alù·a tricofitina, sen za a l-

CLINICA DELLA

DERMOSIFILOPATICA

R. UNIVERSITÀ DI MILANO.

Coltura di .A.chorion Schonleinii dal . angue circolante in un caso di tigna favosa. Prof. G. .A... AMBROSOLI. La din1ostrazione dell'if omi1ceta pa1oigeno dal

sangue 1circo]IJ.nte in casi di tigna, av.utasi solamente in ques.ti ultimi anni, costituisce u n reperto assai interessante che ci mette in condizione idi valutare tutta l'i.mrportanza che i l tfenomeno morboso tigna può avere per l'ol'lganiisano, e ci permette .di renderci con·to del m eocanism-0 pato genctico 1d elle er.uzioni .cutanee ,ge.ner,alizzate allergiicihe secondar ie. · Dal 1919, seguendo un ordine idi idee sU1g1geritemi dal 'Prof. P1asini, in5tituii nella Clinica Dermosifilopaticia della R. Università di Mila.no, metodiche rtcef!C·h e colturali s·u l sangu1e circoù.ante d i ·tutti i tignosi i.Sila con tricofizia profoilJda che S·U penfi·Oiale, tigna fa vosa o imiicr,osipori oa, che p·assarono nel co.mparto. 1

1

Nomli.n1e, promoz.ioni ed onorriftoonze.

Nostre corrispondenze : L'Ora Poliol.in.ioa: una d.ntereesa.nte innovazione nella .aMistenza -ambulatoria. in PaJClova. - La 'Prolusione del IJ)rof. Ferr.annini rulla R. Umiveraità dri Q{l.gliari .

Notizie diverse. Cronaca epidemiologica. Rassegna della stampa medica. Indice e.lfabetioo per materie.

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488

IL POLICLINICO

XXXIV,

[ANNO

FASO.

14]

• I

cun sintomo' ,generale, senz~ traic·ci.a ·df Bl"Uzione ot1tanoo. al suo ingresso in ~lintca, n.è dopo l'ini·e• zione ·di tri•Cofitin·a 1e neprpure in seg.utto allle ap[Jlicazioni raidio•ter.api1che .depilatorie. Praticai a distanza tre esami colturali del sang:ue su a.igar glucooato ·d i Pollaoci, steilldenid·o se.impli<>emente uno strato di sangue sterilmente prelevato, su1la super.fiicie a :becco di flauto d·el vezz:-0 in provetta, e lascian•do la coltruI'a alla terrnpe1'18Jt1ura ambiente del lia;boratorio. Do'Po 6-7 ·giorni neUla provetta del pximo esame si ave·va lo ioorrnparsa idi pic1c oli pl1nti biancasitri lanuginosi, <:·h e si moltiplicarono, iillgran1diT0no, conf1'uirono, .a1s•sumen1d-0 .aspet, to granulo.so, .p er d.ar luo•g o veflso il 15°-16° g iorno • aid una coltu.r a clb e 'Per ·b reività non d·e·scrivo. Taile c·oltura per v ero aV'e'Va un aisp.etto morfologj co ·Ch•e si a1lontanava •dra .quelllo solito del1' ,1\..c110Tion S•chonleinii, e si aJVrvicinraiva !forse p-iù a quel•l o di 1ln trichophyton .cr ateriforme. .Trasporti colturali a goccia ip1endente diedero colture tipi1c'he dlaissi10lle caratteri'stich•e dell' Achori·on Schonieinii (svilupipo iam.eboiide del1a coltura, presenza dii chd.01d'i faf'\ri.1ci e di icande1aibri ·:ravici). Tr.fuSJporti in provetta e ipiraJsrtre su m ezzo di P où, J.acci e ·di SrubQIUraiuid diedero colture evidenti ò·i favo, ·con ti/pico color.e gi.aillO.JCeDa · e conformazione a sp;ugna. R·e&tava <:O!S.Ì CO·n lfermato il re·p.erto !Colturale di Achorion Schonlei·n ii in iun caso ·d i tigna ·faJVosa, senza eruzione ·c utanea allergica. Il reperto in rparola s i presta aJ1e se,g.uenti consiid·erazioni: 1) Come nel •Corso ìdi una tigna tricolfitiica e ·d i una tigna mi•c ro1soo·pica s i IPUÒ avere reperto colturale .dal smgme ci.rc1olante di Tr:ùchophyton e di Mirero·sporon, così nell.a tigna ftaivoisia si può avere co1tura di J\ic horion. , 2) L'ernocol1mra ·della ti;gna costitiuisce un reperto raro. Per la unta statiJsti'c.a po1S1So dire di avere ottenute drt1'e emo colture di tfomiceti, avendole ricercate icon 1269 esami col.turali d·el sangu e in tjgnosi. 1Nelle triçofizie ho avuto run esàme colturale positivo id i fronrt:e a 911 n.egativi: n e'.lla microsp oria 154 esan1i n egartivi !SU 154 praticati : i1ella ti1gna fruvo1sa un esame positivo •di fronte ' a 292 esami ne.gaitivi. 3) ·D u·e emo100[.ture di tiìg na furo,n o ottenute in i:un breve c]clo di te:m.rpo seminando su agar g1ucosato di Polla>cci: la mia presente di Acho · r1011 1 SC1honleini·i e quella teli Falchi di Trichophyton plicatile. DaitJa l'ialbtituale rarirt:à del reipento, è pas5i·b ile pensare élJd una SUIPeriorità di fiale terreno (sul qru.ale p er vero gli itfomiceti si sviJ.urppano ben rigogliosam1ente) a svelare la presenza di .questi nel sangue. Sarebbe quindi OlP!)ortuno 1

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che l'uso ·d i d·e-tto mezzio cQlltur·ale venisse generalizzato per gli esami dal sangue in tignosi. 1

4) I~ rep·erto colturale ifomicetico dial sang.ue circolante nel corso di runa tigna si può aNere senza che esilsta una ert1zione cutanea alle.rigica, niè alcu·n sli.ntomo o m anirfestazione clini•c a che ipo's sa far p.e.n saire rud luna diffu.sione delJ'ele·m ento :Lf omi'oe.ti·co nel sangue, P·er contro l\emo·coltura pruò ri·escire n egaitirva n elle tigne con eruz ioni cutanee a:ller.giic he generalizza/te anc'he a-cuti'ssim·e e febbri'li (·c.ome nei]:l.a quasi totalità d·ei casi di tricofitite microsjpori1de e favite pub· blicati). 1

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5) Riportan.doci alla patog·en.esi delle eruzioni

on·t anee alle!\:,oi.ohe alJe tiig ne, queste si ritengono oggi d oVJUte •aid un trasparito· dal lf ocolaio primario nel sa:n.gu·e 1circolante Idi materiale ifomiceti.co ohe rarnirva11do alla pelle «Ilallergica, 'Vi .pr01d1ooe una s·p·eciale reazione '4 sintorrr1atologi1a n ota. Il r eip erto in paro'l.a (presenza di ifomi<eete 'Ti vente e colti vaibile n el san gue .circolante, allergja d ell,a rpelle, as1s enza id i .qua,l:uil!que eruzione cu1tanea aller.gica) è in aJPP'arenza con t:rad1ditorio: e tale reperto i1on è isolato: infatti conti·aHllO altre rp rec.edenti emoico.Jture in tri•co,fizie senza t.rjcofitidi (due di J essner, una di Masia). St p·u ò rpensare che nel mio caso gli elementi ifo.m iceti ci viven•ti e 1Coltivaibili n el saTug.U•e, n on .abbiia.1n o potJuto r a;gigiun.g ere la p·eµe viventi (1probabj,lm·ente in V·i•r.tù 1ct:i imrrnrunità umoréllle) ed in con.dizione di esereitare una azione patogena. Poich1è è meno facile pensare ohe alla pelle allergi1ca no·n .siano arrivati elementi :Lf omiic etici morti, o quan to meno toStSine lilberatesi dai disfa.c im ·ento 1d.e•g·li 1stessi, e non si è avufJa aJ·c una re.azione c•utip.Ilea allengi-ca, il mio presen·t e reperto sta rcontTo la 1eoria tossin:iico-emaitoge·n a di Blo1oh, ~econd·o la quale le sole tossine sar eibbero già s~!fici€n·ti, .arrivando a1la 1pelle a!lengi~a .a 1deterrrninare una er·u zione cutanea dtfil;o1sa. 1

1

6) L'ammettere c.he n el 1corso di unra tigna possano avwerarsi ·d al ifocolaio primitivo n el san. g11e cirieoliante g·e ttate di elementi :LfomiJceti-ci Yi· venti, che verranno di&tr11tti per imm:unità umorale iprima id i arrivare alla pelle (assenza di eruzione outanea •di1ifrusa) o, ariiv•ati alla pelle per immunirtà ist1ogena di questa (comp1arsa di uria eruzione cJUtanea dif1iusa allergica) dà ragion e della rarità d el reperto emocolturale positivo, 1Per ottenere il quale è neces.sario cl1e l'esame coincida con .quel periodo, verosimilmente di breve td.u:ra,ta, n el cru·ale ul avvera la gettata di elementi yi,renti nel sangue.


[ i-\NNO

XX...-X:IV,

14)

FASC .

OSSERVAZION I CLINICHE. :\fILTTARE PRINCIPALE DI VERONA. Dlrettorc: colonnello m edico DE STEPHANlS. OSPEDALE

L'echinococco p1·i1nitivo dell'ou1ento p er il <I·ott. G. CTAPRINT, c~i.ta1110 m edico, caipo-reparto di Ch:ùrllll'gia.

1:. '110to Ct.l1e l'eCJhinocooc-0 può ùoc.alizz;arsi e S\'ilupparsi in tutti i tessu1ti deli'organismo, con speciale frequ enza in aJCJUni, con estre1na rrurità in alfTi. 'fra le sed1i di localizz.azion-e deve wnoverarsi ancl1e il grande ep1iploo·11, in oui il pa~a 5sita ipuò annid·arsi primiti'\"alffiente o secondariarn cnt e. Qu est'ulti m o modo è abbastanza frequente, ;poichè si :piuò 81\'ere la diffusion e e l'innesto idi cisti nel ca\·o peTitoneale in seguito a r ottura, spo11tanea o provocata, di cisti ~ià ~,·Uuppate in organi endoperiton eali e specialm ente n el fegato. La looaJizzazione 1plfimiti\ra inYece è molto rara ed è concorclmnen te ruffer mata cl a 11utti gili a'Utori di Tiratta•ti C1assicd, c:he -ri dedi cano però aipipena fuggevoli accenni. I casi finora 05ser \'ati e pubblicati sono soaTsi, come rileva il Bologrncsi nella sua interessante p11hbl' c~zion e sull'amgomento; secondo Aimes si rid11rrebbero a soli 32 a tu tto il 1920, \dO\'endosi

ritenere in realtà corn e corufusi con localizZJazioni secondarie alourni cli quelli descritti come p r im itivi. t\d essi si deve aggiungere l'osservazione riportata dal Bolo.gnesi ed altre drue p·ubblicate dal :\if argaruoci n el 19"23. Dopo non mi è stato possibile troYarne aJ1tr e nella l etteratura, p er quante ri cer che .a.b bia fatto, e cr efJo p1erciò dhe il caso presente si a jl 36°, aJ1n eno tra quelli p1ufb. b1licati. Se si coofront a questa esigiua c.i1fra con l e moltP migliain di ·cisti idatidee continru·an:nente o-:;ser,·a1 e n ei vari orgarni e tessuti, si ved•r à subito ohe qu elle pri1nitti1\'e dell' omento rapipresein· ta110 una minima percentuale. Non ritengo inutile descriYere il caso da m·e osservato, per portare u111 altro contribruto, sia pu,r m Oldiesto, ail·l a srarsa statisti(·a fin ora pu.b blicata. 0

<1

F. :\Ilario, di anni 20, ce~ilbe , so~·dato 1delD.a 3a

Sruss1 s1.enZ'a, ,ro·acellai o, d·a Sptnetta )ln.rr·nigo (Alcss.n.n,dria). Gemi·tori viv·eniti : paJdre c;n.no, rnaiù r c solfferent.e di mal·a.tti·a d eQJ'ajpiparato rrc:,!Ji rato·r io, ch e i•l 1p.aziente n on sa pTecisare. l~nia soirel1a è mo.r ta da seri m esii p e·r .p~ e'Uirite ess1·dativa. T.. 'i•n feil"lno .n ega m•aJéiJt·tie '\'enc.ree e In.eti chP ; m oJ,.Jti co f·u1rna1or e, forte beviitore. Due anni fi-:i. fl't'•be br.ornr·ono~mornite e l'e'nTIO sco·r so influ rn7a co·n maini.f Psta7ioni a ca•rriieo dell'nlb ero rrc;nira t oir io. n ~.11 '.e.tà cli 15 am n i h·a a-v vert i to cli tanto in tnrnJo rl o~oir e al basso v·ent.re. speicial· (:01n1 pn·gin i a

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SEZIONE PRATIOA

m en te a desitil'a, senza febbre ma coo tendenza al vo1 nito. Da oiroa venti gliomi iJ dolore è ricomp1rso al qu.aidflante i·nd'erior e d estro deill' aididom€, sor.do. gravatiivo, a Yolt e 'Più forte e qru.1ais.i pun· t.or10, scrrIJprre senza febbre, ma ·e.on conaiti d i \ 'Orni 1-0. Esa 1ne obbiettivo . Il paziente è di icoistituzti.one r obusta, con muscolatJura t onica, pan·nioo[o aidi~ pogo normaJm,ente svilruppato, cute e mu0ose visìl)il i r osee. ì\rullla al cuore ed ai polmo.n i. L 'ad· dame , ~1.1 'ispezjone, n01J1 presenta anomali,e. Alla I)'aùpazione la pa-rete iè bein tra1.taibile, ma 11 r>nn 1 o -O i i\Iac-Brutfn ey è doùe11te ed il cieco si paJ1pa ingrossato. In oltre a drue di1ta circa a destra d ell' oonbel!l:too :- nll•a linE.'a spin o-orrtbeli•cal e, si de1imi1ta una tu~ 1nC'fazione de11a gl'andezza di un m•anda.rino a f;u 11~rfi cie nodosa e irre-golaJ'e , a limiti n etti: a C011S1st enza drura, rpooo dolente, s postabile .Ln tmitti i sensj, m a specialmente ,·erso la linea m ediana , \'Pr\ o la qTUaJe si aprpirofonda e scompare nelle f orti imSipirazioni. Con la pail1paz.ion e bimanu,ale n on si riesce a 51Pin gere l a tiuaneifiazione ne1l•a loggia ren ale d estra. Facendo contrarre i musooli d e1'la parete ad·doo1ina.le, la tuim.e fazioo,e sfu1g1g1e dal lia. mamo ch·e la dellimita e non si ,paJ.p1a !Più. Con 1a pere'W5Sion e si hlélùlno diaiti inceirtti : a \'OJte suJlJa trum·eifazion e si prro1v oca suO!Tlo ottmiso, n. volte invece suono timp·a nico ld~lle amse inte5tinn1i, anche perc•uoiteniclo l E\,crgermente. . ~on .~ i u1p1p1r.ezzano a1terRz!-0 ni di ""Otl ume e d i fo1ma d~l fegaito, delJa mil7:l e d ei r eni. Il malato è sott-0~osto a1d indagini raidi où.ogidhe. l/esame del t11ibo giastiro-enterico, prav.ia ingestion e ò i pa,s to ap1aco, dà esito n eg'atiV<o; però in una yadio1rr.rad'ia esegui.tia dopo lo svuottamento co1npleto del pasto dailll't11tesit]1110 si osseJ'l\na.no òell e macchie a catena in corrisrpon.denz.a de11a fossa n€0...ce.ctaù1e. A.J:lia ra1d1 oscorr>i•::\ d e1 torraice si ri'l0vu.no ombre iJari b ilatcrruli di 'Un·a certa en· tità e n'lt.ll'ailtlfo Idi impio.flt.a,n~ e. Ti'..<:.nrnP r1Pll P 1trine: n e1g-atiYo . I iprece d1eruti moirbosi, i risultati raidioigiraJi.ci, i caratteri di forma, c onsistenza e sede ·della tJum ef a zio·n e ed i s]n.t omi a carico delllia Tegione crea.l e f anno penisn.r e a1d u1n a ruppemd1ict1t1e crom.ioa P a1d l1nia aid.enite mesentfWI'ica casei fieata ed in p1n:rt e -caJ'C i,ft oota , a111c1h e ne.r ainrul o1grl a aid u1n icaso simile. se.b bene ~e.on sintom1i meno n etti , ,p rece· denteunoote ossennruto ed •01peira1to, n el cruaile si iC ran o tr o, rate un'.a'Pperudjce t·nmefnrta , in!Sross.ata rrl a1rJerente, eld una gr ossa linfo1gl1i an1d 0Ja oalrificata n ehlo isp·essore deQ m esen.f.e.r io del·l'u:l.ltima an s•a Idei! tenue. Sf\rjia soprratutto daù.Ja esait t,a dia g,nnsi d i sede il dato ,pl essim eLrico 1dell1n. so·nocità in1t·r:s-.ti.naJ1e .aJ. davan,tii d eJ~a tumefazione, d·ruto cl1e, insieme aJlla g;ra·n d·e m o;b ili·t à, ·è pro1)1r i·o dei turrn·om soJ.i1di e icisti1ci :qe1l m eseinteir i·o. Quainto alla di1agn o1s i ·di .n,ait·u ra con'fess.o d i non ave,r p e-nsa:to rufifartAo all' ech·i nococc10 per le ragioni su e&posite ; .aJ1t.r jmenti avrei f.a.t to p·r aticaire l'esame del smgiue rper l'eos.i·n O·fili·a, Ja r eazione d i Ghed:ini-\Vieimberg e l'i.11traidermolf"t' azion e deil Casorni, e a.ai risru1ltati idi. q·u·este prove, che sar ebil.J1ero state 1pr.oba.bilmente posi;tive, avrei potuto 1

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[ANNO XXXIV, FASC. 14]

IL POLICLINICO

definire la naitJu.na della lesione 1p rima delJ'op€raziso.ne. !intervento operativo. (24-6-926). Narcosi gene.naJ:e morfia-eterea. Laparotomia pairarett~e destra, lu1 ng'0. cm. 15 airica ,p er potere esplo1rare ag1evoù.mente 1a c·avi1tà aid•dominaJle. .~peTto il peri'tOIIleo tr<YVo hl graiil!de epip.loon lass·aanente ad·erente al iperitoneo (pa.r,ietaJ.e ed. iintimamen1t1e i1n v-oc·e al te.n ue ·ed alla P·O·r ziooe più 01l1ta del c.Otlon asoeil!ctente. Il c1eoo è li.b ero; aspoirto f1ruci.Jmente il.'.app·en'<lice ' che aid1emisc·e con }a piunitia éW. peiritolileo defila lf 01ss.a ileo.,ooooJe, ma ~pipai.re di f oir ma, dirrn·é.rlisioni ·e oonsistJ81Ilza normali. Rim·esso a po,sto il 1ci.eco do1po av·er aJflfondato i~ mo.n cone aip.pend1Jcola:re oon surtJulra siero~ie;rooa a bar.sa 1 di tabaicoo, espllo.ro l' aictd,orme ve;rso 1'a J,i n•ea mediana e tra :1e ad·el'elilz.e omento-intestinali tr.oivo una 1fum1eftazio1I1e looailizzat.a tra i du1e fQgtli.etti del-l'epiploon, gra:ncle qmianto iun u·ovo di coJ.orrnibo, a HUJperifiicie nodosa, di . coosistenza duro-lignrea. La asp-0;rito I'eseciando l'omenito atto'I'no ald essa p, conti·n uo l' espJorazione. Più i 1n b1a sso della pmirrna., vierso il p1uibe, trovo f-l!lt.r.e du·e tumefiaziorni. r westite di omento : una è d·el1a gi:r.am.idezZia di un ,girosso matn·da..rin-0, a S111Perfici·e no1do1sia, 1dJUJro~elJ.Jaisitirca, in alcu:ni punti flu~t'l1ante, e 1'1 altra n.a le ·diim·eDJsioni di una noce, ·diuro-li1gne·a, i-rregolall'e. An1c.h e q.u1e:ste drUe so no aspo;rt:atie ·oome ila p.r:ima, ma 1co:n uina c1etl'lta ddffi'r,o]tà pe:r l e numerose e ten.a1ci a;der.enze oon l'intes1.·iino. Reso ed-01tto dell'1ei!'Tor.e di1~nosti.1co da[l1l'a seid·e e Jd1aill ',aspetto de{lle tre tumef,azioni, che .flann·o S'Uibito peru&a.re aM.'•eohirno1cooco, esspilo,ro attentam·ente 1turuto l'.aiclidome e specialm·en:te il fegiato, n·P.!ll'iìd·e a lo,gti.C•a chie qrui fo.sse la primitiv.a locaJl.izzazii.Oiile dellia tenia, illl1a con soripTe&a ·debbo c onstarf>a.r·e dhe :non vi sono aJ}Jtre cisti, nè traiccìe .di !I)II'eg:resse lesioni. Sutru.ria a strati d1el1la feritia op•er:ator~a. l'l decoirso 1 p·ost-oiperaito1Ii.o è normalf> per Q·uan1to irhgTula.I1d1a 1'1aJctdom·e; inv ece il 2° giotrnu si .svi:Jiu1pp·a un fo1col1rui.o di bronco-.'Pollrrnonite aO. lobo poJ.m o,na:re inf1eu."iore d·estro, 1ohe fo1rtJurnatamente si ris'ollve bene. 1L '1i.n f e1'ffio giu·ariiSce e -0.ggi, 1d.opo cir:ca 5 m esi, ,god'e sea:nipll'e ottima salute. L' es·arme dei.lle trie tlllffiSfazi.oni dà ;risiU.1taJti interessanti. T·utt.ste .e tre •sono· ifiv-estiite di omento, iebe aideirisc.e liaStsamente all.a loro su.p erf~ci e irr.ego·1a,re ·e ·b erno1c;c.oiliuta : ~·a Joll'o f ol'lffila è irregolarmen1:1e ovoi,daJe e lia consistenz,a dJUJI''Ol'iJgnea, m.eno che per la più ,g;r:an)1ie, ch·e è dluroeliasttoa. .l\1perta qru,esta si trova una prur·ete esteTna dru·Pa, sp1ess1a, ·fi:brosa, e 111elll'interno di essa 11n·a mP'Illlbrana oisti1ca bi-an1ca l 1ucen1ie, lisoia, -01ID01ge'Ilra, f1a1c)fum8'Dlte e·n ucJ·erubile e rirpdena di 11qiui1do incoùoJ"e, limpi1di55imo. L'·esarrne del li· qiui1do dà: p.eso speclilfic o 1010, a.1Ssenza di ailitmmi.n·a, :presenza di .cllom1ri. 1albbpiDldian:ti e, al microscopio, soOO.:ùci ·ed uncini c.aJr1aruteris1tiici. Le altre 1rl'l.11e turm efaz]oni non c.ontengono ltq1ui1do, nè 'P'a· rete eti1st.ica ' ma 1dentro il p·ericistd:o scllerr-otico e . spP.iS'SO, si trova :u•n ·a poltitgilia geù!8ftinos·a b1•a.111ica5tra circo·n1d·alta da u11la sostanza amo1I'ffa densa, gia11a, idi aJSlpetto 1oooeaso, in parte ciaJ1cilf'i?aiba: Jn queste .diu·e cisti ev~dentemente ìl ipal'tass1ta .e morto ' i.l li1qruildo si è riaisso!J'Ù)i,t o e ilia 1paTerte .c1stica ha sUJbi<to l!a necrosi caseosa e suic'cesis1va iniziale ca.lcificazicme. Di questo p.ro cesso ]Ill\~o­ lrutilvo si. trovano tutti i gracti di pa.s.5amgi.o nelJa pol1tiglia gelia tinosa bian<:a, nellia sostanz.a nmorf a gialla e n ella zona c.rulcificata n. 1

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Si tratta dnmque dii una looaJ1izmzione primi· 1

t:itv1a idi eohim.ococco nehl',omento; clle sLa tale lo di.rnostll'a JiOtn solo ilJ. fatto ch1e l'in:ftera:no non aiveva mai aJV1Uto pre0ed1enti dlistJUrnbi a aMìico di altri OJ'g.a;ni, nei <;DUal.i il piaras&ita si aITTnida di rpir·e! erenzia, ma sopiratJutto la cO!IlstataziiOIIle di:r etta ed in1disoutilbi1e ·del1'·espiloiraz1ione oipe!I'.aJtoriia del <:!lavo e degli (){I'.g1ani 1rudJdooru111ali con esito {)ompl etamemte n·egatirvo p1er La presenza di altre cisti, speCiiaJ1moot.e n·el f·egaJto. E stata escJJusa anche un' eJV.entual·e localizzazione prirnitiva po1monair·e, potohè l'·esarrne radiorsco!piCo del toT.a;ce, e&eigiud.to p1ffi' sVieù&e possibilli 1esioni tu1benc-0l!airi, non h1a .riivelato 1a presenza di ombre sosipette. Sta arrl!C'h e e. fav0ire della sedie 1PL-irrnitm1a il numero d·ed.Ie cisti; neliJ.'.ech·in0tco·oco rp,rlmiti-vo 1deJJ:l'omento la cisti o è unica o è mruil1JiJpùa, ma in numaro molto limitato (3-4-, 10 aJ mas&imo) e dd rv101umie italora ril1evamite, n1ent:re nef.1.1.a no11 rara J0 calizziazio:ne se:oon·dJari1a a rottu1·a di cisili deù cfegaito o dellrra m11lza o ad fmpxuidenrti e sicoosig.ltaibili puntu·r e eSip[·o.rative, 'Oi . hta un1a vteria ·echi11101ooc1cosi peri•torneaJJei 1etdi 01memtale 1oo·n numeirosiss'i1m1e e pi1oc.Otle cisti a:gglomeJ'latJe ne1l'epi{p11oon, nel mesernteriiico, n·e l p·erito·neo :p B..r iet:a•l e ed 1am.ic:he fu·O!I'i di q1U1esto n.~lla :P'airete musc-OILa.re 1d1elil'a.tddome; si possono aJV1eire indltre aincihe i segni dell'intossicazione idatidel1 (nausea, vonnruto, ortitcari·a e qualliohe V'OO.ta la morte) . C{){IDe a'VViein1e la localizza~ione primitiva del1' ecilitnoc oocio n e11' o meITTJto? E not o .eme 11'-embrione ooruoaint-0 pooetl'a ne1l'orgia111SJmo par via amatilca o linfatiJca attrave.rsa.n,do la miu10os:a ld1eù.1'0 stJoa.naico e dedl'inte!Sltino. Se 1segue l·a prtn.1a vi·a, 0h e è la più ifreqJt.l'enifie, vd.·ene tTaspoc,t ato dal si~tema p1orte.J.e aù. fe gato, ·d·OVie tr0V1a um fort·e ostac.0110 ne1lla r.ete oaipil~are e diQve quJ.tilldti. faciilmeni~ si arresta e si svi•lluipipa. Se rie.sc1e .aJd. 0J.tre'P'a1ssrure i caip·ii1lari epatici, ' '.a , ~er la cava tnferiore ed il C'UOlfe d·estro, net polmo•n i, 1dove 'tJr()tVa lo stesso o&taicolo che nel fegato e le st.esse !favorevoli çondizion i di attecchimento. Mia se oltr·epassa anche i oa'Pillar1 polmo[lari, &i immette neil circolo airteil'ioso ed a:lloca va a localizzarsi negli organi più disparati (reni, miùz1a, ossa, oeirvello, muSicoli, 01Inento eoc.) . Qualora p1oi nerl1a panetrazionie segua la vda linif a.ti1c.a da.i ohillf·er.i intestinal!i al d!oitto to · naicico dia qu·esto a1I ouore des1.110 per la 'rena w.cie1aivi.a sinistra e la ca va su1p eriore, finisce sernp:r.e nei 1poilim001i, il ooi ostacolo deve superare rprima di poter passrure nel chrcolo arterioso. In tutti e drue i casi IP~rò il giro è 11Ungo -e gli ostacoli .cta rvincere potenti; ci.ò spiega la 1

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[.i\~NO

XXXI,.. ,

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rarità di locaJizzazio11e in alcuni organi e spccialrnl'Ilte nell'epi1p•loon. Più facilmente si spie gher~bbe questa localizzazione aJilllIUettendo dh.e l'ernbrione perfori le tuniche dello stomaco o de11'intp.);tino e si instal!li direbtamente nell 0n1ento; n1a questa via, oltre all'essere molto dutbbi a, è per lo 111eno eccezionale, skchè, anche ammettendola, noin si farebbe cne coniferm·are .. on essa la rarità dello svillllp·p o prl mitlvo del parassi1a nell'omento. Dal p11nto di vista ariatonio-patologico, le cisti i 4 •atidee dell'omento si \'il1uippano semp.re tira le due p<l1g!ne epiploiche, che le rivestono completamente; po ~ano e.. sere sessili o ped•uncolate, t1nilocula1te o multilocuJate; aderenti o non agll orzani vici~1i; pOS."Ono suppurare, degcnera1re, calcificar i come 5i è v '\rificato nel no tro eia so. La sin tornatoloa in 11011 1presenta carattcristii.cl1c 1

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. pecia1i; le Ci"ti Si- ~Yi1urppamo lentamente, in rnodo subclolo e si ma11ifestano con dollo1·i sondi, a riacu·tizzazionì acc-essuali, localizzati qn.1as1 semprEl a.lla rer_rionr. ilt:io--cec≤ S1pesso conrutri di vomit.o. na n febbre. T·utt-0 f1a peruc:..1are all'atp1pendi ci te cro11icn. o suJ)rucuta o alJ altri dJst urbi lr. testìnaJi, fino11è le ci ti non hanno ragig-iunto llll \'O-lnme rtale, cl1e si rendono palpabili anche dallo S!l"'~so

paziente. I caratteri obbiettivi del[e tun1rfazioni sono anchr> n1olto ,·a·riabili; talora so110 liscie, di consi!'tenza duro-Pil::tstica o :flutltuantc, po:-tabilissi.m c in tutti i sen.:;i; tala1ltra ~ono bernoC'colute. rl·u ro-lignee. 1!mitatamenttr spl'I l1rubil1 pt:?r arl erenze all'jntestinn, clic J>llò con cp1alche ansa mettersi al davanti della ci. ti e 1ja.r e sno1110 timnaniro aJla pcrc 11 c:sione. I.. a loralizzaziour r:ar:-i e la "intontn1olo.g in poco netta e 1~olto ''a·r i,abjlc l'enclo>10 la rliagnosi dif· ficile e q·t1asi srrmrprr im1,ossibile. Infatti jn q'llatSi tutti i rasi clescritti la ,-era naif:u1ta della 1esiorn e è stata ri~ontratn u·lo a11'a,tto operatiYO. . oprot11tto non ~i fa la diaignosi rli natura, mentirr è più fa<'ile q1Jella cli se>j·P. ~el caso n o· tro non è c;tata frutta nè 1'•11na nè l'altra. Il dato ipJessjmPtri·co del timpanismo intestinale dinnnzi alln t11mefazione, cruantunque non {'O·StantP , ha fatrt o 1ogicamen1e peinsafl'e a.d uJ1a sede profoncla, che non l)Ot e·v·a essf'rc chr il mesentPTio, data Ja n10bilità 'del tumoir e e diata l'assenza di og;ni altro c;into·m o, cihc p-0tpsse fare arguire rma form.az.io1n e pa.tolog.i1C1a n el1lo s;pessore ·ùehl'jnt.esti·n o . .l\g'gi.ungais1 poi che la ~1umefaz~on.e pa1'paJbilc era d·1rr-o-lignea, 1b1eimoccol·u ta, I}01co do.Jeinte; ohe l 'inJfern10 avie,1a precedenti fa!lnj1gli·ari molto sospetti per la tru!bercoil osi e ·cihe infime la ra;diografia dava delle 011nb·r e n ette n e1la regione ileocecale. ·ru.t to ciò portav·a iaJ!l'idea di ooa lesioine specifica. Forse se fosse ~ata fatta la td:ia1gmosi esat1u di sede, si sarebbe e:sic·l'l.15a la forma tu1

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SI:ZJONE PRATIOA

I Ct'{'Ola.re; una tUtme.faz.ione dell'omento aV'OObbe

1atto

1)~ 1115are

più fruciJment e aid un tumore, so-

lido o cistico; e~cil•usa la for1na so~i·da per l 'in sie111e d&i sintomi e lo starto dell'aim.malato, s arebbe sorto inevitaibi1mente il 1d1uibbio dell'ec:bliJnoeiocco e qui·n di la necessità di r icorr.ere alle reaz.ioni specifi.cl1e del Ghedini-Weimlbeng, d-el C.asoni e 1delfl'.eo1&'1nofiJ.ia . C:iò ohe irnrvooe non amm·ette diuibb·i o o dis aus.. s1 oni è 1a cura. Essa co1rus:iste escl'USiiv amen:te r~rll 'aspoirtaiaone totaile del1e cisti, oh.e in gen·e re rJ escc molto facile, peT>Ch~ si r eseca tutrt'intorno J•01ncint-0 senza lYiso·gno di e.nucleare le cisti e q11in·di rperiicolo di aipirirle; l'·unic.a di.fifi1coltà può co1isistere nella li:berrazi-0ne delle ruderenze con • l'intestino, tallora mO!lto })revi, estese e tena-ci, coone nella cisti più grain de del1a presente osr,razione. Conclu·dendo, credo con qruesta bTeve nota di poter con1er1nare ancora u'Il!a volta la rarità deil1a loca.lizziazione p rimi1iva dellll.' ecJbJiinocdoco ne!ll'o. mento e 11a <d1if1fiie.0Jtà ·della st1a diiagnosi, ch e noo Ri fa quasi mai, foirse ipe.r c.h è rup1p'U!Ilto pe!I' la rnr·,t ù cl e>lla lesione , no·n ci si pensa. J1 nJV.eoe ogmi volta r·hc ci si tro·va dinanzi a tumetazti.onii dffi grand e opi1pùo001 con sin.tocrr~at0llo1gia :piaco netta, senza grave risentimento dello st.ato generale del i>azirntr, ocicorre sronpre ospe't<taire l'esistenza dell'e><:;l1inococco e ricorrere sistematiic.amente, con 'Utilità somma, aJle reazio111i specifiohe su ricordate. 1

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J,rr Chirurgie dit g rnnd épiploon, 19-20. Ror.oGNE. ·r. Stlll' echinococco primitiv 10 e solitario rle l/ '001r>n to. Annali ItaJiani di C·lliT'uir.gia, frus c. 6-7, 1922. YfAnGABUCCT. L'echin ncocrn nrimiti'VO d el l 'omento . ..\nrooùi Italiani cli chir11ng:1a, f.asc. 8, 1923. REGOLT. Cisti di echtnocorro a sede rara. Polic1l1ini1co, ez. pr.a.tica, 1924. . FRtGOLT. Cisti d'i ech inorocco del mesentere. G10irnale ·~1 rdico del R. Esc:>rcito 1912. n. 3. v·EnGANO. Un. caso d.i cisti da erhinorocco delle pareti addoniina l l. Pol icliJTliico, Sez. -piratica 1919, pag. 7~0. \ C:\1 E. .

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_.. Pubblicazione interessante: •

p~of.

FRANCESCO

SCHIASSI

L'insulina nella cura del diabete PARTE J . FISIOLOCIA E FARMACOLOCIA· PARTE II. CLINICA· Un volu.me ·di lP?.gii..n e 156, :nitiid·acr:nente sta.mpato eu eart. a diA-tinta ed elegalJlltemente l'lilegato in tela. PJ:ezzo L. 1 5 più le eipes.e poota.'Ji di spedizione .. ,Per i nootiri a.bbonati oole L'. 1 4 rin pocto franco.

Inviare vaglia 'POStaJe all'edlitore LUIGI POZZI, Via Sistina 14. per l'U.ffcio sucC1t11'3ale 18, ROMA.


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IL P OLICLINICO

[ANNO

XXXIV, F asc. 14)

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NOTE E CONTRIBUTI '

Sul valore specifico della siero-reazione di Wright. Dott. AUGUSTO BARBIERI. In questi ultimi .anni sono stati registPati in It.alia nurrnerois i caJSi rdi f·ebbre m eliten1se, anche in regioni ·d orv:e ·era tp,r es:so che ·SICono.sciilJlta, co.m.e l 'epidemia ·co.m p.a rsa in Ro·m aJgna nel '23 e nel '24 e ·dj ctti questa r j vista elbbe aid ooouip·a rsi nei n umeri 6 1del 1924 e 6 del 1925. I.,a. diaigno'Si 1di rf ebibr e di M1alt1a non è sempre fac.il e e alle volte il medio) pratico può trovar.5i ]n i'rnbarazz.o, potenidosi questa form·a morbosa ·C01rfon dere •con .alitre simili, •come il tif o, il ·r eu1ruitismo ac.llto, la m.a:laria, la s·ett~cemia e sipeciaJmente la tulì»e~c1olo;si. Poter dieiporre idi un mezzo di diagnosi facile, s]c.u ro e al1a :portata ·di t.u tti, sarebbe Quindi idi 11na grandiissima utililtà: 1qu·esto mezzo noi l'Clibb)amo 11ella ,si1ero-reazione ·di \Vright. ·M olto ld-iS1IJ1a.rati so·n·o i girudizi su'lla i m1p·o·rit.anza di questa re.azione e i numer· ;Sissimi ei~1p·eri menti non l1aD110 ancora risolta la questione, o per 10 rr1eno l1n.nno las.ciato molto in dubbio gli stud1ie1s i srul ·ya:lore c1a 1dare a t.a le r e·a.zio·n e. E qiues.to specialmente p er i risultati ottenutj coi. sieri tubercolari . Ora ·è arpip1unto con la tu1bercolosi cl1e interoosa somrI1Mn·ente dif1f erenzia.r.e la febbr e di Malta, p·eflc111è spesso i 1sintorr1i de:ll'runa e dell'a:ltra s11 confondono sino a pro.durr·e 1ngann o : inganno c1he può ap1poirtare conse1g uen ze gra•vi, per gli i n ei.rjt1abili errori di 1pro1gno1Si ·e terap,i1a. :E: ip·er questo 1cl1e, e!E:cSen·domi io interessato d e1la rdibattuta qu1e5tione in ri cerche spe·rim1entali eseguite 1p.er i.a tesi di laurea n ell'1J,s ti·t uto dii Igien e ·della R. U. di Bol.01g na, :diretto dal prof. n'laggior a, rioe.rcl1'e eseg.u ite sotto la grui1da d el prof. ~l antovani, mi son o ·i ndl).tto ·a irell1derle nof.e, .spera.nido che il mio modesto conitrib·u to poS&a rius·cire ·di .q ualcl1e utilità ai colleghi. Ko1trich :fra i 1pr1m.i, nel 1904, regi1S1trò un caiso di tuber-colo·si jn oui la siero-reazione ip1 er il mi• croco eco metilen·se ra1c;1gi1unse il titolo di 1: 500, e S<1 issé1\\-a ·un a1tro 1n cui otte11ne a1gigl uii11azione a 1: 100. Il CriL1e11 I"a·p1p1oirta 14 ca1si di tubero.)losi di r.·ni 9 a,·eyano un siero agg·lutinante il melitense alla d ilt1izione di 1: 10 al m•icrosc0tpio. _\n.g l.acl:i s1u 11 tubercolosi ne riscontrò 7 con potPrc Rgi:;lutinante ,-erso il m.1icro co1c1co &ino a 1 :80; l' ~ega n 50 i1e tro\·ò 31. .<\ggl n1 inazioni .aspecificl1e fur on o tro,"ate anrhc col iero cl ei tifosi e coi sieri nbr1nali. 1

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Il val1)re id.i .q uesti 01s.ser·v at.o ri e idi altri, non mettono dubibio sulla possibilità di tal.e Teperto sierologico. Ma questo aprpunto ha servito a mettere in chiaro 1g li errori in ieui si p'llò in1coirrere, ·b asandosi so1tanto s u una .sier.o-reazion e positiva a b<lJs.so tito1o, le call.6e dti qu·esti · erroiri e i m ezzi 1p ·er evita.r li. Questi m ezzi consistono : nella scelta d el ceppo, ch•e appartenga ·cioè aJd una O)ltura fresca •ed 81l1tenti1ca ·di mi·croieo1cco m·elitense, nello sipcrimentare dalle ptiù basse alle ipdù alte tdiluizioni, aniehe per evita.re il così 1detito fenomeno 1parado&so ; nell'o.sis.ervaTe la reazione macroscopicamente ·e non micros·copi·camente e n el ripetere le ;pTove 1con !Siero risc,aldato a 56° 1C. p1er mezz'ora. Si de,re inoltre te11er ·conto ·delle malatti•e i}fregresse, ip1Ji1ch1è i :Sieri ·degli .ammalati di febbre di Malta 1conser Viano 1ungam ente le lorro 1prop1·ietà agglutin1anti. Ricerche personali. - Coim.e l1e già ricordato i m iei esperi•menti furono 1compiuti n ell' Istituto di Igiene della R. U. idi ,B ologna nel luglio dell'anno 1922, oercan•do ·d i t.en·ere conto di turtti gli e:r: rori ·precedentemente •commes.s.i e di evitarli per quanto mi è stato pos sibile. Per l·e pro,-e mfi sono 5er,·ito ·d:i un cep1po di micrococ.oo esistente n ell' I1stitu;to d'Igiene in B1:>log·11n.; l'h·O meis1so a contaroto con t111 rsiero sic.ura· mente melitococciico e 1a siero-reazion e positi Ya a oltre 1 :2000 m e ne l1a confern1ata l'autenticità. P rove coi sieri normali. - _A.. questo scop1) , seri,ren1dom1i idi ·sieri genti lmen te ·c o.:rucessti. ·dal! 'Istituto 1d'1Jgiene, 110 e.seguito 50 siero-aigig1'utinn.zioni alle diluizioni di 1: 10-20-40-60-80-100-200-300-500. I risulta1:i :f·urono: 48 Y·olte la siero reazione risru~tò com.plJ.etame111:1e neg.ativa. Un ·siero ri sulitò , leig~gerrrniente rugtglu:t inan te •a1'1'a 'd'1l1uizdon e di 1: 10 e un ,a;ltro rtagigiu11se il 11liffiirte d i 1: 20. Il sieTo inrat1t.ii,1art:o si:a ·dell' uno che del'l'a'ltro di~de inYece .e.sito n e1g.a ti·vo. Prove coi sieri tubercolari. - Queste prove più interessavano·, dato che i ri5/U1.ta:ti ottenuti con qu·estri sieri er ano 1quelli che più ave,-a•n o lasciato dubbiosi sul reale valore dia.g nostico rctella c5iero.r eazione di \V:rigl1it. Per gen tile iOOJl·C·oosione 1del !Prof. Faccl1ini, il qiu.aJ•e mise a mia .ctiisposizione g1i amrrnalati de! tuber.o'.)losario, est1iassi san gue a 36 tubercolotici accertati 'Per presenza idi bacill1i nell' espettorato e febbricitanti. Di 1queSlti 20 non enano stati sottopotSti aid alcun tratta1nen to 5l)ecifi·co, 7 erano stati crurati con l'antitt1bercolina di J{ocl1 e 9 co 1 \•accino ì\1aritinotti. R isultali. - In 32 siero-reazioni l' esito fu nettamente n egativo. In ld1u1e casi la reaz.ion e fu 1)0sitiva sino alla djluzione di 1: 20. Però la colonnél liq11idra n e! t11.bicino da r eazione no11 era perf1. . t 1

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SEZI ONE PRATICA

tan1entc li!11pida, n è al fondo v·i era un dep06lito rnolto rileyante. ~licroscop i carn ent e si osservwva110 dei grup1pe·oti ~o:i mic ro:rigiar~i smi ancoo'a nlobili. In altri due casi la r eazio11e fu positiva alla !ninin1a diluizione tdi 1: 10.

COMMENTI. ....... Il problema dell'anestesia nella pratica p1·i-vata. l ll.nzo si[] . Diretto re.

CO::\CLU IO~I. ~Ii

In complesso 110 eseguite 86 . iero-1,eazioni , 50 con sieri n ormali e 36 con sieri tu·b ercolari. ~e ho riscontrate 80 n egiativc tanto n elle basse o11e nelle alte diluizioni. Du e sieri noumaJi aigglutinarono il micrococco, rna non al dii l à ù i 1 :20. Questi due casi non pOSòono affat to inifirmar e l 'alto valore d ella sieroreazione idi \\' ri gl1t . Infatti l e proYe cogli stessi sieri inattiYati ri ultarono n egative e in oltre a cosi basso titolo n esst1na siero ...agglurtinazione può dirsi veramente pooitiYa. I \Sieri tuber colari solo in ~ casi agglutinarono il m icr ococco : 2 alla diluizione qi 1 :20, :però l'agglutinazione non era molto c' 1 idente macrosropicain ente, e due alla diluizion e di 1 : 10. Conclu dend·o io n on ho tro\'1nto differ enze sotanziali fra i risulttai ottenuti co11 i ~ie ri nor111ali P con qruel1i tubercolari. Ho risconflraito sl agglutinazioni a 5p ecifiche, ma a basso titolo. co1ne fi i posson o a \·erc anche col bacillo d i EbPrth e con la maggior parte rdelle specie microbicl1e: eh ~ ragion e c'è dunqu e di condan nare l a s icror pazi one di \\Tr igl1t? Prende!lldo com e t italo min irm o i)er una. 5ier odiagno5i positiva l a dilni zion e di 1 : 50, ho acquistata la oeonvi n zione cl1e la siero-reazion e di \Vrigl1t sia un mezzo della DitL alta imiportanza per la c.ìia,g nos i d ella .f ebbre cl i ì\1nlta e p er dir f<?rcnzjare questa forma morhos·a da altre simili e pecialmentr dalla febl1ri-cola tubPrcolar e. Sassocorvaro ( P (l~aro ), 28 ottoJ)r c 1926. 1

pern1etta u.11a breve risposta al Dr. Buonomo l)Cr 1a critica da lui f·atta al mio 11aJVoro « Ll problema deJl' Anestesi.a, n eilla pratiica prwata. ,, . ì\f i complaccio ·anzitru llto di quanto eigli asse.TI.ooe sia r iguardo cc ai colleghi sop;ratutto pratici ClbJe parlano ld·i in applicabilità in oerti ca.si 1d ell'ane. stesia loca.le » sia riguard·o aJ rrnio lavo,r o ohe « sareblbe l'esponente di runa categoria di col1egli~ ol1e ri1serYan o l' anest.esia loca.le ai piccoli inter,·e11ti Ciò dimostra ohe non son o solo n el. l 'ordine d i i1dee esposte. Chi ha . l etto attentaffif\nte il rnio laYoro, pQlò di leggeri 1ntuire oh e 11 0 ,-oln to consi·dcrare l 'an estesia in l'8'p~ orto all'•ambie11te in cui si svo1ge, in rappoa'to al tem. p er a1nen lo d.i colui ch e la 5u1bisce, ed in Tapipoirto alla cnpar1tà tecnic.a ccl ai m ezzi ·di ooi dispo1ne l 'o1)eratore, sfor zando1mi di ricercare fira tutte la pii1 fac~le acl eseguir si. 1a piì1 innoc;u.a, la più si rt1r a. Co1I1sidera:to di ve;rs.amente i!l mio l1avoifo sarehbc• prjyo di iallc1un interesse perc:hè t~atte­ r ethl ie q1111es1.ioni ormai fritte e rj,fiflitte. Se poi non pre tian10 orecchio agli strill i ldel1 'amrnaJai1o durante ra.tto op1er-aiti1vo, a.t.t.ribuen1clo1li a1d Ullla sipe<'ialci emoti Yi tò, "'C n oi 11·1,·ect iamo l 'a1nm1ail1ato élJl. 1 in'fl·Olll<'lni cle1Jl' artt o op er ativo , o.ru an1d o il doloifc n on c'è più, i1oi potremo di sicuro. m ajgnifica.re come anestesia ideale l'a.prp1i1c·aJ.1ione d eil1la sola rna.5cl1era 1>nignala SIUU ,,o~to. Il dott. Buono1m10 f'On\' iene cih e c'iè biso.g 110 di url'a t ecnica rigorosa ijer ese1~ 1ir e l'anesfPs ia locale n1a n ega l'inconveniente clcJla pen etraz,ion e dell'a:nestetico i11 cirrco lo c11r 1pn1rc n on è del turt.t o in nociua se dobhia11110 creder e a qiurulen1 e o~ervazii 0n e pru1b1blicata in p1rovosito. Egli crede a.ei&ti,tl1ita {li alcun yia.Jorc la oi.sservnzionc che jl cl1iru1'go pratico sj possa 5tnn 1·.ar0 e di.sllI'aJ·re dall ' auto op era1ijvo qiu·amdo debba oeciuparsi a n cl1c d.el•l 'an e.s tes:i1a, se11z·a conis id Pr a1·.c' elle io se1npre interudo rifoci.r mi ail ch1rur~o isolato c.l1e m entre a mala ipen ra può mam. tenere l' asepsi d el carrn1po oparatorio ·e ld1i 1iu1ùto ciò eh.e vien e a conta.t.to com. l e f erit.e, devie t utito .fra.r e da sè com e pi{~iliairgi i fierri, l e comp.r es·s·e, i11filarr g.1 ~ aghi e n eJ.ilo s11&Sso tempo es.egmil'e ~'opcraz i o ne, tutto so r,regli.an1do con oaClhi di AQ"gO . Il .c.h.1iiru;r1go in q.t1estio1n e, t i1p o m edico-condotto, U·01mo voJenteroso, cl1e orp·era sp1e,s s10 p1er an1ore 1deLl'a.r1.e, in case !Pliivate, non può a1v.e1'1e a .sua dj s1p osiz.ione tre o qua1trtro wssistenti .o,l tre g1i i11:fern1ieri. Co11 c.iò i1on è da p ensaTe c111e i·o 1

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teressantisslmo libro Prof.

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DE V I NCENTI IS

doeente di Patologia e Clinica Oeulist ica nella R. Università, di Napoli

M~NU~L~ di OCULISTIC~ ad uso dei Medici pratici e degli stuoenti. Prefazione de1 Prof. ARNALDO ANGELUCCI. Un groeso volume di pagg. XVI-622, nittdam ente etam

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IL P OLICLINICO

vogilia menoma.re o ri:Inrpicc,iolire l'alta importanza d elJ'an·estesia local•e, sp·e·cialJm.en:te qUla.IIldo &SSa venga pnaticat.a da chirur,gi esiperti e c0u.11• pleta ta co.n l 'anestesia ltJ'o.n oo1are o r egj.ionale. Si noti ch·e nel mio Lavoro n on ho fatto Cffi11Ilo di quest'ulltima, seb·b en·e l 'abbia s.empil'e coJ1Siidieriata. come un:a d ell·e m·i igliori .a nestesJ..e, ·dopo di avierne constatato gli eff.ertti meravigli•osi sarna>1re però in mani rr11aestre e speici1aJmente sul ipl.esso oerivic,al e, oogli s.pl1antnici, e colla irufiltrazione dei m.eso e d epilploon nelle enterectomi.e e neli1e giastrectomie. Bisogna s·empr·e itenier pTesente che n•elùa pratti.icia pTiN.ana, spec-iiailmiente in conJd.olf.ta non t:H~mfPre .3i è a c·o nt·atto di p1ensone intelligentti ed ogni picco11o inconveni ente corrn.e la ma.ncat1a SO'P1pre.ssione tota:le doe'l ·dolore ed il ldolore ·p ost-01peratorio contano quanto run iilJSfU)OC·eS'SO. Pe.r cru·este :ragnoni ho cradurto di far cion Olsr,ere qu.el rneto·do che n·e lla mia pratica mi aJV1evia qrato minoTi noie f.aioendo not.arc c·h ·e anche l'an·estesia l o·oa:I1e e1s1Jll~ aJliq:uanto da11a prati100 co!flrenit e ipwc.hè non è in fondo un m etodo t.amto fraciJ.e co·r ne p1uò S·embr.al'e ed oca. a1ggi ungo c.h ·e .p er essere ·compileto 1d9vreib1be a;ssociariSi 1a ll'an·es,tesii.a trooeiulare o r egioniaù.e. S e il dott. Buonomo .ed i co·1l1eghi ch·e se:g uon o la dis0ussioJ'1e v.orranno ril e·giger.e il a concluision.e del ' mio lavoro (Poli cliriiCo, Sezione ipratic:a, n. 51, anno 1926) si 1accoi:rger.anno iCh·e è statia lungi d.a m e l'idea •d-i fare la p1aritie d,el 1c !P·()lvero untore1lo » s:p eciaJm·en.te, ·senza p·arlar.e ·d·e l1a mia p[I'atica, ·d·oipo di aive.re siu1diato e citato li. pireigevolii lavori p1nbblic.ati suhl'1a1.,gomento 1i.n 1q1uesiti ulltirrni an11i n eJ nostro Pol·i c linico ·da cl1duurgti di v1alor·e e •t anto meno 1d.opo di a'rere constatiate de visu i mira.bili ri&ultati deJ.l '1an.estesia lo1eiale nelle clini,ch·C di 1aUJtent:Lci maiestri d•eùJJa clhiflU'I"gia ed in intE>rventi eh.e non p'Ossiamo preciisarrnent.e classLficare fra qu.elli di piccola C1hiTUX1gi·a. R'ingraz.iandoù.a, signor Diireittore, L e sensi ,del~ .a più aùJtra der\'ozione. Roma, 6 feib/b.r aio 1927. Dr. F. R EPACI. 1

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[ANNO

XXXIV,

FASO .

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lo designa come colui al quale sl deve << la 1110r.l erri,a assistenza ma1ilco1niale )) , e cer tamente inte n de la . assistenza fatta con scienza e carvtà a.i poveri alienati. Ora, sen za menomare i grandi rrier ìti del Pinel r.he ebbe il coraggio di applicare tali metodi in un:epoca di sospett i, q·u ale era la Rivo luzionP Francese , io debbo ricordare che l 'iniziatiVla di assistere e ctlrare con umanità e con in.tenti esclusi/va ;n.ente mediCi i pazzi, si deve all'alienista tosca1io l ' incenzo Chiarugi, che parecchi anni prima del f rancese aveva organizzato il vecchio Ospizio di San, Bonifazio in Firenze secon;d'O crz terii clinici e filantropici. Le d ate non ingan· riano; la riforma d el Chiarugi avv 1enne nel 1788 con l a promulgazione di un regobamento mirabile per l'assistenza ai p azzi; i l Pinel non slegò dallP cate1ie i pazzi che nei 1792, quattro anni dopo! A dun.que,. anche in ciò La priorità spetta all'Italia , ed è necessario ch:e questo fatto storico insopp1imibile venga proclamato su di un periodico italiario di Medicina. Saluti cordJiali. ·'

Prof.

ENRICO MORSELLI.

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Pionie1·i dell'odierna• assistenza manjcomiale. Dal prof. Enrico Mo!\Selli TiCeYiamo il seguente com1nento, ahie ci onoria.·mo d.i p11.b blicare, m.en· tre espri1nian10 i nostri ri11graziarmenti al grande alienista e pensatore: Genova, li Q·J mar;;o 1927. Ill ll tre Collega, .\ 'el fa se. 12, d el 21 1nar::.o corr., il « 1->olic lln ico )) anriun.cianllO la prossinia ce l ebrazion.e del cente1ia1~io del celebre alien.ista francese Filippo Pinel,

SUNTf E RASSEGNE. NEUROLOOIA.

La meningite otitica. (\V. P. EAGLETON. Journal Amer. l\{ed. Assoc., 6 noven1.b re 1926). La meningite di origine otitioa olìnrioa.m.ente p<:Vqsa ·attraN·e rso tre is tadi: 1) in v.asio·n e d el1'a rete suibar-.aicnoidea dur·ante la .qruale si h01I1no s'intOIOlJ. ·' m·er1i1l.lg'8Ì •g enerali più o m eno inteTIJSi (rfeibbre alta, ceifaJ.ea, lieve rjigidità nUJoale, vomito, ta·lterazi<0ni ,del po·l so, •di!latazion e 1del1le vene d·el fo11do o·c.11la1ie, 1a:ulin·ento 1delle -cell:ule e 1della globuli.n a ne! liquor) : questi sintomi meningei generali 600mpaion0 con l 'asportiaziooe 1del f0icolaio d'in, f ezione ip rimitivo mediante o.peT·azione sulla mastoide; 2) locializzazione pioarac11oidea; 3) leptorn.enirtgite gene\f~,le terminal·e. P er b en co1nprendcre le rv)e seg•uite dal processo :iinfettivo ocicorre ricordare allcuni 1dati anatonlici. La infezione si 1diffonde attr.ave;rso la cisterna ·ba...<;a.Je che si diivi·d e nella parte c'h]·asmatica, parte inter·p eiduncolare e 'Parte pontina. La parte chiasma.tica è Qa ~iù prcxf>on,d a e la ipiù stretta; la parte inter1)ed1unco1'are è lian1tata later.o.Jmente <lai pedunicoli e pooteriorn1 ente 1d·a l margine anteriore del p onte; la parte pontina foruna ·u n do'J)pio spazio tria11golare con base me'd•iana ed UJ)ice late1~a1 e. La cisternra ma.gna cerebellare midol1.-ire tro1

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SEZIONE PRATICA

va5i nell ·a ngolo form1a to dialJa congii·unzione del cerYelletto con il n1idollo ulla parte dorsaJ.e del !fusto cerebrale. Karlefors dimostrò cl1e mentre la posizione lde]la cisterna è coSitia.nte, le loro diramazioni so·n o mol·to irregoQari. DaYis nel 1923 dimost·r ò chirurgi.tcarrnente che il pllS proveniente dal meato uditi,·o interno si di.rfond e attraverso i proil•ungamenti della ciiste,..na :pontis, passa nella cisterna ste.ssra e s instinrua tra il tentorium cerebelll\lm e la superficie su'Periore del cervelletto. Osservò anche. con e perimen·t; sul cadavere, che le imieziio11i colora11ti fatte nel seno laterale i arrestane, al1a SU1Perficie posteriore del cenvellet.to ~d alla cisterna maig11.a. Da ciò dedusse che ~e infezioni secondaTie a seno... flebiti hanno una prognosi migliore di quelle seconclrarie ad aiffezioni dell'orecrhjo interno perchè la su1Jpurazione e -più localizzaita a:lla fossa postP.riore e non può estendersi alla cisterna interperl uncolare.. I\'.auders ritiene che i corpi tlel Pn.c·cl1ioni, ·l1e, ql1antunque piecoli, sono 11umero:i nei :--eni 'renosi della bac;P, siano la l\dn, !d'infezione in molti. casi di meningite secondaria a t1'ombo1lebite. L aracnoide ha un'origine embriologiC'a an·a loga a quella del 1peritoneo , e coone qu esto ha u11a f111nzion e pro.tettiva verso le intezioni . .com e è stato -<limo trato sperimentalmente, clinicamente dalle guarigioni spontanee di meningiti settirhP localizzate, e anatomoi)ato1ogicamen te dalla frequenza di aderenze loca!lizziate con i tessuti pill spessi. Dal punto di 'rista chirnngiro i casi cl i meningitr suppurativa ail primo c;t aJiìio de\'ono essere divi c;i in rélJpporto alla regio11e c.: ll e op.pone la reazione prot~tiMa. 1. Casi della :fossa posteriore: .1 J Casi labirintici : a) da infezione attraJVerso il meato uditivo inter110; b) da infezii.on,e del dotto endolinfatico; e) da ca.r ie d e1 canale semi'circolare posteriore. B J Casi da carie dellra ipiramid e petrosa senza 1aibirinitite. C) Casi seconJd,ari 1a trombo1flebite del seno laterale. 2. Casi della fossa media: a) secondari ra, carie del tegunen, delle cell1 ule a.pjrali, 1del canale semi.c ireoaare sruperiore; b) id.a trombofilabite 1d1el!le rpti.cieol•e vene; e) a!Ssociati rud osteomielite dello sqiua:rnoso. Cr1irur.gicamente il 1Vestiib-0lo \d,eù la:birinto deve esoore consideraJto ic·ome l'avamposto delle menin.. 1gi, e •quindi ilil ogni 1aittacco dti. meningite da infezione .a_,ttra.verso i!l la1b1.rinto, devie essere determinato se la via d inV1asione avivenne attravierso il meato u1ditivo interno o iJn seguito a carie 1

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de lla l)ira.miJde ipetro a per .la via del idot.t o endolinfaticn ,o ·del ·c anale semi1c ircola:re posteriore. Quando la rrneningite 1sop.r.avviene p•er la via del ·meaito u1diti.rvo interno, il rprocesso morboso è l·if!ni1ato al principjo a:l isiste;ma liiqu:iJdo ceremro-sipiinrale che circonda i ner,ri ed i viasi. In conse guenza una labirintite SUfPl.PUratirva associata a sintomi tossici 1cer eb·r ali ric!hied e il ~enagigio di quest'area. Jl reipe·r to an·atomo.ipato1og:iJco tlimos·tra lo sforzo della natura a limitare il processo, quantunque in casi mortali 1a ·m eningite è :Lnrva1"iabilmente generalizzat•a. L'o1pera del cl1murgo non <l eve ·c he segiu•ire quel~a d'ella natura provo c•and o t1na ·Via d'u1scita ai prodotti suppur.ati,,i. Xt: i r asi del-la fo . a posteriore con oarie l oca· lìzzata della piifamide petro"'a, la incisione d e1J.a dura della detta piramide determinava la fuori· uscita del ptis o del .liquor infetto. :\elle rr1eni11\giti con•seoutmre o rassoctiate ad asces.si cerebellaTi la cisterna ma1gna è enormemente distesa dail liquor infetto, e la sua ev.aicuazione determina q;uasi istantaneamente i·aHeviiaime.ntu dE>i sintomi di comp;r essione e meningei. La meningite da affezione primitiva della fossa media può essere dor\"lltia a carie 1del ·tegu:nen o più frequ entemente a rtrombofletbite settica di una pircrola ven·a che att1.1aN0rsa l osso e poi r .aiggilurugc la dura. Quando ragigiun·g e l e m eningi l infezione e dapprima limitata ai.Ila regione intorno al tegine11 ·ma rapirdarrnente si 1dtffon1de alla cisterna inte1~pec1uncol1are, la oui aipertuna generalmente pro.y oca la :ruoriusciitia .clii :notevole quantità di liquor contenente miJcror-gianiismi. I primi sintomi dell affezione 1cte1la fossa meidia sono: 1àolore 1dietro rocc·ruo, fiebbre leg.gera irre,golare, parali,si 0C1Ulrare ·e.sterna, fotofoib ia, liev,-e rigi.dità .n uc·a1le, 1braidi1oa.rdia 1ransti.toria ed eVientu~lmente am.ianopsia omonima. La puntlura lon1bare dà liquor li1npi·do, le·ggerrnente iperteso con o senza aurrn;ento td el contenuto ce11111lar·e. La di1aignosi 1de1Lla m eningite al primo stadio può essere fatta so·lo con l'osservazione min111ta Jei differenti sintomi: a.spetto 1del pazii.e.nite, legg:eT1a irrequietezza, eventlual·e ivomito, sede e carattere del do1o·r e, ir.r egolarità e lentezza ctel polso, lievi movimenti .felbbrhli, spl'01porzi-0n e tra la itemperatura ed tl 1polso, l'emi-anopsia omonima ·t ransitori.a, la ipar.alisi OCIUlaire esterna. Nella •l1eptomeninig.ite 1dilftfusa termin.aile si ha a ssenza 1delQa reazione alla proiva· <:·aJ:oriica aù arn.bo j laii nella 1POsiz.ione in piedi e in deciu•bito. L'assenzia id elia reazione 1811 lato opiposto a quella 1della lesione nella posizione in piedi e la sua 1pre.senza nell~. p101sizione Id.i 1d,ecu1b"ito 1è indice di aumento di pressione, ·e 1quanido ·è aJc.comp~gn.ata .aa jnd11zione 1d·el ni·srt.aJgimo r otatorio è segno della presenza ·di essudato n elle .meningi. 1

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l f..1 POLICLIN !CO

Il contenuto cellu1lare è più aJto nel li.quor dal lato dell'infezione. In molti caisi hl lirqiuor della regione occiiPito-atlan·t òidea è tpiù tor'lbirdo che quello 1d1ella regi0J1e lomtbare. Nella meni111g1ite setti,cia ù.'in~·e-rvento C!hir.UJ'giico è i.ndicato .qruand·o l'inf'iarnmazjone è limitata al• l'ar ea aidia<eente aJ fooolaio pil'imitivo o n elle vicinanze tcle11a cistern·a baisai1e. Il ohi·r uTgo o!ffre probabilità di giuartgione quando dnterlVien.e n el p.eriodo di oalJrna rupiparente e d es.hsitono sinrtomi l E:".gigeri del ip1noceS1So meninigeo. Non ·c'è 'dUlbbio chie la natura spesso pr01VVede da s€ all'1eìirrninaz.ione 1d;el rproc.esso Stpeci1e qrurando l'aumento 1deJJla 1pressi1one endocranica è a;lle.v iata da riipetute p1unture l olIDJbar·i. T ventrtcoli non sono in:vasi fino al p.eriodo termi'!1aìe ed allo:Da ogni tnter.v ento è inutile, qruart.t.1unque ,si possa tentare ·COiil qTt.lal1cih>e protbabilità, di suaoeisso l'irirtg.azio1n·e 1con l'jntr·Ordruzi,one int.ra:ventricoO.are di :f·amnaci •5pecirrli.ci. Le 1c ondizioni ipa~oJ01gidhe nelle qiuali la meningite ail cprimo sta.idio, icioè 1quand0 è ancora loicalizziatia, si ip1uò :beneftciare dell'orp·er a id.el chipurgo sono .t.r e : 1) e;ooesso di l iqmdo infeitto, co·n o sen~a essudato, n elle maiglie. ·dell'•aI'aicnotde; 2) n ecrosi della corteoota ieerebra:le 1con eccessivo OOS!U•daJto; 3) oo<>u 1d•a.to meni.n geo negili tSiP'azi s'UJb.c.iiucr:-.ali consec1utiJvo, rud ascesso 1cere1b r a1e o a sruppurazion del seno sfenoildale o ac·cessorio. Il tr.attai:men to chiru1'gico consiste n ell'eliminazione ;p er rpr~mitivo lf.ocoJ.iaio 1d ':tnrf.ezion·e, -e:viacua· zione d eì li·qui1do i·n lfetto .d8J11'a .ciis terna baJsale a mezzo •di pic.colra -rupertu:ra nell a ·dura e drenaigigio a mezzo ·di punrtur.e nelle Teigtioni 01c cipito-atl antoid1ea ·e J omlbaTe, o lamga arpertura della dura n ei caisi td i n ecrosi ieerelbr.aù.e o essu1d1a to negli spazi sulb!duraai, o inlfine mettere in r.iJpr<Yso ie parti roeldiiante la legatufla d·ella carotiide interna 0 comune. Suocessivamente sono consigJtabili rii>etu•t e prun t1u1'e lombari aJSsociate ·eir.en t·uraJmen te a trasf•u1sione di sangtue iproveni·ente da un .d atore irrnùTifl.1nizzato. Nei primi staidi 1della m •aJattia non è con,1eniente prat icare .amip,i laivaJooigi de1l focolaio settico per no11 1dtsturtbare le aderenze 1delic.ate. 'Jìuttawia si può rjmipiazz.are il liqlUido settico evacurato con soluzione •di Rmger modjficata. Q.u ando i[ pTocP-sso è avianzato 1si .p ossono fare trri1g aùoni p&fino nej 1v e·n ·t ricoli ce.re\bra.ili. La mad.icazione intraidlurale o intraia.racnoidea. specifica con soluzione di anticorpi pn·at1mococcici è senz'e:fifetto o dannosa. Tuttj i pazienti dewono essere tenuti nel più assoluto rtposo almeno iper un mese. Per qru.aJich~ temipo, dopo l'operazione, si deve somministlra,re per os o ;per il retto 'Solfato di magnesia, e di 1

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[ANNO

XXXIV;

FASC .

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tant o in tan to ripetere la piuntura lombare quando v'è sospetto di aumer1to della pressione endocranica.

DR.

Le paralisi difte1·iche. RAìVIOND. B u ll. M éd. , 19-UJ, n. 50).

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EscJ.usa la rara ' emri.plegi1a diifter1c,a , doVJUta. a trombosi arteriosa o cardriac1a oon •amlbolia c·e rebrale o a;d ·em.orrag:La ioeretbraJle, sono da cihiarr1ar.si paralisi dò..fiteriiche tutJti i diistU1'1bi nervosi motori, sens.itirvi o rilfless'i ·che sopravv€ngon o in segn.1ito a una di,f terite e ohe l':hsrult.Jan o di,r .e tiarnente dJall·a inva.s1i·o1ne 1dei1Jl'oT1g1ani&mo d•a p•arte d·el baJCt1lo ·di Kllelbs;Loffter. Non insisti.amo StUil'importanza della loro conosoenzta : ·d:iiaignooi, PfOloDìlOsi e cura di ·es&e devono essr.~e a lla ,p ortata ·di ogni meid.]1 c o. 1L'A. n•e 1d·es1cri,·e JUn oa:so i·n un co'.JJJegia di 32 anni; parial hsi ·del velop endolo e deil'lé1ccomo1d1azione, :vegreddta, poi s1eguìta: da p.a ralisi 'd·e·gl1 arti inferiori 1e s.u1p1erior i, con aJbolizione ·d i tutti i riflessi tendin.ei. Tutto ciò dopo unlél d:iifter·ite ounaitia t.ardiviam·ente e insu.fficien-temente col siero. Guarigione co mple.ta in quattro m esi . ..\ cru1esto projp1osi1o l'A. s'intra.ttiene S'uùùe l)ara1i.si 1di-f tierioh•e Etiologia. Carusa detern1j nanite è ooa qiua:lrun1qrue delle manifes·t a.zion·i dilfterrohe, c.am.se. predispon•enti 1do,nu'te ail ;terreno ,s ono l'età (a.1duQti) l,e mala·t tie preig·re1sis e (tifo, ·dissenteria, tUlbercolosi) ~ concou.nitantii (monbihlo, :variceillLa, eresi<pelia) ; ca'llse dov'Ute aJll•a malattiia sono l a ooia intensttà e la sier oieratpira m anciaita o scansa, o taI'ldJ,ra. Sintomi. y ,j sono· 1p1aralisi pr ecoci (3-5 giorni dopo 1a dilf~ eri~e) e tardive (dal 100 al 450 giorno dopo). La se.de è, n elle forme Jooailizziate. i1l vielopendolo, il lar.in1g e, t1n m·u scolo ocll.lilare, un arto, ~1)ia.c:;so in organi vircini a quello colpito 1d0lla ·di·fterjie. Vi sono poi forme genera'lizzate, ~er lo più secon1darje a qrué.JJ,e loC'ailizzate. Hanno p er caratteri princiipa:lci l'in•comipletezza, la dissocjazione, la variilrubilità, la cur,abilità e giuariibiJi·tà comp1eta senza post'Uuni. For1ne cliniche . .L\JbituiaJe è la paralisi. d el velop endolo. Es a l1a inizio s'Ulbdo110, con lievi disturbi della de gl1utizione, voce n1asale : poi si st.a. biJi1scom.o i idi sturbii gravi :de.TI.a fonazione, d·ella degilutizdone, ·deJù'rudito. Il velo1p endolo è inerte, flaccido, privo di rif lessi, .p allido, con u1g o1a 1deviaJt1a dal lato sano se la para.1isL rè unilater,rule. S·i ha poi gmarigione o evoi1uzione in paralirsl generalizzate. La pa.railisi inviaid·e gli altri nervi bulbari e si hianno così .paralisi dei muscoli deI 1

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SEZIONE PRATICA

e la tabe, basandosi .sipecialmente Sill'i pil'eoad,en1zi.. faringe, del laringe, anestesie deJ.la mfllcosa ora, del 1nalato e ooJl e ri•oeroh~ di l<llboratorio. le, lringniaùe, laringea. :\. el caso di paralisi ocullari, p·ensare a;l .Jia silil .e paralisi ociulari sono quasi sempre a carico li dc cerebralie, a.Jla taJbe, a:lla ·en cefalite letargica. c.lel m11scolo cdl~are, rispettando i mruis coli esterni In ogni caso, no111 diiln1entlicare c'he esistono delle òel bulbo, e imaledendo l'accomodazione. paralisi da siero, accoim 'Pagnate o no da altri I.e paraJll.isi ld·egli arti iruf'eriori, clhe insorgono •distil.lrbi (orttitcaria, ed1er11i, ooc.) . <lopo, sono iincoonipllete, dissociate, varinlbi~i, oon marcati dis'bu.nbi sansiltivi, specie sulbietti·v i e pro. Prognosi. GraJVe nielle forme precO'ci, per la tacjle insorgenza di una sindrOTI:le secondaria di fondi, P abolizione dei niflessi tendinei . I disturhi ~Iarfan, è inv ece buona nelle forme tardive, s0bmotori si presentano sotto forme lievi (pa.resii), ])e11e la morte si possa avere anc'h,e <Jill'i per aceti· sotto forme seri-e, con disturbi della sens:Ubilità <lenti respiratori, ca.I'diaci o !POlmoo.ari. <psenclotabe ld:Lfterica) e sotto forme gravi, vere La cùur.aLa è di una quindicina Idi g]orni per paralisi complete o quasi, eccezion a.llii . Rari e scarle forme 1ocail.izzate, di 3-4 mesi per le gienerasi i distiurbi trofici, poco modifiicata l.a. R. D. liz7.ate. I./e,"oluzione in guariigiion·e è la norma. J>atogen.esi. Molto discussa run tempo, è ora \l a altri territori possono esser presi: gli arii superiori, con òistur;bi anc'l1c se~.c;iti,i, i muscoli aiccertata: è sic;uro che le 1paraliisi dif~e.r:hcihe indel collo e d elln nuca, quelli d e1l tronco, talora soPgono solamente doipo runa difteiite, e che il qu elli rtella reS1pirazione (interco tali, diatframma) siero specifico non può esserne ch·e riaJ'aJIDJente l~ cansa. E il bacillo a determinare la pa.:riaO jsi? No,. con graY'i d~sturrbi, dispnea. talora, ma raramen te, asfissia e morte. poicl1è esso si locailizza in un punto isoa.ato (p. es. E bene poi accenniare a q•uella form•a grave, fa.r1nge). Sono l e Sti e to·ssdne, come lo proiva an-· ,-ariamente interpretata (miocardite? insurf1icienza che l'inooulallione 51perimentale di esse, seguìta t·1a classi1d he paralisi 1diftericl11e. surrenale aouta? paralisi d el vaigo e suoi rami cardiaci. polmonari e gastrici? into sicazione dei • Q1lat1to alla sede delle l esioni nervose, è an· centri bulbari l(]a tossine difteriiehe?) cl1e va sotto eora incerta: alterazioni ana to.miol1e vennero tro. il no1ne di sindrome gra,·e secondaria de11a dif'W\"2tc> nei centri e viennero tro,,ate nei tronchi nervosi : qiuaili predoaninano? rjte maligna (:\far.fan) : ipallore crescente, wpat1a, paralisi del velopendolo, d ~bol P7.za cre<;cente del Anche lo stud1o clinico non d~rime questo druìbpolso, eq>atomegali.a, dil:ltazion e del c11ore. vohio: se cla :un laito, lia sintomato·logia è di para. lisj pel"iferiah e, dall'altro l'insorgenz.a taridiva tlemiti. morte. Localizzazioni eccezionali d ellP paralisi d·ifterlpour p or la natura cent:rale, ta:nto più che si ohe sono: la paralisi rl el faicciale, qu ella d eg{li trovò un1a li ev e r eazion e meningea e icrr1e si conoc;ce 1,affinità della tossina difterica p1er il bu'lbo~ sfin!Pri, 1a paralisi ascendente acu~a tipo Landry. La diagnosi, facile quam·do si tenga conto della P er quale vi.a 1a tossina giunge ai tessUJti neryoc;i? Un cumulo dii 1cjrcostanze ci porta aid rum-OiftPrite pregressa, divi en ld·tfficile se si ignora quc~t'u!tima. Si ter,r anno presenti la sede e le 1nc·ttere eh e sia quella dei nervi (d.111s0ir.g 'enza tar carattP.ristiJch.e essenz:iJali della pa!lalisi, i precediva , inoc.u lazione ne.i nervi d·eg\1i animali •da denti {angina, ecc.) e si ricorrerà al laiboratorio esperimento s egruìtJa da raipj1de panalisi, airf inità (riicenca del tb . di Lofft er neil faringe, esame d el ·dr.11a sostanzia nervosa per la toissina e presenza liqnido c.-r. ove si trova per lo più liillfocitosi, della tossina n~l bullio dei soggetti coJip,ibi da paralisi djfteridhe, e,c1c. ). dissocia:zAone alb'um:ino-c.itoJogica, i1per,gl] coITachia; nessun valore hanno la rea?lione di . chic}~ C11ra . :}u ella «ieti. sintomi : diieta liquid1a nelila! stOJfiloplegia, l1enti neJla pariaJliiSi •del m'UJSc.oJo ci-· e OUPlla di Zoeller con amiatos.sina d1 Rta.anon). li are, bastone per ru:w>ogigiarsi n.{?/lJlla JYara.Clisi degli, Diagnosi d'bfferenziaie. Neà caso di ipar:aJirisi del arti i.n fer.i ori, eicc . QueliLa 1oamsru1e: l1a s1èroif er~pt.a:. velopendolo, escl'Uldere i distro.rbj di esso dovruti ald angine tbanalli, o aid all.tre flo.g osi del laringe inten~a. ln ogn.i 1omlla di pruralisi diJfterica, spiecie se .p oco siero ivienne adoperato contro 1e pri{asressi, ecc.), eliminM'e le altr:e cause (menin ·rniti,y1e mamiif.estazioni dtftel'!ilcih:e. La v•aocfuo.otera~ti basilari, gomm€, tmber.coli, ciis't i, tumori oerebra.Ji, paralisi liabio-glosso...fiariTugiea, panaJ.isi pseu pLa meJdiamte tossina mescolata aJd an1itossina; o do-bulba-re, para1itSi bulfbare astenica di Er•b-GoJJdm ediante 1,anrutos1sin a '<lii Raimon. I medti.1camenti .. $O]•! ato di str:Loni!Jl!a, aidr.ena1ina, canfora e digiflam) mediante l o studio dei sintomi conc01mitanti e propri id i 0igruuna. tale p er le fOIImJe car·d io-=bullibari. Da ter~r:ia fi sicia : el ettrtcità, frizioni, mass'alglgi, meoicano- e i1dxoteNel caso di pa.:rraipleg1e, esciudere, n·el baimìb1no, una poliom.iie.1.i:te anterior€ rucuta, una corea mollle, ra1pi a. Ma n essuno di qll!estJi mezzi teraJperu:tiLcJ. può una meningite tuibe-vcoaane, nre1l'·aidulto Ue :poJ1nevri1ti (al cooliica, sa.Jturnina, arsenica:le, d.i abeticaJ dirsi ·vP-ramente efftcac€ .ad1 occorre. russocia.rJi 1

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[ANNO XXXIV, FASC. 14]

IL POLICLINICO

l '111no all 'altro ilil o·g ni caiso e, megllio_, ri•oorre.r.o alla prev en::.ione d ella paraJ.isi , mediaJnte lia si.erot er 8pia preooce, intensa, prolungata, dellùJa difrteri·t·e in at to e 1a va.icci11azd.01ne an"ti1difteri1ca ipll'e' "en t i va. 1

GARRONE.

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ORGANI DIGERENTI. La gastrite, malattia a sé e suoi rappo1·ti con l'ulce1·a.

specia1men1e nel corso de1l'anemia perniciosa, della l·eucamia e d.el mo1'1bo di Adiclhson. .. Importanti sotto6jp-eci.e della gastrite so110 lo gastrite •dei g.astroente.rostomizza,ti e i CJatarri ga. strici anacildi che sf sviluppano nel corso di di· S'Pepste i·n testin·alri e di co'1·angi•t i: queste fcmme s ono ·caratterizziate 'dall'esacerbazione periodiJca dei ·disturbi. La gastrite nelle diverse forme or·a in·di•c ate è la più i·IllJPOifi:ante fra tutte le malattie dello sto, maco. E una malattia mo1t10 frequente come lo ·di1nostr,ano i reip1e rti 1~a;str·os·co1»i'Ci, è una maJ:attìa a Sè ohe si a;ccomp8Jgna però frequentemente con ulcerazi·Oni (n.el 70-80 % id ei casi). Gaistrite e iformazione ,d.ell'ulcera si •d.eivo·n o con, s~derare due dwersi stadii di .una stessa malattia, la malattja !de!l'uioera; i sirutomi caratterirstici nell'anamnesi degli amrna~ati di ulcera sono deter·m inati dallia ·g astrite. •La ma'lattia dell''lllcera si m8Jniifesta in seg'Uito ·atd anomali-e oo:st~tJuzionali per ooi .speci•aJmente i G.aApil1ari 1d1ellia mucosa g,astr~ca sono deficienti nella lo;ro struttura e nel-la Jotro funz·i·o ne. .Se ora viene ad agire .u na ca'Usa d1annosa eso• g.ena .essa dietermina alterazioni ;grastriche o co·n sig] llazioni , erosioni piccole e gran di, inifine t1lcerazioni. Qu este ultime deter.m in ano spID5mi e co·n trazioni va:sali va.so mortorie, che a 1oiro volta provocano disturbi nutritivi e quindi iautodtge 5tione della m'Ucosa gastrica. 1

(rl.

HOL\i\'EG.

J1unch1i. med. woch., n . 50, 1926).

L' esaiII1e gasiro1s copi1co sul viv·ente, permette di distin·~ueTe tre .fox11ne di gastr·ite: il catarro cronico m'Ucoso S8UI1lplice, la •gaJStrite i·p ertro·f ica, la gastrite atrO!ficra. Il catarro cronico mucoso semp1'i ce è caratterizzato pri'Illcipalmente da 1un arrossam.ento maculoso con emoirragie a strie, e abnorme riiv.estimento di mn.Ico; le a:J.t·e.razioni patolo1giche prevalgono nella relgiione del fondo e nel segmento superiore del ieorpo. ..\. tia'le r.eperto anatomico corrispondo110 i sintomi cljnici dispeptici, anor essia, isuc1co gaJStta·i1co a scans.o pote;re dj1g estivo e sp·esiso poco acido. Nella @aJstriite ipeI'trofic1a le alterazioni princilpali si os servano 60i\TTatutto nel~a regio,n e 1de~l' an1To e d1elil•a p'iccola oorvatura. Nel d.ecorso · ulteripre ·della ma}attia la mu·co.sa si ipertrolfizzia irregolaIYffiente con form!azione id i protu.b eranze simili a tumori (pseudopo1lipi); alt!I'e volte ·si osservano ulcerazion,i multip'.Le 1Più o rpen o gran1di. l.,e parti della m'llcosa colpite ict_a infiammazione sono parti colarmente rigide ·e spesso è rigido ancll'e il piloro. Meno fr equ1ente ·è osse.rivare il muscolo sfi1J1tere d1ell'anitr-0 fortemente ~pertrotfico , talvolta aiddiri1ttur·a 'Prominente nel lume ga;.strico. L~infiammazione cr onica d ella muc osa, tanto p·i ù se ra;ocom·p agnata ld·a erosioni, .determina un pilorospasmo r:ùflesso. In 1seguito agli spasmi si ipertrofizza la mrusco1atura gastrica, l'ipertrofia aum enta ver·so 1 il piloro. Quando il mu1scolo s f i11~1ere 1deJ1'.anrtro si ffia promin.ente nel 11 uirne gastrico esso piuò impedire lo svuotamento dello stomaco Clini•C8Jffien·t e questa ruf.fez].on·e 1ct.etermina sinto mi di lllcera, dolor·e che si manif.esta di solito un·a · o due ore dopo il pasto, talvolta dopo sv.uotato lo stiomrruco e che is i .calma in 6egruito 8Jd ingestione di 1cibo , sensibilità della regione gastrica , presenza dei punti di Boas, stitichezza e amorraigie occulte nelle feci. In questi casi si diagnostica di solito un'1ùcera gastrica che non viene tr01Vata all'inteIWento oper.ativo. L.'l gastrite cronica rrup'Presenta lo st·rudio terminale del catarro mucoso cronico, in altri ca si • essa è una malattia primitiva che si n1aniof es ~· . 1

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POLLITZER.

Sulla colecistogastrostomia nell'ulce1"a del· lo stomaco e del duodeno secondo il metodo di Bogoras. (i\;IBAROW.

Arch.

f. Kliri. Chir., 141, 3, 1926).

Niella .CO.in•ilca chiT1Urrigi-ca dli Sairaitow dirietta d&. Ria:$1Wffiowsky sono 1stati operaiti negli u11tiani cinq;ne afilJlli 1120 00Sli di uJcera gastriica oon diveir~i rn·etQdli: @aistiroenterootomia, pifJ.ol!'01p J.astioo, giastroipessia, resezi<>ne, coJecJi.stogiastro!S'tomia. Di colec:iJSto@astrostomia, sooon·do B01goras, sono stati cxp·e.riati 30 oasi con bruon ruffilltiato. l.Ja coilecist()giastirostomia e!I'a ~tata finora adoperata soltanto n e1l'ocdlusi<me delle vie bili·ar1. peir tumori malig'ni (ipa.rr1'Ciiea.s) , qru·an1do già Da-ster ruv·eva d.ìimo.st:rato speri•menitalmie:nte che la presenza ·dli bilie ne}lo sto;ma.ico IllOIIl 1.ruf.luiva Slllll potere digestivo. N1e l 1888 Odld·y fece nei cani l'anrastoID.08i t.ra cistifel.1 ea e stoimaJco dopo ohiusura del coledoco e la mcffi'Ca n€JJ.'anima.1e dimostrò 1'01peraz.ione poss1l>iJe senzia che rimanesse alouna alterazione. :\el 1892 l'opeivaznone venne ipr.attcata sul1'uomo d·a Wiokhoff e An·gelbergeir e poi seguita •da Hilcl·ebranrd ch.1e nel 1902 ne comiunicò 6 cast, ·rta Spassol<1uko.rzJ\y cilve .aJl'XI Congresso di Mosca 1

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[ •.\:sNO

XXXI)T,

FASO.

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rif eri su 4 crusi: daJJa d!isoussione si stélJb1ilì ohe ra11a.ston1ooi della cistifelJea •ccm lo s·tom.aco è i 11diioaitia nelle stanosi delle vie billiali e ch·e la bile non apporta alterazioni nella funzione ga, strira. ' el 1925 Bogoras comunicò i risultati clinici di 14 casi operati col suo metodo n ei qua1li si eTa verirficato un 8Jbbass aun1ento ijieJ1a :llperruc.idità gastrica. Una nauta-ai1izza.zione de~ S!Utcco gastl"'iico si era osser:"\naJta anche dopo la gast,roenierostomi1a n1a non cosi forte e druratura come con J'opeTazione di Bogoras. · L'.\. riporta cO'Ine ooernplari i sunti di 5 stoPie dei suoi 30 operati Jlei qu•aJi 1'01perazione 1ì11 fatta per t:W..cera gaJStrica in gram parte ilella piccola rw\·at11ra (20) . I malati furono studiati con e prove chimiiche prima e dopo l'inte~· ento. In 5 casi l '0tpera?Ji001e riuscì \dirffi1cile per la piccolezza della cistilfeillea. La stl~n1ra fu fatta in triplice strato lasciando un'0lJ)ertura dai 2 ai 5 cm. ricoprendo la linea con omento. I pazJen•t1i veri nero di.massi irn l 2a giornata e pod osservati annbulatoriamente. r"e rilOeI'IOh•e ohimiiche dQIJ)o I 'operazione rliedero 1m a~bassrumento notevole del valore acido lel C$UCCO gastrico con presen7,,.ç'\ di bile. Particolarmente interessamte è UJ11 caso in oui rlopo 5 1nesi di benessere riitoirnarono i disturbi ed una i1peracictità del succo gastrico e eh-e ri0tperato mostrò l'anastomosi oblit•erata per infiltrazàone dall'ulcera. L'anastomosi tu rirfatta, l'acidità gias~rica discese e l 'infern10 non eblbe rultri ~istoobi. L ''8Jb. bassame.nto dell'acidittà si o11tiene aJlChe con l a gastroenterostomia o la rresezione, ma qiues~a orperaziion e è di gram lumgia più semplice. Sperimentalmente n·e l labaratonio di P ru11low il dott. M·anwlov 1110.. studiato 1a qUJestione per mezzo deillo stomaco isol1art.io ed ha oonc'ln.lso ohe dopo l'anastomosi l'alimentazi001e con came e grassi dà nna iperatti:vità 1deille g'hi,rundo\J.e . con jpersec:rezione erl iperclori1di:ri1a, •dOfPO l'alimentazrione con !att~ e pame porta una 1imitazione nel.l'aifltirvità ghiandolare con iiposeorezione ed ipoclo;ridria. Orrorrono iperò uùteriior; esperi1men~i per dimostT;:tre jl meooanii&mo di az1one. R BRANCATT. 1

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La Presse

Mé1d~-

cale, 6 otto.br·e 1926, n . 80, p. 1250).

Gli AA. si xilferiscono a 166 osservazioni di ammalati ·oparati dia De.lore da.il 1903 al 1926. D1 essi 130 grua:rirono 01r)'erato·r iamente, ed 88 furono po-tuti segiuire oom·p 1etamente: 26 sono morti nel 1° anno, 24 nel 20 anno, 10 nel 3° anno; 22 SO · •

pravvis~ero

doipo il 3° anno; di queilli sopravVll.Ss uti oltre il 3° anno 8 sono morti dd. recidiva 0 1ltre il 3° anno. Si ebbe soltan1o i1 16 %. di giuarig0ioni dafi!n'irtirve. La 1percentJUale dei ri'Slultati 11on ''•aria se •si raipporta aJ.i soli casi ruooertat1 i s tol 0 g1c.arrnoen1te. i\'la i1el1e r esezioni gastricl11e per can,cro si debhono ,ragliare: rtsruJ.tati tern poranei e guaJri.g ioni definitive. La cLuJ'ata media delle siopravviVienze si Pllò calrcolare a 18 mesi per la reci·dilva. Però cl 'ordinario Si ha un periodo l.iJbero di sintomi prima che si r.iconosca la recidiva. In genere a 1•na sopraivvivenza lun1 ga corri51ponde una g.ua:l'ligi one prolungata, ad una sopravvivenza corta un breve miiglioramen·t o, rr1a può anol1e osservarsi nna sopray·vwenza lung'l1issima con un breve per)odo òi miglioramen.to. o a1rldirittura un miglioramento funzionale gélst1rico mediocre fjn dia princLpio. La guartgionc temporanea :può riferirsi a tutt~ le funzioni, tanto da rj1pTendere le occupazioni, o .può essere ii1coonp.1eta, anche in raip1poJ:"to ai disturbi d·iigestivi. NeJla m 1agg:ior parte dei casi gJi .U.. ottenn·ero notevoli miigùiioramenti delle condizioni 1g ienerali. ~ell'84 % ·dei casi si ebbe la reic)di•va, ann'Unr·iata ill più de·l le volte ldlaJLa rico·mipaiìsa de'i disturbi gastrici, dall'ascite; daàJ.o ittero, dovuto a 1netastasi epatiche od a oompressione di gangìli linfati.ci, con metastasi, sulle 'Vie d:i defl1Usso della. bile. Inoltre i dolori possooo essere rivelatori d11 recidiva così come il pegigiora·r e d.e1lle condizioni gen erali. In merito alle g'Ularigioni d efinitive 14 degli 0 perati sembrano d efinitiv.a:mente ginarit.i, oonsiideran1do ,c ome li•m tte d el'1a guarigjon·e 3 anni doipo l'opeTaz.i·one; ma in 1g ener e taùe lasso di tennipo è anche esso troipipo ristretto : infatti 7 1d ei 100'0 opElrati sono morti do•p o 3 anni e 2 dOIPO 6 a.nni Dei J4 Ojperati 4 si trovano ancora nel periodo dal 30 al 6° anno, al quaJe :ultimo gJi .!\A. proipongono di rif eirtrsi sper stalbi[ire la guari1g\ione ldefinitiva. Cjrca gli elieimentd di piroignosi pootoip eraJtoria gli ./ \A. non danno gran ivailore all'esistenza della stenosi ;pri .lorica, con la quale il cancro , mailli esta 1p iù p:riecoc,emente 1d ei d~stu~b1i funz~on1ali . Riguardo rulla m edia 1d1alla sopra.vviv.enza n ei oasi ,c on metast asi gan.gliare arpparenJtie o no avreb. bero av1uto una media di SOIJYrwvvifv.enza d·i 18 m. tanto nella 1a seri·e dà. crusi che nella 2a.. Così p.u .r e avverrebbe ip·er i 1ca.si con axlwenze o non. Sr.con1do gli AA. iIWece ha .g r.ande imiportamza per la p.r og nosi di re-citd.i va la natru!I'a d e'l tumore : sarebbe mru&.Sima nel 1can cro coilloi1de, col qruale si avTebbe una sopraVlVivenza d•i 14 mesi contro quella di 23 m esi per le altre varietà i&to•lo1gti.C·h e 1

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Studio clinico e pronostico degli esiti lontani della resezione gastrica per ~anc1·0. (OELORE, 1\i1ALLET-GUY ·e B·u RLET.

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SEZIONE PRATICA

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I f, POLICLINICO

di tumori. Gli AA. d·esumono che l'ulcera canciro permette una prognosi un po' rrn.itglior·e di qiuiel1a <l·el tuanore b·an1aile: i1nfatti n.ei 1mialati con ul-0era cancro 11a media 1dìella soipif av·v ivenza sale a 19 mesi, c-0ntro una m ·edd.a di 17 mesi in tutte le altre lforme. TURA. 1

SEMEIOTICA. Esame radiologico dell'utero e degli annessi. Tecnica e risultati. ( GRÉGOIRE, ·BÉCLÈRE e •DARBOIS. l ournal de Chirur-

gie, n. 6, 1926). I./ A. ri-corda coane da molti .anni si st·a tentato <li pirecisarre le diaignosi gi.n ec-0[ogidh·e f élJJ.oodo la

rructio·g rafia della c1avità U•t erina ·e delJl.e rt.rollllbe Tese visiib'ili con un.a iniez1to.n ·e di sostanza 01Pacia. 11 Dartigiure.s f.i n dal 1916 ·v eva ri·co:rid1aJto tu.tta l'impol"tanza di taJi r iiceiroo.e . L'.A. cred.e che, migliorando la toontca, si rius~irà ·aid aiv·ei»e degli 'insegnam,enti molto più ,p recisi !Per le inxii·cazion1 TispetJtive delilia chirur.gia e .d:ell1a r .a;dioteiraipà.a. Le sostanze aJd1oiper.ate sono startie molteip.liici. Qacy .,peT il primo si è sel"Vito d€ilJ.'argirolo, Rlt.llb i•n , Dartigmes hainno .uisato i'l collargolo; Ke nnedy ha urtilizzato il bromuro di sodio iper ftarr,e la diagnosi •d·eJ.1e ostruzioni fJulbaric'he. Mooqruat e J'ruissau l1anno aid-0tp1eraio la pasta bismutata, finalm ·ente 1l'0Zio iodato o lipiodol del qnra'l€ SiiCIM'· ~ e Fo1resti1er htélil1JI1·0 moslt1raJto ttutta l'inno•ouità nelllie "8.lfifezioni intrarachidee ed intrabronchiali. E stato utfilizz'aito p.er la; 1Jav:i!tà ruterina ld1a C'aT•ell.!JJ , Poctret , 1Carlos H1aiu.5e'f, TIUlSSam ed infine dra Moc-

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L' A. fin dia.I 1926 hia iniziato d·elle ric.erehe su dej ip1ez.zi 0tp1eraJtori •e p€z.zi di aultoipsia ed ha aip1Plic·atJo tale 1m ·etodo al.ila dtagno1sti .c1in:i!aa d01p 0 1a ·comunicazione ;fatta rua Mocquot nel 1925 al·l·a Società •di C1hiI'IUing.i·a FraI11ce•se. 11:i L:iipiodo1 sa:rn!blra 'infatti i.a sostanza di soelta, ;poi )hè è antisetitiJco, facilmenrte inietta.bile e tolle:I'a1bi11.e €/d è molto ·ap ac10 ad ragig1 . Te cnica. - Il .giorno ·avianti alll' eLSaJIDe ILa pazi·er1te è pur.g 'ata, alla sera ed al maltt:hno s·egruente si pra1tioa un [avaigigio vaginale iodaito. All'inizio l' .!\.. si 1è semrito dell'an·estesia epiduTale, ch·e po) ha aJbibanidonato. La -soiJ.a sensazione doJ.orosa è .data dalla fl)resenza del carteter.e nell'utero e dalle 1J)inze idi Mu.s seux situaite suQ collo . .Il ld1olo1'e è attenurato con una ini ezione ,p revenrtiiva ,idi mor.fina o •di .gelo&cqpD'lamina (2-3 milli·gTammi) ttr€ quarti • rj.'ora prima deJlil' eGame. Siturata dia pazri. ente in pooi1i one s~ina si wp.plj ca lo spe.mlum bi1Va.1ve di Co11in e si diJ.siruf etta con lo i<>dio hl colllo e la vagina. Ciò tlatto si esplora rl dh~rrnetr-0 e la. direzione d ella oa·v:i.tà ruterima co n un i.5teromcl'fo o metaft1ico o di goonma. Si cerica allilore. una sonda di gomma sterile adattabile 1p erfelt1ftaim ent.e 1

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al oali:bro d el icollo uterino. :}u•este SOil!de data ' ' Ja loro costitluz.ione, sono ,p erf ett:amente aid•atta~ bili e &poota!bili n .eJJla casviltà stes&a e non prold1ucon o traumi di i.sorta. Si imettono idei (talmiponi i.n vrugina .e si r.i ti'l'a lo w~. Si porta qiuindi la paziente ISUl ,tavolo per l'esame raJdiologico, si inietta il lipiodol nella quantità idi 20 eme. ~en­ tam,enrte ·e si aipipltciano due 1.M usseux .,ai Jati del collo uterµio, e fPer mezz-0 •di run manometro ad:at.. taJto 1COIIl ru.n tuibo a T e gradinato d·a O a 35 omc. cli mar.curio se ne IllJisura l·a ip·l'e.ssiom.e mas'Sima dhe non deve SOI1Passare i 30 .eme. Se si lha Ja preca·uzi·one dii ini>ettare il li·qru~d·o lentam·ente e di n ·on sorpassa.ire 'i 30 1.mic. di pvessione arrestaind·osi qru.rundo J:a ,p iazioote a:oau1Sa maùessere qiuesto •esiame è 1Perfettamen'te inotfen.sivo. L' A. l '·l1a 1praticato· 40 v·ol.tJe sernz:a insru c•ooosi. In ge. nere lla ·t emp.eratura no·n si in'Thalzia. UIIl·a sola volta ·h a notato la t0IDJperatUJra: Clh·e si è e!leivaita di 8 dooilI:ni all·a sera. Du·e .v olte ha nolttaito brivi·di. Ta1e m ·etodlQ è stato molto utile secondo il, A. : 1) nella diiagn,o si ·dei tlUIIllori 1p1el!vici, loca1lizzando 11 t;umo1re n.e,11 '.utero ail idi lf\uoTi di esso o .a:nc'he a.I ld·i f1u·ori del[ ·~!Pal'taio uterr"o--s·allipinigeo; 2) n ·ffi.lia diagnosi d elle metrorragie, mostran1d:o ~a prese1nza ·di U•n wmoT·e inttnaruteTino e gmi!dando cooì per una biopsiai; 3) nello stud'i·o della 1PeiI'!ffi ea'biJità tubarica 1poi1~h1è, così facendo, si pruò v1ed.ere se il liiquiJdo attr.av.ersa .l'a itromb.a o vi si aril'·esta. T. LAURENTI. 1

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CENNI BIBLIOGRAFICT THOMNSON

quot.

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F. G. e

GoRDON

R. G. Ghronic rheuma-

tic d.iseases. 1'heir diagnosis and treatmeni. Un v·ol. in so di 2(}2 :pag. Hrurrnp.h rey Mi1for1d. OJGford Univ•ers,i ty Preiss. ·L ondra, 1926. P riezzo Soell. 8/6.

Graidéllta·m ·enrte l'oscuro ed dnfol'm·e empitolo delle aJffezioni lf.'eumaticll-e \Cf-Oniche F'i iVa risohiaraindo e precil&an·d o, · ~01glie:nJd:o anzitutto dia esso qu,elle inalattie che danno dei sintomi reumatoird i, 11i:t cl11e sono 1d10Mute 1a cai1is e d·ef.inite (deforunità c:ta1tic•h1e, maùiattie del siJStema n1eflVoso centra•l e, er<.;,. ~ e ri1~onoscendo la gi1Usta ezioilogiia dell·e siog·o ie alff·ezioni, 1p articolarm·e nte la così d ·e tta inifez1cPe f ocal·e c:he da noi non ·è ancora considemt.a nella gi•u sta l'llce, ma che evidentemente ha una parte non pi·c.c·o.La in molte mra lattie rd i origine va 0 ·::: ed os.cura. Lo studio de'l le aftfezioni reumatiche cron:Lche è di granid.e intro-.esse per il medico, 'Per la diag nosi non sempre aigevole e per la tempi-t cl1~. in man-canza di runa diagnosi esatta, P. i..pf:sso l'll.ngia ·e roallcerta. Il .liibro di T. e G. dà un'esat:·l ''i.sione dello stato attuale deJJ1e .. nostre c0nosoenze in mat.eria, passalte attrav·e nso il crivello d,eJl'esiperienza clinica d ei dille arutori. 1


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SEZIONE PRATICA

~ella

prima parte trcwtamo svolta la ".l:illca, r1e!Ja se.;onda si accenna agli P.rrori più "'ornu1li della diagnosi, nella terza si stabiliscono i pr.Lll· cipi generali del trattrumento: m edicamer1ti, Cltrc idropinich e e climati~ihe, ftsioterwpia, orto!)cd k1. vaccir1i. Il vo1lu~me, scritto con senso praticu, sJ.r1\ letto e consultato ·~on , r,antaigigio. fil. H . \VARRE..~ CaovvE. The Treatnient of Chronic Arthritis and Rheurn.atism. HumpJ1rey ~Til.ford Ox!ord U11iversity Pre.ss, 19-2.6. Pr. 8./6. L' A., basandoo1 su larga esperienza personale,

e partendo dalla premessa c11e taruto l'osteoartrite qruanto l'artrite reumastoid e sono dQIVute ad infezioni da treptococchi e da micrococco deformamte, s.!-ri,•e lungi11e pagino per lodare la terwpia ,·accinica à i tali affezioni. La Slla parola è cosi persuasi\•a, e i resultati da lui comunicalti sarebbero talmente buoni, da incora1ggi,are anohe lo scettico a •p rovare una.i oura simile, in crueste forme morbose ··he di solito esasperano medico e paziente per la 100'0 resistenza ai .comuni trattamenti. Utili cenni etiologici, patogenetici e diaignooticl completano l'importainte ·volume. M. F. 1

.f-l. HOLFELDER. Kriti sche Uebersicht uber die Gr1111cllngen der modernen Rontgentherapi e. Fase. 70

aO'giunto aille pUJbbli.cazioni della u ìvledizintsche J{linik ,, . Urban e Soh,varzenberg. l\1k. 1. I l fa cicolo brcYc contiene le lezioni di Holfelder al corso delta ocietà tedesca di Radiologia tenu te dal 19 <rl 31 luglio 1926. t .a prima lezione coonipreTllde i fon:darmenti fisici tde!la Rontgentera~ia; cioè la natura dei raigigi X; :a posiz:one d ei rag;gi X n elùa sc &la sp1ettrale, il modo per ottenerli, le condizioni per il miglior re11dimento (190-200 K\v), lr dif.ferenze f,r a le v.arie radiazioni la c11i azionr biologica, seconid o l'A .. si differenzia '50lo per ragioni di assorib1im-einto e pi?r la difversa 1distritruzione spaziale. La seconda lezione riguarda .J'.azion e biologiie1a kiei raiggi X sua.l e celLule e sui tessuit i: l'azione dei rag.gi X è legiata alJ.'assoribimento m a -è difficile dire qiua.le è la parte d ella cell1JJa 1pr:inna no]Jpita. La orupaicità ·della v·i ta pe1lu~are è siriettamente legata al :ricamlbio regoiLaito 1d!alla p·ernn1eaib1~ . lità della memibran°a cellru~are: i ra·gigi agiscono su qruesta e la 1di1ff erenza fr1a dose eocitante e .doise di s1r u.ttiva è in dtp,enJd.enza ldli runa variazi.011e quantitativ a. ·L e sirugoae oel'llule mo'5tr.ano una iSensi1b ilità dtveris-a, ma col orooceire della dose finisce l'azione elettiva per .aver.si. una azione in massa. t chiaro oh.e Jia terrupia d el carcin o.m a 1inisce per essere espressa da una equ.azion.e sem-pli.ce: massima .do.se sul fo.c olaio di malatti1a co11 la minima dose SJPaziiqt.le. E perciò che (3o capitolo) l' A. acceI).n~ :al~e ~;f'@'ttj·yg 1d·e lla Rontgente1

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r apia e a1l sistema ildeato dall'A. dei camp·i a ifillo• l~ l1i crociia ti tenendo conto delle crurve di iJSodose • Il breve fascicolo può riuscire interessanile per il radiologo a ·oui siano già noti i iproblemi tecn i.ci <lella Rontgenter<11pi•a. E. MILANI. IlUCJ(Y.

Anleitung der Diaihermiebehandlung. Se-

conda edizione, Jl)agine 200. Urban e SchwaTzenberg, editori, 1927. Marchi 6. '

La DiiateTmia del Bucky è ·g ià nota in Ita·l ia per la traid:uzi-0ne che da alcuni anni (la pl'irrna odizio11e •tedesca è del 1911) n e è stata fatta. Q1Jest.a seconida eldizione tedesca aPtpare con notrvoli a.g giunte e aggiornata non tanto per quel .:he rigura.rdia la 'Parte geneI1ale tecniJca cruanto • per LTUel che rigruarda l'azione biologica della diateumia specialmente 1ri·s petto rugli altri metod' cl i apipl~caz.ione di oaJlore. I 3/4 del l ilbr o sono del r esto consacrati alla partP pratica 1del:l'arigo1mento: su1l moldo oome Vlanno posti g·l i eloettrodi, su·lla posizione à.el paziente, sul tempo di applicazione, ecc. Con no1eivoli agigiunte aipipare il caip1tolo (icorredato dia figure esplicative) ch·e rtgTU1arda la trcni<:a idi awl~cazion·e a seconda deiLLa sede rorerc.hio, naso, articolazioni, toota, uretra, ecc.): infi11e cpuasi nuo,·o è il capitolo uitim-0 che orcliuatamente descr.iwe tutte le mal1attie che si gio. ,·,no 1dellla diatermia comrmen11anldone il meccanismo di azione. E. MILAN!. 1

f.: stata prubbljcata 1dralla Caisa Editrice Dottor Fran cesco Vatl'l ar·di (·Milano, vja Ausonio n. 22) una gr ossa puntruta del Trattato di Ginecologia eri Ostetricia a ·c ura dei proff. Cuzz r, . GuSSONI , l\ITANGJ AGALLT, PfSTALOZZA. C:on 1qnesta 1p untata il .Sen. LUTGl MANGIAGALLI ha uil timato i·l suo vo.Jrume sulla Ginecolo gia. 1

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Nostra nuova pubblicaz ione, In cors o di stampa 0

P rof. V I NCENZO Cl U DICEANDREA Pa.reggia.to di Patolog;ia Medica nella R. Univ. di Roma

Manuale Pratico di Diagnostica Medica con i mezzi di Laboratorio. 11 lib,r o sarà u na esposizione essenzi.almente · cli11ica delle risorse ohe il La1bor.atorio può fornire per 1.a diagnosi, per ia prognosi e per lo studio funzionale degli organi.i . Se11za tr.ascurare i meto.di di tecnica di Più faci le esecuzione e le nozioni f1o nd1a mentali su quelli riserv.ati .agli specialisti, saranno tr.attate par tioolarmente le indicazioni delle differenti r icerche ntili ner i v.ari ca.si e iper le sinf$ole m.al·attie, per chiarire a.Jcu.ne sindromi e l'interpTetazione pra· tioa dei risultati. RJiuscirà un volume di 1cli.l'Oa 400 p.a. gine, con molte 1

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figmir.e :nel testo e n i tid1rumente strumipato su o?.Tta semipatinaita.

Gli abbonati eh·o odeeiderano ir.iceverlo ia.ppena pnbùl:ioa.to, !l.bbi!l.no la bon·t à di !inviare ~artoliinia poo.t ale di J:'renotaz.ione all'editore LUIGI POZZI, ·ria Sistina 14, ROMA.


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IL POL.ICLIKICO

DISCUSSI ON I IMPORTANTI. I tumori endotoracici. (Royal Soc. of Medicine e British M ed. J ournal, 1926, n. 3401) . L . S. T. BuRRELL. - I tumo,r i endotor.a.cici possono dividersi in tre gruppi: del mediastino, della pleuT,a e dei polmoni. In ogni caso, il tumore può essere ·p rimario o secondario; la diagnosi del t umore seoondario è, in generale, facile e la cura neg.aitiva. Invece, i :tumori prima.r i e specialmente quelli benrgnj che possono diventa.Te f.atruli soJtanto in ragione del volume che acquistano, sono in certi .casi c ur,a bili. Il tipo più firequente dj turno.re è il sarooma, come anche il fibroma ed i tumori dermoidi. Negli stadi primitivi, si hanno segni di comp.roo.sione. In un caso dell'O. il paziente· si lan1entava che le vene del l.a,to destro del collo si rigonfi.av.a.no quando egli si curvarva in .avanti. In un ·a ltro caso, si a vev.ano delle notevoli modificazioni in .alcune articolazioni ed all' osservia.zione del torace, si trovò il tumore; con tre applicazioni di raggi X, scomp,aJrvero il tumore e i disturbi an:ticoJari; il tumore, in sèguito, ricomp arve e fu trattaito nuovamente oon su~cesso ; la moirte si ebb.e quattro anni dpo la prjma scoperta d el tumore ohe si riconobbe es.ser e un linfadenoma. In parE>-cchi oasi di t umore medi.a.stinioo, si l1a pTeoooemente un versamento pleurico, ma, ·~n gener.ale) non p1·ima che. altri segni abbiano resa ovvia la d~agnosi. Il dolore e la dispnea sono· spesso segni ·p recoci, ma l'unioo metodo sicm·o· di di ar gnosi sono evidentemente i r.aggi X negli stadi pri mitivi ed ancora .suscett~bili di cura chirur1

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gica..

I tumori della pleuTa sono generalmente endoteliom i, di cm il primo sintomo è la. dispnea oausata dal versamento pleurico; la dia.gnosi, in questi casi, è ovvi.a ed il trattamento inefficace. La m.alattia viene conferaniat.a. dall'esame del liquido ootratto con la puntura (che è spe.sso, ma non sempre ematico) e con la toracosoopia.. I tumori del 1polmòn~ non so11:0 molto rari e raggiungono 1'1% ci.rea di tutti i casi di carcinoma . Sembra che I.a tubercolosi sia una causa predisponente; essa coesiste spesso oon il oarcinom.a e, siccome in entrambe le condizioni è 1più frequentemente ,affetto il lobo superiore, la diagnosi può essere 1assa.i difficile. Invece è molto importa11te f~rla precocemente perchè l' operazione offre qualche probabilità di guairigione, impossibile da ottenere oon altri mezz.i. Il medioo deve sempre sta.r e 1n guardia se qu.rulche oosa di. insolito egli osserva nei p:izienti tubercolotici e. .dP.ve considerare di qualche sign ~fi0ato la p ersistente nematività dell'esame dello sputo1 negli individui sospetti. Circa 1'80 % dei carcinomi dei polmoni si inizia in un bronco e, quindi, la broncoscopia è di grande v.alore per la di.a.gnosi; una volta che questa è stata fatta, si deve chi.amare il chiruxgo, poichè i raggi X sono inefficaci salvo nei casi di linfa -

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XXXIV' F ASC. 14)

denoma, ed i t11n1ori, maligni o be11igni, so110 fatali se non sono asporta.t i medi.ante l 'oper.azione. SoMERYILLE HASTINGS. Per i laringologi, i neopl1asmi del torace si r.e ndono evidenti co,n la pressione del ' rago, che provoca sintomi laringei, con la pressione sull'esofago, sulla trachea e sui bro11chi princip~Jli. La pressione sul vago dà ·generalmente .a .ffezioni paralitiche del laringe; nei primi sta,<lì vi. è clifficoltà di respiro che è rumoroso; nei oasi di pressione per tumo·r i mialigini, l'intubazione è il 111etodo 1più soddisfacen te di trattamento per p ortare •avanti i pazienti fino a che si ,aibbia 1a p,a r aJisi completa. In questi oasi, si hanno più ·p recise informazio11i con l 'esofagosoopia che oon il p.asto opaco ed i i~aggi X. Nel caso di ostrruzione esofa.g ea, il trattamento oo} radio può daTe risultati sod<lisfacenti . La p r essione sull·a tr·achea e sui broncl1i può essere data da v.ari tumo-ri al didentro ed .al dif11ori delle vie a-eree. Invitando il paziente a piegarsi bene in avanti, la trachea può ancl1e essere veduta con u110 specch io I.ari11geo; ·p er i bronchi invece è necessaria la broncoscopia, ohe, in inani sperimentate, non presenta nessun pericolo. Per mezzo di essa, si p uò rico11oscere la 11eoplasia, asporta.re un pezzetto per l'esame istologico ed, eventualmente, introdurre delle sostan ze op ache p er 1'~'3a1ne a i raggi X e fare .a.nche aipplioazioni di radio. Inoltre, quando si h.a. la sep si, si possono fa.re, .p er mezzo del broncoscopio, ·d elle lavature. J

J. E . H . llioBERTS . - Mette in r ilievo I importanza della diagnosi precoce, p oichè la chirurgia toracica. .attuale dà l.a possibilità di asportare le neoplasie e ndotol'laciche, di cui le benign.e sono più rare ch e le maligne, ma p ossono più .ageYolmente venire scoperte 1ne dinnit e i :raggi X. Fra ~.sse, ]e cisti dermoidi nel mediastino a.nteriorè ed i fibromi che provengono dal mediastino posteriore sono le forme p iù freq·u enti. In sul princi.p io, questi tumori :p ossono essere senza siintomi, ma possono talora provocare la oompr essione e la morte. I m ezzi di accesso consisto.n o n el lo ~iportello ster11•ale che evita il.'.apertur.a. della pleura e che può essere utile :per i tumori dell'i31pice e p er le opera.zioni tr.a nspleuriohe. Fra i t umoTi maligni, il sarcoma pri111ario del polmone e del mediastino non sono suscettibili di tr·a ttamento chirurgico; è invece prefe1ribile l'irradi.a zione. Abbasta11Qa oon1u n e è il carcinoma primario dei polmoni, che ha origine solitan1ente d.a t1n bronco e raramente dal parenchima polmo11are. Esso provoca ostruzione del lume del bronco, oon collasso di unc1 .p arte del polmone ed, i11 seguito, bronchieotasi.a.. Siccome l'opera.zione è .pe1·icolosa in questi casi per la possibile infezione, è necessario fare I.a diagnosi prima che siano intery·enute la degener.azione e la sespi . Nei casi infetti, possono essere utili le operazioni palliatire per dren·a re gli iascessi. 0

S. MF.LYILLE. N el periodo preradiologico, la pubblicazione di un caso di neoplasia toracic.a era una rarità ed il clin 1co medico no11 tene\a conto


[_.\..:-ls..> - . - - ,~ -~ 1\· , '" l• .\·c. l.J]

S.E ZION~~

cli que ta nflczione, i11 i)a1rte per la ua. rarità, iu 1)'11 te per l'inutilità dell'i11teryento. Attualmente le co11clizioni so110 radicalmente mutate. Per q uanto rigna.rcla la e.I iagnosi del fibron1a è i n11>-0rta11tc il rolla. "·O del pohno11e, procedin1e11to enlJplice cd innocuo the !)UÒ e sere di us..> univer sale. In un ca.~ <li ci5ti <ler111oi<le la dia g11osi radiologica fu <liffiC"ilc in C'ausa ..lella cl('.>n~a opacità del iuateriale :::iebac:oo in es~a contèn nto. Per ciò cl1e l1a rapvorto co11 i tun1ori n1aligui, 1'0 ri1)r~rta. .alc:une tnt1. tichè recenti, l:>Ocondo• le quali il ca1·ci110111a del polmone ~i tro,·erebbc 1101 .J. o di tutti i carc:ino1n1 e si <lo1nantla i:,e i:,i tratti di al11uento reale od apparente La ... ten<' i bro11c:l1iale sen1bra e sere il priu10 risultato del carci11on1.a pohnona re e dà u11 qua<lr-0 eh~ ntn1 può es~~re t ltrimc11ti ~onfu o. 1'el carcino111a <le! lobo npe1 iore. il quadro radiologico è caratteristico e &olt·111to ~>UO 1>re-stnr i a to nfn ione C'on la po]n1onite lobare. PiiL difficil è la dia~no i pt'r la })art inferiore del i,olu1one 1) ..1 1e 01)ac1tà dat clulJa C'() lllpartecipazione <lella pleura. 1 el e.a o di neo1Jlabmi · t·eontl,1 ri , il 'areo1na ccl il earcino1na ha 11110 a petti simili, 111a C'iò n<>n h.a gl'ande in1portan~a . Nel caso di tu1nori 1nediastinici, è ncce. ~a.ria J.a. collaborazione fra. il olinioo ed il radiologo; rine~t111ltimo deve proYare che il tumore i1on è con11e so con l'aorta e per questo è assa.i utile la rigortl a posizion ~ laterale. Il radiologo può anche diagno. tica re la pre en7...a di una tiroide retr~ter­ nn le Pd llsnre il pa.c:to opaco, per Yedere se ,·i ::,in, 4ualcl1e tun1010 ch e eo111prime l' es1fago. • Il. K~ox . - ~fette in rilieYo l'imnortanza <li . una diagno!:>i precisa, poic:hè (jpes o si 50110 fatte confusioni oon l'aneurif:.ma. l)esc:riYe un 0<'lSO di linfo~arcoma ohe fu dap prim.a trattato con suC'· ce so 1nediante l'introcluzioue cli radio ed , alla recidi,·a due a11ni lJÌÙ tardj, con i raggj .1. .... , che provocarono la . com1>arsa del tum-0re. Un al~ro caoo, . , ft1 un tumorr e mediaIJnre tra.ttat-0 con s uccesso stin ico . t:icco ndario atl uno del te tic.o lo; in ltn terzo raso, un ~arc:o1na se<:ondario, si ebbero risultati llegativi. 0

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R. H1L'.l'ON. L :introduzione di una piccola <1uantità di aria nel torac,-e è di gra11de aiuto i)er la diagnosi di neoplasmi endotoracici in cui vi sia versMnento plet1rico, .abbassando il livello del liquido . Il pneumoto.r ace è a11che u11 intervento prelin1inare per l'operazione. L 'aria va introdotta a lla pre-~sione atmosferica, senza forzarla. Nel pol111one oolla.C)sato i procedi1nenti 'terapeutioi son o piìt .agevoli. () JIAltfi!'ON Brtx~loO R

s i ocoup.a. dc·l la diagnosi della c:on1rpartecip a.zione del ner vo frenioo, in conseguenza di tumori che si trovano sul s110 decorso. In se~ uito, a ll.a paralisi di tale nervo, si hanno iaree di deflafilone del polmone che possono essere messn in evidenza da a.r ee di ottusità all'esame fisico. :e anche important€l 1'fsarn e radiologico.

F'. G. C11A~nLr.H. - La diagnosi precoce dei tu111ori endotoracici beoi!?; ni è sp esso f~tta per caso, procedendo all'esame aibituale radiologico del torace. Di solito, in qu.esti ca,.s.i, no11 sono frequenti Je dilatazioni ve11o.se del torace, che sono invece

PRATIO.\

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più OOlllu111 UP]l' a11e11rism.a, i1elle gom me, nella tiroide r etrosternale. In un solo caso 1'0. p otè rilevare un va.'ltaggio nel tratta1nento del sarcoma p-0lmonare pri1na ri-0 oon i .r aggi X.

Desorive i risulta ti del t1«llttamento dei ] 52 casi di noop•l asma endotor.aC' ico, verifit.ati.:>i negli ulti1ni ve.nti anni aill'ospednle di Londra. , embr a che il sai·c-01na polmonare s ia da escludere, poichè i casi ritenuti tali sai.rebbero invece oarcino1ni midollari dell'epitelio bron<:hia le. Dallo ~t11dio dell'O. , i t un1ori endotor-acici ::-:arebbero in t'Pa]o at1mento. ..,ono poi molto cou1uni, in oaso di neoplasia poln1011are, le metastasi ( patiche. FILIPPINI. DEVEtlEUX :F'oRHB T. -

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI · R. .Accaden1ia di Scienze Medico-Chi1·u1·giche di Napoli. 1

e-:ll1ta del 19 dicembre 1926. I>resi denz.a: prof. R. 81 .\NZIALF., vice-presidente. 1

. •ulla produzione di eniolisine 1i ei conigli ti dieta autoclavata.

G. A CIONE. - Dopo di aYer ron tatato con es11erie11ze preliminari cl1e i conigli adulti non sono

indifferenti ad u11a protratta dieta privata di n tau1ine, })er q1J.anto non sia riuscito a suscitar e in è i il quadro c]assico delle a'·itarni11osi sperin1entali , l'O. ha in11n1111izzato C'011 globuli rossi di bue un seC'on'lo lotto di co11igli, ciasc11no di circa 1500 gr.a1n1ni, i11i zia11do il tratta111ento con la dieta de-· vita1ni.njzzata, e dopo v.ario intervallo da ~ISa. Si111ilmcnte furono trattati d u e conigli t<?nt1ti a ·d ieta no1·1uale, due a dieta autoclavia.ta. C-08piars.a di sucoo cl i ttrn ncio, due .a di.eta normale co11 aggii111ta di abbon 'la11te succo di <:u·ancio. l•~u studi.aio il potere emolitico del siero. I re... su ltati ottenuti l1a11110 clj1nostrato o11e i conigli .a dieta speciale JJrod11oono en1olisiJ1e di titolo notevobnente basso, di fronte ai 0011trolli, e di fronte a quelli tenuti a dieta speciale con .aggiunta di s ucco fre e-o di ara11cio. ~ inoltre i11teres.sante rilevare cl1e i conigli dopo una setti1n.a11a dalla dieta speciale già mostrano un a cJj111i.nuita facoltà di !)1·od11rre emolisine, quando 11011 .ap1)a.re il minimo disturbo a giu dicare dal peso, dall' a1ppetito e dalla ,,.iv·acità de.gli .a11imaJi; e ohe i conigli tenuti 1a dieta. J1ormale, con aggiu nta cli su cco di arancio, dànno e1nolisine di titolo pressoch è u gu ale a quello <lei controlli, cibati con erbe fresche . 1

Seduta del 28 novembre 1926. Presidenza: :prof. R. STANZIA LE, Yice~presirdente.

Il Trifol 1iella curCb della psoriasi. A. ORO. - L'O . esp one i risultati otte11uti, nella Clinica D er1nosifilopatica di N.a.p oli, s perimentando 1' azione di u11 preparato aurico (il 'lìrifol) nella · c· ura del1a psoriasi. St1 10 pazienti l'O. 11a ottenuto i11 5 la soom-.


504

IL P OLICLINICO

p arsa oomrp.leta dell'eru zione, in un minimo di 27-28 giorn i e in un massimo di 45 giorni, praticando da J a 7 iniezioni endovenose, a distanza di una setti man.a, iniziando d alla dose di gr. 0,005 ed .arrivando in genere a quella di 0,025 oon un totale di medicamento iniettato vari.ante da 0,045 a 0,185. In 2 pazienti ha ottenuto solo un'iaccentuata miglioria pur ~aggiungendo in U·no di essii una dose globale di sale au•r ico .a1bbastanz.a elevata (gr. 0,239). In .altri 3 p1a.zienti, infine, l'l.a visto iprrodursi u.n a maJggior diffusione o· aicce11tu~ione del male.

pie, che viene ad €SOludere qualunque p~bilità di rap porto isolato fra elemento e elemento nervoso. 1

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Influenza della lattalbumina sulla immwnizzazione dei conigli col B . tifico e con lo stafilococco. G . Asc10NE. - N el s iero di sangue di coniglio inoculato con vaccino e oon lattalbumina ful'ono studiate le agglutinjne, le batteriolisi11e, le batteriotropine. I resultati dimostrarono, per gli .anticorpi studiati, ohe la lia ttalbumina T.afforza no·t evolmente }',azione del v.accino , specialmente qua.ndo è inocula,ta 48 ore dopo 1a sospensione di germi, nel qual oaso il titolo .ag·g.l utinante del siero antitifioo è quasi .doppio d~ quello dei controlli. Confrontando 1)-0Ì tr.a loro i resultati dei dtte grup'.Pi di esperie•n ze, cioè quelli ottenuti ool s iero antiti fico e quelli ottent1ti col s iero 1antistafiJoooccico, si rileva ohe la efficaci.a della l.attalbumina è assai l).ÌÙ spicciata n ei conigli immunizzat i ool B. tifico, che in quelli jmmunizza.ti con lo staf ilooocco.

D emorfinizzazione e solfato di magnesio. A. PucA. - Comunioa, a complemento delle sue ricerch e sul morfinis1no, il metodo clinico dello svezzamento fondato sul s inergismo tria mo·r fin.a e oolfato di magnooio. E spone le n orme' di ·un divezzamento, 1riportando rice1~che personali sulla sterilità delle soluzioni e le cur·ve di riapido, lento · o bru~oo divezzamento .. Riporta la casistica clinica, in cui è stato .aidot- , tato jl 1netodo proposto, senza nessun sintoma clamoroso da astine11za. Indaga le ragioni di que~ta indicazione e ne spiega gli effetti con la nota azione deprimente del MgS04 , sul s istema neuro-veger,ativo e s uila eccitabilità ruusoolare . Riferisce La sua indagine clinica con il riflesso oculo-oa.rdiaco per dimostra~re questo sinergismo. Riporta, a sostegno della sua tesi, grafiche della eccitabilità mUBOOl·are, dei movimenti spontanei di muscoli lisci e grafiche di polso cerebrale sotto l 'azione delle due sostanze a dosi in·a ttive da sole e poi iassociate. Conclude afferml3>ndo che il sin ergismo morfina- • solfato cli magnesio deve esser e solo chiaa:ito n ei suoi i)articola ri farmaoologiçi . A. CRisTONI.

Società Medico-Chi1·nrgica di Pavia. .i:::ull-a struttiira del nervo olfatt1vo . •

P. LocAtELLI. - H.a potuto osservare, e dimostra oon preparati, nel nervo olfattorio un.a disposizione delle fibrille nervose nettamente reticolata, con formazione di niaglie più o meno .am-

Azione della corteccia su·rrenale sulla crescenza . .A. -- L'O. ha studiato l'azione degli estratti di corteccia surren.ale sui oonigli, in ra1J>p or.t o all'accrescimento ponderale e dimensionale. I princiipal~ risulta.ti ot-Wnuti sono: aumento del Per> corporeo, senza un .aumento di peso degli organi spJancnici; maiggiore sviluppo deHe masse muscolari d·e gli .arti; a.corescimento notevole del siste·m a scheletrico, specialmente a oarico della lunghezza della colonna vertebr,a le; 13.umento in p eso delle ghiandole sessuali maschili. FIESCHI

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La cistifellea a fraa oia in, rapporto allaA calcolosi. P1ccALUGA Nrno. - L ' O. descrive due oasi cli11ici di èistifelle.a a fragola d e.i quali, il p!i:in10 permette di osservare 1a presenza di numerosissimi calcoli da foirme microscopiche .ancora legate all.a p.arete sino a forme di circa u·n centimetro di diaimetr.o libero nel lume del1a v&Scichetta; il sooo11do. u110 stadio affatto iniziale in cui però appaiono ben manifeste le t ipiche .alterazioni de1la pia.rete . Partendo da questi casi olinici 1' 0. ha creduto opportuno tr3iS1portM'e le ricerche nel campo sperimentale, J.~itIBOOndo con ad.atti esipeclienti a r iprodurre pure nei cani la tipica struttulìa della cistifellea a fragola, oon la formazione di granuli d;i colesterina liberi o n ei villi della p·a rete.

L 'influenza della stasi sul microbismo della bile e della cistifellea d~i cani. T. - L ' O. espone i risultati daj}e ricerche eseguite. s u 02 cani, con l'introduzione di un a deguato. modello in vetro sterilizzato nella colecisti, p1rovocando oosi un,a stasi della bile ed un ' in~itazione di tutta la ·p arete dell.a cistifellea. Egli e&amin.ando batteriologicamente sia la bile ch e un frammento di rparete p~ima e dopo, a vario inter v,allo di tempo, della introduzione e permanen.z;a dello speciale corpo estr.aneo, ha constatato che là bile prelevata dalla cistifellea del cane in condizioni normali, può considerarsi sterile ; la parete in vece degli stessi animali ir isulta infetta nel 25 % dei oasi. Con I.a permanenza invece del corpo estr.aneo, sci. ottiene frequentemen te un'infezione della bile, ma più ancora della p•a irete cisticai. I microrganismi riscontrati d.all'O. in ordine di frequenza sono i~ b. coli, lo stafulococoo e lo streptooocoo, soli ed associati fra loro, che, tra le vie che peroorrono per raggiungere la colecisti, pur non escludendo ]~ via ematica, quella linfatica a.pipare la più probabile e frequente. ANARDI

l ·llsttl.inn.

P.

tumori cla innesto .

Dottori C1nFF.\HI ,.. P1ccAr~UGA. Gli 00. si sono propost i di studiare l'azione dell' insulina negli animali portatori di t umore. D.alle i1umerose r icerche fatte sono condotti a con cludere: 1) Che gli animali normali o oon tumore presentano la stessa tolleranza all'insulina.


505

SJi;z10NE PR.-\TIC .\

2) Che l' i 11~uli11a è capace di inibire, almeno in u11 prin10 tempo, il deoorso del pr.oc:~sso neo· plastico . Si tratta però d~ un semplice ritardo più o meuo apprezzabile .a secondo della tec:nica lts ata mai di un.a regi·e,ç ione, n è rli refr.att.arietà acquisita all'innesto. 3) L ' insulina inattivata non t' pit1 capaoe di deter1uin.are tali inodificazioni di decoTso . Il fe11,)fil< no sen1bra, q ui11di , do' uto a ll'.azion e or1110nica cli detta tan7Al. Gli 00. però. in base .a ric:erc:hc fatte, non c:redono cl1e il fe11omeno sia dipendente dal fattore ipoglicemico emplicemente per la carenza di idrati di cnrbo11io, cl1e si d<)tern1i11a., n1a derivi per via. i ndirett.a, attraver o .all 'azioue stin1ola11i.t che si provoca ne11 ' or gani. mo, ron1e appare dalle 1noclifioazioni della fo rn1ula ltuto('ita ria e (lcll' indice refrattometrico.

Un caso di « pseullobot1io111icosi u1aana » a ::>cd e rara. ì\1o~'l'E...\l.\lt'rt!'\I

G. L ' O. descrive llll caso <li psel.1dobotriomicosi della ling t1a. Do po aver rioordata la <.1 istussion e etiologica e patogt.netica sopra tala entità n1orbo~ egli conclude che, per c~ò che riguarda. il d ecorso clinico, si può a .... serire eh~ <l<>lta affezione ~'l. le caratterist iche di un tumoi·e be nigno, i11cap.ace di dare n1etastasi, 11011 recidiv.ante se la s11a. estirpazione è completa. Tali caratteri tiche, a111 1n ~sse ancl1e da altri _\. ..\.. , collima.no con quelle di fi brou1i t~­ lean gettasici, i quali, trova ndosi sopr.a una n1ucosa, 1>o~ono ulcerare ~tto influell2e Yarie, pre-~entando fc11o n1eni di infezione periferica. \.,. Ì<:,to co1ne la. forma non sia di or igine infian11natori a, egli esclude il granulo111.a e sostiene una nebformazion ~ n1ese11ehi1111a le benign.a; s u c ui il quadro infiam1natorio, ta11to trequen te, viene portato da gernLi i11tpi antati sulla sl1pcrficjc, 111 seguito ad alterazioni, nella sede particolare, sovr.atutto di ordine meccanico.

R icerca rapida del bismuto nel sanglle e nei liquidi dell'organismo .

D.

Poich è nel sangue la ricerca rapida del bisn1uto presenta delle gravi difficoltà, l'O. pr01pone un n uovo metodo semiplice di ricer. ca a .scopo olinico, cl1e serve per potere seguire il pas.·ia.ggi,) e l 'eliminazione del 1netallo att1"averso 1l sangue dur·1ntc il cor o di una cura bismutica. Il metodo dell' O. si basa S-Opra llna reazione di riduzione generale non caratteristica e consiste nel lasciai!' cad.ere, dalLa. puntw·.a di un dito, 10 goccie d\ sangue in 5 omc. di acqua distillata, nell'aggiunger e un eme. di acido cloridrico concentrato ed un a picco1a qu. antità di clorato di potassio in polvere (20 a 30 centgr.). La miscela col riscaldamento dal bruno passa rrupidamente .ail gi allo chiaro, allora si r affredda e si aggiunge un picoolo eccesso <li bisolfito di sodio in polvere (40 a 50 çentgr .) al l iquido, freddo che <leve far sentire m.anifesto l 'odor e della a.nidride solforosa e che è divenuto. incoloro, si aggiu11ge un pizzico di polvere di zinco e si .agita. GANASSINI. -

i forma in queste co11dizioni dell'ia cido idrosolforoso il quale se p1·esenti oomposti di bismuto i1el san~ue a11che in traccie, ne Tiduce i l metallo e forma df-!l solfill·o, per oui il liquido si colo,r a in bruno più o meno intenso; in assenza di bis muto inYece la misçela rimane perfettamente intolora. Dott. FRANOEsco Rroo1, Heyretn·rto.

Ospedale M.aggio1·e di Bologna. Conferenze cliniche ospedaliere. 2a e ,Sa Adunanza -

6-27 febbraio 1927.

l ntcn·no a un caso di gangrena polmonare. l>. l)OT'II. - Presenta un 111alato che <la 5 m esi a,·e,·a febbre, tosse ed e nettorato fetido , e1norragioo. ~egni cli11ici e radiologici di oavità unioa, ~uperftciale n el polu1one destro. Op€razione: guarigione locn le press-ochè oomplet•a dopo lu e inesi; .

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.stato generale molto n1igliorato. llestano, nel ra,l iogran11na. fatti cicatriziali. La ct1ra n eosalvrurnnica. es0g uita. di poi, ravvivò i fenomeu i polmo. n.ar 1 . Nell'espettorato e n el pus estratto di.rettamente cl.alla. ca \.·ità: assenza del bac. di Koch; presen2'a di rare spiroch ete r><>lin1orfe. J)opo due mesi dalla c ura chirurgica. tale reperto resta i11variato.

.lltri due casi di ernia deL ·niediastino 1·n co rso di pneum1;torace arbificiale. A. C11v111\LI. - L'O. Jnostra ed illu tra radio·'-<'oµica1ne11te e radiograficalJ1ente due 11uovi s uoi c:a i di e rnia del mediasti110, e, r ichiamandosi .ai 11ume ro i ree-enti lavori stra.nieri s u tale argomento. C'he p er la prin1a volta egli ha stu diato fino dal 1H2..J:, contesta .alcun <:: asse rzioni in essi oontenute, J>er chè <lesu11te cl.a l1uo ~o]o o cl.a pochi oasi l)Olta nto. e C'Ontra ppone i d ati r icavati dalla presa iu e.,,une <li be n O oasi (a tanti sono saliti i 6 ciel 1D2+!), q ua nti i1e ha. lJot uti i11ettere insieme attra' crso un..a p.azie11ti~sima disa111ina. della bibliog rafi a internazionale de1l'ultimo tl'iennio. 1

llian i rn azion e 1necliante puntura ùntracardiaca di ud1 e·nalina in una, si 11,cope da rach·ianestesiia.

A. P .\LLOT'II. L'argomento i1on si riassl1me perchè oggetto cli irnmi11ente pubblicazione. ~'o pra

un caso di 1na la ria perniciosa co niatosa.

Dott. P. DoTTI. Amn1alò 10 •gio1·ni prima a 'f.ar.anto. Profilassi: 60 centigr. di chini11a al giorno. Acce~i febbrili dapprima terzanari, poi, i·n iziata la cur.a chininica, irregolari. Portato a ll'O. Yl. di Bologn a febbricitante e comatoso. E same del sang uf>: numerosissin1i schjzonti giovani di ter7...a11.a niali g na, endo.globulari; rare scl1izogo11ie. Oura ch.ininica immediata ii.11te11sa. Mo rte dopo poche ore. I stologicame11te: capillari e piccoli vasi dei vari organ i, s,p ecie dei ce11tri nervosi, pieni, quasi ottl1r.ati, di eritrociti contenenti il plasmodio jn v.ari s tadi di sviluppo, e di pigmento lilJcro e intracellulare. Si rileva l'i11s11:fficie11z.a della dose profilattica d~ chinina e la sp eci ale malignit~1.. dsf plasmodi.o . Dimostrazione dei prepairati istologici . Il i9egretario : A . C:rvmALI. 1

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506

IL POLICLINICO

[ ....\.NNO

XXXIV' F ..\SC. 14]

.l\PPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. L'albuminuria degli adolescent i.

L'albt1·mi11urja d·e.gli rudolescenti è u11a conùizionc eh.e ·si risic ontra i1el 5 % circa deg·li indiviclui e cl1e {)uò p ersistére talora per n10 lti a11ni e forse per tutta la ·vita. La st1.a 1pres·enza è :pe1frttarner1te 1co1npati.b ile con run buo110 stato ·di ~ a111t e e di ·effi1 cienza .fLsjca. ~ella maggior parte dei casi, l'urina , dopo il rjpo'5o, non contiene albumina. ~on vi è nessun tipo speciale costituzionale cl1e sia costantemente associato a tale ailbuminuria; nè la co,s ì detta disposizio1n e nervosa, nè la lordosi, nè l'ossal'uria e nemmeno vi è nell'anamnesi la scarlattina. Interes·sante è 1'01Sse.r·vazione che nel gruppo di 20 i11divi1diui esaminati da H. H. Bashfor.d (The La.n e et, 25 ·dic. 1926), fra i 14 figli di questi, \re n·e s ono stati .due che hanno presentato la. stessa con·dizion·e dei rp1a,dri. Le cifre sono tro(p[po piC'cole per ,delle ·de1d·uzioni, ma 6i può lo1gican1ente su1p porre c·h e la condizione sja in certo modo er·editaria. 1

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Le sezioni mic.rosco1P~cil1e i11ost.r arono rnin1ute concrezioni originantiJsi nel lu·111e dei tu:buil i ed estendentisi nello SiP·essorrie •dei tessiuti. L' A. &uggerisce iil te.rrruine ·d i « miJCToJiti » .pe.r questi oaar o·l i mi c.ro se oip.i.1ci le Jd i « miictrol·iti as.i >> p·eir l' affezione. R . .B. Anuria In rapporto con la gravidanza. .J. C. Hirst (A 1ne1"ic. .T onrn. Obsletrics e G·i1ie-

noi,-, 1926) desc.ri.1\'e tre tjlpi di an·u ria che ~ ompljrano la ,gra\ri drunz.a e ill 1 p1Uerp e1·io: 1) anu · ria do'\mta a degenerazjone del rene (rosì detta « ar1uTia ild:ioipaitiic•a ») ; 2) qru.ella 1 dovuta a oa1colosi deùJe vie u·rinaTje; 3) qru•eùla 1do1vuta a edema o a comprressione de1lfl'1u·r etere. Un ·e.semp-io del p·r imo tipo è quieil.1o ·di ·u.n a donna ahe vi1sse 9 gior11i .con ,anruria 1co.mpJeta, 1dòrpo .1un parto l_Pr·ematn.lro con feto moirto. Null.a) di. importante 1ri1sultaNa dal1' ana.mnesi reimota e iPr.ois;sima deilJJta ;p azi·ente; pr·ecedentemie nte aiv:eva av·u to un 1paTto· eu1ocico 1con feto vilvo e san<0. All!l'·esiRme amaiomo-piatdJ.og.ico de:! Te.n e fiu1Pono riscontrate le lesioni idi un•a nefil. frite ld:eigenel!'iatliva, •con tlrombosi dei pi1cicoli v·asi. Le caru.se deJ.l'anuTia non ·ostl'luttd·va in ordine d! Coliche renali da ossaluria. frequenza ·Sono: a ) u.n a 1g ra.Y·e to1S1Sie.n1ia gtravidica trurdiva .con o se1nza una co:nwm'iitante neE. Bernheim (De·u ts ch e rried. 1Voch., 1924, p. 462) ricorda cl1e, specie nei nevrastenici, l'os aluria frite; b) oo aJvvelenaanento 1dov~1to a sosta.nze ch1rr1iche: a!bitual!mente il melr, ~urio, a volt.e i'l fo1p nò simulare una sind.rome di calc<)losi renale. sforo; e) una n emte 1d•eigener.ati'Va, lta qn.1ale, paret Rilf erisce tre di tali ca&i, n ei quali i dolori furono .cosi ·Violenti da riohiedere la morfina, e. sia dorv•uta .a ;um. verreno metaboll11c10 in réllprpro rto allo staJto giravidico. N1on è im'Prob«llbi1e cìi e sol' esame delle ·u rine ,m ostra·v a emazie, leu cocit1, stanz1e tos,si1011e p.ror\r·erui.enti d,aJ. f eio mor:rto po1sfos·f ati , enorm·e quantità ·di cri·5talli dt ossalia to &ano ledere il 1~ene; se c1osì ifossie la dirugm.osi di calcio, con assenza o tracce ·m inime di al'bu-ryrecoce 1c1eJ.1a morte intraruteirina del feto av.re!blbe min·a. Cistos1co.p ie -0 ra:di·o.gnafie furono negative. Un a\iatto regime fece diminuire gli ossalati, e u11a notevo le :irrnportamza. Gome esern.ipio 1dl01 secondo tipo di anuxia l'A. sparire le coliiche, almeno dura;nte il lungo peripoirta quello idi ·u na donnia di a. 24, Ira qiu a1lie rj 0do di sl1sseguente oss-ervazione, che ft1 sempre pre~senitò a!D.'Uria ·completa 1Per 4 giorni, ctov.uta a di oltre t1n anno. DORI A. caslcoli d·ell'iuxet•oo-e destro e dellila rpelvi e a edema d·el'l'metere sin'i!Stro. La p. guarì in segrUJito al1'intervienrto operativo. Il terzo itiJpo di anruria è Microlltiast renale. r~1)I'es·entato •da 2 1Jasd idi ed1~sia co!Il reoente R. Lfo.:htrnste.r n (1Vien. Kltn. lV ochens., 30 seti·dronefrosi in !g iovani primirp·a re. L'e&ito ifu le1.-'1Yll) 1·e 1926) ha osse!"V•a to seJ pazierntd con ematale e l' esame ana:tomo-patOilo~co mostrò i segni t,u.ri a r dolore lln'illateriale aJ.1a re.gi1onc 1rena1'e; i~ di .unia oonigestion,e :venale, nonJch·è ld:i1atazione 1 clolorP aiun1e•n tav.a dopo av,e.r caanminnto; l'·es ame d,egli ureteri. Vari.e so!Ilo le caiuse de1l'i·dironeJrorncliol01gi1co no1n mostrò •craa.c.Olli, m•a . jn ~iue p a- si; fr.a quest.e specia!IJIDJente vanno rico~date le sezi c11t.1 si notarono sottilli ombre Ì(fltdi stint1e nella guenti: .rene a ferro di. caNa1Uo ed ectopico, fio~ r egi 011e rt\naJ,e. ~os], restrmgllimenti, calicoU'i, .graf\·idanza, vasi reI~ 'inte-n\'l,nto cl1i1 r urgico dette lia diagnLo i: incronali nnor.m ali, nonchè i fi,b romi uterini e l'utero st~zi on') dri r e11 i. In lln raso fiu stimata 11eces!!rai\'idiro ret,rof1esso e in ·a1T1Cera10. ~él ria ln n efrectomia; ne.gli altri Jr incrostaz..ioni coìogy,

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:\IARZO.


[ANNO XXX I,~ I FASC.

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SEZIONE PRATI CA

Le plo1onefriti g 1·avi,li (·}1e.

Il s.intomo pii1 costante è il dololfe addo·rninalie. General n1ente si pa.JJpa an che una tun1efazione· nella loggia renale corrispon denrte. L'emafJuria è· prese11te solo n.el 60 °{, dei casi. TalYolta graviissin10. ra 1pidam.ente mortale, a•l tre voÌte si ripe~ n lrungihi intervall i. A·l runi so,n o stati dd..agnost:iic1aiti con l 'ai1Uto dei naid.io·gir.ama.ni (3). S·i percepisce il.ln'ombra ov!aJareo rotond1eigigtianrte co·n marigini pdù densi e il cen tro più cihia.r o; 1.} casi sono stati openaiti 12 con nefrect0in1i a (2 morti), 2 con esrtir1pazt.icme delUa sacca ~neJUrism,atica; c,asi dhe si prestava110 &questo intervento conser,·ativo 2 morirono in s·eguito all'inte1'1\·ento. ~ei casi a ema1t.uria abbondante non trattati chirnrg1icamente la mo1"1>atlità ~ del 100 °~ . 1

Ch. 'Pl1 '-ba11lt e H. Lacaille (rif. i11 Ret>ue médicnle, ?.7 .gen11. 19-27) 1n. istono st1lla neces itù di un

esame istematico delle urine, dal punto di vista batteriologico, in ogni lio11J11a in cinta che presenti degli ~cessi fe~luri li se11zu lc ausa ine1 trumente definita. Da.il 1punto di \ i s1a sintomatico, i disturbi ve-:-cirali sono talora n senti: altre volte invece preilon1inrt110. rJa 11rogno. i sen11l)1·a ifaYore'v ole maOgra1do la lungo dl1ra.ta dcll.a malattia, cl1e 11Uò iprotvar~i per parecchi mesi, e la ripetiz~one frequente di acCP~c;i febbrili. ron te1nperat11re oltre 40°. Il n1etodo rli <·elta, ~econdo gli .\ .\ . .;;arebbc l'autoY(l.(;Cino per ini ezio nr sot.tocutanea dd endoYe11oo:;a 0<1 anch r. per via orale, 1ptrrchè sia contin11ato a lungn. T•alora è p erò n eces. ario proced ere a la,·atnrc (}ella YC~cica e del har inetto. 1

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\'ITTORIO GHIRON.

TERAPIA .

fil.

La cura del cancro con Il piombo.

li drena ggio come fa ttol'e cli leqioni 1·enali. r:;uy Ii11nner (S1trr; . r;yn. ((fld Obst., 1926) pona

in e\riclenz.a l'importanza che stenosi, ingin<>cchia-

menti, stiramenti, anche cli pic cola entità, degli llT1"teri, hanno sullo S\'il1u ppo 1Ji infeziooi renali. Qur.ste a1terazioni del calihro ureterale sono state fin'ora prese in considerazione solo quando P.rn no assai cosip1cu e, r ..\. ritiene che neppure se mini1ne debbono essere trascurate. Si riteneva che qu:tnào il catetere passa per l'ur~ere e il pjpJo . .ureterogramma non dà defornnazioni molto grandi clel contorno rureterico l'•u rina potesse defluir" re.golarnnie11te in , ..esciica; l'•A. ;pensa ohe ancl1e ostac<Yli li 0vi costirtJuiscono un fattore d.i ectasia peJvilC'a, di )dron efTosi eh.e in cdroostanz~ fa,rorcvoli si rprnò inf•e1tare. Sru 25 oasi di ematurie essenziaQ·i avriebbe portiuito drimostrare ~n 18 che iassicu.rrundo un bt1on drena1gigio uifeteNlll-e si può av·(lrc la ginarjgione, prOl\ra ohe era appunto la stenosi llretrrica la carnsa prima del~a lesione. :\naqoga1nente nelle idonne in cui si iha ifacil~tà all'abol'to prr insurfficienza renane, in alcune nefriti. si l1a molto spesso come fattore camsale l1n::i wiri1 azione del l urrne ureteraJle. Come cuoo ron<;ig-l i.a dii lasciare i1 l catetere a pemniameinza in .i;itu per aloune orie jn varie rjiprese. Lo stu·diio è basnto su 100 casi. 1

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VITTORIO GBTRON.

Aneul'lsn1a delle arterie r enali. Callahan e ·c.hultz (Sura. Gyn. e Obst., dicemlrre 1926' rid:eriscono sru 40 casi di aneurisma de11·e arterie renaJli, compreso quel1lo degili AA. Possono ec:sere classific.aiti in aneurismi veri (22) e falsi o ·t r·aumatici (18).

La base della concezione idi oul'are il canoro.. con sali di piom·b o (Paigniez, Presse i\llédicale, anno 1927, n. 12) sta nella teoria che fa dell~ cellule neoplasiche elem enti 1analoghi a ·quelli del corion, con le stesse affinità tossicologiche, teoTia basat.a 5'U ricerehe non •solo di istologia, ma anche di chimica e ohi.mi.co4'1sica (in arrnbedue i r.a~i

scarsa funzione respiratoTia, grande potere g-li colitico, inversamente a quanto aocaide nelle ce1lule somati1ohe normali). Il pio.m bo a\rTebbe · lln 'azione tossica elettiva 'SIUlle cellule c.aneerLgne. Si utilizzò per le ricerche una sos;p•e nsione colloidale 1elettrtica contenente 0.5% Q.i ·p iombo. Tale · 1preparazione sarebibe iconvertita , un a volta intro·dotta nel saD1giure, quasi totalmente in .fosfato di' piombo e 'l a parte r.i manente in carbonato. iE).ssa· ·si ,dimostra mol·t o attiva nel ratto canceroso, distruggendo ,il ·t umore, .rh·e ta.'lora però reci•diiva r La distruzione sarebbe provocata dalla trombosi· ,determinata 1dal ;piorn1bo nei vaisi id el tumore. ~el­ l'1uomo, il ;pio1m bo collo11dale si in~etta nelle yene; la posologia non è ancor-a n ettam ent e s.ta1bilita., ma u·l ti:mamen te ·si adottarooo dosi di 20 cmc. rlP11a SOSJPensione colloidale éll 0.5 % in n'llffiero di clue a distanz,a di 10 giornj una ..dall'altra, e altre 1due do.si alla stessa 1distanza, di 1 5 eme. popo un mese idi riposo, a ltre do si più 1piccole, at intervalli vari, sino a rag.gi111.n 1g ere 1un to·tiale compl essivo idi 120 ernie., cioè gT. 0.6 di pio.m bo. Slll 227 mralati 1e01SÌ trattati, 50 ri1sen1tirono .giovamento : in 10, la malattia si arrestò completamente, in 31 i pazienti ;furon consj derati guairiti e la cura sospesa ; in 50, la morte girunse prim·a delJ.a fined elJ a cura, in 106 dorpo la rfine della cura. '.)uasi' tutti i 1pazi enti er.ano rontemporan Pament e sot1

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t01posti a oura chirurgic a o radioterapica. Oun. ningham 1d1i 1Liv·er1pool, ooi si ,deve la r,ic•erca, cìi'ta · anche i 1casi più 1nteressanti, t.ra CJUi un cia ncro dell'utero e runo idella m iammella gu.ariti .comp-le-t amente. Le bi0jp si1e eseigui•t e in se.g·uito no.n dimostrarono che tessuto co·n nettivo. Ma la -terapia col ìPi0t:mJb·o, oltre a1la reazio·n e cioloro1sa che 1provocia nell1a se·d·e del tumore, do-v11ta a fenom1eni idi con•g1estion1e e di edem:a peir la tro.m bosi idi cru·i si è p.ar1Ja.to, ~è peri·colooo, ictaita ~ J.a tossicità ·deil ri.m edio: frequenti sono· i feno .. meni idi an°emia 1gT1ave, di al~ru:minuria o di l e. sio11i renali talo·r a ,l etali (:d·u1e casi), di ittero, di di"3turb.i del 1si1stemia nervoso . .B:iisogna qui'11ldi con-trollare continruamente durante il trattamento il 5a.ngiue .e l'urina 1ctei ipazienti, ridurre al minimo il la'Voro del r·e ne, ·eiC'C. Ulter.i o·r i studi sono neces. sari per trtCwa.re dosi di piombo· cail)a-Ci di ,a ziop.e c1urati,ra senza ragg.i·u ngere quella to,soiic·a. 1

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[AN~o

IL POLICLINICO

·GARRONE~

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sul irtcam!bio degli idrati di carbonio è più !Protratta di qiuella, ir·a pidaimente itrransitori.a, ·d ell'insrulin3. La . s:mtia1ina fa Jdtfuni.nruir·e rapi·damente ( « azione precoc1e ») e in •m odo pi.I'Otl'atto ( « azione ta:Ddiva ») 1'~1er1gliic·emi1a )39.im·e ntaTe tant'O niei non .flj al;>eittci quanto nei ·diaJbetiJci. Essa ra;ppireis enta dunque 1un .ottimo ~ostituto 1dell'intsulin·a : 1p1erò n~i c-a.~i .g ravi di ·dia;bete e nel e0tma l"ins'l.rlin.a è n.ettarrn ente tS1Utp erior.e ;a.Il a 1si.n talina 1e dovtTeiblbe soJJa esf:.ere 11isata. L'uso gener~le ·de;Ila sint.alina n·ei iea·si di dialbete l~evo o di meld1ia griavi1t.à , incontra al.cu....T}j ostaco1ii : in · un riurrneiro non in1d.itfif,erente di indiv.ildn.lii la sintalina detemninra dtstUI'bi disp·eptici, e anche vertigine e ·d·i 'arrea, ciò c11e ob·~ligia a sosp.ender·e i l farmaco . Qu.esti disburibi soorrnp.aiono 1clapo 1,2 giorni di sos·p ensione. La possibil'ità .d;i essi deve in1durrre ad inizi.are 1a somministrazio ne dj sintalina a piiocole do1si, di 10 ong., arrivando, se .la 1tollerran:z:a è bruon•a, so·lo alla 3a d.ose a 20 mg.; ·d eV.e i'IlJdll.lrre inoltre a dare le 1s intali.n a a .p •erio di se1piall'lati iéJ.a inteifv,alli, e non ininter.rottamente. Pa.rticol1a rm1ente frequenti sono i disturbi di9P·8:Ptici da ·sinit .alina nei tll!bier,co!l o,si, ciò che potrebfbe f1air isuippocre che l'intolleranza rp:eT il far, maco sia in rrup:p orto con alter.azioni del sistema n·e,roso vegietat:iwo. Inlfatti l'hlto1ler anza .è ipiù fr-eqiuente .n·el1e 1donne; e in .aJl ciu.n i tu1b1er1colos-i con ·dis1pepsi:a da sintalina l1a 1contemporanea sommi~ nirstrazi:one di c.arnbonato d'i calcio Tiesce a far tollerare senza ·di1sbuooi ,Ira sintalinia . 1

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"11 trattamento dell'anemia perniciosa col

radi'~1m.

ll cors::> dell'anemia per.n iciosa è stato diviso da

Pappenh·eim Jn 5 ip.e rio1di: inizio·, remissionie, 1a. ripresa, za remissione. 2a rtpresa. Con la ·C ura si11to'ln.a tica è possibile m ·antenere · i 1pazienti in vita per i 'Primi 4 1p eriodi; nel 5° · muoiono. I/irr.a,diazio·n e ·della ·m ilza .col ra·d ium · ri.ur,ieirebbe . a urolt1nga.re -consirderevolmente il perio·d o di re- mi.ssio·n e, ancl1e nei ca:si in ·c1Ji gli altri m:eto dì . c11rativi, compresa la trasfusione 's an·guigna, riescono inefficaci. Il mo:do ·d'azio·n ·e sarebb e ·q uello ·di diminuire -l'attività spleni-ca, analogamente a quanto ottiene il chirurgo con la sp.Ienectomia. Si eli·mi-nerebb1e cosi tale attività m·orbo5a, da cmi generano le tos- sjne emolitiche. F. Tomanek (Brit. Journ. of Rad. , vol. X-XXI. -n. 813, 19~6) ha jn tal mo,do trattato 20 soggetti · affetti da anemia :perniciosa, con resultati i·n . qualche ca.so so·didisfacenti. I ...a tecnica usata fu la seguente: divisione dell'aTea s11perficiale ·della milza in .p iccoli cam·p·i di cm. 5 x 5 = 2 Z'11. alla 1di€tanza, di 3 cm. ·d alla c11te. 90: 100 id ella co5idetta ·dose erttema : circa PO mill i c:uries al! 'inizio.

XXXIV, FAsc. 14]

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1POLLITZER .

La silice in terapia.

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1\.1.

FABERl.

L'azione della sintalina nei dfabetici. Lia sintalina (iH. ·Strauss. Mediz. Klin. , n. 4, 19271 ·e una g·u ani1din·a più volte metilata. Esercita nell 'organismo un'.a zione analoga a>ll'insrullina., di fron·t e alla ·quale p .r esenta ill not~rolie vantaggio ·di poter venire somrruini:Lst:nata e.f'fiicaicemente per bocca . Inoltre l 'azi o11e eser citata dalla sintalina

La silice è un elem·ento ch·e fia. parte >del oorpo nmano, do'Ve ,si trova in quantità variabili da 0,05 per WO di ceneri (nei .m uscoli) fino a 19 e 42 per 100 (unghie, capelli). E dall'aci·do silicico che 1

·dipenide l'elasti.cità dei tessuti. La quantità dt acido 1silici·co 1è massima in gioventù e decresce costantemente man mano che l'età avanza fin~ " a diventare defi•ciente nella veccl1iaia, mentre va a111mentand-0 l!a quantità di oalcio. Ora, penc•h1è i 1processi vitali dei tessuti possano svol•g el'si nor... malm·en.t"e, vi deve .ess.ere uno stato di e.quiljjbr~0 fra i div·ersi elementi costitutivi; oiò è stato !(:»ar· t~colar.rh.ente 1dimostrato per la cu.te. Q,u ando i ra.pporti fra aci.do silicico e calcio sono mutati a d,e!rltmento di quest'rultimo, n on solo si a:bbassa l'elasti'Cità ·dei tes·suti, ma i prQ1oes1Si fis iologir.i sono mo dificati. Il trattamento con l'aci1do silici co sarà dunque speci•aJ.m.ente indicato nella ve~hiaia. I migliori risultati s i ottengono nel prurito se· nile cosi d etto e ssenziale, in cui si fanno iniezioni en1do,v enose di aci do sili1ci•co. La mi·glioce indicazione clinica è fornita dallo stato degli 1

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{..:\.NNO XXXIV, F.\SC. i .i]

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SEZIONE P RATICA

strati st1perficiali della pelle, seoohi e .friaibili; non solo scon1ipare il IPI'Urito, ma 1'a pelle ri1d.iventa flessibile, liscia e ineglio irrtgiata. La n1ediieazione è ancl"1e in dioata in alt.re 1nalattie cutanee dei ''ecchi: eczemi aiouti, in pél.II'te umidi. lichenificazione della rpelle, psoriasi, rorunculosi. Luiitl1len (rif. da Tartarim""Malal<owsl<i: L'Evotution thérapeutlque , aigosto 1926) ha usato con succe56o la .medicaz ione silicioa n ell'arteriosclerosi e nella stenocardia; viene anche rirportata la guarigione di un .caso di an·g iospasmo arteriosclero o (mano morta). Altri hanno usato con successo tale medicazione n ella tubercolosi. La sonmùnistrazione d ella sili.ce può fairsi per Yia ora] e per mezzo del cosi detto tè silicico IPI'eparato mediante l'infusione di equiseto (parti 75) . galeop is ('P. 50) e poligonum (rp. 150) . P er ottenere dei risultati però è n ecessario che l'organiSllllO sia capace di riassorbire l'acido sil icico, facoltà che scompare con l'età. Più efficaici sono inv ece le iniezioni endovenose della soluzione aoquosa all'l 9~ di silicato di sodio fPUro: 1 em e. ogni due giorni: 15-20 iniezioni. Il ttrattamento non presenta pericolo; l'iniezione nella vena de,..e essere perfetta, altrimenti ~i l1a yi o1ento bru ciore e ~olori. 1

In 1man oamza di esperimentì prec1si nell',uomo, gli AiA., 'b asandosi S'Ulihe ricerche in ani1mJaJli, cred1ono che ·1a dose eflftCaJ)e debba essere di circa 10 mgr. o più, per V'ia endo~1enos1a. M. FABERI.

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f il.

L'azione della lobelina. F. R. C11rtis e . \,·rigiht (The Lar1,cet, 18 dicemùre 1926) hanno studiato l'azione del1a lobelinia

nei rig11ardi del ..more, <1ielJ1a pressione sang1uigna e della respirazione. LP conclusioni rull-e quali sono giunti sono l e <;eguenti: J.,a lol)elilna è un potente stimolante respiratorio, ma le sue dosi teraipeutiidh·e ·p ossono esercitare anr11e su altri siistemi un'aZJione sul tipo di quella della nicotina. Essa provooa infatti un.a depressione cardiaica, di d.u rata ipiù o meno lunga, la quale irrn'Pone p1rUJdenZJa nel suo uso in pazj enti con mioc.ardio non iintegiro. J.Ja lobelina può vin,~ er e Ila depressione re.&piratoria prodotta 1d1a varie sostanze naTcotJiche, quali il e lonalio, la morfina, l'etere, e trova iin.0 1tre indi caziom.e nelle insufificienze respiraJtorie acute di qu1ailsiasi oaJUsa. Tra gtli effetti secondaTi ch·e possono éllPfP1ariTe bisogi:ta citare: il vomito n.on iirrfre:quente, la po11 uria, doiv1uita ,f01\Se •a stimolazione d ei gangùl motori d ella parete vesc:ir~ale e lo stimolo alla defecazione, aJlor1qiuando le do~i imJpiegate scmo piuttosto forti. Se la pressione san·g,uigna è bassa, alla lobelina devono essere uniti idegli istimol·anti ciT1colatori. 1

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Il bismuto nella terapia della sifilide. sebbene sia u·n ',a_icqutsizione teraipeutica recente, hia assunto una graDJc1e di.f1f1usione nella terapia antisifilitica, s.pecilalme:nte per la sua innoouità in rapponto con gli arsenobenzoli. Non è però anora b en e assodat<> a qu.ale forma si debba. dare la 1preferenza. I sali insoJ'Uibili sono stat,i graidatamente abbandonati perehè si eli.minano tro1p.po r.apidaime.nte e sono tropipo toositci. Le pr~parazioni 000.loi1dali hanno l'in ~ o nveniente di contenere una quantillà troppo ~iccola di bismt1to (rg. 5-8 per ogni fiala), siicchè la loro attività riesce in&ufìfiiciente. Sembra che i sali insolubili abbiano i più grandi vanfla:ggi, per l' atttività massima, la tossiJcità aseai debolle, l 'elirrninazione l enta e la perf·etk1. toùleranza. Più cihe il tartro-bismuto, 1 ~he determina fenomeni dolorosi locali P può provocare stom·atite, sarebbe da jprefeTirsi l'os.sido, aJ qruale 1ialruni rimpT01verano l a iroppo 1girande stabrlità, per cui si d ecompone difficilmente nei teS6tuti. Una buona preparazione sarebbe quella di associtare il bismuto con il c:l1inino ·e lo jodio, la 1qiua11e secondo P. A1ubry, che ha da tempo a dottato ta.J·e miscel1a (Union médicale franco-ib éro-americaine, no,'.-dic. 1925 '. conterrebbe una quantità S!lllfficiente di bismuito (24 %) ed avrebbe un'attività massima ,ed .u na buon a toilleranZJa. 11

bi~muto,

fil.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Ricerche sull'etiolog ia del linfogranuloma maligno (1\Ialattia di Hod~kin-Sternberg). L'incertezza che regna sulla etiologia d el linfogranuloma non è an.c ora dissipata. Alcuni ammettono una natura tubercolare, a·l tri credono d'aver trovato dei batteri specifici (J3unting e Yatec;, Grt1mbach) ed altri si limitano ad esc·ludere la natura tubercolare. Già nel 1920 uno d·egli AA . aveva iniettato in una cavia del materiale proveniente da una don~ na affe~ta da linfogranulomatosi ed aveva ottenut(., la formazione di un grosso nodulo endoperitonPale a contenuto 'C aseoso e che istologicamente fece rileva.re linfociti e cellule epiteliali, senza cP.llule di 1L anghans nè baci·l li di Koch. Dal 1.922 . a'l 1924 Viasil1u e Iriminoiu (Socié té ro1tm.aine de Biologie, 5 1dicembr·e 1925) 11anno


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[~.\.NNO

IL P ::lLlCLINICO

osserv1ato altri 10 casi idi li·n fograllJuloma 1pas·sart1 dalì 'istituto ·di anatemi?- p.a tolo gWa di Cliy e l1e inoculazioni intraiperit oneali ·e sotJtocutanee ;fiaiJte con emru1sion e 1di n odrul-i in soluzione ftsioJ.01g iica hanno !dato : in 3 casi ri&uJtato negiatilYO , in 6 risultato rpositiv-0 co·n f.o .rmazio·n e ·d i nodruiJ.i .tulber·CO] ari, 1con prresenza ·di bacilli di ·K oc,11. Di uno non tengono conto p er chlè s i aigigiu•n .g·evia . una mi-e~osi , Nel 1925 hanno fatto una nuov.a serie di · esperienze su 4 casi impiegan·do il metodo ·d i Frankel • con l 'aggiunta all' emultsion·e di tessuto il 5 % di a cido lattico e facen·do un controllo culturale su patata ·e su terreno di Petrof. Dei gruppi di .c avie ino,culati con il materiale di questi 4 casi di C'Ui 2 con p.ezzi di auto ps1a e 2 con materiale ·di biopsi a solo per 1 si ·e bbe risultato negativo , mentre gli altri 3 died·ero r i. sultato positivo con formazione di noduli tubercolarj, con presenza ·di bacilli di Kocih, con culture positive. I prodotti d 'inoculazione riinoculati davano le produzioni tuber.co·l ari. In complesso su 13 .casi .s perimentati avrebb·ero avuto 9 risultati ·PO·sitivi e 4 negativi. Questi ultimi non infirmano l'asserzione che la malattia di1penda ·dal bacillo 1della tu.b er.colosi e la varietà di ris ultato è dovuta a differenze biologiche :d el bacillo. Non cr edono con .s ternberg e Frankel ad ' . . una atten1J azione del ba·ci·l lo d ella tubercolosi nella llflfo~ranulomatosi, ma a mo·dificazioni biologi.che su·b ìte ·dal bacillo. R. BRANCATI. 1

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La patogenesi della trombopenia cronica essenziale.

Tre teorie so,n o state emesse per spiegare la ,p a togenesi ·d i 1questa m .aliattia, descritta in modo completo da Frank nel 1915. La p.rima la consi1dera 1come iUn disturbo nella formazione delle piaistrine per i·I lflusso di un& tossina sconosciuta sui megacario·citi. La secon·da invQ!ca invece un p;r.ocesso :distruttivo di origine splenilca. l ,a terzia, i·n fine, pone un n esso causale tra la cosidetta attività emocrati'ca rd el f·egato e l'origine della p 0rpora (trombopenia). Quest'ulti.m a teoria ap;pare IPOCo verosimile, men, tre l e altre due &orio sostenute da vari fatti. \ 7 • •Jedlicka e G. Altschuller (A cta Med. Scam., vol. 1,x1v, faStc. Ifl-ItI I, 1926) riiportano drue casi occorsi all a loro 06Servazion e, e giungono alle seguenti co·n clusio·n i: Nella p atogenesi •di questa id iatesi emorragi·ca si ritrovano due fat tori : Il primo, più i"m portant e, è costituito 1da un disturbo d.ei c3.i}illari, c he ev1 den tem ente è in stretta relazione coll'intero 1

XXXIV,

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FASC.

apparato reticolo-en1do ~eliale. Il seco,n ·d o, cl1e iPer !o pilì aggrava i sintomi ·d ella malattia, ma che non è per se stesso s·uffici-ente a spiegare tutta 11 5indrome, è la tro,m bo·p enia. ·r res:.1l tati 1della ~ple11ectomia sembra debbano ri'P·Ortarsi pure a ·d ue fatti , une cioè raippresentato ,da una i·ntfluenza r egolatri·ce sui disturbi dei capillari , e l'rutro· rap[presentato da uno stimolo midol1 ar·e, la di cu i v·era essenza è ·scònosci•u ta. Coll'occasione gli AA. descrivono ancl1e un loro m.etodo di con ta •delle ;piastrine . 1

. 1\1. FABERI.

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POSTA DEGL.1 ABBONATI,

Sulla febb1·e miliarica. -· n . 1269-1:

Al dott. L. G., abb.

Esiste una mal.aJttia denorrninatia febbre milìaric a, caratte.riz.ziata •da ;fei~bre, forti sudori, senso di oip.ipress'i-On:e, d'iispneia, eiruzione 1p apulo vesc1cola:re della pelle. 1L a sua ,a,,uton·omia .è affermata i11 Fi-ancia , in JTughilterra, in Germania, in I1 tralia per il criterio · epi1d·emirco. ·auan.do già potSsedevam·o critieri •81S'a tti di dif.ferenziazion e col morp.i11Lo , con la .scwla-tltina, lfurono iancora de scritte ·epd.1denhle ·e fel::fure miliari1ca sp,ecialmente in Francira. La au1t.onomia de11a malatti·a non p•u ò qut1n1di e,.s sere inta;ooata dal f.a;tto dhe esantemi a ti1p 0 di sudtamina miliiaritca si possano vierifioare come esip;ression·e sintomatica ·di mal ~ infettive (morbi'llo, specia'llmente rScarlattina, tiifo rtcorre1I1ie~ malairia ·eoc.) : l'epi·d.em.icttà e le ciairattierilsti·c he di decors o é del q.u adro.. moI'lboiso sono in faivore del oonoetto ohe 1a febblI'·e mi.lia:I"ica è malattia a sè~ ·~i1de1nioa, es~1t.emati'ca, ·a germi siconosci'ut] : Può riscointnaxe per pr·ec:hsi 1detta;gli : EBSTEIN: Virchows' A rch., Bd. 1'58. 1

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Zeitsch. f. Kl. Med., Bd. 62. BROUARDEL 'e GILBERT : ,Traité ide Méd. , ~905. CHANTBMESSE, MARCHOUX e H AURY: R ev ite àe °A'lédiCine, 1906. RENAULT: Traité nouv eau de Nev . de ROGER e WIDAL, 1922. \V·E1CHSELBAUM:

PONTANO.

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L a r eazi one di B eccadelti. -

.L\..Jl'abb. n . 6397, da

Tilirro Milanese : J'rattéllSi d e!J.l'aippl:ilcazione 1de1la cc R eazione di 'f 0·11ens » per 11e al1d eildd. ·a lla diaignooi piei sieT1 siJ'iiJ.itiJci. :B lfondaita SIU.ll'a.zio·n e Tiducen~·e delle altd·eidi &ul nitr ato d'angento .ammoniaca~.e. ll piero d 'i in·divildruo sano !Presenta un colorito giallo.ambra, mentre quello ;di siif1lirtìco ,presenta uno scoloramento cairatter:iJs1tic o. 1


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SEZIONE PRATICA

Gli esperimeniti fatti dall'.L\. hanno dato irisultati co11forn1i ,alla \Vaissermann, alla Sachs-Georgi ed alla ~einicl( e . Per maggiori particolari rig.uardo allra. tecnica, cl1e è assai semplice, si riivol ga all'A., eh.e è assistente all'I titiuto di ìl\itedicina legal-e della R. llni,~ersità di Paleirmo.

VARIA ~ .A.leoni eft'etti del fu1no del tabacco. La comblustione deJ. taibacco, come qiuei1la di piante secc'l1e e di carta, proùuce g.az a11u11011ia-

cali, piridina e d erivati piridiniJc.i (picoù.i·n a, 1utiùil1!a, •coJ1lirdina). fil. T.UJl1li ,qiuesti p['odotti irrùtano lie mu)o1se e non l oto ·sica:.iOlli d rt ùc11:olo. - :\ll' aibb. n. 1759: <làn.110 piiacere. 1L a loro toss.Lcità è mi·11ore d i q1uclla. de.1la nicotina. U·n altro ip1ro<.loitto 1deLla c cxmCo111:::<ulti le 1p11bbli<'azioni segiuen•ti: A. FILIPPINI: bust io11e è l'ossido di oar1bonio. Il flumo tl1i taLe intossica::io1ii i111lu triali da ,B. « Policlinico», h•a,cco diluito con l 'aria, allorqua11do gi·unge a:lla ~ 1?z. pi at., ·l~l-2, p. . - G. :\lEDA: Il ben:olismo hocra del fumatore, può con·te11ere circa 25 parti 11rnf1 'i:;,ionale Il Lo\'OI'O », 19'22, 11. 9-12. - ,C. ZEdi CO in 10,000 parti di aria , ma l'a1f.fi11iità di NO~J : .-l vve l enn.rnento <la R. nell'industria rlella qu esto per il sangue è c;ru1asi 200 v·olte mag'gio.r e g(l11!1:1r1. e P ensiero 111edico ,, _ 12 agosto 1922. ùi 11ueJla de1l'ossige110. ~el sa11giue rd ei fumatori di A. J-fA:\IILTO~: Tll e uro1ving nienace of ben=ene '"ri•g arette la sua qiuanti.tà non sol"pass1a il 10: 100. poi,u11 1ng 1n nn1er1r·an in.dustry. a Journ . . 1ner. Tale quantirt à yaria però ·daftl '1 : 100 r1er una sigat\1ed. _.\ ....s0c. », ·~ marzo 1922. - R. CRE:\IIEU: La retta, ft1mata r~1pidamente , al .6 : 100 per run s:ùgaro forrt1 (? nnémique af'(( l'e rie l' i ntn.rication belt :ili iqv e-. " .Journ. cle n1éd. de Lyon n, 20 aprile 1924. !11n1ato abbastanza con lentezza. I..'ambliopia ùei f.urmatori .sarebbe do1vuta a quefil. ~to velano; ma è spec iail1mente in rapporto ad una .i\l dott. C. Filiip,pi , da Condine: coml>ustion e non 'COOD!Pleta delJ. tabacco secco. Il Le dosi dell'olio di chrnoportin per i bambini peri ·olo magigiore ,di · assonbi1nento è per coiloro ~ono in media d1 una-due goc{·e per anno di eta r.l1r asvirano il fnrrr10. (nP-!!li adulti, drue \'Olte 10-15 gocce ). D opo due Il cosltituente <più importante d el fiu.m o cl el taore ~i fa prendere un p11rga11 te (solfato cl i maha<· co è peirò il suo aloaloide •volatile, cioè la ~nesio o, meglio, olio di ricino ' . Il ri·medio può ni r.oti na. l .. a volatizzazione di questa è i·n ra:p~rre d'ato in un poco rd i latte raldo. TrattaJSi potto alJa surpenfiici·e bTuciante e alilo srbato dì per0 di 1tln rimedio poro consig:liatbile, [>erchf' lH:t sere h ezza 1ctie1J e f 0tglie. dato luogo ad inconvenienti gravi. fra cui Ja sorubiLo ail didietro 1d ell'eslromità .ac _jeS1a d el siditn pPrmanen t-e ed in parecchi casi anche la garo esiste infat1i una zori.a rurmida, in 'seno alla mort e. specialm ente n ri bambini. quale i gaz infuooati vol·ati1lizzano ,l a nicotina I.a r·11ra inalatoria di sali di ca~cio può essere n el loro passél@gio. ·Quanto più a.mpia e ·C alda fatta n1eù1ante le poliveri (metocJo Angiul~i) o le sarà questa zona, tanto mag1giore qiu1anti t ù di soluzioni. Con il pri·m o sistema, isi usano ppeciaH nicotii na 1pa:sserà nel fU!IllO. Il tabacco umi.do CiQ1n apparecch i che r~d.u.cono i sali idi 100.lcio in 1Poltien e rpoi più niC'Ottina ·di c;ruel1o secco. T.na l'os'~ere ,finissi.m a e cosi li !Proiettano e li lditffondono si do ·di crurbonio e la ni,~ otina, qruesta· è la più nella camera d 'inalazione .. i usa il carbonato o \'elenosa. J.Ja su·a azi-0ne ,f ondrum entale consh5te l'osc;ido di cal.cio, .tn quanti tà variabili, maggiori i1ella stimolazioin e dehle ce1Ju1e del sistema ner· per il primo . .La ·stanz a deve essere bene iasciutta; yoso cen11"lale e 1d i ·quello autonomo, oui se.g ue la r1ebbia proiettata sarà n ei iprimi giorni assai UJ11 periodo di depres1Sione. ~I\. oeauisa de'l suo ralegg-era, in segiuito andrà fjno a velare qiuasi del pi do assorbimento, il fu1natore prova quindi un tutto una lampadina da 10 ·candele. Si fanno di c·crto benessere, segutto da runo -sta.~o depressivo ·solito 100-130 inalazjoni. più o meno accen!Vuiato, a seconda 1della quantità fiL. :1sso,r b1ita. L '1azione 1stim0Ja.nte pilì fruc~lJin.ente d·imo1sitrnaJbide A.Jl 'abb. n. 11574: è qu ella sulle oell}uJe ganig.Jtari a1u,to1I1om•e, per 1~ui T.. e conidi zioni ·d-el rene (n·efrosi i:n\f·etJttve, co.1.a p.ressiom:e smgiujigna aJUmentia. Tal e 'aiurrnenJto, muni a q.u1a si tJutte le malatti e id.i inf·ezion e) non n~ l fumatore n o1veLlino, può .gi1ung ere a 20-25 mm. iSono controindicazioni all'ruis o di preparati di T-Ig. Ne.I 1f/U[fl·atore invete nato, inv ece, ciò non si zolfo colJoida1e. prodUJce iper l'ass·uefazi·on.·e fatta al veleno. Prr l e r.aJd.i coliti e per le sindromi radicolrari in N·el 10-23: 100 ·diei c:aisi sembna •G!he ill lfiurno digenere piuò leggere J'otti:ino trarttato di semeioti ca m·inuis.ca l'·ef'fici·enza menital·e, specialmente n1ei del D E.TER I NE, neil qiua'1e }'.argomento è trattato riiguartd!i de!Llla p er.cezione e del1l'.a:ssociazion e. Se, magistralmente. ' condo tal'tlllli, 'in·ve.;e, in .p arecohi casi l' energia P. 1

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IL POLICLINICO

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conporea e 1'1rucrutez.z1a cer·eb ralle potrablbero vienire fav orierv1oJrrn1ent e inftlru enzate. Il JJiaee;re del f.umart-ore è :fratto da 1u ·n C-OIIUplesso di se11·sazioni, che variano ·da un individuo al1'aJtro. SecoJ1Jd10 W. E. Dixon (i.bid. ) il fumatore acquisterebbe .u111a tend1enza pro1gr.esstva a tiroware so1ddisf azi·o ne in un' azione « ritmtca », comp1art8>bile a qiu·ella d.e]J.a danza, :del cianito, e ·d·e[l'.armer:iJJanisrSimo: « 1ch·ewin·g -gurrn » . I danni soctali e indi:vitcìuali ai qiua:li il fumo p uò ·co.ndUJrre n·o·n sono ruffa.tto ~aragonaiblhli a quelli ,g.en.erati 1dailll'ruso, d1eW1a rr1·o r,finia e d·e.lla cocaina. La me·n ita.lità ,dJeJl flurn ato·fie non sarà mai come quella 1d el moi!".finorr11an·e ·e del coc.ainJQmane, è ig.uisaJdbJè ·1a eventuale di-sassu·et'iauione dal tabacco. ipotrà 1Jo1ffitPi·e.rsi con ID3lglgiore fwc1tlità. Bis9gri.a i1I1Jfin1e ri1co noscere cih·e iiJ. if,umcu"e Ti1entra neiLle ne.c.esisi.tà 1d1011a v·ita moderrua, p.e r iJ. p1asseg1gero sollievo oh.e p.ruò aipiporlare ·alQ'ilindivid'll-O af f'ruf;i oato. ! . e . aJf1'·8ZÌ10ifli 0°rgam.i-c1h e imprulfiab1ili al f1u ·m o del ta:bacco· sono srvariate (R. ATIDstrang-J on es, ib-id.), e vanno daJ.iia faringiate alllla hr·OIIlChilte, ai tr·emori mus:Jo1ari, w1l'insonniia, 1a:i dolori cardiia·ci a ti(po angjnoi d.e, aJJ.l'a.mb1i·o pia, eh.e ~·uò tP·r oic eder.e fimo aJl'1atrofia o.t tica. Nei 1gtio~vani che 1niztano ~a ;pratic a 1del f umar.e rp~eicooemente, si. vetd101110 tai1'ora ·delle f o.r me di an·emia 1asso:0i,aJte a dtstu.nbi gastrtci, cfhe Si.}O!IDip·aiOtD.o· 1coJ ·c:es'Slar e d1el1a prrutica dannosa. Comu111que, tale iprati·c.a è dep.fleca.ID i:l i1ssima 1nel1e 1prime e.tà, in 1ooi rifJaTda i·l no.nmaiLe aocrescim·ento, ren·d·em.do ·p iù torpi1de le fa;coù.tà mentali, menrtre 1dimiruuisce JJa r e1&is·tenzra aJa,e fati·ah e muscolari. .S embra ·aJ)c.ertato c'.he il vti.zti.o 1d·e'l .f u.m o ·~i.nig1a 'la giov.enJtù ancbe verso quello 1del bere a1c100,l. Lmportar1ti sono .gli effetti prodo.tti sul sistema digestirvo (H . Rolleston , tbi1d.). P.eT quel che riguard-a la bo·cca s i sia 1c.01m.e J.' a~ione mec.oain1cia e chimica insierrne oon:g iunt·e 1possano favo,r ire ne~ fumator e 11a 1oomp1ar.sa ·d el cancro d·el.Je l·albbria e d ella li'I1giu·a . Aln.iohe la 1eucap lra c.11ia lingiu'atlie troiva un elem•ento etiologico iJillpor1banpe nel f'Ufilo, seb" bene in una .g ran p e11cent1L1a.ie di casi vi · si congiunga un fattore l1u ettco. Il f·11ma.re e Joessi"vo pr·ediJSpone ipo1 ahl1e genigiviti ·~ aJ 1depo.s ito di tia:rtaro 1dent ari'0, con colllSegiuente possi.b ilità di sep1si bo1cical e. IJa n tootri.Illa oiniJJi•sice inoJ.rt.re i movimenti tdtello s tomruco, tJa;n,t o 1da if·a r stpli.egar·e ieome il. fumo possa in Lalruni mgamnare il senso d.eIQa !'8.lIIle. ìLn altri inv.ece, strenrui fumatori , si può giung;ere all a vera e proipria dilaitazione gastrioa. Ail tia. bacco si in~oilipa anche lUII1 ostaoolo alla secrezione della p epsina, t00me prure 1l'•jjpel'1cJol"idria secon1dari a ad u!Ilo sp a&mo pilorico; in qual.ohe caso 1

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si gill:11lg.erebbe addi.r.ittura 1a•lJl'.ulicer1a giastro.. duoidenale. Una dispepsia da tabacco genruina è :Piuttosto ;r.a ra. Rig.u.a:ndo aill'irutJestino si ossef!Va <Yh·e il talbéll~oo t.alora agisce Ida las·sativ,o tblan1do, ta!l-or.a genera stipiSi ostinalta p·er spasmo d1ei vali segm.e nti del colon. Il f umare ec'.oessivo può provoicare, analogamente al oaillflè e rull'alieo•ol, il i)TUtr ito •a:n•ale. Neg1i ad·uJti i!l f.rumrur' e ·m101derato non è, in sostanz·a, ·etooess-iv,amte.nie ·danno1so, e 'talora pruò esercitar.e aid·d irittura ~1n'azi:one cailman.t e sepra: u•n sistema nemo1so 1troprp.o irritaJto. È p·erò neJiess·a rio 1 c he il tab·rucico fumato sia dr ottinlla qiuralità e di isarpo;r e pta~)ervolie. 1

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(The Practitioner, m.. 703, .g ennaio 1927). M. FABERI.

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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. ·

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L a cwra enietinica dell'ascess0i epati.co amebico. - Milaino, F. Va11ardi, 19261. CArJ.rGARis G. Ricerche sulle tilfl,ee ipe1'estetichedel corpo . - Zurich, Osell FiissJi, 1926. ID. ·L e vi·n ee iperestetiche c/Jel corpo sensibibizzate da.l l'encefalite epidemica. - Sienia, Tip. S. B.e rnardin·o, 1926. CERRUTI e REITANI. Ricer ca dello sp?.roclieta itteroemorr<Mgico nei ratti di Torino .. - Torino, Tip _ cc Minervia, », 1926. DE FAVEN'IO PIERO. La profilassi della sif ilide con specia le ri guardo all'azione de.ilo stov(JJrsolo. ~Lilano, Coap·. Gr.afica degli Operia.i, 1926. DELLA SETA GIORGIO. Il metodo Kobelt nella cura dei restvitngi·m enti wretrali e delle uretrit i croniphe . - Napoli, G. B.a xca, 1926. DE VECCHI PAOLO . The Oampaign Aga.itist T uberculosis ùn Italy . - N ew York, Journ,a.l of theDutdoor Life·, 1926. Dx ToMMASI E:aiILIO. 1 bagni carbo-gassosi n ella stazion e ter'Tftl'Lle di Ag1w 1io. ·_ Mil,ano, Soc. Ed. cc 'Gnitas », 1926. FABR.IS UGO. Ricerche sperimentali e oviniche S'Ulla etiovatogenesi comparativa della miodegenera._ zione cerea. - Na.p oli, G. Bo1·relli, 1926. ID. IJ;Je struazione v icwriante rettale. Eqnatometra secondaria per imen e imp ervio. Difteri~e 1,atente · della portio vagilnalis. - Napoli, G . Borrelli, 1926. FAco10.LA LuIGI. D·ue voci erra.te e due improprie· oggi in uso in medicina o •in morfologia . - Cusano Milanino, A. Colombol & Figiì, 1926. FAZZARI IGNAZIO. Il comportamento della simpexi de'i glob'lltli rossi nell''lltomo sano e negli ammalati di tu.bercolo~i pol·m onare. - Palermo, Francesco Sanw, 1926 . FRANCIONI GINO. Sopra i r ep erti anatomopatologiCi del P<11rkinsonismo da encefakite epidemica. Napoli, Tip. dello « Studium » , 1926. CANTIERI CoLLATINO.

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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI. .\.lla Società delle Nazioni . Bollettino sull'epideniia dell'infbuenza . -

P er risporldere .alle domande che gli sono state rivolte da parecchie Amministrazioni sanitarie d'Europ,a e d'Oltren1are (Australi.a , tati Uniti d' America, ecc.) jl e rvizio d'infor111azioni epidemiologiohe dell'Organizzazio11e d'Igie ne della ocietà delle azioni l1a intra.preso ]a pubblicazione di un Bollettino contenente inforn1a%ioni s ul carattere e Ja estensione dell'.a.ttuale epiden1ia d ' influenw. nei . . Yar1 l)aes1 . •.\. questo copo le .Anunini trazioni sanitarie so110 state inYitate telegr.af ica1nente a far pervenire al Ser,·izio della ocietà delle Nazioni tutte le informazioni necessarie .alla preparazione del Bollettino. Oltre a questo Bollettino stampato, la 'ezione <l'Igiene prepara, ogni qualvolta le informia.zioni riceYute lo permettono, n u con1unic.:a to ra-Oio-telegrafico che il Tronsocea n ,'-:P rvÌ ce ha accettato di trasmettere dalla st'12ion e cl i N a u<?n. Questa tr.asmis ione h.a luogo in ing]e ·e (alle 12 e 20'' e alle 23 - Europa Centrale). J I pri1no BolJettino è stato eme..~o il 15 gennaio. I seg11enti paesi hanno forni-ro jnformazioni .all'Organizzazione di Igi ene della • ocietà delle Nazioni: G(>rmania, ~.\.ustria, Belgio, Bulgaria, Danin1arc:a, 'cozia, Egitto, 'pag11a, Estonia, tati Uniti, Finlandia, .B~rancia , Gran Bretagna, Ungheria, I rlanda, I ta lia, India 1nglese, Lettonia, Lituania , Norv( gia, \'ezia, vizzera, Cecoslorvacchia, ( Tnione del le l~ epu bhliche • ovietiche Socialiste. 1

Corso vnternao,zionale di perf Pzionamento in materia cl' I giene. - Il primo corso intern.aziona le di pe1-fezionamento in mat€ria d ' I gie11e pubblica istituito dall'OrganiwAtzi one d'Igiene della Società delle Nazioni ' U richiesta rJi parecchie Amministrazioni cl' I giene pubblica è cominciato a Parigi il 17 gennaio. Questo nuovo tipo di sca1nbio di personale &a, nitario si divide in due per iodi di sci settiman e ciascuno. Il prrimo periodo è cledicato a un corso teorico e alla visita d'istituzioni d'ordine sanitar io di Parigi e dintorn i. Qupsto corso' ha p er scopo di passare in rassegna i progressi più recenti compi11ti nei diversi rami delle scienze ch e si riferi&cono .all'Igie ne pubblica e p.articolarmente .alJa fisiologia, alla ohimica or gan ica, alla biometrja, all'.imrmunizzazione Qontro la mal.attia. E~o comporta ugualmente la serie di conferenze su talune .attività dell'Amministrazione d'tgiene pubblioa ch e sono, presentemente, le più importanti, ~ome per esempio l' Igiene sco1astica, l'organizzazione dei servizi delle infermiere visitatri-

ci, la gestione degli ospedali e <lei ·dispensari, la assicu raz1one sociale. Durante il seco11do periodo, ciascuno dei partecipa11ti procede .a uno studio pratico, nel p•aese · che egli stesso sceglie, d elJe I stituzio11i d ' Igie11e la cui conoscenza gli è più utile nell 'eser cizio della su.a professione. Coloro eh<~ partecipano a q11esto scan1bio - che · ~ono funzio11ari specializzati 11ell'u110 o n ell'altro · r an10 di un ser vizio d 'I g ie11e appartengo110 ai paesi seguenti: Bulgaria, Cecoslovaoohia, Estonia , Greci.a, Lettonia, Litu.a11ia, Lussemburgo, Para- guay, Polonia , Rumania, RC'gno clei erbi Cr oati e loveni, U11gher ia, U. R.

Riunione di esperti iaicnisti in materia della prof ezio1ie dell'in,f anzi a. - Gli esperti igienisti in 1u.ateria di protezione d'infanzia, co11vocati dall'Organizzazione di I giene, si sono riuniti .a Pa- rigi dal 17 al 20 gennaio per la seco11da sessio11e. Erano i)resenti i seg11enti esp erti: ig. J an et Oan1pbell (Gran Bretagna), Dr. Taliafer ro Clark . (. tati U11jti d' An1erica), Proff. A. Collett (Nor,-egia), R. D e-br é (Francia.), E. Gorter (P aesi B ass i), E. Nobel (Austria), E. ll ott (Germa11ia). E ssi hanno• esa1ninato i risultati delle inchieste p r eli- 1ni nari intraprese da ciascuno di essi nel proprio paese, ed l1anno definito in n1ani er.a precisa l'oggetto ed i inetodi dell'inchiesta generale. H.annoinoltre deciso di iniziare l'inchiesta sulle cause di morte dei fanciulli specialmente i11sistendo s ulle cause d'ordine inedico, sociale e di I gien e pubblica, in due distretti urbani ed agricoli, dell ' Austria , della Ger111a11ia, '.lella F1'ancia, dell.a Gran Breta,g11a, dell a Norvegia e dei P ·a esi Bassi . L ' inchiesta dovrà riguardare in C"iascun caso un periodo di dodici mesi a <>0n1inci.are dal principio d cl 1927. L e <leci ~ioni della r iun io11e degli esperti , saranno sottoT)ost€ per l' approt•azio11e al Comitato di Igiene, durante la pro sin1a session e del mese di febbraio.

Comn11ssione conslllfivo dell'oppio. -

La Commissione dell'Oppio s'è ri11nita a Ginevra il 17 gennaio per tenervi la• s u.a nona sessio11e. All'ordine del g iorno di questa sessione figura oltr e l'esame dei rapporti annu ali dei Governi s ulle misure prese d.a essi contro l'~bus.o degli stupefacenti come sui risultati p-ratici di queste misure, l'esame del1a situl{LZione per ciò che concer11e. la ratifica dell' Acoordo e delJ.a Convenzio11e elabor ati a Ginev.ra nel 1925. La questione del .t raffico illecito · o l a situ azione nei porti fra11ch i e, nelle z.o,n e franche son pure iscritte nel p r ogr.an1111a di questa ses. s1one. L a Commissione 11a eletto co me Presidente J ohn Campbell (Inclia) e rieletto 001Tie Vice-Preside11te per il 1927, j l dott. C.a.rrier (Svizzera) . L 'It.alia è r.appresentata dal sig. Stefano Ca-· 1


.514

lL

POLICLINICO

c.apitaria L. 5; per 11ff. san. L. 500; ta~a eone. L. 50.10. Rivolgersi Segreteria.

L' .A ssociazfone Nazionale Fascista dei Medici Condotti.

CAMERINO. •L . U11iversità. - Professore non stabile di an.aton1ia umana normale. Scad. 30 apr. (D . M. · 31 dic. 1926 pubblicato su.Il.a G. U. 29 genn. 1927) .

deter.minazione del Ministero delle CorpoTazioni in data 25 febbr.a io 1927 (Ann·o V) è stata .con cessa i ' autoriz:tazione .alla costituzione dell' As..sociazione Nazionale Fascista dei Medici Condotti, quale orga11ismo .a~ocia,tivo per sè stante ma di. pe11dente dall'Associazion e Ge11erale Fascista del Pubblico .Impiego. Co11

CASTIGLIONE IN TEVERINA (Roma). - Scad. 9 aor.; due cond.; L. 10,000 e c.-v.; L. 400 p P.r l ' uff. sa n. Tassa L. 50.05 . OrrTÀ DI CASTELLO (Perugia) . -

Per Fraccano, a tutto 30 '31pr. ; tassa L. 50; docum . a 3 mesi dal 23 mar . ; stip. L. 8000 e 5 sessenni dee., ind. c .-v. in L. 1620 e ind. serv. att. in L. 600; L. 500-20004000 trasp . ; assunz. ~erv . entro 20 gg .

L'inquadramento sindacale dei medici. Il ~Iini1Stero de]le Corpol'.azioni in ottemperanza delle pr€scrizioni di legge ha disposto l'esclusione .dei medici oond.otti dai Sindacati Sanitari. La legge inf.att,i i1011 consente l'iscrizione dei -Oipendep.ti deigli Enti pubblici nelle organi~zazioni Sindacali riconosciute. Il dott. ...~rnaldo Fioretti, SegretM·io Genera.le , .del Si11dacato Nazionale Medici Fascisti,, hia pro.spettato gli inoonvenienti cui si .andrebbe incontro qualor.a La legge dovesse avere l' applioazione rigorosa determinata dal Ministero del1e Corpo.r.azioni. I11 effetti, oltre i medici oondotti, dovrebbero essere eselusi. dalle organiznazioni riconosciute i medjci professori d'Università, i medici oopedalieri , 1na11ioo1niali, ecc., ossia una p1artei cospicua .della classe medie.a.

CosENZA. R. Prefettura. - Ufficiali sanitairi per 3 Comuni e 2 Consorzi; scad. 30 -apr. ; v . fase. 11. FEL'I'RE (Belluno). Ospedale Civile . - Al 15 1nag .. ore 18; medico primario; L. 8000, c.-v. 1 percentuale s ugli emolumenti per le cure ·de.i dozzinanti e sugli esami e ricerche nei Gabinetti. Età li1n . 35 (40) a. Sei anni di eseroizio in Ospedale o Clinica medica universitaria. Circa 150 .l etti. Per l' annunzio e per informazioni rivolgersi Segreteria . FOGGIA. R. Prefettura. - Med. con d. presso I.a Colonia dei Cbatti ;li Tremiti; L. 7500, oltre L. 900 disag . r esid., L. 600 arm. farm., L. 1000 uff . san. (le ultime due indennità po ssono essere tolte); .alloggio n1obiliato, illu1n., riscald., acqua; c.-v. Scad. 30 apr. Età mass. 45 a. Docum. a tre mesi dal 16 marzo. Cl1iedere .an11t111zio. 1

Sindacato Sanitario Fascista di Roma e Provincia. Per incarico .del segretaTio pro·v inciale d e! Sindacato Medioo Fascista una co·mmis&ione d.a lui no1ninat.a ven11e nei giorni scorsi ricevuta molto cordialmente dalla Direzione della Società Telefonjca Tirrena per discutere in merito all'a111nento .della 11uota di a.b bona.mento per la cl.asse sanitaria. Do·p o ;t mpia e serena discussione i decise che 1a Società 1,e.lefonica Tirrena cercherà di trattare i medici con molta benevolenza, nel senso che l'aumento della t-ariffa verrà a1)p}icato &oltanto .a quei sanitari che hanno un vero 1Studio profession.a.le annesso a.Il' abitazione; e che, in qualche caoo di -dissenso fra medico e società, verranno da questa chieste informazi·oni al Sin·d.acato lVledioo Fascista. I medici condotti, per qu.anto riguarda la lor-0 posizione 'speciale, potranno chiedere informazioni al Sindacato stesso.

GENOVA. R. Preiettura. - Uff. san. e direttore dell'Ufficio :!\lunicip . d'Ig. del Comune di Genova unificata; scad . 25 a.p r . ; vedi fase. 11. MESSINA. ll. Prefettura. - Uff. san. di }Iilazzo; titoli ed esami; L. 6500; è co.n sentito il libero eserc. _profess.; ab. 20.573 . Certific. buona condotta morale e politica.. Docum: a 3 mesi. Serv. entro 20 gg. -- Uff. &an . <li ~1istretta; L. 5000; analoghe condiz. Scaél . dei due ' concorsi 30 .apr.

l\fORFAsiso (Piaceri.za). - _i\J 15 apr., ore 18; ab. 5175; età lim. 35 u.; tassa L. 50.10; docum. a 3 1nesi cùal 12 mar.; stip. L. 11,000 e 5 quadrienni dee.; L. 2100 quota integraz. ; L. 2.50 ogni pov. oltre i 1000 ; L·. 3000 trasp. ; L. 1200 assegno sop!Jrimibile; L. 650 uff. san. ; L. 4-00 se ambu lat. r

CONCORSI.

NAPOLI. Alto Co·m't nissariato per la Pro'l:i11 eia. Ufficiali sanitari p er due Comuni e un Consorzio; vedi fase. 11. Se.ad. 25 aprile.

ANAGNI (Frosinone) . Congrea. di 001rità. - Direttore Qhirw·go operatore nell'Os·p eda.le Civile Consorziale; a tutto 10 .apr. ; vedi fase. 12. BELMONTE MEZZAGNO (Palermo). - Al 10 aipr.; L. 11,000 e 5 quinquenni dee.; L. 1000 per uff. san . IluoNABITAcor..o (Salerno). - A tutt-0 20 aprile; unica condotta; L. 7000 per il 20 % popol.a.z. e quo-

Ministero della Marina. -

8 tenenti med. in serv. perm. nel Corpo San. Milit. l\Iaritt. Soad. 5 maggio. Vedi fascicoli 9 e 13. RoMA .

POSTI VAOANTI.

XXXI\''", Fase. 14]

t~

Cronaca del movimento professionale. •

~ ..\~);o

TERRANOVA DI SICILIA (Caltanissetta). 2 mesi dal 21 feb.; L .8000, oltre c.-v.

Soad.

TRAPANI. Scad. 15 .apr.; per Looogrande; L. 8500 e sei scatti quadriennali e quinquennali di I,. 750; cav. L. 2500; arm. farm. L. 200; età lin1. a. 30.


[ANNO

XXXIV,

FA SC.

1-1]

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SEZIONE PRATIOA

TRIESTE. R . Prefettura. - Uff. san. del Comune di Trieste; ab. 250,000 ; L . 25,000, oltTe c.-v. in L. 1980 pei celibi, L. 2710 per gli ammogliati, L. 310.25 per ciascu11 figlio; 12 % percezioni complessive; eventuale inde11n. di carica in L. 3000 minime; età lim. 45 .a . Divieto di libero esercizio e d'incarichi. Ri,rolgersi Ufficio del ~1ed. prov. Non oltre le ore 12 del 26 apr. Docum. a 3 mesi dall 1 ll marzo. Titoli. Speciale consideraz. a nozioni su puericolt. e igiene inf ant. e servizio igienico in Amministr.az. statali o Com. Serv. entro 20 gg.

NOSTRE CORRISPONDENZE. L'01·a Policlinica. Una interessante innovazione nella assistenza ambulatoria.

La Poliambu lanz,a Medico-chirurgica della città di Padov~ sotto la presidenza del prof. Od do Casa.gran ':li, preside delLa F.acoltà di medicina, ha organiz~ato su pro1)osta de1 prof. Gaetano B oschi, una istituzione alla quale h ai oonferito la denominazione di «Ora Policlincia ». UMBERTIDE (Perugia). cad. 10 apr . ; per Pie\~i sono casi clinici i quali sembrano essere di rantonio; L. 000 e 6 quinq. dee., oltre L . 600 pertinenza di una data specialità, nascondendo se1-v. attivo e doppio c.-v. la loro natura complessa che richiederebbe in veoe l'intervento di sp ecialità diverse. Per eserupio una tipica nevral·g ia del trigemino, ramo supc-Tiore, senza .alcun disturbo ocul.ai-e NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, saliente, non indica di per sè tal nevTologo il consulto dell1ocul1sta. EbbP.1te, l'ocn]ista i1 resen.t e alIl Consiglio di an1111inistrazione dell'Istituto N aziona.le \~ittorio Emanuele III per lo stu.0.io e I.a. l'e awe del nevrologo, riuscirebbe invece 3J soorger,·i l'eventuale glauco1tla che fo8Se a bnse di cura del cancro ha 11omi11ato direttore generale delque11.a p~eudo neYralgia o ne,•ralgi.a si11tomatica. l'Istituto stesso il dott. prof. gr. uff. Gaetano Fi1Iolti altri csen1pi si potrebbero addurre. Ogni cher.a della R. Università di Pavia, e oondirettori dirigenti di sezioni dell 1 Istituto stesso il prof. Al- specialista ha la su a niens: oosì di fronte ad una . tenrlenza osti11ata .al vomito l 'internista lJ<Otrebbe berto Pepere e il cav. dott. Pietro Rondoni della 01ientare la propri.a i11dagine all'ambito g.astrico R. Università di Milano. con ta11ta predilezione da lasciarsi sfuggire i11 sinAi nostri illu.stri amici o collaboratori espri1ni.agoli casi eventuali, i piccoli segni che il nevrolO'go n10 il n<>stro compiacin1c11to 1Jer queste 1101ni ne. potreibbe .avvistare, fini indizi di u na le&ione invece intracra11ica. La Facoltà l\tledica. de lla R. Università di }fiVi sono casi di pertinenza ambigua tra le varie lano ha, co11 votazione unanime, chiamato il prof. specialità. Lo s1nista1ne11to verso l' una o l'altra Emilio Alfieri, che tanto si è f.atto apprezzare spccia I ità dia parte del n1edico curante, può essere nel la direzione della linica de11' At€neo P.avese, cosa. ardua e rischiare di compromettere l'.andaa pren:lere il posto lasciato dall'illustre prof. sen. me11to della m.alattia p Q1· nn indirizzame11to sbaLuigi )f.angiagalli 11el1a direzione di quella Clinica ~liato, ovvero espone il malato ad unia dannooo. ostetrioo-ginec.'<>1ogica. perdita di tempo e ad un pellegp·inaggio disagevole Congratulazioni sentite. cl.all' uno all'altro specialist·a, successivame11te . .E evidente il grande ' r.antaggio per il medico La Facoltà ~Iedica della. R. UniYersità di Mo- oura 11t.e stesso di poter inYi1are o accompia.gnare dena ha. incaricato con votazione unanime il prof. personal1nente il suo ammalato .a consulto presso Luigi Torraca dell'insegnamento della patolo~in. una accolta conteu1voranea degli specialisti di chirurgica. tt1tte le va1·ie bran che. I ie .a,n.a.lisi .a cl ol t.ra t!z.:i porta te dalle specialità La Facoltà MecLica della R. Università di Naalla scjenza medica, d oveva presupporre u11a ricopoli ha proposto il prof. Nicola Castellino, figlio struzione sintetica; .r ispettiva1nente la fusio11e sindell'illustre clinico, iper l 'insegnamento della pa- tetica co11temporane:t dell'opera dei singoli raptologia del lavoro. presc11tanti delle specialità diverse .autorizza e leRallegr.a1IDenti vivissimi all'ottimo a.mie.o. gittima ]a più fine e pr·O·f on.d.a suddivisione specialistica del laivoro. Il premio della Fondazione Ettore Marchiafava, Fondandosi su tali p·r incipi modernissimi, la P odell'importo di L. 8000, per i migliori lavori di lia1nbula11za della città di Padova ha escogitatc't anatomia patologica e di patologia sperimentale e ~l atti11ata questa innov.azio11e. Pertanto i diripubblicati durante l' ultimo quinquennio, è stato gen ti de1le 14 specialità €se1·cite dall' I stituto si assegnato in p.arti u guali a l :prof. Ugo Soli, già racoo1gono insieme settimanalmente p·e r l' « Ora allievo del prof. Antonio Dionisi e .attualmente tiPoliclinica », retta seoo11do speciali disposizioni retolare d~lla catt?.dr a cli .a11atomia patologioa presso golan1ont~1ri . Le speci.alità rappresentate sono le la R. Università di P.aler1no, per i suoi lavori sul&eguf' nti: Medioina intern.a.; M.a1attie dei polmol'arteriosclerosi sperin1enta]e cLa cc Spiroptera sa11n i; Cbri rnrgia genera.le; Malattie dei bambini; guinolentn, », ed .al prof. Raffaele Brancati, .aiuto Malattie della bocca e de11ti; l\1:aliattie n ervose ed nella Clinica chirurgica della R. Università di Roelettrotera1)ia; Malattie degli occhi; Malattie orecma diretta d.al prof. Roberto Alessandri, :pe·r le chi, naso, gola; Orto·! )edia (Os-5a, articolazioni.); sue ricerche sul ç-ancro snerimentale interno d.a caOstetricia e M1alattie della donna; R aggi X; Ritrame. Ai due insigni studiosi i nostri ·r allegracerche di laboriatorio; l\1alatt-ie vener ee e della menti per l'.alta clistinzione. pelle; M.alattie delle vie uri11arie. N. ; . 1

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[ANNO XXXIV, FASO. 14]

IL POLICLINICO

La prolusione del prof. L. Ferranriini. 11 prof . Ll1igi FeTr.a nnini, chjamato .a OOi)rire la cattedra di Clinica Medica delLa R . Università di Cagljari, ha injzj ato le lezioni il 7 febbraio u . s., leggendo la sua prolusione « lntroduzione al oorso di Clinica Medica ». Egli, dopo .aver espr esso i s uoi rin·g razi.amenti .al. JDJagnifico r ettoir e e a.i presi,le della F :aooltà, si dich iarò ben felice di essere entrato a far par.te del glorioso Ateneo ohe, a guisa di sentinella avanzata dell.a Scienza, rappresenta l'ingr€SSO nell'agon e dell'.insegnamento uffici.a.le, da dove po.i si spicca il volo per mète più alte . Lieto di non do·ver con1mem0Tare predecessori, perchè ' i proff. Boer.i e Galdi son·o p assati in sedi più .ambite, volle ricordare le figure di Ant·onio Oardarelli e di Ga.etano Rummo, d.al quale ult im·o egli er.a stato iniziato .alla carriera scientifica, ma. c:he poi, mancatogli nel m·omento in cui spe·r.a va r accoglier e i f"l1tti, ven iva.no 1a lui aperte le porte da Pi etro Castelli110, uomo d al cu-0re d'.oro, di generosJt~~ sen za limite, di dedizione completa alla Scuola. N ella sua dotta leziQn e il pro·f. F err.annini vo1!e .ancor a ricor·dare l'importanz-a della clinica e con1e essa sia la più v.asta, la più grande, la più .ardu.a delle discipline medich e, quella. cioè ch e in fondo 001Stituisoe l'oggetto principale e ln mèta degii studi di medicina. P er assolver e l'alti ssimo cò1n.pito la Clinica l1tilizz.a le r isorse di tutte le scie11ze: cl.a quelle naturali p rende i principi f.ondamen tali ·d ella ~.u.n. ·es~e.n za dell'in clirizzo e del metodo di osservazione, da qu elle fisioo-cl1in1iche attinge quasi tutti i n1azzi di esa1ni e di cura, da quelle bj-0}-0.g ich e assu1ne la interpretazione e la v.alut.azione di tutti i ff:'llO meni vitali , d.a tutte le alt re discipli11e medi e'!1e, cl1e da essa ma.n m an·o son·o derivate ,t oglie le co11clusioni cl1e essa sola può riunire e coordinare in un'ampia. visione d '~sieme. L ' O. pose fine .alle s ue p.ar ole a ugurandosi che la su a i1uova scolaresca gli sia com1Jag11.a preziosa di lavoro n el ver t iginoso e gra11dioso n1ovi mento ri nn o':"atQre della me{licin a interna. .!\. p .

seguiti, in spooie nell'o·r g.anizzazione della lotta oo.n.t ro la malaria.

* ** Il lnjnistro1 ungherese d ella P. I. , conte Ouno l{lebelsberg, durante un·a visita a Roma, si è recato alla Clin.ica m edica, alla Clinica ostetrica, nl1a Clinjca pediatrica, .all'Istituto di Elettrologia e Radiologia medic·a, alla biblioteca dell' Aooa.demia medica. Era :accompagnato d.al prof. G. De Reynold, dell' Università di Berna. Ha manifestato ial rettore prof. Dalla V ed ova e ai• .d .irettori 'degli ISttituti cliniciI il s uo vivo comp1ac1mento e ]a s ua aimmjrazione per la grandiosità e l'importanza degli istituti stessi.

XIX Congresso francese di Mttdicina. In oonf·or1nità alle deliberazioni dell'assembla.a gen e·rale dell' Associazione dei medici .di lingua fr a ncese, .adu11atasi n el 1925 a N ancy, questo cong resso è indetto d.al 10 al 13 ottobre prossimo a Parigi, sotto la presidenza del p.rof. Teissier. Temi di rela.zione sono: 1) « Semeiologi.a delle setticemie medich e », relatori Gastinet e Reilly di Parigi, de I.iavergn e di Nancy, Arloin g e Dutour di Lione ; 2) cc Fisi•opatologia degli edemi », relatori Mauriac e Aubel di B ordeaux, Go,vaerts di B r uxelles, P . Vallery-Radot di P.arigi ; 30 cc Indicazioni ·m ediche e valore t erapeutico oomp.a,rato della spler1€.ct-0mia. », relat ori Fiessinger e Brodin di P.arigi, N aut~, d ' Algeri, Ta.p ie di Tolosa. Dura11te il Congresso s~ terrà un'esposizione di prodotti f.armaceutici, fornituTe igieniche, apparecchi ra:di·ologici, strumenti di laboratorio, periodici e libri n1edici. La quota è fissata in 50 franchi per gli aderen- • ti, 25 per gli associa ti (persone di famiglia, interni ed e.sterni d'ospedale, stu.de.n ti in medicina) . Le domande d'iscri21ione vanno i ndirizzate a l sig. Pierre M.assop., éditeur, boulevard Saint-Ger1nain 120, Paris (Vle), con l'aimmontare della quota (medi.ante chèque o versame11to postale suJ 0011to corre-nte per ohèques postali n. 599 a Parigi) . I u1edici dei ·paesi .amici e alleati sono cordial1nente invitati. Per infor111a.z.ioni complementari ri v olgersi al « Bureau de l' As.sociation pour le développement des rélations médicales avec l'étranger » (A. D. R. M.) , bureau 'd u XIX° Congrès, Salle Bécl.ard, F aculté de Médeoine, rue de l ' Ecole de Médecine 12 ; ovvero al segretario generale del Congresso, Dr. 1\i1. Cl1iray, rue P étr.arque 14, Paris (XVI6 ) ; od anche al Dr. Lian, r ue de Bourgogne 19, Paris (XVIe) . 0

NOTIZIE DIVERSE. Ospiti illustri. I l dott. Gregorio Arao2 Alfaro, presidente del « Departa111ento N acional de H ygi€n e » della R epubblica Argentina, p r ofessore di Clinioa •p ediatrica all'U11iver ·ità di Buen11s Aires, membr-0 del Comitato d' J giene \lella Società delle Nazioni, ha tra._c'<>rso .alcu11i g iorni in I tali.a. L 'illu tre ospite, accolto con grande defere11za e cordiali tà 11ella capitale, vi ha visitato istituti scie11tifici, opere .:issistenziali €d uffici preposti .alla tutela della sal ate pubblica; h.a espresso più v-olte i suoi sentime11ti di a1nmirazione e di p laus·o per l'opera realizzata e per gÌi eccelle11ti r isultati co11-

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Corsi speciali per medici. Presso la Direzion e Medica dell'Ospedale ~!iag­ gior e di 1'1ilano son o .aperte .a tutto il 24 aprile le iscr izioni .ai « Corsi speciali di tecniche diagnostiche e teraipeutiche » per medici. I corsi suddetti, che avranno la durata di u11 mese, si inizieranno il giorno 25 aprile corr ente e


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SEZIONE PRATICA

con1pre11·deranno lezio11i di: elettrocardiografia, r oo11tge11ter.apia, cl1imica clinica, se111eiologia fisica e funzionale del feg.ato e delle gr-0\SSe vie biliarj, fotoradioterapia, istologia patolog ie.a, batteriologia e microscopia. Per l ' iscrizione, cl1e può essere anch e a. s ingoli di detti corsi, occorre presentare il diploma di laurea ottenuto in u11.a "Cniversità d el R egno erJ il pagame nto della 1c:'()n1ma d\ L. 50 pe r ogni corso. Alla fine dei singoli cor i, a coloro che li avranno frequentati dilige nteme11te e co11 profitto, s a r~1 rih sc· iato uno speciale attestato. (~orso

di ig ie11e s colastica. Dall' ll aprile al 10 maggio a"t" r à 111ogo, presso l'Tsti t11to d'Ig ie ne della R. Univers ità di Geno,~a, t1n cor o d ' igiene scolastica. p er i l.aureati in n1e<lic:i na , a utori zzato clal i\1inistero . E gra t11ito e sarà egu ito da esa1ni p e r il co11seg11i1ne nto d el titolo di n1edico . oola tico. No11 so110 a1nmessi più di 20 i11scritti , e per i1isrriver si occorre presentare do111a nda al predetto ~stitnto (l 'igiene (via B ertani . 5).

Cor o di perfez ionamento pe1· l e malatt ie t nberc olari. Per cura dell' I stituto di tudi cientifico-Pra· tici s ull a Tubercolo.si il Cor. o di P er f eziona1ne nto <lelle n1alattie tubercolari a GenoYa. si inizia il 2"2 a prile ed a ,·rà la durat.a di u11 1neso com e neg ]i a nni precede nti. Questo Cor. o è te1111to col concorso <lei Cli11ici e Patologi d ella F ac:oltà ~f 0dioa. d i Genova ed ha lo copo di n1etter e i inedici in condizion e di poter as pira re agli uffici spe<'iali che Governo, l\Iunicip i. Enti privati cr ea110 per la. lotta .antituber<'olare. Il Cor o diretto dal prof. )fa ragl iano dà diritto, a coloro che lo h a nuo seguito, di .aver P un diplo1n a sp ecial(\ p er potere adi r e ai co11~orsi che 'ia via vengono bandit i per istituzioni speci.al i antitt1bercolari. L ' iscrizion e è g r at uita: indirizzarsi alla Segreteria d ell'Istituto di Studi scientif]co-pra tic:i su Ila Tuber colosi - ' ria Balilla, 1 - Ge110,·a.

Il prof. Alessalldri a Londra.. I ,a R. Accad Ptnia )fedi ca di Roma arà rappre.se11tata alle cerimonie p er la celebrazione del centenario della nascita di Liste1~ (4-6 aprile pross.) dul suo P reside11te prof. R. Ales&andri, ,che si reoa a Londra anche 1p er ricevere. la n·omi11a a socio 0110r.ario di quel Royal College of Surgoons. •

Inte rcan1bi colturali. Invitato d al Se11ato Accademico dell'Univers ità di Liverpoo1, il pro f. V. Putt i ha t enuto il 10 ma.r zo u. s ., nell'aula di Clinica. Chirurgica d ell' Università stessa, la seconda « Lady J ones Lecture » . Argo1nento: « Nu·ovi concetti sull a p.atoge11esi e la cura delle s.ciata lo·ie vertebrali » . .;:>

Cattedre ambulanti di pueri coltnra. 1

ome abbiam.o annunziato, son o state istituite a. titolo di esp e rimento in quiattro Comuni del I..a(

zio delle Cattedre ambulanti di p u ericult ura dirette da u11 medico per spiegare .alle madri la condotta da t en 0r e nell'educazione igienica dei fanciulli , per fornire medicine e alimenti per lattanti e p er curare ambula.toriame nte quelli che h anno bisogno di assistenza. L a spesa sarà sost e11uta dall'Op era N azionalo per la Protezione della l\Iaternità e del1' I nfanzia e l 'organizzazione di tali oattedre sar à ~·ffid.ata alla Delegazione centrale delle Opere Assistenziali dei Fasci Femn1inili.

Il i·iordinamento del pe rs onale degli ospedali riuniti di Roma. Il Cwpo d el Governo e l\finistro dell'I nter no ha prese ntato a lla Camera. dei Deputati la p roposta di co nYe r sione in legge del d ecr eto 20 febbraio 1927, ooncerne nte la Tiforma orga11ioa ed il riord inamento del p er sonale stipendiato del Pio Istituto di anto pirito ed· Ospe<lali Riuniti di Roma. L a re1a ~ ion e dell'on. l\Iussol i11i che accompagna il d isegno di legge dice: « Co11 decreto 20 febbraio 1927, il presidente del Pio I stituto di Santo pirito ed Ospec1ali Riuniti di R ·on1a è s tato autor iz.zato ·a provv·edere, fino a se i iuesi d nll'entrata in v ig·ore <lel decreto stesso ecl anche in deroga. a qualsiasi disp{)sizione legisln ti\ a o di regolament o gener ale o speciale, alla n 10 lifirazi0 ne dcj regola.menti e d elle tabelle orga11iche d el personale stipendiato dipe ndente dall.a 1Jia istituzione, alla cli spensa dal servizio del perf-onnle n1 e<les i ino, al conferi1nento d~i p-0sti event ualmcn te vaca.11ti ; e ciò ei1t ro il lin1ite dell'onere finanziario globale complessiv.a.1ne nte· risultante p er stipe ndi, .accessori e pen6ioni alla data di entrata in v igor e de l d ecreto. « Il provvedime11to (.a l qua le fanno riscontro i d ecret i concerne nti il perso11ale dipendente dal GoYernatorato di R o1na e d2.l comune di 1V1i1ano) e st ato d eterminato dall a necessità di assicurare un mig l i-0r o fu nzia.11.ame nto dei se rviz.i e degli uffi ci d el Pj o I stituto d~ Santo Spirito ed Ospedali Riuniti di Jlo1n a (in corrispondenza alle esigenze d el prog ra1nma. di riordinamento d ei servizi ospedalieri d e:lla Capitale), con l 'eliminazione di quella parte d el pe rson,ale 1.a lcni O·p er a n·on o:isultasse .adeg uata a lle nuove funzioni cl1e l' Ente è chiamato ad esplicare. Anch e in questo campo, i più severi n1etodi di selezione e <li amministr.azione attuati dal R egi rn e potranno portare utili r isultati, mentre l 'ope r a conoo1·de dell'Amministrazione e d el personale dovrà servire a migliorare, mate rialment e e n1ora lmente, l ' a n damento ge11er·ale d ei ser v1z1 » . 1

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Consultorio elioterapico ia Milano. Il Pio I stituto di S. Coron.a ha .aperto col primo Jn.a.rz.o un « Consultorio » per gli a mmalati bi~o­ gn·osi di cure elioterapicl1e e d esiderosi di seguire i trattamenti p r.aticati nei vari istit11ti. Esso funzionerà come Ufficio di co11sultazio11e e di accettazione pei candidati alla cura di P ietraligure e per qu.ant i aspira no aJl'as&istenza speci alizzata.


518

IL POLICLINICO

XXXIV,

FASC.

14]

Ter1ne di Tabiano.

Profilassi della malaria nell'Agro Romano.

Anche quest' .anno il Pio Istituto di Sa11ta Corona aprirà .a <liatare dal 1° giugno le Terme di Tabiano per la cura delle acque solforose, delle quali potranno beneficiare tanto gli abbienti , quanto i poveri. Pei primj son·o disponibili buoni alberghi ; per le classi m edie e per gli indigenti funzionerà il San·a torio gestito d.al Pio Istituto, che offre decoroso trattamento .a prezzi modici, e le curo gratuite.

Il Govern.a.to1·e di Roma ha emanato un'ordinanza con cui prescrive un.a serie di misure profilattiche, 'd a e&Sere attuate dai proprietari e affittua;ri di terreni del subt1rbio e dell' A oO'ro Romano, entro il 31 marzo.

Le Colonie estive della Croce Rossa Italiana Gio-, • vani le. s Le Colonie della Croce Rossa Giovanile - isti-

'

[AN~O

tuzione di Croce Rossa incor.a ggi.ata ed appo·ggiata dal Ministero dell' I struzione che ra<;coglie e disciplina le iniziative ed i contributi vo.Jontari degli 8cola.r i nell'organiuazione dell' .assistenza sanitaria scolastica - lianno estes a la lo-ro azion!e • nel decorso anno 1926 ad oltre ottomila soola.ri infermi o gracili delle scuole primarie ed alcuni delle secondarie di tutte le r egioni d'Itali·a oon un totale di trecentom.i la gior11ate di .assistenza. L ' opera prosegue anche nel 1927 precisando sempTe meglio la sua direttiv·a di assu•m ere a suo carico e far funziona.re solo le Colon.ie che abbiano vera e p·r o,p ria funzione di .assistenoo,. L'accett~­ zione degli assistiti viene fatta perciò solamente in seguito a · visita medica e ·p er designazione d.a parte di dispensari antitubercolari o servizi medico-soolastici . L 'organizzazione ha per base il criter io de11a cura .a sofferenti ed i turni i1on hanno limitazione di t empo, ma sono estesi a tutto il periodo necessario sooondo .il criterio dei medici addetti al servizio, completandosi mediante altre opere di assistenza uel perjodo i11vernale come scuole all'aperto, cure ricostituenti, ecc. Gli s oo1ari hanno così il mo.d o di esercitare pr.a ticamen te la solidarietà di aiuto verso i compagni infermi secondo il nobile motto della Croce Rossa ' Giovanile: « il fanciullo per il fanciullo ».

Colonia marina della C. R. l. I..a. Crooe Rossa Italiana comunica che sono aperte le iscri~ioni all.a sua Colonia marina « M·a falda di Savoia » in Anz.io e che es.:e si ricevono in R o·m a, piazz.a di Pietra 63, e si chiuderanno il giorno di Pasqua. L a Colonia, come si S·a , ospita ogni anno 600 bambini del popolo d'ambo i sessi predisp osti alla tuberoo.losi e li tiene s ulla ridente sp.i aggia di Fontana del Turoo per un turno di 30 giorni, da luglio .ad o.t tobre con risultati quan to mai soddisface11ti . L a C. R. I. avverte .altresì che desidererebbe la r estituzione delle sche de di sottoscrizione per la detta Colonia che fur·o no d ir amate nel pubblico dal Comitato di Roma. Naturalme.n te esse dovranno torna r e ... riempite.

Ospedale italiano a Tangeri. Si apprende che l'Italia ha .acquistato il palazzo del , ttltano in Tangeri per ist ituirvi un grande ospedale.

Comitato tecnico permanente per la salute del • • · marinaio . La Oonferenz,a interna.z.ioiD·ale riunita ad (Jslo n el 1926, ad iniziativa ·della Lega delle Croci Rosse, per lo studio dei problemi .a,ttinenti .alla salute ed all' igiene della gente di mare, d.ecise, all'unanimità dei Paesi rappresentati, di costituire un Comitato tecnioo permanente per la salute del ma.rin.aio. Esso è .risultato cos tituito dei dottori: Raynaud (F.ra,n cia) p er 1a Società delle N:azioni, Oarozzi (Italiia) per l 'Ufficio Internazionale del lavoro, R. Bern.ard (Beilgio), Tssurumi (Giap•p one), Gram (Norvegia), Koolemans B ei jnen (Olanda) , Sno'v (Stati Uniti); altri tre ri~p.presentanti devo·n o essere a .n cora nominati per la F ra n cia, la Germani.a. e l'l1Tgh·i lterra. ~'U:ffioio Inte.r n.azionale d ' Igiene pubblica, ha incaricato questo Comitato di studi.are le istruzioni da imepa..rtire ai capitanò. di navi senza medici e p er le oonst1ltazioni radiomedi che d 'alto n11a r,e, co.m e pure di studiare vari .a.r gomenti d'igien e e sa.nità navali: sifilide e t11beroolosi dei ma1-i11.ai, .allo·g gi a bordo, i11ala ttie d a car enza eet:.

Controllo sanitario per operai che si recano in Francia. Secon·do le 00Jn clus io0.n;i ~dotta.te d·alla Commiiss ione interministeriale dell immig razione, istruzioni sar.a11no inviate a.g li Agenti di·p 1omatici e oon.:.o lari fra11cesi affi.nchè qualsiasi lavorator e stra11.i€.ro dell 'industria, d ~l 001111nercio e dell' agricoltura., a11che se ml!l11ito di oontra.t to di l a,roro regoLrurmente vistato dalle a utorità fr.ancesi compete11ti, sia te11uto a presentare ia11a frontiera un certificato medico <;al quale si .attesti che egli non è ool•p ito da n€SSun inale contaigioso n è da .alcuna mal.attia nlentale e che ha tutte le attitudini fisiche necessarie per il la.v oro richioo.t-0 . Il Consiglio Sup.e riore d ' Igien e pwbblica diar à le direttive essenziali p er qu esto esame med.ioo. I certificati saranno fa,tti dai m edici accreditati a tale scopo presso i Consoli francesi, ch e doi:r.a.nno vista1·e i documenti. L 'onorario de.I 1nedico p er la v isita sanitaria è a carico del lavoriator e che richiede il certifioato; il visto éonsolar e sul document-0 è invece g r atuito. ~ lavoratori che non ottemperassero 1a tale dispos1z1011e si m etterebbero in condizion e <li venire r espinti all.a fro11tiera.

Escursioni metl i che. In oc:casione d elle <e Giornate Mediche » di l\farsiglia (20~23 aprile), la « Société ~fédicale du Littor.al )fé-diterra.néen » ha or ganizzato un' escurs ione lu11go la Co0sta Azzurra immediatamente dopo il convegno. La concentrazione avrà luogo alla stazione di Cannes il 24 .aorile mattina; si visite-


519

SEZI ONE P RATICA

ranno Cannes, Le Cannet, Nizza, Beaulieu, Monaco, l\1ontecarlo e Mentone; tutti i percorsi saran no effettu ati in automobili e piroscafi. Il viaggio è riservato ai medici e alle p€rsone delle loro famiglie; gli studenti in i11edicin.a. sono ammessi . P rezzo 375 franchi, oompreso l'alloggio nei migliori alberghi , le tasse e le mance. Il ~iaggio .a.vrà termine il 27 aprile sera, alla stazione di Nizza. Agli ooerenti che intendono ·p arteoipare al Congresso della Sta.mpa l\i[edica Latir1a, cl1e co111incerà a Parigi il 28 a1)rile sera, si dà garanzia di potersi tro,·are a Parigi i11 detto giorno, alle 14.20. Per informazioni e iscrizioni ri1·olgersi al dottor Faure, Président <lE> la ociété ~[édicale dt1 Littor.al. rne , ...erdi 23.. Nizza.

Per lo studio dell'encefalite letargi('a. Il noto banchier e amer icano P . Morgan h a donato 40 mii.a dollari ossi.a p iù di un milione al1' Istituto Neurologico per sootenere le spese di studio per le ricerche sull'encefalite letargica. Il Morgan ha fatto questo dono in memoria di sua moglie, che morì due a.nni fa appunto di questa malattia. '

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Sciopero di studenti in m edicina. I gior11ali reca.no ohe gli studenti delle Facoltà di Medicina di Belgrado e di Zagabria hanno deciso di proclan1are lo sciopero perchè il Governo h.a. pr€senta to all.a Scupcina un disegno di legge che ele,•a. òa 5 a 6 anni la dur ata degli stt1di medici.

Commemorazioni . Nel1'.n11la della ll . Clinica delle n1alattie nJentali e nerYo e di Napoli, il prof. F. Baldi, incaricato delFin, egnamento 'Jella p ichiatria dopo la inorte del titolare prof. D' •.\.bundo, ha rievocato il giorno . 8 corr. oon un.a deg;11a ed efficace co1nmen1orazione , le fig11re dei due grandi l\f a estri di .recente scomparsi: proff. L. Biancl1i e G. D' Abundo .

Solidarietà profess ionale.

Le malattie infettive in Italia. lYfese di gennaio 1927. 3-1)

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MAL.ATTI.A

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B e n ci di Montespertoli. il « Bollettino Conoorziale

della 'foscana » con felice pensiero, ha aperto una sottoscrizione in famiglia per venire i n aiuto 1Jella f.a1ni glia e sopratutto per r endere possibile .al figlio di terminare gli studi di medici11a. Dirigere le offerte al dott. l\f . Pruneti a Tayarnelle \ Tal di Pesa (Firenze).

Se rl.1 tti n a

Infortuni professionali .

Vaiuolo e Va iuoloide .

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La Corte d 'Appello di N a11cy lia oonfer111ato la senten:t:1a del 'rribunale di Epi11al che condannava i l dott. Gern1ain ,a 12,000 franchi di danni e inte• res.l:ii, p erchè nell'oper.nre, tre a11ni prim.a, di un ascosso alla gamba il negoziante Boula11ger, aveva lasciato in fondo alla ferita u11 tubetto da drena~gio in gomma: che aveva. impedito la cic.atriz' zaz1on e.

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Tifo addo1ni 11 ule .

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Menìngite c. s. e.

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Un com1nesso della J?armacia l\foderna iu Genova stav.a caricando d ' urgenza una bombola d 'ossigeno, quan·do qu esta scoppiò rompen'Ìo una <lamigiana piena d 'ammoniaca i cui vapori lo hanno ucciso; i pom:>ieri acoorsi dovettero far uso di mas.chere antia.9f issianti.

Encefn.lit letar gi(a

Vitti1na della scie11za.

Pustola maligna . .

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Po liomielite a. a.

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1nors icati . dicblarata.

I l dott. D,arcourt di 60 .a11ni, che dal 1898 si è Tifo petecchial e

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Diaee11toria .

specializzato nella rald.iologia, ha subito in questi giorni la sesta op erazione: l'ampu tazione dell'ind ice della mano destra. Creatore del servizio di radiologia dell'Ospedale' della Concezione, egli fu dur.ante la guerra capo di parecchi gab inetti radiologici.

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IL POLICLIXICO

RASSEGNA. DELLA. ST.!MPA MEDICA.. A:rch. lll ed. y. Ciruaia, 16 att. - BEJARANO e GAY . IJa sifibde e le sindromi ext1~piramidali. Oult. l\1ed. llloderna, 15 ·ott. - DE L uoA. Scollamento ·p arapleu.r ico nella tbc. polm. Brazil M edico, 11 sett. - DE ANDRADE. Intervento sul m ed]iastino p·osteriore . Gaz. d . B opitaux, 13 ott. - PANCHET. I diverticoli del colon. B ull. 111 éd., 13-16 ott. - HE-~DERSON. Misu·r e del v.alore funzionale del cuore . Presse .1W"éd ., lf ott. 1926. - PoRTMANN . La r esezio ne della giu·b llla-r e int. nella tromb.oflebite. Paris M éd. - N um. m0i11ograd:ico sulle ma11attie m entali. ,Journ. P »at iciens. - G uÉRrN. Lo strabismo n elle . malatt ie i1eurotrope. i'°)oc. 1li éd . des R6'JYitaiv.r,, 14 ott. - 0oMBY. Enoefalite acuta <li origine v accinale. llf ed. Ìbera, 1O ott. - CovJNA. La 'Posiz. attuale d ella dermatologia e sifilog:ra,fia. 1l1inerva Jf edica, 20 ott. - BusINCO. La sifiljde del '~ll•)T(~ SALVIOtLI. Capi·llaTos oopia del padigli·one dell·'orecohio . - BAnco. Osservazioni su 1000 onsi di rachianestesia. Bull . .4- carì. d . jJ'félì., 5 ott. 1926. - DANIEN. Profi~i degli .accidenti rachi.a.nestesici . Prensa P.1 ed . A.rg ent. , 20 sett. 1926. - Buzzo. P a.t ogenesi e trattam. della colecistite oronioa non litiasica. - BoNJOUR. La codeina e la morlina come ipotensivi. Zblatt. f. inn . M ed ., 16 ott. 1926. ZuBERT·. Albuminuri.a ortostatica e sifilide. Zeitsch. f. T u berk'lLlose, n. 2, v. 46. - ANTON, ]{ UDLICH e ScH1'1:IEDL. Studio sulla reinfezione. K uRT e R1cnE11T. L'influenza dell'inalaz. dell.a polv. di oarbone sullo f:rviluppo del connettivo nel polmone. Gazz . Osped . e Olin., 10 ott. 1926. - PERRE'.I:TI. La xantocromia cutanea. - 8AM::\o1ARTANO. Sifilide ed affezioni oto-rino-larirl'gologiohe. Riform,a J:l ed ., 4 ott. 1926. - Mm.IJ. Pro•p rietà fj sio-chimiche di essudati e trasudati . j):fiinch. nf ed.' lVoch.' 15 .o tt. SCHOTT·MUIJ.ER. T.erapia de l tifo .addom. MAYR. Raipporti fr.a glicogeno e malattie da gonoc<>DCo. - HACKEMANN. Il I.atte di p t1erpere sifilitiche . ScHLAYER. Le mal. r en·a.l i nella pratica. .i!r<;hives m.éd .-chir . app. réspir., n. 5. - Kuss . L 'olootorace i1ella tbc. - BENET e VERNE. Il potere fissatore del polmone. MrGNOT . Il cancro primitivo del polm. Presse Al écl., 13 ott. 1926. - ÙHIRAY e MARIE. Trattamento dell'intossic.az. d.a cianuro. R ev. JJerl . TTru.aua11, sPtt. 1926. ·RuBINO. Nuova. reaz. sierologica della lebbra. Boston JI ecl. ,<:)urg . .J01trn., 7 ott. - BANETT. Fattori costit11i'iionali e psicosi. - R EYNOLDS. Gu.ari.gione di paraplegia isterica durante èLa anni. .J ourn ...4.111er. nf ed ..'1.ss. , 2 ott. - EBANGH. Coren e n europsichiatri.a. - WHlTE. L 'acrodinia n egli a:lulti. - C.\I,ROUN. Sintomi ocul.ari nell'emor_

XXXIV, FAsc. 14]

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Prensa ]_{ ed . A rgent ., 30 sett. 1

RAMIREZ . ReMARCIANO. Mia-

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SEZIONE PRATICA

British J ourn. Ohild. Disease, lu·g .-sett. - CR1TCHERY . I tum. cerebellari nell'infanzia. BausHFIELD e WYATT . Epiloia. Rir. di Olin. M ed., 15 sett. - DE Luo1A. Echinococco del polm. - ~Io"K1 AN ARI. Glioosiuria ialim. nelle mal. renali. Rass. Jnt. Clin. e T erap. - TRAMONTANO e PANSINI . La 11eurofibr<>n1atosi multipla. CASTALDI. L a determin.az. del ses -0. .4.rta 'fil e<l. Scandinava, fase. VI. - BENNI. La prognosi delle iperto1nie. - F .\BER ed .a ltri. La funzionalità gastric.a ed il metodo delle prove fra1

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Indice alfabetico per materie. Albuminuria degli .adolescenti Ane1nia. p ern1c1os.c'l : cura con radiu1n Anestesia nella pratica privata .

J>ua . 506 •

A.n eurisn1a delle arterie r en ali . Anuria in rar>porto ~n I.a. gravidanza .4.ssistenza ambulato1'ia: l'Ora Policlinica Assi tenza manicon1iale odierna: p ioni eri Bibliografia . . Bismuto nella terapia della sifilide . Bisn1uto: ric(.lrca r.apicla n el sangue e nei liquidi dell'organismo Calcio: in.alazioni Cancro: cura oon piombo Capsule surrenali: azione della corteccia sulla crescenza . Cistifellea a fragola in ra.p porto alla calcolosi . Coliche renali da ossaluria . Cronaca del movimento profess.ionale • Diabetici: azione della sintalina . Eohinococco primitiYo dell'omento . Emolisine: ricerche Febbre di Malta: valore specifico della siero-reazione di W right . Febbre miliaric.a . . FERRANNINI L. : prolusione Gangrena polmonare Gastrite, malattia a sè, e suoi raipporti con l'ulcera . Immunizzazione: influe11za, della lattalbumin.a . . · r nsulina e tumori da innesto . .

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Linfogranulon1a maligno: etiologia . J.1i11gua : 9 . eudobotriomico i Lobcl ina: azio n e

.Jfa]aria perniciosa comatosa :\Ialattie 1nfE>tti'e in Italia . Me11ingite otitica . 1forfin ismo: divezza1nento e solfato di .

in~gne s 10

Nervo olfatti,~o· struttura • Olio di chenopodio: 'dosi • P.a.r alisi difteriche . Pie1011efriti ~ravidic11e Pneumotorace ra rt. : ernia del medi.aistino Psoriasi: cura con trifol . • •

ll0azione <lj Beccadelli . lleni: lesioni da insufficiente drena,ggio R eni: microlitiasi . • ilice in tera.pia • , 'ocietii clelle ·~'{azioni: alla Stasi intestinale: influenza sul microbis1no della bil~ e dellia cistifellea Ta.b acco: effetti 'del .fumo . Tumori e11dotoracici

Stomaco: esiti lontani della resezione p er ca11cro . . Tig11a, favos a: oo1tur.a di cc Acl1orion Schonleinii >> dal sa11gue circola11te Tro1nbope11i1a cro11ica essenziale Ulcera dello stom.aoo e clel duo·deno : colecistogastrootomia second·o · Bo1gora5 . Utero e an11essi: esan1e radiologico .

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Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad autorlzz azinne scritta dalla rPd a ., fo n 1'. È vieta ta la pubbll azione di sunti di essi senza citarne la fonte .

Diritti di proprietà ri s ervati. -

Roma - Stab. Tipo-Lit. Arm an·i di M . CiourrieT.

V. ASCOLI , Red. resp


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IL POLICLINICO

[ANNO

XXXIV,

FASO.

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Volume i11dispensabile ad ogni Medico: •

ind·r omi

'ur enza

Cause, ·Diagnosi e Terapia Prefazione dei Dottori TITO FERRETTI e GIOVANNI J\NTONELLI Chirurgo Primario Direttore

Docente di Patologia Medica Medico Primario

delr Arciospedale " S. Spirito in Sassia ,, di Roma

PREMESSA DELL'AUTORE. ·

La prima origine di questo libro è, direi così, senti11ient11le. Il pronto soccorso richiede umanità e sacri· Jìcio, esige decisione e coraggio, impeg1ia straordinariame1ite la re.'-poi:zsabili.tà e la :-~putazione del medico, desta nel pazie1ite la più vera e pura gratitudi1ie. J' oler r;on.correre a questo edifizio morale, aggiungendo la niia pietra, sebbene molto piccola, fu la prima idea, clie mi spinse ad esaminare il problema della pronta diagnosi e della precisa iridicaziu11e t<·rapeutica, sul quale s'impernia tutta la clinica d'zirgenz.a . •)0110 partito dalla sindrome, quale p1tnto più vicino alla meta, e lio /Je1isato ·d'ordinare tlLtte le idee irt· torno ad essa, onde ne risultasse uno svolgimento piano, logico, facente un tutto urto, un capitolo, e infine di ordirt,are i vari capitoli in rnodo che pur formassero un tutto uno, un libro: un libro di pronto soccorso. Se sono riu.scito 1iell'inte11to no1t lo so. Il giudizio sere1io verrà dai lettori, i quali sappia1io che per loro ho lavorato~ appassionatamente. Dotl. CARLO SANTORO.

Per miglior criterio del lettore, riportiamo anche l'Indice Sistematico del volume: PREf'_t\.ZJ<)NE. dei . Dottori T. FERRETTI e G . ANTONELLI, Primarii negli Ospedali Riuniti di Roma. PREMESSA DET...L'.AUTORE

SINDROMI EMOH.RAGICHE: Cap. I. Epistassi - Cap. Il. E1n.ottisi. - Cap. III. Ematemesi. - Cap . IV. Emorragia i1itestinale. - Cap. V. Ematuria. - Cap. VI. il1etrorragia. SINDROMI DISPNOlCHE: Cap. I. Ste1iosi laringee. - Cap. II. Asistolia. · Cap. III. Asma. - Cap. IV. Edema ac!lto del polmone . SINDROMI DOLOROSE TORACICHE: Cap. I. Angin(.l (li petto. • Cap. 'Il. Dolori t(Jracici. • • SINDROMI DOI:.OROSR _..\.DDOMINALI: Cap. I. Occlusione intestinale. - C:ip. II Strozzamento erniario. · t :ap. III. Peritoniti acute. - Cap. IV. Appendicite - Cap. V. Colica epatica. · Cap. VI. Colica nefritica. SINDROMI EVACUATIVE : Cap. I. Vomito. • Cap. II. Diarrea. SINDROMI URINARIE: Cap. I. Ritenzione acuta d'urina. · Cap. II. Anuria. SINDROMI NERVOSE: Cap. I. Apoplessia e coma. - Cap. II. Convulsioni. - Cap. III. Delirio. - Cap. IV. 8i1icope. - Cap. V. Asfissia acuta. • AVVELENAMENTI ACUTI. . superiore; Arto inferiore; Cra· PROCESSI INFIAMMATORI ACUTI : PARTE GENERALE - PARTE SPECIALE: . t\.rto nio; Faccia; Collo, Man1mella; Addome; Perineo . . SCOTTATURE. LESIONI l 'RAU ì\IIATICHE: Cap. I. Ferite degli arti . ... Cap. Il. Ferite e co1it11.sioni del collo • Cap. III. Co1ititsioni del torace . · Cap. IV. Ferita del torace • Cap. V. Contusio1ii dell'addome. - Cap. VI. Ferite del· l'addonie. • Cap. VII. Fratture del cranio - Cap. VIII. Lesioni traumatiche della colonna vertebrale. Cap . IX. Id. trauniatiche dei niascellari. - Cap. X. Fratture delle diafisi degli arti. - Cap. XI. Lesioni trau1nat ich e della S/Jalla.. - Cap. XII. Id. traumatiche del goniito . - Cap. XIII. Id. traumatiche del polso e della 111.a1io. · Cav. XIV. Id . traumaticlie dell'anca . . Cap. XV. Id. trau;niaticlte del ginoccliio. · Cap. XVI. Id. trau1natiche d el collo e del piede . . C ORPI E STRANEI: Cap. I. Corpi estranei nel sacco congl.untivale. - Cap. II. Cd. f!Stranei nelle fosse nasali. · Cap. III. Id. eslranci nell' oreccliio. - Cap . I'' . Id. estrariei nella faringe e nella trachea. · Cap. V. Id. estranei n ella /ari11 ge ( ? 1iell' e.'\ofagfJ. - Cap . VI. Id. estranei nell'uretra e nella vescica. · Cap. VII. Id. estra· u ez 11.el retto. U n volume in-8') di pa gg. XII-400, niLidamente stampato su carla semipalin~ta. Prezzo L. 4 5 più le spese p o tali di sp t:!dizione . P er i nosLri abbouaci sole L. 4 1 • 7 5 in porto franco. Jnviare i Vaglia Post:\li al Sig. LUICI POZZI, via Sistina 14, aig;giungendo 11 per l'Ufficio postale Sue~. di~io.tto 11 , ROMA. Per 1 Vaglia Bancari (oh e devono e.seere riacuotibili dn Rom.a) basta indirizzare : Sig. LUICI POZZI, via S1st1na 14, Roma.


ANNO XXXIV

Roma , 11 Aprile 1927

.Fase. 15

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

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FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Lav~ri

or:igi !"all : M. Goldate~: I grn.p pi sangltigni degli a.b1tant1 d1 Trieste. Note e contributi . L. Tom.a&i: Contributo al tagilio ceearC") n~ll'eclamp ia gravidica. Com'!'enti : ~. Rol~er1: Ancora sulla pleuro-pneumoli&i a Clelo aperto Sunt; e rasseg ne : PATOLOGIA GENERALE: F. Deutech: La febbre rH.ioogena... - II. Rietschelv: E&iete Ja febbre da alimentezione, da eete e da g.r ida? - 01RCOLAZIONE : i;v. .HulE'e: Il P!Oblema dell'ipertonia e.ctsenzialc. Rou1llnrd: Contributo allo studio ana.t .omico e elinico del~e endocarditi infetti-ve. - PA~Ct?EJ\S : Mcicqu.ot, Jolt'ra1n e Laudait: Asoesso del painoreas con e&ito in fistola. Rt11dio <l elle secremoni estel'lla ed interna de-I pancrPa · - f{. Colll'llOUlèr,: .'\. µropooito del..e ftet.-OlO 1>.:tucreat1chf' <l'orjgine tra.umatica.

cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi : Società Medi.coCh irnrgica cli Padova. - .R<Jcietà. Na;poletana. di. Ohdrurgia .

Appunti per il medico pratico :

CASISTICA:

Linfogl'anu-

loma mahgno primiti,·o dell'intestino. -

Pne11matosd

\ ent.erjca (cisti gaQ>ose dell'intestino). - Le forme diss ~ nt~ri c he del camoro retto-~gmoideo. Sulle a ffe1~on1. precanceroee dell'intestino specialmente della po.. lLf OBI. TERAPIA : Il oloniro di ~aloio nel1 l 'eczem.a. tratta.mento dell'int:ertrigine retroaiuricolaire. - Nel 1 ac~e volgare. - Nei SU!doni profusi. - Le eruzioni medicamentose. - SEMEIOTICA: I momenti .migliori per le prove d~.Llo zucchero swngud.gno ne1la ·diagnOSJ e cura. del .diabete. - Lai glicorra.o.hia. e il suo valore

r:

seme 1olo~1co. -

POSTA DEGLI ABBONATI. -

rortare iù -cappello? Pollti~a. s~tii~aria

VARIA : Perehè

.

, e giurisprudenza : G. Selvruggi: Di-

apoe.1z1onn o rea J uso di si.eri vaicci·n i

C'on tro-vereie gi'Ul'idiohe.

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' Ne~I'!- v!ta. ~ro!ession~le :. Servi~i igienico..samitani: Oon· d1z1~nu ig1en1co-saT1J1tar1e 1dell'Italia. Oronraica del mov.lJJilento profeseionale. - Concorsi. - Nomine pro-

mo~i0n1i ed onol"ificenze.

'

t:.osEd.ne ecc. -

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Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indi ce alfabetico 9er materie.

LAVORI ORIGINALI. OSP. TIEGINA ELENA - TRif.sTE - l ST. DI PATOLOGIA.

Dil'ettore primario:

doitit.

ENRICO

FERRAR!.

I g1·uppi sango.igni degli abitanti di T1·ieste par

~l

i(}Ott. MARCO GOLDSTEIN.

Doipocl1è Landsteiner e 1poco dopo V. Deca.stello e st.nrli ebbero rpubblioati i primi lavoci sull'isoaggl·u tinazione del sangtUe, si sono suooedrutt.e nnn1erosjssime p·u1bbliicaz.ion.i , nelle q:uali il pro· blema del 1l'i1Soagglutinazione yarcruva i limiti della serologia, per portarsi nel campo degli sbudi d ehl'-ereirJi.tJ8.irietà, l(},e1l'etnoloigia e d·ella antropolo1gia. Qu1rus.i rurniversalmPnte si è d'aooordo nel ri•tenere che esistono quaJtlflro gruip·p i saingTUd.1gni C<1stanli n·elle a;>r~r1eià d'iso1aiggl'U.t inazdone, in dipcnd rnti •da infl1uenze farm1aco l9g~che, fhsi olo. gicll-e e p•aitol1ogiicbe, a.e quali si iuo•v ano già n el f·eto, accornpagnair10 po.i l'indivi·duo a.alla nascita sino alla mo.r ie e si /tlrovano po1i immutate anclhe i1el cacta\'-ere, come 110 avuto J)liù volte oc.oasione di conc;t3tare in indivLdui, il C'Ui san gu•e venne esaminato prima in vti.ta e poi dopo morte. 1

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Contro questo coo1cetto di fisSlirtà del gnuwo c:ang-uigno, sost en1uto daj 1p iù autorevo1i conos•ci~ 1ori deil problema d el]'.jsoagigluti.naZJione, sono n;pparsi di recente parecct1i laV'Olfi tdi autori, i cruali a,rrebbero oss~r"vato caocnbiamen1ti dii. gl"Ulp1p o sotto l'infJlUenza di famnaici, galvanizzazion e o irradiaz.ione. Al·tri vor:re1b1be•r o m ettere in rapporto i grupipi sanguigni C<O•n oertt.e mal1attie come 11 rarcinoma, le leucemie ec1c. 1

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Cosi p. e. l'Eden afferma di aver ottern.1Utto 51Pe~ rimentalmienit e iil. p·aesaig.gtio di un indi1vi!duo da un grlrppo Sélll1@Ui1g no ad u.n altro m ediante la

son1ministrazione d.!i aJcun·e sostanze chimiche oippure mediianite la giaJJ.vainizzaz.ione o 1a narcosi .eterea. Però crediamo assieme a Schurrnacher e Atzcrodt ed a!l. Mino , i l qiuale 11·a pu•r:e· con troJ1ato gli esp erimenti .del l'Ed·ein, che qrue.s t''liltimo sta inboilìSo in erll'ori d·i interpl'etaziione. Bd. infatti la 1tec nrica UJsata da l'Uj non pe·r m·ette una ri1gorosa distin~ion e t·r a J'isoa.gg1luttnazione e l'jmpilarnento. I·l \ 'orsc.bruetz h1a recentemc11te affermato l'es·isten z.a dii un quiinto gr u1p.po e di n1umero.s i soitto•g J'uppi intermedi. Inolt.re ha c:vedJuto di ved•ere una mtei:vddpenldenzia tra jsoag;glt11t.inine e globu1

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IL POLICLINICO

line d el sj ero, n otando che l'.cug.gù:u·tinazione avv en iva più rapd.damente in qruell·e malattie, ir1 oui è a'lllffieintato -il con tenu.t o di gùobuline. Il Woehltsch orede eh.e le aggluti.n in·e sieno le, g.at e alJ.e globrulii:n..e e che i ·g1obullli rossi I'Ùlpe1mtamente lavati pos&ano pe•r d·er·e i loro reoeittivi (sostanze asg.g}ruiiillaJbilli) . Ona dal Mino sono stati esegiuii·t i esrtesi esper :ixr1enti di •oontrolJ.o c·o:n tecn~oa ri.g orosa ed ineccepibile, i qruaJi diimoetrano : 1) ch·e n·o n estste alc·u11.a CO·rl'lisp·On·d enza tra il .cont1e·nurto pe.roentuale di globuline e il ris.p-ettivo gru.ppo sangui·g no; 2) ohe sieri pirivati dell·e eugi1obruline !Pire, sentamo integire le proplfti.età agigliutinainti; 3) dhe l 'aumento .aritifirc tale d·eI.le globu!line n·el sàe.ro non modi.fi.ca ~e p.roipri·età aggl'lltim.·amti specilfiiohe, m a · ben·sì d et emnina un aJUme.nto delle !Pf·cv·r ietà ipseudoaggJutiinanti. Seni.bria gu.indi che vorsc,11ue.tz e Woehlisc.h abbti.ano stu1di·ato il f enomeno .della ptSeudo8Jgigillutinazion e ·da imp.il1ame·n1o. Ultima1nen.t e ·da Weiitzne.T, Alexan·der e Bendien il gru:prp·o sain.giujgno è stato pois.te in relaz.ione colla dispostzio.n e di arnma1are di c·arc.in·o·m i, aJfferman·do qu,esti <lJutori eh.e gili appartenenti al giruppo A B sono p,i ù 1p1redisposti ad ammalare di carciinoma. Però ·Con trolli e:s·egm~ti dal c .avalieri ed an1C<he da mie, come avrò a diimostre.r·e in una prossima p1U:bJJlire·azioil1e, non ·h anno_ oonfermato i riJsu~tati d e.i predetti aiuto,~i . l.Ja t ecnica .da me eseglllita fu la s egiu·ente: da ·una •v1e11a p·ren]devo tanto san giue quan~o basta'V'a per esami.ruar·e riJp·etutam·einte e siero e co·r p uscoli ·r ossj. Drup!Pfima esaminav-0 i coripuscoli rossi con dei s] el'i del secion·d o e ·d·e'l terzo 1gruppo, iin·d.i tl s1ero con dei corp·u5ie·o1i ·1,aJVatj , ap p·ar.tenentJi. al secondo ed al terzo girlltP!Il-O. QtUan·do l' ag,gO.ruJtinazione avv1en.iva con rapi:dtità eia intensità mi accontentavo d·ell"esame maoroscapico. (ltuaJora peirò l'ag-g1t1tinazion·e ritardava o a1pp•arriv a dubbiiia PJ'Oeede\'O a ila tecnioa consigliata dal Lattes e daù Mino p·cr 1a dia1ginooi did'.ferenziaie tTa imipi1amento ed isoaigglutinazi·one. Però posso di.re che mal s!i. it1Dattai\ra ·di impilamento , quando l'ag' gJomeram·en to avveniv·a p rontam·ente e n ettamente; vi·cev•e:ooa sUJocedeva talvolta, che l'isoaggl11tinaz.ion e ritaiidl(lJS-se anche oltre i cinqrue minutj_ Durn.nit.e gli esami mi sooo accorto ch·e lo stes so sie.r·o tmpilaJVa dilfferrentemente diifferenil g'llobuli e cthe L globuli rossi .r:Lp·etmtrumen.t e laV1ati perd evano la oaipaiairtà di essere i·mpill-ati. Il mate.ri•ale di roceTOa consis1teva n el samgue idi cadavere dell'Ls1lltruto ianatomo-paitologitco e nel sang'ue cl1e pervenj•ya tPer l'esarne ·della r eazione d cl \Vas.se.r mann. N1 1910 v. Dung~n e 1Iirs0hif e1d prubblica.rcmo il 1

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XXXI,... , FAsc. 15]

primo lwvorro sistematico sul!' eredirtarietà dei gruppi sanguig11i, trovando cl1e le strurtture bào<?hiimiçthe A e B dei gxiup pi sang1utgni &i trasmettono ai ·d iscendenti segmerujo le leggi :VIend2. liane. P e.rò m·e ntre g1i aJUtori sopnacitJaJti hamno esaminato seiparat·amenrt.e le struttiu:re biochiia'ruiahe A e B e non i grupp1i sanguiLgni il Mino gti.rustaJnente oss·arv1a c·h·e si deve cons.ide.rare il griutplPO saing1u.tgno com·e u.n ità .biol·o1g i·c·a e ch·e le a~g~UJti­ nine hanno un p'UTo vaJo·r e seme,ioitico. La ditf ferenza molo·gii•ca tra d'iJffe~enti gr•upjp1i sembrra esser d.ata .a nche da a:ltri fatJtori O•l trech1è da agglutinine ·ed ·emoìisin-e. « Il caratt ere eredi,tiario gruppo san~uii·gno è CM"atte.r izz.ato da proprietà iso0)g"glrutinanrtJi etd iso, litiche, le quali sono driipend·en ti dai d·u e elementi· A e B. Ciascruno di essi si compo.rta cOùlle un carattere eredi·tarti.o. La ·cop(pia di faJttori ere·ditar·i, queJla ohe si chi.ama copipi·a aJ..lel011I1orlfa, cio·è il carattere do;m inant• e e ]l carattere raoe·s si . v·o ar1tagoni sta sono .!\ e « non A », B e « non B )) ad in ogni indiviid1uo· il caratJtere grllfP po sangnJ:iign-0 è ·dip·en1dente da due coppie allelomOO"fe, da quella ch·e determina l1a qualità A e d.a qu ella che d etermina la qiu.alità B » . n .ag1i studi ·d·ei vairi a;utori sulla ldtpendenza dei caraitteri ered'.ita.ri d·ei :t1i·g.li dia elementi genotipi-ci dei genitori, rii·s ulta l''impoI'ltanz.a del fenoan•eno dell'ereditarietà per la ricetrca ldel1a paten1ità; 51p1ec.ialmente nel:la nostm città dwe il Codice Otviile AustJriaco è t'U·t tora irn , r·itgore ed è ammessa la l'i1cer.ca d·ella palternità (1). Però in qualc·h e caso (~ino, 1B uch.anan) si sono V'erifi,cate de.ile ec·ceziioni ·a lle no.r me Mend·eliane, eccezioni c:h € forse dipen·dono Id.a errori d'interJ)I'et.azione 1a,e1 grUJp1po san·gui·g no dalla presenza 1dti ftgùi a;d•u lterini; p•erò .è plllir sempre pos-sibiJe ohe esistano re·a Jmente d·elle anomalie, iper quanto rare, e qiuindi dobbi·amo ·d;ire assteane al Lattes « cih•e i raa>vorm tra i .g:nuppi sanguigni lde:i figil.1 e dci genitori cositituell'anno so·l o u11 argomento presuntiivo d'innegabi1e l\ralore, ma non del tutto decisirvo per la dirr"iostrazione m edico legale del vincolo •di fi•gliazione )) . Do·pocihè d·a parecchi au·t ori e.ra stata ossenr&t a una oer ta .fissità del·l e pro porziond. idei giruw>i samgiuigni ..in una daJt1a po1azione, L. e H. Hirscbfeld, batteri·o lo,g i nell'armaJta dell'Intesa a Salon icco h•anno esamin·ato l'appartenenza a g.iiuppi sangu.ig.n i di quattorr,di-ci razze distinte (per lo più regigimenti dli. diff ell"emti paesi); rt.rascrivo il resultato interessa11te n eilla tabella segiu ente: 1

1

1

1

1

1

'°

1

1

---(1' Difatti già in tre cas i sono s.tate richieste

ed ~seguiie Q.elle peTizie in 1propos1to.


525

SEZIONE PRATICA

.

-

.

, I •

,- o

·) 8

mostrino t111a paren tela di razza. Ed inf.atti gll Ungheresi proven.gon o da quei popoli ohe aibitaYa110 ùoùic;i secoli fa n elle r egioni u raa.o-Altaiooe cla dove emi1gr?-rono pru re i Tu~cl1i. Initer esisante è pure il r eperto de1J.a ri1partiz.ione &an @uigna d·e.gli zjr1gaui che co1in·cid e con quello 1degilli Indù. . cm·b ra che i glottolo,g i abbian o d im ostraito la l)f0\'enienz·a d egli z.i•n ga:ri d·ahl'1In dia.

118 o

2. 6

Data la posizione · di T rieste ai con fj ni d''lt a!lta,

4. 6 38. 0 4G. 4 20. 2 2. 6 I .!, o 38. 2 4f . 6 20. 2 2. 6

clo\·e si è aYuta una certa in fi1ltnaz.ione di sti.r pi ~ llogPne n ella p opolazione autoctona ci è ;pa;rso non pri,·o '(}i interesse di ·esaminare la ripairt1 . zione d ei gru,pipi sa~a:uigni f r a gfli abitan ti di questa provincia.

i:q •

~

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o

<

.

<

~

l n glesi . . • .• •.

Jil. 4 I ' · -

3. 0 46. 4

I 16. 4

10. 2

4. 6

F r an cesi .

. . . . .

4:?.6 l l . 2

3. 0 43. 2 .J;;.6

1-l. 2

~. 2

I t al hi.ni .

. . . .

38. 0 l J. O

3.8 , 47. 2 41 . 8 14.8

2.8

-C) I

I I

Tedesch i . • . . . .

4:1. o

o.O

lius t riaci

40.0

8. 0 42. 0 48. o

• •

• •

Ser bi .

G r eci

. • . . . • • •

HulgaTi . • .drabi •

• • •

T u rchi • . Russi

Eb rei . .

.

Male.:ii . • • • N egTl.

I

4 1. 8

16. ti

• • •

lJ . 6

16.:!

• • • •

40. 0

1~.2

. . . .

32. J I 19. o

5. 0 43. 6 37.4 2J.O

1.5

. •

3R, O 18.6

6. 6 36. O .i 4. G 25. 2

l. 8

H o esan1inato il sangue d·i 264 ciadaveri e 1284

. • • •

31. :? 21. '

6. 3 40. 7 137. 5 28.1

l. S

.

3:l. o

~3.2

6.0 38. 8 I 8 • 0 28. 2

J. 3

26.~

23.,

sa11 giui cJ1e per,·ennero 'Pex l'e.5aane d ella reazi<>n e di \\"'assermann ed ho troy·ato la seguen te d isrt.ri• ))uzione dei grupipi sangui·gini:

• • •

• •

40. 0 48. 0

1

I

dei rr urchi ed è pro;l)'abd1e che q1t1este cif 1re di-

• •

• • •

• • • •

1 ndocinesi .

I

20 . .t

~ 6. 8

2. 6

1

. •

,_,._,, ti

. . •

22 . .J

Indù . . • . . . . . •

39. 0

I 4.5 29. 2 I .). -o •)U I -O • -t: '

19. 0 .JJ. 2

I .

45. 5 30. 7 28. 2

l. l

43. ·:-) "- 6

0. 8

_, . Il o~4 • "..,

A.

1.2 I 42.0 29. 6 35.6

0. 8

8. o 31.3 21.5 1 49. 7

0. 5

1

1

B.

A. B.

I

:l7.6% J,.5%

o.

7. 4 % 138. 5 %

A.

l3 .

t otal e

total e

A./ B .

.t5. o%

22.9%

t. 9 %

\ ~ne

1p ri111 · quattr1> colo1111e sono elen cate le p r 1f'e11t nali dei quntt i·o grup!pi .~. J3, ..\B e O; i1elln qui11ta t' ~!:)la colonna sono 11otate le somu1 e ùe1l•le perce11tuali di A. e B (..\ piil .\ B , B più ...\ 1~) . i11·lrulti1na è n otato il rapporto fra la frc· qnPnza totale di :.\ e la f1requenza ~o tale di B; que~to ra1>1,orl-0 L. e H . Hirschfeld lo chi.amano jl1dice biochimico dl razza. Dalla tabella si rile1\'a che l 'ind ice rpiù aJto è d u lo cl :! ~li Inglesi e il 1pi ì1 basso dagl i Indl.l. Si

ye. le i1noltrc c·h e la propri0tà .-\. climiruuisice prcr reile11do da.ll'ovest e nord verso est e il sud. E IJJ:ù frccruMite presso i Ted·esc1bi e d Inglesi e va noteyolmentr diminuendo presso gl'Indù e i 'Xegri . Che si trntta piruttosto Idi qru1alità di razza e non dipe11>Clc>n ti dal cil ima o p osizione geogra. fica ha di1n ostrato il \ -e.rzà r in un suo laYoro. Eglli I1a esrun11110ito T edeschi, Ungl1er esi e Zingari c11e abitano f1rammisti da secolri su1'1o stesso ter1i torio ( Un.~l1eria) e pure hann o consel'l\·ato la JlrC•1p ria distTi·b uzione dei grupp i sangudgni. 1

I

1

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.

~

48. 6 1~. 6

. .

.

o

c:c

• .cSj

i:o

Tedeschi •

. .•.

3. 1 40. 8 46. 6 l5. 7

2. 9

Ungheresi .

. . . • 38. 0 l~. 8 12. 2 31. 0 50. 2 Rl . O

l.6

Zingari . . .

. . . ..

0. 6

2 1. o 38. 9

5. 8 34. 2 26. 9

4~ . 7

Si osserva. come gli Un gheresi l1anno un a dl· stribuz.ion e dii giruippi sain.g,uigmi simil e a quella

('p11fr nr·111do qu esto repLlrto con ~l iuo per l'Italia sett. ce11tr. ::\I erid.: A.

quello del

B.

totale

t o tale

.A ./ B.

Italia se tten t ri on .

- 01 ~·;) 10

J3. 4o/o

3.4

Italia centr ale

-11 %

11. 0 %

3. 6

I tali a mer idio n al e

39%

li. o%

2. ~

n oti a1n o come d.a noi in contrronto col resto d.ell 'Italia •C'è u n a forte prevalenza di B , dd,m o dochè l'indi,ce biochimico rùsu.l ta p.iruittosto b asso. . e conf.r on tiamo la 1abella de1lo Hirsc.hfeJ1d, nottamo c•h e un relabi"vo aumento idi B i·n Eu•r o1pa esiste fra .i 1poipo1i Slavi : Buù.gari e Seribi, e fra gli Au stri.aci (qu i lo Hiiirscllf·e,l d prOlbabilrnen te in1e11dc piarlare degli abitanti della cess·arta Mon°alf·chia e .qu indi ·di conglome-nati dj difif.eirem.tà. poJ)Oli, in previaJen za S[avi). Questi reperti oi con f ern1a.n o fonse l'inieroci.o avve11u.to fira la poip 0.Ja21ione aurtocton a (V·en eti) ed jm.fiUtrazlion e sl.ruva . 1

1

Qual' è la r rugione pirima ·di q.u eista r ipiairtjzion e fissa <J el g.rup1pii san giuigni? Lo Hir1&cihf·e1d sup -. ,p on e l'esistenzia di due r azze ori1gtn a!I'ie A e B, ì a prima n el n ol'd d ell'Eutl'opa, l'altra n e11' Asi.a centrail·e; qu'es.te drue razze n e,Jle vaxi·e troomd graz·ion'i idei popoli si sareb~ ero fus-e colla razza aiutocto·11'a, daindo luo.g o al le ·vari-e rip airtizioni d e1 gruippi sopra.ccennatj . 1

1

1


526

IJj POLICLINI CO

[ANNO

BIBLIOGR.t\F.IA. •

XXXIV,

FASC.

15]

stat1sti cl1e in specie dimostrano come la migliore teraipta sia quel1a di rimuovere al più [>resto la MINO. L 'eredità dei gruppi sanguigni. Il p.o,l iJcli·P lacenta, sorgente to$ica dell'eclampsia stessa. niico, 1924. Sarebbe quindi errore gravissimo rd ell'ostetrwo DoLTER. Uber den heutigeri Stand der" Blutgruppenforschung. 1YI. Kl., 36, 1925. rimanere inattivo ·e titubante ·d avanti un caso di VERZÀR. Neue Unteruschungen ilber Isohaemagglu eclampsia, come sarebbe errore gravissimo del ti.nin.e. Kl. W-01c·h ., 19, 1922. o~irur,go q:uello di non rum.p utare un arto infetto !irRSCHFELD. Krankheitsclisposition und Gruppe.n-che minaccia la vita dell'in·dividuo. z1tqe h orig keit. Kl. Woch., 46, 1924. Vv EITZNER. Haemaggluti1iingehalt des Blutserums ~ Purtropp·o ialvoàta an1che il più raop-ido interKarzinomlcranker. Med. Klinik, 52, 1925. vento •p uò rius·cire tar.divo, cosi i.n qualche caso, i\1INO. Ricerche sulla mo«lJiticabilità dei grup1 i" fortunatamente raro, anche 1do1po un solo acce&So sangiti.gni. R.:iifo.rma med., p. 75, 1923. 1'orga,nismo può essere già a tail punto intossicato MINO. Qttanti sono i gruppi sanguigni? Rif. me-d., che i1essun aiuto vale a salvare la vita. p. 387, 1923. L.\TIBS. L, lndividitalità del sangue. Princi1pato, Giudicato quin•di necessario un rapi•do interM·oosti.na, 1923. vento, dobbiamo pensare quale sia il mezzo che Sr. cr0Tz-W6HLISCH. 1Jedetltung und lV esen van Htipiù di ogni altro dia affi.ldamento di poter &gra?nagglutina.t iori und Blutgruppenbildung beirn· vare l a donna con la mag.giore rapidità ed al M enschen . Kl. \\' ocih., 36, 1924 . te.mpd stesso col minor iperi·colo della maidre e del feto. Il c•h iarissimo dott. Luigi Rieppi, c11irur.go priNOTE · E CONTRIBUTI. 1nario dell'Ospedale Civile di Udine, con i!dea geniale ricorre, già da a1'cuni ann], anc:tie in queOSPEDALE CIVILE DI UDINE. f sti casi, sipesso, al taglio cesareo conser,ratore, SEZIONE CHIRURGICA FE~IMINILE come ·quello che 1p uò ris.pondere a tutte le esidiretta dal chirurgo primario dott. LUIGI RIEPPI. genze del ·caso ; tale intervento infatti è rapidissim·o, e dà i maggiori affi·damenti per la salvezza Contributo al taglio cesareo .de.Lla madre ·e del feto, se maturo. Questa magnell'eclampsia gravidica giore probab ilità id i salvare il neonato deve esrper il dott. LUIGI TOMASI. sere pr esa in .g ran:de ·c on·siderazione tnella scelta del n1ezzo, specialmente 01g,gi, dopo la viva lotta Data la natura ·di questo lavoro, n on è certo sostent1ta per salvaig11audare gl'int-eressi del nail caso ·d i diecuterie ·s ulla rpa togenesi dell' eclamp- scituTo noi parti di1stoc:iJci. sia basterà 1quindi accennare alla convinzione dj Oggi çl1e si cerca di abolire tutti ·gl'interventi .q11esta scuola, ·che cioè la ;p lacenta ne sia la che sacrifica·n o la vita idel feto a vantaggio della sorgente, difatti i.n molti casi curati in questa t madre Jlelle viziature pelvi·ch·e; 0°g gi che il taDivisi-one, la guarigione dell'eclampsia avvenne g.lio cesareo ·è da m.où.ti p r aticato anche nella do.po lo svuotamento completo dell'utero. placenta previ'?- oltre che .p er in·dicazione maDirò inoltre iel1e tutti i •casi di eclampsia da,, terna anche 1per la vita del feto , o·g·g i d·u n.que me osservati si manifestarono sempre in se·g uito non è fuori luogo proporre il tagljo cesar·eo ana violenti temporali, per cui sono del parere dì che n ell'eclampsia per i vantaggi innegabili che q11ellì che affermano c•h e i gravi perturbamenti tale intervento pro·cura al nascituro . • atmosferici ed i bru8chi abb·a ssamenti di temp,eL' eclampsia grav~dica può quindi essere conratura l1anno una certa importanza nella patosiderata fra le indicazioni relative al taglio cegenesi d ell' eclamipsia. sareo, tale operaztone può essere cioè m essa in I/a,ccesso convu1sivo eclampsico è fra le pit'l 1tiiscussione {>on ùe altre op•àrazioni ostetriche gravi malattie cl1e possano colpire la gravi·d a o nonostante il parere 1po co f avoreYole e talvo.lta anch,e contrario di molti ostetrici. la partoriente. l\1entre in tutte le contin gen ze ostetriche dobNon è certo tpossilbile stabilire quale regola gebiamo 1Pensare se. sia il ca:&o di interven1re e nerale , c·h e in tutti i casi di eclam[>sia gravidiquale sia la indicazione ·del nostro intervento, ca si abbia a ricorrere senz'altro al taglio cesareo: tale inter\iiento deve essere seriamente nel caso dell'eclampsia dobbiamo pensare senz'al· vagliato e rco ns~ct erato assieme a tutti gli altri tro quale sia il m ezzo più rapido e mig'liore per inter,1 enti ostetrici che ci possono portare ad un sgra·y are la paziente. Dalla rapi•dità d ello sgra, io di·p ende la possib1 sgravio artificiale; bisogna considerare a f : > ndo il caso particolare che ci si presenta, cosi in lità di salvare la ma.dre ed a'l tempo stesso il figlio, infatti la realtà degli a,·venimenti e le alcl1ni casi di eclampsia ,aa me raccolti si ot1

1

I

I

0

1

I

1

1

1


527

SEZI ONE P RATICA

1''11ne lo

graYio ri-co1·1·cn1 lo ai CO'l11u11i mezzt o~tetrici quali il riYolgin1cnto, applic azione di f 0rcipe, ecc. ·\ d esen11pio 11ci casi nei quali l'accesso eclamp. sica compaia durant e il parto, quando le acque "i ano col1tte, quando il coJlo sia sconìparso, quando la testa sia in1pegnat a nello sca,-o, snrebbe assurdo }Jen5are al taglio cesareo anzicl1è all 'appli ca zione di forci·pe; <:osi quarido il col!o sia già scon1p.arso, la clilntazione molto a''anzata, feto n1obile, 111embr ane integre , certo con,·errà ricorrere al i11rzzo o 1ctrico })i\1 com11ne quale è il ri,·obgi ment o. 1\Ia quando, come su:cedc il pjù del IP ,-o Ite, l' nccC'sso eclampsico cci n tpare prima delJ'inizio <l cl parto, quando il collo è ancora rigido. t1e!:'>s1111a dilatazione iniziata, n1cmbrane integre, t eto \'i vo, credo sia indiCJ.~0 senz'altro ri correre al taglio cesareo; in tali casi infatti tutti gli altri metodi rie~cono 1pi11 lungl1 i e più pericolo i. All'ind icazione materna, in qu ..... sti casi, si aggiunge n ettamente l'indicazione f etnlf'; però anchr l'accPrtata morte <l el prodotto del concepim ento non è a nostro a v''i so co n Lro indicazione al taglio cesa reo perchè in ogr1i c<is 1 t-~c..o si proponr di sal\ are la ''ifa d ella madfi' ottenendo lo sgravio n r.l J1iu breYe tciupo 1 oc;. si bi 1e. .i\l1:111ni esclu1d ono il t n ;.;li o ce.:;ar(lo p~rc 11è d i. cono che difficilmente 1)osc;iamo -essere sir urt d ~Jla ·asetticità della carueTa uterina, crrclo an zi che tale a..r.;etticità esi$tél molto più fn ci lmcn•lt' nei casi di eclauupsia do,,e ·:i rpraii·cano poche o nulle esplorazion i cl1e nei casi di viziature peJ. Yich e e di placenta previa dove le esplorazioni ed i tamponam enti spe~so ripetnti facilitano la seitticità d el11a camera uterina , ciò n o11ostante il taglio cesareo nPllc . ,·izia1f urc pelviche e n elle placente ipre,rie ogigi è i)r atira1o su \'asta scala. DPl resto in tesi generalr si rpuò ritenere che il taglio cesareo salvas~uarrti sempre la ' 7 ila rr1i1 terna, !POiohiè n ei ca:si di incoata infczj one, al taglio cesar eo si JJOtrà as~ociare la demolizi one dell'utero. Quando si è opportunam ente decitSo di intervenire chjr urgi camentc è jnidj spensabile ed a;ss0luto farlo s empre in ambiente adatto, quale soltRnto nelle cliniche, negli ospeclali o nelle case di cura si può avere. t certo gius tificato 1distinguere anche la teraipia dell' eclampsia in qu ella che può essere praticata in una clinica od osip edale ed in qu ella cl1e d eve essere praticata a domicilio, lontano da ogni centro ·s cientifico ed osipe1daliero; ad ogni mo,do il miglior con~iiglio che si po5sa dare al medico con,d otto , che si trov~ davanti .ad u ri ra50 idi eclampsia gravidica, è qllello di tra. 1

I

sporta rC' ln id onna i.11 un ospeclale, accompaignanùola n aturalmente egli stesoo, previo un cli·stere d i cloralio idrato (gr. 3 ~~) allo scopo di attutire i riflessi. Durante il trasporto sarà opportuno essere prov visti di una siringa di P ravaz e d i fial e di olio canforato per combattere una eventuale minaccia di par ali•s i co..r diaiea, durante o dopo l'accesso. Il taglio cesareo è poi mp.ggiormente racco1na11dabilc i1egli ospedali dei pj ccoli centri do·ve c:;pr<;&O l>Uò opt'rare !\.ln bl1011 chirurgo, .atto a compier e perfettamente un taglio cesareo, mentre il più delle Yolte ·è spro,·visto di quella 1Perf etta tecnica ostetrica che tSola 'PUÒ dare affida· ·111ento di rt1110 sgravio ra.piclo, fatto lege artis , con pochi danni ,della madre e molti vantag5i pPr il feto; ma tale tecn ica ostetrica è dote dei '·eri o ~ te1rj c i che sono ]Jiuttosto rari. La cloro11arcosi necessaria per attuare un taglio cesar eo, anzichè essere una controindicazione è uq fatt ore fa\·oreYole, infatti il cloroformio ,è un ottimo 1farma,co pe'r {gli accessi er.la1npsici. Dopo quanto s i è rletito ci dicl1i ariamo favorevoli a ri e Jrrere senz'.altr o al taglio cesareo con.ser,·atoi·c ogni qualrolta 5i presentino le seguenti r·oncl izioni: , 1 ) J::c1amp1 ·ia in graYidanza (se il feto è vi\'O inrglio, però la m orte i11trauterina .del feto non de,·e essere cons]dcr ata quale controindicazion e) . , 2) Collo r1gid o, 11oca o nulla dilatazione. 3) l\ Ir mbrane integre . Qnal i sar el)ber) ir1 tali -co11dizioni gli 1altr i rnezzi cni si do,rrehbe ricorrere per ottenere lo sgr a\'io? Non ricorrrndo a l taglio cesareo, jl primo obbi etti vo da raggi·u n•gcr e sar ebbe quello di aprire una strada })C'r giunger e in qualche maniera, n ella CaYt tù. 11terina, bisognereblbe 01oe praticare una dilatazion e artifici.ale del collo liierino . P1·r1ncltiamo cl1e per tutte le manovre atte a raggiungere tal ftne, occorre sottoporr e, cOJne per un eventuale taglio cesareo, Ja paziente aJla narco·si. La ·djlatazione del collo u terino può essere escguita con varia tecnica : ina ) Dilatazione n1anuale, che si eoeaue 0 trodt1cen1do uno poi ·due IPO-i tre :dita di ciasc·t111a mano nel collo uterino e quindi ·d ivaricandole si cerca di sfiancarne le pareti: tale m etodo è ,da molrti però, in generale, criticato perchè tale inanovra talora 'Porta ad effetti ·d ia tn1.,tralmente op1postj a quelli de5i,derati, .Poichè 1'1r ritazione portata sul collo uterino l)rovoca ·c0ntrazioni spa.sm 8dicJ1e; nel caso poi ·di ecl ~1npsj3 1

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tale metodo deve essere escluso a p['iori DPr la s·ua lungagig ine. b) Dilatazione IS~'I'umentaJe, che :può ei:isere cruenta od incruen t a; la dilatazione stru, m·entale incru enta può essere eseguita: 1) •Con l'rwso id·e}le te11de, rd ei srucche•tti di Barn es o del 'Pallone di 1Champetier de Ribes; non è il ·caso ·d i ,descrivere 1qui le molteplici n1anov1·e n ecessarie 1P·er ottenere la ·dilatazio·ne co.n crues1 i • m ezzi, è sufficiente far rilevare che tAffiP (' prr· ziosissimo per la vita dell'eclamJ)sica occorre im. piegan•do tali sistemi. tl) Con i ·d ilatatori metallici: anche qu esti però 11anno, a nostro avvis o, molte -contr0i1ldjcazioni; i·nlfatti impi·egan do il dilatatore ·di Busch, di Schultze o del Tarnier , i quali hanno il vantag,g io di. portare a:d una ·dilatazione lenta e ·g raduale della booca uterina, con scarso pericolo di lacerazi·oni, ed 11anno ancl1e la pro·p rietà di agire in modo di.n amico c ome eccitante la contrazione uterina; impiegl1iamo sem1pire un -tempo troippo lungo. 3) Si 'PUÒ i1m1piegare il dilatatore d el Bossi o quello .del Merletti, i quali portano ·veramente in breve tempo la boeoca uterina a dilatazione comtPleta, ·O ad un gra.do tale ·da permettere q.ltri i11terventi; però iin.p ie.gan·do il dilatatol'e del Bossi manca sempre la sensazione ·della r esistenza offerta ·dai tessuti, i qt1ali 1p-0s-sono spaccarsi provocando compli·cazioni .. talora molto serie e S·pes& ) ancll e irreparabilj, lo stesso dicasi per il -dilatatore d el Merletti. La dilatazione cruenta è rappresentata dalla isterostomato.m ia, con un bisturi ·b ottonuto, o con una forbice culbitata, si praticano delle incisioni multiple in senso laterale, 1que6.to metoido cl1e potrebbe dare ottimi risultatj, dà spes5o serii pericoli , poi-oh·è l e incisioni, al mo1nento dell' espulsione del feto, 1posso110 prolu.n·garsi ' ' erso l'alto, con quali terribili conse.gu·e11ze ognuno può im111 a·g inare . Taluno pro1pone anc11.e il tag11io cesa.r eo ' ' agi. nale, ma i.n realt à tale metodo è poco u5ato e credo poco consigliabi]e p.er la ·difficoltà che preSP.nta talora a frenar e una eventuale em )rragia dovuta a lesione dell'arteria uterina. Oltre alla ·dilatazione ·del collo uterino , do,·enclo t'empre introdurre la mano e ta,·olta ancl1e il braccio per interY enti manuali intrauterini si r e11de n ecessaria ancl1e la dilatazione della ' 'ulYa e Yagina , onde eYitare estese lacerazioni peri111?ali n el momento de11 · e~pt1l sionP della testa , anr.l1e tali n1ano\'re, pt1r senza fall o n ecessarie, 11anno la 1pro1)rietà di prol u11gare .di molt') l' atto onerativo. Dilatate la ''lll ,·a, la , ·agina. il collo e la .bocc a 1

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IL POLICLINlOO

uterina, l'atto opera.tivo non è ancora compiuto, necessita 'PUr anco l'eotrazione manuale o strumentale del feto e della placenta; l'a,a>plicazione ·del forci'P e •cioè od il rivolgimento: si praticherà l 'applicazione del for·Ci'Pe •quanido la testa sarà molto abbassata e si a\1rà avuta una pregre5sa. <'O lata delle a oque, quando invece le membrane sono an•cora integre e la testa mobile si ricorrerà al rivol1gimento i·11terno . Nei singoli terrljpi del rivolgimento si incontrano spesso difficoltà e complicanze : nel prin10 tempo possor10 in&orgere difficoltà al passaggio d.ella maho, p·er ang·ustia della regione vulvoYaginale, e ciò specia;lmente nelle primi·p are attempate; nel secon·do tempo ·si incontrano diffi coltà ·quando occorra fare il riYolgimento dopo lo scolo del le acique e l ,utero sia già retratto sul conp 0 fetale, per nui .l' evoiuzj one è resa più stentata, qui bisognerà agire co.n molta pruid·enza onde evitare rotture d'utero. L'evoluzione feta1e p11ò inoltre rius·cir e difficile pey. essere la parte .p resentata imipe.g nata in mo1do cl1e n ) Il si riesce a ·s olleYarla, per cui le .trazioni sul ·p iede, raggiungono lo SCO'PO O·p posto d'impegnare cioè ,·iep~·iù la presentazione. Tale atto operativo oltre alle oCliffi coltà tec11icl1 e ed ai pericoli 1p er la madre , è molto pericolo0so p er ill. f·eto: jnfatti la morta•lità fetale in • f ali interventi ·è molto elevata. Anche il forci-pe non è pri\' O 1d'in•conv·enienti ·sj a materni ohe fetali: pel' l'applicazione del forcipe nello scavo, esiste il peric )lo dello scollamento ·della yagina, particolarmente se la rota, zione interna de\·esi otten·ere artificialmente col f orci1pe , per ·c·ui facile consegu enza può essere 1pi1ì tar·di il prolaiSso vaig·inale ed il cjstocele. Riguaiido al f.eto talora si hanno lievi danni, quali la dipetilizzazione, l'ecchimosi, l 'im·p ronta 1della c1Jcchiaia, che dopo pochi giorni scompaio.n o; ma in ca5i più .g-ravi, di magigior pression e delle cucchiaie si · l1anno fratture ·della teca craniana e persino' esoftalmo 'Per ibrt1sca ed eccessiva pressione, oltre a stra,•asi en(locranici, si può avere anche 1paralisi transitoria per compre&sionc del facciale; talora la co:m pression e è tale da sacrifi care l· esistenza del feto. ~on cr edo n emme110 sieno da prendere in considerazione quei casi di eclampsia graYidica, a ccornpag'nati da stenosi pelvica o cla tt1mori del collo e 1della bocca uterina poichè in tutti questi '2asi è pitl cl1e indicato il taglio cesareo. niepil ')gan·do possiamo far constatare facilmente, come tutti i m ezzi cl1e si ad operano per dilatare il collo ut erino, (dilatazionr inanualr o strumentale) abbian10 in {' Omun e la p ericolosa pro.prietà di faYorire il trasporto dei germi. en1 1

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XXXI\'.r , FA c. 15]

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SEZIONE PRATICA

e) La sicurezza di evitare leoioni gravi ai pre esistenti in vagina, nella cavità uterina, e genitali interni ed e5terni della madre. quella di proYocare abrasioni o lacerazioni più o . xneno r te" C?. sempre terribili porte di entrata deldì La maggiore probabilità di salvezza del 1·infezione puerperale. feto , infatti nei casi di eclamtPsia gravidica, più Di fronte alle difficoltà ed ai pericoli che s'inche jn tutti gli altri casi, il feto ha bisogno di contrano praticando lo sgra,rio con i mezzi souscire alla luce il più rapi damente possibil·e, poil)ra elencati, a quali 1pericoli ed a quali diffich1è sen1pre si trova in un certo grado di intos5icoltà and ian1) in contro ricorrendo al taiglio cecamento, causato dalle sostanze tossiche in cir, sareo? colo 11ell'origanismo rn1at•erno . Per qua11to riguarda la durata dell'atto opeDo1po qiuanto si ·è detto co11ie•lu1diamo aflferman. ratiYO, che come sa1ppiamo nel caso nostro è da do che, quando la paziente si tro\ri in ambiente ten~r i i11 prima considerazione, il taglio cesaadatto, clinica, ospedale o casa di cura, quando rPo è certo n1ezzo rapicli6simo, infatti il mio n1aenon esista alcuna dilatazione, membrane inte~tro. eh irt1rgo prin1ario. d ott. Luigi Rieppi, opegre, i doYrà sem'Pre preferire il taglio cesareo ratore mera\'iglio5o ])er rapi·dità e precisio11e, conser vatore agli altri comuni m ezzi ostetrici. compie tale atto operativo. sempre in m eno di ,·enti n1inuti. ed anc11e un cl1irurgo di pratica C•.\ I 11l1C..\. n1odesta, con1e il sottoscritto, 1può compi ere hcnc l'atto operatiYO in mezz'ora. CA~O I . D. :\1. Carmen, a. 21, da .A..degliacco. L"uni co pericolo r ealment e grave. c11i ci espo, Entra in r ep arto il 28 giugno 1925. PrimiJpara, niamo praticando il tagli o cesareo, è quello di .gra, idanza a t ermi.n e. Durante la n otte, d opo 11na giornata teffijporal111a pr rito11ite da infezion e d ella cavità uterina; h·sca, fu colpita ·da 'riol enti accessi eclamrpsici attl1almente però gli inter,·e11ti laparatomi ci sono r he 1$1 ripet er.ono sette volte con intensità sempre ffi1Jlto fan1igliari ai pratici ~d in qt1esti ult) mi rnaggi orc. 1lecen11i i 11rog-re si d ella tecnica operatoria, d e1• tat J presente: soggetto i1ormale, e-demi alle 1!an1be, albun11nurj a. ra-~p~i i' clell'antiseip5i, deYono con sigliare, a11che in qu esti casi, l'apert11ra <lel peritoneo con . .i\ll' csplorazione si riscontrano mem1brane r otte, colJo scomiparso. Jilatazione di 6 cm. , testa imperii-creta facilità 0 sic.urezza. Del resto per a''Pre gonat:'l nello scavo. una rnnggiore tranquillità a tale riguardo, prima (Operatore: dott. L{jIGr TO:\TASI ) . Ri sco ntrate tutte le in clicazioni è deci5a l'ap<li pasc;arr al tagl io cesareo sar à bene ·prati care pli cazion e ·di forcipe che riesce 1p.erfnttamente; si una buona disinfezion e d ella 'Tagina, con la,•ae, tr•1 e t1n bambino <:> termine, yiYo e vitale, quin1d.i cri e clPter&ioni d ella mu cosa a m ezzo di hatuila placenta, senza provocare alcuna la·cerazione. foli di garza in1pr0gnnti di alcool denaturato ~ di Dopo 1) sgravio non si rinnovarono gli accessi C'rlampsicj, in sesta giornata l'albumina era scomc:olu7.ione feni~a al 5 o.~. parsa, ed in decima giornata la paziente fu 1di~ Prélti<'ata la Jruparatomia sottoombelicale merness::t 1gu ari1a col bambino vi\'O e vttailie. rliana, si esteriorizza l'utero, quindi si pratica l'incision r delle pareti 1d ello stesso: quanto al CASO JJ. .F. Lu·c ia, a. 35, 1da Pag.n acco. Entra i 11 r r pa.rto il 16 ottobrr 1925. Primipara, gravirnr10do, è p1'1€,f eri·hil e 1 incisione trai.c;versale sul danza in go m ese. l\1cntre l avorava in campagna, fonrJ o, l'r imo lJe.i C"l1è r i garantisce ma~gi·omnPnte poche ore prima clell 'ingresso in osipedale, fu l':1setticitù rper la 1011tananza dal lfocol~io inrfet. colpita da con,rulsionj. ti\·o della vagina, ipoi anc11e perch è con5erva alla t::tto 1presente: forte albuminuria, incoscienza. All >rsplorazione si riscontra collo rigido e n esrlonna ln possibilità di nuo Yr gra,·idanze ed è suna •dilatazione, si p er cepi5'ce nettamente il dop<111indi chirurgiramEln1e il mPtodo più corretto. pio battito fetale. Estratto il feto e la 'Placenta, si passa alla su(Op eratore: dotL. LUIGI TOiVIASI ) . tura a strati dellr pareti uterine, in dupli ce Date le cl1iare indj 1cazioni d el caso. si deci1de rl i pratic<lre t oisto ]l taglio crsare.o addominale. strn to ·quello muscolare .co.n punti staccati, e J n 1 ~·op()r::t.zione 11a esito ·b rillante, si estrae un bamsutura rontinua molto fitta lo strato sieroso. })in o ·(li sess~ maschile, -vivo e vitale: dopo l'inSi chiudon o quindi le pRreti addominali col tcrvrnto non s.i rinnovarono gli OJccessi eclampslci , erl 1n 1p ochi .g iorni an,c he l'albumina scomsolito sistema. parve. Tn confronto agli altri m etodi ostetricj, il taIn 1qu in,dicesima giornata la paziente è dimessa glio cesareo nell'eclampsia gravidica ci dà i seg11arita per 1primam col bamlbino 'rivo e vitale. guenti \'antaggi: 1CASO IiI I. - B. Elvira, a. 26, da Paderno. Entra a ) Una relativa fa cilità dell'atto operativo. in r eparto il 3 dicembre 19"...5. Gestante a termine, b ) La rapidità e )n la quale lo sgravio tPUò in sopraparto da tre giorn1: presenta edemi ag:li arti. inferiori, albuminur]a. essere effettuato. 1

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IL POLICLINICO

.i\.11' esplorazione presenta dilatazione di appena du e dita, feto mobile allo stretto superiore. DOjpO un accesso eclamp&ico fortissimo peridette la coscienza. (0 1peratore: chirurgo prim. •dott. LUIGI RIEPPI). Laparotomia sottoombelicale mediana, taglio cesareo conservatore. Si estrae un bambino vivo e vitale: però gli aooessi eclampsici si rinnovarono con insi5tenza sempre mag,g iore e la paziente, nonostante tutte le cure 1del caso (ini-ezioni di \'eratrum viri1dis, di ,canfora ed ipo·d·ermocltsi), m ori il gio~no su1ccessivo all' otperazione. 1

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CASO V. - S. Ines, a. 21, da Povoletto . .Entra in re1parto il giorno 8 agosto 1921. Primipara, gestante a termine. Da otto ore colpita da violenti accessi eclampsi•ci che si ripeterono con violenza e frequenza. sempre maggiori. Stato presente: albuminuria notevole, inco&cienza. All'esplorazione si per·ceipisce una dilatazione •di circa sei centim·etri; teista n·ello scavo, aioque colate. (·Orp erator e: chirurgo prim. 1dott. LUIGI RIEPPI). Date le chiare in1dicazioni del caso è praticata l'aiprplicazione del f.or·ciipe che permette di estrarre un bambino a termine vivo e ·vitale, eS1pulsione &pontanE>a della placenta. 1Iniezioni di veratrum viridis. La ;p·azi·ente 1è ·dimessa dal reparto, completamente guarita, in rd ecirna 1g iornata, col bambino ''ivo e ,,itale. 1

CASO VI. - D. Anna, ·di a. 40, da Faedis. Entra in r eparto il 7 novembre 1922. Pluri:para, gravida in ottavo mese. I ·famigliari riferiscono che la paziente durélJnrte la giornata fu ·colpita a varie riprese da aissalti convulsivi accompagnati da perdita ·de11a coscienza ohe ipe!'ldura anche al momento ·dell'esame: albumina !Presente in gran dc quantità, ed·emi agli arti inferiori. All'es-plorazione si ·n ota: ·sacco inte~o. 1dilaJtazione di due centimetri; battito fetale normale. (Operatore: chirurgo :prim. 1dott. LUIGI RIEPPI). Laparotomia sottoombelicale mediana, tagli o cesareo sul fondo dell'utero: si estrae una bambina viva n on a termine e la placenta. Gli accessi si ripeterono ancora al cune ,-olte e lo stato d'incospienza d11rò alcuni giorni. i rpraticarono numerose ini ezioni di ' Teratrum ,·iri·clis, di canfora ed ipod ermocli si . 1

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XXXIV' F ASC. 15]

La :p aziente usci dall' ospedale in quindicesima giornata guarita per ·p ri·m am, con la bamJbina viva: al . momento ·dell'uscita persiste,-a ancora leggerissima albumin:uria. -CASO Viii. - .n. B. Primavera, id i a. 17, da U!dine. Entra in reipart::> il 15 novembre 1922. Primipara, gravi'danza a termine: nel 1p omeriggio fu colpita improvvisamente 1cta convulsiooi tonico-clonic)1e, perdita di coscienza, anuria. · All' esploraziol).'e si percepi5ce dilatazione completa, testa in vagina, sacco rotto. 0 1peratore: chirurgo prim. 1dott. LUIGI RIEPPI). .t\IJYPli'cazione di f.or cipe con estrazione di un bambino a termi.n e di sesso femminile YiYo e ·vitale. Secon damento normale. ·Dopo l'atto operati,ro la paziente non ebbe pii1 accessi; dieta lattea, iniezioni •di veratn1m viridi-s, di canfora. In sesta giornata l'albu·m inuria era scomparsa. !1n decima ·giornata la paziente è dimessa comp.letamente guarita con la bambina viva P vitale. 1

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CASO IV. - p. Virginia, a. 23, ·d a F·eletto Umb ert1. Entra in r e1parto iì 20 ottobre 1921; è gravida iin sesto mese. Venti ore :prima -dell'ing:resso in ospedale, .f·u colta improvvisamente da con'ruhs.ioni accompagnate da ipel'ldita della coscienza; tali accessi con vulsivi si riipeterono moJte volte. Stato :presente: grave albuminuria, doppio battito fetale regolare. All'esplorazione si 1percepisce collo c·h iuso e rigi·dO. (0 1p eratore : chirurgo prim. 1dott. LUIGI RIEPPI). Laparotomia sottoombelicale m·ediana: t,élJglio cesareo, sul fo.n do •dell'utero, si estrae un bambino ' riv·o, che però muore· ·poche ·ore 1dop10 l'atto op•erativo p·er immaturità. Si prati:cano alla :paziente iniezioni di veratrum viridis, di icanfora eid ip,odermo'cl)si: g.l i a:c cessi non si ripeterono più, in ottava giornaJta l 'albuminuria era scomparsa. In quin dicesima giornata la 1paziente è ·d imessa dal r eparto completamente guarita, iper primam.

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1CASO Vil II. - C. Olga, di a. 19, da Udine. Entra in reparto il 5 settembre 1925. Primiipara, gravidanza in ottavo m ese. Dieci ore ;prima dell'ingresso in rep,a rto, fu c·olpita ·d a •convulsioni che si ripeterono 1pare·cchie volte. - ,s ,t ato preis ente: albuminuria notevole. battito fetale normrue, sacco integro, dilatazione di due centim8tri. (Opera il chirurgo primario dott. LUIGI RIEPPI, a'Ssistito 1d al dott. LUIGI TOì\.1ASI). Laparotomia sottoombeJi cale me·diana, tagli ) ce5areo -con6ervatore: si estrae lln bambino vi\10 11on a tr.rmine, di sesso maschile. 1Gli accessi si ripeterono an·cora ma seIIllpre ,p iù lieYi ed in teria gjor.n ata scomparverJ. Si pratrcarono le solite iniezjoni. Guari'gione p er primam. In quindicesima giornata si ,dimette la paziente cornpletarnente. )g uarita col barnbino vivo. . CASO IX. - T. ·G emma, ·di a. 20, da Feletto Umberto. Entra in re1p.arto il 5 settembre 192.5. Primip1ara, gestante in .ottavo mese .. J?a oltre v~n~i ore è colpita . •da ac1cessi conVl1ls1v1 eclamps1c1, entra in Teparto in ·stato ,p reagontco, re!?;piro stertoroiso, ·cianosi molto intensa, estremità fredde, in CQ!SCienza completa. T..'oiperatore (cìtirurgo prim. doitt. LUIGI RIEPPI assistito idal· dott. LUIGI TOYIASI) decide d ' interv~­ ni·r e con l'intenzione di eoeguire per lo m eno il ' cesareo su donna morta. tagJio · . I/azione ·del cloroform1o e l'atto operat1Yo ebbero esito veramente mera,·iglioso, poichè .la donna addormentata riaoquistò res.piro, co.Jor1to e calore normali. Si estrae un banmino ''iYo non a termine che morì poche orre dopo l'atto . oiperativo. Dopo operata per alcuni giorni la paziente fu ancora colpita id a ·convulsioni J)erò sempre meno gravi; si praticarono iniezioi:ii. 1di vera~ru~ viridis, di canfora ed ~podermo·c l~s1. !In qu1n'?-1cesima .giornata la paziente fu d1me-s~a guarita per ,p rimam. 1

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CASO X. - F. Rita, di a. 29, da Udine. Entra in repart .) il 10 ottobre 1925. Primipar~. gestante in otta, 0 1nese, 1da alcune ore è colpita da accessi eclampsici. Presenta albuminuria note,·ole, edemi alla faccia ed agli arti. 1


ftkìIONE

,l>R.\1fiC.\

..\lr esplorazione 6i riscontra: co1lo rigido, ne::,su11a dilatazione. il battito fetale regolare. L·operatore (chir11r go 1primario dott. LUIGI RIEP::?I ass1st1to dal dott. LUIGI TOMASI) d ecide d'intcr\'enire ricorrendo al taglio cesareo cd estrae un bambino di SC?5 o maschiJe, vivo, cl1e 'Però, data la sua immaturità, muore p oche ore dopo l'operazione. k.1. ;pazie11tc non ebbe ipiù accessi dopo l'intervento e quattro giorni dopo l' albt1minuria era scomparsa. In quindiiccsima giornata la paziente ru <limessa compl etam ente guarita 1p~r primam. C\SO XT. - C. lVIaria, di a. 40, da Gonars. Entra in reparto il giorno 8 giugno 192.5; era , tata col}:>i ta da acce i convul5ivi eclampsici dieci ore }:>rin1a clell'ingresoo i11 reparto. Pluripara, gestante lt termi11e. Pr~~ cnt.a. albuminuria e gra ,.i eclemi agli arti inferiori. ..\ll' Psplorazion e si percepisce poca dilatazione. m~n1branc i11tcgre, testa mobile nllo stretto superiore. lOpcratorc>: rhirurgo 1primario clott. LUIGI RIEPPI as5i ~ tito dal dott. LUTGJ TO~IASTl. Laparotomia sottoombc1icale median.a, tagli o cesareo conserva tore\ si estrae un l>arnbino di sesso maschile vivo e vif..alc. Dopo ratto opera1ivo cessaron o tosto le con,·ulsioni; l'albun1ina 5com'Paf\'e in decima giornata. In quin<lice5ima giornata la paziente è di· me~:;a gu.arita p er primam. c-01 bambino ·vi,·o. CA..c::o XII. - F . :\taria, di a. 29, cla Udine. Entra in reparto il 20 marzo 19"25. Pluripar<:i., g-raYidonzn in ottaYo m ese. da alc11ne ore è rolpita da ·violenti ncccsoi convulsivi e si tro,·a in stato di

con1plcta incoscienza. ~otevolc albuminuria. collo chiuso e rigido, rnemlbrane integre, do•p pio bat 'tito feta le normale. (Operatore: chirurgo 1p rimario dott. LUIGI RI EPPI as5istito <lal dott. Lu rGI Toì\IASI). Laparotomia sottoombelicale m edian.a, tagli o cc:is.areo con5ervatore, si estrae u.n bambjno idi sesso maschile, vivo, non a termine. Dotpo l'atto operativo le con,-ulsioni si ri•p eterono, sempre però con inten.isità minori, ancora per d'U e giorni. Iniezioni di veratrum \•iridis o di canfora. L 'albumina in sesta giornata era scomparsa, 1n quindicesima giornata la paziente f11 dimes~a dall'ospedale. completamente guarita, con bambino vivo. Pollina (prov. Treviso), 20 agosto 1926.

COMMENTI. Ancora sulla pleuro-pneu1nolisi a cielo aperto. Il p r of. Soli eri l1a r eplicarto ah prof. Leotta (vecli f asc. 8), irusisten·do nelle siue idee ma senza aggiungere fatti 1che spostino o ri schi.arino la discuis sione. Non crediamo idi ·dare sègtUito alla polemirca, cl1e per noi è cl1iusa. LA RED~Z.

,SUNTI E RASSEGNE. I

PATOLOGIA GENERALE.

La febb1·e psicogena:. rp

DEUTSCH.

1\l ediz. l\. linilc, 19r26, n. 32).

L Iinfluer1za ·dei rp rocessi IP S·i Chici S'Ulla tempé· 1 t at·u ra Id el COl'J> O lè già &tata segnaqata d•a t empo. f'.: 11oto eh.e n eJJe i1eurosi ' 'asomoto·r ie si hra nno

durevoli aumen ti di te.mperat.una; cosi pure sono st2te osservate, in indivird ui neuropatirc i, del1 e o ·cillazioni idi temperatuI'a fra 370,3 .e 370,8. Anche il lavoro muscolare comp ancl1e le impr.essioni etnotive possono pro''·ocare aumeniti di temperatura in in'àdvidui ,·uso.labili. E interessan te l'au. toosservazione di ì\Iosso iel1e, 1dopo l'annunzio dt 11na notizia che .gJi dava piacere, notò un aun1ento ;di ()o,9 n ellra temperatura rettale. L'.\. intende qui 'Studiare q1U•ali siano le sorgenti di tali aumenti di temperatura, in quall nt1nti facciano presa le eccitazioni psichiich·e, di ·lte natura esse siano e quia.li 1Vie segiuano iper provocare il disturbo ·dell'equili.brio .calorie.o. otto questo punto ·di vista, due teorie tengono il campo. quella che fa djpender e gli aumenti di temperatul'a dai processi ''asomotori e quella in''ece cl1e li mette sotto il !dominio dei centri ce.rcbrali caùoriJci. .<\mmesso iel1e la regolarizzazione di tutti i processi organici ·d:Lpenda daill'atti'Vità or.d inata e dalr equi.111brio ipsicl1ico, n e conseigue cl1e un rup. 1p::lrato psicil1ico ohe l avora male <leve dieviare ii corso n ormale ·dei processi or.ganici, conducendo a <l isturbi del tutto simili a qruelli prorvo1caJti da canse. or.gani'Ch·e. ·Ciò vale dn duhbiamente a il!C.dle 1per la regolarizzazione 1del calore. Riman·e sol. tanto da ·disoutere se i ,p unti di attacco dei <list urbi psicogeni son o gli stessi ·Ch•e quelli del distll1I'b1 idi origine or.ganica e se gli .el evamenti cl i temperatura, senza disturbi primari de1la r~. golarizzazione del calore, siano da considerarsi co'lne vera tfeb•b re. La vera febbre è dovuta ad ·a normalle funzione dei .c e11t ri che, pur mantenendo i n ondine l'.eiconomia cialorioa, la ten gono ·aJd. un lilVeHo più alto cl1e in condizioni di salute, iniviando ai e.entri di produzion e del calore d egli impulsi c?e si manifestano co11 ma1g'g i·OT·e pro.cùuzione di calo:re. Questa ·è una !funzione di tutte le oellUl.e d el corpo, ma s·p ecialmente di .quelle 1delle ghi·anldole di gerenrt i, ·del f.egato e idei mu·scoli. Ora, la febbr.e corrisponde ad una maggiore fu n ziollJalità ·degli organi, ciò che non si1gnitfica • che la ma.gigiore funzionaliltà degli organi s tessi id e.corra semrore con febbre; in qi.1esta, il Javoro degli organi vien e in mas·sima 'par tie tra•&formato 1

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in calore, mentre ·d1minrui6ce il ùa.voro specilfico, per mezzo di 1rmpulsi ·Che pro,nengono datl. centro calorico e che agi:scono poi per via id ei nervi e delle ghiandole endocrine (tiroide, surreni, i·p ofisi). In tal modo, si ottengono a:umenti di temperatura che sono dOlViUlti: 1) a produzione normale di calore, con diminuita dispersione; 2) atd aumen0to ·di 1prod·uzione con ·dispersione normale; 3) ad aumento di calore, non com1 pensato da corri•spon·denrte diiSrpersione. La regolarizzazione del calore si ifa in tali casi ad un livello più alto eh e il norm1ale. Non vi è nessun biisognp -eh.e la causa nociva. ob-e provoca la. rreibb.re, sia di natura tossica. An•che soltanto i momenti psichi1ci aumen·tano il ricambio materiale per mezzo dei V1a:s0<motori e delle .ghiandole endocrine. Con l'aumento dei pro cessi di ossi dazione, si ha anc'he una magigio" prod·u zione di oalore, che di regola è tro0p1po scars·a per iprodurr.e la febbre, ]n quanto che i poteri termorego1atori arrivàno a co1npen sare il maggior calore prodotto. Per la prod0uzion e di felXbre è ne.cessario l'intervento di qualcuno dei. fattori sol!)ra indicati. M.a l'importante è soiprattl1tto aI!Thffiettere cfh.e an·c he i !attori psic:hi·ci possano agire com·e quel'li pur-amen'te materiali. sut proces si ·o rgani•ci. Nqn mancano .p erò delle differenze. Anz1t11tto si ·deve c0Il!Si der.are che gli eqcitamenti psi·chici aTrivano sulla corteccia cerebraile. Di .qui si piuo avere un'infl11 enza •dir.etta su l centro ternn orego. latore che, a sua volta, mandia gli imp.uJ.·si diret. tamente agli or.ga.n i ipro·duttori idi calore o·p pu·r e ai viasomotori. Opprure l'eccitamento può andare ·dalla •Corteccia alle ghian dole en•docrine e, di qui , ·ai luoghi di produzione del calore. È 1probaJ>ile che nella febibre psic·ogena, la p.a rte più impo·r tante .c;i•a dovuta all' eccitamoento diretto d ella corteccia sui 'Va.somoltor1 . N·ella febbre psicogena 1Pre·domina il fattor e tdel dist11rbo n ella dispersion e del calore, probabilmente per l'azion·e sui vasomotori, che 1porta a·d t1n r e&tringimento dei vrusi periferie.i e, qiuindi, ad un accumulo di calore iall 'interno. B invece eccezionale l'aumento di produzione di calore con ·dispersione normale. Dal conJronto fra la febbre vera e quella psico, ~ena, si deduce ch·e e·s se , non ostan~e qrualohe òiffe-renza n ei partico,J ar.i, ,sono sostanzialm·ente analo1g.h e. Ciò è 1anche dimostrato dal rr1a;tto che, in jpazienti con febbre vera, da ma·l attia organica arcertaita, si può oittener e tUna diminuzione di temrperat11ra (da alc uni decimi fino ad un ~ado) per mezzo a-el1a. su1 gigestione; trattJasi, e"rj_ rlentemente, di indi·vildrui facilmente suggestionabili. Cosi, in una pazjente con sipondililte, si 1

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potè ottenere con la ipnosi profonda un abbassa1nento ·di tempera:tur.a da 380,4 a 370,3. Del resto l' es.p erienm giornai.i era ci insegna c:he, all1a stessa malattita, i diversi ]ndividui rea_g1iscono .con temper.ature diverse; quelli più ec. ci:tabili hanno più facilmente feb1bri che gli altrt. E non si id eve dimenticare che l'ecci•tabilirtà 1cl.egli app,a rati endocrini e id ei vasomotori è la base iper le differenz.e di tali mani1f·estazioni. In questo senso, sono da intePpetl"arsi gli eleV\amenti di temperatur.a ch·e 1si osservano in in1dividui psico• labjli, dopo la scompaxsa di run processo paltologico 1cl1e -era 1diecorso c-0n febbre. Non è rpre rò n.eces5ario 1che si tflaitti Idi :una causa nociva d 'in dole rpsi chi ca, ma basita che tutto l'aip1para.to termoreg-0lratore sia stato influ.enzato dalla malaittia organiica piereihlè i rproc·essi endo:ps-i.c.hici possanoinfluire sull'elevam·e nto di temp,e ranuna. E si riesce in tali casi, mediante la sola. influenza psichica, 81d eliminar·e quegli a·u m·enti di tem.p eratura che so·n o ritenulti .g eneralmente di vera origine organica. Un'ossel'lvazione ·di que.sto 1g enere viene riJportata: dall' A. Si trrattava .di runa paziente 24enne, ·Che era in cura 1da tempo p-er un'a1ftfezione polmonare e ohe aveva anche una neurosi isterica ~ Nel ·decorso ,del tratJtamento ;psichr:i.co, che non es,e rcitò ne.s suna inffuenza su•i fenomeni •orgianici, si vi·d·e aJbbrussarsi la temrperatura. Ourioso è il f•atio, •b•ene rilevaibille dal'la grafica, che la temperatura, già ricondotta alla norma, si elevava (a ·~ irca 37°,8) in determin1ati giorni; si può par. liare in 1al caso di « feibl>re donnenicale >>, che ap' punto si osservav·a in tal .g iorno, quan·do , cio·è,.. la pazien·t e ma11cava del traittaimento medico. Chi ha 1praiticia di p sic·orteraìp·ifa,_ del resto, conosc& bene questi fatti ·e la .g rande :iJmporrtanz;a che111anno i riap1porti ifra meldico .e pazi.ente. Anohen ei maJati o:vganici, il solo inizio della ricerca psichj•ca contribuisce a far dimin11..1ire lo stato an · • sj·oso ed esercita, di consegruenza, t1n'infl11enza. vjsibile sui sintomi. E l'influ•sso del medico è tale che i pazienit i reaigi1scono alle brevi pause del trattame11to con un pegigiora•mento dei sintomj Invece, in 11n altro ca•s o dell' .~. con un'oscur&. ::trffez.ione ;:i;picaile, nel quale dlurante i giorni del trattamento si provooavano dei confli1tJti psich1ci che da, ano degìi stati ansiosi, si avevano al· tres1 degli aumenti di rtemiperatura. Si trattaiva di u11a paziente 19enne, molto eccirf:rubile con temper::i t.ure ·yerso i 38°,3, chie n on erano in ratp.p orto con i fenomeni clinici. del tutto scarsi. Con l'ipnosi si erano oitenuiti iabbassament.i fino a. 370 ,3, e dei m1glioramenti subbiPttim. I tentativi di tratta1nento psichico allo stato di vPglia far.evano salire Ja :temperat.ur a fino a 37°,6. 1

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SEZIONE PRAT10A •

Degno di rilievo ·in questo 'Caso è il faitto ohe, al contrario di quanto aviviene normalmente , la tempera.1tura dell1a bocoa era di 3 decimi 1Più bassa che quella \dell'ascella, pure compiendosi la respirazione a bocca çhiusa. Questa differenza è spiegabile col f.atto che l'eccitazione psichica portava, per mezzo dei vasomotori, la d·i latazione \'asale alla perite.ria, siochè la cute veniva irrora tu maggiormente che non le mucose. :'\aturallnente, non si <JeYe a'tJtribuirr il meccani...,1110 della n febbre psicogena » alla sola vaso.dilatazione. Interviene a11che qui l'awmento del ric:lmbio materiale, come n ell•a feb·bre vera; sol tanto che in quest•ult1ma l'eccitazjone d el centro calorico è da ritenersi secondaria, mentre neLla f Pbbre ipsicogena è primaria. Dalle osservazioni riportate (che sono state rigorosamente controllaite) e dalle esposte considerazioni, si viene alla conclusione che la « ;febbre 1~icogena » non può essere negaJta. Ora, J'osser. vazione clinica dimostra che i pazienti che vt possono anldar sogiget1i hanno uno spi.ccaJto bisogno di caldo che, fino dalla puerizia, è andato accompagnato alla incaspaoità di adattarsi alle di1lererizè !!'a temiperatura interna ed esterna Se, in questa costella2'Jione psichica, si aggiun. gono delle ecc~tazioni psicl1iche caipaci di aumen. tare ~! !'~~aTY'l!:>j o, e m1indi la produziCJ:1e di calore, si avrà che le lditfercnze di temperatura diventano sempre più insoprportaiJ!!i. I processi di djfesa dell'organilSmo inter,r-engono allol'a p.;: a 1_ lontanare la sensazione spiacevole; si stooilisce a1lora, per abbassa:-s :a ~'='!!'loeratura, la diliatazione Ya.s;;.le e la maggiore irrorazione della cute. In ~d li condizioni, se non cessa lo stato di eccitazione psichica ohe aum enta il ricambio , si stabilisce un circolo vizioso, per ieui J·a rego.l ariz, zazione del calorico si comp1e ad un livello più .alto che di norma. Questi pazienti, per ragioni organiche e psichichP, 6ono incapa·ci d'i aidattarsi alla temperatura esterna. In essi però si può sempre ritrovare una co. 'lpJJ.azione psichioa che è la condizione primaria per il :disturbo calorico. Dalle profon,d ità dell' incosciente, essa può venire risvegliata p·e r m ezzo di i·dee str ettamente connesse con il bisogno di calore, tali che la loro comipar sa provocr1i le ,s ensazioni caratteristi·che del bisogno inaf>'Pagato ·d i cialore. Qu1an do in qu esti pazienti sj stabiliscono d elle condj zi oni psichiche ohe ricordano in certo modo delle situazioni connesse con una forte perdita di ·ca.lo·r e, !i~ paziente aJVverte una sen'Sazione Idi ma;Ies·sere, di fred do, ·di brivido. Queste raippr.esentazioni psiiohiche sono in rrupiporto o con !"esperienza generale, a oui l'indivdduo per la sua particolare disposizione ha reagito a/bnormemente, oppure con l'eS1perienza 1

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individ·u ale cl1e viene ripetuta nel r iooooo d elle stesse r eazioni. La mobilizzazione di questJe tra.o ce di riieordri e delJe reilative reazioni può aversi anche sperimentalmente. Si deve quiilJdi ammettere una di'.Pendenza psico-fisica, che permette la SipiegazioM psicologica della genesi della febbre psicogena. FILIPPINI .

Esiste la febbre da alimentazione, da ete e da g1·ida 1 (H. RIETSCHEL. Jl,Junch. med. Woch., 3 dic. 1926) •

L'aun1ento d i temperatUTa non iè butta la feM>ret la quaJe consiste essenzialmente dn un distur.bo centrale . . i dev.e quindi 1distingtuere da questat l'Jpel"!ermia, che può aversi per cause 1p uramen te t'isic11e, quali l 'irnipedita rdispersione di caloret per un riscruldamento dall'esterno, op1pure per ltna sopraproduzione di calore n ell'interno, niel1'esagerato lavoro fisico, come è stato dimootrato cl a Zuntz (1e pal't~coilamnente ·dal Mosso, nelle a. censioni alpine. N. del Red.) . i ammetrte ora, da qualcl1e tempo, che nel pappante, in consegt1enza delJ 'alhmen·tazio!le, ù.ei. la :>ete e delle ~!dz.., :;~ a.iJ1ia t1n':Lpertermia fis~co-d; narr..ica. Se in · un poppante, con giusta ialimentazione @ cl1e cresce n orma1rn ente, si sosti·tuilsce una parte 18-10 ~b) ùeg1i iidrati di caTbon io e d ei grassi con quan~ità isodinamiche di albumina , si 11a r())pi1 da1r~ente un aumento di t emp ò:-::•11 ! ..a, che scomrpare però qua.ndo si soonministri una certa quantità di acqua, 01W"!.!"!'e ~c;i levi il soprappiù di albumina. J.. 'a11mPnto si h·a tanto 1più fa1oilmentt j;:, é :' ~a~!~ pi"L1 l'.alimenrtazionre è riicca di siero; basta 1a sost itl1zione tdel l·atte di vacca con qruello di donnd (più povero di siero e d1 albumina) rperchè tail\'Olta l'arumento non si veriJ'ichi . Ql1esto fenomeno ena stato attribuito a.id U!Il'•azione rrossjca dell'albumina. Basta vedere il bam, bino d11rante l'esperimento per convincersi def contrario; esso è inquieto, .g rida, si succhia le 1d,ita, ha un senso manifesto pi. sete, beve avida. m ente, ma non djmostra per nulla .u no stato tossico di diisseccamento; è ino1rtre sorprendente tl raa>i.do ritorno allo stato normale quando si dia ·dell'aoquia in quantità sUiffic:Len.te. I.' A.. invece ha dimostrato che questo aiurrnento di ten1peratura è doviu1to 1ailla quota spec:Lftco ..dinaimica 1dell'albumina. I fi&i.olo gi hanno dimostrato ch e la produzione di cailore è più rapilda con l'albu1m ina che con i .gras·si ed i carbo·i drati; ora, se l'or.gianiismo non ha a s·u a disposizione lra necessaria quantità id i aieiqua :p er 01>1p orsi a tale aiccumulo di oalore, si h·a il'ipertel'll1ia senza nes. sun fenomeno tossico. L'i{pertermia è poi favo1

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. rita dal 1.ravoro muscolare, per le gri·d a continue (( .c-ura r durata sei giorni, gili individui dimi d el bambino in rt.ale sta.ito. nuiro110 <!iii 4 k,g. e, vers-0 la fin1e, so ffrirono non L '.J\.. ha ·dimostr.ato che il fenomeno de'll'iperterpoco per ,la sete; man mano si eb1b ero aumenti mJ a si può asvere an cille n ell' aid1ulto, fornenJd!O aid ùi iernp elìa·t-arai, per io 1più serotini, che arrivaind ividui giovani c he si trovavano ad runa dieta rono f.ino ai 4-0° e .furono 1Più notevoli n.ell'indi4i 2300-2500 calorie, 1d el p1l'as1no1n (1g. 320) ed auvi·du·o che pren·d·evca ma·g.giior quantità di carne. m entando l'a.ioqli!a dia 1500 a 1650 eme. Si provoc·a .1\d espeTimento finito, !bastò J.a s omministra. in tal modo, con sensazione di caldo alla pelle, zio11e di 200 eme. di aioqrua per a:bbassare la te1IDforte irror.azione 1sangu'igna Idi questa, sen·so di ·p eratu1ia di 1un gl'aido. ·Questo esperimento ero:iico, . con,gestione alla testa, seoch·ezz.a delle m·uicooe e iel1e .sarà bene non riipetere, dimostra l'esi\Slt.einza seite intensa, un aumento di temperatul'a (r·etcli una vera f.ebbre 1da sete anche nelll'aiciulto. tale) ·C'he va fino a 38°,9. La somministrazione raQ'llesta: febbre ~i può manilf.estaTe amohe con ,p 1da di forte quantità di accpia (2 litri) provoca 'l!:J.a sete relativa, ia s·econda dei rapporti che 1 e un profuso su1dore e.ci ab bassa r~pi·damente la ·~.<":itanze i ngerite hanno 1 con l'acqrua; si ha cioè :te1np eratura alla normale. 1· ! ù f aic... Jmente ,sommini st:rtarndo ·S01Sltanze mim.erali Esiste dunque un'iipel"termia da aJimentazione r.1,rìcle ·cl ~ ruoq.ua eict 1alburrnina. L'esa>ertenza del· :a11cl1e n ell'a1d1ulto, il .quale .avve:I1t1e, oltre al senso 1'.a.I1me1 ~ tazione c011centrata in pediatri.a d~mostra l(li calore, anch·e delle sens azioni incomode. Ciò, che quanùo essa è preval·entemente allburminodde 1del resto, concor.dJa con 1'osserviazione comune ecl ac-compagnata 1doa somministrazion1e di acqua del ..senso di ca1or·e eh.e ·s i ha dopo un p1aisto coin qi1antità inferiore di 80 grammi 'Per kg., si pioso idi carne, spec:iialmente se si be;vono anche ha faciTme11'ie la flebbTe, ch•e è analoga all'1Jperde.g li alcoolici . E importante notare che durante termi-a da 1albrumina ·e·d è idi origine fiisioa. I testali esp·er:iJmenti, .si ha una ma;g'giore eliminazion·e suti, cioè, per la sete intern·a, tTatten1gono il più po·ssibile l'aoqua e ldiminu.isce cosi la dispersio\Ile di ·u rina ed aumenta la persip iratio insensibi1lis ·dj calore; inolitre i tessuti tendono ad atrtacoore (1da 1000, ·S·i sale a 1600), p·er cui l'or.ganismo i grassi ed il glic·o geno p,e r f oTmare de·l l 'iacqua viene 1rleaicquificato; la mag~giore d:iJuresi sita in (-di ossi1dazione), ciò ldb:e fa auinentare la tempe, rappo·r to con una maJggiore ·eliminazione di urea. • ratura. Non è invece verisimile l'ra ltra ilpoitesi c·h e Ma anche con do1s i lbaisse di aJ~bumina (100 g. cioè, in carus a :d ella rellatwa sottrazione d'·aoqiua di plasrnor1) :si. rpoBSono aJVere tali ·f.enomeni ne venga aid essere turbata la funzione cjel fequando si ~mrp·edisca la diJsp.el'sion.e di ca:lore, te.g ato ·e ,dell'intestino, sicchiè .si 1formino d!ell le sonen.do 1l'i11divi.duo in un :ba.gno .a temip·e ratura stanze tpiretogene (amine biogene) che, entranJd·o costante di 360,8-37°; si ha SIUlbito a:umento di temin cir colo turberebbero l '1aip.parato ternnorego· peratur1a (.f ino a 38<>,2) e ld.ell1a fTequ·enza del latore. ' 1polso (fino a 110) e 1del respiro (fino a 30) ; pro Nel po·p .pante entra poi un altro faJttore per ò·efu.c:o s udore, senso di pr·ession e iallJ.a testa, cefa termin·are l1a i1pertermia, cioè le 1gri·d·a. s .i ha cio·è lea, ·sete intensa . 1a febbre da grida. E noto che il lavoro muscoL'ipertermia pruò ottenersi anche dan1do semlare esagerato porta ad una ipertermia. Le espeplioeroente dell'urea in quant ità di 10-15 grammi ri enze idi Zuntz (·e 1S0tpra;ttmtto que1lle di Mosso; al giol'nD (sic) a ·dei poipvant'i ; 1d·0 po ciroa due N. d. R ed.), hanno dimo1strato i notevoli aumenti morni ' si ha l 'funertermia che man-ca se si dà una o ·~ di temp·eratura che si hra nno in indìvid·u ì che qu.a ntità 1&1llffi,cienrte di acqua. Ne:JJ.',adru'.lrto ten.u to fìanno a.iscensioni aJlipine. •Nei solJd·ati che maroiano in bagno (:iimpedi'tla ·dis1p ersione di 1calo:re), l'iperincolonna·ti sotJto il sole cocente, si aJUÒ a rrivare termia (fino a 380) si ottiene con la somm1n1fino a 39o-40<>, specialmente se la disper.sion e del strazio11e ·cli un pa.isto senza ~lbumina, ma comcalore è difficiì e, la sete non è soddis!atila e si posto di burr o, pane, alcoòl. dà runa alimentazione rioca. 'frattasi in questi casi non già di veria febbre, Nel poppante sano, il lla.1v0To mU1Sc01lar e è assai ma di ipertermia, che non pillò essere comrpensa1t.a scarso ; lo stesso non può dirsi per il popipante da u11·a st1ff:iJciente dispevsione di calore. m.a lato, inqiui·eto che grtda continuiaroenrt•e, sotFebbre da sete. - È noto 1da tempo in pediatorpon.en·do a.id intens.iva tensione tuttta la muscolatria che si possono 1provo·care arumenti di temp e~ tura del corpo. In tal modo, si ha un aumento rat ura privando iJ bambino di acqua; lo Gtesso del metabolJJsmo 0he ;può aTrivare fino al 210 %. .fatto può anch•e v er]ficarsi per l'adulto. Per La rtellllperaturia può e~evarsi a 37°,6. Quest a iperqnani o rjgt1arda quest'rultimo, sono interessanti termia tda grida, ·ben nota alle madri ed ai buon1 l e osservazioni di Jurgensen di" drue malati sotJ)ratici, non è considerata nei trattati scientilfici topogti alla cura di sete, ai qt1 ali si davano carne d] pedi a tria, ma non può essere negata e va (ad tino 170, all'altro 340 grammi), vino {350 eme. ), rnes~a aocanto a qruehla alimentare e da sete, € '{)Hnini molto sec.chi ad libitum . Durante questa )l

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SEZIONE PRATICA

nonohè a quella da sale. E11tra 1Per q uest'u•l tima in fur1zione anche il fattore specifico-Oinamico; con la srunministrazion€ ieone€ntrart.a di sale co111l1ne, si ha un a m obilizzazione dell'acqua di os. 6idazione, <i colloidi si .fondono, le ghiandol e deb. bono secernere attivamente 1p er diluire il sale nell'jnrtesti110; si ha quindi 'Un richiamo di acqua <13.ll'esterno che, se non è 5'U.tìficiente111cnte co1npensato da nuova introduzione, iporta aid una r11i11ore dispersione d i calore. 111 tutti que~ti casi, si tratta sempre di j1 peT1tern1 ia da momenti fisici e non già d i vera febbre. 1

Dmuzro~I PRATICHE..

Per l'adiulto l'importanza pratica di queste osservazioni è scansa, percl1è esso sua>plisce alla m•agg)or r ichiesta di acqua con una n1aggiore introduzione. E ri roportante per ò cono cere questi fatti per l'alimentazion e dei febbricitanti, ai quali si darà una quanti tà minima di albumina, somn1inistrando invece ·dei carboidrati e del l'acqua. in a b bondanza. Lo stesso Irppocrate osservava del resto che l 'albuminia « riscalda » . Sarà invece necessario tener presen~i qu est i fa.t ti per fil poppante e per il piccolo bambino. Quello allevato al seno viene in certo modo iPrOtr>tto, 111 quanto ooe il latte di donna è più rioco in a<'qua e più scarso in alb'Umina. ubito doipo la nascita, accade tlalora che il bambino non si attaoohi al seno, m agari p er quaJ1clh.e giorno, sicchè non prende nutrimenti nè, ciò che più conta, liquidi di sorta; si ha cosi un aumento di temiperatu ra che scompare n on aprpena si !anno ingerire ·dei liquidi. Il m aggior 1pericolo si ha p erò nel bambino nutrito artificialmente, sopr<Uttutto quando si ~à un'alimentazione con cenitrata, per la quale non si può d isconoscer e un effetto faYor evole anti1dispffptico. Essa ha però lo svan. ta1ggio di rimanere al diis otto d ell'optimum dl 5omministrazion e d ei lii1quitdti e si ha cosi il IP'ericolo dell'ipertermia, tl quale è tanto m'8ig;giore qin.ando il bambino si lamenrta e grida e, 1peglgiO ancora, se eSISO h1a una rm alattia infettiva !feb· bri'le. PurtrOIPIPO in tald oaisi , m aidre e medico 5pesso non dtstin1g uono se il bambino aibbia fame o sete e •g li si somminiistra del latte, che gli au· m enta i 1disturbi, manrtlre spesso, la somminÌlStrazione ·di acqua semip'lioe o zucoherata brusta p er fare abbassare la temperatura. A queste ca'Use di danno si agigdunga spesso l'e.levaita temperatura dell'rambiente (estate), •l' ecceS1Siva c opentura Q:el bambino oe Sii spiegher anno cosi molte irperte.rmie jnfanttli. L'espeTie.nza clinica 1dimo,s tra che i1l 60 % dei poppanti lfieb!bricitanti r eaigisce favorevolmente allla dieta •idrica (aequa semiplic.e o con carboidraiti); 1

essa è particolarment·e uitile nelle ipiurie cl1e, n ei poppanti, decorxono con febbri alte e con mamcanz.a d i appetito. . Non bisob'Ila però cred ere che la somministr·azione di ·acqua in grandi •qiuaintità sia sempre lltile; vi è a ncl1e per essa un optimum che non ·deve essere sonp·assaito sotto pena di favoririe 1clegli staJti 1d ispeptioi . Certamente, il ipr obl ema deUl'iperterm·i a è molto complesso e merita di essere st11diato a fon do. La ipertermia <la grida del bambino può essere ra,nvicino.ta a quella del tuberico·l otico dopo degli esercizt fi sici, in ·Cllli si ipuò ramm etJtere che l'am 1 ,irzza di r egolazione del centro calorico viene di1ninuita, sirrll!è un tl'eterminato esercizio co1iporeo 11a per consegiuenza un ta1e svilurppo di calore cnc n on p uò venire co1m pensato. Uni cam ente a questa caltsa vanno attribuiti gli aum.en.t i di •emper.at11ra che spesso si osservano n ei conrva1rscenti di tifo alla r ipresa dell'ailimentazione, perialmente carnea. Nei tu·b er.colosi però !Possono agire altre cause, come il riassorbimento di sostanze tossiche, p er oui non si piuò sempre dire se si tratti di semplice ipertermj a o di ve.ra febbre. Ques1.e osservazioni hanno, oltr e che inter esse pratico, anche un'importanza t eor eti·c a, portando 11n nuovo contributo alla dottr]na d eiDa febbre 'llimentare. · 1

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CIRCOLAZIONE. Il p1·oblema dell'ipe1·tonia esse11ziale. (\'Y· H ULSE. M ilnchrl . meid·. l-l'och. , n. 50, 1926}.

L e ipertonie si distin·giuono in n efritiche ed es senziali; n e11e prime ed in esse so1tanto l'autore è riu5cito a di.mostrare la presenzia n el ·sangue di sostanz e che sen silbj lizzano i ·vasi v·erso l'adrenalina. I due .gru ppi di ]Jperton ia sono stati an che chiam ati, .basandosi su1l'iaspetto ·degli ammalati, irpertonia rossa (ipertonia essen ziale) ed tperto. nia palltda (tpentonie nefrttioh·e). Il 1Pall·o re d ei n etritiici non 1diip enrde ta.n to da ®asmi vasali quanto da vera anemi•a. Il color e r osso degli ipertesi e&senziali dip ende di solito d·a iperglobn'lia; anatomiicamente tutti ,g li orgiani son o partico larrn ente ri achi ·di s·a~~e, esi·site Mlche una pl etoTa vera. In questi c1asj la 1dieta pritva di sale fa diITTl·i nuire talvolta Ja pr·essi·o ne d·el sangue qua.8i fino alla norma. <)ueste alterazioni della Gon1.pooiziorne della massa del sanguP. determinano l'iJp•ert ension·e; ·essi Ja posson o p erò 1d,eterminare soltanto se 11 si stema vasal·e ha peird.u to la c-apaciià di adattarsi alle mutate condizioni ·d el sangu e . 1

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[ANNO XXXIV, FASO. 15]

IJ, POLICLINICO

Si tratta di alterazioni funzionali del siste·m a vasale; l•e oscillazioni però ch·e subisce la pre~ · 1ciente ca;pacità di sione (in seguito alla · d efi r J. . . gol azione dei vasi) e il .gra:do di pression e 1permanentemente 1più alto del normiale logocano prematJuramente i va:si e specialmenrte .qiuelli a f•unzione più ·attiva, i v.a.si renaJi. · Le c·onsegiuenti a1terazioni anatomich.e sono specialmente mar · cate in cast id.i m·ei.o pragia ·funzionale del sistema • va:sale, quale !'·ammette Volh ar.d. Qu este altera· zjoni vasali rendono 1'iipertension.a permanente: da :funzionale .essa diventa anatomica. Le conse.g.uenze ulteriori ·sono in rapipont-0 CO !\ la velocità con oui si istituiscono le alterazion ~ ,vasali. In c asi di meiopmgria 'tunzion ale t l. log·oramento ·dei vasi (invieochiamento precoce) si puc i·s tituire quas1 su1b acutamente ; gli organi coiLpiti non son<> a'llora in gra:d·o di a:dattarsi alle alte· :rate condizi,oni cir colatol'i e, si maniifestano quindi diisturbi del ricambio , rispettivaimente d.isturbi della funzio·n e ren'3.le. P en etrano n el sangue sostanze che favoriLScono gli .spia.1smi, si sviluppa lentamente .qu,ello stes·s o p rocooso che in casi di inizio acuto determina la glomerulo nefrite a cuta. L'i1pertoniia ·essenziale benigna ·p assa così all':iiper• tonja mal:i:gn•a del rene ·g rinzo. Se invece i V'a.Si sono più r esistenti llil.l'aJUm ento della pressione sa:ngu~ona ·essi si alterano. pit1 'lentamente ; j ' rarii organi 1h anno il ttempo di rudattarsi. iaJ.le a.iterate con1dizioni circolatorie. Sp e. cialm1ente se le alterazioni vasali si manifesba:no a.a età a'ranz.ata .quando il r icamibio ongani co è più len t o, posson o mancare del tutto spiccati di. ' stJurbi del ricambio ·ed alter azioni della .funzio11e renale. I.a vera essenza e la pTima causa dell'ip·ertonia essenziale sar ebbe qui!n·di unra alterazione de'l meccanismo funzionale ·che aidatta il l etto arterioso alle alterate conddz.ioni, e 51pecialmente alle a1terazioni qu·a ntitatìve o qualit~tive de'l •s angiue. Qu~ta anomalia avrebbe ori.gin.e centl'ale, essa dipendereblb·e cioiè da una alt erazione del centr o d el la rpressione , pr0tbabi1m ente in seguito a presenza di sostanze cbilmiche circolanti ne'l sallbCTUe. 1

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POLLITZER .

Cont1·ibuto allo studio anatomico e clinico delle endocarditi infettive. (Rou1LLARD.

Presse Médica.Le, n . 3, gennaio, 1927).

i .e cardiopatie reumatiche con evol1uzione rnipi-

damente mortale sono più speicialmente [l'equenti nell'infanzia e prima dei 30 anni. Non è ben nota la porta tdi entrata <lell'irufezione ma semibr a abbiano inolta imiportanza l e arffezioni ianali e tor1si.llaTL I ~e manid'estazi'Oni c'liniche oooinariamente sono scAr e: di rado si h~nno br iYidi, l'anemia

è poco intensa, La 1eurcocitosi ,ra da 115 a 20 mila

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l' emoooltJU~a

1è n egiatiiva, l!a ld.u rata da poche settimane a vari mesi • r\l] 'aJU1.()1pSia iSi riscontra talora p ericardite aicuta. siero· fi·bTinosa, alterazioni del miocardio rapipre sentata dai nodiuli di A-schOlff (ipar,ete dell'orecr.hietta sinistra ove si vedono an<eh·e zone di en·doca.l"dite ·p arietale o cicatriici iftill>roiSe). Di solito s ono ·co'lipite l e vailiv·ole rmitra1ich1e o aOTt:iiche, ra . r amente 1a triouspide, quaisi mai la poimo·n ar e. La morte aVTVi•en·e p.e r il progredire 1d·e1·1a lesione miocaJrdioa o p er una irrfezion.a str+eiP·t ococci ca te.rmin1ale. Più di ra,do è in causa la periteaI'dite. r_,e 'Più frequenti sono le enidocaflditi streiptococ1cic'he siia come inci·d en1.e ne1 corso di una setticemia a:c:uta, proibabilmente da rstreiptocooco e,moli·tico •siia comie mooattia lenta o s·u'baciuta dovuta al.Io .str·eipoocooco viri·dans . Nella en docar1dd.1e streptoc101ocica aicmta si ha inizi-0 br·usco, fetb:t>I'e elevata e icontinua, la milz•a è poco ammentata di vo1JllJ1m e,, talora vi è risen. timen·t o ar.t i,co1are, ordi.na.riaim·e nte al1b·uminuria, IJ.'anemia è poco intensa, '.la leucocitosi meno !PlfOnunziata id i qruan1to non arvvenga 1de.lle altre endocarditi inf.ettive. Le lesioni anatQIIllo-ipatologiche s ono : v er·r uch·e &Ui mar.g.cni Ii.b en delle valvole mitrali1ohie più di raido sul'Le V'a'lvol.e aorti1ci1e : 5,p·esso co,esistono ·l e alter.azioni c éhl'atteris1-iche di una pregresisa ·enid o·cairdite reumati·ce.: il cuoife d1estro. ·or.dinariamente iè :Ln.1denne . Le endocarditi subaoute •da streptoc01cco si svol· gono spooialimen1e in giova:ni già dia te;m,po sofferen ti di' reumatismo con lesi<>ni valvola.rl cron~cne. I sintomi princip,aJi sono: ipifogressiiva di~pnea, febbre, prima modica poi. intermittente o l'emittente talora JP·r aceduta dal b~i·vido, ip·iocolc> Pmorraigie sattocutanee e sotto !ffilll'COISe, em·b olie ·delle estrem:ità, embolie cerébraJi , distunbi n ervosi e m entali, milza aumentata' di v<>lllliIIl·e e do-. lente, albuminlllria, talora nefr ite ·acut a , leu cocitosi poc.o p1ronunziata, anemia ·g.rav·e, dist.ur'.bi gastrilci (anoressie, nau-s·ee, vomito). or.dinariam ente ·dopo un deicoirso ch e va da uno a cinque m esi si ha esito letal e. Le iesior1i anatom iche sono costjtuite 1da vegetazioni fibrinose di colore giallo grigio che si rinvengon-0 sulù·e rvalvole aorticl1 e e mitraliléhe, sui tendini e sui pi1lastri e ipla:cche di endocariditJe paTietale Sl1111a d'accia interna d ella ore('chietta sin~stTa. Se i sin tomi ascoltatori sono netti .~ la emocultura positiva, la d iaig nosi •è faci le ma se la lesione valvolare decorre silenziosa sar à da pelllSare aJla endoca.00.ite lenta solo nel caso ch e alla emocultura si sia riscontrato pi1i 1JOltP il viTi dans. L'endocardite ipneumocooci1ca si rjscontra solo necrli ad1ulti ed ha una eivo11nzion e ac·u ta e raipida. Seg·u e ordinariamente ad una 'Polmonite gra,Te. 1

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SEZIONE PRATICA

Tra i sintomi so110 specialmente importaniti la feb1bre elevata che è preceduta 1d1a brivildo, i fe. nomeni articolari, l'a1buminuria, la leucocitosi (15-30,000l . La durata è di circa :un m ese, la pro. gnosi giraive: di solito viene leso l'orificio aortico ove si riscontrano vegietazioni voluminose, fri'albiJi ed ·ulcerazioni ohe portano alla penforazione dei veli valivolari; aJbba.stanza fr.eqiuentemente n el miooardio si ifiscontrano ascessi. Le endoca.I"d.iti da stafilococco aureo in generale sono una manil!estazione latente nel decorso di una iSetticernia grave. E.5se hanno un inizio aic,u to con 'febbre eleva1a preceduta .aa bri'Vido, stato generale grruve, artTalgi.e, albUiminuria, leucocitosi elevaba. Firequenti sono le oonlbolie che d eterminano ascessi miliarici nei più vari organi. Nei casi che vengono rapidamente a morte si hallno lesioni ,-aJNolari })OCO estese, in quelle a decoI"So più l1u n1go quest e lesioni presentano una maggiore entità. L'endocardi•te gonococcica presenta 'Una evoluzione raipida la cui ~durata oscilla tra due settiman e e dieci rr1esi e la 1p rognosi è assai graive, l 'in izio è brusco, la febbr e è elevata, ·h a carat tere remittente o intermittente, artralgie, albuminurie, anemia grave (16-26000) a prevalenza ,p olinucleare ..i\natomo-patologicam ente si riscontrano ascessi o focolai di infiltrazione leucocitaria nel miocardio , segni di en<iooar·di1te, vegetazioni vo. luminose giallastre. !Ulcerazioni con distruzione dell e valvole, più spesso a aarico delle valvole aortiche, ma anche nellie polmonari il ohe cost1t.uisce il carattere particolare dell e endocarditi gonococciche. Altre forme di endocaPdite son o do'Vlllte n barilli :piccoli , gram nega1i'Vi 1s imili al baici1lo d: P<feiffer isolati o qal sangue o rall'autopsia dalla c-.uperficie d elle lesioni endocardiche: in casi eccezionaJ.i sono istati messi in evtdenia iJ J.)a.cillo di Eberth, l'enterococco, il ipioctanico. PALL l.n tN f.

PANCREAS.

Ascesso del 1>ancreas co·n esito in fistola. Studio delle secrezioni esterna ed i nte1~­ na del pancreas. (MocouoT, JOLTRAIN e L.AUDAT.

Revue de mé(d:. Paris,

n. 7).

1926,

Cilli ..\A. trattano ·di un caso di pancr-eatite SU!ppll.Lrata, misconoscd.uma anche dopo u·n :iinter· vento op.e.ratorrio esegruito òo1po ,djagno1s i di co~ecd. ' &tjte sruppunata di pro1baibille origiln e calco~osa. Xe l pus fiu.rono trovati so1Lrumente colibacillli. R·e\Si1d111ò un a f1stoLa panJcr.erutiica. con al>lbon1d1ant1e scolo di secrezjone gihiandolare, che perm.i s,e l·a 1

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ùi ag11os.i idi secLe •dell'tasoesso. Un secondo inter~ vento e ~·aut01V1accllno ·colibac1ilùa;re eblbero rrugione 1d·ell'affezione; la mal:ata, r:ifVi1s ta a varie riprese sino a 1due anni e mezzo più tardi, guarì com. prretam·e nte. .t:... parte l 'iinteresse chirurg]co del CiaJS·O, d·e.rùYante dalle 1dilflfiicoltà di3Jeomo.stiche, e dailile constderazi.oni su1l '1elf.fdcaoia del~a teraa>d:a Clbii.Turgica (a1Pertura e 1dr·enaigigio), ccxmJbinaita a quel1la va.e. ci11ica, ii caso of·frì agli AA. la maniera di se. guire il comportamento fi·s io.paltologico del pan. creas nei r~giuaI'dti. delle seocezion1 e.:;teirna e in· torna di esso. La secrez.i'0ne era neila qu antità meldia giornali era òii 25()...350 oc.; sca.IìSla nella notte e a digiuno, • aumentava dopo un'ora 1dal pasto, era più attiva dopo ingestione di i!cLr.ati di carbonio, e di n.ci:di (succo di limone) e di grassi (burro fuso), cl1e non 1do1po ingiestione di oosrne e cLi a1oalini (acqua di Vichy). 11 potere sacoarificante era assai e1 ev:aito, la saponificazione ·de.i ig.rassi si comjpieMa nomnalniente: ile albumine si trasformavia no i n a].llmmose, quindi esisiteva potere rprotoolilt.doo, sebbene lrimitato: poictiè si iSa oh·e di regola il s ucco pancreatico non contiene ahe tuipisino.g eno e manca di pot~e proteoltttco, bisogna ammettere c'he il liquildo in esame contenesse e.repsiJnia o enterokinasi dei ·succhli iniestirnaiJi, ·O!PfPUTe ch·e fosse attivato dal pus o •dallie tosisine colibaci.llari. Prove fatte suJlla utilizZJru2'Jil()ne dtel g:ltucosio, pe:r1nisero idi vieder:e ohe 11a so,glia Idi eil.i minazione <lel glucosio ooa a.um eDJÙaita, rpoi1cihè con gJ.~oemie di gr. 2.02 e 2.15 nO!Il si arveva glicosuria. J;a gJi1c·e mia, noirmail-e o poco sup·eriore alla nO'f!na a dig.i uno, aurmernitavia ccmsi·derev1ollrme111te (d a 1.27 a 2.15 in ·u na dellle determinazti.oni) !dopo 11n'ora 1du1l'tngeslticme di 100 gr. di glrucosi<> ilil sol11zi.one iaioqiuosa. Questo coonpoirtame.nrto sii mantenne anche dqpo due anni e mezzo 1 dlélJ~a giu·arigione. Peir eliJininare il 1diUtbb~o 1c:he il rene intervian.isse nelda modificazion·e de~la so.g lia, isi 1de,t er.rninarono l'azote. mia (0.38) e la costante di Ambard (0.15). La permeabilità r enale era ·quindi ·di·m iniuita, e clo 'PO'teva spdeg'are '!'·aumento 1del1.a so1glia. I/ uitilizzazi.o ne 1dei grru:;si fu sOldid.i&fìac·ente, la loro scom1Posiz,io1I1e norma}e. Un anno doipo, si aveva ru·n:a utiJ..izzazione dei grassi un po' meno perfetta, m.a la sco1mp1o•siz1ione seguitava aid & · sere comipil·eta. L' arumenit>o dell1a lipemta e della oo1esterin1emiia ·doipo ingestione ·d i grais&i 1ìu quello ahit.uale. In concl'lIJS-ione, la perdita di succo pancreatiieo d·a11a fistola parve non influi;re gDan oh·e SUl1le ftLnzioni genera1mente attmbuite al pancireas. 1

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GARRONE.


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rA:NNo xxxiv,

lL POLIOLINI OO

A. proposito delle fistole pancreatiche d'o· rigine traumatica.

F Asc.

isj

nonoSttainte una dieta riigoiI'os!i.sstim 'l: f.u :d1eoiso un seconido inteirvemto· dhe ,consistiettè neJ·l ']solare ia 'tT1arrni.t e fdstoùooo ie nel suo imp~anta (R. COURBOULÈS. Rev. de Chir.' n. 2, 1006). nella cavità gaistriica. L'li.nfoermo g1Uarì, con queTutte '.le lesioni del pancreas .si<Emo -i·nlfettive chie sto m1ezzo, in m01do defini1ti.vo. traum.atiohe sono rcapruci Idi 1d1ar 1uo1g o a fisto•lJe; L'A. .h a aipipr.orfi·t tato dallre f1stole esisten:tt im ma è qptp1oo:1Juno •dliistlin.g.uere le · f·i stoile &U1c.lc1essri1Ve ·qu.esti oaJSfi e partiJco1anmente nel 20 pffi' faJre de-a rnn 1nifiewento su g(h.i1andole già ammaJaite da .gtl.i studi suù 1ìunzion1amento del panoreJas, per qu.elle ch1e si prod'lllcono :irn u·n a gù1i1a n1dola sana · quanto una ft:Lstola uraiumatJi1oa ·n on sia nelle stesse in piena .atti'V'ità if1Unzti.onale d01p·o un traruma vùocon.dizi001d dli u·n a :f.tstoila spierimentJa1e, 11a qiu:aile J.ento srr:I11'a regi·osn·e iaJd1do-minaile. i·nteressa ~1 Winssung e iraaco.g li.e, pierciòt tutto i:r L'A. tnatterà di qiueste, c·h e d~stiin1gu1e a 10tro secreto alaibùrlalto dafi v1anetroos. volt.a in rd ue oaiteg1orie: qu·ehl1e sulle quaild. il rtrooN·e-i rign.1ax1di tj·el volLUJme 1del liqu.i·do s~'regato ma lede il soiJ..o· painoreas; im ·q ueste 1a l esione nelle 24 ore è ·irrnp101rtian.te notare com.e n onostante paiss·a qruasi ina.JVvertita in un primo moime-nito, la qua·n tità no.tevole dli esso (800-900 gr.) no!Il semper ma:nirf.estJars!i, v10li, 1sotto forma di psieurd•01C-i1Sif;i bT"a~ss.ero distru.nbatd i 1proc essi di 1d];gteSIW.one delpost-tl'~mrut.dioa del rp ancl'eas, eh.e Si trras!o'I'lllllerà . l'infermo, :i1l QJUalle conseirvava fecce noI'IIDa.li,. in fisito~1a in seio<J1Uito ad inter'V'ento su di essa; e sen~a ins'Uiff.taieinza ·di d:iiglestione idei g.riClJssi ·e dtequelle nelle qiuJa!lri J.e co1I1'booio ni e roittmrr:e d1e[ gJi alblUIII1iIDoiJd1, norn pold:urìia, n è po1li~aig1i.a, nè pancrOOJS 1sono aissooi1ate aid altJ.re 1esioni V'Ì!S!Ce.I'-ali, poltdips..iia, però si notava ·u n dri.maigrirnenrto di ol1'e impongono un interv.ento d',urrgen21a OU!i se- 8 kgr. i11 un mese. gue irmmedli aibam·ente u.n a fist·otla piam.1o:rea;ti1<)a senza I.o sciolo del O.iqu~cio è moU.to ip;iù alblbond·ante che :p rima si abibia la formazion.e lde10.e p&eu1donel 1p.er.io1do 1d1ella 1digeistci.onie e preici1samiente n.elle cjsti. 3-4 ore SUJaciessive all'ingestione del p1asto. DuL' .t\.. ha osservato dei c·asi dti. f'i&to•le pan1creat1, rante .J.e or·e del sonno ìù. panJcreas rimanie in riche, 1cihe apipartengono oia·soono aid u.n a delàe caposo completo, senzia 1d:ru:re secr.ezione. La staz1i-one tegori.e su 1des1ocjtte. eretta o ·COTiic ata non influenza aiLfatto hl ritimo Nella 1a. osiserv.azà.one si tnaitta èLi u.n giovano1Jto del .funzi Oi0Jam1ento. ch,e in s~gu1ito ad U(Q vdoilento cl3Jllcio -afl.l'-e1Ptgia:stri-0 H li.qutdo d1e lla fistola è legigermentie opale, [)resentò 'Pier i pirim~ gioirni lta sintomaito[·o~g1ia di .sice·n t·e, inod·o ·ro~ aùroallin<)i, n·on è molto al·teralbil1e, una contu$ion e semp!li.ce ·aJd1domìi·n al e, poi ·dolori niè pilltTesrc'i!btiJ.e ·eJd è pr:a;tioamen1t1e ste'Iile. Quanto epigastriici doipo l 'ingies.tionie dli ajli!mentri. e il f oragli elementi , ootrnJponentt il ùtqui1do presentano marsi di una tumei1iaz.ione nell'ip()lconidiri-0 sinilsitlro de~Je variazioni q.uan titatirve p,er l e 1 qruiali non è che r,ag.gi'llnse 1dopo ciroa u.n m•eise e mezzo d·al sempr·e ;possti.b~1le invoiC~ar,e 1una oaiusa a1lj.ro entiare tr.auma 11a ,gtr.an1dezz1a .cLi un1a it esta •dii feto . De- ·dOV'l1ta ,ail ir:~grume : tTe set·t iman•e di siretto ~egùme ciso l 'inteIW:ento qu1esto fru ritarodato ;pier J 'impr.ov · antjldiirubetiiC-0 n on h·anno roO!dllif:iJoa,to sensibilmente 'riso rompe:rSli della rruocolta nella oaJVità CiJdrdoroi la oomposizri·on·e del ltquido della ifi·stola. Riguairdo ailil '1az'ion.e chimiic1a 1del ssurcco, esso si nale. Oper:aito 1dO'PO 10 gUO.Fni l a {PseuidolCiisti f.u 1di aimiido e di aggir.edi·t a per via g.astro·co·l.~cia 1e m·arsU{Pti.·alti.z.ziaita. € mostr.ato 1ruttivo 'in presenza . Nella ca''~tà peritoneafie ·n on :fiu ri,s1contrata trac- g:r.aoSSi, m1en1tre è riar1asto 1praitilcamoo.t e senza az.ioci1a di- steatonecr-0si. J.Ja .fist ola panCTeatiioa persi- n·e s1lJg'lJi ,allfblu,mino1Jdii. Quest'.aasenza di potere stette. per oiìrca 2 m 1esi 1e ia suo chfuuJd oc:sd. sembrò pll'ote·olitico no·n ·deve sorpr·ende:re per·ch-è sul lie.:Siere favocito da un regitrn.e amtirdJi;abetiJoo ri1go- 1q;uido così r.rruocoJ.to maooa qrualisiasi faittore di atti, aziO'Il1e: .enterochi!n·asj, tbile o infezione miroso J)Totratto· (per 3 settimane. ~.el seconido oaso si tflait:tò di u·n sawdato· eùle crobica. L' .!\.. spò.egia il faJt to c.he nro due 1oa&i mport.ati caidde sua mamico ·d·el-la ~roprr-ia baion·etJta. ~nfissa ''ert1cail mentie a'l sruol·o, riportò u.n '·eJ'lni1a tr.aum1a- non si si:a aVfUlto steaiton.eorosi dmmaJginando che tii1ca d1eùlia regio·n e epli.lgaJstr~10a e piiiesent<wa s~on.i fil succo ,p er attaooare i gi:Da.SSi della cai·v1tà p1ertdi emornag1a interna. A3Jl'tint&VVen1tio l'll trova.Jto ·trorneale a!bb~a bis01o0110 non solo del &ruo potere oltre ald un'ernia dello stomaco, Ulil grosso ema- ll(po1iti.co, ma ancih·e 1d~ q.uello proteo'litico cl1e disciolga l'mlV'où,urero delle cel~ulle ch e contengono toma aJ di dieruro d·el legiamenito ga:stroepat·ico, dipendente da un1a lesion€ della f.C1JccJa inf. tlel il grrusso. ~ei rigual'ldi della cura della fistola l' A. non t eqato. Tamponata la ret·r ocavità si costitsuì una cireid1e possa rrug:giungere lo scoipo (a meno che fi~tola pancr eatica, la quale n ei primi giorni se. non si tratti dj fistola conseouti,·a a cisti chiuse cerneYa da 800 a 900 gr. di liquildo p er poi di. m in11ire fin o a 200-~50 gir. DO(po 4 mesi persistendo 11on comunicanti più con i canaJi'C oli ghia11clolar1 la fistola,

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LANNO

XXXI\ .. ,

FAS C.

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SEZIONE

e quindi co11 grande tendenza alla g u arigione sponta n ea) la somministrazione d i belladonna , la .::;oppre~siQile degli alimenti idrocarbonat.i, i· in1ezione di liquidi atrofizzanti . Nei casi n ei quali sia ir1clispensabile un intervento, questo deve c6ns1· stere n ell'imboccare la fistola riel t.ubo diger enit e. G. l\lAIRONOL.\ .

CENNI BIBL/OQRAF/C/. (1) \ ·ou Peatl T raité de Jl édecirie. Affections du

ora a ne~

sano

Pubbli cato sotto la direzio11e cli G. H. ROGER, F . \VIDAL e P. J . TEis.5IER. , ·01. IX, di pag. 802, con 184 fig. nel testo e 8 taYole a co'lori. l\lasson e c., ed. Parigi, 1927. Prezzo Fr. 80. et

lles

PR .~TI CA

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Quanto alla •p atologia della u1ilza, essa è o.g . getto di molte P'a gine per opera di Aulbertin e Kinlùb-er.g oh e costituiscono un vero trattato di ;patologia splenica. Gli AA. dividono le splenomegalie in splenomegailie ematopoietiche, €1ID.oliticJ1e, sclerose, d ove l a malatJtia di }3anti è com11letamente ·de.scrirtta, ed endot~li·ali, fra l e quali f rov.a posto la malattia di ·Gauc·h ·er. Uno stu•d io d ,insieme sulla diagnosi delle s plenomeg.alie e sulle indicazioni e risulJtati ·d'ella splenectomia terminano il volrume. A. Pozzi. 1

hé ozatopoiétiques.

Questa importante opera costituisce u110 d ei tra1tati d'ematologia piì1 co:mipleti e più r ecenti che esistano attt1almente; essa è frutto di cljnici <ledicati da. lungl1i anni afile m a lattie di sangue, ciò ehc r ende l 'opera. •essenzialnnente personale. '1a sopTatutto gli autori hanno il medesimo concetto 1delle si ndromi ematologich e, iper cui gli argomenti han110 l1n '1Unica impronta cd il trattato è veramente omogeneo. I ..a patologia d el globitlo ros so è esposta da Aubertin di cui sono noti i precedenti laYori sulle anemie. Il caipitolo d elle anemie gravi è particolarmente sYilu.prpaito, lo studio dell'anemia perniciosa è detr tagliato e seguito dalla descrizione dell 'anemia aplastica e da quella 1d·elle anemie graNi sinto1natjch e cosi come qu ella d elle anemie d'origine di.gesti va. Nel Caipitolo d elle poliglobulie, Aubertin e Mouquin mettono jn parallelo 1a malattia di Vaquez teritremia) e Je a;>oligloìb11lie sin tom atiche (eritror;ito"j ' . Clerc, a cui è dovruta la parte riguardante la vato:logia del globulo bianco , descrive completa . menle i tre tipi di leucemia e le loro forme clinich e, le differenti .fonme di linfoaidenia idal punto di vista clinico e dal punto di vista anatomico . Sono poi riuniti in uno studio d'insie.m e l'istogenesi e la pato.g enesi delle lin1oadenie. Le Sorurd e Pa.gniez, dopo aver stu diato le por· ·p ore secondarie, •ct•escrivono come po·r pore prjmitive, 1a porpora reumiatioa, la porpora infettiva, l'emog·enia, la tromborpenia essenziale, la tromboaE=tenia emorragica eTediitarta. La patologia del midollo osseo e d·ei gangl i è trattata ·da \Veil, e in essa sor10 descr itte le rea· zioni del midollo nelle infezioni, nelle anerr1ie , n elle leucemie, n ei tumori midollari e ossei. 1

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(1) Si prega d'in,~i.are due copie dei libri di cui si desidera ]a r ece11sione.

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DE

.i\BREU.

Es.sai

sur une nouvelle radioio .

i:a. c1Llaire. ~la son, edit. 38 fran•cl1i fran-

ce:-i, 214_ J)agjne rcon numerose figur e. Il libro .di \f anoel De ..\breu è deStinato allo s pe. rialista. radiologo o a color o oh·e specializzati in cardiologia conoscono a fondo tutt•e le questioni radiolo·giche che riguardano la lffi!isurra d el cuor e P e.lei gTossi vaisi. P oicll è il libro dell' Abr-eu riJ.pre 1per suo conto una 1qu estion e che è, si J)Uò djre, aill'ordme 1d el giorno in raid.io1.o1gia: ·S11l yalore che ha Ja mtsura d ei diametri dell 'aOTta. ~folte CrititcJh e sono state :portate in questi ultimi tempi ai metodi classi.ci di mi. su ra dr ll'aorta e 1nolte cognizioni 11anno do,·nto uhire una rev1 1011e. P o1chè le diffi· coltà di misura ·dell'aorta 1l1anno . il loro sub. strato n el fatto (su cui l ' ..\breu r itorna) ohe sono i po·liJ.noni e i condotti pieni d'aria qu~lli che produron o la possibilità idi un contrasto nell'oml)ra media1stinica. I limi ti di queste zone trasparenti coinc·i1dono 1tal,•olta coi contorni in,~isi·· hili ·dei vasi e solo con lo 51t111dio ·di ,questa coin. cidcnva anatomotorpo,graifica è po ssiibile (Una mtsurazione esatta del diaJinetro aortico. An1dan,do ancora più innanzi ne'.hle critich e f.a;tte al m etodo classico di mi1surazi one d ell'aor.ta aiscendente in 0l1liguo anteriore d estr o de .i:\J>reu non esita a dichiarare che in n essuna incidenza è pos·silbile ' 'ed 0 re l'aorta ascendente separatrarrnente e che p ertanto il J)rocesso di misurare l'aorta ascendente n on solo in obliquo anteriore destro ma ancl1e in oJ)liqiUo an.t eriore 1sini1stro (come più recentemente si è proiposto) è iITimedia.biln':lente falso. ~ella posizione o!bli·qmo anteriore d·estro si viene in r ealtà a misurare l!a ·distanza tra contorno aorti·co e traicl1ea e bronco sinistro; e in olbltqiuo anteriore d estro :t ra la trachea .e il b,orfdo della vena caYa o d ell'aort.a . .L\b rel1 pro1pone la m:Lsrura ·dell'aorta in querla posizione in cui ~·,arco è ''eduto r&ccorciato e in sen so longitudinale misurando lo spazio (in OA.D) , che si estende tra i l suo contorno ìaterale sinistro o antero.Jaiterale sinistro e il contorno ·Corrispondente d e11a tra.chea fino alla biforcazione. La cifra è le.ggermente più gran cl C' n'iai ip iù piccola del di•ametro dell'aorta. 0

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JI, P OLICLINICO

L'angolo di proiezione in OAD è tra 5-20 gradl. L'.esame 1può essere anche fatto in OPS: i diametri <Ytten'llti in anteriore o OAD e in p1o steriore o in OPS possono esser.e 'Par.agonati: ma la misurazione in inci.denza anteriore tra il bor.do sinistro della traic·h ea e rd ell'aoirta € tutt'altro ch·e nuovo perchiè in Italia (Mel1dolesi) è stato da temrpo 1Pro.p osto e la lfi•g ura 43 a p0Ag. 156 ric0I1da perfettamente il sistema suddetto. Abreu propone l·e •mi.ISure su teleradiogrammi. M10Jte tavole e achemi sono runiti al lavoro a conforto delie ricerche di Abreu. E. MILANI. BRUGSCH TH. Erg ebnis.c:e der gesamten Medizin.

VII vol., fase. I e II. Berlino, Ur.ban e Schwar. ' zenberg, 1925. Q:uesto volume degli EI'l~elbnisse d el BrugscID. raoco1gli·e viaTi .a r.gomenti tTattati da autori risipettivamente competenti i·n ogn•u no di essi, per recare in o:gni qiu1estione i1 contrilbuto ·delJe ultime a;cquisizioni. Son.o così es1posti: la cura climatica della tubercolosi dal Baometster e dal Ba.sur, le fratture e le lussazioni dal Sultan e dall \Ar1rens, la toracoscopia dall'JaJCoibaeius, le alterazioni del linguaggio nei bambini dal Gump-e rtz, l' e_czema e l 'urtic ari a •dal Pul·a y, l'i giene medica e sociale 1dal Coeriper, la reazione di Abderhalàen daJ Sellheim. TR. 1

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ORTNER

N.

Klinische Symptomatoilogie innerer Krankheiten. I;I ed·iz., II volume. Urban e S1c·h warzenbe:rig, Berlino, 1926. Mk. 15 .

In ques~ o secondo rvolume sono ,t rattat i ~ia­ mente, seconido lo s che~a seguìto 1dall'A., i p'iù ,filv.e,.r.si sintomi; dalla !debolezza ie da:IB.a cachessia, .al sing'lbiozzo, a.11 vomi1to, all'ematemesi,' alla m elena, al coma, alla tosse, emott:iJsi, ld1ispnea, cianosi; alle sviariate colorazioni d ella oute, alle alter azioni 1della composizione delle urine, ai di. st11rbi del .riitmo ,car di.aco. Ogni sintomo è trattato a sè esponendo l e divers e 1caratteristi1dh1e che as· s n1ne n elle varie malattie ed ,all'importanza che presenta nei 1diversi s·t ati mo:ribosi. TR. 1

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Prof. PERICLE POZZILLI. Lo studio dJelle malattie i nfettiv e, i n relazione alle più recenti e mag. gio r i conquis t e n el campo della Patologi a e della Terq.pia. (Prolus ione al col'so d·ell'anno

scolastico 1926-27). Doipo aiver aiccennato alle moderne t eorie su11 e malattie acute da infezione, logica c on'5e1g uenza dii studi profondi e di ricer ch e accurate nel pam,po d elJa n1icr obiologia in questi ultimi decenni, e clopo aver 'delineato l a qruestione ~d el concetto di malattia. infettiv·a , initeso c ome penetrazione n el. l 'organismo di un virus proveniente 1dall'esterno, o talora com e in fezion e originata n el n 06tro st es1

XXXIV,

[ANNO

FASO.

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so 01ìganiism o, l·A. ha dimostrato l'importanza ca1p i·t a.le che ha per .il medico la conoscenza delle prOjpfietà 1patogene di ogni microrganilsan-0. Ha parlato della lotta t~a i microbi patio.g eni e l'organismo inrvaso, indicando gli 1el·ementi con 1cui J'.organismo si di.fende nelle malattie mi.ero. ibiich·e. Da ruliimQ Ùla espo1sto icon chiarezza i n u. merosi lavori, di ciui 1a 1patol01gi•a e la ltera·p ia delle malattie infettiv e, in ispecie .dia.I J)unto di virs ta 1d·ell.a i1m portanza LSociale, tSi sono axricchite rec.entem·ente; ed ha conclu1so .r:Lcorda.ndo c·h e la sci·en za · è Ja pro1d!uttri:cie di tutte il.e rirc>Cbezze di una nazione, la igran·de livellatrl:oe di tutte le condizioni soci•ali, e oh.e es sa con le severe t> paoiific.he conquiste in o•g ni carrnpo si arvanza trwquilla, :peDcihè sa la srua forza ed è ceTta della vittoria. A. P . 1

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;V!edizinis che Seminar. Wissenschaftlichen A uss. r:li11.sse àes wiener m edizinische11 Doktorenkol. legiums. Un vol. in 8° di 504 ip·rug. r i:l,egato. J .

Spring.er, ed. Vienn•a, 1926. Prezzo Maridhi 22,50. Il , Colle~o medico id.i Vienna, dietro l 'iniziattiva di J. Flesc'h, h,a da teimpo istituito le cc Co.DJV·ersazioni deil lunedì '' , in crui ·d ooenti di università, m ed:iJc.i ·p rimari e specialisti rtspondono alle diver. se questi.o nd. 1poste dai is:oici. L'iJstituzion1e è stata acco.Ita con s:irrrl.lpatia ·dai medi•ci, sicch.è queGte ser ~lte ·d i conv·erisazion·e sono a&siid uamente fre. quentate da 150-200 fino a 300 m1edici. Gli rugomenti svolti sono evi1dentamente qiu1eJ1i dhe hanno m.agglore iaittinenzia. 1oon 1a i:rratilca, pe.ridh.è app unto ie ·dOIIDia.DJde sono· rivoil:te da medi1 ~i che hanno dei d1Ulbbi o delle inoertezze o clhe desiderano s cl1i.arimenti sopra una déùta questione c·h e li interessa jp.i ù Ida vicino. Queste ·C•onversazioni .sono qiui rilprodotte, ri•unite in grup1pi om101genei ohe, se.nz1a taJVer la pretes a di una trattazione a fondo, danno però un'idea ohiara dellie diver.se questioni. Per esempio", a proiposito d ella Sip'O ndilite, si constderano le oause di errore n ella diagnosi. l 'asp etto radiologiico 1dell·e lesi oni, le ·indd.cazioni .p er il trattamento opera.torio. P er la sieroter.ap:i.a ~ qJUaJi sono i sieri clinii.!amente riconosci'llti utili, come si us1ano i sieri e qua.le ne è il dosamento, quawe n·e è il va.Jor.e (profilattico, come si previene la malat tia da siero. Svariatissime ed ima;>oI"tanti questioni vengono 'POi tratit,ate a propos:Lto defila tubercolosi, della sifilide, dell'ulceria gastrica, delle artri·ti, oltre poi a tante aJltre c:he possono sembrare di signitficato secondaxio ma che non sono meno import antj n ell.a. pr.atica oorrente (1paltere~cio, pert06se, 1p aroniC'h ia, alopecia, eoc.). In complesso un buon liibro che potrà essere di noteYole t1tilità p er i m edici. ftl. 1

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[ANNO

XXXIV,

FASC.

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IICCBOEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI.

ne positi\a. Come .antigeni usò in primo tempo pollini grezzi, ma non 0011 risultati buoni quindi . secondo tempo estratti 1acquosi dei polli11i ' mein desimi . La reazione fu ricercata prima ool metodo diretto, ma non avendo ottenuto risultati conclusivi si rivolse ialla tecnica della dialisi . I casi studiati so110 13. I risultati furo110 seru,a eccezio11e positivi sia pure con gt'andi differenze d intensità. 111 linea di massima non parve esister e netto l)arallelis1110 tra intensità di cutireazione, gravità dell.a for1na morbosa ed intensità della r eazione. 111 due casi di ipersensibilità oltre che a pollini .ancl1e a sostanze proteiche (morfina l'uno, ohii;iino l'altro) la ricerca fu negativa. Secondo 1'0. l 'esito delle ricerahe fatte depone per la natura proteica del quid sensibilizzante dei pollini. L'avere trovato poi eguale reattività nei sen sibiili .ai pollini fa pensare .a qu.a.lche cosa di comune tra gli stati di naturale iper ensibilità e l ' anafilassi esperimentale. •e jnfiue !JUÒ essere giustificato l'abbandono ùella. i eazione di ~ilbderhn1d e11 come mezzo dia~oo stico, n o11 pnre verò cl1e essa, debba perdere il suo '~lore co1ne f.atto obbiettivamente constatabile.

Società Medico-Chirurgica di Padova. eduta dell'8 marzo 1927. Presidente: prof. 1\-f. DONATI.

:--.ulla prese n~a di forrne filtranti del B. di Koch nei processi tubercolari della ciite. (Nota prei•entzva).

G. B .\LBI. - I~a. questione della fi ltrabilità del virus tuLL'rcolare, p11re abbi ognando .ancora cli molte ricerche, te11de ad essere i·isolta in modo po iti ,.o. L'O. 11a rie reato se nel materiale rie.a,.. "'ato da l~ioni tubercolari cutanee i poteYa.no mettere in evidenza forn1e filtranti. Egli ha esaminato u11dici casi (sette cli luptis volgare, uno di tubercolosi Yerruco ·a, due di lupus eritematoso, uno di sarcoide di Da rier) ed ha ri contr.ato solo un caso positivo (di lupus volgare) . Ln, constatazione di questo solo ca.so dev·e indurre alla massima prudenza nelle conclusioni; tuttavia è da escludere che si po a trattare di un fortuito caso <li tubercolosi spontanea. della cavi.a. L'O. comunicherà in seguito i risultati di i11oculazione di filtrati nelle ca\ri , cl1e ha in oorso di osservazione.

[ ~n caso

di raro alionin ci.<;fico deL cervelletto. C'oll siderazio n i a nu tonia-cliniche.

A. 1 P .\NIO. - Si .tratta di un paziente di 24 .anni operaio fabbro, il quale morì dopo cir ca sei mesi dall'inizio dei s intomi apprezzabili. Lo studio del ca. o port.a .alle seguenti interessanti conclusioni: ] ) il glio1na ha as:3t111to primitivamente t1nn. forni.a ci tiea, r endendo difficile la diagnosi; 2) il tumore ha presentato (ciò cl1e è molto importante) l1na costituzio11e fibrillare gliosomica; 3) le forme di lesion i del verme non si prPsentano sempre c1inicame11te più chi.are delle forme che invadono gli c111isferi cerebellari; '1) nella diagnostica del tumore cerebr.ale ba reale importanza, .a.nche per la più precisa localizzazio11e, il reperto dato dalla r.a.cl1ice11tesi sopr.atutto nei riguardi della ·p ressione e del quoziente rachidi.a110 di Ayala; 5) la sintomatologia clinica ~ in .apparenza del tutto paradossale in co11fronto alla lesione anatomie.a consi<leriata inacroscopican1e11te, m.a. può trovare una pitL s icura gil1stj ficazione nel Teperto fornito dal1' .analisi istologica; 6) }'.apparente integrità del cervelletto tiesunta dall'esan1e esterno può nascondere graYi lesioni ciò che deve essere tenuto presente cla chi tenui l 'intervento chirurgico in casi di sindrome d.a tumore cerebelJ.are.

O. CA· \CR \'.\"DI. Ferma l'attenzione sull'importanza della con1unicazio11e del dott. Il.albi. Egli .da solo e con '"ari col1.n.boratori &i è occl1pato dell' argo1nento fino dal 1922 e s i è convinto che la din1ostrazione di un quid che filtra attraverso le canrJele (e 11011 è u1icroscopicame11te visibile) è indubbio si possa ottenere. Op1Jortnn.amente vagliando gli esiti degli e~~e.rimenti negli animali si può anche €scludere la possibilità di una infezione spontanea preesistente ed il p~saggio del virus nella nota forma batterica attraverso le candele. Si tratta di lesioni che tali si n1antcngono e si ripetono in serie sape11dole opportun.ame11te condurre. Il fatto che vi siano lavori che tendono ad -escludere la esistenza di queste forn1e nelle culture, non l1a una importanza assoluta. R.isulta. all'O. che vi sono terreni di cultura che .asoolutamente non si prestano allo scopo. La pos.~ibilità di ott.enere forme filtranti dai batteri non riguarda del resto il solo B . di J(och. .itll'O., ad esempio, sono riuc;cite esperienze del genere a nche in raip·p orto al B. del tifo coltivato 11elle amebe. Ugualmente si sono comportati sotto questo riguardo gli ste.c;<:l1 bacilli tubercolari inglobati dalla Limax . Il Lavoro del Balbi è quindi molto importante iavvaloran.d o il dato della provenienza del virus per ottenere forme sicuramente filtranti. All 'Accademia di Rom.a 1'0. ha annunc.i.ato jn p.r oposito una comunicazione nella quale aggiungerà ia.ltri particolari. La reazione di Abderhalden

1ieii

cuti reattivi.

(Oomunicazione preventiva).

G. Mm.rJ . - L 'O. si è occwpato quiasi esclusi-va.mente degli ipersensibili a polline a cutireazio•

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Sl!:Z JONE PR .\1.10.\

,')u due casi d·i rene wnico congenito.

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R. PEcco. - Due donne, una .di a.nni 30, nu bile, l'.altr.a di anni 28, coniugata. Rene u nico a destra acco1npa:gnato a ptosi ed idronefrosi . N el seoo11do caso s i ebbe complicazione di colecistite calcolosa. La di.agnosi coi sussidi odierni è facile. lia semplice cistosoopia p uò ingannare. Di solito col rene m.a.nca anche l'uretere e lo sbocco ureter ale in vescica. Eccezio11.a lmente (caso di Br.aasch citato da Is rael) un unico sbocco ureterale può ra.ppresentare la conflu e11za di due distinti ureteri


542

IL POLIOLINIOO

provenienti da due reni distinti. Ma possono esistere con u n r en e unico c1ue sbocchi ureter.ali. Allora. di so1ito uno resta immobile. Può darsi p erò che ~che lo sb ocoo uretera.l e, che non è esponen te di un rene, .abbia movimenti eguali ia. quelli del1' altro sbocco normale. Quindi è bene integra,re la cistosoopia colla oromocistoscopiia o col cateterismo ureterale (ia.l qu ale bisogna rioorreì·e m eno che è possibile) . Nei due oasi non esistevano .alter.azioni dei ge11itali. In uno s i n otava 1anohe lomba.ri zzaz'Ìone dell'ultima dorsale. I pielogrammi dei due casi dim0strano l'idro nefrosi. L a ptosi è natm·ale diato il maiggior e volume in unione .al maggiore peso d el rene unico. L a ptos i h a avuto cerro · :importanza nell'insoTgen za dell'idronefrosi per stenosi Ureterale dovuta .ad angolatura. L 'idronefrosi 1p uò di pendere ·dia ·altenazioni nervose come in uno dei due casi; od. anche •d a va.si anomali. Bisogllta essere cauti nella ipielografia con1e i1el cateterismo i)er i l p enico1o di infezio·n i. Riguardo alla ter.apia un.a n efropessi.a ·p uò giovare in· quanto oolloca il rene in miglior.e posizione e facilita quindi lo svuotamento (n ell'intervento p oi possono essere espoTtati gli eventuali vaSti .a nomali) . Il 1p·r ocesso· idronefr otioo 1progredrisce anohe se gli ammaliati non se n e acoor.gono data la scomparsa dei ·dolori, e la pT6gnoori. non 1p uò essere che infia.usta. Così è giustificato J'intervento suindicato per quanto pericoloso .

org.ani genita.l i p ossono essere influenzati 0011 sen1plice somministrazione di liquido follicolal'e indipendente~ente d a.ll'ovaio e da qu.a lsiasi azione i11terferen te di questo organo. Le .a.tt1-1.ali ~perienze s11 fenmune castrate nei primi periodi della vita e su a nimiali ibernanti (ricoio) sono sta:te eseguite a doper ando liquido foll ioola.:re di cavalla. L ' O . ia.rriva ialle seguenti conclusioni : 1) il liquidQ follicolare influenza nelle femmine i1nmatuTe oastrate lo sviluppo dei caratte1i sessua.l i second a ri surrogando l 'ovaio in questa azioue t r of ioa; 2) ci.l liquido follioolare determinia l'insorgen~a d ei fe11omeni estrali nella sfera genitale delle foe.n1 mi·n~ di •r iccio in !p ien.a sta.g io11e inver_n ale dt1rante il .periodo del 001nrpleto letargo. TERNI. - L ' O. ha seguito oon vivo interesse le esp erien oo del Truffi, si compiace dei risultati e li riscontra di notevole importa11za. L ' O . .anzi afferma che ·dopo quanto ha osservato il Truffi. si sente persu.aso ia ritenere ch e (·011 ogni' prob,abilità anche ]a sostanza intermiziale d~ll 'ovaio iabbia origftne epiteliale. D ONATI. - L ' O. rileva pw·e la notevole imporitanz.a delle ricerche d el T1·.uffi. le qu.aài iaiprono 1a viiia a nuove interessanti concezioni.

Un nuovo metodo di dealbuminizzazion.e d ellP. urinP-.

Seduta del 15 gennaio 1927.

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G. HALFER . L 'O . propone oome ideale ;il m e'todo di Abelin. A 40 co. di una soluzione di idr,ato sodico d ecinorm.ale si aggiunge una goccia di una soluzione .alcoolica. di fenolftaleina all'uno per cento. In questo liquido si lascia cadere ia gocce una soluzione di solfato di zin co al dieci per oento, finch è 'il colore r osso dell' idr.a to sodioo dirventa latti ginoso. Dop o avere .aggiunto dell'acqua distillata fino a fare 50 cc. e dopo avere bene ia@itato si ia.ggiungono 50 cc. di urina . Questa 1nisce1a viene versata in un Erle•m ayer e messa an 13.0qUfl fortemente bollente e I.asciata per dieci minuti ciroa (duran te quest-0 tempo l"aoqu a deve c.o ntinuare a bollire). Trascorsi i dieci minut~ il liquido viene filtrato ed è iatto alle var ie .determinazioni. Niatunalmente nel procedere ad esse bisogna .t enere presente che 2 cc. del filtrato corrispondono ad un cc. di urina . L 'O. ha espe1,.j_mentato i f iltra.t i di ciroa cento urine saggiandoli con t r e reattivi sen.siibilissimi {acido s ulfosalicilico in soluzione, reattivo di Spiegler-J olles, reattivo di Pollacci) e n1ai ha notato anche .t raccie di albumina. ~-1 metodo acquista speciale v.alore nella i"Ìcerca dell'indossile urinario, dove l e tracce cli albu1nina che facilme11te residuano cogli altri n1etodi sono di dianno. .

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L'(l:ione del liauzd o f ollicolare dell'ovario (nota II). E s11erienze su f em1ni11c in1P'l.tberi castrate e su anin1ali 1.bernanti .

G.

L'O. 00 11 esperi r\ nr.e co1nunicate in pa ato proYi> che lo s ' ilnpJ)O erl il trofisino degli 1'11uFFI. -

F. P ANCRAZIO, segretario .

Società Napoletana di Chi1·u1·gia.

.4.11estesie e resezione del nervo lalf'ingeo superiore nella wisfa gia della tubercolosi laringea.

A. D1 CoR;E. - L ' O. d·e scrive la semp.Jice tecnica di anestesia di qu esto nervo. Con tale met-0do ha ottenuto sempre risulta.ti ottimi, 0011 una dt1rata med.ia di 15-20 giorni ; in cinque ca.s~ la stessa soluzione, con la stessa tecnica e n elle stesse 111ian i non h a raggiu~to affatto lo soopo. L ' O . .accenna alla tecnica della r esezione del laringéo inferiore, che molti autori :ritengouo veramente curativa nella disfagia dei tubercolotici laringei. Egli ha pratica di questo intervento soln in ia.nimali e s u.I cadavere e, pur ritenandolo ubb asta.nza semplice, è oon·v into che nel tuhe rr-olotico non sia da preferir.si per molte rag ioni alle ir~ie­ zioni .anestetiche, .anche quando queste u!time r.011 abbiano dato risultati soddisfiacenti. I nsuccesso dell'operaz1one Condoleon . G. ì\IARSIGLIA. L 'inferma M. . di an!'li l8. da ::viontecorvino Rovella, !)1'€Sentava la c:tratrer1stica di una generale prevalenza di . tutto il con11ettiTo tale da da.re un aspe.tto eden1atoso a iutt.l ]a pers~na; nessuna appare11te .alterazione d ella tiroide nè di.st11rbi funzionali ovarici. Tre anni prima d~ll' os er,azione, l'infer1na ebbe ltn attnc.·c.·o <li eresipe1a alla. gamba. si11i tra, cl1e .a distan~a n1ec1i a di sette otto mesi recidivò ben quattro ' Tolte. lasciando 111"\0 stato e1e'fantiasico dell'arto, che andò1nnn Jnano aumeutanc.lo.


[ ..\NNO

X.X.Xl\'', lf.\ c. 15]

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SEZIONE PRATICA

La misura.zione circonferenziale del piede e de:lla g.a.m.ha dava in media una differenza ài otto o nove centimet.ri in più clel piede e <lPlla gan1ba destr.a. Essa era edematosa, di colorito ~la.1li<lo cianotico ed aveva oonsistenza dura elastit;:l. Data. la ripetuta pregressa .infezioni~ str e1Jtococcica, prima dell'interve11to l'O. sottop<>se ] '11~fer1na a una serie di 10 iniezio11i di vacci110 an tist reptococcioo; sterogeno. Sotto morfio--0loro-narcosi, procedette all'operazione di Condoleon con la tecnica modificata da De Ga~ta110 . Con due ta.g li laterali, che dec-orr evano dal collo del piede, fin sotto al ginocchio, asportò p er ogni lato un .len1bo di cute, che misura1·a nella sua massima lunghezza cm. 5, portando via con esso tutt.a la massa connettivale sottocutanf-.a oorrispondente a un largo lembo aponevrotico per tutta l'altez~a della ferita, e per una larghezza di circa cn1. pe.r modo che, ad operazione ultimata, quasi tutto il piano muscolare sottostant~ appariva denudato dall'aponevrosi; praticata l'emostasi, fooe la sutul'a cutanea con seta a punti staccati. Il risultato operativo i1nmediato fu buono, e tale si conservò per circa un mese; da tale epoca, l'arto cominciò leggermente di nuovo ad aumentare di volu1ne. Ma a.llQ dist~za di ci11que mesi l'inferma fu colpita di nuo,"o da. eresipela, dopo di che l'arto riassu11se con1plet.ame11te la dimensione che aveva prima dell'atto operativo. L'O. ha proposta all'inferma la simpaticotomia periartcriosa. dell'arteria femorale sinistra, ma finora la .ammalata non si è decisa per questa nuova. ope. razione. L·o. fa "ilev.a.re la part1oolare persistenza del microbo latente de11o streptococco e non sa esatta.mente rendersi oonto del riprodursi dello staito elefantiasico. Data la particolare costituzione dell'inferma, potrebbe pensarsi a.d un disturbo di natura endocrin a probabilrnente .a carjco de11a itiroide o dell'ipofisi, unito ~Jta. possibile trombos~ dei linfatici neoformati, conseguente al nu ovo attacco eresipelatoso.

Ascesso .sub-frenico del feaato guarito con emetina ed epatoce1itesi. O. Nuzz1. - Dal caso e&posto 1'0. propone molti interrogativi; 1'0. si pone per brevità, solo i seguenti: ' 1) Si trattò di un ascesso di origine amebico? 2) E l'emetina uno specifico dell'accesso amebico, od .anche di ·altri nsoe.g51i epiatici di natura differente? 3) Si può sperare che la pu11tu1'a evacuatrioe possa dare esiito al.le r·a(!colte epatiche seni.a. pericolo di disseminare il c,'<>ntenuto di questo? Risponde: 1) l oar.atteri del pus 'POrTebbero per un 1ascesso a.m ebico (.prodotto colliquativo). . azione 2) Se l'emetina non ha che specifica r1el1e raccolte <li 1ameba, il caso osservato è tale

dal pu11to di vista etiologico, per quanto le ricer· che <li laboratorio siano state, nella specie, nega.. ti ve . 3) e l' emetina sia o no11 uno specifico dello ascesso epatico in genere, non è possibiJe dire: anche egli ha eseguite ricerche spe:nin1entali di controllo nel cane con esito negativo sino ,a d oggi, perohè non gli è riuscito di provooare n ell'animale l'.asc~ del fegato. 4) Crede, come i.l suo oaso dimostra, che la j)Untura e\.a.cuatrice della raccolta, .allorchè si ha ra.gione di credere che qt1esta si sia sterilizzata a.rtificialmente (assenza assoluta di febbre) e s'impon·ga lo svuotamento p er r.agioni di economia f unzion ale, poss.a espletare la guarigione, ed evitar e un intervento chirurgioo di stile e di i1on mediocre gra,·ità., la di cui riparazione ha d'uopo di un lungo periodo di cur.a.

Interventi sullo sciatico nella- CtLra dell'ulcera per/ orante. A. AL \.IQUE. - L 'O. h.a voluto pratioare i11 t1na. su a infernloa affetta da t1lcera ·perfora11te del piede de tro u11a simpatectomia perisciatica associata a <listensione deJ. nervo stesso ed ha ottenuto la rapida. cicatrizzazione dell ulcera che data già da vari mesi senz...,, recidere. La tec11ica è semplicissima, poicbò dopo lo stiramento, riesce oltremodo facile e assolutamente scevro di pericolo isolare ed escidere il l)erinervio per un tratto <li 5-6 cent. facendo uso di una sottile r)inza e di u11a piccola forbice retta da oculistica, senza bisogno di ricorrere a quegli acoorgimenti speciali di tecnica escogitati p er la sim•p .atectomi·a periarteriosa, fra i quali la più pratica e- larga1nente diffusa, è l'i11iezione sottoa.v·ventiziale di soluzio110 fisiologica. · • L'inferma 11a accusato, per va1·i gio1·11i consecutiv·i all'intervento, senso di formie<>lio e di calore alla gamhc:'t e al piede, sensazioni 'cl1e .altri suoi operati <li distensione del llervo per ne,~ra~gia non 11anno mrui avvertito. P er una diecina di giorni è residu ata per verità una lieve paresi del piede, ma che si è r.a.pidame11te attenuata e si è .alla fine dileguata, ta11to da consentire alla opei·ata di p ercor1·ere 1a piedi e senza alcun fastidio, al 14° giorno dall'atto operativo, i due chilometri cl1e separa.no la clinica ove essa fu operata dalla stf1zione ferrovia,ria. Il giorno i11 cui la inferma ven11e dimessa l'ulcera era perfettamente cioatrizzata e siffatta cicatrizza,zion e inerd11ra tuttora. R eputa sia semp.r e co11sigliia.bile, qu.indi, nella cura dell'ulcera ·perforante, }',a ssociazione dello stirame11to dello sciatico alla sim.p atectomia perineul'ale del medesjroo .

Il , 'eu retario: F. B uoNO)IO LA R oss.\.


.544

lL POLIOLlNICO

[ANNO

XXXIV,

FASO.

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APPUNTI PER IL l\IEDICO PRATICO. CASISTICA. Linfog ranuloma malig no primitivo dell'intestino. Il dott. Om~d ei-Zorini (Haematologica vol. VII, fase . V, 1926) illustra un caiso di linfogranmom1a malign.o, ,t ilpo Paltaiu.f..,Ste:rooeng, primitirvo del colon rdisoenrden.t e e siguna, costituito rda ;una gr·ossa massa 1prolif erante ed infiltranie simile ad un ~-ancro, ori.ginata nellia m UJ001 Sia .e sottomrucoisa e .secondariamente diffusa ai gangli linfatici m esoioolici, m.esenter.Lci e alla sott·osier o-s a d ell'ileo. Il f.e.g ato prese nta;va un ,p i1ocolo n odrulo· (proibrubilmente metastatico) ed un altro n odulo era in un ~anglio traeheo b:ronchiale. A carico degli org·ani par.ell!ùh:im!atosi es1stev.ano alterazioni d egenerative. Dal 1913 so•n o stati .de.5critti sei casi .sicl.1ri ·e qu attro caisi 1dru:bbi di linfogr.anuloma intestinale iprimi tivo; e l' A. li riporta cercaruio di formar.e, id i q:u esta mia1attia, un .q uadr·o clinico ben e identifi.cabile. Divi·d·e i 1ca.si in 1due gnU1PPi : 10 Gru1prpo F orma ulcerosa: Inizio aJCuto con vo. mito, ·dolori aidJdominali, ·diarrea ?anguinolenta, febbre intermitttente, deperimento pr0tgressivo; ·d urata 1da 14 g iorni a 2 anni. 2° Groppo Forma pseudorieopLastica : D·olori o;r a ·dtiìfusi or.a circoscritti, 1diarrree r.J1.e ,s i alternano a sti1Ptsi; periodi di relati:vo ben esser e a cui può .se.gruir e improv''is.ame11te 11 ·quadro di un'octelUJSione initestinal.e. Decorso ,p iù lento: da 3 m esi a 5 anni. • Anatomia patologica. La li·n f ogr an:ulomiaito·s i intestinale può assumere 2 fo.r me : Ulcerativa e neo plastica. Le uloeri si pr.esentano con margini soll avati, frastaigliati, .bian1co·. grtgiaistri, duri. La direzione è trasversale, il fondo talora è d1eterso, per lo p:iù s1poiiCO 1gramu.los•o necrotico. Le ulcer.i si apiproifondano alla mu1s colaxe tal.ora allila sie. rosa fino a :periforarsi. ~.el1a :forma neoplastica si hanno ma1Sse ·di varia gra:n!dezza spong·enti nel 1u·m e intestinale, svi·l1t1:pipate spesso dai foilli~oli solitari. Oltr,e la tuni·ca mruscoliare spesso è in. vasa. la .sottos~ero,sa e sono invase le lin.fo:ghi.an. dole. La seide pr.e ferita è il Digiuno, ma anc!h.e gli altri trattri. sono co1~pi1ti. La diagnosi •di certezza è possibile solo col .controllo istologico. La morte avviene o rper owchcssia, o .p er enterorragia acuta, o per pèrforazione delle ulceri. E::;iopatogenesi. Il quadro della malattia è così caratterilSt:iJoo da f!a,r presupp·o rre l'esistenz•a di un agente CaJUSale i11Jfetti'VO di•\ erso rdal bacillo di l{och. Esi•s te una analo·g·ia tra que ta malattiia e lél. enterite cronica pseudotubercolare dei bo•v ini ~l oY11ta a bacilli aciclo r e i tenti. P er ln patogenesi ln li11fo!:;ran11lomatosi inte. 1

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stinal€ 1dimost1'a la IPOS6ibilità che il virus ignoto penetri n ell'organismo attraverso la JllJUJCOSa intestinale. MEO-'COLOMBO.

Pneumatosi enterica (cisti gassose dell'Intestino). •S i tratta di un' aJffezione rrara, ohe co:sitit'U~si~e ·S\Peisso un reperto •acci·dentale oiperaitorio. Raocolte dri. ·g az ri einJpienti i vasi linflaitici di alcwn.e regioni, i quaùi si dilatano iformanrd.o delie rl~ti , sono state d.as~ritrt1e amc.he SU11le pareti del·l a vagina e 1dietllia ves~im. .Ma per lo 1P1iù è SIUll'intestino ® ·e vengo~o ri1trovrate, s pecie sul tenue. n 1airamente r.aiggiiru ngono il cieco e fil colon ~scen­ dent-e, .ed ec.cezion1ailmente occ·UJpano anch e lo stoffiaJ.}O e l 'oonento . La loiro grandezza noo .surpera p er lo più q1u•ella di un uovo di pie1ci-0ne, e in 1gen eTe sono rirunilte a gruppi n el mesernterio. Conten1g ono d eJ gaz sotto pi!'·essiion·e, qual.IChe volta sostirtru·i to in parte o int,eram·ente d•a si·eTo llimp ido. La loro eventuale rott ura 1pTov.ore.a la f omniazione di ·enfilsecrna 1tQoale. L.a :pa1'ette c-i stica, inizialrrne.nte esile e rivestita ·di .eD.Jdote.ili·o, si ilspessi.'sce rrapii·d amente per ~ere, s1cimenrto dffilo s·tiroma ·~onn·etti1Vale. Si può in tal modo .gjjunger·e fin o all'oblliteravione del•la c·a vità, con trasfoirm.azio1111e in 'lln n o·d u·lo diuro. L"esame ohimico 1del giaz dimorstra ohe è com· posto ·d1. N. ed O. in 1discretia q;uaniirtà, e di C0 2 in m inima parte. Qua.'.1che a.utor·e vi ruvrabbe trovato anc.h e dall'H. e ·del m etano. _T . J•ager asseirisce 1ct,i av.er 1~olti'v·a1to dail conte. n1uto ci stico ulil .germe: . b. coli aero·gen es lymph·at ic:ua::n; mia ttalle r erpel'lto ;non è stato confermato dalle rtcerdhe 1uJterioTi. Piuttosto quinidli. che ad runa fermeniazi-0n·e si .ritjene .d a alcuni che la spiegazione patog8ineti.!a siia olf'ferta da: un f·atto me•cc·anico, n el se:nso di una 1esionB della mutCosa in seigiuito ad uno sforzo, qrurale la tosse, lo srtemruto, ill vomito. l\1a anche -q uesta jjpotesi non è stata c·ornferroata diwlle ricerche sperimentali. rè si è potuto dimostrare la presenz•a nelle cisti <leilla floTa intestinaJe, ne ,d ei g.a z piropri de1ll 'intesrU.lllo. Res.t a ;per ~iò la teoria rdte1la fopme..zi one del gaz 1µer ·azion·e fis1ca o cl1imioa deU chilo. Alcune ·eSt'!)erienze ·dirette in ta1l senso l1anno irufatti d1· mostrrut-0 rehe la mucosa intestirniale e i vasi chi· lif,eri IPOssono assoi:nhire runa composizione chl· mica, '.!apace di venir decorrnposta nei vasi senza l 'intervien110 id.ella f enmentazione. Tn condizioni a.bnomni i .gaz conten.urti n ormalmente in p:iJccolc quantità nella linfa i>otrel>hcro a1umentare in maniera straordinaria, fino a libe· 1

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[ANNO

XXXI\T,

F .\ SC.

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545

SF.ZIONE PRATICA

rarsi e a formar e delle cisti. Tale liberazion e potrebbe con probabilità essere provocata da runa acidità 1paJtolQgica del contenuto intestinaile. I,a pneumatosi ·infatti apparhs~e in speciali cir, c06tanze. Si sa, per es-empio, come sia :frequente nell'u!~era ,giastJrica e druod·enaJle, che evollvooo con iperacidità netta. i ella pneuwat05i vagina.de d elle gravide si aJVlfebbe :priana Ira st·asi s·angiuigm a per CO'IJld)ressione d·elle vene da pa1'te dell'rutero, poi la sarturazione della linfa per mezzo di co2, che, per azione del1le fermentazioni acide vaiginali, s1 libererebbe a b olle nel lume dei vasi. La predominamza. rdell'N. e dcll'O. sul co2 è spiegata dalJlra legige fisica della di.fifusione dei gaz, p~r la qruale quest'ultLmo è riassonbito molto più rapidamente dPgli altri d1u e. Allorquando si ritrova nel ·~ontenuto cistico del metano , non esiste dubbio che esso d erivi direttamente rdall 'intestino, dwie spesso esiste libero. La rapida guarigione della pneumatosi enterica, cl1e seg.u e alila sen11P1irce celiotomia, è probaJbil · mente doMUta alla lieve reazione irufiammatoria, che rprovoca l'obli•terazione dei linfiatici invasi dal gaz. tp _ :\1a~c;on. Rif. in Rd. "\l ed. Journ. , ott. 1926). 1

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M. FABERI.

in tal caso la 1procto~sigmoidoscopia ohe sola per. m ette la decision e della diagnosi, scoprendo un tumore inacoes~ibile all '-esplorazione ldigitale. In presenza di una sin•dl'ome dirssenterifomne, dunqll1e, in cui siia n egativa la ricerca d ei pa · r assi ti e sia ineffLcaice il !trattamento e.metinico, si deve 600pettare l'esisten za del cancro; Vii posson10 p erò esser e d,ei ·c asi, sia ipure rari, in cui coesisto,n o le d'Ue malattie, 1d onde la n ecessità dell' e~lorazione. Nella sindromre ·d issenteruorme, ·u n segno ri .. chiama l'attenzione ed 1è il caratter e 1delle feci. oltanto le dissenterie ipertossiche e ga.Tugrienose c1anno simili evaouazioni icorose e siero-&angui11olentQ, che non isi tro~ano n·elle ·dlis.senterie ~ba.cute, ma. che sembran o invece un buon segno "'el n eotplasma retto-sigmoideo, cl1e tra•duce le forme vegetanti, i1ìungose, in via di n ecrosi con. tinua o di degenerazione oolloi·de. f il.

Sulle affezioni precancerose dell'intestino, specialmente della poliposi. •

F. noto che la mi1g liore tteraipi1a per il cancro è

l'operazione precoce e l'unica prod'ilassi l'aJb'lazion e delle l esioni pTecancerose. (Schmieden : Arch.

f.

Klin . Chir., 142, 1926).

Peir i tumor i d ell'intestino queste sono rappresentate dalla poliJposi potendo l' A. dimostrare in nume.rosi colon asa>or1Jati la frequenza de'.llia trasformazione di tali protdtUzioni , riguardaJte in genere come tnnocue, in oancrri, tanto da poter asserir e che ,il 60 % idei carcinomi del groo.50 intPstino si sviluppan o da polipi. Tale ,p oliposi neoplasti1ca è da distinguersi 1dalla polli1P.o si lin'fatica dovi1ia ad i1p1ert.rofla dei f ollircoli senzia alcun ;rapporto ,con ,gli rucier.escimenti maltgni e dalla vseu dopoliJposi idi Ruhlr in cui g1li aip-paren:t:i ipol:Lpinon sono che isole epiteliali 1conseT1vate tra territori cicatriz:ilali. Un quadro esatto ·della poliposi può essere dato, oltre che dari. rettoscopio, dall'esame radiologico, e ·l 'acc.cTtarrnentto dall'esame istologico. Come logica oorusegruenz.a si hra cl1e in casi di poli~posi difjusa con gravi alter azio ni clinicl1e ed esami istolo1gici caratteristici si deve pT1atic are la colectOIIllia totale. • 1

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Le forme dissenteriche del can cro retto-slgmoideo. Può accadere ohe qualcuno dei sintomi abituali del cancro del retto subisca in certi mailati una tale esagerazione 1da dominare la scena. A. Cain (La médecine, luglio 1926), segnala i grav1 incon'Venienti a cui si tp uò ·an,d are incontro con un esame incompleto. La sintomiatologia può es5ere d•orninata dal] a frequenza di evacuazione dolorosa, con p;.emiti, tenesmo, irradiazioni al perineo e nel dominio dello sciattco. Il malato accusa ·g eneralmente ,diarrea, sebbene vi sia real. mente co5titPazione; le feci sono ipooo aib•b on.danti muico-sanguinolente o ·diluite in un icor roseo e fetido; si osservano quasi sempre i premiti senza scariche. Spesso il m edico, trascurando l'~lo­ razione rettale che levereb.b e ogni d'Ubbio , pensa ad una d-iss,enteria 1cronica ed invia magari il malato a stabilimenti termominerali. I .a diagnosi è poi 'Più did'f1cile quando il ca-nero ristede alla p arte super i•ore dell'ampolla o sul ~igma. L'attenzione .è attir ata dalla ;frequenza delle evacuazioni mucose, sanguin,olente, icorose m escolate o non alle feci. I segni funziionali ano-rettali sono m eno accentuati e possono mancare; il colon discenJd1ente 1è talo1'a sensibile e dilatato. Sp~so si fa allora diagnosi di enterocolite, che sem1b ra tanto ipiù ryeri,simile in quanto ~he la esiplorazion e r ettale è n egativa. Si impone 1

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R. J3RANCATI.

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TERAPIA. Il cloruro di calcio nell'eczema. E. Bizzozer,o (Il Dermosif i l ografo, n o·v. 1926' 1· " Siper1mentato il cloruifo ·di calcio rper iniezion?. endoven osa ar.rivando !fino all a 1dose quoti·diana di tm gnaimmo. in 56 malati di eczema ruct1to, r iscontrando una n ote,ro le eiffi ca:~ i a tera1p eutica. 1

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I L POLICLINICO

Il r1suJtato f·u n e.g ativo soltanto in sette casi, in c11i le~geri miglioramenti er1ano seguiti da recrud.esic enze spi·ccate, peir .cui s i rinunziò alla cul'a; di 1questi, 4 erano eczemi ·d ella mammella, di c ui iè nota la particol1are resi1stenza. In n essun raso ha léllffientato inconvenienti degni di noit a, tranne un senso ·di calore 1diffuso per t u tto il corpo, ma IP.iù SiJesso l o:caliz21ato al viso ed alla bocca, che p erò cessa rrupi1damente' so1sipenden1<lo per 1qua.1Che secondo ·l'iniezione. 1Soltanto in un i11diviida:io, in ooi J 'd.niezione era stata ;fatta trO\plpo rapi1damente, si ebbe p erdita di coscienza du:rata pocl1i sec-0ndi . Scarse o nU·l le sono le mo1dif~ca­ zioni ch e si ris'Contràno n elle ·p areti d elle v.ene, anche ricpetuta:mcnte :trattate. P er quanto rigrurrurda Je r ecidiNe, in q.ualch1e in,aivj.duo si sono avute •a}la 1d istanza di po.c.h i giorn i, in altri di a JJcune setti.m ane, in altri infir1e, n onostante il ritorn 10 alle norma li occup:a zio11i la guari1gi-0ne si mantenne per qualche ~cse . In uno stuid1ente 1di m edicina la guarigione si mantenne .p 1eT 5 m ·esi. (do1p 0 1so,10 5 iniezio·n i) qruantun,que il pazien te espone s15e la parte all'ia . zione 1d el sapo.n e, d el1'a.1cool e del sulblimato; sol o ai primi fr·ed·di d ell'in verno , si verificò una r ecidiva, 1che guarì raptdairnente con la rirpresa ·d·ella cu:ra. E proba,bile cl1e il fattore 1princtpale dell'azione benefi.ca, più che in un'eventuale azion·e astringente sulle 1pareti dei vas.i s an.g ;uigni o srull1e membl"ane -cellulari; od in un effetto diretto ed cscl1Jsivo sul sistema organo~ve·getativo, risieda in un'azione d esienstbilizzante operata dJal sale s 111l' ol'ga:nis m-0 , dimostrata dalla crisi emo·clasioa cl1e, come l' A. ha dimostrato, su·s segue ad ogni jniezione. Questa stretta analogira fra i l modo di a gire del cl orur o ·di c-a1cio (1cristallotdoterapia) ·d a 11na parte e d elle s ostanz.e •p roteiche daJl'aJtra (proteinoteraipia) come 1deseDJsibilizzanti , trova la sua esatta riS1pondenz1a nella nota analogia che inteT!cede fra i mE>-ccanismi con cui rispettivam•ente sostanze cristalloidi e proteich•e manifestano la loro azione an·tilgen1ca e rawresenta ·quin di un nuoVIQ ar~omen ' . t o in faivore d ella stretfJa arffinità tra anafilassi, idi01sin,c rasia e sensi1bil izzazione. 1

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[ANNO

XXXI"\7 , FA.se. 15)

Prin11a di ogni apip!liiciazione si lava l a pa.I'lte con la d etta solruzione ,p er a:lilontam.rure 1e croste. . Se condo tenipo. Doipo e-3 gio1rni di cura umida, l e lesioni sono J:>en pulli:te: cp·er 24 -0re si p!UJ.isco.no· ancora con iel0ioln10 ianlbev.uto -coo olio di mandorle do1ci o C()[l etere. D·OIPO· si d'anno t0tac1amenrti con soluzionie di nitrato 1d ' arge;nto a 1/20. Si lascd..a seocare •e si a1p1paic1a la pa:sta -Orl. zilllJco ittio-·1atc'l, seco.nd10 J.Ja f·ocmo,l a seiguiente : Iittio!J.o, gr. 3; Ossido di ziil!Co ·g . 8; Amiido, l./d.noJina; Va.selillla p111Ta, ana g;. 10. , T erzo tempo. Oc COT1'·e c-0ntinuare lil travtamento fiino a giuar.igion·e compJ10ta , sotto l()!enia di recidiva. Si contiruuerann o qui·n di i to:acamenti con nit.rato 1d 'aY.g ento e si faranno awplicazioni gior. nafil1ere di alc ooil jod-ato; Tintrurra ldt jodio fresca g. 10; aJl coo[ aJd soo g. 90. Si tratieranno anahie aicooTatamente le lesiooi sitcr.,eiptoco,c·ciohe vtcdrrle com·e ;pu:r1e l"e'VlentUJa1e IP~tiriasi del ouoio oaipehlluto. f il. 1

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Nell'acne volgare.

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fil.

Il trattamento dell'intertrigine retroaurlcolare. Leg:rain (R ev. es11an. de med. y cirugia, aigoc:to 19·~6) prescrilVe. I n pri1no t empo : diisinif€ziollle d ellP 1rsioni ed abla2'Jione delle croste. Si ~pJi­ cano, n1nt tina r sera, com1J)tl'esse inumidi1e con la st~g,1C?nte ol1nzi-0ne: Solfato di z.inco g . 1; \l n1 nro 'di sodio g. 6; _.\equa dist illata 1 litro. S i 1--.onrr ron cotonr ~ con tess!\1to impermeabil e

Al 1nattino, lavaitrura en ergica c on acqua molto ca1 da e sapone ·d i Mlars.tglia; lascirur seocare la schiuma e la,va,re con aoqua calda. Durante il giorno , frizi onare 9.3 volte con: r eso.ricin a g. 1.75 ; aiciido tartarico g. 1; aici1do salicilic-0 .g. 1.50; l ]quore di Hoffm.ann g. 40. Alla sera applicaz.ione ·della po1m~ta: acido sa licil iico ig. 1; ;so·l fo rprecirpitato e lavato g. 4; lanolina g. 32; vas~lina g . 8. Op1P·UT·e cion la lozione: soJJf,o pr ecipitato g. 6; tal co polv . g. 2; g licerina g. 60; a,cqua di rose g. 120; tintura di saponaria g . 10. (J. GATÈ. Journ. des prat., 23 ottobre 1926). 1

Nei sudori profusi. · An·dricevski consiglia un bagno caldo, seguito da una lozione con tintura di jodio preparata d.1 recente e contin·u e applicazion i della segruente pomata: Acido bocico, Glicerina, ana g. 10; Cera giialla, par.affina l iqui·da, ana g. 20; Vaselina gia1la g. 50. Ripetere l'arr>lPlicazion·e per 3-4 volte. (D e'ut. med . wochens. 1926, n . 19).

Le eruzioni medicamentose. L e eruz.i001i medic amen tose possono esser e dl origi11e esterna p er applicazione diretta sulla cute della 5ostainza ·chimica alterante; tali eruzioni son<> sempre nettamente localizzate. Quelle d i origine· interna sono invece generalizzate. G. Milian (Paris médlical, 16 gennaio 1926l d istingnc fra queste ult1me l e eruzioni tossiche (iodur~ di ,p otassio, arsenobenzoli) che sopravvengono dr solito ver so la fine della cura e riproducono gli


( •.\!\!\O

XX XI'T,

l i'ASC.

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ele111enti eruttivi cl1e il m·edicame11to provoca quando è somministrato a dosi tossiche o mort.nli. Le eruzioni biotropiche, invece, si osservano all'inizio delle ct1re e spesso in occasione di dosi minime. Han no la fisonomia di una febbre erut tiYa (mQrbillo, scarlatti11a, rosolia) e d i altra infc. zio11e specifica. ~1 entre le prime ricompaiono più gra\'i ai tentativi di nuova sommini strazione del medicame11to, queste llltimc si estinguono con la continuazione della cu1a, ancl1e a dosi el(lvate. Appartengono a questo tipo gli eritemi arsc11ica11 del nono giorno (dopo la somministrazione ùi ar~Pnob e r1zoli ) e l'acne bromica, che è u11a Yera :follirolite (stafilococcica) biotro1)iCa. Lo ioduro d i pota.:;sio determina entrambe le categori e di e1'uzioni, lr tossiche e le bi otropich e. L'A. intend0 con la clenominazione di biotropismo i l risveglio k.l el microbismo latente per opera d egli agenti chin1i cl ehe stimolano, invece di distruggerla, l'attivit<\ del microbo. ono questi fenom•e ni, tossici e hiotropi ci, cl le <'O,l 'tituisrono la gcnrralità dei fatti che s i ossPr' 'ano, mentre i fcno1neni colloidoclasici ed annfilatticj sono più rari. P er qn esto la class ificazione dell'.\ . ha an che un ' 'alore pratico, p Prm ettcnclo di deci dere se unn <lata 1necli cazion e può es r re continuatn o dchba e · er e so. pe!:a. ! i I.

SEMEIOTICA. I momenti mig liori per le prove dello zuccltero sanguigno nella diagnosi e cora del diabete. il m e~l ico J1on rpcrda inutilm en t r il prurJri o tcrnpo , è J1 eC'cssn ri o ·che aJ;bia cono. ccnza e5a1tn dell e osci)lazioni i1 or.m•ali dello zucc11ciro sang·uigno, onide apjpl icare ta·le conoscen za allo studio dei casi patologicL La glicemia a di·giruno, prima del pran zo, è cu·tan temente di 0,08-0,12: 100, per salire dopo u11 pa c;to contenente ild rocarbona'ti a 0,1 ~-0,16-0 . 1 8. P oichè la so1g-J 1a renale dell o zucc·hero è nl ot sopra di 0,18, non si osserverà mai n ell 'i 11cl iYid110 norn1ale glicos uri a. Do1po un'ora-un'ora e mezza, le cifre co1nin.ci•a.r10 a C'Hdere, pPr tornare alla norma n Plla ffil! d i a <'li 3 ore. ~ n tt1ral·ment e . da nn jniclivicluo a ll'altro s i pos -sono o.sservare oscilJa.zioni n ei limiti delle surlrl rttc cifre, tn maniera d a poter parlare di 11n a toJlfll'anza ipiù o m eno grand e per i carboi:drati. '.'Jel di1abete, inviece, la gli c.emi·a a ·cl igiui no è ci 11·111entata; dopo 1'intro1 d11zione di qaalsi asi quan tit:'1 rl i ·rarboi dra1i si sali~ce sopra al 0,18; non si ha il ritorno a~la norrna dopo 3 ore; a ciò si a.cco111pagna 1glicosuria. Quindi una glice1m ia cli '0,15 v'"a considerata diabet1'ca se trol\-ata a digiuno, o 3 ore ·dQ/Po il pasto. :\1 fi11 cl1è

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547

SEZIONE PR.\TIOA

P er lo st.u dio della gli cemia })i-·o,g na dunque cominciare con •due ricerche fondamentali, u11a prin1a e una dopo il pasto. ' ·ei casi dubbi, oltre a qu este 2 determinazioni, se ne farà un'altra dopo a\rer sommini·stra:ro co1nc -pro<Va di saggio 50 gr. di glu cosio, 6Cìij gian d10 la glicemia di mezz'or.a i.n m ezz'ora. Nei normali: con tal e iproc·edimento , il tasso non sorpassierà il 0,2 per cento , tornando alla i1orma nello spazio di ore 1 1/2-3, a seconida d e1. l'etù, senza co1niparsa ùi gli cos1uria. Bis ogna 1però rammen tare l' importanza <lella dir.ta i)ratica·ta per un .giorno o clue prima della r icevca, onde evitare degli er rori di giu1d1izio. e infatti il paziente sofifr e di un diaibete lie"'1e o poten ziale, ed è stato sottoposto ad una dieta povera di i-O rocal'lbonatl, le riserYe organicl1e d1 glnc0sio e 1di glicogeno si es·auri cono , e l a curYa d Plla gli·cemia alimentare pnò esser e presso-chè normale. .\ J con1trario, in qualche caso una dieta poYera cli iùrocar.boniati 1pi.1ò prO'Vocare in sogigett i d P 1utto nor1nali la coffifPaPsa di una 1c11r,,a glicerni~a ·cli tipo patologico, accompagn·ata da m o·dic~ g-licosuria, e talora anohe da aceto•n.uria. La spiegaz ione di ttale fatto paradossale non è cl1iara, ma si può p ensar.e 1che in simili coDJdizio11i l'nrtivit:ì insulinica d el pancreas sia divenuta tor. pirla, e la rjl'!"'o -ta all'in trc~ !uzione di glucosio non a''venga in maniera energ1c~ ed trnrn1ediata. P er quanto ri guarda il .diabete, jl periodo migliore per es·aminare il san,g1Ue nei casi non trattati con l'insulina ·è quello di 1-2 ore d oipo il 1)ast o della sera , o 1dopo i·l pasto più rie<: o· cl i i d roc.:arbonati. Nei eia.si invece sottorpo1Sti ad inisulinoterapia, salvo che all'inizio , in cui cortvi·ene molti1p li,c ar e j .dosag,g i, n el successivo decorso convien e IJrati carli cir ca 4 ore doipo la sommini·s trazione {lella do~e più aforte, allorquando cioè il m edicamento l1a esplicato il 1ma1ssim o eiffetto. La cifra sodd isf•aicente in tale periodo dovrebbe essere d el 0,1: 100, r ego1andosi altrimenti aumentando o dim i11n cndo la dose, a seconda che tale cifra sia più alta o più bassa di qu esta. I.e ci fre mattutine a 1di1gi uno, 1prima d ell 'insu. lina, dovrebbero esser e intorno al 0,13: 100 ne i 1ca•si. di m edia .g ravità, e al 0,1G: 100 in que1li g·Ta,1 i. Se, f inalment·e, vien e 5orr11m1inistrata 11na sola dose ·di insulin•a al giorno, bisogna rammentare cll"e 1a ciifra più alta 1d,elia glicemia si osserva r jrca ·u n' ora e m ezza ·dopo jl pa1sto n on precerl11to dal m edi,ca·m ento. Se tale cifra è al 1cli:so•p ra di 0,18, ciò indica ch e è neces&aria un'altra dose prim1a di tale ;pasto. 1

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(The Pra ctitio11er,

febbraio 1927).

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FABERI.

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548

(ÀNNo

IL POLICLINICO

La glicorrachia e il suo valore semeiologico. La presenza di glucosio nel liquido cefalo-rachl· di~no rappresenta un fatto patologico qu.a ndo il SllO taS('o raggiunge .d1 elle cifre &uperiori alle fisiologiche. Ma la ciif.ra illle·dia che deve essere con5i·derata come fisiologica non è ancora stata stabilita in modo definitivo, se alcuni AA. fra cui Fontane!, Leubier e RontqUier (Bollettino della Società di Med.i cina deg li Ospedtali di P arigi, 1926, n. 24) •dopo aver do&ato il glucosio nel Ii.quido' cefalo-rachildiaJK> in !p·i ù di 400 soggetti normali,

ronclooono ·c he il ·g lucosio n el li,q uor oscilla normalmente in limiti molto ampi e che non p uò constderarst un fatto patolo·g ico la glicorraJchia dj 0.83 %0.

Ciò pil'emesso s'intenrde che per •g li AA. la g~icorrachia non ha che un val ore sameiolo1 gi'co estremame11te ridotto. P iù ·i mportante invec·e sem. bra esser e lo studio del -rapporto em·o -menin·g eo nei ri·guarrdi ld el ·g lucosio cioè il r3lpiporto fra il tasso del glucosio· nel sangue e quello nel liiquor che .d·e,re .esser e costante nel soggetto sano. Un rapporto emo-meningeo anormale, rap·p resenta un d·i&turbo j~ortante degli scambi !fra liquor e san·gi.1e e impone una pragnosi grave. 1

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MARIO CAJA.

XXXIV, FAsc. 15)

VARIA _ Perchè portare il cappello 1 J?: questa una d()[Jl.anJda a cui non sempre sl

IPOtTeobbe dare una adegiuaitra r~spo·sta, poichè la ropertt1ra che la Nia tura ci ha fornito per la testa dovr.ebbe ess·ere suftficiiente. Gli antichi, del resto, non lo :poritruvano affatto. I Romani, come pure i Greci, andavano abitualm·ente a · capo scop.erto~ in certi casi, O!ffriva sufficiente riparo la toga tirnrta su in modo 1da c oprire la pavte posteriore del caJpo. Soltanto le persone del popolo chet n 1ell'esercizio dei loro m esti.er i si trovavano esposte al-le in.t emperie, ·portavano il cc pileus ,, ed il « petasvs », che erano però usati anche dai cives ' c ome dilf·ei&a daille iptemperie qumdo erano in viaggio e com.e rilparo rd·a.i oocenti ed abbaiglianti raAggi 1d1e'l sole, 1duram.te i rpubblici sp.e ttacoli. SIPesso p·erò, in luogo 1del pileus, si 1porlava un cap .. p1uccio (cuCullus) v-enruto a RDma ·d ai paesi nordici, .p robCLbilmente dalla Grullia. E so~o con il tardo Medio Evo che si stabili l 'abituid ine di ipoTtare iJ cawipello, ormai generalizzata nelle p opo~azioni incivilite, ma che non rrupipresenta in lin.ea generale una necessità. Del trutto antiigienici s·o no poi molti cappelli, di .e - •+ ........ ~; V't:ll l u .f'"" di. f'Uùl. O Che ten.flOnC> 11.~J.l•• v, ~--.:v, ..--oT>fin<) .t-' ~- - - -· tr0<ppo calda la testa, nonc'hè quelli duri, che la comprimono ed impedi scono una libera circo1azi one di aria con l'esterno. Non è certamente errato attribuire al:l'uso del carp1pello una ' parft·e d elle ca1'vizie e la facilità ai ra.ffPed.dori e l 'i.g iene non può esserei in massima, che favorevole, alla moda en:trata da qualch e anno in uso, ·di non poritare il caippello almeno nella stagione estiva, qu1ando p·e r particolari condizioni non vi siano cqntroindi,c azi0ni. Soltanto sarebbe desiderabile rCh e tale buona abitu1dine non foose untcamente l'effeitto di moda pass.eggera , e che essa .si c,o ntinuass·e an·c he n ell·e sta;gioni più fredde; 1n quèste, ·del resto, ii caa>lpello, irrazionale com e tanti altri oggetti Idi vestiario, manca proiprio di coprire Je oreochie che 5on o le più sen.s ibili ail fr·eddo. Qualcuno, in difeSla del cavp el1o, ha voluto aglgiiungere che esso prolte·g.g e contro la polrv.ere; !Protezione incompJ·eta in ver ità, per.eh~ n on compr ende che una parte del ouoio ca'Pelluto, mentre 'd 'altra fParte, le lruvature e l e 51P1a zzola·t ur e pos6ono bene rime1di,ar.e al preteso inconvenienlte. Col :djffondersi del saluto romano, ch e l,igienista vBde con simpaitia anche iperchè diminuisce Ja frequ·enza ·delle strette di mano, l'uso del caip• p ello diventa run anacronismo. Sp eciaJn1ente nei giorvani è da con sjgliare l'aibo· 1izione del capp ello, i l che fa parte di quella << sfida all e intemperie » m ediante la quale l'or. rg-anisrno si irrobustisce e si tempra. fil. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI. Al d0rtt. F. I ., da ·CQnversano :

Tl libro eh.e adoip·eriamo anche in laboratorrio (Laboratorio di Anatomia Patologtca de.ila R . Uni. veTsità di Roma) ;per la T ecnica ·delle rice~h~ tstopatologiche è lo: SCHM01lL: Die PathologisC·h . Histo logischen Unters·u chungsmethoden, editore v ogel di Liipsia, n•el1a uJ.tilm·a ·edizione tedesca, ed è il migliore ma nua!le teti t ecruica ilstopatolo~a. E 'lln solo volume di cirea 400 pwgine. 1L'ulrtima. edizione tedesca è r eic·entissima. V·e n'·è an.ohe unà traidruzion e ita.tli.ana, buona, ma è 1del 1911, p·u bblioata dall'Unione Tiipograti100.Editrice Torinese (U1'E1 ). G . BOMPIANI. 1

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Al dott. N. 1d'O., da A. : Gli ap1parecchi di diatermia devono rispondere a tali r equitSiti p er cui i piccoli aipparecchi hanno un vail ore r elatirvo. Si rivolga a. ditte italiane (Gorlu. e Balzarini) le q'll1aili costruiscono anch1e a;pparecchi di d1 atermia portatili ma ottimi. M. E.

..\l dott. P. F., dia M. :

Nel corrente anno non arvranno 11uogo esami P'~il' medici di bordo. Ella potrà consultare: BELLI: Manuale d'igiene d eLla 1\l arina mercantile, e RIBOLLA: MediCina tro. pical e ed igiene marinara.

C.

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l AN'NO X XXI\i, l <'Asc. 15 J

SEZIONE PRATIOA

549'

• POLITICA SANITARJA E GIURISPRUDENZA. Disposizioni circa l'uso di sieri, vaccini, tossine ecc. L'art. 132 del T. U. d ell e leggi sanitrarie vieta la fabbricazione a scopo di vendita di vaccini, virus, sieri, tossine e di ogni altro 1pro'd'o tto aflfin e a sropo dia.gnostico, profli.lruttico o curativo, senza aiutorizzazione del :Vlinistero dell'Interno. Era quindi incerto se dei iprodotti suddetti, fabbricati senza autorizzazione, si potesse far uso diverso dalla vendita. l\fa la lacl1na è stata colmata con D. legge 25 novembre 19~6 n. 2164 il quale ha cosi di'5posto: • :\rt. 1. L impiego nell'uomo dei prodotti te. rapeutici od immunizzanti, contemplati dall'art. 132 del testo unico delle leggi &anitari,e 1 agosto 1907, n. 636, e dall'art . 12 del R. <lecreto legge 7 agosto 192.5, n. 1732, anche se non preparati a scopo di vendita, e che non siano autorizzati a norma del citato .art. 1~. è consentito solo in ic;Ututi pubblici di carattere ospedaliero, siano o non universitari, ed in pubblici ambulatori aiuto. rizzati 1dral Prefetto, sotto la responsaibiliità del dirigente l'istituio, il reparto o l''élllllbuJatorio nel quale avviene l'impiego stesso. << Dell'imipiego il nominato dirigente deve conserva.re esatJta registrazione e <lare notizia scTitta al capo dell'amministr.azione o dell'ente, dal quale l'istituto, 11 reiparto o l'ambulatorio di/pendono. • ~el caso dell'impliego dei prodotti sopraindicati nei pubblici ambulatori autorizzati, la not1zja scritta rdell'impi ego stesso, con l e opportun e indiC'aZioni circa le persone trattate, deve essere data anche a'll'uffici•ale sanitario comunale, e da questo al medico provinciaJe. << ."-rt. 2. Il prefetto ipuò, in qualunque momento, vietare l'impiego dei prodotti, di oui a.I~ l'articolo precedente, in bnse a rrupporto del m& dico proivinciale. « Del divdeto viene dal P:"afetto ld~ta comuni· razione al capo dell'amministrazione in!~ressata, a mez7.o del sin daico, ed al Minis1•ero del.l 'Interno. « ."-rt. 3. La preparazione d egli « autovaJOcini » deve eif.f ettuarsi esclusivamente ipresso istituti, osrpedali, laboratori ·di 'Vigilanza igienica. provinciali, •Comunali ·ad aJtri, ohe a.tbbiano ottenuta la autorizzazione 1d1el Ministero dell'Inrt.erno a segruito ·di 1doonanda IClel dirigente l'istn..t uto, l'ospedale o il l·aboratorio, e previa ispezion.e tecnica a spese dell'interessato. u Art. 4. Ai ieontravventori si applicano le di~

sposizioni di cui all'art. 135 del testo uniico delle· !aggi san itarie 1 aigosto 1907, n . 636. « Art. 5. Jll Ministero ·d·ell'interno pubb·lic·a an nuaJ.m ente l' el.enco 1ct1ei jpTOdotti -dei quali è auto~ rizzata la ven·d ita a norma de'll'art. 132 del testounico d elle leggi sanitarie, e dell'•articoO.o 1·2 d el R. Decreto-legge 7 agosto 1925, num ero 1732. '' Di ogni nuOl\'a Uiut.orizzazione è dato annunzie> n ella Gazzetta Uffici ale del Regno >> . CONTROVERSIE GIURIDICHE.

Quando sono efficaci i provvedimentf amministrativi : effetti retroattivi.

XllJ. -

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rubrica è affidata al}'an le~e del nostro period.ioo. (*) La

prMente

I 1pro"'·ectiunenti ~mrniniistrativi, concernenti il

rapporto d'inllpiego, hanno generalimentie efficacia cialla ·data in rui sono emanati e penf~zionati. Perehè l 'amministmzione rpossa attribuire ad essi effetto r etroartivo - quanrd!Q, s'intende, non sì tratti del.la revoca di provvedimenti illeg·ali --· siffatto potere dell'amministrazione d eve aNere l a sua base in una n orma giuridica la qua:le impol"ti l'obbligo, cioè il potere e jl dov·ere, di rtcond1urre· gli effetti del prQl\'vedirrnento eventualmente ta.Tdivo a un 'tempo anteriore. Qualora, per es., si tratti di una tdiispen sa dal serviz1o della quale1'amminiS'trazione ipuò fare uso n el momento c·h·eesc;a crede opportuno, se ritardi a provvedere non. può poi deliberare la dispensa daQ servizio con effetti retroattivi. In relazione a questi criteri, che risultano anche clalle deci·s ioni della IV Sezione d el Consiiglio dt Stato, 21 febbTaio 1919 n. 48 e 10 settembre 192t> n. 465, la stessa IV Sezione, con decisione 10 dicembre 192'3 n. 711, ha annul·l ato un provvedimento di ·d ispensa daJJ. servizio nella parte in C1.1ì aù eS'So era dato effetto retro,a:ttivo. In un caso eh e lla qualoll e ipun~o di analogia con quello sopra jndjcato, la Corte di Caissazione<le.l Regno, II Sez. c:v·i~e, con sentenz~. 11 .:!ice~­ bre 1926, 18 gennndo 1927 n. 180 riie. Gangemi, ha dichiarato "!1e .g li •atti a1nmjnistratiJvi concernen ti Ja rLascita, Ja modtiJficazione o la estinzione di run· rapporto giuridico, non o·bibligano l'in1t.er.eissato se non 1dalla data della loro comunicazione. E, \l)erciò, il Co1legio s ·uipremo ha annullato una sentenza c'he av·eva ritenuto efiflcace 11 provvedimento, in1dtpen dentemente dall'a comunicazion e, e· aveiva staJ:»il1to che il collocamento a riip·oso del~ l'i1mpieg.a:to 1decorres·se ·d1alla data in r.ss·o fissata re non già da qiue1lla in cui il provv.eldti.mento stefiso venne a conoscenza del'l 'imrpiegato.

G10VANNI

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SRr. .vAGOI , esercent..e in Cassazione, oonstllent&


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IL POLICLINICO

NELLA . Vl'f A PROFESSlòNALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Condizioni igienico-sanita1·ie dell'I talia. La Direzione Generale delLa S.anità Pubblica h·a

I

pubblicato, jn due volumi, la propri~ « Re1a.z ione al Consiglio Superiore di Sanità intorno .a;gli atti compiuti dal 1° giugno 1925 .al 30 giugno 1926 » (1). L 'opera, dedicata a S . E. Benito' Mussolini, Ca,p o .del Governo e l\linistro per l 'Interno, oost~tuisce llll~ c1oci11uentazione del ·p iù grande interesse, in .quanto rispecchi.a fedelmente l'azione multifo,r me -svolta dalla Direzione Generale della Sanità ai fini di u·n sempre m.aggiore m:,igliioraniento igieni.co e sanit<rrrio del nostro Paese . . Nella prefazione, il Dir.e ttore Ge,n erale delLa Sa- ~ità Pubblica, 'dott. Messe.a, pone in evidenza la grande e crescente im·p ortanza dell ' r giene, la quale v.a rprendendo radici profonde n ell.a coscienza · della P<J•p olazione, che ormai oo·m prende ed 1ap1)r ezza s empre più i benefici tangibili del pro. gresso igienico. Di fronte a questo f.atto conforta11te sta in'v ece, la stridente contr.addizione de1la granhle' .Penuria di medici i1g ienisti, penuria. derivante sopratutto dal fatto che o.g,gi la ca.rrier.a dell'igienista è ·p oco rin1unerativa. Il prof. M~ea richiama la attenzione s u questo fatto preoccup,a nte, e, co11 lln fervido inno all'Igiene cultrice della s.anità, clella bellezza e della forza, si augura che le disoipl111e igieniche ricevano nelle Università, nelle Scuole e in tutte le setdi . competenti il massimo impul~10 . . Dopo u11a interessante rassegna e documentazione dello stato sanitario .all'Estero nell'anno· 1925, con dati di raffronto sull'andamento delle ·p rinci.Pali nlal.attie infetti-vie nei varii Stati, segue uua i1nportante e dettagliata. esposizione delle condi~io11i .sanitarie nel Regno" da c.u i si rilev.a ohe lo stato sa11ita.rio in Italia, durante il 1925, si è piantenuto i1ormale e ohe, anzi, il quoziente clÀi morta·lità generale da 16,61 per mille abitanti nel 1924 è disceso a 16,58 i1el 1925. Oonti11ua, p erciò, in I talia la fase di lenta ~ progressiva diminuzione della mortalità generale : fase che aveva subìto un arr0sto ed una recrudescenza solta11to durante l.a guerr.a. Il nostJ:o quoziente di mortalità . differisce di lJOco ·dal tasso cl1e si risoontra n ei Paesi esteri che lJresentano la più bassa mortalità; tanto i)iÙ ove si tenga conto della 1ia,tività che in Italia è note\olmente alta, sorpassata soltanto da poche Nazio ni, ave11do r ruggiunto, i1el 1925, il quoziente cli 27 ,J6 per mille abita11ti. Ne consegue che nella struttnr.n. :'Ìemogr ~t fica del 11ostro P .aese si ha 11n nu1uero cli bambini maggiore di quello che -suole aversi in quelle Nazioni che prese11tano, bensì, inortalità piit bassa, n1a l1a11110 anche una natività ineno c·onsirlerevole. 1

(1) R on1n , Libreria del Prov\eclitor.ato Generale

dello •

iato, 2 Yolumi, L. 55.

. La di·mi~uz~one della mortatiia~: indice espressivo del m1gl1oramento i1g ienioo-sanitario del nostro Piaese, si ricollega in parte iall' abbassamento ottenuto nel campo della mortalità infantile e di quella pe1r malattie infettive. .. .... ....•.*-

Le malattie esoticlie non diedero ma11.ifestazioni degne di nota; e, per le malattie esantematiche , .mentre la sca·r lattina accennò .a <lec1in,are le de. . . ' nunc1e d1 1riorbillo segnarono, dur.ante il 1925, un alimento che s uperò le m anifestazioni avutesi nell' ultimo decennio, e che forse è da ascriversi ad una delle 0011.siuete fasi di recrudescenza oontro la quale, a causa della grailde diffusibilità del contagio, l'intervento profilattico dà limitato rendimento. Nel camp·o dell~ profila;ssi del vaiiiolo, di oui si ebbero nel 1925 poche e lievissime manifestazioni , la Di·r ezione Generale della .Sanità Pub1blica ha proseguito l 'iazione g~à ini~i.ata per imprimere una inaggiore disciplin.a nel servizio delle v.accin.a.z.ioni jenneria.ne in modo da ave1·e .la sicurezza che le vigenti dispo8izioni . di l~gge saranno ovu11que osservate, c.:iò ch e agevolerà il controllo sull'effettivo stato i1nmunitario ·della popolazione i:ispetto al vaiuolo. Di pa,rticolare interesse sono le .ampie i1otizie f.arJ;lite dalla R.elazione intorno all' anda.m ento delle m,alattie socia~i. Nei rigua.r di della tu ùercolosi, le recenti statistiche ufficiali indicano che me11tre la cifra oom}Jlessiv.a :deJI.a mortalità per tubercolosi in genere, d·opo il sens~bile aumento determinatosi durante . il p€riodo bellico, è di~ieesa ad un qu·oziente pressocl1è uguale a quello dell 1immediato anteguerra, la cifra, invece, della mortalità per tu,b arcolosi polmonare si mantiene ad un tasso notevolmente elevato. Ql1est.a constatazione ha spronato a perse1*erare ed a inte11sificare l 'azione prevent~v.a e profilattica a11titubercolare. Viene, pertanto, illustrata e prospettata l'importanza card in.al e che, nel11.ambito delle v.arie Provincie, TiYestono oggi i Consorzi Pro,v jnciali Antitubercolari, e vengono passa te jn diligente l'assegna le varie Istituzioni .antitubercolari e quelle di assistenza ,all'infanzia gracile e predisposta, l'azione di propaganda. e tutte le .altre attività ch e cooperano alla grande crociat.a contro il grave flagello. La malaria, che è .stata ed è tuttora oggetto delle p1ì1 assi·due Cllre della Direzione Gene.raie della Sanit~i Pubblica, continua i1ella fase di decrescenza chiaramente dimostrata dalla tabella indicante l'anldamento della mortalità per malaria. La Relazione co11tiene n1olti dati e inolte notizie interessanti~ime nei rigi1ardi delle n1.an i festazioni dell'infezione malarica l1elle YP.rie Regioni, della. profilassi attuata, della :piccola e della grande bonifica , ere.


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XXXI\,

F .\SO .

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SEZIONE PR.\TlCA

Nel campo della profilassi antivenerea e della vigilariza sul me1·etricio, la Direzio11e Generale della Sa11ità Pubblica ha svolto 01)era .assidua per migliorare E!<l .accrescere i servizi relativi e sta or.a studiando norme più pJ·ecise l)er una rigorosa disciplina e per assicura.re l 'osserv·anza dei pron·edimenti sanitari special1nente i1ei riguardi della vigilanza. sul meretricio clandestino. La. questione del cancro è stata oggetto di particolare atte11zione nell'intento di da.re ad essa una razionale organizzazione ecl uno svilup'}lO oadeguato .alla grande importanza del proble1ua s a11itario e sociale. L'impulso in1presso dalla Direzione Generale della anità Pubblica alla lotta contro i tun1ori maligni si è n1a.11ift?stnto jn tre ordini di prO\'\ cdi1nenti: a) la is tituzione del Labora,torio lì'isico e Ufficio del Radio, presso la Di rezjone Generale predetta, avente lo oopo di trattare otto il riguard o fis ico, tutta la materi.a inerente alla fisioterapia e di costituire l 'organo di controllo sugli I~tituti che attendono alla produzioue od alla utilizzazione di JJreparati radioattivi ; ù) ]a i tituzione , ÌJ1 Roma , di un org.ano a funzio ne assistenziale da servire quale eentro cli studi per la pratica a p plicazio11e delle risor e fis iche nella terapia del cancro e dPi tun1ori. 1'ale organo costituito dall ' Os pedale cli . Gnlli cano r eso in.-Iipendente dall'Ammini trazione clegli Ospe dali , ina posto .alla <lipen<len~a della Direzione Genern le della .anità Pt1bblica, ha a ssunto il 110111C' di « 1~ . I tituto Fisioterapico O pedul iero di '. Gallicano », gestito quale Ente paras tatale; e) lo s tanzia1nento in bilancio dell'annua ">01nn1a <li lire due milioni per !1incremento clegli studi s ul cancro, per contribuire al funzionan1c.>nt<> del Laboratorio Fisico e dell'Istituto Fisiot~rapico Ospedaliero, e per age,~olare l'impianto cd il fu11zion.amento di Centri di accertamento diagnos tic'<> e di cura dcl cancro. La Direzione Generale della Sanità Pubblica, poi , di conce rto con il Comitato d'Igi e ne tdella Società delle Nazioni, prosegue nella importante inchiesta d emografic.'-0-sanitaria s ulla cli ffus ione d ei tumori maligni, con Ja raccolta di un cospicuo materiale d ' jndagine riguardante casi clinici e casi cli 11101-te. La lotta contro il tra co 1110, è ..stata intens ificata speciahnente 11elle Provincie che ri&ultava110 più oolpite. ed il numero dei Dispepsari gratuiti antitracomatos i , da 156 11el 1924, è &ali to a 196 i1el 1925. Per poter .avere una conoscenza J)er qu.a.nto possibile precisa ·delln. attuale diffusione del tracoma, la Direzione Generale della Sanità Pubblica ha in corso una apposita inchiesta. La ltelazione s i oooupa, poi, del gozzo endemico, dell'an chilostomiasi, della pe·llagra (ormai pressochè del tutto scomparsa), de lla lebbra (per la quale con aprposita Legge &i eman arono speciali provvedimenti di tutela sanitaria e di. prof.ilassi statale), · della p1·ofilassi Sociale delle malattie mentalii. Il yolume contiene, ancora, i capitoli rigu.a.r-

danti: il controllo dei sieri e vaccir1ti e la vigilanza suoli alimenti e bevancZe . Nei rigua1·di del1' eseroizio professionale dej medici tratta dell'acoordo di reciprocità statuito f1·a l':rtalia e l ' In-

g]1iltcrra:

Riceve inoltre speciale trattazio11e il .sr'1'v izio fli1·n1at ei1,tico. Qt1a11to allo stato sa11titario clel bestiame, la. R elazio11e si diffonde con partìC'olnri cen11i sulle va.r ie 111.alattie infettive e s ui proy,·edime11ti profilattici contro le epi7À)ozie, segna tan1ente s ugli interYe11ti immunizzanti. Segue la. e po izio11c st1ll' attività S\"olta dalla Direzione Gcnc•raJe della. anità Pt1bblica per la esect1zione cli 011ere igie11iclte . In con1plesso, i mutui di fa,·ore p er oper e di proYvista 1d]. acqu.a potabile, aut orizzati dal 1° lugho 1925 al 30 giug110 1926, dal ~Iini t e ro d ell'Interno, .amn1011ta.n o a circa 140 nlilioni di lire, mentre per le altre opere igienich e ( fognature , ci1niteri, e cc .) i n1utui ammontano, nello ~te so p eriodo, .a, 22 milioni. J11fine, segtiono i capitol i con<:ernenti l' applicazione delle vige11ti disp osizioni · sulle acqu e rn1.11e1"oli e su·g li ,':;fal,ili111e11ti terniali, le quali mir a no alla tt1tela e con egu e ntemente al ma.ggior pre tigio delle nostre .acque mi11er.ali . _.\l ter1nine <lel !)rin10 Yolun1e, il Direttore Gen era le dott. )l e~sea, c:onc:l1iu<le riaffern1ando che la Direz ion e Ge 11e ral e d e ll:t a nità Pubblica s volge i uoi 1nolteplici servizi et tutti imn1e,Jesimati con la Yit.a d e l Paese, c:on le s ue attività produttive, co 11 le s ue indu ~trie, co11 i suoi comn1erci, con 1 uoi n1 0' i1nenti <len1ografici, con le s ue opere di ri. . an a mento, a ~·en do innanzi .agli occhi la visione di nnn l)atria sempre pitt a11a, se1npre più forte». 11 ~ c·(-<>n<lo 'olun1e della R elazione riunisce i nun1c 1·n1-,i prov,,ed i111cnti C'l1c furo110 emanati per il so1np1'L' c:reseent~ i111pt1lso i111presso dal Governo N <1zion.nle alla g rande opera cli ricostruzione che C'a rn tLe ri zza l'ora p r esen te, le circolari illustrative, l'elen c:o delle acque n1inerali i1aturali italiane, I' e ILnC'o 'delle I tituzio11i autituberoolari perm.an e nti, e , infin e, u11a dotta Jnemoria s ull.a cc v-acc·inazione a11titifica », contenente dati e i1otizie su lla sua applicazione nei vari Stati. Co n que ta prege \ro le e co111°p leta Rel.a~ion e, O\re ' l'e-,pos izione dei· fatti è resa oon pa.rti colare evidenza in una for111a sobria e co11cisa, il Direttore Ge ne r a le d ella Sa11ità Pubblica, dott. Me ea , riesce a porre in rilieYo l 'opera dei suoi apprez~ti c·ollaboratori, i qu.ali, Der qua.n to rapprese11tino co111peten~c diverse, pure riescono a fondersi in u11 'az iono c·oordinata ed armonica, qttale può .a vers i solta11to allorchè. la passio11e per 1' alta fi11al ità prefissa, riunisce ed esalta il co1nune lavoro.

..

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*..,t...

'l'a11to piit enc-0n1iabile è q11est'opera, i11 qun.11to essa s i svolge tra difficoltà e strettezze di cui è in\iice la posizio11e eco11·on1ica fatta al personale della Sanità pubblica, il quale, sotto questo riCYuardo ) ]1.a non poco da, in"'ridiare ad altri Paesi. b Noi ci auguriamo cl1e s iffatta condizione d ' inferiorità venga sanata, se s i vuole che in avvenire uno dei pit1 imp·o rtanti servizi p11bblici - forse il più irrlp·ortante - continui a recl11tare ele1nenti di prin1'ordine e clia il Jnassimo rendim·e11to.

A . V.


552

IL

POLICLINICO

Cronaca del movimento professionale. Sindacato Sa nitario Fascist a dl Roma e P rov in cia.

Il segr etario d el Sindacato Medieo Fascista rend~ noto che J,a, quota. dovuta dai sanitari iscritti al Sind.acato pe1• il pTimo sem estre del oorrente an110 è di L. 18 .a cui bisogna .aggiungere L. 10 per la. tessera . I medici condotti della Pro·v incia non più tardi del 20 .a.p rile dovra11110 spedire le L. 28 .ai rispettivi fiduci1ai·i; i nuovi iscritti tlovranno aggi unger e ialla predetta somm.a L. 20 .

CONCORSI. PnsTI VAOANTI .

B .\.NZI (ffi atera) . - Al 20 a.pr. ; • L . 7000, oltre L. 500 uff. san., e L. 500 servizio necroscopico; sei quadrienni. B UONABITACOLO (Salerno). - Al 20 apr.; V. fascirolo 14. CAi\fPO NELL'ELBA (Livorrio). - Co11sorzio 3 frazioni; ab. 2000; pov. 300 c.; domanda .all 'cc Assemblea Consorziale S.ani taria ». Condotta per S. Pier·o Campo·; ab. 1200; pov. 250 e. ; domanda al Podestà. _ P er i due co11corsi sca.' Ì. 20 apr.; tassa L. 50.20. Sti.p . L. 12,000. Informa~ioni d.al]a Segreteria c;on1unale. CHIOGGIA (Venezia,). - P er S. Anna e Cava11ella d'Adige; L. 9000, i11denn. c.-v. e tr.asp.; alloggio gratuito. Scad. 30 a-i)r. . f:ITTÀ DI CAsTELTJO (Peruaia). - A tutto 30 apr.; vedi fase. 14 . CoNFL'ENTI (Oatanza•ro). Scad . 28· apr . ; lire 7000; età lim. 45 a . CosENZA. R. Pref etfura. Ufficiali sanitari J?er 3 Co1nuni e 2 Consorzi; scad. 30 apr.; v . fase. 11. FELT·IlE (BelltLno). Ospedale c~vile . Al 15 nlag .. , medico primario; vedi f.asc. 14. FERRARA. Scad. 30 apr., per De11ore; L. 9800 e 5 quadrienni dee. ; L. 3000 complementari; lire 2500 tras_f>.; età lim. 35 ia,.·; tassa L. 50.10. FoGGIA. R. Prefettura. - Med. oond. presso Colo11iia Co·atti di Tremiti; v . fase. 14. Scad. 30 apr. G·.\RGNANO (B resc11i). - ·Al 30 apr. ; L. 10.000 e 6 quinq. dee. , e.-v., L. 2000 cav. tassa L. 50; doc. a 3 me~i dal 12 mar. GENOV.\.. OspedaLi Civili d.i 1.'a11, Pie1· cl'...-1rencc . Conoo·r si per titoli ed eventual1n. es.ai1ni ai segt1e11ti posti: . · primario neuroi)atologo; L. 4000 (sii e) aumenta.b ili a L. 6000 quando avrà u11 reparto in piena efficienza.: i1om. quinque11nale e co11fern1e trien11ali fin·o .a 65, a.; 6 a.n11i di laurea o 5 di aiut.ato in in1portanti istituti ospedalieri ; due po ti di medie-o interno· L. 5000; non1. tri ennale e conferme biennali fino a 50 a.; s ono nmme i i 11eo-laureati; aiuto pediatra; L. 5000 ; s te se concliz . ina tre .nn11i di laurea (al 15 marzo). P er i tre eone-ors i ta sa di L ..30. e-ad. 20 apr. GENOVA. R. Prefettura. - Uff. san. e direttore del1 1 Ufficio ~{unicip . d'Jg. del Comune di Genova unifi cata ; scad. 2.5 apr.: vedi fa se. 11.

MESSINA. R. Prefettura. - Uffici.ali sanitari di :ài1ilazzo e di Mistretta; vedi fase. 14. Scad. 30 apr. ~1INuccr~\.~O (Ferrara). .Soad. 25 ·a pr.; lire 10.000 oltre c.-v. in L. 1200 e L. 3000 trasp.; età lim. a. 45; tassa L . 50.15. MoNDOLFO (Pesaro). - A 30 gg. dal 4 apr.; car pol.; L. 8000 e 2 c .-v.; trasp. L . 3000, .addiz. L. 3 oltre 500 pov.; per uff. san . L . 600; età lim. 40 a.; tassa L. f>O. · MoRF.-\SSO (Piacenza,). - Al 15 apT.; v . fase. 14. NAPOLI. Alto Co·m1nissariato per la Provincia. Ufficiali sanitari per due Comuni e un Consorzio; vedi fase . 11. Se.ad. 25 aprile. PARETO (Alessandria). - Scad. 15 miag.; consor. e-on Moglia; L. 7000 per 70 poiV. ci·r oa; inden11. L. 500; in corso .aumenti .a L. 8000 e 2000 rispettiva1n.; se uff. &an . L . 800 ; età lim. 45 a. PERTOSA (Salerno) . - Scadenza 20 .apr. ; L . 7000 e quiadrienni dee. ; L . 500 uff. san . Tassa L. 50.15. Per altre informazio11i · rivolgersi Segreteria,. RoMA. 111inistero della,. JJiarina . 8 tenenti med . in serv. perm. nel Corpo San. Milit. Maritt. Scad. 5 maggio. Vedi fascicoli 9 e 13. SANT' AGOSTINO (F err0;ra). - A 1 mese dal 1° a1)rile, per San Oarlo; L. 9500 e L. 2000 (variiab .) c;,av.; età li111. 45 a.; tassa L·. 50.15; doc. ia 3 mesi. SORANO (Grosseto ). Per Sorano-.Elmo-Montebon·o ; L . 10,!500 e quadrienni dee., oltre .assegno L . 800 per i 0011iu mati e L. 300 per i celibi ; L. 1000 per ca.va.l e., se11z' obbligo di tenere il ca.vallo ; scad. 30 -a1pr. TERRANOVA DI SICILIA (Ca.ltanissetta). Soad. 2 mesi dal 21 feb . ; L .8000, oltre c. -v . TRAPANI . .-- Scad. 15 n,.p r.; vedi fase. 14. TttIESTB. R . Prefettura. - Uff. sa.11. del Con1une di Trieste; ,·edi fa.se. 1-1. Scad. 26 .apr. ' ""I:LiI-ADOSE (Roriao). - Al 15 apr., ore 18; età lim. 35 .a .; tassa L . 50.15; sti.p . L . 8000 e 5 quadr. clec. ; i111'Ìe1111. c.-,r., serv. att., trasip. (L. 1000-15003000) , uff . sa11. (L. 500) ; aiddizion. 1 1. 5 oltre 20% ; ]{111q. 28 ; n b. 4q66 ; serv. entro 15 gg. ZELOBUONPERS!l:CO (JJ1la no). - Scad. 1 m.ag.; lire l.J..700. Cl1iedere bando.

A..l primo giugno \ende i per lire t r entamila, nel centr o di R oma, avviato gabinetto de11tistico e laboratorio completi oon sala di ricevimento. A11nesse due stan21e p er t1so di abitazione. Scrivere: cav. L. GIULIANI, \ Ti.a Cavour, 47; 1-loma

NOMINE, PROMOZIONI ED ONO.RIFICENZE. Il Consiglio dell'Ordine niauriziano, ~reo~cu­ pandosi di l)r-0,·v-eder e senza ritar~o alla .~1rez1one dell'Ospedale )Iaurizi.a.no di Torino, gia tenuta con tanta. autorità e fama d.al senatore prof. ~n~ tonio Cnrle, 11a .ad e3Sa designato a voti un;l.1111111 il prof. Ottorino "Cffre'luzzi, titolare~ ~ella. c·,attedra di patologin cl1irurgica presso l '"'C n1vers1ta to. r111e....e. -· · L,-Cffreduzzi , ct1st1nto .a11'ie\o de 1 pro f · C'ai·lr.. è i1oto con1e ,-ale11te operatore e patologo.


f .\~~1 XX.Xl\.

f., _\SC .

13]

&EZIONE PIL\TIC.\

NOTIZIE DIVERSE. Lega italiana per la lotta contro il cancro. La. Lega ha co11Yocato u11a riunione di tutti

Federazione Nazionale Italiana per la lotta contro la tubercolosi. C.'('l-

loro cho r.a1)prc<5e11tano una attività llel ca1npo dP1la lotta co11tro il cancro in ; tali.a, per ri olvere alcuni problemi pratici, per ta.b i]ire le linee ge11erali del pro~ran1ma da. s volgere: per far conoscere al cor1)0 sanitari<> ed alla. Nazione l'i1nportanz.n di l1nn attività il cui .alto '"alore è su·perfluo <lin1ostra re. Il C·1 po del GoYerno 11a dato la sua autorevole approyazione all'opera s,·olta fin qui dalla Lega e al p rogra111n1a. cieli.a riu11ione che do,·rà ten er ·i .a. ~Iilano nel corrent anno . .A q 11e ta riunione la I~ga Itali.ana cl1i ede Pinterrento cli quanti i int~ressa110 in qualsia j modo alla que~tione del ca11cro: clinici JUP<li ci e chirurgi p.<"ltologi , 1neclici o pedalieri e condotti, liberi eser centi le profe.. io ni . anitarie, oc1011toiatri, le,atrici, fila11tropi, .an11ninis tr.a tori di o, :pedali, di opere i>ie , cli Con1u11i , tndio. i di questioni Sociali, tutti pos..~ouo e deYono contribuire nel loro cau11Jo e con le loro forze ed att0Huarc., a lin1itare, ad arrestare i danni e i dolori che pro,·e11gono cl.alla cresce11te diffus ione clel canC'ro. La Leg:n chi ede l 'adesione di tutti e s pecialn1ente <li quelli che, già pensosi del grn. ,·e pro blf.l111a. in quaL~ia i n1o<lo h a nno dato già e ']ànno la loro cooperazione alle i ·t itnz ii011i . orte dentro e fuori dc i C'onfi11i della Lega. IJ, c•o11vegno, cl1e avrà scopi e enzia I n1e nte pratici. s arà organi zzt.to da un ristret to Con1i t ato loc:tle cli i\Iilano in n~cordo col Co11. iglio Direttivo. In qne to convegno ]a Lega inte11de far couo~cPre r1na11t o ha fatto e quello che si prefi~ge di fare e nello tesso t e1npo apprendere dagli .altri quello che h a nno fatto e che faran 110: portare a <:enoscenza di tutti , per co1nune vantaggjo, l 'or g.anizzar,io11 e e l 'opera clel] (ll istituzjo 11i si111ili delle :.i ltre Nazioni e r-,oprattitto staibilire, ' 1opo gli opportuni 5e.ambi di idee e le necessarj e discussioni rapide e conci e, la coordinazion e delle forz p e dei progra1nmi mirando solo allo sc0>po di fa r e cosa utile per il bene e I.a salute della nostra I tali.a. Le ade. ioni sono cla inviare alla Pres jrlenza della L ga in Ro1na (13), via Alberico II, 4-B , in',.1 icando se si Yorrà a11c11 e riferire su qualche argon1ento comunica ndo11e l'oggetto (di irrdole generale o 1Ja rticolare, prof ila ttico, ter.apeut ico, statistjco ccc.). L'.ad~sione e le p1·oposte saran1lo t rnsmesse a l Comitat-0 di Mil::in·o (24), via Dar\vin, 25, a l quale spetta la con1pleta or gani7..zazione della ri union e, -che avrà luogo nell'ottobre p. v . Il C·ons igl io .Di retti vo Oentr.a ]e è così composto : Presidente: pro i:. se11. Lust ig Alessandro, R.om.a; , ... . Preside11ti: prof. Ascoli l\ifauri7:o , Cntn ui.a. prof. Bastia11elli Raffae.l e, Roma; Segretario g<'nerale: prof. Gallenga Pietro, Roma ; C-0ns iglieri : proff. Belfanti Serafino, Milano, Bertolotti J\i[ario, 'forino l F~cl1era Gaeta110 Pavia, Jjuse11a Gus tavo, Ge11ova , Radaeli Fra11cesco, Genova, Sclavo Achil le, Siena , 8fa1neni P .asquale , Bologi1a, \ Tiol.a Giacinto, Bologna; egretario agli atti: dott. Guido Bini, Ro1n.a. I

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Come è lloto, il Uover110 Naziona.le ha stabilito cl1e in un •giorno dell'anno in ogni centro 1' Italia debba essere organizzata la « Festa ·d el Fiore », .u llo sropo di intensificare fra il popolo la propaganda contro i.l funesto flagello della tubercolosi. La « Festa del Fiore » mira a promuover e periodicamente nelle varie città d ' Itali.a una vibrante affor1nazione .r-Ji solidarietà civile e di fratellanz.a l11nana intoi·no .all'angoscioso problema dell' Hssiste11za B della prevenzio11e della t11beroolosi, p er facilitare oosì la tanto desiderata for1nazione di una ooscienza antitubercoLare nel popolo, e nel meclesiu10 t e1npo $0rve a raccogliere fondi per sovve11ire le Opere antitubercolari locali meno prospere e pe r cre.arne delle nuove o,-e occorrono. La lt'ederazione Nazionale Italia.na per la lotta cont ro la tubercolosi .a llo s copo di .agevolare i Co1nt111i, le Istituzioni e i Comitati n ell '<>rganizzazione della « Festa del Fiore '' ha compilato delle norn1e per la preparazione e s volgin1ento le quali già trovarono utile applicazio11e, ed ha preparato a]tresì llna s erie di piccole l)t1bblicazioni asSiai adatte .ai fini della propagan.da a 11titubercolare . }>cr ogni inforn1azione rivol ger~i alla Segreteri.a cl e11n FC'clerazione coutro l a Tuberco1osi, via To~cn na., 12 - Roma.

Congresso Internazionale di Urologia . Il ~II Congre so delJ.a Società Intern azi onale cl ' l Trologi a s i adunerà .a. Bruxell es dal 3 a l 6 a.gost o, sot to la pres ide nz.a d e] prof . J ean \ Terl1oogen. '.rre t emi s ono posti all'oi-dine del giorno: 1) «Valore co1nparativo dei vari esan1i del sangu e e del1' urina in chirurgia uri11a.ri.a », relatori: Ohabanier (Parigi), l(ojen (Belg rado), Qui nby (Bo~Lon); 2) cc Trattamento dei tu•m ori de.Ila vescicia oon gli a.ge nti fisici» , relatori: Beer (Ne\v York), Fryszn1an (\ rars avia), Heitz-Boyer (Parigi); 3) <e Tratt amento dcila tubercolosi ge11ita le l> relatori: Darn e~- ( Bo t on ), Gamberi11i (Bologna) W1alker (Lond r.a) . P e1· qualsiasi infor 1nazio11e Ti,rolgersi al dottor Jean de Smeth , b-oulevarcl de '\Vaterloo 126, Bruxelles.

Congresso Inglese di oto-rino laringologi a. L ' Associ~zione dei chirt1rgi oto-rino-laringologi della Gran Bretagna tiene i l suo 6° Congresso per l a ·pÌ·ima volta in. Fr.ancia , a B·ordeau x, dall' ll al ] 3 a:prile, nella Clinica otQ-rino-lari ngol·ogica diretta ·dal prof. Portma.1111 .

Corso <li perfezionamento in tisiolClgia.

L' Ass,ociazione Fascista per gli I stitut i privati di cura del Lazio ha preso l'iniziativa di istituire un corso gratu ito ùi sp ecializzaziol!e in ti"iologia per i ir1edici e studenti la.ureancli in n1edicin a e chirurgia. 1'.ale corso sarà t enuto otto gli .auspici della U11 ione In·d ustriale Fascista del Lazio, cl1e seo-u endo ]e direttive emanate clal Governo Na.zjo-=> n.a] e e d alla Confe'.lerazion e Gen era le Fasci3ta delI

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I L P OLICLINICO

l' lndu tria I talia11a in favore della costitu~ioue o diffusion e di op ere assistenziali p e.1· le m.aestria nze operaie - co11 tale oorso inizia la realizzazione <li u11 vasto p.rogran1ma. Le lezioni - ch e avJ:a nno i.nizio nel corso del mese di a prile - sara nno impartite dai p.r ofessori Achille Angelini) Gaetano L aurenti , F elice Lo Bianco, Guido Mendes, Alessio Nazari, Vincenzo Nicoletti e Fili1ppo Saraceni. P er avere notizie precise -sul programma e st1ll 'orario delle lezioni e p er effettuare le iscrizioni al cor so stes&o gl'interessati potra11no rivolgersi agli uffici dell'Unione Industriale Fascista del Lazio, in Roma, via C.~are llattisti, 121 (Palaz7_,o Assicurazioni Gen erali) in tutti i giorni dalle ore 17 alle or e 19.

Alla clinica del lavoro di Milano. N ella cor te della Clinica del L avoro di Milano, alla presen z.a a.i numerose rap·p r esen tan ze unive1·sitarie, degli Istitu t i clinici; d·ella Corporazio·n e forestale) di medici e del Grup·p o fasci.sta «Ugo P epe », sotto gli 1auspici ·d el r ettore dell' Università e dell 'Associazione d'idrocli:µiatologi a, gli studenti del Liceo-Gin11.a sio G. B erch et, condotti a.ai loro docenti, procedettero .al piantamento di una serie di faggi, per ricordare i collabor.atori della Clinica del Lavor o, che sono Jna ncati, ossia: <l.ott . . A.ngelo Bonfia.nti, do.tt. Gu1ido Vimercati, dott. Amatore l\1eroni, prof. Giuseppe Dell'Isola , dott. Giova nni Ganora, dott. Piero B.a i di G. , prof. Sil,~io Torr], prof. Pier D iego .S iccardi, dott". Giulio Loi, prof. C.a.rlo l\1oreschi, p.r of. Fortunato ·M elocchi, prof . Amerigo Filia e l'operaio · .Art uro Fraschini, che fu un grande soste11itore della Clinica stessa. Alla cerimo11ia pr esenziavano i fig li dei com1nemorati . La ce.rimonia., a ustera e solen11e, corno l' b.a. voluta il Ministro della Pubblica I struzione, si chiuse con un breve discorso d el direttor e dell1a Clinica , prof. Luigi D evoto, che, commem orati gli scien ziati scomparsi e riferite le adesioni -°''tlorose del mi11istro Fedele, del gen. Boriani, di 001Jeghi e discepoli tessè l'elOlgio dei faggi da l punto di vista dei climi, della salute e dell'igiene, inT.ere.ss11ndo molto i nu1nerosi uditori, che, plaudenti, r estarono t utti ammir ati della riunione, indetta n el 17° .an11iversario dell',a pertur.a della Clinica del L avoro.

La Mostra del le Università italiane. .....

Nel prossimo agosto, per iniziatiYa ael Gruppo Universitario Fascista , avrà lt1ogo in Roma la seco11da n1ostra delle Università ' d ' Italia. Tale avvenime11to ass umerà partic-0lare importanz.a, poicl1è 11ella stessa epoca converranno in Roma studenti di tutt~ le Nazioni per p.artecipare al Congresso della Confeder azione I11ter11azionale degli tudenti ed ai campion.ati mondiali universitari. Il segretario ge11erale del Partito, on. .Augusto Tur.ati, e il ministro della Pubblica I struzione, on. Fc-dele, 11anno già impartito opportune disposizioni perchè la mostra riesca in tutto degna del Fasci 1110 , sotto i cui auspici avrà luogo, di Roma che l'ospiterà e della tradizione u11iversitaria italiana.

L'Opera UniverSitarJa. Il Mi11istero della P. I. in unio11e a quello delle F\in.anze ha comunicato al Consiglio di Stato affinchè questo emetta il suo parere, il Regol.a.~ento per l'.a pplica.zione dell' art. 58 del R . D. 10 settembre 1923, relativo .all'Opera Universitaria. Il rege>lamenito sarà poi sottoposto .alla firma Reale, dopo di che in ogni I stituto Superiore andrà sorgendo . l'Opera Uni versi t.aria per l 'assistenza sool.astica.

Per l'Accademia Medica ·di New York.

La F ondazione Altm·a nn ha don ato 10,000 doll. all' .Aooademia; un .anonimo si è im.p egnato a dona.r e 10,000 doli. l' anno per tre anni; un altro si è impegnato a versare 10,000 doll. p er la bibliotecat purchè entro il 1° lt11glio venga r accolta la somma di 300, 000 doll. per lo stesso sco·po .

Per l'Ospedale Italiano di New York. Al cc Metropolitan Opera House >> di Ne"· York si è r.app·r esentata 1a Gioconda, a b enefizio dello cc Italia n B e·n evolent I nst~tute and Hos pital n ( cl1e ha se:-.:le .alla 83~d Street e E·ast R.iver) .

Gruppo di consultorì ostetrici e consultorì infantili. L ' Opera nazionale per la protezione della ma, ternità e dell' infanzia, -.attenendosi alle dIBposizioni della legge, aprirà subito un ·p rin10 gruppo di coni&ultori ostetrici e oonsultoTi inf.a ntili in una- ci11,q u.antina di Com·u ni. N e seguira11llo ialtri entro ·b re,rissi1no t ermine. I co11sult<)rt sono affidati per la gestion e ~i Patronati locali dell'01)era n.azio11ale e siono orga11iz.za.ti d.ai looali Fasci femminili che re11deranno oonto ai P a tronati delle somme impieg.ate. L ' Opera i1.azion ale, che sopperisce alle spese di impianto e ·d i funzionamento, si r iser va 1,.alta dir ezione e il controllo su t ali delicati orga11ismi di pr-0,p a:ganda. Le oom·p ouenti dei Fasci fe111minili hanno promesso la loro oip era disjnter essata e gratuita i:>erchè i consultori possa110 esp licare la loro azio11e nel m iglior mod·o possibile.

Una conferenza del sen. Pestalozza.

·

I11n anzi a 150 lev~trici il prof . P estalozza espose l'opera della levatrice italiana nella vittoriosa lotta contro l' infezione p u er perale e n ell' assiste11za all.a maternità ed all'infanzia p er la qt1ale consigliò a.d jscrive.rsi al corso di pueriooltura. organizzato dall'Opera Nazionale e che serYi1·à a completa r e l'istruzione della le,.atrice, la quale dovrà .assumere uno dei pri.m i posti fra il personale che d ovrà coll.aborare ool Go,rerno per l'attuazio11e della. nuova grande legge di restat1razione sociale.

Prolusione del prof. Castiglioni. Nella grande aula dell'antica lìniversità d.i Padova il prof. Arturo Castiglioni h.a iniziato 11 suo oorso di toria della cienza, trattando il te1na «Lo Studio di Padova e il rinascimetno scie11tifico italiano». L 'oratore 1nise in particolare rilie,·o


{.\~xo

XXXI \"".

l~.\ SC.

15]

SEZIONE PRATIC.\

555

la parte aYuta dal \ ...e alio, dal Falloppio, dal Colon1bo, clall' Acqt1apendente, dal Fr.açastoro, nel rinasci1nento delle scjenze mediche e naturali, in cui l'Italia fu alla te ta delle Nazioni e Padova centro di og11i ~tt1dio e di ogni inovimento di ricerca. La fo11d azio11e <lcll' ir\segnamento clinico in Olanda, l' istituzione dei i)rin1i ospitali in Inghilterra, 11insegn.an1ento medico iu Boemia, le scuole chirurgiche in Fra11cia , traggono direttan1ente ln. loro origine dagli in 0g;nan1e11ti dell' Università p a dovana . furi 11a. nella. qu.ale si te1npraro110 tutte le energie della ·tirnc nel periodo a ureo della storia d I tali.a.

P er la cura d ella scl e ro si a placcl1e. Un a noni1no inise a disposizione della cc Société de Ne urologie » di Parigi, Jo scorso anno, la som1na di 100,000 fra11cbi da attribuire .all'autore di una scoperta ch e •a$Sicuri la guiarigione della scler osi multipla, entro il t ermine di due a nni. Lia donazione venne · poi integra.t a e modifioata: i divide11di di otto azioni del Can.ale di Suez sono 1nossi a dispooizio11e della Società per tre anni, 011de f aivorire le ricerche sulla m.alatt~a. I concorrenti devono esser e di i1.azionalità f1-iancese. La i>ri111a assegn azione sarà fatta in luglio 1928.

Onora11ze al pr of. Perroncito.

Siero a ntitet an ico richiesto per T. S. F . <e Bruxelles-~I édical » del 17 marzo riferisce un cpi odio occorso durante un viaggio da Bordeaux .a R io de J aneiro del « ~'.[asillia », un gigante dei n1ari. l:n \'"iaggiatore fu colpito d.a t etano in seguito a unJ. ferita fattasi qu.alche giorno prima d i })3 rti re ; s u parere espresso dal medico di bordo Ju llumiex, a}JpO<?;giato da altri medici - Murguia (argcnti110), L asala (urugu a iano) e R evault (francese) - fu 'rlecìs·o di chied ere, i>er r adi otelegra.f ia, un forte quantitativo di sie r o antiteta11ico .alla ede di P ernan11buco della Con1piè;lgnia di Navigazione; e quando la n.ave passò a ll 'altezza di quel p0 r t-0, modifi cò alq11anto la 1"Dtta e fece una breve so~ta ne•· rireve1·e, mediante u11ia scialt1pp.a, il rif orn in1ento di si€r o. Il !)aziente fu salvato. I pas&eggeri del << l\Ias ilia » 11anno Yoluto .attestare, con una dichiarazio11e recante 139 firme, il loro plnuso a l con1a.11d.ante Ch.armasson, il quale si è a~.,unto la. responsabilità cli modificare la r otta del la naYe e di far co111piere una sosta di 30 minut i , 1nalgrado le forti [') pese ch e, per unità così poderose importano i cambi.amenti di rotta e i ritardi, che bisogna poi compensare .aumentando 1a velocità.

P e r iniziativa clel l' ....\. ociazione lat ino-an1eric.ana. nl l{ ist<>ra.n te del l 'arco in Tori110 fu solenne111ente testeggiato l' ottantesimo co111pleanno d cl proi. P crronc:ito, iuembro onorario de lle "L11iversit~t --ud-a 111erica ne e SO<·io 011orario dell' A.. L.-A . Can1peggiava t1n bll to del festeggiato, opera dello scultore prof. , 'ontà. Lette le adesioni, fra cui 'telecrra1nn1i dcll 'on. B o.selli, del nrof. Fernando P erez, n1nba~ciatore argentino a Rom.a, e del prof. ' ""or onoff , allo « cha 1npagne ,, parlarono il gr. uff . Faillace, il Prefetto, il prof. Ghisleni e il prof. . 'on1à. P er 1iltin10 pre e 1.'l. paro1a il prof. P erroncito cl1e ebbe co1n111<>: <' parole di ringrazi amen to per la n1nnifestazione. tanto più perch è tributatagli dai rnppre cntanli di Nazioni in cui ebbe occasione rli {\ggiorn a re r aC'c·o<?;l icndo onori e crea ndo . segu.ac1 . Q

-

Per il prof. Ce:a r e Roux. I l periodico u L a R cvuo ~Iédical e de Ja ~ ' uisse R on1an•le » 11a con aerato il fascicolo 3-5, pubblicato il 15 marzo , a re11dere oro.aggio al va.loroso clinico chirurgo Cesare Roux, ch e desiste dalle sue funzio11i didattiche e ospedaliere dopo un quar.a11tennio cl' int0nso e pro ficuo lavoro.

Elargizione. 11 prof. E. Ga.Yello ha legato morendo alla città di Torino: 50,000 lire per l'Ospedale cli S. Giovanni, destinate .all' istituzione di un assistentato in ot-0~rino-Laringoia tr i.a; 50,000 alla R. Accademia di )lerlicina ; 10,000 al la Società di M . . fra i medici~ e per i I Comun e di MonoalYo: 50,000 lire all'0 5p ed ale di . Marco; 50,000 nonchè edifizi e terreni all'Asilo dei vecchi; 50,000 alla Congregazione di Carità e altre ingenti w mme per altri scopi benefi ci.

Per la cura della leucemia. Un olandese ha istitu ito un p.r emio dj 25.000 fiorini per il miglior lavoro sul tnattame11to della leucen1ia , purchè stimat·o degno del pre1nio da un.a Commic;sione istituita dal fondatore e compoota dei pruff. Nacgeli di Zur igo, van den Bergh di Utrecl1t e Snaip·p er di Amsterdam. I lavori concor1·e11t i do,·ranno essere jnviati non oltre il 1° ma.r .zo 1928 al prof. Hym1ans v.an den Bergh, Clinica ~Iedic.a, Utrecht (Olanda). In caso di guarigione di una persona di famiglia del fond.ator e, la qual e soffre di leucen1ia mieloide, per mewo del trattamento indicato, il premio verrà r a<ldoppi.ato.

Infor tuni di sauitari. Il dott. Tommaso I sid-ori, ufficiale sa11itario e direttor e dell'Ospedale Civioo di Fara. Sabina (R om.a), mentre il 5 gen11aio, i11 omaggio alle dispo-s.izioni rigorose emanate in occasione di un 'epidemia di tifoide, faceva un g iro d 'ispezione, oadde cl;-1 cn1-n1Jo, ri portando la frat tura intraarticolare tlcl go111ito destro e numerose fer ite lacero-contuse. lti cevette due iniezioni ai1titetaniche. Ora il valorooo sa11itario è in piena oonv.alescenza e di nuovo al suo p ost o di lavoro, sebbene non perfettamente guarito.

Il dott. F. Guilzin, n1edioo crupo dello Ospedale ·d i ::-ssondun, è stato ucciso .a so.li trent'a11ni con due colpi di rivoltella dallo scultore 1parigino A. Martin rioover.ato nell' osnedale stesso p er m aJat' ti·a inent.nle. 0

..

LUIGI L UZZATTI è scomparsa una .delle figura p iù alte della vita ita.lian.a. Uomo di gen io e apostolo del bene, studioso e uomo d'iazione, h·a impresso tracce durevoli n ella nostra org.anizzazione economica. e oociale e ha dischiu1SO nuovi campi al pensiero.

J

0011


556

IL

POLICLINICO

Esprimiamo al figlio dott. Tullio, docente di pediatria. nel 11ostro Ate11eo, al1a famiglia tutta, il nostro profondo ramn1arioo per il grave lutto, che è 1utto i1azionalE(_.

[.A.~~o

XXXI'"', FAsc. 15)

RASSEGNA DELLA .ST.A.MP.A MEDICA. JI ed. Klinik, 29 ott. stato subfebbrile. I.

Lo Anemie pernic.

CRoNE-M UNZEBROOK. ZADEK.

atipicl1e . -spegnev.asi la vita operosa del dott. Giu~· o S~i\LVI, .che fu .a lungo chirurgo direttore di quell'Osped·ale, dopo essere srtato per qualche anno 1nedico co11dott-0 i1el Co1nune, ove si svolse per un quarante·n nio 1a Sua benefica ope11.·.a,. di profes ionista colto e cosoienzioso. M. A

Sinalunga,

Il dott. GIACOi\10 ROCC.Li.\.TAGLIATA) di S. lVI . Cap11a Vetere, a 68 .n.n ni, dopo 40 di vita p·r ofession.ale, n1entra da po-co avev.a lasciato la condotta ostetrica , veniva fulmineame11te rapito all'iaffetto dei suoi cari ed .alla stima de~ suoi amici e clienti. R.

LA. Cl.AINICA OSTETRICA Rivista mensile diretta da Paolo Gaifami Il fascicolo 3

~Marzo

1927) oontiene:

Lavori ori ginali : G. OUZZI: A propooito di un caso di rotitiura spontanea del fon do dell'utero atl settimo mese di grav1d.amza. Fatti e documenti : A. VOLPE: Oieti d'eohinoooc{)o dell'epiploo,n e cJsti ovarJca. - C. COGGI: Su un oaso

di difterite vulvare primitiva. U. LA MONICA : Colpope:;.".ineoptlastica ieau.sia dii. d.istoc-ia. La rubrica degli errori : A. MANNA: Em,ocr::rrugia d~ ca,ncro del collo deLl•uter<> jn gravidanm. simula,nte un aborto. Riviste generali : o. TIMPANARO: Il valore degli esitJratti ii1p o:fisari nel seconidarmento e nel dopo-parto. Conv ersazioni : P . GAIFAMI: In tema, di reG1ponsa.bi11ità

medica nella 1>uto:efazione del liqu·i do .amniotico, nella iniezione rp 1tm~ie.Nllie, nelle laceraziioni perineali. Dalle riviste : Ostetricia : Sulll'iiII11POrtan.za cQiinica de1lia gravidanza ol·v re il termine. - Svilu'P'PO n o!Miltale del feto dopo casvr.a.zjone r3.d1iologi.ca. - Per la dia.gnosi •precoce d·i gravida;n.zia. - Utero .r etrofles.30 gravido a.I secon1do mese in.ca.r cerato co1J1 manifes,tM.tlone d.i ileo. - Il vomito in gravjda,nza: s ue cau.se e s•u a c11ra con e~tr,atto o\arico. La pirotezione del .Perineo. - Sul taglio del fllnio olo. - Cinecologia : VulvQ!Va.g in.iti nell€ ba.mbine e nelle giova.nette. - Le mala.tt•ie nelle donne ohe ilavoira,.10. Cervi-0iti, eroe.io11i e laceraz.ioni del -collo dell'utero dal pi.1.nto di v:Sta della patologia. La prova. deillia sedimentazione nelle m a latt•ie pelviohe della donn.a. - S1ùl'a.m1J>iezza del ltlallle della pa!I"s interst iti alis della tu.ba n€illa donrn.a. - Q;ravidanz,a dopo bila.ter.ail e esitir!I)az.ion-e del!e t.rom be. - L 'ocol.ru.sione post-:meratoria precoce i!! !rineoologia. L'innesto ov.a,rioo e J.e s1i.,e 18(l>lplica1.ioni a.lla tel'aipia t1mana. Pedi at ria : A proposito della patoge:nesii del melen.a dei n eona.hl - L!l. reazione del benzoin·o <Colloida.d.e nel ba.mbino. - l ttero famiglirure g:iiruve dei neonati. Note di biologia : Influenz,a delle ghiandole genita.li come organti dJ s-ecrezione i.n ternu, s11l resto dell 'oirga_ niEUDo. - Glucosio e jnsulinn. nelle tossiemie gravidiche. - Istologia dell'am:ndoe verso àl termine della gr&vidanza.. - A vitaaninooi e distu1rbi dell a ICII'esoenza. V a rietà : Endoscoµia uterina. - Coabitazione, periodo mestrua.l e e sesso del neon.aito. 0

Notizie. Abbonamento annuo : Italia L. 3 5 ; Estero L. 50· Un n1unero sep.'l.rato L. 5 . Per gli a.EeOciiiati aJ « Pol:i•

·

ol i.n ioo 11 : Ita.lia L. 2 6 ; Eetero L . 4 5. N. e. - I nuovi abbonati del 1927 possono ottenere l'annata del 1925 eenz.a. il faecrloolo 1• (esaurito) e l'intera annata. 1926, per eole L. 5 O se in Italia e per sole L. 7 5 se all'Estero, in porto franco. A richiesta si Invia numero di sag~lo Inviare Vaglia postale al Sig. LUIGI POZZI - Via Sietina, 14. auoitinoendo: per l 'Ufficio poetale Succu1'6ale diciotto. ROMA.

.-lrch. ]tal. di. D errn,at ., ecc., lug. -

G. VERROTTI. E. CBIAPPINI.

Lrupus volgare e sifilide congen. Tensione arteriosa dei sifilitici. Paris 111éd ., 30 ott. - BES SON e EHRINGER. .Artrit.i dissenterich e. .Z?ev11e de llléd., 3. - C. Fo1x e H1LLEMAND. R::li1nmollrim e11ti prot u be.r enziali. Rev . Jléd . lAt.-.4.mer., sett. - G. Bosco. Il n1etaibolismo· come ele111ento pro·g nostioo nella tbc. polm. - P. L. ERRECART . Valore clin . del nistagmo vestibolare. - J. A. CAJ,IRO. Anestesia region. del plesso brarhiale . lJ tt ll. Jféd . 1 27-30 ott. - N um. sul1a chio:u.rgia os.s·ea. .-lnier. ]l ed ., sett . A. H . ' VRIGT. I mali min·oa:i . - B. H. BEBLER. Dyschezia. Folia 111 ed., 15 ag . -- P. C 'A sTFLLINO. D ella costituzione individuale. Joivrn . de Jléd . de Lyon, 20 ott. - Numero di sieroteraJp~a.

Ol. ]fed. Jtal., mag.-giu. - E. Ln1INr. Splenectomia nell'ittero cron . emolit. splenomegali co. Lancet, 6 n·ov. - F. G. CnooKSHANK. La teoria della diagnosi. 1Vieri.. Klin. vVoch. , 4 nov. - HABERLANDT. L'or1none dell'iattività cardiaoa. - GaonEL e HuBERT. 11 sa ngue nella diagnosi di ping11edine endogena. Rull . .4.c. de .~1éd . , 26 ott. - D . DANIE!WPOLU. Cura chir. dell'.angina di p . T erapia Ooritenip., 1.5 sett. STERUBERGER. Cura i11tern.a della psoriasi . - G. CAVINA PRATESI. lniez..io11 i sottocut. di ossigeno. .4.rch. di Patol. e Cl . Jled ., sett. - L. VILLA . Colesterinttria, coleste-l·inemia o nefro1Jatie. - P. BENEDETTI e U . DE C.\STRO. Calcificaz. delle arter]e. Ri r. d1i Patol. 11erv. e 1neri.t., 30 ott. - G. D1 GuGLIBLMO. Li1podistrofia progressiva. Brit. ]Jed . .Joi1rn., 30 ott. - E . BRAMWELL. L ' emicra.ni.a . · Journ. A . JI. A.. , 16 ott. · - C. M. CARPENTER e H. E. ~:!ERRIAM. Febbre ondulante d.a Brucella abortus. ~_,,. H. LAT·EY. Gozzo st1bsternale. R. PEMBERTON. L '.a.rtrit-e. J) eu t . Jled. Tf"och., 29 otJt. - ZIEHN. )fedicina. e filooofia . - A~scHU'IZ. Trattam. chirurg. della. oolel~tiasi . NENBURGER. I danni da salvarsan . . Gazz . d. Osp. e d. Cl., 17 ott. - A. GATTI CASAZZA. Acrooefalosindattili.a. 1>ra ctitioner, nov. J. E . AnAl!S. Aderenze p eritone.a.li e loro trattaru. - M. YEARSLEY. Trattamento elett.rofonoide della sordità. S. D. FAIRWEATHFA. Il oiede piatto. .4.mer ..Jout11 . M ed . ~ c., ott. - E. ~Ios~HOO'\\.ITZ. Problemi di patologia renale . - E. R. KRMBHAAR. Qu.adri ematici leucemoidi in -varie forme morbo~e. J. BYRNE. L'ulcera v-.aricosa.


(~.\NXO

.X.X.XI\T, 14"'.\SO. 15]

SEZIONE PRATICA

"l\"1piologia! 1-3. - , ... , DELFINO. L ' i1111niga:azione nell' •.\.rgent. - P. GALAN BE1tGNA e L. LosTE ECBETO. Orientazioni nipiologiche. Zùl. inn. Jlecl., 6 i10,·. - F. WonL\VILL. Sifil. ren.a I i. l'ecliatria, 1 nov. - T. N .\ SSO. In1111uuità nel neonato e nel lattante. (;•1or11. Jled. JI1l ., 1 110 , · . Nu1uero nlla profilas i anticeltica nell' Esercito. Jour11. d. l'rat. , 6 nov. - F. Bez.\NQON . Ez.iol. della ga11gr. poln1. Rev. de la Tub., ott. E. Rr T. Le dia.gnosi erronee di tbc polm. Rif. ]led. , 1 ott. - _.\, B ·\RLocco. Periep.atite traumat. - C. Z<\'l'"fI e G. MrrtAGLIA. RHip·p orti fra catalas i e ooagulaz. del sa ngue. .4.cti n (lf C rupia, ott. - ::\1. Sp1~ F.LLI . I nrc'n,·enienti e pericoli dell'actin oter. 11ei n1iofibron1i ut. r:oz. d. Ilop., 6 nov. - E. F oRGL·E. I dolori dei ,.i ceri . Riv . Espu1ì. cle J/ erl. y ('il'. , 11ov. - J . AnMENOOL DE LL.\NO. I .::,.ilica ti d 1 alluminio n ella ter.api.a moderna. - P . FERRARE . I.n cach essia fluorica. 3linPr i;a JI11cl. , 10 nov. - G . G\)1~\ e C. C1PRJANI. Silicilato di sodio e acidosi. .J o urna l .-! . J/ . .4.., 28 ott. -- .J . MI'I CHBLL. :\fi n accia delle r . " 7 • lievi. - .J. H. R E.. e al. Dige.!Jtione p eptiC'.a. d e l latte Yaccino. H. I J. YouNo. Sterilizzaz. n elle infezioni local i e generali . Radiol. JJi ed .. llOY. - - P. OT'rONELIA>. L 'aorta nelln 1nalar ia cronica. - E. PAZZI. :.\fieloma multiplo delle o. c:a.

557

CUOltE E CIR.COLAZIONE Periodico mensile diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI Redattore-capo: .I>Tof. CESARE PEZZI Il fas.cicolo 3 (Marzo 1927) 0001rtiiene: Lavori origi1nali : J. - G. ANTONELLI: SU!l valore di.a~n oatico e ·Prog.noetjco della pressione venosa in r31J)porto alla pre...<tSione arteriosa •nelle affezioni cardiovaiscolari cd j n al-011ne (J.)neum opatiie· - Il. - G. A VEZ. ZU' e V. CHINI : Int.orrno a.! signifìoato elimico di aJ . e uni reiperti .elettrocarddogirafioi negli anginosi. Rassegne, Rivi ste e Congressi : Clini()a : Sulil':illlSllfficienza ca l'd ia1ca cl i or i·g :ine sifilitica. - Sulle asi1s1tolie di o.rigine perif crica. - Due 71JUOVti. re a& di t a ohioardia a i:;:tlve in 13oggetti giovani. - Un second,o caso d:i bm_ cliritmia, ventricolare da s ten-0si dell'ia.I'teria del ventricolo-n ett-0re - • ul tenore dello zucchero nel sangue n Elle affezioni cardiache. - Broncqpolm-O'Iliite da ·i n.flue1nza e trombe-arterite dell'aorta a.dd·ooninaJe. - Di al<>nne prOiVe fu•ruz.iooa.];i oardi a rhe determiDtatte con la coonpTeissione addominale . - Probil:emi c.iJrcolatt-Orri. '1 ro mbw i considerevole dell'orecchrietita. sinistr?J per enclocarcLite cronica. Le modificazioni elettrocar.diogra.fìch e sott-0 l 'dmfluenza ae!la digitale e dell'uab.aina. - Fisior.atologia : La il'egiietra zione grafica della press i,1ne venosa nell'uomo , illrust•r a.t.a dia alcune O&SerV.azioni iaull' iperemiia reruttiva. - La COiiltrazione ti.some.. tricu. de! 'entri colo dii ra.Jl a . - Farmacologia : 11 eu'Pl>O:to a llnngament-0 del pe-r.iodo !l'efr.attatrio aeeoliu.to del muscolo ventricol:iiro della rama 'Per azione de.lla '\"O,.a trina. - Effetti della ohinidi•nq, e della. strofam.tina t. tù periodo refr:1tta.rJo del v en tr>icolo della tarta.ruga, Abbonarnento a nnuo : ltaJia L. 3 5; Estero L. 5 O; Un numero separa.to 1'· 5 ; Per gli assoo...iaiti ial << Policlinico •? : Italia L. 2 8 ; ~ro L . 4 5 • N. B. - Ai nuovi abbonati del l<i?.7 a « Cuore e Oir(.O]a zione 11 iji roncedo no le intere annate 1920-1921-1922~ 1923, del periiodico u Le MaJ.attie del cuore 11 , nonchè 1924, 1925 (questa .. enza. il faeoico1o 5, esaurito) e 1926 di " CU<:xre e Circola.zione 11 per sole L. 1 2 5 se in Itali a, e per sole L. 1 7 O &e all'Estero, ·in 11>orto franco: 1

1

A

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ln• inre V agli a Postale al Sig. LUIGI POZZI Siet.ina, 14, ac oiunoendo: per l'Ufficio poetale cursale diciotto, ROMA.

V.ia Suc-

Indice alfabetico per materie. ..i\cne volgare: prescr1z1oni . . Po.a. 546 Bacillo di Koch: torme f iJira nti n ei proces~i tubercolari della cute )) ,341 Bibliografia )) 539 CanC'ro retto-s ign1oideo: forn1e clis~enteriche » .3 !,3 Cappello: perchè portare il - ? u ;jJ~ CerYe11etto: glio1na cisti co » 541 C-On11ettivo sotto<;utaneo: jperpla.sia; i11successo dell' op e razion e cli C·ondoleon . » 5-12 Crona ca, dcl ntovi1nento [l'rofessionale . » 552 Ecla1npsia gravidica: taglio cesareo nell' - » 526 Eczen1a: trattamento con <'loruro di ca lcio » 545 Enclocarditi infettive: studio an,ato1nico ,, ,535 e cliniC'o • )) Eruzioni medicamentose 546 Febbre da aJime11tazione, <la sete e <la

grida: se esista . Febbre psicogena .. Fegato: ascesso subtfre11i co g11arito con emetina ed epatocentesi . Glicen1ia: mome11ti migliori .per la ricerca nella diagnosri. e cura del diabete . Glicorrachia e suOl val·or e semeiologico . Gr11ppi sanguigni negli abitanti di Trieste . .

,,

))

))

))

))

))

l111 1J1e uhi: quan do sono eff icaci i provvecli111r 11f t

r1n1,111inistrativ1; eff ett i retroat-

ti r i

547 548

. Pag. I ntertrig ino r etr·on uri cola r e : tratta1ne11to » rnte:;ti no: affezi oni precance1·ose, in specie poliposi » I nte ti n·o : c isti gasso ·e (pneu1natosi enterica) . » Iperto11ia essenziale . » Italia: co11dizioni ig,ienico-sanitarie » Linfogr.anul-0111a n1aligi10 pTi111itiYo del1' intestino » Ovaio : azi,on0 d el liquido follicolare » Pnncrea5 : ascesso oon .esito i11 fistoJ,a; ~ecrez i-011i ester11a e d i11ter11.a . » Pancreas : f i ·tole cl'ori'gi11e trau1uatica . » Pleuro -p11enmolisi a cielo iaperto . . » R eazione di Abderhalden n.ei cuti-reattivi » ]tene unico congenito . » su.dori profusi: })rescrizio11e . )) Tuberoolosi laringe.a: anestesia e r e ezione del i1cr,·o laringeo su•per1ore . » Ulcera nerfora11te del piede: interve11ti sullo scj atico . . » Urine: nuovo i11etold.o di dealbu1ninazione »

524

T''ciccini sieri to ss in e e prodotti sim.i lari : ' clisposiziorui

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Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redazione. È vietata la pubblicazione di sunti di essi senz a citarne la fonte .

Diritti di proprietà riservati. -

Roma - Stab. Tipo-Lit. Arman·i di M. Courrier. I

V.

ASCOLI,

Red. resp

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IJ, P OLICLINICO

[ANNO

XXXIV,

FASO .

15]

_... Manuali e Monografie delle Collezioni del '' Policlinico,,: Informiamo colo1·0 che acquista1·ono il I Volume Parte Generale (NASO E CATITÀ ANNESSE) del .

Manuale di Oto-Rino-Laringoiatria del Prof. GUGLIELMO BILANCIONI

che sono di prossi1na pul>bli<·~zione: a) il Volume II: BOCCA · FARINGE · TIMO • TIROIDE; b) il Voln1ne III: LARINGE • TRACHEA · ESOFAGO; e che, a b1·eve distanza di tempo, seguirà e) il Volun1e IV: Orecchio. .

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ANNO XXXIV

Roma, 18 Aprile 1927

.Fase. 16

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI \

SOMMARIO. ,

Lavori originali : V. Giudicea.ndrea : Um nuovo mezzo di aittiva~on~ in V•i tro della prova <li Wasserm.Mlll. Osservazioni cl i niche : B . De Luca.: Sopira un caso cm

perniciosa a eindrome 81Cuta. bulbare. - D. Za.nalda.: Sopra un ca.60 di rev,i viscenza. della mammella. ma,. sohile nella cirrosi epatica. Lezioni : Douglae McAlpine: La sclerosi. a pl81Cche. Sunti e rassegne : PATOLOGiA GENERALE: A. Brauchle: I piedi arondcaimente freddi come .ca.usa di malattia. ORGANI DIGERENTI: G. Ga.rin: La.mbhloei intestinale ed anemia. - N. J. Ma.e Lewn: Divertiooli del duodeno. - R<>hde: Sui ip.rocee&i oica.-trizia1i r.ost-itraumatJi,o i del mesenterio e i loro rapporti con l'ileo. - VASI SANGUI· GNI: Het·zberg: SuUa flebite migirante. Colp: Pileiflebiti <Li orli.g'ine a.ppendicolare.

Cenni bibliografici . Medicina soci ale : T. R068i-Doria: La Orooo Roesa. Gio-

vanile per l'educazione igien.ica pOJ)Olare. Accademie, Società m ediche, congressi : Società MediooOhirurgica della Roma,gna. Appunti pe.- il medico pratico : CASISTICA: L 'i1rufe1Aione ee<-..onda,ria., suba<,.'Uta e prolungata, del polmone ca.r· diia.co. - L'occlueione delle ooronarde. - Aneurisma.

LAVORI ORIGINALI. ,

Un nuovo mezzo di atti vazione in vitt"O del la prova di Wasse1"mann. <1 > Prof. V. GIti OICEANDREA. In una serie id i esperienze da me eseg.uite sull'uso ·degli anltigeni ~cqruosi ed alcoolici, coma>arativamente per la prova di Wassermann, avevo rilevato ohe non era soltanto la m~g1ioTe c001JServabilità e ta irnagg1'ore s~a'bili1ià del tito1lo il pregio d egli alloooli·ci, ma anche una più noteiv-0le <:ostanz.a e più spiccruta evidenza dei rislllltati positivi anooe con sieri parZiialmente devianti. E m'ero oonvtnto clhe 1'1alcool, o quale solvente di lipoidi o pe1r <IUaJlcihe altra proprietà ch·e non mi era 1possilbi[e iprrecii sare, agisse favor endo in qruaàche mo:do dli. mi1gfl,ior r1siu1'tato 1d1eJla p~ova di devilazione del ,complemento p,oc l!a sifhllide. R,isultaM. analoigih•i cwevo ottenuti am.idhe per la Prova di Weintbang, sostituendo ai1l'·antigieno liquido di cisti iJdiatidea un pa;rttcolare estratto al· coolico di una parte 1del p1ax•assrirta, ·di cmi feci 1

aortico senza eiintomwtologi,a cl:in.iioa. - Le extrasistoli nelle crurdJop8/tie gravi. - TERAPI A: La itera.tria deLl'encefailite epidem•i ca Oontributo .alla terrupia d ella. eborea minor. - Contrilruto a.ll'ia.n:piego della eimpateotomia perjarteri{)Sa uel tTattaim ento dei disturbi trofici e vasomotol'li. seoondairi .alla poliom ielite a n teriore aou•t a. - Un nuovo metodo di eia:npatectorniia. periarteri06a ebe ne rende ila ·teoniioo. facile, Ta1pida e completa. - Ricerche &perimentaJi e oeeerva.ziO!Illi c lirui<>he euill'a.zii.one del oollfato di ~· - SEMBIO· TIOA: Sugili stati m<>Tb-Oei oon ti.ipobdliir ubin e rni a. La CUI"Va della indacamemia nella polmonite tl.obare. NOTE DI MEDICI NA SCIENTIF ICA : Rioer-cihe ~erJ.anental.i s ulla scarlaittrina. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggd: Regolamento J;er ii la bora.tori provi noiali a oomunali di igiene e di rprofdlaesii. - Oon.rt roversie giuridiiehe. N ella v i t a professionale : Sbava.glia.: Su la .pletora m edica - Cronaca, del mov.Lm.ento professionale. - Ck>nOOII'6i. - Nomine: promo7Jiond ed onorii.ieenze. Lttora a liena : La Clinica neuro-pskthia-trica di Roana. N ot izie diverse. Indice alfabetico per materie . •

cenno i11 una sedu ta dJella R. Aicc;aidemia medica di Roma. Lessi perciò con pairtdcol!are interesse la comu ni.c;azione presentata da Sci.arrra all'Aloc,a;demia m·edtca di NatP,o.li n el igiugno 1926 su UIIl·a « Nuova sierodiagmosi 1ct1ella s:Lfili1de ,, fonid!a:ta es·soozial · mente sull.l'uso d ell'aJ.cool, ohe avre:bbe, secondo cia:rra, la rproprietà di disgrega.re numeros i gir-anuli e flocoUJLi es1sten1i nel siero l!u·ertti. co, v1isib.il1 all'Ultramioroscopio, e da riit eneTsi c-0me aiooigre.g at.i ant11geno-an1iconp,o" che in tal mo·do aioqù1stere'1)J)er o la rpropTietà di dev~are · fil comp'~eme1nito, senza i'intervento d ell'1antigen10 estratto. 1

Secon1d o il detto metodo l'alcool, assdluto o a 950, si unirebbe direttamente (cc. 0,10 a 0,15) a 0,20 o 0,30 di siero in esrume, agigiungendo poi 1-5 di soluzrione ifisiologi>ea, e 1poi il complemento, protiegu en1do .p el resto come pie r la W1russemmann . . co1rn11ne. Riassumendo glli estperi·m enti di ccmtrol~o da me !artti su dietto metodo, con numerosi sieri positiivi, o parzi,aiLmente positùrvd., o 5iJcuiramente n egrutirvi, e sempre co1l ,conten1po!1aneo controhlo d e1111a WMsermann s·acondo la tecn ilca ori1ginaria, po sso dlir .subito c'he cmi 1'.)'airvero da p.r im·a so1o in ipirurte i ne ora oo a1o·iant1i' po1i·cl11è se ott,enevo semip;.re la de1

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(1) Da una comunicazione alla R. AJccaidemi.1a Medica 1di Roma n el'l a se,druta 1del 29 ,g ennaio 1927.


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lL POLICLINICO

[ .t\~~o XXXIV, F~. 16}

viaz]one d el c·omplem·ento 1con sieri fortem.ente del siero, o, come è ·p iù prooamile, semplicemente • positivi, o anCJhie parzia1m•ente pooiti'Vi collla coraillentando l'em-0lisi. • mune W., inivece non sempre avervo emo'li:si com,.. Ho pensatto perciò dr:i. utilizzare l(}illesta ,prO!P!fietà pleta coi si·e.ri negativi, e l'emolisi stessa era d ell'alcool nell'esecu.zti.one del comune metad<> semp:r.e le!lltissima, res ~duianido talv-Ollta un tenru.e d ella Wassern1ann servendoon.ene non da solo, e imbarazziamte in torbi,ctamento. cJo.è senza l 'l(l}IlrfJiig.eno, ma col consueto antigeno VoJ!li aJ:J.ara '.I)II'OviaTe coo un atltro sod;vente di alcoolico ragiol•armente diluito secooid o il titolo, lipoidi, l'etere. I rts.u ltati mi parvero, USanJdlQ e proced.eDJdo in tutto il resto con la soljta tecl ~identi.ca teC1I1ioo 1d·effi1''·u n.i-0ne dtre.t ta d·ell '.etere rul nioa deJla Wassermann, e ciò a fine di attenere siero, miigilioni, in quanto, m€!Iltre non mrunOOJVTa illla ID<l@giore ,evi1denza dei risudtati quando essi la d·ev.iazicm·e coi sieri positivi, essa IDa'.IlJClava s-011-0, puJ' con sieri l.u·etiici, poco 0Jplplflez.ziaibi·li. sempre co1i sieIDi n~aJtivi, ed anz!i. l'emoooi aJVlea Q.u1anto alle .piropo1~zioni ·dei \rari ele~niti, dQ\PO 1a stessa ra!Pi·dità che nei tulbi pie i quali mi ero parecahie pro1v1e 110 visito che le mi·giliori sono le servit.o 1della Wirussermann comune. se g·u enti : Ma a .qru,esto p umto, frenarudo 1a sdddi&tìa.zione cJiie stavo per 5entu.r-e pel nruovro metodo alli'·etere, Siero in esame . . . . . . . : oc. 0.10 vo'lli su;b ito fiarmi ·u na domandia, e cio:è se. i riSoiLuzi_cme fisiologtça a 85 o a 90 %o 0.30 sultati posà.fJivò. si ooaino avutii ver.amente per _.t\.lloooll a 95° . . . . . . . . . 0.10 l'azicme diretta dell.1'1aJlcool ·O de'l l'-etere sul siero, Il mezzo ice. di detta solluzione si un:Lsce a o non piuttosto pe_r la eccessiva dose, doppia o quanti.t à i1dentiicthe d eiLla driluz;ione di anttgeno e tripla, del siero stesso· rispetto 1a qu elila cihe si d el COlffiiplem·ooto e si procede anohie pel rest<> usa co:lla W as.5·e.rmarun otigTiinlaTia. come nel•l a Wiasserimarm com1Une. E non t<W.dtai a persù adermi Clh1e era pr01pxio Non è .c onv·e nire n·t e unir-e dire1Jtamenif>e ~ 'a!lcool cosi, in qTI.ll8Jlto Clhe i·n un'aJlrtra seri.e di espe~i­ al si€ro e pori di1uire, ma è preferibile o far la menti mi servii dre1le stesse dosi di alooo[ o di soluzion·e i1diro•ail.coo1i1Ca e poi metteTe il siero, <> etere, ma ne1lo stesso tempo dli 0,20, di 0,30 e di diluiire questo e :poJ aggtiu~ere l'alcool. 0,10 di siero. O:nbene mentre l1a deviazione .si aveva colle quantità più elevate, mancava, pur In .q:n·an.to ai :rii&Uilrt:ati 1posso dire dh·e essi sono trattand'o si de,llo stesso siero sicuramente posi· stati 1prBJtic,amenrte urti[i; e lo lhan di·m ostrato le t'i.v o, nei tubi ne.i quali la dose ·di siero era stata numerose oss1erviazi0'11i da me fatte con sieri positivi, co1mpJ.etamente o in p·a rte, o negativi, colla di 0,10 conie nella comune Wasserma1in. Ma per evitare hl più pò.tClcolo dubb·i o spinsi oo, conte;mpanam1ea esecuzi-0ne del comune mffidd<> oona oltre l'esperimento, usando le dosi di 0,20, , " rassermann, e con •t utte le rjcerohe ool'laiteraJt Slli preceJd·enti degù'inidivid·u i sottoposti ad esame, 6,30 € 0,10 di sierro, ma senza affatto alcool oà etere, e sol tanto diJ.·uellldolo nell1e OPIPOTtune pro- s ulle .cm.re an·ti1Iu1eti1che frutte, rsu1ll'esito dii sieroreazioni esegniite in pr.e ced·e nza ooc. porzioni •eon la soJ.uzrione f:LsiolL0 giLca. Il risultruto fu del tt1tto ild ootiJoo aa precedente. E icredo dd poter afferm1are quanito segue: a) Nessun siero sicuramente negativ'o reagi sce • col d'etto metodo positivamente. * · ** Ese.guenido p·eTiciò contetn1P0r:a.neaimenite la W~­ sermain11 originarj,a e questo nuovo m etodo, il riQuesto 1avoo.·o rd i c·o,n trol1lo, pur ·p ortandomi a suJta to ne~ativo· iJn. en.1t.Tam1b i può dar Sl\1fficiente eone~ usioni n egaitiiv,e n eJ senS'o proposto da Soìarsicu;:r.ezza. ra, m,i persua:se però che non era stato inu~.ile Soltanto ·è 1da rilleva.nsi eh.e l' e;molisi si vartli~a. , per una conclusione positiva ben àiv-ersa. 1nolto più i.entamente ooe col metodo comt1ne e Ho già a1ooenn01t-0 1n !PI'incipio a.l viaintagigio prache perieli.è occorre attendere ciroa mezz'ora o tico .che gùi a.ntig.eni alcool"Lci ~l'esentano per la poco più per 01t.tenere la perf etia ù.impii.dità della Wiassermann suigli .aoq;uosi, oggi mel'iitamente al>m~ ela . bandonaiti.. L't1lteTiiore rpe.rsistenza dell'intorbidamento per Inoil tre neill' esegmi.re i suaccennati esperimenti oltre un'ora, o più, è da ri~enersi sospetta. av.ero notato dhe rcoll'ailico-0J , e non coll'eter e, b) I sieri positi'vi reagiscono in grado molto quando si aveva ,1'emolisi questa era lentissima. p·l ù intenso che col metodo comune. Mi pe.rsuasi perciò che, se non .p ropTio carne fu Ecl in qillesto oaso si ha pure i1 vanta@gio che indicato da Sciarra, in qua!l.iche altro modo che l'into:rO:>:iidamento ;persiste anche dopo molte ore, non è .:facile precisare, l 'alieool esercita influenza in mod·o da 1dare la maggio.re sicurezza sul risuJla . reazione, o fa,·orendo l'attività deviatrice 1

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SEZIONE PRATICA

sultato della pTova e la migliore comodità nel rilievo. . . e) I sieri dli dubbia attività deviatrice, come

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s~ol verifi carsi p er quell i di soggetti curati o di

eredo-l1LetiCi, reagiscono in modo suffici ente pel g'i1.ldizio di positività, pur se debole, molto meglio cioè ohe colla consu eta tecnioa d ellla W181S-

sermann. P oioM è pirO(Prio iln qlllesti oasi ohe r isUllta il vantaggio del met<Ydo ho vo!J.uito ~roura.rm.ene col siero td i numea-osi liuetici curati. Solamen te per quelli pei quali le cur e erano sta.te molto lungh.e ed intense ottenni con ambo i metodi la compl~ta negatiività della prova. Tra i sieri eredo-lruetici ne ricordo ·u no inviiatom i da un col!lega senza aggiungere ail.ouna notizia sull•inferano. La comune W. mi dette sdltan~o emolJisi un po• lenta, mentre il risultato ru ap.prezzabiJmente posirttvo colla soluzione idifoa!lcoodioa. Seppi poi ohe si trattava di una silgnorina eredo.Jootioa, che presentava gravi fenomeni psicop&tici. d ) Molte cause d• errore della reazione, deri-

vant i talvolta dati• ecce ~siva attività de), complemento, o da non precisa titolazione del siero emolitico o da minoT resistenza delle ·emazie, posso1io essere col nuovo metodo eliminate.

Rritengo perciò che q'Uesto metodo di attivazione in vitro, che ipotrebbe utilizzarsi anche per quelle forme nervose pairastliJ.itidhe ne1Je quali la W assermann può mancare n el! sangue ed esser presente soltanto nel liquor, potrà bene sostirtrud.re la r ia:ttilvazione biologica, come mezzo più pronto e più sicuro. Dico chie è più sicuro, p-0idhè, m aliguiaido Ulila lunga esperienza., non ho pOltuio .a.ncorra persuadermi della reaile e costamte effioacia delle iniezionj riattivanti.

_.. Interessante pubblicazione: Dott.

CIUSEPPE CIORDANO Medico negilii Oepedailii Ri1l!lliti di Roma.

ha sifilide del midollo spinale. in aUais&U'Dlto: Parte Cenerate: Cap. I. Introdu:IDon~. - 'Ca©. n. Etiologia.. · - C8d)·.. III. Cen:ni Anatomo-FisioJogici. - Oa;p. IV. Patogen~. - ~a.p. Anatomia Patcdogioo.. - Qaa>. VI. ùarun1 Sem~ologi,cji e ftsiolog.ioi sul ·m idollo spin.a le. - Ca.p. VII. 81nt~ tologda. - Oap , VIII. Dda.gnoei. - Ca.a;>. IX. Evo1uz.ione, decorso e [plI"OgJ1()6i. Oaa>· X. Ter.au>ia. - Caa>. XI. Sd.ft1i<1e ereditaria d·e l midollo eptna•le. -. Parte Speciale: Ca.eo Primo (petr80Illale) :. A. nanmesi. Esame ob· biettivo oene,Tale. Esame dei sis.te1?'1-C!' nervoso•. A. '!'top.

SOMMARIO

aia. RepeTto istopatoloaicà. Epiprisi. C.on~lusioni sul caso Mtri ,caad. >el1inj>CJ. OoriC)lus1one. B11b1iofrafìa..

Un volume i.n-8° di rpaigine 229. ~ez1JO ~· 2 5 IP'i~ le ei-ese ipoetali di eped.i7Jione. Per l m.o&tJii aibbona.ti eole L. 2 2, dn pol'lto ifram.oo. . Inviare Vaglia postale al Sig. LUIG~ POZZI - V11ia Sietdna. 14. auoiunoendo : per l'UffiC:Io poetale Su<icnr&aile diciotto. ROMA.

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OSSERVAZIONI CLINICHE. R. DI\'IS. :\1EDICA

SPEDALE DI ·GROS.SETO

direbtia •dia.1 prof.

GUGLIELMO MEMMI

Sopra un caso· di pe1·niciosa a sindrome acuta bulbare per' il dott.

BENEDETTO DE LUCA,

aillu·to.

l~ noto lo sp~ccato tro1Pismo che i plasmodi

della mala.irta han.no per il sistema nerrvoso. Talle atfinità che è comune ad altri protozoi (Spiro · chete, T,rispanosomi) r ende raigj one dellia re lativa J'requenzia con cui si osserv.ano dLsturibi inervosi negili aocessi !febbrili. da malruria. I l sonmno ;Baccelll, molto tempo iprima della scoperta di Lav eran, aveva detto in una delle S/Ue memorabili sjntesi: « Lra m•a,J.a,r ia è una potenz;a nociva più a sentita eh-e intesa; essa p erò ci è inoita ned. suoi « •e!fetti : ool1Plisoe n el tessuto sanguigno il g'lo« bulo rooso, nel siistenna n erv-0so 1 prevalentemente " 1.a sezion,e gangJiionarre ». t quasi esclcu.sivrurnenite nelle forme pernic1i-0se che i sintomi di allterazd.on e d e11·a.sse cer®rospinale possono combinarsi n elle sindromi più ~omplesse. T1ali sindrolIIlli scompaiO'l1o il p1 i ù delle volte con il declinare degli att a>echi febbrili, ma poss ono bene spesso Xe.5ist&e a lungo anohe 1d opo la scoma>arsa delle iebb!ri ed allora rientrano n e1le icosl dette successioni morhose de1lia malaria. Tl problema patogenetico d ei distuirJ::>i nervosi n ella malaria è staito artìfrontato da molti autOlf'i = Griesingér, Niemey.er, Frer.Lchs , Poncet, Oha:rcot sostennero una teoria che potr€l!Illmo chiamaire m cccainica o V1a.scolaire, la qruale r icevette la convalida delù'anatomi:a patologica drul Maiichiéllfava e dai suoi scolrart B:Lgnami, B·ast:iJam,elli ecc. Seconldo questi amtori, in run primo tempo nei terri·t or i capillari ·d ei .centri nervosi si produce un r allentam ento circolatorio il quale piuò aTTi'Vlél.."re fino alla stasi compi~. Tale stasi clhe f1u chilainata da Laveran arudhe trombosi piarassitairia~ perchè i vasi rimangono come trombizziaJti da.i glol:Yuli rossi paraissitiifeTi, ha la sua :r~one di essere : In forza d-el~o speciale tropismo degli ematozoi p er a·asse <Cerebro-sp inale, gili eritrociti contenenti parasssiti v:engiono convo gJiati in gran1de ·n um ero veri.So i territori cereibraili. Ora se si 'Pensa ch1e in ,aùouni jpUiilti iii. lrume d e1i capiJ11ar:E è cosi angusto eh€ i glob1uJi ;rossi po1&SO·n·o ;progirad1ire solo per 11a l()lfo eJ.rasitcità, n on dovrà meraviglirare ohe 1g li eritrociti 1Piéllrassitiferi, i quali~ per alterazioru indotte dai ipla:smo·dli. ilil essi albergati pwdono la aoro ela61f:!i.cità e diive.ngono. a. suverficie iirregolia re, ilncont-rino una oo'brema di.'.ffi<Coltà a pirogrr-edire n elle più picco•le dir•arrnazd.oni t

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l L POL ICLJNICO

[ANNO XXXIV, FASC. 16) •

-vasR 1i. ln tali oondi71iion.i gtii enrd oteli subiscono ·delle alterazioni 1degenerative secondia".rie a di.fretto ·di cir colazione, ,le qura.:li 1 di1V1eng~no ragione nuov.a di mag;giore rallentarrnen~o fino alla stasi gl00ulare. (Bjgrr1ami e B·ast:ianeùli). Marohliafavia, in un cruso di pernioiosa con sintomi d!i paraJisi bm:l.bare, trovò aJtl'raJUtopsi1a sp·eciJru1met11te a11..ter·ati i rnuclei del ifaooiale, deE'ipogJosso e del .viaigo. In ressi ·l a rete 100Jpi11arie eI'a TiO~hli.1SSima, li.n a;lcn.mi punti .com ·e vaTicosa, ri'Piooa di g'lolbU!l·i rossi con paJras·stti, mol~à dei qitllali in sipo~uJ1azi one . D·el1J.e cellule ne.rvio se .g.aig1liorrari aloune si mostravano tsto1ogiroarrnente n1o~mali, aJltre presen·tJruvano i.I nucleo ·di aspetto v.esic.i1colare, ed ailtrre infi.ne avieva110 p·er·dluto o.gni fine strutttura. Da tale repeirto -O·edlusse che :Ln vita vi dovette essere raJ.·l enta. :rr1e11to c~oolato:rio e farse vexia s·t asi g110lblui1rure. Come CO!I1segiuenza della stasi oit1CoùélJtOO'ia pillò ·aiversi la produzi one di emorrélJgie pu·n itifonni -che avveng ono 1per diapedesi attrav.arso gl·i endoteli alterati e idegenerati. Tali emorra:gi1e si pTo1d•ucono !Più faciwmen·t e neI:la sostanza b·i a.nca, possono però vertfiC'a.rsi an1Ch·e n·~lia sO!stan~a girigia e speciailime.nte n·ei n'U c1ei. È c·hiia:ro cooi C'he, a seconda 1d·ffi oentri mruc,oigiolI'llllen'te co]Jpiti, si -avranno sint01mi nervo s1. 1diveiìSli. i qualri !POtTamino -combinaTsi I.in quaJdri 1mor1bosi Pd. ma;ggiore o minore graviità a seconda d·elle 11esioni .e d·e11a loro r ip1ara.b ilità. La seconda teo·r ia, 1sosteniuta 1d·a Siah!Ulpf.er, ·Do1pter, Queirolo, Roqu·e, Sacquépée, V'UOle SiPiegare i id.i·sturbi ne1rv0is1 ;nella ma·1airi·a c ome co:ns8(g!Uen~a di iuna i n t06s:iJoazion€ pro1dotta da sostanze di ori.gin·e 1Par·assit8Jri-a o initesti·nrule. Le d'lJie teorie, a n ostro giiu1dizio, 1ungi dall'escl'll!d-e!'Si possono in·v ece i11teg·raTisi a vicenda ip1erdhè, meintre ld1a un lato si 1deb!bono tenere nel ma'SSiJI:no conto i reperti anatorrno-p31tolog,iJci, 1da:ll'altro non è pois·sibile disconoscere € negare l!a esisten za di sostam.zp tossiohe ,d i ori1g.ine p1arassitaria, le qiuali necessariamente de.b bono fax r isent jre 1'a loTo aztone sui 1d;i.\rprsi tessuti 1deill'organismo. ,, ce.,..tamei.nte, scrive Sc11rupf-e.r, aùcund. caisi d'i cc sindromi malariche trovam.o la loro sp·i egaz•i one « ocl esclrus:Lvarrnenite od a:1meno parzi•aOmente ').[1 1 « emorra.gie 'Puntiformi della sostanza cerebrale, « ma con es.ge non si spiegano tutti i oasi. Mn« messa l'esistenza id i toss·i ne mala:M1c:he, I11u1 11a « si 0 p1pone a1 pensiero cihe, ol,tTe aJle emorr a .. gie, l r tossine ablbiano una parte r iilevante nella « produzione dei d!isordinj narvosi in geinernJ.~ e « che ne possano avere anche nel d ef.erminare << le emorragie stes'Se » . Una teoria mista perciò è qu ella che meglio si 11resta ·a spiegare la proteiform e sintomatolo gia n erYosa nella malaria. 1

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Uina ·delle sindiromi ahe attuaJm1ente con mag-

.g:j oTe dti.fifi·coltà è dalto di asserv.axe è qiuellia ohe deco1rre col qiua1dro 1d'i un·a pairalisi aouta buJbal'e. Essa pruò essere a volte così OOinJPJeta che un medico i1l quaJie s'irrn:baJtte 'Per la 1P1rima volita in {fU·esta forma 1d·i pern.'iciosa è 1n1dotto faJCliJment.e a sos.pe't.ta:r·e c he si tr.aitti. di un i·ndiv~duo il quale, affetto dia pruralisi bull>air.e, sita stato col -

J)ito ,diaJhla ilruftezione mia1!a.rica (Marc!h.iiaJflaw.). T~e fprma iE.rustrata 1pe:r ·lia p.r ama volta da'l Marcihiafavia, fu ~ segiutto desC!I'itta da Btasrtianellli, Bignami, Orl1andi, ec-c. Nie lla raecolta de1Jle cartel:e .cl1ni-c·h e 1d·0lllo Spedailie di ·G rosseto, riooo. di molte n1j.g liaia di casi. di ma!lania, noo. sono riluscito a trovare un c:a&o di pern;jjciosa a sindTome bulbare .cosi com.pJeta come qu.ella c&pitatfJ<11 aJ.la mia os servazione e clle perciò oiiadlo deg111ra: di .e ssere illustrata. Riass,um10 brev1EmlJeilJte la stori·a clinica : R . Vincenzo, di anni 12, 1da Grosseto. N!ulla dt no.tevoile ne.I genttlrizio e muta J 'anamnesi poosona1'e rronota. I ;pruren1d. no.n sanno 1dir·e oon pre·Cisione se egli flu in piI'·ecedenza coJipito da malaria. Il 6 rs·etteimbr·e 1005 fu colpito tmprovvisamente da tf ebbre con br.iJvi'.di, 1aocom•p aignat·a da V'Oroito ,· gastJraJigi.a intensa e tdolori alla reg ione sp1lenilC1a. ·L a rteimiper.a,rt,ura si m 1antenne subcontinua nei gùorn.i segtuenti, con qiu.ailiche Temittenza c;he iavv·enne com sudonazione. Senza avere iLntra1presa allcuna c'llTa ·ohininica, per l 'aggr·aMarSi dei sinto.m i if•u ricoverato in Os'Pedtale il 14 settembre. Aill' atto d1el suo ingresso p:res.en~av.a .aill' es·atine obbiettivo: .t\ spietto soflf·e roote, res:pi~-0 dispnoi1co, sensorio un 1pO' ottJu:SO nrutirizione SCaid&lte, coJo·ri~O terreo, mucose visibllii ·intensarrn-ente pailli.d e. A.pparato respiratorio: OatlaTTQ broncru:aJe dLffus·o. Apparato cardio-vascoiare: CJU·ore nei limiti 11orrnalti. rton t lde<boli ma pu1ri, ritm-0 pendolare. P o1so a;Ìla r.aidi1a1e ipiccolo, moJ.l e, J'.requentì.stsimo (140-150). Addome: MeteoTico , :tortemem.te dolente alla pal · ipaz·i one, in isp·eci·e v·enso· l 'iipo:eon1dri-0 sini~tlI'o .. Il fegato · in ialto rogtg.irun:gev:a i:l 5° spaz~o, in ibaisso ].e fa1s·e coste, l~evemente arumenta~o di consilstenz•a . M iiza . Deiboroante 1diue 1dita 1d all'aroo costale, in ia lto · coo la perauISSione si delimitava ailll.'8° Sipazi·o, lisci.a, molle, 1do1-enthssima. . .Sistema nervoso: Piarttcolarmente intere~san~e rjuscì l'esame 1d-el sistema nervoso che rmse 1n evidenza una sipi1ocata paresi bil.at.erale del fac~ ctale inJferiore più marcata a s1n1stra. I solchi naso-labia'li e;ano scompa.Tsi, 1a rima bucca1e serrDaiperta con l'angolo sinistro un po' . .abbassato da cui fuoriusciiva in abbondianza. saliva. La mobilti.t à d ella ltnguta molto TI1 ~otta con . par· ticol!are ·d i1fficolt ·\ · 1 movimento d1 pr~trysionei Palato molle e lpl€tamen1e immob1le; . ogn tentativo d'ingestion e dei 1iqn.lid:i !plforvocava il re· ~gito dei roadesimi dalle narici. \ "oce stentata. fortemente fioca. 1


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FAsc. 16]

SEZIONE PRATICA

:\orma.li tutti :i movimentJi oculari: pupille uguali e reagenti, sebbene torpidrumente, alla lluce ed alla acc0tmodazione. N·u lla di note'\·ole all'esame del fondo ocula:re. :Nessun segrrio d1 alterazione a carilco del 5° :paio. Ben conservaJta aippari·v a la mobilità del tronco e degli arti. Riflessi: deboli i rotulei, ipiù ·v ivaci gli achfilej, no-n Baibinski nè Oppenheim. P~esenti gili osteo lJ)eriostei, i cremastarici, gli aidJdomilna'Li.

563'

non si ossm\Tavia ,aiff·a•tto nelio stato di rijposo ma sopraivveniva ogni volta che il paziente si aiglitava. Il 27 ottobre nuovo attacco febbrile co11 brividi e vomito. L'esame d.ed sangme dimostrò ancora la presenza di sc•h izonti e di rare forme semilunari. L''accesso rimase iso11ato. Uliexiari esami di sangue eseguiti sistematiicamente ogni giorno si dimostrarono sempre negativi pe;r le forme in sc•hd.zogonia, mant~e l e semilune rimasero a liungio circo·1 anti fino a che, :per la progrr.e ssiva ra.refazione noo f1u più possibile metterle in evidenza neppure col metodo della goccia sipessa. Il 10 navembre f'U sospesa la cura cinconinica. Lo stato i.nJfira:m.matorio dei reni, con alteTna· t.i,ra di nùglioraroento e reooudescenza andò con gran!de l entezza attenu·andosi talchè solo veTso la fine di dicembre l'esame dimostrò le :uTine completamente normaJi. Il 30 gennaio 1926 il paziente ver111 e dimesso dall'OspedaDe. Del grave quadTo Jnorboso non residua\7Tano che i distuir bi della voce la quale si manteneva fioca con timbro leggermente nasale. Da allora è ·venuto molte volte alla nostra ossenv,aziQIIle ma ancoir ogigi .la voce 11on ha riacquistato del tu1to il tim\bro e la sonorità nonmale. I~e condizioni g·enel'a.Li però sono buone, le lJrin e non presentano alcun elemento rpatologico, il sistema nervoso è completlam·ente jntegro. Non ha avu to più alcun attacco d'abbri:le. 1

EsAMI DI LABORATORIO.

Urine: piccOtle traccie di albumina non d osa,

bili. arigue e conta dei globuli: eritrociti 3.500.000. Globuli biancl1i 4600. Hb = 65. \ 'alore globuiare = 0,92. Esame n1icroscoplco rli uno striscio allestito secondo il metodo di Gie111sa: Presenz1a. di nun1erosi plasmodi cli estivo aJutunnale e spiccata l eu-

copenia a carico dei p olinucleati. Dopo tale reperto ematologrico non ùt1bit.affi/l.110 di .poITe la sind.roone bulbare presentaLa dall'infermo in re'lazione alla infezione malarica. Data. la gra\rità del craso fu pTescritta la chintna per iniezione en1d-0muscolacre e contemporaneamente si provvide a sostenere l e forze dell'tinfermo cogli eccitanti. Non pertanto le condizioni d ell 'infermo si man. 1ennero gravi per qruaJcl1e giorno ed anzi a1c,m1i dic:turbi. qu1ali la disfa.gia, si accentuarono, la 'roce poi divenne completamente afona tanto C'l lc il vaziente riusciva a faxsi ccxmprendere solo n bre\·e d.istanza e con grtamòe difficoltà. Il giorno 20 si ebbe caidu~a della tempera1rura accomipagnata da leg>giero miglioramento. dello stato o'7enerale m entre il quadro nerYoso s1 man. . . tenne invariato. F11 sospesa aa ch.inma per \ r,1a ipodermica e la somministrazione fu f atta per os a dosi rriornaliere di gr. 1.20. Il 24 nu~YO ri·alzo 1d i temperatura con briV'ildo, dolOO'i ruddomi:nali minz.ione scansa. Un secomdo esame di sangue rilsultò egiu1alrrnente positivo p e:l'estivo ..aiutunnaile. I .e urine dettero pTesenza d1 albumina 3 %o e ,n el sedirrne.n1-0 cfilin'd1r.i. granulosi ed epiteliali, le11cooiti ed emazie .in graI11ide qinoo~ tità. In presenz..a di tale compl1ca.n~a TenaJ.e s1 creidette OlJ>portnJno di sospendere l'uso della ch1· nina pe1~hè ci corse il d.ufbbio che al processo neifri1ico sopraivvenuto non fosse estranea l'a11ion~ irritan~€ de'lll'alcaloi1 d e. In sostitiuzione us·ammo 1 confetti di clori1drato di cinconi'Ila che vengono somministPati 5U Jar,ga scala, con indiscutibile Affi ca.eia, nel nostro Spedale. . . (') I..a febbrP si mantenne subcontmua fino aJ ~ di ottobre qtUan,do oaJdlde per crisi. Da _allora s_1 1

ebbe apiressia e la sin~ome bu1b·aire s1 .atttenu graldatamente !frino a dileguarsi d€1 tutto, in capo ~id un paio idi settimane. Prima a ristabiJirsi fiu la mdtilità della lin1gtUa e 1del rpalato molle: la degJutizione dei cibi potè fansi senza dirfficoll.ià , 1 '

permettendo oosi l\llla migili·oTe niutrizion~ de~ ~1 a~ ziente. A brev e distan11a amebe i moocol'l ~1c1 dell·a faccia r.iipresero i·l 1'oìl'o tono norma:le. l!n11co c;i.ntomia ohie riJmase ipersnstente e pressochè invrariato fu l'rufonli·a. Il giorno 24 orttOtb~e ~·.es~me lD:ringoscopj·oo !fatto dal proif. M·anc1o·l1 1a.u nostro le coode vooaili CXITTlJPlltetam·ente immobiùi e nella Posi1.ilone così d etta OOtdavoeriiea. La dispnea però, Che nei pTimi ,giorni era abbastainza accentJuata, 1

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11 ea.so da noi ria>OTtato non ci sembra PTivo <l'importanza e si presta a varie consideraz~oni pecialmente nei rig1U•ardi della d.ilaignosi e della

cura. Quando il paziente ,,enne wlla nosh"a osser'Vazion e il quadro che egili presentava era quello di una paraJ1isi acruta 1}oaibio glosso l·arin1g ea così con1pleta nei suoi caratteri, da derviare con estrerna 1iacilità l'esratto -0ri.enta:rniento djagnostico verso una qualsi as·i ;ijpotesi che avesse valso a darci spiegiazione 1dJel1a sinckome .acruta di p0.'I'alisi bulbare. v.ero è chie la milza ing.ros.sata e dolente poteva farci ipensare ad un attacco malarico, ma d'altra parte iPOteva benissimo essere messa in relazione a malari.a p!I'egressa. Qui in Maremma quante volte accald1e di osservare dei tu.m ori di milza anche abbastamza notevoli in persone ohe pure affermamo dli aver ruyrute poc·h issime febbrif Fu l'an·amnesi aocmT.atamente raccolta che, facen,doci conos·oere la imani1~a d'insorgere della mal•attia, c' indusse a pensare ad .u na forma di malaria pemi.ciooa. Ma 1a ceirtez,z a l'aJVeimrno solo qrua.ndo !'·esame mtocoscopiico del san gue ci riv·elò la piresenza 1ct.ei fPlaismodi del['estivo-aut.unnale. La n efriite emocl'aig.ioa sopravvenuta dopo alcuni gtiiorni poteva metterci in d111bbiio che il qrua dro bu1baIDe non fosse che una s~drome uremica. Ma, a parte i1l fatito me d.ifficilmente l'u:remia si ma:nif,esta con un classico quadro di paralisi bu lbatr·e, ~a ripiI'o1Va della neS$una oorrrelazione ca.ooaile fra sindrome pairalifil.ca e nefrite, noi l'abbiamo in qTUesto ohe la plfima e.r a già 1

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POLICLINIC6

[ANNO XXXIV, F ASC. 16]

completa quanJd 0 ancora mam.cava ogni segrno di una grave alterazione renallie. Ci sembra log1co invece fare ifientroare la ne1'ri1e nel qiuadro 1generale della pea:niciosa, peTchiè è noto che le ralterazioni tossi-d·egenenativie dei reni sono tutt'altro ohe rare aid osseirvarni nellle focme di malaria girav.e (Asoo1i). Dal lato terapeiutico cii piace fa:r risaltare l'effi,ciaoia iilldisooitiliil,e ldiefila <e.inconina. Nel nostro Osipieldale, per volere del 1prof. lVIemmi, centinaia di malarici sono stati trattati con 1a cincon:ima e sempre é·<m ottrlmo ri~ulta:t.o. Nel caJSo nostro in 1 cuii per m•isuria di prudenzia ci sentimmo ~tori~~ati, iim consi1derazione del11e· 1parti1colari condiziol;l.i, Idei .filtri renal1 a sospendere l'uso dethla chinina, la c:in!oon'im.a ha dimostrato 1un'azit>ne ooer,gica e pronta oontro le form e parais.sitarie in acmizogoruiia.. Contro le fOI'!m!e anfi.gontchie (semilrune) la S!\J•a efificaici,a è stafJa molto minoil'e, ma d·ev:esi consideraTe che ainche il chinino spun:ta molte volte le sue ainnri contro queste fo1rme ohe r.a;pp.I'esentano l'estrema diifesa c'hte il pa.lI'assita oppon1e ip·eT salvaT:si dai11a 1d.istruzion·e. Importante a coltlffideirarsi è che 1P1UT n elle foiI'me di p ernicio·s a J.a cinconina può esser.e adoperata con fi·ducia 1perchJè, memttirie '.La; srua. ef,f icacia non è sentsibjlmente in.:f e:MolI'e a 1qiuella dei1la chini!Ila. la su a tossioità è oortaimente minore.

CHIARINI. Contributo alla conoscenza dei disturbt

BJB!JIOGRAFI·A.

per il dott. DAVIDE ZANALDA, aiuto.

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MARCHIAFAVA e BIGNAl\1II. La infe zione mttlarica Oasa editrice Val!1a1rdi. MARCHIAFAVA. Sulla infezione malarica perniciosa con sintomi di paralisi bulbare Atti deil Cong-resso 1d1 M·edtcina Interna, ;pa.ig. 142; e Rifoll'ma M1edi ca, 1890. AscOLT. La "J\1 alaria. U:·n ione Ti1p o1graA'ica Edi17ri oe Torjnese, 1915. l ,AVERAN. Tra·ité du palud.isme, 1898. BASTTANELLI G. e .BIGNA~1J. Studi S11ll 'infez ione malarica. Bull. rl . .A.. ccad-emia 1\1.l!ed.. 1di Roma, a. xx. SCHUPFER. Sopra alcuni disturbi n ervosi nei malarici. Ib1 d .. 1

Io. Ulteriore contrib'uto allo sttLdio dei disturbt nervosi e delle nevriti nialariche. P oliclin:i•co. ez. mPcti ca, 1902. BASTIANF.LLI e BIGNAlVII. Note cliniche sulla infezione malarica. Brurrle1tino dell·a SoC{ietà l;alniC1·

siana ORLANDI. Sindrorrie bulbare transitoria da infe zione malarica acttta. Sru1ppl. a!l Po3.iiclirnico , n . 16, 1896.

LUZZATTO. T erzana estiva. con sindrome bulbare. Riforma medi ca. n. 15, anno XX. BusQUET. Troitbles nervetl.7: int ermittents d'oTigi'le pn.lu.stre. Revu e de Méd·ecine, 10 man 1901. 1

R~ILTNGER. Les déterminations du pal1ldisme su,,.

le . y . tèrne rierveu:r. G·azelfie •des H0pitéllux. 6 marzo 1897. Fusco. Sindromi nervose da malaria. Gazzetta derrli Ospedali e delle Cliniohe. n. 142, a.inno 1911.

I

del sistema nervoso nella infezione malarica. Poltcliinico, Sez. prat., 1900, supipl. N. 14.. BARDELLL~I. Sui disturbi e sulle alterazioni del sistema nervoso nella malaria. 1\nnali di MediJcina Navale, pag. 219, 1898. FORLI. Sulle sindromi nervose pos1t-mala.<rich.e. Bolletti·n o de11a Sooi·età Lan~isian.a, n. 1, 1905. SANGHEZ SANCHEZ. Do'/Jle paralysis .facial en el curso de una interm malarica. Olin.tca Gra.r1.1a1d a, p•ag. t29. BELL. Paralysis of malarial origine. Indian med. Jou:rnal, 1887. SACCHI. Sulle paralisi da malaria. Riiv. Venieia dli .s ctenze MedirC'Jhe, pag. 348. HURD. Malarial paralysis. Bill!ffalo Mred. an d Surg. J OU'I'IIl·al, vol. 28, .p ag. 19. MARCHIAF.\VA e CELLI. Sulla infezione maiarica. ..\tti R . Atc-aaidemiJa M1e1d.. ·di Roma, 1887.. BENVENUTI. Contributo alia anatomia patologica del.le perniciose. Il Policlinico, 1896. DE FRANCESCO. Sindromi cerebro-bulbo-spinali da mal.aria acuta. Gazz. 1d0g.Li 0 spedafl.i, rp-aig. . 1196. MARINESco. Un cas de malarie dtes centres nerveux C.-R. So•c. de Biologii·e, pag. 219, 1899. 1

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OSPEDALE CAPO 1CIRCOLO DI MARIANO COMENSE. • I SEZIONE CHIRURGICA · ,diretta dal primario prof. Gu100 BONZANI. •

Sopra nn caso di reviviscenza della mam· mella maschile nella ci1·rosi epatica ..

La comrparsa ·d'una tumefazione della regione ma·m maria 1dtell'uomo nel decorso della cirrosi epatica ·costit't1is·ce una eventualità molto · rara. Q11attro casi vennero segnalati per la prima volta dal Silvestrini, nel perio do idi tempo decorrente fra il 190/t e 1923; ed altri due sono stati de$Critti recentemente in « Minerva Medica » n. 34-1925 dal ,dott. 1L uciano Cor.da aiuto di anatomia !Patologica nella R. Università r}.i Siena, in una sua pregevole nota preventiva alla quale l'Autore si riserva di far seguire una più id.ettagliata relazione istologjca sopra uno dei suoi casi che giunse alla sezione. Ciò preme5s-O, reputo interessante eç. utile r1. portare un .cas.o analogo caduto sotto la mia osservazione nel 1923, se non altro come contributo alla casistica :m olto scarsa di questa particolarità morbosa. Jn un ammalato di Cirrosi epatica di Laennec con ascite, ho notato io pu;re la comipar&a, 1prima a destra e poi a sinistra d'una tumefazione della r egione ma1nmaria, la quale oltre impressio~ nare assai l'infermo fece rimanere me pure assai perplesso, perchè l'interpretazione del fatto singolare a tutta prima non era ovvia. 1


{ANNO ~X.Xl\·, FASC. 16]

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SEZIONE PRATICA

Ma per andare per ondine &arà bene riportare almeno nelle linee princ~pali la storia clinica deli'ammalato. ~1.

E., d'anni 45, conduttore di azieruda agricola. Padre morto di emlbo1ia 1cere'bra;le a 68 anni, madre e due fratelli viventi e sani. Due fratelli morti uno di pleurite, l'altro 1di forma epatica non precisabile. Dall'anamnesi personale remota risulta che nell'infanzia e nell'adolescenza non soffer se di speciali malattie": a 22 anni venne operato d'ernia inguinale bilaterale. Una particolarità interessante si ha a notare a quer,to proposito. Il !Paziente narra di avere osservato dopo l'operazione uno stravaso sanguigno nella parte destra d ello scroto, che si riassorbì nel p eriodo di una v e11tina di giorni dopo del quale egli si accorse c he il r,u o testicolo destro andaYa dimiJ1uendo di \·olume fino a ridursi alla grossezza attuale di un piccolo fagiuolo. Fin dalla giovinezza fu forte be, itore di vino t> di liquori in occasione d el pasto e fuori pasto. ~on fumatore. Dichiara idi non averr sofferto di malattie veneree e sifili tic he. . i an1m ogliò 13 anni or son o ~on donna tutt'or a Yi ,.l'n tt" e 5ana; ma il matrimonio rimase sterile. Godette sem1Jr e ott1ma salute fin o a tre anni fa, quando cominciò acl avvertire un m a lesser e generale ("On ina1ppetenza, nausee, tosse secca e u n d ecadimento generale delle for ze. dopo alquanto notò che il sno aiddome aumenta\Ta ,di volume n el mentre che la diuresi diventa\'a c;cnrsa. , ·enni invitato allora dalla famiglia a prPnderlo in cura. All'esame obbiettivo si notava: u omo d i costit11zion c sch eletrica regolare con pann icolo adiposo scarso, cutP sollevabile facilm ente in pi eghe, masse muscolari ancora valide. Non vi era 1t tero spiccato ma una lie,Te tinta subitterica. L'ammalato era dispn oico in modo notevole. .\1 cuore n11lla ldi sptlciale. Sull'ambito polmonare qualche fr11flcio pleurico posteriormente. I fatti 1p iù salienti erano a carico d ell'addome o,·e si notava 11n evidentissimo reticolo venoso irradiantesi rtall'ombellicp (caput )fed11sa e) ed un \ 1 ersamento encloperiton eale veramente cospicu o icl1e oltre cagionare la grave ambascia respi ratori a di cui soffriva jl paziente r end eva assai ·difficile ed incerto l'esame dP.1 fegato r de11 a m1lza: quest'ultima pareva assai a11mentata di volnme. Nelle orine presenza di pLgmen ti bil1ari e tracce di albumjna. Data l ' ana mnesi eJd iil reperto clinico formulai Ja diagnosi di ctrro~i epatica, in ~oggetto alcoolizzato. :\:e11nero allora m essi in atto vari m edicaim cnLi nllo scopo, favorendo la 1diure&i , di diminuire l'a~clte (·dieta lattea, p olveri d el Carlone. i?cc. ), ma senza alcun risultato; anzi accennando il versa.mento ad aumentJare e crescendo l'ostaicolo a113 . respi;razione venne decisa la iparacentesi. L'op.erazione praticata dal -prof. .a ott. Bo.nznni cav. Guido chirurgo ·dell'Ospedale di Mariano diede esito a buona parte del liquido, 11 Jitri circa. dopo di che l'amm1al ato pr ovò un sollievo molto 5ensibile: migJiorarono le condizioni ;reSJpiratorir e ' 'i fu anche un discreto aumento della diuresi sebbene per pochi giorni. Fu possibile allora praticare l'esame del fegato e della milza. Il fegato piuttosto duro ed impiccio1lito si se.n ti va sotto l'arcata costale nelle profonde ispir·azioni: la 1

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milza risultò enormemente ingran·dita arrivando col &uo polo inferiore quattro dita trasverse sotto 1' arcata costale. Dopo una diecina di giorni ·dailla paracentesi la diuresi ritor.n ò a farsi scarsa ed il versamento accennò ad aumentare di nuovo, non ostante fossero stati r~presi i medicamenti diuretici sopra accennati e venisise anche fatto un tentativo, rimasto però senza risultato, .col calomelano. Mi decisi allora a tentare, d'accordo •Col prof. Bonzani; che vide nuovamente l'ammalato, la cura del cianur o per Yia ipodernl.OOa unirtam·ente all'enidoejpaJt·ina dell 'Istituto Sieroteraip1iieo Milanese ed a IPOltdg.liie di fegato fresco di Yitello e di maiale per via orale. Si f ecero fn tutto una ventina di iniezioni di un ccintigr. di cianuro di mercurio, associato con stovaina p er renderle più tollerabili, a giorni alterni. La cura fu coronata questa volta da miglior e risultato poich è si stabili in breve una 1dirure&i veramente imponente e l'ascite andò man mano diminu endo fino a scomparire del tutto in poco più di un m ese. Fu allora , quando l'ammalato cominciava ad alzarsi dal letto, ch e si notò la comparsa di una tumefazione d ella regione mammaria destra della grossezza di una m ezza aranc1a dolente con una zona di ipigunentazione areolare intorno al capezzolo : schiacciando n on r,i spremeva alcun liqu~do. La tumefazione comparve in seguito anJClhe a sinistra ma in modo m eno evidente. Lo strano f en om eno durò in atto una v entina di giorni, poi i ·dolori e la tensione scemarono ed il volume delle singole tumefazioni diminui ma non scomparve del tutto specie a destra. Stato presente: dopo quasi tre anni l'ammalato gode d i5er eta salute, è migliorato assai n ell'aspetto, è ingrassato, di colorito roseo; non ostante l'asten sione dall'alcool ,n on sia assoluta. F eaato e milza: Il fegato presenta ancora la stessa riduzione .cli volume e la milza lo &tesso ingrossam ento. R eaioni mamrriarie : a sinistra nulla di notevole. A d estra si vede e si palpa ancora un m·o dico ingrossamento di consiistenza d11.1 ra-elastica, nordoso indolente. . Te stico li : quello destr o è ri·dotto alla grossezza di un piccolo fagiuolo; quello sinistro di volume forse un po' più p~ccolo del normale. Or ine : {Pigmenti biliari assenti. A perio di, glucosio pre&ente, quando l'ammalato si nutre abbondantem ente di idrati di carbonio. Messo al regime ll<.l glicosuria ·scompare rapi·damente (.gl:iJcosuiria da ane.patia). 1

Innanzi tutto ~iamo .qui di fronte ad un caso di ginecomastia vera o ·di ginecomastia fatlsa od apparente; in altre p·a role trattasi ·d'ipertrofia degli elronen·ti ghiandolari o d el t essuto adiposo? T...a comparsa .q.'una zona areolare, la dolenzia, la torma a nodi della tumefazione, la breve durata dolla fase acuta ·del fenomeno, fanno ritenere ·S i si a trattato di ginecomastia vera: d'altra 1Parte un aumento· 1del , tessuto adiposo nella zona delle mamrnelle., men tre esso è in ,diminuzione in tutto il 1'esto .dell'organismo, non rp.are deponga troppo i11 fa,,ore di 1que5t'ipotesi; tuttayia non si può escludere tal e evenienza in modo assoluto, gi:a;cohè Pen·

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l ..\NNO

IL POLICLINICO

d e afferma cl1e la castrazione (e l'ammalato nostro fino ad un certo punto lo si può considerare un castrato) determina talvolta l'aumento esclusivamente in certe regioni, fra cui le mammarie, e le mamrn€lle ap[paiono ingrandite non perchè iperplastiche, ma perrehè imbottite dl grasso. Comuniqu·e, trattilsi id i gineco·m astia vera od aJP. parente, il fatto deve, dop·o .quanto ha scritto in merito Cor·da, essere messo in relazione ·d iretta coll'atrofia testi1colare e colla cirrosi epatic·a. Pure tenendo il ·debito conto di 1quanto narra il nostro ammalato circa il danno che sarebbe derivato ai suoi testi-coli ·da>l trauma ope.r atorio, ap[pare troppo evidente il nes5o , ·Oocasionale se non altro, fra cirrosi epatica e ginecomastia in atto. Forse vi era già un grado d'atrofia notevole n ei testicoli per il fatto operatorio, e la ·cirrosi epatica la rese per così dire comipleta. Ora sono note le osservazioni di atrofie testi colar i in ma·lati di cirrosi, fatte dal Kyrle e dal Weichselbaum, e le .esperienze del Sichop[per, il quale PI'?vocava l"atrofia testicolare pro1du'Cendo ad arte delle alterazioni nel fegato de~li anima11 d'esperimento. Che a sua volta poi l'atrofia test1colare ctetermini la ginecomastia, lo si spiega coll'alterazione dei rapporti ·che legano fra loro i vari or gani a sec re zioni interne. • :B noto che dal testicolo partono ormoni c11e ini 'b iscono il tr~~srrno mammario; se ·questi ormoni vengono a mancare la ma·m mella si i1pertrofizza anche nel maschio (•Pende). Probabil·m ente anche nel caso nostro vi fu un momento in cui venne a mancare del tutto, per il fattore cirrosi epati·ca, le secrezioni interne dei due testico1i (forse la cirrosi ep.a tiic a ha messo fu.o ri funzione an.che il testicolo sinistro, che dei due era il meno compromesso) ed in tal modo l'ipertrofia delle mammelle si è ·deter.m 1nata. Serve così di conferma anche il caso citato a quanto Pende asserisce che l'azione del tessuto endocrino genita>le nello sviluppo e mantenimento dei ca;ratteri del sesso è sempre relativo allo stato funzionante degli altri organi endocr ini ( fega~ . to, ecc. ), che portano . agli organi genit.ali il loro aiuto ed il loro consenso in questa importante funzione del determinismo sessuale.

XXXIV,

FASC.

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nota n ei suoi precedenti ananmestici, strenuo bevitore di vino e di liquori. Orbene in questo ammalato si rileva colla palpazione della reei.one o mammaria sinistra una tumefazione lieve della grossezza d'una nocciuo·l a o poco più, t'llmefazione che non si rileva a destra. Non vi è dolore, nè modificazi-0ne del capezzolo e dell'areola fi·n()ra, come pure non si rilevano all'esame esterno in questo caso modificazioni dei testicoli, che paiono normali. • Che si tratti anche qui ·di un caso ·d1 ginecomastia iin via di svilupi)o? Non si [può attualmente affermarlo in via a5soluta. L'osservazione ulteriore del decorso potrà chi&rire meglio il :fenomeno e renderl-0 d'evidenza e di interpretazione più sicura. BIBLIOGRAFI,.\. CORDA. Minerva medi1ca, n. 34, 192.5. PENDE. En·doicrinologia.

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*** Ho attualmente in cura un am1nalato di cirrosi epatica in periodo iniziale, con fegato atrofico lieve ittero, edemi agli arti infer i ori, scar5o versamento addominale. Si tratta di un uomo ·d'oltre 1essant'anni, carr ettiere, senza malattie degne di

I~~EZIONI. La sclerosi a placche. (DOUGLAS

1\ilc

ALPINE.

Britis h

Medical JournaL,

12 fe1bbraio 1927) .

La sclerosi a 1plaicche è una malattia infettiva

del ~istema nervoso centrale. Flino a pocatllzi si era m·olto disorrientaiti cir.ca l'etiologia di questa malattia, che era attri'buita a cauise patorg ene le più svaTiate. Ben constder.ando il decorso del .. l'a.fifezione, la sua anatomia p·atolo,g ica, e tenuto c,o nto id i certe parti·colarità serolo,g1c·h e e dei ri. sultati ·delle ricerclhe speTimentali, si può essere si·CUri che si tratta di u·n "in.'fezione, e molto pro. babilmente id.i un'infezione spec1fi ca. \ Ti sono attacch.i di così detta « influenza » che sogliono costiit·u ire l 'inizio della malattia o ac. compagnaTe le ricadute durante il corso d ella csclerosi a 1plaoche. Si tratta di cefalea, malessere generalie e febbre le~gera. :F. più cbe probrubile che questi attacch.i 1ch e vengono attribuiti all'in. fluenza sono invece la conseguenza della :penetrazione nel cir colo del mtcroI'ganismo o <1ella tossina d eJla sclerosi a pl.aiooh e. ~uesti slntomi dcll'in•fezione .gen erale possono essere m olto ~­ centuati, ma il più 1ct,elle volte sono molto leggeri fino a non essere rilevati o essere considerati come un'in diisposizione banal e e di nessun conto. Il liqui do cefal o-rachiJdiano spesso dimostra nella sclerosi a placche cer te alterazioni che r){)ssono essere la conseguenza <li un processo infettivo

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' [ ..\:\\O :'\."Xl\·, FASC. 16 )

SEZ CONE PRATICA

del sis tema n erYoso central e. Il r eperto ahituale è il seguente : \\ ·assenmann n egativa; lieYl) nu111c11to ·d cl co11tennto albuminoideo e cel. luJare; c11r,·a J)OSitiva n ella m etù de1i cal5i all è prove 'C011 le sostanz€1 colloidali , oro e beon zoi110. Il reperto anatoim o.patologico coruferma la na. tura infet tiYa d·ell' af.f ezion e. Da\YSOn scr ivc cil1e "il Jirol:esso fondamentale d ~lla clero i a plac. cltn è l111,C'l1cmalo.mirlite disse-mi11ata subacl1ta, chP. terrnina con la formazione di a er ee di ssetn1i. nat l' cli c0111pl e ta '5cl er osi. Tutto concorre a far rit enere che la scler osi a placche è d ovuta aicl un aQ ent t:i pa•:ogc110 . . pecifico . E m olto prol)abile che le lesion.i sirun o J)f Odotte da 11na tossina so. luh ilt' ch e r aggiunge il tessuto n(>rYo o a i11ezzo del ... an gue ,, . . R11ll ol'l1 n el 1913 .ini ettò 111r lla ;r egione 1dellu -e iati <'O 1 li un coni·gli o il liqu or prcleYato da 1111 gio,·n111• affet to da una forma ncn ta di sclerosi a plac1'he . .-\I tr edicesim o giorn o si prodn e> p ar a. li - i tlt~gli nrt i J)Oslcri ori e tre• g iorn i l>iù l ardi paral i. i cli tutti e quattro gli arti e in.cont in enza d i uri na . .-\llora l' a11i malc f t1 11Cciso e i tro, ·ò iat én::a eongc. tion e e<l <1d ~m a d ella sostan za g ri. gin '11') 1 :ini11.0110. ·Tn u11 altro con iglio ini ettò liqu or filtrat o e proYocò ,paresi tra nsi tori a degli a·rti po t'>riori. Concl ude 1,erciò chP si trattava di 1111 virus filtt r abil e. r~ul 1 11 P . tein C' r n el 1917 in un ,ostesa ser ie di esp (l.ri 111c11ti produ ero p aresi degli arti in du e ter zi d e~ l i a n imali ini ettati con sar1gue di soffe. renti cli -sc1Prosi a µla cche, m entre g l i animali ai qu:-i li f u i11 i c>1tato solo il liqu or degli stessi arn. rnn lati , ri·masero iliesi. P ii1 r ece11tem ent r :\ 1d1ams, Blnckl ock e :\laclusl<ie produ sser o in a·n imali ini ettati con liquor di n1a. lati cl i sclerosi a placch e paralis i e s intomi cer e. uellari. La ini ezi on e in al tri ani·mali di ernul . ::iio11 P di tessurt o n erYoso central e d egli animali j}rcc,.,dent r-me11te inoculati pro1 l·111sse i mrd es ~mi diturt1i. Gli stessi at1tori n el s ang ue degli animali cosl tratt::iU . e altri n el s i·stema n ervoso cenij1rale dfli ;rnal ati ·ù·i scler osi a placoh e trovarono alcune forrn e di S'Piroch eti. Ma è da osser\·are che è fa cile trovare negli animali spiro.ebeti di n essuna iimportanz.a ipatogeina. D' aJ1tra parte va t enuto pre. sent1 che, co•m e si è ·detto, si tratta di un virus ::ir111t o

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filtrnbil e.

Aclain1s s o.sti en e che l'infezione s ia di natura -O~h)gena. Egli ha notato ch e n e· sono collpilti gi oYani validi e con sorprend ente pre·valenza conta . dini e ìegnaiuoli. Stejner ha rilevato che la ma ]attia è sconosc·i uta in Cina e n el Giaipipone, è rara in Italia ed anicor più n el Su·d-Ameri ca; è molto coml1ne in Svizzera, Germania, Francia e

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lr1ghilterra . f\tJtTib uisce quesle 1ùiffer enze della di . .stribuzione r egionale al rr1od o di vivere, all'oc. cupazione, alla yarJa qun11tità dei ,p ortatori di gerrni e for5 e acl eventuali insetti trasmettiftO'fi. Orcyfus l1a s tu·diiato 1151 casi di sclerosi a plac. oel1c, 6'r2 uomini e 479 donn e. Trovò una p·r eva. lenzn assolu1a della malattia n ei contadini e leg11aiuoli. Analoga constaJta zione fecero a.Itri au. tori. Non mancan o cas i verificatiiSi n ella st ess:.i fa1niglia e di indivirJ ul c11e taceva110 vita in co1n une . .Sembra prO'b abile c he tra il process o infettivo e l e pr ime mani,f estazioni <li l esioni del sistemc. 11eI'voso centrale possono intercorrer e parecchi anni. P erciò n el raccoglier e l' anamn esi bisogna in<lagare sui 1precedenti del pazi enlte fino all~.. fanr iulleziia. I a sintom a tologi a 1clin1 cn della sclerosi a }Jlac. cl1p è n1 olto ,·aria1bil e in rapporto alla s ede dell e alt erazion i a nntom ich e n el 1cer,·ell o e n el midollo spinale. I~e clue parti del n eYTa se possono essere co lpite con fCl'n11poran eamente, ·m a p er lo priù ra n1alattia s'ini zia con <lisordini a carico deLruna o <1 ell'al1tira. Quand o però il processo infettivo colp i ce p reYalentein1r nt e il .cer vello, anich e n ella prima fat>e della m a lattia 1possono c omparire tre siJ1tomi : la cefa l ea, l e "\'er tigini e la dirplopia o run1bl iO!J)ia. La cefa lea è di s oli to generalizzata e può esser e inten sa , s i accentua in tutte le circo. s ta11ze n elle quali aumenta la pressione endo. c ranica (tosse, s tarnuto. inclinazion e del co·lìpO). r~ iz1tem 1ittente, può duraTe ogni '\·olita uno o paro" cl1i giorni 0ù esser e accon1pagnata da vo. mito. Si tratta ·dj 11na cetfalea a tirpo anal o1go a quella dipencloote da a um ento di t ensione del lbqui.clo ccfalo.rachidjano. La scl erosi ùissrn1in.ruta cer ebrale può assumeTe un t i'PO emi!Plegi1co ed epiletti·co. L' emiplegia· 5i man i fes ta im1provvhsam ente in g·iovani in·di·vi-dui ed in apparernte .peTfetto stato di sal11te. La dia. g11os i dif1fer enziale con l'emitPl egia apop.lettica in priroo •teimpo non è facile. Al riguardo con'Viene ten er presente la integrità della coscienza , la nar. mali tà del cuore, id ei vasi , delle urine, la. Was. sermann n egiati,·a . .i.\ncora più difficile è la di. ~tinzion e con l'emiip·l egia da tu1norre cerebral J . Gli aiccessi epilettif omni t alvolta aoco.rrupa.g nano J'e-rniipl eigia e sono a tipo Jacl<soniano. La diplorpia è fr equ en•temente uno d ei sinton11 più 1pr·eco.ci della sclerosi a . placche. Un altr o sintoma o·culare è ]'a,mbJiapia irn1p.rovvisa, Idi c:;o. lito unilaterale. B preceduta per dU P, o tre gior11i d~ r0fal ea, locaJjzzata ·di solit o dietro il globo oc11lare. La vtsta diminui·s·ce ra.p•idamer1te ed en . tro 4-S ore si ha cecità quas i completa. La pupil1 ~'. € dilatata e r eagisce de•bolttnente alla lu·c e. Il fondo 1

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IL POLICLI~ TCO

( ..\:\!~O

XXXI\·, FASC. 16j

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oculare è normale. P erò presto o tardi com.p are un altro segno 1nolto co•mune {f el1a sclere.si a placche: ii pallore della metà temporale di una o ambo le puipille. Nel corso ·della sclero si a placche si IPOssono verifi·care ancihe disturbi p1sicl1ici che vanno da semplic·i alterazioni deJ carattere, con eccessiva allegria, erntonia cd el1iorilél, fin-0 aJla demenz.a. Tali disturbi sono evi dentem ente in rap1porto co·n lesioni id.ella co·r teccia ce1·ebrale. Il così detto « tl.po •cerebellare >> della scleroiS1 a placche è carai>t'erizzat? ·dal forte nistagmo, dall'atassia d egli arti superiori ed inferiori qua~1 sempre pil.1 aiccentuata ad un lato, dalle crtsi verrtiginose, dal vomito. Il tipo _c erebellare s'i'nizia qu.asi s em.p re con l'ata·ssia . Il trattarr1en1to deila sclerosi a ·p laccl1e non può 1po g·g"iare su alcun che di sod:disfacente. Se è v·eri·sinriìe che si tratta di una malattia inrf ettiva, nulla ancora si sa sull'agente pato.g eno, che ci è éllffaitto sconosciuto. Come tempe'.I'lam·ento profilatt] co si deJVe porr mente a tutti queii focolai infettivi, c l1.e spesso sono il .p unto d'origine 1d'in. fezioni generali o locali. .i:\ .l fligu.ardo vanno vigilate le tollJSille, i 1denti, .gli intes1ti ni. M.a è ov.vi o che ci s.i trova di fronte ad indicaziom vagb e e che pertanto interessano soltanto 1'1giene generale. Date le analo1gie oon la. n e·u rosifili,de ·e tenuito conto ·della pro1baJbile ori.gine spirochet.ica, vanno tentate le cuTe di aTsenobenzolo e di bismuto. Comunque generalmente si ritiene cl1 e un q:u·al, che benefico efJetto produce l "arsenico ancJle se dnto per boicc.a so·ito l,a forma di liqu,o re del

SUNT f E l{ASSEGNE. PATOLOGIA GENERALE.

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FO\Vler.

Se·m 1pr e in base alle aocennate analogie si è sperimentata la proteinoterapia ed il trattamento pi r ettico , e sono sta~i r egistrati anche risulati in corag.gianti. Sono stati fatti es'J)erimenti con iniezioni di latte, iniezionj enidO'Veno se di vaccino t1foso, in] ezioni con p tccole ·dosi, aid es. 25,000 e aumentare 1graJd•a•t·am1ente in n1odo da rag.giungere 200,000 ùcvo sette od otto iniezioni. La tifoterr'apia si è dimostrata 1più eififilcaice d ella malariotera;pia, ma 111i,g liori risultati avre1bbe àato la inoculazio. ne della f e1blbrre ricorrente . 1,r osservazioni finora fatte non .peI'rnettono di con clude·r e 1Si1curamente sulla efficacia della tera. pia pirettica. La grande variabilità cl el decorso •!leJla m alattia, Ja facilità delle remissioni fanno nnehe sospet•tare che i miiglioramenti const,atati si~1no n1eTe coincidenze. '.Tt1ttai\•i a allo stato dei fatti la terapia JJirettica è la s0la dalla quale si 1)0 sa rica,•are un qualch e miglioramento, sia pure aleatorio e di sct1tibile. 1

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DR.

I piedi c1·onicamente freddi

come causa di malattia. (.i-\. BRAUCBLE. lvlilnch. 11led. WoChens., 3 'Clic. 19'26).

Lo sfiato di fredido c1ro.nico ai piedi (può essere ac,quisi.to. Nellla sua eztiotlog.ia oo.t·r ano : nelaa pubertà, 1a clo:.rosi od aJltre mo,d ificazioni del sa.ngrue; n elJ'.età più tar1d.a, d.istul'bt di circo~o degli org1ani aididom1iniaJl, im.testi110, uteTo, vesici1c a, 1no·diftcaziioni •doeJ/la ou'te d ell·e gamb1e e dei piedi. Nei bambini la 'Vitia sedentaria, il 1d1ivteto di stJare e di gtiocare a pti•edi nnJJdi, i ba.gru ca1d•i , il tenere Ia bot1ti1g1l~a di iacqiua ca;1da 1durrunte 1a notte i1 vortare oalz·e 'f.roipipo spesse ed, in l etto, d·e11e coperte tro1p1p·o p es ai1iti. In gieneratle, poi, la mancanza dii mo·vimeff1.t~, con il lavoTo se·d·entario; anch1e 1' uso c.roni1co dri tè e caftfè ne!l.le p1erso111l' sensibili e così p1UJre 1gild. stati eccitativi nei net1rais1.enici ed isterici, come .ancl1e :la coTutin'Uata a zon e ò·e'1 f.r edido peir il cJi.m a, l'rul)'itazionie od il J.a,roro. Oanatteristico per qru e.sto &tato aic.qu1· .sjto è l'aumentai',e old· il diminui·r e con le y·ariazicmi ·d ellia oarusa eh.e lo ha p.ro1Vo·c ruto. Per lo più sconos·cituto 1d1ai m~dici , e mol1o l>iì1 grave, è lo stato dli firedido ai piedi, cronico, ereditario. I malati ch e n;e sono aftfetti .1 1anno, amche i11 stamz.e caJ.d e, i pi·etdi serrn1p re f.reddi, quando stanno f·enmi e non possono ad,dormenta:rsi in latto se non hanno la bottigl'i.a dellJ.'ac.qrua ca1<1'.1. I piedi si risca!l1dano so·l tar1to quando i pia zienti ran1minrur10 Yli.gorosamente oppure s e s•tranno in 1ocail.i sovra.r:iscaJldaJti o con p·amto!fol e di pedo. · Tn ogni ·caiso· ·d i 1pieidi fr eid.di, si po1Ssono troYare diu e con1d.àzioni, l'UlI1a che cons.i15te n ella speciale ip·erecci.tab.:µità cte11a tunicia musco1are delle arterie cu.t anee del ipiade (ipm-tono) , condiz.ione erc·dita:r1a; l 'aJfJr1a è l "umtdità dall·e c aJze, deri\'a111c dalla condensazione ·d ella p·erspiirazion:e c:u•t anoa, p·er cui si 11a una magigiore condUJc,tbilif è; '' ,.:1 <''1 lo.r·e ed un maigigiore rafrfred1da1111e11to p er la consecut1\"a tC'Ont.riazione dei ,·asi iprofondi, u11 cir<.:olo ,-iz.ioso ol1e peg1gi0Ta le condizioni. I piedi con strato •corneo secco te calze asciutrtc, ser.ondo 1'.L\. .. noff1 isono 1nia,i freJd•di; m ent,re i)osso110 1'ssa10 ca1di anobe i piedi su1dantì l)eT 'Un~ ìpere1nia reattiva. ~·el piede freddo accruisito, si ha, in,·· rtell'i.'PeTtono. una eccitaibil~tà ,-asomotoria. oppure spasmi vaS<lli o disturbi di circolo. t utt coridizio11i che a~iscono a1 lP'ari cl ell°i\:>ertono. Do·p o che i piedi sono, per una causn o iper 1·a1 ·tra, di\.,entati frPdcli, non si ha l'iperen1in reatti' opp11re e~ a è inco1n;pleta e così non può ,.,~ .. r 1

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• SEZIONE PRATIC\

concle11s.azione del Ya1por acqueo, do11rle si 11a il circolo Yizio~o st1ccessi,·o. Per <Iin1ostraire gli effetti dannoc;i r.11it possono <l-eri,·are dai piedi freddi. E11geln1an11 1)ortò per tlur 11omrrigigi con ec.u t~Yi delle calZt' tn11ide e <lelle c:rnrpc stret f t'. Già a1 'J)rin10 giiorn o, c~uanJdo jp q 1ed i tn

1'J.

il ..;e11so cli frr-clcln a.rri,·ò fino alle gh1oc('hi,1, E. ay,·cx·Lì l1n s011so rti caJldo al ·viso e ce:f a·l ca, <listu1·hi che au1nc:ntn.ro110 la seconcla sern .. \l 11wttj110 d el terzo giorr110, brivi1dti, alla sera re.fa.lea P ~<')nc:ibiiitù clo11'a to11sil1a destra; il gio1·no SC'g-up11te clolori nlla d rgl11tizione, tan1peratura :r:·~. ~. 1'! poi n ngii11(1 t i1 p1ica, con ten1prra turi") fino a 37'>,9; all'otta.Yo giorno t.utti i dist11rhi f'ranc, sc·ompnrc:i. Xe. c::/Un effetto inYece, ebbe l'<J\-\'Ol!!t-~r~i il torace con 11n J)anno bagnato con a.equa fredda . ."tando poi. pe1 un'ora ~cnzn sovrabito ;i J u!1a corrl'ntc d'aria .pres~o la fine tra e tc-

nt")nr.10 i pincli in un ha.g'Tlo c..aJ.do. ..\nchc le os~rrvnzioni cliniche <limostrano l'i11fluc·n,.-.1 <lei pirdi frr<l,cli n eJila produzion<' /ji m.11(1 ttir. ~r11a statistica d.i S1pener, fra gli in<livi<l11i con piPdi fr~ l1rli , il 76 °{, ,-a sog.get to a fa'l·ingitr. cronira, il 36 °0 a rinite (esrlusi i casi in ciui si potr ...;:e sospettaire la l'lles, il tabacco, la scrofolo~i. 1'nl1·001 1, il 10 °6 a re11matisn10. il 5 °11 a l>roncl1~ te. il 6 % a faringite. Fra i 11azienti n piedi

r.a1rli, 1P rispC'ttiYe rperceni•u a1i

o;;ono:

26;

'·O·'• l '). .:j. • • Bra11d:-i11 e Clasen hanno dimostrato il nrsso eziologiro fra piedi freddi e cloro -i, cata1Ti c"ro1tici clrllo s1omaco, 11l€ll'intestino, clei J)ro1nc.hi. rjnitP cronitn, a mn )Jro11chialP, emicra.11in, catarri d~Jl'ore·cchio medio e d ei seni frontali, pol ipi ilac:.a li cl ei bnml)ini. nPura.lgie, nP1'Vositù. genPralr. disturbi cronici addominali nelle clonnc, rrnm '1ti.r-;mo mn 1sr.01l•arc ed aTticol1a1rc cronici. ro-ssore ·drl naso. I risultati della terF11pia ronfcrmano tali y0du1C'. Ricerche fatte su.gli scolari d1, moc:;trano rl1r qu~si tt1tti que1Ji con p1iP<li frerlcli 11anno anomnlie 1del caYo naso.,faringeo e " hc molti si lamentnn o di pesantezza di test.a. cl i cliff icoltù d'attenzione', di svogliatezz1a n ell'1aipprenclrrc. Xr lJe c.pidem1c di difterite, i casi rpiì1 fJrPr·oci e più .zravi si osservano negli in di\'idn1i co11 pie!d1 freddi. ~tig;liorando 1c 1c ondizioni «li {jrue·sti, n1i~liora Hnc·J1c l o sta.to cli sa1ute cl 0gld in/dividrnL Le eST}Jericnze cli guerra, del resto, llanno •cl.imostrato c1h e la ma1&'gior 1p.a rte de~le mal1attj e dia rialtfr ecld.a menlto è conn·es:sa con il ifre111clo ai piccli <'fl alle g'lambe. ; )~

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Un detrrmri:nato orig ano Yerreb,b«? a.id arrnmail are

iier iJ il'aiffrcd1d.a,mento con tanto magigiorr frPr!11e11z1a per quanto ip1iù dis1aJe 8i troi\-a in Tif:.petto al puinto ra.ffredjd•aJto. L'omine di frccpucnza sarebbe: capo, roJ.lo, toirace, ad1dome e qiuindt: rinite, angina, faringite, laringite, bronchite, pleuri1·e, enter ltc, nefrite, cistite.

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.-\lt1i autori 1an1Jilettono il nesso eziolog\ico fra pie.di {'ronicaanente freddi e la 1)ollaicl1iuria e le nPfriti da ra1f.fred!d1amento. Secondo Leyden-GoJd. SC'heider, 1pareccJ1à <:asi di mielite e cli taibe seg-uo110 in1medriat·amen1e i raffreddamenti ai piedi. La en1og1lobiI11uri·a parossii stica si veTifica, in in: l.ividtti i1rcdispost i, anche d opo t1n ba.gno fred·do a i J1i P<l i. [; i,·ersc sono le tl'OTic cl1e inten·ùo11 0 spteg.are qi1esti cffe1t.i dcl raffrc.clda1111ooto dei piedi e cio1è: 1) la J)erclit,a di c.alore, 2) l'az~one lontana rifl(\~c;a, 3) le inold ificazioni del sangiue, 4) l'abbassn n1Pnto drll' atti,~ità outa11eia, 'Per ooi 1·errebbero t1 nltcnl1ti nell'orgrunismo dei veleni; qiuesti si ac1

f'ttmul crebbero nelle parti do,·e il san,g-ue si riu11ic:re in maggior qiuai1tità (t esta, naso, fartn~e, .polluoni ' dove eserciterebbero 11no &tiim olo ohiirnico Slllle mucose. pTOYocanclone il catairro. Itnportant.i per la pratica. sono la profilassi e z.a t,. ro pia. Si ba;derà di non dare a,i bambirui. dei hag-ni troppo caJid.j, cli n on lflar l}ìorf.atl'e c.aùze tr(Yf\po 1pcsanti , di non clarc l'aibitudjne dell.a botf i~lin <l'acqn1a ca'lda ai piedi <1,urante Ja notte. Si lac:rino giocaTe i bun1bini granr11iceJlj aill'ari,a lib1·rn coi pie/Ji nt1di neJJ'rc:;tat c, i facciano pori:Jrur-e rl PlJe })1J011e scarpe i11 moclo che i ban1bini ed i rn.!!azzi non stiano p r.r •cle11Jr ore con i piedi 111n i di; le calze siano a n1a.$lie laTgl1 e e rica.mhintr ~Th"l ...,so : opporti11ni nella ])QlOna staigione sono i c;;nnrl:-ili e le scanpettr. Per gli aduJti è consi· g1ial> ilr i! ha,gno frerlllo 'Cl ei J)icdi foatto aJla sera. . .,i nc·onlincia. con aicq ua ti etpida ~hc si va raffrrdclnndo cli ,·olta jn vo.l ta 1fino a to,llcTiare quella fredda; J'i11dj,·j1d1uo si léY\·erà s-rmp:l'e i piedi co n J•accrnn fr cclcla; biuonr sono anc11c Je f·r eqruenti ~.h1 nzi oni fred1de d e:l co1-po; i1err cl1i non le sopport.a. si ronsiglieranno le stro·finazioni co·n 1p anni asci11i u. i evdtino i legacci al d'isotto a.e.i g1 nocchi. Importanti sono le rp1asse1ggiate all'axia libcrR, con respirazioni })l'Orf ondc. Utili sono i bagni a.ltrTna,t.i cta continru1arsi per 8 settimane; si tiene la gamn)a fino al ginocchio immersa in un bagno di acqua calda per 20 srcondi, poi &UJbito in fre·ùid·a per tre, continua[}Jdo rosi per 5 , rotl .t e e finen·do con l'·acq~ia fre1dJda; asciugare bene, e'' ent ua~mcnte massagigio-jmpas1 [JITT1 ento e poi una buon a pas.seg1giata; do1po le 8 c;citimn11e, b·ais ta ~l so110 ba1g no freicl1do, d·a fairsi 11crò con ,i pie1di calidi. ' lTnnu ronsi1gJi.a ·d·i i1mbe,re1te con una co111a le cRlze C? IP 1scianpe (Co1lo•dio ;p. 12, Co[ocfonira 4, Olio <:li ricin 0 4, .t\.lcool lo, Etere q. ]). 'Per 100) ; vi 1

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si i n1menge Ja .soletta .aella <::alza P se ne \rersano .'f0-50 grrunnli ne1a.e scarpe; s.i Ja,s cia seccare; si ottiene così ia.nc.he um'eocit.a zione 1ne.c1camica del 11i rd e. B utile anche spai,mare con del gll'asso lo strato corneo del piede. Per la terapia ld·el suiClore ai pjedi, si consi-


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.. [ANNO XXXIV, FASC. 16)

IL POLICLINICO

gl i1a sopratbu.t to la Testriz,ionie dei liquli1dd. e, di tanto in tanrto, un purgante disi1dratante (a.icque minerali so1fa.to-maig11e,s i·aol1e) . FILIPPINI.

ORGANI DIGERENTI. Lambliosi intestinale ed anemia. (G. GARIN. Riv. c;ziniC,a A1edica, n. 23, dic., 1926).

La . larrn·b liosi jntestinaJe non è m ·oJ:to freqruente in Italia. Infatti su 700 irndi\rid'lli senza af.fez1.oni dell'aippwato di1g erentJe essa fu rhscontPata so1o in 2 casi p·u ra, e in 2 altri caJSi as1sociata aid am e1bial5i. Su 500 irrf·ermi con a:Lfezion i d e!J:l'au>[)arato digerente, l a lamlblio.s i fu ·risco,ntlflaita in 6 casii. La tra;smission e delllla 1'am!bliosi a.V'Vi e!Ile dJi.r.e tt,am ente tra uomo e uomo, 01PP1ure aittraverso l 'acqua, gli escrementi, gli ani.mali, s pecie i topi. ~·ei 6 S0 ggetti rCOn lambliosi, in 1~inrque fu riscontr.ato t1no sta·t o a n emie-o semipli1ce, i•n uno rnno 1S tato anecm.i1CO a tiip·O [)i6fDÌiCÌ 01SO. ,G[i sta.ti aJn.em.iic.i seiilljpJi1ci, più o m .en.o inte•n1si, erano a tiipo 01li:go1cTorrn ocito emico, con eimazie .t ra 2900000 ·e 4 M., pojo11illo·~itosi 81\riidente, talof'a 3Jnisocitosi, emazie n •u1c.lea.ite. Il caso con anemia ia tipo 1p ernicioso n ei div·ersi esami .p r·esentarva : emazie 1600000 - 200000D - 1200(}00; vailore gloOJ1Ula:re 0,89 - 1,05 - 1,33; abbon1d anti lam1blìP n ellle f eci , a tipo veg·eta.tirv·o, e 1cjsti di lamblie. In qn.1e&t·o irufermo l'an•e m1a si dovette metter e in Ta.p rporto con l•a lamb1liosi irnit e rtirua.Je, pencl1è manca!r ono ·a.Itri falt.t ori caipact di gi•ustifi~.are J' a .. 11.emi a; in ol.t.re la qitm111t ità di emazie fru in raip porto alla gra,v ità. d ell'iinf·e zione i nteistinai.e. Le fo:rme anemicl1e Jie·vi o graiYi, son o 1.f r eq:uent:i n ella lan11bliosi intestinale; non ne è peirò faic:ile la ca.usa . Proba:b i1lmente a:gi ce iSulla crasi san giuigna. la condizione scrudJuta dell a nu.tr iziooe 1gen eriaJ.e, i di.s.t1urb i iintestinaJi, con alte-;ra.t o p rocesso di àigiestione .ed ass:irrni'lazi1one. Più vierosimilmentr, ben ·cQ11è non provarto sp·erirmentaÙJIIlenrte, ]'anemia è l·e1g.a~a ·a1d u n \fattore tossi ~o g·ooerale, do,ruto a' veleni Plaboraiti dai paraissiti, od a quel1i p.rodotti ·dalla l oro cl'i~nuzione; qiue5te tos5in e, n eg;li i·n d·i•\'i1cll1i predisposti, moditfilcano l a erasi sa nigt1igma, a.1g endo sun sarugru1e, s.uigù.i or.g•ani ema-top'OriC'tici , e sopra1tiutto srul midolllo osseo. Bi. og11a (}lll i11tCli pensare acl u11a srpeeiia.le ·1p1redi5po5izion0, per piegar e percl1è i1on sempire la la.m.l>liosi prorlu ca l 'anemia, sq)ecie a tipo p ernicioso. inton1ato l ogia. :\1olte .p erso,n e sono poT"tatorl di la.mblic. sen za aYer al1c11n ld isltrnrbo. In ge11eraùc la lan1bliasi i presenta con gJi stessi 0aratteri 1cl el1a 1clissentcl'ia an1ebica, con cui 1Hl in con1une le 11nu .. ées. ltt cronicità . la resistC"nz·a allo terapia . 1

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I caratteTi differenziali tra la la.InJbliosi e l' a.mebi.asi possono esisere i sagu.enti: l'inizio , aouto n el l'amebiasi, in forma in·s idiosa, lenlta nclla lamblio5i . ~ella launbliosii le feci sono diarroic~1e, non dissooteriformi; lo stato generale è colp1to r~ida. 1nent•e e prolf•O·n dannente, e in modo non pro;p·o rzionato al d:LstuTb·o enterico, ciò 1~he difficilmente si avvera n ehle forme ame1btch.e. IJ t en·e smo manca nell'in.:f'ezio1n ·e rd•a l1am1blia. Talora p·erò l'inizio ed i successivi sintomi si posson o presentare in f0Tm1a aou.tia, e ·t ali d,a m entir·e una ·dissenteria amebica. fil ·deconso è cronico, ieon peri o c1'i di stiti,oheZ7Ja. a lternati a periodi d'i 1di·arrea gr,ave, ·~on feci p·oltaicee, con rubbon1da:nte imu,co, ma s1p1esso s en za san g111e. I d olorr.i 1S·ono Gcarsi, e l·ocaJizzaiti a iprrefe1·.pnz1a al cieco e lruil!go il colon ascend ente. I.. o stomaco, gli organ i ipocond.ria1ci, hl r en e e l'iap})aro-to car1 dia1~0 non preseiil't·ano in .gen ere alt·erazion i aJP'Prezz,aJ:>ili ; rare le compaicanze. IJa felbbrre è aSisente ; quaJllohe volta iè pr1esente, a tjpo re1mi1tten te-i11rteirm-ittente, s1p1eci·e 1dlurante i p e·: riodi ac·uiti Jd:e11',enterite. J_,a 1diagn·osi si può stalb'ilire sol o con l'esame m icrosco!pioo dell:le f em, e dopo a'\71er escJJUse tutte le aliTe caruise 1 ~h1 e possono ptrodrurre u:n 'afifezione intesti·n ale. I .a teTaipia finora 11'a dato scarrsi risuiltati, com.p reso fl btsmuto ·e·d emetina per os. Una certa er-· fi1cacia ·sembra c'he si aibbia con l 'iuso d·e.àlo stov1arsolo e t·re1parso,l o. CARUSI. 1

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Diverticoli del duodeno.

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(N. J. fi1Ac L EAN. Ann. of Surgery, ,gennaio 1927) .

.J ni1ettando sistemiati·~amenlt1e oorn pru:raffin•a il d·uodeno ·de,i caJda,re.ri J. C. B. Grant deilJ'.Univecsità di lVfla.n iio ba trovò ·cl'i'-"erti co~ i duodena.'11 i1eilla p1eroentuaJe di 1 a 6. Sru 37 ca1j1averi esamina11 trovò 6 casi di 1di:yerti1coli (16,•2 %) , Baltdwin trO\'Ò ,st1 105 autorp1 s ie una percen1,u al P ·d el 13,3 %. E perciò evi1d1ente clhe nellle lfa1d io1gtraìfi,e sp esso e·ssi &fu,g,gono. Irufatti sono menzionati 5010 nel1'l ,5 % d el1l e radio·g rafie eseguite do1po ipa.isto opaco. Di.ogrinsi. - ~0111 hanno si1ntom.i caratteristici, e posson o men•tire 1esioni giastric'he o ex t.ragastriche ( « 1ohronic abdoonen n ~ . B isogna far li en'tr.are nel probl ema diaig.n ostico, e rjoerc arli s'ist em·a..ticamente corn la ra1di01g'raJfia. . Il ra1pporto f·rn div1eirt11co·l ite e IJ 1i,·rrtico1losi è sti rrtato come 1 a 5. Il radiol o~o doYr ebbe localizzare con precisione la sede del di,~ert.icolo duo1d enale ; l 'esi tenza di lesioni pPridiYert i col ari posso110 indi ·are •al ohiru.·r go la se<lr del diYerti rolo. (Su 4 casi oiperati r:lial~' ...\ . si ClJ\'€1\'lél 1)ericliYe111i1cofiitP in 2). L'.J\.. ha osserya,to 16 casi cli diYert~coli d1uoclenali. In tl1tti la dia.~r.i1osi fu fntta radiologic.an1cnte. In 4 i diverticoli non da,·a110 1

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[ ..\X~O XX ~I\', FASC. 16]

SEZIONE PRATICA

co11to loro sintouni. In 8 v, erruno si111tomi do' ,·uti pro11Jabil1111.e11te a diYeirt.icoli1c, ma cihe puTc i1or1 al1torizza,~ano t1111 interYento cl1iru1ngico. In 4 casi i sintomi era110 g 1,J.vi, e i po.zic11ti fu1·ono oper~ii. I risultaiti lùegl'i int cr·v enti f1trono: 3 g uttrigio11i .!On1rpJe1te; l'u11·t il!l10 ca ~o è start.o opeTato re,entemente e e1nbra ay,·iar i a guairi1gionc. Qua11to ahl.a tecnica c.hirnrgica, i divcrt1coli , j1uati sulla faoc ia u11teriore del 1J1uoden o a1on offrono difficoltà opcrato'l'ir. ·~ e sono l)ed1uncolati, i1 11e<ln11colo p.uò PssC'rtl lPg-ato e il i11011conr nffonùato . . l'' .::;on-0 ~es: il i pos 0110 C' ere e. eissi O illY€Yl1Ì•ti. I diverti ·oli irufoss•at i n C'l l)ancrcais, o cl1r ~i spi11gono nel tessuto retroperitoneane ipo~sono 11~ Yecc presentare 11ote,·oli difficolt{\. Ec: i ricl1icdo110 In prcYr11tiYa i11ohilizzazio•ne <lel cln odeno, e di parte del pa11cr-eas. A. CHIASSERCNI. 1PL'l'

Sui proce i cicatriziali po t-traumatici <lei me enterio e i loro 1·apporti con l'ileo. f. kf. Cli .. 138, p. :~, . I< ehl ed Erl1 della Cli11ica rli :\f arburg ha11 no cJi1110.;t1·ato al 't9n Con~rec;..,o rl Plla . o ·irl <ì T ecl P. ca d i C:Jiir11rgia co11 ricrr.c ltt• L tologichc che nell'interno di tali cicatrici P JJ elle Joro ''i<'i11n.Jl7.P si (ROHDf•. . l rCh .

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rnct eori C'a, ·diste&a, se11za .spasmi, durante l'operazione il meteor1sn10 si dileguò spontaneamente. A cnnsa della cattiYa narcosi n on potè essere eseg nita la J)rogettata resezione dell'ansa assieme al mesenter]o cicatriziale e fu ricl1iuso l 'addome c;en za altro intervento. Il trattamento successivo consi tette in a1pp1li cazioni d'aria calida e massaiggio, e per il ten1po d'osservazione di 3 m esi non ftl accusato pi1\ alcun acces&o di ileo. I.'.-.\ . spiega il meteorismo locale per mezzo di stin1oli cir coscrit1i su rami dello splan c11ico, che paralizzasvano l·a Q)cri tal-si. Di più po•te,·a contribuire al meteorismo anc11e la stasi ve1105a da co·n1pressione ch e la cicatrice esercitasse sulle ven e afferen ti dell'ansa. In casi di retrazione maggiorP ~i può aYere inoltre t111 inginoccl1iamento <lell'a11sn e Slll tClrre110 . cl i altrrazioni tanto gravi 1111ò costituirsi an cl1e il volvulo. 1~ erap e11tj.c amente Pnlra i n campo, o l 'entero-anastomosi o la rese~ zione. Il ~11cces.o n Pl caso in parola ,·iene 5ipiegato cl3ll'.\ .. i11 parte col trattamento post-operatorio, n1n nn1·hc ron1 c eff etto sug·gest ivo in un paziente norvoso. J. . a rl i po izJone n ervosa avrebbe favorito 1P- 11aralisi i11te tinali rifle~se. B.

VASI SANGUIGNI.

1r<iva no l' (H., f i cl i r1norrag·i (1.

Proù11 ccndo degli emato1n i nel n1rsentcrio, potl•rono otte11r.r1') la for.n1azio11e <li 1111 qn udro 1111or1Jo..,o irrtilP alla cla.;;~ica J't>lr<lzionc ffil'. P n~eriale. ..\ltr.r az ioni anaton1icl1e i11 olto si1n1 ili a qu estP fu~ r oJ10 osse1'1ratP <la R oh clP in anitll llal i Oiperati, i1c"" altro scopo, cli trapianti i11trst i11ali µ c· Jrnncolali. NclJa l e!teratura infort11nistica si tro,'ano os. r11Ynzioni isolatr di ddlori e <1 i costitpaz i011i a sPguit o r r rnoto di roJ11)usiorti n:dclo1ninali. Qu <?lstr forunc r11orboce vengono riferite a così elette peritoniti traumatiche che intcrYerrebbero jn seguito a strn YH!'--i san~uign i con cYe11tnale infezione dal lume• intestinale. Ora l'A. illustra un raso clinj co cJ1c dimostrerebbe com e queste alterazioni anaton1j<(1e possano produrre gra \' i f enn rneni morbosi. Un uomo di 32 anni fu ac<:ol to in clinica con la diagnosi di ileo . Tre anni a\·anti <?rn ca:ùnfo battendo il fian co d es1To . •Eccett11ato nn leggero clolore pas5eggrro alla parte colpjta , non a''cva a''uto •p iù fastidi per 11n anno. Un anno dopo i] tral1n1a, intervennero improyvj a·1nente dol orj da trazione al basso ' 'entre <li dest1·a, con ritenzione cli feci e ·di gas, e fort e meteor ismo. Da allora q Jesti dolori si ripeterono 2-3 volte alla settimana. Operato con la diagn osi di ader e11ze ed ostacolo alla canalizzazione inte5tinale, presentò una placca ci·catr)zia'le dura n el m esenterio ,dell'ansa estrc. ma ·dell'ileo. La placca ri siedeva allo. parte bac::ale dell'ansa ed ave\ra ra\rvicinato i due estrerrn di qnesta, di modo cl1e la loro distanza mjsurava soli 6 cm. A pr]ncipio dell'operazjone l'ansa era 1

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Sulla flebite 1nigrante. (fl FRZBFJtG.

B run's Reilr. ::. l\lin. Chir., :Sd. 137,

JJ. 1926) .

<J ltrr 1t) affezio11i drlle '·enc jn oasi id i tnfe zi011i n cli maaarttiie clel l'i1Cl(ljJl1.b1io se n e h1a un gT1q •po cli m1i 111011 :i lYUò prrccisarP il momento Ptiolor.,ico. Da,gn.1ilJ0111 11Pl 1894 clcsc,r issc u1n caso cl i ln nl:-t·1·1i r d,eJlc ·v cnL' surpe!I'lfjrci ail.i con sciairsa rea21ione 10~·,a le a1ù a111c..l ·runl!ento lento se·n za alterazio11i gen01aJi e co11 altP1;rtat1i1Ye di sco1111p.arsa e ri cariluta ....\J1che Brigu~'. I1a 1desc11·itto una se·r i·e dt Hsi <li flc:ibj 1t.P rreci1diva ad etioJ01gia i1011 cl11M'a, n.lcnn i sen za tro1mbo j, altri con t.rombos i delle Yrne SUPl' rfi c.j aJi e con proioessi en1!bo'lici n el ciu1ore e n ei po11noni o co11 t.rombosri. c11e si esten1deya ~i grrossi tron.ol1i '\'C11osi (ca\r1a, ep.atiica) . x .P.i. .c;er n·e'1 1903 dfls1c.risse i 1 p ri.m i cas i di fle· hiti s 11d1gyrans rne,1 grurprpo 1dc.11c fl~biti aid etioJogi o. in cr.!'t1a. I.a fl ~bite miig.raU1rte è car.a.titr.rizz,aita d1R l qiu.a1d!f' rni f.i'Tu111 e d eQ seigi1i. infian11nn.tor.i. L·e vPn e suiperf lc i.a~ i sp ec.:iJallime11tti d P1gJ i anij ]nrf.e:rio1ri ven,g ono co}p.ite ('On 1a for1nazii·o11e di n odiuli eritematlosù, stfllati, f·wtemen1 e •dolen•ti d1eilla ilungl1ezz..a di 2-4 r111 . con 1-2 dii lar1ghezz1a, ric.orperti da cute ir1f i1ar1nmia1ta, eid eicl e,m nto·s a p eTò jn m·odo· incostant.e. Il pr0cesso infiaun-rna1·o~io· dellla y 1eina P·Uò c.olpirc l ' a' rvent iz.i·a, J,a 111edi·a ed aTIJche l' intimia cln nel o aJlotI'a la t1r0011Jbosi con rtisi1duo d.i un i,&pe.s. sim rn to qrura n.d o 01on si caH1!al]zza i1l tromb10. ( '1

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IL POLrCLI N I CO

Gli esami istologie.i in 1pezz:i esc.issi druirante i1l

decorso -ctell·a .11liebit e miglI'ante .f,atti d.a Neisser hianno mostlrato infiJ1tinati ilnton10 ai v1rus1a ·vasor1J1rn con rioc.a V1a;~cowarizzaziion1e del1a media e d0ll 'avvelll1·izda ci0n inJt..ima intatta. T... aan (1909) stUJdiamdo· !1' ettolo1gi1a deHla fleibite Jnigrante potè dlimosit•r ar,e una ti.nfezìiione l·uietiiea anche n ei oasi in oui l 'anamnesi era n.eigiatWa avando riJsuiltato positi·vo diaùJa CIUTa sp ec.iifiica. I )eo Buinge•r n el 1910 n e 1d·eS•Cir]1sse 11 e.asi e crede Che lia oaru1sia d1el :prroce.sso 1cJ1e co!lpi-sc1e le ven·e supemicirali o le ;pro!fonde si a l·a stessa e nor1 do1\ru·t a ad infezione locale n1a aid nlteraz.i oni del r irambio. Il quaJdro .iisrto1logii1co in um prr-imo staJdio fa notiare urlJa irufjJ11ir.azti:one delle pareti rvasaJli con leu•(}01ci ti. polinru1cù..e•a ti; nel luane si ri'nvengono coia. g111 i, ·con celluil e gigamti; p1oi iil linme 'riene c.l1tu.so <l1a rtess11to cornnettwo, ed in u'l tim o inteirWene u·n ,p.rocesso id i p 1 erifilooit~ . r.3 si di fl1ebite mig:ra>n1e sono stat,i desc.ri:tti in 1J1alati ,c.o,n tJU1beo.·,001losi, co11.1 c1ruc1l1Jessia c anceTosa, con a1rtrom1e-galia. E·s ist-ono oasi oon la so.l a peiri1flebi1te, senza ede1T1a, CO·n ,scarisa p.r.olilf erazione d·eùl'intima. :\ el 1922 n ella Olinica chiIDumgtca di Leniìitgra.do l1anno osserv:at·o •dive.rsi oasi •dd. flebite aJd etioJo g·i a oscri ifla. L ·t\. rirp0Tt1a la. storrj a di un uomo di 30 ann i, no1n luet.i c10 c1h1e 1d1a. ' ''aDi anni arveva vis1.o com'Parir·e a,lla giaml)a ,s.in. rdielle strisici1e rosse con go!1fi ore e 1doil·oire. FL1 .f•att.a una !I'e1sez6.on·e deàQ·e vene alla •ìvl a1deilung e l'infermo stette bene pe:r tfì,uc anr1i; po.i i f enome!li compa1.,vero a 1destra "' on mtg1ior.amento e r ecidi,-a e poi comp arsa alle braoc.i.a. "Cn e.s·ame istologi co f,a tto su u.n pezz,o di ipel·le eisci.ss·o in. ~i·en1e alla y euta sottos1t•a11te f·ece r iil.evare 1111 li•ev-e isipies.s.ime,11to dell'intima ed in un p!U ruto Ull1 trombo jn pa1rt.e or@runizziait o e c001 cellmle gi.gianti silnili a qucll·e ·di Langh1ans. Si trattav·a quin1d;i ·di un uomo i011e in p·erfetto benessere era stiarto c·011Jpito id·a questa aiffeziom..e ét. t:ùpo ·rron.i1 co con e1s.ace::rb1a zioni nic1Ut1e le quaù.i poi 9co111rr)iarriJ\1ano Jasc.iando ispessimenti e piign1e·n·taz.ioni qella cute })flr :ricompairirre .in alrttTi punti. ~ on si eb1be m ai febbre. Ftm•o,n o fiatte ·v arie rure ·di baig ni, cli iodio, di i\'ac.cinazioni, iniezioni c.1i n eosa.l \1ar$Un , senza risuJt,~to. R . BRANCATI. 1

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Pileflebiti di 01·igine appendicola1·e. (CoLP.

urg. Gyn. and Ob.st. , 19-2-6) .

I.e pilefJPbiti son o rpiù rare c11c in :passa1o a n1otivo del n1aggior n1Umero cli a·pip.endiciti OJ)erai'" -prc:'c orl'ffiente. \Ientrp Fitz n el 1886 ne tro, ·:yva 11 S ll 257 r ...\..rmstro111g 11e1 1 97 nel 5 °~ dei <'.rl ~ i, r eL·P n t <iunen te Br.a un nP ,-i·cle solo 8 su 600 e \ ! o..;r•hco\Yitz 'i s tL 1 3~9 ca ~ i. . -1"\11 \ I. ~ i11a1 Jt n.:::r ildl ... ,, n P · ! l l'ro ~ .:;11 ~ ~1 ca ,i. Spe='so s~

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XXXIV,

FASC.

16J

trovano iromJbizzate le '\'"ene del me.se11teriolo ma Bjer vide una volta che mentre l'appendice s i di1n ostrava leggermen te ~i1llf:iJltl'lata, la porta con teneYa un rtr oiilllbo micotico. Tal,ro[ta la ·p orta è lil1cra e ,-i sono ascessi mt1ltilpùi n e'l fegato ...... pesso il trombo si a:rrresta n ella vena ileo-col:Lca e si può formare 'UTI atScesso peri\""en oso o un flemmon e Tetrop·eri1.oneaùe. Dai linfatici retrocecali e retrotC'Olici. può l'inf·ezione ri.SialiTe al fegato alrinlruori ·della porta. Tal,rolta 1a '"e·11a sembra nooma•l e ieo11 lieve eden1Ja, tal1:oJ.ta l'infi1ammazione si estende al fo~lietto .gasitroepatilco e nodi linfati ci forn1ando una gia'!llg1a untcia. Pluò esser g ià in atto all'OQ)eraz.ione o svilu.pipwsi in secondo temrpo (fino a 4~ gio.r11i). Brivido, ra,pild,a 1e'.ùeiviazion e termiloa, 1mentre i sintomi locali 1sono leiggeri, sare!blbero se1g ni di · inf·ez.i.one del.La porta. 1~1a;lvoilta i.ittero, eipatomegn.1i1a. L'irufez;ione rd ella jpOrta è con sider·o.t.a. g·en eralmente oome mortaJle. Ma se l'infezione è mite ipuò giu.aTire. p.et:Jren ne r iu n1 20 e.asi. Ma su 1340 morti .p er appenldicite il 5 % è• .a ovn.to ad .asceooo del fegato . P ert1ainto n elle aJppen1d;j_ciit1 aicru1te è consiigliiaJbil1c Idi is!P'e~ionare J·e ,ren e aidJaioeniti .afrl'·a ·pipen1d.i1c'e. Sonn 8lll.burg d:Lce C·he 1e Ye11e 1del m esentcriolo sono sempre trombosate 1e questa è, g·en eral·m ente, ru na barrieTa 1contro l'infezi·CY.D.c della ipo.r t1a. ic.o.rn·e •cura pro;f1i1 attica si consi1g li.a: 1) l'itnci tSione .e il 1dJ:rten a,gig·io d·elle vene 1d!e1l1l'anigoùo ileor,ecale (Ge.rtter); 2) 1a loro esciis sione (Vl'ilms) ; 3ì la leg1ait.ura. 1deLl'j[Leo-co'.J..iioa (Br.aiun); 4) la legiaturia ·d·ella porta (Neutrof). D ato cihc m oate vene :possorno sifrugigilfe rulla lcg1at•11ra nell'op·eriazicme di \\1i1ms ·e la suia d:hffl~ tColt:ì,, fn se.guì;tia .aia ,~ari .&...f\. . la inm1oazion·e di Bra 11n. ì\lf1a i:Jal , roiliba 1anohe 1qiuest1a gi.u nge trOiJ>IPO tar.di. .&..llora 1Si piuò .pienisa-re all~a leg·atura della r1orta. Ma isolo 2 c asi sono so1praivvis.suti per essie rsi f oir mato u.n a:imcolo collaterale. P erò n el1'e trombosi portalli ch1c si formano l·entamertte iSi b.:a. ·un·a SO'P~éli'wti.'11enza maiggio.rie. ·C11Jarpy e P l!ch descrjssero 1urn gif'UfPPO di ''en e ctr~ll'om.en1t-0 ga1stroepati1co (epatoportale) cl1e può , ,9,rfil11p~anfd osi rformare un ciJ'lcolo 1YÌ'C1aJ:ian1 te. Beer n el 1915 prat.icò 1a prima legatiu1ra dellla porta (;On dren-a.ggio del moncO'Ile epait]co (da cu i fl'lliY·a po.co SfLTugue a motivo della trombosi dei l)iccoli '' a ~ i) e coleci1sto1gastros:tomia. Her cartl1 rtunì altTi casi -si.1ni'l i (4) roorli iin 24-ltS gi-0.rni . I.' \. rjporta tre casi, morti do,p o 39 g., 15 g .. 3 ~· D aill'a11topsia l' :\. ·concù:ude c11c per il 1° e Jl 30 caso la morte f t 1 òo,·uta a insuffi-ce11zia <l r.1 fecrato ·n ist.rutto in gran parte da.gli ascessi. che o . la legiaturn della p orta non died C' lu o ~o ad . a.sc1te 0 a stac:;i nel cir<=olo yi ~cE-rale p.s.:;endo suff1c1cntc 1:i ,-p.na <?pat oporta.le al cir colo stc. S 'l. 1

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',·. (;HJRO~.


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SEZIONE P RATICA

CENNI BIBLIOQRAFICI. (1 ) J . La tubercu lo e pulnionalre latente , 1926 G. Doin, Paris. Fr. 36,40. Quale n1Pdico ispettore dell'esercito l't\ . ha potuto ra.ccog1iere un Jnateria.Je molto copioso nei ri ::-irrunrdi delle for111c iniuiali e latenti ·della tUibercolo...,i 11olln1onarc, e nel preiSente vol1t1me eglli ne fa. oggcf to di uno stud io i]_)o.rticolareggi1ato sia dal punto di ,·ista clinico, c11 e da quello radiologi•co e hiologH:!O. Al te Lo son o aggiunte 12 ta"role e~p1icati' e, quali ri1 prod 1 1zion i cli r ald iogrrufie. R IElJX

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TRENTL ~l \'l'T.\ 1 ·scH /10 nrll11

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F'.

Da .~

J>rolJle111 d e r T1 Lberlcwloseb e111il F elt. tnffcn. ·rl>un e ch,varzen-

ber!!. Berlil1, 192.6.

i::

~Ik . ~. ~o.

graYidar1za, e tubercolosi e s iJfilide. Jno1ltre il oapi tolo de} la esplorazione e semeio'.logia 1dell 'appara·' o r espiratorio C'ontiene tutte le più recenti acqu1siziont dando n otevol e svilruippo al m etodo della raldiografia :dopo iniezioni intratra cheali idi lip iol dol. Il IcLtore !Pl!ò ,quindi tro vare in i(Illlesta raocolta ,.,, t i ango1nenti .di particolarr inter esse n ei quali ·l 'A . ha ipoI'ta:io 11 prezioso contri b1u,to della sua • esperienza e dei G'UO i stuid1. TRENTI . 1

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MEDICINA SOCIALE. La Croce Ros a Giovanile per l'educazione igi enica popola1·e. :\ella nota 1precedente su

la protezione dell' in· fa11zia 11clla lotta contro la t·uibercolosi ,, a.bbiamo elette• cl1e ,, 'è in Italia, com e in 39 altre nazioni, ltnn 1stit uzione parascolasLica - la Croce Ros5a . Giova11iJc - la quale l1:i in sè t utti gli elementi 11~ccssarii e .sulfificienti r·er 1diventiare (( un p oderoso 1istrumento di educazione igienica po polare, e 1'u11ico m ezzo veramente Ciffi1c.aice .p er far acquic;tar I e a.bit11d lni del l' i g iene e combatter e cosi, n C'l lnodo più siciuro e })iù pratico, la tubercolosi. E<l ahhiamo promPsso di parlare di questa isti111zio11e - n on ·ancora aibbastanz.a con osciut a ed :i.m3ta daigli italiani - per esporn e gli scopi ed i m r 1.zi d ' azione, e r icl1ianw.re su di essa, per la \'irtli dei fatti, l'attenzione !ben evola e la provvida simpa t iq, delle ~l!assi d irj,genti e d r] Governo nazionale. E·ccoci a mantene.re la pron1essa, n on prim·a di a\·er ri1 e1,·a.to, con sodlò.i1sfazione, ch e lo Stato italil(lno hia ·g ià provveduto alla (( asslsten::a ed «

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tullio co111piuto, impieg•anrdo tutti i susi<li '< li lahorato1io. sulla influenza che il t rattan1r.nto crJ11 i gra si può dei erminare n ella evol uzion rlc>lll' Ya~iP lfonm (' di ttLbercolosi. L'.:\. si è partico1ar1nr11tc d('rli cnto allo studio dell'azionci de1 c;n.n1clan~ che aJtro i1on ò che nna mescolanza di vriri grni5s i e c- h r rapprc e111a lln mezzo a.speTrt oifico <li trattaJrH,11to. 1 1110

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l\luRE\r En. T ef'/111iq11 e dP Labornto;re pour l e rl iny11(Js/ir rte In t111J err11lose, 19"26 . .\.. ~ l al oi n e . P a i i-... Fr. 12 /

T:: un 1>icco1 o 11i:111\H1le di 1 3 }Jaginc elle racco"'li · tutti i metodi cli !abo1'atorio com1111crnenle e usati per raccerta.n1ento della diagnosi t li tuhercolo:i. ~Plla prin1.a parte l' ..\. sYolge i n10toc1i di l'itcrcn rli-:etti, c i oè gli csa rr1i 1nicro6copici, le inooulazioni, Jc cull·11rc; nella seconda 1partl'? quelli

inrJir ' Tli, intcnden·do i nd ~14in t scrologichc, t Ynri m etodi sono YrTI1cnte. r jl lib1ro f!ui<Jn a chi unqnr si '"ioi·atorio.

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prr ·tali qu elli J)als ati ~u1l c chimiche, cjto1ogicl1c. es.posti cl1i aPamcntc e hresi pTesenta co·n1e lll1'1util e l!l·r. dicl1i <.igl1 <'~an1i di laTa.

• Fk',ENT E . .\ 'o u11ell es études rlinlqu es et rarliolo-

qiqu es siLr la tulJ ercuzose et l es ma l adies ri e l'apporf'il resplratoire. Pari s, :.\Ialoine, 1926. Fr. 65.

<) ue. to ,-olun1e riuni sce di',·erse pubblicazioni rlell':\.. già co1nparse in giornali e riviste e gli ~1rgom rnt i trattati furono 1 già mate1'ia di in'Se.gna.. 1nen•t o 11en10 confcT1er1z.e tenrute al:l'Univers ità Lavail rli Qn( lJe.c. Esso costiiuhsce la continuazione ed il c·on1pletamento 1de1g li altri 1d1ue ·volumi g.i à plllbhliic·ati: fi;t11de s cl'lniques sur l a ttLberculose; e 1

F:t11de s rlin,iqiles et rn.dlologique.s sur les maladies dr l'rLpprtreil respiraloire. Parti{:olare svol1gimento

in questo Yolumc troviano l'argomento del terreno t11berro:oso, quello dei rapporti tira tubercoloiSi e

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rz!l'crluco:ione

f is iCfJ, e morale

d ella

gioventù

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i!=ìtitu cnrto 1'0iper a .Nu.zionaJ.e << Balilla » le oui n orme l c gisl·a·ti,,e e regolamen!Jari, or or.a tprubtbl~­ crLte in fascico[o dal Mini·stero dell'Interno (1) "OSt.i111iscono un tutto armoni1co dostinato a for mare J,a ({ coscienza rpatriottica d ella giCYV·entù italiana», cioè « proYY·edendo: a) aid infondeire r1ei fancinlli e nei .g iCYVani il sentimen~ o 1della dJscirp lina e ·d ella edUJcazion e militare; b) alla istruzione premilitare; C) allJ.a jstruzione igienico.,sipQT1iva; d ) alla eduoazione spiritJuale .e culturale; e) alla. istruzione prruessionale e tecnica; f ) alla ci<J.uiea zi on e e1d iaSisistenza r eliJgiosa )) . I.a ero.ce 1R ossa ·Gio;v:ani.le ha an ch "essa al·cuni ,fli qu<:'sti scapi .ed·u:oativi ·e si è dimo &t.r1aia in Italia, con la corri,S'p ·orndenz.a interscolaistica, un ma.. gnifico lievito di 1patriottismo in m·ezzo allia g ioventù .delle no1st·r e scuole, ma il siuo comipito prinrtpal e iè quello id i f orrrnare nei nostri Janciutli e nei nostri giovaini la « .cosci enza i{fienica » n eces~aria al san o e forte svjl1upipo d elle generazion i 1

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.. (1) Si prega d' inv iare due copie dei l ibri di cui si desiclc:-~ la r ecen sione.

(1) PUJbblicazione n. 508 del la Libr eria diip1en-

·d ente dal Prm-·veditoralo ·Generale ·dell o Stato. •


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I L POLlCLJNlCO

a llc quali sono aJffida-ti, col Y1gore d ella stirpe, surerbi destini defila nazio11e.

. ·e

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e·~

in I tialia un problen1a ''eramente grave da risol'Yere è quello della formazjone di !Una cc coscier1za igienica popolare » che in alcun e r egion i manca quasi 1d·el tutto, in nitre è rudimentale ed inlc erta, in altre .a1b1bastanza svil U!I)lpatia rna ·p oco aittiva, ·t alvolta ad<jirittura inerte, mal d iret.t·a asJSai sp.es·s o. Per svilupp.are qiuesta coscienza igienica si son o fatti inolti e serii ma V'an i tentativi. I nostri i gien isti, ·da un pezzo, stan .p redi·cando il ''erbo d ell'jgien e con r esul-tati non disptI'ezzabili ma tntt'altro c h e adeguat·i; i Comuni vanno m iJgliorando un po' ·da1ppertutto - d·ove più ·dO·Ye m en o i loro seT\'izii di igiene e Idi assistenza 's anitaria; si parla (an cl1e trryprpo) d']giene, a dritto ed· a traverso, in ·tiu tti i ceti e graidi sociali, dalle p€r"Sone ignor·anti come dalle i·s1ruite da c h i ci crede ' corne ,da ·Cl1i non ci crede. E ci sono .p er l'igiene, come p er g li sports, i fanatici in ois·servanti: ·qt1elli che trorvano· l 'i·g'ie11e una belli.ssim.a cosa., ma fann o .la 1più ant:iJgienica vitJa posisibile, perchiè le loro cattive aibit.udini sono più fo;rt-i d ella volontà ùi \Tincerle : ed allora si t:enta di !farle J;>assar& per ·buone, 1di farle credere ·u tili. E ci sono medici rl1e si .prestiamo a rialbilitare il vino e gli a1tri veleni e .gli infiniti errori c l1e l'uso, e più 1.'aibuso, • han r e o oari agli umani. I\1anca dun1crue ancora una coscienza igien ica, m a qtJesta n on P·Uò formarsi se non in, tempo 'Utile, qu1a n1do 1si forma ogni .sip ecie di co·scien.la - coscién za r eli1g iosa, coscien za civile, cos1ci,enza patriotiiça, co·s cienza umanitaria - cio n lo svilu;p-ipa1·sj normale del corp.o e dello s:pirito, ' 'al1e a dir e nei primi a nni 1d·elJa vita, quando s·i pren, 1

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dorio le pri.m e abittLdini.

e si Vt1ol ·dunqrue dare a1 iporpolo una educaz]one ed una. coscienza i1gienica, bisogn a fa;rlo cp1ian1do è po.ssiib ile; non qnJ ando è cessata quesif.1. possibilità , quando cioè J.'iI11divi1duo ha preso abi, tudini di vita e idi pensiero 0he non p;uò più lasci.are se non a stento, a .costo di grandissimi sforzi cl1e n on è, del r esto, oJ)bligato nè indo tto a f(lre, •se non i11 casi assolrutamente ec,cezionali. . lla efficrucia d elle predicl1e non aiblbiam mai creduto. P erciò non cre1diamo a neS'suno ·d ei nru, m eTosi !entJart.i·v i di 1dtffon td e;re l'igien e peìf m·ezzo di C"onfe1·enze, di rproiezioni lfi&se e mobili e d'ogni altro mezzo ic11e si ingegni a dire ciò ·C!he si ld1eve :farP e non a fare e aid· abituare a f are ciò cl1e la scienza ~ u ggeriS<!e per la sia nità d eJl a ,·ita e de11'nn11bi ente. Crediamo in,·ece, -con ardore e conYinzion e di fede icnra, alla ed11eazione :iigienica data, come si è detto. in tempo uti ~:! , cioè nell'età. scolastica e presro1a::.tica, nea luogo do,·e si in i zia 1' e\·oluzione 1

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delJo s.p·i rito, nei modi cl1e l'autoedtl11ca.zione con-sig·liia , cioè lascian do alle li·b ere in iziatiYe della fa11ciullezza e della atdolescenza, sapienten1ente .g uidate e, ·dirarr10 1neglio, suggerite o in~iratc, il compito di att1tare questa educazione igienica popolare. La Croice Rossa Giov.a niJe realizza tutte queste cond izioni, p ercl1è è un'istituzione libera, autoed1tcativct, n·e l sen so più con creto e comipleto d el !a parola; iper1ch1è è una istLtuzio·n ·e che 11a lo scoipo preciip.u o di dare b,uonce aibit'l1 dini , di corregigere a poco a p01co, e quan1do si è ·ancora in teru·po, le atbituidini cattive, cio1è nocive alla -salute ed al sano sviJup;po, ldel co:rrpo e dello spirito; 1p erchè mette i fanciulli d'ogni paese in 1gara tra loro, non .per clhiedere agli altri ciò che è n ecessario per qu esto sYilUJppo, ma per 1proca1ociarselo da sè, col pro:prio l ruvoro, con le proprie iniziati,~e, per d ecisioni ,p re.se colllettivam·ente, dOJpo utili disc1Jssioni, c:h ·e potre1bbero iTuSegnare aJgli a druliti con1e si d eve diJS'cutere, c joiè s ulla base dei fatti e come si d eve decild,ere, cioè senza m etter e tempo in mezzo tra il rp·r o1gettare e l'a:tt11aire. N·aturalmen te -t:-utto qruesto ruc:crude do,, 1.e e quando la C:roce Ros:sa Gioivanile non vien deviata dalle sue ·direttive, dove e qruan1do essa 1è qia.eJllo c·he de,1 e esisere, fa qur1lo •ah.e d eJVe fai~ e n on si limit•a, come aica:.i.de 1n m olti luoghj, a.Id. :i'.scri·vere dei fanciu1'li, a f.ar loro 'P1agare le quote - quasi p er un'opera di carità vetl'so 1a Croce Rossa cc 1p.er il ·b ene rl1e essa fa in pace ed in guerra )) - a sc:r~·vere qrual.icl1e lettera g entile aigJi ia;mi'Ci lontani ed a prender ·parte a qualiche lieta if esta giovanile. Orbe11e, se n oi di1cjamo che la Croce Rossa Giova11ile ·n a. un gT1ande avvenire, perc.hè l1a una grande funzio·n e, anzi una gran·de mi1ssione da compier·e, n oi lo d~ciiaano convinti •della necessità d,i da r·e, a n che in !Italia, a questa istituzione mond1aJe, - ·Che è una d·elle più mirabili manilfestazioni della ip eidrugogia moderna e iuna delle 'pjf1 fulgide ~pplicazi oni ·delJ.a sciwla attiva, al di . tuori tdell.a ,~ale non ,,i è salute - quell'indirizzo che essa .ancora non 11a e che d eYe . ad ogni costo, avere . E ·deve avere questo in·d jrizzo - è necessario in·sistere su questo ipun to - no11 per r a:gJoni .secondari e, ma per una ragione fondamentale, ciaè per 1g iustificar c 1a sua stessa esi· stenza in un pa'€1se ldove l 'educazione <lei fancirulli e dei gioviani è in ciana al pensiero dei ·dir~genti e dove non rvi possono essere istituzioni inferi.o ri al loro c01mpito: n eip11)ure, a11zi 1nolto m eno, n el campo ed'l1oa1i\'O. 1

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, .ediamo ora con1e f•unziona in molti i1ae.,i. e con1e do,rrebbe fl1nzionarfl in Italia, la <.-:roce Rossa Giovanile. opratuttu p Pr 1· i eo i en 1• d •Jla Essa fu11zi0na

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[ANNO XXXI\', FASC. 16]

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SEZIONE PRATICA

B<'uola e degli scolari. Si è finalmente inteso che senza la collaiboraz'ion e attiva degli scolari l'igiene scolastica non p11ò essere che una lrustra. Si è inteso c11e è finito ilJ. temrpo in cui il medico scolastico dove'\·a prcooouparsi delle quaJità dei ba11chi •di scuola o del collocamento delle 1.asvaioone se ,·ole,~a ifar qual cosa di più intell-ettuale della ispezione a1le la.trjne. Si è inteso che è l'igiene della vita, l'i1giene inidirv~druale e sociale, quella che si de,·e, non insegnare, ma far praticare ai fan0iulli ed ai giovani. E si sono cl1iamati quec;ti fanciulli e que .. ti giovani per una « crociata ,, contro i morbi e''itabili: in fa,·ore della puli7ia. dell'ordine, della vita atti,ra, all'aperto. del libero S\'il11ppo delle energie in'dividuali, morali e fisich e, dando ,fiTl'almente importanza anch e alle arti\1tà ed attitudini dei fancit1lli per gran tempo disconosci11te. Si è inteso tutto questo e con lo S'\ilup;parsi d ella .1'c11ola atf l'l'a {che è una glo1·i·a itaJljan.a, daJg]i italiani ~ome tante altre 1dimenti cata) si è data ·ai gio,rani la possiibilità della « ·l n iziativa )) , base e strumen1o 'òella educazio11e razionale, ~ome sostene,·n l'apostolo della « Gio·,ran e Italia ,, Giuseippe :\Iazzini. E l'iniziati,·a giO\'"anile ha fatt-0 mi"raicoli nel campo assegnatole. dell'igiene scolastica. La quale igiene scola5tica è di,renuta subito igiene di tutta la vita: a scuola, in casa, dovunque. E <lalle scuole è passata alle famiglie, per q;nella educ·azione dei genitori fatta dai figli, che è più fr equente e più tfa~ile di c.ruella dei figli d'atta dai genitori. Da CJ1.1e'5to movimento suscitato 1Clalla Croce Ro$sa GlOY.(lnile è nato cosi un magigiore acco11do fra genitori e maestri, tan to più stretto e cordi1ale jn q1uanto i genitori - specialm ente le n1a1nme per ' 'i rtù cl elJe loro bambine - h•anno ved11to anche l'·u tilità pratica, :perfino .finanziaria, di queste iniziati,re, iper le quali 1e necessarie risorse non erano ricl1iPste alle famjiglie, ma ventvan tratte dal lai·vo~o •degli scolari iscritti alla Crnce Ros .. a Gi oYanile, chiannati Juniores. E i disertori della scuola sono diminuiti col sor~ere di questi Juniores. 1 J1t1iiores, cioè i pit1 giO'."ani cittadini del Comune - ·e, tutti insieme, della Patria, - hanno pTaìic·amant•e\ iirnpaua~o l'1'e'lla scuola, o•lt1re all·e abi·fnid ]ni i1gien~c·he d ella vita, aD!Che i ·doNeri civili della disciplina, 1dell'oridine, ·del rispetto 1dov1Jto alle gerorcl1ie ed 1alle leig gi, ·e le n e·ceissità del la·v oro or-ganizzato ed i benefici materiali e spirituali di qillesto lavoro. Hanno cioè cominciato a IVilvere nell-a scu1ola coone si ·deve [)Oi vivere nella società ed hanno conosci·u to i valori reali 1d-elle cose, banno sa.gigiato l·e !difficoltà concrete della vi•ta ed aguzzato i•in·gegno per surperarle, hanno spontaneamente riunito 1Per questo l e loro forze, si son divisi tra loro il lavoro, 1

acq1uistando cosi, in runa età che è tra tutJte la pi1) ifaiyiorevole, l,a1bitu1dine di raigionare, di diooutere, di. deciJdere, di ob'bedire, id i comportansi lealme11te, di garegigiare ieon noibiltà in ,q uella cooperazione d'ogni •giorno, .p er il bene ·della scuola, della f·amiglia e 1della patrùa oh·e è ila base e lo ~capo id i ogni Unità di C. R . G. tben funzionamte. 1

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Naturalmente tutto questo si 1è 1potuto lfiare 1dove l e ;\.u•t orità scolastiche hanno aiutato i f·anciulli ed i giO'Vani iqiminuendo le ore di studio arum.Emtando quelle destinate al gi uoco - cl1e è la materia :più utile del programma scolrasti~o d'ogni 51pecie e girado di .scuola - dedican1do al lavoro manuale, 1abor a tori all 'lruperto e « campicelli », trnsformando un po' per volta tutte le semole in • « cu-0le attive » , in « scuole all'aperto »: le unic.htl scuole dove la Croce Ro&Sa Giovanile potSiSa. ben S:\"il~ljppaTSi e darr ·p~ova crunpleita del suo v·fllorc. l~ cloloro o, sia detto fra -parentesi, ic he tpTop:rio in ItFl.11a, dove Ja genialità di Guido 1 Baiccelli ha dtiio a1 mondo l,idea del cc campicello scolastico » e do,,e il cc lavoro manuale » ha aJVUto le prime bellissime semole magistrali ed i mi gliori insegnanti, si debba inldioare l' esempio straniero per incuorarci al lavoro in questo rrumpo, che è stato prrp.arato, arato, s~minato da noi quand9 non eravamo ancora quello che finalment e ogig:i siarrno. ~ J a, « noblesse obli.f)e » e noi ohi ediaano, con <'11ore •di italiani e per il bene 1del nostro paeGe, affidato alle nuove 1gen erazioni più dhe alle vec~ ohie, noi chiedi·amo ai n ostri medi1ci ed ai nostri mac.stri idi J.aivorare illJSieme, con zelo e con fede , per di:f\fontdere nel'l!e nostre sc·u-0l e, tr asformate d1alia maigni.fiica ri:for:ma Gentile, r ese cioè scuole att·l ve, n ella m assi1ma parte coi ca.raitteri della u scuola all'ruperto », la pro,rvida istituzione m on d i•ale della Croce Ro&Sa Giorvani.le. Non po&siamo rimanere indietro alle altre nazioni. Dobbiamo ra.ggi:ungerle e sorpassarle. pccialuiente gli ufficiali san ilari, del cui altissimo compito, .f inora non s'rolt-0, ci occuiperemo in altro ar.tiicolo , prend ano a cuore lo svilUIPIP'O dì questa 'Istituzione, la .faociano centro 1del1a loro prop.agan1da i.giie.nica nella iscuol1a e fuori (de'l1a sc11ol a, la utilizzin o per tutti i ser.vizi <d'igiene cl'le l)OSson o €ssere mira.bi1m1ente affidati allla fanci:ullezza ed ialla 1gioventù ·OI'lganizzate, i ·aJC· ciano sorgere i cc l aboratori al'l'aperto », i cc camjpioelli »,i « iOOJinpi di g iuoco »necessari alle at· tività rigeneratri(}i e iproduttive deglli scolari, aiggii11ngano a 1qiuesta triade di istituzioni rp arascolastiche indi.LSjpensaJ>ili per l'igien·e della S'cuola tut.te quelle altre prO!Vvidenzre che Ira stessa Croce Rossa Giovan]le può organizz.axe e d atVranno finalmente in mano 1quel poderoso tStrumento dei 1

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q.uale han lbffiogno e ahe fin qui è loro mancato. Aibbiano ifildru1cia nei fanciulli e nei giovani. Sono queste forze giovanili le 11niche capaci di redimere il .m ondo dalla tgnorianza .e dalla apatia che rendono la \tita· :pericolosa e malsana, arwhe là dove uno !Stato r1cco ·e 1p rewidente organizza t11tte le provvidenze dell'igiene sociale. 1

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T. Rossr-DORIA.

ACCADEMIE, .SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI Società M.edico-Chi1·i11·gica della Romagna. eduta del 12 dicembre 1926. Presidenza: prO!f. S. SoLI.FìRI. •

La. limonata benzoica.

G. AltTUSI (Cesena). - L 'O . ne dà la formula seguente : Acido b enzoico gr. 2 sc1o·g }i a caldo in .A.equa gr. 1000 Sciropp o. oedro q. b. La limonata benzoica troiV.a la sua p1inci·p ale indioazione nelle .a,ffezioni dell'apparato uTina.rio, spec1almen·te neJle vecchie cistiti, nelle uretriti blenorragiche o D ~), ne1le alb uminurie. E anche utile nei catarri delle rvie J:espiratorie .

Nuo ve vedut e e recenti ricerche sui rapporti tra febbre maltese e aborto1 epizootico.

F.

[ .i\~xo XXXI, -' F ASC. 16 j

IL POLICLINICO

(Lugo). - N el oiroondario di Lugo drurante l'ultimo ,t riennio 1924-25-26, ne ha osservato in questo periodo circa un centinaio di casi . N el tTiennio pJ>ecedente invece un solo oaso si era manifestato nella zon.a. Nella grande maggioranza e.sisteva un raip1porto diretto con l'aborto delle bovine, Jl1ai non solo con queste, bensì ~n ·picc.o1a p ercentuale .anche con l'aborto delle rpeoore, e in un oaso con l'aborto d~ cav.all.a . Ad interp1retare la comparsa del1a maLaittia . in 2i011a ove fino allora er,a pres.sochè sconosciuta, l'O. ha eseguito un'inchiesta presso i veterinari esercenti nella regione, avendone oome risultato 'la concorde afformiazione dl un n1aggior numer0 di aborti nelle bo\ ine osservato in questo ultimo triennio. , ....aglia.ndo le diverse ipotesi .affa.cci~ve dagli .altri studiosi dell' argome11to, egli ·o onclude che una spiegazi0.ne d ella comparsa e de]la diffusione della febbre rnaltese nella zon.a, debb.a. trovarsi in '.lna particolaire diffusione de1 micrococco di Bruce, come .agente di aiborto epidemico n egli .animali e ~ee:jalmente i1elle bovine, e di conseguenza oon pit1 facili contagi all'uomo. G. ZaNARDI (1\1.edicina). - L'O. riferisce intorno a 17 casi di febbre maltese d.a lui osservati in questi ultimi .anni, casi distribuiti in 4 focolai : di questi foool ail 3 furono dati da aborto va.ccinico, uno da. -a.b orto di una scrofa. In tutti i casi fu t r ovato sia negli animali che negl i uo1nini forte1nente positiv.a. ( + + + +) l'agGIUG,NI

glt1tinazio11P del bacillo di J3ang, leggermente positi v,a ( +) quella del miorooooco di Bruce.

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1 ndagini sulla capacità respiratoria

negli sfjadi iniziali della tubercolosi polmo11,are.

I.

(Faen21a). - Ha applicato .a questo studio il metodo del FLANCK (prov.a della ~p­ nea volontari.a post-inspil'atori~, compiendo oltre 500 osservazioni in soggetti inizialmente colpiti da lesioni specifiche dell' appruiato respiratorio. Esaminando le medie dei valori ottenuti in confronto con le medie fisiologiche, risulta una notevole diminuzione della caipacità respiratoria che sembra anzi proporzionale .al grado ed estensione della lèsione in atto. Anche in casi di latenza <lel ·proce...<:so morbooo (stadi cosidetti pTetuberoolari) la ·p rova del Flanck rivela delle deficienze funzionali , che possono (insieme ad altri segni) QonvalidaTe il oonoetto diar gnostico sempre delioatò e difficile in talì f.asi scarsamente e vagamente sintomatiche della malattia. C1VAI1TiERI.

D i ·wna Jliccola, ma utilissi1na particolarità d1 tecriiow 1iella isterectomi.a totale addominale p~r neopla~ia maligna del corpo e del collo uterino.

,S. SoLIERI (F .c>tr lì). - L'O. r.aiccomanda che no11 sia trascurata ma ·che anzi venga sistematizza:ta. nella isterectomi1a totale addomi11a1e per carcinoma del collo o . del corpo dell'utero, l' aipplicaz.ione in vagina., previo 1a v.a ggio con soluzione oalda di permainganato di l(.y di una lunga fascia di garza sterile ohe .ordina-tamente 2iaffi. i fornici e la vaginia stessa. L 'estremo della fascia si lascia sporgere di circa llU i11etro dalla vulva e seTVirà di presa all'infermiere che, .al mon1ento in cu.i il chirul'go à.pre la va!gina, dovrà s u comando tir.a;re i·.wpidame nte la. fascia. Questo zaffame.nto h.a il còmpito, oltre che di a ssorbire i liquidi settici ol1e nelle manovre sull'utero scoliano in viagina e potrebbero facilmente refluire nella cavità peritoneale del1a donn.a in p osizione del Tren~elen}>urg, anche di .m ettere in evidenza la parte della ~aginia su cui si deve incidere, poichè ·q1iesta per lo zaffamento si f.a bombé.e .dove ancora è distendibile, cioè libera da infiltr.a.zio11e neaplastioa.

Una maJlattia che sconipare.

A. TES'.II (Faenza). -

Premesse alcune ragioni per le quali non può mettersi in dubbio che la clorosi stia per soomparire a.Imeno nelle regioni nelle quali l'O. ha potuto praticare delle precise ricer che per accertare 1a verità del fatto, parla su quanto ha potuto racoogliere anche per l'Estero dove ques<ta soomparsa. è stata notata. Crede cl1e in Italia nessuno abbia segnalata 1a cosa, ma n on può a ffermarlo assolutamente. Ritiene che 1a soo·m parsa della clorosi tenga ad un più precoce e i·a.p ido assestamento della funzione ovarica d eterminato viù che da un migliorame nto dell'igiene generale, da un ra.dioale cambiamen to in seno alla 1 ocietà che ha profond.an1ente modificato la p sicologia della vita giovanile. Dott. P . G\.LLI (Faenza), segr efa1'io.


[AN~O

XXXI\·, F ASC. 16]

SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA.

Yrapposte a quelle dall 'indurimento \bruno, caratteric;lico ·del polmone c a~diaco (i•solotti ptgmen. tn ti . .alveoli pieni di cellule cardiaiehe, setti int0raJ,reoi.ari fibrosi ecc. ). Tia lora queste lesion i s0110 in vi.a di rvassorbimento. !11 qualcl1e caso si osservano a11cl1e delle ma;stzell e11, le quali danno una ~i!mostriazione sup1ple1ne11tare dehla natura infia.m :matoria del processo edematoso . D al punto Idi vista della terapia, il tentati'Vo d.a fnre è quello di un auto-vaccino.

L'infezione secondaria, subacuta e prolungatfl del polmone cardiaco. L"infezione secondariia, su!baouta e prolungata d 1 polmone cardiaco, spesso sconosciuta, è una e\·entnalitù frequente n el decol'6o d elle cardiopn· tie croniche. ...... Caussade e A. Ta.ridieu (Revue de Aiéd., n. 8, 1<f26) n e hanno riuniti sette casi, in 6 dei quali hanno p otuto eseguire le r icerche anatomo-patologiche ecl isto-.batteriologiche. Dal com1Jlesso delle osservazioni fratte se ne d etraggono i seguenti dati conclusivi: Durante il decorso delle più svariate cardiOJX'\~ tie croniche, l'infezione IPOlmonare, a tipo dl .edema, si inn esta per lo più &Ulle lesioni pa'55ive del polmone cardiaco. I tagli mostrano i caratteri istiologici e~~Pnziali descrit1i 1d1a J. Honnorat: edema tranc;udatorio, edema diapedetico, -cl erosi. Patogen etir.an1ente sembra che, nella maggioranza dei casi. l'infezione secondaria d el paren.chima polmonare segua la via sanguigna arter ri osa. .t\.bba.stanza raramen1e succede ad un infarto del polmone. L'eYoluzione e generalmente subacuta, m a 1Ja. lora assume anrtamento piì1 rapild-0, di prono~t i.co piu serio. I sintomi clinici sono quelli di un e dema ba nale; talvolta tuttavia si produce una conden,<;azione più o meno stabile del parenchima, sia n tipo di fo colaio pneumonico, sia ia tipo di con gestione polmonare. L'inizio è iper lo più insidioso; raramente brutale a guisa di qru€llo dell'edema am.ito. Se i segnt polmonari sono minimi la tfebbre può venir interpetrata come l'espressione di una carfd,ite r en matica evolutiva, o di una endocardite Jenf a . L'espettorato , in quantità di 50-200 centimetri, è fa1to di unra spuma a er ata, c he sovrasta ad un liquido mucoso, filante e vischioso. T1ale espettorato è ricco di albumjna, di muco, di cellule alveol.ari aD.ter ate, di polinu cleati, emazie e cellule bronchiali. Gli elementi figurati del sangue manc·ano allorquanld 0 J' ed·ema è anti·co, granu loso, ~ontenente dei microrganismi. La fl ora miicrobica sii compon e, per ovdine di trequenza, id i ipn eumocoochi, siTeiptococc·h i, .m icr ococchi catarrali, tetrageni, pn eumobacilli di F riedlan der , e di nl\lffierosi cocchi indeterminati. All'autopsia le Jiesion i sono quelle d·ell'edema p olmonar e infettivo (edema tr ansudativo, a lveo· Jite catairrale, ,p resen za di miJcror.g an ismi), so1

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M. FABERI.

L ·occlusione delle coronarie. I . 'occlusion e delle coronarie, osserva S. F. Mac l{ee11 (B oston med. antl surg. journ., 6 mrug.gio 1926) non è rara n ella 1pratica genera1e; la dia-

g11osi n e è facile, il !trattamento agevole e l a prognosi è piena idi speranze. Dal })unto idi vista ld1el trattamento, si devono 011zitt111o distinguere le affezioni acuie del quadrante addominale supeTiore dalle condizioni oscure e dubbie n ote col n om e di indi'g;estione ac ut~ ed i nto ~ icazio11e pton1ainica. Nei casi t1· pici, si ha a cl1e fare con un u omo di me:dia età che , improv·visamen•t e e talvolta nel sonno, viene 1preso da lln intenso dolore sottosternaJ.e od epigastrico c11e non è calmato dai n itriti e dalle consuPte dosi di mo rfina .. i h'anno segni di grave cc sh ocl< » : facies ansiosa, colore di 1 cenere, cute viscl'tiosa e polso frequente e debole. I ton.i cardiRci ;po6sono essere irr egolari o del wtto uniformi; s i .aNVerte talora uno sfregamento ipericar. d i co ch e è in tal caso pat0toonomonico. La pressione s anguiigna è relativtamente bassa, la t Pmperatul'a elevata ed i leu·c ociti 1a umentati. In qu este condizioni si m ette il paziente in com pleto riposo e gli si somf'1inistrano degli op~l.a­ cei; se l'insulto non è rtr oppo grave esso può sopravvivere. Deve verò rimanere in letto 1Per n on n1cno id i sei settimane ed esser e a.ssistito. L'angina cronica e l'ipertensione ~ossono troiVlare un • certo giovamento dia questo stato di cose. 1

f i l.

Aneurisma aortico senza sintomatologia clinica. A. And.reani (Giorn. Clin·i ca 1\1 ediCa, rfaisc. XVTl. 10 ictic. 1926) ri!ferisce diffu'Samente un ca:so di !Un enorme aneurisma dell'aToo aortico, in icui man-

caviano tutti i corrispondenti sintomi cliniJci. Come ·sintomi soggettivi vi erano ·dolori alla r egion e oandiaica e interscapolare .S ., a!i'ifianno, am. baiscia r espilratoria; in seg-uito comp arve anch e tumefazione degli arti inferiori . 1

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[ANNO XXXI\ t , FASC. 16]

IL POLICLINICO

ETano assenti l'Oli,rer-Oa.rdaJ.·elli e il sintomo di Grocco; n essun fenomen o oc'Ula.re, non dis!agia, n on imipulso al giu,g ulo; non sof,f i sul manu, brio starnale; sin·c ronismo pemetto del rp·oLso Id.elle radiaJi. L' esiame rrudiosco,pico mostrò un an&Urisma del1,arco e Id.ella parte discen•dente; la R. W·. 'f'll positiva. Questi rd ue esami lfecer-0 escltUdiere una iprobabil e dirugno1sì ·di tumore . .l\11,autop.sia si rt[I'0,1 ò 'Un 1grande sacco aneurismrat ico in corrispon1d.enza 1dell,in1fundiJbolo aor, t.ico, e di tutta la po;rzione dis•cendente. La mancanza di ·sintomi cliinici si può spie, gare col fiaitto •Che negli aneurismi voluminosi : 1) la largh·ez.za della sa.oca smorza l e pulsazioni, tra:slformanidole in una -ondulazione de'lla p arete; 2) l'atirotfia d·ei tessru:tj tog.liendo il conLatto tra vaso e trachea n on p erm ette la propa1gazione dei rumori e ·delle pulsazioni; 3) la lestone aortioa si aooorrljp1a.::,crna a miocardiit e. 1

CARUSI.

Le extrasistoli nelle cardiopatie gravi. i11divi1d.u i giov·ani, l e extrasi&toli sono il più spe5so ·di OTig ine n ervo.s a ed il miioc·ardio è sano. Ad una •certa età, osserva Gallava11din ·(Jour. de méd. de Lyon, 20 settembre 1926) si deve l(l.i!ft tdare, poi,ch1è può entra·rvi l'elemenrt.o o~gani1co. ' Nei mioc aridri stanieihi l,·extr.asistole è importante quando si ·a ocompagna al ri,trrno rucco1pipiato e d all e salve di tachiicwdia. Questa condizione può mi·g liorare, ma ·esige una gran·de pruidenza n el trattam ent o. ÌS i eviter·anno soip rattutto le grandi dosi di digitalina, attenen dosi alle pi·ccole dosi quotid iane: 5 gooce iper una diecina idi giorni (eventualmente ripetute n-ei primi 2-3 giorni) e poii sospensione di 48 ore, duTante le quali si far.anno due iniezioni id i 1/4 1dti. milligrammo di urubaina. In qt1esti e.a.si igxavi, i purganti non 'Sono del tutto constglia1bi:li; il r egime 'dr.i. riduzione, il riposo :in letto e la t eobromina 1produrranno dei bt1oni eftfetti. ~ eglj

I casi cronici possono tratba.I\Si con qualche speranza, più limitata che ipeir .qu.e lli acuti, in adatti straJ>ilim-enti. IJ ifatto ohe l,acinesta muscolare ela ri·g idità mentale degli en cefaliti.c i croni·ci migliorano con c·erte eccitazioni (marcia, ginnastica ritm:iioa, voci di coo:nanda.) indica eh€ l,infer. mità non è data ·da ·u na paralisi, ma id.a uil'a man. canza di 1stimo~o. 1P ertanto, qu·e s' ecci·tazit oni p,o ssono costituire ·d ei fattori curativi. 1

fil.

Contributo alla terapia della ''l1orea minor. Lo mo derne teori·e ·fanno risalire l 'etiologia di questa malattia wd una infezione a cuta, a germe ancora sconosciuto. Non potendo quindi usare una cura causale, b ì sogna sornministrar·e medie.i nali sintom.atici. A. Gatti Casazza (Gaz. Osped. e Clin., n. 44. ottobre 1926) in al·cuni 0asi ·di chorea ha provato il luminal alla d06e di .ctgr. 3-5, ·d·ue volte al giorno. ' Dai protocolli delle· osservazioni risulta che il luminal a.gisce sui movjmenti coreici, \facendoli sparire rapi·damente, e migliorando inoltre l e con,dizioni generali. Nelle mani ,dell,A. il .luminal non ha mai dato quei ·disturbi lamentati ,da altri sp,erimentatori. per cui m·erita ·di essere u&ato in questa malattia. 1

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CARUSI .

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fil.

TERAPIA. La terapia dell'encefalite epidemica. Heinicke (Munch. med. Wochens. 10 ottobre 1926) consiglia n elle form e acute le iniezioni ripet11te di siero di conivalescente ed , in mancanza di questo, il collargoO., la trip aflavina o l'iniezior1e endov·enosa di 10-20 em e. Idi soluzione al 10-15 % di salicilato di sodio, 'Per vari giorni consecutivi. 1

Contributo all'impiego della slmpatectomia periarteriosa nel trattamento dei disturbi trofici e vasomotori secondari alla polio~ielite ante• riore acuta. Carn1ena ·U. (A rch. d,Ortopedia, vol. XLII, tascicolo .I·I·I ) rileva com e sieno scarse finOTa le osservazioni suJùa iruflueniJa della simipatectomia nella cura dei diJstul'bi trOlfilci conisegiuenti a;lla 1poliomielite anteriore aoutJa, e, in aigigiunta 1ai soli quattro casi' finora noti, ne riporta tre di sua osservazione. Un bambino con 1PaJralisi massivia dell'arto inferi ore id.estro e notevoli turbe diiStro.fiche, che non pemnettevano il tratta.'II1ento ortopedico cruento, fu sottoposto a11a si.m'Patectoonia della arteria femorale dopodidhiè Je condizioni del trOifÌISID10 divennero tanto buone da ,p ermetter e di compiere, già al 200 .g iorno, il primo intervento. Una bambina aff ertta da paralisi inrf antile ai -due arti inferiori con disturbi trofici natev-0lj, 111a senza ulcerazioni, fu sottoposta al trattamento operativo con buon riswtato. Ma dopo circa un anno si ripresentò nuovame!llte iper agg.ra;vaanento •dei distul'lbi troifiiei con uiliceraz.ioni multiple e pro~ gressive. I a s impatectomia determinò rapida e com;p1 et~ guarigione. In altra bambina, in seguito ad inter,Tenti correttivi, si produsse una u1cera-


[ ..\NNO XXXI\·, FASC. 16]

SEZ IONE P RATICA

zionc in corrispondc11zo. cl cllu f eri tra opcl'atoria: Ja s impatecto1nia .portò Ja guari1gione in brevissimo tempo. L' .\. ricorda il suo espedie11te di te·cnica della infi1trazio11P sottoaYYentjzia1e di siero fi sio1logico, per facilitare la simpatecton1ia .. pecialn1c11te delle piccole airteric. F . GRIFI.

'

Un nuevo metodo di slmpatectomfa periarterlosa che ne rende la tecnica facile, rapida e completa. Camera (La Cltlrurgia <l egli organi et; 1nov1. rnentn, ,·ol. X, fase. 1-2, dicPnll)1·c 1925) ricorda con1c 1a tecnica dell'operazione tli Leriche lascia QllAlC'he co a a desiderare o i)er quel che r iguarda la clnrata de1l'opcrazionc o J)er quel che riguarda la ~ensazio11e di e..., ere ~tati cornpleti nello strappa1ncnto a len1bi clell'avve11tizia, che n e rappre se11ta il n101nento pit1 difficile .e cl1e mette a buo11a prova la }JUZienza clel chirurgo. Persuaso ùell' i111porln11za cl eJ piano di .;:cnl lan1e11to prof on. do clell'avventizia 1l1a i10nsato <li produrlo con iniPzioni di siero fi!:>iologito ubito a tidos o della t11nica mu colare co11 la eguentc tecnica: Isolata l'arteria e affacciata a liYello del piano ·superiore della ferita, $i introclucP. molto ohliqua111ente 1111 ago lungo e :-.ottili. si1no nella parete Yasa1e molto lPntarnente fino arl a\'el'c la se1L~ azionc di trovarst sull:'t tnnir.a musrolAre . . 'i dtt C111ora all'ago nnn direzione parallela al rlrcor o dell'arteria e si procede con molta lentezzn frn la media e l'avYentizia iniettando il liq11ido per tutto il trat to cl1e si \·uol decorticare. J,,'arteria dopo si pre enterà idi un YOlum e cloppio. J..a n1rdia sarà protetta cla uno strato liquido. Fatto un orcl1iello nell'a,·ventizia si jntroduce la Jama di. nna piccola forbice smussa o la larna <li un bi sturi col tagli ente rj\~0110 i11 alto e si seziona 1011gituclinalmente dall'olto in basso badando ])enc a far trnere solle\·ati j inargini <lell 'a\ vcnti zia sezio11a ta e tagli~ndo poi con le forbici ai due e tremi. L' ..\. fa notare l'importanza dcl rispetto all'av\·en1 i7.i ct sia nella iniezione che 11ell'isola1nento per far ~1 che il liquido non venga all'estrrno facendo riu nire cli nn ovo le <l ue tu11iche. J..'.l\.. ha otten uto ottimi ris,11 Lati e con molto far il e tecn ica. 1

G. ANNTCCHTA lll CO-PETRUZZELLl .

Ricerch., sperimentali e osservazioni cliniche sull'azione del solfato di magnesia.

t conosciruta giù da rr1olto te1111po l' i1npo1rtanz·a dei 1c;a.lt cli magnesio sul le cel1lule vitali, sp1e cie di

determinat i or.g.ani come nervi, muscoJi e ~l1ian­ dole. $.u queste ceJrl ule il maignesio agisce depTimendo m entre il c.ail•_ji-O aigirebb c eic.cita.ndo. L'·azione del solrf ato di magncs1a è stata es1perime111

579

·t•atn. anche sl1Jl'uomo. introducenrd·ola nello speco YCriehrale con la puntura lon1bare e ottenen.ido così delle anestcsiie e paralisi temporanee complc10 ·de.g·1j arti iruferiori. È s1:Jaita aido1perata anClhe la stessa via di intro1d uzione nella cura delle contr1zioni da tetano . \Voitaschev;ski (Archiv f. klin. Chir., vo.J. 141, pC\.g. 135, 1926) . l1a esegiuito r~ce11_jhe in tereSiSanti sull'azi_one del solfato di n1agnesi1a sull.e esC/I'ezioni. .Eg·Ji ·l1a o ,s ervato che ])asta iniettare sòtto cntl' nell'1101110 1-2 eme. della soluzione al 25 % 1perchè .c:i abbia u11a defecazion e anc11e n ej casi di ·ti11 i osti11at.a qu1a11do que ta di,pe11ld1e ct,a afft'>zioni di origi11c spastica. H a osservato anche ri~nltati nr1ralo1g1 h i sia snil la i111contin cnza ·~he s.u lla ' ritrnzione di orina <li origine . pastilca, così .p. es. lll'Ila ritrnzion1' d'orjna po to1)erato:ria; si 11anno 1uig-llora11ne11li a11dl1e nell•e incontinenze da ctstilte qunndo l' i ncont incnza è dO'\-rt.1.ta a runo spasmo del c·o1lo. i" indicala spccia.I mentc n ei disturbi vescira 1i cli originr mildol•raTe. EspPrienzc ·ug-li animali l1anno di1nostrato che i 1 olf::t1o di 1na1gnesi1a 1provo 'a a:b1ba.ssamento d·ella ])1•essione sanc,nu1gna e aicccleramento del polso, nnmcntando le dosi la piI'Pssi on e si abbassa. sem11rc 1pi li e -si arriva alla morie 1J ell' an1male (dose 1rta1r per il cane 0,3 1per chilo' . Dosi medie pToYorano tanto i1el ca11e cl1e nel coniglio runa n arco~i

ron1T)]et.a.

l ~'azione

cleil soùf.ato di ma1gn.c.sia

surel)J)e clunque deprjme11tr a 1pic•cole òOSi, a dosi il 11 r· ·aYl'PJ)be un'azione DR ra1i zz1ante. Belle r:iJcer·l 1r di ordine farmacologico su organi iso1lati corrohornno lt' conc1nsioni cleJJ'al1tore. VALDONI.

SEMEIOTICA. Sugli stati morbosi con ipobilirnbJnemia. f ...andau e l-Ielcl di v·arsa,ria (B ull. et mém. Soc. 111 éà. h6p. 1926 11. 14) , osservan o che gli stati

JllOtlJosi aiecon11r,H1gnantisi con dtm1nuzione della bil ir,1bina ed a.ssen za di uro·bilino1geno n ell e urine, posso110 essere d.i \. isi in tre categorie. :\ella prima gli .t\ .~ . studiaron o venti ·casi concernenti ma1'att ie dei reni: in 18 casi la b·ilirubi ncmia osciilò ·da 0,1 a 0,3 unità e so·l amente in due casi di neifros-clerosi, complicati da asistoJ ia, era cli 0,4 unitù, cioè vi cin o alla nor.m.ale. rco nclo J3eL11 la bilirubinemia può servire com e 1nczzo ùi dia.gnosi ·dif·f erenziale fra gilomerulonefriLe (o·ve è diminuita) e n efrosclerosi ove è quasi nor111ale e si acco1npag11a quaisi sempre ·ad urobilin11ria. P er g.Ji A.!\. questa differer1za n on esisterebbe. . \ notare che un processo 1norboso renale q u nls i asi cl1e si sovraigigiunga a.gli stati 1norbosi caratterj zzati ·da i1perbilir·u1bi11e.1ni a, mo . difica qursti ultimi. 1

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580

IL POLICLINICO

Nella scco11da c ategoria sono posti i t1umori mali g11i \la cui localizzazione e n atura non esercita i11flu enza alcuna) : in essi Ja biliru·b inemia osc1lla da 0 ,1 a 0,3 unità. Fanno eccezione il can cro della t esta del 'Pan-creas ·con compression e d el col edoco, e tutti i tumori che dan no metastasi n el fegato. L'ipo,b iljrubine1n ia ha un gran ,·alore dia.g nostico e gli A .I\. tSono d a cco!'ldo co·l v. 1d. Bergl1 e Snap~ er ch e si basano su questo sintoma p er far e Ja di ag·nosi di.frfer cnz.iale fra tumori maligni e1d a11 cmia p erni cioiSa: I:o stesso si i1uò 1djre p er i tumo.ri che si avvertono n ell'ipocondrio destro: l 'i po o l 'ipcrbilirubinem i·a decide la qu estione se è in ballo 11n i'J)ernefrom a (ipobilirubi11en1ia) O:d un tum·or e primit~ vo o se·condarjo del fegato (iiperbilir. ) . .t\>mgiun giamo che i tumori d ella vescico,Ja biliare n on danno iperb. s2 non sorp·a ssnno la ve&cicola stessa. Una tr.rz1. cnt.egoria di 1n.alattie con i1pob. è rappresentata .d:iJl~ malatti e del san gue: •Clorosi, an emia nipl1-;tiea, linf ogran lllo1natos L. Danno dunqu e ipo•b. le m a lattje d el r e.~e . j11fin.mma,1ori e, deg·en er.ati,·e, Yascolari (11on in as istolia) ; i tumori mailig11i senz·a in.etas1tasi .erpatiche, o co.mpressione del col ed·oco; le 1c1alattie del san gue anzid ette. Esiste fra .qu 0ste n1nlutti e ur1 legarne fra qu este tre •cate.g orie? B prolì>a.bU(' che qui siamo in preisenza ·di una mo·dern tn. pro duzi one cli b ilirubina, forse per insuf,fi ci en7 ' t: cl i mater i a.le bruto: la iipo1b. si aiccompa.gna sempre con u n a ane·m ia più o meno marcata: forse sia1no in presenz.a di alterazio11i [lro.foncle del l'apparato emopoietico e delJ'apparato e.1natoli tiico, co n distruzione ·di emaz1 e rneno jntensa che allo stato normale. 1

[ .\NNO

XXXI\., FA$C. 16 j

r isol·u zione n orn1ale con ra1pido ritorno ai valori no1"Il1ali e caisi a lenta risolruzione in cui la lenta e graidwaJ.e diJ.scesa id ei l\'!8.lori dell'indacano è in ra,pporto 1 co~ la lenta e gra;dua1e risoluzione del ... processo pneumonico. In .q.u•este 1oscillazionl quindi oltre all' elemen1o febib rile avrel)1be la sua. influenza l'elemento infezione.

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PALLAOINI.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.

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l\10NTELEONE.

La curva della indacanemia nella polmonite lobare. Palombella (Ri f orma rned·i ca, anno XLIII , n. 3, geTinaio 1927) 11a t1s.ato il m etodo di .Jones Ro.semb erg : r1ei 12 caisi esaminati l'indacan emia tra il seco11do ecl il quarto giorno <li malattia l1a dato cifre oscillanti tra 1,28 e 1,92 °1a; i11 un caso già il t erzo 1giorno si era a·vl1to lln \'alore di 3,20. Il gradnalc auuniento ,d L qt1esite cifre è s tato s e-mpre proporzionato alla gra,·i1 à tClei f en or11en i tossinf et1i\i. ~ cl periodo 1post.Jcritiico l'indac an emi~ è in str ett a dip en·dcnza con la , manie1·.:i 1cli ri olt1zio11e i1 el -processo : nei casi a risolt1zio11e normn1e si na un rapido ritor110 ai ya lori f i iolo!?:ici , n El'trli altri si osserva t1n a di scesa lenta e progrrc:;siva in str et10 ra11porto con l'and amento del processo ana:tomo-patologico. ircl1è i1el })eri o•do ari.1to clrlln 1poln1011 it.e si l1n t1nn i1oltl, ·01c iperin· dacnnl'.lmin, _nel J)Crioclo post-critico , .i ono cnsi "J. 1

Ricerche sperimentali sulla· scarlattina. Giù. da 12 anni, n ell'Istituto Pasteur di '.funisi, N i co.l le e Conseiù, ap:pJiitc.anJd-OiS·i a 1!'1S01lvere il p.r o1

lìlema 1d·ell 'etiolo.gia ldella scarlattina, ifacav1ano 11umerosi tentativi per traismetierre la mal-attùa a mezzo 1d_1ell. suo vinus, c·eroando e la seid e tPiù probabiJ.e id i qiu e1st 0 nell'ruomo m alato, e aa via mig'1iore d'introd1Uzione in un a.nimall·e sensiibiJe. Ino1cnlazioni di san·gm·e, ·di urina, di mruJcosità ed e3s·11·d ati paiso-f arim.ge.ì, di 1squiarrne, prrellevati in t:utti i p eriodi della m·aQaitia e inrieJttati iPeT tutte le ·v ie (ciuta11·eia , sottoi)uitanea, endorvenosa, faxingea, 11aséllle, coTllgiiuntiv.al e) negli an'ima·Li coimruni tCl'i 1la.boratorio, in ·c a11i, g'atti , scimmie inferiori, e anr.11e 11.eJJ '1uo1mo (12 inoculazi.oni, di c1ui 3 1cLe·l lo stesso vir1;1s im. 3 sogg·etti d:iJf:f erenti ) : tuttto ere. rì tl!sCjto iiil·utii1e. Recentemente, da una maùata di scairlatitin·a iiJ)ii1ca , di m ed·i a ir1ten sirtà, a1 30 gi'Ol''Tl.O di malattia, ron •r-santema e angim. a ~aJraitteiristiici e teimp-e})at urn. ,di 390,2, Niicoille, CorrIBeil e Durand (Arch. de !' I n '>lit. Past eur d e ~run is, sett. 1926) ptflelevarono <·on pipett.a una particella dd. tessu.to tonsi.l lare, e, i1P.stato1lo iin sol·uzio,n e fis.iologti.ca, 1PQ"atica.rono i11o·r.11laz.toni, piure 1corn pjrp1etta, er1tiro ae tonsille di cli1e scitI11rrnie e Id i un ucxmo (inocuJaz.ioni i n entra.m.b e le tons il1le). Ne.-s.suin riisrn1ltarto n·el•l e s,cimrrni•e; n ell'.uomo , cir .!a 36 ore do.po. angi11a scn.rlattinosa ti)pica e lingu a scarlatti·nG>'Sa, con feb!br e a 38°,5, senza tur11efazione dell e gl1.i and·o•l1e liD1fattcl1e; aingina e f c1b br e coni·in1t10-rem-1 ttente d·uracrono una 5ettimana, jndi la tem1p0natura cadde per crisi; n eS'SIUrn es.anten·.:a.; oullit•Ulf'a, daJ1la s111)erficie dell e tonsilìe, rir .;a di str eptoco0cl1i. Dnll a stessa scairlatiin osa, in 11a g.j0011aita di Tn·a'1ci.ttia quainid·o già 1a teanp1erai1ura era 1cLi,renuta i1ormale in p1riln1a desqrt1 am.azion e, gli .Au!\.. pr·a.t1rt'rrono t111a cultura, in brodo--sangiu e, dalla su})Crfi(' i t? to·n s illia:re, 'l»iuscrndo a iwlaTe, su aigarc;·angiu e. uno strept ococco emotli t.ico, che no11 fer111m1t.aYA. la mannit e. U.na .g ocic ia di ~ultiura in brodo-sn.ng:i.1e di que· s to ~trP. ptorocco al ~,, rass Jggi o. una setti mana il opo !1 suo is0Jam e11to. è inocula ta. co11 pipetta. 1

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SEZ I O~E

entro Ja tonsilla cli un nt1ovo soggetto. In questi, dopo G giorni di in~t1bazione (che gli AA. imJpiutano a diminuita \'1rulenza del germe, isolato in r.onYa.le~canzia),

l>rusca.mente la t en1perat1ura sale a 39°.~ e compaiono nello stesso teo.npo a111gir1a, 1i11g11a t' ·arlattino ~ a, c lassica wuzione. L'esanton1a e I.a febbr e ~evata \d1urarono 4 giorni. P altri 4 la terripera:tJura subfebbrile; al 50 giorno co1ni11ciò dcsq·uiln1azione g.enaralizziata claissica; i n 3a. giornata èli n1rulattja si iso la da·l fairinge 11110 ;:,11 ep1ococco. Infine, u11 t erzo so~gctto, inocflllato per viit s•;ttoq11tn nen. con ~~ •Jmc. di urina non filtra~a, SP,mpre <lolla n1alatia . tc45c;a, prele,·ata 2.4 ore 1Prlrna in 5a friornata di ma.lattia, presentò nei diu ~iorni sncce::,~i,-i due poussées i1 denticl1e cli u11 eritema ~cnrlatti n if orine gcnera1izz ato con esanten1a fari11geo. della durata di 6 ore, accompa· ~nato. l'l }lrjn1a ,rolta, •da un bre,·e accesso feb· 1

581

PRATICA

bilancia con1n1erciale d eriJYi dal f aitto ahe n on 1producia1no abtb•astanza per copri·r e l e esiig·enz.e della alLmentazione na.zioinaJe, cthe siamo tributari 1rlcll'estero per quas1 tutte le materie prime, indispensa.bili alla industria, mentre poi la piro,druzione jndrustrjale ci ,dà un saldo attiivo. Da tali risulttjnze emerge pertanto di a;ssoluta eviden za la estre111a jJin1portanza della innunn.e.re vo1e e stretii·s sima rete di provvidenze, conoepite e volute daiJ Ca1po d el Gof'\rerno ed i11 corso di r.eaiizz.azione, all'intento di ar·r ivare a m eglio SO!P1'P·erire nlle esigenze rulimentari e diminuire l1a laic.'U11a d elle materie 1primc. (L ':i vven. Sariit. ). 1

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Es portazione delle uova Italiane in Argentina. ~cll'1n ltinla

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riunione d el Consj1gJio Direttivo del-

la C:n.1n~ra di C0In111ercio italiail1a di Bi1e.i1os Ailres. è stato ril c~v·ato, in s~omito a prec:ise informazioni l)f>r,~t"'nute 1da •U na Ditta inteiressata. che le Compagriic dii na1\'iigazione italiane potTe:bbelI'o perfe-· 1.iortare i'l locr-0 sm"1~izio idi trasporti di uova, migliorando i siistea:nd. id.Ii imbarco e sibairco c111e nella forma og.g i usata cagiona una se11sibile p ercen 1 1lètlc di rotLure. /\ lla Oatmera di Comme'ro] o risu lta c1l1e aloon1 i1nport<:ttoo"1 sono stati ·costJretli, 1p er evitare perclitc non trasCIUrra.b ili, a Yalet!'&i p el trasporto piref crihiln1ente di Yaporli francesi che conseginano ln merce i11 cond.izioni molto i1iù YantGJggiose. J. . a. Ptcsùdenz,a ·d ella CameTa ha, dQ\PO qruesta

brile a 300. Gli .i\. ~oncludono c11e 1'a loro esp e1ienza co11fermA gli studi r<?cen ti dei Dicl{ e ohe l'agentr della scarlattjna è uno streptococco. .!\. CORRADl.

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POSTA DEGLI ABBONATI, .A.1 <10tt. L. .\ ., rla t\. 1. F. :

I lirnit i di anz1nni•1à per i·a,,.anzan1cnto dei Capita11i ::\Ir<li<"i d i com1)Jemen.to sono i seguenti: a cl anziani tù a tutto il 28 ottobre 1915: a scelta a tutto il 13 fel)braio 1916.

riu11ionc, ritenuto suo ldovere di informatTe sen za indugio le COOlllpagnie di navi·~azione italiane, il :\1inistc-ro deJJ'Economia e l' Istituto p,e r le esport.a 7;ion i u.f f.iinch.è qiu1esti vari enti s•volgiano le pfla. tLch,e rl el c·o&o neìll 'intief'lesse cl el t1'1aif f.i·CO i nter• n'lziona·lc•. Nel prin10 semestre del 1926 furon o jmportate in .i\rgcrtti11a 223,633 casse idi uof'\~a 1d ell e quali quiasi clu c t erzi .dagli Stati Uniti (166,732 célJsse) : dall 'Italia 50,915 casse, 1' Ingl1ilrterra ftgura con 2896 e l'Un gl1eria con sole 2000. (L'.4vven. San.).

c. J\ll'a1'1J. 11. 1087.3:

Trattandosi di csa111i che l'iicbiedono sol~anto cognizioni generiche, non è il caso di consultare trattati. . 'i rivolga alla Direzione di anità del Corpo h.i•i .i\miata di Bari per scl1iarim enti sui I1rog-ramn1i di esarne. 1

1

C.

_.. Interessante pubblicazione:

Come gravano i prodotti a.lln1entari sulla bilancia commerciale . fJa i11da.g ini com1)iute .dall'Associazione 1J"a la Soc1età i tali anc per azioni, risulta che il tr:ra.ffiico delle n1erci dc1l'Ita:li1a con l'estero, n ei plI'imi rnove mesi del 199..,6, ha manifestato il se1guente CJai·atteTte: Generi aJJ.i,mentari: eccedenza d eil.1c i.mjpl{)iftazioni per lire 1.400.000.000; Materie pri,me eccedei1za de.1lc i1nporLazioni per L. 7.100.000.000. P.rodotti :imJd,u,striaJ.i: ·cccedé11zca defle esportazionj per 1.650.000.000 di lire. Questi dati dicono come il de ficit della nostra 1

oott. Prof. ENZO ROMANELLI Docente n e Lla R. Università di N apo1i.

Il Croup e la Tecnica della Intubazione SOMMARIO, in r.iia.e!SiU.n ito. StO'l'li1a. .Stu•d,io Olini·oo. Morfolo.giia. Istirumen·ti:Lirio. Tecin.ica della i n tUJbazr:i.one . Teeiniica della ootubazione. I ntubazione e T r ruch eatomia. Cura .medie.a d e l Oroup. Sieroteraipia .an·t idi.fter.ioa. M.ala.tbira 1da Si.ero. P·rofìl assd antidi fterica. Un ro1UlIIle Ìlll-8°, di pa.gg. VIII-106. Prezzo L. 1 4. Per ti no.st-r.i 31bbon•ati sole L. 1 2,80, iin porto franco. In~iare Vaglia post~.le al Sig. LUIGI POZZI

Sistin a, 14, agr;iungendo: curoale dioiotto, R OMA.

-·· Via per l 'Ufficio postale SucI

,


[ AN~O

IL POLICLINICO

XXXI\i, FASC. 16]

• POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. .Regolamento pe1' i laboratori provinciali e comunali di igiene e di profilassi. (R. D. 16 gennaio 1927, n . 155; Ga::.::.. Uff. 22 f eb-

braio n. 43) . RiportiJa·m o di qrùesto r eg·olamento le disposizio11i più notevoli: .i\rt. 1. - Spetta all'.i\mmini strazion e provinciale ed all'.i\n11ministrazione com.u nale, n ella riStP ~•ttiv•a competenza, di s taibilire, con apiposito rego~1amento, 1 da approvar.si n elle form e di legge, sentito i1l Consi1glio pTovin ciale di san ità, le nor111e r elati ve a} f·unzionarnento dei se.rvizi affildati aJ lo.borato,r i ;provinciali e com ·unali di i'g iene e di 1Proiila.ssi, e quelle r elattve alla pianta or.g anica ed a~lo starto giurildico ed economico d ei personale tecn ico a dd etto ai léùboratori stessi. :'\rt. 2. - .Agli effetti ·del .p recedente articolo, lo staito giuridi1co del p ers·on·ale tecnico dei laboratori provin,c11a li e comunali deive e6Sere deteirminato in ieonforn1ità die.lle norme in vi 1g ore p·er gìl u.fficia:li s anitari, in ·q iuanto ·ap pli;cabili. .~l persona,l e stesso, poi , d eivon-0 essere !fatte, projp orziona1mente, con1dizioni rd i impie.g o in n essun caiso e per n1essun t'i:tolo inf·eriori al tr attamento concers.so al ;person al·e sanitario alla di;pendenz.a d el Coim·u n e capol·uo.g o della Provìn.cia. .l\rt. 3. - Ciascun·a ·d e1le due sezioni d·ei lruboratori di i1giene e di profilassi, previste dall'art. 6 d el R. D . 30 dicembr·e 1923, n . 2889, e ci.ascuna sezion e q1staiccata deve avere il pro,p rio direttore, un coaldiutor e ·ed almeno un assistten te. .:\ rt. 4. -- S·alvo il dtsp•o sto d·ei s·u c·c essivi articoli 33 ·e 34, il tPerson·ale t ecnico aidid etto ai la;bo r atori è nominato nel seg·uente modo: a.) gili assistenti, escluiSiVlamenrt e in base a pu1bbli1c o con cor so, per esami e per titoli , d a bandirsi entro tre m esi dalla ' 'a canza del posto; b) i coadiutori ed i 1direttori 'P·er pro.m ozione ir1terna, a n orm a del \d isposto ·del su~ces:s ivo art. 13. Qualor a, però, n on ,possa farsi luogo a pr011I1ozione interna, s:ila 1p·er gi'l1dizio sfavorevole della special e Commissione, prevista .dal su ddetto art. 13, sia per mancanZ'a d i personale aspirante alla promozione ste.5sa, d eve farsi luogo a publ1lico r onico1\50 p er esarr11 e per titoli. .~rt. 5. - I concorsj, di cui al 1P·r ecedente a.r ticolo, sono giuid icarti da 11n1a Comn1issione coonposta: 1) d el ,·ice prefetto, presi1d ente; 'l di tre professori sta,bili cli UniYersità, no1

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(*) La presente rubrica è affidata all'.a.vv.

legale del nostro periodico .

rriinati d1~l Prefetto: dei quali d'llre di cl1in11ca o. chjmica f armaceuttca ed uno di 1gi·en e per i cor1corsi ai po.sti della sezione ~himica; e due di igiene eid uno 1Q.i paitologia generale o d 'an ato1nia rpiatologica per i con•c orsi ai posti dellia sezione n1edj co-micr.ogra.fiica; 3) ·di un f u n zion ario 1d•ei la:boratori dell.a Di1

rezion·e .generale della sanità ·p ubblic.a, design ato. di volta in volta ·dal Ministero, o del m edico provinciale. Un funzionario ainmini~tf'atil\'O di Prefettura, 1::1esi,gn aJto d'al Prefetto, ha le funzioni di segre.. tario d el1a Commi•&sion e. (Gli arti•co1li 6, 7, 8 riguardano le conv·o cazioni della Commiissione , l'avvi1so di ·con corso, ec.c.). Quanto al tito.10 professionalie, è da n otare che l'art. 8 ric hied·e : « Diploma di abili tazione a ll'esercizio d ella prof.ession e di medico clhirurgo, o diploma di la!Urea i n m edicina e chirur•gia, conseguito entro il 31 ldicr.mbl'e 1924, o conse1guito entro il 31 dicem,b re 1005 da color-0 che s i trON.assero n ella condizione prev isba d·all'1art. 6 d el R. D. 31 diccm'bre 1923, n. 2900, per i concorsi ai posti del persona.le tecnico d ella sezion e m 0dico-mi.crografi1ca dei laboratori; diploma di abilitazion·e all' ese~cizio 1d·ella 1pu-o.f essione di C·himi co, -0 di·p loma di laur ea in cl1imic a, i.11 c-hi.mi·ca e fa:miaci.a od 1n cl11rrnica ind1ustrialeconse.guito en tr o il 3~ dicembre 1924, o conseguito entro il 31 rdicembre 1925 da c oloro che si trovassero n ella condizion e previsi a d•all 'art. 6 del R. D. sn ci~a·to, p er i concorsi .ai posti d el personale tecn i1co 1d·ell1a sezion·e chimica » . .<\rt. 9. - Salvo il ·disposto d·ell'art. 42 ·d el R. D. 30 setie.mJbre 192.2, n. 1290, i con corr enti ai p osti: di direttore di sezio·n e d ei laboratori n on debbono superare, alla ·data di puibblicazione d el r elat ivo banclo di con corso, l'età ,ai anni i5; i con correnti agli 'altri 1p·osti d el person ale tecnico ·d·ei la:boratori n on debbono -su·p·er a r e, alla data a:nzi detita, l' erftl di anni 35. Sono esentati dal limite. di età: 1) gli aiuti ed assistenti d elle Facoltà di meldicina e c hirungia e di ch11m'ica e delle sc·uolP di <"hirrni ca e farmacia .p resso le Uni,~ersit<i e gl1 J,st~tiu.ti idi istruzione &uperiore; 2) rcoloro cl1·e allra dat a del bando cli concorso presti110 senvizio presso l ruboratori di igiene e di profilassi, dipend enti dallo Stato o cla altri enti pllhbli Ci , in ba e a r egolar e nomina. consPcz11ita per rffet.to di pul)blico concorso;

G10VANNI

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SELV.\GGI,

esercente in Cassazione, consulente


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XXXIV, FASC. 16)

SEZIONE PRATICA

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583 )

3 coloro cl1e alla da1a del banid o ùi concorso

<ii profilél!Ssi sono obbli1g ati ra soddi sfare alle ri~

1Prest 1110 ini11terrotto servizio, anohe per effetto ùt incarico pro\·\·isorio, ·da aln1eno tre anni presso labl")ratori di igiene e di prooilassi, dhpend.enti .dallo ta.to e da altri erutti pu1bblici. (J_'art. 10 rigua1,d a le indennità ai commissari).

chieste dell'.uiflfilciale sanitario ùel capoluog·o della P ro·y incia, qiuan do in qnesto non esista un lruboratonio comunale, per il servizio di coimpetenza llrll' u1ffi ciale sanitario stesso, mette11•do anche, OYC possilbil e, 1 a sua 1dli·S1posizion e i vigili sanitari, ln.dtlo1ve ise ne 1priesentassc l'urgen te necessità, in rappol'Lo •a .speciali bisogni loca-li. f.: data, jn ogni cais.o, f•acoltà al meclico pro1v inc ia le di ·disiporre ·dei Yigiili sanitari aiddetti a1 laboratori provinciali 1per i bisogni contingen1ti clt"\ i c:o1n11ni della Pro,~i11c ia.

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..\rt. 11. petta alla Coimmi•s sione giudic1atrica drl c011corso Idi cl ecicler~ siull 'ammissi•b ilità dei co1H.: )rre11ti. 1~1

(:onuni ione gi udicaitri ce del con'"·or o for111a la graduatoria di tutti i concot, rent i e dr i1gna per la nomi11a i })rimi tre classifira! i, i nd1candol i per 01 dine di merito. ...\ i1aritu cli •n1crito hanno ,·igore le norn1c ùl cui :.1!j'art. ~ del R . D. 2l sE1ttembre 1D22, 11. 2073. La no1nin·a td O\'<' caid ·re ' U uno d c i concorrentl d e-sig11ati n ella terna. .~ con C'orso r·&plchato, la graduatoria <' la ter11a dcvn110 es~Pre puhhli cate all'albo clella Prefctt.urn ed a q11 c11o dr11a Prol\·inc1a o del (:on1une jnAi t. 12.

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terQ.::~a1· o.

Le i1on1 it10 per J)ro111ozin11c j11trrnn ai JJO.~ ti di C'OacliulorP e di direttore devo110 e::,sere prcc1•chlf~"\ IJ al parere fa,·ore,role di una , p cciale Commi. io11e. (),·e tratti i di prornozio11e eia i 1>0st i di <'oaclit11torP a cruell1 <li direttore, tale Co1nn1i~::;,ione è costituita nei n1-0di previsti dall'art. :5. . ·e1 ea . . o cli pron1uzione dai postj di a. si t P11tr a quelli cli roruJiutot'e, es.;~ è con1posta <lel prrs1· deritc cl1!lla Dep111tazionc provinciale o <l el podestà del r:01uune, <lel n1f)di co l)TO'\·inciale, e d el dirrttnrr cJPlla sezioni) m edico-anicr ografi10a o dc.>l1a ~e7.ior1e chimiC'a, a secon1d.a che trattasi di no min\1 di coarli111ori <l·ell'u11a o dell'altra sezione, .I\ rt. 13. ·-

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:\ rt. l ~. -

Le funzioni idi <lireftoTe e di coadjutorr <lei la1boraitori sono incompatibili co11 qrnelfe idi i•fficiale sa n it1ario e con quelle di ca1po <li 11ffir·io rnunici 1pale cli igiene. \ rt. 15. -· Ai pPrsc•na1e tecnico aid1detto ai labo-

ratori è vietato: o di .a1piplicaf'si. direttam ente od indireltia . filPnt~. })er proprio où altrui conto, a qualsia.. i ro1nm erc· io od in1d'listri '.1 s0iggetti ra vigjl.a11z,1 igjPnica; b · di attenderr>, direttannente òd i11 diretitamente, per proprio od altr·ui ,c onto, al funzionaimento ed all•a ~cstion.e di lruboratori di analisi chi1mjirl1e (\ b~··1?ri0Jo1gi che e ·di esegrui re, nel laboratori o al qiualr. è ad1d·e1to, per prorprio conto, •analisi e rt, cerc·h e rli intere,s se rpri1vato; e' cli comuni·care i ris1ultati o le concl'l1•sio11i dell~· a11alisi e iperizi1 e a rp·ersone estranee. (Gl·i articoli lu, 1? e 19 rj1gurartd1an-0 i controlli sui 1aboratori -e la relazione semestrale). .t\r1. 18. - I laboratori sprovinci1ali di igiene e 1

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Quando dalle analjsi escguit·e nei Jabonatori si rilevi la neces ità di proyrv edimenti della comp etente autorità, a 1utela della igiene e clf'l la sraJ.ute pubblica, i direttori ·dei laboratori ste i 1JeYono dare jmmediata comunicazione dei ri.c;ultaJli <li tali analisi, ancl1e q1J.an1do 'queste si:tno state esegiuite per co11to di priiYati, al m edico provin°c i1ale ed alJ'.uf.ficiale sanitario del Co111 une interessato. .·\ l't. 21. - I diret tori dei J..abo1iatori devo110 co11scn\'•are, p er a.Imeno tre mc.si, 1una parte sullific ie11te di tutti i campioni no11 :p ronta.mente al1~ raI.,1li, per un ~,·entualc esa,m e t1lteriore, munendoli delle in1d icazioni acconcie per l'identifica.\ l't. 20. -

zion f>.

(Gli nriiLoli Z2, 23 riguaTdano la idoneità de1 locali). .\ rt. 21.. - I laiboratori e le sezioni distaccate di r~ i J)OSson o compiere analisi e ricerche d 'in ·

tcres e privato, q·uando ciò sia a·utoTizzato in massin1a dall'Amministrazione pro,rinciale o co1111\111ale in•t eressata, su co11for.me parere del n1edico provi ncirale, ten'Uto conto id ella dispo11:iibili.ta dei locali e de111a suffi cienza del (p€rsonale. Art. 25. - Le Amministrazioni pl'ovinciali o co. ntunal i interessate potranno conce·dere al per-sonale •tec11ico ·d ei l·aib oratori, che ne sa·rà meri te, vole, speciali vremi di opero·s ità, in relazione al lru\'oro compiuto per le in•dagini di interesse pri,·ato. In ness'l1n ca.so l 'ammontare comrplessivo di tali 1pren1i può eC'CeJdere i_l 50 % deg·li introiti annui proY·enienti d ai ·COmJJ}ensi p er le ~nld.a.gini anzidette. .t\rl. 26. - Il riip arto delle sipe1se per i laboratori prorvinc:iJali, a n orma ·delli'art. 5 del R. D. ~O cltc.e11nlbre 1923, n. 2889, è fatto dall' Arnministrazi on c pTovi11ciale ed a.pproviato dal Prefetto. .&.gli efrf.e.tti ·di tale rirp a1'to, il coeiffi·ciente della popolazione dei Comt1ni, obbligati al contributo, è quello ri•srultante •d•all' u1ti:rno censimento ge. n crale . (Gli articoli 27, 28, 30, 31 e 32 ri1guar.d1a110 abro. 1

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58~

[.~)ì);O

IL POLICLINICO

XXXI\·,

F.\~C.

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gn.zioni ·di norme anrteriori, passag;gio di gestione dcr e civilmente d ehle consegu,e11ze deriY ate arl ale inventari ). tri ·dalla inosser,ranza di norme vruldenziali o re golament.:iri dirette ad ~sicurare l'incolumità dei .L\.rt. 29. - . Il p·a&Sa,ggjo degli attluali laiborato..,i privati. La in0sserv(lnza di q1Leste nornie si riromuna1i alle Amministrazioni provin·c iali, a norf eriva all 1eserci::;io della vigilanza delle operama d ell' art. 5 d el R. D. 30 dicembre 1923, n. 2889, :=ioni di disi1ù,~ezio11e di una nave, cio è d'una -Oovrà ef.fettuarsi entro sei mesi dalla pubblicafun.zione affidata al meclico di porto. zione 1d el presente regolamenito. La Corte di Cassazione, con sentenza 6 noYemA~rt. 33. Il personale tecnico d ei lamo;ator1 bre 17 dicembre 1926 n. 3299, rie. De Castro, 11'1 comunali, ch·e, per effetto della disposizion e deldictdarato che il medi co di porto è in tal caso 1'art. 5 ldel R. D. 30 dicembre 1923, n. 2889, !PaJC· r esponsabile civilmente se, chiamato ad invigi seranno alle Amm]nirStI'azj oni provinciali, sarà lare le op·erazioni di disirur'ezione, non abbia osaJssrunto, nei diuniti dei po·s ti d 'organico, dalle Arrn servato norm·e pru1denziali o regoiJ amentari e per. ministt.razioni provin1ciali, quralora a1bbia con.se· ciò, p·er sua colpa, aib bià cagionato preg·it1dizi() guito 11a nomina nel posto oic cupato, a seguito di .a tcrzj. Credi amo t1til·e riportare la 1parte sostanregolare conconso, bandito a norm·a d elle d1SipOzi.al e della motivazione ,di qu.eslfa important e sensizioni re.golrurnentari finora vigenti. tenza, per il principio di massima che ne ri:sulta. Il pensonale .rumn1ini•strativo e di seT·v izio d ei Il S. C. 01sserva.: « È \rero eme la disinfezione laboratori comunali pre,detti sarà as·srunto dalrl e delle navi è disposta a tutela della sanità pub A mministrazioni provinc'i ali, n ei limiti d·ei posti blica, onde le norm.e che la discivlinai10 l1anno di organico, qualora ab·b ia già a cquistato la staprev·alentem·ente c arattere di norme di polizia. bilità. Ciò 1p1eraltro 1siign.irfica solo, 1da l1n la~o. cl1e esse 1 .l\r·t. 34. - Il 1p1ersonal.e tecni1co ld.eglii a ttuali la- non attribuiscano al 1privato « un diritto alla di· boratori com'Un1a>li, aJS!S'Unto in servizio, senza la sinfezione », ld 1el quale egli ipossa launentare la formalità del concorso, potrà essere confer:mato l esione, n·el caso cl1e unq na,re in condizioni di dall'tA.mnninistrazione provinci·al€, sempre che, e6sere ·disinf·ettata ·vengia an1messa alla ]ibera alla data ·d i pUJbtblicazione d·e·I pr.esente regolapratica, •senz1a essere stwta sottop ost.a a que11a men1ro, a;bbi.a 1p restato non rmen-0 di tre anni di operazi on·c, aniahe se ciò gli sia caiu·sa di danni: • jnjnterrotto e 101de,role servizio e sita munito d el e dall'altro , che l'ong.ano rd ella pu1b1blica an1m·inititolo ·di stuidùo rilchiesto dal ;p:receld1ente art. 8. strazjon.e, ,delegato a SOrVie.gliare la disirufezione, La coTufeI'mia deVte esfs ere in ogni caiso preic.eduta no11 è responsabile Ye~~o il rprivato d ella esser. dal ~1arere if1aJVorevole di una Gommis1s ione, coyar1za 1delle regole stabi'lite a tnteila d ell'interesse ~1t itnita n ei anodi previsti dal l' art. 5. pubblico, ·y ale a dire tje'l rego~are adempimento .~r.t . 35. Il personale d egli attuali lalboratori della funzione di ipolizia, la qu.aJe è informarta al comruniali che, per eifct'etto 1d egli articoli preced encriterio d·ell o. 1d:iscrezionalità. Ma idall 'av.ere là diti, sarà nominato nei posti idi organico d·elle Amsi·11f ezione iuno sco1)0 ·dl interesse [Ylllbù)lico non mjniistraziond pr01vinciali verrà i·sicri tto, in cond!~cencle anc1}1e !:irresponsabilità ci,·ile ·del fun· formità al le cljsiposizio·n i ·vigen ti , alla Ca.ssa di zi on ari o il quaile si re11Jdesse colpevol e di trapreviJd,enz1a per le pensioni dei sanitari od al1a ·sg-re.:;sione di queJle elementari r egole di prudenz..'l Cassa di 1pirevj denz.a iper le pensioni rugli i mpie· alle quali dev·e idi necre,ssità informarsi, anche f;'ati d egli enti locali, andhe se già iscritto a requando l1ruà norma positil\r,a non le riCihirumi in golainenti o con•v enzioni sipeciali comrunali; salvo mori o espresso, l'esplicazione di qualsiasi artti1Vità il riconoscimento, ai fini del·1a liquidazione della 11mana, che non sia deliberatamenq e ri,·oùta a pensione o ,aell 'inJd ennjtà , del seT1vizio preSlfato cagionare ·c lanno. Ma, come• si è detto, quell'afprr so il Com·une, nei m()ldi .e con le forme prefermazione nepp·u re risip onde al vero, iperchP Yi~te dal R. D. l egge 15 arprile 1926, n. 679. l'art. 80 d el regolamento, fa ·p reciso o1)bligo al n1e-dico ni porto, chiamAto ad in,·igil·are 1P oper<'CONTROVERSIE GIURIDICHE. zioni :di disinfezione, di attenersi alle istruzi0ni mintsteriali e aueste gli impongono di presenziaT'e . • X IV. - Un caso interessante di respon sabili tà de~te operazioni, aJJo scopo, fra l'altro, d'imparper colpa. aqniliana nell'esercizio deJla vigilantire e far e rigorosamente osscr,·aTe le dis.posizioni za di disi nfezi oni pubbli che. atte ad assicura.r e l'incolumità ael personale di bordo e cli quello opera11te, erJ in particola.re di I.L" Sezio11i Unite della Co:M e di Cassazione accertarsi dell'aereazione negli ambienti rlisinfethanno risol11to un oaso m olto interessante di re, tati r dPll'ac cessibili~à ·agli st CS!--i ad élereazinne s11on"abilità 11er colpa aquiliana. Un medico di 1

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PRAT l.::..\

P R OF E S S I () N AL E. ,

pleto1·a medica.

l 'analoss,

J,a pl et0ra 111 edjc:u n1crita t 11tta l' attl'nzione ch e ]1ai riclt''5 talo. Dni n1olt•o te1npo e ne !JarlaJ si es<!ogita110 i ripar i scn?""''t c11trare n1ai a fo ndo n ella q ucstio11e. l a d iluizione profe ~ ionale uell 'arte nost1·a Sllpera i confin i di u11 fa] so spirito di con ~er,·aziou e per entra re nell'1)rbita di una IJre,·en~ionc- ::,oc:ialc atta a garantire r npo ·t olato sanita rio dc\ ogi1i i11quinan1 Pnto ~ffari tico. La pubblicét ,,\ n te 'uole una tutela b~ne inquadrata ') non può an1n1ettere le sc·ap1).atoie che agni esllbl'r.a nza ri~·L.. a. t ro\are. E perciò u 11 proble1na. e:h e perde ogni ca ratt re di can11)anile per es e ro discu so co1ne f ')1101neno alta1nente . ocialc. 'tudia re nn r imedio senza la 9atoge11e i del 111orbo <l.a, ro1nbattere significa fare d ella curn s into1u atira a ten1po pe r~o in atte~n che il fenome110 p.a s i e Ja 5oeietà cl1e lo ltbi ce s.i dife11dn. da se. 'n.rebb('J allor a cnrità di patria 11011 parlarne e auCYura rci c:he tutto ritor11i pre to n ei con o fini d e11a giust.a proporzione . Questo a c11tei~ 1no oggi !)Ìtl ch e tollerato dc' e essere effic:af'en1entP biasi n1ato d al nuo,·o soffio d i opero ità chP 1>e r ·:a d~ ogni categoria <li c:itta,J ini ; ed è bene che spiri fra noi, :per ataYis1110 diffidenti . a . . e nti e negletti. Elevian1o<:i pri1na al cospetto di 11oi ste · i se yoglian10 cl1e la nostra dignità, il nostro interesse seg11ano la corre11t<! r cstunratriee di t utte lo atti,~ità. L.1. .'-'oli da r ietà ipotec<.t J'a,·ve11ir e e cr ea la forza per r enlizznr1o. Lasciamo ch e il pettegolrzzo e il o.a rcas1110 co11tinui a sfiorare la nostra a nim a sos :9 i 11ta alla ri ceT C!l d el Ye ro; non n e r isentire1no che lo sprone per far n1egli o. N on r amma richia1noci se i n o...,;tr i titoli di studio ci danno llll trattame11to in feriore a quello c:he c·i spetta e u11 iapp rez~an1ento oo~ì poco ]u ·ingl1ic ro da farci rim1)i,angere g li stu<li fatti . i s acrifici i spesi, a111arPggiati d a certi con fronti che d oYrebbero rivelarci pii1 cl1e u111iliarci. L ' inquadramento sindacale cleYe esser e la nostra rivel azion e E' l.a i1ostr a r occa. di disciplina; lo spirito inn·ovatore, ch e ci valorizza, la 110. t r a b a ndiera. , e11tiamoci $er eni nell' espressio11e dell.a f orza che raip1)restia mo a g uardia d el inaggior n ostro patrimo nio - il patr imoin io l1111a no. Mi &i1a lecita q11esta div.a.g a2ion e ch e ad u11 ten1po è a11elito e spe1ra11za. p erch è sono convinto· dei rapporti d iretti fr.a l ' .i.solament o in oui vive singolarmente ogni. meclico e il fenomen·o pletorico ch e l am entia1no . Non d obbiamo meravigliarci se ,il giovin e studente di liceo si sia creata l' illusi011e che la nostra professione sia ideale n ella su~ libertà e i11dipendenz.a, nella facilità di gi1ad.agnarsi l a vita, sia pure mendicando qualche presta.zione, con poca fati ca e con molte soddisfazioni. E qui p.arlo d ell' ade&camento occas ionale che l'eser cizio medico off te alle anime impure prepa-

r~te

purtroppo d ai nuo\i ten1p i libertini, dalle in1pres.~io ni ri1~eY 11te e dallo sp ir ito .avventuriero della ·gioYentl.1 odier11a. E una. 'Teri tn. ch e a11drebb e s i11dacata co11 perspicace intelletto e con osc011za, persuasi oome sia1110 dt>l la s.a nti tà. clella no::,tra missio11e che vale piiL d 'un s acerdozio i11 qua n to p e'Iletr.a nell' inti1nità d ell.a fami glia e dell 'individuo inettendo a nuclo la r ealtà fi8ica e i11orale per scoprire il male da c:omba.ttere. L a. rila ~atezi.a d ei co tu1ui, che questo d opog uerr,1 fu 11e 1: 0 11.a portato i11 ogi1i nazione, ba fatto roncepire il le noci ni o della professione più ~a nta e più sl1blirue . L a parola è tor111ento~a. for e a ai superiore alla Ycrità; 111a ba ta che contenga un po' di vero J;Cr legi ttiuta r e 09;11i risenti1ue11to d ifensivo . Pi\1 ~l1e lln e!':>a1ne di c'-O~~cienza profession.ale è 1111 er. a1ne preliminare per la d eterminazione del fenon1e110 . N·of fe rnlia n1ocì ·u qu tlsta pletora € domandiamoci co1ne nini il gio,·in~ c.a11<li'lato alla vita professionale prefcri~ca g li !:> tudi di 111edicina l)lÙ 11mghi pitt fa lii cosi 1)it1 pericolosi e indiriz.vati .a.d u11 ltnico fine, a diffe renza di altri studi più fonda1nentali e con1e tali a datti a ltffi.ci di versissìmi. l~ un pa r acl os o cl1e r ivela la cecità dell.a decisione o n1c-glio l' ii11!) ulsi ,,ità <lella s te&sa se11za ch e l a ~ Jtietil, c:he r1 i queste e rigr11de attiYità deve un t! ior110 e r\'ir'3i, i dia cur.a di il1UJ11in are tutte le ' ie ape rt<.) e <letèrn1inare le finalità più p1roficue. (lue ·to c:egliere a caso la. p rofes.sione pol'ta oggi la c:on. egn e11~n. che d e!)l'ecl1ia1110. È puerile p arlare di t e nde n za alJ.a rnedicina durante l o svolger si rlegli studi lioea li . L 'allett.am e11to verso u11a lib0rtà \rariopinta, l'ill11~1i·o n e di tm a attiYità di lettevole sono, secondo nlc:, fnttoT i di !)l'C{lil<:>zio11e. La verit à, finch è è 11n costa, prende la for111a che i t empi suggerisoo..... no e diYenta n1oda artifi ciosa.. U' na volta p resa 11 decisione i1011 si ritorna indietro a n cl1e quando tu, oaro Pa11gloos, riuscissi a. dire tutta l' a n1ar ezza, tntt.o il sacr ificio di que~ta Yerità. N 011 ti crecl <:? ranno e ti taccera11110 da i1npostore egoista perch è I' i11s.egnamento !)iù Yero, più reale, p i\1 oreclnto sopratutto è quello· ohe il collega nostro h.a j11con scia111en te i11si11uiato e ·l'.a.11ima g iova11ile p.re-di post.a, l1a g ià assimilato. Le amiarezze ch.e albe1·ga n:o n ell 'a nin10 del i:ne-dico tacciono nella. prlltlen za. e 11el bi sogn,o cli accreditare il suo· nome, la .su.a libe r tà, la sua Oìc:'l i. ezza artificiosa n el tor111ento che l·o p e rvade. :B innato ii1 og11.i professio11ista. 11 bisogno di esèt'ger.are la s11a..attivit à e i be11efici ott€11ut'i d a essa; n ei m edici è innato a ncora il piacere di esagerare i b en~fici .a.stratti andiscute l'opera di 1111 Stl<O collega. Nes•che ot1ando .. . su na p.r ofessione god e co1ne la nostr a tant.a libertà ·di azio11e. I~·a clientela è i11eta i11csa11ribile di ogni atti,-ità ma fra quella e questa quale ·autoTità coordinatrice inte r\iene presso di noi? L 'emancip.a zione n- r ofessionale çire.a. l'indinendenz.a, questa

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58B

IL POLICLINICO

crea l'iJlusio·n e di una co11fortante libertà. I tempi corrotti fan110 il Testo. Ohi vive isola.to ama pascersi di chimrere in una atmosfera di iautoa,pologia . Mancando ogni coesio n e manca lo· spirito di cl.asse. Il prisma. dei nostri guai è questo ed. uno dei s uoi ,r iflessi è appunto il fenon1eno co11tro cui strenuame11te lottiamo. Questa scia.gurata sit11azione u1niliante ed allettaJ1te iaid un t empo si ripercuote sulla nostra giover1tù. avida di emozioni come non mai fino1;a. Le Università r ive·r sano o.g ni .an11·0 lln·a fal.ange di medici in cerca del loro sog110. Gl'interinati a,cca'Parrano }'.attesa con una complicità pari alla pietà ta.r1te volte negata al medico p ension ato in ceroa della possibilità di non m.orire di f.ame. So.n o le supa:em,e b·e ffe dell'interinato. Da q.u esto. scoglio ove si rifu·g ia il na11f.rago dellia vita salpa il sognatore d ella. vita. . L 'eterno a nta.gonismo fr.a il sogno e la realtà si rieolve 11el nostro caso in una bef f.a feroce, u11a classe in s·~olare disaigio ha oggi l'ebrezza d~ sa.p er si ipertrofica, e atterrita e soddi~lfatt.a insi.e me guarda questo fe11omeno, dubita11do di j gno'1.·1ar e 1' esistenz.a. di 11n filone d 'oro·. Eppure la oolp.a di questa su·pe.rfetazione è nos tra; l'agente feco11dato r e è r1ostr o ·e r1on ci ,ac-corgj nmo che b asta evita.Te l::i.. visione caleidoscopica di questo sbanda:tnento professio111ale, fattore di s.p ontanea germ1na.zi·on-e, per attenu,a,re almeno ·quc00ta pletoira di i~t1si. Per progredire ci vuol e11ergia., franchezza e ~o­ lidiarietà e l 'or,a r1e sospinge. In questo m o1nento d~ orientamento co.r porativo ·che inoan.a.I.a ogr1.i ait.tività !J•otenziale o dinamica in tanti ri•gaignoli 1convogliati verso :ta c a;scata maest·r a, fat.trice clella no.stria grandezza futura., ogn~ esclusio11e d.i veinta diserzione. Il si.ndaoali-smo m ed ico i~iuscirà 11el suo i11tento coordinatoire oon più s.tentata ostinazione, ma la sua vittoria sarà tanto l)iÙ benefioa in qu!3,nto oontr.astante con la t r aclizionale, velenosa e improduttiva .ap.a-tia isola.nte dei medici. La pletora. lamentata in quasi t u.t ,te le nazioni, è frutto dei tem:pi ch e co.r ro110, e non potrà es.sere efficaeemente 0on1ba ttuta ch e oon l'aggression€ indiretta, destinata..a colpire i l ma.le nelle sue radici p er quel che è . pos-sibile . L ' Italia, ch e si è inqua drata in una. disciplina operosa, cli~ci1) liner à.. questo artifici•oso fen omeno col sin 'lacalismo. Quale m·e naviglia. se il giovi11e candidato all'Università , dovendo scegli ere il suo domani, si lascia influenzare dall a su a utopi,a fre11.etica imbastita sulla t r ama di l111a pr esunzione appa.r ente? P erch è non d ~1r <!Orpo a queste a.pp.arenze sop primendole? E chi può sopprime.rle? C11i pllÒ mettere effìcaceu1ente a nudo la realtà? Ecco profilarsi ru1 i.ndirizzo sind.aoa le che arn1onizza11do i bisogni uprem j della Patria con l a 11ece:.sità che ha o~ni cittadi no di g11adagn13,rsi la '' ita , illumini ]e vie da per oorTere. Si arriva alle -p<>rte dell l:niver ilà senza sap€r e tante volte .a qu a le p orta b11ssnre. La. celta p r ofessionale è così i1nportante cl1e non può es. ere .affidata al caso o <le\•iatn da pre3llpposti bugiardi. 1

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[.-\NNO

XXXl\' ,

FASC.

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Il giovine ca11did.ato deve essere informato di tutte le vie che gli si affacciano, di tutti i tentativi cui pu:ò ap pr<xla.re, di tutte le risorse di Qui può servirsi, dj tutti i vantaggi vicini e 1011tani che può raggiungere, di tutto il bene é il ma.le inerente ,a d ogni impiego prospettato, iad ogni professio:ne da perseguire . Ed è 11ecessatriio che oltre alla ch~are.zz.a della prosipettiva si r aggi11nga la riduzione alla più semplice espressione di un altro coefficient-e responsabile della. s perequazione distributiv.a e numerioa delle .p rofessio ni. Parlo del f.attoTe lo·o ale. L 'aumento delle Università di Medicina deve solo servire ·ad un m~ggiore increment-0 della cultura scientifica, pern1ettendo aJle fa miglie, che han110 fi glioli da ma11darvi, di economizzare tempo e dianarò. In u11'Ita}i.a ve.ram.ente unificata, in oui il ·regionalismo è stato finalm.e nte 1a ssorbito da un u.n ioo sentimento nazionale, è bene che 13,nche l' avvi.amento profession.ale abbia la su a ,d isciplina, e l.a pJ·ima ad iaverne vantaggio sarà la Nazione . . . E questa è opera altamente p·a triottsica che tutti i Sindacati cerche.1~anno di oompie.r e armonioan1ente. Il Sindacato Sanitario, adottando il nuovo stile, cur erà qu·ella solidarietà' di cla.s se ohe è stata utopia rai~giungere finora , compiendo op era di t utel.a a favoTe dei suoi com p·onenti, oontribuendo .alla 80luzione a.ella più imyoxta.nte questione che ci interessa - l' elevazi·one nostra inorale e politica - e cur.ando l'eilefa11tiasi moa-b()sa che ora ci d eiturp1a al cospetto del n1ondo intero. All'ombr.a dell'èra nuova. cl1e ci tra.v-0lge 11oi possiamo soffocare o·g ni spirito di egocentrico isolamento nella collab1oraz.ione sindacale. Riuscire1no così a, proiettare sulla nobiltà della nostra mis.sione quella luce che oggi vuol esser e luce di p.r ogr esso, di civiltà e sopratutto 'd i v.alorizZiazione. La pletora è un feno1neno spiasm odico cl1e p as... serà quando il re.g ime di djsciplina oorporati va sarà un f.att.o compi11to, e gJo~·almente 1 fr.a i medici tutti. L . .8BAVAGLIA. 1

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Cronaca del· movimento professionale. Pei medici di marina mercanti le. Una letteira del pr of. Aug1tsto lllurri.

N ell' t1lti1na tornata i)arlamentar e discute ndosi il Bil a11cio delle Camunicazioni fu presentato il segue11te o.r din.e del giorno: cc La Can1er a, considerate le disagi.ate condizio11i econon1icbe e morali dei medici di bordo in rapporto .alla n otevole importanza del loro ufficio ch e s i esp]ica a bordo delle n.a.vi 11on solo per la difesa dei naviganti ma .anche p er pres~rvare dalla possibile pen e trazione di germi infettivi la sa nità pubblica. del P aese, fa voti che le loro condizioni sia110 migliorate ed equiparate a lmeno a queJJe dei capi ma.cchinisti. Fa ~-ot i ia.11oora che tali mi·gliorarnenti chiesti da u11 yente11nio da.i bene111eriti n1edici di bordo, in no pro11ta1nent.e realizzati so1>prin1e11do ltcd n110,·0 regolamento organico delJe


f..\NNO XXXI\·,

FASC.

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SEZIONE PRATlCA

compagnie sovvenzion.ate la ta.bella r elativa .ai loro assegni per sostituirla con una nuova tabella aggiunta, ehe più equan1ente li consideri e li com. pensi » .

P crna, Jlorelli Euge11,10, Gabbi, ~les­ seclaglia, Salvi, Leonairdi, Ool!ucci, •4. nii eu cc,, ,'{al erno, Gargiolli. L 'ordine d el giorno l)Orta dieci firme così autore,~oli, s ia n el campo scientifico che ne-1 campo pol]tico, che basterebbe so1o questo p erchè i medici della marina debbano sentirsi orgogliosi di es.sere stati <:osì ben dife i. Il l\linistro ha accettato come racco111andazio11e l'ordine del giorno ch e i>erò non fu svolto data l'ora tarda, J.a. nece ità cli esaurire le discussioni e il fatto che il prin10 firmatario di esso, prof. P erna, era dovuto partire improvvisamente 0011.a deputazione calabrese. Comunque è s p erabile che il ::.\Iinistro col su o squisit() senso di giustizia vo1Tà decidere favore-rol1n(lnte in merito alla raccomandazione fattagli in seduta .

La questione dei medici di bordo ha più un'importanza n1ora]e che materiale. Colle nuove tabelle essi \·e.rrehbero eq ui parati a l primo ufficiale; in tal modo parirebbe ]a loro qualità di capi servizio, che hanno invece i capi macchinisti, cosa che non era nel pa ato. In verità c i sembra un po' madornale che I 'unico laureato t ra gli ufficiali di lin pir<'sc.afo debba avere una posizione di secondaria importanza. E necessario riconoscere che il medico di bor<lo rappresenta un progresso civile, che egli non può dipendere che dal Comandante e d allo Stato che g Ji affida le funzioni di Ufficiale anitario e il geloso compito tli difendere non solo la salute degli abitan ti della picoola città galJeggiante, 1na anch e quelli della intiera Nazione la quale potrebbe subire danni gravissimi di fronte alla sn a eventùale jn competenza o negligenza. Come sia ~cc· a<luto quindi che nelle Tabelle attuali egli abbia regredito, non si .arriva a comprender e . Il inale è che nelle riunioni in cui s i discu teva il :1 uo"'() r<·golamento organico il rappresentante dei medici non è stato mai ammesso a dire le sue r.a;gioni. Sieno stati gli Armatori, sieno stati i dirigenti .dell'Associazione Marinara, certo è che la classe dei sanitari fu calcolata oome una quantità t rascur abile e quindi lasciata da parte . 15 ben vero che alcuni degli Arm.a.tori cominciano ormai .a comprend<=>re l'importanza dell' u fficio che compie il medico ~ bordo, ma è altrettanto vero che ce ne sono di quelli che OODBeTvano la mentalità m edioevale e che continuano .a non d,are a lui soverchia importanza . 1:Tno dei consiglieri <lell' Associazio·n e ha voluto interpellare sulla que&tione il grande Clinico proJ. Augusto Murri i l quale h a risposto con la seguente nobilissirna lettera ch e r~produciamo integralmente:

587 « Oaro Ribolla ,

H o saputo che i medici di bordo han chiesto di essere un po' più çonsider.ati . Spero che le loro richieste sieno accolte. A me pare che la vita d ' un me.dico di marina dovreb•b 'essere stimata di più . Non si può ignorare che lo studio d ella medicina esige sei anni 'd 'Università non solo, ma un obbligo di lavoro intellettuale, che non finisce che coll a vita. Prima non c'era che qu·a lch e popolo Europeo cl1e producev.a s a1pere medioo: oca questo è triplicato: la Russia., la Scandinavia, l' America del Sud, l'America d el N ord, il Giappone, l'Australia, mandan~ continuamente I.avori che un m edico onest o non può non oonoscer e, per quanto purtroppo è diffi.cil~imo conoscer e t utto. Un poYero medico che si può trova.r solo dinn anzi a dubbi e all'ignoto a chi &i volgerà per consiglio? Bas ter ebbe questo per farlo apprezzare e p er oon1pensarlo di. una vita ,~eramente virtuosa e bellefica. Bolog n a, 7 a prile 1927. Suo Augusto Jlurri ».

Le parole del "rande Padre spirituale dei medici italiani s ono, come ogni scritto di Lui, veramente alte, nobili, precise. E dovrebbero essere ben meditate e tenute in gran conto : a nome di t utt i i colleghi vada pertanto al Clinico illustre e al ~faestro Ye11erato I.a più schietta gratitudine nostra . E aspettiamo paziente1nente: dicono che il tempo è galantuo1no, e sp eri a1no « ch e almeno lui non abbia scrocèato Ja fama ». Dott.

I

RoMoLO RIBOLLA .

Inquadramento sindacale dei mediti dipendenti da Enti pubblici. I n seguito all 'interessa.m ento del •:S egr etario Generale del Sindacato N azionale Medici F ascisti, dott. Arnaldo Fi oretti, il 1\1ini&tero delle Corporazioni ha definito la quistione circa la p-0ssibilità di sindacar si de i medici dipendenti da enti pubblici e ohe contemporaneamente eser citano 1a libera p.rofe.ssione, con la seguente nota:. cc Sul quesito posto nella lettera sopr.aindicata, se i s anitari che sono 1egati da rapporti d 'impiego verso Enti Pubblici eld esercitano ,a nche la libera professione, posso110 oof;titu~.rsi in Associazio11i sindacali legalmente riconosciute per la tutela dell.a loro libera attività professionale, questo Minist ero osserva : « L'art. 3 del R. D . 1° lug. 1926 sostanzialmente mira al1a protezione del I"apporto di impiego pubblico da i11fluenze di nat ura s indacale, percl1è lo v11ole rimesso completamente al gover110 degli or-


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388

IL POLICLINICO

<linamenti i11terni degli Enti Pubblici. Difatti il diYieto di sindaca1'si si riferisce non sol{) ai dipen<lenti, ma a n<:he a.gli Enti Pubblici, in modo che i1on s i trovino di fronte a r ego1are il rap porto impiegatizio gli uni come lavoratori e gli altri oome datori di la voro. cc Oltre questi limiti 11on pare possa estendersi

il {lisposto dell'art. 3 suddetto. « Onde se un di1)endent.e oltre all'attività

che

costituisce 1' obbietto della prestazione imp.i~gati­ zi.a, ne esplica un'altra nel oampo libero: p1·of~ sio11ale, n on può incontr are il divieto di sindacabiljtà dell'art. 3, m a va .sottoposto dal p unt o di vista si11dacale alla regola propria dell'.attività esplicata . « E poichè nel caso i11 es.ame sono ammesse nella L egge le Associazioni sindacali di liberi esercenti l111a pr·ofession e, è evidente la sindacabilità dei s anit.ari impi€gati, liberi professionisti, colla logioa Ji1nitazione che i Sindacati relativi n on possano ~on la loro attività .a ndare oltTe i li1niti della tu~ tela della libera professio·n e ed invadere il campo del rapporto di impiego, ch e deve rimanere esclusi ,·a1nente .affidato al governo degli ordinamenti i 11terni degli Enti Pubblici . cc Per qu anto ri·gunrda il caso ·del dottor Cresci, non1inato a Segretario del Sindacato· Provinciale delle Professioni sanitarie di 1\tiila119,, ~.i ipsse~·v.a cl1e evide11ti ragio11i di opportunità .sconsigliano <1al ro11sentire che egli dipendente co1nun.ale, per le su e qu.alità di inedico a'ddetto all'Ufficio di Igie11e, possa in1piegare la su.a .attività i1e lla direzione ài l1n' Associiazione sindacale, e di co11seguenza dovrebbe esser e sostituito». In un oommento a firm.a Fioret ti-Rossoni, pubblic.ato ne cc L a F ederazione 1\tiedica » ·d el 1° 01prile, si rilev'a in partico1are quanto ,a,pp resso : « Tutti i Sanitari dipendenti ,da Enti Pubblici che contemporaneame11te esercitano la liber.a professione siano o no iscritti a i Sind.a.cati, sono tenuti al versamento del contributo sindacale obbliga•t orio previsto clalla legge 3 ap?,ile 1926 n . 536 e relati vo regolamento 1° luglio 1926 n . 1130. E sendo stata sancita dal DirettoTio Nazionale del Partito Fascista sotto l.a preside11za del Duce, la incompatibilità alle carich e delle Associazioni dipe11denti e.11ti pubblici e qu elle d ei Si11dacati giuriclicame11te riconoscil1ti, è necessario che nella for111azione dei Dirett011·i Provinci.ali e Nazionale del i11dac.ato l\1edico, questa norma sia gel~iamente rispettata. 1

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Sindacato anitario Fascista dl Roma e Provincia. Il

indacato :\[cclico Fascista re11de noto che pre ~ o la sede di ,·i.a dei Lucchesi 31, sono messi a. di posizi"ne dei s ignori medici i moduli per la richiesta dell.ci « carta di identità », i quali sar<1n nc.' direttau1ente tra tne si all'Ufficio Governatoriale con1petente a cura del indacaoo. Si cl.ara11no ulteriori notizie cir ca le eventuali a ltre facilitazioni che potra11no, .al riguardo, es.,ere co11ce~ d.al predetto Ufficio.

[ANNO XXXIV, FASC. 16 J

C O N 'C O R S f ~; t

POSTI VAOANTI.

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ALTIVOLE (Treviso) . - Cond. med.-chir. Stipendio L. 8000, Indennità tr.a.sp. L. 2500; c .-v. di legge; assegno 1:.ff. san. J,. 600. Alloggio con fitto rl~ L. 500 annue. T.assa L. 50.20. Informazioni su scadenza termine e ia.ltre noti21ie chiederle ali.a locale Segreteria Co1nunale. BISACQUINO '(Palermo) . - Proroga 15 maggio; L. 8500 e .addizionale, 5 quinquenni dee., c .-v . ridotto del 25 %; iab. 10)350; unioo centro, superfice territoriQ kmq. 65. 1 CAMERINO. L. Uriiversità . 11-' Il concorso per 1a cattedra d:i anatomia um.a'na normale bandito con . ' D. M. 15 clic. 1926, è stato r evocato co'n D. M. 28 feb. 1927 (Gazz. Uff. 8 miar. 1927, n. 55). CANTAL"UPO SABINO (Perugia). - Scad. 10 mag.; L. 10,500, oltre L. 400 uff. san.; tassa L . 50. CmoGGIA (Venezia) . - Per S . Anna e Cavanella d'Adige; L. 9000, indenn. c.-v. e tr.asp. ; alloggio gratuito. Scaid. 30 apr. FERRARA. - Scad. 30 -.apr ., per Denore; L. 9800 e 5 quadrienni dee. ; L . 3000 complementari; lire 2500 tr.asp.; età lim. 35 ia.; tassa L. 50.10. GARGNANO (B rescia). - Scad. 30 a.p r .; ab. 1260; pov. 200; L 1.0)000 e 6 quinquenni dee. ; c. -v .; L. 2000 trasp. GoNZAGA (Mantova). - A tutto 10 mag.; ca.poluogo; L. 8500, oltre c .-v. in L. 1480 se celibe, L. 2370 se coniugato; L. 2500 triasp.; L. 400 carcere; L. 1300 ufil. sain. ; L. 500 direz. Osped. MINUCCIANO (Ferrara). Scaid. 25 apr.; lire 1O.000 oltre o. -v. in L . 1200 e L. 3000 trasp. ; età lim. a. 45; ttassa L. 50.15. MoNDOLFO (Pesaro). - A 30 gg. dal 4 apr.; ca-pol.; L. 8000 e 2 c .-v.; trasp. L. 3000, oodiz. L . 3 oltre 500 pov.; per uff. san. L. 600; età lim . 40 a . ; tassa L . 50. PARETO (Alessandria) . - Scad. 15 m.ag. ; consor. oon Moglia; L. 7000 per 70 pov. circa; indenn. L. 500; in corso .aumenti .a L . 8000 e 2000 rispettivam. ; se uff. san . L. 800; età lim. 45 a. PIEDI:MONTE ETNEO (Oa,tania). - L . 9000 e 4 quinq. dee. ; non è cor risposta indenn. tr.asp.; scaid. 30 gg. dall'inser z.ione nel Bollett. dell' Assoc. Naz. M~d. Condotti; età lim. 40 a.; docum . .a 3 mesi dall'8 apr. Ro:MA. Ministero dell-<N 1l1arina . - 8 tenenti med. in serv. perm. nel Corpo San. Milit. l\faritt. Scad. 5 maggio. Vedi fascicoli 9 e 13. SANT' AGOSTINO (FetrOJra) . - A 1 mese dal 1° aprile, per San Oarlo ; L. 9500 e L. 2000 (vari.ab.) cav. ; età lim. 45 .a.; tassa L. 50.15; doc. a 3 mesi. SORANO (Grosse to ). - P er Sorano-Elmo-1\iontebono ; L . 10,500 e quadrienni dee., oltr e .assegno L. 800 per i ooniu gati e L . 300 per i celibi ; L . 1000 per caval<'., senz'obbligo di tenere il cavallo; scad. 30 a.pr . TERRANOVA DI SICILIA (Caltanissetta). - Srad. 2 mesi dal 21 feb. ; L .8000, oltre c. -,..


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{AN~O

XXXI\·, FASC. 16]

:::;EZIONE PRATlCA

\""EJ \:-iO (Ronia) . - A tutto 12 ma,g.; L . 10,800 e 5 quadrienni dee.; addizion. L. 4 oltre i 1000 poveri; c.-v. in L. 100 mens.; età lim. 40 a.; tassa L . 50 .15 ; docum. a 3 mesi dal l O ap.r . ; serv. entro 15 gg. ZELOBUONPERS'ICO (ìll ilano). Soad . 1. m.ag.; lire l .J.. 700. Chiedere bando.

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LIT OR A AL IENA. La Clinica neuro-psichiatrica <li Roma.

Il prof. Henrique Roxo, clinico psichiatra dell'Università di Rio de Janeiro, ha visitato le p,r incipali cliniche neurolog.iohe e psichiatriche della Francia, Germ.ania, Austria ed Italia, p er inoariCONCORSI A PREMI. oo del suo Governo. Con,eorso « Lombroso ,, . E stato nelle Cl i11iche dirette da Claude, Bonhoffer, 'Vagner-Jauregg, Finger, Mingazzini, ecc. Ripigliando una tradizione interrotta dalla guerra l' . .\n1ministrazione . dell'« Archivio di AntropoNella su.a relazione ufficiale, presentata 1a l Mi11 istro dell'Interno e della Giustizia, e recentelogia Criminale e :\Ierticina Legale))' fondato da n1ente pubblicata, il valente psichiatra brasiliano Cesare Lombroso, .apre un oonoorso per un lavoro su argomenti di Antropologia Criminale esclusi- ~i occupa ~ lu11go J ell'org.anizzazione e del funziona111ent-0 della Clinica diretta dal Mingazzini. Ci vame11~e tra ·.. utti i uoi abbonati pel 1927. Il pre~ g rato di riportare alcuni brani pili significativi mio è di L. 1000. )fa ove il numero e l 'importa11del documento; essi valgono .ad .a ttestare in quale za dei lavo~i p l'e entati lo richiedano l' Arun1inialt.a estimazione sono tenuti alcuni dei nostri Ististrazione è di posta ad aggi ungere un secondo tuti scientifici. pre1nio di L . 500. « itu.ata in via dell'l: niversità, che fa seguito Il C'Oncorso si chiuderà il 31 dicembre 1927 e al Yiale del Policlinico Umberto I , la Clinica comsari1 giudicato dalla direzione dell' « Archivio u j)rende tre servi.z.i: osservazioni, p sichiatria e neucon Ji11Yata, ove sia neeessario, da apposita com. . rologia. ru1ss1one. << Le osservazioni sono fatte 0011 ·m inuzia straorI C'onoorrcnti potran110 trattare qualsiasi argodinaria e s ono consegnate in grandi cartelle, che 1nento di antropologia criminale e in qualsiasi forforn1ano u11 eccelle11te archiYio. \ 7 'è un ~mbul.aton1n: tudi anato1nici, fjsiologici o psicologici, nar1 io che funziona tre volte a ~ettimana... Si dà razione comlnentata cli casi criminali, biografie di molto peso alla profilassi mentale, im piegaudovi .crin1i nnli, elaborazione di dati statistici e simili I laYori non dovranno superare 3-4 fogli di sta1n- tutte Je attuali risorse per evitare a,i soggetti predisposti, o che stanno allo frontiere della folli.a, pa for111ato « 1\rcl1i,io ». Il lav·o ro o i lavori preun 'alienazione futura. Ecco u11a don11a, moglie di 1ninti . :i ranno pubblicati 11ell'cc ....\.réhivio '> e resteun paralitico progressivo, in cui i segni inizi.ali ranno di p1·oprietà della Casa Bocca. I manoscritti d ella paralisi vengono debellati per mezzo della sa rn n uo indirizza ti all.a Direzione dell ' « Arcl1i\"io n; e. oYe non siano firn1a. ti, verranno contraddisti 11 tii • inalario-terapia e del neosa1varsan. « Gli alienati sono a llogati i11 sale ,ampie ... Le rla. uu 1notto riportato s u una busta chiusa in cui installazioni. nelle quali s i nota gr,ande nettezza, sarà incluso il non1c dell'autore. li pre1nio del concorso pel 1926 fu .assegnato a I sotto certi riguardi sono lussuose. r1 prof. Mingiazzi ni, coadiuvato da un ottimo person1ale, 06edott. Giulio Tului, direttore delle Carceri Giuùigue costantemente esa111i di laboratorio, dando ziarie di assari. speciale valore a lla reazione de l mastice. Tiene un enor me collezione isto-patologioa e importanMOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,. tissimi pezzi anaton10-patologici. Al concorso p er la Clinica delle malattie men« Il servizio di neurologia oomprende pure amtali P nl"rv().i:-.e pre c-;o la R. Università di . a sari pie sale, co11 1111 deposito importantissin10 di e.asi . . sono rio;,ultati: 1) (\11·10 Riquier; 2.) , erafino D ' AnCUl'lOSl ... tona; 3) Vito 1\{nria Buscaino. « L'edifizio della Clinica è inolto grande; ma vi si affolla un numero enorme di pazienti. tra Al concorso per la catte'dra di m edicin.a leg.aJe c11i ' rengono scelti i casi più dimostrativi per l'inpres<::.o la R. Unive rs ità di Messi11a sono risultati: segnamento». 1) An1edeo Dalla olta; 2) Gio1·gio Benassi; 3) L' A . riferisce po~ sulla parte didattica. Giu sep pe Falco. Sintetizza così i_ suoi apprezz.amenti: « In Roma. ho trov.ato le mialiori ir1stallazioni 80110 nominati in esito a conoorso i segu enti di clinica psichiatrica e ho osservato c}:te l'inseprofes5ori: Giorgio Ben.assj di medicina legale a gn.am€nto è molto coscienzioso )). Cagli.ari ; Amedeo Dialla Volta di medicina legale a Catania; Giusep,p e F 1alco di medicina l eg,ale a Messina; Giovanni Morone di patologia chirurgica a Siena; Giovanni Petr.agniani di igiene e batteCi sia p ermesso di esprimere al prof. lVIi11gazzini riologia a Cagliari; Sabato Visco di. fisiologia a e al s uo personale, tutto di prim'ordi11e, il nostro Sassari. piì1 vivo compiacimento p er questi giudizi, molto lusinghieri, che traggono sp eciale risalto dai conIl prof. Carlo L otti, di patologia e clinica mefronti e ohe si volgono ad onore al r1ostro Paese. die.e'\ proped.eutic.a .a Camerino, è trasferito alla A. P. cattedra di patologia medie.a a Cagliari. 1

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POLIC11NICO

NOTIZIE DIVERSE. Regolamento sull'igiene del lavoro. Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del ministro 'dellà Economi.a Nazionale, uno schema d~ R. Decreto che ap·p rova il Regolamento generale s ulla igiene del lavoro. Questo provvedimenlio costituisce un nuovo ed importantiss imo c.aposaJao della pol~tioa realizzat rioo del Governo fascista, p er la tute1a dell'integrità fjsica dei lav()r.atori, intesa come condizione di benessere delle cl~si lavoratrici e id i miglioramento della. nostr.a razza e delle sue capacità produttiive. A tale uopo, il Regolamento, p ur tenendo conto delle necessità tecnico-economiche della produzione, sancjsce un organico com.p lesso di norme che si estendono a tutte le aziende commercia.Ji, industriali e .agricole e che, tr.a l' altro, fissano le condizioni cui debbono corrispondere gli ambienti di lavoro per oapiacità, illuminazione e temperatur.a e dettano norme p er i refettori, per i dormito·r i, per le sale di allattamento ed altro.

Consorzi provinciali antitubercolari.

Il Consiglio dei Ministri h.n, .31pprovato un decreto-legge che r ende obbligatori, in tutti i capo. . luoghi. di Provincia, la istituzione e il funzionamento dei Consorzi antitubercolari, e. prevede la possibilità di istituire federazioni fra due o più Consorzi . E resa obbligatori.a la partecipazione al ·Consorzio di tutti i Comuni della Provincia e di t utti gli Enti. pubblici; ed è consenti ta la partecipazione volontaria delle Associazioni sindaioa.l:i legalmente ricono~iute, degli Istituti di Previdenza e di Assicurazione, delle org.a.nizzazioni finanziarie commerciali e di .associa.z.ioni p.r iviate. Il decreto stesso proroga di un decennio le disposizioni relative .a l1a concessione ·d i inut ui di favore per lai costruzione e l'adattam.e nto di sanatori e tubercolosari .

Per il risanamento idrico dei Comuni laziali. R . Decreto-legge 19 dicembre u. s. n. 2282 venne disposta. la nomin.a di un commissario speciale con incarico di presentare entro tre mesi c.-oncrete proposte per la risoluzione del problema dell'alimentazione idrica dei comuni di Albano, Genzano, Ariccia, Velletri, Frascati, Grottaferrata, ~Ionteporzio, l\1:ontecompatri, Rocca di P·apoa, Lanuvio e Ma;r ino. In conseguen21a di ciò, il Consi•glio dei Ministri ha aJPJ>rova.to un provivedimento di massim.a. contenente le direttive per il risana.mento igienico dei Comuni anzidetti. Co11

Le sovvenzioni dell'Opera nazionale protezione maternità ed infanzia. L 'Opera Nazionale per la protez.ione della maternità e dell'infainzia, nel mese di aprile ha sov,·e11zionaro c<>n L·. 345,000, I stituti di Assistenza e RicoYero IJe-t' 111adri e f.anciulli.

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XXXIV, F ASC. 16}

A Roma furono concesse L. 50,000 .al Comitato romano per la lotta contro la tubercolosi ,; L . 50 mila alla Qolonia Scuola « Regina Elena » per predisposti .a lla tubercolosi; L . 50,000 all'Opera della prima culla Asilo Nido; L . 25,000 a.l l'Orfanotrofio degli An·g eli Oust<>di; L. 20,000 all' Istit~ione Oha.. ritas di P orta Metroniia; L. 20,000 .alla Società di Patronato e Pronto Soccorso per giovani opera.Je; L . 25,000 all'Asilo S·a voia e L. 2000 a] corso di p·u·e.ricultUJ."a. per maestre iall'Istituro di S. GregOTIQ.

All'Istituto fisioterapico di Santa Maria e S. Gallicaao in Roma. Con R. D . 12 dicembre 1926, n . 2272, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 17 gennaio 1927. n. 12, è staro decretaro che il person.ale sanitario dell' I stit11to fisioter.a:pico ospita]jero 'd i San_ta ~Iaria e di s .a n GaJlican0, in Row.a, com.p renda, oltre ai m edici con qualifica di aiuto e di a.s&i8tente, un medico prima.rio dermosifilog.rafo, con funzioni di direttore, un medico primario radiologo, oon funzioni di vice-direttore, e un chirurgo primario. Il me dico r a diologo e 1il chirurgo sono nominati dal Ministro per l'Interno, gli aiuti e gli assistenti dal p residente de·ll'Istituto, su oonforme proposta d-el direttore .sanitario. 1

L'Ospedale Militare di Sant' A.mòrogio di Milano all'Università Cattolica. È stato f ir.miato un contratto, col quale lo Sta~to

cede all'Università Cattolica del SMro Cuore in Milano l'Ospedale Militare di Sant' Ambrogio. Sono 31,000 mq. di superficie, destinati a diventare la nuov.a e griandiosa sede di questa nuova libera Univ-ersità. Il locale era un rtempo mon.astero di benedettini e cisterOOP-S•i, cc Laicizzati» dalla R epubblica Cisalpina nel 1789. L 'Un iversità Cattolica riunir à chiesa, aule, labor.ator i, semin a.rì, gabinetti scientifici, case p e.r gli insegnanti, pensionato degli" stuldenti, oome v~ene detto in una circolare dell'Univiersità, ohe dà ianche un cenno storico di questo edif;icio. Il monastero fu fondato nel 784 dall'a:roivescoivo Pietro; ospitò gl'imperatori Ottone I e II, Barbarossa, i pontefici Innocenzo ;v e Gregorio X. Fu abbellito e ampliato nel 1260 · e nel 1495 ricostruito completamente su ' Bra.mante e sotto la direzione di Cridise:gn-= del stoforo Sol.ari nel fulgore della magnificenza sforzeooa. Il Petrarca lasciò nelle sue lettere il .r icordo dei due caJill•p anili basilicali, di cui uno appartiene all'edifioio passato alla. Università Cattolica. 1

Le materie scientiftche all'Università di Milano.

(~attoli-0a

Le materie scientifiche ohe, a norma del n.u ovo Statuto approvato con R . D. 25 novembre 1926, n. 2413, fanno parte degli insegnamenti nelle due Facoltà (giurisprudenza, lett~re e filosofia) e scu.ole annesse, sono: Medicina legale per la laurea 1n legge ; Medicina sociale per la laurea in scienze politiche, economiche e sociali; Biologia e P sico-


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XXXIV, FASC. 16)

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SEZIONE PRATICA

logia nella Fa.coìtà di Lette.re e Filosofia, 0011 insegnarnenti particolareggiati nelle scuole di perfezionamento delle seguenti discipline: Biolcgia generale, Anatomia. e Fisiologia co1npar.a.te; P sicologia gener ale, P sicologia dei popoli ; P sicologia del fanciullo; Psi colo~ 1applicata; Fonetica sperimentale.

Ili Congresso della Società Italiana di Medicina

Legale. Si adunerà a Fire11ze dal 30 m.aggio a.I 1° gi ugno. Ne daremo più ampia notizia nel pJ:ossimo numero. P er informazioni e adesioni rivolgersi .al segretario-cassiere dott. Augusto Antonini, R . I stituto di Medicina Legale, via Alfani 33, Fire nz.e.

Per gli orfani di guerra tubercolotici a Bològna. _i\:<l iniziativa del 1·ev. Antonio Bettoni, che ha già provveduto a varie opere .assistenziali p€r gli orfani di g uerr.a in Bologna, è stato costruito ora un padiglione per il ricovero e la cura degli orfa,ni di guerra tubercolotici. Il padiglione, gr.ande e igienico, in legna1ne e muratura, tipo Docker, è stato eretto interamente .a. spese del dott. Atalo :liuggia ed è annesso alla di lu\ casa di cura « ' rilla Bianca » fuori di porta .à1azzi11i; il Muggia offre anche l'assistenza gratuita e l'eventuale ricovero in ospedale. Vn appo ito comitato si limita a sostenere le spese pe1~ il "itto. All'inaugurazione del padiglione inter\·ennero le at1torità cittadine.

Visita dei medici militari agli istituti aotitube1'colari della C. R. I. I n1edici militari , cl1e frequentano il oorso di tisiologia, istituito dal Ministero della Guerr.a. JJre o il anatorio militare di A11zio, hat1no visitato cou la guida del direttore del .. anatorio dott. F. Bocch etti e del maggiore dott. Rinaldi, gli I stituti antituberc.-olari, che la Croce R05Sa Italiana 11a in Roma. Furono pri1na 11el Preventorio per Lattanti E. Maraini insie1ne col dott. C. Benedetti, direttore del Dispensario antitubercolare municipale, e poi n el Sanatorio « Cesare Battisti », esaminando minutamente tutti gl'impianti ed i servizi e rendendosi conto del loro funzionamento. Nel 'anatorio visitarono anche il 11uovo p3Jdiglione per bambini con tubercolosi pol1nonare, il primo istituto del genere che sorga in I tali a, per offerta generosa delle famiglie dei due compia11ti presidenti dell'Associazione on. Conte della Somaglia ed 0 11. Conto Frascara.

Corso di perfezionamento professionale in Tisiologia. L'Associazione Fascjsta tra gli I stituti ·priv13,ti dì cura del Lazio, accogliendo l'i11vito rivolto dal Capo del Governo Nazionale alle organizzazioni sin dia.cali per l'incremento delle opere · assistenziali, istituisce nella sede e sotto gli auspici della Unione Industriale Fascista del Lazio, un corso di spe-

cializzazione in t isiologia per medici e studenti laureandi in medicina e chirurgia, d a noi già .a nnunziato. Il corso ha inizio nella secondai m età del corr e11te mese di aprile e .avrà la durata di mesi due. E o comprenderà le seguenti materie: 1) Diagnostica delta tubercolosi (pr9f. Gaetano L a.u·r enti) ; 2) Terapia della tubercolosi (prof. Achille Angelini); 3) A11a.tomia p.a.tologica 'd ella tubercolosi (prof. Al~io N aza,,i·i); 4) Radiolo:gia della t ubercolosi (prof. Filippo Saraceni) ; 5) Tu:hercolosi chirurgica (prof. Vincenzo Nicoletti); 6) Profilassi della t ubercolosi (pTof. F elice Lo Bianco) ; 7) Organizzazione sanatoriale e dispensariale (professor Guido Meudes). Le lezioni teoriche saranno ten ute nella. sede dell'U nione Industriale Fascista del L azio, in Ro1na, via Cesare B attisti 121 (palazzo Assicurazioni Generali); le lezioni pratiche si .svolgeranno invece i1el Sanatorio Umberto I , negli Ospedali di Roma e nell' I stituto Climatico Cesare Battisti 'd ella Croce Rossa -;taliana. I docenti curer anno inoltre delle gite istruttive nei principali istituti di cura e di profilassi per la tubercolosi esistenti in R oma e nel Lazio. Il corso sarà completamente gratuito; gli iscritti dovranno soltanto versare alla Segreteria della Associ éWÌone un.a it.assa di ammission.e di L. 50. Alla fine del corso .agli iscritti sarà rilasciato un regolare certificato di frequ enz.a.

Corso speciale di Idrologia e Crenoterapia. Presso la R . U11ive.rsità di Parma avrà luogo un eorso speciale di idrologia e crenoter.apia sotto la direzione del prof. U. G.abbi . Parte teorica: Idrologia medica (prof. Ponticac<'ia); Ohimioa delle .acque termali ('dott. D. Campa nacoi); Azione farmacologica delle a<!que termali (prof. Chistoni); Idroterapia e crenoteraIYia. (n ozioni generali) (prof. U. Gabbi); Idroterapia e crenote1·apiia delle malattie interne (prof. U. Gabbi); Idroter.aipia e crenoter a1pia delle malattie chirurgiche (prof. A. Ferrari); Idroterapia e cre11oterapia delle malattie ginecologiche (prof. Acconoi); l drologia e crenoterapia delle malattie della pelle ecc. (prof. M. Pelagatti); Idro-logia e crt>noterapia delle 1nal.attje dci b.ambini (prof. O. Cozwlino); Idrologia e crenoterapia delle 1nalattie n ervose (prof. L. Roncoroni); I giene delle stazioni ter1nali (prof. J>iras). Le lezioni teoriche del corso speciale di idro é cre11otèrapia saran no . tenute dal 24 niprile al 6 maggio presso gli Istituti e le Cli11icl1e dell'U n·i versità. Il corso pratico sarà tenuto nella stazione termale di Sailsomaggiore dunante il mese di luglio in giorni che verranno a ciù destinati . La 1don1a11da d'iscrizione al corso sarà inoltrata al segretario dell'Università in car ta. d.a bollo da L . 2. La tass.a, d'iscrizione è di L. 25 : quella del certificato del corso comp·i uto ò di L. 100. Il certificato non sarà ottenuto' che dopo la prova d ' csan1e. Il periodo utile di iscrizio11e si chiude .al 24 aiprile. 1


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IL POLICLINICO

Per una cattedra sulle malattie esotiche e tropicali. Il prof. Umberto Gabbi ha, raccomandato al Min istero della. P. I. l'istituzione di una cattedra per le malattie esot~che e tropicali. Ricordia.mo .a questo proposito che a Bol<>g!Il.a funziona da qualche anno una Scuola di medicina colonjale e che a N.apol~ viene affidato da più anni l'inoarico dell'insegnamento del1a patologia .esotica a un libero docente; oon 'voto del 29 gen·n aio u. s. la. Faooltà medica ai Napoli ha 'anche sollecitato dal Governo ]a concessione di una nave per impianta.rvi un ospedale e un laboratorio scientifico per le m.a lattie esotiche. Tutto oiò comprova co.me l'insegnamento della patologia esotica risponda a un bisogno sentito.

Donazioni all'Università di Filadelfia. A un pr.an7..o degli ialunni dell'Università di Pennsilvania in Filadelfia il presidente dell'Università, Josiah H. Penniman, pLrofessore di letteratura in·gleoo, .annunziò che la C'a.rnegie Corporation aveva donato 250,000 dollari per promuovere le ricerche mediche e il sig. Charlés H. Ludington 25,000 dol1ari .all' Istituto Henry Ph·i pps per gli studi sul1a tubercolosi .

La biblioteca dell'Accademia Medica di New York. La bibliote<:a dell'Accademia Medica di New York conta 143,000 volumi e riceve 912 periodici. Oltre che ai soci dell' Acoaidemia, essa è aperta ia. qualsiasi medico 1dalle 9 alle 14 (su richiesta tale orario può essere esteso) ed agli studenti di ·medicina dalle 9 alle 10.30 (dietro garenzia del dooano) ; i frequentatori hanno tutti i diritti dei soci dell' Accademia, meno il ·pirestito, il quale però viene con~so in seguito a un deposito, che a-ende « soci della biblioteoa ». Questa dispone di sette sale di studio, ohe possono essere allogate ai soci, al prezzo di dol1l. 15 mensili . ~

li Conferenza ùrientale della Croce Rossa. Ebbe luogo sulla fine dello scorso anno, con l'intervento di oltre 200 delegati . Furono approvati dei voti per la prop3bmanda igienica nei distretti meno ~nciviliti, per la lotta contro le malattie cutaneP.. per la. protezione dell'inf anzi.a contro 1a tubercolosi mediante il rioonoscimento nella prima età e preven endo i contagi.

Il Governo degli Stati Uniti ha bisogno di medici. La C-Ommissione per i Servizi Civili ,degli Stati Uniti ha annunziato che sono v.a.çanti molti ·p osti nei servizi 'della Sanità pubblica e nei servizi sanitari del Oa.nale di Panama, d e1l'Ufficio Veterani, dell 'Ufficio geodetico e costiero, ecc. Si rich·i edon.o in modo speciale medici qualificati rin neur°:'ps~­ chiatria e tisiologia. I servizi federali fianno insistenti richieste di sanitari speciall,Zzati; ma i candidati raramente r Ìspondono 13.d un minimo di requisiti. Le domande verranno accettate fino .al 3~ giugno prossimo. Non si terrà n~un ~onto ~ei titoli scolastici, ma, solo di quelli che dimostrino coltura post-scolastica, esperienza pratica. ed allena m~nto .alla professione .

[ ..\NNO XXXIV, FASC. 16]

Tirosina sintetica.

Come abbiamo già annunziato, la tirosina ormone della tiroide, isolato nel 1917 da KendaJJ nella Clinica Mayo - è stata ottenuta sinteticamente 'dal dott. C. R. Harington e d,al prof. George Barger nei laboratori dell'Università di Londra, ·per mezzo di derivati del catrame e di iodio. La scoperta è stata re.sa possibile dahla · donazione di oltre 6 milioni di dollari, equivalenti a oltre 120 milioni di lire ~t., ratta dalla '. Fondazione Rookefeller al·l a Scuola Medica Universitairia di l...ondr:a. Essa avrà il risultato pratico di far allestire prep.arati puri,. perc\ò perfettamente dosabili E' di far abbassare considerevolmente ·i l prezz.9 del l·imedio. . . \

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In memoria di Vnlpian.

Un gn1ppo di biologi e di n et1rologi, desiderooi di celebrare il centenario della nascita di Vulpian - il quale si oompì nel 1926 - hanno deciso ~i farlo in occasione delle loro riunioni annue del 1 1927: la Riunio.n e plenaria del•l a {( Sooieté de Biologie » e delle sue Filiali e la . VIII Riunione N eurologica internazionale, che sono indette a Parigi dal 27 ma.ggio al 2 giu·g no 19'27. , Le oorimo·n ie commemorative del centenario de11a n3.6cita di VulpiÌ.aln coincider.anno anche con quelle per la morte di Pinel, organizzate . dalla cc Societé médioo-psyohologique » e di cui demmo già .notizia. Il comitato promo~re è presieduto da Henneguy, presidente della « Société de Biologie » ; ne è segretario generale il Dr. Crouzon, segretario generale della cc Société de N eurologie ». L'adesione alle cerimonie commemorative non comporta nessuna quota; l'organizzazione è ia.ssieurata da sovven~ioni e sottoscrizioni spontanee; se le somme raccolte lo consentiranno, verrà anche impressa e distribuita una rtarghetta oommemorativa di Vulpian. Preo-hiera d'indirizzare le adesioni e ogni oo:r·-=> rispondenza al Dr. Crouzon, Hospice de 1a Salpeitrière, 47, Bouleva.rd de l'Hopitad, Paris XIIIe.

Il prof. .Mo.rax. Alla fine dello scorso ainno il prof. Morax, l' oftalmologo dèll'Hopital Larbosière di Parigi, ha lascia.to l'insegna.m ento per .avere raggiunto i limiti d'età. Il Morax è nato in Svizrera; i suoi studi di liaboratorio, la sua tecn·i ca chirurgica e le sue numerosissime pubblicazioni, ne hanno fatto uno degli ofitalmologi più r eputati.

Eroismo. .su proposta del Ministro del Lavoro e dell'Igiene si è avuta in Francia la seguente oita.zione &11'ordine della Nazione: « TI Governo porta a conoscen oo. del Paiese ~ bella condotta della signora Catherine Kloster, in religione suoca Glassinde, infermiera. reli~osa all'Ospedale Sainte-Blan~ine ~. M~tz: 1ncanoa.ta. da 25 anni dei servizi radiolog1c1 di questo Ospedale, non ha mai cessato di dar prova della più grande abnegazione. E morta vittima del . dovere dopo aver subito l'amputazione del braccio dootro ».


SEZIONE PRATICA

Vittima dell'inoculazione accidentale di un tumore maligno. Abbiamo già dato notizia (n. 13, p. 477) della. inoculazione accidentale di un tumore maligno alla. mano di uno studente in medicina, Hen.ri Vadon .. Questi si era poi laureato e prestava servizio a ll'Ospedale Broussajs, ove continuò a disimpegna.re i suoi compiti anche dopo l'amputazione dell'arto superiore sinistro. Apprendiamo or.a. che egli è venuto a morte, in seguito alle riproduzioni del tumore, il quale ha sfid.a.t.o ogni intervento.

questo il dott. Fusoo si rivolge ai colleghi .affinchè ciascuno frughi tra i suoi ricordi richiami a~la memoria le remi11iscenze di vecch i ' compagni d1 la.voro, palli'd i ed esausti, caduti sul campo de~ dovere, quasi ignoti. Sarà grato a chi vorrà comunicargli il suo contributo ' ricordando nomi, pre- · . cisando date, narrando f.atti, inviandogli possibilmente stampe, memorie, giornali.

Rivista di lflalariologia Periodico bimeBwale diretto daJ prof. sen. c. Sanarelli . ocm la coopera.zioo.e d 'insigmd studiosi ' Redattcre-caipo: Dott. L. Verney. ·

Un appello. Il dott. Alfonso Fusco di Romanengo (Cremona) si propone di ra.coogliere e pubblica.re in un libro i nomi e le · memorie delle vittime e 'degli eroi della classe: medici infettatisi in laboratorio, oontaJgiatisi nel cur.a.re un difterico o un vaiuoloso, caduti sul campo del dovere o vittime della maggiore tra le miserie, l'ingratitudine umana. Paolo Tesio, Carlo Parenti, Amerigo de Murtas, Alessandro Lanfranchi, Giovanni Bergonié. sono grandi senza dubbio, e la stampa e le autorità ufficiali ne hanno tessuto gli elogi e ne hanno esaltato il sacrifizio. Ma vi sono cime alpestri, vallate profonde, pianure esalanti malaria, oasolari spersi, corsie d' ospedali in cui spesso solitaria si è spenta l'eco della vittima morente, « eroe del dovere ». Il suo eroismo o soffocato da.llai gretta apatia di amministratori incoscenti, o affievolito dalla lontananza dai centri di attività, è arrivato appena all'orecchio dt qualche colle~, sperso anche ]ui in qualche ca.ntucoio : poi si è spenta. Per

SOMMARIO del lfasc. l " (gen.naio-febbra1o 1927). Con t ributi ori g inali : A. MISSIROLI: I tubuli del Malpiighi ne11'•c A.naphelea cla.viger u (1 ta.v. e 2 fig.). A. DE BUCK, B. SOHOlJTE e N. H. SWELLENGREBEL : Reoherohee eur l'.am0;pbé1Jsme sa.n e J}aludiAIDe aiux enrvirons d '.A.m&terdam (1 carta). G. MEMMI e W. .SOHULEM.ANN: Sulla pil asm.ochina derivato eintetJico della ohimolin~. rimed.io am.timaJ.ardco (1 tav. a. eolori e 20 grrufiohe). - P. SEPULCRI: La v.alle Bria.n; contributo allo studio igoienioo dell'ambientepalustre il it<>~aneo- (1 carta e 6 fri.g.) . - V . VAIJ1E: L 'imboeohi mento delle dune oons.iderato ne.i suoi raip.portJi oon. la necessità di risana.mento dalJ.a mala.ria. Rel aii on i: F. ROCCO e D. LACAVA: Per la costit11zicrne degli Isti1n11li. (1meri<lionale, siciliano, sardo) di bonifica igienica. - Recensi e>n i : Ma.la.n izzazione terapeutioa. - Miscelll.anea. - Rivi sta bibliog rafica. Noti zie. - Somma r i . Queet<> fa.ecicolo, dii cir ca pagjne 200, coo.tiene la Teceneione di 150 lavori recenti sulla mala.riotera.piia della paralisi progressiva. Il r:iroas.imo fascioolo ~censirà i laivori sulla. malar.ioteraipia della ta.be dorsale, della sifilide secondama latente e di alt;re forme mol'lbooe. Ab~onamento annuo a lla •e Rivieta di Malat'liologia » : Italia L. 4 O, Eetero L. 7 5: per i nost-ri abbonati L. 35 e 65 rispettivamen·t e; un numero cSeParato, Italiai L. 1 O, Estero L. 1 5. - Inv.i P.:re Vagiti.a all'editore LUIGI POZZI, via Sistina 14 - Roma. 1

Indice alfabetico per materie. Aneurisma aortico sen.7Ml. sintomatologia clinica · . . . . . . . Pag. Bibliogr.afia. .. . . . . . . . » Bilirubina nel san1gue: diminuzione » Cardiopatie gravi: extraBistoli· . . . » Cittosi epatica; reviviscenza della mammella ma.sohile . . . . » Chorea minor: terapi.a . . . . » Clinica newro-psichiatrica di Roma . . . » Clorosi: scomparsa . . . . . » Corona,r ie: occlusione . . . . . » Croce ROOi&l. Giovani.le per l'educazione igienica popolare . . . » Cronaca del movimento prof es.no1iale . . » Disinfezioni pubbliche: ca.so interessante di · responsabiUtà . . . » Duodeno: divertiooli.. . . . » Encefalite epidemica.: terapia . . . » Febbre maltese e aborto epizootico: rapporti . . . . . . . . ,, Flebite migrante . . . . . . » Flebiti della portai di origine appendi<X>1are . . . . . . . . » lndioanemia nella polmonite loba.re . »

577 573 579

578 564 578 589 576 577 573 586

584 570 578 576 571 572 580

Isterecoomia totale addominale : tecnica . Pag. Lambliosi intestina.le ed anemia » Labo1utori provinciabi e co1nunali d 'i g i e• )) 11,e e di profiW1ssi : regolamento • )) Limonata ben~oica . Matairia perniciosa a sindrome acuta bulbare . . . » Mesente1·e: processi oicatrizj.ali post-traumatici e ra,pporti con l'ileo . . » Piedi cronicamente freddi come causa di malattia . . » Pletora medica . . . » Polmone: infezione secondaria subacuta e prolungata nelle cardiopatie » Reazione dì W assermann : nuovo me-zzo di attivazione 1in vitro . . » Scarlattina: r icerche sperimentali » Sclerosi a placche . » Simp.atec.tom·i a periaa·teriosa ne1 distu.r bi consecutivi a poliomielite ant. ac. » Simpatectomia periarteriosa: tecnica . » Solfato di magnesia: azione » Tubercolosi polm .: capacità. respiratoria neg\i stadi iniziali . »

57& 570

582' 576

561 571 569 535· 577

559' 580 566 579 579 579576-

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Diritti di proprietà ris erv a t i. -

Roma - Sttab. Ti1)o-Dit. Arman·i di M. Courrier.

V. ASCOLI, Red. resp


594

lL POLICLINICO

l ANNO XXXl\.,

FASC.

16]

Rammentiamo ai nostri abbonati, l'interessantissimo Jibiro del DoTT. PnoF. FRANCESCO V ALAGUSSA M r.lltCO DELLA FAMIGLIA REALE - DIRETTORE E PIUMARIO DEL PREVENTORIO PER LATTANTI 1< E. MARAINI 11 MEDICO PRIM ARIO NELL'OSPBDALE INFANTILE << BAMBINO GJiSÙ 1j - DOCENTE DI CLINICA PGDIATRICA NELLA REGIA UN IVERSITÀ

DI

ROMA

Consultazioni di CLINICA, DIETETICA E· TERAPIA INFANTILE Terza edizione completamente rifatta e notevolmente ampliata, con prefazione di AUGUSTO MURRI

Ecco come si è espresso l'insigne clinico di Bologn1 a: . . <<Queste Oonsultazi<mi reca.n o in fronte la propria commendatizia. Un libro di «medicina, eh.e in Ita.Jia si ristampa per la terza volta, é un fatto si raro, che pax <<singolare. Basta già questo, perché i medici italiani si invoglino di leggere. Ed eeco «già un bel merito del chiarissimo prof. V ALAGUSSAJ perchè un libro, che mira a dif« fondere conoscenze utili pe-r i malati, varrebbe sempre poco se non si fac~sse leggere «e rileggere. Tali Consultazioni) infatti, sono esposte per modo, che non solo non «affaticano e non annoiano, ma desta.no la più viva attenzione ed eccitano il più «sano interesse. «Convengo che questo è frutto in part.e dell'argomento, poiché lo studio dell'Igiene « e della Patologia infantile è salito oggi in tamto onore) che nessu-n medico può pi;ù «credersi esente dal dovere di occuparsene seriamente. Ma l'attrattiva ma,g giore na« sce dall'importanza ·dei te,m i disc~ssi dal prof. VALAGussA, dalla varietà loro e_dalla « persuasione profonda, che leggendo si acquista, che l'Autore non ha messo insiemè «delle pagine lette ed 3JCconciate a nuovo con la p·r opria vernice. Egli ha lungamente « osservato e medita.to prima di scrivere per insegnare agli altri e questi si accorgono «subito, che chi li guida è di fede degnissimo. C'è di più: il sapere diffuso in queste « pagine dal prof. VALAGUSSA è in larga misura attinto dall'osservazione clinica sua « propria : perciò esso é il più spesso ·d'immediata applicazione. La mente del lettore « s'a.rricchisce di tante conoscenze particolari e in si gran numero di argomenti, che << non sa.rebbe poss.ibile che unai mente nutrita da sì fatto alimento non dovesse poi « esercitarsi co,n largo profitto ne1la pratica. È dunque da attendersi che anche questa << terza edizione delle ottime Comult~oni del prof. VALAGUSSA , non solo procaccerà <<a lui viva riconoscenza dai pratici, ma sara1nno presto seguite da una quarta rite stampa ». AUGUSTO MURRI. SOM1\1ARIO DEL VOLUME: Prefazione d ell' A . • Prefazione di A. MURRI - TOSSINFEZIONI ACUTE E CRONICHE. Morbillo • Malattia di Dllkes o Quarto esantema - Varicella - Scarlattina • Pertosse - Difterite - Meningiti purulente - Infezioni tifose e paratifose Broncopolmoniti • Polmonite crupale • Peritonite diplococcica • Infezioni settiche delle vie urinarie da <1 Bact Coli• • Poliomielite anteriore acuta •. Tubercolosi • Meningite tubercolare . Rachitismo - Spasmofilia e teta nia · MALARIA· NEFRIT I ACUTE - STOMATITI . MALATTIE DEL TUBO CASTRO-INTESTINALE - Malattie della nutrizione - QUE· STIONI 01 DIETETICA INFANTILE : Alimentazione ed economia alimentare • Carenza alimentare ed anemia alimen· tare n el l a t tan te • Alimentazione infantile e fari ne brevettate italiftne - Latti condensati e latti in polvere · Tabelle dietetiche per bambini salfli ed ammalati • Su di una Sala di allattamento infantile. - CARDIOPATIE CONCENITE. CISTI OA ECHINOCOCCO. - MORBO MACULOSO DI WERLHOF. - TROMBOSI DEI SENI CEREBRALI. - SU DI AL· CUNE QUEST IONI DI TERAPIA INFANTrLE : considerazioni sulla cura dell'eresipela . Elioterapia . vaccinazioni alla Wri g h t e vacci n oterapia : Preparazione e d0&a;gigào degld amtov aiccinli; Amtigenotera.pia p~a.specifica; Ant_igenoterapia aispeoifioa eon peptoa.ùbumose - Terapia medjcamentosa • Medicamenti principali e ·posolog'•a di essi - I nd1ce. 1

,,

Riportiamo il giudizio che su questo volume, il Chiar.mo Prof. cario Com ba ha consacrato nella sua RIVI STA DI CLINICA PEDI A TRICA : 11 Il l ibro del ·distinto pediatra roo:na.no è aircrivato in poohi .arun~ aJila sua 3• edizione. Oome dice 11 Murri nella •bella pref ::i.?Jion e, b·asta già. qi.1esto peoohè .i m.edii.oi i tail.i a ni sii ti.n;vogllino. di leggerlo. . . 1• Non è u•n Trattato e neppure u na a;rida esposizione di fa.tti già noti. D. VaJagussa p.Teaide argomenw d.ad d1vel'8i. 1

mala.ttie infettive, SOJ>!Nli siindxomi_ dell'a_ppaor31to drl.~ente, del &stema ne~vo~• . ~cc., e sopra l'alimen· • tazione del b:imbino e soi;ra J.a. terarp.ia, per esporre in forma c h1 rura non solo le quest1on1 p1u mod~rne della pa.to• logia , della dietetiica e della. cura delle mala.ttie irufantliil.i, ma emandi-0 1i risultati di um.a larga eepenenza persona.le. . . • da.ndo alla sua esp06izione swpore di omginaJità. 1< E certo che gli studiosi delle malattie dei bambini (non eoltan~ i medici, . l!la 31nche gli stu~ent1 colti) leg· • geranno con piacere e oon pro.fitto il libro ael prof. Va.J.aigussa, a.cq1uetando u't1l1 a.xnma.estrament1 per la. loro • oultul'a e per l'esrecwio professionale. . . • Queeta interessante pubblieazione è stata paa1Joola.nnenrt:.e curata dalla Casa Ed1tr1ce, che le ha dato una • bella ,e-.te tii ogra fìca e l'ha ornata di numerose figure intercalate nel testo 11 .

«. oa.pitoli sopra

-çolt1me in 8° di pag. VIIT-496, niiiòamente stampa~o su ~a.rta dis~inta, con 42 fi~ur~ intercalafe nel te to e finissima quatricro1nia sulla copertina L. 36. Per i nostri abbonati sole L. 32.50 in porto franco . U11

1nvi aro i Vaglia Po stali al Sig. LU I e 1 POZZ 1, via Sistina 14, aggiungendo " per l'Ufficio postale Sue~. di~io_tto · , ROMA. Per 1 Vaglia Bancari (-cbe de"'ç'ono eesere riscuotibili in Roma) basta indirizzare : Sig. LUICI POZZI , via s1st1na 14, Roma.


lNNO XXXIV

Roma , 25 Aprile 1927

.Fase. 17

fondato dai professori:

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI

SEZIONE .PRATICA

REDATTORE CAPO:

PROI~ .

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. L.a_v or; or!gi n ~ li : G.. Luzzatto-Fegiz: Sul valore ])i'rat1co delJ enz1moreaz1one nella tubercolOtSi ipolmonare. ~mme-nti : G. Bilancioni : Pion•ieni dell'odierna assi· stenz,a manicomiaJe. l sservazioni clin iche : L. Urbaini: Sulla isterectomi.a addominale subtotale in utero a gravri.danza a ter· mine. Operamione di Roger-Solieri. Mote e contr ibuti : R. Bellantoni : Cenni sull'eliotera,. pia ieon filtri e luce naturale. sunti e ras.~egn e : INFEZIONI GENERALI : E. Fraenkel e H. P. Ku Ltner : lnfeziorui cro?11iche e portatori dd germi. - U. Friedemann e H. Delcher: La forma lenta della eel)8i meningococcioa. - RENI E vie URI· NARIE: Ilager: Dati cllinici nella cistite .alcailirn.a inCN>'Ytaita. W. Boss : Stùla. perforazion-e deglii ascessi appendicolari in vescica. - Legueu : La ra.dioter3Ar>ia nei pirostaitioi. ~enni

bibliog rafici. St oria dell a medic in ".: Gli albC>'ri del giornalismo me· dico italiano. "ccademie, Societ à med iche, Con&ressi : R. Accademia

LAVORI ORIGINALI. • ANATORIO GUARDA \ 'AL-DAVOS

!\'Iecliico ..d.irettore: Dott. G.

~1AURER.

Sul valore pratico dell'enzi1noreazione nella tubercolosi polmona1~e per il dott.

GIUSTO LUZZATTO-FEGIZ,

assistente.

'-:ella. storia della ricerca d·ei ferm enti specifici nel san.gue a .scopo diagnostico, possiamo esseniialrnente djstingruere tre p·eriodi. Il primo è caratterizzato da11e ricerche origin ai.i di Albderhalrlcn e dal suo metodo <lel riconosc.i mento dei prodotti ·di digestione d·ella molecola albuminoirtea dell'anti1gene, rper mezzo della dialisi. I~ secondo 1periodo porta l'ilinJPronta degli stu.di di Hir$iC'.'h il quale rioerca i ·corpi di scissrione proteic·a m ed i,ante l'interfero1netro. Il terzo 1p erio1do, porta un rivo·lgimento nel ·camp·o dei f.ermeinti specifici, in quanto cll1e p·er o·p era di A.A,. . ifJa liani, fra i qiu1al.i ·p rincipalmente Sivoiri, iil problema viene irnpostato su altre basi e sc0tnvolto grazje alla scoiperta ·della proprietà d ella m olecola albumi1101dea di •Conscr\-are la sua specificità fino aqJ-0 stato di aminoaici·do. Se ·vi sono ail'COtra 1

1

l\~e~ic-0:Cbir1;1rgi('~ . di. Napoli. - A660Cia1Jione dei Med101-0b1rurg1 pec1al1e.tri. dii Palermo. Apa:un.ti .P er . i~ medi co pratico : CASISTICA: A.svetti neurops~e1h1~tr1c~ r!e~la . corea. tardive in i~d1vid~1 1aid ulti

Sindiromi paTalitich e a..ffetitd da spina ·bifida 1 occ-ult a. - S1ntom1 dell ·e morrag;i.a &Ul:>aTaonoidea. TERAPIA: L::i. crura della. iperirtonite ·t uiberoo1are. IJ trattMDento dell·a. peritonite diffusa. - La reiniu· eione eangud.gna nell'emoper;iitoneo. - SEMEIOTI CA: Il fenomeno di Rumpel-Leede nell'arteriioe.clerosi e ·neil· l'ì pel"te.n.si~ne. - Il segno id ella oongiunrtdrva :nel tifo esanite,mait1co. IGI ENE : Oeservazion.i &ull a fiaunia ia.nofelica e sulla l otta ian•t imalaruca. - VARIA: Gonadi e ca.r !l.tteri seseualri. eecondani. Politi ca sanitaria e giur'ispTudenza : G. Selvaggi: Provveòiment.i ~r 1gli imrpiega.t.i degli enti localii. - Controversie giurilli<•hc. Nella v ita professionale : Med.ioina 6 ociale. - Conoorai. Nornrine, promozioni ed onorificenze N o ti~ie

·-

diverse. Rassegn a della stampa medica. I nd•ce a lfabetico per materie.

·

degli .\ .4\. ohe 1asvorano secondo i meto1di di A1bderl1ald cn e idi Hirsc·h , possr1amo ben diTe ohe l'ottenzio1n e e l 'interesse m ag.giori sono irivoJti a.l.ta enz1mol'eazion-e tCJhe 1è apipiunto 1.a r eaz.d-0ne tr.a il siero c;hie cont~ene i f erunenti specifioi, e l'a11tigiene preoeiden·i em ente scisso fino .ail:lo staidio di 1nltra-peptone. L 'E. R. f.u runo 'd1ei rte.mi di discussione al recent e conigrr.,esso di Medi1cina Inte111 a svoltosi a Pa:d ova. Ricordo di sf-uigigita ohe l'E. R. è stia ta elaborata iper le ·p iù diverse malattie. Io mi occuperò esclusi,nannente e brevemente dei risulltati 0l1e ·essa ci può fornire nell'a clinica d·el1a tbc. ;polmon.are. llll'amgomiento esist·e già una ·copiosa lette['atura; io :però mi limito all'esposizione sucicint.a 1rlei rjsultati delle mje ri·cerche, prem·e tten·d~ com-e noti i laivori ·di Sif\-ori, Reibaiudi, lVI·enniti, r iigoor·diant.i le b,asi teoriclh e della reazione, e :Mman·dan·do a qiu1esti i lettolfi ch e non ,f ossero a conoscenia d·ei nuovi oon c·etti riguardanti la ri·cierrc·a ·dei ferrr1enti .sp·ec~fi1ci a scoipi diaignostici. (Ve.di una rivista .sinteti1ca ·dei J.oélJvOri più reoenti sulla E. R. 1:pubbllicata d.a Rebal\11d1 ). Così p ure tralascio di espoJ"re la .tecnic.a essendo cosa ormai. nota. RiooT1do soltanto che rultimamente è stata proposta co·m e più semplice una tecni1ca a fr ed1

1

1

1


596

[.~~o

IL POLICLINICO

do, n·ella qrua:le cioè anzid.h1è !prelevare d.al mestruo 1 am. cuib. di li·quiido, trattarlo oon la Ni nidrin , diJuirlo con l'acqua distillata e bollirlo, si aiggiunge direttamente a!l siero l'antigetne, la quantità n eoessaria id i Nini•drin e si lieigge dopo 24 ore. Il vantaggio princ·iJpale di questa nuova tec11i•ca sarebbe, oltre ahla milno.r·e perlddta di ~ L 1 il fatto che viene tralasci.ata l'ebollizione, la quale può rendere nu·l lo il risultato deU1la rea. zione qualora~ come spooso ruvvi.ene, :hl li quido socte dalla p.rovetta. Non essendo a mia cono, scenza la teooica a fred·do al1lorqurundo cominci·ai a pratiio are J.e E. R. ·h o .e seguito tu.t ti gli esami col veochio metodo .a oaJJdo il qru.ale in l'ealtà mi Si è rivieilato p·ooo pratico iP•e r gili svanita:ggi uniti aJl processo Idi ebollizione. Si può rimediiare a qu·esto inconveni·ente a·d0jp erando, (.cosa che i·o ho fatto con ivamtaJg.gio) d.e1le IPlrOv.ette :eon rigonrfiaimre nto a m·e tà altezza, ciò cJhe perm·ette una eboll1izione ,proilunga't•a e continua del liq.u i-do senza iJ p&icoJo oh-e questo esca d·al recipiente. Del r esto i risu.ltati 1d·e lla toonica a cald.o e·d a freld1d9 sareib· beiro gli stessi. • La l ettura 1delll-e J'teaziooj fu fatta sen22a colorimetro, bensì con una sca!la colorata; neoe&Sa.riarnente p erò t ali g.raidazioni non sono mo1to sen sibili p e·r cmi no!Il . cr edo Si pos sa d•are valOQ'e {;per la ,p rognosi) a ·di•f ferenze di oolOII'e tra due reazioni f.atte a Id.istanza di .tempo, c·h e nb!D. siano molto evi·denti. Un fatto ch·e va t enuto in giran conto p·e.rCJb è inflJUisoe sulll'intensità della 1~nta d.el liqiui1do d·e~la ,p riana 1J)<I'ovetta, è il gll'lado di alicaJihità dell'antitgene. Questo deve es&ere sempre eguale p ~r tJU.tte le prove (ipossi·bifim,ente alical1· nità m olto d·eb·o le) . In cas o cont.rar-io i ris l1ltati sono malsiouTi e non si possono confrontar€ tra òi loiro. Per il resto mi sono attenuito s crupolo · samente alla t ecnica ori.ginal.e. Le reazioni fu•r ono consid.erate: negatifve (-); .a .co.Jorazione perfettamente eguale del-le provette di reaz.ion·e e di controllo; 1dubbi·e (?) ; a dtff·er enz.a poco e'Vidente tra p·r ima e seconida provetta; • cteb0Jrrne111te IPOSiti'V e (+ ) ; positive ( + + ) ; fortem•ente positive ( + + + ). . r1ella s ottostante tabella tho raiocolt o i casi da m e esami.n.ati. Onde poter aviere t1n'idea del gra'do di attività del .Processo e qu'indi d eNo stato di difesa onganica ld.e1 soggetto, ho ag.gtunto, aiccan lo ad ogni E. R., la diagnosi di attività corrisponid ente a1l'eipoca d ell'esame del sangue . Le lesioni furooo distinte in: pr~crredienti-attivep oco atti,·e-irnat tive. 1

I

N.

GRUP:i;>O:

Tubercolosi poimonare.

Nome

Enzimoreazioni

1 Sch·

5-I-1926

5-ll-1926

(atttiva)

(attiv.a )

E.R. +

10-III-1926 (J><>OO attiv.a)

E.R. +

E.R.?

3-V-1926

(aJttiva)

E.R. + 17-XII-1926

(attiva)

2 Ch·

E.R. +

4 Ma.

(1>000 a.ttiva)

23·!11-1926

9-VII-1926

E.R.++

6 Os.

(.poco a.ttiva)

(;pooo a.ttiva)

5-1-1926

26-III-1926

19-Vll-1926

E.R. + (attiva)

(ipooo aittiva)

E. R. ++

E. R.-

27-ID-1926

(a;ttiva) E .• R . +

(ipooo a.ttiva)

E.R. +

E.R.++

28-XII-1925

24-III-1926

19-VIl-1926

2-''III-1925

(inattiva)

(aittiva)

(PoOO aittiva)

E.R.++

E.R. +

17-III-1926

5-VIII-1926

E. R.-

8 St.

10 Fe.

1

11 Cl.

E.R. +

13 Le.

14 Al·

20-III-1926

(poco attiva}

(mattiva)

20.III-1926 (rpooo a.ttiva)

9-VII-1926 (l)OCO attiva)

E. R. ++

E.R.++

14-11-1926 (progredien1te)

24-VII-1926

E.R. +++

E.R.++

23-11-1925 (poco attiva)

20-III-1926 ('POCO aittiva)

10-IX-1925

17·Ill-1926

(aittiva)

(ipooo a.ttiva)

21-I-1926 (rprogredien te)

2-IV-1926

E.R.++

(aittiva)

E. R. ++

we.

E.R.++

E. R. ++

(ll}TQgredi en.te)

E.R. ++

E. R. ++

17-I-1926 (poco aittiva)

30·111-1926

E. R.-

15

(.inattiva) •

7-I-1926

17

sa.

18 Bae.

20 Ra.

14-II-1926

3-V-1926

0

22

Hu.

23 Gol.

E. R.++

(aJttiva)

E. R. +

(dmattiva) E~ R. p

14-II-1926

3-V-1926

(rpooo

aitti va)

(dinattiva)

E.R. +

E.R.++

17-II-1926

29-Vll-1926

(pooo a.ttiva)

(matti va)

19-II-1926

29-VI-1926

(J>TQgrediente)

E. R. -

E. R. ++

('POCO

attiva}

E.R. +

7-III-1926 (progredienrte)

28-VI-1926

7-IIl-1926 (P<><X> aitti v.a)

28-VI-1926

E. R. ++

E. R. ++

10-III-1926

5-IV-1926

E. R.-

21 So.

26-Ill-1926

(dalattiva)

E.R.-

19 Ka.

E.R.-

(•ilil atti va)

E. R. ++ 16 Fa..

E. R.-

. 9- VII-1926

E. R. ++

12 Me.

(i.mattiva)

(daiattiva)

E. R. ++

9 Mo.

E. R. +

9-VlI-1926 (pooo aittiva.)

(aitt.iva) E. R. ?

Lu.

E.R.-

(aittiva) E. R. ?

7-I-1926

-5 Ku.

13-Vlll-1926

(pooo ·a ttiva}

(dm.attiva) E. R. ? •

7

30-III-1926

7-XII-1925

3 Ke

1

1

XXXI\', F ASC. li]

(attiva) E. R .. (!inattiva)

(aittiva)

(pooo attiva)

E. R. -

E.R.++

14-III-1926 (1pNgTediente)

5-VII-1926

E R. ++

(pooo attiva)

E. R. ++


[.~l\"NO

N.

XXXI,' ,

FASC.

17]

Nome

I 24 Goe. 1

25

La.

26 Oo. 27 Be.

\a.

28

Enzitnorenzioni

17-III-1926 (attiva)

Bo.

3-V-1926 (limattliva)

49 P e.

3-V-1926 (progrediente)

5-VIII-1926 (.inattiva)

60 Fa.

13-VIII-1926 (a.tt.iva)

61 Br.

E. R. ++

26-III-1926 (poco attiva)

E. R. +++

E. R. ++

2-1\7 -1926 (a,tt.iva)

E.R. ++

I

E. R. +

14-IV-1926 (progredient.e)

19-VII-1926 (a,tt.iva.) 29-VII-1926 (1>000 attiva)

E. lt. ++

35

1

G<>r.

I

36 Ber.

~inattiva)

27-I-1926 (J>l"Qgl'ediente)

5-IV-1926 (rpTOgrediente)

E.R. ?

1-II-1926 (attiva)

E. R. +

39 Jo.

40 Za.m.

E. R. +

E.R. +++

5-Il-1926 l poco attiva)

7-IV -1926 (d!nattiva) E. R. +++ 19-VII-1926 (poco aittiva)

10-II-1926 (poco attiva)

E. R. +++

11-11-1926 (attiva) 11-II-1926 (.pooo aittiva)

23-III-1926 (nmatM.va)

E. R. -

E. R. -

27-III-1926 (a;tt.iva)

17-Il-1925 (inattiva)

10-XII-1925 {pTQgrediente)

E.R.++

43 Ra.

24 -lli-1926 (drnattliva)

E. R.++

44

we.

20-XII-1925 (attiva)

E. R.++

46 Ha.

1-II-1926 (attii va)

E. R. +

46

Se.

3-II-1926 (poco attiva)

E. R.-

47 D .

56

8-IV-1926

Gr.

(p ooo rutt;iv a)

E. R. ++

8-IV-1926 (dmattiva)

67 KJ.

E . R.

++

29-VII-1926 (iimattiva)

++

E. R.

II

GnuPPO:

Af/e:;ioni non tube rcolari.

~.

59. G. (Amebiia si) . . . . . . . . E. R. ., GO. Re. (.Ane.mia) . . . . . . . . . E. R. " 61. Fa. (Esiti di pJeu·ro-pollmonite) E. R. -

E.R.-

E.R. +++ 42 Ru.

E.R. +++

5-VIII-1926 (attiva)

E.R. +++ 41 Cla.

30-III-1926 (attiva)

14-IV-1926 (inattiva)

E.R.-

I

E. R. +++

E. R. +

3-Il-1926 (inattiva)

++

27-III-1926 ('ima tti\a)

14-IV-1926 (attiva)

E.R.?

38 As.

E. R.

E.R. +

E.R. +

37 Ve.

23-III-1926 (poco attiva)

53 Bl.

56 Wel.

?

I

E. R. ++

' E. R. +

?

++

14-III-1926 (•inattiva)

SC·

E.R. +++

26-IV-1926

Si 01.

62

5-IV-1926 ( progrediente)

?

24-1-1926 (a;ttiva)

I

E. R.

54 l!o.

32 Mar.

I

7-111-1926 (riJnatitiva)

27 -III-1926 (pooo attiva)

ITe.

33 Ba.

E. R. +

E. R. ++

S-XII-1925 (attiva)

E. R.

19-II-1926 (pro-grediente)

E.R. ++

10-V-1926 (attiva)

E. R .

E. R. ++

E. R. -

21-I-1926 (prQgrediente)

31

E. R. ++

E.R.++

5· IV-1926 (attiva)

E. R.

Enz imoreazion i

5-VIl-1926 (.i nattiva)

E. R. ++

E.R. +

30

N. Nome

5-VII-1926 (a,tt.iva)

E. R.++

29 Za.

597

SEZIONE PRATICA

10-II-1926 (poco ruttiva)

E.R. +

III GRUPPO: Soggetti sani. ~.

62. » 63. )) 64. ,, 6::>. ' 66. >> 67. » 68.

St. . Hu. Brn. Ga.

L. F. T11. l o. .

E . R. E . R. -

E. R. +

E. R. -

E. R. +++.

E. R. -

E.R.-

' .

. . . .

• •

Secon1do gli AA. dhe 1'1hanno proposta, l'enzim or eazion e .awebbe lie se.g u1enti proiprietà: 1) Essa sarebibe st-rettam·ent·e specifica, e quindi positiv.a ilil tutte le form.e tubercolari certe; n elle p·e'I'SOITT.e san e e n·elle affezioni non tnbereo•l ari sarebibe sempre n egativa. 2) La r·eazione sarebbe in diretto ra!piporto col grado ·di resistenza ·dell'o rganism o v,aI'so . l'infezione tubercoiare ; e cioè tanto più intens a (color.azio11e vio1etta tainto più scura), qiua nto migliori 1


598

IL POLICLINICO

son o le condilioni nelle quali l 'or.g anismo lotta contro la mia.latti.a. A .pr01Va di ciò starebbe il f atto c'he du·r ante la cura gli ammalati presentano, p arallelame11te al mi1g lioraJIDento clinico, un aume.i1to <lei ferm ent1 specifi~i e qiuindi una E. R. più intensa. Da1l' esam·e del1a tabeJla (68 casi, 115 J'•eaz-ioni) vedi.amo anzitutto che n ei so.gigetti afd'ettli d ·a tJubercolosi, l'E. R. è stata po.sitiva n el 91.4 % d ei oasi. N·egli altri 8.6 % essa è st,ata completamente e ripetutamente n.egativ,a. 1

casi cJ1e reagirono negatjvamente ;fur ono f segu enti: I

[ANNO

XXXI\t, FASC. lì]

0c·casi01r1e qi ricercare la E. R . in 7 individui sani e.d i n 3 affatti da mala·tti-e non t•ubercolari. Di questi 10 soggetti, 8 presen t arono una reazione completaim~te ~ negati va, mentre dlll·e, ,cllintcam ente sami, e bbero una E. R. positiva. N·el primo caso si i ratta·va di un inserviente del SanatQlrio, dh,e al ipiù aocu~ato esame obbiettivo comiple1lato da qu·ello ra1dio.Jogico, non presentava asso1utamen·t e i1ulla di patologico ed era sr.ato sem-pre sano. L 'E. R. fu deibolm·ente 1positifva. 111 seconido caJSo fu esaminato con altrettanta r.11ra se11za oh:e .fosse possibile di ritrofVlare alcmnooè idi patolorg i·co. La Tadiogratfia d·e.l to.raice eseguita con raigigi m o.l.to molli, mosfJrò u.n p·aren.. chima p erfettamente normale; ciononostante l' E. R. fu fortemente positiva. 1

1

N. 14. S~g.na •.i\. Tlbc. prevalentemente pro1i-

1'erativa, aiperta rd•ei 'drue api Ci. Thc. larirugea g:ua~ rita. l tesioni ·p oco attwe nonostante la presenz.a di. !bacilli n e11'·eS1P·etJtorato. Stato 1g.cn erale buono . N. 20. S 'iignor R. Tbc. es.s.udati:vo--prroJii.ierativa 3{Perta di tutti e ·du-e i IJ01rnoni; es·cavazione n e l lobo s up. sin. Tpc. intestinrule; lesioni ·a ttive con temrp. S111bfeb1b.r ili; slt.at o gener al e m olt o sCaJdente. N. 46. Si.gnor S. T·b c. prrolif·er ativa ~pert·a d ei du.e api·c i con piocola e.s.ca, azjon e .a destra. L e sioni. attilv•e oon rtemp. n ormale. Condiz;io.n i gen erali buone. N. 38. Signora .i \. T·b c. pr eval. iPTO·li,fe:ratiiva d el polmone sin. e ·d·el lobo SIUp. destro. 3 caverne a -sin. T emp. S·Uibfebblrili; s tato .g enierale ottimo; f;reni.co-exer.esi iSin. •N. 39. Siignor J. Tbc. essu dati1vo-prol.ifeiratiV'él aiperta d el p olmon e .d estr o c on d:ue .escavazioni ; foco1ai fimosi sipar,si n el polmone sin.; pneiun::n:otoTaice incomp,Jeto; tcrrnip. s·t1bfe'bbrili; struto ~ne­ raHe discr,elto. 1

1

1

1

1

1

1

Il rarpipo·r to tra intensità ·d ella r eazJone e grado di r·esi·s.ten za d eilil 'ong anismo, che secondo gli A!A che l'·I1anno p.roposta sar·ebbe c·oistamte, si è d1 m ostrato n ei miei caJSi tutt'alt ro ohe tale. Prem et.t·o c·h e in mancanza Idi un colorimetro mi SOJ\-O servito di 1ucna scala icolor1metri'ca, la qu1a1e peQ,'ò non m i perm.ise di ·c:ListiTuoO'Uerè più •di 4 giradazioni n ell'in.tensit.à d ella co·l orazione vio·letta d ella provetta di .r eazion·e (?- + -++-+++) . .J\:ccanto ai casi n·ei quali effettivam.en te J'i.n ten sità del·l·a reazione co,r ris.pondeiva alle condizioni. idi r esist e,noo or.gani1ca del maJato, ve n ·e furorno n on pocl1i n ei quali tale rapp·oTto si dimostq'ò in,·ertito. Così ebbi :p.a.zienti con form e fi.brose, in·a ttive, in atti.mc condizioni gen erali , con E. R. ·d ebole o aid. dirittura d ebolissima (V. casi: );~. 7-16-35-47) ; e vi ceYcr sa in alcune fo,rm·e a\·anzate in complelto scorrnpenso or.ganico, l'E. R. s i mostrò foTtemente positi•\'::t (\ ' . ·casi NN. 10-13-40). P arime11ti n on pori.ci osser,. . are un a'Umento ld'1n tl?rl. ità d ella reazione in mO!lti casi n ei quali i si.ntcrni obbictti,,.i r subbietti \'i noncihè altre r eazioni di laboratorio (soipratiutto la r eazion e di sed ime11ta.zione deflle emazie), palesa,·ano un mig-lioran1ento indi outibùe d ell e condizioni d.el ma· lato. (\ ... casi N:\. 6-10-16 23-2.5) . Oltre ni casi di t.uberc olosi polmonare, ho a'\"Uto 1

1

* **

Riassumein do bPevernenie i l risultato delle m ie r icercJ.1·e e J.e coruc1usioni pratich:e che da esse sc·afJuriscoo10, posso ·dir.e .quanto segue: E. R. positiv-a f·u tT01V aita ne11a gran mag.giOiI'an za d ei p·a z1einti af:f.etti .da tlbc. p-0lmonare clinicamente .certa; r ealJicme i1·ega ttva n ell'8.6 % Id egli ste&s.i. Questo g ruippo è cosltitt1ito da· du.e casi di tbc. polm·onare po1Co estesa, . a ;prognosi beni•gna, nono.stante la p,ersisten za dt segini di attiv-iità net p azienti ;i111 questione; e 1da ·t re oasi d·i lt.bc. gra;ve ed estesa con pr~ono·si dubbia o .aid/d:iiri·tmuTa ill1fiausta. In tutti qiu·esti infermi vi ·e·r ano dei bacilli nello s puJt.o. Dunque, per ciò che concierne fil valore di.a gnostj1co d ella reazione, possi·arrno subito dire ·ol1e una E. R. n·e.g.atiiya non pillò assolutaan·en11e 1d·a so1a bastar.e 1per escl11J1d ere l'-esJBtenza di una tUJbercolosi ipo1moniare. rv1a molto .di i1i1ì ·c.he questi cas.i a re azione n eg.atilva in ind.i yi·d11i clini«~&nenlte ri1con as.ci uti come tUfbeircolos1, ' 'a1gorno ad infirmare il val-0r e diiiagn ostico della r eazione, i due · caisi positivi in sogigetii cliniica m enite sani. SuJla n ·egatività d el .r .eperto clinico e radio lo,g~co nor1 vi ha a siso1utamente a1oun diulbl>io. Si potrà ·p erò obbiettarmi cihe i soggetti in questione arano ~ ei portatoTi di l esioni laten ti o di focoJ.ai irr·ag.gt.u ngibili co1l'esarn·e clin.i co e r.a.diologico. Tale 01bfbi,ezione non r egge se si consid-era dhe :iJn tal •caso tutti -0 qt1asi tuttti gili iindividllli aidrultj (com e ci insegnano le stati.stiohe fatte al tavolo an·a tomi•co) dovrebbero aN.ere, acc anto ad una outil'eazione, anohe una E .R . posi· tiva. E ciò in r ealta no·n si veritfieia. P er cru·anto cooce.rn-e la prQgnosi, l 'E. R. si è dimostrata i1ei miei oasi assoluta.mente iruf eriore a i co1nuni d.art i che si possono !ded urre dall 'accurato esamie e •controllo clinico del pazienLe, ed infer iore aJtresì ad altre II'eazioni emato1ogiche fra ~e qu1a li in prima linea la reazione di F rul1raeus d el·la ,-.elocità di sedim entazione d elle emazie. 1

1

1


[ •.\NNO XXXIV, FASC. 17)

SEZIONE P RATICA

~onostai1te

·tuittociò, l ' E. R. ;può in taluni casl essere un a,iruto o la confern1a alla di~gnosi cllinic.a; ma nulla più. E da augurarsi ohe per i l futoco ulteriori p enf ezionament.i d el1a tecn~ca renclano la reazion e più siouTa ed eliminino le cause d'errore ohe ad essa sono anc-0ra l egiate. Presentemente essa n on può mcora consiçle· rarsi martrura p er una larga applicazione pratica. Davos, Diceanihre 1926.

599

OSSERV·A ZIONI CLINICHE." REP~RTO CHIRURGICO DELL'OSP. DI

S. SPIRITO IN SASSIA diretto da l primario T. FERRETTI •

Sulla ister ectomia addominale subtotale in nte1·0 a gravi danza a termine. Operazione di Roger-Solieri. •

Dott. L. URBANI, aiuto.

BIBLIOG,R.t\.FI.~.

1) ..\RGENTINA, Giornale di clinica med., a . 5, f. 14, 1924. 2) BIASOT'II e )lAR ' Il P o }iclini~o, ez. n1ed., V, 32, 1. 6, 19'25. 3) FI GARI, I Congresso naz. per la lotta contro la

tbc., 1~.JS. 4) HrRSCH, D ie rLb>derh alcl en-R ea lclion mittels d er quant. Int erf erometrischen Jt eth ode. J . pringer, Berlin, 1925. 5 K uESrER, ZenltralbJ. fur Ba.kt. . P arasi tenkl\.lnde ll. Infektionskr., 93, :\ bt. I , 1921.. fl) ~IEN~ITT , .~nnaili d~ll ·1stituto ~Iaro1gli.an o,

'r.

10, f. 4-5.

Riforn1a m e<l.i ca, n. 'tO, 1926 (con bib liogr rufia). 8) • ECCO, i\iJjnerYa in c-cli ca, \ r. 6, n. 6. 9) Srvoar, Rinno,~amP.nto m edico, n. 3, 1925. 10) • TVORI e REBAUDI, ..\nnali de1l' Istitu1 o :\laTa· g1iano, \ '. 10. 1. 4-5. 11· IVORI e REBAUDI, Riforma m edica, n . 2, 1922. 12) I VORI, REBAUDI p 1\JEN~JNl , .\rchivi di biol ogia, , . . I , n. 1, 199...4. 13) SI\'ORT. REBAUDI e 1\tfENNITI ' .~nn·aJi ClPl11'I:-;titurto Maraigliano, V. 10, F . 4-5. 7)

R EBAUDI,

COMMENTI. Pionieri dell'odierna a. sistenza manicomiale. Rireviamo

e vole1ilieri pubblichiamo:

Pisa, li 11 a'Prjle 1927. Ill.mo Sj,g_ Direttorr del Policlinico, )li ipermetta di aiggiungere qualche •p arola alla nota del prO!f. Morselli pu bblicata n el faiscicol o 14; ed è per ricordare che circa u n secolo avaniti il Chial"ngi, Valsalva preconizzava il trattarrn.ento nmano •d ei p•a zzi , che constd erava malati corrne t1Jtti ~li altri, prescrivendo un sistrona di teraipiia diverso a &econida d elle viarie forme di fr enitide, tdi parafrenitide, di delirio, di mania, di maJlincon.ia. Di ciò h o scri:tto in un crupitolo dooumen~ tato - Un grande prectlrsore di P inel - n ·e l mio liib[l'o Veteris Vestigia Flammae (Roma, 19i~, pag. 393-409). E b en e ri1affermare questi dati, poichè anc'he in un b el volume di Ren é Sem1el aìgne 1

- A.lieniste s et Philan throp es, les Pinel et les T 1tke, Paris, Steinfheil, 1912 - i nomi d ei d·ue

italiani, Valsalva e Gh iarugi, non ·f ilguranb nep'Pllre, fra quanti hanno contribuito all'opera di r ir1novaimen to nella. m old·erna a ssist en za d ella Con i rr1tgùtori osis equ i pazzi a. Suo dev.mo G. B I LANCIONI. •

,

Ho praticato questa operazion e due volte all'Ospe-dale tli . Spiri1to e mi decido a pubbliieare i casi clinici ipercl1è la prima yolta l'operazion,e è stata tfat~ in donna con gravidanza gemell are e pe1~c11è ambedu e le volte tentai di risparmi are lo ovaia. Questo tentati.\' O fu a ccom.paign.a:to da lin incjden.tc operatorio cl1e fu feli·cem ente s u }Jerato. L'obiezione che si pt1ò muoYere all'aperazione del Roger- ol1eri è qu ella di esser e troppo demolitiYa 1p erchè in donne gioYan i e in pieno ri·go., glio •della vita gcn i I al e questo intervento ope · ratorio non ris11etta le ovaia. I..'aiuio ciel olier i, dott. P.ansini , in un aTtic oJ.o "Ompar. o sulla sezio n e pratica del P oliclinico ~ n. ?,7, arino 1926), riferisce che la funzione gaJattog~na in qu este opera.te è buona, il decorso operator io p erfett o, ma n on riferisce p oi sull'esito lontano e n on dice se in qneste donne giovani · cc1sl mu:ti la.t e sono co1rnparsi in segu ito sintomi ù i d efi cit orarico . •\nr.ho le mi e 01perate hanno aYuto un decorso post-operatiYo buono ana non so se la ablazione ovarir.a s arà senza consegu enze n ella loro vita lI)tcr iore. Conscio p-er ciò della d emolizion e grave é11e m t accjngrvo a fare ainbedue l e volte tent.ai di rispar miare almeno nn ovaio . Dovetti però r inull c· ia re a questa m o1dificazione rl i !Tec nica che m i sombraYa razionale e fisiologica pe rcl1è s i manifestò una em·o rragia infrenabile al di là della J.eg.atura e la fraigilità dei v.as1 vr.n osi grossissimi no11 permi1se l'emosta-si. P e rtanto fui <:ostretto a tern1inare r a'P:i:damente l 'op erazion e m ettendo ipinzc em os.tatiche rob'uste sui vari p ed un·c oli molto lnngl1i e m olto facili a 1egure .sull' u.t ero g raYido. No11 so se qu.esta mia affeinmazion e s ulla impo·ss'ibilità di .contServarc l'oviaio nella iste,rec tom ia su utero 1giravi1do sari\ cr eduta m a spero c'l1e qualche grjnec-0lo•go autorevole più abile d i me, m odesto medico generj·co, itenti questa n1odificazione di tecnica .certaim en.te razionale. le vene, che son o riunite in corrispondenza 1

.cl el legamento infun·di1bolo-pelvico e che sono di facili·ssln1a en10-st.a1si p·er la l'ungtiezza del pe.duncolo stesso sull'u tero gravi·do, 1diven tano sparse e


600

i ANNO

IL POLICLINICO

flessuose al di là dell'ovaia, decorrono sotto il rperitoneo u~erino e lo sollevano in modo da ricordare la testa di Medusa, presto penetrano nel miometrio a varia 1di•s tanza dall'estremo interno 'dell'ovaia allungata e assott1gliata in questa eveni enza. Esse sono !fragili, non resistono alle pinze emostati-che e danno una emorragia reflrua, alimentata 1d1a1le altre sor.g enti arteriose non anc•ora tacitate, veramente da impJ'e·s sionare. Questo inci•dente d:u ipi11 graJVe nella mia prima op·cr1ta ch·e aveva una gravidanza gemellare: m·1 fortunatamente ,p otei terminare felicerrn·e nte l'ope~azione ricorrendo alla demolizione con la solita tec11ica i1on cu.r andomi del1e ovaia cl1e a51porta1.

XXXIV, FASc. 17)

lapara·t-0n1ia in ·donna gra,1 i·da si pratica per a.veTe un bam·b ino 'r:iJvente. L,01Pera.zione del Solie.ri si potrebbe sioura, mente ipratic~re in presentiazioni anomale come quella dflscritta dal Solieri in cui v'era proc1denza dell'arto suiperiore ma semrpre a feto 'rtvo. Qual ,diffiooLtà in'f·atti per un ch1rur~ esperto può preseP!t.are un arto ipToci•dente? Certamente l 'a;sepsi ·del'l'operazione non è ieompromessia se il chiI"Urgo protegge ~l resto 1d ella cavità p~itonea1e e taglia l'utero sul ·segmento in'feriore attorno ~l.'l'aTto proci·d ente ed •estrae raip·i1 damente l·u~ero gravido e lo consegna a1d un terzo assistente ·m entre l 'ai'Uto a'''ffira r epertato con ipinze rd.i Hégar o di Boo-n'3.rd tu.tto i·n torno il segmento inferiore 1dell'u·tero dilatato e sv.aiSato. iLa Rogier.,Soliieti si deve dunque pratJiicaJI'e nei oasi in cui sarebbe in·diicata la Cesare.a extraperitoneale che può essere seguita da cellt1lite pelvi<';a evenienza temiibile é_ruanlto la .peritonite. Q11osto isolo 1pensi·erro mi ha fatto ricorrere a questa 01pe:riazi0n1e nei miei due casi e a.mlbedu·e le rvolte io ho aNuto 1diue pieni sruccessi operai-Ori per le 1maùri .e per i bamJbini. Se 1do,resisi praticare ancora l 'ope.r.azione io prat1ch·erei il reimpian.to del1e ovaia O· alm·eno con•drurrrei l'operazione in qt1e.sto mo·d-0: Laparotomta al!Illpia 1come il solito; sezione d el peritoneo ·voocic o uter.ino e separazione della vescica dall'utero; preparav.ione idi rumbedrue l~ uterine e passaigigio ·dietro a queste coJ. Coaper idi 'lln robusto laccio che .p erò non serre·r.ei, sezione e legatura ùei l egiamenti roton1di, sezione e legat1lil'a di un pedunco.10 ·utero-ovari1co; costrizione dei vasi ut·erini ·cotl lfilo rpasisato in rprecedenza; sezione del segmento inrferiore 1 de1~·;u1tero; Klem· m·e r -sul legia.mento iruf•undiJbolo a>elvico, al di qua dell'o·y,aia .da conservare. Solo co11 1qruiest'ondinie nel f·are le varie legature emostat]c.11e si :potrà rliS'J>M'miaTe un'ovaia dabttamente nutr:iJta e vascolarizzata e si .p otranno così evitare i sintomi idi defi-cirt ovaJI'i·co. La Roger.,Solieri sicuramente emostatica sar®be seconrd·o me indicata anche nei casi Q.i pla-centa .p revia cenbrale i·n donne graivernente anemizzate ove ancihe una modesta amorragi.a potrebbe dare ' la morte. Mi sono ben noti ca.si di pila;centa pire\r.i.a centrale, st1 cui si e.bbie malamguratamente la morte col taglio cesareo c lassiico colllServativo. 1

1

Ma prima di riferire i miei casi voglio far€

alcune considerazioni sulla intdioazione di questa operazio11e benigna e utile. Io non praticherei l'operazione in Ca.JSi di p:resentazione di spalla con arto proci<lente e f~to morto come l'ha prati·cata il Salieri in un caso jp erch·è in tale evenienza ricorrerei alla solita embriotomia. L'indi cazione 1Principale della Roger-Solieri secondo me è la seguente: ·b acino imp·el'vto con Tdt1.ura del sacco delle a•cque da qualo11e tempo e sict1rezza d'i11qt1inaimento della cavità uterina; l'ultirna condizione è che il feto sia vivente altrin1enti credo cl1e i profani ci giudicl1ere.bbero male per.chè da molto tempo il pul>blico sa che la

I. - Lucia a. 30, (13 agosto, 31 agosto). Il !travaglio di parto è iniziato il 10 agOiSto con rotJtura 1precace del sacco d elle acque. La mattina d el 13 la ctonna esaurita dallo sforzo pTo, lun1g ato r eclain1a il soccorso. Il ventre globoso è CASO


[.~NO

XX.Xlv·,

FASC.

17]

601

SEZIONE PRATICA

volu·mino i. inno; s ul ;fondo de1l'uterio si nota un'incisura; esiste edema t.Soipraipubico e degli arti inferiori. Si ente netto il battito cal'di~o fetale nel quadrante ini.re sinistro dell'addome; non si palpano le pliiccole parti e la f1uttJuazione dell'utero fa pensare ald ooqrue non completamente eme.sse o a grasvidanza gemellare. Si tra1t.a di una donna 1pic~ola e denuttrita febbricitante con cooiruga ta ' ' ere. di 6 centimetJ:ri e mezzo e perciò si decide l'opcrazio11e. Etere11arcosi regolarl'~. Posizi one di Tren1d:e1eml>ung. Laprurotomia am· pia ed esteriorizzazio11e dell'ruteTo vollllffiinooi~· sima. Per riS})armiaxe l'O\'aio sinistro sfugge la plinza piazzata al .Qi là della legatura ed in un istante si perdono più di 300 ernie. di sangue. Le 1Pinze piazzate ~ulle vene lacerano e non arrestano 1'emorraig-i<.>; occorre perciò ~emninare ravidamente l'qperazi0ne non curandosi ctell 'ovaia. Dalla ~czione t1terina \segmento inferiore) sporrzc In testa. ùC'l primo feto che si estrae (.feto di ses::,o ma~chile ''i ventc del peso di gr. 2.500). F..strru to 11 primo feto fa ernia un secondo sa.eco amnioti~o integro: a.pertolo si estrae run secon1d·o feto di se- so femminile del peso di gr. 2350. ~ntuira accurata del segn1ento inferiore dell'u1ero e pr.ritoneizzazione f~ili ima per 1a distensione cl~l 1pel"itoneo. Chiusura totale parete. Segi1ito oppratiorio norunale. Esce guarita il 31 (tgnsto. I ~'l donna ha una fu11zio·n e ga1attogena normalP r allatta i suoi <1t1e ba.mbini che rup paiono nor1nalmente nutriti <' vigorrosi. La fi~ura dimostra l'un.ero ru:portato. Dalla sezionr t1terina s:pO'rgono i dt1e f11nicoli.

NOTE E CONTRIBUTI. Cenni sull'elioterapia con filt1·i e luce natu1·ale. Dott. Rocco

BELLANTONI -

Scilla (Reggio Ca1 abria) .

Incominciammo ad eseguire le cure elioterapt, che nel l nglio del 1924 ir1 un solario elevato sul livello del mare circa 76 metri. In generale ci servimmo della luce filtrata con 're>tri a colori, solo raramente id i luce di!I'etta. Usammo ,·etri a colori bleu, rosso e g1allo - a seconda dei casi - ed abbiamo per ciascuno di q11esti colori notato delle proprietà curative dl· ''erse, cl1e riteniamo utile r en·d ere n ote. .i\bbiamo usato vetri fab bricati da ditte diver~r, "cl ab'biaano osservato che 1 vetri di identico colore hanno azione corrispondente, ma non uniformemente eguale. P er -Oggi 'inteJidiamo richiamare l'attenzione dei colleghi solamente sulle propri età . cur ative sui tre tipi di filtri isopracennati, mentre ci pro'flOniamo ·di eStperimentare su ccessivamente con Yetri d'altro colore. FILTRO BLEU . Il filtro bleu è quello che ha più ampio uso per la sua proprietà detersiva r1· dutti~a. epi~elieli zzante, analgesica·, .antisupipu1

a) Potere detersivo: Il fatto che s.i osserva è quello <li vedere che la lesione rapi damente si clete>rge, tenide ad asciugarsi, si copre di una chitina lieve e tra51parente. h) Potere riduttivo: Esso l1a u.n alto potere d i reduttivilà sui tessuti esuberanti (granulazioni flaccide, escresce11ze .fungose), m entre n essuna azione alterativa apporta ai tessuti sani, accr esre invece la loro vitalità. • E semplicemen te sorpren·dente vedere in pochi min11ti Ja ri1duzione di vaste superficie CO!P·erte di tessuti flaccidi esuberanti •dalla superficie sa· na della r>elle: nessun caustico, ad eccezione del fuoco, a'rrebbe potuto 1produrre tale effetto in sf breve tempo. Questo fenomeno avviene senza senzazioni speciali nè di ·dolore, n·è di bruciore. Gli infermi, rscoperti i1el resto dell'organismo ·dai raggi diretti , non accusano che lievissimo -calore, e quàlcu no , asserisce di avvertire una sensazione piacevole. Essi stanno ben volentieri, anche se sono piccoli ed irrequieti. I.e cicatrici che ri·sultano .con questo metodo curativo sono più spianate, ipiù lisce, meno facil· mente ten·denti alla retrazione, ed al cheloidismo. Ciò noi possiam o asserire per avere, a bella posta, contempor an eam ente curati casi stmilari col sole e con i causti·ci . .Dal ri·sultato finale e dall'esito dopo parecchi m esi abbiamo potuto constatare quanto so;pra asseriamo. 1

..\ssunta (16 aigosto, 31 aigosto 1928). Il tra,~a~io di parto si è i.niziato il giorno 13 e durante la notte si è rotto il sacco d€lle ruccrue. Il 1-5 le con~rrazioni si compiono energiche e freqi1enti n1a poi sussegue una oeria piigrizia nelle contrazioni. Il 16 la donna che feJ)bricita (37°,8) viene ·esplarata. Il dito esploratore ri31gigiungie l>Pnc i1l promontorio, la testa n'On è imp·e gnata. il collo dell'rurtero rp resenta runa dilaJtazione di circa tTe centimetri. Poiclhè il brucino •è impervio, il saJCOO delle a cqu0 è rotto da tre gi-0rni, il baittito fetale è buono; si <lecide di praticare 1a Rogeir-So:IJiieri. Eterenarcosi regalare. l'rendelemburg. ~r>aratocrn1a ainJPia. Si estrinseca 1'1 utero e si comincia a lega.Te il peduncolo ovarico internamente aJl'ovaia di sinistra per ceT1Care di conser. ''airla, ma dalle v;en.e reflu e vien fl\lori una notevolissima quantità 1dri sangue e non riesc·e fare l'emostasi. Si 1Compie allora raip·i damente l'is1le· rectomia mettendo d·ell1e rpinve ro1bll.1ste sui van pedruncoli e senlia ourarsi delle ovaia. Dall'rutero aperto il t.eirzo assistente es.trae un feto di sesso lfemmini~e ,ri·v ente (gr. 2850' . Seguito (){per.aJt.orio nomna1le. Guarigion.e di 1a. intenzionie. La pu erpera v]•en e ·dimessa in peI'lf eitia saltutie col s110 bambino i l 31 aigooto 1926. C:Aso TI. -

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Qu esti due caisi che ho ri[>ortati d:irrnostrano la relativa beni1g nità di questa -01peJrazion·e che ceT~amente è alla portata idi ogni ohinrr~go p1 r atico .


602

e) Epitelieli.:::.ante: La luce bleu ha un forte

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( -~~NO

IL POLICLINICO

potere formativo dell'epitelio, noi ci siamo potuti convincere per il fatto che sullo stesso individuo contemporaneamente abbiamo curato parti delle lesioni esiponen·dole alla luce filtrata, altre espo11endole alla luce dir-etta, ed altre all'ombra. Dalle osservazioni fatte abbiamo ricavato la convinzione di fa;tto ohe le lesioni esiposte all'ombra si coprono più lentamente di epitelio, di quelle esposte alla luce filtrata bleu, e quelle esposte alla luce solare diretta si coprono più rapidamente ancora delle altre esposte alla luce hl e11 . d ) Analgesizzarite: La Juce b1eu .ha 'lln jpotere amalgesizzante lieve, ma 1Perststente e ·du:raturo. Nelle forme dolorifiche di nevralgie e zoster ci ha dato risultati ottimi non solo per l 'effetto immediato, ma anche .curativo pers~stente. Ricordiamo specialmente un .caso ·di zo,s ter, eh~ cura1o p er oltre due ,m esi con le .cure m ·edicam-entose tdi icom111ne uso topiche e geneTali, tormentava l'infermo ;senza dangli requie ·con ·dO·l ori e perman.endogli sulla Cl1te il.a er.uzione caratteristica. Fin dalla seconda appli.cazione di luce l'ammalato incominciò a prendere riposo la notte e con 1poche altre applicazioni si ottenne ,Ia gl1ar1g1one -completa rdella lesione cutanea e la scomparsa definitiva delle sofferenze nervose. Ed un altro caso ancora ci piace ricordare di r1evralgia del ramo del frontale ribelle per oltre due . mesi a tutte le cure, il quale ca·so è guar1to staibilm·ente co·n solo •u na ld'iecin·a di sedute. e) Antisuppurativ'O: La luce bleu ha potere di diminuire, se non ·di arrestare, i processi supp1Jrativi. Molto bene noi abbiamo ipotuto osservaTe tale pro1prietà, de11.a quale ree ne serviarrno con so.m mo proct:itto. FILTRO Rosso. - La luce solare ottenuta con filtro rosso ha potere antiflogistico, anti5uppurativo, ravvivante. a) .411 tf logistico : Nei processi infiammati\'i la luce rossa agisce in modo manifesto beneficamente: diminu endo, fin dalle prime sedute, l'arrossimento e la . tumefazione . b) .4 nt·i suppurativ·o : Il !Processo ·di suppura' zior1e cede raipidamente, e tra i tessuti sani e quelli ten'<ienti alla necro si si nota cl1e più rapiòamente dell'o.Pdinario si forma la linea di ·demar<'azione del ùi1st.acco. e) Ravv ivante: La luce rossa ba potere ravvivante e neoformativo molto palese e più intenso dei isten1i di medi catura fin'oggi u5ati. Sulle piagihe torpi'de \ben presto ·Si osserva sconllparire la patina di tessuti morti e si nota l1na pit1 ailti,·a circoJazione di sangue ed una e.fflorescenza di nuove granulazioni vive e 5an e che salgono dal fondo, riem<piono la fo,·ea, e si riyestono rapidamente. dalla periferia al cen-

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XXXIV, FASC. 17)

tro, d'un epitelio lievemente bluastro e pellucido di nuova lormazione e sano. FII.Tito · GIALLO. - La luce ottenuta con filtro giallo tia ~n potere misto tra la luce bleu e la luce rossa, meno intenso, ma più penetrante. ~oi ci seI'IVID:nrrno di questo filtro nei casi di fistole ed abbiamo ottenuto la guarigione, senza altra cura ed in tempo relati,ramente breve. LuCE SOLARE NATURALE. - La luce solare appli· cata senza filtro ha tutte le pro:prietà dinanzi de. scritte, però, 1n graido assai minore. H a solo molto pit1 spi.ccati i poteri chitiniz. zante ed epitelielizzante. a ) Chitinizzante: Rapidamente si vedono le piagl1e esposte -copr1rsi di una chitina pellucidb e trasparente, che i profani ritengono per pelle nuova formata. Ess"a invece è una chitina .che il giorno appresso si vede scomparsa. b) Epitelielizzante: Ha pure elevato il IPO· tere epitelielizza11te. l\llolto visibilmente si nota che ·dai margin\ della piaga inverso il centro si avanza 'llil epitelio bliuaistro e maidreperlaiceo ohe ricoprre man mano i tessuti sani di nuova formazione. Esso è a tal punto palese che nel breve tempo della esposizione si vede estendere in modo sot · 1prendente. SPECCHIETTI DEI CASI TRATTATI CON LA ELIOTERAPIA.

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MAI .ATTlE Luglio 1924. Dicembre 1924.

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Fistola retro-aur~colare per m .a stoidfi te SU:P•PU· rata resistente •a rtutte le oure per oltre quatr tro mesi.

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Sioos.i par.ass:i·t aria cuoio cwpelluto.

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Fistola toraoioa e va.ete ul-0erazioni per ooetotom ta da pleu·~ite purulenta.

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E.l'IPete ooster ribelle .a lle crure med.ica.mentose ord·i lilarie.

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S up pu·r azione eubaicu ta i:er&istente dell'epidid!mo.

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Eczema cr06t<>Ba . • . . .

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Granula.zioni torpide • •

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Vasta neorosi della cute e lento proooeso di ei· ea.trizZia.Zione.

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XXXIV, FASC. 17]

SEZIONE P RATICA

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Granulazioni torpide resietite alle cure coonunJ.

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INFEZIONI GENERALI. Infezioni croniche e po1·tatori di germi. <E. FR;\NKEL e H. P. K UTTNER. Ergebnisse der gesamt en Aledlzi1i, V-01. IX, n . 1-2).

Gira.nulazioni fungose flaccide i:er eoottature I, Il, III grado.

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Eczema. acuta. c.roetoea..

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corpo l1n1ano porta solo in una minima pairte dei casi ud una maJattia acuta infettiva. Jn altri casi, per le forze contl'astanti ·dell'influenza 1del germe, da un lato, e dell'adattamento dell'ospite 'dall'altro ' i lia un'irm.munizzazione inicompleta dell 'indivi. duo, che rend•e poS6ibile una lunga permanenza del germe nel suo -corpo. In questi casi, può ac. cadere che l'individuo gPadata.men.t e soggiaccia nella lotta e si rurrivi al quafd.r o di un'infezione cronica progressiva o recidivante. Questa, IPOi, ,p uò manifestarsi o -con la prevalenza dei sintomi ge. nerali oppure con una infezione di un determinaJto organo, la quale, alla sua volta, può .spesso pro. vocare delle maniJestazioni secoodarie settiche. A lato di qu,este infezioni croniche settiJche, vi sono quelle latenti, in cui 1 germi sono annidati . in qualche ·parte 1del corpo ~seniia manifestazioni di malattia fino a quando, per cambiamenti nel. • l'i11ùiviJd.u o o nel ,g enme si manifesta il 1Processo pa1ologico. Vi è ,poi •una terza possibilità ohe !'.individuo ftalora ma non necessariam·ente •dOlpo una malat. tia acuta) porti nel suo 1corpo dei germi per lui innocui, ma che hanno cons€fl'IVata p,e r .g li altri la piena virulenza. Vengono questi d-enominati por. ta1ori (-e, rquaTlido li eliminano) eliminatori di germi. .i\nche per tutte queste forme, n on basta il reperto di un 1determinato 1germe ,per stabilire che ad esso si dervie la malattia CJrontca. P er questo è 11ecessario che il germe si 1tr0vi n el sangue dd. in altri liqui.di circolanti, n el focolaio locale e che esistano le reazioni specifiche fra germe ed ospite. SoJ.o raramente tutte qu.este con·diz.ioni sono soddisf·atte, mentre nella maiggior parte dei ·casi pQJt:rà tb1astare una o 1due, rpurchè in accordo con i fenomeni clinitci; qualche volta, la diagnosi si fonderà soltanto su questi, anche 'PreSiCindendo rda ricer che .batteriolo1gich.e n eg·ative. In qualchie altro caso. il ge'1"1ffie patog1eno rinvenuto non ha null a a 'Che fare. con l'irufezione cr.onica, come éVOCade per il re1Perto di una ,p ielite da -coli in un ]ndtvtduo -con infezi-0n·e cronic.a da str,epitococco. Questi germi sogliono anni darsi in un focolaio sett·lco, che di 1soliito rsi trova j.n or.g ani oavi op. pure nelle o•s sa .(ci&ti d entarie, mi1dol~o osseo) od in certi organi ghianld1olari. rP er lo sitabilir·si del. l' infezione orooica, vi son·o poi dell e condiz.i oni La 1penetrazione ·d ei germi patogeni nel 1

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Eczema. delle pinne nasali.

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Panno oorneale lieve

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Epulide degenerata in epitelioma (oura.ta con con~ntra.tore di qua.rzo).

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Eczema. oroetosa aou ta del cuoio oapelluto e adeniti sottomaatoid~ (guarigione con aeeorbimen to delle aiden.iti).

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E&creecenze carnose

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Asma. bronchiale . . . .

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Escrescenze carnose flac. cide glandulari (cau· aticate ool nitrato di argento ei riproduceva.. no rapidissimamente. Oon tre sole .applicar ?Joni eono guarite).

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Nevralgia. acuta del frontale l"eoidivante alle cure mediche.

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Erpete zoeter ed eczemli. dell'ombelico.

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Ascessi 60ttocuta.nei multilpi.

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Peritonite tuberoola;re T-0taili . .

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Scilla, 29 ébfJI'ilE: 1926.

Interessante pubblicazione: Dott. LUIGI CAPPELLI

4.luto alla Cattedra dl Elettroterapia e Radfoloala della R . Università di ltoma

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RADIUMTERAPIA MP..NUALE PER I MEDICI PRATICI

Prefazione del prof. Francesco Ghilarduccl, !»rettore del R. Istituto di Radiologia ed Elettroter a pia della. R. Università di Roma.. Uo volume in-So, di pag. IV-150 (N. 15 della Collllna Manuali d~l e Policlinico>), nitidamente stampato su carta aem1patinata, con 5 tavole e 5 figure nel testo. P~ezzo L. 1 8 più le s·p ese postali dl spedizione. - Per i nostra ab· boJJati sole L. 1 6. 5 Q.

lnviue Va.g.l ia postale al Sig. LUIGI POZZI - Via Sietin.a, 14, aggiungendo : per l'Uffi.oio postale SuocuTSale ddoiotto. ROMA.

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TL POLlCL IN I CO

sfavorevoli (pro!Jùfera21ioni 1connetti1Vali, d~osizio. ni calcari, processi .di imm.unità locale~ ed altre che jnvece la favoriscono, corme il tro\rarsi il fo. colaio in un rpunto da cui è facile il ri~ssorbi.. mento. Raramente ·si h·a neJ. focolaio un 1Prooesso . acuto c he porta a lformazione di ascesso; il più 51passo, Si 1h anno inifiltrati perivascoliari di nart.Utra lj·nfocitaria., con formaz1ion.e cònnettitvale. Fra questi focola.i infetti, predomina per im. portMlza, 1sp.ecialrmente in base agli stu·d i degli am·eri·c ani, la -localizzazione orale (infezione den. tale o focal1e). La •pol.p a ictentaria trnO'I"ta :forma alle ra.di1ci un granuloma tCon germ-i ivivenrti (sipesso riconoscibile soltanto radiologicamente) C·h.e può . anohe rimanere senza dare silJltomi. Da esso però, i gemni possono diffondersi nel!' oTganismo e daTe le :più svariate ananife.stazioni. Sono state d·escrit. te: l'angina ·di Ludwig, [e tromboflebiti ed i flemmoni 1del iSeno cavernoso, congiuntiviti ed irj. ,docicliti, malattie del1a cisti:f.ellea, .dell' appe!lldic.e, artriti ·croniche ·ed ~nol~ re •an·emia, leucemia, mio. cardite, rnefrrirte, n eUtra:1gie, eritema. lPOl:Lm·o rfo, miosite, 1di·ait e:si gottosa. Aocanto a streptoco,cch1 ·d i divers-e form e (al viri·dtans .ed afl.l'haemolyti. cus sono state attribuirte le foruncolosi, il prurito e 1' ortioaria) si sono tro;vat-i n.el :focolaio spiil'Ochete ·ed anche .anaerobi (tetano). In molti casi, il 1rattarrnento ohirurgico del 1foicolaio inf.etto (fatto aJl tpiiù rpresto ie suJla •baise della diagnosi radiolo. giica} è 1Segu.i to dalla guarigion e d ei !fatti secor1. dari. Un altro .focolaio i:mportamte ·è Ta:ppresen·tato ·dalle ton,sill ~ ·c he, n elle loro crilp_te, albergano intere masse di batteri. Come .co n segu1enze sono stati de.scritti 1di ver.si quadri moroosi: reumati. smo, malia:ttie r enali ·e rar·diac•h e, neuralgie, dii. s,p epsj a , e~·c. Molbi tSono i g.ermi patog'eni ch1e possono anni•da~si llelle tonsiflle: m ening'o-, strepto- e stafilococichi , infl'Uenza, dhl'terite ed altri che di qui. si 1dif;fondo1110 isia localmente (cavità nasali ed acc·e·&Sorie), sia in tu·t to l'organismo. Fra i più importanti sor10 gli strepto. e gli sta. filococchi , per cui s i ipossono avere ;processi trom. boflebi1ti1ci, 'linfiandeinite, endoca~dite, focolai n el midollo osseo, !Ièmmoni ·ed. infezioni di .organi ca,ri (cistirfelJea ·e vie biliia rt, bacinetto renal e, utero e ·l 'aramente articolazioni). Piuttosto raramente 11 .focolaio è .costituito dal. l'apparato respiratori.o e soltanto in caso di bron. ohiectais ia o cavità ascessuali o •t uber colari. Non fre-qu ente, •1na p robabile è il focolaio. d ell 'ul-Oel'a gastrica, cl1e sipesso è associata· con colanigite e per i tiflite. Importante inviece è la cisttfellea, che può es. ·. er e inf.ettata in modo ascendente dalle vie bi. Jiari , o dal fegato, oppure per via secondaria ed 1

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ematogena. Il primo ed il terzo modo ld.'infezione sono i 1più fvequEmti. :B nota la frequenlJa con cui si a:nni•dano n.ella cistifellea i bacilli del tifo • per cui 1Si còstituisoe I.a condizion e di portatore che ipuò duraxe per .anni (fino a ~ in run caso di Ha.Tlan:d't) . Ma sono tutt'altro che rari anche gli strepto. e -gli stafilococchi. Importanti co'!ne focolai 1son·o anch·e P~ppendice (la co1si d·etta tonsilla intestinale) ed il baicinetto r e·n ale. La malaittia ipiù fr equente ij:i qu,est'u1ltimo è la colìpielite ich.e 1decorre il 1Più s·p esso col qu.adro di un 'inf•ezione cronica. :B tmportainte sta. bilire se si t ratti di stipiti emolitic'i o non. La 1pi.elite può anche esser data da strepto. o sta.fi. locoochi, 1ch1e però non provocano mai la forma. zi·one di calcoli, ciò oh•e in'Vece può verificarsl pe.r il coli. Anohe il gonocoicco, annidatosi nelle vie urinarie e nelle ghian1dole che vi sbooOO.rn.o, può dare una sepsi cro1n ica. 1

L'utero può costituire un focolaio infetto, ma quasi soltanto in C3Jsi di aiborto infetto o di sepsi puerperale. Gra1vi ed aicu ti 1sono i casi trom.bolfle.b iticj, mentrie hanno u·n decorso tProtratto ed una p·r ogno.si favor evole quelli linfangiti.ci. Per 1a dja;gnosi b.atteriologica, si ricorrerà so. prattutto all'emo.cu~tura, ·specia1rrnen•te aJlestita con notevoli quantità di brodo ·gliucosato o di modo ascite (n el teaSo di b acilli tiiosi, brodo a 1 la bile), non trascurando l e co1ture in anaerobioot (col m.etodo TMozzi) e l 'inoculazione n egli ani. mali. Importamte p er la riuscita è la scelta del mo.m ento icli .p ren·d ere i·l sangue; in generale, la batteriemia si mani/festa 1Con tSintomi clinici . che sono: ·b rividi, febbre , cambiamento nel numero dei leucociti o della formu1a l·eu1Cocitaria, nel senso id i una ·dieviazione vel'so sinistra e di una .monoci•tosi ie·d eventual,m ente cambiamenti nella composizione chimi-c·a d e! sangue. La presa de.i sa.ngue in tali periodi r end.e ipiù probabile la riu. scita. I ,e r~cerc·he bàtterio1'ogi.che ipossono far.si anCh·e st1 altri 11qui·di ldell 'org.anismo e specialmente sul liquor e sui succhi di organi, ch e sono gen·eralmente sterili e per i quali il r eperto d1 gerani pat (Jlg-eni h a grande irmportamza. A:ssai minore è in. vece il stgntf:i:cato ·d el r eperto di gemni im al•tre circosfaJnze come, Jp. ·es. , n ell'urina femminile ~ an c·h e se ~·:riel1evata sterilmente col catetere e cosi pure nel suicco duodenale o nella bile prelevati mediamrte il riflesso di apertura col .p eptone. In tiali casi il ·giiu1d izio dipenld1er à dal •tipo d·el germe tr ovato e dagli eventuaJì saprofiti ohe l'aocom. 1

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p~anino.

:\ncor mino~e è il significato dei germi trovati s11lla cute o sulle mucose, specialmente in quelle


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SEZIONE PRATICA

c11e anche norn1alrnente all>engan-0 moJti germi ai1cl1e tP·aitogeni. I ger.mi -ch•e in •tutti questi casi vengono iJSo1'ati sono, i·n ·ordine di (frequenza: 1) strepto., pneumo. e stafilococchi; 2) gonococc'hi e m,eningococc'hi; 3) tifo, parat:Lfi e 1coli; 4) 1gruppo dei dissenterici; 5) gruppo dei di!fterici; 6) 1g·ermi più rari. 1

In tutte queste ricerche, si te·r rà present.e cl1e ogni tgerme ha una cel'ta ampiezza di variazione, dLpen•diente dalle condizioni in cui vi1V·e, quindi, a seco11<ia della isua origine, dello stato immunitario idell'09pite, dei metodi di cultura usati, si potranno ~em-ar.e notevoli differenze. FORl\:lE DEL DECORSO CLINICO.

I.a presenza di germi nell'origanismo può <la.re i tre stati di imezione ict.ormien·te, infezione ero

nica, ,p ortatore di germi. ~ella rprima noi abbia.ano uno stato di equilibrio ifra il geime e J'o. spite, analoaarrnente a quanto si osserva nella sifilide. L'infezione dormiente è parti.colarmente importante in chirurgia; si vede 1guarirP bene 11n focolaio primario e, ipiù télll'di, dopo operazioni asettiche o traumi, risvegliarsi il processo, quando la barriera ;protettiva del tessuto di granula. zione è rotta ·m eccanicamente o biologicamente. Nella mefd.icina, questa nozi on e è importainte per sp]egare gli ascessi tardivi che si manifestano anni dopo un'ruppPndicit.€ od UIJ.1 'infezione thfosa. C::::i sono osseTVate una strumite ed un ascesso co. sta1e, rispetttvamente 21 e 23 anni dOfPO un'infezione tifosa. Sembra eh~ ·i n tali icasi, i germi si annidino nel 1midollo osseo. Sono da ascriversi a queste infezioni dormienti, l e r ecidive taf4d,i , e chr si 0&.:;ervano talora ·dopo il ti·fo , il che signid'ica eh.e la guarigione \clinica mon 'è id·e11t~ca con qu.ella batteriol()gica. 1

Fra l e infezi001i c<roniclle si •d€vono a11zitutto distinguere quelle ~he si manifestano come ma. lattie t;enerali e quelle in cu1 inv.ece '<iomina la malattia di un organo. Il decorso della febbre tè del tutto irregolare, sebbene non m·a nchi 1generalmente l'elevazione •d.i tempP>ratura fra 37° e 38°; senza cause ricono. scibili, isi osservano rpoi periodi1camente delle t ern. perature più elevate. Fra i sintomi generali, isi hanno, oltre a cefa. l·ea, mancanza ·di ia.ppetito, umo stato di spo,s sa. tezza, di astenie.. ,Nel sangiue, con o senza l eu. cocitosi, -si osserva una linf.ocitosi r·elatisva, devia. zione velìsO sinistra, 1comiparsa di d'or:m.e iirritaitive e spesso monocitosi notevole. Più spesso che nel sangue, i germi .si trovano nel focolaio set. ti.co o nelle vie ichie da esso si dilpM'tono. Come .conseguenm 1della dif.fusione 'Qei germi, 1

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·i hanno focolai metastatici nella pelle, n elle ar.

ticolazioni ed in altri origani, speciialmente nei reni, dove danno sintomi in·e fritici aid aooessi. Frequenti son o le manifestazioni tossiJche di pro. icessi reurnatici , miosi.itilci e net1rittci. Un esempio <li questi stati ò ·daito da u11 oaso degli AA. dj un i1i.dividuo 35enne arrnmalatosi con una colica re11aJe; a ·q uesta \Seguì uno stato f.ebbrile, con ,6'T<:l:\' i infiannn1azioni articolari; dopo circa un a11110, e senza cl1e si •1 nanifestassero sintomi d'i pn rte dei reni. si isolò ·dall'urina uno s·tafilocooco en1olitico . La vaccinoterapia e le cure idrrotPirniohe fecero scom).Jarire l o stato f eJ)brile e ;portarono alla guarigione. In altri casi, pradominano i sintoon·i dell'organo :· he ha servito <la porta 1d'ingresso; è quest0 il c.a8o d·elle malatti·e dell'anello lfarmgAo, sp€";i.n.l.

delle tonsille. Ancl1e questi pazi~nti va!ì110 sogigetti a.a acceS6i febbrili con le conseguenze tossicl1e dell 'i'Ilfezione cronica. I f.encxmeni secon. <lari d i questo s tato, reumatismi, endocardite, nefrite, coc., sono cooì rfrequenti ch•e, nella esa. gerata , ·alt1it.azione id1ella 1porta ld'in•g resso, si è procedu•to per un certo teIDJPO al t:r:attamento delle tonsille i.rn tali contingenze. Oggi però noi saip. J;ia.mo che i germi possono entrare an~he per altre numerose vie e che le itonGille possono am. a:nalarsi an eh e seconda.riarrnente. n1en te

. ·ot10 anche dn menzionar.re qui le malattie cron i1cJ1e reci1divanti 1delle cavità aiccessQII'ie nasali e d ci denti. ..\pp.n:rtengono 1p1ure all.e infezioni \::ro. nicl1e, le ·diverse !forme di endocartd.i•te riieorrfVT"te • .t\nalogamente a qu est''Ultirma, si iè venu.t o ora iso. lando il ·quadro •della colangite lenta, per cui i ge·11mi an11idati rnella cistifellea possono per anni <1 d e.cennì dare s01nrpre nuovi accessi, nell'inter. vallo fra i quali . i h.anno però .sampr,e tempera. 111re suibfebbrfJ_j, c11e di1nostrano la persistenza cl rl l'infezione ·cronica. ::-\011 'Sono 1poi TélJr'i i ca:si Idi concomi•t.ante inf J. zionc d ell1e vie lbiliari con l 'ap1p en dioe, p.e r cui il rl1irurg·o c.h e opera :un'appendice non dP"\re tra. se urare l ' esame deJJ,e vie biliari. lm'Portante è in questi 1casi l »esame ·batteriologi1co del succo duo. lflenale prelevato col ll'i.flesso 1d'aipertura mediante il peiptonc, tanto più •Ch·e s i viene sem.p re più affermando l'esistenza <lella triad. e: colecistite~ append·i<;ite ed ulcera 1g aistrioa o 1duodena1e e la ipossiibile origine infettiva di qu·est'u ltima. 1

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Oltre all'appendicite cronica, appartengono alle infeztoni -croniJC1h e .quelle dei ·baicinetti renali e dell•e vrie urinarie, in cui si 'Possono -0tite11ere buoni ~ffetti ·dal1a contemporanea somn1inistra. zione .dj euourpina (a Id osi di 25' eig., .) ,~olte .al giorno) e di autovaccini. 1


IL POLICLINICO

1.,a. predilezione d·e lle inf.ezioni croniche per 1'a.p.parato linfatico •si manifesta anche con le ma. lattie del rni·dollo osseo, ieh e si hanno, non solo iper i bacilli del tifo, m a anc·h e per strepto. e s tafilococchi. N·ella terap·ia, s1 procederrà d aJP1pri:m·a, p er quan. to è possibile, all'asport azione del focolaio infet. tivo; talvolta però an che l'asportazi,one di tons ille i11fette o l 'aipertura di un . ascesso osteomielittco n on danno la 1gu arigion e, perchè si ha un foco, Jaio in'fetto .geconidario. Fra i mezzi chemo~erap eutici, gli AA. danno importanza alla eucupina p er somministrazione •orale (25 cg. 3-5 volte :al ·giorno) ed alle il1iezioni endoven ose di ·argoflavina (20 eme. della s olu. zione al 1/2 %) . Scarsa fiducia hanno gli AA. nei _vaccini polivalenti, mentre !Sono favorevoli iper ·gli autovaccini. Oltre poi alla •terapia sintomatica, ha importanza quella climatica e dietetica; par. t icolarmente util-e i.sono il clima m it e del sud ed i1na .b uona nutrizione. Per quanto riguarda i 1portélJtori d i germi , sono r<la n1enzionare, oltre ·a l baicillo del tifo che si :annida n ella •cistifellea, quello idella dissenteria l1elle ghiandole d el mesocolon e quello di Pfei.lffer n elle glhiandole linfatich e tracheobronchiali. Quando poi i germi si tr01Vano in un punto del. 1~organi:Smo ·da cui IJ>OSSOno venire e51)ulsi nel mondo esterno, il portatore 1diven•t a eliminatore oon tutti i pericoli connessi con tale stato. Part icolarm ente im'Portanti sono sotto tale ipunto di vista gli ·eliminatori idi baicilli d-ifter:iici, Id i menin. gococchi e di baqilli ·del tifo. Mentre i 'Primi. si annidano n ella regi on-e d elle tonsille, il focolai o infettivo 1del tifo si trova n ella bile. S'Pecialmente frequ enti n.elle donne sono i c alcoli biliari dO'.P-O il tifo ed appunto nelle donne si trova il ipiù gra n numero idi elirninatrici. Anch e sperimental. mr.nte, è stato di,mostra1o che 1g ià dopo 10 minuti dall'introduzione ·dei b acilli n ella v·ena d ell'-0rec. chio questi si trovano nella ·b ile e vi si manten. gono anch·e dopo 4 m esi; si ha ·dunque una veira eliminazione epatogena dei germi. I germi possono ·annidairsi anc'he n elle vie uri. narie, ma di qui ·è più d'acile sca;ociarli e spes-so basta a tale sCOIPO ! 'urotropina. Per quelli che si anni1dano nella cistifellea, specialmente per il ba. cillo del tifo, anche l'asportazione della stessa ci. stifellca non è semp r e seguita da successo, parti. colarmente per la possibilità di u n focolaio se. condario. Per quan1o riguar-Oa la ·diagnosi di portatore di bacilli 1del tifo, è da raccomantd.arsi l'esame bat. teriologico del succo duodenale, raccolto m edian. te il r eflesso di apertura della cistifellea. 1

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FILIPPINI .

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La forma lenta della sepsi meningococcica. e H. 52, n. -18). -

( t T. Y.'RIEDEMANN

V.

DEICHER. D eilt.

med. wochens.

Gli AA. riportano le 0 ss erV1azioni di tre indivi. d.u i; in due •di ·ess~. si trattava di giovani che da 2-3 anesi a.vevano febbre irregolare, remi1tente, <:on accessi idi lJn esantema analogo all'eritema i1ocloso; il t erzo 1caso rriiguar.daiva un inctividuo di m·edia età che, dorpo es&ere istaito malato per una quMldicina di gio·rni icon sintomi simili a quelll clegli altri 1du e, morj 'Per meningite purul.enta. In q11est'ultimo c·aso, la febbre aveva il itia><> it.er zanario., ma le ripet'Ute ri1c erche sul sangue e la ;p rova negativa del chinino fecero escludere la diagnosi di ·malaria. Negwtive Tiuscirono pure le ricerc-he par 1a ifebfbre idi 1M alta e quelle batteriologich-e ·ed i stologiche fatte 'SUI sangue e sui pezzetti d i pelle escisa. Dallo studio della letteratura risulta che i·l t]po di f9bbre terzanario e l'esantema a tipo Id.i eritema n odoso si osservano talora nella meningite epi. .demi1c a. In qruesta non sono rari ,g li esantemi, ohe h~ nno p·er lo pil1 caratter e tPetecc.h iale -e danno l'irl1pr·ession e ·della 1s~i meningococieiJca; i casi con qi.iesto esantema. hanno per lo più u n decorso aic11to e l a r>1ro1gnosi non è sempre sfavorevole. Sono s tate anche osservate er uzioni roseoliche, specialmente n el pirimo sta1dio, ed altre simili al, l' eritema ·essudativo. La sintomatologia clinica di qiueste form e può così abbozzars'i. Do1p·o 'Un'aff.ezionie catarrale della m11cosa n asale, del farin.g e D dei bronchi, si stabilisce una Cl1rva febbrile caratterizzata da rapide ·dentellature che :ritomano .dopo ipoche ore alla norma; gli aocessi si rirpetono ogni 48 o~e. siochlè danno l'iilllJPressione d ella .m alari.a teTzana; non si hanno ·di 1questa. 1però i brividi forti, ma iSoltanto un iPO' dj brivido. In séguito, l a curva perde le sue caratter isti.che e le ld.entellature febbrili C{)(Ill. paiono -ogni ·g iorno, talora ogni 12 ore. La sen. sazione e lo stato ·~enerale 60'110 r elativamente 1poco turbati in confronto ~dell'altezza della febbre (fino a 39°,8) ·e la durata 1ò.ella malattia. purante gli accessi, i pazienti han.n o ipochi disturbi e non nlf! hanno punti n egli intervalli; anche dopo una lunga durata. l'aspetto e l e fOO'ze son o abba.strunza soddisfacenti. Caratteristica per questa forma è la compal"Sa, .ad accessi, dell'esa.i1tama, per lo più ld-0ipo la ca. duta della lfebbre. Esso è idi solito abbastanza dif. fuso .e consta di maoohie rosse, piccole e groSSt'. infiltrate eld lln po' elevate e dolorose. Le singole r ffloresr,emze 1·icor dano l'eritema nodoso, sebbMP 1 nodi.ùi siano ipiù piccoli e spesso m en o iTufiltra.ti. r,n. malattia mostra un decorso che si tras<>ina 1

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SEZIONE PRATICA

a lungo e che può durare anche diversi mesi. cellulare ne'llo I.S puto e si sono avute anche a.elle infezioni da contatto. Nessuna alterazione si è rintracciata r1egli organi interni. Sembra che le infezioni generali che si svilUJPLa diagnosi si i onda sul tipo febbTile, sul buono pano da queste loiealizzazibni non abbiano sem. stato generale, sull'esantema e sul reipcrto di me. ·p re il quadro desoritto dagli AA., ma decorr ano ningococch1 nel sangue. Se i sintomi clintci sono talora an che come ma lattie abortive; d a esse posabbastanza spiccati, la diagnosi differenziale è sono aversi nuovi -rasi. Uno degli AA ., <i urante presio fatta. Vi sono però dei casi jn cui la curva l' esan1e di una delle malate, n on potè in1.petd·i re febbrile non assume il tipo terzanario e l'esanche essa gli tossisse sul viso. Tre giorni dorpo, tema si limita talora à pocl1e ma.ochi e. In tal egli, in pieno :benessere, ebbe cf ebbre a 39°, che . caso, la diagnosi differenziale rigua1r1d.erà soprat. si abbassò già dopo due ore e 1si ripetè, meno tutto la sepsi gonococcica. Le ricerche batteriolo. forte, p er due volte a iperiodi di 48 ore, dopo di gich~ sul sangue, seguite dalla differ enziazione ch e la malattia finì . L'esa.m e dell'essuidato farin. geo, di ede una cultuTa pura di menin gococchL ~iPrologica saranno di grande aiuto per la diag.i1osi. Se l'emocultura ri esce n egativa, ~i farà la Un caso di febbr e t erzanaxia senza esantema e ric~rca batteriologic.:1 sull'essudato faringeo; ancon reperto positivo id i m eningococchi è stato che nei sani può 1.rovarsi il meningococco, 1Però descritto da Schottmuller. Non è poi improbabile che m olt e delle •così dett e malattie grippali siano il reperto di esso in gra11di masse, unito ai sin. da riron·d.urre all'infezione m eningococci.ca. La f-0mi sospetti. potrà p ernnettere la diagnosi. Per la •diagnosi batteriologica, si escluderà il grande somiglianza dell' esantema osservato dagli mPtodo delle piastre e si userà il brodo.ascite: AA. con l' eritem a nodoso e con quello multiforme, W eme. in cui si introd11rranno 2.3 eme. di san. permette la supiposiz·ion e che vi siano rapporti gne. Il matraccio ron il m ezzo d i ('Oltura deve es~z i olog ici fra tali malattie. sere dapprima riscaldato a 37° e, s11bito dopo In en tra,m be, s i osservano, di fatto, forme idio. l'insemcnzamento, m esso in termostato. Per i patiche e forme sintomatiche; queste . ultime s1 passaggi successi,,i, si userà I' aga r. ~moglobina, hanno n el decorso di altre malattie infettive o le fn~E'ndo poi le n ecessaTie idifferenziazioni siero. seguono. Così aYviene 1par l' eritema nodoso o logiche. Il momento p iù favorevole per la semin a m111tiforme della ·tuber colosi, d.e1 tifo, della sifi. .P all'inizio della febbre; all'acme e n egli interlide, della iscarlattina, idella .gonorrea, ~cc . E vall I apiretici, 11 sangue 'è .p er lo più sterile. In n on è ancor.a stabilito se in questi ca.tSi, l'esantutte queste ricerche è indispeil6abile nna t ecnica t ema .sia provocato dallo stesso germe della ma. :ll'curatissima per otten ere risultati attendibili. lattia o si tratti invece di infezioni mi,s te. P er l'eziologia ·delle forme idiopatiche siamo r4a prognosi sembra r elativamente !avorevole. poi del tutto all'oscuro. In considerazion e della Si sono vedute le forme ·p uram-ente s ettiche ipas. ra~ somi glianza dell'esantema n ell'eritema nodoso sa.re a guarigione, anche dorp-0 la 1d'Urata di mesi. (od essudativo) e nella forma lenta della sepsi D'altra iparte, su questo punto si d eve essere n1olto guardinghi iper.chè, anch,e dopo settimane o m eningococcica, non ·è ·d a escludersi che entrarn.b e mesi, si può avere 10 sviluppo ((} i m eningite pu. c;iano ·da attribu1rsi al meningococco e .p ossano rappresentar e una forma aibortiva di sepsi me. nl.lenta. ningocoocica. P urtroppo le malattie eritematose Come iporta d'ingresso dell'infezione, deve es. ~ono abbastanza rare sic~hè non sono possibili sere ammessa in {Jllalche caso la mucosa dell'ap. id.ell e 1icerche sistematiche, che sareb'bero invee-e pR.rato respiratorio; in una ipaziente, gli A.A.. 1p o. F ILIPP I NI. terono isolar.e dall'essudato fa ringeo il meningo. desiderabili. f!OOCO . Qu esta iperò non era <la ritenersi la prima localizzazione; la paziente soffriva da tempo di RENI E VIE URINARIE. raffreddore ostinato ·e si potè trovare il m eningo. rocco in cultura ipura n el se·oreto Id el seno ma. Dati clinici nella cistite alcalina inc1·ostata. "cellare. Si può amm ettère iche in tal caso oSi sia (HAGER. Th e Journal of Urology, vol. XV.I , 6 ditrattato di una malattia rprimaria delle cavità c embTe 1926) . aiecessorie naisaiJj, da cui, ad aiccessi, il meningo. Da stu1di ·di laboratQII'iO e 1dalla T·i pr o·druzione i'n cocco pen etrava nel isangu.e. aniwali risulta che questa cistit e è un'.entità ben Non è poi ·d a ·dimenticare iche vi sono af.fezioni distinta. Essa è causarta dall'impi·amto d.el procatarrali dell'~pparato Tespiratorio che sono do. teus ammoniiae (salrrnonella iaimmoniae) in una vevute al meningococco. Sono state descritte pol. moniti e bronchiti da meningococco; qu.esto ger. sci<'a già sede di una lesione infiammatoria o neoplastica. L·e inocostazioni risultano dall'azione me ·è stato trov.ato n ella s ua forma tipi..ca en do. 1

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del gerrr1e sul! 'urea che v1e11e •da esso sco1nposta in diossido di carbonio e ammoniaca con unra precipitazione di sali alcalini inorgalflii'Ci. Fra le cause predisiponenti a ltl(llle cistite sono stati notati i trauanatisrni del rp1rurto con coDJSeguente cateterismo, fil caJt.etexismo segiu€lll.te la prostatectoani,a, p·as&3€gio di strumenti nell'1uretra p er dilatare Qlil 51UO r.es't;ringim-ento, ulcere d·ella vescica, cistiti semp:lici. I;a causa ·deteTm.ilJlJa!lte è il suidd·etto batterio ·Ch •e probabilmente viirve n eJl'intie stino e che r ichiede ~er il s uo sviluppo infiiaimmazion.i primarie della v·oociica., giunig.e·n id o aid ·essa per la via u r et1rale. La m ·alatti.a ·è clinicamente cruratterizzata dalla sua cronicità potendo so~ente durair-e mesi e an11 i con sint.onni. sogigettivi di freqiuenza, urgenza, dlisuria e passaggio di smbia, frequ·en tem ente anche ematuria maaro,s copica. S u·l ,gen erale n on ~1a a.iltra jnfluenza cthe per i ·cìi:stn.Jirbi d.el sonno e par urna certa aigita7lionie che l'inif ermo h·a per la natura inoerta del suo ma!le. In alcu ni casi l'1u.r ina è fortemente aLcalina e in genere 1''3Jlcalinità · è Telati.iva e proporzi on a l e alla .gra:vità del pir o· cesso; dn essa n0Tm alm1ent e si trova grande q:i.1antità di sangue, di mooo e a:Ue vollte ,p ·u s. La 1con.feNnia dP~la dia>gnosi è data dalla ciistosco:p1a: la vc.scica è ·dimiruuita di oa.ipo.cità e c;anguina f acilmente, 1se è sovraidiistesa; è ir:i·1tabiJe a ta.1 punto dl1e alle volte per esarrnina.r ia l)iGogma ricOlfrere all'anestesia saic.ra1 e. Presenta ·d el lr con crezioni ld1Ure imp~antate f eriinaimente n r lla mu co1sa e ohe po,&sono limit·a·I"Si a:l tr.ip-ono, al c ol(lo, opp:ure possono ocou!par.e t~1tta la rnruco-sa. Gli ·or.1fici u reteraili sono seppelliti IJeJJ e ieon1r.rezion1 e nelil è grranua.azi.oni. L e arree <li incrostazioni po.ssono essere pi atte e c'ircoscni.tte oppnre villois e .e 1papilJ.o.m atose aiss.umen1do caratteri S1Ug1gest.ilvi di neopil a;sma. La diaignosi i}er cru rsiJa raigione è aJù·e volte tanto difficile da i-i cl1j(ld 0re lia biopsia. Le iincrostazio·n i possono ~nfossar i fino .a11o str.ato m·u scollare e ·l a loro é\.!)po rtazi 011e laJ.Scia una SUJperficie erosa, gr8J111t1la 11t e, pri,·a di m11oosa. Tm le cl1iaz2'e idi inorota zin110 si può fO!I'ID.are sulla IDIUcosa un essudato grj.g jo &porco come iUna falsa membrana è ' n1uco gelartinoso COIIl detriti oelluJari; n·on aderisce alla n1ucosa e può esser rimosso da i!r.rirg aziont .\110 '\·ollP non vi sono incrostazio ni e la ves·c toa n1 ostra all'ee ~arpagliate di C4.1Stite. Dn to c•h e la 1diiagnOiSi è cistoscopica bi·SC>bona hcn <l istimg;nere qiu1e stJa iforma da qu elle sim.tiJari; dai tumori veri d ella vescica cl1-e spesso sono co110rti <la i nr ro fazi oni cli sali tn' jnari, ma queste incrostazioni sono più facilmente rimosse; daJle leuCOfplasie ch e però si presentano coone macchiP sing-ola.ri e no11 11anno l'a.pparenza lanosa 1

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[ ,i\NNO

XXXI'\/, F ASC. 1'ì l

d·ei depositi cal.carei; dal calcolo \'er o perchè alle volte si 11.ann o pietr-e gal1eg,gianti in ctstiti inCTostate. · L '.c\ .. nota come iJ trattamento è stato w è an cora sin.t omatico per l'ignor.anz..a ci1e finora si è a v uto de ll' agente iLI1fettante e fa u n a interessante scorsa nella seatrsa letteratura, amgmranidosi 'di poter quanto pr.i ma 1comunicrure una ter8Jpi.a 6jpecifi,c a dat.a. la conoisoen.za del'l'a;gen te e gli esp eri1nenti ch·e C0tn eS1Si si istan.n o facendo. l Ja t e·r.a1pia sil1tom.ati,ca è qlllan to d i più vario, così Ro,l1.sseil nel 1901 usò ini ezionii d i ittiolo a isti·l lazioni di n)t.rato d'arig·ento e actdo nitrico •d·i 1uito ·do~o aver tolto ~e iinar·ostazioni col dito·, L ichten stern .n .el 1907 asportò completa.mente il tratto di vescica inarostata; Grandjea.in nel 19111912 rimosse tutta la 1m·ucosa V1escica.le; P aoli n el 1913 usò il tratt.aimento ·elettriico sotto forma di i001izz;azione; Caiulk n el 1914 usò ini-ezioni endo,1esClicaJi ·di bacill1uiS •bulgarieiut.s ottenen·do guarigion e OO!IDpJ,eta; Bel! conis:Lglia iniezioni d i soluzioni di a c·i!do l athl.co al 10 % 1d opo an,esteiSiia co:a soluzion e d·e bol.e idi novooaina, e cons.egru.ente lavaggio· ic·on S'Oluz:ione fisio1oigica. 1

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Nell a ClliniJca M.ayo, d·el11a ou;i .S·ezion·e U:rotlog:i ca l' .<\. . fa :parte, so.n<> stati vi·sti neg1i ulltimt ,d jeci anni ci.nqiuamta .ammalati di questa form•a di cjstite. J'ale form.a si è mostrata più ffleqruente nelle d-Onn•e (34 ClalSi) ol1e negili 1uo.m ini (16 caJSi), e l ' età media pe1" le pr.iune ~i è mostrata verso i ·15 anni, negùi altri v.erso i 50. In tre sotlt.anto si ebbe una storia in cui i td iisturori datavano da· molti anni, rispettivam·ente 11, 15 e 20; nei pirimi due era associ.ata pielonefrite, n el terzo non c'er•a tnaocia idi :i:nfezion e de:l tratto uxinario superiore. N 8ìg!li ·ailtrri in media i sintomi •dat·a vano ·d a tire anni e :iJn 1P al"'eccl1i si •e·b be ·u n a iStoria con attac.c.h i ricorrenti di .cistite. N·umerosi i metodi idi cura clhe sono stati a;do·pe-rati. IJ m.itgliore però è istaito il ra.oohieme.nto con aipplicazioni di .forte so1uzione di nitrato •d·'argento sull'area denud,aJta e questo metodo è co11siid erato per, ora il migliore. • G. ANNICCBIARICO - PETRUZZET.I.I. 1

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Sulla perforazione degli ascessi appendieola1·i in vescica. (W . Boss. Zeit. f. Uro. Chir., XX vol., n . 3-4) . I.a p erf·o:razione ·di. aiscessi appendicolari in vescjca si presenta come una evenienza ijjiuttosto r<ira, d·a qu·m ·d·o la tien~~-ia dell'.aJP1Pen1diicite è diYcnruta eminentemente ·chinuingti.ca e precoce. Non sono soltamto .gli aippendioolari che si estrinsecano verso il ba~ino, ma tutti i tiipi d i ascessi periappendiicolari possono terminare coll'apertura in vescica. La perforazione può a,r_ ''enire imPTOV\"isaimentC', enw s! ntomi, o anch


{ANNO XXXIV, FASC. 17)

SEZIONE PRATJ CA

lentamtente aocolll1Paigir1ata da una caratlberistica sintomatol•ogi.a (.fe.b!bre, ·brivi.d.i, strangmri:a, rttenzione di O•r ina). Cistosco11>icamente, noo si ha il qru1aidro di una ci.:;tite diff1uisa, ma invece piuttosto ciircoscritta a.i dintorni illlillediati dell'aa>ertmm fistolosa. L e tt1°rhe cir<:o1atorie di ortgine infiammatoria che :hanno 1uogo im .questa regione sono carusa di t1n edema tboilJloso g'encralnnente cosipcicuo dentr-o il cp1afle si può :Ln qualche caso niasC-0'.IlJdJere la per.f0Tazi one. Nei oasi di perforazione in vescica tdi suippurazioni di origine annessiaJ.e le icondizion:i a.naitomi~Jle sano diverse. Par la vasta aderenza di questi organi iinfia.mmati rulla vescica, la solluzione di continuo viene mantenuta beante. Questo spi.aga ili. differente qiuiaictro cistosoop,i co c11e. somiglia a quello di iurna fistola v.agi.no-vescicale. .~nche l'esame radiografico , previo riempimento di m ezzi opachi lde1la vescica e dell'intestino, può es..c.ere utile nella diagnosi differenznaJe fra le drue specie di iperforaz.ion~. La cist.oscopia è certairnente il m ezzo di esame pi1ì adatto, {Poichè ci permette non solo di dia gi1ostie.ai:re una perforazione in atto, ma anclhP di rironoscere quegli stati anatomici che hanno condotto a una perforazione. v·i sono però anche a.Itri sintomi patognoononici, <}'Uaili l'emissione dl urina mriista con sostanze lfecaJi talora riieonosci1bili solo microscopica.rrnante peT la 1oro soarsa qnantità, oppllll'e l'emissione coll'o1rina di sostanze facilmente riconoscibili, quali, p. es., il carbonP, somminist.rate per bocca. l'apertura dell'ascesso in vescica, pur ,essendo ttn favorevole esito, che può cond,u.r.re alla grua rigione, non è certaimen.te l'id·eal e, 1p oichè spes.50 così una ldefinlitiìVa guirurtgione viene ritairdata, o resa impossilbile. La peTfOT1azione dell'ascesso .in vescica non compOTta speciali indi.cazioni terapeutiicihe eccetto ohe nel caso cihe si gt.abillisoa una gravie 'irnfez.ione delila vescica, o passino .i n qiu1esta delle f·e ci indurite r,h!e possono formare i nuclei di oa;l coli secondari. RifeTis~ dtUe C<(liSi personiali. 0

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MANFREDO AsCOLI.

La radioterapia nei prostatici. Journal de s Pra ticiens, 1° genn. 19fl,7) . I.' A. si ·domanda se la raidioterapia sia ut:ii1 e nel trattamento d e1l'él!denoma prostatico, tenendo ,presenti le osservazioni dei chirurghi, i risultati otte11uti dai radiologi etd il lato t eorico della q11e. stione. In alouni malati trattati con i raggi X e non 11...EG pEu.

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.g.uariti con essi, l'a'CJ,enoma si .a.sporta senza a!lcuna difficoltà. Manca cgni tra~cia di infiaimmazione € non si l1a •difficoltà , a trovar.e il 1pian-0 ·ll.i clivagigto. I.' A. riporta una ·serie di osservazioni in cu1 l 'adenoma non è stato mi gliorato sensibilmente {lai rél>g·gi X e cl1e sono guariti soltanto in se. guiito alla prostatectomia. I raidiologi obbi·e tteran. no che i metadi usati erano impemetti, ma cdie. vono a:d ogni modo ric@noscere cl1e vi sono ma. lati in 1c·ui i raggi X non Q1ainno n-0terv-0le ef.fica. eia. A d etta stessa dei radiologi, i raggi X sono i l trattaJIIlento ·di s.celta d·ell'iper:t.rcxfia ·p rostatica iniziale e sono utili anche nei casi più avan. zati, pl1rch.è il tumore conservi u•n a consistenza. molle. Si os&erva generatmente sul 1principio un aggravainento d ei ·disturbi funzionali, ma dopo 6.1 O sedute si osservano td,ei mi1g lioramenlti. Tut. t'altro 1è l' effetto nei prostatici cronilci; in un soìo caso ·è stato ottenuto un buon Tisultatto in un ri. tenzionista cronico, un uomo di 63 anni élsff.etto da inolto tempo da ipertrOffia prostatica, che era -c ostretto a sondarsi 5 volte al giorno. Dopo tr.e serie di 10 1sedute ebdomadarie, interrotte da con. veni enti Ti posi , si è osservaito lin miglioramento manifesto, di miinuzione dell'adenoma e, dopo una q11arta serie, i1 malato svuotava bene la vescica ed, ancne un anno dopo, non aveva più manifestazioni di cistite. Teori camente, la radioter~ìa d ovr ebbe fare scon11)arire l'aid.enoma prostatiico, come fa con Ull fibrorna ·dell'utero. !vla essa soSltituisce del tes511to fibroso a quello adenomatoso ed in tal modo non fa che aggravare la malattia. Di fatto, l'ad.enoma non è che una manifestazione 1de111e altera. zion i d1el collo. 'I dist11rbi funzionali non .gono in rap.porto con il vol1t1°m e 1a·ell'aden-0ma, anzi al contrario, un adenoma volurninoso dà 1p ochi 1disrtuir'bi, n1entrP una ritenzione cronica antica coincide con 11n piccolo a'd enoma. Quello che è importante è la malattia 1del collo, la sua ipertrofia ad un tempo fibrosa, muscolare e gl1iandolare; non si han110 ·disturbi di rjtenzione con '.I.a sola ipertro. fia ghi.andolare. La radio~·eraa>ia, ben .lungi dai fondere l'ad,eno·m a, Io trasforma in tessnto fibroso r d in tal mo·do aum·enta i td.]isturbi. Di questa tras forrmazione 1fibro sa, si ha la proiva jc-tolo.g jca. In 'llil 1pi1ccolo aidenoma trattato dapprinla con i r aggi X e .p oi irradiaJt.o, l a palpa. zione non rilevava hul1'a di partico,l are, mentre I' esai1ne istolog:Lco dimo·strò la tras.formazione fi. brosa, la trasformazione can1cer·osa ed ancl1e un'i. perplasia dell.e fibre muscolari .e fi1brose in vici. nanza del focolaio di trasformazione neoip~asica. Il c ambiamento nella natura maligna era del tutto recente. 1

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IL

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Ir1 con1plesso , 1diunque, non s i devono toccare i g ro~s i ad en omi , altrimenti si creano dell e altera. zioni del collo a cui può seguire la ritenzione cr or1i ca , la quale invece non si osserva nei grossi adenomi. Un'alterazione del collo richiama una r iten zione precoce; in tal caso, l 'o·p erazione è ob. bljga.tori a 1na co·n l'adenoma, si deve asportare an cl1e il co1llo; soltanto in qu esto modo si 1potrà o1 ten er e la guarigione. La radioterapia agisce nella pollachiuria, sin. to·m a .f ragile, accessorio, ma non bisogna sicor. darr. ch e essa può anche dare attività all'.ele mento epiteliale. In t11tte le ritenzioni acute, si riesce con ìa Tél • • cli otera1pia o con qualunque alrtro mezzo, poichè esse guariscono anche spontaneamente. Ma nelle ritenzioni cronich·e la raJd.i oterapia non ha che il 3 % di .p robabilità di riuscita, ciò che è troppo poco. L' eventuale ap.pli·~azione di raggi X non va fatta alla l eggera, in modo rapido, frettoloso, senza particolari in·dicazioni, ma riservata a qualche caso di ritenzìon:e acuta in individui molto v ecchi e lontani ·dall'o1p·erazion e. I;n tutte le altre circostanze, .quest'u1ltima è la sola capace di dare 4.ei risultati defini1tivi. FILIPPI~I . 1

CENNI BIBLIOORAFICI. (

1)

ROUSSY, LHERn1IT1'E, KLIPPEL, W\EILL, LÉVY-VALENSI, eoc. Patologie du Cerveau et du Cervelet, fasQt · colo XIX del « Nouveau Traité de Médicine » diretto ·d a Roger, Wiòal, Teissier. Parigi, G Masson, 1~....!5. un gr. vol. . in-So. f: un gl'osso vol·ume ·di ben 1015 pagine, con 261 figure, 40 tav-0le in nero e 6 tavole a colori,

di c11i u.n a dOtPpia. La .p atologia del c·e rvelJo è suddivisa in 13 capitoli, cia'Scuno dei .quali raiochiud,e qruanit o di più recente ogigi si conosce sull'anatomia, la fisiologia, la patologia e la clinica delle malattie del1'er1cefalo. I vari argomenti, sebbene affidati a diversi autori, sono is volti organicamente, secondo un m etddo nu01Vo , che tiene di mira meno la •t rattazione sistematica delle singole affezioni e più la messa in luce dei quadri sintomatici che formano la base d·ella diagnosi. Fra i capitoli 1più interessanti meritano di essere ricordati quelli sull'emianestesia cerebrale (·G. RO'Ussy e L. Cornie), sulla ea>ilessia jacksonian.a (M. Klilppel), sui trauma,tis·m i del cervello (L. l\1arehand), sui disturbi circolatori (A. Comte e M. l{lippel), &ui tumori (G. Roussy e Cornil), sulle en cefalopatie infantili (I. Lévy-Valensi). (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui &i desidera la recensione.

[ANNO XXXI\', FASC. 17}

Il capitolo più ampiamente svolto è quello sul cervélletto, affidato alla rara competenza di A. Ttiomas, che lo ha arricchito del contributo originale delle sue ricerche sia nel campo anatomico, che in · quello sperimentale e clinico. La disposizione della materia, la suggestivita della forma, la originalità e la nitidezza delle illustrazioni e, non ultimo pregio, le note di. terap·i a ,cJie clhiu·dono ogni capitolo, rendene par.ticolarmente interessante quest'opera e la pongono in prima linea fra i trattati del genere. G. FUMAROLA. , \

P. GILIS. Anatomie élémentaire des centres nerve·ux et du syrripathi que che z l'homme. Massonp

1927, 232 p., 35 fig. Fr. 20.

L'interesse che suscita il piccolo trattato scriit to dal GilLs, 1professore di Anatomia all'Università di ·Montpellier, deriva ·direttamente dall'essersi l' A. ispiraJto ed aitt.enuto a due concetti fondamentali: ·di ridurre la materia trattata alle grandi linee ·ed ai fatti !definitivamente acquisìti; di mostrare 1'intimità di raipporti esistenti tra il S. ·N., così ·d etto della vita di r·e:laz~one e qiuello dono·m inato della vita vegetativa. Chiar.ezza ·e precisione sono pregi precipui del libro che, dettato con l'intento d.i semplificare nella verità per raggiungere la maggiore ohiar ezza, ·riooce da1 iprunto rd i ivista didattico un'opera (li noteiv.ol e utilità. D. MASELLI.

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'1VILDERMUTH HANs. Seele un.d Seelerikrankheti. Berlin, Springer, 1926. Mk. 2.70. È lln ln·eve compen,dio dhe tratta di ar:gomen•tì di p-;i.c.l1iatria. Dopo arveir-e esposto i vari problemi inerenti all'io ed alle turbe del ccmcetto personale della in·divi.dualità, l' A. p assa a cons.i1d-erare le varie form·e di psi CO·Si e J,a loro diagnosi. & una utile gu.i·d·a a 1più amrpi siturd i di psichiatria. 1

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TR.

_.. Rammentiamo l'interessante volume del

.• ,

Dott. AZECLIO FILIPPINI Dirigente li Reparto di Igiene applicata •ell'htltuto sperimentale d elle 11'.F. S.S. in Roma.

Prontuario dell igienista 1

Prefazione del prof. CIUSEPPE 8ANARELLI Diret~re del R. Istituto d'Igiene dell'Università di Roma.

Manuale compilato con criteri eminentemente prat!cì ad u.• del medìcl condotti, degli ufficiali sauitart e di tuttl i funz1011ari addetti alla vigilanza igienica. . Un voi ume in-8, di pag. X V1-i>64, stampato su carta da lusao.. In nitidissimi tipi tivografioi e rileguto artisticamente iD. ~utta tela 1 cot.. Iscrizioni sul plano e sul dorso. Prezzo L. 5 2. Per i no stri abbonati sole L. 48,50 franco di porto. Inviare Vaglia. postale ail Sig. LUIGI POZZI - Vi& Sistina, 14, agoiu.noendo: per l'Uffiof.o po6ta.le Su<r oureaJe diciott-O. ROMA.


.EZ IONE PHAT lCA

'

STORIA DELLA MEDICINA Gli albo1·i del gio1·nalis1110 1uedico italiano. ..\. Castiiglioui in u11 i11ite1·essa11te lavoro corrPda1 n an f'hc da rnr<'<'Chir i11c i ioni (Trieste, Ttp.

6J 1

1>11hblioazione di sedici St((nsic (così erano e1hia1nnti i fasciicoli) jJ Cin elli , pe1r 1un inici•d ent1e sor.t o col ò ott. Mon aglia, n1!'.\dico d el duca Co.si11no III , venn e incarecrato e Ja na , can ia bruciata per mlél.110 del carncfi cr.

Di n o~evo le itnporta.nza per la lettera~ura lne'd1el 1 . lo~· ,l Tri.c sli 110) 1rintrac<'ia Je ori·gi ni d el gioi clica fu ilJ. (Jior11al e dei letterati fon·dato dal 11 al,..., n10 t11 ed i c..:o in .gpn ere) ro d i qil1e1·10 i1talira110 PH d·r e benectet.tino Ba·cr.JYin1i e e lll.., si p1n011J)l i rò a i11 i ""f)e ~ir . Il g1o r11al e ·m eciic:o fu in verità })recePtar ma dal 1686 aJ 1690. I f,a ci coli, in ottFl'\'O, duto da quPllo poJ iti co; i1 pri•n1 0 riel gen crP la use i vano 1nensiln1e11te ed erano aippTezzat i. non <Ja:~<'lle, v id e la ltH't' a Parigi il :~o magigio 16:~1 solo ir1 Itailia, n1a anch·r all'e ·ter o. E-s so -continu ò 111n. ·tmben e f onda 1o da u11 m edico , Tieofrasto J)Oi a pubblicaTsi a wiocl ena fi n o al 1697, clove R eanndot, non porla\'a lt e una. 11otiz1ia 11è di inePbhl' 1a colfoltborazion P cJ el Ra1n11azz ini. d1 c1 11a. u è di alJt.r c c ien ze. Pu olt.anto U'Thc'l. trPn·\ 11r i .giornali lett erari e 11 e :P'll~)'hlò r a.v·a110 J avori tina <l"anru rfopo, 11el 1655 che iniziò 1<' s·ne p111h · 1n Prliri furon o: la Galleria ài i\l inerl'a onna a llli1 ·nz io11i il celebre Journal de s ,c:;counns, in cul \ .f'l l f'ZÌ H ne] 1696, il (;i ornale 'd ei letterati d ' l talicl cornpél1 \·er o ripeflut.un1en1 e articoli e recc11 ·ioni di 1nedi ci na. P ochi ffi (\..,j dopo . eguì la p•uhhlioazi one · rhr <'hhr a colla!horator e Anto·ni o Vallis 11i Pri e C1. 13. :\forg agni , la Rarrolta. d) op11 co li stien ti,~ic1 dP1 1a n ot a 1·a. P!!tHl h1glese J>llilosophif'al Tran e f i/nl or1ici fondata nel 1729 d a.il i1adre caimial:dQ snction.,. ungano d ella R oyal ~ or·ipt y di l ...o ndr~". lc>sC,\ .\ i1gelo Cnlogerà P ·contin:u.ata tf,ino al 1787. ortH dalrnnione <lt)l1a . ooiet<'t filosofi ca 11~ OxFr\1 i <I ivrrsi periodi ci chr ebl)Pro l 'atti,,a collaford <-' drl c:nllegio invi ··iibi1lr di Londra , fonda;to horazior1e dei m ed i ri. è d a cii arsi la 11Ii rie r1Jn 11e1 16t.5 sul n1où€llo d ell'..\ ('caclernia na1 10Ji ta1H1 (\ ' t'nez i·a. 1762). in 1cui comp.a rvero n10Jti st·u di chri il Porta a\·p·\1a i. t.i t1uilo n el J5't-O. Q11 p~ t11 p<>c;;u I \ n i 11010 (Rf' ]a])ione d eigli i11nesti tatti in t 'iri od i1·0 lt n una gran1cJ e in1portanza nt•lla storlE:t. rr nzr nnl l 756 dal Targioni-TozzettL su11 'ep i dr<l rll a n1p1r1'icina. trovando i p11hli c·ali nPi . 11oi 1'~1m ia cli Sic1 1a, 11 << 11na n 1JO\ ra scop·erta a S'116Citare ...,eicoli i la \·ori di l\ila:LI)ighi, ,Ji I ..Pll\v enh oek e d.i il Yni11olo 1p er rontatrto »), n onch è uTha d·L<·ns<lllr i i1lll~lri ana1 o nJi C'.i n 1r1i·cro~co pi sti. sionc del clotst. C. ~ a . a.ni s ull'uso del s11·l>li111ato. \n c·J1c> in T1alin Je rnri111'3 origini <l eJ giorn al i. rno In qi11 f\Sta leLtrraiLuTa. r.ru1d ito-accaiden1i ca, j Jn t·, rn e-d ic·o Ya1111 n ric·pr cate n c•i rP<:>oconti cl ell r \ C'cl i('i italianj 11anno a·vuto l1na pa1"te notevole l cacl "n1j e, di c111i i 1ned1ici eran o m ernlb1-.i atstivi<,"'11<'" o. p r<'llli'I1 cn1~. In U·n 'epoc•a in cui il com· :-, li 11 i ; :1 c0.1·rl t.,111 i <' ()]) P • P h hP11 E' e: 11 i aima te Irtt r r a ri ·ffi <1rcio ù ei li1bfti yJrooed evn co11 ta11U irnpacri, in cra11n in r Paltù S(' i entifi<:ll c, poichè il n ostro cu i gli s:tu clio i con rjta.rdo e rliffi coiJtù ''C'niva110 " l etlPtaln ,, co rri p onrl rva ~nona al "savant ,, a "onosrenza d elle n11ove JYllblhli·cazioni e la ren fran 1·e. P.. E<l è a.pp1u1 to n ei g.iornn li Jet1terari .dti l 1

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s~1rn

t r. n1pn ch1 noi trov ia.1no Je priimP di. sertit1zioni d1 1ned ici na. scritte (J•tlélsi srmrpre i n fo rrn a anca<l iC'n, con <l i eins. ioni 1plac ide c1 co rte~i. q11ando n on d Pg-enrra.1\'a110 in acri ro111esc in torno ai<l u n aso rrofC's.sional r, Jr r rcrnsioni dri li bri c~1·a110 ri-

i1 npor1·C'Ya 1gr.n1ndi pastoir. i] cornip1i1.o prinri,p ale 'rlPii ctotti era quello di segnalare l-e 'Più importanti e nuaYr prubb] icazion i cientifichr. 011cra forse Jnocl esta . rn1a non infeconJda. -cl1e . PrYì a rmanten.er r ,·ivo il contatto fra gili st u-

rlott r a<l un frasa;rio aimpollo.. o.

clio:;i i ln lia111i, .a f •ar ronoscer·e in Italia Je pt11l.>. hl if' az ionj slT\lni err ed , an1cor 11iù , a 1portare all '0st rro 1J1e notizie d·e i Ja,rori irtialiani.

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Il })rimo 1p eri odico f)ttibhlLc.ato ad im ilt azionp d el Jr;ur11al des ·"çav anB, vennr ron1dart.o a R oma nel 166 <lall '1albate Fran cf\sco ~azari e pres0 il nomr rli r;iornale d ei letterati. 1P i11 a mpiamrnle fii oc. cupi) <lrll e 1di sciJplin<' m ediche il G'iorriale inedito rlei lf•ft erali ch e 'riide la Iruce a Ven ezia n el 1671 , fondato clal 1ùoti. Pietiro Moretti . Può esser e ascr i ttn a i g iornali anche la lli lJii olPCrt vo l<.Lnte jnizi1at<1 a f' jr enz.e n el 1677 dal clott. Giovannj Cln r>l li C~al·voli, rg iù all ie,,o cl Pl T o1·ricc1li, n ella CJtllal e f,u colJa1J)O>t"ato·r ·e assiduo il R nmazz ini. Era essa cl estinaitFl , SC'Con <l o lo strsso C.ine1li (( a ra1v. ' ,~1var e la memoria idi .molte opere g iù q1nasi p crcl11te, per chiè s u fog.l i ,,o'lontj ·st·am 1p1a.le, c.he q·un!si l)aleno an:~p·ena n a te sva11i scono e prr w·si curare cla co,·ì .p ernizjoso a cc id r nte quelle cllr v.iJvon o, c nr1·011clo an•Ctll'·esse io stesso peri1c0Jo » . Do·po l n.

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IL

CìfORNALTSMO iVIEOICO PROPRIA 1ENTP. DETTO.

Fu soltni11to v·erso la m ete\ rle l etlcre11t o cl1e fioriro110 qu as i con temiporanea;tnPntr in Itt.alia, in Frnn ria, in Inigti.ilterra e1cl in Gerirr1'ani·a i perio·dici m 0di{' i propri.ame1ùte d ML i. A·bl)ian10 in Italia i 1 Giorn ale rti 1nedi cin a d·el :a ott. Pietro Ortescihi (Ven ezia 1763-1775), •c\lì1c 11a p1Pr pro·gir aimrna cl·i riportare « sin gol a1unen t.c i r.ime<li 1l110l\'i rol l e 1loro sperienz.e, i ciasi rari di l'i!trane n1.a1a1tie, le •1 1t]li d eiscrizion i dei ·curj101si a1ccj1den ti, l·e n l 1o:vo p.r atich e ·o sservazioni, J <' di scu-ssio11i di nitLOYi sistie111i, l e stu1diose lecite co11tr0Yer sic, gli a1ilnu11z1 semplicj id e i rru orvi li1bri ·e 1gJ.i estratiti ·d·ei n1e1ctesi.mi, g1t aivv;bsi d·ei m •ali ch e norrrnaJ1nente ror1

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I!

POLICLIN ICO

rono, col m etodo di cura trovaito più sicuro, le g uarigioni soriprendenti, le ifamose operavioni chirurgicl1e. .. gli avvisi degli onori, del~e lauree e llei .premi conferiti n ei collegi delle UniYersità e delle Accademie, i quesiti e Ile tesi che da quelle ,·en gono proposte, le vacanze ·d i catJte'dTe, di condott e e di aJltri posrt'i e l e lezioni dei nuovi professori ». Il .g iornale u.s civa sett:im.anralmente in otto 1pagii n e m q1uarto e conten€va n ell!a pri1m a p1a rte sotto il t :iitol•o di « Gazzetta di'oltremonti » in .forma r iassuntiv·a le notizie ·dei più aiccreditati g.iorr. n·ali stranieri, quasi srunpre di fonte frances e. In seguito q.u esta rubrica passò al1la seconda parte, mentre n eJJ1a 1p r:ima presero posto l·e n ortizJ..e e gli studi italian1i. Come si Vieide 'l.ln gio·r n·aùe m ediço che n on ha, si può !dire, diifferenza d•a quellt odierni e oh·e era r.a'VVivaito dagli scritti dell'Orteschi in forma di l1etter.e-1Prefazion1e o siu argomenti del giorno; ed in queste paigin,e, scrJnte con cleganz·a di f·O:rm.ta, con molto brio e con fine senso idi po1emiça .giorn 1alli1stitc a .e gli sii rivela non . solo medilco di .alta cu1turia, ma an•cr1e giornra1jsta n el mi·glior s•e nso 1d1ella. rparola. Tl successo id i qu esto giornal.e lo si rileva an·c.11·e dal fatto ohe 1a PaTma si venne p1ubbli can!d'O 11.J.n p eriod) co ohe altro non ena se non una nuova edizione d:el giorna;I.e v·enero. 1

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P ure in Venezia, n el 1783 e fino al 1795, si pub· bli.cò i.l Giornale per servire alla storia ragionata del'la rnedic·l na di questo sec·ozo, risipondente ipiut.

tosto R tipo ·di rassegna che a quello di giornale, senza le notizie &Bi sin.goli casi e •sul~e osservazi on1 praiti che, senza 11e comunicazioni sui iposti vacanti, in complesso m eno aigi.l e € ipiut.Jtosto sc1 albo. Era 1diT·etto da Fraine esco A1g1tetti, ;protom edi.co :di Ven.ezi,a. Nel 1791 compar·v·e •a Mi.la.no il N1wvo giornale della più recente letteratura medica chirurgica d'Europa, ch e durò fino al 1796 e eh-e era tPiù ohe alrt.ro 1Un rirussunto ·d ei.i.e pubbli<'azjoni ester e. 1

[ ..\NNO

XXXIV, F ASC. 17}

te \-ole nella s toria della ct1ltura, specialmente let teraria della Venezia Giulia. Mancò, nell 'ambiente esclusi1Yramente mercanti!~ della 1piccola Trieste di allora, l'a1S&i1dua collaborazion e degli studiosi~ :;enza la quale non poteva ·p rospel'are una sirf. fatta tmpresa. Ma il nome e ù.'iniziativa del FrizZ.i van·n o ricordati come quelli di un preoul'\SOTe diel movifrn e,n to c.he 1doveva poi dare mirahilii frutti in l"inea naziona:l e e politi1ca e, con J.a ·di;f!usione della coltuT1a .irtatli.ana, maligrélJdo le rep~essioni del Gov1erno di Vien.n1a, doveva .p rep1ar.arre la coscienza • nazio·n ale. ·l\tlaig1giore i'rn1portanza e più gr.ande difilusiQne incomdnciairono <lJd ébSSUmere i gtio·rnaLi me;dlici italiani ail principio del secolo xix. Un posto di p·r imo ondine spetta al Giornale della Soctetà m,edica ch·l rurgica di Parma, Ch1e via dal 1806 al 1815 ed è il primo giorn.ale italiano che porti vere monografie ortgiinali e c1h e siq. f.I'eq.uentem ente -citato anche alll ' estero. Esso conteneva in una priima iparte l e mie morie 1e le osservazioni J.ette :-llla « Società )) . Scopo del1la seconda parte era poi qu·ello di « far 1ciTicol1are e rien·d·er comuni l·e notizie ri·giuar.d1anti le sicoperte o novità eh.e interessai10 l'a.rte di 1g uarjl'e; e ciò rp,er mezzo d'estratti ·di opere forestiere, traiduzioni di qualc:he breve pezzo, annunzi e novel~e che r·endaino jl Giornale stesso più vario e più adatito al giusto id·el magigior numie ro d e' Jettori ». A. .qi_1esto .giornal-e, c·h e ocouipa davvero un poste> d'onoré nella storia rd el giornalismo medico, n e seg.uono ben 1prest'O ;d1e·g li altri. A Mi1ano, le Effemeridi fisico ·mediChe (1804-1806) ohe continuar ono nel 1806-1807 soitto il nome di Effemeridi chi1nico-mediche. A Roma, n el 1808, iil Flai<lJni inco·n1i.nciò a pubtbld1oare jl G1orna~e medico di Roma che continruò ,f ino al 1813 ed infin.e Valeriano Br era, m editco insiigne di vastissima cultura. pubtblli1c a a Milano da l 1812 al 1817 il Gior1

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Racroil te di opuscoli e lavori di medicina si. vennero ancor a pubblicando a Firenze ed a Milano. l Tna parte im:portante nel!1a storia del giorna· lismo med1ico italiano è rappTesentata rd·ail Gior· nale rrierl.ico e letterario di Trieste fondato nel 1790 òal do11t. Benedetto Frizzi, nobil-e iniziativa e coraggioso ientatirvo di un uomo di vasta erud1zi one ir1 tempi calamitosi in cui l'.a.:sprissima

cPn sura romminava multe e giiavi pene corporali a chi osasse tdri.ffondere stampati non preventiYaffil">n1r a.ppro,,ati :aalJ'imperiaile Governo. Il e:iornnle trattava oltre alla medicina, anicl1e materil• 1n~ t erarie , matematiohe e filosooich.e e, sebbC'n i' nbhin durato breve tempo, ebbe parte no-

nale di medicina pratica. •

Poi, n·ell'apoca 1d1elle cospirazioni e d·e lle guerre che t:ravagliano la penisola, il giornalismo medico è ri1do1Jto a pochissime pUibblicazioni di brey;e durata. Bd appena nel 1838, col Giornale delle scienze mediChe di Torino e con quello di Chir'llrgia di Pavia, si inizia una riifioritura nel giornalismo medico italiano che, col risor.gimento 1politico della Patria, incooni.nJcia aid ass'UiIIlere un posto tmportanrtissimo nehlra letteratura perio:ddca d ella secon°d a metà del secolo. La n t1ova era p1e r jl giornalismo mecltco italiano è seginata dall'opera maravigliosa di .~go · stino Bertani che, dopo avere lanci ato a l\1tlano, n el 1842, la Gazzett.a medica, nel suo progrannma del 4 marzo 18.50 uniV'a, come felicam.ent.e osseTvò il l\1essea in lln suo jnteressante stud~o su " Tre patrioti medic i », l'indirizzo scientifico alla nota 1


[ ..\.\~U :\~):I\·, FASC.

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SEZIONE PRATICA

J)allriotica basata su11 'i•dea (}.ella t1n1one e della concordia fra gli it.aliani ». Il Bertani intend eva forinare un gior11ale m·e. di ·o .tederativo nazionale, suddiviso i11 tante re dazioni quanti erano gli stati ·della penisola. a Fummo. Municipali, 'Provinciali n, dice egili 11ella lettera-progranima, « ora v~glian10 essere seientiJic.amente i1taliani. Chi ci farelJbe c·olpa di questa medica aspiraZJion·e nazionaJ.e? Forse un ardimento? Un '1utopia, e c;l1e mai per ciò? L' ard11. mento non è la prtma 1dote per la riu cita? L'utopia! Quante divennero realtà! Se la fed e ci m,an. ·asse -saremn10 utopisti ridicoli; colla fede. co1 buon volere saremmo urtopisti compatibili olmeno~ al1'avvenire il giudizio.. . Noi vorremmo din1inruire gli ostacoli scienti1ici iprovenienti dailla n ostra separazione, vorremmo intenderci meglio e faicilita1x: i l'accordo dei n ostri st11di; vorremmo appogJiiarci ·d~ più fra noi perrhè dal nostro insien1P compatto emel'ga sempre franca , chiar a l,idea d ella medirina jtaliana e degnamen te v·enga ra1p prPscn1t.ata innanzi alle wtre opere » . Era il programma di 1m ,mediico insigne fl di llI1 nobile patriota, degno dell'uomo che doveva al fianco di Garibaldi cOIIIllbattere eroicamente p er la liberazione della Patria e dare il pr1mo irop11Jso alla legislazion e sanitaria italiana. Con qu esto progrramma, nel quale l'id ealità della pa· tria si associa.va nobilmente a C}'Ue.lle del fervido lavoro scientil!ico, j,J giornalismo m edico irtaliamo entrava nella sua fas e dafti.nitiva e degnan1ente assume-Ya il grande compito di tenere alte le glori05e tradi zlioni della medicina iitaliam.a. fil.

ACCftDEMIE. SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI. R. Accademia Medico- Chi1·01·gica di Napoli. , 'eduta del 13 febbraio 1927. Presidente:

Prof. GIUSEPPE' PIANESE.

, •iil mercato degli stupefacenti dal pwnto di vista medico legale . Prof. CESARE C0Luoo1. - Col desiderio di concorrere ad arginare, nei limiti della ·p ropria compete~a , un malwno che incalza .a det1·imento della pubblica salute e della mor.ale, in vista del nuovo progetto del Ood.ioe Penale, porge rulle LL. Eccellenze i Ministri degl'Tnterni e di Giustizia le seguenti considerazioni e proposte: u) che, essendo ~l tossicoma.n e, si.a nelle fasi inoltrate e sia all'inizio, un ma1ato, con restrizi~ ne di coscienza vigile e di libertà, sopr.atutt<> in r.apporto alla suia tendenza ossessiva, ed al drutore di veleno, egli debba essere dalla legge p.r otetto; b) che, a preecindere dalle sanzioni ·preventi-

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ve e punitive circa il contrabba.ndo, precisate dalla legge e dal regolamento vigenti sulle sostanz.e ve,Jenose aventi azione stupefacente (18 febbr. · 1923, ll. 396, e 9 novembre 1923, n. 2534) il venditore cl i tali "<>Stanze .a copo d ' illecito profitto abbia la imputazione di avvelenamento colposo, ai sensi dell 'ar t. 372 del Codice Penale, opportunamente modificato; ohi fabbrica e distribuisce veleni, con la premeditazione della frode, che esercita in proporzioni tanto più criminose in quanto induce del.>ilitamento e perioolo dì vita nel compratore, deve essere punito con criteri forse anche meno indulgenti di quelli che hanno indotto il legislatore nel uddetto articolo; e) che, inJu(~nclo, in molti casi, la intossicazione di stupefacenti uno stato 'depressivo malin- . conico, con inclinazione più o meno diretta, indir etta, od equivalente a.I s uicidio, il datore di vele110 sia eventualmente giudicato in tali casi anehe in rapporto .all'art. 370 del Cod. P en . vigente, :inche esso opportunamente modificato; d) che nei diversi casi siano a carico degli .aYvelenatori com.p atati i danni economici, alla saJute e morali ; <>) <'he essendo il co111n1ercio abusivo degli stupefacenti quasi sempre legato all'acoor1do di più interessati ad eludere 1a legge ed a tra1Te illecito profitto, si oonsideri, nei singoli ca.si, l'aggravante dell'associ.azione a delinquere. / ) che per la categoria di tossicomani leg.ati alla c:orruzio11e ed al vizio, sorpresi, oome indica l'art. 10 del1a legge speciale vigente, in convegni clove si usa no le dette sostanze, si.a no alle pene J>CCUniarie aggiunte quelle della restrizione della libertà, eol carcere o coJJ la detenzione, che avrebbero non solo un maggior valo1·e morale, ma anche quelJo di un utile ed efficace svezzamento dal t~ . ico, pro1)orzionato a 11a ost inazione del vizio ed a 1la r eci<l iva. Nella discussione il compianto sen. prof. LEoNA l<DO BrAN Om volle fare aggiungere, e }'.assemblea approvò, che il :tossicomane si dovesse 'oonsidera.r e un m.alato pericoloso a sè e ad altri e n1er itevo1e d'internamento in case di cura.

I preparati aurici nella cwra; del lupus eritematoso _ Dott. AUGUSTO ORO. - L'O. espon·e i risultati ottenuti nella cura della tuberoolosi in genere e del lupus eritematoso in ·p artiQOlare, u sando vari preparati aurici (Krisolgan, Trifa l, Aurofos). Si è fermato specialmente su questi due .ultimi che sono finora i meno sperimentati. Ha trattato con essi 52 pazienti di cui 8 affetti da lupus volgar (con risultati qU&Si nulli), 2 da scrofolodermi (di cui 1 gua1·ito), 2 da tuberculidi pap.u lo necrotiche (dj cui 1 guarito), 2 da eritema indunato (di cui 1 .guarito, l'ia.ltro in corso di cura) e 35 affetti da lupus eritematoso. Di essi 3 sono stati c11rati col Krisolgan, 23 aol Trifal e 10 ooll' Aurofos. Di quelli trattati col K. uno solo ancora in corso di ct1·1'a pare risenta beneficio; di quelli trattati col T. 10 sono guariti o quasi, 5 migliorati più o meno fortem·e nte, 3 han rioav.a w solo lieve va.nta.g -


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614

IL POLICLINICO

gio e 2 non hanno rise ntito beneficio dalla cura. Di qtLelli trattati çon l ' A . ancora in corso di cura, ql1as i tutti hanno u;ià risentito l' .azione curativa del rimedio. Par.aigonando i risultati personali oon quelli degli altri Autori, 1'0. ha l'imp ressione che il Trifal sia un po' meno attivo del Krisolgan, ma eh~ in compenso sia meno tossioo. Si 1au.g ura chP 1' Aurofos di fronte alla scarsa ~icità, m~­ nifesti 11n ..alto potere cur.ativo. Qua.n to ~1 meooanismo d'azione dei var i preparati aurici nel lup ns eritema.toso, r ioonoooe che <.\SSO è a.n <'ora oscu ro, sia per chè non è am·messia la oosta.n te origine t 11ber oolare di questa m.a 1attia, sia perchè a11che 11ella tuber col00ti non è ben chi~ro il n1eccanisn10 d'azio11e curativo dell'oro. Ritiene vero i1nile un'azione d.u.r>lice, cioè una di indole generale u ll'or ga11is1no nel senso di stimo1are i · processi naturali di difesa · contro l'infezione, ait1ta11do così ln t0ndenza dell'organismo alla guarigione; t1n ' altra diretta , sul focolaio malato , che si traduce nella reazione di focolaio osservi.ata dal1'0. in t ntti i casi. (~uest'azione locale gli sembr.a la più i1nporta11te e gli 1Sforzi dei singoli speri1nenta tori do·v rebbero tendere a determiniare qu.ali sia11<l le d.osi più adatte a produrre u·na reazione che non oolo non riesca da n11osa, rr1.a che poTti in sec·o 11d·o te1npo ad u11 riassorbimento dell 'infiltrato e ad nna riduzione dei fenomeni in fiamma.tori. A . CH1sTONI, l3earetolr10.

Associazione dei Medici Chirurgi Specialisti di Pale1~mo. ~ecl uta

del 10 marzo 19?.7. Presidenz.a.: prof. TER ·\ LDO Crl\fINO. '

L u c 1Lra del lu'J)11rs ~ di altre affezion,i cu.tanee r., ol rne.todo di. A11rfga'11.

Proff. M. C '1 POLLA e G. CASCIO R.occA. - GJi ·0 0. espongono una loro statìstica di 1.3 casi rece11te1nento curati col metodo di Aurègan, fra gli amJna 1<1.t i cl clI' An1hulatorio D ermosifilopatico del] 'O. pedale S. .averio ed -anche presso l'Ospedale dei Tian\bini dj Palern10. Si. tratta di 8 ons: di lup11 · volga r e, in 4 di epitelion1a e d in ti no di bottone cl'()riente. E ssi non praticarono .alcun alt ro trattame11t-0 loC"alc nè gener.ale, p er poter determi11are con e attezza il y.a,lore terapeutico del inetodo. GI i 00. e pongono dettagliatamente e i11golarn1ente i loro casi venendo .alla conclll ione che per qua11to l'iguarda g li epitelio1ni e il bottone. d ' Oriente l'0ffiC'aein della cura sea111bra infro·iore a qt1ell a dellt- a lt r<• be11 ri.ote e C:-t>1n11uemente u.·ate oontro queste affez ioni , 1na. che nelle forme dj tubercolosi c11tn n ea. sp ecie in quella lllcer.ata , il i11etodo di .i\.ur' ga n inerita la più g 1 nnde {'On iderazionc. 'I' C1)11 . d. - l~ile,•a il pregio cl.ella odier11a c·on1un ic·aziono dei p roff. CIPOLLA e 0Ascto Rooc.\, per i rC' nllnti b1·illanti otten11ti dai coll eghi , e in rapporto alle rec idiYc, cli ·olit-0 tanto freq ue nti e {)l'l' ln ~l'll1plic·itil rlC'l nie+odo di •.\.\1règan.

[ ANNO XXXI\., FASC.

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(~.

FARACI. Ritie11e che il miglior metoclo sia quello che, pur guarendo, lascia la minore deturpazione. D.a tale IJUnto di vista ricorda la bontà dell'~so del termocauterio, cui egli f.a seguire un trattamento specia1e, su cui si riserv.a fare lln.a p.rex5Sima comunicazione. AoDARIO. Rilev,a 1a la.figa esperienza che di epiteliomi della faccia ha.nno gli oculisti, i quali non si limitano aLla asportaz~one dell'ep itelioma, ma provvedono anche iaJla p1astioa u lteriore. R ileva l a s uperiorità dell.a esoissione c1·uenta alla ca ute r izzaz.ione ignea. V~NZA. A proposito delle cicatrici consecu1tiv·e aH'wso fiel ltarmooautertio rioorda un caso personale di p ustola maligna della regione zigomatica, -esten dentesi sino alla -n.alnebra inferiore, che cauterizzata largamente e profondamente, g11M"Ì con cicatrice piana con semplice .applicazione di vasellin•a . 1

T erapia del rachitisrno.

. Prof. C:rRo MAURO. - La terapia dell a malattia, dice 1'0., è una veria profilassi d'ord ine sociale, in quanto deve p ropo rsi canzitutto di miglior.aa·e le rubitazioni della povera ge nte e i.n gene1·e le condizioni di vita tambientali. Si sofferma sulla b.enefica azione dei il"ag•gi sola.ri, coefficiente ter,apeutioo di ·primissimo ordine, di cui è riooo il nostro paese. I n quanto alla ter~'Pia. medioamentosa, 1'0. si sofferma sul fosforo organico, come quello che oon'feTisce a.I tessuto osseo la prop rietà di fissare i sali di oalcio i1ecessari .a,l suo oonsolid.amento e al suo normale sviluppo, e sopratutto sull.a su.a soluzione oleosa, preferibiJe - seoondo la sua esperienza - ai composti f.osfoglicerici . Prof. L . G1uFFRÈ. - · Rileva che il .rachitismo dev'essere oonsiderato come una. maLattia di oar enza mista: carenza cioè riferibile .all a r.azione .alimentare, ai sali di calcio, ·M la vitami11a A, liposolubi1'e e fisica: di .aria, di luce, di sole. Quindi la ter.aipi~ deve ,avere di mira principalmente la speciale etilliogia del caoo. Prof. FARACI. - Mette in rilievo una osservazione che oreid.e degna di nota: quella cioè che spesso nei ra.g àzzi rachitici esistono vegetazioni adenoidee e ing.r o samento bilaterale delle tonsille. Egli ha visto IJ.arecchi bambini r,achitici, soffere11ti di dt:ffi.coltà del r espiro per tali alterazioni mi.g li0rare note,roln1ente anche nelle oondizio11i generali dopo cl1e fur-0110 sottoposti all'asportazione delle tonsille e delle vegetazioni . Consideriando - conclude - la. intimità dei r.apporti a11atomici t ra la ipofisi e la Yolta naso-faringea e la ii111Jortanba della g landola. ipofisaria nello sviluppo somati co e intellettuale dell'individuo, crede git1 tificato IJer lo n1en o i·l dubbio che tra i fattori che contribuiscono ali.a genesi del rachitis1no lJ0.5 a esser cene qua 1c11no che tia in rapporto oon le condizioni anato1no-fi...,iologiehe del cavo nasofaringeo. 1

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Il

I

r11retario: G. ( 1 \

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CIO

Rocc.\.


(.4NNO

X'XXIV,

FASC.

17J

SEZIONE PRATJC,\

6J ..

APPUNTI PER IL l\lEDICO PRATICO. CASISTICA. Aspetti n enropsicb;atrici della corea. F. Ebaugih (Journ . A . Jlf. A., 2 ott. 1926) deduce cla numrrose osservazior1i ol1e i coreici soo-liono o r. in105trare lab ilità em otiva o facil·e esélluribilità.

Sono spesso violenti e sono i111ca1Paci di concen1rare l''ltte11zione, specie a scuola. Si spaventano facilm-e11te, c-0n l 'eff etto. spesso, di 11n accesso isterico: talora rmostrano un'iperattività simile ad uno stato di ipomania. JJ'A . ha .p ure i101ato ui1a spic.cHta ereditarietà nella corea. Bgli coowìglia l'allontanamento dalla souola , e talora anche dall'ambi ente consueto; l'uso di ars~nobenzoli che almeno migliorano la cr asi del sangue se pure ncm. hanno una più <Jirett.u azione; non consiglia l'a utosieroterapia. I parenti non clebbono essere troppo c ompassionevoli nè far ' rl!'edrre a1 pazienti che sono molto maJati, anzi devono persuaderli del contra·rio , e non lasciar ~\·ilupp nre in essi idee derpressiv e. L' ·\ . consiglia pur e la rimozion e di eYPntual1 focolai infettivi (denti , tonsille). Però G. !\foleen non è d'a ~ortdo in ciò, perchè qruesti intrr,·enti c:;ono traumi p~iohici c'he rpossono pegigior.aTP le <'ondizioni.

P ensa inoltre che i casi ohE> dimostrano spie. cati fenomeni psichici avessero già una tendenza costituzionaJe, magari er edita.ria, ai dis1urbi psiohici.

I rapiporti tra icorea e delÌIIlqtU€nm non sono ben definiti: qualche autore ha trovato la corea r elativamente frequente n el pa.5sato dei delinquenti

cida degli arti inrferiori e ,p aro.lisi 'degli s finteri per interruzion.e •delle vie n·ervose ca·u s ata dalla resezione delle fibre intratumorali. T 'n1·t ra osservazione rigua-vda un ferroviere d i ~1. anni il quaJle quattro anni prima aveva riportato runa contusione alla cosicia d estra. Da un anno circra manifestazioni iparralitiche, lentamente progressive, a car ico dell'arto inferiore destro ,. cl1e l'A. attribu icce ad .atr ofia di 1'asci radicolaJii in connession e 1con la esistenza .di una deiscenza del1'arco del 1° segmento sacrale. Accenna al notevole in·tere~se del caJSo dal punto di vista m edir o-le~aJe.

F . GnIFI.

Sintomi dell'emorragia subaracnoidea. 14'. Phinizy Oalhoun (Jour·n. amer. med. assoc.~ 2 ott. 1926) fa rilevare •che si deve sosipettare l'emorra.g ta spontanea subar acn oidea in presenza rl ei seguen ti segni e s intomi. P er sona di mezza r tà , con 11n attacco che idà l'idea di un'apoplessi,a ingravescente, accompagnata da cefalea o!rrave .. con Sintomi m eningei (dol ore e r igidità al coll o~ ()r>istotono e fonse anC'he segno Idi Kernig). Complicazion i oculari, come disturbi motori, en1orragie retiniche ed edema d ella papilla e1i cruor sanguinolento. Trattasi in questi casi di rottura di run aneurisma dell'arteria basilare. La prognooi è ·g rave, il trattamento ohirur.gic<> i11e.f.f i eace. Può iperò verificarsi l a guarigion e; sono sempre possibili le r ecidive. 1

fil.

DORIA .

Sindromi paralitiche tardive In I ndivfdui adulti affetti da. Apina bifida occulta. Ru!alini M. (La Chiru rg ia d egli organi d:i movimento, dicembre 1926) riasswne le conoscenze intorno alle affezioni ohe sono in rrupporto con malformazioni rachidee. Riporta qurattro oasi di spina biftda occulta ·con manifesta7.ioni rpara'it Lche tardive. Di essi due hanno speciale interesse: il primo ri.giual'ldante una 1donna n ella quale, all'età di 22 ·anni, com parve rpalI'alisi spastica degU1 3.rti inferiori. L'ammalata presentava deiscen za dei primi tre archi lombari e coesisten z.a Id.i una voluminosa tumefazione ch e - asportata chirurrgicame:nte - si m ostrò costituita da due parti, una grossa extrarachiidea, runa ipi-ocola intrarachi ~ dea, odi tessuto lipomatoso inclu dente due lamine ossee, abbon·danti nuclei id i !tessuto muscoilare, e fibre netrvose raccolte in cordoni rari mia ben re. peri.bili. All'asportazione segui una ;paralisi flaic1

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TE~APIA.

La cura della peritonite tnberrolare. La base del tr attamento è I"elioterapia, ohe deve esser e progressiva, tenendo conto che 30 minuti di u n pallido sole di marzo equivalgon o a 5 minu'Ti d el sole di luglio. 1,0 scopo è di ottener e i1l soleggi·amento di tutto . il corpo, incominciando dai piedi, passanid'O poi alle gambe, alle coscie, al ventre ed al. petto. Il primo giorno, e51Posizione dei ipiedi, a tre riprese; il :secon·do ,piedi e 1gambe, il terzo piedi, gambe e coscie, ecc., s em.p re a tre riprese. Si ar· riverà così alla fine ·della pr.i ma set1imana, facendo ogni volta il soleggiam ento -Oi 20 minuti per i -piedi, dii 15 p·er le gambe, di 10 per J.e coscie, di 5 per il ventre e per il p etto. Alla fin e 1del 15° 1giorno, l' e&posizion e durerà rispettivam ente minuti : 40, 40, 30, 20, 20. 1

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1L POL 1CL !NICO

Si ourerà la 'Protezione della tes·ta con un cap,pello od un ombrello, del cuore con una tavoletta, d·egli occhi con -0ochi•ali affumicati. Il baigno di luce sarà seg:uito da frizioni con alcool. Si faranno poi ogni o(jJUe giorni iniezioni sottocutanee di: Jodio met. Joduro di potassio, ana g. 20; Soluzione fisiologioa 1g. 200. Nell'inverno, quando non è possibile l'elioterrupia, si f·aranno <>gni 3 giorni spenn ella:tmre con Ittiolo, Alcool :a11a; rjcoprendo poi con garza. (Jo'l.trn. de méd. de Paris, 6 dic. 1926). fil.

Il trattamento della peritonite diffusa. Il potere battericid·a .a.eJle -solruzioni rucide è dov uto a.ill.a concentrazione degli iid·r ogenioni. IJ. SchonaJbaJUer (R-evue médicaie 27 genn. 1927), stabilis .::e che lra mi,g lior·e consiste in una soluzione <'On 4-5 ornc. \di aci1do· cloridrico ·diluito e 1500 c.anc. di aoqiua sterile, a oui si rug.giunge un grain1mo di p·episina, chie .aJbhia un potere. digestivo di

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modificazioni notevoli, mentre dopo taùe tempo avpaioo10 evidenti e consistooo in modificazioni della forma d~li eriUI'ociti che, pardrulto ogni contorno, · r&Ssorruitgliano a ma.cchie con fuoriuscita evidente dJi emoglo·b ina; paraà1Jel·amente am.-0he 1 leucociti peridono itl loro ca:rattere di\n0Ilefilldo :i:I"regoliart n ei lOII'o contoirni pl'dtqplasmatici, present.an1do viaouoli e scompa.nsa d€!1.l1e giramruJazioni. CiTca le m odtf:iJcazioni delllia cTaisi sanguigtna d·opo reinf1USione si ha, n·ei conf!r-0nti CQ{[l la triasf us i one •dri 1sol!uzi-0ne lfisiologitca, che OOll1 qruesto lnezzo si aumenta e staJbdl1iz7.1a m olto più pr·esto il nu'mero d1ei .g lolbiu[i rossi, facen.do aNVenire ili UID.a set~i·mana circia q]Uell€ modifioaz.ioni che con la trasfusione di soJJUzion,e fiisioa0igti.oa avv.errebbero in qm,attro o ieinlqrule settiman e. L 'A. Ol'ede perciò di poter giruni~e '8Jlia p:ratioa conc:1:us.ioa1'e che è silCIU!fo ed inneigabil.e il bealeticio del':Iia r einfusion1e sanguigna da arnoperttooeo qua.ndlQ ad essa si rproceda CO[l le n ece.9SiaTie cautele. ' FILIPPA .

l j3000.

L' él@girunta id i piep.sina au.m enta i,l IPOtere bat, teric1dia 1della solu zione iai.::i·d·a aù 3 %; un litro e n1ezzo di questa sol·u zione introdotto nella cavità periton·ealE} di un crane, non vi si ritrova più dopo 5 .miniuti. In un .caso di p·e ritonite coDJSec11tiva a perd'olI'azione idi u·lcera d11od·enale, la cavità a;d.domin aJe fru lang·amente irrtgata con 3 ftiitri dell.a soluzione e l'aJd1dome venne chi1Uso con su;tur•a a tre rpian i: i·l mal ato gua.r ì. In u11 ai1no, 117 malati vennero così trattati a.lla rlinica 1d·e ll' A.; la mortalità v:enne ridoltta a1 12,8 %, menrtrie, in similli circostanze essa era dapprjma di 52 %. 1

La reinfosione sanguigna nell'emoperitont>o. Sulla scoirtJa di numeiros·e esperien:z;e condotte s1rl ~ni R. Piaoil..uCCli (Clinica Chirurgica, Oltitobre 1926) si ·dimostra part.igiamo della rein.tìusione oongu:iigna nell'ron01pelritoneo ritenendo che la reinf·usione .di sangue rimasto dalle sei alle dodici ore nella cavità peritoneale non dia mai 11Uogo a fenom eni .di intollerrunza. Qu1esta i'IlltolJleTlallZ'a però si r ende m,anif estt.a qruiaDJdo vi si1aJilO notevoli a1terazjoni morfologiclhe dei! san•grue. I/ .~. r:itieai·e 'inoltre c'.hie i pTodotti tossici che dann o luogo ai fenomeni d'i.lnto11eranza deb.b ano essere consi·derati coone costitt1iltd. da prodoitti di di c:;in tegnazione proteioa. Passando a trattare delle modificazio!n.i del sangiue ''ersato n eilla cavità peTiltooeaJle l' .~. dà.ice che in O'e.n'f>rale prim.a delle 12 ore non av;vengcmo

SEMEIOTICA. · li fenomeno di Rumpel-Leede nell'arteriosclerosi e nell'Ipertensione. Il fenomeno di · Rumpel-Leede consiste in emorragie punti1fornù Id.ella cute dell'avambroocio, in seigiui~-0 ra:ll'aipplicazion e d '.un laccio elarStioo al disopra del gomito. (•P . Coocheri: Minerva Medi ca, n. 34, 10 dic. 1926). Tale .f enomeno dapprima fu creduto patogno monico d·ella scarlattina; lftu però riscontrato da Grocco, FrUJgoni e Gi·u gni presente nel1e m~t­ tie con ·di·atesi ·emorr.aigic.a. Il fenomeno .fu spie gato come dilpenrdente da una particolare tragiJjtà vasale, sia 1delle arteriole che dei OaJPillari. St.eipù1an , che ha fissato de.Jle regole precise per 1a ri•cerica del !fen01II1eno, l'ha trovato preSP.nte in moltissime altre malattie; in -casi con lesioni dirette· delle cellule endoteliali della parete capillare peir veleni, tossine. medicamenti, ina· nìzione, scorbuto e av:Ltamin-0si; in casi con iesio'Yl'i indirette causate da d]sturbi endocrini {disfunzioni ovariche, tiroildee ecc.) ; in casi oon .W.tera.. zioni dell a milza e del si5tema reticolo-endote11 ~l e ; infine in casi patologici 1del siStema nervoso simpatico. \''eismann nell' ~eirten.sione e nell'endocardite lentia ha trovato presente il fenomeno in una b11ona percentiuale di casi. n Coccheri ha ripreso le ricerche del segno del laiccio negli artcrio. e1erotici con e senza ipert.ensio11e.


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SEZIONE PRATICA

La tecnica è quella stabilita dallo 1Stephan. Gli ammalati sono stati 1divisi in l(i.ue gruppi: qu·e lll oon pre$sio11e arteriosa siuperiore a 170 mm. di Hg (~perte8i); quelli icon pressione inferiore a 170 mm. (arteriosclerosi senza ~pertenisione) . Su 32 in::fem:·i 1del primo grurppo il segno del laccio fu nettamente 1positivo in 18, incerto in 6, negativ-0 i11 8; .su 28 infermi !del secondo gruppo, il seigno tu n etto solo in 2 oasi, incer.to in 2, negativo in 24. Da .q:uesti risultati appare evi dente che il sintomo fu in prevale11za positivo i1e1l'arte.ll'iosclerosi con ~pertensione; si 1può quindi pensare che il fattore determinante il fenomeno di Ru~ el­ LeedEl sia l'iperten-sjone piuttost.o che le lesioni arte1:iosoleroticl1e dei. .capillari. Osservazioni tdi altri AA. esclru1dono però l'ipertensione essenziale come fattore princi·p ale; non è neppure rucceLtaibile l'iJpotesi che la rpressionc arteriosa abbia un'i11flru.enza sullla pressione endoca-pillare per lia produzione del fenomeno; più verosimilmenrte il segno del laccio è le~ato a tunbe ·del sistema. neuro.;vegetativo, e pecialrnente del simpatico, in aicco1,do con le moderne vedute S'Ul <'Oncetto del·l ' irpert.en~ione costdetta essenziale. 1

CARUST.

IGIENE. Osservazioni sulla fauna anofelica e sulla lotta antimalarica. ·D. Ba1lerooi (Riv. di A1alario"logia, 1926, n. 5-6)

riferisce le sue riceriche entomoJogi1che sugli anofeli, che lo iportano a 1diffarenz~are nell' A. clav·i ger due 'Vlarietà ben distinte: l:a vrur. messeae, caratterizzata 1da uova n ere, e la var. labranchiae, con uov1a grige. Esse 1V1engono iledicate ad .!\. Messca e élld' A. Labranca, in omag:gio all·e Joro benemerenze :ufficiali nella lotta antimalarica nel nostro rpaese. Interessanti OS1Servazioni con cernono l'habitat degli anofeli. P er quanto riguarda il claviger, l 'insetto alato si !PUÒ dire non viva all'aperrto; si ric01Vera e si nrutrisce nelle ooitazioni, m.elle stalle, nei porcili. Poco dopo schiruso o deposte le uov.a, aibbandona il luogo, sicchè attorno alle paludi ed ai ,p antani non si ri.esce mai a cntt.u.riar'lo. Esso è i1 •più domestico d1e1gl1 amo . fcli, a&sa:i più c'he jl superpicotus che, d"altrom.de, è 1nolto meno 1dLffuso e UimitaJto all'Itaiiia m eri <lionn'le. Dm tmitto carrnpugmruo~o è il pseu1dopictu s, <'·110 vive all'aiperto e 1Si nutre suigli animali bradi, ta-ov.andosi as&a.i xaramen~e n eii r icweiri . .t\l contra.rio di queste due s·p eci·e, cne sono palustri , l'A. b'iJ,4urcatus è silvestre, pur trovandosi an che in pafi'll·di, mia Sellllil)re ill1 vicinain1.1a dri m ia.echi e e di bosahi. I.a faiUllla ano.felioa 1del1e risaie non 1differr-i.5ce àa qrnel1a dal.Le paJuru ed è Tawr-ese·ntiata an~ cl1'e~sa prin.ci1 pallmente 1daJ claV'i{)er rvar. messeae e dal pseudopictus. ,Ness·una -O.i1'feremza l'iiSconltra !l.'A. tra gli anophetles ld·elle i.risaie innocue e le ma · lairigen·e; nemmeno il 1sisterna .cJ1i coùrtiv:az.ion·e del riso (a oircolazionie 1d'aoqua o aid 1aJcqiua stagn,ante) influisce oollo stato sanitario delle risaie, dacchè in entnarrnbi i oasi esse cositituilscono vivai di anofeli. La .rag.ione del1Ja di.ffel'en~a va inveJCe ricerc.artJa nel1a bonifilcia agr.airj1a c111e, dove e~if>te, rende la risaia innocua. Per quanto 1ri1g.uaròa la lotta ant~m.rana,noa, l' A. o"serva chie i metodi attua1m·einte in UJSo sono i.nswfficienti allo scojpo. Non ' 'i ò lbisog.no, eg(l.i dice, ·di disc·utere l 'efficacia de~1·a pro1fi•Lassi clhlninica: 'bi:lsta aocennar.n e ,gli inconvenienti, fra C'ni J'i u,attuabiJità; dif.fic'ile •e ricca idi ioou1ocoo&i, r.om·c m·ezzo so:c ial1e di lo1t1Ja, è ~,a cura rraJèLi1cale 1diei ma.larrici nell·e zooe infette. Non giram1d1e aissagnia.m ento .si p.uò féll'e Slll!l'la 1difesa meocani-ca; non ·pratica 1è .quella indivi duale; qua11to a ·qtUieJ.lJa ·delle rubttaz1om..i, che ha SIUs-ciltato .s·n·J principio tante speram.z.e, non è diffusa, raira0

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Il segno della congiuntivll nel tifo esantematico. La diagnosi •del tifo esantematico è spesso malagevole, non solo nei primi giorni della malattia, ma anche verso la fine, mentre invece sarebbe di grande importanza la diaignosi 1precoce e sicura per gli scopri rproifilattici. Non bisogna dimenticare che la stessa reazione di Weill-Felix. che pure è la più importante prova biolo·g'1C a, non ha un valore ·&ssoluto. Th. J.anowski (W iener med. Woclzén.s., 20 marzo 1926) richiama parti-colarmente l'attenzione sul roosore della congiuntjva, segno di cui l1a 'P·Otuto apprezzare l'utilità nei numerosi <'a1si iperv·en·u ti alla sua osservazione. ~i tratta .di .un'ii]_)eremia diffusa della congiunrtiva, semplice 1dilatazione vascolare, senza secrezione patologica; in certi casi invece si può osservare una congiuntivite autentica. IJ sintomi0 .si trova nell'80 % dei casi e permette di eliminare molte .m alattie in1'ettive; p·uò P'er ò trovarsi an•che nella influenza. f. diffi1e jle potere staibi•l ire con precisi.oa'te la data di com'Par&a ·di questo isintomo; sembra che esso si abbi•a verso il 1quinto giorn·o. ·L a rp·atogenesi 1può riferir.si all'azione della toSc.Sina mic robica che provoca una Yasodilatazione intensa. /il. 1

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POLICLINICO

111011te è r egolare, non ·è comprr'esa e poco o n iente u·t ilizzata, n emm eno dagli uffici c·h·e h1amno il compito della bonifi!Oa. Essa p o·i, ooahe se atturu~ a in 1 p i ena effic1enza, non elimina del tutto il pericolo, percblè ill claviger <prunge anche al1' ap erto in vicinanza ict1eille .ajbitazi Olili. L '11cieision e id elle al.ate con sostanz,e ins·ett:Lcide e le ft1mi.gazioni non sono mezzi pratici. La caccia jnvernale, su cui lo sitesso A. nutriva molta fid11cia, non dà ri·SlUllt.ati oonforta.nti ·ed ·eooa, ancihe att.·u nta col rjigo:re di un '001p &imen.to, non riesoe a 1dimi.n.uire i'l llumero delle alate. Poca fi•ducia ha ancl1e l' A. sui mezzi lar·vici1di, S'P·eciaJimente nelle zone malariche che, come le P alru di Pontin e, sono rapipresentate da rvaste e numero.se raccolt.e idrich-e (circa 533 km. in manu~ enzione id'a parte di un Cor1sorzio di Bonifica). Anche i pe..c;.ci larvi•cidi non 1portano .sempre un grande be· n efi.cio, poichè non è a dire .c he la Gambusia distrugga sempre .tutte le larve e non ·è raro trovare ·d i queste anche dove le ga!mbusie solilo abbondanti. N·e ssuno dei mezz,i di loltta, oss·erv·a l'A., ['accoglie il c.o,n senso id i rtu:tti i imaJlariolo1gri, ciò ·c he ·di.mostra come tali m·ezzi no111 siano di '8JS•so1JUta r>fficacia; l'insulfficienz1a rdrelle nostre risof!s.e era, del resto, igià stata ·dimosttriata daJ Sanarreùli. El)pt1re esistono non dUJbbi caisi ·di Tisanamento d1 regioni già maiJ.ariohe e :gli esempi in Italia non sono pochi. B·rus.ti. 'Pensaire alle zone risicole . del "'in,rar.es e, Vercellese, ecic. 1p er co.n vincersene. La ragio11e della diff.e.renza {l1eillo stato sanJitario t-ra le ~on e irisicole .risanate e .q.u.elle non bonificate risie·de neù fatto cl1e nelle pil'i·m e vi sono molti animali domeist:Lci stabuiliaJti., ~~ fo,r mano 1p iù centri. ·di Ti·chirumo per le anopheles, le qiuali si nutriscono su idi ·essi, mentre ne1le secon,de mancano gli animali staJbuJJati e le numerois e ano· pheles invadono Ja . aibitazioru e .p ungono ~'uomo J.,a soJ.uzion-e del pll'o.b lema è legata a qu·ella di due importanlti probl.emi "a>gricoli: 1a PtfOd!u zione d el grano necessario al nostr-0 paese e l'estensione 1della ~oltura del riso. Ora il lisa.no.mento s pontaneo e la .p rod1uzione dell'anofelisrno senzri malaria possono, see-0111.do l'A., essere estesi, ripr-0dotti e rperfezionati, facendo sì che J'azione proltettrice a.egli mimali si attmi n el mO'd•o migliore. Per ervitaxe gli insuocessi ohie si sono aNuti nelle P aludi Pontim.e, :in cui ~a coltura del riso si è accompagnarta a infezioni malarir.he dei coltilvatori, non sono su!fficienti i mezzi pTofilatti-ci 1consueti anche se ri.gorosamen. te apipJi<::ati, ma bisogna rendere obbligatoria la difesa animale o zooprofilassi, a cui. si d eve il l'ic;anamento d elle zone risicole 1dell'alta Italia.

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Gonadi e caratteri sessuali secondari. , Il 1prof. L. Castaldi espone nella Ra.ssegna Internazionale di Clinica e Terap·i a gli studi finora f·atti 1Sull'inflrue.nza delle glandole sessuali o gonadi isuhla ·dififer.enziazi-on e dei caratteri sessu ù i seconid ari. La nozione che le .gonaidi :presiedono alla ma. sco1 inizzazione e femminjlizzazione degli md.iv.i· d ui ·è n1olto •a ntica, ed è in e.ff etti affermata anche da Oriba:sio (39~-400 d. C.). Le .g onadi, runa ·volta if00'1l1atesi, oocitano con ormoni vari la formazione di tutti quei caratteri secondari dhe danno l 'impronta manifesta del sesso ed inibtscono la !Produzione di quelli del c.;esso opfPosto. Gli esperimenti idi castrazione, di sostituzione e di trapianto \drelle glandole sessuali hanno dimostrato .cne tal~ principio vale per tutte le specie di animali. Gli .s·tudi [fatti su i !Vermi, su i crostacei e su gli :i•n setti hanno provato dhe .q uesti animali non sfuggono .alla leg,g e oomune, im a i fenomeni più evidenti e .quin1di più interessanti si sono av.ut1 nei vertebrati. Negli ·anifilbi Nus1.S'bawn trovò ohe la oastraziooe totiale 'Pro.v oca la SCOII1tparsa della callosità del pollice durante la lfrr'egola:. Ciò ifu confermato da Harms, il quale constatò anche che innestando·u n testico:lo ricompaI'IVe la callosità. Steinach trovò iehe nelle rane ca:strate sparisce il riflesso dj abbracciamento copulatore, .che, comie è noto, è iniibito dall'en~efalo perr- modo che si produce anche ùuori della !regola nelle rane scerebrate. Donde s'infierisce eh.e ·durante la fregola si proidt1cano sostanze capaci di 1attenuiare l'inibizione cerebll'ale. Poll ·e Goodale trovtarono che sulle anatre la ca5trazione dei mw.sc:hi non prova roodiificazion1 -Oel '.p iurna·g gio, mentre quella 1delle \femmine lo modi·fica avviieinandolo al tipo maschille. Lo stesso si ha nelle ,galline, mia siccome esse non mettono cresta e bargligli prur modificando il ipiumag,gi.o e gli srpero11i somigliano ai maschi castTati. Qu esto tipo di pollo rappresenterebbe una forma neutra l(liSessuale. Franz trovò ohe dopo la castrazione di pecore di ambo i sessi il bacino Idei maschi castrati so·miif!lia a quello delle iemmine castrate, ma in entrambi .è 1dirflferente 1da quello inormale dei due sessi. Le ricerc·h e di Mall'Sh1all, Tandler, Grosz e I<eller sugli aniln1ali cornuti (JPeCore, buoi, renne) tendereibibero a dimostrare che la castrazione in ambo i sessi non prO\'OOO. modificazioni con avvicinamento ai caratteri del sesso opposto, ma la I

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SEZIONE PRATICA

produzione 1di una nuovia .f omna, la fomna ases-;ualc, che Tandler ieonsi1derò come .u n ritorno al tipo ori1g ina1e, fondamentale. Steinac h nel rat.to m asch,io castrato riscontrò riduzione del pene, della prostata, delle vescichette seminali, modificazioni del contegno sopra. tl.1tto dell'agigr cssività verso la ifemmina. e gli altri maoohi. J.'ovariectorni1a provooa atrofia. d ell'utero e d elle ma::rnmellc, ma l'estirpazione !dell'uno come d elle altre non iprovoca modifioazione degtli altri or qani d ella sfera sessuale. Gli innesti crociati o eter osessuali n on hanno dato effetti conclusivi n elle mani d egli sperimentatori che per primi se n e occuparono. SteinSJCl1, and ed ..\thias impostarono m eglio gli esp er1menti .p ratioando l'innesto dopa lia Céllstrazione, ossia dopo aver prima n eutralizzato l'animale. :\1-a anc.he in queste c ondizioni sono frequenti gli in successi. .Quando ]'innesto attecchisce si 11a una nt>tta modifjrazion e l<:lei carntteri sessuali soma t.ici e ipsichi ci, m ascolinizzazion e della femmina <' vjceversa. R a tti e ca1Vie maschi .g iovani castrati f> con innesto di ovaia presentano min or e svil11ppo d ei geni'ltali che n el castrato isempll:Lce; in\'ece si sviluppano le mammelle con capezzoI i più l11~hi che n ella femmina n ormale; ile .forme, Jp dimPnsioni corporee, il pelame ricordano quel le fPmmin ili; 1psichicam ente questi maschi pre~entano rirle~i sessuali (femminili e sono inseguiti dai maschi come se .fossero femmin e. Meno facllmente riesce la mascolinizzazione d elle femmine oastrate. Quando l'innesto testicolare attecw c hisce la clitoride cresce fino a diwentarc un pie. <'olo pene; l'•uteiro e le mammelle r estano jnfartti1i; lo scheletro e la. m 1lSo-ulatura crescono an"Ora più che nei maschi giovani; si ha forte t-ie"SS11alizz.azione in senso maschile, ;per modo che qnestP. femmine inseguono le ! emmjne n ormali e 1ottano con i maschi. Steinach e Sand sono ri'llsciti aid otten er e ermafroditi spe.irimentali in.n estando jn soggetti cac;trati contemporaneamente tessuto t esticolare ed ovarico. .Z'él~1 ad0Vv·sky ha ottenuto negtli uccelli l'inver'ione del sesso: l'ovaia destra vi en e atrofizzata ))er modo 1che rimane allo istato di cordon e ses. 11ale primario rar>pr,e sentante le cellule maschili e 1p oi si asiporta l'O'Vaia sjnilstra .f unzionante; la glandula destra s i sviluppa trasf orman:do,s i jn te~ticolo mentre conten1poraneamen~e si svilrt1 ppano i 0aratt<?ri secondari ·del maischio. C:hampy tenendo mas.ohi lòi Triton aJLpestris a digiuno giunse a. sopprimere qu1asi totalmente il 1 ~c;ticolo, con il quale scomparivano la maiggio"?' p.a.rte dei caratteri sessu•ali maschili, salvo la. pa- . pi·l la " loa:c ale {equivalente morfol-0gico del pene) 1

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e punti gialli al ·dorso ·Che mancano nelLa. femrnina. Tornan do ad alimentare l'animale si svil t1ppa di n uovo J..a gonaide ma sotto forma. di ovaia, ed allora r egrediscono la papilla cloacale ed i punti .giralli al ielorso e m a n mano che l'ovaia s 'ir1grossa aippaiono i caratteri femminili. TJna qruistion e molto dibattuta è quella riguardn nte la 1cteterm.inazione d,elile parti delle gonadi ohe secern ono gli ormoni 1ch1e influis•c ono sullo sviluipìpo d ei caratteri sessu al1 secondari. Bonin cd A11cel ritennero ch e essi ·f ossero secreti dalle celh 11 e ·d i Leydig. Le su ccessjrve investi.g azioni prec isarono la im1portanva al ri1guardo degli elementi interstiziali. Ora si comincia a ritenere di rn1ovo ch e l'infliuen?Ja ormonica sull'organismo avvenga aLtraYecrso il riassorbim ento di ma1.eria·,1 speci fi ci d ea tessuto germinati1vo..Si ritorna cosi alla ''ecch ia concezione del ·l \1anteg.azza. Così il P(\nde ritiene ch e siano i processi ahe si sv-olgono 11elle cellt1le follico1lari d el l'ovaio a1d aver.e la maggiore importanz,a. tanto neJla formazion e e nut.T1zionf! d ella cellula-uovo, quanto n ell'el aiborazione della secr ezione inrterna ovarica e in tutto il proc~sso comp1i<:ato d el ritmo genitale tfemrrninile. Ed il Bruni ritiene c l1e gli eififetti d elle gonad1 sul1 'organi 5Illo non s iano n emmeno tutti ormoni ri, ma che dilpendano in P'arte 1da ra1worti viasr.olo-n ervosi e che l'ormone sessuale sia. la risnltante idel ,p assaggio in circolo di molteplici prodotti delle gonaidi. 1

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argo.

PUB B LICAZIONI PE RV ENUTECI. '1'l ota .sul. sen1.zìlirisrno i11. Mecbicina e in Chirurgia . - ì\1il.ano, A. Rane.a.ti,

F BoERIOI N1cOLINO .

1926. In. Caratteristico ven,tre lapa;rocelico: ernia ombelii:cale ed er'Tllia ing1iìnale d estrri. in ba1nbincr di otto amni. Cutra radicale. Guarigione. - Milano, A. Ranc.ati , 1926:

A. M, T endenze odtierne della psichiatria in Ji'rancia . - Pesaro, G. Federici, 1926. G ENTILE NroOLA. La spinoterapia. Napoli, Industri.a Tip. ed .affini, 1926 . In. p1noterapia d''l.1trgenza. - Mila.no, A. Ranon.ti, 1926. GRAZIA DEI G. La propaganda ig•ieni.ca fatta coi cart elli ammonitori. -. Roma, Tip. Coo'p . SociaJe, . 1926. HoFFMANN W . I-I. Nuevos experinientos sobre la avitami nosis en, baitrac;ios. - Habana, Revista FrAl'IBERTI

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Med. y Cir., 1926. J·oaoE R1cARDO. L es pestile11 ces et la convention sanitOJire internationale. -- Lisbonne, Institut centra! Hygiene, 1926 . LoMBARDl A;NTONIO. Osservazioni clinico-te1·ap'lche s1t1l' azione de1l'wua . wrs~na .e .del suo giu..coside


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[ANNO XXXIV, FASC. 17]

IL POLICLINICO

• POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. Provvedimenti per gli impiegati degli enti locali. J

Dispense dal servizio. Ordinamenti speciali. Deroghe al divieto di miglioramanti economici. NOZIONI LEGISLATIVE •

A) Il ,decreto 30 gennaio 1927 n. 214, .p ubblicato nella Gazz. U(f. del 10 marzo, n. 49, dispone: 1

sono estese agli impiegati agenti e sa:lariati delle provincie, ·dei Comuni, ,delle azien1dle assunie in igestione rct·iretta 1dé1Jgli enti predetti .e delle 1st1tuzioni .p.uJbibli.che ·di benefi1cenz.a, 1e disposizioni ·dell'art. 51, 40 -commia. e 1d el·l 'art. 52 del r. d. 30 1dicambre 1923 n . 2960 sullo stato gilur1Jdico degli impiegaiti ·Civili ·de'l,,amm.ne dello 1Stato, modificato dal r . d . ·g.enn aio 1927 n. 57. La disperusa ~ pro11unziaita 1d·a l Prefetto, salivo per il perso-nale dtpend·ente ·dal ·Governatorrato di Roma, n.ei confr-0nti ·del quale è p1ronunziato .dal Governatore Contro la tdispensa 1è .ammesso soltanto il ricorso al !\1i[listro per l'Interno, c·h e decid1e con provvedim.ento ·d efinitivo » . La d1sposizion·e dell'art. 51, 4° com'l?W, è questa~ •< è dis.pensato l'impiegato che p·eT manif.estazizoni co1r1p·i:ute in ud'fi.cio o fuori d'rufcficio non . di:&. piena g.aranz:ita di un .fedele · aid empim~~-0 d ei s11oi d1o veri o si ponga in condizioni di incompatlbilità con le generali direttirve politiche del Go, v,erno » . .f . . 'art. 52 soggi.unge: « All'impie·g ato prop·ostu 1per la dispen6a dal servizio è f]1ssato un termine per presentare, ove creda, le S1Ue d eduzioni n. B) Tl R. D. l'eg.g,e 17 febbraio 1927 n. 223 pub· bljr.ato nella Gazz. Uff. del 3 marzo n. &1, ha disposto che << fino al 31 dicembre 1927 le disposi· z]ont d·el r. d. 16 1d!ice~re 1926 n. ~123 potnanno essere estes·e aid altri C01II1uni o a;d amministra· zioni provinciali, mediante 1decreto de·l Ministro per l'inteTno, con la d.e·coirrenza che sarà di volta in volta stabilita i1el 1deicr.e10 is tesso. IiJ. decreto del J\.finistro dovrà essere JPubblic ato nella Gaz:.et ta Ufticiale n. (11 dcreto ch e eVientualmente potrà essere esteso aèl altri Com1u ni o ad amministrazioni ,p rovinoiali riguarda l'ol'dinamen1o •d.egli urf.fi.ci e dei servizi del ·c omune di Milano). C) Il decreto legige 17 if ebbraio 1927 n. 228, pulbblicato nella Gazz. Uff. 5 maTzo n. 53 concerne i miglioramenti economici: u Nonostanoo il di· sposto dell'1art. 1 d€l r . -01• 1. 16 agosto 1926 n. 1577, <<

le provinci·e, i comuni e le istituzioni pubbliche di beneficenza possono essere autOTizzati dalla G. P . .t\. a concedere miglioramenti di trattamento economico per il loro personale quando le relative ·d.eli berazioni aJbbi·ano formato oggetto, anteriorm·ente alla data di entra1'a in vigore del citato T. ·d . 1'ege, di !Pronuncia interlocu1 oria 1d1ella Giunta stessa ovvero rigua})dino prorogh.e di concessioni t emporanee già approvate anteriormente alla data su·d·dettra e conten·g ano la in·dicazione ·diei ·m ezzi fin1anziari per far fronte alla spesa entro le 1dis.ponibilità ol'ldin.arie del billancio. In ogni caso, d eflte 1d,eliberazioni non possono avet corso :Se ·n on aibbiano prev.entivamente riportato la omolo.g azione del Ministero dell'interno ». 1

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OSSERVAZIONI F.sPLICATIVE.

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(*) La prEllsente rubrica è affidata all'avv

legale del nostro periodico.

Presc]ndeilldo 1dal ,secorud·o 1decreto clhe ha, al1neno ora, limitata importm.nza in quanto attril:>uts0e aJl Mtinist1"0 p1er l' i·n terno il ·p-Oter<e di esten. dcre ad amministrazioni comunicali ·e proivinciali il 1d·ecreto 16 di-ce.m:bre 1926 ch·e ri·g uardla l'ordinamento degli u.tfici e dei servizi del Comun.e d1 Milano, gli altri due provvedimenti legislativi han~·O carattere attual1 e e geneI"ale. Il primo è c·ertam.ente più ÌlIDIPortante e riohiede brevi defJ.ucfdazioni. I_' alI't. 51 del r. d. 30 diteembre 1923 n. 2960, modifir,ato .dal r. d. 6 1g.ennaio 1927 n. 57, preve<le varie :i!potesi di ·diiSpensa dal 1s ervizio: a) inabi lità p·er incrupiacità o 'Per motivi •d i salute o scariso re·n•ctim·ento; b) int·eresse del servizio; e) inettitt1din e ralle mansioni 1ct:el grado, a .m eno che l'amn1inistrazione ritenga .d i poter utiliz~re l'imptegato n·el disimpegno delle mansioni del grado i.m mediatamente inferior-e; d) manifestazioni compiute in uJif~cio e ruori di uJ1ficio, per le quali l'in1pi1egato non 1dia p1ena garanzia di un fedele ad,empimento rd.ei suoi do;veri o isi ponga in condizioni <li inco·m1patibilità con le generali diretti·ve politiche del 1g overno. Di queste quattro cause di dispeJ1JSa, soltanto l'·u ltima è stata estesa, dal Decr eto 30 gennaio 1

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1Cl27 n. 214, agli impiegati, agenti e salariali delLe pr~Yoin,cie e dei Com·uni, deUe aziende assunte ln gestiorie diretta dagli enti .5tessi e delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. ~ u~jle cbe isia ben ipr-eeisato questo J)unto, per evi-

tare applicazioni errarte o estensive. Organo competente a ,provvedere alla dispensa è soltanto il Prefetto: si fa eccezione per il Go-

G10TAN NI

SRLVAGOI,

eseroent.e in Cassazione, consulente


r ~''\:I) ~:\Xl\' , fo\$C.

6~T

SEZIONE PRATI CA

17]

verna tore di Rorna. L'imipiegiato proposto per la dispensa ha diritto di rd'ifen<lersi. A tal fin e deve essergli assegnato u n termine 1peir presen tare le sue dedu zioni. Il Prefetto n on può dielegare aid altri orgainl questa attr1buzione, che gli è d~mandata dalla legge. 11 1prov"vedirn1ento del Prefetto no11 ha carattere definitivo, percl1è contro di esso è ammesso ricorso al :\il inistero dell'interno nel termin·.., di 15 giorni dalla comunicazione. Definitivo è il decr<'to del l\lin istro, che pronuncia sul ricorso; sicchè contro di esso è ammesso ricorso a l Con~iglio di Stato i11 sede giurisdizionale, i1el term ine di giorni 60 dalla notifi cazjone (o in via .;traorrti11ari.a al Re n el tern1in ') di giorni 180) pc1~ incompetenza, violazione Idi legge Pd eccesso di potere. Ciò q•u anto alla fo1nna. al J)rooedimento ~d ai 1itnflùi. Circa i motivi che possono determinare la dispensa è da rile;vare che d'e ve trattarsi di n1anif esta:ioni, cioè di estrinsecazione concreta, ~ia pure non a scopo finali stico di 1 proipa.cranda: non è quindi sufficiente uno staio d'animo o un pensiero, che non si concreti in una m•anifest& zione esteTiore, la quale deve essere positirvamPnte accertata e provata. I .e aocuse private sono purtro,p po facili, qruando le muo,ra un interesse; ma il Pref etto deve in· <lagare e accertare se il fatto è positiNamente 1pr~ato e ~e è ta1t> che po-ssa costituire })ase seriamente apiprezziabile di un giudizio di incompatibilità con le generali 4iretti ve politi,che de1 Go· Yerno o di m inore garanzia di adempimE'nto fedele dei dov·eri dell ,uffiieio. Opport.11nam cnte crnesto potere cleliratissimo è stato attribnito ai Prefetti, i quali dovranno e gen·cralmenite sapranno farne uso molto accorto e prudente p eT rvitare cleiviazioni in·v olontarie ma possi1bi1i purtroripo nei piJccoli 'aJITlbi en ti per la pressione d i inter essi. Opiport.uno è anche il rimedio d'el reclamo ge. -rar chico .al Ministero, ·essendo possi·bi'le, per q;t1e6ta via un sin·daC<'lto anche di m erito, salvo pot il r iconc;o di legi.ttimità in sede .g iuris dizion ale. P rovvede, dunque, un'ruutor ità cl1e può accertare e valrutare i fatti e l e proive .fuori dell'ambi-ente comunale; il d iritto di difesa è .assi CUI'lato; i rim edi giuridici rendono possibile anzitutto un contr ollo anche idi m erito e poi il smdacato di legittimità . 1

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Il decr eto con cer nente il trattam ento econ omico è- s ufficientem ente ohiaro : stabilisoe determinate eocezioni al divieto tempor an eo dei miglioramenti economici .

CONTROVERSIE GIURIDICHE.

XV. - Ipotesi di responsabilità per colpa della pubblica amministrazione in relazione a con• corsi. La domanda idi r isarcim.ento ·di danno, anche se prom0'5sa contro u11a Publbl. Amm.ne, n on può fondars i, salvo che ia legge attribuisca in casi specirali dil'litto ad iDJd.ennità, -che su:lla viol azione colposa di un diritto. Non costittuisce p ertanto t.ale violazion e l'avere la P Uibb[. Amm.rne r eso r1oto wJ alcuno dei concorrenti al pu!bblico impiego l'esito d el concorso, 1Prima 1della re;giolM'e {P'llb bli cazione, 1poichè nessuna disposizione .Q1i legge in1pone in materia il .segreto. E nepipur·e si ha ta.Ie violazione lle'.l caso id i cxrnessa t rasmission e l'ntro otto ,giorni al Prefetto 1per il vist•o idi esecutorietà deJ provivediJ1nento ·di n omina dei vincitOTi del concorso, poichè il sud)d:etto termine ·d i oltto gio1·ni è stabilito dall'art. 265 1della L . Corrn. e ipro;v. 4 febbraio 1915 n el pubblico interesse e non già in ·vantaggio del rpriv.,ato, il quale non 11a ,pel'lciò dii ritto •a risarcimento ove tale trasmi&sione non venga regolal'mente eseguita. Infine n eanoh·e tPUò costituire la. cennata violazion e col:posa il non avere la Pubbl. A.mrn.ne data comunicazione al concorrente, gjà incluso nel pro·vvedimen1o d i norrtina e poi r evocato, dell r eclamo avanzato da a lt.ro r.oncorren te, escluso nel -detto prov·vedim euto, e che pri1na della pubblicazione del pro"'V~ Y e dirnl~ nto stesso sia. rv·enuto a sruJ>'ere .d·ella soo esclusione; ciò non cootitruendo violazione di alcun diritto &Ulb1b iettivo, che p-0tesse spetta.re, a termini. ·de'lle legigi vilgenti, e non M'en1do a tal rigurardo Ja Pubbl. amm.ne iffiJpegni .di sorta . L'abuso non può 1dar 1uog'O a riswcimento se non si riso'.l.ve in iun a vio1azione del diritto Idi chi jl ri.~o.rci·Inento 1p rerten.ide. (Corte td i Cassazione S U. sentenza 21 ottobre , 7 dicembre 1926, n . 3179, ricorr ente De Santis). 1

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Pubblicazione indispensabile:

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Dot t . Cav. Uff. AL.B ERTO VIGO <Dootor Juatlti••·

LA LEfilSLAZIONE SANITARIA :: in rapporto all'esercizio professionale :: (Manua.le <X>n tenente Leggi, Deor eti, R egol.am en t i, Circolari e tutto ciò ch E> ai riferisce a ll'esercizio professionale , a d uso dei Me dici condotti, . de i liberi eeercenti.. degli uffioiali .ean i .ta.TiJi e del p er aomaJe a.ddetto ad. la.bor ruto ri <Li vigila.nza igienica). Prezro L. 1 6. Pe r .i mostri ab bon.a.ti sole L. 1 3. 7 5 in :porto franoo. , Inviare V.ag.l ia p ositale .ail Sdg. LUIGI POZZI - Via Sist in-a , 14, a gg iung endo: per l'Uffi.o io p oetale Suocll'l'SaJ.e diciotto, ROMA~

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Ir

POLICLINICO

NELLA Vlrf A PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE.

. t1lJ.e neoessità ~ooomiche d-eH'Ente, reclamando a deguarti 1pr·ovve<li111enti. Il Consorzio provinciale a ntitubercolare di Roma. Ad eccezione della città di Roma in 'tutto ù r esto d ella Provin-cia non esistevano dispensari ~ella ."::>ala 1 ge.lla Commissi one Real,e per la Pro. antitubercolari e centri di a coertamento diagno. vin cia a palazzo \ lalentini si è aidunato il Constico. -;orzi.o provin1ciale anti1uborcolare. · Presiedeva i.I senatOf.re ·P ietro Bacc·elli ed er•ano Si iniziarono ·p-er.ciò tratt a•tive con i diversi cir. 1)rese11ti il vi ce pr.esi1dente d ella Provincia gr . uff. cor1d ari e quanto pQ·ima sairà inau.g urato in Vel. Giuseippe Ceocarelli, iJ conte Carosi iMartinozzi, letri l'l Dispens1ario antitu·b ercolare istituito qu~1 il 1comm. Montani, il coonm. Pir.ani, v'erano inolex.riavo .col concorso del Comune, del Consorzio ot re il .s enator e Marchia.fava, il rappresentante del e di qt1ella Congregaz]one di Carità. Ministero d-ell'Intemo prof. Cellini, il ·vice prefetto · Cosi pure in Civitavecchia, s upera•te le dif.i:icoltà rom.m. Del Viecchio~ il ra ppresentante d el Goverdi indo·l e a.mbie11tale, si è ·dai o mano senz'altro natorato dott. Villiet tò., il m edi1co pr<YVincial1e . ai iavori di costruzio11.e di un ·a pposito edLficio. pr of. SiTl e-0, il prof. F ede.le, il protl.". can1dìella etd P·eT gli altri tre cil)contdari le tI'lattative inoltrai!€ i 1 ,prof. Franohetrti. sono state interrotte p erehè quei Capoluo.g hi di . I~ sen . Baiccelli ha aoce:nnat-0 aig.li scopi della circont(lari sono s twti elevati a Caipo1 uoghi di Pror iunione ed a qu·elli del Consorzio ipTovincial·e vincia e quindi ormai non fantfio part~ del Con . sorzio .P rovin,c iale antitub·ercolare di Roma e do. ~ntitu~bercolare istiituito n el 1924. I c.apisalidi de'lla sua azione furono concr etati Yranno provvedere id.a per se stessi. Il nroblernia d ei ri.coveri e dell'assis· t enza ai ma. nel seguente iP'rogramma: . . 1aJti, in qualunqu e 6tadio si p·r esentano, è quello I.sti•t uzione •di di1spen,s ari antitubercolari e cenpiit grav0 Pd attualmente di più difficile solutri -Oi accertamento d-iaigr1ostico per la tubercolosi; zione. Ricov·eri ed assistenza idei malati sia n elle forane iniziali e susc·ettitbi.Ji di lf.ac ile e rapida cura Calc olM1'ùo in 2500 i morti iper tuiberrolosi nella e guiari,gion°e; sia n elle form·e ipiù gravi e· n egli r1ùo,,a cir.coscirizionc provinciale, -ed elevando la percentuale sDlo aid 8 ammalati per ogni morto, sta di più a;vanzarti fdella malattia; si.a nell e stPep81r ri5alire dal1'a mortalità alla moI'lbilità, si ha cj·al'i for:n1e tdi tubercolosi ossea o ghian1do1la:re; che il um·e ro degli ammalati nella Provin~ia di Pro.p aganda antitubercolare; Tlo·m a si o)gigir·a in cifra tonda sui 20,000. E, fer. Ricoveri dei bambini per misura di iPTevenziomandosi sopra questa cifra, certamente i·n feriore 11e e idi difesa; al ' 'e1·0, l~ Provin.cia di Rcxma. invece è dotata del CooI'dinamento , integrazior1e e disciplina d elle , segue11te nurxn·ero di letti cosi tliiVis i: isUtuzioni antitubercolari. Osp edale Umberto I, letti 470; Sanatorio Cesar~ 11 Consorzio deve contare quasi esclu sivaimen.te Batti~ti, l etiti 80; Sanatorio Privato cc Igea n, Jett1 s ulle s11r entrate or dina:rie, le quali erano fino 30; S,a11atorio Divina Provvidenza, letti 150. .al 1° ge11naio 1927 costituite dai 0011tributi dei .i\ questi sj ~ossono aiggiungere altri 70 letti, dt comtmi consorzdat i in ragione ·di I ... 0.10 :per abi . cui 30 in un P.1iecolo locale di isolamento all'Ospetante e dal contri1buto 1della Provincia. E poiche la popolazione della P-r.ovincia era allora di Cli.r ea. rlalc di S. Giovianni. e 40 al Poliiclinico Umberto 1, i·n 2 ba.raicche Docl\er; 250 Ieitti <l el Campo Sana 1,500,00-0 nbitanti, jl concorso dei Comruni 1)·0te.va toriale ·di Anzio, riservati p er ora ai soli militari. s.alire u. L . 150,000, alle quali si dove·v a a,ggiun Una sott-0.eomrmissione, ·all'uopo nominata, ha gere il cootributo della Provincia stan ziato in Yisitato molte locaJjtà d ella Provincia per sceL. 75,000. Quin1di compJ.oosivMnente le entrate preg·1•iere il posto, ch e per il sanatorio almeno d eve sunte arrunontavan o a L . 225,000. Di·cesi prest1nte perchè in realtà le entrate effettive sooo di gran · r i•spondere a m olteplici r equisict.i : altituidine dal 111nga inferiori. Perciò si rivolgcYa istan zia a J 500 ai 700 metri; protezione dai venti, assolato. 11on lontano dal centro abitato, prossimità di un ì\1in1st.ero (lell'Interno per aiuti finarnziari, chde. b0sco, abtbon danza <li a cqua, facilità di comuni. <lendo al P refetto che la quota consorzia l•e fosse eazioni. Plevata a 20 centesimi per abitante. Da parte sna La sottocommissione ha f crmaito specialmente la Pro,rjncia -elevava il 1ptroprio contr:Lbt1to fi11 la s ua attenzione ad una località in territorio di ·•lal 1926 da· L. 75,000 a L . 150,000. Il PTef·etto eTnct. teva il richiesto decret.o e così a partire d a l Guar.cino, che parrebbe ri slJ)Ondere ai r~quisitt riichiesti. 1° .gennaio 1927 le e11trate del Consorzio ragg:iun . P er il tubercolosario invece, la sottocommis g-ono TJo 450,000 sione {LYrebbe soelto t1na Jocalilfà. distante pochi Questa sOOlllIIln. globale è p-erò tuttora ins11Jfi . chilom etri da Roma. r.ientr. a svolgere lln programma ·<rnale il Go,·erno 1 P er un ricovero in un . anatorio moderno a richiede. ~pesa non è inferiore a l ... 1000 mensi li per indi. La Pre itdenza perciò nel maggio 1926 rin1ette,·a vidt10. Q11indi un malato costa non m eno d i ~l ~fini stero dell' Interno una elaiborata m~moria 1

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[.A..NNO XXXIV, FASC. 17)

SEZIONE PRATICA

12,000 lire anrnue. Nella Pro·, ·incia di Roana oc. correrebbe spedalizzaire 2500 malati, dei quaJ.i 200u almeno poverl; q uiilldi la spesa mini:ma per i ricoveri si aiggirerebbe sui 24 milioni annui. Il Consorzio dispone invece per tutta la sua azione solo de1Ja Cffilte'Si·m a !Parte, cioè può rico\·e~--a.rc solo 20 malati. Come potrà dunque iprovvcderc ai riCQveri? Da ciò si ld.educe c'he la loitta co11tro il flagello deJ.la tubercolosi si risolve in una que. stione di mezzi finanziiari. Il Consorzio di Ro1na, m·entrc potrà con i mu. tu i po ev:Lsti dal-la legge del 1919 provvodere al.la •costruzion e 1d.el a11atorio e del t11bcrco,l osario , si troYa invece in1possilbilitato a riso lYcre il pro. bl e1na delle degenze. Già nel 19-26 il Consorzio sia con inezzi propri ma più 51pecialmenbe coi con1ributi d el ~l inistero dell'Interrno, ba distribuito alle varie istituzio11i, ber1 lire 327,000 per integrarne l ' opera. Occorre però che questi ai1uti siano concessi d o1>0 e atta cor1oscenza dei fini, dei bisogni e d el La reale 1

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azione che gli Ent.i svolgono. E ciò spec ial1n1cntP per ovviare c.h c 1ali aiuti, già di l)Cr se Sitessi scarsi, vaidano clove meno è sentito il biso.g no. L'opera di coorcLlnrumento che ·i J Consorzio deve sv~lgere è magigiormente necessaria oggi col ri . fiorire e ringa1g liardire del.la lotta nella coscienza nazionale. Ed è anche più Qpportuna in Roma ove l1ai.1no sede molte istituzioni che co11 le fi na. lità consorziali l1anno ta11ti pun•ti convergenti. Al sen. Baccelli ha risposto il sc11. )Jarrchiafa,·a 1

compiacendosi de·ll'opera già s\·olta.

Ente Antitracomatoso per la Provincia d i Lecce. Il Prefett-0 della Provincia di Lecce 11a dato il buo11 e. empio. .E noto co1ne il tracoma sia diffuso, più o lneno intensamente, in tntta l'Italia; come questo inale sottra.gga una 11otevole somma di energia alla Nazione di cui la fonte precipua di i·icchezza è il lavoro dei s uoi <'Ontponenti; come 1a lotta contro il tracoma sia tuttora di scarsa efficacia, pit1 ohe p er la. incertezza dei mezzi curativi, per la mancanza di ooordinnzione e di la.r ghezza nell'impiego di essi; comP il . :: alento sia tra le regioni piit colpite dal contagio. Esistono nella Provincia pochi ambulatori .a11titracomatosi, pochi e però impari al bisogno. Il Pre•fett,o co1nm. GioYanni Selvi come inedico ha ~on1p resu l~ gravità clel problema, e come f.ascista prontamente ne ha cercato, p er la via. più diretta , ]a S-Oluzion e. D.ato incarico al prof. Michele. P.ansi ni , ·veterano 'd ella lotta contro il tracoma, di preparare una relazione sull'argomento, il giorno 4 1narzo corrente ha r.adunato i11 un 'au la. della Prefettura un gruppo delJe autorità niediche e a.mministrati ve della Provi11cia più direttamente interessato nella questione, ed ha esposto il suo proposito e il suo programma. Quindi fu .ascoItata la r elnzio11e dotta, precisa, ordinata del prof. P.ansini s11 le condizioni che favoriscono il diffondersi della malattia e su i provedin1enti 11ece...~ar1 per a.rresta re questa diffusione.

I11fine il Prefetto ha dimostrato la urgenza di istit11ire in ogni Comune della Provincia .ambulatori antitracom.atooi, diretti da co1npetenti; ha trattato della necessa.ria propaganda di educazion e igienica della popolazione. 'f utt..a quPsta. impresa civile ed uman,a deve essere oper.a <li un E11te, del quale il comm. Selvi ha detto le fonti del fi11a!1ziamP.11to e tracciato il pro:gramtna di azio11e. La discussione seguita alla esposizione ,del Prefetto ha dimostrato il pieno conse11so in esse di tutti gli a ut-0revoli interven u ti. , i è p.r oceduto .a lla nomina dei con1ponenti il con..sig]jo dell'Ente. Frattanto già il prof. Pa11sini a Lecce e il prof. Chi ata ntE: a ~faglie iniziano i corsi teorico-pratici di perfeziona111ento per i 1nedici i1on specialisti che saranno a capo degli erigenii ambuLatori. Questi pri1ni fatti di mo .. trano la energia dei propo.siti del Prefetto dott. elvi e I.a praticità tl ei s11oi proccdirr1enti. Prof. NICOLA CmATANTE. 1

CONCORSI. POSTI VAOANTI .

(T reviso). - Cond. med .-chir. Stipendio L. 8000. Indennità trasp. L. 2500; c.-v. di legge; assegno 1~ff. san. J,. 600 A11<)ggio con fitto d; L . 500 annue. 'fassa L. 50.20. cad . 10 inaggio, ore 18. ln for rn azioni presso la locale etgreteria Comunale. B1s.\CQUINO (Palermo). Proroga 15 maggio; L. 8500 e .addizionale, 5 quinquenni dee., c.-v. ridotto del 25 %; ab. 10,350; unico centro, superfice territorio kmq. 65. C.\~IPAGNANO 01 RoxA (Ronia). Al 15 mag., ore 17 ; L. 9500; c. -v. ; addiziona.l e L. 4 oltre 1000 pov. e T.J. 5 oltre 2000; 5 qt1adrien11i dee.; tassa L. 50.15; doc . a 8 1nesi dal 10 .apr. CANTAL'UPO SABINO (Perugia) . Scad. 10 mag.; L. 10,500, oltre L. 400 uff . .san.; tassa L. 50. CHIOGGIA (Venezia). Per S. Anna e Cav·anella d'Adige; L . 9000, indenn. c.-v. e tr.asp . ; alloggfto gratuito. Sca.d. 30 a.pr. . FERRARA. - Scad. 30 apr., per Denore; L. 9800 e 5 quadrienni dee. ; L . 3000 complementari; lire 2500 tr.asp.; età lim. 35 .a.; tassa L. 50.10. FonLÌ. Il.. Prefettura. - l 1 ff. san. di Forlì; titoli ed esami; L. 14.000 oltre L. 2000 serv. att., doppio c .-v. , 10 bienni del ventes. calcolati su anni di serv. prestati comunqt1e e dovunque presso pubbliche ~'ln1ministrazioni ; I.1. 2000 sùpplementari; h.a. 227H4; ab. 51889; divieto di esercitare la p·r ofessione nonchè qualunque altra ma.n sione od uffi<'io. Sc.atl . 15 gi ugno. Età lini. 45 a. Chiedere . annunzio. · GAnGNANO (Brescia). Scad. 30 a.p r . ; ab. 1260; pov. 200; L 10,000 e 6 quinquenni dee.; c. -v.; L. 2000 trasp . GoNZAGA (~lantova) . - A tutto 10 mag.; capo· luogo; L. 8500, oltre c.-v . in L. 1480 se celibe, L. 2370 se coniugato; L. 2500 trasp . ; L. 400 carcere; L. 13QO uff. ~an . ; L. 500 direz. Osped. ALTIVOLE


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IL POL1CLIN1CO

NOVARA. Consorz10 Antitubercolare provinciale . - Medico direttore ; esame; un anno di prova ; conferme quadrienna·l i; L. 36.000, oltre diarie e indennit à di servizio Tetribuite €lecon''Ìo R. D. 20 feb. 1922; divieto pro.f essione. Rivolgersi presidente (P.alazzo della Provinci.a) entro il 31 mag. Chiedere annunzio. PARETO (Alessandria) . - Scad. 15 mag.; consor. oon Moglia; L. 7000 per 70 pov. ciroa; indenn. L. 500; in corso aumenti a L. 8000 e 2000 rispettivam.; se uff. san. L. 800; età lim. 45 a. PEGLIO (Pesaro). - Scad. 30 apr.; conso.r. Peglio-Urbino; L. 8000 oltre L. 3000 cav., L. 1000 assegno spec., L. 386 tangente, L. 400 uff. san. ; età li1n. 40 a.; tassa l.1. 50.10. P1EDIMONTE ETNEO (Catania). L. 9000 e 4 quinq. dee.; non è corrisposta indenn. tr.asp.; soad . 30 gg. dall'inserzione nel Bollett. dell' Assoc. N.az . Med. Condotti; età lim. 40 a . ; docum. .a 3 mesi dall'8 apr. ROMA. Mini stero dell<11 Marina. - 8 tenenti med. in serv. perm. nel Corpo Sa.n . Milit. Maritt. Scad. 5 maggio. Vedi fascicoli 9 e 13. SANT' AGOSTINO (FerrO!ra). - A 1 mese dal I o a prile, per San Carlo; L. 9500 e L . 2000 (var.i.ab .) cav . ; età lim. 45 .a.; tassa L. 50.15; ·d oc . a 3 mesi. SORANO (Grosseto) . - Per Sorano-Elmo-Montebono; L. 10,500 e quadrienni dee., oltre .assegno L. 800 per i ooniumati e L. 300 per i celibi; L. 1000 per cavale., senz' obbligo di tenere il cav·allo; scad. 30 .apr. VEJl\NO (Roma). - A t utto 12 .m.ag.; L. 10,800 e 5 quadrienni dee. ; addizion . L. 4 oltre i 1000 poveri; c.-v. in L . 100 mens. ; età lim. 40 a.. ; tassa L. 50.15; docum. a 3 mesi dal 10 apr.; serv. entro 15 gg. , ZAGAROL'.) (Rorna). - .U 20 mag.; L. 9500 e addiz. L. 4 oltre 1000 pov. ; c. -v. in L . 1200 ; 5 quadrienni dee. ; età lim. 35 a. al 22 mar .. ; tas.sa L. 50. 10. ZELOBUONPERS'ICO (Milano). - Scad. 1 miag.; lire 14. 700. Chiedere bando .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il prof. G. Mingazzini è stato ad unanimità elett.o Membro corrispondente della Società dei Medici di \ Tienna, presieduta dal celebre chirurgo prof. l~ìsel sberg, e contempora11eamente nominato ocio Onorario della Società N europsichiatrica di 'Vashington , :J.lla cu i Università è stato invitato per tenere conferenze scientifiche. Il dott. Ed\vard Willia1u Alton Ochsner è 110minntn prolcssore di clinica chirurgie.a alla « Tulnne University >> di Ne\v Orleans. L 'Ochsner conseguì la. laurea .aippena 7 anni or sono, ia St. Louis . Fu as istente di Clairmont a Zurigo e di Sohmie(len a Franco.forte ; ritornato in America, \enne nominato istruttore di chirurgia alla « " 1estern Rese rve Univers ity » di Olevelanij e poi professore a si. tente ùi chirurgi a ~ll'Università di Wisconsin .n l\fadison; orn pas~a ad occupare il posto lasciat-0 vacante dnl ritiro del prof. R. ~latas.

[ .~NNO XXXIV, F ASC. 17]

NOTIZIE DIVERSE. Associazione della Stampa Medica Scientifica ita· liana. :E stata diramata la seguente circolare: Dal 28 al 30 aprile avrà luogo a Parigi la cc Pre1nière Réunion de la Presse Médicale Latine ». Sono all'ordine del giorno: 1) Modificazione della terminologia medica; 2) Proprietà letteraria e stampa medica; 3) Funzione della stampa medie.a nella orga" nizz.azione e nei resoconti dei congressi. Vengono .accettate comunicazioni e conferenze su argomenti relativi alla stamp a medica . Sarò lieto di farle spedire il pragramma del Congresso '".! la scheda d'adesione, se Ella d-esidera intervenir~ . La quota è fissata in 50 franchi per i collaboratori dei giornali medici; pe;r i giornali è di li.re 100 se non appartengono e di 60 se a·p l)arten gono .a.Il ' Associazione. I nostri soci possono partecipare alla riunione, iscriversi al1a discussione degli .argomenti posti all'ordine del giorno o presentare comunicazioni su temi di loro scelta. E lla può comunicare 1a me le Sue decisioni . . C·ordialme11te Suo V. AscoLI.

Congresso Itali ano di Medicina Legale. I l :-:-11 Congresso della Soci.età Italiana di Medicina Legale, indetto r>er l'ottobre del decorso anno e rinviato per r agioni di forza maggiore. s i riunirà in Firenze i1ei giorni 30 maggio-1° . giugno . Ilelazioni ufficiali sara11no le seguenti: 1) prof. G. G. P errando: cc La Medi~ina Legale Italia11a 11 ell'ultimo decennio»; 2) :prof. S . Ottolengbi: « La Medicina legale e la Poli.zia scientifica »; 3) prof. C. Biondi: cc L ' importanza del fattore costit uzio11ale nel determinismo, nel danno e n ella liquida zio11e degli infortuni del lavoro »; 4) p;rof. R. lli>manese e prof. F. Leoncini: cc L 'intossicazione da ossirl0 di c~rbonio ». .1\..1 Congresso p ossono partecipare tanto i Soci della Società Italiana di Medicina Legale, quanto i non Soci e possono aderire anche Enti che si interc~-;ino a questi studi . L a quota di iscrizione è di . L. 30 per i Congressisti e di L. 50 .p er gli Enti .' I par~,eci p a nti potranno eventualmente usufruir e dei rih.().ssi ferroviari che verranno concessi in occasione delle Esoosizioni e delle Mostre che nella stessa epooa s i terranno in Fu·enze (e cioè: 1° E sposizione Intern.azionale dell'incisione; 2° Esposizione N.a zionale di Belle Arti ; 3° Mostra. storica del libro antico illustrato; 4° Mostra fotografica d el pac>saggio toscano). I (;ougressisti che intendano presentare gJ Congresso qualche comunicazione oono pregati di in,~iare il titolo d ella medesima prima del 30 aprile, .affincl1è possa essere compilato il programma d efinitive, con l' elenco completo delle comunicazioni . Il Comitato ordinatore è presieduto dal prof. F.


[.i\NNO X.XXI,', FASC. 17]

SEZIONE PRATlCA

Leoncini. Le quote per la iscrizione dovranno essere i11viate al sC1gretario cassiere dott. Augusto Antonini, Istituto di 1\ledicina Legale, Firenze, via degli _.\li.ani 33, dove ha. sede la Segreteria del Cong:rP.. so.

Il Congresso di :radiologia medica. Nella gra11de .aula del rep arto di medicina del Policlinico di Perugia, venne in.augru·.ato, 1'11 .a .. prile, il VII Congresso delln Società italiana di 1·adiologia medica alla presenu delle autorità, del Corpo accademico, delJ.a Facoltà di medicina e di nu111erose personalità mediche della città e della. . regione. Pnrlnrono il prof. Polimanti, della R. Università di Perugia, il prof. 1\filani, docente di radiologia. nell' _.\.tenPo perugino e il prof. Tandoia. Dello \olgimento dei la,·ori daremo prQ.$imamente 11otizia.

Conferenza Internazionale sul gozzo. Ln. Commissione 'vizzera per il gozw an11unzi.a che una Conferenza internazionale è indetta a Berna Jal 31 agosto al 2 settembre; sarà presieduta clal dott. H. Carrière, presidente della commissione. Lingue ufficiali saran no il francese, l'inglese, l'italiano e il tedesco. 8<>110 messe in discu ione !'.anatomia patologica e la fisiologia patologica della tiroide, l'eziologia, l'epiden1iologia e la profilassi del gozzo. Per inforn1azioni rivol~ersi alla Comtnissione (Boll\''erk 27 - Ilern.a). I partecipanti alla Conferenza potranno ottenere alloggio e vitto in albergo, ai prezzi giornalieri di 12, 14, 17 e. 22 franchi svizzeri, se ne faranno richiesta.

Congresso internazionale di zoologia. Il X Congresso internazionale degli zoologi si terra a Budapest dal 4 al 9 settembre. E stata costituita un.a nuova ezione, che ~nteres.sa medici e biologi ; è destin ata .alla Citologia sperimentale; iu es~a riferiranno sulla coltura artificiale dei tessuti A. Carrel di New York, G. Levi di Torino, R. G. Harris<>n di New Have n, R. Erdmann di Berlino, A. A. Krotowski di Kiel (quest'ultimo s11l teni.a: «Come l a coltura dei tessuti ha contribuito alla soluzione dei problemi delLa patologia, particolarmente .a quelli del cancro e dell'immunimazione »); N. Chlopin di Leningr.ado e A. Timofejewsky di Tomsk tratteranno 'dell'origine del connettivo ematogeno e tipi cellu1ari affini; von l\ifollenclorf di K iel tratterà il tema. « Colorazione vitale e citologia sperimentale » . Per informazioni rivolgersi al prof. Erd.m.a nn, N.assanischestr. 17, Berlin-Wilmersdorf.

Congresso internazionale di ortopedia.

...

Il VI Congresso annuo della « ,Società internazionale per i b1a mbini deformi » si è adunato il 16 e 17 febbraio u. s. a Cincinn.ati. Una novità del Congresso fu I.a radiodiffusione del programma, media11te la stazione W. L. W.

6."). - 1

Federazione contro la tubercolosi. Come è noto nella recente Conferenza ~ nternazionale contro I.a tuberoolosi, che si è tenuta ra W ashi ngton 1Jello scorso .autunno, la Federazione Nazionale Italiana per la lotta contro 1a tubercolosi ha ottenuto l'alto su<:cesso che l'Italia venisse · scelta come sede del futuro CongTesso Internazionale, che avrà quindi luogo in Roma nel 1928. J,a Presid enza della Federazione è sicura che tutte le forze fattive n el campo sanitario del nostro Paese non mancheranno di strin·g ersi intorno alla l~drler.azione, aflìnchè tale importante manifestazione italiana della Crociata antitubercolare internazionale riesca. degna delle nuove fortune della nostra P atria. La Feder.azione 1·appresenta oggi il centro di riunione di tutti quelli che si sentono degni di cooperare a valorizzare anche in questo campo il nostro Paese, e chiede quindi che ogni medioo invii I.a personale adesione o quella dell'Ente che rappresenta. La quota individuale p er i federati è di L . 20 annue, quella degli Enti v.ari.a da L. 100 ia 300, a seconda dell'importanza dell' istituzione. Per ogni informazione desiderata scrivere .alla Segreteria della Federazione contro la tubercolosi, via Toscana 12, Rom.a.

Associazione Cardiologica Americana. i è adunata il 7 febbraio nella. Thomson Hall del Collegio nfè~ico di Filadelfia. Il programma (·on1prendev.a anche una trattazione popolare dei pr-0ble1ni cardiologici.

Per la cura del cancro negli Stati Uniti . Il sen. M. l\{. Neely della Virginia Occiden:tale ha presentato un progetto di legge innanzi al Senato, per lo stanzia.mento di 5 milioni di dollari - pari incirca a 100 1nilio11i di lire it. destinati a promuovere la scopert.a di una cura efficace del cancro. Il progetto prevede la nomina di una Commissione composta di tre eminenti studiosi, nominata dal presidente della Repubblica, la quale presterà la sua otpera senza compenso, ma verrà indenni~ata delle spese vive per le quali è fissata la somma di 25.000 do1., p.ari ia mezzo milione di lire it. La Commissione è autorizzata a saggiare l'efficacia di tutte le cure del cancro che le verranno proposte.

L'Istituto di Medicina Coloniale di Parigi. Dur.a nte j} 1926 è stato frequentato da 52 allievi, di cui 16 francesi e 32 str.a nieri. L'Istituto vie11ne fondato nel 1902 da Bl~nchard; esso prepara i medici per i servizi coloni.ali . D.a1la suia fondazione ha rilasciat-0 624 diplomi, di cui 304 .a, francesi e 320 a stranieri. In Fra11cia es~stono altri due I stituti del genere, a Marsiglia e .a BordAaux; in essi I.a percentuale dei francesi è più .alta, poichè i medici coloniali francesi si reclutano di ·p referenza nelle gran·d.i città marittime e non ia Parigi.


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I

[ ..\~xo XXXI\.' F ASC. 17]

IL POLICLINICO

Istituto per le ricerche mediche nel Michigan.

Le confdrenze alla Società Italiana di Eugenica.

Il 10 febbraio Yenne inaugurato ad Ann Arbor un Istituto per le Ricerche mediche, fondato in memoria di T. H. Simps-0n, con 1a somma di 450.000 dol., pari .a circa 10 milioni di lire, donati dalla vedova, di cui metà impegnati per la cos truzione e l'.altr.a metà per il funzionamento. L'Istituto sorge di fronte all' Ospedale Universitario, il quale gli fornirà ]'.assistenza infermiera e i servizi accessori; esso è destinato in specie .allo studio dell'anemia p.e.rnicioc:;a. Consta di tre piani; comprende otto la.b oratori, di cui uno chimico, t1no batteriologico, uno per ricerche gener.ali ùi patologia e cinque per ricerche di ematologia; un piano è destinato al ricovero dei malati; ne fanno anche parte un' at1la d' insegna.mento, una biblioteca e uno stabularium.

· Il Consiglio direttivo di questa Società prosegue la serie di relazioni e discl1SSioni su i più urgenti ·problemi che interessanu la difesa sociale co11tro le malattie sessuali. Il prof. Vincenzo Montesano ha trattato il tema dell'ereditarietà luetica. Dinanzi iad un pubblioo denso di medici, scienziati, studenti e signore, egli h.a tracciato il triste qu.adro del flagello sifilitico, ed ha esposto i mezzi di difesa più certi per rendere meno virulento il male, che la scienZ;a combatte con accanimento e con fede di vincerne, se non totalmente, almeno in parte, gli effetti disastrosi .

Nuova scuola lledicà nell'India Olandes~.

Per ìniziativ.a dell'Opera Im·1 Jiegate e nella su.a sede in viia Tor de' S1pecchi n. 4, Roma, si tiene un rapido corso d'igiene e di pronto soccorso. Le lezioni corredate di proiezioni vengono impartite ogni lunedì ed ogni mercoledì da docenti della Scuola · Sa.m aritana: prof. Vincenzo Giudioeandrea (p1~011t.o soccorso per .affezioni mediche); prof. Ar11.aldo Biasiotti (anatomia); dott. Vences1ao Fraschet.ti (germi infetti vi e igiene della casa) e prof. Manin Am1a nte (pro11to soccorso per affezioni chirurgi~l1e). Il corso è gratuito e può essere frequentato da tutte le impiegate, socie o non socie e dalle loro f.amiglie .

E assicu.r ata J.a creazione di una Scuola medica, durante il 1927, .a Weltevreden; l'intero corso comprenderà sei o sette anni, ma i primi due, preparatori, si terranno alla « Nederlandsch Indische Artse11 School » di Su1·abaya. Noti.amo cl1e 11elle Indie Olandesi già esiste una Scuola m.edica, a Giava. Essa compre11de sei anni di corso; è stata frequentata nell'ultin10 anno da 33 europei, 11 ~inesi , 145 giavanesi, 93 siumatresi , ecc . .

Nuova scuola lledica nella Carolina Settentrionale. U ii.a Scuola. lVIedica ve.rrà .annessa .alLa Duke University di Durham. Ne è stato nominato decano il dott. \Vilbu.rt Cornell Davison, il quale proYvederà all'organizzazione della Scuola e i)resie'derà .alla costruzione degli ospedali e degli altri edifizi destin.ati ad -essa.

Ospedale Israelitico a Filadelfta. Il 6 febbraio venne posat~ .a Fila.delfia la prima pietra. del « Je,visl1 Hospital », edifizio 'dell'importo di 750.000 doll. (15 m.ilioni di lire it.), prima tappa di un lJrogramma della « Federation of J e''"ish Charities » che importa la spesa complessiva di 4 milioni di doll . ( O milioni di lire it.).

Corso d'igiene e piegate.

~i

pronto soccorso per le im-

Conferenze igienico-sanitarie diffuse per radiofonia. L'Università di Ark.ansas ha istituito delle conferenze settimanali su temi igienico-sanita.ri, diffuse per mezzo dell'l stazione ra'd iofonica KUOA. La serie delle confere11ze venne inaugurata il 6 gennaio dal prof. O. C. Bass, decano della, Tu1.ane Univ~rsitv di N e\v Orleans, che svolse il tema cc Il tr.atta1nento della malaria»; il 27 gennaio F. O. B.a11ting, dell'Università di Toronto (Canadà), svolse il tema cc Alcuni aspetti del trattamento del diabete >>; tra gli altri conferenzieri segnali.amo: Vl. J. l\1ayo di Rochester, F. Smithies di Chicago, ecc. ~

Viaggio d'istruzione per medici. ~·1

.q uinto dei viaggi d 'istruzio11e per i medici alle stazioni di cura (V. I. M. ), organizzati an11u.alrnente dall' ENIT, .a.yrà luogo dal 27 giugno al 4 luglio con l' itinerario seguente: Riva di Garda Arco, Comano, Molveno, Habbi, Jejo, Passo del Tonale, Cas ino Boario, S. Pellegrino, Fonte Bracca , D·og11a.nco. Il viag.g;io si svolgerà parte in automobile e p.arte in treno speciale. Esso è riservato ai medici ed agli studenti di medicina, che vi si possono iscriver e presso l' ENIT, n on oltre il 31 maggio. A .\l part icolare inte.re se scien t ifico presentato d alle località che saranno Tisitate, si a.ggiungera nno in quest o viaggio ]e .attr.attive turistiche offer te da11 e ina g n ifiche zone alpine lJel·corse.

Intercambi colturali. Il orof. Henry lfredericq di Liegi ha tenuto alla Fondazione 1\i[ayo di R-0chester (Stati Uniti) una conferenza sulla « Tr.asn1issione umorale dell'azione nervosa ». Il prof. Alfred Adler 'cli \ ienna ha tenut.o nella sala. dell'Accademia di )iusica di Filadelfia una co11ferenza su « Che cosa è realmente la psicana1l.S I.. » . 7

~

Nel giorn&lismo medico. La cc Rivista Italiana di Te rapia », a periodicit à mensile è diretta 'd ai proff. P. Castellino e p. ::\f.arfori 'e ne è segretario di r edazione il prof.


[ANNO

XXXIv', FASC. 17]

SEZIONE PRATICA

G . ~forin..ari . Il nuovo periodico intende seguire il largo e benefico movimento odierno nel campo terapeutico - scopo supremo della medicina a beneficio dei medici pratici. Risulta di lavori originali, note, conferenze, recensio11i, notizie. Il valo.re dei direttori e del rédattore, Ja solerzia. dell'editore A. Rummo be11 i1oto al pubblico medico italiano .attraverso l.a « Riform.a Medica - offro110 le maiggiori garenzie sulla bo11tà dell'intrapresa, cui auspicl1ia1no u11 pieno s uccesso .

P er la coo1'dinazione dei s ervizi sanitari neg li Stati Uniti. L' marw 1926 l'on. Parker presentava un progetto di legge per la coordinazione dei servizi sanitari pubblici n e;gli ' tati Uniti. E sso verrà in discussione prossi111amente. Il J ournal .-1. M . A. (5 feb. 1927) 11e rileva i vantaggi di fronte ad altri progetti, fra cui quello di lasciare al Presidente della R ~p ubblica il potere disrrez io11ale di decidere in merito ai trasferimenti di servizi da uno ad altro dicastero e di no11 cr ear e uffici nuovi .

P er s op perire alla deficie nza di medici n ei distr~ tti rnrali d egli Stati Uniti. In seno alla Società Medica. dello · tato di Arkansas, .adunata.si .a Little R ock, si è discussa la opportunità di promuo ,·ere una legge che autorizzi gli studenti della Scuola. statalo di medicina, i quali .abbiano co1npletat-0 gli studi preparatori, di praticare nelle comunità dei distretti rurali, per periodi non eccedenti quindici mesi, allo scopo di assicu.rare l'assistenza medica in comunità che abbiano non più di u11 medico registrato.

ll centenario di Lister. Con solennità pari all'importanza dell'avvenimento si è celebrato in Inghilterra il centenario della n.ascita di Listar. A lo11dra convennero delegati di tutti i Paesi civili e di tutte le parti dell'Impero; l'Italia era I'appresentata dal prof. Roberto Alessandri, diretto,re della R . Clinica chirurgica di Rom.a. Le cerimonie ufficiali furono inaugurate il 6 aprile, con un ricevimento ai delegati da p.arte del Sovrano, n ella Sala del Trono; parlò il presidente della Società Reale lord Rutherford, cui rispose il Sovrano co11 un'elevata allocuzione. I delegati furono poi ricevuti p.resso l'Associazione Me die.a Britan11ica, ove par131rono il presidente del Consiglio dei Ministri on. Bald\\ i11, j] presr1ente de ll a Società Reale lord R ut l1erford e per i delegati stranieri il prof. Henri Hartmann di Parigi e jl p rof. M.ax Ritter von Rubner di Monaco. Presso la Società Reale, nella Barnes Ha.Il, si tennero tre magnifici disoo.rsi : s11 Lister quale f i siologo, da sir C. 8. Sherrington; su Lister quale patologo e batteriolog·o, da W. Bulloch; e su Lister qu.ale ch irurgo, da sir B. Moynihan . N ella stessa Società ebbe luogo anche una .cc conversazione )) in cui furono f.atte interessanti con1unioazi,oni e fu proiettata u na cinem.atogra.fia scien1

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tifica del dott. Cauti; vi erta stata anch e preparata un'esposizione di cimeli, tra cui alcu ni listeriani; notiamo una oopia. del telescopio usato da Galileo. Altre solenni cerimonie si te11nero al King's College Hospital, all'University College Hospital, al1a R eale Società d i Medicina, .al Collegio Reale dei Chirurgi d 'Inghilterra, ecc., ecc. Un'esposizione listeriana ~ ' stata .allestita nel l\II useo Storico della Medicina W elloome ; essa f u inaugurata il 7 aprile oon discorsi del direttore dell'Ufficio Wellcome per riçerche scientifiche. di C. M. Wenyon, di sir StClair Thomson, del prof. A . Young, di sir W. W . Cheyne; la mootra i·im.arrà aperta fino a ma.ggio. Un'esposizione di strumenti chirurgici impiegati c1a Lister venne anche raccolta al Collegio Reale dei Chirurgi, dal nipote e biografo sir R. Go'd lee. Altre cerimonie si sono svolte il 1° aprile .a Glnsco,,·, in ricordo degli an11i trascorsi da lord Lis.ter in quella Università e in quella Reale I nfern1eria, ove egli iniziò 1a saa grande oper a . Altre commemorazioni si sono tenute nel paese n.atiYo di Lister, Upton in Essex. Alt re .anrora a Toronto (Canadà) e altrove. Le cerimonie sono ris11ltate degne dell'Inghilterra o del genio di Lister.

P er il ce nte nar io di Plnel. Il C-ongresso dei me!,J,ici alienisti e n eurologi della Francia e dei Paesi di lingua francese h.a già consaorato alla n1emoria di Pinel - del quale ricorreva il centenario della morte - la seduta i1lauguralé del ouo 30° Oo11gresso, .adunatosi a Gi11evra il 2 .agosto scorso. L a « Société médico-psyohologique », desiderosa, 13, sua ,~olta, di rendere un omaggio al granrle alienista, e contando \Sull'appoggio di .altre Società Jncdiche, ha deciso di org.a nizzare una cerin1011ia con1memorativa, cl1e 1a vrà luogo il 30 e il 31 m aggio, sotto la presidenza del m inistro del lavoro e dell'igiene André Faillières . Il comitatq d 'o11or e è ·p resieduto d.al presitlente dell.a Re1pubblìca. L 'organi zzazione è ass.icurata da sovvenzioni . Eventuali sottoscrizioni volontarie posson o essere indirizzate a.} tesoriere dott. Mallet, avenue Mozart 22, Paris (16e) . Se le risorse saranno bastevoli, ' Terrà impressa una targhetta comme1nor.ativa. Le comt1nicazioni, adesioni, ecc., vanno indirizzate al segretario generale dott. He11Ty Colin, rue Guv-Lu€ser 22, Paris 56 • L a cerimonia coinciderà con quella . pel centen a rio di Vulpian, 'con la riun ione i1eurologica ann uiale e eo11 .altri convegni. Si t erranno anche banchetti e ricevimenti ufficiali. V

Il prof. Keen. Il dott. William W. Keen, p rofessore emerito di propedeutica ·e clinica chirurgica al J efferson · Medicnl ('1ollege di Filadelfia, ha celebrato il 19 gennaio u. s. il suo 90° compleanno.


628

IL POI.lCLJNICO

All'ordine del giorno. stato citato .all' ord ine del giorno della N azione ~rancese il giovane medico Pietro Falg.airolle, il quale, dopo aver dato il suo san·g ue sette volte ~d .ammalati gravi, bisognosi di una trasfusione, è morto a 27 anni come conseguenza prohabile dei ripetuti salassi rinnov.antisi a troppo brevi inter valli.

Condanna di un medico. La 16a. Camera del Tribunale CorrezionaJe di Br 11xelles ha condannato un medico .al1 ' interdizione temporanea d,~Jw professione, per infrazione alla l~gge sugli stupefacenti. Secondo la legge, il medico che oontinuaJSse l'esercizio professionale durante l'interdizione, incorrerebbe nella pena della prigione per la durata di 15 giorni .a 6 -mesi.

Per Ja repressione del commercio degli ~tope­ facenti. La Reale Accademia m edico-chirurgica <ii Napoli ha inviato al Gove1~no un memoriale affinchè voglia provve dere oon la ma~ima rigorosità .a reprimere il commercio degli stupefacenti. Nel detto Jnem">ri.aJe si chiede anche che ve1tgano modificati gli articoli 370 e 372 del Codice penale vigente, rendendo le pene più severe.

.

La direzione del « Biblion », ufficio it.aliano per 1a ricerca bibl~ografica, con sede in Roma, sri è trasferita da Banco Santo Spirito 21 in via del Governo Vecchio 78; l'.ammi11istrazione ha sede in ia Napoleo11e III 70. '

XXXIV, FASC. 17]

RASSEGNA DELLA STAMPA M.EOICA..

~

Ufficio bibliografico.

[AN~O

1

Gli ospedali degli Stati Uniti. Da meno di 3000 n el 1906 sono anmc11tati a 6896 11el 1925, e i lett i d a 300,000 incirca sono passati a 837,000. (Dal Jl. A. ll!l. A..).

Un referendum. La Tivista 1nensile La Clinica Osteti..,ica indìce u11 Tefer endum s ui seguenti argomenti: 1) Se si deve largheggiare n ell.a isterectomia C'Qmplementare al taglio cesareo o circoscrivere solo i11 ca si ben definiti ln. d emolizione utero. ovarica. 2) Se si deve ci1:con'darc di speciali restrizioni e nette i11dicazioni mediohe, non solo v·o lontarie o sociali, k't pratica delll8. sterilizzazione della donna. 3) Se i figli delle donne con bacini viziati pre...entino una speciale minorazione fisica o psich ica. 4) Se con venga n elle ister ectomie lasciare al111 110 u n ovaio o t r apiantarlo, oppure invece se 110 11 conven ga aggiungere anche I.a ovariectomia. Le r isposte a d uno o t ut ti i quesiti vanno inclirizwte alla. direzione della Cli nica Ostetrica (p r of. Gaifami, p r esso la Clinica Ostetrico-Ginecologira di Ba1·i) . •

l~r~sse ~éd., 10 nov. -- A. CA.LMETTE e al. Tra,-

sm1SS1.one intr.a-uterina del virus tbc. dalla madre al feto . Paris . ·1· "Prléd ., 6 nov. -- Numero sulle mal . d e1· f allClll! l. _Jo·1~rn. d . Pra·t._, 10 nov. - L.-A. DEMELIN. Diff1colta d ella versione pTovenienti dall'utero. Gazz. d. Osp. e d. Olin., 7 nov. - G. MAROIAJ.J:S Tbc. e cootituziQne., · . O~inica Y Labor., lug. - Esi:Ti;tDERO. I11farti 111ulti.p l1 del pò]mone consecutivi ad ope,r.az. sull'addome .. - D~VESA. Le ernie inguinali nell'infanzia. Ili ed. Italiana, ag. - BRUNI. Ricambio dell'ia.cq~a e del ~lo: · , di sodio. Boscm. Neuropatolog1a e spemal1ta med.-chirurgiche. Bra,,zil-Médi co, 18 sett. - Nefriti cronic}1e. _ FERR~RA. I./€roina ne1 l trattam. dell'emottisi. M iinch. med. lil1och·ns., 22 ott. - MAYR e MoNCDRPS . Eosinofilia. e milza. - AcH~RMANN . Lavoro sportivo e cuore. - HERMANNSDORFER. La chirurgia degli 01~gani urinari. D eut. JJ1ed . Wo chns. 22 ott. -- AscHOFF Le condizioni per 1a forn:.az. di calcoli biliari~ _ BERGM.ANN. Le oolecistopatie. - FIORI. Il morbo di B1a sedo'v e la chirurgia. - ST·RAuss. Guarig. s pontanea del carcinoma. • Mal. App. di g. et Nutrition, ott. - LABBÉ ei RECHAD. Disturbi dell1a secrez. esterna del p.ancr~ nel di.wbete. - ScHAPP. Infantilismo intestinale . R ev. '!rf ed . Bwrcelona, sett. - GALLART MoNÉS. Gastropatie croniobe dolorose emorra.giohe senza l1lcere. - TRENCHS. Trattam. delle setticemie poottraun1atiche. ,J ou,r n . M éd. Parris, 18 ott. - LAQUERR.IÈRE. Reazioni delle deformazioni r.achitiche .ai r.aiggi U. V. l~'iforma Jl ed., 25 ott. D. LEOT'IA. l ·p erglice1nia provocata e esaltazione carponioa nel di ab. e altri stati morb . R iv. Clin. ]tf ed. , 30 sett. - G. AVEzzù. Stasi ven·osa provocata. qu.ale prova dello stato funzion. d. rniooardio • Lancet, 13 nov. - W. E. GYE. Il probl. del cancro. - A . J. WATSON. Diagn. chirurgica del dolore stern . J ourn . d e M éd. de Paris 8 nov. - M. L\BB:É. ' oon l'iodio. Tra ttam. d. mial . di Basedow Evolu t . Tthéra,p ., ott. - G. JEANNENEY. Trattamento .medioo del cancro. D eut. Jf ed. W och., 12 nov. - RAECKE. P sicopa,. tologia del criminale. - RotHSOHILD. Remoz. dei calcoli urinari. Jl iinch. ~f ed . Woch. , 12 nov. - Lavori di ra,. diologia. , - SMITH. Ferite d.a sport. - BITHORF. Patologia dei surreni. Clin. ecl Igien e infant .. 15 nov. - E. MENSI e S. SEGAGNI. Tossina e anatossina difterica nell'immunizzaz. attiva oontro la difter . R ev . Tunis. S e. M éd ., lug . - Numero sulle « Gi ornate Mediche Tumsine » . R iv . Ospedal. , ott. - R. TATA. L'endocardite maligna .


[ANNO XXXI\7 , FASC. 17 J

SEZIONE PRATICA

R>if. M ed., 1 nov. F. SANFE"LlcE. V acoin.a.z. e vn<!cinot.er. paratubercolari. G. PANSINI. Croup primitiYo e pseudo-croup. J o11rn . de Jl ed . cle Lyo11,, 5 noY. - Numero su J. Teissier. P aris )[é,!., 13 noY. - P. DE PoLLAzz1. Per combattere la ritenz . l1rinosa cronica nei prostatici senza il oateterismo. Gior11. ltal. Dermatol. e Sifilol., ott. - T. SooMONAzz1, }! ....\.RTOM. Morbo di Darier. G. FALCHI. Localizzazioni cutanee di '1..'ri cho1Jhyto·n e •4. eh or-ion. _lliinch. -~led. Hr~ocli. , 19 nov. - MoRAWITZ. Le cause delle n1alattie. HA;)!BURGEit. La psicologia in pediatria. - HARBERLAND. Genesi dei calcoli biliari. Deut. Jl ed. TT' och.. 19 no\. ___.. BIRoH-HIRsonF:&LD. La diagnosi visiva. Mucn. oluzione matematica del problema dei lipoidi. Revue clc /Jlé!I., 5. - FERRu. Insufficienza ep.atic.a nei Yomiti gravi della gestazione. Journal .4. JI . .-1. , 30 ott. - G. ~I. DoRRANCF/ e G. \\". "\\rAGONER. Innesti ossei osteo-periostei. C. }i~. BvR:NAM . Il n1orbo di Hodglr;in. - O. ~fA­ RIN.El. J . E. ELSE. Il gozzo. Jlin t>rva ltled. , 20 nov. - F. BuA. Nl1ova proprietà terapeutica dell'ag]io. - A . MIROLLI. Mediastinite consecutiva n flem.inone ligneo del collo. Rass, 11itern. Ciin. e T er., sett. - F. P .. (fJro NOZZI. Influenz.a. della impaticetomia e-ervicale nell'autoplastica ed omeoplastica cutanee . ,4.rch. di .lntrop. c1,im .. ecc . , lug.-ag. - G. BERTOIWNI . . .i\nnullame11to di matrimonio. ' ' · CE•

629

SAR.IS DEMEL. Avvelen. da stricnina. - J. PRIMAN. Significato atavistico dell'ect-0pia renale. Soc. d . H op., 11 nov. - L . AMBARD e al. Angina 'd i petto migliorata con l'ins ulina. - A. PANAYOTAT'ON. Ascesso epat. guarito con trattam. medico. Amer. J ourn. Jled. Se., nov. - E. A. GRAHAM. La cistifellea. - J. S . MoLEs'IER. L 'ipertensione san•g . - S. A. LEVINE. Tr.attam . della tachicardia p.aroosist. aurico}. - G. O. FREEMAN e al. Tr.asfus. di s . - G. H. HYSLOP . Meningite sporotricosioa . l'ltv . Clin. Med. , 15 ott. - G. CoRONEDI e P. l\[. N1ccoL1NI. Avvelenam. da .4.manita verna. J ou rn . .4 . JJ ..4.., 6 nov. - P. D. W. Prognosi clell'angina pector:is e della trombosi della coron~ ria. - A. U. DEJARDIN. Sti1nolazione e immunità in radioterapia. Jled. Kl•inil~, 19 JlO\. R. SALUS . Tr.attam .. 1nedicament. della cataratta iniziale. Brit. Jled. Journ., 20 no,·. - Numero sul t ratta mento s a turnino d el cancro. J o1.11r·nal Nerv . a. 1\-lent. Dis., nov. - S. PATON. Disciplina delle .attività dello s pirito. - B. KARP:1\tAN. P sicosi nei orjminali. Arch. de "l\led., Oir., ecc., 20 nov. - G. lOHOK._ Tumori maligni provocati dall'esercizio di una professione. ]ledic . Ib era, 20 n ov. - J. A. URRA. Sindrome dei corpi striati di origine vascolare. l'athologictl 15 ott. - A. Oasi. Contenuto in glucosio dei liquidi p atologioi delle grandi sierose. e ::;uo valore diagnostico. - 1\1. DALLA PALMA. Canrro e sarcon1a in uno stesso r ene.

Indice alfabetico per materie. Arteriosclerosi e ipertensione: Fe1101neno di Rumpel-Leede Ascessi appendicolari: perforazio11e i11

.

))

v es-01oa

Assistenza manicomiale odierna: pioni€ri B ibli<1gr.af ia. . . Cistite alcalina incrostata . . . Ooncor!Ji : ipotesi di respo1isabilità per colpa della IJ'Ubblica amministra·zione . Corea: aspetti neuropsichiatrici . Elioterapia con filtri e luce natur.ale Emorr.agi.a subaracnoidea: sintom\ . Emoperitoneo: reinfusione sanguigna Giornalismo medico italiano: albori Impiegati degli enti la cali: provvedi-

menti .. .

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Infezioni croniche e portatori di germi · I sterectomia .a'd.dorninale subtota]e in u tero a gravidanza a termine . Lupus e .altre .affezioni cutanee : cura col metodo Aurègan

)) )) ))

)) )) ))

)) )) ))

)) )) ))

))

Lupus eritematoso: cuna con preparati . . Pag. 613: aur1c1 . . Malaria: lotta contro I.a - e fau11a ano60 )) 617 f elica · . . . . 599 )) 622 ..11 ed>icina sociale • • • • 610 )) 616P eritonite settica: trattamento • 607 )) 615 P eritonite tubercolare : cura • • )) 609 621 Prostatici: radioteraipia . )) 614 • • 615 R achitismo: t~rapia . )) 606 601 , epsi meningococcioa: for ll1<1. lenta 615 Sesso: caratteri secondari e gon adi . )) 618 616 pina bifida oooulta causa di sindromi 611 )) 615 paralitiche tardive . . t upefacenti: mercato dal pu11to di . vi620 )) 613. . sta medj co-legale . 603 'rifo esa ut~m.atico: segno d€ll.a congiun)) 617 ti va • • 599 Tuber colosi polm. : valor e pratico 1del)) 595, 614_ l' enzirr.o;reaz ione ..

Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Polfclinico se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redazione. È vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte.

Diritti di proprietà riservati. -

Rom.a - Sta.b. Tipo-Lit. ArmaJn·i di M . Oonrrier.

\'.

ASCOLI . Red. N&P


630

IL POLICLINICO

[ .i\NNO XXXIV, FASC. li ]

Nuove nostre .e dizioni: Riordinata ed aggiornata senza mutarvi l 'originale inclirizzu Eì"1INENTEMENTE

l">R_I\. TICO, molto an1pliata ed arricchita di }larecchie nuove figure , abbiamo pubblicata la

3.a edizion.e del

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MARIO FLAMINI

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Docente di Cli.11ica I>ediatrica nella R. Università, Direttore del Brefotrofio Provinciale di Roma . •

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Abbia1no pubblicata anche la 4~

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Do·r1·. FRANCESCO VALAGUSSA LAT'lANTI «EMILIO MARA INI » - MEDICO TE 01 CLI "lICA PEDlATRICA NELLA R. U rv. 01 Ro~tA.

REALE • DIRETTORE E PRIMARIO DEL PREVENTCH<IO PER

PRI I\la\RIO nELL'(> PEDALE INr-AN TILE

« BAi\tBJNO

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GESÙ »

-

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i tina , 14 -

ROMA .


A.NNO XXXIV

Roma , 2 Maggio 1927

.Fase. 18

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. lavori originali : F. Bua: Sui r~po1,ti t.ra meliten.eis ed abortus. L'intradermoreazione nella melitenee oon

MediCi??a sociale : T. Rosaà-Doria: La casa Ja scuola la stra.da e 1a. mi&s.ione dell'ufficiale sanitarJo. t

antigene-abortue. Osservazioni olinict.e : D. San.t oreola: C.On•t ributo .al tratta.mento dell!l. peri toni te tnib ercola.re asoitJiea ool pneumo-peritoneo. Dalla pratica corrente : V . Simonini : JmPortanza delle uretriti. Questioni del giorno : L. Svolveirirui: La fluorescenza e la conservazione degli alillllenti irradiati. Conferenz,. : W. H. Veil : Le basi genera.Id ed i nuovi punti di vista. tera1 ·eutici della medicina in.t erna. Sunti e rassegne : ' lSTBl\f A. NERVOSO: B~tc.han.sky: Per· turbazion·i. nerv<>&e e mentali in rapporto oon la tubercolosi. I STEMA OSTEO·ARTICOLARE : Lux : Le affezioni dell'articolazione sa.ero-iliaca. - Einar Peranwn: Rugli emangiomi dalla oolonna '"ertebrale. Standsche!f : Nearthrooie genu supraioondylioo.. C1sT1 IDATIDEE : G. LemaJire : Ric~be S'UllR ipermeab-ili1A delle cisti d.datidee e sulla natura. della to86ina idatidea Devé. Billiard e Decoularé: Cisti idatiea e radioterapia..

Appunti per Il

cenni bibliograftoi.

Accademie, Società mediche, Cong ressi : Società Medi· eo-Chirurgi.ca della Romagn a. letana dei Medici e ~atura.lieti.

Associazione Napo-

LAVORI ORIGINALI. S. GIOYANNJ BATTISTA E DELLA CITTÀ or T ORJ NO. :\TEDI CA di retta dal JlfOf. I.... FORNACA.

0:--.PCf>..\LC :\1.\GG IORE DI D1 \ r lOXr

~ 1ui

i· apporti

tra melitensis ed abortus. L'intrade1·1noreazione nella 1neliten e con antigene-abo1·tns per il dott. FRANCESCO B UA.

Co1n·1è noto J1a doon•LnJato finora jncon ~:riastruta lia dottrina che b. m eldtensis e b. rubortus jper quanto aibbiiano ilil coonrune ta1uni oau,artJt c.ri batteriologici, 1pait01geneti1ci ~d epi·demio·lo1gici, siano due germi del tutto distinti: l'uno agente eziologico della ,fe1bbr,e m eli.tense c.11c .l' uoimo contrae qbituaflmente p•er contagio 1dj·r c1lto od jndwetto 'lalle capre ilnfeitte, le quali sare1l)lbeTo diremo cosi le pspiti ùi e1eziooe d el gc.rm e e 1'1aJtro aigenrte eziolo·giico d,eltl'ooo.rto epizootico dci bovrtni. Qt1esta ·dottrina ,è rjrrnasta lfondamentalrrnente imrn1utait1a anicU1 e 1c1opo ohe .glli s tu,di f·at~i n eg1li amn1 successi!Yi (1898-1912) a.llle scoperte di Bru10e (1887) e d i Bang (1897) 11anno messo i 11 lu10e l'e1s:iste,nza 1

1

1

1

medico pratico :

C ASISTICA

E

TERAPIA .

R3lPI>ortli 1tna ooleoi6'tiite e rpancreatite. - Le cams~ s ca~na1nt i del~e ma:niifestamoni cliniche n elle cirrosi epa.~1che. D1lataz1one delle vie bi1i?.ri. - P.a.togenes.i e traittamenw della ooleoistite oronic.a non caloo~. L.a. oul'la medica 1dell a .oall·o olosi b1ili a.re. Nell J.pertens1one [iort-2.le. - La curabilità dli .alcune aeoit~ della -cirr06L ~ Cont!'libuto allo studrio della -cura. oper~to~a <le~le asciti ciTirotiche per mezzo di a.naetomoe1 1rn1TDed1a'te fra la eav.a tintf eriore e la rpor:tia. - L'az.ione col-aigoga del solfato tdri ma.ginesi.a. peptone. - SEMEIOTI CA : Contributo , allo studio delle jni~ioni d'l. olio j o dato endonach!idee. Un metodo dri in.t~urre d.l lipdodol nei bronobJi a scopri diagnosttci. - V ARI A : Le maJattie ohe scoID1Paiono. Politica saflitar-ia e giurisprudenza : G. SeH.rv aiggi: Con'trovereie giunidiche. Nella vita professiooale : Conoom. - Nomine, promo~ioni eq onoTifi.e-enze.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

di raipporti 1d'in timi1à 111on oomuni tra i a111'e m:i~ r.roorganismi. Dif·atJt1i in quel feoO!Dldo p1eriodo di ri "Cr r h l(3 S'Ufil'1infezione mal.tiese, fatte dia una V!asti ss iima soh1i1wa idi stu1d~osi, in ItalJia, a M1ailta., n ei P.ae.si dalùe coste settenltirional1i délil' MTri.cia in ' l! ·pagna, im Ftr.anoiia ed aJtrov.e, è stato tna l'altro e solo iper C]UJeJJ.o ohe qiu'i ci inter•essa di staJbiJire, assodato: ol1e l'aigentt•e della febbre me!lli:te111se, i11orroao·g1icaime111te anzr1c.hè essere run cooco, come l'avcv.a ldefi·n i.tie» Brurc.e, si presen ta invtec.e come un .cocco- bacillo (TrambuiSti , ,Amato, Poll'aci, Cannata, Vtiigianò, ~oll1e , ·Nico.Ile , ·ecc.) e perciò simile aì1 b. ·d·i Bang; cl1e sono susoettitb1li di p.r.ooeintare l'in•fez.ionc mal1esc mollllre StPecti.·e animali (maiale, cavialJo, rnru1lo, •Ctarl:e, g.atto, tolpo, oavia, · coniig\l:i.o, pollo) ed in rpa1r:t.ico1'rur modo 1l•e ipecore ed i bovim.i presso ctUJi 1a mallatti.a è aiJt;ret'1lanto fU.eq1uenJte co•m o n1eJJ11e 1c1aipr·e; c·h e p1~e S'so que-srti ani1m ali, l'infezion1e (può e·volY ere senza una sintomatologia moni.f.e&ta, n1·a iJ. sint omo, d.wermo co1Si, clin·iico cara·tteristiico ·e pr.eminente ·d el1a maJiruttriia è l'.ahorto cui V1ann10 1$01gigieite '1n aJta peT1cenitmia.le le f em•1niine .g;rravi·d c; ch1e iil b. di Ba:iuice può ess1eire causa d.i vere €lpt~d emie di atbor:to anche n elllie bovine (·come jl b. di B·m 1g) e che tria qrueste epi1

1


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l:\X:'iO XXXI\ ', FASC. 1'-'J

r f. PuLlCLINICO

la preset11z•a della febbTe mewitense 11€Jla popolazione umana a contatlto e'S!iste una imma,n icabile corrispo111d1enzia (1Galbbri, Gi·uf!f è, Can tan1, Castellino, Trrurnbrusti, .Qlll!eill'ol o, Sp.rugno·l io, Fio· rentini, CarraceioJ.o, Sliiginer, Donzello, i\1iS:s.1roll, Zrummit, Horrok, Ejre, Shiaw, Kenn edj, ~icolle, Con5eil, ù\ll·OiI"aigiaz, Cuisso, eoc. ecc. ). La conoscenzia quindi d~lJle sugigestive i.n teaf e· :renze esisteniti speciaJmenlt·e neilll'amibito 1c1e11a 1patologja e 1del'.l.'eprt1ùemio·loig·ia itra melitensis ed abortus. rimonta a pl8.II"ecchlio tea:npo Jìa; ed i rlisultati delle ricericihe iatlte in pT0iposirto da alcuni. sturd~osi in occasti.onie ·dici receinrtri ·fot0oilia'i epid·e mici idi malltese ve.r1'f:iJ0ati5i in t.Ja(Lune nostre r.egi oni, ~1a.nno se non rultro i1 l merlilto di ruv•e•r e ribaiddlto tali {}ia ti. O.ra a c_nuest1e ' 1 ecol1ie acqiuisizioni si è vienurto 1a:d a:ggiiu[)Jgier·e un foatto ruuo,,,o : ric er che recenti (1918-1926) (Ewans, ;1viej er e Sha~1 , Bastai, Cerutti, Favil.li, Finzi, Pont-i,caccia, Jacono , Trentin] , _J\ndrei, T•i ntj, Giugni ·e Ros•s,i, iecc.) han1110 assodlato ohe ltlfa b. d i B1mce e b. di Bang ~iste ipiù cil1e runa semipliice rassomti1 g lianza mor, fìologioa, una .peirtfett1a 'Ìldem.tità: essi pr.esient·a no cioè gli stesis i caratteri · mo:nfologici, 1c'lùtiurali, iflintoria1li ed hairuno 1p ure le id entic'he pro,p!f'.ieità siero}oig;i1ch e, cosrechè j[ 'batterd.0• logo con fmtti i mezzd di .curi idd!srpon e non è in :g;r1a1do di diff.eren, ziaire l' un germe dalll.' aJtro. Invero sono stJati proiposti da 11al11mi arutori Via.rii paocedimenltli, com e atti a dli~smgtuel'e i dru·e ba;ttieri; pro.ce1rumea.1ti iperò che sono I"isuiliJati trutti, finor1a, aJil.ie pa.·01ve di controllo prirri di ogni ,r.aJ011e. Così l' arfferrn.a zione Id.i Doon.irr1go che i1l b . meJlitensi1s coùtiviato '1n soluzione fisiollogicla ·e bile di ibrue in proporrz.i one di 9 : 1 sauebbe stato linagig1ultinalbtile da parte nei sieiri amtilbam;g. è ISltrata smootit·a dJai risrùtatii d a]Jle iprO!V1e f·atte da Brotzit1 e Fa·villi. lì metodo tintoriale che Besszonoff a·ve,-a piroposto per ila ielif1fe~enz1.aziorn.e dtei germi d.i specie arffini, prre~ onizzalto id.a. \rerce~il.ailla come atto a. disting-uere il B:rmce dall. Bang è risl.ùtata nelle esperienze fott e ·dia _.t\111drei e da alteri per lo meno prn.tican11einit.e inattendi1bii.le, ed a CJ)Uesta sltessa conolusione è ald1d]venruto 1t1liian1arn ente Verc ellana stesso. .J\nahe l'aJtro procedimento di1ferenzjale messo a,vanti da \ ·p.rc ellana e zanzucchi consist~ te in l1n saig,gi o di agig-.lrt1rtinaZJi one ruspe:cifica (il b. di Bruce .in l1na oll1zione di acido lattico aJl'l % ag?g111tinerebbe rapidamente d01po solo mrzz'oca d~ termosta.to, m entre il b. di Bang resterebbe inerte) è stato co.mpletarrnffilte S\"'alutato dallP pro,·e fatte da 1Cer11tti e da 1altrL Il fatto a.sserli.ito da Ficai ed Alessandrini cl1e le n!.?lgil utinine arntibang i•ano dotatte di una mag. giore r esist enza al ·al ore 1delle agiglutinine antibr11ce lri ca11J.armento a. 60<> p. mezz,ora) e c:he ha suscitato trui1to inJ1 eresse è c;tato concor<lem•einte Ò ~Iflie e

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cnntesiéùto 1da nun1eirosi. ~erimentatori (Bastai, Cerutìti:i, Favithli, Ponticaccia, ecc. ). T1n a qru.esti diu1e mic.r-0oir:ganism1i il'isuiltia qUJindi assodata f.i nora l,esistenza dei seguenti rapporti: essi hammo ,gdi identiJci caratteri b1atlt•e.rioilogicj e s1 eroJ.01gici; sono enV:rambi dotati di :Uirua !Pratogeniiaità elettw.a Vianso J,e \Siue.ose specte o\rina e boYina; le .r.isp·ett'ive. mailattie ass1Umono entrambe in questi anianali anld·am•enito epidemico e sono e.nt.rambe caJr1rutterizz·at.e •da 11n u.nico segno, driremo così, clinico, 1premri.1n ente, l' aJbo.rto cui vianno sp1esso sog~ette Jte .femmine gDavide; il c'11e è come clire i·n ailt·r e pra.role che b. dà Bruic-e e b. di Biam.g oltive aid essere 1du e :mrilcll'OO.I'lglan'.ismti. i1d,en~ilici~ sono p:u:re agenti (aùmeno 1presso gO.ti ami.mali) •d·i due inala tti e inx:iisttmgroiibali. E·d aJlloira gti.;unte le oose a c1ueis~o pu·n to ne co11s.eigrue necessia.riam,ernte una do1ma:ndia: b. meliitensriis -e ib. abortms s0010 c1ue gell'mi div·ersi, o n.on sono in,-ec e un'11ni.cia entdtà ba tter-ica? B q.u est.a la f!!U1estio111e c1l1e in 1atto si di'btatte fr.a ·dt1e opposte coJ'iianti dii stiuld·iosi. È st•wta miss E\Yans iper p1·ima, 1dO~)o i .ri.sulrtati id ei .suoi IP'fimi st1u1dli f attri 1n pro1posilto nel 1918 a baniclli;re la Tuuov1a dottrina unic:hsta, seconido oui Bnuce e Bahg ·siacreibbero auJpunto t11n unico germe. Questa 11t1of\·a co·noezio,n e ;p ocò se 11a incontrato iJ fa''01'e amc-h e ·d'i a,,utore1voli s'bufdri·osi (Ewians, l\.1eyer e Shaw, Farviflli, Manzini, Grima1di, Viviani, Ponti-c-aJccia, Gu·iigmd., Ro1ssi ecc.), 11a \t)rure d1ei valid1i e 11on m.eno a1uto.rie,roli .ppposito!I"i (lBiastai, Cer11t1ti, Finzi, Tinti , Xdcaile, Bltrnet ecc. ). La con~ trov ersia ·verte unic.amen~e st1· un pru111to di cavit1:-ile irrnportanza. ,Per gli .oppois itori della puova. dottT1na esiste un .f aitito essenziale che sta a sm-enti0re rec]&amente cl1e b. m1eilitenSiiJs e b. abortus sia·n o t1n unruco geil'lffie, eid è hl 1diverso cariatte:re :r]j patogenicità dhe i drue 1 b aiteri cl1·mostramo di possede1..e irispetto a1l'uomo. Essi invocano a di~ mostraz·i one di taù. fa't.to i seg1111enti dati: 1) n ei pa;esi dcl lìto1·ale mediiterraneo a1Je epjdemi·e 1dii •aJborto nel be tiame corri51Ponde ldli solito n ellla popoft.aziO'Ile l1ma11a a contatto, la ipresenZia del1l'iinfezrione maltese, men~:re ip1er con. tro in an.t re regioni con1-e l'Ing.hilterra, l'Ungihe.ria, la Cecoslo\racrl1ia, il Cana,dà, ecc., dov·e infieriscono pure e ::;o,rentie del'le ,-iolenti epf cleanje di aborto 1a febbre melitense è pre socJh è sconosciuta; il ch è \1 or:r~b~be idtiTP che a 1>rm·ocare la stessa rrnalalit i1a nel bestiaane de,·0110 essere jn <Tioco due geml1i di\re•r si l'uno pa1ol!re110 e l'altro innocuo per l'uomo; &tanno a c001ferma di questo dato; 2) l'es[)e'f!ienza :fatta do Nicol~ n , Burnet e Co11seil i Q'U'aJi inoc11Jarono in 'i indi\':id11i tJna notr,·ole quan1ità di b. a:bortus ,;,; e ,-;r.ulenti senza ri ;ultato, mentre in un in1l ividno l'inocu1

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SEZIO~E

]azione di i11età do e di b. di Bruce ,p rovocò JUlla

tipica iJìfezdone n1elitensc; 3) l ' os. erv-a.zii.oa.1e e h € nei lruboxatoTi men:t:Jl'e sono fireqiuenti le il1f ezioni acci,dentiaùi per maruip0Jazio11e de!l b. mehl.1°ensis non si oonosce al cout.rario J1ess.u111 "aso d,e] gen e·r e pier ciò cJl•e riguarda dJ b. d1 Bang. Per i d.u alisti qui11di m eliten :is ed abortus per quanto siano da ri tenere due varietà a sai :viCJne d '11n a .c;.tessa speciie ·battCìI'icia, si di'ff erenz.iano pero nettrun1ente tra loro per il loro di,•erso r:-irattere di patogenicità ,·er ·o l 't1omo. I sostenitori delJa tooi nnj cista <l'«:t'litra parte non negano in ' ria di ma si,m a la veridici'à det dati a ~ostegno clella tesi oppo ta. ma danno ad • esc:;i un 'inte11)rPtazione div:ersa: wrrunettono cltè in a.Tn1011ia colla co1npleta sovrapposizione dc1 due batteri e dC'll e rispetitii,·e infezioni <aJ1r11eno 11el can1po Y(~tenina1 io) ~ia semipre i11 gioco u n lm.ico germe, il quaile n ei . n oi passaigigi ,~tir:1verso le \·arie specie anima1i recettive an1ùrebbe incontro a modificazioni n ei suoi caratteri di paitogenic11à come fenoo:n·eno <li rudattarrnento. comune del re to ad altre eciP microbiche; ora nel caie;ç, in i pec.ie non si tratterebbe di vere modificazioni definitive e stJahili (rome per citare .un esempio aviviene per il ~) . Kl ella t.nl})Prco~osi bovina rispetto a qnello òe11a tubercqJn~ t 1

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PRATlCA

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ù 'altra parte essa si fooda su un presupposto (p erdita e riacquisto di :paJto1~enicità 1d1ell gierme

v•erso l'·uo.mo) c.l11e se può arvel'·e riscontro in piatdlogia sperirrnenrtiaile, possiléliffio ·dirie inrv.ece dhe · 11011 l1a eguaùe p1reced.ente ne11a !Pia:tol0tgi1a sponta11eu, almeno neJiJ.a man~ero come il fatto V1iiene · . concepito nei riguar,dJi ·deJ. ·Caiso in :Lsip~cie, oosì llf> la tesi a{Plpa,re quanto a:nai ardita e comunque 21on acoct.t.n1bil1e se n on ip.rj1nia V1eru@amo prieicisaite • le lf>ggi cl11c goYennei·e·bilJ1c1'0 'Un fen ome:no così . ingolare. P erciò ,se Yogliamo attenerci aigli elementi reali d ella C]JUCStion e n on poss:iiarmo in atto deoamprure rlialJa tesi d!uaùista, la quiaile 11a in suo favo'.I'le dei dati di fatto, fino a prove in controa"io, positivi . Con c;j ò n.a;tJuraJJrrnen1 e non si vuoJ. 1dire ch e fil oaso si risolva così in man1iooa del tu tto coTIN'incente, dato ohe resta tUJttavia da da1re 'Una S(piegaz io11e l)elsl1asiMa a quell'insieme di f.arotori dianzi 1·icoodati, cl1e stanno d1e'cri.Siame111te contro· qncsta dottrina. e 1possiamo difatti trasciul'fare i r·ara1teri d'identità strettarrnentc b,atterjolo.gic.i esl-;trnti tra i 1due germi, come f atto non TaTo in l>at teriologi a tra due microorgiani 1ni .a.1n)('lhe d el ~1tt to <li,rersi, quranlcto i co111siderano ,i rapipocti cl1r. j1ttercorrono tra m elitensiis ed n.1bortu1s anche riel can1po d ella bidJ.o,g ia. clelJ1n 1paidlo giia e dell' epiden1iologia, norl si })UÒ negare cl1e per ait1

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umana) , b en sì di modilfi cazioni t.ranc;atorie riguar-

trr1erci alla.. con cezione c1u1ailjsita non iI'esti 1pUfI'!e

da11t i ~oltan~o

1m largo mar.gine di penprressità. Cosicchè pos. i.a.mo dtire in conc'.lrusione che la cn1es1 ione non è anco!I'a, come si suo·l dire, maturria, e le clrne diverse 1dottrirne c.Jh1e 01ggi si conten·<lcm.o i I ra1n1po, sono pil'l c.he al1 ro espiressioni del diverso -atteggtiamento mellltale dehle due dit.ferc11ti categorj e di stud.iosi. oh·e n e sono i so,sten itorj. i quali gihULng·ono aid aiffelf!Jl)Jazioni opposte a,·endo sott'occhio essenziru1mente i dati ~ttinen.ti n cl un part i<:ola.re caim po cli osservazione. Voglio po1i Ticord~e dh e s,utlrla qu.1estione è stn.ta J>11re a' ·anzata un'altra itesi la qu.alle sostie11e che tra roelitensis ,ed abortus ·esistereb be ·una cert.a diiffrren~a ·o otterioloig ica ed em.tM.t1Il.bi i microoTO'finic;mi sar ebbero ;patogeni p eT 1'1uomo eld. aiutocf r dj qu·aclri .m orbosi assai aff:ilili, ma pure clinioamente cli1fferenzti.aibili (Ficai e d AJ essan1d1rini ecc.). I./a.t tendibi·lità di .questa tesi però aJPllJia.r.e in aitto• f1nori questione, •dQpo 1a cO!Iltesitazi.oinP del ooo princtpal e 1diato di sostegno, cl1e sa·r ebtb e consistilo in ·una roagigiore .resdstenza al calor e del}e '81gglu·ti11inc antiba:ng in co[l•fro111to dLi quelll1e amtibruce (risc.aJd a.m ento a 60° per mf>zz'ora) fatto cru·esto, co1me a:blb:iJamo d etto ·dian,zi, negiato da nume.rosi ricercatOTi i quali. 'hanno inveoe conco!1demente viscontrato run'•russoil'Urta identità di co·m portari'tento anche sotto questo asp etto, delle d1ue ia:gg1lrutinine .

cnrntt.cri <li patog;cinicjtà, rosiccl1è l'unico germe rncHitenc;i5--0.l)'or'tu ,·.rrr~bh e a 1per.rlerr ad ~un certo 1n1nto il sttf> ,potere j

su oi

l[)n'ogeno '·er ·o l'uùmo (}). cli Bang) e ;mecljn11t~ altri Tlas~aggi lo rinrquistrrebl)e i (b . di Br11ce). ~on voglio CJUi p.ùdentrarmi neJla diqamina di tutti i clati e gli argomenti che é.l~imentlano · a questionlf' 1,anto -pi11 che es5n nei i ernnJini come oggi $i prr~Pnta non è forse J)aLS~iibdle <li una

sol11zionr dPl tutto convincente, giacchè ' rien fatto ·di obiettare •ai sost11?nitori d~ e tesi Olp1P<0ste cihe il punto cl1e costituisce diremo rosl il p~rnio vl•e lla controYersta, 1'a mancanzia cioè di patogenicjtù del b. cli Bang venso la spcc~e nm1nna, è app11nto il fenomeno ohe r~c;i.a ancora da c11iarj.re nel si10 determinismo, senza rli 0he non si può mddiveniire ad una affermazione oer1.ra; ora av.viene inveoe ol1ie dai.gli umicii&ti esso è sip1i egla.to in maniera 1çiiremo così arbiitraria, perchè la loro ipotesi non è sulff,r agiata 1d1a allicun ~ errnento diimo.strR.tivo mentTle i dfuooisti 1al<.ha '.I.oro volta si f,e rmano .al' suo &ilgn:iificato a.ipp a:rente cosic.ohè rar~ f el'IIDaz1 one che 11e dedlu cono pruò anche essere erraJta. E possiamo dire anooTa di tY.iù: se la concezione runic'isrba 0JPrp8fI'le 1mrt1:a p.rim a la più suadente dato che viene a ld aiicri ragione del ' perchè di tJanrti e così intimi r~p.ot!'ti e&istaniti fna ·due m·iJc'J'loorg1Ml1smi riconoscifU't.i com e driversi, 1

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POLLCLJNICO

l 'l'r tanto in attesa che vengano in J:uce alitr1 .dati atti a chtrurire l 'importante qu est.ione faro qui no Lo un aJtro carattere 1d 'identità esistente tra b. di Br.uce e b. d1 Bang. 1-lo giù eSIJ)O:&to altrove i principii 1dovt.Tinairii, le ·1rrodidità ed i r isultaitì d 1el metodo dia me prop0t>t . 1 lJer J' appl1cazJone deiùa piroV'a ilntraldiermica a scopo diaignostico n ell·a meiliteill&e (Riforr1lr1 li ediCa, n. 17, 1924; ll!Ji·n erva Medica, n. 14, 1926) ; .ne ri1russurno in brev·e i ·dati. essenzi.al-i. Pa nu mel'c)ise esperienze fatte è ri-s.UJltato ch1e in.oou1

lanclo nello spe so,r e 1d·el d e1ma una pi·cooilia dois e -Oi 'Un a11tigene costituito ,da emulsione idi b. di Brnce in .s oluzione fisJ.olOigi!c·a , in p•roip•orz·icme d1 un"ai11sata r •relev ata d·a coltu.r a .g ioviane irn aigia·r 1Jer ogni 2 c. c. di siero, sterilizzata al oalore e 1egg·rrrr1ente f eno1lizza1.a (0,50 %) si ver.i,fiica in tiaso d'infezione maltese unia reazione locale cruratterizzat.a cla una 1c osp~c1ua maccllia eritematos·a, infi11rat•a e dol·ente alla p•ailipaz.tone, p ensistem.11e p1er pa.recc'l1i giorni ·e .si h·a invece indiflfeiriein za as~ sol11ta ,o. ~utt'al più u11 lieve arroosamenit o dile. guante Ta1P i1dt11m ente (24-36 orre al maisisimo) in prresen z1a cli .ail:tr·e maJiatt~e e n ,e gli i:ndirvi1d1ui sani. -·t[1bil'ito qruesito fatto, mi è semb·r ato n·o·n l])rrivo d 'interesse, anch·e ne·i ri1gu1aridi d 1 e~la questione ict1i ·dianzi ho aocennaito, saggi are ne•gili stessi sog·gett.i •a f,ian co 1dell'1arnt1giene.mel:iitensis l'runtiigene-abortu.s p1rep·a.rato ed impe1g ato co 111e ildentiClh e modalità del .prrimo, ·e confrontarne :il comportame11to. lJe egperienzie ohe ho finora po·t uto -eseg uire 1rig·uardano 5 •casi 1di iéb'bre maltese e 5J.. di altre ma1attie. Ho iirrl'piegélJto antigeni preipa, ratj cla {Ù1Je sti1p1ti .cti Bruce e dru1e dri Ban.g (1 BTu cie ·Cd 1 B·a.ng fonn.i·t òmi da P o1leut·ini (Pii·s·a) 1 Bang dall'llstituto Bal·d iJR1ilberi di iqu·esito os1pedalc, 1 B!'luce isolato id.a m ie da wn arrnm.ailato) in dose di 0,10, 0,30, 0 ,50 c. c .; jn tialunlÌ. ca.sii vennero iniettate .tutte .e 3 ·qt1cste ·dosi, in a.litri una o d ne di ·t'Utti e qu•attro i pTeparati; in aùc u11i ,~en11e solo usata una sola crnantità 'd i dluie di· verf'i prepi.lrati ,Bru.ce e Ba11g; n ei 5 casi di febbre maltesc la dia1gnosi cl.inica ,·enne 1confermata d18.ll a s iero af?.igJ·utinazione, Pd in 3 ieli essi anche dall'Pn10011l1tur·a. Ho usato le dosi di 0,10, 0,30, 0,50 c. t:. cli entPambi gli antige'DJ, })erchJè co·m e 110 con c;trotato nelle nn1merose es:pe-r\ienze già e-se~1i tc r ol olo antigene meùitensis e fatte note in prec'~cle11zn, mentre tutte e 3 le 1dosi di questo pl'l:> p·.1ra1 o riescono ind iff P.r enti <t lJ '.hnf·uor i deill'in fe zi 011c ni.al~ese, in pre enza cli qu esta lnnlat tia inYPC'<' pl'r la close idi 0,10 c. c. i \r.0 rifj c·a <li solito una reazio11e idi mi11ore clura1a (4-5 giorni ) chf' 11on p r la •dose di 0,50 c. c. (7-1'> gior11i). :\Pl confronto qni111cti d ei reperti con segn.1enti all'111nr·uln11011e d elle ,~arie dosi. <lei d11e antigeni, 1

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110 pot11to oosì ancile usUJfroire del cTJi.ter.W di giudizio forni to oùtr.e che 1ct.a.J.l a CJ!Uialtiità anche ev,ent11almente claJll a enti·tà della reaz.ti.one. l . 'inocuù·azi·one intrader.rniJca venne s~ eseguita con le 1dovute no:mne di tecnica. I casi presi in esrume sono st>ati i 5egu,e nti : 5 ·di inf·eZiione melitense; 3 di t:Lfo; 1 di para. tiif,o ;B; 3 ·di tulbereolosi rpolmonaxe; 3 di 1polmontte franca; 2 idi broocopolmooite; 2 di pJeurille 1~ssru.dativa; 2 di iE.~r~sipela; 3 idi lue vtsoer.al!e; 3 di ·CtaT~.in ornia; 1 di n·ef.nit.e ruout;a; 2 dfi. em~pilegia; 2 di. anemta sec·onlda..riia; 2 d'irpertensione esaenzjaJe; 3 di mio1crurd1te; 3 1dii reumaitiismo ip.o diartic-0lare acuto; 2 dii c rulcolooi ·eplaticra; 1 d'id•r ooafalo in ere.doà1u·e; 1 ·di empiema; 3 di reirrosi. ~tica·; 1 di malar.ia; 1 idi tu.m ore cerebrale; 1 ,dii ~essite; 1 1d:i gonoaJrtrite; 1 di ipOlinevrite; 1 d''"ilsterismo , 1 morbo ·di Flia.iiani ; 1 rmie1ite ra cu.t a &Seenldente; 2 :calcolo-si .renale; 2 polisierositi. Il compoirbam·ento ·d ei 1d ue ran1 iigeni ~meiliiiten&is ed abo.rims) e dei qru1ruttro pll'e•pa·rat~ è state- in ogni so,gg·etto 3JS50lruitamenire ~d.entiic.o : 111ei ciaJSli dl rn,altese reazti.OOli del11a stessa eniti tà e d;ellla ste.ssa 11lurata p€r l a tSteissa ·dose Slia di anti;gen·e m·e.'.li... itensi·s c·h :e dli runtj1geine aiborri1Us (4-8 g;i-0rnii ipier le ·dosi di O, 10, 0,30 c. c., 7-12 gii.orn·i: pe<I' le dosi di 0,50 c. c. ) in tutte le a.i.t re roa'l'atti.e aJssanza di reazione pe.r tutte ·e tre l·e 1dosi d1ei qiul3.itrtJ'o pìrepaTati, tr.annie qualche l'ieve e f.ugaoe reaziione verificatasi 1n qiu1a1ohe oaso sia p&.r l'anbhgene Brn·c e che pe.r iJ. Bang (1oh-e via interpretaiba come ho spiegia1o rult.rove come reazione aillengli.1ca asp~0ific.a). Questi rrusulltati stanno a 1dim{>st.r.arie che il b. a:bort'UlS, ilffi!Pd.agato sotto foTIIIlJa di amtigen€ con le .mod1atlità ·di'anzi sp1eci1fi.c·a~e ~·er la 1Ptrorva intr.aidermi•oa a SJC01po dia.g noistico ne:L1a. meititoo.se, ha lo stesso compoll'ltJam.en·t o del b. mel1tetnsjs 111sato nella stesisa pireparazli1one e collle stesse mo·daliità alil.o stesso. soo1po; entraml:>i risulltano dotatri .della stessa oapaJcità a provociairie aidoipeirati i1el moido che a.bbilamo detJto una Teaz.'i.()[le cutanea c.aira;tteriZZJata dai segni dianzìi spec'ifica1i soltanto in CtaJSO 1d'infez.i one ma:ltese, mientre ries~ono entrambi indiflferent1 in ipiresenz.a dd qrualunqrue altra maJiattia. Circa lJa siJcmezza di questa a.fd'ermaz.ione si 1può obiettare che essa si :fon da sui risiultati ot tenut.i in iun nrumero liaTuita1o di oasi; l'olbiezione è giusta ed era nostro •desiderio estendere le rioerol1e ad UJn m .agg:ioT numer-0 di sogigetti e se ci siamo decisi a far ,not1i ieiò roal1graido i rtat i finora raccolti, è J)Cr ch1è i casi òi meli1ense tenòono a farsi a Toìrino piuttosto ra.f!i e quindi non capitano .così sovente come fino a non molto to~.po ~·d clietro sotto osc;enrazione, ina anche cd 1

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XXXIV, f'ASC. 18]

SEZIONE PRATICA

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essenzialmente per un'aJtra raig1i o11e. Il fatto c•hc q uesti dati tendono atlmeno i!lld1Utbbiamm1te a stalYilire è il seguito 1diiremo così logico di una c-atena di fatti conconaia.nti già notJi. :\el ciain1vu biologico è stata dimost.rata un 'i.de11tilù Jl com, portamento rt ei due batteri: 1) per ciò C'he riJguarda la }Jroduzione dellle agigl11tiniI1e: è stato 1dif.atti, c ome 1aibJ)iaano giù detto, ass~dato 11el n1odo pii1 icerto, cl1 e c'è nnu perfetta so,rraa:wosiZ1ione d elle ag,gl1ntinj11c a1ttibang e antibruce: il siero o il latte di runa Yacca infPtto da b . ·di Brang agtglu1i11a 11 ell' ide11tico modo tanto il Bang che iì Bruce, il siero <li un uomo o il siero ed il latte di 11na capra infetti da 1). m elite.nsis agglutinano n ell'i.dentica inaniera tanto il melit cn i-, che J'atbortus: 2 1 tper ciò che rigu~lrda le t)ropri età, diremo ·osi, direttame11te imn11Jnizzanti d ei du e g-c1\n11, come di1nostra l'es})<? ri r nz.a ;f·atta da :\ico1Jc, Bou rnet e Con Pil: questi ricer~atori .inocularono a 7 sog.grtti ~ rnilioni cli microbi YiYi riascuno, pro venienti 1da ou l1Jure giovani di b. di Bnn~ di origiJle bovina e suina , più talf'd i a.d un a . uc'c r c;i \' n imezi-0ne dli metà dose di b. di Brucr cpursti individrui si sono dimostrati vac.cinati contro il molitensis, mentre in t1n soggetto ch e non ()}\ rYn subito questo trattamento iprevent1vo si é svilup-

e11tran1be le p.roYe portano agli identìic i risultati ancne di fronte ai1·a11ti.g en c Banrg , se s i cons:Lde.. rano i vamtaigigti. pratici che l ' intnaJd1emnoreaztone prc ~enta s-ulla siero agigù1u tinaz1ione iper il fatto che può ~ssere esegujt·a d.a qruiaJ..u11que 1ne djco, diTettan1 cnte sn1 l malato, il1 qiuaùrunqu1e co111diziione di anibiente, i!le consegue ch e Ja iprova biologica cu· ta~ca merita r eallmente 1 d•i sostitu·ire .q.u1ellla ag, ~rl u1t.ina11te, tanto pjù se s i pensa che J'j nfezion-e 1naJtese € una malaitt.j1a che fa le s ue ·vittime (·1pecia1n1ente nei centri l'lltI'a.li e i1c11e 1ClèW!lpa1gm.e, do,·e non esistono di so1Llto laJboratori CJUi ii rr1-c, ·1iro possa agevolmente ricorrere per l'esecsuzdone, · 1r1la proYa agglu1in.ante onde s ta1bilire od escliu<1ere , talora, con esat tezz.a un a di a1g;nosi so ~pet tata . Per tanto sarel)be ìpure intere ante studia.Te i] ron1portain e11 to del la pr0Ya ~ ntrad ern1i ca esegiuita <'on [.rl] .i antigeni Biiuce e Bang e col m Pto do qiui "~posto ancl1e nel campo della 1 m e dicina veterinari a, t anto più ahe come aplPfI'en<lo lùla un 1aN0ro tr"nti Jn1 e11te inv1aJtomi dail 1,1111.ustnc prorr. Finzil ,le-I R. I1stdtu1to up.re di l\Jccli cina Veteirinrurlia di Torino, le p rov·e aJiJ.engichc a SCO'.PO diaigmo stico p er l'aibortius sono gjà state lai:rgamente s.perin1entate in Itailia ed alll' estero mediante impiego rli vari i prepa;rati di b. di B<1u1 g- ( sf ratti , filtriati,

pata una ti1pi ca infelliooe ma'ltese. f..: in hase a q;l1esti dati che è stata indi cata la sostit uzione

e n1nlsioni sterjili) var.i amenit c

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nPi laboratori ai fini diagnostici e sperimcntalt d el b. di Bang al b. di Brruce. I risrultat1 q11indi C'Ui siamo pel"Venuti nelle prove fatte possiamo d1ire ch'erano da atte.ndersi a prjorL Ess i sono jn perfetta airrnoni.a 1con .glti. altri caratteri <.l'jl<]e:ntità che i due germi possiedono, e vaJgono a staibiJire che il b. m e1itenstis e il b. a·borl'll-s oiltre · rud avere in comune come abb],rumo detto i oa1·atte.rJ.i inorfolo·g ici, oulfJurralj, tintoifj aJ.j, ~a proipil'i età <li provocare 1a 1prodruzio111e cli agiglliutjnine unichie, la capaicità di riusciire a.id i·mmun.izzarc, impiegati sotto .f orma di vYaccir10, l'uomo v erso l ' infezione maltiese (alm eno secondo l'as~e,rzionc <li :Xicolle, Bournet e Conseil ) hanno anch·e la stessa attit11dtne a IJ'i.velalfe mediante R'intJrrude.rmo~eia ­ zione eseg·W.ta col m eto'do d.i·anz.i spAC·irfica.:to, la presen za o meno 1d.Ji qn:relUo tSpeici f1,co stato d1 allergia l~ato aihl'jru1'ezio1ne m elttenise ·umana. .t\ parte l 'innl[:>oif'f anzta ch·e quest»ultim·o ifiatto rp1u ò avere ai fini d efila qruesti.on1e, crui ho dl1anz.i a;c. cenrnato, esso lha run notevo~e vaJ·o re da un altro punto di vista. Come ognuno sia, [a si1e.ro1agig'.1Iu.t inaz.ione è la tp'I'ova ·diaignostiica cui og1gri coan1unemente sj ri colf!I'e con le.gi.ttima fid·u ciia !J)·err ~a fliagnosi bi ùlQgii-ca ldie.J.ll 'iTuf evi one maltese, ora data l'esistenza idi ·u na p·eil'fettJa idem.tità di compo.rt.a. mento tra siero eid jntraidermoreazione, giiacchè 1

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aib or-

t ina amblosina, .aboctoform Per., con risulcbati !inora contraieiditori. t

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:\ 1r ilJll1st1r e pifof. Fornaie a c1J1e mi è sempre largo rli consi•gt1i i più , njvi sensi cl j grazie. BIBLIOG1R1.L\,F IA. •

ì\i.Wnerva. :\·Iedti c.a, n. 15 e

28, 1926. 13A~TAI. ~ I inervta l\I,edica, 1925, n. 21. BA.'TAI e CERUTTI. i\ CC. di 1VI ed. T·orino, 1924. 1311A. :\tJj,n eIW'a l\ Ieidìica 1924, n. 8. BuA. Jbjd., 1926, n. 14. (:ECONI. Ibid., 1921t, n. 8. FAVILLI. Jbid., 19-126, n . 28. F !\VILLI. LO sp e;r imen11a.le' 1926 n. 4. F i\\'LLLI. I·bid., 1926, n. 1. F rCAT eld ..L\.LESSANDRINT. A1 n nal1i 1d '1J1g ien e, 1925, n. 1. PINZI. I l moderno zooiatra, 1926. FlNZT. Aborto epizootico e fe1Jbr e rnaltese. Slt)rub • Grafd co Foà. T·atrin .o , 19,25. PonNACA e :SUA. R:iJ'oI'ma. M·e1diiea., 1924, n . 17. MANZTNJ. I l mo·dlerno zOO'i atra,, 1926, n. 14. MICHET,r. Lezion,i cliriich.e. Torin o, 1924. BASTAI.

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IL POLICLINICO

OSSERVAZIONI CLINICHE. SANATORIO MILITARE DI ANZIO.

Diret.tore : Oa!pit a no meid. dott.

FEDERIGO BOCCHETTI.

.Cont1·ibuto al trattamento della pe1·itonite tubercola1·e ascitica col pneumoperitoneo ;per il .capitano medico .dott. DOMENICO oapo ·del Rep arto chirurgico.

SANTORSOLA

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Seùbene esistan o casi isol ati di giuarigione di p eritoniti tub·er colar i in seguito a pneu moiperiton eo , la letteratura ne e poco ricca; m eno ri.oca è di quei casi, così trattati, in cui la Laparatomia non aveva dato alcun r isultato P erciò ritengo ·d egno di nota questo mio caso, in c11i alla inutilità •della laparatomia, si contrappon e il perfetto benefi·cio del pneumoperitoneo. loria Clinicct. - 28 genn. 199.....6. - A. u. ·di anni v~nti, proviene_ .c1a11' 0 S1p edale Militare Princip.ale d1 ·R oma con di.agnosi di peritonite si.ero·s a t. b . c. 1Nega prP.cedenti morbosi ·sia ereditari che per~ son ali; vierso .gli ultimi. g·iorni d·el settembre u. s. cominciò aid avvertire malessere genera.le astenia 1di ge'Sti.one ·difficile e lenta. ' ' In segl1ito si .accor·s e cl1e l'addome aumentava prog·r essi.vam ente di , ,olume e gli d·ava una dolo~ rabili tà sorda quasi contin11a. I l 9 ottobr e 1925 fll ricoverato all'Ospedale Militare Prinr.i pal e di Roma ,dove gli venne riscontrato p r es0n za ·di 1iquido libero n eJl' a dJd.ome e, d?PO. : ' ani tentati.Yi ·di c·u ra medica, in s eguito a g1udL7.10 rlel consulente .c;l1irurgo , il 13 dicembre venn e sotto.p osto alla ìaparatomia. Dalla cartella clinica •Compilata n ell'Q,spedale Militare P rin.c·ipale ~di . Roma d esumiamo : 1< 18 ·djcembrr 1925. Mo·r fio-te'loro-narcosi. Lwpa ratomia med j.a na ombelico pubica. Il peritoneo pa· rietale, il •quale è notevolmente ispe5sito, e il peritoneo viscerale sono .cosiparsi idi tub·ercoli m iliar i i n parte in ·v ia di metamorfosi fibrosa. Si lascian o fuorit1scire ci r ca tre litri di li.qui.do citrino limpjdo (Ri,ralta positivo) ; 1avaggio con etere 'Previo maltrattamento; sutura a strati. 14 dicembre 1925. - Condizioni gen erali scadenti, cute e m11cose visibili r>alJ.ùd e. 'L'ad·domc si presenta un po' slargato. 17 gennnio 1926. - J-\ d1dome slargato leggermente globoso, vrrsamento liqt1ido endoperiton eale apprezzabile )l. ~essu11 d1Lbbio dt1ncrue sulla natura della malattia. Di essa l'infermo non è ancora guarito. E. O. Condjzioni di nutrizioni scadentissim e; ente e n111co e ,·is'Pbi li pallid e. pomelli arro.Jsati , pannicolo RClJ11oso &carsissimo, mi cropoli31denia diffusa , n11.1scoli iJ)Otoniri e ipotrofi ci; P. 90, R. 25. A,p irctt i<: o. Riferisc<:> di 11on aver t osse nè sud ore nottnrn o. Non a'T'•ertc cli t11rbi n 0lle vie r espiratorie sujperiori. Torncr slargato alla base, non molto rspan sibile. I.ievc clolorahili tà a.Ila base di d estra; in clettn rcgionr i11ofo1l<' i, n1ormorio ''e. cicalare affie''olito. ,\ <lc10111P 1totr,·ol111ent0 a11mentato <l i volt11ne e lln po' ~lar!!a t o: lungo la lin ea omheli co-puhic:-i 1

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cicatrice cl'~irurgi ca ·da !)regressa laparatomia, al p~to. m edio ·d ~lla ·quale notasi mancato ricon g1un~ento de1 margini cutanei in corrispondenza d1 due 1pun~i. ~i sutura. La palpazione denota s,carsa dolora_b1l!ta. aiddominale ed apprezzabile 'ersamento ·di 11qu1do libero nella .cavità periton eale. N·ulla .di notevole a .oarico degli altri oro-ani ed 0 a.p p a r.a t1 . , 15 febbra~o 1926. - J./ad·dom e aiumenta progressi' amente .~1 volum e e la raccolta liquida diviene sempre p 111 abbondante. Cuti-r eazi?n e Von Pir·quet intensamente positiva. 27 febbra io 1926. - ·Jl .li quido endoiperitoneale è e?-~r.mer:i'ente aumentato; occuipa qu3..5i tutta la ca~ vita peritoneale. ·K ella posizione eretta la base toracica si mostra s1argata, l'addom e fortemente 0o-Joboso la dist en sione d elle par~ti addominali è enor~e. prea c arico d el tratto xifo ombelicale. '1 al e~tem~nte 1 l..a 1c1rc atr]C~ ·om:beàica:le, ,delf onma,tra dra l pregresso atto operativo , mostrasi tuttavia prominente ed è a:bba5"sata a livello d ella linea bisiliaca· non reti?olo veno·so; l~ :pa~pazione non suscita dolore ma discreta mol esti.a. tL'ott.usità occupa tutto l'ambito ét:d.dominale. L ' urto d ell'on.da liquida si trasmette liberam en te in. tutti i sen si. . I l abbr i della ferita operatoria nel tratto non ricongiul}to sono· enormemente divaricati . ,Nell1a posizion e s u.p ina l'ad•dome c·onserva la sua form a gl obo.sa; l 'ott u sità si abbassa, assumie fo~a f a~cata .con conie~vità in alto il ~ui punto ;più decl1ve, .S011la med1•ana, trovasi a li•vello di una !lin ea immaginaria che unisca l'apice libero d ell' undicesima costa di ciascun lato. Esame del sarig~1e . - Emoglobina 70 %; formula di .i. \rneth d eviata a sinistra. Ind. lob. 225. P eso del ·conpo l<gr. 04.800. iPerim et>ro addominale c·m . 98. La 1p untura esplorativa ha confermato che il li·quido è ·Citrino limpido. P. S. 1022, Rivalta po·sitivo; albun1ina 6 %. Mediante trequarti m ed-io si estraggon o litri d·u e di li.!quido, quindi con apparecchio F orlanin i si jn5uffiano 1C1IDC. 600 idi ·az-o to. P eso 62,750; p er 1m etro a1d1dominal e 96. Il volume ·dell' addome appare leg.g ermente riòotto; l'ottusità si. è abbassata di circa tre dita tra·sver.se; al di·sopr,a cli essa si ha suono timpanico altissimo (s11ono .di scatola ). 2S f P.bbraio 1926. - L'infermo non ha avuto alcun disturbo; anzi ·di.ce di aV\'ertire u11 n ote\'Olissimo sollie,ro. Ha em esso n ella giornata circa due litri di urina limpi·da molto ch iara. · 12 marzo 1926. - Durante questo trascorso pe. riodo ha 1aV'lJ1to diuresi ahbondante: 11a a v·vertito un b en essere sem1Jrc> maggiore. '"' i è a,·uto un cer to riassorbimento cli li•quido. Il perimetro addominale è ·diminuito <li tln cPntimetro. Oggi l'ottusità ad dominale n ell a posizione s up1na ha il s uo punto piil rlrrlive c irca due (lita trasverse al ,cJ,iso pra 1drl l iv ello \dellr creste i1iac11 ~. Mediante paraccntc"' ~i si rstraggon o litri quattro di liqui·dO che ha. i mrcl esimi car a tteri <li quello rstratto con la pri m R r,·ac uazione: si insu fflano eme . 1500 di azoto. Dopo tal e procecli1n ento l'addom e appare notE?YolmPnt"' ridotto <li ,·olume . ..,i clelinea un solco di forma fal cata con r. a·v ità in alto di cendcn tP fino al li\'rllo di t1nél linea })as-,a111Pci r ca 11n dito tras,·er. o al rli~otto delle c.pin e iliacl1e a. ,. . I n corrh~pon<lc>n7a di detto ~oleo si d c· 1

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SEZIONE PRATICA

marca la zo11a di ottusità e id i .fluttt1az.i one del liquido residuale al 1disotto, e di suon o teli scatola al disopra. Prima delr i11tel'\'ento a.Ye\·a p e5o del coripo kg. 62,700, p erimetro a;ddominale cm . 95. Do1)0 l'intervenLo il fPC'SO d el coripo 1è 1di kp:. 58,500, il perimetro adùo111inale di cm . 90. 13 marzo 1926. - ~on l1a avuto alcun di'Sturbo, as erisce di . Pntir i molto ineglio. P olso e ten1p era tlura or<l1 naria. Ha en1e ~o durar1tc la giornata circa due litri di urina. P eso k·g. 57,100, l)erimetro addominale 88.05 cm. 29 marzo 19-26. - 1Durante il tra5corso periodo le <3ondizioni gl?nerali e locali son o andate sempre inigliorando, la !(!iure i si è mante11uta abbondante. L' infermo riferi ce di non aYYertire più n el c.am; biame11to di J)OSizio11e il se11so d ello spo tan1c11to del liquido nell'addome. Xon ~ i perce1,i~ce pi\1 prcse11za di liquido nella caYità adlClominale. P eso l<g. 5i,300, per. add. cm. Bi. 30 aprile 1926. - La risuonanzn. addominale è ritornata quasi al s u o timbro ti.n11panico norn1ale, leggermente piu ·alto ; le condizioni gen erali -O cl1'infermo son o di m olto m igl iorate; il colorito <lella c ute e muco ' e \\ri 'ibili è diYenuto ;1lqua11to r oseo, il pannicolo adiposo apprezzabile; 11a b uon a.ppetito ed aYYerte pien o sl'.'n f,o di h en es. ere. P e o d el corpo kg. 62, p er. a dd. cn1. 5. 12 maggio 1926. - Condizioni g-enerali ottim e. P e o }{g r. 63.800. per. acld. cm. 81. In quest o n ostro caso ci tro·viam o d11nquP (li fronte ad un ''ero in ucces o della laparato1nin: a circa un me:,r clall'int i:> rYento opC'rat i\·o il ' ' r•r5amento endop er itoneale e nu0Ya111e11te costitui to, e a due m esi occupa già tutta la cn,·itù perito• n eale, m entre la ferita opern.toria. i1 011 compl eta m ente rimarginata. mj11arr· ia la f rirrnazionc cl i una fi'stola. ~on è molto raro il caso in cui la laparatomia sia insnffircien1 r •L' 1de1l>ha irssPre ri~)f' tt1tn u11a , etl anrhP due Yoltf'. Il nostro è uno di q11er-,ti rasi. Bisognava •dun quP sottoporre il 11 o ~tro infern10 ad una nuova operazione? e l'errore fortu11ato di . p encer \\1ell s· ·accese vi,,e sp eranz0, 0 la sta tistica presentata cla I<onjg n ~l 1890, dopo aYrr marayjgliato, cl rtr rmi11ò l'entusiasm o J)er la laparatomia nella cura d ella s ieroperitonite tubercol ar e, oggi j sostenitorj di qu esto metodo vanno mano mano scem ando ,d i nu mero , e m olto più guardjngl1i so110 i cl1irurgi n rJ presceglierlo ed attuarlo. La 1apar.atomia è un intervento cli un·a certa ~ravità, non è srevro di incon venie11ti e di perlcoli e richielde una :preparazione iCli a:m1})j en1·e e di m ezzi non facilmente jmprovvisabili. Essa , apipl i·cata ,nella •1>eri toni te t UJb e ~colare, non .riesce ic1 i 'Per sè stessa a d e,~itar e la for1nazjone d elle a d erenze, nè il rrug·grinz;i1m r nto dell'on1 en to .e i1ess·u11c d ei disturbi f·unzionali consegu enti ; può la ciare inoltre d ei p ostumi dannosi. fistole, eoc. 1

D'al tro ~anto le statistiche più accurate r ecentem e11te dimo tran o cl1e se i -ca ·i di .guarilgion e della siero ,p eritonite eguite alla laparatomia si aggi' rano sui 60-70 %. quelle 5eg11ite a lla cura inedioa 11011 si ten gono al di,s otto. ..\.L m eccanisn10 di azione della laparatomia nel rleterminare la g uarigio·n e della p erito,n ite ascitogcna Ye11nero date nu·m erose interpretazioni, cia<;c1 111a ù elle quali suggerì u11a modifica n el meto·do d i cura. . . . i formulò l'ipote i d ella luce d el giorno e de 1 !-iole fLaucnstein ); quella d ell' arj a (Mo5etig,i\iloorlof); di uno s timolo a reazioni fag·ocitarie (Kiiehen ski) : cli una inYasione let1cocitaria e consegu ente inglobazione ·di bacilli tubercolari (D'Urso, D '·An· tona. Dura·n te); delle manovre fatte dal chirurgo e del maltrattamento della sier osa; d ella iperemia post-op eratoria cl1e fa·c iliter ebbe il processo di riassorbimento d ei tubercoli (Xa ~ saue r e Hilde' , cioè qualcl1e 'cosa di simile a ciò che acbrand) r :tdr per le alterazioni infiammatorie con la cura 1rlplla stasi alla Bier; ·dell 'a:s&orbime11to dell'essudato attraverso la ferita operatoria sia durante l 'atto 01)erati\'O cl1e dopo (I tari), ere. E ro ' i furono ten tate s\·ariate modificl1e delia tera pi a. J_,a pu nt ura .e vacuativa serr1plice aveva dato sempre ris nltati molto me110 buoni della laparatomia; \·i s j fec er o segt1ire iniezioni di acqua borica (neboYe) ; di aoqua ·sterilizzata; di naftolo canforato; rlj etPre iotdoformizzato; di tin tura ·di iodio (Sartorelli); di iodoformio emulsionato in glicerina ( cl1omann ). Degli ultimi tempi sono le ir r acliazioni di raggi X, .di .ra.ggri. ultravioletti, di .sole artilfilcial e di a lta montagna, 1di eli oteraJl)ia g·enerale. L'ip otesi ·dell'azione ·b en efica della aereazione su g-gPrì a.d alcuni autori l'id ea di far seguir e a lla evacuazion e l'insufflazione nella cavità p eritonealP di aria sterile o di ossigeno sterile ( ~olen, Sil· vestr ini, A. s ,c hmidt, S·chulze). Sulla introduzione ·di aria e d ei su oi componenti n ella cavità peritoneale si arresta oggi la pratica m oderna. L'i n sufflazione di gas nella cavità p eritoneale si propone, oltr e cl1e idi guarire, di scon giurare più cl1e sia possibile i 1p o·stumi e g·li esiti sfa,ror evo li della mal attia. Quale sia il m eccanismo idi azione 'dell'aria o suoi com·p onei1ti intro dotti n ella cavità p eritoneale nel determinare la guarigione; a qual e fattore possa esser e attribuito il ri a:ssorbimento dell' ess1.iidato e l'arresto della ess udazion e; quali modifjcaztoni chimich e e citol0:gi cl1 e il g·as pro,rochj nell'essud a to, r esta a n cora a stabilirsi. Secondo alcuni a utori _L\.rn eric a11i e T ed esr11i il b Pn efi·CO effetto si avrebbe p er l' azio11e n1oclifi ca1

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[ANNO XXXI\-, FASC. 1 ~

II POLICLINICO

trice eser citata •dal contatto diretto del ga5 con la siero a, donde il criterio di introdurre dosi massive procedendo o secondo il metodo di Steward e Stein, in·sufflando cioè fino a provocare il mal essere determinato dalla dif>tensione addominale e il dolore alla spall a determinato dalla irritazione del diafranuna, O!ppure secondo il metodo di i11trodrurre tanti litri di gas per quanti litri di liqujdo si estrassero. Il prof. P. Alessandrini in questi ultimi giorni avanz.a l 'ipotesi che l'ossigeno agisca beneficam ente per le modificazioni chimiche che apporta nel liquido , per cui vengono a stabilir si condizioni ·d i habitat non 1P1i11 op!port11ne p er lo sviluippo del bacillo tuber co1are e pratica iniezioni di 100-200 eme. di ossigeno una sola-due ·volte senza preventiva estrazione di liquido. Io n ello scegliere il metodo per il nostro ammalato voll1 tener presente, oltre •ai vari fattori che secondo le diverse concezioni con corrono alla guarigione, questi fatti idi n on trascurabile importanza: lJ 1gais n ell' aJdJdome :viene 1ad isolare e distender e i foglietti per~toneali, in tal m odo evita lo sfr eca.mento, causa della conseguente continu a irritazione della superficie peritoneale in pred•a al ·p rocesso infiammati,ro, e mette !l:a sierosa nelle condizioni idi isolamento· e id i riposo più f;:i,vorevoli p erichè i tubercoli, influenzati <più o m er10 dal contatto del gas possano subire la loro trasformazione fibrosa; evita il versamento fibrinoso o p er lo meno impedisce cl1e esso determini la formazione delle tanto dannose aderenze; permette che il ritorno su se~stesso dei tessuti, già ~perdi­ stes] 1dall'abbondante vensamento, avvenga in modo grélJduale, ovvian·d o così le dannose conseguen ze del raggri•n zimento dell'omento. P er tutte queste considerazioni io scelsi fra i componenti ·dell'aria l'azoto .cl1e, per essere il più difficilmente e più lentam ente assorbibile, mi prometteva una maggiore persistenza delle condizioni ·di favore richieste. Procedetti ad una prima insuffJazione di 60-0 eme. di gas, dose sufficiente si a per saggiare il metodo nell'individuo, sia per mettere già una buona parte della sierosa nelle con·dizioni faYorevoli per la guarigione, dopo aver estratto solo du e litri di liquido. Il nostro ammalato IJ)resentava un versamento assai imponente ed era in ,,. condizioni alquanto gravi per n on imporre prudenza. Alla distanza di dodici giorni dopo un'estrazione -Oi liqi1ido di quattro litri introdussi 1500 eme. di gas mediante il quale, se s i riusci ad avere l1na ridt1zi on e della perimetria addominale di cm. 5 ~11 quella 1 preesisten te alla lJuntura eYacuati,-n, si riuscì tuttaYia a n1-antenere t1n a l1erimetria s11pe-

riore di cm. 10 a quella che sarebbe stata ad addome libero. ~ei giorni che seguirono la grande insufflazione noi osseryammo un continuo abbassarsi del peso del corpo e dell•a perimetria addominale insieme; indice 1dell'as5orbimento dell' essudato rimasto; dopo una settimana però i 1ctu e indici, p eso del còrpo e 1perimetro addominale, si spostarono nettamente in senso opposto e; mentre il perimetro adàomjnale con tinuava a diminuire coll'assorbirsi dell'essudato resi·duo e del gas in&ufflato, il i1eso del corpo ·aumentava progressivamente col rifiorire delle con1ctizioni generali delJ 'inferrmo. \ :B degno ·di nota che la riduzione della perin1e tria ad·dominale è stata lentissima (oggi 15 giugno 1926, cm. 79) sicchè lentissimo è stato il riassorbi1nento del gas e quindi lunga la sua azione sia medicamentosa che meccanica. E '~i è a pensare cl1e tanto 1p iù sarà stabile la gt1arigion e quanto più essa è stata lenta e gra. duale. Ora .l'ammalato a cir ca ·quattro mesi idi distanza dell'intervento sta beni•s simo, il suo addome è ela$tico e no11 vi si r iscontra nulla di anormale : la ·cuti-r eazione è debol.m ente positiva, l'esame del sangue 1d à: Emoglobina 95 ~6. Scl1ema di Arneth pressochè normale. Ind. lob. 260. P ertanto io cr edo di poter concludere affermanrdo: 1) il pneumoperitoneo € assolutamente innocuo; 2) che esso è ·m ezzo terapeutico efficace per ben guarire 11a siero rperitonite tubercolare; 3) che ;per la sua tecni·ca semplice è alla portat.a di ogni pratjco; 4) che per le precedenti ragioni può essere accettato i0ome mezzo terapeutico di elezio11e r1eì casi di siero p eritonite t. b. c. e istituito 1precocemente, l asciando alla laparatomia il ,-alore di t1ltima preziosa · risorsa nei casi di eventuali i11 uc· cessi. 1

BIIBLI OGR.L\FI_L\. E.

EICHHORST. Patolog·i a e terapia speciale medica.

,-olume IV. Tuberco l osi del peritoneo, pag. 901. .L\. STRUMPELL. Trattato di patolvgia speciale 1nedica e terapia volume I, parle II, pag. 317. ' . BEGUEN. Co1npencLio ·dii Pato l ogia ·Chirurgica. ,-o-

lume Illl. paig. 695. 1

E.

FoRGUE.

Compendio di

Yolume J1J, S.

ipaig.

Patologia Chirurgica.

465.

SILVESTRINI. R endiconto clin1ro-operati:L'~ ~el triennio 1915-16-17. tabilin1enti P oligraf1c1 ri11-

niti, Bologna, 1918.

o.

.

.

~f. L'introri.u:inne p11rlnper1toner1/e r/1 O"sige11 0 nel trnttrtn1e11f1J d ella pe1itonit e t11l11•rro-

C:ILBERT

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[ANNO

XXXIV,

FASC.

18]

SEZIONE PRATICA

lare ascitica. lThe Amerircan Review of Tuberco-

losis, gennaio 1924. M ATT1CI( \V. L . 1 I bi-dem. SARTORELLI E. La tintura di iod·i o per via endoperi-

toneale nella peritonite tubercolare. Policlinico, Sezione pratica, 1925, .fase. 29. SrEIN A. I nsufflazioni della cavità peritoneale con ossigeno nella perito11ite tttbercolare essudativa. The Jot1rnal of the American medical Assocta-

tion, 1922, vol. LXVIII, n. 10. SORGO e FRitz. Trattamento della peritonite tubercolare ascitica col pnetlmoperitoneo. Medizinische Klinik, 1921, tome XVII, n. 50. F.

I nsufflazioni di ossigeno nella peritonite esszuliativa tub ercolare. Tubercolosi, 1925, CONTARTNI.

fasci colo 9. FIESSJNGER e LEi\IAIRE. L e iniezioni di lipiodol a

scopo diagnostico e t erapeittico nelle siero.siti tuberrolari. Presse l\1édicale, 17 febbraio 1926. U. l\10NGUzzr. La pneumoparacerites·i nelle p erito11iti t11bercolari ascitogene. (Nota preventiva). Giornale di ~ladici na l\1ilitare, 1926, .fase. 1. P. ALESSANDRl:XI . L e inie:;ioni di ossigeno nella rura della tubercolosi delle sierose. Comunica· zione ,alla R. .i\ccade1nia "Iedica di Roma. Seduta 30 gennaio 1926. DucuET et CLA\'ELIN. Tro itement d es Péritonites Tuberr;uleu.ses prolongées ou rebelles par les Rayon s ultra-violets. Jou.rnal des Praticiens, n. 17, 1926.

DALLA PRATICA CORRENTE. Importanza delle uretriti per il dott. VASCO SI~!O~INI giià d ella R. Clinica Dermosllifilopatica di Firenze. no1ne di .u retrite noi definiamo corrnunemente un qualsiasi iproces-so mor:boso a carico dell'uretra, sia esso ad andamento ruooito, sulbacuto o cronico, e q;ualiunqruc sira il moviente etiologico. P er (J!Uanto il gorno~occo J>apptl'esenti in queste ~.ffeziooi deille vtiC' gcnito-ulI"inarie l"aigente più importante ;per la freqiuenza, per la fac.ile ~onk'lgiosita e per lP com1Pilii1 cazà.oni più o meno gravi allie quali può cf.rur litio.go, ciò non tOfg,l ie che 11oi do1blbiamo t.rais1cnr·rure e p.e:ridoce di vista tutti 1r:,i1i altri fattoll".i dd rn1al aittla, 1peT poLer seanipre sk1.bil-:Te una giusta di1agnosi ed irnterven.iJre con l1na t~raipia 0011ven1i.ente. Ne·Ll.a. ttI'asttazione d1 questo a.r gom,ento fairò ast1·azio11e dai11e uiI"etriti td.iJsoende111t'i, oorrne qu•e,Jil.a consecutiva aid infe~ione c0Ji-brruci1 11are deil rene e 1dellJ.a veS'c1ca, l'.uiretr.ite ttubwcoaare, l' urretll'i tc 1do;viurta ail p1ass.ogig'io d·i caJco·l i ec.c., cli-e iassurrnono una J.oiro 1)J1artii1co·laire fi s0nornia clinioa, attiencndomi. a quei processi mO!I'bosi c.h e hanno per e~clusivo icaimpo id '·azione il canale w et.TflJle. IIIl questa co.tego:Ma tre sono le · f ol'me ohe ma1gigioirrn·ernte s' in1corutriarno, cih1e h•anno tra di loro de·i pn.11niti di contatto, ma c1he si differienziano pro1fon\d.-aimente perr i.l decor·so, pe:r le n1aniifestazioni e per il modo di com1polI'tarsi d i Col

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d'ro11tc a lla cura. L·a Ptrima e la p.iù traisc.urabliJ.e è 1a coo~detta uTetrite dia sforzo o d·a eocesso v·en ereo·. Sd. p~ese111ta e.o n scirurse sens·azionri siubi ettive, con poCJhissima secrezione di coloire biancastro, che esamirnata aJl microscorp1o &i dimootra fonnata da un',aJbbond·a ntissima esfoliazrione epi~ teliaJe associata a scar&a t'lora e alct una diapedes1 i;n linea .generale poco pronuncitaJta di leuoociti. Tale irrritaz.:ione 0001mpMe nred decorso di poch,e oce o d1i pochi giorni, anc:ri.~ senza aJouna cura locale o generale, col sollo riposo. E c;ruin•di.i con t.roin dicata in tali.e eventualità iLa solilllm'inistrazi one di pr~arati ·rud aZtione anttgonococciJca chle no11 farebbero altìI'o oh·e peggiora!I"e le condiztiion1 locali, sostituendo ald un1a transitoria ill'lritazione m·etrcan ica uno stimo.lo cihimi•oo di mrugigi,ore dia1mo. Rit engo o;piporrtiuno !1icl1ii·aJmaTe l'attenzione su questo criteTio pe:nchè abbast.anza f.r·eq.ue111tiemcnte per ·ecc essi-v~a prcoc<!.u•paz.ion e dell 'am.mala f o o per jmp eriz~a del med6co si assiste al racco11to di doJenti istone, di ruret:riti che non vogliono r~c cdere nonosff<:trntc i1l r:i.po5o, l' aistinenza, la dieta rigoT'oe.a e le c.ure 101cal,i, e ol11e non sono altro cl1c la risultan:tr 1d1i 11na cr on.i ca irritazione cl1imica. Le ailtre due forme ham110 una ma@gtio.r e in1portanza s.iia dal punto di v'ist•a terrupeutiLco che profilattico. Intendo ipa.rla-re drell'iu~etirite secon. daria a gonorrea e dell'uretrite dovuta ,a genmi VO'lg:a'r i se11zia ohre in ·p recedenza si si.a asso,cdato il gonococco. L' uretrite seco!I1td1aria a gono'ITOO. raippref;enta una suooessi•one morbo1sa, che data la s.ua fre.qruenZJa assume qiu1asi il c.aravt&e dellia no.r malità. Infatti 'ben pochi sono i bù1enorraigrici che rnrna ''ruta sUJperaita 1a fase Neisisemana sf.u1gga110 a.Ile rult,enazioni che iil gonococco irrn,prrtilme alla mu.oosia uretJ'laJle. Tal i aD.terazdonli. d.anno all'n1retrr-i te un 1diverso c1araJtJtere a s·econ.ida dal~ i· cstensione, del.Ja piroifo1I1·dità e a secon1d1a d eJ.1a mruggtj.oTe o minO'fe comparteCJipazionie 1diel1a flo!I'la batterica ohe si sostitrui.sce ail d'ip1loc-0oco del Neisser. La prod:uz.ion·e di pus in lin,e a gen.eral1e è seiarsa, però vi sono dci c1aisi ne!i. qual.1 i l pus ra1ppresenta l'·eù.·emiento iprreipondeTant1e, e &e si esamina al m1cro1srcopr:io ci si itrof\ra di fro111tie ad una impo·n ente pu1lurrazùone dii gelI'mi qiu a1e si pt1ò oss·crvare in t1na batteri•ulfliia, germi in p.reYalenza ,streptoco·ccl1i e stafilococchi ass9ciati aid al•tJri di :irrniportrunza e cru1arnit]Jà minore. Mia 1per lo più 1a secrez~one è scia rsa •aJ punto da d•aJre aJ:l e ·t1rin.e nn asp,e14o p er1f,ett·ament1e lim[p:i do e t:riasiparente e. da p·er1n1'ett,ere una 1cl1~a.JN1 vi1sion1e de.i fi liamenti di muco c·h e in es se stamno sospe1si. Tali t1J.amenti posson<> esseTe rp1i•etco1.i, di media grandezz.a o molto girossi e peStanti, o:d 181Ssociati tDa .dj laro in v:Mi.1e proporzioni. :r~·ell'•uretrirte es.ente 1dia preg:ricss1a gonorrea, noi potsisiamo avere urna \l"isione 1presisoccb.Jè ,i 1denti1ca, isono ip1erò molto rari i gro•s·si filam,entd. e 11a pro,duz.i one d1ell. prus è 1

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IL POLICLINICO

in linea gen eTal·e non troppo pronunc~aJta. n quadro inscxrruma è qiuel~o di un'·lWetrite s1u perf~ciaUe. Si con1plfende facilmente però come gili stessi germi di ~no un quadiro mo·r boso d:LVieTso aifferenzriamtesi par la •durata e !Per il modo di oom,port8JI'&i dli Jron~ 1a:liLa c111!'1a. NelJia. pa-ima

forma, il terreno per ila f•or.te d:ès.epiteiLizmzionie prodotta dJa111a pTimitiva :infezJione e dagli aigient~ chimici, per lo starto di p•ermanente flog,o si, per gli alte.ratj isca-mJ:>,i ruurt;ritivi !'apip.r esenta Ull1 campo d'azione faJVOII'evole anJc~he ai gerani pdù dabo.li e m eno agigriessivi ch1e ·h 1anno agio dii instaJ[1a rsi oe ic1i réllffoczarsi manoantdo 0toomii mezzo dii d.iJfìeisa locale. Ma qu esta colildiz'i·one di f·avo!'~.g.i1amento non è r~p.piPesentata so.Jtanito d•a'lla IDUJcosa. Infatti 1dru.namte i1l d eicoirso 1delllia lb[enoil'ragta, specie se mol.to piroJrunigaita i[ 'PTO'C)esso iTufJamm.atorio si localizza n o111 soltanto &n srurper.ftcie ma si appTofo111d.a e Sii U:raism ette ai tessuti ch•e albbrrucciano l'uretra provocando runa 1periuretJrite ohe tiimi.11uisce 1' elastàcti.tà uretraJ.e .e se non è arr estata e ·cu•r atJa in teunpo pruò essie re il puinto di 1pa.rtenza per J.ia formazioDJe 'll'.l~eriiore dii riestiringtmenti. I;a colllfierma di.i. talli verdlute ce :La dà anche 1a c1inilca presentantdo.ci spesso· ammallati cl1e una voùrta giuariti dia.il.J.ta gonorrea vanno :ftac·i 1mente ·e r11petutaimente so,ggietti ad ureiri.ti tdOVll.lte aii germi sopll'aiccenn·ati e ohe m eterti c•as1 rapip.r es entano una V•81I'·a dli<&p·eira.zii.0 n& tanto 1da far dire agli ammalati c.h e basta che avvilcinino una donna per contrarre u111ra n'U1o;va bll en0rraigia o per svegililrure quella ve.cc.11ìia allo st.ato late11te. En·!'rarnJbe queste uTetriti specli:e r1P.llo strud:io f1oiri!do, rapipresentano un fo,(')où.aio d 'infezior1e estritnsecantesi in vulvitìi, Vraiginiti, cerviciti ed an·c·l1e ·endorne~II'iti aid 1antd.am-ento su' baicr1Jto o cToniico. E se noìi qua.nido inidaighiaan.o sulla natUil'a di un ciataTro v.aigi:n.a:le o urte..rino di una dor1na (senza dil.5tJurbi mestirulalld., senza neopl.a1sie Old aJ.terazioni di ~orma o di posizione dell'utero, senzia precedenti 1nfeZiioni deùila sfera ge~ i1itaJc ecc. ), p.o.t .essimo racc101gl~eTe d.al con.ilugie l1na d eposizione franca e leale, e potess'iroo sempre esaminare l·e urine e il secreto UIDetraILe, si ved'l'abbe cl1e molti dli. questi casi n-0n sono clhe il riflesso dell'infezione traismess1a cLal marito. Dalla rapii1da e sintettoo es,p01si:Wone r:LsuJ.ta ohiia ir~1nente q;urule e qlllanta sta l'importanza dl qrueste malattie ch·e molti non Yoighlono valuitar.e nella lOTo griiusta Pl'OIJ>OO'Zione. Peir qTUanto riguarda la teraipia e la profilassi allo stesso tam.ipo, i11 tutte tre le forme noi prescriveremo )1 II'iposo e l'astinenza assoluta aittmando in ogni caso la terapia icl1c moglio s'adldice e modi'.fJ.cando 1qu1alora .fosse necessar1o le alterate condizioni anatomiche de1l'Ul'etra, c11e possono .essere la cau ·a pri11c ipale del persistere di un'uretrite. 1

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QUESTIONI DEL GIORNO., La fluorescenza e la conse1·vazione degli alimenti irradiati. (L . SPOLVERINI. R iv. It. di ACtinologia, n. 1, gennaio 1927).

In questi ultimi te.mpi le ricerche sull 'irra><iiazione degli alimenti si sono molti;plicate; ma i ri•s ultati sono discordi per la ·difficoltà che esi:ste a stabilire una dose di raiggi U. V. che possa prod·urre negli alimenlti le modificazioni fi•sico-chiIIniche, e 1dinarrn:Lche (1deitte anc.he vitali) senza alterarli. Ur1 'altra ,diff:Lcoltà consiste nello stabiljre quali ali·m enti sono capaci idi assorbire le irradiazil()Ili e .q.u ali di essere attraversati ·da esse. L'acqua e gli zu1ccheTi, pierchè traspareniti, si lasciano attraiversare dai raigigi U. V.; i grassi e gli · albuminoi·d i che sono orpachi, assorbono i raiggi TJ . V., e perc-iò ~i mo1diificano n el sen·so fisico-chin1ico e 1di·n amico. Quest'u,l tima m odificazione ·deve interessare maggiormente, perchè aid essa spettano quelle pr01p-r i età rruol\Te rucquisite d(l)g·li alimenti, e eh.e son o 'Utilizzane n ella a>ratica. Lo Sp,olv·erini in queste pirime ricerche, condotte sug"li alimenti usati pri.nicipalimente nella prima infanzia, si ·è proposto di stabilire : 1) La quantità o dose totale dei ragigi U. V. da ado_p erare (·dtsit anza ·della songente irradiante, d•urata 1dell' esposizionc, frequenza delle aip1plicazio11i, inter;ttsità ,di enengta ·d a adoperare). Con11e c<i rrutteri .fistco-ch:inni1ci sono stati considerati il colore, rl 'o·dore, il saipore prima e dopo l"irra:diazione; come .c aratteri din3Jmici è stata considerata la fluorescenza, la quale permelttc di r1otare le intime 'Vari.azioni che avvengono negli alimenti. Es.sa consiste nella proprietà che ha la magg·ior parte dei coripi rud emettere una epeciale luce proprta. (,fotoelettrica) p er speciali vibrazioni 1nolccolari . L'irraid1azione, .se assorbita, provoca la fluorescenza delle sostanze col1pi·ff\ e con ca· • ratteri speciali. 2) I..a durata ,delle trasfonmazioni .fisiche e dinamiche prodotte dalle irraiiizioni. 3) La r icerca di qualche possibile fattore che 1possa eventualmente rprovocare la perdita anche limitata idi itali nuove proprietà, od impedirne addirittura l'acquisizione. Gli alimenti presi in esame sono stati il latte. gli idrati di carbon io, i •grassi. I. Latte. - L'irradiazione influenza l'odore, che risulta pit1 in tenso, in rapporto alla durata dell' esposizione; il saipore, che dopo una l'Unga irradiazioné assume il s~pore metallico. 1


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SEZIONE P RATICA

La fluorescenza è più manifoota nel latte in polvere che in quello crudo, perchiè le sostanze proteiche nel ~rimo assorbono più faciJm.ente i raggi U. V. Il latte bollito non assorbe i raggi; ciò è dovuto forse alle m01difi1cazioni Cllplportate al latte dalla bollitura. Anche la fluorescenza è elimin ata dopo la bollitura. II. Idra ti di carbon.io . - In questi alimenti le irradiazioni U. , .. hanno scarsa azione, perchc, gli iclrati di ca•rbo11jo stu diati o non avevano alb111nine e grassi, o ne a \·e vano in quantità trascurabili; questi elementi sono quelli che di 1più assorbono i raggi U. \ r., m entre gli zuccheri e l'aicqua degli idrati di carbonio sono attraversati facilmente. ~elle farine tostate o diastasate (farine amidodiac;tasate) il fenomeno cJella fluorescenza era del tu·tto assente; ciò è importante per la pratica. Però se le stesse farine sono cotte in aicqua di font e, rli,·entano st1sccttibili di assorbire i raicrITT. probabilmente per alcune sostanze contenute n ell'acqua. III. Grassi. - Questi allimenti hanno lo stesso romporta.mento 1del latte. P erò Ja fluor escenza che appare intensa nell'olio di uliva e di mandorle <.lolci, è scarsa nell'olio di fegato Idi merluzzo. Una precauzi one consiste nel non irradiare gl i olii in recipienti di Yetro, ma in crupsule di iporcellana. In conclt.1sione da queste ricerche appare cl1e l'irradiazione di alcnni alimenti produce delle 1nod ificazioni .fisico-eh in11che .e dinami1c hr, CaJPac1 {li gioYare all'organismo umano, in certe condizioni e srati morbosi. Tali proprietà non si 1p rovocano se gli alimenti sono previamente bolliti o co1 ti o invec1chiati. Una forte irradiazione altera gli e'lementi e la struttL ra degli alimen1ti, r en•d1en·doli inadatti alla son1mirtistrazione od utili all'organjsmo. 00

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CARUSI.

Per nna apecf ale concessione da noi ottenuta, slamo fn grado di offrire a l nostri Sit?oori abbonati l'importante pubblicazione del Prof. LUIGI FERRANNINI, della R. Uni\·eraità di Napoli

Manuale di sem3iologia medica, fisica e funzionale (4• edizione).

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CONFERENZE. •

Le basi gene1"a]i ed i nuovi punti di vista te1·apentici della medicina interna. \\ \' ..I-I. \ -EIL. J.l l uncn. nied. lVochenschrift, 7 gen11;.11 o 1927). L 'U.,

in questo suo disoorso .i nau1g·u rale al-

l 't rr11ivorsiLà

di J ena, accenna d·ap'Pr.iJma al ·dualis1n~. fr~ s<ÀÌen~ e ipT1at ica in medicina; d•a molte pw.1 s1 sente dire cl1e i me.ùici sono stati tro1P~O in laboratorio e che essi in·vece ·devono staT·e al letto d cl malato farendo so lo teso;ro 1J1eJJ'intuizione <'11'e mette in rapporto col ma'lato. Ma qrueSlte tenòenze ci •c0111diurreblbero al ipiù r ozz;o ema>iTis1110, inentre irnlvece il medrico deve consi•derrure l,a sua prod'essione come una parte cl·el tutto 6 ritenere Che le cognizioni scien~·ificl1e no111 possono <:he essengJi di gioviamento pe.T com~ren­ dere i fcnoméni della vita. Ed è alle raidici di qu ta che noi dobbiamo andare per cogliere il frutto del'.l.e nostre con01Soenze. La vi·t a, di fatto, r1on è la funzion e d i UIIl solo orgtano di un cuore <li run cervello, di nn 1nidoùJo, ma' è .data dal~ l'unio11e della vita e del1'1azione di poche e mo. <leste funzioni di organi. E la vita comipless:iiva Pll<J a.ncona esser e possi])jle nonostante gravi l!e· sioni e distruzioni 1dli organi 1p.e,.rcfh1è le forz.e naturali possono mantene.re an cora :hl m ecicamismo delle più fini parti coist.i.tJUenti, gli jo[li, c!he seg,uono delle leggi d'isic.11e. ~oi c0111osciamo da ~empo che, ipe;r lP funzioni della nostra vita, è una coil!dizion-e :Ln:dispen.sabile fl centro il'espt.ratorio. Ndi condsciamo, .d'aJtna part e, il signitfiioato del centro 1d.el vag·-0, per CIUfi, in segujto a p.rooessi cl1e lo eccitano, si h1a un rrull entai11en~o del poJ~o; iconosci1airno !Piure il f'lltilzjonamento dal centro temnor-egolato!'le ip•eir cui si può paralizzare la rprodruzione di calore, aprendo la YmtilaziOiile che asportra iJl ca.tlore d~l corpo. l\1a qrueiste co,gniziol11i co•sì sleig1ate n on 11aJUlo ac;sun to jmp 1o~tanz1a :p1er il m e·dico che q.u1an1do si è arriv&tj a comprentd1ere tutto l'i!IltToeccti.o deJ. meiccanismo di r eg0ilaznon·e, jn n1odo d·a 1poter iruluiil"e s.u di esso, meta c.h·e si è ·raJgig.iJunta sotto l'influenza delle r.ice.rc.he sul sistem a n ervoso veigietati vo e su quello enidocr:ino. La conoscen za di qu<=!sto potent,e ciTcolo 1delle forze, v~a baise de[la v11ta, c.·h e sta in s tl'etta drùp.enid«~nz·a co·n i•l si sterna ve.getati·vo ·e n e!'vo.so, è nec.eisis·airi•a per il me1d:iJco pratico, .ià quaJ.e d·erv e segui-re ed apjp1ic·are i consigli che gùi viengono da.Ile scuoile e diai laboratori e doaTe .aid essi, d'aùtra .p arte, i ri!::mltati de1lia sua esperienza. Un altro orurrup-0 ancotl" rpdù im!portainte dti. ricerche .è qiucllo d eO.la cih:irmi c,a fistcra, l1a dJ01ttr iina 1

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Vol. fn -8 di pa.gg. XIl-681>, con 215 ftgure Intercalate nel test. ed 1 tavola a colori, eleqantemt)nte r 1legato, che trovasi iD commerrlo a L. 5O 1 più le spese postali di soedizione, per to!~ L. 4 6 .. 7 5.

Inv iare Vaglia Po&tale ail Sig. LUIGI POZZI - Vti a Sistina, 14, ayaiunaenào : per l 'Ufficio poetale Sucoureale diciotto, ROMA.

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IL POLICLINICO

delle fun zioni 1della materia. Le cognizioni acoum11late 1p er secoli dia.Ila ol1iJnl.ica sarebb&o ste, r ili se noi non ,con oscessimo le ;più .fini ;particelle d ella materi·a e non potes&imo stmidtarn e lra loro vita intensiva Ch·e si ridooe sostanzialmente aJ solo movimentto. Ed ~ proprio in qtU•esto oamipo, dove la natura vivente e quella inanimata diven· t 1ano fina.lmerite c·oro.pr.ens·ilbi1i P·& noi, che si trova il p·ernio dcl nostro lavoro. La vita olflgiél!Ili•c a incomin1cira là .doY.e l'e p1arti, celle più 1pioc.ole clria:ni oairnem.te attive, g.l i joni, sotto stanno 1a.td illlI1 icompil·e.sso che si ldiiSti·rugiue dalla restante m assa senza vita per le s u e P'M'' ticolari fo·r ze regiolatrici. Ogni, o:ngianismo Vìive.ntt.e, da qu ello :più p iocolo urni·ce.ll'Ullare al ma.rornif.eTo 'PlÙ raJtamente ·Ofg.aulizzato, l'uoim o, è in tal m odo, run m-0n do ca 1sè, 41etermin·ato da un principio . regoùaitore ·Che goveTna ll' inteana vita 1deigli joni e che da essi è ,gwe.ma'to. ùil sorng-ere di un tail.e complesso viv1ente, d'aJtra p.arte, è ind:iss•oillub:Llme-nte connesso e.on lo sviiliu1PtPO ·di conpd. ohimic1, a1d e1evato numero id i mo.lecoile, l·e così ldJette sostanze 1oo]loitd.i, 'fra l e quiwli si 1deve annove:r are in prima linea l'ra1bumilna. S1i :h1anmo poi s istemi colloidi oh·e possono esis·ere mten'lJ.fii co.m e i primi Tl1dilmen1ti d ella v ita. Aippunto S1U di essi si fo1n1da J 'jmpu1so ueigoJator-e poi.c·h1è .es•si, ,dJa un lato oon ~a f.orn11azione di SUipeTlficr.i. e idi membram1 e e e.on la ·seipa.raziooe e lli.mitalli.-0n e, da1l'altro con le !funzion i di costruziol!l:e e di 1d egrr;aidiaz.ionie· d ei materiali ·d ainno 'lln nrum"ìo tpotoote ima>twLso aJla và.ta ie~le&Si'Vra ld1aglii joni nel!l'or1gianism o e scxno essi .stessi formatOlI'i idi j.oni. E noii giruidichiamo 1de1 gr.udo ·di s·vilUJppo di 1Un organi:sa:no .d.a qfl.llel1o di ·d ifferenzi·azione itjle i 1sruoa. d::ùsiposiitivi regolatori. lT11' esipres&ion e rd i tale stato di cose 1possiaimo trovarl a nella fine struttura altamente 1S1Vilrupp1a ta ti f>J s ist ema. .nervoso ivege1t.atilvo d e!ll' uomo. Es1so r. j n ce1·to m odo I.a piattaf10T1na -su cui si r egolél. j ,} m ecca·n ismo id egli j oni ·cli tutto iil conpo edr è. in così stretta dipen1denza 1dia questo, che il suo modo idi esse.re si V1Uò e&primere ne11"equtlibrio de.g.:i jo11i di c.alcio e 1d·i pQlt1as~io. Un disturbo di t ale oCj'lliliblI'io significa lo spostamooto d e~ sistema n crvoso '\rege'bati\'O 5eoondo una d e;lle d ue di.r ezion i; quando esso è 'in rfavore id1e1 cailcio, si esplica n e11a dir·ezione d el simpatJi.1co, CJ!Uando è in fa\rore d cl potas sio , dal lato 1de1 1parastrnipati.co, cioè 1òa quello ld1el ,na,go. Così 1)ure l'eqiuililbrio c n·1r i o-p otass·i o, d ecor~e parailleùo .con qiuello d~li )(lrogcrn- ed ossi·d:riJ-j oni. La oon cenrt:razionc d e.g li idrogenioni de;l samgue è cru·ella che regola il T'i\1 imrport.ante centro v~etati,·o , il c entro respirato.rio eldi ancih e gli j-0ni d ell'anidride carb onic a, ch e s on o di altissimo signtfic ato per l'as. '> un zione d ell' o ig en o n ell'organismo e per tutta 1

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XXXI\., F ASC. 18 J

la respirazione int-errua cell'llllare. Cooperano anche

i·l cloro ed i l sod.i-0 e funziona.no da sostanze di collegamento l'·a ù.bumina e ù'acqrUia. l !ITTa volta coonipreso il siignifiooto vitale di tutto il meocanismo degli joni, Sii 1può sperare di aigire in una 1diaJt1a direzio!Il!e introduoend-0 nell'orQ'alli'° smo ·dei coripi chie poiSSo.no oamtbi!axe la reaziooe dei su1c.cihi org·anic.i. Cosi si agisce con l'tUSo d1 ·acqit1e miner.a li aloa!linie del ti1Po d·ell.ll!a Vichy. Certam.ente non si piuò pretendere in ta.1. modo d1 rnodificaTe in gir<iJrud1e il decOlI"so dei proCIOOSi vitali. Ma, in certi oasi, i n oui si tratta p. €S., di opporsi aid una aibnorme •acidilficazionie d elJ'urina ed .alla formazione di c alico·l i ohe con questa 1è connessa, le aioque aJtoalin-e sono dl f,rrande 1giovaanenito. Vicever sa, nelle mru1'attie ren1ali p11ò essffi"e 1d1esidieITTalbi1e -0tten.ere la massima possibile demin·eraùizzaziolfie. Del t11tto d:iiv.ersam ent.e ''•aruno l e cose con molti ' m·P.·di·ca.m.en t.i, ·di crui la m~d.icina rpratica conos·ce ch e son o u tili 1p1er 1d eteiI'IIDimaJtri 1Processi, ma ne ignora l'intimo m eic1c am.smo di ·aziolile. PrentdiafilO , pe.r esempio, l' antic.h~ssimo a'C.ido salicil:iico che un temrpo v·en:iJva (11ato come irutìusione di bacchette ·di sallice eid 0!'"a vi.eme largiamente mato dai p.r olfani sotto .f orrrna di iaspii.rina. QuaTIJdo esso a.rrtv1a nei poùmo.ni inlcomincia ·a m odi.ilic ax.e la t ensione d•e1l'·aici1do ca;r.bonico n el sangue, ed abbassa anc·B.·e l a quram.tità 1ctiegli joni cihe stanno a dis posizione .del sangiu·e per asportare le scorie ·del rioambio ilntJerno, l·a così ·d etta riseTvia eùcalina. lVIa, 1d'.alti:ra 1p arte, esso scaccia art;traverso j Teni, in 'q'Utantità magigior·e detti allcalli, ciò c he è r eso tposs:iJbile d al fatto Clhe il .salllgiu·e, ma.JloOTado ~a diminuzione ld·e0.1a ·qlllantità itQlt1aJ1 e d egJ!i aàcaù1, 1diventa ;p.i ù ailiafutilno che rp1rima. E tutto l' effetto sua m P.cc,runjsmo de(g'li jioni, tailie rimedio lo .h a per il fa1to che esso agisice ,suù centro r espiratorio. Questa influenZta 'Vien e 1ese~citata d~aJ1'1aicri.·do salictlico in m odo diverso da qruel1a !Qd ailtri medi .e.amenti ohe ·aigiscolllo S!UJlo stesso centiI'o . Noi non conosci.amo la rvia per cui l'~ido saùici·l ico esercita l'azione favor evole suilila particolare i·ntossicaZiion e sa.ngu.tgi1a che sta alia base ·del reumastiismo articolare. M•a, apprunto con qiuan-to si tè 1detto, si possono spiegiaire gli sfavo · r evoli effetti co.ncomiuaniti, qruaùi la dispnea cl1e fPUÒ ragigiungare t1n aJto girado, il vomito. l 'azio· ne di lPairestesia &u ldlitvel\Si ~er\'i di senso , coo1e jl r onzio ·di orecchi. D'•aJtra piarte, la con oscenva d·eg-li effetti chimi1co-ifisici 1d el rimedio, ci dà la possibili1tà id.i mrviaire a molti simtomi s11bbi-ettiYi. ~ella caffei11a abl)iamo t1n rimedio, in cui le azion i cJlin1iieo-fisicl1e <:ompensano in certo modo quelle. 1de1l'a cido salicilico. .i\ncl1e con essa. ~i ha aumento d ella reazione alcalina del sangue 1

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SEZIONE P RATICA

e perdita di acido carbonico pe;r i poimoni e di ~leali

per i r en i. P erò, co.ntr·arta.mente a quanto a \-ViPne co11 l'acido salicilico, si ha con essa a n che un au1r1en to della rise1~a 1alca.lina nel sangrue e di quei corpi che, fissa.nY.io le dwocse scoifie, son o jn grado d1 liberarne gùi orgami. .All'aumen to d el {1€iflu56o attrruye.rso i renj, comspon d·e un amn1en.to ùi ded:lusso dai tessuti; con l 'azion e sul ce11tro respiratorio, si l1a un migliorMnen to ld1eil1a r<'51Pirazi eme imterna e {POssiJamo iprarlaxe di eupnea, jn,'ece della 1dispnea da acido salicilico. IJ'nnione dei due rimedi, ccxme si prattca da. ton1po a sonuna le loro buone proprietà; l'azion e 1della caffeina sulla respirazione interna diventa più forte e l'acido salicilico vien e poritato più presto a ll 'elimjnazio11e 1per la possibilità del sangue di fis are una n1a.~gio re qliantità di coiipi acidi e di conclurlì a i reni. ·D'altra parte viene diminuita l·azione clelln caffeina s111la coirteccia cerebrale e non si ha 1)ii1 l'insonnia, specialme11te vni se ,.i ::ii as ociano anol1e d·egli opipi·aced. Un al1lr o esempio del viasto campo in cuL si muo,·ono le odierne ricerche ci è dato dalla d1igitale, chP è stato riten'Uto il protofjrpo dei ri1nedi organotr0tp1i. Essa ris\reg'lia l'ruutonomia cli ~utti gli orwani vegetativ'i: aumenta eccessii,ramPnte l'acidità <Iell't1rina, provoca jilello stomaco la serrezione di un succo ricco di acido clor1 drico, eccita il pancreas ad una maigigiore atti\'itft n el ricambio dello ztuc;chero, 1a'Umenta lo s tato cli 1ensione dello stomaco e ldtell'intestiino la eccitabilità di tJutta la mruscoJatura stri•ata, in n1odo itale che si possono anc·h e aveire d egli stati r·n11v.ulSif\i fino aJla tetania. La spiegazione di qu~ti fatti si trova n e1l'ecri1azione dcl sistcana nervoso autonomo, anzjtintto dcl centro d el ,·ago e s·ubordinatarrnentc di tutti gli altri 'Centri ''egetativi. Oltre a ciò si thanno anche notevoli n1ocli1fi-cazionii d el sangiue n el sen so di nn'alcalosj, ancor magigioTe che con la oaf f eina e, come iper questa, una sottrazion e di al('fali dai tessuti, specialmente da quello connettivo. Con questo arumento dell'ruutonomi,a ld1egùi organi, viene twrbato il ricambio degli joni ; ma, quando tale turrbamento già .esista in forte g,raido, coane nell'id r.op i &i a, 1' e oc i tazi one d·eill' aru ton omi a deglj organ i può ripo1ttare !l'equilibrio e fare scom1pariTe J.'i1cllropi1si a . La con1si·de.r1azion e ld·i q1u,este m o1dificiazdoni clhimico-fisiche togtlie alla ·digita.J.e il caTatteire che fi:n ora si r itooe<va 51Pec:iJfiieo idi r imedio or:g.anotr opo iper il cuo·r e e la collo1ca fra i r imeJd1i più ricch i· di imluen ze e 1daJ1'1azi()[le più diurevole. In contratpiposto, ·v i son o al tJre sostan~e che ab, bassano l' autonomia ·d egli ongani , com e, p. es. , lo jo:Jio. Lo tr oviamo arumen tat o n el sian•g1U e (lo 1

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,iodio è un componente normaùe del~'orga.n:Lsmo) l! Uando , in séguito a 1diistuirbi del ritmo cardJaoo, si h•a lÀil aiun1.ento dei battiti ed lln abbassamento della autonomia a.el cuore. \ .i sono poi dei casi in ciui l'an11tonormia d egli orgain.i ris alta più foirteirn·entc dii q1uanto swebbe desi1dana.bile, cotLne si verifiJc a n e1llJa vagotoni1a •gienerale o n ei disturbi vaigotoni.ci dei smgoJ.i OI'gan i : cuore, reni (ol~giuir:La pri.mruriia) , polmoni (asma bronch-i·aile); lo j oidio allora p111ò uisaiTsi con vnJ1•aggio per riconJdrurre gli organi ail.!La n wmaJjtà. Qu1ando noi considm-iarrno sotto tali !pllln ti di vista i nostri rimedi, la rapip;rcsentazion e che noi ci f•J.Cciamo della n1éllattia e d el•l a p ersonalità an11nalata ed il trat.ta.mE:.11to teT1apeutico ci ap , paiono in un tutto unico; incominci•amo aùlo~a realmente ad i n div1JdruaJizziare la m.alattia ed a c:ur3re non più la rr1alattiia, qruale ci è d.esocitta n ei trattati, ma l'uomo nelle sue fu n zion i d.hsa.rm oniche. ..!\.nche nelle mal.atti e r~ervose e f un zio01ali, la 1parte p.!'ÌI'l!Cip·ale spet11a all'inteTnista, i•l che n oin tog-lie r11e anohe il psicoterap eruta possa aigitre ~U·~li intimi r ecessi d eJl'an i1no e porta.ire alia giuarigion e. Con queste consiide.Tazion i, è un lembo di sto1

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ria c1ella natiura cl1e si djscihi.u\de dinn.anzi aigli ocelli ! quaùi possono comprenderlo bene soltan to ~P rrtucati alla scienza deilla natu.ra. L'occhio di eh i è dotato di intJuizdoinc ''ede più rar.pj(dramen te e forse ancl1e pj11 acutamente, ma il gi.udiz.io sic111ro su ciò Clhe h 1a ,-rid uto lo potfI'à daTe soltanto c.J;i ha an che affi1l!aLo iù suo isJp1irito con il lavoro finticoso. Vai.5to .c&tarn.1ente al p 1ari ·d i quello della c.himicn e d·e!lrJ..a fisiJca è il •campo 1d1ell'arte di gn aT ire; qruiel[c strinigono nelle m ami il cosmo,

noi ]a .c:;cienz.a dell a vjt.a.

FILI P P INI .

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Oott. ARNOLFO CIAMPOLINI

Docente di Medicina Legale degli Infortuni nel R. Ist ituto di Stud·i Superiori in F irenze - Medico prinoi· pale nelle Ferrovie d i Stato.

La traumatoloSia del lavoro nei rapporti con la · lesse lAD USO DEI MEDICI PRATICI) seconda edizione complet a mente rifatta e notevolmen te ampliata.

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IL POLICLINICO

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO.

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Perturbazioni nervose e mentali • in rapporto con la tube1·colosi. (BRUCIIANSitY. A izg. z eitschr'i ft f. Psychiatrie, v .

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n. 5.6). L'i:m porta11za dell.a tubercolo•s i nella IPII'ov:oca. zione di ;ct.1stt1nbi n ervosi e mentali è ·differ,e.nte. me11te valutata a seconda ·dei vari autori. Mentre alcuni ritengono che si tratti di s-empli.ce coinci. d en.za, a:ltri cre·dono ·che la tubercolosi ab.bia sol. tanto l'ufficio ·di agente pro1vocat0Te ed altri in. fine ·sostengono ohe vi sia un rapporto .di causa ad effet•to. Il lavoro 1d·ell'A. Gi fon•da sull'osserv.a . zior1e •di 240 ,c asi 1stUJdiati in lln •sanatorio d ella Cri·mea. I'.: a11zitutto necessario ,consi·derare non soltanto il qu8dro presentato ·dal inalato, ma ancl1'e la sua eYoluzio11e. Molti autori descri·v ono come reaztoni p ·sicoge11e pareccl1ie ·delle peI'tur,bazioni nervose e 1nenta.ìi date dalla tu.b ercolo·si. Tali pretese rea. zio11i iP1Si~ ogene stanno senza dubbio in stretto rapporto con la natura ed il grado del processo t11ber.c olare ed anche con le conidizioni morali ·d ell'amhiente; ·è prOlba:bile che es·se si pro·ducano n ell'ambiente is.graidevole ·di cel'ti sanatori più che altro •$jn1ili a p-rigioni o ad ospedali; condi.ziorn.i dPl ti1tt.o diverse si a' evano r1el sanatorio in cui l' .i\.. ha fatto le sue osseTvazioni. L ' .~. esclude nel suo .studio le :paro'le di n ·eu rastenia e di isterismo, ·Ch·e non vann o ·considerate co:rr1e malattie a &è, ma CO'Ille forme di reazione. Colpis,ce nella statistica dell' A. la frequenza d·e i easi :di schizofr enia (19) , in 13 d ei qun.li si tro·v a la tuberco losi. In 10 di .essi, si ave,,a sclerosi ·d·elle tem1porali, ~ebb·ene si tr.attasse di in1d·ividui sotto i '30 anni. Qt1esto sitarebbe a dimostrar e i rap11orti .fra arterios~lerosi preco·ce e schizofrenia e fa pensare alla possibilità che abbia in queGto • una quale.b e in.f lru.en za il d'i:stt1rbo ·d el metaboli· ~ smo ·d ella colesterina. Nel gruppo degli epil etti·ci (16 casi) ve n' è uno ' in cui il decor.so clinico ·d·el p r ocesso è del tuitto parallelo a quello della tubercolosi . Il grupì)o più ,interessante è ,que'llo jn cui 1si O'Sser,·a l' acutizzazion·e del cara ttere e la schizoildiiz. zazio11e della personalità in causa della tuber. colosi. Le .caratteristiche di questi grilippi sono: J' aurn·en: o d ell'irritabilità, la tendenza alle esplo. si oni affetti·ve e la cefalea. L 'A. ricoI'da a tal e propo·sito il concetto di Alfej ev:Sl<y, secon·do cui molti ·delitti troverebbero la sipiegazione n ei di. sturbj nf.fettivi provoca•ti precocernente da un pro. cesso tt1bercolare. Molti malati, sotto l 'iillfluen za 1dP11a n1alattia tubercolare, manifestano e51plosioni 1

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[ANNO XXXIV, FASC. 131

di irritabili-tà che impediscono il ·dominio di sè stesso. I rd'ue grupipi, ohe .h anno rec.tproci ra1pporti, mo~trano . uguialmente ·dei ddsturbi dell'umore e dr.1lo stato generale. Nella m ai_glgioT parte, gli in. ter.nu n:11a njfestano molestie subbiettive ind·efinite, in n essun caso si potè osservare 'llll' euforia, ma .S8'1npre in v.e,ce un u~·Or·e deipresso etd• .:irritabile. L'eredità rdj malattie menrta:li, di psiCOtPatte e di alcoo li1smo tP·Otè d~mostrarsi soltanto nel 29 % ·d ei 1ca:si. 1

In 16 ·e.asi, si potè rilevare là schizoidizzazi one della v1erson alità. È cara:tteristico rd el q:uad.ro clini·co il c ambiamento 1d·ella p e!'sonalità e 1d.el ca. ratte:re, non s·olo n ella esaltazion e ,d,elle p.eciu~ia· rità ·del temperamento ma anchie nell'ori.entamen. to ·della struttuTa rp5i•chica dell'indi·V'i•duo verso il caTattere schizoi·de. Sotito l'i.n fluenza del process0 t ubercolare, 1compaio·n o nel psichi·smo delJ' ind1v1. d110 :d.ell·e 1Partiieolarità squisitarrn•ente s,chizo.fre. 11jche: concentrazdone auti sti ca, apatia, mancanza di cl1iarezza nel pemsiero, ecc. L' A. ritiene di es. sere stato il iprrimo aid enun«~iare tal.e concettu, ·cl1e si tro,-a aiccennato soltanto in un anitico la. voro di H einzelmann ohe ·ruveva o.siseDvato n·ei tu. bercolosi una 1certa ·di:tfi·coltà n ella coordinaz.ione ld1ei .concetti. Neissun rap1porto 1si rilevà fra la schizoiidizza. zione e l'età ·de1 soggetto. InteresS'ante il fatto ohe i pi-ente.i (1che sarebbero proclivi al.la mania depressiva) •SChizoidizzano la loro pensonalità is otto l'influenza d ella tu·be'flcolosi, ciò ch·e fa pen. L5are al pro·blema della influenza dei componenti tJSO•g eni neilo sviluplPO della persona·l ità. tNel grUJprpo del1e !'eazio11i isterioh·e •e neur0tstche, 1'.A. distingue tre varrietà: quella IViegeta•t.iva con ·distiur.bi del 1sonno, .perid·i ta •di aprpetito, altera. zi:oni 1digerenti" 1cef.alea, ecc.; quella ipeirestestoa, con irritatbilità esaigier.ruta, sensibilità, inqui·etudine interna, sonn i aigU.tati, u:rp.ore faciJrrnente varia. bil e, aume11to ·d·ei riflessi; e 1qu.ella dep reS'siva ir. rita!bile . ·Le r eazioni i·ster:Lche (12 casi) sono state diagno. sticate :sol·tanto qu•ando il sintorma i•s terico pre1do. minava nettamente su1g li altri. In certi indirvidu1, c11e no11 avev.an o mai so:fif erto di :Lsterismo, si ebbero attacchi tipi1ci ld·oipo l'inizio della tuber. r.,oì osi. In 8 ca.si si ebbero maniiestazioni nervose in rapp·orto con l'.a rteriosc.lerosi, 1che non era spie. gata dall'età del pazien te. ciò cl1e dirnostra che l'arterjosclerosi prec.o·ce è più frequente 1d.i quanto si c-reda. Un altro concetto, rel:arti'V'&me11te .p qco studiato fin ora è cruello della fatica da lavoro intellet. ' tuale; l' A. rtporta numerosi dati che ·dimostrano l'influenza somatica della fatica m entale. 1

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FILIPPINI.


[ANNO XXXIV, F ASC. 18)

SEZIONE PRATICA

SISTEMA OSTEO-ARTICOLARE. Le affezioni dell'articolazione sacro-iliaca. (Lux. ll'ien. Klin. ll' och., 1927, n . 3). Lo stl1dio 1della sifncondrosi saciro-ili•aica, prima trascura.te, è in,"ece assai m eritevo.ie di attenzion e, tanto più c·l1~ essa è da c onsideraJI's1i come una veru arti ~olazjo111 e , essem1do do11Jata di una sinovdal e, come l '·hn. 1descritta .~lb ee. E se prima poteva esservi con1'1usione diagnostica 1ra l e af fezioni di que ta rurti c"olazione e p. es. da loonbaggi11e o la scia1ica , 01'a gli studi degli ameri• ca11i pecialmente J1a11no faito un po' di J.uce sull 'argom ent-0. L '.\ ., ' ralcndosi IJ clJla sua lu1n ga esperien za in 11'ropo i to, dist.in ~e artriti aiot1~e e crord ·11e clella a. . i. cli ori~ i nc qua i sempre traumatica. · ~pecie n ei giocatori cli golf son o fr equ·enli 11a1i alterazioni. e ln donn:\ Yi è più di~1po. ta, a e.a usa del rilassamento d e i Jegan1enti utero-sacrafli dopo il parto. L'anaan11C'Si è spesso q111esta: pazienti che, dopo nn trra.un1a t1nico. o piccoli traum j r hpetuti, consultano il m edi co al:.ha$t•an z.a tardi\'.a.mcmt:e, p er un dolore al sacro o alla ~olo nna lOffilhare, che in orge pecialmente in cert i mo\'imenti {seld~rs!i, camminare, e{'C . . e ch e si ir:radi·a alq',arto inf0riore. .:\llora la di<Locrno ~ i è cruasi sempre di lombaggine o ar1 ~hc <li sciatica. .i\.lJ'~same obbiettivo m olt r ·vol1e si trovano presenti il sintom1a di La ègue, e il dolore alla pres.c:Aone <le1ll'o so innominato; è allora diffic ile poNe la 1dia,g nosi di11f er cn Ziia1e ira artrite sacr oiliaca con secondaria pal tecipaz.ione cl ei1o sciatirlJ e vera sciatica o Yera lormJl)aggin e. L 'A. si comporta così n elJla r1cPr 'a d .·1''n.ffc. zione: Il paziente n uld<J ' rien·e postf.o in pJs izion0 ·p rona, col baioi no ria1lzalo da du e C'UtScini JJ n~t1 sotto l'addo.m·P . • .i C·cJrca ora di [ooali.t:z•are, con la pressior1e del cli1to, jl prunto del m assimo d olore e spesso lo si trova ciirc1a all'alt.ezza del l ~ quarta ,-erte:bra sai 'J'aJl e, in corrispon1denza del legamento SUJCTO-i liaco posteriore, ·a live11 0 <lclln artico·l azione. I Jé1 n·r Gssio!Tle qittivi lo ca[izz,at~ quasi sem1prP provoca vi ,·is·si1m n r eazion e dolorosa. ·Poi si p on e iJ J)azi,ente <iii fianco, ~ i ac cnt.e cc1l lato sano sull'oxilo deil letto, e jn maniera e.b e l 'arto inf•eri orre d el lato m a!lato rp1en<Ciia f•u.or (1 <'l 1 .etto ctincirociando quello d e.J lat.o sano. La inodica pre·s sione eser.citata ;01 d}to j,n dice clella mani{) dootJra su,1 lato este rno del ginoicchio c.l ell'ar:to pendente, non pll'ov<>ca 1d olo·r e. Se ora con la s1nistra si induoe la s palJa de·l la to m ~lJ.t o a tocca.re col[a part,e ·dorsaùe Jta suip ell'lficie del lettq, pr·ovo<: amdo cosi -tl'l1·a torsione del tiron ~o, e i nrli 1

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si pren1e nuovamente col ·p almo della ma110 d·es tra in coITis!I)onde.nzia deJ. ginoaCJl1i0 del Iato 1nalato, si iprovocia vivissimo dollore, · citi~ il pn ziente stesso loe alizzia ail punrto soprai·j.P::c"'itto . 'I'alc rioer.oa richiede però molto e&er ~izio. Nelle forme acute, 1a sintomatollogi1a non varia. La diialgnos.i 1eltioil.0 gica t errà conto d,eJJa tu1b er 1";.olos.i (raris sima), !d·e1U a 1bleno1r-r.a:gi1a (anarnnesi ), della retrov&nsione uterlna ncl~a doruna (esiamie ginecofio1g ico·j . In un caso 1cl1e l 'A. descrive, d·urante una jparti ta a.I gol.f, il p. pro\'ò acuto dolore al sacro, che non cessò e s i mamiit"estò a n ohe nel cammina:re. Fu fatta da un m cdiico diagnos i di artrite saicroiliaca, rrna una successiva indagiine I'addologica svelò :un calcolo nell '1UI'etere destro. Quir1d i la radiografia sarà utH·e in qru esti pazienti. Bssa però ries~e n·e gativa in casi di a..rtritc sacro iliaca, an1cl11e inveter·ata, e d 11a so,l o un 'rnlore di escluiSion e. Al ierazj o:ni anatom.tche veniner-0 cercate a sipiegiare l 'aiffezion e. No·n si trovaxiQnO nè laoerazdoni <l c i legann•en'ti, n è di1strazi•Oni d·ori tessuiti v:iJcin t, n è accenno alla ltUSSazione co!Tl in.d·a gini r:t.dio!ogi~ h e a ~our.aite, specie in p osi1Ji.ome &agittale. E in ca·us a un'ailteramon e de.111a sinOlY'iale? E anco:ra qu estion e da chiarire. La irra.diaZli-0n e d el 4,otl-0re all'arto inferi or e lascerebbe surpporre una parteciip o.zion e seco1T1dai·i.1 ù ei n erri sacrali al processo; Finkelstei•n 1dà gr i n \'alorc alla partecipazion e d 01 m. pso.as e our a q1Uc- ti malati con Jo stilfam ento <le1l mruscol0 in na·r ·osi, tf .iss.airud o con UITl a,p1paricccil1i·O g,essu.to l'arto irrferiore in €stiensdon e for ziata e rotazione 1

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c~tr rn a.

Iti gua.rdo :i.Il a terrup1i·a, vianta!g gi si otteng ono dai n1 ac:;saggi, dalla di aterrrnia, dal r:Lposo a letto, d·o.iJ.la .sospe11sion e a.Ila Glis:so n; i1l 1do1lo•r e fo.r te si rombatt c·rà co1gli ana.l!g1e1Siici. 1

GARRONE.

Sugli emangiomi della colonna vertebrale. (EINAH PER~IAN .

.A eta Chir.

cand ., ' ' Oil. LXII , f . I ).

col1la diagno.si td i t·urno;re d.eù mid 0 110 , 1ùila •lanninectomd:a in una donna dti.. 24 anru cl10 ,cla due anni jpll'esen tava 1se1gni id i un a mielite da ro·1n1pT1eis.sio.ne: J'1rovò 1'•al!'1C'O dell 'Sa v·eirt.eibira ·ùorsnlv il!)e:rtrolfiz·21ato e C·osì :va.sc10Jor:rizz1aio d.a dar luo,go a una 1p1eiri1c oaosa em·orr"ragia. Segiuì una rPs ti tutio ad integruni del1a f1l1nz.io·n e d·eglri. airti j11feri o·rj , p eirrf eitta. L'·esam e miicros•cop~1c10 rivielò lln cm 1 ~n gioma deJ.l'o1sso cJ1e secon·do i raidi·ogra1I11mi ruv·eva .inifiltraJto tutta l:a v1eirtebra. In ooS!i q.u esta :=tJP!P!WI'ivia fin em·ente II'eitico1lata. Ri:porta altri 10 casi simiùi esistent-0 n·etl.la lette r a tt1ra, iLutti s tUJdiati post 1norlem. In 6 i ma1art1 I/.i.\..

e se1g~uì,

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IL POLI CLINICO

morirono in segiui to alla mielite d•a ccxmpressione, 4 f.urono caJsiu.alli rep•e iit ·di aJU.toipsia. La c:omipl'essior1 e d el mi1dollo ir~p!PI'esenitava in tJutti l'aspetto clinico rpdù :hm{P 0trtantie. Non S'i som.o mai ossarvati sinto!J:ni d·oQocrotSli. radliicol.ami c1ont::rairi.am ein.te a quanto aiciciaide per lo P·i ù n ei tumori epiteliali anetastat1cli 1ct.el1le vert161brre. ,S intomi a .carico-1del1a colonna o sono sempre man.c.ati oppUlfe sono aipparsi ·s olo in uno staidio molto .avanzato della maJ atti.a. I n u·n solo oaso la vertebra lesa, sede · d el1'infilt:r.azione arngi'O;rnatosa, 'V'e'O.tile del rutto ·s chiaociata. Non ostante J a dilftfusion·e del tumore se..1)za limitJi netti nell'osso e .cvnohe a:l dif1uari di questo l ' A. oonsidiera queste lesioni ioom.e di benigna r1aturra. Discu·t·e un Ca.50 1Prubib11.:t cato re1cen ·· temen te ldJa Golid ·d e~ra ielin:iloa •di vo·n EiiSeiliberg e interpr.etato clif1f1ererntemente che l' A. iri1Ui:ene inver,e ·u n emangi·oma d alla colonn·a. 1

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[ ..\.NNO

XXXIV, F ASC. 181

giorno il gin,oochii:o venne ;piassivame1nte p•i egato fìi110 a l()()o m 1entre l'i:rucu.rY-a.rrnen·t o attiiyo ragigiunse i 30°. Ogni giorno fruìI'ono fatti massag.gi me~­ canjc·i ed elettri:Lci. L 'esame radio•g rwfico al 20 mese fece not:aire una jessuira articol1are. La piegiatmra att;i, a del giimOi)Chi·O r·aig;giunse i 350 ed i·n qiu1ooto stato l'infeirrrno venne dimesso ·dra1la Glriln:hca . . 1

R.

BRANCATI.

CISTI IDATIDEE.

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MANFREDO ASCOLI.

Nearthrosis genn supracondylica. (STAN I SCHEFF.

Arch.

f. Klin. Chir., B·d.

(G. LEMAIRE. La Presse Méd., n . 75, P. 1187, 1926).

R eazioni sierolo~jieh.e n egative ,p rima 1d ell'orperazio·n e 1po1ssono diven.i.re posirt'ive ido:p·o in casi di cisti d:i ec.hinocooco. La n·egati'V'irtà dellie r.eazi.oni in crusi dli. eC!hri:no1co·cco15i aooerrtaJta fu S(p9.eg·ata con l•a imJp ern1eaJbil1ità del!J.a parete cist:Lù~ qu1an do è i1n1t1aitta, -cosi coanie la posirt.Lività dojpo l'oper azi'one si t:1prj..ega c·on l'1a.ssor;t>i1Inento di liq:ui1do oi&tiico lélJttraNerso i t essuti. L e re,azionii sono·: Ja Gh•eldini-W·einberg (devll:az,i one d el c omrp1le1IlJento) ; 1a H etg e Lisbon.n e (1Pre1cipjto.r eazione) ; la Casoni (initr.aid·ermoreiaz.i one). Le d;ue pirime iè ri100lll01s ai1uio conJcor.rdemente ch·e d•anno i-1 20 % ca. nca di riffililtati positivi. Thie lle aivrEìbbe invec·e ottenuto il 50 ~~ di reazioni posdt1ve. P erò su tl.4 casi in 10 )a reazione sarebbe .<:>tata p1ra·t.ica:ta si·csuraroeinte prima dell'opwazione: e id i questi in 2 so[rtanto (20 %) sar·eb.b e stata ·p osit.iva. I,' .i\. .in 24 cru.5i di ec·h ino1ooccosi accertata e.bbe 4 casi l)Ositiv.i .(17 %) di r.eiazione di W·ein.bEmg . T ali ri st1ltaiti ve~01Qno spi•eigiati con la impiermea· bjlitù d ell.a parete cistica. In tutti ,qruesti oa.si 2-1 'To 1te la r-0aziorr1.1e d·t Casoni r11usreì pooitiva (87 %) e se si eccettua un caiso di ·cisti ,morta si 'ha ~ l 91 ~6. I-:>ier locallii zz.azione: 12 crasi diel ifegtaJto; 6 casi 1d1el ;polmone; 6 ciasi vaTii. La Casoni fu ipositiv·a in 11 c•asd del fegiatio; in 5 ca&i ldeJ palm o-ne; in 5 -c:aisi vairii. Fu negiatiVla li·n 1 oaso del fegato (cisti 1notta) ; 1 caiso d·e:l polmone (1cisti mult:irp1'e) ; 1 oos•o d e'.l pwitJoneo (c:i!Sti mru1ltilp1e). Neg1i al.t.ri 16 oasi si trattJaN1a di cisti sterili. La ·Caisoni rposiitifva linfiici.a l'jjpoitesi della iroperme·a, "l a pwete ci1sti.ca, e dimois tra un '.aif.finità biilirtà 1d1el1 spe.ci•al e d el1a tossina :Ldatildea per il derma. La rAazio11e negaitirva n ei casi dli. cisti m·u ·Iitiplie pruò esscTe dovu1tia a.id inl1bizion·e 'P'err intos·s i.cazi>on€ :i1assiva. In 39 oasi pI"esi p er 00llltJ:roJlt0 dell1a Oasoni 3 volte si ebbe riisull.tato p ostt:iiv10 (rum. asceS!So Mnelbdico d el polmone, un camcro del fegato ed una t11b·ercolosi bron1c 0-polmonlélre); n el 1° e nel 1

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142, 1926).

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Do!po i lavori di M11.11rP1hy, Payr, Lex·er , Bier la n·coa.rrtrosi ·d el ginoOC'.hio è un'operazlione utilizza~ b1l.e m•a rimane sempre il iperi oolo di UJila inf ezione latente p& una eventiU1aJe in·cùicazione oiperativa. Le not e r ego.l e p er l'in1d,]c azion·e 01P1erato, ria di un lasso di tempo di 6 m iesi daJ11a -gu1arigione delle ferite, dalla scomparsa d ell'edema e d ei do[ofI'li, 1 ~ om e l'apipù:hcazione di stimoli meccanici come massa;gigio , colpi Cch e posson-0 richiamare runa r eazione infiarrnmatiotri.a ra..pip~e1sentamo .dei m ezzi f a1'.lla.·Ci. \ ì i sono d ei casi n ei qiu;alli biso·gna atteinld1eir.e almeno 2-3 anni. l ll Un m1div:iJduo Id i 19 /anni in C·UÌ per una irufe .z.ione traiumati.ca d el1l'·airt1.oolaZ1ione ·de.Ì gino'<~~ch1o er.a1si stalbilita um.a fissaz1on·e, l' A. ha pratt ~ato la neorurtrosi supra·c.ondiloidea con [ ,a seig.u1enite tecnica: taglio di Kirschner, ,p repia:raziollle della rotnJila e rurrovesci am ento di tutto il J18\ffibo in altò fino a lais·ciare lìber1 i con·dili femoraili, s eziollle tr,asversa1le d61l femore sorp;ra l' est.riemità supe.riore 1det conldi1i, mode'lla;m ento ~d·ellfe due su1peirf:iJci di sezione come p er una neoortros.i de l · g.inoochio se~ondo lVlrurip.h y con 1U11a parte spor~ ~ente vierso l "eist:remo t ibiale ed una rietntramte nell'estr emo fem0trale; illltenposjzione fira i dJUe 1capi ·d i un ùembo libero .d i fascia lata preso dalla 1part.e vicLTlla m ediante un 'incisione ·ar.o uata. Rt. CO$tituz·i ooe ·dehla t ubero1s.ità tibiale con piunti e Clhi1u1S1UTa d elle parti mo~li pe1:r pirima s·enza tamp0inrunento , immo•b i•lizz:aziione. Dopo 8 gio1rni fìurono iniziati i movimenti passirvi ed attivi; aJ. 120 1gi0ù'!lo i-1 ma1'ato, aii1utato dia una gruc-cia, 1potè ccxmin·.ll1aPe a regigersi s·Ull:La g1amba op·erartia. La ferita 1guiarì per ;prim·a . Al 48° 1

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Ricerche sulla permeabilità d~lle cisti idatidee e sulla natura della tossina idatidea.

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. SEZIONE PRATICA I

3<> ~ ~·o: wa a:r:oo~ : pQ~tilv~. l~ Y,boc;.fte?(o.bl:cb , in i-e~1011 c in tr.alctanmiica d t brod-0 ord1nario); n·el ~o. <'.#;}SO. ·J-a Pl'O\ .a '11on f'U •OOinlp'Ì'U1Ì'.a1 • • l , Separando co11 d·iaili&i , del li<EUido . c i~tdco le eJ· bunun-e, il filtrato produce,1a in ;> casi reazione sp eci fica ed i11 uno di essi più in.t ensa c.hie .con li<JIU·ido integro. P.erc.iç> con&iglia di servir .. i per la reazione di JÌ(Jluìido tli·alizzato.

nè nei m ovimenti. L)esame dopo circa 50 giorni delle cisti svilutPpatesi dalla sabbia inoculatR 'siti n ormal e come il'radiata no11 fece rileYar e differenza. Anche in ;questa seconda esperien za ·· p ur ì1on r 1 usando alcun ' filtro ed utilizzando una dose d0fl)pia d ell'A. argentino non ebbero alcun · ·risultato per cui credo1'lo non si possa ancor3! · par late di radioterapia profonda p er . ]a sterilizzazioJte dellé risti idatidee. ·; ' " ~B . - La ba.Ssa perce11tuaJe ~dell e .reazioni po"'itiYe d i G11eò in.i-\Vei11berg ·con.traista con i risul· Nella terza nota ptendendo occasion e d'ella 'co-· 1ati di altre statistich e, le quali danno cifre, che · municazionè ·di·· Aree ratta all ..\ ccademia di 1nedis1 agg4rano tra. 65-80 <>f, di reaz~oni posirt.i, re. cina ed alla Società '·di chirurgia d1 Parigi su.l. .JUR.~. 1' azione distruttiva dei raggi X sullo scolice·-: -Oi .. l • • echinorocco, . .riferiscon o i risultati sulla · sabbia Cisti idatica e i·adioterapia. echinoco('cica con le dosi mass1m e di raggi ' senza • • • fi ltrazion e con risultato sen11Pre:_ negativo. Gli sco(DE\ É, BILLIARD e DECOULARÉ. oc. de Riol., 18 otto. li r1 rin1angono intatti sia n ella lor o composizione lJit! e ~o dicembre 1924). ed aspetto 1,;ome nella 1p roprietà di muoversi col In un precedente laYoro aveyano già c;tabi1ito ri scaldamento. (giugno 1922) la resistenza degli scolici di erhi n oQuinòi allo s tato attuale la radioterapia penerocco ai raggi Roentgen. tra11te si pu ò dire tncapace a provocare 1a s teri . ~ella prima nota rifeliscon o i ri s ultati av uti lizzazione delle cisti 1datjdee . BR con la m embra na germinativa inocul à n cl o .;ottocute d ella sabbia idatica (da cisti di mont 1ne) contemporaneamente all'inguine ed alla regione CENNI BIBLIOORAFICI. (1) -cap olare d i coni gli. In un coniglio dopo 109 giorG1·1.sr fl.4l.ec.ht~kra(nkheiten bel K inder n. Herausgeni ~i banno tumefazioni come un p jsello e pratigeben von A. BUSCHKE U. :\I. GU~IPERT. B erlìn, cano in uno d ei due tumoretti, in modo elle ral. ·pringer, 1926. Prezzo : Rmk 5,40. tro rimaneva com e controllo, un'applicazione di 111 Ger.mania, e anche altrove, in questi ultjmi raggi X di 5 H con 3 mm. di ..\1. Dopo un mese anni dopo la guerra, le malattie veneree n·ella grandezza dei due tumori cistici è uguale (come 1' infanzj•a banno purtxoppo subito un considellna fava); altra a1ppli razione di raggi di 5 li, con r evole aumento. Fra i dati r elativi ai maggiori 3 mm. di Al. per un'ora. L'animale venuto a. morte centri, basti fra tutti citare le statisticl1e tdi uno presentava una cisti trasparente, divisa in 3 gruppì e con l'a&p etto uguale al controllo. dei più hrr·andi ospedali di Berlino dalle quali In un altro coniglio ebbero gli stessi risultati s i appre11<le ch·e in un tr iennio, dal 192l al 19'24, • • con cludendo che le cisti idatid ee acefalocisti, ani l nume1 o di ban1lbin i affetti da n1 ai~.attie ve;necora sterili, sono refrattarie ai raggi X. Da tali ree -· so1pra,.tru:tto ac.q.u isite - Si è ·q·u asi raiddoiprisultati si può detrarre che i raggi saranno anpiato. In mezz'O a tale sconfortante dif:fusione il ''ora inefficaci n elle cisti umane rhe sono in connuovo li1bro che ora v~e l•a luce rappresenta una dizioni meno favorevoli (volume, profondità, ferspocie l()i guida medico social'e per ch i svo1ge ia tilità). propria attività n el vasto campo della protezione ~ ella seconda nota riferi scono le esip eri en ze d i ùel l'i nfanzia: scopo suo precipuo qu ello di for.\ ree comunicate alla ocietà di ch irurgia di nire uno sguardo s ulle moltepliici qu e ti·oni d'or• Buenos .i\yres nell'aprile 1924. Questo antore espodine medico, psi<!ologico, giurid ico, ociale rilfen eva. in vitro d ella sabbia idatidea pP.r un'ora alr jlbili ai singoli casi. l'azione d ' un tubo irradiante con la tensione di ~ ei prin1i caspitoli vien e 6U·C1Cin.t amente · trattat~ ~00,000 v o1ts, ro1ne prima 1 per la ter<llpia d ei tula patologi·a e là cuna delle v.airie i11aJattie ve. 1nori maligni, e dopo trovava gli S<'o1ic1 q11asi n er ee. Nei seguenti i riaspporti tra esse e le anotutti disintegrati: la corona di uncini .p erdeva la malie psichjch·e infantili. Chiuid.e jn'fjn e lln lun.g o ~11a for1na, n on si avevano movimenti, sr.ompurie> d irffuso caspitolo del dott. Fi scher Defoy, medico . Yano i vacu oli e i contorni. m11nj ci1pa1.e idi F·r ancoforte, su i ' 1arii i11om1enti Devé h~. in oc Il lato sottocute in conigl i della della lotta s·o ciale (Ontro le maJattie ' 'eneree nels:ihbia idatidea normale come controllo in un lato l'infanzia. e n ell'altro <!ella sabbia sottoposta ai ra·ggi X. Int1nto aJ n1i cr oscopio la sabbia n on mostrò a l(1) Si prega d'invi.are due copie dei libri dj cui cun:t alterazione n egli scolici n è nell a strutturd si desidera la recensione. 1

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Ottima la veste tipOtgtrrufi·ca d elle 106 pagine del testo: poche ma eccèllenti le fi'gure. •

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M. AGOSTI~!. FHITZ VEIEL. D·be B ehandlung d1er P~oriasis.

Marl101'd, edito·r e, H•alll e a . S., •

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· Carl

1925.

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M. AGOSTINI .

Reporl on. the ,Scientifiç Researc/ies .on t·he Venereal Dìseas.es . Un vo1l. in 8° di 71 pag. U. S. Sooia.l Hy1giene Bo.a rd, New York. Questa pulbbl:iicazione 0h·e, sebbene edit·a n el 1924, ci è pervenuta sol.t an.t o in qiu.esti u.l timi tienlJPi, riunisoe e riasts ume !le -ricer cihe faite «;l:a'll'Ufficio di I.gi·e n e 1sociale 1d egli Stati Uniti s ui migliori m eto1d.d. per lo ·studio, la iprofi~assi e la teraipia 1del.l·e m1a1attie vener.ee. Tali studi ['ilg1uarda.p o la blenorragiia (.tipi di1verisi di gono.coo ~ o, !eaz1ioni .p er i.a 1diagnosi), l 'µlcera molle e Ja sifilide (meitoid i di co~orazione e d'i diagnoistic'a ge. n·er al·e, id i tr.atrtamento , ecic.). · Con la pulbblicazione e la diJfU6i·one di questi lavori, l' ..\ssoc.ì1azion e ameTioana a.i igien e socia.ile acquista note1voili ben emeren ze nel oa:mipo del:J.a profillassi . 1d•ellle malattie ven eree. fi l 1

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI Società Medico-Chirurgica della Romagna.

Questa nuova pUibbli-cazi one .d el dott. Fritz v.eiei fa. parte d ell'intere&san te PaccoJtJa di volumi riguaPdanti la 1dermatosid'ilo·gra'fia ch e in Germania va pu.b·b lican1dosi 1s otto [ a ·direzione ·d ei p.ro.fie ssoJ:' i Jadasiso:hn e Pinkus ( « Srumrrnlung z:wanigloser :\bl11an1dJ.u.n;g;en arus dam Gebiete der Demia;t. u. .SY1Pihilido.Jo·g ie », Carl Marhood, verlasgs·b uchhandJnng. in Halle a. S.). ·O·g ni vo:l·u me, costituito da varii lf.asci!coli, cias-c·u n·o cornip·i lato da a;utcxri div eI\5i, n oti n1el oampo v.enereo-de·r matologic o, riguar·da aTlgomenti salienti ·della specialità e campi af,fini. ~el fasci·cOllo cl1e ora viene alla l uce il Veiel, d opo a~cune consider.azioni generLche di patolo· gi.a della psoriasi, p1aissa ~n ras·segna, può ldirs1, tutta l'att uale teraspia d ella d erm•atosi 1pia irlandoci dei varii SU·OÌ mezzi id i cur•à , intern i, ·esi.erni , lo.! oa1i. ·P .urtrop1po , .aill'osc uro tuttora d ell'etiologia dell'affezione, mancihiamo· di alcu.n mezzo tera1P e·11ti.lco capace di gaI'aJntirci una gu1a rigione de. finitiva o, iper lo mie n·o, duratura di essa. Giova purtuttaJVia tenei!' ipresente, in lin ea 'g en er ale, quanto l'A. aiccenna n el con1clu'dere il suo dire : 1) la sce\lta d el rimedio dovrà a ·d•attarsi alio sta dio nel .quale la ·dermatosi a noi si presen·ta; 2) esi.g uo sarà il n umer o dei rimedi; il medico aiVTà però il 1 dovere id i ·b en e ·conoscerli in tutta l·a loro azione: La monografia, .corr.edata da un ri1cc-0 ricetta rio intercalato n el testo, s i rasocoman1d1a agli specialisti ed ai pratici, i.n SJP1e.ciaù mo1do p·eir la s1ua compiuiezz1a e per. la sempl:iJcit·à dell'-esipo·sizione . •

[ANNO XXXIV,, F ASC. 18 J

POLJCL~NICCJ

0

Sedut.a del 27 febbraio 1927. Presiden~a: prof . E. MoNDOLFO.

Di

11ITlt

nuovo ipote1isivo.

A . LA~IA (Faen za). - L' O., aivendo avrito occasione di studi are diverse persone già sifilitiche com ipe r tensione arterio~ notevole (sopra i 250 Illl111. di mercurio), ha notato che dopo un certo periodo di cura còn sa.li di bismuto la pressione arterioSta controllata con gli sfigmonometTi si ah· bassa e rimane diminuita per diverso tempo, anche peT mesi. Aven1do poi avuto occasion e di esamina re a lt ri individui con ipertensione arteriosa i1otevole, in cui la sifilide per anamnesi e p er cont rollo s iero-di.agnootico del sangue non esiisteva, casi cioè di ipertensione arteriosa detta essenziale o in rap·porto con. sclerosi vasale e spec~a1mente renale, 11a. voluto provare s u tali individui lo ste~ so trattamento ed ha. otte11uto pure una notevole e permanente, fino ad o r.a almeno, dinrinuzione della lo,r o pressi·o ne arteriosa . .. Si è servito di sali inldisciolti di bismuto in sospensione e cioè i tartrabismutati o gli ossidr.a ti. La dose iniziale per entrambe le qualità è di 0,5 oc. di sospensione, a.umentata p oco dopo fino ad 1 cc. per gli ossidrati, a 1,5 cc. e .a 2 cc. per i tartrobismutati. Ha adoperato il tartrobismuta.to doppio di sodio e di potassio (trepol) ogni 5 giorni e l'ossidrato 'di bismuto (casbis) ogni 3 giorni. I l periodo di cura per il casbis è di 15 iniezìoni, per il trepol di 18 . ';t'alvolta ha fatto 2 o 3 periodi di cura, alternati con un mese di riposo .

Di wn

'TI/UOVO

riflesso.

A. LAMA (Faen~a). - L'O. non ha trovato ancora descritto ·un riflesso che gli vien dato osservare di frequente e che si mette in evidenza facendo pervenire un getto di acqua fre'dda o tiepida sul perineo di un in·d ividuo sdr.aiato a muscoli rilasciati e che prima abbia nelLa. vescica urinaria . una determinata quantità di liquido o naturalmente il'acooltosi od artificialmente immessovi (specie se l' uretr.a è piena del liquido 'e tenuta chiusa al meato). In cotal modo il getto d ' acqua provoca una contrazione della vescica urinaria eQ. un.a emissione .a getto del liquido contenuto nell'uretra. Tal.e riflesso sarebbe assente in qualche malattia, ad esempio nella tabe . Si riserva ulteriori stl1di.

Sopra una f orma m onosintoniutica di encefalite epidem ica. E. MoNDOLFO (CesPna). -- L' O. t ratta di un.a particolare forma di encefalite epidemica .afebbrile essenzialmen te caratter izzata da vertigini e ' da vomiti incoercibili.


• [ANNo

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FAsc. .1s1

SEZ10NE PRATICA

Il ros:::o neutro per la diagno.si

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.tu,niore.

"G. PASINI (Alfonsine) .. - La . reazi.on e di ltoffo .e del rosso 11eutro si produce aggiungendo· .ad 1 cc. di siero, i>erfettamente lini,pido, 5 goccie di rosso 11eutro (:iluber all'l %o; nei sieri narmali la .colorazio11e è gialla; nei sieri di neoplasici la ooJorazione vir.a rapidamente al 7·osaceo, più o meno intenso. U11 eccesso di rosso neutro intensifica la ..colorazione del siero 11eoplasico. Per la nettezza della interpretazione della .reazione occorre rifiutare tutti i sieri con emolisi. La semplicità del metodo, la facile tecnica, lo hanno invogliato ad esperimentarlo; su 20 casi di tumori maligni, di c ui la 111aggior parte accertati ~n la biopsia o con l'esame istologico, l.a reazione è stata 11etta1nente positiva'; in due epitelio1ni della faccia, senza metastasi ganglionari e senza risentimento ge11erale. la reazione è a tutt'oggi negati,·a; in u11a operata di cancro della mammella (controllato istologie.amen te), la reazione positiva pri1na dell' inter,·ento, si è 1nanifestata negatiYa 30 giorni dopo ; il caso è tuttora in osservazione. In due casi J' aborto la reazione è stata pure negativa e su 110 infermi affetti dalle più svari.ate for1ue (psoriasi, sifilide, appendicite, sciatica, ptos i ,-iscerale, tubercolosi polmonare, artrite, ulcera dello stomaco, lupus, er11ia, asma, .cervicometrite) la reazione è stata pure co tantemente negati,·a. •

Di alcune nu ore pruvette per colture, particolar-

niente ada.ff p per speciali ricerche batteriologiche con terreni liqu1d1. G. ARTUSI (Cesena) . - L'O. fa vedere alcuni tipi di provette da lui ideate. Esse servono per la dimostrazione dei gas sviluppati dai microrganismi seminati in terreni liquidi e servono anche bene per la coJtura dei germi anaerobi. •

nella diagnosi procediniento tecnico utile . . . differen ziale tra alcuni m:icrorgwnism1.

~uovo

G. AnTUSI (Cesena). La dimostrazione <lei gas sviluppati da microrganismi seminati su terreni liquidi si può ottenere anche con l'uso di due provette comuni di laboratorio di calibro diverso rovesciate l'una sull'altra e private d'aria .m ediante un procedimento molto semplice che l'O. illustra .

Un 'Ul11ico , nuovo e se1nplice terreno per la diagnosi differenziale tra bacilli del gru;ppo tifoparatifo-col i. G. ARTUSI (Cesena). - Quando si sia isolato un germe che pe,r i caratteri, la forma, ]a grandezza, la. mobilità, il comportamento con le .colorazioni non. possa ascriversi che al gru'l)PO tifo-pai1»atifocoli, seminando nel I.atte glucosato e usando le provette sudrlescritte è possibile un'ulteriore dif... • .•

fereoziazione per 1·a ssenza. la presenza e ]a . quantità di gas s-,,·jlupp~t9si e il comportamento del latte .

Ta.glio cesareo i1i 'utero iwerte per enorme distensione da gravidanza '[YT'Otratta oltre i 300 giorni . •

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E. :à'IrcELI (Longiano). - I/(). descrive un caso da lui oper.a.to con pieno successo n el suo Ospedale, di donna -sicuramente gravida da oltre 300 giorni in cui col taglio cesareo mise alla luce. una •bambina viva del peso di kg. 5.200 . . • E samina qui11di le cause patogenetiche del ritardo nelle contrazioni uterine attribuendole ad alterata funzione di glandole endocrine e conclude fi ando come netta indicazione per il taglio ce. areo ancl1e questi casi rarissimi per i quali esso rappresenta brillantissima ed unica risorsa . .

L'uso clell'in sulina· nel collasso postoperatorio.

R. \-1ccHr (Faenza). -

L'O. riferisoe .s u due casi di coli.asso postoperatorio trattati coll' insuline, senza la preventiva iniezione di .siero glucoato praticata da altri. L'esito è stato brillante e di rapido effetto: in uno dei due ammalati l'i11iezione di insulina fu fatta una. seconda volta perchè a distanza . di 24 ore s i era ripetuto il collasso. . L ' O . .attribuisce lo choc postoperatorio a un di. quilibrio funzio11ale acuto delle ghiandole a , secrezione interna. • •

La cura chirurg1ca dell'angina pectoris. Rivista sintetica. Allo stato attuale dell~ nostre cognizio11i, la; cura dell' A. P . .rima.ne·.': di competenza prevalentemente medica e -potrà comprendere anche recentissimi trattamenti ,preconiz· zati , quali le iniezioni endovenose di sostanze r.a7 dioattive (N.a, Nysek) e l'anestesia paravertebrale f.atta con le dovute cautele (Mandl). Solamente dopo i.1 costa:n te insucèesso di tali mezzi conservatori ed in soggetti con ·soddisfacenti condizioni cardiache e con R. W. negativa, saremmo autorizzati a~ tentativo chirurgico. Pare che l'indicazione sulla scelta ùel tip.<? d'in-~ 1 tervento . sia data .dai caratteri clinicj dell accesso e che convenga, in crisi anginose determinate da riflesso pressorio (Da11ielopolu), portare la no~tra azione sugli elemepti simpatici, mentr~ nei casi di crisi a riflesso deprE(SSOre sembrano utili I~ oper.a.zioni sul parasimpatico. . Questi interventi talora nor. solo 11anno migliorato certi substrati anatomo-patol<?'gici e fisiopatologici dell'angor, ma hanno guarito inopinatam~nte certe cardiopatie fondamentali. R pertan~~. 1 presumibile che un giorno possano ~ssere applicati con successo anche per altre cardiopati~ senz~ ~ fatti anginosi.

G. Cor..UKA (Faenza). -

Dott . .

PAOLO GALLI

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(Faenza) segr. ·


650.

IL. P.Ul.. lCLJ~·1ca

·»· A~ociazione

Napoletana dei Medici ·--·.· ··e Natnralisti. ' · '

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Sedute del 14 e 21 ma1·zo 1927. • I

Presi·denz.a : pro!'. I

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<,'Ome SI Integra11o ·ma:p<>: màno gl1 abbozzi '1egl1 '_ acini) ,e da c~llule d} quoot1 ·giì ì~oJ6,tti · 'p1:illiitfvÌ',' poi Ià; fprm.àzione'-.·dei' dotti) .ooc11etbtì · d~lr 'gerb1e 11 1 riinasfu' ind1iffèi·~nziàto,'.' 1e : C~lrlé.~esst dotti ei1t1:an~ 'r ; pporti' 'fu'nziona1i còn gÌÌ' .aCini d~fiD'.1tivi', f~ questi ·u ltimi 13'.. insorgen?..a · d€gli isolotti d.efinitivi ~ 1 ' D0po espùsta ···1a.; · ii1dip'ehd eiiza 1 • funZio!1ale' d'elie varie parti ; e la d~~~tràhlòne fisicb-ch1~1c:a cl~lle oelluJe dell'eP,itelio eso.çrino ed ~~doc~:ino , passa .alla istogenèsi · delle form~ ·di '"cancro· prima.rio. Dimostra di questo esistere tre forme, jn rapporto alle tre specie di epitelio che compongohò l'a gl.andola ·pancreatica, e ogni ·forma morfologica 'può, fino ad un oerto punto, avere un.a sindron1e clinica diversa, ;nella pre.senza o no del gluèosio nelle ul'ine. Chiarisce il concetto ist~genetico dei germi degli isolotti prim-0.ri coi qu.ali le cellule neo1)lastiche ·h anno ·d iversi punti di contatto, nlorfologioo, a.ggruppativo e fisico-chimico. P.arla della forma escretiva più facile a riscontrarsi, e ne di.mostra l ' istogenesi dai tratti indifferenziati degli abbozzi p ri~itivi. Espone infine la forma escretiva esocrina o acirta,ze, ohe fa .istologicamente derivare ·da cellule di a.bbozzi di acini ·primordiali, con le quali ~imostra la similarità lnorfologic.a, fisioge11ica e delle p.roprietà fis.ioo-chimiche delle cellule del pa.renchima. Fanno delle osserva.zion.i i proff. CAsTRONuovo, TEDESCHI e PIANESE.

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Pref. MASTRORILLI DE .ANGELIS. . . . t ;zie ana,tomo-morfologiche sui leo1vi.

Nuove no-

Di! etti evolutivi del ce1·vello dal p1~11to di vista. patngenetico.

FASc. 18.1

ni, diminuisce· dai ·,9. in sop·r a' al'lmenta di nùov& nel periodo della pubertà. ' · i'll ~base .allé~ : cause~ determina1'llci :,stabifisèe dei 1~gru·pp.ame;llti, è ..ne. tra.e .i mpo:tta·Dti conclu's ibni statisti<il~;~ . . Que:Sti ..quadri, ,filioo il ~., S©lll<> :è ertamente 11assai !l'attristanti, '~ noh •per · questo :.si àeVie ·rime.ne~e ..inerti, .invece si "deve sentire : ia-. n~ità :di modi.ficarhe ·1]e , drsa.Str.ose co11.-;egtt~t1:ze~ · Din1ostra ·la~ · 1pessibilità ·della; •educaliione ' der fi..e'11.a.stenici, accenna ia.lla .i nsufficienza, degli ·aidégnitt istituti ..dii CUI'.a, ;e .prospetta"·la1· necessità· d~lla iirii...i. biz.ione del matrimonio .a SC<9po. ·di ' profilassi so. 1e. eia , . ~ , .. , , .. ., . . ; .• : ... f

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·n ·o tt. ' G.' 1P1déi~:No. - · L 10., dopo .. avere ~·aceeh:l. naio ' atl~ di1nC'oltà clie ~Ivolta si riscont.1'a:ho; né1li diag~ostib.a dé'11a'' colecistite, eriu111er'a ttlbte le i·i$or'..;' se elle può oggi mettére a di~pooiz.ione la radioloJ· gia , soffermandosi in specie sulla 'colecistògrafià·. L''O. che ha s u detta rice1;ca la esperienza di .anno di studi, durante ~l quale l'ha. praticata su o1tre 60 infermi, dopo. a.v eTne rioordata la tecnica,. si ferma sul valore pratico Bi detta ricerca .m et-· tendone in evidenza vantaggi e deficienze. · Secondo l'O. La prova del Graha1n è sopratutto una ricerca di orientamento pei casi dubbi ond& esplorare la funzionalità delle vie biliari, mentren ei casi in cui è già evidente una oofferenza dellevie biliaI"i, essa poco aggiunge .alle altre ricerohei che si possono eseguire per mezzo dei r.aJP"~i X. Rileva che, anche essendo così, la ricerca è molto· utile ed ha. un campo estesissimo di applicazione,. 1:>0tendo es.sere utilizz.ata anche :per stabilire i rapporti fra i vari visce1·i e I.a localizzazione di eventuali calcificazioni. Da. ultin10 considera l'.atten~ dibil:ità delle ricerche ed a.f ferma che in tutti i • .~oi <1!SÌ cont1pll3ti chirurgicamente es.sa S~ è di-. most1·a ta esatta.

·un.

COlrcinomi della prostata e nieta.stasi vertebrali.

-

Dott. G. ÀISENSCITAT. - Le osserva.zio11i del R. c-.oncernono fanciulli da lui direttamente osservati·, e indagini nei registri dell'amb-qlatorio della Clinica Psichiatrica per un p.eriodo che va d.a.ll'an.no 1894 al 192.3. Sotto il nome d1 fre'Tlasteni ci, egli dice, sono compresi tutti i soggetti che presenta110 forme di d ifettosa. evoluzione del cervello. Sono quindi frenastenici gli idioti, gli im·b ecilli, i tardivi, i deficienti, i deboli di 1ne11te, i degenerati; espone i caratteri inerenti a ciascuna forma. Classifica. i frenastenici dal plinto di vista pat-0genetico in ereditari e aoqu1siti. Co1ne · causa dei primj pone l'alcoolismo dei genitori, la sifilide., la t 11bercolosi ecc., dei secondi la me11ingite, I.a idrocefaìia , l encefalite, i traumi, il n1oi·bo di ·Litt le ecc. r casi da lui studiati an11nontano a 510: 380 maschi e 130 femmine. Pone in rilieYo come j I n11mero <leì frenaBte•n ici oi·eooe dai 2 agli 8 a.n1

XXXIV.,~

rkNNO

.

Dott. A. D'ISTRIA. - Presenta due casi nei quali1 la diagnosi si potè fare soio dopo che -l'e~1ne radiologico aveva fatto constata.re il carcino1na secondario della colo11na vertebrale, non avendo i parzieriti quasi per nulla richiamata l'attenzione dei· .medici sulle oondizionì vescicali, l'uno e l'altro lagnandosi invece quasi esclusiv.amente di forti do·l ori .a tipo di lombagine, che li .avevano indotti a. chiedere l'esame radiologico della colonna. vertebrale. R.icordando oon1e il earcinoni.a prostatico sia. quello che più freq11ente111ente dà ]e n1etastasi vertebrali, 1'0 . .avendo oon.stat.ato il carcinoma vertebrale, in tutti e due ·i casi raccolse con l'interro~at-Orio. fra le notizie _anamnestiche note indubbie· di aff€iZio~i prootatiche·. :i" nviati i due a;m.m a1ati allo &pecialista, questi con la esplorazione rettale· confermò la diagnosi clinioa di carcinoma prosta-; tico. Con1pleta la comunicazione co11 alcune oonsi derazioni cliniche e ra.diologiche desunte- dai duet casi. ENEA, seg'r. •


[.i\NNO xx~~1\·, FASC. 18]

SEZIONE PRATICA

MEDICINA SOCIALE. La ca a, la scuola, la strada e la mis ione dell'Ufficiale sanitario. Nell'articolo prececl1ent e .... ulla Croce Rossa Giovanile abbiamo rilevato di quanto valore sarrebbe per la f onrnazione di una coscienza igienica nazionale lo sviliuppo d ella Croce Rossa Giovanile bene organizzaif,a, abbiaimo accennato all 'infl uenza che in I t.alia potrebbe esercitare l'Uffici!ale sa. nitario in qruesta maignifica organizzazione della gioventù ed abbiamo pro1nesso di parlare sull'Ufficial e anitario e sui compiti suoi. Nominando l'Ufficiale Sanitario n oi non aJludevan10 certamente all'attuale, ma all'Ufficiale &J.nitalio del non lontano avvenire, posto in crraclo di esercitare in ogni Comune d'Italia quell'azione risanatrice delle conldizioni igieniche locali che ogigi non può assolutamente esercitare per du e ragioni: la prima, che mane.a anieora n el :µostro paese 11n'orgianizzazione centrale totalitaria destinatia alla difesa efficace della rpubblica salu1e e, la seconda, che non ci sono ancora, a disposizione dell'igirne pubblica e dell'igiene sociale i grandi mezzi indispensabili per passare dalla teoria alla pratica, per agire cioè, anche in questo can1po. con quella rapida energia che molti chiamano fasci ta per esprimerne il carattere essenzialmente dinamico. E noi invochiamo - n on da ora - questo necessario dinan1ismo, p erchè ir1 fatto di salu1e ip.u1bblica ci siamo andati .fjn qui evolvellld-O con troppa lentPzza e con un a prudenva che doveva stentar molto n non passar per pigrizia. In un secolo attivo come il nostro ed in un paese come l'Italia è strano che noi siamo ancora privi di una organizzazione tgieniieo-sanirtaria veramente e compl eta rnente efficace. P otremmo iperfin dire che non esiste una vera organizzazjon e in questo campo, se non ci fosse quella mirabil e crP.azione della nostra Direzione Generale di Sanità che è la difesa dalle malattie jnfettive proveni enti 1dall'estero e che cos1ituisce un altissimo titolo d'onore della nostra .t\.mministrazione 1cirvile. Potremmo ,d•ire che questa organizzazione n on esiste pe~ohiè un'organizzaz.ion e presruppone un solo centro dirett~vo e n on parecchi ; presuprpone d1e lle istituzioni tutte dirette da ru11a so'la mente, tutte be·n coJ..legate tra loro, tutte adoiperate, con una razd.onale divisione del lavoro, per .10 svolgimento di run lpro,gramma unico com;pleto, ben con cepito e m eglio ordin·ato, così •n ello spazio come n el tempo; presuprpon,e insomma l'armonia ed i·l viigore di un ol'ganismo forte e sano, capace di molte funzioni ma di un'azione unitaria, dd una vita intensa e piena, di un continuo pr0r.,crresso. Quando questa or.g anizzazione es1Sterà, quando

651

cioè tutta l'igiene e tJutJta l ' a.&Sisten z·a sanitaria - che è anch'·essa igiene pubblicia e sociale faranno capo alla Direzione Generale o ad un l\1inistero del1a Sanità e dalla Sani1à di,penrdera11no tutte le istituzioni che oggi lavorano, slega.te, ciasouna per prOJprio ,conto, allora l 'Uf.ficiale Sanitario sarà quale tutti noi lo invochliamo, cioè un igienista vigi1e, rattivo, indip,e ndente, i1osio ·dal Gover.n·o, con un mand,ato id i larga fr~ ducia, al1a sorveiglianz.a de'l la pub1bl1ca salute in o~rti Comune del Regno, pel'ichè 1 provoy.eda alle necessità igieniche d ella casa, della scuola e della strada, l)erchè si apponga ad ogni cam.sa di rnalattia e di morte coi mezzi efficaci posti in 5ue manj come sicuri strumenti di vittoria. Un 1Sogno? ~o. Una real1tà diven•u ta finalmente J)Ossibile, per un atto di volontà vigorosa, dopo un profondo studio della questione. 1

T,rz cn.sa. In tutti i p•aesi 1d·el m on1do si è 0 gigi convinti iehe il problema deilla casa iè il 1probl,ema centrale 1cl e11' ig irne. :\fa i1on basta che la cas·a abbia un tet1o e llelle pareti. Deve avere una donna ol1e n e faccia h11on governo. E questa donna dev·e essere una 1nas ·aia avveduta, istruita e 1diligente. La ca;sa più salubre per costruzione diventa malsana se non è ben tenruta e la cas·a peggio costruita può 0s ~P r resa san.issima ·dal 1 buon governo della n1n1ù r 1? id i f1J.IDi.g lia. Prendiamo questo secondo caso, cb,e è il più romune. e ''ediamo in qual modo l'Ufficiale Sanitario può ottenere il buon igov'erno di una casa inalsana e Ja srua rprovvida traeforrrnazione. T..'UffjciaJe Sanitario di tt:1n pro ssimo avvenire non è solo a combattere. H·a .con sè l ' << assistente soJ1itar]a » •d e·ttJa anche « infermi.era di salute 1pl1l)blica >l. Questa entra n elle oase - in·v itata e 11on intru "a - divien•e la confild·ente e l a ooo.n a amica .delle madri idi ifamj.gJia, inisegna loro 1pra1icamente Je regole del buon governo della casa. fa loro notare cruali sono le aibitudini n ocive alla buona salute ed al vi1g ore dei figliuoli, dà u.tili consigli sul m01do di ali1men•tarli e di e;duicarli prrel1è riescano forti, obbedienti e rispettosi, of.f re la s ua coTtdiale, v,olenteroisa e bene accetta collaborazione fraterna e tra&forma coisi in breve tem:po una c,aisa e·d un fljm,biente 1do•m e·s1Ji·c'O noicivi, faccn.d·ovj ritornare la saliu1t.e e .11a gioia che i•l mal gove rno e, in molti ieas'i, la rois.e ria del fo·colare aveva messo in fu1g•a . .A. queste oosiistenti sanj tari e, con questo compito ·di ri.saname.nto dre.lla vjta famLgliiare, l1ra già pensato lo Stato iit.aliano rperchè h·a fornito e !for nirà sempre più abbond'a ntement.e aill' « Opera Na1

1

1

zionale per la Protezione dellfb A1aternità e dell 'In,,"arizia » i mezzi per formare un n•u mero cre-

scente di tali infermier·e sociali s·pe·cirulizzate, d,e-


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IL POLICLINICO

stinate part.icolarmenrfle ad assicurare la saJlrute ed il flori1do svilu·p:po lei bambini. In ogni Comune deve esister.e un Patronato d ell 'Opera Nazioniale isud1detta e l' U1fficiale Sanitario 11a· 1da farne parte come persòna tecni1c.a indis,p ensrabile. .A..cqiuisti ·e1gld drunque la n•ecessaria c.u ltura. FreqLtenti i .Consi ·di puericultura che l'Opera Nazionale 11a gjà aip1erti in tutti i 1più po·p o'lari centri d el R·e.g no ed egli .sarà presto in graido 1d1i esercitare qiuell'al.t issimo compti.to di rjsanaan·e nto d ella c..as·a cl1e ab•b iamo d.etto fon1damen1a•le p er (Lia d.if es.a •d ella stirpe e la gran·dezza d e'll a Nazione.

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XXXIV, F ASC. 18]

La. strada non è soltanto il suolo p·u bblico da teri:er pulito, da rubbeùJ.tne d'al,b eri e idi fiori per mezzo d·el ~impat:iico lavoro ·d ei juniores; ma è strada ogr1i ambiente ohe con la strada comuniica e ·dove si entra senza piioe:hiare alJ.a porfJa. Ogn1 bottega, ogni uflfictio od officina, ojgn1 sala rct11 spettacoli 1dove il putbblico accede p er aicquisti, svagl1i, f.aocende o lavoro arppartiene aJla strada e fa parte id1e'l oampo d 'aziorlie dell'Ufficiale SaI_litario ohe vi ha f.urnZiion·e e doveT1e di vtgilanza peTc'l1è la sal1Ute p'llb·b lica non sia in alcun modo d anneggiata. Ciò cl1e si v ede nel.ile botteg1he, ciò che si svo·1ge nei luogbJi !dii lavoro e di svago può es·s·er di grave danno pubblico quando manoa la n.ece.5saria sorv.egltanza igienica. Oggi questa sorveglianza è scarsamente possibile ed è •quasi sempre illusoria ,p er due ragioni prin·c ipali: !)eflcrhè un ,f unzionario ch·e dipende dan. ·c on1une e che vi esercita la pro.f essione non può a,gire, orve occorra, 1contro qu1elli cl1e sono i suoi mag.giori .clienti 1e 1Perchtè, anche aigendo éon-tro •questi 1dJanneggi.ato ri !della <Salute piuibibl:iJca, non trov1er ebbe nella 1'egge attua·le le neces&arie san, zioni. Ci sono inteTessi 1privaii così ben tutelati che, anche quando son contrarii all'interesse pUJbblico, non pO!S·s ono trovare ostacoli ef,f icaci: tali son q:uelli, per citare un esempio, d.e1 commer ciante p oico scrurpo[oso ohe venda alimenti giua.st1 o alterati e e h.e (anche n•el C·aso dii alterazione volontaria ohe ne rditmin'lli&ea il valore n1Utriiivo e ne alteri le qualità i1gieniche) può venir ç.pn·d anna to a lievi pene pecuniarie, 1preventivamente oalcolate, 11el is·uo ;bilàn cjo, al capitoJ.o « profi·t ti e p,erdi.te » . Agigra;vat e pure queste pene e d a'Vftete fors e il resul't.ato di far creis-ciere il prezzo 1de1la n1e!'lce, non quello di mtgliorarne durevolme11te la cp.1wlità. L'l . ì ffi cial·e Sanitrario ·del prossimo avvenire ancl11e .p er 1 '.istituzione del Podestà al l:uogo de! Sindaco, se il P old·està yorrà e potrà fare il suo d o\rere - sarà jn. r ~n1 à i z i 0ni as.sai mi.g liori delle attt1ali .quando gli aid'lllteratori d elle derrate ipotranno esser condannati al ca:r-cer.e per truffa e quando l'U.fificiale Sanitrario non sarà più un funzionario ·del Com'llne ed un •esercente la proressione m ·eid.iiea, · ma sarà run vero e proprio itgieniista, a servrizi·o 1d i retto ·deJl.o Stato, co1I1veniente·1ner1te retrib·u ito e protetto ·dallo Stato stesso, percbè in ogni angolo a.n c·h ·e remorto del nostro paese ri-eisic.a a tute1are viali1damente la .g.a;lute IPUfr>bli-ca con tutti i mezzi che saran messi a sua disipo·s izione, p er ogni specie di lotta contro qualsiasi male, da una g.ran1de Ist.ituzione Cenrtrale - Direzione Generale .o Ministero d ella Sanità pubblica e del1a i·g i·ene di as5.istenza sociale - ,·eg.l ian te .i11 tutto il Paese a 1difesa della stinpe e della N•azione. T . ROSSI-iDORIA. 1

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L a scuola.

Non c'è Comrune in Italia ch·e non abbia le s•u e sc11ole, che non combatta 1con esse contro la ' 'ergogna del1l'anailrf1aibeti1smo. Se la lotta non riesce in m olti 11uo,gihi aJbtb,a stanza effi·cace, ;djp·en°d e dal~a scar.&a frequenza alla scuola 1p•erchiè li. g en1t·ori 11n.n110 s:pesso bi s01gno ·d·ei lo·r.o ragazzi per le 1p iccole f.aiccen·de dieJle cai&e e d ei camipi. L'Ufficiale ·Sani1tario del 1pro1Ssimo a'vvenire potrà rendersi molto u·t il1e in questa lotta contro l 'ignoranza :se saprà valersi 1d ella Croc·e Ro1Ssa Gio,ranile faoendo LSi ohe 1e1s•sa possa sviìl_;uprpare il lavoro r edditizio d eg.li scolrari e dare ai juniores il modo 1d1i g.u1adagn.are ment re frequentano la scuola e per il fatto ·,di frequentarla. Una graI11die rtrasf·ormazione d ella scuo•l a in q1ue:sto senso, cioè p er renrderla ipraticamente più utile, i11eegnando non solo a 1egigere ad a scri,1er1e ma a11ch e a g-iu.adiagnransi col la,roro la vi·ta, è diventata fin·alme11te ·po.s:sibti.le in :Italia do1p o la rid'orma scola;sti1ca Gentile c'l1ie sta r en.dendo « ait ltiva 1e serena » la sciuOlla l à dorve I.e amrnini.strazioni c.on1runali 11anno inteso lo spirito !d1ella riforma •e.d i maestri 11anno .a·v:uto la caipar.-ità e la p o.ssilhilità cli ·apipl:iJoo.rlia. Qu esta ·scuola .« attiva », questa scuola « sere1ia » 1de've aver tutte le ·cure dell'Uffic i1 ale Sanitario d ell"a,·vienire, il qua:Le 1deve :vigilarla e g.uidarln , per q•u ella parte ch e riguarda l'i.gien e, ten•endo presen te che non d e\ e esser più l'i.gi.ie ne d'una ' 'oata, l'igien·e .della scuola ohiUJSa, cioè la non -tgicn·e - o tJUtt'1ail 1più 'l 'i1gien e d ell'ed·ifiieio scolntSti<::o e non d·ello scolaro - ma d eve eisiser l'igi.en e idi << tutta l.a scùola >>, che ha da a·v·er.e a:l s110 servizi.o - e 1p.er t/U.tii i ib.am,b ini non p er i ·5 oli .deboli 1co•n1e ora - trutte quante le mira.bili forze risa11atr:iici e leti ficatrici della N•a;tur.a. 1

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ta .strada.

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Sarà qu·esto il COITT11Pito più difficile d·ell' Uifficiale Sani·t·ario d el prossimo avvenire; ma sarà comipi.to pieno e preciso 'Che egli potrà aissolvere s olt1anto a patto ,d i essere in·ditpe n!d1enite da vincoli lora li. '


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FASC.

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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL llEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Rapporti tra colecistite e pancreatite. L1 coleci.slti•tc in m olti Cél!Sl è prurte d i ooa in-

fezion e genernle ·cihe 11a TéLggirunto il fegato e la cjstifcllea attrav1:irso ila vena porta . È comrunem•ent·c noto cihe la c olecistiJte sipesso è associata con l'ap;pendicite, com uliceire d ello stomaoeo, ·del duod eno, dc:ll'ileo e del colon e coin mailattie sisie1n:c11e. L'i nfezion e no11 distrutta nel fcgiato, si pro1)a o-a ai linfatici delle \ie biJjari ed al fPUit oreas, cJic &pe o ~i }Jr enta ingrandito e diua.·o. Xci casi di cor L'i~t it c il contenuto di zuccl1ero nel sangue (glicC1111 ia en1lhra essere in cliretlo rapporto col graclo di alterazione dei linfaiti ci dellr. ,·ie hi liar i e ciel })ancr eas. Queste o ser' a Ziioni farel:~bero JìC,lll <tr~ che vna cura razional-e d elle collecistiti ])otrabl)P 'C}iimostriarsi una buona profi la~. i 1dell di·atJ}Cte. Questa ip'01·esi è baisata s u dati eJ·i niiei e sip.eriment·al~. \V. HO\\rarù Barber (l ourn. 1mer. Jl ediral .t ssori(1fio11, 13 n 04\'. 199 ..,6) in 86 casi di colecistite cl.a lu·i o,pcrati ~1ia tro,·ato

ingrossan1ento de i ,·a~ :J.inlfatici e del1e glanidole linfat iJche r egionali n el 47 °{, d ei casi, e n el 69 °~ in CJllei malruti, :nei qiuali eTa stata lfattu un'opc-

esplorat Ì\"<1. fl p1an crerus fiU tfO\'ato ingran dito n el 36 % 1degli operati e in più del 50 °~ di coloru n e1 qua~i era st.ait.a prat.icatJa la laipaTotomia rsp lorati,·a. I,' ..\. ha '5Jtfrrdiato il compor1arr1ento della glicr1nia in 15 oani J.aiparotoimizzati, con le nonme Jella. 1pi u scrLJpolosa aJ&eJ)Si, n ei quali ha. provooato una i001ecistite sp eir)1n1 entialc, medri onte l 'introd111zionc nel1a cisti:foe1lea <li ania/t('. raz~on e

M·e f POalri e genm i .

Nell''llomo 1a freqrU1ente a9.5ociazione del diooete o 1 d ell ' i'P~rglicemi 1a c on la co1lecistli•te e la pancrea.rtite fa naSicere i l sospetto ol1e il diabete in par te possa esse1'e di origjne ilnf·e1itiva. P er c:uII I l lrattamenito CJl1iJrungi1co òel!l. a coilecd.sttte può COIIlsi dera rsi coon·e ~rotfilattico d el di1albe1be. 1

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N. MARZO.

Le cause scatenanti delle manifestazioni cliniche nelle cirrosi epatiche. un fat to noto che l' esplosion e clinica di una cirrosj latente, in ou1i il fegato è grosso e duro, rna nessun segno clini•co n e ri,rela l'esistenza, è ~ubordinata .ad irufluenze scatenanti soprag·g iuntc. Queste cause son o stu1diate 1da B. Chomerearuf .amotte (Thèse de Paris e Journ. des pratiCiens, 1 dicen1bre 1926) c11e segnala anzitutto il fattto 1re i1tfettjyo; polmoni te, :Lnflu,enz.a , atta<>chi bronchi ali, eresirp ela, forunculosi. 11 fattor e infettivo più i1rupor tantc è rperò La tubcrieolosi a cui i cirrotici sono estremamente sensibili. Anche l'ic tus OIP'8rntorio, sotto anestesia al cloroforn1io od anche co11 la rachia.n es.tésia, agisce in un modo ana.Jogo )la qi.1Pllo ch e è ancor p·iù interessante da mettere in rilie,,o è l'irruportanza iel1e può assumere il fa.ttore em otii\·o. Sipesso d ell e grandi preocc upazioni od un'emozione violenta sono su.f:ficie.nti. I n un <:aso di N. Ficssinger iJn intdivi1druo con c:Lrrosi ipertro,fica n on specificia, guarito dall'ascite per 11na .ser ie di tratta1nenti al cianuro, st-ava a.bbastar1za bene cruando , s otto l 'ef.f·etto di gTa.Il!di preocc1Jpationi iper un ;processo al tri bun.ale, e senza causa a1coo·lica tossi1ca n è infettiva, manifesta .aù 'lI•n trat•to una sinidr.ome iittero-asci.tiica, for,mata dall<-1 successione id.i un ittero intenso e 1p oi di ascite abbon·dante. Il fatto esi·Slte ,per tutta la 1patologia epatica: l'ictus emotivo agisce allo stesso modo di qu·ello ir1feti iYo; si 1conoscon o l 'ittero einotitvo, nonchè le coU,che epatiche e le col eciiSt:iJti; l'emozion e è la cau•sa scatenante 1d·elLa s in drounc tuttor.a laj,en te._ NcJle cirroisi il fatto è partirco·l arm,ente evidente. Per la col~ca si r itiene c·h e intervenga l'appare.e,. cl1io n euro-\reg·etativo; lo si 1PUò incrimin are a·nctJe n ella cirrosi, ma i1l fenomen o 1è as sai più complesso e certamente resta ancora difficile com, iprender e cOIIlle un' emo zion e, ·Sia ·p ur.e violenta, possa accen.t uare un a d·egener.azion e p<llren chiJ!natosa e pro,,roicare in seguito il disturbo ,della circolazion e portale. B

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Fn determinaJta l1a glicemia n ei cani prima dell'operazion e e a ù intery1a1lli di 3 a 5 giorni s.rucces..~i\'rumente . Dopo ci.rea 1 du1e mresi i cani sopra\!·

vissu1i f uron o uccisi, al}o scopo di deteirminare le I~ioni anat.omo-patologich•e. I r isultaJti ottenuti sono st a1ii i s~<11U1en ti : in tutoli j 001n1i 1coim · parve glicosruriia. E d egno di n ofJa j [ fatto cl1e 1 <'ani dhe p:resenta;ron o u11 ia UJmento del1a gli!cerrnl.a ~opo roiperazrione son o stati qruellli nei qru1 aJi fur ono r iscon11r1ate a.lllJ.' autorpsia aliteriazioni n eii lirn'fafici (lreJ•l,e vi•e bi[i,ar1, n eJ f e-g<lJto e n·el 1Pan1c1I"eas o nel pan·rr eas 1sol•ilanto. P·er contro n on JfrL1Tono r isoontrate linfoaiùeniiti in 2 d ei cani cJ1·e dO/P'ù l 'opr.razjon e presentaron o una d1tminuz•io1I1e di rucohero nel sangu·e. I,e cifr e più e.1l1te per 10 osserviazioni sono state tra 125 e l t40 m g. peT 100 amc. di san1gme per r 1p rimi 12 giooni, <e tra 12!5 e 165 mg. p er il prtim o mese daill'insorgenza 1dell1a cofLe.cistite sperimentale. 1

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fil. \


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I L POLI CLI NICO

Dilatazione delle vie biliari. Cou11se1ler e 1\1.Lc. Indoe (Surg. Gyri. e Obst., dicembre 1926) hanno stud:iJato le vie biliari iintzraepati che neJ.l'.uormo in 26 oasi, con iniezioni di c ol1oidin~. e il :!lletodo delia ini1ezione .e corrosione. J.n 10 f eg·ati normaU.i, mentre hl co•ledo,co notl1 Sll.p{~rn. i 5 mm. ·d,i diairr11etro, si ha una dim1n11zione pro1g.ressiva nei iValii rirumi, e nei · rami di 5° ordin e fl diametro m eidi·o è id i o. 05 IDJffi . N·ei caisi dii. ·calico'l()S'Ì i1l ico~e1d.oco era i11Joo:t'taIIlldi~o (·dia.m etro fra 6.5, 11.5 rrim. ). Le m·aiggiori dilatazioni coin•cjld1evano c-0n i casi ~!iù 1grarv'i . Nei casi in cui esistevano stenosi 'b enigne 0 1n.aJiig11e d·el coledoco, la dil1atamo111e de'hl'eipaJt.iioo era assai 1'orte (fra 10-30 mm. di ·diametro) e si estencte·va a turtto 1'aillbero b·i liare . .sono da pOTsi in ri'lieVio l'.atr oifia. ooncorrni.trunit1e ·de1 paran·chima ·ep1a ti1co ris11J1ltam.te 1d.al1lia pr.r.essrio·n ·e dei dotti ectasici, la stJas·i ,del ca.r.c-0110 poirrtiaiLe per · la pres"ionre es·erci·t ruta 1d•a i .dotti baa1a.rii e la :riapi1<lità C·OIIl cui 'l'infezione segui Ira stas1i vetn,osr&. e bjJiar·e. G1li AA. p1arago:nano qt1·e.s,t a sin1drome anatomo-1clinica a qu,anto avvi·eme ne-1 rene nell'idrronefrosi e 1proip·oogono i1l termine di iJdiroepatosi. 1

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VITTORIO GHIRON. I

Patogenesi e trattamento della colecistite cronica non calcolosa. 1\1. 'Chiv.ay, J. Pavel e J. Marie (Pres se Méd., 13 ott. 1926) n e fanno UJno st1U1dio m·eto1dri·c o. A rÌ,tece denti . - Sii ·trorva 'l1Il JUl11!go p·assaJto d1 distUir.bi mal rd,efintti de1lla di1geiSt1ione, i:n sip·ecie 1

stdti1clhezza, con coJ'teo di entefliti, sigmo1i'cliti, coli1ti, ·aJpip·enrd ic.itj; t:ra le foirime s.pecific.11e s,i ri·s contrano la dJissiente;ria a:mebi c1a cronica, il tiif(), i p.a.raitilfi; ma è dififi·cil1e 1a c.0e!MJare ]1 r1rup:po;rto ez.iolo1g ico con l 'aff ezione i111 atto. Batteriologia. - L.e con,01S1cenze recenti Sii devom.o in siprecie a s1.rudd.osi arrneric·and. Non \ 11a aS1segna,to valoTe .aùle semine d•eJlla bile ottenruta rd:al sondaigg'io d'UQ1die:n·ale, 1perc:hè essia si contrumin a tf.aiciiùme.nt.e col conten11Jto enterico. Si ·dica lo s1tes.so per aa bà.le· c'li.e si p1uò rruccogùiere nelle co1lecist,e.cif.omie. Grumide:rrrnann, Al vair·ez, HU111 te.mulleir hia:n.no 1djrn101strato c'l1e a voJte Ja bile è stc.rile, 111entre' l e piareti dellLa v·esiei·co1a sono inf·et.te. Co1sì I-I1un1t1errnu1J·err ih·a t.rov·ato germi pat-0ge1n i solo nel 6 % deg·l.i stif.i s1ci d1e1'J:a muicos,a 1e nel 26 % ·delle coltu;r·e 1c;ltalla bile, mentre l e colture dallo sp·essore <lelle pareti roiano 1posit}ve nel 100 % Idei casi. Sembr.a ch1e lra colie cistite s'U1pp1wata p.ro:d oita dallo stafilococco tenrd a all'iidropisia vesc:Lcolare. ll geT'rhe più fifeqrue!Ote è il Bacteri1lm coli, cui 1

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si associa il B. para·t ypliosus: gl1i stessi germi cui Grun1dermann att.r:hbu.iJsce Ja coàeciis1iiJte calco· Iosa. Rose:rio richiama l'atte11zio11e su1lo strepto·Co.cco qua.Le .a1g1ente 1d'infeziom.i ' rescico.1ari a focolaio Patogenesi . - Si tende sempre 1più ad abb1a n,aOT1lare l 'ipote &i ·de'lla via ascendente, pi& acoo·dere a qu·ella amato-linrfatica. P·er ·sp.iei~are i·a tenJaicila d è.llJ.' inf ezò.on e Vincient~ Lyon hJa erm.e.s1so l'ilpo,t esi ,del « ·cincol·o vizrioso » , Ch e si ai:Jtmereb1b e 1co.n tre m eooanismi: 1) oomiunicaz.ioni limiartnohle tra '·es cJico1la., f1egato e· p'a ncreras ; 2) infezione ·delù1e vie extr.a- ed intraepaticbe co·ITel·a tiva e fQI's,e anteriol'le a quffila /dleJJa vescicola 'b iliare; 3) assorbimento di germi e di tossine intestinali, con il chil·O, pei linfati·c i mesenterici, .ed i.mmission·e nella ciDcoI.azione gen erale, 1dor1de avverrebbe·r o n ·uoive infezioni generali. Terapia. - Gli A.!A. si viailigono, per la dJi~in;fe­ zione .deùJa vescrl.co1a bili·a.re., di o1i·o id i H1airlem e ·d i u.rortro1pd.:na. L'oilii-o ld:i Harlem è una miscel•a a jparti flltgruali 1di oilio dci caide e ol.i o .essenzialle di gine:pro~ un tem:po mo1to 1xs1aia come antigo.ttoiso; gli .~. ;10 proocrivono1 in 001P1SIU'.11e, iprt:hma di ogni pasto: 2 ·3 cap1S1Uùe a.Il. giom 0, per 10-15 g:ioiI'ni. P oi, 1P1er l o st·esso p1eriodo, SOIID!IIl:ilrllistrruno l'u.r~ tropina, in dosi .di ,g. 0.5, prima idi ogni pasto; diffidano delle urotropine pari. Segue un terzo p.e!I"iodo, di riposo :te.rapeu.tico, u·g uale ai p,rooe· •clienti. P-0i s.i rip e:te fil cicJ.o, a pilù r~pire.se . Diur.ante i perio1di mecLi·camento61i pruò somministrar· si acqu•a ld:i Vichy, riscaildaia : mezzo biccruoce granò.e, a di1gà•u no. Neii perio·d i aouti trattare come l'app0rtdi1c.i.t e rucut.a, ç.on \I"leffI'i1gerazio·n e a<idomi11aile. Gl'infermi ir1i·gliorano, sovratiutto nello staito ge.n.er:aJe; ma i~ rt1,attarrn1ento va contiruuato a lung·o . Se non sri otti-ene seidazti.on.e delie so fif eTe111ze, rico;r·.rer·e ·a.J .a.ren.a1g·g.io bililél.iI'e, .me1di:ante il son·dag,gio duo·denaJe, in fo!I'm1a su.bcontinua, p . es. 2-3 ''olte a sett:irrnan·a per 1-2 mesi: si ·estr.aiggono, co.si ' oQ"TaID1di "!' rm1antità di bd.:1e e non è raro di ""' ot1;enere l a sie.ritizzazioin·e delile vi·e bhliari; a volt e però si. p.resen.t ano crisi doloro1se o idi.a;rree bhld.a.ri con imbarazzo gastrico, astenia, insonnia, ecc. Solo ·se ques.tJ metoidi faiLliscono, gli A.A. ricorrono ·::tll'inteTV•ento chirurgi1co. 1

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. L . V.

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XXXIV,

La cura medica della calcolosi biliare. .t\. Krecke (MunC li. Med.iz. Wochensch., 1927, n . 3) r;cre de .f on,damentalm ent.e errato il conicetto che la cal.co,Jooi bilia.re sia 'Una maJlattia Cfll;r'aibil e soJo chi:ru.T.giicléllllen te, co.sì corrn·e ·e rrato è il con1

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cetto che ess.a sia di comrpetenza esclusivamente m edi•cia. 1In q1Ueisto caso è :necessario indiviidiualiz· zare la cura e tnodif:Lcare le indicazioni ter.apeu·


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SEZIONE PRATICA

tticl1e caso a;>er ~..aso. E inneigaibile peirò cl1e basta pensare alle svariate eveni.enze a crui pruò oon d urre l•a calcolosi, ispessi m enti, ret:Dazioni della cistiifellea, sue aderenzie c·ol !fegato, col peritorneo, col colon, coJ. td1uodeno, collo stomac o, emipiam.i, aJScessi 1del1a 1Parete ·Cisti1ca, ip1eritoniti, ooclusionl d elle Yie biliruri, 1>er icorusiderare con .g ran.d e simpatia l'intemnento più c·h e mai 1precoce e sistema, tico p er eVittal'e c11e si vengano a strubiJire le conseguenze sommaria.m·e nte accennate. Peraltro è pur ,-ero che .a.Ilo s t ato attn.1 al e delle conoscenz·e, la l\1fedi c.ina si è a.ririciohita idi runa serie di mezzi terapeutici che p osson o condurre a buoni risultati e cioè alla scon1parsa 1delle maniifestazioni morbose. ossia in una rparola alla g"llarigione clinica della calieolosi bili·a.re. Questo 1è il masis:inlo che si rp uò ottenere con 1nezzi medbci poicihè 1n realtà ancora non aJbbia.mo in nostro 1potel'e rimedi cl1e ci rdiia.no la garanziia o di poter totalmen1e diissom~eTe i cal.coli , o di poterli espellere tt1tti dalla cistifellea. I rim~di ;possono divi!dersi in due grandi cate gorie: quelli che 1deblbono influenza.re l 'infezione de11e ' 'ie biliari e qiu elli che debbono rugi!re sulla stasi biliare. Tra i primi abbiiaino, l'acido salicilico, la formaltdieid e, l 'esametilentetram in a, l'argento colloidaJe, la triJ)'aiflavina. U1mtber raiccomanda la sali.!formina che è un a combinazion·e di aicido salicilico e 'UTotr oipina. B1uone son-0 p.ure le combinazioni di argento .colloildale con aci di biliari (Chol eval), d1 esameti1entet:raanina , a1cido salicilico, caftfeina (C)rlotr oifina), •di tripafla,rina, papa,~erina, podoJfillina, olio idi m enfJa (ChoJe, fla'\rjn,a). I rimedi che agiiScono 1Su.lla stasi biliare si dividono in due categorie : ·Colagoghi che provo•cano il drPn8Jgigio •della bile già formata, e coleretlci che aumentano la sua secflezione n el fegiato. Tra j col agQghi sono da annoverare primo f.na tutti il solfato di magnesio, s ia come sostanza a sè che come acqua di I<arlsba d, qui'.n.id i l'tpofi·sina che provoca 11.lna valida contrazione 1della parete cistica. ·B u ona ·è .la coml>inazi.on e di Atorfran con l'irpoifisina (Ikto·fis'ina). Ottimi rimedi s ono pur,e i sali biliari n ell·e v.arie forme sotto le qyuali vanno in -co1m mercio. Buono è il'olio di menta (Colakt-01). Di uso classico, semrpre €1f!fi1cace è l'olio di oliva sia p er vta orale che iper via r·etbale. Cor1tro il dolore si userranno le claissiche ~ai.­ cazjoni e alide, la mOTl:fina, e ipiccole jd o si di beli1a- · donna, atroip·inia, ·e umiJdirina, papaverina. t Jn m ezzo terap•eiutirco ass ai efifi·ca:ce, d i recente intJro·dotto, ·è l'u·&o d·e11a son dra !d.u odenal e p·er mezzo della qu•ale si iPOtSsono iniettare 50 cc. di una ·sol·11zione al 15 % di :so1fato idi mg. Si può così assa.i spesso !prorvo·caTe l'espulsion e dcei calcoli d al coled-0.co. 1

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J'ra i rJ1nedi ·Coleretici il migliore è l'•atofan , o la sua comlbinazione ·oon l'euoaina (1I1ctero.san). Buona è :pure la c on1binazion e di ·atofan con il'8Jc • s ali cilico (·AtOifanil). Come in1dicazioni terap·euti;Ohe concomitanti, sarò. assai raJccorrnandaio il riJposo, sia come mi srura ·di valore •aissoluto druranrte l a coli•ca, sia n P.Jla cafico1'01si croniica. L'étjpplicazione sl!stema, fica del 10al1do .g io·verà ass•ai più che ex sese, p er il fatlo cl1e imipone il ritposo a letto. l Tn aJpprrapriato r e.gim·o ·di vita ed e1Ventmalm PntJe CU re termali gioverann o a<Ssai. Circa l' aippliicazione ·d i un rimedio piurttos-to di un altro, il buon cri.terio in divid.ualizzante d el medico che r egoJia la sru a 1azione c aso tPer caso, sar à la giui da mi1glio1I'e. F . R •OCCH I . 1

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Nell'ipertensione portale. TraLtasi 1di m alabi eipatici con subittero, disturbi gastro-intestinali intemnittenti, stan ch ezza gen erale. L'ar.to inf·erioce ·destro è aiprpesantito; vi son o emorro•i di , emor.r agie gastro-intestinali; talora s plen om egalia. La circolazion e co1laterale e l'ascite non si producono che iin oaso di cons.iclerevole distuirbo circolatori·o. Corne trattamen to Mathieu d·e Fossey (Jourri. d·es pralicieris , 18 dioembre 1926) •consi1glia in caso d i em orragie l'immobilizzazione assol uta, con la testa bassa, il g;hirucciio sul ·v entre, la dieta i·driJca , a piccoli cu•cchiai, con aggiunta di cloruro di calcio. B utile otten ere runa dertvazione intestin ale e di agi r e sulla ·diuresi. Re,gim e v~etariano ipocloruraito (5 gramrn~ :ai s·a1e ·n e.Ile 24 ore), un bicohiere d'ac:quqa p1e r pasto con un cucol1iaino ,di lattosio. Semi·cupi cal di prolungati per mezz 'ora; ginn asti-ca r espiratoria . Ogni due gioirni, pr endere a dtgiuno 2 cu:oohiaini di sale di Seignette in un bi·cc.hier e d'ocqua. Nel 1giorno interme1di·o, una cartin·a di 3-5 centigrarrnmj idi calomelano. r.a t eobr.om ina ·avrebbe ·POica azione salvo nel •caso di con·oomitante irpertensio.ne arteriosa. l\~·e, no precarja è l'azione della scilla: 2 grammi in 300 g.r ammi di sciropipo 1delle a:inrq.ue radici; run cu·c·r.hiaj o pr:iima del ipast·o ·di m.ezzo1giorno e delLa sera , 10 giorni su iventi. · Fra tutti qu·esti rimedi, il regime i.atto-vegetariano 11n tto ai lassatrbvi iè il più i,m portante. 1

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a curabilità di alcnne asciti della cirrosi. ,

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un fatto più volte osservato ohe vi sono delle .a.siciti 1c1rrot1Jch.e ·c he .g.uarjsicono, .pu1~.e rimanenido senza g.ran1di :modjfircazi-oni la caus a 1d.el:l'ipert en sion·e p·ortale, ·cioè la 1cirro1si. Alcuni .auto.ri r it en go.no ·che n ei casi c11raib ili si tratti 1d·e1la forÈ

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[ .i\N~O

IL POLICLINICO

ma di cirrosi iipertrolfica (di Hanot) mentre le f onne atrofiohe idanno asciti non curabili. Alirl (ed è l'opinione dominante) 1c.redono che nei casi di g.u arigi-0ne si tratti di un' as·cite tubercolare oh€ g.uarisce al pari ·della iperitonite tubercolare ascitica. Altri infine pensano ohe 1Si tratti !invece 1dà forme sifil:iltiJChe. N. Fiessinger (Revue de médecine, ~p1ri1e 1926) ritiene ch•e l'ascite 1delle cirro1s i sia il più sipesso in ra:pporto co·n un rp~ocesso 1degen erat1.vo p·a renchimatoso ·che coin una sc1e.ro1si interstiziale. La ragione dei miglio·r am1enti che si osservano· col Cian11ro id i mercurio non s are·bìbe 1dov·nta al fattu che questo agis·ce come diuretico. Il mercurio, come i l bi·smuit10, ·esercitereb1b ero sul parenchim·a epatico una debole az.ione tosstca, ohe avrebbe p er effetto Id i risvegliare l'attività cellula.re, con iperplasia delle cellule sane e rigenevazione del parencl1ima. Nehle cil'rosi i risultati sono subor1di11ati al coetfifi ciente d'integrità cellulare. Se le cellule ·e1paitiche sono affette in m o1do gr.arve e diffuso, la reaz.i one ·è nulla eid il trattaimen.t o i.neiff'i.cuce. Se l'into sstc·azione è tropip·o ibruitale, si distru·g.gor10 le ultim·e ·oellu le C·h e riman•gon10 : è ciò Ch8 accade ·con .gli aTseno!b·enzoli. Inveice agiscono nei casi favorevoli i.l m e.reurio e, talora il b1i· smuto; ina trattaiSi sempre id.i un '.arma a doipipio taglio ohe va mane1~ata con estrema pr.u denza. 1

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diretta.imenrte per booaa. Prescrivono: So1!fato ·cli m •agn esia seccato g. 5; Pea>tone \Vitlte g. 2; P olv. di liqruirizia ·g. 1. Per una carta; da prenderne una al ma~tino a digiiuno, in un mezzo biioohiere di a.cqu.a tiepida, meglio se si usa d·ell'•ruoqua alcalina (t]p·o Viohy) e vi si agigiun,g ono 1-2 cuccl1iai ·di glicerina. E consi-gliabile di far coricare il malato per 10 minuti su·l fian·co1 destro e di attendere un'aria prima Id.i f are. la 1oolazione. Si continua il trattam·en1.o per 10-15 giorni · al m.e se. Negli indivi1dui a p1les·so solar.e doloroso, si hanno tal10Ta delle .co·l ich.e vive ohe .scompai-0no di solito ·dopo 2-3 giorni. S·e la reazione è troip1po forte, si consi1glia . •di diminuire la dose d el s-0lfaio a g. 2,50 e tdi non aigigiungere la liquirizia. Le polveri possono soffrir·e jper l'umidità nei tempi umirdi ed allo~ iè consi'gliabile di a;gigirungere aid ognuna di es·s e 5-10 g. di. caolino lavata a secco. 1

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f i l.

Contr1buto allo studio della cura operatoria delle asciti cirrotiche per mezzo di anastomosi imm~diate fra la cava inferiore e la porta. l<restovv·sky (Pres se A1.éd., 6 noiv. 1.926) ri\'fiectsc~ di un OaJSO ·di 1Un . giovdn e ctiirroltiCIO con ascit•e i1nrp8n i:n11e, irn c.u i fu p1:rati·caia l '1aniaistomosd. deì~a viena .rr1esenteri·ca sup1eriore aJ.lla ciava inf.er~oil'e C.0 n ·O·t timo SUIOC'eSSiO. Il p. SO!p1 pO!I'tò b•erp.issimo l 'oll)evazion e, e vi1de r~dursi notevolmente e stab,'illme11te l ' aisciite. Co n q.u·el'l i dri Ros·enste·i n e di Bogoraz, qu·eisto sarebb1e i·l terzo ca s·o <ld anasto1nosi, in c1rro·t ici, 1p or·t a-v1ena cava i.nf. riusc'llt-0 fe1liceimente: Tia Je meitodo di our·a dell'.8JSoite cirroti10a è verarrnente i1d·eaile, e m eritelI'ebbe di essere arpp:l iic·ato in più la:vga s•o ola, sv·ecialmente nei. sogg·etti gi1ow.an1 ed anic ora in buon.e co'Illdlzdoni. LoZZI V. 1

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L'azione colagoga del solfato di magnesia-peptone. In~ecc

di -sommini.strare la miscela di ·solfato di magnesia-peiptone con i.a sonda di Einhorn, di ct1i l'intro1d uzione non è sem·p re aigevole, F. Ra!DOitd e Borc·es co (Journ. de méd. de Paris, 5 aprile 19-26ì consi·g liano di far prendere la misce1a 0

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SEMEIOTICA. Contributo a Ilo stuff fo delle iniezioni · di olio jodato endorachidt'e. A... Ros·si (Diario Radiologico , 1926 n. 4), descrive i reperti raùiolog1 ci in 1du·e inferm·e

par~p·lagicihe

·do. lui esaminate 1dal punto di vista di una even· tuale con1pres<Sione rn~dollaire. I due cas.i confermano la grande importanza del meto·do dell'iniezione ·endorachiidea di olio jodato pesante e leggero, per la di~nosi e la localizz·azione di una co·m pressione rn~dollare: il meto·do og·g i·dì, col) l'i111pie:go di due idi.stinti o.lii-pesante e galleggiia11te, possiib'ile attraverso la sola via lombare, ser1za ricorrere a puntli.re IP'iù alte, è r eso più l argo, ed a .detta d·el Ro ssi, più sicuro, sostituendo al li.pio·dol dei franice·s'i lo io1d oleum, cioè una combinazione organi·ca ·d i io d·iO in olio ·di oliva al 10 %. Un fatto interessante no1ato dall' A. è, nei due casi osservati, la difrfusione dello Jodo.. Jeu1n lungo le r&dici e·d i tronchi n'e rvosi p1eriferic1, attraive.rso le guaine linli'atiche, fatto constatato seguendo radi ograficam ente i malati a varìa a.i stanza di tempo -dall'iniezione: questo fatto senza du.b bio apre un nruovo -ed interesS>ante campo di studi p·er le oomunioazioni e gli scambi eh.e possono .avvenire fra liqutdo c.efalo raio~i·dèo e linfa ·d·elle guaine 1dei ne.rvi p.eriferi,ci, nonch·e in patolo1g ia per permettere di chiarire .iSia la forrr1az1one sja la 1diflf'usione 1di certe affezàoni ·dal centro ·alla periferia e viceversa; la tera'Pia potre.b·be anche av.vantaggiarsi di questo. rep·erto per ]'utilizzazione d·e·l la via endora;ch1·dea special· mente in qu.e lle aiffezioni ,a tipo raidicolare, neu· ritico o ne11ralgiico ohe interessano i tronchi ohe ft1oriescono ·dal segmento inferiore d·el ·raClhide. 1

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MoNTELF.DNE.


(ANNO

XXXIV, F ASC. 18]

SEZIONE PRAT1CA

Un metodo di introdurre il lipiodol nei bronchi a scopi diagnostici. \ 'iene d escritto da F . Abramovitch (Brit. Journ. of Rad., n. 317, dee. 199...6). Consiste n el ver sare direttamente n ella traclhea, attraverso alJa fessura la.rilllgea, e con l'ausilio ldello speocihietto, 5-10 omc. d i soluzione caJJd1a di Jipiodol. L'introÒl\1zione, fatta con la sinn1g a faringea, va preceduta lll(111'•anestesizzazion,e d ell e fau1~i peir mezzo di soJuz.ione di cocaina o novocaima al 10 %. La r;.)J(jiogrrufia va pll'esa dopo 15-30 minuiti . Il metodo è innocuo. e controindicazione è costituita solo d•a ur10 stato gra\'e del paziente e dalla nefrite cr onica. Nei processi putridi del polmone sembra che l'introduzione di lipiodol esplichi anche llotevolc .1.zione .;urativa. f\l. F ABERI.

VARIA. Le malattie che scompaiono. .~

istirur:no r1ei no tri giorni alla grruduale ri. dnzione e scom1parsa di alcune malattie inr.felttive. Così la frambo ia tropica o ya"vs cede con straor . dinaria facilita a.[{li arsPno1benzoli, tanto che si son o \·enuti chiutJcndo gli o pedali per framboc. sici. Anche la sifilide va S<::omparendo: sel)bene ri::enta molto meno <lrllo ya\YS l'azio11e degli ar. senobenzoli. tiutt.avia quesiti ne sopprimono le ma. nife~tazioni cutanee e mucose, da cui deri\'ano i co:ntt:igi: per tale moLiYO non si osservatr10 piu che pochi casi nuovi •di sjfilide, mentre resta lo stocTc <lei vecchi mnlati. J.,a malaria, che «Un tem•PO in'fi.eri'Va isn q11n5i t1ntta l'Euro1pa, è venuta r i. tirnn.ù os) : n1ell'E111'0J.>a settentrionale non se 11 a osserva più che qualicl1e foco1'ajo Jimitato e r ari rasi auto·cton i porad1ici; :in che in Italia va gra. dataJnent~ rilclucenidosi -. astra.enido dalle abi. tuali oscillazion i e dalla recrudescenza portatn. dalla 1gnierra sotto l'azione cwubinaJt.a d ella chinina, dei risanamenti i draulici e agricoli, del. l'aumentato benessere, ecc.: si può pre,reclcr e cl1e tra una d ecina d'anni non sarà più un pro1bl cma per noi. Una malattia di cui sembra legi ttimo 1PTea11nunzi are non molto remota la fin·c è anc·h1.~ la tuber.colOiS'i; in alouni Pa·esi essa è in ldocrc. ' mento rapi.d o; così n e:gl·i Stati Unit i la mortalità da t11herco1o·si ogni 100,00D a:bitanti è scesa, ip1er i maschi, da 201.9 nel 190Q a 19·4.0 n el 1910, a 121.8 n el 1920, a 95.4 n el 1924; per le femmine si hanno 1e segUJenti cjrfr e an icora 1p iù significative : 188.5, 146.2, 103.7, 78.0; per don'T1e d elQ'età di 15 a 19 anni 1a ridiuzione 1dail 1900 al 1924 è stata del 37 % e p er bambine sotto un anno ha ra~ggiunto I '-enorme 1

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proporzione d~l 73 %. Si può 1c alcolare che, se la diminuzione procedesse con la stes1sa ragione, tra ye11ti anni la malattia dovrebbe esser.e sc001ljpaI\5a ·dagli tati Uniti. Questo :fenomeno n on è localiz. zato agli Stati Uniti, ma in proporzioni varie si ossrrYa in quaisi tultti i Paesi civili. Eisso è la risultante di mol•t aplici fattori, come l'isolamento d·ei malati in sanatori e tufbercolosari, il loro trat. tam0ntto in dispensari, le curie sempne più €ff1 . caci, le abitu1dini di nettezza se1m pre ipiù id.in.fuse, la sterilizzazione d el 1ait te, l'incr-errnJen to dello $port. Xel produrre i Stt~cessi sa11itari so1pru. ])rospet. tati, hanno mol~a parte i n1.edjci e gl'igien isti; nla, s imili al serp1ente della fa\'o•l a il q·ua·le si d1 . 'ora,Ya per la coda, essi fanno beneficare la col. iett1Yità a proprio tdanno: finiscono 1p er tagliarsi i "i veri. Così in alcune icittà i sifilogra fi corrfiln. C'ian o ad avvertire qualche disa·g·io, per la de;fici enz.a di clienti. .. :\ questo pr~osito diremo che ri 5embra ipiù razionale ,e più avveduito d el no. stro, il sistema cinese di r icompensare i m edici: qne~ti ricevono 'lln onorario finc11iè i c·l ienti stan. n o bc11e, rmentre esso ' 'ien e so·s1peso nel corso della malattia: così non si assi5te all'a·s surdo demoraliz1ante ·cl1e il m edico ri ce"·a un com.p enso n ega. tivo quando abbreivia le malattLe o quando si ado. pern cffi ca.ceme11te a 1preventflle, e ol1e 1debiba i\i\'Pl'e sui rmalanni d ei prapri simili. Il sistema t:i11ese, in fonrdo, viene attuato i·n molte forme di assicurazione con tro le rrr1alatt.i e. ( 11in. d' l g., feb . 1927). 1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI.

Due ari,n i di servizio a,ni bulartrn io . Vi.adan.a, G. Ca\r.alca, 1926. S.\ rÉ L·urs . Ourso cle Ti s-ioloat(l. - Barcelon a, I1np , Casa Provi ncia.l de Car idad, 1927 . 0.\HP.\ L . Gumo . D i un metodo razionale di teJ'(J,[Jia. eh e au,arisce sistematicamen,te la ti1,berco-. lo si pol nionarc e le ple1lriti. - T orino, Silves t,relli & C.ap-pelletto, 1926. J.: G.\ ~ilcHILLE. 1 1tll'a.ggl,u tinab1ilità aspecifica del niicrococro ninltese . - N apoli, Ti1) . « L a Nuovissi1na », 1926. SoHIFANI , - INCR.NZO. L 'elcttri citù che auarisce. Napoli, Stesicoro Sin1eone, J926. SonRENTINI EMILIA. R ile1:az1o?ti clirvico-statistiche sulla Ì'n talir.l ità deu li assicu.ra ti ob bllgaitori per l'invalidità e lei vecchicvio . - R oma, Tirp. Polig lot.ta, 1926 . T ooo T. R. R. P ost-morteni tube·rculous L esiori. Edin burg, E d.ib. med. J ourn., 1926. TROCF.T..LO E. Opoterapia endocrina nel 11Wl di mare . - Roma, I stit. N az. M ecl . Fa.r111lacologico, 1926. VERNEY LORENZO. Condizioni ig1ieriiche del pro-_ a1•a1n1rna di. lavoro della Società Elettrochimica .J.llaremniana nel bacino torboso di Bu rano (Gros~. seta). - l{om,a, Ind. Ti·p . R on1ana , 1926. ANl•' JìjJ4Icr

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Lrn"ERO.


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IL POLTCLINTCO

XXXIV,

[A.NNO

FASC.

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• POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. CONTROVERSIE Gl URIDICHE.

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XVI. - Preferenze a favore degli ex combattenti Di qt1esto angomento c i siamo già di'fifusamente occuipati. Per •concludere, segnaliamo ora runa breve ma pregevole nota diel dott. Giuseippe Gioven·co, valoroso .f1unzionario ·d el Minister.o 1d1ell'In· terno, tpU·b·b licata nella r i visita i l cc Rinnovamento A1nm.i n.istrativo » ·d el gennaio 1927, disrpensa I. Egli a derisce ailla tesi 1d·ella effic·a cia <lielle preferenze agli ,ffif etti . de1la nomina e 1dimostra che 11a limitaz.ione 1del1e p r efer enze all'or·din·e della gradluatoria è « inco.m patibile col .concetto iillformatore delùe ·disposivioni J·egisl.a1tive e non risip-onde a·d urua interpetrazion·e esatta della norma. conten1u1Ja n ell"art. 3 ld!el decr·eto 2·4 s ettemb:r»e 1923 n. 2073 » . An c·h 'egli .osserva, ifra altro, ch1e cc se la preferenza .dovesse Tiso[ver·Si in u na preced·e n za nell'ordine ·d ellla gradua~oria, ·l a disposizione del prov-vedimento 1'e1g islativo, per qu·esta parte, sarebbe stata inutile, anzi 1addirittur.a su1p erfllua, in quanto soiccor rev.a già al1'1uoipo il T. d. 18 settembre 1919, che delle prec.ed·enze n e'l1a graJdtua to·r ia d·ei conoorsi per gli impieghi degli enti l oc ali, s.pecialm;ente i.si oiccupruva. N1è è a dirsi cihe · quest'ulti.m o r. decreto sia stato irmpli1cita.a:nen te e taicitamente 'abrogato dal d·ecr~o d el 24 settembr·e 1923, in ,quanto manioa tra la norma nuorva e la preced enta. q.u e'lla incorrupatiibtlità che è pre. suipposto e-d ·e1'eme·n to n·ece&siario dell'·rubro1g azionre lbacita » . Soggiunge i l Giovenco eh-e « i·l ·decreto 24 sett€mbre 1923 rpiù .ch e alla f.omnazi-one ki'e·l la graiduatoria nei 1concorsi, ha rtgu.ar do all'assunzione, alla nomina del posto ed a tali fini ha esteso per g1i impi·eighi pTesso gli enti 'locali 1quell·e pre-oe.denze nel1e graidua;torie, .che va!lgon o a r.egolar·e l'avvicen·dam1ent o d·el'le a•s sunztoni da f1a.Tisi ·senzca con oorso (r. id. 28 gernn1aio 1923 n. 153) , 'fatti~s-pecie diversa ·da ·quella prevista dal r. decreto 1dP.l settembr·e 1919, ed il diritto jpOzioTe alla nomin;a 1d egli .e x ~ombattenti classi!ficati ex a-equo con non combattien t'i in un ordin e idi graduatoria, -st1<:c1essiva .a l1a .f o:r.maùti.tà d·el concorso (R. D. settembr·e 1iS22) ,, . Os6erv.a i11oltre .c he il 1egtslrafor e si prorp·ose il fine d·el :più !f.aci:le collocam.ento idei reduci di. ·gueTra in relazion e a tutte J.e possibilli ipotesi, anche n egli i·r npti.eghi d egl1 enti 10 00.li. P er.ciò, rilel\l'a acultamente l'autore della nota, « il riiconos·cimento del diritto al1la no· mina v eniva aldJ àJve:ne inte:na la 1s u1a portata pratica: sia nel caiso in cui ·l a graduatoria dei con'(!Orsi avesse 11.lna eflficaci-a vincolativa assoi.uta, in quan·to sanzionato •dal r. d. 18 settembre 1919 1

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il titolo di . pr.eced enza ne'lJJa gTaduatoria stessa; sia n·el CéliSO di assunzione ai posti senza concorso, in base a;d una grad'Uatoria [prres·tab:i:l!ita, per re golare l'aJVVi:cen1doonento, in quanto sanzionato dal r. d. 28 ·g ennaio 1923 i l tiito·Io di p:rieceden21a anche in questa speciale graidiuatorta; sia nel caso in oui, sussisten•d·o n ell•a pu·b biic·a amministrazione ·U illa libertà idi sce'lta, la graidruatoria dei concorsi non avesse un'.e:fficacia vinco:lativ.a assoluta, in quanto sanzionaJt-0 dal r. d. 30 setterr)J>r.e 1922 il 1d iritto ·di prefer.en za alla nomina .degli ex cç>imbarttenti, classirficati ex aequo oon altri co11correntti ,, . Dimootra poi, come già rile· v:ammo, che n·e ssun elemento può 1a,esumersi in contrarJo dra.l fatto cihe il deicreto 30 dicem1b re 1923 n. 2889 nulla dispone circa l e preceidienze e l·e prefer,en z.e e eh.e n on ha coillsistenza l'·olbbiezione fon data suil'eM·etto d ell.a limitazion e della facoltii idi scel~a. M.a la giur·isrpruid1e nza s1 è ormai orien tata in sen·s o C·on trario alla tesi •d ella efifica:cia d ei titoli mi li tar i in ra;pporto ·alla n omina . Ogni iTuSist,enza, per quan to ragionata, è s~ata vana. Recenti decisioni hanno riruffermato ~l principio che le 1prelf.er enze ''a}gono soltanto lél:gli ieff eiti ld:e lla gradua·t oria. Orm1ai non ,è da sp1e:rare che la V Sezion·e modifiohi· la s.u a giurispru1denza. :B necessario u1i 1

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1

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pro7.1vedimento legis-Lativo di interpetrazione autenti ca per correggere un indirizzo che noi consideri.amn errato. Vedmnno i sin dacati e gli orgrani 'Preposti alla ~tela dei com1b·a ttenti, se si 'l iI caso di s·egnalare la opportunità idi un d€1

creto in tenpeitrativo .che prectsi 'la p·osizion e di essi, Il ell 'ipt·er.esse di tutti. F orse sarà opportuno .cn,e a ltri .dubbi siano eliminati e eh.e 1a. sitJuia· zion e dei corrnbattentfi sia :regolata con norme organiche, c'hiare e preicise. Sono stati emanati fin ·dal 19t9 prov.vedimenti vari, in terrupi div·ersi, con effetti limjtati, . sp·esso m eidi1ante esit.ension€ di norme a rapporti d 'imlpiego essenzialmente dt~ versi": è manc,ata perciò, n eoessariamente, una 'Veduta or,g a.n ica. Non solo; ma, le vari·e dispo5i zioni n on corrispondono esattam.en~.e ai ra:pporti re·g olati. Come si può , 1peT e·S., estentd:ere, senz'altro, agli im.piegm.ti d eigùi enti locali un com;pl esso di dispo.sizioni che disciplinano i raip'Port1 ·d e·gli im'Piegati statali? 1questi corrisponid ono aid un 1de!termint8:to ordinamento 1gera.~c·hico e brurocratiic.o, in parte essenzia.Jrmente e formalm.ente divierso da quello degli impi·eghi d egli €nti locaùi, il quale p·er altro non coincild1e nemmeno con un ti'PO uniforme. . E n eè·e .ssario u n riesam e di tuttia questa mate. rja, per una sistemazione organica e cl1i.ara.

(*) La presente rubrica è affidata all1.avv. G1ov AN ~I lle~le del nostro periodico .

1

SELVAGGI,

eser cente in Cassazione, consulente


[ANNO XXXI\' , FASC. 18]

SEZIONE PRATICA

65~

NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. P OSTI VAOANTI.

ALTIYOLE (Treviso) . - Cond. med .-chir . Stipendio L . 8000. Inde1111ità trasp. L. 2500; c.-v. di legge; assegno }:ff. san. f, . 600 AJ1<)ggio co11 fitto rl~ L. 500 annue. 'fassa L. 50.20. cad. 10 llllaggio, ore 18. Informazioni presso la locale Segreteria Comunale. BE~EVENTO.

Consoriiu .lntitubercol-<tre della Proi·i1icia.. Di1·ettore del Dispe11sario; L . 6000; scad. -10 gg. dal 14 apr.; età lim. 45 .a. Esami presso l'Istituto d'Igien della R. UniT". di Napoli (prova pratica di clin. med., l)l'OYa prat. di laboratorio, t'Onferenza. su argomento di propaganda e igiene sociale, con ten1a .as egnato in precedenza di 24 ore); no1n. triennale, rico11fermabile. B1s.\CQ U INO (Palerrno). - Proroga 15 maggio; L. 500 e addizionale , 5 quinquenni dee. , c.-v. ridotto del 2.5 '7~; .ab. 10,350; unico cen tro, sup erfice territorio kn1q. 65. CIA. P er ~101npinno, a tutto 15 n1.ag.; età 1im. 3,j .a. ; <locu1n. a 6 111esi; esami e titoli; L. 9000 e 5 quadrienni di L. 1000, addizion. L. 3 oltre i 1000 po,r. , a1nbnl. L. e 00, indenn. trasf. L . 1500, . ery. .ati. I .. 2100; c.-T'. 'erv. entro 1.5 gg. BRE

DI Ro::\rA ( ]f o 11i o ) . _.\.} 15 mag., ore 17; L. 9500: c. -v. ; addizionale L. 4 oltre 1000 po~- . e T.1. 5 oltre 2000 ; ,J quadrienni dee . ; tassa L. 50.15; doc a 3 n1esi dal 10 .apr . CA :.\IP ..\GNA:XO

C .\NTALUPO

.\DINO

(lfi eti ). -

cad.

JO n1ag.;

L. 10.500 pitL L. 400 nff . .-,an. CASTEL DI CA. 10 (Boloono). Proroga .al 12 1nag . FORLÌ. R. Pref etturo. Uff. san. di Forlì; vedi fase. 17. Scad. 15 giugno . FIESSE (B1·escia). AJ 10 ma·g., ore 17; L. 9000 oltre L. 1000 ambulat., l.1. 500 uff. sa11., c.-v., L. 3000 cavale.; età lini. 45 a.; tassa L . 50 .15. GoNZAGA (Jia·n tova). A tutto 10 mag.; capoluogo; L . 8500, oltre c. -v. in L . 1480 se celibe, L. 2370 se coniugato; L. 2500 trasp.; L . 400 carcere; L. 1300 uff . san.; L. 500 direz. Os ped . MA GENTA

(Jlila'Tlo).

U.spedale

ovv;ze Giuseppe

Fornaroli. - Med. chir. assistente; titoli; L. 8000 oltre L . 2000 ser v. ett., alloggio, luce, riscaldam., servizio; 30 % introiti gabinetti e 10 % oper.az. chirurgiche; d·o cum. all'ufficio di Segreteria (via Giacobbe 23) entro Je ore 17 del 16 m ag . ; età 21-30 a.; se.r v. entro 15 gg. MoLINEULA (Bologna). Scad. 10 mag.; L. 8800 e 5 quadrienni dee.; a.dd i.zi·on. L . 3 oltre 800, p ov.; p. t rasp. L. 500-3000; c.-v. in L 780-1200 ; incarico p1·ovvisorio Ricovero \ Titt. Em. II~ L. 83,33 m en sili ; età 1iin. 35 .a. ; tassa L . 50,lQ. NOVARA. Consorzio . Antitubercolare provinciale . - :Niedico direttore; esame; u11 anno di prova; conferme quadriennali; L. 36.000, oltre diarie e

indennità di servizio retrib11ite secondo R . D. 20 feb. 1922 ; divieto professione. Rivo1 ge1:si presidente (Palazzo della Provincia) entro il 31 mag. Chiedere ann unzio.

PARETO (Alessandria). - Scad. 15 m.ag.; con sor. con Moglia ; L. 7000 per 70 pov. ci1:ca; inden.n . L . 500; in corso .aumenti .a L . 8000 e 2000 rispett.ivam. ; se uff. san. L. 800; età lim. 45 a. P1EDIMONTE ETNEO (Qo,tania). L . 9000 e 4 quinq. d ee.; non è corrisposta indenn . trasp.; scad. 30 gg. dall' inserzione nel B ollett. dell' Assoc. N.az. Med . Condotti; età li1n. 40 a.; docum. a ~ mesi dall'8 apr. ~ 'uPINO

(Frosino11e). -

~.\. tutto

15 1nag. , 2a.. con d., co11 n1ansioni in pre\a.l . chirurg.; L. 9.500. Chiedere a1111unzio. 'foR.\NO CAS'fELLO (Oose11zu1). cad. 10 1nag.;. L. 6500 (sic) e 51 quadrie11ni dee., oltre L. 2.500 c:aYa le. ; età lim. 42 ( 47) a. a l 6 apr. ' 'rEJ ·\ NO (Ro nia) . - A tutto 12 mag.; L . 10,800 e 5 quadrienni dee. ; addizion. L . 4 oltre i 1000 poveri; c.-v . in L . 100 mens. ; età lim. 40 a. ; tassa L. 50.15; docum. a 3 mesi dal 10 a p r.; serY. entro 15 gg.

Al 20 mag. ; L. 9500 e addiz. L . 4 oltr e 1000 p ov.; c .-v . in L. 1200; & quadrienni dee.; età lim. 35 a . a l 22 mar.· tassa L . .30.10. Z .\ GA ROLO

(Ro1na). -'

·MOMINE, PROMOZtONI ED ONORIFICENZ~

11 prof. vou B ergman11 di Francoforte s ul M eno hai a ccettato l ' invito dell'Università di Berlin<> a coprire la cattedra dell.a II Clinica l\{edica, quale su cce~~ore del prof. F. Kraus.

NOTIZIE DIVERSE. I Congressi medici di Par1na. Durante il mese di 0ttobre si adunera n no a Pa r1na i s~gue11ti Con gre si : dal 18 .al 21 ottobre, i Co11gr essi d ella ocietà ! tal ia1na cli J1 edicina interno, e della , ocietà I ta1

liana

d~

Ohirwrgia;

da.I 22 ial 23 ottobre i Co11gr€Ssi della Società ltaliamo, di Oto-ri.no-lari,ngologia, d ella Società l taliwnci di U1·oloaio e della So cietà Italia na di Orto-

pedia; il 24 ottobre i l Oong1·esso della ,Soc'i età I talia . .

n a di M edic'Ì'IUL del Lavoro; i11oltre si r echenan no, a Pa.rma i membri del Conaresso internazionale di I drologia nieclica., cl1e si i11augurerà a Roni.a il 12 ottobre e si c l1iuderà a Salsomaggiore il 16 ottobre . Vanno costitu endosi 1111 Comitato d'onore e i Con1itati esecutivi dei singoli Congressi nonchè

,


(

1660

IL POLICLINICO

.qt1elli p er l '.ap,p o·g gio, per i divertimenti per il l'ice vimento delle Sig11ore dei congressisti.' P arn1a s i prepara ad ·accogliere degnamente gli o ~piti ool ri1111ovamento del gr.a11de Ospedale CiYile e degli I stituti universitari. 1

-Ospiti illustri. E tato a Ro.ma 1'011. Iuge Bart<><n P 1ayne Pre·icle11te d el Consiglio dei governa tori della' Legia 1delle C. lt. acc.:omp.agn•a to· da Mr . de 1Gielgud delJa Direzio11e Generale della Lega. Il Payne è unia ·de lle p ersonalità ·p iù eminenti ·c1egli Stati Uniti .d ' Amerieia , .antico ministro' dell' InteTno e presi.clente della note11te C. R . .americana; è reduoe da u11 l u11go via·ggio fatto allo scopo di oonoscere l e orga.11izzazioni di Croce Rossia dei viari paesi. Egli ha prc ·ieduto nel mese di novembre la Conferen.za della Cr oce Ros.. a. dell'Estre1no Oriente a. Tokyo e.cl h a. su cces i'\ramente visitato i Comitati Cent ra.li della C. R . C'inese, siamese e. delle Indie britannich e, la ìVI ezzalun.a rossa ture.a , l1a C. R. bulgara. E·gli è venuto espressamente a Roma per ,-isitare il Comit~to Centrale della Croce Ross1a I talia n a. e le s tie i8tituzi.o ni (Sian.a.torio « Cesare B,attisti », Preventorio Marai11i, ·eoo. ~ .

La Società per gli studi della malaria e gli specifici contro la malaria.

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[ANNO

XXXIV, F ASC. 18J

le Sezioni .avra11no l a dur.ata di circa tre mesi e indi s aranno completate con escursioni nelle zone palustri e nelle località di gr.ande e picoola bo·n ifica. Gli allievi potranno così nell'iambiente P.iù adatto, fare uno studio con1pleto del parass ita nell' uo·m o e nell' anopheles, delle sue condizioni di iVita, delle s ue nlanifestazioni cliniche nonchè aei mezzi più idonei e più energici pe; con1batterlo ed eliminarne i danni. La tassa di iscrizio ne alla Scuola. ·S uip eriore. di Malari ologia è di L . 300 :per ogni allievo . Alla fine dei .co·r si verrà rilasciato u11 D iploma a coloro che avranno sostenuto gli e,s.ami della rispettiva Sezione. . Quanto prima saran110 compilati e resi pubblici i programmi completi dell' insegnamento. Per jnformazio·n i rivolgersi al prof. ' Tittario Asooli , Direttor e della R. Cli11ica ::Yiedica, Ospedale Policlinico - Roma. 1

1

Scuola Medica Ospitaliera di Roma. Da l 4 maggio al 4 giugno il prof . Ficacci ripeterà nella Sala Flaiani dell'Osp edale di San Spir ito, il corso di tecnica me diça. P er inform azioni e iscr izioni rivolgers i a1la SegreteTi.a, P oliclinico U mberk> I . ·

Per lo studio del cancro negli Stati Uniti.

Tl 13 corr. 1nese, s~ è r adunato· il Cons1iglio della ocietà I taliana p er gli Stutli della M.a1a,ria. PreiecleYa il p r eside11te S. E. Don Gell3.&io Gaetani, ed erano presenti i professori: M archiaifava, Asoo~ ]i Di on isi , Gosio e N.azari; segTetar.io· il .p rof. Fi.cacci. All'unanimità fu presa la seguente deliberazione : cc J,.a Società I taJiana p er gli Studi del1a Mia.laria, ·11,ella imminenza della stagione 1m .a larica; i).r eoccupata del d anno che potre·b1be derivare al p11biblic·o cl.alla dM:ninuita fid11cia ne1g li alcaloicl i cle11ia chi11a; tenuto presente la disc11ssio 11e sulla cura della 111alnria , di r ecen te avve11uta n el1a R e1gia Accaden1ia M edi ca di Roma ; ,·ali.1t.a ti i risultati <li s ingoli osser vatori e 111edic i pr.atici in Itali.a e d ~ali' Estero; ritien e uo dovere .affermare e diffondere n el p11bblioo cl1e i soli a lcaloidi della china sono il r in1edio sp ecifico fi110Ta con·osciuto contro la m alaria; e cl1e l' u so cli vantate specialità, tTia cui La « n1a lari11a >r, riesce inutile e s p esso ianzi dan110 o )) .

La cc Società per la lotta contro il cancro » negli Stati Uniti ha la11ciato un ®ppello p er la r accolta di un milio11e di dollari. Il sig. R. Fulton Cutting &i è sottoscritto per un quiarto di questa somm a, in merno.r ia della propria moglie, .a condizion e che il rima11ente delta somma venga r.acoolto entro il 1° ottobr e 1927.

Scuola Superiore di .Malariolog ia.

Si è oostituito .a P;a.r i'gi u11 Co1nitato ·p er la fondazione di un Osp·edale fl'lanco-musuln1ano, per provvedere 1a~ bisogni d'ospedalizzazione dei musulmani (algerini, tunis.i ni e m.arocchini) di Parigi e della :regio ne pa.rigin a, i quiali ammontano • a circa 50,000. L a presidenza d ' onore è stata assunta d a Gas.to n Dumergu e, presidente della Repubblioa Francese. La sede sociale del Comitato è al B oulevard Arago 55, P a ri gi (13) .

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P er ope1~a del Gove rno Nazionale è istituita la « Scuola SuperioTe di l\{alariol ogia », i cui corsi . i terranno in Rom a d.al 15 giugno 1a l 15 ottob.re. La scuola per esser e completa iavil'à una « Sezione :.\I e.dic~i, », aper ta .ai laureati e .ai. la11reandi in '.:\Iedicina - sia it.aliani che stranieri - ed u11a « ezio11e E conomica » per i11·gegneri ed iagricoltori. I~e l ezioni teoriche e pratiche di entrambe 0

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Per l 'insegnamento della medicina di laboratorio nella Scuola Medica di Albany. La sig.ra Grace M errill Lown ha don.atio 100.000 doli. , e.quiv.a lenti a 2 milio.n i di lire i tal., i.ii mem•oria del padre·, d.ott. Cyrus Strong Merrill, al Collegio M edico di Albany (Stato di New York), perchè venga istituita un.a oattedTa di cc patologia». L ' uffici<;> amministrativo del Collegio ha accettato il dono. Si è con ven uto, con la donatrice, che titola.re della cattedra s arà il direttore dei laboratorii dj p atologi.a dell'Ospedale locale. (Conviene tener presente ch e i1egli Stati Uniti s i des igna col nome di « p atologia» quanto riguarda le ricercl1e di laboratorio, a s ussidio dell~ clinica).

Ospedale Franco-Musulmano a Parigi.

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[.i\NKO

XXX IV,

FASC.

18)

SEZIONE PRATICA

Nuova borsa di studio all'Università di Pavia. L a oc. An. :Kec.-chi ha n1esso a disposizione del1' Atei1eo ticine e un fo11do di 30 mila l:iire per l'istituzione di u na bol' a d~ studio a favore cli u110 studente del la Facoltà di cienze; la borsa è dedicata .a.Ila men1oria cli ~i\.mbrogio N etti.

:Scambi colturali. Il prof. R u dolf Abel, direttore dell'I stituto di I giene di J eua, è tato invitato dall·a ocietà I nglese Chad\\·ick-Tru t ia tenere .a Londra UID.a serie di conferenze s11ll'organiz~azione sanitaria della Ger1uania.

Gli as petti e le a piraziuni del medico militare moderno. E que to il titolo della brill.ante e profonda conferenza che il Colo11nello ntedico prof. Grixoni, Direttore della 'cuola di ~ 'a1lità militare, lta tenuto, ]naugurando l'an110 ~cola.stico 1926-27, <limostr.an clo che l'e<l11cazione della mente e del cuore deye considerar i la ba e di ogni ool ida (;)levazione n1or.ale, spirituale e fisica, la pu ra fonte dalla qttale i popoli tra'g gono le inaggiori e piì1 sane e11ergie. Ha accennato, fra l'altro, al continuo progredire de-Ila cuola di anità n1ilitare che, al1a sner,·.anto .atmosfera di serra preferii-,ce il Yi,·ere .agitato e fatico.so ed ha rievocato il patrimonio di gloria e di be11en1erenze che il Corpo seppe acquistar. i e che i i1uovi medici debbono ritenere come . -ti111olo a erba re integre le avite tradizioni .

661

n1ortalità generale. Nel 1923, le vitti1ne furono 25 I e nel 192:3 furono 1974. L e tigri u ccisero 174 persone, i Jeo,p ardi 191, i leoni 265, gli orsi 82, gli elefanti 78, le iene 6, i ci nghiali 73, i coccodrilli 98. Le morti dovute a 111orsi di serpenti furono 19,867 nel 1923 e 19,305 nel 1~25. 111 quest' ultimo anno si distrussero 21,605 ani1n1ali feroci: 1609 t igri, 4660 leopardi, 2485 orsi, 2361 leoni e 41,004 serpen.ti.

Per la morsicatura di u11

can~.

'i è svolto un proce so tra il prroprietairio del1' Hòtel Ala di Stresa, sig. Con1ini, e un fornitore, sig. ~, pecJ1, che er.a stato .adde11tato a.a un molosso i1el giardino dell'albergo. Il pretore di La11zo ha c.-onda1111a.t o il Comini ad una multa di L . 500 e a co rri pondere L . 1500 alla p·a rte lesa, per danni . J l Tribunale di Torino 11.a giudicato in .appello . .E'rattanto lo Specl1 e1·a ,·enut-0 a 1norte; le p erizie h a nno escluso c:lte questa fo e in rrup·p·orto con l'i11fortu11io. Il Tribu11ale lJia assolto il Corni11i da ogni r esponsabilità penale e .ascritto l infort unio é1 in1prudenza 'della. p ar te lesa.

1

Ealsi medici.

11 5 aprile speg11e....-asi ii1 seguito ad infezione e;ontr.atta. dur:t!'Jte un intervento operatorio il prof. dott. GIUSEPPE :\IARCARINI, nat-0 a Jlorlì il 2 marzo 1 75, direttore e primario chirurgo nell' Ospedale Celes ia di Geuova Rivarolo e l~astorino di GenoY!l Bolzaneto. Tre anni orsono [u già colpito d a altra gravissi11i:a infezio11e contratta. oper.a11do. Allora, amputato cli llll dito della 111ano sinistra fu a stento salvato daJle cure del prof. rrusini della Uli11ica Chir11rgica di Genova. ~.\ ,·cva peroorso una brillante c.arriera. Durante .... . . . . la g uerra presto serv1z10 pr1n1c11 come i11agg10 re 1nedico di comple1neJlto direttore di u11 osrped ale di riserva e noi dietro s ua ricl1iesta i11 ~0 1na di guer' edale ra i11 osp d.a campo. Fu pron1-0, so nel 1926 tenente colonnello medico di complemento. Fra le sue pubblicazioni segna.li.a.1110 quelle sull.a patogenesi della imiosito 08Sifica11te tra.11matica,' s ul ne\1roma plessiforme, sulla cura della colite 1Joliposa, sulla cura cl1i1·urgica precoce della tubercolosi r enale, sulla diagnosi ed etiologia della pancreatite emorragica acuta, ecc. Lascia un grato ricordo. C. D. C. )

I gior11aJi politici J1a11110 dato la notizi.a che è stato arrestato .a, Berlino u11 ex: er gastolano, tale Riccarrlo chwartz, autore <li n11n1erose t l'nffe, il quale era riuscito a farsi accettaJ:e come 1ned ico nell'ospedale di Chemn itz e a dirigere p er un anno e 1nez.zo il reparto tubercolotici gravi; C)()]o quanclo otten11e cli passare a l r epar to cl1irt1rgico ven11 1~ 'n1ascherato, avendo dato prove di po. eòere olo cognizioni teoriche. 1

I

* **

E stato arrestato a Vienna un certo ( !arlo Ul1rmann, presentatosi a ll'Osipedale Fra.n cesco Giuseppe con1e chirurgo, richied e nJo 11n riflettor e speciale e u11'a scatola di ferri per u n'ope.razione d' u 1·genza; seppe sostenere assai bene 1a sua p.a.rte, ma ve1111e so1,nrcso da, un .agente della polizia. Egli è specializzato i11 furt~ di portafogli nel perquisire le vittinie sotto 1a qualific.a d ' ispettoir e di polizia.

1

1

La mortalità iu India per aggressioni d'animali feroci. In I11dia la mortalità per .aggressioni d'animali feroci costituisce un.a discreta percentuale della

A Fi re11ze, sua città natale, n ell'età di .a. 56

è inorto j,l dott. GI AN BATTIS'fA PRU NAJ·. E F·ordì com·e medico co11°clotto; s i dedicò poi .alla elettroterapia. Per questa qualità ft1 assu11to d.al ' prof. Celso Pellizzari n ell'Istit_uto. Fotot er:l'.pico fin quasi dalla fondazione e Vl r11nase, assiduo nell'.a.de1npi.mento del pro·pTio doYere, fincl1è non con1p a rvero le pri1ne soffere nze del male insi-:l ioso cl1e lo J1a spento. l Ton10 di no11 co1u11ne ct1lt ura cla ::;ie.a, pnrlatore e scrittore to"e:a11an1e11te c-in1patico, · 1 c-01111


1L

POLLCLl~lCU

piacque di coltiYare la tendenza lettel'aria: e non tl'alasciando le su e occupazio11i mediche collaborò in l'iviste, giornali politici, scrisse novelle e romanzi, t enn e a ppla11dite confel'e11ze ed anch e, con su ccesso, tentò iJ teatro oon u11a comNedia cui fu aggiudica to jl premio Bastogi. Fu ca l'o n. quanti l·o conol;>bero per la Sua r ettit11dine, pel' la .Su.a bontà cl' aniii>o, per la piacevolezz.a clelLa S u a co1upagnia e ~utti ne rimpj a r1g0'no ]a immatura fine. L . MAZZONI.

Le malattie infettive in Italia. Mese di febb1·aio 1927.

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~ ..\NNO XXXIV, FASC. 18)

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. Presse ]/éd., 27 nov. -· L.

Natura e mecdell'edema acuto del p olBARD .

eanisn10 pato·g enet ico mone. J owrn. de Il! éd. de Lyo·n , 20 nov. _, N.u mero. di inedicin.a legale. F olia M éd., 30 sett. - R. G. MA1tOTTA, Bro11-ohiti e bron·coalveoliti da Oidium .albia:ans. Gazz. d . Osp. e d. Cl.,. 21. nov. - F. ÀNGELiELLI .. Aneu.r ismi. latenti dcll',axco aortico. lli forma ]1ed., 15 nov. - O. 0ASAGRANDI. Virus. filtrabili e ultra-.. - G. B. PoDES'.l'À. Orticaria da freddo. li ierz . K l1n . lll ocli., 25 n ov:. - GRAF.F. Trattam. dell'.aborto. KoanoN. Trattam. del c.al'cinomia i11operabile. D eut. Jl ed. lVoch., 26 n o,·. - RoEHL. Bas i della chemoterapia. - FtiRBRINGER. Azioni 'del tabacoo. Bull. A c. Ailérl., 16 nov. - P. BAZY. Al1tisepsi delle vie urin . col saloJ.o. jJJediz. Klinik, 26 nov. - G. v. BERGMANN. Diagnosi differenz. delle .affez. dell' addome s uper. de-stro. M. HENKRL. Genesi e trattam. del fl11or va:ginale. Jo wr rial .4.. j)!J • •4.., 13 nov. - W. FREEMAN. Encefialite epid. Cl'0n. - H. R.. Fo"IDSTER. La sporotricosi come mal.attiia profess .. - C. A. W ATERs, E. S. STUDD. Trattam. del cal'oinoma vescioale. Ann. d'lg., ott. D . DE BLAsr. Vitamine e· mezzi di consei''razione degli alim. - G. TIZZONI,. G. DE ANGELI. Azione del radio s ul sarcoma del1 1

Sc'l rlattina

.

V a ri cella

. .. .

.

. .

'

126 324 133 2il 114 201

9~

283

Vaiuolo e Vaiuoloide .

1

1

92 248

04 266

..

..

.

••

Dissenteria •

.

Meningite c. s. e.

..

Poliomielite a. a. Encefali t · letargica.

Pustola maligna . Tifo peteechiale

Colera Asiatico

Peste bubbonica .

86 242

.237 45 i 246 4l4 181 355 144 258

7

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3

I

• Difterite e cr0up

250

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Tifo add-0minale ..

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225 383 215 350 222 36

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12

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2'1 1 19

21

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14

2 (1

I

-

(l) Bue infermi sopra un piro3cafo di bandiera olandese, ttiunto nel porto di Venezia e proveniente da Colombo, Bombay Pire o. (.2) Andria Bari) .

Erratuni. - Nella formola a u. 560 del fase. 16 leggPre: .5 o a 9%o.

1

ratto. Lancet, 27 nov. - R. IuGE. D egeneraz. dir.azza .. - J. E. H . RoBERT·s. Le bro11chiectasie. Brzt. ]led. J owrn., 27 nov . - R. CoYTE. Prostatectomiia. Discuss. \Sulla trasf.us. r:. di s. N. B. HAR.MA N. La moderna concezione dell' ospedale . Boston 1'1 ed. a . Swrg .. Jou.rn,.., 18 noiv. - Num ero sull'ulcera peptica. Journ. Nléd. F .rOlnç., nov. - Numero s.ul sonno. Bull. lrléd., 24 e 27 n&v. .. - N:umel'o sulla pa~ tologia del :duodeno. Rev . de H iig. y T ·u b., 3r:t ag. - Numero sulla. V1aOCinaz. antituberco1are .. Edinb . Med . J ourn.., dic. E. C. MEKIE. ;nfestazione delle vie urin. Arch . .4.rgent. ApOlr. Di ge st. ecc ., 1. - J. B. GoYENA. Cirrosi malarica. Jltliinch . ll1ed. Woch., 3 dic. - RìETSCHEL. V'& u11a febbre alimentare, da sete; da grid.a {ipertermia da lavoco)? UFFENDOR.FE. Dis-tUJ.~bi del· tTrgem. d' orig. ocniare. BRA ucHLE. I ·p iedi freddi. ][ ediz. Klinik, ·3 dic. -- F'lNT.ERER. Successi e· insuccessi delle ope1~azioni pe1: cole1itiiasi. Rifo·r nia lll cd., 29 nov. - A. Lu1sADA . l ii:.. la-. r.une iascoltatQrie . Practitioner_, dic. - A~ c :i\STEI..LANI . Prurito anal e e vulvare. d'orig. micotiea. - A.. J. BLAXLAND_ La patologia cleJI~ vie bil.


.[ ..\~~o XXXIV, FASC. 18)

Lancet, 4 dic. -

SEZ IONE PRATICA

A. F. JJ unsT. Dingn. e tt·at-

tamento della oolite. 1~ resse ~Iécl., 4 dic.

p. N10.\ UD. Le

_po!Jnonari. D eut. ~fed. lf' och., 3 dic . -stato

.

1111 (~

'VOLLENBERG.

a.t tuale

.

1

Lo

663

di giov.ani r agazze. -

R. CrPHI.\NI e R. l\1onAc-

c1rrl\'"I . Ricambio p11ri11ico 11el dia b ete i1isip.

Ouzz. d. ()sp. e cl. Ol ., 12 dic. - L. L ENAZ. Le tonsilliti occulte e loro impQrt. n elle malattie del cuore e dei reni. JJr(l..z il Jfr,d., 23 ott. - A. DA ThiATTA. SotJ.o cosi o ~-0doku :' l? ev . Jl éd. d . Uruguay, ott. ~fEROLA. Chirurgia atipic:a. ]JClris J[ éd. , 20 n ov. Numero di rn edi cina

della d ottrin.a delle n eurosi . Sc1fl.'" LTZ. ld. d e lla !)Sica natisi . Bull . .4.c. fle nl éd., 23 llOV. - ~.\. DJtj GHEZ e al. L 'in<,ttlina cura il diabete? - G. " 1 EISS . Il compito della scienza nell' a V\'en ire cl<:?lla 1neclicina. (,'lur n. Jletl . Chir., 1 clic. Moslouccr. Nuovi . c;QC'iale. concetti sulle entero1)atie. l.'iorn. Clin. Jled., 20 nov. O. GABBI . AviaRevue ~-eurol., nov . - G. Gu1Lr...\ IN e T. ALozione n1ilitare san i tari.a. - M. DEL Rio. Afta epiJO l.·.\ xI~E . Le ossificazioni e calcificazioni delLa zootica 11ell'uomo. falce del oervello e loro espressione c linica. - . -\ . Rie. Olir1. P ed. , 11ov. - G. l\fA0010TIA. FaviWii\l)lPR e H. VEDMAND. indrome n1ia teniforme s:n10 nei barnbini. nelPencef. epid. cron. Jl iinclt. Jled. TT. och .. 21 dic. - W. W EITZ e A . .-lr<h. de Jled. , ('ir .. ecc .. 4 dic. - J . E cou.\,, TEBE~ . Prognosi de11 'i pertens. arteriosa. y Bonuo\". L'afasia. .Tourr/,. )lerv. a. Jf Pn.t. D is., <lic. - I. J . SANDS. 1'a1·is Jféd., 4 dic. - Nun1ero nlla terapia. Aneuris1na intr.acr.an. -- R. R. G RINKER. Parl{inilJ111. I1i.st. Pasteur, nov. - S. M1t;1.\LNIKEF e soni · 1110 dopo intossicaz. ossicarbo·n . - T . Bua\ .. 'HORINE. Compito dei riflessi condizionati nelttO\\' . La psican.alisi n ella teoria e nella vita. ]' i Ul lllUn ità. l?iv . Cl. Ped. , dic. - P. BARBAocr. Un bambino Jli11f'1·i·a nled., 10 djc. P . N1on1sorJ1. False dei raggi X. oolecistiti. .!111er. ,Jou.rn. Jled. /3c., dic. M. E1NHORN . La11 cet, 11 dic. H. Ror.LE TON . L 'ipertens. Tuu1ori l)ancr eatici, n1alig ni e benigni. B. C. :lrter. F\RR .\ND. Tulare1nia. J,i. P. CLAHK. Epilessia .] u11r11 . . i. JI . .1 .. 20 nov. - C. J. )-111..LEH. Eniuioclonica. rloc:er,icite cronica. H. • ·. BA1Jo,v1N e R. L . Bull. Jl écl .. 22-25 dic. Nu1nero sull'oftalmoC.ECJL. Terapia clell.a pne111non. logia . .-!n1t,. de .~I t7cl., nov. - Nu1nero cli neurologia. Jl< cliz. l(fin,zk , 24 dic. P. DnE\'ERM .-\NN . La lfri·. l!J'span. de Jled. y Gir., clic. - l\f. B. GAH.pericoli te. - E. VoGT. Rapporti tra mal. ga . in<H.~. Carattere della clini ca. 1nedica. J. 1\1. Rote. t. e dei genit. n1u liebri. 1':LTJ. Progressi della terapia digestiva. lT' ien·. .1rch. inn. JI eclizin, 25 11ov. - K. HA.16s. Df 1tt. Jf ed. lT'och ., 10 dic. - v. 1\1.ELZS.\ECKER. !•"attori costituzion.ali e condiziQ11ali nella patoge.B ase i1eurologica i11 patologia gastro-intestin. Ftt.\XK e al. ~ sintalina n ella cura del diabete. nesi <lell'asma essen z. - A. SE.LIG. Azione dei b.aG1orn. rli Cl. Jled., 10 dic. - F. ]3Ji;oooNr. Tbc. gni carbonici. ·- E. RECHNITZEn. 'l'achicardie au ric-olari. - J. l{RETZ. 'frombosi de11.a 111ilza. - J. della li11gua . l(HE'L'Z. C~tituzione e affezioni rardiache r eumaRifor1na. ltled., 13 dic. l\f. LAPIDAIU. Eziol. <iel sarcomn. di Rous. - G. 1 'oFHÈ. p eC' iale si n- tiche. - H. D1MJ\1 E1r, . R,epertj einatici n el li11fogranulon1a. - R.. LoE,VY-LiEKZ. Patogenesi del can<lro111e gottosa. Jff'rliz. Klinil., 10 clic. J?rNR1'EttgH. ~·uccessi cro dei bronchi. E. HA1'I"!\1 ERSORL..t\G. D isposiz. e in,uc:cessi nelle 01)eraz. ~u lle yje bil. - Inchi ec:ostitt1zio nale .a..l reun1. a.r tic. acl1to. - H. D1M~t F,L. clerosi multipla delle glandole sanP-t1igne. sta sul tratta.m . dell'i1)ertiroidisn10. ]'ori s Jféd ., 11 di c. N11mero &ll Lacnnec. - A. 1--l F.LlZOG. L 'en{ise1na çutaneo. - P. CERANKE . Protei noterapia dell'nlcer~ d ello storm . e del dl1od . • l111Pt'. Journ. Ob st. a. Uyn., nov. H. J. TANDEIL 'ull' ecla1nps ia. .J. A. ~1oGrJINN. Cl ta.r tar-0 - O. HAIJIZ e P . :\1,\HLER. Eritrocitosi. F. euiet. nel tratta111 del grn nuJoma jnguina1e. DEU TSCR. I rumori n distanza 11el pneumot. n1el'1·1>.'>se Jlérl., 11 cli c. Numero su Laenn ec . dias tin. e nel pn eu m oc.ardi.o. , .f ourrial .1. 111. A., 27 nov. - H. Jl'ox. Il g r aBull. Ac. ]f. éd., 14 clic. - N111n. su Lae n11er. 11ulo111a inguinale. - G. SI-1UDElt. La sordità caI'r,)sse 1'1éd., 22 clic. - P. 'r Ar~t,,BR\.•·R.~oo'I e al. tarr.1le . _ fJ. Connu e J. 0' CoNNOR . La diaL 'eosin ofi lia sanguig11a, 11egli stati anafilattici. tern1ia i 1 el trattam. dell'endocer,ricite gonococcica. .lnn. d' l a., n ov. - V. PUNTONI. Vaccinaz. an]Jull. Jled., Jl dic. - O. F r,ANDJN. L'autoemotirabica con i vaccini fenicati. 1\1. CAHP.\NO . ternpiu desensibilizzatrice. In flueuza del freddo su q u alche infezio11e . .J 011 rn. de M éd. de J>ru·is, 13 clic. N un1ero Tfli <' n. Kliri . lT'och .. 16 dic. -- BEITZKE. L 'anello di oto-rino-laring. e -0ftal1nol. li n fat.ico esofaglo e suo compito quale ·vi a cl' in.~fJr. d. Hop. , 9 dic. A. GEKottoN. Il saturnjgresso de11e infezio11i. Cuno.Nr. Stipite terza. .sn10 111 campa'gna. 11,::1 rio .agarnetico. 7,•,)7 iu. Oltinioa, ecc .> ' r. - M. ToRCHIANI. Fu11Jf P<l. Klin1k, 17 clic. - F. GoLLA e G. HEHRzio11alità gastrica. - T. z\voT.1INSKI e R. TRESKo:v· ~1 .\NN. l\ [ rningisn10 dopo la punt. lomb. SKl. C'oncentraz. idrogeni·onic.a del secreto vag1n . 1

1

1

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___J


664

IL POLICLINICO

IL POLICLINICO ,, Il f.ascicolo 5 (M.ag.gio 1927) contiene : ORICINALI :

GR~PPI:

Spilenomega.li·a emolitica con anem i·a a tapo tPermJi cdcso. Crisi emolitica da triasfusione d·i ,g a.n .gru-e. Esiito felice della siplenectomia. II. - E. RIZZATTI: COln.tr.iibuto a1lla dìiagnoei delle m~ noingtl·t i •c ironiicheIII. - L. SABATINI : Saicr-0-mre ningocele pos,t erriore e •an_ teriore misto .a, f ormaz~one teratorma.tosa. IV. - G. STIRPE: Setticemia me:ruingocoooioa oon mem.jngite tair'diva. Esito in guarigione. 1

~

PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO L.

6

_...

I non .a bbonati rc'W.la 6Uiddetta Sezione opotJrrunno ri-0everlo 1inv.i aindo jJ .relativo impo:rto, m ediia.JlJte vagrlÌla postale, al Sig. LUIGI POZZI, Via Sistina, 14, aggiungendo per ~,Ufncio postale Sucoorsale diciotto. ROMA.

LA. CLINICA OSTETRICA

febbrile.

Rivis~e ~eneral'i .: .A. MANNA: Le lee1 i<>ni deg1i organi· gemtalri. frean man1li d:Ulrante l'a.:0001.Ppi.aJmenoo.

c. CO-

LOMBlNO ~ P·3trere sintetiioo. - E. SANTI : La elas~ioa tecni;c~ der. taiglio ces·a reo al1'a PoTro ha ogigi a1n-cora :r.ag1one ,ffii essere .praticata? Commenti : O. ·vIANA: P.e r Uilla bi·b ltlograJia ostetniea e giniecoilogiica liita1itan·a . Dalle riviste : Ostetricia : Ma.novire per fa.ci1iita.re l'iJn. peg:no del la test-a il)resa col f ol'lCà.rpe allo stretto eu·peri orB. - Ini·eZiionie tramepenitoneade .di ecbolici. Em1b.01Jia .ga~soeia ,dfutJ."arute un .t aglio .cesia.reo. - MOO'lte . in trav.a.gl1io di parto rr.ier ennìa !Urau.rn•a.t i•oa del dia.rrrumm a. Eclamrp.sia seruza •alb1UiIDinuria. - Cine. col·Dgia : La .r.adioterrupiia del .oan-0iro dell'utero nella letterat'Ull'a .ang.lo-amenic·~: na. U.n !Oa.60 di endometrioma dell'ombellico. Gli .a,denam.iow extTa-ute"'r.i nj. - Pediatria : Patogenesi della 1melena dei neonati. - ~"-zion.e dell'iin.sulin1a SiUlla ctlil'Va del peeo oorJ)OTeo de.i n·ati premat11;r-i. - Note di biologia: Il colk> dell'1Ute1'0 è uno sfintere? - Il eistelllla ;r.et~co1o-endo­ teliale i·n graV'1d1anza. - Le p-iastrioo ·del sangue durante la mesrruaz.1.ooe. 1

I libri. Varietà· Notizie.

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Il fa scioo1o 5 (Magg.io 1927) conterrà:

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I nuovi abbonati del 1927 possono ottenere l'aianata del 1925 senza il faecdioolo 1° (eeaurit-0) e l'ln· tera .am,n.a ta 1926, per sole L. 5 O se in Italia e iper s<>tle. L. 7 5 se all'Estero, in po.rto franco . N. B. -

origi.nali: A. MATTINA: Le 1€GiO!Ilj ooin.geilliite

del di rufram m1a e l 'inst1ffic ieniza r~piratoria del neo- . .nato. Fa~ti e documenti : G. GUCCI: S01Pr.a un .caAS<> di lprap.1l1oma ovaTi·CO, 1con metastasi per1i:toneali ed int& stdnalil regredite ·dovo l'ov.arli.eotomia. La rubrica degli errori : A. NORDIO: Cisti parova.riica 1oon torisione degli annessi ohe s.rj:mula un.a gr.a,vid•a•11za .ex,t1,a-11teriina. 0

A ricl1iesta si invia numei·o di saggio Inviare Va.glia postale ail Siig. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14, aaaiungendo: per l 'Ufficio postale SuccuTSale diciotto. ROM.A. •

,

18 J

Note di tel"apia: G. PAOI: IJ raschi•amento nell'1aboroo

Abbonamento annuo: Ital~a L.

Rivista mensile diretta da Paolo Gaifami Lavori

ASC.

Il nostro referendum sul tagli·n cesareo, ecc.:

diretta dal Prof. VITTORIO ASCOLI

I. - E.

XXXIV, f

1

SEZIONE MEDICA

LAVORI

[ .: \N NO

Indice alfabetico per materie.

Alimenti irradjati: f]uoresce.nza e con. servaz1on€' . .· . Paa . }) Angina pectori : cuTa . • )) Artiool.azione sacro-iliaca: affezioni . 655, Asci ti cirrotiche : cur.a Bacillus 1nelitensis e B. .abortus: rap)) porti )) Batteriologia: tecnica • )) Bibliografia )) Cal0olosi biliare: cura medica. )) Cervello: difetti evolutivi . Cirrosi epatiche: cause scatenanti dello )) manifestazioni cliniche . • )) Cisti idatidee e r.ad~oterapi.a • Cisti ida.tidee: perme.a bilità e natura )) de]la tossina. . Colag.ogo: solfato di magnesia -- peptone )) Colecistite or-0nica non caloolosa: pato» ge11esi e tra.t tamento )) Colecistite e pan<:reatite: r.apporti • )) Oolecistografia . )) Colonna "'rertebrale: emangiomi Con cor si: preferenze a fa vore degli ex)) co1nbattenti . . • )) Ginocchio : neoartTosi operatoria .

640 649 645 656

631 649 647 654

650 653 647 646 656 654 653 650 645 658

646

E11cefalite epide1nica : for111a n1onosinto. Pao. martica )) Epatici con iperten&io11e portale . )) i usulina nel collasso postoperatoTio . )) Ipotensi'\-·o bismutioo . )) M.alattie che scompaiono . )) Malattie infettive ~n Italia . :Nied.icina inteirna.: basi generali e nuovi punti di vista terapeutici . P.a11cre.as : istogenesi del oa11cro i)r~mario )) Perjton.iite tuberoolaà~e ascitica: tratta-. )) mento co11 · pneumoperi.toneo Prostata : carcinomi con metasta-si ver)) tebrali . . .. • )) Racliogra.f ia dei bronchi )) Radio.g1·af~a del r.achide • )) • Riflesso ·ves(!!ioale • )) Taglio <;esareo in utero ine1rte Tuberco1osi : perturbazioni nervose e men)) tali corre'Lative . )) Tumore : diagnosi oon rosso ii.eutro . l Jfficiale sanitario: la casa, la scuola, la )) strada e la mJ,ssione dell'- . )) Uretriti: importanza . )) • Vie biliari: di1ata..z ione ))

648 655

649 648 657

661 641 650

636 650 657-

656 648 649 644 649 651 639 654·

Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redazione. È vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. Diritti di proprietà riservati. -

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armam·i di M . Courrier.

V. \

ASCOLI,

Red. re&'P


[.~:N~O

xxxi,·,

FASC. 18]

SEZIONE PRATICA

Nuova nostra edizione: Rio1·dinata ed aggiornata senza mutarvi 1'originale in(lirizzu EI\fINENTEMENTE PR~ TICO, molto ampliata ed arricchita di 11are~chie nuove figure, abbiamo pubblicata la .

3BL

edi~ione

de1·

.. I

anua e •

PROF. DoTT. MARIO FLAMINI Docente di Cli11ica l>cdiatricn nella R. Univer ità, Direttore del Brefotrofio Provinrinle di Roma.

del

Affincl1è i nostri abbonati possano r·endersi conto dell'i1nportanza pratica cli qt1esto volt1me ne riportia1110 c1ui di segt1 ito l'Indice Sistematico : PREFAZIONI ALL\

13

EDJZIO"lr~ E ALLA

EDIZIONE, Al.LA

3a.

2a

EDIZJO E .

PARTE I . Assistenza al bambino sano. I. Alcune nozioni di fisiologia del barnbino. Accre cimento d el ban1bino . Tubo digerente. Feci del bambino. Ricambio mate1ialP del lattante . Capo. !')j-.tema nervo.,o. Organi dei sen i. Deambulazione . Riflessi. f"'a vella. Temperatura. Polso. Sangue. Pressione san guigna. Respiro. Sonno.

CAPll'OLO

CAPITOLO

II. -

Il neonato norniale e

prematuro. Prime cure. Assistenza al pre1naturo. CAPITOLO

Ili. -

Igiene generlile del

ba1nbino. La bambinaia. Camera del bambino. Igiene della pelle - Bagno. Vestiario. So11no. Uscita. Giuochi - Giuocattoli. CAPITOLO

Latte.

IV. -

Allattamento.

..\llattan1ento naturale. Allattamento materno. .i\.J!atta111ento a balia. Di pzza n1ento. Allattamento artificiale. Provvi ta del latte. Modificazioni del latte. ' terilizzazione del latte. ' ou1n1inistrazione d e] latte al pop· pante. Allattamento mi to. Altri alimenti, ollre a L latte, che ~i on1ministrano durante l'al· lattan1cnlo. Farine diastasate. Farine amido dia tasate . Farine amilacee. Farine compo ... Lc. Prr11~razione di alcuni altri alin1 enti e bevande da sommini~trare anche prin1a del divezza1nento. Alime1itazione d el bambiuo dopo il 1° an11.o. Preparazione di alcuni alimenti e l>evande pec i bambini dopo il divezzamento. 11 si tema dietetico di Pirquet.

CAPITOLO

' '.

-

CAPITOLO

VI.

Irrobustime1ito

Gi1i11astica. CAPITOLO VII. Alcuu,e norme di i gien e del banibino durante gli an1ii della scuola.

PARTE II.

Nozioni di sen1eiotica e di terapia generale del bambino. CAPITOLO

I. -

Semeiotica generale

del banibi1io amntalato.

II. - Alcu1ie n.or1ne gene-· rali di assistenza al bambino am· nialato .

CAPI I OLO

C~ n1<>ra

d el La111bino an1malato . · Do .it;gio di n1edicinali. 011\n1ini::,1ra zio11e di n1edicinali.

III. -

Alcun.i m etodi di cura - I ndicazio11i e tecriica. Idroterapia. CaLapla 1ui di seme di lino. Ap1>licazione d el freddo e del caldo sulla cute . Ri111edi fisi ci esterni per far su-· dare. l~ivuJ sivi cutanei. J ·~"anda gastrica, cli teri, enteroclismi, suppositori, procLocli'3i,. lavande vaginali e vescicali. Cura degli occhi , orecchi e naso . Cura df'l!a :;ola, polverizzazioni~ inalaziùni. lni~zioni, ipocler1noclisi. Puntura 1<.'mh:1r<', puntura dei ven·· Lricoli e della cisterna magna. Iuirzioni cnd<'Yeno e . Sala . o . Iniezioni epidurali. lVJ assaggio . Applicazioni e leLLriche. Diat e rmia. Irradiazione con raggi ultra-vio-· letti.

CAPll'Ol.O

IV. - N ornie generali di · assistenza nelle malattie co1itagiose.

CAPITOLO

V. -

Cure climatiche. Norn1e da eseguirsi per il bagno• di n1are. La cura solare.

CAPITOLO


666

lL POLI CL I NICO

PARTE III.

Diagnosi e cura delle più comuni malattie dell'infanzia. LAPll'OLO I. Malattie .dei lieonati.

'

Cefalo-e1natoma. Ematoma dello sterno-cleido-mastoideo. .Afte di Beduar. \Oftal1uia dei neonati. Paralisi ostetriche. Malattie dell'ombelico. .Mastite dei neonati. .Sclerema e sclereden1a dei neonati. Melena dei neonati. Penfigo dei neonati. Ittero dei neonati. Setticemie dei neonati. .Morbo di Winckel. Morbo di Buhl. Tetano dei neo11ati. Eresipela dei neonati. Anomalie congenite. ~API'fOLO ili. -- Malattie in:fettiv.e acute. · Diftèrite. Morbillo. Rosalia. Scarlattina. Quarta ma]attia. Varicella. Vaiolo · Vaccinazione.. Pertosse. Parotite epidemica. · Influenza. ..Febbre ganglionare. Tifo addominale. Jnfezioni paratifi.che. :Dissenteria. Meningite cerebro-spinale epide. mica . .Encefalite epidemica. Poliomielite epidemica. Corea minore. Porpora. .Eritemi polimorfi. Eresipela. .Reu1ntitisn10 articolare acuto. Reun1atisn10 articolare cronico . .Mala::ia. , ,Leishmaniosi. F ebbre di Malta. Morbo di W ehil. Setticemie. Vaccino-terapia e proteino-terapia. Stomosine. iC APITOLO !II. Malattie irifeuive croriiche. Sifilide ereditaria. Tubercolo, i: Predisposizione. Tubercolosi delle ghiandole pe· ribronchiali. Tt1bercolosi polmonare. Tubercolosi ossea. l\ileniu gite tubercolare. Pe1:itonite tubercolare. Tubercolosi intestinale. l ,a tubercolino-terapia. Vaccinazione dei neonati contr~' la tuber colosi. CAPITOLO IV. Malattie dell'appa· rato respiratorio. \

[ANNO

Coriza acuta. Rinite cronica. Polipi nasali. Corpi estranei nel naso. Epistassi. Otite. l.. . aringite acuta · Pseudo cronp. Stridore laringeo congenito. 'fracheite e bronchite acuta. Bronchite asmatica . Bronchite capillare. llro11copolmonite. Po] n1onite crupale. Bronchite cronica. B roncl1iectasia. Broncopolmonite e polmonite ero. • 111ca. Pleurite :-:iero~a e pleurite secca. Empiema. CAPITOLO

V. ·- Malattie dell'appa-

ratll digerente. l)isturbi della dentizione. Ritardo della dentizione. Carie dei denti. Anon1alie di posizione dei denti. T~ah!Jro leporino. Stotnatiti. Tonsilliti. Ipertrofia delle tonsille. , ,..~ g••tazioni adenoidee. Ascesso retro-faringeo. l1nharazzo gastrico . Rigurgito e von1ito dei poppanti. Stenosi congcni~a del piloro. Vomito ciclic<1. Anoressia. Metodi pratici di esame delle feci. La teoria di Fincke]stein s·u i disturbi · di nutrizione dei poppanti. Dispe1>sia gastro-intestinale. Atonia intestinale. Intolleranza per il latte. Gastro-enterite acuta. Enterite acuta. Enterite cronica. lntussu scepzione. Appendicite. P eritonite acuta . Stipsi abit11ale - Megacolon. Prolasso del retto. Ragadi anali. M;ilf ormazioni ano-rettali. Parassiti intestinali. Ittero catarrale. Cirro5i del fegato. · CAPITOLO VI. Malattie dell'apparato circolato1·io. Pericardite acuta. P ericardite tubercolare. Obliterazione. del pericardio. Endocardite acuta. Vizi di cuore acquisiti. Vizi congeniti di cuore.

XXXIV, FASC. 18]

Calcoli vescicali. Fimosi del prepuzio. Vulvo-vaginite. Onanismo. Idrocele. ,VIII. - Malattie del siste· ma nervoso. 'fron1bosi dei seni . Meningiti acute. Idrocefalo cronico. Microcefalia. Spina bifida . Encefalite acuta . Sclerosi a placche. Atassia ereditaria. Malattia di Wil~on. Mocbo di Little. Paralisi spinale flaccida con~enita . Atrofia muscolare prog1essiva spi· nale precoce. Atrofia spinale neuritica. D~s trofia muscolare progressiva. Miotonia congenita. Imbecillità · Idiozia. Isterismo. Emicrania . Epilessia. Spasmofilia. E1111resi nottt1rna e diurna. 'f errori 11otturni. Insonnia.

. CAPITOLO

CAPITOLO

IX. -- Malattie costituzio·

n,ali, d el sangue e del · rica'lnbio. Rachitismo. A no1ualie congenite delle ossa . ìVlorbo di Ba11o,v. Diatesi essudativa. Anemia. Anemia splenica. Morbo di Banti . L eucemia · Cl<'roma . Anemia p seudo-leucemica drlla prima infanzia. Linfogranuloma maligno. Emoglobinuria parossistica . Fa visino. Diabete mellito . Diabete insipido. CAPITOLO X. Malattie endocrilic. Malattie della ghiandola tiroide. Malattie dell'ipofisi. 1\:lalattie dell'epifisi. Malatti e del] e capsule surrenali. Malattie del timo. Stato ti1no-iinfatico. Diatrofie cli origine generale. Saggi farmaco-dinamici. CAPITOLO XI. .lJtlalattie della pelle. Intertrigine. Ecze1na. Impetigine contagiosa. Lichen orticato. Sudamina. Pediculosi. C:hPITOLO ·v11. Malattie dell'ap11a5cabies. rato genito-uririario. 1'igna favo sa. Nefrite acuta. Erpete tonsurante del cuoio caNefrosi. pelluto. Nefrite cronica. Nefrite materna e allattamento. PARTE IV. .Albu1ninuria ortostaLica. Posologia infant~le. Tubercolosi del rene. Posologia infantile. Cistite · Pielocistite.

Un volu1ne in-8'>, cli pa~g. XII-452 nitidamente stampato su carta semipatinata, con 118 figure intercalate 11el testo . Prezzo L. 5 5, più le spese postali di spedizione. P e r i nostri abbonati sole I... 5 O, in porto franco . •


ANNO XXXIV

Roma , 9 Maggio 1927

.Fase. 19

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURAN.TE

SEZIONS PRATICA REDATTORE

CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.

Osservazioni ctinlche : P. Barbacci: Un secc·ndo caao di leiehmainioot interna. infantile -0s.servato in Siena. Note e con~ributi : ~1. De "inc.-entia: Fatti e oonside· razioni sulla cSenaibilità del '.Peritoneo e dell'a1;pendice intìaP- rr. ata Dalla 9ratica corrente : G. Foà : Un ec.zci1n:i. iprofes~io­ nale. Ques t ion ; de! g rorno : N. Pende : La vecchiaia «:\i puè ritarda: e? SU!'lti e ra s3~g ne : • ISTEMA NBRVOSO: J . Dechau.me: La. diagnosi speri men tale dell'encefalite epidemica. - M. Critohley e R. N Jronaide : L'ada.m a n ti nomfl, pitJuitario. - E. c1rn1ma.n111 e E. Tert'i.s: Le formt> evol utive dell?. ma.lattia di RecklinghaitIBen. - - ORGANI DI· GERENTI: Ku&min : R.ettoipessia pc...;teriore secondo Kiimmel nel prola.eeo del gr<>6so intestino. - B. Ferndtrom: f'ontri buto alla conoscenza del volvolo della fl€s.sura aigmoidea sp~ie dalla form.:i cronica, e tecnica della resezione colica. - MEDIC I NA LEGALE: V. :M. Palmieri: La morte per para.lisi cardiaca all'a>utopsia medic·-0-leg2.!e. Cen!1i bibliog rafici.

Lezioni : MiégeviJle: Le vertigini.

OSSERVAZIONI CLINICHE. P EDIATRlCA

I ST JTUTO DI CLI N I CA

DELLA R. UNIVERSlT.\ DI S I ENA. Direttore: pl'J•f. MAURIZIO PINCHERLE.

Un .~econdo caso di leish1naniosi inte1·na infantile o.. 'e1·vato in Sien8'. DoLt. PJ ERO BARBACC J, aiuto. Il caso che riporto

e, s1 può dire, quasi uguale

nll'a.ltro g ià da n1c descritto (\ ·. Rivista di Clinica P erf·latrica, anno XXll'\' , n. 2) : jnfatti ambedue j barnibin i, in un ·perioclo preced e11te la malattja, son o stati portati nel Princi.p .a to di Mon a co dove, quasi certa.m en.t e, co11trasscro la ma.lat1 ia. :Vla, n1entre nel primo q u esta ·v enne diagnosticitta così tar·di d a n on poter ri~entir e van taggi dalla cur~, in qu es t·) seconido invece la diagnosi frn più iprecoce e la •m alattia è stata arrestata e guarita con la chemiotera1p ·ia. E pa~so sen z'altro a d escriver e il ·caso. 1

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l~ralr1 o B.. cl i

anni 2 1/2. <la ~Ionti c i ano (Prov. tli . ie11a ). Entrato in C1irli cn il dl 11 n ovem· hr,c 19Zj.

Med icina socié'.rle : Dra.gotti: Gli effet t,i fisici e mentali della mo notonia nell'indUSJtria moderna. Accademie, Società mediche, coni:ressi : Assooia1'ione Napoletana ...tei Me11.i~i e Na/ .uTalisti. Apr. unti Per il mediGO pratico : CASISTICA : L ei ,a,nol"t'J&sie menta.li dell'a doleeioenz.a e idegl.i. iaduùti. - De1.Jla oh~usura spontainea .di certe perfor.a:z.ioni di stoma..oo .i n peritoneo libero. - Fra i -caircinomi gastrici quanM se ne G-Ono sviluppati in antiche ulcere? - TERAPIA: La si ndrome d 'allarme n €1l a som,m iniietr.azione de1la d~gitale. Il t~atJt~ment-0 degli stt:i.ti steo oC>a.rdiei con la jodooaloiodiuretin a. - NOTE DI MEDICINA SCIENTI FICA: Sul metabolismo basale negli aioromeg a lioi. . ulla paitogenesi della gotta. - POSTA DEGLI ABBONATI. Vl\RIA: 1 • Die: : U n tetraetico di .San Pier Drumia.ni sulla, mala ria. Ne ll a vita pr-ofessionale : Cr on aioa del .m ovti.mento p!l'ofebSionale. - A .mmin1istraz.1on~ §ainitaria. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Nostre corris9ondenze : Poletti: Pri.ma Aooademia di Chirurgia onale Italo-Ungherese l!l Budaipest. Nc tizie diverse. Indice alfabetico per materie.

J,a nonna paterna è morta in seguito a n efrite ; il nonno è vivente e sano. I nonni materni sono I ultora viventi: la n onna soffr e di una malattia di s t·Jmaco: il nonno da 14 ar1ni è ammalato di t llbercolosi polmonar.e, ma non convive col harnbino. Il padre del bambino l1a sofferto .di malaria e d t\ gastropatico. La ma<lre dice di ecsere stata 5Pll1JJre i n buone condizioni di 5al ute. Am·b edue n egano l a lue e le malattie veneree. L.a maidr'e Ila rnvuto due gravtdanze ambedue con dotte a tcrrn in e. Tl paziente è nato da parto fisiologico. Ebbe allattam ento m aterno, dentizione e ,aean1bulazione nor.m ali. A 7 m esi fu sommir1istrato del l\1ellin. Fu divezzato a 12 1nesi. Negli ultimi 4 m esi di allattamen to n aturale, la madre ba dato il proprio 1.a ttè essend o incinta. A 2 m·esi il ba·m ·b ino fu condotto in · Fran cia (Principato di M,onac·o) in zona non malarica, dai genitori ch·e ivi erano emigrati e ·dove rim-0se per 13 m esi. Abitò ·da.p1Prim·a in località a&sai popolata e·d ebbe contatti con emi.g rati s iciliani e napoletani, poi in luogo del tutto isolato. Dura nte il so.ggiorno in Fran·cia il ba·mbi·n ·o slrtt0 sempr e bene. Circa 8 mesi 1d·opo il ri torn o in patria e p r ecisam ente nel maggjo u. s., il bambino fu colpito d n 1norbillo cl1e lasciò una diarrea i-nten sikS•Sima con 10-12 scaricl1e nelle 24 ore: tale diarrea dFU1

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[.i\NNO XXXIV, FASC. 19}

IL POLICLlNI CO

rò circ-0 3 mesi. Le feci, a detta del la mamn1a, non avevano cattivo odor·e, ma c ontenevano degli stracci ·e dei gru·m i bianchi e talora tracce di sa.ng.u·e. Cominciò inoltre a presentare tumefazione n·.J tevole dell'.aJddome e felYb1re molto irregolare, con punte fino a 40-40,5 e remissioni fin S·otto i 37°. Le 1p·u nte termic1he sorto and·ate m.an mano diminuen·d o, tanto che adesso la febbre arriva ad un massimo di 38-38,5. Attualmente apche la diarrea è scomparsa, le f·eci sono .figurate e di a·s petto normale. L' ad•doms però non è ·diminuito, anzi è andato semipre aumentando rcti v o•lu1ne : la tem;p·eratura si presenta in ore sempr·e di verse ·e con Gbalzi irtegolari: a detta della madre quando la :febbre tende a •diminuire il bam·b ino ip.r esenta forti su· dori. Non ha mai avuto tosse. La famiglia •del bambino abita a•çl:es·so in l'llog.o gener.almente indenne da rnalaria: quest'anno però sono stati notati casi di malariélJ in a}, cuni aibitanti del paese che però erano stati poco tempo avanti in zone ma;lariche. . IJ bambino !hla avuto qualche dimesttch ezz a con un cane ed ·Un gatto che erano n·ella casa 11>aterna.. Esame obbiettivo. - Condizioni di nutrizionB n on molto 1dec01dute. Startmra cm. 89. Grande apertura cflm. 87. P eso corporeo kg. 13,320. Il bambino preferisce gi~ere sul lato sinistro ·e talvolta bocconi: m·esso sup-i110 si inquieta e tenòe anch e c·olla forza a rotolarsi sul fi.anco sini.stro. Cute di c·olorito pallido, cereo, piuttosto succ•ulenta al viso. Non ·si notano veri ed.emi, nè alcun elemento eruttivo: sul braccio sinistro cicatri1ci di va0cinàzione pregreSBa . ·Le mucose ,·isibili sono 'P'alltde, :ma non in grado eccessivo. Spie.ca maggiormente il p.a llore d·ei paidigli-0ni auricolari. La rete veno&·a S-Ottocutan ea traspare bene, specialmente aill'aid·dome ·d{)IVe ha il ti1PO de1la r ete veno.sa laterale. .t\ppare0chio ganglionare linfatico. Numerosi O'angli al c ollo all'innanzi e alcl'indietro dello ;terno·cleidomastoideo, di volume vaTiabil e ·da un chioco di miglio ·a d una gro,ss.a lenti·cdhia: i gangli de11'.angolo ·d ella man·dibola e quelli sottomascellari raig.gi.ungono i1 vo1lnl.roe ·d i run ,p ic·colo fa~ giuolo. AJJ.e ascelle si notano pleiadi di ele~.ent1 più vo,lrumino·s i a sini:Stra che a destra. 61 p.a lpano le toraicali da ambo i lati , ipiù grossa quella di sinistra che quella di d·estra. Si arp·prezziano bene anche le epttrocleari. Alle r egioni in.g uina.li pleiadi gangliari •d·el volrume ·di un IP~~el.Jo. Tutti gli elem.enti sono mo bili, indolenti, d1 consistenza elastica. Mas·~e muscolari m ediocremente svilurp.pate, ma toniche. All'ap·p arato scheletri·co si notano: lievi note r achitiche agli arti e al toraice. Il cranio è piuttosto voruminoso, di tipo meso,cefalico. Diametro antera-posterior e ctm. 15; diaJilletro trasverso ctm. 14,5. Spor.gono aliquanto le bozze pa-r:ietali e l'oociipite. L'ossificazione -è completa; nessun residuo ·di craniotabe. Vene del cranio non dila. tate. Crani·operciuasione normale. La fisonomta aip·par.e le.ggermente alterata dal1a succulenza dei tessuti. N'Ulla a cari·co degli apparati esterni degli organi dei ·sensi, se si ec.cettua un lieve .gra;do di rinite. Labbra un po' tu·m i·de, gengive ipallide, formrula dentaria. c~m~ p'leta, l eg.g era mi•crodontia, denti regolar1ss·1~1 per form·a ed impian~o. Lin.grua aipp·e na impania-

La, 1palato un po' ogivale, istmo delle fauci norm·a le, tonoille poco ipertrofiche, non anfrattuose. Non ipertrofic1h e le papille ciroomva1'late. La voce è perfettamente chiara. Non tosse. Co1llo ·corto, lt1ozzo: le Yene ·del collo non appaiono. Non si osservano pulsazioni al giu.g ulo nè ai lati d·el collo. Tiroi1de piccola. Non ri,gidità d·e lla nuca. Non •do1enti élilla J)ressj one le apoifiisi s1pinose ,dfllle vertebre cervic·ali. Tora:ce 1nolto ricacciato in alto e fi&Sato in p• )· sizione inspiratoria, svasato alla base, depresso lat·eralmenté. Marcato il solco di Harrison. Ro· sario ra.c hitico di mo·dico grado: angolo xifoideo ottu'SIO. I/espansibilità è molto ridotta da ambo i lati. Il fremit-0 vocale tattile non è ben apprezzabile. Ti'Po di respiro prevalente·m ente tdiaframmatico:

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FIG. 1.

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Ill bambino al moonento deH 'irugresso in Olinica. 1

atti respiratorii irregolari al momento dell'esame per l>agitaz.ione del bambin-0: nella inspirazione il 1sol1co di Harrison si ·deJ)r1m e .e si mette bene in eviidenza. · ~i\.lla percussione ·del torace si nota ohe gli apici sono noI'mali per limiti e ·s onorità: alle basi lieve &norza·m ento di suono: nelle r egioni ante riori lieve ilperfone·si. De la Caimrpe ipositirvo fino allia ~erza ·donsale; impossiliile l' ap'Prezzamento dello Scbmi·dt e del .D'Esipine. All'ascoltazione non si nota che un resipiro un •p-0' ru·de con scar sissimi fatti umjidi ·d elle prime vie. C11ore Il c on<fine destro d·ell 'ottusità relativa oltrapassa la mar.gino~ter.nale di 'P-Ochi millimetri: il confin·e superiore è al margine tnferiore della secon.d a costa: il c·o·n ·f ine sinistr-0 è male apprezzabile per l'ott.usità SIPlenica. 1./ urto della pl1nta non si percepisce con l 'i.spezione; si nota solo llna lieve ondulazione difft1·s a al margine <ielJ.a p1apilla. All'ascoltazione i ton] car·diaci si sentono con·citati: il primo tono imipuro, a volte pr.olu·n gato; ìl sec-on·do netto, vibrato.


l.l\~NO

XXXI\·, FASC. 19]

SEZIONE PRAT1 CA

L'addome è notevolmente espanso, soprattutto n ei quadranti su~erior i. La linea xifo-pub·i ca misura ctm. 25 di cui ben 16,5 51pettano alla xifo0111belicale. Circonferenza all'epigastrio ctm . 56,5. Cil'Conferenza all'ombelicale trasversa ctm. 55,5. La ct1te •dell'•addoo:ne è t esa ed assott igliata. La l'Cte venosa è molto appariscente, più spioecata nelle parti laterali; .al-cune arborizzazioni p erò si distaccano dall'omibeliico e salgon o verso l'alto. La cicatr jce ombelic ale è spor.g en te e si per~epffice n ettamente una porta •d 'ernia in cui penetra il 1polpastr ell-0 d el mignolo : l' ernia è r iducibile. Si n ota evidente anche .una diastasi dei r etti, ed ::t ll 'u11ion e del terzo m edio col terzo inferiore lf Plla ::tifo-ombelicale, si nota una circoscritta pnnta d'erni·a tdel)la lin ea a.Mba. In corrispondenza della r egion e i nferior e deJ quadrante s uperior e di $in i6tra, si n ota un piccolo nod11lett-0 sottocutan€o. Non si notano edemi dPlla p~rete n è Z'one Idi arr oosamento. \ lla palipazione si nota che i quadranti di destra sono meno tesi di qu elli di sinistra. In rorrh5J30ndenza di que5t'ultimi si palipa una m assa globosa chP 1dall'areata <'ostal e si porta verso l'ombelicale trasversa e, rasentando l'ombelico, scende in basso fino a portar5i a <'irca 2 ctm. dalla spina iliaca anteriore superiore. Questa ma&sa, ~er la sua posizi·one, per il :fatto ohe ti siruramente sopraicolica (come djmostra l'insuf!f'l.azione <le-ll'in~estino) , por la 1presenza della ~l pica in <'isura e per il fatto c'he si <'ontjnua con l'ottu6ità n ormale della m1lzR, si p11ò ben 1denttficare pPr la mi·l za PnormPmente ingrandita. La suprrficie dell'organo è leggemnente rugosa, ma m olto u n iforme, &enza rilie\ i nè bernorcoli: la consistenza è aumentata. T·utta questa massa alla percussione dà n~tta ottusità: il confine surperiore di questa ottusità è al margin e suiperior e clella cSett1ma .costa. I.,a parte più bass~ del qt1.adran te inferi!or e d i sini~tra dà alla .p ercussione suon o timrpanico: nel q11adrante inferior e di destra, sin o al margine d ell'ottu6ità ep•atica, pure suon o chiaro. Nel decubito laterale destro tutto l'epicondrio sinistro rimane ott.uso: n el decubito l ater a le si n i$tro la r egi one chiara di rte, stra rimane tale. Nella posizion e genu-pettorale, la parte mediana più declive ha s11on o c·h 1aro. comP pure i q11adranti di deistra: persiste lo smorzamento a sinistra. Irn1p ossibile la palpazionP <lPlla regjone Ten·a lP rl i 5inistra e nulla si a·vverte a •destra. La colonna vertebr ale presenta curvature regolar i: nelle regioni paravertebrali n essun a tum Pfazion e n è edema o r ossorP d ella parete. All•ascoltazione d ella regione ·della rrnilza 6i percepiscono ben e i toni cardiaci trasmessi : n e5, sun crepitio o sfregamento: assen te il ·SOifd'io splenico. La voocica è a l m omen to dell'esame vuota. I genitali esterni sono pi·c coli : lie,1 e grado di fimosi: i t esti.coli, m obili, giungono con facilità n ell e logge scrotalL Le pli che anali sono ben sf\dlurppate e •si osserva un a raig.élJde . •A.. carico del sistemia n er voso non si notano fatti importanti: la motilità volonta ria è con&ervata: agevoli i movimenti passivi : n·on iipertonie. I,a sensibilità appare 'ben conservata. Non movim enti invo1lontari, non tremore, non mi-oclonie non fenom.eni conv.u lsirvi: n essun fatto di atassia. Riflessi ten·d inei: ~patellari molto esa.g-erati, tanto da arrivare alla trepi·dazi on e epilet1

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I

669

t:.Jide: più esag·erato il riflesso di destra. Viv.aic1 anche gli aichillei. Non clono d el piede nè della rotula. Pl antare profondo vivace. Riflesso s·u perficiale i n fles~ione. ·Non Babi n ski nè ventaglio. Periostei viva ci. T en·dinei d ell'arto superiore pronti. Rifl e&Sti musco.lari diretti pure evidenti. ~on ~ioed.em·a. Non faociaile. Crema.steiric i 1Pront1, eY1denti. I cutanei addominali sono ap.p ena accennati n ella m età d estra. mancano ·a sinistra. . Piupille ·di media am.piezz.:a, reagenti alla luce: ~ongiun.tivale ·evidente. RifleStSo faringeo vivaci.ssi·m o. Swil-upipo psic:hi co normal·e per l'età. Il bambino è un po' n ervoso, eccit·abile. Ne&5una 11ota 1degenerativa, n•è :fatti a carico del trOlfismo. Subito dopo l'ingresso in Clini·ea d el bambin·o fu eseguito un esam.e di sangue che <lette questi risultati: Erno.globin a (1Salhi) 25; Globuli r oSBi 3.500.000; Globuli bianchi 3.787; Valor e globulare 0,44; Rap,porto gilobul are 1 su 9-24. . Formula leuco~itaria: •Polimonfi neutrofili 20 ~6 ; Polimorfi basofili 0 o ~ ; P oli1nonfi eosin olfj1i o %; Monociti 52 %; rL infoc1 ti 25 %; Forme di passaggio 3 %. Non globuli rossi nucleati. Come s.i vede si nota eritro1penia e leucopenia ~pircate e sopr.attutto en orm e diminuzione sia d el tasso emoglobinico ch e del valo~e globulare. Riguarrto alla .f.ormula leucocitaria è m arcatissima la mononucleosi, mentre si nota una forte lliminuzione delle f·orme a nucleo polimorfo. L'esame delle urine non dette risultati d egn l di nota salvo la pres.enz.a di l]m tracce di albumina, <li indacan o e di t1ro·b ilina. Et=;eguita la cutireazione cruesta rì sultò positiv a G+ + + ) : anohe l'intradermoreazione ipraticata ron cliltt1izioni di tubercolina di 1 su 10.000 e 1 su 1000 frt positirva risp ettivamente (+ +) (+ + + ). L;:i rrsistenza globular e esegnita coJ m etod o \ ' iola dette questi risultati: 1

1

R1

= 0,34 % R 2 = 0,40 °/o

R 3

= 0,48 %.

T_e pro\Ye sier oagglutinanti eseguite sui bacilli d el tif·o, paratif-0 .A.. e J3 e .sul m icr ococcus m eJ1, t1>n sis fnrono tu1tP nPgative e negativa fu a~he

la

R. \V.

Fu fatta afl1'0be 1a rProva d el1a velocità d\i. sedimentazione dei globuli rossi usand-o l'arpparecchio tedesco D. R. G. l\lf. fornitoci dalla Ditta Rastelli .Ji Roma e si ebbero questi valori: d 0tp o 1 ora mm. 96; doipo 2 ore mm. 150; dopo 24 or e mm_ 160; valore medio 85,50. La pr.essione a rterj 0'5a (Paich on ) era 110 la max. P 45 la min. : ruvverto ch·e .fu p1·esa d11rante il nianto . • Espletate queste ricer che si ricorse alla puntura della milza ·usando •speciali cautele per preve11ire t1na possiib,ile ·emorragia e cioè si iniettò cir r.a 12 ore avanti 1 cc. ·di co.aguleno e cir ca 1/2 ora prima una fi·ala d-a 1 cc. di adrenalina al mtlleoimo: si pro~ed-ette ipoi tranquillamente· all•a splenQ1Puntura che fu eseguita C·On un ago sotti.lissimo e non ·dette luogo al b enchè minimo in conveni·ente. Il su1cco sipleni c•o così ottenuto (·ci r ca 2/10 di cc.) .fu in parte strisciato su por.t aoggetti e in parte seminato in tre tubi di terreno. 1

N. N. N.

Gli ctrjsci ·Colorati 1con il ·m etodo di lY!ay-Grurowald-Gi emsa misero i·n widenza numerosissimt rnar ai&siti di LeiS'hm a n, per la ma151gi•or parte lib er i, e in parte in cl usi n ei grandi mononucleati (V. fi.g . 2). Le culture invece dettero esito nega:-


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IL POLlCLlNICO

tivo e 1nos trarono un i11quinamento univoco da _gern1i gr J soi e to zzi. Si iniziò subito la cQra col t artaro stibiatu usando 1a soluzione all'l %. Si fecero 4 iniezioni .endovenose a dosi 1progr essi v.e (la: iniezione: l1cc., 2a: 2cc.,. sa : 3cc., 4a: 3cc., p·u re) . Ooip·o la 4a s l abban·donò il ta·r ta r o sti·b iato per usare l'iniezion e antimoniale .Zambeleitti :per via intramusco· lare. Queste iniezioni f.urono fatte 01g n-i diu·e giorni. :rvtai durante la cura avemm·o a lamentare di!. sturbi a carico d el r en e. Dopo circ1a un m ese e mezzo di ;permanenza in Clinica e dopo terminata la prjma s·erie di iniezi on i, il bambino vien e dim esso in condilAionl leggermente m igliorate, p er ciò oh e riguarda 1'1ematosi ed il 1p eso c oDporeo ~ ma s tazionario .:rispetto alle c· )ndizi oni .d el1a. milz.a e ·d el feg·ato: l e m isure de1l'ad•dome erano :infa tti uguali a 1quell e pr ese al mom·ento d ell'in1g r e.sso in Clinica. :Si p resc ri1ve una cura a base ·di sì·ero ·di cavallo (Hém o&tyl).

XXXIV, FASC. 19J

[ANNO

Em~gl ~bina

. (.Salhi) 45; Globuli rossi 4.000.000; Glob·uJ1 b1ancl11 4.848; Valore globulare -0.56; Rapp orto . globulare 1 su 825. .F?r.m·u~a l eu co? i~taria: Po1Ìlll1or'ifi neutro1 f ili 40 %; P o l1m~r~1 . ba.so~ 1l1 2 %; .P olimoI'fi eosinofili o %; ~~r10 ?1t1 ~r.an1d1 10 %; Monorc iti medi 13 %; Mono-c1t1 pJ:ccoil1 214 %; lForme di pa;SSa:gigio 4 %; Globuli r ossi n'U c1eati 7 %. . . Come ben si v ede un noteV'Ole miali-oramento o . s1 nota anche nel sangue, rispetto al p1rimo esam e esegutt·o: è in.ifatlti notevole l'aumento dell'emoglobina soipr.attutto e idel valor·e globulare, ·la for.m u.l a leu·co·citaria c·i ·dice che oltre -a·d un forticsimo au·m ento dei. ·leucociti granulosi e aid una oorrelativa di·Illlinuz.tone dei m ·ononUJcle.aiti esist.e anche una i}i~cola .p ercentuale di globuli rossi nucl eati, i qu·ali ci ·stan·n o proba;bilmente a1d in di.car·e lo s1orzo rigenerativo ch·e sta compiendo il mtdollo osseo. Es1pletati questi esami. si iniziò la seconda serie di iniezioni antimoniiali usand·~ que51ta voltC:t esc~susiva·m ente i.J 1pr·epiarato de·l'1.a casa Zamhe letti, che però m odificammo nel senso che non dil11immo la soluzione salina con una uguale qUJantità di siero fisiol-0;g ico (corme vuole l'etich·etta del preparato) ma invece con ·u na quant iltà tripla id i ·q'llella prescritta, P'Oiohè in tal m·01do si O·~s ervò 1che il ipreiparato era assai meglio tol., lerato. Facem·m o in tutto 9 iniezioni , aumentan· ·do 1p·r o.g resisivamente le .dosi: iniettammo così in tUJt to ·u n quantitativo corrispon denie ia 50 ctgr. ' di t a rtaro stibiato. ·:)uesta seconda serie di tniezioni ·durò cir.c·" un m ese : le iniezioni vennero fatte ogni 4 giorn i., endo-mu-sc·olaTi profond e. Nessuna r eazio·n e locale nè ,g enerale 1dettero le 1prim.e; solo l'ulti,m a ·d·eterminò un infi1t rato nel punto di in•o•culazio, n e, infiltrato che perourò a lungo, -e a.l .quale ::,egu\ runa ·diminuzione di forz·a n ella gia:mba. Tale infiltr.ato è ora (a 9 mesi di distani;a) completam ente sco·m p·arso e la gamba ha ripres o 1a FIG. Z. sua fl1nzi.onalità normale. Gangil1e di parassi.ti n el su·oco splenico. 'f er,m inatà J.ta cura si. fec e un nuovo esam e di sangue e si r]Jpresero le m·i·sure dell' aididome. Ec.co i r tsultati: Dopo circ a 20 ·g iorni di permanenza a casa il Esame 1d1.i sangue: Emoglobina (Salhi) 75; bambino rien tra in Clinic a per una s econda seGldbuli ros si 4.600.000; Globuli bianchi . 6.262; varie di in iezioni antimoniali . .Si n ota lln lieve m ilore globulare . 0,80; Rappor•t o glob·u,J:are 1 su 734. glioram en to d elle condizion j ·dell' aiddo·m e : infatFormula leu·cocitaria : \Polimo'I''fi neutrofili ti l e in isura zio·n i danno i s eg·uenti lfisultati: cir67 ~6 ; Polirnorfi basofili 1 %; P olimorfi eosinofil1 c·on f er en z·a a ll' epigastrio ctm. 54,5, c irconferenz ~ O ~b ; ~lfonociti grandi 13 %; Monociti medi 13%, all'ombeli.cale t rasv.ersa ctm. 54, 5, linea xifo~u­ M·onociti pi1Gc·oli 6 %. bica ctm. 23,5, linea xif.o-0imbelicale c.tm. 15, Jj. Non .glo·b·uJi rossi nucleati. n ea ombelico-pubica ctm. 8,3. Il peso cor poreo è 'lil isure d ell'addome. - Circ on1erenzia all' e•pigadi k g. 14,300. strio cm. 54. Circonfer enza all'ombelicale trasverCon 1e stes·se precauzion i ·della volta iprreiceden sa ·c·m. 52. ·L inea xi:fo-ipubi·ca ·cm. 21. Ljn ea xt1ote, si iproced c a d una seconda s1p.lenopuntura: si orobeli cale cm. 13. •Linea omb·eli co-pUlbica cm. 8. estr aggono circa 3/10 ·di cc. di su cco splenico ch e Co·m·e s j vede sia le con.dizi·Jni d el sangu e oh e in parte vi en e str tsiciato su vetr ini e in parte q11elle td ell'a,d.do m e rieulrtano enormemente miglioseminato in 4 .tubi di t erreno N. N. N. Negli strir.ate. Nel s angue s i nota un fol"te aumento delsci ~ olor.ati con il solito .m etodo l\11a y-GrumwaJ.d1' e.n1oglobina. 1dei. globuli rossi e sopratt'Utto d el Gir.m s a i parassiti erano rarissimi (4 o 5 iper valor e globulare : le misure ·dell'a•d dome a1ppaiorpreparat·J) e rare anch e ap·p arivano le cellule no tutte .dimin'Uite. che in .gen erale li conten•g ono. Le c·u lture ven Dopo qt1esta seoonda serie di in'iezi·Jni la mil~ gono t enute l)er 6 .g iorni a 22,o in·d i s i fanno dei prepa-rat.i col li.qui do di conden sazione : tali p.r c- . za r aggiunse .c ol polo inferiore l'om·b eliiealc trasvrr.sa. An·0h e i1l ,f egato idiminruì fortemente e la fParati, c·ol or ati ·con il solito m eto•do M1ay-G~um­ febbre, •pur mantenendo i•l caratter e Id 'intermit'\\1a.ild-Giem •s n. m ostran o f·orim e f-lagellate abba · ten za, diminuì il li,rello delle i{)Unte di ascesa. La 5tan za n umerose e ·p er } .:> più isolate. feb1b re iha s ronipr e 1car·attere reocnirtt ente e interm1ti en e intanto fatto un sec.on·do esame di sant en1.e~ n on m ai n etto caratt er e ondutJonnte. In quegue {'11e d à : 1

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[ ..\NNO

XXXIV, FASC. 19 ]

SEZIONE PRATICA

ste condizioni il bambi110 venne di111esso dopo t.:irca un mese e mezzo ùi permanenza in Cli11icn. Ci viene riportato ambulatoriamente n el 5.ette111llre u. s. vale a dire dopo 7 m esi ·di permanenza a casa. Il bambino appare in co11dizioni oooelle11ti. B aiumentato n1oltti66imo in peso, raggiungendo i kg. 18,400 (il bambino 1l1a ora circa 3 anni e mezzo) : l'ad·dome non è ipiù espanso: la n1jl za <Jebo1~1la circa d·u e l(]itJa traSJverse l 'arco costale: il fegato si paJJipa all'a!'co costale. Le misure dell 'u1cl<10·111e sono le seg.uenti: circonferenza all'epiga~trio om. 60. Circonferenza all'Olffi·b elicale trasYPr~ n cm. 58. Linea xifo,p11bica om. 28. l.1inea x if1 ,. 11r11belical~ cm. 17. Linea ombelico-pubica cn1. 1J. •

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NOTE E CONTRIBUTI. Fatti e considerazioni sulla sensibilità del peritoneo e dell'appendice infia1nmata p~r

il dott. ì\ IARCO Dc \'JNCE~TIS, medico -condotto di Posta (prov. di _.\quila). Esiste tuttora disaccotJo tra gli autori sull'anno ~ a qu.estio11e delJa oensibilità dolJTifjca degli o rgani addominali: se questa è ·data ~daJJ. ' organo 10sso, dal peritono Yi'Cjno o è un riflesso viscero.~f'rz:>o r i v ctoè dolore riferito; se il peritoo·eo p arietnl e, i I mesenter e e i n1eso sono innervati dal ~i mpatjco o dal sistema cerebro-s1)inale di relazione. .i\ tal uQpo, per 1contribu ire a delrucic1aire tale punto osouro <lella scienza me.dica ri1porto alcu·n e mi e considerazionj su d1ue es1p erimenti cdle .-;ono sltlél.1 i coTtesernente esegiuiti n el I I Paidi1g1lione cl<'l Policli1n i co, 1d1aJl prof. M.argwu c.ci dietro mio invito e ·dietro indi.cazjoni da m e dta te du:rante l'eseouzione di drue SJttii operativi. 1

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I. - O . ..\. , di anni 2.5, dal 12 ago' to 1925 ha sof,f erto tre attaccl1i di appendicite acuta, di cui I 'ultimo il 12 noYembre della durata di cinque giorni. Ope.naZli1one, 2. dicemJ)te 1925. Viene dal prof. l\largaru·cci 'Praticata l'anestesia lo.rniQare .a livello •l ~l lo spazio compreso !fra la 12a vertebra doTsale e la 1a lom1bar·e. L'an e5tasia ·com1pJeta 'd·ella pa · rete addominale &Si estende jn alto fino aJ territorio innervato della. l()a ra·dicP donsale e l'i·n icision·e rvi0Il!e fiaitta in ·tierri1orio anestetico. V.eng.o no in•ci'3i JJa cute, J, rruuscoli r il ip eritoneo pariefJail.e enza aloun 1dùlo'I'e. E.SPERI:\IF.NTO

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1'r1anovre fatle per . oggiare il dol ore: 1) v·iene aiffen·ato con l e ipinze il peritoneo FIG.

11 l.H1n1bino dopo

du~

3.

pari-etale d elJ.e due labbra della incisione, e vien~ sti·r ato in alto e in avanti. 1Dal malato è accusato ·dolore istantaneo al dorso, segujto 1da ·senso òi brucjore ·ch e dura 'fino a che si ·seguita a st·i rare il peritoneo. 2) Dopo aver arfd'M'rato l'ajppen1di-0e con diue ·dita in ·Ciascuno d ei 1d11e estr·emi, vi·ene fatta trazi one jn srn.so contrarjo. ~on dolore. ~) i .f an.n o trazioni sul m esenteriolo 1d1e1ll'rup pendice. Oail ma11arto è a:oc'\ls aJto ·dolor·e 1ocalizziato all'epig.a;str jo pl'ofond.am ente. 4) Si 1comprrim ono co.n una ce:rta forza 1'ap1prndice e il me5enteriolo , prin1a fra 1du~ dita e '[)Oi fra le •b ranche di una pinza ·di P·ean. Non rrtolore. 5) Si st.irrano in ail to e in avamti il cieco, l'·a ppendi·c e e l'ulti·m a porzione del tenue. ·D al malato ·è accusato dolore Jocalizzato all'epigastrio profondamente. 6) Si coo:nprim•o no con .una certa forzia l1e ;pareti ·del ci eco fra du e dita e 1si .f anno trazioni, dapo aver afLf er.r ata ·un,a pl i1c a d ella parete anteri ore alle ·due estremità. " Non 1do1ore. 7) Si Pscide l'.aip:pendice, che si riscontna tum efatta, vascolarizzata. Non 1dolore. · 1

serie di iniez. anLi1no11iali.

rnisure risultano quindi di molto aume11tate, ma bisogna tener presente che il bambino è 11101. to alimentato in p eso e in statura (qu esta infatti raggiunge jl metro rpreciso) : la pelle del.l'addome si solleva in .p jegh e dello spessore di on1. 1, g-iustificando quindi pienamente l 'aurncnto clel1e suddette miS'ure. I ~1)

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Questo caso, oltre all'interes&e che offre dal lato eptdemi ologiico (1) è anche interessante iper il fatto ·-c;h e la -cura è stata iniziata 6 mesi do~)O l'insorgenza dell a maJatti'a e quindi assai tardi e ciononostan1te ha d·a to magnifici rjsultati; c11ta che, nella formula da noj usata ha jl vanta.g gio, prezioso neJ.l'età infanti1le, di poter c&5cr e praticata. per via intramusco.J.are. 1

(1) Su questo ho già avuto oocasjone di intrattenermi (v. B ulletin d1e la .Socié té de PatholOgie 'li.cotique, XIX,

n . 1) . '

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POLlCLINICO

[ANNO XXXIV, FASC. 19]

Q11asi tutti gli a:ltri autori (Vilms, V. z. Cope, Bruning, Kul1lenkampifif, ecic.) sono d'avviso ohe il .periton~o p1arietale è inn·ervato dagli stes61 EsPERIMENTO II. - · •R. Gi'usep;pe, ·di Salvatore, nerYi r h e danno la sensibilità ai tessuti della padi anni 25, afrfeitto <la ernia inguinale d•e'Stra. rete a·ddominaJe, ci oè 1da nervi sip.inali, però, conOperai.ione. - Ottolbre 192.5, •c on ane5tesia 1o•m trariamente a tale a s&erto, ·debbo far notar.e cl1e, bare. Si trov;a un \'0lumdnos o sa;eco, ·che 1si a{P!fe e dentJrl() si trova l '·o m·e1D.to i n gir"an pirurte 01d€- · oiltre alle sues'Poiste ·considerazioni ·anatomo-fieiologi·cbe, altri 1due fatti venuti alla lu.ce 1durante rente. Ad ogni leg·atura 1dell'orrnento si nota che il p,a ziente avv·erte un istantaneo e ifu.g ace dolorP, j 11ostri espe.rimenti militan 0 in · favore della ineh-e .egli riferisce alla r egione 1d ello sto·m aco pxonenrazione ~irrupatica 1del p eritoneo pari€tale. f on•damente. iSe si ·s tira il saicco il malato avverte .4 ) Nel nostro primo esperimento l'i'z:i;cisicme doloTe an1che 'a:lla regione d1?llo stoma'Co. Tutte e la s utura, 5timoli ·comuni che !PI'Ovocano dolore l e altr~ ·manov re operatorie sono indolenti. nei tes.5uti innervati ·dal silstema cerebro-spinale I. - Analizzando i fatti venuti alla luce :dudi ·r elazior1e, sono rimasti senza e.f'fetto; m·e·n tre • rante i detti ef;J)erimenti .si constata nel 10 caso invece la sola trazione ·del peritoneo paTietale ha ohe l'in.cision.e, la ·sutura 1del 1pieriton.eo .p,a ri·etale sus1c·i1ato le giriJda d·ed pazi ente, e ciò d'·acic ondo non cpTovocano dolore i mentre lo stioorrnento di c0n la fisiopatologia degli organi innervati dal questo provoca 1dolore e senso di bru•ciore che simi»ati.co, ·l a 1quale ·c i insegna ·che pier tProvocare viene lQca lizz.ato ·a l dorso; inoltre si c·onstata nel dolore in org.ani e tessuti da questo innervati, II caso ie·he, se si 1stira il :sacco •e rniario, :Ll mia.- necessità. uno stimolo spieciaJe per qualità e lato avverte dolore localizzato all'epigastrio proq11antità, il così detto stim.o lo a 'deguato (Makenf on·damente. zie, Poettenger, Brilning, fJ€:'.a•d ), che nel nostro Il peritoneo tp·arietaole tanto nel 1° iche nel 2° caiso ·è stata la tDazione . .cat>o, essen-cìo situato nella faccia posteriore della B ) Inoltre nei nostri due es'Perimenti il doparete ad d,omin,a le aniteriore completamente anelore non è ;;tato lo·calizzato ·n el 1PUnto di pro dustetica, sarebbe ·dovuto rimanere ind-0lore a tutti zione, ma riferito n e.I 1° esperimento al d orso e gJ i stimoli t&e f oose i.n ner,, r,ato dagli stessi nerYi n el 20 all'epi,ga.stTio, ·e 1Ciò conformemente an1Che o'he vanno aJILa 1pail'ete, e poiOOè [e traziioni son-0 alla fisio'J)ato·logi.a 1del simpatico che, 5econdo ril1scite dolorose (pereihè solamente Je trazioni Bruning (La dottrina .dfel dolore addominale, Wotratterò in oeguito) si deve tpensar·e che il pericl1ensohri·f t, 1924), ci insegna, .ohe esiiste iUJil'a, notoneo parietale 1è innervato da ·fi1bre che nas·con o trvole d:i.fferenza fra il ·dolore 1d egli organi e nel ·m i,doilo sp inale sup·eriormente alle radi·ci nert ess11ti innerv·a ti 1dal simp·atiico e .quello 1dei tesV·ose anastetiche, 1cioè :;uperiormente alla 1oa rasuti innervati 1dal si1Stema ·cer ebro-5pinale, ed è , 'd ice dorsal·e ·e precisame·n te da filbre del ·g·ran de data dalla pTecisa lo·c.a:lizzazione 'd.i questo ultie i.P.ic;coJo &p'.l.ainc·.o.i1co 1011.e n.ascono dal 5° a111'11° o mo n el prunto idi tpir·odiuziome, -e d·a ll.a Jocaliizziazton e dell'altro, 1ontano 1dal• p·u nto di praduz10120 segn.nento· mi1dolliar1e (P·o,tJtenger, Meyer, Gottl ei·b, Cass.:Lr.er, Ep.p•i nger, H ess, F,aiJ.ta, Onuf, Colne. come nel nostr o ciruso. E no ta l'esp.eri·enz1a Q..i Buchholz (.riportata ·ct.a Bruning) il quale eseguì lins, Lang~ley e François Frank) cioè dal simpatico. Non poosiamo pe·n sare che la sen sibilità d o- ·un esrper imento su se ste500 con un ·p asto di contnasto dirr1anz.i ailllo 1seùlenmo· roentgenologico e lorifi.ca ·S ia ·data 1dal vago ·p erchiè questo non è notò cl1e, m.entre lo .s piasmo ·d el ·c olon inneriv·ato ritenuto nenr.o sensiitiv.o ·ctoipo l'uscita del iarrngeo del• simpatico, .ori.gine del 1dro·lore, era situato ciTst1perior·e benchiè ·~tudi recentissimi di Ma.x Kap,c.a 10-11 om. a.11 di s·Olttto 1d·elll'-0m1beJi·00, il •do~o.re tPi s (Aledi::;ini.sche l(linik, 10 apiile 1925) te1ndano fu p ercepito 'Profondamente all'epigastrio. A tal a .far ritenere sensitivo an.che il ·v ago n el suo p.roiposito Hea;d., in seguito a studi 1dili•g·enti ·e me ipierco.rco addoroi·nale. ' ticolosi è venuto all·a ·co·n cJ.usione che gli org.ani ConfOtliII1errnente iaJl ri siu.l~1ato dei nostri esperiinneTvati dal 1st1mpati co sono 1dotati .della così detm enti attribui5,ce al sirr1pati·co la i1nnervazione ta se1i,sibil'ità protopatica (Heaid-Henry: Sttudies in del periton eo parietale 1M1a1ckenzie (I. es symp t6mes ·e.t leur ·interpretation, traduit 1p ar Gui·l lea11- ?+Jeurnlngies, 1920, pa.g. 328) 1ci·oè son o in c8>p1aici dt localizzare jl idolore, il quale viene proiettato a 1Ia :n1.e, rpag. 221), però questo .autore sostiene cl1 e s1l'perficie del corpo, ·come ·dolore riferito (refer· hl periton·eo non gode di aJ11ouna se:nsibirliià 1d1olo recl 1pain). Se n·elle lesio ni infiammatorie acute rifica, .come i1n genere tutti gli o·rgani interni. del p eritone ) parietale i·l -doloTe intensissimo _i\nc:h e Po.ettenger (Sy1nptoms of· visceral di(.c.ou D de 1p o·iJgnard Di1eul~oy) vien·e esattamente sease, 1922) ammette Ch·e il peritoneo pari.etale è localizzato d·OYe è provoca,t o, ciò av viene per la inr1ervato dal simpatico~ però in unione con nerYi ·Compa rteci1pazione d ei tessuti sensi•bilissi·m i ipro~rovenienti (d•al sj·stema cerebro spinale di re1 ap·eri toneali (V. .z. Cope, Th e Lancet, 4 marzo 1922; zione. 8) Si siu1Jurano il perite>r1eo 1parieta1e, i m111scoli ·e ·la cute. Non 1dolore. 1

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:::EZ IONE PRATICA

~Iacl{enziie, locus citat.us ,

pag. 40 e 2:?-1 ) innerr\'élltt dal &hstema neTY·OSo ·di r elazio11e, e lJl'•Jvvisti inolto 'Più abbond.antemente di ·f ibr·e dello stes. o 1)eritoneo 1Parieft3..le, il quale per le .sudclette ragioni e suddetti .fatti dal)biaimo arffern1are es.ser e i1111e1,vato dal simpatic.o. II. - Abbiamo conslaitato n·el 10 e J)erl111ento. cl1e lo stirar11ento del me e11teriolo 1dell '.ap1Jendice, lo otiramento d el cieco o m eg·l io del rp eritoneo che fissa il c i eco alla parete 'POSteTii;r e dell' addome, lo siiram·ento del mesente1~e sono riusciti c1olorosi con locaUizz.azione del dolor e all' epriigastrio. Poich1è tali attaccll i p eritoneali 0 110 inseriti 11elLa pa.r ete po · teriore d ell'.aididome e pirecisa1nent•e, la r.adice del me entere ùta[la sjnfi ..;1 sacra ili1a.ca destira fino 1al1a za v ertebra lom·b are, e gili atta<:0l1i peritonea:li d el c1eco alla su1Je.rfi-0ie interna del 1nuscol o ileo-'Psoa s a livello delJ'osso iliaco ·di dPstTa; e podch1è l·a 1Parete post eriore dell 'a1ùdom e è anes tetica fino alla decima radice dors ale, è da e eluder e c l1e il dolore sia proYocato da stiramento cli tali te&suti insenS'ibili; invece ·si de\'e amm,etter e cl1 e ]l dolore s ia provocati) •da tiramento d ello s tesso m ese11tere P clegJi at tacchi p erit-0neali , i qu ai1i debbor10 la loro ·sensibi·l ità al fatto di essere innervati da corcloni ner·YO. i ch P nascono n·el mi1dollo s uperìor1nente alla zona anestetica cioè stip eri ormente alla 1oa radi ce dorsal e, quindi dal gran<l e o piccolo splaincnico, ossia dal simpati co . I 11ostt.ri risultati sono ·ronfarmi a CfU elli ch e 11a ottenuto l<ruppis n el 1913 (Contril7uto allo stato d ella seri.sibililà della ca vità addo1nirtrt,l e, ìvfttlt ci~ri111Jgen aus der1 Grenzgebieten 1der ·~f Pclizin und Chirurgie , 1913, XXVI, 3) il 1quaJ.e, avendo tagliato n ei cani i] midollo IS'p inale a li ~ello ·dell' ultima radice dorsale , notò dolore n ella trazi on e .d el mesentere <1el t enu·e sol•amente, con un ~ imjrt c inferiore pi1ì -alto .che nel nos tro <:a so, i'n cui sono r joociti sensibili a11a trazione anche gli att.aico)1i 'Peritoneali òt=.!l ci-eco, bencl1·è fossero anestetich e anche le i.1lt:ime 1du e radicj spi·n ·ali. A tal 1PTOJ}OtSito è cla ~onsiderare ch e glì es p erim·enti fatti nei cani od animaJi i11 •gen eTe sono molto più fallaci di quelli fatti su uomini, sia :p er la ·p oca sensibilità di q11rlli, sia 'Peroh è .gli aniJmal'i n.on ·l 1ann•) ·un modo pri:>ciso <li esiprimer·e )1 dolore cl1e p er m ezzo d elle grida, le quali, possono essere pr·ovocate ·da svariate ·c ause e quindi con ~svariate possibilit~t di errori di interpret·azione. I nootrj risultati e •quell·i di Ka:ppi·s sono 1però in 1cli~aiccordo e.on le i dee di Vilm5 (Deutsche Zeitschrift fu1· Chirurgie, vol. 100) ·di l(uhlenkampff (DeufJche l\tl eid1. Wochens chr., 1920, XL:\T•I, . .n. 14-15, pa:g. 377; ~o·ci11 e ·ineim '\'·ortir ey: C:retl~·alt ~n 1

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!Jer Zw ,l ckeaite r M edic·l riischen GesellSchaift, a.m. .f, 11ovc-mbre 1919) i .quali aJff1emnano ohe i ·n1esenteri e i m e&'} sono ,sen sibili al 1c1olore solo ir1

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p er cl1è ·jr1nervati dal 1Si5tema cerebro-·spinaJ·e di l;'elazion c. 111 ' ' ilms .s06tiene di aver se.g uito nei m esenteri i nervi sensitivi di O·r igine spinale fino i.n vicina:nza dell 'i.l.1testjno. Kuhlenka1mpff, con l,aiuto d·ell'·anato.mia ·e 1della embriologia, ammett e essere i nervi, 1che prov.vedono aJ.l'a;ddom e, 11ervi s pinali, i quali non 11anno a1cw1 Ta·p porto ro n .g li ,or;gani e 'Provved1::>no ·escl'Ulsivarnente. al per i toneo parietale ·e alle 1du1pli·cature peritoneali che for1ma110 i lega1nenti e i ·m esenteri; m entre g-1 i organi interni non pOiSsiedono fibrilJ·e sensibjli verso il dolore. .co.me coruseoo-uenza clinica c•gl i affer.m·a che il pazi ente di•venta cli:nicam.ente ammalato so·l tanto quando l'affezione d.ell'-0r gano , la quale decorre sam'Pre senza dolore, ·diYenta ad1dominaile, cio1è .quan1do le vicina:nze più o meno im1m ediate sono compromesse dalla flogo i o m ecoo11icamente; la malattia dell.a zona no1t se1lJSibile 1p·a s sa alla zo·n a -0h e avverte il dolore ; in tal modo la ma:lattia di un org.ano div ertta 1nalatLia ad·dorninale. J·r u;ornma tanto Vi1ms che Kuhlenkamrpff n eg'ano al simpatico qualsiasi sen1si})ilità 1dolor.ifi·ca, come pur,e l'innervazione. d el n1eser1tere e ·d ei m eso. I,a c ontradizj one tra l e due oppo·&te teorie però è più aipparente ·ch e reale p1oich1è le ·f ibre Gensiti ve ·del simpatico o grosse fibre a ,mielina di l\:6111l(et· (Lai.gn1el Lruvasti!ne) h·an·n o il loro oentro trofi co n el .g anglio spinale come le fibre nerv1ose del sistema 1cerebro-spinal e, e non .a..ovrebb ero esser e annoiverate fra le fi·b re vere del s i·m pa tico 1)oich 1è « toute c onduction est •donc sympati.qrn e, que pour a!lletr d e la moé'.l'le à l·a pénijpillérie ·ern1prrunne au crnoins deux ne1Urron.eis. l'·orute autre est c érébro1Spinale )) (1Lai1gn el Lavastine, Pa1ìiolog i e du sym7Jati que, 199.A, 1 pa•g. 252. 1

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III. - Nei due .sud1detti esperimenti abbiaimo constatato ·ch e sono Tiuscite .dolorose l e trazioni del grande e1p·i 'ploon nel 1° caso, l e leg·ature di q1 1esto nel 20 caso, e rper le 1coooid erazi-oni dianzi espos t e dobbiamo anche 1qiui affermare cl1·e la $ensibìlità d·olorosa 1del ig'rande epiploon è data pnre d•al g;rian1de e picico.J•o s·pJ.anicro.i1co, . cioiè dal simpati-co. 1

Co1m·e pos&iamo spie.gare ora il ·d olore localizzato all'e1p11gia.str110 sta nelle tTazioni del mesentere e degli. altri atta'C·chi 1p1erito·n eali, sia nelle trazioni che n ella l eg·atura ·del grande epiploon? Btruni11g S1UIP1POn e cilì·e i d.o•l ori .deig!1i or:gani e tessuti ad·do.m in.ali, innervati •cJ.al sirrrp·atico, ver1gon o trasmessi fino al gang·Jio C·eliac o e qui\ri JV. -

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674

[A~o

IL POLICLINICO

v engono lo,cializz.ati, dand.o origine al doliore e1pigastri·c9 profondo, cos,ì ·comune nelle malattie organiche e funzionali dell'intestino, 5toma:co, ci.stife11'ea. 1Dello· ste51SD pauere s 01J10 LJaignel-Lavastine (lo cus citates, pag. 668 e seguen ti), J aboulay, Teissier, ·rriiamitaJpfhyl,]èides (A rch. gén. de méd., settembre 1907, ,pa;g. 1da 663 a 637) , iFrancesoo· Galdi (To1n.m asi, 1909, n . 16-17-18) , Mathieu, Bichat 1

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(Anat. gén. Systém,. nerv. de la vie orgranique).

I.:aign1el-'L0Nas1tine 1dic·e oh1e « il p1unto· eipi1gia;strico :doloroso, l e clou solaire, l'iperestesia permanente del ipl1esso· soùrrure 1piuò essere vrodotta sia da so, laralgiia (1ce'lta~gia) che 1da aJfrfezioni d' un organo arddorninale : Cllppendi·cite croni1ca, litiasi bib·i are, lesioni uterine ed a:nnessiali, sopratuttJ le ptosi addominali » 1con stira.menti 1quindi degli attacchi iperitoneali come nei nostri ca:si. Bi·chat dice n el loco 1citJato 1che cc 1011 ne p.oort nier ce'fit.a1n e, ment qnie le p'leXJU!s so1aire joue un g1Nl1Illd ròl·e ·dans les dirvierr"ses sensatioos que nous éproulV!Orus à l 'e.pigiastre ». Lewein (ri1feriito da ILaiJgnel..J.Javastine a paig. 669) ha avuto il ,m erito di mostrare che n egli ptosici, quin di in 1qiuelli 1c.h e hanno stira1rnento degli atta·cchi peritoneali, le ie:i.ou solaJre, il ·dolore g·astriioo profondo aumenta n ella ~o­ ·Sizione in piedi e sp-arisce se in qu·alche modo si spinge i11 alto la masoo. ,g astro-intestinale e tale {lolore epigastrtco s.i trova frequ entemente in clinica in 1d·onne affette 1da . Tene mobile (iLaignel . Lava.stine). La teoria dei suddetti autori è contraria all'anato,m ia e alla fisiologia. Infatti le cfibr8 nervose sensitiv.e del ig rande e ipic-colo spfl-ancnico, 0i0tè ·die l simpaiitco, cO!Ilstruno di un solo neuron-e, 1dopo uscite .d al midollo spinale; banno il ·centro trofiico n el ·g·anglio spinale, at traversano il .ganglio .celiaco, il iplesso solare senza interr.omp.ersi in n essun a'.ltro n eurone s ino all'innervazionie termi'IlléVle 1d:ell'ocgano, ed h·ann_10, come in genere w .t te le lfi'bxe nerv:ose, solo la facoltà ·di condurre lo stimolo ·e non di provo·care e lo 0alizza·r e una sensazione che rè ·f'Unz.ion e d1 cen tri e non 1delle fibre n eTVose. Inoltre tale teoria è contraria al-la legige della iproiezione eccentrica 1delle sen sazioni (1N. Zuntz e A. .Loewy, F ·i siologia ·dell'·uomo tradotta in italiano, pag. 208) « per 1 cui noi tra:siportiamo la sensazione n ell'organ") ·di sen so· corris·p ondente, oppure ne cerchi,arno la cau.sa al di fuori 1del nostro ·corpo, cioè si11l'o.g·g.etto .dal quale, secondo l'es,perienza, proviene lo stimolo >> . Anche ·quan do si sia 'Perdut10 l 'or.g ano terminale, ad es. allorcl1è una gamba è stata amputata , l'uom·o può ·a,rere iano::>ra sensazioni n ell'arto mancante .se, nella cicatrizzazione del n1oncone, si 1p resentano ctimolazioni dei nervi sensiti,,i tagliati. Nella rpratica corrente è dato Jrequentemente di osservare dolori sciati·ci percQ0

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XXXIV,

FASC.

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piti lungo l'art,o inferiore e dolori nevralgici d.e1 trigemino p encepiti r11el viso, benc·h è proiVocati da radicoliti, .compressione per tumore, gomma o tubercolo 1delle rispettive radici Stpin1ali e cerebrali. Per le su1ddette ragioni .quindj noi non po,s.siamo p&ceipirie ~l dolor·e 1Preciisamente dioè n ella regione ·del 1g anglio celia:co ·e .del 1plesso sol are, anche se vi sia una lesione organi-ca o funzionale di taJi fibre n ·ervose, ipr-0ld 0ttta ,d,a traziooi ·d el mie · sentere o dei meso', icome n el n o.sitro ciaso e 1C1ome ci ri.scontra :frequentemente in 1clinica nelle visceroptosi aiddoaninali. ·N·o n ci resta com.e spieg·azione 1della lo·calizzazione del 'dolore all'epi1g asltr1 o, C'h e. la teo1riJa di Mruck·enzi,e (lo cus ei tatus, pa.g . 100) .c io·è la teo·r ia del riifle~o visicero-sensorio, .second·o la quale uno stimolo adeg11ato (che nel caso nostro è la trazion e 1per gli attacchi peritoneali in gener.e e la l.e.gatur.a :p er il 1g rande e1)iiploo.n ), !Vien e trasmesso per vi e simpaticb e fino al mi1dollo sipinale, 1dove si esten·de alle cellule vicin e, le .mette in azione, e tale eccitamento, poich·è ruffetta le cellule ·Che hanno la funzione 1della sensibilità ·dolorifi.ca, si tradu·ce e.o n la percezione di un d·olo·r e che 1è proiettato alla periferia, cioiè alla superficie del co1w.o per la detta legge ·delJ.a proiezione eccentrica di Mrueller. Poichè gli atiac.chi peritoneali e l "epirploon sono innier,-:at.i d1al grmd·e e pi,cJColo sp1ancnir:o, e poilcmè questi nervi 11anno i loro centri nel mi•dollo a livello del 50 fino all'11o e 12° segmento dorsale, ne viene di conseguenza che le aree cu tanee e muscolo-connettivali sottostanti 1della iparete .ruddominale, dove viene perce'Pito il rifles1SO viscero LSen.sorio ' sono quelle innervate ·da I radici nervo se eh.e eman ano da tali segmenti, ma:. ~pecia1mente ùalla 5a. alla nona, (1Poettenger, lo cus citatus, pag. 142) •con riferimento 1P·iù intenso o quasi esclusivo vel'6.o la lin ea me·diana (Poettengcr, pag. 80), che nel n os.tro caiso è precisamente l'epi.g·astrio. T·ale teoria ci 1dà la spiegazione 1p -iì1 con facente a verità, se non aid!dirittura la v.era. 1

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V. - Altri due fatti interessanti sono ''enuti alla luce nel 1o esper:imento, promettenti conseguenze ·m olto pro·fi.cu.e. J ~ L'aw·en·d'iice, ben,cih.è i1111fita.mmata, è risultata insensibile, aid ad'dome a.perto, .a qualsiaisi stimolo rneecanico id i pressione e di stira.m ento , i. quali per.ciò n o.n ra1)1Pìfesentano rper questa il vero stimolo adeguato. Quando n oi, nelle n ostr e comuni manovre semiotiche eoeguite .p er c .') n statare se l'appendice è qolen te, faccia.imo ipressione dall'esterno ·con la mano, n oi non 'PrOYochiamo che u110 .st·i niolo inadeguato attraverso la pare.t e a ddominale e ·se il malato r isPnte d·o lore, erro. ' n eam ente sente11ziamo che J'ap1pe11clice è dolente 1

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[.A\NNO XXXIV, FASC. 19 j

poicl1è, come risulta dai fatli Yenllti alla luce durante il 10 esperimento, neancl1e la forte compres6io11e diretta. fatta con la l)inza di Pean sull'aip11endice infiammata è stato sti.molo adeguato rper produr.re dolore. 1J11nltre non possiamo credere neppl1re cl1e le 11()\.')tre n1a11ovre semiotiche di l)resst.1ne d.all' e t L")r110 pns. · n110 J)fOYocare dolore 11el mesenteriolo l)Oicl1è, n eanche la comprcS6iOn<.> forte fatta cliretta1nente su questo, anche con la 1pinza di Pean 11el nosiro esperimento, è stato stimolo adeguato ppr la 1)fOYOCazionc> del ùolore. 2 ) Durante l'esan1e obietlt,ro ·del 10 caso è risultato cl1e la 11r~ ione con la mano nella regione a'Ppendicolare 11a JPl'Ovocato dolore, il quale però si è ma11t011nt-0 inalterato ·anche quando il

malato ha contratto volon ta riamen t e i ?n usco li addoniin.ali, dietro nosl ro invito, cioè quando nes' Un organo interno pntrz:a e sere co1ripresso, dalJ'0sterno. i e Jn11pr1'n1le ili legç;ieri cl1e il dolore }'lrovocato in tal inoct o étpiparticne esclusivamente ai t.essuti della part:> te addominale divenuti ipe1 n.l~esici, e 11on pos-iamo s'Piegare Cfllesto fatto che solo amn1ettenclo essere l' ipQralgesia dovuta al riflesso ' 'i cero-f;en~orio di :Mackenzie, riferito ~Ila superficie 1d~1 corpo e precisamente nella re~ione aip1pen•dicolal'l:'. Tale iperalgesia idei tessuti 'piene spiegata i1 el 5egue11te modo. L'appendice infjamrnata manda st.imoli anormali all<1 rispetti,,e ce1111le (}el mildollo, dal oui segrnento è innervato, 1pcr m ezzo dei suoi n ervi ce.nt.ri1peti; 1p ro,·oca il riflesso ' riscero sensorio, e rende anor1nalmente ec{!itabili tali cellule. cl1e n el caso no:,tro sono situate n el 100-110 segm ento dor&ale, così cltr se una eccitazione (per es. ·l a pressione sulla parete ad•dorninale fatta con la mano) elle allo ;;;tato normale non produce alouna seMazione dolorosa, agen,do S'll un centro anorrnal1nente sensibile per mezzo dei propri nervi afferenti. pro''oca dolore, che ,~ie11e riferjto alla parete addominale, ma in sostanza appartien e al1le celluJ.e del midollo e viene proietLa.to alla peri.feria per la suddetta legge della ,p roiezione eccentrica delle sensazioni (.M ackenzie, lOct/Js citatus, pag. 104; Poettinger, locu.s citatus, pag. 84). Non è a credere però che i segincnti mirdollari irritati in casi di appendicite so110 semtpre il 100 e 110, potendo l'irritazione anorm alP estendersi al 9° e 1pdù in 'llto ancora, come pure in basso fino alla 3a lombRre, e in tal modo s i .spiega ca.m e n el 1° stadio dell'appen·dicite, n ello st•aJdio cioè rprerperitonitiico, 11 1dolore può riJSentjr5i solo all'eipigastrio, o anche al lato oppos'to. 1

I. Il p1erito·n eo p arietale, il me .. 5cntere e i mesa in genere sono provvisti di fibre sensitive emanate d·al simpatico, sono dotati di EPICRISI. -

G75

SEZIONE PRATICA

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SE>nsibilità dolorifica so lo in seguito a trazione, la quale ra1ppresenta per essi l'uni·co stimolo adef!"l.lato, e probabilm ente 1m olti dolori, p rovocati ncll' intesti110 e n ell' aippen1dice in $e.g uito a flogosi Q •di~ tiltTbi funzionaài (spal$lllO, distensiane), dipen-Oono da 'lesioni meccanicl1e d el peritoneo virino. J1I. La leg·atura del gran1de eip~ploon è per q11csto u110 stimolo adeguato per provocare dolnre, così t;he nelle ernie strozzate, specialmente crurali, noi •dobbiamo crederQ -cl1e il dolore è d alo ancl1e da strozzamento del .grande epiploon. III. Tutte le manovre 8emiotiche fatte p.er cunstatare se ri · a'])lpcn dice 1è dolente sono fallaci. IV. Il dolore localizzato all'epigastrio, co.sì comun e in •m olte malattie dell'intestino e ·dell'appPndice, ·è riflesso viscera se11sorio e n on è dato nè dal gang<J.io celiaco, nè dal plesso 5olare. 1

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DAL.LA PRATICA CORRENTE. ISTITUTO ANTI:\iIALARlCO PONTINO

diretto dal prof. G.

SANARELLI.

Un ecze ma pr o1·essional e. Dott. ~el

GUSTAVO FOÀ.

qnest'estat.e, la IPTO'filas:si e 1a ct1ra della malaria ifra il i>·e rsonale ·a>ddetto a una imrportante fabbrica idi -c·onserva ·di pomo.doro, nella provincia romana, ho avuto ocoasion e di visitare giorn almente più d i 1duecento orp eraie ivi adibite e ho ipotuto osservare 'Un eczema delle mani, inerente certo alla rprrO'fes5ion e praticata, che credo n on sia stato fino aid oggi bene illustrato. ~la 110icl1 è l'industria ·de.Ila conserva di pon1odoro è una 1delle più fiorenti in Italia , ed è .anooPa in ·continuo incremento, non C·r ed•o sia inutile sipendere 1pocl1e parole sull'ar·g omento. Sono n ote, tra le maJattie iprofessionali, no11 poche aiffezioni della pelle illt1strate nei trattati idi Dermatol·ogi.a e di •P atol•o gia 1de•l lavorq. Sono noti: l 'eczema dei fornai, dovuto ,p erò aid t111 acaro; quello ·dei lavoratori id i talune so&te.11ze chimiche; ,quello •delle ~avan·da:i e ; ·quello dei la .. voru.Lori 1dei bottoni di maidrerperla; quello dei lavoratori di taluni leiomn.i (ebano, ;mogano ); quello 1comune e a'Slsai :imiportanrte da prilJl)Jllle; quello dei risaiuoli. I11 un'ima»ortante mono1g rafia s.u le Dermatiti da lavoro, il M·ontesan 0 Ticorlda ben 74 forme di eczema da lavoro; ma non .f.a ·menZio11e di quello dei l a:voratori de[ rpomo.do r·o . ..<\.ncih·e tn altri trattati da me consul~atj di Patolo.~a del la1·oro, e in trattati di Dermatolo·g ia, n on ho poipri.LLicare,

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076

IL POLICLINICO

fiuto ~rovare cenno -Oi questa particolare a:fifezion e m0rbos·a . J_,a a:nallattia oolpisice, iper ,quanto io 11·0 visto, di preJer enza, le 1donne e i bamibini, ip·erchè que. ::-ti vcng·o110 tP er lo più 1adi'biti alla pelatur·a d ei ' po1nodoti sia pei' farne conse1'1'\'a, sia per collocarli i11 scatole, mentre il rim.anente lavorio viene compi11to ·con 1'e macc·h ine. Tra l e donn·e so·n o più sog.gette le 1g iovani, m en tre .quelle d i una certa età (oiltre i 50 anni) s ono quasi immuni , e tra l e giovani co11 più veemenza qruelQe ,d i temperamento linfatiico o anemi·c o. La ·d ermatosi è un ver·o eczema e 1pass·a per tl1tti gli sta.idi classici .degli eczemi. Da lJriim a comrp1are .u n sem'P1lice arrossamentu su la cute .della tac.eia interna de'lle dita nei ' ·SOlohi inteT1di1girtali e n elle piegh.e digito-1pailmari. St1 qttest e zone arrossate si formano delle pi-ccole p.a1pu'.l.e, })')-CO rilevate, acuminate ch·e ben presto si tra51fo!'man o i·n vesci ohette, le qiuaili tosto si aprono e si ricopron·o d i una cI'osti.cina n era; il temrpo quindi ·C'h·e trascor-re tra lo :St adio pa'Prul,oso e qt1ello ·crostoso 1è assai breve e il 1più <lelle volte l a irasform.azio11e si ·co·m pie n el:1a m edesirna giornata. In ques.to :&taKlio l'eruzio·n e ;può esser e !·aciln1ente scambia.ita con la scabbia. A facilitare l'errore con.co~re anche il !fatto che l a Bede è precl samente quella di ·e1lez.i one ·d ella s-cabbia :e che le 'P·ersone ioolipit e, il 1più 1delle volte fann•o' vita i 11 ·COm'Une e mancano d·i nor·m e d'igiene, il CJhe servirebbe a far suipiporre il 1di.ffondersi d ella malattia p er ieont<Vgio. :\ 11a fase ~iu'Stolo sa .s egue 1queJla delle ragirud1, r l1e è la più •duratura e la 1più fastidiosa per i pazienti. ·L-e ;rrugadi '1decorrono lungo i solchi inter·di ~i.tali e •digito.Jpalmari , inter essan o l 'erpidermi de e il 1derma fino' rugli strati più iprof•Jrudi, la.scian·dO a1ct1n<e volte scor gere sul fondo lo stJrato pi.ù ,esierno 1del sottocutaneo in flogosi. Le ragadi 1poco dolorose spontaneamente s ono dolorosi~.sime se ,ri p en etrano -corpi estranei. M·olto ~e~so, ipoi·cl1·è 1naligrado jl 1 dolore le operaie contin·11a·n o alla 1m egl])o il loro lavoro, le spa;ccatu'l'e ono infiltrate idi tra>cc·i e idi sostanze del pomodoro, ·c he mantengono uno stato irritativo. Si con11prende f1a,cilmente c he se i l lavoro non vie.n e ~ ospP-so la guarigi-0ne non !pìUÒ verificarsi malgrado tutti i trattamenti in uso per le form e e·r.1,em1atose. Successivamente, l'e1czema :p•a ssa al 1) ~lmo ,della mano. Allora J.e vieghe palmari veng-011·0 occup ate da ra.gwdi assai ·estese e ipiroifo·n de che attraversano il pailmo dell.a ·m ano in tutta la c:;ua lun·g h ezz.a; sono molto dolor ose e ob·b licran o la mano a star.e sem rifl essa. Nei casi piu o estesi l'eczema. arriva alle 'P ieg,he 1del polso· che 1

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[ ANNO XXXl\T, FASC.

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·difficiln1ente ·p erò suipera. Jntorno alle ragadi la c11tc 1ruppare iiSlpes~ita, biancastra e lievemente mac·erata • .S e il l&,voro viene sos1~e4S1J , con i soliti tr.atta~ .m eriti di po[veri e idi ipom.a te in·erti, le ragadi , se n el frattempo n on si sono infettat.e e non è sopraggiunto un iproicesso su1ppflirati.,ro, &i avviano rap j·damerite alla ·Cic·atrizzazione. Ove la ma1attia sia ,ancora n ei .p rimi .sta.idi di sviluppo, si ha facilm ente l'·escSi·ocamento ·d elle v,escicole e la. restttutio ad integru,m. :\nc·h e ·dopo avvenuta la restit11,lf.o ad integrtlm, la cute arp pare arro~sata, s·cabra, lieveim ente rag;grinzita, e se le lesioni erano 1nolto estese, 1solca ta 1da :piccole cicatrici lin eari leggermente infois sate, c·h e danno al1a mano un aspetto sgr a devole. Cosic·chè anche dopo avv·enuta la guarigione si può !I) arlare di &tiigmat·e professionali. Nel mirabi·l e romanz-o id i Jack Lo·n ·d on, Marti ri Ederi , nel quale l 'at1tore narran do Ja sua rpro1P:Iia vita rispeoohia quella della società borghese e.d ' O'Peraia idi una .g rand·e città rumertcana, il protagon iEta nello stringere iper la prima volta 1a mano a.id 'Una f anici ul.la 1c he gli viene ·p :resentata sa riconoscere a11 buio, da qu eote ~ca·brosi·tà d ella mano, ch·e essa è, s tata oper.aia in una fabbrica di conserve 1di rp0!In-01d or-0, con gran.de stup-0re ·della ra·g azza. Acc-ertaltio cihe 1a malattia era in rapiporto con ia p elatura del ipomodoro, ·p er i caratteri, 1per la se.de e sopratu.t to iperc11è ·e ssa compariva in quasl tutte le operaie ·él>dibite a questo lavoro ·e non n elle altre, 'fu ifq,cil e Btrubilire ~he l'ecze,m a veniVla p:rodotto dalla sostanza stessa 1del .p orm odoro. Infatti i frutti rprin1a ·dell.a pelatura n o11 ven ivano <Sottaposti ad altro trattamento ch·e a un ipassagg io in aiciqua nollente, 1p er una prim1a snmmiaria p1-1litura. Era inter essante cono5cere esattarr1ente la co1m1p osizione chimi(.a ,del !frutto 1del po·m odoro. Su qn esto al'gom ento esi1&te un'·ooteBa letteratura antica e r ecente, 1dalla .quale rilJ)orto ·quel tanto che oGcorre per il mio scopo d'indole meidica. 1

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Ecco un' anali.si completa di

~.

Passerini:

.Su 100 iparti di pomo•dorb si hanno in peso : bt1iccia: 1,3; 1p olip.a : 96 ,~ ; s ~i: 2,5. 1

Analisi d ella btlccia.

.i\llo stato normale

rS eccato a 105°

.i\equa • . • • • . • . • • 59.5045 Sostanze soli,de . . • . • • 40.1701 ~" Organiche> volatili e -ceneri o. 3Q~t:t J.drocarbonate e g rasse • • 39.3016 Sostanz.e .a zotate • • • • . 0.8685

99.1965 0.8035 97.0518 1.8494

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[ANNO XXXI,., FA... C. 19}

677

SEZIONE PRA1ICA

Analisi cll'1la pol1Ja.

.i\.llo stato no11naJ e Acqua . . . . . . . . . . !>3.64 S06tanze soli•d e . . . . . . 5.6884 Organiche, volatili e 1·e11 ti1i 0.6628 Sastanze azotate . . . . . 0.9625 Idrocarbonate e gra s~ c . . 4. 72.59

89.5&41 10.4359 15.1516 71.4095

An.alisi de l succ o f i ltratu.

Allo stato normale

Seccato a 1050

. . . . . . . . . . 97.5632 S ostanze solide . . . . . . 1.8160 Orga njche, volatili e <.:er1 eri 0.6208 SObtanze azotate . . . i.531~ I<lrocarbonate, a-ci.idi . . . . 1.2,8.4.8

74.5239 2.5.4760 2.1.7998 52.7241

:\ ie.q ua

Analtsi de i

~e111i.

Se('caio a 1050

..\Ilo 1stato n orimale .i\. equa • • • . . • ostanze solide . • Organiche e \rolatili Ceneri . • . . • . Sostanze azotate . Idroca.1'bonati e gra l•

lj-( I. :3036

51.3118 2. 5854 13.6369 37.6751

95.5576 4.442.1 25.3963 70.1516

l Tn ' altra ana:lisi del .Pa~ser ini riguardante la polpa e il suoco d à i seg11enti comjponenti:

Con1e si ve.de da quest·e analis'iy sostanze con10ntttr. riel frutto .del rpomo,dor.o che IPIOVocandl() uno stato irrita.tivo pro·ducano le malattie, non p0Ssono essere c·l1e ·qu·elle acide e, tra queste, (jll[t. i uni·caime11te l'aci•do ·Cit rico. Le altre, per q·nanto si sa:ppia, n è a fred;do n•è a caldo potreb~ ' he!'O 1p1ro :l'urre irritazion·e a1cuna. La quantità d ell'aci.d•o ·citri~o contenuto n e1'l·a polpa e n el frutto, raria alquan to a ·s econda delle diverse variet à ·d i porr1odor o e a &econda del grado di maturazio ne del frutto . Determinate q:u·eiste variazion i, s o110 risultate tali da d over esseir e .riguardate di poca importanza. ,L ' acido citrico si trova in proporzion e lllt8Jggior e n ei frutti semimaturi e rueerbi ; n1iPore jn quelli ben maturati, ma oscilla 6em1Pre cr11.ro limiti r istretti. Ulteriori stuùi p erò, e tr,a questi quello impor · tantis5imo del B ~rntraeger: cc Degli acidi or~11i-ci, specie d el citrico e 1del loro stato di com.bi.. nazione » ha11n o mostrato n eil ipomo,doro, -Oltre· racido citrico. anche l 'acido maliico che contri1Jujsce a dare 1 aci·dità totale. Le conclusioni alle •rua li git1nge il Borntraieger sono: c he tutti i po... n101l1or i esaminati, -di tutte le viarietà, contengono. acido citrico e malico più che in tracce; ch·e non s1 trova n1ai n è acido ·ossalico, nè succinico, n è tartarico, niè racemico, n è lattico; la varietà col1 su~co p1 i ù aicido a •m.atu·r azione ·compl.eta è il Pizz11tello, la m eno acida i l SailtIIlarzano. Ora sorge la •doman1da : i)OSSono questi acidi cont en11ti in iproporzioni 1co~i minime produrre, Si11 ll a cl1te, uno stato irritativo? Per via di escluRione, intanto, 1dobbi·amo risp on·dere clle sì; se si pen sa pioi alla continuità 1de1 lav.oro c·h e du·r a ininterTottamente qua&i. di eci ore a:l .g iorno, e ohe l P sostanze agiscon o a cal1do ip·e rchè il pomodoro è ancora tiepido ·p er la tP1rima lavatura, la ri:&p-0sta non è più dubbia . P otere neutralizz.cvre, quindi, queste sostanze acide vuol dir e eliminare c ertamen te l'agente ezi(Jl,;gi co 1della malattia. P er mo•l te r rugioni d'inrl1.>Je pratiic a si ·comprende bene come sia i·m ipos• .si bjle n eutralizzare l'acidità della p<Yltpa e del1 frutti.) ·del pomodoro prima ·c he esoi vengano ai contatto con le inani; proprio •l'aciidità è ~uellru cl1e collif erisce il sa·p ore caratteristico gradev oleal frutto, e, per di 1Più, 1è ·essa cl1e ne perm.ettru la .conser vazion e fac i-le. B n eoessario quindi n eutralizzare .quanto meglio è possiì»ile l' aici·di·tà dei residui che ri·m angiono attaccati a1le .m•a ni, nelle rpieghe e nei soleni. : P er n eu tr.alizzare questa aci dità oocorre n·aturalm·ente un alicali, che deve esser·e in ·una soluzione tale ·da non r ecare, poi, per p·:roprio conto lssio11i cutan ee quali quelle che rinv·engono, 1Per esempj o, n elle lavandaie . Ilo pen5ato quin d·i di far rporre vicino·· ai banchi O\re le operaie 1av0:rano del'le gtr·anidi vasche 1

1

eccato a 1050

.i\.llo stato normale Acqua

. .

. . .

Glucosio

91 .0125 3. 7330 0.8149 J .0319 0.6310 1.6366 1.4161

A"Cido citri-co . Sostanze azotate . . . . . Sostanze .grasse e c oloranti Cellulose • • • Cenere . . . . . . . . .

41.5355

9.0670 11 .lt815 7.0209 18.1429 12.7522

Nell e varie ·1JS&ervazio11i il P asserini riferisce di aver trovato sempre un'acidità total,e oscillante .secondo il ,diverso grado d i maturazione d el ifru·t to tra: 2.170 e 1.277 su 100 ·em e. d i 'f>u cco filtrato. l1r1' analisi più •r ecente di 1Gigli e Briosi dà ~esso a poco 1 g li c1te~si ris1ul1ati c-J1e sono i seguenti: . u 100 parti in ipeso: buccia 1Jrn ida: 3.7; semi ll•ffiidi: 10; ipOlp.a : 85.4. P olpa : p riricip'l solubiii.

Acqua . . • • • . . . • • . • • • • • . Sostanze riducenti il ·li1quido di F eblin g Levulooio • • • . • . . Aci1do citrico , . • • • Materia .proteica Azoto proteiico • • • • Azoto amm:i!dico • Azoto ammi1doa.ci•do • Cen ere . . . . . • • • •

1

81.399 1.618 1.144 0.434 0.075 0.012 0.019 0.034 0.294

1

1

1

1

P uip·a : pr'lncì p'i i n.sol'ub·i lt.

Azoto •• . • • . • Materia 1protei·ca P ig;m·ento • Cell'l1losa • • Cenere • . . . .

. . . . •

.

0.036 0.226 0.191 0.311 0.072

1


678

con soluzion.e ·di idraito l(}i sodio all'l %. Quanto ·più spess·o ~ possibile le 01peraie senza interrompere del tutto il lavoro, immergono le mani in questa soluzione, avenrdJ c·ura specia:lm·ente di asportare i ·detriti ·d·el frutto, rim1a&ti nelle pieghe e nei solchi delle mani. Ac·canto a queste vruscme col . bagno alcalino, dev·e trovarsi aoqua corrente iper risciaoqu·aTe le mani e togliere ogni tra~cia di al~alinità ch·e, ,aJlla lunga, potrebbe i·r ritare la cute Od ,anche in 1minima parte alterare i1 prodotto industriale. I lavaggi vanno poi ripetuti .ancora più aoouratamente ·a mezzogiorno e alJa sera quando le operaie lasciano il lavoro . Con qu.esto semplicissi.m o ed economico e51Pe· ,djente, si può arrivare a,d eliminare comp}etamente t1na forma mor.b osa che se non è asr;ai grave in oo stessa, è per lo meno a5eat !astiid iosa e in.cep'Pa il normale and·a:m-ento di una importante in!dustria. LIBRI! CONSULTATI. 1

Patologia del 'lavoro e terapia. MONTESANO. Le dermatiti dei 'lavoratori. RANELLETTI. Concorsi a premi per studi inerenti le assicurazioni socW,[i. Vol. I. DEVOTO. Patologia e clinica del lavoro. SANAUELLI e J'RAMBUSTI . Igtene del lavoro. P ASSERINI . Composizione chimica delle foglie degbi steli · e àel frutto d.el pomodoro. BRIOSI e .GIGLI. Sulla composizione chimica e struttura anatomica del frutt o del pomodoro . . PASSERINI. Sulla composizione chimica del frutto d.el porn.odoro. BoRNTRAEGER. Degli acidi organici, specie del citrico nel pomodoro e del loro stato di combi nazione. LFS3Eit 'ftf alattie cutanee. PIERACCINI.

I

\ .,

[ANNO XXXIV, FASC. 19]

IL POLICLINICO

.

QUESTIONI DEL GIORNO. La vecchiaia si può ritardare1 (1NICOLA PENDE.

Rivisita Ospedaliera, n. 2, 1927).

La teoria ·e la ·p ratica del ringiovanimento, por. tate su·lla ribaita ·del gran 1PUbblico con le espe. rienze. di Vor·ono1rf e di Steinach, basate su una riattivazione se·ssuale e tonizzazion.e neuropsiohi. cile tr,8Jnisitorie, so·n o ormai crollate per la loro ·errata base fisiologica. Il ·p roblema delfla difesa della veochiaia ·Og1gi può imrpostarsi in m()ldo ve. ramente sc:i:enttfiieo e con ma,ggiori 'PTO·b abilità di successo e.on lo ·stru1dio id ei temp·eramenti iendo.c rl.. nici individuali, ci()lè delle ind1iwid.u a1ità rumane dotate di speciali aitteggiamenti funzionali di certe ghiandole enid ocrine, e con la nozione dell 'infJu.enza ch·e queste ghiandole esevcitano s•u1'l'l 'ritalità ,dei . tessuti. Il P ende a;flfemna ohe i fenomeni \d1ell'inv.ec. chiamento non sono determinati dalla insuf.fi.

cienza ·d i certe glandola a secr-ezio,n e interrui, ma sono regola/ti ·da aJ1cu11e glandole endocrine cJ1e 1dectdono dell'e.'POCa più 1preicoce o più tar. diva •della. comparsa ,di .f enomeni senili degli altri org..a~i, e decidono della forma ·e sede diverua •Ch e a·S'SlLtnono i fenomeni ·d i inrveochiaanento nei y·ari in·divid·uj. Secondo gll~ studi suoi e di altri en1d 01crinologi le ghiandole oh·e icondizionano l'in, voluzione senile sono, ipe1' ordine di im:portanza, 1'1pofisi, la ghiandola g,enitale, ~a tiroiide, la sur. renale, e ciascuna per sè è responsabile di u.n gruppo •di fenomeni prea;nnunciatori d·ell'invec. chiamento: l'ingr1assamento genitale verso i 40 a11ni, le a-dilp.01sità cir·cotScritte, l·e ru.g.osità, la deca·denza genitale, la tendienz·a al1a s:clerosi e alle distrofie ·diell a cute, l 'in·d·u rimento fi1bro1so degil.i 01,gani con. atrofia del tessuto elaistico e del tes. ·suto 1parendhi1ma1e •differenziato, l'ipemen.sione arterios.a e la tend·enza alla arterioscl~rosi: fe. nom·eni qu·esti che deniUnciano da un lato irusu.t. fieienza 1delfl.a ipofisj, itiro'irde, gihiandole genitali, dall'altro un eccesso di secrezione '<te1la ghian. dola s·u rrenal·e. Ora è ipossibile, seconido il Pende, ch'e stimo. lando in tem'Po giusto le ghiandole aJttivatrici ·della vitalità Idei tessuti, iipofisi, tiroide, g'landom genitale, vere 1ghian1dole Id.i gioivinczza, con una c.ur.a p·erio,dica. di attivazione, fatta a temjpo o.p. poTrt:uno, e ci01è fra i 35-40 anni, si riesca a pir o. 1unigar·e di molti anni lo stato di equililbrio furt. zionale ·e .di produttività caratteristi1co dell'età f ortP,, stM>ile .e feconda 1deilla vita, rirtandando la :d1ecaid-enza fHnz.ionale ,p reannunciatri:ce d·e lla v·ec. chi aia. Q11esta ar·di'ta, armonica, logica concezione del ,d eterminismo endocrino d-ella senescenza, enun . ciata con l' 8.JPIPO.gigio di una vasta mès·s e di 0Sse!"Vazioni 1da uno id ei più colti ed autorevoli endocrinolo1g i viventi, non manch·erà di suscitar.e vivissimo inrtereiS6e n el m9n1do degli stu·d iosi e 1delle p·e rsone colte. 1

1

1

A. P.

_.. Importante

pubbli~azione:

Prof. Oott. .ALFREDO O' AV ACK Libero Docente di Patologia Specd.ale Ch•i rurgica nell•a R . u .n iversiltà ·d.i.. Rorm:a ..

Terapia Generale Chirurgica Ortotetica e Paratetica. Un volUJID.<& din..8° di pa,,g.g. XII-407, nitid.8.JID.ente .staan;paJto su ottima rearta. con 62 figure d.n tercalaJte nel testo. Pirezz.o L. 5 O .p iù le spese pOElltali cli sa>edizione. Per d. nost.ri rubboniati sole L. 4 6, 7 5 in ip-Ol'to fT1anco. Inviare Vaglia postale· .3Jl Stig. :çiurG~ POZZI - Via Sistina, 14, agaiungenào ~ per I UfficllO poeta.le SucouTSalei dieiotto, ROMA.


[.i\NNO XXXIV, FASC. 19)

~ima

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. La diagnosi sperimentale dell'encefalite epide1nica.

...

1nar-

(J. DECTIAUME. l ourrial de 1\1Jéd·ecine ùe Lyo1?,

zo 1927) . L' estension e ogni gior110 semrpre •p iù gran.d e del dominio d ella malattia di von E co1101no Ifa sì che oggi .si iPOnga frequentem ente la diagi1osi clinic) di enrr.falit.e epidemica in condizioni cl1e 'PO sono essere o sembrare azzardate. In 1na.nca11za .d el solo criterio indiscl1tjhile. il critro:io batteriologico, è l'esan1e i to1ia~olo0gj<:o ohe pruò confen11are la esattezza della djagnosi; rn"La ancl1e in questo campo l'assenza cli lesioni f'lpecifiche rende necessario un esa me min11to. Ll1e talora 11on elimina tutti i dubbi. E }JOSsibili.. t1na <liagn.o. i :pcrionrntale dell'encefalite epi 1 dPrui~a? L 'esame dei risultarti ottenuti idai vari at1tori nello sh1dio ~eriment.ale dell'encefalite epiidemjca e l'esan1e dei rist1ltati ottenu1i jn lln ca-so di osservazione d ell'_i\. rtimo-- trano chP l'inoculazione intracranirca aJ coniglio di sosta11za nr>rvosa di soggetti morti di eooefalite epiiderni<:a produce 'Una sin•drome clinica e delle lesioni istologic11e di encefalite sperimentale. Il coniglio inoc11lato l1a un periodo di incubazione di circa 8 giorni. du rante il qt1ale, se 1si oor.ett11::i la febb1·e, non ipresenta almin disturbo. I sint.orni mor bosi si osser,·ano ·solo q'Ualche n1r a tirima d ella morte e consistono in segni d i ltn o s1ato idi irritazione menim.g ea, con scosse .ei:>ilettirl'nrmi , a c:rJ.i segt1e uno stato di torpore con soosse miocloniohe, un pro· !ondo sonno e la m orte. Q.g ni segno clinico jp1uò mancare, ma anche ir1 questi casi l'esaa11e istologico dimostra delle J.esioni sufificienteme11te in1.ense per eliminare ogni disC'Ussi-0ne. ~ei ca;si termina.ti con la m ·o rte de11·a11ia11ale, le lesioni sono molto in1Pnse . 't i o'SSeir'Va: 1) una infiltrazione in·eningrea di ele111 enti nurner-0sj, in massi:n1a J)arte linfociti; 2) id ei mani'(;otti rperivascolari eiStren1an1e11 te ablbon•danti, COIStituiti quasi esclru sivam~nte da linfociti e ,ctistri.bujti soipra tu~to attorno aj -rRsi un ;po' volruiminosi; 3) una infj.Jtrazion e d·ella sostanz,a grigia e bianca per opera di elementi cellulari di diverso ortline (elementi ·d ella s·eri·e glia1e, polin11 c.l.eari con granulazioni fortem ente eosinofile: ; 4) lesion i de.gli .ei.ementi i1-envo1si. Sono ques te le al'terazioni pi'ù imipo·r tanti e Je soJe i11idis<:JUtibili. ·E sse i1on mancano anc1l1e .q•uando i segni clinici fanno diif etto. Alc·u 11e cellrule sono Lp.e rcron1atiche, altre presentano una cromatoli.,si n ettis1

1

1

679

.SEZIONE PRATICA

co11 5rf>OStamento del nu1cleo. Si os,servano anche: sp.ecie n ei casi m ortali, cellule vacuolizzate e mo•dirficazioni id-ell·a cromatina e del n1u-01eolo .deJ n1ucleo, alterazioni qu·este s:iJind.li a quell·e segnala te nell 'encefali.te rumana. 1Nei icasi non terminati con la morte, le 1'esioni sono più discrete, mancan,o l'infiltrazione menin.gea ·ed i manicotti 1perivaJSC-OJari; non mantCano mai. però le lesioni del1·e cellule n erv ose, con ~ caratteri .già dP,sicritti. niguarido alla localizzazione, le lesioni, molto dif.f use nei casi mortali, sono in genere pliù intense n elle r egioni dell'aoqu.ed otto di Silvio, . nel cervello n1edio, n~l ta~amo. Il com1plesso 'delle lesioni istologiC'he descritte pPrm.ette idi porre su baisi solide la dtagnoiSi sperin1ent.ale •della ence'fali1e epi1demica. Tale Q,iagnosi dà aigli argomenti clinici una b aise iistopa tulo&"ica sulla dis-cussione dell'ori.gine en·cefalitira di certe sindromi e iaiscia intraiv~d!ere. la possihi1ità di una diagnosi sperimentale in vivo del1•en c-efalite epi1dernica, per mezzo d ella inooulazione del liquido cefalo-rachi·diano. 1

.TOSCANO.

L'adamantinoma pituitario. (wI.

CRITCHLEY

e R.

~. JRONSIDE.

Brain, vol. 49, p . 4a.,

dic. 19-2.6). B u11 tumore epit.él.iale eh-e naisce nelle vio1-

nanze del1'infuD1d1ilbulo e si origin.a dalle po.r zioni i1on obliterate del .dotto fetale cranio-faringeo. I l suo aspetto iistolag1ieo è simile a qiuello d ei tumori a.diam'B.Iltini di01.la mascella, e .çla ciò il nome che gli ·è stato dato. Pren1esse brevi considerazioni sui casi !ino aid ora appar,si nella letteratura, e descritto lo svilupJ.)O ffi'Il.briologiJCo del co:npo pitluitari·o, ' ,G•l i .:\..t\. 1descrivono 7 casi ieadruti sotlt.o la loro o~servazio·ne.

La con1Ststenza, la. struttura e l'as1Petto m·a cros.co,piico del t umore, come prure l'accresci-mento e il €!faldo di malignità sono varialbi.Jissimi , m·entrè invee.e s.o no pressoohè costanti la gran.d ezzà e la posizione. P ossono in:tiatti esser grossi ~ome aranoi e, ma in g.enere non sono più gra11di di una n oc.c avellana. La .form9- è sferica od · ovoiidale . Le relazio11i anatomiche con gtli organi vicini variano a secon,da d·el punto di o.rigine. I ,a sezione ·del tumo·r e mostra la presenza di numerose cisti <li varia grandezza, legate da· uno stro1na ·di na-tmra diiver1Sa. Rar.amente si tratta di n11a cisti untca. Nell,interno d ellra cisti si ri:trol\Tla ·u n inateriale col~oideo di coJo.r e bruno o verde, r11ppl1re un liqiuid-0 oleifoPme contenente cristalli. dl colesterina. La porzione solida del tUm.or-e è dt {;On sistenza mista, variabile an-che nelle differenti


• IL POLlCLl NICO

porzioni ·diel1o stesso esemplare. In al·ouni punti1 s i riscontr.ano anche processi •di osisifi·c.azion.e e di calcificazion1e. Parallelamente si ha una diwersità gran.de n·ella struttura istolo1gi1ca, la quale •oosenzialmente consta di el001enti epiteliali, teis-suto connettivo stroanale ·e tessuto ~liale Teatt1rvo, wariam.e nte td1sp-0:sti e svtluppati. Clinicamente si ritrovano, oltre ai sintomi pro;prì dei tumori oerebrali, sintomi dovuti alla s.pt:ciale stru1:turia c·h imica e fisica, e sintomi doviut1 alla localizzazione soprapituitaria del'la neoformazione • Tra i primi sono da annoverare quelli a carattere radiologico, viale a dire l·e ombre opache al 1disopra o d·entr.o la sella, catu'Sate ·dai fatti di calcificazione ed ossiftcazione. Vi rientrano anch e i sintomi tossi1ci pre- e rpost-oiperatori, da attribuir.s i al1a li.ber.azione ·di speciali v·eleni cl1imi.c1 metabolici d·all'interno del tumore. Tra i seco.ndt sono descritti frequentem·ente ·g li stati di infantilismo, 1:alora associato ad adiJposità e ad alterazione macroecopioa dei genitali. Non si os!Servano però mai -nell'aidamantinoma l'acr OIIIleg·alla e il ·g igantismo, nè la glicosuria. Frequenti inveice la sonnolenza e la ten1dienza al l etargo, all'ottusità mentale, alJla p eI'dilta feti ;memoria. In rapporto poi alla posizione del tumore, le alterazioni ,_visiv.e per c ompre~sion e del tratto ottico sono !Precoci e marcate, ed in forma di ~mia nopsia lYi:temporale, o di emianopsia omonima, D ·di di! etti nel campo, o ·di scotoma paracentrale. I/età in cui di preferenza si manifesta l'a;damantinom·a ·è quello d1ella pubertà e d ella prima adolescenza. I,a diagnosi è basata sui disturbi endocrini, sui 'fenomeni da compi!'essio·n e d·el chiasma, e sugli as1petti raJcliolQgti.ci tilpl!ci ·della sel~a turci ca alterata e 1d e1le masse. opacche d el tumore. l,'op·erazione è po.sstbile nella miaig.gior partb d·ei -C&tSi, ma i r esultati non ne sono buoni, e k pazientj soccombono a sc•aidenza più o m eno lunga. ·· 1

'

M. FABERI. •

(ANNO

n1a110 l' l:r10 sug·li al·1r.i, .ct.on110 luogo a quaidri sinto1na.t ici assai diffe.renti. .\ cco.n to alle for111e classi•c11e. ad evoluzione lenta, inse.nsilbi1n1e11te pro,gr.es.siva, e~istono delle fo:r:rn e ad evol'uziur1'e n1·e 110 monotonia . .L\lcuni ammn:lati, alflfet~.i da tern1po da i1euroifibromatosi, vedo110 d 'ru11 tratto, sotto l'infliuenza di callliSe note o solo suippo5te, aggrav1arsi la loro malat1ti1a; ques ta r ecnutdooce11zia è però passeg'gera e ipuò ripetersi in forin1a cli 'Vere pou.ssées evolutive, ch·e in eritano la de11on1in·azione di manife.strizioni subacute. !11 altri caisi. pi11 eccezionali, .si tratta di forme acu,te. ~11fine sono clasis.ic~he le forme mal i gne, n elle quali i .turrnori su•b isconu una trasfor~ m.az.ion.e istoloig'ica a1bitualmente sa1'1·Q1ffiatosa. Nelle forme subac1JtP le m.anife.stazjoni e·voluti ,.fl po:sson·o li·m itarai 1solamente a1la compaI'lsa di un certo nuimero . d.i i1euro.fi1bro1n1i. n1a ~ò •anc·hre mo1dif:ùcarsi l1a pi.gmentazione cutan ea nel senso di l1na ~1)eiicolorazio.n e e d i un'estension.e delle zone iver1)i1gu11entate. P osso110 preisent'ansi altri si nto.nli . .che 'conferiscono . talora alla sindrome l 'a.sp etto di una maLa~1tia infettiva, varian·d o però nei singoli CélJSi sen :aa i1orma alcuna. Tlutti que•sti fenomeni 0110 p1ais eg1g·Pri e posson o, interoailati da ~erio1dri. di arr.esto, 1preisentansj più volte. Quali le Oall1se di .queste recruideecenze della malattia idi ·R ecklin.g.l1a>U1Se11? :e 1d-icf.fi1cile stabilirlo. L'ir1fluenza delle n1étlattie inter:c·orrenti può ess·ere considerata traisot1raibile; i tentaitiVli di inooul.azion·e dei tumori agli a11il11vali. non hann o dlaito alcu11 ris t1l~ato; l e i11to1Sisi•cazioni no11 liranno alcuna lillport1a11zia. :violto i11111pontante aipipare invece I 'influ en za dei trau1natis1ni. A, questo ri.g.uwdo, gli AA. ripor.ta110 du·e oS1seT,·azioni. unra delle quali rifere11tesi ad un cocchiere di 39 anni nel ·quale una aicutiz,zazione d~l 1p rocesso ·Idi nel1ro.filbromatosi in~erven11.e 3 settirn1ane dopo un acmde.nte di y ettura: ·esi&endo stato ·<:alpestato dal oa' Tallo , cin·que iiuovi fi:b.r omi C()IIT)IParvero nehle regio11i r.ontuse. Lia ~conda OtSS€J'l\'azione r1guar e.lava u1!!.a d·o,1i11a rd i 30 DJ1ni , a1tfeitta da n eurorfibromatosi co11g·e11ita con macchie p:iJgimentrurie ·diffuse, n.e lla quale, doipo un intervento operatorjo (salpin.gecto·miJa rct.estra e d aprpend.ieectomi1a ), il numero dei tumori aumentò e •le macchie ptg·m.entarie ·d el fia11'co dest·r o e 'dehla parete anteriore ·d·el tor ace .si fecero ipiu i'Percrami·ch.e. r...a .gTaYtdanza ·è stata u•gu1a 1mente invocata Gome ca1Usa di aig',g·rawain1ento temiporane-0 della ne111rofmromato.si ; pit1 ch·e per influenza trauma·t.ilc a essa p erò de,·e agire pe.r le moidilficazioni en1docri11e cl1e pTovo·ca nell'or.giani1smo. L e modificazioni secreto.r ie en·docri11e hanno pr()(ba:bilmente t1na ,gra111d1e imp·ort•anza, n1·a i fatti 1a tale riig:11ardo osser·v atj ison·o an·o ora oscuri ed imprecisi. I ,c forme ac.t1te sono C'arotJterizziate dalla esten 1

0

I

1

1

Le fo1·me evolutive della malattia di Recklinghause11.

XXXIV, FASC. 19j

1

(E. SCHUL~IANN et E. TERRIS, Revue Neurologique,

febbraio 1927). •

''

1,0 st.udi-0 clin:i!co dell.a malattia di Rec'l{ling·hau~en, ç.onsiidierato nei suo~ Id e.ttJaigli, rivela dei fatti ~ai diiJs!P'a·r~ti, . in qiuanrt9 i t re segpi capitali della sindrome . . . (tumori . 1sott11cutanei e n erwosi, p~·~ep.ta,~i-~n~ .della . pe~le, st~to di <l·egen·erazione psi0J:li9?' •.~ . qualche v-0lta ~~attca) p er il modo f.C?P. .. 1G,\li. ! ~ai ono, 1si so-yrapip ongono e predami-


f ..\:\XO XXXI\·,

FASC. 19 )

6io11e i n1proy,·i. a e ra1)ida ol1e ass·ume il 1prrocesso n1orbo~o . che in qn alrhe mese porta ad uno stato cachettico ra11i dan1e11t e n1ortale. B for111a estremame11te rara. Lo SJtuùio istologico. tatto da Sabra1ès e Dubou rg, 11011 11a dimostrato 1particola~'ità m olto n 0tt e r i-..pf)tto a1lla forma comune. In que ' ta for111a grave ti ella ma·l atti a di Reckling,-l1a~1~en i11ai . i risco111tra la m odi.ficazion e malig-i1n. rt Pi n ocl1uli. In altri 1casi im~ece la n eurofi1bron1ato::.i i1on rl ~ tn p1u.r a, ma si motditfica per un processo di tras.fo1,rr1azione al~omatosa. Ce"tan, che 11a m olto b ene studiato q11esta modalità <:Ji e\·o lt1zione ù e Ila mn latrtia, di stingue t1na forma -primitiYa ed una seco11daria. L a fonna f)rimitivia è molto discuS6a; il tiJpo che abitiu almente si ri.c:;rontra e cl1e rispond e Yeran1ent1:\ ad una trasforrnazione sarcomato~a · la forma seconldaria. Secondo Lapeyre e :\I ar cel Labbts la tra formazion e sarcom aJtosa sarel>he clo,·nta ~pc so a debolezza congenita del sistema n erYoso cl1e predispone gli individui affetti da ne-nrofibron1ato"'i alla produzinnP ed alla ge11erali zzuz io11e dei tumori. Più sprs.c:o però la malig11ità è lJrovocata Ida IUD inter\•ento st1 di un nodulo: lo c·l1oc Olper atorio prer.ip i ta il 1processo o ver o ui1a poussée evolurti,ra, come si è già vi to. o ''"erso la sn r comatosi. 5ulle cause della sindroone d i Re-cklingihausen non esistono che nozioni molto t eoriche. . ulla guida dei fatti os erva ti bisogna ammettere chc> eause mulrti'ple agiscono sulla sua evoluzione. \on potenrlo arrnn1rttere un ·origine infetti \'a, ir1 cn.1anto ttitti i tenta.tivi di jnorulazione d ei t nmori e di ricerca dei '111i cro,b ,i sono rimasti senza risulf!ato. si p11ò pensa r e o alr influenza di a lterazioni end ocrine od a t1na 1disposizion e teraltol ogica generale per la quale elementi non dif1fcrC1nziatj , esistenti nel1la guaina cli dhwan, sotto l'infìuen2'a 1dj traumatismi. di in fezioni , d ella eredità ecc., evo.l,rono verso la p erifer1a d el nervo, disgregano la membrana r tern·a d ella g'uaina che Ii separa dal tessutto cmesoclenn1ico e pro.g redisco: n o n el cler ma, cosircl1 è la malattia di R ecklin ghausen, primiti,Taim ente m·alat.t ia del tesssuto riervoso si .cr.en eralizzia al teGsuto conn e1ttivo, ciò rhe spiega l e alte1·azioni f11nzionalj e le l esioni tegnmenttarie a1cec5sorjr. To~cA~O. 1

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681

SEZIONE PRATICA

("I

ORGANI DIGERENTI. Rettopessia posterio1·e secondo Kiimmel nel prolasso del g1·osso intestino. fJ<11s~11N.

Rruris Beitrdg e z. Klin. Cli., Bd. 136, H. 3, 1920ì .

Il prolasso del grosso intestino è più fr equ ente n ei bambini e n ei ·vecchi e specialm ente n ell e <!onne . .Borcha:rdt l'h a osser\·ato nel 70 % in bambini e Franl< n el 40 ~{, jn donne. 1

La patogenesi non è ancora chiara. Il prolasso si i11izia n Plla 1parte bassa 1del r etto e poi si estend e a1l e parti s uperiori. C1~tù\'eilhier ed a·l tr i am111etton o che in ·seguito a distensione ·del pavim en to pelYico avviene il prolasso dell'ano che è $Og11ì.to dalla parete intestinale e quindi dal prol:is o ·ù el grosso intestino. Col progredire d el prolasso a e11e anche l ' ll!hbassamento dello 1sipazio yescico-rPttale . Verneu il e Jeannel invece 1pon·g ono la cau ·a patogenetica in un rilasciamento ed un al,t1naame n t0 del m esoretto. ~i\nc he IO stato dello o :;fi11terc può i11fluire ma in pratica si sa che n elle ·-unputazioni del retto, poicl1€ si ·h a u n m eso col'to, il prola. so n o11 si verifica. Secondo Jeann el avrebbero grand e in1portanza i processi infiammatori con le alterazioni cir cola toriP speciaJmente n el mesoretto. ~apalkoff crede ch e il a>rolasso sia il risultato dj t1na rottura perin eo rettale rper cui si 1'.orma un ' ernia e con essa un allungamento del m eso colon pelvico. Questa i1dea è stata convali1data dal· l' esperimento n el cadavere m e.diante l 'impiego d "nn a pressione endo-aiddominale ·d i due atmosfere. ,i\ queste r agion i patoig en ettche si d e·yono aggi ungere i ''izi per malformazion e con ·genita dei legam en ti, fascie, m t1scoli , ecc. T metodi operati,,i si 1possono così raggruppare: operazioni con ìe quali si asporta l 'intestino pro lnssato ·i n tolo (:\Iilrulicz. \Veinlechn er) , opp11rc.: solo la mucosa formando con la sutura d ella muscolare una specie di fascio muscolare (R ehn~D e­ lorme' . L ·oper azione di ~Iikulicz è grave e d à 1tna mortalità d el 10 %; essa 1p uò esser e indicata in casi avanzati e nei quali altri metodi son o riusciti n egativi. \Veinlecl1ner fa avvenire l'amputazione .del prol asso n1ediante lo strangolame11to r,orl 1111 laccio idi gomma cui segue la necrosi del pezzo. BaJ.i:es su 9 casi con qt1esta operazione ha osservato 2 m orti. P er il metodo idi Reh11-Delor111e, H esse ha vistC> che s11 cir ca 30 casi si ha un caso ·di morte. I risultati era110 in un a parte buoni ma in a ltra si a·vc,·ano delle recidive iper cui H esse ha ahba11-don ato il m eto1do. I11oltre esso non è applicabile nei ra~i nei quali esiste una infiammazion e o ulcerazione della inucosa, 1dà una forte emorragia e non è te.c nicamente facile. Altri m etodi operativi ten·do110 a fissare l ' intes t.ino a l suo post.o n el b acin o. sia con 01p erazi o11i snl pavimPr11,o pelvico si·a con 1fi s.sazione 1deli'i11besti 110. Tra .qu este son o i n1eto·d i •d 1 colope11i a seconrlo Jeannel, Ei1selsber·g·, o di \'CS'CiCOi\T·en tro.fi1ssazi one seoon1do BaDde11l1en er, Witzel. Nel 19'17 Kii r11n1 el espose il suo metodo ·di colopessia posteriore per ·cui l'intestino per mezzo del legarnento 1011·g itu dinale anteriore ' riene !fissato a! 'PfOn~or1torio e cioè nel 1 punto i n cni è normal-

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682

lL POLICLINICO

mente posto. Dal 1917 al 1922 egli ha operato J2 n1alati con buo11 risultato. Dal 1923 n ella Clin ica .. ·di Le11i11gra·do ·diretta da H esse 11·anno u:sato questo metodo di Kumn1el al.quanto .m o1dificato . L'1nf er1no in i1arcosi ger1erale viene posto in posizio·n e di Trendelenburg; taiglio saprapubico mediano o trasversale. Tutto il colon .si ritrae jn alto, ii retto viene stirato quanto più è possibile. Su-i d.u e lati del retto rs i fa una incision e della sierosa di 3-4 cm. e viene pre1parato il regamento longitu1di· nale anteriore. L a .sierosa e la muscolare dell'intestino vengono con 2-3 :punti per parte sutur ate al legamento in modo che la sutura n ell'intestino corrispon·da ver5o il meso retto. Ven•g ono sutuTati i ·dt1e tagli del '.Peritoneo posteri-0re . · H a nno prat·ioeato l'oiperazione idi Kiimmel in 8 casi ·ser1za alcuna complicazione e con risultato ' buono. In ·un ·caso o.sservarono reci·diva e ciò 1per u11 difetto idi tecnica per -cui l'intestino fissato al 1e.g::l1nento longituidinal€ e al promontorio si era 1distaccato. Fu rifatta la sutura e si ebbe a ncora 1.1na nuova reci diva che scomparve •dopo t1n tra pianto idi fascia ·seconido Brunn. Un altro caso op erato poco prima della comipilazione idella comunicazione ha dato risultato buono 1dopo 2 me.s i. Così iehe su 10 casi 01p erat1 col metodo idi Kiimmel si è avuto t1n solo caso di reci.'di va. R. BRANCATI. 1

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Cont1~ibnto

alla conoscenza del volvolo della :flessura sigmoidea specie della forma cronica, e tecnica della resezione colica.

(B .

FERNSTR0~1.

A eta

Chir.

Scarid.'

·vo•l.

LXI ,

f asc. II-II1I). ~ella

.Cl·Woa chirurgica di Stocco[.ma l' A. hia s tr1diato d.all 1917 a l 192-5 12 casi ldti voJJvolo deil s igm1a che diviid1e in 3 cl russi: a ) caisi ac1Uti, con

c;in10.mi. 1~ara1t.teristici, b) casi rti.cOTrenti, con attacCihi. ·di breve 1durruta e sintom i me110 crur,attel'1istici.; e) cas·i cironici con andamento ati.pico. L e ultime d!ue ciliassi costitm:iscono i '.!a.si cro:nicd.. Pi.utto1sto che alla Wu.11gl1ezza d·e1 si.grm·a o d el t:uo m&5o l'A. •Clred e, seoondo 1a teori'3. di Heller , cl1e il vOlltvolo d·e l sigun·a si prr-o'd1Uca qiuasi sempre in i.n •d:Lv.tdui oh-e presentano run meig.asiig.rrla congenito. S:i trrutterebbe di for:m.e attenuate di marat.ti a di Himc.hsipmunig, dhe n on id·are(b(bero s egni olini·; i nelJl' età infanti-le, m 'a si mam.i.f ester.etblb ell'o prev.alentem·e·n rte n ell'età adu•l ta co1l . \ 01lvolo. L 'A. dl;.1 resto n-o.n cr.ed·e n eppur e che il volvo lo d el sigma, .specie ne1l1a sua. f orrn.a friustia, sia così poc-0 fr eqaJiem.te a:l 1disot-to d ei 30 an-n i come apparirebbe dal.lia imaigg'i1or p1arte d!e'lle statisticihe. Nella patog·pne.si del volvolo igran·de imp!Qrtanza viene ~

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XXX IV,

[ ..i\NNO

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FASC.

anche attribuita al1ra 11al\:,oib.tezza maggiore o mj. no-re del m esooosfguna, a:lla sua forma aid an:g'Olo ;più o meno stretto chie può esisere .congenita o do· vuta a processi -di rnesosilgmoirdite. Secoooo Laurell si staibilis ce una ~ecie ùi circo lo viziooo p er il qiuale distlll'lbi 1ciirco1'atori d ea ineiso caiu sati d·a ipa..c:;ise1gigere to~sioni dre'.1. sigm3. cam1sano una me.s0tsÌtgmo·i·ad.ite che poi a srua vo1•t a è caiusa d el volvolo. 1

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Nel d eter1I11irnMe un attacco, lo sit rozz.a mento dell'ans·a l'lia maggiore impoiftanz.a del gmaido di t·orsi·oine. Si pruò osse~ar e ,u n à.ucrne inrtJestinale pervio 1.!on una toraio•n e di 360o m·entre con una ton5iOn·e di 180<> si p:uò ruvere una ocèllusione .r.oIYl{Pl eta. E ben n oto il «11ua.dro an-0Jtl0n10-1patoloigiieo deflJ.e t.or,sioni acute. NelJ.e for~•e crontch-e si rinviene un sigma oon p1aireti i(pertro'.fj1cll1e e a1l'esame microscopico si vedon·o nelle to.n ache i segni di una flo,g·osi ·.;roniic.a. Il n1eso è gener.a·Jrrnente racicor· i dite e moistirra seciaito per ipr01c essi rd i mes.oisigrmo1 • gni di li11fanJgite e peri:ili11lfangite cronica e pe.Tiflebite. I·l rvalvolo d el s.ilgma è ~ecialm€nte frequen.t e in Russ~a e lllehl 'Europa oirien tale . .Sopratutto dopo iJ 20° ranno ili età si ri1scontro. con mo~to maggiiore flr•equ1enza nel s•e..c;.so maoohi1e che neJ femminile (.E d.gtren 80/20). Sic1come le condizioni pi.re· disponemii •s0010 a•ltrettanto L1'req.t1enti ne.Il 'uomo come n ella. donna, quesito f.atto ' ' tene da Laure11 attribuito alla m1a1gtgiore 1rila'S1ciartezza d·ell1e lPare1i aididominaJi ·dielle d·onne , .ch e 1p·el!'IIIlette e facilita una spontlanea. ricl111z)one, no.n appena llJ1 voilvolo s) sia fonmat0. 1

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1

L 'A.. .;rede che un attaicco grave sia sempr€ pre· ceduto per U·n perti.1odo morr:to lun1go di teimpo da attaioc·h i lievi cl11e paiss.a rono inoisis ·&vati. 1

~ell"aittaicco

acruto oltre i segni dell'·oocJ.usio111e i11testi111ale si pruò vedere e 1paùiparr·e iJ s:iJgma disteso, 1m ·dW·eLrSe 1p osizioni, essenrd o la srua sede ,,.arilalbiile. Tnolire pii1 freqiu.entem ent1e ch·e in aùtre forme di ociolrusi-one i11te·stJin.aJe si può mettere in evi1ò!enza sun irun1are di gu.azzamento. I sintomi d ella rf1orma cronit.!-a sorno viaig·.hr.i. e non ben definiti. Si hanno ciriiSi dolorose nel qu.adfl"ante jruf.eriorie siniistro de·lJ.'aiddoilne , cl1e si a;llev'ia.no co1~'emissione d i gas dalù'ano, e'€ stlipsl alternata con 1dti:arre·a, si l1a la · presenza di una massa cl1e prCYVoca do1ori colici di {breiv:e ldru.!rwa ohe poi . sconlJpare. L' A. creid·e ·~l11e a lrun1go andaxe a qiuesta forma croo1irc a segue un .a.ttaicco grave, acuto_ Il mezz.o di e1s am·e m1gliore chie p-01ssedi.amo è ' il radio1logtco, sia con cJisma 01paco, sia senzia . Si può m etter e così in e.Yd·d en za un sigma dilatato. NeLle focme ·~roinicl1e si otten1g ono Qillaiàri radioìogici, eviidenti e caratteristiici speciallim€nte 0


[ .-\N~O XXXI \ ., FASC. 19]

SEZIONE PRATICA

683

se si esaminano i maJ1a•t i d1Ura11te le cri1Si id.i }'organi&mo, ma princ1pa1menit e alla stfililde ed dolori. all,e intossicazion i voluttiuarie (nicotina, a:l1c ool). lTn al.t re sintoma in1porira11te cl1c talora si osIl cJi1J.11a ha una gran1d·e i·mrportanz.a come fatser,-a sono le emorra·g ie; )1 san·g ue può venitre tore id i 1pa.r alisi cardiaca. en1esiso ·m1iisto con f eci ·dia11'Toic.h1c, o !ptua-o. Dal pun°10 di viista m edi1co-legale, la 1causa della N~i casi lievi ohe vengono esalt11inati in u110 inort e per 'Paralisi candiaca ;può considerar·si sotto sta<lio precoce, è gi1n&rifi .;ato ·un tr~'1tkl1m ento co11tre formie: 1) allor.clhJè !la causa è evi·d8(11te; sistente irn inieznon1i di atrop1i11a e clismr.i. i può . 2) allor chlè esisteva una mantiesta malattia che co~ì otten ere una dl:\toir ion.e. no state prOJ)O· pote\ra prod'Ul're la p·a ralisi carrdia;ea, senza che ste ed eseguite m oil te OJperazioni: detors.i.one, rus vi sia 'Uil riscontr.o anatomi!co all' au•toipsia; 3) alsociatia o no ailla coooipe&S'i, operazioni plrastiche ~orc,l1!è manca una malattia ifon 1 damentale, e la sul 1n ·o 1grrna, esclu 1oni <lel sigma con amasto. causa immediaJt·a della morte. mosi f.att e in clilfferen•t i sezriooi .d el grosso inteDeJ primo gruppo non è n ecessario occlliparsi. stino. JUando le condimo11i d.eJ malat-0 lo perIl sec0!11do grui)po si ipuò suddividere in due sot~ mettono. l' A. orede chie l'apeI'lazione pdù indooata togI'Uppi: 1) se la malattia ·f ondamentale era faspe~ie nei cac;i croni ci sia la. resezione del sd1gma cilmen te dirmostralbile (endocwdite sl.llbacuta, reucl1e nel1a Clinioa d1 Einar I<ey, doYe l' .~. è assi · matica, nicotinica, miocardite cronica o lueitica, stente, viene eE>egruita colla tecnica del Rissler sclerosi delle coronari·e, dell'aorta asc·endente ecc. ); 2) se era ùiffici1mente dimostrabile (scairc;e di toccolma. Quosta con iste fondaime11ta1lmente in questo: lesioni d el cuore e dei vasi coronari). Nel terzo 1gTUJplpO si possOillo coma;>1ren dere quei ohe si inizia l'a11astomosi fra ì .a.u e monconi come se si dovesse, esegnJive latero~lateralmentC' poi sucasi con n ote di: a ) raohitismo; b) linfa~ hsmo; e) ipoplasiia; d ) iperton1a . t.urata la metù po tcriore, si reseca la porzion.e ~c i rachitici con f1 r equenza si trova aJl'autopsia che avanlJ(). dei mo11 ·ooi intostinailli e si coma>~eta 11n aumento 1del cuore in toto o prevalentemente termin-0-temninalmente. Il , ..antaggio s tar0bbe s~ a carico del ventr~colo sinistro. Qu este dilatapraLutto n ell 'aosep i e J'esattezza, con la quale zioni cardiache sono state ivariam ente interpre,~i ene cseg.uita la sutura s ier o-s iero a posteriore tate : squili1brto dei sa!l i di IJ)Otassio e calcio , infeche nelle anastomosi coliche termino-terminali zioni secondarie. rap.piresen1'a il pun1o kl·ebo.Ie. ·I/ inr iision e la.praro):Qi lin,f atici la moQi;e per {>ara1isi cardiaca è tomira è obliqrua, secondo le fihr e <lel grande gin molto no!la. obJiqno. Sett e> dei dodici pazi en ti dei quali l' .~. J./ ipoplasia 1del sistema vasale .arterioso 1P1r oduce riferisce le storie ol~nic'h e veinnero 0 pe.rati r o11 fa cilmente iJpertrOlfia del v·entricolo sinistro , e questa tecni<'a e ~ei gnarirono. Uno morì di qLdndi una condizione favorevole alla IJ.}araJisi polmonite bilateratle. In tire degl1i oiperati oltre l'operazione riferita venne esegiuita anch e una card taca. ~ ell'ipertonia, se è legaJta ad una lesione receoos toan~a alla Vli tzeJ. nale, 6i risoonrtrano f.a;cilm1ente alter azioni n el MANFREDO ASCOLI. r r ne; 11elle altr,e ipertrolfie ciar,diache si può sipesso riscontrare qua!Lche lesion•e delle coronarie. MEDICINA LEGALE. Più di;fficil e si p1·esenta la ·diagnosi anatomica La mo1'te per paralisi cardiaca di t1na tpertroifia essenziale; invece nella 1.p ertroall'autopsia medico-legale. fi a cal'ldiaica ildioipati'ca facilmente si ris·c ointrano n ote di ld1egen erazione nel miocardi:o-miof:hbrosi. (\ .. M. PALMIERI. Riforma lv/ ed., n. 6, febbr. 1927). Negli ipertoni.lei la causa ultima della morte è La morte per paralisi car.diaca è molto fredOfVlUta aid una pruralisi vasoonotoria, d11fficil1e a quente; spesso iperò all'autO'psia non si riscontra diagnosticare a!ll'autopsia. 11n r eperto anatomico apprezzabile. Elemento importante è la condizioine .del cruore , Il Reu ·t er 1n 1000 casi di morte ipeT 'Par.alisi se si p:resenta a~l'autoipsia contra.tto o dNatato. cardiaJCa ha tr01Vato 520 volte una sclerosi de'l le P rrò pur non essendovi un acco:vdo compleit-0, coronarie; 200 casi presentavano stenosi o chiuse il cuore si fierrma in .sistole o in ,di0!stole, si sura 1degli osti dell e c·o ronarie; in 1i1t0 v',era.no vizi s a eh e al taivolo anatomi1co il cn1ore no,n è lo valvolari ;pe11' endoca!'di·t e; in 100 '''erano m::unistesso che ai momento della morte. La rigiidità f~tazioni di arteriosolero,s i. cnrdiaica si inizia. 30'-45' 1doipo1 la mo,r te, e dura In r ap1porto all '.eià., il rrn.asstmo d ella mortalità 12-48 ore; nei cuori invece con J1esioni partologisi ha ·t ra i !15 e 65 anni; 1è inrvece ipiù frequente 011 e la ri·g i·dità si pruò rp!I'esentare anche do·p-o in giov.ane età, a!llorClhJè v'lè presenza di lu es. 12-lt-8 or,e. Dalle rS'Ue ri'Cerohe, il Reuter pensa Ch·e la morte La morte imp•r ovvi·sa 1n seguito a traun1a 1psiper parali·s i non sia da attrilbuirsi a sforzi del1

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I'

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chico non ipresenta all'osservazione m edico-legale alou11a lesione anatomica, qiuindi va ar.tlfermata con .p rurclen za. Data l'irnpoirtanza d el responso medtco-legale, eccetto i casi con chiare lesioni a carico 1dell'rupparato carid.io-va•scolar·e, in tutti gli altri cais1 l 'afferrr1azione 1della morte per 1p1aralisi car1 di~a va fatta con prud·enza, ed aV'Va1len·dosi oltre che dei ;reper1ti c·orrup1leti 1dell 'a·utoip·s ia, anche di quei f en om en i 1che preced·ettero :Lmmiediataa:nente la 1norte. CARUSI.

. CENNI BIBLIOORAFICI. (1) e

T :iérapeutique Chi rurgicale Ophtal rrlo logique. Masson, e d. Parigi, 1925.

O U RURGER

VELTER.

E ' u 11 trattato

di tecn ica conrdotto con molta mi·s1ur.a nei pa!'ticolaTl e se.nso pratico nella scelta ·d ei 1neto di d escifi1tti. 2\el c.a1pitolo d ell' anestesia gili .A.A. si so·n o estesi assai p·er quanto ri-guarda la anèstesi1a l1ocale e reigi·onale il c u i impi1ego si via sen1.p re più ·di.f.foilidiendo. Molto jnteres.se ct.estano i ·c apitoli r1guarid1anti le !J).Ja.stiche e gli inn·esti (antop·lwsti·c11e congiruntivo-pa1p em-ra1i, inn esti orbitari.i ,e in trasielocali). Di in1teresse anche p ·er il ohirurgo i crupitoli snlle iaJffezioni traumatiche c he sono con si1derate sotto un punto di vista clinico e pra.t ico e riescono di molta u 1tilità didattica. l\1olto niti<d e l e numerose incisioni in n ero e a colori. v'. GHIRON· 1

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vol. in 16° di 94 pag. N. M aloi n e ed . Pari1gi 1927. Prezzo

CANTONNET A. L ' ioriisatiori d,e l' oeil. Un 1

frs. 10.

In terapi•a 01cular·e l'ionizzazi·o ne è realizzata aippl1c.anldlo ·suJ.l'1oc1oh:i:o chiU?o una piia·stra-e1et tro•do ilmb·e V•Uta ·del1l' elettroilirta 0ld 'Uil tub·o-•elet1rodO stu1diato dalll' A. I m edi·c arn.enti iwinci·p ·alm ente usati sono lo jodUtI'o di so1d:i o, il salici1ato di •soirJ'i·o, il clo,r1uro 1di c,alcio e1d il soJ.Jfato di zin co. Dal l'insiem e 1di o·lrtr·e 400 osservazioni che qui so110 .riassunte, risulta che si tratta di un proced im ento teraipeiu.tico idi efficacia n-0n tra1scuf'a1bii.le p er molte ma1aiti e o·culari: scleriiti, ectro1Pion, fenomeni .doloro·s i, iriti, .g Jau1coma, cataI'atta i niz.iale, u'lceri corn.e ali, ecc. J.,' _/\. . n e ,des·crivie la tecnica e le aiprp1li oaiz'ionj . eh e esigon o indubbia·m en t.e nor1 poca pazienza. 1

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fil. Still,irigs p se11;do -isochromatische Tafelri. z·1tr Pr'fifung des Farb ensinnes . uVII. ed·i zione , '.fhie1ne, Li1p·sia, 1926.

H ERTEL.

I .a bontà e 1'11ti1ità di queste tavole d estinate

n.11'esame del senso cromatico si può desu1n ere (1) Si prega d'invi.are due oopie dej libri di cui si desidera la r ecen sione.

[ANNO XXXIV, F ASC. 19 J

.dalla rapidilà con la quale si esauriwono le varie edizioni. La rara , corrispendenza tr a postulato teorico e applicazione pTatica trova nell'0iper& dello Hert~l una vera realizzazione, ~ perciò l 'opera si racco·m anda :S!pontaneame.nte a chi di tali ricerche si interessi e si occupi. E. M. 1

E. \VoLFFLIN. T afeln nit Umschlagf arben zum .,.../a chweis von relativer Rot und Grunsichkeit.

Lip sia, T hieme, 1926. Sono tavole speciali ·d estinate a saggiare la capacità ·discriminativa per i co1ori ros&o e -verde. G1i s.1)eciali5ti della più ·delicata delle bran1c he medico-chirurgiche potranno valersi utilmente di questi testi Ja cui sensibilità sembra &~perare qnella comune media degli uo·m jni fino a svelarne i loro deficit visivi più lievi. E. M.

1

'

POLI CLINICO

LEZIONI . Le vertigini.

\

(·MJÉGEVILLE. Bulleti·n Médical, 1927 1

I_ja

n . 9).

è es"Senzialm,en·~e un eirrore di sensazione, un .fenomeno di ·coscienza, 1Pter C·Ui il :r.alato cr ed.e che il suo c·o rpo è animato da un Jn ovimento idi rotazione o di ondulazione, o d.he g·li oggetti ,girano intorno a lrui. La rverti-gine è l 'ef,fetto ·di .u na soff erenza dell'a;pparato i1euro-v e·s tiibolare : isegimen1o posteriOO'e del labirinto , otoliti ·e ,c anali semicireolari, nu· cl ei viesti.bol.tari e loro conn•e.ssioni bUlbari, cerebr.lla.ri: nu1dollari, ce.r ebrali. .Sorpravviene a 1crisi . più o m eno· ravvicinate e di. 1d1t1rata ivariaibile, presso a po•co eguali in cias cun malato, e p1er lo IP•i ù in oocéllsion e di cambiameniti id i posizione ·d el .corpo o di spostamenti ·d el CaJPO . B acco.mip.agnata 1d1a 1di1s'Vurbi diversi: l\!Omito, n iis ta:gmo, pallore, ~angos,eia. P·u ò essere s1rbi1ettiva ed oibiiettiva, a seconda ohe si ba la se1l!sazion e 1d el~o .spostamento ·del proprrio corpi..0 ·de.gli oggetti circostanrti. Può essere rotatoria, oscillatoria, laterale, in avanti , inldietro, d&ll'~lto in b asso'. Può e&ser e a-OCO!Ill1Pa gnata da ronzii ed ipoacusia. Può e.sser·e pro,ro cata siper:Lmentalmente in u n orecchio sano me dian1e l'·eocirtazione termi-ca, fOtrttoria ed1 ·elettrica d el labirinto. L.a ,rerttgipe è il iSintoma 1d ominante e c~ratte­ ristico. ·delle lesioni 1dell' aipiparato vestibol we. La ve:rtiITTne aiurtcolrure pt1ò veri.ficarsi n ei 1Pf O· ~ . cessi inf1ammatori o supp.u rativi dell'or.eocb10 medio. Si staibilisce a 1poco a 1p<Yco e n on indica sempre una vera labirintite, ma ·solo ·u n"eccita· zione a .distanza dei canali m embranosi e del n ie rvo vestibolare , runa reazion e di vicinanza. Tu ttavia 51 1può av·er e la l abi;rin,t ite per usura vertig~ne

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SEZIONE PRATICA

d P.lJ' o,.::so, per !Propagazione 1dell'infezione all'orecC·11io interno: labiri11•tite sierosa o purulenta. Le labirint1ti croniche a decorso molto lento possono a·versi a 1di1stanza di tempo dal processo pirimitivo. La ·v ertigi,r1e può eguire ad antico tramma, in .coTuSeguenza di lesio11e <lell 'orecchio interno, della capsula ossea, dei condot·ti mem!branosi, dei ''asi. :\naloga a questa verf.i-gi11e traumatica è quella di ~renière, c-he è •ÙO\'uta ad emorr.agta labi.a'j11tica. l .u vertigine è un · iin to.ma (frequente del le aJrfezio11 i del cerYelle~to. ma è d11bbio se essa dipenda ,p roprio da lesione del detto ougano. cmbra in effetti che anche in tali ~asi sia in rapporto a fatti ''estibolari. ~ei tumoTi la vertigine è l'indice cl'un'azione a distanza sull'a:p parato vestibolare a causa dell'azione dell'ipertensione -u1 . acro e11dolinfatico. _·elle altre malattie del cery·elletto. emorrai,g-ie, rammollimenti, s clerosi a r1Iarche. morbo di Fri~dre ich, ecc., la vertigine è ~doYuta a diffusionp della lesione fino ai nuclel vestibolRri. , .. è u11a serie di \rcrtigi.ni c l1e s opravi\rengono in individ11i senz'alc11na lesione auricolare, Sl\lJP· ~rati,,·a o 1ro.umatica, antica o recente, e sono accomipagnate da una diminuzione progressiva dell'ndito. Queste vPrtigini possono essere ne,·ritich e con alterazioni <lelle Yie ' restibolari con ipoeccil abilità marcata dell'apiparato vestìbolare, o nevralgich r con prove vestibolari normali e con disturbi funzionali <l ell 'aipiparato sens0rialr iperiferico. Tali ,,ertigini \ ono spesso ·a11sate dalla "Sirfilide. Lr ye,r tigini da labirintiti o n eYriti sifi~itiche sono accornpnignttt E' da cefalea a tiJ)O meningeo e da sordi1a. . Vi so110 infezioni, come le parotiti, ed 1ntossicazioni, com~ quelle da chinino, che 1possono provocarp V1erp la1b irirntiti e nevrirti. Ma vi sono altre infezioni ed intossi cazioni en1dogene (ure · mia, dia•b ete) o esogene che iposso110 1provocaire crisi vertiginose senza alcuna lesione d ell'apparato neuro-vestibolare. l ..a così detta vertigine ·g astrica si associa spesso alla ·v ertigine labirintica, che iè messa in evid e11za, accentuata o prolrungata dai disor1ùin1 dispeptici. Il più •delle volte la vertigine è l'espressione di disturbi circolatori. 1L a vertigine degli ipertesi arteriosclerotici è aocompaignata 1dai djsordini abjiuali ·ò ell'j1pertensione. E i<}OSì la vertigine della mrno·p ausa si .h a quando la dis.fun zione ovarica -copsjste con l'ipertensione arteriosa. Le iipotcn sioni, le emorrEùgie danno anohe verti1gini. i -tratterebbe in fin ·d ei conti ·d i ·d.isturl)i ·sim·p atici : la con gestione o l'isch8mia rprovocano 11na. rottura dell'eq.u ili1brio vaso-itoni1co ·d el laJbirinto. Tal e meccanismo si può aipplicare tanto alle ''ertigini -da c1ause locali, come a quelle da cause gen erali {organiche, neuro-iglandrulari, endo~rine, centrali). 1

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La diagnosi •d ella verttgine rm·p orta essenzialmente una dié!Joonosi etiologica. In efil'etti dOjpo un breve interrogatorio del paziente o dei familiari ·è facile distingruere la vertigine dalle "1.goraifabie, psicastenie, pseuidoverttgini a'I16iose, vert:itgini istori on e. In ogni caso idi vertigine s'impone l'esame ·d ell'orecchio • Un esame r.a'P~do consente di eli.minare suibito le lesioni ·d·el 1condotto u1diti·vo, i tappi di cerume, le ader e11ze dell 'oriificio farililgeo della tTomba d 'Eiustachio. e si l1a ·una l esione dell'·OTecohio medio, una otite acuta, runa vecchia supipurazione, un'osteite, 1può trattarsi d 'run'irritazione vest:itbolare da carttivo drenaggio. Ma il problema diventa più delicato quando si tratta di strubilire se c',è vera labirinti1e, se c 'è solo una comip1li1cazione labirjntica o una complicazione a distanza, ad es. cerebellare, r eagente sul labirinto. Per saggiare lo stato ·d el 1aibirinto conviene procedere ad un esrume metodico. . i esamina irunanzi t•u tto la condizione dell'aJPpara to -cocleare, si misura la pe~cezione aerea eri ossea. Qnin·d i si ricerca il nis'tagmo spontaneo, la sua <I ir ezi one, le sue modalità, le sue modilficazioni cori la 1posizione del capo, con la compiressione dPi ·vasi •del .collo, i suoi raipiporti con la deviazione degli arti. Occorre fare l'e&plorazi·one comparata del tono dee-li estensori degli arti. Si ricerca il segno di Romberg ai ·due lati del coil~O, disteso o in 1Piedi, con determinazione 1qelle deviazioni statiiche del cn.po, a oochi ohiusi, sul ipiano dei tr·e 1grUP1P'i di .canali. I .. a di1ssimertria depone iper l'insufficienza funzionale ·d el l.aIDirinto al lato nel quale si mani.f esta l'ipotonia ·d egli estensori. Il segno deli'in1di.c e o dell'indicazione consiste nel fare estenidere in avanti le braccia del paziente ed invitarlo a congi·u ngere le o;>unte degli i1ndi<:i a oc.ohi chiusi. La deviazione di una delle d1ue fbra.ccia indica ·lln'astmmetria tonica. Ques1o segno si riscontra n elle lesioni cerebellari ed a nche dellP. vie cortico~onto-icere:bellari. Bisogna ricercarlo 1p rima e ·dopo l'eccitazione laibirinti.ca, nelle di.v erse posizioni d·el'1a testa. Nell'an·datura aid ociahi 1c'hi'Usi l'ipotonia si rivela con un movi.m ento 01bltquo circolare con con cavità verso· il la'to iip'otoni1co, nel carrum1no sia in avanti che iJndie~ro, dove la circonferenz.a è di Taggio ptù ·corto. Ne1'la proJVa di va e vieni suroessivi si ha un'an·datura a z~g-z,ag. L'ind.i vicl uo nor1nale torna al ssuo punto ·d i 1partenza, il mél 1li to fini sce p er camminare in direzione owio~ t a a quella •di partenza. La pro,·a :p n eumati.ca provoca un niistagmo verso l 'orecc.hio esami11aito, un riflesso d 'irrita1

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lL POLICLINICO

1.ioue che i11di1ca lesjoJ:1i del canale se·tni·circolare orizzOill·tale. J...,a pr·ova rotatorria eccita ifisiolog·icamente i ca· nali orizzontali (te.sta diritta) ed i canali verticolat.eraJi (testa inclinaita in avanti a 900). L'ec:citabilità è nomnale, aumentata o ,diJm·i nuita, in rapporto a ·diJf[.erenze del1a sensibilità am1Pollare o d e1'1' ec1citabilità 1cer.ebrale. 1

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La p·r ova calorica (irrigazione d'aoqua fr edJd.a poistn a contatto con il timpano) provoca ·d opo un ·Certo tempo nistagmo orizzontale con soosse v:erso il lato opposto aid i'nclinazione con ca:duta verso il lato eccitato. Il fre:ddo rompe l'equilibrio lab•iri.r1tico a spese del laJbirinto oocitato. Questa prova di Barany r iivela se i riflessi orc ulari da eccitazione 1del lrubirinto sono noTmali, esaigerati o -Oimin1u iti. L'eccjtazione elettrica bimastoidea o unilaterale (elett:r:ode élJttivo mastoideo, in1djf.f.erente frontale, o elettrode attivo retro-mastoideo in1differente zigomatico) for1nis0e in.d icazioni sul'1'ip1er- o i·pOer~itaJbilità. Se l'individuo cade invariabilment e • <1 allo stesso lato •qiualunqu·e sia il senso della corrente, vuol ·d ire che esiste una lesione lab·irin t.ica. Questi diJììferenti esami 1consentono di distlìll· gu~re alcuni tirpi di verttgine. I.a vertigine in indiviJdui ruffetti ,da oti1te 1c on • nhstrugmo spontaneo, irritazione diretta verso il lato ·malato, •CaJduta dal lato op~!O·sto ld:elJa lesion e, variabile .secon·do la posizione 1del capo, è una vertigine da iper.eccitaibilità labirintirca. L'inYersione del1le reazioni .p recedenti, nistaigmo dal lato sano, caidruta ·dal lato malaito, depone per una verti.gin·e 1d a distruzione labirint~ca. T,a vertigin·e .dei cerebellari ha caratteri prO!pri. Il nistrugmo si ha al lato sano e varia d'intoo.sità, la .cadiu ta avcviene ·sempre dal m edesimo lato qual11nque sia I.a po·sizione ·d ella te.sta. L'irritazio11e prov-0cata dell'01recchio sano 'd etermina solo una ·deviazione unilaterale, dal lato sano. I siintomi cerebellari pro,p ri, i segni infiammator i e d'i,p ertensione C'<)mp1etano il 1qurudro clinico. All'infuori id elie SUPIPUrazioni auricolari, delle labj1r intiiti, ·degli ascessi cerebellari n ~ll'-a_namn.esi pù'ssono risicohtrarsi antecedenti ·di trau.m i con fratture, comm·o zioni e qruindi emorragie l'abirin1tiol1e. In mancanza id i qual1s iasi aiff·ezion e d ell' oreccbio o di \Procedenti traiumatici convien·e pensare .a tumori endo1cranici. Le deviazioni dell'in1dice ha'!'l110 gr~n valo·r e rper le affezioni della fossa posteriore. ·Nelle lesi-oni cerebrali si 11a quaJiclhP volta rno,dificazione dei rirflessi alle prove rotatori a e c.alori·ca. La sc-lerosi a plaiecihe, la taibe, le afif.ezioni bul1bom ido11M'i hanno sinto,m i troppo· caratterts ti ci p er1

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ch·è le ,·ert.iig·ini che l'aoco·rrupagnano non siano faci1'me11te tiLConosci-ute. .In mancanza anch·e di ruf.fezioni nervose il ma1.at-0 stesso p.otrà mettere su.Ila vta 1detlla diaignoisi etiologica · rid'erenid o i ·s uoi ·di•s1ur!Di a 11>recedenti in.fezioni generali, quali i.a parotite, la scarlat· tina, la tu.ber1co.Josi, o un'intossi'Ùazione endogena o eso•g ena: il ·dirubete, l'uremia, il chinino, il ta.baCCO·. Si rtcercheranno i distul'ìbi circ olatori d 'iperemia o anem1ia, i disoridini ,g astri'ci. I.a v·erttgine stfi.lirtiica ba scarsi caratteri patog1nomooiJci. Un q1ua dro freiqu.ente ·è quello d''lln sifilit~co C·h.e ip1evde iJrnprOIV'Visarrnente l''UJdito e va soggetto a verti1gini 'Vioilente. All'esame si riscon. tra : labirinto i11eocitabile, caduta da:l Ia1o ma. lato, nistaigm.o nelle deviazioni estreme. M.a o.ltre a tutte quelle aiccennaite vi sonò Mlcora v'!3rtigini la c.u i e1io·l 9 gia è ·cornpletamenteos0ura. Una volta sta1bi1lita la tCausa della vertigine si ri correrà al trattam•ento aidatto. Si •asporteranno i tappi di cerume, si ri•staibili:rà la 1Pemnealbilità del con1dotto .u ditivo; in cas,CF di suppurazioni si farà una jparacentesi, ·u n'an.. trotomia, si apriranno le c·ell1ule maistoidee, si praticherà un'apertura petro-mastoi1dea; si farà u11a tr.aipanaz.i one laJbtriniica, un'rupertura della fossa cere.bel1lare fino al S()}OCO en dolinfatitC·o . I ..a 'Viertiigine nel cor·so d'un ascesso cerebellare· impone l'intervento ·d 'ur1g ènza. La vertigine dei traumatismi cranici riohiede·un tratta.m ento sintoma·ti1co.: essa ·è molto tenace. Nella :f.orma sitfiliti1ca si ri1correrà al trattam1ento 51p.eciJfi'co. Le verti1g ini d egli anemici, d·egli ipertesi, d·egili uremici, 1d.ei di~tici, ·dei gélJStropazi.enti si gio\'ano d ella cura dell'·atfezione ch€ le provoca. La ·p untura lom1baire in certi casi d'ipertensione en·docran.iJca suo le calma.I'e le v·ertigini. In tutti i casi nei <ru.ali non tè possibile ric-0rr ere al trattamento ·etiolo1giico o questo rimane inefficace si· somministrerà l'aJdrenalina :peu bocca: 20-40 g.oc cie di so1'uzione a l miliesi1m o parecchie volte al giorno. Ed in caso d'insuccesso si somanini'str.erà i' q,tropi'na a 1dosi 1pro·g ressiv·e. 2\fel mo,m ento dell'a-ocesso si consiglierà: riip-0so · aisso1uto in posizione v.ariabile secon.ido i m·alati cd ali'oscui1."-0, ·di·eta leg;gera, c·o mpresse !fred1d·e sul capo. Nei rperiodi interaoo~ssionali si può anC'h e S'll;gigerire: ri•poiso, dieta \regetami ana, bromuri, c.l oralio, OIP!Pio, luminal, estratti glandola.r i . 1,a Jnaiggio·r IPM'te delle ,rertigini cessano ·dopo ·u11 p erio,do idi tempo più o meno lungio. Ma vi s.ono alcune form.e parti.colarm.ente persistenti e moleste c.h e renrd ono la \ri·t a odiosa. In tali casi si può ricorrere alla distruzion e di tt1tto il la~ birinto. DR. 1

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MEDICINA SOCIALE. Gli effetti fisici e 1nentali della 111onotonia nell'industria moderna. :\lla -..cz:onc di :\It"}clicina Sociale della British l/Pdical 1 . ociation è stata ·discussa l'influenza del lavoro i11011otono sulle ·c ondizioni organichr e p5ic11i('hr. Relatore è 5tato il dott. Hudson DaYie~

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SEZIONE PRATICA

<lel .\ ·ationol I n tilule of lndustrial P sycho-

logy. La n1011otonia dcl Javoro e la stancl1ezza

d3 es-o p10C})tte, egli ha detto, sono due a petLi ilel pr0blen1a delJa felicità e della saJ:ute di centina~ a fli n1i.g liaia d1 lavoratori impiegati nell'indt1~t!'in n1oderna. La influenza rd ella stanchezza ~ulla ~t:l.lutc clell'operaio e sulla bontà del prodotto è stata an1piamente studiata. non così la influe11za della t111iforn1ita del la,roro che purP per molti rig11arfl i è uno dei fattori essenziali della s1all ~11e zza.

Ogni specie di lavoro dopo un certo temJpO in· genera t1n senso di noia, un desiderio di no11 contint1are, un bisogno di riposo. Il la,1oro mui;colare riduce la capacità aid ogni ulteriore attiYità. r1i1ni11ui&ce la produttività, det ermina 11n acc11mulo i1ei tessuti di prodotti !l).ssici, ed infine iprO\'OCa incoordinazione nervosa. Il la, oro 1nt?ntale non proYoca effetti fisiologici così evt. denti P rlello stesso genere, tuttavia i risultati generali i;ulla quantità e l'accuratezza -del prodotto c:;ono analoghi a qi1elli conse.guen1i al laYoro muscolare. Gli cff etti del] a monotonia sono meno apiprez. zabili pe1 cl1è in r elazi•)ne a fattori subiettivi, ruttn,·ia essj non hanno minore importanza stilla produttiYità e sulla salute ·degli operai. La mo· notonia comunque a·g isce in modo affatto differente dalia stanchezza. Si può essere &tanchi, p::anriti e non annoiati e vi·c eversa. Dal pnnto di vista teorico la monotonia fu stu diata da :\Iunsterberg in America, che la -definl il <1 dic:;agio subiettivo dell'uniformità ,, . Egli mise in evidenza come nel lavoro uniforrnemente ripetuto 1'1operaio tende a difendersi dal sen&o di noia prestan·do attenzione alle minime differenze di c1a.-5cuna riJpetizione del ciclo lavorati,ro. Nelle 1 ' arie prove di laboratorio, nelle quali furono applicate A molti soggetti seria successive di stimoli si1ni11 e clilff.e·r enti, egli distinse individui n ei qu~li cia::,.cuna Psperienza a serie uniformi faci]i ta le reazioni successive, ed individui nei quali la uniforn1ità in•duce uno i.Stato d'inibizione sulle reazioni stesse. I primi ri.s.pon•d ono con minore sf ·rzo a ciascuno stimolo , n ei secondi lo sforzo a11menta a misura che si va a''anti n·e1l'appli-0azjone del medesimo stimolo. Da un'inchiesta fatta d~llo stesso autore sul modo <ii coinlportar&i de1 1

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c:o ..(Q't•tti 11 0to110, i11il> itori lnhil~ al

ste.ssi durante il lavoro i11d U€t rial e inorisultò ·cl1e quelli n ei q1Jali gli effettl erano più marcati, eran o i 111 L·110 aclatla,·oro ttniforme. ì\J~.:ers consi·dera la n•Jia deriYa11t e dalla n10110 tonia come il segna le del pericolo di esauri111 en tlr ·ò el s istcm.1 n er,·oso centrale. Ncll' organ ismo \·] sono limiti di potenzialità materioJc (riserYe aìimentari, equilibrj o tra ac1di e1d alcali, ree. ) che· no11 possono essere forzati senza 1provocare cli$l11rbi di e5aurirr1ento. III momento nel quale crue ' . ti li mi ti sono superati è avv·ertito dalla {'Oscienzét ron speciali sensazioni. :\la vi sono ancl1e r egJ J, ltttori automatici che go\·ernano l'attività orga nir.a, vj sono impulsi cl1e pur non rag.g iungend o la soglia della coscienza tendono a regolare, ecf a contenere le 5ingole funzioni entro i limiri ·delle· P '>~c:ib ilità fi iologi-che. Quando un musieolo s1 cont r~ e. impulsi S])eciali son:> trasn1 essi a mezzO' d! \·jp centripete ai centri nervosi. che tendono art ::irrestare .gli ulteriori impul&i alla contraziort0. Qu esto i1aturale mezzo id i protezione è obiet tiYamente dimostrato dal tracciato delle contrazioni ' 'olontarie ·Che di,·entano s·empre pitì 1p~eicole fino a ridursi a zero , quantunque la .contrattilità ·del muscolo rimanga inalterata e l 'apparato nel1romuscolare sia sem·p r e efficiente. P er ciò l'inibizione è di origine puramente centrale. Qualche cosa di analQgo avviene per il lavoro mentale, anche qui c'è un 1processo protettivo che tende aid eliminare i 1danni delruniforn1ità. C' è una competizione continua n ei ri1g.u ardi .ctel1'nttenzione; i proces&i m entali s'iniziano e ces· ~ ano, .per lo più involontariamente, an che qua11do r-i si sforzi di fare la 1selezione. Quan·do un ip ro cr.sso occupa la nostra attenzione gli altri sono . tutti. inibiti. L'equilibrio però è sempre inctabile, f' presto o tardi ogni proc·esso cede il posto ad 1111 altro. Quando il lavoro m·entale è monotono,.. l;\ rom1petizione di altri rproces·si è sempre più ag-gres5iva, le distrazioni a lungo an1d.are di,?en· tano sempre pii1 frequenti, la -0oscienza è invasa da rprocessi rnentali affatto e5tranei al lavoro. Questa condizione r ende la continuazione del la,·oro m entale 1pi!'esso cl1e impossibile e pnotegge così i centri nervosi dall'esaurimento. L'interoose al perfetto compim e11to del laYorO' ritar·da la distrazion e e l'e&aur".imento, percl1·è ir1 trod~11 ce di tanto in tanto nuo·vi prt)<:essi 11el camp0 delJa coscienza. I,'industri.a moderna con la divi1sio11e e la speci::t lizzazione ·d el lavoro ha r eso quest'ultimo un1fo·rme e monotono e .n ello stess.) t em.p o ha annullato ogni inte!'esse da parte dell'o1p·eraio. Solo. qnando c· è ·p ossibilità di nuove discriminazioni e di nuove r eazioni si può attendere con pia.c-erealla r~petizior1e del lavoro. Quand10 il calzola~<> 1

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IL POLICLINICO

a.ttende,ra al s.uo lavoro non isolo compiva atti <Jj,·ersi in relazione alle varie fasi del lavoro, rn:.t po11eva gr.a11de interesse p·erchè la sua opera J'i c s c:: i~e perfetta; 1181 1 pro1dotto del suo la·v oro e·era u11a storta, una s·u1c.ceissione di azioni e fatti diver.si, 1u n elemento pensona·le Clhe renrdeYa la SUa. O·CCUpaz~one varia ed interessante. ~·8i moder11i calzaturifici l'occupazione degli op8-Tai consiste n ella ri:p8tizione monotona del med.esi1no la,ro-ro, cu1 s] attende senza intere&Se per·chè non si dà alcun .contri1b uto personale atti\ru, e1d an·CJ1ie qu1ando questo c'-è, è minjcrno. .Al rigl1ardo bisogna guardarsi 1dall e generaliz·zazioni. 1Quantunque il lavoro uniforme 18 conti1111amente r~petut ) provochi nella ,grande .m1agìgioi.·anza d8gJi operai .g li effetti della monoto11ia piì1 che il la·voro variato ed interrotto, vi sono ind ;_ vi·d11i .cl1e non risentono alcun danno 'Cial lavorc di questa .specie, come vi Bono inèliv1dui ch·e at. tendono me.glio al lavoro uniforme. La monotonta è una reazio11e indivi'du,ale, no·n un carattere intr in.seco d1el la,·oro, ed è naturale che questa rrazione sia •diffferente 1per 1qualità e quantità ne i -,·arii soggetti, e •che oltre che dalla costituzione ·in·div~duale ·di·p enda dalle c Jndizioni ambientali e dal tipo razziale. J.. a troria della monotonia co1ne sintoma d'av,·ertimento id i esaurimento •del si·s tema i1ervoso cen t1·ale, conseguente allo sforzo id i mantenere 11n deterrni11ato processo mentale trova la sua 3ipplicazione in ogni .gener e id i lavor.o in dustria ·~.e, che richied1e la persjstenz.a ·di determinate • -attitudini mentali. L'op.eraio ohe attenrd e quot1dianrume11te allo ste660 mec·can~smo o costr.ectto continuamente a contare, 1do1p o qualche tempo riesce a 'fare 1quoote 01perazioni con t1n mini1num d'attenziorte. ùVIa non 1è ·p ossibile che egli si conce11tri $ U altre cose senza detrimento del lavoro o senza in•corr.ere in qual1che 1p ertcolo , per cui v'è ··v0lo11taria restrizion,e ·della libertà <lei moY1mentl , nece.s.sità di mantenere un cer·tò conteg.no ed inibizione degli impulsi n ormali. Se non ci sono moti\ i t3llfficienti perchè 1'01peraio p ersista in que~to sforzo, presto o ta:vcM compare q.uello stato di stan chezza che ·p recede la monotonia .. Spesso riesce molto 1dif'fiicile deci1derie fino a qual pt111to la monotonia ·d el lavoro è ·ap1pressiva. .1\.1 ri·g·11ardo sono in ·giuo·c10 anche elementi su·bieLii..vi: l'auto- e l'eterosuggeBtione posson ) influire a ' re11 d e rie un lavoro più o meno presto· mono· ·iono. Il lavoro ifatto mal ·volen·t ieri 1p erchè anti, patiico a ·C·h i lo deve eseguire, o perch1è si svol•ge \11 condizioni ambientali ·p!)·co 'favorevoli o poco confwce11ti all'indole 1dell'operaio ri.esce più facil niente monotono. Gli effetti mentali ·del lavoro monotono ,-ariano -d:=t persona a persona. La ripetizione co11tinua 1

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clelola medeSiIXla ·OOSa induce a1d una &peci.e rdi fantasticheria. Non si tratta di un ·p ensare lo gi·co che impegni seriarmente la critica, perchè 1'attenzione sia 1pure lievemente deve essere ri' ' olta petiodicamente o continu·amente al la,roro, ma di una V.aJg,a e s~J1orita serie di associazio11i c:he attraversano il campo della ,cosc·i enza senza molto interoosare. P er i lavoratori più intelli.ge11ti e più colti gli effetti sono 1diversi. 1F ra le ragazze a d1dette a:lla contnibili tà ·questa d'anta:stiicl1eri.a si tramiuta in ·una SP€ Ci·e di sogno, 'Che a p01CO ra pOICO· le aif.faSCina. La inc-0·r ris.pondenza amzi i·l contrasto ~ ra il so1gno e lia i11ea1'tà fa rupip.a rire alla cosctenza il •larvoro ancora 1p iù monotono di qiuanto esso sia. Quest'eccessiva !fantasticheria 1può produrre erf etti ancora più deplorevoli. Bssa, sopra tutto c111ando il controllo centrale è ind.eb'Olito dalla stflncbczza, può .gi'Ungere fino al punto ·da 1p~o­ ·vocare un esaurimento dell'ini·bizio11e, cui segue la liberazione :dall'in~)5ciente di m e.m orie represse e quin di lo 1&v1luippo di sindromi neurotiche. Anche tra in1dividui normali .adcletti a la,·ori monotoni vi is ono s·egni di ina·dattabilità cl1e dannu lo spunto all''Ulteriore sviluppo ·della neurosi: paura irrrugionevole id i adoip erare alct1ni m eccan ismi , eccessiva preoccu·p azione della loro QJ.n, dizion e economi·ca, della pro1Pria salute, id ell'opinione .degli aJtri operai, cr eden za di es5ere insidia.ti , i-dee d·i ,colpa. ,t\.nche quando tali ,sintomi non prendono consistenza fi110 aid aissumere la .forma di una genuina psiconevnosi il la·v oro monotono provoca uno stato di rdisaigio morale iehe si estrinseca con una tendenza al risentimento, al criticismo, all'irascibilità, al malumore, all'insocievolezza, al diisintereSBe ;per ·0gni c·osa. Gli effetti fisici della monotonia sono esse11zialmente funzionali ed a carattere di ·difesa contro la continuazione .del lavoro. C·osì il nistagmo dei mi11atori, -che è un 1distur1bo pr-ettamente funzionale, 1può ·èOil!Siideransi come un mezzo d'inieosci c11te auto,dif ooa contro i disagi ed i pericoli delle .gallerie. ' Per 1ovviare a tali inconvenienti non e '1è cl1e la interruzione .del lavoro per 1qualcl1e m•i nuto 1e-d in prat.i.ca i lavoratori provvedono da sè stessi al rtguardo. ·A·n che se non è consentito dai Tegolam-enti essi, quando jJ gener.e di la\1 oro lo Consen te, sospenid ono di ta.n to in tanito il la,roro. Una tal e ten·d8nza •è più spic cata nelle ore del pomerlgg·io, .cio1è quando la monotonia fa risentire di pjù i suoi efifetti. In oerte ·circostanze la curYa idel rendimento la,roramvo dà una .c hiara dimostrazio11e dell 'influenza !della mon·otoni.a. Quest·a cunYa dimostra che il la voil'o è ;più icnteniso e pi1ì perfetto ·alila 1

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SEZIONE PRATIC>;

"terza ora, per poi declinare P'rogressivamen~·e ; la curva d el pomeriggio dà aumento rapi·do fi110 alla prima ora 1pr r caider e poi r aipi,dam ente. Le proYP di laboratorio J1anru.) , confermato questi ri~ ulta ti specie per quegli intd ivi1dui per i qua1i la mo11oto11ia è particolarmenit e fastidiosa. Miss B11rnett. i11 co11 d izioni sperim entali molto analoghe a quelle in•d ustri ali, trovò cl1e le curve più haisse 5on o ·date dagli 'indivi1d ui intelligenti, e specie quanido m.nncano l e pause anche brevi d i riposo. P er oYviare a tutti qu e ~ti inCAJnvenien t i occor rerebbe mettere in pratj•ca tutti quegli esipedienti atti a ridurre gli effetti d ella monotonia come a d eseffilPio fare in modo che ·g li operai prendano int (\f eSée al l)l'Oprio la,1 oro, .con cedere durante il giorno brl'.)·v i periodi cli rjiposo, cambia.re di tanto in tanto il genere di lavoro staJbi•lendo opport uni t11r11i in relazione 1d ella 0apacità e de1le at'titudini. Oltre a •ciò l)er ridurre la frequen za della mo notonia è forse opportu110 fare la selezione degli operai adiben-Oo ai lavori contin uam ente ri1petuti quelli che. sottoposti alle prove del casn, si m ostr ano 1pii1 aidattabili. Al rigl1ardo è stato più ' ' Olte rj petulo ch e gli incfivid11i rpoco intelligen ti sono quelli che m eno rjsentono la monotonia. on o state suggerite pro,·e specific1l1·e p er sag.giare la capacità a tollerare jl la,~o ro u niforme, com•e quello di assegnare un compito uni1\Jrme senza alcun interesse e di misurare continuamente la celerità d el lavoro. Nia oltre a queste pro,,e specifiche, e forse m•eglio, la miglior guida p er la selezion e è data dall'innata dispocizion e e dalle attitudini individuali, elle ri 1du cono al minimo Je possibilità di disa;nuon i a e con esse gli erff etti della m onotonia. Coloro che ne soffrono di piit s')no qu Plli che 1per ·d jfe tto ·di destrezza o altra inabilità, si trovano al limi te ,della ca;pacità d] attender e al lavoro loro assegnato, e nello sforzo di rag.g i u11gerc qualch·e cosa •Ch e essi 5entono di non poter r eal izzar e si scoraggiano e si deprimono. Da quanto si è esposto riisulta che la monoto~ nia dipende id al'l'interazione ·di molti ,f attori, tra i quali forG~ jl più im portante è il quozj ente personale. L'industria moderna ten1d e a ren der·e pin g-rave ruzjone •di questi fattori, e n ella t enrdenz.a a rendpre il pro,d otto sempre più economico non tiPne alcun conto idi ,quel che cos~a quest'econon1ia alla salute d egl.J operai. Le iprovvi d en ze ch e s i possoruo adottare 1per ri1dur r e a l mi.nimo gl i inconvenienti del gen er e sono di facil·e aip.p licazio11e e n on ,c ostos i, rper mo1do ch e è a11gurabile che e&si s ia11·0 al 1piì 1 ·p resto e 0V'l1nqt1e tradotti in pratica. 1

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l&&BDEMIE, SOGIETA MEDICHE, CON6RESSI. Associazione Napoietana dei Medici e Naturalisti. Se-luta dell' ll .aprile 1927. Presidente : Prof. TEDESOHI.

H a ]a parola il prof. G. CAST'RONuovo per co1n memorare il socio prof . S. DEL VECCHIO. L ' O. n e ricorda con profonda comn1ozio11e la figura d·olce e mite,) e l.a morte im·provvisa nel1a sede saçra .al culto dell' insegname11to s uperiore, in n1ezz.o ai su oi discepoli che luminoso c.adavere lo r accolsero tra quegli stessi ca.daveri p oco prima illuminati dal s uo occhio e dal suo bistl1ri di Maestro. Ne rioorda tutta l ' oper.a cli scrittore e di volgariz zatore dell'.arte chirurgica, e chil1de l.a breve orazione miandando u11 commosso s aluto alJa n obile fig·lra soomp a rs a , simbolo d ' i11finita bontà.

Di una rara ano-malia del si stenia carotili eo. Prof . G. JANN.ElLLI. L' O. desorive u11a rar.a anomalia del &istem.a caTotideo destro ; identifica, in base alle nozioni a11ato1niche ed ai cas i riferit i dalla letter.atura, la c.ar otide esterna oon un gr osso raimo arterioso ·o rge11te con altri dalla ca1·otide primitiva; e dà la spiegazio11e e1ubri,ologica d ell' ano1nalia rifacé11dosi .allo svilupp·o degli archi aortici, dei qua.li, secondo 1' 0 ., sola n1e nte il · p rimo .avrebhe concor s o alla forn1azio11e d el ramo anomalo. Fotografie, scl1~mi , disegni illustrano il caso interesisante de.scritto.

JI et odo per inieziorii intratrach eal i mere è la 1.tn tubazione.

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DRAGOTTl.

])ott. G. P .\NSINI. - P er scopi t erape u t ici, o p er scopi di.agnostici nella pratica r.adiologica è di recente in uso di soIDmi11istrare liquidi a ttr,averso ]a . t 1·acl1ea ; però tali iniezioni con i m ezzi attl1almente in uso, non sono praticabili da tutti. L ' O. ha studi.ato e s peri111e11tato un inetodo fino ra n on provato, o a p p ena tentato, ch e si basa sulla tecnica di intubazio11e mercè la quale è possibile .a n ch e negli a-Oult i di fare pe11etrare i11 laringe' un a can11ula metallica. senz.a bisogno d ello speoohio laringeo. 1\tiostr.a e d escrive a pposite eannule che h.a fatto costruire ; meroè la prima egli introduce i n sito i1ei ·va r i organi la soluzio n e a11estetica , con l '.altr.a i11tro·d u ce in t r ache.a e quindi n ei bronchi il liquid·o opaco o medic~mènto$O, e ciò p er la via transglottica. N e descr ive dett a- · gliatan1ente la tecr1ica, ne inette i11 rilievo i vanta,ggi , la nEll.'lsuna 0011tr oindicazione p er l'età e p er le oondizi-oni dell'in fer n10. Non trascura d i f.are a n cl1e rilev.a r e g li svantaggi: cl1e per.a·l tro non meritano gra11 conto: 0011fro11ta il su o m.etodo con i mezzi fi n ora in uso per lo stesso soopo, e dopo severa critica può stabilire i pregi d el suo metodo su tutti quanti gli altri, compreso l ' ult.in10 proposto d al L orey. Il F:f ea?·etario : ENEA. 1

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IL POLICLINICO

[ANNO XXXl\i, FASC. 19]

APPUNTI PER IL l\IEDICO PRATICO. I

CASISTICA. Le anoressie mentali dell'adolescenza e degli adulti. '

P osso110 dilstinguer si in primitive e secon·darie Qu este ulti1ne si ·OS1&ervano nel .corso ·d i una psicosi -c0n1f·eTm ata (1dem•enzia precoce, melanconia, i 1dce ipocoI11dria:che). Più in•t eressanti sono le ano!'e.ssie prim.iti'Ve. Alc'llne so110 di orùin e seniimentale, come 1è, p. es., il caso ·deilla veido1\ra c·h e 1arvverte costrizione f.aringea \reden·do vuoto il ,p osto d•el marito, oppure l'anoressia soiciale di coloro ch·e hanno sofferto molte rprivazioni. I due moventi principali sono la ci·v etteria e l'asceti1smo. Qu.eisit'ultima causa si ris·contra i1eille .g io1vanette all'epòie.a della prima comunione. Per la civetteri.a, molte ragazze vogliono conservare la figurina svelta e sottil•e e mangiano poco ; 1P·eggio poi se una buTl•a od una parola ipronuniciata a caso le conferma nella loro opinione. Non va1gono i consigli e l e minacce della félJmti:glia.; esse ricoI"ro1J10 a tutti gli stratagem mi, gettano gli alimenti sotto la tavola, si provocano il vomito, eoc. Fatto il primo ipasso, l 'ina.ppetenza si mantiene da sola; sopravvengono poi la sti·ticl1ezza € l'amenorrea. Queste malate devono esesre curate lontane dalla famiglia, iri una ea:sa di s alute ; spesso guariscono, ma non mancano r ec~div·e; alcune fii:i.itsc.ono per inanizione o per tu·b erc9lo•s i. Vi sono poi delle anoressie per fobia. Uno aborre i li·quidi perieh·è ha ve.duto un cane bere in un bicchiere, un altro non può alimentarsi p.erc~è viene assalito da i·dee ossessionanti di tipo ariimon1ane. A1cune anolfessie sem·b rano piuram.en•te nervose. Una giovan·c 25enne, in seguito aid una d·elusione amorosa, restringe la sua alimentazione e cade poco a poco i.n uno stato di abblélttimento che vari ispooialiisti diagnosticano di demenza pr~o­ ce. L'esplorazione sotto l'etere col metodo di Clau·d·e dimostra che la base della crisi, che dura ·dia run ann-0, è costituita ·dalle d.ette preoccupazioni. Talvolta 1però l'anol'essia rappresenta l'inizio di una ·demenza pTecooe. In tal caso, essa è recidivante e finisce per accompagnarsi ad ap.aitia, inaffettività, negati'visrno. L'indivi·duo ha 1periodi -Oi irrital!>ilità, in cui si dirr1ostra 1g rossolano con la prOlpria fami.glia, 01ptpuTe presenta muti.smo progressivo con tndebolimento intellettual e. Bisogna esseTe diffildenti anche in casi di apparenza bentgna, po:i:chè, magari dopo qua'lche anno, la demenza 1p recoce si conferma. 1

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Come riferisce P. F. (Rev. esp. de medicina y c·ir1,J,gia, genn. 1926), il trattamento varierà secondo le dirverse forme. Un 1&01:0 mezzo ourativo è comune a tutte le f oTme ed è l'isolam·ento. 'ei casi 0hiamC1Jti sell11pli.ci, si potrà ricorrer.e alla persuasione ed al gamage. A qual·cuno ha dato buoni risultati la tirotdina ; utili possono essere i ragigi ultrruvioletti :per sti molare l'ap1petito e la vitalità 1del so1ggetJto. L'isolamento deve duTare un tempo su:f.lficiente ed è rpoi necessario che quelli ·c he circon·d·e ranno l'inf·eTino all'us<Cita siano convenientemente istruiti sul mo.d o di tratt arlo. fil. 1

Della chiusura spontanea di certe perforazioni d~ stomaco in peritoneo libero. Ai~grot (La Presse Médical e, 8

genn. 1.S26, n. 3~ p. 35), sulla baise ·di alcune considerazioni, vuoì dimostrare che •al.cune chi1Usure cli p·erfo,r azioni gastrtche, ir1 p·eriìt.oneo liib eI'o, aviv·engo[lo SipO'n t3.n·eame11t8. Su 49 perforazioni gastriche c11 e l' .i \. 11a oiperato in 5 annj, 6 so!lam-er1te i1olil risiede" ano nella r egi on.e ipi1loro-1duod.ienale : due ristede\'ano ra liv,e.llo 1d1el .car.di.as, tir e a li've-llo d·el1 a 1pi Jc0La curv:at.u·r a, ·un•a 1pepti10a .era '81it.uata a li' rello della bocca ga;sitro-e[ltero-anastomO!tic a, mentre 1a metà di rq u•e'lle oip·erate a lfTeddo &-ano Situate nella piic.doila oorvatiUII'a. La più grande fre1

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q11.enza delle uicere perforate deila r eg'lone piloroduodenale e do1Vuta, s·econido l'A. , aJlla mancanza:

:ri i oirgani ·vi•Jini, ch·e possano aderire al1a perforazione. A pro1p·osito delle manifestazioni morbos e sintorriatiche di una per1orazione verificate immediatamente o ùlteriormente l'A . cita un caso da

1ui operato dapo 3 ore da un.a p.erf-0razion•e gac;tr lca situata al 1disotto del lobo ep.a tiico, che gi~ av·ev•a dete·mniIDra.to aiderenze a cor.ona (rtrattamento con ie:hi·uisrura della peT·fo·r azione e g·astro-en.terostomia ). In altri 3 ammalati ·Jon sindrome tip'ica di p.erlforazione gastrica in·t er, enend10 ld.opo 2 m·esj, d o(P10 6 mesi e d'01po un a:nno tr·O\'Ò delle aide.r enze intjme al fegiato ed al pancreas. In merito aJlle manifesta:.:ioni niorbose sintomat·i che 1

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di perforazione ricercate nella storia d·i amma. la,t'i di ulcere adere·n ti della piccola citrvatura è faicile nicon·O'soere a rvolte Id.egli in1c id enti rifeiri1

bilj a ,periforazione, runa volta su du e (nella casi.;~ica dell' A. ). Turtta'Via .b jsogna ricoridare che n1olt~ ul- ~·ere del.la piic1cola 1cuTvaJt ura sulla !faccia poE-teri·o re sono dol·orosi-ss·iime p.er la p res-enza in 1a1i zone deU nemno prin.cirpaJe post. (di LataJ\g·et ). Sulla piocola curV'at.u ra iperciò. gl.i ongan i 'ricini 1

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XXXIV,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

si prestano alla cl1ius1ura &ponta11ea Q.,ella per"forazione. Nei 2 oasi di 'Ulcera della r egione \'a!'d1ale inella impossibilità di una s·utmTa eh.e d esse affidamento, rico:prì il punto penforato con o.n1ento. J URA.

Fra i carcinomi gastrici quanti se ne sono s vilo.ppatl in antiche ulcere? Papin e Angc•lin (Jour1i. de "ftted. de B ordeaux, 10 m&g1gio 1926) i1n11anzi tutto ;faru10 2 gruppi di carcinomi igastrici: a ) quelli a decorso bre,·e e che n on sono preced1uti da aloona m anifestazion e di sofferenze gastriche; b) altri nei quali si ha i111a storia lw1 gia di distu·nbi gastrici (i.Jperclorid.ria). Questi t1ltimi, che non danno metastasi ~patica , si so110 sviluppati in un'antica ua ~era. I,e statistiche degli AA. r iportano cifre molto <liscordanti , perch è m entre alcuni rifer iscono solo 1'1 o il 2 ~6 di ulcere tras:fonnaite in can~ro, altri riportano persino il 70 e 100 % dei ca.si. Le cause di itali <ltversità, secondo gli .Ai.A., dipendono dai criterii secondo i q:uaJ1i furono fatte le statistiche. Quelli che sulla giu1da degli ulcerosi si-mri ricercarono se era.si formato il cancro ottennero le cifre più basse, mentre quelli, che ,-onero studiare qu•anti crurrcerosi aivessero sof. ferto pll'ima di ulcera, otJtenn ero le ctfre le più alte. Una prova di ciò si ha n elle stati:stidhe di l\loynyan il quale prima ottenne con questo secondo ·~ oncetto il 66 % di casi di camcro insorti su uìcere, mentre in una second a st·artistica ot~ tenne s olo il 18 % studiando le ulicer e can cerizzate. ..\ngielin riferendosi ai 1366 casi di c-ancro dello s1 orna 'O già studiati da Lériohe oo 501 casi trovò che jn 66 l'esame istologico forniva la IPlfOVa cih1e ~i trattava di 1 u1lcer e cancerizzate ed in 80 a lltri <'asi mancando la prcwa istologioa lia storia era di ammaJlati ~on dist'Urbi gastri·~i datanti da m olto temrpo e con segni 1ndiscu tiJblili di ulcera (32 %) . Infine Papin e Angelin su 81 carcinocm1 gasitrici -completaim ente stu1diati clinicamente ed, a natom o-ipatologicamentP trovano cl1e 43 erano primitiivi, 38 carcinomi proibabilmente 15vilupipatisi in ulcer e, con una prop orzione d el 44 %. Da tali dati gQi AA. con cludono dhe su 3 oarci nomi gastrici uno almeno si è sviluppato su .anti ~a ·u lcera JURA.

TERAPIA . . La sindreme d'allarme nella somministrazione della dig itale. ~1oJlio

s'·è discusso e si discute sull'UJso de~la digi.tale, l a ·quélJLe può favorir e, s e non del tutto provocare an che la morte immedl!ata. Su questa condizione L. 1Gallruvaridin (Presse

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J11éd. , n. 104, 29 dicembre 1926) '!)Orta run .nuovo

contriibuto. P eTc·h è l·a digitale 1possa provocaTe talle distrurho, bisogna che il miocardio a,.mmalato oo!bia una ce.rta predisposiz1011e •a 1presen tare la !i'br ilil1az!i Gn•• vC?ntricolare, a cui va legata la sinieave cardiaca rta djgitale. . Ment.re la filbriJ.lazione allll'icolai',e si limita a produrre l'aritmia compileta d·el ventricolo, quella ventricolare inv;ece può pr01dur:re ax::ciidenti im· mediati, letali. &opo princijJ}ale quindi è di con osce;re quei $intorni eh.e rpossono predigporre il miooartd.io alla fibr~llazione ventriicolare. Questa sindrome ritmiC'a, d'a~larme, da con.siderursi come uno stadio ipre--fibrillare con siste nei seguenti sin tomi ritmici: R iimo sdoppi ato, co1i polimo1jisnio d elle con traz:loni ventrico lari all'esame elettrico. 1)

I ritmi .sdop1piati. benigni, si poS>Sono n otare durante un 'aritmia extrasistolica; n on sono di prognosi grave. Il ritmo sdappiato inivece, che ruppare in ammalati di 1grav1e cn.rtdiopatia, in ~e· p-11ito a somminis~razione di digitale, ha una prog-nosi molto più gra,·e. Talora una prudente somm.inistrazion e di diigitale ipuò frur sparir e Jo sdo~:rpiaimento; più spesso lo aocentua, p egigiorando le con1dizioni d ell 'infermo. A.ll'elettrocardiogram1na si osseTTva che mentre nell'a.ritimia e.A.'irasistolica l' extrasis.toJe presenta un tipo fisso, in qrueste ifcxrme inv,ece si ~ossono ossel'iVare n el medesimo tracciato tre, quattro .tiipi di extrasistole ventrico·l are . Questo polimorfismo inld.ica u11'alterazione ft1n7. ionale del miocardio. 1

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2) Presenza di .r1ruppi extra s·l sto lici.

I11 queGti c·u ori con ritmo sdorppiato, ta.Jora si nota non runa , ma una serie di tr e, quattro extrasistoli, .ch e si seguono in un breve 1perio1d o. Anche .queste extrasistoli ventri·colall'i alr esame ele-t~ trico possono :presentare un tipo r eg.o lare, o un nrtto pol.1monfismo. 3) Comparsa · di p eriodi di tachicardia piu meno l1l1ig hi. ·

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.\ &eoltand·o il m edesimo cuo!fe, alle drue alteva . zj oni notate, tSi ,P'Uò talora aiggirun gere una cr1s1 di tachicardia che dura da 1 second o a 1-2 m ., con una 'P'Ulisazione di 160, 180 al m . L' elettr 0.caT1dio1g ramma mo:Stra urua taic.I1i1caridi1a ventricolare, a ·contraz,i oni talora rego1ari, taloil' .L polimorfe. Queste taichiicar die sono 1dette ter·minali, IP~che prer,edono ,di poco l'esito letale, e si ~ossono considerar e ca.m e una spe cie id i flutter ventricolare, il quale, ·Come il flutter aIUrico1are, è par.ente della fibrillazione. 1

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l n questi casi la ·d1gitale è p erilcolooa, perchè

p1Jò provo care la fibrrillazio,n e ventrtcolare. Sono ri1eri.t.i tre casi dimostrativi, in c·u i la sommini·strazione ctiella di·g itale hia ifatto sor1g'e re i d is1,u1'lbi soipraidesc;ritti. Sicch è in conclrusione, si IPUò stab-ilire cl1e la sjn•drorne d'allarme, dlll.rante l'uso d1ella dtgitwle, in .cardjaci 1gravi e 1oo·n la pr.edis;posizion e aJla fi:brillazi-0ne "\'" en1tri col1arre, è 1costituita, in ordine ·ò i .gravità, d·a : ritm·o sdo1p.piato., •gTUJP'Pi Idi extrasistoJi, corti perio1di di tachioardia. Se i11anca110 i m ezzi per un esame elettrico, qu.esti si11torrni, ·o sser.Viati in .u n graiv e ammalato cardi a·co, devono .sconsi1g liare il m edico dal somm inistrare la 1digitale. 1

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CARUSI.

Il trattamento degli stati stenocàrdlci con la jodocalciodiurE-tina.

[ANNO XXXIV, FA.Se. 19:1

IL POLICLINICO

Fino aid ora hanno r egnato n e11'a oura 1ctegli sta,ti isp,aistici dellie cotronarie e dell'aorta, specie d ell 'an·gim.a pectoris, i nitriti, in forma di: ni.1Jrilto d'amile, 11itrito di sodio e nitroglicerina . Il lo,r o uso non è p erò &Jev.r o 1d·a incoI1JVenient1, rapip:r·e&~ntati irn allicun'i casi 1 da moleste senJSazioni ·d i Vietrt~gine, dd c.a~dio1palmo, •di collasso, e dal iperitcolo, sep1PUr r.aTo, di iprovocal'e la m ,etaiglobi1ne1nia . _l\zione arnti6'tenoiear·diJca poosiedono anch·e la caiffeina e l:a teobromina. Q,u.est',u.lti.ma viene S(){IIl ministrata a pre:fer·enza in, .f orma di diJuretina , Ja quale, .m ista alllo }odio (j od·di'llll'etal), a'V'I'·el'.fue dato ottimi r esultati nel ~rattamento d elll' angina p·e.:i.tol'liS, ld ell' aS1JJ1a C18,irdia;co , d ell'ai.sm·a brOillChia1e, defila sclerosi cei:r·e'.brale e ruddominaile, dell 'ilperton ia. B stata usata anche, recentemente, l'assaci'a~ zion e cal·cio-diuTetilna, la cru·a1e presenta il van·. ~aggio di ·d:ùsciogli·ensi solo n al1'intestino, eliminian,d·o così ·qruailsia1s i 1d :i.sturbo •a cair:ii.;o dello stomaco. Il ca.licio, ·ipoi , ;ratfforzerelblbe l'azione del(la rl:iJu:r etina , aig,endo sull 'ap~arato 1s:iJrnpatico 1V1aJSoi<1. ilatatore idei Va6i 1P iù piocoli. R . Un·ge:r (.T\l ed. Klin., n. 27, 1926) m·eitte in r1lie-v·o il vanoire di un preparato ancor più r ecen;te, nel qit1 ale lo j 0 1d.i o è stato 1rugigirunto alla oalr.;io-dirur.eifjna. Si tratta della: jodocaJliciodiuretin'a, cl1e si trov.a in commerci,o in fo:rma d i ta"\70lette contenenti ognuna 0,50 di di1u:retina e 0,10 di joduro di potassio. Ne'll'angina p ectoris tale ip1r eparat o ldò.Tada g·li aooessi fino a farli ·del tu:tJto scomparire. Anoh-e i d,oloifi retroiSternali de[l ' ao~tite lueti1Ja si mitigano r"tlipid·amre nte, e il paziente può lasciare il letto . N·e~la S{le.rosi cer ebr·ale scompaiono le cefalee e le sens a,zjoni di \rerittgini, 1e si .ritStalbi11iS1Ce jl 1

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sonn,o i1ormale. N·elle fo;rme m-0rbose con ipe.rlton i1a si può ass.istere a un•a diminuzton e id i pr·es sion e di 20-30 mm. Hg. 'N1es suina· az.iooe manilfesta a;vTebbe invece nel· J'asma cardiaco e bron .?Jhiiale, in c.ui ·r·esita sempre ottima la tera.rpia a ba;se id i élJdrena:liilla, atropin•a, ecc. La d os·e è di 1-2 tav oQe.tte 3 volt1e al giolI'nO~ !.VIaniifes1ato1si il miglioramento, isi diuninuiisce di urta 'truvolc.tta giOJ.°nali eua, mamten 1endola per par eochie sett:iman·e. Nei casi a 0comp0Jgnati da ms1Ulflfir.;ienza caTdiaca, r1ei qµali n-0n è p-0&.sibile la somminiistrazione oro:le p1er la ieO'Ilcom.itam.te giastTite. da stasi, iI medica1nento può essere usato in fo;rma di suppositori. · N·o n è s taita mai oos,em;aJta aloona azione collaterale d annO!Sa. 1

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M. FABERI.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Sul metabolismo basale negli acromegaliei Qualunqu e s ia l 'interesse delle p·r ov e biolo·gi.che proposte per riconoscere e valutare la lesione pituitaria, i11certo è il loro valore clini•co, e la semei o.l ogia ipofisaTia resta .abbastan~a pov·era • .P er non g iustificare il tentativo fatto di trarrepartito anche dallo stu d.io d el metabo·l ismo basale nella diagnosi ·d·ell'aic~ omegali·a e 1delle sin. dro1r1i 11p ofiso tuberiane. Cestan, Sendrail, Lassalle (R evue neu.rologique, gennaio 1926), hanno stu.diato ·du e pazienti: in essi l 'aiu mento di volum e pro.grcs·sivo delle estremità, la patognomonica facies, la cifosi 1d·el rac·h i·de, l'astenia, le prove raA.liolo·g iche :Lmponevano la di·a gnosi di acro1negalia. I.n con·dizioni rigorosamente i den-ticl1e lf1u .p raticata la val1Utaziorne d e'l m etaibol:iJSmo basale. Con ·dispos itivo IStp·erciale er.a calcolato il bilancio !'espiratorio. lll ;pliimo malato, acromegali1co tipi.ca, con sella turcica slar.gata, nel quale n essun segno autorizzava a sup1Porre una le · sior1e secon·daria ·dei centri o delle vie iuxta iiPO· fi..sarie, preser1tò u11 1netabolismo basal·e elev·ato, d '.ac.co,rdo .con la maigigioranza id.egli AA. Il se· co.nrdo malato invece m ostrò un ' metaJbolismo molto inferiore al i1ormale: ma in questo, la • • poliuria, la gliieosuri.a, i disturbi genitali, i dis1t1urbi del son110 er.ano ·di .certo la prova che Vl era nna lesione simultanea dei .n uclei tuberiani; è appunto una diminuzione ·del m. b. che BoO·thby, .r vraragnon , Labbé ed altri hanno no.tato negli a.diiposo genitali. Labbé, anzi• mette questa ·d·i min uzione in rapporto con l rinsuffi·cien za ipo· fisaria : seco111do Cestan e oollabora.tori sarebbe p iù conforme ai dati fisio logici attuali metterlo 1

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[.i\NNO XXXI\ -, FA~C. 19)

SEZIO)lE PRATICA

in i a!pporto ~0 11 uua l esion e infu11.dibolare. Se i 1 tuber .B ·riconosci'llto 1per uno d•ei princiJpali centri della nutrizione, esso in teryien e, senza d•u.bbio , tal qual e co.m e la tir oide, n ella r egolazion e del m. b.; non è a zzardato amn1etterc ioh e l 'irritazione dei i1uclei Jel III ventricolo per un tumore ipofisario, esageri questa funzion e, m entre oh€ unu Jesio11e distrutti,·a proì\·oca una reazione opposta. I r is ultati divergenti ottenuti i n tal modo da.gli A.<\ . potrebhero essere aigeivolm ente spiegati. 0

MONTELEONE.

Sulla patogenes i della gotta.

POSTA DEGLI ABBONATI. .1ssisleri:.a nie d icq nell'avvelenaniento per s erri~ di ricino. - All'1aibb . n. 9589-1 :

La ter ai:>ia può considerarsi idisarmata di fronte· nrl 1111 a\11\' elenam1ento in atto jp1Cr semi di r icino . ~on rimane che fa,rorire il v-0mito (gen eralmente &pontaneo) e l'e,racuazione inte.s tinale e praticarelc cure ~ i11~orrnati1cil1e: pezzetti di gl1iaccio, beYa11de mucillaiginos'e ed oleose, oppiacei. iniezioni di caffeina ed etere, vesti e bott~glie calde. Nehla Jnaggioranza dei casi il vomito, la diSif aigia e i tlolori cessano e il ristabilimento si ef!fettua in 3-1-0 gjomi. La gramde tos sicità d el la ricina r ende tutt avia pericolosissimo e faci1mente m ortale que"' to a1\rYelrnarrnento quando i semi ingieriti sono. tati nt11nerosi. P. DI MATTEI .. 1

t,. Gudzent (Kl inische ll' ochens., 11 .gti.ugi10 1926' nf'g-a i rapporti causali tra acido 'Urico e gotta, rioi<:hè i tofi, compooti di acido urico e 11rati, a \'Olte si formano e &ornpaiono senza che si abbiano se11$az.ior1i s1lbbiettive ldj sorta. L 'aJttac o g-ott oso acut-0 sembra essere ·di nat1u·a allergica e pro\•ocato da fattori alin1entari, .cl1e variano da ~orrgetto a c5og·g etto; così uno dei pazienti d ell' ..\_ tollerava una l>e·v anda alcoolica prC'11ai·ata con ~lcool distillato, n1a a,·ev·a un1 a-cceo.;;o di gott~a J1Pvendo 'ULna determinata marca di cl1ampagne. k'l cl ieta apurinica n on e ~tituirebbe dunque l 'llllti ma parola nella paioge11esi 1della gotta: gli all0rgeni sono inolto più in.uportanti. ' 'og1ia.mo richiamare, a questo proposi to, le con rc·zioni di &ala, Luinière, van Her,ve11den. se condo cui gli a.e.cessi dolorosi son o determinat1 la (·ambiamenti dello stato colloidale, da sol in f!Pl, rlPlle proteine pre.senti nell'organismo. Que '"' ta trasformazi'on e può e5scre re,·ersibilc. ed allnra i dolori p06sono 1d.ilegnare, oy,·ero cambiare di ::;ede, con lo scomparire della .g elificazio11e in 11n posto p er ritformarsi j11 t1n a ltro (dolori reurma· tiri. dolori vaganti ). Può andhe essere irre·versih1le, ed allora i dolori persistono con tenaicia. Quando la gelificazione ~i produce im1)r ovvjsa ecl intensa, si hanno attacchi dolor osi a;cuti, dial1'emicrania all'accesso gottoso; ma si c.m endaJ10 c:on 1a re&tituzione aillo stato normale del protoJ1 l nsrr1a n ei n ro-vi sen siti,·i o n el tes5'Uto perin f'f'\' CO.

r.·cwcesoo

ana1i1attioo· 1.5ar ebbe 1d10V1Uto, secondo l{o:pu czewski , Lumière ed altri, a trasformazion1 congeneri d·el plasma san guigno. ~el romper e l'equilibrio e •determinare i fen-0~ mer1i generali id·i shock 10 quelli locaJ i 1dolorifi,c i e 1logostici (lflo1g-01s i 1amicroibica), intenv.en.gono f attori vari di natur a fisic·a ·e chiani ca, com e lil fred .. do , iJ 1ca1do, sostanze mineralii, metaboliti, ecc.; l'a.ciido urico e gli urati sar ebbero uno di c:ruest1 f•ruttori , ma da soli inS1Ulffi cien-ti . 1

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VERNEY .

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\ l dott. G V., da S. D. di P.:

D al '25 in poi non basta la laurea per eser t:itare medicina. mn occorre l'esame di Stato. L'importante è che p er aipìl'ire un Gabinetto den-

tis1iro bast.ano i titoli e le modalità rieb.iesti per · l'~sercizio gen erale ict:ell a medicina e chirurgia. 1

COEN-CAGLI.

.\ 1 1d ott. E. B .. da

c. :

\ ·edrà .a 1pag. 230 de"t P rorLtuario di Terapi a (>s letrica di GAIFAThIT , II ediz., Pozzi , Roma, che la pratica jp!I'evalente è ora meno precipi tosaoie1ile interventista di quan1o nO!Il lo fosse un telJ.l'lJpo; così. il taglio e es.areo dev.e ess,ere m.i sura rii ecrczione; le oore m·edi C'he, in grav].danza, a hasr di sai1asso, veratro, siero, sono di solito ufficien ti. Una monograJfia esaiuriente è quella di ACC.O~CI, n egli A. tll della SoC. It. di Ost. Gin. 1g24, Cong:re.sso di Nrupoli. .t\ . P. 1

.L\.11' abb. n. 10835-4:

Veda a pag. 230 del Prontuario di Terapia OslotriCa d1 GAIFAMI . II Ed ., L. P ozzi, 1926. A. P .

..\11 'ooib. G. L., Bari:

L 'tpotesi di un V'aricocele da is11ock del simpa-1ico rperiv.asale è ·delle più trascenden tali! Non si st u:pisca ldel .gi!Urdizio del suo co llega i}erobJè in j11Jfortunilsti.C'a, pu.r tropipo , -01gni sano criterio sicien- , tifj co -è posposto, n el modo più aiss·u1~do ed inYerosimile, aigli intenti srpeculiativi. Non esist ono, nè possono esister e, mono1grafie "sull'ar.g omento. Le nozioni su.Ha eziologia e parto1g·enesi delle v a-rici in gen ere, .e del varicocel1e, che trorverà in qiualsiasi trattai-O d i Cfhirurgia, le forniranno, arg·om enti p•er ·dimostrare .facllimente l'as·swdità del- .. 1a 11uo:Ya t eoria. L. ·D. 1

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[ ..\x~o XXXI,,.' F ASC. 19,

lL POI:.ICLINICO

"

<1coaan~ato

VARIA~ Un tet1·astico di San Pier .Oami ani su Ila malaria. Ca·duto l'impero romano d 'o~cjdente, dopo che per du·ecento anni Goti, Gtroci, e Lon g.01b1ardi cal, pestarono la oam.p .agna di R·oma d·evastan.Jdolra ed isterilenclola, le febbri malaricil1e ripr·esero il loro dominio non solo n ell"CLgro aid.jacente alla cit.Jtà, ;na ir1 Roma stessa, e COllllJPletarono con J..e loro st11'\lJgi l'opera d evaistatrice dei baribar:i. Che anr.l1e in quei tea11.pi esi·s tesse un rap1porto .evidente fra ipal'u1dismo e il .g rwdo di colti'\-:azione maggiore o mino:F.e dei campi, ·è dimostrato d·a·l hre'Ve periodo 1d·i b·ene.ssere god·uto dalle genti della camp·aigna quando i·l Gran1de Gregorio insbaurò jn tutto i.1 ;patrimonio della ·C11iesa un r.aiionale ordinMnento ieulturale. Si deve a .questo i111l1stre ponltefi.c1e la co lo1l.izzazione d·elle terre delr Agro, con l 'isiituzione ·dei fondi, masseirie ne'lle -~'8.·li egù.i. costrnì, per dìmora d ei coloni, le casae o casales cl1·e si tiramandar.ono, per lo meno nell-a d.enominazlio.r1e, sino ai giorni n ostri. · Le s11ccessive 1u,n ghe giuerre, però, fra il .p aipato e . l'impero, e lo tStarto di anarchia deriv.at.one, rj·~ ondussero l'CLgro in un nuo1vo stato di d eso:lazion·e. I barr'oni ohe con le loro rubeTie o con in-vestitur·e :più o m e,n o sponrtanee a mano a man10 si impossessarono ·del territorio laziaile, intenti a ·co.m battersi fr·a di lo·r o ed a ra;ffoirzare i loro istinti briwantescl1i in ben , muniti oastelli, trascu·r arono 1d.el tutto· la 1ooltiViazione dei cairl{Pi; i -pochi coloni ancora rimaisti vi dcwettero f'll'g:gire dj fronte ai peri.coli da •.mi 1continuamente e·ran-0 minwrciati. Risale a quei tempi i'origin1e di quei l['.ti'fond i , incolti ·e devastati ·daJla maàaria, di oui ancor o.g gi de1plori.amo J'esirs tenza. Non solo nell' .i\gro, al1oria, ma nello stesso Lai erano, c;ede dei Papi, la m'811aria in fiari ine6oI'aJbilmente, face11·do vittime anohe fra i Po n te! icj, quando e nano mpanm•i.ati dal vel1eno dei :horo a.v vers·a.ri. La n1alari a, d'altna parte, se era mtctdiale per i Romani , costit1ni'Va aillo-ra la magigiore lo·r·o difesa coutr-0 i n emici esterni. 'fluiti gli eser ~iti imperiaili ch e oolruvano drul 1N ord, dovevano l eivare le loro tende quanld-0 la sta1gione estivo-autunnale si a·vanzava. ~1 emoraibi1e è n·e lla sto!"ita. la gra'Ve epidemia sooippi ata in iUno 1deg1i assedi condotti d·aJ Bar'barosts a (agosto 1167), ohe mie tè il fio·r e dei su·oi cav•ailieri, risrparmiati da cento battaglie. Gli scrittori dj quell'etp1o ca (v.edi Annales Cameracenses ) narrano che le intemperiae aeris s·~oppiarono improvv.isa.mente d.oipo· lCih e una nutbe nera CO(plfì 1utta la 'Vlallata vicino a Monte Mario, oivie era 1

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l 'eseric1to, provoca.11.d o una v iole11ta pioggia cui seg.uì un'intensa oa1dura. Pier Darnii an i, il santo 1no1i:aco alle;ato . di Ilde brando . nella riforma de'lla Chiesa, n1orto a. Faenza ne.l 1072, dea&CTiis-se in quattro ottimi versi ia miridialità de1Ja fe1bbre a Roma neil medio evo (Op1Us1 ~. XIX Cod. v»at.icano p . 259) : ~< Ro1na vorax hominum, do111(t l nrd7.la cabla vi -

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[rorum. R (11n a fera.-r; febrium, necis est uberrima frugrum. Ro111ana.e f ebres stabili s~lnt iure f'ideles; Quem semel invadunt, vix a vivente recedunt ».

Prof.

SALVATORE

DIEZ.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. I.1UCCARELLI VINCENZO . Ope'ra~ioni

eseauite sul Cor' '"iadana. G. Cav·al-

so durante una azione. ca, 1926. MACCAN'II ANTONIO. Il dolore i nguitiale nell'01rt11ite dell'anca e sedi preclilette in artrit,i diverse. Bie1la, Tjip. Amooso, 1926. MAESTRINI DAIUO . Resoconto statistico s ul fulriziona·m ento dell'Ospedale Oiv1le di Teramo. - Teuaano, Stab. « La Fiorita », 1926. MIT·RA MARI ANO. Per la ricerca del bacili.o di K och nel contenuto gastrico dei bambini affetti da t·ubercolosi polmonare. - Roma, Tip. Coop. 80c.iale, 1926. MARMO SERAFTNO. Alcuni interventi ostetrici. N a.po.Ii, Tip. Tocco, 1926. MASINI VEZI O. I nsufficienza epato-renale e m,alattie dell'orecchio i.nterno. - Genova,. 'l'ilJ.). Tredici, 1926. i\1AZZONI LuIGI . L' I stit·uto Fototerapico 'nel bieri~ nio 1924-25. - FiTen.ze, G. S pinelli & C., 1926. Mis URAOA SALVATORE. Afasi;()) da tossinfezione nel tifo e nell'elmintiasi, ~ Milano, A. Rancati, 1926. Mo11 H1z R I ESGO J. E studio y Diagn,6stico serotogico de la N eurosifilis. - Madrid, 1926. I n. Diagn6stiico bist.6gico. de la H eredo.~ifil'is. Madrid, Archivos Med. Cir., 1926. NARDI GIONA. Le emorragie interstiziali: raro accidente in seguito a~le intiezioni endomuscolalri. - Torino, · Tip. Ed. «Minerva», 1926. 1

Id" Pubblicazione del più grande Interesse: Prof. LUIQI FERRANNINI della B. Universit ._ di Napoli.

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Ln Terélpiél Clinlcél nellél Medici no Prnticél Indicazioni-Prescrizioni Igieniche, fisiche, dietetiche e farmaceutiche. Un gro~so volume di pagg. VIII -574, nell'ampio formato della Collana Manuali del « Poliolinico l> nitidamente stampato su carta di lusst- e rilegato artisticamente, in tutta tela inglese son iscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L . 5 8. Per i t ostri abbona.ti sole L. 5 2 franco di' p orto. Inviia.re Va.glia posta.le ail Sig. LUIGI POZZI --- Via S.istin.a, 14, aggiu:ngendo : per l'Ufficio poeta.le Suc-

oumsaile diciotto, ROMA .


u9::.. J,, '...

SEZIONE PRATICA

NELLA V l'f A

PROf~ESSIONALE .

Cronaca del movimento professionale.

AMMINISTRAZIONE SANITA_RIA..

I contributi sindacali obbligatori per gli Jntellettnali.

Il regola1ne11to per le specialità meùieinali.

Il :Yiinistero delle Corporazioni ha approY.ata la seguente clas ificazione dei contributi sindacali obbligatori 9er gli esercenti ttn.a libera .attività : 1) Avvocati e procuratoTi , ingegneri, medici, gior11ali~ti, aTchi !>ettiJ chimici, lire cento annuali. L) Veterinari, autori e scrittori, n1usicisti, .arti ti dottorj commerciali, ragionieri, farmacisti. ge-ometri, lire otta11ta annuali. 3) Ostetriche, periti, lire essanta a11nuali. I s uddetti contributi sono obbligatori per tutti gli esercenti la libera professione . Per i profes ionisti c·l1e sono <\nc.h e iscritti ai inclacati Fascisti, oltre il contributo obbligatorio vi è il pagan1e11to clella te ser.a in lire dieci. Qualora secondo lo ::;oirit-0 <lella l~ iforma. sindac.ale si do\esse provvedere alla istituzione di opere assi te11zi1li e di previdenza per i n1edici, saranno fi~sati dei ~ontributi speciali.

La riforma della Cassa di Previdenza Sanitari. Il •.:ena to del Regno h.}\ appr'>~a to la legge che riform :1 la Ca sa di Previd enza dei Sanitari. La legge diventerà esecutiva dopo la pubb1icazione sulla, «Gazzetta Ufficiale» .

Pel Collegio degli Orfani dei

Sanita~i

di

Pern~ia.

La « Gazzetta Uffici.ale » 11a pubblicato il R. decreto-legge il quale eleva da L. 24 a L·. 60 il contributo annuo che i sanitari dipendenti <la. Enti pubblici devono versare .a favore dell'Opera Pi.a. Collegio convitto pei loro Orfani in P erugia. Si può annunci.are che tale d ecreto è in vi~ore dal 7 aprile con decorrenza dal 1° gennaio proo. p.ass. In seguito ai voti espressi da quel Consiglio di Ammìnistrazione e per l'opera efficace svolta dall'illustre presidente dell'Opera Pia, prof . sen . Si1nonetta, anche il Governo, assecondando i desiderì della classe, J1a. aumentato jl suo co11tributo portandolo da L. 20,000 a L. 50,000 annue. J Prefetti furono •uronta.m ente informa.ti • me ntre furono fatte premure per la sollecita compilazione dei ruoli e degli elench i dei conti·ibuent.i obblig.a tori.

Zutnaggio.

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A Palermo u_na vigilante pattuglia riùsbì a sorprendere e a trarre in .arresto il non1inato Salvatore Ourciò, mentre stava per accompagnare due ammalati, tn·ovementi \d.a, Tortorici, presso un medico, anzichè presso quello richiesto dai malati stessi. · R questo il primo degli arresti nella ripres.a d ella lotta contro lo « zuinaggio » promossa dal R. Prefetto.

La « G.azz\:!tta Ufficiale » yubblic.aJ i11 d arta 14.:aprile, il R. D. 3 n1arzo 1927, n. 578, che approvai il Regolan1ento contenente norme per la produziiQne ed il con11nercio delle special ità medicinali .. Ce ne occuperemo prossinlamente.

Sistemazione delle cave di prestito. La. Direzione Generale della Sanità Pubblica ha; inviato ai P refetti copia di una cir cola.re che if ~fin istero dei LL. PP. (Direz. delle opere idrauliche) ha di1·am.ato ai Djcasteri i11teressati , concern en te la siste11l!azione a,elle cave d i prestito nei riguardi della endemia malarica. ~1odificazlone

all'elenco delle sos.tanze tossiche· e dei preparati aventi azione stupefecente.

Si richiama l'attenzio ne delle autorità sanita,rie e <li pubblica sicurezz.a sul D. ~1. d el 24. gennaio u. s., pubblicato snlla « Gazz. Uf f. » del 15 febfraio 1927, n. 37. Con tale decreto ven gono inscritte fra le sostanze stupefacenti anche i seguenti preparati: Eukodal (Cloridrato di idroo~sico~lein o ne) e Dioodid (idrocodeinone). L'uso · di t.a.Ii sosta.n ze vie11e p erciò limitato al solo ed esclusivo scopo terapeutico e poss.o no essere soinministrate so]tanto in seguit 0 a re·golare pr.esorizione medica, in conformità alle disposizioni della legge 18 febbraio 1923, n . 396 e d ell'art. 48· del re·g olamento 13 luglio 1914, n. 829 sull'esercizio delle farmacie. ,S imilme11te il con1n1ercio all'inte1·no <lei detti prodotti è sottoposto alle restrizioni stabilite per Je sostanze stu pefacenti ; così • per le annotazioni sui registri di c.arico e- di scarico, per le importazioni ed esportazioni e transito nel Regno, come anche p er le cessioni a titolo gratuito, dovrann0< es.~·ere rigorosa111e1Lte osservate le noi:me tutte di cui al regolamento 9 novembre 1923, n. 396. 'futti i f.arm.a cisti, i dire•t tori dj lapora.tori f.a.r-· lnaceutici e le persone at1torizzate a l çommercio· delle sosta11ze stupefacenti dev.ono subito segnare· sui rispetti vi r egistri di carico e scarico la quan-· -tità ,.Ji Eukodal e di Dicodid attualmente posseduta e farne sub ~to speciale d~nuncia alla r"ispett iva Prefettura. le autorità di P . S. ~() no incaricate della vigi-· l.anza per imped~re il co1nmercio clan destino di tali sosta nze stupefacenti. 1

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696

IL POLICLINICO

e o Ne o R.S I. POSTI

VAOANTI.

ANDALI (Catanzaro). - Se.ad. 15 mag.; L. 8000 <!ampre.se funz. uff. san. ; 5 qua dr . dee.; per cavale. L . 3000; alloggio gratuito; età lim. 45 a.; tassa L. 50.10. . BENEVENTO. Consorzio A nt·i tubercolare della Pro1.'Ìncia. - Direttore del Dis pensario; vedi f.asc. 18. Scad. 40 gg. dal 14 ap.r . · CASTELPETROSO (Campobasso) . Al 7 giu., ore 18; L . 6500 (sic); età lim. 40 a. ; .t assa L. 50.15. .Ab. 3320 ; assistenza a. 38 fam. pov. e 50 orfani -di guerra. Chiedere annunzio. CosENZA. R. Pref ettura. Ufficiale sanitario . jpe1 seguenti consorzi : 1) Ap:r~gliano Pietr.afitta , Piane Crati; 2) Colosimi Bia~1chii. , Panettieri· ' ' 3) S. Agata d ' E saro: Mottafollone, S. Sooti ; 4) Spezi.ano Albianese, S. Loren20 del Vallo, 'T arsia e Te rranova di Sibari ; . 5) ....\n1endolara, Roseto C. Spulico, Castro.regio; 6) S. Fili, Rende, S. Vi11cen2jo La Costa; 7) Celioo, Rovito, Zumpano; 8.) S. Pietro· in Guar.ano, Castiglione Oosen;tino, Lappano. - Stipendio L. 8000 oon cinque quadrj enni e indennità vettura L. 2500. 9i) Trebis acce, Albidona; stipendio L. 7000 .con cinque qu.adrienni e indennità vettura L . 2500. Titoli ed esami. Documenti prescritti art. 7 1l.. D. 29-11-1925: n. 2266. Tassa concorso L . 50.20. .Scadenza 20 giugno. Il P'ref etto: GuERRERI. I

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GENOVA. R . Prefettura. -- Il termine utile pel ·co11cor&o al -p osto. di uffi.oiale sanita,rio e di diretto1re dell'Ufficio Municipale .d'Igiene del Comune rdi Ge11ov1a l111ifica.to, è proro~to fino ,a lle ore 17 ,del 30 giugno 1927. Obbligo a ciascun concorrente •di esibire 1a quietanza di L. 50 per tassa concol\SO. R estano ferme tt1tt.e le altre condizioni de]]' .avviso ;°21 febbraio 1927. Genova, 24 ap.rile 1927 (anno V). Il Prefetto : PonRo.

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IVREA (Torino). Osp edale Civile. Assistente ;S ezione Medicina; tassa L. 50.10; scad. 25 -m ag . Rivolger si A11uninistraz. LA SPEZIA. - Scà..d. 15 mag. ; 5° e 7° reparto; L. 7200 e 10 bienni \entes., L. 1000 disag. re.sid.; ~c.-v. ; età lim. 40 .a. ; tassa J..1. 50 per ciascun eone. LivoRNO . R. Spedali R iuniti. - Scad. 15 mag. ; medico radioanter.apista; L. 6000 e 30% incasso _radioa.nter.a pista., 10% · incasso globale; 5 anni di _pratica ospedaliera; età lirr1 30-45 .a. ; tassa lire .50. 10. MAGENTA (lll ilano) . Ospedale 01vile Giuseppe Fornaroli . - Med. chir. assistente; titoli; L. 8000 .oltre L . 2000 serv. att ., .alloggio, luce, .riscald·am., :Servizio; 30 % introiti g.a.binetti e 10 % oper.az. ~hir11rgiche; docum. all'ufficio di Segreteria (via Giaoobbe 23) entro le ore 17 del 16 mag.; età 21-30 a .; s.er v. entro 15 gg. '

[ANNO XXXI'\

1 -,

FASC. .

MEDOLE (lltlantova). - Soad. 31 mag.; L. 9000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 600 uff. san.; lire 1200-2500 trasp.; c.-v. in L. 1846-2841 · ab. 3067 di cui 2300 c. agglo:tnerati; addiziona!: oltre 1/3 della popolaz.: L. 300 ogni 100 iscritti; tassa L. 50.10. NOVARA. Consorzio Antitubercolare provinciale. - Medico direttore; scad. 81 mag.; vedi f·asc. 18. PARETO (.4.less<Midria). - Scad. 15 ma·g .; vedi fase. 18. PEDACE (Cosenza) . - Scad. 20 mag.; L . 7000 e 5 quadr. dee.; tassa L . 50.10. Su.PINO (Frosinone). A tutto 15 mag., 2a oond., con mansioni in prev.al. chirurg.; L. 9500. Chiedere .annunzio. T AIBON (Belluno). - Con LarV.alle; al 30 mag. ; L. 9000 e c.v., oltre L. 1000-2000-3500 trasporto, L. 800 uff. san. e 5 quadrienni dee. ; riconoscim. 2 quiadrienni; età lim. 45 .a.; tassa L. 50.10. Ab. 5000 di . cui 1000 c. agglomerati. ZAGAROLO (Rorna). - ...L\..l 20 mag . ; L. 9500 e addiz. L. 4 oltre 1000 pov. ; c.-v. in L. 1200; 5 , quadrienni dee. ; età lim . 35 a. al 22 mar. ; tassa L . 50.10.

MOMINE, PROMOZION I ED ONORI F ICENZE, '

Il prof. comm. Ernesto Tramonti ha assunto col 1e _aprile I.a direzion e .medica dell' 0sp€dale I taliano U·m berto I di S. Paolo nel Brasile, in sostituzione del cav. l1ff. dott. Carlo Comenale che ' Titorna in Italia. La notizia è stata .ap1presa oon Yivo oompiaciménto da quanti .ammirano l'egregio professionista che gr.ato ricordo ha lia.sciato di sè in Italia ' do ve era venuto a -presta.r e la su1a onera .anche durante },a ·guerra e cl1e d·a molti anni viene dando le sue preziose ene1•gie al g·r ande nosooomio di • S . Paolo, creando nel s uo reparto una. vera, e p1ropria scuola. Ricordiamo· a questo proposito che l'Istituto Fisioterapioo, fiorentissimo, della Casa di Salute Ermelino ì\1atarazzo è opera del Tramonti. \"iyissimi ·r allegra 1nenti all'illustre amico. 1

Il dott. V. J. Grossi, già .assistente nella Clinica Chirurgia dell'Università di Roma, ora da qualche tempo a Ne'v York, con deliberazione recente del Board of Truster s dell'Ospedale It..aliano delle 83 Strade, è stato non1inat·o v1sit1ng doctor dell' osped.ale stesso. Congratulazio11i. ~L\..l posto di direttore del Laboratorio di analisi clir1iche presso l'Ospedale Umberto I di Ancona sono risultati: 1) il :prof. Alessandro Alessandrini, 2) il dott. Nicola SetteJ rispettivamente aiuto e assistente nell' Istituto d'Igiene della R. Univer~ sità di Roma. I concorrenti erano in numero di 8 . Avendo il primo ris ultato rinunziato al posto, è stato nominato il secondo. ~ .... Ai due apprezzati studi-0si i 11ostri rallegramenti cordiali.


f ..\N. O XXXI\',

FASC.

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SEZIONE PRATICA

que8ti gior11i l"La chiuso i suoi lavori la Commi sione per l'aggiudicazione della Borsa di Studio che la provvida Ditta. 1\1edicinali W.as.sermann mette ogni anno a disposizione dell'Associazione Nazionale tra le Dottoresse in 1\iedicin,a e Chi1·urgia , confermata .anohe per il 1926 dal dottor Antonio ' 'rassermann, degno continuatore dell'opera pater11a. La C-Ommissione era composta dalla dott. prof. Angiola Borrino di Torino, dalla dott. Di \"estea di Pis~ e dalla dott. prof. Carcupino Ferrari di Salsomaggiore, presidente dell' ...t\.ssociazio11e. Essa è addivenuta al concetto di suddi,ridere !ler quest'anno la somma messa a concorso tra la dott. Maria Rosso Lanzarini di Bologna e la dott. Emilia orrentini di Roma, specialista la prin1a in clinica pediatrica, cultrice appassionata e ,~.aJ.ente la seconda in clinica del lavoro e medicina sociale. La Co1nmissione ebbe anche parole di lode e di i11coraggiamento per tutte le altre co11oorrenti . 111

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Gli stomatologi italiani fu rono ricev uti al l\linistero dell'Istruzione, dove furono scambiati sentiti discorsi di circostanza, tutti imnrontati .alla • profonda .amicizia italo-magiara. All' Hotel St. Gellert, dimor.a dei colleghi italiani, fu tenuto il banch etto ufficiale, ial qu.ale interven11ero anche numerose personalità politiche : brindarono alla comune causa stomatologica e nazionale i proff. Salomon, Cavina, Sturm , Poletti. I nostri ricambiarono 13.lcuni giorni dopo un suntuoso banchetto .al Ritz Dunapalota. Agli ospiti italiani furono dati privati e ricchi ricevimenti dal prof. Sazbo, dai proff . Morelli, imon , Takacs, dai colleghi assistenti di Clinica, ed offerto un ricco astuooi.0. contenente diversi strumenti chirurgici. I nostri stomatologi sono rientrati in Italia, con un nuovo, profondo, graditissimo ricordo e fervidi propositi di collaborazione scientifica. PoLR1'1';.

NOSTRE CORRISPONDENZE. I .Accademia di f;lùrurgia orale Italo-Ungherese. (Budapest, 14-18 a1>rile 1927). Indetta dal prof. azbo, direttore di quella Clinica tomatologica, e per interessamento di Bruno Pol.acco, stomatologo in Fiume, ha .avuto luogo un 'accademia di chirurgi.a orale, nella- grande e simpatica metropoli magiara.. Vi presero parte un pie;colo nucJeo di stomatologi italiani (proff. Arlott.a , Ca,ina, Polacco, Grandi, Galassi , Gioia, Poletti) ,~ec•..:hi amici dei colleghi ungher esi, adunati per la partenza nella o pitale casa Polacco. Come è ben riferito dal prof. Arlotta su « Stomatologia » i nostri colleghi furono ricevuti con la consueta, signorile, sincera ospitaiità dai p.rotf. Sazbo, 'alomon , Morelli , t.urm, ai quali facevano corona i diversi aiuti ed assistenti di quell.a Clinica. dove si lavora ino]to e bene. Nella prima giornata furono tenute irn:por.t anti l'iu11ioni, durante le quali il prof. Cavina ebbe a <limostrare la sua profonda e quadr.ata e rudizione nella chirurgia orale ; il prof. Arlotta esp·ooe un interessantissimo caso di cor po estraneo (gr osso frammento di parabr1se) giunto in vicin~nza dell'articolazione ien1poro-mandibolare in un infortunato <l'automobile; Gra11di di Trieste un profondo studio sull'.a ctino1nicos i endonale ; PoJetti di Pontren1oli un raro caso di tubercolosi della nl ~n­ dibola , con frattura spontanea . Tutte le còmunicazioni erano oorredate a.a diapositive, radiografie, f·o tografie varie. N ella stessa seduta il prof . Ertl J a11os fece u11 'impor tante r elazione sul l'estauro maxillo facciale, raccogliendo unanime plauso. Le altre giornate furono impiegate, per disposizione dell'illustre chirurgo, dir ettore della Clinica, prof. Sazb·o in dimostrazioni inte1·essantissime e co11 interventi chirurgici dal medesimò praticati. Anche il CaYina eseguì una brillante operazione di cisti.

NOTIZIE DIVERSE. Associazione degli anatomici. Il C<.>ngresso dell'Associazione degli Anato1nici, diligentemente preparato dall' cc Anatoniical Society ·o f Great Britain a11d Ireland », si è tenuto quest' anno a Londra dall' ll .al 13 aprile. Numerose comunica2ioni, aggruppate per ordine d' affi11ità, per quanto lo consen tiva la varietà delle qt1estioni pr~ in B.Same (An atomia macroscopica, Antropologia, I stologia, I sto-fisiolo gi.at) e numerose dimostriazioni s peciali, h anno fatto p arte del vasto pJ·ogra.mma di lavoro. 1

Congresso internazionale di òftalmologia. Un'adunanz.a preliminare di delegati di varie Nazioni si terrà all' Aja i1el luglio di quest ' n11no, per stabilire il p.r ogramma . d el futur-0 Congresso internazionale di Oftalmologia, ch e si iadunerà sotto gl i auspici della « Nederlandscl1 Oogl1eelkundig Gezelschap ».

Società Internazionale di Idrologia Medica. Il 3 marzo si te11ne una « conversazione >> nei locali della Società Medica di Londra. I conYe11 uti furono anche invitati dalla Se.zione di Balneologia e Cli:m atologia della Reale Società di ~Ie­ dicina. Ebbero luogo, inoltre, un ricevimento offerto J .al prfl.s idente e dall.a si·gnora Monod e una dim·ost r.azione di ejp idiasc<>ip ìa da parte di ' '' . J. Lewis Abbott.

Congresso internazionale delle dottoresse in medicina. E uscito il Giornale Intern.a~ion a le delle D·ottoresse i n Medicin.a , che riporta gli atti d el Congresso ten utosi a Praga nell'agosto scorso e nel qual~ il tema principale di relazione fu « Tuber-


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IL POLlCLINICO

col<>si e gravidanza ». Sul tema hanno riferito dottorcs:e delle varie nazion.alità : p er l' I talia la <lott.sa Clelia Lolli ni .. Le conclusioni sono state n1-0lto ri servate, come 1o richiedeva 131 diffiooltà e la oomplessità dell 'argomento , ma si è notata nelle relatrici una spiccata t enden2'a .a, proteggere l.a vita. della madre ~u quella del feto . La dottoressa Carcup ino Ferra ri riferì al Congresso s ull'.atti vità dell' A~1 ociazi·one I talian.a delle Dottoresse in M edici11a. L ' I tal ia è stata scelta a. sed e del prossimo Congresso Intern.azionale delle Dottoress,e in Medicina. ,

Congresso Panamericano sulla Tubercolosi. Il I Congresso P a namericano s ulla tuberoolosi si ad unerà .a Cordoba ·(Argentina) d.al 10 al ] 6 ottobre. Affronterà il p-roblema della tubercolosi sotto tutti i lati: biologico, medioo ed economie<r soci ale. P otranno aderire i Governi, istituzioni scientifiche e di beneficenza, la stampa, i medici e tutte le p er sone o gli enti che abbiano rapporti diretti o indiretti con la tuberoolosi. Durante la settim ana d el Congresso verr.anno compiute numerose visite a istituzioni ospedaliere, s anatoriali , ecc . La quota fissata è di dieci pe.soo argentini; essa dà diritto .a partecip are ai lavori ed a ri cevere gli Atti.

Manifestazione scientifica franco-britannica. Co1ne abbiamo .annu nziato, l ' Associazione dei chirurgi oto-rino-laringologi della Gran Bretagna ha tenuto a Bordeaux, n el]a Clinica del · prof. P ortm.ann, la s ua adunanza annua, sotto 1a p residenza di sir Saint-Clair Thomson , presi dente dell' A~.sociazione stessa nonchè della Società reale di Medicina di Londr.a. 1

Oongresso francese d 'oto-neuro-oculistica. Il I 0ongre~·so delle Società francesi d'oto-neurooculist ic.a si .adu nerà a Strasbu rgo i l 25 e il 26 maggio. T ema all'or dine del giorno: <e I l n istagmo »; relatori: Baldenweck (P.a rigi), Roger (Marsiglia) e Redslob (Strasburgo). Sono già annunziate numerose 001nunicazioni. Sono in vi.a d'organizzazione varie gite ed escursioni . Tu tti i membri delle -Società d'oto-neuro-oculistioa del Belgio della Francia, dell' I talia e della Rum.ania e oa]i ~b·bonati alr.a « Revue d'oto-neuro-oculistique » fanno p,a r te, di diritt.o, del Congresso. Gli altri m edici, specialisti o no, che volessero presentare delle oomu n"Iè.azioni sono p r e>g.ati di comu nicarne al più presto il titolo .al p-residente, prof. Barré, Clinique ne,u rologi que, H opital Civil, Stra.. sbourg; ovvero al segretar io generale, p r of . .agrég é V elter 38 avenne d u Président W ilson, Pa' ' ris (XV'Ie).

[ ANNO

XXXIV,

FASC. 19~

pratici di otolaringologi.a » (.relatore BL R. Shurly, presidente della Società .Americana. Laringologi ca, Rinologica e Otologica) e cc Applica zioni pratiche ·della eso1pJ"oteinoterapia in oculistica » (r e1at-0re B. W. Key).

Congresso medi co ing lese. La cc British l\1edical As&ociatio11 » terrà il s uo 95° Congresso .a.11nuo a Edimburgo, durante il mese di luglio. In quell 'occasione verrà oomn1emorato il centenario della nascita di Lister; dur.a11te la settiman.a del Con gr es!>e>, nella hibliQteca universitaria verrà .a perta una mostr.a di cimeli listeria:i;ii; si :prépara an che una pubblicazione dal titolo « Lister M emorial Volume» .

Giornate Mediche d'Egitto. I"a <i llevue des Malacl.ies des Pays Chauds » o rganizza Jie g_~orna.te mediche .d'Egitto che si terranno al Cairo dal 15 .al 24 dicemhre.. Sono previste conferenze e comunicazioni s ui seguenti temi ge11erali: 1) Malattie dei paesi temperati; questioni medico-chirurgiche cl' attualità; 2) Mal.attie dei paesi caldi: ,ascesso del feg ato, bill1arziooi, triipanosomiasi, bottone cl'Orie11te, lebbra, k:ala-azar, tracoma, mala.ria , febbre gialla , febbre m,altese, igiene sanitaria. Sono .acoordati 20 min11ti !>er le conferenze e 10 per le romunicazioni. Il Congresso comprenderà le seguenti S ezioni: M€dicin.a, Chirurgia, Pa.tologi_a esotica, Ilatteriolog ia, Parassitologia, Igien e~ Pediatria, Ostetrici.a, Neurologia, Urologia, Gastroenterologia, Oftalmologia, Dermatologia , Ot-0-rinolaringologia, Tisiologi.a, }"'armacia, V eter~nari.a. Al Oongiresso sarà un~ta un'Esposizione internazionale di Arti e Scienze .applicate alla medicina, chi rurgia, farmaci.a e igiene sanitaria. Su nresentazione della tessero di co,n gr e&Sista aderente o .asso~iato, saranno acoordate r iduzion i di vi.aggi e f.acilit.a zioni. Ljngue ufficiali sar.an·n o il francese e l ' inglese . I titoli e i riassunti delle oomun ioazioni e delle conferenze d.evono pervenire .al1a se~,eteri.a generale non oltre il 1° otbobre. P er i11formazioni e adesioni rivolgersi al segretario gener.al~, Dr. Zeitoun, rue G.ay-Lussac 32, Pa,ris (V 6 ) ; ovvero 1al segretario del Comitato I~­ cale, D r. J . l(houri , rue de France 4, AlessaHdri.a (Egitto).

Un convegno sull' e Inconscio ». . La Società di Igiene Mentale dell'Illinois ha in·d etto d.a} 29 ap r ile al 1o m.aggio, U n « symposium » ' sull « inconscio >L Il pirogr.amma è molto estooo : ailienisti e psicologi di valore rooa no il p11·0prio çontributo alla discussione. 1

1

Conferenza di un clinico argentino. Congress o Oftalmo-oto-rino-laringologlco. La Società Ofta1mo1ogica e la. Società Oto-L aringologica di Chicago hanno convocato, il 4 e il 5 aprile, un Congresso unioo. Te1ni di r elazione furono : « 1\lcuni problemi

Nell 'aul.a della Clinica medica di Roma , il prof. Staffieri clinico medico di Rosario (Repubblica ~t\.rgenti.:i.a), pres entato d.al prof. Vittorio A.scoli, direttore della Olinica llom.ana , ha tenuto una dotta lezione s ull'albuminuria ortostatiea.


{ --\~:'.\ù

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FASC.

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SEZIONE PRATICA

Lo

celt.o e numeroso uditorio l1a seguito cou gra ncle interessa1nento la parola. del prof. ,_ taffi.c•ri C'ht:V 11a Ti1·elato tutta la s ua competenza e le sue rare qualità di clini<'o dotato di ve-iute an1pie e di olida C'ultura. Il prof. , taffi.eri è tato .applauditissin10 ed ha rise-o ':iO i più vivi r.allegrn111e nti.

All'Istituto Sieroterapico Milanese. L ' I stituto ierote rapioo Milanese ha orga11izz.ato un ciclo di conferenze che .si tengono dal 20 aprile .al 17 n1aggio nell'Aula de11 I s tituto stesso (\·ia Dnr"·in 20) s ui « Fattori di guarigione spontanea d elle malattie infettive ». D ocenti so110 1 prof t . Alberto Peve r e (1\iiilano), Rodolfo K'rau.ss (\J~i en na ), Guido \~e rno 11i (Cagliari), erafino B elfanti (~!il.ano) , Arnaldo Trambusti (GenoY.a), Carlo Francioni (Bol~11a), Piero Rondoni (l\1ilano), . .\.miJcar . e Zironi ( ~f ilano), Claus chilling (Berlino) .

Ro ·. · e co11t inua ?.d esserne direttore onorario e elio è or a capo del Dipartimento di medicina trop icale d ella Tulane University.

Propaganda i gi enico-~anitaria mediante la radio. Il Con1itato · p er la propa.g anda, costituito in seno alla Società M edica del Maryla nd, h.a, disposto una .serie di conferenze <l'indole :Urienioo-sani-=ta ria, le quali vengono diffuse •dalla stazione 'V C A O di B.altiinora. tutti i ll111edì .a.Ile ore 20. Segnaliamo i temi seguenti : gen. C . D. Gaither (dell a polizia di Baltimora), sugli accidenti .aut~ mobi li tici (7 marzo); dott. V . L. Elliooth, s ulla pol1no nite (14 ma rzo) ; dott. L. V. Hamn1on, .sulla tjfoide (21 inarzo); e così via.

Esami medici periodi ci in Germania. l'" u Ufficio centrale per gli esami medici p eriodici è stato istituito da cinque tlelle inaggiori

D al 21 maggio al 25 giug110 p. v . per i11iziativa della ezio11e Pro\'inciale B ologn ese dcll1 A sociazione Nnzion.ale Ar1tit uber colare M edicj Condotti (.A. . N .A.l\i .C.) si terrà pres: o Ja R . Clini ca. l\;fedica di Bologna un oorso teorico-pratico s ulla. tuberco-

C1ompagnie tedexhe d'assicurazione s ulla vita, col eoncorso di alcu11i Servizi sa.u itari pubblici . La direzione ne è affi.d2.ta .al dott. Otto Neustatter, segretario generale d el Comitato federale per l a educa7'ione igienica del pubblico. La sede centr a.l e cle ll 'lffi.cio è a B erlino ; esso avrà numerose dip endenze in nltri centri.

l<>bi. Le lezio11i, con fin i e n1inente1nente pratici, sa-

Chirur g i in glesi in Ameri ca.

Corso teorico pratico s ulla tuber colosi a BoJog na.

r an no i111partite dai sif.rg. professori e docenti della R . Uni,·er ità, particolar1nente versati nella materia e comprender.a11no argQmenti di tisiologia e <lelle branche più affini. r1 prof. Gi.acinto \ TioJa , direttore ·della Clinica l\ledica , terrà Ja prima lezione il 21 maggio. Il cor o potrà e ·ere frequentato , oltre che dai m ed ici condotti della provincia di Bologna, da medici e da stude nti che ne facci.a.no dom a.n da i qu.ali p otranno .anC'he conoscere il dettagliato progi·amma richi edeudol o alla sede d ell'Associazione (BoJogna, piazza Galvani, 1). .Alla fine del cor so sarà rii.asciato un di plo111a di frequenza.

La ezione di Chirurgi.a. della. Reale Società di ì\ledicina dell' Inghilterra ha o rga nizzato un viag~io 11 P~ li tati Uniti e n el Canadà; esso avr à inizio il 23 luglio. Po ono parteciparvi .anche le mogli dei soci, co1n<' pure i soci d i altre Sezi 011i, se .accettati dal ion1itato d el vi.a.g,gio, no nchè inedici non iscritti alla , 'ocietà, se raccoma11dati da due m embri dell.a ezione e accettati dal Comitato. 0

Museo svizzero di s toria della medicina.

Il cc L ong I sland ColJege H o. pital » di Brooklyn h.a organizzato u11 corso s ulla bibliografi.a inedica, affidan dolo al sig. Charles Frank enbe r ger, bibliotecario d ella « )f ed ical Society of t h e County of Rin g,:') ». Il corso s i è iniziato il 5 marzo. !11 esso s ' in egna il valor e de-Ila bi.hliografi.a. medica; com e raecogl ierla; oon1e l1tilizzarl.a col massimo rendimento.

I L ·d·ott. G. A. Wel1rli, docent e priv.ato di storia dolla medicina all' Univers ità di Zurigo, è vent1to raccog lie11do nel corso di dieci .anni un copioso 111a,terja le per 1a fondazio11e di un museo svizzero cli storia ']ella medicina. E sso verrà i11stallato noi 11 UO\Ti ed ifizi uni1rer sita ri ; compr ender à stru111enti d i chirurgia, oftalmologia, i0tologia, or1ont-0logia, e cl-0cumenti .r elativi alla psicl1iatri a , ali.a farJYMltia, alla veterinaria, ec~ . ; ne faranno parte sezio ni di 1uedicina d omestica, popol·a.re e ciarlata 11csca. IL museo sarà ,a dis1posizione de~ medici ed .a.perto al pubblico; adempirà scopi scientifici, rl idn ~tic i e di propaga11da.

Scambio di s tuctentl di medicina tropicale.

Dispensario elettro-radi ologico a Parigi.

Tra l ' Ist ituto Ross ·dj M edicina Tro·p icale di Londra e il Dipartim·e nto di medicina tropicale della Tulane U niver sity di N e'v Orle.ans, s i è addive nut i ad una co nve11zion e per l·o .scambio di studenti. Lrr con venzione è stata p ron1ossa d a Aldo .Castellani. 'Che fu ,li r ettore effettivo dell 'I stit11to

J l prefetto ·della. Senna ha. istituito u.n dispen sario pubblico di elettr·o.., e r adiodiagnosi e ter.apia i11 rue Vercingétorix, n . 189; esso è il te.rzo d e l genere a P a r igi. I t re diS!)ensari mu11icipali di elettro-r ad iologia integrano l'oper.a. cli quelli ospedalieri e dell ' I stituto del .r adinn1 (fon':lato

Un corso di bibliogr afia medi ca.

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CL -POLICLINICO

sotto gli .auspici dell'Università e dell'Istituto Pasteur Q diretto dal dott. Reg,aud), nonchè di numerosi istituti privati e case di cura. Essi prestano ]a loro ope:.·a a prezzi ridotti, e agli indigenti anche gratis; si richiede il certificait o del medico cu.rante. •

Nella Croce Rossa Italiana. Con R. Dec.reto-legge 14 ap.r ile 1927, n. 503, il Comita.to centrale ed il Con&iglio direttivo della .~~~iazione della C'r ocè Rossa Italiallla sono ooiolti. Si s taJbilisce che sa.rà no·m in,ato .u n Commissario s.traordin.ar.i o il qua.le eserciterà tutte le funzio11i attribuite al Presidente generale, al Cbmitato cen.tr.ale .e.d al Consiglio direttivo dell.ai Associ·a zione. E data facoltà al Commjssarjo straordinario di dispe11sa.re dal servizio il person.ale dell'Associazione, di qualunque ufficio e grado, e provvedere ai posti event1J.almente v.aoanti, fissandone le norme .anche in deroga a qualsiiasi disposizio·n e di legge o di regolamento generale e speciaJe. Resta, però, vieta.t o ogni aumento dell'onere globale risultante .a lla .data di entr.ata in vigo·r e del .presente deoreto, complessivamente per stipendi e pensioni. Il personale dispensato sarà ammesso a liquidare la pensione od .indennità spettantegli a termini di legge Q dei regolamenti organici. Contro i pir ovvedim.enti è ammesso ricorso· soltanto per legittimità iaJ Consiglio di Stato o in viia straordinaria .al Re escluso qualsiasi altro ricorso oosì in sede amm.in.i strativa come in sede giurisdizionale. ,S uccessivamente è stato nominato Commissario straordina.rio il dott. ·~r. uff. Pio Marta, segreta!'io generale .a.I M.inàstero delle Corporazioni.

Elargizioni e lasciti.

L'o11. avv. Vince11zo J anfo1Ja, accompa;gnaito e p.r esentato dall'on . Sa·n sanelli segretairio politico della F e der.azione napoletana, ha versato I.a somma di L. 1,940,000 po.sta, a disposizione dell'on. • Mussolini dal oonte Fr·ancesoo Matar.azzo. Il Primo Ministro ha gradita la generosa e nobile offerta dell'illustre itali.ano residente in San P.aulo ed ha voluto che le L. 500,000 destinate per volontà, espressa del donatore ia Il Popolo d'Italia, fo.5.Sero invece così distribuite: L. 50,000 ·a l Comitato provinciale romano dell'Opera Nazionale per l' assistenz.a ci vile e .r eligiosa degli orf.ani dei morti in guerra; L. 25,000 per opere benefiche p1er ]a città di Zar.a ; I.J. 25,000 iallo stesso scopo per ]a città di Fiume; L. 300,000 per opere assistenziali del Par:titoi N a.ziionale Fascista .e 1prooisamente per ]e colonie montane e marine dellai prossima estate a L. 100,000 per opere varie e minoTi di iass.istenza e beneficenza che già .d a tempo .a ttendevano la personale protezione del Capo del Governo. L 'on. Yusso]ini ha poi assegnato la re.stante somn1a cli L. 1,400,000 nel seguente modo: lire

[ANNO XXXIV, FASC. 19]

100,000 alla « Dante Alighieri » i11 oonformità del desiderio espresso d.al conte l\'J atar.azzo; L. 140,000 .al Campo Sportivo del Litto1·iale e Vomero di Napoli; L. 200,000 aJl'Operai N.azionale peT la Maternità ed Infanzia; L. 4.00,000 all'Opera Nazion.ale B alilla ; L. 100,000 per I.a. lotta antim.a.] arica ,e L. 500,000 ai consorzi ,antituberco1ari delle provincie meridionali e delle I sole.

P er onorare la memoria del sommo clinico .Antonio Cardarelli, che pri111a di morire gli aveva rivolto analoga preghiera, il Ca.p o del Governo ha asse·gu.ato la somrna di 200.000 lire all'Ospedale Civile di Campobasso. La signora Emilia Ca.stoldi, moglie del noto scrittore militare col. Angelo Gatti, ha lasciato la sua. so.stanza, oalco1ata in oltre sei milioni, all'Osped:a1e Maggiore di Milano, con l'usufnitto al marito; in p.arte sa.r.a.nno destinati alla erezione di un pa.'.liglione nel nuovo Ospedale. L'industriale gr. uff. Car]o P,astorino, morto .a Genova, ha lasciato tre miljoni agli Ospedali Civili di questa città.

Fondazione Nathan Allen-Luigi Devoto. Con R. D. 20 gennaio 1927, n.. 275, ipu.b blicato nell.a Gazzetta fl f.ficiale, n . 62, 16 m.arzo 1927, su proposta del Ministro per la P. I., la Fondazione <l N atban Al1en-Lt1igi Devoto», istituita f)resso gli Istituti clinici di perfezionamento di Milano, viene eretta in Ente n1orale ~ ne è approviato il ;relativo statuto.

Commemorazione di Leona1·do Bianchi. I.J 23 febbraio il prof. Ernesto Tr.a.monti

ha commemor,ato, a S. Poolo del Brasile, il grande freno·l ogo italiano Leonardo Bianchi,. spentosi pochi giorni prima. Un pu·b blico numerosissimo, ne1 quale erano non poche distinte personalità della scienza medie.a brasiliana., ascoltò attenta.mente 1a parola calda, commossa., elevata, del prof. Tramonti, che ·fu molto .applaud~to.

Il centenario di Villemin. Si è costituito un comitato per celebrare nel pro~imo ottobre, sotto l'alto pattronato del pre-sidente della Repubblioa France.se e sotto la presidenza onoraria del ministro della guerra, il centenar'io della nascita del dott. Villemin, il quale,. com'è i1oto dimostrò per primo - nel 1865 ' della tubercol<lsi e ·d a questa scol'inoculabilità pe1'ta .trasse tutte 1e oonseguenze d 'ordine. profi1.attico che oomportav.a e che la scoperta d1 Koch - avvenuta nel 1882 - .dovev.a poi conferm.are. Il' Villemin fu medi~o mi·l itare; i11segnò .al Vial-deGrace.

Il centenario di Brigbt. Nel mese di luglio il cc Guy s Hospital » ?i Lon: dr.a celebrerà il centenario d ella cc rela~1one di.


[.i\NNO XXXIV, FA....C. 19]

SEZIONE P RA1 l<;A

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casi medici » di Richard Brigl1t, che fu addetto a quell'oapedale dal 1820 al 1 43, q u ando egli si ritirò, divenend-0ne cobsule11te onorario. Sono stati dir.amati inviti a personalità eminenti di tutte le par ti del mondo per le cerin1onie.

Fondo di soccorso per medici in lughilterra. L 'ufficio direttiYo dell' Asoociazione Medica Britannica costituì. circa un a11no e mezzo addietro, un Comitato per la raccolta. di fondi destinati a sovvenire i medici in condizioni di bisogno, come pure le loro vedove e gli orf.ani di medici. Il « British Medica! J our11al )> rilev.a che i mez& a disposizione si dimostrano del tutto in.adeguati ai bisogni ' re nuti alla luce e annunzia che verrà svolta un'azione metodica ed organica per accrescere i fondi disponibili.

I medici che contano rneno di 26 .anni di età. sono ~lo 5 e .wbita.no t utti in città superiori .w 25.000 abitanti ; tra 25 e 29 an11i si trova incirca una distribuzione uniforme dei medici tra città ecampa.gne; i medici .anzia11i a.b itano d i preferenza le città; quelli intorno a 65 an11i si trovano perla massima pa.r te in ce11tri di 4000-25.000 ab.; 2 soli medioi hanno ~uper.ato 80 anni e viVono ini due delle più grandi città d-eJlo tato.

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La peste nelle In,lle Olandesi. La « Chicago 'l' ribune », edizione di Parigi, ha. dall'Aja: Un dispaccio ricevuto dalle Indie Ola.n·d~i riferisce che una epide1nia di peste vi inf ierisce da otto settimane. Essa ha causato già l a; lnorte di 1388 persone.

Un'epidemia di tifoide a Montreal.

Esposizione di medici artisti. All'Accademi.a )fedica di Ne"· York sono state esposte circa 300 opere arti "ti che di 75 medici; )'espos izione comprende qu.adri a olio, acquarelli, sculture, intagli, ecc.

Un'epidemia esplosiva. di tifoide si è prodottw .a Montreal (Oanadà) a parti.re dal 4 marzo. Il 18marw erano registrate ' '"arie centinaia di oasi (dii cui 88 il 18 marzo).

Paesi p rivi di medici negli Stati Uniti.

Ingr andimento dell 'Ospedale Bellevne di New York.

econdo un'inchiesta fatta dall'Ufficio . anitario dello tato <lel Conec:ticut, il 30 % dei vil1aggi in questo Stato sono senza medici. Tra i villaggi che contano meno di 1000 aibtanti, quelli privi di medici raggiungerebbero la. proporzione dell'80 %.

Il 24 gennaio 11. s. vennero inaugurati i nuovi locali del u Bellevue Rospi tal )) di New York; essi oontengono 580 letti, di cui 96 per tuberoolotici;: il costo è .r isultato di circa 4 milioni di dollari,. ossia ci1·ca 80 milioni di lire it.

Indice alfabetico per materie. Accademia di chiru1·gi.a orale italo-ungherese . . . Pag. 697 Acromegalia: metabolismo basa.le » 692 Amministrazione sanitOlria » 695 Anoressie mentali » 690 Avvelen.ament-0 da semi di ricino: assi)) 693 stenza medie.a . )) 6~4 BibJiografia . )) 689 Carotidi: anomalia )) 695 Cronaca del movimento professionale Digitale: sindrome d'allarme nella som)) . ministrazione . 691 • )) 675 Eczema profession.ale . . Encefalite epidemi-0a: diagnosi sperimen679 tale . . )) )) 693 Gotta: patogenesi Industria moderna : effetti fisici e men687 tali della monot.<>nia . . Iniezioni intra.tracheali mercè intubazione » 689 Ipofisi : adamantinom.a . . . » 679

Leishmaniosi interna inf.an.tile : caso osservato a Sien.a . . Malattia di Recklinghau.se11: for1ne f'VOlutive . . Ma1.a1·ia: un tetrastico di San Piel' Damiani sulla . Morte per par.alisi c.a.r diaca a.ll'auto1)sia medioo-le'gale Peritoneo e appendice infiammata: se11sibrilità Rettopessia posteriore secondo Kii1nrnel nel prolas.so del gr~ in testino . Stenocardia : trattamento con jodocalciouretina . . Stomaco : carcinomi sviluppati in .antiche ulcere . Stomaco: chiusur.a sponta11ea di certe perforazioni in per.it-Oneo libero . Vecchiaia : si può ritardare? . Vertigini . . Volvolo della flessura s igmoidea

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Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati n.el Poli clinico se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redazione. È vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fon te. Diritti di proprietà riservati. -

Roma. . Stab. Tirpo.D:it. Arm81Il•i d i M. Oomrier.

V. ASCOLI, Red. resp


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Ricord·i amo l'importantissimo

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ron uarto

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Vadet:Iieoum per .il. pratico

del dott. EDMONDO VENEZIAN degli Ospedali Riuniti di Roma

con

int1~odnzione

del .. prof. UBERTO ARCANGELI

•D(IOENTE DI CLINICA MEDICA NELLA R. UNIVERSITA - MEDICO PRIMARIO AL POI1IC'!I.TNICO UMBERTO I, 1N ROMA.

Nella Prefazio ne dell'Autore, che qui sotto riportiamo, sono spiegati i criteri e gtt icopl ohe hanno guidato ~ I dott. Venezi an nella compilazione del volume. Essi pertanto danno un'Idea esatta delfa , grand~ utilità che ha ,questo « Prontuario » per l'esercizio del medico pratic~. PREF~ZIONE.

'L'idea ai questo libro mi sorse alcuni anni or ·sono durante un servizio di condotta nel quale •p otei constatare Ja difficoltà ·di i)rescrivere cure adatte ai differentì casi che si presentan o nella pratica quotidiana, quando il medico non abbia .a sua disposizione un manuale da consultare per ricordare dati, cifre, formale, che non .pos:sono essere affidate permanentemente alla me·moria. Riconobbi così la necessità ·di compilare 1un formulario per mio uso e vi raccolsi e r egi. strai quante notizie mi parvero utili per aiutarmi .nelle prescrizioni urgen ti, da farsi al letto del ·malato. Dopo averrie s.perimentato il ben eficio, pensai .come potesse essere di int~ress e generale ricavarne una pubblicazione, di cui tutti i medici ~prati ci potessero giovarsi nel loro diuturno esercizio.

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Il solerte editore, cav. Pozzi, a cui esposi la rr1ia idea, lo. accolse benevolmente. 1Completata e ..ordinata quindi la materia nel m od o clie mi parve il più acconcio per r ender e facili le consultn zioni, presento ora il libro ai colleghi e confido in una favorevole accoglienza, che mi dimostri di non aver fatto opera vana. Le 1parti sostanziali del manuale sono comprese nel 1°, nel 7° e nelI18° capitolo. Nel primo so110 .elencati in ordine alfabetico i medicamenti più in uso, ricordan·do .p er ciasc11no di essi, più o meno diffusamente a seconda della loro impor.t anza, i caratteri fisico-chimici, le prop.r ietà farmacodinamicbe, le indicazioni e controindicazioni più comuni, la posologia e, per alcuni, ancl1e le possibili azioni tossiche. Le dosi sono es1p resse, salvo speciale menzione, in ·g rammi e son riportate in gener e ·quelle singole e quelle giornalier e: le dosi massime sono contrassegnate da un ! ; accanto alle dosi sono elencate le forme .ordi11arie di somministràzion e e talvolta in corJivo e fra parentesi quadre, sono riportate utili form ule. Il solvente p er · i farmachi da usare in soluzione s•intende, in mancanza di menzione espressa, esser e l'acqua. P er alcuni medicamenti di particolare importanza n ella cura di determinate 111alattie (es. chinino, mercurio) sono aggiun te pure speciali norme ·di somministrazione. Una breve ap1p endice al capitolo riunisce poi in una tabella le più importanti incom.p atibilità m edicamentose. Al cap. 70 trovasi l' indice, 1p ure alfabeticamente orcl inato, dei sintomi e malattie più comuni, e per ciascuna di esse sono indicati degli schemi terape ut1Gi e i medicamenti da usare, per le cui notizie si fa riferimento all'in·dice precedente.

Nel cap. 8° è raccolta una breve serie di for111uJ~ opportunamente scelte fra quelle proposte dai clinici più autorevoli. Le ricer che, che più interessano, sono quindi da. farsi nei due indici e nel ricettario; esse sono faci litate dall'indice generale dei nomi, che chiude il volume, e nel quale è fatto riferimento alle pagine ·dovè i .farmachi, le rnalattie, i sintomi sono particolarmente menzionati. P er completare le notizie utili, in due separati capitoli, 2° e 3°, è fatta menzione rispettivam-ente dei sieri e vaccini e dei ·pr eparati opoterapici, accennando al modo di agire, alle indicazioni, alla :p osologia delle sostanze in questione, e include11do anche, in una breve appen·dice al 2° capitolo, brevi accenni alle tubercoline, alla protei· noterapia aspecifica, ai fermenti. Il 4° capi tolo dedicato alla ·dietoterapia, comprende alcune tabelle sulla composizione chimica degli alimenti, pochi cenni sulle diete d'uso corrente, e notizie schematiche su11·a1imentazjone del bambino e sull'alimentazione rettale. Sono ancora ticordati :p.el 50 capitolo i mezzi di teraipia fisica ·P iù alla portata del medico pratico: l'idroterapj a, la crenoterapia, l'elioterapia. P er quanto riguarda la crenoterapi~ si sono raggruppate in apposita tabella le .a cque min erali italiane più notevoli , classificate secondo I~ loro composizione, proprietà e indicazione. Inoltre nel c~. so si è ,creduto opportuno rammentare qu-elle nozioni di tecnica terapeutica, che meglio possono giovare' nei casi di urgen za, 11 on trascurando di aggiungervi alcune - formule per i medicamenti più usati nelle varie opera· zioni. Infine si trovano, in appendice al volume, alcune tabelle· ùi urgenza, di cui quella sulle dosi permette un rapido orientamento nella posologia dei farmaclli d•uso comune; un breve elenco di medi'camenti nuovi e speciali tà, e un in,dice di luoghi di cura italiani per tubercolotici. No11 1posso ch iuder e queste brevi note senza inviare un vivo ringraziamento a ql)anti, amicl e coìleghi, mi hanno aiutato a portare a termine questo lavoro. •Ma in particolare debbo rivolgere l'espressione della mia ri•:onoscenza all'illustre maestro prof. Uberto Arcan·geli, ·del quale mi onoro di essere stato alunno ed assistente, per aver egli voluto cortesemente presèntare .al pubblico il mio prontuario : nè tanto gli sono grato delle ben evoli parole usate al r11io r iguardo, quanto ,di aver voluto con una rapida v.isione sintetica sugli indirizzi della moderna terapia dar pregio al libro e animare le sue aride 1pagine. Gennaio 1925. E. V.

Un volnme di pag. VIIl-324, in formato tascabile, nitidamente., stampato ed arti.s tic~1ne11t~ .rilegato in tela ing]ese, con i scrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 2 5, p1u le sp ese postali d1 sped1z1one. P er i nostri abbonati sole L. 2 2. 5 O, in porto frane~ . _ _

- ,-n-v-iare i Vaglia Post?.li al Sig. LUlC 1 POII 1, Yia- Sistina 14, 31g1gi"!1~€11:1do -;per ) ' U ~~cio postale Sue ~ . di_ci~tto » ~~=:: Per i Vaglia Bancari (ohe d evo·no eEs-ere r:isc11-0ti.1bili tin Rom.a ) basta 1nd1r1zzare: S1g. LU ICI POZZI, via s istina 14'


ANNO XXXIV

Roma , 16 Maggio 1927

Fase. 20

fondato dai professori:

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI

SEZIONE .PRATIOA REDATTORE CAPO: PRO}ì .

VITTORIO ASGOLI

SOMMARIO. Problemi d 'attualità: F. luys e G. Chizzola : Il centro anticanceroso : uo còmr.ito ne lla. lotta oontro il can· ero. Note di tecnica · E. Pittarelli: U1n metodo per la rioeroa degli elem,•nti spermatic i nelle fibre tessili s ciolte (ba tuffoli di garza od ovaitta). sunti e rasseg ne . PATOLOGIA GENERALB : H . .MacLean: u metaboliSlID.o degli idrati di carbonio nel sano e nel. l'aim.mala;to. - J. B. Gonzalee : Dia b ete e stato puer. perale. - D. M. Roesiysky: Sulla patologia e l'etiologia dcll'acond ropla.aia. - TERAPIA : Dreyfus : L'e rgota.. m ina, medicamento inibitore del impatico. - 'loupet: Oura delle sincopi duTante l 'anestesia con le iniezioni intra cardiachc di adre nalina. Cenni bibliografici. conferer.ze. H. chlesin ger: I dis turbi funziona li dei v:li(;i ed il loro trattamento. Appunti per il medico pra tic.t>: CAs rsTICA: Gaingrena poi. mo n a re a forma. cro nica con pre6enza di spirochete nelle lesioni gangrenose. - • tato att u a le delJ e nostre I

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PROBLEMI D'ATTUALITA. Il cent1·0 anticance1·0 o. Suo compito nella lotta cont1·0 il canc1·0. Dott. F. SLUYS - Istit uto del Ra•dium di Bruxelles. Dott. G. CttrzzoLA - Gabinetto d i Radi ol ogia - Ospe· d a.le Ciivile di Udine.

-conoocenze sulla t1I1e"t1monite. - Diagnosi erronee di t ubercolosi polmona..re e affez.ioni del!le vie aeree Em· perio ri. - L'espettorazione bacillifera e l'evoluzione delle tuberoolocsi croniche. - ()Qndroma :p:rd.mardo del polmone. - TERAPIA: Uso ed ~bìl.160 dei nuovi m edicam enti. - Le morti da siero. - La tera1J).i,a protein.i ca e il suo mecoainismo di azione. - Il li.p:iodol in terapia . - L'azione a.n.t iflogisti-0a de11a .camomilla. - NoTB Dl l\1EOICINA SCIENTIFICA: La genesi del ·cLolore gru:itTii co. - L'appendioite traumatica. - Il r~erto batteriologico nel s ucco duodenale. - POSTA DEGLI ABBONATI· V.\RIA: Come deve essere la moglie del medioo. Nella vita profess ionale : Cro!fl!aca del movi mento pro· f ese iona le. - Medicina sociale. - Concorsi. - Nomine. p romozio n.i ed onorificenze. Insegna mento post-universitario : Programma generalE per la Souola su1 erio.re di Ma,lardologia. Nostre corri spondenze. Notizie d iver se. In di ce a lfa betico per materie· 0

l'nrga nizvazion e statistioa e 1g1razie ail ipro1gres&o d egli studi e dei m ezzi d ' ind1agine, ten·dono sol.r a n to a d a.iV'Viicina rs i al1a c irfra es atta della fre · qri1Pnza della maùattia. I 1dati statist~ci che no1 po:;: cdiamo ci indicano 1a1d ogni mO!do quale gra ncle i•m1p or tanza rulJbiano sia dal 1p unto di v ista n oso lo1gico ·cl1e soci!ale i tumori m·al~gn.i e sopra· t u t to p eT'm eittono di attirare l'att enzione d el p:ub1)1 ico e d e.i Gorverni sul:La n ec.essità di cormbattere ef·fi ca;c•em ent e d elle icaruse di rmorte cos ì .g ravi. Il pr oble.1 na dell a l otta contro il c ancro è vasto e comple!Siso ·e a raigione aipipassiona quanti si r en1d on o conito dell a SJU•a 1grande iimp ortanza s ociale. ~·on s ono molti a,n ni cil1e co.n tro . il ma.le miBtcr ioso ed irmp Ja caJbil·e si .è iniziata J.' or,g anizzazion e clii l1na 01p era attiva e s i stem atica di stu~ dio e di lotta allo •scorpo di don1tnaiI'Jo. ~1u1estt' orp•era •al u1,1n en te t tmanitaria , cl1e 1è 6i può dir e la più import ante car atter) stic·a ·de1l'att uale p er i o1do del1.a rn ecti·cina , si tdcv e svolg.e·r e s otito va;i-i rusipett.i ed è di n ecessità, come il probJema cl1e essa si p ropon e di risol1Yetre , compùe.sis a. In q1uesto carrrllpo l a Lega Fr.a nieo-Anglo-American 1 per la lotta contro il c.an1cr o ci offre un bell' csem1)i O di org·a11i zza.zio11e : essa do1va.'eibbe es. 1

T u tte l e stati sti cl1e r ecenti co11ti nu a no a denrunci are n n aumento coist.an te e 1)r 0ig1r esst,ro d eila frcqt1en za del can cro e qu esto in t u tti i, Paest ('on ,·a,riazioni p iù o m eno n oteYoli fra l'·u no e l' alt r o. ma corrispo nden te in rr1elù1ia a cjrca il ~ ~~ lJP r ·anno. AttJu a1m ente s i cal cola ch e l a m ortalità 1p er ca11cr o osciJ1li in ,m ·edi n fra il 7 ed il 9 °~ : 1n st atj sit ica ~vi zzer a él!d esem pio dà rper il 1920 il 9.3 % di m oTlaili l:ì p er cancro e qu ella di Parig i del 1922 1'8.8 %. ,S on o ciifr e 1ce.rto irnipres"ionant.i. ma n oi Tit eniamo cl1e l ' aumento delJ.ra morbilità e d ella m orta lità 1)er can c:ro, segn al ato ·da tu11t e le statisti ch e dev1c esser e consid1crat o ' come r elat ivo e coniin·g en tc e cl1e l e cifr e più cle,·ate og.g i otten111t c gra zj e al mig•l ior a rsi id el1

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lL POLICLINICO

ser·e nota in tutti i particolari in 01g ni Piaese. Ri· cordiamo br·e,r·en1ente che .q uesta Leig·a ben,emeri:ta sovvenzi-0na i laboratori nei qiu aili si stu·diano metodicamente i p:roiblemi c11.e riigiu.a Jidano i tumori mali1gni . Insegna al pu1bblico, con uu.tti i ru ezzi di vo1garizzazri·oin e, i p:rimi sintomi d el cancro, i segni in qualche modo sospetti CJhe de, v-0no far aocorrere l 'in1di 1vi1duo che li 1presen~a al medico, a:ttlmchlè il maJe pos·s a ·ess·e.r·e 1pretSto indiV'tdru·ato. AttiTa l'atte11zio1n e del mCYndo medico e ·p::Lra.meJdico sull'impoirtanza dell a d.i aginosi precoce, che può sal v.are o prolungare mifgliaia di esistenze. Ditspone !di l etti destinati ·ai ioan·c·eros'i in numerosi Osipedali. OT,ganizz·a id ei C.omitarti di dame visitiatr.i ci che s'o·oourpiano in mo·do vera~ men.t e loid·e·vole e 1prO!ficuo d egli rumma1ati ne.gli Os1pedrali e prooso le famiglie e seigiuono (ipa!fttco.J,are questo della più ét>lta importanz•a ) i c ancerosi dopo i tratta.menti 1srulbiiti ne1g li Istituti speciali. La Lega dà inrfine ogni sua attilVità per la creazione di llstitruti 1d estinati allo stru1d.io e ailla aura d·el ca·nc.ro. S'.è conslf.atato in r ealtà cihe p·ex comlbattere elf' degli Oiffi·caioement.e era intdisipenséllb:i:le iistituire ganismi 1P·a rticol'armente spe·cializzati e il pliù .p ossi.b ile adatti al corrnipd.to. Questi organi1s mi sono i oentri ,anttcanceros.i. L'attività di queste istitiu, zioni è i11 continrua 'e\roluzione, si p.e rlfeziona e prngredisce , coJ 'P erif·ezionarsi d ell'organizz~iorie , dei mezzi tiecnici e ·con il pr()l~edire d egli studi e 1d,elle co.gnizioni nostre, con l' a.umenta.re infine deJ.l e ri.sorse finanziarie. Non bi1So·g na dimenticare infatti che la lottm. con1tro il cancro è anch e una lotta molto costosa e Ticlhie.d·e generosità e .a:bnegazione . .L'ori entazio11e .nuorv.a :deill'·oipera di un centLro di., lotta contro, il cancro d eve co1mp~er·si secondo criteri razionalli ed in bas~ all' esp erienza pro1pria. ed altrui ·s ul lavoro compiuto . P er questo noi pensiamo oh e è ruti~ e g ettare JUno sg.u ardo sull:a ' via p·er.corsa ed, eis·aminando in partitCola.re il lavoro compit1to !d all'Istituto d el R aJdium di Bruxelles, p•r imo centro ai1rtilcanoeroso del Belgio, e da . altri Istituti ·dcl1lo stesso tipo, eep orre le idee che un tale esam.e 1sug.geri·sce. L'I•stituto d el RaidiJum di B:rmxe1lles, che si può ritenere un modello del gene.re, è start o creato in baJSe ·al princi·p io di essenzj a\le imrpdftanza 1ch 1e 01gmi c entro di lotta contro il 'C anJCtl'O rd eve rirunire in un solo staJbi·limento non soltJanto tmtte le ar,r ni e ogni aipip1ar,ecch)o più penfezionaJto, ma andh·e .g li uomini com. petenti e una .organizzazione co ID1Pil.eta sotto ogni riigua;rdo. Qu.esta ci aw·al!'e rv·er.amente come oon1d.i zione inidisip,ensalbile per una lotta. efifiicace. La lott a icontro il c.anc·r o d eve farsi con nn indirizzo del turtto partiieoJ.are e deve anzitutto fondarsi siu due solidi pilastri: 1d 'una parr-te su111a cxeazione di un'oI'ganizzrazione cb.e permetta la 1

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d.i-a,g11os1 pr eco.ce, alla ·qiuale deve ·essetl'e Olfferta o.g ni IPOSsibilità ·c on lo scoip o di arrivare a raig· gìunger·e i cam.cerosi qruand·o i'l aoro male è ancora cu.rabile, e 1d.'0.1ltr.a parte .sul centro anticanceToso, istitu~o ·di oura e di struidio. In .e.f.fetto se.1bib1ene noi non co·nosci•amo nulla o qruasi nilll1a s1ulle oriigini del can.cro, sulla sua tras1nissi1 . b,i1lità, su1l'eredità, sul.le cause reali che n e d eterminano l'insorgenz·a ooc., per uno· stirano ravviciniarnento d'i!de.e la lotta contro il cancro iJ1 mol1ti p·aesi è intraipresa imitando nei suoi me· toùi, ·n ella. sua p r0ipaiganda e nel ooo piran o oO'enerale la lotta contro l·e mrulattte iruf ettirvre e parr-ticoU.armente la lotta contro la s1filid·e e la lfmbercolosi. Ora fl>.tsognia ri conosoere che le armi che nol possediamo p er la lotta contro i·l cancro sono del tutto ·di·f fe·r enti ·e ,quin1di dtf;ferenti i nostri m ezzi d'azione, pe-r cui 1l1a 1ottta nel SIUO irusieme d,ev'essere co1I1JPlet1aimente diversa da qru:ella clhe si intraprende conttro ~e malattie infettive. La lotta contro il cancro de·ve ·essere ben defi11ita e tendere : 1) a una propaganda lde;sti.niata a sicoiprire gJi ammalati i1l 'Più rapji1damente possibile, qu.a:ndo il ca11cro è n el suo prin10 stadio, unico momento i1el quale le armi oggi a nostra ·disrpo1sizione IPOS. sono rius cire siouliwment.e ·edìf'i!caci; 2) alla oanalizzazione 1d egli ammail.ati verso il 1uo.g o, ìl centro .antriicanceroso, nel qu1ale si trovano riu niti l'attrezzaanen·t o slUlfificiente e gli sip€cialisti esperti del trattamento •e formati aùJ.e t.ec.n icl1e e ·a i m etodi più penfezionati; 3) allo stuid.io d el can.cro con la speranza di potere, in un avvenire 1più o m eno lontano, veder chiaro in .q11e1Sto iprùb11ema sit1l qiuiale tanti p unti sono an·cor.a misteriosi. Tutte l e mi·srµre 1pro·f iJatti cih·e sono ineflfrcaici in cancero.l ogia. La rprO[pél>g.anda. nel pubblico· \dovrà li1m it.arsi dit1n<:1ue ad atrtirare l'attenzione sui segni d '.alla:n1ne, ,gli stati pirec.anc.ero,si, ad estirp1a re le i·d ee erra·t e, èlh e sono legion·e, sopratrutto 6fU quanto J'igru1anda i'l con tagio , a lottare icon~ro il dogima dell'inc.uraJbrlità e a corrl'battere energiioa.ni.ente il ciar1atan:iJsmo e i :met01di i.m pi.egati ·a scopo luocativo o s•emplicement.e p er :iJgnora:nz1a, meto di lé\ cui ef1ioaJcia è nullla, ma c:he if.anno .1perdere tt.1n " tempo prezio·so. La 1diaigno·s i pr.ecoce, 1come ogr111no sa, è la base cssenzia;Ie per una lotta reale La idiagnosi precooe non pruò farsi se non aJ /; t coin qizione cbe il m edico pratico riceY•a 1per qur-.-to scopo tutte le istruzioni e tutti i mezzi d'azione: precisamente sn questo punto le leghe contro il cancro e le assoiei.azioni stmiiliari ·devono dimostrare un 'attività tutta particolare, dando ai m odici la possibi1lità di fare correttamente delle biopsie. Devono essere loro forniti i tubi contenenti i li1

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SEZIONE PRATICA

q;uidi fi ssatori 1correttrun1ente titol~ati (ad ese.mpio 1l d'ormolo a.i 10 %) , tubi imballati e chi usi in modo pratico in m aniera clhe rpossa.no esser .e inviat.i per posta senz,a rischio Id.i rotJtura. Si può oolcolaie ·c h·e attualmente i pezzi idi ibiOlPSia arri,rino ai laboratori di rilcerche istologiche in una 1percentuaile sup~rio'fe alla m età in condizioni talli da r en.der.ne :ianpoosiibile l'.esame, ipe~c:h1è posti o in .a1cool ad una gTaduazion e sbaglia.ta, o in foTmalina o. diJruizion e troppo delbo'le, o in aJ11tri tissatori assdlrutament e n on ·aipprOjprta ti o perer1è giu11gcmo aiddirittu~a in trubJ vuoti per rot·t ure. Come ognuno comprende questa è una deficenza g.rave. I laboratori devono ·d are n el ten1Ipo più breve possibile, ed in ogni caso in m eno di otto giorni 1 una ri sposta chtar.a e precisa con indi1cazioni e consigli discreti per un orientamento .del m edi.Co sul malato. In tJutti i paesi civilizzati esiste attu aùm ente un consi d erevale nrumero di laborator i Ch·e possono daie r aJpidamenite dehle diaig nosi istologiche . Labo~atori cOIDJUnali, ;provinciruli, unirvensitari, governativi, tutti devono t endere la mano alla lega contro il cancro e ai1Utrure effi~acemente il medico praì.tco e il cen tro antican1ceroso che sono i due veri pi1astri che sos1en gono l'ediificio. Nell'invia.re il tUJbo di biopsia il m edico vi unir à un piccolo protocollo dettaigliato , -che rrup,presenterà la ri51Posta ad un qt1estionario SJU1la loca1izzazione del tiumore, l'aspetto •particolare dalla lesione, il m estiere d e1'1'ammal•ruto, l'età ed aùtr e infonmazioni utili. 1L e indicazioni ohe ogigi si uniscono son o ·g en eiralmente d el tutto in su:fficienti. Il risultato dell'esame istologico, se è positivo, deve costituir e un documento che 1permetter à al medico d'agire proniamente , .cioè di dirigere il suo mia;Iiato verso run centro anticanceroso, jl più vicino, vale .a dYre verso l'istituto n el quale sono .concentrate tuitte le p ossi·b ilità di trattamento d ei tumori maligni. Oggi si può calcolare che trascorrono purtroppo settiman·e ed an che parecchi mesi tra il momenito in oui è posta la diaJgnosi di tumor.e m 1aligno ed il momento. in cui si inizia un traittamento aJd1eg;uato. Ora bisogna arrivare a ri·durre tale rperio·do al mrussimo a otto gior.J.1i. È evid ente -che la precocità 1dellra .diagnosi , conidiz:i one sine qua non , per una l otta efficace, perde tutto il su10 valloife se le p>r.,a:t:iiJc1he ammin istrative fanno poi subire d eJ r itwd-0 agli ammalati. Succede tr<J1pipo s p esso ~he questi é!>ffimailati soggior nino ne.gili 0rsp1edali molto ib·ene attrezz.a ti dal prunto di vilsita ld·elllia m·edicina .g eneraile, d ella c.h inungia e delle divro-s.e specialità, ma c'h e possiedon o un ·ar:mra.rmento an~ic anceros·o incomrp·leto o insufficiente. I medici di qru.esti o·sped·ali intra1

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pre11dono 'lllgiualmente, ma ·s enza en tusiasm o, un trattamento ohe ha come cons·e1g uen za d i oon1- ~ pron1etter e il riJsultato ch e una c!Ura })iù e n e.ir.gi<ea po1tre1b be •d are. I.n tal modo o.gni ber1cficio d i una selezion e 1precoce è distrutto. Gli uomini c·rupaici .qi t raittar e correttamente i rumori rnailigni, ch e hianno le nozioni sufficien ti e ch e si s ono aipprorf{)ndjti nella questione sono nuim erosii, ma son o s parsi n egli istirt·u ti universitari, n eg1li osp·ed.a li, in servizi diversi. La mag· gior iprarte si lamenta di esser e ostacolata nella ·l oro azione drulla m iarucanz,a d i m ezzi materialli. Le loro tecniche i1rsu!ficien ti 1tlànno d ei risultat i precari il cu i risultato è lo scoratgig:iam·ento e lo scred ito di m etodi eccelle11ti. In con~lusione in . ta1i am1bi en·t i si ftr isice 1col lavor a r e mane e senza collegam·e!litO;, sen.z:1 una st!retta co1la1borazione, m entre la c·oncentrazione in un solo istituto di tutto lo sforzo umano e finmziario dareiblbe pien o r erud1im ·ento e immediata.m .en te trastf ormerebbe, migljorandola, JJa l otta -contro il canc:ro. Inoiltre di fronte alle prove .d' eflfic.a cia d·ei m etoidi com~ bjnati, Sipecie ·d i strategia antican cerosa, si v&d r rb1be mutare l'O(pinione nel p1ubbl~co e tra que1 medici 1ch e, f.orse per runa insuftficiente conoscen za , sono an cor scettici. I. 'orgmizzazione d 'un centro seriamente organizz.a to ch e dia raipi dam ente ·sic1uro e pieno r.endin1ento e che serV'a di mo,dello ·ag.li altri centri dimostrerà la e.ffi1oaicìa di quei m eto·d i c111e non p ossono esser e rea!lizzati e n on riescono se non p-er una penfetta collaiborazione e grazie a delle terni~he p:recise aidattiate ad ogni c-a6o p.a rticolare. 1

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l l centro anticanceroso costituisce, a nostro avv1.so. nel suo insieme l'arma unica e più sicura cnn tro il cancro. I cen tri 1ant]cancero•si n on 1devono essere molto

numerosi, ma 1devon o essere molto bene organiz· zati e a1trezz.ati, plI'ovivi'sti di l{)er son ale medico e subafiterno di primo orid•i ne e devono riceviere dei susisidi sufficienii. E n ecessario, anch·e per una grande naz]one, possederne aJ.l 'inizio uno solo . 'juesto cen tro non sairà soltanto un centro di di ar;nos·i, un centro di cura, un centro di propagan da e di studi cancerologici, ma anC!he un cen tro · di i ns egnamerito ir1 crui dei grUJpipi Idi medici saranno addestrati a questa srtrategì·a complessa contrro il cancro· e ·q u.a ndo ne saranno ben padroni e ~ono 1 scera nno a fondo o,g ni lato del ,p roblema, ·alllora soU 0 s i potrà pensare ad istituire nuovi centri i ·qiuali sarianno fin da.ll'inizi·O molto meglio organizzati per · la lotta. Il ieenrbro anti canceroso, 1come aJJìbiamo già a~­ ciennato, 1d eve .conc·entrare gli ammaJati da. v·ruste r egioni. Non vj è aJlJcuna seri1a diffilcoltà perchè ciò possa avv.enire. I can cerosi clllraJbili n on son(}> mai degli int:na;siportalbili, mia ipossono bensì muo1

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IL POLICLINICO

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versi da sè, ~endere il tren9 e sopporta.rie ìl via·gg·i o fino al centro anche se 1qiuesto è di·s1cretamente lo_n tano. D1un1qu·e il 1dispo:rre in run primo p eriodo idi 1uno soUo e ·suiocessirvia.mente di ,p ochi centri antican·cerosi non è un dif·etto: fil sotcco:rso è a·ssiCIUrato 1d1alla bontà, d·aùl'eflficenzia dell'oirga· nizzazione 1dell'1Istituto, l'essenziale 1è Cihe gli aro. ma1'ati vi siano in:dirizzati raipidamente e r<Vpidamentie vi ip•ossano girunige.re. Non bisoigna dim enticare 1Che isi tratta di iun'opera umanitaria di vatl.ore emiinentemente s·01ciale, quindi ess·a 1deve eSS·ere fia,voirita 1d a Op1portune prOV'Vi1denz•e a.mministrativ1e, così, per esempio, iper il tra:s~orto -degli aimmaft·ati dorv:rebbero essere stalbilite sve·c iali •f acilitazioni ferroviairie . Il sistema Clhe n oi .p reconizziamo è vepamente ·u n sistema di 1centraliz~azion·e, iperc·h!è si·amo profondarrnente oonvinti dei gr.anldi vantaggi che esso offre. Un ta:i.e 1si•s itema p ermetterà anzitutto di formare perfettamente l'·edu,cazione dei me1di'ci, poichfè sarà 1possibile studiare rumrnala:ti in serie molto g.Dan1di e if:are dei trattamentt compa:raJbili su c·asi 1comp1arabili : così s 1oltanto si potrà trarr'e d elle con1clusioni sic·u re e vantaggiose per l'al\rvenire. Una ,giran·d e con1centr..azione di arrnmalati ·P·errctett erà inoltre la standafid.izzazi.on e di certi metodi e ciò 1darà 1un addestramento penfetrto e rapido dei m edici ed una prec:isiro ne sempre maggiore neill'assi:stenz.a .e .ne11a oollaJborazi!one da 1J)arte •del per1sonale ffillbalterno. Tutto ciò •di cons1eg.uenza permette di realizzar.e una intensilf/ioazJione di laV10ro, un rendimento molto mi·gliore ed. iuna .gr.a..nd e e·conomia risp ettcr a quanto avviene n ei pic coli centri e n ellle p1iccole olinj cl1e •spanse qua e là. Il lavoi:ro per gruppi, ,qiu.ale noi sti1amo deifinendo, .non è possibile ohe n ei centri anticance-, re.si cioè in istituti particolarmente sipeci!alizzat_i iper c1uesta lott·a. Il trattamento ·dal c1ancro .a-ttJuialmente non può eis sere fatto cl1e in base a1d run principio razion,alie di co1]labor.a zione perfettia che d eve fon1d.arsi sulla triad€ seguente: speciali.sta (c:hirur,go, gineco10.go, urologo, otorinolaringoiatra, ecc. ), laboratorio eradiologo. P er ogn] aimmaJato il'esame deve es·sere fatto dallo specialista, •co·n tutti gli aru1s iili td i ITaiborruto · rio n ecessari, in presenzia del radiologo e un&. decisione, un rproigrarrruma d 'azione, run 'Vero piano <l'lattac-co •deve ei&sere ,d'accordo stabilito per oig"rri • malato in p·a rticolare, b·élJ&andooi natrurallmente sul'l e ·direttive ,g cne1·a.Ji e sulle i.d ee cbe dominano n el centro , ma aJdattate nei iparticolari. al oaso si n golo. Qu r·sto la·voro simbioti co, a1d esem'PiO, !ha port ato ai 1p jù brilJ.an1i risn.1 ltati n el traJttamento del ca11cro inoip erabi!le del collo 11terino. .~et.traverso 1

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teni•attvi ·e .adattamein1ti 1suocoosivi si è gilunti ad una te:cn~ca radio~c.hirur:gica cihe attiualmente all'Istituto del IRtaJdi·um di B.nuxelles dà veramente ott1mi risultiaiti. Erano. s·taiti lf.aiti i p ·rimri. tentativi p;ratic<m1dO' 1contemporaneiaimente de wpip[icazio;ni vaginali ed 1enidoaJdldomina!li, disponen.do con qiueste, iprevia llrupar.atomia, d.e i .focoù1a:i radiroiattivi a livello delle :vie linfat:iiche. I risultati nel complesso n on furono soddiisfaicenti. Venne 1aJllora mod1fi1c·ato ill pro cedimento, .facen1do d1ruprprima i~ ~rat. tamento rvaginalle seguito ia breve diistanzia dalle appù.i cazi9rn.i transa.1d1d·oonin·ali. I r~sultati così m1gl1o.rarono sens:iJbilm ente. Infine (]!Uesti 1divennero eccel:J.1e.nti :fa\cen1c10 JSeg.uire il tratJtamento utero· vaigina1e a rrunga distanzia (2 m·eisi) dal tnatta· mento tr.a nsad1dooninale. (roesta iJ.inea di <}Oilldoitta è contraria in realtà al i:p rincilpio gienerale, del •quale 1del r esito· ;noi siamo c·o nvinti sostenitori, di cominciare 1dia!lla .p eriferi•a e di attaccare in seguito il tu~ore prin1ci1P1alle, m•a nel campo ginecOO.ogico l' esperienza b.a ldimostr.ato c·h.e ibisognaiva agire ·diversamente, p·er r·rugioni ed esi.g enze clini1che iparticoliarQ. Irn effetto .quando il tumore è aperto in V1atgina i pericoli d,infezione sono grruvi; bisogna id un.que 1anzitu11to fiair 1Cicatrizziare le le6ioni ulcerate del collo e non !Passare alle apiplicazioni addominali t>e non quando i fenomeni di infezione seco·nJd·aTia siano r;comrparsi. La 1d iagno1si di 'bumore maligno !dovrà essere quanto .p iù è poosibile precisa e comiplieta e la ouria, dato ch e non esi·s te 1alcun ri·med!io &pe·c1. fico, sarà costituita da un insieme di mezzi e di tempi (ocl1irurgici, Roentg:e.n-r.aidilll.IIIlteI'rupici ec1c.), a1d.ruttati o.p piortunamente a1d 01g ni a.mmatlato e alla looa·lizzazione ed esten•sione dal neop1rusma. Lo •specialista controllerà i risrultati e terrà ·continuamente al corrente il radiolo1go ed il laboifatorio degli evèntuail.i inc~denti conseoutivi a~ traJttra:mento. •Lo sp.e ciail.i•st.a 1stesso doma:nderà, \01g ni volta ;gi•ud:tohierà ciò necessario, dei nuovi con•srulti col rélJdiologp ·ed iiJ. 1direttore 1del latbo:ratori.o, il •Chirorg·O O ·a11tri Ca.pi"'servizio a S•eCOn·da deU bisogno. Ogni speci1aJltsta terrà inoltre tl raJd•iologo cd il la1boir.,atorio al corrente delUe novità e di quei dettaigli 1de1la siua specialità, che .sono in ;rrupporto col trattamento dei ~rumori ma1i1gni o con p.articolari tecniohe ·s1P1erimenbate in · aJltri centri e in a1ltri Paiesi. A'bbiarrno ,p arlato gcne.ri1c1aimente di 1albo:rartorio, ma è qui OIJl.LJOrtuno 1sipe:cifi1care il no1stro concetto a questo proposito. Noi rperusiamo che il oentro antjicanceroso rde'b(ba 1di1gp•orre id i due 1aJboratori d·isti.n 1i: uno deve es·s ere m esso a '(j.iret1to seì\fj zio della ·cliniic a e dovrà essere fornito d'ogni mezzo cl i r j1c.ercl1 e a .scopo diaignostico (riceriohe emratolop;ic.l1e, si•erologicl1e, istoiJ.<»gic1he, ecc. ), in modo cl a ri:.s1p ondere il più ropi.drarrnente possi'bi'l e ad 1

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SEZ IONE PRATIC\

ogni domanlda di accertamento o di i<::o11trollo anohe per gli amn1alati cl1e si presentar10 ngli ambulatori dell' Istituto, l'altro sarà orga11izzato in modo da ·ervire •all~~ ricercl1e sul ca11cro e ~a.rà ior11ito di materiale e cli animali da esperi1n1ento. Il pri,mo sarà u11 lahOI"<.'ltorio pre\·alentennentc cli sussidio diagnostico, jJ secondo sarà in1vecc u11 laboratorio di studio tSCientirl'ico e s•p eri1n1ent.aile ; tnt1ti e ld1t1e 1devono 01ffrirc ad ogni n1edico dell'Istituto la 'J)iù cordiale> (:oill~horazione ed il pit1 si ncero niuto per la sol11zione di 11ro~)]e r11i rli a,gnostici o 1per lo stl1dio di qiuestioni riguar d•a11ti i1 con1pl es ·o •argon1en10 dei tun1ori maligni (biolo2ia sperimentale dei tun1ori, gen esi sperimentale>, PYoluzione del proce c:;o neoplastico, reazione dei tessuti di fronte .al neoplasn1a, morlificazioni 11morali e funziona] i lcl cll 'organismo, e\'Ol11zione cli11ica ecc. ecc.). ggi.ungiamo 11e oltre a qne.;ti due laboratori il 1centro antjcanceroso <lcYe <U~porre di un •g'aibinctto per Roentgenrliaignost ica : la stia import·anza appare evidente. Il lavoro in comune' ed in stretta uni o11e non <leve d11nqu e es~er e c;.oltnnto q1na collaborazione per arrivare al per.fezionaimento di tecni<:he complirate e delicate, ma é)'1tresì 11c'llo stesso tempo un mezzo per re,n.Jizzarc l\.tn insegnan1ento rrci:proco e inclispensabilte p<Yr ila modificazione e correzione .. i 1può ldire giornaJiera delle teorie e dei fatti. In ''irtù di una tale collaborazione s i può sperare di \•edcr lentRmente stal)ilir i un•a dottrina solida la oui forrna definiti,·a non potrà essere fissata che dopo parecchi anni di c;tnrl io P- d'esperienza. 11 lavoro non si limiterà qllindi a delle cons11Jtazioni sull'aJmmalaito ~d aNe ·dis<?ussioni snc, cessive r e1ative al caso esOJ1nin•ato: il Pirettore del centro di 1otta contro il cancro riunirti almeno una vofita al m ese i capi-servizjo; og1111no di questi farà Ja relazione di tutti i casi in1trressanii visti o rivisti durant r il mese, ri as&un1rnclo le osservazioni cliniche ed esponendo le s111e idee perc:;onali 001g;gerite d a1l'esrame e da!llo studio cl ei ('a si e Idei risu 1tati. Il contatto fra i dirver s i SfPPCialtsti sa.r à curato ron speciale interesse, pe~chè i progres.si realizzati o gli errori 1commessi dall 'uno o diall'altro nel suo domini o iparticolaxe, ser•vano d'insegna mento aig1i altri. Questo indirizzo è assaj imvor tante ed rutile p·cr esempio per l'otorinolaringoiatra: ldifaJtti la riaid·i oc1hjr,urigia ed i m eto dj genera1i impiegati in 1questa sipecialità co·n tro i tiu mor1 1deill e 'Vie aireod.)igestiv1e SU'Periori d1anno dci vanta;g1gi precari r'ispetto ·ai risultati ottenu~ i n elle altre specialità e 1p arti1coliamn.ente in gineco[o·g ia. Il ginecologo, g.razje aJ1Je ooe .g ran·di statisrt:Lc!he brillaniti, sostiene il morale ed in·c orag,g ia l'atti · vità dell'otorinoJ.aringoiatra, c·h e t entPrh con ogni 0

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1nczzo possibi1le di superare

i numerosi ostacoli

eh e si op1p on·g ono all'irradiazione e al tratta111t>nlo corretto dei 11eopl1asmi localizzati nelle vie rcS11>iratorie e ·digere111ti superiori. P er qiuooti è n11Jll o id iif1f i ci le raggi ungere la 1g'uarigiione iper r·a11.:;e di Yerse ~he limitano o in1rpedi cono l 'in1er' Pnto {1ei n1ezzj di cui attnal.m ent e si dispone; tra q11rste cause so110 la radiosensib,i lità dei tes5111 i sani cirrcostian~i, la minaiccia d 'edema delle 1n11eose, il pericolo di n·ecros'i dcl tess1n1o osseo t' ~·artilagineo, ecc . Per 1n1 centro antiranceroso si deYe co11sidernrr inlclisp,e nsabile 1'01pera d el fisico. Q'l1esto 1)01 rù essere un aiuto o l1n ·a ssi. ter1te anziano di 1111 IsiritJuto di Fisica universitario, cl1e si sia par. f i r·olarme11te interessato e si dedichi allo stl1dio cl ellt.. qnr. tioni cl1e si riferiscono alle radiazioni r• alle sostanze radioatti,,e. Il fisj co sarà nomi11•.i to in hase alle stesse norn1e cl1e regolano la non11na dei medici 1deill'ffstiLuto. 1:i cen 1tro anti· canceroso deve di. porre 1di tln gaibinetto di fisic,a })enfi org·a nizza.t o, fornito dei mi1 gliori str.u anenti di rnisura rper le radiazioni 1d rl radi1un1 e Roentgen, indispensabili per la tarat 11ra ,p criodi'c'a idegl1 np1pa.recchi; inoltre il gabin etJto ste,sso deve possr<lPrr tJutti i mezzi necessari per gli tudi scien 1i firi sulle raJdiazioni (ricenche 'fisiche, fisico-dl1im irhe, bi oilogic hie, ))io-cl1imic"he, ecc.), cl1e i medie i del centro , in stretta collraborazione col !iico, sentiranno di dol\~er compiere allo scorpo d1 far luce su problemi an·cora o. curj. Questi sl udi sono ·della più aùrt,a jmportanza, perc11 è cla essi ùirpende in .gran 1parte l.l prog,re so 1delJa terapia <lel can cro. I~ Gai1)in e1to d] fisi<:a contri huirà nncl1c et!fioa.cem ente alla revisione Idei m Ptoidi i·1 npiegati e alla ,e[aJborazione di aipa::»arecc,h i e te.c11i1cl1c nruove: in questo cam;po la c·oorperazjone il1t ima e cor·di alle rfra fisiico e medici sarà verau1e11tr preziosa. Da qu.anito brevem1ente ab·b iamo rll 1t o si comprende ·COTYt" si a n ecessaria e quanto irnportante la istituzion f:1 jn un centro di lotta contro il cancro idi un vero servizio di ;fiJSioa, il quale per il .suo ' alore dev'1essere co11siderato al, l'altezz·a •dei ipiù importf1anti servizi dello Is tit11to. 1Ja molcl ern·a fisiotera'Pia d ei tJurmori mailigni deve basarsi sulla conoscenza qiuanto l)iù esatta è possi1bilc ·delle 1raid'iazioni d1e1 ra.dium e Roentgen > s111110 stu,dio dagli effetti fisici e fisiologici 1delle. Gtesse e .s u una sicura dosimetri1a . Presso iJl centro :antican·ceroso ~irpo potrà anche e·sisere istituito uno· s1p1ec]a~e s·er·vizdo demoigra.fico·e idi stati.stioa. Un servizio 1dj stJathsii1ca diretto col massimo ri1gore è di in,contes•t,a•bile ·valore e raippresenta una /fonte Idi documenti ·d'o1gni genere che saranno molto ipreziosi per il 1'avoro avven,:Lre. Bsso potrà essere non limitato ai cancerosi che si 1p re.sentano o che v engono invi.ati 1

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fL PaLICLINfCO

a ll'Istit/llto, ma este'So a deit,e rminate regioni 0 a t t1tto iù Paese e i do,c·u .m enti ip·otranno essere raccolti con m etOld·O presso g1li uflf i:ci sanitari e d 'an3bO"fia1fe municipali e pl'ovinici-ali, presso gli uffic i id i censiment o, le SOICietà d'arssioor,azione sulla vi1a, eoc. L 'o·r ga.nizzazione e la comipetenza dell'Istituto cois tiwiranno una 15i.oura garanzi1a p er la S·erietà e l·a bontà 1d.6J. la;voTo. In un 10entro anti1cia.nc&o so organizz.ato sulla base 1d1a noi ·eisrposta, fornit·o 1d'un attrezzamen1to perfetto i •erari.cerosi• oul'l~i'1'i trov.eranno il m•russ imo delle risorse ehe fino rud o•g1gi la s·cienza h a ·escogitato ;per la cu:r.a del loro maJ.e terrilbille. Con la razionale comlbinazione Idei metodi rrudio. chir·ungici sa.ranno spesso iaid es'Si rispamniJate vaste mutilazioni cl1e ipof!tlq.no 1samip~e con sè oltre ohe il disgu1sito ·d'una ·d·eturpazione anche fl.lnia minorazione ifisica gr.av·e. La restituzione alla fa.mtglira, ailll:a. società d'run 1cancerooo guarito e guiamto :s enza importanti •amrp·ut>a.rioni ha run alto. valer.e. Non lbi1sogna in.f1a:tJti dimenti1Care che il tu. ffi(}re mali1gno ·colpiJSce •g.eneralment€ l' uomo nel periodo 1della suia mrusisima attività. Noi ,p.ensiamo .ooe ill ·centro antie·anc·ero•so, come centr.o id i trattarrnento, non delbb,a p:rov·v·ed·er.e dir:ettamen~1e ai cancerosi in1 0ura1biili. t molto più razionale, ed in conclusione molto più proficuo an·c he ld·al lato sociale, traJttare correttamente e completramente i canc erosi per i .qiuali vi sia !fon. 1data 1speranz.a ·di sue.cesso, che su d1difvi·d ere lo sforzo ;p er c urare in1diistinrtJamente anclhe quellli per i ,quali talle speranza a rpriOO'i non esitSte, perdendo un tempo prezioso e sprecan·do molto d en•aro . Qu·e sto non ·s·ig·nilfica che noi .s i V·01gli1a trasc urare il problooia degli in1cmI'afbi1i, pro!blema at tualmente grav·e, ma noi giUJdiichiamo ohe a questa questione 1s i ld,e1b ba ipiro1v v·eder e a pa1!1te. S,e.. .condo noi l 'ente più inidtcato aid a>s1s um1ersi in ogni ;J?ia:es·e ta1e icomipito è H1a [;ega contro il canc:ro, 1a cflli opera 1doYTelb!b,e isrptriarsi a quella già tanto benem.erirta, ancl1e s·otto qiu es·t o ri~ air ­ do, de1la Legm. Fran·co.,_..\.11g1o-Americ ana. Gli incura:bili non 1def\rono c ertamen1e €&Ser e albban·doniati a se s t essi e dtvenire dei 1paria. Il canceros o incu;r-•aJbiùe ·è ·u n esse.re rumano ch e soffr e ed ·h a dirit to d' esseTe in 1quia1c.'he moldo ourato se non altro con lo scopo di miti·g are le sue so1f erenze. Lia 1L ega o·ccu1panidosi degli in•cruraJbili 1doweblbe p;rel,ldeTe i tp·ro;vviedimenti n ecessari per flacilitar e ,e regolare la loro osrp1edializzazion·e, creare un 'orga.nizzazio11e 51peciale 1d·estinata 1a ìI'aCcog1lier e questi illlfelici 1$U·l tiJpo del Cailivario ;fmnces,e, ope:ra tanto piro,,1vi1cta e. altamente um mitaxi a. 1Com e in tutte l e ~az1 oni civili si i.sti..tuiscon o rd ei tJU\ber co·l o.s arj , così dowe~b e r o esser e formati d egli IIstit'llti speciali 1per il r ~cover o dei cancer osi in curabili sopTat11tto p overi. In tt rul modo 1

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alle f am1glie s&rà risparmira;to J..o spetta>colo triste della loro fine l·enta e 1strazi·a nte e 1sar,a nno tpJUre riispatmniati i saic.rifici spesso g.ra:vi del~' aissiste.nza. D'altro c.an~o in tali IstitJuti ·q uesti illlfeilici troTeranno 1e cu,r e e gli aiuti morali necesisairi a ren1dere im eno doloroso il lOO'o cammino fatale ver.so l a fine . 1Da ultimo esisi non in1golffilbr.ere!>bero con Ua loro presenza g·l i o .s pedali nei qiu1a;li ·Sip•e.s so la loro assiistenza, di necessità, lasci a a d·esiideraTe. Accennato all'inidirizzo gen·erale che deve avere il lia v·o r·o in un centro anttcélJnceroso, riteniamo necessario ins·ìstere particolarrrnente sull. m.old.o d1 formare il •grmp1po ··di medtci de[ centr-0 srtes~o Il .p erson•ale medico non deve essere costitui·t o da giovani speoiali.sti. Non si tratta in11atti di met . tersi al .co;rrente delle t.ù:!n iohè aoitun.~i rtguardanti la cu.r a dei cancerosi nei ·dirversi cam'P·i , ma bisog.n a •Che spaciraiJ.i1&ti 1già r.otti ai metodi più con1pli1cati di 'di·agnosi nell'a/IDJbito .della loil'o 51Pecialità., 1per una pratica ooiiicientemente lunga, ·E!·&'Perti 1d'o·g ni 1diiffi'coltà op eratoria e pronti a sup.erar11a, ·aipiportino un contr~bu-to attivo al perrf'.e.. zionamento ·di quei meto:di icomibinati che c•ostit:iutscono una vera st:rategia teroipeutica aniti-cancerosa. E necessario che i caipi·servizio d'otorinolaringologia, ginecolOJgia, stoma.tolo1g ia, ur·olo,g ia, radiologia, 01CIUli6tica, chirurgia generale eoc., siano per esemp.i o degli .assistenti anziani o degli aiuti che abbiano già fatto 'le loro armi in un servizio di clini.ca. Devono essere completamente stacoat~ dal loro Istituto 1d'ori1gine per almeno due anni, e ide.dic arsi escl.usirv:arrne11te ai compito loro asse·g·nato n.el icentro anticanceroso. Questa condizione è ;veramente ·es•senziale per assiou.ra.re lia l±bertà di Ia·v oro e l' es1clusività delle· ipreocciupa.zioni dei me drci; 1dirf.atti quan~e vdlte non si può co·nistatrare in nuimero1sj Ospedali gli effetti dtsastro1si dovuti alla discontinuità in questo laivoro. So\-e11te, per esempio , n ei reparti di speciali·t à a.rn·maliaiti ·che potreb'bero ritr.arr·e run bene-ficio da un trattamento raidio-ohiru:rgico ben combinato e completato in temrpi success ivi, susseguentisi s econ'do m1 ri·t mo ch e attua,Imente si conosce, sono inYetce operati e, davanrti a1'l'insuccesso di un tentativo di questo gen ere, rvengono ipoi rman1dJati p er una cura Roentgen ·o rard iumterapica aJl ra·diolo·go, il qiuale f1a allora, ·disperando a pr.iori dell: esito , t1n ultimo te11tativo votato a~·l'insruc­ cesso. È noS1tra 01 p inione, basata su numeros e os:ser·v azio·n i, che il centro di .ùotta contro il cancro deb.b a essere 1comipletam.ente separat o daJgli 0Sipeda 1i e 1da og11i altr o Ist ituto, e debba ·avere una ' rita m edica. sci1entifica ed rumministrarti'\'a a·sso11u tament e arut onoma. ~ i •de\'e ossery•are infatti 1

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SEZIONE PRATICA

cl1e ·se I 'istituto di lotta contro il cancro fO·sse incorporarto come servizio speciale in 'Lln grande ospedale, gJi specialisti destinati allo studio ed al trattamento del oancro conserverebbero ine\·itabilmente troppo raip1porto col loro veccl1io servizio e finirebbero col non avere p.iù libertà d'a· zione per l'atJt.uazione di programmi e Idi tecniche IlUOVe. !\-Tolti fatti potrebbero esser e oeitati a isosteg110 del nostro concetto di centTaJlizziazione e di indiJ)ende:nza. l\;e riicordiamo uno, comune. In ogni Paese vi sono Cli11iche gin ocologic1he, cl1iD11rgich e e derunatologiche cl1e 11anno aieqiuistarto del radium e ·che 11anno iniziato da parecchi an11i lia radiumteraipia, l'attiYità loro 1però in questo campo l1a dim~-trato poi seri inconvenienti, perch·è ognuno !di ta.J.i Istitu1i ha finito, per motivi vari, col fare dehla 1-adiumterapia al di fuOTi del dominio di propria competenza. Così si è osservato e si osserva cl1e ginecologi trattano tumori old altre aJf1ezioni della c ute e che d'altfla parte derm•atologi fanno dellia raidirumginecologia e 1della rald·iumotorinolaringologia senza nissirumrsi nè domandare la collaJborazione di sip eciali$ti ·roo:npetenti in tali campi. \ 'i è in ciò un'incoerenza ed un errore gravi. Tant o nell'uno che nell'altro caso le a~plica.zioni n on possono ec;sere fatte corrett.aITT1entP. e i Joro rist1ltati ono cattivi. Dal punto di ,.i ta della stretta co11aborazione fra i mPdici del centro antican ceroso si de,·e osSPrYare che esiste certo unra note\'Ole difficoltà ~- mantenere un'11nionP cordiale e l'en1usiasmo ne.1 lavoro ieomun e. Il Diret1ore df>l centro doYrù pr8occu;par~i di crnesta difficoltà e curare con ogni dili genza che il più pe:vfetto· accordo vi s ia su un ipiede di as<;oluta egiuaglianza, percl1è soltanto questa condizione dà ,p ieno r enclirm e11to. P er questo la scelta del Direttore del cen1ro antican-ceroso è particolarmente d elicata e ldiffiri1e. Ec;so non de,·e esser e scelto fra gli specialisti. non deve cioè essere nè i l chirurgo gener1.le, nè il ·gi n ecolo1go, nè l'otorinolaringoiatra , nè l'nrologo, secondo noi , egli 1deve essere un medico gen erale che aibl)ia una 'rasta coltura medica C' unra .g rande ·arwtorità morale. B necessario c l1e egU n on s i intrometta nella eìaillorazion e di nno,re tecniche la cui r esponsa1b11 ità d eve essere cl ei v.a ri specialisti eh e le ela.bora110. Il-comipito id el di.rettore 1d ev'essere i11 t1lti.m '\ analisi un co.m p ito a·d vn tempo ·di sor.,·eglj anza, e per questo sarà garanzja il sruo grancle p.'1ssato scien1iftco -e m edico. e di conciliazio11e, e a questo riuscir à 1Sicur.arr1Pnte 1p er l'alt·a <:iut or ità morale cl1e egli 1dev e. i~np ersonare. Egli de\'C' in d P[initiva assicurare all' Istituto Ja più l)C'ff( t ta disciJ)lina, p11r lnsriando libPro corso e anche in1

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coraggian·do tutte le buone iniziaJtive. Ogni specialista 1deve aJvere nei rigiuardi del p:roprio reparto e del proipTio l.a.1yoro un'opiportun·a autonomia ed egli potrà richied1ere l 'ai'uto di altJri spec i.a.listi ogni qual volta 10 riterrà nooessario. Il Diret·tore d el 1cientro provvederà a ohe le ipubbliieazioni 1dell'Lstituto si foociano regolarmente ed esigerà che le ri'llnioni mensili aihbiano un carattere scientifico penfetto e che 1e relazioni annuali raippI"esentino l'espTessi-OIIle esatta dell'at11 ività del centro antiican.cero.so dal rpunto di vista scientifico e c linico, e ane1he ammi·n istrativo. Qu ando in un Paese vi saranno parecchi centri di lotta contro il cancro 1è necessario istabilire delle Tiunioni periodidhe d ei Direttori sopratutto dal punto di visrta amministrativo e d ell'indirizzo generale dergJ.i Istituti, e ipromruovere iprure delle riunioni di tutto il personale mediico in forma dl pi~coli congressi diurante i quali saI'anno scambiate le :ildee e sairanno dimostra;ti i iprogressi compi uti. Ciò avrà l'eflfetto di manlt·enere .u n'effi ca<:e union.e fr.a i vari Istituti e di stimolarne l'emulazione : questi sono dei fattori im·p orflantt per il problarna d ello stu1di·o del 1can1cro e 1per lo c;viluppo dei m etodi di 1traLtamerrto. Tali rirunioni po son o aver luogo una o ·drue volte al!l'anno. F. inol tre altrettanto indisipen&abile che i centri di lotta contro iJ. can cro delle 1d.ì v·erise Nazioni manten gano <Sem pre fna loro run coI'diaile contatto e <:l1e i capi-6eryizio 'Com1pi·a,n o di tanto in tanto ùei Yiaggi d'istruzione all'estero 1per V1isitare sopratutto quei centri nei quali siano S'tate escogita.te ed <lJpplicate tecnich e nuove e speci·ali, per formaf'Sen e un concetto esatto e comip-Ieto, ed rupprPndere tu1tti gri ·i nsegnamenti nece ssari perr' contri·buire a riisolvere runa .questione all'ordine del gioTn o. Il Djr ettor e •del cen1:ro idi lotta contro il c ancro redigerà di tempo in temp,o le note personali riguardanti i capi-serv izio e ~l i assisten•ti addetti allo Istibuto e tJali relazioni irufor:mative deciideranno idi ''olta in ' 'Olta, dopo per esempio un biE>nnio, della riconferma o m eno dell'incarico a ciascuno affidato. Il centro anttc.anceroso deve disporre di un ma1.eri·ale !di primo ordine e di fon·d i !Sufficienti 11cr pern1ei~terne .la rinnovazione in modo ch'esso sia sempr.e all'altezza •dei iprogressi realizzati. La lolla contro il can cro è certo nna lottra molto co5tosa e J>I1stitn1to in r11i si co·mrp ie tale tmpor1 ante missione !sociale ·d eve ·disporre ·di riso,r se f1n 1anr.iarie consider ei,·o·li. T ali rjsorse de1vono coprire le ·~pese di ospedaJizzazion e ·dei ma1ati ip·o veri, di n1anuter1zion·e e ·di rinno,razio11e degli appareoohi, le srpese idi laboratorio, qiu e!le per il personale, per i J31vori scientifici, per .l e pt1bblicazioni deìl'Istituto e per la pro1p•a.ga11da. 1

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IL POLICLIN !CO

Questo lavoro complesso e costoso cos1ituisce L' esperienza ha dimostrato •che tutti gJi a;pipala pri11c]pale ragione per ·cui n on isi deve andare reccl1i sip1eciali des·t inaii a 1determinate .speciali tlro1ppo atfirettatamentie nelrl ' or,gianiz.zia zione ·della localizz•azi.oni devono essere soppressi. Essi imlotta .contro il cancro. Appare quindi e.videnie, è portano ·di. !Ilecessità l ' immoib~lizzazione di certi llt:i.l~ riJpeterlo, la necessità di crea.re all'inizio· lln 1qu·antjtativi :di radium e.d il loro rendimento è solo ·centro · perfetto, o'he deve esser e un \~ero ini&utfìficiente, poi0l1è non sono utilizzaJ)ili che centro modeltlo. Più tardi, se Ire rrinn.nze lo perqu.::tndo si presentia iJ caso s peciale. Questo si~ metteranno, 1Si potrà Cfe arne, sul/l'esempio del sterna 1è 1no1lio cos-tois o .e 1d.'utilità semipre mo~to primo, un 1s econdo e poi un terzo, ecc. Questi discutibile. 1CJ-0vran110 ·de.rivare 1d a.l pri1m q, 1p ercl1iè il centro .A.le.uni anni or ,so.n o si è cr:e1duo in alcuni tiipo sarà stato oltre a tuit1to ·anche .u n centro ·d i <:>e11tri, che dis.poneivano 1d 'una certJa qt1•antità iminsegnamento ed i m edici •c1he n e rusciranno poportante idi radiwm, •ol1e il mi glj or m ezzo per la tranno crea11e e Ifa.Jr ,fiorire facilmente alt:ri or1g as·u a utilizz1azio:ne nei 1diversi casi f os·se realiz7.aito· nismi ug.u.ali i qua.li &i ·avvanta1gigerarmo sru!bito .con l'impiego 1dell'emanazione dcl radium stesso. dei progressi reaùizzati e della, ' rasta es.p erienza IJ.1 favore ,di tale concetto sta il fatto cl1e in· acquiis1t·ata n ei ipirimo centro ti'PO. realtà l ' emaTuazioJ11e estratta pt1ò esse.re lfaci1mente L'anm·am.ento radioteraipico 1d'un centro di lotta d istT]lb.uit.a ·secondo i bisoigmi Idi ogni se!'Yizio e di ·og.ni applicazjo,n e, id i più con l'1utilizzazion.e contro il cancro deve 1speciaùmente attirare la nostra attenzione. L'Isiiturto 1deve 1diis'.Porre di alc•uni delJ 'em·an1azione tutto il radi'l.1m rviene ad essere gaibinetti id i rakiioteraip~ia, profonda, di radioteraaffidato a>d un'unica 1p ersona incari'cata del laivoro pia semi:penetflante e 1S'U1>enfi1ciale. ·2uesti gabinetti ·di e•strazione ·ed esso resta semrp.re n el reci piente devono d!are ·u n ·r en dimen1o ·C ontinuo e perfetto : in ·~ni si trov·a ·discio1lto , quinldi è eliminato oigmì è ,questa una coTIJdjzion e sine qua non 1p er non risichio id i 'Per\dita. l~ n ecessario osser.var8 ·cl1.e •qnJoesti van1.a1gigi digravare forte.m ente il [)ilan1cio di si·m i li isti1mzioni. E necessario che 1gli a'Pvarecchi di Roent''entano tr.asc:urobi1li davanti a nrumerosi incon\reni ooti, fra, i qu1a li ricorderemo i pdù iffiJ)O['genteraipia, adoperati 1dia ma·n i esperte, ·aJbbiano tanti. Prima di tutto 1p er ratccogliere l'emanazione un ·lavoro regoaare se·n za :im1p·oir tanti inteJ'l'll1zio·n1 sono necessari degli arppaPecc!hi estrattori spee d'altr.a parrte senza periodi di lavoro ~roipipo ciali, di ·cui ests1tono vari mo1delli tutti ·ispirati intenso~ 1 questo è (P01S•Si1bil·e 1.SOllo 1g.razie a;d _Q.l!D.'.ì dal mo1deillo 'Pa-imitivo imipiegato ne1l'Istituto buo11a ongarrizz1azione. Quanto noi qui afrfermiamo per la Roentgenterrupia val e 1UguaJmente pier Guri e •di Parigi. In secon1do iluogo l'estrazione· il raid;irurrn. ·d ell'iemamazioine 1d el raidiurrn è 1sempre un'oi:i1erazione ClJbba.stanz.a complioata che estge l,.impiego In un b:uon Lstituto antioanceroso la oassaforte di un 1p:ersonale moJto bene 1specializzato. Da 1t1lrleve essere qua.si sempre ivuota, il racti-u m· cioè deve •eissie:re 1con1tinuannente in a,p1p:Jioazione. ti1no, mrallg rado tut1te le iprecauzioni, si è se1mipre esposti al ·p eri1co1lo di guasti dell'estrattore, c·he Quali 1devono essere l'attr ezzamento e l'iistrumentario· di un 1centro antiic·anceroso da.I p1u nto . in1rp1rovTVi:saim.ente determinano l'arresto 1d 'o,gni attirvi1tà del 1servizio e ·di con·s egu·enz.a la sos.pendi vista 1del radiurrn? Non fia:cciamo troppo conto st1ll'aV1Venire. Si trO!Vexà, siperilarrno, un giorno la sjon e ·delle aip1pil1cazioni per 1un certo tempo. ·:)uesto metoid.o inoltre ·es"Lge, ahl'inf'Uori 1d ei 1proc1e.dt cura speicirfica ieo.n tro il .ca.nero: ·d e•g li stm•di mo·l•to menti n ecessari allia ·divisione ·dei 1JUbi caipillari interessanti vengono certo fatti a qu&sto scopo, rie~piti 1d'emapazione e des·t inati agli avparecchi ma n ess'Una luce aipipare ancora aill'orizzonte. Per di trattta:m·ento, 111urrner.ose m}sunazioni rper conil momento, .b i1s01gmia affemnarJo, il rrudi.um -costi~ tuisce l 'arma principale nella lotta contro il can- troll.aDe la quantità d'rem.an·azion e che si tro\ra in ogni caipillare e in ogni a:pipare~c'hio. Queste m.1~ cro. Tutti colo;ro che D.1anno imipie~ato 1a ltri metoJd.i e s p eciaJJ.mentie la Roentgenterapia .p rofonda sure sono tutt'.a!ltro 1che frucili e se si ' ''l1ole semp lifi c·arle esse r1 escono 11ecessaria:mente molto su lar.ga sclaùa, hanno la stessa con1v inzione. La poco tprecise. L'impiego. 1dell'emanazio[lle· de·term1chirur1g i·a , i ;r,aggi X e gli altri metord i non S'er\ron.o che .come coadiuvant i. Il •compito ·pil.1 im- na 11g'Uiailmente ·llil.ia per1dita f•atale d ell' ener.gia rrudiante. B poi lln erroil.'e ritenere, co·m e anco-r a portante è riservato al radirum, ma non si tra>s·c.uquaJc:uno rittene, 1cl1e esso raippresenti run'econoreranno :gli •3Jllsili necess.ari a reilJd.erne più mi'a. B stato invece di:mostrato c·h e tale metodo. efficace 1' azione. La ·chirurgia in particolare perè più co·s!t.oso e iq:u·e·sto è ,stato ruftferJ.nato anche. metter à in molti casi di r eaùizzare delle irradiazioni più icorrette, mi.giliorerà 11e condizioni di' r ecenteme11te al:la Società Fra11cesie 1dì Ra diologiLL. • T..'emrann.zione apipena ra.iocolta e m essa n ei tubi apiplicazione in ·dirverse localizzazioni. può ser\rire a ·djverse a.ip1p·l i1cazioni, ma crui sì E necessarjo diistpoil·re •di un istru.m entario a;d presenta ancora run ig'raYe inconveniente. L'ema.,_ un tempo m ol1-0 semrplice, Idi facile maneggio e nazjone d·el radiun1 .p erde molto rapidament e la .eh.e rpossa aidattarsi al:l a generalità dei casi. 1

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SEZIONE PRATICA

s11a raùio-atti\·itù e rprecisamente in giorni 3.SZ essa è ridotta alla n1etò. e di ,·enta rpoi pratica· m8ntc nl!lll•a •alla fine •d'una '\rentina ·di gior11i.

ammalati non ritrar1-.an110 i benefici che dovr~ b· bero 10gicamen1e •avere, e moriranno sa'J.V() qualche caso pro1vvildenziale! Tale fatto importa una irregolarità oraria c111e I111ci1de11taJmente 1diremo cl1e UJgiu~li e ,p eggiori può aye1·c delle con e~u e11ze molto dciprecaibili. co11·eguenze determinano qruegli I•s tituti commer111 c,1nclusionc possiarmo dire ie.11e ci a.ppare ogni ciali c.i1e affittano ;preiparaii di radio a medici gior110 piì1 ~l1i.a1·0 cl1c la C•urieterapi.a si inldirizza 11on specializzati. E necessario valutarie esatt·adt?finiti,·amente ""erso le arprplicazioni. a piccole 11nen. ~e t.utta la res·pon&rubilità di •simili tstituzioni, untco oblbi•ettiivo. deLle 1qruali è di regola lo sfrutdosi orarie con 1nn prolun1grumento ipct.uttos1to gfla11 .. de ri petto ail ten1po. ·Le rupplicazioni .:fatte a tamento 1del nnedi1co ·e del ;paziente. l.l\.nche in q ueinezzo di tubi d' crnanazio11e impediscono lta rea- sto caso p ensone assolutamente incOlffipetenti in1:1za1,io11e di ql.1esto indi.rizzo terapeutico. viano &ghi o tubi di ra1ùium, 'lln enJdo indi.crazioni Ora una delle 1·.agioni c11e costi1 uiscono la s ue consil,gli ISIU!lle dosi e sui m eto1di d'impiego. In periorità ùellc applicazioni del ra1diu1111 ri151pc! ro rultima analisi, a parte il ig ra,,e p eric o~o, è lo a quPllc elci rniglgi X penetranti, è q)rccisnme11te ~tCS$O corne se un corrunerciante ·di str:urrnentf qne_ta regolarità 11erfetta e lla po ibilità 1li fa.re cl1iriurgici invia 9Se 11.111 bisturi con U'tstruzion ~ s11l delle lunghe apJ)licazioni ininterrotte. inoclo di s.eninse11e per rfare, ad esempio, una L 'imipi ego dell'emanazione ha ancora I' ineon \·r. larlaroto mia! J'•u tti r ider ebbero d'un simile modo n iente <li ricl1ied<'.'ft"' ltna conba.bilità estreima.n1011te ·d'~lgire! -Xoi ritenian10 i111dis'PensaJbile che 0gni corniplirata. -perchè per og11i a'P•1)licazione ibisog1 ta ro1nn1e]'fcio Id i PaJdium o di sostanze ra dioattiv e calrnlarc cu11 c:11ra l'i11tClnsità di ogni é1J)parccchio in gener e, sia posto sotto il controllo dello Stiato, al n1omento in ·oui esso \riene wppliiento e la sua il qu•ale solo 1J1a l'autorità e i mezzj nece::;sari ù1tcnsità al monne n~to i11 c11i ,~ie ne tolto e , ...alutare per 1clisc i1p1linarlo : tale •co,m mercio dovrelb be .P~· esattamente l'e11rng-ia 1rlist.I1utta drurante jl tratta- sere sottomesso ad u11 regolan:nento seYero determer1to. in una parola inan1enere iper ogn i 'Jf!)pa- mi11ato per legge, come commercio di sostn.nze p ericolo ~ e . rr.cchio 1111 J)rotocollo moOto coniip•licato. ..\ttualmente però, tanto in Europa quanto in ~ ei grandi oentri di lotta 1 contro i1l caacro .:is•.. ... .A.n1erica, in quasi tJu1ti gli I tituti di lotta co11- slo110 certamente ancora ·degli ·a'Ppai:-ecrh1 per . tro il ca11cro si adottano appareccl1 i a sali fissi e l'estrazione dell'emanazione 1d cl rad.inni ed essi si •cndc alla standard1zzazi one dei metodi allo ' 'engono .ancora i·mpieg•ati, ipercl1è t::i so110 e 513 scopo cli . en1plificare quanto più è possibile la n' è presa l'abi·tlu'dine clel/l'1uso, •e ancl1e per l111'alronta1bilit<'t e rendere i calcol i delle dosi p erfett"l tra ragione, che ·cioè in qiualrl1e centr.1 ci si serve del!l'emanazione 1p er e1,·itare l'ospedalizz.:tmente fa cili. zione 1degli 'aJillJffialati affetti cl.a epiteliotr1i dPlJ.n. Trattandc 1d~l1l'u o dell'en1anazione ·del radinm cute, facendo 1deille aip:plicazioni .am '1t1latori :1n1e11è or1porturto anche ri cordare cl1e certuni hanno :proposto 1d i mcltcrc :i 1clispos1zione id ei medici p!1a- tc. Così gli ammalati non portano 1con sè cl1e un ~ras raidio-attivo di •dur.ata affi.m era e cl1P. tici e dcg1i specialisti aprpa.reccl1i contenenti l'emanon l1a 1q uin1di ailict1n valoTe . .P er la .ste:5sa. r 'l:g·io11e nazi one. Quest i rupparecchi sar eb1b ero jnviati da un laboratorio centrale d' estrazione ai medici che 1•ei1na11azione 1pe:rmeite .di ,fare, senza a 1c11na prti· ne ,f3nno rich irsia 'Unendo ·alcruni dettagli sulla oc1c.upazione, certi esperirnrnti ·ugli animali, e:vita11do i rischi !dJ perdita del racliu1n sem1)re lesio11e can•cerosa da trattare. La Direzione d el labor·atorio, in base aJlle informazioni scritte ri- 1p os1sibile neIDe 1giatbibie de 0 ·Ii animali da esy;eri.cevute, stabili r ebbe (e sare!blbe Stpesso un fi sico . n1ento. .k\ n ostro giudizio è di massin1a 1aa rigettarsi che fa qu esta 1clc1rI"ntinazione di oarattere as.sol'UJSo 1dell' emanazione a causa •di tutti gli inco11lrutartJ ente meùi1col) la ·dose Ida apiplicare ed in''enienti cl1e ne sono inerenti. ·Questi inr ··J.:v ~ · ' ' irre.b1be i tubi con lfi·l tri accomipagnati id a inclt nienti, certo noteivoli, non 1si vertficano se il cazioni sulla durata e sulla modalità :Secondo oui centro 1dt51Pone unica.m ente idi a;ppareic·chi a sali l' rup,l)liicaz ione 1devc essere crratta. Questo metoido fissi. Un i strurm·ein·t,a rj o a 1sali ifiissi. è meglio eividentemen11e ·n on ipuò dare che un so1lo ris11l· adatto ,p,e r ·un Istituto n el 1qura1le il nu1nero d ei tato, il com'Pleto 1discredito Idi rwn metodo ùi <>ui non si coinosce anJcora tutto, il v:alore, poic!1 è medici 1cl1·e .rupipili•cano il ra1dium è a1bibasui11za ·anche in m1ani esperte esso non mia anicor da1o consi·derevole e nel quale è necessario che ogni 'but1o il ·suo rendimento. !Altra conse1g uenzfJ sa- m e1dico, siulle i·StI'uzioni del raidiologo, si pi2gi1 1 ad una 1discip1i·n·a c1l1e del r eisto si deve comrebbe che, esse.nido le dosi sem.pre insu.ff icie?1ti (ipoicl1è la Direzione del ~aiboratorio e.entrale {10- prendere. Qu,a.Je 1deve ets sere questo istn1°rnentario? vrà ·essere d'una iprudenza molto giJustifiicat:i 11ci Ncll'Isti·tiuto del Radium ld·i Bruxelles è stato -cons1gili e nelle indicazioni, non IVOìendo nss1uu.dott·ato un n1etodo cl1e ci aq)1pare ottimo e di mersi che una responsrabilità assai limitata). gli 1

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IL POLICLINICO

011i jn ogn i occasione se ne constata con soàdi .sf·a zione la u tilità. !l·l radi.u ro di oui l'Lstituto lctispone è stato S1UddLYiso in una quantità di 1pi1ccole celll.ule tu·t te della stessa tforma, 1d e'lla stessa gran,dezza -e tutte rd ella stessa filtrazione, cioè d 'uno &pessore di 2/10 · id i lll!IIl. di iplatim.o. Qfll·este cel.lruJ·e con,tengono ld·elle 1qu1ant:ttà div.erse di ;raidi.um: vi è il tiip·o ·da 0.33 mmg.r. IR:a. E.1., ·d·a 0.66 mmgr. Ra. El. = 1.33 1nmgir. R·a. El. = 3.3 mrn·g r. Ra. El. ' = 6.6 mmgr. Ra. 1El. Que:sie ptccole ce1lrull.e possono essere pois-te facihne11te nel lume id i :a:ghi idi dirrlf eTente 1ungh.ezza jn m odo ·da voter ;realizz1ar.e così 1degli aghi di caric.he moJ.to diverse e d"una filtrazione Ullliica corri·s pondente a 0:5 mm. ·di ;p1lratino. In u1g1uaù mold·o -è anClhe ·p osstbile ipreparare, su domai1da d el m edico carpo reiparto ·d 'un servizio del centro, e s ulle :istruzioni 1del raidiologo, d ei rubi ·di qua:Lstasi cari ca a oc:umu lian,do nell'interno dei tubi s·teStSi run deteT!Illinato nrum.·ero Idi cellule da 0.66 = 1.33 = 3.33 o 6.6 mmgr. idi Ra. Fll. Queste cellule 1s ono p;r.essoichè .d ella stessa lunghezza 'e p er ·dif.ferenzirarle ·sono eon traidJdistinte fd1al ruu m er0 di cari·ca tm.preSiSo srul!l.a surp•e!'lftci.P e.st~rn1a Dj fronte a vantagigi in1 d is1\)utilbili questo siisternia .h a però un inoonrveni·en·t e non traJscu;r-1aibile, cioiè es~50 imipaica 1delle mani po11azicmi numerose da parte 1d ella 1p enson a incari.1o ata rd ella distrib1U• zione d el ra1dirum, id eterminando una e&posizione relativamente lrung.a alle raidilaz.ioni, e (l'ic·h iede una aibi!lità e runa 1diligenza parti·colaxi. iPer qu.esto 1è st.aJo proiposto , e J'esiperienz.a di.mostna ohe il m etodo 1è eccellente, ·di sta.nrd1al'dizzar e ancor uiù e di ricorrere ad una distri buzione del raidium · in un 1certo numero d 'ag.h i e id i ùu!bi di caric·a dif.ferente e ~issa in mo1do da 1J)te!'1ll·00te:rne 1'13.lPP licazione re.golar.e e icorr·etta in ;tutti i 1casi senza inunobilizzazione inutile in apip·arecchi !POCO aJdo

[ANNO

XXXIV, F ASC. 20 J

com e d eve a1v'venire nelll' rubi-t'llal·e centro anticanceroso, 1ol1e c1eive essel'e aiperto a tutti gli al f etti dra tumori mal~gni . Una :tale 1distrilbruzione di m ate.rial e raidirumterapiico e la sua otpportuna ,p roporziione alle esigenze dei ,diversi cam:pi d'appli·cazione, ;perm 1etteranno id i non i1mmobilizz.axe nella cas1S1élìf.orte 'l1Il numero importante di preip•ar azi otli inaJd.oipera;tie. :E: J1e!C&ssari·o 1disporre di runa certa perc-entuaJle di aghi da 1, 1da 2, di tubi da 5, id.a 10 iII1IIl'QT o . Ecco la 1do·f1azione che è stata rproposta e mtrodotta n ei oentri antiicancero·si lframicesi: Per 1 grarrimo idi radi.u.m : 100 aghi 1da 1 mm·g r. d1 Ria. El. = J.00 mmgr. Ra. El. os sia 10 %; 100 aigihi da 2 mmgr. di Ra. El. = 200 mmgr. Ra. El. o~sira 20 %; 60 tulbi 1d1a 5 mmgr. di Ra. El. = 300 mrrngr. Ra. El. ossiw 30 %; · 40 tu!b i 1d1a 10 mmgr. di Ra. EJl. = 400 mmg:r. Ra. El. ossia 40 %; 1000 mmgr. Da. tEl. = 100 %. Questo mo.do id i srurd1d'i!Vildeve iJ ;riadirurn. ha an cora un 1aJt:ro vanta1g1gi-o : il costo della d:i!str.iibu z.io ne in tru!bi 1ed in ~ghi viiene rud essere relativamente brusiso p~r il fatto che si tratta di un 1a,1 or-0 in !Serie. 1Jnoltve 1~li err ori non sono più .p ossiJbi'.li e gli sip1ecialisti nei centri si mettono l'aipiidamente aLl •corrente delle tecniche e riconoscono :fiacilmente i iUlbi rd h'essi impiegano. Q 1g ni wgo e ogni 1JuJ:>o è contrasSiegnato con 1'inciisi()[le •d.el niumero ·d i ·carie.a in milltgirammi -e del nrumero pr0tgroosivo. La numer'8-ziorue progre.s·s iva è f·atta per ogni serie di ·a,gùli e di tubi ·d ella. ste~a carica. 1C erti ra;diologi hanr10 criti cato ·questa standar1dizza.zione, iperch1è la tro·viano troppo semplificata, ma la :p1ra. t.i1c1a h1a ·dimo1s irato cehe in tafi modo è possibile féUI'e in rm1aniera ifaci1e e comoid.a asso perati. 111taroente tutte J.e ·aJP1Pliicazioni nel dominio di Così il Go!Vemo France.se, ibene consi,g l~aito, ha tutte le 6p ecia!lità e in 1Jutte l e locallizzazioni. Ripetiamo ,tnJtìine ic'he l e manipolrazioni · dia parte stanclar·dizzato il n1a teriale radiumterapico, di tutti del p ersonale srubailtierno specialmente i n caricato i siu oi ·centri di lotta contro il cancro ed ha fa:tto d 'infil•are gli .a1gihi, Idi porre i 1JUlbi nei lf..illiri aus1· ·su1ddivi.ider·e i 5 gramrrni Idi Rfa. El. che ha aicqiuiliari, n elle son.de ld·i caoutchout, d ella sterilizzastato, in tuibi 1d:a 1-0 e ·da 5 rnmgr. Ra. El. e1d in zione ,d e·gli 'aJocrihri. e ·dei t'll'bi, ecc., veng-0n·O oo aighi •da 1 e ·d a 2 mmgr. Ra. El. essere n1olto r.aJPii de e .p er 1conségiu.e nza. esporug.ono I ·t.uil::>i 1da 10 ·e dra 5 mrrnJgir. hanno 1UII1a parete poco i l ,p ersonale .s·tesso ;an dan.n o d elle raidi1azioni erqiuivalrente ·a 1 mm. di platino e ipo1s.so,n o essere CihiiUSi in tubi .S!Upiplem entari ohe portano Ua fil- . d·P.1 raidirum. Noi non conosc:ùamo anc.ora tutt.i i ld anni deltrazion.e a 2 m·m . rd i ;platino, filtraz.ione richiesta 1' esposizione 1d e1 person.ale :medico e srulbalierrno in 1C·erte a.JP!Pli1c.azioni ·S1p eciali. tGli aghi, di ;d1u e alle rodi:iazioni 1del radium , ma ·s aprpiamo ch'esisi lung.h·ezz.e diitìf.erenti ,(44 e f?-7 mm. ), hanno runa sono mo ltapll.1ci. P er 1q uesto in 'llil LStituto antifi·l trazione totia le di mm. 0.5 id i ipl'atino. Ol1esta istandardizzazione ri-esce como·da e dà i '. · canceroso deivono ·e ssere attuate r1rutte l e prote ' zioni mag.gioi!i e migliori IPOiSS:iibiili siia: iper i rag.gi suo completo r en d1mento qruam.do la .per centJUra.le di Ro,en tgen, e p ar questo rimandiamo tai trattati d i a.ghi e idi tubi -è is tata fissata razionalmente speciali, come iprure per il radirum s u oui vogliain .rapporto alla oura ·di ammalia;t!i d elle diverse mo tvaite.nerci breivem•en t·e . .;pecialità senza alcuna partic01lare specia:lizzazioi1 e,

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SEZIONE PRATICA

B molto più diffi cile .p rotegigersi contro il ra· dinm c1he contro i raiggi X, rperchlè i ra·ggi garrnma 1

<lel 1·adit1m l1anno 'lln potere Idi penetrazione assai n1lto c11'e certo non hranno i ra·g'gi Roe11tgen an~ i0he più penetranti. Ricordia11110 c·h e per ri1drurre a 1/1000 la ra1d:iia zione gamma è n ecessario uno c:pesso:re di pion11bo cli circa 15 cm.; a:ppare quindj logico che •J)er ip1rot0gigere ef1fi1cacement e iù 1p ersonale non bisogna c0ntare tai1to sull'a sorbimento cln parte d ell e sosia11ze a peso a1:omico elevato, n1a eh e è meglio contare sulla distanza e più nncora Sl11lla rilJ1uzio11c 'ClPt1la <liUrata l(}elle man~­ J•Olazioni. Co11trariamente •a quanto è {la.t o co11 tatare in TI1linerosi centri anticancerosi, nei quali la caissaforte è istallata nel'la sala di preparazione del rndium e ·vicino aJùa ala d 'operazione e ad antri serv izj, cassaiforte blind•ata di piom1bo e qruindi molto costosa e n1olto 1pesante e tutta,;ia insuftficientc dal rpunto di ·vis1a della protezione, bisognerebbe mettere la cassaforte nel sottosuolo, 11rofondamente e a l1!1c't granlde distanùa dagili a11lbienti occupati dagli an1anaJati e dal personale. Ogni qual,·oJta occorrerà rlel radium, 1\·ale a dire il maitino quando le ordinazioni di raidi'llm pf'r la ·g iornata devono essere eseguite dal l)ersonaile adidetto a qruesto s el"\·izio, lino special~ pjc<:olo ascensore, manovrato daJla sala di prr1p arazione, farà sa.lire !fino a questa la cassaifo1rte d·a.lla quale sarà ritirato rapirlame11te il quantitativo di radirum necessario e quindi l'ascensore sarà rin'viato, col radirum rimasto nella ca&<;aforte, nel .l ontano sottosuolo. I •p reparatori lruvorano naturalmente ad run ta,·olo di protezione .sul tipo di quello già ivolgarizzato: tavolo con coperchjo ·d i piombo (spessore '. cm. ) e 1pi ccole paJreti 1qi piombo (51pessore 4 cm.) innalzantesi su tre lati. IJ piomibo sM'à TYvestito di legno per eliminare i raiggi isecondari. :\ la;fo dell'operatore si aprjrà un finestrino co1nunirante con la sala di sterilizzazione in mod·o C'h e il trasporto 1de1 raJdr:in1m non d eiJ)ba avl\-enjre attra,·erso i co.rrjùoi e a mano. ..\ppena 1gJi a1ghi ed i tubi contenenti il radiium saranno sta:ti sterilizzati, dovranno esser.e passati c1aJ.1'a salia rd i steri1izzazjone a .quelJa d 'orp·erazione ancora attra·verso un fin estrino per evitare sem1p·r e il traisrporto a mano, c11e è, a nostro .A'i 11 di zio, estremamente da.n noso. _.\])1b)amo visto in quaJ che cen·tro anti1cian cocoso dei ciarrelli molto perfezionat), blindati di ipiombo e Cfllindi molto pesanti e in-como·dj, i q1urali però dopo qrualol1e 1empo era11·0 stati .aibban.donati fra gli acicesisori inrutili ed iJ trasporto d el radtum si rifruceva a mano, usantd.o delle pjnze più o meno lu11ghe cl1e 5ervi:vano a sosten.erB del1·e sc·atole in pio.rnlbo e legno ·di ipeso tale da rende~·ne possibile un fiaicjJ e trasporto. 1

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Ci sc11siamo per dover entrare in tutti qruesti dcttag.li, ma essi sono 1di run',enonne impOif'banza per il funzionamento buono e regolare di un CPn lro antirc an ceroso. Di remo ancora che, a nostro avviso, è neces~a rio cl1e il radiu1n1 sia dato in cons.egna ad n11'1111tca l)ersona cli fidrurc ia, la q.ua1e ne élIVI'à la re po11sabi1rità m.ateri!ale. Tale persona potrà essere, aJJ ese1n1piio, la •direttri·c e del servizio iillfermiere: quest'a t el'irà un registro di carico e scariro d,aJ q.uaJe ·d e·ye ris ultaTe, in mo·do C!hiaro e detf(lgliato, il n10, imento giorn•a liero d egli aighi I e dei tulbi con l'indicazione precisa del meidico caipo-seryizio P d el reparto al q;urale furono affidati. Curerà ·dili ge·n temente la preparazione kl·ei qt1a11titattvi. di radium che di ,·olta in ivolta le sara11no ri1cl1iesti, in moid o c1l1e siano pronti in ogni .dettaglio per 1a sterilizzazione e l'applioazione. La 1dire1Jtrice ruYrà rpruT·e ]n consegna.. tutti gli accessori inerenti a:lla 1p re1)arazion e degli aigihi e d ~i tubi e penserà ,aJ Joro II']1fo:rnimento, tenendo informati il radiologo e l·ramn1inistrazione di ogni nO\'jtà e Idi ogni ibis01gno. Ri corderemo inifine cl1e è n ecessario stabilire nn ~istcma di modiuli iper le ordinazioni di radi.um fatte dagli p~iali1sti 1d ell 'Isrtituto e 1dal radiologo . .\ 1rpena l'ammalato è stato esaminato da uno o da più specialijs ti ed è statra fatta 1a ld·iagnosi, Ja triade radiologo, S:pecialista e [aboratorio stahilj gce cli comune ruccordo, come abb,i amo già detto, la linea •di condotta 1da seguire e le mo·dalità per il trattamento radirumteroipico . Questo IPOtrebbe consis·t ere, ad esem.p io , in una aip1pli1cazione 1t.1teTo-vag·inale Idi iiadium. 11 1ginecologo fa allora 'Una clomanc1a di 4 tubi da 10 mmgr. e stend e la sua richi e.sta sul modulo &peciale, i:l qruiale sarà contrOlfirmato dal radiologo. Tale modulo pass·a •aJJa Direttrice, la ·quale iprepal"a, p.er il 1gioifno indic~to, la quantità id i radi11m necessaria all'applicazione. Ogni ric l1iesta di raldium ' iene ipoi deposiitata nell 'rurchi1vi o, p·erchè ne ;:i.'i.m angia traccia in c:as-0 <li correzion·e d'errori sempre !])OS·s fbili :nelle dosi. I tubi ùi naJdi·u m, pronti e .sterilizzati, saranno presentati al ginec0Jo1go nella sala d'opeirazione nel .g iorno e n~ll'ora 'St·abiliti ed il ·c ontenuto di ogni tubo sarà indicato 1da .u n oerto nu·mero di pi ccole perle di v etro 1d.'un determin·ato color.e infilate n el filo idi ogni tu1bo, in modo che il ra· <liolo1go, 1prresente, erd il ·g inecologo p o1s:s·ano con trollar.e an·c ora 'llna. Vo·l ta, ·a l momento ·dell'aip-p,licazion e, la 1qiuantità idi r01di un1 e la sua diLSt.riht1zione. Inoltre, ultin1ata 1'1a'P1plic·azione, -senza do·v er rico·r rere alla cairtella clinica dove sono tSeignate le do1si or1a rie .st·aibiiliie, il raidio,10go e/d: il g inecologo 0!1sP-rvando le perle ·e d il loro colore ·po,gsono controllM'e assai lfaicilmente le quantità di raidium 1

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lL POLI CLINICO

aipiplicat e. D'aJ·tro canto le irufern1iere c1he hanno '3JSSi 1stito l'•ammala.ta, per i·l c·a1so particolare da noi cor1si·derato, drurante il giorno, frucendo la consPgna alla in1ermtera idi servizio notturno, segna sulla ·t albella 1personale ·del'l 'ammalata la quantità rdi perle ed il loro colore e la stessa indicazione dà l'inferrniera del·l a notte al mattino quan1do ceStsa il suo turno. Se ;p1er ca;so, aJ!1.1a con segna, il nurrnero idi perle non cocrisrponde, ''tuol dite ·C11'e , 1p er e1se1n1pio, ri1n tu;b o è ic1a;d11to e le ric.er che ·C'h e j·rrumed·iatarrnente si faranno perm,etteranno ·di rintracci01rlo is.u bito. . T11tti qillesrti ·p icicoli ·dettélJg'li riuniti permetto11 o una iSorveiglilanza continua 1da ' iprarte !del raidioloO'o b e •d·eglli sip eci,aJisti; tale sorveglianza si compie ruuto111a:lioamente e permette 1i.utilizziazione sic1ura d'un rpemsonale nrurffieroso e 1v·ario, ·e;vitando così p erdi·ta ·d i temipo, per.dita 1di raidium e senzra quindi spre.co idi rd ena:ro. Co11 un 1si:stema forudato s u tali basi si può ri11·1 1nciare a1ct. 0 1g ni assic1urazione, cl1 e è estremamente costosa, p er 0J1•è non ·è stata cfra;tta ancora Sll vasta sc.aila u11a su:fficente ·espeirienza che permetta all·e Socte"té\ assi1cunatr]ci di 'Stalbili1»e d elle tar)f fe 1pr·eci.se ed eqrue. Rjassum~n·do si d·e. ve a:fferm·are che il centru an·tiican·ceroso è l'.u nj ca arma efificace n ella lotta cor1tro il cancTo. 'ftutta !'·attività e tutti .g li sforzi dei medici ipratici, 1dei laboratori di ri·c erc1he, d.eille leghe, 1delle ·associazioni, ·d elle ùrume ' ' isitatri1Ci, !d·e11e infermiere, 1d elle ·ammini.s·trazioni di .beneficenza, del purbblico 1devono tendere aid indi•\ rid11are a iteanpo· gli amrr1alati, c ioè n el rp erjc1do in crui l'aiS·so1ciazione idei ~11ari :mezzi ·t erapeutici offre ancora. la speranza idi ·g1111arire il 1cancro, a far con ·veng·ere v e[l'so il centro anti,c.anceroso g·li ·ammala.ti .stessi e tutte ,le iruformazioni. neccssari·e per lla l ot.f a .contro i l cancro . Il centro anii:can1ceroso d eYe essere un ceniro · 1) ·di 1diaigno1s i; 2 ) di ciu['a ld.eg·li ammalati; • 3) rli stu1 d i sul oaJD. cro; 4) d'inseg!Ilamento per gli s.pecial~ti in can corologia; 5) ·d'insegnamento per ·gli .sipecialisti di 0ign1 speci•alità, i ·quali rpossono venire al centro eid ~·sistere agli interventi .f1 era;p eutici dello· !Sp~cia­ lista d·el1a prorp.ria branca, il ·qtl'al·e idi·m ostrerà t.utte le risorse e tutte le :p osstbilità di tratt·a· ·m ento i1el 1part:iJcolare 1dominio d eilla si:»eciialità; 6) Id' in.seg'na,me·n to rp·er i me1di1ci pra.ti.ci; 7) ,d 'iJlJsegnamen=t.o per la formazione d'1un p·e rsonale subalterno si:>ecializzato di iprim'ordine; 8) di prop1aig·a:nJdia i)er il pulbiblico, p!l'apagan.da cle~tinata a lforroare la sua edrucazione e a con1battere il ciiarlatanismb, cericando di dare delle i1d~e sa.n e e '"ere sul .cancro e sui 1pirogressi c.l1e si co1nipiono n ella lotta con•t ro di esso.

[ANNO XXXIV~, FASC.

NOTE DI TECNICA. -

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Un me.todo- pe1· la 1·icerca · degli elementi spermatici nelle fibre tessili sciolte (batuffoli di garza od ovatta). N·ota d el dott. EMILIO 1

PITTARELLI

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Qual.elle anno ifa il Giu1dice Istr.uttor e di Chiet i soittopo1s1e a l m·i o esame un ba.tuiftfo,l o d·e:llla comrune garza da m ·e di·ea1ttu1ra, dJl 1qiu1élJlre da p1e·rit'i 6 ettori eu-a stato stro.finato contro La mrucosa del retto di un caidavere: alla giustizia interessava ·di ·a ssodare se il 1detto batuffolo contenesse deO'li elemenif.i Gperm·ati ci (evientua•le coito oorrrtlI'o ::at·ura). :Nelle usuali ricercl1e le mwcchte ,p resunte SfP·ermatich•e sono ·e devono esself'e visib·i li aid ooclhio J1udo: gil1i ·e siami [)ePciò non presetntano altra diff1cd.ltà all 'inf.u.ori di qu·eJ.•le ineiI'le•n ti ad 01gni orpoerazione rni-cro1grwfiJca sottri.l·e .e d·ellicata. M a 11 e.l ba;t uf,fo1o ·d eU.J a fa tti1sip eieJ.e n o·n si d :iis t:ùrugiu e vian.o p.o rzioni imp1re1gJ1rutie e iporzi•on'i non impir·eignat,e; sìc:.ll.è i co!ITlJUni ·e no·t i m eto1di 1d·i esam.e mi 5 1 presenta·vano a priori d'esito incerto. Essi, inf attj, .cons.iJstono rn1etl maiaeirare in ltqiu.:ildi aidlatti un ipezzo delllia stoffa impregriata, dunqrue co11 rnacohle vi.lsilbiùi ad oc1clhio nudo, e neil rilcerc·rure nel li1q11i·do di risulta gli elarne11ti 1dello sperma. ~ondimen o 110 creduto, in un fP•rilmo tempo, ·do,~er.oso ldd ricorrere aii metodi '~lais'SriJci, operailldo con dei pezzetti · di garz.a ·p resi a· , -u a ·e là nell battJUffolo; es~endo o'Vvio che un ·ev8tI1tu.ailie r:iJsu1ltaio positivo ruvu1eiblb1e .es.ariirl:to il mio còmpito. Ma doipo a launi s1wgigi rfati1cosi p·ratiJeiati con esito negativo, smis,i ; peirsua.so coll cfatto C'he [p!er a:n~iv,are con talli m·ezzi a co n ~1l u si.o·ni pro.bia nti, a \'lfei d•oV1Uto po.t1er eisamjnare m·illLmelflro 1)er miJ.Jjm.et.ro tt1tte le 1niiglli·aia di fili de•l lbatu:f.fofJ.o, per la qit1a·1'e bisQg.na mi sarebb·WO ·o.coorsi d·e;gli amnl in teri. Era qiu-indi necessairio crearmi un metodo atto ad estrarre in blocco dal ibatUJffolo il flutdo da esso aissorbtito, peir poi sotto;potI'lo a ri1cericll1e oipportune. Ma 1prima di operwre su'l corpo del reato era ancl1'e inditSpensaJbil·e ass:itcurarmi, .!0n TLeier c.h.e comp1ar.ative, dell'att;e.n.dibilità d•el met.odo che fossi riJu1s1cito a ·oostTur:i.rie. I~·e dif:fico.Jtà ·da suip·erare in qiue&tio oammi110 erano mol1te1pli10i, e non ,s plo ·di or.din·e saient:ilfico • e tecn :iJ; o. r1 ·qiuesito rp1relimi1rururie che m i s'imponeva era 1dJUnqu1e questo: Da Ulil baturftfolo Kli garza · initrliso idi sperma, estrrurre inalterati g.li elementi seo:nrinaJli oau·atteri61tici. 0

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(1) Il ptl"e.s ente lavoiro f1t1 ·ese.giui1to nei Ga1binetti Sci.entifici dell 'Os1peda1'e Th Ii'li1taire .di Ohieti . 1


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SEZIONE PRATI CA

Pf•J.;ciò 11ni bisogna \ra un inezzo liqru~do, il qiu1a le se io1giliesse glii el,001001.i soltlìbùli deil.lo sp•eirania, st)11ZJa léllltel'are nè que ti n è .g li clementi figurati. A.t tesa poi :La. gra111de e facile alterabilità degli 11ni e deglJi ialtri, e l'ù!'rvia i1ecessi1tà di ottenerli $Otto 11 più :pdccolo vo1l un1'e 1)0 sibil,e, mi era pn.1r.c 111 ce- sario dl1e il detto n1ezzo liquido fosse fa.ciln1c11l e epa1ra1b1iJe, no11 r ic11 iedesse, 1.:ioè, p er essere separato da ole111enti csttl'an1c'i a d es o, 1naniil_)oJazio11i cl1e pote. sero so pC?ttarsi caipaci di a.lte, rare tali elementi. ' 011 interessa co11oscie !1e i 111Umero i teintaJf.i'Vi dia n1e fatti con m ol1e·plici solv·enti, usando~i si1a i:o1t1ti, ia n elle pi u sYariate mc co~ anze: mt bn ta d e ori\ ere i J 1111cto,cJo •f itl.1aJ.e sul qualle mi ~ono fe:rmato. :\JetteYo cl u11q1ue a n1a!Cerare n ei ingoli liq1ui<li, e po~cia i1e i loro ''ari mi cu1g'l i , t1n brutuf!folo cli gar7-<'l intri:o ·d i s p f\ r1111H erl asci ugato all'aria lih~ra cla n1olti gionl-i; p~eia r·e11tr ifu,ga\'O a lnngo; e iinifinc e1·apora,·o il 1liqn1ido a 1)n.. ·a tc1npif11rn•tura. ~ cl li ~11i1clo co 1llC ~n traio ptraiticavk:> la rrazion e di Florc>n ce, che è a un ten1po ~ia rpài'1 ~c·nsibil e e la pii1 icura cli uno dei co111ponenti 11nr1n ali dello sperm n; e n r l sc~j·i:mC!n lo r icercra\1 0 ru icrogra fi carnrnt e gli spern1atozoi prr\·ia colorazione con eritrosina arnn1011 i aeaJP. Pr ~·"gli rYo qu est i 1du e metodi. J1 Prr.hè da altre r ic0rc he con~ . lHJraU\·e n1i si era110 di nios fruti j piit sicuri e i più attendibili. Il liqru ido che 11<>r l' estrazi onC' d ei corpi solltthili mi ha dati i aniigli ori e pi li costa:n1 i tri siuQ~at.i, 1~ un n1is:u1 gl io di ~ceitoh c e di c1c1·c ieti1ico, t·on una pi ccola qunntitù di cloroformio ed eter e cli petroljo (1) ; esso o.ffr e i se.giuemti ' rantag'gi: a) scio·gù.i e facj1m cn te i 1prii·n cirpii :0J1n1biùi IJ1eJlo spemn·a, l asriando1 i inalt.erati; b) fi ssa - in senso m icro,graf1co - gJi eilrmenti .fig1nratJi ; ' rale ,a di:re, li ,m ette in '·o,ndizion i fisico-chimidhe taili , 1da JasC'harné j n a~rteraita la forma per le ulteriori m anjpol azioni; e) evapora a terrnperatn~ra bassa, a.lJ1a qru ail c r esistono perfett•amenrtc cois ì 1gl i eleme11Jt i solubi~ i , rome i figurati . Da detta mi.scel-a risparl.Jd,c per.fettame11te a·110 scopo (li estrarre i coJ"Jpj s·ol.ru.biiJ,i,. m1n. 11a l'iincon vrniante di n on far deip ositarc gli o1em enti fi1giuratj. Poi·ch è proive l(]i,r ette mi wvevano ass.ic1ul!'ato cll'e la misccU1a non alter,a , ma ben sì fi6sa gfii clc· m en ti figm1rati, era nat.u:ral,e co11.fu.i •ud·er e eh e taili 1

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(1) E Jco lA ricetta: .l\.ceton e ed etere etilico :

nn a ,ernie . 20; Cloroformio r. d rter e di 1PetroJ i o : an·.1 enne. 5. :.VJ. ; si di1b ,a tta i·l mi srugl io con un prizzaco di carbonato ;d•i C3J1c,i o. ,p er n.eutralizzartl o 1pe!l'lfettamein1te (i p·~odott'i del comn1'e!fcio sono s1efln.p re t1n po· a ci di ). 1

ele.1nenti doìVessero r estare attaicciati alle fibre tes&il i i n modo da r esiist1ere a1ll'az:i. on1e ld•eùl1a ce.rn1

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1.r i fug·a. .L\:ve,·-0 d1un que percorso meno della metà del 1

cammino; essenido ris a;p1uto dh·e l a rtcel"ca d ,e i conp i so l1ubili dello sper.ma serve a solo scopo di ori e.nt.a1nento, ma che per l·a identilfic azione si•_,'111ra cli qru.el fl·u~dio OQ'lg)anico ocicorre senz·a m eno con stntiare la presenza defilo spermatozoo. ~I i hisog11ava penciò u n m ezzo aitto a ·distaccare gl i rleme·n ti f1gura:ti 1tlial1le lfibre c ui aderiscoino. l~ 1 per q1ue.s to ,f1in e ini f·enmrui so•p ra l'oirdinari a Sdlurion·e fis i 0Jogi1ca (clo•ruro sorl ico al 9 %0 ) , aicl<1i zio11ata di alquaUlta fo rm aùin a (5 % 0) : in questo liiqui,clo gli sperm1atozoi s i con ser vano indeifini t arn ent e. L&Stcia ndo·Y'i m acerare le f1br e tessili oud. sir110 atta ·cati d egUi spermatozoi , e ce.n11rilf'lllglando poc;cia a lungo, i lnecl esi n1i si dj Sltaicc aitlo daDile f i hrr e si depositano 'l.1 el fon1'. l 0 d alilia provetta. \ ' ·rra a Bou1pcraire un 'ultima diffiootltà: ' 'eder e, cinè, sP glli umori 0greigaii daàl'dntesti'Ilo retto c1i r l10 la 1 rea.zione ,cl i i:-1ore1111ce. ,J-uiesta reazione, scr\·cndo, come 110 rill cYato , a solo scoipo di orientazione, l a prospe1•tata dif.fi1c oltà ·n on avei\"a e n on 1ha 'C n on urn'i.m1porbanzra second·aT'ia: con L11nque, riccrclhe clir,ctte mi 11amno diimos·t ra;to ·l1r le sec1r 0zio1ni 11or1nali del r etto n on dàmno la i11i o

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rP.:i zi one in 1p aT01l·a.

{ji ilizzanldo tutti @Lf' ti clalti !Slp•erimentaJi , io ho 11rO'l' t' duto a d Pi saggi con-i.parativi so1pra. ba1 u ff oli 1cl i gnrza étn alogl1i a quello dratomi aù esa rn i u are, rp;r-oc·ed e·n .cJ,o ro1nc seg1u·e : ~ fesso il J)atUJftfollo in aidatte 'Pr.o·v ettc, lo si riCOYrc:> deJla mi cela ete·reo-a1cetonico--eiloro formica, {l lo s i lasci1 a in rripo.so ·alc1une ore; j11di si eie·n1

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tri fuga a111nr no p er mezz'ora. Ciò tfartto, si aspri1ra ·on una co nl'u1I1e pi1p10it1a quasi tiut?to i 1l liqruido,

evitando d i as·p ira:r e q.l1el ip 0' di selàdm ento C•h e snn1p1"r si 1dcposita i1n foird'o a:1Ja pri01vctt,a, e cl1e potrPJ1.be conile ne1re .qu'a1lcl1e sipenmrutozoo e1ventualnten1te rlL taiccatosi d.aJ1C' fi.b rc tes.sili. i empora il liqui1Jo n B·lVI a J)assa tr1nperaturn (11on J)jl1 "di 60o C. ), fino a 1c.11.c ne restano 110che gocce : q.uesto fondo è costan1i0m·einte giaJJiccri0, ·e su dl esso si praiii ··a la r.rnz.io11e di Flor en c1e. :E: ri1s apruto c'he ·Qnleista 1se11•sii1b·i lis.sjroa r e1az,i·o1ve . non è spec·ifi1ca d·r,11o sper1na, n1a ap!l)1rurtien c alJa co1ina , r l1e d el liqiuild-0 sem ina.1,e è fllrn ele,m ento r ostarut <?, e a d altri clelr''i·vart1i d.oJ[.a trimetil1a1mmi1n·a : il suo v•a'lore è 1p.erciò puramente n e.g ati,1 0, n eri sen so c1l1e, ove essa mnn:ohi, la (presenzia d elil.o spPr1na r e,sti es·oliusa, 1e 1sono 11Ilut;i•1i t11.lt!e11"i ori sn1ggi; m ent11~c la sua i1r esenza non c.scn1u1de la n ccess ità d.i p1ro:cede1re a 1-la più dtf·f i" i1le e d et1'ic1af.a ricerca dello s1)e.rrnatozoo. Il batttfifolo, cons·ef'\'a.to sem11r e n el,l a. pTorvetl'a, si riro\ re ora dell a soluzionr fisiotlogi c.a form1a1

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POLICLINICO

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linizzata, si lascia ma.iceira,re pe·r a:loun,e ore e poscia si cerntrilfuga a lungo e atpiebutaimenrte, rimovienùo iJ. btatruffolo, 1Per assier·e si•.)uri ch1e ogni .elemento figiurato si distacic!h!i e si d1epostti. Da uù~rimo, si premrd e runa goc.cia del deposito, si de.p one soipra un v1et·r ino poJ"taoggeitti, si mescola con un·a goccia di erit.rosim.a ammoni1aical1e ' si copl"le ·col veitr.ino covrtogigietti, e si esamin a al mj.cr o.si ~ opd·o. L 1a. prooenz.a ·d·ello sp1 eimat1oz.oo s.arà ·dim·ost1riata 1dl8)lla 1si.la ca:ratte(fiSltiica fi-gUJra, co·l ora.ito in rosso; e va d 1a .sè che, mie ntre un risll1ltato 1p·ositivo r·end,e in•u tili ua.tèriori séllgigi, eventu.al!i risuita~J ne1gativi riidhie1der.a.nno la moltiplica zii o·n e delle p,r.o v.e. co.n clusi·o ne: 1

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Operando riei mo.d'O descritto, gli elementi solubili e f igurciti dell o spernia 'Verigono sicurame11,te e inalteratarn.en te sep.ara ti da iin batuff olo di garza, e, in genere, da fibr e tessili.

[ANNO XXXl\7 , FASC. 20]

dr a ti si arri'\-a alla formazione di .g.rasso; tale trasf oranazione :però è molto le11ta. Il grasso, a sua volta, non può ,poi ip iù esse:re con\rertito in gl'llcosio. · Il glucosio ed 11 1glitcogeno subisco110 nell'erga.. nisrno •delle trasiformazio11i; alcune del1le quali rever-si1bili ·ed altre no. Si forimano iaJl·detd.e glicerica, metilgli1co sal, actid o lattico; nel pa·ssaJglgio irutermedio 1dall'lllna ·a ll'altra di tali sostanz1e ha parte imJ)ortante ra·c i·do foislforico CJhie, combinan·do,s i in ragione di ·due mo1lecole 1di ,e sso con una k:J,i gl1urosio, !o:r ma l'.essoso difosfoirico, Particolare ilffiJPortanza ha J'actdo lattico, in qi..1aa1to 1cl1e il g·li1co1gen e ·dei tessuti costituisce la sor.gente 1della sua 1Pro·v enienza. Jll calor-e pro,dotto in séguito ·alla con°trazione del'le ii1br-e muscolari si spri·g iona qruasi intierainente duiI'ante il riJasc•irumento del muscol·o eld. 1è causato dalla ossidazione di una 1piccola 1parte ·d eill 'iac~do latttco pT0 do1.·t o ·d11rantc la contrazione, mer1tre la parte rjman·e11te si 1conrverte nl1ovrumente in glicogiene. Si 11a dun.que , d.urante l'•att.ività m1Uscolaire una serie reversifbile di trasformazioni dal ,gli:co.g ene all'a.cild,o Jattiico è vice1versa; in essa il lfo•slfato es·SO·SO costitl1ireib1be uno stadio intermedio essen ziale . In condizioni normali, la quantità di zucchero 111~1 san•g ue si aigigira at:torn.o ·a 0,1 ~b ; qruando sl i11tro1d'Uce .airntdo o zucchero, esso aum·enta in 30-45 mi11uti a 0,16-0,18 %. Qu esto rapi1do aumento indill· ce a Titenere 1che l'idrolisi d egli am~d.i nel tratto gastro-intestina1e a "'''en:ga molto rrupi1damente. In séguito il contenuto in z,u.ccl1'ero del san°g ue si abha1s·sa !'a1pi·daim•e nte, si1c0l11è in un'ora-un'ora e mezza ri0tor11a alla 11011 ma. Mentre l'aumento viene facilmente spiegato con l'assoPbiment,9 ·del glucosio che viene m 0esso jn circolo •dall'intestino, :più diffi·ci'le è spiega.re la 1pronta ·dtmint1zio11e. Si potreblbe p ensare che la cruantità idi zuochero ingerita al momen.to in cui Jo ?)Uocl1erò· 1d·el sangue 11a raig'giunto iJ SllO massimo sia stata interaimen tie •assorbita e che la d·irninuzione ·dello zucchero del sangue istia ad indicaTe tale fatto. .M a ciò non è, po~ch.è è •st·a to dimostrato tC'h e il contenuio •dello zu1c chero è ritornato al livello norm aJe. anche ·nel oruso in cu1 si tTovi dello ~uochero n 181llo stomaco e che l'assorbimento 'P'llÒ ieontiniuar.e ad efrett'Uarsi ra'Pi1da1nente 'P·Ulf ,conserv;an1d.osi il con.tenuto del1lo zucchero nel san\g ue ,a lla bassa quota Idi 0,08 %. Inoltre questa •subiitanea diminillzione non si osserva nei diabetici. Vi è clunque un m eccanis·m o ohe rsottraie lo zuochero dal sangrue. B anzitutto possibile che lo zru1ccl1ero sia raip1. damente ossi1dato n el sangue. Questo fattore agiGCe senza du1bbio n el sens.o di ridurre 1a quantità di zuccl1ero nel sangue. ipoicl1è è dimostrato spe1

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SUNTI E RASSEGNE. PATOLOGIA GENERALE. ..

11 metabolis1no degli idrati di ca1·bonio

nel sano e nell'ainmalato. (J-J. 'VIAC LEA)i. The L ancet, 12 e 2.s giu1g11Ò 1926).

Gli iidrati di car1)onio int:ro1dotti 1s otto forma di

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amido sono rapidamente decom1posti nel tratto gastro-inrtestinale e trasif o'lìl1ati in glucoisio, cl1e ,-iene poi aissonbito ed in ség·uito ossid.a to in ani(lri1d0e -carbonica. ed accrua. N1el ,sano· .si po1ssono i11tro1d urre 400 ·gramn1i ·di g·lucosio senza che co11npai a la glico1siurj a, {:iò c.l1e .dimostra che i'l norrnalc 11a una· notevo.le atti1vilà di elaborazion e dei carboi1drati e ·c~1e la eli·m inazione del.Io zucch~ro si ·veriftca soltanto in ·co11dizioni rpiì1 o imeno pat o1og·i clll,e. I 1processi di t.rél!siformazione c11e lo zucchero subi~ce nel nostro or.g·anismo sono tuttora poco noti e le no1stre co11·oscenze al ri·g uairdo sono !rammentarie e 1p oco conc·Lusir\-e. Un fat to messo ir1 evild_enza in questi ultimi tempi è che quaJ•u nqu e 1sia la quantità di tdrati <li cwbonio in°g eriii, la 1quantirtà di z.ucc.h ero ci.rr.olante n ·el sa;n.1g.u e su1bi s1ce soltanto un pi1ccolo ;aun1e11to, suibito .corretto col riportar.e la quota a·d un lin1i;te normale. E quindi ·e,rtdente cl1e lo Z1\CC1 h ero deve essere ra'Pi1da:mente 1convertito in qual0cl1e alt.ra .s ostanza o ratpi·dam1ent1e consumato . Una •g rande quantità Id ello zuoch·ero in·getrit.o è imma1gazzinata sotit:o forn1a di g.licogeno nel fegato ed ancthe n e~ muscoli. A questa pI'o\n.r:i.sta, l'0rg.a11ismo attinge peT i suoi 1bisogni. È inoltre 11oto che con l1n'alimientazio11e a base di carbot, 1

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[ANNO XXXI\-, FASC. 20]

rimenta•l mente cl1e in questo momento si verifiioa t1na •m él@giore ossifd,azione d·ei cal'lboidraJti, com e è indi·cato dal fatto che a umenta il quoziente r e~piratorio (e cioè aumenta l 'eJiminazione di anidride ~arbonica ·dai ipolmoni). Tuttavia tale !fattore è di poca importanza, in quanto ie·h e la .quantità .d i zucchero 1distrn.1tta nel periodo trascorso d~ l momento ò.ell'i11gestione a iqu.el1lo in cui la cur\ra dello zucc.11 er o nel sangue è riit ornata alla quota normale, rruppresenita soltanto un~ piccola f)arte della cruantità dello zucchero inger ito. E probabile cl1e l'ossidazion e da parte dei tessuti sia molto ,p iccola, poichè ' 'i sono individui in cui il potere di 06Si,dazion e è normal e, m entre la cnrYa dello ZllCChero nel sangue è anomala. Si de,·e quilndi pensare che lo zucchero yen.g a rapidament e tra forn1ato in qrualche altra sostanza ed i1nmagazzinato. \ 1 i è di fatto t1n n1eccanismo che, quando il contenuto dello zt1ccl1ero n Pl sang-ur. è salito ad t1n certo limite. lo immag'lzzinn (n Pi m11scoli e nel :fegato) sotto forma di .glirogenti. E tale 1necc.a ni smo agjs~e fino a cl1e lo z11ccl1ero 1clrl san g:ur ri lor11a al l i1\•rl1o normale. Xegli inld ividu i normo li. n on F;i ha mai passag-gi o di Z11ccl1ero n r1l' urina f in o a che la qua11tità di questo nel s.anguc si mantiene al disotito di 0,18 °~ ; ragigiunto Qlll~~to mas imo. entra in .azione il meccani. mo di in1magazzjn~ltmento. PC'r ciò non si ha glicosuria per qua1111a sia la quantità di zt1rchero ingerita, quando il fegato è capacr di ela•l)orarlo. :\1a il lim1itc di tolleranza n on è u.g ua1e prr t111tti r prr nlcuni discende fino n 1

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SEZ IONE PRATICA

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Oltrepassato talr limite, si l1a l1a gl'icosuria, il cl1e n on si.gni1fica a·ncora che J'jnJj,irviduo sia diabetico; in rtal i casi il fatto vien e qua1lifj cato coone glicosuria renale.

T ale gJicosUfl'ia è più lfrequ·en te d i quan to si creda r &i ri•scontra più spesso che il diabete , ·ero e pr()IJ)rio. 1Di sgrazi1atamente molti individui afifet.ti 1da tale 1forma innocu a sono trattati spesso com e diabetici, criò ch·e costituisce un error e non scusaJbile, dati ·i mod erni .m ezzi d 'indagin e. ~Pi tipi pi ù comu ni ld:i gli1coS1Urria rPnale, il limite d i tolleranza è •abbassato a 0,13 %; m a, come si è d eitto, ''i son o .ca.si in cui arrilV'a a 0,1 % eid allora lo 7tu ccfhero pas.sa c-osta1I1Jterrnente ne.ll'urjna <\ 1c ontamporanean1ente, l'·i rnmaigazzjnam·ento s i fa s<?mpre p'iù S1Carso, con la conseg'Uenza c·h e nell'urina 1comipaior10 i conpi chetonici (acetone ed aci>d o •diaicetico). Qu esti jndivj1dui, p er ò, putre essendo in preda a chetasi , n on presen-tan o sintomi che possano esser e attri.b1Jiti ad un vero ld.iabete, ma accusano un m a lessere gen er ale, mentre il fatto di trova:re al tempo ste.s so zuccheri e corpi che·t onici sUJggeTisce ·l a dd a.g nosi di dia•b ete.

P er la ·diagnois i dif1f.eren ziale, è di massima im,p ortanza lo staibilire iper ogn i singolo paziente il grado 1di tolleran za r iSJPetto al quantitativo di z11ccl1ero rnel san1gue. A tale scopo si fa il sagigio ù el san.g ue per stabi'lir.e il a quanti.tà di zucchero e poi si somministrano 50 gra1mmi di zucchero e · si rip ete s·ucceooivamente il s8Jg1gio 0 1g nt mezz'-0ra. Ne risultan o 1delle C1Urve c~1e si p os·son o stabilire jn base a lle segu.e n ti cifre. Normale . , . . 0,1; 0,18; 0,14; 0,1; 0,09 ·Glicosuria r enale 0,00; 0,13; 0 ,14; 0,11; 0 ,09 • DiaJbeti1co . . . . 0,14; 0 .~.2; 0 ,28; 10,.24; 0,26 Di·abe1tico . 0 ,28; 0,34; 0,41; 0,40; 0,45 P er lo stesso individuo, la curva può e9sere modificata per efcfeitto di stati patolo,g ici. Un o d ei fattOTi 1più i1m portanti di modirficazione è il digiuno rprotratto. Introducen/d.o u na scarsa quantità di car·b oiidrati, la curYa si fa più a1·ta e prolungata, ass11fffi.endo una forma strruile a quella dei diabetici. Lo ,stesso ni·sultato si ottiene qruan1do la dieta d el paziente è fatta, anzich.è con cal"bo1clrati , con a'!Ybondante somministrazion e 'id) pil'otein~ e di •grassi. Questo fatito è praticam ente imiportante, poich1è, q1uan do il me,dico invaa rl pazirnte al l<llbor atorio, lo l1a assogg.etta,to 1per un C('rf o ten1ipo ad una di eta ri gorosa a base di proteine e cli grassi, con scall'sa so mministrazione di carboidrati. In queste con1d.izioni , la cun'a rasso1nii!l.ia a 1que.l la del diaibetico ·e, se n on si tiene ronto di que to fatto , Gi corre il rischio di consicl r rare come diabetico l'indi\riduo a ffetto da glir0s11rin ren ale. In i1n caso dell'·A. una gio1Yane .ç..i 19 an1I1i era stato. trattata p er tr e settiman·e come dia·b etica e ten 11ta a1d una ·dieta rigorosa. E ssa era m olto dirn a~rata. e d e•bO'le ed aiveva le aiprpa~enz,e di una vera diillbetica; abbon1dan te glicosuria con ac etonuria. La c um·a •della gli1cemi1a 1d ava i vialori di: 0,12; 0,15; 0,16; 0,18; 0,16. Fu oottoposta alla dieta 111ista e s i .ebbe pll'onto ritorno d ell e ;forze con aumento ·di p eso . Successì\'amente, la curva die,de · 0,12; 0,15; 0,13; 0,09. Rimase la glicosuria, ffi'(i, J'af" etonuri a scomipiarYe. i .deve ;po1 t ener p r esen te cl1e in quooti casi di g-licos11ria .renale Ja somministr Ftzione ld,ell"inrsu lina è rpericolosa ed, anc h e a dosi l•eggere, iPUò dar lu01f!O a !fen o1m ·e11i di intossicazione. r1n: altra f orm.a di glicosuria, che r1on è il vero dio.be.te 1è quel11a che rirpeit e ~a su·a or igin e dia u:n disturbo di f·u nzio.na'.li.tà d a parte del ife.gato, pe.r cui. i'1 gli•coig ene può vienire scarsam·ente immagazzinato. E •qillesta .1a ,f orma croni1ca d.i glico1suria rb e s i osseI'va in indivi1dui di età arvanzata. In \ ~ali casi n on si 1 h anno altri ~intorni od a1meno n on quelli del diaib ete; n on vi è aci dosi n è t ende11za a.I coma. La nutn.·i zion e g·enerale è b en conser,rata, anzi il paziente è -spesso piuttosto grasso. 1

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In tali casi, i sintomi sono do;v1u ti all'accumu[o di zuccl1ero n e'l san1g1u e .e ·sono: irritazione locale (1p1rurdtq) , crampi e sensazioni d1o loro'5e alle articolazioni, n eurirti, anomaife ocu:l ari, ict.eibo.Iezza ge. n erale ed eccitalbilità. Si può ottene!I'e un m·i glio· ramento iSentsib1le diminuendo la quantità dei carbotdrati e ·so·n'1ministrando proteine e grassi. La 1glicosuria ep1atica ·d el'l e persone gr~sse ~uò d·u rare a lung·o senza peggiioramento 1del malaJto. ~n 1 a.lcl1ni 1ca:si, do1po m oilti anni di in11oicente gl1· . cosuri a, il malato prese11ta i sintomi del ,diabete. Djmagrisce Tapi:darnente; le orin e, cl1e da1ppri1m a non conten evano corpi cl1etonici, si fanno rr~he di. a·ceton e, a cido 1dia cet i1co ed a c ird·o buttirrico; le con·diz.ioni si fanno grruvi con m1na.ccia di coma. La spie1g.azio•n e ict i .qt1esto r a1pi1do mutamento si h1a n el fatto .ch e la persistente iperig·licemia h a finito p er distruggere le insule 1del pancreas, detern1inando così una r iduzione nella quantità di ins11lina secr eta. Come 11a dimostrato 1.L. \.llen , la quantità elevata ·d i zucc11ero i1el san g·t1e tende ad esa11rire il .p1ancreas, d anido lu o1g o al cruaidro clinico deJ biaibete. Nei casi .d1 1PtrOlL1riig·a ta gliico1suria de.gli i111di·vi1dui di età n1atura, ree.a mairavig·lia il fo.tto eh'= il d annegigiamen to del ,p ancreas non si verjfir;hi IJiù spesso e più precoceµiente . Ciò dim ostra c11e la. causa prima di tale g·l·i cosuria non ri1siede n el pancr eais ·e cih e, anzj, l e insule sono fin ·d.all'inizi-0 S'a ne e funzionanti, tanto cl1e riman gono .ca1p1a ci dà r estster•e p.er 1anni agli eiffett1 clannosi dell'i1perglicemia . · Si può co·s ì staibiljre una 1distinzion e n eitta fro. !a g·l icosuria 1delle persone ad·u lte (il dia'b•e te spur io rtei veccl1i) e1d il ' 1 ero diabete. E , poichè q11est'·ultimo 1è essenzialmente as1sociato aid .un difetto pancr·e:atiico, si ld!eive riitener e cih e, nel caso di dia})et.e ·vero le insuline pancrr'eiati1cl1e 1sono oriiginari amente 1deboli, diJfettose e scarsamente f'llnzionanti. Se invece un in·d:ùvi,duo vive fino ad .età aY'anzata senza sintom i di ·dialbete, al'l 1infuori della glicosuria, ciò si·gniJfioa che iegli ha portato da,ll:a nascita un pan1cr.eas 1s:a no. Il diaJbete ' 'ero è malattia td elle p1ersone g'io;vani; «11u·ando in,rece coim1p.-ue in età matura, esiso è sec o11dario rud un considere,1ole e prolungato sforzo, a cui il pari cr eas fu asisogigiettato per anni, p er eff ètto d ella • per sjsrt ente! i1p e!'g1i1oemi a. 1

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IL POLICLINICO

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d·el \gl1uc osio di 200 gr. aillo stato normale, fdiscend€ .a 100 n ell1a g;r.aVii·dlanza e anclhe .a l d:ùsortto di tale rci,fra. La .g.li1c:otSuTli1a è u1gm1ailme1I1te if.re.qiuente nellra !donna in sl ato interessante e pure fr equenti sono gli a 0cessi id i diaJbete nelle multipare. Questi ultimi jn gen ere sco,m paiono dopo il parto. L•e manitf estazioliltÌ Cl•inicl1e del 1diaìbete oorante I.a .gnav.tdanzia p osson.o p.resetnt:aTsi soitto le se gnenti fonn,e : g,li1C01S'l.lr.t a aùimen1Ja.r1e; lélJC tiosmriia; I g lico1sUTia rooafie ; djaibete ,ner o. I ..a pr.ima è propria delle idonn1e Olbese e di quelile ch1e vi Sr()[lO [p.I'elc1isp101ste e in gen ell'e scompare con un r.eg1ime aippToip.rirato. J,a lactosuiria sopravrviene ·g en enalment e .all'ultirm o mese 1cliella gr avid1anza come conseguenza della funzi01111e maimmari'a dii c·u i Qa socirezione si ri·assorbe. Scounip·ane ·dapo cll1e si è &tlabil'ito l '•alliatt:imento. I.a gl1'cosu.rta r e.nal1e p1er.man.c per trutto il temipo 1della gtraivi1dJainza "~d 1è oaratteri zz.ruta p·e r rruan~ C·a nza d i :Lp·elìgilic emia. Quanto al ' '•el!"O 1d i1aibete, l' A. rico1r da 1a ranità ,d ell a gravjJj•alflza tp[fe.Sso qrueste mJaùrate. Si tratma in generalle ·di un di.aibete la1t1ente o di·sicreto ma!lif est1ante,s i d1u.nante ·la gira,T!i.danza. Il 1di1a1b1e1te i111:t erroun1p1e qiu·asi serrnrp.re la gr.arvidanza du[na1I1te 1'1u.11.im·o tirim.estre, e f,r eiqiu1en:temen-t:e coin feto mo:rrto . .L\ltre voil te la graJvdld1anz1a ~ iun·ge 1 a temrnim.e ma il f,eif:o , "'iene a.:lla lluce con t1n 'enio;r.me poli1Sartcia e.d è in taJi coindi21ioni d':Ln .f e;riorità 0l1·e so1cco11nib·e ·d·t1rante i'l parto o po1co dopo. D'1ail.tr1a !P·airte 1'a 1g1ravi1d anz.a aiggra,,a sem.p1re il di:abiete. Cjrca l e r e1g.ol1e rd a se1guiTe, è so1p1r1at'Ut1t·o ia v11ab:iùità 1del feto, qiueJ.J·a (he ~ e 1d1etermirrrerà. S e sì prev-eide 1c'he il p1aissagigio deil feto non è l) OSSibile: è m eg!lio inteirroanip1ere . 1a gr.a1vi·d·runzra, in c·aso con tra-rio eisis.:te 'll.Il'ce1poca ottima per in1t1eT1rorrnp1er lia , ep oic.a d etermjinata •dJa.JJ a sia lut·e ·d1eBia madre e d.aJ.'.Le con1:11iz.i·on·i del f1eto. I rr1eto1di c.he s.i seguiranno ,dovtria.nno ess.ere r1a~ pi·di e !S·enz1a peiI'd1it1a di sang1ue : bjso1gm.a p rati0an.·e 11el m ed,eiSiimO tielffifPO un tratt1an.1ento m ediico a baise 1d 'irnsul1illl·a r1egol ato s•e.conido il ·comportamen to d·e1ll1a g.li1cemi1a ·e g·1Ji1c0Sturia. 1

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A. POZZI.

Diabete e stato pue1·perale. B. n ev . J\,Jed. Latino Americ., n o,·en1i1Jre 1926) .

(GONZALES J.

Do1po a'1er 1·ico:njato i co1I1c1et1ti ormai a1I11IDess sulla iprutoigen esi ·del dl1abete, l'~.\. fa osse.r\rare c.l1e la gra:\i1dan za e lo stait o p'l.leJ'lp1er1ale ~e­ ·dislflo·n gono alla .gli1co·s1Uiri.a , aàl\ipeT1glice1m ia, al d iabete. In ef fetti, il coefficire11t1e d' a1s·si1mi0.~2ion.e 1

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Sulla patologia e l'etiologia dell'acondroplasia.

(D. ~'I. rtOSSIYSI\Y. R evue neurologique, feb. 1927).

L'accn·droplasia o nanismo condrodìiStrofico .è cura·ttcrizzato ·dalla sproporzione fra le estremità e la iu11g. 11ezza della testa e 1dcl reorip o, con as-


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XXXIV, FASC. 20]

SEZIONE PRATICA

c11za di altri difetti di 1costituzio11e e con integrità delle fa coltà 1ntellettive. T·esta e corpo sono di grandezza n ormale, 1ner1tre le estiremità sono n1olto corte. L'aco·ndrOiplasia è dovuta ad un disqu iliibrio 1del processo ·di svilurpipo endoconid.rale delle ossa, 0110 cor1siste :princLp•almente in una tl'oppo lenta m oltiiplicazio11e delle 1cellule cartfilagirt ce al li1nite della cartila•gine e 1dell'osso i·n for1r1azio11e, rm-0ltiipiJ i cazionc che 1si arresta pre111.a.tu ra1nente. I~a malattia è, nel 1Più d ei casi, casuale in una farniglia, ma esi. tono d elle osseDvaz1oni di aicon droplasia familiar e o eràditarja, ed in certi casi essa si ripete in parecc11ie generazioni. Oscura è la paitogenesi e l'etiologia della malattia. Considerata un tempo come una manilfestazio11e della sifilide ereditaria e del rachitismo llterjn o, successivamente le ipotesi sulla sua essenza si n1oltipli carono. Ritenu1a da al-cuni aJff ezione pura.mente locale, per altri non rappresentava ch e un ri1cordo di qualità ataviohe ldella s1Je.rie umana. Esiston o poi delle t eorie cl1e ricercano la causa dell'acondroplasia in i11fezioni od int0$sicaz·ioni trasmesse agli aco11droplasjci dall'organismo materno. econdo Pi erre l\Iarie l'acondroplasia 1è invece il risulta1o dell'atti,·ità anormale delle gl1iandole a secrezione interna. Fra 1

es~e

l'importanza preponderante n ell' etiologia del

nanismo in genPre ~ppartiene all'i·pofisi. E ormai chiar o il ruolo importante cl1e la secrezione . ipofisaria ha nei processi di accrcsc~mento, e le alterazioni dell'ipotfisi e della sella turcica si osserva1'0 o.bi1•ualrmente n ei casi di nanismo. I dati 51pcrj m entali, clinici ·ed anatomo-patologici di1m ostrano a questo riguardo concor dem ente l'impoc~ tanza 'd·clla secrezione jipoifisarj a, tanto da girustifi c::ire l' j])Otesi ohe ancihe p er il nanismo condroclistrofiro il fat tore etiologico iprinc]Jpale debba ~ssf'rc -ricercalo jn un disquili1 brrio d ella !funzione dell'ipofisi. J 11 un caso .di acondroplasia, osservato dall'A., era evid ente, aJì'esame con i raggi X, un accor cjame11to assai fPronunciato d elle dimensioni della cavità d ella sella turcica, sì da far ipensare a ll a poss ibilità di ·u na moditficazjone seciretoria del1 'ipolfisi, p:r-0dottasi n el primo iperiodo dello sviJu.pip o. 1

TOSCANO. I

TERAPIA.

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L'e1·gota1nina, medicamento inibito1·e del simpatico. ! DREYFUS.

Paris Médicai, n. 13, 26 marzo 1927)

.i\11' arsenale tera{Peutico mancava. la sos1anza iniibitrice 1c1el simpati.co; però Dale fin dal 1906 aveVla segnalato le pr01Prietà inibitrici di fronte al

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si llùJH.t.tiico di un alcaloid e della segale cornuta: l'crgotn5t5ina. Sarà util e riassumere le ricerches nl tartrato di ergoLamina medicamento specifico dcl sìm.p atico iche r en·d·erà .g.randi servizi sia dal pu11to ·di vista l(jJrugnostioo che terapeutico. Rothlin (1926) e5fP0nendo il r isuil tato ,delle sue ricerche fa rmaco-dinamiche ~'l'a messo in evidenza che l'effetto vaso.,costrirttoJ'e ottenuto p,cr eccitazicm·e d el si n11pa:tico icervicale o SJ)lancnico con l'adren·alina vie11e roviesciato dalla precedente somministraz ione di erig·otamina; la quale ini,b isce l'azione accelerante dell'.aJdirenalina sul cuor.e, come pure 1'ipergli·cemia adrenalinica. Con l 'engotosisina, Dal c aveva ottenuto gli stessi effetti ma, mentre •"gli con cl1i.use cl1e l'.ergotossina paralizza unican1ente i nervi acc.eleratori e lascja intatte le terminazioni delle fibr e inibitrici, Rothlin ha din1ostra:to 1che l'ergotamina paralizza n on solo l e f i hre acceleratr:iici o m0torie ina 1anch e le fibre inibitrici ·del simipatico. Vi è un antagonismo !Parall elo tra l'azione della aidren ali na e quella della 0rgoiamina idi ·f ronte al s imipatico, che si può paragontar e all'antagonisn10 tra la 1p iloc.arpina e l 'atropi na id i fronte al 1parasimpatico: L'ergotamin a è quindi la sostanza che !l)rddruce una sezione fis iologic1a 1del silllJl)atico come l'atropina produce nna sezione fisiologic a ·dcl vago. Per 1questo l'ergotamina viene posta .dal tpunto ·di vista diagnostico tra le sostanze ad azione s.peci.f ica sul sis' ema neuro-vegetativo. 1

Dal pun'io ·d•i vista tera:p entico essa sarà p er il si mpatico 1ciò che è J'ia tropina ,p er i1l parasimpatico. Nuanerose ipubblicazioni concernono l'apiplicazi·one idell'erg-0tamina in tutti i domini in cui p nò esser e in gioco la s imipaticotoni·a.

Nel m-0T1bo ·di Basedov.r, Forges eia, AidelSl.berg h,anno p er ipir~Ill'i te11tato il trattamento con l'·ergotam ina: su .22 casi trattati 15 migliorarono nettam·ente : 1dim:iinrui la taicihicardia 1ed tl tremor e, scomparve l'ilil/SOnnia.. !l\1erche ha rilevato una note\role 1dtminuzion e d el m etaìbolismo ba-sal e ed identi·co Tisultato viene 1segnalato in uno stu1dio non ancora ,p u1bblicato •d-el prolf. Loeffler. P er ò accanto a successi , al euni .s-per]1m entatori hanno Viiis to 1d'ei ·casi n eg.ati·v i i qiuaili potr·ebb ero trova.re 1'a loro spiegazione nel if atto ohe s·p .esso nel Bascrd ow predomina la .vagotonia (Sa1r1ton e Guil,l aumont) . Bouckiaert e Rutz in·s istono 1s~l valore d ella ergdtamina nel trattamento pre- e rpost-oiperatorio 1del gozzo. \ L' er.g·otamina è stata impiegata con st1ccesso nella tachiccwdia rparossistica nella cui pro.duzion e la si·m 1paiticotonia inte!1Viene 1p er lo meno in parte . Thie.l lo h.a somministrato n el glaucoma simplex. eh.e eg1li consi·dexa come una m aniifestazione 1

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IL POLICLINICO

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sirr1pattcoton 1ca ed ha constatato in un'ora l·a ca·dt1ta 1della .p reo sione -0.culare id i ·vari mm. di Hg. lln.fi11e l'erg·otamina 1s i 1è mois trata effi1cace in alcuni ·di:sturo·i d·ella m erio1p1aUS·a, in certe emil c1·a11ie, nella o·r ticaJria, nelle intosrs i·cazioni 1da ·co.. cain.a ·e Bracl{ ha 1constata:to iuno 1spicica1t.o mi.gliorame:nto ·di un ,p rurito l\rulrv1are C<h.e aveva resistito a;d ag·ni tl~attam•enito· anteri.ore. Il t.artriato ·di ergotamina 't rovasi in commercio col n om1e di Gynergene cc Sandoz » : il modo ·di -sommini1sJtrazione ~iù accetto è ·quello in compres•se (0,001 idi princi1pio attivo). 1Si Id.anno 1da due a r iniql1e compresse al 1g iorno p·er 1-3 set timane separate 1da 1un intervallo ·d a tre a iCinqu1e ·g.iornl. • Allo sico1po di srug1giare la sensi.bilità 1del malato ~e ·c ompreG1 se devono ess er.e a:sSIUilte una a11a volt a.

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FASC.

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l 'aiutopsia non 1s i ri.sco1I1tra versaun·ento pe1"lcar dico e ch e con ditffiiooJrtà estre·m a si iè potuto ritrovare tra ccia , . ·della p t1ntura. L'A. in due autopsi.8 di ·so1ggeiti ·a · cui era stata praticata l'iniezion e intr.aicar·diaica :no111 è rriruscito 8Jf1fatto a rintr:ai..:ciar1e ila pJUntrux·a d elfier,min at a dJa'l[·'ago. Ha eSiperi·e.i1ze s1ul iooore del cam.,e ed 1pir.atieia.t.o anche 1 il riisruùtato è stato S·empre n·eigia:tiv·o. L'art1eiria corona.Tia diffiicilmente vi ooe fer1ita e se lo lf0 1ss·e l ' emorirag,ia . sar·eibb e mirrlima nè P·Otr,ebbe 1UOCiderie il ·p.azi1ente. QUJanto - ia'lil.a l esd.one del fia s·cio dd. His 1a p1ro b aJb·illi.tà di f·eTi·rlo è mi· I 11!ima. Che cosa si 1deve pensare dclla sin:cotpe adrenalino-1clor.o·fonmi·c a e dell1a sincorpe a.dr·en·a lini1cia pura? A ·quest·o J)ro.polSito l'A. ri1col'da i la'Vori di Bardi·e.r e Stil11niu.nkés i qualli. hann 0 faJtto es(ptePALLAI>INI. r ienz·e 1s ui cani, animal1i c ome si sa d a11.lla ftsi 0•• l·ogia rno1to ser1silbili an c1ofto•form1o . Essi hanno 1totato che n ei .cani clor o.foflmizz,a ti l'aidrenalina Cura delle sincopi durante l'anestesia con so.muninistrata per vita e-n1doiveno1sia o oar·d i1aica le iniezioni intracardiache di adrenalina. poLrta alla morte d·el ciuore per fib1rilil. aziolllie. A:ltrt fi:s·i olo:gii. invee.e hanno una 01p iniome ldlivèirsa. (1'0UPET. J 011,.rnal M éd. Fran_çais, ;n. 12, 1926). \Vinter :fin lrJal 1905 rianimava con iniezioni inL' A., .f a rilev1a re ~ome ma1g~aido glli sfo:rzù. fruttJ.1 trracardiruche di' a:drena1ina. i ciani' in 01li il ou'ore I p1er v·o1giaJrizzarre ta;l.e meto do di ·c ura mOllt'i cihisi .e.ra p·arailizz,ato p1er il ic!lo:rof.oirmio 1e piro1po1s·e r'flli.l1gi 1s.iano restii ad us:M'1o per gli :i.nSIU!c10essi che p1ar il pTimo l'ini1ez1i.01I1e attrovemo la i[):ariete toalle volte si sofilo ·ve:rtfic.ati. Ma .. ciò ,d eivre wirtriràcioo. nell uo1no. S·egu.11'011110 i 1'avori 9-i Or]Jlre buirsi eis1S'enz.iaJJinen.t e ·al r itar.do de1l'u so dli t•all1e (1B06) e l\ll,00@lot (1909) . 1PeT quel1 I-0 clhe si :rilfe1 n1:et,01do, .avieTIJdo [I'i·co1rso a11' adre1TuaJlina dov 0 7-8 risee alLa sinc·o,p e aidrenalinica ·~ esi.)rit.lta 1da' P etmirr11Uti idi trazione del1a llimgu1a e di respilriazìione zetakis l ' A. non è del1.Jla st·essa 01pdni on·e potiicih~ tl aTitifiieial•e. In gu.esti ' ~asi 1' ad~enaù.in1a · non può P etzetak·i:s stesso ruf.f·errrna c1h.e l'Jnteziorne endoiv,e.d,et.er.nl.inare 1dhe un a ria11iimazion e temp,o;ram e~ no.sa di urna 60lliuzione di aJdrena:fil.n a a.11 1 p·er 4 cle.I cuore, 1p:oiich!è .i l siiis1t1ema n1erv.01so., mo1to f1r.a- i11iùa J1el1'a 1dose 1d i un centimei:ro ·c'Ulb:iJco h1a dei§il e n e1l'·uo·m o, :p:resenta già delle l 1esio·n i irrimebeinmtnato in tutti i ,p,azient'i disltJurrlbi stnioorpali .fu,aJbilj . .N on ·b tsogna rtcll1.iteldere all'ad!re:naJlin.a p iù tanto ·d·a .dover r:iJcorrere 1a:d iniezi-oni .c·ar·diotodi .qu1ello tC'h e p1u ò da.r e, 1specia1mente qiu1an.do la 11iche. L'A. invece ri:ferisi)e c.om1e si1sJterrn,ati100· sim•oope è rdov.utia ad alltr e cause che n on siano menlte ·albbia pr.atìoato tniezioni ·di siero· aJdlflenaquelle inererr1ti aJl'anesteis'ia. i:A.loune rirceirc;he dà 1fnizza to in so·g·getti orperati e cihe pr esentta.v·an.~ f'isiol1ogi hanno ')eroato di ld·a:rte un .oerto diisic!I'legrave .emor.riag:i!a ini·ettando oosì da 2 a 3 mil1id ito ail m etoido e ad indurre i chtriuri~j rud ess·err-e grrurrumi 1dti. .rudrienalirr,la s1etnZta all1c•un in1con1V1eniem.te. prudenti nell'iusD; spe:cte .B.aropier e St:iJllrrruu.n k•es Si potrebbe ooiie ttar.e in 1qit11esto icaso oh-e il non con il lavoro .sulle sinco.p i a:drenalino-1clorolfo·r·ve1~ifioacrtsi dei danni si-a ld•oìVIUt.o a:l !frutto d ella di]nirc·h e e 1d1el 1P·etzetakis 1con l 'altro s ulla :Sincope minuzione ·d·ellla sostanzia m:a egli r:Ucor·da come in adren·a:11ni.ca. 5 o;peirati h1a pll'ati1aato iniezi·orni di rtl1Il milliAJ.icr1ni c'hirungi itiem-0 no anc1h!e ·l·a lesione del g~ammo di aid.rienalirna p er · vi•a endo1V·énosa daito fascio di H:iJS o cli un arterta co:rolllaria o· sono ·~ne J·o stato sin co.prule no·n era grave e qlllindi 1 Lrrl!pauTiti ldd. ip·oter det1eTIIllinar e ~oin la puntuira dei n•on r1eoessaria l'·iniezi-cme intr,aioamd:ilaiaa. lll1 tutti ct1ore una gra:ve e.1nor.r agia. ' e 5 i ciwsi eb'be 01ttirrni risiu.litatd. P er quello ol1e Pier qruel1o cih·e si irilferisc.e 1a,i danfP.i delJ'iniesi ri.ferisce alle indicazioni della tecnica d el mez.ione in tra1caridiaca in 1gen1e'f!alle e ·d!elle l riiczi oni iOl:I o rri·cor da .c ome sia necess:ar.ia la massima sorrdi .ad.renirulin.a iln iParticolaTe in Gertmanii1a si è veigilianza n·e1 decor.so d eilll.' aneistesita e 1Jlh·e ail mjabusato détl·l e iniezioni intraJcardj.aohe (di.g~taltLna . nim-0 allamne 1respi.I"atorio SJ:ia op:p.ortruin.-0 p:rati · caffeina) i11 casi di° 8JSist·oJ:i1e gra;vi. Tutti gli 81U, tori 1S·ono d'1aiooomdo nel pens.aJ'ie ch!B i d1a nni d e- car e T·~pi·dann·em.te e ·tecinroamente la T·esipiraz.J.on~ ar:t.ti:ftciale. Dopo 1 m.in1Urto .s e il risrulti8Jto è nullo termil1iatì 'diall'agio s ono i lliusorii 1e .fil.e spesso aì1

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bisogna vedere se il 1poJ,so è percepibile o meno; ~t.! sì, hMta una jn1ezione endovenosa di 1 inilliC!ra.m1no idi adre11ali11a, se no, non bisogna esitare e si ·clc\·e ricorrere subito all'iniezione intraicardi1aca senZJa considerare se Ja sirn.cape sj a 1·ardia.ca o respiratoria. Quanto allo strumen1ario 110 ·e-ssa.rio bast.a una siringa Ida 2 centirnetJ'i ciu. hici cli ·1111a soluz.i onc 41i aidre11alina al mil1es11111<> e-cl nn ago •f i 110 lu11go da 6 a 8 cp11tim1etri. L'1A, si seT\ e 1<l'i fi alc fresot1e dd adren alina r irnnavartc oga1i mese. Q1llia11to a1l 1a tSede di elezione (per l ' iniezione l' A. ha dimos trato speri1ne11ta1mente sui ca11i che l'iniezion e può essere fatta in qualun(lìlI C })Unto del cuore: 1ventrico10 o orecchietta, parete o cavi1à. Eali pratica una '.Pllntura nel 4° ·pazio intercostale sini tro sul bordo sinic:.tro nello sterno; l'ago è introdotto dolcemPnte fi110 ·he si •l1a la sensazione dii essere i1el mus colo r•ardia.co e allora se il cuore noo è comp·l eta1nente arre ta1o il padiglione dell'ago presen1a delle oscillazioni. P er qu ello che si rjferisce alla rtose occorre iniettare u11 centimetro oulbico cll ~oluzione all'1 %o e se jl battito cardiaco non si ripresoota è necessario ri-petere l 'iniezione. Occorre ricordare che l'adrenalina l1a U!l1. azio11 r rapida, passaggera, vi o1licn11& 1e che si elimina nl()!lto rapidamente. L' A. l1a ;praticat o fimo a 3 iniezioni s11ccessiYe con ottimo risultato. J/.\ . n on cr ede di c:;eguire il constglio di Crile il qu.a.l l' in un 1;aso lc1•i SO!pra;vvwenza doipo 1'1inie11i ooc aveva iniettato 10 milljgrammi di adrenalina. Gli effetti sono quasi immediati. Aippena che 11 cuore è rianimato occorre pJrat icare la reS}Yira. .ziione aJ1rirficiaJe i•i[lo a .ohe l'•amtom1atisano rtPl centro r espjr.atorio .sia COIIIllP[etamen~ rista.b ilito. Il tempo id i ritorno 1è vario. Seconrdo le esperimize dell'A. varrja da 2 a 8 minut·i NeJJ,e si1J.1c opi secondarie a racihianestesia, ' 0flsid r r1ato chP In s ostanza si eli!Ini!na lentamente, è op1po11.uno segrui1re iil pazien te e al m irrimo a l: larrn'e di siuic ope praticare la 1·e.spjrazionC' arti· fiiciale e alJ ' occorrenza rinnovare l'irniezione jnt1·arardiai; a. L'A. -0ltre l'i11iezlone intracardjaca .di aclrertali.na p1,atica ieontempora:neamante l 'irni.eZJione ipod enrnica di oafifeina e per manteneire costante il torio cardiaico i1n ietta per 'Via en.dovenosa la digita~i11a. Quando la s:iJn oape compaire duran1e I.a 11aiparatoirni1a 1co111Siglia id i praticare il .mais· saglgiio transcli.afnammatico del 1.m1or e. P e1r quello ct1e -si rjlferj1soe ai ,rifi,u'lltati l'A. ri.p orta 46 cia si in curi è sta:ta us·ata }''iniezione :imtraica11diiac·a d·i aidr enalina ·co11 23 gmarjigio1ni ne11a proporzione cioè di 50 % di su1ccessi, e ocmcJlude afferrrnando ·~om•c sta .qpportu.n o praticare l·e iIIliezioni in temlPo e contjnuaire 1a respiraZ'i one aTtificiaile. 1

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T. LAURENTI :

CENNI BIBLIOORAFICI. (1)

r>rof. fRANCESCO \ ' ALAGUSSA. Il Bambino. •C onsigli cl' i giene alle madri. IV Bdizione notevoJ..mente 1

ampliata. tJn vol. in go di 244 (plag. con 84 ifig. L. Pozzi ed. Roma 1927, P rezzo L. 25. I .a

i1 ecessità

·di una razionale assistenza aH. 'in• fanzia è ormai entrata n ella coscienza di , tutti· ' pr' r troppo t.empo si 1è lasiciato che le m.aJdri allr va ssero Ja loro prole con i con sigli delle veccltic comari, forniti 1da un 'esperienz·a a bélJSe d-i dannosi pregi1UJdizi, con i noti e'.fifetti deleterii e>s pliciantisi nell'elevata mortalità infantile. Ades c:o, iper fortuna, IJ.e cose sono camfbiate, ma spesso Je mamme sono . incerte sul da farsi e non sanno ~, chi rivolger5i per un 1 consiglio sopra qualche part irolare 1dell',a llevamento e dell'aissistenza. I co n~ ueti manuali di i.g iene 1nfanti~ e n on sono ·en1pre di grande aiu to, soprattutto per l'esposi7ione tropipo sistematiica, più che altro a·d·atta ad Pno 9tudioso e che €5i·g e .1Ja lettura ·di tutto il libro per con oscere tanLi particolari. Ben 1dilverso dev.e essere il consì.gliere d el'le 1namme: un libro 1chc sia 5emiplice e piano e ch e rispo,n da specialmente alle n ecessità r eali, che Yalga cioè a toglier e .du1b bi ed in certezze, con risposte chiare e precise: ~he indichi la linea di condotta 1da tenersi e non sfiori nemmeno le que8tioni ich e sono di pt1ra spettanza del medico. 1'ale è appunto il fortunato (Fab er est suae qui sque f ortunae ) libro del chiaro P ediatra di noma. ·L' A. si mette a fianco della marrnma ohe, incerta iSUl da fartSi, gli domanda com e 1deive r egolarsi in una ·d·ata 1circostanza. Ed il libro risulta cosi di una serie di rd omande e risposte, raggruppate in c~p1toli omogen ei. E le do.m anda ~ono rampollate non soltian to dalla va.st·a esp.eri enza clini·ca dell'A., ma vengon o soipra:tutto dalle st esse madr i e sono quindi in pieno accor•do ron le condizioni I'eali. L'A ., di fatto, ha avuto la p:tzien za di ra;ocogliere per anni t utte le domande -:erisa le 1cl1e ·gli ve11ilVano rivolte dall e maJdri di t11tti i cel i ·SO'Cl:ali ed 11a c osì 1potuto b en e con oscer e qualj sono gli argomenti su cui le madri iniSis tono rr1aggiorment e, qu elli in cui riman gono più dubibiose e per i quali vi è maggior bisogn o cl i schi1arimen ti. Ne viene, •di con segu en za, che il li.b ro è impostato 1con un ·sen'So pratico che spesso ·d irfetta in 1n·an11ali id i tal ,gen ere, mentre poi il sistema delle ·clon1ande e risposte lo r enide aoces5ibile a tutta le menti e ·dà al liJbro un caJtdo so:ftfio di vita. . La m assim a parte d el volume è dedic ata, com e è naturale, alfalin1 entazione. cl1e 11a tan tà itniPor1

(1) Si prega d'invi.aire due oopie dei libri di cui si desidera la recensione.


I

ÌL

PòtictrN!CO

tanza nell 'età inf1antile e1d è così spesso camsa ili disturbi e malattie. Ercco. qui la futura mamma che, prima lq·el parto, ·domand·a se potrà aJJ.;attare; lln'altra che rj1chie·d e quale sia la posizione migliore per dare irl seno al bambino; ed una seri~ d~ fig·ure 1 g·lielo spiega chiaramente. E la scelta ·d ella b 1aJia, il mo;do di ·comportarsi c·on essa, tutte le ·qu.estioni rig·ua:r.danti l ':al1'att·àmento artilftci.aJe, il divezzamento, l'aljmentazione del bambiino dal 20 al 4° anno sono J·arga.mente tI'lattat·e nei loro ·m i.n i·m i 1p;artiicolari. Ma ec.co ·Clh·e }a m•am1na, :Lm·p1ensierita ldiavtanti al b·a m·b ino che piange, ruff oll1a di do·m ande : co•sa rappresenta il pianto ne1l ·b ambino? Sì può capir.e ·dal suo pianto che 1cosa. vuole indicare? Quanto tempo ·p·u ò pian.g.er.e un bambino piccolo? Q.ua1e è il pianto 1per caipri·ccio? e così via; ed il paziente consiigliere s·a troviare una risposta adeguata per tutto . E così ·di questo passo per il mo1do •d i 'vestir.e il ba:m1bino, 1p.e r i-1 sonno, per ,b cure c.limaii1che e so.laTi, e cc. Segiuono p·o!c he no zioni in r :i:guarido ·alle maJJattie, ldir·ette sopirattutto alla iprofila&s.i di quelle ..contagiose, al momento in cui si doolba chiamare il m.~diico, iall'·asststenz·a al ·m alato. Da ultimo le ricette di bagni medicati, ·d t alimenti e bevande. .. La consulJ.tazio·n e 1di questo libro sarà 1Utile ancbe iaJ. medi.co di fami.g lia c'h·e isi trovia talora imb:arazzato ld·avanti a certe 1doman de ·di ·dettag11.o eh.e gli rivo1gono le m·amme ·e che p·o trà, 'per borxa ·dell'·A., 1dimostrare la sua 1pratica .d i igiene inf•antile e d,are. un prez.toso .c·o nsi1g lio. Un lilbro fat.to bene, che risponde ai reali biso1g ni ·della 1pratica e che si .p r.esenta in simpati·c:a • veste di signorile semplicità c·o n una &u.g gestiva tricromia iene r:ùpro1d11:c.e un qiu·adro di Sartorio. Le tre eidizioni rapild•amente es auri tesi in po1c1hi anni ·dimostrano·, de.J resto, il 1'a.r.gD f,arvore e.on cui esso è stato a1CC0 lto. A. FILIPPINI. 1

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lVJ .\YERHOFER E . e PIRQUET 1C; Lexicon der Erniihrunslc1tn'fJe. V. punt.ata. J . Sprilllger e·d. Prezzo Marcthi 16,50.

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Si C{)'.01lpaeta rCOn quest a p.u ntata, che v·a ·d a « Rubol' a cc Zwi0b1 e l n., il dizion·aTio deill'alimenta.zion·e eipito a ie·u ra 1d·ei ·due a;utori .citati, ·di cui si è 1g ià k:11ata notizja. Fra gli artircoli più interess·a:n:t-i e ip:i ù ~ar,grum;ente trattati in què-sto fa$·Ci·co1o, sono 1da citarsi quello sulla stoiria primitiva 1deli'alimentazi.one e tSiU•lle ivitamin•e. S·e1o01Uono div:eJ'ls.e tabelle sulla c.omiposizio.n e e -srul valore c.aloriieo. 1deg!l.i alim•enti. Da ultimo si trov-a un elenco .di :tutti.i ·gù.i ·a li.m enti, 1desi1g naii secondo tl sistema d.ecimale di \Pìirqu et. Il lilbro costiiJu.i1sice un utile repertorio dì tutto qua11to riguaI'1da lia .s·ci-enza ldtell''a lim·en.tazione. 1

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[ANNO

·xxxiv,

FASC.

20J

C ON.FERENZE. I disturbi funzionali dei · vasi ed il loro trattainento. (If.

SCHLESINGER.

Deutsche med. Woch.enschrift,

18 feibbr. 1927).

In qu1esta confer·enza, tenuta alla ·Società d1 ni·edi·cina interna dii lB·erlin.o, l'tA. mette in rilievo q.lla·le ·sia l'interesse che ·p r.esenta tale a·I'!gom.ento, il quale è tanto. vasto dia ren·der.e necessari.o di limita.r e la tl'attazlone ai vaist a;d1dominaJli e'd · a:lle arterte Id.elle •estremità, tra'.Laisciando quella d.eil1' an1g ina \I)ectoris. Dj caipita;le .i!Illrportanza c1lin~ca, sono in qruest1 distur.bi gli svarr.i,ati fenomeni v·a somoit orii. :B necessarto anzitutto ·a mmettere una certa labilità ir1 rapporto e-on 1'inner1v azione id ei vaisi e con il loro stato ·di ri·e.Tiljpimemto, labil·i tà c!he, s~con1d.o i divensi a11tori, iè stata d enoirninata in:•stcvbilità, atassia vasomotoria, 'd·i•sturfui di iCoordi.nazione del circolo. .sono conservati soltanto in parte i riflessi v.a s.a:li nonmaili, che inrvece so·n o 1più o m.eno m.o:di:ficati neNa m·ag,giio:r parte degli indivi1d1ui elle sono .a ffeiti ·d a tali disturbi. Gli stimo'li, che nel san10 portano alba d:illataziDne a::rteriosa, in tali mdi viJdui, in1V.ec e, o n.o n ·PirOJVOC1ano aiffa.t to dilatazione, opp:ure la 1dan1110 tar1diva (·l a so.glt~ deltlro .stimolo per i.} ri.fle·SSO vasale è ,eQevata) O'p1pU!I'e si axriv1a a:dldti.·r ·i ttura ald'inversione del refi es·so fVlai&al e. Mentre, in condizioni no1rmali, al mrusco·l o che lavora arriva per via refl.eJS;Sa runa miaggior quantità di san1giue arterioso, in molte 4i queste rut fezioni .(olaudiic azi.one intermittente, disprrugi a intestinale, angina ac1d·o1mina:le) si hia un'esipl~ci1Ja ·di.m in·u zio·n e 1dielll'•aJfflusso d'i sangue, in conse1 g':llenza dell'angio·spasmo. l\·fia vi è ancll·e !UJI1 'a1tra mo•dilftcazione dei processi refles'Si ·ohe p·u ò denomina-rsi cc disri.:flassia v;a:somotorja. ». Sono dia1aJScriversi ·ia>d es·sa qiuègli riflessi 'Vlasali che possono· appartenere a:b11ormi , a:l ·gru1pipo idei normali opip urr.e a .q:uello Id.egli inversi. Reazio.n i straordinariarrn1ente viJVél!Ci ad un le.g gero stimolo, notevoli oscillazioni dei r:illJ.essi ' ' a:Sali in ristretti limiti di temp-o, passag.g io degli spasmi artertosi .a;lle v·ene, sono i d~sturibi più fìre1quenti 1cihe coLpiseon·o p·arti1co!l:ar1m ente i vasoc.ostrittori. S.i trotva. così s11:J.es•so ·u n '·es'Uber.anza dei .pr-0cesfs i rj,fleissi; i'i rj}flesso viarsocostritto.r e nor1nale ·oid in~erso, in conseigiuenz.a di stimoli meccanici e ·t ermiici, è ,di intensità non corrispon·dente alla ·c au1s a 1c he lo ha 1p1r.odo.t to, di ·durata n>0n com11n.e, sicchè spesso continua per ore o giorni, 1come .accaide per la claudicazione intermittente. e la tSin1drorrne di .RJaynaiud. Talv<Ylta ~O· stesso ri~ -poso ed ii c.a1do del letto provocano un ·an·gio1

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XXXIV, FASC. 20]

SEZIONE PRATICA

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spa·&mo che, in tal caso, è urt l)I'Ocesso roflesso dro tut~o insolito. Tre specie di riflessi Via.sali modlficati si osserYa110 in qruesti tiipi di malattie: 1) R. normale 10so 1dilfJici~e; 2) R . in1Ver o; 3) Disriflessia, vuson1otoria. In tutte queste malattie, si hanno sempr e ma11ifestazion1 dolorose che, a:l pari di tutti i fen~ rnrn i vaso1notorii, J1anno cairattere intermitten te r si 11anno contcm'Poranerumente a1gJ i accessi vn~ali.

Tratta i, in generalP, di stati morllosi che 1durano per anni, talvolta interrotti da periodi di cailmn . Singolare è la circostanza c•hp i fen omeni inorbosi si aJOCompagnano spesso a ma1lattie or~aniohe dei vasi d11e hanno a loro volta ~e proprie caratteristj che, sia in prese11za che in as senza dei disturl>i f•u1nziona,li. Si tlev(l poi tener prt'~ente che, nè il n1011llo di Raynaud, nè Ja clau·d icn7.ionr int 1~ri1nitte11te, nè 1a eritr omelalgia son o clrt c0nsiderarsi solta11to come s1ntomi; esse son0 rr1nl:lftie a sè . .A. ccanto agili -stati rr1orhosi ben d1\. riniti, '\'e ne sono poi di incoonrp1eti e delle iforn1e tl i passaggio aid altre mailattie vasali f1unzional i. .:pp ~o si o. ser\·a la combi nazion0 cli parecdhiP rrw1 l ·1ttie \rasali fun zionali, come, p. es., del rrnor1>n cl i RaynaultJ con la critrome1a1g ia, del•l 'angina aclde>minale e della ciispragia intestinale con la Glttttdicazio11e intermittente. L'affinità fra questi 5f ali morbosi viene anche provata dal fatto che sono uguali i m·o.me11ti ,·he li 1provocano e simi•Je è pnre la terapia. F. inoltre da ril e\'n rsi elle ila massi in a parte r1 i questi malati presenta una costituzione neuropatica che indubbiamente favorisce i tdisturbi va. sa li f'l.lnzionwli e -cJ1r spesso sj osserva in essi nna partirolare delicatezza delle arterje. Nel do1ninio del vasi addoniinali, abbiamo l'angina addornir1ale, la dispragia intermittente d1ei \'asi ad·domina1li, con la .sua sottospecie, l'occlu sione in termittente dell'jntestino e Je crisi vaisialt intestinali di Pial. Pal tendè a 51p1egare la genesi dei diiver si stati :dolorosi intermittenti nella parte superiore del1'~.lJò doirne, peir m ezzo 1 d elil'al ta tensione éùrteriosa. Eg1i incl•ude fra le crisi addominali Ja coli ca dn pioo11bo, l'angjna 1addominale e le crisi taibiche. ~ econ·do tale .A. la .rela·tiva r~pienezza delle artr.ri El m esen teriohe, co·n l'ischemia d ella parete jntestinale porta la d istcinsion e e la tortuosità dri vasi cosi iiperemizzati e ·dogli stir a ochiamenti dt'I Inesenterio ·e dei teSGuti senisiibjli ci rcostanti e ciò provoca .gli acces.si dolorosi. Questa genesi è bene ap1pli1c·a;bile .alla colica saturnina ed all' angina ~d~dominale, rna non co·sì alle crisi ta;betiche, in cui l'IA. anche in casi gravi, no n ha mai osservato elevata pressicm-e ar teriosa. 1

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L 'angiriu ad<Lo111i11.ale è tropipo poco conosciutia

clul medico pratico, seb1bene essa sia nota da parecchi •deoennii e non sia af,f•atto rara. I dolori addominali, la sen sazjone 1qi ripienezza e non rara'lnente ,ancJhe idi an11i cn tame11to sono spesso pro. vocati (co111e 1per l'an g· ina J)C'Clori.s) da sforzl . rmozioni J) ichiche, da a.bbon1dRnti pasti o ltb'lzioni ailcoolic•he. I cloJori 'hanno sede nella l}art' alta 1d ell'ud(lon1e d attorno all'ombelico, d1fifonden dosi talora al petto, a1 tbraccio sin istro, aìla 1n;:lndibo1.<.1. La l)I'rssione sangrt1 igna è j,J !più spes. . o \ Ola. non se1nprc) elevata, n1a talora anche dec isnrr1ci11tc: ·atblbaS1Sata. In rpresrnza cli un aiccesso stenocardico ti1pico, la diagnosi si fa consi d eranldo i m orr1enti che lo hanr10 provocato, la grand e dolorabilità, il senso <li nnn il'nlannento e gli effettj 1defllia tcrnpin; s pesso, n1 u non se nlJp.r e, si ha t1na parti co lar<.~ r 11<;i hiJ itfl .de1l'aorl a addomina•l r. Sc<'on<lo l'.A.. so110 1c]a disti1u;rurre tre for1nc dl q11 esta si11dron1e : 1) gastrir~, 2) jntestinalc; ~) re· no-v-cscioa1e. 0cìr della ipri.rna è la •p arte supc~­ riore ·dell'acldo.me, 1dove si l11a. G1p·esso 1nctrorjsmo locale; alla fine dc:>ll'nJcce so si l1élfilno fre ql1e11tl~­ mente e1"tlttazionl. La forma jnfestina•le si ac.;. comipagna a granirle me·t eori.smo; i malarti, all'acme 1dell'aic{'esso, hanno 'im'Perjoso biso·gn o cli ùcfecare. L'A. ebbe •d ue ·volte occasione Idi v0<lere te!"Tllinare tali aiccessi con la morte e riti&1e che buona parte elci casi di inidividui c11e muoiono mentre so.no rulJ,a la.trina siano stati colpiti da . a,ngina a dldooni na.1e. ~e<lJa terza form~, assai rara, si 11a tormentoso !Ji ogno di 11rinare, a.ccoml)agnato da dolore ai fia11chi, 1da senso di ann ientamento; anc·h e in questi casi, si .p uò avere ·l'irraJd·iazione dei dolori ed il 1p as·sag;gio alJ.a tipica f orina anginosa. Nei casi seg;uiti da morte, in . ciui si ;potè fare l'autopc;ia, 1si trovarono alterazioni scleroti·ohc dell'a orta addominwle e delle arterje mcsen tericl1e, talora anohe dell e coronari e. ~1olto pi a raro è il quélJdro della dispragi a inte.i:ti na l e. .i.\ll'acme della dtgestione, si ·viene mia ni• f P.st3n:do con 1do1lori molto .foTtri il ·m eteorjsmo c.l1e clura pareocrh ie o.re, senza movimento delle an·se intcstina1li. Vi si a;ccompaignano ari'tmi a, e:r:ùtta zioni, cost~pazion e ostinat·a, aumento della pu. trr.fazione intestinale. La ma1attia può manife·st.arsi co n una serìe ·di aJCC·esisj, sep·ar·afi cl~ i 1 ' t.crval•l i idi ben essere. La idi·uretina ed altri vasodilatatori troncano spesso gli acccssL La di agnosj richieode grandi cautele ed è si·cura soltanto cc 11 na pr0Ju11g-a-ta osseriv.azio·ne. Ancor più irara è 1'1 manifestazi0111c d ella dispra.gi.a intestinale con il quad1'0 di un 'occ.Ju:sion·e in testina] e intermittente. In un caso dell'.A. si tratta:va di un uon10 tren 1

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IL POLICLINICO

tenn e, ammalato si con il qua dro di occl:u1sione j nte.stinale e vom ito feca1e. La con sl1eta tel'aipia fu inefficace. A1lla la'Parotomj a, s i osservò : intestino fortcn1ente impaII·iidito, tortu osità delle arterie m esenteriche, n essun ostrucolo m eocanico. Dopo la laparotomia, spo!Iltan ea emi1ssione .cti feci r ·di gas. Suc·oesiSil\1lélffiente, cura mercul'iale e di teobromjna; il p1a ziente rimase a lrun1g o s·enza di sturbi. :Ehbe poi, in 3 anni 5 ac1c es si analo1ghi, cl1e g uarir o,n o spontaneamente in 2-3 1g iorni. Fu ir1 séguito laip M'o1toilnizza·t o due voQte, in altrl osped.a.!li is,e nza &uccesso. Questi tre stati morbosi J1ianno un S1Ubstrruto anatomico, svilurpip1a n1d osi in :Uniditvi,dui con .alte• razioni .n.tero·m ·a to,s e delJe a rterie o con m esariterite luetica. ,c on il soprag.g iun·g ere 1dell'1angiospasmo, s i ha u na volta l'angina rud1domin·a.le, ltn ' alLra la 1di1Sipra.gia intestinale, run'ailtra l'ileo i11t ermitt~nte id i genesi ·va s,colare. L·a ri1 solruzione d e1'lo , ~1pasmo ri·dà la libeT'a 1cir co·l azione e la fjne dell'aocesso. L a. contrattilit à può .esse.re fa,rorita da in fluenze tosisiie"he, fl'ta cui 1p1rinc~palrrnente l'.abu,so di ta bace·o; ·di alicool, id i spezie. ·Gli. aiccessi v·engon o J>Ot ;provocati d·agli stes·sj momenti che per l'an gjna a1d1dQmin·ale. L'an gjosrpasmo prorvoohereibbe noi i dolori per l'irritazione 1delle fi·bre sensitive r·t1e cwcondano i ivasi, ma è anche probiaibile c·h e la €-tessa i1Schemi·a di alto grado dello stomaco e d ~1 1 'intestino sia d olor osa. Jja ter.a1pia è interna, 6intomatica; il successo dci m ezzi Cth·e 1calmano la con trazione agevola la diagnosi. 1

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AFFEZIONI LOCALIZZATE ALLE ESTHE lVJ JTÀ. Prtm e~gta

fl'a qrues.t e la sinJdifom e ùi Ray 11aJU1d, che solo rarélJIDJente è co•m pleta in tutti i suoi sin. tomi. Se si inclu1d ono in essa anch·e i casj del , cm.p lice. « 1d jto morto » , s i ·d eve colllcilru·d er e cl' l I e_. fo1r,m e fru ste siano la maaggioranza. DE> i 1r '1tadi 1della m·al·atLia, sinco'Pe simmetrica locale, Fl sfi.s·sia loca•l e e 1 giaJllg·ren.a simmet'.l'ica, s1 h.anno cli soli Lo .soJtan to i prirrn1 due, m en tr e i1l t erzo si nsserva soltanto ;rar.arrnente ed ooc•asionaillmente. .t\nc.h e per .questa malattia, 6i ·devon o di·s·ting1u er e l e for•m e pur0.IIIl,ente sintomatiche da qu el~ e r11e costi.t>u j!scono una malattia a sè. Di soljto, il complesso siJl.toim a1ico· è so.Jtanto runa manjtf e:sta· zi on e ipaTz~ale di ailtre malattie. Più rari sono i caisi ·di malattia auton oma, wccompiaJgn ata da • sclerosi delle arterie •delle eistrem.ità e qualc.h e volta combinaia a claUJd.i cazio n e interroittent e. La m al attia rvasale può essere di natura ateromatosa, sifilitica o trruumatica, oppt1re p·u ò tratta:rsi di en · doa'rterite oi>l1terante. L'a,f·fezion e può svilupparsi dopo infezioni di 1

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varia sip ecie e dopo intoss~cazioni. Le malattie organi c'h e d ei n·eTvi. e così :PUl'e le diiscra.sie possono f1:1re il qurud1r o sintomatico. Molto diiscru1s so è ii rapporto con la sc1eI'odermia. "f/ i sono p oi torme di rpassaggio all'eri1romelalg·i.a. _))opo la sincoipe 10100.ll e, si ha, invece della co1orazi on e bl1u-rossa1&tTa ·de·l1e parti, gonlfioire ld.o Joro,so ed un colore l'osso, (ohiaro o scuro) , con sensazione 1di ca1d·o, tutti fatti cihe, 1dopo alcune ore retroieedono. J .'·esito fjnale d,el n1orbo di Raynau·d è la gangrena,, c·h e n on è sem'Pre s:Lmrnetrica, OiPfP'U r·e altera zion] ·de[le di1.a con il carattere /di sclerod.atti lia, piiccole 1Per·dite ·di sost·anza e ci1cat rici -dei pollpastrelli e, nei casi soltanto :sin t01Inatici, gua1·igione. La igiangr·enia n on è s·errtp1I'e da riferir,sl ai sol1 drsturbi cir colatorii, ma spesso ·a 1quelli di innerv.azione troifica. Gli accessi son o spiegabili 1con lo istato di iirri. ~ azione di tutto il sistem·a <vaso-motorio. ;;pec~al­ mente la circostanza ch·e i1l comip1lesso sinto·m atjco s i o.ss10r.va n·elle mallattie organ ich e d el sistema n ervos·o 1centraJe (taibe, sd.nriil!gomielia, traumi s'Pin.ali) ~d in unio11e con la n euro:si geneirale è un ap,p oggio per l 'o'Pinione idi molti ruutori che sia necessari1a p er la manifestazione d'ella ma.lattia l 'ec·citazion e dei ,centri vruso-motorii, alti e . bassi. Ed anche, quando· la malattia di RaynaurC1 è p1urame-n te sintomatica, 1è lo stato di irri1azion e cen trale c:he rend,e ;poSiSilbil·e la compal'sa ùelJ8 maniifestazioni vas01Inotorie e trofi ohe. P er q ua11to rtguéllrda l'eritrome lalgia, l'A. m ette in rilievo che, accanto .afila malattia au tonoma, è ancor rpiù fr equente it1ale maniifestazione n ella 'P01i1g)lob111lia, co·n o senza iperterusion e. Talvolt& ~j h:innc éllnie~ih e sin·tomi •er itrome:l1 al-.gi,c i in alteJ.~a­ zjoni vasali Id.i n atura arterjos.clerotica. È que.sta l 'nn ica ,delle aJçeiraztoni o'he ci occupano cl1e va.d·a di ,p ari passo con l'i.p er emia attirva ed, ai>·· par en temente, co.n uno stato ·d i irritazion e d ei va1so-dtla tatori , cih e ad Og!Ili mo1do p:revalgon o s 111 vasocostrittori.' Nei e.asi di m alattie ' 'asali, s i deve aim.r nettere un ld.istul1bo rpertferico del meec:=1111srno reiflesso; l 'a ocesiso viene provocato p er vi a r eflessa dai nervi aftfer enti c1he parton o rlallu parefe vasale ammalata . Nell]a claud·i caz·l one intermitt ente, il disturbo è così. evi·d e.nte ,c he il pii1 ·d·e·llie vqlte basta 1l'ianamnrsi ·p er im,p oista.re la 1diaigno,s i. Il malato, doipo aver cammi:im.1ato più o, m en o a lcungo, è co str,etto a ferimru1Si e tpruò, do'P·O un bre'V'e ri·p oso, continuare. Sono tailora mani1fetstazioni di irritazione o idi paraJi1s i, op:pru.re ,d olor i o pa!estesie torment<)se, clte imp ~discon·o il cammino. Se a questi d. i sturbi 1si wccoropagna la m an canza di Dilla o più p11lsazioni idelle ar terie •della gaimba, la ·diag nosi può . ritenersi s~cu ra. 0

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, [A..l'iNO XXXl\ 1 1 FASC. 20]

I .. ét claudicazione int1ermittente è quasi semrpre 1J11 si11Lomo di malattia. organi.ca vasale e rp1iù rararl1'ente si 1ta coo1c ma'latLia a1uto111oma. Tutte lie n1alattie cronicihe dei va. i 110 •sono darla quando a.giscono '9Ulù'arteria 111alata del 1'\nn i11ati stimoli. I-'ssa l·a1-Ypresenta i.1n contpl r~so si11to1l1n.tico tiptco cl1t> clirmostra una 111alaltia d el1c lélrLcri·e dell;i !.!il n1ba, c.1 i qualunq1uc l1al ura essa siH. · \ 'i sono però ·d i rrgo~a de~J e c atl·SC' ~)l'edispo11e.i1ti. L 'angioneurosi colpisce il ipiù 8J)esso degli i11d i vidt1i neuropatici r si inani.J e t.a s 1)esso in quelli con tare i1et1vosr ereditarie e 11elle fraisri o I ità er editarie d ci vaisi. Da rilevarsi è l'mrporl<•nza d ella razza; ctci 188 casi daJ.l' A. 102 erano rhrci. Assai freque11l e essa è ail Gia1>pone. P1~e~ vn le negli uomini (173 contro 13 clonn€), si ha Pi i1 spesso fra i 31 ed i 70 anni, (n1assimo fra 51 r 60 . Buò accompagnarsi ad ipertensione, ma talora .anche a tensionP. normale o piu bassa. La Jirese nza di varici (ritenuta da taJ.nno moJto importa1Lte) è tutt'aJllro cl1e co tante (19 casi su 188J; abbastanza ;t'reqiuc11t e è il diabete (36 su 188). Tra i fattori che 1a d etel'Illinano, sembra importante il tabacco (155 forti fumatori, e 19 non ~u1natori ne11a statistica dell'A. ), verso il quale tali malati sono intollerant.i, sicchè basta che n e usino un poco n ella conY ale. renza 1 cr 1Jete1mir1are t1na ricaduta. Tal''Olta possono r.s, err in ca1usa l 'al,cool e le droghe, owure i11fluenze termicl1e. eccitazioni psichiahe, s.forzi fisiri, od amche 1rat1mi . Interessante è la frequenza della tenocardia (1/6 del totale) e, siccome la tel'::tpia delle rlue affezioni è analoga, si è portati ad ammettere 11a con1razione delle coron1ari e come caiusa 1dell'acce550 stenocarùiaco. Non •p rovata invece è l'a~sociazione con il pield·e piatto; in casi di c1audicazione intermittente ' viene spesso fatta dia,gnosi erronea di piede 1pintto. Fra le manilfestazinnj c1in1o'he, ·è importante l~ mancanza ,delle pt1l..c:;azi oni ,del'la ' pe,d i1dia. C.oisì pure ha n otevole significato l'in,1 ersiotn 0 dei rifl essi dopo il camrnjno, l'azj on e /del calore e della 1p ressione. La prevalenz1 dei vaso-costritt·ori, rispettivaimente ùia 1disri.flessia, portano sipesso ~ spasimi rd11revoli, COil JHl 1lorc delle estremità, Cr1e clnra a lungo; in qiualchc caso, si ha una particolare r eaziooe •alla stri.cnina (·diliatazione rva:sale). Si osserv,a n,o talora contrazioni f i1hrilnari dei ])iccoli mruscol·i d el pirde do:po j movimenti (21 volte su 188), f enomeni ch e scompaiono col migl ioram•ento ld~lle condizioni. Per quanto ri.g marda i l decorso, si devono di· stinguere l e forme beni·gne, ·da quel1le rnruJ.i.g ne, che 1portano :Ln breve te.mipo ed irrimedi.a1bjlm.ente alla gangrena. 1

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SEZIONE PRATICA

LA

TEHAPCA.

\/ella terapia interna, sono con s,t g·liaJbili i vas~ tlilaLatori, coflne 1a teol)ror11i 11a, la nitrogli(:ernta ed UIIl m edicamento preparato da:1'1'A. con il <?.~{,idi n itJrito di sodio. Utili son o: la correlllc galvanica, la 1diaternnia ~d i raig.gi X s ulla color1nn v,erteblrale e srul~c radicj n ervose. [IJ. 1nH. la I e, dovrà astenersi 1dalJ 'u so ·de l ta.' bacco, ld·ell 'a.leocJ I, dclle droghe, dafl.rle u.pipl1icazi ord cal•de ·e Id a llg'll i ct1ra idi u indur imer1to » 1d elle estremi~à. ~ono stati protposti per la clat1dicazione internli1 te11te cliver 1 interventi c111irur·gi-0i, da11Ie ormai ~1bhandonat.e operazioni di Wieting (connessione d ell'arteria e della vena a1'l'arcata f emorale) e d] Oippel (a•sportazione ,d i un 1srurreme) a q:uella molto usata di Leriiche. Nei 37 casi oiperati druJl \i\. non si ebbero mai inconvenienti; qru•asi t:u tti i malati avevano fatti di periarterite all'arcata f emorale. P er la fJrogn osi, è importante 11 con tegn o 1lella sensibilità cu tanea ,cfhe, qu•an1do si mantiene 1Lel lerritorio idei disturbi di ci:ocolo, indica l a lJ.r obabilità di m iglioramento. L'operazio.n e è però inuti•Je, anzi dannosa, n elle forme con garugrena estesa; in qruecta è spesso necessaria l'amp,u tazjone. Per 11 successo d e1'l '01Perazione di Leriohe, è in11Jis1Jensa;bile tenere in ospedale i malati .p er nl1neno ·drue m esi dopo l'interwento, impeden1do loro 1rli fare molti molVlimenti. A·Ss·ai utile può GS spre per gu•adagnare tempo lia '.formaz,i on e {i 1 u ~ 1 circolo co1latera:le. Pit't :rari sono i buooi ristùtati dell'aperallo11 e cli I"'eriche n el morJ:>o ·di R aynaJU'd; so[o in un ras•.) su cinque l'A . osser,rò rmi;gli oTamenti. Essa inire~f. è caldruri1ent,e co1i.siigl iaibil e nel'1a ola"U1dicazion e in · ter1n ittente in cui p ermette di sail'Vare, almeno rper un certo tem'J}o, l e c;stremità e di liberare i Jl'la· l :11 i cla torrn entosi lòolorL FILIPPINI . 1

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IL POLICLINICO,, SEZIONE CHIRURGICA diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI

I l f as "..!i col<> 5 (15 M·agg.io 1927) 1conterrà : LAVORI ORICINALI : f. - O. PJ~PI: Della si uostosi radri.0.Jouibitale etLperiore OO'f11geni.ta.

II. - G. PINARDI: Sulla sifiltdre dell a g h<iantClola mamm ar i a ..

I fI. - G. RICCIUTI: Br-aòicar,d,ia in ferite e lesioni cont.usive d·e l fegia to. IV. - F. SPECIALE: LP. m isu1,azione d ei glomer'Ul·i e ·dei va.&i .g lomer.ula.rj nell'ipertrofia COCJD..pensatoria del rene. Ricerche speri•m en.t alJ. v. - P V.ALDONI: Saroo,m a ririmiitivo dell.a, va,gin.ale d el tootiiC.olo. _.. PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO L. 6

I no n ab bon a ti all a &u1dd·e tta Sezione ·potranno riceverlo 1inv.iaindo il .r e1ativo •i mporto. m ediante vag1lia poeta le, al Sig. LUIGJ POZZI, Via Sisti·n a, 14, aooiunoendo per l'Ufti<>io po.sta.le SuciCl\lTB·a le diciotto. ROMA.


IL POLICLINICO

[ANNO XXXIV, FASC. 20]

APPUNTI PER IL l\IEDICO PRATICO . • CASISTICA.

n ec.r.oitiz~ate, aJThfr.rutAtuose, contenenti l:Lqiuido puri-

Ga11grena pol1nonare a forma cronica con presenza di spirochete nelle lesioni gangrenose. Già si .s ap1eiva c1l1e iln moùti casi di ·g.an.g rena ..po1lITlO·n ar.e, 1co[ m1etodo ·di Fonnam.a-Tribondeau si poLe.vruno met1te:re dn ·ervi.d·enza, speicie ne11la zona di j·n v.a.s..io11e idei focod1ai gaITTJg,reno si, ·d!ell.e spiroch·et e, 1t1utte 1d·ello s.t esso ttp·o; J.e stiesse spiroc·l1et1e si t.rovav.amo an1c.he venso ~l c·entro clei focolai (zona n1ecro·ti1c·a ). in. c01mp aigni1a di anaeroib1 di \.'eillon e ·di baicilli fusiformi. Un caso ·di1!Ji1g·eintem1e nte studiato da Bezanço·n , l\1oreau, Etdheg·oin ,e Bern~d· (Bull. Soc . .~léd. des Ti 6p. de P ar is, n. 36, 2 dilc€mbrie 1926) o:f fre ap~ punto sotto qu esto rig·uar•do uno sp eciale in~e resse : l Tn uomo di 49 1runni, COil·dru·oente ·di carrniOIIl, C'he :l1v·e~Ya g·o1c1uto· sieimJpr•e buon1 a , sall1u.tJe, 1preLsenta ,per otto me.s.i una ,foruna rp.oJ·m on=a r·e crani.ca iehe pruò far penJsa.re alla tmberiooilosi; ma rull'•otiarvo mesb, l: emo,ttisi , l'.al~to .e gili e1S:Creatii feti di m1e ttono il n18·di co Slll!ll'avviso. Il p . .contilruua n•ell1e Sfl.11e oic·c·upa7...ioni petr un aùtro ainno, ·diur.ante il qru·ale d•eperi.S('·e, dimaJgr·a, espiett,ora abbo[}Jdantemente. ..\lla f im e, osip1edailizziaito, s i pensa a hrooohie~ta. sia; la r.aidi·o1gtfafia dianostr.a cuna 0p1acd.rtà estesa e Utn'im1nagin e cavitard-a d1e1la parte int'errior.e del loibo st1p1eiri1ore del polnn·o ne destro. Riprenide ia1I11cora iJ ·Iavo·ro , poi, dQPO tre mesi, r :icove.ratooi nuo1Vam1ente im. o·s p1edan:e, presenta f ::i~tbi bi a:p ic1ali, e, in luogo di 1Una, tre oruvittà a tlestra e 'Una a sin.ilstr·a (·01v e il :P·Olmo!n.1e prima ~ emhr.ava sano) con asp etto ·d·i bolla garngirenoisa, a .cupo1a chi ara e 1'inea di livtetllo li1q1u i1d·o e non a forma di bor&a, G-Olllle le caverne tll!ber1collari. G.Ji espe.t·to~ati sono a;b!bolilidanti: 350-400 O'IDJC. di lLquido fetildo, 1dÌ!sipo sito :iin qiuatt.ro strat i, in cui llon 5i trova ba;cil-lo di Ko1cll1 , ma inn.u m.erevoii altr i genrhi (tr·a oui iper.fl'1ilngens) e 1sp.irooh·ete i11 gran numero. 1Segruì ooa .g r.ande vomica d oipo la qiUa.l e ·si eb!be i1mmaigiine r.aidioJ.oigtc·a di una n·UOVla cavitFI . 1\1o·r t·e do1po ·du1e anni e mezz·o ·di malattia. .A..·lJ.'ruutoip1S iia, è pr,ima idi tutto ldia es.c1u1der.s1 1ratLaTsi di g·am.1gf!ena :s ec.om.1dari1a a blronahiettaisia (foco.Ja·i o come « a1p p.e;so » ail bronco d1illaitJaft.o) ·O a. t1u1beDco·lo.si poilimonare (.svil'UPIJO· d·eQ·l a .gam1gr1ena. alla supeirfi1ci•e ·d1el·1a. p.arete •de= l la reviltà tulb1er1

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forme. l'·e.sisruito oir.costan.tie i1ndrurito, denso, ner.as lro~ so·Jieato 1da gettate Scù·eroti1 Clh1e. Iistologircarrnente, [·e l'esiooi .gang.r enose più ree.enti rn·ostrruvano u·11a zona cent:riaùe· di n·ecro1si, a ele•rne~nti c·eJl'Ulari non ric.ono1sciibili e ri1c1c.h.rissi1ma dri gel"mi an:aierolbi, idi baie. f·u s:i:f orirni e di srpiro cll1ete. Una zon·a p·81niferilca., ·d'in'Vlaisione, co111 ele.n1enti 1d·el p.arenrahiana r~CO·nosc.itbi~i, com. ce1liu1e p1asmaticll1e 1g1iovani im.f illtrianti g li ele·111enti st€ss1, è infarcita .di spiroohete, uni.camente di spirochete, che diminuiscono idi numero andan•do 1Verso il parenohima sano. La scJ..e:rosi domina, il!l o,g ni S·Ua .folIUilla, ,sd,a come tessrnto a oolil.ru·l e fusiformi ilil ambiente di sost.a!rlza ·Co1ùage11a, sia come ammassi di toosruto 1Woi1de (v;er·e pi,e1cio11e « go·rrume »), sia com·e ccmnettiivo giovane, r.i1aco· rdi celllu1le e vasi n·eolfoirmati. In qìual•cne p1u nto, vere maS1se c1aseo'S1e e fofl:li!oo·lri simi1i a tulb ercol·i, ove non è poss·~bi1le p erò rifilLraic ciare bacilli di Ko·c.h. Rimane ciò nonostante neg1Ii ruutor] ill d'Ulbb1u cJ1·e 1a tUJbercD.Josi complri1c1h i termina;lm1e:nte qruest·e .forme croniche dli galillgrenia po·l monare, o vi & associ iprecocemente . E molto :iint€r·essiante 'la noz.Jone di qiueste foTme croniiahe e d·ella p.atte oh1e ha.nn·o 1e sipiiroobie~ nel d·etemn·:iinismo 1die:ll·a gangrena. pollrrnoIJ.are. 1

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GARRONE.

Stato attuale delle nostre conoscenze sulla pneumonite.

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<;O•l are) .

trat ~ava

invece ·di Uilla gaDJgrooa (primitiva rilassiic.a , ma con an1damentio tJut·to speciaù1e, ·data l•a ·ua l.t1n·g a ld1ur.am. Pleure itsipessite e aiderooti, lesioni bilaterali :speci.e neillle partii superiori, ch·e e:vano oooupate dia 1caveme ·giangwenose a piare_ti Si

' In :base 1a nu·m·ero.s,e :M1cer.cih•e sp.erimentali su.gli aJ1imaJi e sull'uarmo. I,. ;Béco· (Bruxelles méldical, 19 rtic. 1926) arr iiva alla conclrusion·e C·h.e il tratto r e61pira torio· •deg1li in1divi·dui sani è sterile; è solta.nto in vta eooezionale oh·e si trovano d·ei g·ermi virulenti nei .polmoni. La 1po1moni1·e frane.a è rper l'A. iun'i11fezione loiea.le; s e pure vi è spesso runa ({ trave.Psata sandel pne11mo·cbcco, e consegu·e ntemente bo· ui.cma )) 1 la batte.rìemia, non vi '" mai setti1c.e mia nelle forme cJi.e giua.risc-0no. ·Le emocoltrure positiv·e sarehbt~ ro 1dovute rud eriro.ri ·d i tecmca, nel sen so che, i:nsemenzan·do 1g.randi qruantità Idi sangqi·e, si seminano -anche ·dei ger.mi senz1a ohe vi sta una Y.era setti0em i.a. N1ellle forme mortalj, la pneumocoocemia si ha soltanto nel 5-0 % 1dei ca1si. Infiammaz-jon.e primitiva 1del IPOlmone, fa polmonite .è di origine inalatocia; pertanto nè la coriza, r1·è la .fairingite, I1Jè la traoh·eo-bronchite iniziale sono frequenti. L'A. ·ammette l'attaioc-0 diretto ·del polmone da parte del pneumooooco 1

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[ A.N~O X:SX l\', F ASC. 20]

preesistente in, situ, sotto l'influenza (li cause iavoreYoli, spesso estrinsecl1e. I.a n1ortalità 111eid 1a su 3500 casi i11 25 a1111i è stata del 25 %. econdo l'.t\.. il siero a11ti11fettivo, pure aYe11do u11a qualcl1e azione sugli animali, P. sprovYisto di (.lffi.cacia terapeutica nell'uo1no. Il tratta1nento con l'alcool, altre ·volte precon1z. zato, prO<\'OCa delirio ed agitazione; la terapia digitalica, ' oscie11ziosam1ente SJperi•m entata su 100 n1alati a·vre1})1hc dato ri1s l1ltati disastrosi. Nè mi· gliori effetti si sono 01tten1uti con 1'011tocl1ina o l 'immt1nolisi11a. ~oi no11 possedia1110 medicazioni s1 p(.lcilficl1e co11t.ro la pol111onite e non ·è certo ~l1e le teraa>ie, che noi t1siamo contro tale malattia abìbia110 in!fluenza s1111a tia c\·oluzione, che è anzitutto regolata idalla ·vir11Jenza del germe infettante.

1il. Dlagnosi erronee di tubercolosi polmonare e affezioni delle vie aerPe superiori. Dato il gran v aùore soicia•le d1e'.l.la tJu1b ercolosi e dato chr tt1tta la i)rofilassi si impernia !'U unn. 1

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diagnosi prC'cocc e giusta, non cie-ve se1nbrare ma i troppo jnsis·tere sugli errori dia.gnostici ad essa legati. E. Rist (Re1 1lf' de la tuberculose, n. o, ottobre 192G sn ha ~ e <li n'Um ero ~e i11teressanti statistiche che egli ri1pOO'ta, a!f erma c11e la percent11ale di indiyidrui a torto so51piettati nel] a pratiica cor.rcnt e corne 1uhercolosi, de,Tc ~11pcrarc il 1

50 %.

Le crnl>!! di errore più co1n1L1ii so110: le malat tie plPuro.,1)01.rn on.alI'i cron1ch,e ma non tu1b Prcol,a11, e cioò: le J)ro11c11 icctiasi e, le sclcro i 1p·ost-pn et1 mon ir.l1r 0 post-trruumat·icihe, cisti idat.ì1d ee, tumoll'1 maligni o benigni, aicressi del po'l1no11e, pileurili )ntc-rlob~ri, rnfisc1na, ecc. Vengono poi le rrua lattie ,c:lrclio-Viusco1 la1·i: emottisi dia stenosi m.itra. l ica, enclocardit·e lenta che 1Prrod11.1ce frbbre irrcg(}1are, d irmaig1r1mento, pallore, cadl1 rssia. L'.Upcrtensjone artf.'rjo&a e la n efrite croni•ca. L'ipertiroidis1no, in crnanto p1uò produrrP: d.ii.miag ri.men1o rapido, sudori, instrubifiità termica, ta.c1hicar1d·ia , tosse secca. Le ruf1fczioni gastro-in1estt11a~i anci.he sono ca.u se di errori: p. es. •l '·a'Pip·e ndi1cite crron i,oa, ohe prodruce dimaigirime11to, ahoressi•a, asten)a e febhri1cole. L'ulcera gastric·a -0 d uo de111alc, J,a ptos\ ga51tJrjca, o del tenue, l'iperciorritdfli,a, le m~lattie e.pa-to-biliari p•r ovoicano fla;cilrmernte u 1n rd.oUore i,n . t·erscrupo101Verteb1ral1e cih·e a torto si attri.brui1sc1e a pleuritr su111a ba;se di segni di aJScoltaz.ione sottil~ e chiimenici. s,i ag gicun·g a a ciò 11 fat to cU1e molti m edici adottan o la norma (!) diiagnost~c1a che un malato in ooi non si crupis-oe nu1ll1a è un tTliber.coloiso ... :Vla la mag151ior p·a~rte degli errori di di a.g11osl 1

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SEZIONE PRATICA

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tlt:1'iYa, in materia di tu bercolosj, 1d,alle rufuezionì d <·llP Yie aeree SUJ.Periori. Guai a d1n1en•titoar,sii Clh€ le ri!Iliti ipertrofic.l1e, le de·\ 'iazioni del setto, 1 vr'l i pi fMhl.10 tossire, espettora.l'e, iproclu1cono bronchite, e che le sinlu&iti p1Ur1ulente (produ1cono dltre u c:iò fe.bibrLco1e, anoressia e dimagrimen1,o. t>er 11on eTra1re è asso1utame,n te n e0essari1a la collaibo-razi one stretta tra tisio logo ed oto-rino, J1ar hngoi.atria. Alc111ne volt c si tr attterà ldt cthied·ergli ,aj uto p~er tossic,olosi nei q.u,n:li non si tre.v a .;.1lc u1\ segno .stetoaicusti1co ·n è ra·dtollogi1co di le~ io1\l-1 po,lfr1onare; 1 aùtre Yolte si •tratterà di e.asi di br<"'11cl1ite gene1~alizz1ata jn cui si dovrà cerciarie ~a cnnsa. .\in chc la riS1posta n egati·via dello spe~ialista Cthe non trova nelle Yie aeree surperiori alouna causa 1·!1e ci spiegl1i la broncl1itc 1djf1fnsa avrà grande ,·nlorc per il tisiio·logo. Ri st cid.a tre casi di bron{!lliectasifl gi·a,Ti ohe hanno richiest.a Ja cura c-01 p11Pnn1otorace e la cui sola ca1Jsa plausibile era ·una etm-0tdi t.e purulenta. :\1olte lari11giti banali son o scambiate p,er t:ub·er1colAri o pretiu!bercol.:iri. È molto importante sa])ere se lln tisico ha una laringite tuibe:rcolare, 1na non si 1d1e,·c dimenticare ·ch,e può avere una Jari11igi•t1e ban1a]e. Si ricovdi amcl1e cl1·e Ja sempliic•e infi·rummiaz.i0'11e croni·c a dcl rino-faringe, e più .-;p~s::o quella dell'orolfarin·ge 1 p uò produrre tosse ~ re ca, stizzosa e ribel'le. L'em ottisi c11e è &pess0 pro,·y·irlenzia.Je perohè sYela cuna t.bc. latente, ~p c sso però non è d1 n atura tu1 bercol are, e prima dii a1nmetterne · QiUeSt•a origjne si devono elimin n1rc· tu1te le altre 1cause. Tra ·qmeste sono degne tli mcnsior1e: le c)!sti ild.ait idee, il cia.in·cro, la ganQrenn polm,01n,are, l·a broncil1ie.cta!3ia; vengono po-i le malatt]e cardjo-vascoil.«:1ri, c1 o•è la stenosi mi · trruli r•a. 1l'cndoca:rd·ite tilfett.iva, l'ip·ertensione ar1criosa con n efri.te e azo temi1a. L'·epistass.i im1p one 11n (' C',J~m·c ·di tutte le vi e aeree &up1eiriori. D a iintto ciò ris<uilt1a cù1'C per fare l e co,se bene è necessaria una stretta co1n ti1n ua co'l'l~orazione di s 1.t~i· lio e di lavoro tra 111 tisioJo,go e l'oto-rinola.rin go ia1tra. 1

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L. J'ONELLI.

L'espettorazione bacillifera e l'evoluzione delle tubercolosi croni(']le.

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l Trl'rspettorazione pern1a11e11te, .che i1ersiste incl r~ j nit n.men't e malgrado la conservazione di un b110no stato· :gene.ralle jn,d1ica J,a pre1&enz1a 1d i runa ca.ver11a ct'Jorid,a, ·d i c.ui no11 si :p uò IStJ.)•erare la giuarigionc 1spontl(l.neu. Q11an1clo il11vece l'esp e1ttorazione è· fin ·dal prin cipio interrnitle11te od episoidica, incl ica de1le lesioni s:pesso di sr.·r ete, atipjcihe e prob a.J)i l111ent e icru rall)i li. Infi11P, iSi 0Eser,ra110 taloI"a 1cl el]e espettoTazioni 1

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728

IL POLICLINICO

mi·n ime, cpersi•sten~J. in cui .n •essun esam·e, anche molto ac curato, ;permette di rivelare •dei bacilli di Koc·h ; ·soltam.to l'ini·ezione n ella ca.Vli·a risolve :fil prablema. 1Queste ·espettorazion i, secon•do E. Bue e N. Pi1oat (Paris médiCal, 1 1g enn. 1927) sono l'indiree ·di lesioni 1pr·ec1se del parenchima polmonare, ma fis 1s·at1e rullo •sitesso stadio ·evo.11uti'vo. f il.

[ANNO XXXIV, F ASC.

tamente la sommin i1strazion e di clor.uro d 'ammonio o ·di calcio per .b o'cca. cLa paDatiroidina è forse pi 11 in1dicata in altri casi di turbato m etaibolismo del calcio, ma l e ,p recise ind~cazioni di somrnìnjstrazione n on sono ancora definite. Pitititriria. I1 suo u so •per facilJ.itare il parto •deve essere ciT1con1dato dall·e ne1cessarie cautele : in°di1cazioni 1p!I'e1c·i se, i·n·comil11Cia.r e :con 1dosi minime ·da aumenta~si se se n e rileva 1l'e;fifiicaci.a. Luminal. Ha un'azione pti.ù pronta c·h e i bro· cr:r1uri; ·deve quin•di es.s ere dato intermi~tentemente ' oppure quan·do si prmrede l'i.m m inenza di rm attacco. I·l su o u1s.o però deve essere circondato 'da cat1tr.le nel senso oh·e va rsoITTlJffiinistrato soltanto dietro ;pres1crizione m edica, come un qualsiasi altro ipno·t itco. Chinidina. Sono ci•tat1 id ei casi di moiI'te soprav,·enuta ·do1p·o cl1e i1l ma1J.ato sembr·a ,ra guarito. ~ssa de,·e es•s ere sornmiinistrata soltanto dopo che s:i 1sia, esattamente ri1con0ciuta la fi'bril·lazione. Il paziente 'POi ·dev.e essere ttenuto in letto anche se 6i ·s ente m egl io·, fi.n o a cl1e i·l ·ouore a1bbia riv·r esa la sua attività. Deve essere sermpr e saiggiata l a iolleranz·a ·del malato, incominciando .con doist pi\cc·o[e (30 0g.); il suo uso do·vreb'be p er ·o ra eissere la6ciato all'·eser cizio 01spedalti.ero. ·fi.lovas11rol. È un sa•le dorpipio sodiico di ac~do ossi·mercuri-clor 01fenossil-aiceti1co e veronal, conJSi· gliato per lia cura degli edemi e realmente in ceflti 1casi determina una grande perdita Idi a:aqua e cloruri ch·e porta a'lla scomparsa ·dell'edema. ~la le condizioni di somministrazione n·ori sono ben definit e, .p er cih1è in alcuni casi si 1dimostra inef!ficRJce ; inoltr e es so non è pri<vo di ef.f.etti tossici; dolori a!d,dominalj, tenesmo, ·diar-!ea, brivi,d i, st1dori, gengiviti, sicidl1è è ben e che p·er ora il pratico si a1Sten1ga .a all'1u•sa•lo. M P,·t C1trocromo . È . van tato co·1ne un ef~ficace dis.ì'nfettante 1delJ..le infezioni del tratto urinario; es1s o è 1pa1·ti:col•armente utile n ei casi rd a strepto- e stafilococco, m·eno in quelli d a go·nocooco. Sono inoltre •freq111enti -ie reazioni tossiche, con1Sistenti in pr~trazioni, brivi.di e d iarr ea. Il pratico potrà ottenere icori esso dei r.ieultati brillanti in alC'U!Ili casi, m a del tutto n egativi jn al1ri, speciia!lmente in quellli croni:ei, 1cll1e ·s on o i più noiosi da tr attare. I\To'vatof a.n e cinco fe ne. Gli effietti del primo so110 sintomati·c i 11Yi1u1tosto c:l1e curat:ifvi. P er cru·an• to rig'l1a~da il secondo, preconizzato contr·o le infezioni reumat:iJc.h·e, si ·Osserva che essa, alle a lte dosi i1ecessari·e, d etermina \fenomeni tossi.ci analoghi a quelli dei salici.Iati e, p.iù frequentemente c11e con ques·t i, dà diistt1rbi ' rasomotorii, che IPOftano a r eazioni •di orticaria. Ha 1più che altro un effetto rpal~iativo •sul dolore efd ·è da sconsigliarsene l'uso al profano. 1

pr~mario

Condroma

del polmone.

Pr.eston ·H ickey .e \ V1alter M. Simipson (Acta Rad. Scand., XIII, 1926) riportano dJue caisi iPirOpri e 38 d P.lla letter atu:ra. Bssi ritengono che siano tuttaYta pii] .freque.nti id i qt1an1o Ira bi'b1io1grafia pos.sa 1

-~ndi care .

Nes51Jn e.a.so è stato diagnosticato con i mezzi moderni. Su 4 casi ·o sser,rati radioJogicamente la ·di1agnosi fatta er a di cisti d'echinococco o cisti d ern1otde . Due soli .furono operati: 1 ·da Borelius co11 g·uartgione, e 1 da Reboul ~ moTto dopo 6 ore. Gli alt.r1 furono tutti re•perti ·d 'at1top sia. Invece il loro aspetto noid·o.so, l.obu'liare a~lla periferia con zone di 01ssi.fi·cazio11e irre.golarrn ente disseminat.e, ·con ·Cui si ptrese1tt.ano allo scJ1ermo, 1potre1b be costituire un'indi1cazione. Sono cost.ituiti da te&s'ùto cart.11'ag·i:neo, .a_:dip.oso, fibroso e tal1,·olt•a osseo 11anno U•n ruccresci.m ento lentissimo con scarsi d1sturbr Questi tumori com'Plessi pare ·d·eri,·ino da fo rmazioni bronchiali ectopi.che . .GIJ.i .e'1e1nenti isto.lo1gir.i di c•u i si •compongo:no si tr0Ya110 infatti nella strl1ttura normale ·dei bron1cQ1i. 1

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l

, ,,..

GHIRO~.

TERAPIA.

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Uso ed abuso dei nuovi medicamenti. , .. E. H.en·derson (The Canadian mediCal assoc. jo1lrri., s·ett. 1926) mette in giu and ~a .il pratiico contro l'uso trop.p o a,fìfr.etta~o •di medicamenti cihe rp ure alle ,p r1me e1s perienze son o riisultati efficaci. Sp esso accrude ohe i primi sperime11tatori ottengano ib uon'i effetti sug.li aniim a:l i con 1dosi icl1e per l'uomo so110 tro·p'Po forti, il medicam en to si diffon•de, in .grazia de'11'a propa:ganda de'l.1le case prod111ttrici, mentre in .p ratica non ris1ponde, sia percl1 è .èlà inconvenj en ti, sia percihlè p inefficaice; così , 01sisrr'\·a J 'A. è acc·aid·uto per il benzo•ato d.1 benzile. Contro l 'a1b:uso idei n·ti.or\·i rimedi , si deve tener prosente quanto segue. l nsuitna . Da u sar.si soltan~o· p er le preci1se indi, cazi oni definite ·d agli scopritori e n on per altre c0ndizioni, qiu.al·i : .il m ara.sma inii'anti·l e, i vo·m iti della gra\·i·dan za, la ·d.e·g en erazione 1grassa tossica •del fpg·ato; nair1meno è stata dimo strata l'effioacin rper diminuire i ''omi~ i ;postoperatori. Para liroidtina. E stata indiicat·a n ella t etania infantile, i n cui però agisce m eglio e più pron1

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2-0 J

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[AN~O

XXXIV,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

I .'.i\.. conclu1dc osservaindo cl1e la maggior parte dei m edicam enti racco111andati ·dalla pU!bblicità è di scarso o n essun yalore e che il m edico, u s·a ndo aiccuratamente le droghe inscri'tte n ella Fanrnacopea può far e n1olto 1più tene ai suoi pazienti ol1e nor1 a6Coltan1do i troppo interessati argomenti dell e case iprodutt.rici . Tll.

Le morti da siero. I...<1 n1cd icazio1l>e co11 i sieri inc01mi11c'ia

a per-

d ere 1a ficluc11a dcl n1edi<!o. •E ssi si dimostrano meno attiYi; do\·e J)asta, ·ano 20 cm.e. di siero antidifterico, n e occorr on o ora 60; altri sieri, come quP.llo antimc11ingococcic o peridono la loro efficacia, qnrllo B, i1. e ., si d~mostra qt1 asi ina~tiYo e sembra talor a dare aggra,·amen ti. .i\ crne to si ag.giu11ge che i s ieri se111b-ran o ora pil:1 tossi ci. Una \'Olta gli accidenti da sier o erano rari. ocl alm eno benigni; oggi le catastr ofi si sono mol ti-plir·ate. Lo. cau sa degli acc·i 1 den~i, si di ce, cou':'istc tlPllc albumin e eter ogen er.; sopprimiam ole cl nnque e , ·cdjaroo se il \SiC'ro di''enta atossico e <.:onser\·n lt1 1propTielà curat.i'\'C. Ra.m ona ha allestito un siero, a cui 11a dato il non1e d i an1itossina pu·r ificata, par11ialmentc (lisalbuminato, che contiene soltanto delle pscudogl obnline; 11 prodotto è attiYo, ma non elimina gli inconYenien ti cl1e si , ·erificano con esso, co1ne con altri (febbre, eruzion1, artralgie). La mala1tia in cui il siero espone m agigior1nente alla m o1·te è l'asma. Una vol1a, il'asrma fonse n on guariva, ma t1ccideva raramente e, quando i 1ren i ed 11 cu or e erano in1denni, il mia.lato viv>Ci\'a a lurtgo . Ecco invece che, con l'·uso del s1ero antidiflerico o ,dj .quello n ormale, si sono avuti dci casi di n"lorte; La1nson (rif. in Journ. d es praticiens, 6 n ov. 1926) ne cita 5, ma ~l n11mero è probabilmente maggiore. Una prima iniezion e può d eterminare la m orte. Vede'l e Puech iniettano del stero di cavallo ad un " fel)bricitante cronico ». Otto giorni dOfPO , la febbre è più eleYata, si h·a eritema a tiipo di orticaria gener.ailizza1o; ·dopo alt.r i ti .giorni, e'diema della faccia e d elle palpebre; all'indomani, morte ; I' au topsia non ha dimostrato ch e un certo g raido d 'ins ufficj en za epatica. .D er oid e inietta del sieTo antitetani co rud una bam:bina tCli 6 anni; morte d.o po pochi min·u tL Le,s n è e Barreiau , in un 'bambino di 4 anni con angi11a 1difterrica benigna fanno un'iniezione di 50 omc. di s) ero anti·difteri·co e lo v edono mori re in 1pochi min,u ti. A~tri ·dis as1ri ·del gen ere sono citati .aa altri autori. 1,a causa ·d ella m orte ·è molto oscura. L'anafilas5i n on spiega tutto e vi ·sono !fatti che sfuggono aJd ogni interpretazione. L'ins uf.ficienza epatica 1

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n on vi è serrljpre. Bi·sogna ,per ò ten er presente cl1e si tratta ·di un'evenienza rara, poich è si calieola un caso di m orte su 75,000 iniezioni. Ad ogni modo è bene che i m edici si.a no prevenuti, tanto più chie, an·c he facendo astrazione dai casi di morte, gl•i a~idcnti si sono molti1p licati. Oltre alle eruzioni di orti·c aria e d a1'le a rtralgie, sagnala:r.e ·Q.·a principio, si citano ora: adeni1 i, orchiti, p·ara1isi amiotroifi1ch e, consecrutive a p·olinef\Titi, pseudotaibe, pleu·rit'i. da si·ero. Pai-ticolaPn1ente gr.aivi sono J.e ;pol inevriti e 1a pseudota:be ohe posson o !Pe rsistere p1er dei mesi. Il pratico sarà quindi prudente coi sieri e non l i userà ch e in caso di bisogno. Gli asmatici non i1e h anno bisogno; oocorre la .certezza di una malattia gra•ve p er ricor·r ere a questa m edicazione. 1n caso di drilft:erite. non si esit erà, ma si d ovrà ricorrer e al metodo di Besredka, i11'ie1tando da'Pprim1a un eme. e, 4 0 r e doipo, il resto; in cas0 di gra'\ità n on si attend·erà cl1e m ezz'ora. Ad ogni modo è ben e .p reavvisar e la fami.g lia ldlelila possibilità .di qual1cl1 e jnc~d ente . 1

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fil .

La terapia prote inica e il suo meccanis mo di azione. La terapia proteinica agisce determinando un processo infiammatorio in corrisp ondenz;a ai f 0

colai morbosi . .L'afflusso id i liquidi organi.ci e di cellule -contr:iJ:YUi&ce •a sopraffare i germi pato geni. Se tale concezione è esatta la l{Yfotein oterapia deve agire solt1anto contro i germi stessi non già contro le Joro to.s&in·e. R•i1cer che sperimentiaJi eseguite in ta1e senso da Wolf-Eisn er (Munc hn. medJ. Wochenschr., n. 50, 1926) conf€.l'mano quanto è stato esposto . La iproteinoterapia non rilisci infatti a salvare cavie e topi ·dalla dose minima moTtale di ricina, ·d i tos·s in a difterica, di tossina tetan ica. POLLITZER .

Il lipiodol in terapia. Oltr·e al v.alore del lipiodoJ. p er la diagnosi, J. A. Si card (A rchivos d e mediCina, cirugia Y espe cialidades, 28 aigosto 1926) mette in rilievo i

vantaggi di tale m edicam.ento in terapi•a. T.u tti i .dolori dhtamati essenziali o r eumatici migliorano notevolmente rOOn l 'iniezione locale di li1p iodol, di oui se n.e iniettano, lo co dolenti, 5-10 om c.; l'ini-ezione d ev·e esser e profond·a , se possibil·e , 'allo stesso livello ·de'll'o~so . Si ottengono così bu·o ni risultati n elle sciatic·h e alte e n elle m·e diane, fa.cendo l'iniemon e a 'livello d ella fossa ili·aica e facendola all'ischio n elle siciat iche basse.


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[ANNO XXXIV, FASC. 20}

IL POLICLINICO

L'iniezion e epidurale sél>cro-coccigea fa n1iracoli, dice l'.i\., n elle lo·m baggini. P arin1ente, n ei dolori articoJari dell'artrite, la ir1iezion e p eria.rticolar·e a·1 ·di f.u ori del1a sinoviale ed, in qualche c aso anche endoarticolare (non oltrepass1ando 1 e.m c., per iniezion e allo sco'Po di evitare r eazioni doloroise) po.s.sono migliorare efficacerne11te le a1g·ie. Qu·est e iniezioni si ripetono og·ni 2-3 giorni : ne sono n.e cessarie 5-10. Esse non 1provo.c.ano nè in· d1ur~men ti n è ascessi ; il m e·dicarnento è pertfettame11te tollerato . f il.

L'azione antiflogis tica della camomilla. La camomilla viene ·consider ata come una speci e di pana1cea. Le si attri1brutscono iproprietà eccitanti , carminati1Ye, a n tispasmodic·h e, antiistericl1e e persin o f·elb~bri1fug·he, emmen·aigoghe ed anti elnùnti,ch e. Secondo Vv~. Arnol1d (A-filric h. rrie d. 117 ochens. 1926, n. 19) essa ha anche azione antifl ogistica, la quale pe.rò era stata r ±conoSJCiu.t a ancl1e antioamente, in q,u an·to che da tem:po J1a si usa n elle con giuntiviti e n elle vulvo1vaginiti banali. L' A. l'l11a trovata anche utile, in forma id.i com1presse imbe\nute nell'infuso, per le zone cutanee infi-ammate dal1a lucie a1pin.a o marina, n egli esa11temi tossici, e·CC . Tale iazione sar eb'be da attribuirsi iatgli oli essenziali. f il. 1

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. La genesi del dolore gastrico. Il r a1ppor to tra ulcera gastro.duodenale ·e i per. .clori•drja è be11 con osciu to; non è inveieie b en cl1i:a. rb il ra1p.p or to tra que.st'ulti·m a e la genesi d e1 dolore gas.trico . Seron·do alct1ni autoci, infatti, l'int roduzione di ll n acj do .f orte n ello stomaico n on riuscirebbe .id.olorosa, com e pure, ·d'altro lato, si è talora ri~ scontrata una i1p eTclorfdri a !fo;rte in stomachi ·d el tt1tto nomnali. \V. L. Palimer (.4.rch. int . nied., 1926, XXXV·IJ.I, 69~~ ) ha ripr.e,so 10 studio s ist ematico della qu e. stion e. ~e.gli in1divi1 dui normali trovò che l 'introdt1zione :nello sto·maco di una soluzione 'di a c. clortd.ri.co al 0,5 :100 n on prQIVoca alc•u na sen sazion e, all'in . fuori ùi un n10.dico b1ru·ciore a~·l 'eptga:stirio. I11 pazienti di ulcera gastriica o duodenale, invece, tale ìntro:duzion e provoca comparsa di dolore irmmedia.to, simil e a quello n ormale dell'aif. f ezione. Furono usati neJIJ.a 1ste.ssa ricerca, e con iresu1. tati analoghi, t anto 11 vropirio contenuto g<l!strico, estrutto e ;poi 'd.i nuov o introido.t.to nello siomaieo, q11anto ~oluzioni di a.cido solf orico e di so da ·deci1

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nonnale. I sintomi ·dolorosi proY01cati in tal moclo scomparve.re allo~quando lo stomaco riusciva . ro1 rigur.gito o con l 'a'llmento della secrezione a r iavvic i11are iai ·valori normali la con centrazion e d el ltquild.o e1aci,t ante. ~ ci perio•di invee.e in cui ·l 'individuo aYeYa tre. gua 1di dolori, tali intro duzioni restavano s.e nza r isposta alcuna. Le conclu sioni d ell'Li\. sono p erciò l e segue11ti: La rpro·d uzione diel idolore 1d1ipende : 1) d alla sensi:bi·l ità del m eccanismo dolori;ico; 2) ·dalla con centrazione d·ell' a,cido ,· 3) ·dalla quanti.tà idi tale aci1d.o; 4) dalla·velocità di sivuo.t amento d ello sto·1naco~, 5) 1dall'entità •d ei r.egiur1gito duo,d enale. Se quindi l 'aci·do cloriid:rico è responsabile n o;r .. ma lmen te di jprovocare il dolore nell'·ul1ce1r a ga. strica, è pur n ecessario rche un'ulcera o ùn altro fattore d olorifico siano p resenti affincl11è tale s.1n . to ma a1p1pai1a. M. FABERI. 1

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L'appendjclte trau1natica. P. Brùnin·g ( D e'UJtl.~c he !11eà. 1Voch enschr ., n. 4i, 19:26' , ·cr ede c.h e ur1 trauma 1)0Ssa d eterminare l ' inf ian1mazion e di un 'ap1penidice fino allora sana. Esso agi&ee tc\J.'\1 olta direttamente schiaieciando l 'appendice (per I orazione immediata o:p'Pure pror,essi infiammiatorj ) o,d indirettamente ledendo il cieco e spin g·endone il con tenuto (se il cieco al momento del traurna è pieno e 1m eteori·co) nel1'n1ppendice : la stasj a;ppendicolar e è poi cat1sa d] appen'dicite. Soltanto se su'bito dopo il trauma si ~or10 n1ani!f estati sintomi morbosi a carico del1' append ice .e questi 11anno persistito fino alla ·comparsa della ,,era aippendicite, s1 !PUÒ parlare POLLITZER. «ii a.ppenùicite trau1n1a1ica.

Il reperto batteriolog ico nel succo duodenale. Da ricerche ·di Kuttner e Lov.renberg' (2\1 ed. J(li11ik, 1926, n. 37) risulta che n egli indi,ridui con sto111a.co san·o l,a ricèrca di germì nel ·duo1deno dà esito n eig-ativo o .scarsMnente pos1tivo. ~ eJla gastrite a clorildlfica, gli e11tero·co.cc.hi sono • pit1 frequen ti d ei co,li.ba,cilli; amb·od·ue queste fotn1e si trovano n ell'anemia pernicio sa. ~elle ·arffez:ioni infiammatorie . 1delle "Vie biliar.i ... . si trovano forh1e batteriche p.ato gene n el isucco d uod e1 tale, con :Ira ftr eque.nza ·d ell'80 ~~. E indisc1l1tib.ile in q.u es·ti c·asi un'azione a utop·r o.t etti·va d·ell',inte.. stino con tro i g ermi. Son o con si·g li1a.lb ili le laJvature duodenali 1con 2-300 em e. di so.Jruziom.·e di solfato ,di magn esio .aJ 10-15 % n el'le i11fez.ioni id.a strepto,cocc.l1i o da bacterium co·l i d el tratto suiperiore .a e,l t enue. Even tual1m e11 te 1può pr aticarsi 11a ya,ocj note.r apia . fil. 1

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f .i\NXO XXXIV,

FA

c. 20]

SEZIONE PRATICA

POSTA DEGLI ABBONATI. Accordo italo-britannico per i ·esercL:io della di ci1l et. Al dott. L. S., da G. :

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Al ·dott. l\I. P . •d a Pz. : ·

111e-

Essendo d ella classe 99 non può concorrere per la nomina a sottotenente medico di complemento, perchè dopo fatto il corso alla Scuola di Sa11i tà Yerrebbe a compiere l'età ·di 2.S anni, limite staibilito lJer la nomina stessa. A. C.

1' Co11 accordo 21 maggio 1925 l 'lJ.ltalia e la Gran Brettagna garantiro110 il reciproco liJJero esercizio 1)rofcssio11ale dei medici-c'l1irurglli. 2J 111 virt'l1 di tale aiccordo i medici itali•r n\ po so110 c~ercilar e, oltre cl1e nella Gran Brcttag·na, a11chc i1clle Colonie inglesi, in I n•dia, nei • Come deve esse1~e la moglie del medico. possessi e Don1ini 1nglesi, tra i quali e la Gran Brettagna esista rec~procità in fatto di esercizio Ecco quali d ebbono essere i reQTUi·siti 1per la d ella n1edicina. rr!oglie Ji un med~co secon1do ~I.rs. Ro1gens Cocke Da un rapporto pltbblicato dial « Genera! :.\Ieclte.li l\Iar hall n el T exas (New l or/\, State l ourn. o/ cal C:ou11cil n ris ult a che tutti gli tati .~ustra­ JJ cd., 1 gen.n . 1927). liani a11unetto110 all'esercizio della 1Jrofessione 1) De\'e essere una brava cuoca, specialmente medi ca nei rispe1tiY1 territori, senza ·ulteriori esanbilt~ per . battere un ipaio d 'uova, in ·m odo che mi di ·011'\'alida, i n1edici r egistrati in Inghilil marito, cruanclo fa tardi e ritorna iPareccl1io terra. tcn1po dopo l'ora dei pasti, possa rifocillansi. :J. P er potere csrrc ita1·e occorre presentare al 2) De\1 e esser e una buon1a telefoni5ta, molto « Gen era I lVIccJ i·cn 1 Conncil » (Lo11fdra) doma11da migiliore che la m eidja e non de·v e mai dare nu. <li esser e iscritto n ello El en.co strani.ero. m crf sbaglia'f i n è fare equi.voci n elle ambasiciate. La domanda. d ovr~bbc essere corredata da un 3) Dffi·e •c-0noscere tutti i ri1nedi popolari ed C'ert ificato di id e11titù e cli buona condotta, ldial anche altri, in modo da pqter prestar e aiuto in diploma di abilitazione a11·esercizio della pro:fe caso di biiSogno, 1da una colica irufantile ad llna s io11e di n1Pdico-cl1ir11Tgo, i11 originale o in <::01pia d emenza senile. notarile, o dal diplon1a, in originale o in copia 4) De,·e esse-re sj·mpatioa, a1bile, 1Piena di tatto 11otnrile, 'di laurea in medicina e chirurgia co11ed un modelao Id i pazie11za, altrimenti finirà col segnita entro il 31 dicembre 19-24 (o con eguita dispiacer e a qu~lcmno. entro il 31 di c~mbre 1925 da col oro cl1c si tro, ·an o 5) ~on d e, re una.i esprimere n essuna opinione, nella con<l izione prC\'ista dall'art. 6 del R. D . 11enl.ffie110 la propria, altrimenti la si a ccuser à di '31 diremhrr 192..'3, 11 . 2909), 1accompagna1o da 1111 a\·er detto delle 1cose impossibili in rig uardo a.g li certifi,.ato di data r ecente attestante che il ri· ai fari ])ir i\rati dei cli enti d el mari·to. chirde11te è iscritto nell'albo •di uno 1degli Ordii1i 6) E n ecessario cl1e essa sia una buona 'riag• d ei 1n edici -ch irurgl1i del Regno. giatrice, in m--01do 1cla ipoter ac-cornrpa.gnare il m a 4) L'acco1~do su dc1 0tto !fu portato a conoscenza rito in tutte le città do!Ve qu esti si reca per i <li tulti gli Ordini dPi medici con Circolare ì\Ti congressi. 11is teriale 1de1 g it1gno 1925 . M. C. 7) Deve esser e una buon•a direit trice di casa. I m edi1ci sono ·bra,·a gente, ma p er la maggior narte sono cattivi l1omini d'a.ffari, si0C'h1è la moAl clott. G. B. da P .: glie d eYe saper con1durre la -ca•sa, la 'famiglia e P er q11a11to rignarda la tecnica, le indicnzion1 , tutta la baracca, con un sa~gio bilancio ; è com e .ecc., c.lella terapia eridovenosa, veda la «Tecnica collocare d ei y1alori aid un interesse del 10 %. 1 terapeutica ragionata m edic a e chirurgi.ca n di 8) Deve essere un1a buon a e< nurse », saiper Il. )JAscr. l ,. P ozzi, ed. Rom.a. cor~d urre un'élmJbulan za, essere llna m aidre mo. fil. dello (sia .cl1e ab1bia ictei figli o no), . l1n'ospite geniale, deve saper .g iu·o care al g·olf (non è necesAll' abb. n. 12941: sario che sia molto abi] e, sarebibe preten dere 1rop1po) ed al bri1d·ge, saper preve dere i1l tempo P er la tecnica delle analisi di cui Ella fa cenno, c11 e farà, essere sempir e ipronta e b en vestita, saveda: C. l\!I. BELLI : Gtlida alle analisi clini eh e di. p er e, a tem1po debito, ·dire graziosa·m ente u·n a bu. Chimica, l\tlicro scop'ia, Batter·l ologia e Sierologia. o·i:-t , esser e una attenta ascoltatrice ,e , se l)OS·Si· t:> I~t. Editoriale Scientific o, Milano. P r ezzo L. 60. bile, crhsltiana. Pross imamente la ·Casa editrice L. Pozzi IPUbLe m.og·li .dei m edici colla·b orano n el Joitrna.l of blicherà un manuale d el prof. GruoI CEANDREA su 11iediciric ·d el T exas , in u11'a1)posita rubrica. tale argomento . fil. Til. 1

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732

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IL

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~OLICLINICO

[.l\NNO XXXIV, FASC. 20]

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. I Medici della M. V. S. N. 11 Comanclo Generale della M.V.S.N . ha diramato a tutti i l\!linisteri la segu,e nte ciroo·l are in ·data 1° febb1'aio 1927, n . 58-R.: •

(( La ristretta disponibilità dei fo11di di b·i la ncio della M.V.S.N. non ha consentito, . nè consente, di promuovere un provvedimento che dia facoltà di oorrispo,n dere .assegni di grado o emolumenti di qualsi.asi altro genere ai propri ufficiali medici ai qu.a li gra.t uitamente, fin ldal1a fondazione dell~ Milizia, non solo •assicurano il servizio sanitario ai R eparti in funzione ed assolvono plTesso i Com~ndi, cui sono .addetti, tutti i còmpiti inerenti al servizio stesso·, ma disinteressatamente . prestano altresì l' opera pro,fession.ale · a tutte le « Cam•i cie Ne-re » e cura.110 il regolare fu11.zion1amento delle istituzioni assistenz.iali. ·« Non sarebbe stato gi11sto che così e1ev.ata prova di dedizio1ne fosse ·rima.sita più oltre misconosciuta e cl1e per tale .prestanza questo Com·a ndo Genera.le non avesse cercato il mezzo di far accordare un equo benef·icio - sia pure parziale economico e n1or,a le insieme, ai più benemeriti. « E stato perciò proposto di iaffidare .a:'.Ì 98Si quei servizi statali e parastatali ner 1a oui concessione non è fatto obbligo di bandire Tegolari conoorsi pubblici, ma. che sono oommessi alla p ersona, sol·t.an.to temporaneamente, per « incarico provvisorio ». « Il person.ale sanitario della M.ilifila V. S. N., e per numero e per '?alore, può sicuramente e degname11te compiere i servizi .che gli verranno affidati , perchè comprende tutte le . categorie .dei medi ci, dal professore di UniverSlità al ·m edico Jrcondotto, ~d t" disseminato su tutto il territorio nazionia le. cc S. E. il C.a po del Governo) al quale è stata prospettat.a l'opportunità di - tradurre in atto 1a proposta suddetta, si è benignato a.p1provarlia nella sua jntegrità, iapponendovi il suo benestare. « P ertanto si rivolge viva preghiera ia tutti i Mi11isteri di volersi oompi.acere impartire agli Uffici e d agli Enti dipendent i opportune disposizioni in prop·osito, al fine di corrispondere piena.mente alla determinazione di S. E. il Capo del Governo. I Comandi di ReparOO. ~el.1a, M~lizlia sono 1nter essati a pren,d ere diretti iaecordi con le Autorità e con gli Enti locali p eF poter conseguire il massimo beneficio ,d a.Ila oonoessio·n e avuta dal Duce, al qu,ale deve ancor p·i ù e sempre elevarsi l'a.nimo 11ostro riconoscente e devoto»·

Sindacato Medico Fascista di Roma e P rovincia. Convocati daJ. segreta.r io dott. prof. Ermanno Fioretti , sono intervenuti nella .sede del Sind·acato tutti i direttori delle Cliniche iscritti al Sinda-

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.. cato,. p~r discu.tere intorno ai problemi più urgenti r1guarda.nti le prestazioni .a pagamento. Il segr€tario del Sindacato, .assistito dai membri del Direttorio, in una lucida ooposizione h·a tratt eggiato i desiderata dell.a classe medica i11 .armon ~a alle esigenze d·e l1a scienza . È seguita un' obbiettiv·a oordiale e serena discussione a cui ll'a.nno preso parte tutti i presenti ed in ultimo .aid un~11imità si è raggiunto un accordo di massin1a, s pecie pei· quanto riguarda le prestazioni e&terne che s~.ranno senz'altro abolite. L' .accordo sarà concretato in un ordine del giorno ohe il sen. ri rof. Pestalozza presenterà alla discussione .al prossimo Consiglio dei clinici. Il segretario del Sinda~ato n el ohiudere la seduta. ha ringraziato gli i ntervenuti mostrandosi lieto di constatare il desiclerio degli eminenti clinici di seguire i nuovi orientamenti d el sjndacalismo fascista. oeroando di soddisfar e i giusti desider ata del Si11dacato n ell'interesse della c1asse sa11itaria pur non venendo meno .alle esigenze dell'i11segIJ.ar11ento. '

Conveg no di medici condotti. H a :avuto luogo in Roma u11 oonvegno de.I Dir e ttorio e dei 6e.gretari provinciali dell' Assocj azione Na zionale F .ascist.a dei me;dioi cor. . <lotti. Dj 92 Provincie ne erano rap·p resentate 86 e i pochi rappresent anti mancanti avevano scusata 1a loro assenza. B interve11uto a.r:che il segr eta.r io gener.ale del1' Associazione del pubblico imp·i ego oomm. Lusignoli ed è stato a d una11in1ità e con plauso reda,tto u11 ordine del giorno ch e stabilisce di dare il m.aggjore impulso all' ~iissociazion e stessa. jn pien·o accordo oon l' Associazion e del {)'u bblico impiego, .alle dirette dipe111'.Ìenze del P. N. F . Il Direttorio è stato ricevuto .a.n cl1e dall'on. Turatj . Tutti i sanita;·i sono p·a r.t iti per le loro sedi convinti che la vecchia Associazi·o ne, p.assata .alle dipendenze dell' A&S-0ciazione del pubblioo i1npi€gv, guidata .anoor.a dal dott. Vac1no· e da ottimi eleme.nti nuovi di fede sicura, saprà far m aggiormente progr etlire le p,r ovvidenze assistenziali ia favo re delle classi lavoratrici e della lotta contro la t1lbercolosi.

Il Direttorio dei Medici Condotti . P.resentati dal comm. Lusignoli, segretario generale del.I' Associazi·one Gener.ale Fascista del P ubb1lico Im·p iego, son o stati ricevuti daJ.1'011. Turati i inembri del Direttorio Centrale dell'Associazione • N.azion.ale F!&Scista J\IIedici Condotti. L'on . Tu.r ati li ha accolti co.11 gr.ande cordialità : ~a ·.,aiff-ermaito la sua convinzion~ nell'effioacia e 11ell·a · forz.a organizza,t iva dell' Ass-0ciazione Na.z.ionale. Fascista Medici Condotti e dell'importanza in cui essa è tenuta dalla direzione del Partito e <lel regime non solo per la su.a fu·nzione .assi.sten1

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[ANNO

XXXIV,

FASC.

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SEZIONE PRATìCA

ziale ma altr~ì per la sana propaganda dell'ide.a nazionale fascista che essi possono svolgere in tutti i più lonta11i e piccoli centri : ha. .assicurato inoltre tutto il st10 benevolo interessamento per quei problemi cl1e gli verranno prospetta ti dagli organismi dirigenti nei quali ha completa fiducia. Il segretario 11azionale dott. Vacino, ringrazi.a11do l'on. 'furati, 11a fatto presente come nell'attua, zione delle previdenze assistenziali acce11n.ate nella ca1·ta del 1.tv..>ro a be11eficio delle classi operaje l ·azio11e del · medioo co11dotto de,·e a vere particolare co11sider.azio11e e preminenza, peTchè 11ella sua superiore conoscen7.Ja di tutti i bisogni delle classi la\orat1·içi i l J11edioo condotto è indisct1tibil1nente insostituibile. Da ciò il giustificato desiderio del1' Associazione di ere chi.amata a collaborare nelle disposizioni che segt1iranno per l 'applicazione della c.arta. del laYoro. L'o11. Turati ha nt10Ya111ente a icurato cl1e in ' perfetto acoordo col co1n1u. Lusignoli , avrebbe bene accolta la coli.a borazione offerta dall'Associazione Naz.ionalo F.a cista :\1edici C<>ndotti, cl1e i·iu.scirà di grande e positiYo ausilio.

Pei Medici di bordo. Nella seduta della Can1era dei Deputa.ti dPl 2 aprile, discut~ndo i il bilancio del ~Iinistero delle C.Omunicazioni, i l 1ni11istro Ciano accettò oome racoo1nanda.zione il seguente ordine del giorno presentato cla<Tli onore\Toli Perna, ~101·elli Eugenio, Gabbi, . alvi, L eo!lardi, :\1es~edaglia, Colucci, Amiçucci, 'alerno, Gargioni: « La Camera, co11si.iderate le disagiate co11dizioni economiche e morali dei medici di bordo, in rapporto alla noteYole importa11za del ]oro ufficio, che si esplica a bordo del1e navi non solo p er la difesa dei navig.anti, ma .anche per preservare da ~ibili penetrazioni di ·germi infettivi 1a sanità pubblica ·del paese, fa \~oti che le loro co11dizioni siano migliorate ed equiparate almeno a quelledei capi r..::ic~lllnisti. F.a voti ancor.a che tali migliorament>i, chiesti da un ventennio dai benemeriti medici di bordo, siano prontamente realizzati, sopprimendo n el nuovo regolamento organico delle compagnie SO\rvenzionate la tabella l'elativa .a.i loro assegni, per sostituiTla con un.a nuova tabella aggiunta, che più equamente li consideri e li com. p ensi ».

MEDICINA SOCIALE. La lotta contro l 'ad enoidismo. Il Oapo del Governo ha invi13,to ai Prefetti del Regno I.a seguente cirooJ.a.r e : « Le r ecenti acquisizioni scientifich e circa 1a sindrome morbosa conosciuta ooL nome dj « iaidenoi:dismo » e la constatazione della, su a notevole diffus ione in Italia ed all'estero v.anno sempre più richiamando l' .attenzione della classe medica e, ii1 part ioolare, degli specialisti anche per l'influenza che tale stato morboso ha sullo sviluppo somatico e su quello menta.le del f anoiullo e per 1a predi•

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pos1z1011e che esso p roduce alle malattie infettive i11 genere e .all.a tubercolosi in ispecie. Anche la pubblica opinione segue con interese l'argon1ento, rivolge11do particolarmente l 'attenzione ai i11e.zzi additati come i più idonei per con1battere l'a denoi:d.ismo, avuto riguardo .ai fini <li carattere sociale, che si co11nettono con tale lotta. (Juesta i11dubbiame11te, oltr echè r endere noteY·ol i be.n e,fic:ì n ei ri'gl1ardi di u11a pii1 completa conoscenza clelJ.a patologia i11f.antile, fa sp eria re <l'altro canto oospicui vantaggi a i fi11i generali del i11iglioramento somatico del f.a11ciullo con rifles o anche i11 co11fr-0nto della prevenzione della tubercolosi. « Data l'in1portanza profilattioa e sociale che <leYe essere attribu ita a tale lotta, di questa non po ono i1è .devono di&interessar si le .autorità am111i n1 trati,·e cola tic]1.:> ed è ,~eramente desiderabile che es., a, s11ila 11orma .anche di quanto si è te tè l·ompiuto dal Governatorato di Rom.a. sia con(lotta ovunque è possibile con premru·osa sollec itudine e oon chiara. visione del problema. I mezzi finanziari che i \richiedono ~.ono limitati A tale considerazione deve d.alle 88. LL. e dalle ~\utorità co!lnpetenti ·d a.r si p artiool.are risalto in quanto da essa scaturisce I.a r ela.tiva facilità del1'azione in1-ocata. « C.ade a questo proposito opp ortuno ricordare che le dis posizioni eman.ate dal Ministero dell'Interno e da quello della P. I. menzionate con la circolare in data 12 gennaio 1926' ciroa la lotta C'ontro le mal attie sociali 11elle collettività giovanili, offrono in buon.a p arte la guida anche per lo ~Yolgin1e11to della lotta contr o I .ade11oidismo. cc In m<YJo particolare si richiamano quelle relatiYe .al le '·isite sa11itarie nelle scuole, .alle istituzioni delle vigilatrici sanitarie e alle opere dei P .a.tro11a ti Sco1astici. « Nè va poi din1e11tirato cl1e le disp osizioni me(lcsi1n e devono altre.sì i·ioollegarsi con q11elle conten1plate nella legge 10 dicembre 1925 per la protezi·on e della M aternità e I11fa11zi.a., ~0 11 q11elle di cui .agli a.rticoli 1 e 8 della legge istituti va del] ' Opera N.az.iona.le Ba lilla del 3 aprile 1926, e, infine con quelle oontenute nell'a.rt. 8 del re'g10 decreto 30 :dicembre 1923. cc Nei riguardi speciali dell'adenoidismo, è dia,. te11ere prese11te che esso è soprattutto freq11ent.e n ella popolazione infantile urbana , e però la scuola in p·artioolare della città, il convitto per l' istruzio11e o per l'avvi.amento a.Il' antigianato costi .. t11iscono il ca.n1po più p ropizio p er lo · svolgimento della speciale azion e terap eut ica p rofilattica invo('ata. cc E pertanto .aJ vigile intereissa1nento .degli uf.. ficiali sa11ita·r i co1nuna.l i, dei inedici 'scola stici, degli insegnanti deve essere affidato il còmpito di porre jn ev:iden za i bambini che dimostrino di a vere le note car.atteristiche della. sindron1ei 13<lcno1idea., p er poterne fare oosì. la pren1urosa segn.alazione alle f.a.m.iglie e ai capi di famiglia, allo scopo :di re11dere qu€Sti edotti della necessità di un te1npestivo tr.atta1ne11to ter.apeutico a seconda


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IL POLICLINICO

dei casi, o chirurgico, oltrechè ai ben n oti trattamenti postoperat-0rii di riconosciuta efficacia. « Spetta alle .autorità ed alle Amministrazioni in precedenza contemplaté il pre disporre coi1 semplicità di mezzi e con armonica coordinata .azion e con gli Enti ospedalieri, Dispensari e simili qu.ai1to occorr e per ].o svolgim ei1to dell'azione terapeutica e assistenziale sop·r a accennata. « Attendo un cenno di assicu1 1·azione e .al più • presto notizie dettagliate sul progr.amma ·e secutivo che si intei1de in questo caimpo particolare di svolgere, seg11atamen~te in ooordina zione con la vita t.coJastica e coi1 la, vigil anza sulle collettività giovanili » . 1

Per le detenute incinte o puerpere. Il lVIinistro Guardasigilli on. R occo ha inviato .ai Procur,atori Ge11erali delle Corti cl' Ap pello 1a seguente circolare : « Avviene spesso ch e i1egli stabilimenti carcerari sia ·dis.p·o sto l' internamento, per espriazione di pe11a, di doni1e i11cinte, le quali p er con seguenza va.n no a compier e il primo e più delic.ato .atto della in.aternità in un ambiente così po~o .ad.atto ad acc-oglierle . So be n·e che i11 tali casi l' Amministrazion e provvede oon ogni cur.a. alla p iù premu. rosa assistenza 1na teriale e monal e delle gesta11ti e n1artorienti; ma purtropp.o ciò nul1a toglie a qu~l che vi è ·di p.articolar1ne11te doloro.sio n el fatt·o di una 111aternità ohe si oompje nel car cere e di un.a nu·ova vita che hai pure nel carcere il s uo inizio. l~ p er tant·O mio vivissi1no desiderio ch e questo gr.avissin10 inoonveniente ven ga p er qua.nto .è nossibile eliminato, e, .all'uopo, indubbiamente O'i;verebbe un a più vigile osservanza della noTm,a ;ontenuta nell'art. 583 n. 3 del Cod. di Proc. P en,ale, il quale stabilisce, cQme è noto, che possa .es.sere sosp esa l'esecuzione della se11tenza., se trat-tasi di co11dann.a ch·e deve esser e espiata da don11a incinta1 o che .a;bbia :p1a;rtorito da meno di 3 mesi . cc Rivolgo, p,e rt.anto, la più ca1da pr~ghiera all.e LL. EE. onde v·ogliano racc9n1.a.11c1are alle autorità dipende11ti che la norma su rri cor dat~ venga sem,p re e in tutt,a la su a ampiezza applioata ~d ..all'occorr en za si ~-bbia cura di ,a ccer tar e 'd 'ufficio .a mez.z·o cli p erson a dell'arte, se in ipotesi la ~onn.a sia in istato d i gestazione . Nella affermat1v;a, poi, converrà che della facoltà dat~ d all~ legge di disporre 1a sospensione dell'esecuzione sia fatto .il piit largo uso, a l fine di evitare, t enuto oonto dello stato ·di gestazione e della durata del1a p ena, la eve11tualità del p.aTto nel carcere, ed in conformità il be11eficio della E•ospe·n sione ·dovrà ess~re oonc~o semure quai1do non vi si oppon~ano circost anze di e~cezioD,tal e gr.avità da valutarsi dal ma.gistrat,o ch e p resiede alla esecuzione della se11-tenza >>. Il lavoro nei grandi panifici. Il ~1inistro dell' f~conomi a N azi·onale, on. Bel1uzzo 1'1a presentato alla Camera un disegno di legge' per la con versi-0ne in legge del Re·g io .~e~ creto che disciplina il l.ayoro nei grai1di pan1f1c1 tecnicamente orga11izzati con forni a fuoco continuo. I

[ .!\NNO

XXXJ\i , F ASC.

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L a r elazion e ministeriale ricorda che al Ministero dell'Economia N azionale è data facoltà di oonced~re oon pro·prio d ecr eto il p ermet<::>o di far • lav·or,are e .di iavorare n elle ore .notturne agli esercenti di pa1ùfici di notevole potenzialità; aggiunge che ~l lavoro della panificazione teenican1ente organizzato si differ enzia sostanzi.almènte da que llo nei f.or11i di picoola e me dia potenz~a­ lità e senZ!a lavorazione m ecca11ica,. Nei primi i&o·n o a ffidate alle macchine qu.a si tutte le -0per.azioni di p·anificazio11e. L' op·er.a dei 1avo r.atori, svolgendosi in .ambiente salubre e generalmente limitata alla sorv€gli.anza delle m.acohine, è diversa dal lavor·o che si svolge n egli altri forni : Inoltre, data 1a potenzialità degli i1np}anti meccanici, il lav oro notturno vie-ne sempre eseguito in modo .alternativo. In queste condizioni l'industria della IJ.anificazione ii1 nl1lla differisce da ogni altra industria tecnicamente industrializzata nella quale è consentito di far lavora.re di notte, e quindi non rientra nello spirito della legge 2 maggio 1908, che per la lavorazione del pane stabilisce il ·d ivieto del lavoro notturno.

CONCORSI . POSTI VAOANTI.

BALZOTJ\ (Alessa11dria). volgersi S-egreteri.a oom .

,Scad. 31 magg io. Ri-

Consorzio Antitubercolare della Provincia. - Direttore del Dispensario; vedi f.asc. 18. Sca.d. 40 gg . dal 14 apr. BENEVENTO.

CASSIGLIO (Bergamo) . - A tutto 31 ma•g.; consorzio·; L. 14,500 e· a cldizjo11 . p . poveri; L. 800 uff . san.; L. 3000 tr.as1p.; L. 500 .ambul.; L . 1200 indennità allo ggio; c .-v. 1

CASTELPETROSO (Oam,po basso). Al 7 gi u., ore 18; L . 6500 (sic); età lim. 40 a . ; tassa L. 50.15. Ab. 3320 ; assistenza .a 38 fam. pov. e 50 orfani di guerra. Chiedere annunzio.

R. Pref ettura. - Ufficiale sanitario pei seguenti co11sorzi: 1) Apil.·~gliano, Pietr.aiitta, Piane Crati; 2) Colosimi, Biwchi, Panettieri; 3) S. Agata d'Esaro, Mottafollone, S. Sosti; 4) Spe2'Jz.ano .Alb.anese, S. Lorenzo del Vallo, T.arsia e Terranov:a di Sib.ari ; 5) Amendolara, Roseto C. Spulico; Castro• regio; 6) S . Fili, Rende, S. Vince11zo La Costa; 7) Celioo, Rovito·, Zumpano; 8) S. Pietro in Gua.r.ano, Castiglione ~osen­ tino, Lappano. - Stipendio L. 8000 · oon cinque quadrien11i e indennità vettura L. 2500. 9~ Trebisacce, Albidona; stipendio L. 7000 con cinque qu.adrien11i e indennità vettura L. 2500. Titoli ed esami. Documenti prescritti art. 7 R. D. 29-11-1925, n. 2266. Tassa concorso L. 50.20. Scadenza 20 giugno. Il Prefetto : GuERRERI. CosENZA .


[ANNO

XXXI,1 , F ...sc.

~O]

SEZIONE PRATICA

(.J sti). -

"1cad. 25 maggio . RiYolgersi egreteri.a con1u11ale. FIRENZE. R ..lroispr·<lflle cli '. JJ. Nuova . - Chirurgo primario; età lini. i:3 a.; 7 di laurea. e 5 di serv. in Osped., Cliniche o I tituti di Patol. chir. , dei quali non meno di 3 come effettiYi; L. 5500 lorde e 60% tàriffe O!) era tori e I e ll Clnsse. cad. ore 17 del 4 giugno. rr.a ·n L ..50 alla Ca ~ a Ospedal. Chiooere an n. GENOV.\ . Ii. l 'rPf ett u ru. Uffici.a le sa11itario e direttore clell' Uffici<> :Jf unici })al e d' l gie11e dcl Comune di Genoya unific-ato. , 'end. 30 giugno. \,.edi fase. 19. Il. l'refetto: PonRo. l\'REA (To1 ino). Os11r dole Oi vile. .J\.ssistente Sezione l\1eclicina; ta a L. .50.10; scad. 25 mag. Rivolgersi A1nn1inistraz. :!\IEDOLE (Jlant uva). 'cad. 31 mag.; L. 9000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 600 uff. san.; lire 1200-2500 trasp.; e:.-,.. in L. l _J6-2841; ab. 3067 di cui 2300 c. agglo1nerati; addizionale oltre 1/3 della popolaz.: L. 300 ogni 100 iscritti; t.assa L. 50.10. CossoMBR'AIO

NoVARA.

Consorzio :l n,tit11ùe1·colare proviHciale .

-

}!edico direttore; scad . 31 n1ag.; yerli fase. 18. PISTOIA. llR. , 'pedali Riuniti. ~.\. tutto 31 maggio medico primario; L. 000, oltr ~ L. 4000 incarico direzio11e sanitaria, c.-v., 5 q uinq. dee., alloggio, percentuale cure ; età. lim . .J..3 a. , libera doc. in patol. me-d. o cliu. ined.; tassa L ..50.10. Chiedere annunzio.

.

'. PIETRO

\·1 )lTN.\HIO

(I'adora). Proroga a tutto

giugno. Con La-' alle; al 30 mag.; L. 9000 e c.v., oltre L. 1000-2000-3500 trasporto, L. 800 uff. s.a.11. e 5 quadrienni dee.; riconoscim. 2 quadrienni ; età lim. 45 a.; tassa L . 50.10. Ab. 5000 di cui 1000 e. agglon1erati. TERAMO. Oo ngreuaz. di Carità. - Assistente nell'Osped. Civ. , . Anto11io ~.\.ba.te; L. 4000, vitto e alloggio; scad. oro 12 de] 31 inag. ; età li1n. 30 a.; doc. a. 2 mesi dal 5 rnag. No111ina e conferma biennali. 'erv. ent ro 20 gg. Chiedere annun zio. ZAGAROLO (J~orna). - ~~l 20 n1ag.; L. 9500 e addiz. L. 4 oltre 1000 pov.; c.-v. in L. 1200; 5 quadrienni dee.; età Jim. 35 a . al 22 mar.; tassa L. 50.10. TAIBON

(Belluno). -

7

1

i9ezione cl i esa11ii i1iteg rati vi per niedi<·i <li bordo. E indetta. in Roma, per il mese di noven1bre 1927, e nei ·giorni che Yerra11no indicati con successivo provved i1nent-0, una ·sessione. di esami integr.ativi, in ciascuua delle specialità :di ostetricia e pediatri.a, per ottenere la concessione dell'.au.toriz~azione ad imbarcare in qualità di medico di bordo, riservata agli ufficiali medici della R. MaTina e del R. esercjto, a norma dell'.art. 29-bis del R,. D. 29 novembre 1925, 11. 2288. Gli esami ner ciasQun.a delle specialità di oste' tricia e pediat ria, consistono : a) in una. prova pratica, al letto dell'infermo, comprendente il rilevamento dei sintomi ; la for-

1nulazio11e e discussione della diagnosi; la indicazione del tr.attamento cur.a ti YO · ' u) in una prova orale. For1nano OO'!!etto della ' o .... prova orale, per l'ostetricia: l'igie11e della ge.sta-zione, del parto e del puerperio e la. pr ofilassi ·deI1a febbre puerperale e delle infezioni chirurgiche; P('I' la. pediatr ia: l' igiene inf.a11tiJe, co•n speciale rignnrdo alJn. alin1e11tazione, e la profilassi delledei ban1bini . n1:llaLtie infetti\"e -nronrie C:I i aspira11 ti cJo,·ra11no presenta.r e la loro istan~a .al Prefetto de]l.a Provincia di orclinari.a resi-clPnza, che 118 Curerà l'i11oltro al nf i11istero del} l nterno (Direzi·one genera le ·d ella sanità pubhl ic:a). L' i ~ tanz.a, s u carta cla bollo da L. 3, deve escro corredata <lai seguenti docu111enti, debitan1ente Jegalizz.ati: 1) atto di na... cita; ~) certificato cli iscr1ziono i11 un Ordine dei 111 cdi r i e çhirurghi dcl Reg110; 3) certifjcato rli lln ineclico 111ilitare in servir.io nttiYo perma11ente o di un medico di ruolo· cl<'lla ~lilizia \olon tari.a. per Jn. sicurezza nazionale, e.lai q11.ale risulti cli~ l'aspirante è atto alla navigaziouc, 11on è affetto da 111alattie fisich e o psic·l1iche e no11 presenta deficienze orga11iche che gli in1pedisc.ano di e.9ercitare le funzi·oni di n1edico di Lordo. .A Ila don1anda va unito il certificato, rilasciato dnll.a. competente al1torità 'nilitare, dal q11ale -ri~ulti che l' a l)Ìrante) sia e. so i11 ...ery1z10 attivo op pu I' no, 11a <'c111piuto .n ln1eno ·ej n11ni di servizio attivo per1uanente . Co~coRsI

A enE~rr.

Preniio Zanon i S'lllla sintali1101. Un premio di L. 5000 sar à CQncesso .al chimico i aliano che riuscirà a ri produrre la « sintalina » (i n9ulina ar tificiale attiva r>er boccaj scoperta e rica\•at.a dalla gu.anidina (pentilam.i11a cli guanidi11a) <lal chimico Fran ck di Bresl avi.a (Germ ania). P er inforn1azioni rivolgersi al dott. Zanoni, Mi-· lauo, \·ia B er ga1no 39. 1

(,'on cnr.-.; o internaziorioile al Preniio • cc Elia De C'yon ». T"a Classe di Scienze v~ isicl1e della R. Accade1ni.a. rJi Bologna ba11disce il 10° co11cors-0 . internazion.nle al pre1111o bien11ale di L . 3000 (dalla qtl>ale :--on11n,1. do' ran no essere detratte la ta sa. di ma11on1orta e le sp &ie di aro1ninistrazione), istituito da l .~no "'.\ls rnbro Corrispondente prof. Elia De ('yon , .all'intento dj f.aYorire e pro111u0Yere le i·i-· C'erche e gli stt1di sugli argon1c11ti che Egli coltivò .~ ()n tanto su-ccesso. 1'ale preiJ111io sarà quindi con ferito .a concorre11ti i quali nei laYo,r i trattino qunlcn1l!O degli stessi .argo1nenti e particolarme11te· <l 1 quel1i riguar Janti : 1) le funz.io11i del ct1ore, e sopratutto dei siste1ni nervosi ca1·di aco e v.aso-· n1oi.·Ore; 2) le funzioni del l.abiri11to dellrorecchio ; 3) le funzioni ·delle gla11d ule tj roicli, dell'ipofisi e · della glandu1a pinPal~. Lia sc\.i denz.a di questo de-cin10 00ncorso è stabilita al 1° in ar zo 1929 . Chiedere le çopdizioni alla • tigrt?teri a della Classe~ 1


736

fL POLICI.IN!CO

[.i\NNO

XXXIV, FASC. 20]

1 •

ocietà Napoletana r/ri Chirurgia.

] n occasione del 1° .anniversario dell.a -sua fon.dazione, la S-0eietà ba.ndisce un ooncorso s ul tema « Le a.pp licaz.i oni chirurgich e dell'insulin.a ». P os:sono concorrere tutti i me dici di nazionalità ita1Ìi•a, n.a . Il premio è di L. 1000, unico e indivisi.bile. Sarà. aggiudicato .a.ll' inizio· dell'anno soci.aie 1927-1928 da llna C-01nmi~sione di tre membri nominata. dalla Sooietà. Qu alora n-011 fosse assegnato, " al oonoorso sarà ha11dito una second.a volta. I 1a-vori no11 dovT~tnno superare le 24 pagine di stampa in ottavo, nelle q11a.li dovranno essere comprese eventu ali figure, tabelle e grafiche. I lavori dovranno essere inediti e non essere stati oggetto di oomunioazioni in Acè.aide1nia o Società. Il l.avoro premiato dive11terà proprietà della Società, rehe np curerà la pubblicazione. I lavori dattilo·grafat.i ed in triplice <:op.ia, dovranno pervenire ·.all.a Segreteria della Società .(Napoli, 4, via Chia-tamone, 27.), in plico r.accomandato ed essere con-trassegn ati da un motto , cl1e s arà ripet·u to ool nome cognome e do micilio ·dell'a.utore in busta rchiusa. Il con cor o si eh il1•-1erà il 30 giugno.

'

l'rernio L oc.a telli.

Non ess0ndo stato aggiudicat-0 .all' u·nico conoor~·ente jl pre.mio Locate.lii u el 1926, l'Associ.azione professionale dei Der1ri.osifilografi italiani ha riaperto il co ncorso per l'anno 1927, con la somma 4di L. 2000, da eon,.segna.r si all'autore del migliore lavoro s t1l tem.a: « L e dermatosi sco1astiche n. I l 1.avoro h a scopo di propaganda igienjca e per ciò sarà svolto in f-or1na tale da poter essere letto .-oon profitto, oltre ch e dai medici n.on sp ecialisti, .anohe da t.utti colo ro ai qu.ali, per ragioni di inseg11amento, di edu cazione, di custodia, ecc. ~ono 1affid.ati dei bambi11i in età d a frequentare la souola . D ovr à essere 9erciò 0or.redato da numerooe figure . I l avor i, scritti a 11'1acchin a o stampati , devo·n o .esser e inviati .al Segr et.ari-o dell' AssooiaZ'ione, dottor F eJice Brunetti, 'f o r i110, via Garibal·d i 5, entro il 31 genn aio 1928. 1

,NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

INSEGNAMENTO POST-UNIVERSITARIO. Programma generale per la Scuola superiore di Malariologia. • (Rom·a , 15 gi·ug.110 - 16 ottobre 1927 - Anno V). La S·cuola SUJperiore di Mlala11iologfia che il ~verno..Naz~onale ha. istituito in Roma, gode il be~efiz10 di svolgersi neJl' ambiente più iadatt.o. Infatti gl'ItaJiani s i S<>'no dedicati con suQOesso agli studi su tale malattia, e d h.anno riunito in sinte.s.i organica tutto lo scibile relativo. Essi hanno d ' altrond~ sperimentato proficuamente i viari sistemi di cura degLi infermi, di bonifica iidraulica ed agraria. Il risanamento dei malarici e l.a redenzione dei te·r reni p,a.lustri sono stati condotti oon perizia tecnica, ma n·e llo stesso 1tempo in base ad unfli serie di norme legislative ohe è stata proporzion.ata alle nostre ci1·oos.tanze di vita. La Souola Italiana di Malariologia non s'occupa soltanto delle qu estioni biologiche, relative cioè ailla vita del p·a r.assita nell~ tromo e nell' Anopheles, ma estende il suo dominio all'ambiente in cui Ja vita del p.a rassita si svolge. Fissa.re le condizioni localistiche è il pernio della lotta antimalarica. Nella nostr.a ScuoLa pertanto tutti i iproblemi della 1nialaria sono affr·ontati e svolti in oo.r si armonici di lezioni dirriostrative, e con eser oitazioni individuali s uffiQienti a impratichire gli allievi. Le conoscenze si P.erfezio·n eranno mediante conferenze e viaggi d ' istruzione. Per essere completa, la Scuola si di vide in una i<)ezione medica, di oui è centro lo &tu.d io completo de1l' uomo infermo in sè e nei rapporti sociali, e in un.a >- 'e~ione economica che mira sopratutto 1all.a bonifica e alla ooltivazione delle te·r re p.alustri . Italiani e str anieri sono a n1m€ssi .alla Scuola e precisamente, med.ici e laurean.d i in medicina, a lla sezione medica; ingegneri e agricoltori alla . . sez ione econom1oa. La duTata dei corsi va dal 15 giugno al 15 ottobre. Cbloro che .avranno freque ntato i corsi di un.a sezion e potranno dare gli esami e ottenere il diploma. L a t.a~a d'iscrizione è di · L. 300 per ogni allievo. Per infor1na~ioni ri volger si a l Direttore dellia Scuola, Prof. Vittorio Asooli, R. Clinica Medica - Ospedale P oliçlinico - Roma .

L a Facoltà medica (li Na.p oli h.a chiamato alla ·n1re.zi·o11e della Clinica P sichi·a trica e N europato1ogica il prof. 011ofrio Fr.agnito, tito1ar e della stessa cattedra e rettore magnifioo dell'U niver:s i tà di Ca tani.a. Il prof. Frngnito, c1ie . fu allievo ·e d aiuto di L eon ardo B ia11chi è be11 ll<Ot·o nel mondo scienti' anaton1ici e clinici sul .sistefico per i st1oi studi ma nervoso.

* 1. Distribuzione geografie.a della malaria ed epirJ.emiologia - Prof°. Giuseppe Sanare~! - P ,iret: tore •lell' Istituto d ' Jgje11e della R. Un1vers1ta d1 Roma. * 2. Geografia fisica e i11eter e()logia dei paesi m.alarici - Prof. Filip po Eredi.a - Dooente di Metereolo<ri.a. n ella R. l .11i \'ersità di Roma - Capo dell'Ufficio p.resa.gi a l :\1.i nistero deJl' Aeronautica.

P er volontarie din1issioni il prof. Gaetc'tno Via le, ..di fisiol-0gia a s .assa ri , cessa dall' ufficio.

(1) I e.ors i segnati con aste~isco sono oo mun1 a lle due s·ezioni .

P ROOH.\1\I ,'V.[ _\

DFJLLA SEZIONE l\ilEDIOA

• I

(1).


( ..\NNO XXXl\i, FASC. 20]

SEZ IONE PRATICA

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* 3. Geologia i1ei suoi rapporti con la inalaria -

* 22. Risicoltura nei r.apporti e-on la mal.aria -

Prof. Gioa.echino De Angelis della R. Scuola di Architettura di Ro1na. 4. 11,auna dei pae. i i11ia larici - Prof. Federico Raffaele - Direttore I stituto di Zoologia della R. Università di 1{ 01na . 5. li" lora delle zone malariche - Prof. Enrico Car.ano - Professore di Botanica nelI.a R . L'niversi tà di Roma. 6. ui protozoi para s iti del san g ue - Ema tozoo della 111aJaria - L ezioni ed esercizi - Prof. Giulio Alessandrini - Profe... sor e di Parassitologia i1ella R. Università di R oma. 7. Patologia generale della malari.a - Prof. Limico Bi gnami .. Direttore I stituto di P atologia gener.ale della R . l yniver ità di R on1a. 8. Anatomia patologica della malari.a - L ezioni ~·on dimostrazioni - Prof. Antonio Dio11isi - Dir ettore I s tituto di i\.n.atomia patologica de11a R. Università di R o1na, e Prof. Alessio N azari Primario degli O pedali di R oma e doce11te di An.aton1ia patologica . 9. ulla chimica degli alcaloidi della chinina Prof. P ietro Biginelli - Direttore .d ei laboratori chimici della Direzione generale della anità. 10. Farm.aoologia dei chinacei - Prof. Attilio Bon anni - Direttore I stitu to di Farm.açologia e Tossicologi.a. della R. U niYersità di Ron1a. 11. Diagnostica e cli11ica della malaria - Le~io­ ni dimostr.ative - Prof. Giuseppe Bas tianelli - Ordin.ario di emeiotica 111ed ica nella R . 11i versità di R-0ma. 12. Clinica e terapia d ella malaria - Lez.ioni dimostrative - Prof. Vittorio Ascoli - Direttor e I stituto tli Clinica medica della R. Università di Roma . 13. L'e ame del sa11g ue con speciale riguardo alla diagnosi della malaria - E sercitazioni - P 1·of. To1nn1aso Pontano - Primario d~gli Ospedali di Roma - Docente <li Clinica medica nella R. L' niversi tà di Roma. 14. P erniciosità - ( 'on fer enze - Prof. Ettore M.ar cl1iafnv.a - Em P-rito di Anatomia Patologica nel1a R . Università di Roma. 15. La rnalaria con1e infortunio s ul la,roro Prof. alvatore Diez - ì\Jedico ispettore delle Ferrovie di tato. 16. Inocu lazione dell a malaria ia scopo terapeutico - Conferenze - P rof. Giovanni Ming.az~ini Direttore Clinica lV[.alattie i1er vose e mentali n ella R. Univer sità di .Ron1 a. * 17. P'rofilassi gen er.ale della .m alaria - Le2'iioni - Prof. Tito Gualdi - Docente di I giene sperimentale nella R . UniYersità di Roma. * 18. Piccola b onifica - Lezioni teorioo p ratiche - Prof. B artolomeo Gosio - Direttore L aboratori microgr.afici <li ~anità pubblica del Regno. * 19. I nesci nella. Jotta antimalarica - Confer enze - P 1:of. M assimo Se I La - Direttore Stazione di Rovig110. * 20. Impianti di b1>u ificl1e - Lezioni di1nostrative - Prof:. Battista Pancini - Direttor e tecnico della Bonifica di P arrnigi.ana Moglia e Piscinara. 21. Tecnica e I giene de] le trasformazio11 i Fo11diarie - Lezioni - Prof. Giaoomo Rossi - Inseg11ante di B::i.tt eriologia agr.aria nell I stituto superiore di P ortici .

Conferenze - Prof. Novello Novelli - Direttore della. Scuola di R~sicolturia di Vercelli. . 23. La malaria in l'apporto .a l servizio ferroviari.o - Conferenze - Dott. Azeglio Filippini - Medico Ispettore delle Fer.r ovie dello Stato. * 24. Legislazione italiana. antimala.rica - Lezioni - Prof. Giuseppe Giiardina - I spettore gener ale della S.anità n- uibblica . Pl{OGftAMMA OELT,,..-\

SEZIONE! PEH. INGEGNERI E

AGRARI .

1 ·. .Ho1~ifi~ idrauli?a - Prof. Umber.t o Puppini Ordinarlo d1 Idraulica nella R. Scuola di Ingeg neria di BQlogn.a. .2. Idrologia e idrografia - Prof. Ing. Mario G1 a ndotti - Ispettore superiore del Genio Civile. * 3. Geografi.a fisic.a e metereologia - Prof. Filippo Eredia - Docente di Metereologia nella R. U 1~i~e r ità di R om a - Capo dell'Ufficio presagi al M1111 ·te ro dell' Aer onautica. * 4. Impianti di bonifiche - Lezioni dimostratiYe ~ Prof. Battista Pancini - Direttore tecnico della Bonifica di P.armig1ana Moglia e Piscinara. 5. P edologia chimica - Prof. Alberto D e Domin iois - Insegna.n te di chi1nica .agraria n ell' I stituto s uperiore di Portici. * 6. Geologia nei s uoi rapporti con la malaria Prof. Gioacchino De Angelis della R. ScuoJ,a di Arch itettura di Roma . 7. T rasformazioni fondiarie agrarie nei ra pporti con la malaria - N . N . * . T ecnica ed igien e delle t rasformazioni fond~arie - Prof. Giacomo R ossi - Insegnante di Batt~riol 'lgi a .a.gr.aria nf·ll'l stituto superiore di Port ici. 9. P iccola bonifiva - Lezioni teorico-pratiche Prof. Bartolomeo Gosio - D irettore La boratorio di 'anità pubblica del R egno. * l O. Distribuzione geograf1ica della malari.a. ed epiden1iologia · Prof. Gi.u seppe San.arelli - Direttore I stituto d'Igiene ne lla R. Università di Roma. * 11. Fauna dei paesi malarici - Prof . Federico ]{ aff aele - D irettore I stituto di Zoologia della R . Gniversità di R on1a. * 12. Flora delle zone n1alarich e - P rof. Enrico Car.ano - Pr·o fessore di Botanica nella R. Università. * 13. Profilassi generale della inalari a - Prof. '1 ito Gu.aldi - Docente di I giene speri1ne11tale nella R . Un iversità di R oma. l.J.. Legislaz ion e delle bonifiche - A v \' . Eliseo J·a ndolo - Capo divisione a l )1i11istero dei LL. PP. * 15 . Legislazione italiana anti mala.rjca - Prof . Giusepp e Giardina - I sp ett ore gener.ale della Sanjtà i)ul>blioa . * 16 Sul credito agrario in r elazione alla bonifi ca - Gastone Bolla - Do.cente di Credito Agrari o nella facoltà di G i t1rispru denza di Fire11ze. 1

.t\ n1bedue le Sezioni cl1iuderan110 i cor si con la Yisita di zon e bonific.ate, da bonificare e tu ttora palustri. P ot r anno esser e a q;gi u nte altre conferenze integratiYe.


738

[ .~NNO

lL POLICI.TNICO

NOSTRE CORRISPONDENZE.

XXXI\., FA$C.

~O]

Il <lott. Piccinini richiamò l' a tte11Zione Sl1ll"l1tilità della Sta1nl)a M~dica !)er la conoscenza, reciLa Fede1"azione proc.a delle Stiazioni Termali dei vari Paesi La, ti11i e il dott. Decourt sulla Stan1p1a Medie.a e gli della Stampa • Medica Latina. ruppamenti professio11.ali (sindacati). Le due agg . . . L'.t\ssociazione della Stampa :J\'Iedica Francese importanti questioni ii1teressarono }'.assemblea n1a ha , di r ecente, preso l'iniziati,ra rli oostituire u11a no11 porta1·ono a discu~1sione nè a deli1ber.azioni. [1" ede. razjo11~ della. Stanrpa Medica dP.i Pa,esi LaInteressanti discussio·i1i si svolsero ii1vece s ugli tini . La prim.a...riunione dei ra.pprese11.tanti .d e·i .altri tre a.rgome11ti all'ordine del gio·r110. Primo Pa&i Latini si è tenuta, a P.arigi dal 28 al 30 di essi: la pro·p rietà letteraria e la stampa iueaprile. E ssa ha..avuto lo sco·l)O ·di organizzare efdica. Dorpo p.arecchie relazioni imµorta11ti, fr.a,nfetti vaJnente la Fed·er8.z.ione e quello di disc.\·utere C'·esi e r pagnole, sulla disciplina. le~ale del diritto alcune questioni interessanti I.a stampa medica. d' a trtore nelle r ispettive i1azio11i, il prof. Ascoli I.a latinità è stata opportunamente intes·a ~n i11ise in evide11za il -· uiù. av.anzato e soiddisface11te . senso l·a to: difatti a.Ila riunione ·uffi cialme11te parsviluppo della r ece11te legislazione it;ali.ana del teci1)aron·o, tr.a le nazioni eur0 :()ee, oltre ]a l•'r.an1926. Si è nominata un a Co111missione che porti .a ci~ e l' Italia, il Belgio e il Lusse1nburgo . la Svi~­ prop·oste pratiche s ulla base delle risoluzioni a d·ot zer a, I.a.. Greciia e la. 1,=tu1nenia: e t.ra ·i Paesi d'..Ata.t e clall' I tali a. meriça tutte le llepl1bhliel1e del Sud e qua'5i tutte Secondo argomento: qu estione scottante: i rapqnelle Cen trali . In t11tt0, o]tre un.a tre11tina .d i p·ort.i dell.a stamp.a mec.lica co11 1a pubblicità farStati e1.,ano rappresei1tati . rna ceutica . Cruchet, clinico di Bordeaux, ha .av-uLa c-o.sstituzione della Fed€r.a zione è avvenuta to il coraggio di indulgere ver~o le specialità far11ella maniera, più 9erfett.a , non solo perchè si è n1n ceutiche, rico11oscendone i va11taggi e ql1.aisi la approvato lo Statuto e in conformità di esso proineluttabilità. L 'ostracisn10 oggi abituale delle ceduto all.a scelta e nomina dell'Ente ùirett1vo e specialità d.alla· s.tampa seria è parso ~ccessivo : dovrebbero invece ·studiarsi le mo·d,alità dei raprappresentativo, ma soprattutto perchè le sedute si sono s.volte in ambiente di gr.ande rispetto e di p·orti. Fu scelt·a. una Commissione. T erz.o argoinento :· la fl1nzio11e della stampa mecorclialità. L ' .A.ssoc.i'az.ioné 11'rancese ~Yeva bene preclisposto quest'ambiente, e i numerosi intervedica n.ella prep.aTazione, organizzazio·11e e r~so­ co1 t t i dei congr0Ssi medici. Arg·omento non 11uollUti c·o.ntribuirono per loro conto .ad intensificare TO a11zi ormai m.aturo n.ella concezione e i1ella quest·o carattere di cord~alit;h e quasi direi d'inprassi medica. :Sono state acco•lte p.ar.eccl1ie 11tili ti1na sin1p.atia .ailla riu11ione ... A me p·a re çhe tal proposte del dott. Le SO'Ur·d , direttore della « Garisuliat·o mor.al e v.al1ma ad assicura.r e la for.zia e la zette d€s Honitaux ». vitalità della Federazione fors'.a11cl1e pii1 chè lo -. A sede della prossi1na ril111io11e, fra due .anni,. Stnt11to stesso. fu scelta M·adrid, ootto ].a presidenza del profe sor L 'Italia è stata r.aippr€sent.a.t a dal delegato del GoYern.o Nazionale pro1f. Vittorio Ascoli, presi- . Cortezo. 1Jn gr.ande banchetto p er sottoscrizio11e al P1adente dell' A&sociazione della Sta.mp·a .Scientifica lais d'Orsay ohiuoo il Congresso, acoentt1ando inItaliana, e :dal ·d·ott. Prassitele Piccinini, ra.p preter pocula la cordialità che aveva govern.ato tutto se11tante dell·a nostra Associa.zione Id.r ologica e di il OongrPS.<::o. O. R. p areccl1i giorn.ali . L'influenza d ell'Itali.a si é fatta sentire fin clalla seduta inaugurale quando il prof. Ascoli, dopo avere esaltato l'opportunità e l'.importan~a NOTIZIE DIVERSE. dell.a. F ederazi·on,e LatiILa, enunciò il proposito eh e ·sa 11on dovev.a essere una chiesa chiusa, ma Unione Internazionale di Soccorsi. che avrebbe c.ornnortato ·l'.a.desio11e di Stati simE stato elaboria to l' abbozw di pro.g etto di t1n patizzanti, e che inoltre questo· nucleo di forze acoordo per la creazione di una Unione Intern.aon1'ogenee non .a\rrebbe impedito il ripristinarsi di zi-011.ale di Soccorsi. U·n a. Co11ferenza interi1azionale ui1' A~ ociazi·onie Intern.az.ionale. è oonvocata. per il 4 lu,glio 1927 allo scopo di conIl fatto che l' I talia possedeva una Tioonosciuta clud<~re l''accoTdo necessario .a lla creazione di tale Ass·oci.azione della Stam:p,a Medica, ha portato che Unione. e&sa abbia .a-vuto l1i1.a larga, .r ap·p resentanza (tre Il pro.g etto di un.a U i1ione Intern.a.z.io11ale di 111embr i) nel co•r po direttivo: V. Ascoli, A. FerSoccorsi .alle popolazioni colpite da oalamità a ,-ev.a ran11i11i e _i\.. Cleì'ici. fatto oggetto :dur.ante il 1925 dej lavori di t1na 8011·0 stati lar gamente trattati l'argomento de.lC·o1n1nis&ionf\ sp,e ciale presieduta dal se11 . G. Oil' unificazio·11e dell.a terminologia e quello della biraolo. bliografia. J\1entre, oorme del resto era n.atu·i';ale, s u1 orirno non si giunse che .a proposte va.g he e Commissione Jnternazion~le per le malattie progcn~;·ali sul secondo si è pervenuti ia dei consigli fessionali. importanti sul modo di comporre ie disporre le biLa Commissio.i1e interI1azion.ale per le m.alattie bl Ì·ograf ie, ma specialmente si è aipprov,a ta l'idea professionali, fondat.a nel 1906 a Milano, si è ridel ~1 rof. Danielapulo di Buoare.srr, di un.a pubblicostituita in una riunione del Consiglio direttivo cazione periodica che raccogliesse la produzione a Diisseldo,r f e si prep.a ra .a ripren°dere I.a st1a at&cie11tifica ·dei Paesi Latini. ,/

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1

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20]

SEZIONE PRATICA

tiYità. 11 suo ufficio cl i segreteria generale è .a Gine,·ra, presso il · ervizio di Igiene dell'Ufficio Inter11uzionalt~ <leJ. Lavoro (prof. L. Ca rozzi); l~ presiòenz.a ~\ :J)lila110 pr o la. R. Clinica del Lavoro prof. L. De,roto). \,..i souo rappresentati i seguenti Stati: _.\.11stria, Australia, Belgio, Canadà, ( ~eco­ slo, .acchia, Francia, G~rn1ania, Giappone, Gran Drt•tagna, lw lia, Nor,~egia, Olanda PolonJa , . 1 tati Uniti d'America, vizzera., Unio11e delle Repubbliche dei Sovietj, l Tngheria. 1 1ne1ubri titolari della Commissione per l'Italia ~ono: prof. Bio11cl1 ( 'ien.a); dott. Ca.rozzi (GiueT"ra). ~ egretario; }Jrof. Devoto (~'filano), presidente; prof. :\Ionti ( Pa ,·ia,); l)rof . Pieraccini (Firenze); dott. L . '1·eratti (ì\lilano); dott. \ ' iganò (niiilano ), tesoriere. ·

V Cong r esso f ra ncese di stomatologia. ~i

terrà dal 24: al 30 ottobre presso la li'acoltà n1cdic-a di Parigi e pre~o ]a cuo].a li'ra ncese di to1natologia, sotto la presiden2Ja del dott. Gires. Ten1 i oggetto di relazio11e sara11no: ull' estrazione chirurgica dei denti (dott. ~fonier); L-e osteiti del mru:.cellare inferiore (<lott. Gornouec) . Due altri temi verranno messi in discussion e: Igiene orale <lei fanciulli in scuola e in famiglia; La disinfezione in stomatologia (le di. cussion~ ,~err.anno .aperte ri petti \ame11te <lai dott-0ri Tellier e Fargin Fa)·olle). ..:\.lcune sedute verranno riservate alle con1u11icazioni liber e e u lle dimostrazioni tecniche. i1a S<.><luta sarà oon ncrak't .alla riunione de l Sindacato degli Stou1atologi ed una all'Unione Stomatologica Internaziouale. Per qualsiasi informazione 001nplementar0 ri \'Olgersi al segretario generale Dr. Leclercq, boule,·ard de la Madeleine 9, Paris (l'!r). La quota ù di ·50 franchi e le iscrizio11i ~ ono ricevute dal tesoriere, Dr. P saume, rue de Rennes 60, Paris; conto chèql1es postali: Pa ris 323-76. u11'esposizione co111pleta di strumenti e apparecchi co11ccrnenti I.a sto1nato]ogi.a sarà a11nessa .al Co11gresso. 1

Corsi in ter nazionali di perfezionamento per 1nedi ci a Berlino. "\' engono organ iz7.atj col concorso della Facoltà di tnèdicina, d ell'Univer s ità dall'Unione dei Do~ centi (Dozent-e11vereinigung) e clalle ·o rganizzazioni unite, 11ella Casa I rnperatrice Federico (l\..aiserin lì'riedrich.-H.aus) . 1Alcuni eorsi !sono p1erm.anent i: .altri durano dal 15 setten1bre al 31 ottobre. I. ()or.si perr1111nenti . - a) Corsi speciali in tutti i ra1ni della medicina con esercizi pratici; durano regolar1nente quattro settinra11e; b) Posti di udit·ori straor·dinari i11 c lj ni che, osped.a li o J.aborat·ori. Sono destin.a ti pri11c:ipaln1e11te .a n1edici, i quali '?oglia no lavorare per qualche tempo (almeno 2-3 inesi) praticamente. II. Oors·i dal 1 .J seft. al 31 ot t. - a) Corso si·rtottic:o cli tutta k't n1~rlici11a interna, considerando p.artic.olarinenw la terapia moderna (clurata. 15 giorni ); b) Corso s in,o ttico clelle malattie clell10 ston1ac:o e degli intc tini; e) C-0rso s inottico sul trattan1e nto delle 1nalattie dei ban1bini; d) Corso

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sinottico sulla ginecologia; e) Corso speciale per medici specialisti per le ntalattie della mola, del i1aso e dell'orecchio; i) C~rsi p articol.ari su tutti i ca1npi della medici11a con lavoro pratico &u base d' una lista speci.a le. ,. La lingua d ' insagnamento è il tedesco; però vi sono d·ocenti in grado d'insegnare anche in altre lingue . · L 'U fficio be11 volentieri indica, .alloggi conve11ienti o dà informazioni sulle spese di soggiorno; si adopera anche per facilitare visite nelle- cliniche p er assistere ad operazioni, ecc. Og ni n1edico, il qu.ale desidera ' risi tare Berlino .a ..copi) di perfeziona1nento, farà bene di mettersi in cou1t111ioazione coll'ufficio) che dà i11form.azioni del tutto obbiettive: Kaiserin FTiedrich-H.aus, Luisenp]atz 2-4, Berlin N' V 6.

L a i>r olusion e del prof. N. ('astellino. Il 2 maggio, nell'anfiteatro della Prima Clinica ~Ie<lica di Napoli, il prof. Nicola Castelli no, figlio dell'illustre clinico, tenne la sua prolusione al corso .. ulle malattie professionali, tr.attando della « tutela del lavoro ». TnterYe1111ero a questa manifestazione il sen . l\Iaragliano da Genova, il sen. Corradini, l'on. Casalini e l'on ...t\.cerbo da Roma, molte autorità politiche e ammi11istrative locali, u11a largl1i.ssima rappresentanza della classe medica. L 'oratore 11a 1·ilevato la posizione di .av.ang11 arclia assunta ·d ell'Ituli.a: ora l'ipresa oon la cc carta del lavoro » . Ha illustrato le provvidenze attl1.ate e attl1nbili , dal ca1npo igienico e medico .a quello sociale o politico, fermandosi sul if:.aylorismo, st1lla s~'ttizzazione dei servizi di tutela e su alcune condizioni locali. Chiu~e con un i11110 .al Go,·er110 e al Duce. L'oratore, attenta1nente seguito d.al nu1neroso udiLorio, fu .ap,p lauditissimo. 1

I l centenario di }'lorenee Nig htingale. L ' In g hilterra si appresta .a commen10.rare il cente n ario della nascit.a di una delle sue eroine, Florenc·e Nightingale, cl1e fu un.a delle fondatrici dello ~ 'ocietà di soccor so ai feriti militari e di,·e11ne poi a postolo dell',assistenza infermier.a fen1n1inile. L',nzione cl1e 1a mise in piena luce si. svolse durante la guerra di Crimea: alla testa di una quarantina di V"olo11tarie, si r ecò sino st1l fro11te, a 1nedica re i feriti e a curare i oolerosi; jl co111a11do inglese le rese onori quasi reali e La sua opera , ·e11110 cantata i11 bei versi ·d al poeta L·o11gfellow. Le s ue iniziative non si .arrestarono: ella i11tr.aprcse 1'cc111cazione e l'organizzazione delle infer1niere laicl1e e pro1no~ise le opere d'igie11e oociale. Ebbe il genio della consolazione e va giustan1e11te glorificata n o11 1ne110 dei geni del pensiero o rlelle .arti.

Il nuovo padiglione Somaglia-F r ascara nel Sana-

torio "Cesar e Battisti ,, della C. R . I. La 111attina del 21 .a prile, in f·orm.a sen1plicissin1a e con stile fascista, è stato ape.rto .a lla funz ione nel Sanatorio Cesare Battisti il i1uo,~o padi-


740

IL POLICLIKlCO

glio11e intestato Son1.aglia-Frascara p er il r icover o e la cura dei ba1nbini con tuberoolosi polmonare . Il Padiglione è stato costruito con le oblazioni delle famiglie dei due illustri e compian ti Presidenti Generali dell.a C. R. I. :B questo il p:r imo .s ana.torio per bambini che s i i11.a.u·gura ll1 I taJia. Alla cerimonia .assisteva S. E. il baTone Giacomo Acerbo, reggente la Presidenza d ella C. R. I. , .acoomp.agn.a to dal prof. B aduel, D iretto.re Generale, e d.a i mediçi del Sanatorio. Essi hanno• p resenziato la benedizione dei locali fatta drul P.adre cappucoino cappellano dell'Istituto ed ha.nno visitato i ragazzi già ric()IVer.ati.

[ ANNO XXXIV, t~ASC. 20)

u11 i11edi<X> per 450 a,b ita11ti, numer.a ndo la popolazione 1,800,000 .a bitanti. (Juesta spaventosa proporzione spiega. le diflì.ooltà enormi contro le quali si imbattono i nostri colleghi 1riennesi. I chok nar r.a, nella « P resse Médicale », ohe il crearsi una clientela riawe 'quasi impossibile per un neolau.r eato e che l'iapertu ra di un amb11latorio sembra parimenti irrealizzabile in quanto che 1,420,000 abitanti sono iscritti alle oasse di .assicurazion i contro le malattie. I liberi e serce11ti non hanno .a J.oro disposizione che solo un q11a.r to della .popolazione. Ne deriva che i medici appena laureati tendono co 11 tutti gli sforzi ad .assicurarsi un posto presso una. c .a.ssa. di assicur.azioni. Le Casse dànno U n co.mpe11so mensile di 300 scellini .austriaci, pari, al cambio attua.le, a. oirca 43 dollari (qua.si 1300 lire nostre). Non e' è da stare allegri! 1

1

Visita dei medici militari agli istituti antitubercolari della C. R. I. I m edici militari, che fi·equentano il corso di tisiologia, istituito dal Ministero della Guerra pres.: 0 il .S anatorio militare di Anzio, hanno visitato con la guida del direttore del Sanatorio dott. F . Boccl1etti e del maggiore dott. Rinaldi, gli Istituti antitubercola.ri, che la Croce Rossa Lta.l iana ha in \R oma. Furono prima T1el Preventorio per Latta11ti E. Mara.ini insieme col dott. C. Bene.detti direttore del Dispensario antitubercolare m u• • nicipa.le e 9oi n el Sanatorio e< Cesare Baittist1 », esami11.a11d-0 minutamente tutti gl'impi.anti ed i servizi e rendendosi cont-0 del loro funzionamento. Nel Sanatorio visitarono anche il nuovo padiglione per bambini con tubercolosi p olmonare, il primo istituto del genere che sorga in Italia, p er offerta. ge11erosa delle f.amiglie dei due compianti Prooi·d enti dell' Associazione on. oonte della Somaglia ed on. conte Fr.a scara. 1

1

Per la coltivazione della soja in Italia . Il Capo del GoYerno ha affidato all'Istituto Nazionale di Genetica di Roma, diretto dall'illustre prof. S.t rampelli, l ' incarico di iniziar e e portare ia compimento -esperie11ze di coltura della soja in Itali.a, .allo scopo di ricerca.re e di isolare le varietà pure cl1e meglio s i dimostrino adatte .alla coltivazione nei v1as ti territori italiani , in cui questa legumi11os a p u ò e.ss e.r,e utilmente im·p iegata,. s~eci.al­ m-ente come coltura interoalare. La ooja, oltre .ad offrire, come pianta, un cibo non ·di sprez~bile per il bestiame, produQe semi ricchi di olii e dà una farina c·he, opportuname11te lavorata, si presta, per le sue proprietà n11tritive; ad essere im•pie~ata nel.la oonfezione delle paste alime11ta,ri e dei biscotti. Presso l ' Istitut-0 di Genetica sarà oonvQcato, qùanto .p rima, u11 Comitato di tecnici, eh~ fi~erà le linee direttive del lavoro, che sarà, poi, SY1luppato d all'Is tituto stesso.

Condizioni dei Medici austriaci . La. Facoltà di Medicina di Vienn a conta circa 9 m ila st11d enti, di cui .annu:tlmente si 'addottora.no un migliaio. Di questi, 400 rimangono nella ca.pital e la quale oonta già 3800 me'dici, cooicchè in 5 an~i Vienna .avrà oltre 7 mila medici, cioè 1

1

Gli americani nella grande guerra. Un r.apporto dell'Esercjto .america,no presenta le cifre uffici.ali delle perdite subite d.agli Stati Uniti nell.a grande guerra. Il totale delle perdite fu: morti 42, 723 e feriti ·guariti 157,000. In Italia, solta11to 1 morto, 8 feriti gua.riti.

Ospedale per negri a Baltimora. Il primo ospedale moderno per negri .a Baltimora sarà il nuQVo cc P .r ovident Hospital and Free Disvensary », già « U n ion Protestant Infermary », emanazione del « Provident Hoopitail » fo11dato 32 .anni or sono; comincerà presto a funziona.re. La direzione generale ne è affidata ad un Uffici·o an1ministrativo di 15 uomini e donne di i·azza bianca, ias un Ufficio oOJWUlente di medici di r.a.zza bianca nominato dalle F.aooltà mediche delLa Johns Hopkins University e della Maryland University e .ad un ufficio di 12 negri; il corpo inedico esercente sarà tutto composto di medici i1egri. L ' ospedai1e compr enderà 4 camere operaito,.. l'Ìe 75 . camere private, e corsie per 75 pazienti; l' a:n.bulatorio sa.rà fatto oon l'assistenza di chirurgi delle due facoltà suddette. All'ospedale sarà annessa una scuola per infermiere. L'istituzione vie11e sovvenuta ~allo Stato· di Maryland, dal municipiQ di Baltimo•r a e da. contributi dalla comunità n egTa. Il 2 aorile u. s. a Sampierdarena è mo1·to otta11tenne il prof . ERASlVIO DE PAOLI, già pro.fessore .cli patologia e clinica chirurgica n~ll'Univer­ s ità di Perugia. Era ormai quasi un dimenticat-0; .pure meri~a t11tta l ' ammirazione nostra e il ricordo degli studiosi per la vita di lavoro indefesso non solo finch è fu insegnante univers itario, ma anche dopo che un.a. grave malattia lo obbligò a ritirarsi dalla cattedra . N1ato a Oivitaveochia nel 1848, laureato ia. Torino, prese pa.rte nella Croce Rossa ialla guerra franco-prussiana del 1870 dalla p.arte fra~cese: Nominato per concorso professore a Perugia. v1 ri1nase fino al 1905 e ia questo per~odo appanten-


l.t\NNO

XXXIV, FASC.

~O]

SEZIONE PRAI ICA

gono le sue pubblicazioni più pregia.te, che attestano la su.a prepar.azione e la grande vQlontà e tenacia di lavoro, che è stato semp.re il suo vanto migliore. Ritiratosi a Nervi e s11perat.a la grave malattia cl1e lo ~Ye,~a obLligato a ritirar.si dall'insegnamento, si offrì già avanzato negli anni volontario 11ella guerra contro l' Aust,ria e come te' opera sanente colonnello medico prestò la sua piente ed efficace negli Ospedali militari di Genova. e di a.mpierdaren.a. Cessata la guerra _, ripren'Ìe 1a sua opera professionale e si dà ad una nuova intensa attività .a ricerche storiche, pubblicando quel suo vol~me « Come morì ì~.a:poleone » che stentò tanto a riuscire .a stampare: ricordo quando io gliene ottenni dal Pozzi, editore di questo « Poljclinico u, la pubblicazione, mi scrisse dicendomi che io gli ave,·o « procurato la felicità. maggiore della sua vita ». Il libro, ricco. di t1na documentazione precisa, che fu elogiata da ~.\u gu to Murri, prova che N a;poleone non morì di canc1 o, come generalmente si ritiene, ma di tubercolosi. Il De Paoli si è spento serenamente, chiudendo nel rimpia.nto degli amici e dei oolleghi la laib oriosa vita oosì densa di opere e di attività e così degna di ricordo e di ammirazione .

R.

ALESSANDRI .

Il 10 aprile si è spento a ::\lCYJena il prof. LUIGI V AKNI, direttore di quell' I stituto di Patologja medica ; contava 71 anni; e ra nato a Bel forte (Siena) ed a veva peroorso tutta la sua carriera a Modena, O"\'e fu p1·esidc <l el la Facoltà ; lascia .apprezzate pubblicazioni.

74lì

'

E venuto a mancare in questi giorni il professorOT.f ON E BARBACCI, di anatomia patologica .a. S_iena. Ne daremo p1ù ampi.a n otizia. ii1 u11 prossimo numero.

CUORE E CIRCOLAZIONE

P4'riodlco mensile diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI. Redattore -capo: Drof. CESARE PEZZI Il fascicolo 4 (Aprile 1927) conrtiene: Lavori originali : I . - P- INTROZZl e A. ORSI: Disturbi dell.:t ec~itaibilità e 1della. co.nduc.i.bilità -cardiache per compressione dei bulbi ocula.ri. - II. - A. RO Sl ì8 V. CHINI: ArJpunti di ~lettrocarctiologia : VII. Ultel'io..ni 066ervazioni sulle miocarditi. Rassegne, Riv• ste e congressi : Clinica : Definizione elimiti della taohis.istolL-:t .-1.uricolare <auricula.r flutter). - Sul l'ifle&;o ortoca..rdiaioo rdel Livier.ato. L'aortite sifilitica. - Oseervazion.i intorno alla ;relazione fra v.a.gotoru'<ri.tà e pressione a-rteriosa. - .Sulla etenosi mitJralioa funziona.le s ipa.emoddoo.. - N ot:e ·Cliniche intorno alla produzione 2,rtifì.ciaJe del soffio ca.rdiaw . - Reumatismo •a.rtioo.lare a cut-0 e ca.r.diopatie valvolari nell,am•b iente milita.re. Sul problema. ~ei r.aipparti tra .preseione c>a.nguigna e -cli.ma. Fisiopatologi a : NatUJ.'a. e origine della fibrillazione. -- La pre&sione onicotica del pla.Sima e la S'Ula. .importainza. nell9. pa1iogenesi degli edemi nefritici. Anatomia patolog ica · Savcoana prima.rio del cuore. Abbonamento an nuo : ltaJia L. 3 5; Estero L. 5 O ;. Un numero sepa1·a.to L. 5 ; Per gli aseoo.~ti. al « Poli-· cl inico 11 : Italia L. 2 8 ; ~,.tero L. 4 5. N. e. - Ai nuovi abbona.ti del 1<i?.7 a u Cuore e Oir(.olazion e 11 si roncedono le intere annate 1920-1921-1922. 1923, del peniodico 1c Le Malattie del cuore », nonch~ 1924, 1925 (Questa .--enza il fascicolo 5. esaurito) e 192& di " Cuore e Ciroola.zione 11 per sole L. 1 2 5 se in Italia, e per sole L. 1 7 O se all'Estero, in porto franoo .. A RICHIESTA SI INVIA NUMERO DI SACCIO

Inv inre Vaglia postale al Sig. LUIGI POZZI - V.i a Siet.ina, 14, ac oiunoendo: per l 'Ufficio postale Succursale diciotto, ROMA.

Indice alfabetico per materie . •

.4.rcordo italo-b11-ta1i nico per l' esercizto della, rnedicina . l'ag. )) Acondroplasia: patologia ed etiologia )) A1Jpendicite traumatica . . )) Bibliografia . )) Carnomilla: az1on9 antiflogistica , Cancr0: il oontro anticanceroso nella lotta J) cont1·0 ~1)) 0ron-aca del movimenf o 'J(rof essionale )) Diabete e stato puerperale . Dolore gastrioo: genesi . Ergotamina, medica.mento inibitore del simpatico . . Gangrena polmon are a form a cronica con presenza di spirochete . )) )) Lipiodol in terap~ . . . )) Malariologia: Scuola Superiore di )) Medicamenti nuovi: uso ed .abuso )) • Medicina sooiale . ))

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721 730 703 732

718 730

719 726 729 736 728 732

Metabolisn10 degli idrati <li carbonio nel sa no e uelPa111n1alato . . Pag. 71& )) 729 Morti da siero . Pne umonite : stato attuale delle i1ostre » 726 conoscenze » 728 Pol1none: oon<lroma primario Proteinoterapia e s110 inecc-ani::;n10 d '.azione » 729 Sincopi dura11te l' a11e. tesia : cura co11 iniezioni intraca rdiache di adrenalina . » 720 Sperma: ricerca degli ele1nenti n elle fibre tessili . » 714 Succo duodenale: reperto batteriologico . » 730 Tubercolosi cr oniche: evoluzione ed espettorazione bacillifera. . » 726 Tu beroolosi polmonare e affezioni delle vie aeree st1periori: diag11osi erronee . » 727 V.asi sanguigni: disturbi funzionali e loro trattamento . » 72Z

Diritti di proprietà riservati. - Non èconsentlta la ristampa di lavori pubblicati nel Policlini~o se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redazione. È vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. Roma. - Sta.b. Tiipo-Lit. Armani di M. Courrier.

V. ASCOLI, Red. resp


· 71.9 !f._

[ ..\~NO

IL POLICLINlCO

XXXIV,

FASC.

20]

Nostra edizione di prossima pubblicazione: I

IL PROBLEMA DEL CANCRO '

. del

Dott. WILLIAM SEAMAN BAINBRIDGE A. M., Se. D., M. D., C. M., LL. D. Commendatore della Corona d'Italia Membro Onorario dell'Accademia Medica di Roma •

,Professore di chirurgia del New York Policlinic Medic ~ l School and Cancer Hospital Direttore del Comitato di consulenza chirurgica d~l Manhattan State Hospit al , Ward's Island, e del New York City Children's Hos pitals & Schools Chirurgo e Segretario del Comitato di ·ricerche scientifiche del New York Skin and Cancer Hospital . ·Chirurgo direttore dell'Ospedale per le affe·z ioni articolari di New York :.Presidente onorario del Primo Congresso per lo studio del cancro · Heidelberg 1906 Chirurgo del Ne\v York Skin and Cancer Hospital

Professore di ginecologia del PostGraduate Medicai School and Hospital di New York · Medico Ispettore Capo della riserva d ella .l\1arina Americana Delegato Ufficiale degli Stati Uniti ai Congressi Internazionali di Medicina Militare di Bruxelles, 1921, Roma , 1923, Parigi, 1925, Varsavia, 1927 Membro del Comitato permane nte dei quattro Congressi Membro dell'Accademia di Medicina di Ne\v York Membro della Reale Accademia di1 Medicina d'Ingh:Iterra Membro corrispondente deJJa Reale Accademia di Medicina del BeJgio Ufficiale della Legione d ' Onore Ufficiale aeJl'Ordine di Leopoldo

Traduzione in riassunto dalle edizioni inglese, francese e spagnuola a cura dei Dottori GIOVANNI PERILLI e ARNALDO POZZI

'P refazione del Prof. ROBERTO ALESSANDRI Direttore della R. Clinica Chirurgica della Università di Roma

Il libro contiene inoltre un capitolo originale

Sugli studi e sulla lotta del C~ncro in Italia

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e tutta la bibliografia oncologica Italiana più recente (1910-1926). • •

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Un voi urne in 8°, di circa 350 pagine, nitidamente stampato, ed artisticamemte ~rilegato in piena tela, con iscrizioni sul piano e sul dorso . .

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totte llUIGI POZZI - Via Sistina 14 "" '

~OflIA.

..


ANNO XXXIV

R9ma, 23 Maggio 1927

.Fase: 21

fondato dai professori:

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI .

SEZIONS PRATICA REDATTORE

CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI •

SOMMARIO. Questioni del giorno · P. Alessandrini: La colite ulcerosa oronioa.. Problemi aititua1i etiologiei e teraJpeutici. OS98rvazionl cliniche : G. Lionetti : Sopra u.n raro oaeo di poliadenopa.tia. luetica. specialmente eervie a le. Sunti e rassegne : M1r.aos10LoGJA : M . Thei1er e altll'i: Ra.piJ>Orti tra l.a. « Leptoe:çira ioter-Oides 11 e la u Le«>to6J)lira. iicterohia.emorrha.giae Il. - - FEGATO E VIE BILIARI : Bergeret e Dumon•t: La ooleoiet.ite lipoidea. - W. Vignol : Le cognizioni attua.li eul1a radiologia della ve. 6oichetta. biliare. - E. Viilla.rd-J. Duolos : Ri&ul twti imme.liati e lontani <lell'in·t ervento sulle vie biliari. GINECOLOGIA E OSTETRICIA: F. Ba.uer: Meetru•a7Jione, gravid-anza e tubercolosi po1monare.

"otizia bibtio&rafica. - Cenni bibliografici. Lezion! e conferenze : Todd : L'artrite siftllitica. Accademie, Società mediche, congressi : R. Accademia Medic-0-Chirurgi-0a di Na.poLi. - R. Aooademia Medica di Genova. Appunti pe r i l medico pra tico : CASI STICA: Il e&lcio ID.ella nefrite. - Le foefaturie. - Sulla. frequenza. delle ne-

QUESTIONI DEL GIORNO. CLl~ICA MEDICA DELLA R . UNIVERSITÀ DI ROMA

diretita daJ. prof.

VITTORIO A SCOLI.

La colite ulce1·osa cronica. Problemi attuali etiologici e terapeuti ci. Prof.

P AOLO

ALESSANDRINI .

Medico Primario negli Ospedali di Roma. •

:\el gruppo idell·e d1arree ·~roniohe sono abbastanza bc11e iclent1fioabili clin~oamente J.e forme di1pendeuti 1d•a una c011ite ulcerosa: la loro sinto1mato1log ia ·consiste in diarree continue o alteTn ate a st.itjr.J1ezza e in C1lii all'.esame miicroscorpiteo de1l e feci si ris . : ontrano iglo'bu·l·i rossi o 1001cociti accr.:111pagn ati o no da una ricca d·es1qiu rumazione epitel,i aJe ·e da maggiore o minoT·e qiu1ailJt·ità di muico : a second a dellia prervrulenza 1de.J.le emazie o dei co~u1scoli id.i , p1Us· si pooa dai vaTi. aJUtori di oolit.e en1orrrugica o p1urulenta. Dalla formia urlcerosa si p•ass.a gradualmente alla fomna meno gr.aivie di 1COllite, ·l a •; o1ite mucos a o catarrale, su cui molte volte si sovra~iponigono episodicamente cri1si 1p1iù gravi con tutti i caratteri 1della colite ulcerosa. 1

1

1

frit.i nella scal'lattiina. - L'illlContinenza notturina. d i urin•a . - TERAPIA: Il tl"aJttamellJto delle uloore delle gambe. - F.istole e raggi .ultra.violetti. - L'aidirena· lina nell'-0rticaria.. - Nellla g.a.ngrena dia.betJ:OOa. - Il problema. MiI'llTgioo del diabete. - Nell'orahdte da orecchiond. - SEMEIOTICA : I l segno dii A:rgyll-Robertaon . - Sulla sen&ibjlità ·de1la lingma. - Il si:rutom o dello (( ·arreeto I). - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA : A . Saiok : Repe.I'lti patol ogi.ci nelle mummie· dell'an,ti<X> Egitto. ,g. Diez : Precllll'6ori del1a tra&fu sdone e.a.nguiiigna. Politica sanitaria e giurispruden2a: G. Selvaiggi: La Ca.rta del lavoro. - D.ispoe~oni .per iLa produzione e il commercio -delle epeoia.1ità .medi.cinali. - Provvedimenti .per la 1p r-0tezione degli amimali. Nella vita pro fessionale : Med•i cina sooiiale. - Cronaoa del movimento professionaJe. - Concorsi. - Nomine. promozioni ed onorificenze. 1

Notizi a diverse.

Indice a lfa betico per materie.

Sia la forma ulcerosa c·roniica che la forma mtU·..:osa a CT:isi 'U'loerose stlanno sempre a significare un 'Proicesso patol0tgTiico a carico dal co~on, mentre la ,semp1i•ce presen za di muco nelle feci in maggiore o mino:r qu1a;ntità n io n 1basta a ·dimositreil'e Ch·e s iamo in prresenz.a; di un processo m o!'lboso e tan~o m eno di un lp!l'Ocesso infiammaìoirio. Accar1to a forme cl1e hanno una ba:se endoicrino ~imrpatj ca o 1 psiohi1oa ' esi1stono quelle che sono nei confini tra il n ormal·e e il patoO.ogico; così ìl n1uco ol1e r.iJveste le .feci n ei oasi di stitiClhezza, qruello 1~hle im alc.u11i i•n,dir\ri,diui si osse·r va nelle scnricih·e ptovoc.aJte da un p ungiante o clistere e cl1P sta a 1c1imostra:re l'esag:er•azion e di un m eccani~smo ~i d1 i!fesa fisiologico a s•timoli cihe collpiscono il colon. Se si ten,esse conto d.i qùesto d-ato ,e•l ementare •di fifiloip 1atorrogia intestinale si v-e.dJrellr b e moJto meno la ·~01lite ·cromica entr are com.e fattore patoigen eti1co· d elle 1più SViariate forme mor. bose (at1fezioni .ciutanee, cef1a1ee ecic.). 111 muco feca1c è l'espressione di un ip:rocesso infiammaitorlo solo se ,presen ta •all'1esame miorosicop:iico corpuscoli id i pus o em1azie isolate (che spesso si osservano ancl1e in forme non ulcerose) e se l'csémle siigmoscop:i<co dirrnostra edem·a, iperemia o altri seg111i dii run processo infiaimmatorrio. 0

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Con queste risenve la d•i agnosi di colite cronica speciallmente nella ifQ!I'ma ulcerosa non ~resen1a dii!fico'lità; rper qu·e l che si rilfer:Ls ~e però al problema etioJogico '51Peci!almente ogigi ci t-roviaano davanti a dif!~c!Ollità insormontia!bili. QuaJ.1c.h e arun:o fa il problem1a in·vtec·e er·a idei più semplici; si distingueva in forma ,p rotozoaria (amebiasi), !orma 1dissenterrica bacill1are, forma tos1s i·ca (mercrurial·e, u·I"emi1~ a) e f onna t diop.a ti1ca; ·e.SIC'lruJdendo a priori l:a ·p a:ima neilJle zone~ teill{P•ffi'Taìte e data la di!fic·oilltà del :passaio~-0 in cro.nica deil1ai ifoTima bacillare, portando con f·acilld.tà esclruld1ere runa forma auto O'q eterro.t oosic.a , restawa il grande g.I"UIP!Po delle forme idiopatiiche !di colite ruilicerosa, in ooi periodicamente si enrun1 ~iruvano aigenti etio'logiiei che poi naufl'ai~aIVano ;q.elle riicercihe 'Ulteriorli. 'li controllo. lJa ri·ochilssima lietteratmra sugli stati di:ssenterric1 d·e l 1peiri-0do :belli1co o postbe1'lic10 invec·e di eùliarir·e t1 prolblema eti-OlOig;i<!O m.on ha fatto .ile comp~icarl•O sempre pciù. Essa infatti ha dimo1StratQ che la forma amebioa 1può estistere andhe in zon e temperate e che la forima bacrilliaJr·e mo•1to più frequentemenrtJe di qiuello ch1e non si oreid1ev:a p1a soo aJ:l.o ,stato cronico; fin qui il problema non aJVTabbe ch,e guadagnato· l;n ,chiarezza. Però, pre r qiuel •.file si riferisce alla dissenteria aimebica, J.a rp resen~a di numerose varrietà di amebe non patogene n el colon spesso diffilmente di1ferenzi aJbiili dall'istdlitiJOO ·h a f.atto iconsi1derare con un ·eccessivo sempJ.tcismo il problema etiologico delùa oolite ulcerosa cronica; non mi 1diffondo su qu.esito argomento .cJle è stato. 0Jg1getto ·di 'Una mia p1r-e~e­ d·ente p·u bbliciazione, mi basta qrui affermare n 1eù modo più esplicito che, ri,correndo spesso a 1Pre1parati 1co~lor1ati o alle . d.:n,f ezioni sp.erimenta!l.i nel ,g atto, non si corre il 'Per~colo di una eccessiva .g eneTalizzaztone in frutto di etio.1o.g ia di colit·e oronica ·ul1 ~eros1a. •P er qu.eJl che si riferisce a1l'imipcrtanza patogenetioo degli a'ltri vrotozoi possiamo categoricamente affermare <e·h e, 1s e si eccettuano J.e forme rare di :balantidiosi beine identiJicabile negli esami an che a fr esco de·l le feci, non esistono argomenti sicuri 1 ~he ne prO'Vino il loro valore patogeno nel!la genesi della forma morbosa :Ln qu·estion e. Difficilissimo rieSice Olggi invtece orientaTsi 5UJ11a frequenza ·e s·u ll'importanz1a ahe ha il bacillo dissenterico nelJla genesi 1d·efila coljte U!lcer0isa ~ro11ica; e le ·diverg.enze ch·e esistevano già tp:rim·a della guerra p·er 1qiuei1 che s1 riferisce a'll'agente etiologico ·delle forme b·acildari rucmte enrd·emic.h-e o no sono oggi estese anche alle forme croniche, dopo ohe le riceTIC!he tecnicamente atten1dibili di vari autori {l{ruse, Scilnni.dJt, Kauffmann) hanno dimostrato ohe anche I-a forma di dissenteria bacillare con una relativa frequenza può paissare allo stato crcmi'Jo e C!he non sempre è spi.ccato il 1

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carattere en·dernilco o epidemico dell'.ad'rfezione a11c·n e .aJJI'inizio. Il .K ruse? pur f acen1do una riserva per al.cune f orm•e ·diiss-enteTilche a scarsa tossiJcità doV1l.lte a b·a·cillo tdii Flexner, Y, Strong ecc., sostJ:i:ene ·~he i'.J.t bacillo dra ~ui desoritto 1de;ve consideraxsi l'unico agente patQgeno de1'Ia colite Ulcerosa e ain-Ohe nelle forme amebiche parlia sempre di associazioni morb·o se. Egli sostiene C·h1e i lbaJ~iJ.li dtssen teri·c i ,coh dir.ff.iicoltà si possono isoilarie dalle f€ci,. se qrueste n·on ~onio eisam:inate ISQlbiit o, e;ppena emesse, ed ·è ·questa la ra1gione 1Per cui sfugge il ·v·ero agente etiologico; i germi oh.e ·p er lo rp1ù s1 svilup'Ptan·O n ·o n riruppresentan-0 cìtlje a;ssociiazioni senza .v alore patogeno; inoltre, secondo lui, iJ:>i:s-0gna corusi1derar.e Cthe molte volte i bélJ~tlli dirSSenterirei non sono ag1~tin.albtli dati. sieri specif.frcti. e quinld.i 11.a loro identifil0azione spesso è d1Jflfiiciliss·ima; ·Come piUre è staito ossermra:t-0 i1l fatto inviel\50 che baieilili sioo;ramente non. di:ssentertci vengiano ag·gl!utinam ·da sieri ant11di·ssenterici. Doerr l1Ja sii.}urarrnente dimo.istrraJto tCJhe tra. i bacilli 1dissenterici e i pseudodi ooenterici eisis·t e non raramente l>ag,g lutinazione para.dossa, 'Per cui il ti,tolo 1di aigig.luti·n alJione p.er lo stipite da CIU;i un i11 d·iviiduo era affetto e!'a più basso di quello di altri stipiti. E merito 1d1el Kolle di aver m e.ss-0 bene in looe il. gjusto valoir e cihe oggi si dev€ d1afte ro bacilli dissenterici nella .genesi deilila colite ulcerosa. Egli, mettendosi al ri1Paro ·di tutte le cam·s e di errore, l1a ·dimostrato che eststono numerosi casi di colite ,ulcerosa acm.t a o 1croni·ca in cui si 1Pruò escludere 1con siciu;rezza come agente etiologico il ba;cillo non so1lo di Slhiga-Kirltlis e ma an·~h1e del gruppo rdegli p·seudo o ~1aTaJdi:i.sseinteri.lci. IIn nu1rnerosissime forme sia eptdemich·e che iso- · Jrate ha p.r.ati·o atò c.entinata idi esa!IIli di feci ese- · · gliend·o ouitiure co,i più 1svaria;ti terreni, e in molti casi ha potuto con controllo di amto~sie .escJ.udere ·~on sicuirezz,a non solo forme di'SSenteriicihe ma anahe simild1ssenteric!he; in ·t ali casi non hta riscontrato mai amebe. Dato lo scetticismo con cui b isorg na cons1deirar e i1l valore di tutte le forme battericne desoriitte come agenti JPatogeni della colite ul1.;ero·sa, ipensia a lla possibilità c'he in molti caisi possa trattM'si ldJi germi ultrami·croiscopici. Lo s .t udio batteriolo)g i'CO delle affezioni intestinali è .p.i eno ·di gravi res.p·onsa>bfiltà; e aa pietra di J}a:ragone· d·ell 'attitJUdine alle Tic·eI'lcfil.e scientif iche : Non ba;sta m ettere in evidenza un germe -cb·e abitu·allmente non si riscontra nelle .feci per · ·~ onsiderarlo come aigente etiolo1gico della coUite; la flora intest:im.•ale è viariabilissima; essa va.ria in ra.p1p'0Tto al tipo di alimentazione e alla consiste11za dellle feci; tutti i bacilli che si trQiVano nella bocca o n elle tonsille o vivi o morti vengono eliminati .p er le feci. Le stesse consideria 1

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zioni cliOObono farsi per i protozoi ed è rea.1meil/te biasimevole la legigerezz.a con cui si pa.rtlla. dii parassitosi in genere, dan·d o importanza in blocco a focme protozoarie ch·e pTosiperano tutte le volte che le feci sono !Più li!qutde dell'or.dinario, come si può osservare somministrando a .ind1v:i'drui normali lassatiJvi quotidiani in modo da tmpedilre la ~ ondensazione d elle feci. Se prescindiamo dallia dissenteria bacillare e dall'amebiasi intestinale, a cui si !PUÒ aggiungere la balantidiosi, l'etiologia della massima parte dei casi di <'Olite ulcerosa cronica è ignota. Anche J~ recenti riceri~l1e del Ba.:rigier della Mayo C:linic che aivrel:fue isolato n e11'80 % dei 68 oasi da lui esaminati di colite ulcerosa, prendendo il miateriale direttamente col sigmoscopio <Lal tondo delle ulceri, un 1diplococco grampositivo che non fermenta 1'8. mannite e che produrrebbe nei cani e nei conigli una tiipi.ca coltte ulcerosa se i.niettato nelle vene, sarebbero state contraddette daill'Houston, che, pi\11' avendo isolato lo stesso germe, non è rimasto convinto del sruo potere patogeno. Sul valore etiologico del paratifo, dello strap.. f() .!Occo o del bacterium coli che potreblbe divenir virulento in s egruito a influenze atmosferiche o '81[ tipo di al:ianentazione molto è stato scrttto ma non esiste una parola decisiva :basata su argom enti scientifici inoppugnabili. .E opportuno a questo proposito fissare i oaiposaldi dello stato aittuale <}iella questione delil'importanza del bacillo dissenterico e pseudodissenteri co nella genesi della colite cronica ulcerosa. Il Kituse, sostiene •.:1he la difficoltà dell'isolarmemto del germe 1dopo passato il periodo wuto può fare raggruprpare tra le tdiopatiche form e sicru:r:amente dissenteriche; e questo sicuramente vale per un certo num ero di casi; infatti anche n elle forme epidemiche a d ecorso acuto l 'esperienza di guerra ha dimostrato che n on iJil tutti i casi ries.!e d'isol1are nelle feci il bacillo di Shiga o del gr'll'.P'PO dissenterico; molto ·dipende dalla tecnica; ma anohe con tutte le cautele tecniche un oerto numero id i ricerche ri èsce negativo; se poi pren· diamo in considerazione le forme ·crontche la [percentuale Idei casi in cui riesce l'isolamento del germe è minima; però dal mu co ricavato dal fond o delle ulceri mediante il sigmoscopio si sono avuti talora reperti positivi anch e ·doipo trascorsi anni dalla forma acuta in casi in cui ripetuti esami batteriologici 1delle feci eDano riusciti n egativi per la ricerca del bacillo dissenterico. Da ciò risulta che l'esame delle feci nelle forme dj colite ulcerosa cronica di natura sicuramente dis senterica per lo più non dà risultati attendibili. 1:)uesto fatto ha fatto rivolgere l'attenzione ·degU stu·d io·s i ad altri criteri diagnosti ci e in particolar modo alla reazione di agglutinazione. 1

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SEZIONE PRATICA

Sul valore dell'aJg;gfiJutinazio·n e 1per 1Ja d.iaignosi della dissenteria J,e opinioni degli aJUtori sono discordi. I..entz e l{ruGe le attrilbutscono u.n valore: dia gn ostico noteivol e sebbene inf€1I'i.OT·e a quel~o che h·a per la di1aignosi del tif-0. SipeciaJlmente perl e forme ps€1Udodissenteriohe l'aigglnltinazione ha ''alore solo se a un titolo superiore a 1 %. Il Lentz, però p1iù •Jhe al tito[o dà importanza al tipo di agglutin1azione, che, jpercbJè alblbia valore, deve esser e a grrossi grumi; l 'aggùlutinazione mi-· croscopica non avrebbe valore 1ancih.e a lforti dilu)zioni. Le esperienz,e de.Ila gmerra hanno scoss-0 la fiducia nell'.aigglrutinazicme, tanto oh1e allcmni l e nega no ogni valore. Sono state osserviate agglutinazioni per i dissenterici anche 1do,p o vaccinazj oni antitifose e 1amtiJc01lert0h·e (KruJtscheT). Cosi esiste anohe il fatto in,rerso : un siero antidissenterico può agigl1Utinare anche b·a cilli ldiel tipo ti.fo o coli. Ser,onrdo Sel1gm·a nn O.'a@g'Jmtinazione dello Shigasarebbe specifica, m entre l 'Y, il Flexner sarebbero ·agglutina.ti anohe da sieri d'indi'Viictui ch·e non 11anno sofferto mai di dissenteria anche a dil11izioni piuttosto alte. Anche F1riedmann e Steinbocl( in base ad una ricic a esperienza :ritengono ch:e l'aigig1utimazione al>bia valore solo ,p er la diagnosi 1della dissenteria 1q1a S'higa-Kruse purchè sia a grossi grumi e poterono osservare in una epidemia da Kruse il 77,3 % 1d elle reazion~ positive,· mentre la ricer oa baitteriologic.a dava dati posjtiyj solo nel 14,3 % dei •Jaisi. Però Jacobd.tz ha. osserv;ato ù'agglutinazione a girossi grumi in dilluzione 1: 50 peT lo Shiga e 1 % per i p1s eudodissenterici arroh.e in individui sicuramente non aJ!fetti da 1dissenteria. Il Kecl{ dà valore per i pseurlodissenterici solo ad una agglutinazione ma croscopica a grossi grumi allmeno in un tiitolo di 1: 200, peir lo Shigi.a 1basterebibe 1: 100. .L\nche la scelta degli stipiti ha molta impoTtanza p er il valore dell'agglutinazione: debbonoessere sti,piti nè troppo facilmente nè troppo di!. ficilmen te aggl UJtinrabiJi. Con speciali 1p ro ; e.dim enti cultJurali si può amment.iare la sipecificità· deJl'agglutinaziane dei vari stipiti (Strempel). P erchè J'agglutinazione possa avere· un valore · pratico bisogna che le oulture relative siano sotlt·Oìposte a controlli periodieii co j sieri co.ml1ni (P.er. es. ~·elli inviati [per la '""'· R. ). • E stato ·an·~he proposto un Ruhrdia1gnosticum· preiparato con una mescolanZia di diversi ·stipiti, 1da ~ui rist1lterebbe una specificità maggior e e· una forte ..sensibilità. RiassumeDJdo si può dire che nella m·a ssima· parte dei casi di dissenteria cronica non si può dare la prov1a sicura della loro natura. I dati ano.mnestici ·dell'inso·rgenza epidemica o di re-· p·erto ,p o·s itivo iniziale o J,a ip1r esenza del bacill(}.( 1

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isolato dai fioo.)hetti 1d,i mruco pre-s i direttaim.ente dal f onido .de1le Ullceri med1ante il sigrrnoscoipito e ·ammetter e con sicurezz.a la nap otranno farcen , rtura .an.ahe in casi in1certi. Per l·e p-rcw:e dell'13>gglutin.razion.e biso,g:na n:uUI'ire molto soett~ci-smo ano.b e a tito li molto ·alti. Bis·o:g na inoltre consid.erare ·~ihe un r ep.erto posit:iivo di aigig1luti:nazion·e r1on sta a dimoc.t·P are cth•e il processo in atto sila di natura ·dissen· ~erica ma c.he i l paziente hla sotfferto in 1un'.epoc·a ,p iù o men-0 lontana dti di!SSen.teri.a baciùlaxe. Da un e.sa.me criti~o di tutta La },etteratur.a e.si:stente 1s1ulll'angomeint-0 si piuò con sicurezza aif.f ermrure eh.e esiJSte u·n ,g;rian nJUmero d.i forme. ir1 cui si può escludere con sicurezza assol11ta la genesi ·dissenterica, 1quan·do, pTeesistendo uri perio·do a cuto a carattere eptdemi·oo, con esami batteriolo:g i·c i delle feci ipr.a tioati con scrupolo n on ,si è Iìi.usctto 1atd is oi.are il bai ~illl·o · dis-senterico. Nellie focm.e croniche senz•a il da:to an·amn·esitico sud·d etto anch.e esamiJ ri1p etuti :recali newati'V'i nion .esclu1dono la possilbi'l ità de.lJ1a natura ba.tcilrr·ar.e d ella .colite ulcerosa; mentre u.n rvalo·r 1e l!'elativo d ev·e attrtbuirsi al diaito dea·l'iaAgigùuitinazione. P er spiega:re la r.aJrità dal reip·erto iposi:tivo bafteriol ogico nelle fo•r me croniohe in 1 ~.aisi s:Lcuramente bacillari a me pare che s i. debb·a dare un·a irrnporta11za all'opinione di qu1egli amtori che c<>nsider:a1no Ja fO'Iml·a c•r onica ·d·e:IDa 1di ssienteria in i'n<Jividui che hanno aivuto sicmrarrnente uina diss·enteria aicUJt,a .cio me um.a se~ond.a mal·attia ne1l sen~o di Ro essle. Molti autori rpen sano 1ch e un 1P ro1cesso di colite acuta u lcerosa ·di qu•alunque natura renda m en·o resisten te il colon all'az·i one dei comuni germi intJestim..ru1i, in un sen so analogo a qruetl lo -che succacte ·p er l'ulcera gastro.,duodenaJe, in cui '.Processi di ·varia natura fa;v.or 1scono 1•,azione peptica del .succo gastrico. In tal modo la colite ulcerosa cronic·a co·n secutirva a un ip'I'o.cess-o acuto non dtss•einterico potre'b be an Jhe rient~ar e in qL1esto grupp o e si potrebbe parlare di f orma cronica ICl>Spooiifica da pr.egressa co·lite acmta . dissenterica o no . Esistono nQlflll evosi dati 1ciinici e sperimen't·aili -ohe dimostrano clhe fil coJon 1può rperfd.ere la s·u a ·difesa ·~ontro i gerani con vari m eccani·sa:ni; il :problema ·è is tato 1p·o sto 1dal Goldselhrrnti.dt e M'll·ellP.d er a propo1sito d·ella co·1ite .g r.av·e ulcerosa e dtfteTica c.11e si v-erifica dopo gravi op1eraztoni sullo stom<.ùco; i su1dd·atti éllutori ne hianno o.sserVlati 10 cwsi siu 27.3 orp·erazi-oni .del tipo suddetto; l e ri.ccrche batteriologiche più a ccur ate esclusero in tutti i ca;si ra natura 1d,i15senterica o protoz·o·a;ri.a . Casi del genere sono .stalti osserv·ati d·a Marburg .e Ranzi dopo o·p erazioni sul midollo spinale , dal W ertheim ed R esse in casi ·di op·e razioni sull'utero '() p er carcinoma esofageo. · Si son o attribuite le alter~zi.oni a processi vasoparai1itilci staibiliti!si collo stesso m ec:anisrno di quello o.s servato dal Paw1

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low nei cani dopo traiurrrJJi viol·enti sU!l.110 stomaco; ~ ·ai<l ess·e non .sarebbe .estrrunea ~na intibizione d·ehla ~ec:rezion•e ~al ten1Ue con con~e.ciutii'Vla scomparsa diel p ote:re batteri.cida. Sul miecc anismo rdell1a colite croni·~a ulcerosa se<)e>ntdaria f>•o.rtano più luce l·e geni'aili ricel'!cl1e del _ Sa11are·}li. Elg1i, oocurpam1do1s i dell•a 1pato·g enesi del' l ,infezione coller.Loo. sipari.menta.le, ha osservruto 011.e ini•et1Land10 vilblrioni ·~o1eriJci qu.esti a:blbandona110 rapi·drumente la.i circolazione gooerale e si dirigo no veI'lS() l·a parete intestinale, nel oui spessore si molltip~ioano e attr.awerso ('}Ui ven·gono telirninati. ·I..'inte.stino pr.esent1a i segni di una enterit~ desquamaJtiva grave. La 1 desquamazione della . n1tticos•a ente!fioa. Ifa. sì che 11 reperto dei vibrioni nel lume no!} è ~ontiillUa; qiuesta incostanza del r·eperto , hatteni101logico era sta·to 1o.sserv;ato dtSM.o stesso Ko:clh. La p OtSLSibilità id·ell'inf·eziane d e11a pareJt.e del ,JoJon 1per via san1grui:gna nellla dissenteTi·a è stato dim.c>Str.ato 1dal Besr·e dk·a e dal DoeTir. L'ini.ezione rie] la ven.a anxricolare del coniglio di una dose opp·ortun•a di baiciilli dtssenterici d·etermina, oltre a .f·enorrne.ni nervosi del tipo di una poliomieJlite, fenorneni diss·enteric i e l 'raiutopsi.a 1dimosltra, aJC· canto ·a fo colai di n ecr osi .delle •corna anteriori d·el untdorlìlo, una n ote:vol•e ip.e remta con n ecrosi ed ·ulc,erazioni quasi 1)irc-0s.critte al co•l on. Iil Doerr d!istingue uno stadio idi 1ed·ema infi'amrruatorio, u no d'infiltraztone emorra:gica, uno di noorosi event·u·a1mente segiuito da 1c.ic·altrice. Conraldi e Kazarinow 11anno osservato cllie nellle scirrnm.ti.re è impo·s·s i1bile determinare la dissenteria p1e r vi·a orale, a meno ohe non si maltrattino ·g li animali o si sommini:stri QPpio , inv.ece l'.i ni.ezione endoperitonel8ile, sottoCIUtan·ea e enido·venosa pr.owo~a il quadro •Clinilco e analtomtco C8JratteriJ.5tioo della dissenteria. P erciò ·Sia:n·rurel~i p.ensa eh.e I1a porta d'ing.r.es so ·della mia.ssima parte delle i·nifezioni :intestinali isia costitluito d·a.Jl'anello di WaJ1d1ey..ier: da ·crui i germi passamo ne.Ha via sanguigna per essere poi eliminati attr avemo l'ti.ntestino. P er l1a d'imostraz1ion1e cli qu.estto b.asta ·solo ac1cennare alla steTilità 1del tentle; la secrezione ·del colon invece, mentre i-nibi·sce la vitaiità della m:ass!im~ parte dei .germi, ,p,e rmette l·o sviùruipipo di q:ue11i clhe hanno j•mp<lrta.nza n1e[l.a d igestione d ella ceJlru.lo·s.a . L'importanza\ delie Q1SS&vazioni dea Sanairelli sta soipratultto ne!ll'int·eripr enaz.ion.e ohe egli td.à dell'alg;idis mo colerttco. Egli ha osserv.a to ohe se a distanza di sei o sette or.e dalla tniez.ione p·eriton eale di un.a dose su1l:XJ.1eta'le di vibrioni s'inietta in circolo u n·a pi·c cola qu1antità (del tu1Jto inn.o.ma se iniettata sola) idi una culltur.a cO!libooilla;re filtrata l'·anim!ale muoT>e i.mm edi•atamente con i/po~ term ia, asfissia, tachicar.dila, fenomeni che ricor1

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dano 11101Jto il periodo aligitd.o dell''Uomo. :-\ ll'aut0tpsia si osserva una congestiione dell'apparecol1io digerente -con gastro-enterite desquamativ1a acutissin1a, spesso emorragica e nefrite acuta. Si o.;ome da molti punti di vista i'l fenomeno dell'algidisn10 e 1quello descritlto r:i:en.trrerebbero nel tipo anafilatti1co (e il Sanarelli tra gli altri nr ha dato la prQIVa inopipugnaibile) resta in tal modo dimostrato il f·atto ~:ella rpossibil~tà di a·g ire come faittore scatenante di germi rubitua!l1m ente i•nnoct1i 1n an~mali sensi'bilizzati mediante aatri germi di grupµo affine o lontano. Le crisi diarroic·h e, la enterite desquamat.iva e anche l'ulcerosa po1rebbero così essere l'esipressione in molti •'asi di un fenomeno di anaifil assi local e, un ·vero feno1neno di Arthus. n Sanarelli l1a <lescritto una Ycra dcsq11•amaziQne totale della mucosa inrtestinale elle egli chiama epitalla si, che talora arri·va fino alla distruzione totale 1dél rivestimento mucoso. Se questa sensibilizzazione per jl colera è di frusa a tutto l'appar.eoohio ,gaistro-inJtestinale, per al.!une affezioni o'he cof.1piscono escl1t1siV'a.rmente iJ colon, come la dissenteria, rpotrebbe essere [imitata al solo colon. Si comprenderebbe p erciò 1'13.ndamento a poussée di molte :form€ di colite ulcerosa. ~aturalmente questa generan.izzazione del co11cetto di anafi,l assi a fenomeni che IPOtrebberQ spiegarsi con una '.!oncezione più semplici,s tica batteriologica f'<lrà sorridere qua:Iche spirito superficiale; d'altra parte l'ana1isi della letteratura del dopoguPrra d.jmostra che la spiegazione di molte forme crcmLoh1e di colite ulcerosa conseootive a uno stadio 8J~to non IJYUÒ esser.e inter!Pretata i'Tl maniera trOfPPO semplice. Inoltre biso1g na considerare che anafilassi è run concetto; un ltipo di reazioni a sostanze dhimicihe che andrà mol'to analizzato o va.gl iato in segniito com-e d1al concetto ·elPmentare di riflesso nervoso è sorta tJutta la fisiopatologia e la semeidlogia n-ervosa. D'altra .p arte ·~he un grup•p o ;più o meno· limi1tato di coliti ulcerose o purulente croni<}he possano 1determinarsi col mecoanismo di una sensilbilizzazione locale per le proteine batteriche lo dimostrano l'efficacia 1ctiei ipurganti ·.me all001tanano grandi InJasse di batteri morti, i .p·eriodi di requie cl1e spesso seguono alle crisi id i riiacutizzazione, cli e pot'f!ebbe stgni'f~caDe i iperio1di di relrativa insensi·b ilità •Che succedon·o sovenlte aro.a crisi ana.f ilattica: inoltre l'azione ter~peutica che spesso esercitano i m adi1oamenti 1c he vengono eliminati ·p er il coJ.on, quali :bi'81IIlrulto, arsenico e merourio, e eme secondo alouni potre})bero determinare una ·desensi'bil1zzazion·e aspecifica mentre se~ondo •altri ldelter.mine~ebbero una ri1geneTazione dellla mucosa che segue alla ·dèsqurumazione di essa, potrebbe anch e rfornjre la dimostrazjone de11a ge0

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SEZIONE PRATICA

nesi a·n afi.Jattica di molte coliti croniche. Resta infine come argomento di una certa irm por·tanza la presenze. degli eosinofili o d ei 1.: rista:lli di Ohiar~ot cbe si osser\ra con note,·ole frequ1 enz1a in molti ·periodi di riacutiz21azione della colite cronica ulcerosa o no in casi in cui sicuramente s1 possono escludere protozoi o vermi. Qru e1Sto grupjpo di coJiti ara senslJbi·lizzaziom.e ai corpi batterici è ben lun·g i daùlo spieigme tutte le forme a etiol01gi a i1g nota de!l.la 1.: olite cron1ioo. ulcerosa o purulenta cronica. La colite uremica, 1a colite mercuriale, aia hismutica e arsenicale 91anno a dimostrare la possibilità di forme doVTUrte ad eliminazione di sostJanze tossiche; prooaJbd.lm rnte il colon e la mru,~05a orale hanno una granò e importanza nelll' eliminazione di sostanze estranee che ne1'l'atto stesso della eliminazi-0ne 1provocano fenomeni di iilecrosi locale o disepite1 izzazione, come si ·verifica n ei reni. Così molte volte la patina linguale ·a ssociata a cartia rri cronici !dell'intestino non sarebbe la •.:: o,nseg:uen~ di questi ma dtpenderebib·e dalla stessa 1crarusa, sarebbe una forma di epitallassi da eliminazioin e. . ·on è da esclru1dere c.h·e la mucoSta dei tratti estremi deill'aprpareccihi-o digerente raiprp!I'e-senti un emuntorio :fisiologico delle precipitaziioni colloidali ch,e a\rvenigono fìsiologi .::amente come meccun ismo di ldiiifesa nell'<>r.ganismo e a ciò contri· l>uirebbe la facile permeabilità ai leucociti carichi di materi•ale estran eo. Questi problemi sono appena allo stu1dio, ma ~on ben lurngi dal1 '.esser~ riso liuti. Cosi varia è 1 i.ntorpretazione che si dà aJlla gastro-enterite diffn." a con .form.azioni ulceroise a localizZ'azione ,p reYaJente ù1oodenale che si vertfic1a nelle usti001i: rientra f orsP- nel gruprpo su,d·detto, seb.b ene qui 5econ do alcuni rpotrebbero intervenire embolie multiple cJ.1e .p·ennetterebbero l'azione peptica diel Sll)CO gastrjco o l'azion.e dei b·a tteri ab,~tlualmente ospiti innocui dell'intestino. Giacdh1è l'ischemia Jocale 1è un fattore i mportantissimo di lesioni d ella mucosa dell'awarecchio 1digerente: per la ischemia dipendente da lesion e vasale vanno qui rag.gruppate le forme su ·f on•do sifilitico o arterioscleroti1.!0. Sull'ilnfp,ortanza d·e11e mOldilfi•C'azioni della secrez.ione gastrica o paincr.eaiti•o.a ne[la 1genooi id1ella colite u1'cero&a cronica anoora non è stiata dertta una parol·a definitiva. na tutte le ·~onsi1derazioni suesip-0ste (·alicune p·er amore di brevità e di chiairezza so[o aooenn.aite) risuil1a che il .p ro·b l·ema 0t iologico della col1ite ulcerosa cro·n ica è dei ipiù comp~es.si, ad 01g ni m<>ld<> dalle Ticeri)he di que,sti 1Ulitimi an.n i son-0 ri!Suil.tatj fatti nuovi delila m:assima impoTtanza teorica e praticm. Intimamen te connoosg col prOlblema eti{)logico è quello della terapia . 1

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IL POLIOLINICO

Una cur·a dietetica nel1a COlite ulcerosa non ha bisogno di essere troppo restrittiiva·' esclu. dere la oellulosa, c he rn·e ocanrcamente può stimolare il colon, o cilbi trOippo irritanti chimicamente o tali c·h e l'eSjpetjenZ1a del .m a1ato ha dimostraJto n ocivi sono regOtle suffici-enti 1per b·OO rego~ansi in ·ogni caiso ; un es arme c 0/pro·l ogi co p·erò è indispensabile, s·p ecialm€nte 1p er i casi idi parteieiip·a zione •c1el tenue o nei casi di ,fattolfe pre1dis·p oncnte gastric·o o pa.ncr.e ati·co, per una maggiore selezione dei cibi o 'Pier una eventu.ail·e ~giu·nita di fermenti digestivi. La toll·eranza ·a l lrutte v·ar~a indivildrua1mente. Sugli eTfìetti terél©eiutici dei f ermenti 1atti:ci bisogna n'llitrire molto scett:iciismo. P·er quel 1..: .h e si rilferisce alla te;rapia m.ed1camentoiSa, in ·una m ·amattia 1dl1e si consiidel'ava· ingni.a ribile, l '.esJp erienza farmaicol1ogica del periodo bellico e postbellico ha ,p ortiato un contri·b uto terapeutiico realmente efìficace; intendo so1p raitutto parlare del clori·dr·a to ·di emetina, dello yatren, 1diello iStovarsolo o neoar·solo. Doipo 1j}l!e si .s coprì i : esiiste·nzia idi forme di colite ulcerosa ipro1tozoari1a (sot/to l'inflru.enza ancora 1diel1le teo.rte della ch.amote~rupi·a) soinse la fteraipri.a <Jmetinica rpr.o p·osta dal Ro.g.ers clhe h·a poTtato realmente gr.andL vantaggi nell·a fior.ma amebioo.: però l'esp1eri·enza ri·cç.hiisstma di ques·t i ultimi amni ha dimostrato C'l1 e re ssa non . ipuò più considerrursi come 'Ullla terapi•a sipecilficia pr.o tozoari·a: ed anzi mentre non sono rare le forme di amebiasi eme tìnoresistenti esistono !forme sicu·r amente non amebich·e che hanno talor·a vantrugigi definitivi da una terapi•a di em·etina; Ilo stesso .si può dir·e ld1ello y·a·tren ma sotprruturtto dello stovar.s oil o e del neoa.rr· solo. Q.u esto iè an c.h·e i·n aJCic.o:rdo oolla !fase di demolizione d ei rc onoetti della c·h emoterapia che fino a qiu al•Ch·e ·anno ,f a erooo coirllstd·erati aJSsiomi : oggi 1Siaano in un ·p.eriodo di !rivoluzione 1per qrueI ohe si ritf.erisc.e al meocianilsmo . di ,azione ld·ei vari farma;ci e dei pa.rassitotro1Pi in particolare. M·olti son.o .g li arcgorrnem.ti che in questi !Ultimi ·anni sono staiti tirati in campo contro Ila azione :para.s.sitotropa nell'organiismo d·ei va.Ti medi1~a­ m enti; ol·t re al fatto della possibil1tà di ivivere e di Tiprod·u rsi dei protozoi in so1uzione •anche eibba.stanza conic.entrata di sostanze am1messe cOIIlle 1p.a!l'as1si1ti1cid·e parJ.a c.orutro l':azi•one specid'iJc1a il potere (Ch·e presentano 1nolte sostanze a;dop~rate come elettive 1P3.:naissitotrop·e) di risvegliare !feno. meni rd,i difesa Oil'\gani1ca . ·d el tiJpo anrufilatti1~0 o immunitaTio o ·d '•aigire come aittiVtatoTi di spec.irafii t:unziioni di d'iife.sa a sede per es. nel sistea:n a re~ tiloolo end·oteli·a1e o difdìurs e a t'utte le oeJIJu1'e del ~'organismo (aznone stimolante 1co11o stesso meccan ismo del1a proteìnoterap.ta a;specifjca second·O Weichhaiidt). ·P er l'emetina che in al·c.uni ~~si può prO<Vocare una ,·era crisi colloidoclasica 1

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(a:sma ·diegl 'rinalaitori dii poJ.vere d '~pecapuana) po· trebbe per akmfni interv·enire a spiegar.e l'azione teracpeutica l'angiospaismo pariticolarmente accentuato nei vis)e.ri interni e a C'Ui si deve la s113 azione emostJatiJca: J'angiOfi(paismo del colon ~.1..1 trebbe determinare una .desquamazione epiteliu:2, una vera epitallassi chimica, come ho potuto o,. ser.vare 1cbu ramte la l}Ulfa ·emetinica e che s112s.:;o coirn cide ieon 1una riaJ.)Ut'izzazlione della di.:1rrea. Peir lo st.ov.arsolo, c ontro il con,cet1o di un'nzi.on·c parassitot·ro'J)a, basta :penisare 1che non 110 osserviato m·a i un'·azion e .p.araissiti1Ci·da nel cas•o tli in- ' f·ezioni 1c1a lamblie, le ·qrua.ili viven·do nel tenue dovrebbero ·es·s ere espost e n1agg1ormente all'azione tossica deJ. rimedi·o. Si pur.. anohe ammettere 1~he l'arBenico, eliminan·dosj iattrarverso il colon, in p·arte vengia aid essere trasformato in un pr01dotto tossioo 1p arassttotroi[)o, ,p erò quesito !IlOn S'J)ieghere1lbe il fatto spesso osservato che esso è spe•Ci1almen.t e •attivo• ·l à d·ove fenom-eni to ssici arsenlcali de'l !ti.po 1collioido1c.J1asi ) 0 s0i11o :più 1eviidenti (urticaria, vomito, diarree, fab bre, d·o lori arti1colari) e ·do.v e a1Ppunto spicc·ano all'esaime co,p rolo·gic.6 tProcessi mo.1to ·SIIYi:ceiati tdli 1desq:uamazione eipiteliale 1.>on o senza eO$inofilia : se· agisse SQio C·o1ne parassiticida non pot~eblbe spiegarsi l '1azione terapeutica in forme •del tipo anaifilattico provocate sperimentalmente •corme ho osservato in molti casi. Lo stesso meocanismo si deve invocare per spiegare l'azi.one te:naipeutica del bismuto e ·del mercurio, sostanze che 1Vengono in gran .p arte eliminate attraverso il colon. Sul meooanismo .dello yatren e dello yatren-caseina o dei vaccini-yatren è stato molto scritto, in questi ul.timi temp·i. St tratterebibe idi una teraipia stimolante specifi!co-asp.ecilfioa, 1a cui proprietà tera1peutica ·è ba:sata pare ..sulla fortissima quantità •di iodio (legato all'aJCiido ossichinolinsu.Jfoniico che impedirebbe le manifestazioni di iodismo) c·h e agirerbbe stimolan,do vari meccanismi ·di dilfesa. In tutte le ma;lattie icr-0n:iJ0h1e in cui sia niecessaria un'azione stimolante sui tessuti esso ipare ohe e~Ii.chi un 'iauone elettiva. Per la sua azi.gne a 1'ocoJ.aio spiio:.atissima ilil molti -casi ·p ermettie un rinnovo de11.a mruc'OS.a intlestinal1e aJt-eraita. . ·Coll·O stesso meoc·a n::ismo aigirebb·e l•a piroteinofle.Tad)i•a asrpeciJfioa. dhe in mo 1ti caJSi di ·colite JUlcer·orsa '~Poniic1a ha daJto :aJiliChe n .el1e mie miani ottimi riS'ultati. :&sistono riceTiche di W>eichiha.r:dt sull'azion·e :stimolante suùle vairie fUID.zioni cel·l'llJaTi dei proid.ot.ti della di·g estion°e paJrenterale dei! l'albumina iniettati in ipic·c ole dosi. Esistono anche ri-cecrohle interess·anti suJil. '·a zione modii!f:iJcatri ~e del pH ·del si.ero le cmi V'ari-azioni pare ab biano tmp'ortanza pe.r i·l potere di rigen eraziooe dei ''ari tessuti. Intervienigono anche modifioozioni dPl potPre com~lementare del si·e ro, o degli anti1

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eonpi o d-ell'intdice opsooico. ModiJfhcaz.ioni anche det11o sitesso g·ener·e le deteTIIIllinano anche molti metalli colloidali o prepia1l'ati iodici o ars enii~ali. Da queste COillSide~azioni c'he 110 app,ena acoen11ato si rileYa la co~lessità d el pro'b~ema del tncccanismo d 'azione dei farmaci e si comiprende :ome essi possa.no agire siu pirocessi etidlogiica· mente di\·ersi. Dalle cons i1d·er azio ni S'Uesposte ris1ultia ol1e è aiddirittuira 1puerile parlare di gen esi pxotoz.oaria, di parassitosi in genere in base ad ,azione terapeiutica 1delle ' ' arie sostanze tra cui em etina , stovar solo. yaitren. Sono a mia con osr-enz.a oasi di processi di colite ulcerosa croni : a di natura aimebica ·resis tenti a qiueste presunte sostanze ip•arassitotirope e in cui iniezioni di si.ero antidissenterico 1hianmo dato successo definiti \·o. \ ·ari m eccanisn1i ~ome ho accennruto rd1efbbono entrare in giuoco n C"l processo di giu1arigione ch e si ·v eri•fica in m olte form e di coJite ulcerosa ero !lica in seguito all'uso di tali m edicam enti e non dE>ve essere estraneo in molti ~asi run pirocesso di ,·era distruzione della mucosa in rapporto a un processo di epitallassi cl1iro.ica o a una stimolazione rtgen eratit'\1 della m1ucosa. I.e ricadute non sono ~are quall·11nque sia il m ec.:anismo d'azione con cui si de•termina l'azion e terapeutica d ella colite cronioa llice.rosa, sia -cl1e i presU!Ilti aigienii infettivi si annidino nelJ.>e cripte della mucosa o n ello spessore delle pareti e che il pl!ocesso dl r1nnovarnento non sia •)om'P'leto . sta oh e la desensibiiizzazione sia solo tem poranea o intervengamo n1JOYi faMori di sensibilizzazione. Senza ad dentrarci in un -campo d'ipotesi ohe solo una serie di eSjperienze rigorosamen,te ccxn-dotte potrebbe valorizzaJre, a noi '.basta aJ'.f•ermare -che nei V'airi: casi di colite .u·l cerosa è gi1UJSttf~.!ato, qualunque n e sia il meccanis mo patogen etico, un tenf.tatilvo teraipeutico coi m.ezzi ohe l ' esp1eri.enza di questi ultimi anni ci ha messo a disposizione; giai~ch!è aocanito ad insuccessi si contano gm1 ariginni temipoil'an ce o deif,init:ive in notevole n'Umero e questi m1ezzi r.ruppresentiano run ~eale pro. gresso n ella terapia d•ella colite ulcerosa. Per qiuel che si riferisce alla sieroteraipi-a specifica nel1e ,fOII'me in · 1C1Ui si 1piuò aJfferrmar,e con stourezlla 1'a gen.esi dissenterica esistono eJUJtori -entusiasti; p erò, da un'analisi criti1ca della lette· rat11ra, si ipuò nelle forme cronich e ·ammettere -ch e Ja peroen:tu.a1'e ld1ei <>aisi di gruaTi1gione non supera queLlia ottenruta com. prote]noterapia aspe.ci1fi,ca, o con sostanze chi1m1ch e, che, come m eccanismo di azione, ri entran o .p iù o meno in qu esto gruwo di aziov1e. l\f olti a'Uitoiri s i V'antiamo degli a;utotv,aiccini; ma :anche a questo r>1r oposìto 1e statirsltic'he più reoenti n.on sembI'ano dim.ostTative: per ·esempi.o Barger e Logan in 93 casi trattati con un vaocino 1

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SEZIONE 'PRATICA

prepar.ato con le cmlture del dtplococco dia 10 ro isdlato ·l1anno osse:rviato una giuarrigione solo nel 10 96 dei caisi e ill Buie in un aintiico'lo Tecentisc;im o ha 01SiServato chie anme n,eii. casi in IC'Uti me, diamte l 'autov•accinoterapira si ha una g.uarigione clinica del·l a diar.r eia s1 osserva 1aJll' esame siJgrrnosco1pico lia pers istenza d,ell e 'U1ceri. ~e1 .giruppo deLle guarigioni ottenute colla proteinoter,ap~a asp1eci·fica ifientrano quelle doV11.lte alla •)ura dei I'aiggi 1u1trav.iol1etiti. Io stesso in fonn·e r:iJ>elli 110 pot.uto otteneTe tTegue o giuari· gj oni. t un fatto ac.certato che esistono rapporti note\·oli f.unzi.onali rtria cute e funzione de[ colon, come lo dimostrano le riaaurtizzazioni da freddo n elJ e coliti e le diarree di lruin.gia durata ohe seguon o ialle cure raidiotera-piche e le alterazioni jntestina li 1ibe si ossemnano nelle scottature. Q>ll 'ap1plicazione 1d.ei ra~oi 'Ultraviiol1etJti per 8Jvere qualche \iantaggio si deve p erò ,arrivar·e 'alJ:la forte r eazion e ouit anea com. eritema ,e de&qruamazione; quasi semrpire in tali casi al migilioramento iplfec~de un p eriodo di ni•rucmtizzazione. Talora si hanno va.ntaig.gi p er lo più transitori anche in forme rtbelli •a..lle terapie desc1ritrt:e coi comruni aistrin.genti a base di aJ ~ido tannico, legno di campeg,gio, radice di melogran,ato, simarulba, ra.tania, c-Ollombo. Transitoriia.mente non si P'UÒ f1aT1e a meno ta. l ora 1degùi QIPPiacei e in forme gooNi emOOTaigiche è in!d.ispensaibile rtconr-.ere aJgli ·Eirno1staJtici nelle ''ari e f O'Iìin e. Quanto alla cura endoscopica lo Strauss, che 11 0 era il sostenitor e più convinto, n elle ultime sue pubblicazioni si mostra molto più scettico; esso lo limita alle forme circosCTitte al retto. AillClhe l ·~Usteri m edioamentosi vanno peTd1 endo molito deJIl'importanz.a iprimitivia; più ch·e al t arunino, al nitrato di angento 1è Ol.PIPOTiJUno ri1coT1rere a laiv.aiggi di infu•s o di oamamillla o di solu1Jione di ooqJUa di calce (100 gir. in un litro) o di aicitdo borrico molto allungato: ·h,anno lo scopo di allontanare il muco e i resi1dui nec.roti1~i. !Nella f.o;rma amebica si J1anno in qiua.Jiche caso Vlanta.gigi dai dl•isteri d'infiuso d'i;pecapru·an,a o di sotl'Uzioni di yatren. Dalle sospen·sioni gommos1e 1di lbiismwto, delflll!atolo, -carbone .non si hanno vantaigtgi .reali e def ill1itivi. I.'uso mOldoerato •dei lassativi, &aiglgi·ando la s·e nsihi1ità indiVliid uale, spesso port·a .r eali viantaggi n1eglio sotto la sorveglianza del me,d ico ohe in stazioni baln·eatri. ')uando 'll:n·a oura m edica s~rnpolosa 1p er la dlUrat1a di m esi n om. ha poir.tato oa miglioramenrto o gu,ar:Lgione, entra in 1disc1tssio11e la cur,a chirur.giica. I risiultati rd·elle s taitistiche ,p,i ù r·ecenti non sono certo brilllanti. Anrc h·e sulla variaibil1i·t à dei risultarti jnflu~s c ono la 1di.viensità ld,elle in1di1Jazioni operatorie. 1

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IL POLIOLINICO

I tirpi di opeTazione cl1e Bi :pTaticano sono la ce:cost.omta (adope.ratJa la prim·a volta dal Fo'Let nel 1885) e l'ruppendiieostomia (1pT01posta dal W.ei'r ne1 1902) . La m.ortaljtà srpieci•almente ·della colosto mia è pd,utttosto ,elevaita (Zwei1g 40 %, Mluanimery 22 %) , rperciò iè o:piportuno comin·ci·are dii .r egola 1 .!on run'.aippan1d ico·s tomia1. I/Il qualcil·e caso peirb questa per l'aigioni tecnidhe non è tposstbilie (oibJ.iterazione), alilolfa :si comincia senz'aJtro coll1a ee.costom:iia. Neill'oip·eraztone idi 1rup!Pe111d1~costomia 1'.app·eindice va resecata per 1un traitto per evi.tare incoTlJVenienti itra ·~11i an.cihe l 'ile-0. L "aipip,en,diicostomi1a per lo scaTico 1d.ei gas che ·p roivoca gr.ià di per s•è, c·alm·a i dolori; essa rp·erm.ette inoltre un laNagigjo spesso ·COrrl Inigli!oramento de[lo stato generale, e paire in 1qrualCJhe caso anme segiuìto da guariigione. L'rupip·endi{;O•s tomia è semlPTe pTeferibile dal ·p unto di vista estè tico-sociale. La fistola poi si chil1·de spontaneamente o con un intervento id i rpoc·h issimo ·conto. Se dopo p~recchl mesi di una · fistola non si ottiene nessun vantaggio si può passare all'ano cecale. Anche i risultati. id i questo rton sono sicuri; nei oasi gravi, secondo Strauss, non si ottiene nepipure con que· sto intervento alcun vantaggio. Quando l'esame sigmoscolPico esclu1de lesioni 1die l retto e ·del sigma sj può tentare l'anastomosi ileo-sigimoidea. È stalta ,p r·01 posta "anc·h e I.a resezi.one del colon; però è cons·i gli1aibitl e non prat:iJcar(la 1~()ffie iPfimO interv,e.nto ·e in pazienti non tro1ppo dep er:iJti. L'olp·e!'laz.ione v a aocompagnata da .tutte l1e regole diete1iiichè e ·meid:iicamentose; e quindi solo un coaidi'Uvanite; peTmette un lavrugigio aJttrav.erso ìa fi-sto1a. Non eis iste run Uiiqu~d.o antisett~co specifico; megli-0 .so.no le irri.giazioni ·di acqiua ldd. 1Jal ce al 10 % a ibrussa 1pressi·o ne. I 18JV!ai~gi con Yatr·en (200 am.c. di runa soluzione all'l-3 %) sono stati adoperati pMe con ~cesso. Una vo1ta istaJb1lirt:.a ,~a filstola è o:prp·orimm.o non ~hi11derila fiimichlè l'a;ciqua di laNaig.gio o 11a si·g mos· ~opi8:- dirrnosrtr·ano chie il processo uù.cerativo non è guarito. P1urtroptp10 esistono caisi in cui do1po una fistola tenuta aperta ,per molti anni coll1 1Un certo mìigliorame:nto ldo'.po la chiu.srul'a sono ritcomtnciati •distiur•b f più giravi. In 1due 1oosi in c.u:i 110 fatto .p ratioare ll'appendir.o,stom·i,~ norrl ho avuto vantag.gi di sorta. Dal}'.esame de11a lette:rat.u ra re~ ente si velcte però che 1' entusicvsmo per ·I 'intervento cihirrur1gico è m·o·llto diminrujtf;o; l 'indi.ciazio·n e chiruTigica rea1e è limi, tJata secondo 11a mia esiperienz.a· in quei casi in cui ripetuti esami radiologilCi ·h anno . dimo>Str1a to on e .esiste ·u n 1PUn·t o ristretrto che orsta:~ola la giuarigion e. D'altra .p·arte· bisogna consid.eraT·e che am.iche la sempliee appeindiico$too:nj a h·a •u na mortalità aJbbastanza elevata (circa i] 20 %) . 1

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OSSERVAZIONI CLINICHE. Sopra · nn raro caso di poliadenopatia luetica specialmente cervicale \

per i] dott. ·GIOVANNI LIONETTI (R·Oma) .

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.4 naninesi. F. F., di anni 20, da ~1Iontecarlo e domi cjliata a R )ln.a, maritata, donna di casa. 1

Genitori viventi: il ipadre è paralitico, la ma.are da bambina &offrì di linfatismo, in seg.uito di 1scI'ofuloderma, non aborti, ha avl1to sette fiO'li tutti viventi e sani aid eccezione ·di una, la più picco1n., affetta da rachitismo e scrofula. ·La ipaziente, nata a termine, ebbe allattan1ento materno, la dentizio·n e, lo sviluppo fiiSico, la deam.b ulazione furono normali. /\. sette anni meningite. Poscia, sebbene clorotica e linfatica, non ebbe ailtre malattie, fino all'·e poca del matrimoni·o. /\. do1di1ci anni mestruò. A seidi·ci anni andò a nozze e fu c0ntagiata di lues. Nello 5tesso anno (1921) soffri di cefal algia intensa, artralgia con febbri alte fin.o a 40o, remittenti di notte con s11dorazione profusa, non tosse, non espettorazion,e, non ·dolori al torace. Il quadro morbo ;o fu accom·p agnato da leggera rpoliaidenopatia general e, astenia grave, an 0ressia e \deperimento organico. Dopo ·due mesi le febbri ce&sarono, la paziente si rimi·s e discretamente in salute e le tum·e1'a:zio,11i ghiandolari regredirono. La cura antilu etica fatta n ei a.u.e mesi precedenti, non fu più oontin11ata. Nel 1923 difterite. Nel 1924 ebbe un bambin·o er·e do-luetico, idato a balia. ~el 19Z5 abo-rto a tre mesi a ·causa di blenorragia acuta, 1do;po cinque g·iorni febbre gonococCi·ca con ·m etrite ed ann·esite bilaterale. In queste condizioni fu •da me presa in cura. Dopo cir ca 40 giorni di cura 1per la blenorragia esistente la paziente abband'Onò il letto. Con5tatate le R. "vV,. + :+ + ·e M. T. R. + + +, iniziai la cura antiluetica col cianuro di mercurio intravenoso . Circa 20 gi·orni dop,o (12 m·aggio 1925), improvvisamente insorse una tonsillite acuta accompagnata ·da febbre alta r emittent-e al mattino e che alla sera raggiungeva i gradi 40° 1h, al quinto •giorno la tonsillite era .quaoi guarita e la febbre cessata. Due giorni dopo si ebbe altro atta:c.co febbrile (41o) remittente al mattino (39° :in) e contemporane.a rapiida e notevole tumefazione in·d olente delle ghiandole del collo, del cavo a:SlcelJare sinistro, degli inguini. La paziente, abbattuta, adinamica, anotresica, aveva tosse secca con espettorazione, alvo stitico, pol5o celere e piccolo (120 pulsazioni al minuto), respirazion~ ritmjca a:ocelerata. Non fatti nuovi a ·carico dell'apparato u.r ogenital e. Esanie obbiettivo. 1Svilu1ppo scheletri co normale; con.dizioni generali scadenti, pannicolo aidiposo scarso, cute pa·lli1da, viso 1stanco, gote Jegg.e rmente colorite, o·cchi ·cer·chiati, naso aBsotti,g liato, mucose visibili pallide, lingua impaniata, umida e non arrossata alla ip11nta ed ai margini laterali, alito cattivo, palato e retr·obooca sani, ton.6ille un po' 1pertrofiche ed a.rros·sate, laringe leggermente rossa, 1polso pic·col o cfrequente, ritmico. ·Apparato li·n foghiandolare. Numerose ghiandole erano tumefatte : nella regione latero-cervicale, riclle regioni pre- e 1post-sternocileidomastoidee OVb. specie a sinistra, qualcuna rag.giungeva la gran ~

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SEZIONE PRATlOA

clPZZa di u11 uo,·o cli gallina. .L\ltre di ,·aria gros~Pzz.a, i notaYano 11rlla r egione sottomentoniera u.l marginE i11ter110 in!feriore della mandibola, e llPllr regioni s J)raclavi c )lari. T1utte 1e dette gl1ianclolP erano rompletnn1cnte indolenti, ·erano di consiste11za duro-fibrosa e .sembravano aderenti fra di loro. n1entre 11alrpando bene si percejpd. \'ano distinte, distaccate e n1obili. ~011 speciale atteggiamento del collo. Nelle 'du e regi oni ascellari si notava: a destra llna glandola gran1de come una nocciola, a fiinistra gra11dC> come una no ce, entrambe mobili, indolenti, du1 o-elasti cl1e. ·L a cute in queste regioni i1 J n era arroi.s ata, non prescnta,~a au1nento cl i tempera tura locale, era ben sipostabile iSulle gl1ia11clole, tcS<'l, lin poco lu1c ida. ~ell e regioni eipitrocleari: o.c;,çenza di garigli. :\elle r egioni inguir1ali: pic:coli gangli mobili, is 1la ti ed indoJenti. T nrnce. Fo~e . opra- e sottoclavicolari tumide\ te'>e; cla,·1cole nor1 Yi sibili: fossa giugulare piana, scapole alate. r 0s pirazio11e costo-addominale; moYimenti ampi; respiro leg.ger1r1ente accelerato; apicj allo st1~so li\·ella: ip Jfon esi nell e r egio11i so;p rae sottospino~e più accentuate a sinistra. .J\11 ·a ~coltazi on0: rt>s11ir o a pro 11elle r egioni soJ)ra- e 5ottospi11ose con qualcl1e rantolo a piccole bolle. Cuore : all 'ispezio11P erl alla 1p alpazione normale; itto circoscritto 5oll cvo.nte; all'asc Jltazione leg ge ro soffio . jstolico alla p11nta . Fegato e milza.: i1 orma li. _.\rldome: trat tabi le, indole11te, no11 meteorico. Orga11 i gen itali: lrggerissi ma secrezione muco 1

purul enta , ut er o i n 'PO!:>izione normale , non in

grandito, in·dolentr, <:ollo leggermente eroso. An i1e55i leggermentr dolenti alla palpazione con1hinatH. Eso rn e ~ p eti nli. Urin e: albumina e zucchero assenti. Esam e cl el . eclimento: cellul e delle vie urinarie i11f Pri Jl'i, 11u111Prosi lcu cociti germi diversi. Esame rlel sa11guC': formula leu cocitaria normale. Esame d cll' es prttora to: ~egati\'O per il bacillo di Kocl1. Cutil'eazion e (1PO~i i iva ) per la tubercolosi. Reazion e di \\'assrrrr1ann (+ + + ) . Reazion e Idi ~Ieini cl~e (:\L T. R. ) (+ + + ). 1

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rliff e,-e tlz~a le. Questa sintomatologia gra,·e, mi lasci ò ospPttare fin da rprincipio la c: ifilide ganglionare cl1e era la prima da consictrrare si a '})er la IJOsitività della R. \V. e della :\1. T. R., i11 soggetto sifilitico di veccl1ia data, sia percl1è n el 1921 si era a·v uto un quadro quasi id0ntico, s ia pel'rll è sj poteva ammettere una maggiore virulenza del tre1ponema per il perio·do lungo cli assenza di cure, per la debjlitazione fisi ca delln paziente in seguito all'infezione gonococcira ed alla t onsillite acuta. Sappiamo co•m e irl tutti i periodi della 5ifilid e si 'Possono avere linfoaide niti. Esclu·dendo subito quelle del periodo primario (per l'assenza del sifiloma in atto) ed escludendo ancl1e le linfoadcniti terziarj e (che sono ·piit r~re e che form ano u11 paccl1etto aderente alla Diagnosi

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pelle ed agli organi vicini, con osito quasi sempre in gomma e relative ulcerazioni), restava da e~aminare la sola forma secondaria. Difatti nel peri odo seconJdario questa lesione è di.f fusa , e può colpire tutto il sistema linfoglandolare, al quale si trasmette in generale iper via sanguigna. I gangli cervicali possono fa cilmente essere colpi ti, così ,come gli oc1cipitali, ·gli asicellari, gli inguin ~l i, gli e1pitrocleari (questi ultimi qui assenti). Essi si presentano aumentati di volume induriti , indolenti, ·m obili sotto le dita e mai su'Ppuran o e possono etSSere accompagnati nei casi ad evoluzione rarpida e gra,·e come questa, da fr J)bre eleYata. Nella paziente, sebbene vi fossero dati anamnestici e clinici rifer entisi anche alla tubercolosi, non esitai a conclu1der e per una diagnosi di poliadenopatia sifilitica, sebbene aissenti i gnngli ei)itrocleari, che nelle 1d onne a ,-olte 1na11ca110. Posi tale diagnosi per chè, con1e gia 110 e. posto, n el 19;?.1 si era avuta una forma morbosa cp1::tsi uguale, e p er chè era mia convinzione cl1c l'i11fezione lueti ca fosse più grave di quella t ubrrcolare csi.stent e agli apici. Decisi cosi di conti11l1are subito la cura antiluetica col cianuro di mercurio, non ' rolend o as5umere la responsa1ril itò. ·del 914, per la tebbre elevata e per le .ond izioni ge11era1i gravi in atto, ed anche r1 er~ cl1 non conoscevo affatto la tollerabilità di quet.a Yrrso la cura n eosalvarsanica. Ma la cur·a rndoYenosa di cianuro ·di mer curio nei primi rti eci giorni non d ette n essun accenno a m j.gliori a locale,· mentre la temperatura, iperpiretica I'l <' i primi 4 giorni (39°-400), dal quinto giorno ' 1 in p-0j 1cominciò acl oscillare da 370 al mattino a ~9" cjpca alla sera, ciò cl1e Id et te ·t111a conf el'ma e.r rtdiuvantibus. Consi·dcrando poi la tuber colosi lin.f oghian·do. lnrc, sa1ppiamo che è un processo patologico o·ss0rv:ibile in tutte le età. Può avere la porta d'ingres~o da una l esione tuber<::olare g1à preesistentr, oppure attrav.erso una mucosa, senza cl1e lasci traccia del suo ipassaggio, e così può invader e il sistema linf aticJ . Per i precendenti fami.gliari , ed in ultima ipotesi ' 'olenldo corusiderare la tonsillite pregr essa come 1p orta d'ingresso ·del bacillo di Koch (cl1e spesso si trova n el ca,·o h.ucco-faringeo e nasale) , si poteva pens are di attribuire il quaodro morb01so ad una forma di tuber colosi lin·fog·hian1dolare. Qu esta quanldo no11 non ,~a incor1.tro ad una iperiaidenite, si presenta clinica·m ente sott:i il tiipo di una o più ghian dole, di ' rolume variabile fino .alla grandezza ·di un 11ovo, dure-elastiche. indolen ti, n ettamente isolate le une dalle altre, mobili s otto la pelle, che è integra, non arrossata e se11za far 1p resa sui piani ,sottostanti. Vi è inoltre assenza di gangli 1

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IL POLICLINICO

epitr ocleali, Ed in questo m o·do, difatti, si presrntFt.va il caso n ella paziente. Ma tale form a clinica rarissima e di diagnosi 6pesso ·difficile, si pot(.l·va e1 irninare pensan1do alla insorgenza clei gangli ce1·vicali subito d J)'PO l'infezione luetica, oon un tipo ·clinico quasi i·dent~co a quello di cui tratto e per la miglioria ·ottenuta in !Precedenza m edi.an te il noesalvarsan. Dun·que è giocoforza a1nmetter e anche la prima in1fezione come luetica, ·e la -secon·da com.e .u na reinfezione ghian·dolare jn sog·getto, tuber colare. Certo, in questo. easo la sifilide e la tuber·colosi si .soVTappon evano e conf.)ndevan o, ma mentre isappiam·o che la sifili<le difficilmente , .a incontro ad una perilinfoadenite, la tubercolosi invece vi è spesso so.g.g etta Inoltre è àa considerarsi che ap1piena la paziente fu a m c affidata n on ·dava &egni clin~ci di apicite tubercolare e ·Ch e questa -si r ese manifesta soJamente poi e fu ben accertata con l'esame r adiogr afico ·d urante il ricov,ero in ·O-s;pedale. Il linfoaden oma leuoemtco n·on può pren1dersi in concSi,d erazicne nella ·diagnosi, 'POi·chè all'es-amo .a.el sangue rnancano i segni della leu1ce·mia Jinf a ti ca. Al contr:ari·o 5i prospetta la [possibilità del morbo ·di Hodgkin, che si riscontra specialmente n ei giovani e frequen temente dia localizzazion e nella r egione cerv~cale, oomin·c ian·do con l'aumento progr essivo ·dei gangli di un gruppo, indolenti, ed in•dipendenti e mobili sui .teSButi vicini, di consistenza molle elastica ch e mai sup . pur ano e mai ulcerano la oote. Questo morbo qua&i contemporaneamente si ipropaga ad altri gang-li di altre r egioni, la milza au1m enta Sjpesso di volu,m e, il ta;ssJ l eucocitario rimane mormale. I/ evoluzione Idi tale malattia può ess.ere di pochi in esi, o di ·qualche anno ma termina c,on la morte, iper progressiva anemia ·e cachessia. Lo esclusi iper l'asp.etto della tumefazion e, e ·Soipratutto per<:h è non vi era alcun aocenno n ell'esame d el sa n.gue all'anemia, nè ingrossamento di milza. 11 caso non mi poteva lasciar pensare neppure ad una linfoadenite cronica prjmitiva r iacutizzata, perchè ·questo può ammettersi in diagnosi di natura se si 1p uò eliminare la tubercol '.lsi ed ammettere la icé1usa ·d'infezione non specifica, con porta ld'in·gre.sso •d a altre lesioni, che in tale cac::o avreb'be potuto essere la pregressa tonsillite acuta. Ma in questa ·specie di linfa-adenite, i gangli colpiti si pr·esentano aumentati di vo-. 111·rr1e, ·di consit:itenza duro-elastica, indolenti e mobili in p.r imo teintPO, la pelle sovrastante e n orm ale , mancano o sono scarsi i disturbi fu11zionali e mancano completamente fatti di reaziOJl,c generale, ,che qui invece erano presenti e gravi. Nè potevo pensare ad .una forma acuta, per l'assenza del 1dolore e perchè si sarebbe pre1

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[ANNO

XXXIV,

FASO.

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sentata la 1p erili11foa·denite con tutti gli altri dati di un processo flogi1stico acuto. Volend. o co111pletar e lo studio del ca.<50, e meglio a~sicur armi ·d ella esattezza della mia diagnosi, on de valermi ·di tutti i sussidi diagnostici n ecessari l::i feci ricoverare n el VII padiglionè di med1cjna al Policlinico Umbe!to I, diretto dal prof. Arcangeli (21 maggio 1925). Qui la paziente fu sotto1posta alla cutir eazione p.er la tubercolosi positiva e all'·e&a1ne radiogr·afico il quale rivelò: a:d·enopatia ilare bilaterale. A sinistra s•u di un f-0ndo ·di un'opacità generale si notavano 1delle ombre più opache ·da costituire una !Specie di marmorizzazio·n e. (Dott. Esdra) . Furono ripetute inoltre le ricer che ematologiche sopr adoocritte, ·Che dettero lo stesso risultato, e dopo qualche .giorno si asiportò una ghiandola 8!3Cellare per l'e.s ame istologico. Nel frattempo (il ~6 ·maggio) fu pratic·ata la prima iniezione idi neosalvarsan intrav,enosa (g. 0.30) che non ·dette alcun disturbo. I gangli ·e la febbre per,s istevano m entre il quadro generale andava leggermente mi1gliorando, e la formu·la leucocitaria si manteneva normale. L'esame i&tologi1co della ghiandola asp.ortata (prof. Dionisi) affermò la natura lueti.ca della 1poliadenoipatia (giugno), e 1difatti, continuando la cura n eosal'V arsanica intravenosa, la pazi.ente andò .sempre migliòrando, i gangli r egredirono, Ja ! ebbre dal 15 giugno 1925 n on più comparve, l'appetito e le forze fisiche migliorarono, il peso del -çoripo aumentò, ed il 2 luglio suocessivo, ultimata la cura salvarsanica, la 1p aziente · venne dimessa miglio• rata . Iniziai allora privatamente la cura bitmutica col salbiolo, e do·p 0 tre mesi la paziente ri· tornò completamente rimessa in salute, C·olorita ed aumentata· di peso (3 kg.). In .s eguito ho rivisto la paziente, ch·e continua anch·e quest'anno la ieura antiluetica, e rposso as, seJ'ir c che ella gode ancora buona salute e ch·e non ha aV11to altri rdisturbi; i gangli in gran (parte sono scomparsi, e quelli che er ano più volumino&i si sono rid )tti alla grandezza di una piccola n occiola, .sempre spostabili dai piani sovrastanti. 1

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* ** Ringrazio J 'illustre maestro prof. Arcangeli, per l'oopitalità e per le cure a morevoli prestate; rino!ITazio inoltre il suo aiuto dott. Lucherini, che genti.lm-ente mi ha fornito le notizie n el periodo di ricovero in ospedale. . 1


SEZIONE PRATICA

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SUNTI E RASSEGNE. MICROBIOLOGIA. Rapporti t1·a la '' Leptospi1·a icteroides '' e la " Leptospi1·a i cte1·ohaemoi·rhagiae ''· ~I.

T1l1ciJer e A. ~-. eJlards (Amer. Journ. Trop . J/ ed., n ov. 1926) ricordano le precedenti ricerche <li Noguchi, il qt1ole ·d irfferenzia i due germi sopra menzionati .p er mezzo di due ordini di prove e rioè : 1' l 'i 1n1nuriiz:a :ione crnciat a n el senso cl1e 11

c.;1cro di ca,·alli o di co11igli im1nunizzati ver6o 11110 dei cl ue germi deter111ina solo una protezione parziale o inccmpleta \:e1 o l'altro germe; a volte i1crò si sor10 a,ruti l'iòulta1i paradossali, n el senso che animali atti,rain1ente immunizzati verso u11 gern1e sono tat i protetti efficace'.D.J ente Yerso l'altro: 111 tali casi Noguchi cr ed e ch e intervenga un'immunità 11aturaJe; che Noguchi con. si d Pra 1peci1fi co nella n1ag-gi oranza dei caisi e chfl egli sliuna su1)eriore a11·agigl utinazione e a.id altri.! pr()vc serologicJ1e. Corrispon•derebbe b ene cosi Ja ip roYa passiva (iniPzione di leptospire e di siero di animaJi immunizzati) com e qu ella attiva (inoCl1lazi on e di leptospi re in animali i1nmunizzati: qu esrulti1na tutta·vi1a da ri ultati m eno dC'finiti). :? ) 11 ,"en o rn eno di J>feiffer,

Le ricerch e d egili ./\A. sono state eseguite con 11na L eJJfo.spira icl eroide.s isolata nel Brasile (Palrneiras Ili!, • r on una L eptospi ra icterohaemorrhagiae isolata da ratti di Boston. L'jmmunizzazione

.·rocjata è stata esègruita su 26 cavi e; altre 26 caYie hanno fatto cla controllo, mentre 18 sono ser\~it e per titolare la d ose letale (1 eme. di em;ulsione di f~g ato infetto, iniettata n el perito·n eo). F. risultato che cavie imrrnunizzate contro uno

dei due g ermi sono completament.e protette ancbP contro l'altro gerime (tollerano 10,000 dosi Jetali). _.\ncl1e la prova Id i PJ'eiif·f er l1a dtmostrato una recjiprocità perd'etta. Le ri cerche surriferite p ortano a m ettere in dulbhio 11 compito ·d ella L . icteroides ne1l'ezioloigia ·della f eb·bre gialJa, molto ip1iù che i ra.p porti tra questa e Ja mo.lattia di Weil non sono ben chiari. Gli AA. avanzano du e ipotesi poss:Lbi·li e cioè: 1) ]a febbre gialla e la malattia id i W eil sono r.ziologicam.ente i·denti:che; orvivero 2) la leptospira non ha n·ulla •da fare con la f eb1bre giaJlla. Gli Ai.A.. soSJpettano che in altre esrperienze siano entrati in gioco due grupip i ·di varietà ·d i L. icter or..a e1norrhagiae, per le qu·a li siia d ebole l 1imm11 · njzzazion e crociata; difatti dalle ricer~he di Noguchi si deisume ù' esiistenza di più cepipi.

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** Ulteriori ricer cl1e su questo argom ento sono stinte eseguite da W. , chOf·f n er e A. Mochtar (.l rch. f . . ·cii.- tl. Tr.- Hyg. , apr. 1927). Esse sono : tate condotte in gran·de stile, con molta dilig-c11za, Yalendosi di un cep1po di L. icteroides isolato a Guayaiquil e controllato da Noguchi, d i Vf cepvi cli L. icleroha e1norrhagiae, 4 ceppi aberranti, 1 L. hebd'o1natis, 1 di leptospira isolat1a da u11 ca so di f ebbre en10 globinurica. B risuìtato ch e la L. icteroides è identificabi1 e con la L. icterohaemorrhagiae, così nei rigiua ....di morfologici e tintoriali, come nei riguardi serolo~ gici e immunolog·ici (proYe crociate), com e nelle azjoni patogene sperim e11tali: n es una dif·f erenza è stato possibile rj conoscere. Oltr e alle proYe ·di Pf eid'fer in vivo (ieon sier0 (li anjmali immunizzati o su animali immunizzal j; , gli A_.\. l1anno eseguito delle pro1ve in vitro s ul poter e agglutina nte e ·s ul '.f)Otere litico dei sieri cli animali irnmt1nizzati v erso u11 germe, di fronte all'altro germe. 1

* ** E dia ricordare che anc11e :\IailtSon-Bahr (Lance/, 1922) aveva ossel'lVato come il siero di sog-

getti guariti d al morbo di \Veil d:Ufendesse gli a11in1ali contro il gern1e di ~ oguchi. .i\ itri dubbi serì erano stati sollevati a più ri1prese contro il compito eziologico speci1fico di qu esto germe, ·da 'Lebreda, Hoffrnann, Agramonte e altri. Tutla·v ia le prove addott e ·dia No.gu•cl1i parevano così organiche e decisive, che ·dai più non si osav·a ·dj revocarle in <iu·b bio. Ora J'ezjologia d ella 'febbre gial~a torna ·di n·u o,· ,.o sul tappeto e la pretesa sco'Perta del Noguchi, forse trop1po fr ettolosamen te accolta, volge al suo probabile tramonto. E ciò che aveva un po' })l'evisto G. Sampietro, in una notevole rivista critica sulla eziologia delJ1a f e-hbre gialla, pubblicata. nel 1920 sugli Annali rl 'Igtene, subito dopo le 1p rime 1prubblicazi-0ni non r11olto persu·asi~re ·dello stesso Nqguchi. P.

FEOA TO E VIE BILIARI. La colecistite lipoidea. e DUMONT, Pre sse Méd. 1927, n. 12) . Stu,di r e:centi hanno .a:ssoid ato che la m·u cosa d elle ,,ie bilia:ri e della ciisti.f ellea in particolar modo ha lilla funzion e l)iù complessa di qu ello cl1e: non si 1cr edesse rum t empo (dre!Ilaigigio ed espu1sione del}a bile) . (BER GERET


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II.i POLICLINICO

[ ..r\.NNO

XXXI\r, FAsc. 21]

Il sondaggio ·duodenale ·l1a dimostrato che la . zione del}a m1u,cosa della cisttfellea si invertisse, bile cistica ha una 1Composizione .dtfferente ·da ed in\ ece ~ eliminare per via linfatilCa i lipotdi quella 1c1ella bile epatica e 1coledocica. Inoltre si .biliari, versasse n el .lt1me d ella vescicola i litP-0idi, vi·de (P oli1carid) c·h e n ella mucosa delle vie ibi.Jiari e non .p er via fiSiJ()o-cQ1i.mi1ca, ma cellulare. Que1sto in·traepati·o he, come i'n quella della cist1fellea del fe11omeno, se non la formazione iniziale dei calciane, vi sono inc·l usioni epiteliali li1poi1dee, sotto coli, spieghere·b,b e rnolto ben~ il loro accresci forma ·di granfdi gT,a1nulaz.ioni rtfrange11ti sotto o mento, s·p eicie ·q uando, come nel ciaso presente, intranruclerari, ·v1artame:nte color.a,bili, .arventi in 1na.n chi la c.a1ooa infettiva. GARRONE. parte i ic1a:ratteri della ·colesterina. 'S i crede sia.no l' es1pre1ssione ·di u11 assor,b imento, ·d a par.t e ,d.ella Le cognizioni attuali mu1co.sa delle vie bi·li.ari, ·dei Jipoi·di della bile. sulla radiologia della vescichetta biliare. Ciò permette forse di spiegare l'importanza delle (\\-. \ -IGNOL. J>ari s l\Jédical, n. 46, 1926). aJter.azioni rdella m·ucosa delle 'ie '.biliari n elìa g·enesi 1del1a 1Colelitiasi (aibrasioni e atrofi•a delL ' A., fac endo la storia dell'argo.m ento, ricorda l'epit·elio , mUJco1sa a fragola, ecre.). co.m e le prime ri·c erohe ·di .laiboratoflio siano .aoGli A.I\. in un malato operato di colecistectomia 'rute a Cha1pius e Chornal (1896), mentre la prima in se1giuito ·a coli1c11e eipaticl1e e guari·to dipoi perrarliograJia di e.alcoli biliari fu fatta n el 1893 da fettamente, 1l1anno ·stuidiato le alterazioni ifSto.JoBeck. Se·g uirono le ricer0l1e di Béclére, Desternes, giche 1della ci1stifellea. Qu.est'or.gam.o conteneva u•n A nbo11rg, .l\roelin, Cl1.auf.farid e Ronn·eo. Nel 1903, unico 1c:Mco1o O\ralare 1del peso ·di gr. 2.50, stfaici\1aingot lfece uria tesi importante s,ulla visibilità cettaito, ·semitrrusrparente, e .m uco to,r bido striato di calcoli biliaTj, seguìta ·dia un/·a ltra tesi nel 1914 idi una so,sitanza .p urjs:ii:m.i1e, cl1e al microscopio f1tta ·da ·C olombier, tesi eh.e è la (Più completa si riv·elav.a co1m posta di rari l eu·co·citi gran11.1lo1si, prr la letteratura. rari cri~ttalli di rucilài 1g:rrus!s i, e ombre di g loibuli Rer::entell)ente in Am·eri.ca, ·Grahorr1 e Cale, serossi in gra.n nUJJ.nero, con la ISIU!)erfi-cie dissemig11i ti i1n t~ran cia d.a Tt1ffier, N·emeurs, Delhorme nata ·di granruli lipoi,dei, granuli .ch·e si tr(},rav.amo e Gosset 11anno introdotto l't.1so 1della colecistografi a. ~nche in lilbera .sosrpenisione n el li1 quido. 1Jn mezzo • a questi .elronenti. Bi o&ser,,a,rano mrasse molto Pri1na ·di parlare del lo .stJudio de.Ila \Tiescich·etta pii1 Yol'Uminose, pii1 01pach e al icemtro, formate dj calcolosa, i' .I\., creù{~ opportuno oc.cuparsi della nt1.m erosi granuli 11po id ei conglo1nerati (·coripi to.pogra.fia rad.ioloigi•c·a LI elle tVie biliari normaJi. moriformi 1deigli (.l\A'.) , itingib·i li in 1brruno· con Sec.on·ùo le ricerche di Duwal , Gatelier e Be 'ac]do osmico e in rosso arancjato col Su1dan, bicl~rr. g rar1·de è la variab~lità top·ografic1a 1 della ve.sciJChetta bilia.re; essa può essere so1prarenale, rjfrangentj. 1C on colOI"azioni all'.ema:to1ssi.Ji11a fersoprap11bie·a , p.r.epubica, sotto la XII costola. La rica, tali mas,s e risult1ano ·e:ssere .cell1ule '\"Oluimivescjohct.ta orgiano anteriore, a>uò n ettam,ente difnose, a 11u1C·l eo centrale assai J)Overo di croma tina, a proto1pla:sm·a semitra1srp·a:f.ente, •con molti fere·nzda.rsi dagli orgianj P·O·steriori con una rava.cu·oli, dei qua.li i più g-rari'Ji .sono peri·n uic le·ari. 1di0graf1a di p1rorriio. T ali celìule semilJr.a.,,ano ,q u.in1di esser e elernentt Data Ja grand.e mobiljtà dell'organo sarà oppordel connetti,ro, con rfunzione di macr0\f.a1gi. tuno te11erne conto nelle ricerche radio·graficù1e. !Vl'a 'lln 1più a•t tento stud.io induce gli A·.A... a creFino agìi ultimi anni S·i .credeva che la visibilità della ves0icl1etta c alcolosa .dipen.des.se dalla dere alla loro natura epiteliale; la loro funzione iii maicrorfaigi, 1de,·oluta ·di solito agli ·elementi -percen tuale di oaloio co1ntenuto ne-i calcoJi stessi. I calcoli di colesterina sono invi·s i•b ili ai raggi. cconnettivali, è .spie.g·abile paragonando queste celLe ri cerohe di Du1val e Go1if·f eu h·anno fatto CO· l1n le a. quelle di aspetto simile ·dell'epitelio intenoscere c·om-e ip er la ' 'isihilità ·dei calcoli non sia stinale. p11nto n ec-essario la rpresenza dei sali di calcio, Le alterazioni :i!s·tologLche della ci.stif ellea er.a· no : soleroisi 1dirff11sa rud·u lta id elle v.arié tunic1h•e, qua lunqiue sia la loro per<:entuale. L '~sa me radiosco.p ico, p1ure non avendo l'imifatti id i ·e.ndoip,erilarterite intensa, e, ,a c arico della portanz.a ,della raidto.gr.afia, è in·dis1p e.nsabile come mucosa del f onido, 19com parsra ·d ei villi e dei diverp1rimo tempo di es.ploraz.ione. ticoli; in corrispo.ndenza di una rulce~azione del P er proced ere utiJl.m,ente in questa ricerca è opfo11do, 1cellule con inclusioni li:poi1dco, si.m ili a portuno cl1·e il malato sia a digiuno, venga p·u rquelle già des.critte, cl1e turtto por1ta a credere si gato ed abbia rpreso, un'ora prima dell'esame siano form•ate in situ; altre cellule siimili sembra 1.1na pilloJa d'estratto tebai co. che si riassorbano 1peT ,-ia sanguigna, attriaverCon l'esame radios.co.prico si potrà conoscere il sando le pareti rdei vasi, altre isi aipprestano ad ·volume. ·del fegato, U d1iaframn1a, le basi ipolmouiscire nel lume ·della cisti!fellea. nari. Alle Yolte sarà ·v isibile la vescichetta biliare, Parrebbe d1.1nque, 1cl•ai fa.tti citati, cl1e la fun1

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SEZIONE PRATICA

specie quando S·i tratti di cistifellea irufiammata ù ripie11a di bile ùe'Ilsa. Con la 1palpazione potrà determinarsi la zona dolorosa. ~lettei1do il n1alato in posizione trasversa'le si potrà Yedere che la spor~genza pirifo·r me che si insi11ua sotto il bo rdo epatico si desi.gna dietro la parete 1adido;r11inale anteriore. Ma spesso non sarà visibile cl1e con il segue11te artefizio, insu,fflnnclo cioè, da 200 a 300 cc. ·d'aria nel colon o n1eglio di anidri•dc carbonj ca. L,insu.fflazion<' dal coJon è ~referibile; secondo l' ..\. , alla 1ù1i~ tc11sione gassosa dello sto•rnaco, e al pneu1noperitonco, .al quale ricorre eccezionaln1entP. I calcoli saranno ,.i ibili raramente ed in modo irnperfctto, mediante J)erò la radiografia. I.a preparazione del paziente è la stessa che fler l'e';aIDC' radio co pico; si n1etLerà in posizione supina, con leggiera inclinazione destra, met111ndo un cuscino al disotto a.ella spal]a sinistra. La cas5€tta porta-lastre è situata al 1disotto della r€'g-ione eipati<:a. Il tubo do,vrà es~erC\ cent1·ato perfettan1einte secondo i 1punti di repere indicati da Béclére E> cioè : linea rlPlla aipofisi spinosa, bordo costal!' inferiore dc> tro prolungato fino alla linea mc. <liana clalla clirezio11 0 c1 Plla 12a. costola, cresta iliaca. .l\ll '•Uili one del terzo superiore e del terzo medio della linea spinosa è tirata una iperpendicolare e il punto dov e questa perpendicolar8 tocca il bordo costalr> è il punto di ce11traggio del tuibo. Si prendono 3-4 radiograJfie in qt1estn posizione. Quindi si praticherà una radiograifin. • di prof ilo, come risorsa comple1nentare, e con ciò si potran:1no d4fiferenzjare n ettarnente i calcoal biliari c·h e si proietteranno sempre in avanti della colonna ''ertebraJ.e, dai calcoli renali, che sono latero-vertebrali. I calcoli iperò oltre c.11e nella cisti fellea ipotr·ebbero troYarsi n el coledoco, e allora sono invisi1b ili qiuasi sempre. ~ella letterat11ra medica ,f rancese ve ne sono 5 (·asi soltanto in cui furono pot'Uti identificare_.. (Du'\·al, Béclérr, Laroche, Ronneau.x) . Recentemen te per tale ricerca, è stata ;preconizzata l a colecistografia, dopo che Guhann e Co,1r. hanno stu1dj ato· d elle sostanze sipeciali e .i1on tossiche. Q·u esto m etodo rin Fra11<:ia fu studiato ·la Gos-set e Loewy, e h.e usarono la f·enol1ftaleina tetro bromata e poj la fcnorf.talein1a etereiotd,ata, elle dà l1n'op acità 1dopipia 1della iprjma. Qnesto 1sale può esser·e somministrato per via er1rJ o·vrnooa e,a orale. Te cnica dell 'i11ieziorie endoveriosa : si aidopera 11.n a sol11zione in acq'Ua 1d.i·s tillata al 5 %. La dose suff ici ~nte e n ecessaria è di gr. 0,04 per l<:ilogramn1-0, cioè gr. 2,40 per un paziente d i 60 ki1

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logTa1mr11i, disc.i olti in 80 cc. di acqu·a distillata. Questa ::>oluzio11e ' 'iene sterilizzata a Da.mo-mao ria per 15 minuti id i e.1Jollizio11e. Si posson o usare soluzio·11i vecc.hie di 24 ore a condizioni cli conserrarJe in flacone ·c.h:i.uso _e al ri1paro ,della lt1ce. Pre]?arazione del malato. Lava;ggio intestiua1c. Jl paziente dovrà essel'o ·digiuno dal . mat~ tino alla seTa. L 'in~ ezio11e vi·ene tatta al mattino clopo in una v1ena 1della piega d~ ·gomito, i-ntrocl·u<>0nclo il liqui·do molto 'lentamente. Il p.aziente rr~stcirà coricato un'ora. ~on sarà .p,erm esso alcun alimento fino a 24 ore dopo l 'iniezio.n e e sarà con cesso di rpreindere solamente delle bevande per rto11 proyocare secrezio11e biliarr. l ,t' rai,d1og1ra1ie . aranno fatte daJ1'8a. alla 24a. ora 1d opo l 'iniezi.one. Tecnica della so1111ni11i

tra~ione

]Jer via orale.

- Consjderando l 'in1perfetto assorbimento della q11 uc o. a int·estinale, le dosi sarann o· 1più ele'V'ate. · 1 ·da ra11110 30 centi.gra11'l.1ni ogni 5 kilogiramm·i di peso (lel paz.i·ente. i !f ara11110 prerp ararre d ell·e piJllo1lr c11eratin.izzate 1•.l'a 30 c.e111 ti grammi ed il pia~ ziente, comrpletamenit e di giu11'0, n e prenderà 5 11~ 1nezzo biccJ1iere di acqua (li \ ·ic·l1y ogni mezz'OTa fino a 1oh·e aJbbia jngerita la dose totale, rirnan·e111do iin ideci.1bi to laterale destro. Rimarrà cliqiu110 fino a cl1e saranno .p,r ese le raidiogrrufie, il che sarà tra J'Sa. e la '21ta ora come per l'iniezionr e11d0Yenosa. I nter7Jreta:.io1ie del ri sultati. - Secoodo Carmon e Conu&ellor che ri cordano 1.78 casi stu diati con questo m·etodo tutte le volte che si dà un'imm.aigine netta si tratta d:i vesciic·h etta norn1ale, mentire invece quanido l '·oip.acità. è debole e Ja y --·scich€tta € in\•istJ) il P si tratta di casi pato. lo.gici. ·e 1'01p.acltà è n etta, ma l'ombra è irreg.o•lare, qu.es-ta irregolarità è in lfavor e della de.forma~ z.ionP o sclerosi della ''escich·etta. Rp.c·entemente Sabat.i11j e ~I ilani 11anno· preconizzato l'uso del bron1uro 1ùi sodjo e di stronzio nrlla dose di anagrarrn1ni 10, })Pr via orale, ottenendo così delle buo11e ra•djogra.fj e. Secondo l' .i\., però tale i11etodo· non è privo di inr.onve~ienti (ob11ubila1n ento y1s1vo, vomito, arru1esia ). L' .i\., te:mn.ina, p1ren·dendo in· esam e, 1dal punto di ' ' ista rardiolop:i.co le lì ericolecistiti, le T. LAURENTI. periduodeniti, l e a1pa;>·e ndiciti. 1

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Risultati immediati e lontani dell'inte1·vento sulle vie biliari. (E. VILLARD- J. PUCLOS) .

Gli ::111tori in questo lan,·oro rjassumono i risu1 tati ottenuti in 28 anni di ci1irurgi.a bili are. Sono in tutto 484 operazioni di cui 131 colecistostornie, 0

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756

IJ,, POLICLINICO

163 coleoiLStectomie, 190 co1ledocotomie. Hann·o sopratutto di mir·a di ri.cercare i r esultati lontani e

di analizzaare con cura i piccoli di•sturbi ooe si .i1ossono .o sservare dopo l'interv.ento, distocbi che non a lterano lo stato gen enale, <ma •dei qiu1a li è d1101po tener con to . La colecistostomia dà una mortalità d el 24 %, la m.età dei ·CaiSi ri,g u ardano però dei· can cerosi, gl1 .altri q;uasi sempre sor10 ·dei m alati con ifoiI'm e infettive g ravi. Nella calcolosi la colecistotomia dà .esiti lontani di soarso valor e, essendo 1reqiuen tissima. la r eci.diva 1qi crisi doloro se. Si tratta ad ogni mo·do sempr e, second·o l'·esp erienza degll autori, ·di una operazione .dettata .daìJ.la n eic·es.sità p·er le precarie condizion i del malato e m.ai deve essere elevata ad operazio11e tj.i elezione. La colecistectomia ·dà una m ortalità del 15 %, t1n t erzo ·d ei casi riguarda cancerosì, .gli ·altri du.e r bguard.ano o gratVi f·orrr1e inf ettiYe, clw seg~uitano i1el loro a11dam ento o compli1cazio·n i pol monari cbe sotptfag.giung·on o ·dopo l 'in·t er,·ento. I risultati loniani sono invece molto so•dldisfa,centi. Le r ecid jve ·dei dist'Urbi son o m olto rare; si può ·OS1&ervare talvolta ·dei leg.geri ·dolo1ri so:p rattutto n ei prin1i m esi e disturbi di gesti·vi frequenti ma ben igni. r,a coledocotom.ia 1dà jn blooco :una mortalità · 1rJ.i 3u %, 33 % per la liti a.si , 45 % per l'insieme degli altri ,oasi. La m ortalità nei primi m esi si el ey.a al 45 % 1per i cancri 0 per le infezioni senza calcoli. La morta[ità n ei casi di l iti.asi dip.e nde so pra·t·tutto dal ritardo n ell'in tervento e.d è doi\TUta a 1 ro11tin'U·ar e dei fer1om eni tossici od infetti vi almeno n el 55 % rd ei ldeCe$SÌ , m entre nel 45 % av. \'1 en e p er malattie intercorrenti , sempre però in diJpe1iiden za ·del grave stato gen er ale las;ciato d alla primitiva maa.attia. Il risl1ltati lont ani 1della coled·oco,t omia sono n el loro insieme eccellenti . T·utti i .m ala·tj son o almen o te'IIlpor an eaim ente mi gllurati, e i1e1'l a litiasi la mag·gior parte (86 S'll 103) , ,~.e·guiti iper m·olti anni, sono stati p erf·ettamente ben e, gli aitri hanno avuti distur.bi, ma non di grande entità, dolori leg·geri all'i1pocon.drio, reci·dive ·di crisi •larvate, disturbi di@estivi legige·r i, q11asi ·semipre anteced·en ti all'o·perezione ~ che dopo di questa si sono almeno attenuati. Le ;rectdi:ve di ' 'ere crisi 'dopo la coledocotomia so110 rare. Quand0 sono a breve sca1de11za sembran o dov'Ute al fatLo, ch e q11Ja1'cl1e ·c,alcolo è s fato la·s ciato n elle ,·ie bi1linll'i, in quia.l•che modo difficili all"esplora zione, o nei cana1i intrae.paitici. Ad ogni modo sono re.cidi·ye gravi ch e -richieljono il reintervento, qu.ando veramente si pos·sa e senza dubbio convincemsi che t~attasi di un ostacolo 1neocani-co e non di fatti infiaòJ.11n1atori passegg·eri (colrdoriti). Le recid~,-e tardi,-e son o ancora più rare 1

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[ANNO

XXXIV, FAsc. 21]

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pa·s3eggere, e sono dovute ad un r1sveglio dei fatti inif ettivi, fwvoritt 1d alla mo·dific azione del ca~ libro ·dei rd ott.i , apportato dalla operazione. I canori 1d·e1'le vi·e ·b iliari seanibr·ano essere preparò.ti dalla lit iasi in un'alta :percent·uale (75 %) . La frequenza relativa di .questa complicazione (6 %) è la ra•g ione prin'Ci1Pale che ·d ev~ s.pir1gere a n on ritardare ['intervento n ella liti.asi. In cac;i di ca.nero la mortalità è ·alta e.d è n1eiglio rin11nc iare ad ogni ld;evia.zion·e esterna d·e1'la bJ:le e di tentare i11vec·e le 0 peDaz.ioni che ottengono la d eviazione i11t~~·na (co1ecisto-gastrosto1mia-epa.to-duodenostomia, ecc. ). In tutti gli interv.enti il sesso e l '.età sono di gran·de valore dal p1unto di rviGta progn ostt~o·. r:uomo è meno coipito, m·a la mortalità nei masc'h i ·è :più alta , e l '-età av.anzata in ambi) i sessi ren·de l a giraività operatoria più fff'and{~, sia 1p·er la frequ.en za dei cancri, sia p er l'an~~ia11ità ·dei f·atti infettivi, s ia p.er la 1d1minuzion3 della r esiste-nza organic·a alle 1malattie e com11JiGnzio11i ii1tercorrent1. In cor1clusione per.è la chirui:rgia ·delae vie hlli.ari è una cl1ir·u rg ia ·di elézio11e r. dai risulta.ti vera1ne11te c.on.foriianti, p o ichè salva m olti n1alati ch e ,se11z·a intervento sar ebber o :l breve ::> l unga scadenza irrtmedi·abilr.·1c1(i. perdu~l. I ri·srultati lontani s·o no quasi ~1Blla tota 1it?t sodcli6f acenfi, e la graività i[Tl[nediata, n on ·dipcnJd.e tanto dalla operazione in se stes&a, quanto dalla malattia ch e la richiede. Nei 100,si in cui si iil · terviene precoicem ente la gravità è nulla. 1

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U. BANI.

GINECOLOGIA E OSTETRICIA. •

Mestruazione, gravi danza ' e tu be1· colo si po Imo nare. (F. BAUEH. Schweiz. nied. ivoch., n. 47, 1926).

Nel corso .delle settimane che precedono la mestru.azione ha luo:go l'ovulazione, e fino all'inizio dell"emiESione san·g uigna, dUTla il processo di m.aturazione .d el coripo luteo. Duran te i:l periodo ;prem estruale i.Si ha una tp erfur1zione dell'o·vaio, 1aicco mp.aig~a·ta forse da azione tossica ·del .corpo luteo, La quale tProivooo un aumento rd.eilla temperatura. Il corpo luteo inoltre agisce abbassando la press•i one san·g ui·g na e dilat·anid o i vasi. T·a le vasodilatazione ha gnande im(porianza ip.er quel che riguarda i polmoni e, ver osiJ!11i1m.en te, per quel ohe riguarda la f11nzio. n e d ella ghian·dola tiroide. L'iperfunzione tiroidea servirebbe infatti anch'essa a &piegare l'origine rd·ell' i.p erter1nia. L e os.cil:l.azioni vas01Inotorie . sono st'ate inoltre m es•s e sovente in rapporto allo squilibrio tossico ,·ago-sin1patico, per il quale, all'inizio della me

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[1\.NNO

XXXI"\r, FAsc. :.dl]

$truazion e, si vcrificl1erebbe un aumento del tono vasale. Iniziatosi lo stillicidio s anguigno, si ''eri.fica un c.ambi1a.mento, -per il quale il tono ' rasale viene invece influenzato dal si..mpatico: i vasi a poco a poco s i contraggon o, la pre.ssion e sanguigna aumenta, ,p er diminuire poi d i n uovo, la temperatura cade alquanto a l disot·to dell·a norma. Finialmente, l'influsso .cfel corpo luteo viene l entamente ad esaurir si, l'e1norraJgia 'diminuisce, la pression e sangnima aun1e11ta, l'iperfunzione tiroid ea cessa, e la te.mtperiatura torna alla norma. 111 un 1 pi<:x:olo nun1ero di casi le osoillazion1 d ella ·' cn1peratura non a "'-engono al di là d ei li· miti n ormali. Xe1le don11e tubercolose spesso la mestruazion e d ecorre in modo sirrni1e; in alcune inYece questa è si11 <lall'inizio scarsa e irregolare; in altre in.fine, e per lo più n ei casi gravi, si ha adldirittura unia interruzione. Nelle più gio\·ani si 11a spesso uh ritardo n otevole d ell'inizio d elle m estru·a zioni, 11a cui com parsa è in seguito resa cpit1 facile dall 'even•t uale guarigione della malattia. >;ei giorni precedenti e n ei 1Primi giorni del periodo mestruale si as iistc a un p eggioramento di tutti i sintomi po1'1llonari, rile,·abili con la percu€Sione e l'<IBcoltaz ione d ella malat a; aun1e11ta. l'espettorato e il suo contenuto in bacilli, aumen tano la su•dorazione, i dolori e gli essudati patologjci. E poi importante il presentar5i di emot. tisi, che iper io più precedono le regole, e che talora sono r impiazzate da epistassi e da emor1·agie emorroidarie . .i\ltri fo cola i tu.b ercolari possono d el pari in tal per iodo m ostrare :una r.iacu·tizzazi one del processo. Per quel che riguarda la temiperatur a, n elle tu])ercolose me.struate r ego11armente n on si ossewano che le oscillazioni n ormali d ei soggetti sa.n i. e si tratta allora per lo più di forme lieYi e torp.i,de. In al•tre rr1alate , in \·ece, la febbre preme. stru-ale dura 8-10-11' giorni, protraendosi poi p er parecchl giorni , e ciò è segno di gra·vità d el proc esso. Vi iè inoltre un secondo gru•ppo di elevazioni mestrl1aJi della temperatura, il qu ale hia importanza patognomonica m olto più grande, essen•do - l'espressione di un processo assai attivo e progressivo. ·S i ·tratta cioè 1delle vere e praprie fehbri mestru·ali, che si verificano n el 32: 100 circa d·ei casi, idi intensità varia, accomipwgnate da un p eggioramento notevolissimo di tutto il (fUadr o morbooo. Osserviaz.ioni analoghe sono s tate fatte per i movimenti febbrili postmestruali, jpei quali 1PUre vale la distinz.ion e in casi lievi e casi gravi, n ei quali ultimi il permanere di una temrperatura 1

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SEZIONE PRATICA

alta l)UÒ talora segnar·e l'inizio di u11a i1uova localizzazione o di una generalizzazione del processo. Duran·te lia febbre intramestru•ale, infatti, la baicillemia è stata trovata più accentuata d a ·v ari autori. I l corollario di tutto quello che precelde si è ch e le tuber colose, durante il periodo m e&truale, d evon o ooservare un riposo 1Più rigoroso , eventualmente r estando in Jetto, e, in ogni ca;so, sosper1de11do la cura tuib ercolini-ca. Passando a cons Lderare i rapporti tna tubercolosi e gra,ridanza, parto e puerperio, iè in·tanto ben conosciuto come tali fatti agigra,·in o la malattia. Si è yoluto trc1vare la oausa patogenetica di tale aggravamento sia nella minor ' rentilazione pol•m o11arE\ secondari1a all 'innalzamento d el diaframma , ~pinto in alto 'dall'utero gra,ri do, .sia n ella stasi venosa indotta n el polmon e dal f'<tll entamento circolatori o. Ma contro tali teorie sta il tatto cl1e il peggi0ramento in parola si verifica in gen ere nei primi m esi d el1a gravidanza. allorquando que-s ti m eoca11ismi son o ·aippen a al)bozzati. Le ~ontra­ ùicOllO poi anch e i r esult.ati fa,rorevoli cl1e talora si hanno con lo pneumotorace ap1pli•cato all'inizio della gestaz.ione, per il quale, naturalmente, si eser cita una lcompression e ben ipiù importante. F. auindi più probabile cl1e il peggiorare dei sin tomi siia do,ruto agli ste.ssi fenomeni d'intossicazione cl1e gen era n o le n ausee, i \-omiti, la stancl1ezza, l'inap1peten za, n onchè agli squilibri d eil- • l 'jnner,·azione rv•aso..simipatica e d elle ghiandole endocrir1e, ed all e d erviazioni n el r icambio org·.ani co ·dei gras~i e d ei lipo'i.di. È i nfatiti da molto tom,po risa:puto come sin ·d a l terzo m ese di graYidanza aumenti la colesterina nel sang.u e. Tale question e d ellia colesterina è ilmrportante, erl i parerJ in proposito ~ ono s-Da·t i assai di6cordi. ~or1r1alrnente, tale sostanza è contenuta n el sangue in p r oporzione di circa gr. 1,67 per litro. Nelle 1g ravide •sane tali cifre sa1'gono in gener e, dal terzo mese in poi, al disojpr a dei 2 grammi. Nei soggetti con tuber colosi lievi si 11anno ci!fre anche più alte, mentre invece n el'le grruvà.lde con form e ser ie il tas·s o scende qu aisi sem:pr~ al disotto d ci 2 grammi. E lo stesso comportam ento si oss er,~a aniehe dopo a vvenu·to il parto. L 'irpef'Pr 01duzion e della colesterina ·deve verosimilme11te esser e intelìpetrata come un proces so d i ·d ifesa verso i v el eni, e come fonte di e ne~gia ìPer l'embrio rie ch e si svilu·p:pa. La mancanza dii tale prdduz~one n elle forane tu1b er co lari graivi deve ipoi essere m e&s•a in raprporto con la difil'unzione epatica, d:iimostrata anc'he dal· la comparsa d i urocromogen o B d alla d egen era· zion e amiloi de degli sta·di terminali. 1

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IL POLIOLINICO

Indipendentemente dai problema ·della coleste. rina è stato osservato come piuttosto di frequenrte, durante la gravidanza e jJ '.PDer.perio, la cutireazione alla tlllber.co lina divenga più debole, o scompaia del tutto. _!\nche ques1to rpassaggio dall'·aller.gia all '1anengi'a può essere in'dizio di una diminuita d1f esa interna, favorente le reinfezioni ·en,dogene eid eso·gene. In sosta.11za si 1PUò ritenere che il con tenuto sar1·g'ui.g"no •di colesterin a ra'.Ppresenti •Un cri terio ' d·i prognosi n otevoliJssiuno nei riguaiidi ·del processo .specif~co . Un ·v.alore in certo rn01do anaJogo, ·dal punto di vista della difesa organica, e della tendenza alla cicatrizzazione delle lesioni, p:uò essere raprpresenta.to rlall 'iipocalcemia. Paissando al lato pratico del prolblema, si p11ò dire ohe il concepimenio e la 1g ravtdanza 11on sono id i regola disturb ati dalla tubercolos.i. P. cl1~ l'o,borto ,s pontaneo si veri1fic·a solo in un '111n~erc, di casi assai limitato. Vii·ce,rer.sa è ben r!·saruto quanto ·deleteria riesca la gravildanza per ìa do1Jna tube:reoloiSa, sia dal p:unto d1 vjsta cl.i1ti. co, che ·dial punto ·di vist:i sc11'iale. Sl ima:>one iperciiò il rproblema, 1ca.so p er C'tSO, se c.011 \"cnga o ne intervenir.e, interrom.p .e n·do l·.l gr,stazione. Nelle f or.me id i scars·a o .di media gravità la vita in 1 ocalità ·di cure c'1imatic-h·e e J.'ossenvanza di ri·g orose regole igi-enico-idtietetiiche, può non solo f}>enmet.tere che la ·g ravi danza termini, ma anch8 1p rocurare un certo milglioramen to n ello stato generale. S'J.:rrupone ~omun1que una sorveglianza assai rilgorosa dur·ante ~ primi quattro mesi, on·d e jntervenire in tal per.io1do id i temipo, qu·alora si manif est.asse pe·g giorame11to netto. Consi·derazioni analog.h e, lbeniehè m olto ipiù rigorose, valgono pe-r i cast gravi, n ei qua:li si eerchcrà aniche l'au:siJ1io terapeutico dello ipneiumotorace e della frentcotomia, ricorren1d o all 'iaiborto non appena appa.iono i sintomi di pe·g 'gioramentto. Una indicazione assoluta di aborto è invece data dalla concomitanza di lesioni laring·ee. P er.iicoli note''oli ins()II'lgono per 1a tuìbercolosa durante il :Parto e durante il puerperio, a causa degli sforzi comrpiuti e dello sipos1Ja·menito imp rovviso dcl dri.aframma per lo svuotamento del contenuto aiddominale, e a 1causa anch·e d ell'aumenta.t a comlbustione dei grassi durante il ,p erio·do d'invoJuzione uterina, la quale comibustione a.v viene in 1pal"te notevole nei polmo·n i, come hanno ·di-mo strato gli stu;di più recenti. Il parto 1prema-turo artificiale non evita tali incon'Venien~i, deve eSBere tenuto in COnSi·deDaziOilP. solo pei casi in cu·i la ma!dre trovasi in condizioni estreme. 1

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XXXIV, FAso. 21]

Le regole fondrumentali da osservarsi dalle donn e tu.b ercolose restano dunque sempre quelle di eYitare la g·raJVi·danza, usando l 'astinenza, o, per lo me110; gli aidat•t i m ezzi anticoncezionali. ~ei ca.si non gravi, sopravvenuta una gravi·danza, e conid·otJta a termin e, se ne potrà eventualmente verirfJcare anche qual che altra st11ccesSi·v.a, purcl1è tra l'un·a e I'altna intericorrano periodi I.unghii di riposo e di cura. JJa sterilizzaz.i one 01p eratoria della don11a è ·Uri pro.cerdimer1to tro1prp·o grave ip er un organi&mo malato; la s1terilizzazione co i naggi X è anch'essa peri1colosa, essendo difficile il dosaggio preciso. Si sa infatti ch e se tale dosaggio non è stato appropriato, le cellrule germinative n on muoiono, ·m·a subiscono alterazioni 1per le quali è poi possibile il concepimento id·i esser.i costituzionalmeni:e assai tarati ( « en'fants de rayons X » dei francesi). Opinione sostenuta •da'll' A. è che le donne tubercolose divenu·te gravid·e dovreb·b,ero, per qruanto è possibile, . essere aiffi date ai sanaJtori e -luo·g·11i .di cura .aidatti, per eS1Ser·e sor'veg··ltaite e trattate n e·I miglior mo,do. 1

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M. FABERI.

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA.. H.

Die .Tugendverwahrlostl1ig ilnd ihre lJ P./cti.1n.pf11ng. Aischen'1d•or:fifsol1cm , ,erl.ag&buchl1a11•dlung, 2 _t\ uflage 1927. 11\IIk. 36.

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[ANNO

ToBBEN.

Quest'opera, di mi·l lc e più pagine, !d iretta ad impedire, nei limiti del posstbile, la sempre ere 6cente d·egenerazione ·del.Ja ·gio'Ventù, ha avuto in . breve V·o lger di temJ)iO,, tale diffusione che già, arnpliata e mi1gliorata, ne iè ~ yenuta alla luce una secon da edizio!le. J.mrpio1S1S1bi.l e riassumere, sia p ure brevemente, il contenuto ·del libro: mi limiterò quindi, per invitare a leggerla quanti si O'C"Cupano 'di qlllesto argo,m ento, a segnalarne i punti più eminenti. L'opera si apre .con un cenno storico concernente l'abbandono 1della illlfanzia e i mezzi con cui lo si ·è combattuto, a 1partire dai ten11pi di Roma antica fino ·a l ·s ecolo ~orso. ·L '.t\. studia la questione sipecialmente nei riguafìdi . della Germania, ma dà cenni, sia ipure su·o cinti, degli a:spetti ,del !problema in rap·p orto all'Italia, Fiia11{'ia e J:qghilterra. L'A. cerca poi di definire che cosa si deJ:>ib·a og·g·i intendere per l'abib an·dono della infanzia dal punto ·di vista sociale. Secondo Tob.ben :Si tratta di un diso:ndine dell'eqiuili•b rio psichico, nel senso che, per ragioni ·di!ferentì, si ' rerifica nella personalità .p sichica infanto-giCYVanile un1a de1riazione 1

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XXXI,. . , FA c. 21]

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SEZIONE PRATICA

1più o m e110 ~rotonda ohe la sottrae al modo n orrrtaìe della ·vita; e la :porta, se il 1distur.bo si ver ifica nel campo 1della 1vita di relazione, alla dissociabilità. e oltre ciò il soggetto si pone con le SllC azioni co11tro la legge, allora si tratta di Criminalità. L'A. suddiYide in <lue grandi gruppi le cause che possono J)l'Odt1rro il triste f enom eno. ,\ scrive al prirrno gruppo le cause in terne. Bmcr ge fra tutte l'imbecillità, che viene esaminata sia d•al 1p unto di vista anatomo-patolo•gico che da quello psicologico, con una esposizione min11ziosa di tt1tti i 1nezzi che la psicologia sper in1entalc offre per a~te1n1inare il g·rado e la specie del ·de.f icit p ichj<.:o. L'.~. r a.r11in1A. quinldi diligenten1ente U gruppo 'delle deviazioni poI<.: hi che che r>ossono riportarsi, sensu l•ato, a<l 1t_111a prv onalità psic01pe.tica. ono p erciò passati in rivista, con tratti brevi ma precisi, i bugiardi, gli insocievoli, ·gli impulsivi, 1 riottosi. Una particolare attenzione ,,iene dedicata al problema dclicatissi·m o, e oltremodo interessante, della personalità isterica nell'infanzia: il carattere J el ba1nb i n o is terico e il su o m odi!fi. carsi ~ella ipulJerta fino alle soglie della gio\'inezza, ·v iene segu tto dall '.A.. con sin golare perizia.. Dopo aver accennato al problema dcll'o1nose sua11 tà ed ai pericoli, dei qruali essa IYUò essere causa per Jn dc\' in zi 011e gra·ve della lPersonaliLà, e che può ''erificursi già nei giovanissi111i 01nosesc;nali, 1':\ . l)~ssa a studiare l'influsso che csercitnno s11ll 'abbanclono dell 'inf1anzia le altre ca use che insorgono relativamente più tardi di quelle finora esamjn ate. :.;:otevoli s u questo .argomento, lo studio della: prrsonalità '.PSiC1hica del IPUtb cre, e 1'1analisi •della cven111alc aiio11e che rpossono aver e .stilla m0'dcsima aJcune malattie n ervose (spe cialrr1ente l'epilessia e la encefalite epidemica) . L '.~. affron ta quindi la trattazione del secondo gruppo di caiuse: que.lle esterne. Di importan za eccezion alc è l o studio dei du e p eriodi , ·d ella guerra cioè e del dopo-guerra. Dopo aver 'èlimostnato in rapidi sunti l'impressionante aumen to della crim inalità ,p recoce in Germania durante la guerra (la fase ,di dissocialità è 'Stata largament.e sorpassata), l'A. illustra .un a lunga casj·sti1c1a cli storie famigliari che 1son o altrettanti drammi. Finito 1quest'esame, il To·biben d'inisce .p er .conclu1der e che l a causa ipriil'Cipale, la )quale in Germania h.a condotto 1fuori della r etta via un n1J. m ero straigranld·e ·di fanciulli è stata di oDdine morale: 1ci01è l'assenza 1dell'autorità paterna, essendo rimasto il caipo ·di !famiglia lungo temrpo al camrpo o motrto in battaglia. Subiito d orpo vengono Je n ~cessità finanziar ie che hanno con1dotto al !urto, alla raipina ed al .vagéllbondaggio. 1Ne1 doipo 1

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g11erra .la rilassatezza gen erale nei costumi, le rappresen tazioni .t eatrali e la produzione l etteraria licenziosa, come ;prure le lotte p olittch e h·anno fatto sentire il loro ;peso in m odo .funesto. Una 0ausa di or igin e ambientale, 1che idà un ;notevole impulso all'abbandon o dell 'infanzia, in modo del tutto singolare, è l'agglomeramento ~ia di molte famiglie in una città, ~ia idi tro1ppe pe:vson e che vivo110 costantemente in .un .n umero insuftficiente di •CélJlnere. \ 'engono poi paissati in rassegna dall'A. l'alcoolismo e l'abuso degli stupefacenti. A questo proposito si deve notare come quest'u ltimo sia in GPrmania e in gen erale n ei paesi del Novd,..Euro.p a diffuso assai più che da noi e respon sabile, non rnC>no delle altre cause, di traviamenti psichici. . ono. quindi, e.samin1ati altri fattori esogeni, rclati\'am1ente meno impor tanti: com e l'ambiente 01)eraio, la ·vita delle grandi città, la 1perdita (}i aJnbedue i genitori, il paiuperismo, la prostitu. . z1one, e cosi' via. ~lla enu.m erazione delle cause malefi1 che il Tobb )n ragio na, nella ·s econd·a parte •della s ua 01p1era, l'(')$pOsizione dei mezzi di lotta che l·a Società ha a 1propria 1dispos izion e. Si l1a quì una profonda disamin:l del problema. sia dal punto di vista strettamente sociale sia da quello m edico o giurid ieo. \ ie11e, fra l'altro, m essa minutamente in riliP\'O la profilassi tanto famigl:iJar e quanto individuale, contro l 'alcoolismo, contro la lues e contr o l'abuso 1Q.egli stupefacenti. Chi ude il libro una rassegna degli aspetti che ha assunto il problema in altri pae6i d'Buropa cd anche in Arrnerica. P er ciò che rigruanda l 'Ita~ Jia l' ..\.. •elogi·a quanto finora ·si è fattto, esiprim r1l!do soprat\1tto :i1nn1i razi 011e -per alcune or1ganizzazior1i 1co•me qu ella di Don 1Bosco e p er i provvedimenti presi - specie n el'l' Italia settentrioruile - da grandi EJ.1ti Jn:d1ustria·l i contro I' ahbandono dei lo ro giovani operai nelle ore libere dal la,roro. Pro.b abilmen te, qu1andq il Tob· ben ha li•cenziato il suo lroro, non conosceva an. c0ra le funzioni e gli scopi 1d ell'Opera nazionaltl nel ·dopolaivoro cl1e egli n on nomina. AprpTezza intanto nel suo gi1llsto piUnto, esaminandon e acc nrat an1ente la struttura, 1a legge Federzoni i_Per la P rotezion e e per l'·Assist enza 1d ella· maternità e ·dell'infanzia. Tali, com.e ipoc'anzi avvertivo, i IPrunti più ·emi· nenti ·del li1b ro, al .quale ifaJocio au.gur.i di una pfù la~ga .dilfìfusi.o ne n on solo fra i m edi1ci ma anche ifra ·qruanti sociolo·gi , peldago.g i e ancil1e uomini di .g ov·erno hanno ver amente a cu or e l'eugen etica, ·di cui og1gi. si rag.iena molto, sebl>ene con ri1sul tati assai poco tangiibili. G. MINGAZZINI. 1

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JJ,

CENNI BIBLIOQRAFICI. (1) Della conservazione degli alimenti . Un vol. in 8° di paJg. 500, con fig. Ata.ib.

CHIODI

VALFREDO.

Lit.-ti1P. M. Martini, Prato-To1Scana. 1P rezzo IL. 22. L ..i\. ,dO{Po alie1uni .cenni sulle tois·si-irufezioni ali-

rnentari e sulla legislazione san itaria relatiwa agli a1imenrti , esamina j !dli.versi silst.emi di c-0nserY'azione idi ·qruesti, incominiciiando dal[' es1sicicamento, salaigio·n e, atf1umi1caimento, immersione in olio, ,aicieto, a.Jieool, ,ec'C. E·spone J.angam.enite la CODJSe:Mrazione mediante il calore e mediante i1l rroodo, studjan.ido poi in capitoli pa.rt~colari il latte, le .uova, la conise:fiVa rt i pomodoro, conJclufdlen1do con le consj,deraz:i.<>ni Slll valo>re alimentare .delle sostan~e conserva1te. Per 0ooni ar1gome11to, ven1g ono --studiate il. e teicnicihe' relatilV'e, i 'V antaggi e g·li inc.onvenient1i i ~· i entci ,ed econamiici,. 1dan do gili o.pport'llni con.si.gli -per J.a mi1g liore riUfSOita ed il ma>glgiore rendim1ento . Il libro, in .cui •si 1dj1mostra ila larga oultura ad i1 >Senso ,pra:tioo ldlell\i\.. è l 'uni!Co •finora a,pipiarso in Italia su1lla questione ed è c onsigliabile agli igienisti, 1ai medici , allie fami1glie ed ai produttori e com1nereianti di 1soistanz.e alimentari. Sono ànche riferite in essa a,loone interessanti rire.rch e •sipierimen:tali 1dell'A. su.I 1contenuto batterj,co ·d Bll.a cr,ema. di 1atte e Silli m eto1c1i di co·n serva zi one td'el iatte in ''J1sta 111e11'a11al1si cl1ill1)ica. ,· fil. 1

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E. Handbuch der biologischen A rbeits7riethoden . .t\'bt. IV, T eil. 6, J. Halfte, H.e.ft. 3. Urban e $dl1\varzenrber.g , Berlin 1926. Mk. 18.

AoDERHAI.DE'N

Nr.lla pumtarta 208 lcl:e1ll'01pera delQ' Ail'.>1derhaltdien sono tratta>ti vari arg.o menti ri1g u1a rdanti tutti le Ti1CPrChe SU11le funzioni d·ell'.aip parato di.gerente Dei numero.si ·m·etotd.i idi sturdio , in questo volume iso110 espos.te le rircel'!dhe suJl icontoo uto ·d·eJl 'inte s t:i110 tenli.e, p·er 01pera ,di Vra n •d,e r Reis di Greitfs"'' ailld , i metodi di rag1i1strazione 1gria.fica dei mo virnenti ·dello stomaioo, per 1cmra di 1VIango1d e d1 Se'hi1f ·di BeTli·n o, i metodi. ipeT lo st'UJdio· id·ei rno\ 1imr11ti. intestin ali in situ, 1per o·p era di Katsc,h di Francoforte. Inoiltre sono 1n esso tflattaite, .ct1al G0ttstein di Br·e.s.lavi•a l '·esocfrug:os·corp.i a, la ga;s,t ros cop ia e la retto-siigmoiidoscopia; 1dal R·eiss di Franc·oforte, la •determ·i nazio·n e 1d·e1ùa p eipisina su.I c or1tenuto gastrico secon1do il metodo r eifrattometri oo; dal Fri«~d.ri.c·h d.i Budaipest, la •teooiica <!all e v::iri,e ricerclhe &ul ·contenuto duo·d1cn1rule. 1

[.~NNO

P ~LICL.IN ICD

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XXXIV,

FASO.

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Ogni c.rupiitolo ieo·n tiie ne non so.lo quanto è s.taio ['atto sug.li am.imaJi n el.I-e vall'ie r~c,erc;he lfisiolo·gtc he, ma 1quanto , nella sua dir€tta 8lpp'lioazione rulla 1alinirca ·vi ·è •di uso •comun,e 01d ·ecic.ezionail.e nello .stu dio degli a:mmalati, .nulla .t rascurando di qu1anto con1ceirne .l a cOlffiUlil,e ·e la rpiù fin e ;tecnica. 1

TR.

G. SANARELLI. Les éntéropathies microbiennes. Un

vol. in 8° di 228 1p,ag. con 28 fig. Masson e C.ie ed. Parigi, 1926. Prezzo 4 fr. Svizzieri. Si è già «iiata a.mrpaa notizia dell'interessante sturdio 1del pr.o•f. .san.arelli sulle entero1pa;tie microbich·~, nel qlllaLe I.e riic,eirche ortginali dell' A. portano a nuov.e vedute 1Sulla :patogenesi delle malattie infetti.ve ·i ntestinali ed a DJUove dedll.1zioni pr.orrilattiohie e :terapeutiche. Seg1naliamo ora oon piac:ere 1a C{)mparsa di c1uestJa ~dizione francese p·u bb1icata dal M.asiSon, una dell e migliori e pi.ù note case editrioi di 1ilbri me.dici. fil.

F. L e .B acteriophage et son co1nporte· rri enl. II Bdiz. tMa:sson, Parits, ,199.J>. Fr. sv. 8.60.

D ' H ÉRELLE

Nello s:pazt:io ·di ,p oco più 1dj 5 ·anni, lo studio .d.ehla b1a,c teri01frugda 1h a inter:ess ato e aJPIPWSsionato i111m?-ra.s:iJsisimi ricer,caitori , e dafVVlero notevole è la qu,a nti1.à idi J:a:vori .che sono comparsi sull'argornen·to. E quantuilJqiue i !più vailentt studiosi dellra microbiologila .ab'biano portato il loro con· tributo alla \gue1stion·e, rimane ancona :tm.U t'aliro che riiso·l uto iJ. problama 1s e il lbructeriorfaigo ra>ppreis«~nti ,un viero vrinCi'PÌO vital1e, ·01ptpUI"e 3J1tro non sia che :una . vropirietà !PartiJcolare 18JC quistaJta ,dal .....srerme is tesso. La nuova edizion·e 1deill'oper,a . del ·d' Hérelle, ia1 ,1qura1e dOlb,biamo la scoipeTlta d•i questo intiereissante fenomeno, non reca so~tanto i·l con·trilb'Uto dì tJu1tte le rìcer,oh·e ,compiute s·u lie •d·i1v erse ,parti1cd11arità 1de.l iJ.)rucrt;eriorfago, mia nella sua seconçl1a 1parte, 1cerca idi r ecare la dimootl'lazione coovin!cente, bwsata su f at~i ino.prplllgnabiJ.i che il ,baictBrio!faigo• ~ia un es-sere vivent1e. Con ciò 1'.A.. 1oer:ca •di a;pip101gigiar e sempre più ]1 .concetto ·cr1e egtli J1a semp;re ·difieso ·di ,fronte alle· opinioni e ,dimostra.zioni di iailtri. Nel~a 1te,r za .p arte l 'A. traitta 1del com'Portamento •del baicteriOlfrug·o ie idei Iii$pettivj germi, e dielie con~c;egu1enze d .e[la 11o tta ·f ra il 1germe :ad! il ~uo bacteriofaigo: dantdo n otevole svilruip1po alla aw1Iicazjone '.Pratic•a che .ne·l la iera'Pia .di ,aloone malatrrie ha avruto lo stu·d io d el .baicteriofago. 1

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(1) Si prega d'invi.aire due copie dei libri di cui si desidera la recensione .

T RENTI.


[ANNO

XXXI,-,

FASC.

21]

SEZIONE PRATICA

LEZIONI E CONFERENZE. L'artrite sifilitica. (Tnno. Brltish Journal

urgery, ottobre 1926) .

r:artri1te sirfilitica è unolto più freque11te di quel cl1e gen eralmente si. crede. Sem11bra rara pcro'hè i 11 una gra11 pa1·te 1 di casi non viene diag.noistt ca1a. L ·artrite può rprc entansi tanto i1e.lla sjfilide congenita come in quella aicqruisilta, ed ·i11 q1uesta ta.n to nel periodo se<:o11dario coone in quello terziario. 1.:artrite siifil1tica congenita può assL»mcre d ·UC forn1e cl i11i0l1e: l' osteo·con/1lrjte sifililiica di Parrot e ln sindrome d i Clutton. I..'osleorondrite di Parrot si il1a i1ella prima infa11zia, nelle 1)ril11e settimane o tn~·t'al ipiù nei prin11 tre i11e. i <ll•lla vita extra nterjna. Colpisce più frequenten11cnte gli arti superiori cd è carat. qeri,1,zata dallu .co111parso.. cli una sostanza geaaitir1osa nl Ile epilfisi, cl1c si trasifo.rma suacessi,'ame11tr i11 1111 liquido \rendastro elle suole irrompere nell articol azionP ed l1a la reazione Ui \Vas·e1 :na1111 abitl1aln1c111 P l)Ositiva. Xelle epiJfisi s t 11ru1110 fratture lJOntanee. All'esan1e radiologico si ·on. taita: irregolarità della ca:rtilagi11 _ep.iìf1saria, dill.atazione de1l'in1.lerline.a an.'ticolarc, in gro s<llnlento de1 1p.crioc;tio e decal1cid'irazio110 delle epifisi. Il trartta1r1ento speiciifico suole dare buoni risultai j : J)erò qua.n do le alterazioni della carttlag-inr rpifisaria sono inolto prafonldc si può a,1\' ere 11n accorcian1ento permanente dell'os o col'pito. Il tipo di Cl utton , i ha 1g enc:na.1mc11te 11ei ragazzi di 8-15 anni. L' i11izio è insiielioso, ~011 ifelhbre e scarso dolore: la car atter isltica di CfllCsto tiipo è la pl'csenza bilaterale, di solito alle• ginocchia, di un versamento artico1are senza alrtcrazioni 1radiologicl1e delle estrrmità articolari. La !prognosi è fa\rorevole; il tra1ttaimento risulta quasi sc.mpre efficace; non si l1a a}ouna 1.imi l azione f11nzioì1ale, solo ra;rarrnen·t e r 0si1dua anicl1 ilosL Negli aJdtulti si rpoS'sono a\·e.re artriti suf ilitiol1e n el p eri<Ydo secondario ed. in quello terziario. Nella stfrlicle secon1daria i possono avere artral1gie, sinocvite intermittente e cronica, e art1"ite plastica. La forma a.rtra:}gi e-a suo1e esser e d ia:gnosticata ' come reumati•ssrno. 1C0impare rprcicoic emen:te, ta:i .. volta anche jprim·a 1delle ero sioni del perio·do se.. -con dario. Il .dolore n on è mollto intenso, si esa cer.ba Idi notte, non aumenta con i tmo\·imenti che perciò sogljono esser e ben coDJser,·ati. In gen ere non s i 1ha ver·srumento iart.iJcol.a re. G'llarisce quasi se1n•p re con i.J itrattaimento S!Pecirfi·co , speci.e ar.seni ca.ile. • 1

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La slnoviit.e siifiliti·c a isec·O!OJdaria p1uò essere inter.n1U Le11te e croni1ca. I.. . a forma intermittente collpds'ce a preferenza le gi11occl1ia, ma può eS6er e anche 1poliarticolare. Gener.al rnente la contraJttura è limitata, il dolore è :moderato ed arurrnent·a di po·oo .con i movimenti · ' invece l'a compresisione in direzione dell'asse d·elJ'o&:o •Pl'O\'Ooa Jnolto lcìolor e. Talvoilta si mani!fe·s ta t'osì ac11·tamente da assumer.e il q1uaidro di un artrirc puiìulenta. Il itratta:m ento spec~fico ha rapid1amente ragione di questa forma. La f onna croniic a peI'Sistente p11ò essere tale fin dal suo inizio o seguire ad un a-ccesso di . i11ov1te intemnit•tei1te. Talrvollta col1P1isce simmetl'icame11t.e aJmtbo 1e gi11ooc.hia i11 modo· da simulare il tirpo inJfantiie di Clutton. E mol~o caratteristi ca la sproporzione tra l 'enorme quantità rtel ,~èr a111ento e la scarsezza del dolore, ,che di solito no11 impediiSce il cammino. Il lilqiuido axticolJa:re <l à uria reazione di \Vassemnann fo1i! emente posit i\·a. L'1afifezione talivolta scormp~e spo11tanea.m.en t c senz 'alcuna c·u ra. I/artrite shl'i'li tica secondaria pJiastica è molto pi~·· rara dalle forme 1Precedenti. È ara~.terizzata ,fa not evole ingiros armento !della sinovia e del tessuti periarticolari, per modo che si prodruce 11r1a tumofazione molto marcata tale da far credere: alla presenza di versamen to arti!c·olare, ohe ir1 ogni caso 1è semJpire scarso. Il risiultato del trattan1er1to è molto m eno brillante cl1e n elle forrne Irrecedenti: può residuare andhhlosi fi1b rosa o os ea. Nel periodo terziario si ipuò arvere: sino,rirte gomn1Josa, condro1artTite 'Ulcerati'Va, tipo \deformante, tabeti1co o articoLaziqni rdi CU1avot. f A.l. for.m a tijpii.ca ciel periodo iteTzi·aTio iè l'aTtrite gomrno a, che può presentar5i nel1a medes1ma fot111a. 11ella siifilide congenita. ,s i 1diistir1g·ue in f or111a sinovi1ale e forma ossea. La forma goonmosa sinovi·aJle .colpisce a 1p referenza l b,a1II1ID1ini. Le ariti1co1lazioni più f1r 0quentemcnte affette sono il. 1ginoccl1.io, il 1collo del a:>·i ede. 11 gomito , la &pia lla. Si ha 'vensarrnen·to aa-ticolare notevole e 1poco dolore tanto che il paziente con. tinua ·a c.amrr1i11are po1gtgtan1do siuùìl'arto lieso. Estste un notevole insipessimento ldel tessurto i)erirsi11ovial e. Il 1decorso cJ.jntco 1è molto .a11alog.0 a (lUello dell'artrite tu1bercolare con la quaJe è Jnoùto spes so· coDJfusa. Solo 1a epr.opo.rzione tra le alterazi.oni anrutomich e ed i distu.11bi s1Ubiettivi fanno sosip.ettare la dia1gnosi, che 'vriene confermata dalla reazione di WasGemnann. .Lia fo1mna go1rnmosa ,o·ss ea suo1le in.con1inciaTe com<' e,p.t fisite con erosi.one 1delle cartila1g ini ar1

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IL POLICLINICO

[ANNo

.x xxiv,

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iicolari. Tutti gli ·e lementi d ell 'artucoll1azione paranteced·en•t i familiari ed i rdiatii re'lativi alla sifirt~ctpano al pil'ocesiso, ohe t·a lvolta si estende a lide aoqunsi1a. di:ve~se parti 1d·el.Jo sc.he~etro e no·n solo all1e ept, .Per .quel '.c he ri1g uar1da i 1dati clinici 10he vosfj·s i .m a anche aJlle 1d'iafisi. In qualche caso la so.n o faT 1pensare alJ•a natura lruetiica del1e lesion.1 lesione 1g ommos.a si apre all' eisterno provocan·do articolari, va considerato : 1) as senza ·di dolore una fistola. L'analogia con l'artrite t'Ulbercolare anche con versamenti molto a.tbborudanti ed anè ··note,role, specie nel.Je loca:lizzazioni alla coJonahe n .e i movirrnenti molto ampi; 2) sinorvi;te simn·a verteb.rale. In tali casi le lesioni terziarie di metrjca; 3) stato generalè buono anche qiuando altri organi [pongono tS!Ulla via della 1diaignoisi. l'affezione artiicolarie si prolUTuga molto; 4) ineit Negli •a1d·ulti si ~ossono avere escrescenze osis ee fic·acia 1del trattamen1to salicili1co ; 5) do[oiri os.teoe calcMi·cazioni 1Q..elJ.a membr.ana sinoviale, che ieopi; 6) lesioni sifilitiche ·di altri oir.g1ani; 7) rida11no al quadro clini·Co alcun .che dell'artrite de, s11lta1o negativo della 1diruo~osi biologica della formante. tubercolosi. Jl trattarrnento S{Peci,f ico non dà :risultati bril, L'esame raJdioJ01g i1co non forn.hsce a:1crun ele.men l'anti come n elle altre ~orme '81pecie se esso non to diagno;stiico nei caisi di sinovite o di sempliioe viene intraipreso so1J.le·citamente. La crura pertanto v.eI'lsn,m ento. •Nelle f orm:e terzi•arie si o•s.servano .ai id·eve essere preico·ce, en ergica e pr·olungata, a]solito alte!'azioni c.a;r;atterist:iJch e dell'ulc·eTazio·n e tri.menii si aJVranno an·clhilosi incornplete con del'la 1oartilaigine artiic olare ed erosio11e ·del1l'os"o grave ·d efiic it .funzdonale. sottostante, quantunque di !'egoJa le altefìazi-0n1 1Più rara è una forma 1P1Seu1do-:reuma.t ica che noin sono anolto ·d iftferenti da quelle di un'artrite può !)·r esentarsi tanto. nei b1ambini c ome n egli defo~mante oTdinaria: alterazioni 1d]struttive nelaidrulti nel periodo terzJ.ario. Nei 1b ambini si ha la s u.peflfici.e -'(ii prressio,n e ·degli estremi •élJrticolari una sin·d rome a tipo Clrutton: }e arti·colazioni e 1proliferazioni (osteo,f iti, .esostosi, ecc.) alla peripiù freq·uentemente ·C01l~ite .soil1o le ginoochia, feria id ella 1supenfiicie rurtico·lare. TaJIVolta in uno quell·e dei piedi, i polsi, i gomiti, ma idi solito degli estTemi axti1c olari si vedono pioco~e caJVi1à non simultaneamente ma una dopo l'altra. Cl1Totonde imimediatiaunente al rd isotto delJa SUJperfin] camente l' atìfezione som~gilia straordinariJamente cie articolare, che 1sono aJIDastanza caratter:iJstic·h e al reumat:iJs.mo articolar.e, 1daù quale si diifferenzia ' e permettono talvolta t1r1 orientamento diagno1perchè '.la tempenatmra è m e.n o· alta, il do[ore. e stico. la contrattura mu.sco,l are men·o intensi, mentre Negli a:dul~i un segno impolI'tante è cois iituito• J',arro1s s1amento dei teg'urrnenti è più mar.cato. La ·dia lesioni di perio1s titi isirfiliti,c.lle ril'eva,bili alla inefilic·aicia del trattélJffiento is ali!(;ilico e la piresenza rélldiog:rafi'a, che si estenidono a tutto il contorno ·di altre lestoni specifiche I.fanno sospettare la tJell'ois so, a 1dktlf erienza delle p•erios.titi triaumatic:.hc diagnosi. ,Negli aldh.liJ.ti la ras.som.:iJglia.n za con il nelle quali l 'inspessi.m ento' suole rimaner.e locareurm.attsmo .articolare ac·uto è ainicora più spiclizzato : in 01g ni CélJso in qiue1Ste ultime 1' 0isso neocata. Varie art:iJcolazioni sono1 co]Jp1te .p er lo più in :vaJptd!a isucC'ession e, il 'dolor.e 1è cons:iJderevo le !fOifmlfl.to 1e 1più co.mipatto. cl1e nelle iforme sitiliticihe. I'aJ.le ·consi 1der.azioni soprra 1esposte si posson<> ed ari11m enta con i rrnovime.nti e la ,pressione, l' arros$aimento e la tumefazione d el'le art:iJcolazioni ricavare i seguenti 8)forismd c linici: 1) hl vensaè notevoil e, la temrper atura elevia ta. [n questi casi n1Rnto articol.:i,r.e, 'bilaterale ed ind·olore d.'e lle gisolo la inaftfìcacia della 1cura salicilùc·a . indurrà nocc1'1ja nai bambini è dovuto a si1filide; 2) noT1 ai primi soS'petti, ·che saranno corufeTmati da·lle s i d-eve mai vorre oome .si1oor1a la ·diaJgmooi di ll'eazioni serolo'g iohe ·e 1da:J.il' eiflfi1caJcia del trattar-e11matismo rurticolare se rpr:iana non si è esiclu1sa mer1to -spccilfiico. aa possibilità id i un '·a:rtrite sifili tic·a; 3) non 51 Più rara è una formla pseuld,oreumatoiJde cihe 1dC\7 e ma.i porre ì·a diaignosi di arrtrite tuberieO'lare stm,u la iperlfettarmen1e il reumat:iismo deformante. s·e pri1r.rua n on 1si è Escltusa 11a possi·b ilità di u rn ,arSi possono avere anc·h e fo[t!Ile SUJPIP!Ur,runti che tTite siiilitica; 4) ogni artriite monoarticolare a ren1d ono ancol'a più dd.tf,f~ciile la ·dirugno•si. La sul)t~po def oTmante, co11 o 1senza d'·ebibre, p'llò es'Sere 1pruTazione n1el1a is:i!fi·l i1de ·cong1enita si de;ve a una <li origine sirriliti1ca ; 5) un atPìp·~:r.ente reuma:td.smo .. ne,c;roisi con el:iJminazi·one lenta del iseqiuestro e'd a r tico1aro acuto ,che non si .avivamta®gia in alcun infezione secon·dar.i!a. N1ella forma terzi1aria d·eg~i modo del tratta1nento saliieiliico è qua.si sic·t.ira- · ad nlti si ipo.s sono osser1Vare f onme S1Up1puJ'anti pe"' nie1ite un' artrite siiilitJica; 6) la reazione !di Wasi·n fezione seconldaria attraverso la fistola da 1e1sermann 1deve es\Sere eseigiuita siis tamaticarrnente· isi one gommosa. In g.enenale nelilla ·di.a1gnosi d elle aTtr iti sifilitt. i11 0 gni ca1so di artrite id i .una oerta girawità. 1Cl1e vale molto l'·i n1daJgine intes·a a IP·reciJSare g 1i DR. 1

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SEZIO!'iE PR.\T:CA

ACtRDEMIE, SOtlETA MEDICHE, tON6RESSl R. Accademia Medico-Chirurgica di Napoli. eduta del 27 maTzo 1927. Presidenza: prof. G . PI \~E E pre j,d ente. ~

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ul si11Pryis1110 s1Jerinie11tale tra 1norfina, solfuto ùi qnaa nesio e oiusqu.ianiina. 1

Prof. -CS.\NN .\ \ 7 r1' Ton10. - Dopo aver ric<>rdato i risultati di pr0cedenti ricerche, espon e quelli ottenuti sulla narcosi generale, sull.a re pirazione, . . ul ct1ore i olato di n1an1n1ifero usando miscele di morfina e solfato di magnesio, 1norfina e giu qt1iami11a, n1orfina e atropina, pantopon e le so ta nze sopradettc. Conc]ude cl1e fr.a n1orfina o p.antopon e gi11 quin111ina esiste sinergi 1no d'azione sulla narcosi e ulla respirazione. I rist1ltati sono con1pletan1en te nega ti ,.i .aggiunge11do alla n1orfina o al pa11t-0pon .atropina o solfato rl i magne~io. (/11cst i risultati ':!peri rnPntali tro-vano ln. 101·0 niena confern1a nelle applicazioni clinich e . 1

Dia bete e

(I ruvida11za.

Dott. R .\FFO e GroNoo. Pre1nessa la descrizione della tecllica cla loro seguita , gli 00. si diffon dono sugli .[) ')!)etti 1lor1nali desunti da n l1n1erosi esan11 prat1cati npJla, Clinica Chirurgica di GenoYa. Per 1111'"' regolare introcluzione del liquido opaco occorr e r l1e la onda. oltrepassi il colletto dell'uretere. 11 1nezzo riempie allora successivame11te buo11a pa.1te del I.a pelvi, i calici su.peri·ori, e da ultimo i n1ed.i e gli inferiori, fi110 a raggiungeo:e ·determinato grado di replezi·one oltre il qu.a1e i11tervengono fe11on1eni spastici reattivi. Delle 1nodalità di svuotamento· è interessantis.·ima la for1nazio11e di un· antro pielico ohe rit1nican1ente i 0011trae proiettando getti del liquido r:.l i contrasto 'olt r e il colletto ureter.ale. La durata dello sYuotamento (i calici su9eriori si ~,· uotano ge11eralme11te p er ultimi) ha una ·g rande in1porta11za !)erchè - indipendenten1ente dalla ca,,... pacità delle c.aYità renali - Ya.r ia sensibilmente nei passaggi dal norn1ale al p a.tologico.

Un caso di articolazione coraco-clavicolare bilat erale. Dott. G10NGO. - L' articolazio11e CO•raco-ol.avicoln re costituisce un' a11 0111al ia. ra.r.a.111e11te constatata sul cadaYere, ed eccezionalmente .accertata sul vi,·e nte .allorquando lesioni traumatiche o localizzazioni morbo e di l)a.rti vicine hanno richiamato l'attenzione del radiologo stilla profondità del trigo no deltoideo-!;ettor.ale . La sua esistenza è dovuta ad un'.oosifioazione pa rzia]e cl1e trasfor1na la por~ione superiore dei Jega111enti t rapezoide e conoide in u11.a larga apofi~ i articol.are (ctpofisi coracoidea della clavicola), n1e ntre che la uperficie scabra della loro inserzion e coracoidea è mutata in 11n.a faccetta artic·olare piane?'giant0. La ii-orma le si11desmosi anartrica viene così sio tituita da t111a. ' 'era .ana.r trosi. N~l caso che die':l e oggetto .alla comunicazione, J ',a n-0n1 a lia era, ~o li tari a , bil.a terale, in di ,rid u.ale. E ·a. non ebbe influen za .alcuna sull a lesione trau1n ..1tica che !10rtò .al suo occasionale riconoscin1ento. L'O. ritie11e· che l'articolazione coraco-clavico1.are po3sa venire osservata meno rar.a111ente in n v,·e nire, g:·azie alla n1aggiore conosce11za. ed .ali.a più accu r ata ricer ca. 1

Prof. TESAURO G1usEPPE. L' O. riferisce su due casi di <liabete pancreatico grave che 1niglioraro110 con l'in ·ulina al punto da portare a ter1nine ]a gravida11za. Discute l'azione dell'insulina st1lla acid()Si gravidica sempl ice e u quella diabetica e conclude ch e il diabete non può più costituire indicazione per l'interruzione della gravidanza se non dopo sperimentato il trattame11to insulj nieo. J.Jn. gravida di a betica doYrà essere trattata come un qualsia i diabetico da i)reparare per un interre11to 01)eratorio; regolare cioè la tera.p ia. e la dieta in modo ch e la glicemia sia l1ei limiti normali, ina d'altra p.arte <:he l 'or ga 11ismo si nutrisca be11e, riparj ~l l c perdite s ubite e si rafforzi. M entr e nel t rattamento comune del diabete s i usa una dieta che calorica1ne11te corrisponde al fabbisogno minimo di e nergi.a, durante la gravidanza occorre realizzare un bilancio attivo per l'organismo, per ottenere che i proc€ si 111etab-0lici si esplichino nor1nalmente e c-0mp]etamente. A. CHISTONI.

R. Aecadeinia Medica di Genova. Seduta del 17 dicembre 1926. Preside11z.:'t: prof. G. ),!ASINI, vice-presidente. Co111mem0irazionc del prof . .«?;r. cr. LUIGI L ucATELLO tenuta dal sen. 1 )rof. E. ~1ARAGJ.ilANO. • Commemorazione del dott. Lu1Gr CONSIGLIO tenuta d.al prof . •i\. Grs:MONDI.

L'apparato escreto re dei rene all' i nclCl ui ri,e 'radioscop ica . (Osservazione radioscopica delJe mod,alità di riempimento·, degli aspettj assu11ti e delle particolarità di svuotan1e11to delle cavità i·enali rese evidenti co·n J11ezzi di co 11trasto).

Seduta del 14 ge11naio 1927. J)re ·idenza : P rof. I. CLrvro, Preside11te.

L(I f enol.'iulfonftaleina nello stiidio d< lle fun zio ni renal1 . 1

Dott. A. CATTERIN.\ . - L'O . su 20 e.asi di '81Illn1nlat i chiru1•gici studiò la prova dell.a f. s . f. e c·o1n !Jarati,·ri 111ente la costa nte ·d ' Ainbard ; conclnde: 1) L·a ~1rova dell a f. s". f. è u11 eccellente metodo per Yalorizza1·e lo st.ato ft.111zion.ale del re11e per la proprietà ch e 11.a questa S()sta11za di eli1ni11a rsi so] ai11en te attra Yer so di quest' orga110.


76-±

IL

POLIOLINICO

2) È di maggior va.1itaggio sugli altri metodi

di eliminazione provocata perchè può apprezzarsi quantitativame11te i1ell,a unità di tet11po, oiò che le dà un v.a lore maternatioo. 3) I d·ati p•r oporzionali oon la costante d' An1b a11d. sono in generale in perfetto accordo; qua.n do esista un.a disparità, si deve investigare }.a causa di errore per p.arte della costante, in caso contrario preva,rrà il dato della oootante poichè questa determina anche quel gr.an fattore che corrisponde iall'orga.nismo del soggetto mentre la f. s. f. ci dimostr.a esclusivamente lo stato del parenchima . re.nale. 4) La f . s. f. non deve a'd.operarsi come metodo esclusivo per la. esplorazione .r enlle. Si può e si deve utilizzare come elemento prezioso di giudizio al fianco degli altri p,r ocedin1enti ohe si usa110 i10Tm.almente.

Contributo alla patogenesi del 11iegacolon ed alla sua tera~ia nella prima infanzia. Prof. D. MA11AGLI-\NO. - L ' O. premesse le nozioni einbriologiche che oggi si .ammettono per lo sviluppo dell'intestino (Tandler, l(reuter, Livini, eoc. ), riporta e spiega la l esion e oome un'anomalia di sviluppo. Propone, nei ca.si in cui non si riscontra.110 vere e proprie stenosi, ma un inginocchia.mento del1' intestino dove il sigma si conti11ua nel retto, di procedere 1alla. divulsione digitale dello sprone che 'iene a sporge1:e nel lume intestinale e funziona da v.alvol.a, tra il segmento ectasico superiore e l'inferiore di calibro i1otevolmente ·m inore. Co11 questo accorgimento 1'0. ebbe la guarigione dur.atu-ra in tre bambini, l'uno di due .anni e mezzo, 1'a ltro di tre mesi ei mezzo ed il terzo di cinque giorni, che presentavano la si11drome del megacolon oongenito . 1

Oasi non co1niini di fibroma uterino. Prof. I. CLIVIO. - Si tr.attava di tre casi di fibronl.a uterino: il primo molto voluminoso origi11ato nella porzione sopravia;ginale del oollo si era svilupp.ato nello sp essore del labbro posteriore e lateraJm.ente a. sinistra respingendo in alto il corp·o uterino: in questo caso 1a diagnosi inesatta di sede poteva trarre in errore 1anche per l'indirizzo dell'interve nto operativo. L' enucleazione del tumore per via vaginale permise la cura conservativa, ed un esito felice dell'intervento. Il secondo caso aveva .pu.r e sede ne11a regione soprav·aginale ed istmica del collo mentre il oorpo uterino sv.asato nella sua parte i11feriore sovrastava alla grossa massa neopJ.a&tioa. L'intervento operativo per la fissità del tumore indusse 1'0. a inoidere circolarmente la p-arete uterina, enucleando così il tumore e rendendo facile la sua asportazione. Nel terzo caso si trattava di un grosso fibroma impiantato su tutto il fondo di un utero gravido al 5° n1ese . I.e condizio11i ca.rdio-renali della paziente da un lato e 1a modalità d'impia11to del tu1nore rendeva perplessi sulla natura dell'inter-

[ANNO XXXIV, FAsc. 21]

vento. L 'isterectomia subtotale oon trattamento esteriore del peduncolo per ridur.re al minimo la gravità 'd ell'intervento operativo e 1a sua durata, .d iedero felice esito .all'intervento stesso, e la donna., soppresso lo stato gravidioo, migliorò rapidamente nelle condizioni renali e cardiache. Seduta del 21 g~nn.aio 1927. Presidenza: Prof. I. Cuvio, Presidente.

Le idee direttive della Radiwmterapia . . Prof. V11TORIO MARAGLIANO. - L'O. oomunioa anzitutto .ali' Aocademia :i\1edica il munifioo dono fatto dal Rotary Club di Genova agli Ospedali Civili di questa stessa città oonsistenti in 201 mm. di Radium elemento, mettendo in evidenza tutta la importanza scientifica ed umanitari.a del nobilissimo .atto del 11otary Club. Prende poi in esame la questione · delle relazioni che intercorrono nella .p.r.atiQa Ra:diumte rapica fra radiologi chirurghi e specialisti. Sostiene il suo punto di vista : che (• op.portuno che la Radi umter.apia ven·g a eseguita in oentri sp,ecja.li per la cura del cancro la çui direzione d·e ve essere tenut·a nel modp migliore da un radiologo oolla collaborazione di chirurghi e di specialisti.

T ecniche radiumchirurgiche . Dott. G. CAR.LO SEGALE. - Riassunti brevemente i criteri ohe sono oggi seguiti nel tr.attamento dei tumori con il radium, vengono riferite alcune tecniche .ra,diumchi.rurgiche,. e alcuni metodi di trattamento, che per iniziativa del prof. VITTORIO MARAGLI.!No, e per invito dell'On. Amministrazio11e degli Os:ped.ali Civili, col dott. A. V ATJ.EBONA, si sono potute apprendere direttamente in alQ'Uni Ist ituti del Radium, in Belgio e in Francia. 1

Lo stato attuale della Radiumterapia del cancro. Tecnica aenerale. _4-pplicazioni esterne. Dott. A.r.ESSANDRO VALLEBONA. Dopo avere brevemente .accennato alle proprietà delle sostanze radioattive 1'0. viene .a p.arlare delle leggi fisiche che governano I.a tecnica r.adiumterapica (legge del quadrato della distanza, .assorbimento e filtrazione, irradiazione diffusa ·ed irradiazione secondaria). Consideran~o ipoi le leggi biologiche che regolano la tecnica dice che il concetto attualmente ammesso di colpire la cellula neoplastica nel momento della sUJa massirn.a radiosens~bilità ci porta al trattamento continuo e di l11n'g a 4urata. Viene p·o·i a p.arlare del dosaggio; distingue un dosaggio diretto e un dosaggio indiretto. P.ass·a poi a consi·d~r.are la tecniq.a delle applicazioni esterne. Descrive le varie tecniche per I.a costruzione degli .a1)parecchi Moules da applicarsi a permanenza,; l'applicazione di questi .app.a recchi rappresenta t1n passo av.anti nella r.adiumterapia del cancro. Ed infine viene a parlare della gammaterapi.a profonda e ne descrive le varie tecniche proposte.

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[ANNO

XXXI' ',

FASO.

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SEZIONE PRATICA

Ap p uN1, I p EIl IL 1\1 ED I eo p Il ATI eo. CASISTICA. li calcio

n ~lla

nefrite.

enl.bra che il re.ne .abbia una gran,de impo1· ta11za per l ,equilibrio dei composti inorganici nel sang'ue, giacchlè quando esso -è ma!lato si 1Pro1duce uno squilibrio quantitativo di questi co·n1pooti. Il calci-o è uno d ei ccxmposti inorganici più studiati e le modilficazioni della sua quantità n e 1 sa11g11.e, che si osservano n el corso della n efrite, pos$ono servire come mezzo diagnostico e prog11 os.ti.co importanti. iI11u :'\èl sa11gue il calrio si tro1va co1ue sale no1~ di SC:o( ia10 \principnlmcnte come lbica1~bonato) , i1ella f0!'rna {li ione Ca libero ed infine come colloilde no11 diffusibile (11nito alle proteine' . La fissità del ca·lcio nel santg ue 1è tanto grande, che. pcrimentalmente, solo ·d opo avere s0i01.lffiin1strato 1p ~r molto te1nipo .cloruro •di calcio , si può O&SPrYare un leg1grro at11men~'° della concentrazione, che però torna subito al normale non a:ppena Si sospenda la "omministrazion e. Circa il 40 °{, del calcio si elimina per J0 11rin1-- . ed il rimanente con le> 1rci, m::i si può dire che qua11ti 1p iù clemen ti acidi ha l'organismo, t.anto mag.giore è la quan1jtà di calcio cl1e si elimina p er l'orina. I fosfa1i sembrano av.ere notey·ole ilmportn11za sul contenuto del ~i ero i11 Ca., sopratutto quelli acidi, f' ciò 51Piegl1erebbe com e. pazienti con nefrite inter.stiziale cronica, con meno di 7 mil 1igra.!01ni <li calcio n el san1gue, non abbiano sintomi ·di t etania, mostrando in cam1bio lln'aciclosl

gra,·e. J_a qiuantità di calcjo nel sangue nei soggett1 nor1nali \'aria secondo gli autori e seconld o il metodo acloperato per la sua determinazion e. In genere .p erò oscilla dai 9 ai 12 milligl'ammi. il\1ogena e Carbajo (Arc h. de P.led. Cllir. y Espec. !eb. 1927) han110 determinato la calcemia i11 8 nefritici .cronici, ad0jperan1do il meto do dii Kramer e Tisdall , che consiste nel precipitare il calcio allo stato di ossalato, raccogliere il precipitato e titol.arlo !Con perman•ganato .qi p.otasisio. In tu·tti i cais1i gli AA. risc ontrarono valori al disotto 1della norma, oscillanti cio·è fra 3 e 9 milligrammi per cento. La •quantità di urea n·el sangrue, n·ella m1a1ggior parte dei casi, era aumentata, .raigigiunigen do cifre tanto più alte quanto 1p i tl bassa F-ra la cal1cemia. Du e inifermj pres enta,~ano anche un anasarca generalizzato, senza però che questo a\resse alcuna in.f lu enza sulla c.alcemia. La ca'l.lsa dell'ipocalicemia nella n efrit e non è 1

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conoociuta e le opinioni ·d egli autori sono diverse. Essa è sta~a messa in rapporto ·da a!lieuni con la r iten zione dell'acqua, •rta altri con la ritentione dei fosaati, da altri infine co·n la minore concentrazione ùelle a1Jbumine del p1é\Js.m a, che ha luogo sen1J}Jr e n ellle m•alattie r enali, poicl1è una parte dr;:l calcio si unlire1bbe a queste a1'bun1ine. Vi è poi cl1i attribuisce la causa dell'i.pocallcemja all'aumento dell' N r esi1duo, e chi invece sostien e che la •diminuzione d el oalcio nella nefrite indicherebbe il calcio non ionizzato. Circa poi il ·v alore pronostico d·e lla calcemi·a s ul grado d elle alterazioni anatomopatologiche renali e sulla graJVità dei sintomi clinici, ''alore che avrebbe molt.a impocta11za p er alctUni, nulla per altri, le esperienze degli AA. per quanto su pochi infenmi di.m ostrano nettam1ente che l'ipoea 1cemia ha un vero valore pronostico, ipoichiè ~ casi con valori 006si di calicio elYbero sempre esito l ela~e e i11 'Un paziente si notò una n e~ta dimi11nzione del calicio (da 6,2 a 5,3 milli.gT.) due giorni pri.J.na della mort e. .i\. Pozzr. 1

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Le fosfaturie. La fo faturia consiste n ell'emi-sio11e di llrine bian castre e torb~d e ch e •diventano s ubito lim1)i1de con l'aggiunta di qualche go~cia di aci·do acetico. In ·generale ricooosce un'origine di1gestiva. Si tratta di 1di&perpsia rpe-1\Stenic.a. I'.l caolino (10 gra.mni i a ·di1giuno) i preparati a ba·se di bii.5muto, la belladonna 1corrieggono lo stato ga·strico. Sl consiglia: Caolino g. 10; .sottonitrato di bismuto g. 2; Bella·donna (.fa.glie) pol,~. ·un cig.; ì\lla1gnesia ralcinata c·g. 50. P er u11a carta. Da prendersi a idi·giuno in un bicc.J1iere di acqua ca]d·a e 1/2 ora dopo l·a .p ri1m a colazione. Regi.m e •dietetico in c·u i ~l pan·e, le carni ar rostite e g.l i alimenti crucli sian o •dati con g rande moderazione. Usiare com e bevande ·degli infusi cal,di. Altre ' 'ol·t·e sono in cau~a il idtiabete, la tunercolosi o, :più ·Semiplicen1ente, l 'esaurime11to nervoso od il noo.r o-artriti.gmo ereditario. In tuttl q'11osti icasi , v·erilficare lo stato gas,trico; u11a saoca d'ari.a gastrica a1ocompagna 51pesso ·qt1esti stati morbosi. J,e medi·c azioni dirette contro la fosfaturia non aigiscono se lo stomaco non funziona bene. L'olio fosfora:to, 1l'aicido fosforico, gli ipoifosfiti sono spesso mal tollerati. · Ci si cootenterà di iniezioni. sottocuta11ee di ·glioer afoof1ato di sodio (cg. 5), di cacQldd.lato di sodio (cg. 5). 1

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766

IL POLIOLINICO

Se invete la fosfaturia ·è di ori·g·ine setti"Ca ed i fosfa'ti sono precipitati nella vescica in seguito a f,; rmentazione rdeLl'·u rina, si darà l 'illrotrOiPina (du e cart. ·da cg. 50) -o 1 a trementina (pi1llole da 10 ,cg·.) prescrivendo anohe 1de1'le ti6ane diureiiicl1e quando si p·renJd·ono tali medicarrnenti e nell'intervallo de·i 1pasti. (Journ. des P raticiens, 8 .genn. 1927). fil.

Sulla frequenza delle nef1·iti nella scarlattina. Sebben·e, seicon•d o le nozioni c·l assic•h e, [.a nefrite sia ritcnJUta ,c ome iuna comjplli•cazione freq·u ente n ella scarlattina, i fatti s·embrano dimos tra.re il contrario. Brelet (Jourri. de méd. de Pa· ris, 20 rdic. 1926) su circa 300 casi non ne a1a vi1s to r1essun·o con nelfrite, edema eki anasanca. s. Lefevr0 (i bidem) in 191 casi ne 1ro'Va soltanto 29 con tracce di albumina per qua.JJc.he .gio.rno, un 08.lc;o ·d.i a1'b uminuria pers~sten te ed u11 caso di nefri tc precoce, iehe 1però è perfettamente g-iuari1a. La n1a,g·g ior p1arte dei malati di scarlattina no11 ipre.s e11ta 1dun1que nessuna co1mrp1i1cazjone r enaile. Non Si de•ve esagerare il perico~o rdi queista [lebbre eruttiva 1per i reni e si .aeve ri•t en ere che, anche n ei cwsi in ooi vi è stata n·afrite, qnJ·esta il più spesso guari1sce se·n za léll.51ciar tracce. L'azione delìa scarlattina sui reni 1è stata paragonata a qnE'JJ a. del reumatismo su·l cuore. Il ,p aragone è esatto, ma la proporzione 1con cui si mani·f esta l1a n rJrite n elila scarlattina è irufini1amente minore di quella con cui si l1anno d elle cardio;p:atie nel r 01-.1 mati.smo. La iprognosi d'ella soarlattina è oseurata dal.la .forma malirg na di taiJ.e febbre erutti-va. Si JVedono de1gli in·divi!dtUi giovani e rofi:>u1s ti portiati via in rpoc·h i giorni, so10combenti aid una to1&si-infezione di una particoaare vil"ulenz.a. Mia , a •p arte questi casi, la scarlattina è di solito poco ,g rave ed un malato ben curato e ·b en sorve,g liato ha 1utte le probrubilità ,di gt1arire bene senza nessun reliquato. f il.

L'incontinenza notturna di urina. Il fatto che ta1oria ·questo .f ilsturb,o scomp·aTe in ségt1ito al.l e più Bvaria:te operazio,n i indica che l'elemento emotivo ha gran parte n ella sua produztone. L'·ablaz,i one delle vegetazioni aJd·enoi·d1 e l'o'Perazione per la fimosi hanno compi•uto miraicoli; ciò non toglie e:he altre volte la sensibilità ·del bambino sia .r isvegliaita da altre cause, donò.e la necessiità p er il medico d1 togliere qu.este spin e p,atogene: g·,e nitali esterni, vescica, bocca, rinofaringe, a1ppareccl1io ·digerente, ecc. Il sistema

[ANNO

XXXI V, FAsc. 21]

i1ervoso ·centrale ·sarà sorveg.,li~to ·e la debolezza ,-errà combattuta; talora è assai utile un cam])i arr1en1o 1 di ambiente. Il trattarnento p1sichico non consister à .nel rimJ.Jroverare il bambino e n on sarà ·a ffatto conveniente risvegliarlo .ad ora fissa dura11te la notte· s1 ag~ra col m ·eto1do ·della 1persuéh5io11e sopr1attutto esortan.d1olo a non 1Pensare alla sua infermità . Possono ten·tal"si, secondo S. R . (Jourrial des JJrat·i ciens, 4 ·dic. 1926) le iniezion1 1ep.i•drt1rali di siero artificiale o ·di 5-10 -eme. di olio io1dato. Prin1a ·di r ic·orrervi però si u seranno altri mezzi .• l' i1np.ac co ie0l panr10 bagnato per alcuni min·u tì (fino a mezz'ora .&econdo C·omby) al m.a.ttino; si oroi1birà l'uso del ''ino, dell'a1cool e del caflfè n ero; al ma.ttino una tazza dj J1atte di 200-250 eme.,. la sera pasto secco. Tal-volta riesice b erte l'atropina: V gocce della 1 . so.11z1-0ne a 1 %o, alla sera; aumentare fi110 a X-XX go,cice secondo l' età e la t<:»lleranza, dan1d,o, in generaJ1e, I-Ill ,g occe p,er anno idi età. Si continu,a c·osì 'Per 10 giorni. Dopo di che J)eT altri 10 gi.o rni si fa 1p r endere dell'actdo ifosfori·co (I-IJ goc·ce per anno di ettà), 1oppure u11 cuccl1iaino, prima dei pasti del mattino e s.era ·della se"'uen. te o pozione . .Ip Jifosfito 'd.i calcio ed ipofosfi·to cli sodio, ana c1g. 5-10 in s·cirorpp·o di fiori d'arancio g. 60. Ritor11aTe poi all'atropina. •

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fil.

TERAPIA. Il

trattamen~o

delle ulcere delle gambe.

.l\1 olte afifezioni po,s sono determinare le ulceri delle gambe; 1a causa ptù freqiuen·t e ne sono le varie.ti; in tal caso, ancor p1ù che in altri, :-=: ;dovrà anzitutto vedere di t01gliere la causa. La stazione eretta Ì11111P>edisce la gt1ari1gjone; si •d()IVTà, quindj, fa·vorire la circolazione id i ritorno, obblig'an·do i malati al riposo 1completo i11 letto, con la gamba este.sa e leggermente elev1ata. Sono pochi però g·li indi1Yi1dui che si asso1g·gett,a no ad u11a cura ·di', ripo,so; ·ad 01gni modo òi vetòTù. id i ottenerlo per qua1'cl1e ·g iorno. Localmente, si in comincia •p·er disiruf ~tare I.a lesione mediante medicazioni umi de rinnorvate per cinq;ue gior11i ,di seguito mattina e sera con: .solfato dl zinr,o cg·. 50; Cloruro di so dio g. 3; Acqua distil· lata eme . 300. Se l'ulcera iè coperta di croste, si fn.nno caidere meid-iante caita1plasmi - d.i fecola di patate. .!\.ttorno all't1J.cera, p er evitare la macerazio11c, si ruprpli·ca uno strato spesso di l)a&ta all' ossj•do ·di zinco. Passati i cin,que giorni, Gougerot (Jourrial des praticieris, 25 dic. 1926) consi1gJi1a ·di aprplicare 1

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I ANNO XXXIV) Fi .\ SC. 21]

767

SEZIONE PRATICA •

i ·ungue1111o di stirace, (1) t ut·te le mattine, <lOjpo aYer fatto delle con1presse con vino aromatico per un·ora. ln\1 0Ce del vino aromatico,· si posson o usare i brodo-vaccini. Se l"i11diyiduo si rifiuta di stare a letto, sl ri1pn1i-ca110 be11e i .co11torni dell'ulcera mediante coto11e imbeivuto con eter e e applicandoivi poi una serie 1di strisce e1rlbricate Idi errrpiastro iJiachilo11, da ca1nbiarsi ogni dt1e giorn i, qt1anl10 la i11edicatura si sarà ...1porcata. Si può anohA ricoprire l ulcerazione con compresse sterili e fa· sciare tt1tto l'arto fino al ginoccl1io con una fasria di garza di 6 cm. inl.bm·u~a n ella colla di zinco. La fa cintura si rinno\'a quando, per la <li1ninuzio11c dell'rde1na è di,~entatia trop1p o l arga. Può dare buoni risultati reliotera)Jia: bagni di sole quotidiani della clura·ta cla 10 ininuti ia due ore. f ll.

>;"ell'orticaria graYe, a ccompagnata da r ai.fred~ cl_a.mento d e'lle estremità, polso filiforme, tendenze sincopali, Du Castel (Journ. d e 1néd. d e Paris 97 d • ... ic. 1926) con1Si1glia di fare iniezioni sottocu ia~ee ·con : A·drenalina al 1 %o un milligrarruno (s1cJ ) ; Novo ooina 1 centtgrammo ; ·SO'l uzi·o ne fisiologica 250 c1n·c .; <la iniettarsi frazio111ata•m ente n elle 2·~ ore. f i l. I

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Nella gangrena diabetica. Oltre al trattarrnento gen erale, applicazioni loca li di oljo al gomenolo ari 10 % o di blu idi me· tilene. Oppure medicazioni con il siero anti.o-ano grenoso, composto c~n Sier o antip erfrincrens . o ' parti 4, an tivibrione ed antJedema ana p. 3 e siero antiistolitico p . 1. Si if arann o arucJ:le mie· zioni endomuscolari dello istesso siero (15-20 eme. ripetnti. rpiù volt.e). (Jo11rna1 d es pratictens, 12 marzo 1927) . . fil.

Ft t ole e raggi ultravioletti. Ch e i raggi ultravioletti '})OSsano guarire i p1u ,·ari seni fi!--tolo ·i è nozione da ten1po acquisita: tt1l.taYi a Ln.c1ucrrit>re (L e Journal J\1édi cai Franç., n. 9, -..ettcrnbre 1925 l tende a cl1iarire jl punto che n on <leYc cli,·e11ire tin dogn1a l'equazione seno fis tolo::,o. raggi t1ltraYioletti. Bi ogna tenere infatti conto: dello ':>1uto gr.11erale del soggetto; della nat ura clella cau a del seno fi toloso; della profondita dt-1 ~~1 1 0 fistola -o. Lo stato generale del sog . getto e oltrer11odo importa11te e se è vero che certe diate:;,i ono 1uoùificatP rapidamente dai raggi ultrayioletti, è ben Yero che esist ono casi che n on b asta u11 trat tnn1f\nto locale per una lesion e la quale l1a cau a i11 1Jno stato generale su cui ln. attin oterapin. no n può assoluta1n ente i11f Iui re. l e fistol e tubercolari in genere ott engo110 vantaggi n etti dalla utti11otera,pia; anche i seni fi stolos i a 11al i P i1r giuYano P i>er questo occorre .ten eT presente le condizioni grnerali e associare a Jla cura attinica un trattamento generale. Nat11ralmente se esiste una l rsione ossea, un cle11te cariato, ecc., la cura di luce è inutile se non si rimuoYe la cansa. D 'altra lJ~rte la pl'ofondità del la fist ola l1a Jn. sua importa11za: tuttavia siccome l'attinoterapia agisce sullo stato ge11erale non è da n1cravigliarc::i che a11chn seni fjsto1osi profondi possano gnarirc .

E.

MILANJ.

L'adrenalina nell'orticaria. Nelle for m e ·di Jirve interusità, dare p er bocca e 1p er dosi frazionate nelle 24 ore una sol1uzio11e di 1-J <'mc. cli aidrenalina al 1 %o i n 250 eme. di soìuzione fisio logica. Oppure so1n~inistrarla lJer via r et tale col u g occj a a goccia » .

Il problema chirurgico del diabete. . J>i~ c aluga (R ev. 'Aiedi Ca L at. Arrier., ott. 19;?,6) s l r1fp1·1sce sopratutto alle comrp •l icazioni chirur.gicl1e i1el d1al)ete, alle ragi oni cl1e r endono l 'intervento pi u p ericoloso che in 1altr e f ol'111e, p ,e r rpass·are in seguito a 1parlare d el trattamento. R iassu0C11e bre,·e1ne11lP l r cause cl1e spiegan o l 'influ c11za a.Sfa vorc,·olP d 1.)l diabete s11 ll' an·damento delle aififezioni cl1irurgiche, specie l e setticl1e, e su.g li interventi operatori in genere, anal izzando le ragioni ap er le quali il dist·uDbo m etabolico si aggra!Ya con l'apparire di compliicazioni ch,irurgich e indipenden· tr.m ent0 dal trauma psicl1ico o materiale, fattori cJ1° si ag;giu11gono e co1npaiono 11ell'atto operaturjo.

.l \.cccnna anche alle prinJCj1pali co.1n1Jlicazioni più fre cirùenti a conistatars t n el dia.b ete ed eiSpo11e <:011 una breve staJUstica l e diffi coltà ch e iDJcontrano i chirurgi . .Fra i fattori cbe 1qebbono essere tenuti special. m ent e in cor1to per p ermettere una diag·no1s i piìl fé\ \'Ore vole n el 1campo del ·diaib ete cl1irurgico, prima ·di tutti ·va posta l 'insuli11a, idi cui l'.t\. fa con oscere i vantaggi e il limite ·d 'azione. P er •CJ'll'anto riguarda gli in terventi chirurgici, l '.~. stal)i liiSce una 1d:Uffer en za tra le f OI)llle oct.:a·· sinn·a 1 i e qlielle con slderate com e dipen1der.ti •clnl dia.b ete e ·da'i principati tfattorj cl1e il c·l 1irurgo d rve te11er presente: a11estesia, tecn i.c·a operator i1n, trattamento medico. In·si ste s1pecj alme11·te su quciSto t1ltj11no p111nto e analizza i tre perjo•di, !Pfin1a, dur<111te e doipo l 'jntcrvcnto, per temninare a co11sidero.re le compli cazioni l)Ostoperatorie in re lnzi onc al ieoma. , A. Pozzr. 1

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Nell'orchite da orecchtoni. è così com•p osto : Cera gialla g. 100; Col ofonia g . 180; Elemi, Stirace dep11rato ana g . 100; Olio di oliva ,g. 150. F ondere a pa~te cera, colofonia ed c.lemi ed· rugigiii.1 ngere lo st1race, sciolto da'P1P•rirua n ell'olio. (1) L'tmguento d i stirace

Dufour con si·g li,a le u11zioni locali con: Gt1aiacolo sintetico, Salicilato d i m etile, ann g. 3; Acido salicilico gr. 1; Lanolina g. 10; Vaselina g . 20. .,. l· z.

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768

IL P OLICLINICO

SEMEIOTICA. ?vlorell1 ed Isola {Re vista medica d el Uruguay, no·v·embrc 19-26) riportano il caso di un ammalato di 38 ar1ni il quale oltre aJg: un temp,e ramento nercvoso present<Wa alcuni ·disordini digestivi che era110 stati considera~i d 'ordine puramente neuropatico ; ma erano con 1statabili un accenno al Rormberg ed una esa;gerazione dei r~fleSiSi tendin ei a 5inisLra. Non Babinski. Le sensiibilità sutp€rfi cia1i erano nettarrnen1te diminuite a id1estra tanto negli arti <::he suUa faccia; le sensibili tà profonde non erc:tno alteil'ate. Sul liq:uor Wassel'mann negativa ma Lange legger1ne11te 1positiva. IntereS'sante fu la constatazio11e di un Argyll-Robertson unilaterale. Tale fatto è un si·n tomo rariSiSirmo IP'OiC·hè se, con.d o l'A. sar·ebbe stato -01sserv·a to. s·ette v olte su . 2GOOO ammalati. In realtà prima di fare diagn osi di segno •di .t\.rgyll sono necessari raccoglier e i segt1enti fatti: abolizione ·della contrazione alla lu,ce, ei5agerazione della r eazione all' accO/ffiJoda. zj one, ma.nicanza d·ella dilatazione .p uipillare, mancanza ·d·ella normale instaibilità della pu,p illa, esagerazione ·della reazione dell 'orbicolare e spesso miosi con deformazion.e della ipuptlla. 1

PALLAD~NI.

~ensibtlltà

i11 neu r 01p.atologi·a, percihè la su.a ignoranza po trebihe indu.r re a cercare sempre la lesione causn.l·e n.ei . c~ntri là dov€ le varie specie di seinsa.zioni hanno vie e oentri dis1tinti. 1

Il segno di Argyll -Robe1·tson.

Snlla

[ANNO XXXIV, ·FASO. 21]

della lingua.

B. Freystiadrtl e G. Mof·elli (Stomatologia, otto.. bre 19·26) hanno in'iettaJto n·el neJ'lvo linguale una c:v-luzione di n ovo<:ain·a al 1du·e per cento, adre·n a-

linizzata, ed hanno ·esam1nato le vari e sen sib.i lità d ei d11e terzi ant&iori d ella lingil.i a. Esse non cessano tutte con tempor.an e·a miente, ma ir1 un c·erto o,r dine; n e.ilo stesso orrdin e ritornano. P rima sco·m pare il gusto, e •d•e.lle vari e sensazioni gustative prima scon1p1are l'aro.aro, e ùa uJitimo l'aci·do: l" ain€·Ste si.a uni.late:rale giunge, seooin·do gli AA., 1pTeci&aanente alla m età .aelJ.a lingu.a, cosa che è i n contradizione ·con le ri·oer~he a nato1niche sul1e diram.azio11i d el nervo l ing11ale. In sec-0n·d0 tr.mp-0 sicorrup1are jl senso del fred do, tal· 0hè dopo 8-10 minut·i ·u n1a stanghetta metallica fr e:d1dn. vte11e p·eroe1pita co me molto calda. Dopo 15-20 minuti sco:rnpare il dolore, € alquanto più tardi il tatto. P or l 'ane stes.ia tattile si richiede anche rnag.gio-r quiamtità di anestetirco ; è però n ecessaria solo per interventi endolaringei ond e abolire i riflessi. I l sen·so >della looalizz.azione non sc·ompare che iill 5e.guiJto aJla -co·m1PJet-a anestesia • tattile. I .a nozione d ella dissociaz.i one (}elle sensazioni, e ,della perversione del sen·so termiJCo per intossi· cazione di un nervo periferico è assai importante 1

DORI A.

li si ntQmo dello e arresto ». è un fen.om eno che si 0 1ss·erv1a tn certi mialati t1acen·do eseguire un lnovimento indica1tor ·e ra;pi1do, 1Per esempio facendo .p ortar.e l 'tndioe al naso, ad occhi indiifferenLemente Chirusi o aperti. ·c .onisi.ste in u n arresto /j ,el dito qruialohe cen timetro prillna che lo scorp.o sia rag1gi11r1to, do po di ohe il movimenrto continua lentamente. Perohlè il sintomo si produca oocorre r.h·e il .movimento sia rapido € che interBissi alrr1eno rd. ue articolazioni . E lJn sintomo !Sitc-uramente icereibellare ed in pratica si può osserv1ar,e in turtte le malattte eh~ alterano il cercvelJ.etto. De1 s intomi c;er ebellari è u n o ·d ei ,p i'L1 comuni e merita di essere ri cercato s isternattciairnente, ·esse-ndo di gTanc1e utilità dia· g11ostic·a . Non si ha mai infatti n elle afrfezioni P,ervose non organiche, nelle qiu:a'li si può ;provocare un arresto solo qu an1do il movimento si.la ese.. g•uit.o lentamente, e si rts contra con !fr equenza m·assima n ella scl erosi ·a pi·astre. La pato·g enesi ·del 6int.om 0 è ancora oscura. E. Mell\el'lsson (Revue Neurologique, -f•ebbraio 1927; riporta ·d·u·e casi di iSua ooservazion·e, nei quali il sintomo er a evid·en te. In uno d ei casi l'aiut01)~5ia dirriostrò un ~umore che occuip1aJVa l'a.n. go lo pro1Ju1beranziale sinistro e rimonta·v a sul pe. cluncolo cerebellar.e, n el tes sruto del quale esisteva 11na gros&a 1C~&ti ; . n ell'altro· l'autoipsiia confermò la diagn·oiSi, fart.ta in vita, •d i atrof•i a cerebellare. Il sintomo de'llo « arresto

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T OSCANO.

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POSTA DEGLI ABBONATI.

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Pign1er1.tazione delll.l cute e raggi u ltravioletti. .~ll'a;bb. n. 3076 :

L' eritema, r~s'.P'ettivamente la pigmentazione da LSoJ.e, ·sono ·d·ati essen zialm.en te da raggi a lunghezza d'onda di 300 µ µ, .quali si trovano essenzialmente n ell' estate e ad una certa altezzia ·d el sole sull'orizzonte. Si è veduto però (Guthman) che anche i raggi a lun·g h ezza d·'o111da maggiore sono caspaci di provo~are l'eritema e la pigrr1entazione, purchè si IProlung.hi il tempo di espos izione ; questo con 312 µ µ è 90 volte maggiore che con 300; con 322 µ µ 200 volte maggiore. Con la lu·c e naturale, quan·d o si h-anno lunghe2. ze d 'on•d a ol tre i 322 µ µ si h·a previalenza della pigmentazione sull'eritema ed 1è quanto si os1

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[ANNO

XXXIV,

21]

FASO.

SEZIONE PRATICA

serva in primavera. Oltre i 435 µ. lL n on si ha nè 1'11no, nè l'altra. La possi1bi·l ità di produrre eritema e 1pigmenta zione anch e con raggi a lunghezza d 'onda superiore a 300 µ. µ. e fino ai 435 spiega il fatto che essi possan o otten ersi anche d 'inver110 in 1Pia· nura. l , '11iSo 1di crc1nc o paste -colorate in rosso od in f;iiallo è efficace, 111a inestetico! Buona protezione offre la. cl1inina (al 10 ~h in glicerina) cl1e dà però un a51petto lucente alla pel.le, .e l 'orto-o5'5ideriy·ato d ell'esculina (glicostde delil'ippoca&tano) cl1e è la base di un preiparato che ' "a sotto il non1e di Zeozon. Snlla cosmesi. consu;ti: JESSNER : ""clzonheltsfPhler 111id illre n eharirllung; c. I<abjtzsch, ecl. Lipsia. GASTON: Fo1 niulnire cos1nétique et ésthé· tique . }3aillière, ed., Parigi. FILIPPINI.

Disinfezione di an1bieritl abitati da tisici. -

Al

l'abb. n. 12560 : Lavatura del p1n\·imenio (aiutandosi con sfregatura mediante sro1pe e raschietti) con soluzione di sutblillnato corrosivo al 5 % o; spruzzatura della stessa soluzione sull e J)areti (si può anche applicare con pennelli in mancanza di pompa); se l e pareli so110 semiplice1nente tinte in bianco, si applioa una nuo,·a inane di calce. Biancherie e fazzoletti, bollit11ra in soluzione di carbonato dl SCldn. al 2 %. Disinfezione d ei mobili ed oggetti (chP non si guastino) con la stessa soluzione d1 sublimato. P ossibil1ne11t e, disinfezione di tutto 1'arrù»iente con sviluppo di formaldeide; in tal caiso, i vesti ti si 1a.s ciano nella st.anza e vengono cosi disinfettati: altrjmenti si possono disinfettare col vaipore rfl u ente. P er il cadaver e non vi è n essun bisogno di disinfezione. Non esistono regoliacr:nenti che prescrivano tal t pratiche. Sui consue1i manuali 1di igiene, troverà ~volti tali argomenti. Per la medicina cos tituzionale, v eda il noto Trattato di Endocrinolog ia di N PENDE (F. ValJaròi, ed ., M1lan o), ed i due volumetti: Le debo lezze ài costituzione, 1clello stesso autore, pu1b blicati ·da Bardi ed. i11 Roma. Il 1 )rirno di questi due volumetti però è esaurito. 1

f il.

,

La poltiglia di patate ne ll e scottalttre. -

All'ab,b .

n . 13214:8: I.'iazione ne è analoga a quella del n olo linimento oleo-calcare ed è pro ha bilmente d·i natura fisica, o m eglio, chimico-fisica, forse per modificazioni dellla pression e osmotica, ;per cui viene r iùotto il turgore. fil. •

769

Sterllizzaziorie àella solu::.ione di n.ov ocaina .111 'abb. n . 9731 : ·

La n°'·ocaina so·p porta bene il calore s icchè la sterilizzazione può farsi con vapore fluente od a bagno-n1aria ner 45 minuti. fil~

..\ll 'ahh. n. 11010·2: L'avanzamento dei sottoten enti medici di conl · pJi::.n1en·ro l)er l 'anno 1927 avviene fino all'anzia11ità 1 1diccn1bre 19J6 inclusa. A. C.

:\.ll'abb. n. 3401: I .n

tazione speri111e11tale di Scafati per lo stu dio d ei ta.b~chi merita ogni consi·dc razion e ed i d a ti che essa pubblica sono penfettamente attencl ihili. ~on con osco i clati ri1portati da Schlossinoo c;11lle percentuali di i1icotina d ei tabaccl1i esteri, 1na llOn co1nprendo perchè se ne d ebba dubitare. Per part:Lcolareggiate informazioni si rivolga alla eitata S~azjone sperimentale idi S·c af.ati -o d alla l~a.blJrica tabacchi, qui in Roma, piazza Mastai,. dove ~ono tecnici di valore che conoscono a fon · do tali questioni. f il. ..\l dott. C. D ' Agata, da C. : ·

- ulla tubercolosi vi è il Trattato della tub. dal punto di vis ta clinico e sociale 'Pu.bblicato dall'l:--tituto editoriale scie11tifico Italiano. P er la terapia, veda il volume di G. BRECCIA: La cura della tulJ . polmonare, Unione Ti·p . Ed. Torinese. Su lla malar.ia n on es istono trattati recenti in i tali uno, tranne la .:11 onogra f ia di ScHIASSI pub1) li c·a t a ·c.lall' edit or e Caip1'.).elli. fil.

• ••

Riordinata ed aggiornata sen.ia muta.rvi l'origi· J1ale indirizzo eminentemente pratico, molto ampliata ed arricchita di parecchie nt1ove figure, abbi.amo pubblioata la terza edizione del

Manuale di PEDIATRIA PRATICA da!

Prof. Dott. MARIO FLAMINI

Docente di Cliniic?. P ed.iat1'i<0a nella R. Università Direttore del Brefot1·o:fìo Provinciale di Roma. (Vedere l'Indice del Vo1u·m e, riP'orta,to a pagg. 665 666 del F.ascioolo 18 del 2 ma~.io) . • Un volUJllle in·8 di •D:l!~g. XII-452 nitid1a.mente sta.m· pato s11 carta iSemiriatina·t a, oon 118 figure intercalaite nel testo. Prezzo L. 5 5, •Diù l e S•P€5e po&tali di sipedizione. Per i noGtri abbon1ati 601le L. 5 O, .in pOTto . frano<>. Invia.re V?.glia Postale all'Editore LUIGI POZZI, Via , istina, 14 - I~O)I.t\. . 6

,


770

fL POLICLINICO

[ANNO

X X XIV, F Asc . 21]

stat a 1P·ii1 volte rinvenuta, e Ruiffer avreb.b e anche tro1\'ate in una \1 es cic.a calco:losa 1delle uo va di Bil11arzia! Iu un·a sacerdot.essa ,di Ammone ·d ella XXI Di· nastia. ·Si trovò un .v asto ·d ecUrbito saicra:le e un ascesso al bacino. Un'an tica a p'Pendicite con aJderenze venne rinv·e nuta 1n una mummia di sesso f em1nin ile, nella quale vi erano anch-e aidere11ze pleuric.he a sinjstra. r,a m1ummi.a di Ramses V r eca trwccie ·di u n 'affezio11e cutanea ol1:e ;p.otr·ebb·e :forse essere un anti.co vaiuolo guarito (il)'utteratur a ) . Frequentiiss.imi i r eperti di frattrure :delle ossa, specie ·d ell ' art,o illlferiore. Sipesise ivolte si trorvar:i.o fasciature cootentive con 6teoc.he; ma, al di fuori ·di questi pre.siJdi cl1ir.u;rgici, n u lla sta a dimostrare vesti1gia 1di altri interventi di quals i.a,si .specie s:ul corip·o umano, se.b·b ene il p·aipiro S,mitl1 fR:ocia p enisare aid atti oi:»er at:ilvi datanti fino d .. . ' 1.?o secolo a. C. GARRONE. 1

Reperti patologici nelle mummie dell'antico Egitto. Ricorc1'1e arcl1eolog·iiei11e ·e p.ap·iro1og:iicl1e 11an.n o -g·jà da te1TIJpo dimois trato quail.e somma di co·gnL zioni rneidicl1e po:ssetdesse quel m eraviglioso .p o·1polo cl1e f ·u l : E~giziano fino ·da più idi tremila a·n ni or (s ono . E l'arte d i imba:lsamare, derivant e da <~recl e11ze religiois e, ha servito molto a noi per ·conn~sce re le altera.zioni dei c orpi di allora, stu•dian·do1e 6ulle mrnnmie rinvenute n egli ,scaJVi e .n elle ricerche in terra <i'E·g itt o. . È ovrvio p erò ·che p,ii1 idi tu.tto conserv.i no l'impro11ta ·dei moribi e ·d eg'li interv:enti l e ossa delle m -r1rnmie, ma talora ancl1e g·li organi interni e i tegU1ll1;enti ci riserb·a no r epeJ·ti intereissanti. Il filosofo e m e d:Lco Arnold Sruclc, di Hei·delibe:rig, li eler1ca in un .artico1o ("!Vl ii.11ch. ~1 ed. lVoch. 1927, n. 9) cl1e vale la ;pena ·d i ria•s:sumere.. Si cono1s1cono due OéliSi Idi morbo di 1P ott, uno -dei ql1ali 1con u.n voJiu,m inoso ascesso ois sifluente ·n ella r egion e dello }1soas. N·on ·di1I11ostrati've s ono le ric.ercJ1e r ig·uardo a1d ·alterazioni raC1hiti·cl1e ·d ell-e o·s sa, e n eg·ative assolutamente quelle te11·d enti a dimostrare le lesioni d eìl·a s:i.Jfiliide, il cl1e stare•b1be a rip r oiva del·1'as.s cnz a ·del1la mal,a ttia nell'antico E1g itto. In·v·ece si son tro,·ati tumori maligni, tanto sar·co1ni cl1e e1pitelimni. Una .volta is ola v.enn e tro,rata t1na palatoschisi ·corrisp·ondente a un labbro lep·o·r ino, e u na volta ·11n p iede Yaro-eiquino (nella mummia d el Faxaone ·s1ptah ·della X1IX Dina.stia) . Fre,que11temente ven!lero trovate alter,azioni gotto·se, n ei ipiedi (al luci Le inetatansi), n ella ga.rntba, r1ell'artic0Jazione del • ·g'i11occl1jo, nelle braocia, nelle mani, n elle verte1b re (.concrezion i a\renti .le tipi'cl1e rea.zio,n i dell'aci do llrico) . RGp0.rti idi carie de11taria e cli ascessi alveolari ·sono fre•quenti, e •l ' inter ess.ant.e è cl1e ne frurono ·trovati affetti i caidwveri d.ei riC'c.l1i e immuni ·quelli ·d èi poveri. Non :s i rinve.n nero traccie di 01perazioni pro,t eti·cl1e sui denti. F requentiJss:iimi poi i rep·erti ·di artr iti e alterazioni reumatiche delle o·s sa e articolazioni, 1anto ·da poter ·d ire cl1e .queste aJff ezion i erano le più anticihe e 1di1ffnse n ei ;popoli 1j eli' antico Egitto . Un sol ca1so di lebbra certa fu tr9v.ato e jn una Jnum.m ia ·dell'èr.a cristiana. T ale fatto fa pensar.e cl1e la lebbra ,bibl~ca, Jo zaraatl1, non sia da ìidenti,f icarsi con la ver a leibfbra, ma con la co.s1 dPtlu << E1 ephaniias1s grac·coru1n )> . ::.\1olte volte si rin,·ennPro crani con traccie di 111 asto i·rlite in ogni staidio. Le alt.erazion i calci..ifi,cJ~e delle arterje erano pure freqt1enti. L n litiasi ·delle vie urinarie (reni, ,·es.cica) è 1

1

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C11riosità mediche. Precursori della trasfusione sang nigna. I l pontefi·C·e In n,ocenzo \ rJff[ (Cybo) morto iù 25 lug·lio 14-92 era ·a.f,f etto . da grave cachessia par·e

p er carr,inoma gastriJco. E1gli non r egigeva altro cibo che il latte ·di ·do11na col quale veniv.a ncutrito. Il suo m edic·o ebreo per1sò ·di infonder1g li forze ·in·ocu<J.arlJdogli nell e vene (così dic e il Gre1g·orovi~Jis) sangue di robusti f.a n1ciulli. F·u rono 1coUUJpll'ati a t·al u•opo 3 ra,gazzi al pirezzo di un t'èl uoato l'uno. Eis si morirono 1dissangiuati, vittime .d.el1l' ini quo esperimento. Si dice c.h e il 1p ontefic·e non avesise dato il isuo consenso a qu e·sto genere di crq ra, e cl1e caciciasse via il meidi1co · dopo il tripli·ce omicidio. Egli morì ·d 01p9 ·p oc l1i giorni. _S .. DIEZ . 1

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1

N" Importantissima pubblicazione: ,

La Tubercolosi polmonare dal punto di vista clinico e sociale

-- - -

per cura di U. CAR PI e G. R ONZON l, in collaborazione di B . AGAZZI , G. ALLEVI , C. A RRI GONI , E . BERTARELLI, M. B ER.TOLIN I , G. 0ASTI GLI ONI, c. CATTANEO , C. GAMNA, C. Gozz1 , L. MANGI AGALLI, F . MAR.OCRA, F . M IOH EIL.I, A. MONTI , F . P.EIRUSSIA, E . P 1cENI, V . R ONCHETTI , P . RONDONI, E . RoNzANI, G. SALVINI, A. VARISCO, E . VE&ATTI, A. ZIRONI. Due vol um,i in nJi,ti<lissii.ma veste tii;:.o grafì·c a : il prin;io di pagg. XVI-539 e-on 135 fìgUJre ~n illero, a <:<>ilori e 11n tTicom ia nel testo e tre tavole li.togTafìehe;. il s~aon~o cli pagg. XVII-538 ·c on 79 . figure. i n nero e J.n tru.oomn.a nel test.o. P.rezzo oompleswvo d€11 due volumi ~ · 1 9 O, p i ù le spese post a li di spediziQne: Ai . nostmi abbo.naiti i dn·e volUJmi s·o no ceduti franchi d1 po~to, per s~e L. 1 7 O, .ir1via.ndo questa somID:a. n;ie~1ante Vagli.a Post a le al Signor LUIGI POZZI, via S1et1na 14, ROMA p er l'Ufficio postale Succu.rsale d.i.ciotto.


SEZIO~ PRATICA

771.

• POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. La Corta ùe1 La \'Oro, già largamente '<:liiff usa n ella sta1111pia, 11a tale i11111ortanza an cl1e peT la protezio11c igienico-sonit.aJ'ia delle 1classi produt· trici, che sti'fnia1110 utile di segnalarla i1e1la nostra Ri vi sta e di riportarn e il1tegralm e11te l e d1sr1osizio11i atlinenti alla tutela igienica ·d el la\'OrO, alle assic urazi oni e in gen-ere alla sanità tipica ù ei JaYoratori, che è la ,base d ella .p ienezza d ella ca.pacitù prod lltti\'a e 1delle facoltà morali. · XX\·. Gli organi corporati,,i .sorYegliano perehè siano osseryate le leggi s ulla preYenzione d egli infortuni e stilla 11olizia d el la\·oro da parte dei singoli soggetti n11 e associazion i collegate. XX\·1. IJa prl!Yidenza è un'altra manife tazion e del princjpio di collnborazion e. Il datore di la-

\·or o ed il prestatore cl ·opera d e:·on o con c0Trere 'proporzionialmen te agli oneri di essa. Lo Stato, m ediante gli organi corporati,·i e le associazioni professionali, prornrerà <li coordinare e di unificare qua11to più possibile il $Ì5tema e gli istituti di previdenza. · 1

Xx,·11. Lo tato fascista si propone: 1) il perfez.ionan1 ento dell'a sicurazione infortuni; 2) il miglioramento e la esten sione dell'assicurazion e maternità; 3) l'assicurazione d elle malattie p r ofessionaJj e della tubercolosi -come avYiamento a11 ·assicuoozione generale contro tutte Je malattie; 4) il perfezi onarnen t o d ell 'assi-e urazione con tro i disor.c•n1pati inrvolontari; 5) l'a-dozionc di !orm e special i assicurati \'e dotalizie rper i giovani laYoratori. 1

XX\rLII. E compito ,d ell e &ssociazioni .di Javoifa-

tori la tutela d ei loro rappresentati n elle pratiche amministrative e giudiziarie relative all 'assicurazione jnfortuni ed all'•assicurazione sociale. JNei contratti collettirvi di lav·oro sarà stabilita quanto sia più tecnicamente p ossibile la costituzion e di . casse n1utue per malattia col contributo d ei datori e d ei prestatori di lavoro, 1d·a amministrarsi da rappresentanti d egli uni e degili altri s otto la vigilanzia degli organi corporativi. XX'I·X. ,L 'assistenza ai propri raJprpresentati, soci e non soci è un 1diritto ed un ·dovere delle associazioni pro.f ession ali . Queste ,d ebbono esercitare direttamente, con propri organi, Je loro funzioni di. as sistenza, e non possono d elega rle ad al tri enti o istituti se n on 'Per 01b iettivi d 'in·dole generale, eccedenti interessi di ciascuna categoria ,d1 produttori.

XXX. L ·educazione e l'istru zion e, specie l'istruzic1ne professionale dei loro rappresentati soci e non soci è uno dei prjn cirpali doveri 1d elle asRociazioni profession·al i. Esse devono affiancare1'azion e •d elle Oper e nazionali relati've al dopo · lavoro ect ·alle a ltre inizi a tive di edl1,cazio11e.

l)isposizioni per la produzione e il com-me1·cio delle specialità medicinali. La Ga::.elta Ufficiale del 14 aprile (n. 87) 11a r>ubblicato il R. D. 3 marzo 1927 n. 478, cl1e aip-

1pr0Ya il regolamento per l' esecuzion e del decreto 7 agosto 1925 n. 1732, con''ert]to n e1lla legige 9 genTtaio 192'ì n. 58, con cerne.nte la produzione e il co,n11mercio d elle speci1alità medicinali . Il regolarnen•to con sta di 50 artiicoli: n e segn·a liarno, jn riassunto, le disposizion i più impor-

tanti. Chi intende attilvare un'officina per la produzione di s pecialità m edicin ali a scopo di ve11d·i tar dP.ve cl1iederne l'avtori::;.:a.:lone al Minister o del·

l' Ir11 erno. .... ono consi derate officin e ,p rodu.ttrici anche quel1c in cui vengono eseguite soltan to le aperazioni ter1ninali occorrenti. L ' autorizziazione ld,eve esserericl1iesta a n che dal · tfarmaciista proprietario d i un'offici na in diretta comunicazjon e del1la f.ar1naria . I/ at1.lori::;.:a::;ione presu1p pon e, in ogni caso, l 'ac certaJn ento delle con1diz.ioni di i don eità strubilite dal la legge e 1dal -regoliam~nto. Nessuna nuova Oftfi cin a può essere attivata 15eil titolare di essa n on n e ot·ten ga la r eil atiJva autorizzazione. Per le o•frficine :già in eser~izio, la ·d,omanda, per conti11l1are a produrre s1p eicialità m edicinali deve essere presentata entro cinque m esi dalla p111bbl icazion e del r egolamento. P er continuare il romn1er cio ·di sp eciailità, a.gli effetti dell' art. 14d el D ecreto~egge 7 a gosto 1925 n. 1732, la dom an1da d eve e8'Ser e 'P·r esentata entro 6 mesi. ~ soggetta a speciale autorizzazione _ la preiparazi on e [)er la ven1d1ita di sieri e d·eriivaiti, vaJocint, fermen,tt. batterici, virus, tossine, a risenohenzoli semplici e derivati, altTi prodotti 1cl1emiote · ., 't)i-Cì o biologici ed a..flfti.nt Gli. istituti ch,e :g ià vi provvedono deivono p1·t; senta.re ,aoman1da. 'Per contin,u are l'esercizio della. prnd uzio11e, entro sei m esi. A tutti gili effetti s ono con1si der ate specialità. medicin1a1i: 1

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1

(* ) La presente r ubrica è affidata all'avv. GIOVAN NI SF.LV.\ GGI , eser~ nte in Cassazione, OODBulente·

legale d el nostro periodico . •


772

!IJ POLICLINICO

1) qualsiasi pro1òotto.. teraipeutico, semplice o ·Composto, preparato a dose o forma di medicamento, secor:i1do una forma prestahilita, contenuto in reci'Pien ti o involucri determinati, pronti per ·la ven•d ita e chi'u1si, in modo cl1e non si·a po1ssi.1bile aipportare al pro dotto qu·alsiasi mo1dilfiica. zione; cc 2) le prepanazioni dieteticl1e, i pro1 dotti per ·1a co1smetica e quelli così ld·etti igientci ed aJltri «

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1

1

.qu.alora siano ad essi, in qualil·n qile modo, attrt. 1b~liti effetti terapeutici;

i prodotti con indi<Cazione, terapeutica che, pur non essendo lJreparati a ·dose o forma di me··dicarr1enti, si·a no messi in commer cio con nome ·speciale, ·costi·t·u ente marchio ·di faib1b ri c'a )) . I prodotti terapeutici prep1arati dal farmaci.tSta ~ono co11si•derati specialità ~n tre caisi: a ) qualora ·non siano preparati per la sola ,·en·dita 1diretta al pubblico nella farmacia stessa; b) o, pur nell e .condizioni in dicate alla lett. a) , siano però confezion.a ti come è detto sopra al n. 1) per le specialità; e) O'Vvero sia ad essi assegnato un norne speciale che costituts,c a m arcl1io idi ·f ab1b rica .o sia fattia per essi .putbìbli cità in qu·alsiasi modo e sotto qual1siasi forma . P er l1a vendita de'lle S'P·ecialità è necessari·a la q·egistrazione di esse, alla quale provvieidie, s11 ·domanda, il .M inistero de}l'1Interno, previo aicicer1.amento delle con1dizionJ stabilite nell 'al't. 17 d el (l

3)

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-rego'l~ento.

La r egi1strazione è n egata: 1) .quando la specialità, per la compo1siz·i one qu•antitatilva o qu·a1ita·•tiva, •p ossa ritenel'Si non corrtspondente a:l valore t er ap euti·co .denunziato n el'lla •doman1d·a; 2) quando l'·etichetta e gii stampatj p·e r la p'tlbbli·c ità conien,g ano d~chiar·azioni ·dirette · ·rud ruttribuire alila speci·a lità e1flfetti tera:peutici che non po,ssiade; '3) qu.anido ia specialità · 1a.lbbi.a o sjano ad essa -attrib·uite ;p ro·p rietà anticoncezionali o intese a -turbare il corso .fi5iolQ!gico 'de11'a gestazione o a l'ecarc, in qualsiasi modo, orf.fesa alla mor·a le e ·al buon costume; 4) qu•ando al'la o51peci.alità .si1ano attr.ibuite virtù terapeu•tich·e 'd·i si.curo eiflf etto c-0ntro il cancro, il luipus, ·] a tisi· .polmonare e .quelle altre malattie c.J1e verrar1no ·determinate con de.creto del Ministro per l'Interno. B vietato l'ruso di etichette e stampati illustrativ·i cl1c non corris;ponidono a quelli approlV'ati dal M1i11istero col decreto di regts•trazio·n e. Deve ifarsi dom1and.a ancl1e· per q.ual:siasi variazione ·del'l a composiz,iÒ ne •d·ella s1p ecialità già· re·gi strata. L' autorj zzazione a prod·urre e la regi.strazio ne -sono soggette a revoca se risu1lti cl1'e la S'peciallità non corrisponde alla comiposizione dichiarata o -alle condizioni in base ·alle quali fu au•torizzatia 1

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[ANNO

' XXXIV, FAso. 21]

o se sia ·dimostrato, dall'uiso, nociva o siasi verificato abuso nella pullblicità, .. se non sia stata pagata lq tassa annua prescritta. Sono so gg.ette a r egi-s·triazione, si intende, anche le speci-alità pro;venienti dall'estero, alle quali sì ajpp~icano le stesse dilsiposizioni, oltre 1 qiuelle s1pe. ciali pre·viste dalla legige e 1d·all'art. 29 del regol!ain1 en to. E 1da sperare che questo sistema dJ con•troQlo, s·aggiam ente ri'goroso, a:b1b ia app·l icazton.e scrupo. Iosa da rparte de·g1li organi cl1e devono ifar1o osservare e, principaln1ente, •dei sanit·ari: senza il concorso attivo e scrupoloso di essi, la vigilanza non sarebibe suffi1Cienie al fine che l'ordinamento formale si proipone. 1

0

P1·ovvediment i pe1· la protezione degli animali. (L. 10 febbraio 1927, n. 292 - n . 581,

Gaz~. Uff.,

16 marzo, n. 62).

.4rticolo Unico. - L '.art. 9 della leg~ge 12 giugnO' 1913, n. &11, concernente 1proivve1d~m1enti . per la pro tez'.ione ·de-g;Ji animali, è modirricato come segue: <· Gli rsp,e rimenti scientiftci ·consistenti in ope-

r.azioni su animali ''~venti delle sipecie dei mammiferi ed uocelli, sono permessi so·ltamto negli i•s tituti scientilfici, secon·do le indicazioni e sotto la restponsabilità ·dei rispettivi direttori. Quando si tratti ·di cani 1d es ti nati a ta~i esperienze, essi non saranno crustoditi nei locali annessi rugli ospedali peroh è nor1 sia tJurbata la tranquillità degli infermi. « E \rj etato di servirsi delll'•anima·l e già sotto 1p osto ad op.errazione, per ulteriori esperi·m enti, tr anne i casi in cu.i cJò sia necessario per ragioni ·di i!l1dag;ine sci·e'ntifioa. (( I tr-as-gr.e ssori saranno puniti con rummenda da lire 100 a li~ e 500. « l,;3. metà 1 delll 'airr1menda '51Petterò. a·gli agenti cl1e avranno . denunciato la contravvenzione n . 1

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_..

Pubblicazione lnd/spensab/le:

Dott. Cav . U ff. ALBERTO VI GO CDoctor Ju1tlt1a1•

LA LEfilSLAZIONf SANITARIA '

:: in rapporto all'esercizio professionale :: (Man ua1e oontenente Leggi, Decreti, Reg?l.amenti. ~1'­ colari e tutto aiò ohe si riferisce all'eser_c1z1~ prof essi~ nale ·a d uso dei Medici condotti, dei. li·ber.i es~nt1 .. decrl{ uffìoiali sanrita:riti e del peraootaJe aA11detto a1 laboratori dd vigilainza igienica). Prezzo L. 1 6. Per i •n ootri abbona.ti sole L. 13.7 5 in porto fra.neo . Inviaire Vaglia postale al Sig. i;iurG~ POZZI - Via. Sistina., 14, aooittnoendo : per 1 Ufficio poetale Suo. oursale ddoiotto. ROM A.


{ ...t\.NNO

XXXI V,

FASO .

21]

SEZIONE

PRATIOA

713

NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE. L'Assicurazione delle malattie al Consigll io Superior e della Economia Nazionale. 1

Si è riunito il Consiglio Superiore dell' Eo<»110~ia Nazionale che fra gli altri argomenti ha trati.ato quello dell' assicur.azione contro le malattie . Ne è stato rek'\.tore . E. De Michelis . Egli ha detto che !'.assicurazione malattie in Italia è una questione che ha preso posto fra quelle che maggiormente appassionano d.a più anni il Governo e le organizzazioni , ~ che h.a. dato luogo a stucli dibattiti e controversie teoriche, non ancora ri~lte. « Si tratta - l1a detto De Michelis - di un interesse reale tanto per le classi oiù elevate e che dominano la produzione, quanto p er lo Stato come organizzazione della Nazione. Non v.a trascurato che l'assicurazio11e obbligatori.a contro le malattie si risolve in uno sgravio non indifferente per l'Erario e più anc:ora per le finanze degli Enti locali (Comuni, I stituzioni di beneficenza e ospitalier.a). Sotto ogni aspetto si profila perciò la utilità di completare la difesa provvidenziale del lavoratore, apprestando i mezzi indispensabili alla lotta contro le malattie, specialmente oggi, dopo che il ~verno, nella valorizz.azione di tutti i fattori del progresso nazionale, ha già brillantemente e fecondamente risolti tutti i problemi della tutela della maternità e dell'infanzia, e della protezione igienica dei lavoratori , e s i accinge a oombattere il flagello della tubercolosi ».

Cronaca del movimento professionale. Réclame medica sulla stampa quotidiana. La Sezione pugliese della Società Italiana di Dermatologia e Sifilografia, considerando la nefasta opera svolta a danno della scienza medica .e degli st~i pazienti dalla « réclame » ciiarlatanesca diffusa a mezzo della stampa quotidiana, a proposito di miracolosi segreti terapeutici nel campo dermosifilo~rafico, ha deplora.to in un recente o. d. g . Ja manc:anza di qualsiasi controllo e sanzione efficace in una materia così importante per la salute pubblica, invocando disposizioni oppor tune perchè, eventt1almente p er opera ,d i un.a Commissione tecnica a ~iò deputata dalle super iori autorità statalj, venga eserciitata una stretta sorveglianza sui limiti entro ii. quali possa essere ooncessa u na. onesta ed utile diffusione fr.a i profan i di « réclames » medico-farmaceu tiche di spe<!ialità .

Sindacato medico fascista di Roma e Provincia. I l segretario dott. prof. Ermanno Fioretti ac<X>mpagnato dal dott~ Trulli, capo gruppo medicicondotti, ha. .r iunito nella sala Consigliare di Palestrina gentilmente concessa dal P odestà tutti i medici di quella importante zona .

Iu un lucido discorso tratteggiò i fini del sin dacalismo fascista e della nuova legge sindacale che ha dato riconosciment.o giuridico al Sindacato Medico, indicando qu ali sono i doveri dei sanitari e specialmente dei medici condotti ohe con il loro apostolato J1anno ben meritato del regime il qua le attraverso le organiz2klzio11i sindacali ne ha r iconosciuto i. giusti meriti accordando la condotta residenziale e migliorando le condizioni eoonomicl1e .si.a. per quanto riguarda gli stipendi che le pe11s1on 1. Infine ha ascoltato con deferenza tutti i desiclerata degli intervenuti, promettendo il massimo interessamento specie per quanto riguarda l'eleva1nento della classe sanitaria.

CONCORSI. POSTI

VACANT I.

BIANCO (Reggio Oal.). - L. 6000 (sio) e 4 quadr. dee.; L. 2500 ca\t. ; età lim. 45 a. ; tasS'a L. 50.10. CARSOLI (Aquila). - Scad. 31 roag. ; 2a oond.; L . 9500, oltre L. 3000 cav.; 4 quinq. dee.; tassa L. 50.15. CASTELPETROSO (Campobasso). - Al 7 giu., or e 18; L . 6500 (sic); età lim. 40 a.; tassa L. 50.15. Ab. 3320; assistenza a 38 fam. pov . e 50 orfani di guerra. Chiedere a11nunzio. CATANIA. - Scad. 31 mag. Assistente Dispensario celtico; L. 1150 (millecentoci11quanta), oltre il c.-v.; tassa L. 50. Servizio di assistenza e oper a di propagand~ per la profilassi e l' igiene sociale. CosENZA. R. Pref ettwra. Ufficiiale sanitarioper 9 con~·orzi; v. faso. 20; scad. 20 giu·g no. F1RF.NZE. R . Aroispedale di S. M. Nuova. - Chirurgo primario; scad . 4 giu . ; vedi fase. 20. FORNO DI CANALE (Bellunoi.). Scad. 31 m,ag. ; 2 oondotte, consorziali; L. 10,000 e addizionale L. 5 oltre i 1000 :pov.; c.-v. ; L. 300 aTm. farm.; L. 700 all'uff. san.; 5 quadr. dee.; tassa L . 50.10. GENOVA . R . Prefettwra. - Uffici.a.le sanitario e direttore dell'Ufficio Municipale d'Igiene del Comune di Genov.a u nifioato. Scad. 30 giugno. Vedi fase. 19. GENOVA. Spedali. Civili. - Vice prim_ario specialista in pediatr ia medica; L. 5000; nomina e 3 conferme triien nali, fino a.1 45° (sic) .anno; laurea da 4 .a . ; tassa idi L . 50, al tesoriere; esame; docum. alla Segreter ia (Ospedale S. Martin<\) entro 1'8 giu ., ore 13. Cl1iedere annuDzio. GoRLA M INORE (T1arese) . - Scad. 31 maggio; L . 7000, oltre L. 500 uff. san.; ,addizion. L. 5 o1oltre 600 pov.; età liJn. 35 a. 1vitEA (A.os-ta). Ospedale Civile. - Due assistenti della Sez. Chir urgica; titoli ed eventualm. esami; tassa L. 50.10; età lim . 30 a.; docum . a 3 mesi; serv. ll!ntro 15 gg. ;. anno <.li prova; . e 3l conferme

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IL POLICLINIO:::>

[ANNO

XXXI V, FASO. 21)

bien11.a li; L. 2500 (sic) .annue e percentuale 10 %, NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE I vitto, obbligo di guardia. ,S cad. 20 giu. .· La F'eder.azio·n e della Stampa Medica Latin.a Un assistente nella Sez. l\1edic. ; L . 3500 (sic) ha eletto presidenti .o.nora.r i: Henri Roger (P.ae percentuale; serv. entro 1 mese; altre condiziorigi), Giuseppe Sanarelli (Roma) e V . Cortezo ni ana.Ioghe a quelle suddette. Scad. 25 maggio . (M adrid) ; presidente effettivo: Mauri ce Loepér ' LaGONEGRO (Potenza). - A tutto 30 giu . ; lire (Parigi); vice-presi>d-enti: Vittorio Ascoli (R-Oma),. 7000 per 600 ·p ov. e. 6 qua:dr. dodiçesìmo; docum . A. Austregesilo (Rio de Janeiro), D . Danielopolu a 3 n1esi; ,tassa L. 50; età lim. 4_0 a. ; serv. entr.o (Bucarest) e F. Coca (Mad rid)'; segretarjo gene15 giorni . _ rale: L.. M. P.ierr.a (Parigi) ; segretario ·gen~rale ìVIAN'.IOVA. - Scad. 10 giu. Medico .di RipM'to; '·aggiu;n to: René B eckers (Bruxelles); tesoriere: L. 9000 e 5 quadr. dee. ; c.-v. in L . 1170-1800; Georges B·aillière (P.arigi); tesoriere aggiunto: età lim. 40 a. l{ohly (Avana). ~IEDOLE (MQlntova). Scad. 31 m.ag.; v. f~c. 20. MIGLIANICO (Chieti). - Scad. 31 mag.; L. 9000, NOTIZIE DIVERSE. oltre L. 500 uff. san., L. 2500 ambu1at. e trasp.; 5 quadr. dee . ; età lim. 40 a.; tassa L. 50.15. Scuola Su periore di Ma Ja1·iologia. MILANO. Pio I stituto di S. Corona. - Sono v.aCome abbi.amo a11nunziato, il recente Consiglio canti p osti di medico assistente~ .negli Istituti elio- dei }i{inistri, su proposta di S. E . il Capo del Goter.a.p ici-chirurgici e profilattici in Pietraligure; verno, ha decretato l'istituzione della Scuola ·S uL. 12,000, oltre vit~o e alloggio. Domande e ri- periore di Malariologia. chieste d'.informaz~oni a.Il' Ammjnistr.a zione (via La nuova istituzione fascista crea in Italia un Cesare Co1'renti 13, Milano). centro di studi certamente superiore e più oomNoYARA. Consorzio A1ititubercolare provinciale. pleto dei oonsimili esteri. - ì\ledico direttore; scad . 31 mag. ; vedi fase. 18. Nel n. 20 d el nostro giornale abbia·m o già d1S.to PISTOIA. RR. Spedali Ri·uniti. - A tutto 31 il progra1n1na dei corsi che avranno inizio improrogabilmente il 15 giugno. maggio medico pa·imairio; vedi fase. 20. Sono già aperte le sottoscrizioni; è in corso di PORTO S.: GIORGIO (Ascoli Pie.). - Soad. 30 magstamp·a. il progTamma con l'orario delle lezioni . .gio; L. 8000 residenziali e pel 25% popolaz. ; addiPer qualsiasi notjzia informativa e per l' amzion. L . 5; serv. att. IL. 500; indennità forese missione rivolgersi al prof. V. Ascoli, presso la L. 1000; 5 quadr. dee. ; tassa L. 50. Clinica M~dica (Policlinico Umberto I), Roma. RoBBIAT'E (Como) . - .Al 30 mag., 2a. oon<l. consqrtile ; .ab. 4414; L . 9000 e 3 quinq. dee., oltre Cong resso per lo studio delle questioni s essuali. L. 500 u·ff. san., L. 3500 tr.asp ., L. 80 Opera Pia La Società Italiana per lo Studio delle Questio« N·a.zz.ari »; età lim. 40 a.; tassia L. 50.10; doni Sessual~ indìce il 4° Co11gresso N.azionale ai cum . a 3 mesi dal 26 apr.; serv. entro 15 gg. Ba-gni di Montecatini d.al 16 ·al 18 giugno. S. GrovANNI DEL Dosso (Mantova) . - Scad. 5 'Tema principale di relazione: cc Le m·a la.ttie sesgiu . ; L. 9000 ~ 4 qua.dr, dee.; c.-v. in L. 2000; s uali nell'infanzia» (re]. il prof. Jader Cappelli uff. san . L . 300; indenn . tr.asp. , W:1riabi1e; ~a dj Firenze) ; temi secondari: cc La psicologia ses- ~ L. 50.15. suale dell'infanzia»; cc L' educ.azione sessUiale ». . S. PIETRO V1MINARIO (Padova). Proroga a tutto Avranno anche luogo varie comunicazioni e disoussioni pratiche relative all'azione na svolgere g1u·g no. . dalla Società, alle org.a nizzazioni intern·a zioSONNINO (Roma). - A tµtto 25 giu., per .S. Annali, ecc. gelo ; L. 9500 per 1000 pov ., .addizionale di L. 4 Durante ii Congr&Sso si terrà una riUiDione fino ia 2000 pov. e di L. 5 oltre, oon un m assimo di 3000 po"..; 5 qu·adrienni dee. ; 1° c.-v. ; tassa del Consiglio generale deJla 8oci~tà. 80110 invitati i membri del Consiglio, i sind aci effettivi e supL . 50. Le oondottè sono 2. plenti , ed un delegato designato da 'ciascun grupSULMONA (~4.quila) . Casa Santa dell' A.n nunziata . - Aiuto di ohirurgia nell'Ospedale Civile; po debita.mente OC>Btituito. La riunione ha luogo unitan1ente a .quella delL. 3000 (sic) e p•artecip:az. eventuali proventi; 1' A&sociazione P1·ofession.al0 dei bifilografi Itascad . ore 12 del 1O gi u. ; età mass. 35 a . ; tassa liani. ' L. 50.10 ; docum. a .3 mesi; nom. biennale; serv. Non si accettano iscrizioni <li non soci. entro 15 gg. i .a tassa di isc1·izione per i soci della ·società TAIBON (Belluno). - Scad. 30 mag.; v. ·f.asc. 20. italiana per gli studi delle questioni sociali o delTERAMO. Congregaz. di Oq,rità. - Assistente nel1' Associazione professionale <lei dermosifilografi è l'Osped. Civ.; scad. 31 mag. ; vedi faso. 20. di L . 10 e deve essere piagata alla Prosidenza di una delle predette Associazioni (.al prof. Piccardi, UDINE. Consorzio Antitubercolare della Provincia.. - Cere.asi d'urgenza medico in servizio in- Presi·dente- dell' Assoo1.azione dei Dermosifilografi a Torino Corso 'Duca di Genova, 3; oppure a.l terinale, con probabile sistemazione in pianta e prof. Mi~li, Segretario della Società per lo studio . miP"]iaramenti eoonomioi . Si richiedono titoli dio n1ostranti oompetenza specifica ed organizzativa delle questioni sessuali, via Cas.almonferrato1 29. i11 materia di lotta aJltituberoolare. Stipendio .ait- Roma (40). Gli iscritti al C0ngresso banno diritto: 1) .alle tuale L. 12,000 (dodicimila) e missioni retribuite. 1


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SEZIONE P RATICA

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riduzioni sul viaggio con1e s arà noto a s uo tempo; La oonferenza si adunerà sotto La pres idenza 2) .all' j11g.r esso gratuito n egli Stabilimenti delle del dott. Tou louse, n E(l Ser viz,io di profilassi menTer1ne e aJle oure an11esse; 3) -all' alloggio e alla ta'.le del Dipartimento della Senna, Ospedale J.len-00lazione (caffè e latte) gratuiti dal giorno 16 a l ry Rouselle (1, rue Cabanis, Paris Xl\7 ). 19 giugno nei migliori alberghi della oittà; 4) al pranzo offerto d&lla Società delle 'ferme il gio rno I. e Giornate Mediche di Bruxelles. 16, .a tutti i rinfreschi e ricevimenti offerti d.alIl Comitato per la 7a. ses~ione delle « J ournées l'on. P<~està, tlalla ...:'oe:ietà delle Terme, dalla SoM éd ica.les » di Bruxelle.s (1927), p resieduto d.a l cietà degli albergatori e .alla organ~azione delle p.rof. J ean Verhoogen; ha roclatto il p.r ogramma · gite alle quali si sarnn110 i.scritti, sia a quelli qu i scientifico. Saranno ten ute conferenze da Bes.annunziati che ad a ltri che eve11tualmente por edk.a e Chiray "di Parigi, Ler iche di Str asburgo, tranno avere luogo. L epine, Arloing e Policard di L ione, L agnesse di Coloro che vorranno prendere parte al Congresso Lilla , Ca ntacuzène e Danielopolt1 di Bucarest, .e .alle gite, sono pregati di iscriversi oon solleci. . . . ' Christiansen di Copenaghen, Gomez Ulla di ~Ia­ tudine preventivamente; questa ISCr1z1one non e drid, ·S11&pper di Amsterdam ; il prof. Pierre impegnativa e dovrà servire agli organizzatori per Ma.uriac di Bordeaux ter rà la confer enza in.au1a buona riuscita delta riunione ; le iscrizioni degurale, il 25 giugno. Il Min\stro delle Scie11ze e finiti ve dovranno pervenire al 9iù tardi entro J'8 giugno a ccompagnate c~a Jl 'i1~:~)" 1 to dl':lc ~ ite Arti ha .accordato nu ovamente i sontuosi locali del « Palais du Cin quantenaire ». Alcuni Governi alle quali il oongres.sista vorrà partecipare. I soci dei seguenti g ruppi possono inviare la hanno designato i rappresent.anti ufficiali . prenotazione e La loro quota. al prof. Mie li entro 1'8 giugno, o anche agli indirjzzi seguenti, ma e n- Cong resso di medicina tropjcale nell' Estremo Oriente. tro il 7 giugno: del gruppo fiorentino: dott. S. Sberna, Firenze, via Ron1a 2; del gruppo ligure: L 'Associazione p er Ja Medicina Tropicale delprof. D. Macaggi, Genova, via A. Bertani, 5; del 1' Estremo Oriente terrà il suo VII Congresso a gruppo napoletano : prof . Pietro Ca passo, Napoli, Calcutta, sotto il patronato del vicerè e governapiaz~ dei ~fartiri , 19; del gruppo palermitano: t ore generale dell' India e sotto la presidenza del dott. Nicoletti, Palermo, U11ive rsità, I stituto di n1agg. gen. E. H. Symons, direttore generale del medicina legale; tlel g ruppo piemontese: })r of. A. Ser vizio Medioo dell' India. I laivori inizieranno Fontana, Torino, via P o rta, P .alatina, 1. il 5 dicembre; saranno ~guiti da gite, che avranL ::t segr eteria del Comitato Ordinatore del Con- · n-0 termine il 22 dicembre. gresso diretta dal dott. ~ berna, e ntro il 10 ono ammesse comunicazioni di scienze medich e giugno sp edir à a tutti i soci iscritti gli eve11tu ali fon d.an1entali e .ausili.arie, di patologia e cli nica, moduli ner il viaggio, la tessera d 'iscrizione, i tadi fi sioter apia (oompresa la radiologia), s ull'igiene glia ndi -r>er l'alber go n el quale è assegnato l'ial- e la n1edi cina sociale, di odontologia, iìi veterinaloggio al oongressista, i tagliandi pe r le gite, ecc . ria . ~ 18ezioni verranno fissate in base al nuI soci sono pregati di indicare l'indiriw..o a l quale mero e .alla qualità delle comunicazioni cl1e sa-desiderano ricevere le tessere suddette. Non si faranno annunziate. Al Con·gr~so Yerrà unita una r.anno dunlicati n è si emetteranno tesser e nt1ove espos1z1one. per i rita1:datari o per coloro che non abbiano inLa quota biennale per i membri dell' .A.Bsocia-viato le quote. zione è di 2 sterline, ovvero di 26, 10 r upie; per Ne lla circostanza avr à luogo a n che la 2.... riu- i membri .associati è di 5 rupie. Le mogli dei connione del gruppo dei Dermosifilogr.af1 dell'Italia gressisti possono essere iscritte tra gli associati. Centrale (Toscan a e Um.b ria1). Rivolgers i per esse P er infor~zioni e isorizioni rivolgersi al seal prof. Tommasi, direttore <lella Clinica Dermo- gretario generale: St.-Col . J. Cunningh.am, I.M. S., sifilopatica di Siena. . General Organizi11g Secretary 7th C·ongress Far Si i)regano i soci r itardatari o i nuovi soci ad Eastern Association of Tropica! Medicine, P ainviare al Segretario ge11er ale della Società o a steur Institute of India, l(asauli, Punj ab (I11dia .quello del proprio g r uppo la quota. sociale di L . 3? Britannica) . (estero L. 45); essa dà diritto a rioevere gratu1-tamente ] a « Rassegn a di studi sessu ~li e di euge- Cor si di Tisiolog ia . . n1ca ». N el Salone ·d elle ri unioni tlell.a Confederazione Gener.ale Fascista dell' Industr ia Italia11a, è stato tConferenza europea d 'ig iene e profilassi mentale. inauo-t1rato il Corso di perfezionament·o in T isioloo-ia0 istituito a cura della F ederazione N azioSi adunerà a Parigi il 31 maggio, in occ.asione <lella Settimana psicbi.atrica, la quale assumerà nale F .ascista I~tituti Privat i di Cura, dall'Unione I ndustriale Fascista del Lazio. quest'anno speciale importanza, dovuta alle celeAlla cerimonia, r esa particolarm en te solenne dalbr.azio11i di , Pinel e di Vulpian. La conferenza 11rocurerà di ad'.iivenire ad un 1' Augusta ·p resenza della Regina, so·no. inter~cnuti le LL. EE. Federz•o·n i, Fe.r.:lele e Bot t ai per il Go:acoordo fra le L eghe <li p1' 0 fi l.a ssi mentale dei diverno, S. E. Paolucci in r.appresentanra della Caversi P aesi allo s rop,o di ottenere, dai risp et.tivi ' . . . mera dei deputati e Presidente dell' Ente AntituStati, leggi, r~golamenti e mezzi econom1c1 per bercolare, il comm. Melchiorri per il P. N. F., fio sv·olgime111to della loro azione. 1

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IL POLICLINICO

il sen . Baccelli p er 1a P1·ovi11cia, il comm. -~Iaz­ zolani per il Governatoriato, i rap.p resentanti del Comandante il Corpo d'Armata del Prefetto e del Questore di Roma, il gr. uff. Pio Marta per Croce R ossa Italiana, il oomm. Fioretti per il Sindacato Medici, il gr. uff. Baren·g hi ed il ~· uff. Di Giacomo per la Confederazione Nazionale dei Sindacati fascisti, il colonnello Ricci per la Direzione della S.a inità Militaa-e, il dott. Lie}>emann per la Presidenza degli Ospedali Riuniti, ooc. ecc'. Erano a ricevere .S. M. e le alte autorità dello Stato l'Ufficio di Presidenza della Confede1'azione, con a capo l'ou. Benni, i.I comm. Ricci, i professori Dettori e Balella, il gr. uff. Allievi, l'avv. Santo, il prof. Lo Bianco, l' avv. Mandalairi, il oomm. Fossati, il gr. uff. Rebucci, l'avv. Cimino, l'avv. Vizzoca. La ceri:rponia che si è svolta con austera solennità rapprèsenta l' inizio del preannunziato oorso regolare di tisiologia che sarà tenuto nei locali dell~Unione Industria.le F.ascista del Lazio d~gli eminenti proff. Angelini, Laurenti, Lo Bianco, Mendes, N azari, Niooletti, Saraceni i quali n el cam1po della tubercolosii. r.apvresentano dei benemeriti della Nazione.

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Il giorno 30 maggio avrà inizio nell'Università di Moden.a,. promosso dal Consorzio Provinciale Antitubercolare, un Carso di istruzione per le malattie tu bercol.ari. Esso ha per scopo di permettere ai medici pratici di aggiornare le loro cognizioni sui vari argomenti di tisiologia e di tubercologia che possono avere applicazione immedia-ta speci.almente dato l'attuale rifiorire di opere e di studi sul problema. sociale tuberoola.re e l'intensifioarsi relativo della lotta contro 1a tuberoolosi quale vuole l.a ferma volontà del nostro Governo Nazionale Fascista. Le ·lezioni verranno tenute ordin.ari.amente solo nelle ore pomeridiane dalle 15 in av.anti, in modo da lasciare .ai colleghi, specialmente condotti, la possibilità di attendere contemporaneamente al loro servizio. Il corso avrà la durata di 15 giorni e la frequenza regolare ad esso darà diritto .al relativo certificato da parte della · Segreteria della R . Università. L'iscrizione g1;atuita. verrà fatta dietro domanda inviata iall.a Segreteria Universitaria, p.r ima del 25 maggio. Possono iscriversi al Corso ianohe gli .studenti del 5° e 6° anno di Medicina. Le lezioni saranno tenute, secondo orario che sarà comunicato a suo tempo, dai pr~ff .: B.alli, direttore dell' I stituto di Radiologia e Terapia fisica; Camp·a ni, docente di Patologia medica e Direttore d el Consorzio .antitubercolare Provinciale; Centanni, direttore dell'Istituto di Patologia generale; Colombini, direttore della Clinica Dermosifilopatica; Don-aggio, direttore della. Clinica delle malattie N ervose e Mentali; Fiori, dir ettore della Clinica Chirurgica; Marchetti, docente di Patologia Cl1irurgic.a; Piccinini, direttore dell'Istituto di Farmacologia; Podestà, docente di otorinolaringoiatria; Sanfelice, direttore dell'Istituto d'Igiene; Simonini, direttore della Clinica Pediatrica; Sisto, direttore della Clinica •

Medie.a Generale; ·Taroz ... ;, direttore dell'Istitu~ di Ana t-Omia Patologica; Vaccari, docente di Olinica Chirurgica.

Il prof. U. Gabbi ha dir.amato I.a seguente circolare: Egregio Signore, A questo rinnovato spirito di lotta contro la. tubercolosi .ad opera del GQverno fascista. ohe deve estrinsecarsi inizialmente colla istr~ione colJa propaganda e colla illustra~ione dei mezzi difesa della malattia, noi della Facoltà Medica di Parma abbi.a.mo pensato di partecipare con un ~iso di ~onferenze animato da dimostrazioni prat1che (m1crosoopiche, cinematografiche e con proiezioni). L)intento nostro è quello di far meglio cono-soere ·n on tanto la natura del morbo e 1a sua potenza letale, qu.anto il suo alto potere di oont~ gio, la sua facile diffusibilità, lé vie per le quali. entra ~el nostro organismo e . lo ammala, ed i deleteri effetti sulla costituzione e sulla r-esistenb.a organica dei figli ' dei colpiti dalla mal.attia. N 011 solo, ma do.bbi.amo addita.re anche quellemalattie e quegli errori nel regime di vita che infralendo la resistenza orgainio.a .aprono .a l nemico la via del nostro organismo . Il nostro corso è f.atto ai Laureandi in Medicina, ai Medici, alle. AS.sistenti Sanitarie, alleLev.atrici, ai Maestri e alle Maestre e si ap,ri~à. ·il 23 e si chiuderà il 30 di maggio. Sarà rilasciato un oertificato .d i f.r equenza aii partecipanti al Corso per il quaJe verrà oorr1sposta I.a somma di L. 10.

ai

P1tOGRAMMA

DEL

CORSO.

TuberGolo,c;i polmonare : Semeiotica.: .d ott. Camp.an.acci; Etiologia: prof. Vercell.ana; Patologi& speci.ale: p•r of .. Ponticaocia; Anatomia patologica: prof. Verga; Clinica medica: prof. G.abbi; Terapia medica: prof. Ponticacci.a; Terapia chirurgica: prof. Stoppato; Lotta antitubercolare: prof. Gabbi; Dispensari e vaccinazioni: dott. Pariset. Tubercolosi chirurgica : Diagnostica : prof. Stopp~to; Patologia chirurgica: prof. Razzaboni; Clinica chirurgica: prof. Ferrari; Terapia chirurgica: .o rof. Ferrari. Tubercolosi delle prime vie respiratorie: pcr-O'f .. Lasa.gna. T'lthercolosi infantile : prof. Cozzolino. Tubercolosi degli annessi : prof. Acconci.

Per la riorganizzazione della Croce R•>ssa. Il Capo del Governo, presente, l'on. Suardo, h1S1 ricevuto al Viminale il Commissario per I.a CrooeRossa Italiana, gr . uff. Pio Marta, il quale gli ha. es11ooto le con.tlizioni della istituzione. L'on. Mussolini ha fatto conoscere al commissario le sue direttive per la riforma statutaria e per la riorganizzazione dei vari servizi, sviluppando i quali la Croce Rossa Italiana adempierà i compiti che le saranno prefissi per il tempo di pace e per il tempo .di guerra .


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XXXI\"'"' F .\SC. 21]

SEZIONE P RATIOA

All'opera Maternità e infanzia. L'on. Alberto BI.anc è stato nominato Commissario straordinario p er l ' Oper.a nazionale prot&zione maternità e infanzia, per il riondinamento dell'Opera stessa.

Commemorazio1ti di Grassi. Nella ricorrenza del secondo .anniversario della morte del senatore prof. Battista Grassi, il oompian to scienziato che con la sooper:ta del ciclo di trasmis.sione della ma1aria e ool oontinuo -apostolato in fa\""ore della lotta antimalarica rese inestimabili benefizi a tante popolose r egioni, si é svolta una mesta e commovente cerimonia nel piecolo cimitero di Fiumicino dove Egli volle farsi seppellire, in quella wna già fun~tata dal morbo implacabile, in cui .aveva speso la miglior parte del1 e sue energie e che ora. mostra ogni giorno i segni della rinata. prosperità. Nel piccolo e solitario cimitero circondato dalla fertile terra che soltanto da pochi anni va bonificandosi e trasformandosi mediante I.a coltura intensiva, a pochi passi dalle imponenti roviine che ciroondano il bacino dell'antico porto di Traiano, oggi non più covo di micidiali anofeli, conversero alla. modesta tomba dell'illustre s<X>mparso gli allievi e i collaboratori devoti, nonohè i laboriosi lavoratori della terra che lo aveva conosciuto nella sua opera di propaganda e di instancabile operosità scientifica e b enefioa. Tutti i bambini delle scuole di Fiumicino, di Porro e

d ell' Isola .Sacra, ai quali Battista Grassi aveva. 1·ivolto il suo ultimo p.iù affettu oso pensier~ neldesiderio che ne fossero premiati quelli .che meglio .avessero appreso gli insegnamenti p rofilattici .antimalairici, .affluirono alla tomba del Bene-fattol'e e la .r icoprirono di fiori. Dopo una breve allocuzione di Don Luigi Perazzani, sono stati distribuiti i premi in danaro,. i;>er l'Ìilllporto di L. 600, destin.ati dalla famiglia. a tener viva nella mente dei piccoli .abitatori dei campi la necessità della continua lotta contro iL ger1ne mal arico e le zanzare trasmettitrici.

* ** Il Grassi è stato oommemorato recentemente· . ' .alla Reale Accademia Nazionale dei Lincei dal: prof. Filippo Silvestri, con una monografia amplissima e documentata , la quale ha vi1:1to la luce tra le Memorie d611' .Accademia; dal p.r of . Giulio· Cotronei, in occasione della prolusione al corso di anatoIDiia comparata dell'Univer sità di Roma, quale successore del sommo biologo; dal dott. M. Fedele, che ha pubblicato uno studio su « L'ope-ra e gli insegnamenti di G. B . Grassi » nel « Bollettino della Società dei N atur.alisti di Napoli » . Segnali.amo anche un pregevole articolo di G. Gabricli nel « Cor.r jere cl' lta.lia » del 6 1naggio corr. Ciosì il g rando pensatore e lavoratore, che è stato un grande benefattore dell'umanità? oontinu.a a vivere nella memoria e nel culto della no-stra generazione .

Indice alfabetico per materie. . Pag. A <lrenalina nell'orticaria . Artioo1azione coraco-clavicolare bilaterale » )) Artrite sifilitica . . )) Assicurazione-malattie al e. E. N. 758, Bibliogr~a . • Carta del lavoro . " )) Colecistite lipoidea Colite ulcerosa c.:ronica: problemi etiologici e terapeutici . )) 0 ronaca del movimento professionale . )) Diabete e gravida1Jza )) Diabete: il problema chirurgico del Disinfezione di ambienti abitati da tjsici )) Esperimenti scientifici: provvedimenti )) per la protezione degli animali Febbre gialla: eziologia )) Fibromi uterini : casi non comuni )) Fistole e raggi ultravioletti . • F osf a.turie . Gangrena diabetica: trattamento )) Incontinenza notturna di urina . )) Lingu·a: sensibilità . )) Megaoolon: patogenesi e ter~pia • Morfina: sin ergismo funzionale con sol)) fato di ma:gnesio e giusquiamina I

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Mummie dell'antico Egitto: reperti patologici . Pag. )) Nefrite: il calcio nelLa - ~ )) Nefriti nella soarlattin.a: frequenza )) Orchite da orecchioni : prescrizione Pigmentazione dell a cute e raggi 11ltr.a)) violetti )) Radiumterapia, radiumçhirurgia . Rene: esa1ne funzionale con l,a, fenolsul)) fon ftaleina . Scottature: poltiglia di patate nelle - . )) )) Segno di Argyll-Robertoo11 Sifilide: poliadenop·a tia spec:ialmente cer)) vicale )) Sintomo dello cc arresto » . Specialità rnedicinali : disposizioni per la ') produzione e il commercio . Trasfusione s.an.gu1g11a: prect1rsori 1 ruberoolosi nolmonare, m estruazione e •) gravidanza )) Ulcere delle gambe: trattamento )) Vescichetta biliare: radiologi.a . Vie biliari: risultati immediati e lon)) • tani dell'intervento )) Vie urinarie: indagine radiosoopiQa Il

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,-. -o . I ,..,IJe.-6 166 ,. -4 .

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Non èconsentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redazione. È vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. Diritti di proprietà riservati. -

Roma • S:ta.b. 'l'ipo-Lit. Arman•i di M . CotlN'ier.

V. ASCOLI, Red. reSIP


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[ANNO

I L POLICLINICO

XXXIV,

FASO.

21]

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31 Maggio, all'edi-


ANNO XXXIV

R@ma , 30 Maggio 1927

.Fase. 22 .

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONg .PRATICA

REDATTORE CAPO: PRO}' . VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Lavori or•ginall : T. Pontano : I vari tipi di meniingoc.ocoo nell?. progncsi e nella O't1ra della men.i ngite ce.rebro-apin·ale epidemica. Osservazioni cliniche : A. Manai: C<>ntrib'l1t-0 alla con-0e ce-nza della ginecomastia ne1l'nomo. Note e contributi : G. R-0i: L 'autoemo tera1 da nella cura degli eczemi dei latte.nti. Sunti e rassegne : V1E URINARIE: L. Meyera: I disturbi della minzione nelle v.ffezio n i nervose. - J a loowitz: La. ritenzione d·i orina poot-operatori.a coneideirat.a cwne nn isintoma di una e.pasm o fiJ ia. post-operaitoria. generale, e il wo trattamento con sostamze aicide. }'J~flOCRINOLOG IA : Brodersen e llarbitz•: Sul morbo di Ba.sedow e &Ui risultat i d el s uo trattamento ()(l)er.ativo dell 'ospedale <.li DrMilimen. - E. H. Pool: Tu· mori maligni della tiroide. - Welti : Indi<>a.zioni delle lega t ure delle r..rteri e tiroidee nel tratta.menrto del gozzo. - ORGANI EMOPO ! ETJCI : P o nticaccia, CampanaCCj e I salbe rti: Influe nza della m ilz a e del r eticolo endot~Jiale Enlll 'aw-to d~l sangue. Re66in : ImPQrta.niza del • olnme dei co rpu~~ li sanguig ni nel quadro ema. tologico. - \~ . Dogliot.ti : Comporta.mento d el sangue m aterno e paterno rispotto a q uello dei figli d a l punto di vista dell a agglutinazione e dell'emoli&i. Cenni bibliog rafici. Benemeriti della medicina : Carlo Gabriele PI'la vaz. Fi lipvo I\:. a rell. Accademie, Società med•ohe, Congressi : A ssociazione .Medici-Chirurgi Srec-ialieti d i Palermo. Appunt i per Il medico pratico : CASI STICA: L'er~sipeloide. - La ch erat oei l>lenorrag.i ca. ~ Porpora. general1iz-

zata. cronica e quasi a.pirettica di or.1gune .gonococci ~a. Emocult't1ra positiva. Morte per em orragia dopo 8 m esi. - Disturbo pigmen·t ario regionale e f•Mndg liare trasm esso i n quattro generazioni. - TERAPIA: Trattamento delle infezioni delle ma.i.rui. - Ricerche s ulla n arcosi rettale con etere e <>l•i o. - Le so1uziond impiega te per f·lehocliai e per i.podermoclisi. in raip1n rto alle costanti del s angue. -- RioeTche .cliniicohe e sperimentali sulla soluz.ione alogenioa d~ AlhreohtUlzer. - Sul oosidetto drenaggti.o .iJri oh.ùruTgiar. - SE1\'1Et orrc A : Come .sveolP.re !e infezion i pal'la&Sita.rie del tubo dilgeroo.te. - Esperienza con J1a prova di Ruge e Phiilipp in cl1iru rgie•. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA: La flsiologira dello sport . Politica sanitaria e giu,.isprudenza : G. SelV1ag1gi: Di. spoeizioni apemaili •Per la r1fo.rma. degli orga.n.icd e ·l a dispen sa del personale dipenden<te d al Pio Istituto di 8 .• pirito e Ospedal i niun.iti di Roma. - Disposizionri. ~peciali per la die-pena a. d el personaJ.e della Croce 1

Rosea.

Nella vita professionale : ME01 c: 1 ~A SOCIALE: A. Ranelletti : Per la fondazione in Roma di un Iat i tut-0 di Medie.in a. del Lavoro e cli una Mostra. pe:rmanente igienioo-a.anitaria. del Ja.voro e della prevJdenz.a aocriale. - L 'Opera Nazionaile per l a maternità e l'iinfamzia e le Oolon.i e m D.rine. -- Sulla l otta antitubercolare. I/obbl igo delle sale di allattam0'Tlto 11eg~i opifìei. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notlzi0 diverse. Rassegna d e ll~ stam~·a medica. lnd•ce alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI. •

I va1·i tipi di i11eningococco nella p1·ognosi e nella cu1·a {lella me11ingite ce1·eb1·ospinale epidemica. Pruf. 1 · 0~1 ~IA~ PONTANO, doc·Pnt c) cli (:lini c.;a , ;prin11ari o m edico n el P olicl1r1i co Unl])rrt o I <11 Ro1r1a. I a i11 e11ingit c cer t'IJros1pi11ale è, tra le malatJtie da i11fPzio11 r, u11a cl i quelle, ·che, negli stu di baic-

t erioJogici , llan110 trova:t o vi,rida 111ce , e, n ella set olo1.~·ia, incomp1a r,ab il e vél:ntaggio. ~t:u }H~ 1·to il g erme 11ato1g·eno , f.u svelwto jl me.'ca n i~1no d ella pen.e trazione, f•urono ohiari1te le for1n e .bact e,rjomnirh e e setticoemic h e, esattamente "$t·::il)i lit e le a lterazioni anatorrnopatologiche; la per. centual e di mortalitù, do po l'introc1uzio1Ile del.l a sie.rot er•a.p i a, p er co11corde ~onsenso, si è abbassata e la progn o i ctell a ma'lattia, qiuarud.o l'inter vento ct11·ativo è 1pr ~coce, ·è di1Yen uta assai m en o se Yera cJ1e p er il passato. Si può a11zi dire c~1e . 1

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di ui olte nozioni rigru a11da nti il ge11io epidmnico e la igraYilà dei casi n el corso ·d i 1d eterminate epi<!C'n1ie, 1dt'lle n ozioni c lint.)be rj.gru ard·anti l 'età d ei pazien •ti e la igrarvità di aloune manifestazioni 1norhose, rli alcune 1qualità •del liqnor, altra 1Volta rit r nnte i1ti.portanti p er la progi1osi, è scemato il \\llore pro11osti co, c1 0tp o l'introd·uzion r d el s i·ero curativo . f-r pure n.on sem1)re j r esiu lt.ati 11 inirabili >> di . .J och,mann o gli « t.'lffetti stu·p e.facenti 11 di \\1as.. 5Ct'Illélnn 11anno av1uto p r ati ca r ea] jzzazion e, ffiOrl ti medi c i Yantano nella loro .C S.p·e r ienza s11t ~ es.si e talora p.r odi·giosi in form e comatose o con vu·ls i,ranti, n el1'e qruali :l a cura col Gi ero pamre d e.term in.ar e 1un•a ""era r esurrezion e. P er rf:erimarsi a lle statiis ti.ch·e più note, Jlelle m.nni rl i Flexner, ·di Joc.h1nan , idi Levy, di Roibb, di ~etJ1 er , di Dopter, Idi T eis·si-er , la morta·l ità sì è nl1'1}aissata dial 70 al.1'8-13 % n ei curati IPII'ima d el 1~0 giorno , per rialzars i al 30-50 ri·spetti\ramen1e n·ei cuTati dal 40 -al 70 e dopo i 1l 70 giorno. T eissi er pose il siero antimeningo co~c ico nei secon do pos to , su1bito d()lpo il siero antidifteri~o. Nel fervido entusiasm.10 d ei primi anni tu.ttaYia 1

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lI. POLICLINICO

i1on t:ut:ti si tro1Yarono concordi: qiu1alcl1e aiutore attribuì i resultati « n1è mira.bi1i nè stUipefarcenti » alla qualità del siero usato. Può Tiiu>Scire ancora di gra11d e interes:se riJeg.g·er.e cO!Iltri1buti i.m p•OTtan:ti (Coon1by), \}edic•ati alla compa r azion e degli effetti d ei sieri antimeningo...:~ occici id i diver sa provenienza, (Siero \\TélJSsermann, si·eTo Flexrner , siero Dopt.er) . N·è m inore inter·esse 01ffr e i1l seguire passo TJer passo tutti i iperfezionamenti tecnici: mo1d1, fjcat:i pro1duzio·n e d ei sieri, s•.celta ·d elle dosi e nelle vie di sarnministmziOIIle, tcLalla so:ttocutanoo., aJla intraraJChidea, alla endoveno·s a, precocità d el1'intervento, aiu·dJacie oorative (introduzi·on e per via intra\ .entricolare, nella cisterna, .l avaggi con• sj ero della caJVità rachildiana). ~f a gli ultimi ccmtri.b uti, imponen:ti p.er nun1ero, in occasion e di epidemie d'Urente l'ultima g~erra, non sono stati soddiisfac·enti. Con maig, giore in·s istenza sono stati sollevati i problemi r1 g1Uarda:nti le dtfferenz e ·dal p1unto ·di vis.ta iimlffi/Unit•ario tra i vari tilpi ·di menin g.ococco; son o stati prosp ettati 1sotto un n1uo1vo aspetto i -resiu1·tati f1a1ln..ci rinnovat:Lsi 1 ~on frequenza magigior·e che n e'lla J:lrirna esperienza , sì da mut·are i concetti originari cir·ca la specificità d el siero antimenin.goco.c~cic o , utile non più n ella rrnenin1gtte ·.;er ebroistpin ale in g.en ere, ma solo in quelle form e determinate dal ti.po idi germe, iper jJ quale il 1s iero era stato pire1) arato. Portare l1na nota discorde n ell'entusiasmo, raccolto ·dai trattati, per un (IIlezzo t era1peutico cl1e s embra,ya sanzioniato da.Il' e·sperie111.za, sarebbe sem. . brato qualc11e .anno fa opera di scetti 2a aud!acia o s•egrto di insu.f.fi.ciente osservazione o •di errata conidotta terape·utic·a an cl1e a coloro i quali p ensain o c.he i fatti clinici rigoro:s amente osservati, in con tr•asto ·~on le n ozioni correnti, po·ssono tradursi in b en efi·c o cl1iari1m ento; ma n on è ·pi1ì eresia p·er chi con osce l1a sto;ria d el.La sieroterapia e ric orda i resultati negati\'i di 1Vlattl1es, e di Ilochlaus, di R acziru;;l{i, ricorda · i non lontani insu·c ~ es~i di Rol.Jeston, EJlis, ·Gaskell, Fors'ter, dr Tcissicr stesso, fino a pocl1i ann i fa entusi aista deJ1a si ero-terapia antiJ.nemin°g oicoccica! In lln gr up po di casi di m eningiite <'erebrospinale me11in1g·ococc i ~ a, ca~pitati alla mia osserva· zion e, ogrti ten tatirvo •di ciura seric,a precoce e ge ii.erosa. è rirnasto inef~ficaice, ancl1e là dove il prono.st i•co, per le manifes.t·azioni ·: lin1·cl1 e es istenti al rno.n1ento lè.e1l'intervento crurn:tivo, 1da,rano aidito alle pji1 g·iustjficate sp·erar1ze. Essi si 1prrest•ano a ron~i dr ra Z"i oni 1 d'ordine teorico e pratico che io ~tin10 i11teressanti ed u:tili. ,~on ri1)orto 1'unghe st0ri e cliniche, basterà ch·e fiai.SS'll1m a i p'llnti fonc1 an1rn tal i })ffi' giustificare le premesse e iper il· Ju trar() le ~ onsideraz1oni alle quaJi si pirestano. I primi quattro casi formano u11 grlll)TJO omop:c11co di o scryazione. 1

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[ •.\..Nxo XXXIV, FAsc. 22]

Il pr.im :> (iD. .~. L·niisa), di cinque anni, crapita alla .mia osservazio·n e al 30 glorrio di mala;ttia. Il i11ed1co ·cur ante tbasa·nld.o si sulla .celfa:lea, sul v 0. mito, sulla ri gidità i1·u cale associiate a febbre alta ha •p raticato al mattino id·e'1 30 .giorno 1Un•a pun~ tJura Jombare cil1e l1a d ato esito a liquido tor'bi1do, .e ha iniettato per via tntraraichi,dea 20 cm cubici di siero antirneninJgococci·~o. L'esame del l1quor ·è po1si1til\·o p·e r un coçco ·gramn egiativo, intrélJc·e1 l'l11are. Q·u1a ndo en tra nel r er1Jarto Iso~élJmento il sen:soirio è lucj·do, le con1dizioni genemli sono di s· ~rPte, la iem1p eratrura è a 38,4. L'esame deO'li . ' . o organi e n egativo; l1a rigidità ni1caJe, segi10 d.i Kerniig' nett1isisimo, aniso coria, no·n paralisi d ei n ervi cranici, r1f}es si torpidi. Il polso è fr eqiue[lte 150. -~1 mattin o seguente la temp·erat ura è salita a 39,2, le •condizioni generali leg1germente peg•giora•t e, il sensorio ottuso, s onnolent·a. N'Uova J:>iUn. tl1ra lombare, .da oui si pratica la oultmre, e iniezione intrarélJChidea di 20 eme. di siero antimeni-ngo~ooci co . Nessun disturbo, i.m mediato n è tardi0v o, Ja 1Scmn o1lenza c r esce e alle ore 12 clelQo stesso giorno aV\riene il ·deoesso. Il nuorvo esame ·d el l:i!qruor •dava nurr1erosi 1polinucl eari con scarsa Q'U'antità di ,g enmi (cooch i griamnegativi in gTan ;pair te intracellrulari, e :tutte le n ote comuni del li1quor in1fiammatorio) . 1

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I·l ise ~ondo caso, run bam1bino di 2 anni, è al quarto 1giorn o id i ,malattia .quando è ricovenato al re1p·ar.to iso.la.m ento. Nel mo1nento d·ell'ing·resso le condizdoni .g en·erali non sono grarvj: colo'l'ito roseo . :temp. 36,5, rigiidità nuca·l e spiccati&sima, Kel'. n ig n etto, non 1paresi a cari1co dei n ervi cranici, Tiflessi presenti n ormali. Eruzione ma1culare s ull'·aid1dorrne. Con l a p:untura lombare si ri·.;ava li·qulido p uriulento, che all'esam.e microscopico si .diruos·t ra ricchiEiSimo di polinu,cleari ben conservati. Al priuno esam e non si riscontrano germi ·ohe inv·eice si svi1lup1pano in •~ultJura p.u ra in brodo ascite e presentano oarra.tteri oulturali e :tintori·ali del ·m en ing.ocooco. F i·n dall.a p·r ima sera (40 giorno d i mal.atti a) si inietta,n o 20 c.mr. di siero a ntimening·oco Jci.co .p olivalente dell'istituto P .:ts.teiur iper ' 'ia in trarachi,dea. Le condizioni si miantengono staz·ionari~. 1_a temperçitura non molto elevata, ri·gi·dità ·nu,cale ,e v eTtebrale. La bambina ri~ mane deg··ente per 22 giorni nell'ospedale. Ogni ·.~jorno si esegue p:un:tura Jé,ffibaT e e si sottrag·gOITlO d a 15 a 20 eme. di liquor torbido e si so, stituiiscono 'C'O n siero 1poli1valente a11ti1menin...goco1c'ci~o . _ i \l idecimo ·giorno compare stnabism o con·verg·ente 1per parresi d egli 0011lomotori, la temperRt•11ra o:sriJla tr.9 j 39,5 e 37.5. R8. Le successive 'J)fllnrture lomba1ri <ianrno sempr e liquido PU'I'.'U lento con p011in·u cleati e m enin gococchi, coltiv.abili in •)ult·uTa piura. La nrut.riz.i one gene~ale d ecaide, m ·u ore in 27a. g-iornat1. .rli :m.aJattia. In totale furono iniettati 350 eme. èli si ero iper via intra1raohi1de.a'. 1

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Tl terzo raso, P . Lina, ri1g uarda una ba1n·bina di circa tre anni Clhe viene all'ospedale in terza r1iornatn di malattia : a'VeYa da tre •g iorni febbTe ~lt.a •a 1~00 con cefal ea e vorrnjto. Presentav"a rigi·ctità 'Clella nuca, segno di Kernig, aiboli ti i riflessi rotulei e aohille-i. La puntu.r n lombaTe dà liq:uido torbid o .;on polint1.cleari n1-1m erosis.simi ben conservati. scarsi limfoci'ti: presenza di cocintracellulari e in parte extra-• chi ,...o·ramneO'ati,•i e> cellulari scarsi. Colti,rato, per caratteri oultural1 e tintoriali, si identifi.;a il germe con il n1enin-


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SEZIONE P RA TIC..\

gc1cocco di WeichscltbéllUm. La tempera1rura oocllla tra i 39 e 37,4, si iniettano al 40 giorno, 20 eme. di siero per via intraTaiahidea (siero rpoli'V'alen·t e istit'Uto sieroter. milanese) e 30 omc. 1Per via endoven osa. La sindron1e n erVIOsa, rtgtclità >dellla lllH:a co11 OIPiStotono, si r ende più in1ponente; il liquor 1divie11e cpi tl to1ibido e le ultime gocce sono costituite da goree di vero p·us con straocetti so· spesi, il reperto lJactcrioftogico identi.::o. 11 50 giorno si somm ini strano 20 em e. di sie1·0, 11 60, 25 rn1~. semrpre J>er Yia -intrarachidea. Il G0 giorno stesso, essendo 1p e1g~iorata Ja. s indrome i1ucale con cl efles~i one clel c•apo, ~i procede alla puntura sOlttoo~ci'Pitale: si e".ttra.g.gon o 10 eme . di liqruor meno t0rbirlo ma conte11e1lte polint1cileati e il medesimo ~el'n1e, si inietta110 ·10 c1nc. di siero nella cisterna . ...\11 'So giorno. peggiora11rJo artcora la sindrome n °1'1VOSa e temendo lln blOCCO del Yentri(·OlO, ron iraipan.azione esegiui~a dal chil"urgo i1rof. Ri ~c i uti, si punge il 'rentricolo, esce liq1uido ~·on gli tessi ca1,att eri. p r,gigiora ancora la sinùrome morbosa . n, malgrado delle punture l onn bari e d elle injczioni cli siero; mu or e in 12° giorno. nurante la n1alattia furono introdotti 180 em e. di siero di 011i 25 ,per via endo;venosa, 10 n ehla r i sterna e 10 n ei 'renrtlficoli. 135 n el rachi1d e. 1

tl1tti qt1Pst i 1re casi, ron una sindrom e mening~a i1on irnpo11cnte. sen za graYi ~egni generali, curati al ::Jo giorno i rprimi due, al 4° il terrzo cor1 c11ra seri ca pcf'1fica geinerosa, con siero spe cifico poliY•alente, per ,·i n intrara ~hidea, m entre la ~intomatologia clinica e la precocità e inten si1:ì dCll1a C"l\lra avrebbero fl(ltto emettere una prognosi norn l etale, l'esito in morte 11a reso fal1arc ogni ron cetto clinico 1pron ostico e J1a frustrato l'o.ttP~a s11i mflZZi di cura usati. T11

Il quarto cac;o ri1guArcla 'Una don11a di 38 anni, rl .P ri ·nrd \·a 2 a1})0r1i e cura antilruetilca , dopo Ja q,11al r ebhc ,rJ,u e fiigli viventi e s·ani. Entra n eJ1' i~oJan1ento della 0lini ca in 5a. giornata di malél ttia, inizi aLa:si in pi eno benessere ron febbre. cPfalea, ,-omit o. P er la ,c ofalca e la i·ig1clità d e'l la nuc1a 10 st esso ,·idi l a ,malata in co 11sulto in casa , ~ .p raticai una 'Pl1ntura lombare rc he diede •esito a 1iq·11ido torhi1J o ·ontrnPnte n 'l.lmerosissimi polinucl Pati ib~n conserYati, rari lin~oriti, rari rocchi appaiati gramnegativi, in gran partr e~racel­ lnlari ma anrhe intrace1lulari. Ri(:o·y eraita in c11. . nica, ' fu su1Jito iniz1ata una cura con s iero siper·irf ico (Ist. sieroterapico ~ilan. iPOlivalente) per ·yi.a intraTacl1idea. Doipo Ja iprim·a inieziorne di ~iero, ~i e1J'be brinsca cad'l.lta d ella temp era~ura che subito s i rialzò e si mantenne altn per c1rc~ una settimana cl opo :la qnalle com11 )arvero m an1lfestazioni 1cla si ero 1con 1.1rtic.arja e fenomeni Articolari .f astidio1si. .Sebbene la temperat.ura accennasse a diminruire, le con.dizioni 1della sinid,rom0 e so;pratutto ln. is·indrome spi1na1.e (rigidità vertebralie con o1pistotono e r.ao'hia1gie v1olenite), ) 1 cO'ffilp,ortomento 1del li1q11or cere:->rospina:le p11r·u : lento con poli nucleari prevalenti, la ipresenz~ . d t m1anini.go 20 cr1]li sra.r si ma pur ·sesmpre pTescnt1 in, dussero •1 continuare la CJUra e aid elei\'.are ln rl ose. Sri::irsa fe?lhl)re, -poca ceialea, racl1ialgic P ,')ipi stotono, Jiquor sPmipre torbi1do, 1climagramcnto 1101

tevole e progressivo 1della malata. Le p·un1tiure lon1bari si rendon o ogni giorn o meno facili, il liqruor esce con 1dilfficol1tà .sempre purulento ; s i ù1')\'l' esercitare aspirazione, fin ~l1'è dopo cir.ca u ri rn cse le punture r estano inef.fi caci e si estrae' solo quaJ1clhe goccia di liq·uido torbido tanto che la r 1u·n. si 1de\·e continuare p e1· via intrannus·colare. I..<1 n1a.bJ.ta de1p eri.sce sempre più, si ·~ acb erttizza, l>CPdr le ;f eci e le urine, la s indrome :spinale r i, m::tn c invariata ·e perisce in tali C'O ndizioni d o:po 1111 u1ese di cura d1l1ranrte il quale f1t1rono inoculati cir·c a 800 eme. di siero antimenins-ococcico. 1

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Uno dc.i Gasi guariti era un u omo di 19 ann i ,·erruto al quarto g·iorno di malattia e nel C]luale ln. l(' lll''l fu iniziata al 50 gior110. Condizioni gravi: · indrome m eningea con1pleta, liquido purulen to con poJ inucleari, scarsi linfo ci1ti, scar si cocchi appaint i di ·)ui una parte extra ed una jparte intracellulari, graim negativi. Furono pratioate 18 J)Untur e lombari, fuTono inoculati in totale 430 rrnc. 1Ji siero poli1Valente l. S. ~- ; la .sin·drome mi!;liorò rapidamente, tfu so6pe1s o il siero qruanido il liquor dt,rffi1ne limpido e nega1tivo il r ep erto dei n1cningocoochi. T..'altra rpaziente, B. Luc i1a, era una gio·Yanetta <li 13 Rnni, malata da 4 giorni, in co11dizion i ~raYi, .c11r al quarto 1 gio1110 s tesso, iniziò la cura i11trarachjiJea e la continuò 1p er ·dieci giorni rice\'enrlo in tutto 300 ornc. di iero. Fin dallle prime 1nocu1azioni si ebbe un n etto migliora111en11to e al 100 giurr10 di r•u ra, 140 di malattia, la sindrome 1nen ingcn era cyuasi scompn.r a. In tot:-tlf' adunque sei mal.ati cli mpnfa1gite cef Pbros pir1aJe. L'agente mor1bo so er a si .::l1ra1menfe il mrnil1gococco. PeT la identific•azione sono G'Uffi c ir11ti la mor.fologia (.coc1cl1 i a cop1pie, in gran parte intracellulari, gra111negati Yi) i caratteri c11ltural i, i pote!'i tfermentativi (d e·st't'o1sio e malto,s io). Dj cp1c.s1i c;ei •casi ,di 1m r 11ingi1e cer. spin. ineningoL:occi1ca qua-tt.ro sono morti e due sono gua.riti. No11 pos5o m ett ere :n el c.al1colo altri 1due casi di n1e11ingite purulenta. .a1Jnicrobica, uno guarito c:;cnzn. curn sertca , l'altro co11 la sempli1ce tpuntura lnn1bar e, perchè essi r estan o, econdo il mio parC're. n rl l 'ombra etiologi c.a e non possono essere consi derati col sempli1ci&n10 <li n1cuni autori com e C'r''tlsa.ti cl.al meningococco. Non AJ ementi epide.miolo1g·ici (i c<:tsi sporaidici son o, dl pr0igno1s i m eno se,rcra ), n orn l r 1.;ondizjoni elinj oòc, o non qualità d el liqruor nuiorizz.al\~a110 ocl 11na ])rognosi letiale. .t\nzi R pro·po·si~o del liqunr è da rnotare obe nel ljq:ui·do 1puT1ulento ifatto q1111.si i11 tolalità ùi i10Jiin·1orct:on·u cl crari b·c11 con serYati, il nruanero d1ei germi era in tntti i casi ~carso. :.\ niohe l e i110Jusio11i bacrt0ricù1 e nei i1repa,.. ra:ti a110stiti · su liquildo, n on aip1pena pre.levato, rran o <li po ~l1e coppie: du e o tre cop1pie al mrus.. :;i.m o. 111 n essuno cl ei quattro 1casi ad esito mor· 1

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782

'

1T. POLl-OLINICO

tale l'azjor1·e del siero 11a ·d et ermi nato d eciso mi.g.lioramento clini co sia P'llire temporaneo, n è h.a 1nod ificaito l e qu•alità d el licftlor n epp.u re nella morfologia 1degli el ernenti ,figuro.ti ,contenuti; non è c0Jnipa1"'S·a la 1infocitois i 1dello stadio di :regresso, n è il n11mero dei genrni è 1diminu'i.to . Nel caso 4° potrei dire cl1e il numero d ei ·g ermi arumentawa durarr1te la oura, tanto da farmi dir·e 1~he hl siero r~p1presentavra run mezzo culturale più eh.e un mezzo di .c;wa. In lln altro caso (ca.so 3°) n e!J.le ulti·m e 0p1un~:u;re lorrn,b,ari il liquor, invece di triasfor.n1arsi in li1quido lifil1pido, diventaiva serrupir~ più to rbtdo 1e n·e·llla scl1·eda ·c lini.ca è s e.g·nato a p~oposito rd i una :ciel1Ie ultime rpt1ntuTe: « le ul, time goo}e sono ;pruis 1denso, come se non fosse misto a li.Jqru1or ». Solo in una malata eruzione urt1c.ata •dia siero in 7a giornata, toh·e no·n hia impedito di conitint1are la ·c:ura; negli altri sermpre b en t.oJ.lerato e ·a 1dos·i massive. TJ -resrultato ·S'Coraig1giante 1è in contrast o co11 q.u anto .affermano Je statist~che idei resultati ottenuti con la clira del 1Siero antimenirugo, ~ o c·cico . I-Io ·vol~1to inJdla1gtaTe 1s·ull.e cause di . lln. r es 1t1J..tato tanto di·v enso coru:;id-eran·d o elernervti clinici e 0

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' dati bacteriologic1 . Fra gli eleni eriti cl in,iCi importanti è l 'e tà:

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XXXI V,

22]

FASO.

me11ingile bloccata si rico!l'se a·l l'introd1u zione del siero n.ellra cisterna e rlei ventricoli, senza re.s111tato. I ineningittJi n ei qit11a li si1aii110 inite.rvenru.t i precocemente , non presentav;ano 1d'ailtra parte forme clinicl1e con si ntomi g.ravissi.m i, nè temperature rcc-essi•Yarnente elevate, n è sindromi n er;vose )minacciose (c:o11vtu.Isi"·anfu, aipoplettif ormi, :è6maitose eic.;. ) ; i11 un s·o10 çaiso si pres1 ~lfl_lçl.;to<rio sintomi settico·e1mtci con porpora; guanì. co1 siero a differenza 1d,e.gùi altri casi catè" (p:rf:ise11tav:ano sim.1I ùron1e .strettaimente ~ç>.qalizziat.a. I datl clinici nO!Il sipiegano la mancata eLfi jaJCia de1la sieroterftp1·~.. Abbiamo voluto ap1prrofon1d.ire i dall 1Jooteriologic1. S1ebJ)en~ le sta tLstj1al1e· · ipi ù dimo1s tll:'ative circ a g li e'f{é'tt:i sonpten1d er1ti della siero.tera.pi·a ·antimen i n g·oco('cj ca si ano tutte zyasate sugli efifetti otten·11t i con sieri p.r 01dotti quando ancora non esi.s.te,.!lno le r1ozi oni &ullie ·difrf erenze i'IDID.runitarie dei Y;1 ri tipi •di •m eninJgoco,c co, e· quindi senza l'ul.SO di si eri monovrulien Li S'P·eciif:i!ci, ci è se:m.J.)rato tiutta,ria, LC:1Peicie '.d.o;po i resultati comum.i1c1ati dia Gordon e .da Hine, 1.::ihe nessuna concliusione a1'lo st a!o .att.t1ale d elle cose, · si poteva tirare senza ten ere n ella giUJSta conside.raz.ione le concosc.e nze m odern e sui tipi di· men·i ngococco e sui sieri mo.

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1

è

n oto ohe l 'età imifan tJile è ·~onid izione -011e ·aggrav:i notevolmente la prognosi 1dell'inif ezion·e (Ho~t . Com·b y, Ne.tter, Hutine·l , Jobilin:g , 1Doip:ter ) e :qiualdl1e p eicl!ia-tra a1p1paTtiene aurora a:lla s0hi·era assottigliata .d egli s oettici della s ier otera'Pi'a antimeni D1goco1octoa ap1punto per.cl11è la m oTtalità lnf·antile dei ·bambini al disotto di 1 an110 giunge fino a'l 100 % .e in genere si manti en e aincora aJlta a In1algra1do d el S'iero (fjno al 50 %) . Ma tra i mi ei ma.l ati .ainc·h·e 1pazien ti idi· 5, idi ? anni, tP·er- ' fjno di 38 .a. , si comipo·rtam.o come i malati al disotto dei tre anni di fronte al] a sierotera'J)ia. La precocità 1d·ell'interYento h·a .gra1nd·~ i:mpoir.. ta11za: n ei m1e1 casi · l'intervento f·u precoce ; ouasi in tutti la ,cura è stata iniziata al 3°, rara~ ... mente al 40 gior110. In du·e, i·n cui fu iniziata più tard}varrnente, in 4a ·e rispett.iv.amente in 5a giornata, si eìbibe ln. g uairi1gione . 1.1 3° giorno '~ compreso ancora n ei limi-ti s talb1liti per una sieTotera1pia r~b·e .albtbassa la mortalità all'8-20 per cento ! ~è poco siero fcu UJSato; da nn minimo di 40 eme . in ·due giorni (l 'esito letale aIVV·erune in 4a. g·iornQtn ) si sale a 200, fino a più ·di ~00 eme.! Nè -per po1co teim.Po ft1 esegt1jta · 1a .cura, sem1pTe' rp er ·v]a intrara1cl1:i:d e.a ; qua111do la malattia si prolt1ngò per u11 m ese, n essun ,timore cli ianaifil.assi 1rattenne a.a llo jn oculare gran°d i qu•antità di siero, e sj ricorse al-la. , ·ia intram1uscolarc e ri spettivan1E·nte alla oodoYen osa an 2h e in un caso in oui t arrl lvaniente ti11l.to il racl1ide IS] bloic·'C ò. 111 u11 caso i11 at1 i i sjn tomi fe cero ,p en s are a 1

[ANNO

n.ova1lenti.

l ;a i1ozione della diver.si.tà d ei tipi f.u ventilrata nel 903 da Elser e 1da · Hunton; seguirono gli studt .di Doipter ·e PaitlTon, ·di Go!'ldon e Murray , di Ellis, di Ni·colle Debains . e Jouan , i q:uali staJ"ilirono con sicurezza differenze immunitarie fra i vari meningo~o00hi isola,,ti (agg·lutinaZ1ione, prer1pi tazio·n e, bacteriolisi, fissazione ·del icomp1lernen to ecc.). Ogni tipo rappresenta un antigene p a:rti co lare capace di d eterminare anticorpi differeriti clie .a.gis·co1io solo v1erso gl i anti,geni omologhi (Dopter ). 1

I ''ari arutori haruno ten ta;to differenti ·.;laJSsifi()azioni, co1si v'.è ahi 1distingiue quattro tiipi con raratt~ri che avvi°CiJ1an o il 1° al 30 e il 2° al 4°; , .. ,è chi n e di.sttngru e 1dJUe soli, 1v'1è cl1i r~c ono1sce 1

lln 60lo m.eningoi~occo e l(j1eno,m ina g.li aJliri para! n eningococchi; v'è chi corme N:Ucolle ne dilffie.renzia '1 :ipi (A, B , C, D), v'1è chi, pllr ·a ccettailldo la d1 stinzione, m,ette ogni riseirva c i·r.c·a le rig·i d e 1.::l·assirf i1cazioni 1sÌll1ora s101Stenute (Ellis, Fla:ch ecc. ). Con j sieTi aigglJ11tin anti noi ab!bh:tmo sagigtato i 1neninigo1cooahi · isolati in cult ura pru·r a, do110 averli i•denti·f icati coi m ezzi morfoJogici, tintoria 1i , c11ltl1rali e f ermentativi. 1

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E cco i r csultati ottenuti: I. - ·lVIeningoco .::co aigg}utinato dal sielI'O D, 11on •clal siero della malata. (Ti]J O D ) . CASO

I

I l


783

SEZIONE P RATICA

C:.\so II. - ~1 e11ingococco non agglutinato dai sieri ..\. B. C. D. i1~ dal siero 1della ina·l ata (1'1. ..t tipico ).

CASO III . - :\Iooingo<:occo .agiglu1tin ato dal siero B, non idal siero della malata (TiJJ O B ). 1

CASO I \ . :\Teni11gococco ag;glutinato dal siero 13, non dal siero <lL"lila inalata ('t ipo B). CASO , .. - i\I e11i11go ~occo agglutinato dal :siero dell'i,c;t itu.to Past eur curaii,·o e 110fI1 dai sieri :\ . 13. t~. D. (~'I . ali/JÌCO). l\Ienin10'orocco non aiggluti11ato dal iero della n1ala•ta, aigigl11tinato dal siero A e dai c;iPri L·nrali,·i (Pa 1l Ur P. T. 1 • .YJila11rse) (Tipo .1) . CASO \ ·1. -

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tare al th1)i noti, due non erano riferibili a nessun tipo co11osciuto. I)otretbJ)e questo dato es.sere la SJ)iegazione deà~ l'insu ;cesso ; ma io ricor.do cl1e le milg~ljo-ri stati~ sti<;l1e pubblicò chi non tenne conto del tirpo dl n1eningococco, ed .usò il siero poli.v.aJente sul men i11gitico quando 11a clas.sifica dci meningococe-0 11011 ena puranco inizjratal , Il siero poli1va·lente nell e . nostre •m ani si è .mostr·nto insuJificiente, sia contro germi apipairten,en.ti a.d un ti•po, sia contro germi elle non sono con1JJTesi nella sua :teorica aitti vità. L::t tera:pia -col si<\I'O ida qualche anno .si orien1a \'erso la speci.fici:tà monoy·al ente, e , r.,1.nta ·q ualcil1e ·l'esu ltato i11coraggja11te. Gorrlon e Hine, riuscir0no ad aibbaJSsare la. morta·l ità durante la guiema 11sando sieri sipecifici, dopo aiYere l'élJP·idaimen te detern1i,n ato itl tipo. 1\I1a 1con i s uccessi sj de·,·ono rirordare gli insll!1:..ce si cl1e proYengono dia fonte n o11 so51pel.t a; Teissier nel '25 deYe .am.raTan1ente constatare cl1e, çi .111atl,g-rado :q ella d·eterminazione d l'l tipo, a. malgraclo cl Plla cura. strettamente &pe.c'ifica, la n1ortaili.t à hia ra,g.giunto cif·r e scoraggianti d r.Jr, O per cento, e d egli, già altra ' 'olta Pntusia~t n clel siero antimeniri.gocoic·; ico, si dorwanda ~e· la d i.:fferenz.a .dei ·r·es11ltati non sia da attri.h u i r1 • a 11 a di'\·ersi tà de\ ti·pi cli rmpningococ•co, eh~ in qtH'&ti ru·ltin1i anni si scoprono nel liqruido <lei inalati , come se le ri1ceircihe i m 1nunolo1gicihe p er 1'a clt te.rn1inazionr (]eil ti·p o non fossero una re~einte <·onJc_uu1sta, e nelle s tatisti rl1e del prus.saJto cli inalali curati co11 rsiPro, l ' inda gi 11e non si fosse f rrmata ai cara.itteri 1n1or.fologici tintoriali e C'lll·l·n ralj , senz a le ca:1,atteristicl1e immunoùogiiche 1~11r ~et , ·0110 a di1 ffrrrnzi are i tipi. Dire q1uin di c·he Ja terapia di ll.'J.tl tenn1po 1Si 1è troy·ata di fron te n 1neningiti cletern1in·at c dallo tesso tipo è aff1'rmarc t~na nozi o11e no11 ap1pog;giata a dati d i 0

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111 riassunto un n11:"'r1i11got·o~co Tipo D, due i1;1Lgocoo;l11 tipo B , 11n 111 Pni ngococco tipo ..\, tnr11ingococcil1i atipici. La inorte si è a \-Uta caso deter1nirnato ldal :\Ie11in•gococco D , 11ei casi determinati dal B. in runo d et ermi n1ato !\I, a titpii::o; la gun rigio11n si è ottenuta in con 1nen. atipi'Co e in qincl·l o detern1irn ato 1

ine due

nel due dal uno dal

n1 en. A. J,,a pro.gno;-,i P 1a cura l(]rlla 1nenin.g·_ cer. Sip. ep. acquistano, nella ,·isione dei resultati ottennti, 1111 interl"l!::>Se particoJart•. Un pri1no problema ci siamo 1posto. 1 oi c·i siD1no doman1dati cioè se lta me11ingit c c. sp. è ma1aittia di gravità differr.nte e 1cti })rognosi differente a srconda del fiipo di meningo"occo; nè ('i è sembrata oziosa la rlo.mam•da. I n t!n lavoro su i vari tipi tli diplococco dominanti in ItaJja, io Pbhii a nota•rr, (·.11<C•, sebbPne non si potesse de ci~ arrn.ent P affern1arr una gra,ità diffcre11tr d ella ·p olmonite •a secooda dej 1ipi di rti1plococco, la 1111orta1'ità più ele,ruta -spetto.va al d.i1p1lo·coo.?o tipo 3, d'accor.do con le 3tatistic~1e ameriranc, )n1dirp Pn dentemente da qualunque t era.p ia .usat.n. ~è J)a,s t•a; a proposito di u11a setticoem.ia meir1ingococcica a ·decorso mort:-ilr, ebbi , ianol1c: a notarr che fre,quente~n ente il 1i1P·O B, •Cl1e e:ria 'causa dell'infezj·o ne nPI 1ni o cas.o, rra. stato trovato come determinrante dellia forn11[1 setticoemica, a decorso spesso letaJ.e, da ailf.tri aJlltori (Netter , Veraitti, Le-rcbonllr t •e Cath·ala, Oetti11ge.r ecc.)-. :\1ei nostri casi di rneningljte ·~erebrosipinale, tra • i mortaJi, un ti;po D, d ue tirpi B, upo attpico ; tira i giunr i·ti u n tipo AI uno aitj,pi CO 1éllggluif.inato dtlI 5i·ero :del'J·a ma1aia e da1 tSiero PaiStJerur. Scnz~ pre1dominio, la , rariab'ilità del ti'l)O del • 1nr.ni11gocor_:.co è la caratteristica idei nostri casi; st1 6 ·stipiti isolati solo qiu&t,tro si iPOtevano· ripor1

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f artto.

Noi 1clohl>)an10 riJeYarc allo stato nttt1ale: 1) clie l;:i ~ i erofe l'api1a 'l)O]ivalr11te non <lù i Tesultati cl1e ·~i sare1rmno aspet.tati da una m edicazione ri1enut.a. spPci,ficia, 2) cl1e già si iposson o nota~e 1gl' i11&'u1ciee1~si d1eùla si ero tera.pia Stpe·cifi·ca co11tro il ti1po, (m onov·alente); ·e cthe 'butto ciò - avvien·e qt1anclo 11elJ a assi:stPnza e nella 1 .~ura · d el· 1na~ato is i aippltcnno i J)erfeiio11airnen·ti det tati d.al terr1po, 3) ·r.l1e es iste 'una contiraidizione ·ines1)Jic·a.bjle tr.a; i r os11~t·ati 1d1 rLln temrp·o e quelli att1u·a·ll . ~e1le recenti osservazioni la mortalità per m erdnigite mc11i'Illgococc ica , ..a riJprenden.do l 'an~ica p·e!X'en1 nalfl di piortalitù; non ·è l ecito giurare s.u i ldo·gmi · tf' ì'rvp.eutic i del 1P•a.ssato'; .clev·è· ·es:sere dt llUO·Yo in1po1sitato i·l problema · ierarpeutico, C'Oi m ezzi clic lr co.noscenzc- moderne ci · forniscono. Si cleve rinrunzjare rulla si·e rote•r npia ~10 ltval e nte: 1

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' 784

l'L POLICLINI CO

con ti'o jl .siero polivalente iel1e non ·~ombatte affi oaoe 1ner~te nessuno !d·ei tipti. patogeni, istamn o 1'e&.p erienza e le nozioni irnmunologicihe. Sulla 1Sierotermpia monov·a liente i pareri n on sono concorct i. <Juanclo runa larga e~erienz:a di resultati aiccurn taimente raeico.lti potrà essere a nost·v a ldiS!po~izio n Cl noi ·p otren1·0 ·g iudiicare se a n che oon l'uso ·del l5iero esistono :delle .f o~me ·di meniil1gite in c ui 'il res ultato ·è d.o vuto ·a lla virulenza ·speciale idel tipo o allo scainso potere anti.g ene di esso nehl·a J)roduzione •d el reliaitirvo siero curativo. È le ~ito a Yanz::tre tal e .sospetto ·a .somiglianza di quanto a,·,·iene per i .diplococchi. Irlo ltre ,le ricer·c he bruc.teriologicl1e non si pos· sono fe11nare a quello eh~ finora è •a noi noto: st1 sei casi noi ci s i·amo imbattuti in due stiJp·i ti •)l1e i1on ia1pipart.enevano ·a 11essuno d ei tipi stabili.ti . Il prolbl1ema deYe essere ripreso se si VlUOle rjcorrere alla p l1ra terapia mono.valente. 11 rmeningirtico, che alP'Par·e ai g·iorni m.oSotri po1co :p.ericolo1so ·p er lo s·carso conta1gio, deve essere curato in n.111.bienti speciia.lizzati, in cui le riceil' ~'11·e l5i .r"o1111p·i·nno con oigni r1apidità ·e l'jin·d·irizzo sia preriso e rno·d enno, p ercQ1è è t'ero.p o eh€ 5 iano .Ch.i1nriti clu 1 ~)1bi e .siano riiso Juti quesiti ·di vitale importanz<1. f_;a sieroterapia antim.eningoicoc ~ica, <'hc c;embr\11\'a iunia .delle coo·qiuiste più stia1bili e deci..:e, ld f'\ e suJ1ire u n •sereno icontrollo 1p el'èl11è gli scettic]smi n O'Il si Tn ol1ttp1'i·c.l1ino senza aid e·gu.ata ~:ti LTS·f i fi cazi on·e. 1

OSSERVAZIONI CLINICHE.

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l STLTUTO DI

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Co1icl1LsifJni. -

1) La mortalità 'Per meningite

c:ercbr·ospinale meni11goco·c ci1ca p1.1ò ragO'iuno·ere b o cifre mo 1t0 elevate a ·malgraido idelJ.a 1sieroter8Jpi-a speiciftca, raz·i·onalmente e genero1S'amente aprplicata, in forme non 1gra:\'i, -curate 1pre1co cemente !Per ·via intraracl1i dea. con g·randi qu·a ntitù di siero poliYaJenfi:i. 2) L 'uso 1d·e1 siero :p er Yi·a 8 11do'V'enosa e con introcluzi one neilla cisterna e nei ventriieoli ]11 casi :p<irtiieolari non l1anno migliorato i resultati. 3) L'inst1 cce51so può es·sere legiato allia qualità del siero ll•Sato; il siero 1polivalen te si dimostra i11su1ffi cien 1te a combatt.ere l 'inifezioo1 e 1m eningococ~irn. 1 detlla meninge. 4) L'insuc·c esso ipuò es.ser e legato all·a vir ulenz.a \:li particolnri tipi o. allo I.Scarso potere a1ntig.e110 Idi esso; -è n eiciessrurio mol.tirplicare i trattamentj co11 si ero mo'llova.lente corr~sponidente al tipo p er .?l11è 1.1 vitia.lie problerr1a .sia con,renienft,eimente risoluto. 5) I tipi di menin1g·oco·oco finora classiJfiierati non son o sufficienti a rcomprendere -auelli tC'he nella pratica si incontrano e la ricer ~a deve essere ripre a se la sieroterapia .de·ve ave.re run indirizzo s1 f ('t tn111rntc specifico. 1

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P ATOLOGIA E · CLINICA

lVIEOICA

dell a R. UNIVERSIT.\ DI SASSARI 0

ld.iretto ·d1al 1p r of. L.

PRETI.

Cont1·ibnto alla conoscenza della ginecomastia nell'uomo

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XXXIV, FAsc. 22]

[ANNO

per il dott.

ANDREA MANA!,

aiuto.

La ip·ertrofia marrnimari,a nell '.u omo o ginecomastia viena o f,aJsa è una evenienza t utt'altTo ohe rara, sd·a n egli indiVÌldui co·n caratteir.e pdù o m eno e\·iJcLente di ermafroditismo, sia i n quelli <la.I ptmto di vista &eseuale apparentemente ben conformati. Da !\111rat e P·atissier 01d es. nel D ·i ctionria·i re viene riferito il 1caso idi t1n marin.ai-0, iehe, avendo perduto la mo.gilj e ne'l period-0 ·dell' aJJlattarrnento ' 1presentò aì bambino sup•e'I'stite il proprio seno e ti o-po pocl1·i giorni egli vide un imrgo·re alle manL1nel·Je ·e ·Co:rnpar ire 1a secrezi·o•ne 1atttea; un caiso ~u1a1ogo fu ri1f·erito da H1 umbo1dt. Ma se q·ue·sti caisi c1h·e oltr·e presenta:r e un'iper trofia m1a·m maria; 11anno rirvelato anche una f•un zionalità ·vera e propria 1dell'organo, son-0 così ra.rj tarnto da riitenerli per veri solo su lla fede <1] coJ.oro ohe li hanno ·riferiti, tutta'Via è fTeqt1ente imbattersi in indi,ri,dui con la sola ipeirtrofia mam maria. R ecentemente fu 11otata la concon1itanza di tale tpertrof]a con la 1cirrosi epatica (,Silvestrini-Cor d·a) e furon o d edotte, s,pecialmente dal Silvestri.· n i, •delle ·relazioni idi causa ed effetto, nel selli:io cib e alla cirrosi f.u atJtribuito il ·determinismo 1

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·de1la

i.p·~rtrofia

mamm:ar] a. 1

D·a.f.a la rarità ·ed a n·che l'i·11oertezza sulla inter, pretazion e d·e1la .gem.esi, ·oh e r egna su qu·èsta anoma1i1a jn raipporto aJla cirrosi epati1ca, ritengo 011p·ortu110 illustrare il 15eg.uente caso di rffiivi·&eenza m'8JIIlimaria che mj fu dato di ossel'va;re in Q1 itii-oa. 1

B . Giin.;sep1p•e, ·di

anni 50, 1c.ustode da Sassari, -coni·u gato icon prole. N11Jlla di notevo1e nel gentilizio. :'{-ei preced1eI1Jti 1Pe-rsoo1ali delil'infemno i fatti ;più sali.enti sono: 11n1a jnf.ez:i one morbiJllosa ·nei primi a n ni di età ed trna m.Old e&ta .aff.ezi-one r eumatioa super.ata feli1cem1en te. Il paziente 1è mod ioo fumatore, .forte con,sumator·e ·d i rvino e di liquori · sp·osò a 23 ann i una g-jov.ane san a e ro.bust1a, da'lla qu·ale ebbe 4 figi1, .c'l'n e dei quali sopravvi,rono e stanno bene, g,l i altri ·due morirono in tenera età di gastroenterite. Rif.omnruto da l servizio militarr a 20 ail!Ili pE·r ·dafi1ciente statura, fu ritenuto abile all'µllzio della g.uerra e ·p restò servizio in zona territorial e. Nel dicembr.e del 19-24, all'età di 48 anni, cominciò art al\1\..ertire nlalessere generale, facile 1

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(_-\.);S~ XXXI\~,

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SEZIONE PRATICA

stancabjlità, anore sia, senso di J)eso alla regione epigastrica dopo il pasto, stitichezz.a; !Più tardi <!Omparve lieve tinta sub-itteri.ca alle solere ed un ingrossamento nell'rudldo1ne, tachiicar·dia, angoscia precoirdial-e. ContemporaneamenJte notò lllil p'I'O· gressiyo iaumento 1delle mammelle in corrisponde11za delle quaJi a.,·,·ertiva in.t ermittentemente molest.e sensazioni a cara.ttere trafittirvo. L'istinto genesico ·<:> l' energia sesst1iale assentJi d.a oltre un anno. :\ ll'ing1resso del pazieintc in c.l inica si rilelV'a uno .stato ·g enerale scadente, masse muscolari ridotte, i>ann.iJcolo adiposo scarso e rtinta su1b-itterica {lei tcgu1nenti e delle sclere; la lingua è patinosa, la dentatura è giuasta, l'alito è fetido. Xulla <li i1oteYole yi ene rile,'ato a carico degli organi to1·aieici. •111 torace però è boo.e manifrsta una rete ,·enosa trasversaùe sulle regioni ma1n111arie. più n1arcata su quel1a di destra. L e man1mell e i })resentano ingrossate, del ' rolurmr di una piccol<t arancia, .con areole l)i1~11ent:Jait<?. <'011 capezzolo })rornin cntc e dol ent e ~ qruesti caratteri ono più 111a11~·ati nella mammel1'a di destra. r.011 la l)al1)azionc S'i a1 r11prczza una consistrnZJa rln·ro-ela.stica t si prrcepisce nna sUJperfi1cie irl'P~ula11npntr bt ruoc·coluta, indizio della sua coc;titt1ziofn e lol,.ularr. l ,n, spremitmra siul1le mamn1PllP non <lù l'. ilo alla fuorit1'$Cila cli li cp11iielo di so1 ta. r;adctomr. è si n1rn ctriro. gJoboso, t rso, ip1resent1 la e: i l.'atricr omOJelicalc i n·t roflessa etd t1na dii;cret a rete Yen osa su1)eruic1i alc; è indolente, dà suono tirnpnnico O\"Unqur.. Il f Pgato è l11ggern1e11tc i11grossato, debor.d a dj due <lita tragvprse dalla arcata costale sul pro111nzamPnito dell'eanicla,·care; 1a s11ipcrficie palpa1,ile li~cia r.r] è 1Ji con istenoa aumentata. . uperiorn1rntc il margine arriva alla sa costa sulla PmirlaYt•arP <lf"stra: la rnilza è .aJUmentata di \'Olum e. df"borcla cli cl ne dita tTaJVieI'Se dall'arcata costaJc, ~petiormenic tocca la 9a <:osta su'll'asicellarr po stC'riorr. anteriormente sta tra l'ascellar(\ runteriore e la medjn; la ronsistenza è a'llm cntata. Gli organi genitali n11lla presentano IJi S]'}E-· .ciale all'1spe7ione; nlla palp·azion-e invece si rileva chr 1 tr.stiicol i sono ridotti consi derevolmente cli ,roliurrnr t•amto ·cli e si possono pa.raizonnrc a dur picrole m1an·dorle; hanno una cons istenz,a &Utperiore rulla nor.ma. q_nello <li d·estrn è -più pi c<'JOlo di qmello di sini stra. Le orine con·te;ngono tracci P cli a1bumina, jn dacano, urdbi1lina. e nel sedimento otten uto prr c-entrifn1g'azione urati amorfi. La \Vassermann r lrl.egiativa. Dopo un mesr di degenza jJ ipaziente fu diIDP;SSO in djscretc con1 dizion'i; f•u riyjsto poj am1)nlat()ri·amrntc altre du e volt e in condizioni presso,..hiè i·d~ntichP da q.u•ando :u1s cì ld.1al1a Olinica. I •dati rl·esunti cta1l'esame clel paziente permettono idi ,formulare la di18Jg·nos i •di -cirrosi 0pati1cn in sta.Id.io r>Teaisciti·co, gi:neico1mas:ti.a vera. a.tro1fia t ~ti col arP. 1

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La gi nrcoma.stta ·v·ara ma1sdh ilP nel decorso della cirro~i r1}atica. come ·è ·i l 0a.so in esam1e, è un 'pvpni enz.a t•ut·t' rultro c1l1e frequ·ente. Sil,restri'T1 i ne 1·1a illustrai o .quattro icasi; .altri •due ne .l1a !ntti conoscr.re il Co~da, ed a tutta prima \rerrebl}e fatto rli p·e111saTe c.he l'il}ertrofia mammaria \Te.

rificandosi n el 'decorso della cirrosi in questa si clebba cercare la oaUrSa della prim•a. Ed in realtà iJ ilYestrini, che per 'PJ'imo ave,ra richiamato l'att enZ'ione di questa coITT•comitanza, non ved.e (111 'i nfnor i d1ella -ctrrosi epartica, la oa:usa e, riten·nta insuffJciente la stasi nellle vene mammarie a spiegiar e il faitto, è rpropenso a ritenere ohe alcu11i mater1ali, ar.riva.o11do direttament·e rulle marollL C~le, per il circoJo collaterale, senza .paooare i>er il feg.ruto e qu•irudi non elaborati da qiuest'-0r~n110, possano eccit<lJI'e gli elementi ru•dl1mentai1'i della ghian dola proV'ocandone l 'i1.Pertrofia. In ulthma anai1jsi, wocetta111d o questa iJpotesi del ~ilYestri n1, si dov·rebhe riconoscere ohe il feno. m enu r in r elazio11e a1 circolo collaterale vicaria1 t1 c delle ·: ene itpogastriche ma:mmarie per osta. rolo della cond uziion·e sanguigna portale. Ora, se cosi fosse rea1mente, sJcicorme è fre, q11rnlis.,.im1a questa yia collaternJc ·di scarico ne~. r o::.t l'uzione del ci!\oolo portale cla .ciirrosi epa.ti·ca, si tlo\·rcblbe OS:Sffi',nare la ginecomastia se non i1n t 11tti i cirrotjc1i d·~l rfegato, aln1eno jn 11n nu.m ero rn.olt o rilev:ant·e, j} <:·h·e in veic e 11on è. Ed allo•r a e logico riten·er e ol1e, pu.r aimn1ettenldo una certa 1'0lazion1' tra gineco1naslia ·~ ,c irrosi epatica (7 casi co11 l'a tt un.Jr l , il 111on1011to et io1patogenrtico ·debba l' i<'C1!'C~tr~i in qual che fattore cl1c l)Uò, qualiche Yolt n, e"serc presente nella cirrosi epatica. r:: noto cih e l'jjpertrofia mammaTia è frC'quente n P ll'i1101ilas~a ed nt.Pofja testi colare. 11 Tol>'l er, ch1e si è occ uparto <le11 'argomem.to, ri1icnc c:11r la g·inecomastia suol.e essere la conse~nrnza cli u11'atrofia td e:J t~stico.10 , ed infatti pare r·hr l'ingrossamento mammario sia frequente in srgiui io a.. ca.strazi·on r rn•e11' e1tà a.d·ul ta e neg·li eunu·coi cl i. P ende, nel suo tirattato « Endoc.r ino.Jog·ia », ri• fcr isicc i:l eiaso di Thom son n9'l qu1al·e la gineco1na!'tia. coin1cise con l 'atro.fi a testiicolare dia camsa tr:ium1a1tira, ed il Fa1ta rli·conosce in 11 na regr'*'sione <l~ll e gihia.ndoùe sessualj, 'Una delle cau6e di g-inrcomastia nell'uomo e 1d€!finisce come tipo di e·un11ro1i.cle tardiv·o c:rueig1li inld1i.vi.d1ui, nei qiuali, dopo rs,.ersi nonnalmente syj l'll1p pati ancJ1e d.al ·1a.to sess·ualP, in segiuito aJd una regressione più o me110 roan1plet a d ei genirtaJùi e dei caratrteTI'i s·e1cond art ·del sesso, rper fattJi traumatici sui testi.c0li, o ·p 8r sj·fiU de. blenorrnigia, parotj tr, o per cn11 se n ()ICi'Vle td.i nart·ura .ge:n eir.a:le, ha 1ruo:go l 'atJ."0 f i a ·dell e gihiandole ses·siuaJi e de1l pene, l'iruieìbol i 1nPnto e Ja •cesStazjon e delll'attività genitale ed 1111 crrto acc11mt1lo teli ,g·rasso m~ssimo •attorno n.llc mnmme.lle. Ora tenen-Oo prese11ti i rrupporti ent1nctruti dal Tobler e da:gli altri a•utori, in seguito a larga oi::ser,·azione, vien fatto òi pensorr se la gine'Co · 1

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IL P0LICLINIOO

[ANNO

XXXI V,

FASO .

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n1astia nel corso ·d ella cirrosi epatica, non possa CONTRIB·UTI. rsst"'·re n1cssa i11 relazione ad aipJ.asiia od :4Pop.1a sja test.iic olare; cl-ie freqiuentem ente viene dato di BREFQTROFIO - MATERNITÀ - SCUOLA D' OSTETRICIA o~ servare n ella cirrosi e ·Ch,e esisteva nei casi ·di DELLA PROVINCIA DI VERONA. Corda ed in •qJUesto. Di.retto.r e : prof. O. VIANA. ~el ca.s o mio i testicoli .erano molto ri1dotti di yol11me; essi eirano Id.ella gro1ss-ezz·a di d~e piccole L'autoemoterapia nella cura degli eczemi J11a11.dorle e com1e ' c.0111.seguenz.a di ques.to fiaitto, dei lattanti e~i~iteva impotenza sessua:l e e perdita 1de1l'istinto per il ·dott. G. .ROI ·me·ù. pe,di·atra del Br~fotrofio . g"cn e.si·co. S·e queste tlu e ul~ime 1co'D.JSe.guen~e v~nno dii ,paTi Sono ormai parecchi anni Cll1e i der.rna.to101o0-i rp asso col l)rocess·o ·atro1f·i zzante dei. testicoli, come e ]e•c ito supporre, possiam·o di.re che l 'atrofia te- 11anno introdo1to 1·11so dell'a'Utoemoter~pia nella c uTa delle ' rari e dermalto·si. stjcola.r e deve ess1e.I'e iniz;i:ata pTjma del1'ipiertrro~ el 1911 ìVJayer e Linser rl.ferirono jnfatti i !)rifi.a mamm·ari•a, pod1cl1iè, ·cc~me r.is111ta id alla stoTia, mi su-cccssi otte11uti. con l'omo1.Sierotera1pia in do11la perdita de.Ila fiunzion.e sessuaJ e cominciò oltre ne ; affette da l1e1·.p cs ges·tationis. un arino pri1ma. >rei 1913 R·aJVaut sostitl1isce a11 ·omosierotera1pia. Quin di i fatti raicicolti nel caso mio 1d e1po-rreb 1' a ut.oemotera1pia, ottenendo ·dei buoni successi, bero f.a·vorcvolmente ,aJ11Ja tesi aviamza·ta che l'iperr. specialrnente nelle fonme cutanee ipruriiginose. troif,i a mamrniaria sia in relazione rull'atro·f ta d ei / testicoli. · Tale t era.p ia però entra nèlla iP ratica del de'rn1atolo1g·o solo dopo il 19Zl, special1m-enlte dopo che E~·nla ·dllil co1 mp·i to pref·iss0J11i ohiarire iJ. miec Njc.olas, Gatè . e J)upnsqu ier riferirono su due cas1 ca.n is.mo patiogemetico del .flaitto 0ss·ewa1o, (.il ca,so, di prurig·o ri1belie g·uariti ·con l' a·u toemotera,1)d..a. so,t to ,q u.esto ri giuaJ!'ldo, non p·otrelbb.e port·ar,e a;lI lavori più recenti su tale argomento sono: la cnn contribuito) tutt'al più .Yerr1ebib·e fatto di ohietesi di Fausset, gli studi di Bus-salai e DeYo,to, di derci percl1è nella cti.rro·si eip•atic1a possa inicolilBreda e <li 1Ca;stellino; 1P PJr la parit,e pediatrica trarsi con .u na certa frequenz·a , come fatto con quello di Fornara e ..\rtom e quello ·di i\Iazzeo. comitante, l .,a,trofia -01 -ei -tesrti·coli . Da tali lavori risulta come mediante !,iniezione ..\ q'l.lte sto propo&ito, 1pur non entr·an.do in m e· di una certa quantità di sangue O!ID.olo,g o si possa rito sul \raJcxre eti·ol01griie·o dell'alcool nella gen·e3i ott~nere in moltissimi casi la guarigione, o un d ella C·i rrosi ~atilca, 1de..bbo però osserviare ch·e n el ca:so in esame esistono i due piro:cessi mor- . se11•s ibile mi·g lioramento, ·di dermatosi ribelli ad altri ·m ezzi cuTati,,i. bosi: cirrosi ed alcooli:s1m o. Ora 1è r1oto ·Ch e l'al· Così Breda ottiene la . g,uari·g·ione in tre malati .coolism•o vi·ene cornsi-d€rato ·c om.e ·u n fattor:e d·el1'.atrofia te.stiieo1al'le. S1~nzia diffondermi maiggiar- ·di pen1ifigo volgare; Bussalai e Devoto con cludono iJ loro ·st·u1dio un po' meno entusiasticamen;te poim ente basterà aeice·n nare cQ1e il Berthol·et h·a ri.Je. ·Cl1è i rist1ltati da loro ottenuiti non sono stati vato un'atro1fia pi'l1 o meno co1n'Pleta con fort t: . ' c:o:stant1, avendo <WUto, in ai.cune forme n'1-0r.b ose solero,si e scomp•an&a Q..i sp·el'matozioidi n egli orrtelle .guaTigioni, in al tre (eczema volgare) risulgani sesisuali .degli alcoolhstf n el la 1prO'porzion 0 tati assai incerti. .d•e11 '86 %. Cast~llino avendo traittato 14 eczematosi. in 5 Conrclu d en do si .p uò ·dire :el1e questo caso po rta catSi ha ottenuto la guarigione com .p leta, in 3· ~a un con tribu.to positivo -a lla' te.si cl1e l'.tper.trcxfia cura non 'Portò nessuri g iova1nento, e in 6 note· mnmmarila ne111a ciTJ'osi eyatic1a possa dip1end1er€ vole mig·lior.a.n1·ento con ten denza alla guarigione. non dalla .forma monbosa domin.anite (1èi.rrosi), In un ·e.a.So di · pe.mfi.go il risultato fu nullo; -ma da una atrofi.a idei 1:estic.o1i, atrofia ' 1a oui buo:p.o in'Vece in qruaJttro casi .ai prurigo e assolugenesi è · legata all '.altcootiJsmo ol1e è fflequente tamente n egati ,.o i11 ,d ue di leb1bra . . · n e.Il a cirrosi del f.egato. • ." I risulta!ti ·ottenu·ti nelle varie denmato·si infantili con · l 'u,so dell'autoem·o terapia· son-0 .a ncl1'essi B l iBL!I 0 1GtRAFlI1A. ldi sc.or·dj : Màzzeo in 15 laitJt·anti eczemato-s i tr.attati BEnTHOLET. .4 Ction de l 'al.coolisme clironique sur con l'a·n toemo·terajpia, in 9 casi eblbe a regiistrare les org. de l ' homrrie, ecc. ì Vol. · Bd\vin1g. Francompleta gt1airigi on-e e in 3 un mig~ioramento no. l<1f11rrter-Laru1sanne 1913. Conn.A L. ·Miinerv1a medioa., 10 .diioembre 1925. tevole. F ,\J,TA. Le mala.tlie delle glandole san.guigrie. So1c. Ail'oipposto F ornélJI'a e Ar.tom - usando l'au Bd. Li·b rarria Mil . 1914 . toemoterapia p·er Yi·a intra1der1111ica - in 18 c·aSl 'PENDE. Rndocri1iologia, \ T allarcti 19-24. di eczema otltennero risultati poco incoragi~janti, SILVESTRINI R: La Diagnosi , 1922-1923.· TOBLER. SC\Veiz. 1 :\lfed. Wocl1., 1922, n. 17. mentre ottennero buoni risultati in casi d L ortt

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SEZIONE PR.\TIOA

caria, ùi ede~11a di Quinque, di deir1natite erpetifo1111c, ù i ercsip ela e ·di foruncolosi. Q11esti .~:-\. però, 1Parten1do dal concetto di u11a immunità istiogena d ella out.e, di cui si è fatto banditore il Besredl{a, invece di usare la solita tecnica, cioè iniezione d el sangue prelevato dal· la vena nel cellulare soutocutaneo o n ei muscoli d el paziente, usarono intettare il sangiue n ello spcs. ore d el d ct"l.na in quantità di cc. ~ p er seduta. ~Inzz eo 1n,recc inietta il san.g ue estratto nei glutei, 11 c11 a lJ.Uantità di cc . 2-3 per ' rolta; le iniezioui ,-eTugon o cscguil1e a g iorni altc rni o 2 volte alla settimana. Come sì ·yede se i risultati ottent1ti 11clla c ura d elle dermatosi i11fantili con l'au;toemoterapia sono alquanto discordi , sono però tali da in1vogliare tt te11tare un tale genere di cura, i11ocua e farile, 11 elle affezioni cutanee (lell' il1fa11zia. E chi sa quante ,·olte gli eczemi diatesici dei lat k'l.nti siano ribelli alle i1iù svariate oure e con1e ap~aiano clcturpa1i i piccoli \ isi co1)erti da ero· ste siero·en1aticll ), l) u c111ale tot1ura soggiaccion o i picroli 1nfern1i torrnentati <lal i1rurito, che ac~ compa~a •tali affPzioni, con11)renderù come il m edico sia spinto n. tentare 1ale terapia, in vero "em11licf' e· cl1 "\ p11è> condurre a ht1oni rj sultati . ..\,·endo avuto occasione di ct1rare alcuni la:ttanti affetti eia ecze111a, in al<'u11i tCiei quali ave,ro i11Yano n, a,f o dei pift s\·nriati mezzi tera(()eutici, ho '\'Oluto sperimentare t.al c 1mezzo cnTativo. Il sangue ,·eniva prelcvaito dalla giugulare esterna C'. in ·qualcl1ca cnso. quando qnPsta i101l era , ..isi bile, dal srno longitudinale del paziente. Il sangue senzia sul1irc r1(l:suna man ipolazione era tosto jn icttwto nei ::rlutei. I.e iniezioni veni.v an o 11raticate ia giol'ni alternL Ho così ;trattato ùieci brumbini, tut*i ln.ttanti di età inferi orP a11'a11no e affrtti da eczema css11 dativo. • Nessun trattamen:to \'CI1i,·a esegn_1ito td11rantc la c11ra a utoemoterapica. Dei dieci casi <:osi trattati, in sei ho ottenuto la guarj1gtione cl1e è persisti1ta, jn 3 un notevole migljoramen to, senza però otten ere la guari.gione rom1pleta, in 11n caso il risult ato fu nullo. Ho trattato rure con la stessa teroipj·a due casi d i eresipeJa. In u n o il risultato fll completament e n ega.tivo; n +ell'al1ro i'l risultalto ftl solo parziale, in qn,anto l 'infezione eresi.p·elato1s a non ap]ìe11a fu iniziata l'aultoeanoterapja, ceGsç> di lJ)rogred ire notandosi una tendenza alla regiressione dei .f atti infia.mmatori ; f1u n er,essaTio però iper 0 tten er e la guarigione rj corr ere al siero antistreptococci·co. I r1sultati olttenuti n ella cura d eg.l i eczemi pos. sono dirsi n el compJ es5o molto buoni. In una bambina, di cmi r iporto le fotogirafie (fig. 1-2) prima 1dell'autoem Olterap ia ho voluto iprovare con iniezion i di sangue omolo·g o. Con tale 1

cura l'eczema è s oltanto })arzialmente reg'redito e, non appena si cessava dal ttrattamento, reoidivava. Quando i11Yece alle iniezioni di san·g ue omologo J10 sostituite quelle con san gue del sog~getto. stesso, la guarigione è stata completa (fiig. 2). P or ot ten er e la .g·uartgione, i11 generale, sono · state n ecessarie 6-7 iniezi-oni: in ,qualcl1e caiso son o arrivaJto a pTaticarne 12. Ilo O·s ser vato cl1e la qua11ti tà di \San1g·ue da iniettarsi ha un 'infll ten za r elati va sull':andaiment0Jclla cura, tanto cl1e otti1ni risu1tati ho o:ttenuti <:on iniezioni idi cc . 0.5-1 rper sed11La: ho anzi ablJando11ato l'uso di iniettare qn tntilà ma.g·giori. In seguito alle prtme i11iczir111 i si .costata la: .5ro1na>arsn. del prt1rito e la cactuta delle croste ,. chr i n qualche caso. s i inizia già do1)0 la seroncla h1iezion e : si pt1ò '·celere allora il lenzuolo sn c.:ui p oggia il capo il bn111bino cosparso di mi-

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Fig. 1.

Fig. 2.

'( '!oste. Conte111poranea111e11tc si r1ota il reg·rl'ùirc ùcll 'jnfezi one cuta11e.a e il cessare di ogni ~ccrczione di liquido .sieroso . ~('s s11 n fatto a11rufjla.t:tl:co J10 dovt1to i111 n i registrare. :\on rni dilungo ora a discutere per quale mecr·a11 isn10 ag·isca tale 1era1)ia. ~Iolto persuiasiYe son o l e conclusio11i n cuj, in 1proposito, giungono Busso.lai e DeYoto. Dirò solo che non Titen go a ssoluta1n1e11te posc;ibilt' il pensare si tratti di vacci11azio11e, ma ri tengo invece ·Che il sangt1•e i11iettato a.g isca .a rruisa di etr.roproteina, eterorpro!ci11a L:he 11a in sè speciali proprietà desensibilizza11ti i1cr ln ente. 1t1Jlp

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IlnEDA .' Gior11. I t. l\Iala.i t. \ ·encrct' ,e dcll,a P elle,. vo 1. J_,XIV, 1p a,g . 563. BUSSALAl e DEVOTO. J.bild·CJI11, vol. LX\ ' , IPD:g·. 1270. CASTELLTNO. R ii or.ma Me1dica, n . 5, J 925. FAuSSGT. 1"11èse d e P ari·s, 192.2. FonN.\RA e ..\RTOM. Gaz. Osped. e Clinicl1e, 1925, n. 4.. wIAZZEO. La p .ediatria, 19-25, 11. 700. NTCOLAS, GATÈ, D UPASQUI ER. .t\11n11alcs de Dermat. ,. 1922,

Il.

4.

NICOLAS, G.\TÈ, 1923.

DUPASQU I ER.

\VJ DAL, ..i\BBA~IET ,

Riuni on biol. de Lyo11,.

BRISSAUD. Presse .l\1éd., 192.1, n. 19_


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rrJ

P OLIOLINICO

.S UNTI E RASSEGNE.· VIE URINARIE. I distui·bi della minzione • nelle afl'ezioni ner vose. r(L . ~1EYEHS. Journal Nerv·o1.t.s a.nch Nlentai Disease,

1 disturibi defila f1un zione vesci·Cail·e drpen1d.e~1ti da lesioni .del sistema n erwoso 1centrale e spec·i alm er1te ·d el m t do·l lo ·sptrtale 1son o di ldu·e ti·p i: r.i tenzione ed in con!tin enza id i 1urina. I-1 meocanismo 1di pro1d1uzione di questi 1disturbi, clhe p.u r t1anr10 _ un 'trrup ortaJ.Ilza ·PT01gno.stica tanto grave, no11 è 0hiarame.nte 1cono·sci1uto . ·Così ,non si sa se la rite11zione d'urina 1è •determin ata 1da ditf·etto d el ~ otere ·di e51p.u·l sione dalla vescica o d•a s pasmo -dello .sfintere, .e viceversa per quel che riguaflda l'·i ncontin enzia. N•è saippiam·o :quale in.fl1Uem.za rub1>iano i •d i·sor·dini s en·sitivi n e•l la ·pro 1 duzion~ di "tali sin tomi. 1C,01sì n ella ta:be 1d:orsale non saprpia md se la ritenzione o l'inco11tin enza tè rd oviuta aid un ·dii:f.etto mo.to~io d eilla w-escica, o>p•pure alle alt erazioni 1sensitive oaTatteristic.h e della malattia ll)er cmi i·l 1paztente non ha più la ·Consaipevolezz.a del1o <Stato di ·distension e .e ·d i 1svuo~annento d ella s u a vescica. La vescica e l a porzion e pross1Jmale ·d ell'1uretra ricevono fibre nenvose .afferenti etd ·efiferenti dal -sistema .centJrale, 1dal simpati·co e 1c1'al sistema :autono1no o pelv:iico. Le f:ùbre 1del sistema n erwoso cen1·ra1e sono lfor~ 11ite dal 'PU'd·en·d o i nterno , ·'.Proveniente dal secondo, terzo e quarto .se:gmento ·sacrale e ohe è il prin•c ipal e n·ervo 1d ella · 1pe11·e e id ei .m uscoli d el per]neo . .Bsiso ·p •artèciip.a all 'irrme.TVa zion.e ld·ellla vesoi.ca a mezzo :di IUJl ;ramo 1Cll1e ·Si rd'istribuisce allo sfintere ·e1sterno o volonitario 1dell'uret.r a e idi ifi·b re sen~itiiv e ohe si ·d istr ilbuiscon o all a a:nuoosa. Le fitb·r e 1del sirmipatico provengono tdal terzo, qnarto e qiuinit o segmanto 1lombar e ·e pa~sando senz'inte.rruzion•e .attrave.rso i cor·doni ganglionari 'f!aggirungon o i .g angl.i mesenter ici, :dO'Ve si ramificano e prenid ono ,contatto con nuove cellu 1 e gangUiari, ·c he costitui1scon.o le ce1'lule motrici de1 sistema 1si'In1J)a11ico, corrispondenti ·a1l·e ,cell1ule mo tri·ci delle ·Corna anteriori del mtdollo. 1 . e fibre provenienti 1d,a ques•t e cellu1e ·dei 1g·a n gli mesenterici .passano n e1l nerivo tpo1gastrtco, contrÌ'bUi1scono al,l a fo·n mazione 1del ipl1esso p.elfvi·CO· ed infine .si distribu·i 6cono allo sfin.t ere in.terno o in v•ol ontari11 .idella vescica ed a11.a musiou'1artura .del trigon e. La ·v es·cica illlfine a m ·ezzo ·dei m.ervi origentes Ticeve fibr·e dall siistema autonomo o 1parasiirrupatico, cihe, com e i'l ipu1dendo interno , hanno la loro origine n el secondo, terzo e ;quarto segmento sa 1

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cr·ale. Dette fitbre ramilficandosi COlll i n ervi tpoga·s tricJ 1del simpatico formano il !Plesso pell\Tico le ·oui fibre si ·con~inuano n ella parete vescicale, rlove si temninar10 in ~eJUul e 1g angliari, ohe sono le rcellule 1motorie •del 1detr·u •s ore . Le sensa.zio11i ·c·h e vetngono tra&m•esse a mezzo «i.elle fi•br.e id'eN"u.ltimo si1stema sono piro.v ocate dalla tensione ·dellla p.arete v·esiei cale : lo stiTarrtcr1to d·elle f :iJbre m uisco·l ari si iras'.fo,r ma in uno s tato ·di •co1scienza, in un seniso di molestia o in v.e ro do1ore, ch·e r eaigisce rcon l'.esipulsione d elJ'·urina B11cLge, Giann·u zzi, L angley, Anderso11, Ellliot ~ Ban·in1g•ton h·anno ·dimostr.ato sperimentalmen te che I '.eccita zione :cte}l 'ipogél!strico (sistema simp:i· iico) provooa la "'con•t·r azione -•dello sfintere intern o, m entre l'ec·c itazione ·dei nervi origen tes (sistema wutoncxmo) proivo ca la contrazione de·l la 1Parete v escicale. Zeissl, ·L an.gley, Anderson e Ste~'art hanno diimostrato dhe 1 l'e.c citazio1n e del simpatico jnsierrne c-0n 'la contrazio.n e ·delJo sfi ntere init.erno :pll'.'ov.o:ca ·u n rilJ.a>SICiamento del d etrusore, mentr e l'·eccitazi.one ·del.l'·a.u tonom·o oltre a pro,ro.care Iia contrazione ·del ·det:rmsore 1ha ffiifetti inibitori s1ullo .Stfin•t ere . .P·er moido· 1C1l1e la: vescica in ripa.so ed in .a zione ·è s otto l'influ1enz.a reciip;roca1nente contrastante ·del 1silmpatico ·e 1d·e1'l '1autonomo ipelvico. La 'Vescica si mantiene in riposo fino a quanldo la tensi·one è moderata ·e d in tal caso 'Predomina i.il siffiipatic o, ma qurundo la tension e d iven·iia eccessiva ·si ha run'azione 6elettirwi, suJ s1stema a·uton omo che prenide il sopravvento e si h a àa minzione. P er ·altri autori invece la minzion.e n orm1ale è u11 d'atto es•senz:iialmente volo11tario in ·conise:giuenza Idi una .sens azione cosciente prav·en ien te 1da eciciitazi·o ne dell'ruretra: o.uando Ira ivescica è iipel'ldtstesa srping1e al c.un e ·goc"· ci:e d'urina n ell.a p.o.r zion e pTossimale dell'uretra mie ne ·eocita la muicosa, 1don de iniJbizione volontari.a ·de1lo sfintere ·estern o e quindi minzion e. Nella ri~.enzione ·d'·u rina la viescica è incapace ·di esip:etl•ere ·i·l suo contenuto, donde l 'aoaumulo di esso in una quan•t ità molto più grande della norn1ale ca-pa1cità d e1'l'organo. L'tpertensione contin ua provoca nffi paziente 'Una m olestissima sensazione. Jnsie.m1e all•a ·r itenzione s i IP'Uò avere talVìo1'ta una oerta incontinenza, in quanto si .h a di ta11to ir1 ta.nto f1uoriu1scita ·di piccole quantità di ·urina. J"'a rjtenzione, con o •s enz1a in conti n en za, .è uno .dei sin tomi ·deJ'le lesioni trauun atiche d el mild!Ql•l o spin-ale, sii ano esse gra·vi icome qiuelle C'h e portano alla totale sezione dell'.or1gano o a·pipaT-entemenite ·Jegig8r e com e le sem·p lici ernatomielie. Ne1la tabe ·d orsala la ritenzione si vermica n el 45 % dei casi, taJvolta nel periodo ililiziale e prima ancora che compaion o i distunbi pupillari. 1

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SEZIONE PRATICA

Si può avere n ei tumori midollari , quando haneffetto della paralisi del d et~usore ì'•urina si rac• no sede al ·disopra rd el ~ono. In tali casi la ri:tencoglie nella vescica, es5a non può fuoriuscire, zione, che può 1Presentarsi improvvisamente, si non perchè vi si oppone 1a contr azione degli 1ta solo dopo ch e sono state lese più o m eno sfir1teri, n1a :perch1è l 'uretra iè compressa tra ù gravemente l~ ·vie sensitive, ossia le ffiibre cihe p c~o della ·vescica riipi en a ed il ;pruvimento pem etto110 in comunicazior1e la vescioa con il cerr i11oal e. • velùo. Più tardi, quando .con la con tinuazione id-ella La ritenzion e può~ peTsistere .p er imesj anca1e n ei paralisi la mu6-cu·latura del p erineo d ive11.ta fl·BJC · tumori del cono se sono esclusiivarrnenite o :prevacidn. e rilasciat a , il pavi.m ento 'Pelvico cessa dt lentemente lese le zone sensitive e se v"è J.a cacsPrcitare i suoi e.ffetti sull'uretra, ed allora l 'uri · ratteristica anestesia a sella ed anestesia della na fuo riesce da1ppri·m a come i.n contilnenza del superfici e posteriore delle gambe senza 1paralisL superfluo e poi come incontinenza !Passiva. Que~ ei casi n ei qruaili il tumore invaide i nuclei st'ultima si presenta r aplidarrnente n elle lesioni n1otori con paralisi flaccida degli arti e d ei m1n. <lt?l cono e della cauda, lesioni che coi.r wolgone> scoli glutei e del perineo si rpuò a,rcre la cosi :1.11c11e il ,p ud endo in.terno, perchè la ·p arali1 si flacèetta rit enzione passiva. ri da dei muscoli del p er in eo si stabilisce fin dal I/i11continenza passiva è genera,J mente il tipo ,pr,i1no rrtomen1o. ter1ninale rt ei di5turbi della ·~,..escica. Essa costitui. i spie.gher ebib e cosi 1 p erch1è l'in·Conitin en za atsce un sintonia costante della mielite trans·Ycrsa t i·va o automatica è rara n elle lesioni d e,l cono e dclln ca.uda eq11.1 ina. In qrueste l esioni i gi.an.g li qualunqrue ne sia l'orjgine, traumatica o infetti!lolla paralisi vesc1cale continuano ad agire i n- . ' 'a, e dei tl1mori che interessano tutta la sezione clipendentemente 1dalla lesione spinale, ed alla del rni dollo. .._i manifesta rapidamente n eille lrfnori uscita d ell' urina n on si oppone alcun ostasioni i(Jella bassa ca.uda e(]lltina, nelle lesioni dei segn1enti sacrali o delle .fibre cl1 e n e pro,rengono. colo. E n elle lesioni del con o e della cau1da i m1nSr'O]i perineali diventano s utbiito paralitici e tJn altro tipo ùi di stt1rbo delila yescica c11e suoìlr qu i11d i n on eserci~ano alo11na coim1pil'ession e sulseguire alla ritenzione è la cosi. •detta incontinenza attiva: la minzione si verifica Sipontanenl'uretra. Tnnltre la teoria spiegherebbe la ifrequenza deImente , automaticaanente ogni qual vol1ta. l'urin a l' i ncontinE-nza nPl primo staidio 1della tabe. :e ben raccolta n ella vescica raggiunge un certo ·volume, noto c;om e il processo d egen erativo in questa mageneralmente 100-300 eme . L'urina fuoriesce a la1 ti a co1lpisca la tonJci1tà dei muscoli striati e getto, ed il paziente è .incrupaice d'iniziarlo e di arrestarlo e s pesso non n e ha n ep1pure la con sa- · qn1indi anche della mrusculati.1r.a del p erin eo . P erciò l'in continenza n on sarebbe dOiV·u ta a di·stUlìbì p0,7olezza. Qualc'h e volta ,f.uttavia avverte la disensitivi 1ctella ves·ciicia ma a manic anza di tono·,. st en sione delJ.a vescica per la pression e Ida qu ea flacciidità d el '!)avi.mento pelvico, ohe con senti' sta esercitata sull1a parete ad1dominale, e .cosi pruò rrbbe 1a libera fuoriuscj1t.a 1del conten·urto ''es•cical.e ~ proceder e aala minzi one iad i ntervailli più o m eno ~rnlc interpretazione .dei dis ordini della minzior egolari. n r di origin e n ervosa coin ci dereb1b e ancih e con La in continenza. attiva 1può verifi1carsi n ella selo scarsa irmiportan za che ha il stmipatico con la zione compl~ta dcl midollo, e n elle lesioni della funzione vescicale. Barrington ha jn eff etti dicau da e del cono. mostrato che n elle circostanze ofldinarie ·l a veHeaia·, Riddoch, .Hu111ter aittribu1scono la ritensr icn è corrnpletarrnente conttirollata .Clial sistema zione da lesioni midollari a d iperazione dello n Prvoso auton omo peilvico, mentre il simpatie() sfintere interno. Gov.rers identifica l'i'Perazion e entra ir1 gi1uoco solo per id eterminare la contra·dello sfintere esterno o ,,olontario all'iperattività zi onc 1dello ·sfiintere nel momento dell' ei.ac11.1lazione dei muscoli volontari in .segiurito a lesiorne del~e :111 o scO])O d'impedir e il paissa.gigio dellÒ sperma vie pirarr1iJdali. Queste iJpotesi son o .co,n tradod ette in vescica. DR. da parecchi faitti e rperciò non son o accettate da tutti. La ritenzione di orina post-ope1·ato1·ia conL'A. ritien e cJ1e i di stm·r bi della ves.ci.ca ne'l le side1·ata come un sintoma di una spasmolesioni midollarj sono in p rimo tempo 1Pro1dotAi da inazione del .a etrusore attraverso la paralisi fi I ia post-operato1·ia gene1·ale, e il suo del sistema aruitonomo pe;i.vico, e che la nia tur a t1·attamento con sostanze acide. del disturbo è detenni.n ata ·dalla condizton e dc~lo (J..\LCO\VTTZ. J\!Jitt. a. d. Gren::.ge b. d. 1\-Ied. µ,. Chir. strato mn&eo1'ar e sul quale ,p oggia la vescica. Vol. XL, :faisc. 1) . lmniediatiamenrte dopo una lesion e m i1dollare la Il<oma p er iù priimo studiò sperimentalmente m1usculatura del p erineo è tonica e conti.nu·a a.id l'azion e del potassio come cura n ello sipasmo agire -com e un soli·do sostegno 1per gli oTgani dello s fintere vescicale provoca1o colla morfina. prlvici e quind1 ancl1e per l'uretra. Qiua,n,<lo p er

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POLICLINICO

Tale cura pas sò n ella pratica e fu uisato l'aicetato ,di ,p otassi.o, n e1l':iidea •Cl1e la ritenzione 'POSt-oiperator] a di orina fosse dO\''llta al·l a moT.fina. L 'A. in 100 osservazioni circa, ha ruvutto mo·lti insruccesisi <la questo 1netodo. Egli non crede che la ritenzion e clebba ri;f.erirsi all'·azione ·d el1a morfina }JOich·è si osser·va is olo nel 5 % 1ci·r ca degli operati, .e inoltre ,si ;p rro11'ungia per ·u n tempo trO!pip.o lun1g o, 'Per potere ammet1ere una co si 1p ro lurngata azione del1La n1orfi11a. Inoltre spes.so si osserva in casi n ei qu.a li la ;moTlfina. 11011 fu usata, e non si ha mai qua111do si usi · la morfina ancl1e a alte d osi i.in· pazienti cl1e non \ ren g·ono sottoip osti a in1e1've11ti. L'A. !ri.coTdia urn s;u·o precedente lavoro 11 el quale a\rre-bbe dimostrato una sp1asmofiilta ~post-operatoria di t·u tto il siistema neur·o-muscolaTe do,·uto a mn o S!postamento ·del1'eqru.ilibrio :a.cido-a:1calin·o, caUJsato 1dall'éllssortbirmento dei prodotti .di :cl i·s integrazione .cell·u lare. Tale squilibri-o è sog1g·etto a notevoliissime v.ari1azioni in·dirvi·d!u1aill. . ContSi·dera il 1crampo ·de'llo sfintere vescicale com1e facente 1parte di q-ùesta ·s in·dT01me sipasmo!filica.. L'A. 111a stu1diato anc.111e la presenza d·el riflesso di Cl1f\'"oistel< n eglj operati . ·de11'la Clini.ca di v. E~selsberg e l'l1·a trov·at0 1presente nell'8 % d ei casi. Iù decorso ·della :presenia di questo rilf1lestSo è simile n. 1que1'lo· 1del'la ritenzione di oTina e 1\1\. ritenenidolo un segno ·di ruumentata eocita/bilità n e11ro-muscolare 11e fa appunto un . fenomeno parallelo :llla ritenzione ~he si 11a a.p punto nel 5 % dei casi. ~aturalmente 11ei casi n ei qu.ali ·l a riten zi011e .si 11a 1dopo in teriVenti 1diretti isu strutture limitrofe 1al collo \ 7 es·ci•cal e tale fatto Id eve interprctar1s i co me ·dO•\ ruto a diretta ·stin110Jazio11e. TJn 'a.il.tra .m o1dalità !di ritenzione è cruella dovuta a f1attori 1p11Jra.me11te 1psi·c-11ici, r)el' i quali s i 110. ttn distt1r.b·o nella coor·dinazione dell'azione anta. gor1islica dcl detru·s ore e dello sfint ere. I malati, -sono in ritcr1zione, e .si devono ,cateterizzar e, qu·a.n do l1a vescica sta aJ.m·eno 4 dita a[ 1di!sorpra d1ella sjnfi si put·ica e si larn1entano di stimolo inten5o, diJfficilrnente qu esta co11·dizione di icose viene raggiunta prima che sia.no paissate 36 oTe dall'inte1~\' e11to. Per riis taibilire l'eqrui·lirb rio aJicalino n ei CQ;Si di ritenzione spéllsano gen1a l' .!\. 11a usato il cloruro <li arnn1onjo. Ha pott1to 1dimo strare sperj1n e·n talmente c he questa sois tanza è ca.rpace ,d] 1PT01d urre. ·u na ,·nriazi 011e della tensio.n e ·de'11' ani·dri·de carbonico. dc 1 sang"ue. Su 23 casi l1a ottenuto la minzione spontanea i-n 20 cio·è nell'87 %, qru ando t11tti gùi altri mezzi che comun•emente vengono usati er·a no fal1liti. Dopo 12-24 ore se il malato n o11 orinaVla spon taneamente e la vescica · aJJ)p·l · ri\·a r irpiena venirvano somrrninistrati 2,0 grammi. -della sostahz·a per os, o una quantità dop1p]a per vja r ettale. La dosi si ripeteva ogni ora e dopo

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F~<\SC .

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MANFREDO ASCOLI.

ENDOCRll,OLOOIA. Sul morbo di Basedow e sui i .. isultati del suo t1.. attamento operativo dell'ospedale di :Orammen.

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XXXIV,

1-2, 3-4 ore al massimo i ma;Jati orinava.no spontaneamente. Non è consj1gl:ioatbiJe di sonpassare la ;dose di 10 gr,

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[ANNO

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( BRODERSEN

HARBITZ. Acta Chir. Scand., vol. LXI,

fase. I.I-III , 1926).

Gli .!\A. ·11iarur10 riesam·i nato 132 ca1Si di morbo d1 B 'ai&eldt0w (101 ca.si di gozzo esOlfitailmi:oo e 31 di gozzi aden om·atosi co·n iipertiroirclismo) operati dal dott . L ieid nell'Ospedal e ·di Drammen negli anni . 1921-24. La maggior p·rurte aJVevamo sUJbìto 0tperaz:iJor1i raidioa•l i in. una so'.lla seduta i1Il anestes·i a paravertebrale e locale. [/oipeirazi101n e n1ellla su•a f oT'.In·a titpica ·era coDJsistita :n·e'll.a <}lll1as.i 1 ~oimp leta a sportazio.n e d·cù l·otbo 1deist!ro, d.e!J.'l'i.Stm.o e di runa ip·arte del l otb o 1sinll.stJro, veniva se:mp,r e ristpa.IDmia~o l'estremità 1S1UJp1erlore tà1i qruesrt:o. I ris1U!ltaJti in 87 c...'tsi di gozz,o eis olftialrmico ,così trattati scxno staiti i Beigruenti: giururiti 87.4 %: migliorati 11.5 %, fPeg· giorati (un .caso) 1.1 %. tre malati ipreseDJt airono sintomi molto drubbi per runa recid1ivia, mentr.e i11 due ·di essi ~a recidirva ·era crno'lto prolOOibfil·e. Gli .!\_!\.. cTedono di piot·er aJf.fermare che i riJ.s!Uiltati di i11te,rventi m eno radioalli,. sono stati . men10 buoni e so pratl1tto meno ·definitivi, ·e i rischi idi recitd ··v a ri. I n1 alati riesaminati erano stati mo·~ ·t.n rna:gig;io1 operati da un p.eiriold10 id.i tampo VélJI'i-rubii [e da 1 a '~ anni. Dei 31 r11a1a:ti oiper.ati !P·e r ·g oz.z.o aid1eno · rr1atoso co11 i1p e:I 'tiroi dismo, 29 eram.o giuia:rìi.tìi.. Gli Al\ . esarnina.no ·rr~oùto dettaigliiatamente gli èf!f etti del1l'0iperaztone sui ·diversii s iTutomi, s-u!N'esofita'n10. .:;iui trom.ori, suili 'insonnia, sui distulfbi nervo.Ji ·8 psich~ìi., E: 1S1u IDe condizd.0111i diel polso e del .cuore. M eriscom.o di tre ciaisi ned. qtll!ali un cuore .evidentemente ingr·QISJ.Sato, diirninruì noteivoJmente di ,101ume ·d.Opo ·I '-01pe:riazione. L:a rid'llzi-0ne nel 11t1mero id ei battiti 1CaPdiaci 1è !Stata in media di 31 piutl•sazioni, l'aumento medio 1d-el ipeso deJ .corrpo ·? ISl~ato di 7.D kig·. E s1arrninan·o an· ~h1e Ie qn1estioni .delle ·m estruazjoni e •delle grn:vid1anze nelle m ·alate ida loro esaminate. Sette di 1queste malate in un perio:d10 rd i 1 a 3 anrni dO)p'0 1'01p•erazione hanno ·av11to 1gTaVJ:i1danz.e normal•i seiguite da parto a ter~ mine senza e.b e si s1•a presentato ness1Un segno 1cLa far penS'atre a ·u na reciidiva. La reazione post~ op·erra tona non lc;eanlbra agli Ai.~. mo~to n ettamente in re1lazJ.011e tOOn l a gravità deJ caso, tanto elle essi non credono c•h e qiueista reazione dipenda i.n alcun Jnodo dalll'aJSsonbimento d el seoreto tiroideo diu.rainte e 1dopo l'intervento. 1

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IAN1'0 XXXI\·,

FASO.

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Gli inter,·e11ti 1ìurono in tre casi comiphl,c ati o'a gra\'i einocraigic. Dot~o 1'01perazi1on-e in un oaso si CJbbe l)fvba.biln1ent.e una l>ro·n :-Q4J)olmonite, sintomi di t.et,a11ia in drue calS'i, co11russo con cian oo1 e ittero di b1·eve durata in uno , in runo mordificaziol1e ùellia voce el1e penmase poch·e settimai1e e poi scomparve, runa ,-olta so1a anche flll osser ,·ata l1na ~ alCcrbazionc deille c0J1dizioni mental1. '1al osse11,·an'o110 segni di mixedema. Morta1itt;l nulla. 1

M. AsCOLt ,

Tu1no1·i maligni della tiroide. (E. H. POOL . A..nn. o/ Surgery, gennaio 1927). ~ egli

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791

SEZIONE PRATICA

ultimi anni sono stati osser\rati n el Ne\v ì·ork H o$pita1 l6 Lun1ori 111align i della tiroide, di cui 14 carcinon1i e 2 linfo arco1ni. Dei 14 carcinomi 5 morirono entro i primi 8 n1P.c:i, e 3 do1)0 3 élnni , 2 doipo due anni; t1na morte operatoria, 3 apparentemente cbene, n1a operati da meno cl i 1111 anno. l due li nfosarcomi 1norirono 8 m esi rlopo l 'operazionc. Non è sempre facile lliffermarc se lln gozzo è m aligno. IJ concetto di malignità è ri.f erito -Oi solito al tipo ernbrionale delle cellule, alla raa>i· dità delraccre<;ei 1nell lo, ::tll'infiltrazi one dei tessuti vici11i, alla tendenza a. dare metastasi o rccidi,'e locali. Questi -criteri n on possono seni'altro es· sere applicati .ai tumori inaligni della ~iroide. Anche l e varie classificazioni dei carcinm.ni della • tiroide sono piuttosto artificiali. I carcinomi della tiroi·de .p ossono sorgere nel p::irP.nchima tiroiideo normale; in 111n aidcnoma; n el tess11to tjroideo aberrante. I pri1ni possono 1P rPsentarsi, o come una infiltrazione irregolare, o c:ome adeno-c.arcinomi semplici o ·p apillari. Essi jn,,adono graidualmente tntta, o b 11ona IJ)arte della ghiandola, infiltrano la caps11Ja e le str11tture adiacenti, specialment e la trachea. Le metastasi si hanno qu1asi semipire per via linfatica. I carcinomi originantisi in un él1denoma tiroid eo so110 stati sipecialmente studiati in questi ultimi tempi. Dal 1aito cbc ancl1e in atdenorni semplici possono ooservarsi rordoni cellulari a tipo irre.g olare aJp-pare evi1d.ente come .sia dirfficile stabilire il criterio ·di malignità ·dal solo pl1nto dj vista jstologico. In una d.ata percentuale di casj l'ini· .zio di un epitelioma in un a,de11oma 1p1uò essere y;iconosciuto microscopicamente dalla m onf ologia é, 'dall 'ordinamento d elle cel1ulc; ma CJllestc caratteristiche .possono essere solo limitate ad 1alç11ni punti d el tumore. Gralt :~m s;ostie11e .che i caratteri morfologi cj 1delJe cellule e del tessuto non sono sufficienti p er permettere la ·diagnosi di malignità di lln tl1piore tiroideo. Un in1dice quasi costante ·d i malt1

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p·n ità sarebbe invece l 'invasione dei v•a si san-

g uigni. L'A. cr~àe ohe questo ultimo criterio a:bhia scarsa importanza pratiica dal punto di vista chirnr.g ico, dato ch,e 1per riscontrare .questa invasio~e è n ecessario uno studio istologico accurato. ~ella Clinica Mayo fu riscontrata nel periodo e.In.I 19i10 al 1916 una ·per cen tuale · dell'l,6 %di cancri su tutti i gozzi operati (aid eccezione degli esoftal1nici). ~el 90 % rd ei oasi ·d i e.p jtelio1ni della t l· roidc precsiste,·a un adenoll'!a. tL 'A. pur am,m ettcnclo cl1e epiteliomi sorgan o assai spesso sulla base di adenomi, n on cr ede che l a rprOjpor zione "'P1prndctta IPOSsia essere co&ì facilmente determL· naf a. E ricor,da a questo proposito la discussione, i1on nncora c11iusa, sulla r ealtà idei gozzi metastati ci benigni. P~r ciò che riguard1a le metastasi, la diffusione por via linrfatica è più fr equente n ei tumori che 1!eriYano .da una tiro1de normale, quella sanguigna n egli epiteliomi sorti su adenomi. Le metastasi osc;rc sono le .più frequenti e possono essere multiple o solitarie. In alcuni oasi il fo colaio pri1nitivo è latente, e la meta.stasi domina il ouaidro clinico. Secondo Eiselsberg le m eta.stasi tiroidee r>o!'."ono conserviare la loro capacità di funzione. I,a \diagnosi precoce idei ca.'•rcinomi /della iiroiòe, specialmente di quelli sortj su adenomi, è u:>sui difificile. Ballfour dice che nella serie della 1\1ayo Clinic ,essa .f u .f.atta solo nel 18 % d ei casi. Ql1anclo il tumore dà sintomi di sè (crescita rapi·cla, superficie irregolare, consisten•za 1aura, sintomi di compressione ecc.), tanto che la diagnosi diventa sicura, l'ef·fitcacia del trattamento chirurgico di•venta assai proiblematica. Si può ·dire anzi 1ch e la rv era indicazione all'intervento è ;data 1dal sospetto ·di mali gnità, mentre qnanldo la neoplasi·a ha penetrato 11a capsula della tiroi de ed jnvaso i tessuti vicini j risultati dcll 'operazione sono molto ·sconlfortanti. Se la lesione è limitata ad 1.in lo'bo (ta11to 1pi11 se la ·diagnosi di epitelioma non è sicura) si esegt1irà una lobectomia . .se invece 11a ·diagnosi è sicnra e ainbedue i lobi sono presi, si sarà costr.etti ad e ·egui re nna tiroideictomta totale con tutti i ri1scllj chC' c111esto atto operativo iport·a con s·è. Le ~dee dei vari cl1irurgi, •sulla OIJliportunità . o meno di praticare una tiroi1dectomia tota.le, varian o. Per quanto riguarda i risultati operatori l 'i..i\. riporta, oltre i .suoi, anche •quelli ·di Balfour, c11e .e'b be il 65 °~ di mortalità post-opPratorla. La ma ggior 1p1arte delle g'i'lJa.ri·gioni durate un certo •p eriodo di tempo si eb:bero in quei •casi ,in cui la diagnosi di epit0lion1a n·o n era stata f·atta prima dell'operazione. Pare che i tumori malisrni ·della tiroi de sia110 not cvol111ente se11sibili ai rag:g i X. Dato tqu esto e i risuJtat1 della cura cl1irurgicia, si p11ò concluclere 1

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792

POLI CLINI C(I

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, l 'intervento è da rifiutarsi nei casi in cui la. che diagnosi di carcinoma ·è clinicamen te sic·u ra. I sarcomi ·della tiroide sono certamente rari, n1a non si può per questo afìf ermare, come fa Ewing, che essi non 1sono stati m·ai constatati con certezza. De Querviain amrnette nell·a tiroide tutte l e ·varietà ·d ei sarcomi. ' i.\. CHIASSERINI .

Indicazioni delle legature delle arterie ti1·oidee nel trattamento del gozzo. 1 ( \\ ·

ELT1. La P resse ]1éd.,

.r1. 2, 5 genn . 1927, p. 19).

L'A. rl·co·n0isc.e 1c'hie l•a tiroi1d-ectorrnia è l'runic-0 àtto chirurgico razionale, .co·n l 'asblazione di tiroid e tanto più e.i.stesa qi.1anto è 1P iù mar.cata la ser;rezione toosioa del tessuto glanldo!Lare. P er p.!"O':enire i pe:r.ico1lii rd i taù·e intemven1o, anJClhe &e :tiwtrto in parec:ohie sedlute qperatorie, tJro1v·a lia sua :indicazione l1a 11egiatur·a p,rev.e.nt'iv,a (.anrcfh1e 2 mesi 1prirna d ei1l:a tiro-ideotomiia) .d elle Mterie tiro•i dee. A ·Ciò SOn·O 1dON1L1ti i risruil.tati O(petl"astot!i6. di Crrhl·e con l 'l ~6 içli m ortiaUità n egli 01p1erarti del 1926. Ciò si i1mp.or1e ~p·eoi e n 1ei casi 1graivi. L'A. sugigielI'i~c· e di ten1er ioon.t o· per giiu1dic,rure della ....s.rr·a\rità d·eì. oasi : 1) Della natura del gozzo: pit t b enigni gli a;dieno1n1 basedo~-if.i1oati , ·grruvisstrni in'\··ece i gozzi d iiffrusi paireillchiJm.JaJtosi; 2' DeTr età degli ammalati: osisie.rv.a.1I11dosi le r eazioni 'P·iù intenoe !Q.otpo tiro:iJdeatomia n et .ria,, gazzi e n ei veeich•i : nagtli aJdrniliii :tane ~nltervento è megJ.io tollerat-0; 3 ) L'attivi tà del gozzo : im. b,rus.e al meitafuo'.Lism.o bia sale, e p.r1nrcip1aJm·en1te ~gi1uid'Ìloan·èLo del ' g.i!u1d:izi10 cJinico, sipe.cie basato suil ·dimagrim ento o st1 defi·cie.inza grav.e 1del m io·c ar d1o· con aJ&istoli·a, sulla secch·ezz·a ·della cute, o sull'assenza 1di ri1p1oso. Gran via1ore h·ann o le condizioni morali dell'ammalato. SaTà ipertanto indicata la legatura quan·do le ·condizioni dell'ammalato fanno sospet tare d elle reazioni gravi post-oiperatorie. Il metodo di s ceilta >è 1a legatnma dellùe arterie tiiro.iJd·ee s·UJperio!Ii, a co!Ilta:tto colJ. po1lo s·u(p eriore con·ispo11dent1e; con essa si infJerr'Tompe il p edun colo nervo~o che ruccomp1a.gna l'art•eri.a . 1

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[.t\.NNO

XXXIV, FAsc. 221

sca sul ricambio ·d·egJi animali, a ltr i negano questa azione. P arten1d-0 ·d ai recen ti studi sul re ticolo-endotelio gli AA. h•anno ceDoato di stabi lire quale influ·enza la milza e:d il r eticolo eser~itéhSsero s11ll'azoto sangµi.gno; 1ed essi hanno n otato che negli animali Gplen e.ctomizzati nel sier o di san gu.e si n ota costan temen te una d im·i n uzione lie.v·e ·dell'azoto totale, dell'azo·to restd·u o e dell'azoto am min ico ed un.a diminuzion e no.tevole ·d ell'azoto u r eico ·e J'aci.do urico . Queste m o. difioazioni si aiccompagnano a di·m agramen to e a;d anem ia e d ·uran o in genere du·e o tre mesi dooo di che con l'aumento del peso ad 11 miglio'" rare idella s·angu:Lfic1azione scompaiono. I l blocco nel reticolo endotelio ottenuto m ediante sac.carato ossido idi f'erro ,p rovoca alcune lievi mo1dificazion i le quali 1per l'azoto totale decorrono nel senso d1 quelle provocate 1dalla splenectomia, p·er l'azoto ureico e p·er l'azoto re;si1d.uo si svoI.g ono in senso a n tagon istiJco ; sicch·è sat1o questo ri.g uardo b locco e splenectomia fun zional·m ente non si equ ivalg·ono. L 'azoto ureico, l'azoto a mminico ·e l'aci do urico ·s i riscontrano .p iù abbon.danti n ella ven·a splenrca che ne.g li •altri territori vascolari . Probéllbi'l men te l·e lievi ma cos1anti modificazioni in diminuzione delle rp·r otein e de•l !Siero, se pure in parte sono céllu.sat e ·dalle con.dizioni sp•erimentali, in parte miag.g iore sono il ri-fllesso d.ell' anemia, d·ella idremia e del dimagra...TJiento che la aspor•tazione ·della milza produ1ce temporan·oom.ente, e la notevol·e diminuzione ·dell'azoto ureico e del1' acido u rico debbono spiegarsi con l'assenza d ella funzion.e emoleu·cocateretica splen tca. Sarebl)e !peran co possibile p·enisa r e ad Una autonom a f,un zfon·e ureogen ica ~d,e11a mi'lza. , PALLAOI NI . 1

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JURA.

ORGANI ·EMOPOIETICI.

Influenza della milza e del i·eticolo endoteliale sull'azoto del sang11e. e l SALBERTI. (Giornale d1 Clinica llledica, 31 d icembre 1926).

PONTICACCIA ,

CAMPANACCI

L e opinioni d egli A_:\. su1'1a infl·uenz a della rnilza s ul ri.cambio sono ancora ben lontane dal1'accordo: .alcu ni ritengono cl1e la milza influi1

..

Importanza del volume dei corpuscoli sanguigni nel quadr..o e1natologico. ' BESSIN,

M ii.rie h. M ed. l-l' oc h . 1927, n. 9) .

L' ..\.. con Ja · tecnica di J3ouniger (con sistente nella ·p ro·l un:gata ·e veloce centrifu·g azioine del sangue reso in coagulabile con aiggiunta di irudina) ba 1stu1diato il .volume totale d ei conpTuSColi ·del sar11gue (V C), in rapporto al tasso 1di e.m o·g lo1bina e al numero d·ei corpuscoli stessi. LI volume medi·o rd eBa sostanza di cui .son coml) Ois ti i corp1UJscoli sangu:ilgni è •sta;bilito a u.n a {'iifra idi ci·r ca 41 % del volume totale ·d el sangue nell'jndiviiduo n ormale. In anemj e ·di !differenti cause, con tasso di emo · ~lobina sui 40-45 % e n urmero di eritrocit~ da 1.400.000 a 3.800.000, il volume d ei c orpusco11 del sangue si agig!irò intorno a 16-20-29 ~~ . . . . In tre casi di anemia perniciosa, nei q uali s1 ebbe l'exitus dopo 8-10 .giorni, il ve era di 6.3G.58 %.


• [ANNO

XXXI,r,

FA SO.

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GARRONE.

Compo1·tamemto del sangue materno e pate1·no i·ispetto a quello dei figli dal punto di vista della aggl11tinazione e (lell'emoli i. ,,._ DOGI 10TTr. L a Clini ca Chirurgica, sett. 1926). Riportand o i acl incidenti ·avY enuti in alcune tras f11 sioni sanguigne nelle quali la c ausa non era rif cribile ohe acl incompatibiJità individuale àPl sangue del donatore e del ricettore, benchiè :;i fosse otLenuta l'identità di gru•p po, l' A. ha port.a10 un buon numero id i ricerohe s ul comportam ento Ci el sangue })aterno e materno risp etto a quello d1ei figli n ei rirgiuardi d ella ag1glutinazion e. Ha scelto a bella post.a per le sue esperienze sangue rii neonato o di bambino in vista del ~ran'. de irnpiego della trasfusion e sangui.g na in ye-diatria. r,e conclusioni cui giunge l'·A. sono le segu en.t i : 1) il siero idi neonato non ag.glutina n è emo!jzza i glolYuli r ossi materni, n è !!)aterni; 2) il siero idi neonato non aggJ.utina n è emoli.zza i glabuli rossi id i un individuo quaJsiasi; 3) i1 siero materno o ~aterno in alicuni casi Pmolizza e d aigigJutina i 1glo1b.U·li rossi di n eonato ; 4) jl siero di un indivildiuo <JUalsiasi agiglutina Pd emolizza i11 a}cuni casi i globulii ro1Ssi deì neona1o; 5) i f·en omeni dl em olisi e di aigg1:ut:inazion·e si coiinportano in modo parallelo. Cons imili esperienze condotte su baimbini dann-0 il seguente risultato: 1) il tSiiero del bambino n on ·e.molizza e non ag.~l n ti na le c1nazi e della madre; 1

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SEZIONE PRATICA

In un 1caso idi ip-0licitero.ia, c-0n Hb 100 e G. R . 6.420.000, il ve era di 62.5 %. P erò sa>esso il ve non corrispon 1de al numero dei G. R ., ma vi sono scarti notevoli, e questo forse a causa della ~mpe.rfezion e dei m etodi d i conteggio dei G. R . ed anche a causa delle ditle· renze di volume tra i sin1goli G. R. :}uesto utiino fatto può talora <*>sere utilizzato nella diagnosi differenziale tra anemia isecondM"ia ,e anemia perniciosa, te11entdo ipresente c.he in qt1esta i sin goli G. R . hru1no i11agigior volun1e che in quella. ~1inore imJportanza 11a il ve rispetto al numero d ei leucociti, l e vari a zioni dei quali lo modificano di poco. Invere il contenuto di emoglobina ta. in rapporto diretto e ipiù costante col , .C. .~d t1n maggior valore di emoglobina corrispon de un ve maggiore, e vi ceversa. Da quanto precede si vede l'u tilità di associare agli altri con su eti questo m etodo di ricerca, per la diagnosi d elle malattie d el sangue.

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2) il siero del bambino può aig;glrutin ar:e ed 1

·e moliz.zere le emazie di una donna qualsiasi; 3) il siero materno a·giglutina ed emolizza in alcuni .casi le emazie del proprio bambino; 4) il sieTo ·di una donna qualsiasi emo·lizza. ed agglutina i 1g lobuli rossi di un bambino q.ualsias~. FILIPPA.

CENNI BIBLIOORAFICJ. (1) G. INDRI. P er la. salute degfi Operai, con pr efazione di S. E. Benito Mussolini. Un vol. in-6G di pag. 282, rtccamente illu·s trato. A cura della Cas$a .N1azionale p er le Assicuraz. Sociali, 1927. Quest o volume, che si fregia di una lampante i.refazion e del Duce r edatta con .quella schiettezza Pd eff1 cacia .di stile che isono sue doti, attesta ~on1e il soif fio potente ed animatore dei te!ll(pi nuovi investa anrehe l'assistenza sociale n el campo sanitario . l lna verità 1balza dal volume con eloquente evidenza: si provvede con ·ardore d'iniz1ative, con serietà e sihcerità :d'int.endimenti, a moltiplicare 1e provviden ze assistenziali 1destinate ad aoc'"'esccre J'efficienza della razza. L 'Indri descrive le provvi,denze attuate o in cor so di attuazione da parte d ella Cassa Nazionale per le .J\ssicurazioni Sociali, da lui presieduta, sotto gli auspici e la bandi era del r egime, a fa' 'ore degli operai assicurati: i convalescen ziari di .i\sso, Salviatino, Camerlata. Mussolinia.. cana.ci ognun o id i 100-200 letti; l e stazioni .di cura di 'Battagl1 a , Salsomaggiore, Sirmione, P elJestrina, Castel1arnn1are di Stabia. Un'azione inten siva s'inten·d e di .svolgere contro il tracoma. Dai d1ati statistici riassuntivi risulta che n ei convalescenziari hanno beneficato di cure e •di riposo 2965 lavoratori, con .ciroa 50.000 giornate di ricovero ; che gli assi· stj ti assommano a cir ca 50.000 e le cure specifiche praticate a circa 24,000 : sono !Cifre di 1p er se stesde molto eJ oquenti. In un prossimo ·avvenire queste cifre ·verranno m oltiplicate, l'assistenza verrà estesa a t11tte le r egioni d'Italia, diverrà più complessa e più varia. L-0 s tile dell'Inrdri è ·so1b rio, chiaro, incisivo; il libro è copiosa.mente corredato d'in cisioni documentative ; l'edizione 1è maignifica. Il volume - afferma il Duce - è destinato ad aver e un imponente numero di l ettori. Egli lo raccomanrta agli stu·d iosi e indagatori di problemi sociali, ai ·datori ·di lavor o e prestatori d'opera, ed anche agli antiifa:sci6ti in buona e cattiva fede. Esso costitui.sce un'eloquente dimostrazione dei

'

.

(1) Si prega d'inviare ·d ue copie dei libri di si desidera. la r ecensione.

CUI


794

IL POLICLINICO

propositi 1del regime diretti a riconoscere e tutelare i ·diritti ·d el la\roro nelle p ersone dei la·v ora· tori. L. VERNEY. Hygt ène du Trav ai l. En1cyiclopédie d'1l1yigiène, de

patb0To1g ie ·e t d'ais'Shstance social.e, ·env:iJsagées au p-0int :de v:ue du traivail, de .I 'indust rie et des pro.fession·s. Si prublblica in faiscico-li in 8°. Gen ève. Prezzo ·de1l '-0ipera c-0rnip[eta Franc·h i sviz2.eri 40 (L. 120). Segnaliamo ai l ettori ,questa ·imipoir tante 1P·Uìblbltcazio11e id·el 1Bru.r eaJU international du trav.ail dell:a Socjetà ·delle nazioni, che ha la sua sede a Gin evra. E~sa n .a 'P er s1Copo ·di riunire la d ocum·entazi.o nc est_stente n ei dififerenti paesi stli lavori che d e'b bono esse.re conis i·derati come insalubri. L'opera consi•dera tre gran·d i g:rurprpi di questioni: 1) il lavoro; 2) il lavor.atol'e; 3) l'amJ)ienie rd i laV·OTO. I~ lavoro è analizzat o nei su·oi elem enti (1nat erie prime, in/dlu:strie, p:ro·fesisioni, cauoo ·di danno chimiche , biologiahe ed aJltre). Il lavorato.re è stu1diato n ei suoi ratp(pOirti con i 1p ro, dotti. e con · l 'aimbiente. 1Quest'ultimo è 01gigetto di stu1di •d 'insi•eme s:u.11'.aria, i locali, il riscaldam ento, l e p olveri , J.'1Uiffi1·dificazi-0ne, ll:e ins tallazioni sanitari.e, ecc. •Non pochi articoli sono il1ustrati 1da filgure, d.iis egni e tutti sono accompagnati •da una ibibliografia delle ref.erenze p·i ù importanti. Parecchi sono i col1ruborato.r i italiani; iprim-0 fra tutti per il ,numero d·elle rmonogrrufie re1datte L. Carezzi, 1dell·o stesso Bureau int€rn.ational dru travail. Fìra gli aliri stu1d iosi 1del lavoro e ico·llaroo.r atori, c itiaimo L. Devoto, •L. F errannini, C. Biondi, A. ·M ori, o. ottoleng·h i, A. Sclavo, A. Raneilletti ed altri. Fra .g li stranieri sono i nomi Idi Atgoose. .Laton't., En1g.el, .Hayihru.r·st, Jellinek , Kohn-Aibrest, T€leky ·e molti 1altri. Bene adatto è il titolo di « Encicl01pedia diel lavoro ,, 1dato a quest' o'Per,a c'he non deve man.care a nessuno st udios o della 1p1a:tolo1g ia e dell'igien·e d el lav.o ro. 1 faJsci•coli v.engono invliati gratuitamente agli aiblbonati d elle p•utbblicazioni i<tel (( Bureau ». AJla fine verrà ri.6tampata in V()lume. fil .

_4.tti del Vl Congresso di Medicina del lavoro f~1al attie prorf.ession.a;Ii) Un vol. in 8° di 585 -p·a1g. Tirp. C. Bertotti, v·en ezia 1926. Sono qui riunite tutte le relazioni e le comuni · reazioni svolte al Conig.r €sso .t enutos i a Venezia nel giugno 1924. Tir a le tpri·ID·e si troivano quel1€ di L. Preti su « Le into-ssicazioni prraes·s ionali per via in..aJlatori·a » , di G. Y. Giglioli su « Nuov~ conquiste e n'llovi oriz'zonti ldle11a medicina de1 . la.voro >>, di A. DonC1Jggio su .« ·Ef.fetti psichici del la:voro macchinale >>, di A. Cevildalli su « Effetti

[ANNO

XXXIV, FAsc. 22]

del lavoro uni·f orme e monot ono sull'()rganiismo 11·m·ano » , ed ialtre .diverse s·u i problemi dell'&S5icurazjone. :Numerose le comunicazioni su ar.g omenti div.ersi ·di pat.olog1a deil lavoro. Tu. G. ·MORPURGO. I str·u zioni per il controllo chim·l co· igieriico delle bev and1e e degli alimenti ad uso dei 1nedict di bordo. Un vol. in 160 di i9 paig.

T i'P. ,Caprin. Trieste, 1926. Il piccol-0 libro ·è utile come .g ui.da ai medici di b-0~do,

i quali, durante il viaggio, hanno il compito 1di controllare le acq'lle potabili, le sostanze a li'm e11tari e l e bevande destinate al consumo, e 1p·u ò anche s ervire per la pre.parazione agli esami 1per medico ·di bordo. fil .\.. BARTOLUCCI. P olizia sanitaria v eterinaria. Un v.oJ. jn-80 id i 659 pag. Unione ti;p. e.ditrice, )'orino. P l'ezzo L. 45. La polizia sanitaria veterinaria ha assunto in questi ultimi temp1 gralllò€ iIIl{Portanza sia per la .con5ervazione del no1Str o patrimonio zootecnico, s:iJa ip er l e interferenze ch·e essa ·h a .con .i vari servizi ·d.i. igiene e sanità. rpUlbblica. L'A. che è un alto funzionario 'd·ella Direzione Generale della Sanità pubblica ed ·h a al suo attiv o numerose pubiblic·a zioni di indole scientirfioa, ,p ratica e professionale, 01ffre con questo libro uria giuida sicur a 'Per chi si -000UJpa dell'argomento. L'opera è ·divi·s a in tre parti. Nella prima sono esp osti i pr i11ci.p1 f-0n·damentali della 1POlizia san ttaria veteriniari·a ; i:iella seconda i 1pro\1Yedim·enti -da prendere p er ciascuna delle m·alattie contemplate 1dal .Regolan;i·ento di polizia veterinaria, con un jparticolare richia·m.o per l e zoonosi; nella terza '!)arte infine troviamo il ·quadro completo dell'or·ganizzazione ·del servizio .santtario del Regn o. Nel1'a 1prima parte si trovano altresì alcuni b,r evi car>ito1i sul contr-0llo igienico della carne e d·el latte in .quanto esso p-0ssa interessare la profilassi d elle malattie infettive. In aplP'8ndice si trovano a1cuni cenni sull'organizzazione dei ·s ervizi zootecnici. I,a trattazione 1è 1am·p i·a e completa, quale potP.va essere fatta 'd·a chi, oltre a conoscer e a fondo l'argomento, . sa a rprova le difficoltà C'h e s'i11contra110 nella pratica. Le disposizioni legislative sono ri1portate per intero. La consultazione ,di questo libro sarà assai utile, oltre ai veterinari ed a chi si ir1teress·a d€ll'iallevamento del be .c-tia· m e ' a oali Ufficiali Sani.tari che vi troveranno \;) opporLunamente svolti gli argomenti sulle malatt~e infettive ·degli animali, la vigilanza sui uro-dotti ali1n entati animal1, i macelli ec<?. 1

1

fil.


[ . a\. . ~ NO XXXI\-)

FASC.

791i

S.JlliUONJi PRATICA

22]

Fil~ppo

BENEMERITI DELLA MEDICINA. Carlo Gabriele Pravaz. Il nome di Pravaz è n ot-0 quasi unioan1ente per la siringa u5ata per le iniezioni; egli tu un distinto medi1co che lasciò notevoli itracce ò1ella sua attività e del suo ing.~ono. Nato il 24 marzo 1791 a P or1t de Beauvoisin (.tra ia Savoiia ed il Delfinato), ebbe per primo maestro suo ;padre che ~ra pur.e m edico e poi due zii, un ben·edeittino ed un gesuita. Studiò dapprima matematica ed ottcn11e anche una catt.e!dra di questa scienza ail Colle,gio della città nati va. Fu poi u!fficiale e comba1tè nel 1814 presso Parigi, per opporsi agli invasori. Disgustato })Oi della guerra, si inserisse, a Parigi , al1'a Facoltà di medicina e veniva laur eato nel 18"24, a 33 anni , con ·u na tesi sulla tisi laringea, per la quale eobe le lodi di Trousseau. Durante i 1primi anni di esercizio pro.fessionale. pubblicò una s erie di arttcoli sull'emianopsia e si dedicò poi all'ortopedia, scienza che nasceva ca.llora in Gefllll.lania. In qu.e sto campo, affermò per il prirno l'esistenza di ca.iuse dinamiche nella genesi l(j ella scoliosi ed ideò un m etodo di cura delle lussazioni congonilte dell'anca, su cui scri·sse anche un grande Trattato e ne ebbe un premio b la Croce della Legion d'Onore. P er la cura d egli aneurismi, egli pensò dawrima ad un'elettrocoag.ulazione, poi preferì usaTe un mezzo chimico, il J>erclornro -Oi !erro e fu per questo m·etodo di cura ('.h e ideò la sua siringa, ohe fe-ce costruire da Ch•arrière nel 1852. Di qursto prir110 strumento si conserva tiurtt-Ora. il lno·d ello. Esso ·è in argento, percnè si credeivia. che i m etalli C'he non arrugginiscono non dessero infezioni, ha la capaieità di 1 eme. Lo stantuffo a van za nel corpo aJVVitandosi n el fon·do e soilo in ségi.1ito fu f a1Jto scorrevolie. Alla sirin ga si adrat· tarono ·d~pprin1a ·d ei trequarti fin1S6imi , con mandrino molto .aippu11tito. Il rnetodo di oura degli aneurismi sollevò molte discussioni; .frattanrto il Pravaz mori.va all'età di 63 anni nel 1853. Il rno·d ello origincale della siringa subì poi d elle success ive modifiieazioni, sostit•uendo anzi1Jutto gli aghi ca;\'i ai trequarti ed introduc endovi del.le panti ii1 vc,tro fincbè, nel 1895, un soffiatore in vetro, Fou r11ier, costruì la prima siringa tutta in 1

1

-vetro. La. siringa di Pravaz fu ·p oi introdottra n·ell'uso t erapeutlco generale 1dallo scozzese Wood, con le it1iezior1i so1'1ocutan ee di rnorfin·a ed atro1p ina nelle n evralgie ribelli. fil.

Karell.

Xello scorso d~cembl»e ricorreva il 120<> anniver. sario d ella nas-cita id i Filippo Karell, che vide la lu<' c ::i Reval, in Estonia, il 10 dicembre 1806. Originario da una famtgli·a ·di contadini, si l~uureò in m,e dicina n el 1832 a Dorp·a t, con una tesi intitolata: (( De rheumatjsmo uteri » . Fu poi rnedico militar e in Russia ed in ség.uito medico di fiducja di Nicoù.a .r e ·d i Alessandro II. V enne incari.cato ·di studiare il inetodo di litotr~psia del1,olanid·ese Heurtelou:p, e su qu·esto argomento pubblicò uno studio. Fu il primo a diffon dere in R·ussi1a l'uso della fasciatura a1nidata n ellP frattur e. 111 suo n ome è sipecialmente noto per la cura lattea, da lui introdotta i n tera pia, per le malattie del cuore, d ei reni, del fegato , ·d ello stomaco e riel:l'o.besità. Fu legato da lunga e stretta amiciz.ia con Pirogov. Morì il 30 agosto 1886. E consideraito come il più granid e medico esto·n e. 1

1

1

1

f i l.

ACCADEMIE, S(}CIETA MEDICHE, CONGRESSI Associazione Medici-Chi1·nrgi Specialisti di P alermo. Seduta dell'8 aprile 1927. Presidenza: prof. TEBALDO C1MIN0, presidente.

Radioterapia degli epiteliomi cutainei Prof. L. PHILIPPSON. - L' O~ co1nincia col dioh·iarare che, .ai fini della riadioterapi.a, sono da distinguersi nei • prooessi n eoplastjci epiteliali cutanei due forme morbose: un processo neoplastico epiteliale superficiale ed uno proif ondo . Nel .p rimo sono compreae le var·i e forme di epitel iomi cutanei; il secondo oorrisponde .al canoro ti pio<>, la cui terapi.a rientra in quel1a dei ca11cri in geneTe. P.arlerà solo della prima forma . Il processo neoplastioo superficiale epiteli.ale conduce molto lentamente .alla formazione di noduletti sporgenti che confluendo formano rialzi pianeggianti. L' .accrescimento può .anch e arrestarsi e seguire involuzione e soompar s!l. L 'O. descrive . i vari stadi di svj,luppo dell'epitelioma cutaneo superficiale, di cui mette in rilievo il le ntissimo decorso ab·i tuale e 1a tendenza .alla diffu~ione in superficie che lo car.atterizza; mia che a lungo iandare - se trascu·r~to o mal curato - .:può ianohe app1X>fondirsi e invadere le ossa e le cairtilagini, come talvolta si vede, .alla fronte, ial padiglione dell'orecchio, iall'ocohio e al n•aso. Anche in qu€8te contingenze non determina metastasi nelle glandale

.

.

.

pross1m~or 1.

La raidioterapia dello epitelioma cutaneo superficiiale ha un.a. esperienza ài 1ci.roa trent'anni, è 1


796

cioè di molto anteriore a quella dei cancri, .appliGata solo da un decennio, colla i·.adioterapi.a profonda. L'O. descrive il meccanismo di .azione dei raggi X sul tessuto neoplastico; .azione che si palesa nella involuzione del neoplasma sino alla sua totale scomparsa. Non si osserva te.&5uto necrotico che forma escara e questo distingue in ·m odo oar.atteristico l'azione dei r·aggi da quell.a delle sostanze caustiche e necrotiZ2'.anti usa.te in genere per J.a distruz.i one dei tessuti patologici. L'uso pratico della ra.dioterapiia, .anohe S!Uperficiale, richiede tecnica, conoscenze e mezzi speciali; non di r.ado inf.a tti acoade che un.a oatti va .applicazione determina formazione di ~ara, perchè 1a dose curativa. è stata sorpassata. Misconosciuto questo stato, e interpretato quale resjstenz.a al neoplasma, si son fatte nuove applicazioni di raggi, che non possono che peggiorare le condizioni della pelle. Queste applicazioni difettose sono viceversa .p oi imputate quali insuccessi .alla radioterapia,. L' O. s'intrattiene quindi sul comportamento di fronte ai r aggi, dei neoplasmi di .differente struttura istologica. App·u nto - dite - i processi neoplastici superficiali s-ono formati per lo più da celltile basa.li, mentre quelli profondi sono formati per lo più d.a cellule .spinose. Nel piassato I.a sede d el neoplasm.a nello strato profondo dell1a pelle costituiva ostacolo per qu€Sta terapia; ma ormaij non pit1. Del r esto vi sono anche neoplasmi spinocellulari con sede s uperficiale, come neoplasmi bas.ocellulari con sede profonda. Pertanto importa più l.a sede a nzichè la struttura istologica. La ra.d.ioterapja del oan cro vero entra nel campo della r.adioterapia del cancro in g€nere ed è perciò di d.ata più recente e cioè dacchè esiste la radioterapia profond.a . Come per la ohiruTgia, così anche per questa, i casi iniziali sono quelli che dànno i migliori resultati; m.a, anche i casi con metastasi glandola.r i ne tTa'ggono v.a ntaggio. Nei casi più progrediti occorre la cooperazione della chirl1rgia e della ratjioterapi.a, {incluso il Radium). 0

)

[ANNO

XXXIV,

FASO.

22}

Radium ~ nella terapia dei cancri ed in specie degli epiteliomi cutanei i quali p er la f.acilità della precocissima diagnosi offrono le migliori condizioni per l'intervento chirurgico, mentre affidati a inesperti :r.adiologi si ~tendono, si .approfondano sino .a divenire ingUJaiibili o .almeno curabili, dal chirurgo, solo oon gr.avi demolizioni e d·eturpazioni fin.ali. Prof . BENTIVEGNA. Espone le ragioni per le quali il provvedimento legislativo invocato dal precedente oratore riuscirebbe esizi.ale all'incremento. della scienza. Dott. VITA. - La r adioterapia dello epitelioma cutaneo .allo stadio iniziale dà l'ident ica certezza di guarigione radicale dello intervento chirurgico. N egl~ epiteliomi inope1·.abili, solo l' actinoter.apia può Lasci.are s perare buoni 1resultati o un i~alle11ta­ mento nel deoorso del neoplasma e comunque prolung.a.re la v ita. Fr.a questi estremi vi sono tutti i casi ·i ntermedi, nei quali ambedue i m et<ldi : chirurgico e r.adioter.apico, dànno speranze di successi e .ambed ue possono fallire. L'.actinoterapia può dunque iapplicarsi a tutti i casi - ciò che non .può dirsi della curia, cruenta, .alla cui oollaboraz1one purnondimeno crede sia utile rioor.r ere, .almeno in un primo tempo, in oasi par.t icolari. Mette inoltr~ in rilievo 1a g r an·de importanza scientifica e pr.atioa dell'indagine isto-patologica dello epitelioma cutaneo, a lla quale il CoLLIOA sembra non attribuire grande v.alore nei rigu.ardi della cura. Respinge la nro1)-0sta del CoLLIOA di una legge che metta limiti ~Ila iniziativa del radiologo nelle cure a lui .affidate. 1

Prof. F. 0RESTANO. - Si sofferma sulle differenze fra le ap.plicazioni di Radium e le .applicazioni di r.a..ggi X e sulla odierna tecnica molto. perfezionata. Rileva la necessità della oooperaz1one, in unico istituto, della opera del chirurgo con quel1a del radio logo. Prof. G.

CAso10

RoccA, segr.

Pubblicazione di sommo Interesse:

D is c1issione. Prof. CoLLioA. - Ritiene opportuno f.ar rilev.are i termini pr Pcisi n ei quali egli ritiene utile la radioter a.pia n ei t umori malig11i in genere. Nei e.a.neri iniziali egli ricorre senz'altro alla cur.a chirurgica ch e dà il cen to per cento di guarjgioni complete e durature. Ricorre alla r.adioter.api a a complemento della cur.a chirurgica nei oancri operati e oome sola risorsa dispo.n ibile nei canC'ri i noperabili. Vi ricorre inv€ce con grande fiducia ne i sa,roomi e so,e cie nei linfosaroomi . Ritiene che i . nuovi studi ~ul oa.noro e le reoenti ~coperte della biochimi0.a potranno o·r ie ntare la r aJdioterapia .p iù r.n.ziona11nente che in atto non avvenga. R itiene opp o.rtuna e ne~ssaria, .anche n ell'interesse della s~a cl.asse dei radiologi, che una. disposizione di legge r egoli l'uso dei raggi X e del 1

IL POLIOLINIOO

Prof. Cl USEPPE SANARELLI

Direttc re del R. IBtJituto d 'Igiene dell'Un. di Roma

Nuove vedute sulle infezioni dell'Apparato digere~te Un volume in-8, di pagg. VIII-184 'N. 14 delle nostre Monografie Medico-Uhirurgi.che d'attualità), nitiida~ente stam,p ato eu carta aemipatinata, con 28 figure mter~ e.alate nel testo. - Prezzo L. 2 5 più le srp~ ~o~li dii spec1izione. Per gli abbonati al u Pol1cl1n•w o • sole L. 2 2 . 5 O in porto fran-00.

Invia.re Vaglia p ostale a l Sig. LUIGI POZZI Sistina, 14, aogiungendo : per l'Ufficio poetale cursale diciotto, ROMA. •

Via Su~


[ •.\.~NO

XXXI\.,.,

FASC.

22]

SEZIONE PRATICA

797

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. L'erisi peloide. Dobbiarno a n ose111bacl1 la prima descrizione della er isipeloidG aouta delle dita e delre mani C·l1e si osserva ~oprattJu,tto in indivi1dui che manegigiano 1d ella carne, della selvaiggina, /d1el pollame, del .p esce e dei cada,•eri ,di animali. Si ammise su'bito la natura infettiva di questa malattia e si i11criminarono una cladothrix, uno c;tafilococ~o, delle 1 pton1aine. Si sa ogigi che es.;a è dovuta al bacillo del 1nal rossino rdiel maiale. T ale bacillo no11 ·i tro\'a soltanto s·u i maiali malati, ma anche 5U qt1 elli sa11i (portatorj ) ed anche su :iltri animali. t agevole .m etterlo in evidenza nei tess uti degli a11imali malati, per mezzo delle jnoeulazioni al topo. Ancl1e nelle lesioni dell'uomo, si può troYurlo nei tessuti, escidendo un fram1nento delln pelle col tessuto connettivo sottocutaneo ai mar·g ini della lesione eia. insemenzanrlolo in broclo. Questo bacillo rrsistcnte al gnam è identico al I

1

1

1riuri.sepli eus. Conte osserva ll'ochensch.

F.

Callomon

(Dermatologische

1

1

1

1

1

f il.

e Presse 11iédicale, 26 marzo 1926)

l'erisipeloide differis<::e dalla erisip ela streiptococcica per l'evoluzione più benigna: essa p uò pero prolungarsi .p er il fatto che sono col1pite le articolazioni (nel 76 9b dei casi) con tendenza alle ricadute e ques to fler delle settimane e dei mesi. Si può anche oss~rvnrr la localizzazione all e orecc11ie rd 1altro\1 c. Efficace è la, s ieroterapja col siero im.m unizzante, che agis cC' anche sulle complicazioni ar ticolari. 1

fil .

La cheratosi blenorragica. manifesta durante il decorso di una blenorragia., ancora in evoluzion e con maniifestazion i artropatiche multiple e gravi : artriti siero-fPUruqe11te, con prOlf on de am i atrofie, r ibelli al trartta1nento. Si presenta sotto c1ue fomie. 1) I coni cornei, 0l1e r isi·edo·n o di p r eferenza sulla facicia 1dorsale d ei pi edi, speicialmenie in corrispon·d.enz.a ·del margine in terno e sul~a faiccia dorsale ed intern a del pollice. Alla r egione dellla matrice ungueale d el :PO·l lioe, gli elamenti manifestano tendenza a;lla con vergenza. Raramen te st osservano sulle .g am1be, sulla faccia o sug.li arti superiori. 1

All'inizio, •si h a nno pi·c coli bottoni rossi lenticolari, ohe dirventano ·p oi ac.u·mtn.wti, in f·orma d1 piccolo con o, ·di colore giallo-rame:iJco e con rirfilessi cmne verniciati. Atto1"'Ilo aid essi si na comeunn. corolla con•gestiva. Col gratt.arrne11to, la sostanza cornea caide, sulla ep1ildermide esulcerata. si forrna u n a crosta, d 1a cui si JJ.a poi nuovamente l 'elemento oheratosico. Do1po un m ese 01ù u n m ese e mezzo, tu·tti gli elem enti cadono , com e dei frutti ·seccl1i. 2) L a suola plantare. T.ut1Ja la faccia tpiant.are si ric0ipre gra;datarrnente con un rivestimento corneo duro, dello spessore di 1-2 millimetri, di co~ lore giallas·tro; in segiuito i margini in.cominciano"' sollevarsi a11nunciando la desquamazione de.fiitjva, ohe talora si fa in massa., lasciando l 'epi,ern1ide rosea. N. Fiessin ger (Journ. àes Prriti ciens, M febbr. 19~7 ) con siglia come trattamento d egli 1mpacc111 nn1idj o •glicerinati fino a ·des•qt1·a1I11azione deig·li 0lerr1enti. Da rrormuzion e della ch eratosi è dor\'uta ruù un inseanenzamen•to infettivo in punti dove si ha una macerazione epidermi1ca.

Porpora ge11eralizzata cronica e quasi apirettica di origine gonococcica. Emocoltura positiva Morte per emorri,gia dopo 8 mesi. Pal1l Cl1evallier, L 9Vy-Bruhl e George Bourgcois (B7.lll.. et Mémoires de la Soc·i été l\1édicale rf es Il opitaux d e Paris, 20 gennaio 1927) 1d escr1vono un caso di rp or pora gonococicica quasi a1)1ret.tica ad evoluzione cronica. Clinicamente: Petecchie sparse per tl1tto il' corpo. Em·a tologicamente: Prolun gannento n otevo1e dell'emorragia lfino a 304. L'inizio ·d·ell'affezione era stata una metrite gonococcica e la ricer.ca del .g onococco fu positiva: nella secrezione uterina, n egli elementi purpuri ci ,. nel sa11gue. La malata ·dOIPO un ffiliglioramento (-dopo in iezioni di siero antigonococcico d ell'Istituto Pastel1r ) esce ·dall'osipedale. 0\1a 1dopo qualohe ,tempo.. è colpita .di nu ovo ·d alla sjn·drorr1e err1orragic·a e· ir1uore. L'autopsia n on potè farsi. B interess1ante constatare (notano gli AA. ) con1e germi della stessa f amigl:La come il gonococco e· il m eningoco·cco provocl1ino il maggior numero· ùi porpore acquisite. 1

:\ l EO-COLO~IBO.


798

II.i POLICLINICO

Di sturb o pig mentario regionale e famigliare tra s1nesso in quattro g enerazioni. C. tajano (Re v . Ailed. de Ur1lg., dic. 1926) ri.cl1in111a l'attenzione su tale cwso, non trattandosi·

c1i 0110 clei oomuni clistt1rbi pigm.ent·ari semplici. .11 1pri1110 car.attere i1111portante in.fatti è la distri:bt1zio11e iperfet.tamente ~immetri•oa, per oui bi1sog-i1a C1111u1e·ltere l'esiste11za cli centri trofici si·m paUt~ i H1 s1s]1ali; 1me11tre l'altra c·aratteri:stica pure i111pol'1ante è il carattere .fa1migliare del distur;bo trofi.ca •".'.11 e si è ripeit.l1to in quattro generazioni (nonna, mélJdre e fig·lj a ·del l)az.iente). L'etioJ9.g ia, in tale caso, data la su•a persistenz.a att rn,yerso qu·attro generazioni, è comrpletatnente oscura. _\} lno1nento dell'esame il v. present·ava tutti i .seg·ni ,cli un1a twbe. Ricoverato· iper una frattura spo11ta.nea. del .femore 1destro, afferma ld1 ·aver -cor1t1~atto l'in:f ezione luetica, dieci anni prima e cl1e le r>rirrne ma11iJfestazioni tabet1iel1e sono éo n1i11ci ate ciniqt1e ·anni fa. Il d.i,sturibo pi1gmentario era raippresentato d,a rnaccl1ie irr e.g olarm ente pig'iJ.nen tate, .a lato de1le quali s] notavano zone o .p unti acromi1ci, ·d issemi ìlate Sl1lle bnaocia, sull'addome, sullla fronte, nel~ la 1parte inferiore d ella reg. mentoniera. Tali lo~ali zzazioni concor,dàvano e,sattamente con quelle -della nonna, della ma.idre, delJ.a fi•glia del m~lato. I.'A. quindi concJude che i distur.b i pigmentari (111elan odermia, ,-itiJ-igine ecc. ), possono non solo ])rcse11tarsi come u11 distt1rbo ;funzionale a volte , tra11sitorio, a volte pro gressi·v o n el corso ,d ella · vita, rn1a tale 1disturbo p;uò essere congenito e aipparire co11 carattere f.a.nugliare .come nel caso i11 esa.r11e e in aJltro· pulbJi·nato nel 192.2, .dan.do ere ·d itari.an1ente la le1sione o la fmilità a contrarla a u11a determin.a ta età. Si compren'd'e 1Per·ciò corrne ir1 tal mo1do ve11·g·a .ad essere confermata la nozio11e clei centri tro'fi1ci e ia ellq. loro .p. rotezione perif Prica. 1

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A. POZZI.

TERAPIA. Trattamento delle infezioni de lle ma11i.

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. ~\. :\·I. Ha udfield (Lancet, 1924, p. 966) tratta l' ar 2"0.n1 e11to, ·e dìsting11c i seguenti ·p ro·c essi: ìl ) Ji11f a.n·g·i te acuta; ·:2) infezio·n i del segmento terminale d elle 1dita~ 3) tenosinoviti a·cute· ' 4) infezio11e •degli spazi fasciali d ella p,a lma. \ ella linfangite acuta .ai 1qualche entità il paz i ·~n 1 e d·eve restare in letto; egli farà i-mpiacchi ca ldi continui sulla ma110 e aYambraccio e a ' l't'l' i nel i i 1proyocherà la otasi alla Bicr ponen,do 1111·1 fas cia al l"'racc1o. Sono utili purghe e ·diu1

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XXXIV , F Asc. 22 ]

reti.ci, e stimolanti per sostenere le cond1zioni ger1crali. È n ecessario i11.cidere solo se si maniiestaJ10 a~c-es.s1 nel luogo della infezione inizia1 e o nelle linfoglan·dole lungo il ·decorso ,della linfar1g1t.e. N·elle irrf ezion i del seg·mento ·distale ,delle dit:t con vien e jn cidere lateralm·ente al ipolpastrello, dalla estrema plica di flessione lfino a circa 1 cm da.ll'estre.rnitù del dito. Ciò n ei ·Casi iniziali: &e il 1r rocesso ·è avanzato s1?esso occorre ·u na controap1~rtura dalla part~ op1posta, con dissezion e ,d elio strat.o fibrograssoso, in inodo da poter passar ·· un 11astrin0 di gom1na da una 1parte all'altra. Nelle tenosinoviti acut0, che si r{conoscono dal dolore intenoo, idalla tumefazione simmetric·a di tutto il ditc ·che si dirfon·de al dorso della mano e .a lle radiGi delle dita vicine, nonchè ·p er la forte dolenzia provocata ·dall'estensione pa&siva dcl ·dito, bisog·na aprjre e drenare la guajna ·affetta. Si incide il dito lateralmente p·er tutta .Ja iung·hezza ·della pri.m a o ·della secon·d a falan ge, secondo i .casi, o ·di tutti e ,due. lasciando intatto u n tratto di cute so1pra l'articol azione. La ·diffusione, dalle guaine :del rprimo e quinto dito alle b orLSe radiale e ulnarie si riconosce, non già •da marcata tumefazione della palma, ma .d a una dolenzia squtsita proYocaoile alla pressione lungo il tragitto delle ·guain e : incisa la guaj11a al dito, la pressione sulla borsa rispettiva rp rovoc·a fuorius.cita di pus o ·di si.ero torbi-do. In tal caoo, sulla guida di una son da .&canalata, si incide la hòr.sa ulnare ·dalla plica distale -Oi fles5ionè d·ella palma fino all' uncino dell'o860 uncinato tenen· dosi verso il lato ul nare. La borsa radiale si inci de lungo una curva che ·da.llà parte me·dia della fa·ccia fJessorta della radice del 1pollice. segue l'eminenza tenare ' e ter1nina ad 1 iem. ·dal legamento anuJare anteriore dcl p·olso. ·La guaina si rag.gi~nge separando i ct ue caipi del breve flessore d el pollice. I.'infezi0ne idegli spazi fasciali della p·alma 1può originare da un trauma diretto, dall'infezione delle dita, o delle loro g~aine. Il dolore .e l'intun1escenza ne sono i segni. Per l'infezione dello spazio palmare medio l'incisione ' ra fatta dall'uno o ·dall'altro lato ·dell'anulare (cioè tra . anulare e medio, o tr,a anulare e mignolo, secondo i casi) e si estende dalla plica interdigitale fino a metà I ·di~tanza tra le ipli-ch·e di flessione ·distale e media .cJella ;p alm.a. In·di si 1nsinua t1n adatto drenaggio iSotto i ten dini. Per l'infezione 1dello spazio tenare, posta sotto l'addu·ttore trasverso ·del pollice, si incide sul .aorso della mnno, lungo il lato radiale ·del metacarpale ·dell'indice, e si ·drena. In tutti questi casi la t11mefaz ion~ del dorso del1a 1nano è sempre note\'ole. C1"'me regole operatorie generali, convien e : 1) 1n1

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SEZIONE PRATICA

ci d ere s otto anetitesia generale (o anestesia d ei ironcl1i n e rvos!~all'avambraccio (TV. à. R. ); 2) J:ar e l'Pm05tasi jpreventiva con lac.cio o con brwcciaì e; "3) dre11are con garza para'ffinata o tessuto di gomma, mai con tubi. Dopo l 'operazione conYiene provocare l)er qualche ora una congestione passi\'a della •roan o, allentan.cto il laccio n on completa1nen te. Si consigliano poi im1)ac chi borici ca1di per 48 ore. e quj11Ji irrigazioni con soluzioni ant 1settj che leggere seg-uìte da n1edicazioni Mciutte. ' ci rasi gravi soltanto l' .A... consiglia bagni in .acqua iodata "alda, ·d'Ue vol te al giorno. Dal momento in cui 5i fanno medicature asciutte l' :\ . consiglia applicazioni c1uotidian e cli calore radiantP. Consigli~ inol tre ·di iniziare i rooYirnenti attivi. i1ei limiti possibili, al 1più pre to, anche al terzo .gi •rno. meglio se sotto 1' azione del calnre rri dian te. D ORIA.

loro oscilJJl azj oni : pres1s ion·e osmotica, equiltbrio j onico, viscosità. Fra tali ieostanti, ·quelle che devono esser.e il più possiJJile ri51pettate dlal·l è soluzioni ifisiologiche s ono l'osmotica .e la j·oni1ca. I·l fattore viscosi t<'t può essere trascurato. La soluzione di ~aCl gr. 0.?5-0.80 %. in 1quanto non è n è isotonica n è isojonic1a, deve ·essere bandita dall'uso. Essa è toss ica e 6C, praticamente, i1on è dato idi .r ilevar.e j danni cl1e il s110 imipicgo produ·ce, è certo ohe l' organ i&mo, per ripoirtare 1con rapjjdità il sangue :111a concentvazione molecolare nomnale, compie un j ntenso lasvoro e lo tSqruilibrio, c11.e non rup-pare n·el sangue, interessa invece gli orig·an i ed i tess11·ti rsp,e ci e T ene , muscoli). Setcondo R. B eni gni (Bollettino della società Eustachiaria, 1926, ,fascico.li IV .e ' ') ~a "soluzione più con,reniente jn m edicina umana sembra essere qt1esta : 9 cloruro ·di sodio . oO'J' · 0.2 cloruro idi calcio . 0.2 cloruro di rpotassio 1000 nicqua q. lb. !fino a Tale ·solu zione, e atlaane11te isotonica e pressorl1è i~ojonica, è di facile 1preparazione e sterilizzazion e. La isemplicc soluzione di NaCl potrà es~ere consi!gliata solo nei 1c1 a.si 1d'urg·enza. assolu!t1a, alla concentrazione 1.Ji 1gr. 1 %. 0

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Ricerche sulla narcosi rettale con etere e olio. la nareosi et Prra ]lCr via rettale è stata esequita i11 Rus ia 'J. :; Yolte, nel 36 % dei casi si ~bbrro complicazioni . iu genenali ch·e locali, la morte sopraf\"~;e11n e i1ella percentuale di 0.5 %. ~mi11off (:1rrhi 11 ,· .kli11. Chir., ·vol. llt1, p1wg. 150, 192G) 11a eseguito 111 trn erose ricercl1e siper1mential i cJ vie11e al·l e seguc111i eonclusioni: Co11 l'introcL11zio11~ rettale di etere la narcosi c;i ha solo nel 18 °o dci casi, la 'J)crceni;ual e sale al 78 °& oP si aggiun~e tina iniezione di morifina. La rniiscela di ctPre r olio arriva fino 1alla valvollél di Ba t111in, .1·eterc~ pa1ssa nel san.g ue e si arresta in discreta qrtantitfl nrl fegato, dorve pruò ldietetrminarr una de1gen rr.azione grassa. Nel sanigme, se vi arri•Y a in grandr q;uanti1à, provoca e.m-0lisi. Sneriale interesse hanno poi le complicazioni lo.. e.ali sul1'a parete intestinale; si l1a cl arpprima i1PcTemia (> ·edema che a11mentano $empre rpiù di intr.11sitù fino acl arrivare alla n ccro si. T/ A ron clu1d·e elle in ))ase alla :slat]·st'ica e ai Tis11ltati speriment ali la narcosi et.crea per via rettale è da consi1clrrairsi come pericolosa e qu1nrti id.a r,·1 tiare. 1

VALDONJ.

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T OSCANO.

Ricerche clinJche e sperimentali s ulla soluzione alogeolea di Albrecht-Ulzer. .\ UJrecht, n el ma,gigio u. s. 11a pro1posto uina soluzione di cloro,· iodio e f·l1uoro quale mezzo d j ClLr a dell e ferite. ·~uesta soluzione di alogen i nvrrlJbe jl \rantag'gio di non danneggiare af1fatto i t essuti pur mostrandosi molto a ttivia quale di~ .c;infett~nt.e. L' ..\. ha eseguito alcune ricerche per stabilire le caratteristrche della n11ova .solt1zione. r.,a soliuzione manten'llta anche in reci:pirent1 n on sterili, roota 15;~erjle. Messa a con1t atto di gern1i per 20 minruti seco·n di non li ruoci1d·e se sono in grande quantità o sono spor ig,e11i. Non iha nesS'una azion e 0011 pioci1anPo. La tossicità è scarsa, una ca·via sopvoria se nz1a ·a lcuna mantfestazione 11na iniezione sottoCJUft·anea di 4 .!m·c., ahla iniezione non ·segue at1me.nto dell1a fago.ciltoisi n è le tH~oioit10isi. P raticia1m ente E. Rdsa l<. (A rchiv f. lcliri . Chir., vol. 11!3, 1pa;g. 91, 1926) ; ha eseguito ricerche secondo la tecnica consi·g liata da Albreclht , ·~oè cl1i1Jso i l perito11eo , i.Si veTsa la soluzione su11.1 a ferita , dopo 20 secondi si asciruga la :ferita con un tam.p one. In que.sto rr101do si potreibilJ<e r i d·u rre o.5(sa i jJ numero delle fe.r ift·e la:parotomic1l1e dl1e g-uari scono per seconda. Co11 qiues1o me;to1do venµrro trattati 77 casi, solo 6 volte i1on si ebbe J

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Le soluzioni impiegate per fìeboclisi e per ipodermoclisi in rapporto alle costanti del sangue. P r·rrl11è le soluzionj impiegate per fleboclisi e 1J)er ipodermoclisi ot1 en.gano 1gl'an1di ·vantaigigi e minimi danni, è necessario che esse producano l1a .1 ninore 1possilbil e ·variazion e n el del~c1ato equì1ilbrio fiisico-cl1irrli co dcll san.g1ue. Oocorre 1ctun1qu.c •che esse ri.S!p etti:r10 iJ rpiù J)Os·siJbjlo quelle carrattPr iS'!iche fisico-chimicl1°e del sangu e, cl1e si c.hiam ano .ar1p,u n to << costanti » per la piccolezza del 1 c 1

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l f,, P .JLIOLINIOO

gl1iarig·ione p er pr1mam. Un co11fron to con ap;penùicecto1nie 1p er appen1dicite aic..uta trattaJte con l!a S. A. e altre in ·crui non v·e nne illlJPiegata dà n.eJ p.ri1r10 c.aso una .p eroentuaile del 13 % di guarigi.one per :seco.n td 1a, neJ. secon·do caGo in·ve. ~e una perèentiuai1·e del 38 %. L 'A. co11c~u 1d 1 e co11sigJl.ando l'rudozio·n e d ella sol1uzior1e. VALDONI .

Sul cosidetto drenaggio in chirurgia. G. P.agìicc.i · (Lo pra:tica ch'ir1lrgica e disciplirie af.fin i , n. 2, aprile 1926), è pens.uaso ,della sciarsa utiJ i tù e qiu1a1lc.he vo1tra d ei dann;i prodotti dal dre-

naggio fatto con garza nelle suppurazioni ta111to che da pareoc1h] o tempo ha .aJbbandonato t ale pra~ ti1 ~a sosti·tuen1do il •drené})g,giio co·n 1framm1en ti di f 0igl in. di gomma 1per ten ere aperte le cavità S!Uppuranti. I-la eseguito 1degl] esperimenti in vitro, ed è g·i u11to ·a1le ·co:n1clrusio11i : c.l1e l'unico effetto ì)rodotto dal ·drena1g.g io è q·uelilo ,d i soittra1rre siero· o.1 p111s senza aiv1ere alcun.a az.io·ne sul1'a parte c.orpusoo lata, pro dru.ce cio1è so lt·a nto u na concentra· zione cfel 1pus, concentrazione che è minima nel drenaggio !COn garza asciutta e assai intensa in <p.1e1Jo con garza b.agn·ata e oope rtmra con gut1tapercu; cl1e qu·esta concentrazione è relatif\Ta alla fluidi tà ùel 1p1us. D.a ciò l'A. conclude 1jh.e niente ' . può f arP a.ssumere ailla. garz.a la vera proprietà ,dren ante. 1

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G..t\NNICCHIARICO-PETRUZZELLI .

[ANNO

XXXI V, FAsc. 22}

sere •djretta .solo alle rrorme c istiche. E noto però che queste possono mancare ip.er un 1periodo di tempo 1011.e varia a seconida della specie del pa: rassita (.fase o periodo negativo) ; è necessa;rio allora pratioare me.to·dic·a m·ente esélJmi ria;>etut-i per lln perjodo •di tem1p 0 Ch·e rSUrperi J.ia fase negatitva 1nassjm.a 1Cihe è q:uel1a 1d•Cl'la 1Giardia i1Ttestinali6 (sette giorni) : .g li ·esrurni •quin1di dovranno essere eseguiti p•er otto g·io:rni consecu tirvi. P er· qruanto ri1guar.da 1g li eLminti, anche q.uì ·b i.sogna tenere presente 1a eiven·t1u alità di fnisi n·egati,re. T.. ' .i\. espo.n ·e, allo scopo di sernrplifi1care la prat ira dell'esrame nella clientela privata un )Suo particolare sistema. Al paz·i ente vengono forni.ti otto tubi idli ' retro con•tenenti ·u na sol·uzione di formolo al 5 %; ogn·t1no distinti con n·u•m ero 1prog·ressirvo: in ci·aiscuno il ;-tspettivo giorno verFà sternperata •Un·a ·p iccola qruantità del ma•t,eriale defecato .in mo·do da avere un misc U!g lio omogeneo. I nvee.e ·di otto t u·b i si potrà ·adO(perar e un solo re·Cipien te idi vetro n •el qua'le 1p er ot1o giorni conserl1t]y i il praziente me.s:colerà, alla soluzione 1di f.ormolo 5 % ivi contenuta, un.a piccola q11antità delJe sue feci . La fiis:sazione operata da.l formolo sui ,·e~mi intestjnali, sulle •U·Ova .e sulle cis1i 1protozoarie conserv.andone i 1ca;rattieri monf alogici renderà possibile la loro i!d ent:iificazione. Per la rap1i1dità e la sic.rnrezz·a della diaignosi presentano molt·a i·m portanz·a i m etodi di o.rricc.himento i qu.a li permet·tono di ri.u nire ·un mrussim o di elem enti parasitari nel mini1no ·v olume. 1

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SEMEIOTICA.

P ALLADINI _

Come svela:re le infezioni parassitarie del tubo digerente.

Esperienza con la prova di Rnge e Philipp in chirurgia.

Deschiens (Presse J\llédiCale, n. 1, gennaio 1927) ha riscontT1ato su 2000 ammalati di forme gastro-1ntest)nali la presenza di parassiti n el 60 % dei casi ; e nel 17 % i .parassiti esercitavano u11a. neita azione patogenetica. In c&Si consirrul~. ordin·ari amen te, 1a •diagnosi vien·e fatta dopo lR. e.ven•t·uale esp·u lision·e di ' 'ermi o .di frarmm011t). di es<Si, ma tali caisi sono relativiamente nari, nè alouni segni (dtssenteria , .diarree, orticaria, tpertrofia dell e rpapille f:u ngif ormi ·del'l a J.iillgu·a) pos~ono aid o.ltro· indirizzar·e che aid una dia:gn.osi di pro ba;bilità.. La certezz·a può essere soltanto 1data !dal lamora:torio ·e l'ruutore •es.p one alc11ne moidalità dà • toc11ica ohe avrebbero una gra.n dissima importanza. Nelle ·i nfe::ioni da protozoi: la ricerea sia 1delì<! forme rvegetative che delle forn1e cistich·e deve essere fiatta n elle feci ancora ca1de, sruibito dopo la Joro e1nissione ; qumido ciò P'er una q:ualunq,u e i:agione non può essere fatto la ricerca deve es-

Il n1eto1do di Ruge ·e Ph.ili'p1p consis1te nel coilti' 'ar.e lo s1tTe1p1oco..)CO nel sangue 1q.e.fibri.na1to del P·a zjente: si 01sserva allora che ,gJi sti'.Piti viru·lenti si moltip1licar10 meintre g.1i avintlenti non si s1vilupp ano. Rittge ossenv1a direttan1ente al microscopio per mezzo deJ. it avoJino riscaLdato le fia:si d ella disltruzi one o della cTesci•t a dei g·ermi ; P.hilipp invece 11a sem-pJificaito la tecntcra 1seanina.ndo su _ip ia.stre di agar la stessa ·quantità di sangru·e srUJbito dopo il pr.elevarr1ento ·e dopo qUJattro oiI'e id i ~01gigiorno al tern10 Sltato e .con•f ro·n tando il n:umero d.i ·~oi-0n ie cihe otrtiene :&ull·e piiaistre . • Questa pro·va è aip;p1licaibiJ..e in 1sett·i cen1ici e ha ur1 ·valore pro·gnostiloo sicuro. E stata modif:Lcata da alouni cvutor i in m·o•do ·da poiter essere aipiplicat.a 'a'DC·h.e a infezioni ilocalizza~e graivi (flemmoni, ec~.). La tecnica aillor a cambia nel senso C'hP vien e prelevata una ipiccola quantità di germi, che aggiunta a sangue defibrinato del pa:-

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l~.\sc.

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S&ZIONE PRATIOA

zie11te ,. iene iJlse:n1c11z.a ta ulle piastre ùi aigar subito dopo il prele\'<ctn1 en lo e dopo 4 ore di sog·· giorno in termoota1to. Bun1n1 (.'1rCh iv f. Chi r., Yol. 141, l)ag. 718) 11a eseg11it<J nu111e rosc ,proYe con questo m etodo e ere-de che éùbbia realmente nn note,·ole vaJorc (pratico 1 1urch1è vengano 0 1d1dri·Slfatte ru1c.l1111e conù i· zioni. .t\.117.illUtLo il n 1umero d e.11,e .!Oloni e eh-e si 'Svilnppa110 11elLa prin1a pia ·tra i1on d ove eisser c ·" allesrtitu superiorr a 500, la 1pr0Ya c1eyc esser·e nei pri111i giorni de'lt»i11tfezio11·e e nei casi cl1c i1on vengono tirattati 1&UJ})ito è~1 irurgicamente, infir1e è applicabile solo nelle infezion i da stJaJffi lo e -streptococchi. P er cp1a11to riguarda i ri ulrt<:tti 1pratici abbjam10 gi2. ac<'en11ato com e la pro,~a perm~tc"l. di 5truhilire una prognosi certa srull'infezione cJj ·ui soif · tre il n1alato; perro c1ite anche di stabilir e in u n determinato eia.so cruali sien o i germi deter111i · nanti l .irufezionre. P . es. rpotè d)mostrare in qua J. che {'aso che l'agente era lo slrepltococco e.1nolitico e no11 il viri dan s rhe era stato ;trovato, il che dimostrerebbe ancil1c jh e il ·virildan s può non essere patQgeno. Bnmm 11a trovato ancl1e che Ja pro·v a ruveva un valore prati·ro n ei casi di cancri 'Ulcerati deJl'11tero in <'Ui ~pec:;so l' op!?flazion e è seguilta da una infezione originata dalla flora del•l'rulcernzione. E precisa.m entr la proYa gli ha permesso di ~tabili re se i germi coltiYati dalla su,perfi-4i P ulcerata erano o no patogeni per la malata . • r si rtimo ·travano innocui l'operazione poteiV'a (>!;-sere cc::pgnita subito senzra temere un.a infezio11e , a,l~ri1nenti bisognava ricorrere a ;butti quei mezzi .Che perm0ttono la disi:nfez.iQne di una ulcera· zione d eci dendooi all'intervento quan·do Ja prov1. d) R. e Ph . climostra \'a l"assenza di germi pato-geni per l'indirvid'll-0. VALDONI. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI. To ssicità del solfuro rii carbon;rJ. -

.i\l dott. F. G. ,

1da P. C. (Venezuela}: Il solfuro di carho11io, cJ1e ,~iene largamente 11sato> oltre che n ell'agricoltura, nell'in1dustria (della gon11ma> d i:>lla seta artirfi ci·ale, dell'estrazione •degli olii), può avere azione tossica imm ediata ·o conscrutiva. ' I tprimi sintomi 1consistono in cef·a lea, prevaleniemente fronta1e, vertigini, storidi1nen to> nausee. Nell'avvelenamento cronico, iehe si osser.v a in co· "loro che rimangono a lungo esposti all'azione di piccole quantità del tossico, si ha UJ11 prtmo periorto di eccitazione, con iparestesie, attacchi con'Vul~irvi, tremori, p1alpitazioni; talora all'inizio, au1

mento della eocitazione sessuale, a cui sussegue l'abolizione; nelle donne, sono frequenti gli aborti e le irregolarità ·delle ·m estruazioni. 1 ì 11anno mod1fi1Cazioni delle condizioni m entali, esaltazione, loquacità, irritalbili-tà e perfino 1delle iorn1e maniache. ussegue il p eriodo di depressione . Diminuzione clcrlla ,sen si'bilità, zone id i anestes ja che si esten·Li ono; di.m in uzione 1d ei 1ri•flessi. rfi no all' aibolizione; debolezza musicolare, aimiotrofia; ·deambl1lazione incerta, .p.s eu dO'Paralhsi, p6eu1dotabe. De1Pressione 1nen tale, in debolimento d ell1a m·emoria, 1parola di1f,f icile e sconnessa, ailterazioni 1del carattere c he si fa 1cupo e melanconico. Vomiti, colicl1e, diarrea •) f'tipsi , cl1e poi 1do1nina; dimagrimento . Da ;parte ùegli occ11 i: anestesia della cornea, con giunti,·ite, riduzione del campo vi6ivo per certi colori , aro bliopia to:;sica. 11 ,solfuro cdi car.bonio ha azio11e sul sangue, tr~sfo1-n1an1 do l'emoglobina in m etaemo•g ùobina. Esso è tossico quando si troYi nella ~roporzione cl i 3 n1~. tper litro idi aria. I! gatU, .cl1e ~)er que,sto tossico sono da consi1deral'si amf·ini all'uomo, ·espo· sti a resipirare p er 8-9 ore al 1g io·r110 1Jell'aria conten ente da 7 a 16 1decimil1li•griammi per litro d1 .:;o 1ruro di carbonio, muoiono in pochi giornL Come iPreYenzione, nelle industrie son o anzitutto da a dottarsi .adatti sistemi di \'e11tilazione e di aspirazione dei ,·apori. f: j.r r1portante impedire l'aggrava1ne11to dei disturbi, con 'Un'accurata visita settimanale degli o'J)erai, specialmente 1a:cendo la ricerca d,ell'emoglobin1a i1elle urine (re·a zioni della benzidjna e della 1din1etil-ami dobenza1'deide) e ricercando anc11c l'urobilina . Nell'·a gricoltura, i11 cui j} 1S.,C iè usato ·appunto 1pcr la sua azio1De parassitiici1da, è raro l'a·y velen1nmento cronico, m entre si ha .p iù ,f requente quello acuto e non rari sono i casi mortali. Nel ·Caso 1di avvelenamento acuto si farà respi1,are abbondantemente 1dell'aria ipura, tra51p.ortanclo il colpito lontano, si faranno iniezioni eccitanti, massaggio. Si ienga :presente c.l1e l'in tro duzi 011c nell 'orga:nismo si .fa, oltre cl1e per le viP aeree (inalazione), .anche per ùa ,cute (immersione delle m.a ni). Utili po.ssono essere le mascl1ere, · non tl'Delle conist1ete antigas, ma. altre in cui l 'aria. inspirata 6 i::t. .c.ostr6tta .,a 1pa;ss·are attraverso un ltquildo che ::issorba. .il so1fur o ·di ca:rbonio; consiglia:bil e a t~le scoipo è l 'acqua ·di •Calce .o !gli i·drati alcalinoterrosi che ·de~er1ninano la trasformazi·one in solfocarhonati. La maoohera 1può essere lfaicilmente ~llesti ta con 'Un semplice barattolo, n el quale si mette l'aoqua 1di calce; in questa tSi fa pescare il tubo ii1 ·cui passa l'aria; un altro tubo, che non pesca ,nel lixfuido , porta rpoi l'ariJa alla bocca . I

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802

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IL POLIOLINIOO

[ANNO

XXXI V,

FASO.

22]ì

T.ratlatl'dosi ·di op·e razi o11i che non •d1t1 r ano a lungo, tale di51Positivo può lben e ·essere p-0rtato. D1ffici'lmente 1il ,solfuro ·di 1c ar·b onio :può ·essere iSosti · t.t1ito nei lavori agritc oli ; è stato :piroposto il tetraclort1ro ,di 1carbonio, il quale ·è però 1meno e1fficace e non è del tutto scer\fro di ,p er icoli, per .Ja s1u ·a 87.ione simille a quella del 1clorolformio; ciò ;vale per i recipienti che si lasci1ano aiperti n ei granai, allo 1SCO'PO ·d i uccild·e re i iparassiti dei 1g rani. P er altri s·co.p i ·a g·ricoli, .semrpre 'Parassiti,ci d i , il sol~uro di caDbonio 1 pt1ò essere sostituito 1dalla benzina o ·d al 1p1etrolio. 1

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FILIPPINI.

.i\.11' ab·b. n. 2690 :

P er conferenz e ·popolari sull'alcoolism 0 consul1

ti: 1) F. FERRAR!: L'al coolismo. F ederaz. Italiana delle BibJ iotecl1e po1polari, Milano, vi·a Pace 10; 2) Un. re 11on spodestato: l'alcool (1 quaiderni ·dell'Igic11e e dell1a vita). A1nministrazione ·d·ell' « Igiene e la \ "ita » , ·via. R ossi11i 23, Torino (12). fil.

dia.che, ' ' en•gono elevate fjno a 200 per minuto. .!\.rcaJde così ohe si tha un aument0 idi cir colazion e s·a11g)ui·g na n ei IDJUBICO·lii, in c;ui i crupillari si dilatano, . m entre si 11a una c·orriispondente diminuzione della ,quantità d i sangue in altri 1distretti n on interessati, co·m e negli mtest ini en ella mi1za. 1'1 mutaimento d el l a circolazione è dP.ter1ni11aio, non ·dal •solo· sforzo cor,p oreo, ma:. ~ncl1e dalla seimpl~ce rapipre.sentazione d el1 l o stesso morvim ento. La capaicità muscolare è sam1pre legata a~Ia pr01d11zione idi co;rrente e\l.eittric·a e ta1e forza puòventr e mjfmr ata . m ediante ifini aghi infissi n el mu-scolo che liavo.Ya e ohe son o connessi con un ' gailvanomctro. E interessante n otare che possonoreagire anc.he i muiscoli che n on 1sooo in diretta .comunicazione con qruelli che lavor ano; così ruvvien e Cth·e, mentre lavora l'arti1colazion e coxo-femorale, si co.n tra·g'gon o an C1he certi m·u scoli della gamba. , ~el .m etrub·olismo m iu scolar·e, tro1 v iamo com e pro ·d otto jnteruned io l'rucido liattico, nella jproduzion e d cJ quale non ·en tra per nul~a ]'ossigen o, i1l quale r in\'E\C'e in ca'l.lsia quando l 'acido lattico si trasd'.ormu in ca!"bonico·. S e 1l'ac~do ~attico rimame i1el corpo, si !ha 11a stanchezza. A111che sotto questo. raip1porto, rvi è una granJde diiflferenz a ifra colo.ro. ohe sono abituati a1J:lo sport e qu elli che non lo so.n o. ·:2t1csti ultimi 1sono di'v en tati m ·eno seil!Sirbili all'ac]ido la~tico e ne so•p portano quin·d·i qiuantità m a1g:giori senza risentirne tg·li eftfetii. Di grande importan za è pt1re la c•apaJC·i tà con curi. 11 nostro conpo lavorando scar i1ca l'anidri1de carbonica. S·e qu esta 1si tro'Vasse in forma di gae, 11 caip1acità lruvorativa sarebibe m ini·m a. Inivece es.s a si trova so11to fomna di l}ic1arbonato soid tco e , rien e elimin ata in iforirr.a s olu:til e; se così non aivvenis·s e ed il sodio si coi.rrl!binasse in vece al· l'aciido lattico, ne verrebbe un'asfiissia. Diver·s a ·è la valutazion.e del lavoro cJ1,e f 1a.nno tl fiBiologo . e lo . siportman. Questo si ;preoccupa so1tant.o 1de1·1'1u J.timo ri &ultaJto e non 1si d omanda: cii1al e la'\roro ha lCO.mpiuto per giungere alla meta, ~1e.ntre irl fisio~ogo Io consiidera n el s u o r endirr1ento, tenendo ;presente ciO'è il const1mo d ellef orze in raJpp.orto con i::L ~ruvor·o pro d otrto. Fra i probllemi che rimangon o tuttora inesp(].or ati è qlI-ello d el p erchrè n egli stati di eccitamento· si iPOSsano produrre grrundi lavori; non è improib,a hile che entri in questo i'influ enza del gran· sim'PaJfi:co. In complesso, con i moaerni metoldi d'intdagine , i fiisiologi possono di•m ostrare se e di quale· maggj ore capaicità di lavoro sia crupace irJ. corpo· 1

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J_Ja fisiologia dello sp<•rt. Ir1 un a conferenza tenuta alla « SeJttin:nana 'dl ,sport :.sci entict:ico· » a Davo1s, Aib1der1haiLden (1) osserYa cl1e n ello sport n on vi è n essuna ;parte del .corJ)O, 1dal ststen1.a nervoiso al Je os·sa, ohe non ipart e.cipi ·:=tl la:voro. I11 questo, com e in ogn i altra is pecie di a.avaro, vi è una grande 1d ilfferenza fra ct1i vi è abitu·ato e ohi non lo è. Così, ccrloro ohe non son o ablirtruati a pattinare ·d evo no, nell'imparare, ap~1licare tutte le loro forze sotto la sorveg.l janza 'del cenvello per mantenere l'equili1brio; in·v~ce, 'Per qu el~i cl1e •Vi son o· .abituati, il cervello rjmane libero p ~r le altre funzioni. T11tte ·Jc nostre co,gnizioni sulla stanchezza sono a)pp1i.cabili al1lo sport. Imiportante è, in questo, il rosì detto « punto morto » che :finora è stato poco consid.erato e che consiste in ciò che, p. es. , nei remato.t i, aippena incomin cian o a vogM'e, sembra che l e forze manchino del tutto, mentre v.engono s u 1birto, do.p o riaiciqrui6t.a te. Interessanti sono le ·attuali ricerc:he suil rilcarr1l)i-O matermJ•e dei m u scoli. La carpa;cità mu~co1are è legata a quella ~del cuore e del .resipiro. Per uno sforzo co:riporeo, · la quantità 1dell'ari1a inspirata, che in condizioni norma•l i è di 5 litri, (PUÒ esser·e .aumentata fino a. 70; [e p'Uilisazio·n i ca.r1

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u.man:0. (1) Arcil1. fase. di m ediciina po1litica, maTzo-arpri-

le 1927.

rii.


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S EZI OXE PH.\ TIC.\

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• P0L[1,ICA SANl'l'1\ l\IA E GIURISPllUDl~NZA . Disposizioni peciali pe1· la 1·ifo1·1nit degli org'dnici e la dispensa del personale dipendente dal Pio I stituto di S. •pirito e O pedali 1·i11niti di R.oma. Con Decreto-l.. eg'ge 20 feblbraio 1927 i1. 298, l)Ubblicnto n clJa Ga:;;etta Ufficiale i1. 62, è .sita.lo cosl <1 isposto: ..\rt. 1. - i-:-ino :.1 ' ei 111esi dall'entrata iI1 'rj. gore 'del pre entt"} d~crrto, il presidC'ntc dcl Pio Tstit u·'o idi ... anto . ·pirito ed Os·pedali rjuniti di Roma. è autoriz1ato a pro,"ve<lPrP, anchP in df'roga a qual. insi di. posizione di legge o cli rcg·ola1nento genenalc 1) sp ciale: 1) a modirficare i re~o·lamcnti e lr tabelle organiche dcl 1pC'rsonale stipen'11'iato ò1 qna1·unq11r ufficio, grado e classe; • 2) a dispensare dal srrvizio jl pcrso11ale sti-

pendiato dj qu~unqu e ulfìficio, graido e classe; 8) ad effetf.uarC' il ri111q1iazzo dei po'Sti vaoant i entro i limiti detll'onerr finanziario globale con1plPssivamente J)f>r stipendi , ace es ori e pe11sioni -- risnl{ante alla ctatn di 1)ntrata in ''igorr del 1presentr. d~rrto. ..\I''. 2. - - :\I pPrsonalc rl1e, 1n <:LPT>licazione <l ell'artirolo precedentP. sar.) di~pen ato dal servizio, può essere fatto i l trattamento stabilito dall'art. 3 d el R . D. 27 maggio 1923 n. 1177. Ar,•. 3. - Contro i 1)r0 \'1\'edimenti dj cu i nel presente decr eto è a,m m1'SSO ri·c orso, solta nto per motivi 'd·i legi 1timità, a l Consi•glio <li . 1ato o jn vi•a straorctinari•a al Re, e eluso qual1siasi altro rirorso così in srclr anunini&trativa,, comr in sed~ 1

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giudiziarja. ..\rt. 1-. - Il 1presente decreto rnlra i11 vi:gorc> il giorno successivo a quell}o della st1n pubblica zione nel'la Gn;zetla Ufficiale del R eg-110, e sarù presentato aJl Parilam ento pPr la con'\·ersion e in leggr. Jl (:apo del GcY\'erno, ministro rdell]'Jntemo, proponente, è au•torizzato ral1a presentazione drl r elativo ·disPgno 'di- leg·gc. • Que sto Decreto-L egge si ricon,nette, in part e, a~le di.<;posiz'ion i stra 0'11d1irlarie del decreto 27 1naggio 192.'3 n. 1177, ma è C((.rat leriz:nlo rla rnaggiore ampie:. :a di poteri ngl l e/'f et ti. d ella d'isperisa, n ,011, f.Ssendone sperifl cnte n.è le ca1Lse riè i l·i miti. Si tratta di uri pro1;1 1edhnento ecce::~ona le e tenipo . ràneo , diretto, rome dice il decreto nelie pre111f ...:"e, al i ine (( il'i uria più spedita azio11e degli. uffici e di un più eff ipace rendimento de; ser 1;t:;i, per una più rapida e profic1.1a attua:::ionP de l vasto e co1np1Psso programmrz di sisten1a:::inne

(*) La presente rubri ca È nfficlata nll'a~v legale del nostro pe riodi cc.

1/ell'or1li11.ait1.e1ilo o ·11edaliero della capitale, che /"fnJ1n1ini ·tra::.ione del [>io I slit11to deve realiz, ;;u re ».

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JJ a il. ]J o le re, p u.r eosi an1 r> i o, 11. on, . è senza li' niitl: la. dlsperisa deve avere •. Jn ogni ipotesi, •• un ll ca:us·a le-gittirna, a prese i ridere rLal le altre conàiziorii e dai llmit·l che risultrnio dallo scopo J>er il quale il potere è altribllilo e daì principi f)enerali del diritto JJU.lJbllCo . I llfatti, co 11 tro i pro 11 v e:l ime o ti e nia1ia ti 1Jer 1: a1111 1iru:,ione di questo d er-reto i• ani1nesso il sinriuculo rii l egitli1nità (r.tcorso al Con, igliO· di Stato " 111 s. u. nel ter11iine di 60 giorni ), il Che iniporta 1111, co1itrol lo ver niotiv; di inco1npeten::.a, vio la.:io11c forninle o so.')fan:.inle rli lrooe ed eccesso tli potere nn11ninist1atiro, 11el se1iso ampio che e .. iato or1nai laroa1He1ile an1n1e~so dalla giurili p1·u d en,za. \

T)isposizioni speciali peI· la dispensa del 1>ersonale della C1·oce Rossa. Con Decrcto-Leg ge 14 a1)rilc 1927 n. 503, proivvedP11ùosi allo isciogl1111ento del Comjt•ato centrale e <leJ e:on igìio direttiYo d ella .\ s ociazione deUla Croce Rossa I tali.a11a, è 1stato così dispoSito in 1

l'L)lazlor\è al perso1u11 c e ai poteri del Commis ·

<:; nrio • t1·ao 1~di11ariu: .~ rt. 3. E da t-a fa coltà a~ Con1.1 nissario straor<l i nti rio di dj spen1~1al'l' dal set\•izio il personale d,•11'.\ ssocjazionl', di ql.1a,1vn LTUe uf1ficio e grado, e 1p1ro,.,.,,,dcrc ai ])OSl i rvr11tuaJrm,cntc va can•ti, f:iJs. 1

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no1m1e :ln cl1e in dero·g a a qualsiasi 1 ! is·p o: izjone di lr<gigc o di re gol.1n1ento generale san<lor1r, l<'

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1• ~peci ale .

Resta però vietato 0 gni aume11to ·d ell'on ere glohale ri·s ultantP alla, da1a di cntra ta in vi·gore d el 11! esPnte decreto, coiln11lc.ssi'\·an1c11te per stip enl!!~ • 1

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<' pe11~ ioni.

.\ rt. 4. - Il l)Prson al(:l clis1piensa to in termini delr arl iro lo preceden·~r. sarà amrnesso a li.guidare la pensio1ie od in1 lennità ispettantegli a termini rli lrg·ge o de.i reg0Jan1enti org·anici. ..t.\rt. 5. - Contro i r>rovve·d i menti .,idi cui a;gli nrtiroJi prec~denti ù nnnnesso ricorso, soltanto p0r legitt11nità, al Con·sL~:lio cli Stato o in via. st.raordjnoriu a·1 Rr, csC'lL1SO cruahsiasi al1t:ro rt, corso cosi. in ..sede a,m.111i11istrat i1va, come in sede gi 111·i s!L1fzio11aile. 1

- - -·--JJ er qu e-"lO dP,rrelo 11 ri loono le stesse osserva.: ion i rlle sono . late fatte a proposito di quello rnncrrnP.nte il personale ri el Pi o I stituto di s.· Spirito e

G1ovA!'f :'\T

nsp ~dali

SRT.1VAor.1,

ri11niti di R oma.

esrrcent.c in Cnssnzione, consulente

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IL POLI CLINICO

[A~No XXXI\~, FAsc.

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NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE. Per la fondazione in Roma di un Istituto di Medicina del Lavoro e di una Mostra permanente igienico-sanitaria del lavoro e ·della prev idenza sociale. · Il pron. A·ri8itiJde Ran.e;llettt · so:stten e, n·e cc L'·Ita. J.ia Sanitaria » la n e,cesisità ·di creare in Roma un ffstituto di M·edicina del Lavoro, in conformità ai voti es.pressi in varii Congressi N,azionali di medicina 1del lavoro e s ull eserm;pio idi Milano e :\lap oli e di molte città straniere, ma con l)iù 'rasto 1Progra:rnma ·m edico-soci·a le. 11 1proposto Isti·tuto comprendereb!be ~.e seg·u enti sezioni: 1

,. J) Inseg·nam1enti super i ori per medici e stu-

fa1cili di preve112ione; e conoscere .altresì le fina. lità •delle aissi1curazioni sociali, in m odo da for. mare n·e i laivor.aitori la coscienza d ell':iJgii:ene e :della prevtdenza, n ell'inte:rcsse dei singoli e della colle1tività. . I ,e varie i1Stituzioni g·ià ·c reate dall'Ente d·el Do. p ol<'.l:voro, co·m ·e sporit, ginnastica, escursioni, eeic., ·d·irette all'·el1ervaztone tf:iJs~ca d·e i i avol'atori, rimar. rebbero fu'UJSltrate n el lo·r o scoipo, se .g li operali. non impara&sero ad attuare quelle norme più élen1en•tarii id i igien e personale e di .prud·enza, che val1gon o a risparmiare 1oro la m·agigiol!' parte d·e.11e malattie e ·d·egli infortuni; è evi1den te cl1e le oper1e ·d-el dopo.l avoro d·ebbono mirare alle riparazioni ~isio logi,che, e non già a. quelle patologiOhe ine. renti ad ,..infermità contratte; esse ope!'e q1U.indi d1e•bbon o anche preo1ccuip ansi che gli operai stessi, per i.gnoranza, incuria o impre,riden za, non si esp.ongar10 a malattie e lesioni e\·itabili, e che v erreibib·er o a n·eutr.alizzaTe gli sforzi as·s istenziali ùel dopola,v oro. .i\ tal-e intento potrebbe bene Ii. .Sip ·onder e la ·detta Mostra iJg·ienico.iSa·nitari.a del la Yoro e di preivi1denz.a soiciaJ e. Essa s·areb•b e ·divi·sa in tTe sezioni: 1) Malat•t.i·e e igiene d e·l lavoro ; 2 ) In1fortu ni sul l a,roro e m ezzi di pr.even. zion e; 3) Previ1denza s cci ale. 1

dc11ti, . sulle ' ·arie ld·iscip1ine 1della medà1cina de! lai''oro, e ip·r inciipralrrnente : F isiolo.g·ta d1el 1.a voro; 1 P ato. 01gia 'f • cliniie·a d el lavoro; 1lnfortuni sul l a . ,·or o e n1 e1dicjna le·g ale d egli infortuni; I1gien e d el lavoro; \Le1gils1'azion·e irg'lien tca ·del larv·o·ro e A1stSi. curnzion L socjiali 2) Insegna1m enti .pO[)'Olari sulle .p arti eiS1senz.i al1 cl elle cl1ette cli s•cipline per ·operai e ò·a:tori •d i l avoro. ~ ., .i.\·m1bulatori con le •s.eigiuenti prjncipali f un. zioni : ci) consulenza p er l 'orie11tamen to proifess.io. n ale: ricerche idi ·Pl5ico.fisi1Co-t ecnica del la·v oro , L'Opera Nazionale per la maternità e l 'infanzia pr.r l'i1don·eità al . n1estiere da assumere, o giè'l assu11to; e le Colonie marine. b) ,risite ,p er.i odiche ai .l avorator i per sco. L ' Opera N azio11ale per la maternità e l' i11f.anzia pri re in tempo i .p rvmi sin•t.o mi d elle m .aJ.attie d el l1a diramato un Co1nunic.ato n el qt1a.le, ricordando Ja''OTO, e quindi più f·a cilrrnente com•batter1e: con . ].a voln11tà del Capo del Goveir n.o di veder .m olti sig·J i d ' igi e11e del 1arvoro; b a1nbini al mare e.cl a i monti, .ricor da che a llo C' ) c·ons11l·enza p er l or.g·anizz.azi on·e scienti. scopo precipu·o ·di fa ro •us uf ruire d elle cu re mafk a d·el larvoro, allo scop o 1d'i otten·ere n elle varie rine, mo ntan e e solari il ma.ggior n um•e.To possiiiidustri·e il maiggiore ren1diimento col minore pos. bile di fianciu.lli, ·data 1a ristr ettezza di ten1po 1 sibile ld is1p en·dio delle !forze d ell'o p1erai.o. n ell'imminenza della stagio11e estiva, si è Titenuto 4) Rerparto ·Pe'l r icovero di .Jn alati di ina.Iuttie necessar io cl1e, dove l'organizzazio11e delle Colonie clel lavoro e di inf0Tt1m•a.t i, a scopo diaignostico è in .atto non d ebba s ubire intralci o ritardi p er e curati1vo . E1sso mentre ,g ioverebbe ai laJvoratori ' nessuna. ragio ne.· Così , riman Pndo ferme le d"ispoe al benessere socj ai.e, p eric·h è ri1do11erelblb e al più sizioni dettate con la circo1air é 29 n1arw, Ì11 tutti presto .Ja caiprucità al lavO'fo, potreb·b e f ornir e i Oomuni nei quali n on esistono Enti e Comitati utile material e i·l lu1strativo p er m edi1ci, studenrti, per l'invio cli fanciulli alle Colonie estivé, si la1a,.ora.tori, eieie . scia che ogni Colonia co111pleti la r.acoolta delle 5 1 Rep1::t rfo iper la rie ducazione rprofesrsional·e, doma.n id.e e gli accertamenti sanitari per la am.fisira e p1sichi ca , clei .motolesi, in cons-egu·enz.a 1nis...;;ione ·d ei fai1ci ulli. di i n.fort11ni. s ul la,7 0TO, in m odo 1de. ri1muorv.erc o E ssi' per ò , dovevano inviare .alle F ederazioni . di1ni11ui r·e le invaltdità da infortuni, e quin di di. p r ovinciali fra le I stituzio11i per la niaternità e minl1ire 1 Pnomne carie.o passivo 1d e;g1i ind ennizzL per l' infanzia, non ol tre il 15 n1aggio u. s. una l Jtile integ·razione d e.I ·d·etto Istituto di m ed1icina s·e rie di not izie r elati,·e " 111~ Colonie . d e1 la"\·or o, sar·ebbe una « Mostra pemnran·enrte tgieP er gara.ntire la collettività dal · pericolo 'd elle ni1co.sani·t arria del lavoro e d i rp•r evi1d enza sociaJ.e n, lnialattie d iffu.sibili , s i è stabilito rhe i l medioo dO\'P le <;.l.a.ssi la,roratri'ci e anche qu elle dei da . della Colonia controlli le condizioni sanitarie dei tori ·di la·voro tro,·er.ebbero i più tangibili ~ p ro. fanciulli all' ingresso, lasciandogli la facoltà di rifict1i an1°maestra:menti .ed esempi .p er conoscer0 fi uta re l' a1nmissione, O\e lo creda necessario. le ,--ari e ma1iatti.e ed i vari inf ortunj , che si pos. L ' Opera Nazionale eser citerà poi una sp eciale sono subir p sul campo d el la,·or o. e i m ezzi più sorveglianza a mezzo dei su oi isp ettori, allo soopo 1

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~EZIONE

<li rin1uo,·ere ev€ntuali inronvenienti e dare opportuni cons igli, i1rtesi, d'accordo oon le varie Am1ninistrazioni, ad a pportare alla Istituzione un se1npre n1igliore fn11zion.an1-ento. E perciò l'Opera N azio11ale i1on n1ancherà, poi, <li incoraggiare in tutti i modi ed anche oon con' ch e daranno O'atributi finanziari, quelle Oolo11ie ranzia di u11 regolare ed efficace funzioname11t~ o cl1e non tlispo11gano, d' .altra parte, dei n1ezzi neces.s.ari per pro,rvedere tutti i fanciulli bisognosi di c·11ra n1arina e mo11tana. E non mancherà anche di a ~ egnare a suo tem1:>0 qualche premio alle Colo11ie n1eglio organizzate e n1eglio dirette.

PRATIOA

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di n n terrono i}ropizio che i co11sorzi stessi potran110 anzi dovranno, imma11tine11te concorrere ad ndeguata111ente preparare. Il disegno di legge, 0 ltrechè provvedere al necessario nuovo assetto dei consorzi provinci.a.li, provvede ·anche alla proroga del termine per la C'once.s ione di mutui di favore per 1a costruzione o l'adattamento di sanatori e tubercolosari termi' ne che va. a scadere col 30 giugno del oorrente .nnno ». 1

D ella legge dare1no a suo tempo i1otizia nell'apposita rubrica.

L'obbligo delle sal e di allattamento negli opifici. Sulla lotta antitubercolare. Il Capo del Governo e ~fini tro degli Interni on. )fus oli11i, l1a, !Jrc entc'tto alla Can1era llll di~ seg110 di legge reeanie provvedimenti per I.a lotta contro la t11berc:olo ·i. La reiazioue dell' on. ~lusso­ lini che acco1npagna il <.liscgno di legge dice: « l"'"no dei pit1 grayi !)roblemi dell'ora prese11te e sul quale conYerge l'intEressa1nento generale del Pae.... e è quello della difeso. C'Ontro I.a tub-ercolosi che, sen1pre pii1 insidiosa , 1njnacC'i.a l'integrità della pop<>lCJzione. L a lotta c:o11tro la t11be rc:olo~i rappre. enta u110 degli aspetti prinC'ipali della tutela della pubblica salute sia per i l fatto che la, tubercolosi è un.a delle })iÙ gravi ma.Jattìe ociali, sia perchè la lotta contro cli e a racchiude i11 . t' anC"he una larghissin1 a adozione di proy,·edi111enti igie11ici di ear.attere gc11erale. tanto da poter i dire che la lotta spesso si riso},·e i1el rappre entare da sola il fo11dame-nto del buon governo igienico lel Pae:ie. L '<Jrgnnizzazione antitubE?rcoLare esistente, basata principa1111ente sul funziona 1ne11to dei consorzi pr-0,·i nei al i, tiene conto ne.Ile l:llle linee Q'::>C 11er.al i della gin~ta 'alutazione delle Yarie energie e voJontà locali intese alla difficile lotta; ma , così quale è attua !mente preordinata, non risponde efficace1nente allo . copo: così è che il lo'1evole funzionamento cli parecchi cons orzi riuniti Ya .attribujt-0 ])it1 acl attività singole che al l'effettiv.a effiC'enza òe11 'org.anis1no 0011.•c;()rziale. A questa grave deficienza occorre ~.ubito porre riparo con ~) ro,rvedi1ncnti che diano ai consorzi provi11eiali nntitubercolari la loro effettiva funzione di in.'.li ·pensabili 1111 clej pe.r iferici di orga.11izzazione a11titubercolare asseg11ando ~cl essi i.I prestigi·o e l 'i ndis·'ui.ibil o autorità necessaria per assicurarne OYu nque il !)it1 largo e il più s icu ro rendi1nQtito. L'attua]e disegno di legge ha ·appu11to la. precipua finalità di cl.are ai consorzi pr<r\·i nci~li antitubercolari l'a$$etto cl1e. si conviene ad organi che si voglion·o effettivamente vedere ovunqt1e intenti in proficuo iJ1inte.r rotto lavo·r<>·, ma che devon·o esser e conte111poranea1nente assistiti da. quella podestà cl1e col di.segno i11 esa1ne s i 1·iene a,d essi a oonferire. Questo disegno spianerà la vi.a alle altre p1~0,r,·idenze che per s·v ilupparsi ha.nno bisogno 1

Un.a circolare del Presidente dell'Opera Nazionale per la protezione delJa maternità e dell'infanzi.a.., diramata a tutti i !)raprietari di fabbriche, dice: «Nell a legge 10 novembre 1907 }',art, 10 esonera dall'obbligo della camera di .allattamento ~oltanto quelle fabbriche che impiegano donne di <>tà non supei·iore ai 15 ianni. Il legislatore qui11di, 11 011 ha f.atto differenza di st.at-o civile ed ha inteso che questa forma sia estesa a tutti i figli delle operaie superiori ai 15 anni, senza alcuna clisti11zi-0n e, co11iugate, nubili o vedove. « Ques~ Oper.a N azio11ale h.a già pubblican1ente procLamato il isuo dovere e la feTma volontà (1i n<lopcrar() ogni mezzo, dai repressivi ai persuasi\' Ì, dalle denunzie ,a gli incoraggiame11ti ed ai p.r e1ni, perchè cessi questa deplorevole e sistematica i naden1piertz.a. .ad un obbli'g o di legge, in oonseguenza. della quale i figli delle operaie rimango110 privi del latte 1natcrno. D'.altra i)arte l'Opera Nazionale, mentre si propone 'di cura re che si i8tituiscauo le ca.ine re ùi .allattame11to1 prescritte dalla legge, i1.1ten·d e che esse 11011 si.ano depositi di lattanti lna veri e propri nidi, bene illumi11ati e ventilati, ben 1riscaldati i1ella stagione fredda, te11ute sen11)re in istato di scrupolosa pu1izia, provviste di .acqua ,e oonvenienten1ente arredate (come prescrive il r egolame11to generale 8ull'igi€ne del lavoro, appr.ov-ato .d i recente dal Consiglio Superiore dell'Eoonomia Nazionale), e dove i piccini non debba no avere soltanto una rnateriale custodia, m.a. ricevere u11.a vigile e di}jgente assistenza igienico-oo.nitaria.. « Per lo svolgimento di qt1esto progra.m ma di azion e, l'Opera N azion,a le conta sul l3t fervida .attività d e i Consigli delle .a~LSoci azio11i provinci.ali i quali, direttamente o per n1ezzo dei Con1itati di p.a.tr·o nato, devono accertare quali sta.bili1nenti otie1nperino alle suddette cli posizi·oni e quali manchi n·O, riferendo oaso -ner CMO all'Oner. - a Nazio11ale ed indie.anelo quale possa esser e la più appropriata ·azione di intervento per p ersuadere l ' imprenditore che i1on lo .avesse già fatto .a creare nella propria nilici11a la camer.a di .allattamento o se già esistente la piì1 larg.a ed assidu.a .assi~te112a. e t11tela dei piccoli ». ~


806

IL POLIOLINICO

CONCORSI. •

POSTI VAOANTI.

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....

_.\.~'\C.\RAxo n~ lsTHIA (T rie:ste). Sana torio P opolare « ()orit e l'etitti dii Rorcto ». Diretto.re tecnicG ed an1n1ini&trativo. Stip . L. 30,000, vitto, obbligo di .r esidenza. Il termine utile per la ptesentazione dei doc umenti alla Segreteria dell' O.N.I.G. in Triest e, scade il -12 giugno 1927. Per chiari111enti .scrivere alla Segreteria. BIANCO (Reggio Cal.). - L. 6000 (sic.) e 4 quadr. dee. ; L. 2500 cav.; età lim . 45 a.; tass·a L . 50.10. Scad. 15 giugno.

FoRLÌ. R. Prefettu.ra. - Uff . san.; L. 14,000, oltre L. 2000 serv. att. e L . 2000 supplement-0 inteo-r.ati'o · donpio c.-v. ,· 10 bienni ventes. Di,,ieto b ' di esercizio profession. e di qualsiasi .a ltra mansio11e od l1fficio. ,S oa.d. 15 gi11gno. GENOVA. R. Prefettura. - Ufficùtle sanitario e direttore dell'Ufficio l\iunicipale d'Igiene del Comune cl i Genova unificato. Scad. 30 giugno. Vedi fase . 19. GENOVA. Spedali Civili. - Vice primario speciali.sta. in pediatria medica; scad. 8 giugno; vedi fase. 21. IvHRA (Aosta.). Ospedale Civile . Due assistenti della Sez. Cl1irurrgica; scad. 20 giu.; v. ·fa.se. 21. LAGONEGRO (Potenza) . - A tutto 30 giu.; lire 7000 per 600 pov. e 6 qua·d r. dodicesimo; docum. a 3 n1esi; tassa L. 50; età lim. 4.0 a . ; ser'v. en tro 15 giorni. lVIANIOVA. - Scad. 10 giu. Medico di Ripatrto; L. 9000 e 5 quadr . dee.; c.-v. in L . 1170-1800; età lirn. 40 a. MERANO. Cassa C'i rcoridariale per A1nmalat1i . Il C·onsi·glio d' A1nn1inistrazione a:pre nuovame11te il éoncorso ad un posto di c,apomedioo e sei posti di me'Ìioo r.i<, nale . . Scad. 15 giugno. Stipendjo lordo 1nensil•.: !)C l' il · capow_edioo L. 2200, per i 1nedici rio11a.l i L . 1400. Età ~ssima a. 50. Nell' esame dei titoli Yerrà tenutd conto della co:nosce11z.n. della lingua tedesca. Diritti e obblighi so110 specifici nel regolamento di servizi·o che si può a ver e dalla Segreteria. lliIILANO. P io I stituto di S. Corona. - Sono vacanti posti di medico assistente negli Istituti elioterapici-chirurgici e profilattici in Pietraligure ; L . 12,000, oltre vii~o · e alloggio. ' Domande. e richieste d'informazioni all' Amminisrtrazione (via Cesare Correnti 13, Milano). MoGLIANO VENETO (Trevi so). P io I stituto Cosfar1t e Gris Direttore &anitario. Stip. lordo L. 22,000 au~uent. del dee. per 5 ' q11inq.; indenn. c.-v., alloggio a muri vuoti, orto, . illumi11.az. gratuiti . .~cn.d.. 1.5 luglio. P~r migliori chiar]me;nti chiedere bando oon c~rso al segretario si·g. E. Pa1

[ANNO XXXIV, FASO. 22]

SONNINO (ltonia) . - A tutto 25 giu.; v. fasé. 21. SULMONA (Aquila). Casa /~anta dell'Annunzia-· fa . Aiuto di chirurgia nell'Osped.ale Civile;. sOOJd. 10 giri. ; vedi fase. 21. Tonr (Umbr·i a). - _t\J 1° lug., 4a. oond. rurale; L. 8000, oltre L. 600 serv. att. , assegno mezzi tra• sporto (automobile o carrozza), due c.-v.; età lini. 40 a.; tassa L. 50.10; docum . .a. 3 mesi ·dal 29 apr.;. serv. e1rtro 20 gg. Chiedere an11u.11z10 . CONCORSI

A

PREMI.

.. Preni i.J interriatioria.le _..i i~relio B•ianchi . Dal.l a Facoltà di medici11a e chirurgia della Regia Università degli studi di Perugia è ba11dito un co11oorso .ad u11 p·r emio di I,. 10,000 destinato a premiaTe i lavori eseguiti nel campo della Fonendos<!opia, Fonendogra.fi.a, }"'011endometria. Questi lavori debbo110 a vere caJ·attere sperimentale ed .aipplicazioni nel campo della Semeiotica. Il ooncorso è .apeTto a studiosi di ogni 11azionalità. Possono oonco1Tere al detto pre1nio singoli autori opiù autori, ch e abbiano lavorato in collaborazione. ~i può pre.~entare tanto un'Ùnica mefuoria qu.a.ntoun grnl?P·O di men101rie, colleg.ate fra loro e rigu.a,rd.a11ti gli .argo1ne11ti conSt.iderati n el (;<>ncorso . I lavori dovranno ~·ssere dattjl ografati, non esse1restatj lJubblicati per l' innanzi e potr.anno 'e ssere redatti in una delle seguenti li11gue: italiana, inglese, fraucest., tE!desoa, spa·!:nol..i, portoghese. Normecon.su-ete. I 1a ;ror i dovran uo essere invi a ti al la Segrete.ria. dell'l T11iversità , e pervenire e11tro le ore 18 del 24 Ju.aggio 1928. Chiedere progr.a.mma al !)reside della Facoltà. prof. O. Polimanti. '

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Oon eorsu .-1 rs 11!etf.i ca. J~a rivista cc Ars Medica >> di Ba·r cellona indìoe tre c.'Onoorsi : 1° Pre.m io « Ars l\!Iedica » di 2000 pesates e 2· ucces3it di 000 pesPtas, per lavo ri pt efer~bi1n1ente 5l)erimenta.li e che rischiarino Jati pratici di i)rocedi1nenti diagnostici (di laboratorio e fisici) o terapeutici; 20 Pren1io Ruiz Àt\.r nan di 500 pe~€tas, alle stesse condizioni·; 3° Premio Dexeus Font di 1000 p e~ct.a.s= riservato ·a I.aureati del 1925-27, per la-.:ori di ostetrici.a. o ginecologia. Ai n ri1ni dl1e sonr: <ttnme.ssi i medici stra11ieri, purch è i ~.a v-0ri sia110 presentati in lingua s1Jagnola. Chiedere• progr.am1na nll' cc Ars l\1e.clic.a », Calle Ba lmes 152 (a ccesor io), B ar celon a (Spag11a). Scad1o ottobre. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORI F ICENZE, I

van. •

S. GrovANNI, DEL Dosso (ll-Jantova) . - Scad. 5 giu.; L. 9000 e 4 quadr. dee. ; c.-,r. in L. 200Q ; uff. san. L . 300; indenn. tra.s!) . variabile; tassa L ..50.15. S. l">IETHO ,- I)flNARIO (Padova). Proroga a tutto • g1 ugno. ,

Il Ministero dell'Interno con R. D. 13 marw se_ h.a nomin·ato componente del Consiglio Centrale dell' Opera N a~. per la Protezione della l\1a tern~tà e deli' In fa.n zia, quale rap p resentante del PaJ-t1to N.azionale Fascista, il dott. prof. Ermanno Fioretti. segr etar]o del Sindac.at-0 )fedico di Roma e ProYincia .


SEZIONE PllATIOA

NOTIZIE DIVERSE. Deliberazioni del Governo in materia sanitaria. Il Consiglio dei i\linistri 11ella riunio11e del 5 corr. ha. ore o fra l'altro le seguen ti deliQe razioni: dis.eg110 di legge ch e tabilisce il 0011do110 , a favore dei Con1u11i de.Ile })l'O\·incie venete e di M'3Jltova, d el le quote di sp c:c lovute d ai Comu11i ste s i iaJ 'f esor o d ello 'tato, pe r pedalità; schema di pro;vYecli1nento cl1e pror<>g.a il ter111i11e stabilito p er l'attuazione dcl piano di decent1·an1ento dell'assiste11za o~pitali .) rn, t• ercitata dagli Istituti oope<lal ieri di ~titan o a fa,·ore dei Co1uuni del l' antico J)uc-ato di )l i la no , p e1· 11 integr azione delle nor1ue re la ti ,.e a Ila nuo,·a ~i· ten1azione ospitalier a, i)er -conf rire ai prefetti !><lrticolari fat'Oltà onde met.terl' in grn<lo i no!',oeo1ui di ~a~olYere le funzioni acl ~ i affidate <' ~i ~tabi li~ce cl1e le A1nministra.zioni degli O. pe<lal i c.le<;ignati a sede li circolo in ba~e a i decreti o rg~11 ic·i, !JO sono esser e nu rorizzate a ri,·e<lt•r) <' r iforn1a1 e> gli organici; ~c henla di pro\-vt cli 111e11to relatiYo all'istituzione in Iiorna d i un.a 'c:uola. :-,upe.riore di malariologia. Dei proy,·edi1nenti più so1)ra indicati ci occuperemo r1ell'appo-.;ita r\1brica della « P olitica sanitaria », CJ.Uando ~aJ·a.11110 uffi.cial1nente pubblicati; della 1 'cuola -,up ~ rior (\ cli m.alari ologia abbia1110 già dato an1pia notizia. 1

1

Associazione lanltaria llllanese. I ..' ..\.;;;...,ociazi·cn1e 'anita ria )J ilan~e - unn delle i)iu 'ece:hi<> istituzioni 111ecli c:l1e cittadine - h a .supt>rato una c-ri.'11 <l1ffirile (')1e Jnin.ac-c·i.a va cli t r n1·.ol ~erl a. li'ortu11ata111en te i 'op e r a "igile ed .att iv issin1a d<3l suo pre:-.idPnte prc1f. lè"ilt-Bo1nazzola, il quale l1a trovato ]'appoggio c-o•r <lial e ed intelligente dc-i ca.p j -Oel ta ·ci~1n<> 1n il.a ne:-.e, h.a v alse) ai salva r!.a cla r-ertn inorte . Per e::,pi i<' are il ~uo HU<>V1> p.r ogra1n 1na hr1 o ra iun liia·ato il proprio St ntuto e snLtn la rlir e~1011t.> <1~] nuo,·o. Consiglio J) iretti vo, pre.sieduto cl.a l i)rof. Piuro l~o' e ri, pro iman:e11te 111i z ierà ]e s ue « convPrsazioni 1nediche » che avra 11no luogo il prin10 e il tPrzo gioYedì di ogn i tJle!:ie (0sc l11:-,i i .ine ·i ei:,ti' i) a1 le ore 1 Jl.el salone di ' 'i.a 1 ' . 1)-<tolo, .n. 10. t(~ongresso

fra1tcese di Medicina.

807

25 per gl i associati (1)erspue cli fa miglia degli adere11ti, interni ed esterni <legli osp edali , stu denti). Le domand ~ d 'iscrizione Ya11110 indirizzate al sig. P ierre M.asson, éditeur, boulevard Saint-CTSr1nai11 120, P ari.5 (6°) , cui va rin1esso a n che l ' i1nporto (in chèqu r,s o sul co11to corr e11te p ostale 11. 599). P er info.r 1nazioni comple1nen tari ri volgersi .al « Bureau de l' .Associiation pour le D éveloppement cles Iie1ations Médicales avec l ' .Etra.nger » (.A. D . lt . .LVI.), ovvero al.l'Uffiçio permane11te del Congr&--so (Salle B éclard , F 1aculté de Médecine , ru e <le l'Ecole de jifédecine 12); od .anche al segr etario gt>ner a le, Dr . M. Ohir.ay, rue P étrarque, 14, Pari~ (16°) .

Corsi pet' laureandi a Ginevra. Dal •3 al 30 settembre si terranno, presso la Faco ltà 111edica di Ginevr.a , de i corsi per laureandi, l'Oll <l iu H\strazioni, esercizi pratici e lezioni sui inalati. Vi t1o no ammessi studenti di tutte le ii.azionalità. ·r a. sa u11ica glob a le : 80 franchi svizzeri. P er informazioni rivolger si .alla 8"8gr eteria. Gl'insegn a nlenti sar a11no impartiti dai proff. M . .Ask.an.azy (a 11at. pat.) , M . R och (~linica me.d .), E. J(u n1n1er (Cl . chir .), O. B eu ttn e r (Cl . ost.-g in. ), J>. Gautier (Cl . ped.), D. Gourfli11 (Cl. oft.,), C. I~adan1e (Cl. psich. ), E. l o ng (Cl. i1eu·r ol.), C. Du L:ois (01. <lern10-sifil.), B. \ Viki (Terapia), R. de Seignenx (Ambulatorio ostetr.-gin.), A . Pugnat (A tnb . oto-rino-la.r.), F. Ne\' Ìlle (l\I ed . leg.), C. Julliard (Chir. degli infortuni s ul lavoro) H. 1 ( hri tia ni (I gien e industr .) . \ Terran n o orgn n izzate due g ite a stazioni balneari e e1i1n.atiche .

Conferenza del prof. .Meinicke. t\ll a. !)resenza <lei cli11ici o d egli ooped.ali eri , di lllol ti medici e stu.denti de ll' Ate11eo Romano, il pr of. M einioke, di passa ggi·o .P er Roma, illustrò il con oetto, la t ee11ica e l'importanza clelle s u e reazio ni ulla sifilide . Si fer1nò ulle r eazioni di f loccu l.azione e di in torbi·d a1ne11to e s piegò co111e co11 5iste1n aticl1e r icerche gi unso alla s u.a pri1na reazi·olle. Nt=-1 1919 perfezionò i s11oi st udi e desc rir e la terza inodifioazione dcl suo metodo e così, .·empr e precccu1p ato di rendere l a reazio11e pii1 se1nplice e piì1 celere, g iun se qu.a lcb e an no .rlopo alla J·eazione di i11torb ida111enro M. T .R. e .alla. micr·oreazione ì\11.l\1.R. , çh e in sostanza so110 i eazioni a mirr-0flocculazione. [l l)rof. J.\i[e·inicke illustrò la tec11ica. . con p rove pr.atiche su sieri s ifilitici e non sifilitici gentil1nrnte 0011cessi dall' Ospe d alo ve11er e·o di S. Galli<'ano, e din1·ostrò così Ja celerità e la praticità delle s u e re~1z io ni ch e sono di g r a nel e a i.uto nella pratic.a cli n iea, speC'ie in quegli ospeda li o·v e 111anca no gabinetti sierologici co1119leti. Illus trò inoltre tutti i vantaggi e fece g li O!)portuni confr·on ti con t u tte ]e l'e:1zion i sierologiche esistenti p er l a diagnosi della sifilide, sia })er q11anto rig u.a.r cla il \.alore c·liuico, . ia la se11sibili tà s~ecifica, ed i l g rande aiuto -:l i ~ e n ella J.ot ta contro onesta malattia soci a le. Tern1i11ò dicendo che egli n o11 s i fern1erà 1

Il 190 Co11grcsso fra 11cese di M edic:.ina si t b.rr à. a. Parigi dal 10 al J 3 ottoibre, sotto la 1J'1'esidenza <lel prof. Tcissier. T e111i: « 1 emoiologi n. ·delle setticemie mediche », r elatori Gastinel e R eilly (Pari·g i), de L aver.gn e (Nancy), .Arloi11g e Dn f.o urt (Lione); cc Jl'isi~- JJ·n.to­ logia degli ed.en1i », relatori Mauriac e .Aubel (B ordeaux), Go va e rt& (Bruxelles), Vallery-Raclot (P a.rigi); cc I11clicazion i mediche e valore terape11-tic•o clella splen ectomia>~, r elatori Fiessinger e Bro·· d in (P a rigi) Nn1)ta (Algeri), Tapie (Tolosa ). La quota è fis:--ata in 50 fr a n ch i per gli adere nti, 1


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I J, POLICLINICO

nello st1~dio di qt1este ricercl1€, desiderando portare le inda·gini sierologiche per l.a sifilide .ad una SP.Htp licità ta le, da permettere ad ogni medico di i:>raticarle ii1 brevissin10 tempo e,d. in modo sistematico 11el prop.r io g.abi11etto, come oggi si fa per la ricerca <li molti oomponenti i)atologici delle l1r1ne.

Vigilanza igienica sul latte a Pavia. Il Podestà ha p ubblicato un manife..sto in cui,

fra l'altro, è detto che chiunq ue i.ntende introd11rrP. in città. JattEl p0r us~> alin1P11tare di1·etto ai pubblici spacci do,v eva p resentare, entro il 15 maggio c:orr., a l M u nicipio apposita domanda, indioando le .sta.Ile da cui proviene, nonchè il num ero delle bestie da latte, il nome ed il domicilio del destinatario. Solo dopo co1istatate le con·d.izio11i igieniche delle stalle e quelle sanitarie degli animali lattiferi sarà rilasciata la licenza di intr·o duzione cl.a esibirsi a,d og11i richiesta degli agenti comunali .

L'Università di lnnsbruck. I l 26 ap r ile la capi tale del Tirolo h a comu1emorato il 250° ai1nu ale della fondazio.n e del1a su a Univer sità (l' imperatore LeopO'ldo I aveva. rilasei.ato ai gesuiti i l r olativo diploma il 26 aprile 1677). La cerimo11ia, ricca di discorsi, è sitata .impr onta,ta ad austerità . 1

..

• Elargizioni cospicue. Il d·ott. Edmond de Rothschild ha ..donato 30 milioni di fr.anchi alla Fondazione da lui creata, presieduta <la P aul Appel, allo scopo di erigere t111 grande I stit11to di biologia fisico-chimic.a e di ,assicura r11e il funzi.011amento.

ll giapponese Jiroh..aki Sats11ma l1a stanziato, press 0 l'Università di P .ar igi, 3,500,000 franchi pe·r · c·oi;:truire u11 in1111objle di:~st ina.t0 ad alloggiare ·gli stude11ti giapponesi che fJ·equ-e11tano gl'istituti sup eriori di Pari~i ; l1a don.a.t o· .350,000 franchi per il collegio degli stuJ.Je11ti gi.appo r1esi <)i Parigi. 1

1

Il n1 a.r chese de Crewe, amhasci.atorè .a. Parigi di S. l\if. Britannica, ha, offerto 300,000 franchi a1l' U niversità dì P .a rigi, con1e concor so al « Fund far the British Ins.titute in Paris », destinandola a 111iglior.a.re 1' iinmobile di rue de la Sorb.o·nne 6, che s arà cap.ace di alloggiare ci1r ca 300 studenti ; la Fond~1zion e ha ai1che lo soopo di diffon-iere i11 Fra11cia la 0011oscenza dei gusti e delle tradizioni in,gle.si e di concorrere .allo svilupp.o della « Guilde in ternationale >J.

Is tituto russo per la cura del cancro. Il 29 gennaio venn e i11augurato a I.e11i11grado u11 jst1tuto per ]a cura del cancro, dipendenza dell ' Istituto rli Stato di Rontgen e Radiumterapia, diretto dal nrof. N en1e110'". La clinica è installata 111 apposito ed1fizio con I.aborato.r i e biblioteca e po rta il n·on1e cli Clinica cc Bergo11ié », lo scienziato

....

france.se che alla cura del c.a11cro co11sacrò tutta la s ua attività.

F ondazione. Harmsworth.

In memoria di R. L. St. J. IIarmsworth è stata costituita .a Lo.n dra, u11.a, f'()ndazione intitolata al di lui n·ome, che si propone di promt1overe le ricerche sulla endoca.rdite ulcerosa. Tale fo·ndazio11e, ricca di 25,000 sterli11e, si propo11e: a,) di raccogliere t u tta la letteratura esilste•11te sull ' a rgomento specia.Jmente di casi clinici ind.iscutibili, e di contrib11ti b.att.erioJ.ogjci e sierologici .all.a questione della natu·r a infettiva ·dell'aJfezi<J111e; b) lo studio acc11:rato di tt1tti i casi di tale n1alattia ch e- si presenta$ero (e per questo scopo si fa a.ppello alla col1aborazione di tutti ~li ospedali e le cli11icl1e del u1011do); e) di compiere pialI'ticola.ri ricerche, seguendo i su·g gerin1enti cl1e p·otestero -venire in proposito. A..ttt1almente le ricerche più attive sono dirett.e alle reazio11i sierologiche contro gli agenti della n1a.l attia, ai batt€ri che sono in ra.1)po.r to con questa. affezione, ai n1eto-:li terapeutici di i1atUTa chimica e b·a tteriologica, che si ' 'aJlllo sperimentando. L a fondazion e, su p r op<Jsta d el comit.ato sci entifico, con cede assegni agli studiosi inglesi o cli altra 11azio11.alità, per ,aiutarli a Qompiere lavori di chimica o di labo1~atorio, in ere.i1ti .all'.argo·m ento, che veng.ano giudica.t i interessanti, sia che trattisi di ricerche da ii1izia..re o già iniziate. Sono sussidiate .anche ricerche di na.tura statistica . La entità della fon.dazione pern1ette di conferire premi a tutti i collaborratori, i, cui lavo·r i siano git1-cli<'at~ di r€.ale interesse. RaggLiagli, richieste etc ., dovra11no essere indirizzati al Dr. F . Seymour P .r ice, -!l, Sloane Gardens London S. W. 1. 1

1

Denunzia delle malattie professionali in Francia. Una recente disp01.5ci.zione in Fra11cia obbliga i medici a denunc)ar e le malattie a ca.r .atter€ pr ofess iona.le prov·ocate dal piombo e deriv.a.ti, 1n·e rcurio e de,1·iy·ati, idrocarburi e deriv.a ti (specie benzene, t.etraclo·r~tan·o, tetracloruro di e, etilene perclorato, triclo:rato e diclo1..ato, cloroformio, etano pentaclorato, nitrobenze11i), ani·l in1a e derir.ati, .solfuro di 0, y.apo:ri nitros i, cloro, brO•IDO, acido fluoTidriCO O'.as solfoTOS.O idrogeno solforato e solfidrato di ' l::> ' an1111011iaca, acido cianidrico, ·ossido di O (fosgene), formaldeidi, fosforo bia1100 e idrogeno fosforato, id.r·ogeno .arse11ioato e composti .arsenicali, catrame, olii 1ninerali, bitume, ce1nenti ed .a ltri caustici, acido cromico e cromati a.lcali11i, raggi X e sosta11ze r a·dioa tti ve. • La urea revocata. TI .Sen.ato A coad emie:o clell'U11i versità di Pn \'ia

a,~ey'.a

01noh1.g.at.o la lauTea i11 meclicina consegHita da J ohn Richard Brin kley presso la H Eclectic liiedica.I University »· di Kansas City (Missouri, S. U. d ' .i\.); ora il rettore dell'Univer sità, per djsposizione deJ Ministro della P. I. , h a .a nnullato questo i·iconoscime11to. Il Brinkley è inve11to.r e delle iniezioni per la detern1inazio11e a v·o lontà del sesso del n ascit11ro. 1

1


[A~)jo

XXXI\-"'", FAsc. 22]

Per la strage d elle mosche in Germania.

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA.

Dal 15 al 30 giug110, tutta la Gern1ania sarà mobilitata co11tro i dannosissimi insetti. Cittadini, contadini, medici, profoosori , pedagoghi, ministri, generali, tutti i tedeschi inso1mna, parteciperanno in i11as sa 1alla guerra alle mo che . Per condurre 'rittoriosa1ne11te qu-est.a g11erra di .sterminio si è ri cor~i a i11olti mezzi di pro1)ag.a11d.a. In tutti i oomu11i sono stati costituiti dei comitati locali. Prc teranno i11oltre il loro concorso t11tte le associazio11i che si occupano di questioni sociali e d'igien P ~ le compagnie di a ssicurazione, le Federazioni operaie e industri.ali , le società sportiYe, ecc . ono stati distribuiti libri e opuscoli che <limostr.a110 i grandi pericoli C"he i1asoono dal piccolo in etto ; n1.anifestini ,·ennero gettati dagli aeroplani sulle città. Con proiezioni cinen1atografiche. con tras missioni radi ot e lefo11iche, viene piegato a i 11uovi soldati oome s i lotta oontro le mo c11e.

J ournul .4.. Jl . .1., 4: dic . - C . .A. STow . Ema.i 01na ossificante. J. E. HouGHTON e al. La

1

l.lese di niarzo 1927.

I 28

Feb. O Marzo

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~-0 c1 az 1oue.

215 354 231 364 210 366 240 397

r eaz. d1 K al1n . - J. I<1NGSBURY e S. l\![. PECK . Cura delle ulcere fagedenich e dei ge11itali. D e11f. J[ eù. TTl och., 17 dic. FRIEDEMANN e D FICrIER. La trasmission e della scarlattina. v. ' 'TE1ZSA CKER. S11bstrato i1eurotico delle affezioni g n. tro-int. l.ll ii 11ch. M ed . 1T1ot h. , 17 dic. ' VARNEKROS e ~ l. N uoYo ~iero p el tratt . della sepsi puerperale. ]{er . de Oir., 10. -- D. S . C UNEO. Pre- e poSttopcra torio. - A. G u TIEHREZ. D re11a·gg io delle vie bi liari. llul1H .ll! 1l., 30 ott . - G. Pr.\NESE. l\1esoteliomi ,·nsali, celo1n.ati ci, iuesenchimali; mesoteliomi . ltifo1·111a Jl ed. , 20 dic. ·- A. BARLocco. La tbc. polm . - P. BERRI e )I. ,,~F.IN UER GER. Pro·\·a dell' i ta1nina n elle affezio11i gas tr. J>1·r sse j]Jéd. 18 dic . Nu111er o su Lae11nec. !Joi hologica ,' 15 n ov. - G. F1~.\NORINI e C. PAT.\ KÈ . Poli.ad €'11ite s uba c11ta epidemica in prov . di Bologna. ll 'ien . •4.rch. in 1t. Jl ecl ., 2. I(. A. HAJ6S. dell'asina broncl1. - H. DIM~IEL. Rel>atoo·e11esi .. per t i e mat ici i1eT linfo~r a 11ulo111 a. - O. H .u.IF e P. ~I.\HLER. Eritrocitos i. P tir;s Jl éd. , 18 dic. Numero sulla fis iote. ra pi.a . .1rch. de Jl l?d. , C!ir ., ecc. , 25 dic . - R. SERRANO J) I \Z. Il fat t ore infettivo nelle iu.al at t ie della til"O i'l . .fourn . de Jf éd. de L yun, 20 dic. - Nun1ero, di n e uro log ia . .Jou rn . _l . ..:.11. r1. , 11 dic. . A. RoBINSI e ,J . R . JANKELSO:N . R.ilassa111'' 11to cardio-esofageo. _ ,J. \ T. GREE~EBA u M. Dj<'t a e r achitisn10 . . l rc h . di P at ol. e ()l.in. Jl ccl., nov . - S . LA Ji" l! .\~C.\. L 'an gina di petto . A. DALIJA VoLT·A. Itteri e111olitici secondari. 7Jne111n tologi.ca , VI . - G. Dr Gu orJ1E L:\IO. Il ~iste 1n.a r et icolo-e11dote l. J> r u r t it ioner , g c 11 . - R . R o r..r.,ESTON e .al. Effetti del fu1110 di tabacc0. - G. "'\'\' . CR1LE. L ' anocias. . 1

L e malattie infettive in Italia.

MALATTIA

809

SEZIONE PRATICA

J:a ncet, 1 g en. - R. H u -rcmsoN. L a prognosi. - I. B ENETT e a l. La 11cfr osi lipoide . l>eu t. Jl ecl . TT' och .. 1 gen. -

Meningite c. s . e .

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Poliomielite a. a.

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Encefn.li t · letargica R bb.18 a

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morE!icati . dichiarata.

Pustola màligna .

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Tifo rpetecchiale, Coler a asiatico, P este bu·bbo-

nica

= ~ess un,a

denuncia.

E. )1EY ER. Inf lu enza d ella col t 11ra . ull' n1 na11ità. KoLLE <: l( . L.1 u uENREintF.R. I ra r egression e dell.a si fili de ~ cn1nbian1ento del suo car att ere . ](iv . cli l ')atol. ner v . e 1nen,t ., 31 dic. - E. BAnONI. Tun1ori 111e11in·gei. .-l n ·n . d e "l\l écl. , dic. - G. l\ilARINESCO . Ga11glio11euro1na . I . SKLO·n O\V ST{ L. Casi larvati cl' infe%Ìone reumatira. Jl iinch. ~led . TTl oc h. , 31 dio. C u RSCHMANN. () 11date di 1nalat tie . - STR .\ u ss. Cause del reu111atismo . Jfp.r]iz . K li1i1k, 31 clic. - S. AscHEI1\1. Ormoni e g r 21.vi<lanza..

"T·


810

ll.1 POLICLINICO

IL VALSALVA Rl V 181'A MENSILE DI OTO-RINO-LARINGOJATRU diretta da CUCLIELMO . BIL:ANCl;ONI . Il f ~.~cico l o 5 (!\faggio 1927) con t iene : Rar'iora artis:

s.

CITELLI: .s11 un ciaso di ·cb'rdom a ma·liigno del.la v°.lta fa.r dngea. 1 Raocolta d1 fatta : A. MALAN: Sohegigi1a di ,g rana.ta rJm M-ta sei a nni nel blo cco ptierig-0-masicel'lare. Rinit:E a.trofi•c a •p oot. .tr.aum.atioa. · Fonetica biologica: B. CASEI,:r ..A : Ln. tem peratura dell'aria espirata nel ·Canito. Osservazioni di clinica : G. LUGLI: Le lesioni ·del.11a la. rin!?'e nella taJbe dorrsale. 11n biblioteca . Receinisi0>n.j : A .propo&to èLi un caso 1con loca.lizzazione raira ·di botri-O!IlllÌJcosi itlJIIla.n a. Studio endocrinomo:rifologico ;in 'ltn •caso di singh•i-0zzo mestr ua le conrtinuo. - L 'opera ·del l a ringologo nel dispensario ·ant.ituber.colare. Cie.tii .br.a.nohdogena 1a.ter o-ceni ca.le ·p rofonda. destr.a. - ! Je maiBtoid•it i a cP.lluJe mediali.i ip rofonde e il .l oro decor so. - Sin to.matolog-ie si: eciral.i e •complica..nz-e ·dell1 O St,'t"U~.1 or e na~a. le. - Mod i.fiieazion11 111.elle cav.it.à bron-co-alveo1ar.i del e a ngue ·i n·i ettato in 'tl'ruchea. - Variazioni ·della g.1ieem:i;a tPer ap!Pl:icazioTui d d.atf'rmiche snl1a .r egione tiroidea. - Tendenze attuali .niella .cura ·oh irurgi1t()a àella nevralgia d.e l t r.igemino. - Stmdio is.tologioo dei tu mori delle prli.me vie a eree. - Su di un ·c aso di lesione mista til.1beroo1ac-e e s i::lli.t i ca 1d eil.la 1ri:ngu•a . - I miei du e segnri nielle aidenop·a trle t·ra.cheo-br onchi·a.li di natura K och ia·n .a. Gli iru:egn•a m-enti del can-0ro delle pr1me vie reRipiratonie e digerenti. - Le <pnien.unooOJlliooi e la t-uJber colos.i volmo n aire a.Ila J.astll'a xadi~o-ra.fì-ca . - P oltpo fibroso deltla tonit.'ilrlia .pa1a.tina <Li destra . - Reperto ooulare in tre •Ca.(3i ·di etm.o ido-sfen oi 1dit·e 1atente. - Sull'ut·i · 1iltà ·de l cateterismo medlica,to •( p 1er tUJb1a m ». - AdenO'p atJia e :r:enJIDa.t is m o .articol are. - La .rrud.iu.mtera:i:tia nei t umori dell·a b-0c1ca. La nota storica : M. FABRONI : G. B. Bor&ieri e le sue con o13cenz.e oto-ri n o-l a.ring0i atriche. N utizi~ e qHestioni. Abbonamento annuo : Italia L. 3 5 ; Estero L . 5 o. Un numero separato L. 5. Per gli a&sociati ,al (( Po1i.· o1ini<x> » : Iota.li.a L. 2 8 ; Estero L . 4 5 • N. e. - Ai nuovi abbonati del 1927 a « Il Valsa.Iva» si <'Oncedono le intere a nn.a te 1925 e 1926 del periodi-00 ..stesso, ·per sole L. 4 5 se in I trulria e per sole L. 7 O se a.Ll'Esitero, in porto franoo. ..\. richiesta si invia numero di sa~ g1o Inviare Vaglia ipostale aJl .Slig. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14, 1iggi·u.na endo: per l'Ufficio postale Suc·cu.reale dioiotto. RO.llA. 1

0

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[-.t\.NNO

XXXI \ ... ' F ASC . 22]

LA. CLINICA. OSTETRICA Rivista mensile diretta da. Paolo• Gaifami • Il f asoi·o olo 5 (.Ma.ggùo 1927)

contiene :

Lavori . originali : A., . MATT~NA: Le ~eeioni oongenite

de l dtafra;mma e l 1nsuffi<nenza respiratoria del neonaito. Fa~ti e docum~nti : G. GUCCI: Sopra un caso di lpiaI>J.~lo~a ovar1<e:<>· oon metas'ta.Bi peritoneali ed intestmia.11, regredite do1>0 l'ovariectomia. La rubrica. degli errori: A . NORDIO: Cisti parovarioa oon t-Ors1one degli anneesi ohe simula una gr.avi•l ainza ex.tra-utel'lina. Note di terapia : G. PACI : Il raschiamento nell' aborto febbrile. Rivis~e ~eneral'i .: .A. MANNA : Le lesioni deg1i organi :gen1ta11 fern.rnon1li d1.J1rante l'accoppiamen.t o. 11 nostro referendum sul tagli·o cesareo, ecc.: c. co. LOMBlNO : Parere sintetir,o. - E. SANTI : La elaesioa tecni~ del. taglio cesa.reo alla Porro h a ogg.i .ancora :ragione ·di essere praticata? Com.menti : O. VIANA: Per una bibliografi.a ostetnica e gin.e oolog.i.ca 1100.Lia.n ·a . Dalle riviste : Ostetricia : Manov.re per facilitare l'impegno del.la testa presa coJ foroipe allo stretto eu,perjore. - Inie7Jione tramepertltoneaJe di ecbolioi. E mb-Ohia .gasecea dtlrr'arute un taglio cesareo. - Morte in tra vaglio di parto :tier er.nia rtra.u.matioa ·del dirt.ira.mma. - Ecla.m.psia sen.za 1albuminuria. - Cine. col·ogia : La radioter~pia del -cancro dell'utero nella l!etteratiu.T.a anglo-ameri.c~·.Jia. - u .n 1oruso di endrunetrio ma dell'ombellico. Gli adenom.iomd ext.Ta-uter.inj. - Pediatria : Patogenesi de lla melèna ·d ei neonati. -- Azione dell'i111sulina ~ila .curva del peso corporeo dei nati prematuri. - Note di biologia : Il collo dell'utero è uno sfintere? - Il sistema. ìl'etioolo-endotelia le in gravi.rd.anza. - Le pia.etrine idel sangue durante la mesrruaz1one. I libri. 1

Varietà. Noti~ie.

. I

Abbonamento annuo: Italia L. 3 5; Estero L. 5 o. Un numero sapa.rato L. 5. P er gli aesooiati al ,, Poli· Ita.li~

<>linico I,, :

L.

2 & : Ester<> L . 4 5. .

I nuovi abbonati del 1927 possono ottenere l'a nnata del 1925 senza il fae eiicolo 1• (esaurito) e l'intera a.n nata 1926. per sole L . 5 O ee in I t alia e per sole L. 7 5 ee all'Eetero, in porto franco. N. B. -

A richiesta si invia numero di saggio Inviare Va.glia postale aJl Sig. LUIGI POZZI - Via. Si&tina., 14, aggiungendo : per l'Uf:fìéio poetale SucouTSale dioiotto, ROMA .

Indice alfabetico per materie . ~ibliografja

. . Pag. 793 )) 797 Oberatosi blenorragica. 8.00 Drenaggio : sul cosidetto - i11 chirurgia. )) )) 786 E czemi dei lattan ti: at1toen1oter.apia )) · 797 E resipelo ide )) Ginecom asti.a nell'uo1no 784 )) 792 Gozzo : ]egatl1ra delle a·rter ie tiroidee )) l(AREL~ F. 795 ' )) Mani: traita1nPnto delle i11fezjo11i . 798 )) Medicin a soci.al e . 804 M eni11'gite cer ebrospinale epide111ica : i vari tipi di men1ngococco nella prog110)) si e i1ell.n. cura . .. . 779 l\1i11zj one: cli ~turbi 11e.lle a.ffezion i i1€•r 788 v-ose '> ~Iorbo di Basedo"' : r isultati del trattamento oper ativo » 790 • Narcosi rettale 0011 eter e ed olio » 799 Orina: r itenzio11e l)Ost-operatori.a e st10 tl·atta1ne11to . » 789. P a rassiti del tubo digere11te : con1e S \elarli . » 800 1

P ersonale dello, Oro 1;c Rossa : clisposizioni . . Pa·a. 803 speciali per la dispensa . P ersonale del P io I stitut o di S. l3pirito e 00. RR. di Ro11ia·: di sposizioni speciciL·i per lai di~pensri e rifor?na, degli or803 ga·nicii · · 1

))

Pigmentazione: dist urbo r egionale fa111i)) liare . . . )) P o1·p ora. d 'origine gonococcica • )) PRAVAZ C. G. . • . )) l~.adioterapi.a degli epiteliomi cutanei Sangt1e: ag~lutinazione ed emolisi nei genito,r i e n ella prole . . Siangue: influe11za della ini l za e del r eti)) colo end.o te1iale sull'azoto . Sa.ngue : volume dei corpuscoli sa1Tguigni )) Solfuro di carbonio: tossicità . )) Soluzio11e a logeni ca di ....\.lbrecht-lJlzer Soluzioni p er fleboclisi ed ipodermoclisi )) )) Spo,.t: fisiologi.a . Str eptococco : oolti vazio11e dal sa11gue i 11 )) in cJ1irurgia . )) Tiroide: tu1nori i11align i . • ))

))

798 797 795 795 793 792

792 801 799 799 802

800 791

Non è c:onst!nttta La ristampa di lavori pubblicati nel Pol iclinico se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redazione. È vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. .Vt,llti di propr1eta riservati.

tio ma. - titrab. 'l'ipo-Lit. Armani di

.M

{j()urr1er

~. ASCOLI,

lted. reep

-


ANNO XXXIV

R9ma, 6 Giug110 1927

.Fase. 23

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE .PRATICA REDATTORE CAPO: PROlì .

VITTORIO ASCOLI •

SOMMARIO. Conferenze : D. Staffieri : C.OStol e cervicali. Osservazioni clin.icbe e elae6iftca.zioni.

Osservazioni clintche : T. Venturi: Contributo alla <» noecsnza, della vremicooi. Dati clinici eJ an1l.tomo-pa. tologdci.

Note e contributi : N. Federioi: La nuova reazione di Liebonne nella diagnoeti dri. natura dell'idrocele. Sunti e rassegne : ORGANI DBLLA RESPIRAZIONE: F .. Beza.n· çon: L'eziologia della d-i1ata1Ji.one dei br01I1oh1. - F. Sauerbruch : Progrese.i tecnici .nell a cura delle sup· .puraziòni del polmoP.,e e dell'ilo J>-Olmon~re. - TETANO: M. Niooll : Le attuald oonoecenze sul tet;Jtno e eul suo traitta.mento. - :Mandl: Sui trattamento der tetano generale con anestetici Jooa.li .. - ORGAN I G~NITA~l MA· scH1L1 : H. Boeminghaue: Contributo a lla fi&1olog1a de] • vas deferens 11 . - H. Boeminghams: Contributo a lla patologia della. vescica. seminale.

Cenni blotiografici. Accademie, società mediche, Congressi : Società. MedicoChirurgiioa. <Li Padova. ~ppunti per il medico pratico : CASI STICA: L'a600SBO subfrenioo . - La splaincnoptoei. L'etm•ia spontanea del1'. 1irea semilunare di S~tigelio. - Forma duode·

rispetto e di ''enerazio11e ohe p er questa ill-ustre e benemerita Acca:demiia professa la scuola alla qual e appartengo.

CONFERENZE. Costole cervicali. Osservazioni cliniche e classificazioni.

11)

Prof. STAFFIERI DAVIO

P rofessore

nale del canoro del ,p ancreas: diagnoei radiologi<)a. TERAPIA : Per oombattere nei pro&tati-0i la riten7Aone di UI'lina crondoa j ne.oa:npleta eenza trtloorrere a l c.aitete. riemQ. - La p~atectomia ~aipubic-a 1per l 'tipertrofia semplice della prostata. - L ' urotropina en.dovenosa nella .r itenzione d.i u.r.i.n.a p06toperato.ria. - Il bleu di metilene nella -0u.ra della wbericolOSli ren.ovescioo.le: s uo valore ter.apeutico e driiagnoo·t ico. - L a teon.ica di Mayo ·p er i cd.atoceli. - NOTE DI MEDICINA SCI ENTIFICA : Gruipi:i samguignri e m a.1a:rria in001Llata. L"in fluen za delle O!per amoni s ul eimipati-00 sopra. la leucocitooi. - POSTA DEGLI ABBONATI. V ARIA : Igiene alimentiar6: ii 11 menu.e » nella storia. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selva.g.gi: Controversie giunidiohe. Nella vita professionale : Cronaca ~el mov.ime~to. pr~ fessionale. - Conoorei. Nomine, ~romoz1on1 ed onorificenze. Nostre corrispondenze : La Conferenza internazionale sulla rabbia. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

di

Clinica Medic·a dell'U.niversità di Rosario ùi Santa Fè.

l ·anom:ilia originata da cl1e il tubercolo a11teriore o costale della apofisi trasversa d ella 7a ver-

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Le molestie detern1inate per le C. C. aprpaiono in gen erale nell'adolescenza e nella gioven tù. ~el Ja stati-stic.:a di Dalla Vedova che riunisce 30 osser vazioni r1sulta elle Je prime molestie si man1festarono fra i 10 e 14 ian11i, 5 volte; fra i 15 e 19, 9 ' 'olte; fra i' 20 e i 24, 6 volte; fra i 25 e 29, 3 yolte; fra i 30 e i 34, 5 volte, e, fra i 35 e 40, 2 volte. ì\elJa statistica (più recente di Keen,. fra i 7 ed i 15 anni, 16 volte; ·dai 15 ai 20, l!J volte; dai 20 ai 30, 8 volte; dai 31 ai 40, il volte ed una volta a S2 anni. B dunque un caso di più di an.on1a111a con·g enita Ch·e non si r·ivela per si11tomi morbosi fino a·d un ·certo periodo della vita Jl el qual e, nilOVe relazio1ii anatornich e deterrnì-

tebra rervica1e -si 5Yiluppa fino al punto di raippresentare una costola c:erYicale, sopragiace11tc alla 1a costola dor5ale normale, n on è del tutto rana e suol e avere com e conseguenza sindromi di interpretazione non sempre facile. A ~ren d-0 al\ru to ci.ccasione di esaminare una serie, relativamente nurr1er osa, di ,questi am1nalati, mi è parso interessante abbozzare in qu esta comuriicazion e, una -classificazione clinica della sindrome delle costole .cervicali senz'altra pretesa se r1on quella di portare con la mia modesta parola, l'omaggio di

1iate dallo svi luppo, o la so1iima di altri fattori patogeni determinanti, come le intossicazioni, lPinfezioni ed i traumatismi, che agis cono con più

(1) C-Om1111icazione fatta alla R .....L\.coodemia 1\-f eclic-n. di P\l()nia ne11a sec111ta del 30 .aprile 1927 .

facilità 5opra organi fragilizziati per le anormali condizioni che la C. C. crea, detcrm1nano l'apparizione td elle 1prime molestie.

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812

IL POLIOLINIOO

J_,a ano1nalia si tradu-ce in fenomeni clinici con una frequenza ·apiprossi.mati varner1te doppia, nella ùonna 1Più elle nell'·uomo, secondo le 11un1er0se osseryazioni degli altri e inie. 'I sintomi dipe1l'do110 sia dai ·p rocessi patologici che si stabiliscono nella costola su.p ernumerar1 a. che sembra più esposta ai processi flogistici eh.è le costole n ormali (es·sen·dosi osservati ar1che in a·lcuni casi trur11ori, fratture, esostosi ecc.), sia, quel che è rnolto più frequente, dalla anormale re1azione c11e l 'osso anornalo 1p.rend e con gli in1· .p ortanti organi della base del collo (arteria e ye11a sur.ciavie 1 ra·di-ci del plesso cervico-brar-11) ale, sin1.patico cervicale, cupola !Pleurale, ecc. ). Dei sinto·m i sog·gettiYi il più frequente è, senza dubbio, iì dolore, di intensità variabile, a volte straordinaria, a localizzazione pre.ferita n ell'arto :-<l1periore e n el colJ o: dolori lanci11anti di tipo nevralgico o radicolal.gico. A volte si di ff ond ono al la nuca, al territorio dei nervi ·Cervi.cali s uperiori e cl el trigemi110, alla sc8Jpo1a ed alla p er i I t: ria laterale dell'emitonace corri1spondente fino alla ·Cintl1r.a. A ' 'olte il ·dolore è l'unica molestia i.Soggettiva, altre volte si accompagna a parestesiP div·er:Se nel territorj o di distribuzione del plesso e a disturbi di ordir1e vaso-motorio, formicolii. crampi, S'U·dori facili, brividi ecc. Sogliono aversi, per di più, disturbi della sfena rr1otrice che va11no da11~ leggera difficoltà di Jnovi1nenti con 6ensazion e •di de·b olezza e di torpore, fino alle pare.s ie fran che che assumono, a volte, come nell 'osser ' ' azion e ·di A. Lery, il tipo de'lla psèudo paralisi racliule bilaterale con amiotrofia. L'esame oggettivo può dare come 1principali sintomi, in pritno termine, l'esistenza di un tumore visibile o p.a l'pabile nell1a fos·sa sopraclavi·c olare. Il tumore può essere tanto evi1dente che ·deiforma la ba.se del collo, sostituendo la n ormale con cavità •della fos·sa sopraclavi.colare co·n una spor ger1za :pjù o meno voluminosa. Altre volte, al e ontrario, può solo essere r icon os·ctuto da un'accurata palpazione, o.d anche, nei gradi minori dell'anomalia, passare com.p letamente inavvertita. Quando i·l tumore è m·eno e\'idente può farsi .p iù '' i~ibile facendo rotare la testa .venso il Jato op1posto e abbassare la spalla dallo stesso lato. Al contrari o, l'ele·ve:tzione ·delJ a .s palla 1a dissin1u1a pjù o m eno com·pletiamente. L' esistenza di pulsazior1i anormali nella regio11e sopraclavicolare è ai1cl1e sintomo frequente, com e anche la possibilità ·di a·vvertire battiti anormali e risvegliare co·11a pal·p azione s•ui. tronchi r1ervosi - ·e questo è ltn ·dato al quale attri·b uisco grande im1P·O rtanza - dolori irradiati che l'ammalato aecusia ~om e una brusca esaicer.b azione di quelli che abitual- . m en te soffr e. HaJ•berts~a sostiene che se queste costol e raggjungono 5, 6 cm di lunghezza, de1

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\'iar10 l '·arteria succlavi1a ed i nervi cer·vicali inferi ori c11e restano tesi co•me le corde d 'un vio... lino sopra il loro cavalletto, seco11do la cliassica comparazio·n e 1di 01n1Jredanne; ·di 1nodo che, for1r1ando un arco più con vesso dell'abitUJale, vengono in anorn1ale contatto coi piani sup erfi~iali della base del co·llo, e questo spiega · resistenza .rJelle puJ.sazio11i anorrnali visibili e palip·a bili, i dolori pro·vocati •dalla palpazior1e. ed anche La facilità •Con crui possono agire i fattori traumatici 0 La maggior suscettibilità di quegli organi spo stati e compres·si dalla C. C. I sintomi oggettivi nell'arto su1periore, sor10 di of'di11e sensitivo, inotore, vascolare e trofico. Le alterazio11i oggetti\'e de·l la I.Sensibilità v1anno dalla leg·gera ipoestesia, fino all'anestesia franca di topografia radi·colare. Le amiotrofie in relazion r coi feno·m eni paretici anteriormente menzionati. si osser·v ano, con freq;uefi:Za quasi esciusi\ a. 11ei nTuscoli ·della emin enza tenar in pri1na linea e poi n ei restanti mruscoli pro'Prii della mano. Più raraimente si rlinfondono ai mu·sco·li dell'avambraccio, special1m ente al gruippo degli epi trocleari. · I riflessi sono in .g·e11erale ·diminl1iti nell'arto offeso, nei m11scoli atro·f ici vi è spesso dimiI1uzione quantitativa deJl'eccitabilità elettrica: rea· zione degenerativa parziale che ·si ;può trovare anche nei n ery i. I ifenomeni ''asomotori consistono nel raffreddamento, acroci1a·n os i o, al ·contrario , nel rossorP e nei calore della .p elle. Quando la compression e è inten6a .e prevale sull'arteria può a\'ersi ische · mia accentuata con ciar1osi notevole; dirninuzion c e 1perfino soppression e del 'Polso radiale e cubitale. Le alterazioni vascolari possono raggi·ur1gere gT&di maggiori e così ·Si sono descritti nu· rr1erosi casi ·dOYe le lesioni parietali ·della sue clàvia determi111ate dalla C. C. diedero origine a<l un aneurisma del vaso (Adams , Willshire J'i lmann, Ba:u'ln, Polan d, Boyd ecc.). Si sono descritte estes·e trom bosi a marcia ascende11te cl1fl permettono palpare perfino la omerale e la asceJ. lare çome cordoni duri ed immobili ed alcuni casi di tro•mbosi della su-ccl1aYia o di un sac·co aneurismatico ·di detta arteria, con can crena conse~utiv a dell'arto. Il fatto di trattarsi- d'individui giovani ·cori arteriP sane, spiega la rarità di questi casi per la facilità con cui · si stabilisce uria circolazione .collatera.1e sufficiente. Quan do i fenomeni ·ùi ·com1pressione prevalgono sulla ve111a , fatto assai 1più l'laro - come nell'osser\·azione di Botreau-Roussel1 predominano i segni di stasi venosa, edema, cianosi, cjrcolazione collaterale. P ierre l\Iarie e Chatelin hanno pubblicato un caso in cui coesiste,-a con la atrofia tenariania . 7

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{ANNO XXXI,~' li'.\SC.

23]

una malformazioue cutan ea , 11oevi pigmentarii l l i topografia s eg1ne11taria, nel territorio delle ul11111e raaici cer\ icali destre ; però il fatto dev 'e~­ . ere raro, giaccl1è 11011 co11osco a I tre osservazio11 i. Pili frequent e è la si11drome di Cl. B ernard-Hor · ner, che si spiega per le r elaz ioni d e~ sima>atico cerYit: ale con la \ "I e \ "II radice cervicale. .\ questa altcrazi9ne del si1npatico ce rvicale ho ~t11 Lbuito, in u110 dei casi da 111e osservati Dl">lln t linica di R osari o, la sa li \"azione sanguinoleu la. si11t o1nia cl1e non Jto visi o n1ai riferito · in altre -0c;;spr,·azio ni. ~ lolt i al l ri s i ntoroi annotati u e 11 ,1 già abhondart te ra i sl ica pubblicata di C. C., come 1 disturbi del la fonri zionr, la d isfagia, gd accessi asmatifo r1ni ecc., so110 più diffiéilmc11te riferibili alla nnon!alìu in questione e il loro signtficato l)atogl'll ico P rn en o cl1iaro. Certamente <li tutti i si ntorui , n cs uno ha un yalore compa1iabile a qil elli radiog rafici. L· t'~a me radio g rafico ci inforu1a so pra l'esistenza o 1nes1::,tt? n za d el l'osso a n o1nalo, la s ua u111 o bilatc1alita. la sua for111u , g·rand ezza, si tuazio11c, dil'llZio11e, relazi one cun gli altri !Pezzi schel~ trici, ca ratteri delle apofi si trasverse d el·la \ ·11 ·vertebra cervi cal e ect. ecc. L 'inten s ità e la gra'\'ità ·della si11ton1atolog1a 11on sem.p re sono in • pro1)orzio11e col n1aggior e o minor e GV iluppo d ella <"'0::,tola cervicale. Convier1e i1otare i11 priu1<i luogo il f1atto che, n el m Rggio r nun1ero dei casi. il portatore di una r. C. n on è un am1nalatu e c!ie solo in 5 a 10 °~ <l r i cac;i (J3orrharts) questa anorualia rlà ma11if c~tazi oni n1orbose. Ed allato ai nu1nero5iss imi casi in cn i t1na e C. anche corr.upJeta è si11lo111at i ca1 1H'11t c n1uta, è relati\r(l mrnte frequente, a giu <li cnrr dalla 11u1nerosa ca. istiC':'l r rcer1t1 (C:rou zo 11 , P ierre ~Inrie, H Oll t'.\", ~tlt=if, J o nillo ucl-Buyat, .:\o,·è-Josserarrd, Staffi ~ri ) l'l1c in luogo di una C. C. sia una scmiplice <11pofisi tr~sYer.c;a d e lla ,-rr crrYi~al e anol'n1al m enrP lunga r larga - R<l ala di f1arfalla o g nand e ed inc ur ,·ata ,·erso il basso, fatto al quale al <'uni autori ((~ ro11 zo n . :\Iari e) danno moltu importa nza . la rPsiponsabile delJa s indrom e. Sue cede iper cor1scgucn 1,a con ]e costole cervtcali r co11 l ~ nnonMlie d C'll'np ofisi trasver5a d ella \ 'l J cervicale 'lJn fat1o d el tutto anaJog-o a quel cli e succede con la sn Cfl;l 1izzazion e d ella 5a iombart: ~: i pref'enta qui a11cl1 e il 1>rob]ema .p atogenico ·deJ 11erc·h è ques ta anorr1alia ell e g en eralrnente r1011 ·proyoca nessuna rn olrstia, possa a volte originnrr così grand e ·danno. Non :r;losso ora csa·minare con la attenzione drs iderabil e qu esta così int er essante qllestione. Solo -dirò che si pnò prc&nmere che jn un buon nurnero di casi iJ inecciani s mo [>atogenico è più c:orn·p le5so e.b e qu ello di l1na semp'li·ce ruzio1J1 r rDeccani·ca d ell' ano1nalia, ossi a che i trau1nati:.,n11 , 1

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SEZIONE PRATICA

le i11fezioni, le paresie -Oei inuscoli della cintura s1:a1)olare, l e coinci:denti n1alatti e d el i1euro-1assc cc:c., 11anno un' importanza a volte prep onderante n ella sua pro·duzionc. B u c ·essario r icordare anche cl1e la ,p achi-meningite cervicale iper trofica, la carie vertebral e, i tumori rneni11gei, la gliosi t' piunl e, cl1e i11 quu.lcl1e caso possono localizzarsi csl'lu siv1n m ente in u11 corno p o6teriore d el midoJ. lo pro,·ocando n ell'arto corrisponllente, co.me u11ici :-.i11lo n1i, p a ralisi se11soriali, i1arziali, lnsie1r1e 1· 1111 disLurhi , ,.a.so·m otori; tutte · qu este rr1alattie J •Os;-;0110 nascon:d ersi Gotto la fenomeno logia di u na n eY ralgia brachial e come dire O·ppenheim P. , coi11c idcnt e1nente, come a ggiunge molto giusta n 1e11te Dalla VedO\'a. accom~1agnursi con Uilél; co~ l ola cervi cal e, che per se stessa non porterebbe 111•.:--s11 n disturbo. · QnPsta coesi stenza di C. C. e molestie , partico101111ent e n er,rose, c he non le so110 imputabili, non è olo un sospetto .teorico e non cleve essere cori· s iclerata, secondo la m olto autorevole opinion e di Opp c11l1eim, con1e l1na semplice coin cidenza, m·a d o\·uto. all'evoluzione di ano1n1alie molteplici ili un terreno con·g en itamente tarato. Queste con si 1 1 1.: rnzioni hanno, come ben si co·m•p rende, una granclr in11)ortanza i:>ratica ob1)1ign ndoci a pensare ,. a d inYestigar e quelle p oss i1bili lt>s joni coesistenti p 11r uon mettere si ·tem atit.:a111e11te eccessi"\'e spe1 a11 1.c nella tera1 peutj ca cl1ir11rgica che sola può ri1ucdiare i danni che l'osso su p er 11tli1ne1~ario inferi-..«a, per la sua azione rnec.c1a11iL:a, agli org a11i con i quali viene in anormale contatto. Le classificazioni che si sono 1p rCYpos te di questa anomalia sono n ella loro totalitù anato,m iche e ba sat e sulle constatazioni necroscopiche od ope1 a1 orir, o s ulle réùdiog·raficb e . 1~al i le classificazioni di Gruber, Lusl<.a, B la.n t h!ard, Rj esn11an, Ombréd an11e, J>i erre Marie ·e f ,r 1)uzo11, Dalla VedoYa, .... <.:alo11e, Sainto11 ecc . .solo cil1•rò quelle di Palla ' ' ed oYa ccl 0111brédanne. Dalla ,.edo\1 a d t vi-O e le costol e cer,·icali i11 5 g r nppi · a) che non s porgono later almente dal processo trasversale vertebrale: . . . . . b) term inano libere. I • • • che, s porgendo l atet'almente dal processo ver {: e li r a 1 e t ta. a v ersa. le,

{C) nel su o •

~)

,continuano •

con la I co )" corpo: I stola doro.) come u 11 sale. jd) nella Sùa. pont e os \ cartilag.: seo come un ponte osteo ca.rti· JagineCl,n l"\ ticolato

y ) med ian te fase i o

, fib r oso

\. I

e) con lo s terno.


814

Oral)rédar111e descriYe e classi·fica così i ti1pi possibili: 1) La costola cervi cale può essere completa. 1~ in questo c aso un 1 pezzo osseo costiforn1e che sostituisce la ?a apofisi triasversa cervicale ed e ,p rolungata in avanti da una carti-la-gine costale e h e viene a unirsi col 1nanubrio sternale. 2) A volte, la cartilagine costale della C. c. si co11fon de con la 1a ca.s tola, l'insieme costituisce allora ia costola bi·cipitale ad Y, . che si trova nei cetacei Boio·enopteros laticeps, Focena communis ecc. 3) A volte anche la C. C. non è rappresentJata nella parte m edia del suo tragitto ch e da un tratto fibroso. 1

4) Più s1pessso la costola cervicale è incornpleta ed è rappresentata dalle sue estremità. 5) Nelle forme più correntemente osservate la cost ola cervicale è una Jamin1a ossea all1ungata e(\ arrotonùata in conne&sione con la 7a 8JPOtisi tra-

sversa cervicale e terminantesi in avanti co n u1ia b riglia fibrosa che arriva ad inserirsi sul-la 1a costola nelle vicinanze d el tubercolo di Lisfranc. 6) Eccezionalmente si è visto una costola cer· vic1ale ridotta a d un abbozzo anteriore para-stern ale. L'insieme d ei sintQrni per i quaJi può 1nanifestarsi l' esistenz·a (l i una C. C. si aggru~ipa in ,m o do molto ' 'ariabi·l e n ei d iversi cMi che si presentano all 'osservazione di modo che posson o classificarsi in diversi grupipi d'aocordo col diverso aspetto sin tomatico; e qu esto sotto il punt o di vista m edico-ch i rurgico e di1datti co mi p are nlolto più int er essan te che la classific1azion e anatorr1ica g iacch è l'e51Pcrienza ha dimostrato ch e lr condizioni a n atomich e non conservano n ess·u n a relazione co.stante c:ol quadro sintom atico . 1

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[ANNO XXXIV, FASO. 23]

lJ; POLICLINICO

E così, si potrebbe forniare un primo gru•p}JO con le forme asintomatiche , ca.si in cui la anomali'!- non ha altra im·p orbanza se non quella dt una curiosità ac·ci dental:me11te scoperta nel corso di uri esame radi9graifico fatto, per esempio, per -5tudiare lo stato 1ctegli a'Pici polmonari. Come paradig1ma potrebbe presentarai l'osserYazione eh.e illustra la radio n. 1 (1). Si trattava clell1a ·sorella d'un '.arnm alata che ·aveva molesti 0 attribui,b ili a una C. C. r1ella qµale per investigare il c·a1· atter~ familiare dell'anomalì·a , segna lato in alcune osservazioni, feci jp.raticar e li t1 esame rwdiografico. Si Yede n el lato sinistro un1a fina e lu11g·a costo,Ja cervicale che partendo dall 'apofisi trasversa d ella 7a cervicale corre paralJelan1e11te alla 1a. ieostola normale con la qual~ scmlbra articoJ1ansi n ella sua parte meldiana. Manca va assolutamer1te ogni molestia soggettiva ed oggetti'Va. lJn 2° tipo clinico - quello che compren,d e il n1aggior numero •di casi osserv·a ti - può costituirsi cori qu·e gli am'lnalati nei quali esistono in n1o·d o esclusivo od assai preiponderante i sinton1i nervo, si. Q'Ue·s to ti1po potre·b be di videl'si a su;· vol ta - certo in forma un po' artiflclosa - s(,,) condo che i sintomi sono di tipo escl•usivamentP n e,Tra1g1co o ra·d icolalgico o presentano altre ma. nifestazioni, riflesse, trofiche eoo., id i tipo neuri tico o radicolitico. Illustrerò queste forme cli. ~ n1c he · co11 due riassunti brevi di storje cliniche. La 1a. si ri·f erisce ad una signorina ai 26 anni c·he. mi consultò al princi1pio del 1924 e la di cui os. ~ ervazione :fu pubblicata n ella R i f. Meid.. di .R osiario in a,g osto dello stesso anno . . È la sorella del1' arn1nalatia riferita ll1·ell 'osservazione anteriore . • Quando 'lni con,s ultò si lagnava di ·d olori che la molestan:ano ·da sette ·ar1ni localizzati nella sipalla destra e nella fossa -sopraspino·s a e sopraclavicolare della stessa p.a rte . .A..l .p rinci.p io la sensazione. anormale era come di stanchezza ;penosa alla qunlc presto . ·si a·ggiunsero dolori costrittivi e lancinanti ·chè si irradiavano dalla linea mediana posteri-ore e dalla parte Jatera:le del collo iit avan ti diffo11·den·dosi a volte lungo il braccio fine> alle ·djta. ·')ualcbe ·v olta, sensazione di fredd o, n on molto molesta , nella ·m ano. Ho notato inoltre - sopnatutto do po gli sforzi - che la saliva si tingeva di rosso. L'esan1e ·della sensibilità, motilità, rirfl es~ìa, tassì a, tro,f ismo e circolazione sono n or,m ali n ell 'arto superiore d estro e n el collo. La palpazio11e profon·da della fossa so1praclavicolare per0

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(1) D evo le .radiografie che do~umentano questa comunicazione, come pure alcuni suggerimenti riguardo alla classificazione che propongo, alla i lluminata oollaborazione del r a diologo <lott. 1\I _ \ -.-ignoles, da Rosario.


[~.\~NO XXXI\~ .

FA c. 23]

n1ct te ricorro cere una spor g1'\nza. dllr.a, a l 1unga ta. cl1e si -dirige i11 basso ed in avanti quasi ·v erti· calrnente spare11do dietro la cl8Jvicola. I a p al1)nzio11e è d olorosa provocando viva esa{'.Cfl)a7ion c d Pi suoi dolori abituali. . opra questa tu1norazione '}) rofonda i1n~sa ]'arteria sncclavi t1 11ella qual e si palpa l ll1 trill a quel livello. L 'esnn1e ra cli oscorpi•co e rad iogl'laifico (Radio 1\. 2 ) n1ostra r 1?siste11za di u11a costola che pa.rte11do dalla 7a. cer\'icale attra,·ersa la zona chjara r1 u1·u1alc d el vertice e manten endosi indipendente d1~1Ja 1a costola sembra raggiungere in avanti lo sterno. E una ro ·tola crrvicale com·p leta unila · terale. :\1.' ll'anno 1925 fui consultato ·da un'ammalata f· h e riferiva esser e stata operata sei m esi prima di llna colecistite cronica . . alcolosa pratiicand ole

Fig. 2.

815

SEZIO:\'E P !< .\T_C.\

5cr cli, n ell1a rr1ano, ungll ie grosse e 111c,ur vate, I'~ lle fina, lucente, a crocia nos i m a rcata, iporif lcssia a ccentuata, reazion e di degenerazione parziale d ei rr1uscoli atrofici. Ipoestesia tattile e dolor ifica n ella mano e faccia interna dell\avam braccio e braccio. La pal·pazione d el c9llo non Llava altro dato 1p ositivu cl1e la prod•u zione di vi \'O dolore irradiato al lJraiccio , 1a nreinante ch e, SC'l'Ondo l' a1nrnal1ata, ri pr oduceva le sue crisi -Oi dolore s·po.ntar1eo, quanùo si palpava la parte latflrale della colonna n ella zona corris,p ondente a Ila 7a cervicale. Non ,.i era tu111ore. ~ ella radiog rafia (n . 3) si vedono due apofisi trasverse con"' dc>rabilmente ipertrofizzate, allungate, al-la:rgate, ob11quam ente dirette ,-erso ~l basso e f·u ori, con ri d uzionc co11siùerevole d ello 51pazio che 1e 6e})ara Llall'apofisi seguen te .

Fig. 3. una colecistectomia. Ne1J o \Svegliarsi dall'an eslesia sentì un dolore così intenso .ohe l e stréllppava gri<lo. e che l'obbligò, dunantc qual ch e giorno, al l' uso della morfina, tutto l un go l'arto su.periore clestro. dalla s pa lla alla punta d elle dita. Insi· te11 tcrnenf P int errogata riferisce che già id a alcn n i m esi prima dell'operazion e aveva •alcune -po.reslesie (foripicojj i, crampi ) n ello stesso arto. A quel dolore che, con piccole alternative, contiILna.v a fi n o al mornento della co11sult.azione, si nggi nnsc, ipoco dopo, ·difficoltà nei movimenti , s er1sazione di p esan tezzn e ·debolezza n ell'arto. con lnarcata diminu zione d 8l la forza, poi un di magr irn eitto mo·l to n otevole cl e i rilievi muscolari 1della 1niano ed avan1braccio. P er tutte queste mo lestie, dolore, impo ten z<l ed at rofie v eniva alla cons u ltazior1e. Nell 'esame si co115tataYn un'atro fia molto accentuata a li"ve])o d el gruppo ten arian o e degli interossei e lombri·cali e, meno notevole, d ella e minenza ipotenare. \ ' i era anche atrofia ben ev idente dc J grup po c>1pitroclen rc. Disturbi trofici dl -

Questa a mmalata fu operata dal dott. Le]io Zeno. L' in tervento cons i·stè nel r esecare parzial1n r nte la a.ipofisi trasrversa destra della 7a cervica le sopra Ja quale pass1ava un ran10 evidenten1 ente ingrossato del plesso ce rvicale. La S1Parizio11e dei dolori f·u immediata e definitirva e I 'am1nalata seguitò a migliorare l entamente ld·elle nl trP molestie, di maniera cl1e tre mesi ~opo già polf•v a consi derarsi guarita rimanendo unica 1nente trac.ce delle s u e ntrofie e molto lieve dirrtinnzione di forza n ella man o. Tl 30 tipo ·clin ico ·d ell1a class ificazione sareb be costituito da qu ei cas i in c·u i il tu·m ore, uni- o bilaterale, costituisce iJ si 11to1no 1p iù e1nergente ed anche quel che può con pi ù facilità in·durci in errore. r.:i.. segu en te osservazio11e potrà servire com e csem1pio: Signora 'd i 30 anni , che ha sof.f erto, 1111 arino fa, d ' un'infezione cli ti po grippale benig110, n ella con v alescen za della qual e cominciò a srnt1re doler.i cl1e parl enllo cla1lc parti laterali 1

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816

IL

P~LICLINICO -

d el collo si irradia \·,ano ]n alto e dietro e Yerso le s.p alle e l e bra-ccia. La n evralgia è discretam en te i11olc.sta . n1a n ell ' esame l'attenzio11e è ri chja111aLa Stpecial111er1te dall 'esi'stenza di due tumor i c h e ingrossano n otevolrr1ente ambedu e le fo sse sorpraclavic olari, il sinistro maggi ore d el

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XXXIV,

FASO.

23]

di o grafie seguenti e l 'inte rYento ulteriore 1110strarono che si artico lava co11 una apofisi asce11. dall'angolo su·p ero-interno della {l ente partita . sc·apol!a. Quest'ammalata fu o•perata dal dott. Abalos eh~ l e pra.ti-cò la r esezio11e della C. C. sinistra. La . r esezi one fu subtotal e, rc·stan.do 11na piccola parte cl1e si · articola con la a1pofisi trasversa. Il n1iglioramento ottenuto in ciò che si riferisce alla nevr~ lgi1a fu molto scars,o p er lo m ·eno nel breve t empo in •cui ho potuto seg-ujre J'am·m alata dopo l 'in t erv.ento . Il 40 tipo del quaJ c 110 11 è Céllduto sotto la m1n. oss erv.azione person a l e nessun caso ti.p ico, sa rebbe costituito rda quei casi molto numerosi nella lett.eratura, d ov e e' è uri n etto predom]nio di si n to·n1i vascolari. Anche in qtlesto ti1po potrebber<.> farsi due gruppi: quelJi d ov e predominano i sjn

.

F' ig. 4.

d estro, della din1e11sio11e di un mandari110, Jiscj, duri, dolorosi alla 1p alpazione, la di cui estre1n i t ;·L i11!r.r11a si confon·d e con la colonn1a e la ester11a. • si p ero e nei l)i ani prO'fondi verso la parte n1ed ia

Fig. 6.

Fig. 5. della cl a\· i ~ula L è ra diografie (4-5-6) 1nostra110 a 1

cìestra u11a l unga e fin a C. C. cl1 e t ern1ina i11 aYanti n cìla parte i11cdi1a d ella 1a cost ola n or1r1 aJe ro n la crnale si un]sce, e dal l a to si ni stro una Cu5lola ·p iù corta e grossa che cred em1no in l1n a prinla l'Hdiografi1R ,. . 0111e Ul1a inter·pOSlZÌ011P <:i:ll'tila~illPa YCr:'o la ~11a parte m edi1n, n1e11tre le ra

to rr1i di com1pr essio ne arte.riosa , come il caso pubb lic ato da Dalla \.iedov1a, e quelli, più rari, do·Y~ predominano . i si11ton1i Id i compres.sione ·v enosa co1ne il caso di B otreal1-RousselJ . Potreb·b esi anrc he costitùire un qui11to gru1p·po con tt1tti quei casi ·diSl}Je r si n ella copiosa c.:asistica esistente n ei qual i l'ano1nalia è stata rivelata pPr si11tomi n1en o frequenti e ·m olte ,·olte di spiega7:ion e pat ogenica oscura. come a ccessf dis1)noici, <tsmiattformi, crisi di tncl1 icardi e, dolori toracici Pstesi, spasmi ·dcl d ia fra111111a (I-I unt), cliiSfag i e , si ntomi oc11lari (F urr1sol1r ). c,as i cl unque di sintomalo·g ia rara o insnJi1a. ~aturalmente questa classific azione è, ~o,n1 P d'altra parte quasi tu 1te jn nosografia, schematica ed artifici ale, n µ m e rosi casi jpresent-and o i11 maggior o minor grarto una mescolanza d i sin l on1i n erYosi, ' "asco lari, t111nore, ecc. P erò con tutto qu esto, mi pare d ' a-ccorclo col

-


817

SEZIONE PRATIOA

fatto di <'~ -er\'a'lione che le serYe di ba e, chr il 111aggior 11 un1cro cli q nesti aim111alati presenta il preclo111111io 11 etto 1ùi uri sinlomo o di un grt1ppo (1: si11 ton1i. Qne"ta classificazio11e aYrebbe otte11uto il suo . co110 se ser\•isse per f a r 6ì cl1e ir1 presPnza (li un tu111ore duro d ella base del collo, <li una ne\'l'<:l Jgi a cervico-brach i al e, la di oui sipie~azio11 e 11011 si '0cla ch iara, o di disturbi circolatori 1deJl'arto uperior e da ~·a u sa l1 on ben d efin ita , -i 1)c11sasse con più fr equenza ·d i qu e110 'he comt1n cn1 e11je si fa a questa ano1nalia che la mia personale esperienza mi 11a d imost rato no11 ~sserc del tt1tto rarn.

OSSERVAZIONI CLINICHE. CLI~JC \ 0EH\10~1FJLOP.\TrCA DELLA

R.

U)lI\. DI FIRENZE

Cont1·ibnto alla conoscenza della p1·emicosi. Dati cli11ici ed anato1no-patologici 11er il dott.

'f0}.J~1 A~O \ 'ENTLTR(.

as · is~e 1 1t0.

btrYe111c11te il caso d 't1na• de rinatosi cronica gen€1ralizz•ata a ch iazze 1icltPniJ'icate con produzjo11i ,·e1'Tncosc e 1nalanodermia in·ac ulo a, rl1e, a 111ia i1111)re5sionc, è interessa11t.e i1o·iol1è e i1no dj qur.lli per i qu.ali no n si lJUò formnlare r li11i ca111en.1 e una dia,gnosi 1precisa 11è si può j 11 • q11ad1 arli in t111 ca.1,i1<l41o d eterminaito di lJai o·l o,gia. Peraltro 1)'resei1tanrlo lesioni identi che a qinelle rd,i nltre fonn1e brn co11 osci1nte e osse1,·ando. i u11 divario fra d ecor-.;o cH 11i co e l esione nnélJtomo,piatologica, }illÒ cs.st·re k~tr~utt•i\ro per spieg.arci 1'e forme .ullr quali Ri fl\'\rici n a e dimostrarci i ,g-raclj di pasf'<!1ggio o gli anrlli cli congirnnzi one fra 110c:;ografi0 ben <l ~fj n i1e . . E~pongo

1

Si tratta .t.li t111a <l<J11nina, :\rtlele IVI. di anni 67, te~sitrice. rla CasitroenTo. X1111a cl i notevole a ca1·ico degli a ·cp11d L"' n1i e collatera.li. L·a no~1.lra P. cb1h e l ' inf.anz1a e la l'rima giovinezza norn1 a li . ~ -ulla cl rgn o cl i 11ota n Plla sru a ' ri ta se non ~1 111nlr n.ttunJr. ..\11d ò n ona1 rin1onio a 22 annj; ncss111na gira'idanza. /\ 27 an11i so.ffrì d'asn11a l:iron1chi.ale essrnz·i rul c~ per un m•ese oir.ca, 1n foiI'IDa aJbbastanza [1ievie, t anto da r1oter coni.innare il s uo la,roro a.b itukl inM'jo. ,~erso q,u,esta st•essa e~p·oca notò siu1ll<' bra0r11a. aùc111'De cl1iiaz.z1rtti n e a tipo ec2'Jemaltoso senza 1nol0stj a. alcruna mia pressoc·h·è fiss·e e CO· sta11ti. D'est a te. ,·i vendo a Caswo1caro , !tìaicerv1a, per qn1este. ttin pePiodo cli ·ciirc a Cf11i;n•di-ci giorni cli l:>aigni solforosi, o11'e ne recava.n o un gtio\rnrmrnto arpprezzaibi1le . T alle cl ermartosi però , lun.sri cla.1 g-•uaTir e. si rtirffoncl e,ra 1cosrtan tP.m ent e (>. d1aJ.l~ brrucri1a. si estese al p etto, g1amlbe, schie.na in,1a1d1enòo ~raic11ta·n1en1e trntto il como . Il male. len~o n ei

p rin1 i a nni , assurise t1n'e,·oluzio11l' rapida n ell'ult i11no deCL'n11io trrusrrorn1and o>Si ivis ibiln1ente da ciTca oinqiue amni. Le c·hiazzc i11iziali eczematose sono and.ate i11grandenidosi : in i11aLSiSima 1Partl•e si so110 pro!fonclamete àrufilltra~e assu.1nendo l"éllspetto lic1llC'n oildie ed in parte s1 sono ricoip1e·rte di proèl1uzi oni ven"'uicose. A tali man iif·estazd oni s.i sono a1ggiu11te 'd·e.J.1e cJ1iazze cli 1colorrito n erastJro irre.golari p er forma e d.isposiz'io11c. D1esicri1V1eiremo i11 sr.~ ljf o singoJ1a:nmem.ie tali l esioni. · 1?. (). Costi tmziolfile S'Cll1!e:l etri·ca noirmaJ1'e, i n hnone condiz ioni d i nutri zion e, lirve j1p oton ja 111uscol1are al'ti surpe;ri·ori, nruieose vi1s iib1·l•i iro·see. Olt1·mnodo jnigor.gat1 i gian1gl i i1J.1giu i111aùi e<l ais·c·ella ri : ingros a t.i p'iù di turt1i i i)reisentarno i crrurnl i i '"1 nru,a'Ji ono ·d ellla 'gro. sPzza {}.'runa noce ' e più gro, si, indiviidmaaizzatii P 1no1hi1i, n on do1lenti; gli asèellari meno i1umerosi, alquanto più piccoli 1n a con gli ste.5si can~atter3 .de•g li aatri. .~ 1"'arico · del c.11ore la P. di~e di n o11 aYer mai ~offerto ailcuna malattia; n om. .] la m·a i aiccrur&aJto d()]Ori, nè sta.n ohezza od a.ffanno i1el r esp.iro; al1' ispe7Jio11e 11011 si nota a1cn111 rientram,ento d.ella rrgion e cardiaca , ictus nor111alc al quinto spazio; no1111.a lr p·uTe il polso . :\1armini ai1te.ro inferiiori d 1)j po-ln1·0.n i ugua.lm1e1 11tl· espa111siibjl-i e ben e apprezzarhi Ji aJ~,a 1p·er cìU•s siot1 e; cUn.fran111na ugualmente s1)osta1bil e a s.inistna co nH~ .a d estr·a. :\esisun r1tmorr e n essun sfr ega·m ento a.ll'asco1lta zi one. \iò n on pertan.1to si nata una sine-chia del pericardi o ril l">Yabile con 1a uadrioscorp1ia ; qu esta s tessia non di1 nulla a c·arico d ell'a1p1p arato respi r atorio. 1~01c:o: 78 : R e l)iro : 24; Pressione: massima 174, 1nin imn. 96. (fl<1n t>ra1Je - Sfi.gmomanoo11etro R . R .). l•:.,u111c snngue: Emoglobi nn 61; Gùob1uli r os i ~7>000ù0; Glob!uli b. 9400. Rappor1o 1j3&1; \ 'aJore globulal'e 0. 92; For1nula ltllucucitariu: Po1l.: i1eut. 60 °{, ; basofi li 1; eosi n ofili 5; ì\Ion: 1piccoli: 26.50; ·lVIedi 1; Gr.a111d,i: 1 ; Foo.·1nc p1assag. 5.50. Ne.g·a ji ve le 1dil\1·ersc pro1\"e di do\'ja;r,ione di compJ.emen1o e flocciulazion c per 1a s ifi 1l'i1de. N·eg1ative 11a Besred l<a. e la r•u tirc.azrione Pl'lrr ·l a tuibel'co losi. N1u•l la cl i ano.rn1~q·e .aill'iesame clrll'uri na. ('1lt e. .•\J1l'ingresso i·11 CJini·c.n la ctern1atosi è P~te.s.a a t1 1lltto l 'a.m ;Jyito cutam.eo, coonpresa anche la fa cci a ..L\iJ t1n ru11prezzia1ne11rto 11 'insieme superficial e presen t.a l1n fondo qruasi u11ifomnemente t•riton1ntoso, con p elle 1profonda.m cnte jnfiltrartri. 1

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~cl

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jspessita.

Por qua11to la d ermatosi cli.a un 'a1ptp1a1renz.a ò'in s ieim<" omoge11ea. p er la srua gr11cralizza~ione, p11Te è costi•t1u·ita da lesion i vnrie e grossoila11·R1nrnte ben diiff·eren•ti fra loro: s~ n ota.no disse11n1~ · nntC' chiazze ecze.matose, uc.11cn oi·di idi viarj.a gran <l ezza, in q1ualClhe 'Prunto C'Ol11fl 111 0nti, cori CfU•a·dret1n t.111rn ùella ou•te 1uol to e:·;c·110:rrata, lucen te in l)'t1lti, in aJtri i11,·ece r icorperte di s·q·u,a roe pjti1· i.n.s :.1cil u' aid·er.enti. 1'•al j e1l i a.zz1 r, ·di cololI'i to dal ros~o al pa.onazzo, si nlt Pr11ano co·n aJt·re, meno ·1111n1rros0, ma (più g.ra·n·rti. r i!lrvatc, moQtlo più inf.i l t l'flil·e, da sor.111ori:ba.re le J)ri n1e, ri·corp.e:rte !dia ~.qi1 n n1 e' f 0ig1li1wcee .e ad u1c'.h e. ...\ ·co1111p1et are Ja i r regolarità e rugosità 1de1la r •lLlP, si awgiun n;onr., cJ.c>ll r 0J1iazze d-i Yerruche pia11 eg.g·ian ti, m a ir regoln ri a•l la sru1perficie. rlella grand ezza di u.nrJ ~CCll•ClO cf aTgento O . pjt'1 fiCl'O] C:\ ffi0 1'to rugose ai I ntto. Fra questi ctjffrrenti tiipi cl i lesioni s'interca1

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18

lf.1

POLICLINICO

lano del'Je u1aocl11ie rotondeig·1g ia11ti della grandezza d 'u11 soldino eict ag·g·ruppate d•a 'formare una gran,:Je chiazza di colori 10 r>retta111ente n erastro. ,Es.se "Sono s1p.arrse senz1a loic:alizz,azioni speicj ali, notan1dosì srt1 Q)ualsi1asi 1esione soipraidescritta e in trattj <li cute aipparenL·~rnente s.ana. Fra i territori colp1i·ti ctalle su·d1descritte lesioni si notano chiazze -di oute di colorito ·b ianco a:r1 e1nico, a limiti nettissimi, con1e isolotti S'.Patrs.i irregiolar:mente. Esa.me is tol ogico. - Sono state esegiurte di''e!"Sb biO(psi·e: sulla fruoc·ia ester11a della cois·ci·a s'è •asportato 'Utl pezzetto çompren1dente una cl1.iazz,n. ~oirtem·ente infil·trata ed una verru·oa; ,d.al1a stessa località un secondo ·pezzetto cli cute ap1parenitem1ent e normale ed 'llna chiazz,a liol1enoi:de. Dalla scl1i0na s'è pra;ticaita un'iullti111a biopsia corrupren1de-n·te un a m aocl1ia su oute ajppa1rentem ente sana. P er n on ri'Petcr1r11i, essendo le alterazioni 1PrE::sentate dai diversi preparati, simili fra loro, eo, cetto quei ·d et.~a,gli 1dati d.alle differènti lesioni 1nacrosco1pi1c:ih1e, a.ccennerò a qiu è·s·te separratam ertte clrscri\·enido i·11si·erne le lesioni fondamentali co· 111uni . .L\ p1c.co·lo i11Jgrandimento si notano in cor ris11011d enza della ,·crruca i:p aracJ1eratosi ' irregolare, J)er di~re~o SV1iJ.u1p1po, sfa;1d·am11esi in J1Ungihi e langJ1Ji s trati, cùl:e seguono quello cor neo al q·u ale è Ullli.t.a dti.lff.erentemente \d;a tra•tto a tnatto. Cosi, an·e11t:rie ·do\r.e lo strato corneo presen.t a la s.ua str:uttura noinmrule, la iparraohera•tosi è struccata 11ne11'd ooi sol1o i'1l p1unti limitati, dov.e in•vece non S·i riesce a ·cii&tilngm1erlo -p er essere costituttto o da un so.lo s·trato idi cellule cornee o da nessruno, la para1cl1eratosi 1pare contjnuarsi di1rettamente con lo strato gwa'Il!µiloso nepp1Ur·e qnJ1esto molto eviden.t.e in m olti punti. ( : iò s i nota sopratutto nei ·trattj soprapapja11ar l. L'epi·dermi1de, Jn toto, anche n ei tratti di cute ruppaa,enteme11te sana, è mc>lto irregOllare: aid •u r 1p ri·mo sgruiar·do .f.a l 'impr.assiooe d '·essere en orm0 mente aisso11tiigliata, mentveC'h.è esaiminando i suoj rlLvers.i st~at i ci si aiocorgie d' eSisere ispes&ita. La falsa aJP1parenza ·dii sot·ti,gl'i·ez.~a è ·data dal fartto c•l1e n ello 1S1p essor e ·die'llo str.a:to malpig1h.ia.n-o, isp·e-ssito a·ffiorrano d·ell·e paipia·l e le quali sono s·ezd on ate obliquamente o trasversalrnente dan do l'appwenza ·di oarviità d·ello strato spinoso ohe i n detti (punti rim1ane an.olto .assott1.g liato. Il taglio obliquo o trasversale delle paipille 1V1a intenpeirato .con una ip·erproduzione di tale st1'ato e fo1·mazione rti op a:pille in s·v)a:riate direzioni , dirf\i q1uasi, a vo1,ti1ce, poilchè n el1a ste1SS·a sez·ione •d i ta:gilj o n1e]la 1qUJail.e s i notano i tOJg.li p·erpendicolar i vi ·sono anche i tagfli longitu·cti na1li ·Con parp1ll·e 1

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'

.

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r.~golaPmioote

allineai~e.

I r.aipipoTti ·di sviluppo fra i diversi st!"ati d·el-

l 'epidern1i.de 11on sono sern-pre .rispettaiti nelle s·e· zioni d'l!lno stesso 'pezzo. Gli strati oh·e vi predo1n i 11n.no •sono: lo ,spinoso nel maJ1pii.gih1iamo con fonn11azioo10 d '•L111a :Sfpiooata ac.a ntosi in tJutti i t·ra,tt.i di l)e]le, ano11,e qu·elli aµp·aT·entemerit-e n or· mali ed il ·corneo n ei tratti verruicosi con pro1ctu zionP cli j.per- e 1p1arac11eraiosi. Tale strato prefirnta ,~eri e pr opri corni c.u~an·ei, <>Ile si spirngono alla Slùperficie libera, di qua:nto s'ap:prolfondan.10 nel denma ·gli za!fi e.Q.idermici intarp.aspillari, costiiu1en•do ·u n.a l.inoa siniu.so,iid·e regolare. La paiT'a· olleratosi r ego.lrari zz.a al1q_;u1anto detta su1perfiieie. A forte jng·1·arud1i1Jnra1to si notatlo alterazioni a carico dello stJ1·a·to api•d·ermi,co e dello str.aito pa1

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[ANNO

XXXI\ -, F .asc. 23]

pillare. Nello strato P·él!ptill-are, ed occwpa11te tiutto 11 derma, f}n q,u.wsi al tessuto ce'l lulare sottociu{aneo, dONe arri va con qual!cl1e cellula ra·r a e disseanin·ata, si nota un i'D filtnato, 1apparent.eme111L' omo1gieneo, molto fitto r1ello s trato papillare che va man marno 1d,iradandosi in profon,dità. Il prtmo, 51Peci·atl·m ente in corri&ponde11za d e1 punti P•élJIJi'l lomatosi o verrl1cosi, rna11ca in qu1a.1c:1he tratto dello stTato 1uoi1do o si è ridotto a qiu1aJ..ol1'e cellul,a . Lo stra·to s·p i1no1so è il più ailter.ato; esrso è oll1ir•8imo1do acier esictu.to, 1d1a ra:g.g·tung·ere ·u110 sp·e&sor e doppio e p1iù d el normarle, •con ed1e1na a1brbon\d.ante .da div arie.are le celiLu:le :fra loro. Di qiueste s~ 11otano a10une oon n u1cleo costituiito da tan ti g-ra11uli f.i ni, sparsi omo~~ene.am·ente e cLa un gra11ulo, moùto grai:nde, in confronto d e.i 1primi, q.uale residuo, fors e d(el '.P l'."i1mteiro nucleo n on fraginentato. In al1rc invee.e il nu•cleo aiss·ume una forma sEllmil11nar•e; lasc~andO!Vi limo spazio vuoto, non c1olora1bile, c.cm1°e se f 0 sse sta:to co•m presso 1da ed.ama. Lo strato baisaJe è •ben conservato e direi qua.si regolare. I.e pl.:liphlle si prese11tano aumentate ·di numero e dj \'Olu1me; in una superfi-cie di ifiagli·o se ne trovano in tutti i sensi: lo'11Jgit111dina!li, obl1qiue, t.rasversali. Esse sono aibbondantemente inf.iltrate e qualcuna si spingie prof on·d.amente fin <}'llfuSi neJlo str ato grainu10tso. Sempre a fO!J't e ingra11dim1en.to, quello che colpisce di 1p iù è il polimorf,ismo ce1lrul1aJre dell '1nfiltrato cui si è accenniate. Ap<p·arentemente omog·r11P.o, es·so varia mancatarmente, p·oti.·ohè, mentre jn qiu alch·e p1u11to sono ìn previalenza oellule di un tiipo, in al.tro vi predo.minanq quelle d'u11 (l.}tro, d·a viedere .CJlu,aisi invertito l'aspetto d ell'ir1filtrato. Predo1m in·a'Ilo grosse cell1u1le, più .granJd..i dei corn·uni, leucociti polinlllcleati, di forma 1p er lo più .alll11n gata, qiu1alche 'Volta rotond eg.g.iante, con nl1cleo povero idi cromatina, sc·arsaanente coloraibi.le al ce11tro con orletto periferico .ben . d elimitato e n etto. Qu1a louna s erb1a d,ei pioceli rpiseudoipodi o'.he sPrvono co·me di legamento .fira lo·r o e con i faisci di collrugieno. Il lo·ro protop.lasima scaJ\SiO, om10igen eo, non semnre è ben colora·bile. Talj cellule possono ild.entiific.arsi alle connettivali iipertrofic.he. Questo ti1po vi prodomin·a 1n corr.i·stpon·denza <lell·e c·hi'azzr li oh·eno:Ldi fortem·ente inrf iltrate; inveee, in corri.sponid enza ,d·eille zone corriis!Pon den1i a oute erj tem:ato1sa od a cute con choirazze ,·errl11cos1e 111a la pre'V.alenz:a u·n alt·r o tjp·o di cellu'le, che col tipo proeciedent e, rappTesen tano qiu·asti. la. .1na1ssa. d.ell' i nfillt1rato. Anche· quesite secon·de sono vo1uminose r otoncteo-a-1anti, con nrucleo ben colorabile, u-nico qrn·a si sei~pre, altre volte inveoe costit.~1ito da P!ù. e1em·enti molto pi·c·col i 1provenien11 ·dal prim1er o. n·oi·C!hiè si scoil'gono oellule col nucleo in cario.cinesi. Il prot()pJ.a;sma è abbon1d.nnte, ·fin emen11e flT<lninloso. iTr~golrure ed a contorni sfumati. Esse cCYI'rispondono all~ ceill'llle epitelioidi. Fnarmmezzo tali cellrule nei P'I'eparruti ico1orati col P ap.penh ej m-Unna 'si scorgono dei detriti in rosso ed. i n 1)1~1 pTO'V'eni enti, moltto fa ciLmente da SUJd<I ette reJJ1uile in •d pg·en erazione. . In num·eiro molt·o minore si nota.no €l emen t1 c•Pll!lllan:i obl11ngh.j, .con n·u cleo 1poco colorabile bilobaio o doppio. 1

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0

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[.A.N:NO

XXXJ ,~,

F .\ SC.

23]

SEZIONE PRATICA

Altri tlipi ~ell1t1larj. poco numerosi, non aiggru1)1paibil1i ai d escritti, si notano, qua e la, fra l'infiltrart-0. Essi ' 'ariano si·a per la grandezz,a, essen1do :piruttosto piocdli, sia ,p er il lorro nrucleo caratteristico, q.u asi sempr e rotorudo e ben coloirabile; il 1Protoplasma scarso, ma evidente basof.ilo li av·vicina a:gli elementi del 5angu·e. Pocl1e cell11le vlaSI1tatfdcl1e e pochissime cell!U'le gi.ganti. .S i scol'gcmo aneof'a cellule piiccole, rotond€, poco pi-L1 grosse ·d'un li111fo cito, con nu1aleo r ego1.arre intensrumente colorabile. Cellule, alquanto più piccole delle pirecedenti, con n 111cleo molto meri10 colorabile, f·ra,gun·entaio. :\on ho an1ai scorto eosinofili nè a·l tre cel1ule del sangue. Tale infiltrato. come ho accennato, nrllla srua mas a 11on ,.a a:l di là dello sf>rato ipaip.illare où in qualcl1e raro punto. arrivia solo allo strato imn1erd.iatamcn te sO'ttost·antP. I ·vasi non 1pre. e11t1ano in sè stessi gravi aà.terazioni; quasi t t1tti ono costitruiti dal solo endotelio e tutto intorno . i nota una zona d'inifiltTazione, a gtt1isa cl i mani cotto, di celliule roto11deggianti piuttosto grosse, a nuc.leo ben coloiiabile , qualc11e ,·olta frtùgm enlato. Qualcuna di tali cellul e pare aittra\rC\rsare l'enidotelio; altr e s_e n e ocor.gono n el 1u.n1c vasale. Un infiltmato, inolto più sc.aTso, ma d:ello stesso ti'J)o di quello <lCi vasi, &i osseT''a intorn·o alle ghiandole. t~ello strato pa1)i.llnre ed tmmediatamente so1 topapillare si nota un reticdlo costituito da fili sotrtili e da .maigliP r ogolari e strette. Tale retJLcQllo è pi\t fine, direi ql1asi elegante, in corrispondenza delJe paipille, que-llo immediatamente al tliisotto è pii1 grosso cd a maglie più laflgihe. Esso d~ l'éllpparenza di sofltcili fili nervosi intersec.antes1 in tutte le dirrezioni rosti•bueil·do una maiglila la .ct1i rc:>te è ripiena P forzata dagli elementi cellulari descritti. Le fibrr e elaSlticlle sono viig onfie ed in qualohe tratto s,pezzeittate. Il collageno invero è ben consiervato e normale. I preparati 1d."una zona maculosa sono rLocih.i di ;pigmento, il quaùe non dà J.a r eaoione ·d·eJ. ferro. E.'5so è aibbondantissimo nello istraJto basale tanto da mascherare le cellule nei l oro contorrni, le quali invooe la.sci ano vedere chiairissimo il n'l.1cleo. Dallo str.a·to basale r~sale in alto lo spinoso ed il granuloso ifino al corneo ma non si diffond e affatto iruvece al disotto del basale. Terapia e decorso. - lJa terapi·a che f,u pra~i­ cata si può dirre sintoonaitioa. In primo teanipo si oencò deterigiocla d·i tutte le sqruame ·e r~durve lo stato eriitiematoso, .ado!perand o medi·cairne11'1li grassi e refritgeiranti. A;ppen.a le con1dizioni lo p,eTmisero, furono 1ado1per.ati cl1eratolittc], a dosi piuttosto ·elevate, sa:g1g.i an1d0 la C111te a z,011e. Dal lato ,genera.11e una s eri e di ini•e. zi<>ni end01Venose 1d'aTsenobenzolo da 0.15 a 0.60. Scomparso lo stato eri.t,fodermi•co e squamoso 1a dermatosi a;ssunse run asp1etto più chiaro e d·e· limitato: i tratti ·di cute ·d'ap.p arenza normale aJppaTirono ber1 li.m itati e fomnati solo da 1piacol e ·c-hia.zze di cu te bianca ed elaistica. Le cihiazzie eczematose si di.ffere.nz.i·a\1 ano bene nei drue 1dipti: li r1henoic1e umo meno infiltrato che scompariva qrua~j rompletà.mente alla d1iasicapia di colotrito 1

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rosso; fortemente infiltralo, I' a 1tro, rilev1arto, di colori•to p a·onazzo, molto più aiccentuato ~ abbondante nei ,prunti d'a1ttrito, .come natiohie e f.in.11'C.>:hi. Le produzioni ve!T'uicose si appi1anarono pProendo 1a soaibrosità della siu1penficie. ~ ul braccio d. che .fu ri1petute ' "olte irradiato 1Jro,fonda1nente con Rontgen , si ottennero gli tessi resultati che le pomate per le chj1azze .ecZf\n1atose, inennre per le ,·er.riu1c,11e si ottenne la scomipa.rsa. l.,e maie1chte m eil•anotich.e .ri1mase·ro dappenutto fnvari1aie. Così. ld1etersa ·e r~piu1ita qua1si di tu1t.to quello ohe (?Ifa sorvrruP{Posto, 'Si misero in evid·enzia dei pii0col1 elementi, oome bottoncini, di colorito rosso CIU!pO, .poco riJ.evati, apprezzabili al tatto, fac,enti /Pa.Tte ile>llo spessore 1della c.ute. I ripetuti U·l teriori esami di urina non died•ero n1ai nulla di anorma1e o di notevole; Id.e.gli e&arrni {li sangu·e ne ripocto solament,e uno dei primi e eguiti al siuo ingiVesso in Clinica ed uno degli ltlitimi ·esegmito alla fine del tSecoru::lo mese. · I - Em·oiglobina 70; Gl. rossi 3800000; Gl. bia11("h,i 5000; \ "al. Gl. 0.92; Rapp. 1/760; FoT·m ula leucocirtaxi.ta: Pol. n. 64; B. O. E: 1 Pon. P. 27; M: 1

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1 G: 4 F: P: 3.

II - Emoglobina 70; G.l. r. 3300000; Gl. b. 5400; \ 'alore Glob'U.1. 1; R·app . 1/611; Form: leu1c : pOJli 11. 60; b: l; E: 3; ·P ol: 1) : 25; M: 3; G: 5; f. p. 2. La nostl'a P. ,entrò in Cli1n i1ca il 16 ottobTe diel • ;.,,.~ in buon e con·dizioni generali; queste si mantennero semp!l'e tali iper tutto il 1peni01do di d·egenzra. Il 5 ·dLcembre dello stesso anno venne din1es a molto mig,lio1rata d·a!l lato ciutaneo da non <tYere più le molestie di .p rurito che l'affligge "'ano a·l 1suo ingiresso, nè il sienso Idi ipelle dura cl1e .Je li1mita, a l '·agi1lità dei .rno,rimenti. A casa n1ant enne eempre il contartto con la Cliniica, sia 1p er corrispondenza s1a fa:cen1cl.osi rilV·edeire rirpetu1 a1m~ntc. La form•a 1cutanea si conseil'''ò pressoct111è ina·l ter.ata con qrua1cll1·e alto e ba.sso di aicce·n sione ri coprendorsi seconidarriaim:ente dii squiame, con mole.stia 'd•el pJ.,u·rirto. L'infi.ltmato lie\reimente a:uroentava, semrpre n1elle stesse ·chiazze, senza aJ.oun a1cCPn110 mai a'l l'1utl·cerazione di q;uest e. Non s1 ebbe a not·are co.m1p1a;nsa id i nuo,~e cihiazze eriterrnato,se. J,e condizioni generali si rnantennero quasi invariate fino allo scoirc1io del 25, epoca in cui l ' A. Ct ssò Idi \ri\'ere per p·ol1 monite. 1

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Il caso espoiSto mi paTe si presti a qualche consideraziooe: la di a1g nosi certo, dal punto d·i vista clinico, non è de.l·le più sem1)lici i1è delle più •si·cure. Il i1ostro compianto ~Iaestro, col suo profondo i11tuito clintco, emise l'i!Poit.esi d'•una e.p·i teli.o ma tosi .g·en ernaiJ.izziata o ·d'una micosi. 1I,a prima ipotesi .mi .pare .cl1e, p er quanto disct1tibile clintc·amente, si debba 1escl'U dere al Lu1me dei prepa.nruti istoJ.og·rci, i quali inveice Ci .p ortano alla conf·emna della s·econ1d1a dando al nostro ca.so 1111 inteiresse spectaJe. Per qt11anto si séùp,pia, lo stato preimicosiico, lungo, 1ungl1issimo 1pt1ò ag·girf!rsi intorno ai quindtci, venti anni, n el qiu·a le !Periodo s'inizia la fase ulceTativa veig·etantie, vera e prapria micosi. 1

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IL POLIOLINICO

Il caso esposto invece d·aiav-ia d·a quarant'anni cjr ca. IniZJi.ruto piri'mia dei trent'anni d'età delLa P. con lievi ohiazze ec:òematose aigli arti superjori s'è evolruto ùent•am.ente ·e costan~em ente, con brevi TemirSsioni, per qu,a ranta anni. P ossiamo noi asserire c h e l'inizio .del male da noi stu1di-ato, sia co~mi'Illcii a.to con le manilf·e stazioni ecziem.atos·e di quair.ant'ia nni inn.anzi? Questo è ·d.1fifd.iei1e aJffermarlo, ma l'ecz1ema, minutam·ente desoritto da;lla nostra P., re Seg1Uì.to attrav·erso la su.a ·evo1iuzione, controllata dalle dàverse forme che noi a.b biamo .p .o tuto osservare sull'.t\.., è s tato certo lo stesso male che noi stiudia.m o trasfo·r mate sotto farma .di mi·cosi. Di qu1esta noi possirumo p·ar1'a:re con una rela. tiva sicurezza da quando s'iè tforte!1'1ente infiltrata e li ch en:iJ.icata ·dando alla 1P . 1a sofferenza mo, l esta del prlUrito e dell'in durimento d·ella !Pelle, di·eci anni do~o l'inizio del male, e cioè a qua;ra.nt' anni td-i età. Da quell'•epoca la fO!l'·m a hia mantenuto le sJUe caTatteristi1o he, oh·e noi r i sc-0nta-ìamo, ag:gfl3Jvando:si lentamente e costantemente. Ciò non p·ertrunto, noii che la stUJdiamo a tanta distianza di tempo non riscontriamo clinicamente i·l p1eT.io1do dei tumori o m~coftUn·goi1 de c1he è q.u ello veramen te ca~attteiflist:iico. A questa c1i•aignosi .p erò si è portati dali'·esrume i'5tolo1gico. Ricol'do so1am·e nte, per non rj}peterie quanto ho descritto, i.J fine retiico.lo ·d·ffi pr«?.ipararti istologici, come non si vede se non n ella mi.Cosi, ed }1 p olimorfismo delle cellule d'infiltrato da iri cord.are il IDJUJ&eo cèl1'u1are di Unna. Si tJ'atta ad•u nque d'iun •OOS·o di mi·cosi f'llngoi1d·e ch e mi 1p are mter·essanite ver la su.a atipi·c ità. Se.giu·e nido la siua evoJ.uz;ione noi possiamo m et· tere i n rilie\ro il primo periodo o ffase i peremica esst1<Clat ivia (ecz1ema) Besntier; ed i1l s·ec-0n·do p1eriodo , cl1)amato lichenoide ·da Bazin o degli infiltrati SUJPerfi1c.iali da Kooner:r. Il noistro e.a.s o veTament·e, '.Presentando gli 11nrr e gli altri, può giustific.are entraJillbe Je nomen·clatuTe. .t\. qu·esto "Secondo st3Jdio, nori. ci fermiamo , nonostante la l~oihi ssian:a durata d eJ male, senz.a aJJ."T'Ì\ 1are al teTzo -p erio.do Idei t'llJllori. E<l a, questo 1punrt:o si rialfitiac·cta aJ1a m ente i a questione se può J'.esarrne li.stolo.gtco ess·ere 1di ohlar im ento l)er la diag11osi .clinica nel periodo d'a.ssenz1a d ei tu1mo'.I'i. ..\. prjori noi . dOVTemmo rjep.on1clie.re iaffermati' ra:m.ente, danldoeii i reperti iis toQogici il cru1adro classico descritto nella micosi f.u ngoide. Non dobbiamo ip·erò din'l!enltti.ic·aTe che la lunghiissim·a dluira· t:i d el nostro caso, ha potuto o1tr·epa&Sare hl pe1·io do v·ero e pro1prio d ellla ipiramicosi senza d'altra 1p arte e~ser e arrivata allo stadio dei tumori. T111tto 1'1interesse di questo c aso ap.piunto è le· gato alla d'l.1rat a d ehl a malattia , ed al contrasto

XXXIV, Fase. 23]

[ANNO

fra la g·ra:vità del ·maile e le buO'Ile condlizioni .g enerali. Nessuna ialte.I'lazion·e d·egli ongani interni ri·1'eV1a.. b:i:Je coi diversi esami; n·essuna anomailia aipiprezziabi.l e degli or.g ani ematqpoiertd:éi. Muta l'.anamnesi per qua1tsi1asi .p,r ecedente : n.e ssuna malattiia infettiv·a , n·essuna oausa dieibi'litante. L 'a:namn.esi quindi, d.a una parte, e l'e&am·e c·~i­ ntco 1da;ll'aùtra cJ aùlo·n tanavamo dalla vera diiagnosi alla qutaù·e inv1eoe si pOltwa a'l'l']vare coll a giusta vaJlutazione d 'iun eczema ch e mal diS1S1.mula\1·a la sua g·enuinità per l'aggoo.varsi IJ)rogressivo senza alcuna remissione in un periodo di tempo sì lungo. 1

NOTE- E CONTRIBUTI.

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La nuova reazione di Lisbonne nella diagnosi di natura dell ~idrocele

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ip•er i~ prorf. id,ott. NICOLINO FEDERICI, liibero do:c.ente ne1la R. Universiità di Saiss•ari. In materia d'iJdroicelle, i1 mio !Pensiero è ahie la dtcitmra cc i·dioipiatiieo » me sa trioiplpo di enitgma, 1do1vTeb.b e s compawe, ·e ssenido inverosimile eh.e si 1P·Ossa stacoare l'td·ea e il fatto Jd1el « versairn.e nto ,, da q:uailiche sia pur 1palllida lesi-On-e o aùte·m zione della sierosa o 1de'l viscer e, da d eiter.mtnta!I\5i n·elila nat11ra sua, transitoria o P•e rmanente, o da qTUialsivoigl~a altra ragione p1atologioo. In altri miei lavori (1) ho ldrimositrato come debil»a clerll'idro cele farsi maigrgi-0~ iconto di quanto si :f1ac;cia dt salito, sopratJu•t to , p·er i.a di1aigno;stiCla e per la •p ro.g nosi, po•tenr~o· essere invec·e l'i1ctroceJe €1}>tsodio, per quanto co 111s·itderaito banale, qJ1ur svela~tw e e i n(d.i.cra tor e di qiu al1cJ1'e diatesi, spes;c;o t11berc0Wa.re. Ciò p1I'·eanesso, e tenend10 per ora v.aiJ.i.da la ~­ clh.i·a e wdusiatJa. nomen1cliat'ura, p-0:iJcJhè ia diagnosi di n.atura 1d·e:l.l 'i1droc·ele non è Sem{P!l'e :fta;cri.J.e, si ·dev'.essere inclin aiM, senza preconcetti, a grr-ax:liire ogni ·contri1buto ohie ,·enga annunziato e c.he valga o ·si proponga rd 'illJUmina:re la ld:iaioomosi. Ma una punta ·di rc ritioa serena ohie servia. a fissare ·comu~rqrue, ·aid ·aJCcresieere o d~nuiire il ,·alore 1d·~'le IllUOv1e aJfifermazioni, è lavoro non 111eno utile e nec.essario. 1

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. *** 11u0Ya reaz.i·o ne ·di1rugn ostica. avvi!Stata da Lisbonne, che l '·hia presenrtaita s'Uhla Presse Médt I . .a

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(J) FEDERIGI N. Sull' importa,ri::a prognostica del-

l'idrocele, ecc. Gazz. d. Osp., n. 66, a. 191~ . . Dell'idroc rle e della sua importanza. Med.iema

Prati{!a, 31 ottobre 19"26.


[ •.\.NNO

XXXIV, FAsc. 23J

SEZIONE PRATICA

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Cale, si basa sulla proprietà di coagulazione dei

si ha ottusità; alla palpazione esercitata metodiliquird'i d,idrrocele, a contatto dcel c;loroformio. c:ame1tte r.oi polpastrelli ·d·elle dita si iavverte la tensione elastica propria ·delle r~ccolte liquide Certo, se la reazione corrispondesse aJlla tfidruprof onde, assolutamente indi1pendenti dalla cute. '-"' ia con 1a quale è stata presentata, le spetJterebbe . Della <:ldrugmosi OO"ffi1aj sioora -d. 'idrocele, prO'Illl.lnil riconos'Ctmento di merito di runa grand·e semz11ata .s~ dati ~i:l~vai~, rr1i convinsi ancih.e di più plicità nella farragine di reaZiioni compQicatiscol r1l1e,·o Clh•1iar1ss1mo· delia trasparenza ohe V"ailsc a dimostvarmi ill tesisiJcolo e il ·coro'On~ colsim e o dispendiose o dtffi·c ili dhe inondia·n o oggi JociaJti tin bass{) e rposteriormente alla raccolta e a jl ciaonpo ielinico. i11·rltcarrni. il punto milg'Jiore ove dovevo pung;exe~ Ba.sta le.gg'0I'ne la ttecnica, ohe io riporto tall e UI11a prima v;dlrta prunsi e v.uotai qruest'.J.td.roceJe qiuale dia Le "J-,,Jo11de .~ledical (ediz. itaùi'ana) del n el gi•u gno 1925. .Dorp1Q dlue mesi il pazi·ente si ~ennaio 1925. .accorse C'h e ja lilquild·o si ri'f•aJCerva e io lo rividi 1bre dell'i&te.5so an no, 1 n el dice1n doipo 6 mesi cioè, " La tecnica è la egTUente: si versano in un nc-11e stesse con·dizrioni dell'iailtra voita o poco bicchiere a calice 20 a 50 eme. di liquildo ottem en o. nuto p.e r 1puntiura tre o qrurutitro ore innanzi aJ Ri estrassi con altra prun·tu1"a )1 liqui·do, oltre massi.mo ; si agi1u ngono 3 a 5 eme. d:i clorolfovmio 150 amc. di un liqiui1dJo .degli stessi caratteri della 1>rima. vollta, IP<lJ}tiJdo, cJli aro, quasi cristallino, 3nPstetico; si batte ·con un agitatore per emruJ.. aJPpena più él!PPan'Illato •di que'l~o oaraitteristico siona;re, per 1renta secondi ci.rea e si r.iipete qille delle cistd da oclh.inococc o. Non intJrod'lIB'Si al suo sta manovra due o tre ,·olte. Ll liquido aJbbanJ>osto alie.un liqutdo m edi,camentoso. A.d ora cihe scrivo per le sta.n1p e (nov:embre 1926) donato a se stesso, si separa in due strati, llno J)Oidhè iJ p·a ziente non !ha voluto anco:ra dect.. inferiore di cloroform·i o, ed uno superiJore tdi li•diemi rper illn a oo.ra oiperativa radicale, ho rivuocp1ido d 'idrocele. tato il liqru.jido - sempire ·egiuaJ.e - a~tre drue' vo)te. a Se la reazion e d el\· e essere positiva, il liqui1 do Di r eazione foir temen•t e al1caUina, il liqiui1do non diventa cxp.al-escC'I1ite, l,a1g i1ator·e vi dis egna strie confi.ene Z'UICIClh1eJro e neanche alJbumina. Prat•i cata (adop·eran1do un 0ali1ce a i·mbruto e di mryire che 1q1uventano sempre più dense, e che graid11iato, 3'5 eme. di J.iqiuido e 4 di clorof{)rmio si risolvono allfine in filaanenti di fiJbrinJa. Se la \\nestet.ico Dunican) la .R eazione di L1sbonne, io r Pazion e è più l enta, in ca1p o a parecic:hie ore s1 nO'Tl art.tenni aJ.ioo.n a coa1gtu1azrione, sot.to nesStUnia. , ·P.dono apparire d ei frammenti di fibrina nel lifonma. ì\el r ali c8, io non \'ii·di a:ltro delinearsi ohe la qiuj do. ~on v•è mai coagulazione in massa. segl1rnte di$I)-O'&i..zrione: Qua.rido la r eazione d€\Te essere negatiiva, no11 1) in basso, il cl-Olfofoll'mio ; ay·vicne nessuna modific azione nel liqiuiido. 2) in alto, il Jiquido i1dT-0celiico diventato ohia ~ I liquidi ch e n on s i coa;gulano, ancl1e dopo ro e limrpi1do , man mano Clh>e, per graIV1ità, si abh::i1ssa'\ra e depositava il pru11 visco•lo formante 1e· prolu·n.gat-0 <'Ontatito c ol r e aittil\'O, provengono d·a 01pac1ità bi.ancasire che a prima yjsta lo rendej <lro«~eli e..c:oen zial.i o primitiYi, allil' qperazrione dei , ·•nn o spiu1a'llna•to. Di :µio1do cll.11e, ·a;lile 48 ore si pruò q•u ali n on si è trovata n csSIUTI.a lesione micrroscocljrc cih e tal e sedimenitJazi{)nre fosse avvenuta comp!ica d el t e.s11icooo o d ei siuoi annessi. pletamente; 3) un li·esvi&simo strato iritermed·io f,r.a i pTlimi •< I liqiu1d i che coaigulano rrrupid1 amen te (cinque rlue, e diYisilbiile in dnle rpialI'ti: a trpnlf1a minuti) pro:viengono id.a idroceli sintomaa ) di uno .str.arteriello irufeiriore, d·i élJJ)[piar-enza tie i cli una lesione sifilitiJC1a , tubencolare, neo~ia.­ come c.ris·!1alli-na, 0jpparten en·t e al ol·orof1o.rmi,o; sica, ecc., d.e l testicolo. b) rtj uno straterello· superi·o re, ~ppairten•ente nl liqu1do i1droceliico, di aroiparenza pO!lv~r·1il·enta v I liqu1idi che coagTUlano lentamente (qruaitrc, r •d.oiirut.o ail procieisso di sedlrrnentazio1re d·i ouli a sei ore circa), sono carait•t eristici dell e pach.i110 parlato poc,anzi. ''agina1iti s enza lesjone t est) colare » . Questo S'> stratn int ermedio resta quasi limite <li separazione tira i1l cloroformio e il liquid·o i drocelico. · Trann e questi sempilrj1ci rrtlicvi, ail.tri non ne h.o * , po'1-uto fare nè io nè ·altri c.011Il.eg'h,i c\he presen** ziarono a qu.este O·s seT\'azionL D·i ,fjJ,a.mienti o di s•t.rj e filbrinose non si ·è av•uta a1pparizti.one di P er buona sorte ho potJuio a;vere dei caisi d 'idrosorta i1è precoice. n€ ta.rdi·v a, n è tnan1sit0Tia, nè ce.~.e ·ohe mi l1an permesso di poter :fiare il cons t a zi on'ar.i a. tro·l lo del'la reazion·e. Ne I'fiferii.S CO soltam•t o, wrouni. D€?•b bo qu·i n•q i coTIJCl1'i1u1der e : « Reazj one di Li~born nr, n sgat·i.v a >> r1 IBJ)On1d10nte 1quin di ailla di1aCASO I. C.. . S ... , di anni 50; iocrl'piegaJto, di g.n osi cli.nic1a già emessa 1d ' idroce'l e idiopatico, o Sassari. · in.eg-1 io, sine causa cognitri. Qut:'s to rts·ultait,o pote., ra sem1bT•ar·e f,a\'Orer\'10le al Presen·t a run ingrandimento uniiform·e .dJella l{)grironoS1cimento di ·u n certo ' 'alore di a1g nostico gia sorotaùe di !destra, ohe glli dà fasti1dio per il alla Rc::i,zjon.e di L'isbon11e. ,peso e p·er il volliume, ma non glii dà d-0lore. Ma, peJ' poter !Co·n al·t11de:r:e, ain<!1l1e se in base a r ,,a p1elle, al di.sopra d·el la tumeifazione, è di poch e osservazioni, abbis'Olgna\'a di contro11 are il colorito e di ap1p·a r enza normale; ·alla percussione 1

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IL POLIOLI N I CO

Vrailore d ella R. in senso inverso, cioiè di fare, IPeT così id.ire, la coritroprova ·del1a R. stessa, vai1endomi di qualche caso ove tutto 1detponessie, oilnic·ame!Ilte, per un idrocele sintomatico, in !aJSe ·g ià evolutiva 0 d avanzata. F'lra gli altri, ebbi un

[ANNO

XXXI V'

F ASO .

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SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DELLA RESPIRAZIONE.

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1d.imootraitil\"O (our.ante rdO•tt. Mig1heli), in un !Paziente, certo 'C... A .. . , 1di .a nn'i 62, C1oimmerciante, di Osilo, che do avevo ·g ià p1unto e viu otiato ·dU·e .anni prima, !d1i-aigno1stt0an1do « ~dr·o1c.e.J1 e s,i.n toma1tttco da tufberioolosi 1d1eJJl'·efP/1di1dimo ». 11.;a ·diR.gnosi è stata in se.giuito c.onifemnata a.a ·a~tri, e ·d al 1c1ec.0Tso lento e ostinaito d eila m1aJ1atfi1a e Jd1ai ·~arrutteri ·O·btettiivi d1eJll'eipi1d1idimo. 1L'idiro-·Cele si P r:iJpro·dotto e f111 V'llota;to div1erse altr·e volte. :T1l liqud..do 01·a estratto, in qn1antità di oltre mezzo lit·r o (im·entre altre vo~1t·e f'll anohie più abbondam.te), ha ciariatteiri idi liquido verarriente infianimatorio, di v:ero essUdato, in ieonlfr onto del Ji1qujid·o estraitto n·el 1caJso I. Qne1}o era palJido .e quasi cristaJ·l ino: questo ~1a il colore ·d·el l\l1 ars·a la; con1iiene alliuumna, mentre !'•altro n on ne 1CO·n ten·evia; ha Reazion·e forte mente a:l10alina; d elJ'essru1ciato ·h a note caratteristi•c.he p1iù .CJhiiare e a10cen tu.ate ah.e l'altro. Bast·er.ebibe <JiUesto :peT gilll!Stitf1icare - prur s·enz1a i.il Sl1JS1s·:i!dio di ·tia:nte reaz1oni - l' rufferm,azi one di una. ·co·nd-iziolile :inri. ammatoria (a parte la s1pjecificità) viscerale, per lo meno di gradazione superiore ch·e n.e[ c1aiso I. Inoltre, riJpeto, era qiu,i clini1crurn,ente .a·ocert1at1a La 1sip1eicirf'i1cità. Eipjplllre, ripetJut.a aJd l·i teram nei part~ co·lari tutti Ja R eazi•one Lis•bonme come n el caso I, nè io n 1è f'Ol'l•egihi a.stanti pote-mmo osserva.Te modificcr:zioni n e1 Ji1qt1j·d o nè sulbjto, n è a di st1anz.a d1 or·e. L'-is•tesso r Ls'll'ltato negativo ·eblbi jn altri e.asi ili diaginost ·clini1ca ac1oertata clhe potei controlla.re. II

CASO

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·D i 1nodo ·Cl1e, pel controllo ·da ..me fattone, rls:ulta compr•0 m·ess•a e s1C'O·ssa la vali1dità della Reazione di Lisbonn.e, aaila qiuiale non p·are sia da concedensi 1queilla i·mip·ortianz1a ld;iaignosti c1a cl1e il S\10 arutore e 1JII"OQJ1onente ~e vuol attrri'blu·i re. 1

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Sassari, no•v embre 192-0. ~

Interessante pubblicazione:

Dott. Prof. Francesco Valagussa ~~~~ 0-

~r;~tor~a~i~;f.

maT.i o del Preventorio ner lattanti "Emi1io Mara.ini » Medieo Primario dell'Os.perlale i nfantile « Bambino G~ù 11 - Docente dli Olinica Pediatrica nella R. Un.iver&ità di Rom·a .

IL BA M BI NO

CONSIGLI D 'IGIENE ALLE MADRI <Qn arta edizione rnotevolment~ a1lllp1ia.ta con 84 fig11re ecbemati che i'nteroalaite nel t-esto). 1

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Un v·olum.e dri pag. XVI-244, n itidamente stam.pa,to su <>a.rta uso ma,no, -con belllisSli·m o •dirp~nto .a, olio di c. A. Sar tori o, ·riprodot·t o in t,ricromia su·l la .co..pertina. Prezzo L. 2 5, ipli.ù le s;pese i;t06truli dii. spedizione. Per li nostri abbonati sole L. 2 3, 2 5 franco dii porto. Inviare Va.glia postale al Sig. LUTGI POZZI - Via SiE!tin.a. 14. agoiunoendo : per l'Ufficio poetale Sue. cuTSa1e dioiotto, ROMA.

L'eziologia della dilatazione dei bronchi•. (F . BEzANçoN. J ov,r nal des praticiens, 1° genn. 1927). E noto che, dal ,p unto di vista clinico, qliesta malattia è caratterizzata so·p ratJtutto ·da un '·oopet. torazior1e abbÒn·dante e si aocompaigna spesso aid emottisi. In molti casi, essa procede per attacichi, d·ovu1i probabiln1ente a •m odificazioni momenta. r1ee 1p er influenz·e stagio·n ali, a'l momento dell'in. ·v erno, il1 occasione dii un attacco influenzale op. pure Derchè la eva;cuazione degli sputi si fa male e ·dà lu,ogo a f eno.rneni di ritenzione. In oerti ·casi, poi, la dilatazione dei bronchi riv.este la forma secca, in cui il malato ha tutte le appa'Denze ·di una buona salurte; presenta tal. volta ·d·elle em·ott1s.i, che non sono .affatto di na. tl1ra t11bercolare, ma leg1ate alla dilatazion e dei bronchi, come si ·dimo,stra co·n le iniezi.o ni di li~ pio•d101. 111 altri casi, si può sospettar·e l a sifiltde. Specialmenite i:1n.portant·e ·sotto tale ,p u11to di vista, sembra la ,silfil:Lde ereditaria; nel feto eredo.siir1. liti•co, il polmone è toocato quasi quanto il f.e .. gato, con una lesione nota. sotto il nome di pol .. mo11it.e bianica, vera sclerosi polmonare di·fìf·u sa con po-che leoioni alveolari ed una quantità co. lossa.1 e ·di itrepon emi. Nel !feto e nel bambino eredo-siifiliti.co, la dilataziòne ·dei bronchi è frequent~; in certi casi, si trovano delle dilatazioni cistiche, che si accompagnano talora 1a:d altre malformazioni (del cuore, degli arti). Strettam.ente connesso con questo proib lema, vi è ql1ello ·d·ell '.eziologia ·d elle emottisi. In pr·e1S·e nza -di gli.est.a, 1si pen·sa 1subito <l.lla t·U·b erco'losi, cl1e in realtà ne ·è la causa .p iù f:requente . In un certo numero di casi però, mancano i bacilli nell'esp.et. torato, non vi. sono an1eced.enti tubercolari, nè •COntag·io n etto ed 1è allora il 1caso di domantd1arsi ·da .doye rea1mente proviene questa eimottisi. Essa può essor e data d.a lle vie respiratorie sup eriori, rna anche da lesioni polmonari: dilatazione d.ei bronchi, gangrena ,polmonare, pl eurite inilerlo. bare. Q11esti cais i sono abbastanza se.mplici. Le ·difficoltà si fanno invece notevoli quando si tratti id i un in·divi·duo sano, in 1pi·ena salute con emottisi, se·n za causa apprezzabile. Un malato ·dell' ..\. a:veva emotiti.si fi110 dalla giovinezza; non si erano mai t·r ovati bacilli di Koch nello sputo. Si tratta'Va di un vecchio si.filitico; l'anamnesi precisa però djmostrò Che le emottisi ·erano ir1. comi·n ciate a 16 an11i, e cl1e la sifilide era ~tarta contratta a 20. Un esame pit1 accurato fece sco. \

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823

SEZIONE PRATICA

prire i baJCilli di Koch. 111 realtà si trattava di un individuo con tu,b ercolosi fibrosa dall' ettt cli 16 anni, ed aid essa e non a.Ila sifilide doYeYano abtribuirsi le en1ottisi. L'.i\. si prosipetta })Oi il pro·b lema se la tuberco. losi sia uria causa di dilatazione dei bronchi. Se. co11do Grancl1er qu esta è frequente nella iforma lenta e progressi va della tu1bercolooi. È un fatto cl1e, rr1entre il cavitario 11a espeit torati nummu . lari, il tubercoloti1co con ,·ecchie l esio11ì cronicl1e J1a un'espettorazione abbondante che ricorda &S ai quella della <lilatazione dei bronch], sel)bene sia eccezionale trovare l'odore tdi gesso fresco cl1e ha l'espettorazione dei hronrhi ectasici; ancl1e il co. lore non è lo stesso. ~ ei , ·ecchi tubr.rcolotici fibrosi si trovano dei bronchi dilatati (dilatazioni cilindricl1e); questa ti.1bercolosi a fo1,n1a fibrosa l1a un' espettorazione abbondante e detern1ina un ti·p o .clinico cl1e si riavYirina a quc->1Jo della d)latazione bro11chial0. Tnli malati 11anno spesso un buono starto generale ect u n torace largo, in séguito aJd enfis em a, ed an<'l1 e un CPl'to grado cli obesità, un a.c:;petto p1e. tor ico; alJ'as<:oltaz ionc si trovano abbondanti r an . toli cr€1pi•tanti ed anche dei .gorigoglii. ::\on si può creder e che delle caivernc tubercolari possano dare questo qna<lro clinico e ci si doman.rla se qnesti individui, che all'ascoltazion e 11anno -ò ri segni che ram1mentano la tubercolosi. n on abbia . n o inYece d ei bronchi dilatati. In r f!r.tii q11ando esiste una <lilatazione bron· chiale, il r1sta.gno è ben tollerato, m entre nel caso di ca:vita.rii, il riassorbimento put.r i1d 0 si fa piìt faciLmenf0 e la tolleran za è m jn or e. JJa dila. tazione d ej bronchj, sia essa ·di origine sifiliticn o tubericolare, è una specie di cavità al di fu ori dell'organ ismo in cui si se.grega del p.us che vienP difficilmente riassorbito e n on determina intos. sicazioni. ·I nvece n elle caverne, si ha prdbaibil. men~e ll n riassorbimento per via linfatica ed una infezio11e ·più grande per i prokl-0tti che sono alla su1perficie della caverna stessa; così si spiegh e. rebbero la f eb.bTe e le modificazioni dello stato generale. Nelle tisi con ·espettorazione aibbondante p er di. latazi on e bronch iale, l 'espettorazion e non è di so. li to ri~a in bacilli corme qt1ella n ummular e dei cavirtari. Si sono pubblicate 1di1verse osservazioni in cui sono state trovate dilatazioni bronichiali e tu.b er. colosi. Si posa in tal . caso il problema di cono. scere se sia stata Ja tu.b ercolosi a d eterminare la '(f.ilataz)on e o se quella si sia insitallata su questa. In grn erale, si tratta di tu·b ercolosi giovan e· so. prag.gi1Jnta sopra una vecchia dilatazion e bron . ch1al e. 0

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Questi casi non 11anno i1ulla di comun e con le os<;ervazio11i id i tubercolosi fibrosa, con bronchi diJatati, cilindrici. La tu1ber colosi colpisce l'alveo. lo pi.ù che il bron co e n on si con oscono lesioni dci f,rrossi bronchi di origjne tu.bercolare. Il bron. co 1p crò può ·dive111tare il cent:ro di un nucleo bronco.polmonar e tuJ)ercolare o può essere affetto per propa.g azione di una lesione tu•b ericolare nell e sue vicinanze. Dopo la tuberc·olosi , n ell'ez iolo·g ia d,elle id·ilata. zioni dei bronchi, si deve pensare alla sifilide. Interessanti sono le dilatazioni bron chiali con secutive all'introduzione d ei corpi estranei. Il bambino fa di tu1to per liberarsi dal col'po estro. neo, elle gli \I)rovoca aie.cessi di soffocazion e, ma non ,.i riesce. In qualche caso, si stabilisce ·U n pPriodo di tolleranza, seguito da fenomeni mec. canici ed infettivi elle fi11iscono col dare la dila1azione dei bronchi non soltanto n el polmone di cui il bronco è s tato obliterato, ma anch e dal loto opposrto. Si possono -sviluppare fen o1mffi1i di gan·grena poJrnonare che portano il malato a morte. In un r a50 di Comby e Schrei·ber, un bambino di 5 anni a>YeYa asp irato un noc.ciolo di ciliegia; ebbe m esi degli accessi di soffocazione con 1p cr .du0 csp"ttorazione di pus sotto forma di ' 'omica e llC'll e emottisi. Dopo 5 m esi, espulsione del col'po t:'Straneo; lo stwto gen eral e diventa buono, ma al. l'ascoltazion e si trova del soffio cavitario, dei gorgoglii, dei rantoli un1idi abbondantissimi; il corpo .estran eo aveva costituito defin iti•vamente l1na dilaitazione dei bronchi. Un altro ba.mb.ino ·d i 5 anni aspira un fraimmento di vetro nelle vie aeree. Soltanto 17 m e.si più tar di si manifestano i f enomcni di gangren a polmonia1·e, di cu i il bam. bino muore. All'autoip1sia, si trova il frammento fissato n el grosso bronco dest·r o ed una ·b ronchrec. tasia generalizzata. Ogni bronco era la sede di ur1a serie di dilaitazioni am1pollari, che accomipa. o-no.vano la dilatazion e cilin:Q·r ica. Si è 'Veduto la o ùilatazione broncl1iale seguire an1che l'inalazione ,di gas. Essa, ·di fatto, può succedere anche ad lln'alterazione peribroncl1iale. La malatt.ia è com. plessa ·e p·u ò .a versi ·p er due meccanismi, per via broncl1iale e p er via ·san g·ui.gna. Essa ha inoltre la caratteristica di essere 1cronica con attacchi. Forse qi..1e.sti sono dovuti all a recru·d esicenza del ·g erme, ad un attacco Id.i sifi,Jide od all'e-voluzione tubercolare. In altri casi 1p erò, ·m anca tale ezio . Iocria ed allora si deve ·p€nsar e all'effetto di una o ca11sa banale, di un'infezione sopraggiun•ta. 1

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FILIPPINI. •


824

IL POLICLINICO

Prog1~essi

tecnici nella cura delle suppurazioni del polmone e dell'ilo polmonare.

(F. SAUERBRUCH. Deut.

z. f.

Chir., 196, .f. 6, 1926).

La ,p ossibilità di raggiungere suppurazioni prof 011de del polmone in cavità pleurica libera è u11n. conqt1ista ·della ichirurgia moderr1a. Tuttavia i ·ag·gressione ·di fo col1aj centrali ed ilari of.fre ancora grandi diifficoltà, : p er questa' ragione l 'indi•cazione ·a tali interventi va assai ponderata. In r ealtà e·sistonò dei malati n ei quali non è possibile esitare. Sono in.dividui di solito già debilitati , n ei quali le sup1P1U.razion1 polmonari acute, si stabilis<:ono ria:pi•damente con fenomeni di into·s sicazione generale o con d.if-fusione del processo flem monoso con brividi , f e}?ibre alta e , grave ab·b a.ttirr1ento. Il poJtSo si fa piccolo, fr equente, )rregolare : .qualche volta non si presentano che scar·se elevazioni di ternperatura. P art1colarmente temibili .sono l e r·api·de gangrene polmonari ·d iff.u1se erte si manicfestano in bevitori e dJailletic i. In tutte queste fo1~me l'intervento non p.u ò· esser ·dif·f erito, n on lo :Si può neanche in a';senza ·di aderenze. Esso 'Ciev'.esser eseguito nella camera a iperpressione, e consiste n~l tamponam ento dcl cavo ·do,p o la fuoriuscita -del 1prus. Fortunatamente non tutti i malati si present.ano .cosi gravi. E •m eglio allora ipro·v ocare del le aderenze. Nelle manifestazioni acute è 1P iù .co11· ' 'eniente aspettare ·ancora poich.è l'•a.scesso può aprirsi spontaneamente n ei bron chi ed esser drenato p er questa via. Ciò non è raro, ma nor1 bisogna atten dere oltre 6-8. settimane. In . questo fratte•m po Si sono rfOI"ffi·a te delle aderenze: iad affrettare la iformazione ·delle qu·ali furono (proposti numerosi m edicamenti (tintura di io·dio, cloruro di zinc o). La i oro efficacia però è dubbia, • posson o p r o'Vocare dei ver.samenti: orlando la zona inalata si può ·dif.fondere il processo settico , può .entrar aria. •I n unia paro·!·a, anoehe in quest i casi è meglio atten·dere ch e una pleurite p 01stu·p erativa ab1bia determinato 1delle ·a-derenze suffi cienti. Ad ovviare parecchie ·difficoltà e d i11 · convenienti · e siste l 'impiombatura con la paraffi..11a. Questa sostanza che fu .g ià adoperata per la cura d ella tu.b ercolosi polmonare, ha la p~o · 1priet.à non solo di agire meccanicamente ieon la $ua presenza ma • è oapace di ·determinare rapidamente ·del1e aderenze pleuriche. •L a paraf·fina va spalmata sulla 1plet1ra parietal e 1p er un'esten sione di una mano, dopo aver proceduto alla corm.azione di un lembo mu·s colo-cutaneo e dopo ai\fèr praticato la resezione ·di due o più costole. ' Di capitale importanza è l'integrità della (pileura.. Occorre anéhe u n'a11estesia perfetta, perehè i colpi di tosse p otrebbero rompere la 'Pleur a, ciò Chè equiYarre·})be a rinunciare al m etodo. So1p·ra 1

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,;

[ANNO

l·a paraffina ,pl1asmata a ·dovere la ferita va chiusa com·p ·l etaim·ente. QuaJ.che . volta la presenza del corpo est~aneo determina una suppurazione del sottocunaneo, ciò che non n uoce,. forse affretta la ;form,azione delle aderenze. La. sua azione è triplice: dé@iprima meccanica : le ·cavità vengono r tdotte ia sempli1ci fessure: la guarigione è afifrettata e qtiasi costante. La parafifina, a guarigion e aV'Venuta, va tolta. In altri casi la paraffina determina una n ecrosi da compre.s.5ione e intorno una r eazione 1assai intensa. Qt1esta è seguìta ·da suiPfpu razione. In tal m·o do sp·esso ascessi anche profon•di si fanno rapidamente str8ida v erso l'esterno, sicuri di un passag·gio attravel'iso ·valide aid erenze. In un terzo luogo l'imipiombatura ragisce da elemen to preparatore all'aipertura dell'asce&So da 1prati·carsi rn secondo tem'po. Dopo 2-3 settimane si può raggiun.gere l'ascesso attraverso uno strato denso di · p·o lmone addensato. Il Piaiquelin .evita l'emorr·agia, protegge l'ammalato ·dall'embolia gassosa. 'f·a le inetodo se.gna un progresso reale nell1a cura d·e gli asces·s i profondi ,p olmonari, come viene dimostrato dalla s toria di dieci ammalati 1Personal1 •del Sauerbruch. ' C'è .ancoria da aggiungere come t ale metodo sia in·dicato anche nelle suppurazioni extrapolmonari, mediastini1che le quali vengono rese aecessi- , bili Jacilmente attraverso uno strato di parenchi1na polmonare addensato. E. MINGAZZINI.

TETANO.

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XXXIV' F ASC . 23]

Le attuali conosc·enze sul tetano e sul suo trattaniento. (M.

N1cor.L. New York med. lourn.,

·g io 1926).

1~ .

mag-

'

La .mortali.tà per tetano 1è notevolmente diminuita .n·ello Stato di New York ·dal 1907 al 1925 ·~d . è ;ei-oè sce5a ·da 1.49 ip-er . 100,000 .a 0.54. (ln ìtalia il tetano, ·da una mortalità di 2.9 n el 1887, è sceso gradatamente ,a 1.5 nel 1916, con ·qualche r ialzo (a 20-23 nel 1904-1006) ; n el nostro ·elenco n osol-Olgico, il tetano è riuni to con il trisma. N. del 1

Redat. ).

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-

L3 discesa della mortalità che, nella stat:L&tica d ell' A. si presen·t a assai regolare, non ptUò essere attri-h11ita .ad altra cau&a ·c he all'uso ~iù g·e nerale ·dell'antitossina come profilattico. I:,o stu,dio àella mortalità in rapporto alle sta. gioni porta alla C·o nclusione .ch e il tetano si ve. rifica più 1'reqUentemente durante la buona stagione, da giugno ad ottobre, per le ·maggiori probabilità di infezione con il germe che lo pr.ovoca. Noto è il rap.p orto fra la mortalità e la brevità


[ANNO

XXXIV,

F.\ SC.

23]

SEZIONE PRATICA

del periodo di inct1bazione; la 1prima è tanto maggiore quanto più breve 1è il secon do ; essa, cioè. è dell'83 % q.u ando l 'incubazione dura da O a 7 giorni e si abbassa a 42 quando è oltre i 14 giorni. ì\essuna il1fluenza sulla lungJ1ezza del periodo di incubazione sembra esercitare la localizzazione della ferita cl1e l1a ,p rovocato il tetano • Quest'ultima a\-rebbe i11,rece una certa importanza nei determinare la l etalità, in quanto che , nei 220 casi osservati, si avrebbe una mortalità gen erale del 67 %, contro una mortalità del 79 0 0 n ei casi di lesioni del capo e del coll o. Di alcuni casi di te-tano embrano r&51pon5abili le fe~tc del 4 luglio (celebrazione dell'indipendenza americana ) per gli spari a salve, i fuochi arti.firiali, ecc. Xel quadriennio 19-22-1925 si sarebbetv) avuti 20 ca(Si e 16 morti attribuibili a taJe conting-enza. p ecialn1e11te p ericolo&i sembrano . sotto tale r apporto gli spari a salve e le pistole che servono per giuocattolo. L ..A... richiama quin·d i 1'atte1lzione dello tat o su qu esto fatto , tanto più che gli attuali esplooivi &ono molto pericolosi e sono venduti, a quant ) sembra , con p oche o 1punte restrizioni e posso110, oltre al tetano, provocare accid enti mortali. (I i1on infrequenti scoppi di fabbriche cl~nd est ine di fuo chi artificiali, che 5i v erificano anchP da noi dimostrano la necessità di provvedimenl i in propos ito . .,\'. del R ed. ). L 'uso d elL'antitossina. - Non è rpossibil e calco

lare, nem1neno in linea a pprossimativa il numero delle iniezioni preventive di antitossina che si praticano annualmente. E un fatto però che la quantità di antito55ina fornita dai laboratori del lo Stato è molto elevata ed in continuo aumento, ciò 0he contribuisce indi·scuti bilm entc alla diminuzione d el tetano. E un fatto noto però che l 'antitossina è inefficace a ipre\'enire lo s'riluppo della malattia in casi di ferite molt.o esitese ed infette; tale ineffi. ca·cia si ooserva p oi anche in -caso ·di f.erite relativiam·ente legger e. Nella statistica ·dell'A., l'·anti• tos5ina ha mancato la sua azione profilattica in 18 -casi, in 13 dei quali era stata iniettata nella stessa giornata della ferita. 1Si ·ebbe la morte in 14, ciò che dà una letalità ·del 78 %. Nella maggioranza idei casi si trattava di f.erit e estes·e appure di tale natur·a ch e a'rrebbero richiesta una seconda o.d una terza inoculazione. Sembra ·che in due casi ' l'ant1to$ina foss e ipiutJtosto vecchia (101. tre un anno), ciò ·che per l'antit06Sina 1Preparata dallo Stato non h1a importanza per.C'hè si ha in e5sa un eccesso n el d0tsag1gi o ·Che compensa in certo modo il :possibile deterioramento per l'età. In d11e casi -Oi ,questa serie, si trattava di ferita iper spari ,® cartu.cce ,a salve. . E interessante anche v.edere g.li effetti dell'an, titossina .secondo i ''ari metodi di somministra1

825

zione. La mortalità co1nplet>siYa è ,del 68 %, m en· tre la mortalità d ei 18 i0asi in cui non fu o&o.m ministrata antitossina è 1ciel 100 %. ·D'altra parte è dimostrat o che il metodo endorachi,deo, da solo Od in combinazion-e ·con altri, non soltanto non l1a alcuna superiorità, ma fini.6ce ·con :una mortalità ele,1ata (87 %) ; a11cl1e se unita con la somministrazione ·en domus·colare, ·dà una mortalita. del 93 %. La moritalità più ·b assa (33 %) 1si è ottenuta n ei casi in cui si sono usati tutti quattro i m etodi; viene in &eguito il metodo endovenoso (50 %) ; .con l'uso di tre metodi, 1si ha una m ortalità del 57 %. I risultati piuttosto sfavore,roli del metodo enùoracl1ideo di somministrazione non si spiegano nè <'O l ritardo (attrib'l1ibile a mancanza id i un medico che s~passe far e l 'iniezione ·endorachidea) e n emmen·o ool fatto che questa si sia usata soltanto n ei casi più gravi, percl1è le differenze nelle percentuali n on sono tali da appoggiare tale m odo di Y·ed.ere. In com•p leScso, &i 1può riten er e ch e è n ecessario anzitutto fare l'ini ezione pr eyentiva in 1dose doppia di .qu ella prescritta e di ripeterla una o 1più volt e n el caso ·di ferite ·e tese od infett e. Sembra inoltrie clim-0strata l'utilità di usare p er la <!ura dPlle dosi n1assiYe cli antitossina, fino a 100,000 unità e più . 1

FILIPPINI.

Sul trattamento del tetano gene1·ale con anestetici locali. (:\fANDL. Beilr. ~- Kl in. Chir., Bd. 138, H. 4, 1927). ~el

1894 Goldsehei1der osservò che )niettando in

un toipo tetanizzato ·della cocaina scomparve il tono r:ruuscoilare, ciò che velliile coillfemniato più tardi 'd'a Meyer e Weiler . Nell'uomo l'iniezione di i1ovoro.ina .è stata speci·a lmente usata p er la con. trazione tetanica 1del massetere con mi1glioramen· to tale .aa p ermettere la nutrizio·n e ·d el ,p aziente e n elle oontrazioni d eit ·dorso. .Così l 'u.so degili anestdtici locali per il tetano va sempre allar· gart·dosi. L' ..<\. • .si o:ccu1pa ·dell'azione 1dell' a.n estetico s ul teta110 traiumati-co .gerterale. Da 2 anni e m ezzo ha pulbblicato un caso di tetano grave in cui P})bC un risultato ~erapeutico con una iniezione epiic~ urale nel canale sacrale (50 rcm c. di soluzione di novocaina a:Ir 1 %) o.sservaµdo 'Cioipo l'i.n iezione la scomparsa ·delle contratture prur n on p·o ten·do dnre alcuna spiegazione de1 fenomeno. Wiedhopr ron·fermò !P iù tardi l'azione degli anestetici loca 1i s ulla tQlssina tetanica. Oltre il primo caso· l 'A. rip,orta altri 4 casi t.ratt.ati con l'iniezione epid·urale 1a·a 20 a 50 eme. di novocaina all'l ~~ ottenend·o due .guari1gioni e dn e n1orti. Dalla letteratur·a r iporta un caiso di 1


826

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IL POLICLINICO

Lob er segaìto da guarigione ed un a1'tro di \Vjedhopf cor1 esito letale trattati ugua1n1ente con 1' 3.nestesia sacrale. Finora compleesivamente la iniezione epi1durale idi novocaillla ha inf.lru ito fa·vorevofl11nente in 6 ca.isi. J.n tutti i casi le cor1tra· zioni muscol!ari :sono migliorate; i pazienti sop1portav1ano b en e l'intezione. L'ar1ostesia 1ornJbare p·er il trattamento del teta110 ve11ne usata nel 1916 e M.eyer ·e v.,1eiler in un iCi:lJSO con co111tr.attura ·dei mu,scoli a d•domdna,11 v1d cro do po l'i11iezione idi 2 c:g·r. rd i sto·v aina il rilascia.unente ·d i e55i. Rychlik h·a usato il trattam en to it1tr.alo1Il11b·a re con soluzione di n1o·v òcaina ai 5 % (2 1h eme.) in 4 casi e solo in uno e·b be la guarig·ion e; n·~gli altri eb·b e risultato tempora11eo. Xei 1du e m eio,di, sacrale e intralombare è co · mune il 'fatto che do.p o l 'iniezio·n e i[ tono del m uscoli si ril.aiscia per 1peri1odi idi 2-4 ore. La n o\1 0caina si ·deve conts iiderare come il mezzo più iJ111ocuo, pref.erilbile ancl1e al solf.ato di maJgn·esio us ~to per via en·d·o1 v enosa (2,5 %) c11e pur f·a cendo s comparire gli spa:srmi 11a un'azione· ·dannosa siul r;uore. In alcuni casi all'iniezio·n e di nov-0cain'1 è seg·uìto uno stato Idi agitazilo ne e di .alll'ucina· zioni , ciò .che p uò mettersi in r.rupiporto con la quantità dell '•a.n estetico iniettato, come si è osservato in ca si clinici con ope1;azioni co.m uni mediant€ anestesia rSacrale. In che modo ag·isce ìa novocaina sul tetan o? La tossina t etani1ca 11a una speciale ·affinità per la sostanza n ervosa e yiene 1portaita al sistem'3. ce11trale 1dai n ervi per poi salire .g raido a gTado n e1 mi.do~lo . Anche la cocaina 11a una predilezione p er la .&ostanz.a n,e1"!\7-01s a ed è v;eros-imile cl1e fa:r1naieodi.n.a rni.ca1mente sia. ca·paice di far perld1er e alla tos,s ina tetanic a ·1a via del si1s tema nervo1SO· centrale come si è visto oon l 'iniezione dl an1itossin.a lun.go il decorso di n ervi p er quanto l 'antitossina iniettata dentTo il n erwo non riesce .sernpre p er cl1Jè manca di ·aifif-inità 1p er 1a sostanza n ervosa. Così è logica e fondata l,i·dea di Ryc.hlick di iniettare n el sacco durale anti~os.sina e cocaina che far·eil:me la strada come sostanza n euro-affine. La cocaina aigireib'be sulla tossina n on specilficamente ma n ei seniso f unzionale. Sperimental1m·ente le p.rime ricerche tli Wiedhopf fatte s ui topi 'trattati con tossina e cor1 grandi rq uantità di n o,ro1caina n on eib bero risul, tato. L'A. ha cominciato con ~·o staibilir·e la dose di novocaina limite mortale per un topo che è di 0,2 em e. di soluzione al'1'1 %. In un grupipo di 5 topi ha iniettato la tossina in soluzione tisiologica ed in altri 5 la tossina c on aig;giunta di n oYoc.aina e non 11a visto alcuna dif1f.erenza. In un altro grlllppo 11a iniettato la tossina e con intervalli di 3 ore 1 eme: 1j i nO'vocaina al

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mezzo, n ei muscoli, -senza poter dimostrare alcuna azione, con1rariam1 ente a quanto è stato osservato n ell 'uoono. In iun terzo grwppo all 'in iezione di tossina l1a ag·g·iunto l 'iniezione .a lla base della coscia di novooaina ottenendo solo un ritard·o rl!ella morte deg·li aniimali.

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BRANCATI.

ORGANI GENITALI MASCHILI. Contributo alla fisiologia del " vas deferens ''· (H. BOEMINGHAUS . ArCh. p. 563) .

f. Klin. Chir., 139, ·2/3,

Scarse sono le conoscen ze sull'attività del deferente e sulle n1odalità del trasporto d ello sperma .a:.i.ll 'epi·di·di.mo alla vescichetta seminale. Anzi esse sono contr.addicentesi: poiiC·h è nel cane, coniglio e .cavia sono state notate rispettivamente ora contrazioni, ora contratture 1-0.calizzate o assenza di movimento. B. ha osservato ripetuta mente il comvorta·n1ento del 1deifer ente in m olte operazioni di ernia. Non ha mai potuto osse1"'Va~e Ja benchè minima t raccia di m01Vimento spontaneo. .S timolato meccanicamente il deferente present ava una c·o ntrazione locializzata: qualche ·volf>a assume la forma di un s erpentino : m odificazione dovuta anch'essa a contrazioni locali del defere11te. Non riuscen1do IPOi l 'esperimento sui cane, per l 'impossibilità di .pro'\rocarvi •Un or.g':t· 5mo, B. è passato ad esperienze stùl'uorno. Il 1nateri·a le .p r·ovien·e ·da id eferenti di prostati.c i t11a " 45 e 75 an ni, ad eccezione td 1. 2 casi· (1 tumore del .testicolo, 1 ernia permagna) . Praticata lJa resezion e, il deferente, disposto a dorpipio U e fissato a due l eve scrivehti, veniv a conservato in ll qnido di Ringer a 39°. TI'ascorreva almeno UI_l q11arto .d'ora prima che si iniziassero movtmenti ri'tmici, i quali consistevano in contrazioni con esito in raocorciamento. 1Non si debbono trasportar.e - senz'altro sul vivo - i · risultati. di queste ricerche. C'è ·da ossePV1are come la contrazione si iniziasse ora dal Iato uretrale, ora da 1quello testicolare e co·m e non vi fossero differe nze tra deferenti di indivi-d ui di età ·d ifferente. . Si può ammettere tuttavja ch e nel vivente a questa attività corrisrpon da una peristalsi, la qual e, per altro non :è rp aragonabile a quella di altri organi a struttura simile. Rimane quindi .probabile che gli spermatozoi godano di una notevole facoltà trasmi·g ratrice ,prQpria. Dal punto di vista !farmacoiogico, son o dia ri· cordarc diiverse esperie11ze •di varii au1ori, dalle quali risulta come l'innervazione degli animali, 1

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SEZIONE PRATIOA

pnò considerarsi duplice: poiOhiè vi agiscono sia

gli agenti simpatico- ch e parasim patico-tropici. 7 ( \ , adde11, Maoht, P erutz e Toigner). Tali risultati si coDJfermano nell'uomo: l'aggiunta dell'aidrenalina aumenta il rtono e il numero delle contrazioni: e1g ual ris ultato, ma assai meno evildente è posseduto dalla pilocarpina e fisoitigmina. L'atropina invece rallenta e termina l e con1r azioni. Se data in do,s i gen erose, la azione dell'adrenalioo riesce nulla. Il cloruro di bario determina l'insorgen za di una contrazione. Egual ri suJ tato si h:i con piccole dosi di nicotina : data in quantità n1agg1or'~ essa ha azione paralitica. La cocaina ecci ba. Senza effetto r imasero la morfipa e la :ombina. ..\nche il defert'nte dell'u om o soggiace all'in · flusso del sistem:1 n ervcso simpatico (N. ipogastrico) e parasimpatico (pelvi(;o) : uno !;tim olo su di essi agisce eccitando la muscolare del deferente. E. MINGAZZJNI. 0

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Cont1·ibuto alla patologia della vescica seminale.

l 'esplorazione rettale invece si avvertiva J1a presenza di llna tumefazione grande quarito un u ovo di gallina situata tra le due vescichette seminali e al di sopra della .p rostata. Dai caratteri posseduti •dava l'impressione di una cisti .che ,f u punta <ial r etto. Si di~d e esito a un liquido giallastro, ma senza germi. La cisti !fu riempita di U·m,b re· nal: contemporanea1n1ente si riempi ancl1e la ve·scica semin·a le destra. Si trattavia quindi di una cisti. :Non .f.u praticata, perchè fu riliutata, l'operazione; quindi non fu JPOtuto stabilire se fosse congenita o acq.u isita. Nel <1ubbio fu m esso in r rupporto con la pregressa c.istite, tanto 1più ,ch e parlava in favor e di quest·a ipotesi anche il nodulo ·della pregressa epi!did11nite, n è si poteva n ea11che escludere la IPOSsibili t ft ·di una sper.rnatocisitite per l 'assenza di ele1nenli flo gistici, d.ato il notevol e tempo oramai trascor so dall'inizio d ell'affezione. Dunque l'ipotesi che si sia trat1·ato di ,u na cisti congenita, residuo dei 1d otti di M:uller riesce ipiù convincente di quella di u11 diveTticolo ,d ella veE. MINGAZZINI. scicola se1ninale. 1

<H . BOE:\1 I~GHAUS. Arch. f . Klin. Ch'ir., 139, 2/3).

CENNI BIBLIOORAFICI. (1)

Le 3ltera7.ioni m orfologiche delle vescichette semjnaJ j son o rare: sulla p ossibilità di tale evenienza ci conduce quasi sempre la 'Palpazione rettale che dei metodi di indagin e è il più importante, perchè è quello che più di frequente si pratica. Vale la p ena di rj~ortare un caso di un'affe· zione di tale organo. Si trat tava di un individuo di 43 anni minorato di gu erra. La invali,d ità consisteva, a suo dire, in un'incontjnenzia d 'iurina, con~Pcutiva appar entemente a pregressa cistite. Siccome negli incartam·enti del 1paziente si p arlava di una affezione prostatica dovevru;i rivedere, ai fini d ell a pensione, il malato. Qt1esto si lagn ava 1presentemente di un senso di peso al retto, I.di difficoltà nella 1defecazione, dolori al perineo , e incontinenza di uTina. All'es. obbiettivo si riscon trò la presenza di un nodulo duro sull'epi1d~dimo destro. Il getto d ell'urina era di media forza. Duran1e il giorno la minzione s1 compivia ben e con emissione ·di 30·160 cmc. d1 urina. L'urina residua era ·d i 20-60 .e me. Nelle urine si ritro vavano piccole quantità ·di muco e qual.che leu,cocito, ma null'altro di patologico. La cistoscopia fu ne gatjva. IL 'uretrosco1p ia posteriore dimostrava solo un aumento della profondità dell'insenatura normale tra il collicolo serninalP e lo sfinter e interno. L'incontinenza nor1 fu mai potuta ossevvare: invece la compressione sulla regione prostatica del retto dava luogo alla fuoriuscita a una qiscreta quantità di urina. Al-

.F'. LA TORHE. Il •f orcipe, 2a ediz. riv~duta e aggiornata dal .p rof. P . GAIFAMI. Un vol. in-8° picc. di p. 132, con 62 fi g. intercalate. Roma, 1926. Casa Editrice L. Pozzi. Prezzo L. 24.

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Questo li.bro tratta un argomento cl1e inter essa ogn i medico pratico. Dif·a tti il foricipe è lo strumento iprincilPe dell'ost etricia. Eocellente nelle ·m ani ·di un m,e dico intelligente e coscienzioso, che lo applichi a ragion veduta, q;:ier inldiicazioni. precise, in condizioni favorevoli, t0on metodo corr etto, diiviene pericoloso· in mani inesperte, aipiplicato con leggerezza, da chi non abbia prima studiato , .con c oscienza di galantuomo, le difficoltà che si possono in.contrar e nei varii casi pratjci, così 1per decidere l'applicazione come p& eseguirla senz·a 1danneggiare 11a maJdre od il feto. La Casa Bditrice Pozzi ha molto opportunam ente de·ciso di pubbli care in una s econda edizion e questa riuscitissima mono grafia, veramente completa, r edatta con grand·e cura dei particolari e con notevole ·b rio di scrittore che sa !ar6i leg,g ere, dial comrp·i anto pro!. La Torre. E meglio ancora ha 1procvveduto - nell'interesse dei nostri m edi•ci - aftfidando al prof. P aolo Gaiifami, Direttore ,della R. Cliniica Ostetrica di Bari, l'a.ggiornamento ·d el libro. Il .pro:f. Gaifami è uno d,ei. più eff:Lcaci realizzatori della buona ostetri•cia, per mezzo del suo 1

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(1) Si prega d'inv~re due oopie dej libri di cui si desidera I.a recensione.


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insegn amento eminentemente 1Pratico, sia che zione del m etaibollh5m o. basale (H. R othma,n n ); La scriva ·p er ·gli ostetrici ·p rovetti, sia che si ridurata d ella giravi danza n ei rapporti medico--levolgla a i m edici condottti ed ali.e levatrici, . sia gali; La na:rc osi gen erale (W. Bartzner) ed altre che parli a.l gran pubblico volgarizzando la molte formanti un coanplesso che abbraccia tutte scienza in quella rparte che deve essere patrimo le branche q:ella medicina. :il. n io di tuttj. Egli non ha turbato l'economia generale d-el CH. FIESSINGEJR. La pratique thérapeutique en la voro , cui ha la·s ciato il caratterj.stico tipo aned· clie·n tèle. Un vol. in 8° •di pag. 342. N. Maloine, <lotico ; ma l o h.a ritoc cato 1dove era necessario, ed. Paris, 1927. Prezzo rfr s. 20. v'ha fatto ·d elle utili ·aggiunte, ha sostituito alChi legge ·q uesto libro 1può ·essere da ·p·rinciipio cune figure con altre 1P·i ù dimostrative. turbato da qualche aJ;f.ferm1a zione come, P. es. da Qual esso è, il li·b ro può riuscire ·di grande utiquella .c·h e, escluso l' e1'fetto specifico, l'azione dei lità p er i pratici, .servir loro ·di ·g uida nell' esermedicamen ti non oltrepassa una funzione di secizio dell'ostetricia, che è co·sì pieno di responsa condo o:rldi11e. bilit~, 1srpecialm ente i11 condotta, e n ello stesso l\1a se ,poi ,continua nella lettura e s'im·b atte tempo fornire una gra:devole, lettura al medico , nel capitolo delle cc malattie che guariscono ·d a sè cui p iace - come s•crive il La Torre - « un !Pizstesse >> e rafifronta 1quello che gli su·g gerisce la zico id i con·dimen to di ricordi storici e teorici ». sua pratica rd i medico con ·quanto gli dtce l'A. Co11 s:Lffatti riicordi,, molto interessanti, si aJPre trova quanto siano .giuste le sue osservazioni ed il lilbro, ed a questa parte introduttiv·a , eh.e comi suoi consigli. . rpren·d e an che i principi fondamentali su cui il E la lettura di altri capitoli lo ·confermerà ir1 f or cipe moderno è costruito ed una •d escrizione questa opinione: i ritorni terapeutici, la tPrepadei farci.p i ~rincipali, segue una rparte - la più razione all'azione dei medi1camenti, l'azione conimp ort.Jante - che insegna l 'azione del fo~cipe traria dei medicamenti, l•a morfina n·elle m'alattie come agente di .p resa, id i evoluzione e di trazione, dolorose e poi, via via, le ·diverse mal~ttie. nonch è ·di ·compressione e di st]molazione; che ·Consigli ipratici e soprattutto un grande .b uon elenca ed illùstra le indicazioni e controindicasenso, «ruelìo ch e, secondo l'epigramma del Giusti, zioni, qujn.di le condizioni p ermittenti, i pr.epa è stato ucciso dalla scien za. E I1essuna formoléL r ativi, i jpreliminari dell'intervento e le norme riJgida imprigiona il duttile pensiero dell 'A., tanto general i dell'atto operativo . Sono 1poi esposte le è v ero che egli, oh·e pure haa scritto « La ter31p ia r egole p1arti.colari n elle varie 1presentazioni e po in venti medicamenti » , ci vien e ora a dire che sizioni e chi.u dono il libro due preziosi capitoletti « il m edico ·deve essere munito di un .arsena1 e del Gaifami su « gli errori ·Oapitati nell'uso d el di prodotti inolf'.fensivi ». Gli spiriti chiUBi troveforcipe >> e .su « i danni ·del forci1P1e .>> . ranno in ciò una contraddizjon.e la quale è invece Il vol11me, che ,fa parte ·d ella bella- Collana di arn·p iezza .di resip.i ro ed elevata comiprension e M anuali del cc Policlinico >> (n. 26), è tipogra;fica•della i11i·s•s ione idel me dico, ch e è quella di r·ecar e m·ente p erfetto. sollievo al malato. Ogni me.dico 1Prati1co doVTeb·b e averlo n ella sua a ·uesto libro dovrebbe acco,m pagn·a r·e il m edico 1biblioteca aocanto al « Prorituario di Terapia nelle sl1e visite e gJi fornirà sempr e qualche utiOstetrica » ·del Gaifami, che è anch'esso m erjtale indioazione e qual·o he buon consiglio. mente alla 2a. edizione e do1'T'I'à presto averne fil. delle altre. 1

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T.

ROSSI

DORIA.

Pubblicazione importante:

Ergebnis se der gesa1nten Medizirt. Vol. VIII!. Un

vol. in-So di 570 tPag. ·oon ifig. e tav. color ate. Urban e ,~h warzenberg edit. Berlino, 1926. 1P rezzo Mar.chi 24. Come è norf..o, lo ·s co1po di questa pUJbbliieazione è ·dj presentar e al l ettore lo stato attuale delle n ostre conoscenze sQll).r a un determinato arg·omento 1per mezzo di monoiglrafie r e·datte da sp eci.a listi in materia. T·ro·v iamo in questo volumie le seg11enti: Rachiti1d1e (P . Gyorgy) ; Neurosi g.aistrlche (F. F1ei5cher); Encefalite eip tdemica (F. St ern); 1\1al1atiie del sistema extr·apiramidale (\V . J{irschbaum); Significato cl'inico della determina1

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Dott. CARLO SAN.TO~~

. Roma Assistente negli Os'Ped.ali Riun1td di

S I NDROMI D'URGENZA. .

Cause, Diagnosi e terapìa Prefazione dei Professori CIOVANNI ANTONELLI R RETTI TITO F E e Medico Prima.rio Ch ;.,..,,Tgo Prima.ri.o &'4"'

negli

Os'Pedali Riu'Il.iti dii Roana

Un volume in-8° di C'Ùt'ca 400 pagine, ni~id~4~ stamp-ato su ca.rt,,a semipatin_a?. In oom~ermo . · · le sipese pootali di sped1z1one. Per 1 nostri arbbo~~i sole L. 4 1 • 9 O in porro f r a n.co. Invia.re Vaglia posta.le arl Sig. :J/UIG~ POZZI - Vi! Sistina, 14, aooiunoendo: per l Uffi<H<> poeta.le Su ouTSale dieiotto, ROMA .


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SEZIONE PRATIOA

.IC&IDEMIE, SotIETA MEDICHE. &OK68ESS1 Società Medico-Chirurgica di Padova. Seduta. del 29 marzo 1927. Presidenza : p1·of. M. DONATI, presidente.

La farina di soja nella

a~imentazione

umana.

Riferisne i risultati degli .studi cou1piuti n ell 'I stituto di ~""'isiologia di Pa'dova sul v.alore nutritivo del pane confezionato con il 10 ~o di farina di soj.a che oontiene oltre il 50 % di sostanze azotate (proteine): questa prima con1unicazione rigu.a,rda il ricambio dell'azoto. Furono soggetti di esperimento sei individui adulti normali, di differente classe sociale, i qu.ali durante 4 .a 6 giorni si alimentarono esclusiva1nente con pa11e di soja, salvo Paggiunta di pie.cole quantità di burro. di caffe, di zucchero e di Yino. La. quantità inedia gior11aliera del pane ingerito fu di 739 granuui . C.}uesta alimentazione fu be11i..~imo tollerata, i soggetti continuarono le lro·o occupazioni e due d.i essi aumentarono di peso. Si studiò il bilancio .azotato degli alimenti, delle feci e delle orine; ad uu introito generale medio giornaliero di gr. 16.24 di azoto corrisposero dei valori di eli1ni11azione azotata p er le feci, che oscillarono fra gr. 1. 92 e gr. 3.54 equivalenti, nei singoli in<liYidui, ad 1111 minimo del 14.75~b ed un massimo di 21 .53 di perdite di azoto con le feci (media generale del 16.77, l;Orrispondente ad un.a assimilazione dell' 3 .23~o di p ane ingerito) . (Jueste cifre indicano una utilizzazione nutritiva uguale .a quella delle migliori qualità di pane di fr11mento. Il bilancio azotato delle orine, rispetto agli ingesti, risultò positivo in due soggetti, molto p.r ossim~ all'equj]ibrio in altri tre e mostrò un d eficit non molto sensibile in uno dei soggetti. Concludendo: il pane contenente il 10% di farjna <li soja, elaborata dopo l'estrazione dell'olio d.ai semi, è perfettamente digerito ed utilizzato dall'organismo u1nano. DoN \TI. - Si compiace ooll'Q. e mette in rilievo la grande importan~a d ella comunicazione. V. DuocESCHI. -

Il vol u1ne del cuore ai ra (I ai X (con proiezioni). SALO'.ITI A. - E spone i risultati di 11umerose ricerche radiologiche volumetriche del cuore, esegui te oon i vari metodi di Brugsche, Seigel, Rossi ecc. e ne analizza le cause di error e che portano, nel 40% dei casi, .a disparità di giudizio sull'indice cardiaco costituzio11.ale. Q.ueste- cause gli sono state confer1n.ate anche in ricerche su cuori ca,,da verici dei qu.ali ha poi .determin.ato il volu1ne vero. L 'O. espone un s uo metodo 'di volumetrica cardiaca dimu.str.ando , con preparati .a natomici, E\ con numetose proiezioni, l'esattezza dei calcoli e la differ enza notevole con altre ricerche di AA. tedeschi e italiani. Jl inetodo semplice e rapido si ' basa sul volume dell'elisso ide calcolato con elementi di eli...c;.se ruotanti ne i quali .si può sco111porre la superficie ortodiagrafica teleradiograJica del cuore.

Aggiunge che in vivo, per il diverso orientamento del cnore, variabile nelle posizioni e da individuo a individuo, il metodo si è mostrato sempre di notevole esattezza per la sovrappvsizione dei punti fondamentali di ricerca ed il oompenso dei valori degli assi, e ne dimostra in va·r io ntodo P. con proi<~zioui sovrapposte la ve1·idi~ità. C.Onclude nel Titenere, data la semplicità e la rapidità del metodo, possibile la sua introduzione nella pratica r.aidiologioa e stabilisce che il volume d el cuore in vivo, fino ad oggi non definito, possa ritenersi di cc. 500 oon un massimo di 650 ed un minimo di 400. ENRIQUEZ. Si compiace con 1'0. pe.r la dettagliata esposizione, loda ]a, genialità del metodo che evidentemente è il migliore di quelli fino aid oggi conosciuti e citati. Per l'errore minimo che esso porta in alcuni casi, consiglia 'di vedere se è possibile trovare una costante probabilmen t~ legata a caratteri morfologici del cuore. SALOTTI. - Risponde che in studi in corso ha già cercato di introdurre collateralmente la funzione dell'angolo di inolina.zione e spera qu.a11to prì in.a poter riferire. E~perienze

di 7mrnunoprofilassi, anbimorbillosci

col metodo Rietschel. CEsA A. - L'O., dopo aver parl.ato del quadro gr.ave che assume l' infezione 1norbillosa nei degenti di tutte le Cliniche Pe'diat1,iche e le diffi. c:oltà di poter argina.re una epidemia interna, d ata l.a forte contagiosità della malattia, esp one i tre metodi che abbiamo nelle mani per difendere i bambini che vivendo in ambiente mo.r billoso mal potrebbero sopp ortar e la mal.attia. Il più efficace per conoorde parere di tutti gli esperimentatori è l'iniezione secondo il metodo Degkwitz ·di 5-10 cc. di siero di oonvialescente praticata entro i sei giorni di incubazione . Viene di poi l'iniezione di sangue di adulto in forte dose, 30-40 cmo. secondo il meto':lo Rietschel . Di nessuna effioacia e praticità s i è verificato il sier o antimorbilloso rieavato dalla peoora. L' O. introduce il met-Odo Rietschel per 13.a'ginare u11a epidemia iavvenuta nella Clinica Pediatrica di Padova ed introduce poi il metodo nella sua clientela privata. Egli si serve, anzichè di sangue di adulto, di quello :dei fratelli maggiori che ebb€ro a soffrire il morbillo an11i ad·d ietro o di bnmbi11i sani, degenti in Clinica che offersero, in ant ecedenza la malattia. I suoi casi a.m montano a 33. Di questi ebbe 15 im1nu11izzazioni complete, cioè il 45 %, 7 fo.r mo abortive senza eruzione ciDè il 21 %, 10 morbilli ~tte nuatissimi cioè il 30%, un inorbillo nor1nale ciof> il 3%; non ebbe 11ei s uoi casi ,alcuna oon1plicanza post-morbillosa, ed alcun morto. Data la su~a espe rienza egli si mDstr.a entusiast a del n1etodo che 11a un evidentissimo valore p ratic.:o . poichè imruunizza oompletamente o riduce di ]i<:vissin1a e11tità una malattia che nei riachitici, tubercolosi, sifilitici può ass11n1e.i·e un deoorsograve. Prof. PANCRAZIO. J>_\ OANI

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. L'ascesso subfrenico. La diagnosi ·dell',ascesso subfrenico è spesso -0sc11ra e di solito difficile. Es5o· segue, nella mag.gioranza idei C·8JSi, · J.a infiamm.a zio·n e o la jperfo-r azione di uno idei viisceri addorrninali, .sia prima .che dopo l'intervento. Più raramente si ha l'infezione per via sanguigna oppure l'origine 1è apparentemente spontanea. L'infezione può avere origine nel torace, ma si tratta di un'evenienza rara. Bssa arriv.a di solito allo sipazi.o sub frenico : 1)_ per diretta estensio"ne da una peritonite generalizzata o localizzata; 2, per la corrente sanguigna per la via della porta; 3) per i linf.atici •Q.el tessuto ·cellulare retroperito neale o per l e vie linfatiche associate con l'arteria epigastrica profon.da, 1p a&sando per il legamento falciforme. L'inizio può essere acuto oid insidioso; quest'ultimo è il più frequente . .Dopo l'operazione per qualche con·d izione ac.u ta,. la convalescenza pr-0, cede normale per un ·Certo 1p eriodo; si ha poi l 'innalzarrnento di temperatura _che a:ssume il tipo settico, con polso frequente, mentre il numero dei respiri non ·è aumentato di moito. ll pazient-e si lamenta idi dolore, ma la sua localizzazione dipende in gran parte da quella dell' asce-sso. Se c1uesto è nello spazio anteriore endo1peritoneale, il ·dolore è rifer ito alla parte ls uperiore dell'ad.dome ed al margine superiore 1de1 trapezio od ai lati del collo; se invece l'a&cesso è negli sp·azi po·steriori, il dolore ·è avvertito ai lombi od alla r egio.n e scapolare. Si ritiene generalmente che ·i l singhiozzo sia presente nel 50 % ·dei casi; ma nelle osservazioni di R. Dexter (Amer. Journ. Med. Sciences, dicembre 1925) non è mai stato segnalato. Poco 1per volta i segni indicano l'esistenza di nn ·p rocesso settico occulto che, se non vi si pone rimedio, si diffonde alla cavità pleurica, con ri-sultato in empiema. I segni' fisici variano cQn la posizione dell'ascesso, la sua ·durata e la presenza o meno di gas. ,Si pruò osservare un rigonfiamento epigastri.cc che v.aria con la posizione d el 1pazicnte. La percussione ·del torace ·p uò. f·ar rilevar.e un'ottusità che si .cambia in timpanism·o col variare della posiziO!Ile. Importante è i.a succusgione .e sprecialmente un 5Uono di succussione sincrono con il battito ·cwdiaco. Si ·dovrà fare sempre l'esame radiologico, .col paziente in :posizione eretta; al fluoroscopio si rileverà la mancanza di movimenti del diaframma dal lato .affetto. Si può

anche riJ.evare lo spo5tamento in alto del diafram-· ma, s icchè l'arco normale di questo appare più acuto. fil.

La splancnoptosi .

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I.a ptosi è una malattia prevalentemente ,costi~ tuzion.a le. '.B bensì rv.ero che può essere prodotta da ,cau.se aic·ci dentali le ,q uali, aid ogni modo, l'accentuano sì 1d·a farla apipa:rire più maniit:esta e da aggravarla, sp,ecialmente in conseguenza di. f3tt~i traumatici e di malatti•e esaurienti. Come fn ogni forma ·m orboi;a costiiuzionale, l'eredità ·h a grande importanza per la gen·esi della ptosi. Co,sta~te è nella ptosi il ifremito arterioso, comune ne-g1i stati psiconeu·r oti·Ci, nella clorn,s i e· so,p rattutto nel gozzo esofitalmi·co; d.a ·Ciò risulterebbe un.o ,s tretto rap(P·OI'lto patogenetiic.o fra tali malatti·e, per le quali esiste u·niformità Idi alterazione angiotrofica, mentre si ha diversità sindromica. A seconda poi degli individui e ,dell·e ciircostanze, si hanno ca.ratteristiche particolari. G. Cattani (Gazz. Osped. e Clin., 25 luglio 1926) ri<"'.011osicendo la .q uasi i den.tità !della ptO!Si e della p15i•co-n·e urosi osserva 1c he anche la terapia deve .essere analoga, consistente soprattutto nell'ambientamento fisico e m orale del malato. I111rportante è la cura ·di :riposo. 1P aTte integrante della cura è la dieta in cui si 1d1eve osserva.re anzi.tutto iì ifrazionamento dei pasti, ·da farsi se· gt1ir·e d.a un rd ecubjto ·a S!draio per .mezz'o-ra; si darà la preferenza ai ci·b i liiqui·dd, dan·do jp-O:Ca carne .. Fra i rim,erdi, i p-iù a:datti ,s ono 1'atropina ·e la stricnina, da darsi associate soitto forma <li noce vomi•ca e ·di bellwdonna, n·e lla seguente f ormol a: EstTatto flui•do •di 1con drurango 1g. 10; Td.ntura di. no·ce vomtc~ g. 2; Tintura di bella;do,n n·a g. 1; XXX gocce p rima dei prusti. 1

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fil.

L'ernia spontanea della linea semilunare di Spigelio. E. Angeletti (Archivio Italiano di Chirurgia), d-0po arver riferito 4 casi da lui operati, lfa una co1npleta :naiss·eg.n a dt tutti i casi noti nella letteratura (73), .c he nappresentano indubbiamente solo una .ptc~ola parte di tutti quelli che s'incontrano nel1a 1pratica chirurgica. Degno di nota è il fatto che tali ernie 11.anno come sede di elezione il punto d'unione •del terzo medio col terzo interno dell·a linea ombelico-spina-iliaca-ant-sup., che prcxfondamente corris'Ponde all'angolo late1


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XXXI\t ,

F.\SC.

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nale dell ' arcata di Douglo.s, ove per co11dizioni sipeciali anon1alc ~uò esistere un « locus minoris r esistentiae ». .i\ltro fatto imiportante è 11a pre senza di una porta erniar ia a bordi duri ' fibrosi , taglienti, che, in caso oJ i strozzam ento, fa si che le lesioni del viscere erniato di-ventino più raipidamente gra·vi. Giustamen te infjne l' .!\. ricl1iama l 'attc11zione sulle piccole ernie, a volte impalpabili, cl1e possono si111ulare altre sin·dromi (sigmoiditi, appendiciti) , e SYiare la diagnosi se u11 esame l)iù cl1e <liligent c non a \'Tà indirizzato ii chirurgo. ,._ Lozzr.

Forma duodenale del cancro del pancreas. Diagnosi radiologica. ~Ia caigne

e

~icaud (B11lf.

Jlé1n. de la. oc. ,\ Jéd. dPS hòpllaux de Pa1 is, 6 ge11naio 1927) hanno comunicato .alla seduta d el 31 dicembre 1926 il

caso di un malato con un ca:r;i.cro pancreatico che a,·eva Tealizzato, per corrnpressione e 1pr01Paga zione, una stenosi duodenaJ e della 311 e 4a. rporzio11e. Il quadro clinico era quello di una sin · drome pilorica (dolori. Yomito, 0 11cl e i>eri taltiche termina11.li al piloro, . All'esame Padioscopico il pasto di bario passa bene fino alla 2a iporzione ldel duodeno, alJa terza e alla quarta si rforma un passa·ggio ristretto mentre le parti preceden ti si dilatano. S'inter,renne chirurgicamente e si trovarono : noduli al fegato; stomaco e duodeno dilatati. Quarantotto ore dOJ:>o il paziente m orì e l'autopsia fece rilevare .un tumore della testa e del corpo del pai1crea.s a svilUIPPO inf.eriore che spingevia la terza porzione d el duodeno. I stologicament e si trattava di un can cro aliveolare. Tal i tur11ori sono rarissi1ni. l\1EO COLO:\IBO .

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SEZIONE PR.\ TIOA

TERAPIA. Per combattere nei prostatici la ritenzione di urina cronica incompleta senza ricorrere al catete• r1smo. •I l dott. Pilad e Polliazzj (Paris MédiCal, n . 46, 1926), osser·v a c he n e1la ipertrofia prosta.t ica distjngiuiamo, secoll'd.o Guyon, tre peri'Odi e oio è : n el primo periodo si hanno d:i:stu;rbi della minzione; nel secondo si veriifi·~a r:Lt1enzione cr-0nica in completa senza distensione della vescica; nel terzo si ha la ritenzione con la distensione vescicale. N•el primo periO!dO i disturbi deJla minzion e non i!mfpediscono il vuotamento della vescica, avendo essa cons·erv'ata la contrattilità suffi.ciente .p er vin:~ere l' ostt.aco~o pr'Ostatiico ; nel se1

co.nclo p eriodo, se non ~ i vo,g lia praticare la prostat er,ton1ia, tt1tli gli uro1'01g'i sono 1d'ta:ccordo c·h e è 11ecessario pil·aticare, giornalmente, il 0ateteris1no ch e spesso, ancil1 e praticato ,~on t.utte le crunt ele di asepsi, JP'UÒ dar luo.g o a coffilPJiicazioni l)iu o meno gravi, spè~i e nei prostatici, considerato cl1e irequente1111en.t e si ·verificano delle e1norragie o in·filtrazj Oiili u 1rinose per ·l a ·determ.in azionc ·di fa1Jse strad·e. Tutti i m ezzi preconizzati fjnora IJer OIYVLarc rail•La ri1enzi·one 1d ''llrin•a l1anno avuto lo scopo di decongestionare la pro:·tata e fai ~ilit.are la minzione (·baigni caldi, sem·ionipi. clisteri, s upposte). Prescin1d,endo da-I 10 e 5eco11do p eriodo l'aJ11torc si ocoopa della cu1,a del terzo p eriodo in cui la di.mi11uzion·e di po,t ere di ron1r.attil ità 1d e'l1l.a (\r.esoic.a rap<pre.senta run ;f.attore nlolto im1portante nella genesi ·della ritenzione. r>er q1ucstc ragioni si l1a se1npre un r esid:uo ohe Yaria dai 100 ai 500 gran1mi, r-esiiduo che, riist.ag.n ando in ves~itea, d.ete1w in1a traslformazione neillc i1rin e oTi•e di·ventruno a·J1caline e arrnmoniacali , dando luogo aJd una lenta intoosioazione. Congi1dera1a la conforma7Jon e strutt'Uraile d ella prostata è necessario far SC01l11Parire iil ba.gs Ofond<J ''PscicalE> ron ·Ulll.a sostan za ·a1pJPropriata, che, p·er le 5ue proprietà cl1•tmiche e me ~cian'i.c1he, ipos.sa pPrn1etter ci la sos.tit uzi'One d el r esi1duo t1•r inario. Q11rsto liquido do,rrà r1spon dere secondo J'arutor-e all e seg·ue11ti conid.i zioni: 1) css8re privo di qualsiasi azione irritante ~ulla in11rosa ,~-escicale e s'rilUlpfPanrt e lln·a azion.e a11tisettic.a n ei casi nei quaJi l'jpertr()fi.a prostati ca sia a.cc om1pa,~ na·ta da ·~il.stite; 2) che aìbb1i•J. una densità superio:rie a qit1ella clr.ill ' urina; 3) ell e non si i:iltE>ri e non si siciol1ga a co·r11a t.to dell 'rurina. L'A. dopo riJcerClh·e mol1t epl:iJci eid esperie·n ze, b.a ricorso, con ottin10 ri sultato , a·hl'oZio di sesamo 1Jromu rato al 33 %. QuE>s to liquido, sterilizzato e !I,eso antise·tti.co ·~on l'aig.giunta di un disinfettan·te, intro:dotto in vescica in qnantità. superiore n1l Tesiduo vescicale preced·e ntem·ente controllato, aldE>risce p erfettame11te ·al l:>assofon do e si rinnova ogni 2 o 3 mesi. Il r esiduo vescicale, dato il suo peso · specifico inforio•re, si -eJe:va Siul hassofondo, permettend'O r,osì il v•notamento .!Om1pleto ·delJa vescica. 0

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1'. L AURENTI.

La prostatectomia soprapubica per l'ipertrBfia semplice della prostata. 1-1.unt riferisce i particolari deJ1a tecnica operattol'ia e del trattamento pre- e post-overatorio s€guìto nella C'lini·CR. di l\fayo; mette in rilievo


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I L POLIOLINICO

so.p~atutto i

gran di ' ra nt3Jgigi i!'awresentati dal « Pilc.11.er bag » per la prevenzione d elle emorra. gie secondaTi·e neilia. lo@gia prostatica. L' éljpp·are<> ohio vi1eaie messo nella lo ggi a prostiatic~ dopo ese.guita una su tmria a pfllirlt.ù. staiccati 1dJe:J. collo vesci·e:nJ e, e consta e&senzialm·ente di un pa110tncino cii giorrnma rtg·o1nfilalbile che ri-emJ?i·e e compTime i l c·ruvo r esi1dJuato a1la pro s.t1atectomia. Vi·ene tient1to in. situ m·ereè UJ11 turbo oh·e fuori esc e da:l1' uretra ·e tCth1e p er m ezzo di una galb1bta m etia:ll ilca aippo.gigi1aia aJ pulb'e, eser ci·t ·a un·a tr.azion e continua sul pa:1lon0ino. Dop.o 12-16 ore vien tolto . I risultati sareiblbero m olto srrup eriori a qiu el1li del' o zaffamen·fo con gaifza iod0tformi1c·a . 1

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neJ1a v·esoeioa, ogni 2 .gi-0rni, 5 eme. di soluzi-0ne e alle rvo.l:te anc:h e 10 eme. a seconda della toller anva. Ii J:?'leu aigisce p er imbibizione ed è un potente m iicrobi.cida e antinewa~O'j. co. L' ...\. .a;flfenma che il bleu oltre essere run ottimo rimedio per la tuJbencolosi reno-vesiei.ca•l e ha anch·e non ·p oca importanz1a dal punto di vista· diagnosti.e.o. Rtf-erisce infatti, su 5 icaisi in cui l'~zione positiva rd-e.1 bleu co-in1cise sempr.e. icon lesione ceirta tub·e rc olare. 1

:r.

LAUBENTI.

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La tecnica di Mayo per i clstoceli.

VITTORIO GHIRON.

L'urotropina endovenosa nella ritenzione di urina postoperatoria.

·v.,.r. Sahl

(Zentral.

f. Chir., 1926) si occu.p a in ge-

nerw1e dell1e ritenzioni· di urina 1pos.t-operatori e, qualunque si.a l'intervento c·h e sia stato prati cato. E noto infatti «>h·e, dopo molte 01perazioni (1iri11'arie o non) gli ilnf ermi non possono v:uortare la loro v1esoilca: ·è la ritenzione nost-01p eratoria e per ' 'in c·er.J.a è n eoessario il sonda:gigio. Oiò p erò ha il faciJ·e inoonv·e n] ente della infezione vesoi1caJ1,e e p er questo l'A. raeicoman.d a i11 ·crr1iegti casi l1e i n.i,eziioni intra,venose di 1l.1Totropiua con5lJd1eran·dole com.e il m etodo di elezion.e. · 1

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A.

POZZI.

Il bleu di metilene nella cura della tubercolosi reno-vesclcale. Suo valore terapeutico e diagnostico. H. Blanc (Paris iV/.édical, n. 32, 19'Z6) . ric·orida com e da temp.o t ale sostanzia si sia usata nelle forme Slllpip.u ratiive P. go11oco·0ci1che nonchè tiuibercolari , sp ecie pel1a Clini·c.a · di M1arion. Quanto alle sue propri età .ricorda come anzitutto il lbl·elU • di m eti'liene a:blbia afifi.nità -elettive perr la cromatina allo 'stato viven te e ici01è .con -c·olonan.tte cellul•are, che q:uestò ,colorante cell1u·I are non eser cita solo la s u·a 1pro.prietà su i tessuti epiteliali, ma anc·h e su gli elem·enti .nePvosi; ch e infine il bl eu si elimina per il J'e11e in maigigioir parte. Da queste pr·o prietà fisiolo·g iche n e risulta chie la· su1a az.ione è ·antisettica e · antin·evra1'gioea. Il bletl di m eti.1en·e tr·o va la sua razionia1e applicazjone in tutte le affézio11i reno-ve:s ci1cali e p.u ò u·sn,rsi p·er via ()(l'la]e e loic almente. Par via oraJ·e si ·daranno de'l1e ·pillole Ida gr. 0,05, due al giorno e 1.a ciura pot!I'à" f aTsi 1pier ·20 ,g iorni su 30. Loicia,1m ente si faranno l e instillazioni usando dooi al1'1 % in si-ero artifiJciale al 7 %; questa s oluzion e potrà allt1niga~si a'l m ezzo, al terzo. Si iniettano 1

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Il m etodo vale per i cistooeli voluminosi con proJasso d e1l'urtero e cOtnBiste, previa isterectomia vruginal-e, nel f?rm.are un 1Piano con i leg·a,menti larghi suturati con pun~i dia: mat eir.assaio e uni.ti con p.unti amene a'l periooteo del pube. L' openazion.e, secondo M·aisson (Surg. Gyn. and Obst., otto.h re 1926), è completJaJta con un.a peri·n ·eoirr.af11a. 1

\ l . GHIRON.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Gruppi sanguigni e malaria Jnocnlata. J. \Vende11.berger (W ien. Klin. Wochenschr .• n. 11, 1927) osserva come 1per l'inoculazione d ellia malaria si aidoperi di solito il sangue preso al 111.aJ arico .s ubito d o1po il brivido. S'inoculano dun· que plasmodi malari-ci conten·u ti n ei globuli ros· si; è p erciò pro.brubile che alterç.zioni SIUJ:>rì.te dai globuli rossi inflù enzino anche i. ·g ermi in •e~~ contenuti. Diversità di grup·pi sanguigni 1potr~b· bero perciò avere qualche importanza per la riuscita dell'inoculazion e di sangue IllJalari·co. .S e il s ang.u e malarico vien e inoculato ad individui il cui siero agglutina ed emolizza le em.a zie del datore, anch<: i pl'asmodi ·,malarici potrebbero risentire notevole danno da tale alte.razione dei globuli in cui' essi sono -·contenuti. Que~to danno s ubito dai p}rasmodi s i potrebbe maniifestare ·~on un ·p eriodo d 'in C\]·b azione '.Partiicolarmente lungo o:p pure con la ·a ssenza ·d'egli accessi malarici (inoculazione infruttuosa). Ricer c11e · dell'autore dimos tr·a no che l'appartenenza a determinati grup.pi sang nigr1i .h a una certa i'mportanza per la riuscitJa della in·o calazione ·della malaria. Jinooulando sangu e rnalarico ad un indivilduo appartenente a grulp(po san·gui-gnd incom.patibi'le a quello del datore nel 60 % dei casi non si riesce a riprodurre la inalaria. I

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POLLITZER.

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~EZIO~E PR .\TIO..\.

L'Influenza delle operazioni s ol simpatico s opra la leucocitosi. P er Leric:he-Footiaine (Pre sse :Jtéd·i caie, noivemhl'P lWS) tutte le operaziooi su'l simlpat.i co tnducono delle ''ariazi'Oni deilla form'll1la ematica nel t erritorio simpatilcectomizzato; so1pratutto ' 'atriazioni leucocit·a·r ie. ~ elle sillnlpatilce.!tomie peri.iart eriose dQpo l 'ini ziale vaisocostrizion e peirirferica con leucope-nia, si 11a una vasodilatazio'l1e con leucocito L ' ~eg-li intro·,-enti suH.ia ca1ena simpatic a cervicale, che non provoca110 l'in iz:iaJe ,-aso 'OStrizione, si ha 1Jlll!IDedi atan1e11te la vasodilatazdone con la leucocitosi. La leucocito i si Ifa a caric o 1d1ei polin ooleairi n eutrofili, r~gi u.DJge i·l m ass.imo do![) o iI>OChe ore, poi s'•atteinua prC>g1I'esstvam•e11te e scompare entro 1-2 m esi. La lemcopenia iniziia:le è in diretto rapporto ed è funzion e dell 'intensiità d0Jl,a vaso .:ostfiizione ; come la l et1cocito i è in raipiporto colla vasodi·la.tazione at1iva. Tali fenomeni non dirpendono da una [eucolisi o leucOfPO.i.si, ma sam1)1licemente da un'aibnorme ripartizione leucocitaria n ei t erritori 1p erifer~ICd . I .a 1eucocit.osi produrrel>be cd.elle variaziooi umo rali , e delle m odilficazioni dlell'equilibrio aoido00.Se, suscebtibfili di s piegare le trasformazioni di attitudini rirparatiI"ici de.i tessuti. P er effet.to de~[·a len co.!iitosi l e ulc ere c roni che iaton icl1e, tn 5-6 giorn i diventano .am1icrO:bicl1e. quindi rapidamente tendono ail la r ilparazione. , .. Lozzr. 1

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· POSTA DEGLI ABBONATI,

n1in11ria, poi0l1iè l'acetato di tal lio tende, di per se stes5o, a dare a1bt1minuria. L' olio ùi cl1aulmoog·ra n el tnaco1na si usa per sem plici instillazioni sotto la palpebra . :\ el~a lebbra, si sommi11istra per bocca a dosi cl i 10· 300 gocce e fino a 500 al giorno in capsule <'herat in izzate, all'inizio od alla fin e <lei pasti. La dose utile m edia è ·di 100 gocce; p er sa:ppor· tiare ben e le dosi forti, è necessario il r eo-ime o lattro Raramente potrà contint1a rsi la cura per più rli due mesi; si può a1lora ricorrere a clisteri (~m11lsio ne d·ell'olio in latte), a su1p positori o, inegli o, ad iniezioni endomuscolari n ell a r egione glutea di 1-5 em e., secondo la formula ·di Po1naret: Olio di chauJ.moogra eme. 70 in pro,·etta graduata, portiando a 100 eme. con eucalipto!; agitare, filtrare su carta, distribuire in fialette e sterilizzare a 100<>. Si usa anche in applicazioni locali: Olio di criaulmoogra g. 40; \ ·aselina g-. 50; P araffina g . 10. ,~·l i .

A.l dott. G. D. P. , da S. 1P . P. :

P er le maliattie d ella p elle, veda il · l\Ianuale di REDAELJ , pubblicato da F. Vallardi , l\Iilano. Prossi mamente, nella " Collana dei mant1ali del Poli rlini co n, sarà pu·b blicato quell o sulle malatti e della 1p elle , ·del prof. MONTESANO. P er gli esami clinici di laboratorio, veda il .:\lanuale di C. :VI . •BEJLLI, pubblicato dall'Istituto editoriale scientifico di i\lilano. .i\ncl1e su tale argom ento, n elha « ·Collana dei manuali del Policlinico 1> sar à pubblicato un 1i\llant1al e a ct1ra del prof. G TUDTCEANDREA. fil.

U so dell' acetato dri tallio e dell'ol io di chaillmoogra. -· Al d ott. . \ . L . C., da R . :

La posologia d ell'acetato di tallio nel trattamento della tigna è stata stabilita da i8uscl1ke n ella ·dose di 8 mg. p er kg. di 1p eso del corpo. Si somministra p er bocca in acqua zuccl1erata, una sola volta. I capelli incominciano a cader e de>ipo 6-8 giorni; al 19° 11a depilazione è completa. ~ util e precauzione tenere i bambini a letto per 24-48 ore dopo la somn1inistrazione e .sarebbe desiderabile poterveli tenere per tutta la durata dell'azion e del medicamento . Qualche 1disturbo si ha n ella 2a-3a. settimana~ • cefalea, perdita di appetito e dolori articolari (ai ginocchi, ai piedi, alle dita) che scompaiono col semplice ri·p oso a letto. :E: indispensabile l'uso di un 1prodotto puro. Il tr attamento è controindicato ql1ando vi ·s ia albtl·

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.' \l dott. E. C., da P.:

Nell' esame microscopico dell't1rina, 1è assai difficile, se non impossi.bil e, eliminare il pus per fac ilitare la ric.er ca degli eventuali elementi r enali. Può tentare con l'aggiunta di qualche goccia di acido acetico ch e, darptPri·m a, m ette m egli-0 .in evidenza i leucociti e ;poi li rigonfia e li fa scoppiar e; è probaJ)ile cl1e le altre cellule e soprat11tto i cilindri resi·stano ma:g·giormente. La s oluzion e di Spengler per la colorazione di con trasto .del bacillo di Kocb è .fatta, non già con aci·do 1Pi·Crico sciolto a parti u,gu1ali cc>n alcool, m a con :parti uguali ·d i alcool assoluto e di soluzione acquosa satura di a cido picrico; in·v ece di iquest' ulti.m a può anche u sarsi il r eattivo di Eìs})aCh. · fil.


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IJJ POLICLINICO

VARIA~ Igiene I

«

alimenta1~e.

menus » nella storia.

La cu·c ina, ·dice Brillat-Savarin, è la più antic·a d elle ·acrti. B ,p er mangiare che l ' uomo ha ilmpra..r ato ·a caiociare, e 1p1er oa.m 1bi.ar gu sto ai cibi 0he ha in1.p arato a f.are i'l fuoco . L'uomo primitivo vi·s se ·d i frutti, ·di caccia, di pesca, ma anic.h·e• di cereali. Nell'alta 1antic•h ità, 1diver.si tra lo!I'o furono i popoli rtgua:rido alla storira tdeigli alim·enti. Gli Irudù illOn mangi1avano carne, in ooniaJgigio alla credenz1a n el-I.a :metempsicosi, ma olftfrivano animali rugli Dei. Si reitba:v·ano !<ii cer•eali e bev.e v.ano il « sòma » a base di .m i·e1e tf.ermentiato. L"Egitto è un paese di c olti'V'azti.oni: cereali, rizomi ·del loto, d el :papiro, l enti,ccl1ie, fave, ifrutti vai-i ·v engooo ·u ·tiUizzati ;p.e r l'alimentazione. Il bue era animale sacro; le classi basse si cibavano idi .carne di 1POrco. 1 tar:tUJfi erano, gi1g anteschi: 36 1c1hili e ianche più! Gli Elbfrei si aJlimentava no, seguendo i d ettemi della BIDbia, Idi icer eali, leg,umi, latte, burro, miele, sall·e, SJpezie, p1esci, pecore, vitelli, tbuoi, ma non idi carne id.i iporco. Erano ghiotti di d olc iJumi. I Caldei erano un popolo agricolo e orticolo. Gli .t.\S6iri invece ·u n popolo c·acciatore. I P ersi , oltre a i ·cer·eali e ai leg.urni, .m angiavano carn€ di cervo ·e d ',asino. I Greci, molto •sempil:Lc.i in oli,g ine, si cibavano di ipecore, cirupr e, ponci; il pia1to nazi1onale rateni ese è la « madza » fatt·a di orzo e aiceto· o vino. Gli S'P.artani, prima assai fruga1i, lo furono m en o ·a i tempi ·di .P ericl e: lia D. ssa Koundjy (Presse M éid.. 1927, n. 12) 1d escriv.e il ri-cco pasto di un sig·nor e d-ell'e:poca, ieo·m p·osto ... di o,gni iben di Dio! Più tar1di, compaiono anohe i p·a·s·t icci (di mielle, di latte). I GretCi beveiv1ano i_POCo d·u rrante il pasto , ma molto sutbi1o ·dotpo, e allùngavano iil vino con due terzi ·di aoq.ua. I Roanani erano anch-e molto !frugali : iper s ecoli si nutrirono di polenta 1di ·t ritico, poi Id i pesci lessati o .f ritti , 1cavoli, ;f.ave, formaiggio. I•l pasto delle cll(l)ssi a.giate ·dei teID1Pi p osteriori sj compo·n e di itre parti : la « ,g'ustati 0 », la « cen·a », la cc secunda mensa n . ·B:rra l'81J>·Ocia del· « vo'm itori-um ». Seneca ri'.IIljpQ"overa : S i v.omita per mangiare, si mangia per v omitare. I pranzi di Lu·oullo costavano 45.000 1francl1i l':unol E che dire di Vitellio e di ·N·etrone? La cena di Trimal' cione, desc1itta ·da P etronio in 400 pagine, s erva di esempio: un a sola delle innumerevoli portate era un coperto rotondo, diviso come lo Zodiaco 1

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XXXIV, FAsc. 23p

in dodici .settori, in ognu110 dei q•uali ·u n pia·tto rapipìresentaiYa il seg·no zodirucale corr.iSjpondente : per esempio, al posto d el la Vergine, un p·esce che non ave1Va mai .f atto ruova, al po.sto della J,ibra, unà bilanci.a r eoante ISU un.o rd·ei piatti una torta e suùl'altro fllill pas1irccto, e via dicendo. .t.\nche Bisanzio fu invasa ·da <1ueste follie di a nfitri oni. L'alimentazion·e 1d•ell'Ooci d·ente era meino· raJf.fina ta: la Gallia è i'l grande centrro delle 1s.alagion1, e, sino a. 10arlomagno, il ruutrim·en to è 1g Tossolano. Dopo, si ebbero, alle .f.este cavallerooohe cc i fa~ g·iani rualle zaiinpe ·doriate e il ipa·vone dalla coda dischius·a 1portatì su·lla ta·vo1'a ctei princiipi da: pagg·i v&Stiti d'oro » (Brill1a.t-Sa,,ail'in). Nei oastelli,. pil'i t andi, i pasti ·e rano, con la g uerra e la caccia, le ·saJ.e 1diistrazioni. Erano interminabili, ma no11 tro1ppo raffinati. A P.aTigi n el 13° secolo, l e •d err,a te 1&ono quelle1d·ei 1g iorni no\S·t ri, le liste d.ellle vivande assai rie. c.h ·e presso gli ·agi·a1j ; vi sono otti,mi libri di c1t1· cina. I p·o'Veri solffronQ invece la fame e man.gian() tr]1p;p a, carne. idi ·deltfin·o· e di ca;ne. P iù taridi, vi f•ui!'on limitazioni (;dOl\lillte alla l egge) d·ella quantità q.ei cilbi , e run ritorno agili alimenti vegetali, e Rabelais porta in Francia e coltjva la lat•t uga presa ia Roma. S()ltt() Luiigi XIV fanno J.a lor-0 c0tmparsa l'alcool e il ca,fif1è : i libri disting-uono due cucine : la .gr aiSB.a e la. n1 a1gra, ciascuna con grandi vari·età di .cilbi. Solo p er la :m1agra vi . son o 150 min e.stre .dilfe:rentil _t.\l r e una v olta ,f u -O!ff erto da M ..me de .11a Chancelièr e un festino di 168 piatti! La cucina dei bo.rg·l1esi 1è iruvece •p ·OCO complica{Ja : legumi,. p;0lli n.ei giorni •d.i festie., forma.g,g i e latticini. Il gra.Bld·e avvenirrn·en1o d·el regno di lJuigi XVJ è la piantagione delle lì atate. D o~o .l:a Rivoluzione, 1 d etta il r eigno della di· soaosia ' , l'arte cuJ.in·a ria riprende i suoi diritti e nel 1870 vi·e ne offerto •a Dum·as padre ll1D. pronzo di .di eci porrt·a te, 01g nuna 1composta di una medìa d i una quindicina td i piatti 1div.ersi. Prima ·d ella grande 1g uerra, in .F rancia l'agiato mian giwYa troppa carne, il 1p o1vero man1gi1av1a trop1po pane. Dopo la .g uerra le cose si sono semplilfic•ate.: 1·epoca ·d elle gonne cort.e .e ·d ei capelli twgliati è 1'0poca delle r estrizioni, del << r ·egime di due 1J1atti »; ma 1è anielhe l'e1p0Ga d ella magìgi·o re razionalità n ell'alimen·tJazione, 1Ja qru.aile viene regolata .da leg.g i fisiologilch.e, fi1s iich e e chimiche, dettat e aniche dai ·g ran·d i scienziati, che non sded edicare I.a loro afttività mentia.1€ ·a o211a110 idi 1 qi.1csto .comipl esso iproblema. E . G. 1

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[ANNO

XX X I'r) FAsc. 23]

835

SEZIONE PRATICA

• POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. CONTROVERSIE GIURIDICHE.

XVII. - Se ed in quali casi possa essere modltl· cata la norma del capitolato concernente la re· sldenza del medico condotto In on dato luogo. Un medico condotto era stato nominato per l'assistenza sa11itaria d egli abitanti d 'una !razione, ma con facoltà di risiedere in città e di -est">rcitare Ja rprofes ione libera. Successivamente, l e rondotte 1nedtche furono ridott e da cinque a trr e il Co1n11ne, valendosi della facoltà prevista. 1dal capitolato e.li mod.Ì.lf icar e l'ordinamento delle <;irc:osrrizioni d elle singole condotte, obbligò il medico, g ià autorizzato a risied ere n el Comune, a stabilire la r esid enza n ella ,f razione per assicurare t111'assistC'nza sonitari1a meglio riSJPOndente ai biE=ogni dei frazionisti, tenuto conto d ella distanza d ella frazi on e 1dal capol'Uogo. ~e d eri'\'Ò una controversia tra il m edico e il Comune al fine ·d i sbabilir e se l egittimamente tt'. osse stato stabilito l'obbligo d ella r esid enza n elJa .f razione. ~ da n otare che n el caso in esam e il .capitolato av~\'a previsto es'Pli citamente la facoltà e la even tualità cli 1111 riordinamento delle circoscrizioni 1cJei1le condotte, il che pote,·a importare anche lia n ecessità di una di,·er sa d eterminazion e d ell a r es iden za del m edico in r ela· zio n e alle mll tate eircoscrizioni. Il Consiglio dl Stato, Sezione \ t , con ·d ecisione 27 no·Yembre .1926 n. 418, ha dicl1jarato legittimo il provive'dimento del .Comune. B da riten ere che, in linea di massima, la residenza stabilita dal Com une, in forza d el caip·itoliato o della d eli.b erazione di nomina, non co. stituisca per il m edico condotto un vero e proprio diritto, ch e sia di ostacolo assoluto, in ogni caso , a qualsiasi ·diver sa d eterminazione. Questa concezione del diritto soggettivo, r elativa1nente alla r esidenza, non corri sponder ebbe alla natura d el ra1)porto d 'im1piego ch e non è un vero e 1pToprio contratto ma è un negozio gi'Urildico cl i diritto pubblico caratterizzato ·dallo ·scopo di provved ere ad un servizio di general e interesse, secon·do le esigenze di esso. P erò sarebbe altrettanto eccessiryo ammettere che , una ·volta stabilita l1u residenza, il Comune possa modifi.carla senza <el1e una vera e propria necessità <li :pubbli·co interesse, 1Per soprarvivenute circostanze o di rior· diJ:1amento delle circoscrizioni o di eventi demo. grafici, giustifi chino una diversa d eterminazione. tanto più ohe la resi·denza già .s tabilita, ·p ur non 1

rostit uendo un vero e proprio diritto, corrisponid e acl una 'Pretesa l eg·ittima .d el .m edico .condotto, cioè aid un .;interesse protetto dalla legge. Si tratta, qui11di, di un ;problema ·di limiti del potere del Comune, sog.g etto a controllo giurisdizionale .dal punto di vista della legittimità. 1

XVIII. - Gli atti amministrativi non possono pro·

durre, generalmente, effetti retroattivi. \

Un impiegato era stato licenziato in forza dei decreti 27 maggio , 1923 n . 1177 e 24 settembre n . 2073. La d el iberazione era s tata però annullaba dal Consiglio di Stato. Successivament e, dop o il 31 rdicembre 1924, quando era scaduto il termine ch e limitava la ef•ficacia d ei d ecreti ~ud­ detti, il Comune licenziò nuoyamente l' impiegato, in forza dei p oteri straordinari, con d ecorr enza dal 1° aprile 1923 cioè dalla data del primo li ce11ziamento. A11cl1e la second1a •deli·b erazione è stat3. a n11·u llata dal Consigli.o di Stato sia perch.è il Comune n on poteYa più eserc itare il potere straordinario dei decreti 2ì maggio e 24 settembre 1923, sia p ercl1è, in ipotesi, il Comune no11 avrc>bbe p otuto .prov\redere e.r riavo con effetti retroattivi, violando così il giudicato che aveva annullato il 1primo licenzi.amento_ cc Nè import•a dice Ja clrcisione 28 dicembre 1926 n. 473 - che i 1 Consigl io di Stato aveya esprrssamente fattj sal,,i gli ulteriori provvedimenti d ell'amministrazione, poicl1iè con questa espressione il Collegio non intese cl1e ri conoscer e 1all' an1rninistrazione q•uei poteri che le spettavar10 a:Jer Jegge, di provvedere cioè sulla situazione dei ricorrenti in conformità clelle 11orme ordinarjc d ella legge comunale e del regolamento per gli impiegati del Comune, ma r1on intese far rivivere un decreto legislativo ol1e ·aveva già ce•s sato di esistere » . Il principio giu· ridico c h e in questo caso e con riferimento ai poteri straordinari è stato applj cato d1al Consiglio di Stato, ha una iportata più ·g enerale. Annullato un licenziamento, sia pure p er vizio di forma , l 'am.m inistrazione puibbli ca pt1ò eventualmente ·d eliberare ex noYo, ma con effetti dalla rdata d el nuovo provYedim ento e non può stabilire c11e ·questo ·abbi1a invece effetto r etroattivo dalla data ·del primo. Questo prjnci1pio si. ricon· i1ette alla n orma più generale •cjrca la efficacia degli atti ammini stratiYi, i q.uali, normalmen te, l1n11no eff etto dalla datia in cui diven gon o effi ca•cL 0

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(*) La presente rubrica è affidata all'avv. G10VAN ~I

legale del nostro periodico .

SELVAGGI,

esercente in Cassazione, oomulente


IL POLICLINICO

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_[ANNO XXXI V, FAso. 23ì

NELLA VI.TA PR.OFESSI ON ALE. Cronaca del movimento professionale. •

CONCORSI . •

1 voti del Sindacato delle professioni sanitarie. . A.Il' adunata degli Intellettuali fascisti che ebbe luogo a Milano sotto la p.residenza :d·e ll'on. R~s­ soni, i .S indacati delle C-Orporazioni intellettuali pToposero e fec:ero approvare i lo.r o ordini del ·giorno, affermanti voti speciaJi. Riportiamo i due proposti dal Sindacato delle profeS\Sioni saniit arie: I. Il Sindacato, conside.Tando: ai) che la 11uov.a struttura corporativa dello Stato Fascista ·implica l'organizzazione e la dipenden~ di ogni 1avorat0re intellettuale dai S indaoati ormai giuridioaJ'!lente riconosciuti; b) che colle mansioni ora .assunte · dai Sindacati gli Ordini Professionali vengono priv.ati 1c1i ogni loro .attributo; e) che necessita tenere moralmente unite le Classi Professionali; fa voti che siano aboliti gli Ordini P rofessionali e che le r esidue loro mansioni si.ano devolute ai ri. sp·e ttivi Sindacati. II. Jl Sind.acato, essendo a conoscenza cl1e il Governo Nazionale attende allo studio della organizzazione degli Ufficia.li Sanitari; tenuto oonto che nei piccoli Oomuni, per le difficoltà date dalla lontananza dai centri di &tudi e- p er le altre mansioni disimpegnate , i medici spesso non ·p ossono essere al oorrente del moviment-0 scientifico; e che per le dirette rela.z.ioni di vita in sito essi sp:esiso non h.anno completa libertà d'azione; fa voti che siano ,aboliti ·g li l ifficiali S·a nitari dei piccoli c·omuni e che essi si.ano sostituiti da Ufficiali .Sanitari circondariali; sict1ro che il Governo Fascista saprà armonizzare gl'interessi dei Medici colle .alte finalità ,di difesa sociale e gli interessi della. saIute pubblica.

Contributi sindacali òbbligatoril per gli intellettuali. Il ~finistero delle Corporazioni ha approvata la segue-11te classificazione dei contributi sindacali obbliga.turi per gli esercenti una libera attività : 1) Avvocati e procu< r atoiJ.·i, ingegneri, medici, giornalisti, architetti, chimici, lire c-ento annu.ali. 2) Veterinari, autori e scrittori, musicisti, artisti, dottori commerciali, ragioni€ri, farmacisti, ge-0met:ri, lire ottanta annuali. 3) Ostet.1•iche, periti, }i.r e sessanta annuali . I suddetti contributi sono obbligatori ·p er tutti gli esercenti la libera professione . Per i professionisti che sono anche iscritti ai Sindae a.ti Fascisti, oltre il contributo o:bbligatorio Yi è il pagamento della tesser.a in lire dieci. Qualo ra secondo lo spirito della Riforma sindacale si dovesse provvedere alla istituzione di opere ~ssiste11zi.ali e di previdenza per i medici, saranno fi s.c;ati i con t ribt1ti.

POSTI VAOkNTI •

•~CARANO n' l sTRIA (Trieste). Sanatorio Popolare « Conte Petitti dAi Rorcto » . Direttore tecnico ed amministrativo. Stip. L. 30,000, vitto, obbligo di .r esiidenz.a. I l termine u t ile per la presentazione dei documenti a.Ila Segreteria dell'O .N .I.G. in Triesite, scade il 12 gil1gno. Per chiarimenti scrivere :a.Ila Segreteria. ..A..QUILA. Ospedale Civico d·i S.-- 1Salvatore. - P ri, man:io del Labol'latorio di ricerche cliniche ed aJi.at omo-p.a tologiche; L . 4500 e 50% diritti di l.a1borat. Soad. ore 12 del 25 gi,u. Età lim. 40 a . a l 20 mag. Tito1i e p rova teorico-pr1atic~. Il primario 1avr à ,a.nche l'ufficio di dissettore e gli srurà affidato il .reparto isolam. Serv. entro 15 gg. BIANCO (Reggio Cal.) . - L . 6000 (sio) e 4 quadr. dee. ; L. 2500 cav.; et~ lim . 45 a.; tassa L. 50.10 . Scad. 15 giugno. . FoRLÌ. R. Prefettura. - Uff. sa.n.; L . 14,000, oltre L. 2000 serv. att. e L . 2000 supplemento integr.ativò; doppio c .-v.; 10 bienni ventes. · Divieto di esercizio p rofession . e di qualsiasi .altra mansione od ufficio . Soad. 15 giu gno. GENOVA. R. Pre f ettwra. - U:ffiei.ale sanitario e direttore dell'Ufficio M u nicipale d'Igiene del Comune di Genova unifioato. Scad. 30 giugno. Vedi fase. 19. GENOVA . Spedali Civili. - Vice primario specia lista in pediatria medica; scad. 8 giugno; vedi fase. 21. I vREA (A osta). Ospedale Civile. - Due assistenti della Sez. Ohiru::rgica; scad . 20 giu . ; v. fase . 21. LAGONEGRO (Potenza) . - A tutto 30 giu. ; lire 7000 per 600 pov. e 6 qua:dr. dodiçesimo; .d ocum. a 3 n1esi; tassa L. 50; età lim. 4.0 a . ; serv. entro 15 giorn i. , M ..\J.~'IOVA. - Scad. 10 giu . Medioo .d i Ripaa-to; L . 9000 e 5 quadr. dee.; c.-v . in L . 1170-1800; età lim. 40 a . MATINO (Lec ce). - L. 8500 p1er 1000 pov. ; adèlizionale L. 3 per 500 ipov. e L. 5 oltre; 5 quiar drienni dee. Soarl. 30 giugno. MERANO. Cassa Circondariale pe·r Ammalatii. I l Consi·glio d'Amministrazione apre nuovamente il concorso ia.d un posto di oapomedioo e sei posti di medico r.io·nale. Scad. 15 giu gno . Stipendio lordo mensile per il capomedioo L. 2200, per i medici rionaJi L. 1400. Età massima a. 50. Nell'esame dei titoli verrà tenu.td Qanto della eonosoon~ della lingua tedesca . D\ritti e . obblighi &ono specificati nel regolamento di servizio ~he & può a vere dalla Segreteria.. MILANO. Pio Istituto di S . Corona. - Sono vacanti posti di medico russistente negli Istituti elioter.apici-chirurgici e profilattici in Piet~a..ligure; 1


[ANNO

XXXIV,

FASO.

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L . 12,000, oltre vitto e .alloggio. Domande e richieste d'inform.az~oni all'Amministrazione (via Cesare Correnti 13, Milano). S. PIETRO -g1u·g no.

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SONNINO

VtMINARIO

(Ro1na). -

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SEZIONE PRATICA

(Padova). Proroga a tutto A tutto 25 giu.; v. f.asc. 21.

(.4.quila) . Casa Santa dell'Annunziata. - Aiuto di ohirurgia nell'Ospedale Civile; soad. 10 giu.; vedi fase. 21. SULMONA

TonI (Umbria). - ..\.1 1° lug., 4a. oond . .rurale; L. 8000, oltre L . 600 serv. att., assegno mezzi trasporto (automobile o carrozza), due c.-v. ; età lim. 40 a..; tassa L . 50.10; docum. a 3 mesi dal 29 apr .; serv. entro 20 gg. Chiedere annu112'io.

~·.anno

fir1nati con un pseudonimo e accompagnati dal nome in busta chiusa. A pal'ità di merito si darà la preferenza a oollaboratori della rivista. La Commissione aggiudicatri<:e sarà compost.a da profe::;sori u11iversita.ri e dal direttore delJa rivista . Indiriz~are i lavori prima del 31 dicembre p. c. all.a direzione: RiYadavia i1 . 1745, Buenos Aires (Argentina). NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

A direttore dell' AmbulatQrio Antivenereo di Girgenti è risultato, in esito a cone0trso per titoli ed e ami, il dott. Giovanni Cremona, da Girgenti. La Con1mis.5ione era composta dei prof. Luigi Philippson presidente, Liborio Giuff.rè ed Ercole Cova.

0oNCORSI A PREMIO.

Concorso per lo stuclio del cancro . L ' Ospedale Maggiore di San Giovanni di Torino, rende noto che la scaiden?Nl. del concorso a quattro premi indivisibili di L. 2500 cia-..~uno fra i medici del Pien1onte per opere sullo studio clinico ambientale d el cancro, indetto per generosa oblazione del senatore prof. Bellom P escarolo, è stato protratto, s u richiesta dei co11oorrenti , dal giugno 19'27 a t utto ottobre s uccessivo.

NOSTRE CORRISPONDENZE. La Conferenza inte1·nazionale sulla rabbia. Pa.rigi, 25-30 aprile 1027.

l.1a Conferenza internazio11ale sul1a irabbia, or-

ganizoo.ta dalla Società delle Nazioni, si· è inaugurata il 25 iaprile, nella Biblioteca dell'Istituto . Pasteur di Parigi, sotto 1a presildenza del professor R-0ux e la vice-presidenza del p·r of. Cal1nette. Vi sono stati rappresentati 24 paesi e vi sono Pre1nio illaragliano . intervenuti oltre 60 delegati. . Un breve discorso del dott. Roux, unico collaE aperto il concorso al « Premio Maragliano » boratore ancor vivente di Pasteur, ha aperto la di L. 1000, da. a,S.Segnarsi al miglior lavoro fatto in confere11za, rievocando mirabilmente la grandiosa Italia sulla tubercolosi. Gli aspiranti .al vremio doopera pasteuriana. E seguito un discorso del prof. vranno trasmettere al rettore della R. U. di GeCalmette nel quale è stato riassunto lo scopo della nova tre copje dcl lavoro scrittR .a macchina o in Co11ferenz.a e iprospettato, in linee generali, lo bozze di stampa, non essendo ammessi lavori già stato attuale delle nostre cop.oscenze s ulla rabbia. precedente1nente pu bbli<!ati. I lavori debbono porSono state quindi costituite quattro Commistare il nome e cognome dell'autore, nonchè l'indisioni, oorrispondenti ai 1qu.a ttro a.rgon1enti posti cazione del laboratorio od istituto nel quale furono all'ordine del giorno. eseguite le ricerch e, e saranno inviati raccomandati 1a Commissione: Natura del virus rabico; ree oon ricevuta di ritorno al rettore della R. U. di latore il dott. Marie. Presidenti i dottori Bordet Genova nrima del 31 dicembre 1927. (Francia) e Kraus (Austria). ' • 2:i. C-Ommissione: Accidenti della vaccinazione Concorsi interna~ionali per lavori sperimentali. antirabica; relatore il dott. Remlinger. Presidenti i dottori Mc. K endrick (I11gl1ilterra) e Bujdwich Allo scopo di favorire le ricerche sperimentali, la. « Revista Sud-Americana de Endocrinologia, In(P olonia). munologia y Quimioter.aipia » indìce un 2° oonoorso 3a. Commissione: La vaccinazione antirabica delinternazionale con 3 premi di 1000, 500 e 500 p eil'uorno; relatore il dott. M.arie. Presidenti i dotsos argenti11i (al cambio attuale 1 pesos equiv~le tQri Pfeiffer (Germania) e Zlatogoroff. (Russia). circa ia 10 lire it.). I lavori premiati verranno in4a Commissione: L a vaccinazione antirabica deseriti n ella rivista· la riproduzione di disegni, fogli ariirnal·i ; r elatore il dott. Vallée . Presid~nti tografie ecc. è ,~ 'carico dell' amminiBtrazione; gli i dottori Di Veste.a (Italia) e Kitashi1na (Giapautori r·iceveranno 100 estratti gratis. I temi sono pone). facoltativi ma saranno preferiti i lavori di endoLe quattro Commissioni h anno proseguito ia.1°a r crinologia' immunologia e chemoter.apia. I lavori cromen te i lavori fino al 30 .aprile, nel qual giorno non devo~o sorpassare 16 pagine di. stampa. Posvi è stata seduta plenaria di chiusu1ra. sono essere scritti in spagnolo, italiauo, francese, Le conclusioni adottate dalla ConferenZJa moportoghese, inglese, rumeno, ma ~a rivista si riserva la facoltà di farli tradurre rn sp.a gnolo per str ano invero come molte questioni inerenti al problema della rabbia siano ancora molto oscure, la pubblicazione, qualora lo stimi opportuno. Sa\


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1L POLICLINICO

e co1ne molti problemi pratici abbiano tuttora bisogno di ulteriori studi. Così nessun nuovo concetto, e nessuna prevalenza di pareri si è m.anifestata 1a proposito della natura del vir11s rabico e della etiologia delle paralisi da vaccino. Fra i molti metodi di vaccinazione umana, s.ucced.anei de1l'originale metoldo p.a steuriano, sono stati particol~rmente presi i11 considerazione i vaccini fenicati ed i vaccini eterizzati. La vacciniazione antirabica ool virus fenicato mo.rto è stata ogge~to di prolungate discussioni ; e, per qu1anto l'argo1nento non fosse all'ordine del giorno, ha destato molto interesse .anche l'organizzazione dei Dispens ari antirabici, attuata per la prima volta d,aJl'Istituto di Rom.a e già diffusa in Russia, in Polonia , a, Ouba e . n e•l le Indie I11glesi . .Anche I.a questio·n e della pluralità . 'del virus rabico, sollevata dal dott. Punt oni, è st.ata oggetto di parti'Colare attenzione per pa.r te della Conferenza, che l1a .r accomandato, nelle st1e conclusioni, l'~secuzione di ric~rc:he sper1menta.li in inerito. So·no stati inoltrp stabiliti opportuni accordi .allo sco1>0 di u11ificare i criteri con - i quali sono con1piJ.ate le statistiche, e ciò per ottenere cifre e prospetti fra loro p·aragonabili. Infi11è per ci.ò che ri~ua rda le varrinazioni animali, è stato raccomandato di sperime11tare le vaccin.azioni p1reventive del cane, le qu.a li, p e-r essere di pratica attuazio11e, dovranno essere ese. gl1ite, per qua11to sia possibjle, jn un t.e.mpo unico. Le vaccinazioni curative del cane sono state molto discusse, ed oggetto dei più diversi pareri, perchè molto divers a è , nei v.ari P.aes i, la Tègolame11tazione a ques to ir igu.ardo. Vi s ono Paesi nei qua~i è iimposto senza eccezione l'1abbattimento dei cani morsicati da animali sosp etti, ed in tal caso è ovvio che la vaccinazione non può essere adottata. Vi sono invece altri Paesi i1ei qu.ali, conse11tendosi che i ca11i morsicati, siano risparmiati (purchè tenuti in osservazione per 6 mesi) la vaccin.azio11e può essere praticata. Las ciando impregiuldicata la questione per questi ultimi, la Conferenza ha fatto voto che un temperamento possa . essere apportato nelle legislazioni sanitarie più severe, nel senso che i e.ani soltanto sospetti di esser stati co11taminati (assenza di ferite m.a11ifeste) po~s ano essere risparmiati e vaccinati. La Confere11za ha pure r.accomand.a to le vaccinazioni dei g·rossi erbivori co11taminati.

L ' Italia è stata rappresentata alla Conferenza d.a tre delegati uffici.ali, i p.r off. Di V estea, Fi11zi e Puntoni; s o110 inoltre ll.1terve11uti i proff. Fermi e Lumb·a u. La delegazione italiana ha preso parte attiva ~i lavori. Il prof. Di Vestea ha IJarlato sulla nat ur.a del virus ra.b ico, sulla sua fi!trabjlità e sulla t rasmissione .p er la Yia n ervosa., ch'egli per primo e bbe a dimostra r e , destando n1olto interesse.

[ANNO

XXXIV'

FASO.

23]

Il prof. Finzi ha, preso attiva parte ai lavori della 4a Commissione, esprimendo autorevolmente i propri concetti e la prop·r ia esperienza in ma· teria 'd i vaccinazioni animali. Il prof.. Puntoni ha preso par,t e ..ai lavori delle quattro Commissioni, facendo comunicazioni sulla pluralità e sulle vari.azioni del virus rabico, sulla eliminazione gastro-enterica del virus rabico, sulle paralisi da viaccino a virus ucciso, sµll'organizzazione dei Dispensairi antirabici, sulle vaccinazioni .animali in ·g enere e sull' autovaccinazione antirabica in pa·rtioola.r e. Inoltre ha rivendicato al Negri il merito di avere formulato su basi di osservazione la teoria protozo.ari.a del virus rabico, e di aver proposto la prima denomin·azione che non dev'€ssere dimenticata: « Neuroryctes hidrophobiM ». Anche il prof. Fermi ha preso parte ai lavorì f.acenJdo una oomunicazione sui vaccini fenicati, che, com'è noto, furono a.a lui introdotti per la prima volta nel1a p·ratioa. In complesso i r.appresentanti italiani hanno avuto una eminente parte nella Conferenza, ed hanno f.atto rilevare il notevole contributo appOO'tato dall'Italia uelJe questioni inetenti alla rabbia, riuscendo ·altresì a far valere metodi e studi italiani i1elle conclusioni finali . Al termine dei lavori delle Commissioni, e dopo l'approvazione delle conclusioni finali, il dottor Calmette ha pronunciato un discorso di chiusura. La Conferenza è st.ata sciolta dopo un breve e commovente saluto del dott. Roux, cui risposero i rappr~.se11tanti dei pr~ncipali paesi, e, per l'Italia, il prof: Di Vestea. ~ A i c-0nvenuti è st.ata offerta t1na colazio!le al Trianon Pa1ace a Versailles dall'Istitl1to Pas~ur ed un pranzo al P alais d'Orsay a.alla Società delle Nazioni . Sono stati visitati dai congr essisti gl 'impianti di Garges dell'Istituto P.asteur e la Scuola di Medicin.a' Veterinaria di Alfort. . Oltremodo commovente è 1·iuscita 1.a visita alla tomba di Pasteur, sul-la quale le delegazioni dei va.ri paesi h.a11no deposto fiori. V. P.

Rammentiamo. l'Interessante Monografia: oott. c. DRACOTTI .

LA PSICANALISI Seconda edizione aiocurata.me"lte r.i'Vedrttta, .ampliata e icol'll"edata del r.i· tl'latto (in formato ·d i rn.m. 90X135) di S· Freud· Prefazione fdel Prof. Sante De Sanctis D·i réttore ·dell'Is·t ituto di Psi oologia .Srperimentale della R. Università di Roma. Un volume dri ptt..g.g . VIII-96, nitidamen·t e etamrpato su earta -semipatinaita. Prezzo I.t. 1 4 .più le B'Pe6e pOE!tali di sped1izione. Per i nostri abbonati sole L. 1 2, 7 5, in porto lf·r aaico. 1

InViiare Vaglia posta.le a,l Sig. LUIGI POZZI - Via. Sistina., 14, agoiunoenào: per l'Uffi>0io poeta.le Su.cOtl'l'S&le dioiotto, ROMA.


SEZIONE PU \TICA

NOTIZIE DIVERSE. Il discorso del Duce alla Camei·a. Il di~coroo pronunziato dal prin10 n!inisiro alla Can1era dej Deput ati ncllia ~e dnta del 26 n1aggio avrà largl1issim.a eco H Il' interno ecl •a 11 1 Estero. Noi vogliamo sott<> li neare soltanto la parte copicua che il g ra11de u<>mo di Stato ha fiatto a.i .ser,·izi i~ie11ico · ani tari cd all'integrità fisica de l popolo nel <le1 er n11 n.are ed ~ic11rarc~ 1' efficie11za della N az.ione. cc È e'-icle11te, egli ha detto, che in uno 8tat() be11e ordinato la cura della ~a lute fisica del popolo dev'l ei·e al prirn·o posto ». I nostri uontini Politici non aYc.vano mai avuto una oosì netta e precisa, ,.i ione del còmpito che s1)etta alla u1edicina ed ~tll'igi ene s ull'economia generale di un Popolo e 11oi tin1ia1110 doveroso di segnal.aa·e l' i1npostazione di q ue to problema es ei1ziale- 11el1e opere del regi1ne e n ella parola del l)uee.

Congresso Internazionale di Idrologia, Climatologia e Geologia medica. i raclunerà .a Lione <lui 5 a1 9 <>tiobre 192/. Avrà tre Sezioni: 1) Idrologia, sotto la i>1'€siden2a dei proff. Pinilla e 'ellier. ' ri saranno svolte le seguenti relazioni: « Equilibrio acido-b.a.se e terapia idrominerale », rE:!latori G1enard, ~Iathieu de F~y e E. Ma.nce..au; cc Ginecologia ineclica e cu r e idro111inerali », r elatori D.avid, Mace de Lepi11ay, Magrez, Pierra ; « Le basi p.at.ogen iche delle cure idro1ninerali in ginecologia n, relatore G. Cotte; ((Torio e cure id ron1inerah », relatori Cl nzet e Che,rallier. 2)

Cli 111atoloaia: prec:,identi proff. Cerewle e

Chassevant. , ... i s.aranno svolte le seguenti rela7.Joni: << Radio-attiYità deJl'.atmosfera e sua azione in oli1natologi.a », r elatori P ech , Lepape; « Jl s impatico in clin1.atolo ~ia. », r eiatori Laign e l-I~avastine e Sarclou. 3) (,'eologia e organizzazione Sdlen tifica delle stazioni di cura: presidenti proff. D ep er et e M ayet. Vi saranno svolt.e le seguenti relazioni: « L ' origine geologica delle acque minerali radio...attive », relawre Pierrf U rb.ain; cc L 'ordinamento scientifico d'un.a stazion e idromin erale radio-attiva », relatori Milh1al1d, Piery e Pierre l Trbain. Al Congresso sarà .annessa una Esposizione internazionale d elle stazioni idrominer.ali, climatiche e mariuc. Per detta·g li e informazioni rivolgersi al prof. Cere-·ole, Ospecl.a le Civjlf' - enezia.

'T

Congresso di sessuologia ed engenica a Montecatini. A complemento dPlle notizie riportate nel f.ascic-olo n. 21 su questo in1porta11te C<>ngresso, che -0f fre tanti ,-antaggi ai soci della Società itab1ana

per lo studio delle (jtte sfin1ii sessuali ed euyeniche, per la gentile ospitalità della Società de lle Ter1ne, r endiamo noto che le signore dei soci possono intervenire, ve11enclo considerate co1ne soci e goden•

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d u t utti i vantaggi a questi offerti (alloggio, pra.Qzo, ricevimenti, ecc.); esse dovranno quindi pagare la sol.a quota d'iscrizio11e di L. 10 e quella alle eventualj gite preannunziate. P er le i11o<lalità si ''cela lca notizia pubblicata nel num e10 suddetto.

Congresso di medicina legale. Nel cor so dell'~nno si adunerà a Li<>ne il 120 ( 011gjr esso di medicina legale di lingu.a france-se, &>tto la presidenza dcl prof. Etie11ne nfartin. Per adtlsioni e informazioni riYolgersi .al segretario, )1. ~[azel , 5-t a\enue de N<>aill€s, Lyon. 1

Sezione sicnlo-calabrese della Società Italiana di Pediatria. Ri è costituita in ~{essi nn la SAzione Sinu lo-n:i-

lctbrese d ella Società Italiana di Pedi.a.tria per iniziati \·a. d el prof. CannatH, direttore di 'luella Clinica P ediatrica e preside11te della Federazione Provinciale delì'Opera Nazionale per la protezione della maternità e dell' iuf.anzia . Posso110 appartenervi i ooci della Società Italia11a di Pediatria ed i medici cultori delle discipline pediatriche. L' atti,·ità delta Sezione si esplicherà con riunioni peri odiche che sa.ranno tenute a ~1essina e a Reggio 1 ( nl1bria.

La Croce Rossa Italiana nell'Albania terremotata. [)opo cinque mesi di perma11enza nelle regioni eolpite dal terre111oto del 17 dicen1bre scor so, la n1i ssione della C'roce Rossa Italia.n .a si aippresta a lao:;ciare l 'Albania. La missio11e, diretta da.I capitano Bonfigli, che aveva ai s uoi ordini due ufficiali m ed ici e un.a quarautina d'uo1nini - 30 tra infermieri e inservienti e 10 specializzati p er la den1oliz.io11e, il pu11tellarnento e la riparazione degli edifizi pericolanti ~ bnrcò a Durazzo il 20 dieembre, tre giorni dopo, ti,o è, il movimento s i"'mico, si pose subito al lavoro, i1npianta11do i1egli a.b itati di Dt1razzo, Sciak, Ca\'aja e N·d oca 95 tende e due an1bulatori mediooc·hirurgici e provvedt>ndo ali.a sistemazione provvi,c;oria delle famiglie costrette a'.l abbandonare le C'ase sotto il pauroso incalz.aJ·e delle scosse. Le popolazioni sono accorse ai 11ostri ambulatori 0 ai dispensari di viveri ,e medicinali, h,anno provato la disinteressata pren1ura dei i1ostri sanitari (-:cl è per questo che hanno f.atto pressione sulle loro autorità perchè la nostra inission e si tr.attene se il più a lungo possibile. In con1!)]esso $O no stati rioo\erati oltre duemila i11diYidui distribuite duen1ila. co1Jerte di lana, el a.rgiti s ussir.:li , dispensati gra.tuita1n ente medici11e e <tlimenti. Il Presidente della R epubblica, gr.atissi1no p er l'aiuto recato dalla Croce Rossa, ha person.al1nente clPcorato il capo della, mis<;i,one ed ha fatto con eg na.r e dalla sorella - che è presidente della Croce Rossa Albanese - le decorazioni agli altri ufficiali i ta li ani. Su ricl1iesta delle autorità, gli an1bulatori resternnn o aperti .ancora per qualche tempo e per gen-


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lf_, POLICLINICO

tile concessio11e u11 i1otevole nun1ero di tende sa rà donato alla signorina Zo:gu percl1è le d.esti11i .alla Croce IWssa Albanese.

Le opere assistenziali alle dipendenze della C. R. L 'Ufficio Stan1pa del Pa.rtito Nazionale Fascista . co1nun1ca: « Il Segretario Ge11er.a.Ie del Partito Fascista in seg uito alla i1omi11.a di un Commissario del Gover110 Fascista <.1lla Croce Rossa, .esa.n1inata la situazione delle opere di rlssist€n7Ja sanitari.a e dell.a . . prepar.azi-0'11e clelle donne fasciste al1a pratica i11~ fern1ieristica, ha deliberato (pres' gli opportu111 accordi ool comm. Pio l\fa.rta, R . Co·m missario d ell1a Croce R ossa It.aliana), ohe tutte le attività sopra e.Slp oste sia110 cli esclusiv.a. competenza deJlR Crooo Rossa . A tale scopo il R. OcHnmissa1rio da.rà le opportu11e disposizioni lJer I.a immediiata collabor.azione -e per la eve11tt1ale fusione. Le Delegate provinciali dei Fasci Femmin ili riceverann·o istruzioni in propos.jto ».

.

La " Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali ,,. La Cas a Nazionale per le Assicurazioni Sociali - prosegue11do nello svolgimento del suo progr.a.m n1a. di assistenz.a .sanitairia per la prevenz.io11e d ell'invalidità al lavo.r o nei p ·r opri inscritti - apre quest'anno le ::1eg11ent.i Stazioni di cura: Ba ttu,ç1l1a T f'rme in l)rossimità di Aba.n o (c~1re di fa11ghi e bagni a v.apore in grotta); Salso111aqaiore in tp·r ov. di Parma (cure salsoiodiche); ,\{irniione . ul lag·o di Ga.r da (bagni termali e bagni ·d i la~o); [>elesfrina nella laguna di Venezia (b.ag11i di n1are e ct1ra d' a.r ia salsoiodica); Castellc1n1 n1a re di Sta.bia nel G·o.Jfo di Napoli (ct1re termali e ma.rine). D ette Stazioni r estera11no .aperte a tutto il n1es~ di ottobre e i cnra·ndi vi si s uccedera11no .a perjodi qui11dicjnali. So.n o a.per te le i11scrizi·o ni alle Stazioni di B attaglia e Salsoma:ggiore. Per informazioni e schiarime11ti, riYolgersi .all.a ~ede provinciale della Cass.a N azi<>11ale, in Corso Italia, 45 - R oma.

Opera per la protezione maternità e infaazia. L'Opera. Nazionale p er la i)rotezione d ella in.ater11i tà. e cl ell'inf.a11zia, 0011tinuando la sua effic.aee opera d i assiste11.z.a, i1el mese di a.prile h a sov-v·e 11ziona to 0011 L. 537 ,400 istituti di .assistenza. e ricoyero per le n1ndri e i fa11ci t1lli.

L'Istituto '' Carlo Forlanini ,, a Pavia. f1 Con1une rli Pa,ia 11.a. aperto e allestito con1JJleta1ne11te un TuberooJosario dedicato alla inen1ori.a del prof. Forlanini. O~c upa l'edjficio in cui era o · 1)it.ato il R iroYero di :VIe11dicità e che prin1a c>ra

il Oonvent-0 delle Convertite. Dell'adiattame11to fu i11caricato dalla Congregaz.ione di Carità il d<ltt. Miaffei; diretto.r e onorario fu n-01nin·ato l 'on. prof. )Iorelli; vice direttore il dott. Ricci. Dell' Lstituto fanno parte un gabinetto per ricerche, u11 impianto radio]o.g ico completo, ecc. I posti disponi bili rhe in origine dovev.a.no essere 50 furo110 po.rtati a 70 e presto si potrà aumenta,rli a 100. P e[· riallegrare i rjcoverati ft1 provveduto, per i11iziativ1a di molte da1ne p.a,·esi e peT pubblica sottoscr izione, un impianto ra·diotelefonico ricevente, e u11a società musicale og11i tanto si reca nella s ala apposita .a. rallegra r e quegli infelici con q n.al che eia n certo.

All'Ospedale Psichiatrico di Napoli. La Commissione Re ale 13er 1' An1ministrazione ProYinciale di Na poli, presieduta d.al duca Niutta, su propoota del prof. Saporito, ha .approvato ad unanimità un voto di plaus·o .a ll'indirizzo del prof. Scit1ti , çh.e a.a. U11 triennio dirige l Ospedale PE·Ìc:hiatrioo di Napo·1i a Oap·a.dichino, apportandovi 1nigliorame!1ti e tra.~f<>rmazio ni radicali. L a Com1nissio11e al oon1p]eto si recò .all' Osp edale P sich iatrico per prese.ntare i l voto e fece og.gett.o di attento esame la r iorgainizzazio11e dei se~·,.. izi, s.pec·ialn1ente ~ reparti di lavoro: confezione d egli ogn:etti di vestiario e bi.a ncl1eria, .}a vorazio11e del cuoio, del leg no ecc., tipografia, banda musicale ecc. Efficaci parole di pJ.auso furono pronunziate da l duca di Niutta. 1

Beneficenza. La oompia11ta I sabella di ,~ aln1a ra n.a Caneri11i> di Ferrara, ge11tildon11.a già conosci uta per il suo pirito benefico, ha destin ato, con ~.u a, disposizione testa1ne11tari.a, un la.scito di L . 160,000 a f:av<>re del Consorzio p.r ovinci.ale antitubercolare di Ferrara, e il ço.n te dott. · Lujgi di Valm.arana ha, a.Ilo .sitesso ente, ·do11ato L. 140,000 'in 111oc10 da r aggiu ngere l·a complessiva. som1Tua di L. 300,000, di cui nletà dQiv1·à se1"\"ire per }'erigendo Dispe.n .·ari o provinci a le .antituber colare.

A J11ezz-0 del · prof. sen. Bella1n Pesc.arolo, un i11dt1striale niemontese che desidera CQnservare l' a11onin10, ha fatto per,-en ire al presidente del1'0speda]e ~Iaggi<>re di San Giovanni della città c1 i To~rino L. 250,000 in Prestito del Littorio a ,·anta.ggio d el cc Centro <>spitaliero di stl1dio, di.ao-nosi e terapia dei tumori >> . '=' -

Nella stampa sanitaria. TI commissa.r io gt0·v ernativo delJ'Istituto d' Igiene, Previdenza ed Assistenza S·ociale, prof. Paolo )fedo1ag11j, cedendo· alle insist€nti richieste dc] l)rof. Ettore Levi lo ha €sonerato, pe1· 111otivi di s alt1te, d alla direzione del periodico cc Difesa Sociale » che è organo dell' Istituto, e l 'ha affidata e:·on a~io accorgi1n€nti al clott . ....\.ugu to Carelli. Il L evi seppe coneepire e realizzare l' I stituto cl'Igiene, Previden za ed Assiste11za sociale, che


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SEZIONE PRATICA

ha a unto un podero o .s\·iluppo ed è destin.ato ad avere parte ne lla ri ge11erazione igienica del 11ostro Pae e. Egli hn dovnt-0 rin1111ziare s.ucc<> . i,·a n1ente alla direzione dell ' l . tituto e a quella del perio lico cl1e n'è en1.anazion e. A lui va<la110 gl i auguri sentiti di ricuperaJ·e pre to la pienez1~a della sa.Iute' e dell' .attività oper oc:;n. ~<\Ile .st1e crenzion i, rl1e costitu is('()no per ln i un titolo di be11en1er0nza, au. pichiaJTIO rinnOYi(lte fortune. Ha iniziato le pubblicazioni ]a « Re~ista A rgenti11a de Neurologia, P sichi.atria y l\ledicinn. Legal », a J)~riodicità bi1ne trale, diretta cl.a }f. Ferna ndez e 1\ . An1egl1ino. Essa inten~le rispecc·hiare e fayorire lo S\•iluppo degli studi positi,·i ·nei tre campi della n1edici11a cui è consacrata e diffonclerli tra i ine<liC'i g0nerali. Il 1° fa cicolo, ricco di 136 pagine in bella tan1pa, bPn n n trita, accogli~ sei lavori originali e le rubriche di Giuri prudenza 1nedico-lega 1e, ,. aria, Bibliografia, Notiziario. L 'a.bbo11an1 nto all'estero 1n1porta 1 ster lina. J 11· di riz7..0: Casi Ila ( 1orreo 2:32, B11enos Aires . !\.11guri cordiali.

Una simpatica cerimonia. [l 1-i maggio nel Laboratorio di fi!-,iologia (lella R. U niYersità di 'iena, i11 occasione dell'ultima lPzione tenutaYi clall'illustre prof. B alcloYino B oe. ci, che ha per li1ni ti cli età ..abba11d-011ato l inscg11a111ento, si è &Yolta una emplice 111a austera ceri1no11ia cl1e ha profo11dnn1ente con11no o :\I.aestro e alunni nel sinc·ero slancio di affetto che li legaya. Una, lapi<l • riC'orclante l' atl1Yità d ello scienziato u yantaggio •le] df'tto I~tituto fu scoperta .a s ua insaputa nella ..,a la del la bibl i 'Jtera <love nYev.a t ra<;co r~o tanti anni 11-cllo ~tuclio indefe.:·&0 . T e r1ninata, la lezio ne . i er ano quivi raccolti nun1 erosi studenti e laureati pt r faro on1 aggio all'uomo che tutto sò stesso aveva dc<licaw in un lungo periodo di a nni all'insegnan1ento 11 0 11 t~rih11 e11te limitato n Ila so la conqui~ta clel Yero n1a ~1nche acl u11a Ycra ed ucazione rno r ale e patriottica. Alle breYi sentite parole dell' .i\iuio ri. po. e con•n10 so r in grazia11'l<> il venerato )faestro che si .affer1nò sempr e g iovane nel L' attiYità del pe11s iero in 1n<>zzo a tanti c·l1e ]o erèl no per età ed energie f is iche, i~r111inanclo co11 l'nug:nri o .all0 più grandi glorie della Patria sotto la guida dell'amato Duce cl1e i11 questi giovani tro\•erà le i) i'Ìl sa ne l nerg ie ricostruttriC'i c10lla 11110,·a ltnlia. 1

1

ghi h.a. parl.ato il dott. Ci arrocchi. Profo11da111en te c.:01111110 so ha l·isp<J&to ll prof. Carducci.

Conferenza del prof. P. Piccinioi sulla Idrologia italiana. Il :22 maggio, nell' ~\ ula ì\1an~iag.alli degl' I stituti C'linici di Milano, il prof. P. Picrinini tenne una conferenza sul 'tem,a: «Quanto si è fatto e quanto ·r esta a far i per l' idrol·ogiia i talian,a ». . T ale c·onferenza (ch e cl1it1d eva il co.rso di idrologi a e cr e noterapia) era sotto gli auspici del Co1uitato organizz.atore del X, ...III Congresso N azionale I<lrol<Jgico.

La coltiv azione della soja in Italia . 1

i è riunito pre o l.a sede di Ro111a del l'Istituto Nazionale di geneti ca p er la cerealicoltura il Co1nitato d esignato dal Capo del Governo per gli studi del problema della soj.a in Italia. Il Comitato i1ell'atto di insedi.arsi ha rivolto un deferente 01naggio all'o11. }ilusso]ini, quindi il sen. Raineri ha p.reciS<'lto i r·òn1piti e le attribuzioni <lel C<Jn1itnio quali d eri\·an o sia dalle direttiYe s u gger ite dal Capo del Go,·erno, sia dal1a natu.r a dell'Istitnto. Gli .}nteTYe11t1ti hauno pr~IQ ntt,o clej lavori e dei risultati già otte11nti con 1a ooltivazione della ~Ojè1. Il Conii tato 3ffincbè g li agric0ii.0ri no11 sia no indotti a ingi11. tifieati o pre111a turi giudizi ha c;labiljto che, ·a cu ra clell' I stituto di ge11etica' nei propri terreni e pres ·O un C'erto nun1ero <li ao-ric-oltori siano condotte culture sperimentali di :aja controllate dall'I titnto st~sso . Ha pure sta bilito cli interessaTP le c:attedre .a1nb11lanti di .agricoltura e altri i tituti agr.ari idonei al1'11npo~tazione nazio11ale del problema. per quell'oi)e rn. di propagn nda e cli cli.1110, tr.a~io11e pratica che le soluzioni clrl proble111a. ste"'so r en d ono 11eces.sa.rie, al fi11e ·di r irggiungere r.apidan1ente qnei ris11ltati che tecnic-an1ente ed econo1nicame11te si prospetta110 fin d'ora con1e conseguibili n ell'inte-ress.e dell'econon1i a • n ·1zi ona le.

Crociera di '' Bruxelles-Médical ,,. La

eroi ière de grande Yau:i nC'es » avrà luogo a partir e d al 10 ap:o.-to e per la durata di ~O giorcc

ni . .seguendo l'itjnerari-o: Le Bavre, Lrù:ibona , B ord<.,)aux, Ta11geri, ~.\lgeri. Bal ea ri , Barcellona, .:.\Iar:-,igha; so110 stat0 organizzate ~ cursioni e gite i:,otto jl c-0ntrollo clelle autorit~1 sanitarie locali . I.a C"roc:ier a si farà s11ll a naYe « Cnp-l;ay », di 15 tnil.a. tonnellate, lnssuo·5a e inode.Tna. Pi·pzzo (prin1a elns~.e) da 9000 fra ncl1i fra noesi jn so1pr.a ; nel prezzo ·çi no co111presi i pasti e l'alloggio agli scali, le tniSSe di S·oggiorno, il vi11'0. S·ono an1111essi: i m€· dici , gli stn·Jenti in 111eclicinn ' le 101'0 fa1nio·lie e) . h in <"aso cl i dis~Jo11ibilità, persone avva ]l.ate da un 1nen1br-0 della famiglia n1edica. P .r eghiera iscriversi al pitt pre. ·to alla: ection de , ...-0yagoo de (C Bru~Plles-~[édical », 29, bouleY.ar<l Adolph e Max, Ilrnxè11e · (Belgio)~ indirizzo telegrafico: BelgfrnnaY. 1

Per il prof. Carducci . Il prof. Ago':.tino Oar,dncci, direttor e del1' ' ' lll J>a c1ig1ion.c al I)olielinioo. l1a C'l1111so il c·orso cli perfezio11u1nc.nto per medici osp eda.lieri con un1a bri llunte lezi.011e sul tc111a: « 1 tenosi 1nitralica 1n11ta od a.fonn. ». In tale ccras.i-o ne i n1eclici osped ~1liori ha.nno offert·~ nl mae ·tro u11'artistiea a11fora c·on l1na bella et c:orb('i ll e » di fiori. A n-01ne dei <'ollP-


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IJ, POLIOLINIOO

Infortuni di sanitari. Il dott. Diego l\:[aschio, rnetlioo condotto di Caprino Ver onese, .ha urtato con là. s u.a motocicletta contro u11'automobile in piena oorsa fratturando.si il cru,nio. Il dott. De Sebastianis investi va, presso Chieti, con la propria automobile un autobus ':li se-rviz.io pubblico,' rip·ortando la frattura della base del . cr anio.

[ANNO

XXXIV, FASC. 23]

Pietro GiraJdi fu valoroso medico della R. niI.ar in a . Stabilitosi più tardi in R osario di Santa Fè fu fondatore e Direttore di quell' cc Ospedale Ga~ ribaldi », .m edico di quel cc ~lfunicipio » e direttore d-el cc La~z.are tto » ·d urante le diverse epidemie, da udo prova di ·grande altruismo e di encomiato valore professi·o•nale . P e r s110 mezzo n1igliai.a e migliaia d' it.alian i trovarono il con forto e la sanità del cor po . .

Morte sotto anestesia.

Eccesso di studenti medici in Fra11cia.

U11 caso impressionante di morte durante l' a11eL 'esubera11za di 8tl1denti nelle faQoltà mediche stesia è segnalato in Inghilterr a: l'anestesia venidella Fran cia co1nincia a preoccupare gravemente. va oompiuta da un medico militare del Servizio In quest'anno si C<)ntano, in cifra to11'.l.a, 5000 .stu- l'ndiano, sul proprio fJ·atello, quando il cuore deldenti n ella Facoltà di Parigi e 3800 nelle .altre · l'operando si arTestava all'improvviso. I tentativi Fiaooltà della Francia: essi sono destinati ad .ag- di J:ianimazione rimaser o inutili . Un.a perizia giu-· grava re l'n,t tuale pletora di medici, che si fa sendiziaria ha dimostrato che l'anestesia era condotta tire sovratutto a Parigi, me n t r e nelle campagne in modo assolutame.n te ineccepibile e il giudice si lamenta deficienza di medici . istruttore ha concluso p er una << morte da disg.raIl prof. Houssay ~rede ohe non convenga ~i zia /> attribuita .a shock neuro-psichico. rendere più difficile il rilascio .dei diplomi, pe r i1on creare uria, forte percentuale di s postati; il .Azione giudiziaria contro un chirurgo. • rimedio più efficace consisterebbe nel limitare le Al Tribunale di I ,i vorpool si è svolto un p-rocesso a mmiti.sioni . Il prof . Ro crer crede ch e convenga giUrdizia.r io intentato da un.a p1aziente contro un illumi11are il pubblico s ulle difficili 00 11dizjpni in chirurgo del « Siamaritan Hospital for Women », cui oggi si svolge I.a professione, a torto cons1de- perchè questi, durante un esame urolcxgioo d'url'.ata con1e lucrativa. E gli lamenta a11ch e la tei1- ge11z.a, pr.aticato &otto anestesia, avev.a deciso di denz.a delle giovani generazioni di medici a reu, compiere il 1d.r enaggio della vescica mediante cilizzare al più ptl'esto ':lei gu.adagni , col r isultalo stostomia soprap11hica, oosì da evita.re un seoondo che la preparazione rimane spes&o affrettata e 1.n- interven to, sotto .anestesia; dopo cinque settimane con1pleta e oh e non sj t rova p iù personale assi - si re.se necessaria l'aspor tazione di un rene idrostente per le cattedre scie ntifiche. Le diffic'olt~t nefrotioo. Il chirurgo arev.a trascurato di f.arsi sono aggravate dai i1umerosi studenti strazi-ieri, i rilasciare, per il primo di questi interventi, una quali una volta conseguito il diploma non dovreb- a u torizzazione scritta, come prescrive 1a legge inbero e~\Sere a11torizzati 1ad esercitare in Fr.an cia, glese; d'onde l'azione giudiziar j,a, intentata a un 1na fin iscono per essere dei concorrenti ai me- ann o di distanza dalla guarigion e. Nel processo di ci nazion ali. la paziente rioc.11obbe che l'esito e·r a stato ottimo e dichiarò che proba.b ilmente la sua. vita era. stata 11 regime secco e i medici negli Stati Uniti. salvata d all'interve11to nQn autoriz~ato; I.a perizia sanzionò ]a condotta dell'irrepr ensibile chirurIl numero di prescrizioni per liquori, ri1asc~ate da medici negli S.tati U11iti, è sc.eso da 13.463.000 go il qu.ale, però, è stato condan11a,to alle spese del processo, per ragioni di prino~pio! nel 1925 a 12.886.000 n el. 1926, in seguito all'a.zio11e S"'\rolta per rendere più r igorooo il regime secco. 1

'' Pro Medico ,,.

l fornai inglesi e il pane bianco • In seguito all'attiva campagna 0oudotta la A. Lane a favore del pane grigio, l'Associ.azione Nazi.on.a le dei fornai dell'Inghilter.r a e Irla11da ha dira.1nato t1n questionario .a medici e igie11isti, per·chè ~iprima110 il loro parere motivat<> s ulla p.refer enza da accord.are al pane bianco od al p.an e

Questo l Tfficio d 'informazio11i tecnico-scient.ifiohe s i propone Jo soambio intellettuale tr.a l'Italia e gli altri Paesi nel ca1npo medico e in lJarticolare la diffusione all'Estero d Plla produzione medica italiana e in ItaJia. di quella str aniera. P er .adesiio.n i e progr.a.mmi rivolgersi .al d.irettore, dott. Emilio de Mattia, 1ria I.·a111arn1ora 62 (O.a.sella postale 325) - Torino.

Per un me<lico italiano morto in Argentina.

Un'inchiesta.

Ad onoral'e la me1nor1.a del cav. clott. Pietro Gir.aldi, morto nel 1923 i11 Rosario cli Sa11ta Fè (1\ r gentina), il oav. Achille Sal.~ano , Di r ettore del « Pie colo Miarittin10 », ha costituito lln com i tia to per apporTe u11.a lapide s11l1a facciata dell'abitazione del d efunto, :il qu.ale portò per lu11ghissimi n1111i, oltre l' Oceia.n-0, con la gentilezza 1.ati na, la scienza n1ediço-rl1irurgica .

Il clott. prof. Eugenio Casati si occupa del problem.a degli stranieri riooverati n e.gli ospedali. Egli sarebbe ·g rat9 a.i direttori di OspPdali se volessero oomunitar gli il nu1ncro dei forestieri ammessi durante l' ultimo quinquennio, di quanti non si è pot11to ottenere il rimbor&o e quale è stata la q11ota g iornaliera. Indirizzo: via Palet ro 33 - F err a r a.

1


(~.\J\NO

XXXIV, FASC. 23]

SEZIONE PRATIOA

RASSEGNA. DELLA STAMPA MEDICA. Jou?·nal ::l... 'A f . :i. , 18 dic. - J. RAWSON PENNINGTON. Le e111orroidi. - H. M. MARVIN. I diuretici xa11tinici nell' i11 uffic. cardiaca congesti va. Puris .Jléd ., 1 gen. - Numero sulla tbc. ActrL M ed. Scand ., I-JI. H. A. SALVESEN. Proteine plasn1atich e in soggetti normali . V. B1E. Il ,-accino antistafilococcico n elle febbri tifoidi e paratifoidi. E. LuNDHELtG e .al. Proteinoterapia pare nteraJe n el diabete. Chir. cl. Org. d. Jlov., dic. M. B u FALINI. indromi p.aralitic he tardive in individui affetti da spina bifida occulta. - F . VmG1L.LO. Tbc. primiti,·a della borsa intertendinea d ell'olecrano. An'lt.. d' lg., dic . C. ENRICO. Resistenza al r.alore delle aggluti11ine antibang e autimc1itense. Lancet , gen. G . R. l\1u RRAY. L 'a dattabilità nelle malattie. B11ll ..4c. de Jléd ., 28 dic . - CAMUS. \ Taccin.azioni e ri- in ~"'ran cia e nelle Colo11ie f rancesi. (Discuss.). M iinch. Jl ecl. ll' och., 7 ge11. -- EIL. Basi generali d ei nuovi punti di vista in te rapia . Mpoa e Voi . Le iperton ie gio,ranili. T>e11t. 1'fed. Woclt. , 7 ge11. - H oFFMANN e AaN U zzr. Le spi rochete sifi litich e salv·ar a n-resistenti. \S.Pl~R. Regre ione di tumori malig ni . J ournal :1. Jl. .1. , 25 clic. - F. A. 1 'IEVE:-lS e ...\ . R . Doc lcE7.. Epidenii<>logia delle a11gi11e scarla ttinose sen u esanten1a . - R . T uNNICLIFF e A. L. HoYNE. Prevenzio11e clel morbillo co11 s iero immu11e d1 capra. \V . 'V'A J~T·t<; Jls. L ' ittero <la os.truz . Ann ln st . P asteur, dic. - C. L R\ .\DITI e al. Ri cerche n ella ra,.bbia. .-!rcli. <l~ Jlcd., Cir., ecc ., 8 gen. - L . REc.\SENSt P atogenesi degli edemi in gravid. fJour·n . ]féd. F ·ranr., dic. - Nu1nero di c hirurgia cardio- vascol. Gazz. d Osp. e d. ai., 9 gr- n. - - G. B . S1G U HTÀ. Calool<>Si r en. sen~ dolore. R cv cl e "J.I éd ., n. 6. ·- ]'. TREl\iOL1ÈnEs e al. I.Je perivisceriti addominali. D eut. 'J,Jed. lVoch., 14 gen. - SACHS. Questioni serologiche nella proteinoterapia. ZwEIG. L a questione delle colich e. .Ri f or niet ]1 ed., 3 gen. - G. IzAR. Come si classifica e com e si sorveglia llll diabetioo. J ourn. Trop . 2\led. a. Ilyg., 1 gen. - G. DE M . R UDl'lLF e J . C. RA?.1:SAY. N umeraz. d ei parassiti nell.a malaria terapeu t ica. Gaz. d. I1 6p., 15 gen. - M. A UVRAY . L 'apoplessi·a traumat. tardiva. Arch. ~Iéd. -Ohir. App. ?·espir., 4. - F . PARODIE. F enorn. di Kienboock e spostamenti del mediastino. - A. G u '.l.'J\<1ANN. 11 fal so pneumotorace d'orig. digestiYa. J. QuÉNN. Ernie diafr.ammatich e. Arch. de "!lfed., Cir., ecc ., 15 g en. - J. SEGONÀ. l.1a costituzione in chirurgia. Rev. Franç. de Gyri. et d'Obst., nov. - R. CONJ>A1'(IN. T~ douglassitc. Brit. 111 ed. J ourn., 15 geJL - H. RoI.J,-ESTON . (~ a1nbiamenti n egli aspetti clinici d elle malattie.

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Quaderni cli I'.·ich., nov.-dic. -

~f. KoBYLINSKY.

Caratt~rologia.

Presse 1llé.d ., 15 gen. -

A. DEsGREZ e al. L'in-

s ulina può guarire il di.abet e? Pre·n.'ìci ]!éd. -.4.raen t ., 20 dic. - M. MIRANDA G.\ LLINO. Danz.a ileale. J ournal :1. M . .4.. , 1 gen. - C. F. CRAIG. Portatori di Entamoeba histolytica. F. I. WER'l'ICEIMER. Costitt1zione e .apprezzan1ento precoce d i fatti m orbosi. - A. F. HEss e al. Fattori antirachit ici n el latte di donn e irr.a'Ìiate. Giorn. ltal. Dermat. e Sifilol., dic. - L. MARCHISIO. Fagedenisn10 t~rziario. - .A . Di V1TTOR10 . Terapia v.accinale d ell'ulcer.a venerea. - P. G. CA~'IELLINO . A u tovaccino polin1iorobioo della blenorragia . .R·iv. di. Cl. Med. , 15 dic. - G. GA&IN. Lambliosi i11testinale ed .anemia. MoRGAGNI, G. BoERI . Concetti ge11erali moderni sulla t bc . La ne et , 29 ge-n. - B. MoYNIHA u . I l cancro e oo1ne combatterlo. J . S. FAIRBAIM. L 'aborto. l Jrrit. Jlecl. J our11., 29 gen. - G. KEYNRS . Trattam. n1od erno dell'ernia. Rev. 1\fed. de B<itroel., dic. - J . Aa1s . Le pseudoe1nottisi . Bull. ]J ~d., 26-29 gen. - Numero sul fegato e J'apparato digeT. Deut. J l cd. n·och ., 28 gen. - BETT?tfANN. Anenris1ni rapil.Lari . - BIELING. lponutriEione e infe. z1one. Jourri. .-1.1n., Jl eil . .4. ss., 15 ge11. - R. A. HENNESSEY. Leucoplachia della vescica. S. STROUSE e H. J . B1N SWANGER. Sindrome d ' ipert iroidismo senza au1nento d el met.a.b olismo . J ourn . T rop. ]l ed. ( l. Ilyg ., 15 gen. - M. AscoL.I e E. SANFTLIPPO . In1n1unizzaz. d ella capra oontro la. febb1·e ondulante.

BiYista di 1'Ialariologia Periodico bimestrale diretto d.aJ. prof. san. c. Sanarelli. oon. la cooi;erazio.ne d'ineigind studiosi. Redattcre-capo : Dott. L. Verney. SOI\1MARIO del d:at:H!· 2 (1927), rn oors-0 di l)UbblicaZJi-one :

Contributi or ig inali : L. W. HA OI{ETT e A. MISSil~OLI: La :regressione spontanea della m.a~amia i n •a lcune regioni d'Ita.lia (con 4 :frg. e 2 gra.ifiohe). - G. PECORI e G. ESCALAR: Relazi·o ne 6nlla oampa.gna 18.1Iltlianru1arica del Governatorato d.i Roma nel 1926 (con 1 ta, ·ola e 1 grafie-a). D. OTTOLENGHI, G. BR01'ZU. L . LA F.A.CE, D. BRIGH EN'rI. L. ROB USCHI: I n· tomo all 'azione eseroitata claille bonifiche sull'endemia m n.larjoa del Ferrarese (con 4 eia.rie. 4 figur-e e 2 .grafcb e). - D. F.A.J..iLERONJ: P er la soluzione del problema m ailari co italiano. - J. FERRAN: Tentar t dva-s ·de irumt1n1isa·ci<xn contr.a el pa.lu dism o mediante u na vao11na .a.n.t i-a..no félii<:a. A. .A.NTONELLI: La plaisimochina n ella cura dell'infez.ione malarica. -

V. VALLE: 056ervaz;ioni e pro!poste 1per .i l i·is.anamc:mto delle caive di pires.t ito in ter;reini adiacenti a lle fo1·nacii di lateri1ìi. - Recensioni. - Note d'attualità. - Notizie. - Resocon t i.

a lla '' Rivista di 1'Ialar•iologia » : Italia L. 4 O, Estero L. 7 5 j per .i nost-ri abbonati L. 3 5 e 6 5 rispettivamente; un numero separato, Italia L. 1 O, Estero L. 1 5. - Inviare Vaglia all'edi. tore LUI GI PO ZZI, via Sdstina 14 - Roana. Abbonamento

a.nn'l.10


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[ ANNO XXXI V, F ASO. 231

IJ, POLI OLINIC:O

CUORE E CIRCOLAZIONE

IL VALSALVA

Periodico mensile diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI

Rl VISTA MENSILE DI OTO-R INO-LA RINGOJATRIA diretta da CUCLIELMO BILANCIONI

Redattore -capo: I>rof. CESARE PEZZI Il f aGcicolo 5 (:h{aggio 1927) contiene: I . - F. CASTELLOTTI: Variazioni s.fi.gmog.ra.fi«~he !del J>-01so r~diale e modi:ficazion,i oaµillaro.scopi()he, J>er stjmolaz.ione elettnica del plesso rneTVooo. - II. - A. RO.SSI e V. CHINI: Ap_r.run·t i di el~ittroca-r-diologia : VIII. Intorno ·ad alc11ne alterazioni del complesso vent.i'ii•colare. Ri vi ste si.nteti che : C. I. ROTHBER GER: Sulla patogenesi dell'extr·aisistold..a. R assegne, Riv'i ste e Cong re ssi .: Clinic ~: La. forma p.arossistica della Sin<lrome dii Morgagni-Ada.mi.s-Stokes. - Un ·c uriooo .caso di d.i1l1atazion.e acuta riflessa dd c110Te. - C1inrica delle extra.eisto1Ji. -- .S ten-0si .miitr a 1.i.ca e gravidamza.' Fi siopatologia : Ri.cerche com,Paratiive sul -00m1portamen·t o della J)Xessrione loc.atle n el te.rritot:rio che 1avora nei soggetti eanii, neigli .arter.io~'3cleTotici e .neg.1i iperteei senza :arterioocler-0&i. - .I\. pr-0posilto della Giindrome di Adrums-Stokes . CrìitA.1ca della m1ova teo:via dei cardiio-nettori incLipendenti. Abbonamento a nnuo : Italia L. 3 5; Estero L. 5 O ; Un ruumero sepa,rato L . 5 ; Per gli assoo~.ati .al « P oli~·Unico » : Italia L. 2 8; ~tero L. 4 5.

Lavor i orig inali :

N. a. - Ai nuovi abbonati del 1927 a cc Cuore e Oir-(..Olazione >• si concedono le iute1·e an·na.ite 1920-1921-1922 1923, del penlodico (( Le MaJattie del euore », non chè 1924, 1925 (questa ."'ienza il faaoicolo 5, e.saltrito) e 1926 di cc Guare e Circolazione» per sole L. 1 2 5 se in I talia, e per sole L . 1 7 O se a ll,Estero, in .porto f rauco.

A RICHIESTA SI

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NUME~O

DI SACCIO

Inviare Vaglia postale al Sig. LUIGI POZZI Sistina. 14, aaoiunoendo: per l'Ufficio postale (}Ureale d iciotto, ROMA.

Via Su-0-

Il f ascicol o 6 (Giugno 1927) oont.i ene: E·siperimenti e saggi : G. ZANNI : Su alou·nii fenomeni vasomotori in·dotti dal J.abiri.nto aur:i.colare. Anatomia patol-ogica : F . CARNEVALE-RICCI: Laringi.t e luet.ica e c-or·dite cancer1g.n1a iniizi,a,le. N ote di tecn ica clinica: G. TONI: L'tin.iezione intracardriaca di 1ad!ren a lii1na nei ca-sd di morte da asfissia per stenoo-i .acl.1ta d ella laringe. Osservazion'i di cl i nica : G. C OVILI~FAGGIOLI: C<>ntr!.ilbuto allo et udd.o dei tumorj benigni d-elle tonsille I· aJatine. Ricerche d ! labor a torio : s. ROMANO: Osserva.ziioni SIUlla, tuba 1eu..staiclùarua, oon .sipeciale ;riguardo .alla tiaeoa guttu..rale deglti equini. Recen sioni : Gli effetti delle lesrionti bila.iterali dei nuclei ooreibel·l ari nell'asportazione em.ilater.ale del .cervellet. to. - Anco.r:a &Ui .ra.pporti ·Oerebell·o -ve.stibolari. Oontcrii.bru·t o •a lla sinltoanatolog.ia delle lesioni cerebel· larti.. - Ascesso .c erebellare otiti•co a sede jnsolita. Contrib11to allo stud.io delle calcsi.fìc.a.zioni Ciirooscritte del c ervelletto. - .A.:genes.ia .totale d·el ·cervelletto. COinrt:iributo ·alla i00nosoenza della s-intomatolog.ia delle loodonti. de.1 siostema cerebell·ar•e: tÌ.ll .sintom1a delle « .a,sim1 m etrie primitive di p-0sizione » . - Tumore pon_ to.-c•e rebellare d'origine .t ral.unatioa? - I l -cnan>iotomc Codivil la. - Tre -casi di ascesso extradurale di ordgine otJitica con prE•s entazi.one •dei pazientii 01pera.ti. La nota storica : G. BILANCIONI: Demetrio Ba.rgellini· Notitie e questioni'. ' . Abbonamento annuo : I tali a L. 3 5 ; Estero L. 5 O· Un numero sepa..rato J,, 5. Per gli russ<>Cliati al Po1i· 1

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o1iin.i·oo »

:

I·t alia L. 2 8 ; Estero L. 4 5 •

N. e. - A·i nuovi abbonati del 1927 a cc 11 v .a lsalva " si <'<mcedono le ·intere annate 1925 e 1926 del periodi<'-0 ste.sso, per sole L. 4 5 se Jn Itailiia e per sole L. 7 O se a.ll'Este1·0, in porto f ra,nco. A rlel1ies ta s i invJ a numero di sa~gio Invii.a:re Vaglia postale a.il Sig. LUIGI POZZI - Via Sietina, 14, ao(Jit,noendo: per l'Ufficio pOE1ta le Succursale di~iotto. ROMA.

Indicè· alfabetico per materie . . Pag . 834 ...ilime11taz~one nel1a st·o ria . )) 830 .AiweSiSO .subfr·l~ 1nti<::-0 44. tti amministrativi : no·1i posso1io proclu1re, generalmente, eff etti retroa ttivi Bibaiogra..fia Bronchi: eziologia delJ.a dìlat a zio11e . !.

Capitolato : se e i11. q'uali c.a,isi possu essere rnodificata la nor1na concernente la residenza del medico co1idotto . Oistocele: tecnica Ma.vo .

)) ))

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Costole cer vicali: osservazioni clinich e e classifioaz.i.oni

Cronaca, clel movimento prof essio11a,/e

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')) Cuore: ·yol11me 1a i raggi X )) Deferente : fisiologia )) Derm.ato i pre1nioosica Erniia d.alla liii.eia sen1ilt1nare di Spigelio )) Idrocele: diagnosi di 11atura co11 l.a 11t10)) va reazione di Lisbonnr . L et1cocitosi influe11za ta dalle opeDazioni )) stù1• 1si.mp1at;ioo ~lala.ria i11oc111ata e grttpJ)Ì sanguigni . )l ~1 orbillo: -immunoprofilassi col metodo

Riet~iehel

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Olio di, chaulmoogra: modalità d'impiego Pag . Pancreas : f.orma duodeniale del cancro; diagnos i ra.diologioa. . » Pol1none: progressi t ec11ici nell1a cur a delle Sllppurazioni . » i->roStatectomia soprapubica per ipertrofia semplice della prostata . » Prostatici: per combattere ]a riter1zione . . di u rin.a cro·n ica inco1npleta senza ricorrere al catet-erismo . » Rabbia: Conferenza internazionale sulla - » Soja nell'.a]imentazione un1an a » Spla:ncn·o ptosi ,, ·rallio: nl·od.a lità d'impiego » Tetano: oonoscenze attu.ali ~ trattamento » Teta110 generale: trattamento con anestetici locali . . · » Tubercolooi r eno-vescicale: cura con bleu di met1le11e . » . . Urina: ritenzione post-01peratori:a; 1mp1e)) · go dell' urot r·opina . )) escichetta seminale : patologiia .

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Non è consentita la ristampa di lavori pubblica ti nel Pol1cli nlco se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redazione. È vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la f onte. O&r llli di

pro p rleta r ise rvat i. -

H.oma · dt ct IJ.

Tip~Lit.

Armani d i M Courribl'

". ASCOLI,

.Red. resp


l ...\NNO XXXIV,

FASO.

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SEZIONE PR.\T-CA

Rammentiamo ai nostri abbonati Ia seguente interessantissima pubblicazione :

Dott. Prof. BERNARDINO MASCI, della R. Università e degli Ospedali Riuniti di Roma

Jecnica Terapeutica Ragionata, Medica e lhirurgica con prefazione del Prof. AGOSTINO CARDUCCI l\1edico-primario e v. direttore sanìtario del Policlinico Umberto I, in Roma

lf•ÌJ)Orfi a1110 <jtlufc1tno ([ei t on t i

aittdizf esptessi dalla ,_'t ampa medica Ital. sul libro clel prrof. MAsor.

« ~(ancn v~. in l talia u11 ma11ua le di tecnica che rnc<.:}1i11<3 ess1~ i11 poche p.aginc qu.ar1to 1oggi è noto « nel campo dell a tn ech eina. e della chirurgia. e tal e manca11za costituiva un vero bisog no da parte d el « giov.ane pro fe. !-.io11istn € d e l 111r·dioo già p ro\'etto. « Ora ia <'<>ln1aire, c'On1c uol dirsi, l a lac11na, l' •.\.. pulJblica i.l s uo volun1e di cc Tecnjca » d estinato· a .<e gltid.a.re O!Jrattutto 11ei pri111i passi chi è all'inizio della s ua ca.rriena profe.ssionale e i1el co11ten1po a <e porgere ai p r<>vetti e ercenti l'occasione di Ye11ire a co n·osce.nza <le.i più r ecenti lne.todi di cura e dei H pii1 n10<lern1 proC'edimenti di tecnica, iu uso n elle gra ndi Cli 11iche e ne1]le sale Os pedaliere. cc N o n occorre. certo, dire che non poehe Yol~, dopo di aver fatto uri.-a giusta diagnooi, massime -<< quando i co1nbatto110 l e pri1ne .ar111i profe ionali , s i rin1a ne indecisi. 1Snlla ~celta del inetodo di cura «o 111 '-llf!gcr 1rL' u11 a1>propriato rClgin1e dietetico. Il ''a~to corre-io di nozioni e di teorie, ohe s i ha11110 cc into rn o .alla gene i <li un pr<X!e.. o i11orbo ·o o s ul le ca.11 e che d eteu:1nin.a r10 un particolare sintoma, a -<< 11ulla ·valgono qu.a ndo, al letto <lell' a1111na lato, non s i sa adattar e 1111 .a.pp·a recchio di contenzio11e o quai1do cc i1on si .. a giusta 1ne11te praticare nn a iniezione di un siero o di un Yaccino. 'i .aggiunga a tutto questo .e' cl1e i1on rara 1ne1tll alle tante do in a nde rivolte al 1ne-d ico o dall'infer1no o dalla sua fa miglia, si rimane -<< indecisi n ella ri · p ~ ta, 11011 pote11do :-,icnra111cnte dire ~P, a es., giov.a oppur n·o11 port.a rsi in questa « O})pur quell'altra. tazione clin1at ica se è opp l)rtuuo op puxe no ricorrere a quc..\sto o a q11ell'altro « m etodo di e11 r n. « Lo sc-c>po che ·~i t' prefisso l' .t\.. a ine St:>rnbr.n i11tera 111e11te Ta.g giunto. LeggeJ.1do il 1ib1-.o del Ma.sci cc io ,,i 110 tro,· nto riportate l e antiche a.ppl icazi<lni ler:ipeuti che e quello piu r ecenti, suggerite dal la <<terapia fis ica, e que-,lo, n ut11ral111e n te . è di 11o u p oca utilità n on solo per i l medico giova.ne, m·a ancora « p er quello <·he ha già una certa i}lratie;a professio11nle. cc La vasta con1pl e~~a n1ateri.a t r attata dall ' A. è cliY i ·a in be n 2 7 oapitoli, d1~1 t.tuaJ1 -0g11uno tratta .cc di u11 argomento · l>eciale. I ~ingoli argo1nenti son o trattaLi non solo CX)n ~rnpolosa esattez~a., ma v e.n<( gono co1npletati da noi.ioni che i nY.a.110 s i c~rc-h er ebbero in tratt.ati s imilari, poiichè r a 1)prcsentano i l <t frutto della personn1t. c~p erienza, acquistata clall' ..\. . durante il s uo lun go period·o di eser cizio inedico

prestato negli o p edali. cc ll \Olume, c·hu P edito cl.aJla Casa P ozzi cli 1~ 01ua , e ch e fa parte della Colla11.a. « ~I a11111ali del P o,, liclinico », nulla la eia a de. id( ra re anche dal punto di vista tipografico. Le nu1ner·ose inc1tS1oni, che e( vi i troYan-0 in lerc·alate, con1pleta no i pregi del la pubblicazione » . H

RlPPA.

(Dalla

l~as:le[Jna

lnternozionale d·i Clinica e T e1011ifl d i Napoli, Anno VI, N . 4.).

Riteni a 1no che qu esto libro risponda 1ad u11a vera e senti t;a 11ecessità cli quanti i iniziano Hll' arte pratica clcl g ua rire : in vano s i rice1·ca ,.a fin oggi llilla sobria n1'a (}Omplota esposjzione d ella n1anualità ,..he la professionP del n1eJico richiedono a'l agui pa~so . I11 q11esto libro s i pt1ò (lire ch e nulla v 'è di trascurato o cli omesso: da.lLa tecnica. delle in iezioni ipodermiche a q11 el1a del la,Taggio gastrico, dall e norm e 1>er le fasciia.ture a qu ella per g li apparecchi 01"tope·dici, e via dicend·o. E noQ•n .s•olo i11 forma chiara e n.iuta ta da espressive illustr a2io11i, in.a a i1che co n l a g uitla. di un ~usto spirito critico che ~.a. cl~cernere e Yn.g liare fr a i molt e1)lici espediPnti. Oredia,mo d1 essere facili pro·f cti dichia,r ando che qu€bto 1nan u a le inc.o ntrerà p·i enamente il fa.vore cl' u11a vasta ce1·ch.i:a del pe rsonale sanitario». e<

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(Dal Giornale di Clinica Jfedica di Pa.r ma, Fase. V, Anno VI). di stile e ~e 1np licjtà tipograficn sn pera le edizioni di cui le « grandi oase parigine in,·a rJono il mondo, è davvero cleg110 di sta.re n ella r .a ccol ta di o~ni m edico colto. cc È una s pecie di p~ccola enciclopedia di t era1)ia n1edico-chirurgica, in cui og11t1no può r isoontraJ.\-i cc 1a notizia che ~li occorr e ·rapidamente e ehiaraù11e11 te ... cc L '.assistenza l ' igi<•ne e l'.alimen tazione d el malnt·o riempiono i primi ca.p itali , cui seguo110 i varii ' . «medicamenti ga leniri , le c11re f ls iche (cr en oterapia., climatoter:ap i~, ooc.) l'elettro- e la ·psioo-tera.p1a . cc In una &ea·je cl i capitoli s11cces.si vi che potrebbero f·o•r mare u11a p.a rte s peciale, le varie teiria.peu<c ti1·h e ·desc· rj tte <lnl vnn rio rli vista geine ra.le, vengo n o a.piplicate per o.g 11i s ing-010 appiarat.o, .sisteni.a, «organo, 110·11 esclu-<·1a Ja tecnioa t era.p ·e uti oa pecljr1,tr ica,. cc S eg11ono t re capit·o<lii sulle c ure pre- e post --01>era.torie, e sulla t ec11icn, del le medioature e fasci.a« tul'e chE' con1pJ etn 110 il libiro, nel quale un accnr ato indice alfabetico pern1ette di ri scontrarvi r apjcc dam€nte l'ar gon1c.->nto che ocoorr e ». (Da Ji'in" srenza Jled i ta '1i N.aFoli , An110 II , N. 12). « Qt1e

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IL

U':i:V

P~LldLINIO')

-rXXIV'

[ANNO

FASO .

23]

Pubblicazioni a disposizione dei Signori Abbonati al '' Policlinico ,, : .

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R9ma , 13 Giugno 1927

ANNO XXXIV

Fase. 24:

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONS .PRATICA

REDATTORE CAPO: PROli' . VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Osservazioni cliniche : L. Urbanii.: Torsione del grande epiploon. - G. Gaeta: Contributo al trwtta.mento delle peritoniti acute. - M. Fasano: Peritonite da gangrena. appendicitioa p-OStoperatoria. G. Ver· nazza: Una diagnosi di asce860 -OSSifluenite, errata. (Strana est1-inseca.zione del liquido d'una periton;ite tubarcolc.1.r e). Commenti : L. , 'i vo1·i : , ul valo-re IJratioo <lell'.enzimo· reazione nella, tu be1'COl<>ei polmon•are. sunti e rassegne : S1FILOGR1\FIA: Graivagna: Slifìlomi i;rrimari extra.genitalii. - Fraulini: Febbre sif.i litioa ter· ziaria. - }f. Lamhr.f e if. Thomas: Le forme anar tomo-cliniche clclle arteriti polmonari nei sifilit.i oi. Otterstrom : indrome di Addison da, sifilide secondaria. - TF:RAPIA : J anse e Miiller : Il trattamento diet<!tico e cl insulinico del dia.bete.

'MICROB IOLOGIA:

G. ~anarelli : Gli spirocheti cec.a,li. Cenni bibliografici.

OSSERVAZIONI CLINICHE. REPARTO CHIRURGICO llELL. {)SPEDAL.E DI • . . SFTRITO IN SASSIA

<liretta dal 1prin1.

~r. FERRETTJ.

URBANI,

aiuto .

In cli11ica, uno d ei pif1 forti argomenti diagno. c:.til.!i è il cr iteri o di fr eque11za; ma vi sono e,ye. i1ienze in c;ui qu~to criterio non s erve e la 1d.i a. gi1osi è quasj imposs~bile. I Sono in genere casi la cui aicuzie non p ermette u11a lunga osservazione, una aiccurata disamina dei vari sjntomi e ri chiede anzi .u na ·d etermin·azione rapid·a d::i parte d€l chirurgo perch è 1peric11lum in mora. La condotta cl1irurgica s'identifica in genere nell'azione e questa vuol essere pronta e rapida a>er eStSere si!cura1nente efficace. Io _ i1ella mia modesta esperienza id.i atuto r1or1 mi sono mai pentito di a vere agito specie nelle affezioni acute d€ll'addome anche quando 1

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ABBONATI.

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VARI A.

Nella vita 9rofessionale : Cron aca del mO'VlÌmen.to prof esaionale. Conconsi. Nomine. promoz.ionii ed onorificen~.

Nostre corris9ondenze : V. E. Ova.zz.a: La oComlllem-0!'azione di Grassi a :E'i11m .j~ino. Notizie diverse. t ndice alfabetico per materie·

i1on avevo formulato una diagn osi sicura e precisa. J...a diagnostica delle affezioni raddominali se alle voJ te è relativamente fac;ile altre volte presenta rd·elle 1di.f ftcoltà in·sor1nontabili e noi do'bbiamo agire solo coo una ·diagnosi. ·d i probabilità . .... In qu.este evenienze la nostra osservazione € la i1oslra espJorazione cl1iru~gica deve essere meto. dica, precisa, ,completa. Occorre ·che il chir.u rgo ..... ,perchè si1a soddisfatto - tTovi n ella sua esplorazione addomi1I1ale ·quel tanto che possa met. terc in cr·elaz1one con 1e soff·erenze accusate dall'infermo e col quaidro clinico ·debitamente 06servato. 10<'corre 'POi rivédere - ad operazionE? fatta - . le storie cliniche dei malati, insistere su dati 1J)Unti, i'qte!'ìrogélire ripetutam,ent.e gli infermi e cer. care ·di ricostitu'1re la sindrom e clinica quancio sj è già i11 ,po~ssesiso del r eperto 01p.eratorio. Questa o·s servazi,o ne postum a è utile per la •piI'o. J)ir ia esperienza clintca più di qu·alunqiue eserci. zio e virtuosismo iS~meiologico. Ilo v·oluto premettere queste brevi corusi derazi oni a proposito di un caso poco frequente che 110 dovuto O!Perare. 1

Torsione del grande epiploon. Dott. L.

Acca demie, Società mediche, Congressi : I Conveg.no della. Stampa Medica Lat.i.ll'a. Appunti per il medico pratico : CASI STI CA: EsoftaJ,m o pru lsatile .spontaneo. - Il g<>zw sottosternale. - La tiroodite acuta. - Mortb-0 di Based•ow ·consecuti'Vo alla caat.,razione con ragg.i. X. - TEn~PIA: Surl tirattam eruto dell'emi.cran1ia. - Trattiaa:nen·t o chirurgi.co de1le n~­ vrarlgie ribelli del nervo mascella.re surpeTiOO'e. I dolori colici e il loro t ratta.me ntio. - POSTA DEGLJ

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848

IL POLIOLINICO

La 1Paziente Maria B. (53 anni) era stata portata a S. Spi.rito il giorno 29 marzo 1926 percl1€ il mattino del 26 ·m arzo era stata colpita 1da forti ·dolori all'aiddome .e più spicc·ati al quadrante su. periore ·destro. La storta antecedente :m ancava di qualunque dato •p atologico: 1M1atrimonio a 21 anni; 6 figli; salute sempre b•u ona. Le sofferenze .dall'inizio 26 marzo, andarono aumentanld.o tanto ·da non ·d are requie all'inferma che para;gonava i dolori iad un senso di strap. ·pame:anto interno. ·I .dolori non avevano 1)arti·c0Jare ir.radiazion.e erano cont·jnui e tmp•e•divano anche di respirare. Le p·ezze e le applicazioni cal1d.e non gi·01Varo·n o all'inferma. Non vomito ne febbre, so. sipensi.o·n e ·d elle feci e ·dei gas in primo tempo. Il giorno 27 pu!I'.g a oleosa con ·due ·ev.acuazioni ma i rct.olori non si calma;rono anzi andarono au. mentand o .. Giunge alll' ospedale alle ore 10 del 29 marzo. La malaita aipvare ab!battuta e si lam·enta conti. nuamente, l'aiddo•m e meteorico è ·dolentissimo in tt1tta la metà destra; ·difesa gene:nalizzata, ftacies gri·p pé, polso 110. La ·di·a gnois i oscillava fra l'apvendicite ·e la co. Jec:Lstite catlcolosa, la 1pancr·eattte ·e morragtca, la perforazione gwstrtca, la 1Probrubile torision.e di una possi1b ile .cisti -01Varica.. Scartai l·a perfor.azione 1g astrica 1perch1è non v'era is toria gastrica ante.cedente ie perchiè tra. scor.s i tre giorni p·ensai che il .qua:dro cliniico in tale ev·enienza 'd oveva essere ben più girav.e. .i\.n. che con la colecistite ic alcolosa il quadro clinico · presentato ·dall'inferma non era d' a:ccordo ·p er la mutez~a •della storia anteced.ente, (Per la man. canza d'irraidiazione alla spaJ.la, lp'e r l'assenza. d 'urubilina nelle Ui!'ine. E.sclu1si la torsiooe ·della cisti ovarica con l'esa. n1e ·gin.ecolo·gico. Riguardo alla pancreatite emor . .?.' agica ne avev•o vi·sti .ed 01p erati tre casi e a>vevo sempre .notato. un quadro clinico più ,g rave, con su1d.ore al1g ido all'estremità e non avevo mai .tro. vato• in ·difetto il sintoma di Hals teid vale a dire la ciano.si degli arti. Pure le sod'rfere11ze continuavano, la difesa della parete era ·evidenti15sima, la paziente reclamava il so cco~';so ed io :mi accinsi ad operarla. Non avevo fatto una 1dJagnosi: avevo pa·r ecchi e i.potesi e pareochi .dubbi; quindi 1dovevo regolarmi .con un taiglto laparato!!lico tale ch·e mi portasse dir·etta.inente sui vari -org·ani da esplorare. Io ho senlJpre r:LcoTso nei cMi dubbi ad un ta. glio t ra·n srettale destìfo s·o p·r a e sottoombellicale. Es.so è poco lesivo e permette ·d i esplorar.e ra. pidamente la c1stif.ellea e Je vie biliari, il piloro, il duodPno, il 1p1ancreas; .gran parte dello stomaco, il colon destro e l'aip·p endice. Prolungato in basso , una volta mi permise di asportare l'ann.esso de. stro r otto e ~sanguinante per gravidanza tuibarica.

[ANNO XXXIV, FASO. 24]

E un taglio che a me sembra g.en·eriieo per ec. cellenza : a questo non ricorro mai quando il mio pensiero va verso un'occlusione intestin•a le perc.hiè allora, di solito, faccio un taglio mediano Ch·e mi ·p ermette di espl>ora.re seIDa»"e il colon sig. mo ideo. In questa rd onn·a a •diagnosi dulbbia, ma con in. testino canalizzato, 1p:raticai il « ~aglio ·gen.er.ico ».

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Riassumo brevemente l'atto operati·v o: Eteronarcosi regolare; laipal'latomia transr·e ttale destra sopra e .sotJtoombelliicale; ·g iunto al p1erito. neo pari-etale notai un coloo:ito b:çuno..ci-0-ccolato come si o&serva negli e.moperitonei da giravidanza tubarica e nei saoohi dell.e &nie strozzate. .AI>er. to il peritoneo evacuai ciroa 200 omc. di siero intensam.enit e ennatico ed estrinsecai subito un or,

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SEZIONE PRATICA

[ANNO XXXIV J FASO. 24]

erano nerastro costituito dal grande omento torto alla sua base d 'impianto a tre o quattro giri. Lo resecai rapidamente lega.nido con cura i vari pe. duncoli. Aippendice lunga ma sana liberazione della ciist:bfellea da aloune .aderenze icon l'angolo epa. tico del colon. Sutura completa a strati della pa. r~t e. Gi1nrigio11e di 1a. int.ne. n

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** ..\d alcuni chirurgi ·h o domandato se avessero operato dei casi simili : mi è stato risposto cht epiploon 11ei sacchi erniari torto su se stesso è stato visto parecchie volte, ma casi in cui l'omen. to ljbero e sano si fosse torto )lOn ne avevano osservato mai. D'a.ltra parte nei libri classilci di patologia cl1i. rurgica anche vasti non esiste un caa>itolo sulla torsione dell'amento com e ne esiste uno sulla torsione della . cisti ovariica e sulla torsione del colon pelvico. Consultando la letteratura ho trovato che Th. J. 1\lullen i11 Stlrgery, Girtecoiogy and Ob stetriCs, vol. XL, n. 5, maggio 1925, pag. 635.641, ne cita tre casi. Di questi soltanto il primo s'identifica col mio raso percl1è negli altri due casi si traittava di omento aJd erente una volta ad un sacco erniairio e un 'altra volta ad una ernia post.laparotomica. E. Sch\varz in Zentralb . .f. Chiritrgie, libro VIII, gennaio 1926, ne r iporta un caso oooorso in una donna di 48 anni molto igIDassa :e che aveva ope. rato lln anno prima per voluminosa ernia ingui. nale destra conten c11te anse intesfj nali ed epiploon. Anche i11 questo caso è da ritenere cl1e l'omento che aveva .sogigiornato in un sacco erniario non fosse ,perfettaiment~ sano ma fosse ispessito per sclerosi !fiibl·oltpomatosa come avviene per lo più nell'omento erniato. Iuv.ece nel caso che ho osservato, l'omento era pertfettamente 1s ano e non esistevano ernie. Certamente sono qu.esti casi rari che si 1Pr.esen. tano f ore e una volta nell1a rvita di .u n ch:Lrurg-0 ma mi sambrereJbibe ·01pportun.o clb. e in un capi. -tolo di patologia .chirurgica addominale lfra le torsioni dei vari organi isui propri 1peduncoli if·OSISe contemp1ata la torsione del 1girand~ ·epja>loon e ne fosse abbozzata u11a sua sintomatologia clinica sebben e qt1esta sia poco netta e punto caratteristica. 1

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Cont1·ibuto al trattamento delle peritoniti acute. Dott. !PTOf. GIOVANNI GAETA, l. d. n ella R. Università di Roma. i è raggiunto ormai l'aiccorido fra tutti

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l'Urgi 1cl1e i1elle p·eritoniti aoute si debba procedere alaa laparat01IDia, anche nei casi di diagno5i dubbia, come primo tem~o di un tnattamento dhe ci metterà sulla buona via per riconoscere la causa .che 11a ·determinato la peritonite e come mezzo per combatterla. Dia-gnosticata, la perito nite, la lé@taratomi·a deve essere praticata d'ur gen za, quando, s'intende, non ha sorpassato quel limite ma;ssimo, oltre il. quale non sarà 1più possibile portare le risorse <tell'1a rte. Sarà preferita l'una o l'altra incisione a seconda che ci si orien terà che l'organo periforato sia l'appen·d ice, la • vesc1cl1etta bili·are , lo stomaico o l'intestino. ~ei ca;si a diagnosi dubbia pratièheremo la 13.1Paroiton1ia m ediana. Inciso il p·eritoneo, si la;scierà fluoriuscire jl liquido e n ei casi gravi, per non complicare l'inteT\'el1tO, Si rinunzierà id i ricereare l'organo .l esionato e ci si contenterà di drenare e di suturaTe in parte la ferita laparatomica; quando le circostanze lo ipermettano anjdremo alla ricerca d ell' organo perforato, e, rinvenutolo, si provvederà nel mo•do a>J.ù serorr>lice e siouro. I /or gano più frequente a causare una peritonite a.cuta è l'appendice o per propagazione delln. flogosi allJa sierosa o iper rp1erforazione. La 1lora batterica è quasi sem1p re ra-ppTesentata dal B. coli, meno freqnentemente dallo streptococco, dallo stafiloco cco e ·d al diplocooco enterico. Per formulare 1diagnosi di peritonite da appendicite gr1and·e ~ortanza as~u·mono le notizie anamnestiche di .pireg:resse colitc he appen1di1001ari, rilevate .qualcbe giorno primia o qualche ora prin1a 1del manifestarsi 1d ella 1perttonite. Per la diagnosi di pel'lf orazione non biso1g na da.Te soverchio valore al sintoma dolore violento, poidh'A una iflogosi estesa l{>Uò provocare un vivo dolore~ Ciò che •del resto tante volte è controllato siul tavolo operatorio, dove osserviamo ohe la iperioTazion e :poteva esser.e sospettata, ma non è avvenuta. Per la sede del d-0lore •d iremo che es·sa viaria a sec.onida della to,p o1g raiia dell'·app,e ndice (p,u nto di M-a:c .B urney, punto lombare •destro, qrnando l'appen1dice ha un·a posizione retro1cec·a le). Dovremo 1d ire s1.lfbito che il doiJ.o,r e può mancare· nei :p1unti 1descritti .quando Ja peritonite si è generalizzata e le con1dizioni generali. dell'infe:mio siano div·enute .gravi. In qu.esti caisi entrano in giuoco altre possibilità diagnostiche differenziali,_ come la 1p eritonite Ida per.forezione gastrica e d11odenale, ~a calcol05i biliare con perfo;razione I

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IL POLICLINICO

della cist.iJfellea, . la peritonite d'orig·in e panier eat:Lca, la colica r enale, la oolica ureterica, la gra. ' r1dan za tubarica, l e ·annes1Siti, la IP01monite. Sul trattamen to 110 detto principio che è indiie1ata la l8Jp·arato;mia ; l'esito sarà pìù o meno fa.u·s to a secondo che . opereremo nelle 1prime ore pii) ch•e nei giorni suiccessivi. L'·a;acor.do vi.ene a rr1ancare, se, a'.J:)erto il ventre, si ·d ebba ricorrere al la vaiggio d ella siero.sa o no·. Il metold•o d·ell la vaggio ten1de a per·dere rqruel :favore che ebbe nei a> rimi tempi in 1cui fu apipli1c·ato. Esso secondo la mag;g·ioranza dei cil1irurgi oltre ai per.ic oli gravi ohe din1ostra 1per l'azione riiflessa suJ centro circolator io e respirat orio, oltrechè per il pericolo di dif.f ondere l'infezio·n e là d orve n on è ·a.r rivata, si dj·m ostra i nutile e dannoso in quanto il lavaggio a.Itererebbe la sierosa e ifavorir ebbe lo svilu1pipo ·d ei germi. Più logi1ca è praticar e, secon•do tali a·utori, 1delle controapertmre n ei punti più daclivi per favorire l '•u scita del li q·u i1do purulento e per drena.re. · I Jj qn.:ii di più usati so•n o l 'etere, Je ini.ezioni in· traper iton.eali id i olio caDJfo-rato all'l %, previ:a evac uazion e ·del pil.1s. \V·eiss e Sencert inj ettano, in lnogo id i l:iqutdi, d·ell' ossigen o r ifl etten·do cJ1e a faicilitare l'azione ·d el ·d renag1gio risponde l'in6U.fflazione ·di osstg··eno che agire1b!be meocaniica.m ente ed e\'itereb1be l a formazione d.i 8Jderenze, ~rresterebbe in oltr·e Jo svil'llìPPO dei germi anaerobi, sti•m olerebbe il ct1ore, il centro ·del respiro, la peristalsi intestinale e attiverebbe la !unzion e l'en ale. Li.enh·ardt, nei o~si di peritonite acuta è Ticorso a l lavaggio della cavità peritonea:le con l'etere con runa mortalità d el 20 % in m en o. ,s ,emibr a cne 1' etere agisica per azione meC1C,a.n.i•ca seco·n do que·. sto 8.utore: il fTeddo ec·cita la ·contrattilità ·d·ei , . . asi e d ell'intestino, stimo1a la cir.colazio11e e la peristalsi intestinale. Dubibiio., secon1do lo ste.s~so a1utore, 1è il potere batte1ici1da dell'etere, il quale deve i1sarsi nei. ·casi ·g ravi e .con molta circospe· z:ione n e) bam!bini per .gli accidenti gravi di co~­ ltaJSISO •Che l'.etere IPUÒ provocare. N·a rat d tce di a\rer iUSato con buoni effetti una soluzione di glucosi o al 20 % (500 eme.), ch e rirpeteva attraverso il tulbo di dren agtgio ogni sei o 12 ore. Jankow~schi si ·dichiara fautore del lavaggio della oavi.tà peritoneale con ·siero fisiolo.gico. Gregokvv ·b ·a pUJb1:>lica;to un1a e·stesa statistica di casi idi ;peritonite aicuta dtffiu.sa; !'·intervento precoce corr1porta secondo G. una mortalità del 17 %; un inter vento ritax,d atò iuna mortalità del 57,8 %; nel p·eriod o termina l e una mortalità dell'89 %. Le peritoniti sier o-purulente danno runa mortalità inferiore di quelle con iiqiuido .fibrino;purulen1o (le prime 1del 18 % (li mortalità, le altre il 78 %) . Credo •di un c erto intere-s•se ;pu1bblicare un caso di peritonite act1ta generalizzata da perforazione

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[ANNO XXXI V, FAsc. 24]

dell'appendiice che sortì esito favo1revole con la laparatomia, sebbene il li1qu.i·do fosse fi'brino-.puru'len to. . _P. S~lvatore , ,di .n1mi 19, da Valguarne:na. Nulla ~.1 spec11ale n ell a11amn esi remota tde1l'infermo Il 2 .· settembr e 1926 lftl irruprovvisamente ·colto da· u 11 y1ole1:1to •do1or.e n ella regione iliaca destra oh . rr~rud11ava verso l'erp·ig·atStrio aJCcomp·ag·nato dia ev~~ mito e da f e1b·bre. L·e ieornidizioni ·de1l'infermo andarono mano mano pegig·ioranido, la fa.imi.g lia la notte_ 1del 5 Chiamò per corusiul1o. .i\ :11·es·a me 0 b·i etttvo rilevai che l'a,.d,do·m e era en~1~en:iente teso e d?lente in. tutti i 1quaidranti, s~e.:c1e nel qua,dra11te in.f eriore destro, difesa par1eta!e_, presenza di ltquiido, febbre, s·erusorio ~1a•s1 integro, ipoJrso frequente ma a'bibastanza va. lJJdo 1e regolare. al.va chiu·so 1d1al momento in cui ebbe inizio la coli1ca. Da questo sommario esame è !dai clati 1desunti dai famigliari e 1da·l sanit ario c~ra~te, mi :fu lfacile formt1lar e la diiaignosi di per1ton 1t.e a1Clìta, g·en eralizz1ata 1da 1p erforazion·e d ell'aipipendice . .stante le discrete condizioni generali 1de1l 'infermo, m i decisi ad interv·enire ~on· anestesia lotc ale v.roieedetti alia · l'aiparatom1a _1pararettale 1ctestr.a; in1cis o il perit oneo, venne fuori un.a .gran1de quantità ·di liiqui1do fi:brino-.purulento, feti1dissiJm·o. P·er non ·comrpli1care ·e proJu111gare l 'in tervento, rinur1zi.a1i a ri•c er.care l'org·ano 1p·eDf or'a1to ·e mi limitai 1a vel'lsar e nella cavj tà :perit·one1a:le ·dell'etere, ·di drenarla con iun tu bo di ·g omma e con garza iodoformica e di s.uturare 1p arzia1mente la parete, con fili di catgnt ipr oifon/damente e con set.a la c'Ute. .i\ 24 ore di distanza le condizioni dell'infermo andarono migljorando: dal drentaggio veni·v a fuori nei primi giorni Jiqt1ido purulento fetido; in 4a g·ior nata fìl.1 rimosso 11 drenwggio idi gomma e so·stit1Ujto e.on ·s ola ·garz·a iodofonrnica; mai furono praticati lavaiggi, ma. trattato asettiJcam·ente, il 5eno ftstoloso venne a chit1 dersi completamente ·d opo circa d ue m esi di •qu·esta 1crura. A11'a fine del terzo m ese l'inJfermo era in 0 t1time condizioni al punto d·a potere ri1p r0n·d ere il s110 faticoso Iarvoro ·di co·n taldino. 1

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L'il1fermo votato a sj,crura morte ha tro·vato neJI-a laparatomia, t.Sefbbene prati1c1a:t.a in ritaooo, la ooa s·a lvezza; quanto abbia contribuito al successo il lavaigtgio 1d ella icavità 'Peritoneale non sap rei d1re, for·s e poco . .A..d ogni m odo sarebbe de1ittuoso abbandonare alla sua sorte un perito.njtico .acuto e non tentar.e, qu•ando il caiso lo -permetta, un intervento che s1)esso potre·b be salvarlo da siJcura m orte. In jproposito il. mio ca•so è 111olto istruttivo; isebben e la cavità iperitoneale f oss.e ·t utta'. invaJs·a da ltqulldo fi!brino.,p.u rulento e nrulla mancasse p er di1s perare di un 1qnalsia:si suic<'e-sso, pure l'esito non ipoteva .essere più felice. Sull'iimp·i ego ·d ell' et er e, com e ho · già riferito, 1 par eri sono ofpposti: io h o preferito ricorrer,ri non per le sue proprietà battericide, ch e in una peritonite gen eralizziata possono essere conside rate alquanto di•scutibili, ma per l'azion e che indubbiamente l'etere esereita sui centri del ct1ore e 1del respiro. 1

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SEZIONE PRATIOA

OSPEDALE CI\· ILE DI AST!.

Pe1·itonite cla gangrena appendicitica postope1·atoria. Prof. ìVlARIO FASANO, cll1iu·Ul"go pri.m ario.

Re0enten1ente ÌJil lll1l d if,f1uso gio1'n aùe tedesco dJ Clhir.t 1rgia, iJ Z e-ritralblatt fur ch;lrurgie, v1e1ru1e aip erta una ruibrica « dd.•e f 1el1.:ler und Ge'f-11are11 in d er chirurgJr n, g·li errol'i ed i pericoli in cliirUigia .

Sc0tpo Jella .llU\ J La, a 1,;ou11pleruei11to sci,entLfico e praticu, qru ello d1 ùete.rmtinare i oh.Wulrgli1i a r endere note le loro clisavventIUre c1inL011e, nel concetto e.be la enuinciazi-0ne di acc.iJde:nt.d od esiti ~ fayoreYuli 1l)0:5~ia essere t1tile n on n1c110 d e!le t·e!3.z1011 i !:>ll ln,11lla1nti risultati opel'aiorii. Approiittaindo d!i un caso recenrte, Idi esito infausto, cl1e può essere istrruttilvo e rrisa>amniaire .forse ad altri dolorose ::,orprese, mi fac~io iniziatore in ItaJl~a d1 un'a tale r11bTica, lieto se il mio esempio sa.rà da altri se.gui1to.

Ogiget.to 1delJ.a n1ia <liSèlJYV1e11~ura op·e r.atoria ru1a doona s uùla q·uarai11t111a, madre di tre baanb,m1 l'ultin10 cli tre an11i, moghle atl un uamo seL~ t1a:nte1111e. Da paireccl1i me~i eblJe ad a ccusare cLl.stuil'bi n eJ.la ::.:t'era genilatle con di.smemorrea e metro"'ragie. i agigiminse.ro ultimamente accessi dollorific! s_ott? forn1a di coliche al basso ve1I1rtre, })er ct11 s1 r1vol e alla mia osservazione. Fatta idria.gnosi di sal.pingo orvarite sinistra iinterven11i per via lélfi)airotomioa. , ..\11.a biopsia operatoria si presentò il quaiclro ar1atomico di 1.J•n a 1PeJJvi-1)eritooi11Je aidesruva di antica data. ci o l te le aù L' r cin ze riuscii ad est eri oq.izzarc J' utero Tetroverso-d'lesso ed aiderente, in tal mo1do ottenni tm discre~o o•r ie111tamento d·el c.amipo ope~

cr-ativo. ~li fu possibile iso1all'e attraverso le tenacri arde. renzc peJ,rjch1e a sinistra urna sacca sailpinglitroa a contenJU'lo l)'Urttlento c.he estirpaJi Ulililtamente agli anrne-ssi c orrispondenti ed a·l l'n tero. Degùi amnessi dd destra ho conservato il solo ovajo, che si pireS'Clrltay·a i.n condi21ioni prrcssocl1c normali. ~onostamte le numerose difficoltà incon~.raite potei peritoneizzar0 completa1nente ,p er modo che ad opel'azion e u1timata il c a,m.p o si pQ'e&ootava leviigato, liiSCio , senza l a più piccola sma1g liatuira della plast1 oa pe;ritcmcaJ.e esegui·t a. Al!l!d amento po·stQfP·eratocio no;rrnale: Non ''of!Illto, non m eteorismo, po1so a1qua.nto frequente (100 fPUlsazioni) ·mia V1ali1do, respi ro regola.re, t emp er atura non oltre i 38 ie. :L'a.m maJaita si ailimen ta;va con sosita:nze l i qiu1iJde, in quaTta giomnata ebbe una scairi·oa normale in segrui.to alla sornrninistrazio[le di un clister·e. Improvvisarmente alla sera della quinta giio.rnaroa inc ominciò a d aiccu sair e dolori aioutissi1mi d i1.f u si ·a turtto l' aid1d•ome; in segu·ito ebbe rumib1ascia di respilro, polso pic.c-010 e freqru·e nte, qn.1aJohe conato ·di vomito ed il m·attino suc cessi,1 0 m ori. Da notarsi ohe il 1gioirno pr·ecedente si era a1limentata coo dlu1e li·t:ri di laltte ed un uovo senza aver:e n è vomilto, inè dolori. 1

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Quale la oausa de11a n1orte? ~la di irilevainte e&sendovi dal 1ato d el cuore 1Jel polmone, d el r en e, d1 0\'0viasi p.einsrure aid un~ causa loc~l e i_n ra1Jporto all'intervento· IP'r aticato . . . Una 1per1toniirte ,p ostope.ratoria in sesta gti.'Ornaita 11 ipoteva escludere a p1riori d ata l'iaissolluta mancanza di sintomi e la cons1iatafilo·n e di fatto dehlia pe.rf etta f'UlD.Zlione ,g1as1.iJ.·o-iI11t·es:tinaile, dirnostr.ata cl~lla qn:l'alità di alimeintaz,i one e dilla defec1ar1011c, se1giuita ,ct!a f·uo-r"l.1scita spo:11tanea di gas in qruiarta giornata. J.? ' ~ltra pa_rte sicco111e i sintom i acuti present,aJt.i 1 1o.np1~0V\TJs,amente d·alla p,az1ente e c.11e la corn1lru: ~ ero a morte erM1 i manitfestati durante la 11otte ed io noil.1 é1JV1ff\10 po•tuto ril81V\a.rli n el dmhio di um.a. peJl'litonite se·coodaria mi 'indaJ,ssi a far praiticare l' esame n eorosc01p ico. ll'rup1ffi'lt'Ull'a d elll,incision e Oi!)eratQlria si 11a su, bito f·U!OrlliSCita di arn.se intesti•n aJi adlistese e Ti0011Prt e da q1111alcl1e d etrito fi1bo."ino·s o giallastro. Esteriorizza.t e e sp,ostalf:e le anse intestinali si ri 11,~iene n el pie.colo bacino un ·liqiutdo siero-p!U· n11lcnt.o fetido e si no,ta co1ne dallla fossa i1iruca cli dest~a si ab1bia gemizio Idi 111t1s denso di do1orito grigi a.srt11·0. ' Se·g u.oodo itl triamite a.a ciui. fruorescie il pus, att.fln verso a (l un coifilglorrnerato èli amse del tenJU-e, ~1d1'Sc fr:a d i loro , sii 1c ad e in unia oavità c 0Tuten e11t.e pus 1d1e[l1SO, cti O·doire fec1aJ.oi1de, in m ez.z·o al qrniale $i trova l' a1pp encùioe gamgir.en ata, di co1orilt o n ero llnifo~e per i suoi d!ue terzi inf-el'iori ~ino aid nn 1ceintin1 etJ'o da.11a base idi iinpianto n el cieoo. l1n corrispoinde:n.zia delila ·p airte gan,gl!'enata noo è 11ossibile osservare waiooe di meso, il quaJ:e i!Ilv0ce si pJ'esent.a di aspett-0 nor.maùe per il tratto Idi appendic·e non gairugrenat.a. I1a poT.vioo e di aim}endi:ce necrosata è di coooistenza malltccia, qiuaist sip a'Ppolabile flfa le dita e non prresenta 1aìlciuna ader enz'a , ma è li·b e1I'la 11ella ciaMità CliSIC·8SSUaile. 1R iCavare deduzioni precise anche ,d all'esame amatomo-p01toJ.01gtco è assolutam,e nte imp·o ssi1bi1e, parò p,rurmi sta J'.>'e:nmessa una iil.lazione. Durante Je méllllovre di 1ibera~ione de1la grunga 1Cl i aiderenz,e t1tero~annessi1ali è 1p!l'ob aibile che l'aipp en:di·ce stiir.aJt,a aibibia aVrU,t o laJc,erato il S'UO m eso r m1j10Jdi sia stata stTiaJPip~at.a I"art eTia [}Jl]tritiZlia, rolla con seguenz a ·di una pro•g1I'ess1iva necrosi e l n st1ccPssiva fo.nm.azi1on e di un as·ce.sso, limitato in primo teimpo dallle aiderenze de11e anse irntesltinalj, con statate al reip1erto anatiomrico. Fn l'improvivisa apertura d el1'1ascesso n el,l a oavith 11eriton ea.Je la detea~minant e de'l1la sep si iperi toneale a c11t.i ssiroa e d·el l'a'Pd•do 1de0esso. S i p1nò conohiu•d ~e ol1e se io a1V1esisi esegiuito ro1n temporarnea.m1ente all 'i·siterectomia ed ai11!Il:ess iectomi1n, l"append·i cecto.mia, no1n s i siarebbe avuto 1"esito i.nfìa111sto . 1

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:ivr A el'a inJdiJcata., .n el caso in questilone, 1

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p1ea1dic·ecitomila? Rispon·do fI't8JD!C1a:m ente 1ch1e se mi 1foss e capd.tat.11 n el carrn;po ò~eiratotrio l'ap(Plerlidi1ce eld aveSlsi ruv:uto il minimo sospetto S·uil suo st1aito a:na.tooniloo ]'avrei estt!I'·p ata sooz'.altro. No1n av:enidolla ri scontrata non mi sono perltato di aindaJI'Jia a rintracciare, av1i.11to ·a!Illahe ri·gua~do al110 s'1.ato settroo aeJ. campo oipwatotrio. Per ironia d1elJ.a s01rte poco tempo pirillna av-endo 1

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If1 POJ,IOJ.,INICO

durante .u n'arnnesiectOIIIlilia iper baici:l!losi uter~an· n·essiale ill1 'U[lta gi<YY ane sposa, fArO!Vata un'aa:>pendtce 1·11·g1hissima, ald·erente ed a dc&corso tortnioso, a.vevo prati:cata l'a·p pendicectomi·a e l'ammialata ara giuiari-ta in brev·e tempo! Qua!lch·P gitOII'no doip-0, daJl reilldi·conto di unia riru:niioine ·di certa società tedesca ,d i Oh'IDul'lgii1a, rd.ioav·avo ,c:h ,e l·a 1n%01gi101r parte dei COOliVienruti si era s1c1agJiiata cointr:o il s:ilSttema di a1e1uni gme-oo. Iogi ·d i voiLeir ad ogini c·o sto es/tirprur·e 1e aw•ellld~Cli ch•e c-a!Pò.tano lo1ro sotto gli Oloohi, senza inJd:iJca zio·n e alcu·n a. M~ saniii .amicih 'i-0 aruno!Ver·ato fra i co11iegfhi g.in·ecoilQgi ap1pendi1cectoanisti aid ogni costo. Ma doip·o po1dhi giorni dovew tTQIVaxe riabilitato irl siis'tema, prqprio da !Una mia disavVlenf/u.ra profes·siion 1ale I Chiuld·o qu·esta b!f.eve diss-ertaz-ion.e clinica ed anaton10-'P1ato[o,gU.iea 1co1 ritenere ab.e nei oais1 ilil ieui si aJbbi.ano note1Voil.i aderenze i()eilvtc'he ed utero-annessiiaiLi ·inteTtessrunti aID!che il oieco e l'appendioe, si,a 1saIIlfP!rie prude:nJte anidiare a\l la 1r1i1oerca -O el vie:rJnio pe;r contr·o:I.1arre i su1oi raipp 0ll'lti OOIIl le altemz.ion1 lL0tca.!11i e 1pl!'oceide.re afi!La s'u 1a CLS{PiC)lrtaziicme tuttavolta y,ellgiruno coi!ll.Statiaiti ral)porti di. contiguità che legittimino 'Un sospetto sulla sta • • s1ot1Ta conse['vazione. Ais ti, 11 dicembire 1926 1

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Una diagnosi di ascesso ossift.uente, er1·ata. (Strana estrinsecazione dol liquido d!una peritonite tubercolare) pel 1doit.

GIOVAI\1NI VERNAZZA.

U11a donna. trenten11e (.R... C... , da Calimera), alta e magra, con gentilizio non immune da tubercolosi, ammalò - nel inag:gi-o 1923 - di p1eurite isiero-1'ibrinosa 1a destra. J:J liquildo raggiunse Ja. spina ·d ella s,capola; ma non fu estratto, iPerchè all ota si riteneva che colle s ue sostanz.e va ccir1ar1ti gio.v asse a:ll'organtsm·o . Tuttal\·ia si riassorbì, in breve tempo, completamente. E la C... potè tornare ai suoi lavori di rc amipagna. :'.\la, quattro m esi dopo, mentre stava Javo!'ando col corpo piegato in av.anti, volle raddrizzarsi, e - 11cl ieompiere questo movimento - avvertì alla scl1ie11a un vivo dolore, ohe s'irradia,.va verso le creste iliache, e più fortemente a de·str.a. Questo do•l ore •durò lungo tempo , non ostante i molti topic i e mezzucci ai quali si ricoTse. Anzi, in prosieg·uQ, si aggiunsero irradiazioni do·l orose, n evnalg·irformi, all' arto inferiore destro, nel campo ctello sci atico. L'inferrrn1a, inoltre, s i stanca;va facilm·ente nel ca.mn1i11.a re, ma assai più ·Corl a g~mb·a destra , cl1e trascin·a va a stento. Il 1piegarsi innanzi e il raddrizzarsi - che risvegliarvano o acuivano il dolore della schiena - dopo u n certo tempo non furono più possibili; di modo che, per raocogliere un o,g getto dia terra, I'iillf enna, invece d'inarrore la colonna lombare, si abbassava, tenen·dola dritta, e ipiegan·do Ie gam·b e sulle cosce, e qu86te sul bacin o. Si andò così innanzi, più d'un anno. Poi , Ientan1ente, la coscia destra si flesse nn po' sul 1

[ANNO

XXXIV,

FA._SO.

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bacino, la gamba si semiflesse sulla coscia, e il piede non potè poggiare a terra se non colle teste ·dei metatarsi. Naturalmente anche il corpo s'incurvò . sul fianco destro. A guar:darla, senz'altra osservazione, la C .. 5embra·v a ammalata ·di coxite croni·ca. Ma la pieg·a ·dell'inguine n on era tumida o pastosa, nè dolente l'artico-lazione. E tutti i movimenti, tran11e quello ·di .e stensione, erano liberi. Si trovava, invece , il segmento lombare del~a colonna ·v ertebrale - n ormalmente mobili'5Simo e lordo:sico - non solo Tigi·do (co1ne s'è detto), ma raddrizzato, anzi · aJ.qu·anto sporgente all'inldietro. E il punto più prominente de'lla sporgenza era a due ·dita trasverse più in su dell'orizzontale_ passante fra le soim mità delle creste iliache (apofisi spinos3. della 3a. lombare), e un po' 1a destra. ·della 'linea m ·ediana. tQu esta 1d elformità, infine, era ·dolorosa spontaneamente, alla pressione, alla percussion e e ai rno,rimenti della colonna vertebrale. 1Sensibilità integra. Rifle ·si tendinei norma:li a . inistra , 1attenuati a ·destra. ~ess un ·disturbo della Tninzione. Stittchezza ostinata. Si trattava òi 51pon{lilite tl1bercol1are o di carcinoma? A favore 1del1a carie ,·0rtebrale stava il genti · tizio, l'età gio1vanile, 11a p·l eurite ipregressa, Ja ll111g·.a durata ·d ella malattia, l'assenza di iprocessi neoplastici negli altri or.gani (essen·d o straOTdin.ariarn.e nte raro il célrcinoma primario del'le vertebre). Si comj11ciò u11a lu11ga seri e ·di iniezioni 1d i io· ·clarsolo, non ancora interrotta. E poi, quando l'inrf erma volle (20 rnarzo '25) , applioai il busto gessaio. Che ri11novai d01po sei mesi. E Io rimos5i id e1 tutto nei :febbraio d el 1926. 11 riaizo lo·m.b are mi J)ar,·e i mmodificato. ~Ja ! dolori era110 cessati. E l 'arto inferi ore destro poteYa rpog·giare a terra colla pianta del piede ed a.v ev·a riaoquistati tutti i suoi movim·enti. Solo si ·s tancava un po' 1dopo rqolto cammino. L'jnferma si riteneva intenamente guarita. Senonchè, verso· la metà ,deJ giugno 6COI'>so, essa 1piI'esentava una gonct'iezza s t1lla faccia interna , de~Ja coscia destra, a due 1dita tr.as1Verse sotto i1 ,s olco genito,crurale. ·Qu·esta gonifiezza, gna.nda q11a.nto mezzo man·dari-no, rivestita ·da peli.e n·o rrna.l e, a superficie lisci-a, era indolente, fluttuante ed lln p0' riducibile. Essa andò rapi.damente au· mentan1do di volum·e, e in pochi giorni la sua base si estese .dal solco genito-crurale alla pa,..te m·edia idella ;COSQila. ~oich·è :molesta·vta tn-0tevolmente l'inferma nel cammino, pensai Idi vuotarla e d'iniettarvi il noto Ii.quid o sclerotizz·ante ·del Calot. Gia-0chiè non .si poteva - com'è faDile inten•d.ere - non pensare a1l'unico sintoma che ifin allora era mancato nel quadro clin1ieo della ·spondilite tu.b erco1are: l'ascesso ossifluente. Ed ebbi, invece la sorpresa di aspirar.e, non il noto pus degli ascessi fredd i, ma quasi 400 eme. di 1

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liquido giallo-rossiCcio , lievissimamente torbido. Parev·a 1trina, da classific.are - pel colore - al lV grado della scaJ,a Vogel. Conteneva molta albumina, e dava la prova di Rivialta positiva. Os·servai allor a l'·aid·d ome. Nel peritoneo c'era li q?.tido libero, che, nella posizione eretta dell'in-

ferma, raggiungeYa l'on1belica~e tnasversa, e che, estratto con llna puntura esplorativa, dimostrò gli stessi caratteri di rruello della sacca che avevo v1lofata.

Dopo 3-4 g·iorni questia si riempì come prima. Iniezioni endomt1scolari di jo1cio e cura solare.

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[A~~o

XXXIV, FA sc. 24]

853

SEZIONE PR.\TIC..\

COMMENTI.

Il 1iquido peritoneale s'è riassorbito lentamente , ed anche quello della sacca, la quale ora è a,._

vizzita..

p1~atico

Sul valore

dell'Enzimo1·eazione nella t ubercolosi polmona1·e.

~ ella

letteratura, cl1e 110 potuto consultare, nulla. 110 trovato di simigliante. L'interpretazione del tatto qt1indi, essendo guar ita l'inferma, non pnl' essere che ipotetica. Due c;ono Je vie ch<' segue l 'ascesso ossifluente da carie delle vertebre lombari per giungere alla parte st1periore-interna d<'lla coscia. Più ordinariiamente esso, n el st10 ca1nmino, è sottolfascia~e, cioè <liscende nella gt1aina dello psoas , sotto il ponte del Poupart, ed in,·ece d'arrestal'Si al tri·a ngolo di Scarpa, va a for,n1are focolaio in corrispo11rlenza del piccolo trocantere, dove s'inserisce il tendinf' (]ello 'Psoas-iliaco. Assai più raramente, inve<' e. ·11rrtforata la guaina dello psoas, diviene soprafasciale (cioè sottoperitoneale) e si con1porta come gli tSscessi ossifluenti da 5pond i lite cervi· cale o dorsale che raggiungono l'addome. Cioè segue numerose vie, specialmente qt1elle segnate dal cammino d ei vasi e dei nervi. E una Idi esse è quella 'Percorsa dall'arteria otturatrice e dal nervo otturatore. Passa, cioè, pel canale otturato e ,-a a fare sporgenza nella parte superiore-interna della coscia, fra gli adduttori. Ciò premesso, si tenga pure presente che nella peritonite tubercolare i tubercoli non solo tappezzano la sup er.ficie interna della sierosa, spor~endo in cavità, ma si trovano anche n el tessuto sottoperitoneale, specialmente qungo i vasi che lo attraveTsano. E non solo vi si trovano come tubercoli isolati, ma anche formando veri ammassi tubercolari, spesso in preda a disfacimento caseoso. Ora questi ammassi tubercolari caseificati, questi tubercolomi rammolliti, altro non sono che dei picroli ascessi freddi. Possono quindi - come -0gni ascesso treddo - dtf.f ondersi, infeft,an·do, infiltrando 'Je parti adiacenti, sp ecie il connetti'Vo lasso perivasa.Je, che - come !dicemmo - . nella ·peritonite tub-ercolare può e5'Sere disseminato di tubercoli. E n eì nostro caso non è impossibile cl1e uno di tali tubericolomi rammolliti, formatosi. in vicinanza dell'1arteria otturatoria, si sia diffuso, da una parte lungo il cammino di quest'arteria fino al muscolo otturatore esterno ~ agli adduttori, e àall'altra abbia p e11forato il peritoneo soprastante, c ome l'ascesso ossifl uent.e, incluso

llelìo psoas, ne perfora talvolta Ja guaina. Così solo è facile inten dere come nel nostro caso il liquvao peritonilico - penetrando attra1

verso questa perforazione peritoneale e scorrendo lungo i ·pasi otturatori - sia giunto sotto la cute ' . della region,e stlperiore-interna della coscia, e vt abbia fornLata la grossa bozza descritta.

Calimera di Lec.ce, aprile 1927.

Risposta alle obiezioni del Dott. Maurer. Prof. L. $IVORI. t\ pr01Posito dell'articolo comparso nel Policlinico, Sez. pratica, n. 17 del corrente anno, de~. 1

dolt. G. l\1aurer sul valore pratico della enzimorea:=Lone nella tub ercolosi polmonare, ritengo op1portu no redigere questa brerve nota per ldare qualche 1deluci.d·a zione sopra taluni ri'l ievi dell' A. Il dott. l\laurer hia attuato le s•ue ~sperienze fru endo ·del meto1do ·della enzim·oreazione a cal1do, apportando solo qualche modificazione per elirni n:ire r;,crli inconvenienti 1nerenti al processo di c·lJoll izione. Appu11to perch1è, come l'A. stP.SSo afr0r1na, quC'sto metodo è ipoco ,p ratico, special111en te p Pr le ace;ortezzr particolari che o.ccorrono nell' esecnzione rdella prova per mantenere • \'ari tubetti sott.oposti all'azione del oa lore per un identi.co 'Periodo di tempo all'ebol·l izione, 1p e riodo che .non deve oltrepas·sare nè essere mllio1·e; di un minuto primo, noi da tempo aibbiamo adottato i1 m etodo a fredldo. Anche per la lettura, l'A. ri·ferioce di aver proceduto senza colorimetro mentre riconosce che, 11sando una scala col-Orata, le .g ra;dazioni che si possono rilevare non sono molto sensibili. Ciò consente .g ià ·di {poter a:ftfermare che 1,A. non si è messo nelle migli-0ri con·d izioni 1per sottoporre aid 'Una valida critica il metodo 1dell'enzimor eazione. E ·doveroso però rilevare com'egli giustamentè ponga in risalto che il punto più delioato della reazione sia il grado dell'·a lcalinità dell'antigene e ciò rassicura ~ulla .correttezza da lui usata i1ell'esperire le ricer.che attuate. In ogni modo attenenldoci ·a i risultati ottenuti sui 68 casi ,esaminati v:ediam·o c·he nei soggetti a f · fetti dia tubercolosi :egli .ei})be una ipositività del 91,4 % e tale reiperto costituisce indulb.biamente u11 risultato molto lusinghiero. Cinque casi di .soggetti ~linicamente tubercolosi hanno risposto invece negativamente col·l 'enzimoreazione. L' .i \ . ·p rima ·d i giun·ger e a'lle conclusioni rileva che ·dalle ·sue esperi enze il rapporto fra l'intensità ·di reazione ·e il grado ·di resistenz·a 1dell'organismo, invece •di essere costante, secon·do le vedute nostre, non si ·è ruffatto dimostrato tale. Premette però, a .questo proposito, che in mancanza di un 1colorimetro si è .servito di una scala rolorimetri-ca con 4 gradazioni di intensità. Ritengo 1giustamente che ·a ,questo onesto rilievo 1dell'.i\. debba fondatam·ente a·scr~i-versi una siffat1

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ta inter{P;retazione in quanto noi, qu1ando non usiamo il c olorimetro, ci valiamo ,di una scala colorimetrica ·che, ~disp,one di tb·en 10 gradazioni. Riguardo all'osservazione condotta ·dall'A. di enzjmoreazioni in soggetti sani ·o ritenuti afìfetti rJa malattie non tubercolari e nei quali corruples· sivamente su 10 soggetti ha notato 8 reazioni n e gative e ·due positive, ocicorro·n o al1~une spiegazioni che sono molto op.p ortune su tale argom·ent o che af.fiorò già in altro lavoro criti·co sull'enzimoreazion e. Il ·dott. Maurer riferisce che questi due casi ri· flettevano due s oggetti che tanto all'esame clini Co cJ1e radiologico si mos trav·ano indenni da maiattj e tubercolari; •peflciò, a suo lélJvviso, i'l valore diagnostico della reazione resterebbe gravemente infirmato. T1uttavia J' A. prevedendo la IP06Silbile obiezione che tali soggetti rpotevano essere dei portatori ·di lesioni latenti o di focolai non rag.g iungi.bili ·Coll'esame clinico e ra'dio'lo gico, s '·<lJf1fretta a·d aggiungere ,c he siifrfiatta ar.g omentazione non può regger e se si c ons.i1dera che in tal caso, •tuttj o quasi tutti gli indivi~ui ,adrulti, come ci insegn·a no le statistiche fatte al tavolo anatomico, dovr~bbero avere accanto ad una cutireazione anch e l1na enzimoreazi·one positiva. E conclude dicendo che ciò in realtà non si verili'i,c a. E qui jJ caso, in vece, ,di 1dov.er contrad·dire il dott. Maurer iper.ch1è .è proprio .quello che llibitual mente si rileva. Noi d istin gui·amo, come tutti fanno, l'infezione tu·b ercolare dalla malattta tuhercolare e sajppiamo pure che non esistono al giorno ·d 'o ggi mezzi d i 1aboratori·o atti a ·dirici se il ba<:illo tu·b ercolare esistente nell'organism·o è in stato di attività o ·m eno. E1d è in 1dipen·denza ;a;ppunto rdi una tale . condizione di fatto ·che Ja cutireazione ha un valore nella jpediatria mentre lo ha m-eno negli adulti. Noi non wbbiamo mai detto che l'enzimoreazion e s ia céllpace di ·dirff.erenziare in modo diretto la attjvità o 11a inattività ·di un fatto tubercolare; però, a differenza ,di tutte le reazioni che sono 0ggi in uso, essa ci ·consente ind'irettamente di appurare se un processo morboso 1di natura tubercolare è in fase ,di sviluippo; infatti !quando noi eseguiam o l'enzimoreazione ed abbiamo un reperto debolissimo, se non conosciamo il sog·g·etto a cui si riferisce .questa indagine, noi pos~i·am·o .c onclu,d·ere una ·di 1 queste due ·e ventualità: o si t ratta .di un 1soggetto ospite 1d i b,a cilli tuber colari in stato di 1Perif etta rq uiescenza o si tratta invece di un tu·b ercoloso in forma avanzata ed in condizioni di scarsa reattività organica. L'esame clinico del soggetto ci 1dirime '.POi iJ dubbio. L'intensità invece di 'lln reperto di enzimoreazione nei confronti di un antigene tubercolare ci 1

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[~t\.NNO

IL POLIOLINICO

XXXI V,

241

FASO.

in·dica sempre, quando essa venga attuata secondo gli accorgimenti da noi suggeriti, l'esistenza in fase di attività dj un pro'cesso sp e~ifico . l\1i pare quindi ·d i aver ·dimostrato come l'obiezione fatta 1d·a1 ·d ott. IMaurer non a:bbia seri·o fon. damento e di poter af1'ermare per contro l'utilità c.11e tale meto do · 1di1agno.s tico ha n on solo ;per stabiJj re l'esistenza idi una malattia tubercolare ma ' lo stadio di attività di essa. Da quanto ho so:p ra es.posto discende praticamente altresì il 'V'alore che questa reazione :qa dal punto id i vista prognostico, osser,razione questa che non è stata possibil e di rilievo da parte ' dell' _t\. in quanto avendo usato di una s.cala colorimetriDa molto ri dotta n on h·a potuto disporre di una gamma di sfumature ·d i colorì suffici en ti alla finalità 1propostJasi. 1

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SUNTI E RASSEGNE. SIFILOORAFIA. Sifilomi primari extragenitali. Arch. I tal. Derm. Sifil. e Venereoi.,

(GRAVAGNA.

ott.

1926).

T. 'A. riferisce un'o•ss·ervazione cl1nica di tr.e c;i;filomi extTag'en itali, no·t ati sui componenti id.i :u na stessa farrni gli1a e contratti per ,m ezzo dell'aJlatta1.."lent o. I/ oss1ervazione si pruò riassumePe in J>OCh·e parole : tratta.si di unia 1donnia di 30 anni con n.namnesi russoùutamente n·eg'ati:va prima e d.o po la iSua vifa 1coniJu·g ale. .M,aidre ·di idue bambine, ad entramil::»e aveiva foirn1to ii 1Proprì],o latt'e . .Nel mentre eT.a in periodo ·di allaJtta.mento della seconda -sua rrilglio.1ia, -I 'inferma notò in vicinanza del ca1pezzolo 1d·e1la maim:rn.ella id. unia ptccola lesione lineare, run po' 'd olen te 1al1a suzione, d~prima trascu·rata ~ .p.enchè ritenuta .ef.fetto 1 dellia S1Uzione. Frattanto rperò· le condizioni 1generaJi d!e1la paz. p·eggioraviano e fu in seguit o a ciò) ohe c hiamato lo .StP·eci1alista, ~.esti potè 1dirugno1s ticar e la lesione come un sifiloma in'iz11ale. Vi erano anche ingoirgl1i id i ghiandole ·c aratteristich e ·a i c·avi a.scellaxl, parwsterna:li, Jaterocer;vicaili, inguinali e · su tutta • la. s11,p er.fiicie .cutanea d·el tora;ce, particolarmente ai lati, po·teivano no,taTsi maoo'h i·e piccole lenticolari, disordinatamente sparse, di colorito roseo. TJa. 1di.aignosi di sjcfiloma primario diella mamm.ell a 1destra fu confermata da'lla .forte positività .d el1a reazione di Wia ssermann e ·dall'insieme dei dtstu:ribi subiettivi : intensa c·efa1oo, a;bbattimento d·i forze , ip·og-lobul.ia. Bscluso il ·contagio da p arte del marito, fu ' :.n otuto assodare come la po,rera signora avesse 1

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XXXIV .

FASC.

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86i

SEZIONE PRATICA \

tontratlo l'inf0zione. Un suo lrate llo, padre di t1n h=1n1bino sifilitico, con n1anifestazioni conta!!'iose bo eC'ali i11 atto, r.onsape,'ole della sua e della Jnfezione d el figliol o, non a''cva esitato un giorno a.d in\'i1:1re la -sorella di d are il latte aJ:la sn.a <'re..atnra amllnalata , riten endQ1o più indicato, !liil nutri ente di quello materno. Della p eTfi<li a rfrater11a n e rimase vittima perciò la p., ana ciò e 11e fn più gr ruve, fit1 cl1e ben presto anche lr òt1e ha.robine rimasero cont1agiate. Da·p iprima la più piocola. quella che inco&rientemente, mrul,!Yrado I.a lesione mammaria fosse tanto manifesta . continuava a ''en.lre aJ.lélJttata, presentò .:·t1l margi11 P e.:;1 r rno del mascellar e superiore, un nod11lo <1Plla grandezza di run pisello, ~ c;1lpeTificie 1t,giger.mente rr 100. di !forma a11rungata. semilunare. 1ntrrris$ante la m1ucosa, di colorito r osso-brun o, di conrSistenza d11ra. Sipiicca tfo::"imo er a l 'ingorgo td i una gihi andola so-ttomaS<.'cllare ~inistr.a. ConternporanPamente sul torace e ra visilhile una c la~. i-<'èl rose()!la, costituita da rr1archie r osee, isola te t r a loro, di forma roton<i·P~gianti, indol enti, apr n riginose. lJa diagn osi di s1filon1a priJn.ario d el inargin e gengivale sinistro del mascellar{l supe'I'iore non €bbe bisogno di <lisou:S1Sione, n è, come è stato <l E·tto l'azior1 e mailefica d ella grave sciagura si arrPstò. giaoehè du e niesi ·d.a:l contagi o d ella ipic~;o]a inferma, nono-stante gli aYvert.imenti sui p erir oli a cui 1PigigPrr11en1e ed incoscientemente si -esponevan o i C'ompon(•rtt1 della famiglia, l'alrtr.a ba1nbin a, eh<• ~esso si attaJOCava al seno m aterno o si mett eva in bocca il biberon doella sorellina, e-bbc a P'l'esent.ar~ sulla r eg. mediana d eli3 ling'lo1a un sLfiloma ini ziale tiipi-co con ingol"go d c.>l l a gthia1i-dola .sotLoanaS!Cellare s in istra. lTn trip·Mce quindi e successivo contagio di sifi.Ji.d·e contratta sciagur atamen te con l'allattamento aveva gettato in IPQCO tem.p o n el più ·g rande s trazio i m embri .d j una distinta fa miglia. 1

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A. Pozzl.

Febbre sifilitica terziaria. •

f FRAUI,JNI - . \

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Arch. Ital . di Dermat., Sif.

e Ven·.,

ott. 1926) . Il sintomo febbre unico e solo, può notarsi in tl1tti i perio di .clhe atJtravensa l'infezione stfilitica, cosiochrè si •d escT:Lve una f eb'bre ISiiifi'l'itica del periodo prim ario, una d el secondario, una del ter· 1

Z1ar10.

Vari,e cla.5.5ificaz.ioni .sono state rfatte d elle febbri s1i1'ilitichie iei·r ca il ti.p o e la natura ma la piu netta s embra essere qruell~ de'l Casa-Bianchi che distinigtU e: 1) una febbre continua, dietta anch'€ tifosi sifilitica, quando h·a speciale carattere di gravità, I

rata, a•d inizio brusioo, senza nessuno dei sin· tonti che accompagnano d'abitudine l'infezione t if O·Sa · I

~)

una febb,r e contin1J.a remittente o fie bbTicola siti.li t1ra propriamente detta : iè la a;>iù trequente, 5i esaceTiba la 6€ra, anzi iper lo più n el pom.erjg'.gio, di raido su1Pera i 38°, scende ipoi durante la notte con sudord e cfreddo; iè la forma ipiù ostin aita m ente resist€nte alle cure non specilfiche, derorre pier mesi senza grav.e 1deoodimen·t o orgnni co; :1) una febbre in termi1ttente o pseudo-malarica a tipo quoti·di•ano, è pure abbastanz·a frequ ent e : 5'inizia nel pomerrggio talora con lieve brividu, d11ra poch e ore e cade con manifesto sudore ed è natur almente r esistente an che al ipiù inrtenso trat_ tamento c linico; 4) inJfine una febbre atiip:Lca, risultanite dal suc.ced,emi o SavT·éllPJ)Orsi çleglri. altri tipi ora ri· cordaJti. :!\1entre la .febbre del p E,riodo primario.seconda. rio ·è «quasi sempr e 1egata a d .evildenti lesioni liuetich·e 1per oui la di.a gnooi è faci1e, non cosl a'Ccade )alloriehlè 1l'el~azione ·della tempe,r atura insorge n el ·p eriodo terziario , quanrdo cioè il più dell.e volte non vi sono conternp oran.o omente le. sioni iesterne o vriiscerali V·ilsi!bili ie ri'l ùViabili. Tale è il .caso che l'iA . .d escrive, in cui trattasi di un uomo di 38 anni,. contagiatosi d i sifilide 8 anni prima, e nel qu·a le doip.o oui'e di circa 2 anni di iniezioni di calomelano e bismuto, la W. era statJa n egativ•a. PaJSSato a nozze, la moglre non av·e va aivuto n€ ruborti nè fi1glio'lanza. Il p . aveva .godu to per cinqu·e o sei anni !buona salut e, in seiguito aiveiv.a sofferto di inf1u enza, d.ur.ata pochissimi giorni, e 3JPfPU.·n to nella coiwalescenza di qu.est'u1tiima, il p. aveva cominc iaJto ·ad avere el.evazioni feb. h-rili serali , osci1lanti dai 37,5 ai 38, eh-e scom.rpa. rivano c ompletam1en te al mattino. Le cure rilcooti1tuenti e clini•clle (p-erc·h è in pre .. redenza aveva vissuto in zone malariche) non ave,rano prodotto a Lcun giova.Jinentto. Essendosi però q.ua;sri contempora.neam·ente riacutizzata una :h lenorragia uretrale ·di v·ectchia data, il i}. si recò d allo speici·alisita, che praticata la rieazione d1 1 ' ' assermann questa ris-u·ltò nettamente positirva. 11nitam -ente Mla Sacbs.Georgi. Tutte l e altre riceTic.h e. (ba ci-Ilo di Ko1c}h, 1J!3.ras. sj,t a malarico, siero1di'agno.si <ii Wi d·a 1 eoc.) furoin o negativ·e, ·p er c ui in base al complesso delle 'r icer· che P. degli .esarrni esegiujti si pensò trattarsi di un.a febbre siftlitica essenziale sipecia·l mente p er la :positi·vità ·d e1'la Wrusser mann e p er il il'aJ1imento ·de1le altre cur.e. Istituita una cura mista bisr.ruuto.arsren icale per i!'iezioni intrarrnusco-lari, .già a:l'la 2a. iniezione, la 1

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IL POTJICLINIOO

f ebbre non raggiunse" più il gra:do solito, e al 1 a 6.?a. iniezion e l 'apires'Sia ,f u corD(pleta. .In seg.uito il p . an.dò s empre più mi·g"l~oran1do n·el1e condi. zioni g.en era:li, n1è per quanto si sottoponoeo.Sse a e.cces5ivo i.avaro, Efu!be mai più a nota·r e eleiva.. zioni ·del1a temperatura. . Clrca 1a classtfiJcaziorLe ·d el 1oaso in esame, l'A. rif.eren·dosi a1le su·r r.i ferite claissilficazion:i, ritien e ·di poterla esatt amente ·e giustamente inquadrar e e identif:i:care nella febbre contin.ua remittente o • febbxicoJ a 1s:Lfilitioa, 1pr0tplliMn ente d·etta. Circa la patogenesi è noto c·h e tre teorie si con:. ten·g ono il caJffiVo. I ...a :pr:iJma ritiiene oh1e essa si,a la consegiuenza di f oi:;olai attivi .c he risiedono in ordine di fre. q uenza ne.: fegato, ne!I. ceI'IVe1lo· 01pipur·e nelile le . ~ioni artiico[axi: ·da questi ,p unti partire!b'b-ero so. stanze tossi1c·h e che an•drebbero ad wgir·e s·u i cen. tri ttlrmo.-regolatori. La 1s econda teoria ipensa in1Vec·e a:d una iipe. . . . sensibilità .org·anica oppure 1ad una infezione irpervtrulen~. ' La terzia teoria inifin·e· gi111di·c.a c·h·e la i[naniife. stazion·e !febbrile sia ·l '·es1pon en te 1de'lla, tossiemia ·sif1litica 1che eccJrta e tur'ba d oentr i pirog.e.nl spesso n el p.erio•do s·econdario ed russai :raramente . . nel p eriodo terziario. · Altri AA. infine sosten·g o,n o che tutte le iteori·e possono concorrene, f ond1endosi in JUna ·u n ica .mi. sta organo.toss.ka, alla v.era S1Piegazione dei f.e. no m end e .della f eblbre, ch·e iè l'esponente deil·l a lotta che lo spoo:iiico .p aras-s.ita 9ostiene nell'oiiga. nrisrmo, aìtera.n1done i polt1eTi 1P 1rogeni, si1a con la •prodJUzione Id-i vel eni, si·.:i con infiltramenti gran11l01Si minilmi, pro;fittando di un mutamento d i ·energ1a (traumi, :Lperlavo·r o, fre.dtd o umildo) ed in in di vi1drui predi1sposti:i.. Ed invero scorren do le storie cùiiniche ld·ei vari casi ·descritti, si vede ch1e spesso l'insorgenza de1la fefubre è contrasseg.narta da str a;pazzi fisic i, intellettuali, bagni, oor-e ibail.neari, ;felblbri va. r ie, ecic., ed anch·e n el caso in esame la febbre in sorse ·dopo ch e l'ammalato a·v eva già suiperato . l'attacco 'influenzale. A. Pozzi.

1' I.t~ arteriti polmonari specifjche o primitiYe

eo101prendono 3 forme: A ) F'orrna tipica a sintomatologia comp l eta. _

Clinicamente caratterizzata 1da dis pnea, emottisi, cianosi, r i11forzo del 2° poln1onare. Taroivamente· ba·cl11cardia, galoppo, so.f,f io ·d 'insu!ffici-enza poln1onare funzionale. Ra·diologicam·en te : distensione ·delle cavità destre e ·d ell 'infundi·bolo polmonare, .distensione 'd•ell 'arteria polmo11are. Ombre ilari aumentate di volume e 1pulsatili. · Quest·e arteriti hanno t endenza evolu.tiva, vaipidan1ent.e app.a re l'insufficienza ventricolare d. e le tìpich.e con1plicazioni (tr ombosi, an·eurisma). Jstologi·c amente si riconosce l'alterazione sifilitica d·elle tre tunich-e ·a rteriose. Tale forma è molto rara.

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Le forme anatomo-cliniche delle arteriti polniona1~i nei sifilitici. .

('l\if. l.,Al\1BRY e MARC~L T HOMAS. Bull. et Mém. Soc.

Méd. d es H6p. de Paris, .20 gennaio 1927).

Gli AA. formano ·due gruppi ·di arteriti polmonari: le arteriti sifilitiche .e le sclerosi arteriose. Queste lesioni vanno suddivise in : 1) Arteriti polmonari specifiche rp.ure o pri. mitive. 2) Arteriti polmonari associate. 3) Le scler osi ·dell'arteria. polmonare.

[ANNO X.X XI V' F ASC. 24]

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B ) Arterite polmoriare trombo san,te all'in1::io. -

l\1ancano i segni .funzionali premonitori. Brusca mer1te il malato •aJ\rverte un dolore al torace, presenta e1nottisi a·b bondanti ripetute e clinicamente si har1no i segni di un inlfarto. Solo l'anatomia 1patologica ·p ermette 1Q.i attribuire ·q uesta trom.b ooi alJ.a vera origine. (~li AA. illustrano un caso di tal g'enere. C) Aneu·r ismi rle ll' arter·ia 1JOlmonare . Sol0: gli' aneurismi sa cciformi devono essere pfazzati fra ·di essi, .p eroh.è sicu:nam ente -di origine sifilitica; mentre le semplj ci dilatazioni , più frequenti~ possor10 aprparten er e ad alcune cardio1pat i-e. Cli11i.camente in ql1 esti ca si si nota: Presenza ·di segni di ·a rterite a ·Cui si aggiungono, talvolta, un ·f remito a livello ·del 20 spazio· intercostale sin. ed un doppio soffio. Sintomato1ogj a cl1e ricorda talora quella di un ~umoI"e · me·di1a.stinico. Raid iologicamente il vero aneuri'Sma t1a per sè la discordanza fra il ·d0b·ole ivolume ·d ell 'arco m.edio in una pos izion·e e il suo aum ento ir1 un'altra (obli1q110 anteriore). In uno solo ·dei casi osservati cljnicam.ente, glii AA. hanno avut o la conferma anatomica. 2) _L\rteriti polmonari seicon darie o associate. 1

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A ) Arteriti secondarie alla sifilide bronchiale.

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Sono le forme di arteriti ipolmonari d es-critte da Escu dero caratterizzate da tre elem enti: la sifili d e bron.chiale, la s-cJ erosi obliterante dell 'arteria polmonar e, la cianosi. B ) Arteriti polrrwnari e aortit'i sif i l itiche. - Si Titeneva ch e la sifilide colpi•sse l 'aorta e rispettasse il cir·colo polmonare. Ora numerose osservaz1oni •Cliniche mostran·o come !frequentemente possano esser.e colpite l'aorta e la polmonaredalla sifilide; talora con 1prevalenza delle lesioni· 'dell'aorta ·tialora con .p rev·alenza delle lesi·o ni pol.. mo nari. 3). Sclerosi dell'arteria polmonare n ei silfilitici. A lato delle .forme dove l'ori.gine sifilitica è 0


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XXXIV, FAsc. 24]

SEZIONE PRATICA

rerba , doYe la lesione costantemente è evolutiva, Yi è una 3a ·categoria di forme dorve il compi·t o della ·sifilide è possibile n1a discutibjle: so110 le sclerosi ·della polmonare nei s ifilitic i. "-' i tratta clinicamente di vecchi bronchit] ci nei q11ali la cianosi appare tard'i·vamente. L'evoluzione della loro sclerosi è lenta mai interrotta da accidenti acuti. Si tratta di un'insu.fficienza ventri-colare destra ptog·ressi \'a; talora rpura, quanrd o la 5"lerosi si 1imita all'aorta, talora associata, qunndo ~a clerOcSi è generalizzata. 1\nato1nicamente si è col1piti dalla scarsezza delle lesioni macroscopicl1e che si ri ducono aid alcune placche •ateromatose, talora assenti. .~l microscopio si nota u11a mesarterite sclerosa11te, senza grande infiltrazione leucocitaria, la quale non permette alcuna conclusione sulla natura 1<1ell'inf ezione. Queste .form e tutte debbono esser presenti nella diagnosi delle cianosi acquisite o anche nei oasi in Gui manca la cianosi ed esistono emottis'i nel corso di aortiti sifiliti ch e e per le qu·a li nè l'in. sufficienza ,,.entricolare, nè un' endocardite d estra tron11bosante, nè un 'a.ffezione polmonare intercorr ente danno una spiegazione 1pla11 siva e soddi· 1

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sfac~nte.

MEO-COLOMBO.

Sindrome di Addison da sifilide secondaria. ' 0TTFRSTRoM.

A eta Dermato-T' eneroio.gica, n. 437).

r.,'_.\. ossPr\'a che le 5urrenali s·ono talora più o meno iuteree,,sate anch e nella sifilide seconda· ria, nella quale non è :rariBsimo osservare una dPbolezza g en erale con pigmentazione della oute. Ricorda il caso di .u n marinaio di 33 anni ohe circa due mesi dotpo l'rulcera d11ra m01Strò runa sindrome addisoniana abba'5tanza netta (pigmentazione, debol ezza g enerale, bassa pre55ione art-eriosa). Non vi erano altre cause di pigmenta· z1one -cutanea, la cutireazione ·di Pi~quet era negativa, la R. w. positjva. Una cura mercuriale fe{·e sparire ogni disturbo. DORIA.

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cb i logra1n111a di peso del paziente, il cl1e si ot-

t!en e co11 cibi a base di legumi n ella 1quantità <l j 800-1000 gr. e grassi in quantità tali da so,pipr.rire alla dr..fi'ciènza ·di calorie. Con tale d·ieta si ~ 0111mini1stra in efif etti un'alimentazione suiffici.e nte e a tta a far scoonparire lo Z1UCOhero tanto nei casi 1g ravi che legigeri di idiaibete . .purtroppo .p erò i1on seinJI>ir e 1si riesce a far perseverare il paziente a d a.1iment3.I\5i in m ddo sì .fatto, e non s·ernip,re l' alimentazion e stessa ·è alla portata di tu tte le 1

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l 1orse.

Una volta otten·u ta la :scomparsa della glicosu ria si può a poco a poco aumentare la qru·antità ò~ 1dI'ati di canbonio fino al limite id i tolleranza, ossia fino .a quan1do non ricom~) are lo vucchero n e11 ' 11ri11a. Non è il caso di 1d i·r e ol1e ogni p1aziente dre.v.e rssere 1stu1d i·ato ·Singolarmente per 1saggirure la r eazi one alla 1dieta modifircata, e che coon,u nqu.e non si d e,rono mai amolire del tutto gli idrati di rarhoni o, come non 1si deve ecceidere nella somministrazione di sostanz~ azotate. Bisogna ten.er p1·ese11te cl1 e anohe non esagerando n ei d etti ld1Ue sensi: la dieta pro,-oca uno stato di decadimento gen erale , diminuzjone delle forze, e qna11che volta qr.etonuria. I.a scoperta dell'insulina b 1a r eso molto m en o ri·g oro - o jJ .regime dietetico <lei ldialbetici. Al 1p rincipio del trattamento si può consentire un'alim rn1 azione con .gr. 1-1,50 e 30-35 calorie per ogni !<gr. di peiso ed anc'h.e più qruand·O si tratti di -per sone che laworano molto. ·S i 1possono dare l.egumi ied anche una certa qruantità -di ·am~dooei. Do-po alcuni giorni 1dj questa dieta si proporzionerà l'alj1mentazione alla quantità di z,u cch·ero contennto nel1'JU·r ina, ed jntanto s i so·mm1nistriern.nno dosi prog·r essivam·ente d'inisrulina fi no alla totale c;co'm 'Parsa ·della glico1suria. Si p'llò com)nciare il tr·attamento con pi.cco~e ·dosi d 'insulinra, e.be poi ven·gono grrudat·a m.ente aumflntaLe: daippTima trn iniezioni quoti d.i ane ·d i 1o unità ciascuna .e poi ldri 50 unità prima di cit-lsC11n pasto alla mattina e a:lJ.a s era. Non sì può detel'lffiinare in modo generale il rapporto tra la riduzion·e della glicoo'Uria e la quantità d'insulina iniettata, ·m a di . solito .g li effetti son o 'Più pronti e più sensibili qu1anto maQ'lcriore è la qruantità di zucchero contenJUta nn n e11' urina. Le gra11.di dosi d'ins'Ul)na hanno forse il vantaggio di mett ere in r~poso il pancreas 1p er l'un·g o t empo e quin•di di afrfrettare il ritorno alla f UD· zi,onalità normale. Il trattamento può . essere ri·dotto progressiva. m ente: si ·d iminuiscono a poco a· poco le d-05i d'in sulina e contemporaneamente si arumenta la alimentazione. 1

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TERAPIA. Il trattamento dietetico ed insnlinico del diabete. e MtiLLER. l\:lilnchener J\!f.edizinisChe. wo ch., 1927, n. 4). La cura d el ·di.a!bete 1prima Id.ella scop erta d·ell'i11sulina consi1steva essen ziialrrnenté nella modif ie:az ione .della dj.eta intes·a a rid1urre o ad elimi11are la introdruzione .dt itdrati ·d i carbonio. Ge n era 1mente s i suggerisce un'alimentazione conten ente :g1~. 0.50-0.75 idi albu·m ina e 20-25 oaJlorie per (JANSE

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1 r. POLIOLINICO

Talvolta quando .si ecc ed.e in un senso o nel]' altro, di•1njniuzion e t·rop1po rapida dell 'iniSulina o aumento 51Propor zionato ·del1a c;li eta, riieompare la glicosnria eict allora birSGgna ri aium en tare l'insulina. I .a sc·om·p·a rsa d.·ella gljcostLria n on indica una glicemi.a norim.ale, p erchè non .. esiste a.lcun parallel is1no tra 1glj cos·u ria e gli1ce1nia: molto S·P·e sso .l'i:pe:rigltcernia ·P·e rmane anche q.uan·do l'in.sulina ·h a fatto scomparir e lo zuccl1ero ne'l l '·ur:i.Tua. Con il 1r attannento dietetico-.ins uljnico si ottiene n elln m8Jg:gioranza lde.i c·a.si aumento della tolleJ'an zo. p er gli i·drati di carbonio, m i1g1.ioraimento d·ello istato · gen eral e, aum·ento d el 1p eso e •delle forze. / I ..'1 elevazi·one della tol1eranza rper gli i1drati d1 -carbonio si m antien e costante fjno a quailJdo il piazi ent·e si attien e alle prescrizioni ·d ietetic.h e: 01g ni erro-re o e-0cesso· diP,tetico . tfa scemare questa .tol'ler.a nza e riich ieide ·u n aumento ·delJ.a do·S·e d'in.s11lina . · l Th altro vantagigi·o del 'trattamento ioouli·n i·co · ,consiste nel fatto clhe esso eivita l'acetonuria che , p er lo p·assato ·era 1d.eterminata 1da.'.1.Jia restrizione d'idrati ·d i oo:rbonto, anzi fa SCOO'llp·arire immediatamente questo disturbo. Tia lvolt·a durante la c·u ra .oorrupaiono nell'urina 1pi-0eole tracce di aice. ton e la oùi or~gine ·è oscura ·e che non ha alc,una imp-0rtanza ipratica. I m.iigliori -e'tf.etti si otten gono con la d egen za in case Idi icura sotto ìa vigil1anza m edica, fino a quando non isi .è staibi1ita 1a dose necessaria <i'ins11·l ina e !'·a limentazione sufficiente. Nei ~aisi nei (fU,ali no11 si ·ra;g.grunge aloun'elevazione della tolleranza Ja ,gli·cosuria rico·mipare non · appena si 1di.Lmin·u~sc·e la 1d ose d'insulip.a. Si tratta di diabeti.lei gr.awi. .p ·e r i quali tuttavia la , ' cura d·eter.m~na un miiglio:rrumento nello stato ge· n erale e n el peso, e·d e'\ita l'aicildofil. E stato rufrfenrnato oh e l'insulina provoc·a run'ais~ueifa zione, in ef.f etti 1 però la necessità di aumentar.e la dose d'insulina, anch.e . dopo ch·e è stata r agtgiunta ìa tolleranza, ditPende da un ag.gna:vam.ento del dtaibete, che il più delle volte è provocato 1da errori >d ietetici e dal non r€golare U·SO d e11'iniS'l.llina. I casi insulin1a~r.esistenti sono molto rari. Gli in.successi 1Sono dovuti o aid u.n ·a non appropriata aljmenta.zione o ancthe all'·u so di un cattiivo o inatt ivo preipa.rato d'insulina. N·eg.1i stati ('.on1at.osi conviene impie·g are grandi dosi d'insulina tutta in 'llila volta: 100 unità, metà per vja endovenosa e m età 1P'8r via sottocutan.e a, e talvolta an che tutta p-er via endoN"enosa. 1I n tali casi n on -è n ecessario s0tmministrare idrati tdi carbonio per e·vitar e l'ipoglicemia, per1

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XXXI\.'

FASO.

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chè i diabetici in c oma toll<:!rano •g r andi quantità ·d'ins uli11a senza !Che si determini <letto fenomeno . In ialcunJ casi di coma, 1q uando il tratt amento è praticato trorp,p o tardi , l'infermo m'Uor-e lo stesso :rnalgra.do la scomparsa d ella glic osuria, 1dell'Metonuria e d ell 'i1pe:ngli-cemia. Talv·o lta le infez10.n i hanno rélJgione dei di.albe· tici , n on ostante i·l trattam ·ento insulinico: ciò è stato sipieg·ato ammetten•do che i batteri agi!SCono sull'insulina cir.CQ1ante 1di1struggendo1'a p er modo ohe si h a un rapido aggrava.mento del male. 'Nei casi Idi diabete e tlJ!b.er·colosi il trattamento di etetico-insiulini1Co dà risultati eccellenti. Jn qiuesti infermi sono necessarie dosi d'in1Siuùina più e1evate per perm-ettere un'alimentazione rpiù abbon•dante. La sproporztone tra dosi .ct 'insu1ina e la qua n tità di idrati d i carbon io introdotti 1prorvooa. la così !detta sindrome irpo·g licemica. Gli autori rlten.gon o .c h e qu·est·a sindr(){ffie non sia leg'ata eiff ettiv.amente alla riduzioin e d·el tass o del gluicosio n el \Sangue ;perohiè essa talvolta si presenta malgraid,o esista u na ·g licemia normale, mentre n,on ·Si h·a qruan·do l'iipo1glic·emia .è prod·o'tta da alimentazione deficiente, come isi ·è potuto •constatare .durantè 1'a gu.erra. Tenendo conto che le t0onvulsi.oni che si presentarid fdwante tale sindrome hanno molto son1~glianza con la 1-etania paratiroi1dea, si piuò annrrnettere che essa non sia dovuta all'impoverimento di ziucohero nel s·a ngue, n1a sia la conseguenza di una d eviazione della reazione d el sangue rverso il senso altoa:li.no. Si tratte:vebbe ·di un'aJcalosi si·m ile a quella d e·lla tetania paratiroid ea. J)R.

MlCROBIO·LOGI A. Gli spirocheti cecali. (G. SANARELLI. Arinali d ' Igiene, marzo 1927).

Gli s·piroeheti, segnalati già da molti anni, specialrn.ente nell'a:pparato 1digerente, erano stati conSi·derati fino a ·qual-che decennio addietro come innocui co·m men.sali aipparten enti alla flora ricoa e variata, che è ospite inseparabile delle ultime porzioni d el canale digerente, soprat~tto d el cier-0. Il pri_mo a segnalarne la ,p resenza nelle ·dP.iezioni del colerosi fu Escheri-ch; poco tempo :dopo, ·1'A. ebbe a mettere in rilievo nelle cavie infettate sperime11talmente con vi1b rioni di Massaua l'enorme quantità di spirochet~ che vi si trovavano e ch·e •a pparivano in alcuni preparati quasi i.n c11ltura pura. Nell'ultimo ventennio, la letteratura s11!!e spir-0-chetosi intestinali si è venuta arricchendo id i molto e qllantità impon enti di spi rocheti f·urono osservate, oltr e che n el colera


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SEZIONE PRATIOA

' no~tras

ed •asiatico, in 5varia te aflfezioni dell'apparato digerente. Può 1di rsi quindi cl1e la spirocl1etosi inte;:>tinale costituisce una manifestazione assai fr eqnente di quasi tutte le forrne di piatologia di!5estiva, non soltanto n ell'·uomo , ma anche n.egli animali. IJa 1presenza d i spj rocheti anche in buone con dizioni gen erali dell' individuo , è stata p oi accertata n ell'apparato digerente di molti animali e. nell'uomo, anche i11 d iver se manifestazioni m orbosp extrai11testinali; basti citare la broncospiroc hetosi di OasteJJ.an i, l'associazione fuso-spirillare di \*il1ce111 etl alt re. ~ cll ' u on1 0, le spirochetosi intestinali si osservC1 no tli prrf Prenza nelle regioni r nrlle stagion1 ca1dP e n ei disordini cl rl l'ap1parato ·di gerente soprattutto do-vuti ::l cattjya o deficiente nutrizionP ed è fors e per C!ll<'Sf o n1ntiYO che esse sono state SPgnalate con grn n<le frequenza durante l'ultimn guerra. Grandi difficoltà però si offronn quauclo si '\'Ogl in fare il differenziamento e la c:Uassificazionc· d P~li spiro.ch eti. Grand e è d i fatto il polimorfismo di questi esseri e la s ucJldiYi sion e j n rliYers i tipi, ba ata sulla loro n1orfologi a è ben lungi da1l'es. sere sodò ic;facente. \lcu ni ridu"on o l e diverse spe<'ie a dne so1tl, la boecaJc e l'intestin ale che p erò. prr l'omeomorfismo rl1e presentano, posso110 considerarsi rom c nppartenenti a d un ceppo roru11 ne. ~emm P no poi i1uò accettarsi la classificazione basata sul t(Jiverso grado di commensalismo e di parass itismo patogeno , poiché le di.ffE> renze di ,-irulenza no11 ipossono servire a disting11rrc o creare SlJPrit> i11icro1Ji cl1r. Fino ad oggi 11011 si i1re:erita\'a q11indi possibilP nn a c lfl~si ficazi on e razionale d egli sp.i rocheti e nern1n e 110 si 1 po1 C'\'fl ll O n,·ere in proposito delle sicurP nozioni biologiche perch è Pra stato imtpos sibile otten ere t1 11a cultura pura di spirochet1, pr0blcma che aveYa sfidiato i più ingegn osi e pazienti tentativi t(j ella tecnica batteriologica. ~uttt· le ri cercJ1 e di coltura pura sono .cl i fatto riuscite fin qui 1nfrutt11ose, in .c ausa cl olla 1e11ace ed in· s0p1primibil e sim hiosi <li vari altri micro bi. Ciò è invece rius1·ito all'A. con l'uso <l e] san~ue defibrinato P fresco di caYia o di coniglio isolando il germe dal san gue drl c!lore di una 1

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r n '' i a. Giù dopo 24 ore a 37°, iJ m ezzo formicola ·di

mj crobi dall'•aJSpetto cli v ibri oni pi\1 o m en o inc urv:.it i; solo ·dopo clu r gj orni si i11cominci ano ad osc;er,·a re pie.coli sp1rilli e, n ei giorni uccessivi, il mezzo diventa una col tura qu.asi omogenea di so 1 i spiroclleti molto caratteristici elle raggi.ungono spe~so lltngh ezze cli 100 e pi11 ~t · costitt1enrlo talora folti e gross i cespugli. /\ partire da 1 qt1into gior-

la lisi e l' intera. coltura si tria· no, 1P )l, inco111incia . ~forrna in una sospension e· di piic colissi·m i gra11nli di vario diametro, non molto .bene colora.bili , da cui, in altro mezzo sanguigno fres·co , po·s~,ono riprodursi nuave gen erazioni di spirocheti. La con servazione in vita di questo microorgan ism0 però è SP.tnpre assai difficile e precaria; se poi le r.olture si 0ontarr1ina:n o, sono 1ct a considerarsi perdnte poicl1è non si riesce n1ai a li•b erarle. Ottenut. a 1una flortda coltura in sangue defiib·r inato, si •p ossono avere delle subc ulture in qu1asi tntti i mezzi nt1tritiYi; per la semina però sl rende n ecesG·ario l'uso della pipetta anzichè dell'ansa di platino do,·en dosi insemenzare molta qPhnti tà dj nk1.terialc. ~rl brodo e n ell'aeiqua pepLonata, ·tontcr1enti sangu e, lo svilu·p po è un po' pjù lento, mia segue le stesse fasi. In tali mezzi si ha, dopo un certo tempo, la formazione cli melanina, fatto im1portante iper la conoscenza ùel1 a biologia di questi n1icr obi e perchè tale formazione '\'ien e osser,rata per la ip rirna volta in vjtro, prr l'azione diretta di mi·croorganismi. C:ìl i 6,p irocheti 'Possono :a·dattarsi ·an1cl1e alle conflizio ni éli ,-ita anaero1bia; manca p erò allora la formazione •di melanina;· tn tali contdizioni la lor o vitalità si mantien e 1P iù a lungo (anche dopo due • mesi) e d il loro svilu ppo è più scarso ; inoltre, ~li spirocl1eti si presentano meno ti1 p ici e co n 11nC1 Sp ic·rato pleomlrrifis,mo. Con11paiono poi nelJe colture pure, degJj spirochPti a form a nettamente hacill are, che t alora as~11 1n0no a c;petto fusiforme , ciò cl1e potrebbe far ' ~orgere l'ipotesi di un'orig·ine comun e di queste due forme, rtei bacilli fusi.formi e <.legli spirocl1eti, nrll e as1.Sociazioni fl1so-spi rillari. I.,e forrne giovani, virgol ate, lìa11no nna s}Ji·cra ta mobilità, pari a queJl.a Idei Yi·b rioni colerici; con una <-erta difficoltà si riesce a mettere in eviden za in esse lln ciglio termi11ale; le forme più adulte r lung·11e si sipostano con torpi·di movi tnPnti serp8ntini. r,a r.o 1tura rie...<;-ce ancl1e in m ezzi semi-soli•dl (clj Noguch-i, di .. ette) o soli·di (agar semplice) ed i 11 m ezzi liquidi privi ·dj sangue, in cui però lo svi luppo è sempre assai stentato. Con•dizione essenzial e per la riuscita è la semina di abbon·dante materi1ale. 01trr alla grand e sen si·b ilità agli aci·di , una <l elle 1pi1ì spi ccate cs ig·en ze ·cultµrali dj questi microbi rima11e però quella ·del sa:n·g·ue, specialment c1 dell e Pmaziè. E qu esto spiega p0rchè essi si riscontrino in gran•d e quantità soprattutto in quel prorlotti patolo,~ ici (siputj emottoici, diarrea sanguinolenta, ecc.), che sono 1pil.1 o m eno ri Cchi di sa n.gue . v·i ·è stato p ers ino qu al.che 1autore cl1e ha 1•1nP sso l'i·po.tesi che ag·li spiro cheti sj dovessero 1

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I r~ POLIOLINICO

attribuire le emottisi, percl1.è la loro s compar;a coinciderebbe di solito con la soppressi·one ,d ell' espettor·a to sangt1igno. Le osseriv.azioni del Sanarelli ·dilucidano qu esto fatto , in quanto cl1e gli Sjpirocheti si sviluppano 1aibbon1dantemente in presenza di san·g ue e frcorr1paiono c o11 la f»co·m ·p arsa di questo, com e avviene anche quando, ·e liminata m edi·ante adatto trattamento una diarrea sanguinolenta, si ve-dono arre.starsi le abbo)1danti scariche f ecali :di spiro.c heti. Il f1atto p oi cl1e Ja vit.a quMi anaerobica in terr en i semisoli di p ermette una maggiore sopravvivenz.a ed un pil.1 ·abbondante sviJupJpo S·p ieghe· rebbe il 1perch1è, nella m~ggior parte delle manif·estazioni patologiche extra-intestinali caratterizzate ·dalla prese11z.a di s.piro·cheti, qu esti si troVino associati a·d 1altri m i·crobi (angina di Vin cent, gan·g rena polmonare, ecc.), che, con ia loro simbi osi, creer ebber o la ·co ndizione di anaerobiosi. 1

T enu to <'onto .Cf ell·a es trema varia'bilità di forme, è be11 na tl1rale che ·debbas i c o·nsild erare come sogg ett·a a con1rplet a r evision.e l 'attual e classifi·cazion e e 1-a ·s tessa not1:n en clatu ra ··degli spirocl1eti, aJmeno quelli descritti n elle localizzazioni na·sali, laringee, tracheali, bronic hia'li, al:veolari , pleuriche, ap,p endicolari, coli.che, cecali, .sigmoi·do-rettal i, ecc., peI'Chè basate in mo·d·o esclus ivo su in di-ci p11r<1.n1ente 1norfologici, c ioè su elem enti ·variabili ed incerti. Non è poi da esclud ersi la posSil;>iljtà 1d i un1a unifi•Cazione o, almeno, di una gran.de se1nipl:1ficazione d ei molteplici tipi, s pecial1r1ente ·di qu elli d es·critti n eJl 'a·p ·parato ·d iger en tP. ; for se, corne per i c olibacilli, f amig·lia microhica somn1arn.en te svari1ata, :Si ·d e·ve trattare ·d i P·OCllissin1e specie od an·che di una sola. A·rr1rr1 essa poi, com.e 1appare evi·dente, 1'origine boccale d eg·li spirocheti intestinali, n on si dovrebbe a ccettar e l'ipotesi di ·u n loro trasporto purap1ente m e·c canico e, quindi, del loro banale @Ssaggio attr a \·erso la barriera gastrJ.ca. Tenuto invece r0 n to di q uanto l 'A. ha già di·m ostrato r elattY1a m e11te alle vie tenute ·da tutti i mi crobi a.spo· rigeni pe t' raggi unger e, dal ca \"O orale, le ulti rn0 p urzio11i cle1 can ale Jigerente, dove sj co rnpi1:! uria co nti n ua escrezion e 1p a rietale 'di batteri pro venie r1 ti dalle su·perf1ci mu·cose i11 con tatto cou l'ambien te esterno, e tenuta altresl presen te la estrema sensibilità agli acidi degli spirocheti, è evidentr cl1e il trapasso di questi microbi, dalla ca·v ità orale al con tenuto cecale, non potrebbe effctt u~rsi ir1 alcun modo attr aver so lo stomaco, ma llniram cnte per Yi1a sanguigna. 1

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[ANNO

XXXIV, FAsc. 24]

AZIONE DEGLI SPIROCHEfI CECALI NELL 'ORGANIS'NIO A.~ll\IIALE.

Le pro.p t:ietà 1patogen e degli spirocheti buccali, respiratorij od intestinali sono, finora, apparse Sp8rimentaJment e poco dimostrabili e poco con· clrt·rlenti. I fautori ·d ella tesi d ella 1patogenicità d egli spirocheti ·dichiarano ·che gli insuccessi di or.din e s1)erjmentale non ·p ossono infirmare i risultati p~sitiivi, che emergono dall 'os·s ervazi·one pra tica fatta nell' uomo: In realtà .p erò, la m·ancata ·c onferma dell'azione patogena mediante le 1p-rove ·di laboratorio lra scia alquanto dubbiosi sull 'importanz·a ·p atogeneti-ca ·di questi geflrni. L'A. ha praticato esperienze .Qi inoculazione (lello spirO'chete cecale, da l·u i isolato dalla cavia e che egli n on inten·d e affatto i·dentifioare con· i diversi spirocl1eti intestinali o ·buccali finora d escr.itti. Negative sono state l e inoculazioni n ei top0Jin1, nei ratti albini, nei •cani e g.atti n eon·a ti, n e1Je scimmie. In·v ece, n elle arvi·cole, l'iniezione endoperitoneaJe è seg·uìta ·da ·m orte per infezione generale da B. proteu s o ·da a.Itri batteri 11 di sortita ». .t\n.a1oghi fatti si os:seflv1ano per le cavie neonate, nelle quali si ottengono poi colture pure di spirochete con le semjn·a gioni ·del sangue. Inter es·s ante è quanto si osserva neJ coniglio. Le iniezion i n ella camera anterior e d ell 'occh io ·p rovo·cano ulcerazione corneale ed intensa iridociclite, che dQlpo pocl1i giorni guarisce, Jascian·d o •un 1piccolo leucoma c·ornrale. Ma se, contem·p o · raneamente .all'iniezione ·di spirocheti in ,un occhio, si iniettano degJj sta.filoco•cohi n el! '.altro, ·q11es t' ultimo v a in pre\dia a panoftaJmit e purulenta che Jo distrugge; 12-18 ·giorni -dopo , nelJ 'oc·Cl1io inoculato con spirocl1 eti e già g·uari to, t3i m.anif esta irite, seguìta d1a 1panoftalmi te e perdita dell'oc·cbio. In questa cla ssi.ca oft1almia simpati·ra, balza evidente l'azione predisponente o di richiarn o a dista11za esercjtata dal proteiide Gpirochetico ir1iettato in un ·orchio sugli stafilocoC<'hi iniettati nell 'altro. Come gli spiro ~heti favoris•cono Io stafilococco, così qu esto favorisce lo G\'iluppo di qu elli. Ciò 1'.i.\. h a p·otuto osservare anzitutto in vitro, seminando gli S1pirocl1eti in brodo, s imuJtJaneamente o dopo 24 ore dalla semina dello st<ifilo·cocco; le colture ·d ei primi sono allora as.sai rigogliose e riescono anche se Ja semina è fatta, · non giù con ] a .p ip etta, ma con l'ansa. Se però le colture sono vecc.h1e, o si. fanno molti trapassi, le semi· nagioni -di spirocheti rim.angono infruttuose. Ciò fa 1p en sare che l'azione fa\1 or eggiatri•ce td ei microbi si·IIllb·ioti si effettui s oltianto entro cer ti limiti. 1

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!ANNO

XXX!\",

l f.\ SC.

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861

SEZIONE PRATIOA

.i\nche con estperienze sui coni·g li può dimostrarsi la im·portanza ·di queste simbiosi. Del resto, nell'u om o, svariate con1dizioni patologiche sono caratterizzate da presenza di spirocheti aissociati con altri batt eri, i quali ultimi cr eano, coi loro prodotti cli ri cam·b io e con l'azione biochi· rnica, i ·ai11bic11t( adatto p er cl1è i primi possiano s vilu1p par , i ed ef1frt t uare la loro o·p era prelimi11are {l i attnicco i11 d1anno d ei tessuti nol'mali, in prossi n1ità d<'i quali gli spirocl1eti si trovano piì.i abbo11danti. Con ciò s i d eYe supporre n ei microbi associati l'es istenza di attitu·dini biologiche distinte, forse singolarmente inoapaci di effetti pa togeni, n1a culminanti e con,-ergenti in azione as~ociata. cl1e si trarlu cc in un'azione patogena ed Rnche spPci fica. 1

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* ** R i nl ta qnin·n i clnll e o spr,·azioni d eJl'A. ch e e -possibile colti,rare allo stato di purezza gli spiro ·

cheti del tubo diger ent e; trattasi proba.b ilmente di microbi di origine buoca1e, molto fra·g ili e dif,fi cili a coltivarsi ed a con scr\'arsi, quasi del tutto sprov\'isti di azi one patogena, che trovano nel· 1'intest ino condizioni particolarmente faYorevoli a1 loro arr icchim ento e svilUPtP<>. .\.1 pari ·n ei vibrioni co leri~ i . sono pro,·visti d1 un certo tropismo jntestinale; n on è quindi da esclnclcrsi r h e, n ell' uomo, essi sian o in gnado di interYenire atti''a m ente a nche n ella produzione di -er1teropatie ac ute o cr oniche, di origine, n on già e nteroge11a, i11a ematogena, o m eglio, stomatogena, com e si d ebl>ono ritenere tutte le enteriti d1 i1atura micr<Ybi cia . l..'azjone })ato·g ena di questi spir ocheti si esipllcl1erehbe pi l1 ch e altro in un potere tossico dir etto. causato ùnl loro stesso proteide. Quando poi so1)raggit1ngano condizioni patolog.i·che n el1'aimbi ent e intestinale, SfPecialmente cori pr esenza di sangur, gli spirocheti t roYano condizioni d l vita e di prolifer azion e 1mgliori. La loro oomparsa in grande quantità nelle <Iefecazioni umane p11ò quindi avere il valore semeio1ogico di con dizioni anormali d el crasso. G1i spirocheti però rimangono soprattutto, di r egola, d egli inn ocui parassiti commensali o simbioticj; e questo è probahjlmente il loro com1pito abitoal e: ovunque riescano .ad attec chire ed a 1

CENNI BIBLIOORAFICI. (1) Traité

de physiologie no rmale et pathologique (sotto la direzion e d el prof. G. H. RoGER). Mas-

son et Cie, editori. Parigi. Qur:to nuovo trattato di fisiologia' normale e patologica con sta di 16 volumi di cui due hanno viisto t estè la 1u ce : il 70 « San gu e, linfa e rea- zioni id i immunità » e l'XI « Ripro duzione e Crescer1za »; gli altri 14 libri sono in cor so di st.iarr1pa. L'opera è redatta dai più a utorevoli n omi scienti1fici francesi; l'impressione che si riceve dall'e,c;ame di questi due primi vol umi è d elle p iù fa,·ore,·oli, tanto 'Più che le ,q uestioni fisiologiche sono i \'i sempre riporta.te 1ad un punto di vista pratico. Ovunqu e si potTà trovare un conforto ehP collabori a chiarificar e i più moderni probl emi ·della fisiopato logia. Il Yulume v·11 si d1vide in vari caipitoli n ei quali è esposta la som•m a d elle 01dierne cognizioni sulla moTtfologia, la fi:si·co ohimi'ca e la ,p at ologia ·del san gue e dell'.asppatrato !linfatico, • tencnido presenti tutti 1quei •d ati che 1al1a fisiologia ven gono forniti dalle scienze aJf1fini, CO:k_ rt'dati da quei risultati che in questi u ltimi anni 60110 stati forniti 1 dall e tecni·cl1e più p erìf ezionate e più scrupolose. In1in e J . Bordet redige una storia molto chiara ·delle r eazioni di i•m munità ed A. Besredka espone in m odo brillante la d ottri na ·dell'anafilassi. Il volume XI compie una disamina accurata di tutti i problemi ·delì.a ri-1Produzione, passando· dallo stu dio fisiolo gic o de·g li organi e d ei prodotti se·ssu a1i, .della tfeconJd31zir0ne e ·della .gestazion e a q.u elJo .del1a crescenza, ferimandosi .ad esaminare prima le !unzioni del n eonato e ·del lattante e segt1endol e poi n el loro progressiivo sviJ:u.pipo, ten en1do cont o partic o-Iarmen te, 1per ciò che r igual'lda la ie rescita, ·delle più mo1Q.erne cognizioni di emht'iologia e id i endocrinolo,g ia. D'•altro canto in quecti primi due volumi le questioni .sono tutte esaminate e criticate senza t r oppo dilungare in quesiti puramente scientifici : ogni capitoJo è elaborato 1p er tutto ciò c11e •serve co11os·cer e; rius-cirà m olto utile a tutti il prendere 1conos·cenza di questa nuo:va vasta pubbli cazione. 1

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R. GOSIO.

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molti~li c n rsi.

Il che non toglie che in con tatto di tess uti 1 es1 o, comt1n qt1e, divenuti poco vitali, oppure se associati ~a ini1crobi faivoreggiatori, specia1 m en te prot eolitici, gli spiro·cl1eti possan o esalt·are le 1oro attività biologiche ed agire da ipatogeni o, per lo rneno, risultare no11 del tutto in•differenti. FILIPPINI.

II.

ZoNDEK.

Die Krankheilen d er eridolcrinen Dril-

sen. Sp.r in1ger, ·B erli.no, 1926. La II Bdiz. di qiues.to libro •di Zon1dek, noto cultore di endocrinologia e d ella 1patoloigia kiel S. N. (1) Si prega d'invi.aire due oopie dei libri di cui si desidera. la. recensione.


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IL POLICLINICO

[ANNO XXXIV, FAsG. 24)

vegetaitivo, esc·e a tre anni di 1diJS.tanza dalla J BECART _.\. Le sarig. Vol. in-8° di pag. 140 con 51 notevo1mente aiocriesoiuta. I nrunnerosi studi, quofig. e 1 tav. fuori testo. G. Doin, Paris, 1927. ti•d iianamente in a'Ufilento, sulle gh. a ~ecrezione Fr. 18. interna rendono rapidamente un'opera vecchia in In qur.s'to piccolo libro, scritto specialmente 1Per molte s u e parti. il medico prati·co, l'A. mostra l 'interesse che of.fre Se oggi d'irviene sempre più difficile lo scri'\Ttere lo 6tu dio 1del sangue dal punto rdti v'ista ernato.. un traJttato an che se -si li mita aid uno soltanto logico. L'esame di un preparato di sangue, egli 1 dei campi della medicina, scrivere un libro srulle dice, deve entrare nella pra.tica corrente, e con malattte delle rgh. a s.e 0r ezi.one interna · costituil·a lettura d'i quesite a:>o~h0e p1aigin·e, ogni me•dico. sce un compito .quanto mai ar·du·o. J)UÒ essere in gr&do non solo di eseg·uire corretI.a .dilflfiooltà di ifi6sare in un tr.attato che aspiri tamente un prep1ar.ato ·di sangme rna ·a nche di inad una fine non ra;pi•da i risu1tati concreti di terpretarlo .facilmente. u11 co:Sì esteso movimento, Idi sistemare gli innu In poc·l1i capitolj molto con·c isi, quali il sangue meri studi ancom jprevalentem.ente analitici in nelle infezion i, lo sta1to anemj.co, lo stato leuiceuna sintesi ch·e ri·S'POnda alle esi·genze effettive mico, l'anem ia splenica, Je sin·dromi Emllorragiche~ della clinica, € duiplioe : nella ce•r niit a di qu.anto l ' 1\. tr~tta le modificaz.i oni sanguigni riscontrate ' ' 'è i1on solo di nuorv-0 ma anche di buono e di nel corso di queste a1ffezioni ed espon e il modo sj_ol1ramente a cqirhsito in . tutta questa enorme di staJ:riljre una di·agnosi ematologi·c a e un trattamèsse di pubblicazioni non sempre sottoposte ad men·to razionale. .A... POZZI. run severo ed onesto controllo; nel saper trovar · Iiandbuch d.er biologischen .4 rbeitsmethoden hg·g. posto a11che per il veechio, ·s ancito da t1n 'osser · V. E. ABDERHALDEN. ·L ief erun g 2i2. Teil 4, FJ;. 5. v.azj.one clinica matura ·d i ·esiperienza e di col).Berlin, Urban e Sc·h vlarzenberg·, 1927. Mlc 7.20. f er1n<?. Tutto ciò richiede 51ptT:Lto sereno, rubitu·dine ·di sa11a critteia, ponid erata cultura ed espe·Questo fascicolo fa parte del volume concer, rienza clinica. nente le ricerche sui tessuti, sui vari liquidi, sur IJ libro dello Zon dek costituisc·e un'opera in ct1i sangue ·e su lla . ljnf a. Esso tratta ·d elle vari e riaippare .m olto bene .sviluppato tutto il più mocerche st1i transudati ed essud·a ti. È stato compiderno movim·ento seguìto ·dalla en1docrinologia lato dal Larn1p é e dal Grossmann di Monaco ed non solo nel 1Ca'IlllPo d ella diagno5tica e .della espone minutamente tutti i metodi impiegatt f1sio'Patologia ma anche in .quel1o .della terapia nelle varie ' indagini fisicb e, chimiche e bacte rhe trova semp'I'e ampia trattazione. rj ologiche che si possono eseguire sui ii quidi Il ''o'lumc è rioco ·di nt1merose ·ed assai belle e.striatti con punture esplorative, siano essi tranfigure quasi tutte appartenenti alla casi:stica del·· s11dati od essu·dati. In questo fascicolo trovan0l'r\ . e ciò rende- l'opera ancora più interessante dettagljato svolgjmento anche tutti i micrometodi e ;personale. D. MASELLI. più recenti. TR. 0

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Funktion.sprufung Innerer Organe. II Edizi·o ne. Spr i111g1er, Berlino, 1927.

La comp·i lazi one .ai qt1esto lilbro sul'l '1esame funzi.o nale ·degli o!'g1ani int~rni è. op.era ·d i .U. c'he g.i à oi erano not1 per aiver trattato gJi stessi ar~ g;ooneniti in singoli artitcoli 1comparsi recentemente 1n iperiodici tedesc·h i; tali articoli costituiscono ora altrettanti capitoli del li·b ro che ci vien jpresentato . La m et·otdiica delle v-ari1e ri1ceTtc.he non è trattata silstematircamente. \Tengono 1nvece dett3€liatamente ·de1scr1tte, e con p'I'ecdisione, l·e mo1dtfi caz1oni f11n zionali e Je alterazi-0ni dei viari a!P{Parati cl1e st deteriminano nei differenti stati di alterata funzione e n el'le malruttie di cias·cun organo interno; son·o così ri1coc dati i metodi e d i 1nezzi per ·p orle in rilievo. Il l1bro aippal'le come una felice sintesi degli studi fatti in questo ·campo ·dando una precisa vision e dei progressi raggiunti a tutt'oggi con il nnovo indiri zzo battuto dalla Mediteina clinica e sperim0ntaJe. D. MASELLI.

Jlandbilrh der b·l ologisChen A rbeitsmethoden. Liefert1ng 208. Ur:b an e Siehwarzenberg. Berlin, 1926. .Mk. 5.70.

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:>uesta 1puntata r.ontiene 2 caipitoli p.airticoJ.arl concern enti metodi di ricerca n el campo de1le sostanze per ·Ia IllUtrizione. Il prillmo, co·mpiJ.ato dal Manteufel di Berlino riguarda le ricer~he serologiche sui mezzi nutritivi , e tratta diffu.:;amente idei 1metodi di precipitazion.e, di deviazione del rO!ffiiplemenifo 1e 1cl-i anafilaisisi. Il secon do, brevemente esp1osto d·a.J.l'Albde11haliden stesso, si IIiferJsce .ai metodi lbioloigiici i;n uso per Io st;u,dio de.Ile sostanz.e e ·dei n:1.ezzi nutritj vi. TR. 1

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Ha.ndb1;.ch der biologisc lien A rbeitsm ethoderi. Parte ViJII. JVJ ethoden aer .e~'l:perimentellen 1norphologische Forschung. Dispensa 171. Un ·vol. in 8°· di pa.g. 149. Urban e Schwarzenberg, ed. Ber]ino, Prezzo Marchi 6,30.

In questa puntata del voluminoso trattato diretto da ABDERHALDEN, En~ST LEUPOLD tratta il ricanlb]o -dei lipoidi, del glicoge110 e dei a:>igm.enti.

i·z t •

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(ANNO XXXIV' F ASC . 24]

Jla alibu ch der biologiscl1en A.rbeits1nethoden. Di\'. I\-: JJ etodi chiniiri e fi ·ici di uso corrent e.

'r·

Parte (IJ:a. i11et à, fase. 2. Edjt. Urban h\varze11berg, Berlino , 1927. Mk. 8,10.

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l·'a parte del grande trattato tdiretto da Abder. l1alden e come gli altrj fasci.coli contiene argo rne11ti che interessano il pratico e argomenti ch e 11anno un interesse strettamente scientifico. Cosi Oelze tratta a1npiamente della uretroscopia e della citStouretroscopia. Da,·id delle ind agini radiolo gic:he inoderne per la diagnosi 1ctelle malattje dPg-li organi genito-11ri11nri. Nella parte più strettamen te scientifjca "·i è un capitolo di .L\sher st1i m Ptodi di studio della secrezione or inaria n egli animali da esperimento e di Becher s11lla tecnica della nefr~c tomi a a sco1pi sperimen tali. 1

VALDONY.

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI I Convegno della

863

SEZIONE PRATI<JA

tampa lledica Latina.

(Parigi, 28 aprile-1° maggio 1927). L e affinità di 5tirpc) •li tradizion i di lingua , di p e11siero hanno portato .ad un .affiatamento dei piit completi tra i r.appre~entanti della stampa 1ue<lica in questo ind0Yinatissin10 Convegn o, cl1e, naturalmente, ha assunto .anche una tinta poliiioa p oichè ha costituito 11n'affermazio11e della latinità nel ca111po intc·l lettuale, e sono gl'intellett11ali che !>repa.rano <> precorrono gli avveni1nen ti p olit ic i. U n lavoro organico e inte11Sivo di p-rep.a.r azion.e e di p r opaga11da era tato compiuto da Pierra, il pron1ot-0re effetti \ ' O del <)OnYeg no, ed aveva assicurato ]',tele ione del le .A.ssociazioni nazionali della sta1npa medica, fi ssato un buon nu1nero di relar.ioni su argo111c nti " ivi , ottenuto il concorso di nu1nerosi r elatori dei v~ri Paesi r appresentati. Abbiamo già dato la oron.aca e un aperçu generale del oonvegno n el quale l1a anito un.a parte d' prim'ordine 'il nostro p rof. Ascol·i . Qui ci limriteremo ad .a.gg~ungere Uilj sunto degli argomenti tecnici trattati tl delle discussioni.

Federazione della Stampa Medica Latina. V enne costituita ]a F ederazione e ne fu approvato lo statuto, già predisposto dal Pierra. Come V. AscOLI ebbe a rilevare, questo Ente non deve pregiudicaJ't ]a rioostituzione della Fed& razione internazionale, quale si .aveva primia della guerra. Intanto è bene di veThire ad una i ntesa più intim.a tr.a popoli affini e che possono costituire un b1ocQO quasi on1ogeneo. La produzione editoriale medica it3iliana h a t u tto da guada.gn,a,re· da quest.a intesa, essend<> pur

troppo in .. n:fficientem~nte c<>nosciut.:t e no11 apprezzata al st10 giusto valore i11 molti paesi n eo-latini, doze doYremmo essere p1·ese1~ti.

Relazioni. 1·nificaz1ione della, t er1ni'Tlolouia medica•;

classifica,zione e bibliogra fia della letterat11Jra rriedica.

(Ate11e), relatore, mette in r ilieYO l.a t1cicessità di stc'tbiliÌr e intese dirette a sancire criteri unici e precisi n ella terminologia medica . Propone che si adotti, di preferen.z,a, una nome11clatu r a ba.sa ta sull'etimologia g r eca e che siiano proscritti i s inonimi, i qu,ali provoca.n o errori e c:o11fusioni; tutt'al più si potrebbe fare eccezione per i termi ni tratti dai nomi d' autore. \ 'orrebbe che i ter1n ini formati in n1odo scorretto fossero oostitniti da termini nuovi. l\I1nAN DE (P a rigi), coo:relator e, p sr qua11to conoerne la classificazio11e della bibliog rafia, pir econizza il sistema decimale; ricorda gli sfor zi fatti <la Richet e da )fé\rcel Baudoin per diffondere questa classificaz io11e, 1a qu.ale è già largan1ente ridottata nei pa.rsi .anglo-sassoni. RONDOPOULOS

Discu.ssione. CEcoNo~ros

(Atene) insiste sulla necessità d' impie~a.re il gTeco nella terminologia e .seg11ala .alcuni te rmi11i molto usitati, la cui formazione n on è ·corretta: per es. « azotemia.» dovrebb'essere so~t.ituito da « u1 iemi.a » . l!.,it U I CTIER (Parigi) chiede chD venga uotnj ua ta una 00n1missio11e i11caricata di s tudiare rio11 solo la tcrn1inologi.a medioa e la r e dazione delle r efer ~11ze bibliografiche, ma la forma ge11erale degli articoli, l'opportu11ità che r echino <lei sotto-titoli e delle conclu sioni, come pu.r e l a limitazione dei for1n ati dei peri<J<lici - oggi variabilissi1ni - .a.I più ristretto nu111e ro p<>ssibile. A. CH.\ OAY (P arigi) presenta alcuni deside rata, in par t.icola1·e s ulla disposizione del1a bibliogra.fia aJ1a fin-e ·dei lavori, sulla r edazione degli indici, sull'i1np1agi11azione, eèc. L E:i\!ATTE (P arigi) chiede che 1nedici e biolo.g i indichino l.a e;on1posizione dei tess11ti e degli ali1nenti con gli stessi 1 simboli; in pa.rt i<X>la.r e vorrebbe che i risultati ·d elle analisi fossero sempre riferit i a 100 di materia secoa e a 100 di inate.ria umida, p e!r esprimere la quantità d'.acqu.a, e eh.e questi risultati fossero t radott i da s\mboli rifere11tisi alle ba.sii idrate e agli acidi idrati. GA U'IRELET (P arigi) vorrebbe ohe fosse insegnata agli stude11ti la .bibliografia: come raccoglierla, come ut ilizzaT1a, oome pa.·esentarla. :WI . TECON (Losanna) vorrebbe che si r edigesse e pubblicasse t1n di2Jiona.rio poliglotta, per qua.nto è possibile complet.o, della terminologia me<:lica ; che si provvedesse .anche a. p1ubbliorure un p eriodico destinato a raccogliere tutta la bibliografia n1edica ed ia dare i riassunti hrev i, in lingua liatina, dei lavori originali; mostra un modello delle referenze· bibliografiche, quali oggi dov.r ebbero essere compilate. 1


T r, POLICLI1'ICO

P1EHH .\ (l.,aJ>igi) conYie11e s u11e pr opo. te ge11era li -<.1-Y a11za te dai relatori; ere cl e difficile però di crear e un.a termi11olo:gia nuova per so~tituire i ter1ni ni 11011 C·orretti: ten1e cl1e non s i farebbe .altro . . e J1011 .aumentare la con f us io11e. Si associa i11 larga, ini ur a alle proposte cli T eoon; all' uopo s uggerisce la i1omin.a di una co1umi·ss.i·o11e, cl1'e co1upr end.a al111eno un ·d elegato p er ogni lingua e che stabilisca l111a specie di dizio11ar io, il quale indichi gli e qt1i\r,ale11ti cle·i t ermi11i n1edici cl.a una lingua .all' altrn. RoNDOPO ULOs, reLator~ , emette i l voto cl1e i ·g oYer11i delle diverse nazioni latine ed il governo greco i criva.no 11ei lo·r o b ilanci della pubblica istruzione u11a sovvenzio ne destin ata a facilitare la reda7'ione del dizion~ù·io dei te1~n1ini 111edici. A sua ric:l1iesta, la riunione decide ch e delle i)raticl1e .sar.a 11110 f.atte in tal senso presso i goYe·r ni ra ppresentat i.

L a ptopri età lette1·aricl ·e la sta1f/,pa1 n1edica . H. IlrnADEA u -D uMAs (P arigi), relatore, consigliere giu1·idico dell' A&Siociazio1~e de.Ila Stampa medica fr.an-oese, pro&pettia lo stato .a ttuale della legisl.az io11e par Ja difesa del diritto ·d '.a.-utore, no11 s olo in Fr.anoia, nla nelle p rincipali Nazioni lati11e. Ris ulta cl1e i medici a uto·r i d ' artiooli di· periodici o pr·a.p rietari di periodici sono, i11 ge11erale, p r otetti a.alle l eggi . ì\iLa a ffinchè la protezione sia resa effettiva, ocoorre cl1e essi prc11dan o l 'i11izi at.iv,a dell'.azione. Si dovrebbe o rga11izzare una difesa, <liretta ad evitaùe ogni sp oli azione, ei -costituire \degli 1aggru1Pp.a:rnientJi cl1e .aYessero i)ersonalità ci Yile ; ·giover e bbe .aJl'u·otJo affiliarsi .a sindacati o ad ass-0ciazi-0·11i già C·ostituiti e cl1e abbia no mostrato del1a vitalità. Per estender e la protezi·one 1attu a.le, gli .a.ggrt1p1J·a1nenti dei vari Paesi clo'\'r eibber•o colleg.ar si, ispira11d-01si a Ile 0011venzior1i di Berna e di l\i[ ontevideo. Chi r e11de n.otj stu,di, r iocr cl1e, sc-o·p er.t e, p rooedi1nenti tecnicj, c.tppareccl1i, p.r odo.tti terapeutici , reca u11 be11<.' fizio all't11n.anità; è giust·o che a s11a ,•olta egli sia protetto e che questa tutel.a si e.~tencla. a t utti i Paes i. \ T. GAR I>ET'.l'E (P arigi), correlator e, osserY a che i diritti d egli at1to,r i sono, iii generale, b e11 p.rotetti sotto j vari titoli di; edizio11e, ri1)rOdl1zione, tra duzione, .ad.attamento. È tutelata anche ] 'espres io n e orale del pensif»ro (co n ferenz~ o lezio11i) . L 'opera i11tellettt1ale costituisce, oggi, un p.atrimo1rio al quale 11essuno può attentare; solt.a11t·o 1 al1tore può alienarla 111 tutto o in p.arte, ten1pora.neam e11~e o,d in mod.o definiti''"O; il diritto è t r as.1nissjbil e agli e.redi; chiunq11e lo infra11ga s i espo11e 1aicl un '.azio11e giudiziar ia, cl1e può este11ders i a tutt i i cooperatori o sollecitatoiJ:i d ella riprod uzi-011e illecit a : autore e ditore, stampatore> li br.aio. e può essere così civile come i)e11a.Ie . I11vece non è protetto 1 edit-0re, i cui diritti sa 1,·o intese i.n co11trario &'intendono limitati a ll a prin1a e di~,ione. .....\.nche quando !'.autore h·a e:eduto clcfiniti,·ame11te la sua prod uzione, con.~ erYa nn diritto di ngi1anza e può opporsi a ch e 1

[ •.\.NNO XXXI\~,

FASC.

24]

sian o lnodifi cate l.a fo1•ua o lo spirito della sua <>per a . H. ~'1LCDSTA (Sara·g·ozza), correlatore, dopo alcune pre111esse gene1~ali, ril eY.a che la legge spag11ola prot egge i11tera111ente le ma11ifestaz.ioni l etterarie e dà all'autore , mediante ce.rt.e formalità , il n1onopolio dello sfr uttam ento della sua op era interdicendo11e la riprod uzio11e e la tra.sf.ormazio~ ne, lin1itan,do il diritto di citnzio11e e disciplinan<lo il trasferime11to d ella })i'<lprictà. Se no11 che, t utto ciò cl1e ui:t periodico l.J ll bblica, allorc11è non viene fatk1, riser va espres.sa dei suoi diritti, in modo gen erale o alla fi11e di o.gni 1a,rtioolo, può essere riip.ortat o da a ltri p eriodici . È così che alcu11e riYiste rn-ediche sono co1nposte di articoli .attiuti lib e r~1..men te in altre riYis.t e. Si tratta di publ)licazio ni con scop o esclusivame11te commerciale, m.a -che cagionnn·o dei -nreaiudizi alla stamI::> pa seri.a , la quale ll{>n risulta abb astanza difesa . Il relator e v·orrebbe ch e i ]av.ori origin.a ]i pubLlioati in una rivista n on p otess.ero venire riprodotti, se11za un'a11torizzazion e espressa della rivista ch e ne è i)roprietaria. V. AscoLI (Ron1a) di.mos tra come la legge i taliana del n·ovembre 1926 &u]La pr·o prietà letteraria e in gen er e s11i diritti dJ·auto re t uteli in mod·o co1npleto le pubbli cazioni, si.ano esse scie11tifiche o d i dattich e, .airtistiche o di letter atura p t1r.a, qu alu11qu.e ne si.a.110 il \' alore e la destin azione. 111 1particolare p rotegge gli autori di me1n,orie e a r t icoli pubblicati i11 p eriodici di medicina e d c~tende i suoi benefizi ai neriodic1· stessi r icono' scendo che questi apparten gono ai loro editori pe.r tµtt·o ciò ch e 0oncerne il contenuto. L ·e me111·orie e gli a r t iooli dei pe riodici 11anno ·du11que dt1e prop.r ietari: l'autore e l 'edit<>re (e per questi il direttore) . La legge italian.a vien e così a fissar e, meglio di tutte le altre, u11 duplice dirit to . P ctr à essere p er fezionata 11ei dettagli, nla è la legge più organica e potrà ser vire da inie>dello. 1

Disc·u.ssi orne. . H.

(Spagna) r10011oscc che in Spagna. i diritti degli editori 11011 sono saly.a.guarc1atj, poiche l ' autore di un articolo 11a d'iritto di autoTizzarne la riprodÙzi.on e, an cl1e se il direttore della r iTista vi si oppo11E'. , - . .AscOLI (Ital i a) ~·ottolin ea che n ella n uoYa legge ita1i.ana accade l ' in,·er so : l'autore 11on può n t1torizzaTe la riproduzione di u11 1articolo oo non è ·cl' acoordo col dircttoir e del periodioo ove }'.a rticolo è oqmparso . E. lVI. PIEHR A fet n1a l 'a tten zione s ulla differenza ra,d icale cl1e s ussiste fr a la legis1azione spag11ol.a e quella ita]jana. In S1pagn.a i diritti deì1' auto.re ·p reralgon·o su que]Ji del direttor e de l 1)eriodioo, in caso di disaccordo; in Italia i diritti dell'editore s-ono superiori, se s i de.termina un co11flitto, a quelli dell' atrLore . Non si deve dimentica.re che gl'inter ven11ti s.0110 in gran parte d irettori 1e editori di peri odici, e p erciò conviene a ugurarsi che il principio a dottato in Italia s ì g·r11er.alizzi e che per 1al n1oc10 i i1eriodici medici. ALcD STA


[ .\XNO XXXI\~,

F .\ SC.

2.+ l

ltt ("UÌ Yita n i.ater iale è 9,ià tu11to di fficile, sU. 11 0 i> ro t Ptti Cù11tro la 0011cor1 cn7a slea le dei perio d ic~ c·on11ner ciali, c11e vi,·0110 di ritagli alle . pese cleJla -,t a 1np ..1 111erli ca ser ia. Oo11cl udendo, l)resen t.a lln orcli 1H• del gior110, che vie11e ia.p1)rOYato a d unan i1ni t.à, set·o11do il q11ale Yicne espr esso il voto che Je legislnzio11i r iconosca no, accanto ai d iritti d egli a u to1 i, quelli dci p ropr ietari d i periodici medici, "-lt<J;li a r t icoli d.a qu e&ti p u bblicati, com e JJUre s ui

di egn i ch e li illu trano, in paJ·tirola re {Lal punto di ,-i-.ta de lla riprod u zione.

e/elio :-; / 11r1ipa 111r,clicll nella preparo..z1u1tP, 11r·ll'urya11izzaziune e 11ei resuconti dei Oonuressi

f 'n111 · itu

ltLC<./icÌ.

(J ue to argon1en to è ~tato trattato da cinque rela lor i: D E .:\zt<:' Euo (Lisbona,), TuRo (Barcellona), BEcKEns (B ruxellcs), P .\ YfJL ( Bt1ca.r est) e i r. L F. So"C'RD (l>ar igi). l loro pu11ti cli vista h a n110 <:oi n ci o "e11~ibil 111ente rotto molti rigu ardi e, i n . egu ito a <liscus ·ione, l1anno p<>rtato a concreta.r,:e un progr am n1.n, al quale potranno utilmente ispira i . i i11 a,·venire gli orgn11izzator] dei Congr essj. I .10 riportia1no i11tegral1nente : I . ( 1ò1npitu drlla sta111r10 nella 1Jre11arazlOrze di

un r.ungresso rnrclico: l" I l Con1itato orga11izzatore di un congresso nLediC'o de'·~ c-01111prenùere tra i suoi 1nembri un rippresentante clell Ai-. OPinzione dc]la Stampa 1

_ ll'<lic-a del paeso Ol'Q;nnizzntore. il c.:òn1pito dcl quale arà cli orie11tarne la propaga11,la. 2.) Le inl ur111azio11i e i prog.r arnmi o gli anllUUZi <lesti 11ati nlla prop.aganda saranno part.ec.ipati. in form a co n cisa ed in ten1po litile, a tutti i ~iornali senza eccezione, s ia attraver so l'Associazione della 8ta1npa :\leclica, s i.a. di p r efer e n za. - direttarnente i 11 hase a.cl nn n, lista fornjta clall' As.5i{Jciazio n e stessa. 30 L ' in,·io del10 rel az i<)ni sta1n1)1ate dovrà es8C1' fatto, per qun 11to è pos~iùil e. a o~ni giornale isc·ritto a ln1eno otto g,iorn i pri inn. drll' i n 1al~gura­ ":i one del Congre'iso. 1 l. ( 1òmpif o clflla. sfon1pu. 111etlif'a duronfe il Oon9

re 'iSO:

40 I rappre.-:e11tauti clt~ i t;iorn.:ili o delle Asso<:iazion i delln. ~tninpa che abbiano fatto conos cere Fintendin1ent,o d i pl1hblic.a.re il rcsoc·onto dei· laYo1·i son·o iscr itti d' 11fficio, qu.ali n1e n1br i del Con ' Godono degli ' grcs~o. ste,5i diritti e ricevon o gli . tessi inYiti degli altri co11C?;ressisti. E semplice111ento corretto di pern1ettere lor·o cli n&iistere alle riu ni oni d.i c· ui dovrann·o !)Oi re11.dere C'Onto . .}o T utte ]e ser e essi Tice\·0110 d al La segreteria. i st1nti delle con111n jcazioni fatte neilla gi.or n ata, CQ>lllc p ure i su11ti delle discussioni, tradotti, per qua11io è p ossibj]e. nelle lingue llffil·iali d0l Con2

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865

SEZI QN g P R.lTICA

re. c;o . · 6'J }°j desid€ r abile c110 il 11orne d i ci.ascuno degli

Jrator i ch e lJr enclono 9arte alla disc11~ io11e ~in ·i;;critto, inolto leggibilmente, su d i una l a vngn a, a l in·o1ne11to in cui egli p re n de la pa.r ola .

7° Og11i co,m un icazion e p er Ja qu.a le u o11 sar anno stati r imessi dei &unti per tutti i gio r 11ali rappr0sP11tati, ver rà passata &atto silen zio an che cl.ai ~ior nal i cl1e 11a11110 rioe-v u to il su11to. 8° Si cl1iede che .ad ogni Con g r esso un a sala bene ÌS•olata yenga riser vata a i membri d ella st a mpa. "\,..i arà a nnesso un ufficio p ostale od aln1eno collocata un.a cassetta p e r la corrispon de11za, la cui levat.a s ia a·ssicu.rata. a d ogni cor r ier e. (Queste ultime du e clecisioni c.r a110 state a p pro, ,ate dall' As.sociazi·n11 e della · .Stan1pa lVredica F r ancese fin tlal 1911 ; o r a il Con gresso le h a fatte p ro-

1Jrie). 111. Resocont·i colletti1 i: 9° D a.ta la, molteplicità dei Con g1.'e&Si s'i1npo11e l' u o cli re ·oconti collettivi per i giornali medici ()l'ga nizzati dalle .<\..ssociazioni di questi. Siffatti re. oconti - ' q11ali sono q uelli che l ' Ass-0ciazioue dell a Stan1p·a ~1edica Fra 11cese h a· orgauizznto da n1o lti anni - p er metto110, oon poca spesa, l1na docu n1entaz1one precjsa e rapida. E desider abile che tutte l e Associazioni d ella stamp a ined ica 'intendano tra di loro per ge n erali zzarli e renderli pitL pratici. l)F. AzHYEDO (L i bona), rela toro, h a esposto il ooncetto che il pri11cipale obbietti,~o delle Associazioni rl ella Stamp.a ~Ie dica, per qu an to concer11e i Congre si, sarebbe di r egolare l' attu.azione di qt1el li p r ogettati , i11 i11od o da. d istanzia.re i 1 ( cHUll"C ':•Ì rif lette11ti le ste. e. n1aterie 10 inater ie affini e dH. far fiEsare 11el1a stessa epoca dell'anno cp1elli indrtti in C'ittà \ Ìciniori, così da agev·olare ln pa rtec ipnzio11e n. !>itL Co11gres i. l 1a Fede.raziono cla.borerebbe 1al 1pri11oipio di ogni a11110 u n ca1e nda rio (lei Congressi che a v r a.n n o luogo n el ooir s·o dell' anno e lo invier ebbe alle Associazi·a.11i i1azio11.ali del la. tampa med ica. TuHo (Bar0ellona) insiste i1egli stessi co11cetti . Elab·or a r e un Calend airi o dei C·on gr eiSsi n1e dici gio verebbe acl evitarP d u.plicati e j11terfer e11ze e fo r Hirebbe util i indicazio11i a.gli org.anizzatorj. CH.\V.\ NNE (L ione) l1a chiesto cl1e si orga.11izzino delle r i u11io n i rnedico-chirur giche (scientifiche e tecuiche) latine i11 eoincicle11za con lo riunioni della st.an1pa medica latina, e ne h a f issato le n1odalità i 11 u11 or<li 11e d el giorno, ch 'è stato approY.a.to, secondo il q·u ale Yerr à oostitnita una C0in11ni sione an.11essa a.l Comita.to perm anen te della Federazione e pr esiedut a da,l pr esid·e nt€ d i q11est~1. p0r p1 r epa.rare i su:ddetti oon,'eg11j, che aYranno, come ling11e l1fficiali, il fra ncese,- l' itali.ano 0 lo spag11u ol-0. AJ1a discussione l1anno 9artecipato anche D ANI ET,,OP OI,u (Buca res~) e O son10 (S11cre, Bolivi a) .

Comunicazioni varie.

T rap11orti della .·f(ln1,11a, 1nedico1 con lo p11bl>l1.;cità ·fa r11iace utica . Su que sto argon1e11to p r ese11tarono a1npie co1nun icazio11i j} prof. On. UCHET (B·ordeaux) cl1e fece una revisione stor ica brilla11te, e il sig. Fu }.IO-e1


1..: 66

IL POLIOLIKIOO

'

zE, vice-presidente della Camera sindacale dei fabbricanti di J)lrodotti fairmacet1tici, delegato al Congr esso dai fabbricanti. Giu11sero a conclusioni pratiche nel senso che

I

l'o.stracismo di molti periodici ai ri111edi spe.ciali nou si giustifica, se non qu.ando si tratti di prodotti ciarlataneschi o senza v.alore. Nella discu ssione CooA (1\1.adrid) rilevò che i Paesi latini abbondano dj peTiodioi pubblicati da Case farmaceutiohe ed offerti gria.tuitame·n te a.i medici. Ciò non avvie11e nei paesi .t eutonici ed anglo-sassoni. La differenza è asorivibj}e ial bando che i periodici medici seri dànno, nei P aesi latini, ai lavori concernenti i prodotti farm aceutici nuovi . Le Case produttrici sj, trovano, così, indotte a pubblicare dei periodici propri, sootenendo 11n grave dispendio. Ne deriva un duplice d a11no: gli stanziamenti ·d i queste C.ase p er la p11bblicità nei perio.tJ]ci accreditati, vengono .ad essere 1ridotti ; d'altra. parte questi periodici de'Tono sostenere la concorren~ oon quelli distribuiti gratis . E a,n ch e da te11er 1Jrese11te che molti prodotti nuovi segnano un progresso rea.l e nella ter.aJp.i.a e perciò i periodici di me dicin.a avrebbero il dove re di tenerne edotti i lettori . Converrebbe distingt1ere t ra S€mplici miscele e prQdotti sintetici.

giu11to: B eck ers (Bruxelles); T esoriere: B.a illière(Parigi); .resoriere aggiunto: Kohly (Cuba); ~fe111b-ri: Delcl1ef e Hoecle111acker s (Belgio), R-0driguez. Lima · e Vianna (Brasile), Lope2, del Valle e Lopez S ilveno (Cubai), Battestini -e Hor11e>-Alcorta (Spa gna1), Baillière, Cruchet e F. Le Sourd (Francia), Clerìci e FBrr.annini A. (Italia), Oa11taouzène e Cosacesco (Run1ania), Osorio (Bolivia), Suarez Herrera (Cile), Bejara.no (Columbia), Lesag;ne (Can·adà), R.ondopoulos (Grecia), 'Nemours (Ha.iti), Moutrier (Lusse1nburgo), Gonzales Ancira (Mes.5ioo), Ooelho (Po1rtogiallo), Etchegoin (Arge11tina.) ,. Grullon (Dominica) , Caballero de Bedoya (P a ragu.a y), de Ribeyro (Perù), Tecon (Svizzera), Co11de J ahn (Venezuela). Commissioni. - Co111missio11e del1a terminologia e ·della hibliografia: Co.rtezo, Mirande, R-0ndopoulos, Tecon e Verney; Commissione della proprietà letter.aria : Ascoli, Cosacesoo, Delchef, Gandette, Horno Aloorta e M.e Ribadeau-Dumas; Commissio11e della ·pubblicità: Coca , Oruchet, Pi~­ ci11ini e Ro driguez Li1na ; Com111issio·n e p er la p.r eparazione dei congr essi medici: de .Az.e,edo,. Bronha, A. Ferrannini, F . Le Sourd, Pazel, Tt1ro e Kohly; Oornmissione di studio del bollettino bibliografioo e dell'ufficio di analisi : Asooli, Chav.anne, Danie lopolu, Etchego.i n, Mayer, Osorio e Vianna. 1

Utilità clella stan1pa medica per la conoscenza recizJroca delle sta~io·ni termali neit Paesi latini.

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Si è deciso che il pro.ssimo Congresso .avrà luogo P. P1co1~INI (l\llil.a.110), rappresenta.irte dell' ABsociazione Medica Italiana d'Idrologia e di .al- tra due anni a ~Iadrid. V. cuni periodici medi<;i italiani, parliando i n fran cese e in lat ino, sostenne ch e converrebbe diffon.dere n ei ,·ari p.aesi. n eo-lat ini la oo:noscenza. èlelle risorse idr()logiche e ·climatiche di cui gli altri dispongono. Rilevò a l r iguardo alcuni errori in Nostra edizione di prossima pabbllcazlone: cu.i ò incorsa una pubblioazione. francese, in merito alle stazioni itali.a.ne . · Invitò i colleghi .al . prossimo Oo11gresso Int.ernazio11ale d 'Idro logi a medel Dott. WILLIAM SEAMAN BAINBRIDCE dica che si adunerà i11 Lioma dur ante il prossimo . . .I\.. M., Se. D ., M. D., C. M., LL. D. ottobre e che sarà integrato da visite ,alle p.r inCorri.mendait.-0re della Corona d'Italia. ci nali stazioni idrominer.ali italiane. Membro oorriiS1Pondente dell'Aooademia Medica di Roma. Alt r e con1unicazioni furono fatte dia CoNACEsoo Tradsuz.iQne rin ~iassunto d.adle edizio nri. in.gleee, fran· (Bucatl'est ), che prese ~n esame ci.I probl.ema dei ooeee s·pagnnola. a -ciura. dei Dottori Ciovanni Perilli e cambi tra periodici medici ~ e da D EcOURT (Pa- Arnaldo Pozzi. rigi), çhe dimostrò l ' im~ortanza dei rapporti tra Prefazione del Prof. ROBERTO ALESSANDRI la st ampa 1nedJica e i gruppi pro fessionali (sin- DiTettort> dell·a R . Clln . Ch i.rurg. della lJllliiv . d.i Roma. dacati, <'nn1ere, a ssociazioni varie). Il libr > •oontiene ·i noltre Ulil .caJJ)ti.itolo OT.iginale

Il Proble01a del Cancro

1

Elezioni . Alla fin e dei ]avori si procedette .alle elezio11i, che detteiro i se~uenti risultati: Con1itato per1nanente d ella Fed erazione d ella Stampa ll!edica L aitina . Presidenza d'onor~: proff. Cortezo (~fadrid), Sanarelli (Roma.) e Roger (Parigi); Presidente effettivo : Loeper; VicePresidenti: Ascoli (Roma), Austregesilo (Rio de J aneiro), Danielopolu (Buca.re.srt); Segretario gen erale: Pierr.a. (Parigi); Segretario generale .ag-

Sugll studi e sulla lotta del cancro in ltalla e tJUtta la biblii.ografta oncologica Italiana più recente (1910-1926).

Un vo1ume -in-8°, <li ciirca 400 pagù.ne, tl'litida.mente etaa:nipato, ed a.rtfi1stii0amente ir-iJegato dn piena tel a, oon iS>C1rizioni eul piano e sul dorso. Prezw L. 6 O, ipiiù le epese postali dii spedizione.

Esclusiva.mente agli abbonati al cc Poldeli:inico » il vo. lume 68.Tà .ceduto par sole L. 4 8 IÌrll porto fran-00, puTohè essi invi·i no quesito .importo prima del 30 giugno, a ll'editore LUIGI POZZI, Via Sietina, 14 - ROMA.

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[ANNO

XXXIV,

F .\ SC.

24 )

8Wf

SEZIONB PRA'tlOA

APPUNTI PER IL l\JIEDICO PRATICO. CASISTICA. Esoftalmo pulsati le spontaneo. In u11'iruferma di 24 anni (1'iscornia e Croceo: A rchivos de Oftalmologi.e de Buenos Alres, novenllbre 1926) dopo llna forte cerfa}ea aoc0Ill1P Ug11ata da YOmito l'escxflaln10 si prO'dusse b rus1Can1ente acconlùpagnato ad u11 senso id i soffio percepita dalla stessa pazj ;)nte. L'esan1e di1nostrò che l · inf rrma. l1a quale presentaYa :una af[ezionfl ca1 clirtc:i. ~lve,·a una sporgenza molto Sipiccata dell'occhio destro; le ipalpeb:ve anrossate e rigonfie si lasciavano appena ~ occl1iudere e la cl1emosi co11giuntivale formava un rercine dina11zi alla apertura palpebrale; il globo oculare era deYiaio all' esterno e pochi5simo rnobile, la pUIJ.)illtt nor1 reélgiv•a; la cornea era lieYemente e1d1emo.to, a e torb]ria. La pres , ione risYe-gliava lln ,·ivo dolore e •p ermetteva l1na lirve riduzione dell'eso1ftalmo; 5ll tutto il cranio era ascoltabile un saffio a getto di ''apore che sron1pari\'a con la 1)Tessione della carotide destra: qt1 esta manovra non produicev.a n essunn mocii.firazi 011e s11ll 'esoftalm10 prrò le palpebre durante que ta con1pl'C'ssio11e . j soccl1i11dc"-ano con una certa n1aggiore facilità. t: c:enido s.ta1a ri~contrata 11na \\·R ~ sermann 11o·siti,va fu isUtuito 11n tratt.amen1o . peciftco il quale pPrò non portò nessuna modifir azione nè sui fenon1rnl dolorosi n e sullo stato òPll'esof·talrmo si<:chè f·u 11l3c.:e sario praticare una legatura d cllti caJ'oti clr interna destra al 1i velJo del triarn.golo di FaTa b euf. ~1algra<l o un sen so 1J i b enesser e immediato post-operatori o, 1' i nf 0rrr1a presentò doipo sei ore una. emi.p aresi sini s1 ra e l 'in domani una emiplegia fl<:Lccida completa con distunbi della ipaTola e delirj o . ..\ll'aiutorpsia fu riscontrato nm aneurisma (lella rarotid e nella cavitfl del seno ·avernoso j] qun 1r Pra completan1ent.e riempito; 1'arpice dell 'orbita rr~ oc.c11ipato 1dia una solflfusionr sangui1g na c.he infiltra,ra 11 gra&so e i muscoli. 1

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PALLADTNT.

Il gozzo sottosternale.

I.a diagnosi del distu1'bo è Daisata sulla possihil ità o 1I11eno de1la pa~p1azione d,ej lobi illlferiort (loll,a tir.o1de. Se 1Ciò è pos,sifbile, 1d1uranrt·e i mOIVi1ncnti 1ct,e1la de,glutlz.ion e, il .gozzo· so.tto'Ste.nnale 11011 è arrnanjssiibile altro cl1e n el senso idi u.no ~'riluip1po intr.ator 0Jciico idi tes'Su·~i tiro~1d,ei aberranti. Se inry.ece tale palpazione non riesce, l'esisirien Zta di ll'Il ·gozzo soittois ternrn'le è molto prob·ab ile. \ J1ri segni possono esser e costituiti d.all 'ottuBità n ella porzione &u1peTiore d el torace, cl&J'le ectasie Yenose, dalle seilJSazioni siuib ietti\7 6 del paziente, itl qua l e può randare ta lora sog.ge.frt.o a1cl attacchi cl i soffo·caz1one, in rap11)orto wd e''entua1i stati di ipt'l'emia transitoria o ia/d, accum.1110 di 1m•u1co n ei pt•nti ristretti rd·e lla traichea. Un nltro siillron1a caratter1st.iico è ra.pprese<ntato rlalla d i,ffi ' Oltà di aiddorrmen tarsi rec1jnando il ·C·a;po .Sin uno dei l atj. A tl1tto que1lo cJ1e 1p1rerecle bisogna. poj a!ggiunqere i1 \raJorr e diiaignosti<'O della ra1diosco.p i,a. T~ ·111clicazione de]]'iin ter\'ento chiM1Tuigico è asso1uto e nella granld·i ssima ma1çi;gioran zn d ei casi tale inter\'en•to può essere ro1npiiu1to sen z-a l'a1bla1inn e rlP1 1n13.n·u1IJ1ri o ster11'a lr. T ~e difficoltà operatorie sono raip1 prcs,ootate dal peri ·0110 <li emorr.agi e, di lrsioni al1a pleura, dotto toracico e ricorrente laringeo, r, infine, dall p·e · rirolo cl i so1frfocazione per cormpressio11 r tra1c1beale dnrantP lé manov1re Clhirurgi che. (F. I-J . 1.al1cy. Jo11rn. A. ~1 . A. , 16 01t,1 . 1926' . 1

M.

FABER I.

I.a tiroidite acnta. 1": una mallatti a rrari1ssim a. tSecon.ld·o alcune staIisti c1l11e ri.p ort•ate dia H . M. C'lutc ed l _,. ,V. Smith (ri f. i n Th e Lan re t, 29 gennaio 1927) si rj soontTò i11 u11 1rl ecenn·i-0, SOfPra 45,953 casi idi n1ala1tte varie solo 43 volte, e su 1200 -casi d i a.ffezj oni tiroid>e e c;i Pbbe soliarrnente una tilfoidite SU'.PfPllrati'va, llna tubercolare e 5 str.11n1iti infiammatorie croni che 1

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tipo Ri ed el. Tal e raTità ·è spi eigata dal fatrt o cl11p 1,a tiroid·e

1••11drn.1.a a di1Yenire jrntratoTa :ico o so.tto·sternale,

è ben1e inc1aip's nlata, e non co1m1111i c.ante col .f·ari11ge; è ,forn1ita di urn r i·C'CO sistem1n iinJf,atti co, e

r11inor tr111d en za inverr rr1o·s 1tnano l e c jsti e i gozzi

il s11oco tiro•i·dieo ese:rici•tia sp·iccata uzionP

coJ loidi. Il n1ecc.an is tn o cli dj.Sicesa i1 el m edia.stino attra,~erso all'a.per1n1ra torarc·i ra s niperio.r e è f.ac1le a comT'r~d ersi •allorqlran<lo l·a t.u me,f azione è ~ cari · o 1a,err polo ·in fer'iore clelila iiroi·de .. J,'organo Cfile \'iene lTiagigior1nente le SO da qrn{', sta {lisces.a è la trachea, la qu ale può &u·b ire turtit.1 i ~adi >Cli s:pos·tame1I1io, clefonmazione e restringimentj , con conseg1nenti di t.u.r1bi respiratori.

r i c.Jld·a.

I1 zozza adenomiato~o è quello cl1e ha rn·ag,g ior

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~'.)atte .

~0i

1bambini la 1ti-roidit·e acuta 'P'llò 1pre.senta.rsi secondaria.unente a v.ari-e malia tti,e; è ino.ltne piuttosto fr0qt1ente n 1p]] 'etfà pubere, in. ro n~nes1sione allr mo1difi raz ioni fisiologiche <ieìJ.la g11i·and ola tir0i d e. T8lora la tiroidit ~ ·è 1:>rece duta da una flo gosi rl 1 ll 'a1p•p arato respiratoiri o (in1fluenza , an 1gina di , . ince·n t, pJ euri te, PCC .). 1

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868

fL

POLICLINICO

RA r J1ss ima è la coin1c i·denza ieon un ttf o () un

lJaratifo. 1,'jnizto è Jn 1g enere acurto, con .f oobre, brivildi, <1 olori al oollo e alla ,gola, e td!ispnea che via au1rnentan1do ·r~p1i1dtaim1 e.nte quarudo st f.oflma un a . cesso. La voc·e è 1piutto1s to rauica, .s·enz·a aif.oniia com. pJeta, la to·StS·e stizzo.sia , la disd'agia '.f.~eiqiuente , i si11 tomi ·d "ilpe.rti'l'oi dismo n on .rar~ss'iimi. I segni f:Lsi10i sor10 ·caratteri1srt·i.cj . Il decorso 1è 1daJi 6 ai 10 gior.ni. L '·a·s cesso s i forma rara1m·e nte n elJa tJiroi dit;e se1In1Plice, n·ei casi con g·ozzo ·inv.ece !Si .fonma neJ 60.70 '}~ . AltJre com-pli1ciazioni son·o l "edema lct:e1 lar.inge, la bro11. eopo'J.monite, la 1con1dri:te e la .periic-on,drit·e larin. g·e:a. ..\lla ana,la·ttj·a irno·l tre p1Jò s·egruire un go·zzo .esonta1.mi1c.o. La 1dia1gno1si 1di.f!f.e renziale v,a f.artta con l'emor. ragia nell'•aJd.enoma tiroi·deo, la ice11'lt1lite del collo, la p·eTi CO•nd:riite i.solata d·elqa t~acheia re 1d·elJ.e c-aT . til agini tiroi1dee. La pro·g nosi, in rmian1c·runz1a td_i formazione aJSCes. s11al,e, è ottima. La cura: si.ntomati'ca a ll'inizio, e, iform atasi una raccolta asc,essuale, l 'incilSione e il d:rienagigio. 1

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M.

FABERI.

Morbo di Basedow consecutiv o alla castrazione con raggi X_. Una rflig,azza, mestruata per la prima volta a 13 anni e 1poi regolarmente ogr1i 4 sett.imane, è ·PJ.'c5a da m etrorraigie; col ra1scl1iam ento si asiporta110 clei frn,.mmenti di poliipo, di oni la natura be n ig11a ?.· conferm.a ta i6tolo1gtcamen te. Lie metr or ragi e co11tint1an o e ..\. Ujma (Z. B latt f. Gyn,dlr.. e Pre sse. médiCale, 26 marzo 1927) 1dieCi de di ri1correre alla r aidioterrupria. Dopo l·a pr1Jma ed ·u nica ~ed·uta, la mala•t a è presa da n.a·usea e vo1m iti e, èopo qual.c hie giorno, da vertiigini, •Selll&o di soffo cazione, do-lori co centi alla trachea. D•ue m esi ·d o·p o, p1resenta tachioardia (polso a 160), trem-0,r e, i.nson11i a, .d·i ma;gr1·m ento rapido, su1dori sempl'le pifì abbondanti. Si nota altr e.sì aumento netto del voltLme tiroi d e, leggero r igonfiamen to d el1'e palpebre, esO!fitalmo, •con i segni di GI"ae.f.e, Stellwag e 1\iloebiu·s. Da allora lo Gtato n·on si è mo1difi cato, ma1grélldo tutte le medicaz1oni tentate. La metrorraigia ·si è f.enn.ata. In co1m1plesso, d111nque, sin~ò.iro.me di F.laiani..,Basedov.· tjp.iica comrparsa in seguito a·d un'.u nio a aa>,. pli cnz1one 1d•i ra.ggi X sull1a zona genitale. Questi fatti dimostrano cb e, specialm-ente i11 indi1vidui nrr'.·os] (e tia le era la malata dell' A. ) è forse pr.eferib ile per com1batterr le m etro!'rag·ir, riicorrere ai n1ezzi chirtingi.ci rpiuttosto ch e alle radiazioni . 1

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fil.

[ANNO XXXIV, Faso. 24]

TERAPIA. Snl trattamento dell'emicrania. Da.I punto d i vista clinico e ter apeutico, si può dire che ognuno h·a la propria emicrania, con i .suoi sintorni p.articolari e }a sua medtcazione eiffica-ce. Ac•card e d'altra parte cl1e l'accesso, non 1Rbbastanza ostacolato da un trattamento insutff i·cj ente, si a ttenua sen za scomparire definiti V1.· mente e si tras·cina 1p er .qu.alcl1e giorno, mancando quella sensazione .p articolare 1ct i benessert che tien ,djeiro alla sua sieompars.a; siccl1è alcuni p r eferiscono, quan·do lo possono, di lasciar e ~11e l·a loro emtcrani•a si svolg.a senza alcun trattamento. R. Dupoy (La co?Lsultatiun e R evite médlcale, 27 genn . 1927) consiglia, n ell ' immi~enza dell'emic r a nia (dolore fisso, generalmente oribito-frontale. con giunto a malumore irritabile) di stare al caldo senza Jnangi.are; l'emicnania si sviluppa spesso do1po 11n pasto, an.che leggero, e l'astinenza n e fa.vorisce la scompa rsa. In generale sono poi 1 v·aso-coistrittori e gli antj·spasmCYdi·ci che riescono meglio p er t roncar e l 'aocesso inizi·ale 0 d almeno calmarne 1l'acutezza: antipirina od élJSpirina asSO('i1ate ad una dose mini!rrl.'a di ca•f feina, fenacetina, pirami·done, chinina assoc)ata alla ibelladonn a e •soprattutto :a.11' aconito, adTena}lina a g.01oce, -0 1preferi,b il1nente, per iniezione, bromuro di calcio e bromov·alerianato, geneserin1a ed altri c al,m an.ti. Nella maggior parte dei casi, l'emicrania va con sid erata c·ome la risul tante di uno spaJSmo a ccom0pagn1ato da ec..citazione m omentanea del sim1pati c;0, segt1ita talora ·da paresi, pure p·asseggiera. Questa ec·citazione ::;im'Palicotonioo. 1p1uò BSser e dovuta a sensibiljzzazion e dell'organismo , ad uno <e shock >> eso- od endotossico Qdi origine enidocrina): la crisi emoclasica provocatà dall'anafilassi ·dell' indivi·duo verso una d etermin·ata sostanz.a .d1arebb e luogo, secon do i ca·si, a m anifestazioni ·Cl1nicamente 'd ifferenti, ma p.atogerìeticamen te simili: asma orticaria, emicrania e, forse, a forme fruis te d ella sindrome d.i Ray.n aud La trrapia biasata st1 qu esta t eoria patogenetica non s•arà più soltanto palliati'va, .ma 1p robabil1neute riuscirà a n·c.he curatiYa. I partigian i d ella • teoria colloi.doclasica 1dell' emi.crania s·omministrano delle prese di p eptone 45 minuti prima dei pasti, C·On J.o sco1po .(ji preveni r e la co•m parsa della crisi emocliasica. Oppure si tenteranno gli « shocl< >1 m ediante iniezioni di n·u cleinato ,d i sodio, di arsenobenzoli a piccole dosj, le iniez1oni intra·dermiche ·di ipepton e O!d anche l'autoemoterapia. Si vedrà anche .di corregg·ere il terren o su cui l' emic rania si svi1u111pa (gotta, r enella, epatismo, 1

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SEZiç>NE PRATICA

ii1 nffieirnza endocrina, ec:c.; . L'ovoterapia ben co11clolta 8:1rù parti rolarinente efficace. Si penserù a11n pos::;ihili tù di 11eurosifilide, anche in as Sl'll7a di og-11i s tig·nta te, ~1pec ialm e nt e se si osser'·a110 a cc id("ttti epilPltici nei collat ::..rali o 1angi11a pPcto ri.:: o lliabl te i1egl1 ascenùenti. f il. 1

1 1ned~cairr1enti che a.g·iscono dire1t tarrnente sulle <:0l I11le mU1scol•a.ri ùiminuen1do 1a loro funzione m otoria , quali 'la palJ>averina, la nancotina, l'.eme1ina, il benzoato cli benzile, l'a:licool ))enz.ilico, la gul 1geni11a e, so1prratutto, l'ak.i netone, assai be.n ·, olnuile in ac1qiu1a e ·di az,ione non tossjca. An·alo,qn lne11te sono da .:-0 n1si1g·liarsi: la canfora i11 l)i C'cole d'o si {gr. 0,1), hl ba.lsarmo ,ct,el P.erù e l'olio cl i lne11ta. Peir la pa:pa:verina è più con•si-gliaibi~e cl cl clori1d:r ato il collfato, cl1e p11ò e.ssere druto in ~lO~l' clel 10 :100. Qu esto al1caloide ipo sstede anc.he nzir11te ra.li1nante ed anesteitiz.z.ante se ·aJPfPJ:i cato loc-al1nente; • '> ) m Pdiciamenti :11e a1giscono pa.ralizzan1 do le 1ern1inazio,11i. yaigallii, quali: l 'atropina, la no vat 1·op ina, inolto ef1firaice e poco tossica. la sco.polan1ir1a e l 'ioscina. La ('Omlbimaz'i.0111.e di atropina e 1>aipa ,·erina. cl11e si tr0\ \él i.n cammer cio sotto .forn1:i. ld1i ''·arie spe 'ia1li·tà, rpt1ò riu scire partico1n rn1t?nte ut·ile; ~' n1ecli<:: amenti <'he sti molano l'e fi\br e terminal i clel simpati co, inibendo lo s1pla11cnico , qu1al1 l'Aclrenolin1a; . .~ ' n 1ecli c1amenti (.Ul az..ione ce11trale narcotica, q11nli :ile.uni de.riyati clell'01p1pio (.morfin1a, ec·.?. ) . :)ues1 i t1l1timi 1però non ,,anno t1sati che allor, qu<t11cto non € pos·sibile far ce are in ailtra mani Pra il àoìore. T.a mol'f·inra ·dovre bibe es.sere as·soci at•a al l 'atr op i n n; il s.uo ,.,a1ore antispas1nodiro è poj massjmo 11ei 1Cflsj in cJt1i il dolore 1è c.a·u a:to 1d1a ·un'JIJ>e.Tdi5tr1 tsione .ctelle vareti di l1n organo ca,ro (pe1r es. cnl· ·o1o rena1e o bi•liiéiTe incuneat i'. Tra ghl altri mezzi analge,sici si deYe in fine citare 1'1a.gpririna, l'i•drato di 1C1·0fl'alio. Re sta infin r. qnnle o•ttirrn.o coar1iuv.a.nt~\ il c.a1lo-re, even• t111aln1E>tnt,C' anr.he in forn1a éli (li atenrnia., M. FABERI. 1

Trattamento chirurgico delle nevralgie ribelli del nervo mascellare superiore. L'op etazi or1 r prati cata cla D11th eill et d e L an1otll e (/_,a /> re.~Re .1/ érficale, 9 marzo 1927, n. 20, p. 307) i11 5 cu i è ap·pliiea!bilP. quan,do il solo 11erYo r11a rellare sniperior e è i.I1teressato, ed ~ porta11dolo tutto con le st1e brancl1e efferenti e "On i gangli i1ervo i aggit1nti (gang-lio s1'eno. palatino di ~Ie cJ,rl . --egue la Yia i11traoralc attì·nycrso il sen o n1n cellar e, 1per evitare cicatrici deforn1anti.

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l'opci11nzione è preced1uta da una intpnsa ar1ti ei> ·i bOC'l'i.l le. c:o11 anestesia locale no\'OC.Uiniiea si i11cictP la tnt1co a orale in <;orri1S.J)On ct0117a del solco g·l'nio-lnbiale s uiperiore, si inci de e sro1ju il pl r io...:;tin fi110 a scoprire le branche di di*ione del nr1 \'O sottorbitario, il q11al P, aperto il sP110, v-irne 1il>Prato ed tn1cinato, ùopo aver abbattuto la parrte inf~riore del canale sottorbitario. i aprt-t tn f os a 1)·terigoma"Scellare con ltna breccia .altra ,·er o la parete posteri or e del seno masrellare e gtirando suJ nprvo lo si Isola. Durantr 1po('hi istnnti cl i anP tesia al cloruro di etile lo si strappa E' con pinze adatte si aispor· tano i :na1r1i cl rl Jll'f''o sfer10-palatin,o, .compreso il ganglio, y11otu11«lo C'o·m plptamente il foram c rot ond o. L'asportaziotH" clrl ga11glio dj ~I eckel è in,dj sip 0n$abilc per i hu oni ri•snltat i ·definiti·Yi. E su 5 ca si i 2 insuccps.si clell' A.. (2 casi primi operati) era110 forse dnv ut i a tale i111comrpletezza operatorin. Tn una 3a amroalata completan do la sezione ò.r110 altre branche sensitive del ' ' si ottenne la g-11n.rigione, completa già dopo 2 anni e dopo 8 mr. i in 2 altri am1nialati. JURA . .~!l'u opo

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I dolori colici e il loro trattamento. Tl t!'attamento d elle colicl1e, c1oè delle .;risi du-

lorose r rarmpi formi clell 'adrcl ome , dev,e essere ri-volt o e'~senz ha ìn1e11l r ,a r i1ITl'UO•\' ere le ca.use della -co1i c·a, e a far rrssare le ·sue manife·stazioni dolorose. Il 'Prjmo ~o mp ii o non è però, seconcl·o J. PaJ (An1Prican !1l edic1ne, <lecembre 19-20), sempre fa{'j J,r. percluè talo1'a la causa ricercata sf11g;ge a 1l' ind·agine d0l mc>,d ico, oppure non ap1pari1sce elle allo1'q1l1a11do 11 do1ore è sc-OfffiJParso. Se 5,i <11Tn11n et•te cli es·sere di fron•te a cran1p1 t on i ·i rl ei visceri, si potrà rjcorrere a una scrtE (Ji 11tccli ca1n~11ti clistil1ti nei seg'11e[1ti ~rI'tlippi: 1

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POSTA DEGLI ABBONATI. :\ll 'nhh. n. 19 193-1 : I c·o11corsi per me cl i·co proYin ci al<') so110 p er rsa1n i, i qu1ali con stano di prO\'C scritte, di i)rove 1pratiel1e, e di proYe orali. Le proYe scritte rig11arùano l 'igiene g·enerale e .quella speciale e la rpi de1niologia e profilassi ,delle malat·tie infett i\'L'. I .e prove. prati,che rig11ardano la batteriologh1 P la clinica m edica. Le prove oralj vertono sul le materj.e ·delle prove scritte, sulla ,dermognafi A ed as1Sistenza pu1b b'1ica, e sulla legis1azione ed or:ray:i·izzazione sanitaria del Regno. È obbligato l'io a11che un esiperime11to sulla conoscenza della ~ i1 1uT1a fra!l'cese o i11g·1e e o tedesca a scelta del concorrente. r prognammi di esame possono però essere ,·arinti acl ogni con corso. 1\11. c. 1


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TL P OLIOLINICO

Al idott. A. P. , di B . d. L .:

Sl1ll 'int ossicaziorte cocainica può consultare: F. SABATUCCI: Sindromi neuropsichiche nei fiutatOt'l di cocairia . << JJ ,p oli-clin i·co », Sezione medica, 1922, n. 5. SUFFTT e G rRAUX: L a cocaine. ·E ditore Masson, Parj g;j. ProuFFLE: L es psyclioses cocatniques. Editore l\1asson, Parigi. lVL.\RTA : L a coCaina. Editore Sonzog·no, Milano. PORt\I(: L es st1L.p éfiants . Editore Dojn, Parig·i. SAR!AN: .7\L orfinism..o e Coca·i nisn10. E·ditori Rosenberg e Sellier, Torino. . DR.

(ANNO

XXXI\', FAsc . 24}

cazione sessuale da p1a.r te di persone r esponsabili. Risulta anche che tale educazione, secondo le testimonianz~ degli stessi ragazzj, r iesce loro d i utilità; circa il 94 % di essi hanno attestato . nelle rispo.ste al questionario, di av er trovato una utilità prati ca d1all'ed uc azion e ricevuta in questo can1.po. E c1ò è fatto 1più importante, in quanto si de-ve rite11ere che ta'le educazion·e deve essere stata apipena frammen tarja e probabilmente fatta in modo i1on se1npr e opportuno. (L a S tamr1a _ ,J edica). 1

,

Peso rOl'JH•reo e condizioni fisi<'hP. R. Dear (Jlilitary SiLrgeon, ott. 192'3) 11a -ela. borato; co11 m eto·di sta;tistici, i risultati di 11.588 esa~i fisici di u•f ficiali dell'esercito degli Stati l!niti, esami co·m pluti nel 1924. Li mette in ra'Pporto con la mortalità. Ri·s ulit a ch·e un ipeso su1pe. riore alla media è 6fa,rorc?'\'Ole ·p er tutte le età considerate, salvo la ·classe 1Jiì1 gio·Ya111e, in cui 11n lieve recesso no11 sembra rssere di svanta;g. gio . 1)0110 la maturità 1pjena, 11 n peso inferiore · alla n1e.d1a è ·di vant~g1gio, n, lnc110 che n on sia do,·n to a mala1ttia o de11utri zio11e. In ge11ere, quanto rnag·gjore è il pcri'n1etro artdorninale, tanto minorP ~ la dt1rata ùella vita . (.4n :i. d 'I g. ) _ \\T.

VARIA~

'

1

Le impressioni sessuali nei ragazzi. Qu aJ cJ1e tem.p o .f a si fecero negli

Stat i U11i li

con la cooperazion e della Sanità publ>lica, delle j11dagi11i •sulla modalità con cui av\· en gono le p1·in1e irnprcssioni sessu ali neJl'jnfanzia. .L\ questo scopo si clistrib'uiscono 1a i1umer osi gTt1p1pj di ragazzi i11 età dai 15 a i 20 anni, alcuni questionari aiccuratan1ente con1pilati da perso11r • tef'11icl1e; a tali questi onari i ragazzi cloYeYano rispondere per iscritto. Cancro e dieta. I soggetti così interrogati apparteneyan~ alir L. Hill. (r if. Jo11rnal Amer. Jfed . .-lssoc., 18 d ic. scuole, .ad impieghi diversi ed alle ind·ustrie. Si 19Z6) Ila e.-· eig·uito al cu11i esper ime11ti diretti a sta. poterono raccogliere risposte da 1029 ragazzi, tra bilire i· inf1u·enza deJla dieta st1]]0 svilup1po del i quali il 65 °{, aip'Partene\'ano a111a s.cuola supecanGro. Vari gruppi di topi sono stati sottopost i riore, il 29 ~6 alle scuole primari e ed il 7 % erano a die1e 1d1ifferenti : un grup1_)o rice\·eva una dieta irr1pie.g·ati. grezza, n ormale p·ei to·pi, di grano, a vena, orzo . .Dal corr1ple.sso delle risposte così ottenute si vegetali ve:r:di; u n altro gru pip 0 la d.ieta dei con sono potute rie a \·are 'le seguenti coq.cl usioni: taidtr1i di E·s sen; u11 altro la dieta di un ristoran te 1) l'età m edia a cui ·detti giorvani ritferirono J)OlJOlar·e; 11n altro ar1cora la 1dieta di persone be. di avl:lr .co nosciuto le prime im·pressioni sessuali, n pstanti; infi11 e un gruip·po era i·p ernu trito. Poi risultò ·di cir ca ·do·dici anni e n1ezzo. C:i n ota in 1' A. inn estò jJ cancro. E emerso il fatto inatteso proposito ·che in ge11ere tan to le ifamigl ie, quanto che jl pri1110 grup1po ebbe la ipiù alta m ortalità la scuola e ...gli ed1.1·c atori Jasciano che nella masda cancro, mentre la .m ortalità più ba:s sa si ebbe sim1a partl dei gio,·a11i l'educazione sessuale nel penuJ1t im o gru'Ppo. Non si è avuta nessuna venga abbandonata al puro Gaso. Il 78 °~ dr i fanpr0Ya chB ·Cibi m.olto cotti e privati di '~it amine ci ul] i interrogati a\·e\·a a'\·uto le J)ri rr1 e 11otizie favor iscano il caniero. L '.t\. è incljne ad am.met. ~ rssual i cla parte di .compagni ; tere ch·e qt.1alche agente infetti\:o pro.vochj uno 2) per qnanto rigu arda la masturbazione, stato ·d'irritazione, o che qualche Yirt1~ fiJ.ttrabile questo studio ha rile~:ato che essa è, si può dire, s'i1111esti ·su tessuti jrritati, deter11.1i11an1do lo svi. gene ra lP i11 t1n certo perio do •dell 'adolescenza; il (. 1n.n. <.t' Tg. ). • luip po ct.eJla m alattia. suo inizio risulterebbe in media sui 13 anni, ed i pri11cirp1ali in1pt1lsi ·verso di essa s·areb bero prodotti ·da condizioni amibien tali ed in modo parPUBBLICAZIONI PERVENUTECI. ticolnre da suggestioni dei compagni; J. B . H u R~Y. Th e di.ço1·d ers of l..,regT1ari,ry and 3) risulterebbe tuttavia da questo studio cl1e 1 the T icioiis Circles. - L·ondr.a. progressi ·posi tivi sono stati rea 1izzati nella djf. P. R:r~GELÈ-". D Pr .-!lkoh olgen11 .~s u nel der Alkoholfnsi one cl e Il' ed ucaz1one sessuale n egli nltimi 111is. brnuch rom &rztlicheri .<:;tandpunkt. an11i: i11fatti nna noteYole proporzione dei dettj L ipsia. ragazzi ruve,·a riceYnto qua lc11e ar<;Pnno <ii erlu · E . OsT1·. Pa scal F orth tt n !J. r l>arigi . 1

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[ANNO XXXIV, F&so. 24]

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SEZIONB PRATICA

NELLA VITA PR OFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Riunione del Direttor io dell'Associazione Nazionale F ascista Medici Condotti . •

Il 29 aprile, nella sede de.11'.Ass. N. lf. del P. 1. &i trovano riuniti. il direttorio sciolto ed il nuc>\ro direttorio. Il egreta rio Nazionale dott. , .. \C:lNO S]}iega quali sono i co1np jti che spetteranno al nuovo direttorio: i problen1 i dj assistenza sa.11itaria. SBgnati dalla Carta del Lavoro sono di una impo.rta,nza sociale eccezionale e l' A&:;ociazioue deve sentire di avere una. preciipua ragio1-;e di fo1:ta per l.a conoscenza insostitui~ile che il l\iI .. C. ha delle inasse lavoratrici e clei loro bisogni. Una nuo,·a ragione di forza indiscutibilmente deriva alla ~i\ sO<'iazjone <la.11'.appoggio cordiale dell' Ass. N. F. dcl P. I ., cl1e coi . uoi 300 mila soci, tutti fu11zionarii pubblici , sia .alla periferia sia .a l centro può forten1ente dimostrarsi valida i1el oooperare a.ilo SV1>lgin1en to ~ le l progr.an1rna. Con essa e per mezzo di es.sa ogni pos.sibile ragione di d~S-: sidio tra Je varie categorie di impiegati comunali è soomp.arsa, e si avranno quali collaboratori intelligenti e ca1>aci, i maestri, i segretari comunali. L' . i\.ssooiazione . l1a poi r.ag:ione di organizZiarsi -co1npatta e forte anche perchè non può trovare nei indac.ati giuridicamente riconosciuti, per ~hia·ro disposto di legsz.e e per categoricl1e ~~er­ .zioni del ~finistero delle Oorporazioni, .ap.p oggio e difesa dc~li interes.<>i della classe che r.appresenta. I sindacati cle\'ono tratta re dei soli interessi del Iibr ro ~serri?.io: noh p~o 110 trattare degli interes.si <lei medi~i quah dipendenti rla enti pubbliri: che a nzj appunto per evitare tale possibile interferenza s i è di. posto che nessun dip·e ndente da ~nte pubblico - che esercita .a nche li. bero esercizio professionale .p oss a coprire eariche nei sindacati. L'jscrizione da parte del M. C. nei sindacati è libera: se crede tli iscriversi per aver diritto di intervenire ed interloquire nelle adunanze per la tutela del lib~ro esercizio lo può fare, ed in tal -caso pagherà il contributo volonta1·io che sarà stabilito nece..c:.sa.r iamente per la tessera e per le altre esplicazioni di attribuzioni. Se invece non intende iscriversi, ritenendo non necessM"ia La sua presenza. per la tutela del libero esercizio, in tal caso è tenuto al soJo pag.amento del con. tributo obbligatorio: il pagamento di esso per -or.a non rleve compiersi, in attesa degli accordi -che per l'entità di esso, .saranno p·resi tra il Presidente delle Conftderazjoni Sind1acali on. Rossoni ed jl Seg;r. Na.z. dell' A. P. I. oomrn. Lusi· gnoli. Il oomm. LcrsIGNOLI si dice ljeto del1'adurutnza promossa dal oamerata, a;mico ' 7 acinoJ che ben · volentieri, conoscendo tutto il suo valore organi?,.. y,ativo, ha oonfermato oapo dell' A. N. F. M. C.

Egli oonficla che f·ra le varie categorie dell' A. N. P. I. si avra sempre maP~ior .affiatamento. L11 mrande fa.m iglia del P. I. è -0rgogliosa dì a,\·cre n el suo seno i M. C. per l' .apporto di carattere organizzativo, tecnico. assistenziade che essi possono d.are. Il M. C. n ei paesi è un picoolo p.adre e perciò moraline.nte f. una grande forza . E 'se.uz.iale proble-1na oggi è la formazione e la fuu.r.ione dello Stato Corporativo: la Carta del Lavoro è la più elev.ata manifestazione del nuovo Stato Fascista : per essa so110 segn.ati molti dc>vcr i e inolti dirit·ti: ed indiscutibilmente la forza di competenza dei pubblici funzionari farà sì che saranno rem·p re i primi collaboratori del volere . up remo del fascismo. N elLa formazione della Carta del Lavoro il piat Pre della A. N . F. del P. I. è stato il più obbiettivo e disinteressato, mirando solo all'interesse gene1~ale . Nella Car~a del Lavoro ci so no tract:iate ope-re n>S9isten2Jiali di importanza oociale gr.andi&sima. 11 ,M. e. è il ~olo chi~ COil(>SCa veramente i hiS1ogni della classe lavor.atr ioo. I M. C. facendo parte dell ' A. P. I. saranno indubbia.m ente nella for1n.azione del gra11de Stato Corpor.ativo valorizzati pPr le loro funzioni particolari <li dipendenti da enti pubblici . Nell.a seduta p<>meridiania VAOINO ri·assume la <:~ posizione del nU:tt.tin·o $Ulla richie~t a rivolta IJer mezzo dell ' A. P. I . .a S . E. Bottai in me1·ito !tll'cntità del contrib11to obbligatorio ed alla · esclusio ne dal diritto di elezione a cariche nei Sindaca ti e la risposta .avuta che toglie ogni dtibbio ~ulla incomp,a tibilità alle c::tiriche esistenti per tutti i dipendent i degli E. P.: le nomine irll·egolari non saran no .1~atifioate dal Ministero delle (}orporazioni: pel contributo obbligatorio ai Sindaca.ti conviene attendere - prin1a di pagare le oonclusioi1i delle trattative. FATIOHr, LusIGNOLI, BAVESTRELLO, PARODI, approvando l'operato. del Segretario N.azioniale VacinO' rile\-a-no lo sta;to immeritato di· inferiol'ità che 'sarebbe fatto ai M. C. - se per essi soli dovesse avere valore La disposizione della esclusione dalle cariche - per cui necessiterebbe una modifica al rigu.ardo del1a legge. V .\CINO rico1nff!lrma cl1e non vi possono essere ragioni '·di conflitto ooi .Sindiacati. 'futti i m.en1br i del direttorio .approvano la linea di condotta a tenersi, traooiata da.l Segr. Nazionale A. Vacino. CAitROBBIO fa presente 1a necessità che il dil'ettorio ricl1iami al convegno dei segreta.ri. prov~inciali l'a.t tenzione sulla grave questione dei medici anziani, non iscritti alla Ca&sa Pensione. Egli li.a. fatto studii e statistiche in proposito. Altri <'Olleghi pure si sono occurpati dell'argomento. Sono circa 200 i medici anziani da 65 a 78 anni di età con 40 e niù - anni di servizio \


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POLICLL."'l\ICO

[ANNO XXXIV' FASC. 24]

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pri\i di pen5>ione. Vi sono ,ca\Si pietosi. Necessita un provTedime11to çli umanità . V ACINO ricor·da il s uo interessamento·: La Cassa P ensioue trattandosi di pu.r a n1ateria fin.ianziaria n on pt1ò r isolvere il problema se non richied.e-ndo il \ersa.111ento delle quote arretrate, e degli inter essi com posti. I colleghi sar ebbero dispooti al versamento delle quote: bisognerebbe ottenere dal governo il vers1a1nento una volta tanto -- co1ne h.a fatto per i maestri - di una somma non indiffere11te, circa 3 rnilio11i. E u11 vero atto di u.m anità. RoNcONI ricorda che nella su.a provincia diversi · con1uni h a nno corrisposto per conto loro pensioni, a11che rilevanti, .a medici anz~ani non iscritti ottenendo così che il servizio venisse affid1a,to a ·1nedici giovani con miglioramento sen&ibile di esso : altri coileghi ricordano che lo ste&so trair tamento è stato fatto in altre provincie. Il dott. PERCACCINI invita il Seg.r etaa:io N aziona.le .a porta-re nel convegno dei segretari provinci1a li la questio11e della pensione ati lltl . O. anziani delle provincie redente, chè oolla cessione alla Confeder.azio11e del Tirolo dei fondi delle casse provinciali per le 1pensio11i .a i medici co·m unali, sono n e.ll' impoosibilità di potere avere la. pension e . N ecessita da parte del gover110 ·u11 atto di vera giustizia. Il co1nrn. a.vv. LusIGNOLI - informia to delle rjr.:hies lt! del coll ega Parorl i e di altri 1nembr1 <l.el Direttorio - ripete le spiegazioni ed assicm-.a zioni date n ell1a mattinata. Non vi può essere ragione di co11flitto tra Sindacati ed Associazioni p erchè per <liS1posto di legge le funzioni sono ben n ette, distinte e chiare. Gli uni devono occupa.:rsi del libero esercizio e non possono occuparsi dei r apporti cogli enti pubblici: og11i interferen za in tale oa1npo s arebbe senza dubbio mai permessa dalle autorità superiori ·p er ch è con t ra.ria alla legge. Ciò non vieta che i M. C. possano isoriversi se Io cr edono. Il Direttorio piename11t-e assicurato a.a lle chjare dichiarazioni del ('.OIDllJ. Lusigno1 i Il la udt-> ad e.s~o se11titamente ringrazia.ndo. VACINO sente il dovere di riferire al Di.rettorio tutto il Lavoro compiuto dal · Congresso di Siriarcusa ad oggi. I membri del Direttorio - veccl1 io e 11 uovo con v ivo plauoo a;p.p rovano incondizionatamente l'operato del Segretario Na..zion.aJ.e che h.a sa.puU> col su o tatto, colla su.a intelligenza, colla sua. tenacia., n on badando a sacrificii, .POl'~a.re l' A . al più gr.ande triQnfo. • Il collega CARROBBIO che fu testimone di quanto h ai f.a.tto Vacino si r ende interp,r ete de lla riconosce11za di t utti i membri d~I Direttor io e di tutti i ~1. c.

.4.d1t11ata dei Segretarii Provinciali. Nella · s~duta del 30 ap<l.',ile 1927, il segr. gen. VACINO porta il sal uto a u gurale. Annuncia che in base al nuovo Statuto la. nomina del segr. naz. 1

è di ~·pettanza del segr. gen. dell' Ass. del P. I. da cui dipende 1a nQstra Associazione per esplicito 1yolere del Duce: la su.a nomina deve avere la ratifièa del Ministro delle Corpora·z ioni. I segretarii provinciali SQ110 nominati dal segr. 11.az. e le nomine devono essere ratificate dal segreta.rio gen . dell' AiSS. del P. I. Ripete le norme che ha seguito p er dette 11orn.ine e che ha riferito nella .seduta del Direttorio. PARODI, ricordando il difficile lavoro compiuto in 1no111e11ti tanto scabrosi dal V.acino , che ha esplicato opera di vero a.p ostolo, propone il segue11te ordine del gio1·no : cc I segreta.r i provinci·a li dell' Associaziorne N azionale F .ascista Medici Condotti , riuniti in Roma nel gior110 30 aprile, approvano l'operato del dutt. V acino clal Congresso di Siracusa ad -oggi non solo, ma gli tributa no tutta la loro l'ioonosce112a, a<ldita11dolo .a i . ~ledici Condotti. d'Italia come l' uomo che, attraverso un lungo, difficile ed estenuante 1avoro, h·a saputo sempre ed in ogni modo tutela1·ne gli interessi morali e materiali. « .S-0no lieti di oonstataire come la vecchi.a Associazione Nazionale Medici Condotti, rinnovata col crisma d·el ]'ascisn10, si inquadra n e.11' 1\.~0001a­ ~ione Nazionale F ascista del Pubblico Impiego, e come già .a Trieste, quando con entusi.3>511no e fede i Medici Coudotti p assarono i:t i Sindacati Fascisti, rin11ova.no ora 1a loro im111utata fede ·nel Fascisn10 e nel suo Duce, a.1 quale sono pronti nd ubbidjre ora e sempre p er ·la gr.a.11dezza. d'Italia » . E a.pprova.to oon unanin1i applausi. VACINO riferisce tutto il 1avo1·0 compiuto dal C·o11gresso di Siracusa, come hn. già. f~itte davanti al Direttorio. Il dott. L u SIGNOL.I propone u11 telegr:amma .al D uce che legge tra gli alalà di t utta l'assemblea. « .i. S. E. B e'fl.ito jJJussolini -

Roma'. .

Dirigenti nazionali e provinciali .A...~ciazioue Nazionale Fascista Medici Oo11dotti ,r iuniti in R o111a presente il segretairio generale . . Associazione F ascista Pubblioo Impiego inviano . fervido al.alà Duce m.agnifico e formalme11te si impegnano di da1·e ogni a.ttività loro per classi lavoratrici nelle opere assistenziali che fasc1Sino vuole e carta. la voro prospetta. Lu s1GNOL1-VAcINO >>. data lettura del1.a let.tera di S. E. Bottai in r i.sposta alla richiesta del seg.r etario generale del P . I. che è commentata assai favorevolmente dall'assemblea . · V iene p•u re d.a.ta lettura del r esoconto della visita di oma-ggio e presentazione del Direttorio a 8. E . Turati: l' assemblea con plauso ge11era.le dimostra -tutto il SIUO vero COIDpÌia.Qimento. 11 Presidente fia dar lettura dell'ordine del ·g iorno ' ria.ssuntivo presentato dal dott. Lusignoli : « Il Congresso dei se~retari provinciiali dei medici condotti ra.d nna.t i in Roma il 30 aprile 192.7, n 11110 \, con l' intervento dei rappresantanti delle i}rovincie di t11tta Italia;· \~ien e


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SEZIONE PRATlCA

sentite: la relazione del Segretario N azio·n ale dott. , .,.acino, le dichiarazioni d€l Segretario ge11eraJe P. I. avv. Lu ignoli: le risposte di S. E. il Sottosegretario alle Corporazioni Bottai a p1recedenti interroga.tori e me1noriali 1 le dichi31razioni fatte al Direttorio del]' Associazione stessa d.a S. E. Tura.ti; rit€1111to che i11 ba e alla prescrizione della legge si11dacale e delle <lisiposizio11i ininisteri.ali i n1e<lici oondotti, che e~ l1ca no la loro funzione preminente in quQlità di funzionari delle a.m ministrazioni oomun.a li , debbono co11siderare la loro ...<\.ssociazione 11azionale a utorizz..ata dal Governo a ter1ni11i cli legge come l' unica Yalida fornta organizzativa l'*r la tutela della loro attività inerente al pubbli~o in1piego; approva •ad un.ani111ità e con plauso l'operato <lel egretario Generale dott. acino e la uffi.oiale <:ostituzione delJa A. N. F. ~f. C.; irr1pPgnn tutti i })ropri rappresentanti i11 ogni: Comune d'Italia a dedicad·e ogni interessamento di opere ed ogni impulso di fede al m.assimo sviluppo e al più fecondo funzionamenro dell'Associazione stessa in pieno aC<!ordo oon le superio ri gera.rchie dell' Associazion e Generale Fascista del Pubblico Impiego e sotto }>egida del Segretario Generale del Partito Nazionale Fascista ai cui ordini si dichiarano orgogliosi di potere ubbidire». Continuando nello volgin1ento dell'ordine del giorno il egreta rio N aziona.ile ricorda il lavoro compiuto e da. compi er i colla propaganda ig1e11 irri nella lotta con t ro le 1nalattie sociali. La ca rta del l.aYoro fa particolari .aooen11i che noi dobbia1110 .raccogliere: ia.nzi in pieno accordo col segretario federale del partito e col se~etaJ·io provinciale dell >A. del P. J . noi dobbiamo essere i primi in questo compito sociale: noi dobbiamo dimostrare che più che attende1·e alla tutela dei nostri interPssi vogliamo adoperarci a vantaggio delle malattie che 1na.ggiormente colpiscono le classi lavoratrici fra cui viviamo. Che anzi per la lotta contro la tubercolosi - malattia che fa stragi fra 1a classe op erai.a noi già abbi.amo costituito la no.5tra A. N. A. dei M. C. ohe in tutta Italia -- l)it1 o meno secondo le regioni ha lavorato con 1·isu]tati confortanti. Ritiene cl1e essa debba continuare nella sua ope11a fattiva, ri1nan rJ.an<lo al oongresso fut1u·o la decision e se debba cessare dalla sua particola.r e azione per Lasci.are all' A. N. F . dei M. C. le direttive di O"'ni lotta. contro le malattie sociali. b FAT'IOBI , presidente dell> A. N. ~·, espone il la .. voro com l)j uto fino ..ad . oggi, rima11dando la vera relazione al prossimo congresso. Il oonsig.lio direttivo ha nromosso innanzi tutto la for1na.zione di una sezio~e in ogni comune per mezzo del M. C . che deve essere 1a mente tecnioa direttiva ed anche oggi necessita costituire le sezioni dove ancora non esistono . Così potrà aversi prima di tutto una reale statistica dei tubercolotici colla quale solo . sarà p ossibile esamin.are in itutta l.a sua gravità reale il problema dell'.assistenza dei

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tubercolotici . I ~i. C. hanno tenuto conferenze: ..ii i~ riprodotta. l a films: s i sono distribuiti opucoli: si è fatto della p.ropama11d.a spicciola: si è fatto la festa del fiore: ~i sono istituite Mlù11ie alpine, marine, solari: formati <lispe11sarii. 1~ confortante la. promessa cho sarà prooa in cons ider.az]one l'offerta dei M. C. unici OO·m petenti - di co11.abor.azione in questa grave lotta. ()ra è i&tituito in og11i provinai.a il oonso·r zio provinciale antitubercolare : bisogna agi.re percbè in essi ent1·i fra gli amministratori il M. C. Oggi con 1.a costituzione del1a nostra Asso~ia­ zione adere·n te alla g ra11de Ass. del P. I. ed .al P artito, il M. C. è maggiormente ' ralorizzato ed apprezzato. Necessita però evitare le dispersioni: ci vuole un'opera unica fattiva, pur rispett.ando le iniziative locali, pa1rticolari. La Carta del Lavoro accenna all'intento del Governo di provvedere con un ente assicurativo &peci1a le a taJe lotta: tutti i colleghi fin d> ora .si interessino e lavorino. 111 Francia s i ebbero risu.ltati splendi'.ii dal1a sola dispooizione per cui i bambini di tubercolotici sono tolti dalle loro case ed ,alleva.ti igienioa1nente i11 .appositi istituti. I vantaggi ottenuti sul coefficiente di n1ortalità ha impressionato tutti gli strati socialiJ · che oggi prendono vivo interessamento al grave problem.a. GAGLIARDI sostiene la necessità che il M. C. si.a chian1ato alla presidenza dell'O. N. in ogni Con1une. PAAc..\CINI sostiene che nei Comitati Comunali del Cons. Prov. A11t. entri come mente tecnica diretti,·a il l\iI. C. l) _\NfùNI ricorda che per la. Provinci.a di Nov.a i·a è . tabi lito c11e il M. C. deve fai; parte del Co1nitato in ogni Comune : per ingaggiare u11a lotta neceS&ita inn.anzi tutto sap er e il numero dei tubercolotici: questo j.} pri1no lavoro. Qt11ndi viene votato il seguente ordine del . g 1or110: u Il Congresso dei r.app·r esentanti provinciali della A. N. F. M. C. riafferma la propri.a decisa Yolo11tà di dare il più volenteroso contributo e la pili fervida col1aborazione nel.la lotta contro le malattie sociali in genere e in ispecie contro la. tubercolosi per la qu.ale ritiene doversi riconfe1·n1a,r e i concetti informatori e costitutivi della As.~ci.azione N aZ11onale Antitubercolare dei Medici Condotti deliberata al Congresso di Si·r acusa ». VACINO ·propone pure un ordine del gior.no di p lauso alla Direzione di Sa,11ità, che è ap provat-0 all ' un.animità: « I·l Con'g resso dei rappresentanti pTovinci ali del!' A. N. F. M. C. ·e sp•r ime .all'll.Lm o Gr.ande Ufficiale pirof. MESSEA, direttore generale della sanità pubblica, il proprio unanime e riconoscen~ plauso per l'opera altamente commendevole a v.antaggio dell·a sanità pubbljca da Lui svolta, e per Jn. c:onsiderazio11e benevola con cui ' rolle sempre occuparsi delle questioni inerenti al servizio di condotta medica e di .assistenza sanitaria ». 1

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POLICLI~""ICO

Il dott. PEROACINI richiama l'attenzione del Convegno s ulla 0011dizione dei m edi c·i anziami delle Provincie redente nei rigu.ardi delle 'Pensioni. V ACINO assicur.a. che ool con1n1. l . iu signoJi si farà p.r emur.a di sostenere oon apposita memoria IJresso il Gover110 le giuste richieste dei oolleghi delle provincie redente. . CARilOBBio p.r ospetta le tristi condizioni dei M. C. .anziani non iscritt i alla 03.6sa Pensioni. V ACINO rioord·a le pratic11e svolte: si richiama .alle dichi.a.1r azioni fa.tte a,l Direttori·o e presenterà ap.p ooita .rich iesta al Governo; r>ur dovendo ri-oonoscere ohe non vi è r.agione di diritto, si .augura una soluzione d-efinitiv.a della questione o -001 oonoorso dello Staro o dei Con1uni inte,r~ti .ad av~re un .m iglior servizio. DE SANc;r1,c; interessa il convegno sulle condizii01ni dei M. O. terremotati .a ct1i ancora non e' -00ncessa l'addizion ale. V ACINO ricordando tutto il lavoro compiuto per tale q11estione r.amn1enta che l' airt. 34 si oppone alla soluzione sollecitata : insisterà oolla neoessaria -n.r udenz.a. BELMONTI rileva ,a lcune ma11ohevolezze della ' legge sulla pen.sion.e ed in p1articola.r e la SOllllTha , richiesta per il riscatto degli a.n ni di università -troppo elev·ata in confronto dj quella della legge ,precedente. V ACINO conoorda che vi sono ma.nchevolezz~ : -sempre si adoprerà per una mig.liorìa possibile della legge: il riscatto non è più ipermesso e& .se.ndo soadruto il termine fissato: nec~itia un.a ,proroga per cui ben volentieri si .adaprerà. VAcINo dichiara, fra il p].a uso generale e gli E-la Eia Alalà al suo indirizzo, chiuso il convegno. invitando i colleghi a JavOTo proficuo di org.aniz.z.ia.:zione nelle rispetti·v e provincie. Fissa come sede de l 9rossimo co·n g.r esso, nella seconda qu[,n dioina 'di -sett8-mhre, Siena.

Riduzione degJi onorari professionali. Sono stati convocati in assemblea generale straor-dinaria nell'Aula Senatoriale in Campidoglio gentilmcente oon cessa da S. E. il .Govern.atore principe Potenziani tutti i ·medici di Rom1a e Proiv.inci~ , per decidere una riduzione s ulle tariffe degli onoI'ari professionali. L ' altla er.a affollata <li oltre mille medici , fra cui. , furono n'°tati i ma-ggiori esponenti delle Oliniohe e degli Ospedali: prof. sen. P estalozza, professori Alessandri, Asoo1li, Ferrero, Della Vedova, Ferretti, Galli, Ll1gli, Ca..rduooi, De Fabi, An.to.nucci, Laurenti , Ciuflìni, Cassini, P a.negr ossi, Gu.aldi, Peoori e tanti altri, tra i quali numerosi Fiduoia.ri proviinciali del Sindacato Medioo Fascista. Il prooidente della Commissione Amministratri-ce dell'O.r dine p.rof. Ermanno Fioretti, ha brevemente e chiaramente esposto qua.li debbono essere le direttive degli iattuali Ordini che non possono

[ANNO

.XXXI\T, FAsc. 21 l

dis~il1ngersi

e differe11ziarsi dalle du·ettive sindacali, unifo r1nandosi ai oo·n cetti emanati dal Governo N·azionale Fascista per lia costituzione de llo stato oorporativo. Ha tenuto inoltre ia stabilire la · ferrna volontà di elevare sem1)re più il decoro dell.a professione, cercando di spazzare il terreno dalle incrost..1.zioni ·di interessi che &i sono venuti crea.n do nei margi:qi dell'esercizio della nledicina e chirurgia, col combattere s pecialme'nte l'esercizio ab usivo e tutte le altre forme di sv-alt1tazioue rle lLa professi on e . Richiamanclo poi l' attenzi{'ne dell'Assemblea .sul1' importanza c11e il ]}uce ha voluto dare alla pvtenza democratica della stirpe, ha ampia.mbnte spiegato le nuove forme di .assistenza sa.njtaria, basate s ul sistem.a assicU!Iìativo, riferendosi precisamente a q·u anto è w ritto nel1a carta del Lavoro dove, come primo f.atto, s i annt1ncia l'.assiourazi<>110 contro 1a tu~rcolooi, cui fia.:rà seguito quella delle malattie professionali per arrivare quindi all' assic11razione ge11erale d i tutte le 1nal.attie. Ha spiegato in ultimo le r agioni dell' ~mblea straordinaria, consistenti nella pa~·tecipazione della cl.asse medica .alla batta.glia eoonomica e finanziall'ia che sotto 1a guida del Primo Ministro si va sv0Jge11do in tutta Italia. I·l prof. Fio1·etti ha ch·iuso il suo discorso da tutti applaudito, invitando i oollegl1i a schie-r.ar&i quali militi disciplir1ati agli ordini del Duce, contribuen do c-0lla loro oper.a scientifica all'inte~ità della razZJa, per conserva r e alla Patria lo s.t.aumento più eflìoace di pote11~ e di gloria. Aperta la discussione viene per n•:C:lamazione nppr·ova.t o il segu ente ordine del giorno: cc I medici iscritti .all'Ordine di Roma e Provincia, riuniti in assemblea str.aordiniaria, in ossequio alle diiret.tive del Duce allo scopo di contribuire alla ricostruzion e eoonomic.a della Nazione, d eliberano la ridl'l.1zi,one del 10% sulle attuali tariffe ·profe&Siionali, riduzione estensibile anche iai oompensi devoluti a.i medici interini nei centri rur.ali; ed il rilascio gr.atuito da parte dei medici cura11ti dei certificati oooarrenti a;gli operai dei Sindacati Fascisti • • in caso di malattia » . L ' A.<:s emblea si scioglie con una ov.amone .al ~ ed a l Duce, dando mand,a to .al presidente di invi.aire Uùl telegiramma al Capo del Governo per comunica.rgli la suddetta deliberazione. 0

Il Direttorio del Sindia.caro medico di Bari h~ deliberato l'.applioa.zione, dal 1° giugno, della riduzione del 30% sulla vigente tariffa minima del• l ~Ordine dei medici. Il Sindacato farmaceutico di Ba ri h·a deciso di acoorda.r e il ribasso del 10% sui diritti di .xnanipolazione concessi dalla tari~a governat'iva' nonchè ·sneciali - . riduzioni sui •mediainali di largo consumo.


SEZIONE

CONCORSI. Poe TI vAOANTI . ALEZIO (Lecce) .

•cad. 20 giu.; L. 8500 per 1000 i)o,-.; addiz. L. 3 per 500 po,-. e L. 3 oltre; -! qu.adr. c.lec.; età lim. 40 .a..

Ospedale Oivico di S. Salvatore. - Primario del Laboratorio di ricerche cli1ùche ed a.n a•.\Q1.-ILA.

tomo-patologic11e; scad. 25 g iu. Vedi f.asc. 23.

B-ccINE (.4.rezzo). -

cad. 29 gi11.; 3a. condotta; -! qu.adr. dee.; indenn. cav. variab.;

L. 9000 <? c. -,~ .; ta.., ·a L. 50.

(T-d•in e). 'cad. 15 giu. ; L. UOOO e 6 quadr. clec.; L. 500 er\. att.; L. 1500-3000 trasporto ; L. 1000 utf. sa11.; c. -v. L. 1620, oltre indenn. i11e1nbri cli faro. co1T,·iventi ed .a carico. ('L.\ t'"ZF.TTO

Co. Jo; .'\Z.\ . R. Prefettura. - Scad. 20 giu. l·fficiali ..,a nitari di 9 consorzi. Vedi fase. 20. GENOVA. R. Prefettura. - Ufficiale sanitario e direttore dell'Ufficio ~f unici pale d'Igiene d el Comune di GenoYa u11ificato. Scad. 30 giugno. , .,. edi

875

PRATICA

PoLr (R o1na) . - Scad. 30 giu.; per Gu.adagnolo; L. 10,500, oltre L. 400 se uff. san., 5 quadr. elce. ~ età lin1. JO a.; tassa L. 50.15. '-3. PELLEGrtINO (Bergai1no). - Scad . 30 giugno; L. 6.300; addizion. L. 2 e L. 5 p er ogni povero ( 'econ do che abbia. diritto o i10 ad assist. far1n.nc.); L. 750 trasp. ; L. 500 a111bulat.; c.-v.; 5 cp1i11qnen11i dee.; tassa L. 50 .15. S. PIETRO VrMlNARIO (Padova). Proroga .a t utto . giugno. s~1ERILLO (~-:1. scol.Z P ice·no) . Scad. 20 giu . ;. L. 11,000, co1111prese le in<lenn. lal1rea, forese e uff~ an.; 5 quach· . dee.; tas.sa L . 50.15. SONNINO (Roma). - A tutto 25 giu . ; v . fiasc. 21. 'fEn., ~o. l'ongreaaz. di Oaritò,. Assistente 1necl.-(;]1ir. dell'Ospedale; proroga 15 giu., ore 12; ta a, L . 50. 1~on1 (l- 1n bria). .Al 1° lu·g . Vedi fase. 23. l "'HBIKO. Ospedale Oiv1Le. - Scad. 20 giu., ore 12. ( ']1irurgo pri1naxio; L. 10 000, c._,, ., proiVenti professionali in conformità rego1a.mento organico. Ri' olgersi SB greteria C-0ngreg.azione cli Carità . . 1

1

fase. 19. , ~.

0

T1'~F.\.-o c1·iterbo). -

cad. 25 giu . ; L . 10~ 500 e .5 c111adr. Idee., c.-v·., L. 1500 t1'asp., L . 400 11ff. an.; età li111. 45 a.; tassa L. 50.1,5. GROTTl'l

r~(JJ,_\ \ '"rcENTIN.\ ( T.icenza) . -

cad . 20 giugno; 1° re1>arto; L. HOOO, oltre L. 00 trasp .; L. 300 og11i J00 pov. oltre il nligliaio e frazioni; 15°~ stip.inclen11. serv. att.: c.-v.; 2 anni di esercizio i11 Com1111i od 0:-.1ledali; L. 1000 se direz. Ospedale: t~ ~ a L ..30.15.

LAGONEGHO (l'otenza). - A tutto 30 giu.; lire 7000 per 600 pov·. e 6 quadr. dodicesimo; docum. a 3 n1esi; tassa L. 50; età lim. 40 a. ; ser\1 • entro 15 giorni. -

• 'c.acl.

2.5 giu.; co11sorzio con To-

lentino e Pau~ula; L. 9000 e c.-v. , oltre L. 3500 tr~<.>p.; 3 qu.aclr . dee. ; rico11oscim. 1 q11adr. ; età li1n. 24-..J.O a . ; tassa L. 50.15. ) lANT·O \ ' A. 1~. I'rr·f Pftilra. Uff. san . e m edico capo de1l'Uff. d' Ig . di :Yla11tova; al 15 lug., ore 18; titoli ed esa1ni ; L. 13;500 e 5 quadrienni dee. ; L. 2.500 ii1denn. carica, c. -v.; divi.et<> eser c. profess. _i\ b. c . .+2,000; 11 a. 1765. Chiedere ai1n. MATINO (Lecce). - L. 8500 per 1000 po\.; addizionale L. 3 per 500 pov. e L. 5 oltre; 5 qu.ar drienni dee. f oad. 30 giugno. MoGLIANO VENETO (T rev iso). Pio I stituto ()ostant e Gri.s. - Direttore sanitario. Stip. lordo L. 22,000 aun1ent. del dee. per 5 quinq. ; indenn. c.-v.; alloggio a mru·i "uoti, orto, illuminaz. gratuiti . .8ca.d. 15 luglio. Per migliori chiarin1enti chied ere bando con cor so al segretario sig. E. Pa"t"an. ~IoNZA (1lf 1w110). - 1Scad. 15 giu.; medico oomunale aggiunto; L. 10,500 e indennità trasp. Rivolgersi SegreteTj a comunale. 1

'ac-:l nti si riferiscono -a condotte i11ediche. (

1

)XCO H I .\

PREMIO.

I

IvnEA \~!osta) . Ospedale Civile . - Due assistenti della Sez. Chirurgica; scad. 20 giu.; v. fase . 21.

:\I \CER.\'f.\..

.\' ufa . Qu.a11do i1011 è indicato a}t.ri1ne11ti, i postì

Preniio T·oronoff per l'UJIFIA. 11 dott. ergio , - or,onoff ha fondato due i) remi, llH<> di Fr. 10,000 e l'altro di J:i r. 5000, a favore d Pll 'Cnione M edica Franco-Ibera-Americana (compre e anche l ' I talia e la Ro1nania ), destinati cioè n 111edici dei paesi latini. Gli argome11ti posti a <:oucor ·O sono: 1) E sistono n ell'uomo delle insuffi.cit>nze e delle iperfu nzio11i. delle ghi a ndole endocri11e~ 2) L e iperfunzioni di queste ghiandole posono e3Sere reazioni all'insufficienza p a~rzia..le di c-iu sc: u11a o di parecchie di tali g·h i.andole? I lavori d ebbo11·0 farsi p erve11ire i11 nQ!Ve esemplari ei1t ro il 31 dicerrLbre 1928 al dott . Léopo1d L éYi , rue Tl1éo1do.re db Ban\ille, Parigi (XVI); e i p-0:-; 0110, essere fir1uati o n 11onin1i e contrassegnati da un segno di rioonoscin1ento. Tntti i nianoscTitti d ovr.an110 essere in lingua frn nce~e, e se originariaimeJ1te scritti in altra linf:!.Ua do\ra11no essere tradotti i11 fr.a.ncese. 1

1

.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

fl cl·ott. Pie.r re ::\il.asson , cl1e a lu11go fu. n ell' I stitnto Pas teu r di P ,arigi e cl1e .attualmente insegna i:tologia patologica ,all'Università diÌ Strasb1urgo,

ha accetta t-o la cattedrra di i>atologi.a all'Uni,v er,•ità di ~'.[o.1 1trea.l (C.a..n ~dà) e la i1omina di 1p ai:o1

logo all'ospedale N otre Dame della stessa cit.tà. 1

Il dott. E·dwa.r d ~.\. P ark, pro fessore di pediatri a alla Scuola M edica d ell'Università Yale .a ~e"· EfaYe11, è nomin:a.to professore di p ediatria e pri1nario pediat ra all'Ospedale Johns Hopkins del1' li11iYersità on1011ima a Baltin1ora, quale succes.. sore del !Jrof. J ohn Ho,vland, d eceduto. 1


876

IL POLICLINIOO

NOSTRE CORRISPONDENZE. La comn1emorazione d i Gr assi a Fiumicino. .

e, come il « Policlinico » ha pubblicato, nel 11. 21, l' annua.le omaggio di . fiori .alLa tomba di Ba.ttista Grass1i al ·cimitero di Porto .anche quest' ann·o fu recato da,gli .allievi di Lui, daigli a.m miratori , da.gli sco1ari e dagli insegnanti delle scuole locali, con inestinguibci.le commozio11e, il giorno .anniversario del1a 1norte, vogliamo ora 1a gg iu11gere che la distribuzione. dei p.r em·i venne, i)er iniz:iiativa dell'Ufficio d ' jg.iene del Governaitor ato di Ron1a, fatta oon speciale solennità. Delle confer enze di prop1aga11èLa aintimal.airica periodicamente tenute dai medici condotti, quella di Fiumicino fu affidata allo scrivente, che svolsie a.ppunto il tema « Oontinui·amo l'opera di Bat.t ista Grassi». Si raccolsero nella Sede dell' A&sociazione Combia ttenti non solo gli scolari di Fiuinicino, Porto ed I sola Sacra. con' · gl' insegnanti, ma tt1tti 1 parenti e numerose notabilità fra cui il vescovo di Porto, 1a figliuol.a de.I oompianto M.aestro, il dott. Esoala:r e pareoohi alta"i medici del11' Agro Roinano che djstribui.rono no·n solo i 1premi - consistenti in li.b1retti di .risparmio di somme la.sciate dal Gnassi, m,a pure di quelle capitalizzate dal Comitato di Poo·to coim e residuo della sç1nma che aveva servito per murare - dopo quindici giorni della morte del Grassi - una lapide 11el p alazzo del Cardinale a Porto. Aveva110 aderito il sen. E. M.arohiafava, S. E. il princip e T orlo11ia, · il dott. Hackett della Fondazio11e .Roclcefel le r e .m olti .altri. Prim.a delle ·p r oiezioni della Cineteca Comunale Yen nero 11sl teatrino della Sala dette ·d·u e oommediole dagli seiolari, di soggetto· igienico e specie di profilassi a11timal.a.rica. come gare d'igiene del Governatorato. Fu la ve1r.a inaugurazione popolare del fa.bba-icato ohe gli ex Oomhattenti di Fiumicino la cui attività dal loro antico presidente, lo scrivente, fu polarizzata i1ella lotta oontro la malari.a - eressero per dare un posto stabile 1ad un labo1,atorio di accertamento, ohe si è intitolato a Battista Grassi, con .a.llo·g gio per un medico e p eJ.· un aS&istentè sanitario e una. sala .d i conferenze. Il successivo 24 maggio vi fu l'inaugurazione ufficiale con l'intervento di S. E. '!'urati, i presi denti delle Federazioni Combattenti e Fascista, t utta, I.a popolazio11e oon squ•adre impone11ti di l\II. V . S . N. , B;aliHa, ecc., oh e si fecero .u n'idea del lavoro che ora la Fondazione Rockefeller compie per incarico del Governatorato di Roma e che e predisamenW la •OOn.tinuaZÌ()ne; idi ~'Uella impiantata e p e rseguita dal Grassi fin dal 1918 .

, , . E. Ov AZZA.

[ANNO

XXXI V,

FASO .

24]

NOTIZIE DIVERSE. Scuola S~pe riore di l\lalariel ogia . Il 15 giugno, oon l'intewento delle più alte Autorità del Governo Nazionale, saJrà inaugurata in Itoma la Souola Superio1·e di Ma.1ariologia. Nel numeri scorsi del nootro ·g iornale annune;ic1nu110 i prog.r .ammi, i fini, ·gh scopi 1della nuova istituzion.e .creat1a dal Governo Fascista. L 'insegna1nento, irrup1artito dia.i i1ostri p~ù insigni studiosi di n1alaria e dù.i i1ostri migliori tec11ici di idraulioa ed agrairi13,, oomp.ren<lerà lezioni teoo:ico-pra.tiGhe e gite d'istruzione in oone palustri e di mrand~ e piccola bonifica. La scuola sarà 1completa ed ·a rmonica in ogni sua parte. Sono in corso cli st.an1pa progrn.m1ni det.tagliati ooi somm,arii delle lezioni e ooi .p rogetti delle gite che si esegui ranno in un primo tempo nell'Agro Romano e indi in CaJabria, in SaJ1degna e nel Veneto. Rammentianno ohe la tassa td' iscrizione alla Scu·o la è ·di L. 300 per ogin i allievo e darà diri tt-0, ·Oltre che a·g li .e sercizi nei 001\S[ pratici, al viaggiQ giiatuito n elle gite d'istruzione. Per richies.t e di programmi, per le :isor.izioni e per qu.alsiasi notizia informativa, rivolgersi al DirettQlre della Scuo1a, prof. V. Ascoli, Clinica }\!Ie<lioa, Poljclinioo Umberto ·I , Roma. 1

La cc Gazzetta Uffic:iale ,, pubblica il Regio deoreto-legge 8 maggio 1927, n. 773, con cui viene i~tituita in Roma la Scuola predetta. Riportiamo alcune parti del <looreto : La Scuola ha persoo.alità g1uridica. Essa è sottoposta .al P 1atron.ato di un Comitato d'onore presiediuto dal Capo del Governo, e del qua.le pos·s ono f.a r parte .italiani e straJlieri. Il governo della Scuola spetta ad UD Consiglio direttivo oosì composto: a) il 1direttore della Scuola, presidente; b) il vice-direttore del1a 'Scuola, vioe-presidente; e) .dieci oomrponenti soelti rispetti,r·a mente dai Ministri per gli .affari ~teri, per l' interno, p er le fin.anze, per la guerra, per la mairin.a, per l'.aeroniautica, per la pnibblica istruzione, per i lavori 1pubblici, per l'econon1i<.L nazionale, per le oomu.nioazioni; d~ di un r.a.ppresentaote dPlJa Croce "Ro~a Italiana. Il Consiglio direttivo è costituito oon decreto del Capo dtll Governo. I oon1ponenti di cui iaille lettere e) e d) d1u.ano in oarioa quattro a11ni e 'POSSOno essere oonfermaiti. Gli uffici di direttore e di vice-direttoJ:e della Scuola sono affidati, oon decreto del Ca.po del Governo di concerto col Ministro per la, pubblica istruzione risnettivamente ad •u n professore .ap' partenente . .alla Facoltà di medicin1a e ohirurgi.a del1a R. U ni-ver&ità di R-0ma e .ad un funzionario tee.nico di grado non i11fL~riore al 6°, esperto in materia di bonifiche, designato dal Ministro per i lavori pubblici. ,

-


[~t\.NNO

XXXIV,

F .\SC.

24]

877

SEZIONE PRATICA

La 'cuol.a potrà assumere a !Proprio carico il necessario personale amministrativo, tecnioo e di serv1z.io. A frequentare la Scuola sono ammessi cittadini italiani e cittadiru \Stranie1:i. In essa si distinguono due sezioni: una per 1a oli_nioa e la profilassi della malaria e u11a •p er la bonifica idraiulica ed agra:ria., a.Ile quali rispettivamente presiedono il direttore e il vice-direttore. A11a prima Sezione possoo10 essere 1ammessi: a) lau,reati in m edicina e chirurgia; b) stude11ti della F.acoltà di inedicina e chirl1rgia .•t\.lla seconda Sezioné p<>&S-Ono essere anm1essi: 11) abilitati all'esercizio del1a professio11e d'ingeg11ere ; b) s tudenti della Scuola di ingegneria, noncl1è coloro che hanno compiuto ·g li studi relativi; e) l.aureati in am.r.aria ; d) studenti delle scuole superiori di agricoltura. Potranno inoltre e--5 ere am111essi alle singole sezioni altri aspiranti che, a giudizio del Consiglio direttivo, abbiano la prep a.razion~ necessaria rper seguire util1nent.e i corsi. Con deliberazione del Consiglio direttivo possono essere istituite, entro i limiti di disponibilità del bila11cio dell.a scuola, borse di studio per stude11ti italiani e strauieri. Le norn1e p er il ft11n zionamento didattico ed amministrati,·o della s<'uola saranno staibilite dal Consiglio dir('ittivo. Il pre ente d ecreto entrerà in vigore il giorno stesso della su.a pubblicazione nella « Gazzetta Ufficiale » d el R egno e sarà. presentato al Parlamento p Pr la conversione in legge.

Federazione Nazionale Italiana per la lotta contro la tubercolosi. Ne lle'\ e<lnta del Consiglio Direttivo della Società Italian.a di , tudi Scientifici s ulla tuberoolosi, il presidente sen . prof. Edoardo Maragliano, reso eclott-0 il C~on si·glio della inizi.atiVia sorta ia Ronva e a :\i[ilano !H~r la. form,a zione di gru·p pi o se2ioni provinciali iu seno .alla Società, propose la seguente modifiea aggiuntiva allo statuto sociale, che fu ap1>rovata .all'unanimità: « Il Consiglio. nello i11tento di estendere l 'azione scientifica cl ella Associazione, delibera d{ p:rovocare La orga11izzazione di sezioni locali nei vari centri regionali italiani. A .t ale scopo la Presidenza incarica. un socio residente quale delegato alla costituzione dell1a r elativa sezione. I componenti ogni sezione devono essere membri della .Associazione e pagare la quota oociale. Le singole sezioni provvedono alla loro organizzazione inteNl.a e alle spese .ad ess~a i11erenti. A tale soopo possono stabilia·e ll'n a quota supplementa;r e altre .alla quota .che si v ersa alla Associazione. Il presidente in accord0 col segretario delibera sulle modalità fo1'mali di associaz:i,one per le sezioni provinciali » . 1

* ** Il sooon.<lo Congresso N azion.a le della Federa2ione c11e avrebbe dovuto aver luogo in maggio ' a :Milano. , si terrà invece, sem'Pre •a Mi1ano, nell ' ultim,a, decade di ottobre. Esso assu.m erà I.a mas-

sima jll1lportanza ed a lato del Congresse> sooiale vi sa.rà. .anche una seduta della Società Scientifica nella quale saranno trattati importanti temi. L ' on. Podestà di Milano ha accettato la direzione dell'organizzazione di detto Congresso; p residente onorario ne &a.rà S. E. Benito M11ssolini .

* **

ln vjst.a della prossima Confere11za Internazionale co11tro la tubercolosi che avrà luogo i.n Roma i1el 1928, il presidente della Federazione on. Paolucci, su proposta del Consiglio della Feder.azione, ha nominato un Comitato inca.r icato di orgianizza;re detta Conferenza. Es.so è composto : dell'on. prof. R. Paolucci, presidente, dei proff. .Arcangelo Ilvento, Guido Mendes, dott. Eschilo Della 'eta, dott. Federico Bocchetti, dott. G. B. Ra.atta, Jnombri, e del dott. F. PaTodi, segretario. Questo Comitato in due sedute ha stabilito il piano di massima per l'organizzazione, pi.ano che è stato trasmesso alla Direzione generale della Sanità JJubblioa per essere .approvato . Per quianto riguarda l'ro~ganizzazione scientifica detto Comitato ha cr edl1to opportuno interpella;re, per la proposta dei .temi, ]a Società Scientifioa. Italiana ·per gli studi contro la tubercolosi e oosì pure, per )a ezio11e sociale ha rivolto inv.ito a tutti gli Enti e Società antituberool.ari più importanti aff inoh è proponesst}ro argomenti da presentarsi ialla c.liscussione.

***

Sotto la presidenza dell' on . R.affaele Paolucoi, presidente della Fede.nazione Italiana per la lotta C'ontro la tubercolosi, s i è riunito il 30 ma.1·.z.o a, J>arigi il Comitato esecutivo dell'« U11ion Internationale cx•ntro la tuberculose ». L 'Unio11 compr~cle .attualmente: 32 Nafiloni (11 Governi e 21 associa.z ioni na2'Jionali), 3 membri onorari, 72 membri con,siglieri, 725 membri 1titola.r i. 11 pJ:of. Léon Bernard, segretario generale dell'U nion, riferì sull'ammissione all'Unio11 di ia.1cuni enti nazionali antitubercolari (Germa.niia, Grecia, Russia, Ucraina., ecc.). Dopo discussione si decise che nella prossima sedt1ta del Consiglio cii direzio11e, che si riuniirà ,a Parigi i11 settembre, il prof. Francis Harbitz rife rirà sul tema: « Gli effetti dell'iniezione sottocutanea .di vaccino B . C. G. i1el bambino e nel1' adulto non aller gici ». Si decise inoltre di interrogare le singole .&ssocia2ioni adere11ti ·all'Union per dom1andare se ,delle esperienze sono .in corso n.ei loro rispettivi paesi e di riferirne al S,e gretar ia.to i risultati .

* **

P er la prossi1na Conferenza internazion.ale, che av;rà luogo a Roma nel 1928, si stabilì oome data approssimiativa l'autu.n no, sal,ro a decidere nella prossima seduta del Consiglio di diremone la data p ii1 precisa come pwre i temi di discussione. L 'on . Paolucci espresse ai presenti il gTadimento del Governo italia.no perohè la prossin1a Conferenza intel'n.azion.ale si tenga a Roma.

\


878

IL POLICLINICO

Congresso della Società I taliana di Pediatria.

Nei giorni 28, 29, 30 settembre e 1° ottobre àvrà luorgo a N apoli il XII Congresso della Società Italiana di Pediatr.iia. P ossono inte•r venirvi i medici-chirurgi non soci e .presentare comunicazioni, a noTma dell'1art. 14 dello Statuto ,Sociale, purchè queste siano d'indole pedi.atric~ ed inviate, an.alog.amente a quanto· è stato stabilito per i soci, non p iù tardi del 15 agost<)'. La quota d'isori.Ziione per i i10.n soci è di L. 50. I n1eclici iSJcri tti avi~nno gli stes·s i di1ri tti dei soci e ri cever.a nno in itemp o utile {'elenco delle comu11ica zioni, la cop,i a delle relazio11i 1a staJIDip1a, il modulo p er i rib.a ssi feTr oviari, le disposizioni iper l'alloggio e tutte le altre p<>.SSibili facilitaz.ioni. P er ogni i)ea:sona cli famigli.a che si accompagnerà al Congressista 1a quota d'iscrizione è di L. 25, con diritto .ad u sun:ui re di tutte le sopira elencate facilitazioni. I temi d elle relazi-0ni sono: 1o cc Le n efropatie » (relatori : proff. M aggioJ'e e Oa.11elli); 20 « Importa11za socia.le · dell' e redolue » (1·elaoore: p~·of . ~1ensri) .

Il Co·m itato ordinato1re del Congresso ·è così oosti tu i t·o : prof. :&o eco J emma., i)a~esii dente ; p·r of. ltuggero V aglio', segretario ; prof. Luigi .Au riccl1 io, tesoriere . P er ogni oh:Larime11to rivolgersi aJ semretario prof. Rugge.r o Vaglio, S. Andrea delle Dame 21, N apoli (57), .al quale andir anno anche inviati i tit-0li delle cosm11nicazioni.

'' Giornate Mediche ,, a Bruxe lles. Come .abbiamo annunziato, daJ 25 al 29 giugno p. v . s i terrà ia B~uxelles, ootto l'.alto patronato di S . M. il Re del Belgio, la 6a sessione .delle « Gior11ate medich·e n , la qu.ale s i prevede ohe 13.Ssumerà notevoile importanza. ·p er il largo intervento cli me dici e scienz:Lati francesi , ingles i, svizzeri, sp agnuoli, nordamerioa,ni, gJiappo·n esi, ecc. Il Governo b elga ha esp:resso vivissimo deside rio ch e il nostro Paese partecipi all'a,n zidetta riunio. . ne, e jl nostro Mi.n~stro degli ruff ari esteri ha segnal.ato a i nostri coir pi scientifici l'opportunità che oe>test.o invito sia accolto.

Congresso Internazionale medico militar e. Il 31 maggio ebbe luogo a V ar savia la solenne in.augurazion e del Congressio internazionale di medic.in a e farn1acia milita·r e, 1alla presen.zia del Presjclente del Consiglio e ministro della Guerra, Pilsudski. Il 1rice minist ro della Guru~a, generale I{on~.rze,vski, aprì il Congresso ia nome del 03Jpo del Governo. Furono -noi 101 ronunz:Lati discors i ·~:lal gene1-.ale dott. R-Ouppert, capo del Dipartimento della Sanità del m.i.n istero della Guerra, dal capo della Deleigazion e inglese e da altri e.api di Delegazioni. Le D elegazioni &i recarono poi in corteo a deporre u11a c01rona sulla rtomb.a del ~1iilite I gnoto. _.\l Co11gr~ so p~,rteciparono i rappresentanti di

[ANNO XXXI V, FASO. 24]

oltre trenta N.arzio11i, no11ohè una, Delegazione ufficiale della Lega delle Croci Ro$e. Dei l.avr>.ri daremo, conto prossÌIIIlamente.

Congress·o Internazionale per la tutela dell'infanzia. Viene organizzato dal1 a L.ega delle Croci Rosse, dall' Associa.7..ione Internazio11a.le per promuovere la &'1liute dell' infanzia, dall'Unione i·n ternazionale p er la tutela dei fanciulli e dall' Unione I nter11azionale per l1a Fo11dazio11e di S~lv-e.zza dei fanciulli . Si ter.r à a P .a r.i gi dal 2 al 5 lugli o 1928, :Ln co1legamento oo.n il Congre.sso intei.,nazionale pe.r i aocoorsi e oon la ConferenZta internazion.ale per i servizi sociali . Le r elazioni e .gli atti saranno p ubblieati in francese ed inglese. Per le comunicazioni è ammessa qt1alsiasi linguia, ma durante le sarJute funzio11erà un servizio di t raduzioni orali. .Al Congresso verrà unita un.' E.sipooizione, che du.rerà dal 1° .a,l 15 lu·g lio . P er qualsiasi informazione rivolgersi all'ufficio d el O>ngresso : Avenue Victor Emanu el I I I , 37 P.aris. .

Riunione Internazionale per lo studio del gozzo endemico. Come abbia.n10 annt111ziato, p er iniziativa della c .o onmissione svizzera, del gozzo, dal 24 1al 26 agosto 1p. v., si terrà i1ell'Univer sità di Berna una riunion e intern azio11ale. I temi ufficiali di r elazione so110 : l~ « L '.anatomia p atologica del g·o zzo » (relatori: .A.schoff, di Friburgo; W egelin, di Bern.a; Marine, di New York); 2) cc La fisiologi.a patolomica del gozzo >> (rel atori: Plt1mmer, di Rochester , U. S. A . ; \on Eischberg, di Vienna; De Quervain, di Berna); 3) « L 'etio·l ogia e l' epidemiologia del gozzo endemic·o >> (relatori: B érard, di Lione; Nfac Ca11'Tjson, di O'o onor, I ndie BLI·itannioh e; Galli , Valerio, di Los·ainn.a ; Bircher, di Aama!U); 4) ·<e La ·pa-ofiliassi del gozzo endemico· » (relatori : Wa:gner vorn Jauregg, di Vienna; Muggia, di Sondrio ; Silberschmidt, di Zu1rigo). Contempo·r an eamente a tale rit1nione BaArà organizzata un~ mostra, che raccoglierà prep1aJ>a.zio11i, plastiche, tavoJe, grafiche e altTi documenti rel.a.t ivi ai ' Ta;ri piroblemi d ella patologia dellia tiroi·de. Il 27 .a.g osto, poi, •per coloro che si interessano alla chirurgia; del gozzo, avr anno luogo delle dimos trazioni p.r aticl1e alla Clinica ChirµrJgica del pro f. De Querva.in.

Congresso Internazionale del F rPdd o.

'r

Il Congresso InternaziorLa1e del Freddo avrà luo·g o .a. R oma dal 19 setten1bre a1 1° , ottub1re 1927 e compr e11derà. 4 Sezioil1i corrispondenti alle diverse Sezioni e Commissioni internaz.ionali dell ' I stitu:to Intern azio11ale del Freddo. I Sezione. - Qu e tioni scientifiohe (l a: 2a. e 3a <Jom,1nis.sione). II Sezione. M.ateri ale frigorjfero (4a., f5a & 5a Commissione).

I


[ ..\.~No XXXI\', )i'Asc. 24J

111 Sezio)1e. - Applicazioni generali dal freddo (/a, a, 9a., l(Ja e 11a. Coonmjss.ione) . - Alimentnzione e derrate deperibili - Industl'ie agricole - I ndustrie del ghiaccio (7a, sa. e 9a. Com.missione) - Industrie chimiche - Industrie delle bassissime temperatt11re (lQa. e lla Con1missione). l \ • I eZ10ll0. - 'frasporti frigoriferi c12a. ,0 13& Con11nis:iQne) Legislazione (14& Commissione) I11segn.amen t-0 e volgrurizzazione (15a Commis::>i one) - Economi a generale e statistica (15a Oomn1issione).

Congt·esso d'igiene oculare e di oftalmologia infantile. . 'i è S\olto .a Tapoli wtto la .preside11za del prof . .A.ngel11cci. La relazione ufficiale, affidata al (lott. \'i11cenzo R o . i , co11c~rneva il tema « lia patologia della indiYid11aliià in oftalmologia »; essa è .-:.~1ta con1n1~Hiata dal prof. Pietro Castellino.

Congressi medici di Vienna. _\. , ,..ienna s i è tenuto, i1ella 1netà di ap1·ile, il ( 011gre<;SO a11nuale della « Det1tsche Gesellschaft ti.ir P c;ychiatrie »; è indetto per la pri1na n1età di giug110 il \''IT C'-011e:i·e · o della « Deutsche Geell cl1aft fi.ir Nals-, Na e11- u11d Ohrenk1iallkheiten » ,· 1•c rso la 111età di . €ttembre avrà lru.o·g. o il _... , ... Tl (-0ngre$S<> del I.a, « Deutsche N eurologische Ge>:.- ell ·rl1nft » e Y<' r~o la fine dello stesso mese un ('ongre so per le · 111alattie della digestio11e e del ricambio .• i o rgaJ1i zzn110 anche delle Esposizioni, in collegamento con i 1)ros. imi Gong.r essi: avran110 carattere cientifico, industriale e co1nmerciale; ~ differenza t1i •J uant-0 si ~ fatto i11 p.assat-0, i vorrebbe a1n 1nett<,)r,·i il pubblico. Si discute anche su.ll'opportt1ni tà cl i C'reare t1n' esp osizio11e sanitaria per1na11ente. 1

Una

~lostra

879

SEZIONE PRATICA

dei Comuni di cura.

Fra. le mootre cli cui andrà ricoa 1a IX Fiera Campionaria che si svolge-rà a P.ado,·a, è da seµ:nalarsi quella dei Con1uni di cura. I.:~~ visio11e cli tutte le opeire che le • 'tazi<>ni di <;u,r a hanno compiuto e compiono per il p1,oprio svillllpp·o darà modo di constata-re il progresso i1otevole delle Stazioni stesse le quali se, fino ia poco te1npo fa, si reggevan~ soltanto - per Ja fama delle loa.·o virtù ct1rative, oggi presenta.no anche speciali attratti,.e come sedi di gradito e piacevole soggiorno. Tale Mostra varrà .anche .a prova.re quanto in Italia si può e s i sa f al'e pt1re in questo campo, giov,ando alla Jl 0bj fe propaganda intrapr~a dal Go·verno Niazionale uer la valorizzazione delle cose nostre in <:ontrapp~sizione al malvezzo raJdioato di un.a aprioristica. ingiusta preiferenza di ogni cosa straniera.. 1

1

Corso di ortopedia. Si terrà a Berk Plage (Pas de C.alais), sotto la direzione del dott. CalotJ a prurtire dal 1° 1ag-0-

sto e per la d t11· a ta di una settimana 1 un oorso sull'ortopedia indispensabile ai medici pratici, per medici e studenti di qualsiasi naz~onalità; tassa d 'iscrizione fir . 150. Il numero dei post~ ~ limitato. Rivolgersi 1al Dr. Fouchet, Ohnique Calot, quai d'Orsay, 69, Par~s, ovvero all'Istitut C·a lot, Berck:-Plage (P .-de-O.). I

..t'er la riorganizzazione degli Osped11Ji riuniti di Roma. Nel palazzo di S. Spirito il ·p refetto presidente del Pio I stituto, gr. uff. dott. Ado1fo Cott-a, ha inse<l.:i.ato la Commissione Co11sultiva. nominata in ,·irtù del R. D. L. 21 aprle 1927, anno V, n. 625, c:osì courposta : <:om1n. rag. Gino Senigaglia per il :\linistero delle Fina11ze; c-omm. dott. France. co > calfati per il lVIinistero dell'Interno; gr. uff. dott. Guido Liebma11 p er i l Governa tor.ato; co·m m. ing. Paolo Salatjno per il Ministero dei Lavori Pubblici. A.ssistev1a il segretario generale nob. gr. uff. a,,Tv. Alfredo Corelli, col primo seg·.r etario cav. dott. l\ifario Veniali. Er.a pu.r e presente il nuovo ingegnere capo e.a'' . uf f. Marino Palombi. Il presidente gr. uff. Cntta ha rivolto il suo c·ordiale ~'3Jt1t·o ai l\IIembri della. Coooulta ed Ji;t quindi brcve1nente riassunto i provvedimenti fino ad oggi adottati per .avvi.are a rapida soluzione il ponderoso problema della r iorganizzazione am1ninistrativ1a e tecnica dell'Istituzione. Ha poi tracciato con rapida e. precisa &intesi le linee ge11or.ali del progra1nma da svolgere per portare gli ()spedali di Roma a quel gl'a'Ìo di perfezione ohe (· imposta dalla tradizione secolare de l grande istitnto e dalle necessità dell'Urbe. Tale programma, che ha già ottenuto in vi.a di massim.a l'ap·p rovazio11e di S. E. il Capo del Governo, considera, in p <Lrticol.ar n1odo, Ja questione i1nportantissima .d el1' ei:lilizia o·s pedalier.a cl1e avrà, finaln1en.te, t1na defi11itiva solt1zione. 11 consultatore co11un. Senigagliia, cui si a~o­ cia110 i colleghi gr. uff. dott. Liebma11, cormn. ing. 8a1atino e comn1 . dott. Scalf.ati, contraccambia il saluto al ipresidente e lo ,assicura della fervida e de,·ota oollaborazione dei n1en1bri tutti della Consulta. La Con11ni.sisi·one Consulti va 11a deliberato l'in, -io a S. E. il Oapo del Gover110 del telegramma che qui riproduciamo e che è stato approvato per acclamazione: cc S. E. Mussolini, Capo del Governo. - Commissione Consultiva dell'Istituto di S. Spirito ed Os11edali riuniti, costituitai con R . D. L. 21 aprile scor so, nell'iniziare oggi i suoi la' rori, si onora p er primo suo atto ·d i porgere ·a lla E. V. ooi su:Qi sensi di pieno e defere11te oosequio, l'~ ssicurazione di dare con fervida fede fascista tutta l'oper ~ sua oer 1a soluzione dei ponderosi problemi osp•e,d alieri dell'Urbe da V. E. sentiti con sicura e geniale visione del1a grandezza e dignità <le Ila Capitale d'Italia. Prefetto presidente: Cotta; Co11suìto11:i ~ Senig.agli.a, Liebman, Scalf.ati, ~nlati110; S·e gretario generale: Corelli ». 1

..


sao

[ANNO XXXIV, li'Asc. 24j

IL POLICLINICO

La sanità pubblica al Senato. Discutendooi il bil.a11cio dell'i11terno al S·e nato, il prof. ::M:aragliano ha pronunzà.ato un elevato discorso, i11 cui hai posto in rilievo l'opera fattiva spiegcita dal Go·v erno, ha richiama.to l'attenzione s ulla necessità di: promuovere l'istruzione specializzata ed 11a trattato in •part~colare dei servizi antit11berc0La.ri e della lotta c<l'11tro la tuberoolosi, che vorrebbe condotta con meta.di f.a.scisti.

All'Accademia dei Lincei. Alì.i. sole11ne seduta R eale dell'Accademia .d ei Li11cei, tenutasi il 5 giu·g no, fu a11nun~to il conferi1r1eI\ tO del prernio dell'Istituto N aziona.l e d' lgier1e, l:'.revi.denza ie d Assjsten,zia Sociale, rper un'opera sulla patologia del can.cro, al prof. Fr.anc0sco P e11tim.alli. E s1)rimi:, mo il nostro 001npiaci1nen.to a.I giovane 0:, illustre scienziato, Jo cui ricerche sul ca.nero si sono in1po.~tc rap]dame.t1te all'attenzioue degli studiosi.

La Missione della çroce Rossa in Albania è rientrata in Italia. 'l'Ientr.ata in questi giorni la mass.ione della Croce Rossa in Alma.m a composta dial capo inissione capitano dott . Bonfigli, tenente medico Oalifano, t e nente medico Cortese, un tenente d'a.rnministraz,jone, d11e mraduat.i e dall'ultimo soogliQ·n e <li militi . Ess...'t ha svolto l)er cinque mes~ opera di assistenza e cli socoorso ai colpiti dal terremoto, guadaigna11dosi la. rioonosce11~a della popQ1a.z.ione ialba.nese co~.ì du1ra111ente pTovata, e disimpe·~11a·n­ do il compito con piena soddisfazione aelle autorità locali e del nostro Governo. Conte1npor.anea1nen~ è giunto al regio co mmissario della Croce Rossa Italiana il seguente telegria1nma d-t-)lJai Or1ocle "&.s sa ~lhanese: cc Dopo È

1

.aveir dato i s uoi aiuti ed i suoi socoorsi con tanta devozione .ai colpiti albanesi, 1a Missione della Croce ROS$a italiania ha l~ciato ieri Du1' azzo . !11 ·questa ciroostan~ compiamo il dovere di esprimervi a nome della Croce Rossa ia.lbanese la nostra i11finita .riconoscenm per 1a g·r iande solidarietà ed il benevolo interesse dimostrato .alla Cr·oce Rossa albane.se. Particolarmente vi preghia1110 di prec€11tare i nostri ringraziiarne,n ti ia.I comandante ed ai membri della missione invia.ti :in Alb.a.n ia) per Ja grande .attività ed il grande zelo che essi hanno m-ess·o nella espli<;azione della loro opera umanitari.a. - K emal Nafis, diirett. Croce Rossa .albanese ». · • Al pontile d'imb.aii·co di Dur,a zzo il personale della Croce Rossa è stato salutato da u11 rapprese11tante di Ah1ned Zogu, d.alle auit-Orità cittadine, da.Ila coloni.a ita:liana e dalla po1polazione beneficata. Il presidente della Repubiblioa . Albanese ha co11fer1nato in tale momento al Regio Ministr·o a Durrazzo la riconoscenza ·dell'Albania per lo s1ancio con cui l'Italia volle portarle il suo valido disinteressato soCQO-i·so in occ3.$Ìone di una gTa·ve sci.agwra n~zio·n.ale.

Contro il tracoma in provincia di Lacce. Conside:ra·t a la sempre ma.ggiore diffùsione del tracoma in pro·vincia di Lecce, il Prefetto ha richian1ato recentemente l'attenzione sul1a n ecessità di istituire, in ogni Comune, Ambulatori antitraoon1atooi e di inizi.a.re llln'attiva propa,g,a,nda iglienica nella. popolazione. Questa opera IS'3Jrà devoluta .ad un Ente, :pel quale g{à si è provveduto .alla 11omina del Consiglio direttivo e ial fina.nziamento. Frattanto il proif. Pa.nsini a Lecce, e il p1rof. Ch:Latante a Maglie, .hanno iniziato dei Corsi tooric-0-p1·.atici di perfezionamen·t o per i medici non specialisti <:-he sar.a.nno .a capo degli erigendi Ambulatori.

Indice alfabetico per materie. . Pag. 856 Arteriti p ol111011ari n e·1 sif ilit ici . )) 861 Bibliogirafi.a . . . . )) · Oron.aca del rnovi,1nento prof essi o'IUl!le 871 Diabete: tratta1nento dietetjoo ed in.)) sulin.ico . . . 857 • )) Dolori oolici e loro trattamento . • • 869 )) Emicra11i.a: trattamento • • • 868 • Enzimoreazione : valore p.ratico nella )) t bc. polm. . . 853 )) 847 Epiploon: torsione del grande )) Esoftalmo pulsatile spontaneo 867 • )) F ebbre sifilitica terzia.r ia . 855 )) Gozzo sottosterna.le 867 • • )) GRASSI B.: oommemorazione 876 • • 1

Mo-rbo di Basedow consecutivo a castraPag. 868 zione oon raggi X . . N evra}gie ribelli del n. mascellare su)) 869 ·p eriore: tra,t tam . chiru~rgioo . Peritonite da gangrena ap·p endicitica )) 851 post-operatoria . . . Peritonite tubeLrcol.are: estrinsecazione del pus ; diagnosi di ascesso ossifluente )) 852 )) 849 Peritoniti acute: trattamento . . )) 854 Sifilomi p·rirri.ari iextragenitali . . . Sindrome s11rrenale <la. sifilide seoo.n)) 857 daria . . · )) 858 Spirocheti reca.ili . . . )) 863 Stampa med~c.a latina: co,n vegno )) 867 Tiroide acuta . . • •

Non èconsentlta la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redazione. È vietata la pubblicazione di santi di essi senza citarne la fonte. Diritti di proprietà riservati. -

Roma - Stab.

T.i't>~.Lit. Armam1i

di M. Oou.mier.

V. ASCOLI, Red . :reap I


[ ANNO

XXXI\'",

F ;\ SC.

Pubbli~azioni

24]

SEZIONE PRATIOA

881

della nostra Casa Editrice, per i signori abbonati al " Policlinico ,, : Dott. CAR.LO SANTOR.O Assisten te negli Ospedali Riuniti di Roma

B'UR

E·N

Cause, Diagnosi e Terapia Prefazione dei Dottori TITO FERRETTI e GIOVANNI J\NTONELLI Chirurgo Primario Docente di Patologia Medica Direttore Medico Primario dell' Àrciospedale " S. Spirito in Sassia ,, di Roma

Perchè i lettori del ''Policlinico,, ne abbiano conoscenza, riportiamo qualche iudlzio espresso dalla stampa consorella, su questo volume del dott. Santoro: « Nella prefazione del Prof. FerTetti p er la pa.rte chirurgica, del Prof. Antonelli per la parte me-

dica (entrambi primari dell'Ospedale di S . Spirito), è detto chiaramente quanto sia il valo.re di questo « libro del Dott. C. Santoro, degli Ospedali Riuniti di Roma. Egli ha diviso 1a va.sta materi.a nelle se<< gue11ti parti: « Sindromi eruorragicl1e, Si11dromi dispnoiche, ' indron1i dolorooa, toraciche, S. d. addominali, S . « e'\·acuative, '. urina.r ie, . nervose. - Avvelenamenti, cottatt11re, Lesioni traumatiche, Corpi estranei. « Si tratta indiscutibilmente di un libro .accurato, pratico, serio. Del che davano già affidamento, « olt1e la presentazione fattane dai due distinti prim arii surricordati, anche La serietà della Casa Editrice cc Luigi Pozzi, e la qualità, dell'egregio .i11tor e, valo r .. >'>O Assistente n egli Ospe.cla1i di Roma "· (DaJla « Rivista dì Terapia Mod~rna e di Medicina Pratica », marzo 1927, Mila.i10. «

Questo libro fa parte della cc Collai1a dei Manu·ali <lel Policlinico » con cui l'editor e Pozzi di Roma cc svolge alt.a opera di be11e1nerenz.a per 1a cultur a pratica del inedie.o italiano, ed è degno di t utta la « considerazio11e pel ino'lo chiaro, s uccinto ed ordinato onde le SindToini d'urgenza vi sono espo·s te. Giacchè « di ognuna Yengono rapidamente esposte le cause, la s intomaliologia, la diagnosi ed infine la terapia, in « modo che il medico l)Ossa oom1)ii·e l'opera di soccorso oculata e precisa, invece di quell·a osoura ed in« certa messa in pr.atica il più delle volte. «Il libro conte1n1Jla le sindromi emorragiche (epistassi, emottisi, em·atemesi, emorragia intestin'3.le~ <e ematuria, metrorragia) ; Je sindromi dispnoiche da st enosi laringea, asistolia, asina, edema polmonare; <<le sindromi dolo1·ose (toraciche e .addominali); le si11dro1ni eiv·acuative (vomito, dia.rreal) ed urinarie (ri« tenzione, .ai1uria); le sindromi ner,'ose, e poi gli avvel enn1ne11ti acuti, le scottature, i pTocessi infiam« matori acuti, le le!o)ioi1i traumatiche, ed i11 ultin10 i corpi estranei della con giuntiva, naso, orecohio, ecc. « La cUira della gjndrome d'urgenza rappresenta la bestia 11era del medioo; e non soltanto del pra<< tico i1ovellino, ma anche di qualohe vecchio cattedrati<·o bi·ontolone, il qu.a.Jo assumerebbe a.n che egli un « colorito... nero, in presenza di u11a qualsiasi volgare e pista si. cc La lettura di questo bel libro è quindi 0011sigliabile .a t11tti : per illu1nin.a re l'osourità della sin« dro111e e quella di se stessi » . ( Da «La Rinascenza Medica », Napoli, april e 1927) . u

I~

u11 n11ovo volume di quella cc Collana :Manuali del Policlinico )) che il solerte editore Luigi Pozzj cc pubblica a vantaggio dei medici italiani, nell'intento di arricch i.re la letteraturia medica del nostro « paPse di pubblicazioni sempre migliori, a profitto degli studiosi . . « L' _4.utore tratta le sindronii d'urgenza, ossia il pronto soccorso medico e chirUJrgioo, studiandone « Je cause, ~ sintomi, i segni differenziali, per stabilirJlO la diagnos i prech5ia e sicura, ed in fine si occupa « della cura enumerando e vagliando tutti i sussidi della medicina interna, come anche tutte le risorse cc della cl1iru'rgia generale e speciale. Il suo inerito principale consiste n ell' a''"er ooputo condensare in un « 11umeo:·o di pagine relati\"'ainente limitato (circa 400 in t utto) quanto 0. ggi si con·osce e quanto in o·gni cc caso può giovare in un campo così esteso, concernente la medicina e la chirurgia d'urgen21a. « Il libro si anre colle s inclron1i e morragiche, e~uono le sindTomi dispnoiche, le dolorose toraciche cc ecl n.ddominali Je ~,·acuative (vomito e diarrea), le urinarie, le nervose; indi l'Autore si OOC1Up1a degli cc avvelenamenti' acuti , dei processi infi.ammatori acuti, delle scottature, delle lesioni traum.atichè e d in fine «dei oorpi estranei. L'opera si chiude oon un .accurato indice alfabetioo degli argomenti svolti. cc Ed in vero il S.antoro n on 11a soltanto scritt-0 un libro pratico, ma ha fatto un'opera scientifica, « criacohè nel suo pensiero è sempre la sindrome morbosa che domin a e tutte le altre considerazioni sono « ;econdarie mentre tutto ciò che non a·p p·ar.t iene alla patologia ed alla clinica è saggi amente trascurato. « E u~' opera della quale. n e~sun_ ~edioo pratico saprà f.are a _men o_ e c~e i:ion mancherà d'incontrare « il favore incondizionato degli stud1os1, cost1tu e11do, 1n t1na fe]1ce s1i1tes1 finale: un MAN'(JALE DI « PRONTO SOCCORSO acour.ato e completo. cc Tutta la più ampia lode va anche data all'infaticabile editore P ozzi il quale sa rendersi così cc benemerito della buona stampa scientifica medica :in Italia)) . M·. · (Dagli cc Annali di Medicina Navale e Coloniale», Roma, Fase. lii, aprile 1927. 1

1

Un volume in-80 di pagine x11-400, nitidamente stampato su carta semip atin.ata. - In commercio L. 4 5 più 'le spese post~li di spedizione. P e: i . nostri abbon~.ti .in Ita:Ii~ solo L . 41 ,9 O in porto franco. P er l'estero aumentare il 10 % .p er le magg1or1 spese ·postali d1 spedizione.

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Prof. GUGLIELMO BlLANCIONI

'

LA VOCE PARLATA E CANTAT NORMALE E RATOLOGICA •••• ••••

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Guida allo studio della fonetica biologica. •

Prefazione del Prof. SANTE DE SANCTIS, della

R. Università

di Roma.

Ci sia consentito di riportare qualcuno dei tanti giudizi espressi dalla stampa Italiana. su questa pubblicazione del prof. Bilancioni: « Ecco un libro d el Bilancioni, nel quale non saprei più amn1irare la stessa coltura, che il metodo e l'or· « dine nel quale è esposta la copiosa messe dei lavori sopra questo argomento. Non è capitolo nel quale ~< l'uomo ili scienza desideroso di approfondire i difficili problema della voce ca11tata e parlata, non trovi e « n egli scritti dei passati e neìle ricerche dei presenti, tutto quello che fino ad ora si è fatto e si è scritto ..... ·« È questo un libro che non si può riassumere, bisogna leggerlo e tutto quanto da cima a fondo ... ». ( Dagli « An1iali di Larin,gologia », anno XXV, p. 188). Prof. G1uL10 MASINI.

'

« Lo sLudìo della voce, di questa palpitante e vibrante ar1na di verità e di libertà, alato strumento di per· '<< ::;uasione e di n1alìoso effetto artistico, può venire intrapreso sotto vari aspetti, dal punto di vista fisico-acu· « stico, fi siologico , oratorio e musicale: ebbene, il volume del Bilancioni, che reca ad ogni pagina il segno « d ella i>ropria lunga esp~rienza, nella ricca documentazione dei grafici e degli esperimenti fisiologici e clinici, << cou~idera la voce in tutto il suo svolgimento e sotto ogni espressio11e feno1neuica. Nµlla è trascurato, dai ri<< t:!hiami d ell'arte classi~a al portato delle ultime conoscenze scientifiche, nostre e straniere. « Oltre i lari11.gologi e i rnedici in genere, una schiera di p er sone colte dovrà interessarsi del problema: « musicisti e cantanli, educatori d ei sordomuti e d ei deficienti , .1rtisti drammatici, oratori, avvocati, p sicolog1 ·<( e p~ichiatri. « Si lan1cnta che sovente maestri di canto e artisti siano con1ple tame11te ignari delle più elementari no· '{( zioni di anatomia, fi siolo gia e di fonetica. Occorre riflettere che 11el periodo glo'r ioso dell'insegnamento del « bel canto, i grandi maestri, co1ne il Porpora e il Marchesi, supplivano con l'osservazione esatta, precisa e « istintiva alla deficenza di nozioni scientifiche, in modo Ja rispondere ai postulati n1oderni della fonetica hio· ~<< logica; oggi, il frutto dell'esperienza obiettiva deve sostituirsi 3ll' ~mpirismo. <<. .Noi italia1li, dopo di essere stati fra i pri1ni a intendere l'imporla11za di tal genere di studi basti pen·« sare al De ·v ocie di Leonardo da Vinci - 11on avemmo l'avvedutezza di organizzarli in guisa da ottenere il « frutto dalle nostre geniali fatiche, lasciando ~ll'entusia:;n10 dei si11goli quello che doveva essere op.e ra di un :(( interessamento collettivo. Qt1esta passione si rivèla in tutto il libro del Bilancioni, « 1uateriato -- come dice il "(< D e Sanctis nel presentarlo di studi indefessi e sottili, e perciò da leggersi e rileggersi... Voce che squil« landa ai quattro venti può essere udita da tutti e anche da lontano ». . (< B ella e ricca di decoro artistico l'edizione del Pozzi; i11 <·alce doviziosa bibliografia italiana >> . (Da « L'Italia che scrive», n. S.l, Roma) . CESARE BOTTI.

cc Lo studio della voC'e costit1~isee uno dei capitoli più complessi e difficili della fisiolo gi~ u1nana; esso do· « vre bbe essere oggetto di vivo interessa111ento non solo per il laringologo, m :t anche patrimonio culturale del -<< 1naestro e dell'artista di. 1.:anto e in generale dell'oratore. Ma la scienza della voce non ha ancora diritto di -cc eittadinanza n ei nostri istituti 1nusicali cd è, si può dire, con1pletan1ente ignorata da n1olti cl1e pure do· « vrel-tbero professarla. « Ogni giorno uoi dobbiamo deplorare le dannose e spiacevoli conseguenze di un simile stato di cose, eh~ «< :;i riflettono specialn1e11te su.ll'avvenire di molti giovani, i quali aspirano alla carriera teatrale. Come puo ·« infatti un laringologo dare ttn giudizio esatto se un soggetto potrà o no cantare, se non conosce a fond~ la cc scienza e la t ecnica dell.:i voce? Come può un maestro di cnnto basare il suo indirizzo di studio esclusiva· ·« m ente sul cieco e vieto empirismo, senza conoscere le leggi fondamentali d ella fonetica biologica? Questo è « certam ente 11on ultin1a ragione della d ecadenza odierna d el bel ca11to. « Inspirandosi ~1 que:-ti concetti, Guglielmo BiJancioni, forte ten1pra di . scienziato .app.assion~to, e pr,ofondo, ·« scrittore geniale - tutti ricordano la sua Sordità. di Beethove1i - la cw opera scientifica 8i e cosi salda· << mente affermata, ha dettato questo volume p er i m edici, per i maestri di canto, per gli artisti,_ p~r .le per· e< so11e colte, truale guida ~Ilo studio d ella fonetica sperimer1tale. Libro veramente completo, po1che in esso . , . « l 'argom ento è svolto sotto ogni aspetto. « Interessantissima è la parte d el libro che tratta della patologia d ella voce, dalla blesita,. ?alle afon~e al « sordomutismo e alle le~ioni indotte da malattie del sistema n ervoso centrale. A questa esposizione dottrinale « l 'autore ha portato il contributo di documenti e di grafici, frutto della propria esperienza clinica e di ricer· « ch e personali condotte p er oltre dieci anni di tenace lavoro. « Questo volt1me ha veste tipografica elegantissima, è ricco di illustrazioni e di una bibliografia di tutti i « lavo ri italiani. È un libro che va l etto e meditato. ( Dal « M.essf/ggeru >1, Ro1na). ~~~~~~~~~

(< • • •

delizioso, geniale e profondis imo libro ( Dalla (C 1'ribuna 1>, 27-1-1927, Roma).

operi.I di scien ziato e di artista ..... >>. Prof. PIETRO SILVIO RIVETTA .

Un vol11me in-So, di pagg. XII-512. nitidamente stampato su oa.rta semipatina.t a, con 194 figure .cxriginali n~ te.sto e con riuscitissima illtl.strazioine " Da una formella della Cantoria di Luca della Robbia" sulla copertina. Prezzo L. 3 5 !JÌÙ le spe"ie postali di spedizione. 111 Per i nostri abbonati in Italia sole L. 3 2,90 in porto franco. P er l'Estero aumentare il 10 % p er le a g· giori spese postali di spedizion~. I


ANNO XXXIV

Roma , 20 Giugno 1927

.Fase. 2o

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONg .PRATICA REDATTORE CAPO: PROlì .

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Note e contributi : G. Mem:mi e w. 1So:b.ulemann: Sulla Pla&mochina, derivato sinteti.i('O dell a ('hinol:na ri-

merlio antim alarico.

'

Osservazi<! ni cliniche : U. Begg iato : Un ca.so <li mixo· ~arcom:.t primitivo clel f~to a ®i nto.rnatologia di

ascesso epatioo. -

R. A. Sala: Emope1ntoneo mortale per ulcerazione d i. un oan cr ,J primitivo laten te del fegato. Sunti e rassegne : NEUROLOGIA : Sands e Lederer: L'emorra.gia intraventriool a r e. - V. Dimitri e M. Balado: Riisult a ti d ella ventrirolografia. in (inque casi di t umori cerebrali. - RENE E VIE UR INARIE : Ha..illles ~ Mil· liken: Effetto dell'anestesia eterica eulla funzi on e .renale. - R. K. Lee Brown: Il fenomeno del riflusso piel:>venooo. C. Atonna e I. II. MoriAsey: !l rene policistico. - 1.1. Laq llière: Rela.zdoni fira rene destro e appendice dal punto di vista. 1 ia.tologico. - I GIENE : A. Filippini : LP. toesicità del rame. Cenn i b ibliografici. Medicina s ociale: A. Filippini: Per la m agg:or salute rlella giJTentù universitaria itali:tna. la vi'3ita m edica agli stuid entii. Accademie, Società mediche, Con g r essi : Società di M edicina Legale di Roma.

. Al

,

Un c~.. so di fr atturra. isolata, del p1iccolo trocantere. - La frattura della c laV'icola 1Dei bambini. - . Contiributo allo studio Sul -OadDJb,i am ento di de:lle fraitture dell'atlante. form a del tra.pianto osseo ·n ell' im.magine. r.a..diog r:afica. - Sull'ostcocondrite isobiopubi,c a. - Osteite .fìb;roo.a e sarcoma. - TERAPIA: Vie nuove par la eura dell'ulcera ga.strica. - 8111 contegno terapeutico r r e.fer i1bile da· vanti a d un caso ·d·i 1a,p1p endicite aouta. - Due oasi di p c rforazione epon tarniea. deil sri.g.m aroolon cuir ati -chirucrgi ca.men te e guariti. - 11 trattaim ento d·ell'.an-ch i.J.ostom iasi. - Nell'OEsiuriasi r·ibelle con pr u.rit o anale. - Nella m elena dei neonati. - Nelle .g engiV'O-stomatiti u lce:roe.e. - .SE MEl OTI CA : Diagn OSii diff errenzi•ale fra e-alcoli ren ?.li deatTi e calcol1i ep?..t ici. - Il segm<> di Blumherg. - POSTA DEGLI ABBO NATI. - V AR I A. Pol it ica s anitaria ei giurispru denza : G. Selvaggi: Ri· forma del1 a Caseia dii pre vi d enza ·d ei sanitari per i l migl i01ramento ·del tr2.tta.m.en.t-0 di quiescenza e per l'a.ume:i.to dal 1° .g ennaio 1926 dii t u tte l e pensioni d•i. rette e indirette g i à conc~se. - Controversie giuridi che. Nell a vi ta profess ionale: Cronaca del m ovimento pr-0f~Mionale. Con cor.s.i. Nomine, promozioni ed on-0rifi· cenze. Notizie div e r se . - In dice a lfabetico per m a t er ie.

Appunti per il medico pratico :

1

CASISTICA:

1

r1·tardatar1·

rivolgiamo nuovo invito perchè l'importo d'abbonamento pel 1927 ci venga. rimesso senza altro indugio, mediante Assegno Banca.rio, o con Vaglia Postale. Ed avvertiamo che, tra.scorso il 30 corrente mese, ci terremo autorizzati a spiccare Tra tta postale a carico di coloro che, pur avendo continuato a ricevere ed a. trattenere i Fascicoli del '' Policliriico, non ci avranno inviato ancora il dovuto ammontare dell'abbonamento. Alla TR ...~TTA, secondo è detto nel]e condizioni di abbonamento, verranno aumentate L . 5 per le occorrent i tasse postali ed altre spese che la medesima L 'Amministrazione. comporta.

:N'. B. - I va.glia. vanno intest3.ti a.I no me d e ll' edit'>re LUI GI P OZZI - Via Sistina, 14. - K.oma.

NOTE E CONTRIBUTI. 0 SPED.\LE

CIYILE

DI GROSSETO - REPARTO l\1EOICINA.

Sulla Plasmochina, derivat o sintetico del la Chinolina, 1·imedio antimalarico. Prof. GUGLIELMO

l\ilE~I i\1 1 p

Dr. \VERNER

SCHULE~IAN:N

A, la metà del secolo -x.v11 1f1urron o introdotti in

E11ropa i primi quant itativi di corteccia di Cl1ina. Nel 1820 fu isolarta ·da essa la chinina, la oui stDuttura chimi 0a R aibe potè staibilire definitivamente n el 1907. I.a s intesi completa della ohinina non è stat a fin ora ipraticata; del pari riusci·rono vani finora tutti i tentativi di otte·n ere un com posto id i struttura simile a 1quella d elila c1hinina ed efficace contro la m alaria. Nel 1925 Scl1uleman n, S chonhofer e Win gler ,p repararono sin teticamente la P lasmochina (al1

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~l1ilammi n o

- 6 - ossim etilcl1inolina) :nei lalborator1 3cien tifici del1a I. G. F a rbenindruistrie J\J{tien gesells.cl1aft in ·EJliberJel d. Roel1l 1constatò l'eifd'ic.a cia di questo corrniposto, m ediante UJ:\ meto·do nruo\ro da lui elaborato, n~ll'infezione dei canarini per opera del P 1asmodium relictum. Sio li tro11 ò oh e la Plas1nochiria è efficace nei ipazienti aiffetti d.a paralisi ipr.ogn·es-siva infetta ti di malaTia·. Infin e 1\Til·lllens potè ·dare la dj1mostrazione che [a PLas11iochina alle 1dosi giorn aliere di 3 volte .gr. 0 ,02 r. in .graido ,di 1di stru~gere n ell a malaria terza11a r quartan a tJutte le fomne di ,p arassiti; trovò in oltre che n ella malia.ria esti·\ro-arutunnaae e ssa svolge i1n'azione del ~utto ,di.fferente ·dia .quella della .cb inina, cioè a·g iscP po'co sulle forane asessuali (schi zon ti) dei iparassiti dell' esti1vo-aiutunn ale, e i nvece 1dirStru1g.g e sicruramen te e Taipidam ente le fnrme sessuali (.gameti, semilune). La c'11in i11a. 11ci in·vece azione oS'Pi·ccata sugli schizonti e pressochiè i1ulla su1le forane sessuali. 1

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88-!

JJ,

P J LICJ,IXICJ

La cc Plasniocliina » non è dunque un surrogato della Chinina ben.si un medicamerito sintetico di nuovo genere con, proprietà terapeutiche del tutto particolari.

Persor1almente noi n.bbiaJmo fatto eSfl)ierienze terapeutiche colla Plasmochina nell'ia.utu11no del 1~5 e n ell'estate ed autunno del 1926 su ci.rea 120 inalarici nell'Ospedale ·di Grosseto (Toscana). A•b biamo pu·b blicato n ella Rivista di Afalariologia (Fase. 1, 1927) un esteso resoconto Id elle nostre esperienze; qui ·daremo soltanto un breve sunto dei risu1tati ottenuti. Abbiamo usato per la cura: 1) Plasmochina in co1mpresse da gr. 0,02; 2) Plasmochina composta, in forma di pastiglie. Vna 1p astiglia contiene gr. 0,01 di PlasmoC.hina e gr. 0,125 di sohl'ato di iehinir1a. Abbiairno construtato che la Plasmochiria è ir1 grado di distruggere tutte le tf orme di svilu•p po del Plas m odi·u m viv.ax (m.a laria terzana) e del P lasmodium ma;lariae (malaria quartana). Con ·d os1 giornalier e di 3 volte gr. 0,02 di Plasmoc hina la febbTe scoo.ntp·are al 1°-20 g·iorno Id i cura, i 1p ara.ssiti al 50 o 60 ·g iorno. Nel Plasmodi·um ·vivax si osservano cc f.orme d1 lacer azione » del para•s sita. La mal.aria quartana è forse un po' più resiistente. La Plasmochina non ·dà al pari de1la chinina una << ster ilisatio magna » . Anch.e con la Pla.sniochina è necessario di tpro1se.guiTe I.a 1cur.a per settimane, al meg·lio secondo lo ,s chema in1dicato da Miihlens: 1

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:.\IALARIA TERZANA E QUARTANA.

Per 7 giorni 3 YO]te o O'·r· 4 di pausa 3 3 vol,te o·r 4 ·di pausa 3 3 volte oo·r . 4 ·di p1a usa 3 3 volte gr. 4 di P'a usa 3 3 velit e oo·r . 4 ·di pausa 3 3 volte gr.

0,02 Id i Pl·asmocl1iifla.

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0,02 Idi Pla:smochina

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nrda trop1po a verificarsi, insorgono rapid·a mente recidive e la dose è tro•p po vicina a quella tossica. Con 3 ··volte al ·g iorno gr. 0,02 di Plas1nochina rom.binati a 3 volte gr. 0,25 di sol.fato di cl1iniina (ossi1a con 3 volte 2 pastiglie di Plasmo cliina composta) : febbre e parassiti scompaiono nel tempo e modo che noi ·vedia1no di solito con le ,dosi g·iornaliere ·d i gr. 1,5-2 di chinina. I viantag·g i del•l a cura. combinata consistono t~nto nella più sicura scomp.a r6a 1delle semilune entro 6-8 giorni (speiS$O a11zi la loro comparsa è inibita a priori), quanto nella mancanza dei n oti d·isturbi 1provooo.ti dalle alte dosi idi chinina, come senso di ebbrezza, ronzii di orecchio, ecc. Quale importanza epide- · mio1ogioa po·ssa u·vere i1 fatto della dtstruzio,n e (r,b e finor1a non era possi'bile) dei gam,eti, stabiliranno ricerc1l1e sistemati c:he all'ru·O!po ·prooi51poste. NeJle nostre ricercl1e lo sche.rp.a di oora con pause che è sufficiente per la m·alaria terzana e crn·aTtana, non ci 1'1a sod·dj5fatto con11pletamei11te nei casi di malari.a esti,To-autun11ale. Specialmente n e~le re:ci1d:i1ve e nella malaria estivo-autunnale cronica autoctona ab,bi.aimo oisservato in parecchi c.as·i, durante o suib ito dopo le pau,s e nella cura, recidive ·di schizonti. Abbiamo avuto invece rìsultati molto buonl q.uando siamo passa·ti alla c11ra continua con 3 ·vo1 te al giorno 2 pa:stig·Jie di PlasnioChina composta dl1rante 14 giorni, per poi intercalare brervi pause di 2 giorni l'una. Raccomandiamo pertanto nella cura della, ma1aria estivo-autunnale una cura ininterrotta di alrr1eno 14 giorni cou 3 volte al giorno 2 pastiglie di Plas1no chi.na composta. In seguito: T

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1d i P la:smocl1in a

2 ,g·iorni ·di pa1u1Sa

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0.00 Idi Plasmochina

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0,0-2 id_i Pllas1noch in R.

Forse la ·d:u rata della cura s u ccessiva può essere aibbrevi•ata, ma questo argomento deve eS6ere prima stu1diato speTimentalmente. Sul Plasmodium falciparum (malaria estivo3utl.1nnale) la Plas1110China agis·ce in modo tutto affatto 1diverso dal}a cl1inina. La Plasmoc;hina è poco efrfi-cace ,sulle forme ases·s ua·l i della e·st1'Voautunnale ed altamente -eflficace sulle forme sess1Jali. Invece la ohinina agisce soltanto sugli schizonti ed è inefficace sui gameti. La PlasmoChina non è dunque nella malaria estivo-autunna:le un surrogato della chinina , ma un rimedio contro i gameti. Si r.iesce .bensì con dosi .g iorna.Jiere · di 2 volt~ g-r. 0,05 idi sola Plasmothind a far scomparire febbre, schizonti e gan1etj, ma l o sfebbramento

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4

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3

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3 volte al giorno 2 pastiglie cmo·c hjna com.post.a di pa:usa 3 volte al giorno 2 pastiglie smochina corruposta di 1pausa 3 volte al giorno 2 pastiglie s mooh:im.a co·m1posta ·di 1p,au•sa 3 ''olte al giorno 2 pasiiglie &mochi.na COlillpO·st.a di pamsa 3 ''Olte al giorno 2 pastiglie &moohina ,composta

di Pladi Pla·di Pla ·di Pla· di Pla-

Probabilme11te le recidive che con questo metodo <li ,c ura sono 1g.ià rare, non f3i pro1du1:Tanno affatto nepipure nell·e infezioni :più ostinate di 1nal.aria esti'Vo-autunnale, ,se si riesce a pr<Yl1ungare la cura iniziale, non interrotta da 1pause, da 14 giorni a 3-4 settimane. Per utilizzare nella cura l'azione stimolante s·u i parassiti (da noi descritta nelil1a Rivista ài Mala riologia) n1ed1ante le alternative tra Plasmochina e chinina, sarebbe anahe op1portuno di fare esperienze com un m etodo di cura contjnuato , nel


EZIONE PUATIOA

quale dei giorni di cura con sola T)lasniochina fossero alternati - i11 :n1odo ap1propriato e ancora '"la sper~1ne11tare - con giorni di cura con c11inina, senza inter~alare pause. Con la Pla smochina e rispetti\".a.mente con la Plasmochina composta regredisce in modo 6 orprendente il twnore ùi milza anche in casi idi malaria estivo-autt1nnale cronica; il numero degli eritrociti e )1 1aisso dell'emoglobina aumentnno 1per lo più rapidamente. In casi di eh i nino-resistenza, id1 osincra ia alla r.hinina e febbre emoglobinurica, ·l a Plasmochina è ben tollerata ed è effica re quando la chinina fall isce. Gli effetti accessori della Pla s1nochina rpo~sono essere l a cin11osi e i 1 dolori c]j ,·entre. La ,.ianosi dipende ,rerosj~milm ente da lln disordine nella con1duzicne d egli stimoli nel cuore e Yiene in parte corretta dalla cl1inina. Pertant~ la Plasmochina composta agisce meglio della SPmplicc Pla smochina. ~on è ancora 'definitivamente c.h iarito se per opera della Plas1nochina si formi nell'iuOtIDo, e con le dosi terapeutiche indicate, metaemoglolbina in notevole quantità. ~el gatto Eicl111oltz potè constatare metaemo.g lobina con dosi tossiche. Con le dosi da noi indicate la u cianosi ,, raggiunge di rado alti gradi; di solito si osserva soltanto - quailld o si hanno in genere fa~~ i di cianosi - una colorazione bluastra debo ì1~ delle Jabbra. Disordini più gravi - anche o,1n cure prolu111gate - o senz o1 tro c.:asi Ji morte non seno finora stati osservnti nè da noi , nè in altri lno~1d (Balcani, ...\mbt1rgo, ecc.) . La Plasmochino pl1ò provocare dolori di yentre spe.rialmente se è sommini.strata a dosi singole alte e a stomaco vuoto. Se invece si dàinno ogni giorno 3 volte gr. 0,02 di Plasmochina dorpo i pasti, è raro osserivare •dolori di ventre che sian o causati veramente dalla Plasmochina. ~on si osservano mai con la Plasmo china distu rbi del si,stema nervoso centrale; nell'urina non si trova mai alibuirnina. Le nostre riceTcihe non cj permettono idi ·dare un .gi'll!dizio sulole recidive dopo la cura con la Plas1nochina. J)el pari n on abbiamo potuto fare ricerche di rprotilaissl. :vfolto c'è ancora da 'fare ~rima di poter dare un giudizio deifinitilvo sul nuorvo medicamento; in base alle nostre esperienze questo possiam:> dire, cbp, nella Plasmochina aibibiamo un nuQ!Vo medi·camento sintetico di azione stcura, speciale e spiccata verso i parassi t1' de lla malaria. Si 1p uò in particolare attendersi c1he la JPOSSi·b ilità che attualmente la Plasmochina ci dà Idi distru1gigere i gameti della estivo-a11tunnale - ve1'So i quali eravamo finoTa 1del tutto impotenti - possa arv.ere importa11za epidemiolo•gica nel sens 0 di rid!urre i casi di i!Dfezione di mal>aria estivo-autunnale. 1

1

885

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI SCHIO J)J\.TSIO:'iE CHIRURGICA

(VICENZA).

diretta dal prof.

c.

l\1ARIAN1.

Un caso di 1nixo a1·coma primitivo del fegato a sinto1natolog·ia di ascesso epatico 1lf\l" j]

·dott. UGO BEGGTA10, a;sSi·stente effettivo.

l·: a.111tillP.sso dalla ·m a.ggiora11za ictegli &tu1cliiosi l'lif' jl fegato è pitl !frequ ente cede ·dei t~o,ri Inaljgni n1 etastatici che di <n1elli primi!ti'Vi; fra questi facili a trovarsi sono i carcin omi, meno i sa1·cooni e meno ancora i linfosarcomi e i nn xorni. L:::i forma più ·comune di .saircoma p·r imitivo Cl)Hiico è rangiosarc.01na (Pisano) n el &eni:.,o di Ilip1p el e Kroon pecher. Mentre in passato il fegnto mai (\"\.irchow, Cornil, R·an\vier ed ailtri), o solo raran1ente (Cl1auffard e Ziegler) era ritent11to come possibile secte rd i sarcomi primitivi, nutori più recenti (Maff.u ·cci 1881 ed .altri) ammetton·o ab1b astanza frequente l'im:pianto 1primitivo i1el .fegato di tumori mali1g n i di origine connettivale e p a.r:tano anche dati utili per una ~recisa diagnosi clinica di n atura e sede. Il Peipere, che pnr cons idera abb,astanz.a rara la locailizzazione epatica. spiega l'estrem a rarità , in cui er a tenuto ,p r r il passato qru.e.st'or.g ano ·co1ne sede primittiva di sar.co1mi , col .f atto cl1e q,u es1ti -~A. confonid·evano spesso i sarcomi con i oarcinomi (sp eci·e col car1cro mi1dollare). A.A.. anche moderni escludono dal novero dei sarcomi rprirrniti,~i epatici, tutti quei casi in cui n on risulta sia stata f•atta una completa e minuzi osa auitops:ia o siano stati incompleti ·g li esami i &toilogi1ci . Marx e Pisano son0d'opinione di nr::>n 1COTuSi1derare pri.m itivi qu·ei sair. comi epatici cihe si a ccororpaignano a gravi ect estese alter.azioni neoplastiche in org-.ani ohe sono sede frequente •di neoplasie 1primiti"ve (rene, stomaco ooc.). Istologicamente il s.arcoma è run tumo·r e connettiv1ale ·di cui, secon,d o la forma e grandezza dcgl) ele.rr1enti prurenchimali si ·h anno le seguenti \rarietà (colla n 1omenclatura di Barbaic1ci) : Sarcoma globocelloulare: magnilglobocellulare:· pa rviglobocellulare. Savcoma ft1'so·c·el11.ula:re: m •a·gn ifusocell11l are; par ·v ifusoicellulare. Snr,coma ~ cellule •p oli1norfe. "'.a rcoma a cellule gi1g anti. Qt1ando le celluile sarcomatose hanno anche lai proprietà •di elaborare una sostanza fondrumentalc (mucosa, .fibrino&a, caT1tilaiginea o ossea) aillora oi 11anno le v·airietà seicon•dari1e di: Sarcoma: mixomatoso; fibrorr1atoso; c ond·romat oso; osteomatoso. 1

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1


886

JJ,

POLIOLINTOC

Q tu~sto -O.enomi11azion i

Yengono co11fuse faciln1er1te .con quelle di mixosarcoima, f i bro.s.arcom~ ecc., colle quali Si d esig.n ano le forme miste qu.ell e iclo1è in cui un mixorna, un tfi·b roma ec,c.,' prolifera ac ca11to, intim·ament e compen etrato, cori una forma e arcomatosa (Bar.bacci). I Sél!I'comi sono di solito ben pr o,rvi·sti di ·vasi e posso·n o andar ~ ;,ggc.. tti a quasi tiutte le rleg·e-11erazioni pa r er1c1l1imali; i 11 e...:. i possono tro\·ars i fo.co1ai i1e<eroti cj, a1p o•p letti1cj, infarti emorragici c1he, se si iulce1rano , posson o 1dar luog·o a e1norra1g ie ancl1e mortali. .P remessi questi bre\'i ricordi n11a to1mo..,clinici pasiSj amo a.Ila descr izioi1e 1d·el n ostro caso . 1

Z. .~nna, a . 6 di l\tiarano \ -i.cen tino, non 1Presen· ta iliuJla idi p a tologico nel ,g en~iilizi.o . Nata a term ine da parto n onmal·e ·è stat,a sempr e allattata al seno m atern o; n on solfifrì i comuni es.antermi dell'infanzia; a se i a nni ebbe inizio la dentizion,e. La bambin a, a 1q·uanto rilferisce la rnadre, 1d.o nna abbastanza intelligente, è sempre s tata ben e f.i n o .a circa 1d11e m es i fìa. qu.anid.o .comin ciò a (Lagnar si di qua1'c11'e mo1dico dolor ·d i •ventre, senza fissa 101caJi zzazion e, aiccomip aJgn.ato da 1qualcl1e S'Oar ic.a alvina. ·g iallo-,·er d1a·s tra, sen za san·g u·e; ritornava ·fla S·l"'UO'l.a lain1Je11t.a11dosi ·alle. ·,·olte di ced'alea e ldi stanchezza agili ariti .i nf·eriori. Preocc.UJpati p er il pr•)igi'essi\ 0 pra llore dell a - figli a, i famtgliari la portan o il 20-6-26 .da •lln sanitario che, f a tta dia.g nors i d ì g·astro.enteri te, con siglia di tenere il ·! etto e 1p rescri,re rf·er1n·enti lat,t ici; ciò n onostante si n ota'\':a r"a1)i1d o 1di1nagram ento d e'l1la malata .. Il 25-6-26 a ll e ore ·5 la paz. s.i :s\re·g lia i m1pirovvti..sam onte ·a1C·CU1san1d.o lln a ,c·uto ·dolore a.ll'ip.01con1drio d estro; c'è mo dica :f,e bibre. Nel1a mattinata l1a ;vomi1to, ohe 6i è più tardi r ipetu to un'1altra voJt a , di latte coaig·ulato, da rpoco ing;erito . Intel'ipellato il mrrtico 1del })aese qu esti .p en sa trattarsi di aiffer.io11e ejp atica . ~on si sa se 'da quel momento ci sia .s tarto u11 ,r .a]:)ido· a-µrme nt0 'di \rol'lrm.e d el fegato. L'ap•pietito, intai1to ai11d1a:va .gTa1datam ente dimin·t1·en1do, e la .f,ebbre J)er sicste,1a (370 4-380,8), 1p a1·e, 1senza l)ri vi1di idi 1freddo. rN·o11 tosse, n1è singhiozzo, n è ittero. n è al-cui1 trauma 1ociale pregresso. i\!Ie1iitre n ei primi giorni del :dolo.re la p.az. preferiva i1l decu.b jto latprale destro, in segu1to d ecombeYa indilfferentemen te sui lati e s upina. I f.ami.giari intanto . ,·e1d endo cl1e il do~ )'re a nid a va acicentua11<Closi, cl1e va fe·b brc per~i steiva e cl1e la fi.1g·lia 1cl·ep·erii:1a 1sem'Pre pi"L1, il 00-6-26 sera ol1iedono .a 1con st1lto l"eg·r.eg·io inio prima.rio prof. l\Iariani cl1e c onsig·Iia il ri·C·O\-ero 1d ella 111al ata in o~pedale, a,ryen uto il giorno segue11te, per . otto1po.r la a inter\•ento ol1irurgi·CO, a"·end1) c onfe1mata la 1diagnosi di ascesso epati co prosp·et. ta1.a1g li ·d1al ·m 1edico •CUI'ante. R. O. Bambina in 1cattive condizioni idi nUJtr izione, con cute e mu1cose pa1l:i!de, 1se11za itter.o, si 1a~:n a di 1dolor.e che localizza al 1quad rante s·urp er . destro addormina1e e a l1la base toracica d estra. L'aid1dome si ipresenta aium ent.ato di volum-e e m eteorico; l'area Idi O!t tt1sità apatica ingrandita tanto c.he alla palpazione si sente spor,g ere \fin o a tre dita trasver.se rd all'arcata 1costale una tum efazione, ch·e o.i ricono·&ce essere il !fegato, 1..lllifocmrmente liscia e rpi'l.1tto·sto elastica. La b1ase 1

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[ANNO XXXIV,

FASO.

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d.el~ · e mitorac~ d e~ tr? è p~ù. es1pans a dell'omologa s 1n1~tra, .e gl1 ul t1m.i spazi intercostali sono quasi app1anat1 : l1a pressione, anch e leggera, su quest·a z_ona e s11lla superfi cie epatica, che 151P1arg·e dai1 ~reo costale, provoGa ''ivo dolore. La ·bi mba è dispnoica ·e n egli atti respiratori la zona dolente si muove poco; il respiro è in parte toracico superjo~e e in 1parte addominale. I.e condizioni ge11eral1 e lo stato d el polso ci inducono a n0n torm t>ntar tanto la malata. :\ulla ·d~ ano:rr1al~ r11ev.a.si all'esaime dell ' ~ppa­ l'ato r eS1p1rator10, 1cltfcolatoirio e d~gerente, non si P·alpano g··h 1andole ing·r·o.SB.~te, n è, a causa d el rnet.eori·s mo, i reni e il a milza; non vi è versa1nento toraic:iJc.o n è 1aJd1d ominale . ~on è stato possitbile praticare esa:mi Id elle feci . ' urine, e sangue. F ebbre 37o,4-37o,6. P er tutta la giornata e la notte succ-essiva la bam.b ina è irrPq·n i.eta, h.a vomi1U) di .rnater iale Jtquido, senz.a traccie ma:cro1scopi·cl1e di :sang.u e e di ·b ile; 51 lagna semp1r e 1d el do1.or e a ·d estr a, che non si trasm ette al1la s p alla; non ha siT11ghiozzo. ~ o n si esegu e nessuna puntura esploTatt,-a. Confcrmat~, con1e più pro·b abile, la 1diagnosi di 1ascesso, 61 Ya a l t avolo operatorio ove, sotto r1arcosi morfino-et•er ea, \rien e ip1ratic1a ta, dal ahirurgo pr]Jmario prrof. rM ariani, ]'incisi•one 1de1lla ·C'n1 e e dei t essuti sottoout anei segu.e n,d o il d ecorso ·rlella 91) costa ·di ·eiui si r ·eiseca un fram1mento antcri ore. .1\1 n o.s.tro oocl1i·o .si preoen ta su1bito il f e.gato so;tto forma ·di tum elfazion e rotond·eg,gia nte , molle, flt1ttt1ante 1dalla cui incisione fuori esce materiale di fooilO)r .b!I'uno, idi rcon·ststenza ,cremos a , com.mjsto a grumi di sostanza più consistente, friabili, senza traJccie maicro,51copic1h 1e di ipus: non è 1altro cl1e siang1u e misto a ~e&suit.o eipat~co in parte rammolito. S·yuotata 1q•uiasi ·comp,l eta:m .ente la cavità C\)n molto a ccorgim e.n to 'P·er non rompere qualch e difesa natrl!I'.a.~e. si n o1t·ano in essa d ei tramezzi fìacilmentc a1sportabili cl1e, per la 1p r,eced ente ragion e, si 1asiciano in parte integri. Date i.e condizioni gravi .della pazi.ente si .s of-:Jp endono .altre ri.cericl1e 0 ci ·si .acicontenta di tampo11are e 1drenar e la cavità 1aippli1cando_ qu.a1ch e 1punto idi sut1J~a cutanea all'·estr.emdtà delllia fe rita op erat oria, lasciando in noi iperò la cer tezza ciJ1e par.rec·c1hio altro di 'J)atDlogico fo sse rimasto na~csrosto alle n ostr e ·1imitate indlaigini. T.1a bambina muor e 1do1p·o cir ca d·u e ore. .1. ~ltopsi.a. 1Solle\rato il piastrone &terno-costale e a11)orto ,J 'a1dfd.ome ci app·are un t'.f.e.gato voluminoso c,h e spor;ge circa quattro dita tr.a sverse 1dall '·arcata 0ostal1e, Co1lla man.o portata d entro la g·abbi a toPa·cica si tolgono a1cun e t enui ruderenzc costo-epaticl1e. T olto il difena·g gio di .g arza ,e penetrati' pi1ì in alto, si p a1pa un.a ma'Si.Sa dura, iaiderente ten acemente a l diafrarn.m a che si toglie in parte ]nsieme 1co.J f e·g ato il ciu i m aggi1or v·olurne ris ulta a cariico tS1peci-alm·e11te ·d el lo1bo d estro , m entre il sinistro è idi poieo ingran1di~o ed è norn1 ale per r oloire e pPr con sistenza al ta.glio. X·ella parte s uiperiore tdel lobo destro spor ge lln tum qr e uni co, grande quanto un aran cio, di r.olo.r bianco .g rigi1a5tro, n el c ui 'Pun'Qo più sU1perfi1cia1lP ·c'è •una tenace ader en za col diaframma, clovut.a a ulcenazion·e del neoipJa:sm ·a , che al ta · glio iè d11ro e stri1de. Verso l 'a1d1dome i l tumore è 1

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SEZIONE PRATICA

j11 1LI iretta continuità c on una <.: a" ~tà \'U-0ta, gria.a1ùe '2on1e una grossa m ela, in cui p esGava il drenaggio, la quale no11 presenta i11111a di diY el'&J ùal r ep·erto oa>erato,r io . .<\ttorno aJ nodo n eoplastico ce11t ra.1e se n e i1ota qualche altro piu piccolo. Con1ple.to la n ecros~Jf_pia esam inando ininuzio~a·mente tutti gli altri organi, sen za trovat e i1ull ' altro di patologioo. Tolgo q1ua·lcJ1c 1pezzo d el t 11more ol1e invio, p e r t1n esam.e intcroscot)i co, ad un R . 1ls tituto Universitario IJi .L\nru~ )n1ia-pia­ tologica dal oui direttor e mi vie11e xitferito quanto cegue: et E un mixosarcoma giganto-cellulare con el emflnti così vol,um1nosi e così profo11damente at ipic! quali vidi soltanto di :rado. L e cellule n eo,p lastiche .fusate, rotonde, grand i, tcllate sono r accolte in g ra 1l!dj aggruppann1enti, tra inasse di 1 .essuto mucinico (inbianc.hito macroocopicarn€nte c1a1 fo~ Jlo ) e filamen ti di connettiYO colla,geno i :"'l ola.ti o a ·f a6cetti. Non è, il tumore, riaco (li Yasi san.Q11i1gt!l( Non vi i ,·ede all'intorno reazione flogi ~ti<: a. Il fegato ·enlbra, nella sua parte nohilt"\. comiportiarsi })a.6Sivamente d ina11zi all'ag~rP ~ io11e clel t11more la cui matrice P i I ronn et!iYo rJi sostegno». 1

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** ~talJilita

q11inld i -la diag·nosi a11atorno-pnt~Jlogica <l i u1ixosarcoma 1primjti\'O del 'fegato, Yecliamo di r~~ nderci ragione della sintomatologia c:linica . I sarcomi J)Timi1ti,1i er1atici per lo })i ù, a ò iffercJJza idei carc inomi P di altre nc:ioplasie del f P.<Yato, <:>ono u11ici, 1pj 11 o 111e110 grandi, con rare rn °ta<;tasi provoca110 lll l jn grandimcnt) uniforme dell'ovgano, per cui 5e no11 son o a sede roterlorc o non sono impiantati fin dail l'in izio 511 vie e organi biliari importanti, possoOClo per u11 ;po' di tempo evol'Vere ·muti e ]J,a1ssare inosserv,ati, lfinchè un episodio nuovo n el decorso non \'i aitti.ri l'attenzione del mala~o e d el medico. IDi consegner1za questi s'i può trovare 1jinanzi a quaJ.che dist11rbo cl1e il malato comincia 1ad accu•sar e nel pieno benessere e c110 lo lascia incerto, ancih e \Tario temrpo, sul1la su.a \ 1 era 1g en esi. Men tre in pa~';ato i l c linico si aicco11tentava solo di sitabilir·e l a clia·g nosi di tumor e m alj1g no 1del frgato, peTioh1è n e>ssun aiuto poteva portare 1a taJ i aimmaJ.ati, og.gi si tende, e giustamente, a voler sitiaibilire in vit.a anche la n atura d i questi t umori. Vi sono stud:il:l&i che, ai utati dal 1labor·a•t orto e valutian•do atitentame11te an1ch e i più sottili elementi idi fatto presentati d·a tali ammalati, s ono riusciti a IP!Orre j) medi·co iwattco 'in condizione idi poter qu·a1c11e volta fa.re in vita la rpr ecisa d] 1agnosi di sede e ·di natura d el t umoire rnalign o. Dov·e spesso si fermav:a l'indagin e del pTlatico· er a nel1la diagnoi&it di.f•ferenziale tra saricoma e car cino.m a primi1ti'Vi ·del fegato. Il p ,ep·ere p erò è ;r].u·s cito a p orre t1na trja1de fenomeni·ca, ·che .q ui sotto riporto, ormai ri con oociuta mplto utii le prati{' a.men tr: I

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~·ar"c o111a

e·p ati,c:u : epatico : se111pre rapi·da 1ne11te molto

\/olu111e a u1nentato. 11.tero : asse11te o tardi,·o. .~\ sci te : se.arsa o · Il ulla. Car cinoma eipatico : \ ·olume ep,a tico: i1oco o nul1la aun1e11tato, spe:::,. ~o inìp:Lccioli•to. lttertJ: costante e precoce. .A. ~ clte: conco1nitante. Il Ferraru1ini e il Franceschi <·ondi \'idono le ulee d el P epere, aggiungendo, quale altra ca.rat1<).ristica del sarcoma, la manc·am.za di metaistasi extra ad.dominali e la m odestia dell'epatalgia (rpi ù. pro1priarnente è un senso Idi peso, è un dolore grav•ativo cl1e veri fatti lancinanti). La rninor l'achessia, inoltre, degli incliVl)dui saJOComaitos1, q tt ale consegu e11za del più rapido decorso, in aig;.r i1111ta ai criteri 1prccedenti, p uò ser\'ir e ibene J i·t'r l a 151 )pra1 detta 1d i.agnosi diff eren zial.e. Dato però ell e l a clinica n on è 1pat0Jogia, 1cl1e cioè og-11i 111alato 11a la su.a inia>lattia, il yaJ.ore 1della triade d i P epere n on è assoluto, ma n on p er q11ec;to perde della sua alta i111portanza . (111P sintomatologia (preserntaYa la n ostr a paz. <1nnndo è stata , ,,isitata la prima volta (20-6-26) dal medico? \ rabo·I1i dolori idi ventre ' cef1alea , fa<'ill :;L all)~l1ezza cleg,l i arti jnferiori e qualc.11e sca. ri{;a alvina liq·uilda erano i soli s u oi distu:rbi i1n hnsc ai quali C}uel sanbtario 11a f atto diagnosi di gastroenter ite. Noi n.011 ·sa:pipiamo se vi .f os&e epatornegal ia , ·che, . e i11 atto, sarebbe stata giustificata dalla ·p resl1nta gastroenter i·te, a cui sarebhcrJ stati collegati ancl1e la modica .febbre e il <lirnagram ento. Do·vettero paissare ancora alcun1 gio rni prima 1cl1e un d'atto acl1to sor gesse a ri·('lliamare l'a·tten zion e s uJ.la \rera [o•calizzazione clP1 male, senz.a poterne p erò staroilire la 11atura. \ 'Pnne quindi posta, dopo qt1alche giorno, c O'Ine ll ii1 i)roiba.bile, la. diagnosi di ascesso e1P1atÌJCO, rolla quale la m ailata viene in,riat.a all'osp1eld·aJle ove, dop o esse-r·en r stiat·o e.on.fermat o il .giudizto rliag11ostico, vien e operata. Era qnesLa· la diagnosi clinica .p iìt arr11ni·ssLbi1e? ~Plla nostra paz. ·i è con statato ingrandimento epati-co a ·b ordo inf('riore li cio; se11sQ di elasti('it à alla paJ.pazione sottocostaJe ; Yi·\'O do lore loc.alc siia spontaneo e l)iù ano )ra se proviocato co·l la 1p·r.essione, dolore insort0 tm1=1rovvi,samente, cl1e però non si può sapere se s i trasmettesse o no alla spal•la •destra, percl1è ·di qu esta localizzazion e 1a bambina non si è mai lagnata; !P!fegresoi e tuttora presenti 1d ist urbi i11testinali, ' '0111jto e febbre i1on molto el evata , non cnstante. ~on qual e.b e ri.alzo fino a 38°,8, })are senza bri'rjdi di fre·dd·O. Confron·tan.do ora i predetti sinto•m j con qu.eJ.li 1

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IL POLICLINIC O

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[ .Asxo XXXIl.. , F .isc. 25]

di altre ailfezioni epat•icl1e noi ve dian10 C·he m en.din e di i·dee, ina sap e11do cl1e n o11 sem.1Jre ·di<::e tr e n ei sarcomi. l '.aumento ·di ,.· o~um.e 1del .feigiato il ' 'ero (vari 1cllir·ur.gl1i , ancl1e d01po averla r:iipeè cospicuo e rai_p1do, negli a:&cessi e nelle cisti tuta più volte seirnpre «:' jn eis ito i1egativo, .s.i son.o da -echinoco1c1co aJl'ing·ra111dimento, non così acce11clo,ruli a eic.onte11tare di interYenire in base al solo t n at.), si wccomp.a.gna se11sazj·one di elastLcii tà alla criterio clinico) ·e c.l1e es1p•o ne il paz., a g tavi ,p alpazione; inoltre n elle cisti E. siin·ton1a impor. l)eri·coli per l 'ev·en:tuale pro1pag·azione d el pus neltan te ma non patognomonico (F.err.ann ini) è il l'ad1do.m e, ci siamo a:stent1ti di prat~carla anche fremito i·datideo . Nel car·c inoma invece il fe,gato al tavolo orp.eratorio. A tal rigu•ar'.do si ri.c-0r1d erà i1on è mai m ol·t o gran.de, è di c onsist enza piuLr,he 1.atis.bey, ipu~ n on c onsiderand·o la 'PUntu,"'a tosto dura, c'1è cachessia concomitante e progres - . e~l orativa .s~re inino cua, 1l1a giudi.ca un pre~ siva, e fr equenti so110 l'ittero e l'ascite. Eziologizioso aiuto c1i1atgnostico ; i casi di rru)rte per puncam ente noi vediamo l'ascesso epatico es sere tura, secon·do lui, sono rari. Usa l' A. farla sespesso preceduto da disturbi intestin•ali, cl1e sono guire .subtto ·dall'atto· operativo e in 1ciò oondi'Vide f&cili a trovarsi n el ·decorso invece del sarc om a. a,p.p j en o le ird ee :di Luxard e di GioJ\dooo; 11 dolore all'i1pocondrio destro, che quasi sempre qu est'ult imo se n e se-rve .sio lo a fiiCO•P J di-dattico. si propaga alla spalla omonima, a volte act1tisI l Cardarelli i nvece la if a e la con si·gilia di far e, simo n ell'ascesso ·e n elle cisti suppur·a te, si fa senancl1e più volte •s e occorl"e .senza a 1c·un timore. tire nei sarcomi e nelle cisti non suppurate c om e C.01rcJ.uden.do: l 'atto op eTatorio , l'eswme n ercr-0 sen so di peso e di teniSjone; n egli ascessi di picS•Coipi co ed istol.01gict), ci hanno detto tra;ttarsi, cole ·d imensioni 1questo sintoma può mancar e, ma 11el nostro 1cruso, di .r nixosia rco·m a primitivo .deJ allora m a n ca pure l'epatomegaliia. La f ebbre, già fegato con una sac ca, piena di s an.g ue frammisto ·da tempo r iscontrata anche n ei tumori maligni a tessuto ep ati1CO rèLegenerato, situa:ta iinferiordel fegato , si presenta in questi con qua·dri di•Illente e in con tin·u ità con il tumore stesso. FaciJ.rr1ente ora si s.piega la s intomatologia rpre..sellltata versi: può esser·e a tipo remittente o intermittente (il più frequente), con ·C·arattere tubercolare (Lidalla p az. , n eJ cui fegato, in ep1Jca ind.eterminat-a, ce.rto non lontaTua, s'•è svilu.prp ato un savco·m a bert) o malarico (H ampeln ·di Riga) ; ,p uò acquistac·h e. vi1a v1ia cr escend.o, ha cominci ato col dia re, re un d'ecorso ati1p1ic o ed ·es-sere ian·c he espression e insi-emP- all'.a umento del vi-soere, la ce(falea, il di complican ze n eoplastich e. Le cisti da E . hanno senso di staruohezza agli ar.ti inferiori, i disturbi in gPnere un deconso apirettico, escluso il caso in intestinali, la mo:di·ca febbr e (.fatti que.s.ti doV1uti cui sopra.·vvenig:a supipurazi.one assumen.do alior a f actlmente alla tossiiem i~ n eOjp•l asti.ca ), fincl1è un 1'aspetto :di ascessi epaJf.ici n ei 1quafil la f oobr-e è episodio acuto , l 'erosione o la tromb-0si di un intermittente, con brivi.di e sudorazion·e, e n ei vaiso 'P'a r.en ohima;J.ie, h·a frutto r tC'hi·amare l 'attenquali si ha spesso \romito e 1qualche volta versa zione su ·di sè, nascondendos i p erò sotto altro m ento pleurico ·destro reattivo. !Non è questa u na &spetto, e c~ J·è 1sotto q•u ello• ip·i ù probiabile di asc·esl egge assoluta però, p erchè secondo il Moro ·si ·&o epatico. -posson o avere ascessi -del tegato senza febbre e c isti da E., non sup1p·u rate, 1a ·d'ecorso febbrile. P er • la sifilide noi troviamo utili ·dati -diagnostici n elI'.a namne51, nel1a -presenza o meno 'cli aJltre l esioni lueti·eihre e n el l·ruboratorio. G. PrsAi~O. Sui sarcomi prirriitivi del if egato e su Ten:uta in 1sca.T'Sa consideraz.i one sia l'i:potesi i a mig,l iore ponoscenza anatomo-clinica delle d'·ltn tumor.e, p·er l'età della rp:az., si·a quella di neopl.asie epatiChe. Policlinico, ·s ez. med. , 1914, n. 4·5. una cisti 1da E ., m anoando per questo para:&sita, E. TRENTI . Sopra un caso di tuni ore priniitivo nel cas: ) del1la nootra paz. , le .più comuni c ondel f egato a lentissimo 1dlecorso. .P olic·l inico, dii.ioni di vita e p·encih.è in 22 anni di cos1p icua Sez. m·ed., 1924, n . 9. pratica 1chirungioa n·el nostro ospitale, situato in E. BASSO. Un caso raro di sarcoma primitivo del zona pe'cl e·m ontana, il mi·O 1primario ne ha opef ega.to in un bam,bino d i 11 mesi. tLa Clinica rato un solro caso, i l nostro giudizio dia·g111ostiJcp P ediatri1ca , 1924, ;fase. IDI. F. .S CH UPFER. Sil i sarcomi primitivi con cirros i si 1è in1dirizzato verso l'asce5so e.rpatjco. Il Dud el f egato. Ritfor·m a m edi•ca, 1907, n. 49. rante, ia t~.l riguardo , ·di-ce 0h·e il decorso rrupiP . FRANCIBCHINI . Contributo anatomo-clinico àeldissimo e il conseguente l'rupido ingrandimento l' emo-angioen dotelioma d.ei f eg ato. Ri form a medel vol·u me epa;tiJ~ ) s.on o criteri d eJcisivi per la dica, 1926, n. 17. D. •GIORDANO. L 'ascesso del f egato. Riforma medica , dia;gnoisi di sa·I 'coma primitivo •del f.egato; ag191 2, n . 21. gi unge però ch e solo la flogooi acuta ·con esito ..\. CARDAREI.T_,I. Come .~i diagnosi ica l'ascesso epajn s11pp111'iazion e può avere ·S imile decorso . tico. Rif. rrne:d., 1913, lfrusc. 25. La pun:t ura es.ploratirva aVTe·b be probabilmente ..\ . FERRANN INI . Diagnostica dei tuniori epa tici ma - 7i an ;_ R i·f. med., 1918. n. 14. indjrizzato il nostro git1dizio ' ' erso t1n altro or1

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SFZlO~ I·.

PR \TIC\

889

G.

:\Ioao . .~ulla diaano.si rtilfere11::.iale

frct cistl da

ecliinocucco e ascesso del fegato. Policlinico, Sez. i1rat.. 1906. 11. 1-1. F. BET.LELT.I. La f eùùre nel 11eOplasml 1naligni. . Rif. med .. 1g.26. 11. 14. A. SRRU~CPELL. Trattato rii pa tol. .S]Jec. Al ed. e terapia. Yol. I, p. l l. .!\. BARBACCI . Trattato It aliann rii cl1irurgia, ''Ol. I , }1. r,· (tuniori !. Dt .RANTE. Trattolo rii cl1.i1urgia. E. ZIEGLEn. ·rrattnto di rrnotoniia patologica, paio. ()27-628. t:i , .Itl Cong·r<'~~o d clla oc. Intern. ~i C.h jrwgia. Riforrna n1<'clica 1926, 11. 19. Ln febbrP dei t111nnri rnaligni. Riforma mPdi ca 19-24. n. 17. 1

1

0-:::PED \TE CONSORZIALE DI RO~ClGLIONF

En1ope1·itoneo mo1·tale pe1· ulcerazione di un cancro pri1nitivo latente del fegato <1) per il lH'Of. net t. R ..t\R :\L.\ì\fJlO

ALA,

direttore.

l ·emoperitoneo 11rlla patologia addomin ale, co6tituisce n11 rapit olo ·cli un interesse pratico importantissin10. Il caso che sono per riferire, rien tra !n cru clla v•ariPta di emoperitoneo spont·a neo, alla cui origine no11 raramentE> tro1vasi un trauma insignifir nnte IH 1 1cJ cte11mina una rottura emorragit:a olo p er lo ~talo patologi co preesistente di es: o ~ can cProsi 1 Si cono-ce l' en1op eritonco di origine pancreatica. legato alla C\'Oluzione di certe ipancreatitj acute, l'emoperitoneo di origine splenica per rot· tnra sponta11ea di milza malarica o tifoidea, o di milza leucemi ca mi eloide; è noto l'emoperitoneo ·di r·rigine tubovari ca, sia per rottura di gravidR r1za extra-uteri11a, si a 1p er rottura di ernatosalpinge o di ~isti ematiche dell'ovaio, o ·d i varici <lel Jt=igament o largo, e recentemente il T en coni l1a descritto una emorragia endoperitoneale mor~ tale per rottura spontanea ·di vena t1terina ecta sica in ·donna gravida a termin e; si con oscono in fine anche casi di inondazione peritoneale per i·ottura di a11enrismi de11' a. eip·atica e clell' a. sple-

nica. ~ull 'altro

a'revo trovato sfogliando la lettera tura tSulla etiogen esi dell'emoperitoneo, quando $Ul « P oliclinico >1 Sezione 1nedica ·del 1° marzo 1924 , vi·di ·descritto un caso di ·emoperitoneo mortale per trauma -d ell'addome, cl1e all'autopsia rivelò trattarsi •di rottura di una cavità cisti-ca situata in corrispo·n ·die nza ·d ella fac cia conv essa del lobo 1destro idel f egato, c·h e all'esame istologico si rivelò per adenoma a .c.ellule e1patiche. t\el no5tro caso l'emo1peritoneo fu provocato da uJcerazione spont anea di can cro primitivo clel d'e· gato senza evi,dente trauma addomiD:ale, ·d'altra. (1' C:>·muni cato al Congresso della Società ùi

Cl1irurgia I taliana. 1924.

pal'tc s i sa cl1e le emorragie e1patich·e anche~ per lr'-ioz ti 1ninime del fegato. pos sono assumere iprop Jr zioni Yerame11te enormi (fino a 4 litri idi sangtu1\ per la scarsa tendenza alla emosta5i spani n11 t:lu del v iscere, 1 per la struttura e per la di~ pnsi zione di ·quei grossi rami ·delle ven e sopraepati c1le, semipre bea11ti a ll a su,p erficie di sezione d cl fegato, e capaci qui n·di 1di aipportare inten&a t' n1orragia. Gli .autori sono •d'accor·do nell'indi· ca r e 1a faccia i11feriore come fonte più intensa di cn1orragia a .c ausa delJ.a presenza ·di vasi •p iù 11un1 cro.si e pil.1 svilup1pati, tanto più poi quan <lu questi l1anno subìto degen·erazione n eo·p lastica o s ifilitica, nel nostro l'ulcerazione era situata an ch e 5l1lla faccia c onY essa. 0

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n· .~.

Egidio fu SaJvatore, di anni 51, da Caprarola. Entr1ato all'Ospedale il 1° sr ttrrn.b re 1924. I~: s tato be11e fino a circa 40 giorni or sono potendo n.ttendere ai layori cam1p·e5tri. Poi cominr iò a soffrjre ·di .sen so .ai astenj a che ha progre · clito cli giorn o i11 giorno ·e gli si è t umeifatto l'addorne, sì ·da ren·dere difficoltosa la r espirazione. \ ' iene all'051pe dale (con ·dirugn osi id i tumore 1d·e llo stomaco con diffusione al fegato ed ascite). E. O. Condizioni generali scadute, colorito della cute p alli do e di quella del volto alquanto terr eo. mucose visibili palli·d·e, respiro a ti1po cootale s uperiore, temperatura sub11or1nale. P o1so regolare, piccolo, 120 a l minuto, pannicolo aiditP-Oso sc~r~i ssi1no . Nulla al torace tranne una riduzione alle basi posteriori la di cni ottusità si s.pinge fin o agli angoli scapolari. La base del torace antrriormente è sollevata con allargamento degli s pazi intercostali inferiori. L'ad.cJome è tu.m id·o a botte, di cui però J.a m età sopraomlbellicale è svasata e più yoluminosa. Cicatrice ombellicale 51Pianata .con ecchimosi 1periombellicale. se.g no di Colli n ). R,eticolo venoso alquanto accennato ai lati ·dell'ad1dome, ma senza assumere lo svilupipo cl i comp•enso. La pa:rete a d.do.minale è p oco mohil P ai movimenti res1piratori e la ten5ione di r s-=n, è a1quanto ·di,rer.sa: ma:ggiore nei qu.adranti tt})E'riori; tentanido idi -palpare a sorpresa nel1'ipocon.drio di ·destra si riesce a sentire come un lobulo epatico ·di .consistenza molle che toipograficamen t.e 5i riferirebbe all'estrema ala destra del f egato. Esiste timpanismo epi.g astri·co e il segno il el1' onda nei qu.aidranti inferiori. Lievi edemi agli art i i nferiori. Esplorazione rettale negativa. L 'esam e radioscopico ri.Yela nulla agli org·ani toracici; non ltberi i seni e tra l 'ombra epatica ell e ·d·el resto si diffon·de al restant,e addome, è 1'ornbra mobile ·del ·diaframma sip eci-e a d e&tra, è int erposta una zona .di p eno·m bra ·b en visi·b ile. in proiezione obliqua di fianco. L'esame d elle urine è ne,g ativ.o. Dura11te i giorni di os5ervazion·e l'infermo va peg.gioran,do sensibilrn·ente; si -pratica con un :piccolo trequarti una puntul'a sopra.p ubica cl1e non rlù esif.\), im a la puntura esplorat iva fatt·a nel 90 spazio intercositale s ull'ascellare rnedia, ·dà esito immediatamente 1dorpo p erfora.to il ·diaframma, nl liauido ematico sotto .p ressione. Si fa diagnosi d i Pt-Ì1 operi to11eo o di cisti ematica (d·el lobo destr o del fegato o della capsula surrenale?) con . toriu cli7ti ca. -

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890 l [, P ) L!CJ,,INICO

pr1Jbabi1e rottura nel p·e.riton eo, e con il parere favorevole d ella famiglia Bi esegu e l 'op erazione. Op erazione: 8 settembre 1924. 1

Cloroetil eterenarcosi r egolare. Si esegu e lln taglio trasversale a lla n1anie.r a di Bazy i1ell'i1p·ocondrio di d estra. Arrivat.i LSuJ peritoneo parietale, qu esto f a ernia e si rom·p·e spontaneamente 1 € d à esi t-0 a circa 7 1. ·di liquido em ati co. Qu esto provien e 1d·allo s.pazio Borpra e r et-roepatico e r etroperitoneale. Si estraggono pareccbi coaguli r acc;Jltisi n.elle ·docce vertebrali, n ell ' ilo 1d el f egato e nr~lla cupola ·di ·questo . .11 if e.gato con g'lissoni·ana is p e.ssi.t a 1p.resenta nella sua fac.c i·a inferj or e essudati fibrinosi. È fortem ente a11.m entato di consisten za, s.pecie ne lla s u a m età d e·stra. Non si riesce a trovare l 'ori.gine d ell'en1orragia. Ta1r1pona1nento con 4 tam;poni ,d i garza xeroformi,ca n ei

[ ..A. ~NO

XXXI\',.

FASO.

25]

erpati co nor1u aJP. P Psa k.g·. 2.200, 1arg11ezza trasversale cm. 22, lung h·ezza inassima in 5enso verticale cm. 27, spessore cn1. 9. B a superficie bozzuta, ·di . consiLStenza enorme1n,ente aumentata e lJresenta due ul cerazioni a ·c avolofiore ·di cui il rn.assimo diam etro ,di qu ella ·della fac~i.a superiore è di crr1. 5, di qu ella d ella faccia inferiore ,dJ cm. 6,5. L 'i.lo di e.sso a ttor11 0 aJ1a vena poPta ip.resenta ·delle grosse linfo·g laJ1ctole ·del Yolume di una mandorla aurrnentate 1dj O)nsistenza ; la cistifellea non 1PreLSenta calcoli. Nulla a carf.co dei va sd, n·è d ell 'ep.a ti·co, n è ·del1'a porta, n.è ·delle vene sopraepatiche. L'e.5.arne istologico praticaito n el Gabinetto ·d'IstoJogia della ·Cl)nica d el prof. Bastia11elli , ·dimostra trattars i idi cndotcliorr1a ·d 'origi11 e 1periportale, con ·c irrosi non grave.

,

• I

,

-

lobo

deJlro

,.

~~ •

diYersi r ecessi. Fleboclisi di c jrca 800 c1nc. 'di n1ero fi siologico. A \'Vie11e il decesso coi seg11i ·d i a11c1nia a c uta cir{'a 4 i)r e dopo. E. ~- 1~ulla di n otevole a g li orga11i toracici; si trova la gra11de cavità peritoneale con &car sissin10 liquido LSleroso m.a senza coa gu.li. ezionan<:1 o Ja reg·ion e p eriombellicale si vede cl1e. l'infil trazion e em atica g·ià rdes:critta provie11 e rta s nfft1ion e eccl1imoti·ca d·el legamento t eres . L a miJza è di grand ezza più d el normale, a urm.entata di ·C?nistenza con segni di ip1erisplenite; 11ul.la a c·ar1co dello stÒm.aco e 1dell'inte&tino . Lo spazio s otto<l ia fra mmatico n·ella s ua .m età ,destra è occu·p ato <la .coaguli ·Ch e costrin.g ono jl fegato a·d un o sipostan1ento a bascula , altri coa·g·uli di antica datu t~ i n parte o:rganizzati occu pano 10 spazio sottoepati co ed hanno scollato l 'angolo ~ estro_ d el colon. ~11lla a cari co d el pancreas, 1de1 reni e della vPscica. Il f egato deformat o com e ~i ved e i1 ettan1en1e dalla fotografia, è r idotto nella sua metà siniF-tra ad una piccoli. si n1 a l ingula di tess11t 1

Il caso l1a im.p ortanza: 1) iper la lung·a late11za

ciel tu.m ore che aveva ·di.strutto quasi due terzi ·dell a sostanza; epati.ca, p11re IJ}erm ette11d1) all'inf ermo di lavorare fati cosam·ente fin o ag·li .t1ltimi giorni ·di su.a vita; 2) che si d eve tener conto ancl1e di questa .possibilità n ell 'elen ca.re l 'etiogenesi 1dell'em.o perito n eo ; 3) ch e il segno di Cullin 1p er la diag·11osi ·di gravidanza extra t1terina interrotta, vale an'C h·e J)er l ' en1operitoneo di origin e epatì·ca. LBT1~ERA TU1 R .L\.

F. Cucc10Nr. Con,tributo allo st1.ldio sui tiLniori latenti d el f egato. Poli·Clini co, ·~. ez . med., Ron1a, Jll arzo 1924. TE~CONI. Rottura spo1itanea di 11na vena u~erina in una àon1ttl _qrai>irla o terniine. E1nope rztoneo o,ortole . ..\r1nnl i <l i n.~tetricja e gi11ec .. 31 l'ug-l io 1924.


891

SEZIONE PR.\TlC.\

SUNTI E RASSEGNE. NEUROLOGIA. L "e11101·1·agia i11traventricola1·e. •

( ~ \"\ DS Cl I~EOERER .

, ea.<;e, 1927,

lL

.Tourna! :i.·ervnus and l\l en,tal Dz4).

I.,\..n1orrn gia neJl'i11lerno clei ,-entr icoli ip·er la

oua Ptiol0gia, pPr la sua sin tomatologja e per la c:.11a a11n t0Inia patologica è stata oggetto di molti .. t u tl i. Sn11cler~ nel 18 1 raccolse 94 casi dalla lettera~111·0 yenendo al1P scgnenti conclusioni. La cau9a 1Ji ù co1n111t8 <' cliret ta clr11' e111orragi a intra,rentric·01~re primitiYa è la rot tu i·a di qualcl1e vaso d.ella parPtr Yentricolare o rlPllr vici 11an zr. Egli inenzionò sette sorge11ti di pro,·enie11za d ell'emorragia: ,~asi del pl rsso cor1Jiùeo, ,·asi della tela coroiclt:in. ramificazioni artPriose clPlla parete ventri colare (coroic~rr, ra111i clelle •arterie del COI1PO ca11os:;o, ecc.), Yen<' cl e i corpi triati, <lel talamo, le gal"ne, ecc., grossi rineurìsm i cllC' raggiungon o ~ \'Pn1 ricoli o ~i tro,·ano i1e 1 loro inter110 , tn1nori d ellP parti vicin e cl1e sporgono nei vrntrico1 i " • c;;j ~Yil uppa110 sulle loro par e>ti, , tati infia1nu1 .t1ori o t1lcerazioni cl rllt1 parete Yen tricolare. Gn\\'Prs sostr11n11 elle il sangue iproviene dal ya~ i del plesso coro i eleo, dal ,-elum in terpositum, r-Aramente eia unél ,·enn della parete ventri cola r e. ProlJ::tbil1nentP l'emorragia in molti casi è do Y11ta a rottura cli aneurisrni miliari , elle tal\'Olta sono stati riscon1rati nrl plesso coroid eo. l\Ia può rleriYarc ria gra•\'i rongrstioni meccanicl1e, com e nPi tr ntativi di impi c·cagion e, n elle con vulsioni, n rll P gravi commozion i, talvolta con jntervallo di -q11aJcne gi0rno ed ancl1e cli una o du e settiman e. In rari ca~i provirne da lln grosso aneurjsma che 11n 1p >lrforato il yentricolo, da un neoplasma vascolare; si ha anrl1c i1elJ1:1 diatesi emorragiche e 11 ella lcucPmia. Gorclon riporta 12 ca si di emorragia extra- r int ra,rentri colarr , di cnj cinque primitive e sett~ seconcl arie a diffusione nri yentricoli di emorragie i1ti zlatesi in aree extraventricolari situat e in \'iC in a n za d ella cavità. In due di tali casi si pot ett P sir11ramente determ inia re j'origine de11· e!:1urragia n el plesso coroilleo. ·L e più interessanti m a11ifestazionj n ei cinque casi di emorr.agia pri·1Tlit iYa erano: inizio improvviso, coma '.Profondo ·f·in dal 1principio; convulsioni più m arcate al iato oprposto a quello dell1a lesion e n ei casi unilaterali. ed a l lato opposto a quello della em orragia più ~·bhonclante nei casi bilaterali, assenza di paralisi n~ar·cata; i soggetti sopravvisser0 da 6 a 24 giorni. Seaondo 0 1ppenl1 eim !'-emorragia ven tricolare pri111iti va è rarissima . Di solito lo stravaso av1

YiPILc n elle YiCinanze, r ompe la parete ventricoht rl• e si ·versa n ella cavità . Qu ando .questo versa1ncnto si determina, i disturbi d ella coscienza prodotti dallo stravaso origi nario si accentuano, la paro lisi si dif.fonde a tutte le estremità, aumenta110 le cor1vulsion i e la r igi·dità. Di solito il polso i rallenta, la r espire.zion e diven ta più fr equen te r co rn1p are san gue nel liquido cefalo-Tachidiano. l,n rnorte è costante e avviene .entro 24 ore dal prin ci pi o d ell'accidente. \ ltri au tori ammettono ch e in un piccolo n u mpro cli casi di emorr agia intraventricolare si l >OS::-.a a Ycre la gu arigion e, Lannin ri1porta il caso ni lln ragazzo di dieci anni che giuocando urtò Yi0lPntC'm ente con la testa quella di un compagno. Dt1e ore dopo si .}lpl? ~: incoscienza, convulsioni toniche e cloniche degli arti superiori 8d i11feri orj 1p iù accentuate a sin istra. Le pupille erano fortem ente midri atiche, gli occhi girati :i clPc;tra e c'era paralisi del facciale destro. F u pl'Rticata l1na 1decompression e: n egli spazi surb nr~rnoidci non c'er a sangue, che invece era presente rtcl ventricolo laterale destro. Segui ·g uarì, gion e ·completa. I ,a diagnosi di em orragia Yen trico lare è spesso di ffiriliss1ma . .1\1 riguardo si può ricordare il caso d r..~c ri tto da Elsberg di rottura n ei ,,entri coli di un nneurisma dell'é;,rteria cer ebral e m edia destra I l paziente, un u omo di 21 anni, in buon o stato cl i sa1utc e senza precedenti morbosi f ami li ari c1nrl1dr C' battè con la testa a t erra. Du e giorn i rlopo n ell'in ch inarsi per aprire lo sportello di u11 forno aYvertì un acuto dolore a lla. testa, ver1lgi n i , gra Ye sen so di debolezza, e perdè la cosr irnza. Lo stupor e durò 24 ore, dopo ·d i ch e . il 1pnzi 0nte si lamentava di cefalea e diplopi.a, All' esam e del liquor sj tr ovò sangu e e Wassermann negativa. Dopo 13 giorni ebbe una convulsione gcncra1e con pPrdita di coscien za. Nel liquido cefalo· racl1idiano comparve san g·ue. Fu ammesso r1ell' Isti t11to ~ eurologico con cef•alea, vertigini e grave prostrazione. Si constatò p apilla .da ·stasi bJ latcraJ.e, rotulei ·de·b oli, a chillei. assenti, rigidità nn caJe. Dopo tre settimane dall'inizio d ei s intomi il paziente com in ciò ad aocusar e annebbiamento de1la ,·i.sta a destra. La temiperatura salì, ed al] 'occhio cl estr o si constatò: accentua.zion e ·del1' Pd e1ni~ papillare. midriasi e rigidità p up illai;e; rotuleo più viVlace a sinistra; ri·f lessi addomin·a li più deboli a destra; convulsiont agli arti di sinis tra e bilateralmente alla . itaccia, stato stup oroso. Si pose la ·diagn osi di tumore in rprossim~tà c1r1 \ entri colo laterale d estro con emorragia o di rottura di a n eurisrna n ella fo ssa cranica anter iorr e media 1a destra. Si. praticò l a d ecompression e bilaterale ma senza alct1n miglioramento_ Il pazient e morì otto ore dopo l'operazion~. · A.'11

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89:!

!JJ POLIC;LINICO ,

[ANNO

XXXIV,

FASO.

25}

I

l 'al1top.sia si trovò piccolo aneurisn1a ·dell'arteria • cerebrale m edia destra in prossjmità ·della sua origine, che si era alJ)erto nel lobo frontale, e la massa del sang·ue si era successivamente vers·a ta nei ventricoli. Tilney e Oasan1ayor tennero in continua e vigilante osservazione un pa ziente ·d al principio del]a malattia fino alla morte che si verificò 12 ore più tardi, allo scopo di mettere in relazione i fa~ti clinici con i dati necros·copici. D.ivisero i sintomi in due gruppi, .quelli dipendenti dall'emorr·a gia nelle cisterne e quelli in rapporto • '.illa diffusione d'e ll'emorragia nei ventricoli. I primi sintomi sono : 1) dolore d1 testa imiprovviso, intenso, che diviene sempre più grave ed è accompagn1ato da forte dolore esten•dentesi dalla nuca alle Sjpalle, a1le anch·e, al retto. Questo dolore dura qualche momento quando il paziente entra improvvisamente in coma; 2) ·vomito propulsivo seguìto da defecazione ed urinazione sp·a smodica, imp.eriosa. Questo sin· torna ha breve durata .quanido si è stabilito il cornia e può ripetersi ad intervalli ·d i tparec. chie ore; 3) spasmi oculogiri e cefàlogiri tonici e so'5tenuti; 4)• contrazione toni.éa d.elle braccia e delle gambe ·accompagnata da spasmi muscolari che provocano aibduzione ed ·a dduzione ritmica delle estremttà superiori ed inferiori. Questi movimenti convulsivi sono sincr·oni con gli· atti resipiratori e persistono per parecchie ore; 5) attività oordiaca irregolare, concitata con ·p ressione sanguigna alta ed oscillante; respiro di Cheyne-Stokes. Nel corso di 1qualche ora i sin tomi cardiaci e respiratori scompaiono; 6) inizi·almente non si ha alcuna modificazione dei riflessi, ma più tardi scompaiono quelli superficiali, si accentuano quelli profondi e contemporaneamente compare Babinski bilaterale; 7) modico grado ·di .papillia da stasi; 8) lieve ipertermia. I sintomi ch·e in·d icano la dif.f usione dell'.emorragia ài ventricoli sono: 1) spasmo tonico ripetuto di tutta la ·musculatura somatica, con il tronco dritto e la nuca jn ortotono , le estremità estese ·a d eccezione delle dita che sono flesse; 2) questi spasmi durano uno o due minuii ~ sono seguìti da intervalli di completo rilasciamento; 3) notevole aumento della pressione vasale seguìto da raipido abbassamento; 4) irregolarità dell'azione cardiaca e respiratoria. Dopo aver e riferiti questi precedenti della let· 1

teratura, r-· i autori riportano tre casi di emorra gi-a veritricolare, la cui sintomatologita concord \ con quella descritta da Tilney e Casamayor. E jnlpo;rtante il fatto che l'emorragia \'entricolare non è mai preceduta da sintomi premonitori. In due dei casi esaminati dagli autori vi enano, precedenti di cefalea, verti·g ini, accessi di ·p rostrazione, che devono mettersi in conto della conco~ mitante arteriosr.lerosi. Nel terzo caso, nel quale f11 trovato un aneurism·a, si ebbe una catena di sintomi quali si sogliono· verificare in caso di ane11risma intracranico . La leucocitosi constatata n ei casi -esaminati de've metter-si i11 conto della profusa emorragia. com.e è stato verificato anche nelle form-e extracrani<'-he. L'ipertermia prolungata è provocata dagli effetti tossici 1del sangue stravasato e dalla pressione ed irritazione del tuber cinereum, ne! quale trovasi il centro termico. DR.

Risultati della vent1~icolografia in cinque casi di tumori cerebrali.

1

(DJ:\IITRl V. BALADO M. Boletin des lnstituto de Cii-

riic a Qitiru rgica, de Buenos .l\.ires, 1926).

Gli AA. 11anno creduto interessante informare s ui risultati della ventricolografiia in cinqu·e casi di tu1nori cerebrali; in due casi hanno potut0i contr ollare le imagini ottenute con l'autopsia. negli altri durante l'intervento chirurgico. L'og· getto princi·p ale però deJla loro comunicazione è quello di riferire i risultati d ella puntura ventricolare e la introduzione di aria nellia caJVità allo . scopo di d.iagnosticare la topografia del tu.m ore. Richia·.m·a no innanzitutto l 'attenzione . del lettore sull'i-ntroduzione dell'aria 1p er via craniana e non r•er 1p untuna rarhtdea, efis endo quest' ultimo proce·dimento pericoloso e di risultati incompleti. Gli /\A. hanno impiegato per la puntura del ventricolo laterale la tecnica del Dandy, che consiste nella seguente : Si traccia una 'd.iag-011ale tra la linea m edia e la lir1ea curva occ~pitale superiore; su questa dia· gonale, e a tre centimetri più in fuori ed al diso]ìra ·della protu·bP.rJtnza occi1Pita1e esterna, si trapana e si aipre Ja dura ma.idre. Con il ·Cervello allo scoperto, ed '1tilizzando l'ago di Cushing, s1 punge il corno 1:rosteriore ·del ventricoJo laterale, sj estrae liquido 'V entricolare fino a quanto ne .sale con l'aspirazione e s i riempie poi con una egt1ale quantità di aria; si sutura .la pelle e si eff Pttua immediatamente la radiograiffa. Nei cin1que casi gli AA. h·a nno iproceduto sistematicamente alla proiezione raid.iogra·f ica anteroposterjore (frontale ed occilpitale) e laterale (ldestra P. sinistra).


I

SEZIONE PRATIOA

Dai risu 1tati ottenuti gli ..\i..\. 11ai1no concluso: 1) Di i1on aver avuto alcun incidente sgradevole con la ventric olografia, ma non credono che sia un procediménto assolutamente innocuo; dovendo essere praticato sempre d·a mano molto esperta. 2) Dei cinque casi di tumore cerebrale, in quattro di essi la diagnosi clini ca ·è stata confern1a ta dalla ventricolografiia. I 3) In un caso nel quale la diagnosi clinica era alquanto dubbia, lia ventricolografia ha ,p otuto localizzare il tumore con molta precisione. G. MADDALENA . 1

r~ENE

E VIE URINARIE.

Ett·etto dell'anestesia eterica ulla funzione i·~nale. e :YIILLIKEN . The Jour n(JJl of Urology, n. 2, 'febbraio 1927, vol. XViII). Gl1 ..\utori r icordano che in altro lavoro pub· blicarnno ch e in c ani tenuti p er mezz'ora in anestc~ia profonda con. eter e non ebbero elim.inazio11e del!'indigocarminio ·durante tutto il p eriod·o d /) ~ l 'anP.Stesia. Esperi en ze seguenti c on la sulfo.t'enorfbaleina m ostra110 in can i che la eliJlll.ina zion e di essa non e1 a iwped ita ma vi era una considerevole dimt· ni1zion e della p er<'en tuale della sootanza eliminata dall'animale !dura nte u n 1p eriodo corrispondente .sen za narcosi. Vi è pure negli animali da • esperimento diminuzione id ella .eliminiazione di urina e in certi casi anche pel'lfetta anuria ir1 ispecie quando la narc-0si € molto profonda. Sa la narcosi precede di mezza ora l'iniezione di sulfofeno!taleina l'inibizione alla eliminazione è ancora 1Più marcata. E più marcat a: è p·u re negli aniI.nali vecchi che nei giovani. Que-.ste esperienze conc ord,ano con quelle dt Tompson il quiale ·dimostrò ohe l'effetto del~'etere sulla funzione renale •del cane si avvi:cina di molto agli etl:fetti c·h e si hanno nell'uomo e che l'arresto della !funzione renale, che alle vol1e s1 h-:t momentaneamente nelle narcosi profonde con etere, non si ha quasi mai col cloroformio. Esperienze fatte dagli autori sull'uomo in camera operatoria iniettando indigocarminio dopo che i pazienti erano ruarcotizzati, hanno dato ri·sultati ild ~ntici a quelli avuti nei .cani soltanto meno marr.·ati e .ciò p·erchè nei cani l'anestesia era portata a Jimite di vita mentre ciò non succedeva in camera qperatoria. Le dif1erenze di contenuto in urea del sangue prima e dopo lia nareosi sono così piocole da di1 ' 'entare ~rascu 1 -.!:;1 Ji. t noto che dopo anestesia con etere fijìesso s1 {HAI:iES

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trova nell'urina albumina e cilindri ialini; a tale preposito ricordano uno stU'.·dto di Grondahl su ?5 narcosi ron etere in cui trovò albumina prese11te n el 36 % dei c·asi e sempre con cilindruri·:i.; l'albun1ina appariva quasi sempre dOIPO ·d ue ·giorni dalla narcosi e durava in media ·da 7 a 9 giorni, ed erà influenzata 'd all' età ;d·el p·a ziente, dal ten1po -ii overazione e 1dalla q11 'lnLit~ di ei;ere usato. Una iniezione 1di morfina e ·a tro.p ina fatta mezz'ora i:·rima della nar.cosi fa di.m'inu ire I'inibizione dell'etere sulla funzione renale perchè le d1Je sostanze .quasi narcotizzano i gangli simpatici e le termiruazioni delle fibre dei nervi renali a tal punto da prevenire l'azione vas ocostrittrice dell'etere. Se l'iniezione -è f·a tta quando comincia la narcosi non si ha alcun effetto. Sperim~ntando su cani, a cui da 9 a 12 mesi prima era stata i:praticata simpatectomia renale hiiateraJe, ottennero risultati opposti a quèlli ottenuti su ·cani normali: il colore ritornò molto presto e jn qu1antità uguale ai cani norm·a li; e i ri gultati erano an·che uguali nei cani a cui prima della narcosi era stata praticata l'iniezione d'i morfina e atropina. lln cani sin1patectomizzati da un sol }ate .ebbero dal lato operato ritor!l·J del crilC're i11 tempo nomnale, .aall'al~ro lato ritorntl ritaI'dato o completamen te abolito. L,etere quindi agirebbe sul rene come uno stt. molante vasomotore, producenido unia vasooo strizione renale con conseguente di·m inuzione dell'urina fino ·a ll•anuria. Causa dell'albuminuria sarebbe la temporanea ischemia dell'o,r gano du· r ante l 'anestesia, iscQ.em~a ·dovuta alla vasooo· strizione. Dopo 1·ischemia seguirebtbe nec·essaria1ne~1te 1u na iperemia cap,i llare .01ppure congestione con conseguente trasu·d ato td-i siero sangui·gno e quindi ·a lbuminuria. Ciò dimostra 1che l'etere n on ha alcuna azione sulla cellula renale, ma i 1disturbi 1a suo car;co sono dovuti all'azione vasocostrittri1ce dell'etere . In animali successiva1nente narcotizzati diminuiscono sempre più i distu1'bi renali e ciò perchìe i nervi diventano sernpre pjù tolleranti del nar, cotico, mentre sare.bil:>e l'op1p osto se l'etere avesse influenza sulle cellule ren1ali. Nei reni già malati l'i1per emta secon·d aria o la cor1gestione possono aggravare enormemente le loro ' lesioni. J / indicazione ·d ell'iniezione ·d i mor.f ina e atroipdna mezz'ora 1pri:mia .d ell'inizio della na!'cos~ è evi· dente e definita, sia per mant enere meglio 1'a f'unzione renale ·durante l'atto operativo, sia per un e1.fetto possibile sulla prevenzione dei ·disturbi dovuti all'anes'tetico. G. ..:\.NNT CCHI ARI co-PETRUZZELLI. I


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[ ~.\NNO

1L POJ..IOLINIGO

XXXIV,

FASO.

25]

Il fenomeno del riflusso pielo venoso. (R . . K . LEE BROWI'i. Th e Jourrial of Urology , n. 2, f eb·b raio 1~7, vol. XVI'!) .

eme. la soluzione cominici·a a uscire da:lla ve11a renale ed esce .p er quanto tempo dura l'iniezione. Se l1a. injezione si f~. profond3'mente e lentamente non si ha colatura su bcapsulare, ma tutta la sos1anza va n el parenchima e quin·di passa nelle vene. Dopo ·Ch e si sono introdotti vari ernie. d ella sostanza i r eni s i lavano e sezionano e al mi1cr oscopio si vede una iniezione estensiva d el sistem n venoso e più éilb:b ondantemente vicino al pu.nt~ •d·i ini ezion e e n essuna iniezione d ei tu·b uli. Dalle e-s1perie11r.e ·d ell' A. ·ris·u lit a quindi cl1e flui1d1 iniettati n ella so.stanza r enale o attra·verso le minute lesio11i della mu cosa P8lvirc a o per iniezione di rettn. nel parenoliima: p.~ssano _ direttam ente nei :> ist "ffiEl. ,renoso. 1

1: ..\. ri·co:rida che parlò la prima volta di questo 'fenon:1er10 n el 1923 al Congresso medico american o tenuto a San Franci·sco. Riicor·da di aver djmostrato n el pr.i mo lavoro sull'1argomento che n on è possibiile iniettare i tubuli attraverso .1a pel=vi renale. L 'A. p en sò casualmente a questo fe. nomeno : iniettan·do l a 1Pe1'v i di animali per stu1d1 su11a circolazione renale osservò che in seguito a rott11ra della pelvi il li..quiido co~orato dell' es tra. vasazione ,p elvica :pren1d eiv1a la struttura d·elle ·vene. Sembra, ch e il flu sso avviene là dove la mu. cosa. si riflette acuta.unente dalla parete p el!\'tca ai cali·ci mino~i. 1,S·e si. h a una introduzione len ta e gra·duale di liquido nella p elvi non avviene extravasazione, mentre, come la . pressione intrap elvica s ale, forza aid aprirsi l'angolo acu to for mato ·dalla riifle&sione della m 'l11cosa dalla par et~ pelvica ai calici minori; l'iallargamento prog r essi,,o •di q.u esto angolo .p rodu1c e smagli·ature ipi1cc-oli.s5ime n·ella mucosa le quali p ermettono al .fl11i do ·della p elvi id i passare nel p a r en·chima e (JUin•d i nelle vene. L ' -~ . trova una spiegazione al perChè il liquido di extravas·a zione prende il si·stema venoso e non il sjstema t ubulare o interstiziale col fatto che se si inietta un r en e p er l'arteri1a si h.a su(bito ·un fJ t1sso ·da parte d ella vena mentre -se si inietta })er la vena non sj l1a alcun flusso 1da parte del 1' arteria. Qualsiasi pression P si u·s a iniettantj o rlalla vena il flui d o n on va al di là d el plesso ~lom erulare efferen te, a pressione molto alte si IPllò ottenere 11a r ottura d el rene, ma .il liqui•do non proc ed erà oltre quel punto. Da questo f.atto semhra evi.dente cl1 e il flui·do dell'extravasazion e pelvi1ca non può seg.u jre altra vi a che quella venosa . . T Pn en rdo presente c.11e il flui1d o entra .n elle vene uttra.verso 1pi1ocolissim e lesioni d ella m ·ucosa, l ' .l\. pensò di determjnare il risultato di un1a iniezion e nel1a so~t.anza r en·ale .e saipere cosa aivvien e di i1na sosuens ione id i inchiostro d'India introdotta . n el 1parenchima r enale. A questo s·cop o fece iniezioni n el parenchima r enale di vari animali e ì.n qi1 esto la·voro porta il r~sultato soltanto di quattro r en i - pecora, viiello, maiale, uomo :facen·d o n otare .c h e if.a solt·anto la •d esçrizione del • f er101neno p er.ché in tutti . esso è uguél:le. I .'iniezione ·d i una soluzione di inchiostro d'India nella corteccia r enale, fatta lenta.mente e gen~ ti11n ente, appa~e n el plesso ven oso su'bc1àip. ' prima . su1nre ·della corteocia ir1torn o al 1punto di iniezione. Si espande p oi l entamente e presto appare in punti · pi'L1 d istanti. · Dopo l'intrO'd11 zione di 1-2 1

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G. \

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...\TONNA e

ANNICCHIARICO-PETRUZZELLI.

Il i·ene polieistico. I. H.

~Ion1ssEY. Annals of Surg ery,

di c . 19-26).

Ln. diagnosi clini.ca di r ene poli·cistic o di viene ·s8'Il.1pre più frequente, senza ·dubbio grazie agìi ai-u ti ·<jellw pielo·g rafia. Negli ulti·m i quattro ann~ 11egli Ospoo.ali ùi New Yorh'. vennero riscontnatt in media cirea 8 ieasi all~altno. Gli AA. portano nn contTibuto p ersonale '6i 6 casi, che !PUÒ p er ciò essere consi·d erato importante. Clin1camente si pos·sono dititing uere 3 tipi di rene poliieistico : a) :ca.si nei quali ·all'i1m provv]•so wpipare una 1 nsl1ff~cienza r enale 1 che 1porta rapidamente a n1orte l'infermo; b) casi ch e decorrono coi sjntomi di ·Una n efrite cronic a. Sono questi i ·casi n ei qu1ali alla distruzione 1del tessuto rena·l é .·dov11ta allo svilu.p p.o d elle ·cisti sj aggiu n·g e l'atrofia caiu5ata rflall a t er1sione intracaipS'ulare. Poi1chè le cisti aumentano ·di volume · e la caipsula ispessita dia alterazioni infiammatorie n on si lascia distendere; r ) c aisi -che ,d.ecorrono con sintomi · n etti a c ar i1co d ell1e ·v ie urinarie e dèi reni , sp ecialmente emat.uria. Null a è possibile ·d i fare ·p·er arrestare il processo . Il t ra ttamento 1deve essere qu ello della nefrjte ·cronica cioè di di·m jnuire per quanto è ,p oss ibile il l.Javoro ·d ei r eni, la •Cui funzi on e è n ote,·olmente diminuita. La ·p i1e lografia è U·n elemento ·d i · pri.m o or.d ine nella 1diagriosi. Gli Ai.A.. • .cr edono che la reazione alla i11tro-d u zjone del liquido. opaico · n ella pelvi sia minorP in caiso Idi lesioni · della mruèosa 1pélvica che ~ n ei casi nei quali essa sia n ormale o qu~ si. Nei r eni· policis tj•c i perci6 bisogna usare l11olta 1precauzione n ell'eseguire la pielografia, per chiè. faéilrinent e' si hanno reazioni ·gra·vi. Uno


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XXXI\',

F .\ SC.

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SEZIONE PRATICA

dei malati degli .i\...\. morì 2 setti111.ane dopo un l'c•ne destro e n el bacinetto s i 11anno più freesnn1e ·p ieiogra.fico, ed essi cr edono ·che qt1esrto qu entemente per infiammazione di a.p1Pendice ecpn'3sa a Yer e contribuito a1d affrettare l 'esito leto•p ica. Sono più facili a verificarsi iesioni delt al L'. ....,p ecialmente sensi·bili sono gli in di;yidui con ' l'uretere d es.tro .con rperiureterite e ureterite; le azoten1ia piuttosto elcYaLa. l11anif estazioni assumono aspetto diverso secondo L a i1efrectomia è da sconsiigliarsi e dà l1na la entità e l'iandamento : si possono aver e n efral r:iortalità eleY1ati si11na. La nefrostomia e n efrogi e, disuria, piuri a, ematuriia, giungendo fino alle to1n ia. 11anno du·to n11n. 1nortalit~ 1dcl 31,8 %. 1pel\forazioni ·con rpass·aggio del contenuto intesti- , Il metodo mi•g l iorc è p r obabi·J1nente l a ·.p,untura naJe in vescica. Alle periureteriti specialmente· delle cisti , con1e ra RO\'•Si11g, inagari aiccompapossono seguire r estrin·g im·en ti e stati tdron efrot ici di varia gravità. g11ata 1dalla esci ione delle e isti l)iù s u;per:ficiali, ce.co11do il COll iglio ùi l{i.ister. Tale tratta1nento ~ono assai frequenti le i nfiammazioni della. region e renale 1d'origine appen·dicolare; vanno di11a dato t1na Inortalitù del 25 °{,. Due m1alati così operati da Ro, rsir1g i11ig1iorarono n otevolm ente . tinti gli ascessi perin efritici propriamen te detti <laj IPél.ranefritici a seconda che sieno localizzatì do-ro l 'O!p erazione. aJl 'interno o 1all' esterno 1della fas·cia di Zucl<er· Gli .Ai.A. però preferiscono una -cura ineiùica e kan·dl. Son o altresì possi.bili raocolte doip.p ie, lo·m~ solo in cas i srpecia1i riten gono g i11•stifi<:a ta l'e-vabari e addominali, della s tessa origin.e, tra loro<'unz'one de11 e c i~ti cornunicanti a bottone di ·camicia . ~on ''a in.fine R ifer isco110 le storie dei sei malati. :\t> sun o fn d irr1ent icata la perinefrite cron tca, scler osa, che operato. In due fu Pseg1uita l1na autopsia. De1'J e accompagna il decorso d ' un'app en'<iicite surba~uta. hclle ed e,·iòenti riproduzioni dt pielografie cac>Jon rare son o le nefriti, le pielonefriti, le biatconl.!pagnano l'esposizione. Esse presenta110 la he11 tcri nri e ed ematuri e d estre d'origine ~ppen·dicoi1ota foPma dei cali ci 1101 evolm ente au1nentati di 1are : esse costi tu isco110, •p er il loro n esso patol nnghezza, fino a 5-6 Yolte il normale, e di,1·er · zen ti l' uno dn 11 'altro. La profontdità della pelvi ger1eti co, le mani:festazion i più i nteressanti d ella s indr ome entero r enale di Heitz-Boyer. A parte leè pochi sirr1a o per nulla atUmentata. Tl Pfriti appen·dicolari già descritte da Di eulafoy,. ~1ANFREDO ..\SCOL1. n C'lle quali l'orga n o r en ale è colipito ~ilateral­ m entc per fatti di tossiilJf ezione , e·s isto110, fo rse Relazioni fra 1'ene destro e appendice iPiì1 fr equ enti di quanto n on si cr eda, n e·f riti u n idal punto di vista patologico. laterali 1destr e svelabili solo per m ezzo <li accu, f:\1. LAQUI ÈRE. ] Oll1'11fll rl'Urolog1e, t. XXII , nu rati esami, e talora, malgraido questi, d ifficiln1cro 2-3, 1926). n1ente rirconosci!bil i. .t\.ncl1e le pielonefriti destr e J ,e conn essio11i tra rc11e e arppencl ice, note so . sono tutt'altro che rare: s i mani.festan o con elepratutto per Ja fr equenza con cui av•viooe la vazion e febbrile acic ompagnata ·da brivi·do, dolore estrinsecazio11e lon11bn.re di processi supipurativi alla regione lomb~ are, rpollachiuria, albuminuria, a.ppen.dico1ari, son o esposte dall' A. in maniere cili n·druria, piuria. In questi casi mancano rili evi i11tcressante sotto gli as·petti anatomico, fi siopa eistoscopici icaDattcri st i ci; però p uò rendersi evitologi·co e cli11icu. Oltre che per rapporti di condente la fuoriuscita ùi ,p us dal lato ammalato. tig11i tà, stabile o accidc11tale, che possono r en·d ere L'esame funzionale com e quello raidiologico sono più !'acile la propagazione per ,,}cinanz·a, rene negativi. L'appendicectomia determina la sco1n· tdestr o e appendice sono tra ·l oro connessi per parsa di ogni sintomo. Non 1è rara Ja batteriuria m ezzo di v ie vascolari e di vi e nervose. ~ffta 1e srrrirpli.1ce ; ma essa .costituisce reperto acci1den tale prime assu1nono m aggior interesse le a nastomos i qt1an•do sia man~fe5tazione unic·a idi complica,·enose, Je quaJj, a mezzo del « sistem a di R etz i on E' ap-pendi,colare. IJa 1itia'5i ren.ale, l'idron elfro·s i ipreesistente poszius i, stabiliscono sca1nbi di 11otevole imporc;o110 costi tuire pun ti idi ric h iamo .alll'infezion e ta nza tra ven e pro\'enienti dall' ap1Jendice e dal ceco e la rete perirenale. Le connessioni Jinfatico1nplican·do ed a;g:gravan·do il ·decorso di un' apprndicite. <·llc ·sono m en o conosciu te, e n on da tutti a m L'ernaturj·a è .alt:ria compli1cazio11e importante. n1esse ; esse sono rposte in causa soltanto quando Nell'n,ptpenldicite acutissima essa ·è quasi sempre il ceco è più s1.rei1Jamente ad1do&sato alla fossa iliaco . Le anastomosi nervose, infin e, tra plesso bilaterale; unilaterale, ·s pecialmente a d estra, nel~ e for1ne })iù attenuate. Si presen ta in tutte le ln èscnterico superiore e pl esso r enoaortico, e gr tvélazioni , ·dall1a mireroscorpica, all'e1norragia abquelle di ambedue col pl esso so·lare, spiegano i bou cla 11te, manifestan dosi con dolore lo·m bare, inrisc•111 irn en ii recipro,ci tr.a r en e destro e aprpendice. grossamento d el rene. Caratteri, per quanto no11 ·r ale complesso ·di rap.p orti spiega l e relaztoni costanti , molto in1diziari, 5ono: rapidità di compatologicl1e tra aip1pendice e rene destro . Le le~ ioni 1pE>r propagazione dir etta, da con ti gn i tà , n e1 pnr"u, assenza di prodromi, notevole intensità, 1

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896

IL POLIOLINICO

[ANNO

XXXI".,..' F ASC . 25]

Corta durata, rapida cessazione, assenza .di coai c;ali di nam.e hanno soip;att.utto azione emeti~a , guli. L'e1n·aturia si ri pete insieme con le ,crisi e, ·quinJdi, irarnmente possooo dare avvelen·amen.t i appendicolari; _ scompare con l'awen·d 'icectomia. nel ·vero senso della parola. A·n che nelìa p.atolo· L'.esn_.;>lo:nazione cistosco1Pica permetterà di 'Vedere .gta del la.v.aì'o, il r .am·e hia soamsa impo1'tan1a ~ il lato d ell'ematuria; il cateterismo ureterale sarà non semlbra ohe siano sitaite ossel'V.atre im.ioissiJcaopportu110 per l' esa1ne cl)nico 'e microscopico del- ' zioni croniche d·a rame, ·di cui l'effetto più vi~'urina. La ,f unzio·n alità renale nelle .ematurie <.>toso è 1a ool'Oirazii.ooe oh-e i.nduic e nel~a C1Ute, n.e\lle semplici ·è ,p oco o punto alterata. Le lesiorti anag en gi,ne, nei oapelli. Aillcihe uno stuidio rublbiato·m iche spno ·di sem1plice congestione; talora si 5tanza cr:-eoente di V. M:a.zzd (1) di.mostra che le trovano in.f1arti e lesioni nefritiche di vario grado. va·r ie infemnità, me i diversi 1artef~ci d·el rame Queste ematurie possono anche deri·vare da le· p•u ro 1d1el cormmell.'lciio iposson10 rp!I'esenrtare, non sioni ·dell'uretere, ma tale evenienza è 1assai rara. _sono ·ailfatto imu;:>tuta:bifli allil'iazione d ei Nli[IlJe; conDal.1 'A. sono poste in consi·derazione anche posolusione ooe .p uò 0Sltender.s.i an.c!hJe in gie11ere a si1b il i rno·d ificazioni ·d ella crasi san·g ui.gna, con ritutti i COffilPO:S.ti 1d'el r 1a me, p·oilcibJè qiu.e..st-0 metiaJlo è tanto f~ciJmen~e atJtéoociatbiùe ~he l'introdiuziooe duzione del potere ·di coa·gulabilità. L 'i\. tratta in.f ine della fr equ enza dell'appen.d i· di ip:i!oc.ole qiuan·t iit à di sali div;enta inevitaibile aneùle Lcwocailldo ieoll ramie cosi detto puro. cite nella ptosi renale, avvaloran·d o le .sue osDa quaJiche ·t empo però si va f.aiciendo •u n mus el'v1azioni con un buon numero ·di casi. Si h·a la maggior frequenza n ell e p tosi viscerali: le altet3.,me.n1o n eilll'opi'Ili·on·e e sii ricono1sic·e al rarrn-e UJila Tazioni di circolo , le ·compressioni reciproche facerta. tmpoirta.nzia n·elLa gen·esi 'di into'5sic.azion1, s:pecialmem.te cr-0!1Ìl0hie. Di in.tos.si·oaziooi aicu.t e oo cilitano o d eterminano fat ti irritativi e infiammator i che inter essano simultan eamente o dip enn e ' ' ainno ci•tando tratto trat.t o d ei c asi. R ecen.t ement.e, 1111'0 id,orvuto aJl .p an·e (2) ,p,er pi1c1cole partid ente1nent€ appen·dice e rene d estro. P-er lo più l'appe1}dicite compare 1dopo lungo terrljpO da che cell e d i maime cia.d;u·t e n·e111a f.arina ail rooane.nio d el tra.s1)01rto e P·Oti, rptl'ot1Yalbilm,en11e p er l'azione d elesiste la iptosi; si hanno dolori lom.b ari e iliaci, e Tilievi palpator i e ra diologi·ci che ren°dono pos- l'ani1dri·de aaTlborntc·a e d 1ru1l 'aicild:o aicet1c-0 prodot. tisi nella l1evitaz.i on e, trais'formate in ciarbonato sibile la d ia gnosi. l . e forme cliniche sono varie ed aicetato 1di rame. L'i·n tossiic·azione si manif·estò secon·d o il pil'e·dominio d ei sintomi r en·a li o apcon vomi1tli dolo:ri in.testim1a[i, dii1élil'Tlee, dolo-rii an1pen·dicolari, ed esse sono pure se la ptosi è sol' r l1e 1a1gtli arti, ~1.eviaz.i1one di temp1e100.iiura. tanto renale , com'Plicate se esiste ptosi anche · di B un fatto che noi .giamo esposti ad ingerire altri visceri , o anch e i·d r on e:frosi; e possono anche tutti j ._Qiorni una certa quantità di rame. Gli qui e-sistere. o n o ematuria e piuria. a.nianaJ.Ji. in.fieri-Ori (mo11usc·h i , crosta.ce.i) conf,enRi.guar·do alla dia:g nosi, resta sem.p re di.fficile, gono natur-a1Jmente d1eO. TlaID·e nel loro origamis1mo, nei rp .rimordi, disting'Uer e se certi attacchi colici sieno d'origin e r en ale o appen·dicolare; e così, se . in Qlllianto c1he 1peir essi tale meta11o l1a le stesse f.u nzi.oni che il f·err-0 1m. qu1eùli supeirìoiri, entra i fatti r enal i sono i più accentuati o i soli a , . cioè a fa;r pia.irte dell'•emoc~1run.ina, anaJ.oga aJ['emocompa rire, sarà ·dif.ficile andarn e u. sc o•p rire la .o0'lobina . Con l'ruso àJiment.are di essi, speciialcausa in una liatente aprpen.d i•cite; ma se i fatti m re nte .gaJ.nb€rt ed arag,01s~e. si introdu ce nell'orrenali suic cedono a qu elli ap1pen1dicolari, la . dia. gnosi d ella complicanz·a riesce assai fac ile. ganismo d·eil r1acme. Rame con tengono mo Jrti v-eg=etlailli, fra oui i celn casi di appendicite a ssociata a rene mobil e trio1 i ~d i flagi:ùoJ.i ; speoi.ailimen:t e ogigi, con l 'inè iSemipre n ecessario proced ere a nefropessia ·con tens~f.icaziorne de1lla lotta anti1CTiitogamiic1a , clhie s1 aPtPen·dicectomia per via 1ombare. fa co!Tne è no·t o con l'iirro!'lazione di s1aài di rame, F. GRIFI . 1er-enìfie al 11na certa quan, t ità 1d•i qu1 eisto I'lim·ane aid IGIENE~ Vieige.t al1e e passa voi n·eìJ o stomaco del coo'SumaLa tossicità del rame. . tore. Nelle ceneri d·e.l vrino si trova rame , ri· masto ader·ente ai 1grlfl1pipo·l i, n ellie conisel'IVe ali· ·La tosstciità ·dJe1 ;rame ha sub-1to notevoli aàti e mentairi. ve n·e è iSerrDJPre ·una oeiI"t·a qu•antiità, tanto bassi n e1J'optini-0n1e dei m eidic.i e d1ei toosi,cologu. oh e .se .11.e to1l·eTla fino a'll'1 p·er m i1·le, semz·a c,onUn itern\I)o sii atrortbruiv;ano aid .esso gran 1p airte detlle tare m1ello ruggiun.t o ftraoUidruentem ente allo scopo i nto..~sicazi1 001i ,aJi•mentiarr"i p1e r ci·bd. conservati in di r in,1 eridimento. rectpienti malie S't8Jglnati; si ·è veid u·t o però cihe la Ma anche da aJltre 1pa11J:i c'i arrivia il ram·e ne1Jla ma:gJg-ior parte dd tali intossi1oazioni era invece 1

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d o·v1uta ,aJdt altierazioni d ei cLbi stessi, spieicit3J11nente '.P'er opera ·d1 germi d el g;r1.ltp,pO d ei pial!'atifi,

c;ioc1J.iè 1'irmportanzia del rame cOlIDe caru·sa di av, ..ele'!1.a\Jl1eir1•t o è ·v enut•a gra1d1a:tamem.te .scemando. G~ i stessi tI'laitt·ati d i tossi•cologta iriconosicon o cih e 1

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(1) P:atoiJ.0ig.ia d,8bo{l_'i a'I'lf,efici del. ~a,m1 e piu·r o del cie)m1m ercio. , . C0011gresso cl i m·ert1ic1na d pi! !a,~oro (FirenzP 1922' . (2) Gnrctner. B :·i~ 1 sh "netlicn l Jo~L rnal , 31 otto- -. h f P ..L"L·~.J

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[ANNO

XXXI\-, IfAsc. 25]

viia C])uotida:na ; Je pof: ite di ottone (ramoe cori zinco), di iargento (che è sempre una lega coJ rame), i reci(plienti da cucina, la cu ccum a del ca.ff1è e m eglio ancor a le macc·h ine recenti da « espresso » in cui l'ac·qua rag.g iun ge una temperatura superiore e discioglie quindi pitì facilmente il r an1e, i serpentini ·di dis tillazione delle sostanze alcoolicl1e (11P lle « grappe ,, distillate In casa, si è trovato fi110 a 52 milligrammi lJer litro di rame), gli stessi rubi11etti 1p:er l'acqua (in ottone). Da questi oggetti anohe la soila acqua può aspor1are del rame, Jia 1p•ure in qiuamtità rruinin · , m egl io anoora in .p resenza di acTdi: c~tric:o vda molte bevainide, dal :limone), ma1ico (dall e meJ..e, p. e.s., nella oonfezion 1e di conserve), a~etico (da!ll'aiceto), aicidi gl'assi 'nell'olio, burro, strutito). Da tutti qtUe.sti oa-f;ll f~i. alimen ti e ooviande arrri va nel nostro org1111ismo continu1amenite rtutm i gior!l! un"' "r-rta quantità di rame , la quale non v it:: •.to utilizzata in n ess11n modo, ma in parte sì -elimina, in parte .si fissa nei nostri orgaini e, aJd, ogni modo, non sarebbe iru1-0cua 'Per i l nostro orga'Ilismo. I. a sensibilità all'i ntossicazion e sarebbe poi viaria secondo i diY Prsi indi\·i d'Ui. H .• tern'ber~ (3) cita in proposito la proipria esperi en za personale; P.g-li av~ bevi110 c cm 11a s ua .fami1gl i.a del caffè, d~ cui ooa parte era rimasta per 5 ore in cna <'"'1 ffettiera maJr st1gnata; soltanto in lui s1 mani!estarono ql1,a5i s ubito nau sea, doloiri e 'romito, '1l1 rintre n essrun aJ.tro ebbe a soffrire. C·om·e l1a a.ne.ne provalo s11 ~è .~.f.esso, cpn esto .-\., i fen orn eni a<''..lti clc.ll'in tossicazion e . i posson o -\rerilfiC!:lre anche òopo il corisumo di ce rti orostaJoei {per il l oro conten'llto irn 0ffio,ciani1111a, c ome sopr.a si è •detto); i'Il questi casi verò oocorrere.b be ,·edier bene se non si tra tti di fenomen i di arnia1filaissi m en tre, d'ai1tra pa.rte, 1peir la genesi di questa potrebbP.ro i.aver e una cPrtJa imlp{)II'tanza i met aùli pesain·t1 , cli ali011ni d e i qu·ali, e St>(l!cria.lm·ente d el rame, è not.a l'azione oligodinami ca . I fenomeini aou·t i consistono in senso di debolezza, ld·i mal-e ~ sere, cli ll1aiusea, di pression e e di dolore al~o stomaco , vomito ' forti eliminaz.ioni di g.as, diarrea, ctoil ori p.c·r 1:11J1,to il C'01rpo al mi·n i mo toccamento. l'vf·a jl ·p·i ù sp,esso ta:l i fen om eni 11on si verifiçan-0. P uò ancih•e diar si <>h e l '01;g.ainismo vald a ahi·tuan,dosj a!ll'i![ltrocluzi one continuata di p·ieicole q.uiantità di riame. Queisto ip erà finlisoe per noo essere inn o•c110 ailJ'o.nwan is mo e p111ò pro,'o•care catarri cronj1ci ed ostinati .giastro-:iJntestioolj, c.i1,e non oO",u1aT'i,scono f.ino a cihe non sia rimossa la c.a11sa ciò oh e 1sembra .aJSsai di!fìfilcile , tenuito ' conto a.e lle d·i vel'se soirgentJ da cui ci ,p uò de,ri· vare il rarrr~e . Questo inoltre ipotrie\bbe agire c ome 1

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(3) Kup·f crsa lzypr g·iftung· als J{rankneitsgrund der akuten un·d cl1ronischen ·ìVIagen- und Darmka·tarrhe. Z. BLatt f. in nere -:VI ed . 3 l ugl io 1926 . •

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SEZIONE PRATICA

cat çiJj zzator-e nella 1g enesi dei calc1o·l i bi'l~ari la costn.ut.e pre&enza del .r ame in qu1eSlti (4) potrebbe es$ern 1a :provia di taJe tesi. Il ram e entrerebbe poi anche nella -genesi ·d i un' C1 ltra malattia: 1 em.o crornatosi, che clinicam ente si manifesta con cirrosi epatica, diabete m C'llito e pigmentazione della p elle. Tale metallo finirebbe col d eterminare la sclerosi del fegato e d el pancreias, con tutti gli effetti: ascite, itterizia e diabete. F. B. Mallary (5) in o.l tre Ira n1età dei 19 casi stiu1d1iati, ha potuto d imostrail.'e l•a continuata e .forte introduzione di rarrnie ne~l'or,ga. nismo . lJa ci1I'Costam.Zia .g ià aicicennata del cootinuo arri,ro di r.arrne nell!l'Q;rigia_nismo, anc'h..e in conldizioni n or11nali di vi.tai e la paTmoo1'are sen~i:bilità degli individui potrebbero s.p t0g1rur·e J..a .g enesi n eigli altr.i casi. Sernbra che l'i n troduzione di 5-10 m illigrammi al g:io:rno 1siia innooo•a, mentre qu1ainti1tà maigigiori potrebbero aver e aziOIIle n oci,·a. Non bisogna di, · m en ti:car:e ohe ailouni saJi di rame (p. es., iJ. s-OIJ., fato) vengono da quiaLouno 1p.r.esCII'itti came ·em etict a d'osi di 50 ed aniche ·dli 10 oentigramrni , m1entre dosi .s11iperiori possono ·dare ·p ericolo d i v-iita. R'iitengo ch·e iln .Jit al1a ben pochi ricorrano a talie mezzo, ohe all'estero invece sembra US'3Jto, a giudicar e da quam.tio ne soriv-0no gli amtori e lo stesso .sternbel'g (l,oco 1c-itato) ch·e lo siconstgJ.ia energicrumente, n el ,ohe si d ewe senza drulbbio con,,.en ire 1Pienamentie. Co1mu·nqru1e la tossicità del NllIIle, ne.I senso vo. liuto clai r ecen ti lavori n on ci s•embTa d·iirno1stT1ata, sali:o i eia.si 1cti spiiooata sensibilità 1m1dilViiidulalJ.e. B~ sti pensare .a•l1a n otevOl1e q;u1anti•t à di rame dh·e i ro n tac1j n i sono es.posti aid introdur.re, :nelle irr oraz ioni 8Jiltiip.e rono151poriicih e sen za clhe in essi s1 m.a n ifestino pwticolari d 1isitur1bii.. L' attTi1b'llire ipoo a111 e piJc1c-01e quantità di lfta me la gen esi <Lella emocroma:tosi ci semlbl'a :fit.1oir ·di ~·uo.go , data la rarità di tW.e maJnttiia eidi 1nve ce la con tinruiata introd11zion1e 1èLi questo m eta,hlo Ida ip arte ·d i tutti. Ad ogn! modo , sarà bene tener conto della possibilità di intossic azà.oni da :rame ;per ® iegare i KJ·isturbi clh·e posson·o sopll''3.lg1giunigar.e in indilVitdui particolarmente sensibili e per p otervi ovviare. .coo tl·n 'ruc;curiata 1SQT'V1e.gili1a!Ilza su1giJ.i oggietti d1 rame ·f> S1Ul•l a loro stagnaitura. P er il tirattamento dei i'atti .acuti, si riJcQll're.rà , aJ.11a lavanda 1del:lo s.tomruco ·ed a>ll'in giestion,e dl aoqt1a a~buminoisa coo oissi do ·di magn.e1s:io. P er le intos..c:;icazioni croniche con catarri gastro-intestinali , viene con sigliato l'uso 1del ferro ri·dotto e 1d·P.fi SlIOi s1ali, in 1C01I1S1derazdonie de.Ila proprietà che es1s1 blanno idi sic aioci1air·e il I'lrume dial1e srue A. F tLTPPINI. c-0mbinaz.ioni. 1

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9..,1 d ic. . 1°:)6 , . d es sciences, . .,:.. . (4) Acad emie (5) A rCh. interrial medicine, 15 ma.rzo 1926.


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ITJ POLICLINICO

[ANNO

XXXIV,

FASO.

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CENNI BIBLIOORAFICI. (1) prof. ANDREA. Prorituario di medicina iriterrLa. Un ,·ol. in-8°, di 1235 pag., con 543 fig. e 4 tavole fuori testo. V. Idelson ed., Napoli, 1927. Prezz.o J.J. 135.

FEnRANNlNI

Rinchiudere in un solo volume, tPer quanto ampio, il vasto can1po della m edicina interna puè sembrare ardua impresa di .d ifficile attuazione. , ~Iolto o,p portunan1ente però l'A., n el dare a q·Ue · sto suo libro il titolo di « Prontuario » , n e 11a delimitato 11a portélta e . jp1recisato gli scopi di for11ire co11 esso una vista d 'insieme sulla n1edici11a interna e di offrire al m edico il modo di ri.spon dere a tanti quesiti cl1e n ella pratica gli si aff.:tcciano. La vista ·d'insieme è soprattutto n e· CP;Ssarja a llo studente ed al giovane medi·co , quando muove i prirni passi nella ·diffici.le e -spinosa ·v ia della pratica; fra questa ed i trattati di 1pato logiia, da cui lo stu·dioso attinge le sue cognizioni sni ma~1 che affli ggono l'un1anità, vi è .u n abisso che può essere varcato col sussidio d) libri quale è .qu esto del prof. Ferrannini. Ma esso appare ·di notevole utilità anche al m edico pratico, il qnale ''i trover à molte nozioni e consigli, che g·~i. saranno di gra11·de vantaggio n ell'esercizio giornaliero. La materia è divisa in 16 capitoli: terapia generale, diatesi e malattie costituzioniali, le di· ver se malattie (delle ossa, cuore, fegato, ec~.) , t utte ·considerate n ella semeioti·c a, 1patologia, clini ca e terapia. Invece di rfare una trattazione ~isternatica d ei singoli argomenti, l'A. s i è posto tuttj i quesiti che possono presentarsi al medico j n ognuno ·di essi, dandovi un1a risposta sufifici ente p er Ja pratica. Sono oltre 7000 queste riS'POste, eh.e di·frf icilmente e solo ·c on la ·consultazione faticosa di molti trattati si potrebbero avere. Segue d·a ultimo un capitolo sull e direttive cliniche gen erali, rig.uardante l'anamnesi, l ' or~ gano basale, il determinismo clinico, i rapporti fra m edi·cina e ·cl1irur gia. 11 libro, ch e presuippone una lunga preparazione di ar1ni passata al \raglio della pratica, risponde ben e allo scopo ch e l'A. si è prefisso di « integrar e le più urgenti necessità della ·c ultura e d ell a pratica, come direttiva e come attuazione » . fi l. ~10T-I1t

L. e SrAEHELIN K. H andb11,ch d er in11,ereri ,. J1 edt:ln. II . .t\uflage, Bd. V, 1. und 2. T eil . Berlin , Springer, 19-25-1926. Mk. 102.

Nella. 2a edizion e d el trattato d el Mohr e Staeheli11, compiu to sotto J1a direzione del Bergrnann e

(1) Si prega d'invi.are due copie dei libri di cuj ..si ò~sidera l.a recensione.

d ello Staehelin, il V ' rolttme è dedicato tutto alle ~n a latLie del sistema n er\roso. ·Esso consta di due p<irti pu·b blicate in due ·volumi separati. La pri. ma, che è. com1parsa· nel 1925, contiene l e malattie cle} ·cervello, trattate ·dia Kurt Goldstein di Francoforte, .quello d el midollo spinale trattate dal ":\1i.'Lller di Marburgo, quelle dei n erYi periferici trattate dal Veragutl1 di Zurigo . 1..!\ ql1esti capitoli ne pr~cc de uno ·s ulla sintomatologia gen erale del· le ma~attie d el cervello per opera del Bi11g di Ba silea. r .a seconda parte edita n el 1926 costituis·ce anche Assa un volu1ne e comprend e argomenti vari. IJ ca1pitr,lo sul si-sterna n ervoso vegetativo e sulle relati. ve malattie è stato con1pi lato dal Bergmanr1 e d.a l .Bi 1 lighej m er di Fr•ancof orte; quello sui le· malattie conge11ite, eredofamigliari e neuromusr:olari dal Bin g d1 Basilea, quello delle costituzjoni e delle reazioni psicopati·che e quello delle· rcnzion! epilùttic l1e e d ella epil essta dal }3umke di !\1ortaco, qu ello della emicrania, cefal ea e vertigine; quello ·delle m·alattie disci n etiche, qu ellod elle n1alattie \'asomotor1e e tro-f icl1e dal Cnrs-cl1mann di Rostock: quello d elle altel"'azioni funzio11a.li , deJJa voce e della 1parola da l 1Gutzmann dì Berlino, é 111fjne qu ell o ·dell e afifezioni tossi che del s istema n e1·voso dal Meyer di Koni·s berga. La notorietà e la diffusione che hanno a\rut0t cvu!lque la prjroa edizione e le sue traduzioni' ' :rendono super.fluo ogni commento. TRENTI'.

E. Vorlesungen uber innere w1·e~ di.'7.in . IV ediz. Berlino , Springer , 1926'. M·k . 13.5-0.

i\llAGNUS-:\I SLEBEN

In breve volgere di anni è questa la IV edizione ·delle lezioni d el Mag nus-Alsleben, elihico di Wurzburg. Se n elle edizfonf !Precedenti. l' A a-veva posto il titolo di lezioni dì ·C linica· propede11tica, in •questa nuova edizione egli' vf appone qn rl1o di lezioni di medicina interna·. Il piano e lo svolgime11to ·d ell'opefla non è gra:n che· mut ato;. sono Jezi.oni d edicate particolarmente agli stu·denti e ai medici ,p ratici, basa.te es·senzialmente st1 discussioni intorno a casi clini'cf, cercando di a.pportare alla discu-s sione quanto iè oggi meglio.. accertato. B stato dato in qu esta ul tima edizione maggiore svilupp o alle m·aliattie infettive, e a· quelJe del s istem a i1ervoso, mentre niegli altr1 capitolj sono state svolte l e più recenti acquisizioni 5 ll ogni n.rgon1en to . •

G. RONZONI. Studi clinici e sociali di tisfolog1ia:.. .... . .A... Istituto Editorj al e S cientifico. ~VIìlc:tn(}~

1927, pag. 157. L. 30. Il \rolnmetto che il Ronzoni con la collaborazior1e del. .Parodi, De Bened etti , Ce<'Chini r d altri,


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SEZIO~E

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PRATICA

ha 1p ubblica.to di Iecente, compl~ta, ,per cosi 'Pi,-e, E questn v9lume raçcoglie il ;primq ciel.o .t enuto da A. Lustig \Un-a rivendic1azion e itaJiana: . f;go~ il Trottato di tisiologia che-.. la - ste.ssa Casa . edt. . r;tir10 Ba·s si}, M . .L. P atrizi (Vedµte _novi?sime _di trice, . a. cura òi Carpi, ~o~oni e molti tisiologi fis iologia. ·del, ·cliore); ·G. - Bila~·cionì (Oto-ril).o-.· djede--: a)l"!l lu~ e nello .scorso _à~no, tr~ttato cbe }1!;l . . . l?-: avntq- la più soddis, diffusione ed acco. ringoi n.trta di .P?-Ce e di guerra) ; N. Pen~~ (•L 'm. fa-eent~ . ·-- t ' . , ' ( 1 su1'f ic.1enia cir,c ol_aturiç,) ; C. Bion dì · tL' él r,ce'rtà; glienza in Ital!a ~a pa.rte dei cultori e r:ion . c ul.. .. • J - ... ... • .. • • • ' n1ento qJ:?,bie~ti v·o eQ. indiv~a,uale _del dolore) _; A. tori della mod er~a 1branca... medica. '. ' H erlitzka (!Mal di . montagna ed equilibri èhirpfcì :'.':e~ presente libro , o.ltr e a lélrvori sull 'er~oIDano·d el sa1'.lgue). ; ·$. B~gribn~· (F.isiologia · e '. ç~iè~~ metro, misuratore d elle pressioni pn cumotora~i. . O. Cas,agranài (Virus filtrcµbili ed, ultraifiltrah}li)_; che~ oltre a studi sulla semei9tic.a ra.diolo.gi-Ga . respiratoria, ecc ..,. tro\riamo riportata }a « R elazione . E. M~rgi.glianq. · ~·Ii .Problemau d elia . t~be~co~~ì . n ello stato. attu ale, della scienza ed i contributi nffi~iale alla \~ confer enza . d ella Union.e Interna. • -· ' ' ! d egli . itali1a1li). . .. zionale contro la tbc. » , rapporto ten t1to d "ll La scelta degli a r gom en ti ed il modo con cl1:1 1prof. Giaetan o Ronzoni a Washingto n nell' ottoc:;o110 svolti sono tali ch e ogni m edico il quale bre l ~G. 'ogJ i<.1 tenersi a1 •-corrente !dei progressi della Baster ebbe questo per rendere interessante il . c1enza 11 ostra, troverà u.t ile e gradita la lettura trattat0 des tina to a contribuire alla maggior co di queste corlier enze che gli espongono le odierne n osce nza dell' opera italiana n el campo d ella lotta vedut e sugli argomenti trattati. antitubercolare; m a oltre alla « Relazione ,, sul fil. val.ore d el contagio tubercolare nell'adulto, troYiamo disr u ssi e presentati problemi di assi.. sten za, cura, profilassi sociale ch e varcano i li · miti della città o provincie dalle quali sono de ;unti ed alle quali si rifer jscono 1p er d ivel'l:ire .. questioni d i pubb]ica util ità e cl i i nteresse gen ePer la maggio1· sal11te r a1e, principalmente nazionale, italiano. .

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MEDICINA SOCIALE.

:\IONTELEONE.

<lella gioventù universita1·ia italiana.• La visita m e di ca agli stndent.i.

Preiezion.e e J... e:iont scelte alla s cuo la A . 1'-linich. Un vol. in So di 161 pag. Tiip . I stituto :Vl"lnin,

Da q11alcl1e · tempo a questa parte, noi assistia

in o con vi'rtél soddisfazione alla ri\•a'lu.tazione del , ·en ezia. y[).101 i i11teliettuali , troppo 5pesso trascurati e L a Scuola prati ca di medicina e chirurgi.ia 11 A. 4'J)regiati in passato. T endono 1a questa ri•valutaMinich n è annessa nll 'Os pedale Civile di Venezio11(> anc11e ìte r iforme n ell 'o1,dinaJmento ·d egli zia ed è largarr1 c11te •f requen tata 1a a m edici interni s tudi che, se pure so110 in qua1che 1punto passied esterni. AJ,cune d elle 226 conferenze tenute nel bi1i di cr itica, h anno p erò l 'elevato inten1dimento ciclo d el 1923-24 son o ·qui riunite in volum·e .e tratdi dare allo stud)o una ma·ggiore dignità, di al: tano ca s] clinicJ ed argomenti di ind'ole pratica, 1ontanarne gli in etti e di assi.curare 1per il f_uturo fra cui: I l passato e l 'arvvenire della radiologia un' el etta schiera di gioviani ch e, b en preparati • medica (G. Cercsole) ; Tumore epatico ed entdoramC'di.an te una solida ed organica cultura, potran · .ch idiano (F. Vitali); Sulle cirrosi epatiche (C. Pano m egl io af.fr ontiare la lotta 1P1er l'esistenza e cosinctti ) ; La diatesi s p asmofila (E. Giorgi) ; il comstituire runa classe ·dirige11te p iena di fattive pito clel chirurgo davanti ad una malata con en ergie. Poichè a1ppunto nei giovani stu denti, in qu este gozzo esoftalmico e n eoplasma della mammella falan gi p er.p etuamente rinnovantesi ch e pa6SJan_o (D . Giordano) . f i l. p er l e n ostr e scuole, rp er le nos tre Univ er~ità, noi · abbiamo il vivaio delle forze vive che . sapranno dare il vigoroso im1p·u lso di cui abbiso·g na i·l fl agliori ed orn.bre in med:icina. Un vol. in S0 d1 219 pag. Pubblicazjone della Scuola ·di .S ani·t à nostro Paese. Ma chi ·si è mai curato della salute fisi ca di. Militare. Firenze, 19-26. Prezzo L. 20. questi. giov·ani, che sono l e s•p e~anze del nostro I.,n .scuola ·di Sanità militare in 1CUi, sotto l'imdomani? Noi an1diarrio ri1P'Elten1do da secoli il vecp11lso ùel suo Direttore, il Colonnello medico ch io adagio ·del « mens san.a ir,i corpore sano » _, prof. G. 1Grixonj , alita veramen te u11 sOlffio di n oi. ci ,p reoecuipiamo - e giustamente - dell~ ·vita nuova, ha avuto la bella iniziativa di inviprotezione dell'o.p eraio, della assistenza alle matare alcuni professori ·dei nostri Atenei a t enervi dri, a i bambini, ai piccoli sc-olari; ma poi, quan.do d elle conferenz e, che \'i portassero il frutto dei ' q·u esti giungòno 1alle scuole medie sono qu·a si t raloro stuidi, jl calore 1della loro iparola, il ifulgore ~cu rati , carne se il periodo fP:repuber e e pu1 b ere della loro .f ede e d·el loro esempio. 1

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IL POLICLINICO

(ANNO

XXXIV,

FASO.

non rappresentasse anch'esso un pericolo pien o di gravi incognite.

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Da noi se n e è fatto iniziatore il prof. L. De·voto (1) il quale ·osserva che un grande e solenne De tutto in balìa di loro stessi sono poi gli dolore ri.u nisce sempre le !folle ai fu:rienali ·de! studenti ·l ìniversitari. Vengono molti ,d alle città giovani stu·diosi 1che sono sowressi sul finire dei di :pro,·in·cia, dai _p aesi, n ella grande ·c ittà afil'ollor~ studi o quando stanno per collocar.si e serlata e, sipecialmente con le odierne di~ficoltà eco vjre utilmente il paese. Non vi sono cerimonie n omi-che, debbon o talona con·durre una 'Vita disafunebri più commoventi di queste commemoragiata, per n on ·g ravare tro,p po sul !bilancio famizioni, marmi , fon·d azioni perpetue vogliono far viliare. Per soddisfare le ·cr esciute esigenze d.i cestevere gli scom.p arsi. Ma non potevano essere 1Pre riorità ·d ella vita O·dierna , sono S·p esso costretti a v en11te alcune di queste sciagure? Allol'quando un far e in COJ!lil·P enso ,delle econ omie sul vitto e sul medico si sofferma su queste tragedie e 1pro·c ede l'abitazione. La vita n egli am1bienti ristretti, tu ad indagini anamnestiche, viene a·d apprendere bercolizzati rdelle gran·di città , gli strapazzi di à iChe nel passato f1ami·g liare e personale di taluno ' 1erso genere a c ui alcuni si sottopongono . fanno vi era qualche cosa che 1doveva aimmonire, che la si che parte di questi giovani, che sono venuti gjovane pianta d·a tempo era insidiata, male difiorenti ·d1-1lle loro case, cada vittima della tu·b erfesa, che rimarchevoli strapazzi, a,ibitudini anti1 . co1osi e vittima ignonata n el gran numero, solo gieniiehe, fugaci episodi moT,bosi andaV1ano insienota a i pochi amici ·che lo circon,d avano. Tutti rne <'·0llegan dosi 1p er stritolare ogni cap·a cità di n oi abbiamo il doloroso ricoI'do di qualch e comresistenza; scoperte le raidici, la bufera ha facilp agno idi studi, morto durante gli anni di Uni mr,nte la sua lugurb re vittoria. versità o p oco dopo ·p er tubercolosi. Ed è proprio Ma non il solo sentimento ci ideve spingere a a ql1esta che gli sturdenti danno un largl1is simo faro qual·che cosa per ovviare a questi mali; n on contrtbuto, ocoupa.'1'do il primo IPOsto nella scala il solo dolore ·delle famiglie e degli amici; anche della· m-0rtaJità per tu.b ercolosi polmonare in Ita il freddo ie·a lcolo del caa>iitale che, per le fami·g lie lia, ·Col 32 % (riferito a 100 m·asch i adulti), 1a cui e per la so·cietà , va perduto con queste giQIVani seguono i tipo-litografi coi 28 % ed i camerieri energje strappate anzi t empo alla vita. Si p enst col ~6 <J~, mentre la media dovrebbe esser e -dell'S ~6. che lo stu·dente, entrando all'·Univer sità, è già co Ten erono a minare J..a salute di questi giovani, stinto alla famiglia, allo ·s tato e aict altri enti oltre ancl1e le malattie ven er ee, fosco b,a ttesimo a cui 60.000 lire e che altrettante saranno con·s umate non 1nolti sfuggono, spesso non curate a suffi, negli anni uni•versitarii ed ·u n'ugual somma dopo cienza, cl1e ricompaiono .p iù tar.d i ad in·sidiare la ·laurea se egli continua a studiare. A qu esto la salute e l 'esistenza. Ed altre cause iancora, punto, una mòrte è una distruzione rileviante di a cui si ·deve ora aggiunger e l'odierna passione c~pjtal e, su cui spesso si sorvola; ma chi farà iJ p er lo sport, simpatica m·a nifestazione di enel'conto delle perdite sostenute dalla famiglia, dall1a Nazioue, dagli stu1dt? gi n, ma talora espletata da Chi non ha le qualità fisich e adatte e si trova un brutto momento a L'alto interesse del paese ·di conservare intatte ·d'o ver ceder e; le non rare catastrofi alpine sono l·e f11tt1re energie, l'interesse materiale del capitale d0Yt1te il 1P1iì1 spesso 1a d improvvise debolezze in speso, d·a ·cu.i si atten dono i frutti , il sentimento indivjdui non suffici,en teµie n te r obusti. co ncoI'd~no dunque nell'indi·c are la :µecessità di pro,1 ve·d·e re per impedire tali j1atture. Nulla purtroppo hanno questi giovani come di Con la « c·asa e la me·n sa dello studente » 3i fesa •dagli insidiosi attiacchi ·delle malatti e. Lonoffre a qu esto un notevol·e beneficio, si tolgono tani dalle fa·m iglie, n essuno li mette sull'avviso a.ll~ati all'antiigiene. ·Ma rpredisiponen·do presso le ·d el 1Piccolo disturbo che inizia la malattia, a l Univer sità uno speciale U,ffi,cio sanitario, gratt lito quale, con foga ·g iovanile non vogliono. n emmeno di visite, di ·e sami, di consigli per tutti gli stubad·are. Ricorrono per con sig}io all'iam~.Co, che 1denti, la iprotezione di questi dirviene completa n e sa meno di lui (quanti s·coli finiti con grruvi l esotto le forme à ell 'ed•u ca zione fisica e del1a m e. sioni o s i·f ili·di ignorate a lungo, per il cc consiglio dell'amico » J) e soltan to .quando il male si -è ag- dicina preventiva. Una cartella sanitaria, coma>ilat-a per ogn i studente, tenutia al corrente (tutte gra'\1ato consultano un medico, tdi oui . non pos·s ono sem:pr e seguire le cure. le malattie, nessuna esclusa, dovrebtbero essere notificate al m ed~co, vincolato al segreto) darebbe Venir€' in aiuto di questi giovani, sorvegliarli, la norma per precetti e consigli opportunissimi. sottoponendoli ad accurata visita m edica che sap Se ai padri d egli stu1denti si chiedesse se essi pia scoprire in essi le 1prime 1avvi..5aglie del male, a·plPfovano o meno la costituzione di un simile dare ad essi i consigli n ecessari e, dove occorra 1

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e si poss a, a11che l'aiuto, ecco un'opera sacrosanta cl1e incontrerà inidu·bbiamente la simpatia di tutti.

.(1) A:rch.. fascista di medicina p olitic a, maggio gi•u gno 1927.


l{ANNO

XXXIV, FAsc. 25]

901

SEZIONE PRATICA

organo le ri5poste sar ebbero evidentemente faivo Tevoli nella ·gran dissima •m aggioranza e le famiglie, s:peci•almente quelle già provate dalla sventura, resterebbero tranquille e maggiormente at· taccate alla « alma mater » , doppiamente ma1dre dei gioYani. E questi, che spesso con baldan?)a giovanile sono irri verenti verso i !diritti della sa1ute, n on tar.d eranno a convinieersi dell'utilità di 1ale istituzione. E l 'esempio id i quanto si fa all'estero ci con forta. Già la Fran<;ia si è messa su questa via .come lo dimostrano anche i timibri che ~ppone -sulle lettere con motti che hanno dell'im•p erativo: 1

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I .a Pra rire d Oit sauv er ses élites, aide: la cité un iversi lrtlre n . a

Alle student esche americane {più precisamente l'Università di New Yale), che largamente si sot· topongono alla visita possi~mo aggiungere quelle tecf esche. In Germania .queste visite sono state introdotte <la \VE>itz cl1e a Tilbingen n el 1922·23 ha esami nato 1.600 studenti. e 136 studentesse ('ciroa il 90 % -della popolazione di quella Università) ; altrove X11hn n e ha esaminato 1.528 (1'80 %) . In entram be le Uni \·ersità la visita venne eseguita dietro iniziativa delle Società di mutuo soccorso di stu denti sopratutto per scoprire le forme 1p!Ìù gra· v1 di malattie, specialmente la tubercolosi e, secondariamente, anche per accertare l'idoneità agli esercizi $pOrti,,i. Altre scuole seguirono ben presto l'esempio e nel 1924 la visita m edica agli studenti si f a;ceva in 10 l Jniversità, per alcune obbligatoria, per altre fac0ltativa. Tali visite dimostrarono che il 1Pe· so degli studenti era deficiente in conrfronto di .quello di altre classi di popolazione (esame delle reclute dei periodi di prima e dopo la guerra) ed in confronto degli stessi strati sociali dell'1an tegi.1erra. Circa il 4 % •degli studenti risultò af · fetto rèa tubercolosi, sebbene solo il 2,5 % avesse lesioni attive. Nel 19-26, l'istituzione si estese a 26 Universita.. Ir1 alcune di esse· è facoltativa, in altre obbligatoria, ma limitatamente ai malati ed agli sportivi, oppure all'atto dell'imma.tricolazione. Nel Ba.den, Baviera, Wurtemberg è resa o}jbligator~a q>er decreto ministeriale. varie misure sono messe in opera per assicura'rsi -c he la visita venga fattJa: rifiuto ·di immatricolazione, perdita del sussidto - -Oi assict1razione-malattia, rifi·u to Idi •ammissione alle gare sportive. All'inizio di ogni semestre, ogni studente riceve delle istruzioni per presentarsi alla visita in de terminate or e, visita che nelle Università è affidata ai Direttori, agli aiuti, agli assistenti di cli· nica, talora col concorso di altre istituzioni. In 1

altri ·I stituti superiori, gli esami vengono affidati a i n1edici :delle Società sportive od ·a medici ipratici, opportuna~ente incaricati. Di solito la visita è fatta da un solo medi•co: a Frei·burg e Karlsruhe da medi·ci diversi secondo la s·p ecialità. In ge i1erale si fa sempre l'analisi delle urine. Ogni istituto ha un suo mod·u lo ed in ogni caso si :danno all'interessato i necessari consigli, special· mente in !'iguavdo alle attività siportive. Sen1bra che in complesso ·qualche migli0Da1nento nelle condizioni di nutrizio11e si sia osser· vato n egli ulti•m i anni. Per .quanto riguarda la tubercolosi, le ultime statistiche danno dei valori di 0,5-0,8 % id i forme •aperte e id i 2..2,5 delle chiuse, com.pl essivamente cil'ca il 3 %, cifra che sembra a tutta tprima esigua, ma che appare in tutta la spaventosa r ealtà se la si raipiporta alle molte mi· gli.aia ~d i stuid enti che frequentano le Uni versita e che è certaa1ente inferiore al vero perch1è basata quasi dovl1nque sui soli stu.denti ·Che si rpresentano all 'im1m atri-colazione e che sono appena arrivati dalla protezione dell'ambiente famigliare. l\1a ipiù ed oltre alla visita iper l 'ammissione · agli esercizi sportivi è essenziale quella diretta ad n.ccertare le con·dizioni di salute accompagnata dai consigli e :dalle provivi·denze del oas5. E sopratt·utto a questo cl1e debbono tendere le nostre Università se vogliono avere cura ·del nostro pa, trimon io intellettuale per il quale è necessario r integrità fisica 1della persona. E tutti debbono e !p ossono ieon·correre a quest'opera, dal Governo ·dell'on. 1Mussolini che ri·volge agli studenti ·a p· pelli penetranti ·p erehè essi siano cc coraggiosi, Icali e probi » , alle Unirv.:-r.s ità, 1ai medici, ai sociologi. Si tenga ,p resente che ben d.ieci delle i1ostr e Università hanno rettori che son.o medici, i quali debbono quindi, più che gli altri, essere con sci della necessità e ·dell'utilità di questa isti· tuzione e, dato il loro alto uf.ficio, possono 1p rendere ·delle iniziative e predisporre, già n el perio·do delle vacanze estive, l'organizzazione delle visite per il prossirr10 anno scolastico. Potranno 1poi segt1ire i consigli, eventualmente gli a'Vvisi alle famiglie e soprattutto le ip·r ovvidenze, che sono sem pre le più ,difficili ad ottenerai per i mezzi fi11anziari ·Che sciarseggiano 6em'Pre. E tutto un ~ro­ rrra,m ma di lavoro che si oif.fre alle attività ed alo l'iniziativa •di chi ha a cuore il benessere dei nostri gio·v·ani stu.d enti e le nostre Univensità non man.cheranno id i comprenderne l'importanza e di cooiperare a questa opera di bene nello stesso interesse degli alti detitini del Paese. 1

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_A~p!iq~~Q -a.Jl~ -. studio· .?i c- 9-ett~ ~P:_l?e:fiç.i. t .a~~­ C<?-J~r_i il s~gn_~l~z:ie~Ì? d~cr-~tfiv.9 _ m2r.~<;>~~i~ ·.:<!~l JJ_~rtillo!l ;· ~ .dell'Ot:tò!~~g4i. ~~,~~ p~~pi~l<;>:~

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Prof. A. :BmJ.us's r. - · I primi ·. tré · casi iìitere&9ario -per un.a prolungatà sap.ta v v'ivenza': ìn ·oontrasto c0l1a g111àv.ità; ·delle · le8ionit . .-. .: : .. · Il ~ primo·_ caso ;r~guaTda la .morte per· investi... mento di un ~o·busto individuo çhe avev~ i:iiportato lacerazioni molteplici al fegato . Sopravvisse otto · giorni e la mo.rte avvenne per peritonite. ' · 11- secondo caso riguarda un gi<?vane boia ro che ricevette dal oompagno in Ùna rissa UJl oolpo di lima nella p1arte laterale superiore di destra del oollo; l' istrumento penetrò nello speco vertebrale tra la prin1a e seconda vertebr.a _cervical~, recidendo pressiochè completall!ente il midollo e lasc1andone integ.ra una sottilissima porzione a sinistra. Sopravvisse q·u attro gio.r ni. Il terzo caso rigt1arda una donn.a che ricevè un co.lpo di arma da fuoco nella regione mastoidea sinistra. Il proiettile penetrò nella cavità cranica perforando i lobi sinistro destro de1l cervelletto e il lobo occipitale destro irrim.edi.a..t.amente dietro al corpo callos 0. Fu estr.atto dal chirurgo a.a lla faccia esterna dell'em.i sfero cerebrale destro nella cirenn,voluzione n.arietale ascendente. La donn~ sopravvisse 25 giorni . L '.a utopsia dimostrò una meningite. pu.r ulenta cori rammollimento e sup.p urazione della sostanza cerebrale lungo il tr.amite della ferita. L ' O. riferisce un quarto caso che rigu.arda il problema dello stato preesistente. Si tr,a tta di un ragaz2jo _di 9 anni colpito dal fratello con un colpo di manico di frusta al1a testa. Riportò contusio·n e supe!ficiale cir ooscritta del cuoio capelluto della regione p.a.rietale anteriore destra. La calotta cranica e la dur1a madre furono notate integre. Si constatò invece ooffusione emorragica a.bbond.ante oottodu.r.a le oiù ·accentuata a destra e contusione cir~~r 1 tta della scst-anza cerebrale dcl]· emisfero de&tr o in ·COITispondenzai del oolpo. Il oranio era estremamente sottile con zon·e di rarefazion e numerose spa-rse (rachiti8mo). Tali QOndizioui ~osti­ tuisoono l'eseinpio ti,p ioo della causa preesistente. l

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Faccette. articolari dei condilii occipitali e cavità gle11,oidi dell'atlante in rapporto all'identità personale. . . Dott. lANNONI-SRBASTIANINI. - Espone le ricerche eseguite per ia.ccertare se la corrispondenza, delle superfici artioolari dei condili occi·p itali e delle cavità g1enoidi dell'iatlante ~ia sufficiente per affern1a.re che un cranio e un atlante, trovati distacoati, appartene.ss~ro sioUT.amente ad l1no stesso individuo.

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dell'identificazione giudiziaria·.

Prof. 8 . .OrrOLENGm. - L ' O. rileva, l'empirismo tuttora dominante negli ·atti e pll'ocedimenti di identifieazione ·giudiziaria di oosì grande imp-0rt.anza agli (ffetti della giustiziia punitiva (Ricognizioni e oonfronti O. P. P. art. 257-563) e il ·rigoroso n1etodo scieJJtifico che in baoo alie leggi ps1oologiche si dev-e ~ire per evitare errori ne:l riconoscimento di f.ronte M dati di fatto che, . rilevabili ooi moderni metodi di inda:gini di Polizia Giudiziaria, po..c;.<;0110 induf're con eertezz.a .alla identificazione e che sempre evitano gli errori di ' i·iconoscimento che furono I.a . causa 1.i t.anto clamoi·e in un recentissimo caso che ha interessato tutto il Piaese. Ric:orda a questo .p roposito le norn1e per le ri.cognizioni e i confronti ·p ubblicati nei « Prospetti Sinottici di Polizia Scientifica» si.n dal 1907 e i progre&si fatti ne~'applicazione dei metodi di segnalamento dactil-0S'OOpic.:i in tutti i paesi spec.i.~l-1mente in Italia. Spera nel1a rifòrma del C. P . P. in ques~ direttive. Il Segretario: Prof.

Bm,L ussr.

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Riordip.ata ed ~ggiornata sen.za mutarvi l'o-r iginale indir izzo eminentemente pra.tico, moltò ampliata ed ·- arricoh1ta· di pa1·ecchl.e nuove figure, abbi.amo pubblicata la terza edizione del ....

Manuale di PEDIATRIA PRATICA .

del Prof. Oott. MARIO FLAMINI

Docente di Clinica PedJ.aitrioa nella R . Un·i versità Direttore del Brefotrofio Provinoiale di Ron;ia. (V edere l'Indice del Volu·m e, riportato

a pagg. 665r

666 ·del F.a.eoio00lo 18 del 2 maggJ.o).

Un vollllID.e in-8°, di .p agtg. XII-452 nitidamente sta.rnpato su carta semit1atiniaita, oon 118 figure intercal·&lte nel testo. Prezzo L . 5 6, rpii1 le s.pese poetali di spedi..zione. Per i nostri ab boDJati sole L. 5 O, in pO'rto fra.noo. Invia.re Va.glia Postale all'Editore LUIGI POZZI, Via Sietina, . 14_ - ROMA . ,


SEZIONE PRATICA

903 °

· APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . CASISTICA.

. alla parte m edia, quasi sempre per causa indiretta; più frequ enteme11te, si ha il tipo sottoperi osteo. J.. a . intomatologia è ' 'ariabile e ben lungi dal lJrcsentiare i segi1i ritenuti classi·c i. Talora la fra1 tura pas a del tltt1o inosservata: .è scoperta solo · ipiù tardi per la compars a del callo; in altri cas i. il bambino tiene il braccio p endente e del tutto · i1nn1obile, piar1ge11do al mi11i1no movi111 c11to; altre· YOlt:) la dolorabnità è lie,·e, permette i mov1m0nti ·drlla mano e dell'ay1a1nibraccio, esa:cerban~ dosi soltar1to con quelli 9ella spalla. Si possono . os<;ervore modificazioni nella configurazione della i eg·jonc claYicolare (tumefazione del cono soprn.c~avi1colare, senza eccllimosi, 1abbassia.m ento 1lèl la .spo.Jla, leggera sporgenza angolare dell'osso · Il l:'lla 1parte media); alla palpazione si risveglira il dolore ad un punto fisso, si osse~va un grado limitato di mobilità e quasi mai crepitazione. .t\l contrario di molti trattatisti, B. Formiggini (Ga:;:elta 1ned. lonibarda, 1927, n. 5) ha osser,·ato · rhe, ane!le nella varietà detta sottoperiostea. il periost io non rin1ane completame11te integro, mn ,·iene. lacerato nell a parte antero-superiorG e scoll:ctfo per un certo tratto all'estremità d ei du e fra1n m t=>nti. Queste alterazioni 1p ermetton o una r e. 1:-LtiYa mobilità dei monconi, per modo c he quest1 s ulJi,s cono lo spostamento e I' ac·c avallain ento delle frattnre oblique e com1)lete d ell'adulto. In con siderazione di questo stato di cose, l'A. segue un n1etodo di trattamento che tende a diminuire J ;: deformità che ne può risultare. Si flette l'avambraccio sul brac·cio e lo si po11 e· indietro sul tronco, in mo do che incroci perpendi colarmente la colonna ' rertebrale; lo e i fissa in questa posizion e 1per mezzo di un apparec·chioformato da tre striscie di spanadrappo, di cui la prima parte dal1a clavicola, si appli·ca contro 1a t esta omerale e terrnina sul dorso; la secon•d·a ~ ·p arte ·do.ll'apice dPlla spalla e vi ritorrla, dopo essere p~ssata a livello della fnF1ttura , sul torace. snll'olecrano e sul dorso; la terza cl1e è fi~ s at a in ~,;vanti snl la regione pettoral e è adat1 atn dia a1tra 1p nrte al polso; la s ua partP n1e<1i1a si i)osa ~11l1a spalla e sulla fratture. Si ~o mpleta (jnesto :'lrpp:irecchio con alcuni giri idi ben da. 1

,. Un caso di fratturat isolata del piccolo trocantere. Stulz e F o11taine (Ga:.eltc des li 6pilaux, 11. 3<>. 19-2G) riferi cono il caso rli t1no st111J,e11 te di 1:3 anni il q.ua.le nc-1 saltare avvertl brllsca1n1ente dol-0re vi,·issimo .a li,·eJlo ·della parte ant e.ro-superiore d ella eoseia cl tanto da i1on potersi pjù so11eiYare ùal suolo. lìi0Ya11etto cli ottjn11a cos·tit·uzio11r. <:lle si lagnava ·di clolor<' \'ivi~siJmo a1aa ra1dice ae11•a co.::cia d. e Yi . i destaYa dolore a1Jn press io11e a 5 r·m. al1'i11fuori ed al disotto d ella spina deJ pubP. I1111>utr11za ft1nrAon.ale dell'arto 111ala-tn iniarc at i. ~i111a: n gtento <lisitaccaJVa il tallone dal pia 110 ùel letto, e sr11rlo i11 cl cC' uhito .dor,saile; irnp uss i'bil P la fle ~sionc della co c:ia sul baci110 (segi10 Idi L11dloff . Din.!:f}1osi clinica e radiograifi1ca <li frattura isola1 a del picc:olo .trocantere. T11ra1pia,: un rnese a lelto senz·a i1111no1Jilizziazion r . Indi <l'(. . a/111bnlnzione uomnal e. T.. a fraitt.11ra i::,o1a1 n d c l pi ccolo troC'antert' è ra. ri ~1 n1ia; la l r ttPratura 11r offre a·1 tri ~ c a~ i. Es~a si 11a Jn 2 P1pocl1e estrri1n·P della ·vita: pri,1na (J ci ,,enti an11i (80 °{, idei caisi ), quando il l)lll1to di o ifi~azione 11P1 pi ccolo troC'ar1tcre no11 si è ancora saldato wgli al1ri cr11tri ·di os iifirazione d el 1

f PlllOl'P . . i ·Ila 11c·1] S(') L';O n1aschil e ed è dov•11 1ta a c.aru1Sa

iutl!rPtta: 1 ) pr r frat1ura da con1razion·e atli ·v~ del lo JJSoas-iliar·o o ver tirare jn ava.11ti il tronco c·he tende all'indietro, o ]) Pr .sipinigerc i11 ai\'a11ti l 'arto restato indi etro; 2) p·er t.l'azione pa-ssi 1\'a -<1 E'1lo p~oas. Hanno va1'ori:> per la dia,,Q,llosi 1a.u e soli s intomi : J>llnto doloro. o nel ipi ccolo trocantri-e e sp,gno di l .ndloff. Il reperto rn1d101grrufic-o dà lin ca;ratterist ico d ist·acco "Jel pi e colo trocantere d.a l f eirnore, essendo i·j saJit o. P rr la tPraipda hanno lo s-tes-so riist1ùtato j1n·m o1Ji]jzzazion e sem1pli,ce fl letto, o aippaireccq1io cihe f i ~si q·arto inf. 1n .r otazione eisternA, :--11bd uzione e J URA. 1r ggrra f1Jr.ssion e clel1'nn1'a. 1

La frattura della clav icola nei bambini. Tratta si di nna frattura assai frequente 11ell'infanzia e nell'adolescrnzu e s pecialmente da 1 a 5 anni. Tale predi ~iposizjone d ell 'età infantile sa. rehbe dovuta al modo con cui la clavicola si ossif1ca, cioè senza passare per lo stadio cartilacrjneo ina impre2'nandosi subito di 6aJj ·d1 calc iP, nl~o stato <::onnetti,·al e; l'osso rjsulta quindi pili r rs istente, ma ~nch e meno elast]co. J.a frattura, n ell a rnnggior p':l.rte dei casi si 11 ;1 (""\

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Tale è il n1etoclo di Bayer, cl1e però l' .A.. noti ::ip p1 i ca in tegralmente n el bambino. .In qu esto . dopo avere av,rolto il torace, l'arto superiore e la ~palla del lato affetto con cotone greggio , flett r l'nv·:1 mbraccio sul brac<;io, lo porta indietro in n1oclo che incroci penpen-d icolarmente la colonn:l Yt'rt ,~hra 1r e tira su di esso per portare il gomit0 il più \'ici110 possibile alla linea mediana. Passa


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quindi v1arii giri di fa-scia attorno al torace ip er fissare strettamente il braccio nella poB1z1one menzionata, indi altri obliqui, che passano sulla spalla e sotto l'avambraocio per ma11tenere quest'ultimo nel.l 'atteggi·a mento voluto. In ta1 modo, la spalla, stirata in basso ed all'indietro, fa sì che jl frammento esterno della clavicol1a sia 1portato in alto ed in avanti; si corregge cosi lo spostamento e si permette di mantenere una buona posizione. Il bendaggio vien e lasciato in posto per 15-20 giorni, trascQrsi i 1quali, si può osservare la formazione di un callo soliào ma appena percetti·b ile. Si fa seg11ire un p eriodo di relativo riposo (braccio al collo), dopo di che la funzione riprende con est:r:ema facilità. In 200 casi, questo metodo ha dato all'A. buoni risultati. fii.

Contributo allo studio delle fratture dell'atlante. Pi eri G. .(Archivio Italiano di Chirurgia, volu m e XVII, fase. 3, febbraio · 1927) illustra un caso .di rarissima frattura dell'apotfisi trasversa dell'1atl ante, il secon·do .citato n ella 1etteratura. La lesione fu riportata da un bracciante del· l'età di 31 anni il qual e, in seguito a un brusco movimento laterale ·del capo verso sinistra eseguito per rijporre in equilibrio un pesante far·dello, a-v.,vertì scroscio, dolore vivo al collo , limitazione •dei movin1enti 1del capo. Questi d:a ti anamnestici, una accentuatia ·dolorabilli tà alla pres~ione sulla 1a apofisi trasversa sinistra e il r eperto radiografico fecero stabilire la ·d iagnosi di frattura nel tratto delimitante il forarne del1'.n rteri a ·v ertebrale. La frattura si spiega avvenuta con meccanismo indjretto p er stnap1P1amento 1dovuto a i·m1provvisa violenta ·co11trazione ·del muscolo angolare della scap ola idi sinistra che è, per la su·a costituzione e ·p er le sue inserzioni, tra i muscoli più potenti a •determinare l'inclinazione laterale del cavo. L'imm·Òbilizzazio11e in una minerva gessata, in 40 giorni 1Portò alla guiarigione con reintegro dei movimenti. F.

~ LINICO

[ANNO

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FASC.

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.p ortanza alJ.a funzione dell'arto. A questo proposito si può osservare che il trapianto subisce 11na t:nasformazione di forma in un periodo pr-ecoce, quan·do cioè l'arto è ancora provvisto dell'apparecchio .g essato e quindi quando sono ancora impossibili stimoli funzionali normali. Guleke (A rc.h iv. f. klin . Chir., vcl. 141, pag. 325, 1926ì, ha avuto occasione ·di praticare 45 volte un trapianto os·seo per lesioni dello scheletro del] 'arto SU1P1e riore (fratture, pseu·d artrosi, lesioni di guerra, ecc.); sem.p re ha usato la stesoo tecnica cioè, rec.e ntati i mon·c oni e aperto il canale midollare ha interposto una stecca oss ea prelevatd. dalla tibia dello stesso indivtduo. In tt1tti questi pazienti ha ottenuto .1'1att~cchir:nento d el trapianto. Ha potuto eseguire dopo 5-10 anni, in un terzo degli orperati un controllo radiografico, e ha notato come il trapianto aveva cambiato .d i forma solo in c;ruei casi in .cui era stato fatto per supplire un ·difetto della parte inferiore del radio o della metà su.p eriore della ulna. In base a qu·e sto rerpento mette in re1'azione il can1b~amento ·d i forma . ·del trapi·anto con l'importeanza funzio•n ale del .seigmento osseo. E procisamente la trasformazione si ha là dove l'osso ha la massima :importanza; si ·sa infatti come una le.sione ·del terz.o inferio·r e 1deJ radio ·drete.rm-in1 l1na gr.ave lesi.on·e della flunzionalità cteilila mrano mentrn <3i può rese.cwe il terzo suip.eriore del ra·dj o -se.n z=a cllle si notino notevoli 3Jlterazionii :tìunzionali; lo stesso ma in iSenso opposto avviene per l'·u lna. I.a tras:formazione di I florma iè anche, secondo l' 1-\- . un fat.to ipr.e~oce. Egli la ha noltatJa sempre verso il terio mese ·quan·do l'arto era an·cora mun ito del1'apparecchio gessato. ·crede quindi che la cansa deJla trasformazione non sia la funzionalità .rompJeta ma in·vece le vari1azioni di tono de.1 mu.!'coli e quei li·m itatissimi movimenti che possor10 avven.ire an·ohe n·eil'apipareachio e c.hie iml)li.cano l'integrità ossea solo de'11a par.te ft1nzio' na ln1ent.e P·iù i·m portante dello schB~etro . 1

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VALDONI.

.

Snll'osteocondrite Jschiopnbica.

GRIFI.

f: u11 parti·colar-e quwdro mor..boso, a>ppartenente . 0

Sul cambiamento <li forma del trapianto osseo ttell'im1nngine radiografica. ..

al gr1 ·1ppo dei distu:nbi ·dell'ossificazione infantile e giovanile, localizzato al punto dove si saldano tra di loro ischio e .pube, per lo più bilaterale. È sii ato osservato pii1 ,-olte icom e l'osso traipianulfing l\II. (Deittsch. zettschr. f. Chir., 1926, tato st1J:>isca un oairr11biain1ento di forma as·siumenIld. 199, Heift. 6, S. 413) n e r ip.orta cinque casi do, .se1pp11re i.n rno1do Jimitato, la forma d·e11'osso -Oi cui uno solo 1personale. 0he è destinato ·a sostitujre. La e<vusa' di qu·est.a I sinLomi iniziali non caratteristici di quecta trasformazjo,n e è ;interprebata dif.feirerutemente d,a1 n1alattia (dolori nell 'anca, lieve clat1dicazione) disingoli autori. P er Lexer sarebbero da invocare le ~tr s. e ·~ause rl1e determinano la forma orrigi- . rigono l'attenzione del medico sull'articolazione dell'anca , la cui m obilità è però in genere nor · nari a cf j 'llil o so. Bier i11,·ece dà llDa grande irr11 ''

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(ANNO

XXXJ,7J

F .\SC .

25]

SEZIONE PRATICA

905

,

I

111ale. 'fialora esiste tumefazione e rossore nel tria11golo di Scarpa o nel grande labbro. Il punto di unione d ell'isc1hio con il pu•b e è sempre dolente alla pressione. Radiologicamente l'articolazi0ne dell'anca si presen ta normale, m entre ilì rorri sr·onclr.:iza del punto di u:-i:one d ell'iscl1io <:011 il 'Pube si n ota un focolaio di maggior e trasparenza ai raggi X, r otondo od ellitti~o, rdella grandezza ·da llna 11occiol1a ad un1a n oce avellana, ·d1. aspetto .gr anuloso, a limiti ben n etti, circondato da tessuto osseo normale. Cal1sc inc riminat e sono gli s trapazzi, i li eYi traumi; fors e in alcuni casi una li e''e osteomielite può prodl1rre gli stessi sintomi. In altri casi si tratta di un puro disturbo 1di •accrescimen to. I l semplice rjposo basta a <far r egredire rapiaa. n1ente tt1tti i sintomi. :\1a doipo la guarigione clini ca, il r ep erto radiologic o può rimanere invariato per lungo tempo. L' eventt1ale indagin e istologica rivela 11nn r eazione flogistica n on sp ecifira.

'

FIOR ENT l~I .

l)egno d i n ota è il fa tto che tan to prima del

!P rimo episodio morboso quanto pri.rria del SElcondo la p. aiveva sod'lferto 'di carie dentaria dE:l n1asr.ellare s uperiore si~jstro p er la quale ambe<lue )e volte si era r esa necessaria l 'estrazione di denti. L' A. vuole intevpretare il processo cari oso com e lo stimolo al 1quale l'osso ha reagito in primo .tempo con un semp·liice processo di osteadi1str0lfia . in secon·d o temip 0 con un.a neo plusia ·ar comatosa. I

l\iJ ANFREDO ASCOLI .

TERAPIA. Vie nuove per la cura dell'ulcera gastrica. ~elle

tre cl.aissie'he indirc azioni di interviento operatori-0 nell'u~cera gastrica: perforazion e, steno.si, emorragia, G. Ti1Urmann (M ilnch. M eyìiz. 1f'o chertsr. h., 1927, 11. 3) riconosce il valore a·ssolnto delle due prime. iCirca l'indiicazione operatoria 1d·ell'emo r ragia l '.A. 1arede che l'attuale raidicall. mo si1a n on compl etamente 1giru stirficato, o che almen o l 'interrven to raspprr esenti un aitto c l1e sorpaissi n ot1evolrrnente l 'en tità del fb jso.g no. Premessa la di1mo1strazti.<>ne ormai ipaicj,fi1c.a. <'-h e la c ura de riposo 1p1Uò condurre. alla cicatrizz·azion·e d e.1 l'ulcera .gastriica, 1'A. propone ·di ap:pJicaT1e in maniero partj10ol.arunente int1erusiva itale silstema idi cura anc1he ai casi di rq u elle 1ul1cer 1e cl11e o pier perforazion e o per emorraigia hanno richiesto l'inter,·ento cru~nto. A qruesto sco·p o e.gli si ser,ne di inj ezion i cnldm7 E>n o1s e giorn1aliere 1di soJ-uzi.one di gl ucosio. La ·tecnica definitiva è la seguente : al tnattino, a 'digi1.1no, ùent::lm ente, im1piegan1do ciroa 20-30 minu ti, si ini1ettamo en1do"renosamente 100-0 cc. di 1soluzion e fisi olo1girca in c1u i son10 stati disciolti :>o gr. di ·gl·uco. io pu·r issimo 1di ~!J erk. Alla sera si so.mm ini1stJ'a un•J. r ettoclì1si idi circa un Jitro di ac.q'11a. P er t-utta l a •giornata iJ ip·aziente è a 1diginno assoluto di liquidi e di soli di. Tale trattamento vien e prol•ungaito almeno per 10 giorni. r~ n e ce.s1 s·ario cihe il piaz.iente aJb1bia v en-e 1di n 1otev;0Je caliibro pte~cihiè ne è .facile la troir:rubo1si; qrualor.a esso non aiblbia v·ene aiccessi:bili a questo trattamento ip1rol111rugato per tan ti g·torni , l':-\ . consi1gli1a la iniezion e so1toc'Utan eia 'd1ella . s ol'uzione gl11cosata ipreferibilmente n ella reigion e pettoir al•e o a1la r.a1d i1ce 1dell1a cos•cia. l / intezio110 condotta lege artis n on dà di.stiuI'lbi 51peciali, evenitualmente, qiualc·h e legger o brivido. r.o n tale 1m eto1do si riesce a ma.nt•en er e n el rirpotSo pi 11 élJSSolru·1o lo stomaico 1peT oltr.e dodici giorni RPnzn cl1 e la nutrizion e 1deG maJato aib1b ia a rise11ti:-!le trop.p o. Il passagigio •da questo 1Si1strm•a cl i t111tr izi on e a 1quello normale, cl•e,.,e e1ss1e1re cru.anto mai c1aruto e gratduale . 1

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Osteite ftbrosR e sar<·omR. Ci c;cn10 n ell a Jvtl l'raLut·a antica casi di u osteo<ly tr01pllia fihro "a localizzata o gen eralizza ta 11

che cte:rc11erarouo in

::ircoma. Fra gli altri Vl8. ri corr l ~tt o il c nso di o tcite deformante di Page11 elle <lopo un d L"COl\: o di 22 anni, mori per u n -,arcoma del l' estrr 11titu inf. del radio. Anche n ella l etli-'rat. ur:. piu re ente si tro, rano riferiti casj Sillli] i. • \\'anke (!Jeut . l eilschr. f . Chir., vol. 201, fasci('O]o 516) yuole ,.~d ere nn intimo rasppor to gen e tl<'o n ulla ruatllra ron.n et1 ivale comune de'lle dt10 n1alatti P. L'osteodistrofia è considerata una reazione cr,n nrttiYalp patologioo d ell'osso, ch e può d egen erare e a ssurn1ere caratteri di malignità . Del re~ t o già l{onjelzn y la .consi,derava un o staidio presaT'Com atoso. Riferi ce la storia di una donna c l1e oiperata n el 19(}4 p er una tperosiosi d el mascellare s uperiore sinistro ohe aveva cau1sato il rie1npimento d ell'1a ntro Idi Higmoro e d ecorreiv·a col qnadro clinico di llna leontiasi, venne rioperata d opo 19 anni per J.a compars a n ello s tesso mascellare superiore di un sarcoma a cellule p olimonfe con elemen ti gigan·t ocellulari. Jue~te iperostosi d ell e ossa d ella : faccia vengono con siderat P oggi da vari autori come ~ un!a osteite fibr osa ro11 51pec ial1 caratteri ostcoplastici o meglio come u110 istaidio 1d eJ processo. Nei preparati istologici ·esegl1iti s nl p ezzo a sportato r1f:d 1W--3 si veJdor10 \·icin0 u.l trssnto cer tamente sarcomatoso an·c~~ 0 tP s nti c he ' '1e11n er o inter pretati d al l{onj etzny e <i1a 1 Bors t com e stadi di1ver1Si d i ll·I l pro1cesso cl i .o ~ l 1-\ itc f i.b rosa . 1

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906

IJ, POL COLINI CO ,

[ •.\.NNO

XXXIV,

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FASO ..

L '.-\. ha. aipp1 lircato tale n1etodo in 9 casi di ope-

1·otto viene ca usticato con acido fenico puro ~ il rati ·p er 1pier1forazio·n e di ulic.er.a ·gar$-trica. D] essi .6 ma11icotto sieroso rico11•dotto nel n1onconcino .causono co.n1ip1letaJIDe-nte .g1uariti; un r:iig-0.r oso consticato viene legato con oatgut e il tutto sepolto trolJo de1lle feci 11.a 1r1o·stTtato la scom.p.a rsa del .sotto un pu11to a borsa di tabacco passato attorno sangue già dopo 7-12-1~-17-18-19 g·iorni. Tre mori. nrrfo1·ando la sierosa. d el cieco . .Queste IP're~·au­ rono per altre cause (e·m lb oli·a, polmonite, parazi oni tencl o.no, n el pensiero dell' ..i\., ad elimdnare li1si jnrte..stinale). ogni p ericolo di infezi·o ne o aderenz.e ;per parte L 'A . ri.fer]·sce tali buo11i risulta-ti al riposo a..sdcl monco11e sett1co delìia mucosa appen dicolare soliuto in CIUi viene Lasciato 1o stomaco e 1cit::t, a è l'esperienza g·li 11a din1ostrato la il)outà del me ri11Tova, j,l oaso tdi ·un ;p·epfarato, ·Ch·e venuto 'cl, to,do. Così IPrtl r·e e.ccellente 'p ratica ·si iè di1no.strata n1ortP i11 2.2a g'iornata .a ·cruu:sa di una ip1o·l.rr1onite, il drenaggio treqnentsmente rin110Yan do la Jnen1o·strò ·Eilla auto'Psia cornipJ.etamente cicatrizzata dicazione itdrolfila esterna (alni.er10 og·ni 6 ore) llna uJ.cera cl1e aJl' atto op1eratorio .si era ieli1noc1ella fossa r etrocecale con cl1e si dà te111po alla str.ata 1d el di1ametro ·di llJna piccola mela. Orbene, di·f esa ·p eri toneale di i)Otersi organizzare. il p. era stato sott9.p o sto nel .p erio1do J)OstoperatoP er intensificare la idratazjo11e dei tessuti e rio i'rnmerdii a:to, a11a ·Cura ·delle ini·ezioni di glu• 1a ·.corrente capi11'ar·e di liqui·do attraver-so lo cosi o. zaffo, l ' ..\. arp pli·ca la proctoclisi che mantiene Se le iniezioni en·dovenose di g·1u1cosio non so_n o fino a quan do le urine non v·engano einesse n ella un fatto nuovo n elil a terwp·i·a, l'A. ri•vendica 1p ero <pJantità di almeno 1 ljtro e le condiztoni ger1ela prj orità di arverle aJdoperat.e in maniera sisterali ·siano tranquillizzanti. Se non ostante i.e orine 1 matiica n·ell'ul cera gas.frtca pe'r'f orata. Ha anche persistono i.Scarse, il 1polso piccolo, la fisono1nia. tratt ato nella 6tessa maniera con risuJtati soddi- l)rntta, J'jnferm.o agitato, può l1a terapi·a essert sfar.entj, casi di emoifr,a gi·e ·giastriche. jr1tensificata a.ggi.u11·g·end·o al li·quido cla i·potlerI ,' ..i\. quindi raccomanda e si propone ·d i usare n1o·rl1si (Ji,quido dj Sch1aissi senza alcool, e .con srstemati10amente le iniezioni en.do·v enose ·d i glua clrenaljna, 100 eme.- rdi decotto 6 ~{, di adonis cosj o in ·t rn tte ·q,u elQc affezioni ·e decorsi posto.peYr11111i~ ' prati ca11do una lenta inrfusio11e endoveratoti g·élJstrici in cui può essere di giovélJD1ento na. D glurosa1a (10-15 %) e conten1po1'an ea,m ente la cur·a del ri.poso. ~ , 1n iniezione ·di 1 u11ità ·di ins,u lioo og·ni 3 gr. di F . ·RoccHr. g·l11cosio. • L' intervento e le ass.i-due c.ure post-operatorie Sul contegno terapentico preferibile .::;ono 8 rn1i taJi che nell'a1ppend·i cite acuta .pern1et. . . davanti ad un caso di appendicite acuta . rono di in1gag·g·iare con pro.b abilità ·di successo la In llna Jezione tE"n11ta al l ',Jnternato per laureati hattag·lja jn qualun que giornata della sua evoJ.u· e st11dertti nel1'0sipedale Civjle d.i Venezia iJ prozio11P; ·.si com.p rende che queste probabilità au fessore Giordano (R iforr1ia ~ledic a, n. 12, 2'1 marmrentano q11ando più precocemente le armi effizo 192.7) ri chia·m a l'attenzione sull1a necessità de1('a,(' j vengano poste in opera. l'jnter\rento c~1ir 11rgjco pr ecoce n ella .cura deJla PALLADINI. ap•p en·dj cite ac.uta. ~·ella discussa .quistion e l\t.\, si dicl1iara n·ettan1ente c·ontrario .sia al concetto Due casi di perforazione spontan·ea di /ar raTfreidaa re le apperidiCiti sia pure al pa- del sigma-colon curati chirurgicamente e guariti. rere id i q11egli ,t.\ •.i\. i !quali af·f errniano potersi 01peC:rl1ifo lian e ~ifaNeysSo:n (Le P rogrè.s Méd'ical> rare le apprndiciti a ·c aldo .solo n elle ;pri1ne 24 ore. ' 11. 30, 7 d·icenn1bre 1926) rilferisco110 d.11e casi oipeI11dubbiamente la gravità delle con•dizioni del p. rat i d'iUr·g enza con segni di rperitonite aoota d•a Ya ::iiun1e11I an·do n ei pri1ni giorni per decresc er~. dubbia .apipendi1cdte giangrenos·a, ed in C'lli fu troove la morte non si -..rer ificl1i J)fjma, dotPo un \'ato: llna .p erfoTazio·n e 1de.l si1g1111a gros.sa co1111e tem.po ch·e varj•a a s econ·da dei casi, ma non 11 na .testa di spillo in mezzo aid una plwca scien1eno .r,erto è .che i1on ·esiste alcun criterio sicuro rotica, nel primo caso; un•a placca di necrosi di per poter 1affermare c.11e le discrete condizio11i di c ircà 5 cn11q. della pa.r ete 1deJ sigma nel second 0 oggi non si ano ·di-\·entate di.sperate .domani, .m encaso. Gli .i\A. 1pélJSsan·d10 in rivista 36 casi di pertr e d'altra parte si può con magg·ior facilità profor•azi one de·l colon da ·etjolo gi.a incerta, concl·ugnosticar e cl1e t111 inalato og·gi gravissimo lasciato ,10110 con l'af'flfenmare che in mo1t1 òi qiuesti c&si a sè rp uò rindo1nani perjre. ~ i s ia trattato di uroera serrupl]ce perforante clel P er ql1anto riguarda la tecni.ca dell 'interYl'lllto colon, similf! n.ll. 'uJJcera gastrica; ed i11 ipof·•l1i al~rì l)A. consigl]a dj isolare l'·ap·p endi ce fin n·el cjecò, cn$i di coJilP lo·calizzat.a g·a11grenosa, sj n1ilc alla i n ei der<' e rovesciare n, mani coito la sierosa dcl R!1pe nd i ci te g·angrenosa. Y0rn1io; .le tonache ·ottostanti schj1acciar e con una pinza t' i·pciclere. Il n1011conp rl1P re '"' ta nPl mnniV. LoZZI . 1

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SE~IONE

Il trattamento dell'anchilostomiasi.

Nelle gengivo-stomatiti ulcerose.

Clnyto11 Lan.e (Lan Cel, 14 agosto 19:?.6) no11 ri tiè11e giustificato il favore che attualmente oa-ode il tetracloruro di carbonio e lo scon siglia , con1c 11ure sconsiglia il betanaftoJ. Secondo tia.Je :\.. , i 111if:li oJ'i ri1nedì per l' .L\ncl1ilostoma d1uo1d enale ono il tin1olo (a dosi di 4 grMnmi) e l 'olio di cJ1t'nopodio (a noto co11tenuto di ascari.dol) a dosi <li eme. l ,~. La scel1ra frp. i diue dipen1d·erà da co11:;icl0ra7ioni ccondarie, quali l 'essere ipiù o men0 graditi al palato e, per il tra:ttamento di grandi iuasse, iJ cost>0 e la faciUtà di somministrazio11e. P er l'a11emia su•ccessiYa si 1darà il ferro i11~ieme nll'arse11ico. L a soluz.ione dcl proble1na dell'anchil ostomiasi <lipf'ncle ùal tro\'are un rimedio adatto. f il. 1

Nell'ossiuriasi ribelle con prurito anale. Sabrazè~

co1iisiglia idi .fare tiutte le sere r>rilrnu •li andare a letto ur1 cli~tPre con t111 litro e n1ezzo <li arqua in cni inno tati fatti bollire l>t.>r 20 mi11uti sei s11icchi <li aglio; clopo PacfifredclatJ11ento, filtrare. Conti11ua.re per 30 gi1orni co11 ec uti•vi. Ogni tre gioru i, poi. fare pr.e11dere t1n cucchiaio di olio di rici110. Co11 q11c to iste1r1a tal e ..\. l1a •p otuto fa r e e.~pl·~ll:ire da u11 m.alato r 11e sof'friY ct.. fin ·d alla tenera etf1 dì un pr11rito ril)elle. dell e m igl i ai a e.li o ~ -,iuri, ottenendo la guarigione. \~iene anche co11sigliato (Journ. de med. <le Pa~·is, 5 aprile 19~6 ) il 1a1.1e all'aglio, ott.e nuto fa(!er1c1o in fu o per u11 'ora di 15 grammi cii aglio pestato i11 180 eme. cli 11att 1? scrpmato J)oJlent e. • F 1ltrarr. 21ucc·l1erarr a1bbon<lnnt en1{'Il t P e clarn e t1na l • tnz7n ma ~ti na P . r ra. 1

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Nella melena df\i neonati. f ,a s if ilide ne è spesso la causa. Nel dubbio, ecl

a più fort e ragio11 e i1egli eredo-sifilitici, si far.an110 q.uo1 idiana.1n·ente delle frizioni m erou riali. _i\.11'interno. si 1darà O·g ni oPa run .oncchiaino di u11a soluz1on e cli percloruro d i ferro in acqua disti1. 1ata (1/100) oppul'e di ru nn miscela di Cloruro Cli calreio g. 1; 1Ci1'0PIPO cli fiori d'ara11cio g. ZO; _.\rqua distillia ta q. b. i1rr g. 100. , Bene riesce ln geln.tinll. ancl1e per bocca, se-condo Ja ,fo,rin,tt.la cl i M1arfu11: Gelati n·a pura g. 10; ·Latta to di calcio purirfi1cato g. ~; Acqua {!istillata g. 100. Fare sciogliere a calido, sterilizza.r e, chiu·deTe asettic~mente. Il preiparato è soli·do; 1p•e 1 • U$arlo, sc.al'dar e a l> igr10 maria e d1arne un ct11e; ohjaino ogni 1-2 ore. Si possono ancl1f' fare iniezioni ·di $iero nor1nale di caYallo (10 eme.) ogni 1

-gion10. · La debolezz.a cardiia<:a sarà co·mbrattuta con inie. :zioni di olio canforato a lf20. (:JoJtr'rt. ae méd dè ·paris, 6 clic. 1926). t

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PRATICA

fil.

~icl e1 ga r1g·

co11siglia cli far.e dei b·aigni alla DOG<.;a C"on: IdraLo idi clol'alio, Clorato di potassio, ana g. 3; Tintura di Badiarua g. 1; Glicerfna, Acqua r1 i stil'l.ata, ana g. 50. Da versarne un cucohiai110 da caffè i11 uri bi1cc.t1iere di acqu1a bolli La tiepi1d.a. •

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SEMEIOTICA. Diagnosi differenziale fra · calcoli renali destri e calcoli epatici. 111 presenza di un'ombra ottenuta con la rav cl iografia nella regione ipocondriaca destra, si dovrà sempr e clo1nandars i se, escluse certe oalcific·azio ni ligarncntose e ganglion ari, si tratti ·di C'ah.:olo renale od epatico. • T.a c1 i nica, con un interrogatorio a ccura t o, può ta1,·0J t.a dare qualche orientamento, ma talora non <1 ice nulla tl i decisivo. Si dovrà allora, nella fr,rrr11R e nel raggru1ppamento delle ombre (se esse ~ano m11Jtiple) rjcercare la foPma degli organi cl1e le contengon o (calcoli che disegnano la forrna della cistifellea, ombr a ad anello per i lalcoli epatici, ombra a forma -d i corallo, a bot1onr di camicia per i calcoli renali). . ·e qn esti caratteri delle ombre man cano, s1 prenderà un 'altr a radiografia anteriormente, se l"t prima è stata presa 1p osteriorm ente, e parago11nre la grandezza e la precision e dei contorni. ~1· l 'ombra è più piccola e p iù n etta nel la l'adi0ft raf!a anteriore, vi è pro.b abilità che si tratti di calcolo epatico, e viceversa. Se n on si può concltJide re, si farù u ria radiografia in d ecubito la· t r rale destro. Se quest'ult im.a m·ostra un'ombra situata a più di un dito trasverso al davanti del 1n<1rgine a nteriore 1dell1a colonna vertebrale, si potrà roncludere per un calcolo epatico . Se l'ombra s·i proietta ·sulla parf e m.edian a o posteriore clella colonna vertebrale , si 1penserà ad un calcolo r enale. In casi du·b bi, J. François (Revue rnédicale, 5 mag·gio 1927) 1consiglia di ricorrere alla pielo grafia e prendere delle radiogra.fie in posizione •nnteriore, posteriore ed anche obli,qua. I calcoli hiliari si proietteranno al difu.ori dell~immagine rlcl bacinetto e d ei ·calici. Qu elli del rene rimart gono semprè all'interno dell'immagine del baci11etto e dei · cali~i. Anche la colecistografia con la tefrajodo-fen oìft~ leina può essere di grande utilità. ,fil. 0

11 segno di Blumberg. Se, palpando la fossa iliaca d., nell'appenclici t.e acuta, c;i ritira la mano bruscamente, i l dolore si rtccentua: la posi tività d el segno in·d ic~. erebbe


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IL POLICLINICO

J'jnteressa1nento ·del 1p eritoneo. Però esso non è esclusivo ·dell'appendi·c ite e secondo Mintz (Journal des pratiCiens , Il. 21, maggio 192.6) lo si può risron trare in tutte le infezioni ·p eritoneali, lo si ris contra nel tifo tanto nelle forme benigne cne nelle gravi non :p rim.a del 5° giorno di malattia, n el!a dissenteria (abituialmente nella regione della S iliaca ) talora nel corso ·di coliche renali. Avreb. be sp eciale im·p ortanza, second·o l'A., nelle ulceri gastriche e duodenali ed in tali casi sareb·b e all'altez?a ·dei ipunti dolenti classici. Gli AA . .veram ente non sono t11tti completamente d'accordo s ulla co.s tanza di detti punti; secon·do l ' A. nell'ulcei;a dr.!la pi-ccola .curvatura starebbe all'interazj.one ·di un·a linea trasversa 1posta 4-6 cm. sop.ra. l'ombeli<>o e di ri111a linea paramediana 4-5 cm. a S. della mediana: posteriormente ad esso fa riscontro il p. di Boas. ,11 punto doloroso nel cr.ntro ·di una linea condotta .d all 'ap.p endice xifoide all'orr1beliço 1 cm. e mezzo a D. s arebbe carattert~ti co dell'ulcera duoden·a le.

I

ROSSI DORIA. •

..\.1 ·dott. Da Villa, Viganella (Domodossola) :

Sulle f.unzioni del cuore e del sistema nervoso oardiaco e vasomotore può consultare, per il Ia~o fi siologico il cliassi-co trattato ·di ROBERTO TIGERDie Pli ysiologie des Kreislaufes (2a. edi~ zione) edito in 4 volumi a Berlino e Lipsia presso

SITDT:

l a Vereinigung wissenschaftlibher Verleger. Quan-

to al lato patologi_co e clinico dei problemi che le interess ano, le consiglio, per qua11to si riferisce a l cu·o re, il trattato di E. ·RoMBERG: Krankheiteri des Herzens u . der Blutgefasse (rS toccard·a , edi tore F . Enke, 3a ·edizione, 1926) e, per la patologia clei vasomotori, la bella mono.g rafia <li / A. Du:tvrAS: La ci rCulation sanguigne périphérique et ses trouùle s, edita a Parigi d1all'ed'it,ore G. Doin 1

POST A DEGLI ABBONATI.

(1926).

Può spo:;are una giovane che ab'{Jia sofferto di scrofola? - Al dott. Barresi, Piazzia Armerina: I

XXXIV, FAsc. 25]

pretubercolare, il che può Yedersi con un esame cljnico accul'lato e con le ricerehe di laboratorio e ra~ioscopiche del caso. Se la giovane sta bene, se l'esame clinico e ra:dioscopico è negativo, sposi pure, chè essa non è in condizioni di inferiorità di fronte alle altr€ giovani nelle quali forse esiste latente un'infezio11e tubercolare o ha esistito o esisterà come è ~l destino di tutti.

PALLADINI.

Una giovine _che abbia sof!erto di scrofola nell'infanzia ed ha nella famiglia individu; già. affetti da tll!bercolosi ossea, non è d iversa da molte altre che hanno preso nell'iD/fanzia i germi della tubercolosi senza esser ·diventa~'~ tisiche, se no11 in questo: che ess·a ha con1battuto e!1tre: il suo organismo contro l'infezione tubercolare e l'l1a vinta - se -0ra è in buon:.i. c;alu ~ c. Aocade spesso che i bamft>ini contraggano for1ne di tu.b ercolosi gl1andolare od ossea, senza ìc:Galizzazioni pulmonari e poi ne ·g u·a riscano. Anzi in questi casi, se 1poi lo sviluppo si prod·usse re golarrnente e le condizioni rti salute furono buone e s i mantengono tali, rè chi·a ro che l'organilsmo ha saputo r esistere agli atta·c chi infettivi. Con ciò ha ·d imostrato una decisa resi 5ter1za. C'è inoltre da notare che l'avverrt;ta infezione tuberco1are, limitata alle glandole ~ org·a ni di difesa ·d ell'organismo - deve aver~ dato all'organismo stesso un certo grado di i111n1unizzaz·i one naturale e quindi anche per ~' ·lvv~nire - se la donna farà una vita s.i.r•·a in an1bi entd igienico, senza esporsi a fatiche e contagj straordinarii è da presumere che conservi un.a certa r efrattarie!à alla tubercolosi. IJ n1atrimonio n on .è dun·que sconsigliabile per il solo fatto ·d ella sofferta scrofolosi e d ella tara famigliare di tbc. ossea. L'importante è ch e no11 esista ora tu ber colosi pulm..onare o grave stato

[ANNO

,.

~1ELDQ LESI .

Al dott. L. V. da N. :

I..a diagnosi ,d i edema d el f.egato e della milza 3.ppartiene più all'an·atom:iia i:>atologica che alla clint.ca. I semiva.cCini, o vaocini sem iviventi sono prep arati, con g ermi attenuati anzichè morti. Si usa generalmente la t_ormalina, facendol~ 1agire ad una tale ·d iluizione e ip•er un determinato tempo in modo ·da ottenere ·degli insemenzamenti positivi, so!tanto ·dopo 3-5 giorni di s oggiorno in termostato '· il rit·a rd'o è dovuto alla dimint1zione di vitalità in conseguenza del trattamento con la formaldei.de. Salvo .errore sono stiati preconizzati da Costa. Essi hanno il vantaggio di avere delle tossine microbiche attenuate, di conservare alle cellule la sensibilità alle agglutinine, di conservare uit ~ipotere fjssatore notevole, essendo impedite Ie alterazioni che possono essere c onsecutive alla morte dei microbi e ch e hanno come risultato la compl eta :disgregazione della sos tanza organizzata: inoltre .fimane conservato il potere antigen o delle oulture. ~

fil.

..\.1 dott. G. R ., abb. n. 9238: ~on

conosco, e non credo che vi sia, alcun trattato sulle « morti improvvise » . Sfogli3:ndo.


[.~~xo

XXXIV,

}'A3C. • 25]

SEZIONE PRATICA

molti periodici, si potrà trovare qualche articolo. In Journal de méctecine de Lyon (20 nov. 19"26) si trova un lavoro di Etienne-Martin e R. Villa11ova sulle '' Morti improvvise .p er cc shock emo. zionale ». Veda anche i trattati di medicina legale. Come curiosità, le citerò la comunicazione di Faure (.4.cadémie d e médecine, 10 marzo 1927) , il q11ale avrebbe osser\rato che nei giorni con maie chie solari, il numero delle morti improvvise si !addoppia. Il passaggio frequente delle macchie solari provoohe rebbc uno squilibrio momentaneo degJi apparecchi r egolatori della vita, c ome provoca lo squilibrio degli apparecchi telegrafici. fi l.

All'abb. n. 8980: I. Un laureato nel 1926 può esercitare odontoia· tria anche senza aver frequentato alcun corso sipociale. La legge 31 dicembre 1923 n. 2909 vieta soltanto il titolo di specialista a chi non iabbia con seguito il relativo diploma. Non vi sono altre disposizioni in merito. I.'ultima legge sull'esercizio della odontoiatria ~ quella del 16 ottobre 1924 n. 1755 e fu pubblicata sullia. Gaz::.etta Ufficiale del 13 novembre 1924. II. ~on ci è noto se esistano sindacati di meccanici dentisti oppure uffici di col looamen to a Parigi, Berlino e Vienna. Gli odontotecnici ted eS('hi sono generalmente preferiti. P er trovarne uno disponibile 1puà riYolgersi utilmente alla Casa ..\ lf'ssandro \\'eiss. Trieste, via Imbriani, 14. •

c. c.

VARIA. Sulla frequenza notturna delle itascite e dei decessi. Laignel·Lavastine (Journal Medicai) ha studiato J.a frequenza notturna delle nascite e delle morti. In base ad una statisti-ca d el servizio ostetrico de la Pitié, di 2561 nascite avvenute in un ianno, se1nbra che il n umero di .queste sia maggiore dalle 6 della mattina al mezzogiorno , che dal mflzzogiorno alle 6 della ·sera. La dif.ferenza poi è ancora più gran.de se si panagonano 1e nascite da m ezzanott e a m ezzogiorno con quell e da mezzogiorno a mezzanotte. Le prime raggiungono un totale di 1540, m entre le seconde sono al)a>ena 1111. ~econdo I'A. tale statistic a indicherebbe l'importanza di un'influenza cosmica. lJn'altra statistica •sulla mortalità eseguita nel reparto d8l Laign el-Lavastine, indìca che su un totale idi 196 d ecessi avvenuti nel ·periodo di un anno, 113 sono avvenuti dalle 6 del pomeriggio

909

alle 6 del mattino e 83 dalle 6 del rnattino alle 6 del pomerig~io. Seco11do l' .i\. questo stu1dio orario ·d ella morta!i t~1 n1ett e in evidenza non, solo l'influenzeL CO· s11iica rtella nntte, ma anche, e forse in speciaf rnndo, l 'influeri:.a del sonno. A. Pozz1.

Eccesso di nascite maschili. \V. A. Mijsbeng (N ~dJerl. T ij ds chr. v . Geneesk,. i i ag. 1926) si basa su molti d·a ti p er giung·er-e all·a.

eonclt11t>ione che i conicep·i menti d ei d•ue sessi s1 equivalgono, ma che n ascono più m aschi, perché· gli embrioni .femminili sono m eno resistenti e molti di essi muoiono ;poco do1po il concepimento e sono espulsi. Dopo la nasc~ta invece il .sesso· femminile prende il s01pravv·ento, perchiè i maschi sono ·p iù esposti alle cause .d i malattie e ·di morte • l.' ..\ . a~crive i minori poteri di r esistenza degli el.lllbrjoni femminili a cromosomi id-elle cellule germinali del paid•r e e 1della madre, mentre l'embrio. i1e masiel1ile porta ·solo cr omosomi materni. In tt>111po di g11erra, sono in mag.gi1or n umero i p·adri • tlel)oli, il cl1e r ende 1gli embrioni femminili ancora m·eno r esistenti del normale; il n·u m er o proporzionale dei n eonati rnaschi risulta, 1perceiò, più al!o ùopo un a guerra: è qt1anto si è ora v·eri. ficato. 1

(,4nn. d'Ig .• ,f eb. 1927).

Record d'interventi chirurgici subiti. Alla « Société de Chirurgie » di Parigi il dottorRobineau riferiva su di una paziente del dott or RobP.r t :\1oood, la quale a 47 anni e n el corso dì 29 ~nni era stata successirvamente oper·ata per 11] cera gastrica, gozzo <-i1 s tico (emitiroidecto·mia), rene mobile (n efropessia), aderenz.e sottoepatiic.he,. tumore de1ia mamrrnella 1d estra (a:mp·u tazion e), tJubercoJ osi renale (n efr ectomia), polipi dell'utero (·ablazion e), emorraigie uterine: coIDJplessivamente 8' gravi aperazioni, senza contare altre minori. t ,a -pazi ente n on h·a pertduto la sua fi·ducia n ella. chirur·g ia e •s i •d1chiara ipronta a sottom ettel\Si a niuove opeTazioni, se stiro.ate n ecessarie. Facies myòmlca. B. Iferzfeld (Z bl. f. Gyntikol. , 13 nov. 1926) trova ch e n elle donne affette da rnio·m i il volto è 1per solito arrotondato. Può essere iperemico od anemico :1.' /\. mette in rapporto il 1primo stato con la congestjone perj!erica ch·e accoffijpagna Ja degen erazion e grassa e il difettoso funzionarrìentC> 1del cuore, stati frequenti nelle donne mien'atose. L'emaciazione non è . .frequente; se anche esistP. anemia, si nota un1a certa pastosità d ei lin-earn enti. L 'A. attribuisce la /acies caratteristica del 1e rn iomatose a dis.funzi on e ovarica.


~ 9 10

li.

l' .: LlCI.l~lC: t)

POLITJCA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. Rifu1·ma della Cassa di previdenza dci sanita1. i per il migliol'·amento ,Jel ·· tr~tta­ mento di quiescenza e per l'aumento dal 1° gennaio 19'!6 di tutte le pensioni di1. ette e indi1·ette già co11cesse. Legg e 14 aiprile 1927, i1. 604 i11seriia nella Gazz. ~· Uf f.

.t\rt. 4. .- ·L '.Art. 1-sub 20-bts del R. decreto 19 aprile 1923, n. 1000, convertito in legge 17 1aprile 19:25, n. 473, è abrogato. _t\rt. 15. -

All'·art. 1-sub 26 clel R. decreto 19 aprile 19;?3, n. 1000, convertito in legge 17 aprile 19?,5, n. 473, sono apportate le segu.enti morlificaz]oni:

a.;

d el l2 .marzo 1927, n. 110:

.\rt. 1. - Per og·r1i posto di m edico, di uffi. ci ale sanitario e di Yeterinario -sogg·etto al contrjbuto di .cui all'art. 1-suib 6 del R. decreto-legg·e 19 aprile 1923, n. 1000,, convertito in l egge 17 aprile 19:25, n. 473, è stabilito un contributo annuo straordinario di L. 600, e.la Yersarsi con le norme · 1jello stesso art. 1-sub 8 del citato Reg.io decreto. P er i posti ·Coperti. da sianitaei iscritti alla Cassa di ·P revidenza, il contributo straordinario di rui al comma precedente 1è rjpar~ito per L. 40~ · n carico dell'ente, e 1Per L. 200 a carico del. l 'iscritto; per i posti vacanti e per qu elli coperti da sanitari non iscritti alla ,C assa, I 'intero con . trjbuto straordinario -è posto a carico dell'ente. 11 contributo straordinçi,rio di c11i al presente ~ articolo sarà ,ra:tlotto secondo le ris·ultanze del bilancio tecni~o della Cassa di previdenza, con de· · creto .R eale. .<\rt. 2. - La ·r-a-coltà di iscrizione alla Cassa di pre·vjdenza ·di cui al terzo comma dell art . 1-sub · ?, del R. decreto 19 aprile 192.3, n. 1000, con vertito in leg·ge 17 aiprile 1925, n . 473, è con·cessa anche ai .sanitari che prestano ser,·izio. provvisorio o i11terin::tle j_n posti regolarmente istituiti, a segnjto dj deliberazione di nomina divenuta ese. cutiva cd emessa po·s teriormente alla data di pubhlicazione della presente ·1egge. ..\rt. 3. - All'art. 1-sub 20 del R. decreto 19 aprilé 1923, 11. 1000, convertito ·in legg0 17 aprile 199...,5, u. {.7~, 60no ap1portate le seguenti modi~icazjoni: a ) al primo comma sono agg·iunte l e parol·~ c " non potrà essere jnfetiore a L. 1509 »; b) al secondo comma è ~ostituito il seguente: 1< P erò n el caso . di çessazione dal servizio per ., una ~elle cause di ·cui alla 'lettera e) dell 'art. 17, la pensione da liquidarsi al sanitario non potrfl_ essere inferiore a L. ·2000. mentre nel caso di ces. . azione dal servizio nelJ e circostanze di cui alla lettera d ) dell'articolo stesso, Ja pensione non P?trà essere inferiore a L. 5000 »; r ) nell'ultimo ·comma àlla 1parola ,, dodicimiJa n è ·sostituita la parola «·ventlcinqu emila » . • 1

1

I

·

nel secondo comma all a pçtrola " cluemil a è sostituita la parola « cinque·m ila »; b) l'ultimo comma è abrog,ato .

»

.~rt. 6. -

Nel terzo ·comm.a ·dell'art. 6 del R. der·reto 19 aip-rile 1923, n. 1000, conYertito in legg·t> 17 aprile J9i?,5, n. 473, sono soppresse le parole << come ·assistenti n egli ospedali e nelle cliniche ,, · nell ' ultimo comma dell'art. 6 predetto afie parole << 1\tl inistero dell'interno ,, son o sostjtuite le pa~ rolc <e ìVIi11istero dell'istruzione ». l

.t\rt. 7. - Al R. d ecr eto 19 aprile 1923, n. 1000, con,rertito in legg·e 17 aipri.le 1925, n. 473, vie11e ag·giunto il seguente art. 11-bis: :1 Il p~ri.odo di servizio da riscattare ai sensi d ei preced enti articColi 3, 5, 6 e 11, viene computato 1d anni interi, trascurando la frazione cl1e non eccede i sei m esi. Le frazioni superiori ai sei mesi possono, a richiesta dell'interessato, essere comp11tate per t1n 1anno ,, . I/vltimo comma dell'art. 8 e il terzo comma ct e ll' Hrt. 12 decreto citato, sono abrogati. AlJe norme per la ·determinazion e deJ premio d1 riscatto di c ui al citato art. 8 del R. cle<:reto 19 a1prile 1923, n. 1000, conYertito in legge 17 apri le 1925, n. 473, sono sostituite ·quelle annesse alla presente legge. 1

·Art. 8. - Il primo corn·m à dell'1art. 14 del R. d e, creto 19 aprile 19-23, n. 1000, con\·ertito in legge 17 aprile 1925, n. • 473, è abrogato. ' A partire dal 1° gennaio 1926 la i11dennità e la .p enstone ai. sanitari iscritti alla Cassa al '~L . data sopradetta, e alle lor.o ,·edoYe ed orfani, verrann o liquidate in base allia tabella A. l1nita. alla presente legg·e ed alla tabella B annessa al dec.:reto $Opr·a citato. A.rt. 9. - Alle 1~ensioni liquidate e da liquidarsi rlalla Cassa di previdenza ai sanitari iscritti alla Cassa, cessati dal servizio anteriormente al 1n . g·ennaio 1923, aumentate secondo l'art. 15 del R. decreto 19 aprile 1923, n. 1000, convertito in legge 17 apr]le 19'25, 11. 473, verrà apportiato un ulteriore aumento con decorrenza dal 1° ger1naio 19-2-6 con le p ercent11ali seguenti: 1

. ..

.

'

(*) la presente rubrica è -affidata. all'avv. GIOVANNI SELVAGGI; eseroente in Cassazione, OOn.sulente-

. lega]e del .nostro · ·periodico.

I


[ AN~O

J.i"A~C

XXXI\' J

25]

'

'' ' pe11sio11e degli iscritti: il no per ce11to lllle pri111e 1000 lìr0; il 50 1per ce11to ulle so111n1e ec<?ede11ti le pri111t\ 1000 1ire e non superiori alle L. 2000; il 40 per cento sulle som111e eccede11ti le prin1L' ~000 lire e 11on superiori alle L. :3000. l .. 'auu1 ento apportato con l'appl icazion e de 1le aJjqu ot e 1predet te non potrà essere i11 alcu11 caso inferiore alle I.... 1000; lJ) pe11 ion i ùPll e vedoYr e degli orfa11i: il 60 per rento lll le prin1e 500 lire; il 50 per cento ull e somn1e rccr> cl enti 1C prin1,, 500 lire e non su1)eriori alle L. 1000; il 40 prr cento uJle ommr eccrclenti Jr prime 1000 lire P no11 s11periori allr J... 1500; L 'a lln1e11to np1porta t o con l' a ppliria zio11c de 11 t• aliquote ]1reclette 11ou i1otrà essere 111 alcun caso inferiore alle J.,. 500. F rrmi rP tanclo i n1inimi sopra stabiliti, sono escluqi rlagli nu1nenti sopra indicati le quote di pensione derivanti <lai ''ersan1enti ,-oJonta;ri e dai contributi reln ti vi alle sop1>ressP categorie cl i cui all'arf. 4 dr.lla lPgge lit luglio 1898, n. 335, nonchè lP quote di pensione 1poste 1R carico clegll enti per effetto delle disposizioni del terzo comma dell'art. 2-0 (l cli quelle dPll'art. 39 del testo unico 2 gen11aio 1913. n. 453, libro JiII, parte II. .~r t. 10. T,e disposizionj dei prPCPdPnti articoli 3, 5. lettera a) e 8 si applicano dal 1o gennaio 1926 nncl1e a fa\'Ol'e dei sanitarj e <lelle famiglie dei c:;anitari iscritti alla Cassa di previd'enza cessati nnl servizio tra il 10 gennaio 192~ e il 31 <1 icen1brr. 1925. l ,e 1pensioni liquicl<JtP r rla Jiquirlar~i con decorrenza comprrsn nel periodo indicato al comma precrdrn1e, in aJlplicazione delle disposjzionj di cui all'art. 1-sul) 17 lrttrra d) e sub 26 del R. de~ creta 19 aprile 19~3, n. 1000, con,·ertito in legge· 17 aprile 1925, n . '•73, cl i importo PYrntualmente inferjorr a I ... 5000, saranno elevate 1a talp somma , ma a cariro dell'ente sarà 1posta sola1nente l'rventuale clifferenza tra la somn1a di I.,. 2000 e la pension teorica o reale risultante dall'applicazione delJ~ tabrlla A 1allegata alla presente legge, qualora la penBionr medesima risultasse inferiorr a L. 2000. Art. 11 . - J.,r disposizjoni della presente leggr si applirano ·n decorrer e r1a 1 1° gennaio 1926. 1

.A.ll:i

le~p:e è

911

EZIONE PRATIOA

allPgata una tabelJR.

CONTROVERSIE GlURIDTCHE. XIX. - Valutazione dei titoli di servizio 1ulJf. tal'e per il giudizio circa il merito assoluto e comparativo dei concorrenti. La decisionr che q1ui segnaliamo considera il SPr,·izio militnrc jn guerra da un pnnto di vista

diverso ·d a quello che altre ·volte è stato og·gettodi esa111e agli e.ffetti delle preferenze nei con · corsi. Si tratta ora di stabilire se e in quali casi· 1u Commissione 1possa \ralutare i titoli ·di servizio· 1nilit·are pe1 il giu1dizio di tnerito a•s soluto e com-· parativo. Quando il ser\'izio militare <l 'gli ex combattenti abbia, per il suo oibbietto, e !)er &peciali di·stin-zio11 i, elementi atti a 1provare una capacità. spe-· cifila al posto per il cruale il co11corso è indetto, Il.., l~ommi 5sioni possono e d evono val11tarlo come i nrl ice di capacità agli ef·f etti ·d ella formazione rlella graduatoria. f: il caso, 1per es., del servizioprt")stato in guerra cJa un 1neclico per .la direzion edi 1111'ambulanza, di un ospedale ecc. Si consi11l.)ra, allora, Ja prestazione d'opera sanitaria, ( on1e tale; ma se il serYizio n1ilitare i1on 11a fJllesto particolare obbietto di prestazione d·opera, non può concorr ere alla formaz]one di un giudizi o di merito. La Commissione può e deve tenerne conto soltanto come titolo di preferenza nella graduatoria, q•ualora, for1nata qvesta, si ·verifichi l1a condizione della parità di merito fra rlue o più concorrenti . In tal caso, chi ha titolo· n1i1itare è grad uato, per effrt to di esso. in orcline anteriore: ma il titolo è operatiYo quando il giudizio di merito è stato giù for1nato. senza rhe esso abbia concorso a determinarlo. Per qn este considerazioni , rigorosamente corrette, la , . Sezione del Consiglio ·di tato. con decisione 19 110,·embre 1926 n. 413 rie. Catitti, 11a annulliate la graduatoria ·di un concorso perch·è la co.mmissione aveYa attribuito un coef.ficien te di ' 'alntazione a titoli militari e meriti di guerra, ,ralntando da questo rpunto ·di yista una -campagna cl i guerra con stellette ecc., titoli che costitt1i\ ' a110 solinnto rli1nostrazion P <1 01 srr\·izio militare prestato1 ·da ex com·bci(ttenti senza che fosser o ìn<lice ·di speciale capacità in rrl1~zione al posto · r he era oggetto del concorso. 0

XX - Nullità della graduatoria per erronei• presupposti di fatto. J... a Commi&sione giudicatrice di

un concorso i l \.<'va ritenuto cl1 e uno dei .co11corre11ti avesse prPstiat.o 'Un lungo servizio militare ~dal 1909 al 1919) e i1on a·veva invece val trtato il servizio sa. nitario prestato ·da1lo stesso concorrente per l 'ufficio cli medico condotto, avendo essa rite11uto <'ll e incsattame11te fosse s tato attestato ·dalle autorità comun ali la prestazion e deJ ser,·izio. l\Ia si accertò ch e il presurp1posto di f1atto e il giu dizio 111..,lla Commi-s sione erano errati. Ft1rono peI'ciò nn11ullate la gra'dt1atoria e la i1omina con deci..;ione 11 dicem1bre 1926 n . 4 ~8 rlel In , - Sezione deJ <~o n sigli o di Stato.

..


912

l L

POLICLINICO

[ ...\.NNO

XXXI\', FAsc. 25]

NELLA Cronaca del movimento professionale. .Congresso Nazionale in Roma del Sindacato Medico .Fascista.

qu.alche ri~cco alla ta r iffa mini1na degli onor.ari oolament-e per qua.Icl1e ricompensa che risultava addirittura ind.eoorosa per la eccessiva esiguità . P er tutte le altre delibe,1.,ava invece di attenersi alla tarif.f.a stabilita ~ncora nel 1921 che aument:iva p erò di poco La tariffa dell'anteguerra. Or.a, considerata la. riv.a lutazione della lir.a, con la speranza che tutto rapida111e11te pOSS•a in proporzione adegu arsi a va11taggio delle varie classi sociali, delibera ancora di .applicare a tale tacr iffa la riduzione del 10 per cento, ferma sempre res tando la. facoltà già d.a lungo tempo in vigore da parte d ei singoli medici di soondere anohe al disotto della ,t ariffa. stessa i11 casi di aiccerta.t a non abbienza, oon quello spirito di carità e di sacrificio che sono precipua dote della professione medica. La Commissio11e s uddetta e il Cbnsiiglio dell'Ordine si pregiano di po.1 ·tare a con·oscenza del pubblico tale deliber.azione . Il Segretario pr·o vinciale del .Sindacato l\ledico Fascista, tiene a render noto che ventinove sanitari prestano l'assistenza a .t utti gli iscritti al Sindacato dell'Impiego pUJbblioo e privato ed ai loro familiari, purchè conviventi a carico, con una. riduzione del 50 per cento della ta.r iff.a in vigore.

co11Yorato i11 llo1na ne.i giorni J , 5 e 6 luglio 1921 il. C-0ngres. o Nazionale del Rindacato M edjco F.ai~ci sta col oogue11te ordi11e del giorno: 1) Relazione 1norale. :2) R elazione finanziaria. 3) tatuto del Si11d.acato Nazionale e inquadrau1ento s indacale. J) Des ignazione del Segretario Ge11erale e r10mi11a del Direttorio Nazionale. 5) Assicurazione contro la tubercolo-si e co11tro le altre nloalattie in ra.p porto alla applicazione della Carta del LaYoro. 6) Previdenza e assistenza ai liberi profes$ionisti. 7) Ordini dei l\1edici. ~1[.odifiche all' att.uale legislazione sanitaria. ancl1e in r·ap J)Ol to a i nuovi Enti assistenz.i.ali .crea.ti dal Regime. \ 9) No1nina <lelle Co1nmis.sioni direttive delle Sezio11i tecniche del ,Sindacato. 10) EYentuali e varie . .A. que to ordine del giorno del Congresso .p os.son·o veni re aggiunti quegli ,::i,ltri te1ni eh€' i soci cre<lera11no di s' rolgere e che pr·e sent€ranno alla CONCORSI . Segreteria Generale del Sindacato Nazionale Medico ·Fa sc i st~1 (via L11rrhesi, 31 - Ro1na) non olt·re · POSTI VACANTI. il giorn.o 26 giug110. AQUILA. Ospedale Civico di S. Sulvatore . PriCo11 s uccessivo a \ 'VÌ S10 ve.r rann·o indie.ate la sede miario del Laboria torio di ricerche cliniche ed aJiadel .Co11gre.~s o e le modalità per le concessioni fer. tomo-pa tologiche; scad . 25 giu. Vedi fase. 23. rov1a.r1e. BucINE (Arezzo). - Scad. 29 giu.; 3a. oondotta; Al Congresso posso110 pa:r tecipaJ:e tutti i medici L . 9000 e 4 qu.adr. dee.; indenn. cav. vari.ab.; isoritti ai Sindaoati, ma han110 diritto al v·oto c.-v.; ta&.sa L. 50. solta11to i segretari de i Sindacati Provinciali, o, FIRENZE. R . .'3c1L.ola ·di i'Janità Militare . -· Per in ma11ca11.za, un rappresentante da essi designato. il prossimo .anno sooil.a.stico 1927-28 è aperto il I11terYerrà .al Co11gre&so l'on. R-0ss1oni. · conoorso per l'ammissione .a..'1 un oorso di mesi 7 i l ~9e greta,rio Generale del Sindacato Nadi 80 sottot.enent1 med. di complem. aspiranti ialla. zion·a1le 1vf edico Fa.scista: Dott. ARNALDO nom. di ten . med. in serv. perm. Occorre iavere FIORETTI. ultimato gli obblighi di leva alla data 10 lug. 1927. Sono ammessi anche i ten. med. di oomplem. pu.r.Riconos"imento del Sindacato Nazionale Fascista chè r inunzino al grado ed accettino quello di sotdei Medici. t-0t., salvo a essere reintegrati quialora non oonsèguano il successo al termine dei oorsi o cessino Con d,ecreto recente è stato giuridicamente ridi ap·p airtener' i. Potranno esser,e in serv. o in conconoociuto il Sindacato Na.zionale Fascista dei ge".:lo. Età li1n. 31 a. Docum. in carta da L. 3 al Medici. (lu.anto prin1.a sarà proYveduto dal comMin. d Guerra., Dir. centr. di San. milit., o al pete11te )li11istero delle ·Oorpor,azioni all'approvadistretto di r esid. (se uff. in congedo) entro il zione delle nomi11e, a norma di legge, de.i diri10 lug. Per ulter. schiar. cfr. cc Giorn . di Med. genti dei Si11dacati nazionali. Mil. », n. 33, J O m.aggio ci rc. n. 306. GENOVA. R. Prefettura. Ufficiale sanitario e L'Ordine dei Medici per il ribasso dei prezzi. direttore dell'Ufficio ~f unici pale d'Igiene del CoLa Commissione no111i11ata nel genna.io 1926 dal mune di Genova unificato. Scad. 30 giugno. Vedi preside11te dell' Ordine per voto dell' assen1blE><ll , p er fase. 19. la. re,-i io11e delle t.a riffe, già lo scoroo anno, osGROTTlU S. STEFANO (Tl i t erbo). Scad . 25 giu.; .serYa11clo come il caro-,~ita si faceva. sentire forteL. 10J500 e 5 quadr. <lec. , c. -,- ., L. 1500 trasp., 111ente ~u iutte ìe cla i sociali, d~libe1·ava di far L . 400 nff. san.; età lin1. 45 a.; tassa L. 50.15. È

)


>SEZJO!qE L.AGOSEGRO (Potenza). - A tutto 30 giu.; lire 7000 per 600 poY. e 6 quadr. dodi~esimo; docum. a 3 n1esi; tassa L. 50; età lim. 40 a. ; ser,-. entro 15 giorni. ::\l.\CEH .\TA. 'c-.ad. 25 giu.; consorzio con Tolentino e Pausula; L. 9000 e c.-v., oltre L . 3500 trasp.; 3 qu.adr. dee.; riconoscim. 1 quadr.; età lim . 24-40 a.; tassa L. 50.15. ì\fAN'!'OYA . R . l)refettivra . Uff . san. e medico <Capo dell'Uff. d ' l g. di Mantov.a; al 15 lug., ore 18 · titoli ed esami; L. 13,500 .e 5 quadrienni dee.~ L. 2500 i11·d enn. carica, c. -v.; divieto eserc. profe&s . . Ab. c. 42,000; ha. l'i65. Chiedere ann. :\!ATISO (Lecce). - L. 8500 per 1000 po,·.; addizionale L. 3 per 500 pov. e L. 5 oltre ; 5 qu.adrienni dee. , oad. 30 giugno. )foGLIAxo \ 1 ENETO (Treviso). Pio Isti tut o Oostantr r;ris. - Direttore sanitario. Stip. lordo L. 22,000 aument. del dee. per 5 quinq. ; indenn. c.-v.; alloggio a mw·i vuoti, orto, illuminaz. gratuiti. .Sca.d. 15 luglio. Per migliori chiarimenti chiedere bando concorso al segretario sig. E. Pavan. POLI (Rn1na) . - Scad. 30 giu.; per Gt1.adagnolo; L. 10,500, oltre L. 400 se uff. san., 5 qu.adr . dee .: età lim . -10 a.; ta sa L. 50.15. ,S . PELLECHINO (Berga 1n10). - Scad. 30 giugno; L. 6500; addizion. L. 2 e L. 5 per ogni povero (secondo che abbia diritto o no ad assist. farm.a-e.); L . 750 trasp. ; L . 500 ambulat. ; c.-v. ; 5 quinq11en11i dee.; tassa L. 50.15. S. PIETRO \'r1MtNARIO (Padova). Proroga a tutto • giugno. SONNINO (Roma). - A tutto 25 giu.; v. fase. 21.

Toni (7..:nibria). -

Al 1° lu·g . Vedi fase. 23 .

:..· ota. Qu.a11rlo non è indicato altrimenti,. i posti vaoa.nti si riferiscono a condotte mediche.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il dott. Francesco Martirano, del Serviruo Sanitario delle Ferro,rie dello Stato, è pron1osso Capo Servizio. \ ,..ivissimi ral legramenti. Alla c:attedra di Clinica medica di Barcellona è stato chiamato il dott. Agusti11 Pedro y Pons. AJl ~t cli11ioa chirurgica di Praga è chiamato il p.ro.f. Arnold J irasek, quale successore cl el prof. O. Kuk11la.

DuE! prE:'n1 1 stanzi.a ti dalla Scuola ~ledica di Buenos Aires per le migliori tesi presentate nel 1925 sono stati testè as.segnH.ti al dott. A. Heindenreoh, per i suoi lavoTi sulla «sintomatologia fre11ica », e al dott. \ 1 arela. p er le sue ricerche sulle lesioni vascolari dei reni e di altri organi nei r] iYel'SÌ tipi · d ' ipertensione arterio.sa.

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Plt \TIC.\

NOTIZIE DIVERSli. Congresso italiano contro il cancl'o. T,a, Le~a It.aliana n er l.a lotta contro il cancro ha convocato una riunione di tutti c·oloro che rapp re e11ta110 ·u na attività nel can1po delLa lotta contro il canoro in I tali.a, l)er risol,rer e alcuni proble1ui pratici, per stabili1·e le Ji11ee gener,ali del program1na da svolgere, per far c~o n.o cer e al corpo sanitario ed alla Nazion e l'i111.p o1rta11za di un.a atr tiYità di cui l'alto Yalore è snperflu·o din1ostrare. Il Capo del Go·vern·o 11a dato la. sua autorevole appro,~.azione all'opera &volta fin qui dalla Leg.a e al programma della rit1nione che doYrà tenersi a ì\1ilano nel corrente a11110. Il Co1Yvegno, ave11do scopi es enzialmente pratici, sarà organizzato da un ristretto Comitato locale di ~filano in accordo eol Cons iglio Direttivo della Lega. Il Co11siglio co11fiCla ~l1e i collegl1i tutti ,-orranno dare la loro adesion-e inviand·o la alla Presidenz,a della L ega (Roma (13) via Alberico II, 4-B), indica.11tlo se vorranno anche riferire su qualche .argomento co1nunioandone l'oggetto (di i11dole gener ale o partioolare, p1rofilattico, terapeutico, stati::,tico, ecc.). Le adesioni e le proposte sarauno trasmesse al Con1itato Milanese., cl1e ha sede in via Darwin, 25 ù[ilano (2.J.) , al quale spetta la completa organizzazione della riu11ione.

* ** Il Con1itato organizzatore pre:-iedt1to dal vro{. Serafino Belfa.nti, 11a de.liberato cl1e tale riunione sia tenuta in Milano tra il 10 ed il 15 ottobre. Ha stabilito, .ancl1e per desiderio della Presi<le1Lza della L 0~' 0-.a di. li1nitare l.a discu&'.iione a · temi d ' indole sociale e naz.ionale, r iser,·a nd 0 1Jer ul teriori Con gressi quelli di i11dole sp~t ia le. Gli argo1ne11ti posti all 'ordine del giorno sa ranno quindi: 1o giorno: cc Oostituzione ed org.a.nizza.z.ione dei centri diagnostici»; « Assistenza clei cancerosi »; cc ~{etodi di propaganila >i. 2° giorno: « La disciplina ed il controllo della radioter.apia del cancro»; <e Statistic.a sanitaria c.lf'1nografica del ca ncr-0 in Italia ». ' Il Comitato ha deliberato .a ll' una11i1nità. di c-0stituirsi in Sezione Loi11burcla della Lega N.a7.ionnle per il Cancro . 1

Congresso Nazionale idrologico. u11a recente seduta del Co1nitato orga11izzatore del XVIII Congresso dell' A&Si0ciazi011A Itali.ana di Idrolo'gia, Climatologi.a e Terapia fisica, s i è sta·b ilito di fare il possibile perchè si,ano largan1ente rappresenta.t i al detto C'o ngresso i periodiei medici italia.ni. Si pregano, quindi 1 le s ingole Direzioni di volere cortesemente i1otific:.tre se, aderPndo il rispet111

1


914

IL POLICLINICO

tiYo periodico .al Co11gre.sso, è da Sperar si che ad €SSO intervenga personalmente il direttor e (oppt1re ' iJ redattore capo, o qualcuno dei redattoir j, in ra p presenta11za 11ffioiale) . Con tutto piacer e sarà m.a ndata una tesser.a .di ro11gressista (senza p.agan1ento della relativa quota, in doveroso cc omaggio ») intestata alla persona c·he ciascuna Direzione vor rà indicare. Dl1rante il Congresso (Mila110, 3~6 ottobr e) avrà Juo~o possibilm.e11te u 11a l'iu nio ne 1del1a, 1S tamrpa .l\1edic.a I taliana, per intese gene.r iohe e .specie in rapp·o rto all'appoggio che la « Stam·p .a Medica» p uò dare alle stazioni tern1a.Ii, climatiche, marine, ecc. 1

Hanno già .aderito a. questo Con·g resso (che as.sn111t rà notevole importanza) il Consorzio <lei Corri un.i di cura, la Federazione Fascista industrie tern1a li idroclin1atiche, i l Touring Cluib I talian o, il Comitato ..Stampa Medica· Italiana ecc. nonohè i n1n,~giori oop·one11ti delle Siingole Aziende termali t-> c.: n rati ve J n genere. _ :\l XVIII Congresso della Associazione I taliana cli idrologia, climatologia e terapia fisica, ed in pnrtioola.re alla suddetta ri,u nione di tutta, possibihnente, la cc Sta.m p.a Medica Italiana» ha p.r o• n1e~·~o il pii1 cordiale ap po.g g10 a 11cl1e la Reale Socie.tà italiana di igiene (con sede in ]\fil.ano, via O pedale, 3, presso l'Istituto, d 'Igiene della R . Uni,~ er.~.ità), la quale annunzierà in tale acca&ione quanto ha stabilito di fare per la celebrazione del proprio prossi1no cinquantenario. Le adesio11i s i ricevono .al1a sede attuale del. Con1itato : via S . Paolo, n . 10, Mil.ano . Lia qu ota di i. crizio11e è ·d i L. 30 pei medici, chimici, ecc. (1-'. 1.5 per le signoir e); L. 50 pei Comuni e per gli Enti. \ Yerrà al più presto pubblicato un dettagliato p l'0gramrna.

Società Italiana per il prog resso delle Scienze. 11 Co1njtato o rdi11atore del Congresso della Società per il progresso delle Scienze che si terrà .a Perugia dal 1° al 5 ottobre si riunì a Perugi.a. il 1.5 u sr. Il Capo del G·0Ye~t110 e le suprem-e autorità dello ... tate hanno accorda.t o il loro apJ)Oggio .affi.nchP la riunio11e di Perugia riesca degna della nobilissima città e delle gloriose tradizioni della Società Italiana per il progresso delle Scie11ze.

Congresso internazionale del freddo. Il Comitato Ce11trale del V Congresso j11ternaziona1e del freddo, ha deliberato il l'invio del ConY~g110 , d'accordo con il Comitato inter11.azionale, .n l 4 a.prile 1928 > per consentirne una maggiore pr eparazione e sopratutto una. larghissima manife t,azione dell' industria nazionale. In tale occaione ·i a.prirà la prima 1\iiostra internazionale del freddo. la ~ui impòrtanza è grandissima p er l ' I talia. e · endo,i collegata la maggior parte delle imrortazioni (->d e. port.azioni italiane.

[ANNO

XXXI V, Fase. 25J

Alla Società delle Nazioni. Il Comitato d' I giene adu natosi a Ginevra dal 14 al 18 f eb,hr.aio, ap provò j ].a vori delle sue Comn1iss~oni e dei suoi Com_jtati d' esperti; stabilì uno schema d j collabor.azion e oon 11 Ufficio internazionale d'I giene; decise d i organizzare i1uoyi .wambi di personale sanitario; .app ro,rò ]'istituzione di un centro secon dario <l'inform azioni e pidemiologiche nell.a zona del Pacifico Austr.ale .a Melbo ur11e; prese .a ltre deliberazioni . 1

Associazione della Stampa Medica Belga. I l dO!;t. L. Mayer, presidente dell' Assooia.zione, volendo mettere i colleghi al oorrent€ delle risoluzi.o ni prese dal Con gresso della Stampa Medica Latina, li convocò .a una oo.J.a.zione, che ebbe luogo il 28 maggio presso, la cc Fond.ati•<)n Uni\er.sitaire » <li B r uxelles. V~ parteciparo110 : Delchef (Scalpel), , \-atry (..4.nve.rs-'Pil édicaT.ì), l(eyser (B'lLll. de la Soc. Belge de D errnwt . et de , 'ypnilogr.), 0-audy (Oancer), Cambresier (Archives n1. éd. Belges), Baudoux (J ourn. der1;taire belge), Lust (Bull . Soc. belge <.l'Oto-rinolaringol.), Stobbaerto (Jou.rn. de lll éd . et de Ohir. des ~4.ccìdents clu Tra1Jn1il), Hoedma.kers (Revue ll!l édicale), Bec~ers, segretario dell' AssQciazione, (Mayer e Beckers rappresentavano Bru xelles-]! édi1:al).

La Mostra de regno ...

«

La donna e il bambino n el loro

Questa Esposiziione fu solennemente i11augurata ,a Torino alla presenza d~l Due.a di Ge110Ya, dell'·on. Bisi, sottosegretario di Stato flll' Er-0uomia NFtzionale in rap•p resent..anza del Governo, del prefetto marchese De Vita e di altre autorità.

Corso

~i

perfezionamento.

. Un cor&o Sl1ll e tubercolosci. osteo-artioolari e ganglionari con .a lcuni elementi di ortopedi.:t pr.atica si t errà a Berck Pla:ge, .nell'Os·p edale l\faritti1110, sotto la <lirezio11e del dott. E. Sorel, con la collaborazione di vari medici, dal 18 al 30 luglio . Tassa 250 franchi. Per informazioni e p1·ogr.a.1nn1i scrivere .al Dr . De1ahaye, H op ital Maritjme~ Be rck Plage (P . de C., Fr.anQia).

,.Inseg namento della fisioterapia. ]~ stato orga.n izzato presso la Facoltà me<lica di

Bruxelles ed affidato al prof. Gunzhurg; la freque112>a ne è obbli·gatoria. La lezione inaugurale ooncernette cc 1a periatrite scapolo-omeralG » .

Il Padiglione «Mutilati del Viso » a Milano . 11 31 ma.ggio pr esso r l stit11to .St-0n1atologico cli Mila.no (via Commenda), fu inaugu1·~to jl nuo\o Padiglione pei Mutilati -del viso, intitolato alla memoria dell'on . .avv. Cesare Sarfatti. Alla cerimonia partecipaTono le più significative personalità del mondo niedico i11i1anese, Je


[ANNO

.XXXIV, FA sc. 25]

SEZI ONE PRATIO.\

autorità la ,-edovn, del co111ipia11to b enefattore,

ll n o

stuolo di iuedici. P arlaro110 il prof. Aldo i\-laggioni, della Facol tà :\ledica di Genova e pre idente della Società Stoma tologic·a I tali.an.a e il prefc?tto gr . uf f. Per\ culi. i proceclè poi a lla 'ri ita allo sple11dido Padiglione e .all'i11augurazio11e di una lapide cl1e ricorda le be11e1ncren ze dell'O. P. Sçaldc.irancio e di .altri preclari benefatto,r i dell' I tituto.

.Per un nuovo Sanatorio a Cnasso al Monte. Il Consiglio <lell'Ordi11e dei inedici della.. provincia di )l i la no, in ~ua. 1·ecente sed11ta ha, fra l' altro. deliberato cli de.sti11are I.a so1n111a di 15,00U lire a fa' ore dell' erigendo nuovo 'ana torio Ant1 t11bercola1 e c he la Federazione ProYinc·iale lf a~cista 111t ende fn r . . org<'re a Cua o a l ::\!onte.

.Per l 'lstltnto psichiatrico di Monaco. La r""'ondazio11e ll oc·k.efeller ha C'Once~o una . O\', ·enzione di 75,000 dollari, a complc,mento di u11' altra di :?50.000 dollari as.. eg11ata lo Rcorso .a1111CJ, p erch' \·enga oo ~truito a ){onaoo l'« l stituto tedesco di p . ich~atria >>.

Alla Scuola medica di Detroit. Il « Detroit College of ~le dicine a11cl 'urgery n ( tnti l-niti, :\lichig.an) 11a. fatto costruire un n1agnitieo ecli ~i?.io (1i .-sei piani, desti11.ato ad nllogarclaboraturi ed aule cli fisiologia, chin1ica biol ogica ~ chirurgia p(\riu1entale, uno stnbulariu111, u11 auditoril1111 e un.a biblioteca. E co ·tato 500,000 clo11. \ -erra11110 erette alti e i.re unità $Ìn1ili.

ln onore del prof. Vittorio Ascoli. , ere or "0110, 11elle eleg.a.nti sale dell'albergo del Quirin n 10. rr1i aiutj, gli as iste11ti e gli stu,lenti interni clel ln, Clinica l\ledica Romana han110 v·oluto rin11ir~i intorno al prof. Ascoli, cl1e· da quasi un clecen11io tiene clegn.a111ente, dimostrando rare doti cli ('nltnra e di. b·o11tà: la c.attedra del ~uo c:omp ianto n1aestro Gl1i do Baccelli. L a . in1patica e cordiale riu11io11e ha rliu1 u::, trato la nrofonda rico110-.;cenza ed il ' rero affetto che portano all'illu~tre clinico tutti quelli che l1.an!10 vissuto il , Ho duro e quotidiano lavoro e seguito la sua a11101evo le e . erena, parola. Notati , i11fatti, tra l'i11te1Tenuti, non solo i s uoi nlli~ Yi cli oggi, 111.a. anche molti che dovettero l n-..C' i.arlo perch è chiam.ati ad altr e 111ansio11i. Erano tra questi i prof1J.ss0 ri Pont8 n·o, Ch erubin.l , Cardarelli. Alessn11drini 0 i dottol'i Tulli·o De Sancti ·, ).lnrcl1esi ,ecl a ltri.

1La medag lia Nigh1in gale. Il Comitaro i11ternaziona.le delJa Croce Rossa di Ginevr.a 11a conferito }.a 111etlaglia cc Florence Nigh"tingale » alla marchesa. Irene di Targiani Giunti, •delegata generale p er le infermier~ . della C~·oc e ..llJo&sa Italiana. L'import.ante onor1f1cenza viene

915

conterita per detern1i11azi.011e della Confe r enza internazionale di Washington ogni due a i1ni, a ql1elle infern1iere <:be in ten1po di pace e i11 tempo di g uerra s i sono maggiormente distinte i1ei vari P .aesi del mo11do p er capacità e devooione nell' as.si.ste11za dei malati e feriti.. E ssa è lln giusto ricon oscin1e11to dell'opera diu t urn a e proficua cl1e la nob de ge11tildo,n11 H calabrese ro n1p ie d!l li ' inizio della 4u€rra, p ri1na. come infermiera volonta.ri.a, poi com e delegata generale per le infer111iere dell a C. R. I. I nostri se11titi r alle1g r.a1ne11ti.

lteclutamento di ufficiali medici. Con R. D .-L. 12 maggio 1927, 11. 46, è stata data faeoltà .al :VIi1:1istr o per la Guerra di procedere, i11 deroga. alle nor1ne ,·igenti ed indipen'1e11te111ente da ogni altro reclutamento i11 corso, .ad un recluta111ento stra0:rdi11.ario di n. 20 capitani 1nedici e n. 25 te11enti medi ci: a) con tr.a ·ferimento ne l C(orpo sa11itario n1ilitare di ufficiali i11feriori dei ·gr adi rispetti,ri in servizio permanente nel le Ya rie arn1i e corpi, i qu.ali sia110 pr•O'\'Visti d <.> lla ln urea i11 inedicina e cl1irurgia ri].asciata da 1111a l·11i,·er sità del Regno; b) co11 no111ina in serYizio pernJ.anen'Le a capitano o tenente 111edico d i capitani o. ub1alter11i 111edici delle categ(JJ'ie in congedo che i1·on a bbi.a 110 o,l treipassa to a.Ila data del pritno maggio 1927 il 4:5° a nn o .d i età per i capitani e il 8 ° a nno p er i st1balte.rni e po seggano i req n i s iti richiesti per la l1'01nin.a ad tiffi.ciale nel o.,p 1 Yizio perma11ente .

Venticinquennio di laurea. 1 la11re.ati a Napoli 11el 1902, ch e desiderassero f<.>stc'ggiare il 25° .a11no di laurea ai Napoli. ::>ono pregati di 1uandare la lo r o ade&one al dott. Surin 110 .-. \.ngelo i11 Pianiga prov . di \ ,.enezia.

Un bel gesto. In occasiono di 011oranze t r ibutate dai n1edici i.rC'nti11i al dott. A11to11i·o Rostiroll.a, lned'ico pri1nario a, Trent,o, que8ti , i~ segno di gratit11djne, ha. elar g ito la son1rna di L. 500 a f.avo r e del fu11do ~o,·,·enzioui a , . . e dove ed Orfani. L ' ese1npio fu in1itato da. mo1ti collegl1i cl1e, 11011 i1otendo inter,·cnire alla festa, offrirono contributi .a q11el fo 11clo.

Per la vivisezione in Inghilterra. Il 2 aprile \e11ne prese11ta ta al la Camera clei 1 ( 0111 uni u r1a petizione f i r1n a ta dn I le p~rso11a l i1.à p it1 en11 nenti del corpo n1edico inglese e da. 1-1:97 n1C?-1nbri del corpo insegna11te del le Facoltà di l\Iediei11a; e~rsa cl1iede che no11 s ja piit Y·otat.a nessuna legge per li1uitare le ricerche 1S~1er i111entali t1i l'a ni e s11 altri animali; cl1iede, inoltre , nn a i11odifica~ionp della legge attu.ale, nel sen. ·O· r l1e Ye11ga pern1 ess.o, sotto riservia di prevenzio11e del clo1o.i:e e c.lell'organ.izzazione di t1n controllo, di utilizzare, pe1 le ricerche biologiche, gl' innun1erevoli C'an i randagi, chP co. tituiwono 1111 peric>olo pubblico .


916 ~ci opero

IL

P JLICL1~100

ùi t u ber colotici.

XXXI V,

L-.\N:KO

25 t

FASO.

il terzo oas o del genere che deve deplo1·arsi in Fra,nc..ia nel corso di pocl1i mesi. Effetti de) co11taigio p sichioo.J È

Oon1u11a.le per tubercolotici a J~ed s , ~essa.11ta ricovPrati, }JC-! l' ljJ'ot est;ar o <:0nt.r o nn i1uO\.' O regolamento che proibisce il fumo e di1ninniscc le ore di libera u scita, tennero1 un comi.zio ; poi mandarono un.a d eputazione di tre membri a p arlamen ta.r e ool direttore. Questi rifiutò di ri ce\ erla e; . eco11do la ver sione dei malati, mandò ad aYvertire i tre oompo11e11t i che li espelleva dal1' 0,&pedale. P er solidarietà g li altri .sessanta ma.l ati ritirarono i loro indt1menti e lasciarono l' Ospedale, do,·e n on s on·o rin1asti eh; i malati costretti a letto . Nell ' O pedale

L'artista Luca Fildes. È morto a Londra, i11 età di 84 anni, il pittore

sir Luke Fildes, il 1o ui oo,p.o la voro, « il dottoTe », ottenn e ' un s uccesso stra01-dinario ed ora adorna la Galleria Nazionale della Metrop oli inglese. Il ql1adro venne dip into 34 a111ni or sono e raifigura l111 _bambino a lletato, iacca11to a l quale siede il m edico, ohe lo ispeziona; la madre è seduta acca.11to, e si regge il caipo a.d ·u n braccio; il paNella stampa sanita1·Ja. dre sta in piedi, dietro, poggiando un.a man o Ha visto J.a. luce il pri1no nun1ero della « Rivista - 8Ulla. s palla di lei . I l jqu adro ,destò vive discussio11i per l'efficaci1a ra.ppr~11tativa e per il simdi P atologi.a e Clinica della Tt1b~roolosi » , pujJblibolism·o che vi si è vo·lruto scorger e ; è se1nrpre amcata a cu1·a del prof . C. Costantini, coadiuvato da n1iratissimo. un comitat-0 direttivo e u11a r edazione. Il nuovo periodico risponde ad u n.a necessità ooltur.ale, <lacchè la prod:uzione nostrana sulla tuLe malattie infettive in ltal i a. bercolo i è copiosa e l a letteratura mondiale è immensa. E s.:io gorge aippu nto oon l'intento di racooMese di aprile 1927. gliere ~ coordi nare e v,alor izzare la produzione ita' 28 ma r. 4-10 liana e di ris pecch iare fedelmente tutta quella 11-17 18-24 25 a pr il e 3 aprile 1 ma g. straniera.; li1nitatamente alla patologia -ed alla cli. ...... .... ..... ::+:> ..... MALA T T I A. Q ~ n ica - ca111pi già vastissimi . d +o Cl~ .... . ... .cn... .s::I....~ ....-aQ. .cn.... :s ..... cn o p, cn op, cn ::I .... ~ d os s..e cd Il 1° numero reca tre pregevoli contributi oria..e~= saoC o o 00 oO o o 08 o~ o o CJ :,) '.:) ... ~ :..> ginali e unn rie.ca messe di recensioni. Redazione e amministrazione hanno sede a BoMor billo . • . aj 21a 2099 262 2088 246 1829 299 223 ]og11a (via Da.n te, 6). Al i1uovo periodico i nostri auguri più sentiti .

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Vn. iuolo e va i uoloide . •

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Sulla breccia. I l p1rof. Paul Kubii,y, <la poco direttore del la Cl inica ostetrica di Buda.pest, ove era succeduto a Barsony, è morto a 57 .anni di u n 'emorr agia cerebiI·.ale durante un' oper.~zione. E gli aveva avuto altri ictus, ma .sii era ben rimesso; il gio1rno della morte a.v eva già eseguito quattr o· interventi, senza. incertezze e oo.n mano ferm,.a. Aveva .aipp·e na i111ci$0 l a pelle d ella quinta op e.:r.anda, a llorch è si acca.sciò h1lminato; l'intervento venne co11ti11ua.t o e condotto a -termine .da ll'aiuto. E quesro la terza 111-0ll'te tragica ch e in brevissimo tempo col1)isce la. Faooltà medioa di Budapest: d ifatti or non è Jnolto i proff. Krompeoher e Ben edikt iavevai10 troncato la loro vita, p er mettere fi11e a malattie da cu,i erano colpiti, da essi giudicate ino-qriab.ili. Il prof . L 6p ez Figueroa, che da pochi giorni aveva l asciato l 'inseg11amento di anatomia umana a .Ila Scuola Medica di Buenos Aires, è morto jmp•r ovvisamente pochi minuti dopo d i aver a.ssistit-0 alla cerimonia del congedo, o rganizzata dal succe...~re prof. Avelino Gutiér\l:ez.

Vitti1na prof,~ ssi onal e . Il 9 n1arzo il dott. Guilpi11 psio11iatra, venne ucciso 0011 d a fuoco alla schienia da un manioomio: con cui qualohe cliscorrf'Ya fa1nil iarmente.

Tifo addomi na.le • . • . • D issenteria :

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Poliomieli ti a.a.

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E n cefali te 1 e targica • •

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. \mors' cati Rabbia d ichiarati

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Meningite c.s.e.

Pustola.

di P .a.rigi, pirimario due colpi di airma antioo ricover ato a.1 ininuto .p rima egli

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Colera Asiatico e Peste bubbonica: nessuna de-n unzia.


917

SEZIONE PRATICA

l·n telegrnn11na da. Bordeaux l1a .a.nnunzi.a:to la 111orte <lel Ten. Colonn. )ledico Dott. R. PICQUR, a' Yenuta 1ne11tre ritorua,.,, jn aeroplano sa.nitaTIO a Talc:>nce, 11c·r cndt1ta pro,·oc.ata da un incendio del erba toio della benzina. Il Picqu é è ben i1oto anche fr.a i nootri giovani rnedici per il no ottimo Trattato pratico di anaton1ia. cJ1irurgica e di m edicina opeTatoria, ohe con11)ilò m~ntre era a11oora al ' Tal de Grace, e che il Dominici traclt1 e in Italiano. Negli 11ltin1i n nn i t'ra t1 i Yent1to lln fervente apo,;to]I) dell 'a-çiazione anitari.a, e i11olti ricorcleranno che egli si r<?cò in volo da Bordeaux a Rom.a in occas1one cl<·l1 1 nlli1no ('ongresso della Società Internazionale <li Chirurgia su un aeroplano da tra porto d1 feriti. cl1e mootrò pr.atioam ente al campo di Cent-0celle. e su cui fece pure ritorno in F .ranci.a, dopo il Co11gresso. In quell'occa~io11P. oltre alle prove di Yolo, egli durante llna c:onfe1·cnza c:he te 1111e al Cougresso, mostrò delle belli ·iine filn1s a~ai dimostrative de]l' utilità dell' a '·i azione sanitari.a al ~IaTocco ed in .F'ran cia, fil1ns C'he eLb0 la ~ent ilezza di 1asciar1ui per qualC'l1e te1npo, tanto che io potei serYirn1e11e insie111e ad altre italiane per una. conferenz.a cli propaganda. cl1e tC'nn1 l'anno scorso nel1'-~uJa 11agna <lell'l~ni\"ersità. Ora giung<:> la dolorosa 11otizia della ?ua imn1atura. fine. {' onorando il collega colto e valente, c'inr-hinian10 .11 propa.ganc!ista <'011vi nto. che è moroo per l 'irlPale di c ui tl 5i:...'l.to uno dei più efficaci pionieri. RoBERTO AJ.&ESSANDRI.

\ l prof. Sertorio e al dott. ::\iario Y.ILA..RJINAJGCI le 11o~tre sentite condoglianze p er la perdita d el loro

a1nnto genitore wI·A TTE·O.

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è spento a Napoli; i11 età di 46 anni, il prof. Gl l"' EPPE MOSCATI. Egli aYeva seguìto, insie111e, la carriera universitari a e quella ospedaliera. Negli Ospedali raggiunse rapidamente il posto di cl i rettore di sala (primario:). Nel c.:a1npo ~c ie11tifjoo il suo 1101ne resta legato ad u11a erie di ricerche di chimi ca fisiologica: sui .111etndi fisico-cl1i1n1ci per la ,·.alutazione d€l pepto11e nell e t1rine, s ulle con~l'<~ue11ze dell'ipofi iecton1ia , sul potere d 'as. {)rbi111P11to d0lla cistife] 10~1 , sul glicogeno degli e.spetto... ralii ec·c.; larga eco ~ia. ~Yù:o un ,;uo studio s perin1<' 11tale s11lle Yie linfatiche c1all'intesti110 ui pol111011 i. So~tituì per qualche tempo il prof. Bottazzi. l)i n1uJtiforn1e nttività, ricordian10 a.11oora cl1e eg1i or ~.1 nizzi:) l'o:pe<lalizzazion<? dei colpiti di rabbia e l 'n~-; istenza agli infern1i nella ·uccursale degli ()...,pedali di T o1·re del Greco. Occupò una pos izio·n e brillante ancl1e nel giornali. i110 inedico . Il s11 0 in:- c~ na1nent<J , iu cui aru1011iz?.UYa <.:linicn. e laburatorio, C"J a inolto ric·ercato. Pel uo nnJn)o nobilissi ino e per la larg:a ·e stimazione di cui godeva 1 I.a ~ua fine pren1ntura ha d e tato il più profo11do rin1pianto. A. P. filr

Indice alfabetico per materie .

Anchilosto111ia. i: i rattam r-nto . . Pao . Appendicite .ac·uta: c-011tegn o terapeutico preferibile >1 Bibliogrn f ia . , » Calcoli renali destri e ca.l coli epatici: diagnoRi differenz. » ( 1a.ssri di prtvidenza d ei sanito1i. riforn10 » Concorsi: V((lvtozione dei t itoli di servi-

907

z 1o niili tnre . » Concorso: null1tà della graduafor1a pe1· Prro1iei presupposti di fatto . » Cronaca del niovi 1nr>ri to JYrof essionale n

911

Encefalo: emorragi a intraventricolare En cefalo: ven lricol<>gra.fia 111 casi di tumo.ri Facies myon11ca Fegato: ca i;·ro i)rin1itivo la.te11te causa di emoperiton00 1n ort.ale Fegato: 1nix11sr.r comn nrin1iti \' O a sintomatòlogia di ascesso epatico Frattura della clavicola nei ba1nbini Frattura dell'atlante Frattura del piccolo trocantere Gengivo-stomatiti ulcerose: prescrizione

»

906

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8&5 903 904 903 907

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~Iatrimonio

di una giova11e che abbia sof-

ferto di scr-0fola . Pag. 908 1Iedie5na legale: con1unica zion1 Ya.rie » 90~ }Jelena dei nPonati: tratt.amento . » 907" o~s iur.asi ribel1 e e-on prurito anale: trattamento )) ~07 Osteocondrite ischiopt1bica ,, 904 Oste i lie fibrosa e saroou1a . » 905 Plasmochin.a, d e rj, ato sint etico della chino1i11a, ri111eclio a1itirnala ì·ico i> 883 Rame: · tossicità » 896 Rene destro e appendice: rel.azio11i dal punto di v1st;1 patologico » 895 Rene policis~ico » R eni: e-ff~tto clell'an~ste. i a sull a fnnzio11e d ei . » 893 ]{c: n i: rif lu~so veno~o da i. baci11etti » 894 Segno di Blun1ber g » 907 Sign1a colico: perforiaz;io11i curate chirurgicamente » 906 Stnde11ti universita ri: -.;-isita medjca ngli 899 Trapianto osseo : ca.1nbiarnento di forma all'in1magine radiogra.fica » 904 Ulcera gastrica . i1n-0ve vie l)er la cura » 905 1

sw

Non èconsentita la ristampa di la vori pubblica ti nel t' o l 1clinico se non in. seguito ad aatorlzzaztone scrttta dalla rPd a1 ione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. Diritti di proprietà ri s erva li. -

.&oma - Sta.b. Tipo-Lit. A rman i d i M

Oourrier

V. ASCOLI, Red. resp


:918

IL POLICLINICO

Di attualità, di prossima pubblicazione:

[ •.\.NNO

XXXI\-)

FASC.

25

·

IL PROBLEMA DEL CANCRO del

Dott. WILLIAM SEAMAN BAINBRIDGE A. M., Se. D., M. D., C. M., LL. D. Commendatore della Corona d'Italia Membro Corrispondente dell'Accademia Medica di Roma e Socio Onorario della Lega Italiana per la lotta contro il cancro Professore di chirurgia del New York Policlinic Medica} School and Cancer Hospital Direttore del Comitato di consulenza chirurgica del Manhattan State Hospital, Ward's Island, e del New York City Children's Hospitals & Schools Chirurgo e Segretario del Comitato 'di ricerche scientifiche del New York Skin and Cancer Hospital Chirurgo direttore dell'Ospedale per le affezioni articolari di New York Presidente onorario del Primo Congresso per lo studio del cancro Heidelberg 1906 Chirurgo del New York Skin and Cancer Hospital ·

Professore di ginecologia deJ PostGraduate Medicai School and Hospital di New York Medico Ispettore Capo della riserva della Marina Americana Delegato Ufficiale degli S~ati Uniti ai Congressi Internazionali di Medicina Militare di Bruxelles, 1921, Roma . 1923, Parigi, 1925, Varsavia, 1927 Membro del Comitato permanente dei quattro Congressi Membro dell'Accademia di Medicina di Ne\v York Membro della Reale Accademia di Medicina d' Inghilterra Membro corrispondente deJla Reale Accademia di Medicina del Belgio Ufficiale della Legione d' Onore Ufficiale dell'Ordine di Leopoldo

Traduzione in riassunto dalle edizioni inglese, francese e spagnuola a cura dei Dottori GIOVANNI PERILLI e ARNALDO POZZI Prefazione del Prof. ROBERTO ALESSA.NDRI Direttore della R. Clinica Chirurgica della Università di Roma

11 libro contiene inoltre un capitolo originale

Sugli studi e sulla lotta del Cancro in Italia e tutta la bibliografia oncologica Italiana più recente (1910-1926). "

Un volume in 8°, di pagg. xvi-365 nitidamente stampato, ed artisticamente r ilegato in piena tela, con iscrizioni sul piano e sul dorso.

Prezzo lire 60,

più le spese postali di spe.d izione.

Eselctsivamente agli abbonati al '' Polielinieo ,, il volarne sstrà • eedoto petr sole

Lire 48

in porto franco

pu11ehè essi inviino questo impotrto prima del 30 Qiugno all'edito11e UUIGI POZZI - Via Sistina . 14 .._ ~OIV!A . •


ANNO XXXIV

Roma , 27 Giugno 1927

.Fase. 26

',

fondato dai professori : GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE ,. SEZIONE PRATICA. '

REDA~RE -

CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI

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SOMMARIO. Ossel"'\lazioni cliniche : M. Faberi = L'i mportam.za p.r-0gno. sti,c a dei prooeeei idi eolerQSi con destr-0oardi.a eecond.a ria nel polmone ,tu•be«irooloso. Note e contributi : G. F.rattin : Sull'im.tioo:tanza della oon·fueiioue ernùaria nella p,atogenesi del oosidetto paeudostrozz.aimen to. -Dalla pratica corrente : D. del Duca: Santon1in.a e Che1

nopodio.

Rivista silf11tetica : '1.'. Cecohetell!i: Le siIIl!patie int.el'ldigestive. Sunti e rassegne : CARDIOLOGIA: Rie e Mo.renas: L'endo-0airdite tuber<00J:are. - R. Singer : L'asma ·Cal'di·a co. ORG>. NI DELLA RESPIRAZIONE: Sauei.~bruoh: I .p •r ogresei del tratta.mento ·o h.i ruirgico ·della tubel'loolosi .p olmoniare. L. Tuemeiin.: Il trattamento oh·iiruirgiico d•e lla dilatamione dei bronchi. -Don.a.dei: Le oomplicanize 13.II'ingee nel tJi.fo. J enni bibliografici.

Accademie, Società medi1che, Congressi : R. A·ocaidemia. Medtoa di R..oma. Appunti per i I medico priatico : CASI STICA: La •C ef.alea de11a crescenz.a. - La forma as.teni10a o d,e pr€e6iva della nevrassit>e epiidemioa. - La lo mbagigine. - Le .vertiigrlm!i da menopausa. Reazrioni cutanee idi origine -em-0z.ion-ale. - TERAPIA : Prime cUJre nei icaei •dii a.vvelenaiment-O. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: Al<rone influ.en~e dell'ormone .panicrea1:11oo sulla• .linif.a. - Dei iri. su1tati della ri•c er.ca quantitativa de l1a dii!astaed nel sangue e n,ell'11r.i1I1Ja nelle malaJttie del pancreas. POSTA DEGT, J ABBONATI. VARIA : M. Gioeeffi : Crlsi primaverile. Nefla vita professionale : Amm-inis trazion.e sanJ.ta.rdia. Oron aca del movimento p-rofessi-0,nale. - Con·corsi. No mine, promozion·i ed onori·f icenze. Notizie diverse. l1ndice alfabetico per materie.

A vvlso agli abbonati ritardatari Domani inizieremo la spedizione della TRATTA i'OSTALE a carico di quegli abbo;na.ti che, per quanto personalmente solleci:tati a voler pagare direttamente e poscia ripetutamente pregati di dispensarci da questo poco simpatico mezzo di riscossione, non si sono tuttavia dati premura cli assolvere tale dovere con la diretta rimessa dell'importo del loro abbonamento del 1927. La nostra amministrazione pertanto rivolge a detti abbonati caldo invito di disporre affinchè tale TRATTA venga p·antùalmente pagata non appena verrà presentata od avvi· sata dal locale Ufficio Postale. Il mancato pagamento della TRATTA farà obbligo all'inadempiente di restituire alla nostra Amministrazione tutti i fascicoli finora ricevuti del ''Policlinico,,. L'EDITORE.

OSSERVAZIONI CLINICHE. 0. PEDALE DI S. GIOVANNI IN L ATERANO IN

ROlVIA

SALA MAGGIORANI.

Primario: Prof. A.

CATTAROZZI.

L'impo1·tanza prognostica dei processi di scle1·osi con dest1'oca1~dia secondaria nel polmone tub~I'Coloso. (Contributo clinico).

Dott.

lVl ARIO FABERI,

aiuto m edico.

I ,o stll·dio delle retrazioni della gal:>bia toraieica e ·degli organi cl1e \Sono in essa contenuti si può far ri8alire a ten1pi abbastanza lontani, e certamente anteriori a quelli in cui furono gettate le basi della semeiotica fisica del torace per opera di ..\11enbru.g ger e Laennec . •

.-'\.nche il Bayle aveva infatti notato, tra le altre sue geniali osservazioni, che in a}cuni malati d i tubercolosi .polmonare, nei ·quali il processo morboso durava ·da lungo tempo , la parete toracica « sembra va ritirarsi » . Lia scoiperta e l'applicazione dei raggi Roentgen, modifiran·do profondamente i metodi di ri·cerca ne11 e malattie ·dei polmoni, p ortò ancl1e su questo ar2·omento valido ausilio dia,g nostico . .... Si .p oterono infatti distinguere in tal maniera 1e r etrazioni. toracicl1e imputabili alle affezioni pleuriC'he, da qu·elle secondarie ai processi sclero-fibrosi ·del polmon e. l'ali sindromi di attrazion e e di retvazione sono oltremodo numerose e complesse, ed è assai difficile darne una classificazione esatta. Se. si scorrono i trattati di patologia, anche i ·pt1ì r ecenti e i pii1 vasti, ,poco o nulla si rinviene - 8Critto ai riguardi della patogenesi di queste sin· dromi. •


920

lI POI lCLI ~JCO .

E,Ppnre l'argon1e11to i1on è pr'i,·o d'in11porta11ìa, in quanto le Yari1azioni che si producon o nell'idrau lica del cuore e del ~·iccolo circolo, a causa dei detti processi, possono senza dubbio esercitare la loro infl·ue11za sull'ulteriore decorso della malattia polmonare. In alcun i Tecenti ed interessanti studi comip~utl dal Riccitelli, il meccanismo di spostam ento per presenza di sosta.nze liqi1ide o solide in _11no degli emitoraci-viene co11siderato come. dovuto da un lato alla pressione esercitata da tali sostanze, e d1all 'a1tr o lato all' azfo~e as1)iratiYa dell' emi torace, nel quale, per ·condizioni del ti.1tto abnormi, aumenter ebbe la pressione n egativa. Ma simili meccanj smi, rpur essendo di valore in. dubbio, non riescono a sipiegare in ogni caso il fenomen o, e lo stesso autore, in un'altra serie di ricerche con·dotte in collaborazion e del Bellucci, ammette ·che più di frequente entrino fondamentalmente in causa i processi flogistici .1 quali, propagandosi per tramite della via linfa. tica ·del polmone 1al pericard·io, fanno slllbire a quest'ultim·o l'azione retraente del conn,etti.vo nleurico ed interlobulare. Bisogna dunque aggi.ungere al fattore ,p atogenetico di carattere purament e meccanico un altro meccanismo , che possiamo chiamare cli orjgine flogistica. Se ora .p ensiamo c he l'adesione inter essi il periieardio per tutta la s u a. altezz1a, e che il meccanismo di trazione si compia verso il lato destro , è logico cl1e 6i p ossa giungere alla ·costituzione di lmo ·stato di « destrocardia », cl1e chiam eremo cc iaoquisita ,, in contrapposto a quella congen ita, per inversi·one dei v1sceri. !Iviolti casi del genere ~ono sf~ti in vari t empi riportati, secondari a presenza ·p atologica tanto di liquidi che di s o1i'di in uno degli emitoraci. _t\ questi bisogna però a ggi.ungere tutti gli altri casi, egualmen te abbastanza frequ enti, rappre, sentanti uno degli esiti lontani di ipneumotorace terapeutico. Se vogliamo interpetrare il meccanismo patogenet.ico di questi ·u ltimi, siamo portati a considerare ,p er essi pure i ·vari fatt ori cui sorp1ra si è accenniate. Se infatti ha da un lato valore in· dubbio lo spostament.o degli organi, non bisognl.t. d'altro lato disgiungere da questo il fattore assai imrportante dei processi di sclerosi pleuro-polmonare, per i quali, avvenuta la scomparsia del gaz dalla cavità toracica, s i ritrova una profonda aìterazione dei rapporti anatomici i1ormalment8 esistenti tra il mediastino e gli or gani in esso contenuti. Qu el che conYiene rjle,·are si è che tutto quanto pr~ede .P:t import an zia non solo teorica, ma anche prRtica, in qnanto si riferisce all'influen za 1

[.:\~:\'O

XXXl \ I

l~ASC.

26J

esercitata dai yari procc~si cli retrnzjone 1p oln10. nare e toracica :·ull'ulteriorc a11da1nen to della nla lattia t11bercolare. Sono stati i11fatti osservati de1 casi nei quali, 3n ·seguito a tali processi, si verif i~ò una gu1ar)gione della .forma morbosa. su questi ha recenten1e11te ricl1i an1(1 to l "atte11zione il )lorelli, il quale prende in co11siderazio11e la possjb!lità di una gi1arig·ionc cicatriziale della t)~i in segl1ito ·ad uno pnP umotorace artificiale ternpe11tico, mantenulQ per qualcl1e tempo. In tali cusi si. [potrebbe dirt'l che, jn sostanza, si tratta q11asi ·della elaborazione cl i 1111 1p•rocesso cli toracoplastica J1aturale. ìVIa ciò è ben lungi dal rappresentare lln avYPrlim ento 1nolto frequente. Il n1edicu deYe infatti sovente constatare cornb, sospeso il trattamento pneumotoruci co per una qt11:-il-;i85i. ragione, rap1presentata il i1iù delle ·volte do.l progredire cli lesioni attive r1el polmone op. po5to, no11ostante cl1e si si a raggil1nto il compimento del 1processo sclero·geno in parola, la n1.a· J~ttia seg11ita ad evolvere inesorabile an·che nel 1p nln1or1e già collassato. Un ca ~o rece11te, caduto sotto la 11ostra osseryazione, 11a per l'ap·p unto la su a in1portanza per q11est1a ragion e d11pli•ce. Mentre cioè rappresen ta lln esrm:p·io caratteristico di destrocaPdia aoquisita, secondaria alla cura dello pneumotorace artifir.iale, e dovuta appunto ai fatti di sclerosi pleuro-r1oln1onare che coinvolsero in secondo te.m po il pericardio, dim ostra pure una volta di più quanto i11fausta sia lia lJrognosi delle forme tubercolari bilatPralizzatesi, non·ostante che la buo11a formazione e·d evoluzion e dello ,p,n eu motorace dal lato primiti,1 amente affetto abbia quivi fa,1 0rito la costituzione di :notevoli fatti di sclerosi. 1

1

G. C., di anni 43 , n ubile, ·donna <li casa. Il gentilizio ,è assolutam e11te immune da tana tubercolar e. Soffrì in tenera età di scarlattina ed ere si.pela. Mestruò a 17 anni, e le 1nestruazioni furo110 ~ n seguito sempre abbastanza r egolari per q11antità, durata ed epoca di comparsia. Non è stata mai bevitrice, ed ha condotto sempre vita Jìinttosto se:dentaria, senza stra1pazzi nè pri·v azioni notevoli. ·Godette di discreta salute fino 1al 1918, allorquando, in seguito ad infezione gripp1ale, ebbe delle febbri a t1po irregolare, dura~e J.ungo per iodo, e accompagnate da tosse secca i11sistente P ·da deperimento progressi,·o e n otevole. In segui.te a cure adatte ed a riiposo in locali tà climatica , la malata si riebbe a poco 1a poco, e la febbre scomparve. residuando solo un poco di tosse. )ifa nel genna]o 1919, irnprovvi·samente, in seguito ad un colpo di tosse, emise del sangue puro, in quantità non abbondante. P er consiglio del medico curante si recò in località della Svizzera, e qui sogg]ornò per 2 mesi, ritraend on e in-


f.\NNO X..\Xl\·,

FASC.

26]

921 .

EZlONE PRATICA ·

d-nbbio gioYamento, i11qt11anto~l1è acquistò ùi 1Peso , e la tosse sparì qua6i del tutto. ..\lla fine dello stessQ anno, però, di nuoY o riapparve la feb1bre, la tosse e il din1agra111ento Jeuto, 1na progressiYO . Tra.scorsi così pareccl1i n1e~i di alter11ati\·e di malattia e di r elati YO rnig·liora111ento, si decise, per consiglio del pro1p1rio rr.1 edico, a farsi ricoverare nell'ospedale di S. GioYanni, onde iniziare la quI'ta con lo pneu1notora<:e . Al suo ingresso all'os·p edale l'e. o. permetteYa di rileYare i seg-uenti dati: Stato generale di n utrizione sca:de11te; cute e i11ucose visibili pallide; ling11a patinosa . umida; nur11erose 1p·i ccole g11ia11dole t1elle ''arie stazioni linfatic11e, di cui alcu11e 1pii1 g·randi n ella r egione sottoiascellare di destra, dure , n1obili, indole11ti; polso pi·ccolo , molle, ritmi co. regolare.

ùjaframn1a si n1u0Ye bene d'1an1bo i lati, -e i seni si rischiarano. -E·s an1e dell'espettor·ato: P ositiYo per il b. di Koc11. . Reazione ·di Wassermann: i1egativa. Urine: Traccie di albun1i11a. .A.ssenza di altri elementi c·l1imici e microscopici patologici. Sangue: Hb. 40. G. R. : 3.400.000. V. G.: 0,6 G. B. : 9300. Formula l eucocitari•a : Pol. neutr. 63; id. eos. 2; id. ba.s. O; linfociti 25; grossi mono11ucleati 9; forn1e di pas·saggio 1. Modic·a ani, soc:itosi; qualcl1e raro normoblasto. .A.11damento della teIDff}eratura irregolare, con eleYazioni int orno ai 38°-390 C specialmente nelle , ore 1po1nerj diane. ' ·E spettorato non abbon·dante. ~ull1a ba e di tale reperto si d ecide l'applica- . 1

'

,

f"'IG,

Torace: scarno, con f osl3e sopra e sottospin ose, sopra e sottoclaYicolari aocentuate; 111argini polmonari iruferiori discretamente mobili. Alla percussione: ipofonesi sull'apice deGtro, cl1e è più ristretto ·del sinistro; ipofonesj anche sulla regione interscapolo-,-ertebrale dello stesso lato. Frem)to vocale tattile aun1entato sulle Tegioni ipofone· ti·Cl1e, ovTe si •ascolta: broncofonia netta, respiro a spro con es1p•irazione prolung·ata e gruppi nl1111erosi di rantolini umi-<'ii fini. cr epitanti. Cuore: nei lin1iti. Toni deboli. .~ddom1 e e organi addo1n.inali: nul'la Idi no·· te,role. Reperto radiologico: .A.umento bilaterale ùelle ombre ilari, più accentt1ato a destra..!\pice destro ri1Stretto .ed opacato, n on 1riscl1iaral1ile con i,a tos~e; opacamento nn.cl1e ·d el sott.a:pice con ,p resenza di areole. Tral ci di on1bra var1amente confluenti sul restante ambito polmonare destro. 11

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zi 011e d1 uno p11eu11101 or ace artificiale a destra p

il (' Ui inizio e i successi.vi rifornimenti si susse!.! Uono regolarmente, ottenendosi un collasso tota] t=> del polmone (fig. 1). Contelnjporaneamente si istituisce cura remineralizzante e dietetica. Le condizioni generali d ell'inferma vanno lentam,en te migliorando; la febbre din1inuisce per cessare ·quasi ·del tutto; l'espettorato pure sempre· in 111inor quantità, con scon1pars·a dei bacilli. L'appetito torna discreto; si acquistano nello· .~ pazio di 6 mesi 4 kilogramn1i di 1 peso . Pern1anendo il miglioramento, si dimette dopo. 10 n1esi. Per altri 3 anni consecuti\ri ,-engono regola.rme11te eseguiti i rilfornimenti di •azoto, e in tutto questo periodo lo stato generale si mantiene saddisfacente, senza più f0bbr e nè tosse. ~el maggio 1924 viene interrotto lo 1 pneumo1


II. POLICI.INICO

torace, con siderando 4i aver raggiunto il 1nassimo effetto terapeutico. . Qualche m ese dopo la malata in cominciò ad e.ocu sare dispnea modi-ca, accentuantesi in occasione id i sforzi coflPorei, e rari accessi asrr1a tiformi la notte. Si accorse inoltre che le pulsaz.ioni cardiacl1e si percepivano · in corrispondenza della regione mammaria destra invece che del1a sinistra. Sottoposta nell 'aprile 1925 a nuovo controllo radiograuico, si ebbe la ·conferma della destrocardia •Costituitasi (·fig. 2). ·Nel maggio 1dello stesso anno si verificò improvvisamente un'altra a·b bondante emottisi, per la quale l'inferma fu di nuovo accolt·a nell 'osipedale, ove le furono praticate 5 iniezioni ·di vaccino curativo ì\lartinotti, a dosi progresstve. raie cura

XXXI\·, FASC. 26J

cer1tuatarnente palli:d e: la·b'bra e pomelli un poco cianotici. Lingua patinosa, umi1da; faringe pallido, granuloso. 1S i ,p alpano ghiandole numerose nelle varie sedi, ma specialmente nelle region1 sottoascellari, ·ove alcune naggiungono la grossezza di pic,cole noci, dure, mobili, indolenti. Polso frequente , ·p i•ccolo, depressibile, ritmico , eguale. Torace: Scarno, con notevole accentuazione delle fosse fisiologi.che. 1L 'espansione ·d i. am·beidue gli ·emitoraci è limitata, specialmente alla met<L destra, la quale .è 1Più ristretta della stnistra. J;>olmone sinistro: ipofonesi in corrispondennz,a della regione sopra.spinosa, sottoclavi•Colare e .interscapolo-vertebrale. Respiro aspro su tutto l'an1bito, più a ccenutato Sl1lle zone i1pofonetiche, ove si ·ascoltano anche -scarsi rantolini fini, crepitanti.

L

__...

...... • • FIG.

fu sospesa, ripete11dosi di tan to in tu11to moùicl1e emottisi. In 2 mesi cl i degenza non si Yerif]cò miglioram ento troppo sensibil e, per cui, essendo la s ta gione pro1pizi a , l'inferma si recò in local1tà di colli11a, n on prati cci ndo più alcuna cuna medj.cam entosa, m a limita11dosi ad osserva.re una iperalimen tazione razionale l\IJa nemn1e110 i11 tal maniera si verifi·Cò il mi gl iora1ne11to sperat o, anzi la fe,b bre serotina . i fece più insistr11te, il dimagr am ento e l'anores~in si accentuarono , In di spn ea fu sempre 1più m o•

[.~NNO

1eota.

P er tali ragioni, n el gennaio 1926, chiese d i ' ' e· nire a.ccolta di nuovo nell'ospedale. Dal nuovo e. o. risultò: Dect1bito inrlifferente. sen sorio integro , modica dispnea ianche allo stato di riposo. Stato gen eralP di 11t1tri1ione molto cadente: cute e mucose ac-

,;

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Pnl111on e destro; ipofonesi a ccen tu·a ta sulle re gioni sopra e sottospinosa, sopra e sottocli&vicoìar e, e i1ello spazio scapolo-verteb·r ale, con aurnento del fremito vocale tattile. Suono ridotto a11cl1e s11l restante ambito . All'ascoltazione: re·pi ro aspr o diffuso, inten so sulle regioni ~pofo­ neti e11e, a.eicompagnato ,aa gruppi di rantolini umidi fini, in parte scomparenti con la tosse. 1Cl1or e : Suono pol1nonare un 1poco ridotto sulla reg·ionP cardiaca , a sinistna. A destra linea d1 ottusità cl1e da un dito circa in corrispondenza del 2'> sipazio raggiunge l'emiclaveare al 50 spazio, confondendosi .qui con quella epatica. La punta non è ' 'isibile nè palrpabile. Ottusità forte retro· sternale. Toni cardiaci deboli; il primo tono sdoppiato su tutti i focol1ai; 20 polmonare forte. Giugulari turgide; non si jpalpa l'arco aortico 11 giugulo. .~ddorne: trattabil e, indolente su tutti i qu1a-


L-.\~NO

XXXI\;, FASC. 26]

SEZIONE PRATI ...."

ùra11ti. Il fegato deborda 1 dito, di consiste11za normale. La milza si, palpa sotto l'arco costale nelle prO!fonde inspirazioni, indolente. Pressione arteriosa: :\ destra : Ma. t15; ì\ l i . 75. A sinistra : 1M·a. 110; M"i. 75. Esame ·d ell'espettorato: presenza di abbo11da11ti b. di Koch e di numerose fi.bre elastiche. R eazione ·di Wassermann: Negativa. Urina: Mlodi·ca albuminuria; con .qua.Jccl1e ci lin. dro ialin-0 nei sedimento. &ame ·d el sangt1e: Hb. 30; G. R.: 2.100.000; V. G. : 0,59; (i. B.: 9300. Formula leu·cocit>a.ria: Pol. neutr. ·58; id. eos. 2; id. ·b as. O; linfociti 23; ·g ran·di mononucleati 15; forme di passaggio 2. Accentuata anisocitosi; modica poichilocitosi ; rarissimi normo blasti. Esame ra.diosco·p ico: Destrocardia acquisita; il fascio vascolare tro,·asi a d.estra del r·a chi·de, •a circa 1 dito di distanza dallo stesso. La punta trovasi sempre a sinistra dell'on1bra cardiaeaa, al disopra del diaframma, nascosta dal racl1ide. Il cuore, oltre ·Che spostato è anche ruotato verso destra. Polmone D. : chiazze di ombra su quasi tutto il campo, conflu enti nella regione m ediotoracica ·e in una zona quasi uniforme. A·b bastanza chiar·a l•a ibase. P olmone s. : chiazze d 'ombra sparse nel mediotorace e n el sottapice . Il diaframma si muove abbastanza b ene d 'am·b o i lati. Durante :tutto 'la d egenza rla teffijpieratura si mantiene costa11temente intorno ai 380_390 C. , con modiche remiissioni mattutine. Lo stato gen erale è sempre più misero; l '•appetito sc·a rso; in un mese si a.ssiste alla diminuzione di 3 kil ogram111i di peso. La dispnea è costan te, la tosse e -1, espettorato insistenti. ~essu n benefico influsso si ottiene dalla cura d el riposo assoluto misto aJl'iiperalimentazione • La malata, sempre più slficluci•ata e sof.ferente, lascia alla fine del n1arzo l'ospedal e, facendosi trasportare dai pare11ti in t1n paese di collina. Dopo qualche tempo ci ·giun ge i1otizia che la morte è sopra\7 Yent1ta in istato di ('1achessia ?vanzata. 1

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1

la sclerosi; poichè tale prognosi potrà essere a un -Oato momento adombrata oltre che dall'insorgenza di focolai dal lato 01pposto, ancor più dagli eventuali spostamenti del mediastino e degli oPgani in esso -contenuti. BIBLIOGRAFIA. Contributo clinico e radiologico allo studio d el meccanismo degl·l spostamenti del cuore. La ·diagnosi, a. J,J, 1002, 9-10. RICCITELLI e ·BELLUCCI . Contributo allo studio radiologico e Clinico degli spo~tamenti del cuore in, presenza di les i oni tubercolari del polmon~.

R1ccr1'ELLI.

La radiologia medica, vol. X.II, 1925, 1. Gli spostamenti acquisiDi permanenti del medi.astina da sclerosi p leuro -polmonare. Arieh.

SEGA.

di p·a t. e clin. med., 19f2.3, 4. KIRSCHMANN. Il quadro radiologico del cuore nella tuberco losi pol,monare. Kljn. \Voch ., 1924, n. 17. .JAUGEAS. Pré cis d e 1·adiodlag nostic. •M asson, 1918. BARBIER. Uri 111ia

caso d i de strocardia nel d ecorso di sclerosi polmonare tu berco lare destra.

Bull. et. Mém. Soc. Med. h òp. de Paris, 23-2-1900. p. 187. L. BEr.NARD e •BARON. Le pleuriti dello pneumotorac e artif icial e. Presse Méd. , J0-1 2-1924. .J. BERTIER. Destrocardia per attra.::,iorie. Bull. Méd., 1913, n . 75. CHARLIER e REBOTTu . D estrocardie acquisite. Paris Méd., 1912, n. 42. CLERC e LÉVY. Ri fl essioni S'l.l 2 ca.si di de.strocardia. Bull. et M én1. Soc. Méd. 1161p. de Paris, 28-1-1926. p. 63. GALLIARD. Un caso àl à estroca rclia. Soc. M éd. des hòp., 8 mag·g io 1918. .lACQUEROD. Sugli spostamenti del cuore con attra::,ione. Soc. des Méd. de Leysin, 28 marzo 1912. LF.URET et .TONCHÈRF.S. Scl,erosi polmonare e destro· cardia. Soc. Anat. clin. de Bordeaux, déc. 1924. 1\rl ORELLI. La pleurt.te sC l erogena d.el l o pnetlmotorace artificiale. Soc. Méd. d es hò'P . de P aris, n. 13, 9 aprile 1925. R1sT. Modificazioni st a.t.1.che e cineniatiche del r1tore 11,el corso dello pneun?otorace. Ibid., 12 rt éc. 1913. ·Gl-INARD et HINAULT. Con t rlbilfO allo studio delle retra.zidni poln1011,ari e tora cic he. Rev. de la tuberculose, n . .1, agosto 1926. 1

Riepiloga11ùo, nel nostro caso la ùe&trocarclia non 11a rap·p resentato che la risultante cli un '1attrazion e d el m ediastin o, del cuore e dei grossi Yasi per opera d ei processi retratti,·i delle adPrenze p1atologicl1e st ab ilitesi tra 1Jleura des1ra e , ).·ota. - Le radiografie ci . ono state corteseipericardio, durante l'evoluzione e il manteni111e11111ente faYorite dal prin1ario racljologo prQlf. SAto di uno p n eumotorace terapeutico. RACE~I. La c;c!erosi pleuro -polmonare destra, che è $1ata la consegu enza llltima di tale retrazio11e progres~iYa. n on 11a 1 p·erò .f a\7 0rito la guarig·ione del procesco t11bercolare, come era desider.a.·b ile. SEZIONE MEDICA diretta dal Prof. VITTORIO ASCOLI Indipend en temente infatti dalla .bilateralizzazione della malatti·a , si è 1assistito a un progressiYo Il f.a.s'Oioolo 7 (1° 11l!gl].io 1927) conterrà: aggravarsi ·d ell 'inferma, nella quale la cia11osi LAVORI ORIGINALI : I. - G . .s.A.BATINI : Stu1dio ~ui diverti·coli del d11odeno persistente e la ·disrpnea hanno sYelato l'influs ~ o e su pall'tioolal'i ein·dromi .ad esS1i collegate. f C<>n sfavorevole esercitato dallo squilibrio i clra·u li co un gira.fico e 8 rad.io.g.rafie). II. · C. TOSOANO: Significato biologico dello zucchero nsl piccolo ·circolo, per lo "SIJ)"()St ~m ento clel cuore com bin:vto. Ricerche s11 cani digiunanti. RIVISTA SINTETICA : e dei grossi vasi. .o\ ALESSAN DRINI: Il batteriofago di D'Herelle. I .a conclt1sione pratica che se ne detrae è _.. PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO L. 6 dl1nque che bisogna essere molto guardinghi i1elI non abbonati alla suddetta Sezione potranno rice\erlo inv ia,ndo j l relativo importo. m ediante vaglia poJ'emettere lln gil1dizio prognostico in un soggetto stale, a l Sig. LUIGI POZZI, Via Sistina, 14, aooiungendo tubercolo~0, n el qu1a 1e il proce<:so si n YYii ,·erso pe.r l 'Ufb-cio postale Succursale C:iciotto. ROMA.

., IL POLICLINICO ,,


I T.

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l~O LTC f.I~

NOTE E CONTRIBUTI. Sull'importanza della cont11sione e1·ni;1ria nella patogenesi del cosidetto psendost1·ozzamento. Pr·.)f. G. FRATTIN C:.\ Iodena). Sotto il nome 1d·i psen,dostrozzam.ento er11iurio - o, meglio, ·di apparente .strozzamento (~·c11e1 neinklemmung, secondo il C1airmont (1) i11tendiamo quel complesso di sinto111i caratt eri tici dell'occlusi·one intesti111ale, che, per la co nte1111poranea pre5enza -cl·i i.i.n'·erni.a esterna, posso110 indurre nel giu1dizio rd i eTnia strozzata, lllentre :iinvece le cause .ctell' occ1usione sono di altra 11atura. Nei trattati ·e n e1la J..etteratura speciale l a co11 tusione erniarta è p er } J più 1considerat·a soltanto quale causa di gra·vi lesioni perforanti dell'intestino ernioso, o come moment o etiologico di ilnfiammazi.one ier11ia:ria. Tuttavia la contu.&ione ernia.ria, qru1ale ·p·ossibile causa di gravissi1ne compli1cam.ze aniehe indipen1d.ent em ent e da lJer'.forazioni vi5cerali, •d eve essere presa in seria C'Jl1si!deraz.ione ; e tanto p ·i ù perichè essa può talora esseTe :Ln raipporto 1co1ll'uso di cjnti erniariL insufficienti, non bene costruiti, o non convenie11temen·t e appliicati. Sono anzi queste contusioni senza perforazione viscerale che meritano particolarmente la n ostra at·tenzio·n e, p er la lor 1 ntag·giore freqn·enza e p er il vrurio su1ccede1·si e nla nifootarsi 1d elle complicanze capaci di clarP i f enomeni di occll1sione. La singolarità d1 reperti dO\'llti RJl'esiste11za ·de1•1' ernia, e oh1e potreb·b ero essere i11 te11)re·t a ti j n modo 1da av,ralora.r e il gil1dizio di er11ia strozzatn. ·de\re es5ere tenuta p1·esente tra le possibili c an ~ t'.l di errore diagnostico (2) . L'ernia /PUÒ anol1e essere effetti\'amente ridotta al momento dell'esame \dell'am·m alato·, ma cl inanzi alla imponenza dei sintomi 1pl1ò ancora il cl1irurgo essere tratto in errore. giudica11do, a torto, ·c he possa trattar.s.i di ri·d1uz1011e in rna ~a. Gli effetti del trall•ma sui. , ·isiceri conte11uti in un'ernia sono e\?i•d entemente analog'l1i a quelli che si osservano in seguito a traumi sull'addon1e; soltanto, la m i11ort> difesa del contenuto erniario può apiegare i1erch•è sia110 sufficie11ti traumi di min ore intensità a 1d.e terminarc 11ei "'lisceri l'l'niosi lesio11i cli ~·1 ..1tlo pari a tJllPlle che triRl1n1i 1

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. LAIH~l02'T. l> i<· .... ch ei11einl1len,1111111r1 1·nn B riir!2en . . \.1 chiY fi1r kli11isc1he l:l1irurg-ie. Bel.

(t ) P.

H l·ft III. 1!109. ~ \L~l n1io ca u. ~hl· a\·rò <•ecu~io11e ili L·i tn1e più in11Tnzi. l·o1;1-..i:;teY~l u11 :clrol·t·le ci c:tie u <lt'l sacco lrn iatio.

[.\XXO XXXI\ .. J·'.-\~C. 26]

reo

pi l.1 violenti possa110 produrre attraverso le lJareti addon1i11ali. I ... a cont u::;ion e clell' er11ia J) uò, svnza ...1rozza 111e1110, determi11are fenomeni cli occlu ione per l'ilt"Org·enz.a •dell'il eo 1Paraliti·co. Pure a111t111ette11do che l'ileo paralitico 1possa stabilirsi primitiva111 ::i 11t1-1. jn clipcntle11za diretta, .cioè, dell'atto pu1'~~11ll'll te n1ecca11i1co della co11tusio.ne, esso fu tutta ,~i a con mag·g·iorr e\·i·denza P freqi11onza constatato in seg:nito allo sviluppo della l1'eritonite. 111 unR er ie di ricercl1e s11erinrenbali (3) ipotei io s t e_c;o constatar(l i feno1neni 1alternanti di contrattura e idi p.arcsi 1n corri1spondenz.a ed in ipr.osstmità del tratto leso, come 1pure l es·ioni pa.r ziali delle tonacl1e j11testinaJi atte a lumeggiate la patogenesi della p·eritonite •da 11ropa.g ·azione. ~l1an­ d o p· ti. in corrisponrlenza 1clel tratto l eso, si distnc·C'rt \·a J)Pr 1ptif1 o meno limitata estensione il r11escn terr, o se ne l e.ga vano i \r.asi, ripr·odrucendo 11na contùizione di cose if1·eqnente a ieonstatari;i 11.n rhe clinicamente in seguito a trau1ni, non solo aume11ta,ra la :pro·b abilità d ella su.c cessi\'a p eritonit e, ma i f eno m en i ·di ileo primitivo si ren1d·evano più freque n ti e manifes·t i . .i\.nzi la sola inter1·uzi 1n P, aJrelhc 1parzial e, rtei Yasi mesenterici pt1ò css(.lr e ._.uffi·ciente a determ•inare l'ileo p·aralitico ; per qt1anto no·n si.a age'\ ' Ole il deciid.e.re, anc.11e sperj mentalm.ente, quanta importa.n za si debba at· tribuire nella produzione dell'ileo paralitico a1le conseguenze i·mrrnediate delle lesioni in sè s·t esse (shpk, in farto emorragiro), e quanta jnvece al S111hentrar.e 1della pePitonite p1er p.rovag'azione di ge1mi iinfet ti,,i attraYerso la parete intestinaile lesa (4' . ..\ 11· i stesso modo. del resto, ·p·ossono Sl1sseguirsi cJ.i11icu1nenie i fatti .11ella contlllsion e addominale, rispettiYamente 11ella contu.sione erJli·aria: ancl1e 1n qt1e.st i casi l 'ileo iparalii ti co e\rent11aJimente manifestatosi in con seguenza diretta ed in1mediata cl cl 1rn1u111a, .p uò essere i1rL seg·uito sostenuto dal1' in c:.org-enza d ella 1)eritonitr. I l Clajrmont fa consi 1cre nella concomitante prri1rn1ite la rau~a 11nica cl tilJ'ileo paralitico, ca pa•ce, p er la accilfl entale prc "Cnza rti un'ernia, di s irn1tlare i feno·m rni clell'ernia strozzata. lVIa fra 1e yarie cause clrlla peritonite stessa: rottur~ rfi 1

1

1

arr1 1•irl11n :,a

e.1·1 I'(( uterinrr (peritonite (l.<;ettica : rotf 1/ J'(f trn11n1atirrt d1ell'i11test·i1io: appendicite: pancrea tit e acuta en1orragica, non è fatta 1nenzione

---(3' G. FRATTIN . . ulla J)nfogeriesi della 7Jetitoni1e tr'1 t111 1 rtlir-a seri:a perforo::.ione (intestinale. Il Polic-1 i11il'O. ez. clì i1·urgica, \ 'ul. XIX. 1912. \ -. anel1e i11 pro'})05ito il Ja ·\'oro fli ,G. PERE7. : ..'311/le co11t11sioni d. <!l l'arldo1ne. _i\.l"ChiYes Inter11a· tinnnlps <le Cl1 irurgie. YOl. II , fase. 4, 1905. 4 G. FRATTI~ . .::.::.ugli effetti rl ell'occluSiorie delle ra 1liri PJLtericlle rlella re11a 11nrtn. T.. a Clinica(~}) ;. rur~ica . 190'7. ,


{ANNO XXXI\·,

FASC.

·ZG]

della ·eventu alità di tl·n a pe1·ito11ite Q.a 1prorpagazione, in dipend e11za di •contusione erniaria. Di gran lunga i·l più freqt1ente fra i m omenti causali della peritonite constatata in casi di aJP'parente str ozzamen to ·erniairio è l'.asppe.n di'Clte; ma ciò non può essere motivo sufficiente perch·è Si giudichi trattaJrsi :di ap.p en·diicite ogni qualrvolta si tT•ovi una peritonite 1purulenta senza che sia possi.bile, all'intervento, di ·determinarne con cert ezza la cau.sa. Giustamente il Donati (5) ·h·a i.TuSistito si11lla gra.n ·de im·p ortanza di una ·esatta anamnesi; p1er quanto si :riferisce ·a'11a rrcerca cliagnostica •dell'aippen·d·iciie n ei 100.si 1dub1b i di -stroz.z,an1'ento erniario, ricor!d·o una r ecente nota <lel Giordano (6), nella 1quale la ,que&tio.n e è trattata con comrpen1diosa evi.idenza. Rtg.uardo a l mec·canism-0 ·di rpifo1duzione d·ella peritonite ·da ;propag.az,i·one, e cjoè sen za p erforazione, ma soil tanto per 1p·a ssaggio di micror g'anismi attrwverso le pareti intestinali, nota a11" cor a il Donati (1 . ·C.) che cc sernbr·a assodato c11e l)astino in certi crusi ·l esiont molto l eggiere delle par·eti intesti.nali perehè esso (passag.gio di m.icrorganismi) possa .avvenire ». P ar ecchi anni addietro ·h.o pubblic·a to. U•n caso <li ftJ1p31 ente strozzamento erniario (7), nel quale 1r1i criC-.ci.etti autorizzato a r1tener·e cl1e la peritoTtite I >'T! 11lenta, stmu1an.te, :p1e r i f en0imeni di ileo paTaJj 11.co, lo strozzamento, fo1sse a1ppunto in ralP· porto ·caus·ale con un a contusione dell'j;ntest~no €rnioso ·determ inata p er m.ezzo del ci·n to , chiar amente •d•enunciata -d.a.i1a anamm.eoi. Un caso ohe m'i sem1br a abbia rrnolta an alo.g ia rol mio fu 1descritto ·m olto r ecentemente d.a Ol.i, -a (8) . In questo ca·so, a.I sopravvenire d·ell'·acci<lente c11e ha determinato l'in1s•orgenza dei feno . meni di ap1paren te strozzaanento, l'ammalato soffriva da 1qu·alcl1e giorno ·di turbe g·aistro-intestinali: è p.robabile. quindi, che i g.ermi nell'1·n testjno si trov.assero in istato 1d.d. esaltata ·v ir.ulenza. J o penso anzi eh.e questa cl:ricoi&itanza po·ssa più facilmente influire Siuila produzione ·di c·~mpli­ ranze gravi dovute ail passatgigio di g·ermi attra':cr·f:o la parete cl1e ·Il·On la semplice ripienezzia dell'intestino, fu,n zion an te, d·el r eoto, in mo·do f1· siologico : nei rrniei ooperiimenti, infatti. non 110 cor1statato a~cuna •differ en z,a di oomportam ento tra gli a11im1aJi O!pera.ti a digiUtilo e quelli con tusi 1

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(5) lVI. DONATI. Chirurgia dell'addorne. To!"ino, U . T. E . T ., 1914. {6) D. .GIORDANO. Gli er·n iosi appendicitici . A·nna.li italiani di Chiru.r gia, anno III, i as•c . I , 1924. (7) G. FRATTIN. Contusione erniaria da cinto, . e{lilìta da peritoni te pi trtllenta . Rivista Veneta di Scienze 31etdiche, anno XXVII , fase . ' '· 1910. (8) C. OLIVA.

925

SEZ I ONE PRATICA

Suilo pseudostrozzamen to erniario

-rln peritonite pilrulenta. Il Policlinico. Sez. chir11rgira, anno XXXIII. f asc. 9, 1926.

n cll'jntestino dopo t1n pa·s·to a·b bon.dante. Ciò non ·distrugge, però, l'imp:>rtanza della ripienezza dell'intesti.n o qua111'do al trauma co·n segua la perforazion e, perc·l1è in tal ca so vien reso più facile e p iì1 abbondante il Vei'.S,amento n el pe.r itoneo (!r,ì contenuto i·n testinale. La contu&ion.e di u n' ernia enterica libera - prescindendo (qui da1l 'e,rentualità Idi verfo.razione intesttna1e o di 10 ca:lizzata infiaimmazio·n e ern iaria - può, quindi, deter.m inare fenomeni .di apparente 5trozzamento: talora 1per lo ·shok, o per ìe l esioni ci,rcotlat•orie in 1dipenrd·enza diir etta 1del trau n1<t; più f.requ entemente p er la peritonite caiusata dal p.asisag.g~o id i 1g ermi infetti·vi attraverso La paT'ete intestin.ale contusa. r_.:.i. ·contusio.n e erniaria può essere ·deteruninata rla quaJ.unque ag·ente .esterno; da!lla violen ta proi.ezio.n e del contenuto erniario·, già ri1dotto, per azion8 idi uno -sforzo corporeo, attraverso i con t.YI'ni resistenti della por.t a erni·airia, ver:So il sacco; ù.a ll0 .schiac·c iaimento ·esercitato, c•ontro ~ margini del la 1porta e.rn iar:ha e la ·contratta parete addo1ninale, ·da ·un cinto ·erniairio, alla cui contenzione l 'er.11ia .sia rioocita a sfuggire mediante il m eccanismo ora d.018or·itto. i\rl <.'llclena, n ovem·bre 1926. 1

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DAL.L A PRATICA CORRENTE. Santonina e Chenopodio. Dott. DOMEN ICO

DEL

DUCA.

Quando s' irlizia una malattia n ei bambini , specia1m e11tc nelle campagne, le madri pensano su--l>ito ai vermi, e, spesso, sui monti della Toscana, si vede u11 vezzo di parti id i iallium sativum, che dovrebbe restituire, colla sua benefica essenza, la salute. Certamente molti ban1bini (50 %) o·spitano i ver1r1i, e specialmente l'as·caride lombricoi·de, il qua· le, -se, in genere, non ri·vela la sua presenza o determ ina vaghi sintomi, a volta può essere causa di grave pe.ri1colo per la vita. Di tutti gli ant.ielmintici, sono 1ancor·a largamente usati, nella pratica, contro gli ascari·di, la Santonina e l'olio di Chenopodio. La sa11tonina, antdri1de dell'aci•do sn.ntonico, ~ contenuta (2 %) i116ieme al cin eolo (8 %) nelle calatidi ·di artemisia; è usata n ella dose di gr. 0.01 per anno ·di età, generalmente con calomelano, mer1tre alcuni -consigl iano la santonina con olio di rir ino (Le,vin, Kuchenmal<er), perch è n on si djssolva nello stomaco e passi t1Jtta nell'intesti110, 1n rnodo da e\·itare le turbe n ervose e ,·isive. .~Jtri poi preferiscono il seme santo , il quale sar eb1be n ettame11tc superiore allta sRntonina. per-


f .t\NNO XXXI \ ·, f

TI. POLICLINICO

ch è il cin eolo contri·b uisce all'azione parassiticida e ostacola l'assorbimento rd etla santonina d a parte della mucosa gastro-enteriica (Martin). Ma an che colla comune dose ·di santonin1a possiamo a.()sjster e a intensi avYelenamenti e senza avere spesso alcuna azione vermifu.g a. 1Mentre da noi è molto usata la santonina, n el nuovo ·mondo domina jl cl1e nopodio e J.a missione Roc kfe11er, neJ Brasile (Para.r1bos), ne ha stabilita la n etta superjorità su.g li a ltri antielmintici. Il Ronchetti, jn proposito, scrirve: cc Chi ha prorvato le disillusioni che dà l'infida santonina, non rinuncerà facilmente aJ Ch enopadio ))_ Ma il chenopodio 1può anch'esso determjnare acci den ti tosstci e talora anche la morte (del Duca). Secondo m è, la question e d ella tollerabilità del ·chenopodio si può risolvere solamente con una soluzion e titolata e stabile d el principio attivo, oh'·è l'a..scaridolo, il qua le è variamen te contenuto nell'olio, a second1a dei terreni di cultura e d el modo d'estrazione. A sta..bilir.e la s u:p eriorità 1d el chen opodio sulla santonina 1citerò un caso molto importante di ascari,d iasi, in cui ho potuto usare successivam ente le due sostanze. 1

Il giorno 2 luglio 1926 visit·ai la bambina L ... l\ilartini, ·d i Dama, di mesi 30, la quale, 1da molti giorni, avev1a inappetenza, ven tre tu·m ido, temperatura normale. ~ulla r ilevando, nei diversi apparati org·a·n ici, di notevole, consigliai gr. 0,025 di sa11tonina con anagr. 0,125 di calomelano e scammonea. La bambina ebbe varie evacuazio11i, sen za e1ne1tere alcun verme, mentre ~e condizioni di s1aJute rimasero immutate. Dopo a lcuni giorni la pi·ccola inferma ri1prese, inutilmente, la medesima ·dose di sa11tonina. Rividi la malata a dj,stanza cl'una settimana in condi zioni rpietose: era in uno stato agon ico .e non risp on·deva 1aid alcuna eccitazione. Solamente p er dare ancora una spera11za alla fa.m iglia, o:r.dinai d ell'infuso di caffè e quin1di 1del chenopodio in olio ·di ric1no. Dopo due giorni venne la madre ·d ella 1L... da 1r1e; crecle,•o venisse per avere il certificato rti m orte e i11,rece mi comunicò che la bam bin a, <lopo a'1 er emesso 348 ' 'errni , era ritornata ai suoi giochi. 1

Difficibm ente si trova fors e inel!J.a letteratura meclicn un altro iC'aso di piccola bambina, la quale lélb!bia emesso un numero cosi consi1d.erevole di ascaridi, sui quali la santonina non hn m ostrata a 1cuna eiffica:cia. Chi u si

]n

Casentino, li 14 aJprjle 1927. BIBLIOG·R:\FIA.

D EL Dt:CA. f~ 'essf n:,n di che11opodio non

è scevra rl'inro111 1enientl. Lettura ::\Iedica, n. 12, 1925.

l ·\llTr~.

I~'o rn1ulnire Jlag is traz. P\n ,\NII O:-- . Ele1nento s àe Th erapeittiCa )JediCa. nn~c Hr1rr. l i r·liennportio con1e antielmintico, Effir.nrin. l nr·on1·enien t i. T erapia Contemnoranea,

n. i. apri le 19:26

RIVIS~A

ASC. 26)

91.N-nE:FtCA. •

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Le simpatie interdigestive. Dott.

T ULLIO CECCHETELLI.

I ro stu·d io e la m editiazione di una bella mo110grafia pubbli·cata n ello scorso febbraio dagli A r.. chives d es maladies de l ' appareil àigest'i f e des. m aladies de la nutrition, f on·d·a to da ·Al bert J.\lla1

thieu, mi ha s1p·i nto a ricapitolare i criteri fo11da-m entali a' quali tutti i me.dici, e specialmente i ·p ratici, .dovrebbero aver presenti ogni qualvolta imprendono la cura di malati degl i organi d ella digesti one. Pur troppo il medico gen erico non l11a il più delle volte la prep arazion e a natomica, fisiologi-ca, patologica, cl1imica e clini·Ca per p oter indirizzare i suoi consigli. H a a sua disposizion e un comodo r icettario facile e confid·ente al qu·a le su.b ito ricorre credendosi sicuro ·di cog'liere nel sP.gr10, e se ·di1111an zi ad un iper cloridrico con ·d egli alcalini, ·s e dinnanzi ad un ipoclori·drico con degli acidi, imprende a viso aiperto 1a batta· !?:lia. Non sa farsi del] e obiezjoni perchiè non conosce i ·p roblemi ·da risolvere e vede facile il' p]ù ·delle ' rolte perchè non sa combattere il d11ficile. E pure non sempre, ma spesso criteri solofondamentali sarebber o sufficjenti a i11dirizzar e l'1nconscio Escu1a1pio sulla retta via. Tutte le lesioni .del tubo gastro-intestinale hann o delle ripercl1ssioni a distan za su le ialtre parta· d'ell'apparecchio digesti,ro, e .queste ripercussiont soven te ·s i inìensecano dando luogo a circoli Yiziosi gran·d emente ·difficili a rompersi se non ~ · curano t11tte le cause cl1e li hanno lìrodotti. Una volta che un ·disordjne digestiYO è 1creato in un pu11to ,qualunque, tende a creare u11 altro disordine o un'altra 1p er turbazjon e cl1e perpetua , 1aggrava e intensifica il primo sjnton1a. Le ar m oniche funzioni del sistema i1ervoso })roducouo una corr elazion e di interreazioni com p lesse che è difficile sciogliere. Ad esempio n ell:1percloridria la serratura de... piloro difende il duodeno da 11n cl1imo troppo acido. Nella colite l o 51pasn10 protegge 1'in ti6tino contro n110,1 e irritazioni. Questa successjon c di reazioni è lln 'rero concorso fisiologico. Ma pesso le reazion i succes sive divengono patoJogich e, l'assisten za che sl }Jortano i diversi organi cede , e allora un nuo,-o organo o un nuovo si.sterna cede per l'alterazione (l el primo . .Lo stesso sistem a nervoso è colpito, Jr r eazioni si intricano . . e il quadro si fa sì comp1jcato che s pesso è <ljffici le conoscere il 1pl1nto di partenza del i)roce. so 11~to l og i co. olo il m etodico e rl iligente s1u clio del malato rl ft la oluzionr rli1'ìgn ostica n t 'l J' 1!>eutica. ~ e 1 J'in-


[.t\.NNO XXXIV, FASC. 26 J

SEZIONE PRATICA

suffi.cie11za gastrica bisogna ricordarsi delle alteaccelerazione della digestione con iperseDrezione razioni delle secrezioni sottogiacenti spesso non colfca e conseguente diarrea. v~edute e non trattate e non bisogna dimenticare I ,a -cura consisterà nel rimpiazzare l'elemento J le conseg11enti reazioni ,colitiche. secretorio ·d·eficiente o meglio cercare di provocarne il ritorno. Nello spasmo cor1secuti, 0 alla colite il giuoco dell' inf~zion1 e è im1 portante giacch.è i disordini Il regime: gli alimenti ben cotti e ben divisi tossici locali e generali creano profonde modifie di facile digestione; brodi di carni fresche, cazioni secretorie, nervose e meccaniche e cirpoco grasse, purées di legumi. Saranno utili i colatorie. La lotta allora non deve esser limitata budini fatti di materie feculente ch·e non abbisoalla sola infezione ·e alle complicazioni tos..;iche gnano dell 'intervento d'e l succo gastri·Co IP€r esser e setticr1e, ma si deve in·dirizzare alle differenti digeriti. Il latte fermentato, il Kephir, lo yoghourt defici~nze che h1anno permesso l'evoluzione µiiçiaranno eccellenti risultati. Il latte semplice e le crobica. uova saronno proibiti. Il pane sarà bene ·darlo ab·b rustolito . Cotesti esempi mostrano che la terapia sintomatica è q11asi sempre insu'fficien~e ed ,è sempre neI medicinali dovranno rap·p resentare la sostitu.. cessario risalire alle cau·se e ricercare le riper- · zione degli elementi acidi mancanti: acido clorussio11i a .distanza dell'alterazione locale e cu- ri·d'r ico e succo gastrico naturale. Bisogna però rare sim11ltaneamente tutti i 1punti del cir colo amministrarli a dosi progressive a m età dei [pasti vizioso. e devono esser accompagniati ·da una cura opoTutto ciò è spesso difficile e per rivel•are le terapica entero-pancreatica e questo perch1è socause e per applicare la terapia, ma deve esser vente la somministrazione degli acidi provoca sempr e tentato. gravi disturbi quan·do la secrezione bilio-panLa relazione dell'apip arato digestivo con il resto ·Creatica. non iè abbastanza aloalin·a e quando il dell'organismo rè di certo complicatissima nè sj liqui.do duodenale non ·è sufficientemente attivo. • pt1ò in un breve studio stabilirne le leggi. BiI..'i1perclori·dria primitiva o secondaria a lesione sogna contentarsi di qltalcl1e di,rision.e schema- pilorica spesso dà luogo a ri·s entimento intestiti ca esposta in capitoli ·g·enerici che ricl1iamano nale con costip1azione, qualche volta con diarrea . poi e . mettono sott'occhio i diversi casi particoPar proprio che nella costipazione l 'intestino i;: lari. F. t11tta questione di metodo, come ·d issi, difenda contro l'introduzione del chimo acido. aver princì1pi fondamentali chiiari e lontani da , La terapia in cotesto caso dovrà es·ser tanto pregj t1dizi. antisecretoria che antispasmo·dica. Diminuire gli Si p11ò adunque dividere lo stt1dio in simpatie albuminoidei 1per se stessi ipersecretivi e così 1 interdi ·d in1inuire il sale negli alimenti. La ·d iminuzione . .s-i·e~tive: del cloruro di sodio o anche la sop·p reesione atSecretorie; tiverà la diuresi e agirà indirettiamente sull'iperf:ircolatorie; clori-dria. N ervose e Sarà così bene aumentare la secrezione bilio· Meccaniche. pancreatica che per la sua alcalinità neutral~z­ Si1npatie secretorie. - La scialo.rrea di origine zerà il succo' gastrjco troppo a1bbondante. Deve gastrica è spesso l'indice ·di una ipersecrezione ten ersi .p resente che sipesso non è la quantità gastrica o isolata o accompagn1ata da ulcera. Gli ·d ell'acido secreto .quanto l'insu.fficiente al·calinizzazione duodeno-pancreatica che produce i sinalca.lini, l'atropina ne . cureranno le cause. Anche la r.olite e le alterazioni epato-biliari possono pro- tomi ,d'ell '1acidità. Spesso 1qu esta insufficiente al· ~alinizzazion e è la causa delle l1lcerazioni e ·d el durre tale fenomeno. La belladonna troverà anche dolore ancl1e se l'aci·dità 1è normale. in cotesti casi la sua indiciazione. Le simpatie Tali fatti spiegano i felici risultati .che in quegastro-intestinali sono cat1sate o ·d a insufficienza sti ca6i si hanno con le lavande alcaline o per gastrica o al contrario anche da i1p€rcloridria. via ibocciale o rettale. .t\.ncl1e l 'olio di oliva diL'ipopepsia e l 'achilia ·p ortano come conseguenza t1n'accelerazione .dell"e,racu1azione gastrica p•e rchè min t1endo la secrezione fayori·sce la secrezione bilia-pancreatica. .P are che a11che l'insulin·a a11si sa che l'evacuazione pilorica è regolata dalla mentando le riserve alcaline abbia dato buoni neutralizzazione ·duodenale ~dell'acidità gastrica. r isultati. Anche la pancreatina mode1'a la secr eEssa ha inoltre come frequente corollario un deficit bilio;pancreatico caratterizzato diall'achilia zior1e gastrica. Quando il tasso di acidità è molto pancreatica e dall'insufficiente secrezione epato- elevato l'·atropina è indicata. l_)1_1are. ·1 . · Nè bisogna dimenticare il vecchio nitrato di Così gli alimenti insuffi·cientemente mo. argento dato n elle prime ore del m attino a pi(j dificati irritano l'intestino e spesso aYviene una 1

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[.i\NNO XXXIV,

IL POLICLINICO

colissime dosi. U11a lieYe causticazio11e della muco. a gastrica arl'eca sipiesso grande beneficio, lenisce il dolore, dirr1inuisce la secrezione. Quando nell'ipercloridrja vi è diarrea il trattiamen to sarà lo stesso une11do i soliti oppiacei. L'influenza che gli orn1oni gastro.-intestinali hanno sulla secrezione biliare son o ora studiati per conoscere le ' rere cause di cotesti di·s turbi cl1e appartengono a meccanismi tanto deli·C·a ti. ·c erto è che in tutte le manifestazioni ·d 'insufficienza e1p a. tica, n ell'ittero epatico, n ella cirrosi venosa il deficit gastrico è sen1pre presente · insieme ai òisturbi intestinali accompagnati da putrefazioni abnormi e insufficj ente ·d igestione deg·li zuccl1eri · e degli idrati di oarbon io in gen ere. St1 tale difettoso terreno spesso si fissano infezioni delle vie biliari e delle regjo11i g astrQ· • in testi nali. I /indicazione terapeutica allorq, sarà quella di dar alimenti ·di facile digestione e a>ssim ilazione e di venir in aiuto a tutte le secrezioni digestive t,anto biliari che g·astriche che intestinali. _i\ \rviene di soven te che nella litiasi biliare insieme all'in sufficienza ·g astr ica si associa lo spasmo ·duodeno-pilorico che })Orta disturbi all'ev•acuazione dello stomaco. Si presenta allora i1peracidità tanto per riflesso ch e per ritardo dell' evac11az1one. In 1questo caso oltre la terapia n et1tralizza11te la belladonna tro\rerà la sua indicazione. L'ins 1 tff i ci ente secrezione biliare ·p orta diminuzjon e dell e peristalsi, stipsi, formazione di catarro. Dovr à allora esser stimolata la funzione epato-biliare per mezzo ·di colagoghi sopratutto col C9mbretum, poi col Baldo, glicerina, sali di m1ag11esio, ipeptone e olio di olivo . l\!Ia il miglior colagogo è la stessa ·b ile che si potrà somministrare in pillole di fiele di bue o rd i estratto biliare puro. _i\ncl1e l'opoterapia epatica e pancreatica (n1a a forti dosi) potrà recar beneficio. 1 disturbi eipatici sono semwre la consegu enza di assorbimenti portali di albu·m ine insufficienten1ente elaborate e di fermentazioni acide e di tossi11e. I l reg-ime ·deve esser sempre se,rero e gli ali· n1f\nti m eno tossici che sia possibile. Il regim e latteo-vegetariano è il migliore e spesso sarà bene a1 latte s ostituire il Kepl1ir o lo yoghoitrt. Aneli e le frn tta sono indicate (uva, aranci). I colagogl1 i salini (sali<:ilato, fosfato, solfa1o di sodio) troYeranno qui la loro indicazione. Si è tentata anche. elicona con successo. l'opoterapia. Sarà liene :1nche s timolare il r en e con l)PYande diur ~t i che Simpat ie gastriche

ed eriteropatic he. 1

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FASC.

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L'aclJilia gastrica proYoca .sipesso lln' uchilia pa11creatica e così il i:·ancreas può eser citare sullo stomaco delle " modificazioni di secrezione. Si doyranno allora escludere diall'alim entazione [ grassi. Tra le albu n1ine si preferiscano le caseine e s1 prescriYano idrati di carbonio farinosi, zuccJ1ero, frutt~ gelate. Pancreatina, estr2tto htliare entero-Kinase raf• forzeranno le secrezioni de'f icienti ma a questo sarà in certi casi opportun o aggiungere o aci-do cloridrico o succo gastrico ,d i can e o di maiale. ..\ncl1e i lavaggi aloalini ·dello stomaco fa voriranno le fun zioni biliari e pancreaticl1e. Il viziooo circolo portale deter1nin a nello stomaco, n ell'intestino, n el fegato alterazioni sim1p atiche circolatorie . I mangiatori per l'esagerata funzione circolatoria, i dispepti·Ci e i colitici p er la difetto sa e li1nitata e tossica circolazione si procurano fatti co ngestizi, giastrici e intestinali c on tutte le loro gravi con seguen ze. ·Così il circolo refl uo nella cirrosi venosa, nel fegato .c ardiaco, nella sclerosi epatica porta come conseguen za alternative di ·diarrea e ·d i costipa- . zione, meteorismo, emorroidi, ecc. Se ipoi il disturbo m eccanico si aggra,·a, ' 'Orriiti, ·diarree .p ro fuse, emorragie intestin ali n e cornpleta?o il quadro. La terapia de,re esser adatta alle ca11se; quando il fegato è congesto i pasti d ebbono esser pie.coli, le be,rande prese fuori dei pasti. Sarà pur bene fare ogni 5ette giorni u11a giornata ·di dieta irdrica P ·qualche giorno 1 prend er solo ·b rodo di legumi o Jatte mescolato ad aoqua di oalce. La base del regime dave esser 1p r0i se1n,p r e latteo-vegetariana e frutta cotta o cruda. ..\i mangiatori i l solo regime mi·g liorerà i disturbi, n ei dispe1ptici bisogna stu·d iare ·d i m~glio­ rare la ·digestione gastrica e n ei colitici di ripiarare le lesioni della mucosa prodotte dall'iniezione. I lassatiYi salini (solfato di sodio e magnesia), i diuretici, le ,·entose n ella region e epatica mi~11oreranno il malato. Nel1a ~1rrosi il prol)lema è spesso gra,·e e insolub11e : disintossicare il fegato per m ezzo de1 regìn1e più sen1jp1lice latt eo-vegetariano, tentare l'opoterapia a fort e dose. Il bol do e il comJbreto ainteranno la funzione colagoga. 1J J.assativi sono anche buoni coeffic\en ti e l'antico uso del . calom elano non deYe essere trascurato tanto pii) quando s i può sospettare, com e avvien di sovente, 11na lue latente. I moderni patologi n elle cirro~i alle cause alcooliche oggi sostituiscono la s pirochete ~ll i da. ~el fegato cardiaco la terapiia Sln1patie Circola t orie. 1

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