Il policlinico sezione pratica anno 1934 parte 1 ocr parte2

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« JL POLJCLI N JCO >l

Concludendo, si può dire che questo disturbo della conduzione intraventricolare accon1pagna di preferenza le alterazioni senili del miocardio: la prognosi è grave e la sua constatazione r ende molto· ·p recaria la sorte futura di qualunque n1alato di cuore. V. SERRA.

La paralisi difterica sperimentale. (G. RAMON , R .

e G. U HRY. l 'I rist. Pasteur, gennaio 1934). ·D EB RÉ

Ann. de

È possibile provocare nell'a11imale, nel ca-

n e e sopratutto nella cavia, una paralisi difterica ad evoluzione molto simile ai fatti osservati in clinica uma na. Secondo la dose di tossina iniettata si può ottenere una paralisi localizzata, che compare dopo una lunga incubazione, r etrocede e finisce per g uarire oppure una paralisi generalizzata ch e può anche guarire o terminare con la morte. Per realizzare a co1po sicuro la paralisi sperimentale conviene impiegare una tossina difterica con ve11ienternente attenuata. Gli effetti prodotti sono legati rigorosamente alla dose di veleno iniettata e 11on alla natura degli ipotetici componenti della tossina difterica. È il filtrato tossico, il veleno difterico di Roux e Yersin ch e è r esponsabil e d elle paralisi difteriche e di tutte le lesioni ed i disturbi legati· alla difterite. L 'iniezione della tossina attertuata determina n ell 'animale contemporaneamente paralisi e sviluppo dell 'immunità. Quando la paralisi appare e durante la sua estensione, il sangue dell'animale può essere ricco di antitossina . La fissazione della tossina sul tessuto n ervoso è rapida, si verifica n elle prime ore do1po l 'iniezione. Nelle esperienze degli AA . l 'antitossina h a evitato ~e paralisi solo se iniettata nelle prime dieci ore dopo l 'iniezione di tossina. Passato questo tempo , qu ali che sian o le dosi di siero antidifterico ed il modo di iniezione, la sua azione è nulla; ciò signifi ca dire c h e a fortiori esso non ha sulla paralisi già stabilita alcun pote re curativo . I differe nti tentativi terapeutici tentati dagli AA. contro Je paralisi difteriche sperimentali sono falliti. Il solp trattam ento possibile è preventivo e consiste n ell 'iniezione molto precoce, molto prima della comparsa dei primi fenomeni paralitici, di una dose sufficiente di siero antidifterico. C. ToscANO.

La terapia chirurgica del Basedow. (v.

HABERER.

De,uts. z. Chir. , dicembre 1933).

« Com e ogni chirurgo che prenda la denominazione morbo di Basedow in senso stretto , io non clispongo, d opo 32 anni di attività chirurgica, ch e di 103 casi di basedowiani operati n. Cosi l 'A. , direttore della clinica chirurg ica di Col onia, riassume in <1u esta rivista la

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A~~o

XLI,

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sua esperienza chirurgica e le sue opinioni attuali sull 'argomento. Già molti anni fa l'A. aveva richiamato l 'attenzione sulle alterazioni timiche nel corso del morbo di B. e aveva proposto - in caso di notevole iperplasia timica - la resezione di esso. Tale con cezione subi successivamente numerose conferme. Così in 28' casi di B. accertati nella Clinica chir. di Innsbruck in 25 offrivano un reperto timico. Altre conferme sono date dai lavori di Bauer, Hart, Stahukes e altri. Recentemente anche u11 allievo di Sauerbruch, Capelle, sembra essersi convertito a questo punto di vista, tuttavia egli co·n ced e la timectomia solo secondaria1nente, cioè nel caso che la tiroidectomia non dia risultati. Nell'esame del problema non bisogna dimenticare la differenza di decorso del B . nelle varie regioni . Così il B. è mo-lto più grave in Ilenania che in Austria, rnentre in Austria, specie n elle regi on-i alpine, la com pron1issione del timo è assai più costante . v. Haber er h a eseguito 5-! tiroidectomie pure (6 morti (11 %), 47 operazioni combinate (4 morti ( 8·%) , 2 ti111ecton1ie pure (nessun inorto). Le autopsie delle 6 strumectomie pure ver e venute a morte dettero un r eperto tipico di 1

status tymicus. Le Liroidectomie pure erano state praticate dall'A. in un periodo in cui eg·li , in seguito alle vivaci polemiche su scitate , a,·eva a bbandonato la operazione co·m binata. Dall'esame della sua statistica l 'A. trae ora Je seg·uenti conclusioni: Se si è in presenza di un B. a tipo timico, cioè senza partecip·azion e d ella tiroida, va praticata la semplice timectomia . Questi casi costituiscono però un 'eccezione. In pr esenza di B. con tumore tiroideo, r ese·zione ampia della tiroide, legatura delle 4 arterie, e separazione dell'ist1no·. Quindi, esame del timo. Qualora lo sri trovi sostituito· da l solito piccolo lobo grassoso·. lo si lasci . Qualo·r a lo si trovi .p aren chin1atos-0, o, a maggior r agion e, ing rossato, lo si resechi. In presenza di un timo così ingrossato da non potere essere asportato dal g iugulo , l'A. non esiter eb·b e ad asportarlo per via sternale. Ar.no CALÒ .

L'anestesia paravertebrale in ostetricia. (CLELAND .

Surgery Ginecology arid Obstetrics,

luglio 1933). Il .problema dell 'anesté}sia durante il parto, non ostante i numerosi tentativi, non è ancora risolto. Sono state sperimentate la narcosi, la rachianestesia, l ' anestesia epidurale, l 'anestesia regionale. (L ' A. non fa ce11no d el parto durante lo stato di analgesia generale provocato tCOn l 'u so d ella morfina e ll el ~olfato di magn esio, o di altri preparati an aloghi (m a questi


[ANNO

XLI, Nv:\L 10]

SEZIONE PRATICA

-vari tipi di ane ~ t e ia sono stati a bba ndona ti gli uni a causa della loro tossicità , gli altri per la sfavorevole azione esercitata sulle contrazioni uteri11e, altri ancora per la scarsa efficacia. Quest ' ultin1a obiezione rig uarda in particolar modo l'anestesia epidurale la quale produce u11a huo11a insen sibilità cle l perineo e d el canale da parto, ma n on h a influenza sui dolori provocati dalle contrazioni uterine. L'anestesia regionale trova un grave o stacolo n ella poca precisione delle nostre con oscen ze rig·uardo le vie che seguono g li stimoli dolorifici d all'utero al midollo spinale. Lo slt1dio di queste vie è stato oggetto delle ricerch e, molto ininuziose e m olto pazienti . esegui te dall 'A. , da sei anni a questa parte, sul can e e sul! 'uomo , con l'osservazione dell e a ree di Head , dei riflessi viscera-m otori e degli effetti della sezione dell~ radici posteriori. Come ri"ultato l 'A. ha notuto .assodare che g li stimoli provenienti dall'utero decorrono lungo il plesso ipogastrico superi ore e il gang lio mesenterico inferiore, raggiun gon o i] -rnidollo spinale con l 'undecima e rlodi ce in1a r adice dorsale posteriore. ln base a queste nozioni in alcune parto ~ rienti è stato praticato il blocco dell 'XI e Xli radice dor~a l e. bilateralmente, all 'inizio del per iodo dil ata11te · le contrazioni so11 0 co nti11uate regolarm ente, ma sen za a lcun dolore eia parte de lle J)azie11ti . Il periorl.o espulsivo è sta to veso indolore praticando , a] momento opport11no. l 'an e tesia e11idurale. Non è stato notato alcun effetto spiacevole sul fe to n è . t1 ll n madre. La d11rata dell 'anestesia radicolare e del] 'anestesia epidurale è variabile con la q11antità •Ji anestetico impiegata e con la s11a q11ali tà . f:on la pe r·caina , a dosi u suali , si è ra ggiunt a u11a durata tfi otto ore; in r.a~o di bisogno 1 anestesia può essere ripet11ta senza danr1i .

I.. !fEJ\I\E'f T J .

CENNI BIBLIOGRAFICJ(l> GIOTTO B1zz<\.RR1 ~ 1 .

ljong evità. Raffaello Giusti, editore, Livorno 1933. Il titolo di questo libro , ch e fa seguito agli <J Itri prezio i volumi dello stesso A. , ben noto a quanti si occupano di igiene pratica, è bene appropriato per dimostrare lln pri11cipio, il quale dovrebbe ormai penetrare n ella coscienza di tutti: il princ~pio cioè ch e noi possiamo prolunga re tutti la durata della nostra vita perfino di un quarto di secolo, ed anzi possiamo prolungare di altrettanto il periodo produttivo della nostra esiste nza , se in tempo evitiamo il logor amento precoce dei nostri orga(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desider a la recensione.

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ni, e sopratutto cli quelli deboli per costituzione. Come si sa, tale logoramento precoce, per cui rari sono i casi di longevità umana, è d ovuto a tutte le sregolatezze della nostra vita abituale, per quel che r iguarda a limentazione, lavoro, mancanza di razionale esercizio muscolar e, vita in ambienti chiusi , polverosi, poco illuminati, u so ed .l\bu 5o di veleni voluttuari , come tabacco, alcool, ca ffè, thè, disordini della vita sessuale, .rosì nel sen so dell 'eccesso, come nel sen so del difetto, ambizioni smodate , c h e m ettono il tum11lto n el cuore e ne consumano precocemente le fibre più vitali. Ed ecco come un libro d'igiene , il quale , come questo di Giotto Bizzarrini , s'intitola cc Lon gevità ». non ipuò ch e . volger e in maniera effi cace questo grande principio preventivo per il benessere fisico ÌJldivirluale e per il prolungam ento della vita 11mana. Comincerò col rilevare con g rande compia cimento che l'illustre A. dimostra in quest 'opera di possedere completa 1nente le più moderne conoscenze scientificl1e sui grandi problemi della medic·i na coslituzio1 tale e dell 'ig iene individuale, cioè ·di tutto quel nuovo orientamento del pensiero m edico ed igienico , cl1e considera inna nzi tutto I.a individualità dei soggetti , i bisogni diff€re11ti di cure e di mezzi preventivi, di cui ogni uomo n ecessita, secondo le disposizioni ereditarie od acquisite di ciascuno: orientamento J)en diversarn ente efficace di quello, ch e t:on siste nel predicare con sigli e panacee rper le m asse. Il Bizzarrini tocca poi con n1a no mae tra e sviluppa 11el modo più p ratico e chia ro pe r il ~rande pubblico le quistioni dell 'igien e alimentar e. cl1e tanta en orm e importanla h a o.O"gi acquistato per l 'irrobustim ento del co rpo e la prevenzione delle mala ttie infetti.ve e del ric.an1bio ; la questione dell 'igien e r es pirato ria; la questjon e dell 'e ducfl zione fi sica razionale e d ella ig ie1l e del sonno; la 'luesti on e d ei lavoratori e della loro difesa dagli ambi.enti antiigienici di lavoro; infine i g randi e mod erni problen1i del1' igien e d ella scuola , deJl 'educazione se suale ed eu gen etica, della J)ro fil assi del cancro e delle malattie veneree. Non posso ch e elog iare e racco1nandare con tutte le inie forze e con spirito di pe;rfetta solidarietà ed allea nza intellettuale il libro di Giotto Bizzarrini , a qua nti vogliono sinceramente m ettersi sulla via della bonifica umana razionale, ch e rappresenta lino· dei capisaldi più potenti clella politica J\tlusso]iniana. NICOLA PENDE.

L.

BrNET.

Trait em ent rle l' asphyxie . Editori

. J. B. · BailJi,è re et fil s. Prazzo 1F r. 8,50.

La collezione « Les

Th ér~peutiques

nouvelles » si a rricchisce di questa importante monografia di notevole interesse pratico. Il lavoro è diviso n ell e seg·u e11ti IJarti: 1)


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IL

POLICLINICO

cau se dell 'asfissia; 2) patolog·ia dell 'asfi ssia ; 3) c ura degli asfittici che ancora respira110 spontaneamente; 4) la r espirazione artificiale; 5) riattivazione del centro respira torio Irtediant& agenti farmacolog·ici. Dn.

R. DuJ..\RRIC DE LA RrvrÈ~\E. Le poison des am anites mortelles. Editore l\!Iasson , Parigi. Prez'Zo fr. 60. Dopo un 'accurata descrizit)Il e ])Qtanica delle cliffer enti forme di funghi ch e portano il no111e di ama11ite, l 'A. fa un :ampia trattazi one (legli studi chimici , tossicologici del loro ve1eno, offerrr1ando i sopra tutto sulle manife::;lazioni clinich e e ull e lesioni ana tomo-patologich e da essi p rodotte. Passa quindi alle questio11i m edico-legali che tali avvelenamenti importano alla profilassi ch e impernia sul riconoscimento di tali fun g·hi e sulla loro t empestiva elin1inazione, ed infine alla cura . DR.

Bollettino dell'Associazione m edie~ Triestina, a nno XXIV, fase. II. ' ' ol . in-8°, di 300 pag . con figure. In questo vol1 1me, ch e testimonia la note· vole attività sci eri tifica dell'Associazion e me-di ca triestina, sono riuL1ìte comunicazioni e studi di g rande interesse. Ne citiamo qualcu· IlO . L 'azygos toracica nor1nale e su e anomalie di decorso 11el quadro rudiog·rafico (G. Battigelli). Il morbo di .Albers~ Schonberg (E. Catolla-Ca valcanti). I...a sierodiagi1osi di Besred ka per la t ubercolosi, n ella pratiica ginecologica (S. Zuech ). Stu<li sulla pressione venosa periferica (G. Sai) ed altri lavori, fra cui parecchi anche di dermatologia. fil.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Medico-Chirnrgiea di Catania. Seduta del 10 febbraio 1934-XII . Presiden za: Prof. F. A. FonERÀ.

le prove di laboratorio nella blenorragia latente e nelle sue complicazioni.

Prof. G. VERRorrr. - ·1) A differenza di altre inf~zioni, non si posson·o utilizzare le prove biologiche largamente nel processo blenorragico lat ente e n elle su e .complicazioni. 2) 11 metodo antico dell 'acutizzazione di esso mercè l 'irritazione chimica d ell a mucosa è an cora il metodo più sicuro per scovrire il gonococco nella blenorragia latente uro-sessu ale e nelle complicazioni locali . 3) Resta an cora oggi i11 prima linea p er le com plicazioni. a distanza la ricerqa del gonococco n el ~a ngue in caso di setticemia o negli organi inter essati, q\1ando si può; è in seconda linea ch e si può aggiungere la deviazione del complemento. 4) Il criterio clinico non va mai abbandonato, come quello ch e avvalora le sopradette indagini di

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[ANNO XLI, Nuì\1. lOJ

labora torio mercè il rapporto di svolgimento, su ccessione d elle localizzazioni diver se clella infezion e col focolaio iniziale. Sul quadro istologico del Bottone d'Oriente P. REDAELLI . - L :O. , sulla base cli varie osservazioni istologiche su materiale biopsico di leishmaniosi cutanea (bottone d'oriente), rivede i prohlemi inerenti alla forma d ella infiamazione leish. ma11iosica appoggiandosi alle inod erne vedute sulla evoluzio.i.1e d ella detta infiammazione nei rapp orti con i inovimenti imn1.unitari umorali ed i~ logeni del malato . Illustra in })articolar modo un . caso singolar e per la sua a l i pia an atomo-cliTIJ Cé\.

Lussazione congenita della rotula. Prof. G. Zu RRIA. - Presenta un caso d.i lussazione permanente d ella rotula sinistra operato secondo il 1ne Lodo di Camera, modificato incidendo la capsula al bordo esterno della rotula per p er 111ettere la riposizione n ella troclea femorale della 1otula stessa, esistendo noteYole in1ratorsione del femore. Risulta to perfetto. · Artrodesi justaarticolare per coxite tubercolare. Prof. G. ZURRIA. - Coxi te tubercolare d estra in nubile di 22 anni , iniziatasi 5 anni fa a sinton1at0Jogia forte m ente a lgesica e ch e non beneficia assolutamente d el tra ttam ento ortopedi co. Le lesioni d ella lest a del femore e clell 'acetabolo progrediscor10 ina1g rado l 'in11nobilizzazion e e le cure gen erali. 1 el 1931 oper alio11e di RoberL on-La' nlle, ch e F11resta r1ettamente i dolori ma lascia invariata I ·eYoluzion e delle lesioni sch ele lrich e. Nell 'april e 1933 artrod esi jt1 xtaarticolar e col met od o Rich ard. Notevole e rapido miglioran1ento delle lesioni t\1bercolari ; p erfe tto atlecchimer1to e SYiluppo del 1r apianto osseo; deambulazion e possibile, indolor a; s tato generale florido. Ascesso cerebra·le da Actinomyces aIbus (Rossi· Dori a). 1~ . l\1uscATELLO. L 'O. compie osservazioni batte:.rioscopich e, ricer ch e culturali e biologiche a proposito di u11 caso di ascesso cerebrale in un soggetto portatore di sch egge metalliche p er -, ferita cranica d 'ar1na da fuoco riporta~a in guerra , 15 &nni prin1<1 . Osserva ed isola il materiale patologico prelevato durante un att o operativo, un micr o1nicete ch e identifica per Actinomyces albus. (Rossi Doria) ; d imostra ch e a questo ceppo fungino è leg·ata l 'etiologia dell 'ascesso cerebrale ch e appare come un a localizzazione clinican1ente prin1itiva del fungo, non essenciosi potuti dimostraré~ focolai actinomicosici conclamati extracrailici nel paziente. Il r agio11amento patogenetico svolg~ due ipotesi: la prima cl1e tender eblJe a considerare la localizzazione cer ebrale d el caso in esame com e 1netast atica ad un granu loma apicale di un mol~1re tiimos1.rato solo r adioscopicamente: granuloma, sconosciuto dallo stesso paziente, no11 avendo nlai dato alcl11ta sintomatologia; la second a ch e il fungo sia giunto al tessuto cerebrale con le schegge d ella ferita bellica . L 'O. non ha purtroppo elem enti da porre come sicura base alle due ipotesi , accenna infine alla ca sistica d elle localizzazioni Rctinomicosich e cerebrali ritenute primitive, ma n on sicuramente dimostrate t ali . Il Segr etario: Prof. G. Dr MAcco.


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SEZIONE PRATl C ,\

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.

g·t:a11~J o n1a;osi., le ·e1)si, l 'appeudicite; que~l ult1 n1a e ricordat a per ch è l 'impegn o delle

Un'epidemia di febbre glandolare di Pfeift'er.

rr lando le ilia c}1e pr ofo11de l1a ta lvol ta fatto far e erron ea1nen te tale diag110.·i e provocat o l 'inter · ' ento. P er la p atogen e i , h a i111i)Orta n za for1dam e11lale la trasn1i sione aer ea: lo sconosc iuto vir11s · 'impi a11ta n elle ton sille, vena i1orta d 'entrata , e d.i lì d ato il . u o li11fo tropi. mo , ... i propa da r a.p1da111e nte pr1rn a all e 0al ando le tril1uta rie poi all e ~lt~·e : l 'e a~1 e j , to lo g ico di queste dj 111ostr a I e ist e11za d t u11 ca ta rro d ei eni e d i u11a ipe r pla ia diff'u f.a; an ch e la •infocilo i ~ anguig·11a è legata a lla ipe rp lasia linfatica . Epiden1ic d i febbre g·Ja ndo la re a n o c ono·ciut e; o l tre I 'autor e , an c l le GJa11 zma1111 Schi t' le11helm e altri la 11anno d esc ritt a. 111 c1uan to alla terapia, e a .. i l>a.. a su ll '11 ~0 . del r·iran1idor1 e p,er comba ttere la febbre e i dolori , dell e u 11zio11i con o lio caldo stille g lan<~o l e l u rne.fatt e, ~ de i gargarisn1i con acqua ossigen a ta, i q ua11 av rcbb,er o ~lncl1e un notevo le valore profilatt ico. V. ~ERRA.

E. 'c]1ul z (11,l iinch. 1fed. Tl'ocli .. 17 11oven11Jr e 193:3) in ocrasio11 e di una e1)iden1 ia di f~bbre . g l3:ndo lar e d~ lui o . . er at a tra jl niag· g 10 e il g iugno 1933 n ell a l1 rn s in () rir nlale e di c ui egli st esso fu vittin1a , richia111a l ' a tte11zio11e dei m edici su quest a fo r1na morbo a ch e a torlo è con siderat a r a ra e di sca rsa in11>ortan za. Da quando l) feiffer la d e ·c ris'"'e per ]a prin1a volta (1889) le d en o1ni11azio ni di quest o quadro t11orboso si so n o lnoltip lic at e; e eco11do l' autor e an ch e Ja n ot a i1ng i11 a n1011ocitica di chull z 11on è a ltro ch e un a fo r1na di fcJ1bre g la11dolare . La m a la ttia inizia co n u11 peri odo di i11c ubazio n e ch e o cii la tra i 2 e i 7 g ior11i ; i si nlomi p r odrorl1ic i co11 .. i lo n o e senzia ln1ent e in un sen o di tan ch ezza pr o fo11da e di rr1alu111 or e spiccat o. 1 prin1i into 11ti po 0110 e. . ere la suclorazio n e il vomito . ]' epi s tassi o la cor1g i111t1i vilr; poi con1par e la feb bre ch e i1on è gen era ln1cn te n1o lto e]e, ata , e ca de d opo 1-8-1 ± giorni , dura11te i qt1ali i1 11lalat o s i lam ent a di t1n a possa tezza e trem a, di ,,io lenti d o lori n1u ... cola ri e di cefa lea . l~a tun1efazio11c delle g lando le Jinfa li ch e µu ò costituire il p rim o o 1 ul t im o egno d el] a i11ala ltia : ~ i associa a d olor e a11ch e n1olto ' 'i ' o e . ' o n1 en o acce n luata : dura pocl1i puo' esser e p1u g io rni, n1a impieo-a qua lcl1c . etti1f1.a11a a ~con11:>arire del tutto. Possono esser e .pre~e t.utl e 1e g h ia ndo le, 1t1a opratutt o le sotto m andibo lari , qu elle nuca li , que ll e re lroa11ric0Ja ri ; la 1n iL1,a è tumefatta ' 111a i1on d olente; l 'entità d e lla tun1efazio11c ' 'ari a J)a rallel.am e11te a Jl 'in le11 ità d ell 'ingorgo g la11do la re: p u ò osser, a r. i an ch e tina modi ca epa to n1 egalia . L 'an g i11a n on n1a11ca poi , e pu ò esser e i J seg 110 ch e al I ira d i p iù J 'a tt e nzio11 e i a d e l in ala to ch e del m edico; pu ò sembrar e 11rirniti va, m a in r ealtà n on € c he la con ~~ egu e n za dell 'i111peg110 o-la ndo la re. I..'e a rn e del sang ue r i vela llna lr11cocit osj, gen era ln1e nte inod est a ( 15- 20.000), i11a cl1e 11uò salire a c ifre di m a lto ~uperi ori ; si 110~­ Ran o osservare tu t te le fo rn1e di passaggio dal li11focito m a turo sin o al 1infobla"t o : in qt1alch c caso v'è spiccata eo ~ in o filia. l ,a p roo· nosi e' b uona; m a talora Ja m alattia a sume ~1'an d a1nento e l 'a pett o di una for nta ~ettica a n ch e g r ave. ella diagnosi di ff c ren zia]e .·i t erranno rpr c~e 11 li la leu cemi a ar11ta (m a n1 a1tcan o l 'an (-'mia , ]e em orraaie. la piastrin open ia), la linfn1

1

Gran11lo1ui coccidioidi. C. <:. 'f o n1li11 ou e P . Bar c ro fL (Tlt e .lour n. of t.h e .4meric. ~f ed. Assoc. , 6 o-en11 aio 1934) han 110 e p·o t o all '8±a , e. sio ne Annu a della ·ez. d i i fil o logia e dern1atoloo-ia d ell ' .\ n1er ic. "Jledic . , oc . i ri ~ultati di tre casi di g r anulo mi r orcidio idi c urati con tartra.to di antim onio e pota". io e raggi X. !11 t1n e.a ·o si tra ttava di infezion P di la b or alo rio , ch e co111inciò com e forma p olm o11ar e e poi diede u11a i11anifestazione alla pia nta d el piede. La g·uar igion e si e·b be d o,po 3 m esi d i u11ezioni e11dovenose a .g·io r11i a llerrti di 2-8 cc. d i solu zion e all ' 1 % cli tartr.at o di antimon io e pot ass io e ogni 10- 1-! giorni r aggi X n o n fìl 1ra l i a 1/2 D. E. D o po ± an11i cli nuovo a ltre n1a11i fe~ t az i on i cl1 e guariro110 con cura di ~ set 1i 111a11c. Tl. econdo caso r i.?rua rd a va u11 ragazzo di 7 an n i, 1r1a Ja to da 15 i11e i , r J1e g u arì egli 11ure ,·o mplet an1 ente. Vel terzo ca o i era av uto un i111g Jior an 1e11lo. quando i] paziente si uicidò. \I.la c!i~c u , s i o~1 e han110 1?a rtecipato G. \ 1. Le,v,is, l~ . P. Z e 1~ler (ch e 11a parla to in fa,-or e cl ell u o t er ai1eut1co d el r an1 e colloida le) , fl . "\ fo rro' v e :F . D. W e idn1 an . Ou ef; ti due u ltimi si so no i11Lra tl enuti st11Ja q t1estion e .. e le manife t azio ni ch e ri compaiono. do po. un cer to tcn1po dalla g u arig ione dell e pr1111 c !' 1 d el) bano r1Le11e re c-on1e llu ove rnanif~st~z i oni di ui:a n1.alaltia n on gtiarita o r einfez1on1 . Il To n1J1nso n r11i en e ch e si tra tti di n1a nifest az ioni 11uo e cl i in fezione latente.

n.

LuRE~A...


<e Jl POl.J CLINJ CO >i

La morte brusca e imprevista nel periodo di eru· zione della scarlattina. Th . l\ilironesco, N. _ icoliciesco e A. Podeano <Bunl. et Nlém. de lai Soc. cles Hop. de Paris , 12 febbraio 1934) r~portano il •Caso di u11a don11a di 29 anni affetta d a scarlat tina ad evoluzion e normale, ta11to ch e non fu praticata la sieroterapia. e r h e ei gior11i d opo l 'i11izio dell a malattia e 5 g ior11i dopo la com par a de ll 'esantema, quando il r11iglioramento d ello tato generale e l 'abbassan1ento della t emper atura lasciavano prevedere un decorso benig110 , i)resen t ò in11Jrovvisam ente prima dolori ])r ecord ia li poi r apida perdita della co11oscenza. eslre111ità pallide, ·labbra livide. pol ... u i1n1Jalpù]) ile e rapidam ente morì. Gli AA. mettono in evidenza cl1e 11el caso (}escr itto la i1)erleucocito i ])ror1uncia ta (2!5.000) d enuncia va la g ravità d el caso e attribuiscono la morte improvvisa a lla 1nior arcii1 e r o11statRta all'esame microscopico. Nella discu ssione ch e fece ~eg- uito all a e po-izione del ca. o Costedoat face,·a nota r e c11e le lesioni del miocardio trovat e non differi ·cono da qu€lle ch e i trovano all 'autopsia d i scarlatti11osi 111orti non i)er causa .cardiaca , ed a\ranzava l 'i11otesi cl1e la i11orte potesse nel ça. o in j$J1ecie e:3 ere attribuita ad lin in tere~samento to· si-infettivo degli organi r egolatori della te11 sione a rteria a. vero im iln1ent e dei centri bt11bari, con con eo-ue nte c olla ~ so va colare . C:. Tos c.\ 0. 1

La cura del siero antidifterico nella prati ca. Il lungo articolo del p r of. Riel~chel (ll l iinc71. ~led . liVoch. , 8 dic. 1933) è r.1Yo1to ai n1edic i pratici ; egli li ammoni .. ce a m:lntenere assoluta fede all ' u o del siero e prende n ettan1e111 e po~ izione contro quegli AA. (come r ecenten1ente H ottinger e Bingel) ch e h ann o voluto infirmarne il potere curati vo, ed han110 parl at o della cc leggenda n del iero. . L' A. e .. pone qui11di rapidan1ente ]a sago111a c lin ica d ella difterit e gra,re e insi ste sulla importanza che la d ebolezza del circolo periferico h a nel n1ecca11isn10 patog·en etico della morte, sia J)er u11 difetto della inne r azion e vasale centrale e peri ferica , per un d e fic it ft1nzio11ale endocrino (surreni , ipofi s i), sia per una l e~io­ ne diretta dei capillari : _ono a llora indicati i preparati adrenalinici o p ituitaric i, i cardi ozol , l 'e etone e la 1coramina; n o11 la digitale , da cui ci si asterrà an ch e n ell e bradicardi e e nèi disturbi di conduzione, riservandosi di usarla so]tanto negli stadii postdifterici. Purtroppo talora que .. l a terapia va colar e rie ce in effi ca ce. L'A. tratta ])OÌ 1a que~tio11e dell 'cc infezione m i ta » ricordando ch e secondo alcuni AA . la malignità di certe for111e rii difterite sarebbe legata costante111e11te a li ' a ociaz ion e d e11o streptococco al b. di Loffler ; P_,gli. r itiene ch e tal r criterio sia eccef'. i vo. g iacrhè form e rpu1·e

[ANc o XLI, .\ul\<r. lOJ

di b. difterico po. sa110 essere n1alig11e; ma ammette la po s ibilità d ella sin 1biosi batlerica, ch e considera ·capace di esaltare - a ttraver o mecr ar1 i ~ mi diversi la Yiru lenza del cl ifte• r1co. La quantità di dosi im111uni1.zanti da iniettare deve es e re a lta , ma 11011 r aggiungere quella cifra e. tren1a di 500-800. 000 ch e sono state co11 igliate sopr atutto d agli ~A...A. danesi e francesi . Secondo l '_I\. nelle forme leggere b a t a1lo -!-5000 l :. I . (11on meno!), nell e p iù gra,·i n e occorrono da 10 a 20.000 (non più !), tenendo conto cl1e, in fondo, queste cure h anno sopratutto cara ttere p rofilattico, g iacch è diventano ine ffi caci ul veleno fi ssatosi all e cellule. mentre agiscon o soltanto su qt1ello ancora circolante. E necessaria quindi una in irzione 1~recoce , ]Ja ata sulla diagn osi 1cljni ca e ~ e11za as1)ettare q u ella batterio logica ch e ric}1i ede . eJ11 pre del tempo; il n1ediro de'e inietta re il ~i ero senza aspettare il risultato del tarnpo11e. Il giorno dopo. l 'A. farà o no una seco11da iniezione, a econda ch e Ja dose iniettat a il gior110 prin1a ia o no scar sa e il bambino abbia. o no , .p eggiorato: e . i r ico rdi ch e occorrono ~-9 o-iorn i dalla l)riL11a i11iezion e perch è co111paia la i11 alattia da siero . È pre feribil e somministrare jl siero i1er via intraml1 colare (coscia. 11atica , 11etto) , non tutto nello ·tesso punto , m a in r>iù punti diver si per facilitare l 'assorbin1e11to; la via e11dovenosa no11 è indicata da sola , percb è l 'antito ~ i­ na è rapidan1ente elin1in ala. 011de andrà int egr ata con iniezioni ii1 tra111uscolari; in quanto alla somministraiione intralombare, sebbene in qualcuno dei suoi casi abbia dato buo•n i ri_u ltati . l 'A. 11on la ronsiglia in !tenere al m edico pratico. j)erchè capace di dar e fen on1eni di irritazione midollare. Anch e le cure con sigli at e dall a Clinica di BresJa, 1 ia (O.15-0, 30-0 ,50 di i'vl yo ,alvar san da associarsi al ~iero) e di Mon aco (1ra .. ft1 ~ i o ni sa11 g·uigne) so·n o da evitarsi in prati ra . La inortalità per la locali zzazione lari11gea del la difterite è caduta . da Il ' a'1vento della ieroter apia , i11 inodo notevol e; il « crui1 » è un a farin a g rave di di ft erjte e Ya I rat I ata co11 dosi en erg ich e. L 'intubazion e e la tracl1eoto1nia i1 011 . 0110 ::llla parlata <lella maggi or ])ar te dei n1 edi ri pratici ; consigliabile, qua~do compa ian o fe11omeni asfitti ci , di esporre il ban1bino all 'ari 3 l ibera. ten end olo avvolto n ell e ro~1er t e e hrn ca ldo. Schick, di New York, con sig lia di a~pi ­ rare le n1embrane con una ]Jompa aspirante cl1e si ap1)lica sul ca' 'O orale : nella sua Clinica, ta le m et od o ha so tituito quello della intl1ha. z1on e. L'A. consiglia di t1 .. a re i ~ ie ri semplici , J)Ì11ttosto ch e qu elli co11rentra li , non essendo })en dimostra lo r l1 e que~ I i ultin1i. più ricchi di g Jo ..


' [A"l'i0 \.LI,

~t.r~1.

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SEZIONE PRATICA

bulina e di anti tossina,. siano r eal111ente rpiù ffì caci. 'e il bambino è stato precede11te1nente tratta lo con iero . si somministrerann o prima doi piccole, poi alte dosi. di s iero curati o, la:::-cia11do pa ' Sa re tra la p rim a e la seco11da m ezz 'n ra di atte a e di contro llo: le iniezioni di ... ie ro sara11no accompagnate da quelle di adr e11ali11a (0, 10-0 ,30 della soluzione all ' l : 1000); i11 tal modo si evi tano o ·i r idu Go no al in iI1 i1110 i r>ericoli cli uno choc a nafìlatti,co. V. ERRA . I trattamenti attuali del tetano.

E. L. Peyre (La Presse 1!/édica.le, n . 98 , 1933, 1p . 1982) nel riferire 6 casi di tetano da lui cura li , con 5 guarig ioni , riassume la te'a pia attuale d el tetano. Essa è dominata dalla _ierotera pia intentiiva, la quale è efficace "oltanto a r ondizione di introdurre il siero J.>er tul te le vie ed a frJrti dosi , i1ei muscoli e , <:>tt o la. pell e. La ~a se di tale terapia è 1'imp1ego d1 a lt e do t precocem ente di fronte a lJa ' raria ed in1ponderabil e atti ità' tossi ca d ei b.a cil~i di Ni colaie~ n ei ;ari cas i. In alcun i paz1ent1 furon o u a11 p e r --1n o 7 .000 c1n3 di siero a11 titeta11ico. 1 mezzi sed ativi ed ad iuvanti . i riferiscono .a l.l 'uso d el cloroformio , del clo ralio , del som~ tfe!1 · d el! 'avertina. R icorda J'in1pieg·o del. l acido fenico econdo il metodo <li Baccelli ·specie se è somministrato i11 so · pensione oleo~ :-a. 11 olfato di sodio e c1uello j i ìnagne jo, o1l re ad essere ineffi caci , da :1 lcu11i A . fnrono cli1nos trati danno ... i . l.ome medicam e11t i profilattic i J' A. con sidera i l cloroformio , l 'eter e , i l ::loru ro di e1i Je. T. ./az ione di tali sosta11 ze ,,a inte~a o n el sen o ·h c l 'anes tesia rrtodifì chi 1' equilibrio biochimico cellula re e renda inopera11te la intossicaz io11 c tctan ·ica ( IJufo ur), 0 1)pt1re cl1e La li 1nc<lic11111e11ti p er la lor o azion e 11-eurotr opa li berino quantità consider evoli di tossina dall e cellul e t1ervo .. e (Le CJer cJ. el -p rimo r.a o il c1or o for 1r1 io avrebbe perc jò un 'azione JJr ofilattica. ln dirizzo an alogo trova l ' impieo-o cle11a urol r r>µ ina, la quale ·ervir ebbe a vekolare le ai1tit ossine d el siero (Couvy); si somminis1rano u.5-1 gr. d i urotropina endovena a e si pra1ica no iniezioni endoven ose di siero. Secondo Cruch et l 'urotropina si ·compon e in .aldeide formica , la quale ha affin ità coi li p-o id i d elle cellule n ervose e può rimpiazzar e il cloroformio secondo le con cezioni di Dufourt . P erciò occorre prima iniettare d el siero antj t elanico . Le dosj di siero sono b asate sulla gravit~ del , caso e n on vi è n iente di prestabilito . J URA.

L'efedrina nella profilassi degli accidenti da siero. P.-P. Levy (Presse médicale, 25 nov. 1933) ha usato regolarmente in 271 individui (bambini ed adult i) l 'efedrina per bocca o per ini e-

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zioni , com e p r ofilattico d egli accidenti d a siero in corso di una sieroterapia . Su 193 pazienti cl1e sono s tati seguiti a ]ui1go , si è osser vato: n ei bambini, assenza o quasi di. e ruzioni n el 93 ,6 %. negl i adulti 79,6 %; a se11za, o qua i , di ascensioni termich e, di artralgie, di vomj t i. di disturbi digestivi. Il rimedio appare quu1di notevol1nente efficace, an cl1e se in piccola pro- · porzione (6 % n·ei b.a mbini e 20 % n·e gli a dulti), n ette. si son o a''ute del] e . eruzio11i . La son1ministrazione d ell 'efedrina i:,i fa nel n1odo seguente . Una com p r essa, un'ora 1)ri1na de ll 'iniezione (in caso di urgen za, si fa un 'iniezion e di efedrina); continuar e fin o al 1±0 giorno la a mministrazion e regolare di una com, pressa ogni 8 ore (an ch e durante la notte) . Com e <lo, i: da 1 a .J. anni , com presse da 1 cg.; da -! a 9. da 2 cg .. da 9 a 15, da 3 cg. Neg·li · a dulti conviene portar e ]a do e di ogni s ingola compressa a 1-5 cg. fil.

L'immunotrasfusionc nelle setticemie streptoeocciche. Le infezioni s tre l)tococcicl1e sono sempte ~ I n Le considerat e come di pro,g·nosi grave, per Ja g·ra,,e s jndro111e ~·e11 era J e ch e le accompagna ' l)er Je difficoltà con ct1i l 'organìsm o se n e difende. Donde la 1r1olte plicità delle proposte lcratJet1tiche e la loro .O' ra11de va rietà c l1e sta11110 a d i11dica r e l 'insufiìcier1 za cl ella Jor o azione . Come nuo,ro ir1ezzo terapruLico De Vloo proJ)011e (Le Scalpel , 3 febbraio 193-!) la immu notra . . fu"ion e. Eg li la h a apµ licata in tre ca i (}efiniti cl:.\ lui di ettic.;e mi a streptococcica, ecl affern1a di aver ott e nuto ir1 due di essi evidenti ' rantag gi. Bi o,gna notare p er ò c b u !'i tr at1ava in r ea1tù di due casi di. cr esirela , i11 cui c i fu un 'e1nocl1ltura :pos itiv.a .Per lo ~ tr eptococco . No·n c i 1)ar e qt1indi cl1e si •potesse proprio .p arlare di « ~etti cerr1ia treptococcica )) , ]a cui progn osi è alq-ua nto diversa , com e è !1ot o , d a que)J a d ell 'eresipeJa. con e pi"odi ball eriemici o meno. Nel t erzo caso si trattava di a r trite s Lreptococcica purul enta del ai nocchio -- con em o - · cu l tura po iti' a ri1Jctu ta rr1e ri LJ; lT1a l !Tra do tu1 l o il p. morì in 17 giorni. L ' _\ . curò q u esti tre :i.mn1 ~1lati con tra fu sion i d i 2!50-150 cc. di san gl1e, preso da sogge tti di r ecenl e g uarjli di cr es ipela e di u11 l' l e 11 1111 0 11 e ~tre1) t ococ c i co <lcll a u1a110. l~ n e i due er esipelatosi vide cad 8re rapidamente I() f~bb,r e e la forma, c h e 'I~ur er a gr ave e dura,ra g·ià da .alcuni giorni , avv1ar ::: i a guarigione. L 'J\ . si .augura ch e ovun<1 ue si organizzino e.lei g·ruppi di datori di sang u e opportunamen:. te jr1111tunizzati con stafilo e streptococchi e 11ta11te11uti con ripetute iniezioni di antigene perp·etuamente in s ta i.o 1 i iJ1er i111111unità. No n :-; L1crederà p iù a llora di dove r trasfondere sangu e di datoti cui . come nei casi a ppunto di De Vloo , non era r1ep11l1re . . tata fatta la r eazio1le di ' '1as..er111an11. i\il . COPPO.

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<e lL POT.ICLINJ CO »

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NOTE

Trasfusioue sanguigna n elle 1>iemie.

La co1t1u11i caz jone di .Tacob on ("!l1 cd. f{li12ik , 15 dic. 1933) ])Orta una Jluova co·11fer111a della utilità delle Lra fu ·ioni d i . an °·11e 11ei ca. i di • se psi. , i tralla va di una do11na di 26 anni , con u11a mastite strej)Lococcica, ed cn11)1e1l1 il : eco n dari o metastati co della •J)leura omolateraJc. 'F urono fatte a dista11za, ri s1)ettiva111cnte, e.li duo e di se tte giorni , tre tra ·fu sio11i, di 150150 e 200 cc. con ri sul1ato in g·L1a ri g-in-e con1p1eta. Comme11tando breve111ente il suo ca ·o, l '_t\ . ricorda co111e diver e teorie iano ~ l ate avanza le per piegare il n1 eccanisn10 di c1ue~ I 'azione indiscutibilmente ben efica : e com e si . ia volla a volta parlato di appo rto di l)a ll erio (a~ro . di aume11to degli a11t icorpi e di un 'azione t onica e benefica gen erale. \ 1 . ~nnA. La 1netalloterapia alla Walbun1 coi sali di man· ganese nella c11ra della t. b. c. polmonare.

Dei Jlu1ner o i i)reparati : 11e~a llici e perirue11tati i1e·1;1a Cl1ra del] a tt1ber colosi poln1 on are solo l 'oro r e.. La an cora iI1 aug·e da 11oi . _'\ll 'e .. lero lrovano fa vore jl cadn1io e il 111a11ga11ese che \ i\Talbt1r11 . . perim entò j)e r 11rj111 0 11egJì a11i1nali e ne ll 'uon1 0. G. Ga ta ldi (Ci'OCe no. sa, g·l'Jllta io-fcl)brajo 1934) l1a eseguito per cil'ca due a11 ni Jlel SaT\a lorio in Cuas o al Mo11te Ja c ura col clort1ro di in a11gan ese in 91 ' ogg·etti a rre1ti di leioni del polmo ne (Jjscretan1 e11te e~ l ese e i1el] a grande magg·.i ora nza b·ilateral e. Le iniezion i di i11a11g·a11e ·e furo110 l' raticate }>er via end.o ve11osa, due 1)e r eltin1ana. i com inciò con do i di ·cc. 1-2 corri .. ponde11ti a 4-8 m g·r. e si alì g ra dalnme nte fitLO a ± cc . l\1a quesle dosi . i n1ostraro111) lropj)O a lle con una fenon1 en olop·ia r he all '.\ . parve d i nri g·i11e tossica. Ft1 perciò iniziala la tra tt azion e di un 'allra se ri e di J"P· con do i 111011.o n1 in ori; ma an cl1e co11 qL1esto :lccor.g- i n1ento si dovette ospendere ]a 111ra in 1-t. indiviCllti. pe r vari motivi. Re Laron o all 'o servazione 70 individui n ei quali la cura f11 condott a a lern1in e ~enza in cidenti . Di questi n1alati, 30 111 ig·lioraror10 , :~() rest,.aror10 sla7.io11ari e 4 peg·g·ioraro no li evem ente. J_.e form e ~ o tlo po le alla CL1ra del 111a11g·n11 e e ri e11travan o qua i tutLc i11 qu el] e di tbc. cro11i ca fibra-ca · eo~a co11 ·li:::crcto o })t1o no ~ t a1 o ge11er ale. 'F urono .r.<t rta le !r l'or111 e <'YOll11i, c, que]](\ emoftoicl1e e c1uelle co11 li ~ l urbi i nte~l in al i. llig uarclo i11fì11 e al 311ercani ~ nl o cli azio11e del manga11ese, l ' . è di opini one ch e e~~o 11e r le sue 1)roprielà ca lalizz,\lri ci e o~. id~lli''e . e:--a lti )'alti il ù cellulare dei lesst1Li cd abl1·i.a azionr di :'li111 o lo . ul ~ i ~ t e 1n a re ti colo e11doteli ale. <

' ' JCENTT~J.

DI DIETETICA.

Il bambino non mangia.

Questa è la frase che un rnedico dei ba111b ini ascolta più di frequente; e s11esso eg·li scrive la ricetta di uno stomachico enza indagare a fondo quali iano le cause di qu e~ t a i 11a ppetenza. Anzitutlo, dice L. , chole (1'1iinch. 1 /erl. ll1 o·c71.. 17 nov. 1933), occorre stabilire se ci iano malattie org·anich e, e quindi è n ece~~a­ rio so l toporre i bambini ad un esame co 111pleto. Le n1a1attie di stomaco ere e JYl'OJ)rie· 0110· rare nel bambino, e lo ston1 aco « debole » cleT ban1bi no non 1corrisponde ad alcu11 qlladro clini co ben definito; nei soggetti a.., tenic i la plo i g·astrica può e , ere cau a di anoressia . L 'a]Ypetito manca nei disturbi acuti de11 '<1p1)arato ga tro-di.g·e rente, nell e affezio11i acute o cronicl1e del rinofaringe (an gina retronasali .~ ) . nelle malattie febbrili in g·en er e, e tutte le Yolte che ci. ~ia lJn ria ssorbimento di ~es t11 o necrotico di pus (bronchiettasie , J)it1rie. fì ~ t o­ le ossee tubercolari, eoc.). A ''olte l'anores ia è leg:-l la a ll a unifor111ità cli certe diete (dieta p·e r diabeitic i, dieta dj rilJO o de] r en e, dieta che~oge11a antiepile1tiC'a , ecc.); a volte a)l 'esiste11za di un 'infezi o11e I ubercolare, pecie in coin i: idenza con u11a nuova poussée evolutiva. seb·b ene in genere la tuber colo i infantile non i a soc ii n ecessaria1nen te alla disapp·etenza; talora, infine, que:--ia J1a un fondamento nervoso. L 'esa n1e obbiettivo e l'a11arr1ne i hanno u 11[l grande importanza, anch e l)ercll è ill11~trano aT 111edico l 'a n1biente in cui il 111~ lato vive. La toria ' 'a ascoltata con 1n 0Jta pazienza , e ·en za ch e il ])a111bino vi assista : s.i lascierà c h e ] a madre i sfog·hi senz.a dar segno duran l e i I suo racconto - di incredulità Q di frett a . Molto spesso si tratta di errori d 'educazi oneche l)alza110 evidenti n ella fa. e critica di passaggio dall 'allattamento a] divezzamento: l 'u<::i,o della forza aggrava la r~1)ugnanza al ci bo : 4uesta riporta il bimbo ad una dieta i)revale11 temer11·e o esclusivamente lattea - di eta di carenza ch e si accompagna ad ai1em ia e può a ~ u a ' rolta peggiorare l 'anore sia. _.\Jtre . vo11 e si tratta di bambini ipernutril i ~ la madre che , durante l 'allatta111ento, aveva llbbidito ai. consigli del medico, })Ur ritenendo in cuor suo ch·e il bambi110 «m cln oiasse poco », appena divezzato lo assog·getta ad una .ipernu~ I rizione che , dopo un passeggero periodo d L UL>pa re11te e invidiata fl oridezza. sbocca 11ell rl perdila dell 'appetito. 111 una famig·Jia troppo se11sibile un ba111 b i110 di, enta - 1con la sua scarsa volont~ di inangiare - un tiranno oggetto di r idicole e l'requenti scen e. La 'i l a in ca a, 1a n1a11canza d 'aria li])e ra (\ cli attività fi . ira, l 'ecce so, d'altra 1

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i>artc, del lavoro o l'affatican1e11to intelleltt1ale "'ono altrettante cause ch e din1inuisco110 I 'appetito del oombino; an ch e le preoccu pazioni della cuola influi cono ta1ora in quc~I o "f jl._O.

Vi sono poi a volte intoll era11ze cara LLe ri ~ I ich a, per questo o quel cibo , con rifì11to a .. o~t11 o ad alimen Lazio ne e sen so di nau ·pa : fii tréllta in gen er e di intollera11ze proprje a11rJ1 e di altri m embri del1a fami glia, e da co11sidern r~i co111e fattori endogeni ereditarii. 1-'er quanto riguarda la cura , è anzil.111to 11 ece5s:-,rio cr1e il bimbo sia ottratto all e l1!fluc·nZt' ccntl'Dlldittorie ilei varii m c1 nll-ri dr ll a fa11ljglia e ottoposto alla direzion e di una ola per ona , ])referibilmente la rnadre. _-\ tavola 11011 si co tringerà il ba1nbiDO a i11a1igiare, e 11on gli i farà pesare il controllo di c1uel ch e p rende; e no11 vuole linire il u o }JiaLto , lo i la cerà fare; r11a i1on avrà rpo i do1r i o frutt a alla fìn e. ,.f ra t1n pranzo e l 'altro il ba1nbin o 11 011 deve lr1a110-iare: l 'alimentazione ia ·variata e non i i>o11gano di fronte a lui tutti i cibi contempor a11eam en le, giacch è egli lasc ier à la n1 ir1 e tra rlef il dolce. La celta degli alin1 enti h a g ra nd e in1 portanza; e il ban1bino è in buon e concli zion i di i1t1trizione, lo i ottoporrà ad un 'alin1entazion r po, era di calorie. per i1rovocare l 'a1)petito, '" OJ)prim endo ogni al tro pasto intPr,·all are; f'r <:: iponutrito, in,ece, si darà t1n 'alir11 e11lazione di gra si e di prote ine; ·olo in ca i eccez ionali -..j ri correrà alla cura d 'ingra sa ment o a ba. e d 'in ulina , cure ch e 11er la loro ste... Ni 111 etod ir i Là in rai:)porto r on i pasi-i rin i co110 pc r far cli que ti una tortura. C-:on1e medicina, e proprio ~ i '\ t1ol clnrn c. })asterà un emplice to1nacl1iro . a ba~e d i chi 11a. E se nulla g·io,·a, si rico rr :irA. ro111e extre111rc ratio, al ra111biarne11to rlell 'amlJi ent e in c ui iJ bambino i e e cJ-1 e . pes o imperli . . cc l 'a·ppli raz ione di t1nu ct1ra regolare. 1

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' ' · Sr.Hn\.

IGIENE.

E ercizi fisici c~ome mezzo 1}er conservare la salute. r.. H . S. Taylor (Th e Pracliliorier, febl1raio 1931-) rileva "h e la diffusio·n e degli e err iz i fl sici fra il popo]o ·è un elem ento fond<lrr1enta le per ]a salute pubblica. E il medico p uò· fare m olto per diffondere l 'u so degli eser r izi fi ~i c i , cl1e g·iovano llOil solo p~r il lato pt1ramcnte fi . . ico n1a a n·ch c 11er il lat o 11 ic11ico. Le contrazioni mu colari n ece _arie a com f >Ìere movime11ti con qua i tt1tto il ror110 rirhiedono una maggiore funziona lità di tutti gli organi: cervello, nervi , cu or e, polm on i , fegato. La manca nza di esercizio dann eggia questi organi come 1'ecces~i vo eser cizio fi f'ico.

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PHAT .I C.\

La })ri111a co a ch e bi ogna fare per 11rc~er­ ' 'are la salute è di corregger e gli atteggiame11ti anormali cl1e po on o 1)ortare a cifosi , petto pi.atto. piedi deformi , ecc. In alcune università a111ericane si j) rendono fotografie di faccia e di profilo di tutti gli studenti alla loro amn1i:; ione, in n1odo da m ette re in eviclen za gli errori di attegg-ian1ento ·ed indurre alla . correz Lone. I ..a far i Jità dei n1ovim e11Li non è IJer lo più tc11ula 11el conto 1clte m erita; la rig idità di a lcune ])arti deve es. ere corretta . Molti degli inconvenienti dell 'età i· po ono evitare mante1 ~011d o l 'ag·ilit à de l cor po coll 'esercizio fisico adatto. E o non dovrù e er e tra . . cura to in ne ~ un a et à. Si dovrà te11er con to, co n1 e i di se, ])er prin1a cosa dell 'atteo-.giam ento , ch e si correggerà gradual111e11Le· l)Oi i f.aranno compiere movimenti di tul1i i n1L1 .. co]i e arti colazioni (e i più imporl an ti , 0110 que] li ch e r jg·uardano la colonn a ''ertebrale). L 'e ercizio progre. j,,o ser virà a rafforza re i m11scoli e gli e ercizi r espiratori fa ciliter ann o 1e fun zioni ])Olmonari e rn igli oreran110 ]a ca1)acità '' iLaJe' ·e la mob ili·1ù torarir R. Si assor . i er~nn o con ben eficio ad' ogni r . ere i zio fi siro dell e frizioni cutan ee. i cleve e' itare. sperialn1 en1 e n ei fanciull i. la 111 ono lonin dP"gli esercizi . In tutti .. i e,·iterù la g in na · ti,ca uhi lo dopo ·i pasli . J,a g i11nastica ... arà 11ro.ro rzionaln all 'età di ogni indi,1 iduo e . i farà la nl o i11 rasa cl1e al1'<"lperto. R. l,usE~.\. 1

MEDICINA SCIENTIFICA. .Alterazioni anato1no1>atologicl1f de] cuore nella fibrillazione auricolare.

T,a ])reve n1a inl ere. . ~ante no i a cli Ff. I<.. Mol1 ler e B. L. Crawford (Amer .Jonrn. of. ~1ed. Se .., 2- 100+), ricca n1enl r corredata di fo log·rafi e n1acro- e microscO'/)icl1 e ~ìrl r u ore, din1ostra r l1e no11 è possib ile sla])ilirr u11a relazione be11 determir1ata tra l 'e islenza di t1n a fibrillazion e auri rolare e pari ira la ri i1 to(l i fi cazi 011 i dell ' istolog ia del miocardio drll 'n t rio. Se è ero in fa lli e11 ~ molto spe so si os er Ya nna fibro i dell 'endoca rdio o del 111iorardio, è 'ero altresi rl1e le . I C' "' ~e le. io11i lìO .. ono o . . ser arsi in ct1ori cl1 e 11an n o . crn prc l')Ulzato r ep:o larn1ente; ron1e è .'\11che vrro ell e :-; i 11osso110 .a , ere disturbi ·p asseggeri o pern1 a11 enti del rilmo in cu ori ch e n on dim ostrano ])Oi alcu1l a nll eraz ior1 e n11aton1i c:a della lor o s1ruttt1ra . Gli Alllori rite11go110 cttiin di. ch e le n1odifi caz ioni cliimiche del rni oca rdio debban o essere re ~ po11 abili del di .:lurho del r i1 mo , o per lo ineno vi contribui .. ra110 notc, nln1 Pnte, ortde si. augurano ch e, in seo-uito, l ' a r~·om en to venga ri preso 11rati rando ])UT\1lleln111 r nte le r icerc]1e istolog icl1 e e le })iocl1in1i r l1r . ' ' · SERR\.


A.Iterazioni rascolari nell'ipersurrenalismo s1,eri· mentale. Maggi N. e Mazzocchi E. (.11rch. it. di Chir·, nov. 1933) prendo·n o sp11nto .clalla opinion.e non universalmé11te accettata dL Oppel ch e ]a gangren a pontanea g iovfrn.il e. : i.a l~gat.~ a Il a iperadrenalinemia, noncb è dai lavori g1a ~ll­ m erosi eseauiti in questo cam 1po, per esegt11rc delle ricer~he sperimentali nei conigli . Essi mediante I 'innesto libe ro on1opla . . tico ripetuto più volte ullo c;t e o animale , dj gl1iand ole surren ali , l1anno pr?' 'ocato 11no st ato di ipersurre n.alisn10 in seguito al quale h anno potuto anatomo-p·a tologi camente ri ~con: trare alterazioni vasali costanti nelle arteri e d1 medio calibro, incostanti n elle vene. Q11este alter azioni son o ronsi sti.te in alterazione e l)roliferazione dell 'intim a in ispe ~simento dell a m edia con degenerazion e di a lctu1e cellu] e 11111scolari e in i sp essime11to d ell ,avventizi.a. In due casi hanno osservato n ell 'aorta la formazion e di tron1bi parietali. T.IERI.

VARIA Le malattie della sedentarietà. Ci iamo occupati a ltra volta di questo a rg omen to su cui ad una r ecente se~~ta d ell.a Società di patologia comparata ~ Par1 g~ (12 d~­ cembre 1933) son o tati ))Orta t1 nuo,·1 contri buti. Profondame nte turbato risulta l ,equilibri t1 energetico, con la formazion e ~i un: obe itù speciale e diver sa da qu~lla pe1: i12erf\ l1n1ent11zio11e. l1na , -er a in Oltraz1on c 11 qu1da cl c l te ~­ suto cellulare. Sono co1piti i l11uscoli . le ossa. Je articolazioni con atrofie, debolezza d ei movim enti , rigidità delle artic.olazion i . J?irn~nui ­ scon o le funzi oni re pirator1e e non si ·v1l1rppa il torace ; rall entam ento delle fun zioni circolatorie: le estremi Là pre e11tano uno stat o crottoso e di raffreddamento. La digestione si mal r <' la d1spe11sia rontrib11is.ce a din1inuire la forza d ell 'individ110. Si h a anche diminuzione rlell'en er.g·ia intellettu al e e n1oralr . (aratteristir l1 e on o, per i sed entari obesi , delle al a ie tenaci da non confondersi co11 dolori reu~natici, n~ entre si tratta d 'infiltrati del r:ellulare sottocutan eo. Vi 11redisponaon o, oltre alla tuber rolosi ereditaria. l 'alcoolismo cronico e la sifilide, la defici en za o-lobale d e] t essut o elasti co (€lastopatia); ~i o;servano in molti cl i tali i.11divi.clui anch e delle p tosi , d ell e erni r , dell a dilatazio~e gastri ca , delle varici , d elle . tria ture a ll e r osc1e ed alle mammelle. Il ciclo delle cau . e cl1e ~1)iega lo t ato d'infiltraz ione cellu] algir ..1 ·arebh e il seg·ue111e: la sed entarietà crea uno stat o di ac1dità un1orale molto accentuato in seguito 3 rallentan1ento degli scambi . Da tale acidità ,:1111or al.e: ,d eriva J'idrofilia t esst1lar e. 111en tre 1 l nlmoh111 t~ n1u-

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Ll trallarr1ento si riassume in due parole: e·e rcizio e massaggio. l>urlicolarmente dannosa è la sedentariet à al periodo scolastico, in cui l 'indeJ)olim ento dcli ' e11er g·ia gen erale ha t1na certa ripercussi0ne n e l dominio fisico. La edentarietà scolastica, specialmente al periodo della p ubertà, è noGiva aJl 'e~ olu zio 11e fi $i ca e psichica. Essa ha un gran peso n ello coraggiamento, l ' impoten~a ad a~re, ad applica re l 'attenzione e che s1 complican o spesso con ins tabilità, reazioni aggressive, preoccupai' Ìo11i ossessionali , fu gh e e t P11denza all'insociabilitù. Essa interviene anche nella produzio11e d e lle perYer ioni sessuali e n e lla tendenza a l1'on·anismo . R ere11ti osservazioni , in cui sono stati rilevati degli arresti bruschi dell'evoluz io~e m entale ir1 individui fino allora brillanti hann o permesso di incriminare come 0a~sa deter111 i11ante , il sovr a ffati cam ent o scolastico e la f'edenterietà. Anche neg li a11im ali , ]a sed entarietà porta· eff.ct ti n oci·vi , tanto più se è accompag nata da Il ' iperalimenta zione , in vista di un massimo rendimento di carne o di latte. . La sedentarietà diminuisce anzitutto la r esi~ ! <'nza alle infezioni epizo\1tiche: d etermina la coprostasi, ne] cavallo e n el cane; nel cavallo pTovoca una particolare forma di rigidità all e gambe e l' emoglobinuri a. Anrhe l'obesità , .co,n l t1tte le su e equele, r e ffett o d ella sedentaneta . Bisogna pertanto r eagire ·in t11tti i modi contro la t endenza alla sed ent arietà e combatterla ron un buon esercizio fi ico, specialmente n ei g iovar1i . fil . 1

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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. ·"'· N rcoTnA .

La irradiazione ipofisaria nelle soffe-

r en ze diso1 •a.riche da castr azion.e r nriiolog. e ria m.en opa11srr fisiologica. - Tip . Gjanninj , Napoli ,

1933.

n..

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CuizzA. La co l e.~ t erolemia n el rach1 : l.ìsmo e sue variazi oni per l'nziorie dei r ag(Jl H lfraviolelti. Tip. Irnm. Conrez., M()(len a. 1933. G-. ALBANO. L a /unzione escretrice ovu lare studinf,ci nellri geslarite. - Tip. Proia, Ro~ a! 1933 .. ~,[. PROTO. L 'azione dei r aggi X nelle i nfian1rr_i11:1 "ni drz qermi piogeni. -- Soc. Ed. Libr. , M1l:1n 0. 1933. . . l . ;\f B\RR\RA - (~. \' 1noN1. L 'I sti'tu.to Diotipo og1 co · ·Ortogen elico di Genovn... -.. Tip. Badiali, G e- • ·nova, 1933. . . ~lf. D ' Aoos TINO. Su lle proiezioni rad1 og raf1 cJie r1e1l ' apice polln ona r e. Tipografia Andò. P alern10, 1933. . n.. DEL VEcc.u10. Opoterapia antituberc?lare e n uovr ori zzonti de lla Zomoterripia. Tip. S.S. T .A., .1\.nrona, 1933. P. ZuccÒL .\. (;anse della diffusione del~a. tbc. n elle campagne e m odo ri i e11if arla. T1p. Pallot ta , Rorna, 1933. S Tl\iONETTT


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POLITICA SANITARIA E GIURISPRIJDENZA .(*J Rispo te a quesiti per qt1estioni <li 1nassi1na.

15" Do l I or l . C. - li r ic-or~o d oYr e bbe esser e <l ire t to al Cou ig lio cli I alo in sede g iurisdizi<r Jtal c n el tern1in e cli g iorni 60, Lra1land osi di concorso iude lt o d all a Provi11 r ia per il consorzio a nl i I 11 he rcolarr.. 1) i s t j i1 l i . a I u l i.

101) D o/ t or I. B . (P. ). È g iur icl ica1nenl e possibile l acJas ificazione ex-equo, in grad o u g uale. 111 t nl ca.o, p erò , se uno dei concorrenti l1a Litolo <I i })r e ferenza (invalido di guerra, e · coml)attenle . ecc., ecc.) 1'ordi11e d ella g r aduatori a cleve essere 1noclificato , a ttribuendosi il primo p o. _ I o al concorre11le ch e cleve esser e preferito o per titoJo di l)r11 cm er en za 111ilitare o per aver prcs La lo serviLio pre ·o la Le aa111111inislr azion e o per qualsi a i altra cau a prevista n ell 'arl. 9 cl C'l 1\ . n. 30 settembre 1922 n. 1290 . I ~a d eliber azion e di n omin a }J U Ò e~ ser e i111pu g11a ta co11 ricor o al Consig lio di 1a to i11 ed e g iurisdizion ale a n ch e per vizio d el i)r Or<'d i1n e nlo del concorso e per illegiltimità d ell a g r aduat oria , qualor a ri ulti dal verbale d ella Co1nm i sio11 e ch e ia stata v iolat a Ja legge o vi si a stat o ecce. ~o rlj J)Oler e : 111an ca1a Yal1J1 azion e rli alcuni titoli , j llogicil à o in ufficien za dei criteri , imperfezion e del verbale, ecc. Il t ermine è di g iorni 60 <la l In d :--i 1a d e ll a con1nni ca7 ione d e] provvedimento di . nomina .

17° !)o/ l or G. l . (T .). - .\ o n r r c•do ch e si a do' uto uno speciale compen so p er la r eYisione d elle no te clei far1naci ti concernenti la sommini strazion e d ei n1edici11ali ai p overi . Non s i può co nsid er a re traorclinaria que ta pres·Iazione.

18° Dottor G. P. - Il rjtard o è certa1nen1 e un a irregolarità , 1na no11 è cau sa di n11llit à dell 'elenco d ci p oYeri. Il Pod est à n on è obbli g ato ad unifor1nar .. i al parer e d el n1 eclico cond o tto. Dovend o es·pr e approYa ta d al Prefelto l a d eliber azion e concernente l 'elen co d ei p overi, i l m edico condotto pu ò far e r ccJa1110 amn1inis tra ti vo al Prefetto s le so n el ca o Cl i ing iu s lificat a iscrizion e. J_,a on1111jui · traz j o1l e cl r i n lccl 1ci na li ni pove ri e il u s idio a ttribu ito al farn 1acis ta d i}lendon0 <la cluc r ap11orti cli ti n li e g iuridi r arnen I e n on ro n rondibili . [l s ussiclio n on è obbli g at ori o per legge ma può esser e con cesso da ll 'a1n n1ini strazion e comunale, con l 'approvazi on e dell 'autorj li\ t11toria quan(lo ri· sulti t1lile e necessari o al Ji11e di as ic urare nel Comu Jle l 'eser cizio d ella farmacia p er l a vendita dei n1edici11ali al pubblico . I11 t al ca o, la rl cliber az ion e rostiluisce lin vincolo o annuale o, in ceri i casi , p erma11ente. La somministrazione ai poveri è riservata al far1nacista , in base all e .tariffe peciali . La misura dell 'utile è valutabile, come in gen er e tutto jl reddito della farmacia per s1 <i bi lire se il su ssidio sia necessario e d ebba essere rinnovato alla scadenza d el vincolo. Ma la som1nin is lr azione ai poveri non esclude che p er l a fi 11ali Là sopra indicata sia a ttribuito un su ssidio.

11° Dotlo r B. 11. (B.) . - Il n1o ti Yo iuclica to d nl Podestà n o11 mi embra legittimo: è, anzi , ar bi tra rio. La inesatta indicazione d el vo lo di l aurrn e rruindi ]a in1pe rfeila valutazione di gueslo in dice cli cap acità p ossono avere influi to ul r j~ u 11 a to e , quindi, son o rl a consid erare Yizi d el f)r oredim ento e d el g iudizio. 12° D ott or L . C. (C. ) . Il ljn1it e di elà p er i 'ammissione a i concorsi d ei medici concl o L1i cl eve essere st abililo d all 'amministrazione comunale n el capitola to o in altro atto approvato dalla aut or it à Lutoria. Per g li ex con1battenti , è elevato di ci11 que anni il li1nite di età. 1 :~ 0 n otlor P .

A,·e11d o l e i i)rr~ t a t o serYi 1 io in. condotta m edica , con J '11.ffi cio di tit olare, è di p en sato dal limite di et à; quindi può p a rtecipar e a qualsiasi co11corso , p er medi co con d otto. Potrà richian1are ]a disposizion e d ell 'art . 2'i d el R . D. 19 luglio 1906 n . 446 l a quale dispon e cl1e « non dovrà esser e apposta alcuna condizio11c di limite inassimo di età per i concorrenti ch e abbiamo gjà prestato o prestino serYi zio iJ1 a ltre co1tdotte n.

G. (L .

~I . i .

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J4° Do/l or G. C (B.) . , •" il co n rorre11Lc h a dichiaralo, con atto formale, cioè con atto cl a lui sottoscritto, di rinunziare alla partecip·azione a] concorso, ques1a m anifes tazione di olontà è per sè stessa procluttiva di effetti, non essendo neces~ saria 1'accettazione. E poichè il termine è scaduto, la rinu11zia può risultare da espressioni equivalenti a quell e ch e h o soprra indicato, purchè, s'intende, sia positiYamente accertata la volontà chiara e 11on equivoca di n o11 partecipare al concorso. (• ) I a present e rubrica è affidata all'avv.

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notl or .P. Al . ;\ve11cl o Lei occupazion e or1 ui Yalen le, no-rt h a dirit lo <li preced e11za assoluta, a 11or n1a d ell a legge 192] . La condizione di invai ido sarà inYece valll I abile con1e ti toJo di preferc'11za a parit à di 111erito, anch e e l a p arità risu lti da un g iudizio e:r aC'q uo. Il riferi n1e11to che l 'a"'iso rfel con cor so fa all a l egge 19·21 non h a p er ~e stesso alcuna i n111orlan1a: quelle n orme sono n1)p}jcabili a n ch e ~e 11 011 richi a n1ate n egli atti del con cor so. JG

N. B . - Ai quesiti degli abbonati si risponde, in ogni caso, di r ettamente, per l ettera. I quesiti devono esser e irtviati, in busta, accompagnati dal francobollo per la risposta e sempre indirizzati im. personalmente alla Redazione del « Policlinico », v ia Sistina 14, Roma. Le rispost~ ai quesiti che non richiedono esame di atti o speciali indagini, sono gratuiti.

GIOVANNI SELVAGGI

esercente in Cassazione. eone. leg. del nostro periodici)


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NELLA VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Disciplina sanitaria per l'applicazione sull'11omo di prodotti terapeutici non ancora autorizzati alla Yendita pel pubblico. Il iVIinistero dell 'Interno (Direzio11 e G enerale d e]la Sanità Pubblica, DiYision e VI, Sez. I) 11a diran 1ato ai Prefe tti e Autori tà assi1nila1e l u seg u ente c ir colare N. 20300.2/1\ . G. 6234, i11 dala 24 febbraio 1934 - A. XII: Le r ichies le di applicazio11 e St tll ' uo1no di i1uovi rimedi c ura tivi e profil a ttici , an cl1e di quelli di ct1i s i ina11tie11e seg·r e la l a for1n ula di composi " zione, si sono g·r ande n1 e11te accr esc·i·u te ir1 questj ullin1i anni , clo11d e ]a J1 ecessiln d i talun e 11orn1e cautel a tri cj ~ di un a prucl e11t e d isc ipli 11a anitaria i11 ques te applicazio ni e n ei tra tla1nen li r elativi ; disciplina ch e, pur n on cos titu e11òo os I acolo al progr edire incessa11Le d ell a .. ci en za, Yalga a tut el ar e 11el t11ig lior l11oclo i m al a ti , ch e .. pes o inYoca110 il tra tta111 e 111 o e ,-j si o t Lopon go11 0 co11 ci eca fiducia. È n o lo cl1e la 11ostra 1egislazio11 e 11on co11 se11t e n è l a ve11di La di sp ecifici segr e ti , n è l 'apJ>licazion e ])Ubblica di tra t lam er1ti cl1e co rnunque si m a11 t engan o segr eti. Così , n ei rig·u ardi d i p r odot Li i11 edica111e11t o ~ i e cl i speciali tà m eclici11ali è t a. sativa111ente prescritto , ch e essi d eYon o p ortar e } 'indicazione esa lta clella formula <li coni posi zione qual i ta li va e quant 1tatiYa, e cle,·0110 o llen er e l a r eg·j trazion e d a p art e cl el l\1inis tero d ell 'I11ter110, co11 diYieto d i d are od at tr ibuire sulle e licl1ett e i11cli cazioni terapeu licl1e 11011 corrisp ondenti al la r eale co111posizio n e. 1'ul to ciò oli re l 'obbligo d ell a p r ep arazion e in offic in e a utorizza le e d ella Yend it a esclu s iYa i1elle far 111acie. Nor1ne più r igoro e son o d e ter 1n i n a le per la 1•rod u zio1te e J)er l a Ye11dila clei p rodot li ])iolog·ici : sieri , vaccini , vir u , tossinP ed afJini. Or a , i11 fallo av ien e ch e sp esso la fabbricazio11e r ]a ven d ita d ei p rod ottj nlcòi can1enl osi , - e tra q u e tj i co111prend ono qt1elli c11i si a tlr i])u i co n o J)r oprie là cura ti ve s11ecifich e contro d elerm'i11 at e affezioni , })€t' l o p iù a car atter e cr onico, e co11lr o lalu n e g·raYi 111al al lie sociali - può esser e prececlu la d a l1 11a fa e d i tudio e cli sp erim entazion e 11cll a LJ11ale possono 11011 r isco11trarsi gli estren1i l)er con sen1ire l a vendita al p ubblico. on essendo quest a fase preli111inare disciplinat a da p r eci e norme, cla Laluni i è arbitrarian1e11te ritenut o ch e l a a ppl icazio11e ull 'u on1 0 cli rimedi e trat t a1ne11 ti i1011 a11coru au tor izza li, ed a11ch e cli specifici seg·rc li , J)OS a n o farsi , purcl1è effettuata d a t111 m ccl ico e ott o l a r esp onsabilità d ello st esso . Un a si111iJ e i11terpretazi on e n on 11 a fo11d am en lo. Qu alu n que jmpiego su l l 'u o1110 r1on i1uò eseg·u ir si all 'infuor i d el controllo della A11tor it à sanitaria, cl1e d eve a11ziLuLto esser e certa d ell a innocuità d el t ra ttam e n to, e ch e de t ermina l 'osser van.za d i appo ile 11or111e cautel a lr ici per l a salute delle p er-

sone so lto1loste a cura, ca11tele , poi, tanto più n ecessarie, quando si trat li di impieg·o di sostanze, rlelle quali non sia 110La la composizione ~ no11 iano bene accertate le proprietà terapeutich e , l 'in11oc11ità e l 'efficacia. Ed a ppu1t lo per 1neg lio sancire tale obblig·o il l~ . Decr e lo-Leg·g·e 25 noven1bre 1926, n. 21 64, con Yc rti to l1el la Legge 29 clice1nbre 1927, i1. 2762, l1a cle tern1i11a t o Jc 11or111e e la disciplin a per l 'i1npiego s ull ' uomo di prodotti biol ogici 11011 autor izzati p er L, Yencli la al pubbl ico, s tabilen clo che il tratta111e11lo si possa eseguire solta11to in Istituti a rar a l te re osp ed alie r o o in arr1bl1 l a lori d ebitam ente i l ulorizza li e ot toposti a v ig ilanza. U11a a11alog·a di ciplina d eYe esser e osserYat a per l 'i111pieg,o di r)r odolli e di trattamenti c urativi , Jton a u Lorizza li d al JVlinist e ro d ell 'Inter110 a nor1na d el le vigenti di spos izio11i cli leg ge sui sieri e Yacci 11i, su lle p eci a lj Lit m ecl icinali e su Il ' esercizio cle Ile fa r111acie . Con q ue t a discipJina, cat1t a e prude11 zinle, n on s i p on g·ono apriori s lici divie ti ed intralci ag'li studi ed <.tlle ricer cl1e di nuovi orizzonti t erapeutici , 111a s i i111p on go110 solta n to ai 111edici delle li1n itazio11i, g·ius tifica te cl al supren10 inte resse dell a tutel a dell a $Unit à pubbli ca, e cl al dover e di c11rar e ch e non ,·e11ga 1i1g·a n11a ta la buon a fecl e d el p uJ1blico e d ei n1ala ti, che vi accorro110 co n il 111 iraggio <li pron t a 1~ sic ura g· uarjg io11e. T ali llorn1e cau lela trici, all e 'ltlnli le LL. EE . d oYr a 11110 i11 ogni caso u 11ifor1n ar si , i riassumo n o J1 ell e eg·u e11 ti : 1) Il divie to d.i Ye11dita al pl1bblico <l i me<lj ci11ali e di prepar a li , ai q u ali s i a t lriLui scono pro11r jetà cura liYc e p rofilatticl1e specifich e - g u a11d o J 1on a])bia110 otlenula ]a r egistr azi on e prescr it la rlalle di sp osizi oni sui sier i e vaccini e sulle sp ecialità n1ed icinali, e qua n do i1on sia110 indicati l a f or11111l a di co1n p osizion e e le lnod ali là p er la ap]Jlicazio11e - imJ)Orl a il divie to cli liber a a pplicazion e ~l1Jl 'uo1110 dei prod otti an zid e l ti . Esso s ussist e p11r e11za l a ven dit a diretta rlei prep ar ati, qua11do Ye11go n o rich ie li contrjbuti di cura e dj r11nJ1ul a lorj o ovvero ven ga110 con1unqt1e corri sp ost f' r c trf bt1%io11i p er l o speciale lra tta111ento. 2) U q11ilario ch e inten de proceder e all 'ap p licaz ion e l1ll ' t1o n10 d i ri1nedi , l a cui cor11posizio ne YUOl n1a11te11er e seg·r e ta p er il pubblico, ovver o di lra t.tam e11li speci ali p er la ct1ra di d e ler1ninat e affezìo11i, d eve fare m o ti va1a .domanò a al Minis ter o clell 'I11terno, indicando il luogo e le rnoòa]ità co11 le quali intend e atluare I 'applicazione . L a d om a nda d eve esser e corredata di notizie, a l111eno sommarie, sul prod ot to, in n1od o d a aver si l 'ussic.u razion e ch e l 'applicazione di esso n ell 'u om o 1.on possa , in. alc11n caso. apportar e r1ocumen to. _ In ogni n1oclo i l sa11ilario , ch e fa l a d o111a nda, ed il sani La rio , ch e direttam ente a ttende l 1appli cazio11e, cl evo110 clichiar ar e di ass umer e inter a l a 1 c->sp onsa]) ilità sul! 'innocuità d el trattamento . 3) Il !viinis tero dell 'I11terno ad otterà le proprie <le ter111 inazion i c;ull a d om a nd a , d op o aver e sentito


[AN~o

XLI,

Xu~r.

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EZIONE PH.\TI CA

il iI1daca lo ~azional e Fa cista d ei ~ledici , e dopo parere favorevole del Comitato di medicina del Con siglio Nazio11ale delle r icer ch e, ai termini d el1'arlicolo 2 della legg·e 26 m aggio 1932, n. 598. Di con certo con q u es l 'ul Li1110 stahilirà le condizioni, sotto I 'osser vanza d elle q11::ili polrà consentirsi l 'applicazione, de terrn inando inol lre le n1odalità dell 'eventual e controll o lecnico-sa11il ario. 4 ) In tulli i casi 1'au lorizzazione p er l 'impiego di rimedi e d i tra l-lan1en li te11uti segr eti é ~ubor­ <linat a a11 ·os3ervanza d elle seg11e11Li prescrizioni: a) cl1e il trat tan1ento si a gratuito; b ) ch e l 'appJicazione si effettui jn istituti pub}.Jici a caratter e osped aliero, o in ambulatori autorizzati dalle Aulorità compet enti a . seguito di isp ezion e t ecnica favoreYole sia n ei rigu ardi d ei locali e dell 'atlrezza lnra, cl1e d el perso11ale sanitario ch e Yi è d es ti nato ; e) cl1e le ~pp li cazi oni ven gan o fatte previo con sen so cril to d ell a p ersona ch e i sot topone alla cura; dJ ch e si ienga e a l la r egistra7ion e di !ulle le p er son e tr attate, <l el lor o st a lo (; l sallll e, oei prececl enli n1orbosi, e dei singoli tra lla1nenti praticati; e) che cli ques ti lra ltamen ti Ye11ga setlirnru1al n1ente data comunicazione all ' ufficiale sanitario, e d~ questi al m edi co provinciale. 5) Indipendentemente d alla facoJtà concessa alle LL. EE. di poter e in ogni tempo djchiarare la chiusura dell 'ambul at orio o del luogo in cui si praticano Je applicazioni cd i trattamenti anzidetti - q11ando questi fun zionino sen za la prescritta autorizzazione e sian o eser citi d a abu sivi , ovvero c1ua11do su rapporto d el medico provincial e si accertino in convenien li cl 'ordin e sanitario - le EE. LL . d eferiranno all 'Orcline ed al Sindacato dei n1edici quei sanitari ch e eseguano i trattamenti in contrasto con le cli sposizionj anzidetle e ch e J1on otte1n1)erirto alle prescrizioni cautel atrici impos te. Su di u11 allro punto si r ichia1n a la particolare fl llenzjon e delle ~~E. LL . L 'articolo 10 d ella l egg e 22 giugn o 1927, n. 1070, subordina a speciale licenza d elle EE. LL. l a pubblicità e la divulgazion e a mezzo della st ampa, od in qualsiasi -altro modo , di me~zi per l a prevenzione e l a ~ura del ] ~ malattie, o di sp ecialità m cd icjnali e di presid ì 1nedico-chirurgic i, ovvero di ambulatori o case o istituti di cura medicochirurgica o pens1on1 p er gest anti. Questa disposizione - ch e h a riscontro n elle al lre an aloghe cor15ider ale all 'articolo 114 d el t es to unico d elle l eggi di puhl)lica sicur ezza 18 giu gn o 1931, n. 773, e d all 'articolo 17 d el r egolamento cl elle specialità m edicin ali 3 marzo 1927, n . 478 d eve esser e rigorosam ente applicata. Le EE. LL : vogli ano, per ciò, p articolarment e vigilar e e curare ch e n ei g·iornali politici ed in altri periodici sia comunque Yietata l 'inserzion e di avvisi, di corrisponden ze e di articoli ch e si riferiscan o a gabinetti m edici, a prodot1i m edica1nentosi ed a trattam enti e procedin1enti sp eciali p er la prevenzione e la cura J)ronta e r adicale dei tu111ori m alig11i, dell a t t1berco1osi , delle infezio11) Ye-

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11.er ee e di ogni altra m,al altia, p er la quale .. cienl ifican1ente non è accertato che possa con seguirsi la guarigione in breve tempo. La sed e propria e .Pjt1 opportun a p er que'"'t e comunicazion i scientificl1e sono i con gr essj i11edici ed i giornali n1edici, lJerch è ] a vn]t1 l azione sulla importanza di esse 11011 può essere da t a che d ai tecnici comp e tenti . Qu est o ~iinistero è sicuro del person ale in teressamento d elle LL. t~T:; . e d ei m eclici ])rovinciali per ld osservan za d elle disposizioni anzidette, J1ell 'inlesa che di ogni eve11 luale i11frazior1e, ch e }Jotrà· esser e con st a tata , n e ven ga dala sollecita notizia. Si prega assicurare.

Provvedimenti vari. 11 Con siglio dei f\1ini lri, tra altre clelibera zio11i 1 h a adottato le seguenti : Uno sch e1na di proy,·edimento ch e r eca cl is1Jo. izioni cli coordinam ento e d 'ir1tegrazion e delle 11 orme per i L servizio del chinino di Stat o. < )11e to ' provvedimento è diretto a d ar e una nuoYa e più efficace disciplina al ser vizio del chinino di Sta to, aJlo scopo di assicurare i mezzi n eces ari per i ·attuazione d el complesso di provviden ze assistenziali e profilatti ch e, stabilite d alla legge 22 giugn o 1933 n . 351, p er din1inuire le cau se della mal aria. Uno sch em a di provveditne nto p er la tutel a <l ella maternità d elle lavoralrici. Questo scl1en1a di decreto legge fu a su o te111po elaborato d a una ... peciale Commissione ed approvato d al Con siglio Nazional e d elle Corporazioni: esso riunisce in unico testo, sen11Jlificandole e coordinandole, le dispo5i zioni legislative e regol amentari vigenti in i11ateria di assicurazione obbligatoria p er l a inatern i là e di tutel a delle operaie impiegate durant e Jo s tato d i gr avidanza e di puerperio; ne estende il can1po di applicazion e, includendovi anche le l avor atrici a domicilio ; abolisce lo sp eciale sussidio cli disoccupazion e p er le lavoratrici all'epoca d e] par lo, ma raddoppia il su ssiclio d i n1a lernità, })Ortandolo a L . 300 in caso di p arto, e a L. J 00 in caso di aborto sp ontan eo o ter ap eu tico aYYe1111to dopo il ter zo mese cli gravid a11za. Un o sch ema di provvedimento con il quale Yiene autorizzat a a carico dello Stato la spesa occorr ente p er la prosecu zione e il completamento del1'Acquedotto Pugliese.

DOVERI MORALI DEGI.I ÀBBONATI: 1) Diffondere il « Policlinico » tra dolo conoscere ed apprezzare e associati; 2) Provvedere al pagamento della l' Amministraz:.ione, senz:.a farsi

i colleghi, facen .. procurando nuovi quota dovuta aZ.. sollecitare.

L'importo d'abbonamento va in v iato preferibiln1ente mediante Vaglia postale od A ssegno Bancario. Può anche essere 1.1-n viato versando la relativa somma all'Ufficio di Posta p{!r il Conto Corrente Postale N. 1/ 5945 dell'editore Luigi. Pozzi, Roma. Coloro che preferiscono aspettare dall' Amn1inistra.. zione la Tratta Postale, tengano presen te che questa aumenterà di L. 5 l'importo dov uto , per le varie tasse postali e altre spese che. la stessa comporta.


<r IL P OLI CLI N J CC' >>

CONCORSI. POSTI

VACA~Tl .

_\ et-OLIANO (. l11co1ta) . cad. 30 ° g ior110 d al 2 n1ar zo , or e 13; p el capolu ogo ; L . 8500 e 5 quaclrie1111i d ee. , oltre L. 3000-2000-1000 trasp . L . 600 se t1ff. san . ; riduz. 12 ~'o ; t assa L . 50 ,10; e là lim. ,~.:J a . : ~loc. a 3 m esi d al 2 m ar. _L\.x nRrA (B ari) . - Scad. 31 111a r . ; p er Mon tegrosso; L. 9000; riduz. 12 'Yo ; e li'1 li1nile 30 a . BRIGJ'\ANo F'RA SCATA (.-1 lessand ria). Il P od està con a Yviso del 22 feb b r aio r ende noto cl1e è nperto , p er titoli , il con corso al pos to di n1edico con d otto . Scnd e11za or e dicio tto d el g iorno 22 mag ~i o 1934-XII . P er infor111azioni rivolg ersi all a Seg ret er ia Comunale d i Dr ig11 a n o Frasca la. CAGLIARI . Comu ne. --=- Scarl. 30 nlar . ; m erlico di 3-ezion e; titoli ed e ventu aln1 . esami ; L . 8000 e 4 qt1i11quen11i d ee.; rid u z. 12 9b; e t à li1n . 30 a .'; doc. a 6 m esi d al 14 febbr. C.~ RRA llA . Con g r egaz . f/i Ca rità. Scad . 31 mar . ; a it1lo chirurg o ; L. 7200 oltre indennit à con cesse arl aJtr i sanitari . C -\STJ~LTERi\cr~ 1 (.4g r ia ent o i. - . Scacl . 15 m aggio ; L. e .500 e 4 quadri en11i d ee.; riduz . 12 %; et à li111i t e 40 a .; t assa L . 50. CATTOLICA. - (Vedi F OHLÌ). CETONA (Siena) . - Scad . 10 ap r. ; p el cap oluogo ; L. 8500 e 6 quadrie nni cl ec., c . -v., L . 3500 cavale.; ri<l t1 z. 12 %; et à massim a 35 a nni s . e . r .; t assa L. .50 , 10. CHIETl . Co n so rzio Provinciale A nlit u ber co lare. - :\ lut t o il 7 Ortaggio p. Y. ~ aperto il COn COrSO per titoli al pos to di Dirett or e d el Con sorzio e del DiEp en sario provinciale antitubercolare di Chieti , co11 lo s tipe11dio iniziale d i L . 18.000, al lordo d elle r i le11u te d 'obbligo , su sce l tibile di quattro aumenti <lel d eci1no , ed alle condizioni <ii c11i al r egola1nentc1 or g·anico d el p e r sonale tecnico d el Con sor zio ed a l Capitola lo di servizio p er il post o di cui sopra. I co11correnti di e tà non superiore ai 45 an11i , salvo le n orme a f avore deg li ex combattenti , d ovranno p r esenta re doma nd a, corred a t a d ei docum enti di r ito, il diploma di abilitazione all 'esercizio della profession e di m edico-cl1irurgo , conseguito d a aln1e n o due a 11ni alla data d el presente bando , il c e rtificat o di i scrizion e all 'albo d ell 'Ordine d ei Merlici d el corre nte a nno, il certificato da cui ri sulta i ·i scr izion e al P . N. F . di d a t a a nteriore alla scad enza d el t e rmine d el con cor so , nonch è tutti g li ci ltri titoli , d ocume nti e pubblica zio11i comprovanti la specifica compet en za in tisiologia , ig iene e profilassi sociale d ell a tuber colosi , oltre la tassa <l i con cor so i11 L . 50. I con correnti sa ranno giu<licat i d alla Co1n mission e esnn1inatrice previst a (]all 'a r ticolo 25 del r egolament o or ganico 17 noven1bre 1933-XII . La n on1in a cfovrà cad ere sul pri n10 d ell a g r adua toria, ecl a vrà la durat a di un qt1in quennio , rinnoYab ile t aci la m ente p e r egu ali ... u cc e s~iYi p e ri odi , oYe n on si sia disd etta alm en o t re mesi p ri1na d ell a scnò e11za cl el t ermine. Per og11 i eYentuale schiarin1 e11t o rivolg ersi alla Segr et eri a del Con sor zio . CoxYERSANO (B ar i ) . -- cad . 20 m ar. ; titoli cd <·sa111i; L . 9500 e 5 quadrj e n.ni d ee .; tra tte11ute cli l eg-ge : et à li1nite 40 a .; tas a L . 50. C l CC l\RO l\ll oN r ERRATO (A l essa ndr i a) . - Co11 cor o .a l p os to cl i lnedico con òotto. Scad enza 30 april e 1 934-~ II . Per in for n1azio11i r ivolger si all a Segr eff'ri n co n1un n.le.

Fo R~1 ·

1~ . P r ef ettura. -

Pos to di ufficiale per Ca ttolica; L. 12.000 aumentabili di un Yentesi1110 ogni biennio, ~1onchè eve ntuali diritti di ufficio. l~ là a11ni . 35; tassa L. 50 . Irdbito eser cizio profession ale . Scadenza otto aJlrile 1934-XII. F'nEsONAHA (Alessan d r ia) . - Pos lo di m edico cond o tt o n el Comt1ne di Fresonara. Il concor so è p er titoli , co11 scadenza al 15 aprile 1934. Lo stipendio iner ente al p osto è di L . 7000 annue s uscettibili di quattro aumenti quinquen11ali del d ecimo. Gli étspiranti dovranno f ar pervenire alla 1Segreteria d el Comune, nel ter1nine suddetto, la doma11da in ca rta b ol1 a t a d a lire tre indirizzata al Podestà e scritta p er inter o di loro 111ano con firm a auten. ' t1 cata rlal Pod est à del Comune di r esidenza e corred ata d ei d ocun1enti di rito in competente bollo e legalizzati , u11i tam ente alla t assa di co11corso di L. 50,50. FROSINONE. A mminis trazio n e Prov incia l e. È bandito pubblico concor so per esami e p er titoli al p ost o di Coadiutor e d ella Sezion e Microg r afica d el Laborat~rio d 'Ig ien e e Profil assi. Stipendio iniziale di L . 11.000; servizio a ttivo 20 %; dieci nume nti bi e n11ali d el 5 %; ritenute di legge. Ter mine m assimo per l a preser1tazion e della d om a nd a doc umenta t a 25 aprile l 934. P er ogni altra informazi on e rivolger si al]a Segreteria d ell 'Ammi 11istrazion e Provincia]e di Frosinon e. FRINCO n 'AsT1 (A l essand ria) . Concorso p er titoli al posto di m edico condotto. Stipendio L . 8000. Indennità di cavalcatura L. 700. Se incaricato d elle funzioni di Ufficiale Sanitario lire 500 : il tutto soggetto alle riduzioni e trattenute di legge. Scad e nza ore òiciotto del 31 maggio 1934-XII . Chiedere l 'avvi so all 'Uffi cio Comun ale di · Frinco d 'Asti . GUASILA (Ca gliari). Scad . 31 mar.; L . 9000 oltre L . 500 uff. sa n .; riduz. 12 %; lassa L. 50 ,10. Lrno DI v' ENEZ lA~ Osp edal e a l 1Vlar e. - Scad . 30 npr., ore 18; primario aggiunto chirurg o ; L . 12.000 e 2 quadrienni di L . 840 e 900 oltre L . 2500 ser v. alt . e compe te11ze accessorie; t assa L . 50 al Tesorier e d ella P . O. ; et à limite 35 a .; 5 anni com e nssi st ente effe ttivo in r eparto chirurg ico-ortopedi co di Clinich e univer sita rie o di Ospedali non infe riori a 200 l e l ti cli di vision e chirurg ica; d oc. a 3 rrtesi d al 15 febbr. MESSINA. Amministraz. Prov inc. Scad . 24 mar .; 4 medi ci capo-seziorti secondari d ell 'Ospeclale p sichi a trico provin c.; L. 11 .600 e 3 quadrienni di L. 600, 700 e 800; serv . att. L . 2800 . NuoRo . .'1. rnmi nistrazi on é Provin ciale. - Per 1itoli ed esami concorso al posto di coadiutore d ella Sezion e Med ico-Micr ogr afica dei L aboratori di Ig ien e e Profilassi. Stipendio iniziale L . 14.000. In dennità di servizio attivo L . 2000. Sono accordat i cinque aume nti quadrier1nali d el ciecim o. Scad enza d el concor so: ore dicio tto- Ci el g iorno 26 mag g io 1934-XII. Per informazi oni e c hiarim enti r ivolger si all a Seg r e t eria d ell '_.t\.mministrazion e Provinciale di Nu or o. PABrLLOKL8 (Cag liar i ). - Scad . 30 n1ar .; L . 8500 co in pr ese lna n sioni tiff . sa1t. ; ri ilur.ibili 12 %; c. -v.; lassa L. 50,10. PAVIA. Amm i n i slraz. Pro1i11r.. - Scafi . 31 m ar . : élSSi sten le presso la Sez. m ecl . -1n icr og r af. d el La hor n torio provinc . d ' ig-i en e e 11ro fi1 nssi ; L . 12.000 oltre L . 1000 ser v. nt l·.. e. -Y. , per centu nle 10 ~o . ;) num e n li cl ec in1al i. 1


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SEZIOKE PRATI CA

P1~ 0A\.ENA

Scacl. 2 a1)rile, ore 18; e là li111. 35 a.; cloc. a 3 n1es i dal 12 gen .; serv . (·n Lro 15 gg. PoNC .\RALE-FLERO (Bresc ia ). Concorso per titoli al posto di l\tledico-Chirurgo co11dotto a co11<lot ta r esidenziale. Il lerrilorio d ella cond o tta co1nJ)rencle 4711 abita11li d ei quali 1270 in critti nel1·e1e11co dei poveri. 'frovasi a 10 K111. da Brescia collegata co11 tra111vj a. Lo s lipe11dio i1Liziale è di L . 9000 annue, con diritto a sei al 1n1enti quin'1 uen11ali del deci 1110 dello s lipe1tdio, a partire dal gior110 rlell 'asst1nzione i 11 servizio. Saranno inoltre corrisposte an11ue L. 3000 per indennità di trasporlo con cavallo o automobile e L . 800 p er la carica di Ufficiale . anitario, no11ch è L. 1500 pel serYizio nei due ambulat.orì Comunali. Per og11i poYero inscrilto 11ell 'elen co in più del 20 % della popolazione sarà corrisposta la cifra di L . 3. Sarà J)Ure corrisposta l 'inden11ità caro-viveri a 11or111a di legge. Lo s lipe11dio e le indennità sono sogge lte alla ridl1zione del 12 % ed alle tratle11ule cli legge. Il <.;011cor so resta aperto fino alle ore diciotto del giorno 31 maggio 1934-XII. Le do111a11cle, in carla legale, dovranno essere correda le d a lutti i documenti di rito, legalizzati secou.d o Je disposizioni di legge. L 'eletto dovrà assu111ere la co11dol la er1tro 30 giorni dalla data d ell a partecipazio11e della nomina, so llo pena di decad enza, e sarà tenuto ad abitare permanente111er1te in Poncarale (capoluogo). Il capitolalo di ~eryj z i o trovasi ostensibile pres o la egreteria . Po11carale, 1° marzo 1934-XII. ll-.\\ E:\'~A~ Comune. - Scad. 31 mar. ; p er Godo; L. 8000 e 10 bienni ventes., oltre L . 2500 trasp., c. -Y. , L. 1250 serv. alt.; età limite 40 a. (Bellun o ,.

CALABRIA. Amministrazione Pro viliciule. Per titoli ed esami . Posto di Coadiutore e posto di Assistente dell a Sezione Chi111ica, nonch è posto di Assistente della Sezione Medico-~1icrografica del Laboratorio provi11ciale d 'igiene e profilassi di Reggio Calabria. Età massima per l 'ammissione al concorso anni 35, salvo le prorogl1e a favore degli ex-combattenti e quelle previste dai RR . DD . LL. 23 lTiarzo 1933, n. 227, e 1° giugno 1933, n. 641. 1\on sarà tenuto conto dei limiti di e là: per gli aiuti assi:;; tenti universitari, o d 'Istituti Superiori, per le Facoltà ùi ~1edicina e Chirurgia e di Chimi ca o di Chimica e Farmacia, n orninati in seguilo a pubblico con corso; per i dipendenti da altre _\mminislrazioni ; e per coloro ch e alla data del bando di concorso prestino ininterrotto servizio, anche per effetto di incarico provvisorio, da aln1eno tre an11i, presso Laboratori d 'igiene e profilas i clipendenli dallo Stato o da 811 ti pul)blici. D ii esibire, entro il 20 marzo 1934, i con sueti doc urn er1 li di rilo. Competenze: p er il Coadiutore, stipendio annuo lordo di L. 13.700, aume11tal>ile a L. 14.300 dopo 4 anni, a L. 15. 100 dopo otto a nni ed a L. 16.000 dopo dodici anni; indennità servizio attivo ·L . 3500 a11nue lorde . Per ciascuno <lei clue Assiste nti, s tipend io annuo lordo di L . 11.600, aumentabile a L . 12.200 dopo 4 anni, a L . 12.900 dopo otto a11ni ed a J.J. 13.700 dopo J3 anni; indennità servizio attivo L. 2800 annue lorde. Tutte le competenze sono soggette alla riduzio11e del 12 %. Per magg·iori chi arim enti ri vol gersi all ' Amminis tra zione Provin ciale cli Reggio Calabria . Ro:\L.\. Minisl er o dell 'I n lerrio (Direz. Gen. della Sartit cì Pubbl. ) . Concor so per esa1n i a 9 posti <li n1erlico provinciale ag·giu11l o cli 2a cl asse in proREGGIO

Ya; s lip. L. 12.200 oltre L. 2200 serv . alt. e aggiunte di famiglia ; periodo di prova non inferiore a mesi sei, con stipendio · mensile di L. 800, oltre agg iuntd di famiglia; riduz. 12 %. Concorso per esami e titoli a 2 posti cli assis tente medico nel Laboratorio di microg rafia e o~tteriologia della Direz . Gen. predetta (grado 9°); st1p. ·L. 14.400 oltre serv . att. L. 3000 e aggiunte di fan1iglia; riduz. 12 %. P er i due concorsi età limite 35 a.; doc. a 3 ~esi . Scad. 90 giorni dalla pu.bblicaz. nella (( Gazz. Uff. » (3 febbraio). Chiedere annunzio alla Direz. Gen. predella od alle RR. Prefetture. ROMA . iY .finister o della e uerra. - Concorso a 40 posti Ji te1tente in servizio perman ente effettivo 11el corpo san_itario militare (ruolo ufficiali m edici) del R. Ese1:c1 t~; età limite 32 a. Scad. 60 giorni dalla pubhl1caz1one del Decretò nella « Gazz. Uff. » (19. genn.) . Il Decreto è anche pubblicato nel l( G1orn . Med. Militare » ~30 gen11. ). ~crcL~ (Ra1gusa) . Ospedale Busacca. -

Pos to cl) Pr1tnar10 Chirurgo. Per titoli. Stipendio L . 10.000 lorde 12 %, delle quali 4000 a cari co Sanatorio ann.es o durante. suo funzioname11.to. Compartecipazione. 50 % sui proven li operazio11i a pagamento . Obbligo pres tazione op era sua tre volte al m eno la s~ ttima na . ~tà m.assii:na 55 an1ti. Sei anni pratica. ospedaliera d1 cu i tr e aiuto od assistente ef-. fett1vo presso. ~inich~ uuiversitarie o di grande Ospedale. Ch1ar1me11t 1 all a Segreteria. Scadenza 30 aprile 1934-XII. 11rriminislrazione Provi1ic;ale. Per titoli ed esami. Coad iutore per la Sezione Chi111ica e Coadiuto ~e per la Sezione Meclico-Micrografica d el ·L aboratorio Provin cia le d'Igiene e Profil assi. ~er .ciasc.un posto:. s ~ ipendio L. 12.000; cinque ~ca~ t1 qu1nquennal1 cli L . 1100 ognuno; servizio a ll1vo L: 2400; caro-viveri come 1)er g l i altri dipenùentJ della Provincia. .Stipendio e indennità son o al lordo trattenu le cli legge e d ella riduzione 12 %, g iusta R. D. L. 20-XI-1930, n . 1491 . Scadenza 30 ap,r ile 1934-XII . Per chi ari m en ti e bando integrale rivolgersi al.la Segreteria Amministra%ion e Provinciale rli 1'erni. TERNI.

TREv1 so ~ Ospedale

Ci vi l e (( Elena di Savoia ». J\ tu tlo il 23 ::iprile J934-XII, è aperto il con cor so

per titoli , ed evenlualn1 ente per esami , al posto di Chirurgo Primari o d ella I Divisione. Assegno nnnuo ~ · 7500 .lorde da ridurre del 12 %; cinque nument1 quadriennali d el 10 %; eventuali ind ennità car o-viveri ; compartecipazione negli en1olu· menti riscossi dal l '0 . P. p er cure dozzi11anti . Per informazio11i rivolgersi alla Segreteria. AVVERTENZA. - Qu11nrlo non è altrimenti i11di cat< • i concorsi si riferiscono a conrlotle n1edi ro-r hir11rgiche, i comp ensi a li~ stipen<lio base. Per C·1.sa di cura od I stituto . -

Ve11desj od affitlasi sopra Rocca di Pa1)a (prov. di Roma) villa rlue p iani sopraelevabi le, con sette ettari castag·n e lo. Prezzo 250.000, tra1tabili. 1'elefonare 42-301. Coi r.0 Rs1

PR Ei\fJ.

P rern i o « C u i rl o B a 11 li ».

Prc so la Ii. . Univer i lfl d eg·li Studi di Fire11ze è ;1 perlo un corlcorso per il ]Jremjo bie1111ale « Guiclo J3a nli », is ti tt1ito coi prove11ti <lel fo1lòo raccolto cla 1 dot t. Si1Yio Dessy, allievo . rlel prof. Guido Ba11-


et IL

POLlCLlJ.~ICO

ti, fra i nledici di Buenos Ayres, per onorare la m emoria del Maestro, rla conferirsi al miglior lavoro originale sopra argomenti di anatomia o istologia patologi ca a prefere11za con indirizzo etiolog ico e patogenico. Possono partecipare al concorso ~ l ucliosi i tali ani reg11icoli o non regnicoli o argenti11i , l)urch è Je ricerche sie110 state eseguite in Istituti jtaliani o argentini . I lavori debbono essere scritti in italjano. ,S i posso110 presentare al concorso a11ch e lavori già pubblicati , purchè nor1 antecedenti di due anni alla chiusura del bando di con corso. Il presente· concorso scadrà il 31 maggio 1934. I l avori saranno indirizzati al Rettore della R. Univer sità di Firenze e dovranno essere recapi la ti i1o n ol tre la mezza11otte d el t ermine sopra indicato. Il premio ammonta a L. 5000, è unico, indivisjbile. I l avori sar anno giudicati da u11a Commi ion e cli cinque membri nominati dal Rettore cl ella R. Univer sità di Firenze, su proposta della Facoltà m edica; ne faranno parte di diritto i tit olari cli Patologia generale e di Anatomia patologica. La Commission e dovrà deliberare non più tardi clel 1° novembre successivo. A concorso ulti1na to i con correnti potranno procedere al ritiro dei loro titoli.

..- Utilissimo ad ogni llledico :

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza

Direttori:

On. dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. Editori : Fratelli Pozzi 11

~umero

Roma

2 (Febbraio 1934> cc,ntiene :

Controversie concernenti rapporti d'in1piego di dipenclenti da enti pubblici. Specialità estere e specialità nazionali. N 0'1.1E SINTETICHE: A. CARAPELLEl - I provvedi· n1enti di revoca di autorizzazione all'esercizio di far111acia. · Rassegna di giurisprudenza: Assenze arbitrarie; licenziaanen.t o eccessivo. - Go-ncorso; ordine della gradua· tori a; obbligo di nominare il primo graduato _per disposizion e del capitolato ; inefficacia. Impiego pubblico· atto interruttivo; annullamento; ripristino 11 de jur~ » del rapporto; domanda degli stipendi arretrati: comrpetenza della giurisdizione a.rn1rninist..ra· t iva. - Farmacisti; impiego .p rivato; contratto collettivo. - Concorsi a professori universitari; procediment o della Oorn1missione giudicatrice. - Concorso; procedimento illegale. - Periodo di tProva; servizio interinale e su100>lenza . - Impiego pubblico; norme r egolatrici dell':iJmpiego privato. - Trasformazione di enti ; rrupporti di impiego. - Certifireati ; legalizzazione. - Impiegato di ente parastatale; dimissione; norme a;piplica.bili. Leggi e Atti del Governo : Nuove norme sugli stupefacenti. - DisoitPlin a degli impianti di radio- e di radiu1nterapia. - Estratto delle norm e p er l'istruzione s11perioo·e.

concorsi.

Prezzo del suddetto numero separato L. 5 ~-B.

- L'abbonamento ai dodici Numeri del 1934 costa L. 3 6, ma agli associati al « Policlinico n è concesso per sole L. 3 O, che vanno inviate, mediante Vaglia Postale o Bancario, all'Amministrazione del u Diritto P11bblico Sanitario » (Editori Fratelli Pozzi), Via Sistina 14. Rom=t.

>1

[ANNO XLI, .Kul'-1. 10)

NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE. stato firmato il decreto che abilita alla libera docenza in patologia medica il nostro collega cli redazione dott. Arnaldo Pozzi. Questi si è dedicato agli studi severi con lo stesso impegno, la s tessa serjetà e la stessa rettitudine che il padre, comm. Luigi, h a posto nell'organizzare e co rtdurre l 'azienda editoriale del « Policlinico » e nel farne t1na compagine salda, u110 strumento culturale ecl un 'affermazione d 'italianità. Al neo-professore ed alla famiglia vada l 'espres. sione rinnovata del nostro compiacin1ento e della nostra simpatia. È

La Società di chirurg-ia di Lione ha no111inato ad unanimità il prof. David e Giordano inembro d 'o.n ore della Società stessa. Vivi rallegran1e11ti al1'illustre operatore e studioso. ,Sono norr1inati, in esito a co11corsi, i proff. : Ermanno Federici, di clinica oculistica, a Cagliari; Giulio Cesare Pupilli, di fisiologia, a Sassari; Luigi ~cremin , di farmacologia e tossicologia a Ca· Jner1no. Sono abilitati alla libera docenza i dottori: Teresa Stolz Ricci Picchio, in anatomia patolog-ica; Federico Allodi e Gaetano Li Causi, in anatomia topografica; Giacomo Andreassi, Gennaro Palumbi e Antonio Ruotolo, in anatomia umana nor111ale; Donato Franceschelli, in batteriologia ed in1mu· nologia; Luigi Ciarrocchi e Carlo Mazzanti, in clinica dermosifilopatica ; Giuseppe Gantele, ' ' ittorio Aprile, Khayel Arslan, Salvatore Barbera. Ettore Giuffrida, Emilio Liveriero, Alberto Pagano, Achille Peroni, Enrico Rubaltelli, Gustavo SanYenero Rosselli, Giuseppe Scalari e Renato Segre, in clinica otorinolaringoiatrica; Michele Mazzitelli, ir1 epidemiologia e polizia sanitaria; Girolan10 Orestano, jn farmacologia sperimentale, tossicologia e terapia; Celestino Rossetti, in igiene; Ettore Micheletti, in parassitologia medica; Benjgno Baroni, Luigi Bianchi , Goffredo Flora, Luigi Michelazzi, Domenico Rigano, Luigi Robt1sti e il co1npianto Floriano Lanfranchi (figlio del! 'illustre prof .. Ales· sandro), in patologia generale; Lodovico Docimio, Giuseppe Figurelli, Giuseppe Lino, Francesco Melina, Alessio Pezcoller, Guido Pupini, Ettore Ruggieri e Piero Marri Caciotti, in patologia peciale chirurgica ; Paolo Cost antino, in patologia speciale medica; Carlo Enderle, Cqrlo Ferrio e Raffaele Siniscalchi, in psichiatria; Alessandro Bilello, Alciòe Chinaglia , Pino Foltz e Franr.esco Volante, in ana· tomia e istologia patologica ; Filippo Rocchi , i11 clinica delle mal attie infettive; Igino Jacono , in clinica d ell e malattie tropicali e subtropicali: Luigi Liaci, in farmacologia sperimentale e terapia; Mario Collina, in legislazione e polizia sanitaria ; Oreste Bellucci , in meclicjna sociale ; . Ettore D 'Osvaldo, Giuseppe Fontana , Ernanuele Galante, Ugo Lun1broso e Alfred o Pergola, in oftalmologia e clinica oculistica; At1gusto Botto Micca: in stori a òella lnedicina. L'Univer sità del Re Stefano Batory in Vilna (Po· Ionia) ha nominalo dottore honoris causa il prof. Antonio Card oso Fontes, cli Rio de J anp.jro, in riconoscimento dei suoi studi sui Yirus tubP.rco]are. Il Consiglio superiore delle Opere dell 'Infanzia del Belgio 11a conferi lo il premio biennale cc Henri


[A~~ o

.\LI, Nul\>r. 10)

399

SEZION E PRATICA

Ja par » al dott. P . Nélis p er il suo studio sulla lot la a ntidifteric a.

NOTIZIE DIVERSE.

Il tlott. Richard Atkin so11 Stoney di Dublino è stato eletto presidente della I~ eaJe 1\ ccademia di Medici11a dell 'Irla11da.

1° Cong·resso internazionale di endocrinolog·ia. La ,Società Medica di l\IIarienbad ha indetto u11 congresso internazionale di endocrinologia, in co11siderazione dell 'importanza crescente di questo ramo della medicina n el campo scientifico e ter a1Jeutico . Presidente effettivo sarà il prof. Julius Bau er (Vienna); preside11ti onorari i proff. E. Abd erhalden (Hall e) e J. Wagner-J auregg (Vienna). Il congr esso si riunirà a Marienbad dal 24 al 2G 111aggio. Verranno fatte relazioni e conferenze da : .E. Abderhalden (Halle), L. Asher (Berna) , J. Charvat (Praga), B. Zondek (S.toccolrna), H. Eppinger (Vie11na), W. Falta (Vienna), C. Foà (Milarto), E. Gamper (Praga), A. Giurie (Praga), K. H)'n ek (Praga) , F. Kisch (Vienna-Marienbad), E . Laqueur (Amsterdam), E. Leriche (Lione), E. Nob el (Vienna), W. Nonnenbruch (Praga), J. Pelnar (Praga), ~- Pe11de (Genova), J. Snapper (Amst erdam), W. H. Veil (Jena). Quo ta d 'iscrizione : 50 coron e czeco-slovacche = 6 scellini inglesi = 10 scellini austriaci = 6 RM. :È di sponibile un certo numero di camer e gratis, se fi ssat e i11 tempo ; altrimenti l 'allog·g·io si potrà avere a prezzo ridotto. Per informazioni riguardanti i lavori rivolg·er si al p rof. .Julius Bauer, Mariengasse 15, Wien IX, Au s tria ; pe r informazioni amministrative rivolger si al cc Balneologis,che Institut », Marienbad , Czecoslovacchia.

Quale successore del prof. G. A. llos l, titolar e della clinica per le nlalattie cutanee e veneree di Friburgo i. B. , andato a riposo per la nuova legge sul congedo d ei professori , è norni11ato il prof. Sti.ihm er , di Miinster i . 'vV.

Il J)r of. Tirala, di Brunn, è n ominato i)rofessore cl 'igie11e delle razze e dire ttor e dell 'is tituto omonin10 a ~1onaco. Il prof. Leopold Lichtvvitz, già diret tore d el1'Osp ecla le Roclolfo Virchovv a Berlino, espulso dalla Germania, è nominato direttore d ella Sezione n1edica dell 'Ospedale :Nlontefiore a e' v York. Il clott. Gottfried Raes trup, d ell ' Università di Francoforte sul ~1Ieno , è r1ominato professore di n1edicina legale a Lipsia. Il })r of. rf heob ald Sn1ill1, di Princeton , è nominato presidente del direttorio d ell 'Is titu to Rock efell er p er ricerche 1necliche di New York, in sostituzion13 del prof. W . H. Welch, di Baltimora, [lllda to a riposo fJer ragioni di età (h a raggiunto 83 aI1ni) .

SS. {VfAU RIZIO E LA ZZARO. Uffi ciale: prof. Ottorino Rossi , ord. di clinica delle malattie mentali e nervose, a Pavia. Cavalieri: prof. Giovanni Boeri, ord. di clinica n1edica, a Napoli ; prof. Carlo Vercesi, ord . di clinica ostetrica e ginecologica, a Palermo; prof. Lui. g i Zoja , ord. di clinica m edica , a l\1ilano. ORDINE DEI

ORDINE DELLA CORON A n ' ITALIA .

G'o1l1nie ridatori: prof. Gino Frontali , ord. di cli-

nica p e(lia trica, a Padova ; P'r of. Amedeo Herlitzka, ord . di fisiologia, a Torir:i.o.

NOSTRE CO.RRISPONDENZE Da Brescia.

La <Società med.ico-chirurgica bresciana ha tenuto il suo Quarto Convegno di Medicina climatica e sportiva di montagna nei giorni 25-26 febbraio 1934 a Ponte di Legno. Il prof. Carlo F oà ha svolto una dotta conferenza sul tema « L 'azione biologica delle radiazioni ». Il prof. A. Valenti ha tenuto un cliscorso di circostanza. La II gar::t sportiva fra medici sciatori (valevol e a11che per la disputa del trofeo della Società rr1 e<lica) è stata vinta dai colleghi : dott. A. Gavazzeni <li Bergamo per la la. categoria; dott. R. Del Re di Brescia per la za. e dott. M. Cartesegna di Torino per la 3a._ Il trofeo, in palio per una terza vittoria, è conservato al detentore dott. Gavazzeni . La g ara fra sig11ore e signorine dei congressisti è stata vint a dalla signorina Pegazzano cli Mi1ano. Hanno presenziato al Raduno il Rettore della UniYersità di Milano, il prof. Zoja, molti primari degli Spedali di Brescia e medici delle provincie lombarde, venete , en1iliane e piemontesi, S. E. il Prefe Llo di Brescia ecc.

50 Congresso francese di dermosifllografla. Il 5° Congresso dei dermatologi e sifilografi di lingua francese si terrà a ·L ione dal 19 al 21 luglio, sotto Ja presidenza del prof. Nicolas. Segretario generale è il dott. Carle; tesoriere il prof. Gaté (rue. Sainte-Hélène 24 , Lyon), al quale devono inviarsi ~e quote di adesione. Queste importano fr. 150; sono ridotte a fr. 100 per i membri d ell 'Associazione dei dermatologi e sifilografi di !ingua fran cese ed a fr. 50 per i membri associati (moglie, figli , studenti in medicina). Te1ni: « Eziologia e trattamento del lupus eritematoso >>; cc Diagnosi del bubbone da ulcera molle >) ; << Accidenti delle cure antiluetiche ». Si accettano comu11icazio·n i relative ai tre temi . Durante il Congresso avrà luogo una cerimonia per la consegna di una medaglia al prof. Nicolas, da parte di amici , colleghi ed allievi.

Adunata della Società Italiana di cJ1i1·nrgia della bocca. indetta a Tripoli p er la prossima Pasqua. D'accordo co11 la Compagnia Italiana di Turismo, la Presidenza ha tracciato u11 attraente programm a· ·che ha avuto l 'approvazione di S. E. De Bono, l\1inistro delle Colonie. Il programma st abilisce per il 31 marzo la part enza da Catania; sosta a Malta il 1° aprile. Cong r esso e visita a ·rripoli dal 2 al 6 aprile. Ritorno a Palermo il 7. È

Reparto Urologico all'Ospedale del Littorio in . ROJJlfl.

È stato aperto al] 'accettazione degli infermi un

nuovo reparto del! 'ospedale del Littorio in Ron1a. Questo padig·Iione, dotato di sale per malati, di camera operatoria, di gabinetto radiologico e di laboratorii chimico, batteriologico ed istologico , è des li11ato alla cura di ammalati di affezioni dei


400

cc IL P OLJ CLJi J CC »

ren1, dell a Yescica e (l ell a pros lat a. Il i)re id e11te <legli Osp ed ali Riuniti di Roma, avv . G. Spano, J)refe tto d cl Regno, accon1pagnato dal cav . di gr. cr. no]) . avY . A. Corelli, segretario gen erale, d al sovraintendente sanitario comm. dott. Scalfati , d al dire ttore d el Littorjo prof. T. Ferretti , dal l)rof. Bruni di Napoli , òal prof. Rainoldi e da Lt1tti i sani tari cl ell 'ospedale, h a voluto visitare p er sonal111ente i loc;:tli e r ender si conto ùel modo con il q u al e è stato allestito il Reparto da lui voluto. Direttore del reparto è il prof. Ermanno Min gazzir1i, vj ce presidente della Società italiana di urologia.

Corsi di perfezionamento. L 'Associazio11e internazionale ospedalier a, in occasione d ell 'ultimo congresso adunatosi a Knooke (Belgio), d ecise ch e il cor so di p erfezionamento r1el 1934 si sarebbe tent1to in Svizzera. Esso è st ato org anizzato per j g·iorni 15-28 agosto e sarà diviso in 3 Sezioni : cl al 15 al 18 agosto studio dell 'organizzazione di vari osp ed ali (Basilea , Zur igo, Lt1cerna); dal 19 al 23 agost o confer en ze e d iscussioni (a Berna) ; d al 23 al 28 agosto visite a istituzioni m edich e dei Grig ioni (sanatori, ospedali ecc.) . Si può iscriver si ad una sola Sezione. Rjvolger si al Dr. G . von Desch.wanden, Directeur de 1'Hòpital Cantonal, Lucern e; per i11formazioni complementari rivolger si all 'ufficio d ella Veska , Ob er gruncl strasse 13, Lucerne .

• *• U11 co r&o di p erfezion amento sulla t er apia m edica e idrologica 1 elle malatti e d el tubo diger ente , d el fegato e ·l elJ a nu lrizion e si t errà, sotto gli éfu spicl d ella F acoltà m edica d ell 'Univer sità di Parigi , da l 23 aprile al 7 m aggio, a cura clel prof. 1J. , -illar e t . Un viaggio di stt1di avrà luogo dal 5 al 7 m agg io a Vich y. Tassa d 'iscrizion e 200 franchi. Rivolg ersi al: Labora loire d 'Hydrologie et Clirnatologie thérap eutiques de Ja Faculté d e Médici11e (Ecole pratique), rue de l 'Ecole d e ~1édecine , Paris (VIe).

Crociera medica al Cnnadà.

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Un po' dovunque. Il 37° .C ongresso el ci 1nedici alienis ti e 11eurologi di ling·ua fra11cese è ind etto a Lione dal 16 al 22 luglio. ·r~mj : « Inf1uenza delle teorie psicologiche sull 'evoluzione della p sichiatria »; « Tumori del 3° ventricolo: studio clinico e terapeutico » . « Classificazione e stalis Uca delle ma1attie men~ tali ». Il 18 febbraio si è adunata ad A11ver sa la Leo-a belga contro il reumatismo, sotto la presidenza prof. D~ ;obele di Gand.

cVi

La Sezione del Lazio dell 'Associazione Nazio11a)e f 'ascista per l a Lotta co11tro la Tubercolosi si è adunata il 5 febbraio, sotto la presiclenza del prof. G. ~e11des, assistito dal Delegato regionale prof. A. Omodei Zorini . Furono fatte comunicazioni d ai s.oci do~tori A. 1?abris \due comunicazioni) , G. Scoppat1, prof. G. Luzzatto Fegiz, G . Di Gironim o; tutte furono seguite da discu ssioni. Il 18 marzo si t errà a Modena la 25a riunione d el Grupr>o emiliano della Socielà italiana di radi olog ia inedica , so tto la presid en za del prof. Dalli. Si è tenuta nella Clinica d ermosifilopatica ciel Policlinico Universitario di Siena la 28a. riunione d ella Sezione t osco-umbra clella Società italiana di dermatologia . Presied eva il prof. Berta ccini. La Societ à di Cultura Medica Novar ese si è adu itata il 18 gennaio e l '8 febbraio , sotto la presidenza d el prof. G. Dellepiane, assistito dal segretario dott. V. Gallina . Furono fatte comunicazioni dai soci prof. P. A. Meineri, A. Vanelli , prof. G . Ver celli, prof. P. Fornar a, L. Cabitto, }[. Fa g joli, dott .a E . Gibello Socco, P. Spoto, P . ~Ius­ sini, prof. G. F. Capuani, A. Sacchetti (due co1nunicazioniJ, C. A. Luzzatti , prof. G. Dellepian e. La Sezione Culturale del Sindacat o ~l edico Fascista dell a Provincia di Mantova si è aclunata il 21 dicembre sotto la presidenza del prof. A. Visentini> assistito dal segretario dott. C. Montecchi . Furono fatte comunicazio11i dai dottori prof. F . ~1accabru ­ ni , R . Lasagna, F. Bag u zzi, E. Truzzi.

In occasione del Con gr esso m edico fran cese, in detto al Canad à , e delle fest e p el quattrocentesimo anniversario d e-Ila scoperta di questa Regione, il È stata cos tituita l a « American Acade111y o1 « Bruxelles-Médical » e il cc Conco11rs Médical » ororthopaedic surgeons », che riunisce chirurghi or ganizzano un vi aggio al Canadà a bordo dello topedici di tutta l ' Am~rica, allo scopo precip,u o di splendido va p or e « Empress of Australia », una contribuire al progresso delle conoscenze e deld elle più b ell e unità ch e traver sino l'Atlantico , 1'inseg namento n el campo della specialità. Vervapor e di 32.000 tonnellat e. ·L a partenza avrà luoranno indette riunioni annuali. Verranno presi go d a Anver sa il 18 agosto e da Cherbourg il p articolarmente in P,Same gli argomenti che se19 agosto. Il prezzo più b asso è di 257 àollari caguono: d eformi là con genite, parali si infantili, arnad esi , cioè 5 783 franchi belgi (il dollaro canadese triti, osteomieliti, tumori ossei, fratture ed altri vale , al cor so attuale , 22,50 franchi b elgi) o 4, 130 traumatismi, legislazione sull 'i11.fortunistica, assifr an chi fran cesi, cioè 3,076 lire italian e. st enza sociale ai d eformi e mutilati . Qu es to prezzo comprende la traversata andata Alla Fier a di Milano verrà organizzata quee ri torn o Europ a-Can ad à , il sog·g iorno durante 4 g iorni di 0n gresso, il vino sui vapori, le manci e, . st 'anno una prima Mostra sanitaria, ospitata in l1n padiglione sul viale dell 'Art~, ch e si st a éfdatl e sp ese di guid e, ecc. ecc. tando. l -n nrogr nmm a di escursioni al Can ad à e agli S ta ti Uniti è stato preordinato d al Comitato a Ha tenuto a Sassari la prolu sione al corso uf])rezzi vantaggiosissimi. ficiale di Clinica pediatrica il prof. Luigi AuricTali escursioni offrirann o una attrazion e eccechio, svolgendo il t ema : « Dell 'importanza dei zional e d al punto di vista st orico , etnogr afi co, artisu ssidi diagr1osti.ci in Clinica p ediatrica » . tico, scientifico e turis lico. Il p1·of. ~I ari o Barbara, incaricato d ella p aEsse a' -ranno luogo d op o il Con gresso. I medici tologia m edica a Gen ova, h a t enuto l a sua cl1e d esideras er o essere accompagn ati d a amici , prolusio11e. Ha ringraziato l a Facoltà m edica on o pregati cli informar n e gli or ganizzatori . per la prova di stima d a tagli ed ha espresso la Per in forn1 azioni ulteriori , indirizzar si d 'urgen u a riconoscen za al m aest r o, sen . prof. Pende; za a cc Bruxelles-Médi cal », rue Be1liard 141, Bruh a svolto il t em a cc Malati e i11alattie »; infine ha xelles, Belgio.


~-.\.xxo

XLI, ~ u~t. lù j

401

' EZIO:'-IE PRATI CA

fissa lo le diretti,·e cl1e si pro1Jo11 e cli "eg·uire n el suo insegnan1ento.

t ola]e 1200 fra11cl1 i. Per i11forn1 nzion i rivolger i alla e< Sociét é ;\1édic ale du Littoral », ru e ' ìerdi 24, i\izza.

Nel] "Arcispedale di S. Giova11ni in Rom a si è inaugurata Ja nuova Scuola p er i11fer1ni ere, affidata aJle Suore d ella Misericordia. Parlaro110 il dire tt or e C1e1l 'Osp edale prof. Chiarini, il d ott . Bonadies, i11ons. La Puma.

Con una cerimonia se1111Jlice ed a u st era è s ta to inaugura to l 'l s lituto provinciale di igien e sociale er etto d al Con sorzio .1-\11 li tuber colare per la ProYincia di Br.i ndi si .

H·a avuto luogo l 'ina u g urazione cl ell a Polia111bula nza sani la ria intitola ta ad cc .~r11aldo Mu .. oJi1li », d ell 'Is tituto di cr edito e previdenza delle comunieazioni di Tori110 . Il presidente dell 'Is tituto nazionale (}elle assicurazioni ha illustrato le finalità del] 'I stituto m edesimo e l 'op era di preYidenza compiuta, m e ttendo in rilievo il vasto progra1nma che sar à prossimamen le attuato.

S. A. R . la Pri11cipessa di Piemonte ha visit a to

il Centro AssistenziaJ e ~Iaternità ed Infanzia d ella zor1a Flegrea. Fu ricevuta dal Presidente della F ederazione Provinciale on. Morisani, dal Duca Paolo cl 'Ascoli, presidente del Centro e dall 'ispettore sanitario prof. Arturo Marotta .

Un pri11cipio d 'incen clio prodottosi 11egli sca11lina ti cl ell 'Ufficio d 'igie11e di Ro111a i 1 5 corr . è sta to r a1Jidan1 ent e clon1 a lo.

Rivista di Malariologia Piuhblicazio ne mensile. 8EZIUNE I. omma.rio d el N. 1 d el 1934 :

contributi originali : A. CORRADETTI : Condizi oni ematiche di una popola.zione malarica di zona iperendemica in rapporto con l'im.munità acquisita (13 graJfich e). U. P ERATONER: L 'emoglobinur ia nella m alaria. - :àI. PAZZI DEMURTAS: Studi su lle var iazion i dell'acido lattico san g uigno n ei •n:.alarici cronici. - D . CECCARELLI : Con siderazioni sopra un caso di n efrite acuta in inifezione malarica. - A. GIOVANNOLA : Sulla presenza in ltalia d el u Plasm o d i um tenue» e del « P. cirou.mflex. Uilll 11 (1 tavola). - J . AU TET : Paludis m e d 'hi\er en Corse ; ses ra,a>ports avec le peuplement a n ophélien homodyna.ane. - o. T EDESCHI e A . S CALAS: Contributo alla biogeograifia d ella malaria in Burthacaba (Benadir) (1 f ig ). - 1Note di tecnica : F. J ERACE : La colorazione dei -parassiti m alarici (1 fig.).

Il 1° a prile prossimo, in occasione d elle elezioni del nuovo minis tro gen erale dell 'Ordine o spitaliero Fatebenefratelli , saranno in aug urati i vasti ed o~·gani ci l avori di rinnovamento ed ilizio e di p erfezioname nto tecnico nell 'ospedale ch e sorge a Ro1na da 350 a nni n ell 'isola Tiherin a . I vecchi fabbrica li sono s tati sos tituiti d a un imponente e dificio di 170 m e tri di lunghezza p er 60 di l arg h ezza.

Nel 1934 s i pu bblich erann o 12 fascicoli: abbonam ento 31n nuo · I talia L . 5 O, Estero L . 9 O; per i no· st ri abbonati L. 4 5 e 8 5 risp ettiva mente; un n u · m ero sep a rato : I talia L. 6, E stero L . 1 O.

La Facoltà Medica di Marsig lia h a organi zzato un Yiaggio n1edico sulla Costa Azzurra dal 27 ma:r.zo al 3 aprile; quota cl 'iscrizione 100 fran chi ; importo

In viare Vaglia a.ll'editore LUIGI POZZI Poetale Succursale diciotto - ROMA.

• Uffi cio

Indice alfabetico per materie. Ane tesia paravertebrale in os te tri c ia . Pag. 3 4 Argento colloidale introdotto in cavità p eritoneal e durante le laparot omie : pretesa azione peri s taltigen a . . . . . )) 363 Ascesso cerebrale da « Ac linomvces a l.. bus .)> . . . . . . . . . . . . )) 386 • A mmi11istrazi one sanitaria . . . )) 394 Bambino: il - non mang ia . . . . . )) 390 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . )) 385 Blenorrag ia l a tent e e compli cazioni: proYe di l ab oratorio . . . . . . . . . . )) 386 Bottone d 'oriente: is tol ogia .. )) 386 Can cr o d ell 'ano . . . . . . . . . . )) 379 Cloro : rica1nbio . . . . . . . . . . )) 374 . . . . . )) 377 Cordoma vertebrale . . . . . Coxite tuberc olare : ar lrofl esi j u st aar U-

colar e

. . . . . . . . . . . . . . · · ·

Cuore: a lterazioni anatomo-patologiche n ella fibrillazio11e auricolare . . . . . Cu ore: blocco di branca . . . . . . . . . ]~sercizi fisici come mezzo p er con ser vare l a salute . . . . . . . . . . . . Estremità: affezioni arteriose . . . . . . Giurisprudenza sanilar;a: quesiti . . . . Febbre glandolare Cli Pfeiffer: epidemia Granulomi coccidi oidi . . . . . . . . . . .

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Tdiopa tie t ossi ch e . . . . . . . . . . . . Pag . 379 Ipersurrenalismo sperin1entale: al ter azioni vascolari . . . . . . •. . . . . . . )) 392 Morbo di Basedo"v : t erapia chirurgica )) 384 Paralisi difterica sperir11er1l ale . . . . . . )) 3 -l P iemie: trasfu sione sangui g·n a . . . . . )) 390 Pileflebi te . . . . . . . . . . . . . . . )) 382 Pneumotor ace em ostatico: Yalor e r elativo della pressione enclopleurica . . . . )) 372 Protozoi parassiti intestinali n ell 't1on10 . )) 368 Rotula: lussazione congenita . . . . . . )) 386 Scarlattin a: morte brusca imprevi st a i1e] p eriodo di eruzione . . . . . . . . . . )) 3 Sedentariet à: le malattie d ella - . . . . )) 392 Setticemie s lreptococcich e: immunot rasfu sione . . . . . . . . . . . . . . . . )) 389 S86 Sier o antidifterico nella pratica . . . . . )) 388 Siero: efedrin a ·p er la profilassi degli ac. 391 cidenti da - . . . . . . . . . . . . . )) 389 1'abacco : ipersan sibilità a l - . . . . . . )) 380 383 'J'et ano : t rattamento attuale . . . . . . . )) 389 391 1'ubercolosi polmonare: m etallot erapia 381 alla W album con .sali di m angan ese . )) 390 393 · Tumori d ell 'orbita . . . . . . . . . . . . )) 378 387 'fumori s11orttanei : azion e delle jrra<iiazioni solar i . , . . . . . . . . . . . . 387 )) 317

Non ~ consentita la ristampa di lavon pubblicati nel Policlinioo se non 'n seguito aa .iuc.oriaazione scritta dalla redazione. I! vietata la 1>ubblicazione di sunti di essi senza citarn~ la tont~

Diritti di proprietà riservati. -

C.

FRUGONI,

A. Pozzi , Resp

Red . capo Roma · 8tab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier


402

[A~NO

cc I L POLICL l N ICO »

Dott. prof. VINCENZO MONTESANO

XLI, i\ Ul\ I. 10]

Docente di Clinica Dermosifilopatica nella R. Università di Roma.

MANUALE DI MALATTIE CUTANEE ad uso dei medici pratici Opera in due Volumi nitidamente stampati in carta patinata, di complessive pagg. XXVll!-780, con 76 figure intercalate nel testo.

Riportiamo qualcuno dei tanti giudizi espressi dalla stampa niedica su quest'opera del prof. l\1oNTESANO: « Un altro eccellente lavoro ha ora aggiunto alla sua « Collana del Policlinico» l'editore Luigi Pozzi e< con questo ottimo Manuale del prof. Vincenzo Montesano. c.<. La generazione dei medici romani che una trentina d ' anni fa s'avviava a lasciare le aule universitarie « per lanciarsi con varia vicenda nella vita e nella professione, vede sempre con simpatia nostalgica la pro« duzi one di questa Casa Editrice che le ricorda il vecchio e fido compagno dei primi ·passi nella pratica, 11 <e giornale, allora sorto da poco, oggi robusto e fiorente, cui d emmo con fierezza giovanile e fiducia mai de· « lusa, la nostra adesione di novellini, fregiati allora·allora del titolo professionale. cc I!; anche quest'ultima pubblicazione è un vero regalo che fa ai medici italiani il solerte editore d el cc ~oliclinico >). «La competenza del Montesano non ha bisogno di essere ricordata ai lettori di «Difesa Sociale>); in ~ questo suo lavoro l' A. ha saputo mettere dottrina e metodo, dove l'una e l'altro, per la natura stessa « della disciplina trattata, dovevano riuscire ~strema mente ardui, il Montesano ha vinto glÌ ostacoli e ha (( dato ai medici e agli studenti il libro sintetico, chiaro e pratico che loro occorreva. « L'edizione in finissima carta americana con molte belle incisioni, ~ degna del lavoro. (Dalla Rivista La Difesa Sociale, Roma). A. CARELLI. « Fra tanto pullulare di pubblicazioni del genere il Manuale del MoNTESANO merita gÌustamente men« zione per la completezza, per la chiara esposizione, per la modernità del suo contenuto. Esso costituisce « per i medici pratici e per gli studenti una guida piana e sintetìca nello studio delle malattie cutanee, cor· « redata da dati bibliografici sulle opere generali e sui lavori speciali consultati. « L'essersi tenuto da un lato a descrizioni cliniche in cui le rinunzie morfologiche non si sovrappo· « nessero alla rappresentazione p er quanto è possibile non troppo schematica delle lesioni fondamentali nelle «singole dermatosi, l'aver evitato dall'altro l'ingombro di dottrine etiologiche e patogenetiche che per ora « sono soltanto allo stato di ipotesi più o m eno attendibili, ecco i meriti principali che possono attribuirsi « all' A. nella compilazione di questo libro. ( Dalla Riforma Medica, Napoli).

Riport{amo anche due delle 76 figure originali che illustrano questa classica opera:

Lupus del naso. {Collezione

MANASSE!).

Micosi fungoi.de (nella fase neoplastica). (Collezione MANASSE!).

Prezzo d ei due Volumi L. I 10. Per i nostri abbonati sole L. L . 30 e le restanti L. 60 in tre rate mensili di L. 2 0 cadauna.

90

da potersi pagare con un primo versamento di

Esclusiv amente agli abbonati del « Policlinico >l che preferiscono ve?'sarne subito il saldo, contemporaneam ente cioè alla richiesta, i du e volumi sono ceduti, quale PR EMIO SEMI-GRATUITO in Italia e sue CoLonie, per sole L. 6 O . in porto franco. N.

B. ,

-.

Per l'este ro, all.e L . 6 O , aggiungere L . 1 O per le maggiori spesz di spedizion e postale.

-- -·- - ·- - ----- · - - - - - - - -.·- Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LU ICI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA

---


.A.~~l>

ltoma, 19 }larzo 1~=t4: · X I I

Xtl

Nurn. 11

'' -' fondato nel 1893 ,dai

GUIDO BACCELLI

''

professo~i:

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRA.TIOA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO .

Lavori orig,nali: A. Ohiasserini : L'esplorazione della

regione chiasmatico-ipofisaria cper via temporo-frontale vreYia cranio-resezione osteoplastica bilaterale. Osservazioni cliniche : F. Aimantea: Su d'un caso di psicoGi da intossicazi ) ne cro11ica da aceto-arsenio di rame (Yerde di Schweinfu.rt). Note e contributi : G. Gucci: Sopra il trattamento delle ferite del seno longitJudinale superiore. Sunti e rassegne : INFEZIONI: E. Pugnani: Localizzazione elettiva, ed infezione s perwentale da Bacterium ooli. - W. L. Niles e J. C. Torrej : ll signif icato clinico del B. coli ha~molytic11m . - H. P . Minsbur.g-White: La diffusione di infezioni della parte cervicale dell'utero nel siste1na urinario e l 'ascesa · di infezioni della regio ne inferiore verso il rene. A. Previtera: Contrib11to a.Ila di~nos tica delle m alattie del gruppo 1< tifo esanteniatico "· - M. de Crinis: Encefalite ed iuf luenza. - .A. Lemierre : Un ca so di febbrè purpurea delle monta.gne rocciose osservato a Parigi. - .~JS CELLANEA: W. Sc•h oeller: L'anda.mento

LAVORI ORIGINALI OSPEDALE DEL LrrroRIO JN RoMA.

X0

PADIGLIONE !FLAJANI

L'esplorazione della regione chiasmaticoipofisaria per via temporo-frontale previa cranio-resezione osteoplastiea bilaterale. AN GELO

( :nr \SSEnr 11,

': l1irurgo Primarjo.

Quattro arLni or sono eb·h i occasione di €sporre il n1etodo o:perati,ro da m e seguito in un · caso di cisti della regione ipofisaria. Si lra I lava in quel raso di una pazie11 le di 18 anni, ch e era s lala inviata nella Divi sion e del1't)spedale di Venezia di cu i ero allora primario, dal primario medico prof. Jona , con la diagnosi ·di prolntbjJe cisti della ipofisi . . La p azien te venne operat a i11 due tempi per vja tra11sfrontale ; in u11 prin10 tempo seguendo la fossa cranic'..1 anteriore destra, scollando gr adualment e la rlura madre sin quasi a] 1n argi11 e d elle piccole ali (lello sfenoide, incidendo qliin<li la du·r a e proredendo al sollevament o del lobo fro11tale per mettere in vista la regio11e chiasrnatica.

orn1onico del ciclo fern°minile. - .A. J. Quick : La p.robabile natura allerg ica dell'avvelenrumento da cincofene. - M. Donati: Sulla cura chirurgica del diabete. - G. Lyon: Le stoon.ato·r ra.gie. Cenni bibliografici. Appunti per il medico prati<X> :

Le emor.ragie digestiv e senza a lit ri sintomi. - Il significato e la cura della diarrea. - Il borato di sodio nelle diarree infantili. - Contri.ibuto alla terapia dell' ulcera igastroduodenale con il benz.oato di sodio. La cura dell'autointossicazione intestinale. - L'ATTUA· LITÀ TERAPEU'r ICA: L 'impiego della membrana testacea delle IUOVa degli uccelli in ohirur.gia. - MEDICINA SCIENTIFICA: .Alterazione delle glandole salivari negli anofeli infetti. - VARIA. Nella vita professionale : Medicina sociale. Concorsi. - N oireine, promo~ioni ed onori·f icenze. CASISTICA E TERAPI A:

Notizie diverse.

Rassegna della stampa medica. Indice alfabetioo per materie.

L 'emorragia co11secutiva alla lesione di una piccola zona della corticale n1i costrinse ad interrompere l 'atto operativo. Il secondo tempo cl i gues la operazione fu eseguito tre mesi dopò, e JJrecisam ente il 14 nlaggio 1929. Questa volta cercai di esporre la r eg·ione ipofisaria traverso la fossa cranica a11teriore sinistra, procedendo, cou1e n el primo interYento, per via extradurale,. dopo aver praticato una cranio-resezione più an11Jia che ·nel primo intervento. Mi fu possibile cli n1ettere abbastanza ben e in vi sta il nervo òttico di sini stra e la metà corrispondente dcl c11ias1na, che erano spinti verso 1'alto da un 1 tumefazione cli aspetto cistico , gran de con1e una noce. .. L 'intervento si lin1itò al se1111)Jice vuotamento della cisti. I.~a paziente, che era già amaurotica al mo1ne11lo d ella prima OJJerazione, sopravvisse, ottene11do però solo uno scarso giovan1ento (scom1)arsa dell a cefalea e del vomito).

Questo intervento IJUÒ essere de.finito quale u.na esplorazione della regione chiasn1aticoi pofìsari.a, per via frontale extraclurale, in d11e tempi , traverso· cra11 io - re ~ezione bilat..era1e. Un intervento in qual che n1odo analogo fu descritto da Frazier i1el i1un1ero di lug·lio 1928


404

« IL POLICLlNIC.O »

dell ' « Annals of Surg·ery » : egli aveva asportato un adenoma dell 'ipolìsi in due tempi a distanza di tre mesi I 'uno clall altro, eseguendo Ja 'prim.a volta una craniores0zion e frontale destra e suocessivamente una cranioresezione sinistra, ed asportando ciascuna volta la metà del tumore corrispondente al lato da cui l 'operatore si era fatto strada. 1.F'razier prorpon·eva di utilizzare ]a via transfrontale bi]aterale per c1uei casi in cui il tumore è mollo voluminoso, sporge ndo dai due lati della linea mediana. In una mia pubblicazione del 1930 io dicevo che cc questo appro·ccio bilatera]e deve rendere meno pericolosa e più co·m pleta l 'asportazione di un tumore, che sporga dalla sella turcica, permettendo un sollevamento sufficiente del lobo frontale dalla fossa cranica anteriore, con minor pericolo di compressione cerebrale >>. La r.a rità con cui a noi chirurgi italiani è dato operare tumori cerebrali in genere, e del! 'ipofisi in partico]are, non mi ha offerto l'occasione di tornare su questo appassiona.nte argomento, se non dopo molto tempo, e precisam·e nte nell 'anno scorso, durante il quale mi è stato possibile jntervenire su tre pazienti,. nei quali era stata fatta la diagnosi generica di tumore dell 'iJlofisi. )~ poichè mi erano noti i successi ottenuti da vari neurocl1irurgi operando sulla regione della sella turcica p·e r via frontale Lraverso cranioresezione unilaterale, volli ancl1e io adoperare questo inetodo, che rni appariva più semplice della cranioresezione bilaterale. Due pazienti (un ragazzo di 16 anni con sindrome adiposo-genitale, cui negli ultimi tempi si erano aggiunte crisi di sonnolenza, vomito e cefalea; una clonna co,n grave deficit del visus ed emianopsia biternporale) furono operati per via endodurale, previa cranioresezione frontale destra , e trovati affetti da tumore a svilup·p o ante e retrochiasmatico, che potè essere asportato apparentem ente in totalità. on vi 11a dubbio che anche traverso una cranioresezione unilaterale la regione chiasr11atica possa essere messa be11e in vista : ciò avvenne anche in ambedue i nostri casi. Ma se si riuscì di condurre bene a termine I' operazione, e di osservare che, dopo la ri111ozione a framme11ti della neoiplasia, e il tamponamento per alcuni minuti del cavo residuo, l 'enlostasi appariva co1npleta, a'1emmo poi la grave delusione di perdere i nostri pazienti ri spettivamente in seconda e in terza 1

[.A.NNo XLI, NuM. 11]

. giornata, dopo ch e essi avevano presentato la sinto·m atologia, che si attribuisoe a lla co1npressione e co11tusione t,erebrale postoperatoria: iperpiressia e tachicardia. P11rtropµo in un solo caso fu potuta eseguir.e una parziale autopsia , la qt1ale tuttavia dimostrò un g rave ran1n1olJimento del lobo frontale destl'o. Questa esperienza e l 'occasione avuta qualche inese fa di osservare Je gravi difficoltà inc.,ontrate da un ben noto neurochirurgo fra11cese durante un 'i ntervento per tun1ore della jpofisi, ·ct1e egli esponeva pe.r via transfrontale, mi spinsero a tornare al si~tema della cranioresezione bilaterale in un caso, che ho avuto occasion·e di operare nel no,1embre dello scorso anno . ,Si trattava di un llomo di 38 a11ni, inviato a uoi con la diagnosi di probabile tumore dell 'ipofisi. Il 31 ottobre, in anestesia basale avertinica e locale, delirrti tai due ampi lembi di cuoio capelluto a mezzo di due incisioni, delle quali una andava da un p·a diglione dell'orecchio all 'al Lro, la seco11da dal punto di mezzo della prima verso l 'inna11zi per terminare un po' perifericamente alla linen d'ins~rzjonc ciei cnnclli nel mezzo della rcg·ione frontale (fig. 1). ·

I

l

' Due strisce di Pflaster sono state poste st1 l decorso delle incisioni cutar1ee.

F1G.

1. -

I lembi cutan ei furono scollati dai due lati sino aìla arcata zigomatica. Due len11Ji osteoplastici a peduncolo in r.orrispondenza del! 'arcata zigo1rtatica (di cui il des tro più an1pio) furono r ibattuti


[ANNO

XLI,

NUl\l .

11)

SEZIONE PRATICA

in fuori (figg. 2-3). I forami ossei praticati co11 l 'islrun1entario di De Martel , furono riuniti in parte con la sega elicoidale, i11 parte con la sega di Gigli, che permise di co11servare in basso il peduncolo Yascolare temporale, e in alto di fare una sezione ossea obliqua in modo da i1npedire un su ccessivo avvallamento del len1bo. La dura delle regjo11i ten1 poro-front.pii rest ò dai lati ampiame11te allo scoper to, sopratutto a destra. Essa era ani1nata da pulsazioni. Avendo deciso di ri1na11dare il proseguin1e11lo dell 'atto opera li o ad un secondo Le1npo, i due

405

sieroso, indi sangue rutilanlc. Si ritira l 'ago; continua a fuoriuscire sar1guP- t1rterioso. L 'emorragia si arresta tamponando per rcualche mi11uto. Con un piccolo cucchiaio si penetra n ella concavità clelt1 sella: non si ha I "impressione che esist ano tumefazioni alJnorn1i. Su tura accurata in seta dei le1nbi durali; ribatlin1 enlo dei lembi osteop las ti cj ; su Lura della galea e della cute. Decorso operatorio dei pii1 normali: il paziente, poco dopo il termine dell 'intervento, è in grado di parlare, e dice di sentirsi bene. Ha per qualche giorno cefalea, che poi scompare. Si i1ota l a comparsa di una paresi dell 'oculo-motore dj sinistra, certamente in rapporto con la p11ntura fatta durante l'intervento. Tale paresi si è andata gradualmenle atte11uando .

Non è qui il momento di intrattenerci sulla complessa questione diagnostica, che questo

2. stici.

F1G.

Aspetto frontale dei due len1bi osteopla-

lembi pecluncolati furono rimessi al loro posto. Sutura della galea e della cute. Il secondo intervento viene praticato dopo nove giorni (8-XI-1933). Anestesia avertinica positiva (11 ctg. per Kg.). Disgiunzione delle precedenti suture. Si ribattono Yerso l 'es terno i lembi cutanei e quelli osteomuscolari. Modica soffusione emorragica e qualche coagulo sulla faccia esterna della dura . Graduale incisione della dura da ambedue i lati. A destra si procede al sollevam ento del lobo fron tale dalla fossa cranica anteriore, servendoci di spatole molli di piombo e batuffoli di cotone bagnati, sino a scoprire il nervo olfattivo cli destra , che vier1e sez ionato. Successivamente si mettono in evidenza i due nervi ottici e il chiasma. Non si osservano tumefazioni ; esistono solo delle aderenze fra nervo ottico di sinistra e base cerebrale: Yengono distaccate per via ottusa. Il nervo ottico di sinistra sembra più so l tile del destro: ma ambedue appaiono di calibro pit1ttosto piccolo. Unn puntura fcitla davanti e lateralmente al chiasma, porta da prima qualche goccia d.i liquido

3. stici.

F 1G.

Aspetto laterale dei dt1e Ien1bi osteopla-

caso potrebbe suscitare, 11è sulla ragione del notevole miglioramento , che il paziente J1a presentato, sia per ciò che rigu~rda il sensorio, sia per ciò ch e riguarda Ja sindrome oculare, desiderando limitarmi ad esaminare solo alcuni punti, ch e riguardano il metodo operativo da me u alo. Esso, pur co1nprende11do un a cranioresezione bilaterale, diversifica notevoJ111ente dal metodo seguito nel caso operato nel 1929. A parte la modifi cazione delle in cisioni cutan,ee, che po·t reb·b ero decorrere anche completamente nell'ambito rl ei capelli (fig. 4), retando perciò invisibili , la resezione bilaterale è fatta qui in un sol tempo, e ·c ome preliminare .all'intervento principale, che può seguire, o immediatamente, o dopo qualche giorno. La resezione è più ampia, il lernbo è peduncolato ed ha la sua base in corrispondenza del-


406

« 1L

POLJ C Ll~lC O

l 'aditus I.a tero-fro1tlale alla région e della fo ssa cranica anteriore. La esplorazione è eseguita per via i11tradurale. Diversifica a11che dal procedimer1to suggerito da :F'razier, il quale con siglia una crar1ioresezione bilaterale in due tempi, i)er procedere prima da un lato, poi rlall 'Qltro a lla ri1nozione di tumefazioni volu1ninose, ch e spor-

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[1\ NNù

.

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NUl\I.

11 l

Quando è sta ta eseg uita u11a cr<lnioresezion e bilaterale, e la dura ampia11tente aperta, si può osservare ch e, durante le manovre di sollevamento dc] lobo frontale , la zona corticale corri spondente alla breccia ossea controlaterale tende a sporgere; la press ione arteriosa . e il polso n on subiscono modificazioni apprezzabili; il decorso posto1)eratorio non serr1bra essere esposto a quei gravi perturbamenti tern1ici e vascolari, ch e tal ora si osservano nei casi in cui la regione s ia stata esposta traverso una cranioresezione unilaterale . In uno dei nostri casi operato dopo cranio, r e ezione unilaterale ] 'autopsia dimostrò , come abbian10 g ià r icordato, un processo di rarnmOllimento g rave del lobo frontale, che era stato sollevato durante l 'intervento . In conclusione qu·e sto procedimento avrebbe lo scopo di r endere m eno grave un inter,,ento, che tanti vantaggi ha dimostrato di avere sui metodi transfenoidali. ~

.,,.

XLI,

.

Il IA SS·UN'f O.

L ' A. espone un suo · metodo di esplorazione d ella r egione chiasmatico-ipofisaria traverso una cranio-resezione franto-temporale bilater ale. Esso avrebbe il vantaggio sui comuni metodi transfrontali di permP-ttere un 'ampia visione sulla regione p eripofisaria, evitando iJ pericolo· di una eccessiva compressione sul lo· bo frontale. Pubbllcazioa i lmportaatl p er I chir urgi :

,

4. - A g uarigione aYYenu la è visibile solo una breve li11ea di cicatri ce i1el n1ezzo della fronte in Yicinanza clella inserzjone dei capelli .

Dott. Prof. CUIDO ECIDI

F1G.

gano da un lato e dall 'altro della lin e~ m ediana. Nel mio procedin1e11to la cranioresezione bilaterale eseguita 'in un sol tempo ha lo scopo principale di permettere un 'ampia esposizione della r egione cl1iasm.atico-ipofìsaria , procedendo da un sol lato, ed evitando nello stesso tempo una eccessiva compressione sul lobo frontale, che viene solle,1ato. Naturalmente, qualora la tum e f~z ione riscontrata fos . . e così grande da spingersi notevolmente verso il lato opposto a quello da cui si opera, nulla ' 'ieterebb·e al chirurgo di i)rocedere anche traverso la breccia ossea dell 'altro lato , o dura11le la stP.ssa seduta , o ~n un tempo successivo. Qu·ello ch e importa è di veder b ene, di poter controllare i ' rari ten1pi della operazione, e di evitare u11a eccessiva compressione del lobo frontale, che viene solleYato. 1

Docente di Patologia Chirurgica., Clinica Chirurgica e 1.1:edicina Operatoria nella R. U·n iversità Chirurgo Primario negli Ospedali di Roma

Atlante di Chirurgia dello Stomaco in XXX Tavole contenenti 59 nitidissime figure in Fotot ipia, con testo esplicativo delle medesime in separato quinterno. Il tutto è racchinso in artistica custodia di tela. Prezzo L. 3 5 più le spese postali di spedizione. ma ai soli abbonati al (( Policlinico » è ceduto per Lire 3 O in porto franoo. AVVERTENZA. Tutti coloro che ci invieranno su bito detto inlporto, potranno, con l'.a.ggiunta di sole L . 4 O, ricevere, insie1ne al suddetto, gli a ltri drue Atlanti dello stesso prof. Egi di che costano complessive L. 6 O e cioè: ATLANTE SCHEMATICO DI PUNTI E .N ODI CHI RP'R· CICI , composto di XXV Tavole, contenenti 66 nitidissime

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TRATTAMENTO DELLE LESIONI CRANIO·CEREBRA· LI TRAUMATICHE. (Escluse quelle da a rma da fuoco). Atlante dimostrativo composto di XXX Tavole co~te­ nenti 62 figure e relative spiegazioni, con 12 pagine

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18 Per l'estero aumentare il 10 ~~ per l e occorrenti maggiori spese di spedizione poetale. Inviare Vaglia. a11•editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto. ROMA. •


[1\ NNO

XLI, Nul\r. 11 J

OSSERVAZIONI CLINICHE Istituto di Clinica Medica della R. Università di Roma diretto dal prof. C.

FRUGONI .

Su d'un caso di psicosi da intossicazione cronica da aceto-arsenito di rame (Terde di Schweinfnrt) per il dott. F.

407

SEZJONE PRATJCA

AMANTEA.

Durante l 'anno scolastico 1933, si è avuta in clinica l 'occasione di osservare un malato, affetto d 'intos icazione cr onica di ar"enito cli rame (verde di Sch\,·einfurt), sostanza im1)ieaata l)er la terilizzazione degli anofeli n el la lotta antimalarigen.a. Il caso, credo, sia degno di essere riportato, e per le discussioni critiche, cui es o diede luogo, per arrivare ad 11na icura diagno ·i, e per l 'inseg11an1ento cl1e ne .può derivare nel campo della profi]as i antin1alarica . CASO CLIN ICO . - r.;. alva tore, dì a1111i 42· 11ull a <1 'importante nell 'anan1nesi famil iare e fi~iologi­ ca, sposato con prole , rli mes tjere fornaio , n1 odj co fun1alore, discreto 1na11giatore, forle b eYitore di Yi110 e di liquori, si da a11dare a volle i11contro a Yera e propria ebrezza etilica; norn1ale n el)a vita .. e. suale . . ell 'anamnesi patologica remota, v'è da rimarcare· i comuni esan lemi d ell 'infanzja ; pol1nor1ite da giovar1e, infezione nai erriana durante la gt1erra: nega lues. ·e1 1928 ebbe a offrire di élslenia, facile s tanchezza alla più lieve falica, irascibilità , disturbi a carico dell 'apparato digerente: dolori adòominali diffu si, feci diarroiche, miste a 111uco e a volle a sangt1e. Un medico interrogato, clopo alcuni mesi, fece diagnosj d 'e11 terocolite e <1 i nevrastenia. Dopo tre mesi di cure egli riacquis tò l'energia perdula e ritor11ò a sentirsi cosi b ene, da rito.r nare a l lavoro profi cuo. A. P. prossima: su l rJrincipio del 1932, recatosi a fare il <li sinfettore con il verfle di Schweinfurt s ul lago di emi , eglj <lOJJO un len1po che non riesce a precisare, certo di parecchi mesi , incon1inciò di !1uovo a sentirsi inale. Pian piano egli divenne aslenico, anoressico ed i11capace al ·1avoro nl>iluale. 'fultavia non dcsist è cla esso e, così dopo alcun tempo, incom inciò ad avvertire ronzii alle orecchie, scintillii agli occhi e a volte vertigini ed u11a s trana irrequietezza, che l 'obbligava a volte ad astenersi dal lavoro. Arrivò così ad un punto, irt cui gli riusciva impossibile e a volte troppo penoso fare il lungo tratto di strana a piedi, e specie l ·erta, cui in fonifo era obbligato per raggiungere il posto ùi lavoro. In un giorno piuttosto rigiclo, mentre si trovava immerso nelle acque fino alla cintola, per lo spargimento dell 'arsenito di rame, fu d'improvvi so colpito da un senso di malore, costi luito da s1n arrimento, confusione e senso di svenimerLto. Pertanto reso i11adatto al lavoro proficuo e faltisi i suoi guadagni di conseguenza più scarsi, egli incominciò a dive1rlare taciturno, 1nelanconico, giungendo al punto di ricusare a Yolte il cibo in fn,·ore dei suoi figliuo1i, ch e rite1teva insufficientemente nutriti. In questo fratle1npo egli ebbe a nolare (setten1bre 1932) delle

maccl1ie sulla pelle nella reg·ione clella piega del go1nito e dei polsi, se11za alcun carattere ulcerativo, ma moles le per ii1te11so prurito. Il medico, interrogato , diagnosticò essere un eri tema tossico, doYuto all 'arseni lo di r ame. Denunciato il fallo alla società assicuratrice, per avere un indenuizzo, Ile sor sero d elle cli' ergenze, ])er cui egli ri1nase in forse s ulla possibilità di ottenere il risarci111ento dei danni. Pertanto si cr eava in lui uno s tato cr itico sempre pii1 anormale. Egli inc:o1ninciò acl accusare una piit1 profonda astenia~ una assolut a ii1capar.ilà alla più lie' e fatica e a ri11cl1iudersi sempr e più in se s tesso, in uno stato cli profondo abba lti111ento; depresso, apatico e a volte cefalalgico. 'futla' ia un giorno (m età di noYembre) ritorr1ando dal lavoro, cui pure alla n1en ])eggio ]JersisteYa, provò, egli dice, un sen so di prostrazione più grave del solito sì ch e nel cam. ' n11nare traballava, con1e un ubriaco. AYendo rosS?r~,. egli asserisce, che gli altri, cl1e gli era110 \'1c1n1, potessero notare tale . 110 s ta to e<l attrib~irlo acl ubriach ezza, cer cò di affrettarsi per ragg ~u11ge1 e la casa; ma esau sto, arrivato al portone di essa, cadde in ginoccl1io. Soslò un momento poi,. fattosi . anirr10, salj le scale, co1ne potè, car~ JJ?111; ina g iunt o al p iano s uperiore, ricadde privo di sen si. Il paziente, cl1e fin qui ave\'a un buon ricordo ctei suoi dis lurbi, ora riferisce quanto la: n1og~ie, gli ba r~cco11 t a lo circa tutto j} ten1po, ch e pers1s I e la su a in coscien za. Per circa l r e giorni ri1nase co111e iin1nobile, sedu lo ,·icino al tavolo , profonda111 e11te depresso, r ifiu I a11do il cibo , piangendo él volte, delirando s pesso, con1e se cercasse di cl ifendersi da una ca I a Lrofe i1nmane, cui a' rrebbe clovu lo soggiacer e o co1ne se egli vedesse degli incendi o dei diluvi , di cui ten1eYa, avTebbe <lovuto essere ingoiato. Dopo tre giorni, forse gradatamente, non sa dire, rjacquis lù la coscienza. Rimase quindi qualche ten1110, ig11aro di tutto quello cl1e era stat o intorno a lui così prostrato ed a1Ja lico, senza pit1 essere delira1l 1e , a letto. Di poi, non perchè senlisse rnaggior vigoria , ma perchè necessità famigliari l 'obbligava110 a custodire la casa, allorchè la moglie si recava al lavoro, egli fu obblig·ato ad alzarsi dal letto. l)assò così tutto il te1npo sempre ast en.ico, d epresso, apatico, scontroso, anoressico, co11 periodiche cefalee e mialgie, seduto, oppure a letto, fino al suo ingresso i11 Clini ca. Tutti i dati su riferiti sono stati pie11ame11Le co11.fermati dalla moglie. E ame obiettivo: presentato all 'ingr esso in Cli• 111ca : Soggetto normotipo ; conrlizion i generali scadu le ; decubito indifferente ; appara to scheletrico reg·olare ; j)ar11licolo adiposo car so ed egualmente di strihuj Lo ; 111usse inuscoJari ipolrofiche, ma to11iche; cute solleYabile in pliche, di colorito roseobruno; n1ucose visibili piuttosto rosee-pallide. Car atteri sessuali secon.dari normali. Sistema pilifero normalmente svilt1ppalo. Pol o r itmico ed eguale a pressio·11e m edia, respiro normale , tem . . peraLura 36,5. Capo mobile in tut lj i sensi, indolente sponta . . . n ca1nente e alla pressione, viso sj1nn1etrico, bulbi; oculari normali di grandezza, bocca regolare, den. ti sani, lieve tumefazione gengivale, su cui pre1 nendo, si ha la fuoriu scita di goccioline di liquido purulP.nto. Lingua Cli aspetto e del volume n or1nale ; nulla a carico del faringe e ciel le to11sille. Collo cilin drico 1nobile, liroicle 11or111ale. non ,.a ~j pulsanti, 11on Oli,·er , Cardélrell i , Grorco, 1


408 'forace di forma normale, si11unetrico;

« IL POLICLINICO

non punti dolenti. Spazi intercostali visibili; fosse sopra- e sotto-clavicolari lie.ven1ente infossate; espansione polmonare eguale da entrambi i lati. Nulla si riscontra alla palpazione, alla percu ssione, all 'ascoltazione. Apparato cardio·-vasco]are: nulla ad ispezione; alla palpazione, punta cardiaca al quarto spazio, non fremiti. Alla percusione: la punta si delimita al quarto spazio sull 'emiclaveare, l 'or ecchietta due dita dalla emistern ale, cuore destro sulla marginosternale. Nulla all 'ascoltazione ; toni n etti. Addome di volume normale, trattabile, indolent e, privo di liquido, se11za reticolo venoso visibile, con cute sollevabile in pliche, e cicatrice ombellicale introflessa. Organi ipocondriaci : fegato n ei limiti; milza in alto al settimo spazio, in b asso appena p alpabile sotto l'arco. Arti: nulla a carico di essi, se si eccettui la perdita dell'ultimo dito del piede di destr a. Nulla a carico delle articolazioni. Apparato linfo-glandolare esplorabile, normale, se ne eccettui qualche piccola glandoletta indolente, spostabiJe nella regione cervico-laterale e in guino-crurale. Esame neurologico : Bulbi oculari mobili in tutte le direzioni. Lingua rnobile in lut ti i sen si-, di normale trofismo, senza contrazioni fibrillari. Velopendolo e palalo-molle sin11netrici e mobili . Tono muscolare leggermente diminuito a carico degli arti, lievemenle ipotrofici ; 11on contrazioni fa scic;olari. Possibili sono Lut ti i movimenti attivi e passivi. La prova naso-indice e indice-indice e ca1cagno-ginocc11io sono eseguite con sufficien te prontezza e r egolarità. Staziorte eretta incerta ; accenno ad un Romberg laterale·. Deambulazione lenta, con una certa rigidità 11el corpo, che ricorda I 'andatura degli spinali ; atassico-spastica. Riflessi: superficiali e profondi i1ormali. Pupille reagenti alla luce e alla accomodazio,n e, non nistagmi. Riflesso ocu'lo-cardiaco - 11. Riflessi dei radiali, addominali, cre1nasterici, rotulei, achillei, plar1tari n ormali . Non Bab,i11sky, Oppenheim , Strumpell. Non cloni. lliflesso di postura presente, specie n ei bicipiti. Assen za di dermografismo. . Sensorio integro. SensibiJi1 à tattica, termica, steriog·nostìca, balliestesica, batiestesica, olfattiva, gustativa, u ùiliva normale. Non punti dolorosi all 'emergenza o lungo il decorso dei tronchi nervosi ; così r1on Biernakt, Abadj, ecc. Modica dolenzia alla pressione delle sure e dei muscoli della coscia. Non anes tesie, n è parest esie. Esame psichico : Nessun disturbo della percezione; indebolimento di tutte le facoltà intellettfve; non fenomeni deliranti. Memoria incerta e a volte lacu11ar e. Lieve indeh oli111e11to del potere critico. Affettività con servata. Orientamento al tempo e al luogo normale. l Jmore depresso, a volte triste ed apatico. Contegno e condotta tranquilli, 111a con rari episodi di n1odica irrequietezza e scontrosità . Richiesto, risponde a tono, ma come se facesse una grande concessione, correttamente a tutto quanto gli si chierle., ma a scatti, a volte con irruenza, a volte dopo essersi chiuso in un rapido rliniego. Conversando a lungo si nota che egli cade a volte in contradizioni, che ha dei ricordi sfumati, imprecisi e che è do111inato spesso d a idee depressive a tipo melanconico. Rare volte

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XLI, NUM. 11]

[ANNO

si chiude in un vero mutismo, che p erò si riesce a vincere, irtsistendo n ell 'interrogatorio e magari mutando argom ento. Nor1 si riscontrano delle lacune, se ne eccettui per quanto riguarda il periodo dei tre giorni, cui rimase incosciente e su cui riferisce solo brevemente, quanto gli fu dalla moglie riferito. Disturbi della parola nessuno. Disturbi della grafia n essuno. Esarr1e della eccitabilità meccanica dei muscoli lievemente aumentata. Presenza di miodema, specie dei muscoli clelle braccia. Ricerche di laboratorio: I...'esam e elettrico non h a dato alcun segno deg·ener a tivo. L 'esam e della cr onassia ha dato dei risultati pressoch è norn1ali. Esame del fondo dell 'occhio, nor111ale. I disturbi accu sati dal paziente si riten gono dovuti, dal con1petente specialista, ad incipiente presbiopia. Esame oto-rino-laringo : stenosi nasale a d estra, atrofia del meato i1tferiore a sinistra. Immobilità clélla parle posteriore faringea e della laringe. .fi~same emocromociton1etrico: Hb. 78; gl. rossi 4.500.000; V. gl. 0,80; gl . bianchi 7.000; granul. 11eutr. 69; granul . eosin . 5; granul . basof. O; mon ociti 6; linfociti 19. Asse11za di elnazie punteggiate. Esame delle urine: aspetto limpido; colore paglierino; r eazione alcalina; densità 1015; albumina, glucosio,, acetone, urobilina, pigmenti bil. sangue, indagan o assente. Urea 7, 71. Acido urico 0,14. Clorltri 13,34. Sedirnento : numerosi cristalli di fosfati ed urati. Cellule della basi vie urinarie, parecchi leucociti , qualch e cili11droide. Esame del liquor: quantità estratta cc. 8; pressione al manometro d1 Glaude: iniziale 30, fin ale 15; aspetto come acqua di rocca; albumi11a 0,16 ; glucosio assente; reazione di Pandy, Nonn e-Apelt, V\ìasser1nann, del m ast ice n egativa ; sedi1ner1to negativo . Cutireazione alla tubercolina di Koch , n egativa. Pressione arteriosa : mn. 75, mx. 125; reazione di Wassermann, di Meinicke, di l(ann sul sangue n egativa. Azotemia 0,28; glicemia 0,95.

Tali in breve erano i dati principali del n ostro paziente, su cui bisognava discutere per g'i ungere ad una diagnosi; non forn endoci una via piana e fa cile a sta~ilirla direttamente n è la storia , nè i dati critici, conveniva indagare ogni sintom o e vagliarlo nel suo giusto v·a lore. Si iniziò intanto con la interpretazione dei dati storici dell 'ammalato e si vide che essa era da dividersi in due epoch e. Per quella che concerne la prima le cose erano relativam ente semplici (tralasciando la storia patologica remota sen za alcun rilievo). Essa era caratterizzata da una sindrome astenica, che si accompagnava con una sindrom e addominale di dolori addominali e diarrea, senza speciali caratteri , e che fu , come si è visto , interpretata quale enterocolite e nevrastenia. Dopo circa tre anni di pieno benessere , si jnizia la seconda epoca di malattia , ch e può di, idersi a sua ''olta 1

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[ANNO XLI, NUì\I 11)

SEZIONE PRATICA

in due fasi . La prima, in cui si n ota l 'i11sorgere lento subdolo, .progressivo dell 'astenia , anoressia. irrequietulza, iipocondria, vertigine fugace, culminante cpn una dern1atosi, interpretata corne dovuta ad intos icazione da arsenito di ram e (verde di Sch'''ein furt). La seconda fase, in cui si nota il peggioramento di tutti i sintomi, precedenten1ente notati , culminante in un periodo di incoscienza della durata di tre giorni , in cui era un succedersi di deliri a carattere ossessivo e di uno stato depressivo ed ipocondriaco. Emerge chiaro dall 'uno e dall 'altra ch e nel nostro paziente più che le lesioni dei vari organi e sistemi , vi è stato un predom onio di una sindrom e nervosa , a tip.o astenico , e su tutto di una sindrome psicoti ca, a tipo depressivo , culminata in un delirio allucinatorio a carattere ossessivo. Come guida quindi verso una interpr etazione diag nostica , noi non potevamo prescindere da questi dati nega tivi for nitici dall 'esame obiettivo , e da quelli positivi dalla storia clinica. Ed è .p erciò ch e il n ostro pensiero si è rivolto all 'indagine delle sindromi di psicosi e di nevrosi , sieno esse espr essioni di cause tos ich e endogene o esogene siano epifenomeni di malattia organica del sistema nervoso, sia infine di form e fun ziona li. Partendo da que to concetto abbiamo in cominciat o col chiederci , se egli per caso non fosse un fun zion ale, e cioè n on fosse affetto da isteria , da n evro. i traumatica o da epilessia. L 'atteggiamento , lo sguardo del paziente poteva in noi suscitare il dubbio ch e egli fosse in preda di una di quelJ e espressioni psichich€, tanto frequenti in tali soggetti , cui si nota chiara la tenden za alla irascibilità , all 'egoismo, alla menzogna , qu.a si sm aniosi di ren dersi inter essanti e di recitare un a parte. Se cosi fosse stato , avremmo potuto spiegar ci b ene le crisi di incoscien za, sofferte per tre giorni. Sappiamo. ch e i fenomeni di psico.patia possono assumere a volte , in soggetti isterici , in form e accessuali, l 'aspetto di crisi angosciose e di stati confusionali allu cinatori , a volte della durata di alcune ore e raramente di giorni. Tali stati son o costituiti preva]entem ente di allucinazioni sensoriali, terrificanti ; ma il cui ricordo . così com e i] contenuto del delirio. anche se incompleto, r aramente m :inca. Nel nostro paziente invece noi abbiamo visto, che egli no11 ebbe il minimo ricordo del suo stat o angoscioso e delirante, n.è del tempo in cui rimase incosciente. Egli , sappiamo , racconta quello che altri o-Ii riferiscon o. Per lui fu com e una parentesi, da cui si riebbe insensibilmente e in modo del tutto a lui sconosciuto. A parte ciò, egli non aveva m ai presentato a

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carico di altri sistemi, quei disturbi pur cos1 frequen ti nell 'isteria , come le paralisi, le 1)arestesie, le iperestesie o le 1:poestesie, il chiodo isterico , le zoni isterogene, la sordit-1, l '.an1aurosi o i fenomeni irritati vi, come g li spasmi , le contratture, i cloni , le convulsio11i, e ciò neanch e n el periodo della crisi viol enta. Eppure le successive infermità e le condiziorti di vita abbastanza disagiate, avrebbero potuto s-c.scitare in lui simili crisi , se egli n e fosse stato affetto. E a llora era da chiederci ; era egl i epilettico? La storia , anch e appresa dopo dai famigliari , taceva da questo lato. Evidentem ente ci saremmo dovuti trovare inna n zi ad un soggetto affetto da epilessia tardiva, ch e per cause traumatiche (lavoro superiore alla capacità fi sica, malattie sofferte, patema d'animo per la impossibilità di sostenere pienamente la famiglia , timore di divenire inca.pace al lavoro , dubbio di n on esser e indennizzato dalla società assicuratrice per le lesioni subite), avrebbero potuto suscitare in lui , già dedito all'alcool , l 'esplodere di una tale sindrome. Tuttavia la storia non dice. che egli avesse r11ai sofferto di attacchi di piccolo male, n eanch e nel periodo della ua malattia. Egli non ebbe episodi confusionali, .assenze, crisi di furore o comunque sindromi sensoriali equivalenti alle aure. Se n oi osserviamo attentam ente l 'episodio fin ale, egli , come abbiamo visto , non presentò n eanch e in esso .alcuno di quei t>intomi , ch e ricordano l 'epilessia. Infatti , allorch·è sentì mancar si lungo la strada , affrettò il pas o e cadde sulla soglia della porta, senza perdere la coscien za, non solo , ma potè salire carponi al piano superiore, ove solo ri cadde privo della coscien za. Così noi pos5 i;1mo vedere , ancl1e qui mancare l'aura, il grido inizi a le, la perdita di coscienza improvvisa, Ja caduta fulmin ea, le conVl1lsioni , il m or so d·e.lla lingua, la perdita delle urin e e in f.eguito il sonno profondo. È vero che tutto questo può mancare ed aversi invece uno stato di torpore e di confusion e mentale, che , aum·entando , può dare un vero stato di psicosi post-accessuale, con stupor e, delirio o apatia; ma il nostro paziente n on presentò, come si sa , n ei giorni di incoscienza quello stato di delirio epilettico ch e :f ah ret -e Morel definiscono essere caratterizzato da vari periqdi di intensa agitazione psico-1notoria in preda ai quali il .paziente è sospinto a volte a comm etter e qualsiasi azione violenta e brutale. Il nostro p. in vece, come si è visto, andò incontro a deliri allucinatori a tipo ossessi,ro , sen za per questo essere spinto ad azioni motorie viol ente ed in1 pulsi, e; anzi rimase seduto, come srnarri to, apatico, indifferente, rifiutando a volte

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<c IL P OLl C LlliJC'O

finan co il cibo per delle idee a tipo affettivo. Per tutto ciò parve a n oi suffi ciente escJudere tali i pot e i. Non riman eva cl1e riferir::>i a d un.a n evrosi • trau1natica . E quest a a prima vista avrebbe ·p otuto, con più fondat ezza, sembrare poter ci spiegar e ogni cosa, se 5i tien e ·~onto ch e il paziente, dopo le .prime turbe , s'era rivolto alla società a icuratrice per ave re un indennizzo, che par e invece avesse incontrato difficoltà ad essere accettato . Tuttavia non bisog na obliare ch e egli era già da più m esi soffere1rle e . se la causa fo se stata questa soltanto; cioè il traum a psicl1ico , l 'insorgere dei su oi disturbi avrebbe dovuto iniziar si da quel mom ento. Si potrà solo convenire, ch e tale traurr1a psichi co avrà potuto , tutto ' al più, fare· entrar e il paziente in stato di m aggiore a n ietà e peggiorare e precip itare quindi il su o stato di infermità, onde la si potrà chiamar e com e una con causa ; m a non come vera e propria detern1inante del male stesso . È ad escluderlo p oi in modo indubbio erano le alterazioni org aniche , ch e egli presentava ; quale : la lieve alterazione di eccitabilità elettrica , i disturbi trofici muscolari, la dermite che egli aveva presentato , i disturbi enterici , il lieve catarro e la modica co11giuntivite . Lesioni che certo non possono venire simt1late e che quindi non possono trovarsi n ei soggetti a ffetti da semplice psicosi traumatica. Inoltre mancava uno dei sintomi tanto frequ enti in questa , il r-estri11g imento del campo visivo , dalla maggioranzrt d egli autori considerato come patoanomoni co. E eluse le forme fun zionali , si preser o subito in con sid erazione le malattie organich e del siEtem:a n ervoso , ch e p er l'insorgen za , per il qua<lro clini co , specie psicotico , aVTebbero potuto più facilmente porsi in r elazio11e con la sindrome presentata dal paziente. Facile era escluder e ogni en cefa 1.patia: com e tumore, echin ococco , em orragie, malacie, gliomat osi, e per il decor so clinico e p er la mancanza su tutto di fen om eni a focolaio diretti o indiretti , cui quella dà luogo e ch e n el n o tro malato facevan o compl etan1ente difetto . · Così era da scartarsi l'ipotesi di un a g liomatosi di u11a lu,e s cer ebri, dacch è mancava nel paziente ogni segn o recente e l)regresso di lues e muta n 'era la storia famigliar e e personale e negativa ogni ricer ca sul san gue e sul liqlIOr. Infa tti abbiam o visto la R. Wassermann , la J(ann , la Nonne, la r eazi0ne del mastice essere • n egative. E all or a non ci rima n e,ra ch e vassare in rasseg na tutte le malattie del sistema n ervoso , in cui facile è riscontr~re una sintom atologia an aloga a quella presentata n el n ostro caso . 1

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.. r\.NNO

XLI, .\ L .\1 . 11]

Presentava il nostro pazic11tc una 1)araJisi })rogr e si va? Di essa n1ancavano quasi tutti i disturbi somatici , che la caratterizzano , con1e: la rig·idità pupillare, si111,01no 11ua i costante e precocissimo, l 'anisocoria, l 'abolizion e dei riflessi, specie rotulei , I 'atassia, i disturbi del lin guaggio , dell..J. gra fia e i sintorr1i a focolaio , esiti di pregressi attaccl1i epilettiformi o apoplettiforn1i . ~ vero ch e il nostro paziente parlava a volte a scatti e a volte si a·veva un ritardo 1iella risposta , qu ando del tutto n or1 si ricusava di parlare, chitidendosi quasi in u11 mutismo ed aveva disturbi della slati ca e della deambulazion e; m a egli J1 on lJr e enta ra n è disartrie , n è diminuzion e del 1)ot ere critico, r1è alterazioni della ideazio11e , n è a Las ia, ~olta11to qualch e lacuna dell~ m emoria, rifer entesi olo come abbiamo visto , al periodo di inco cienza. E ]Jer quanto n1olti dei si11tomi somatici posson o mancare, ve n e ~ sem pr e qualcuno ad attestare di es .. a, i11 sien1e co11 la sindrom e psichica , ch e la caratt~rizza , sia a contenuto eufori co , sia depressivo , ia deme n ziale. Inoltre conoscendo ch e la parali si progr essiva h a come substrato etiologico un 'infezione lueti ca n e11rotropa , ch e n el ca o nostro sa.p piam o n1an care, era ancl1e p er questo da escludersi . La sclerosi a placche può a volte in sorgere con delle turbe psichich e, ma qtteste 11on sono così rimarch evoli e a carattere deIJTessivo e melanconico , come n e] nostro pazie11t e, in cui l 'insorgere subdolo della m alattia la deb olezza, le vertigini , la cefalea, pote,ra_no farci ben pensare ad essa. Tuttavia il paziente clal punto di vista clinico non presenta, a n c s~11n dato, ch e è considerato particolare .attributo di e sa; quale le ,paresi spa$tich e, il tremore i11tenzionale, il ni tagmo , l 'alter azione della f)a rola che è lenta , scandita , espl osiva e ·ir1fine l 'a tassia. E pur ve ro che nel nostro paziente v 'era un accenno ad un Romberg· laterale: m a ciò era da supJ)Orsi dovuto n on a turbe d·e ll 'equilibrio per l~si?ni cerebro-spinali , ma .a]Ja i11otrofi a muscol.a.re di cui era affetto , :5JJec1e a carico degli arti inferiori e del cingolo l1el, ico. C:o~ì an che ]'andatura che a tutta prin1 a poteva sembrare avere un car attere a tassico, somi2"1iante all'andatura degli affetti di sclerosi a placcl1e, era piuttosto da riferirsi alla st es5a ca11sa. E allora se nessuna dell e forn1r organiche, su m enzionate potevano darci una s1)iegazione !3Ufficiente di tutta ]a intomf.ltolog-ia 11resentata dall'ammalato, non si poteva r t1 e ricercarn e· le cause in un altro r ampo, fJt1al e q11ello delle intossicazioni. L 'in tossir.azione endogena era da escludersi ; i da ti del laboratorio, oltre ch e la storia clinica , ci assic11rava110 dell 'assen za di essa. Non tossicosi <1uindi uren1ica, 1

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SEZJONB PH .\'J'J Ci\

diabetica , alimentare. L 'azoten1ia la g lice1t1ia normale , il referto delle urine e delle feci nort11ali e l '.a e11za di qualsiasi r eferto obiettivo degli organi interni, di cui qualcuno è sempre generalmente nel contempo comprom esso: cuore, vasi , or')'ani ipocondriaci, sistema nerYoso periferico, ci consentivano di escluderla. :\fon rimaneva co ì ch e i1render e in con side razione le intossicaz ioni esogene, che bisogn a, .a oculatamente vagliare. Prima <li esse era d a 1)r ender si n ella dovuta con siderazione la into sicazione alcoolica od etilica. Avendo presente le scorrette abitudini del p:-lziente , dedito al Yi110 e all 'alcool , si da and.are a volte incontro ~1 d ebbrezza etili ca, logica er a questa dedt1zione. ran1mentando quanto danno essi. possono indurre nell 'organismo. Tuttavia g li organi inte r11i del p . non pre entavano alcun seg110 di lesioni etilica, che potessero attestarci dell a lor o sofferenza. NuJla a carico del fascio cardio-vascolare, nulla al rene e al fegato, nulla a carico del siste ma nervoso periferico. Così mentre la storia clinica ci sospingeva ad accettare tale ipotesi, il reperto clinico , e su tutto lo s tudio dei sintomi, ce ne allontanava. Aveva avuto dei disturbi soggettivi, quJ.li astenia, deboJ ezza muscolare, irrequietezza, depressione , ma mai tremori , mai crampi alle sure, n è n evriti periferiche , n è onni agitati da visioni s trane e paurose, n è insonnia. Ed infine n eanch e ]a crisi , per così dire , de i tre giorni, è d a riferir i ad a llucinazioni alcooliche e tanto meno ad un vero e proprio « delirium trem ens n; dacchè è noto che allora g li ammalati sono invasi dalla mania di muover:5i e il loro ~.ontcgno è così strano da passar e con la più g rande rapidità dall'ansia al terrore e da questo alla Qioia più sn 1odat a , e tali di sordini ine11tali sono dive r si da quelli presentati dal nostro paziente. Cosi, anche dal punto di vista delle turbe psichiche, fummo obbligati a rige ttare simile ipotesi . Lo Les o era da farsi per l 'intossicazione c ronica d.a nicotina , non essendo n1ai egli stato lln forte fun1atore, 11è in fabbrich e di tabacco , n è avendo presentato quei fenomeni g ravi del tabag ism o quali gli attacchi anginoidi, n è avendo attualmente aritmie o amnesie d ei nomi , da alcuni c onsiderate tra i sintomi più caratteristici di esso. Non era da riferircisi all'intossica7.ione da morfinismo cronico, nulla potendo indurci ad <>JT1metterlo . Non i disturbi cerebrali a tutta J>rima somiglianti , pe·r quella certa indifferen za, che il rpaziente 1nostra va per tutto ciò, ch e le era d'attorno. Si sa , cl1e caratteristica preci) pua del morfinisn10 è la d ecadenza della volontà, e del senso n1orale, laddove n el nostro am1

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1t1a la to ]a s toria clinica ci di ceva, cl1e egli aveva Lcntato di lavorare fìn o a ll 'u]tin1a sua possibili1i\ fì ~ i ca, 1)er procacciare il pane ai suoi car i. \ 0 11 Je u e abitudini parlavano di tale possibilità , disconoscendo egli , ancl1e come sostanza 111edicam entosa , l 'azione d ella 111orfina e del1'oppio in genere, cui mai era ricorso. Da ecludersi pure era a priori la intossicazione tl 'ordine m edicamentoso. E allora la nostra indagine non poteva vo1g·er15i , ch e verso le intossicazioni c ronich e di ~a rattere professionale, industriale . Le sue CJllalità di lavoratore avrebbe .p otuto esporlo a sin1i]e pericolo, e noi sappiamo qt1aoto orn1ai so110 in au1nento tali forme, per lo sviluppo incessante delle più varie industrie: de l fosforo, clcl pi on1bo, del m er curio , d el , olfuro di car1.onio, dei composti arsenicali , per ricordare I ' p rin cipali. La toria clinica ci assicurava ch e ~ 1 nostro paziente non era mai tat o a contatLo con del fosforo , di cui d el resto le manif~s tazioni tossiche croniche sono piuttosto rare, necrosi del 1nascellare , epatiti g ravi e così via; n'è col piombo o coi suoi derivati il cui impiego è tanto d iffu o. Aveva, come si è visto , nella prima fa se della malattia presentati disturbi gastro-enterici , n1a mai le tipiche · ~o licbe satnrnine, decorrenti, co m e si sa , ·.:on crisi doloro_e j)a rossisticb e. Aveva avuto un a d ermato i ; ma n on gli fu mai riscontra to orletto ~en gi,1 ale , tanto frequ ente in qu es te form e. A' 'eva a'rut o delle turbe n ervose, d iRgn osticate per nevrastenia ; ma n essuno di quei disturhj elci nervi periferi ci sen sitivi , sensoriali , trofici r m0tori tar1to comuni nei aturnini. Nè i di. t11rbi cerebrali ch e e.g li aveva presentato erano da paragonarsi a quelli psichici dell'en cefa Jopatia saturnina, n è al mo1nento presenta va sep-ni di essa com e colich e, emazie punt egg iale, ecc. Per analogh e raITToni si poteva escludere l'in tossicazion e cr onica da mercurio. Ton er a m a-i stato esposto ad esso , .'1è aveva presentato lesioni ad esso pertinenti , come stonlatite, gengivite erosiva , d enti af[u1nicati, sintomi , r he in genere non mancano i11ai e cl1e n ella congerie delle rr1anifestazioni digestive e dei sintomi n ervosi, molto simili a quelli ist erici , ci danno un preciso 1punto ii repere diagnos tico. II paziente quindi era da escludersi fosse stato e fosse aff.etto da argirismo, così com ·e non poteva per ragioni simili prese11tare una intossicazione da solfuro di carbonio . • No11 riman·e va al1ora, che un 'ultima ipotesi , forse la più giusta; potendo con essa spiegarci Lu I ta la sindrome, presentata dal paziente. Tale e ra l 'intossicazione cronica d a arseni.to di ra1ne, cioè verde di Schweinfurt. Tuttavia prima


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« lL POL!CLTN l CO »

LA N:\10

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di poterlo affermare , bisognava pur fare tale più tenacemente cefalalgico ed ast'3nico prodisamina , al fine di osservare, 0he non vi fosse fondamente. '" tata alcuna altra diagnosi capace di spiegarci È in questo periodo, che .1ppaiono i segni pienamente tutto; <lacchè l'ammetterlo, così precisi di turbe n·e rvose: vertigini improvvise, direttamente , poteva essere rischioso, non es- senso di svenimento, che rapido si dilegua, e sendo fin'oggi, per quanto mi sappia , nessun di turbe psichiche, per cui notiamo u11 profona ltro caso descri I to di psicosi dovuto a tale so- do mutamento di carattere, e.sserLdo divenuto ~ t.anza . È vero che sono stati descritti da Herpiù taciturno , più triste, più mela11co11ico, più mann, Lepin, Hackett, Missiroli dei disturbi depresso, .p iù apatico. Fenomeni tutti, cl1e a di carattere generale; come cefalea, nausea , g iudizio dei vari ricercato1'i, si _Rossono bene vertigini , astenia , quale espressio11i di in tossi- ascrivere al! 'azione tossica del verde di Schwecazione di arsenito di rame , in individui ad- infurt. Lo stesso può dirsi per l 'improvvi~o sveaetti alla sterilizzazione dogli anofili n ella lotta ni1nento , di cui egli era per esser vittima sulle a ntimalarigena con il verde di Sch\veinfurt; sponde del lago, allorchè forse imprudenterrta sono state anch e da altri .ali tori , tra cui 1nente ebbe nd in alare della mi~cela. elle egli J3arber, negate. Comunque, per C[uanto a m e spargeva con ogni probabilità contro vento. E risulti , nessun autore ha finora descritto una così noi possiamo osservare in lui presenti già nevrosi e psicosi di tanta entità , dovuta a tal e tutti i S(\,ani tossi ci dai vari autori riferiti a 1prodotto , pur co~ì diffuso nell 'indu5trja. Pa- 1'azione di tale minerale. prima ancora della r ecchi autori e tra essi Hayne, Di Mattei , Nisi co11troversia con la società assicuratrice e della hanno descritto delle dermatosi ; eritema sem- crisi psicotica acuta final e. Non v'è allora da plice, nodoso , pigmentazioni brunastre , ' 'esci- farsi m eraviglia , se in un soggetto così debicole, pustole ed infine ulceraziord , con sede litato e forse menomato dall'alcool , l'esposiprevalente sulle diLa , nei solcl1i interdig itali, zione continua e protratta all'a~sorbimento per sul collo , sulla nuca , sul g omito , sullo scroto , bocca e per cute dell'arsenito di rarr1e e il lasulle ingui11e ed inoltre lievi cong iunti '1iti e voro obblig·ato e il lungo cam111i110 per giunmodiche escoriazioni sulle narici e sugli an- g ere n el luogo di lavoro e la nutrizione insuffigoli labiali; ma nessuno di essi ci ha descritto ciente lo avesse precipitato nella crisi psicotica tin quadro tossico gen eralizzato . Era perciò, co- finale eh-e conosciamo, in cui lo vediamo esaume su accennavo , doveroso per noi essere nl ol- sto, depresso , affrettarsi ner raggi11nger la casa, to cauti , prima di ammett~re una simile in- soffermarsi, cadere in ginocchio, salire a carterpretazione patogenetica. Se teniam0 presen- poni le scale e cadere per te rra incosciente. te la .s toria clinica, noi possiamo osservare, che Allorchè per tre giorni egli rimase fuor di il secondo periodo d.i m alattia s 'iniziò dopo è. invaso da idee ossessive o a tipo n1elancocirca tre anni dal primo e precisam ente dopo nico , trascorrendo quasi tutto i] giorno sedualcuni mesi , che il paziente fu assunto a fare to , noi Io vediamo depre5so, muto, triste , riil disinfettore antimalarige1to . Gli operai come fiutare a volte il cibo a favore dei suoi piccoli, è noto, a ciò addetti , sono impiegati nelle ch e egli ritie11e . carsam entB nuLriti per ]a st1::\ paludi o nelle acque stag11anti, ove trovan si incapacità al lavoro , senza però alc11na crisile larve negli anofeli , alla rrta ni polazione o convulsiva. E tale si mantenne il suo stato depressivo, accompagnato a volte con scarsi doallo spargimento della miscela del verde di Schweinfurt, impropriamente 11oto col nome di lori muscolari fino al suo ingresso in Clinica. Non v' è dubbio , che l'alcool avrà potuto in verde di Parigi, ma da esso chimicamer1te differente . Così noi pos3iamo osservare, che iJ pa- lui più fa cilmente costituire un terreno adatto ziente divenne, accudendo a tale lavoro, aste- allo svolgersi della psico-nevrosi, cosi come il nico, anoressico, cefalalgico e ch e col proseguire trauma psichico, subito a causa della controin esso , la sindrome, iniziatasi subdola , dive- versia con la società assicuratrice per il mannire più manifesta ~ fino a determinarsi un b el cato indennizzo dei suoi presunti danr1i, ;:i l1orgiorno una infiammazione cutanea molto pru- chè egli, a seguito delle lesioni cutanee, ·prorj g inosa .dal m edico curante diagnos ticata , co- nunciò il certific.ato medico , per essere risarme dermite eritematosa e pig1nentaria specifi- cito; ma la sindrome da lui presentata non è da attribuirsi nè all'alcool, nè al trauma psica , dovuta cioè all 'azione tossica locale dell 'artienito di rame . Abbiam o così la .p rima mani- chico (come su si è visto); n1a soltanto alJa lenta e progressiva intossi cazione dell'arsenito di ~estazi o11 e tossica , ch e è una docunH~ntazion e inequivocabile dell'azion e perniciosa in lui del ra me. ~ vero , che nell 'avvelenan1ento cronico 1nineral e. Nel contempo osserviamo , ch e egli di arsenico le psicosi sono piuttosto rare e con1n cominciò a soffrire a nch e di ·irrit.azioni con- sistono principalmente in crisi di insonnia, di ;t iuntivali e di lieve catarro, ol tre a divenire confusione, di depressione, di inquietudine , al-


IAN o XLI .

.Nl ' 1\1 .

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SEZIONE l )hATJCA

quanto dis in1ili da llUalle presentate dal nostro paziente; n1a 11"0n d ol)biamo din1enticar e che il verde di Sch\veinfurt i1on è cost ituito soltanto di arsenico , ber1sl di un sale do.p ,p io: acetoarsenito di ra1n e. Diver sa quindi potrebbe es~('\re J 'a zio11e l o~~i ca di es:::;o s11lle funzioni cerebrali. Ciò posto , n oi possiamo sr1iegarci oltre il decadim ento psichico, la sindrome psicotica finale e tutte le turbe somatiche in esso riscontrate: decadimento generale, ipotrofia Jnuscolare, iperriflessie, turbe gastro-enteriche , faringite. lieve congiu11tivite e miosite con tutti i caratteri ad e '"'sa più attinenti , dolori m ealg ic i , inio ~dem a. e a ta sia. Così tutto ap11ar e cl1iaro, ogni sintomo ~ piegato e og ni dato e r eferto clinico g iustificato. E allorch è con un a sola diagnosi possiamo i11g lobare tutti i : intorni presentati dall'ammalato . e non v'è nuJJa ch e 1>arJi contro di essa , 11<· altra , c he possa n1egli0 sostituirla . come il n o. l ro maestro c 'insegn a, ci dà diritto a d accettarla <·d ~ riten e rl n ])er giu ta. Il d ecorso d el r esto ne] lungo periodo di d egenza in Clinica, circa 2 mesi , pienamente convalidò tale asserto diag11ostico. Si e bbe un progressivo e lento mig liorame11l q di tutte le turbe psichiche e somatich e; m a11 111an o ch e diveniva più tonico. Il carattere i nt ominciò a mutarsi . a divenire meno scontro~·1, a famig lia rizzare con i vicini di corsia, acl interessarsi d ell a ·ua g uarigione e a buttar e qt1e lla maschera fatta di tristezza e di sos petto , ch e gli er a divenuta familiare e ad essere a volte anch e gaio. Fi11ì col camminare b en e e ron es er e psichicam ente quasi n ormale. Durante la d egenza n on ebbe mai rial zi termi ci del r esto mai n e a veva presentati , neanche in p.as ato e r11ai crisi ner,rose di al cun genere. Com e cura ,g;li fu p r escritta: :riposo a letto , vittazion e adegu a ta e ricost.ituen ti di calcio per via endoven o a n el primo mese e p oi di glicer ofosfati e cacodilat o 1Jer via irtt ran1uscolare. Certo ch e più ch e tali cure, si semplici , valsero a1 suo b·en essere. il disintossica.rsi progressivo d el] ' orf:.a nism o in ambiente salutare e lontan o dalla causa 10 . sica . .~h·biamo avuto così a2io cli osser var e com e lln soggetto , pur g ravem ent e intos -icato d a verde di Sch'''einfurt , pos~ in u n periodo più o meno pr ot ratt o di~ into~~i ca rsi e ristabilirsi , purch P sia µost o in un arnbi-ente adatto , lontan o dal focolaio di intossicazion e e se non d el tutto corr1pleto.mente , co11 u na restitutio ad i 1iteg ru m , con ~ ln rlefictt lievissi1no psichico quale r eliquato. Qu esto caso , abbiam o cr eduto opportuno far n oto , n on tanto p er le difficoltà di i?terpretazion e che in un prim o mome nto presentava, rn a percl1è sia noto tra i colleghi, ond e i1el d eterminism o d elle psicosi si possa tener pre-

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sente anche l ' ars~nito di rame neJla patogenesi di -esse. Il verde d.i Schvveinfurt non è quindi, come dai più ,è ritenuto, capace solo di produrre lesioni nervose di piccola entità e più o meno intense lesioni cu tanee ; ma anche vere e proprie psico-nevrosi di non lieve entità. RIASSUNTO. Sog g etto 42enne, cl1e tre anni prima era tato già astenico ed enterop·a tico. Addetto alla disanofelizzazione idrica lnediante il verde di Schweinfurt, presentò clermatori intensamente prurig inosa , sindrome n ervosa a tipo astenico , sindrome psicotica a tipo dep,r essivo, culminante in de lirio ecc. : fe11omeni morbosi ricond11cibili ad intossicazione arsenicale cronica. Eliminato cruesto fa ttor e e attuanùo cure ricostitu enti , si ottenne la restit utio ad i11,t13g.. um , salvo un li eve relilJUa to J~ $i • hico.

BIBLI<JGRAFIA.

u. .

Pul)l . Health Rep. , 1921. Centra1bl . f. Bakter., Or., marzo 1926. HECKETT. Rivista di Malariolog., fase . 1, 1926. 0 1 ~IATTEI. Jbid. , fa se. 6, 1929. ~1 s r. Ibid ., fase. 6, 19,31. BAR BEn

a.

HAYNE.

' rA NZI-LUGARO. Malattie m en tali. l .iEUBE. Diagnosti ca clinica. 0PP ENH Ei l\I. Trai l at o m alattie nervose. D EJÉRI NE. Tr'llttato malatl ie n ervose.

Ricordiamo l'importante pubblicazione : Pl"'Of. Oott. CIOACCHINO FUMAROLA

Docen te nella R . Università. di Roma.

Diagnostica delle Malattie del Sistema nervoso Opera com pl eta nei seguenti quatt ro volumi : PARTE GENER.AI,E :Prefa zione e due c31pitoli del prof. c. Mingazzini. Volume in-8, di pag. VIIl-352, in ca.rta distint a, .n itidamente stamipa to, con 175 figure quasi t utte originali int ercala t e n el testo e 8 tavole, fuori testo, a colori. Prezzo L. 4 2. PARTE SPEOIATiE in tre puntate: 1) Sistema nervoso periferico. Volume di pag. 242, con 67 f igure inter calate n el t esto. Prezzo L. 2 8. 2) Sistema

nervoso centrale. MIDOLLO SPINALE. Volume di p ag. 238, con 66 fi gure intercalate nel testo. Prezzo L . 3 ,3 . 3) Sistema nervoso centrale. IL CERVELLO. Volum e di p a g. 350, con 66 fi gufI'e intercalate nel testo.

Prezro L. 4 2. Prezzo dell'opera com'Pleta (Parte Generale e Parte Specia le) L. 1 4 5, più le sp ese postali di spedizione. N. B. - La PARTE GENERALE disgiunta dalla PARTE SPE, CIALE non è in vendita. Tutta la PARTE SPECIALE, oppure le singole puntate della medesima, si possono acquistare separatamente dalla PARTE GENERALE. Questa interessante opera , di complessive pagine VII [, r r82. con 374 figu re nel testo, che costa L . 1 4 5, più le spese postali di spedizione , i nostri abbonati possono acquistarla anche con pagamen to frazionato e cioè mediante un primo versan1ento di L. 4 5 e le residue L. 1 O O in 5 rate mensili di L. 2 O ognuna Escl1lSivatnente agli abb0rtati del « Po'liclinico » che preferiscono acquistarla col pre>nto intero pagam ento, cioè contemporanea, m ente alla richiesta, l' opera è ceduta franca di porto in Italia per sole L . 1 2 O. Per L' Estero, alle L . 1 2 O, aggi.ungere L . 1 5 per le m ag, gi,ori spese postali della spediziOfle raccomandata. A VVERTENZA .

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LUIGI

POZZI ,

Ufficio

Posta le


41.J

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NOTE E CONTRIBUTI OSPEDALI RIU NITI DI

S.

GIMIGNANO.

Sopra il trattamento delle ferite del seno longitudinale superiore. · Dott. GI USEPPE Gucc1 Direttore sanitario , ~hirurgo primario. 1

Le ferite dei seni della dura madre non sono una rarità, specialmente nei riguardi dei seni cosidetti scoperti. Già prima della g rande guerra , nella monografia di Luys che è del 1900 se ne contano 57 casi, riguardanti il seno longitudinale superiore ed il seno laterale. Nel lavoro di 1\uvray , uscito nel 1913, il numero delle osservazioni sale a 163, mentre Bianchi in un recente lavoro ha raccolto nel ]a letteratura antecedente alla conflagrazione mondiale oltre 80 osservazioni di lesioni dei seni durali, in n1aggioranza del seno longitudinale superiore, in fratturati cranici. Il passato periodo bellico che mobilitò milioni di uomini, aumentò naturalmente queste osservazioni e nella pubblicazione di Santoro del 1918 vengono riferiti 10 casi personali di ferite del solo seno longitudinale su• i)er1ore. Tutto ciò valse allo studio ed alla migliore conoscenza di queste gravi lesioni. Lesioni alle quali il chirurgo si può trovare di fronte sia nel caso di una trapanazione sia nel caso· di un traumatisrno cranico. Noi prenderemo in considerazione quest 'ultimo caso poichè è l 'evenienza più frequente e ci riferiremo alle lesioni del seno longitudinale superiore, essendo questo il seno più vulnerabile perch è più scoperto. Del resto è appunto di questo seno la lesione ch·e capitò alla nostra osservazione. Ecco il caso clinico : Il giorno 10 ottobre 1930 ci viene portato d 'urgenza al nostro ospedale il bambino F. Francesco <li anni 3, da S. Gimigna110. Ci si presenta grondante di sangu e dal capo 111entre la mamma ci racconta ch e mentre il piccolo si trovava per la strada era stato urtato da un ciclista. Per l'urto il piccolo era caduto a terra battendo la testa sopra un mucchio di sassi . Lo vediamo perciò pochi minuti dopo il fatto e troviamo una larga ferita contusa del cuoio capelluto sopra la regione parietale destra, a margini largamente irregolari , grossa. come una moneta da 10 centesimi di vecchio co11io. Ci è facile accorgersi 0he la ferita non si limita alle sole parti molli, poichè esiste una vasta ~oluzione di continuo della scatola cranica dalla quale fuoriesce sostanza cerebrale che rimane i1npigliata fra i capelli.

(A~No

XLI, NuM. 11]

Si porta il ferito in sala operatoria e previa con1.P.leta r asa tura d.el cuoio capelluto, si passa all 'ispezione ed alla toilette della breccia cranica. Si mette. allora in evidenza una frattura completa comminuta dei tavolali cranici con una apertura della grandezza di un soldo di veccl1jo conio a n1argini irregolari ed. o~c11pata da numerose ;cheggie, alcune delle quali s1 ap1)rofondisco110 nella sostanza cerebrale. La frattura interessa il parietale destro. a metà circa della sutura sagittale, ad un centimetro dalla li11ea mediana . Si proce~e ora ~Ila rimozione delle scheggie. Con u~ a p1r1za oss1~ora di Luer si ingrandisce e regolarizza la breccia ossea per poter d omi1l are meglio il focolaio , e si asportano varie sch eggie che sono approfon di te nella sostanza cerebrale. Alla rimozione di una g rossa sch eggia (vedi fi-

g ura) a direzione m ediale e completa111e11le libera , si h a un voluminoso fi otto di san gue scuro , ch e inond a il ca1npo oper atorio e che distinguiarr~o venire dal ser10 lon gitudinale. Si precede su hrLo ad un ta111po11amento digitale provvisorio che ci dà la fortun a di ottenere un 'emostasi ternporanea. In questo frattempo si svolge un rocch etto di catg11t K. 6 ch e, dopo averlo tenuto per alcu11 tempo in acqua molto calda, si aggomitola e si adatta in fretta sot to al dito il quale continua cos1 a far pressione sul seno medi an te l 'interposjzione del pacchettino di catgut. · In g11esta breve manovra viene ancora un po · cli san gu e ma <lopo Lutto cessa. Insistiamo ancora 1-,er qualche min11to con la pressione digitale ma d,opo, e con molta cau tela, diminuiamo la pressione fino a farla mancare completamente. Vediamo così ch e il sangue non si riprese1•ta ed allora sos tituiaino al dito, un pacchetto di garza. Medicatura con fasciatura leggermente occluaiva. Il piccolo paziente ebbe un d0corso regolare, non molestalo n è da feno1neni cer ebrali , nè da te1nperature. Solo in 19a giorn ata si ebbe un rialzo tcr111ico, senza nessun fenomeno meningitico, doYuto ad una semplice racco}La ottocutanea ch e s})rigJiHta portò a gu arigione I 'infortunato.

Il caso si presenta interessante sotto due aspetti. I11 pri1110 luogo perch è si tratta di un


[_l\NNO XLI,

Nl-1 1\1.

l] ]

SEZIONE PRATICA

piccolo ban1bino di tre anni·, età nella quale queste lesioni sono ritenute molto rare, secondariamente per il i1tezzo cl1e adoperammo per ottenere J'emostasi.

*** Si è detto che le lesioni traumatiche del seno longitudinale superiore non sono poi tanto rare quali corr1pli cazioni delle fratture del . cranio. Le osservazioni riferite però parlano solo di fratture dell'adulto, n1entre vengono ritenute de] tutto eccezionali nel bambino, poichè in questi , oltre alla piccolezza del canale venoso , le ossa del cranio sono flessibili e poco adatte a scheggiarsi . Per queste ragioni appunto le ferite del seno longitudinale superiore nei bambini a1)partengono alle rarità mentre invece si possono avere nei neonati sia in caso di viziature pelviche, sia in seguito al parto per effetto dell 'accavallamento dei parietali che, se eccessivo, possono ·pr·odurre degli stiramenti del seno con successive lacerazioni . i\Ia non solo in caso di fratture si posso110 avere le lesioni dei seni , ma bensì anche quando il trauma agisca dall 'alto al basso sì da comprimere il cranio ed aume11tarne il suo diametro trasversale. It1 questo caso il se110, essendo aderente alJa fa ccia interna del cra11io ed avendo, come è risaputo, pareti rigide , 11011 può seguire l 'au111entato diametro trasversale e quindi si stira e si rompe. Ecco dunque che la rottura di un seno può prodursi anche in modo indiretto e senza lesioni della teca ossea. In genere la parete che più facil1nente va soggetta ad essere ferita è la parete superiore, mentre le ferite delle pareti laterali sono più rare e si a.ccon1pagnano a lesioni che interessano la massa n·ervosa. Tl seno può essere ferito in tutta la sua lunghezza, ma a seconda che la ferita si fa più :posteriore , aumenta la gravità poichè il seno longitudinale superiore , si fa sempre più ricco di affluenti e più grande co11 l'avvicinarsi al suo sbocc:o nel torculare di Erofilo. Le coniplica.ziani per cui le ferite dei seni durali sono ritenute gravi si debbono sopratutto all'emorragia, che è sempre imponente e rapidamente mortale, se i1on intervengono urgenti presidi terapeutici. In verità, in chirurgia cerebrale, l 'emorragia venosa ha sempre rappresentato lo scoglio principale per il chirurgo, poichè oltre ad aumentare la difficoltà della tecnica, molte volte obbliga a sospendere l 'atto operativo per le condiz.ioni di anemia del paziente.

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Per questo numerosi sono e sono stati gli accorgimenti escogitati per diminuire e frenare l 'emorragia. Così anche non rnolto tempo fa lo Wisct1enewski, ripetendo gli esperimenti , dello Speranski, osservò ch e l 'emorragia della diploe cessa va dopo la sottrazione di pochi cc. di liquido cefalo-rachidiano e ricoraa appunto un caso nel quale, esse11do stato leso il seno occipitale , non si ebbe che u11a emorr.agia di poca importanza. Del tutto r ecentemente 11oi Valdoni, della CJini.ca Chirurgica di Ron1a , sulla scorta di e~1Je rir1tenti sopra i cani e di casi clinici opera Li dal Prof. Alessandri, ha studiato I 'influenza J ella inalazione di anidride carbonica, sulla pressione venosa e sulla emorragia venosa neg li interventi cranio-cerebrali ed ha notato un cc effetto evidentissimo sull 'emorragia venosa n rt el senso di lJ.na evidente diminuzione. Nel caso di lesioni dei seni e specialmente del seno longitudinale superiore, l'emorragia è fra le più impone11ti che si possa avere. A spiegare ciò ci soccorre anche quì l 'anatomia la quale ci insegna che le pareti sinusali sono istologicamente caratterizzate dall'assenza assolut~ di fibre muscolari liscie e dalla scarsezza dell'elemento elastico. Se a questi fattori ricordiamo . l 'aderenza intima dell'osso , specialmente nella parte posteriore, ed il voluJne stesso del vaso che, reciso, rimane beante, noi ben ci spiegheremo la gravità di tali emorragie ed i numerosi mezzi escogitati per dominarle. Una volta leso il seno, si possono osservare . ' evenienze: . p1u 1) nonostante la lacerazione, il sangue non esce dal vaso; può restare nel vaso stésso senza dare quindi emorragia; 2) il sangue si può versare all 'e.sterno e · dare una emorrag·ia ra pida·m en te mortale; 3) il sangue si può infiltrare sia sopra, sia sotto la dura rr1adre; 4) il sangue si può infiltrare nelle parti molli del cranio . · Nel primo caso siamo in una condizione che possiamo chiamare fortu11ata e dovuta quasi sempre ad una scheggia che fa da tampo11e. Qualche rara volta questa n1ancanza di emorragia è dovuta al fatto che l'aderenza del seno alla parete ossea ·è così forte che il sangue non riesce a scollare la dura madre sicchè è il sangue stesso che fa da tampone. Nel secondo caso abbiamo rapidamente la morte per dissanguamento ed il ferito non fa in tempo ad essere soccorso.


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Nel terzo caso ci troviamo di fronte all'emorragia sopra e sotto durale. Nei versamenti sotto durali, che si hanno specialmente nelle lesioni delle pareti laterali, il sangue trova una facile via di uscita e guadagna ben presto la base cranica . Nel versamento extradurale invece, l 'ematoma può avere più o meno estese proporzioni, a seconda dello scollamento della dura madre. Così alle volte può interessare anche l'altro emisfero, forn1ando il cosidetto ematoma a dorso di asino. Nel quarto caso il sangue scollando i pia11i aponeurotici viene a formare un ematoma sottocutaneo che resta in comunicazione col seno e che Lannelongt1e chiamò aneurisma venoso traumatico. Da tutte que$te varietà di emorragia il chirurgo si imbatte più facilmente nel primo caso poichè è appunto durante la toilette della ferita e la rimozione delle scheggie che questi si trova d'improvviso di fronte all 'emor• ragia. Parlando delle complicazio11i delle ferite dei seni non dobbiamo tralasciare un 'altra grave complicazione più rara si ma immediata quando si presenta, e cioè l'entrata dell 'aria n el seno stesso e la conseguente morte in11)rovvisa ·p er ·e mbolia gassosa. Dallo scorrere la letteratura n.on sembra che sia un fatto molto frequente ma pure sono registrati casi di morte sul tavolo operatorio. In occasione di un caso capitato al Volkmann, un suo assistente, il Genzemer, intraprese una serie di esperime11ti sopra i cani per studiare le condizioni che possono favorire l'entrata dell 'aria nel seno. Egli dopo aver messo allo scoperto il seno longitudinale superiore lo feriva e ne lasciava sanguinare la ferita fino alla morte dell 'animale. Constatò che la penetrazion e dell 'aria avveniva generalmente dopo che l 'emorragia era diminuita. Osservò anche che nelle profonde inspirazioni si · aveva penetrazione di aria e concluse perciò che l'inspirazione d 'aria in seguito a ferite dei seni si va verificando quando per la grave emorragia o per movimenti profondi inspiratori la pressione nell'interno del seno diventi negativa. A proposito di pressione del sangue nei seni della dura madre è interessante ricordare gli studi accurati ·del 1Ferrari. Questi, considerando nel seno ferito i due tratti, il centrale cioè ed il periferico, venne alla conclusione che nel tratto centrale, in condizioni normali, si può verifi care una pressione negativa mentre i cambiamenti di posizione dell'animale possono moti i rì ca re tal e pre_ ione. Così sollevando il capo

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dell'animale la pressio11e negativa discende mentre sale sopra zero se si abbassa il capo ~ otto il livello del corpo. Emorragia dunque ed embolia gasso sa sono le due COD;lplicazioni alle quali il chirurgo si trova a dover provvedere d ' urgenza nel caso di ferite del seno longitudinale superiore: frequente e quasi costante quella, rara questa, ina ambedue mortali. Per esse la n1ortalità di tali ferite , astrazione fatta dalle frequenti complicazioni endocraniche alle quali si accompagnano , è molto alta. Nella statistica di Warthon (1901) che si })asa sopra 70 casi~ dei quali 40 del seno long itudinale superiore, 26 del seno ]aterale, 3 del seno cavernoso, I del seno retto , si ha una J)ercentuale del 64% dei morti , della quale il 60% interessa il seno longitudinale superiore. Nella statistica dell 'Auvray sopra 163 casi si è avuto il 41% di morti. In questi sono suddivisi gli operati ed i non operati: questi ultimi sono 51 con una mortalità de11 '8'2%, mentre gli operati raggiungono solo il 21 % di morti. ~el lavoro di Sant.oro dove sono studiati 10 casi di ferite del solo seno longitudi11ale superiore e tt1 t Li operati, nessuno dei feriti morì per dissang uamento. Non è quindi chi non veda l 'i1111Jortanza che si ha per il chirurgo di armarsi di tutti i inezzi possibili per impedire una morte per emorragia e a tale proposito vediamo perciò quali sono i m etodi -che il chirurgo può seguire per dominare l 'emorragia. Dobbiamo innanzi tutto ripetere che l 'evenienza più fre·quente nella quale si trova il cl1irurgo è app11nto l'emorragia da rimozione di scheggie, evenienza che per fortuna è anc l1e quella più giustiziabile di cura, come precedentemente abbiamo visto. I n1ezzi pri11cipali eh~ si sono adoperati per arrestare l 'emorragia dei se11i della dura madre ed in modo speciale, quella del seno longitl1dinale superiore sono vari e cioè : là compressione ·digitale, la forcipr essura , l'allacciatura, la sutizra ed il tarriponamento. La compressione digitale è evidente che non può essere che un mezzo di emostasi provvisoria che lì per lì può risolvere situazioni diffi cili, sia per la sua pronta e facile attuazione , sia perchè può dar tempo per far fare la toilette della ferita e mettere cosi in luce il campo operatorio inondato di sangue, sia per provvedere al miglior mezzo per un ' e1nostasi definiti va. Essa può essere fatta sia applicando urt dito direttamente sopra la sorgente del I"enlo r-


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SEZIONE PRATICA

ragia, sia, quando è possibile, prendendo fra il pollice e l'indice della mano, il vaso sanguinante. Nella com pressione è da notarsi che non è necessaria una forte pressione poichè la pressione dei seni durali è piccola e costante mentre la velocità di corrente è bassa. Questi fatti, dovuti alle particolari ·Condizioni anatomiche dei seni, sono molto importanti poichè ci spiegano il rperchè non siano n·e cessarie forti • • co1npress1on1. La forcipre ssura mediante pinze emostatiche a permanenza può dare dei preziosi servizi per la sua rapidità. E' necessario però che la parete del seno si lasci prendere e comprimere, ciò che invece è molto difficile perchè le pareti sono molto rigide . Per questo solo raramente è stata adoperata. Anche una volta riusciti a prendere il vaso, rimane però il grave pericolo c h e con siste nel lasciare dei corpi estranei a c ontatto di un tessuto molto delicato , e che per varie ragioni, non ultima quella dell 'eccitazione post-operatoria, possono produrre serie complicazioni quali un rinnovo di emorragia per spostamento , allo11tanamento o strappo della pinza, oppure anch e l'affondamento nella sostanza cerebrale. In alcuni casi poi, alla rimozion e delle pinze tenute per qualche giorno , si è riprodotta l 'emorragia. I.J 'ablaccialura che per essere il metodo cort'e11 te di emostasi chirurgica, dovrebbe essere perciò un metodo molto usato , non può esserlo jJerch è la maggior parte delle volte è i1npos.. ibile. L'allacciatura può essere laterale e circolare. Nel caso dell 'allacciatura laterale si tratta come sempre, di far passare un laccio al di là della punta della pinza, e si può considerare quindi un completamento della forcipressura . Questa manovra però offre delle grandi difficoltà , poicbè rper la rigidità delle pareti, queste non si prestano ad essere comprese nel laccio, mentre nei movimenti sia pur semplici ma necessari per passare il laccio la pinza può strappare le pareti con una conseguente maggiore emor• ragia . Nell 'allacciatura circolare è necessario che i lacci siano due, uno a monte ed uno a valle del punto leso, poichè i due monconi sanguinano tutti e due, dati i numerosi affluenti. Per far questo e cioè per far passare i lacci c ircolarrr1ente è necessario che ci sia un campo ben chiaro, men tre è anche necessario un certo te.mpo, tempo che può essere prezioso. E ' questa una condizione molto rara a verifi carsi poichè ci troviamo quasi sempre in un

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campo ristretto ed ino11dato di sangue. Pur tuttavia questo mezzo di emosta~i è stato usato da vari autori fra i quali il Saviozzi con un accorgimento particolare di tecnica, ma non è chi non veda che non può essere un rimedio di estrema urgenza. Infatti, come be11 dice Bianchi, la duplice allacciatura del seno può considerarsi un intervento relativamente facile e di uso corrente per es. nella estirpazione di tumori della volta che abbiano invaso la dura ed obblighino a fare una più o meno estesa resezione di questa al livello del seno stesso. ~la le cose, conLinua il Bianchi, sono molto diverse e più gravi allorchè ci si accinge non già ad isolare e legare un seno longitudinale sano ed inte- · gro, messo allo scoperto dopo una sistematica cranio-resezione, ma un seno ferito o lacerato a tutto spessore, dove il sangue inonda tutta la breccia ed è di estrema urgenza giungere allo scopo in mezzo a tessuti lacerati e non sempre riconoscibili . Anche la sutura che rientrerebbe nel mezzo ideale , solo raramente si presta ad essere eseg·uila. Una volta riuscita essa non solo provvederebbe all 'emostasi ma bensì anche alla ricn nalizzazione del seno. P er far ciò però è necessario che il seno sia altlJJiarnente scoperto e preparato e che ci sia una superficie relativamente vasta di dura m adre scollata. R inoltre necessario che la ferita del seno sia lineare senza nessuna perdita di so tanza poichè altrimenti è impossibile che ta utura riesca dato che la parete del seno è Le"a ed inestensibile. 'futtavia essa è stata praticata , e con successo , in vari casi ma è certo che nelle ferite lacere, quali generalmente si hanno , non è neppure da tentarsi. Da Kevenstorf è stata adoperata una sutura detta parasinusale e che consiste nel perforare co11 l 'ago non la parete del seno, ma la dura madre vicina . Per far ciò però occorre sempre un certo periodo di tempo ed una certa chiarezza sul campo operatorio e bisogna quindi vedere se le condizioni del paziente permettono di poter mettersi di fronte a queste condizioni. Per ultirno abbiamo il taniponaniento. Il tamponamento, pratica di antica data, è stato usato sia dal lato interno, sia dal lato esterno. Il tampon~mento interno è stato usato zaffando stipatamente sia con garza, sia con catgut, la cavità del seno. Preconizzato dal Lister, fu adoperato co11 successo dal Lucas-Championniere e dal Leyars


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che ìntrodusse n el seno fino a sette metri di catglit. In cor11plesso però è un metodo usato molto raramente e non abbiamo nessuna descrizione di casi recenti , rr1entre è al tamponamento esterno che dalla grand.e maggioranza dei chirurghi viene data la preferenza, come quello che risulta molto più pratico. P er il tamponamento esterno sono stati adoprati vari accorgimenti di tecnica e sono stati usati vari metodi, sia zaffando con garza o con catgut , sia media11te l 'a pplicazior1e di pezzi di muscolo e di aponevrosi. Cosi Kenned)' pensò di utilizzare un piccolo lembo aponeurotico preso dai tessuti vicini, e .messo a contatto della ferita mediante la compressione digitale ed ottenne l 'emostasi in trenta secondi (metodo a francobollo). V. Horsley consigliò di applicare sulle ferite sanguinanti dei pezzetti di muscolo. Da allora l'impiego del muscolo come emostatico ritornò in onore e numerosi altri chirurghi che si sono occupati di chirurgia cerebrale in. n1odo speciale, c1uali l(ocher, Cushing , Alessandri, De Marte] , !Bastianelli R. ecc. fecero uso di questo metodo. Da Mintz fu adoperato proprio nel caso di ~una e1norragia di t1n seno cerebrale. In genere questi chirurghi si valsero di un innesto autoplastico e fu De Martel che introdusse in chirurgia cer ebrale il trapianto muscolare eteroplastico a scopo emostatico adoperando prima muscolo di coniglio e dopo muscolo di piccione . In uno studio accurato e del tutto recente , Pacetto ha dimostrato che l 'azione en1oslati.ca del muscolo si deve sopratutto ad un'azione biologica e ch e i trapianti liberi eteroplastir,i di tessuto muscolare sia di coniglio ·che di piccione sono più attivi di quelli autoplastici, senza trovare differenza nella specie dei due animali. A prova di ciò oltre i propri lavori speri1nentali, n ei quali per due volte ha adoperato pezzetti di muscolo in emorragie del seno longitudina]e superiore, riporta quelli clinici del prof. Alessandri. Per evitare poi alcuni inconvenienti che questi trapianti eteroplastici possono dare, quali la i1ecessità di dover portare l 'animale in sala operatoria ed il pericolo di trasportare col trapianto eventuali infezioni dell'animale, ha studiato la prepa!azione di estratti muscolari fatti con tecnica personale , con i quali ba ottenuto un'azio11e emostatica intensa , uguale e forse superiore a quella col trapianto stesso. Non è cl1i non veda l 'importanza di questi risultati che mettono nelle mani del chirurgo 1

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dei m ezzi sopra i quali può fare sicuro assegnarnento. Anche i)er questi però occorre essere bene organizzati poichè i11 caso di urgenza sia tutto pronto, nè quindi possono essere elevati ancora a metodo di uso corrente. Per 'q uesto è al tamponamento esterno con garza che i chirurghi hanno dato la preferenza come quello più semplice, più comodo e più pratico. Per ben com prendere l 'azione di questo tamponamento conviene ancora ricordare che la JJressione del seno long·itudinale superiore non è alta. Ciò si deve alla speciale rigidezza della i)arete del vaso. Questa rigidezza che è una delle principali difficoltà per ottenere con n1ezzi chirurgici l 'en1ostasi, è invece provvidenziale per la circolazione encefalica di ritorno. Infatti per essa, alla rnassa encefalica viene assicurata una circolazione venosa costante sì çla non risentire gran che dei mutamenti continui di volume indotti dalle diastole, dall 'influenza del respiro, dallo stato vasomotorio e dal peso della colonna sar1guigna nelle varie posizioni del capo. Per q11esti fatti il sangue raccolto nei seni non subisce variazioni di pressione, mentre si sa d 'altra parte che la corrente del seno è ritardata i1oichè alcune tributarie vi b·occano contro corrente e queste opposte cortenti fanno si che si produca un ritardo al corso del sa11gue. Da queste brevi considerazioni anatomo-fisiologich e si comprende come nei seni non ci possa es ere una pressio11e m olto forte. C:iò è di grande importanza specialmente per il seno longitudinale superiore , poichè se il vaso avesse una pressione molto forte, occorrerebbe anche un tamponamento compressivo 1nolto forte ecl allora si verrebbe ad esercitare una compre~­ sione sulla massa cerebrale non essendo il seno longitudinale a ridosso di un piano osseo. In questo caso il tamponamento sarebbe ut} ri1nedio da non potersi adoprare. Visto così che la pressione del se110 longitudinale superiore è piccola ne viene di conseg uenza che nel caso di emorragia non è n~ces­ sario un ta111ponamento compressivo. Il tampor1amento ha per scopo in genere di confrontare i labbri della ferita e di fare in modo al sangue, che non viene sotto forte pressione, di sostare e di coagulare fra le maglie della garza. Come si è detto in genere il tamponamento esterno è stato fatto quasi sem1Jre con $tri scie di garza. Con questo però si viene a realizzare un tamponamento c~e no11 può essere ~~fi11i­ tivo e che obbliga a lasciare aperta la · ferita


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mentre resta poi l'eventualità purtroppo frequente di una nuova emorragia alla rimozione della garza stessa. Adoprando del catgut, invece noi realizziamo un tamponamento definitivo perchè il catgut si riassorbe . Questa sostanza , sebbene già u sata dal LucasChampionnière e da Leyars, solo recentemente è ritornata ad essere ripresa per opera del 1Fer• • rar1n1. Questi in una comunicazione al]a Società di Cultura Medica della Spezia e Lunigiana (25 agosto 1932) faceva conoscere un suo metodo di tamponamento al catgut, nel caso di ferita del seno longitudinale superiore prodotto da frattura cranica e basato sopra accorgimenti di tecnica del tutto personali . Ed è appunto a questo metodo ch e noi ci siamo attenuti, salvo qualche variante. Egli dopo aver riferito che basta una· compressione minima dice che <( il tamponamento in genere deve avere quattro requisiti. I 0 che sia a tenuta perfetta ; 2° che possa essere applicato con grandissima rapidità; 3° ·che si presti ad essere tenuto fa cilmente; 4° che non debba essere più • rimosso ». Il Ferrarini trovò questi quattro requisiti cc nell'approntare preventivamente un cuscinetto elastico e sufficientemente malleabile di sostanza riassorbibile , da poterlo al momento opportuno applicare direttamente sopra la sorgente emorragica e modellare in guisa che esso colmi e riempia la · lacuna della breccia craniotomica n . Per raggiungere ciò adopra del catgut grosso N. 5-6 che svolge e pone in acqua calda affinchè si rigonfi e rar.n mollisca sì da prendere un aspetto gelatinoso. Fatto ciò aggomitola il filo e lo modella secondo la forma della ferita. Tutto questo prepara preventivamente in modo da avere il tutto pronto durante l'atto operativo. Oltre a ciò il 1F errarin1 dà m olta importanza alla preparazione di un lembo di cuoio ·capelluto che al momento opportuno possa essere ribattuto sopra a guisa di opercolo. Nel nostro caso, data l'estensione della ferita non abbiamo potuto preparare un lembo a questo scopo ma dopo ottenuta l'emostasi solo per precauzione abbiamo messo sopra un pacchettino di garza che abbiamo assicurato con una fasciatura compressiva e che ·abbiamo asportato alla prima mediic atura. Non è chi non veda l'importanza di questa sostituzione del catgut alla garza, per il quale il metodo del catgut può giustamente chiamarsi cc definitivo » no11 offrendo « quei pericoli di ripresa dell 'emorragia e di pree)'ccupazione

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per una possibile infezione da trasporto ; quali ha il tamponamento fatto con garza ed in genere con qualunque materiale non riassorbibile e che necessariamente deve essere rimosso ». Al tamponamento , come del resto agli altri mezzi elencati che non siano le suture, fa seguito la trombosi del seno. Questa però non produce disturbi almeno che non insorgano· fatti infettivi. Ciò è stato dimostrato recentemente dal Bianchi e fin dal 1888 da tFerrari. Questo ulti1no autore osservò ·cl1e l 'obliterazion e di un seno della dura madre cerebrale non costituisce nessun ostacolo alla circolazione dei territori cerebrali dipendenti e non origina in esse nessuna profonda alterazione anatomica. Il ~,errari vide che per ottenere la morte dell'animale (cane) era necessario legare conternporaneamente più seni, poichè se questi venivano legati ad intervalli l 'animale pote' a sopportare la chiusura d.i tutti i seni. La trombosi quindi che viene in un seno durale· in seguito al tamponamento, non è di nessun pericolo e non può essere una ragione per non adoprare il tamponamento. Questo, quindi , e in modo speciale il tamponamento a l catgut, per lçi sua praticità resta il mezzo di uso corrente di fronte alle gravi emorragie dei seni cerebrali. Potrà fallire solo in casi di lacerazioni molto ·e stese del seno: sono questi però i casi che si accompagnano anche a traumi molto gravi che di per sè m ettono sul;>ito il ferito nell'impossibilità di non poter giovarsi dei presidi terapeutici. · Nel considerare poi l'effetto emostatico che si ottiene col tamponamento esterno al catgut, non dobbiamo vedere solo un mezzo meccanico, ma bensì probabilmente anche un mezzo biologico nel senso che il sangue tra le maglie dei fili di catgut trovi .un ambiente molto favorevole alla coagulazione. Noi in esperienze fatte sopra i cani, abbian10 osservato costantemente che, una volta. messo allo scoperto il seno longitudinale e f~rito, l'emorragia si è subito. dominata dal gomitolo modellato ·di catgut messo sopra solo legger.. m ente, mentre ciò non si otteneva con le striscie di garza, con la quale occorreva un po' di compressione, rrtolta stoffa e più tempo .

Nell'elencare poi i vari mezzi che noi abbiamo a disposizione per frenare l'emorragia dei séni, non dobbiamo tralasciare un altro accorgimento che non abbiamo visto riferito e che in qualche caso · potrà essere utile, vogliamo dire la non rimozione delle scheggie.


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.€ un ri1nedio questo cl1e potren1n10 cl1iam are profilattico i11a del qualè non vedian10 le ragioni per cui in certe circostanze n on possa ' 'e11ire atte11uato~ Abbia1110 visto che u110 dei pericoli magg iori nelle ferite dei seni è appunto la comparsa improvvisa de11 'emorragia n1entre viene rimo sa una scl1eggia che fa da tampone. Ci sembra perciò non fuor di luogo che quando ci si trovi in presenza di fratture craniche ch e siano situa.te in vicinanza della linea n1edia11a oppure n el tratto che dall 'inion va alla n1a ~ taide , n on si debba di1nenticare che un seno potrà essere stato leso e che u11a scheggia potrà far da tampone ad una g rave emorragia. In questi ca i si do,rr à ponderare accuratamente se nel trattamento della breocia, si dovranno asportare tutte le scheggie. Naturalmente ciò non potrà essere levato a metodo poichè sappian10 che oltre ai fatti di con1pressione, i frammenti completamente distaccati ' ranno incontro a n ecrosi e debbono perciò essere estratti ed allontanati per impedire fatti suppurati'ri. Tuttavia qua11do ci si trovi di fronte a fratture cranicl1e di zo11e pericolose per l'eventuale lacer azione di un seno , una semplice asportazione di sch eg·g:ia cr ediamo debba essere seriamente valutata .

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Alla fin e ora di questo lavoro e dando tino sguardo al valore ch e ciascun m etodo descritto può avere, non ci sarà difficile riconoscere al tam"Ponamento ester110 , una notevole superiorità sopra tutti g li altri metodi , i quali , pure, a seconda delle circostanze, si possono dimostrare preziosi. Certamente non si può non riconoscere che il tan1 ponan1en to non è il metodo più chirurgico poicl1è l 'allacciatura o meglio la sutura sono e sarebbero i mezzi ideali di en1ostasi . l\'Ia abbian10 visto però che questi possono essere attuati solo in certe, determinate circostanze, mentre il tamponan1ento è quello cl1e si r e11de sen1pre· più pratico , perchè più sen1plice e .più sicuro. e ch e ha avuto il favore dei maggiori chirurg i che si sono interessati di questo argomento , quali il Lu~rs , l Auvra~-. il Ricard. Se al tampona111e11to con garza, noi poi sostituiremo il catgut a'rre1110 ut1 tan1ponan1ento sicuro e definitivo , e scevro cioè dei pericoli di infezione e del probabile ripetersi dell 'emorragia, pericoli che ,·engono a1)punt o riferiti al tamponamento con garza . 1

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:\LI, Nui\1. 11]

lllASSUNTO . ..

·Si parla delle complicazioni e della cura delle ferite del seno long. sup. Passati in rassegna i Yari metodi di en1ostasi , l 'autore si intrattiene sul tamponamento esterno al catgut , ch e r~ u-ta -il mi-g-li&re. BIBLIOGRAFIA.

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[ANNO

XLI , NuM. 11]

~ EZIONE

R1cARD. Des ruptares traumatiques du. sinu laterale. Lyon Chirurg., n. 4, 1929, pag. 476. SANTORO. Sulle ferite del seno longiluclinale maggiore. Boll. delle Scienze Mediche, Bologna, 1918,

fase. III. SAVIozz1. Suzl,: jerile del seno longitudinale superiore. Rivista Ospedaliera, 1917, pag. 301. Sou. Considerazioni cliniche ed analonìo-palologiche su 110 traumatizzati cranio-cerebrali con speciale riguardo ad Qllcuni casi rari. La Clin.

Chirurgica, fase. VI, giugno 1932. S.

~UPIEWSKI .

La prima su tura del seno longitudinale superior e. Rip. in cc Hildenbra11ds Jah·resb. », 1906, s. 409. VALDONI . L 'impiego dell 'ipopressione e delle inalazioni di anidride carbonica nell'eniostasi indiretta in chirurgia cranio-cereb rale. La Clinica _Chirurgica, fase. 4, 1933, pag. 373. \iV ARTON . Annals of Surgery, 1901, vol . XXXIV . 'VrscHNE\VSKI. Arch . filr Klin . Chir., 1927 Bd . 14G . . ..544 '

SUNTI E RASSEGNE. lNFEZIONI. • Localizzazione elettiva ed infezione speri· mentale da Bacterium coli.

(E. PuGNANI. Gior . di Batter. e Jmmun ., ottobre 1933).

L'A. ha voluto portare un contributo a l discusso problema della localizzazione elettiva che, enunciato da Rosenow e confermato d a lla sua scuola con numerosi lavori, è ancora oo-0 getto di studio e di controversie. A tale scopo ha coltivato un ceppo di Bac ter ium coli in tre modi: A) su agar comune; B) '"'u fegato in vitro; C) su fegato in vivo . Dopo una lunga serie di passaggi ha inocula to in tre lotti di cavie - mediante iniezione intracardiaca -: i tre diversi s tipiti così otte11uti allo copo di verificar e se il germe mantenuto per tanto tempo a contatto con il fegato ave se acquistato per 1' organo ;:;tesso una particolare elettività di localizzazione. Parallelamente ha studiato il co·m portamento delle difese immu11itarie di tutto l 'organimo e particolarmente del viscere di fronte a ciascuno dei tre stipiti batterici. Ha osservato che il Bacterium coli in esame, trapiantato successivamente su fegato sia in vitro ch e in vivo, ha a cquistato un potere di localizzazione elettiva verso il viscere stesso, localizzazione ch e è apparsa più evidente intorno alla sesta ora dal] 'inoculazione. Tale tropismo elettivo però si è dimostrato a ssai la bile perchè il germe, allontanato dal fegato e coltivato per qual ch e tempo su Agar comune , ha perso completamente tale sua affinità elettiva. L ' organismo, dopo un primo momento di an ergia, l1a rep.gito all'infezione mobilitanclo i l1oteri di difesa ematica. Contemporaneamente .anche g li organi degli animali infettati con il 1

421

PRATI CA

cepp~

ee

particolar1ne11te il [egato ha11no co1111nc1ato ad .assumere un lie, issimo potere battericida . Al diYer o co1l1 j)Orta1ne11to della distribuzione nel fegato dei tre diversi stipiti batteric i ha corris·p osto un differente grado di reazio,n e d el .. i te111a reticolo-endoteliale. Infatti m entre neg li anin1ali trattali con i ceppo controllo A la reazione del fegato allo stimolo è stata di lieve entità, tale reazione è apparsa )10tevolissima nell e cavie infettate con il ceppo B ed ha raO'giunto il suo massimo in quelle inoculate c;n il ce1)1)0 :p arallelamente al primitivo enorme accumulo di gern1i ed aJl.a lo ro successiva rapida distruzione. "f?al. comples o degli esper,i menti si può qu1.nd1 an1metter e cl1e un germe, coltivato in eri e u di un de terminato organo sia in vitro ch e in vi,1 0 , po sa acquistare un particolare trofismo. per .l 'organo . stesso ta le da consentirgli , n,ella 111fez1one p enmentale, dt a ccumularsi in gr a ndi quantità nel! 'organo in esam e nelle prim e or e <lall 'inocul azion e. Tale affinità persiste per tutta la durata della sua convi,renza sul viscer e n1~ rapidamente i .attenua e scompare c1uando il germe stesso veng a riportat o nelle primiti,re condizi oni ambientali . Poco dopo ] 'accumulo d eji gern1i com .p are nell 'org ano a .. '." ali to un aumento de11 'attività biologica verso i mi crorgani smi jnvasori ch,3 si rivela con una rapida dim.inuzion e d ei batteri tessi consecutiva ad un aumento d el P. B. dell 'organo e d el sangue. Quest 'azion·e antibatterica può essere do,ruta a. du e ca~s~: o ad una capacità antigena elett 1v.a acqu1s1ta dal fegato durante i successivi passaggi su organo, o a llo spostan1ento di tutte le dife e mobili dell ' organismo an cor valido ver so la zona maggiormente invasa. Si ha dunque una prima fase di accumulo elettivo dei germi nell 'organo , a cui segue a breve scadenza una reazione difensiva dell 'organismo tendente a localizzare l 'infezione A seconda poi d el risultato di questo tentativo di difesa si passa a lla seconda f.a<se che può essere o di localizzazione clinica sul viscere 1preceden temente assalito o di sepsi generale con in va ione di tutto l 'organismo. C. Tosc.<\NO. 1

e

1

Il significato clinico del B. coli haemoJy. ticum. ('~r .

L. N ILES e .T. (~ . ToRRBJ. Th e .4.1rieric. Jon rri. of th,e Med~c . Sciences, genn. 1934).

Da .qualche ten11)0 si ~a che alc•1ni ceppi di b. coli hanno proprietà emolitiche, rr1a ci sono di,rergenze di opinioni sulla loro importanza clinica . Per quanto riguarda la Jor o frequc11za n elle feci Dudgeon, Wordley e Ba,,·tree li hanno trovali 11el 35 % dei casi su 21 coliti d egli adul ti e n€1 36 % dei casi su 11 diarree dei ban1-


ltl'

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« lL POLICLINICO >)

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XLI, NuM. 11]

bi11i, i11e11Lre si tro,~avano solo nel 13 % su 39 tubercolari vivi o morti nella parte cervicale adulti norn1ali. 'f odd li trovò 13 volte su 100 dell 'utero e, in altp casi, nell 'uretra. Sacrificati g·li animali a distanze varie di temlattanti senza diarrea. In 200 casi di tifo , colite post-dissenterica, infezioni settiche delle po, da un 'ora a tre settimane, ed esaminati in serie i preparati n1icroscopici, ha potuto osservie respiratorie, Dudgeon li trovò nel 6 %· Nell 'intestino di morti non per malattie in- vare la connessione linfatica esistente fra vetestinali il b. coli hemolyticus fu trovato nel scica e la parte cervicale del! 'utero. L 'A. ha potuto seguire la corrente dell 'iin55 % dei casi da Klingenstein (più spesso sul c olon, 1neno spesso n-ell 'ileo e nel oigiuno). chiostro attraverso i vasi linfatici nel legaIn proporzioni diverse fu trovato in infezio- rnento largo ed in quello ovarico, al di sopra ni urinarie da coli. dell 'orlo pelvicq, ne·l le regioni delle arterie Il coli emolitico ha proprietà antig·eniche iliache comuni, a livello dell 'ilo renale. più spiccate del non emolitico. Secondo DudCon accurati esa1ni istologici di sezioni delg eon quando jl b. cc>li en1olitico si Goltiva ab- 1'uretere, ha potuto constatare la diffusione bondantemente dalle feci c'è una tossiemia nel tessuto areolare periureterale e non a caric-0 c he si g iova del vaccino specifico. delle pareti di esso. Gli AA . trovarono presente il b. coli emoliHa constatato pure che l 'invasione renale si ·tico nel 25 % degli adulti normali , nel 50 % è ver.ificata p er la via linfatica perivascolare. In di quelli con anacidità gastrica, n el 20 % dei un · caso ha constatato che la· diffusione dalla c asi di psoriasi , nel 59 % delle coliti ulcera- parte cervicale al rene è avvenuta solo dopo tive, nel 59 % delle coliti semplici, nel 63 % un 'ora dall 'iniezione di bacilli vivi. delle dermatiti , nel 40 % delle tossiemie inteLe stesse diffusioni ha viste iniettando instinali, nel 100 % delle diarree o delle stipsi chiostro di china nella parete uretrale o nel tesspastitc he. suto periuretrale. Il coli emolitico fu dimostrato virulento nel Conclude d ' accordo con altri autori che la 53,6 ~lo dei casi , mentre <1uello 11on emolitico 1riaggioranza delle infezioni renali, risulta da solo nel 23, 9 %. una ascesa dagli organi genitali, dall'uretra e Su 672 correzio ni di feci questo germe fu dal trigono vescicale. Per provare quest 'ultimo trovato n el 31 %· 1Furono studiati 18'0 malati fatto l 'A. ha instituito una serie di esperienze: con b. coli hemolyticus, nelle feci di questi , ha iniettato dell'inchiostro di china alla base 67 avevano una semplice colite con tossicemia della vescica di cavie maschi. Gli animali mointestinale, 6 colite ulcerati va , 11 urticaria, 5 rirono dopo 49 ore dall'esperimento e ]e sezioedema angioneurotico , 16 acne semplice , 5 ac- ni microscopiche dell 'uretere mostrarono che la ne rosacea, 5 eczema, 4 prurito, 7 fibrosite , 5 diffusione non si era avuta a carico della -parete pielite, 4 artrite cronica infettiva, 7 psiconeu- dell 'uretere ma attraverso la rete linfati.ca che rosi , 4 ostruzione duodenale cronica , 5 ulcera si tro,ra nel grasso periureterale. peptica, 9 ipertensione, 3 epilessia e 17 maL 'A . si pone due problemi : lattie varie. 1) fino a qual punto le infezioni renali soI malati furono curati con ~utova ccino. Nel 93 % dei casi il b. coli emolitico non fu tro- no dovute ad ascesa diretta dal basso lungo il vato nelle feci dopo la cura e solo in 4 non corso dell 'uretere o di una invasione delle adiacenti glandole linfatiche. si ebbe miglioramento. R. LusENA. !Dagli esperimenti dell 'A. risulta che sono La diffussione di infezioni della parte cer- possibili ambedue le vie. L' A. nega che l 'infezi·o·n e possa avvenire per le vie delle papille. 1

vicale dell'utero nel sistema urinario e l'ascesa di infezioni dalla regione inf. verso il rene.

(H. P.

WINSBURG-WHITE.

Th e British J ournal

of Urology, sett. 1933). L ' A. , rilevati i rapporti di vicinanza tra gli c•rg;ani genitali e urinari esercitanti funzioni diver~, ricorda la possibilità di associazioni di processi patologici sia allo stato acuto che crfrnico, e con1e la diff~1sione clei processi stessi venga favorita dalla latenza dell'infezione. Pertanto rileva che è un errore, a volte, occuparsi dell 'eliminazione di un disturbo senza ricercare il fattore eziologico. L' A. per provare il nesso linfatico fra la parte cervicale dell ' utero e il trigono della vescica, ha istituito una serie di esperimenti su animali. Ha iniettato inchiostro di china oppure bacilli

SCANDURRA .

Con~ributo

alla diagnostica delle malattie del groppo ''tifo esantematico ,,.

(/i. PREVITERA.

Boll. Ist. Sierot. Jl1ilanese, di-

cembre 1933). Per quanto non vi sia ancor.1 una classificazione definitiva delle tnalattie del gruppo esantematico, si dà purtuttavia valore ad alcuni caratteri che permettono di individualizzarle. Così l'agente trasrr1ettitore del 'irus è un criterio importante ed un altro è costituito dai fenomeni provocati negli animali di laboratorio per l'inoculazione iel vin1s stesso. t stata anche tentata una ~lassificazione fondata sui saggi di immunità crociata. L'A . .porta l 'attenzione sul possibile valore diagnostico del reperto istopato1ogico de11e pa-

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i ANNO

XLI, Nul'c. llJ

SEZIONE PRATICA

pule. Questo finora è stato fatto solo in alcune n1alattie del gruppo del tifo esantematico. ~·raenkel per primo descrisse le lesioni istologiche della papula nel tifo esantematico: queste colpiscono le piccolissime arterie e consistono nei noduli cellulari i cui elerr..enti infiltrano tutta la parte vasale che diviene irriconoscibile. Successivamente si ha emolisi locale e 1p oi vera emorragia per diapedesi o per ressi. G. Bompiani oltre a que~ti noduli ha osservato noduli cicatriziali e focolai più ampi di infiltrazione cellulare :Jiffu-:;a. Pecori nel suo la vor:> $Ul tifo esantematico b enigno non diffusivo ripo.rta osservazioni istoJc~giche sulle pap..il~: si tratta di alterazioni caratteristiche dei minimi vasi, consisLer1ti in tumefazione e degenerazione dell 'endotelio ed anche infiltrati perivacsali a focolaio , non diffusi , costituiti da linfociti. I francesi nelle Jlapule della febbre bottonosa han110 riscontrato all'inizio: epidermide e derma normale; alterazioni a livello dei piccoli vasi ch e sono attorniati da infiltrati cellulari a manicotto. Successivamente nelle pa])U1e che 11anno subito la trasformazione purpurea, l'ep,i dermide è sollevata al centro e i capillari so.n o fortemente congesti . L 'A. ha avuto m odo di :"tudiare istologicamente le papule di due casi di tifo esanten1atico attenuato (morbo di Brill) con i seguenti reperti: lo spessore deJl 'epidermide è normale; in essa si notano delle cavità dovute a fenditure nello strato malpighiano. Derma normal e r1ella struttura generale : esistenza in esso di numerosi centri infian1rua tori jr1 rappo1 to coi piccoli vasi che sono dilatati ; vi sono anche zone di infiltrazione diffu')a ;ellulare. Oltre ai fatti infiammatori si notan o emorragie e fatti di eden1a. L 'A. dà particola re in1portanza alle lesioni dell'epidermide che semib rano proprie delle febbri esantematiich e benigne o ch e .almeno non sono state finora descritte i1e1le paipt11e del tifo esantematico classico. .i\.ncora però le ricerche sull'argomento sono scarse ed incon1plete e quindi non è possibil e trovare nel q uadro istopatologict) della papuJa , dei dati che permettono di differenziare le diverse malattie del gruppo. ~ necessario per c,iò contint1are lo studio ch e se accurato potrà molto p·r obabilmente essere fecondo di rist11tati . ' ' rcENTINI . 1

Encefalite ed influenza. (M. DE CR1N1s . 1\1iin.chener Mediz. Woch e1iscrift, 26 gennaio 1934). f~ ome

in molte altre malattie infettive (tifo , tifo esantematico, sca rlattina , ecc.) anche nell 'influenza si possono verificare disturbi ch e indicano la compartecipazione del sistema nervoso centrale. Ma nelle forme ordinarie non si riscontrano alterazioni vere e proprie del pa-

re11chima cerebrale, ed i dis turhi slessi vanno attribuiti a fatti meningei. Si tratta 1p er lo più di fenomeni nervosi ge11erali (cefalea, dolori lungo gli arti, sensazioni vertiginose, senso di astenia), che ·si manifestano nella fase iniziale e consentono spesso al medico di fare una diagnosi precoce. l 'ali sintomi possono persistere per tutto il corso della malattia e non di rado anche durante la convalescenza. Tenuto -conto della mancanza di r eperti anatomo-patologici macr o- e microscopici della sostanza cerebrale, delJe alterazioni constatate nel liquor , nonchè dei peculiari caratteri di alcuni di detti disturbi , i sintomi stessi possono in gran parte considerarsi come fenomeni irrilativi dipendenti da una meningite sierosa. In effetti la caratteristica cefalea influenzale non è localizzata, s 'irradia dalla nuca ed è spesso accusata come dolore agli occhi. Ma a parte ciò nel corso dell 'influenza possono manifestarsi fenomeni più gravi segni di un 'effettiva alterazione del tessuto cerebrale: si parla allora di encefalite influenzale. Il quadro morboso s'inizia con fenorr1eni generali , non di rado con stati deliranti , amenziali , comatosi. Rapidamente cornpaiono sir1torni di lesione a focolaio: mono- ed emipleg ia ,. afasia, dislurb1 della sen sibilità e della reflettività. Vi po ~sono essere complicazio11i men ingee ch e ~i manifestano sopra tutto con temperatura m olto elevata e alterazioni del liquor (aumento della pressione e del contenuto di cellule e albumina). Nei casi d el genere occorre fare la diagnosi differen ziale con al tre forme ch e hanno analogie sintomatologich e le quali possono trarre in errore: m eningite cerebro-spinale epidemica, en cefalite e•p idemica , en cefalite postvaccinica, en cefalite lossica (W ernic ke), en cefalite r1eriassiale diffusa. Nella rneningite cerebro-Spinale epidemica i sintomi meningei sono prevalenti ed il liquor presenta gravi a]terazioni caratteristiche, per cui OO'ni co nfucsion e dovrebbe esser e impossibile. L 'e11cefalite postvaccinica dà sonnolenza, coma ma non sintomi a focolaio definiti . Sintomi caratteristici sono le mioclonie, il trisma ed altri fenomeni di meningismo, disturbi degli sfìnteri anale e vescicale. Per altro la diagnosi si b·a sa essenzialmente sul fatto che l'affezione com·p are qualche tem!)O dopo l 'inn esto vaccinico. ·più difficile è la differenziaiio11e dall 'encefa lite periassiale diffu::sa , nella quale per altro sono caratteristici le paresi spesso spastiche delle · estremità, gli accessi epilettiformi, I 'a. tassia, l 'esagerazione dei riflessi . Il liquor è sempre normale. L'encefalite tossica per quanto a decorso acuto si manifesta in seguito ad intossicazione alcooli ca. Sono caratteristici di questa · a ffezio-


[AN1'o XLI, Nu~i. Ili

« JL POLICLINICO >1

ne la si11drome di Korsakov.1 , il delirio, la paralisi completa degli oculomotori, i fatti poJineuritici, i disturbi del li11guaggio, l 'atassia, la mancanza di febbre. La diagnosi differenziale con l 'encefalite epidemica o Jetargica ha im1portanza sopra tutto per il fatto che questa affezione si riscontra con maggior frequenza durante il corso o a seguito delle .p andemie i11fluenzali. In generale l 'en cefalite epidemica si manifesta quasi sempre fin dal primo momento co11 sintomi cereb·r ali. Dopo un brevissii1 10 periodo prodromico durante il quale si riscontrano i sintomi generali d ell'influenza (cefalea , astenia, sonnolenza , dolori agli arti, sensazioni vertiginose) si sviluppa in modo acuto il complesso clinico. Poichè il processo morboso colpisce quasi sempre il cervello medio si han110 subito paralisi oculari, tendenza al sonno, disordini extra-1)ira1nidali: ipercine i, parkinsonismo, movimenti atetosici e coreici , 1r1ioclonie dei muscoli addominali , singhiozzo, fissità della mimica. Oltre a ciò si hanno disturbi delle 1r1otilità vescicale ed intestinale, a lterazioni della sec rezione salivare, d ella p ressione sanguigna, e talvolta anche algie in dipendenza della compartecipazione delle vie sensitive d el talamo. I riflessi cutanei e tend inei sono per lo più ina lterati . Il liquor è iperteso , presenta un aun1ento di zu cch ero e d i eleinenti morfologici. ~.\11 'en cefalite epide111j ca fu dato il n on1e di letargica perch-è le prime osservazioni fac.evano riten er e come sinton1a costante e patognomonico d ella malattia il sonno , la letargia. Sta di fatto però ch e g li studi ulteri?ri hanno dimostrato come n e lla grande maggioranza d ei casi la letarg ia manchi del tutto o sia presente solo una sonnolenza talvolta tanto leggera da non richiamare l 'attenzione d el paziente e del m edico. Viceversa esistono in varie con1binazioni i sintomi su accennati che depon gono per una lesione dei nuclei della base. L'na questione che è stata molto discussa , e ch e è discu ssa tuttora è q:uella delle r elazioni tra en cefalite epidemica e influer1za. La ~oincidenza delle .iue· ultime lnalattie i11 forma epidemica durante la g rande guerra fe~e r itenere tr.attarsi di 1nalattia ad agente specifico unico. L 'A. però inclina .a credere ch e l 'en cefalite epidemica non può:.. considerarsi com e u.n a c omplicanza della influenza ·e non può qul'ndi co11siderarsi identié·a .. con l 'encefalite influenzale. Mentre questa ,è una complicazione d ell 'influen za, l 'encefalite epidemica è una sindrome nervosa per sè -tante con caratteri epidemiologici, etioloaici , clinici ed anaton1opa toJogici particolari. · A parte il fatto c~e ~a. i ?i en cefalite epidemica si sono constatati lnd1µendentemente da ogni epidemi a influenzale . l 'A. rileva ch e n e1-

le dette e11ce faliti non è stato mai riscontrato il bacillo di Pfeiffei· cl1e.. i ritiene specifico dell 'influenza. Le manifes tazio11i cli11i ch e ed i postumi del1'encefalite epiden1ica sono netta111e11te differenti da quella influenzale, in rapporto al fatto che m entre in @esta le lesioni sono diffuse a tutto il cervello e specialn1e11te alla corteccia, i1ella prima invece sono quasi esclu. ivamente. localizzate al cervello medio. ])11rante l 'ultimo ventei1nio sono stati osservati alcuni casi di en cefalite cronica che sono stati rapportati a quella acuta epide111ica. Essa può. assumere due forme: amiostatica e coreo-atetosica. Nella prima amiostatica si riscontrano di sturbi della stazione e dell '.andatura con tendenza alla ])ro- ed alla retropulsione , disturbi del respiro , ipertonia g·enerale, mimica i11espressi,ra. Nella forn1a coreo-atetosica si riscontrano movim enti involontari a carattere coreico o .atetosico, ei11iballis1110 , di, -e rsi tipi di tics, 1potonia. L 'e11cefalite cronica si , tabili$Ce insidiosamente, a poco a ,p oco, fin o ad assun1er e la forma stazionaria. D al punto di Yi ~ ta a11atomo-patologico si risco11trano tutti i 1Junti di transizion e delJe lesioni acute a quell e croniche: dai fenon1eni reattivi infi an1n1ator1 nelle pareti dei vasi alla 1perproduzio11e di glia. La cura d ell 'encefalite influe11zale è la stessa di quella dell 'influen za. D_ata Ja g ravità della cornplicazione occorre giovarsi di tutti i mezzi , e tra questi delle iniezio11i rJi ~i ero dei conva]escenti e 1'autoemosieroterapia. Le iniezioni di urotropi11a riescono vantagg iose anch e per calmare le sofferenze subiet• t1ve. Nelle forme croniche si .adopereranno a seco11da dei casi l 'atropir1a , Ja sco11olamina e simili. "; .... r ,. .... Dn. .

Un caso di febbre p11rpnrea delle monta· gne rocciose osservato a Parigi. (.-\. .

L El\-TIERRE .

La

Press:~

n1 édicale,

17 feb-

braio 1934). L ' A. riferisce la storia di un collega, il professore B . .. , ch e lavora11do nel suo laboratorio a P·a rigi con il virus d ella febbre delle Montagne Rocciose , fu colto da questa malattia che ebbe andamento assai grave e fu superata con difficoltà. Il B ... , un anno prima, aveva avuto una inie. zione di vaccino anliesantematico (invece delle tre consigliate); durante la malattia gli furono praticate altre due iniezioni di sier o di convalescente di tifo esantematico. La malattia , come è noto , è caratteristica d elle ~1ontagne Roc ciose (Stati Uniti); essa si caratterizza per l 'insorgenza insidiosa e . la caduta :per lisi , la durata da 11na a tre settimane, la febbre alta (39°-40°) e ~ontinua , i dolori m11scolari e articolari inter1si , lo stato atasso-

..


[AN~o

XLI,

N1 · i\1

11)

42~

SEZIONE PRATICA

adihainico , e la comparsa di u11 e anten1~ roseo, :poi violaceo e talv0lta eroortagico, su tutti i tegume11 ti , non escluse le piante e le palme. La n1alattia può essere leg·g era e guarire, o .grave e mortale, aocompagnandosi allora a ma11ifestazioni emorragiche o n ecroticl1e della cute, stato di coma, e complicazioni banali a carico dei poln1oni o dei reni. Il tipo cc Bitter Root Valley » dà le form e gravi , il tipo Idal10 le l ~gere; n el primo gruppo la mortalità è :iel 90~0 , nel secondo del 6%. La per$isten.~a del virus in natt1ra è assicu1·ata da alcuni tipi di roditori selvaggi ; e ]a zecca lo trasmette dall'animale all'uo1no. Il sangue dell'uomo malato contiene il virt1s , giacch è inoculato nel peritoneo della cavia ri:produce in questo anirL1ale un quadro morboso simile a que llo spontaneo . L'age11te specifico della malattia è una Ptickettsia . microrganisn10 rli forma lan ceolato, colorabile al Giems:l; lo si ritrova sempre negli organi. e sopratutto n egli endotelii vaSicolari dei soggetti c urnti di febbre purpurica. La lesione is tolog ica più itlteressante è co -stituita dalle lesioni d ei vasi , e ~1)ecialment e d elle a rteriole. in cui si nola110 infiltrazioni JPonocitarie perivasc olari e proliferazioni d ell'endotelio (endang ite infettiva specifi ca di olbach). La r eazione (li \i\Feil E'élix. è positiva in qua-si tutti i casi t1ella prima settimana fino a I : 2500; poi i 1 Lasso e.ade per ri ~ alire alla fi.r1e della malattia. l-licerche r ece11ti serrtbrano li imostrar e c h e trn la febbre delle ~Ionti.lg·ne Rocciose e quella del Brasile esista un.:1 cor<Lunità di virus. ' 'ariando soltanto a seconda delle regioni il rn ec<'.anis mo della sua trasmission e : e la febbre bottonosa del Mediterraneo e quella del Giappone sembrano avere anch'esse, con le prece. denti , t1n 'cc aria di famig lia »., V . SERRA.

vv·

1

MISCELLANEA. L'andamento ormonico del ciclo femminile. { W . Sca qELLEH . Deu,tsch e 1'1f :.>idizini sch e Wochenschrift, 5 genn a io 1934). ·

Il ci clo sessuale femminile, il cui co111pimento normale . . i estrin::;eca con la nJ estrua2ione 1 ris ulta dall 'azio11 e combinata del] 'utero, -dell'ovaio. d ell 'ipo·fisi e del cervello nledio . L'.ab1azione dèll'ovaio ·e ,iel lobo anteriore <iell 'ipofisi determina atrofia dell 'utero e d ei caratteri secondari femmi11ili. 1,umori lesioni d el cervello medio , localizzati nella r egione irpio talamica , detern1ir1ano infantilisn10. L 'iipofisi ed il c-0rvello nleclio governano il .ciclo sessuale femminile ch e si svolge con i110dificazioni parallele deJl'ovaio e d ell 'uter o. Nell'"ovaio avviene la m aturazio11e di u11 follicolo e dell'uo·vo in esso c ontènuto, n1entre

nella tnuèosa dell ' t1tero avvengono particolari · fe11omeni di ·p roliferazione e di secrezione. Insorr1ma nell 'ovaio e nell '11tero .Jella do11n a sessualmente rr1atura in media ogni quattro settimane è preparata ·u na gravidanza , sono cr eate le condizioni l) ÌÙ favorevoli per l 'annidamento dell 'uovo eventua lmante fecondato . Se la fecondazione non avviene, anche la decidua non è più necessaria , ed allora segue l 'espulsione della Jnucosa 11terinu sotto forn1·a di m estruazione. Il paralle]ismo tra le m odificazioni ovarich e e quelle uterine ·è interdipendente. Durante il processo di maturazione de] folli colo nell'ovaio si forma un ormone (or1ttone folli colare) ch e h a la proprietà di attivare l.a proliferazione della mucosa uterind.. Dopo I 'ovt1]azione si forma nel cor.p'O luteo un ormone, il quale ha la proprietà di deter1ninare la fase secr.3toria della mucosa uterina proliferata. Questo ormone non ha alcun' azione sull'utero ~he non sia stata precedentemente influenzata dall'ormone follicolare . Gli studi di Butenandt avrebbero assodato che l 'orm9ne follicolare sarebbe un ossichetone con formola C1 !\ H22 O. . , e ·:~he quello del corpo lt1teo apparterrebbe allo stesso g ruppo di sostanze. Le· ricerche di Kaufmann hanno dimostrato che nelle donne castrate o originariamente amenorroiche si possono determinare con gli ormoni suddetti successi,ramente le fasi proliferativa e secretiva della mu cosa ute• r1na . Ma gli ormoni se·ssuali femminili non si producono spontaneamente nell'ovaio; essi si producono a seguito del] 'azione di un a1tr0' ormone elabora.t o d.al lobo anteriore dell'ipofi si (ormo·n e antipofi~3ario gonadotropo). Si tratta , di una so stanza azotata , solubile in acqua, che, come l'orrn1)ne tireotrooo e l 'insu lina , serr1bra essere un p·r odotto di scission 6' del I'a·Jbum ina . Nei pi·ccoli animali di ambo i sessi esso consente di attivare la fun?;ione delle glandule sess uali , P:f:''?vocando ] 'estro nell·e femmine , mentre nei maschi eccita le gla11dule interstiziali ed indirettamente· determina lo svilup1)0 e la secrezione delle glandule seminali e della prostata . Zond.e k ed Aschheìm sostengono che il lobo anteriore secernerebbe non uno ma due orn1oni gonadotropi, uno che eccita l'attività follicolare e l'altro quella del corpo luteo ; essi li chiamaJìo Prolan ·A e i:B. L'esistenza · di questi due orn1oni distirlti è ·11eg:lta da m olti autori. Pl1ili1)p· ha tro·vato che in d eterrl1i11ate co11dizio11i, e i)arti colarm~nte durante la g r avida11. za, i l lob·o an teriore è 1praticam étite ma11cahte di orn1one gonadotropo. Ql1esto fatto fa · su p porre ch e I '.ipofisi a sua volta risenta I ,,a zione d egli ormoni O\'arici , i quali ne eccit erebb·e ro r eciprocamente la funzion·e . I fn tti clinici e s perirnenta]i din1ostrer ehbe-· 1

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cc lL P OLJCJ...INICO ))

ro ch e tale real io11e dell'ormone follico]are i1on si eserciterebbe direttamente sull'ipofisi ma attr averso la ~.timolazione di t1n particolar e centro sessuale esistente n el cervello m edi o. Secondo questa interpreta·i ione le interrelazio11i tra utero, ovaio , ipofisi e cerve.Ilo n1edio si svolgerebbero secondo un circo·lo chiuso. L'eccitazione partente dal centro sessua le cerel)ral e attiverebbe .attraverso determinate vie n ervose la funzione del lobo anteri ore del1'ip,o fisi, i cui ormoni versati in r,rcolo pro,roch erebh.er o· la secr ezione llell 'ovaio ' la secrezion e d egli ormoni folli colari e luteinico , i quali ecciterebbero rispettivam.~nte la fase 1)r oJifer a nte e secretoria ·lella rr1 ucosa uterina , e provocherebbero alterazioni d egli elementi sessuali secondàri (mammari , vaginali). D'altra parte lo stesso orm<?n e follicolare ~c­ citerebbe lo, stesso centro sess uale cerebrale , la cui eccitazione attiverebbe la fun7.ione d el1·ìpofisi e così di seguito si ripeterebber o gli stessi fatti a cat ena . Tuttora discussa è la quistione se 1'ipofisi secèrn e effettivamente due ormoni (Prolan A e B) . com.e riten gono Zond ek ed Aschheim . o-ppure uno solo . Le ultime risultanze tenderebb ero più verso quest'ultìn1a ipotesi. · Tl tra n sito dalla fase pro1iferativa a quella secr etoria d ella rr1ucosa uterina segue sotto I' azi611e luteinizzante dell ~uovo in maturazione. Dopo la morte d ell'uovo, co1npa r e la meRtruazione. Durante la gravida11za nori è più l'uovo , ma l'em.brio11e ch e nel corion secerne una gr an quantità di orn1one follicolare.

DR.

La . probabile natura all~rgica dell'avvelenamento da . cincofene. 1

(A. .T. Qu1cK. ·The Americ . .lol1rn . of the Me. 1dic. Sciences, gennaio_ 193!) .

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Og-gi la n atu.r a .tossi ca d el _cinçofen e ~ hen n ota~ m a sono passati quindici anni di uso clini co ·del cincofen e i)rima cp e ne fosse d e~critto il · pri:m.9 e:aso . di avve]~nament_o, per cui l'argomento, merita di essere studi~to per quel che riguar~a if meqcanismo di .azi9ne . Va ri AA. ha11no n otato la somiglianza del1'a,rvelenamen to da cin cofene ·coi fenomeni aller gici. Shoot e Bauer hanno raccolto 41 casi di r eazioni aller gich e d a cin.cofene e a questi n e aggiunsero altri 4. I disturbi osservati 'fur on o eruzion e cu tan ea polimorfa , edema , spesso febbre , e qt1alche volta disturbi vasomoiori g ravi . Jn qualch e caso f11ro110 notati esacerbazione d ei dolori rlrti r,olari e disturbi gastrointestinali. Leucopenia , linfoadenopatia ed co~ino fìlia fl1ro110 reperti non cospicui . La sen sibilità al · cincofen e è sem1pre stata acquisita; a11che nei casi in cui si ebbe alla prima somministrazione r.tera stata una preced ente in gestione m~diante misture antireumatich e. La sen sibilità è specifica J)el cincofen e , perch è n on si ebbe per il neo-r.incofene.

XLI, NuM. 111

[ANNO

L 'atrofia gialla aie.uta del fegato prodotta dal cincofene potrebbe essere una manifestazione allergica di un organo interno paragonabil~ al fenorrieno cutaneo ~i Arthus. A questo concetto si è indotti anche dall'osservazione di casi di grave atrofia acuta del fegato con piccolissime dosi di cincofene. Petty ha d escritto un <.;a.so di pancreatite a cuta emorragica e necrosi grassosa dopo uso di 10 compresse di cincofene: Non è facile accettare quest'opinione che l 'atrofra del fegat<? da i~incofene rappresenti un fei:tomeno allergico, specialmente se si tien conto che negli individui che presentano questi avvelenamenti non si hanno reazioni cutanee , n è reazion e di "Pra,usnitz e Ktistner • • positive. Gli iodo-cincofeni e i~ ic omposto con sali citato , I '.a tofanil, sono più pericolosi del cincofen e, me"t1tre lo è meno il neo-cin·c ofene. L' A. consiglia in tutti i 111odi le seguenti precauzioni nell 'uso del cincofene: deve essere S<)Inministr~to solo in malati che si possono sorvegliare contint1amente ; non si deve dare a periodi di c ura s~uìt.i da periodi di riposo. si deve sospenderlo atppena passati i disturbi della malattia; non si deve dare a malati già riconosciuti come asmatici o ammalati di febbre da fieno o con ipersensil?ilità per al~re protein·e e specialmente . a malati ipersensibili per il sal~cilato di sodio: Inoltre si deve evitare la somministratione di un vaccino o di una .p roteina a scopo d_i 1proteinoterapia , contemporanea~ente .alla cura di .cincofene . Non si darà oincofene a chi ha già il fègato malato; però è bene ·osservare tCh e il cincofene ha provocat~ danni anchs a malati co11 fegato integro. . . La Cl1ra dell'atrofia acuta · del fegato s1 fa coll'uso di g lucosio , di insulina a p~ccole dosi e g luconato di calci<;>. ~i terrà il malato a. dieta povera di grassi e di proteine, sem·pre si darà latte scremato. .L' A. descrive tre casi di avvelenamento da cincofene: uno era del tipo allergico, gli altri due erano atipici perch,è c'era epatite senza ittero. · · , R. hus-éNA. •

Sulla cura chirurgica del diabete. CIVI. DoNA.TI. Die Mad. W elt, 13 e 20 gennaio 1934). L' A. , dopo avere sommariamente riassunte le basi cliniche e sperimentali che }1anno condotto ai primi tentativi 'di cura chirurgica del diabete e principalmente la teoria dell 'antagonismo ormonico fra pancreas e surrenali nel ricambio dei carboidrati, p;rende in considerazione i vari metodi chirurgici finora attuati a tàle scopo e ne· discute il valore. La enervazionè dv una surren11le è stuta· tentata per primo dall'A. sulla base degli .esperimenti di Ciminata , i.l quale aveva potuto constatare ch e l 'enervazion e d elle · s11rrenali n e]

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[A No XLI, Nul\i 11]

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SEZION E PRATICA

can e diabetico per pancr eat ec to1J1ia l~ro cl1J ce­ va un abbassamento d ei valori glicemici. Nel caso dell 'A. si trattava di u11 diabetico g rave nel quale l 'en er vazion e della surrena le sinistra a veva portato un notevole miglior an1e11to generale d ei sintomi ch e durava a11cora due mesi dopo l ' operazion e. Rivist o tre a nni d op o l 'int ervento però si poteva con st at are con1e il risultato fo sse stato incoinpleto , i11 qua11to la sintomatolog ia si era di n uovo aggravat a p11r en za g iur1ger e a l grado di prima . In seguito altri casi analoghi con buoni risultati son o st ati co111u ni cati d a vari _\ _.\.. : fra q u esti i11teressanti dLte casi di Giordano n ei quali qu est o A. praticò la <::n ervaziorte bila ter<tle delle surrenali , i11terYe1lto. ch e fu b en. sopportato e died e notevole inigliora m ento dei sinton1i: sì cl1e i può con cluder e com e la e11ervazion e delle surrenali. a11ch e non essendo una t erapia per così dire sp ecifica d el cli ab et e, p ure h a i1ot evole importanza sulla toller a11za ver so i carboi d r ati n ei diabetici ed eleva la sen sibilità di q l1-esti ' ;er w la insulina . Il blocco ile.ali splancnici e la SJ)[a11cri i cotomia n ella cura clel diab er.e trovan o la lor o base n ella teoria r h e ri co11osre n·110 "11Ja11 r 11ico il signifi cat o di via <li c onlltt.~ i o n e d ello ~ timo­ lo n ella glicost1ri fl s perin1c111 ale da stimolazion r d e1 4" ve 11 t r i e o Io . Pa r e o rmai acce rt a to cl1e il -;is tf' m a i1er vof;O central e re~ol a la r eazion e g li cemiça a1;11un to attraverso gli ·p ]an cn ·; ci. Secondo Takat ch e ha Clperat o di r esezio11c h ilaterale degli splan cnici t1na giovane con diab et e gr ave n ella qua le dopo l 'inter vento i ebbe au1nen.t o d ella t oll eranza dei carboidra ti ed aumentata . e nsibilità ve rso l 'in . ulina , il 1n eccanism o 1er a pe utico di un tale int ervento ·c o11sister eb·b e i11 una azione indiretta n on olo st111e surren a li , n1 a a n cl1e sui vasomot ori d el pan r rea . I ris ultali eb e co11 1ale inte rvento i otte ngon o son o dunql1e :::in1ili a qu elli otten uti con l 'enervazion e d elle surren a li. La surrenalectomia, potendo essere attuata soltanto unilater aln1 ente, pèrde ogi1i signifir.a to com e cura chirurg ica del diabet e. ~ in f érvento b en sonportat o ron1e l o dimostran o la lunga serie di surre na Jectomizzati p er altre r <t izioni . Pieri in un paziente ch e era st at o opera t o di ~t1rrenal ect o·mia ~inistra p er iperten ion e. n ot ò ìln ~])ba~~a n1 e nto della g li cen·1i n r h e durò niù di l>n ann o. In un giovane . }n r ui d.a tre anni si er a .n1nn ifestato lID diabete grave , praticò una s11rrena lectomia ~ini stra e notò <Jbbassam.ento deJl A glico~t1ria e migli oran1 er1to dei sintomi . St1 f'si invece non notò alcun mig lioramento in un paziente sotto·p osto a lJo $fesso i11tervento .

.L 'en,ervazione e 1a simpa_tect0n1,ia c/1 ilnico dell'ilo del fegato h.an no dato sperimentaJ m ente buoni risultati ma si sorlo dimostrate poèo effi caci in ;:linica. Più importanti sembrano g li studi sull 'a•

zion e d el blocco

anes t:~tico

dei segrrienti 11,er-

vosi paravertebrali corris1Jon de11ti all 'innervazion e ep·a tica. flirschl1orn e Popper 11an110 n otato, in segt1ito alla .an estesia de ll '8°, 9° e 10° segm ento dor sale diminuire la glicemia, aumentare I 'azione dell 'insulina. La s i~mpa.t ect o mia. d elle arterie ch e irrora n o il p a11c reas è stata t entata solo sperimental111en te con ri8ultati analog hi. La sepairaziorie parziale del partcreas si basa !';ll alc uni risultati spe riinen tali ott enuti da ~fa n sfeld , il quale })r a ti'"'a11do la Jegatura dì u n a m et à del p·anc rea ~ sen za le·d er e i vasi irt n10.d o cl1e alla por zion e d el pan cr eas rimasta lJervia r imanesse la dopp ia fun zion e escr etoria e incr etoria , pot è dimostrare ch e n ella porzi one di pan cr eas !'im ast a isolata si aveva un n otevo.Je aumento delle isole di Langherans e..d una iperprodt1 zio ne di i11sulina . ..!\.Itri AA . ban no confermato le ricer ch e ii Mansfeld, pur non essendo sempre d'acco rd\) se le form azioni ch e si r iscontra no nel t essuto sclerotj co dopo legatura della via di escr ezione siar10 vere i~oJ e di Lan g·h er an s oppure t essuto acinoso in via cli r egressione. Un tale intervento è st ato praticato con J)u oni ri~uJtati da Hii ttl su un giovan e diabeLico, da · Lin l1 ard in 1 caso e da ·r a kats in due· casi con mig lio ra mei.1t o d ella t0Jl e rar1za ver so· gli zu cch eri e maggiore sen sibilità all'insuli11a . Da Pieri infine, il quale n o n n otò alct11l mig lioram ento. an zi ebbe u11 p eggioram ento dei sintomi e della glicosuria . I l tra.pianto di tessuto· pan. ~ reatico, cJ1e h a dato })u o ni r is al tati "]Je rin1e nta 1i a Branr.atì «? Taka ts, ha il liifetto ch e il trapianto dopo ]1.r eve t empo vien e riassorbito. f_,a leaatura de l .dotto 1,i .Stenone o l 'asi1or tn zion e dell e ghi ar1dol e sali, .a ri avrebbe d at o ·peri1 n en talmente ab bassam ento d ella g licemia e ciò, secondo Golja 11itzki , per l 'aum ento d i un a ipot etica secrezio ne ·i nterna di que~t e ghiandole, ]a quale fun zione sar ebbe d a a ttribuire ad alcune grosse cellul e .1 m ezzaluna simili a qu elle trovate d a Giannt1zzi nelle g11ian do le sottomascellari . · Altri pen sano invece ch e la legatura d el dotto di Stenone provochi l 'im ·m issione irt circolo <li un~ sostanza la quale abbia azione simile ti ll 'i11s ulina o p.r ovochi aurn ent o· della serr ezione insulare del pancr eas . La legatura del dotto di Stenone è stata ten tat a in ,,ari casi di d.iabete : Golianitzki dice • addirittura di aver avt1to ~ osì delle guarigioni , ma Gohrbaudt e J""u cl1eri n i h anno avuto ri ultati n egativi: Sussi su tr e casi h a n otat o in u110 mig lioran1ento llo tevoli s ·im o e n egli altri dt1 e nesst1n risultat o . La paratiroid~ctomia patziale n ell 'endoa rterite diabetica è st ata le11 tata per primo da Batai ·e Dogliotti i quali , ave11do n otato in tin caso· di .a rte rite diabetica alti valori calcem ici .. 1


« IL POLl CLii'ilCC >>

[A:\"NO XLI, NuM. 11]

piccolo tun1ore molle, di c olore violaceo, pieno di sangue. Le varici si riscontrano per lo più alla base della li11gua . L'emorragia tonsillare è rara: si verifica ·p er lo più in s~auito a traumi medicatori o chirurgici (tonsillectomia) e più di rado in seguito a cancro. . La mucosa delle guancie può sanguinare per lesioni locali (traumi da asperità di denti, gan g·rena o noma) o per cause emorragiche generali. Talvolta in coi11cidenza delle mestruazio11 i si può avere lo scolo di saliva sangt1inolenta (em osialamesi) . Le stomatorragie. Le stomatorragie, adunque, possono dipen(G. LYoN. Bulletin 1\tl édica-l, J O febbraio 1934). dere da cause locali e generali: J.e en1orrag·ie che si produco110 a livello della 1) Le cause locali sono 1)revalentemente ca ità boccale sono generalmente poco abbontraumaticl1e: chirurg·iche (frattura del masceldanti, 1)rescindendo , naturalmente , da quelle di- lare, estrazione di denti, ecc. ), o accidentali pendenti da alcune lesioni (traumi gravi, ,rarici , (ferite della lingua e della mucosa delle guancancro della lingua) o da determinate condicie). Nel caso dell'estrazione di denti l 'abbonzioni generali (emofilia, emo,g enia). Tuttavia danza e la persistenza dell'emorragia dipende u11a semplice avulsione di denti può essere talvolta da influenze generali (emofilia, emoI occasione di un flusso di sangue prolungato e genia) . tale da provocare uno stato preoccu1)ante. Tale Le altre cause locali sono il cancro , g li anemorragia ,è tanto :più a ten·1 ere in qu,a nto può g iomi . . le ' rarici la gangrena o non1a; stabilirsi insidiosamente: arrestata al momen2) le cause generali sono: le malattie into dell 'inter, ento iniziale , può riprodursi dopo fettive a carattere emorragico (vaiuolo e più qualche ora , talora di notte mentre il soggett o di rado t ifo); lo scorbuto tanto degli adulti che dorme , 11er modo che questi a l n1attiuo si svede i bambini (morbo di Barlovv) nel quale la g li a })agnato di sa11gue, pallido , ~n preda a mt1cosa gengivale è viola(.;ea, gonfia e molle; ve rtigini, co11 1t1tti i ~ intorni dell'an em ia ]10 S1- ]a leucemia con u lceraz.ioni e false membran e • della inucosa boccale; 1'emofilia che talvolta emorragica. Per lo più 1'emorragia boccale co11siste iit un viene messa in rilievo , appunto , in occasione di un'estrazione di denti o di una •piccola fesemplice scolo di saliva sang11inolenta . Può esrita della lingua o delle guancie; l 'emogenia, sere isolata o coin cidere con emo rragie mulnella quale la stomatorra15ia co incide con altiple: epistassi, porpora , ecc. tre emorragie, con la porpora sorJra tutto. Il sa11gue può provenire dalle gengive, d al Il trattamento delle stomatorragie deve ('Sfrenulo della lingua, da 11n alveolo dentario, ~ ere preventivo quando si sospetta . uno stato dalla ling11a, delle tonsille, dalla mucosa dellf • emofiliaco . Prima di procedere a qualsiasi ingu.ancie. Le ge nfrive 1)ossono sa11guina.re sia in un tervento si praticheranno iniezioni di siero di punto localizz,a to , e ciò si verifica 'p er lo più cavallo e si sommini s trerà cloruro di calcio. nelle lesioni traumaticl1e , sia i11 modo diffuso . Ogni qual volta esiste un'emorragia diffusa si faranno praticare abbondanti lavande con !11 questo ultimo s aso la muco~;a gengivale è tutta intera coperta di sangue liquido o coagu- acqua ossigenata molto allt1ngata (due cuclato; al di sotto la mucosa 11a un colore fec- chiaini in un bicchiere) 3.llo scopo di rendersi cia di vi.no. è tumefatta , rammollita , cosparsa · conto dello stato della 1nucosa; si deterge questa con tamponi imbevuti della stessa soludi 11lcerazioni e di false membrane . Tale reperto s ·incontra nel corso c)i 11na malattia in- zione per asportare gli essudati pseudomemfettiva a carattere emorragico (vai11olo, tifo) o branosi e d i roaguli ; si 1oceano le u lcerazioni r on acido tricloracetico. di una malattia gener ale (sco rbuto , leucemia L'emorragia dipe nde11tc da una condizioa cuta , emofilia) . n e generale 5arà curata 1n conseguenza: L 'en1orragia che si produce a li vello di un nel caso di scorbuto si faranno pennellaalveolo d entario è co·n secuti,ra ad un'estr azione. zioni di Sll CCO di limone, di tintura di cocleaIl frenulo della lingua sanguina qt18 si semria o di ratania, e conte mpora11eamente si prapre a seg11ito di una lesio11e trat1mati ca. La 1ing,ua p,u ò sanguinare per quattro spe- ticherà il trattamento generale somministrando vegetali freschi , frutta, e nei bambipi latte c ie di lesior1i: Lraumi, cancro, angiomi, vafresco e succo di frutta. rici. Le emorragie linguali da lesioni traumaIn caso di emofilia o di ernogenia si pratitich e si verifica110 per lo più in occasione di eccessi epilettici (morsicatura della lingua). cheranno iniezioni di siero fresco di cavallo, Non meno fac ile è la diagnosi dcl1 ' emorragia siero fresco dello stesso malato (senza aggiuncun cerigna , perchè essa si ' rerifica quando la gere citrato di sodio) e si son1ministrerà cloruro di calcio . DR. le. ione è già avanzata. L 'angioma lin g11ale è llll

1)ralica r0110 Ja paratiroidec lom;a parziale ed o tlenner o r apida caduta tiella calcemia e im1nediala parizione d€i dolori . Anche Giord3.no ha avuto Jo sLesso risultato in un caso analogo. Cna :era pia chirurgica del diabete esiste dunque! È necessario però che jl problen1a sia a11cora studiato, che siano a ccuratamente prec:i ate le i11dicazioni e le to •.1troindicazioni se si vuole ch e tale terapia J ia risultati veran1ente effi caci. G. LA CAVA.

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(AN~O

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XLI,

NUì\l

11 ]

J·: ZJONE P RATICA

CENNI BIBLIOGRAFICJ<1> ~l.-\N CI·:>LI.

111 alattie dell'orecchio, del naso e ctella gola. Vol. iu-16° ~ cli ~03 pag. , con 88" fig. , rilegalo. U. !Ioepli , Milano , 1934.. Prezzo L. 35 .

11 favore co n. c ui il libro del prof. Ma11c i.o li è st.alo accollo dal p ubblico m edico è din10strato dal fatto ch e esso è ora a lla sua terza edizio11e la ·:iuale, 3·razie alla :e1n pre più ' a ·ta esperienza dell 'A. i prese11ta Cllli i1otevolm ente aumentata e completata, pure essendo anal oga alle i)r ecetle nli per l ~ impostazione ge neral e. I g randi capitoli trattano le malattie <lell 'or ccchio , del naso e d ei _eni faccialj (con c e1111i di s tomatologia), delle fau ci , del laringe. ...affermandosi pilì aro.p iamente sulle affezioni più comuni , ma non trascurando anche quelle m eno frequenti. L 'indirizzo è eminentemente pratico, n1a si accenna sempre alle questioni di indole generale, che costituiscono la base logica del sa pere medico. Ed è proprio uno dei meriti di questo libro , quello di non considerare la branca speciale come un c ampo chiuso, ma di inquadrarla in qt1ello berL più ampio della medicina generale, c.011 c ui ~ono tanto stretti 'i reciproci :rapporti. \ i algano co m e eserr1pio gli. effetti gen era] i <' locali che possono aver le stenosi nasali, e fra essi. un intorno ch e l 'A. stes"o 11a rr1esso 111 i·ilie,ro , quello cioè d ell 'abbas am ento della palla dal l ato dove la stenosi è maggiore. Da rilevare ~no inoltre le varie a;pplicaziorii della specialità nel domi1Jio della m edicina legale , Jel] e malattie professionali , ecc. Il libro si raccomanda, anche per la sua trattazione succinta e chiar,a , a varie categori e di 1nedici e più specialm ente al pratic o ch e vog lia apprendere della specialità le nozioni Jl<'(,e~ sarie per l 'eser cizio corrente e conoscere, d 'altra parte, i riflessi che le malattie di ques ti. organi possono avere sullo stato generale.

fiJl. A roentgenologicail study of acute and chronic otitis niedia. Acta Radiologica, Supplemen tum XVII, 1933 , Sto-

GosTA RuNSTROM.

ckh olm. Il ]a, ror o che il Runstrom presenta, pur essendo essenzialmente clinico e frutto di una intima collaborazione otoradiologica, dà largo sviluppo a lle questioni di pura tecnica Roentgen (varie proiezioni per il temporale, dosaggio, sviluppo dei films, stereoradiografia); nè sono trascurati i ricordi di anatomia normale e radiologica dell 'osso temporalf\ . (l J Si prega d'inviare du e si desidera l:l recensione. -

rO]Jie

dei liLri 1 I i cui

Ma la parte più interessante è rappresentat~ dalle con clusioni tratte dallo studio di 4 7 casi di affezioni flogistiche acute e croniche dell'orecchio medio; di ogni caso il r eperto raù iologi·co è raffrontato ai dati dell'esame obiettivo, dell 'intervento operativo e del decorso clinico. Le chiare conclusioni sono rése !)iù evidenti da 54 tavole stereoscopiche, che illustrano i casi descritti. 1\1. STLVAGNI. _\ . MouLONGUET. Manuel d'expertise en otoZogie. Vol. di 108 pagg. Masson, édit. P a ri s. 19:33. Fr. 16 . Lo sviluppo attuale de lle assic urazioni sociali e la migliore valutazione dei danni secondari ad accidenti di lavoro da un Iato la frequenza delle manifestazioni auricolari ' n ei traumatizzati cranici dall 'altro , rendono conto rl ~l fatt.o. ch e un . numero sempre più grande di m~d1 c 1 son? direttamente interessati a pro]}}em1 ch e r1 au ardan o la funzione deJl 'orecchio. Questo piccolo volume espone in maniera pratica le varie prove funzionali che si devono effettuare sopratutto nei casi di simulazio11e (lii paracusie , di vertigini, di sordomutismo e tl~ ~a lattie auri~olari jn g·e nere. Tre brevi ca})tlol1 . sor10 destinati alle questioni etologiche ch e r1 guardano Je assicurazioni sulla vita ]e 1>ensio11i militari e gli acciden ti sul lavor~ .

1\I. G.

SILVAGNJ.

Les plilegmons de la logie am) gdaliienne. Diagnostic et traiitemen t . Vol: di 136 pagg. con 35 fi g. l\1lsson , édil . , CANUYT e

P.

DAU LL .

1

Par1s, 1934. 1Frcs. 16. . Sulla ~c orl~ cli d at~ cli11ici, anatomici e sper1mental1 , .1 A .. o tlen e ch e la sede d.i ogni a ce~so ]Jerrtor1s111are è sempre nella loggia l ons1llare e cl1e la sua es trinsecazione in avantj o all.'indi~tr~ o latera~mente è jn rapporto con 111od1ficaz1on1 patologich e della regione. Stabilita Ja sede esatta della lesione la teraria chi~urgica consiste di due tempi: ' 1) aper tura larga d ella loggia tonsillare, in anestesia novocainica da infiltrazione, c on incisione che ra dal polo inferiore fino al terzo inferiore del la tonsilla. Evacuata la raccolta purulenta , t~mponaI_D-ento della cavità ascessuale; 2) to11:' 1.llectom~a .totale all'ansa eseguita a qualcl1 e g·1orno d1 distanza, quando la temperatura e i [atti loca li sono tornati quasi alla normalità . L'intervento riesce così notevolmente faciliLato. Tale condotta terapeutica , ch e sembra 1p ru(lente e ragionevole, ha il vantagg io di curare i1on solamente la suppurazione, ma an.che di sopprimere. la causa di essa . ·

1\1. SILVAGNl.


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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Le emor1·a.gie digestive senza altri sintoiui. T.a d iag·no i d elle em o rragie dige ti ve è un a

ùc lle p iù dif ficili in gastr o-enterologia, tanto pit1 qua11do l 'em orragia i p r esenta con1e sinto tna i solato , sen za disturbo disp eptico o d oloroso anteri o re. R. A. G11yman11 (Bulletin, m.éd. , 3 .ge1111. 193·1) passa i11 r asseg·n a ]e 1)0 sibili cause. L 'iilceì'a. È q u ella a cui s i d eve dapprima pe11sar e. L ' ulcera a n1a11ifestazion e emorragica di primo acchito ed unica1nen te em o rragica si troverebbe n ell '8' % d ei casi . La diagnosi , però , è impossibile di fronte all a prin1a en1or r ag·ia ; la rip e ti ~ion e sa rà u11 gr ar1de ar gom er1to in favore ci ell ' uJce ra. La diag-n os i r adi o] o... g ica è più fac ile qua 11to più vecchi a è.' I 'ulcer a st essa. Cancro e t unio ri. L 'eventu a lità ch e l 1en1 or r ag·ia sia l 'unico sinto m a r abbastan za r ara; una buona radiog r a fia risolve rà ]a qt1 estio11e. Sifilide ga·strica. È n ota la . forma cli ~ i fili de . gastrica puram en te emorrag·1ca , se nza d olori , n è segni r a di.oloaici . A.lla sifìlide ... i d e,,c quindi p en sare in ca so di em o rra a in dige 1iva; l~la n on i d eve con cluder e t rop po pre t o çh e s1 tratta di ifilide se , d op o la c ura ar1tilu eti ca il n1ala to n on h a più emorragie. 1\To11 son o r ar e le emorra.g·i e se nza ca n ga n o ta ch e , e 11 7.tt n e sun trattamen to, n on si ripeto no più . Ca11sc esofagee. L, A. n o n n e h a os er vat o n essun caso ; pe rò n e son o rip ortati n e]la letteratura (ulceri , varic i ; ql1este ll l tin) e p0. ~o n o essere rivelate dalla r a diogra fi a). Il f egato. So no n o te le erl1orragie d ell a ci rrosi epatica , ch e po .,on o verifi carsi ar1 r t1 e qt1ando questa è a ncor a lat ente. Si ricer ch eranno allora i segni l-'ossibili: ez iologia (alr ooli ~1110) leggerissin1 a c0Jor è1zjon e del]e congiuntive. macchie ulla J)e]le, l1rol1ilinuria , a11ch e discr eta , m et.eoris rr1 0 , p r ove f11 nzion ali epatich e. Milza. Tn qua lch e caso, l,e n1 orragia h a .pr ecedut o di q na lch e f\ Tl n o lo ta bilirs i d ella spl e11on1e0·a li R. Tn altri r a i . l 'e n1orrag·ia r ichi-é\m a per la pri111a volta 1'a tten ziorl e ~till a n1ilzn ch e r g·ià in g· ro3. a ta: q u al cl1 e volta , al] or cl1 è la milza P a n cor a n1oll e l 'em o rrao·ia ]a riòu ce di volume. 1l1alattie riel san.gue e rlei 1 asi. 0 .1tre nlle e1norrag·ie il e ll 10111 o flli a e delle indron1i f'•11orragii') ar e, ~o n o ò a segn ala rsi quell e d ell ' ipe1rten .. io n e, e d Pll a d egen e razion e a n1ilo id e ÒC'i vasi . i\ n ro110~ ito d elI 'i pf'rten sion e. ll na ~t a ti s ti c a di Ga 1\'an dim ostra c11e le em at en 1f'. i o la m elen a so no di 111olto 1)iù freqn r nti negli i pert e~i <'h e Tl egli indi vi du i a p ression e norma le. Vi è in oltre la p ossibilità ch e si t·ra t.ti dell 'an gio rr• a tosi famili ar e (rr1 o rbo di Osler). L'.A. . h a ll) CllTé\ llll 111alato cli r r1rel

...,

senta più ' 'alt e a li 'a nno de ll e c1norraaie cl1e 11e m ettono ir1 p ericolo la vit a; i1essune tratta111ento medico h a g iovato. Vi sono infin e dei ca si i11 c ui n or1 si a rriva a trovare la cau sa, 11emmen o con la e-astrocopia. Sono state fatte varie ipotes i : att a<'cl1i di gastrite da cau f;a infettiva , emorragie vicarianti . dis turbi n ervosi (an aJog·ia co11 i s utlori d i sa11g·ue), piccole lesioni arteria -scler otic h e localizzate. Il problem a si complica qua n do . i tr atti di sola m ele n a, poich è ir1 tal caso en trano in g iuoco m olte cat1se esclusivarne11te i n testina li (tun1o ri coliti , pericoliti , d olicocolon , parassitosi, ecc.). L1A. sconsig lia l 1interve11to affre ttato a11cl1e i1t caso di emorragia impon e11te. La pra tica· della trasfusione p ermette di sa lvar e la Yita· del malato e di p rocedere poi co11 p iù ca J111~ alla ricer ca d ella ])Ossibile cau sa. fil. Il significato e la c11ra della diarrea.

J. P. Lockl1 ar t-Mu1n1nery (Th e Pracbitio11err dicembre 193 3) d efinisce la diarrea con1e la condizione in cui c'è una frequen za d el nunle ro d elle scarich e insolita per I ,individuo affetto . l)erch è c i son o individui ch e h anno, n o.r111al111ente 2 e an ch e 3 scaricl1e il giorn o, sen za L h e questo . ia p atolog ico . La diarrea può dipende r e da sosta nze a1i1nentari, d a veleni minerali , da tossin e prod ot te n ell 'organism o per azione d ei germi tig li alimenti d a infiammazioni del tubo intest i11a1 ~, d a i.per clo ridria gastrica, d a m a lattie carcl i ach e e renali . d a emozioni. Un a form a im1)ortante di diarrea , sopra tutto per la s ua g·r avità è quella dovuta a colite ul ""er osa, I.a cui diagnosi si fa colla sig moidoscopia. I11 que5t o caso la n1i gliore cura è l 'appendicostomia, in modo da m etter e a riposo il colon continuando un 'alimentazion e quasi n or 111ale (poich è ton1aco e t er1ue funzion an o r egolarmente). Il lavaggio d el colon per via retta le n o n è utile c he m olto r aramente, mentre il i):a ziente si .g·io a sp esso d ell 'i11 trodl1zion e n el colon l)er via retta le di olio di oliva conten ente il 5 °fo di sottogallato di bi sn1uto in sos pe11 sion e, facendon e l'introduzion e lentan1ente e c0n paziente in d ecubi to lat e rale sini stro. Fi nit a l 'inlroòuzio nC' il malat o si n1et1 e i11 d ert1hito later ale def;tro e cer ca di tratt en er e l 'oli o il 11iù 1)ossibi le. La diarrea , così detta cc spuri a l>. p er ch è tota lmente la m assa di feci em essa n elle 2± ore 11011 ·n nrr a la nor111a,· m entre le d efecazio11i ~0 110 J11olto frequenti . dipendf' per lo p iù da les ioni d el r etto o da corpi estran ei . ~~ ll a conva] e~cenza di malattie gravi ( pol:.11onite, tifo), si può aver e di arrea. Essa dipencle dall 'accumu1ar si g ra dt1:-\]e n el r etto di feci dt1re. la cui elin1in azion e fa cessar e Ja diarrea .


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SEZIONE PRATICA

111 og11i caso di diarrea è be11e fare esplora.zione rettale ed esame sigmoidoscopico, come pure un esame di feci. La cura della diarrea di1) 11de dalla d i agno~i di causa . Anche un tumore può dare diarrea. Nella stessa rivista R. W. B. Ellis tratta della ci1ra ,della diarrea dei bambini , ch e deve e ·P,re- g uidata da queste indicazio11i: che la diarrea provoca disidratazione, collasso e modificazione dell'equilibrio acido-basico per eccessiva perdita di basi colle feci. Tn tutti i casi di diarr ea dei bambini, il bambino dovrà essere considerato come affetto da 111alGttia infettiva e quindi p ericoloso per g li :1ltri (disinfezione del vaso , ecc. ). l ltile è l 't1so d el letto d 'acqua calda, che perrr1ette di t enere i 1 b...<:\mbino ad una temperat11ra costante. Contro la disidratazione. se non c 'è vomito ~ j . omministrerà ncqua per bocca (acqua con 5 % di g lucosio). Se c'è vomito, si farann o ipodermoclisi o fleboclisi. _t\.lcuni consig-Iiano le trasfusi(111i 3anguigne . J\ la la loro effi cacia è discutibil e erl esse sono C \)ll troindicate quando c'è ci;tnosi , mentre la !oro utilit?t è indubbia quando ::ii ha un 'anemia "'Uo1:daria. J.1a diarrea è l1iù frequente nei bambini allattati artifi c ialm ente . Tn tutt'e due i casi si tratta E})esso di errore nell'alin1entazion e. Se l ' allaL1 larr1ento è al seno, è utile sospende rlo per 24--1 (.! ore. T ani o i11 questo caso ch e. nel caso di a llat 1an1ento artificjale si darà acqua gJucosata ~ succo di aranci. La sommini.strazione di olio di ric ino come inizio della cura medicamento5a i> 1Jna pratica tradizionale che non trova giustificazione n ei suoi risultati. L 'oppio non si deve dare ai bambini. In casi di acidosi sono indicati g li alcalini. Se c'è vomito gli alcalini non si ùaranno, perchè il vomito può di per sè tra formare una :acidosi in alcalosi. Nei bambini più grandi la cura è u~g uale n quella degli adulti. La dieta con mele acerbe è di u o comune in Germania da molto tempo , ma recentemente anche i medici hanno scoperto che è efficace, ::;econdo l\foro, per il contenuto in tannino. Se c'è ten esmo ~i possono fare cli t eri sal ini .ca1d°i ma solo nei bambini più grandicelli e .con molta delicatezza. Nel morbo celiaco, in cui la diarrea è dovuta a lla deficienza di assorbimento di grassi e idrati di carbonio, e le feci sono abbondanti , untuose .e di cattivo odore, è difficile dare una dieta ch e riesca appetitosa al bambino. Da principio si dà latte con acido lattico. Quando le feci co1nin.ciano a ritornare normali si p,u ò dare una banana e dell'olio di fegato. Successivamente si può dare riso, pane abbrustolito. Si deve ricordare .c he è necessario somministrare delle vita mine. Qt1ando l'o1io di fegato non è tollerato :SÌ darà l 'ergosterolo irradi ato. ·Ci sono ·delle 1for.me idi .diarrea pancreatica 0

cl1e 01nig·liano 111ollo a l i11orbo celiaco. e i1e differenziano so1Jra tutto pe r l 'effi cacia degli estratti pancreatic i. La diarrea nervosa è frequente nei ])ar11bini e s i curerà n1igliorando lo stato ger1er ale. La diarr ea lienle rica si vince spesso con piccole d osi di arsenico e di oppio una ventina di n1i11uti pri1na d ei pasti. La presenza di muco e sangue nelle feci, deve far sospettare la dissenteria. Se ]a diagnosi di dissenteria bacillare è confermata dagli esami batteriologici sono utili il solfato di magnesia usato quotidianamente e il siero polivalente. R. LusENA.

Il borato di sodio nelle diarree infantili. Ed. Clouzel (Bull. Ac~d. méd., 17 ott. 1933) riferisce di avere usato con su ccesso 11 borato di sodio in bambini di 1-2 anni. alla dose di 2-4 grammi per os , a l gi.orno. Lo si sciog lie ir1 un po' di tisana zuccherata di fog·lie di noce; e 11e fan110 a ltre ì cli teri Jnatti11a e sera , dopo un bagno tiepido della durata di una di ecina di minuti, aggiungen cio all 'acqua un pLtgno di. sale da cu c in n ed un in fl1so i11 0Jto cnncentrato di foglie di noce. E noto ch e que·te sono ricche di cliastasi tann iche , di cui ]'azione a ntisettica sull 'intestino non è trasc11rabile. II borato di sodio agisce anlitutto come alcalino. modifi cando la reazion e· arida morbosa dell'ambiente intestinale. Non è trascurabile l 'effetto sul sis tema nervoso. fil.

Contributo alla terapia dell'ulcera nale con il benzoato di sodio.

gastroduod~-

W. Meloochi (Gazzetta degli Ospedali e delle CDiniche , n. ±8, 2G novembre 19.~3), do110 avere enuncia to le varie teorie p atogenetiche e le terapie dietetiche e rr1ediche dell 'ulcera gastroduodenale, passa a trattare (lelln. cu.ra di questa a ffezione con le iniezioni endovenose di benzoato di Na. Il trattamento col benzoato di sodio è stato istituì to dall 'A. , in 17 casi di ulceri ·gastroduodenali a ccertate radiologicamente, ne~la dose g iornaliera di cc . 2 di una soluzione del 25 %, associandovi riposo quasi assoluto ed u11a particolare dieta. Dall 'esame delle storie cliniche riportate si vede ch e in otto casi si è avuta scomparsa dei sintomi soggettivi , obbiettivi e radiologici, in quattro casi i1otevole miglioramento rapp1resentato dalla scomparsa dei sintomi subbiettivi ed obbiettivi e riduzione, a lla radiografia , d·ell 'immagine ·d i ni,cchia , in quattro casi miglioramento notevole con sco1r1parsa dei sinto1ni subbiettivi , obbiettivi e radiologici, ma ricaduta al~a primitiva sintomatologia in un periodo di tempo da due a quattro mesi , infine , in un caso, risultato 1~ ompl etamente n egativo. L 'A., in seguito a qt1esti risultati, ritiene cl1e 1


« IL POL rCLl N ICO »

iJ ben zoa lo di Na. agisce fa vorevoln1ente n ella cura dell 'ulcera g astro-duodenale , inquantocr1è, in un te mpo più bre ve di qualsiasi aJtra terapia, fa scomparire il dolore e crea le condizioni favorevoli per un eventuale processo di ci ca trizz.azione. Circa il meccanismo di azion e del benzoato di Na ., il !Bazzana pen sa ch e esso agisca oltrech è spostando Io stato di acidosi dell'organism o ver so quello di alcalosi, anch e per ch è· rsercita un'azione favorevole sui tessuti prepa rando i fattori che determinano le ripara zioni, e per ch è diminuisce il poter e proteolitj r o rl eJ succo g astrico jnibendo il fenomeno di a11todigestione g astri ca. Questa interpretazion e r1 on ra e eluder e ch e il b en zoato di sodio , esse nd o un derivato del fenolo , abbia , nell'organisn1 0, prirr1.a di tutto un'azione antisettica , poi an ::.1gesica e quindi antispastica. L 'A . con clude dicendo ch e all .~ r.ur.a roJ ben zoato di so dio è necessario a sociare il riposo assoluto ed uno scrupoloso r egim e aJin1entare. fattori indispensabili p er diminuire i pericoli d elle r ecidive .

••• l Tn altro ragguardevole co ntrib ut n aJla trr n r>ia dell'ul cer a g.astroduod-en ale rol b enzoat o di sodio. per la g iusta valutaz ioi1e dei fatti o~­ servati. ha nno nortato A. Pozzi e L. Sforzél (Po!Jicl . , Sez. Med. . a . XL . 1~ 3 3) pr esentando una statisti ca di circa 20. ca$i . 1·utti flcrertati r adiologicam ente. I nazienti c:.o no stati tenl1ti ad una dieta nriva Cli carn e. di su.g-bi e di .n1cooJ, ed il m edicam e!lto è Ptato jntrod otto per via endo·v enosa (50 centg . in 2 cc .. d i .acq11 n~ quotidian am ente ed a digiuno , senza ch e ~ ; fosse veri'ì r~ to al cun inconve11ie nte anch e n ei rasi n ei qua li è s lato oltre pa,f-ato il n11m er o di J 00 iniezioni . I predetti AA . hanno osse rvato ch e il prim o si1ttorna ad esBer e influenzato ·è il dolore epicrastrico -e ch e le 1nodificel zio,1i .·adiologi ch e sono state rile vate solo d opo la 60a_7oa. iniezion e ; le ulcere della piccola curvatura hanno .• r adiologicamente, ri entito prim!J., dei b en efi ci e ffetti della cura ; però '"' pesso non esjste corrisponden za fra mig lioramento ~ li nico e m odifi1cazioni r adiolog iche. In alcuni casi a cura avan zata , la nicchia n..on appare IJiù ' i ~: ; o per lo n1eno la sua ricer ca è molto difficile. ì da r en (lcrne dubbia la pr esen za; perta nto 1'attenuazione di tutta Ja sintomatolog ia radiologi~a n on autorizza a concluder e per la guarigion e, poich è dopo l1n 'appar ente scampar a di t otta la indrom e di _l\ker eun d il paziente r u0 rito rnar e con una r ecidiva evidente. Tutto sommat o, secon rlo gli AA. il b en zoato di Na r appresen ta la migliore delle va rie <'ure med iche dell 'ulcera g ast ro-duode11ale in quanto i pp. posson o tornar e su b ito a d u n'alim ent.azio·ne qua i n ormale e possono ri,pr ender e le lor o abituali occu pazio ni e gli AA. non son o 1

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U l\f . 13~

alieni dall 'attribuire unicamente a tale r11edicamento , il miglioramento clinico che si verifica nei pazienti trattati; jl b enzoato di Na è di scarsa efficacia quando coesiste una sindrom e addominale destra. M. Pr,ASTINA..

Sulla colite 1nucosa. I11 una riunione d ella "" ocie tà Real-e cli )i[edici11a (Lo11dra 19 gen11aio 193:1-) ~ i è i1 1olto . ' d1 cusso su q uesto tema. Sen za riportar e g·Ii argomenti addotti dai singoli ora tori , basterà ricordare alcuni punti più j 11teres anti i)er il medico pratico : 1) la colite mucosa in sè e per sè è r ar a : n el maggior numero dei casi si tratta invece di malat tie di ·::>rgani vicini (ga trite ac]ori drica) o di malattie del colon m a d 'altra n atura (car cinoma del colon). 2) I 'u so dei lassativi o dei clisteri . p er vincer e lo spasn10 ch e accompagna lo slato di irritazione mucosa, è estremamente dannosa: la causa dell a colite va ricer cata sp·esso non tanto n ella . ti psi quan to 11elle cl1re fatte per comba.tte rl a : 3) una autointossicazion e :la co lon, in ron dizioni normali di transito del ~ibo, non esite; e sola i verifica quando, per il difetto del! 'acido .:lor idr ico, gli alirrten ~i vi giung on o J. on 1:>-ene dige riti e vi subiscono processi di putrefazione; - 4) gli unici lavaggi ch e n on fan110 ùeJ 111ale e possono esser utili , sono quelli di . oluzioni saline ipotoniche tiepid0 : terpentina . apon e ecc. devono assolutam r nte escluder si. V. SERR.\ . La eura dell'autointossicazione intestinale. Il vecchio concetto dell 'autointossicazione intestinale ritorna in onore. E . Bech er (Medizinisch e We lt, 23 dic. 1933) tratta l 'argomen to, ammettendo c h e nella costipazione si possono avere disturbi vari , con1 e : eccitabilità, stancabilità , depressione , svogliatezza per il Ja,·oro , ch e scompaiono con la cura . In tali co11dizioni , a umenta l 'eliminazione dei veleni intestinali , che arrivano poi nel sangue. Le cure \dropini ch e sono consigliabili e possono farsi an che in casi con un certo g rado di ~n suffi­ cien 7.a r enale., tale ch e 11on controindichi l 'ing·estione di liquidi. Importante è la dieta adatta essenzialmente povera di protein e e latta-vegetariana , con ,i nclusione di giorni a dieta g rezza. L'albumina va r id otta ad 1 o-r ammo ed an che a g . 0.8 + 0,6 per k.g. di peso corporeo; una parte dell'albumina può esser e sostituita con .gelatina , che contiene pochi o punti amin oacidi a romati ci, dai q11alj , per ope ra dei batteri d ell a putrefazion e, si form nno nell 'intes tino d ei to, si ci aro• • "'nat1c1. Si è tentato d i disinfettare l'intestino; si J)UÒ dare a tale scopo il calomelano, con cui si and-rà cauti n e11a in suffi cie nza r ena le. Recente-


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Nt;:'.'1.

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SEZIONE PRATl C.\

mente è stato consigliato il t.riclorocresolo; sono anche raccomandati alcuni preparati spc1'iali (di ag1io ed altri), noncl1è la tripaflavi11 a. All'adatta terapia, si associera r1no g li assor benti, come il carbone assorbente, che p er ò deter111ina una stitichezza ostinata. Oltre ai vari preparati lattici (tipo yoghurt), sono consig liati la sonda duodenale a perma nenza e le cura di sudore, ch e ve11gono b e11 SOJ)!j)Ortate purchè si sostituisca una convenie11te quantità di acqua. Utile, specialmente n e i casi con cirrosi epatica ed insufficienza renale. l'uso di i)iccole quantità di insulina associata all'ingestione di glucosio. fil .

L'ATTUALITÀ TERAPEUTICA L'impiego della membrana testacea delle uova degli uccelli in chirurgia. Lampe (Zbl. f. chir. , n. 50, 1933) ha ad0sperato la membran a testacea di u ovo di gallin<t , precedentem ente bollito per 5 mint1ti , n ell a cura di ferite e ulcer azioni , e con1e m ateriale di protezione intorno a una sutur<' n ervosa. l risultati sono stati m olto soddisfacenti . Nella cura 1ieJle ulcer e cutan ee la m err1])r:;na , posta al di sopra d ell'ulcera, aderi sce i11timamente ai suoi margini formando t1na cam era umida entro la qua] e ]e g ranulazioni r npidamente si modificano e l'epitelizzazion c inarginale divien e attiva . Se vi è ·ecr ezion e al1bondante, questa esce attraver so u n a piccola zona di distacco della m embrana c}1e può esser e f:pontaneo, o può far si ap1po ~ itam ent.e . In cp1esti casi è con sig lia bile dopo qualcl1e g ior no ta ccare tutta la n1embra na e attaccarn e della nuova. Spesso dopo 2-3 1n edicature la secrezione è così scarsa ch e l 'epitcli zza zionC' dell 'ulcera evolve indist11rbata com e n el pr oces. o di guari gion e ·otto crost a . L ' A. illustra con a r g orr1entazioni is toJ ogicJ1 r e J): -r·l1imiche l 'azion c clella m embra na test acea i1el processo di g uarigio11 e delle ferite e delle ulcerazioni. Inoltre l 'A. preconizza l'uso più esteso di questo materiale : n elle s11ture arteriose, n ell e plastich e della dura madre, p er tappezzare cavità ossee , n elle ferite delle lab·b ra , r om e rivestimento della sutura sierosa d el m on cone duodenale , ecc. , per la f.a cilità e la st abilità con c ni <1uest o m a terial e si fi ssa ai diver si tessuti . G. PA CETT O .

MEDICINA SCIENTIFICA. Alterazione delle glandole salivari negli a.nofeli infetti. A. Giovan no la (Rivista (f; .~1 ala1·iologia, n ovembre-dicembre 1933, 2 tav.) h a eseguito inter essanti osservazioni sulle glandole salivari di anofeli infetti da mala ria. Si riconoscon o rrià ::\ d un modi co ~narandim ento . cii 10 dia~ '' m etri ; difatti stil vetrin o si m ostran o m olto

più larghe (il lobulo n1edio, in-vece di misurare n1i cro11 83 a l massimo, giunge a 115-126 ed i lobuli laterali invece dì 73-98 n e misu rano 115-126). Quest e maggiori dimensioni non sono dovute ad aumento di volume, n1a a minore consisten za, per modo che le g landole si appiattiscono sul vetrino . Tale comportamento si rileva b en e ad un ingrandimento maggiore , di 8ù diameLri ; in vece di mostrarsi g onfie, alqua11Lo r igide, elastich e, come normalmente, sono slarg ate , mollicce ed anelasti che. Inoltre si n o ta ch e il color e è alterato: invece di esser e di un grigio perlaceo e semitrasparente, com e ]e g landole :1ormali, sono brunastre ed opach e. La superficie, in-vece di esser e liscia, è granulare . Non rifrang ono la luce, come quelle normali . Sono estremamente fragili . È chiaro che la malaria, oltre ad es ·e.re una malattia per l 'uomo, lo è anche per l 'insetto , ,ettore , jn cui determina profonde a lterazio11i d egli organi più parassitati: le g landole alivari. Quest e differ enze , n1olto manifeste. pern1ettono d'indirizzarsi nella ricerca degli anofeli infettanti , senza bisogno d i ricercare g·li sporozoiti presenti n elle glandole salivari. Dt1nqu e esse h anno un valore pratico evidente. g. t.

VARIA Infortuni a•1tomobilistici da insulina.

l ln autista senza precedenti di ubbriachezza g·uida, a , a Londra , quasi a passo d'uom o : tuttavia andò a d investire tre veicoli f11 ori dr Ila su a m an o; inYece di arrestarsi , anelò an cora ad urtare contro un furgone fermo e ft1 sbalzato a t erra ove rimase i11 s tato di semi-incoscienza . [1 sanitario della P olizia accertò trattar si di un caso di diab·e te curato con close eccessiva d'insulina , il dott. George Gr!lhn.m , noto studioso del di ab et e. co nfermò Ja diag·nosi d 'iperinsulism o a cuto provocato. Seguì condanna ad una amn1e11da Jie,ris5i1na ed a r ifusione di danoi (fra Lutto circa 700 lire) ; la licen za di circolazione è stata sosp esa per 5 anni , ma p otrà conceder si di n11ovo, dop 0 soli 6 m esi , su parere di un medico. Questo caso ne lumeggia un altro occor$O tem1)0 addi etro '1d un 1nedico , il quale guida,1a la pr opri a <l t1t o1nobj le e fu fermat o da un agente perrl1è accusat o di ubbriach ez1,a; egli sosten ne di esser e in st at o di ipoglicemia , sotto l 'a zion e di t1na dose tro·p po alta d 'in ~ nlina; m orì ,p rima del processai, p er diab·e te. 1

1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. H.

Triptofano e istidina agenti em a· togeni. - Tip. Per cotto, Udine, 1933. L. L oPES PARREIRA. Un caso clinico de adenitis bacila res. - Barcelon a, 1933. BRACCI-TORSI.


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[Ai:'tNO XLI,

~l:~f.

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NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE Le· manifestazioni nazionali antitubercolari per l'anno XII.

,

Il ~Iinistero degli Interr1i (Direzione Gen erale 'cli Sanità) ha invialo il 3 febbraio scorso al Presidente della Federazione Italiana Nazio11ale ll'ascista per la lotta contro la tubercolosi la seguente Je llera: cc In ossequio alle superiori cliSJ)OSizio11i , si avYerte l a S. V. ch e per il corre1tlc anno, le due rnanifestazioni " Giornata della Croce l{ossn " e ,. Giornata del Fiore e d ell a Doppia Croce" , dovranno svolgersi entrambe nello s tesso giorno, e c ioè n ella Domenica delle Paln1c. Ognuno dei due Enti potrà prov' e<lere ciascuno J)er proprio conto e co11 i m ezzi a propria clispo$izione, alla propaganda ed alla organizzazione <lella manifestazione. restand o inteso che i proYen li complessivi, depurati d elle spese, da conterJersi entro i limiti della pii1 stretta parsimonia, <lovranno essere ripartiti nel modo seguente: metà alla Croce Rossa Italiana per le sue finalità , con })articolare riguardo alla assj lenza dej lu1Jerco1otici poveri, nelle provincie dove i fondi sono stati raccolti ; metà a i .Cor1sorzi Provinciali Antitubercolari, da destjnarsi esclus iYamente ·p er 1'assistenzn di tubercolotici p oYeri, n elle provincie dove i fondi sono s tati raccolti . lVIentre si fa riserva di precisare le modalità }Jer l 'attuazione pratica del riparto dei proventi netti, e del controllo che q11esto ì\'Iinistero des iclera esercitare sulla gestione finanziaria delle <lt1e manifestazioni, si rivolge preghiera alla S. V. <ii trasmettere guanto più presto possibile il prog·ramma per lo svolgimento della manifestazione <'11e rig·uarda codest o Ente >> . Pel 1l1inistro F. to : BuFF ARIN I . A questa lettera J1101 to OJJportuna111ent e e t em})estivamenle la F ederazione Ital . Naz. Fascista per 1(1 lotta co11lro la tubercolosi rispondeva così.: Alla Direzione Gen . cli Sanità Pubbli ca Nlinist ero del l 'Inte.rn o - Roì\IA

(( In risposta alla lettera in data 3 febbraio 1934 N. 20300.20-319, si comunica che questa Federazione in ossequio alle superiori disposizioni ot tempererà a quanto è s tato deciso circa l a organizzazione e propaganda , p er proprio conto e con mezzi a di s posizione, della prossima " Giornata del Fiore ' ' che coinciderà n ello stesso giorno in cui j effettu erà la '' Giornata della Croce Rossa ''. In quanto al programma si crede opportuno $eg11alare a codesto Superior r Dicastero che la data scelta del 25 marl'O , Dom en i1ll del le Palme , coin-

r ide colle elezioni polilicl1e , giorno da ril e11ersi poco ad a llo per una ma11iJe tazione di propaga11d a nazionale a scopo di <lifesa sociale della razza. Si propone la data del 15 aprile. Circa il programma da attuare si crede utile seguire ancora le direttive date da codest a Superiore Direzione e seguite con riconoscit1to su ccesso negli anni precedenti. Queste direttive si posso110 si11tetizzare in que, I i capisaldi : 1) ·uni larietà del materiale, lasciando u11a cerln larg·h ezza di scelta ai singoli Consorzi: oggetti J>revale11 temente simbolici, <li bassissimo costo ed ud eren ti il più possibile al le particolari esigenze l ocali ; 2) Propaganda intensa e n1ulli for111 e, a cara li ere nuovo , che tende a mettere e111pre più in rilievo, l).ei vari gruppi den1ografici della Nazio11e, l 'enorme sforzo fatto dal Regime 11ella lotta coni ro la l u bercol osi. Per la IV Campagna Nazionale clel bollo anli1ubercolare chiudilettera, ch e secondo l 'ordine del giorno trasmesso da codesta Superiore Direzio.ne 1r1 clala 2 dicembre 1933 N. di · prot. 20.300.46054 1\ . 'f. avrà durata non più di 35 g iorni ma di 20 e sarà fatttl ad esclusivo beneficio dei Consorzi Provi11ciali Antiluber colari : saranno seguiti ~ lj s lessi criteri, ancora più perfezionali , clegli an11~ scorsi. Qt1esla Federazione dato il te111po limitato, è g ià al l avoro , nella fa se realizzatrice di entrambe l(• manifes tazioni ». Il Presidenle lì'.to : On. Prof. FA F.FAF..L1~ PAoLucci. Il Segretario G en erale F. t o : Prof. FEDERIGO BoccHETTI.

La Direzione Generale cli Sani là comunicava r llora ch e le ma11ifestazion·i dovTanno avere inizio con il giorno 8 aprile. ·L ·s aprile arà cel ebrata la " G-iornata del Fiore r clella Doppia Croce " e - con1e è facile rilevar e dalla lettera del Ministero dell 'Interno nello s lesso giorno la Croce Rossa Italiana celebrerà anche la sua Giornata. Si ritiene opportuno chiarire, inoltre che la l\i- Campa.g na del Francobollo a11titubercolare chiudilettera durerà, pertanto, dal 9 al 29 aprile. Questa prima tempestiva co1nunicnzione ha lo scopo di orientare iniziative e respo11sabilità , ch e <lovranno tendere a superare il su ccesso del le ln anifestazioni degli anni scorsi. Seguiranno norme ed istruzioni dettagliale, e jl Catalogo del materiale rli propaganda e di ven dita, il quale an ch e quest'anno - in ossequio alle superiori disposizioni - dovrà avere carattere ~ trettamente unitario e nazionale.


[.>\.NNo XLI, Nul\1. 11]

::iEZlONE.

CONCORSI. P OSTI VACA!\TJ.

~\.GUCLlANO

cad. 30° g ior110 dal 2 1uarzo, ore 13; pel capoJ uogo ; L. 8500 e 5 quadrienni dee., o] lre L. 3000-2000-1000 lra p., L . 600 se uff. san.; riduz. 12 ~{, ; tassa L . 50, 10; elà lim . 35 a.; rloc. a 3 mesi dal 2 mar . .\ NCON.\. R. Prefettura. - Fino alle or e 1 de] 30 aprile 1934 rin1ane a1)erto il co11corso l)er titoli e per esa 111i al posto di Uffici ale Sa11itario, capo cl c.d l 'Uffici o di ig ien e del Comune di Fabriano : S li pendio iniziale L,. 10.000 annue, lord e, Sl1sce tlibil c di clieci au n1 en1 i biennali d el ventesi111 0 e i11de1111i l h <'aro Yi la fino a quanclo verrà corriSfJOsla all 'a ltro j)Cr ona1e òel Comune. E là 11011 s uperiore agli a1111i 45 salvo le eccezioni di legge. Le don1a11<1c, co n allegat a l a bollett a della Cassa con1unale cl i l;-abria110 con1pr0Yan te il pagan1ento della la a di L. 50, <l e))bono esser clirel le alla R. Prefettura cli .i\nco11a. A richie la, il Co111une ùi li'abriano rimette e c1111)lare dell ' avYiso cli concor so. CAi\IPOBA o. Comune. - Scad. 15 111ag. ; 2a e 3a co11dolta; L. 3000 e 3 quinque1111i d ee. CA ALF I Ul\fAN 1;:sE ( Rolognaì . - Scad . 5 UJ)r. ; ])er frazio11 e; L. 0 00 e 5 quarlrienni clec., ollre L . 3000 trasp. ; età Jin1ile 35 a.; tassa L . 50. CASTELoocc10NE (A lessa11dr ia ). Co11rorso per ti1 oJi al J)O lo cli 1neclico condollo. SLi1)endio lire 000. Ind en11 i là di cavalcatura da s tabilirsi annua1me11 te. e i11caricato delle funzioni di Ufficial e Sani lario L. 500 a11nu e. Il t utto soggetto alle riduzioo.i di legge. Scadenza quindici aprile 1934. Chiedere a,·yi o all '[ Tffi cio Comunal e. CAsTELLUccu1 0 (Ailan.lovaì . Scac1. 16 a pr.; l a. cond.; L . 9000 e 5 t{Uadrienni dee., ollre L . 3500 cavallo o au lo1n., L. 500 ambulat., L. 900 .. e uff. s~ n ., c .-v.; lassa L. 50. CASTT:.LTER~c tN I (Agri geril o) . --:- Scad. 15 maggio ; L. 8500 e 4 quadrienni dee.; riduz . 12 %; età lin1ite 40 a ; tassa L. 50. CArroLrcA. - (Ved i FouLì). CETONA (S i ena) . - Scad. 10 apr. ; pel capoluogo; L. 8500 e 6 quadrienni rlec. , c.-v., L. 3500 cavale. ; riduz. 12 %; e tà massima 35 anni s. e. r .; tassa L. 50,10. COTTANELLO (Rieli) . - Scad. 31 mar.; 2a. cond .; L. 10.500 e 5 quaclricn11i òec.; elà lin1. 35 a.; tassa L. 50,10. CuccARO MONFERRATO (Alessan.d ria) . - Co11 cor so al posto rli medico condotto. Scadenza 30 april e 1934-Xll . Per informazioni rivolgersi alla Segret eria comunal e. DESANA ( Ve r ce lli) . - • rad. 15 apr.; L.. 000 fJer 400 pov. , addizion . L. 5, 10 bie11ni ventes., L . 500 bicicle l la, c. -v., L. 150 arnbi.1lat., L. 500 se u ff. san. ; ri<luz. 12 %; età 1in1. 3:5 a.; 1assa L . 50,J O. Boll. Naz., 12 mar. FABRlANO. - (Ved i ANcoNA) . Fonro n'lscBrA (Napo li) . Scacl. 29 a1Jr.; per Panza ; L. 9500 al l o rcl o cl el 12 ~G e delle prescritte ii tenute. FROSINONE. Amministrazi one Provin cial e. È bandito pubblico concorso per esami e per titoli al posto di Coadiulore della Sezione l\1icr ografica d el Laboratorio d 'Ig·ien e e Profil assi. Stipendio (Anco1ia ) .

PHATICA

i11iziale di L . 11.000; serY1z10 a llivo 20 %; di eci au111en li biet1nali del 5 %: ritenute cli leg·ge. 'ferrr1ine massuno per l a prese11tazione della dom a11da documentata 25 aprile 1934. Per ogni al tra informazione rivolgersi all a Segreteri a dell 'Am111i ni s lrazione Provinciale di Frosino11 c. ISOLA DEL GRAN SAsso n 'ITALTA (T er cuno) . - Scacl. ;)J 111ar.; L. 8000 e 4 qt1a<l r ien 11i il i L. 500, ol 1re L . 240G lras1). ; r iduz. 12 ~{, ; tassa L. 50 . 1100 D r V ENEZIA. Ospedale al A1are. Scaò. 30 apr., ore 18; primario aggiunto chirurgo; L . 12.000 e 2 quadrienni di L . 840 e 900 oltre L. 2500 scrv. a lt. e compete11ze accessorie; t assa L. 50 al Tesoriere della P. O.; età lin1ite 35 a.; 5 an ni con1e nssistente effettivo i11 reparto chirurg ico-ortop<'d ico di Cliniche univer s i I arie o di Ospedali non i11 rer io.ri a 200 letti di diYi sione chirurg ica; doc. n 3 inesi dal 15 febbr. MESSL."\"A. Amministraz. Provinc. Scaò. 24 mar·.; 4 medici capo-sezioni secondari rlell 'Os1)ecl ale lJsichiatrico provinc.; I.... 11.600 e 3 quadrien· ni di L. 600, 700 e 800; serv. alt . L. 2800. 0

~~OLTTERNO

Scarl. 15 apr. ; L. €000 e 6 q uaclrienn i dodicesi1110. \(ONTECASTRJLLI (T er ni). cacl. 30 apr.; })er 1\ vigli ano; L. 8000 olLre L. 4000 lra sp., c.-v., L. 600 ser v. att. MONTEFERHi\NTE (CJ1ieti). <.~oncorso medjro. Per tit oli . S tipendio L. 10.000. E tà n1a s jm.a anni 40. Scadenza 6 mag·gio 1934. PABILLONIS (Cagliariì . - Scad. 30 niar. ; L . 8500 co n1prese mansioni uff. a11.; ridu cibili 12 %; c. -v.; Las a L. 50,10. PONCARALE-FLERO (Brescia:) . C-Oncorso per ti toli al posto cli Medico-Chirurgo condotto a co 11(lo lta r esidenziale. Il lerritorio della condotta com prende 4711 abi tan ti d ei quali 1270 inscritti 11ell 'e]en co dei poveri. 'frovasi a 10 K1n. da Brescia coll ega ta co11 tramvia. Lo s lipc11dio iniziale è di L 9000 annue, con d iritto a sei al11nenti qu i11 quennali deJ decimo dello stipe11dio, a partire d aJ g iorno rlell 'assunzio11e in servizio. Saranno iH ollre corrisposte annu e L . 3000 per ind ennità di trasporto co11 cavallo o au lo1nobile e L. 800 per Ja carica di Ufficial e .S ani Lario, no11chè L . J !300 pel servizio n ei due an1bulatorì Comunali . ]>er ogni povero inscritto nel! 'el en co i11 più del 20 o/c della })Opolazio11e sarà corrispos ta la cifra di I .. 3. Sarà pure corrispos la l 'inden11ità ca ro-viv~ri a 11 orma d i l egge. Lo s lipe11d io e l e indennità sono soggette alla rid11zione del 12 % ed alle tra I te11 u te di legge. Il co11cor so res ta aperto fino nll~ ore diciotto del g iorno 31 mag·gio 1934-XII. Le domande, in car ta legale, dovranno essere correda le da lutti i documenti rli rito, legalizzati seco ndo ]e disposizioni di legge. L 'eletto dovrà nssu111ere l a co11dot ta e11tro 30 g iorni dalla cl at a clella partecipazio11e d ella nomina, sotto' pena di d ecadenza, e sar à tenuto ad abitare p ermane11 le111enle in Poncarale (capoluogo). Il capitola1o di servizio trovasi ostensibile presso la Segret eria. Poncaral e, 1° marzo 1934-XII . · RAVENNA. Comune . - Scad. 31 mar . ; per Godo; L . 8000 e 10 bienni ventes., oltre L. 2500 trnsp., c.-v., L. 1250 serv. att.; età limite 40 a. ( Pote n za). -

Sc1cL1 (Ragusa). Ospedale Busacca. ~ Posto di Primario Ch irurgo. l?er liloli. Stipe11cl io L. 10.000


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« IL POLjCLJNJCO »

lorde 12 %, delle quali 4000 a carico Sanatorio annesso duranle suo funzioname11to. Compartecipazione 50 % sui proventi operazioni a pagamento. Obbligo prestazione opera sua tre volte almeno la settimana. Età massima ·55 an11i. Sei anni pratica ospedaliera di cui tre aiuto od assistente effettivo presso Cliniche u11iver sitarie o di grande Ospedale. Chiarimenti alla Segreteria. Scadenza 30 aprile 1934-XII. TERNI. A rriminislrazione Provinciale. - Per titoli ed esami . .Coadiutore per la Sezione Chimica e Coadiuto ~e per la Sezione Medico-Micrografica del ·L aboratorio Provinc~ale d 'Igiene e Profilassi. Per ciascun posto: stipendio L. 12.000; cinque ~catli quinquennali di L. 1100 ognuno; servizio attivo L. 2400; caro-viveri come per gli altri dipendenti della Provincia. .Stipendio e indennità sono al lordo trattenute di legge e della riduzion e 12 %, giust a R. D. L. 20-XI-1930, n. 1491. Scadenza 30 aprile 1934-XII. Per chiarimenti e bando integrale rivolgersi alla Segreteria Amministrazione Provinciale <li 1'erni. TREVISO~ Ospedale Civile cc Elena di Savoia n . 1\ tutto il 23 aprile 1934-XII, è aperto il concorso per titoli , ed eventualn1ente per esami, al posto di Chirurgo Primario della I Divisione. Assegno nnrtuo L. 7500 lorde da ridurre del 12 %; cinque aumenti quadriennali del 10 %; eventuali indennità caro-viveri ; compartecipazior1e negli emolumenti riscossi dall'O. P. per cure dozzinanti. Per informazioni rivolgersi alla Segreteria. VENEZIA. - (Vedi Lino DI VENJ~ZIA) . AVVERTENZA. - Quando non è altrimenti indicalo i concorsi si riferiscono a condotte medico-chirur-giche, i comrensi allo stipenrlìo base. Medico tedesco laureato in Germania ed in Italia, autorizzato all 'esercizio professio11ale in Italia, cer ca di associar si a medico italiano per condurre gabinetto dermosifilopatico. Scrivere N. Fraschetti: via dei Ramni 2, Roma. NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE. Con provved imento di S. E. il l\1i11is tro dell'In terno il con:im. dott. Nicola Co11soli , 1nedico provinciale, dirigente da otto anni i servizi an ti111alarici della Sicilia, è s tato trasferito a Roma con l 'incarico della direzione dei servizi sanitari e di lotta antimalarica ch e la Croce Rossa Italiana compie nella nuova provincia di ·L it toria ed in tutto l 'AoTo Pontin o ' r edento dal Duce. Tale direzione o era stata finora affidata al} 'insigne malariologo prof. Alessandrini . Il m edico provinciale di Palermo cav. uff. Enrico Calan1ida, h a avuto l 'incarico della continuazione dell'Opera Antimalarica iniziata dal dott. Consoli presso il ~rovveditorato alle Opere pubbliche per la Si cilia . L'Associazione Medica Triesti11 a ha assegnato il premjo G. Nicolich ai soci proff. L. Brunetti e C. Koch per il loro lavoro « Ind ag in.i r adiologiche n egli anisom etropici ». Il prof. Gosset è nominat o m e111bro dell 'Accademia delle Scien ze di Parigi, al post o divenuto varante per la morte del prof. Q11énu . Il dot ... Carlo Schneider, pri1nario n ell 'Osperlale psicl1i nlr_lco. di Be ~hel.' è .chia~ato . all a cattedra di p icl11 alr1a dell Un1ver s1tà d1 He1delberg.

[ANNO XLI, NuM. 11]

NOTIZIE DIVERSI!. Il Consiglio Nazionale delle Rice1·che. Ha tenuto la sua seduta plenaria in Roma, al Palazzo Ven3zia, sotto la presidenza del Capo del Governo. Il presidente, sen. Marconi, tenne la relazione sull 'opera scientifica svolta dall 'Ente. Per quanto riguarda la medicina e l 'igiene, i problemi più importanti affrontati riguardano: L·eventuale forma submicroscopica degli ematozoi 1nalarici; la differenziazione di ceppi di questi parassiti, particolarmente idonei a scopi terapeutici; l 'utilizzazione del siero di convalescenti da malattie infettive; l 'anchilostomiasi ; il reumatismo cronico; le malattie da lesioni delle paratiroidi; la tossicità di alcuni alcooli ; i problemi dell 'alimentazione ecc. Il sen . Marconi ha post o in piena luce l 'importanza che spetta ai laboratori scientifici per i progressi incessa11 ti ch e l 'umanità viene realizzando . Il Duce h a rilevato che, dalla vasta e complessa relazione, tutti gli Italiani potranno constatare la complessa e poderosa opera del C. N. R. , il quale deve funzionar e come lo Stato Maggiore di tutti i ricercatori italiani, p erfettamente sicuri che esso, 11el suo organo centrale e negli organi periferici, risponderà in pieno alle speranze ed alle certezze del Regime. 1° Congresso internazionale di gastro-enterologia. È indetto a Bruxelles dal 5 al 7 agosto, sotto la presidenza del dott. J. Schoemaker (La Aia); vice-presidente i dottori .T. de Nioor (Bruxelles) e Ide (Lovanio); segretario generale il dott. G. Brol1ée (rue de la Con corde 64, Bruxelles). Temi « Le gastriti » (r elatori: A. F . Hurst, W. Zweig, Konjetzny, Parchoud, Berg, F. Moutier, G. Lion); cc Le coliti ulcerative gravi non amebiche » (r elatori: Gallart-Mon ès, Snapper , Lardennois, M. Dor1ati , Dall 'Acqua, Dustin, ~'imtrup, Goiffon).

Congresso frnncese delle scienze. L 'Associazione francese per il progresso delle scienze si adu11erà dal 27 al 30 marzo a Rabat (Marocco). Tra le Sezioni sono le segu enti: di scienze mediche, presieduta dal dott. Blanc, direttore dell 'Istituto Pasteur di Casablanca; d'igiene e medic!na pubblica, presieduta dal dott. Colombani, direttore della sanità e dell 'igiene del Marocco; di scienze farmaceutich e, presieduta dal prof. SarLory, dell a Facoltà di Farmacia di Strasburgo; d 'odontologia, presieduta da Waltis Davy, della ,Scu ola dentaria di Parigi. È in programma un 'escursion e 11ell 'interno ; durerà fino al 5 aprile. Quota a forfait compresa l 'escursio11 e (17 giorni fra tutto), da 2210 francl1i in sopra. Rivolge; si. 111 Dr. Verne, secrétaire du Conseil de 1 Assoc1at1on française pour l 'Avancement des Sciences, rl1e Serpente 28, Paris Vie. 1

Corsi di perfezionamento. Il 52° Corso internazionale di perfezionamento, organizzato dalla Facoltà m edica di Vienna, si svolger à dal 28 maggio al 10 giugno e riguarderà i progressi della t erapia. Tassa. d 'isc~izion~ 5~ scelJini aus triaci. Si t en gono molti altri corsi, r1guar - _ danti i vari rami della medicina . Chiedere informazioni a: Das Sekretariat der Internationalen Fortbilt1ngskurse, Porzella~gasse 22, . 'Yi~n IX; oppure al : Kursburo der W1cner ~[e<l1 7 1111scl1 en Fakultnt, Alser s trasse 4, ' '' ien IX .


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SEZIONE PRATICA

L'assistenza sanitaria nell'Opera Balilla. La Presidenza dell 'Opera Nazionale Balilla nel1:in~ento ~i mi~liorare ed ~nte!lsificare semp;e più ~ ~zio?e d1 ass1.sten~a sanitaria e di propaganda igie~ica, h~ deciso_l assunzione di nuovo personale medico n e t ranghi dell 'Opera. 'fale necessità del1'organizzazione, 1a Presiden za centrale intende risolverla assumenclo medici di sic11ra fede fasci sta e di provato attaccamento all'istituzione, dando la preferenza ai medici giovani e cr esciuti nel! 'atmosfera della Rivoluzione. . L '?n: Ri.cci? ~on sua circolare ai Presidenti prov1nc1ali, ai fini della sorveglianza della crescenza fisica e psichica degli organizzati e ai fini d ello sviluppo dell 'organizzazione, interessa i sanitari d ell 'Opera a dare m aggiore incremento alla visita 1nedica d egli. organizzati. A tale scopo h a stabiJ~to l 'adozione di una cartella biotipologica naz1onale. Qu est ;i cartella biotipologica è di quattro varietà: p er Balilla , per Piccole Itali ane, p er Avanguardisti e per Giovani Italiane. Le cartelle doYranno essere aggiornate sem estralmente. QuaJora n elle visite medich e si prese11tassero fan ciulli ~l 'ambo i sessi, affetti da malattie e da difetti di cr escen za, o sospetti di infezion e tuber colare, è d overe del medico d ell 'Oper a Balilla di segnalarli t empestivamente alle famiglie, e, se occorre, ai competenti organi di assisten za e profjlassi sanitaria, provocando, a favore dei sosp etti d 'infezione tubercolar e, l 'intervento dei Consorzi per il trattamento curativo negli Istituti , creatj dal Regime p er la prevenzione e ]a cura d elle inala tti e tubercolari.

Limitazione dell'im1)iego della margarina in usi alimentari. Un decreto, p.u bb]j cat o nella « Gazzetta Ufficiale », st abilisce ch e a p artire dal 16 aprile 1934 è vietato di d e ten er e a scopo di vendita, vender e o mettere comunque in commer cio, per impieghi alimentari qua]i su cceda11ei del burro, i grassj e le misc·ele di cui fl 1 primo e al secondo comma clell 'art. 28 del R. Decr e to-legge 15 ottobre 1925. Dalla st essa decorrenza, è parimenti vietato agli esercenti rli stabilimenti per la fabbricazion e fii prodotti alimentari di impiegar e per tale fabbri cazione , quali succedanei d el burro, ]e suddette sost an ze. A tale divieto sono altresì sogg·etti i confluttori di pubblicj esercizi, n ei rig uardi della preparn zione delle vivande dest i11 at e alla con sum azione o· alla vendita al pubblico. L 'impiego alimentare dei detti gr assi e miscele è c:onsentito esclusivamente p er la fabbricazione dei biscotti secchi sia stampati ch e siringati, an ch e farciti, e dei prodotti similari di p asticceria secca di lunga conservazione. Ai fini cli tale impiego i detti grassi e miscele dovranno essere spediti dalla fabbrica direttamen te al biscottificio. Le i11frazio11i alle presenti disposi zioni sono punite con l 'ammenda da lire ci11quecento a cinquemila. Sarà in ogni caso ordinata la sospensione, per durata non superiore a un anno, dello st abilimento, negozio o esercizio n el quale 1'infrazion e si è verificata.

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giovanile nei ~apporti co11 l 'igiene », primo premio (L. ~000 per ciascuno) ai dottori Giuseppe Rolando (~ortno) e _Giorgio Del Guerra (~isa) ; 1nedaglia d argent? a1 dottori G. Mantovar1i (Rho, Milano), ~- Po~g1-Longo~tre~i (Milano) , A. Ilazzino (Teano, Napoli); medaglia d1 bro11zo al dott. M. Gelsomini (Roma) ; menzione al dolt. M. Lepore (Volturara lrpina, Avellino). Sul ~ema <~ ~riteri e limiti da adottarsi per la educazior1e fisica d ella donna », primo J:)rernio (L. 10~. per ciascuno) ai dottori Enrico Crispolti (Per~g1a_1 e Francesco De Francesco (!\-filano); i11e<lagl1a d 'argento ai dottori O. Giacchi (Roma·:, L ..Buhiani (Oropa, Vercelli), G. Poggi-Longostre~i (Milano), C. A. Luzzatti (Pallanza); medaglia di bronzo ai dottori A. Monastra (Aosta) e G. Anton~lli (Viterbo) ; menzione al prof. F. Patti (Catania) e al dott. R. Cucugliata (Caltanissetta) . Era stata premiata anche la prof.ssa Ines Cesarano (Genova), ma è stata dichiarata fuori con corso perchè n on laureata in medicina.

Una visita di chirurghi ·rnglesi a Roma. Nei g iorni scorsi un numeroso gruppo di chirurghi inglesi , p er la massima parte di Londra, sono venuti a Roma allo scopo di visitare la città e le nuove sistemazioni, e di r ecar si in cliniche e r eparti chirurgici per assistere a operazioni chirurgiche e r ender e visite ai colleghi italiani. Il prof. Gask 1lel St. Bartholomew's Hospital, er a 1atore di un indirizzo del presidente del « Royal Colleg3 of Surgeons » p er i due soci onol'ari residenti a Roma, proff. R . Alessandri e R. Bastianelli. I colleghi stranieri hanno assistito ad operazioni praticate n ella R . Clinica Chirurgica dal prof. Alessandri ove furono loro mostrate anche proiezioni di cinematografie d 'operazior1i, come sono u sate a scopo d 'insegn amento, n ella Clinica Privata del prof. Bastianelli, visitarono l 'Istituto Regina Elena per lo studio e la cura del can cro, e l 'Ospedale d el Littorio, ove assistet tero ad operazioni n el r eparto d el prof. Chiasserini . . 1Sono ripartiti molto lieti e grati di quanto avevano veduto ed entusiasti delle 11uove b ellezze <lella città, ch e tutti avevano gi~ conosciuta n egli ar1n i anteced enti.

Un grandioso ospedale psichiatrico negli Stati Uniti. in via <:li costruzione in California, presso Ca111arillo, n ella contea Ventura, un ospedale p sichiatrico statale che sarà capace di 6000 ricoverati . "\' a sorger1Jo su di un 'area di circa 650 et tari e ve.rr à a costare 7 milior1i cli dollari, cioè 84 milioni di lire i t. Risulter à di 3 unità, del tutto indipendenti 1'una dall 'altra anche r1ei riguardi amministrativi ; ciascuna di esse provved erà a 2000 pazienti. Ciascuna di queste divisioni comprenderà 22 padiglioni a 1 e 2 piani, disposti intorno ad un 'area centrale e ~on molti cortili seconc;lari; l 'architettura sar à prevalet1 lemente in stile spagn olo e itali ano. Si sp era ch e il 1° maggio prossi1110 potrà inaugurarsi t1n primo grupp,o di padiglio11i per 800 pazienti . · :È

Esito di un concorso nell'educazione fisica.

Pe1· un'Accademia u1edica in Romania.

La Reale Società Italiana d 'Igiene, in esi to a concor so b andito fra i m edici italiani, ha assegnato i segt1en ti premi . Sul t em a (t L 'educazione fisica

Il prof. Danielopolu, clinico m edico di Bucarest , presidente dell 'Associazione gen erale clei medici della Romania , ha sottoposto al Governo romeno,


« lL POLICLINICO

i1 eJla J)ropr ia qualità cli r appr esenta11te dell 'UniYersi1 à di Bucarest al Sena to, un progetto per la cr eazione in Roma11ia di 11n '_.\ccad e111ia inedica . Il progetto è s tato approva to dc:l Governo e con tutta probabilità verr à attuato ,prossima~nente. . . . Secondo il progetto, 1 Accademia no11 s1 l1m1te rà ad esser e un 'associazio11e scientifica, ma avrà Jjarle nell'organizzazione sa11itaria e 1)e]l 'insegna111e11 lo medico. I ministri della sanità e della pub]llica islr :.1zione sar ann o lenu li a chiedere il parere dell ' Accademia prin1a di presentar e qualsiasi progetto di legge concernente que.sti~ni sa nit~rie. L 'Accad eJnia comprender à du e sez1on1: una sc1e11t jfica e l ·altra d 'organizzazion e m edica. Vi saranno meml>ri titolari , associat i e corri spondenti nazjonali e stra11ieri; il 11ume.ro d ei membri sar à ]jmitato. L 'Accaden1ia avrà u11 presid e11te e due yjce-presidenti, ù ei quali uno p er S~zj o11.e . . A: r à u11a biblioteca, u 11 in u seo e un bolle! lin o; 1s t1tu1rà <lei premi annuali.

1\ledici cacciatori e pescatori al Congresso 1nedico di Quebec. U11 certo numer o di medici, ch e si so no fatti iscriYer e al Con gr esso medico francese , il quale si t errà a Quebec (Canadà) e del quale g jà. demn10 r,o tizia, ha manifestalo il desiderio di prendere l)ctr le ad ~zio11i rli caccia o di pe~ca. Il. prof . Paquet , presidente del Con g·resso, emer1to chirurgo e ?portjyo app assionato, si è occupato della ques l1one, a favore dej con gr essisti sportivi . Egli si è adoperato perch è la tassa 1nolto el e:at~ i1!1-pos~a agli stra11ierì ch e intendon o di d arsi a1 p1acer1 d ella caccia e dell a pesca n ella provinc1a di Quebec, sia t emper ata. I cacciatori non cl ovr an110 sostenere ch e le spese personali di trasporto, guide, munizio11j e alimentazione, il ch e importerà d a 5. a 10 dollari can adesi il g jorno. Il prof . P aqu et agg1u11ge ch e 1nolti invitati sar a11n o ri cevuti gr aziosam ente n ei diver si clubs, dai confratelli canadesi Q dai loro amici proprietari di territor~ di. caccia o. membri r egolari di questi cl11bs. È ind1sp en sab1le ~he i congressisti desiderosi di ca?r.iarc o p escar e. s'inscrivan o al più presto e facciano conoscere 1 loro cl esiclerata. , Il congresso si terrà d al 27 a l 30 ag·os ~o. Per informazioni rivolger si a cc Bruxelles-l\•léc11cal », rue Belliard 141, Bruxelles, Belgio.

Azioni giudiziarie contro medici. Il ·rribunale Civile della Senna ha in esam e una cau sa intentata contro tre m edici in so lidum , da due coniugi, Breissan . Quesli chi~d on? un franco di da11ni e interessi d a ciascuno eh essi , n o11ch è la 1)ubblicazione d ella sent ~nza llj . condan11 a su l~ giornali quotidiani. Ciò in s~g u1to all~ .m?rte d~ u11a loro bambina curata dai tre med1c1, i quall aveva no posto diagnosi di p ar a ti!oide se~za u sare la jer oreazione. men tre ques ta e prescrrlta com e ta satiYa , per e . n el trattato di Widal, Lemierre e Abr amj ed in q u ello di Besson: Il Tribunale ha messo fuori cau sa uno d ei tre 1nedici dott. Lemierr e, perchè questi non eb·Le in cura bambina durante la n1alattia in discu ssio11 e: parente dei Br~issan, egli s~ limitò. a con sigliar e prim:i un ch1rur~o, Dubo1s, ~ p~1 un n1ed ico, Brelet; venne chiamato quest ultimo , eh.e, in siem e ad un altro 111edico, d ot t. Chevrel, ebbe in cura la bambina. Il 'fribu11ale h a dichiar ato non accoglil)ile la richiest a di pt1bblicazione della sen~en­ za 11ei giornali , perch è n on porterebbe acl un a ripa-

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[1\NNO

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r azion e. Circa la ricl1ies ta dei da11ni e inter essi , ha uominato un collegio p eritale, 11 ell e person e d ei proff. Rather y, Giroux e Pagniez, per accertare: se vi fu errore da parte d ei medici curanti, se esso era evitabile e se h a aYuto la co11segue11za di determinar e od affrettare la morte. La Corte d 'Appell o rl eJla Califor11ia (1° Dj s lre lto, l a Divisione), confern1a11do il giudizio di })rima is tan za, h a assolto 11n inedico, dott. Abro11 , i] c1uale aveva diagnos ti ca lo u11 a g ravidanza 11ormale; chiamato durante il travaglio di parto e poichè qu esto n on avveniva, procedette ad un ·a1)plicazio11e di for cipe, la quale rim ase infruttuosa; egli ch iese l 'a$sist en za di uno specialis ta, ch e eseguì t1na cesarea. Quest a dimostrò la presen za di un g r osso fibroma, dal quale era s lalo i11)1)edi1o il p arto. Dop o 60 ore la dorina d ecede va. Il inari to i11 ler1tò cat1sa contro il 1nedico cura11.l e, })er i1np erizia e p er n egligenza, hasa11cl osi sul g it1di zio di un medico, secondo il ql1ale la diagnosi er a possibile r. n on occorreYa u11a cesar ea, 111 a si . nr ehbe dovuto praticar e uri a sinfi siotomia. To11lo i I 11rin 10 giudizio quanto i I g·i ttéUzjo d 'app ello 11a11 no rico11osciuto ch e la co1Hlo lla òel 111.ecli co . ol to acc usa è s ta ta ineccepibil e. Derr11no 11olizia deJle frocli µ erpA lra le a i da1111i d elle assicurazioni sociali di Lilla e della condanna, da })arte del 'frj])unalf> Correzio11ale di que~ta citt à, di n1olti in1pula li , tra c ui tre n1erlici di Lilla (a m esi 3, 8 e 12 di prig·io11e, anni 3, 3 e 6 d i sosp en sione dall 'eser cizio profession ale, fran chi · 500, 1000 e 1000 di multa), m entre un n1eclico di Parig i venne assol to. Il g it1òizio è giunto ora alla Corte d ' A.ppello di Douai, la quale h a co11dannato nn ch e il m edico di P arigi, <lott. Gely, ch e fra ttanto aveva ri.p ortaf 9 un 'altra condan11a, J)er fatti a11aloghi ; h a aggra,·a to le p e11 e p er gli altri lre i11edici (portanclo la prjg ion e a n1esi 6, 12 e 24).

Un po' dovunque. Il 4° Con gr esso internazionale sul reuma lj -1110 è ind etto - come abbiamo già ai1nunziato - d alla Lega internazionale contro il r eumatis1no, 11ella città di Mosca, p er i g iorni 3-6 maggio. L 'Italia vi sar à r appresentata d a tre r elatori : il prof. Cesar e Frugoni tratt erà la cc Patologia d el r eumatismo acuto »; il prof. S. Pisani prender à in esame cc Il trattamento delle malattie r eumatiche dell ~ap1)ara­ to locomotore a mezzo del fan go »; il prof. V. PaJumbo svolgerà il t en1a: e< Il trattamento del r eumatism o coi bagni radioattivi ». Per inforn1azioni rivolger si, al più pres to, all 'ufficio d ella Lega , · Keizersgracht 489, Am sterdam , Olanda. La Lega fra11cese contro il reumatismo sj è riunita il 5 febbraio a Parigi, n ell ~anfiteatro della cljnica inedica all 'Osp edale Cochin; la riuni on e fu organizzata dal prof. Mathieu e dal dott. Fl . Coste. Nei giorni 21 e 22 aprile avrà luogo a Salsomaggiore un convegno di ~ine?o.logi dell'Alta I~a : Jia. Temi : cc Le cure n1ed1co-fis1ch e conserv~ t~1 c1 nel trattamento delle annessiti » (rel . I. Cl1v10); « Profilassi e cura della sterilità » (r el. E. Cova) . Segreteria presso l 'Uffi cio Propaganda delle Regie Terme. Si è tenuto a Cluj (Roma11i a) un congr esso d 'idrologia e climatologia rn edica, sotto la presj-


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SEZ IONE PHAT ll'.:\

d e11za d el gen. 111ecl . , -i col . Ten1a discu ~ so fu : il tra tta111ento delle a ffezioni fem111inili ro11 j 111ezzi balneo-cli1na tici della Rom ania. ..\ ei g iorni 2o <licc1nbre e segu eJ1ti i 0110 tenute a ~antiago d cl Cile l e (( g·iorna le n1edicl1c cilene >) ; a ll 'ir1a u g urazio11e interYPn11ero il presidente d ella RepubJ)lj ca e r appresenlanli dell 'Argentjna, Colombia, Paragt1ay, Pe rl't , Uru g uay. In qu eJJ 'occa ione si aclu11ò an c b e la Società cli ti iologia ed ebbe luogo la cc • econda settin1ana cli e j)er1e11za chirurg ica >). L a ez ion e triestin a cl ella I..ega italian a co11 lro il can cr o le n n e una seclu I a scientifica il 23 feb braio, . o tt o la pre ide11za cl el prof. G. ~lar1n 1 a i s lito dal segretario d o tt. G. Macch ior o. Furono fall e con1uuicnzion i d a i J)roff. ùli ~ ni e fn11n .

L 'As oc iazio11c 1\Ie<l ira ·rrie Lina

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è aduna ta n e i g iorni 19 e 27 gen11aio , $:) e 13 febbraio, so tto la pre icl e11za d el prof . C. RaYasini, assistito dal egre la rio cl o ll . F. Do nini. Il prof. R . P elJegrjni ten11e un!l conferen za, il 27 gennaio, su « La })iologia rlel 111iracolo ». Fl1r ono fatte comunicazionj dai cl o l lori : prof. A. De i Doss i, C. ~l acchi er o, P . Tag liafe rro, E. Catolla CaYalcanli, J~. Cia' ari11 0 1 prof. C. R aYasini . La ... oc ie lll cli Scie nze rvted ic h e di Co11eg1iat10 e Vi l lorio i è ad una la il 19 fe])}}raio, sotto l a preside n za d e l prof. Col e lti, assis tito dal segr e tario dott. i>. Fabris. Furo110 fal te comunicazioni d ai dol lori Rossi , 'fon1 a i (due coml1nicazioni), !)TOf. Opoch er , prof. Tra111 ontini .

l yn cor.·o cl ' ig ien e 1)ra tica s i lerrà ne]] 'I tilt1lo d 'Igie11e d e lla R. L IL i' ersilà di Pal er1n o, a partire d al 20 aprile e per Ja dura ta di un bimestre; la. sa L . 400 ; 111odalità con suet e. lli volger s i al dire ttore d e ll 'I li lulo, Yi a Divjsi 83, l) a1 er1110. Pre ..·o l 'J lilulo di clinica 1nedica d eJl a R . Lniver .. ilà cc Be nito "Nlu solini » di Bari son o s la li organizza ti due cor s i : 1° « L e cu re d 'estate (al mare, sor gellli 1ninera1i , in rr1ontag 11a, in canlpagna ecc . ), ~la 1 30 apriJ e al 6 Inaggio; 2° « Corso di agg iorr1amen to e revi sion e n, da1 2 all '8 g iugno. I due cor ~ i sono grat uiti e riser vati a m eclic i. Chie clere i J)rogrammi al direttore d ell 'Istituto . Il i)rof. G iovanni 'fruffi h a t enuto una <'011fer enza al cor ·o superjore di cl ern1atologia organizzato n ell 'Ospedale . a in L-Lo11 is cli Parig i ; l 'ar gomento tra tta to ri g u ard ava « La colt ura cli germi patogp11 i l l tessu li morti e la su a importanza nel campo dermllt olog ico ». occasion e d e ll ' inaug urazione d el nuovo anno sociale dell'Accad e111i a J\tiedica Lon1barda, d opo l a relazione m oral e, fa tta d al presi.dente prof . Carlo Ba~ Jjni , il prof. L11ig i Zoja t enne una conferenza sul tem a : cc ·L a c11ra amb11l atoria dei diabetici n. 111

11 prof. ~1laria11 0 !v[essini svolge, 11elJa R . Clinica Medica cli Rom a, per in cari co de] dire ttor e prof. Frugo11i, un cor so d 'idrolog ia mecli ca. Nella prolusione h a tra lla to il t ema: « L 'idrol ogia n ella su a esalt n in lerpre tazjon e e nella s u a applicazione pratica n.

L 'O pedale CiYile rl e l S. Salvatore in Aquila è in Yia cli ampliament o e si sten1azione; p orlerà la sua capienza d a 1 le tti a 184 e sar à, cos1, i11 gracl o

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di corrispo11clere a l utte le e . . igenze sa 11 i lar ie d el capoluogo e d ella zona limi lrofa . I l G.U.F. di Triest e 11a i tiluilo, nella s u a n uoYa $ed e i11 via Ros ini, un a1n])t1 Ja lorio medico, d es li:11a lo agli uniYersit a ri , cl1e saranno assistiti gratu t lame11 le dai laureandi 1necl ic i tratti d alle s11e fila. Speci ale a tlenzione sar à data all 'assi ste11 za ll1edica sportiva , in n1oc1 0 da vig ilare continua~en te tutti g li a tleti , d a to il ~rande sviluppo r agg1u11Lo dallo sport fra g li s l11Cl enli.

Acl Amburgo è s la lo fond a to un istjluto per nvia tori , ond e studiare in lllélili e ra scientifica e co1npleta l 'organismo d egli alli evi av .iatori J)Cr qua11to riguard a l a loro r esisten za ·fisica e per a))il uarli ad affrontare tutte l e evenlu alilà che posono prodursi dura11le il volo. Ln grupJJO d 'autori là l1a Yisil a to , n ei giardi11i <lei p a lazzo l\1a r g h eri1 a a Roma, t1n 'auto-a1nbl1la nza radi o-chirurgica ch e l a Cassa l\llutu a Un1brol.Jazia le per gl 'infortuni agri coli ha appron tato.

I l ron1m. David agrin i e ìa sor ella Zenaide 11 a n110 fa tto d on azione, a ll 'OpPra Pia O, peclale Ci,·il e cl i F ermo , cli 150 .000 lire.

Il s ig·. A. Andreolli , n1orto a Bol ogn n il 12 ge11 rta io, ha legato all ·i s tituto Pi zzardi la massi111a ])Orle cle lle sue sost anze, e c ioè 900.000 lire.

Ln sig norina Nisia Syming lo11, fig·lia d el noto analon1ico, h a lascia to la s u a fortuna, di cir ca POOO s le rline (oltre mezzo rn ilio11 e di lire), alln ocie là ana t omica della Gran Bretag n a e Irl anda, per ri cerch e di nnat omia . Il pro f. II . G. \.Veth erill, cl1c fu a lungo clinico oslelri co cl ell ' (J11iversilà di Colorado, h a ora do11a lu a questa univer ·ità un ra n1po sporliYo, e t e~o un e t taro e mezzo; esso porterà il suo non1e.

Cor1 R. Decreto 22 ae1111. 1934 è r evoca la la dirl1 iarazio11e di zona malarica per il territorio dei

comu11i di c~s telvecchi o e Ri YOrlll t r i (Rieti ).

In Prt1ssia è stata Yie ta ta l a l)r o11aganda conlro la vaccinazione jenneriana, rnn1e ptire il rilascjo di certificati medici p er l ' e s~11 zio11 e d alla Yaccinazione jenn eriana sen za t1 n prP.limin ar e esa 111 e accurato e cosci en zioso.

Il Co11 ig]io Sanitario del PeriL h a a111111esso la co11cessione d ell 'esclusi va p er le in1port azio11i cli ~ pec i a li l à farnLaceutich e. Il mar chio di fabbri rh S[1rà deposto presso il Reg istro d el Commercio e gar anlirrt i diritti deg li i11ventori e d ei fabbricanti. A Cuba sono stat e ricon osciute, come organisn1i legali , la « Federazione m e<lica cubana », il c11i i1Òme Yie n ~ trasforntato in « Collegio Medico Na1io11ale », e l '« Associazione f ar1naceutica i1azio11al e ». I due enti sono incaricaU di sorvegliare l 'eserc izio dell e due professio11i di m edico e cli fa r1n aci st a'. Per eser cit ar e q11 es le professioni <l Cuba occorrerà esser e tliploroato dal] ' Univer sità di /\ vana o possedere un titolo s traniero equivalente e far parte di una d elle precle t le associazio11i.

L 'Accademia di Medi cina di Parig i , in egno di lt1l to per la morte d el Re r'\ lberto I, dopo aver nscoltato l 'elogio del co1npia11t o Sovrano, da parte d el presidente dolt. Sirerle · , sospese l a sed t1ta. F11ron o inviat e cond oglia11ze all ' ,\ rcarlen1j a di me-

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cc

TL POLICLINICO »

dici na d él Belgio ed ai soci b elgi . Ancl1e alla Società Medica degli Ospedali di Parigi è st ato comm ernor ato il Re dei Belgj, d al presidente prof. Carnot. Il 20 febbraio, per iniziativa della e< Gazzetta ~1edica Siciliana », vennero rese cordiali onoranze aJ prof. Liborio Giu.f frè, in occasione dell '80° comple~~no. d ell'illustre clinico; professori, allievi, am1c1, s1 recarono a portargli dei fjori ; la riunione fu anche allietata da gentili sig11ore. Sono state rese solenni onoranze al dott. Genn aro Bechi, n el 25° anniversario di direzione de1l 'Ospedale di Chiusi: gli sono stati offerti un album c'operto di firme dagli amici ed estimatori, r~na m edaglia d 'oro dati 'amministrazione ospedalier a ed una targa di bronzo dalla ciLLadinanza. Il prof. vV. H . Wilmer lascer à co1 1° luglio la ca Lle~ra di oftalmologia d ell'Università Johns ~opki!ls di B.altimora, in seguito a nuoye disposi~~on1, ch e .fissano a 70 anni il lin1 ile d 'et à per gl insegnanti della FaGoltà m edica. Il « Cor1siglio d eliberante » (n1unicipale) di Buenos Aires, in omaggio al dott . Julio Mendez, h a sospeso, nei suoi riguardi, il progetto ch e esclude dal servizio attivo tutti i capi di sale ospedaliere (primari) che abbiano sorpassato i 65 anr1i. . Il d?tt. Felice Diana, radiologo nell 'Ospedale CiY1le d1 Alessandria, ha subìto l'amputazione di parte d ella mano sinistra, in con seguenza di una radiodermite datante ,fa vari anni ; egli da oltre 25 anni esercita ìa specialità. Il dott. Ren ato D'Ambrosio di Giovanni nato a Brindisi, appartenente all'Ospedale di 'Santo Spirito in Roma, m en tre era in motocicletta è stato investito da un tram, riportando asportazione del ter.?:o e quinto dito e seconda falange del primo dito del piede destro, con perdita dei t essuti superficiali del dorso del piede, nonchè cscoriazio11i varie. Ne esprimiamo il nostro vivo rincr escimento . La nota tisiologa prof. a Lydia Rabinovi tch Kempner, che fu a lungo direttrice della cc Zeitschrift fur Tuberkulose », ha donato la sua ricca collezione di colture di baèilli tubercolari all'<< Istituto Benito Mussolini n, Clinica della tubercolosi e delle malattie r espirat orie d ell a R . l Tniversità d i Roma. A Washington esist e un museo d el ciarlata11ismo. Vi si nota, tra l'altro , una medicina ch e

aveva ottenuto un grandissimo su ccesso n el pubblico e ch e risulta compost a soltanto di acqua e sale. Nel r e.parto ìavanderia dell 'Ospedale Psichiatrico di Nocera Inferiore è scoppiato un violento incei1dio; il personale riuscì ad impedire il propagar si delle fiamme; i danni furono di circa quarantamila lire. La più antica mummia del mondo, di un certo Bai Nafer, morto 5000 anni or sono, aveva subìto varie fratture durante il trasporto in Inghilterra : fratture delle ver tebre cer vicali , di un omero, di un femore, di alcune costole ecc. È stata « operata » da uno specialista, il d ott. Palender Leith , clel ~1useo britannico.

[ANNO XLI, NuM. ll J

RASSEGNA DEJ,LA ST.!M.PA. MF!DICA. D eu.t. ~ed. Woch . , 15 dic. -

GAUPP. Depressio-

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11e


[ANNO XLI,

NlTJ\I

ll j

SEZIONE PRATJCA

1V linerva "!Yled., 15 gen.

% L. FERRANNINI. Doppio

,·izia mitralico. Presse Méd. , 20 gen. -

GrnnAL. Trattam. me-

dico delle dil atazioni broncl1iali. Paris Alel;. , 20 gen. - Nu1nero di der1natologia. Bull. . l e. de l\iféd . , 9 gen. - BÉCLÈRE e al . Cancro cutaneo e ole . - L. Grnoux e H. DAUSSET. 1'ratta1n. dell'angina pectoris con onde corte. Bull: Nléd., 30 gen. A. ,~ERNES e N.-T. KoNEss1os . Un 'azione ipolen jya d el vel eno di cobra. Med . Klinik, 19 gen. - E. URBAIN. Patergia allergica, parallergica e non allergica. Miincli. J\tfed. Woch. , 19 gen. F. Scu1EcK. Modificazioni d ell 'occhio ir1ere.nti all 'età. Deut. kled. Wocli. , 19 gen. - UNLENHUTH. Sullo SYilupJ)O d ella ch emioterapia. Bruxelles-Méd., 21 gen . % V. LESPINNA . S1filide eti enrlocrini. Forze an. , 20 gen. - G . Hornr. Infezione r eumatica. A1;rierv1l A1ed. , 20 gen. - R . J El\fl\IA. I .a m eningite luetica acuta. - L . CAPJ\NI. ~Ii elosi aplastica con emocitobl as tosi . Difesa Soc., dic. - L a giornata d ella madre e del fanciullo. Presse l'rléd ., 24 gen. - L . BINF.T e M. MARQUES. La perfu ione del pol111one. Arch. Mal . .A.pp. Digestif ecc., gen . ---,- M . LARBÉ. Azione dell 'insu l ina su l metabolismo azotato. C. A. JENT7.En. DiYerticol i ti del primo trat1o Ci el <htodeno . Man cli. lvled . .ltlloc h ., 20 gen. -- Num.ero sull 'influenza . Riv. I i. di Stomalol. , gen . - P. ALBANESE. L 'infezione focale stomatogena. A 1in. ln stitut P asteur , gen . - Y. RAl\10 e al. Paralisi difterica sperimentale. Mediz. Welt , 27 gen. - F. v . Bonl\TANN. La difterite cosidetta maligna. 1 Bull. Méd., 27 gen. 11n1ero di ema tologia. La11cet , 27 gen. -- H. C. En"vAnns . Diverticoli cl el duod eno e del digiuno. -- D. McALPINE. Trattamento della miastenia grave con efedrina.

441

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CRONACA. EPIDEMIOLOGICA.

Le malattie infettive in Italia. Mese di Agosto 1933 31/7-6/8

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Malattie

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M orbillo

234 898 212 797 196 659 189 761 1177

s oarlattina

126 270 122 241 118 2f8 128 270 123 228

V a.ricel la

79 122 66

91

64

85

71

V aiu olo e Vaiuoloide

-

-

-

-

- -

Tifo addom i na· le D ifterite e Cr oup

-

-

14~

110 4:2

72

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472 873 513 1000 54:3 1119 591 1336 033 1139 197 356 2!'!9 355 202 342 217 38tl 244 427

M eni ngite cer e-

b r o- spinale

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13

14

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18

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25

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45

27

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27

27

27

28

28

31

43

58

47

56

p oliomielitecu-

p usto) a

g oa.

mali-

Tifo peteocbia le. Col er a a sjatico. Peste bubbonica.. - Nessuna denu nzia

Indice alfabetico per materie. Autoinlossic:1zione intes tinale: cura . . Pag. 432 Avvelenamento da cincofen e: probabile natura allergica . . . . ~ . . . . . . )) 426 <e Bacterium coli 11aemolyti cum » : significa to clinico . . . . . . . . . . . )) 421 )) 429 Bibliografia . . . . . . . · · · · · Chirurgia endocranica . . . . . . . . )) 403 Chirurgia : impiego della m embrana t estacea d egli u ccelli . . . . . . . . . . )) 433 Cjclo sessuale fem n1inile: ai1dam ento ormonico . . . . . . . . . )) 425 )) 432 Colite mucosa . . . . . . . . · . . . · )) 426 Diabete : cura chirurgica . . . . . . . Djarrea: significato e cura . . . . . )) 430 Diarree infantili: trattan1ento con borato di sodio . . . . . . . . . . . . . )) 432 Emorragie boccali . . . . . . . . . . . . )) 428 )) 430 Emorragie digestive senza altri sinto1ni orritti di proprietà

riser~ati.

-

Encefalite ed influenza . . . . . . . . . Pag. 423 Febbre purpurea delle Montagne Rocciose : un caso osservato a Parig i . . )) 424 Infezione sperimentale da cc Bacteriu.m coli » : localizzazior1e elettiva . . . . . )) 421 I11fezioni . d iffusione dall'utero al sistema urinario . . . . . . . . . . . . . . )) 422 I11tossicazìo11e croni ca da aceto-arsenito di rame (verde di Sch'l\'einfurt) . . . )) 407 Mal aria : alterazioni d elle gl andole sali vari degli anofeli infetti . . . . . . . )) 433 ~1 al a ttie del gruppo cc tifo esantematico » : diagnostica . . . . . . . . . . . )) 422 SE'no longitu dinale superiore: trattam ento delle ferite . . . . . . . . . . . )) 414 . .

))

434

l lccr a gastro-duodenale : terapia con b en zoato di sodio . . . . . . . . . . .

))

431

Tab ercolosi: campagna contro la 1

N~n è consen tita. la .nstam.Pa ài. la~ori .Pubblicati. nel

autori,aa,z;ione scritta dalla redaz,one. E wetata la pubblicazsone da sunti di essi

sen~a

. seguito Policlinico se non •n

citarne la fonte.

C. F RUGONI, Red . capo.

A

Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani d i M. Cou rrier.

Pozzi, resp

ad


« IL POLICLI NlCO

442

I Ax~o

n

XLI,

11

1'\Ul\L

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~--~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Importante pubblicazione: •

Prof. Dott. GIULIO MÒGLIE

DOCENT.:. NELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA

DI PSICHI A TRIA

MANUALE

ad uso dei medici pratici Prefazione del Prof. SANTE DE SANCTIS

DIREITORE DELLA CLINICA DELLE MALAITIE NERVOSE E MENTALI NELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA

Riportiamo, in riassunto, l'Indice Sistematico affinchè i lef(ori possano formarsi un criterio della importanza del libro: PREFAZIONE.

-

PRESENT AZIONE

NE . • Parte Gener"c. le :

DELL' AUTORE.

INTRODUZJO,

LE CAUSE GENERALI DELLE MALAlTIE MENTALI.

I. Esame anamn e.stico. , Il. Esame psiçhico. , III. Esame somatico. - P RO, PILASSI E TERAFIA ·GENERALE: I. Profilassi. "' I 1. T ef'apia g en erale.

-

Sll\IOMATOLOGlA GENERALE.

Parte speciale :

-

ESAME

DELL'AMMALATO:

P SICOSI DA ALTERAZIONI DEL CERVELLO IN EVOLUZIONE:

I. Idiozia. , II. Imb ecillità. , III. Varietà neurologiche della fr.etta,

stenia specialmente idiotica. , IV. Varietà ff'enaster.icla e di natuya disettdocrinica. - D EGENERAZIONE DELL'ISTINTO SESSUALE. - PSICOSI TOSSICHE: l. Psicosi da intossicazioni esogene. , I I. Psicosi da. autoin-

tossicazione. -

Ps1cos1 DA DISFUNZIONE ENDOCRINA :

AMENZA E DELIRI TOSSl•INFEITIVJ. -

Psicosi tif'eogent.

PSICOSI SIFILmCHE. -

ISTERISMO:

Costituzione isterica. - EPILESSIA. DISTIMIE: Distimie e psicosi maniaco,depressiva. SeHlZOFRENIA E DEMENZA PRECOCE: Demenza pyec~ce. P ARANOIA: I. Paranoia pura. , 11. Paranoia aUucinatoria cronica. , I I I. I costituzionali paranoidi. - P SICOSI SINTOMATICHE DI AFFEZIONI CEREBRAU ACQUISITE DI VARlA NATURA: I. Sindromi psichiche d rt traumi al capo. , Il. Processi ceYebf'ali acuti e subacuti. , Ili. Pro. cessi :.erebYali a lettte evoluzictte. , IV . La neuf'osi traumatica. - PsICOS1 DA ALTERAZIONE DEL CERVELLO IN INVOLUZIONE: I. Demenza settile. • 11. Demenza af'teYioscLe-rotica. , I I I. Psicosi deL climate.Yio.

Riportiamo anche due sziudìzi fra i fanti dati dalla Stampa medica, su questo libro del Prof. Mòglie: « La Collana ma1uali del « Policlinico » si è arricchita con i I lib r o del Prof. Mòglie di un nuovo e pregevole manuale di p st« chiatria. che come avverte l' a utore è stato scritto ad uso dei medici prati ~ i e degli s tudenti. « Non è certa1nente cosa f::icil e scrive r e un libro. il qua le per i compiti che si prefigge d eve avere necessariamente delle non « comuni

doti di

chia rezza.

ordine

e

precisione,

quali

cioè

si

riscontr:ino

in

« mento scientifico in cui tendenze contrastanti si contendono il cctmpo. « L 'opera presentata in b e lla e nitida v este tipogra fica, è adorna di 68 « cor rente (da

con

tutti

i

più

rece nti

progressi

della

questo

figure

aureo

molto

volume.

scelte

ed

E

sopratutto

appropriate,

ed

nell'attuale inut ile

di

indirizzo

eclettico.

benchè

s eg uace

al

scienza >> .

F. LEONE.

Rassegna di Studi Psichiatrici, voi. XIX, N. 4) .

« Libro

d ire,

mo,

della

scuola

tradiziona le non manca di tolleranza vers ::> le nuove vedute della psi,

« chiatria . Di indiri'l7.0 eminen temen te pra tico conserva lo schema del m anua le itali::i ':lo, cioè semplice, didattico, compendioso. Ha <e alcuni

ca pitoli aggiornatissimi « g rafica e buone fotografie ».

come

quello

della

m a larioterapia

n ella

paralisi

progressi va

(clinica del

MINGAZZlNI).

Ottim a

(da Rivista di Patologia ttervosa e mentale, voi. XXXVI , ~. 2).

veste tipo, CARDONA.

Riportiamo inoltre 3 delle 68 figure che illustrano il lavoro

I I

ì

(

_ _ ;...-._____ _,J P a ratisi

progressiva :

. .

am1m1a.

Demenza M elancolia con idee di pecc:itr. E sp ressione fi sionomica tipica.

precoc~:

atteggiamento catatonico,stupor con posizione e r etta, rigida e

· go u1 1• pagg. XVI-420, nitidamente stampato in carta americana, con 68 figure n el t esto. V o1un1 e inPrezzo L. 5 6, più le spese postali di spedizione. P er i n ostri abbonati sole L. 5 O in porto fran co. N .B. P er l'estero, alle L. 5 O, aggizt1igere Tj. 5 p er le occorrenti maggiori sp ese di s11edizione postale. Per ottenere quanto sopra Inviare Vaglia all'editore LU ICI POIZ I, Via Sistina, 14, ROMA.


ANNO XLI

Roma, 26 Marzo 1934: - XII

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Nnm. 12

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA •

REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori ori ginali : G. Chiti: Ricerche sui va.ri tipi sie-

rologici di l}neumooocco nelle affezioni polmonitich e. Note e contributi : L. Ciarrocchi : Sul complesso prima rio tubercolare cutaneo del Bruusgaard. Probi emi discussi : G. Baggio : A con forto della teoria traumatico digestiva sulla patogenesi dell 'ulcera ga· strica o duodenale. Apparecchi e strumenti nuovi : B. Picardi : Sull'uso d i una cannula cedevole per tracheotomizzati. o sservazioni cliniche : G. Palazzi e M. Rn.ggeri : l Tn caso di su tura del cuore. sunti e rassegne : ORGANI DIGERENTI: O. v. Noorden : Spunti di patologia gastrica. - H. Doerfler : La n eurosi dello stomaco. - P. F. Sh a.piro e B. N. Berg : Il ritorno dell'acidità gastrica dopo la gastrect-0mia s ubtotale e la doppia vagotomia. - MISCELLANEA : J . Meyer: l!.,isiologia normale e patologica del pigmento cu taneo. - G. Pigiliini e O. F . Porta: L'azion e r eintegrativa degli est11atti anteipofisari ed ovarici sulle a lterazioni sperim entali della m11cosa ed ossa nasali da castrazione. - S. H. Pratt: Studio a nlla steatorrea, con particolare riguardo alle m alattie del pancreas

LAVORI ORIGINALI lSTCTUTO DI PATOLOGIA. SPE CIALE MEDI CA DELLf\

R.

UN IVEKSITÀ DI PISA.

Direttore: Prof.

C 1\.RLO

LOTTI.

Ricerche sui vari tip.i sierologici di pneumococco nelle affezioni polmonitiche. Do lt.

GUGLIELMO C nITI.

Era noto da tempo , che il pneurr1ococco i ·o1abile dai moltepl~ci casi di pol1nonite, presentava caratleri morfologici culturali e patogeni diversi . Le rice,r ch e s perin1entali avevar10 dimostrato , che esso determinava i11 tutti i casi un 'im ponente f:etticemia, ma al tempo stesso ìesioni viscerali diver se e costanti per ogni ~in go lo caso isolato . In base a questi reperti caratteristici, si e rano distinte tre varietà di p.; la fibrinogen a ( Foà), l'emorragica e l 'edematogena , ed il Banti n e aveva fissate quattro varietà, ch e aveva chiamate .p neumococcu s pneumoniae 1°, 2°, 30' 40.

e a.Ila ::,prue. - M . G. P asca lic; : Aderenze viscerali ed innesti epiiploici Jiberi. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Appunti per il medico 9ratico : CASISTICA E TERAPIA : Herpes zoster e nevrite in diabetici senza g licosuria. -

Sindrome di Volkmann ourata con la simpat icectomia peria r·te riosa. - La r esezìone del nervo carotideo interno. - Lo zolfo n ella terapia di alcune ·psicosi cronich e. - L'avvenire dei demer\ti paralitici malarizzati. - U u nuovo inetodo . di oura. p er la sclerosi a placche. - Nelle cr isi dolorooe lo n1ba.ri. - La stricnina nell'intossicazione da. dial. - Ipocalcemia ed emicrania. - SEMEIOTICA : Rilievi semeiotici n el f ibrotorace. - La pressione venosa perilfe rica nella tu hercolosi polmonare. - MEDICINA SCIENTIFICA : Gozzo colloide sperimenta.le, p rovocato con la follicolina . - L'a~ione dell'ol'mone preipofisario t ireotropo sul -lecor so della gravidanza. - POSTI\ DEGLI ABBONATI. - V ARIA. Nella vita professionale : Ooncors i. - Nomin e, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

Le ricerch e posteriori , ... uIla agglutinabilità di p. per mezzo dei ieri in11nu11i (~{osny , Mechnikoff, Kruse , Be ançon , Griffon, Pan.ichi , Tizzoni , ecc. ), J)Ortarono alla indi' idualizzazio11 e di vari ceppi di p . aggluti11abili con i ieri specifici e per n1erit o pe r ialmente dei ricercatori Americani n11a cla ificazione attuale , che fu dich iara la t1ffi ·iale al1 a Co11ferenza Internazionale di Parigi del i1ovembre 1922, promossa da 11 'I tituto Pa teur. Essa riconobbe un I 0 211 , :~ 0 , tipo d.i p. come tipo campione ed un -± 0 , non com e ti})O campion e ed a sè, ma com e g ruppo X eter ogen eo, a cui venn ero provvisoriamente as egna ti gli p., non agrg lutinabili con i sieri dei tipi can1pione, attendendç> cl1e ulteriori rice rch e p·e rm ettessero di scindere qu esto g rupr)o X in altri stipiti sierologicam ent.e distinti. . Sta di fatto ch·e anch e n ei lavori più recenti (Levi , Von Paul Martini, gennaio 1933) e che noto n.ell a bibliografia , ques Lo tipo 4° o gruppo X, ch e non ha un siero agglutinante, cl1e sar ebbe ospite abitu ale della bocc<-l e gen eral1nente dotato di scarsa virulenza, è ancora considerato una collezione di varietà di p . sier ologicamente indipendenti, in cui a·ccanto a


444

H

IL POLICLJNJCO n

[AxNo

XLI, .Nul\ir. 121

Lister in epide111ie g ra vis i1n e studiate n el sti1)iti poco virulenti e spesso saprofitici, si Trans,vaal rissontrò gern1i r1on idei1tificabili sono .accertati sti1Jiti a ·yirulen za m olto e]e, rata. ::\1 o'to inoltre a questo proposito , cl1e gli stu- con il 1°, 2°, 3° gruppo americano, cl:,le andi ultimi dei ricercatori sull 'ar g·om ento (Ave- derebbero perciò in b·ase a lla classifi.c a u fficiale assegnati al g·ruppo X. r)-, Stillman , Levi , ecc.), fanno riten ere ch e Negli Stati Uniti i rice rcatori dell 'I stituto oltre il gruppo X , anche g li st_essi stipiti camRockefelh;r con una numerosa statistica di p ione possone> essere ulteriormente scissi per n1ezzo di reazioni in1n1unitàrie. In clividuate 454 casi trovarono domi11anti ed egualmente distribuiti il primo ed il seco11do tipo , a c ui queste quattro ' 'ari età ed avuta ·così la possib ilità di studiarne le p·roprietà biologicl1e e seg·u e ·pr.r frequenza il g·ruppo X e per ultimo culturali, sorsero le altre importanti questio11i il 3° tipo. sulla loro distribuzione r egionale, sull 'influenza Come si r ileva dalle su .accennate statistich e su qu este va rietà 11anno le tagioni e le cl1e e da quelle di altri ricer catori stranieri e diverse condizior1i di clin1a, sulla pre, 1alenza itq,liani , di cui n on }10 fa tto il n on1e, n1a ch e o presenza costante di un soìo tipo n ell e dinon alterano j-J risu ltato fondar11en tale , la di' 'erse epidemie e sopra tutto su il rapporto esi~tribuz ione dei ' 'ari tipi 11on è u11iforme ed !3tente trn il poliformismo clirl ico delle , -arie è opinione gen~rale, ch e condizioni climatiche affezioni pi1eumococcich e e le differen ze bio- e geografiche influiscan o sulla loro predomipa to lo,gich e dei vari germi in causa . . nan1 u. ln Italia la sierologia pneun1ococc1ca, ebl)e 11 prof. ~frerlti all 'Accaden1ia Medica di Roa pionieri il F oà, il Tizzoni , l:ane, Banti , ecc., ma, n ella seduta del J1ovembre 1929 , faceva ma il primo ch e studiò i vari ti·p,ì di }J", accet- unD comu11icazione di un 11otevole interesse, ta ndo la classificazione americana , fu lo Struche si ri(eriva a 5 casi di pol111onite ·verifica. . .' 1nia cli Torino, il quale nella su a ca. istica , ritisi simultaneamente in un conv1tto e percio scontrò un a distribuzion e quasi u.g uale del 2° e a focolaio end~m1co, nei quali co11Lrariamente 0 del 3° tipo, 1nen o diffusa del -! e n1ag·giore ètll'aspettativa non J.veva riscontrato un tipo del 1°. unico in tutti e 5 i casi , ma tra q11esti i tipi Ma r ainesu e Corda, in una prima casistica 1°, 2° e 3°. Per trarre da tale constatazione dell e meno 'bnumerosa (1920), poterono classificare considerazioni di un certo valore sarà n ecessaper ordine di frequenza !l 1°! 2° e 4 °a sen~a .ri- r io attendere altri casi analo~hi, in cui i casi scontrare campioni del 3 , e in una 2 casistica del fo colaio siano più numerosi . più numerosa (1923) il 1°, -1 e , 2" e per ultimo il 3° tipo. * Più r ecente mente il Pontano, ha presentato ** una statistica , in cui si rileva un a n etta prevaPoichè ho potuto osservare 30 casi d1 pollenza del 1° tipo, al quale seguono per ordine 111onite, 110 creduto opportuno di studiarli siedi freque nza il 2°, il 4° e per ulti!no il ~ • • rologicamente, per stabilire il tipo di p . eh~ Questa prevalenza netta del 1 , sug li altri n ei singoli casi ne era la causa e portare cosi tipi si mantiene anch e 11ella c~sistica d~l ~e­ 11 n ~ontributo locale all 'importante arg·omenclich , il quale classifica successivam ente il 4 e to. Di queste mie osservazioni do relazione in il 2° e non riscontra ·campioni del 3°. questo lavoro. 11 Levi (gennaio ] 933) su 8u casi osser vati Per l 'identificazio1te dei p. u sai i sieri dianell 'Ospedale di S'. Maria Nuova a Firenze, :ioO'nostici forniti1ni dall 'I stit uto Rockefeller e ta la pr evalenza del 1° tipo , al quale segue imdall'Istituto Pasteur e feci la loro classificamediatam ente il ±0 ed il 2° e per ultimo il 3°. zione in base alla loro reazio1te agglutinante. Le statistich e straniere n on danno risultati Come animale da esperimento, per l 'isol~..1nolto diversi da quelle degli italiani . Tra gli mento del p ., scelsi il topo bianco perchè p1u ingÌesi , Griffith, ricon osce tutti e quattro i tipi sensibile a questo lnicrorgar1ismo e per la pro~ am ericani con prevalenza del 2°, Urquhart prietà particolare sua d'isolarlo allo. sta~o d~ non ri scontra il 3° tipo e ril eva la preponde- assoluta p·u rezza a differenza di altn anima 1~ ranza del 1° su gli altri , C. H . "'Thittel ritrova (coniglio), nei quali passa110 nel .san~e altri tutti i quattro tipi con una percentuale del microrganismi , ch e so110 contenuti nell escrea70 % per il 1°, 12 % per il 2°. e 4 % per il 3° to bronchiale. · e per il 4°. Raccolto un frustolo di escreato , con ~nsa I ricercatori francesi n el com plesso delle sterile, nella sua parte più cr ocea e .densa, ,l maloro statistiich e di affezioni pneumococcich e culavo n el sottocutaneo del topolino all estrestudiate in Francia ed in 'funisia , riconoscono mità del dorso, alla radice della coda dopo j quattro tipi con pre·valenza del 2'. 0


'_\.~); O

XLI ,

~ c.'.\ r.

12J

" EZIO~E

aYer be11 rasat a e J.isinieLLa la la parte. Di so-

lito dopo l~ o 10 ore il Lopoli110 clava segni d1 abb attimento ed allora o lo u ccidevo soffocandolo, o lo la;:;cia vo inorire; dopo di ch e, aperto il torace scoprivo il cu ore, n e causticavo la superfici e e qui11di con mo vin1ento di rotai'ione vi introducevo una l)Ìpetta Pasteur as1Jira11do a lcune goccie d i san gu e . Con quest e poi pr o' '' 'ede,·o a lla semina 11elle provette di agarsangue preced entem ente i1reparate e pone'1o tutto in t ern10 ~talo a 37°, attenclendo per proceder e all ' ag.g Jutinaz ione, ch e le culture si n1 0_tr a ~ sero ~ lI fficie11Le1nen te ri ccl1e di col onie bact eriche.

*

** Lo studio .. ier ologico cli c1ue .. l i 30 ca i , di qualc uno d ei q uali acce11nerò le car att eri""tich e clinich e e11za r iportare la tabella 0 ·e11erale, in cui le h o tutte raccolte, n1i 11a co11sen tito di ragg rupparli co111e è ·e -11osto i1 el] a tabella ... egu ente . 'f

i\VOLA

PR f':\f.\. 0

_..\pparle11e11li al

i 0 tipo 2° tjpo :~ tipo 4° tipo N. J3 :\". ù "'\. 8

PerceJ1 l. corri s1).

J;3,3

~{,

20

10

~o

~b

26,6 %

P er fare i d ebiti confronti . . tati ti ci , prospetto ora n ella seconda tavola le per centua1i ita lia11e. di cui ho avuto con o~c en za e qu ell a s1abilita d agli _!\A. de lì ~ Istituto Rockefeller. .fAVOLA

SECON DA.

RocKEFELLER Tipo i o 20 » ))

• •

30

.

Grup,po X

(c. 2 ) G4. 2 °~ 14.2 % 14,28 %

(c. 454) 3~ . 3 °i)

33 - .)/ • . ·1 /0 i3 O{, 2Q

Tnt.- , CT.-\

-I % o

O/_

,o

PONTANO

DECLICH

CoRDA E YlARGl ESU

LE\ I

C HITJ

(c. 27)

( c.

33) - 4 ')/ 4 o, 10 24,2 °~

(c. 43)

(c. 30)

34,78 % 21 , 73 %

(c. .5) 29,,') Ob 24,3 %

13,04 '}'~ 30,42 %

18,9 9b 27 ,3 %

10 % 26 ,6 %

% 22 % 11 % 14 <J~

;jl

30,3

%

43,3 % 20 %

Dal confronto di queste pe rce11tuali si rileva ch e la mia statistica si avvicina a quella A111ericana n ei rig uardi del 3° e successivan1entr del 4° tiip o , m entre se n e distacca per un 13 < fa in m eno d el 2° ed un 10 9~ in p iù d el 1° tipo. Concorda invece con le })er centuali degli altri ricer catori italiani i)er la 11e tta preva ien za ùel 1° tipo e ne differi_ce di poco i1er il 2°,

PRATI CA

445

fatta eccezion e pe r Ja slatistica dello Strumia , cl1e 11e riscontra una fr eq uenza mi11or e. Pe r il 3° t ipo le differ e11ze so110 li evi anche n ei confro11ti d elle "' tesse 1Jer ce11t u ali degli A111ericani , eccettuata la "3tati ti ca d el Declich, cl1e non riconosce germi di questo tipo. In quanto al ±0 tipo io ne ved o crescer e l 'im 1)orta11za insien1e a Corda , l\il ar ginesu , l.Jeclich e Levi mentre il Pontano se n e distacca sensibi]menle, con una per ce11tua le d el 14 % e I) ÌÙ p iccatamente ancora lo Strumia ch e discende al 7 %· (,01n e ri uJ tato de I ·co11fr o11to complessivo 11\l le i1 1j e c ifre e quell e -:l elle altre per centuali, Je i11ie co11co rda110 _p it1 c;1)iccatarpente con le ~la ti .. ti ch e di Corda e _ \ fargine u e del Levi a'endo ri ce ntralo in ~i eme a loro per ordine cl i frequenza il 1°, il ±0 ed il 2° e per ultimo il 3° tipo. Ques ta con t atazione 11on mi pare d 'interesse trascurabile ne i ri gu ardi regionali , perchè i du ·~ t'ice rcatorì dr Jl · J ~tituto d 'Igie11e C' d ella l~ 1ini ca ~f edica cli "'iena ed i] dott. Levi d ell 'Ospedale di . 1\llaria ruova. <li Firen ze, fecer o le loro o ervazio11i u ,a rr1n1alati d ella J e.o-ione ene . . e e F ior en1 i11a, ·ch e 11'er la loro vicinan za e rli po;;izion e g·eografica, non diffe·· riscono mollo da quell a Pisana . nig uardo all a per ce11tu ale di n1orlalitA cl1e 11e lle mie osserva zio11i corrispor1de a l 6, 66 %, c.lebbo o er va re .:l1e , J1ei du e casi (n. 26-28) segui Li da n1 ort e, il gern1e i o]ato a pparteneva al 1° g ruppo , il ch e come ri ultato sar ebb e in con lrasto con la mago-ior parte d ei ricercatori , e l1e trovan o la mortalità }Jiccatissi1na n ei ·c asi da 3° tipo . )la questa co nst ataz io11e mia per sonale, perde .g ran :part e de lla u a particolare importanza, per il fatto ch e, i <lue i)azienti er an o attempati cd ur10 di e si a ffel to da aortite lu eti ca , che aggravò il decor -.o de1Ja n1alattia. D' al tra parte ì 'alta virulenza del 3° ti1Jo ancl1 e nel g ruppo di p n eumonitici da m e osserYa ti . r i ulta evidente, percl1è i 3 casi , d ai quali 110 isolato il i}. del 3° tipo (n . 3-] 7-20), eb})ero un deco r ·o 1nolto g rave, sebbene. non 111ortal e. ' ' a lJoi notato ch e i casi ch e ho potuto studiare, non son o tanto numerosi da potere autorizzare una clec isiYa con clusio11e. La n1ia statisti ca con corda anche pienamen1e per la m inor e frcque11za di° questo tipo, con1e è an1messo gen eraln1 ent e cl.a tutti ed è con fern1a to dal fa tto, cl1e in casis ticl1e di ricer cai ori autor e,1oli (Dee lir h . Urquh art. Smeall) d etto g€rme n on si r iscontra affatto isolato. Ptlr ordin e s.em11re d i aravità di d ecorso , se~uo n o ]e affezioni poln1on ari determinate dai

. I


T

~44u

« JL POLI CLI NICO >•

germi del 1° tipo. Dei 13 casi osser vati , 8 d~ polmonite lobare, 5 a focolai bronco-poln1onari , i casi 26-28' furono , come 110 detto , seguiti da inorte e tre (6-9-21) ebbero un decor so veramente grave e la loro g ravità si dovè alla compartecip,azione di comp·lica11ze renali e circolatorie ed alla g rave in~ossi caz ione del istema nervoso. Nei rig·uardi della cur va tern1ica, ecce.ttull ti i due d ecessi, uno in 4a e l'altro i11 6a g iornata ed uno (n . 9) ricondotto i11 fa111ig·li a i)e r le sue g ravi condizioni , ' 'a notato cl1e ]a te1nperatura mante11oe 11elle quasi totalità u11 carattere elevato m.a tipico e regolare e la crisi si ebbe in 7a e 911. g iornata di rr1a]attia. Le affezioni d eterminate dai germi del 2° tipo furono 3 polmo niti lobari e 3 b. po lmoniti. Le affezioni a ti1)0 lol>are e])bero carattere di benignità, considerato ch e il g rave d ecorso di una d1 esse (n . 11) fu influenzato da vizio rr1itralico preesistente irtsien1e allo stato i1on perfetto del rene, rnentre le 3 affezioni b. pol111ona ri ebbero invece un a11da111ento più g rave per l 'intossicalion e d el sistema nervoso (n. 23) e per il lu11go decorso (11. 5). In un caso (n. 5), risco ntrai una forma recidivante (pneumonie à reprises) in cui i11 8 1 giornata ebbi la ca ~uta della feb·b re, ma con i caratteri di mancata risoluzione polmortare e dopo tre giorni di apiressia u11 rialzo termico, che &i m.antenn e fino a lla r isoluzione definitiva in 30a g io rna ta. Per ultime in ordine di g raYità risultano, nella mia casistica, le affezio11i d el 4° tipo . Su 8 casi riscontrati 6 .a forma lobare e 2 a tipo b . polmonare 6 ebbero u11 andan1ento benigno, con cr isi regolare in settima gior11ata. per quanto n el n . 22 residuassero dopo la c risi, postumi a le nta risoluzione. Il carattere di benignità , fu conferma to dal fatto ch e in u11 caso (n. 7), si trattò cli una for111a di polm onite abortiva in 4a g iornata, cl1e nel n . 30 si eb])e uria econdaria complicanza i)leurale, ch e si r isolvè però rapida111er1te, e cl1e il n. 1 era u11 uomo di età a·vanzata, in cui la pol111onite lobare, come è noto , comporta un decorso ed una prognosi• grave. Il con cetto quindi a111r11esso da tu tti i ricercatori ch e i germi del 4° tipo siano n1eno patogeni per le affezioni poln1ortari trova la su a con ferma ancl1e nell e n1ie osservazioni. Due casi invece (n . 18-22) ebb·ero un decorso molto più grave, specialmente il primo, per fo colai multipli bilaterali, intossicazio11e del sis tema n ervoso e grave complicanza renale (albumina , cilindri granulosi, globuli rossi),

LA~~o

XLI,

;\ui\1.

12]

tanlo da ricordare le fo rn1e più g r a ,.i descritte per il 3° tipo. H o det~o innanzi cl1e lo scopo delle mie ricer che er a .:l i riconos~re qt1ali tiipi sierologici di p. si risconLrasser o. fra noi, quale n e fos~e il loro ordine di freqt1er1za e cli gra, 1ità e 1~even­ tuale rap110J.·to esistf11Le fra la Yarietà del gerrne e l 'anda1r1e11to clinico della malattia. .Mevcè q ueste ricer cl1e io h o potuto ricon oseert· ch e fra noi si ri scontrano tutti i tipi di p . d r.lla classifica An1eri c:an a e ch e il loro ordi11e di frequet1za e di g ravità. corrte dimostrano le tabelle, è con1une alle r egioni di Siena e Fir enze. 1'.ig uardo però a li 'andan1e11to clinico dei 30 casi osser vati . se !)Osso cor1 corclare con lo Strt1mia , il qua]e i1el suo la varo l1a riprodotto le curve termich e comuni a ciascun ti·p o , ch e i1ei 1rtiei casi d el l i) e ·b0 tipo la febbre ebbe u11 car atter e direi q11a~i cl as~i co e la cri i fu gen e ralmente regolar€ , altri caratteri co1nuni io r1 on 110 rilevato ch e attestino una interdi pende11za si.cura tra l 'entità i11orhosa e la s1)ecifi cilà d 1 ci ascun g<=lrn1e. .H ap11orti piiJ o meno ... . os tanti :; nfatli non r11i r isultano , rig uardo a lla forn1a lobare o lobulare de]! 'affezione, al mod o d 'insorgere di ~:.,sa, ali.a p re vil le nza del lato co]1pito ed alle Cl11r1 plican ze f'eco11d<trie e neppure q uesto ra ppor to mi risul tà ; t1~à la· frequenza di un determinato gern10 ed il periuclo clell 'anno , in cui 110 fal te le ' 7a1ie osservazio11i . Sono perciò condotto a co11cluder e che il decorso clinico d elle affezioni ])Olmo!1iticl1e , è p rinciip,a ln1ente da attribuirsi ad un complesso dì fattori, oic casionali . estriJl eci ed intrinsec i a 11 'or ganisn10 d el soggetto an11nalato. Ciò spiega p er ch è 111a11chi un quadro clinico determinato da riferirsi ad un tipo di germe pi11ttosto ch e ad un altro e la scon cordanza tra i ricercatori sul co11cetto stesso di gravità , no11 escluse le affezio11i del 3° tipo ~icono sciute gen eralmente co1ne più virulente, poich è la recente ed auLoreYole statisti-ca di S·m eall su 60 casi di polmonite studiati , non denuncia un solo caso di questo tipo seguito da morte. L 'esam e infatti delle s tatistich e più autoreYoli e più r ecenti, che 110 potuto consultare , l1er or a non permettono di sceverare quanto nella gravità d el decorso d elle affezioni polmonitich e, spetti alla ' 'irulenza del germe ed alla 1JJersonalità dell 'infermo. P er ciò allo stato attuale, il riconoscimento sierologico può aver e un eventuale valor·e pratico agli effetti della terapia, che va affermandosi con i sieri specifici (W. Sueeff , U land , Armstrong, Jonson),


447

SEZIONE PRATI CA •

n-ia u11 valore pratico , i1el senso che u11 rapido rico11oscin1e11to ... ierologico permetta si110 dal1·inizio o quasi della affez ione di stabilire c1ua1e ne sar à il uo a11damento, no11 appare confern1ato. 'i }J UÒ co11cludere quindi cl1e, per le affezioni 1:>0lmonitiche, si ripete ciò ch e accade per i paratifi n el capitolo de]le affezioni tifoidee, i11 cui si i1ossono o ~ ervare casi bac teriologican1ente accertati da b·. di I-1 ebert ad a11damento benigno e tal,rolla i11vece riscont ra: ca i d 'infezione paratiOca, con decorso e g r à \tà eccezio1Jali e niagari con esito letale .

* ** Ho corredato quasi tutte queste o . . .:erYazioni , an cl1e di quei dati cl1e riguarda110 il comportamento del pH urinario, dei cloruri e dell a formula leucocita ri a, per vedere an ch e in questo cam po, e fJOteYO trarre qualch e v,a )ore di differen ziazione per quell o cl1 e rigu arda il tipo dPl germe patogeno. Io eseguivo due volte al gior110 iJ corit egg·io dei globuli ro i e dei globuli bi a11cl1i e eo-uiYO le n1od i fi cazio11i della fur1nu]a leu cocitaria , dell 'Hb , del Las o dei cloruri del pH. Per l 'a i)prezz::\rl1ento delle 111odifi "'azio11i dcl}'equilibrio acido-ba~e n1i valsi dell a ricerca del 1>H urinario con il metoclo eletlrometrico al chinidrone. Dal co11teo-o·io degli elen1en ti rl el . . angt1e, 110 J)Otuto ri le,·are ch e il num ero l ei globuli ro , i ap1)are d in1inuito, m en tre j o·lobu li ]'}iancl1i appaiono tanto 1)iÙ aun1 en ta ti qunnto pi ù I 'organism o dim ostra di reagire e di 1)0 edere t1ua]ità di fer1si ve. Nelle forn1e aste11ichA o rli n1ediocre reatti,-ità delle fun zioni orga nicl1e, il numero dei leu Gociti . ep·p nre n on 111ostra tutt e le volle o cillazio11i di num ero apprezzab ili, 11011 ha a solutan1ente tendenza all 'aun1e nto. \"ell e formi gra,ri , e special1n ent e . i rileYa 11ell e tabelle dfi due ca i ad e ito rapido ed infau sto, . i è avuta un a leu copenia notevole, che i11 nlr un e determin::lzio11i , data la dfficien za cleo-Ji elem enti , 11011 pern1i._e di stab i]irP la formula 1e11coci taria. Come con clu iona]e dell e os, er azioni di (1u esti dati crr1 atologici si dedt1rrebb·e, cl1e la leu <:openia r ap presenta t1n intoma infausto, t1n tasso leucocitario ba. ~o, un sin torno sfavor e ole e lln tasso leucocitario al to t111 fenon1en o in vece di buon • 1)resag10. 111 qua nto al co1111Jortarsi dei cloruri e. . . o non si è di . . co~ tato dalla nozione orma i classica dell a loro ritc11zione, l'ino qt1n si ta lora a scom1)ar a, nel l1eriodo f\'oluti,-o clella ma1

lattia e della n ota carica l)lassi va n ei primi giorni dopo la crisi. La ricerca del pH urinario ha segnato abi- tualmente un aume11to di acidità urinaria durante il periodo febbril e; n elle for1ne gravi si sono avute cifre unifor1ni ma non b,a sse, m en-· tre la tendenza a ra.g gil1n gere i li1niti più bassi. i ri scontra nei casi ad andarrtento favorevole. [{ i ulterebbe quindi c]1e !lno sp1 i rcato stato u- · n1orale acidotico autorizzerebbe un prognostico favo revole e m en o buo110 in vece se lo stato di acidità umorale, apparisse diminuito. Per quanto la n1ia casistica sotto questo riguardo 11on sia compJeta, ciò ch e si può dedurre dal con1ple so di t1ucste os ervazioni è ch e non esistono criteri differenziali, per i q11ali una data polmoniLe in atto possa attribuir i ad un tipo cli germe patogeno piuttosto· cl1e ad un altro . Si ripeton o perciò an cl1e in questo campo, le concJu io11 i dell a pri1na parte di questo lavoro e cioè cl1e i coefficienti di clecorso di una affezi on e polmonare, sono molteip.Jici, in gran parte icurameJlte i11 rapporto all 'o rga11is1no a1n111alato ed jn parte forse mi-· nore all 'agente JJa togeno specifico.

L ·_L\ . 11P.i 30 casi tu cliati h a ri . . ron tra ti tutti i -! til1i di ì)n eu mococco dell a cla. ~ ifica American::\ e n e indi ca il loro ordin e di frt::\quenza e di oo-ra ,-ità . J on h~ ri contralo i11Yece un r<tri porto più o i11eno costante tra la .. pecificità del ,a erme e 1'aJ1dame11to clinico cl el le .. ingole affezioni pol1u onitich e anch e rig·uardo al con11Jo rtamento d ella fo r1nula leucocil aria , dei clort1ri e dei pll 1-!TÌnario. L 'A. co11clud e cl1e i] rapido ri c on o~r imento . ierologico clel ti po cli p. cletern1ina nte u11a data affezione poln1 oniti ca, i1u ò avere un valo1 e 11rati co agli effetti della t.erarpia , ch e va afl'er11 La11dosi co11 i ... ieri . ., 11ecific i, n1a u11 valore J)1'GJ tico nel se11 o che e.. 0 }:>O, "a pern1ettere, fi 110 dall 'inizio o qua i di q11e ta affezion e, di stal}ilirc c1uale 11 e .. ar à l 'flnclflnlfJlto cli nico non gli apparl") conferma lo. CENNI BTRLTOC.TIA FICJ.

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lA~~o

>l

. XLI,

.\ t.:~r.

12:

NOTE E CONTRIBUTI Clinica Dermos1filopatica della R. Università di Roma. Direttore: Prof. P . L . BosELLINJ

Sul complesso primario neo del Brnusgaard.

tubercola1~e

cuta-

Do tt. Lu1G1 CIARRoccH1, assistente. La penetrazione del virus tubercolare attraverso la pelle e le mucose visibili di individui indenni di T .b.c., con provocazione n el punto d 'i11gres o d i un 'ulcerazione, seg·uita da adenopatia regionale, è con siderata ancor oggi con1e del resto, sebbe11e in minor grado, le altre due forme di T.b. c . cutanea da inoculazione : tubercolo a natomico e T.b .c. ven·ucosa - evenienza molto rara . Tale eccezionalità d.a accoglier e, io cr edo, con riserva , d ato ch e l 'at tenzione dei Ricercatori è tI:oppc;> polarizzata verso le due principali vie d'ingresso del b. di Koch nell 'org·anismo umano: la respiratoria e la digestiva - , trova conferma dal1'esame della letteratur a 1 mostrante in verità un numero relativamente esiguo di comunicazioni in proposito e per di più n on tutte dimostra tive, cau sa la scarsezza di da ti , o l 'insufficien za di esami. Lin1ita11do la nostra indagine anzitutto ai lavori str ani eti , ricorderen10: il caso di Jacquerod (1 924) in cui del n1ateriale tubercolare schizzato , durante un 'autopsia, sull 'occl1io di uno studen t.e, provoca un'ulcerazion e corneale, seg11ita da adenopatia cervicale, poi sottoclavicolar e e infine, d opo qualche mese, da un 'infiltrazione dell 'apice polmonare corrisponden t.e; i casi di tbc. prirnitiva della ling·ua d·e scritti da Nedapil ( 1876), Bull (l b'89), Wolf (1898) , Lattes (1 900); quelli più numerosi aventi per sede i genitali femmin ili, o maschili: l(aperan (1897), Tschlenoff (1901), Reik (1904) , Renaud (190::.), Boerk. (1911). Sapt1ier (191±) , Louste-C.a illiat1 e Darquier (1925), Neumann (l 9·00); Holt (1913), Lehmann (1913), Wolff ( 1921) , Busni (1926), Fedders (1928), - i sei ultimi AA. raccolsero complessivamente ben 128 ca i di u lcerazioni dell 'asta presentate d.a ban1bini ebrei, ch e avevano subito la circoncisione e la suzion e della ferita da parte di un rabbino tubercoloso, - Bruusgaard (1926); ed i r esidui infine interessanti zone cu tanee varie : Den·eke (1880) , Milian (191 1), Brocq (1911); Boel~ (1911) , Moro (1913), Dietl (1921), Stieda ( 1921), Bruusgaard (1 926 -930), l\filian e J. Delarue (1927), Goe})el (1927), Levy (1928), 'i\' icl1-

-


( 1\ NNO ~LI , Xu~r.

12)

SEZIONE

PRJ\TI C.~

449

Un quadro del tutto identico - come fa no111ann (1928), Ran1el (1928), Duken (1928); tare i 1 Bruusg·aard . stesso a proposito di un Gerli11 g (1928), Wal11g reen (1929), B. Leo11-l\1. Lam)·-P. Gauthier , Villars (1930), Guldber a · c.aso descritto nel predetto lavoro e come successivamente conferma il Rochat - , pl1ò tut( 1930), Rotn es (1 931 ), Santalov (1931), Roger tavia svilupparsi a n ch e in soggetti già una _t\ m ler (1932), Gordon (1933) , Bezecny (1933). Di fronte ai 17 4 casi di AA. stranieri , n e esi- volta colpiti da b . di I\..och ma ch e si trovano in uno stato di · r eattività paragonabile a quel... tono sol o 8 di AA . italiani: Anzillotti (1906), lo di un organisn10 vergine d 'infezione (pseuE'larer (1925) , l\1agra si (1928) , Tarantelli (1930). Dusi (1932), ' ' enturi (1932), n el primo d o-com,p lesso 1primario; superinfezione tubercola r e dell a. p elle). d ei quali l 'ulcera tuber colare risiedeva sulla lingua , n el secondo sulla vulva , n ei rimanenti O SS ERVAZIONE P E RSONALE . s ulla cute. Dei lavori testè citati merita parti.colare riC. L. di a. 9. ~namnesi fa111iliare : uno zio lievo quello del ·B ruu gaa rd , in quanto ad esso ed u11a zi a, tulti d .11 lato· -paterno, m orirono per tuber colo i polmonar e, rispeltivamenle all 'età di dobbiamo ]a conoscenza pr ecisa del quadro 18 e 25 anni : il p adre è vivente e sano ; dal lato c linico ed anatomo-patol ogico del << compl esso n1a lerno no11 esis ton o nlala ltie familiari: l a m aprimario tubercolare cutaneo », formulati in dre gode o ttima salute. base allo studio di 5 casi person ali nonch è di Il paziente n a to a t ermine, cl a parto eutocico, ebbe allattam ento materno: all 'età di 3 anni due g ià in preceden za illustra ti dal Boeck e soffri di morbillo: poi s tette sempre bene - mai rimasti scon o ciuti ai più. febbri serotine, inai tosse , mai emottisi - fino ai Secondo detto J\. l 'infezione tuber colare del- primi cli Juglio 1932, n ella quale epoca mentre la pelle e dell e mucose visibili segue le stesse camminaYa a pi edi nudi in un fosso, riel quale leggi di quella d egli organi in terni (polmoni scorrevan o acque di rifiuto, provenienti in p arte ' da un San a torio, si tag liò con un vetro in core d intestino), tudiata anzitutto dal P arrot r isponden za d ella pianta d el pied e destro. La e più tardi da Kiiss. da Ghon e da Ranke ferita non dimos trò i11 seguito al cuna tendenza in quanto è caratterizzata: da co tante e prealla guarig ione e segr egò scar sa quantità di coce aden opatia r egionale; da tenden za all a liquido siero-purulento . · Dopo circa il m ese il p . si accorse d ell 'esisten gua rig ione spontanea della lesione iniziale (indice dell 'immunità locale); da sviluppo consi- za nella r egione crural<: d estra di una tumefazione, d ella grandezza di una noce, dura, m od ereYole dell 'a ll erg ia ; ed infine da frequente bile, indolente, coperta d a cu te normale : su ccesconsecutiva com1)arsa di tuber culidi (Jich en sivam e nte ques ta aderì all a ghiandol a; si maniscropl1ulosorum ; tuberculidi }Japulo-necroti- fe tò una fluttuazione, quindi rottura spontanea dell a p elle con fu oriu scita di pus g iallo-verdac n e). stro abb ondanle. As ai vario è l 'aspetto della lesion e ini ziale Per circa cinque n1esi, durante i quali n on si - falto questo dipendente dalla sede della m e- sar ebbe m ai avuta lemperatura febbrile , la m adesima, dal numero dei bacilli , dalla virulenza dr e praticò al fj glio la cura prescritta d a un sanitario (impacchi bor ici ; l avaggi con acqua ose dalla diversa capacità r eattiva dell ' organismo sigenata), senza tuttavia osservare alcun miglioverso il vjrus tuber colar e - : si può avere : r am ento delle _J esioni: di ciò preoccupata, non~ a) una ferita pi ccola, superficiale , ch e nulch è d ello scadimento d elle condizioni generali, la 11a di caratter istico e ch e guarisoe rapida- si decise ad accompagn arlo all 'Ambulat orio d ella Clinica, ove g li venne con sigliato il r icover o in mente con r.icatrice normale residua; corsia. b) od una ti1)i ca l:llcera tuber colare; E. O. (l -XII-1932). Cos tituzione scl1ele trica r ee) ovvero , infine un 'ulcerazion e superfigolar e ; m asse muscolari poco sviluppate, toniche: ciale ch e poggia su di un infi ltrato di dur·ezza pannicol o adiposo scar so ; cute e m t1cose visi})ili cartilaginea , o su una zona di edema indura- p allide . Ten1per atura afebbrile . Altezza cm . 128. Peso J{g. 22,500. . tivo (genitali fem m inili) sì da simulare a priCapo : niente di notevole. m a ,,ista una sifllosclerosi . C:on corre a tale Collo: piuttos to c0rto e tozzo : tiroide di gr a11errore diag n ostico l 'adenopatia r egional e ch e d ezza n orm ale. Torace : simmetrico, clel tipo cilindrico. Null a non è in diretto rapporto coll 'aspetto e g ran di sp eci ale si ril eYa all 'isp ezione, palpqzione. d ezza dell a lesione iniziale : invero an ch e ir1 percu ssione , ascol tazio11 e. , caso di una semplice, piccola ferita , i gan gli Cuo re : n ei limiti; toni netti nei coml1ni focoaumentano notevo lmente di volun1e ed alla lai cl 'ascoltazione. Polso ritmico, di n1eòi a fre-palpazione appaiono duri, m obili, indol·e nti ; quen za. F egato: n ei lin1iti. tali però olo di r ado permangon o, aggiungenMilza : palpabile nelle profonde inspirazioni, d osi per lo più , in un secondo tempo, fatti di due dita trasverse sotto l 'ar cata cos tale. i)eriadenite, di suppurazione inter essanti Siste ma nervoso: intelligenza be11 sviluppata ; u11a o più g·hia11dole - , con a desio11e alla i)elle sen sibili tà tattile, tern1ica, dolorifica normale; rifl essi presenti e n orn1ali . e perforazione d ella medesima. ~


[ANNO ili, Nu~1. 12]

e< IL POLIGLL'IC0 >1

450

A rto inferiore destro: i11 corris1)ondenza della regione plantare (vedi fotografia n . 1), esiste una ulcerazion e superficiale, di forma irregolarmente

FIG .

1.

ovalar e, a inarg1n1 fras laglj ati ed abbastan za n e ltame11 te rileva li su un fondo Lnolle, scar same11te in filtrato , coperto da un e u cl at o g iallastro : sui

rosso-bruniccio. La vitrop·r essione 111ette i11 evidenza l ' aspetto tipico del nodulo tubercolare. A livello della faccia interna della garn])a e precisamente all 'unione del 1/3 111edio col 1/3 superiore si nota lung o il decorso dei linfatici una tumefazione della grandezza d1 una i1occiola, di consistenza dura eìastica, a sede profonda, inclolente, spostabile sotto la cute sovrasta nte, ch e è leggermente arrossata. ì\el 1/ 3 m edio della coscia, sempre sul decorso d ei linfatici esiste altra tumefazione, dag li s tessi caratteri della precedente. Nella regione crurale destra si nota un'ulcerazion e (vedi fot. n . 2) della g randezza di un uovo di piccione, irregol armente ovalare, a m argini b en netli , circondala da un piccolo alone rosso})luastro , non desqua1nante. I bordi sono piuttosto r egolari, scollati , in qualche p.u nto retratti. L 'ulcerazione secerne discreta quantità di }) US g iallo-Yerdastro . . In corr ispondenza di detta p erdita di sostanza s1 notano .delle inasse carnose, rilevate sul piano cu tan eo circostante, a granulazioni flaccid e 1 fa: cilmente sanguinanti, discr etan1ente secern enti a superficie liscia e separate da solchi più o men~ profondi: non si riscontrano p11nti di Trélard. La paJpazione riesce indolente e mette in evidenz~ che dette masse aderiscono a ga11gli sottostanti, i quali pure appaiono ingrossati e con noteYole reazione p eriadenitica. Pi.~ in. alto, . aJ disopra ed al disotto della piega <lell ing u111e s1 p alpa110 numer osi gangli di grancl ezza Yaria, di con sjs tenza duro-elastica indolenti , poco m ) bili. ' Es Aì\II

coLLATER.\L':

Esame delle urine : nulla di p a tologico. Esame cromocitomel1•ico del sangue : g lobuli rossi 4.200.000; globuli biancl1i 9.500. Hb. (Fleischl) 65. Formula leu cocitaria : polinucleati n eutrofili 53 %; p. eosinofili 5 %; mononucleati 7 %; linfociti 35 %. Rice rca del bacillo di J(ocli, n el secreto delle ulcerazioni: negativa.

Con materiale p relevato dalle due ulcerazioni si allestiscon o num erose cu llure s;ui terreni di prova di Sabouraucl che i en go110 teriute a temperatu re varie: no11 si h a svi111 ppo di funghi. Cuti re~ione di V . Pirqu el. con, t. v. cli Koch , 1

eseguita il 5-XII-1932 e di n11ovo il 15-111-1933, intensamente positiva (infiltra lo arrossato e doloroso che ri1nane palpabile per pareccl1i g iorni). Cutireazion e di ,)f oro: inlen an1ente positiYa (p apule persist e11li cir ca J el Ur11ana, del tipo lich en scroph11l osoru111 ) . R. l V. e Jvl. 1'. R .: n egatiYe; Reazion e tli Be1

sredka: + + +. R eazione cli r·ernes alla resorcin a : 80. Glicemia: O. 2 % 0. 1lzoleniia: 0 ,31 %0. Uricen1a : mJ11g r . 2,5 i11 100 c1)1c . r1 i a11gt1e. Col e.c;teri-

F IG.

2.

111ar o·inj s i vedono p unti g ialli di Tr él ard. Nella zona" circo La11 le a clet ta l1l cer azione, si n otano numeros i n oduli , ben cli lir1li l "uno d al! 'altro, d~l­ la gr an(lezza d i un eine di canapa, di colorito

nernia (n.1etodo cli Grigaut) : 1,30 %0. ~I .: 96; ~1In .: 65. Esan1i racZ;ografici del torace (G-~ TI-1932 1 . .\pici chiari e ben lu111 inosi. Campj poli11onarj norn1ali , olo con aun1enlo del cl iseg110 po11Tlon are u ambedue g li arnh j ti. È Yis i])ile a d c, tra la tria ca1)jJ lar e j11 Lerl obare. Basi 11orn1 a li . (9-111-19331. Repert o icl e11 l~ co a l pr c~·ecle1 . .te. alYO una din1i11u i'i o ne del <l1 _eg11 0 FOtn1on are.


[_.\NNo XLI, Nu:\r. 12]

(5-Xll-1932). Non si osservano calcificazioni a carico dell 'addome. Colonna vertebrale normale. Bacino normale. Inoculazione in cavia. Frammenti di ganglio, escissi, vengono inoculati sotto la cute dalla faccia interna della coscia di due piccole cavie. Dopo circa un m ese viene prelevato da una di esse un voluminoso ganglio inguinale, col quale si insemenzano t erreni di Petragnani , Lowenstein e Lubenau : sviluppo di colonie rigogliose di b . di Koch, dopo circa u11 mese (all 'esame micr oscopico il germe appare come un bastoncino esile, per lo più incurvato ad un 'estr emità più di rado diritto, lungo circa 4 µ. , del diametro di 0,3-0,4 µ. uniformem ente colorato metodo Ziehl-Neelsen) : insemenzato in brodo glicerinato clà cultura lussureggiante che r ampica sulle pareti del recipiente ed acidifica dopo un mese di cultura). L'altra cavia viene sacrificala dopo circa tre mesi dall 'inoculazione: agli inguini, bilateralmente, grosse ghiandole della grandezza di un cece, alcune delle quali i11 preda a fenome11i di caseosi; null a . ai polmoni ed ai reni ; linfoghiandole mediastiniche e cervicali tumefatte notevolmente e così pure l e mesenteriche e le lombonortiche; fegato jngrandito: piccoli noduli bianco-grigiastri non caseosi; milza triplicata di volume, tempestata di noduli, alcuni puntiformj , altri grandi come un piccolo cece, con inten sA caseosi centrale; niente al peritoneo eò alle pleure : non traccia di raccolte liquide. Esame ist1J logico de l ganglio ulcerato. Nel pez,.o asportato vanno distinte piuttosto n ettan1ente clue parti: a) una in rapporto diretto col] 'ulcerazione cutanea presenta la superficie esterr1a ricoperta da u.n a stratificazione di sostanza necrotica) che verso gli strati sottostanti acquista ca1 atteristiche pt1risin1ili. Il tessuto linfoglandolare ch e corrispc nde a questa zona è sede di un gr andissin10 11u1rtero di vasi, alcuni capillari, altri di calibro un p<ì : su}Jeriore, intorno ai quali si accumul an o c~l lule Jinfoidi , polimorfonucleati ed elementi di tipo 1stiocitario ·:n gra n.de gu ~t1tità : in ';erti punti esso 11 ssu1ne n ette le car atteristiche <li un tessuto sedP J i un comune proces'3o in{iamn·1atorio acuto, con tendenza alla granulazione. b) Un 'altra, ch e corrisponde circa alla metà della Jinfoglandola situata più profondamente rispetto al! 'ul cerazione cutanea, ove appaiono r1ettam ente costituite molteplici formazioni nodulari, a tipo di tubercolo che si compenetrano e si confondono col tessuto di aspetto granuleggiante sopra descritto - le quali risultano fondamentalmente costituite da accumuli di cellule linfoidi ed istioidi, senza netta prevalenza clell 'uno o dell'altro elemento. Il centro di tali formazioni mostra (dove più , dove meno, ma sempre in moò este proporzioni), fenomeni necrotici, colle caratteri liche della necrosi caseosa. Frammiste agli elementi cellulari dei noduli tubercolari, sono molte cellule giganti, di forma, grandezza ed in stadio notevolmente differente l'una dalle altre, ma che mostrano indistintamente le caratteristiche della cellula gigante tipo Langhans. (Vedi fotografia N. 3). · In alcuni distretti è rilevabile una certa reazione connettivale banale, con presenza di abbondanti elementi fibroblastici . Altri tubercoli, molto piccoli ed apparentemenEsarne

r adiografico

- ~~---------~

451

SEZIONE PR.\TICA

dell'addo1ne

Le molto iniziali, risul tano .cos tituiti in prevale11za di cellule epitelioidi istiocitarie, senza alcun accenno a fatti necrotici. La colorazione di Unnal)appenheim mette ir1 evidenza fra gli elemen Li infiammatori un certo numero di plasmacellule. Nelle sezioni colorate col melodo di Z1ehl-Neelsen riesce negativa la ricerca del b. di Koéh. Con1plessivamente (e facendo astrazione d·al processo infiammatorio banale, in corr.ispondenza dell 'ulcerazion~ ver so l 'esterno) si può affermare di. esser e di fronte ad un processo specifico tu bercolar e, ad ·andamento evolutivo cronico produl-

F 1G.

3.

' .J

~,

I

Livo, cori scarsa t e11<lenza n ecrotizzanle e pi~~tosto vivaci fenomeni di r eazione fibro-istiocitaria: Decorso e cura. Il p. rimane in Clinica fino al 19-111-1933. Durante i primi due m esi di clegenza presenta saltuariamente, sempre in concidenza con iniezioni di jodarsolo, lievi rialzi termici vespertini. Le cure locali e generali varie (applicazioni locali e generali di raggi ultravioletti, di pomata jodoformica e jodo-jodurata; cau sticazioni con nitralo d 'argento; iniezioni di jodarsolo e di glicerofosfato-arsenico, ecc.) a cui viene sottoposto, determinano un notevole aumento del peso corporeo (Kg. 8,300), cicatrizzazione della lesione della pianta del piede ; risoluzione quasi completa dell 'ulcerazione nella r egione crurale; riduzione notevole del volume delle linfoghiandole sub-inguinali, piuttosto scarsa di quelle iliach e; 30-VI1933 : la cicatrizzazione della lesione nella regione crurale è completa: il volume delle linfoglandole iliach e p ersist e qt1asi invariato. Peso Kg. 28.500.


452

(( IL POLICLINICO

CONSIDERAZIONI E

RILIEVI.

II problema diagnostico, che primo si prese11 tò a noi , non offl'ì notevoli difficoltà: i caratteri clinici dell 'ulcerazione alla pianta del piede; l'aspetto lupoide (vitro-pressione) dei nodulini circostanti; i noduli linfangitici della gamba; l'intensità dell'adenopatia r egionale; i fatti di periadenite, e l 'ulcerazione del ganglio; l 'assenza di ogni manifestazione secondaria a carico della cute e de lle mucose; l 'anamnesi personale e familiare orientarono , fin dal primo esame, verso una forma tubercolare. L'esito poi negativo sia della R .. W. e della M.T.R. , che delle culture eseguite sui terreni di prova del Sabourand; ]a positività delle reazioni di Besr·e dka e di Vernes alla resorcina , della cutireazione con tubercolina vecchia di Koch e della reazione di Moro; l'esame istologico del ganglio ulcerato che mise in evidenza forme aventi i caratteri tipici del tubercolo con cellule epiteiioidi, cellule giganti, e ram-. mollimento caseoso; ed infine l'esito dell 'inoculazione alla cavia - l'unico che permeLte di affermare con certezza la natura tubercolare di una lesione (Nicolas M.) - conferrriarono pienamente la primitiva diagnosi. Ma una volta stabilita la natura del processo morboso, che iniziatosi nella picco]a ferita da taglio a livello della pianta del piede si era propagato, seguendo la via linfatica , ai gangli della radice dell 'arto , era d 'uopo chiarire se si aveva a che fare con una forma di complesso primario del Bruusgaard o di pseudocomplesso , non per1nettendo di stabilirlo il quadro clinico identico - ·Com,e si è dianzi detto - nelle due eventualità e d'altra parte favorendo i1 dubbio la conoscenza della morte per tubercolosi di un fratello e di un sorella d·e l padre del p.te e l 'età di quest'ultimo: è noto invero la grande diffusione della tbc. n ell 'infanzia e come la percentuale di bacillizzati raggiunga dal 5° al 15° anno oltre il 75 % (Feer, Calmette, Mantoux , Cattaneo ecc.). La negatività d·eg·li esami radiog·rafici del torace e d ell'addome parlarono contro l'idea della superinfezione: tuttavia non è forse illogico domandarsi in linea generale, s~ la negatività dell'esame radiografico abbia un valore relativo od assoluto dal punto di vista dell'accertamento di un precedente contagio per via digestiva sopratutto, specie nei casi in cui ci si allontana alquanto dal primo anno d'età: a noi sembra ' che l'assolutismo possa, per lo meno, essere ammesso solo nei p.ti in cui al predetto esame si aggiunga il dato anamne.

-~

»

[ANNO

XLI,

NUl\I.

121

stico di una tecente c utireazione tubercolinica negativa, la cui grande importanza nei })ambini è fuori discussione. Per quanto poi il bacillo di tipo umano sia ritenuto l 'agente IJato.g eno abituale, se i1on esclusivo della tbc. umana (Micheli) crede111mo egualn1ente utile averne la confernta nel nostro caso, utilizzando alcuni dei comuni criteri differenziali che così possono breven1ente riassumersi (Puntoni): a) il Lipo bovino è più tozzo, più corto, meno l'ego1are del tipo umano ed assume me110 uniformemente la colorazione fucsinica (Th. Smith, Ra,renel ecc.); b) in brodo glicerinato (S1nith, Kossel , 'Veber e I-Jeuss , Ochleuker ecc.) il tipo uman o dà . cultura lussureggiante - in 2-3 settimane copre la superficie del liquido e ran1pica sul le pareti del recipiente - ed acidifica dopo u11 mese di cultura; il tipo bovino dà cultura più gracile, non rampicante e dopo un mese alcalinizza ; e) la glicerina aggiunta ai terreni al sier o od all'uovo agevola la cultura del tipo umano , ostacola il t~po bovino, per cui si deve preferire (W. Park) al terreno di Lubenau quello di Dorset; d ) ognuno dei due tipi (Calmette ~ Guerin) sviluppano meglio sulla patata biliata con bile omologa , ch e su patata biliata con bile eteroloO'a · o ' e) il tipo bovino è poco patog·eno per l'uomo. così come quello umano per i bovini ; f) ambedue i tipi sono patogeni per la cavia; ma mentre il tipo bovino produce di frequente una tbc. generalizzata e morte del) 'anima-le in 30-60 giorni , quello un1ano non u ccide la cavia in .tale periodo di tempo ed all 'autopsia si trovano lesioni meno accentuate, non iprogressive dei polmoni e dei reni. Secondo tutti gli sperimentatori è questo il miglior mezzo di differenziazione~ Orbene il bacillo da noi isolato si presentò aJI 'esame microscopico più sottile, più lungo, più regolare, 1)iù uniforn1en1ente cç>lor.ato di quel·lo del tipo bovino; insemenzato in brodo glicerinato diede cultura lussureggiante, rampicante sulle pareti del recipiente ed acidificazione, dopo un mese; inoculato alla cavia non ne determinò la n1orte nello spazio di tre mesi ed all'autopsia non si riscontrarono lesioni specifiche molto accentuate - nulla ai polmoni ed ai reni per cui giusto apparve considerarlo del tipo umano. 1F atta la diagnosi clinica ed eziopatogenetica,. rin1ase a considerare il significato del com-


lA~~ .)

\LI , \ t - ,1. J:2J

453

SEZIONE PRATICA

ples . . o prin1ario , n ei riguardi dello stesso e dell 'organismo in generale del bimbo su cui si era stabilito. Secondo Conheim dovrebbe ritenersi la conseguenza inevitabile della penetrazione del bacillo di Koch attraverso la cute; per Calmette invece l 'espressione di un 'infezione massiva o da germi p1olto virulenti , obbliganti l 'organismo a reagire immediatamente per espell·e re i germ i (non si verificherebbe nelle infezioni da germi poco i1umerosi o poco ,rirulenti); per Rochat infin e l 'indice di uno stato costituzio11ale speciale (abito scrofoloso). Ma accettando la legge di Conheim dovremmo ammettere ch e la penetrazione del b. di Koch attraverso la cute sia un fatto r elativan1ente eccezionale, mentre in realtà esso deve Yerificarsi più di quanto in genere si creda come inducono a pensare le importanti osseryazioni di Campani e Grossi, i qua~i nel 2.J:,5% dei ]1. ti con tbc. polmonare studiati , riscontrarono delle tracce d 'infezione a tipo foruncolo o ve" paio , sopravvenute alcuni a11ni prima , quasi sempre al collo ed alla nuca e nel 67 % di essi che l 'affezion e polmonare aveva colpito lo stesso lato il quale aveva subìto prima l 'infezione cutanea. D'altro canto l 'idea di Rochat ha valore solo per i casi di superinfezione e non per quelli di vero complesso primario ~ salvo non si voglia considerare quest'ultimi apparentemente tali, per l'impossibilità cioè di scoprire, anche coll 'esame radiografico, la precedente infezione tubercolare clinicamente guarita, il che è eccessivo - per cui allo stato attuale più plausibile appare l'opinione di Calmette, specie nel nostro caso in cui esiste un dato anamnestico degno di particolare rilievo: la provenienza, in parte, delle acque da un Sanatorio e quindi il loro probabile ricco contenuto di bacilli virulenti. Più importante dal lato pratico, è il significato pr ognostico gen er ale del complesso primario tubercolare cutaneo . Tutti g li /\A ., a cominciare dallo stesso Bruusgaard , ritengono necessarie le più ampie riserve al riguardo e ciò sia perchè non mancano nella letteratura casi di abbastanza rapida generalizzazione dell'infezione con morte del p. l e (Holt , B. Lion, M. Lamy e P. G·. Villars ecc.), sia perchè alla guarigione clinica non corrisponde quella batteriologica : bacilli vivi e patogeni restano invero in situ , il che se riesce utile dal punto di vista di eventuali reinfezioni, comporta però sempre il pericolo di ur1 passaggio dei gern1i stessi in circolo con provocazioni di lesioni specifich e nei differenti

organi e specialmente nei polmoni, quan<:J.o, per cau se debilitanti varie, si produca una rottura dell :equilibrio immunitario , per eccellenza instabile. (:E'larer) : n el caso del Bruusgaard ad es. la p. te ammalò di morbillo e, ~ubito dopo, si ebbe un peggioramento delle condizioni generali e morte per meningite specifica. Nel nostro soggetto detta riserva deve essere maggiormente accentuata data: la quantità e pro, enienza del virus; il mancato arresto del1'infezione alle ghiandole inguinali e l 'interessamento di quelle iliache; la spleno1negalia; le pessime condizioni economiche della famiglia del p. te non permettenti una alimentazione sana ed abbondante (da ciò probabilmente il r apido diminuire del peso corporeo del bimbo dopo il ritorno a casa), sebbene non possa affermarsi con si·curezza ch e 1'infezione sia entrata nel periodo secondario detto « de généralisa Lion h ématogène » dal ~anke, mancando la localizzazio11e polmonare clinicamente e radiograficam en te rilevabile. Circa infine il valore da attribuire, sempre dal pu11to di vista prognostico, alla cutireazione tubercolinica, da n oi trovata in vari periodi intensamente positiva, ricorderemo che Bruusgaard la interpretò come un seg no favorevole in quanto rivela l 'intensa capacità reattiva dell'organismo contro il virus infet-· tante; e che Ramel affermò .c h e la lesione prirn1ria della p elle con ferisce all'organismo una forte allergia cutanea la più intensa ch e si •p ossa realizzare, ponendolo qui11di nelle condizioni ·più favorevoli per vincere l 'infezione tubercolare. Ma pur ammettendo che ipersensibilità tubercolinica ed immunità siano due fenomeni intiman1ente connessi ed indissolubili , n el senso ch e non vi è la prima senza la seconda (Rom·e r , Hamburger, Setter, Mich eli ecc.) non si deve dimenticare ch e l'immunità contro la tubercolosi è diversa sia qualitativamente ch e quantitativamente dall 'immunità verso la scarlattina, il vaiolo ecc. : è cioè un semplice lieve aumento della resistenza che può influenzare solo fino ad un certo punto il decorso ulteriore della tubercolosi , fondamentalmente dipendente da fattori costituzionali ed anche da fattori ambientali (I. Mert) per cui è d'uopo concluder·e che neanche té\,le dato può allontanarci dal parere già espresso, che nulla di sicuro possiamo affermare sull'avvenire del nostro paziente. 1

RIASSUNTO. L'A. dopo aver rapidamente ipassati in rassegna i precedenti casi di primo-infezione tu-


454

»

lANNO XLI, NuM. 12]

FLARER .

Tubercolosi primitiva infanlile della v ul-

n IL POLIC Ll~I C O

bercolare attraverso la cute, trae motivo dalla descrizio11e di u11 suo caso personale riguardante un bambino di 9 a. per richiamare l'attenzione su detta via di penetrazione del b. di Koch nell 'organismo umano fino ad oggi specie in Italia - poco con siderata. BIBLIOGRAFIA. NEDoPrL. Cit. da TARANTELLI. .DENEKE. Ein F (J)ll von Inokulationluberkulose . Dtsch. med . W schr. 16. S 262, 1880. BuLL. New Yor·k Med . Record, 1899. KAi>ERAN. E in Fall von primiiren T ube rkulose der vulva. Wien Klin . W schr., 1897. W:oLF. lnaug. Dis. Bonn, 1898. LATTES . Annali di Laringologia e di Otologia, 1900. NEUMANN. Ann. de Derm. et ~e Syph ., 1900. 'l'scHLENOFt- . Ueber ein Fall eines primaren Tu berkuloesen H mu tgschwiires am Pen is. Arch . ffir Derm. u . Syph., 1901. REICK. Ein F all von primar en Tuberku lose der vulva. Tubercu lose .ulcereuse primitive de la gran.de l èvre . Monatsch . f. Geburt. u . Gyn·a k., 1904.

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Gescliw iir

der

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'


[ANNO XLI, N ~l. 12]

PROBLEMI DISCUSSI C LINI CA C HIRURGICA DELL.\

l=t.

C~IYERSI r.\ DI

C..\GLIARI.

A eont·orto della teoria traumatico-dige· stiva sulla patogenesi dell'ulcera gastrica o duodenale. Prof. G.

455

EZIO! E Pl\ATI CA

B AGG10.

Il n. 34 di questo periodi.co del 1933 ha pubb licato una confer enza di Puccinelli sulle u lcere gastrich e e duodenali, ch e m erita a mio parere n1olta considerazione, anzitutto perchè ~ i riferì ce a 671 casi operati personalmente dall 'A., in secondo luogo perch è le con statazioni e le impressioni all e quali quell 'abbondante materiale clinico dette luogo vi ono e. . poste in forn1a ragionativa ch e rende facile utilizzarle anche in raffronto con ciò ch e sullo stesso argomento sia stato esposto da altr i . E il modo di trovar e la verità quando si proceda per induzioni 11on ,p uò consistere 1ch e nel valutare g li argomenti addotti •i.all'uno in confronto con quelli usati dagli altri. :È per questo ch e vorrei ora analizzare i punti più salienti della conferenza di P. riferendomi a ciò che sullo stesso argomento ho scritto . e penso io. C:omincio dalle espressioni ch e hanno magg iore co ntenuto di obbiettività, cioè da quelle ch e i. riferiscono ai 48 casi di. reinterventi chiamati ben g i11stamente dal P. <( esperimenti clinic i n. In 36 di questi casi era stata eseguita precedentemente una G.-E .. L' A. scrive di essi a questo modo: Interpretando q uindi tali casi con men I alità sperimentale io clirei ch e la gastroenterostomia è capace di far gu arire le ulcere duodenali (e non quelle gastrich e) perchè all ontan a da esse il fattore irrita liYo meccanico e trasferend o questo ~ul dig il1no è capace di fare insorgere le ulcere n ell 'an a an a lomotica, anche se il duod eno e lo stomaco restano integri. Perciò, rl al punto di vista patogen etico ed evolutivo, n1ette in eYiclenza il fattore 1necèa11ico, traumatico ». «

Di 7 reir1terventi dopo piloroplastica o gastroduod:3nostomia scrive poi : « . . . gli interventi diretti sul piloro-duodeno assai spesso creano condizioni anatomich e locali }Jer le quali l 'azidn e nociva del fattore meccanico é• nzich è essere elimi11ata viene ad essere accentuata ». E iJressioni più esplicite a riconoscimento di un fattore m eccanico (l ' A. stesso dice ancl1e cc tr.amatico ») generatore di ulcera gastrica o duode11 ale, è ditfi cile con cepire.

I 5 casi (rit<3nuti dall 'A. di partj colare interesse) n ei quali era stata praticata i1L precedenza la resezione o·astrica, 11on sono esposti tutti coi dettagli ch e io iitengo i11dispen$abili 11er giudicare dei risultati della r esezione , in quantoch è, Re pure si può arguire, dal su o ri11etersi , l 'arnpiezza dell a resezione, non altrettanto si può giudicare della varietà delle anatomosi ove essa sia taciuta . Però n1i è g ià possibile di rilevare ch e in uo caso (il seconclo riferito) n el quale una resezione gastrica per u lcer a duodenale non a,·eya n1odificato la sindron1e , un secondo intervento con sist en te in entero-enteroanastomosi » er a stato seguito da « un 'ulcera fligiunale a vallP dell a anastomosi », <l

e che in 2 casi I 'ulcer a seguiva a resezion e dell 'antro praticata con il i11etodo della an astomosi diretta gastro-du odenale secon<l o Billroth I ». «

Ora, se ricordo di aver scritto: cc sia precisato dunqpe ch e la r esezion e piloro-gastrica estesa a lla quale mi riferisco io , dev'essere eseguita alla !Billroth II e n ella varietà a d ansa continu a~ alla Billroth 11 11er assicurare la finalità di resezione estesa: ch e non sempre si realizza con la Billroth I , e per impedire ogni strettura nella b occa di riunione, ch e può essere causa di 11uova ulcera ; ad an sa continua, per im pedire l 'ulcera digiunale » (conferenza alla Soc. fra i Cult. d. Se. ~I. e Nat. in Cagliari 1932; A. I . Mal. Ap]). Diger. I , 6°), trovo anche in questo terzo gruppo di cc esperimenti clinici )) di P ., una buona confernla a quella ch e dissi cc teoria traumatico-digestiva n , se · condo la quale e< la patoge11esi dell'ulcera ga. Lrica e dell ' ulcera peptica i11 g·enere dovessr. ricostruirsi sul con cetto dell 'assoGiata azione traumatica ab ingestis e r hjmica digestiva » (ibidem ).

•.•.

Traumatico-dig·esti va » corrisponde alla espressione di .P . cc meccanico -digestiva » con Ja sola differenza di voler porre in inaggior rilievo la lesione traumatica ch e da cruel fatt.o,r e m eccanico c.leriva: tantochè non h o potuto fare a meno - dopo aver letto i passi riportati - di ritornare su ciò ch e l'A. aveva scritto p rima a proposito di questo concetto genetico dell'ulcera gastrica. cc

1-~

intuitivo >> (h a scritto P.) « ch e i fattori n1eccanJci e chimici della diges tion.e siano più ch e sufiicenti per spiegare l 'insorgenza e la persistenza rl ei fatti ulcer ativi in quel le regioni dello stom aco e riel duodP.no ch e pi\1 ne risentono I 'effetto ». <(


L-\:\"~O

« IL POLI CLINICO »

Il ch e m i conferr11a ch e in materia biologica la verità non è 1ale se n on è lapalissian a : eppure, prima ch e io n1i formulassi quel concetto , non avevo , sull 'ar g·om ento, ch e la nozione fornitaci da .Asch o ff , del trauma ab ingesti!' com e fattore di cronicizzazvone, non di insorgeriza dell 'ulcera: ed e,b bi già a sottolin eare n ella predetta con f~renza ch e, far insorgere un 'ulcera è b en diver so d.a l cr onicizzare quella ch e sia già costituita. l\lla , s 'egli trova cc intuitiva » questa sufficenza dei fattori m eccanici e chimici della digestion e a cc spiegare l 'insorgen za e la persistenza dei fatti ulcerati vi in quelle regioni dello ston1aco e del d uoden o ch e più n e risentono l 'effetto n, perch è 11a ">'critto· prima ch e : « la · teoria

cosiddetta m eccanico-digestiva » gli << sen1bra potrebbe esser p aragon at a a una t eoria "Ch e si chiam asse de lla stazion e eretta per le ulcere delle gambe n ?

della quale ave·va scritto prima ancora: « A nessuno è mai venuto

mente cli invocare una cau sa unica per tutte le ulcere acute e cronich e ch e posson o verificarsi n egli arti inferiori , p ure ammettend o ch e qu asi per lutte, la st azion e er etta è un fattor e di molta importanza; ed invece si vuol trovare a tutti i costi un fattore u 11ico p er l 'insorgen za e l 'evoluzion e delle ulcere gastro-duoden ali ». i11

I11 queste frasi so110 r acchiu si con cetti cos.ì fondarnentali m a nello stesso tempo (rr1i sia permesso il giudizio) così confusi , ch e, per t rarne giovamento bisogn a scever are. La st azione eretla p otrà ag·gra vare ~ alla gamba - un 'ulcera tubercolare o sifilitica o da I"'eishmania o da osteite piogenica o da altre ca11se, m a non cc 5piegar e l 'insorge11za » di es· ~a . E analogarnente 5i potrà ammettere che 1'azion e m eccanica dello stom aco ch e si contrae e quella chimica (più o m eno attenuala) <lei suoi succhi influisca sul decor so della tubercolosi e della sifilide gastrica, come pure sul decor so di un flemmon-e dello stom acci ch e più o m en o si associa ad alterazioni ulcerative; m a n on è ·:td :1lcerazioni di questo ge11er e ch e ci si riferisce ql1ando si parla di ulcera gastr ica. Viceversa, sulla gamba pllÒ insorgere un ' ulcer a nell a quale, no11 più soltanto la stazione eretta , m a l 'insierne de lJ ':) co n ~li z ioni furl z; <.> · n ali ed anatomich e 11a·nno tan ta parLeciprt1. ~ Jn e genetica da aver1 e dato il norne di ulcera della gamba. Per questa varietà, di ulceri della gambo . il paragon e di P . n on avrebbe potuto essere più felice. Ml non è esso allora un a nuova confer-

XLI, .\ t: ~1 . 12J

ma (concettuale) della teoria traumatico-digestiva per l ' ulcera ga~trica ~ Si trovano sempre le varici a sfondo pa togenetico di quell 'ulcera della gamba ? l\lla quante varici n on decorro110 senza ulcera ? E q11ante volte n o11 si trova l'ulcera associata a stato varicoso m odesto m entre ne sono esenti varici m olto manifeste~ Le stretture, da lacci , da scar pe alte, possono contribuire a produr la, ma n on bastano a determinarla . . Analogamente (scrive P .) : « ~ b en Yer o ch e tutti gli organismi possiedono

quelle zone gastro-duoden ali (n1agen strasse e prin1.a porzione duod enale) e che soltanto alcuni si ammalano di ulcere in quelle zone, e quelli che si ammalan o non presentano speciali alterazioni dei fattori m eccanici nè chimici che spieghino l 'insorgen za delle ulcere ».

Ma , come l a garnba ch e si t1lcer a per ulcera della gamb a ha verisirnilmente nelle proprietà individuali dei suoi tessuti (particolarmen1 e labili in quella sede, del terzo inferiore, i11 prossimità del collo del piede) la causa predisponente alla ::;u a ulcera, così la piccola curvatura e il canale piloro-duodenale di un ulceroso possono essere meno resist enti di quelli di un n on ulceroso. E il n on aver portato an cora la dimostrazione diretta di ciò - sié\ per l'un caso ch e per l 'altro - quantunq11e molteplici siano anche i fatti diretti cl1e depon gono a favore di un" tale interpret azione - -· n on dice affatto che non sia questa la via ch e, per la sua maggiore demarcatezza, rr1eglio promette di condurre a lJa verità. Tutti i m ezzi coi quali sperimen talrriente si è potuto p,r odurre u n 'ulcer a nello stom aco e n el duodeno » cc

in1 portan o din1in uzione di r esiste11za or ganica dei tessuti o esaltazione dei fattori traumatici e dig estivi ; e se anch e si . accettasse il pensiero di P . ch e cc altrettanto numerose potra11no essere le cause capaci di prodl1rre ulcere nell 'uomo » si dovrebbe sempre restringere il con·· cetto aggiungendo ch e , tanto gli uni quanto le altre daranno l ' ulcera gastrica soltanto quando agiscano sulla cosiddetta via dei cibi, non su una parte qu::llsiasi dello stomaco.

••• La teoria traun1atico-digestiva sulla patogenesi dell ' ulcera gastricfl n duodenale trova poi non trascurabile ausilio in l•1tto ciò che il P . molto sagacemente ha scrjtto nei riguardi della sintom~tolo~i a, dell 't1lrera m edesima. perch è, scindendo


[_\'\NO XLI, NUJ\L 12]

457

SEZIONE PRATICA

« quel li che sono i sintomi dell 'ulcera e quelli che son o j sintomi del resto della ma1attia », •

egli t1a scritto: « Siccl1è a lne

embra di pote r con cludere ch e il tipo degli atlacchi dolorosi e la periodicità di tali attacchi, a(ldotti come dati anamnestici tipici dell 'ulcera gastrica e duodenale sono invece indi]}endenti, n ella loro patogenesi dal fatto ulcerativo, pur essendo l'espressione tli una malattia gastro-duoùenaJe durante la quale si creano condizioni che possono fa r i] i tare l'insor gen za di proçessi u.lccra I ivi n.

E qna lr ris pondenza i11ag·giore potrei io troYar e fra que Lo con cetto e q11ello esposto da me con la fra se : « l 'ulcera appare com e l 'e~1)re~.~io11e org.:tnica di una disfun zion e d ello ston~fl r o n ~ ( ~le sa ndri . NI an11ole di chirurgia , Ron1 a, P ozzi. 1932). 11 ~i a nificato di quella con clusione di P. è così e ~ plicit o ch e annulla la contraddizione conten ula nella fra se seguente:

La po sibililà di una identità sintomatica in casi co11 u) cer u e sen za è la J)ii1 e' iclen te proYn ch e il n es. o Ira l 'ulcera e il resto della malalli a non

Le osservazioni radiologich e e più quelle operatorie dimos trano ogni giorno che può accadere di non avere nessuna evidenza di ulcera o mini111e lesioni superficiali nel cor so degli attacchi lagionali e che invece ulcer e grosse e profonde posso110 trovarsi in piena effi cienza n ei tranquilli periodi di intervallo », «

e cioè l 'assenza del dolore va intesa nel senso c he no·n ci sia dolore irl quel determinato periodo di evoluzione dell 'ulcera, credo di essere in perfetto accordo son P., a] qua]e mi associo volentieri per gran ipart.e di ciò eh 'egli ha profondamente analizzato sul dec orso periodico d ella fenomenologia ulcer osa ed ha abilmente prospettato sulla possibile spiegazione di queta periodicità: ma e invece , per assenza di dolore i intende la mancanza completa di fenon teno doloroso durante l'intero decorso di un 'ulcera gastrica o duodenale, allora: o ci si riferisce ad un ' ulcera che, sen za s loria, dà una perforazione Jjbera », cc

«

è quello <li cat1sa ed effetto, nè in uno n è in altro sen so ».

Il 11e6so di causa ed effetto non ci sarà fra ltlcera e il 1·esto, ma che possa esserci fra il resto e i ' ulcera è già detto 1)rin1a ed è ribadito dal periodo seguente : « Quando c ·è tale

dispepsia spesso c 'è anche ul-

cera e forse l'ulcera è con seguenza di quelle alt erazioni di funzione che si manifestano alle nos tre o servazioni con le note di quella dispepsia , m a I 'ulcera vera e propria ha la sua sintomatologia, subiettiva ed obiettiva, distinta da quella della dispepsia ».

c iò che ritengo molto e~a tto ed util e a d aversi presente. C'è un fatto invece - tra i rilievi del P. -col quale pure bisog na ch e s 'accordi la patogenesi traumati co-digestiva se vuole mantenere la sua unità con cettuale , ed è quello ch e si riferisce all'esistenza di ulceri no11 associate a dolore (che è ]a parte più saliente della dispep .. ia suddetta). Scrive difatti P.: Accade assai s1Jesso dj vedere malati con sindromi dolorose imponenti per l 'insistenza, il ritmo e la precisione e di trovare all'operazione lesioni ulcerative minime, quasi incontrollabili e di operare malati, ad esempio per la ripetizione di emorragie, che presentano ulcere callose e penetranti e non soffrono n. e<

Ora, anche qui distinguo. Se 1'assenza del dolore va intesa nel senso illustrato da questo altro punto:

e in tal caso bisogna l)rima s tabilire cl1 e si tratti veramente di quella che intendia;no per ulcera peptica, mentre ricer ch e microscopiche adeg·t1ate dim o trano cl1 e possono passare per t,ali, a ffezioni ul cerose ch e non lo sono; o si l ra tta veramente di ulceri peptiche, e in tal c,a o vorrei dire che non sono molte quelle che decorrono in pieno e completo silenzio di i11tomi dolorosi: mentre a noi deve interessare (come ho sempre detto) di badare prima all e regole e di lasciare le eccez ioni per altro te1npo.

•••

Per cui mi pare che, 11on ostante il più severo controllo della critica, quel lapalissiano con cetto della patogenesi traumatico-digestiva rimanga pur sempre quello che meg lio risponde al1e necessità inter.prelative: concetto che non è per conto mio il prodotto di una ' 'olontà di « trovare a tutti i costi un fattore unico per I 'in-

sorgenza e l 'evoluzione d elle ulcere gastro-duodenali »,

1na ch e invece , avendo un contenuto unificasecondo mia espeto re, rispoD:de meglio rienza - alle abituali manifestazioni de1Ja biologia . anche se diventa biologia patologica : e che, unificando nella patog·enesi, meglio iJlumin a sulla terapia.

• •• A proposito della quale terapia , io non riesco a stnccar·m i - per la terapia dell 'ulcer a gas trica o duodenale come per ql1ella di ogni


<( IL POLICLJNICO »

altra affez ioile - dalla distinzione fra terapia sintomatica e terapia radicale; nel caso in ispecie dicia mo: fra terapia de.ll'ulcerri e terapia dello stato ulceroso gastrico. Per lo stato ulceroso gastrico, convinzione concettuale ed esperienza operatoria mi persuadono sempre più della praticità di quella cl1e P . chian1a cc la terapia dell.!i dispera1ione », avvalorando i risultati operatorii Ja giustezza del co ncetto scie11tifico, m entre non è esatto il pensiero di P. a questo proposito quando scrive che: 1

non polendo altrime11ti far guarire la n1alattia, si asporta l 'organo malato, com e quando non riuscendo a far guarire una piaga del piede si amputa 1a gamba. Il chirurgo vuol m etter si al sicuro e garantire il futl1ro ; però, alcune volte, l'ulcera che era al piede torna a formarsi sul moncone d 'a!Ilputazione ! ». e(

i riforma sul moncone d'amputazione gastrica l 'uloera curata con una resezione che non ri.:;ponda alle esigenze sovra espste di essere estesa e alla . Polyrl. , non quella trattata con resezione estesa e anastomosi a bocca ampia e ad ansa continua: perchè non regge l 'anal ogia· con l'ulcera del piede, ma ben torna in camip·o irtvece que:lla 1Con 1'ulcus cruris, per il quale l'amputazione ad altezza conveniente non sarel>b·e seguita da recidiva. Soltanto che ])er l 'ulcus cruris n on sarebbe giustificato il sacrificio di. una ga1nba 1 rr1e~tre è giu&tificato 11 sacrificio di gran parte dello stomaco, che lascia la persona i11 perfetta efficienza vitale e cc cen estesi ca ».

•*• Procedendo, 110 trovato necessità di dilung·armi .p iù di quanto immaginav•). Ma ne sono lieto. Intendo d 'avere utilizLat0 l 'opera di un 1aborioso e valoroso chirurgo a sussidio della ricerca srientifica, e Ile ."sono lieto perchè trovo che quell 'opera convalida le conclusioni alle L]uali su questo argomento ero giunto di già. Lieto sono pure ch e la m esse di quel proficuo lavdro provenga da un italiano· e se mai può dispiacermi ic he non sia lavoro mio . Ma un ~rto compiacimento alla mia mentalità di studioso deriva anche dal fatto ch e i risultati rlegli « esperimenti clinici n di P. collimano coi risultati di quelli ch e furono a loro tempo i miei « esperi1nenti animali » : dimostrando così che non è vero che : (( la produzione sperimentale di una ulcera gas lrica o duoden ale in un a11imale non appare affatto paragonabile all'insorgenza di una simile lesione nell 'uomo e non può avere nessuna relal ione coll 'ulteriore evoluzione di essa ».

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XLI,

Nl.T ~i.

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Si tratta in vece di saper considerare l 'esperin1ento nei suoi lin1iti e i suoi risultati n elle loro analogie : tenendo presente che interpretare un esperimento ·è assai più complesso ch e interpretare un fenomeno clinico, e guidandosi quindi sulla relatività , non suJl 'assolutismo , dei reperti; ma anche i)erseguendo nell 'insegnamento ormai acquisito, che per lo stt1dio dei problemi biologici non basta osservare, ma bisogna: osservare, meditare , ideare, provare, riprovar e e controllare ancora: per poi inter.pretare e raffrontare alle condizioni di p::trtenza e accettare solo quel tanto che resiste alla f)rova dell 'esperin1ento e della clinica e non di più. !F acendo così si può essere indotti a lavorare 111olto per concludere poco , n1a qt1el poco ch e a tal modo sia con cluso reiste alla critica e ai nuovi esperimenti: « sul1'animale » e (< sull 'uomo ».

R.11\SS"CNTO . L 'A. analizza una conferenza di Pucc inelli e ne trae argomenti a sostegno della teoria traumatico-digestiva alla quale egli si attiene per spieo-are la patogenesi dell'ulcera gaf'tri ca o duodenale.

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. OSPEDALE DI

SAR i'\A~O

( l\il.\ ,JERATA).

Sull'uso di una cannula cedevole pe1· tracheotomizzati. Dott. BIAGIO P1cARDI , clirettore-chirurg·o.

.

Fra le com plticazioni che minacciano u11 tracheotomizzato dopo l'intervento - difterite clururgica (poich è la maggi or parte delle tracheotomie vengono eseguite in casi di crup) ~ suppurazione mediastinica; poln1or1ite; asfi ssia per occlusi o ne della cannula da parte di muco raggrumato o di membra11e difterich e. o per fuoruscita della cannula da Ila trach ea: rottura della cannula e caduta del suo tubo in trachea - certamente una delle più gra, i > perchè può determinare la morte immediata , è l'emorragia da arrosione di grossi vasi cervicali. Bisogna tener presente anche la ipossibilità dell'esistenza di vasi ectopici o anomali, ch e non sono rarissimi: come riferisce il Makkast durante la tracheotomia bassa è stata riscontrata nel 1O % dei casi una ·\rteria tiroidea ima t che decorre verticalmente dall'arco dell'aorta all'istmo della til'oide. Più importanti sono le anomalie di decorso della carotide e 1


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NUl\l .

12J

459 ·

SEZION E PRATICA

dell 'arteria anonima. L 'anonin1a a d es. può avere un decorso verticale in alto fin o al bord o inferiore della tiroide e ricoprire la trach ea fino all 'istmo : Lucke nell 'eseguire la trach eotomia in un b ambino avrebbe sentito pulsare l'anonima sotto le dita ; Hueter ha dimostr ato in numerose autopsie ch e questa anomalia è tutt 'altro che rara . Secondo Engelhardt 'l 'arteria a nonima i1ei bambini <;;porge in un quarto d ei casi al di sopra dello ster110 e persir10 una delle carotidi può dec·Jrrer e avanti a lla trachea. Burns in 5 casi riscontrò ch e le due carotidi nasce vano dal] 'an onima i11 maniera ch e la carotide sinistra incr oc i1va assai in alto la trachea (citato d a Ki.ihn). .t.\.nch e la vena a11onima può ricoprire in tJar'le la trachea nel giugulo . Siccome le emorragie ùa arrosion e d ei vasi del collo non sono tanto rare : bisogna avere sempre p r esente a llo spirito la possibilità ch e si p r oducan o, quando si ~ur1 un 1,rach eotomizzato. Se alle volte l'emorragia ricon osce corri e causa un processo flemmonoso o difterico d elle parti molli con erosion e di '.lll grosso vaso , altre volte - e for se più &pesso - riconosce la sua cau sa in ulcerazioni da decubito dovute alla compressione esercitala dalla cannula sulla parete artteriore del~a trach ea, ch e porta alla perforazione di una grossa arteria o vena. Di 85 casi di emorragie tardive mortali - raccolti dal 1'ante • 55 provenivano d ai vasi tiroidei e dalle ven e cervicali. Le emorrag ie insorgevano in genere fra il 6° e il 10° giorno dall 'intervento qualch e volta già in terza giornata ed altre volte dopo un lunghissimo periodo di b enesser e. Questo incidente ch e è più frequente n ella tracheotomia inferiore - è preavvisato , quando sia d ovuto a decubito d ella cannula , da qualch e stria di sang11e l1ell espettorato , ch e deve attrarre l 'attenzione sul pericolo ch e minaccia il malato (l\iakka-s). Improvvisamente poi insorge una profusa em orragia : il san g ue zampilla in forte getto dal naso e d alla cannula e in pochi minuti il inalato muore, prima an cora ch e possa g iunger e il m edico, il quale d 'altra parte non potrebbe prestare aiuto che in pochissimi ~asi , poich è non è possibil e frenare un'emorrag ia, per es. , deJl 'anonim a. Degli 8'5 malati riferiti da Tante, 79 moriron o immediatamente, mentre gli altri morirono per anemia grave d eterminatasi dopo ripetute emorragie parziali. Data I 'impossibilità di riportare qualch e successo in questi casi con q ualsiasi ter apia, bisogna cer car e di prevenire I' emorragia. 1

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1

1

L 'a dozion e della trach eoto111ia superiore può g ià valer e a ridurre di molto qu este emorragie. Tracce di sangue nell 'espettorato rivelano l 'esistenza di un ulcerazione e c impongono o il decannulan1ento o - se questo non è possibile l 'u so di cannule più brevi (Makkas). Infine bisogna svuotare per tempo gli ascessi paratrac h ea]i e curare la difterite chirurg ica della ferita prima ch e abbiano determinato un 'arrosione d ei g rossi vasi. Cannule troppo lung h e, troppo corte o di curvatura inadatta posson o determinare delle ulcerazioni da decubito della trachea , più frequenti n ei bambini a ffe tti da difterite (l\1a kkas). È evid ente d ·altronde cl1~ le ulcer azioni d ella parete tracheal e l)OSsono divenire esse stesse causa d 'infiltrazio11e flemmonosa o difterica d ei tessuti e quindi delle con seguenze re]::ttive. Avendo avuto occasione di eseguire 4 trach eotomie in poco più di un anno , delle quali 3 per crup ed un::i per s ten osi da laringite cronica, ho notato che co stant~rr1entB: dalla 3a alla 6a. giornata, comparivano nell 'espettorato dei miei paz. delle s trie di sangue. Io avevo sempr e usato a l momento delca11nule d i l\.rish ab er con l 'operazion e mandrino a d estremo arrotond1to e con finestre la terali, ch e ho preferito a quelle di Luer con finestra centrnle a11 'estremità del mandrino , per evitare la corn prcssione del margin e quasi taglj ente sulla par ete della trach ea. In vista d ei pe.rj coli ch e la comparsa di strie di sAngu e può precorrer e, h o cer cato 511bito di ovviare all'approfondirsi delle ulcerazioni da d ecubito dovute all.a cannula, che nei miei casi so110 state constanteme11te la causa della con1p·arsa delle sudde,tte strie di sangue, poich è non vi è mai stata n è difterite chirurg ica d ella ferita , nè infiltrato fle1nn1011oso dei tessuti . Nel primo caso (gennaio 1032J sostituii la cannula m etallica con 11n tubo di gomma . Devo dire subito che - oltre alle diffic oltà dell 'introduzione in trach ea il semplice tubo di gomma non è pratico perchè richiede 11na sorveglianza ininterrotta: ~i ripulisce con difficoltà delle mucosità e fa Gilmente viene schiacci<tto dai labbri d ella ferita . Ricorsi in seguito ad un artificio : rivestii una cannula metallica, di calibro ir1feriore a quella che passa va per la ferita tr.a ch ea]e, di un tubo di gomma d eh ordante u11 millimetro dall estremo trach eale d ella ca onula (per evitar e il contatto d el t11argin e metallico co11 la parete tracheale). 1

1

1


460

cc JL POLI CLINICO »

Con questo art ificio riuscii a d attendere senza nuove complicazioni il 1nomento d el decannulamento. La I)iccola pazi ente g u a rì be• • n1ss1mo. T olgo la cannula appe11a ]a r e ·pirazion e translaringea sia diventata possibile , poic h è sar ebbe ùn g r a.v e en·or e far portare Ja cannula senza n ecessità. Si p uò tog lier e definitivame nte la cannula solo do1)0 ch e ~l n1alato sia rimasto a lmeno per una · notte con la cannula fen estrata chiusa con un tappo di leg·no o di g omma (m ai di su gh ero p er ch è d a esso · pCltrebbero distaccarsi delle particelle che verrebbero aspirate) . Nel primo caso citato ]a trach eotomia era stata eseguita per crup (F a11teg·. Maria di anni 4). La cannula ri vestita di g omma , ma11tenuta con - o meg lio ser1za - rnandrino , ' 'eniva spesso ripulita d~lle mucosità per m ezzo di una penna di piccion e, ch e vellicando la mucosa trach eale provoca <lei colpi di tosse e quindi l 'espul sione delle n1ucosità. Nella ca mera de lla paz. veniva mantenuta. ltna pe11tola di a cqua bolle11te p er far sì ch e le muco sità si di seccassero più rliffi cilrnente n ella cannula . Nel secondo caso (P . M;lrio. di ai1ni 2, marzo 1933) siccome in ter za g iorr1ata comparvero strif di san g ue ne ll 'espettorato, sostituii la can11ula m etallica ch e avevo messo in posto al momento d ell ~ inl erventc) con un 'altra rive stita - con1e sopr a - di gon1n1a. Senon ch è le st rie <ii san g ue si presenta,rano ancor a il g iorno seguante. Pensai a llor a di sos titui re alla cannula m etallica - . an c h~ se rivestita di gomma un a ca n11ula r he r1re~enta se le stesse g aranzie al !)assaggio d el l 'aria ur1ite a d una minore ri.gidità , con ch e verrebbe naturalmente eliminata ì 'azio11e compr essiva sulla par ete tracheale. P er ciò ag ii co·t ne segu e: mi procurai u11 a spirale di fil di ferro di lume adatto (11el caso in esam e era sufficie nte t1n lq.m e di 4. -5 mm . di diametro); poi int rodu~s i questa spirale i11 ll'O. tubo di gomm a ntolle d ella lungh ezza di 12 cent. circa . Con 1'aiuto di una pin za di Koch er distesi la spira le n el tubo di gomrna in modo ch e le s pire r estassero presso a poco equidista11ti fra lor o e fin o a riempire tutto il tubo . Bisogn a porre attenzione a che l 'estremità trach eale della spirale c ioè la prin1 a ansa di fil di ferro , resti completamente su per ata dal t.ubo di gomma. Su ql1esto tubo ch e si può piegare 'l volontà e ch e conserva la c urvatura che g li si conferi sce (conviene darao li la cur,·atura delle cannule rli Krisl1a1

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XLI, ~Ul\f . 12]

ber), si p uò praticar G nell:.i gorr1n1a anche la finestra ch e permetta la .respirazio11e laringea. Con questo tubo - ~he nel paz. ir1 esame fu mantenuto p er più d i 20 g iorni, .poichè la r espirazione tra11slarir1g-ea ri:prese con difficoltà , per quanto i fe110111eni infiammatori acut i fo ssero cessati fin dai prècz1i gior11i -- uttenn i anch e la· gu a.rig ionc senzrt incid er1ti , e senza ch e ricomparissero più s trie di san g "Q.e. Anche quest o piccolo inalato era stato operato per crup. La cannula va ripulita d elle mucosità con una p enna di ))iccio ne ed è fa·c ile mantenerla con ciò ])ervia all'd ria per molti giorni. D'altra parte - ove fo sse n ecessatio - la sostituzione della cannt11:1 con tm 'altra simile costituisce un1 pratic::l di difficoltà 1n oltc relative (come per le comt1ni cannt1le rnetalliche) specialmente dopo i i)rimi ·sim i giorni , quando cioè la ferita trach eale h a a sunto - m ediante le gra nulazioni - un.a, per così dire, continuità anatomica con la ferita cutanea. La cann11la si ferma con un filo di seta ch e - montato su di un ago - si fa passare attraverso il t11bo imm ediatamente al davanti della ferita, dopo ch e la cannula sia sta ta m essa in posto. Nel terzo paz. (B . TJomenico, di anni 7, marzo 1933) appen a, in quarta giornata , comparvero delle strie di san gu e n ell 'espettorato, sostituii senz'altro la cannula n1eLalJica con quella .da m e ideata . In undicesima giornata r1otei praticare il d ec.annulan1enlo defi11itivo e il paz. , dopo q11alch e altro giorno di sorveg lianza , ]asciò l 'ospedale com ,p letamente g u arito. Nella quarta paz. (ll. T ., di anr1i 40) la tracheotomia fu eseg uita per stenosi da lesione cronica d el laringe (aprije 1932) : in questa paz. è stato possibile l 'uso prolu11gato della cannula metallica ch e soltanto una volta (pochi g iorni dopo l'operazio11e; fui costretto a sostituire momentaneam ente con un tubo di gomma , per la comparsa an cl1e qui di strie di sang u e. Dopo i primi tentativi - in cui mi servii d i m ezzi di fortuna - hu fatto costruire un m"d ello di cannula , c he presento nelle fotografi e segu enti . La cannula con siste in una spirale di filo di argento adattata in un tubo di gomma (si possono u~re tubi - e quindi spirali - di varie dimensioni , ma secondo me basta. averne di quelli ch e prese11tino un lume corrispondente al lume d ei nu1neri 2-3-4 delle cannule di Krishaber). P er assicurare Ja fi s8azion e della cannula al colle), invece di ricor-


[ANNO

XLI, NuM. 12]

461

SEZIONE PRATICA

rere al primitivo filo di seta, ho fatto preparare una placchetta d 'argento simile a quella delle cannule di Krish~ber, ch e è fermata in prossimità del! 'estremo esterno della spira le mediante una saldatura. L'estremità esterna

ghezza e la curvatura della caunula sono, presso a poco, quelle delle can11ule di Krishaber. Le figure I e 2 din1ostrano la cannula di fronte e di profilo .

[ '

F 1G.

1.

stessa della piralc prese11ta inoltre un altro m ezzo di fi s azione della plaoca con j Lente in u n doppio avvolg imento del filo te o ch e impedirebbe (an che nel caso di un eventual e

F rG.

3.

Nella figura 3 l 'estren10 ester110 (a doppio avYolgimento) della spirale è ri ve tito di gomma per meglio adattarv i il ta ppo qua11do sia

FlG.

2.

distacco della saldatura) Ja sfuggita della placchetta e quindi la caduta della cannula in trachea. In corrisponde11za della faccia prossimale della placca viene a finire l 'estremo esterno del tubo di gomma, il quale costituirebbe ·c osì un altro mezzo di fissazione della placca in contrapposto al doppio avvolgim en10 che ferma la sua fa ccia esterna. La lun-

FTG.

4.

venl1Lo il n1omento di pro,rare la res1)irazione translaringea. La figura 4 dimostra lo ~cheletro della cannula , cioè 1a sola spirale senza il rivestimento . L'adozione di cannule di gon1ma cede, ole ha dato nei mi ei •paz. costant em ente un decorso post-operatorio r f.go Jare, senza incidenti. E\-itando i decubiti dell a parete tra1


I'

··2!62

cc IL POLICLJN I CO »

. ch eale, è evidente cl1e si evitano anche gli infiltrati infiamn1atori della parete stessa che possono succedere alle ulcerazioni. Trovo raccon1and:1bile l ' l1s o della cannula . cedevole specialmente :il ei casi di trach eotomia per crup , nei quali le ulcerazioni da decu bito della trach ea sono t)iù frequenti , certo perch è la flogosi act1ta d€lla i11ucosa trach eale (an ch e se non vi siano in tracl1ea vere· e pr oprie i.:i seudome111l)rar1e) costitui-sce senza dubbio un momento ::tdi t1vante importante dell 'er osione della .parfl;te tra ch ~a le ~tes.sa (V. casistica di Makkas). I casi da m e finora seg·11iti ~.ono scarsi, m a d 'ora in avanti userò la cannula di gon1ma cedevole in tutti i trach eotomizza ti ch e eventualmente capiterann o ~o t to 18 mia osservazione, e mi riprometto cli riferire i risultati ·ch e avrà ottenuto dopo più vasta prova. Dicembre 1933-XII .

, Do1po aver trattato dei pericoli inerenti al1'uso delle cannule tracheali - specialmente 'Ulcerazioni da decubito della t rach ea e conse·cutive emorragie - l 'A. ~}lustra una cannuln ·cedevole da lui ideata e :1sata con buoni risul tati nei; trach eo tomizzati . BIBLIOGRAFIA .

R. S TICH , M . MAKKAS. E rrori e pe1'i coli n elle op er azioni chirurgich e. Traduzione d all ' ultima edizion e Tedesca. Societ à Editrice Libraria, Milan o, 1926. J\ u H N. La, laring otom ia e la trach eotomia . Gunther-Lehre der Blutigen operationen , 64 Lief, • Leipzig, 1863. 1'. l\1ANCIOL1. Malallie de ll 'or ecchio, d el n aso, e d ella gola . Hoepli , Mila no, 1924. TANTE. Su ll e em orragie m ortali in. segu i t o alla t r acl1eot omia. Beitr . z. Klin . Chir ., vol. XLI. CHIARI. Chirurg ia de lla larin.ge e d ella trachea. Ne u e Deutsche Chir ., 1916 , vol . XIX . T . tvI AGNOTTI. Un a n uova cannula p er i trach eolar i n.gostomizzat i . Il Val salva , anno IX, n . 3, marzo 1933, p agg. 190-193. F . CoNTARINI. Trach eotom ia e t rac h<~ os l o n1ia. Ibid., n . 6, 1931. L. F 1sET. La trach eoto1n i a. Bull. ì\'[éd . d e Qu ebec, :30 , 133-148, m aggio 1929. B ÉGu l N. Pr écis d e pat h ologie chiru r gi cale. rvi asson , Paris, 1928. O. F RANK. Esp e,.iertze con la t r acheotomia. Mtinch . Med . V\' och e n schr ., 1914, n . 17. H . F1s cHEn. L a t ra.clieol omie. (Trasm essomi d agli sclJed a ri del Mond e Médical , 18-10-33 M . C.) . E. DEL PRETE. L a t r ac h eol.omia 1i el la p r atica. Pen si er o Med ., 16 , 99, 20 febbr! 1927 . STETTNER. Sri l la t r acheotomia. Deu t sch . Zeitschr. f . Ch ir., 20 n ov. l930.

[ANNO XLI, Nul\1. 12)

OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALE C IVILE DI !BRACCIA~O

Un caso di sutura del cuore. Dott. Dott.

GIU SEPPE PALAZZI . M ARIANO RuGGERI.

Il g iorn o 2 settembre 1933, alle ore 13,30, vien e tr asp or tato in autoambulanza dall 'Aeroporto di Vig n a d i Valle l 'avier e Angelo D . C., il quale si er a prodotto una ferita di coltello alla reg ion e precor diale in un t e ntativo dì suicidio . Con d izioni g.en er ali estrem e, polso qu asi imper ce ttibile t anto d a non potersi contar e, cianos i a n goscia . Nel V spazio inter cost ale sini stro, i n vi~ cinan za d ello st erno, notasi una feri1 a da punta e t ag lio d i poco più di un centime tro disposta quasi verticalmente . Vien e oper ato di urgen za in n ar cosi et er ea. Si traccia uno sp ortello prerord iale a cernier a est erna ch e comprende la 4a e 5a costola. Incisione della c ute e d ei muscoli. Al! 'interno I 'incision e vien e fa tta sulla parastern ale all 'infuori clella m a m maria interna . Sezion e d ella 4a. e 5a cartilag'ine cost ale. Si solleva lo sportello frattura ndo la 5a costola e stirando in alto e in fuori l a 4a ch e ced e sen za r omper si . Nel distacco d ella faccia interna d ello sp o rtello il sacco pleurico viene aperto per una est en sione di circa sei centimetri . Sang u e sì ver sa n ella pleura . La ferita a ttraver sa la ling ula d el m ar gine polmonare sinistro da cui , vien e san g u e a n a ppo. Sollevata ques ta si scorge la ferita d el p ericardio cl1e viene l argamente sbrig liat a in alto e in b asso. La cavità d el p ericardio è ripien a di san g u e liquido e in parte a grumi . Si ine tte così allo scoperto il cu or e. Da una fe rita spruzza uno zampillo di san g u e n erastro. Coll 'indice e il m edio d ella mano sinistra si solleva la p unta d el cu or e m entre con t a mponcini si comprime leggermente la ferita p er frenare l 'em orra g ia. L a ferita e quasi verticale; ha una lung h ezza di 8 mm . ed inter essa a tutto sp essore il ventricolo d estro in vicinanza d el setto. Rapidamente, con un sot tile ago di Haged orn monta to vien e passato un punto di. cat g ut nel mezzo d ella ferita a circa 3 mm. d ai marg ini e perpendicolar e ad essi . Stretto il punto, l'emostasi è complet a. Con t a mpon cini montati si proscit1ga la cavità ciel p ericardio d a] san g u e ver sato. St1tura contint1 a d ella b r eccia pericardica in catgut. l Tn pu11to di sutura sulla ling ula del m argine polmon ar e. $i abbassa lo sportello t or acico. La cartilagine d ella 4a. costola t ende a spostarsi in basso. Con un pt1nto al cat g u ~ si fi ssa al m o11cone centrale. Sutura d ei muscoli . Sutura continua, accurata , in catg ut d ella a pon evr osi d el g r a n pe1t orale. Eseguita que st a , ct:ssa l a sfuggita cii aria d alla ferita. Sutura a punti st accati d ell a p ell e. Ness un dre naggio . S ubito d opo l 'op er azion e il ferito ba un n etto miglior am e n to. Polso 96 , ritmi co ; cessa lo st at o a ngoscioso. · Il d ecor so post-oper atorio è o ttimo . Nei primi giorni il polso si m antien e frequente (110-130), q u alch e volta a ritmico, m a la pressione è abbasta n za buo11a. L 'infer1no è tranquillo, non h a disp n ea. Com e p ostumi oper rtl ori si h a : lieve en fisem a sott ocuta n eo d ella fossa sottoclavicolar e e d ella me tà superior e d el braccio di sini stra. Emonr1eu m otor ace sini s tro m odico (lieve o ttu sità in fE- r ior e pos leri or e).


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XLI,

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12)

~ei

giorni segu enti l 'op er ato va r apici a1nente miglior ando : di1ninuiscono la frequen za d el polso e gli atti respiratori e il polso si fa sempre più valido. Anche il versamento pleurico si va riassorben do: l 'amn1 al ato si sente meglio ed accu sa appetito. Nei primi g iorni si è avu la un a leggera reazio11 e feJ)brile, ch e non ha in ni r aggiunto i 38°. L 'infer1no n on si è m ai lamentato di dolori n eJla regione precordiale. Al momento d ell ' u scita dalJ 'ospedale , dopo 19 gio rni, del1 'emo-pneumotorace sinis tro non ri1nan e più traccia. I toni cardiaci sono n e tti ; non si odono sfr egam enti p ericardici. P . 80. llespirazione 26. T. 36° ,6. La ferita fu prodotta con un coltello d a t asca ad una lama lunga e str ett a. L 'intervallo trascorso tra il ferimento e I '.atto operativo si può calcolar e ad un 'ora e un quarto • circa. La piccol~zza cl ella ferì ln del cu ore dette tempo per intervenire; ma essen clo ugu alm ente ris tretta Ja ferita d el pericardio, si era prodotto un emop ericardio cli tensione. elevata , e la morte sar ebbe aYvenuta non per anemia acuta , ma p er la com pressione ciel cu or e. Infatti quando il ferito venne portato sul t avolo operatorio era élsfitti co, e le sue condizioni mi gljorarono subito dopo aperto i I pericardio e svuot8ta la cavità dal san g ue . L 'ap ertura del sacco pleurico, del r esto quasi in evitabile, non complicò l'operazion e, e non pro du se graYi con segu en ze .

RIASSUNTO • È riportato un caso clinico di ferita pene-

trante n el cuore e la tec nica operatoria seg uita . La ferita, inter essante il ventricolo d estro , era di piccole dimensioni (1 cm. circa), ma le condizioni gr avissime del ferito erano principalmente dovute alla compressione e ostacolato funzionamento del cuore per l 'emo-pericardio . _..

4G3

SEZIONE PRATI CA

RammeatJamo /'lmportaate pubblicazione: Prof. Oott. LEONARDO DOMI N ICI

Direttore della R. Clinica Chirurgica dell'Università di Perugia. già Doc. di Patologia Chirurgica. Clinica Chirurgica e Medicina Operatoria nella R. Università di Roma.

Piccola Chirurgia e Chirurgia d'urgenza Prefazione del 'J)raf . Roberto Alessandri. Ne riportiamo 1' Indice sistem atico in riassunto: PREFAZIONE: PARTE l : Le condizioni indispensc;ibili per un'operazion e chirur, gica (in sette capitoli), pag. 1 a 36. - PARTE Il: Cura dell.e le, sioni traumatiche (in otto capitoli). pag. 37 a 2 20. - PARTE III : Cura d ell.e infezioni chirurgiche (in dieci capitoli), pag. 2 21 a 272. PARTE IV: Tecnica di alcune piccole operazioni e dei soc, coYsi di u,.genza (in trentaquattYo capitoli), pasY. 27"l a 43r. Indie~ sistemaf.ico, pag. 432 il <!38. Indice alfabetico generale, pag. 439 a 446. V olume di pagg. IV,446, con 225 figure intercalate nel testo, nitidamente sta mpato ed artisticamente rilegato in piena tela, con inscrizioni sul piano e sul dorso. Il libro ~ elaborato con criferi di a''olu(a protid tà, e corrisponde in tutto alle esigenze odierne dei medici chirurgi condoUi, dei g iovani laureati e dei Jaureondi. - Prezzo L. 5 6, più le spese postali di spedizione. Pe:: i nostri a bbonati S-Ole L. 5 O, in porto franco. Invia re Vaj?lia all'editore LUIGI Pozzi. Ufficio PostaleSuccursale diciotto. Roma.

SUNTI E RASSEGNE ORGANI DIGERENTI. Spunti di patologia gastrica. (C . v. NooRDE~.

Al edizinische J(li nik , 5 ge11-

naio 103·1:). Da l lungo studio, s tralciamo alcuni punti c~ e prese11tano il maggiore interesse per il medico .pratico. ~ 'importan.za d ell' a11an1ne8i in palologia ga~trica . È n ecessario raccoglierla con precisione, in modo da poter farsi un concetto esatto di c iò che è importante e di ciò ch e è accessorio. È bene r accoglierla i11cominci~ ~d') dal presente e risalendo poi verso il passato . Tale modo di procedere ha un f onda!Tlento psicologico. I malati d ell'apparato g nstro -i11testinale hanno tendenza a riferire i lor o rlisturbi a determinati errori di etetici e talora accade che i ricordi un po ' vaghi rig uardanti iJ passato ci mettano fuori di strada. Invece i fatti presenti sono più n etti e precisi e ad essi è più fa cile la storia d el passato, sicchè accade spesso che la causa invocata dal paziente non ba 11ulla a che fare con la malattia attuale ed i dis turbi accusati dal paziente stesso hann o talvolta un rapporto molto tenue con Io s ten tar-o e l'intestino ~ proprio nelle m a lattie gastro-in te~tinali ch e, con una buona anarrtnesi · e c:on m ezzi di ri cerca ch e sono a portata di ocrni medico , c i f;i può avvicinare alla diaf no ..;i precisa meg lio ch e con tutte le ricer ch P radiolocrich e e di laboratorio. Que ~ te 11 ltime potr.'=tnno aiutare e raffinar e la diagnosi , ma Ja parte essen ziale ne sono sol tan to l'anamn esi e l'esame clinico. Nè 'Piso.g na dimenticare ch e talvolta 1'esame radiologico o le curve di ac idità , quando vi si accordi tro·p pa fid11Gja posso no fuorviare il giudizio del medico . P er esempio , agisce in questo senso la nota frase ch e fa un po ' sorridere , con cui si esprin1e il r eperto radiologi.ca : cc sospetto di ulcera »: essa agisce in tal modo sul m edi co che questi non s ta tanto a so fi sticare e finisce con I'aff-01mare con sicurezza la presenza d ell'ulcera ; quanti lunghi rd inutili sog g iorni in ospedale sono dd essa d ovuti I È incomp·r ensibile, aggiunge I' A., che molti n1edici e persino d ei clinici rinomati faccia110 raccogliere da un assiste11te l 'ana nnesi dei malati alle loro consultazioni; è questo un sis tema entrato da un .d ece nnio J1elle abitudini agli Stati Uniti. Si capisce J~he , con esso si ris parmia del tempo ; n1a il medico si priva , in tal n1odo , di un 'in1portante . parte della conoscen za del malato, che g li può dare poi molti p unti di appoggio 1per comprendere nettam ente la situazione ed i1npostare la terapia e trascura il cc momento psi colog ico n per ben compren dere l'insiem e d ella persona li tA del malato. Ne1nmeno :l.11 'assis tente rli fidu cia con cui si lFt,rora d a anni si pt1ò a ffid are tale compito.


« IL POLJC-LJNICO

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in quanto che l 'anamnesi è la parte più importante ed attraente della. cons11lt'lzione ed esige un notevole lavoro intellettuale ed una g rande compre~sio.ne u.n1a.~a. Piutto~to,. si può affidare all assistente 1 esarne obb1ett1vo, -<:be è in gran parte una manualità.

La mancanza di appetita, che impedisce una adatta nutrizione non si osserva soltanto nelle malattie gastro-intestinali, ma anche in molti altri stati morbosi. Spesso di origine tossica, , può anche a~ersi per la suzieta di u~a ~~et.a uniforme ed e talora ]a consegùenza d1 un 1n1bizione psichic a . 1F atte rare eccezio..1i , il miglior modo di ag·ire è quello di ;ncluder e un giorno di completo dig iuno , eh~ può essere prescritto anche a malati inde~oliti, .d a una di eta antecedente·m ente sca1·sa . S1 dara soltanto dell'acqua fresca o del tè lungo e freddo, tutt ~al più con 11n po ' di s11cco di limone L' A. rifugge da tutti i cosi detti stomachici e,· ce&i -pure,. nelle cure di ~u~rizion~ , da ~g·ni n1isura persuasiva o 1costr1t t1v.a. 81 :r:rev1ene l 'insorgere della mancanza d1 appetito mediante l'inclusione di (( g-iorni di scarico )) ' i11 c ui si darani10 essenzial111e11te frutta cotta o fresca e succhi di rrutta , somministran·d o altri <;ibi o b ev.ande soltanto dietro espresso desid erio del paziente.. :È anche utile .dare a gi?rni alterni , al m attino presto, ur!a rp nma cola~1o;ne a base di zucchero , che puo esser~ costituita <la tè molto zuoch erato o d.a ~ucchi di frutta non fermentati. L'ipog licemia, che, dopo un transitorio aum ento dello zu cchero nel san Q·u e, ne co·n segue , agisce come eccitante dell 'app etito. Il l}rocedimento rie~c e tanto m egl1 0 quanto più evita di ·dire al paziente lo scopo a • • c ui m1ra . . 1

Glicemia, insi1lina e su.eco gastric'o. Ne·gli ir1di., idui ~ani , alla iJ1trotl a~i.:>ne di puri carb oidrati ~eçrue , dopo 1n 'ipergliceniia iniziale, la caduta della g licemia , come si ,p uò otte·n ere coi1 l ' insulina. Ques ta , acca··1 to all'i~ta.mina, costituiscé lo stimolo più attivo p·er la secr ezione dell ' acido e d el succo g astrico ; essa a gisce pure contem.poranea1rtente l'Ulla motilità aastrica . Entrambi i p r ocessi si ma;nifestano dopo un breve periodo di inibizione. . Nei malati di stoma co , si hanno reazioni di' ier se e cioè : 1) N egli iperacidi, ùopo la colazione di zu cchero , si h.a , come reazione secoi1daria, un note,role abbassamento flella glicemia , (molto più f9rte che 1con adatte do.si di. insll:lina! e c ontemporapeamente g rande afflt1sso dt acido e di su cco gastrico. 2) Negli. ipoacidt, ~i ha scarso o punto ab·bassamento della glicemia e , corrispondentemente , scarsa o punta sec rezione di succo e di acido. . Si ha quindi un c?m~rta r.nento ,in':e~s? fra 1o spostamento degli gl1cen11a e 1 a.ttiv1ta se: c retoria e n1otoria dello stomaco; i rap porti 1

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XLI,

N1Jl\I .

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fra attività gastrica e bil~n cio dei carboidrati so110 governati dal sisten1a parasìmpatico. Da questi dati teoretici , derivano delle applicazioni 1p ratiche e cioè : Evitare negli i peracidi le cure d'ingrassamento con l 'insulina , che possono portare gravi stati di ipoglicemia. · Nella di eta da gastrite , consistente esse11zialmente in alimenti carboidrati, si osservino le regole seguenti: Gli iperacidi devono pren 1.leì~e i ~'asti a brevi intervalli, poich è dopo tre ore c irca si può avere l'ipog licemia secondaria, con tutte le sue conseguenze. La nota tende11za degli iperacidi ad avere grande debolezza e ~orte sensazione· di fam e n elle ore di poco l::re·c edenti il m ezzo-· g·iorno, è conseguenza di ipog~Ii cemia . Negli ipoacidi , il bre, e clistan ziam e11to. dei pasti ;porta a valori di glice1rtia trop po alti , cl1esi o·p pon gono al1o stimolo secr etorio e m otorio· dello stomaco , sicch è ne vien e peggiorata la debolezza motoria e secretoria dello stoi11aco. Le condizioni di questo migliora110 distan ziando i pasti, che non devono essere più di quattro al giorno. T en endo presenti tali nozioni , si potrà rego-lare meglio la dieta da g astrite· a preponderanza di carb-0idrati . Da esse, possono inoltre deri,rare anch e lltili deduz.i oni per la cura dei diab etici , n ei quali, secondo la 1)ratica della vecchia cura di farina d'avena . si introducono· nella dieta dei giorni di puri carboidrati; in tali casi , si de ve essere r11olto cauti con l'insulina e distanziare opportu11amente i ·pasti , poichè altrime11ti si rp,o trebbero avere gravi fat-t i di i po.glicemia . fi l. 1

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La neurosi dello sto1naro. (H .

D oE RFLER.

"A1ilnch. ?ned . lìf1 och en s., 9 feb'-

braio 193·4) . Sono molto numerosi i pazienti ch e si p-resentano al m edico accusando dei dolori alla regione aastrica e d è n ecessario . in tali casi, escluder eb dapprima l'esisteaza di fatti anaton1ici, quali l'ulcera gastro-duod Bnale .. In pa: r ecchi casi , e I' A. porta · la sua esp,er1enza ~1 chirurgo e di paziente, al!che la laparot? m1a . esplorati va n on fa scoprire 11ess~n~ lesione:. per cui si deve conclud·<3re })er 1 es1sten.la d1 una neurosi gastri~ ; del res to ' la stessa ulcera g astrica viene oggi con.side rata C<)~1e u~a fase del comp,l esso sintom~t1 ...: o. ·vag?ton1~0. Si comprende come la terapia 111 lìn .:i. ffez1?_n e basa.ta esclusivamente sul siste ma nervoso sia ben .d1f- · ferente da quella di un 'affezione a base anato- · • mica. Per quanto riguarda la p1a~:J g 2 n1?si delle n eurosi gastriche, si può con ~1 curezza affe rmare · ch e esse t rovano la loro base in una .deficienz~ di costituzione e, propri.am e11te, n ei rapporti fra il sisten1a n ervoso centrale con. que~I~ v~­ getativo . Si tratta gen eral!11 e11te d1 indiv1du1!. per lo più di sesso masch1J e, ch e ad abnormi 1


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SEZIONE PRATICA

co11dizioni di vita (con1e sfor zi intellettu ali , preoccupazio11 i. a t11 bizio11i insoddisfatte, veleni n erYo i quali nicotina ed .1lcool) reagiscono con l 'ir>er- o l ' ipo-funzion e di uno o più or;gani, com andati dal sistema nervoso vegetati,·o. L 'iperfunzion e si man ife~ta con iperacidità, spasmi, contrazioni ::lolo1··J se di date parti dello ton1a co o rlell ' inte~ti110 ; l 'ipofun zione ·con siste n ell 'acidità , n ell'atonia intestinale, costipazione e simili . Quando ci i presenta uno di questi m alati c l1e accusano da ten1·p o dei dolori di stomaco, si deve anzitutto studiare ll1tta la personalità d el malato stesso, ch e ci riesce facilmente palese dall 'anan1nesi. Già rlal modo con cu i. il paziente ci racconta i s uoi disturbi . noi vediam o ch e tutta la sua a tten zio ne è rivolta ad e si E1d ef!"li è convinto di a' 'er e una grave malattia . M o lti sono abbastanza intelligen ti per ricon oscere ch e soffron o di nervi e c he le irrego1aTità d ella loro vita sono per loro nocive: ma sono chia, 1i dell e lor o abitudini (quali il nicotismo , il modo irrequ.ieto di vita) e, pur n on confessandole. son o contenti di ved er e ch e i.1 medico ]e presuppone. . L'id ea cl1e iJ mal e acc11sato Jipend 3 dal . 1stema nervoso ci vien e .anche confermata da altri disturbi , com e palpitazioni, insonnia, piedi freddi , fa cile eccitabilità , vertigini , vampate di ca.lare alla testa, frequenti r.,efalee. La palpazione d el polso . dimostrandocene la frequenza , rpermette spes o di r iferire alla ver~ causa i disturbi . Si tenga inoltre J)r e:-ente ~he il malato co11 ulcera o carci1!oma non l1a disturbi va ahi ; O?ni pa to g li pr ovoca dolori , rinvii od anche vomiti , mentre in,·ece nella 11evrosi gastrica . i disturbi son o cap ricciosi e talora non in sorg ono affatto dopo l 'in o-estione di cibi pesanti o se il pazie-n te vien e in qualch e modo distratto. 1F attoci un con cetto d ella perso11alità d el m a1ato, si può affrontare corl 111aggiore sicurezza la ver a ana1ri n ~ s i ~1astricc;, . ricl1ie<l~ ndo al paziente di d escrivere i s uoi disturl)i e di localizzar e il dolore. Con g ranrte vivacità o con voluta tran<Juillità, egli 1ci dice Gh e da tempo h a spesso un enso di pressio11e a lla r egione gastrica ch e va da ui1 ~aclo legge.ro fino ad esser e in sopportabile; l .emi ssi 0ne <'l i aria o raram ente di liquido acido g li r eca sollievo; n on può fare a n1en o del bicarbonato di sodio . Mai ' 'omiti , defecazione regolar~ op·pure a lternati-ve di diarrea e cost~pazione ; i 1iolori , talvolta , si calmano per qua lch e tempo, con l 'assunzion e di c ibo. Al cuni non accusa no disturbi , dolori in posizione su f>iI1A, n1entre j 11 vece la m ag~gior parte li accusa specialmente di notte. J pazienti f:udan(\ facilmente. l1anno piedi freddi . ~enso di peso alla testa, spesso palpitazioni e ten1ono di àvere un 'ulcer a gastric=l. .\.11 'esa1r1 e, si riscontra r;h e ~ i tratta spesso di irldividui in buo ne od an ch e floride condizioni ; all a palpazione , nessun punto éloloroso, i1essu n a resi ten za; a lc uni risentono d ei dolori alla

palpazione, ma molto diffusi e n on mai strettamente loc~lizzati . Il medico sperimentato, buon conoscitore degli u o1nini è in tal modo gi~ orieD:tato, .sulla diagnosi di disturbi gastric i p icogeni. L influenza sugg·estio11ante d el m edico vien e rinforzata se egli , ~ enza ri1c er cl1e r ad~ ol?gich·e o s uJ ,succo _gastrico , l1a il coragg-io d1 d1re al malato che il suo stomaco è del tutto sano e che i disturbi prove~1go110 soltanto da spasmi deg li orifizi gastrici, che è necessario eliminare. Guardarsi bene rJal <lire· che si tratta di · disturbi nervosi , perch e in tal modo il pazie~te non ~vrebb~ più nel medico quella ~duc1a ~he è. J eleme nto ,~sse11zL.1le per la c ura in questi casi. Per quanto riguarda la terapia, i medici cl1e hanno ve~uto in preced enza il paziente gli h ar1no prescritto molte r estri zioni n ella dieta ch e .invece ' vanno corr1pletamente tolte. Nulla di tutto questo ; si lascieranrto man~iare liberamente patate, cavoli , cetrioli, frutta con la buccia. L'ii\.. ordina alla prima colazione d el tè con carni (prosciutto: arrosto freddo) o d elle uova sb a ttute E'o raccun1a11da !}i prend3.r e og ni due ore qualche cosa, p. es., una m el.a , in modo da irn-p edire ch e fo s tomaco rimanga « vuoto n . Quando il m a lato si accorge ch e una dieta g·r.ossolan a non soltanto n o o gli è ;1ociva , ma g li fa bene, la sua fid ucia ne] m edico ch e glie l 'h a 1pr escritta , è assic11rfl ta. La Jieta abbondante e grossolan a ha il duplire "'. a ntaggio ch e, ~e la produzione di acid o è eccessiva essa tende a neutralizzarla, m entre e tale l)r oduzione è scar sa essa eccita le f11n zi0ni dello ' tomaco e dell 'intestir10 e migli ora quindi Je condizioni deJ pazien te. I vanta50-i ch e $e n e ottengono . 0110 evide11li dopo poco tempo. i\.Ia la prescrizion e d ell<.t dieta lihera non basta e si dovrà ricorrere an ch e :.1.lle m edicine a lle quali il paziente di ogg·i non sa rinuncia-' rr . Si ordin e rà quindi qualch e cosa per << facili tare ]a digestion e della clie~a pesante ». p. es. , ad og·ni pasto. un c ucchiaino da caffè della seguente miscelfl : vin0 di rabarbaro , elisir di arancio , ana g. 20; tintura di arancio ~. 40. Bi ogna inolt re tener pro:'ente che g li spasmi ed i disturbi ch,e n e deriva110 ~ono in dipenden za del sisten1a r1ervoso centrale; specialm ente, ::;i deve eliminare 1nediante il sonno il ·ubcosci ente e sommini5traro pertanto dei rpreparati barbiturici , continuan\lo p er un certo tempo, fino a ch e il mal.lto abbia ricuperato il suo equilibri o. Inoltre, fin dal ·primo giorno d i cura. si d eve dare quaJ.ch~ r;osa per neutralizzar e J'ever1tuale i1)eraci.dità; l'_i\. con siglia, oltre a d alcune specialità, 1'1 Jniscela di bicarbonato di sodio e di carbo:iato di magnesio, ana g . 20, con 60 di estr:ltto di bell ad onna Ta le trattamento risponde gen eral1nente bene. Biso,çrna però esser sicuri ch e i tratti Tealn1ente di neurosi gastrica. Per la diagno si , 1'A. co11siglia il seguente modo di proced ere: 1

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Il

IL POLl CLJ N ICO ))

Son1ministrazione del pasto di prova di Leube (carne e tè); se dopo 7 or e, tutto è digerito, si può escluder e l 'esistenza di una stenosi pilorica. In occasi on e di tale ricerca, si farà aneti e la radioscopia. Lo storriaco del neurotico a p pa re normale opp11re . ; on le f<.rr11Ll3 grottesch e cl1e ir1dican0 un alimento di peristalsi. Sem11r e 11otevole è, in questi malati , lo stato di contrattura , ch e si osserva an ch e n el tenue , il quale appare non g ià con1e un 'ombra compatta, n1a co1ne una formazione traspar ente contenente d ell'aria. La p resenza di iperacidità del succo gastrico potrebbe far sospettar e 1' ulcera; ma se, dopo 4 giorni di dieta priv l di carne, la ricer ca d el sangue n elle fe ci 6 i1egativa, si può escludere l 'ulcera ed .avere una grande presunzione per la neurosi . Del r esto , l 'u lcera può anch e escludersi mettendo il malato per un r)aio di settin1ane all a cura <ii Leube, facendo rpr endere ogni due or e del latte; i disturbi d ell 'ulcer oso ve11gono, in tal n1odo., alle, •iati , m entre quelli del neur.o tico 11on sono modificati oppure aumen tar10. In con1p1esso, con ]'acc u rata an1mnesi , si metterà in rilievo la personalità d el malato, accanto all e influen ze dannose d ella nicotin a, della vita irreg olare, degli strapazzi e si utilizzerà sopr attut to , nella cur1 , la ~or·1,.!1 st1ggestiva del medico. fil. 1

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Il ritorno dell',acidità gastrica dopo la gastre,ctomia subtotale e la doppia vago· tomia. (P. 1F. SHAPIRO e B. N. gery, gennaio 193!).

BERG . .-1rchives

of Sur-

Uno dei princìpi fondame~tali che dirigono la cura d ell 'ulcera gastrica è ~l tent.ativo di dominare l 'acidità gastrica; quest'idea è basata sull 'assunto ch e la presenza di acido clor idrico è un fattore importante n ell 'etiologia d elle ulcere. A questo · scopo furono escogitati vari metodi di operazione; la gastroenteroton1ia e la piloroplasti ca. cl ànno solo una ten1poranea n eutralizzazione d ell 'acidità g astrica, le recidive e le ulcere ciigiu~ali d opo questi interventi sono infatti a ttribuite in gran parte. alla persisten.za cl ell 'iper cloridria. Per otten er e una cura più du ra~ura &i pratica la ga.sfrectomia subtotale come un metpdb ch e pern1el te un abbassam ento permanente dell 'aci. ~.ità . gastr~ca interessan~o il normale meccan·ismo della secr ez.ion e acida. 1 : \ '.$econdo i concetti odiernj d ella fisiologia , dello stomaco l 'acido è' secreto n orn1almente . in quattro fasi . La prima è l ;;t fase cefalica controllatçi dal vago, essa corrisponde alla secrezione p sichica descritta da P avlov nei cani e da Carlson nell'uomo. JJ:i seconda fase o fase gastri ca è eccitata dagli a limenti nello sto111aco. Nella terza fase o fase inte.' tinale la secrezion e gastrica è Jìrolu11gata da stimoli r io I

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flessi ch e hanno ori g·ine nel t c11ue durante la digestione. La quarta fase è il periodo d ella secr ezione basa le o contiut1a ch e avvien e negli intervalli di riposo tra i~ na digestione e l 'altra; p robabilmente questa secr ezione è dovuta all'attività del vago . Da un punto di vista chirurgico è impossibile di escludere la fase intestinale e quella continua, n1a la prima e la seco11da fase posso110 essere rnodificate. I tc11tativi di ridurre la fase psicl1i.ca ~ezionand0 i )lervi vaghi sopra o sotto il diafra1nma sono stati senza successo. Nell'uomo Ja sezion e di uno o dei due vaghi prodl1re so lo una dirt1inuzione passeggera d ell 'acidità gastrica. P er alterare la seco11da fase d ella secrezione gastrica sono stat i escogitali vari tipi di operazioni sul]o ston1.aco. 1.Je an astom osi e le piloropJastich e 11anno solo u11 effetto transitorio, ch e dipende j11 gran parte dal grado di n eutraliz7.azione del contenuto gastrico dato da l rig urgito intestinale. L 'operazione più radicale di gastr ectomia subtotale mira ad eliminare la seconda fase rimuovendo il cosidetto ormone cc gastrina » elaborato dall 'antro e dal piloro, esso stimola 18 secrezio11e dell'acido dalle ghiandole del fondo. È dubbia però l'esistenza di questo ormone. I risultati di esperimenti sui cani mostrano ch e la resezione ·del piloro e dell'antro non ha un 'influenz,a perrnanente sull'acidità gastrica. Nall 'uomo i risultati d elle ricer che su lla secrezione gastrica dopo una resezione subtotale so·10 difficili a inter.pretarsi e n on sono conclusivi, dato il modo insoddi sfacente con cui ,g li studi sono stati fatti . Gli AA . 1.ia.nno studiato sperimentalm ente s u otto cani il comportamento d ella secrezione gastrica , dopo 11na doppia v::t~otomia e una r esezione sub totale dello stomaco, per vedere ifl. q11al modo la secr ezion e gastrica fosse i11fluenzata dall'intervento pi.ù r adicale ch e può essere messo in atto per Ja cura dell'ulcera gastrica. Dopo l 'iu lervento egli riscontrò llna diminuzion e dell 'acidità , che raggiungeva la metà d el valore primit~vo; ma in seguito , in lln periodo di tempo ch e va da tre a ot to settimane dopo l 'intervento, il livello dell'i=t L-idi tà raggiunse il valore norr11ale. Inoltre all 'auL.opsia d.i due cani così operati gli AA. riscontra ron o un 'ulcera digiunale. La somministrazione di atropina provocò un forte abbassamento d ell'acidità gastrica jimostrando così ch e la 5ezion e d ei n. va!!l{i i1on com;prometteva Ja f11n zione dei pl essi di Meissner e Aue rbach.

Le con clusioni 5on o : 1). la gastrectomia subtotale e la doppia vagotc mia nei can i produce solo una ternporanea riduzione d ell'acidità gastrica , ch e è dovuta princip·a lmeote a urla diminuzione tra11sitoria d el]a secr ezione de~ fordo. Questa è se-


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guila da 1111 ritor110 dell'acidità e dell a l'u11zio11e -ecretoria; 2) lo stomaco è for11ito di un mecca11i~mo di compenso n1olto efficiente .~he provvede alla continuazio1Le della secre1.ione dell 'acido cloridri co dal fondo dopo ]a ri1nozione del] ar1tro e de] piloro e la sezion e dE> i 11 er\ i Vélghi; 3) il fatto ch e la divisione dei n. vaghi r1011 abolisce l 'azione inibitoria deJl 'atropin n rr1ostra che il sistema 11ervoso intr·in seco ri n1ane i11tatto; 4) Ulcere d11odenali si sviluppano con untl e.erta . frequ . e11za dopo una resezione subtotale r; e1 ca111; 5) È ir11p(1rtante ::listin.guere ira diminu 7ione dell 'acidità gastrica ch e è do·vuta a n eutraliz7.azione e u11 cambia111ento ch e rappre~enta u11a reale dirninuzio11 e della fun zion e ~e­ fJretoria ; 6) Non c'è una pro,ra sperin1entale n è un fatto clirtico per rafforzare l'ipotesi cl1e la gastrectomia subtotale, an ch e combinata con ]a vagotomia , ia ] 'o perazione di scelta per la cura chirurg ica dell 'ulcera peptica 11ell'uo1no, sulla hase che essa provvede a ·1n a.bbas a n1 en lo per111anente n ella secrezione ,iell 'acido cloridrico e così previene lo sviluppo di recidive e l1l ce re rlig iuna.li . R. 1\f,rrroNE.

MISCELLANEA. Fisiologia normale e patologica del pigmento cutaneo. (J . M EYER. Paris M éd., 24 febbraio 1 93~ ). 1° Natura e qualità del pig1nento. - Sot1o il

nome di pigmento cutaneo 11on si con: id era ch e Ja m elanina. Il carotene, ch e esiste in certi soggetti, deve essere sludiato serpara té\ m ente . La melanina non esiste g eneraln1 enl e elle r.e·g li or gan.i superfi ciali. Di forn111 la r.hirni ca comple sa, deriva dalle ir1olecole -ii alb11mina in seguito a processi ossidativi e contie11e l)ir1·010 e zolfo. Esistono melanine differ enti. n{'ll r ,-arie specie animali. ed al ~un e non contengono zo] fo. La melanina è una sostanza amorfa , 11011 cristallizzabile, solubile n el sier 0, molto rc~ i ­ stente alle azioni chi111iche , molto stabile, a l l a a ridurre i sali ineta lli ci e particolarm ente il 11itrato d'argento , cosa che Ja differen zia dni pigmenti emati ci . . . . 2° Sede d el pig1rierilo; suo origine. - 11 p1 g1nento si trova n elle cellule di Jjangerhan s nell'epidermide e n elle cellt1le })asali, al polo or)posto al nucleo. Queste cellul e so11 0 i cro1n atoblasti . Ne11 e cellule 1nalpig hiane dell'uom o bianco 11e esiste una piccola quantità. Nel d<'rma non si ritrovano che poche cellule migranti car.ich e di .p igmento, le ~ ellule cromatofore. L'istologia del pigmento ~i studia con du r m etodi: l 'ir11preg11azione. ,~on i1 nitrato d 'argento e Ja reazione della dopa . La prima di1

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SE'ZIONE PHATlC \

1nostra ~ l pign1ento co ·tit l1ito, la seconda svela le cellule pigmentarie dove rJ.on esiste pjgmento apparente: essa n1ette in evid3nza un propigm en to. La . cuola di Strasburgo ha dim ostrato ch e la sintesi del ])ig m3nto è fatta dalle cellule di Langerhans, di cui ciascuna inocula il pig111ento all e cellule epidermiche che cornanda. Il pig·m ento così creato si elimina per due vie , verso lo strato cor·1no e ,,erso la circolazione sanguigna. La pigmentazione sarebbe ùovutcl ad una os·~ idazione intracutanea rlrl prop ÌQTI\.er1to esercitata dagli u1travio1Ptti . 3° Fattori ch e leridorio a. 1nodiJficare l' intensità della pigmentazione. - La pigmentazione dipende da fattori en 1ioge11i ed esogeni . Fra i primi ha particolare importan za la razza . Nerrli individui della ~tessa razza ~ a colorazione della pelle è funzione dei disturbi dello sta to ge11erale, di cui i soli pres-- 'a J)Oco determinati son o di ordine endocrino (alterazioni surren a1· • i· . .d ) 11 , g·en1ta 1, t1ro1 ee, ecc., . T fattori esogeni son o svariati : La luce eccita la IJign1 entazio11e in dl1e co11dizioni: ia senza eritema , per esposizioni. ripetute. sia in eguito ad un colpo di Juce. ·La dose dei raggi l1a grande irt1portan.za. L'eritema di prin10 gtado , tra11sitt)rio, r1on I)igmen ta. Il secondo grado . eri te1na franco durevole, pigmPntR ed esfoli.a appen a. Jl te rzo g rado, erjlema inten so cianotico , : on eden1a ed esfoliazione. 11ign1enl a r·o111e i l ~eCO !lJo. Il quarto grado, eritema e flittene , non pigmenta e <là t1na macchia rossa poi 11ianca areolata di ])fllJlO. A sociando Je radiaz ioni ~ i vede :- l1e le ole rRdiazion i ch e .pign1 enta1to fran camente ~ono qt1elle ch e provocano erjte; na. Il ca]ore dà luogo , op,ratut.to ad l1n a pign1 en1azione retico lare. I rag·gi X dan110 tina pio-me!ttazione diffusa , tanto più marcata quanto ~1iù è lunga ]a loro lun gl1ezza d'ondFt. La cr ioterapia a closc bollosa depigm enta . 111 ge11erale, og·ni irritazi0ne epidern1ica moderata ten,ie ad eccit are la pig mentaziòn e. ogni irritazione inten sa ad i11ibi ria. 1° Im.portan.z.a d el tJigm..?- 11.l.n. -- Può essere s tudiata econdo dt1e m elodi: sperimentando le reazioni de lla pelle più .1 n1 eu o pigmentata ri 11et1o agli ag·enti esterni ed osservando il com:portan1ento dei n1alati ~:eco n 1io Ja loro pi grnentnz ion e. Al pig·mento si attribuisce un triplice com pito: protettore, tras formatore e r eg·olatore. Il compito di protezione ·i e ~ erc iterebbe r is1let1·0 alle radia7.ioni t'l1im ich e (ultra-violette e calorich e). La difesa delia pelle co11tro l ' ultra-violett~ o in altri termini , l 'accos lu1nan za all a luce. i f~ secondo tre p rocessi : Ja llign1entazion e , I 'ispessimento dello s1 ra1o corneo e la trasformazione delle proteine e1)i clermi ch e. 1

1

1 .:.


468

cc l L POLICLINICO

lFinsen , c l1e i1er il pri1110 dimostrò il potere protettore del pigme11to, faceva della pigmentazione la c.a usa principaìe dell 'accostutnanza. a l la luce. Qt1esta OJ)inion.e è con1h·a ttuta però ·d a due ar gomer)ti: il primo è ,.,,t1e g li a cromici r esistono rimarcl1evoln1ente a.Ila luce, il ch e prova ch e g li a ltri mezzi bas ta11b da soli ; il secondo è che le alterazioni •1ovute alla luce 11ann o sede sopra tutto n el cor1)0 mucoso di M.a]pigl1i , mentre 11 pigmento i 1a sede i1ella b asale, ·che è più profo11da, cosicch è lo strato l)ig111e11tari o è al di. sotto d ella zona alterata. L 'a crosturr1anza .a lla luce Jl o n dipende du11que dal pig1ne11to , n1a 1 ~ dove il pigm ento esiste, esso con ferisce a lla ·p e Ile 11na resisten za maggiore, dato ch e la m elar1ina assorbe da due a dieci volte più radiazio11i ultra-violett e delle albumine epidermiche, e dato ch e n ei neri e nei bia11chi iperpign1entati, in seguito .ad eritema atti11i r o, essa invade il corpo mucoso. Si può dunque con cluder e che n·e1 bianco la di.fesa della pelle è o·p era sopratutto della iper·c heratosi e forse d ella trasformazione delle so5tanze epidermiche , ma ch e nei n eri la pig1nentazione è l'elemento principale. È dubbi.a l'azione protettrice d el pigrrtento rispetto alle radiazioni i11fra-rosse. . . Il 1pig·mento è un trasforJnatore d1 ('lle l'l{U·l radiante? Il fatto , noto per gli animali a sanD"lte freddo , è i1egato dai più . ll pigmento a~rebbe poi un 'azione regolatrice sulle ossida2ioni cutanee, sulla forn1.azio11e delle vitamine ~0t to l 'infl11en za d ella luce , inibendo quella d elle vit.a1nine antiract1ttiche. Si tratta però ~o lo di ipotesi. Il rapporto fra pig111entazione e r eazioni del] ' organismo è stato studiato nelle stazioni elioclimatich e e alcu1li fatti sono amn1essi dal J)i1ì dei n1edici. I soggetti ch e pigme11t ano in mod o norn1al e sotto l'influe11za rlei bagni di sole· profittano .al massimo dell~ cura. Quelli ~l1e pig 111en tan o male o t.h e p1g·menta no con 1nte11sità anormale sono da f'orvegliare. La · depi,gmentazione I1on è 1ne no interessante·, lna le ooinioni sono discordi : alct1ni dan' no un valor.3 .p rog11osti ·;o favorevole ad .una d epigm en t.azi orte lenta, altri ad u·na d epi gmentazione rapida. Il valore fun zionale d el pigme nto è disct1sso. Du e teorie sono in c ontrrt ~ l·o: l 'una ritiene il pig n1 ento un fattore di resistenza org·anica . l'altra lo ron sidera t1n t e~t imo11 e delle r eazioni dell'organi smo. C. T oscANO. 1

L'azione 1·eintegrativa degli estratti anteipofi.sari ed ovarici sulle alterazioni sperimentali della mucosa ed ossa nasali da castrazione. (G. P1GBINI e C. F. Pot\'rA. Il l'a.lsalva, febbraio 1934). Gli AA. si sono prOf)Osti di ind·a g·are i rapporti ch e i nterr eclon o tra forma e struttura

»

[ANNO XLI, NuM. 12]

del n aso e costituzione endocrina dell 'orga•

DlSinO .

A tale scopo cer caron o di riprodurre in conigli adulti maschi e femmi11e, g li effetti d ella castrazione sulla struttura del naso già rilevati da altri sperimentatori e di vedere quali inodificazioni tali effetti s ubiscano qua l)do g·li animali c.astr~ti siano sottoposti ad una ormonizzazione con liquor folliculi o con es tratto d 'ipofisi anteriore. Si serviro110 di 2-1 conigli, l11età n1aschi e n1età fen1mine: due mascl1i. e due femmine ~erviron o di controllo; gli altri furono castrati e in parte vennero trattati con iniezioni g iornaliere di liquor follic uli , in parte con estratto itpo fisario. I conigli castrati sacrificati dopo 60-65 gior: ni dall 'intervento, presentava110 .le ossa nasali J.1ijl molli del normale, con suture non ben saldate . Dal complesso delle ossa craniche ap1)ariv.a evide11te stato di distrpfia. L 'esanìe istologico mise in evidenza seg-11i d 'alter azione ossea: trabecole d ei turbinati anteriori più esili d el normale e ricch e di connettivo giovane altera i o; lo scheletro osseo i11c iso da nu111 er ose i1icchie (lacune di Ho\vship) contenenti uno o più osteoclasti; catene di ?steoblas!i lin1i: tanti le trabecole e t appezzanti an ch e 1 ca11al1 di Havers, molto ampliati e fu~i tra di _lor?, sì da formare delle 1ac11ne vas te. TI per1ost10 era ispessito e la mucosa atrofi ca. Nei conigli castrati ma iniettati con liquor folliculi , queste alterazioni apparivano di misura minore: Ja alterazione ossea e la neqformazionf\ r.onn.ettivale erano n1i11ori ; meno nunumerose le lacune di Howsl1ip e g li osteoclasti. Il tessuto osseo manten eva la struttura i stolog·ica caratteristi ca con can3.li. cli H.avers quasi norn1ali. La rr1ucosa era plur1sl'rat1fì rat a e le o·hi and ole discretame nte svilu1Jpate. r-• • • • • Nei conigli castrati , ma trattati con in1ez1on1 cli estrat to di i1)o fì si ar1teriore, la strt1ttura os: sea si avvicinava molto al norn1ale: non v1 era particolare mollezza .dell.e ossa; istologi?amente non appariva sost1tuz1011e d1 con11etttvo a l tessuto osseo: j ca11ali di Haver s erano n or1na li, ma tàppezzati di llU.~erosi osteoblasti . JJe a hiandole er a no bene sv1Juppate . D~1nque con il li•qu?r folli c';lli e p~ù ancora con l'estratto ipofisario .1nte r1ore , s1 possono ri l)arare le alter.azioni proclotte n·e l 11aso per e ffetto della castrazione. 11 liquor può rappres~nt~re un e!eme11to or111onale capace ~i sost1tu1re pa~z1almente le Q'hiandole sessual1, mentre 11on ~1 può ancora ~t.abilire se I 'o rmone arlt ?,ipofi sario ..agisca dir ettamente s ulle strt1tture i1asali oppure se entri in campo l'ormone dell 'accrescimento e trofismo osseo contenuto pure nel! 'ipofisi. Le ricerche deg li Ali. servono. a confermare g li stretti rapporti inte_rcorr311t1 t~a naso ed organi sess11a li pel tran11~e delle ghiandole endocrine . V1cp,~TINJ .


[A:K~o

XLI,

.Nu~r . 12~

SEZ IONE PHATI CA

Studio sulla steatorrea, con particolare ri· guardo alle malattie del pancreas e alla sprue. (~ .

H. PRATT. 1tmer . .Journ . braio 193.J:).

'f'tf13d .

c.,

feb-

L'_-\. sottoli11ea l 'irnporta11,:a tlell' esame, fatto accuratamente e secondo m etodi chin1ici precisi, della quantità. e della qualità dei grass i .contenuti n elle feci. Le feci grasse hanno un loro aspetto ·p articolare; trattate con poch e gocce di acido acetico A.1 30 %. appaiono cosparse di gocciole caratteristiche: ina nè 1'esame macroscopico n è il mi cro co pico permettono di stabilire, sia pur e ap1) ros . . imativamente, la per centuale di questi grassi. La qua11tità normale con~enuta i1ell e feci di un uon10 sano oscilla intorno al 20 %; essa è co11~posto di grasso neutro, acidi grassi e saponi. Malgrado affermazioni di altri autori, il Pratt ha potuto co,n vincersi ch e la p ercentua] e relativa di grasso r1eutro non ha im,p ortanza diagnostica nei riguardi di una malattia del pancreas; e n eppure l 'ha la notevole riduzione di apo11i, a c ui il Zoia attribuisce invece u11 notevole signifi1cato. Dall 'esame di 33 casi, accuratan1ente studiati, l 'autore con clude, ch e la steatorrea è abitualmente legata agli itteri da ritenzione, ali ·occlusione dei dotti pancr ea tici e a lla prua; la prova di assorbimento dei grassi (sec. A. Schmidt) ha dimostrato che, nei casi di steatorrea, almeno il 24 % del grasso ingerito vien e eliminato per le feci, invece del 2-3% dei soggetti con digestione normale. L 'assorbimento delle sostanze proteich e, dim ostrata dalla percentuale dei compo11 enti azotati delle feci, è deficiente n elle n1a la1Li e del pa11creas, normale negli itteri da ostruzio11e e nella sprue. L 'A. termina raccomandando , con1e è logico , di porre i malati durante queste ricerche ad una dieta standardizzata da osservarsi rigorosa u1en I e. V. SERRA.

Aderenze viscerali ed innesti epiploici liberi. (M. G. PAs CALIS. Gaz. des Hopitaux, n . 5, 8 gennaio 1933, ·P· 33). L'A. dal 1912 in casi di aderenze viscerali e viscere-parietali ed .a scopo preve11tivo n ell e operazioni nei visceri addo1ninali ha usalo in·n esti epiploici liberi. A scopo preventivo li ha usati in prese11za di una superficie cruentata del peri loneo, ch e non presentava la possibilità di i1tfossare. Secondariamente, allorchè le aderenze sono sezionate e lib~rate, possono essere . impiegeti tali inne ti epipJoici per impedire di riprodur-

4G9

si, interponendoli sulle s uperfici scoperte di peritoneo . Allorch è una anasto1nosi gastrointestinale non sembra sicura , a pplica n el pu11to debole un inn esto epiploico. Preleva l 'inn esto epi1)Joi co tra lega ture cong.ruamente applicate, e lo fì ssa in buona posizione co·n fi11i punti di seta 00. L 'A. ha .p otuto rivedere in tre riprese 3 casi che ..per. alt~e. cause. 11a ~avuto ri.operare dopo prat1cal1 g li inn estt. Nei tre casi le aderenze erano scomparse e non s i è rinvenuta traccia. degli innesti . JuRA.

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA Prof. L u rG1 1VIAG0 10RE. Segni , sintomi e sindromi ociilari n.ella diagnostica m edica generale. Voi. di pagg. XII-321 , co11 132 figure. Editore L. P ozzi , Ron1a. Prezzo L. 52. Riportiamo la significativa Prefazione che l'illustre Prof. Sen. Pende ha scritto per il volume del Prof. Maggiore; risulta da essa in iulla la sua portata il va... lore di_ questa pubblicazione.

« f\ cp uto g ra11<le onore per me potere presentar e aJ pubb·Jico 111 edi co l'aureo volu111e del collega ed amico Prof. I..J . Maggiore, volume il qua le JJUÒ esser e c o11 iderato una dimostrazione piena del 5ano modern o indirizzo correJazionistico-unitario della m edicina , secondo il quale ogni cultore di rami sp eciali di questa ·cienza-arte non può sentirsi veramente degno della sua missione , se non si ricorda ad ogni passo ch e il ran10 a cui eo-li dedica la sua speciale attività di studioso e di pratico, riceve continuamente ]a sua luce ed il suo nutrimento dal grande tronco, cioè da11a clinica m edica gen erale. O lo specialista è un t ecnico, cioè fa co11sistere moventi e fini della . 11a c ult11ra specializzata, in una abilità acqu i ita ne] la tecnica della cura di taluni morbi , :poco preoccupandosi della fase preparatoria diagnostica d ei morbi stessi, ch e egli Ja ce rebbe svolgere ad altri , e ciò non può avvenire, ed entro certi limiti, che solo per le specialità essenzialmente chirurgiche: ovvero Jo speci:ilista non vuole abbassarsi al livello di un empiricr) o di 11n meccanico dell 'arte di g uarire, ed allora egl i dovrà innanzi tutto avere una conoscenza approfondita più che sia possibile del vastissimo campo della m edicina interna , perch è nessun organo ;p,o ssiam o noi ogg·i pensare ammalato, senza i)ensare al restante or ganismo dell 'individuo malato, al consenso morboso di altri organi, alla possibile influen za nella genesi dell a malattia locale di {~ondizioni costituzionali generali del soggetto, senza pensare i11somma al fatto che l'organo malato - pelle od occhio od orecchio od utero o denti o n er. vi ec~ . - può non essere ch e il portavoce di una so fferenza g·ener a le dell 'organismo o di


r 470

<t l L P OLJCLlNICO

soffer en za d 'a ltri org ani lon tani , e pu ò a su a volta su questi a ltri organi far sentire, per sinergia m orbosa , g li e ffetti d ella sua turl1·a ta funzione . Ed ecco lo specialista costretto a con oscer e il tron co più il ramo, Ja clinica medica gen erale più il campo dell 'apparato or gaui co ch e costituisce la sua specialità. Purtroppo noi sia m o an cora be11 lontani da ques to indirizzo e d a questa preparazion e scientifi ca e pra tica ideale d ei cultori lielle '5pecialità ! Ma il Prof. Mag giore. 2on questo poderoso volume, in cui passa in rassegna, con gra11de competenza , le correìalioni tutte d ell 'a p pa rato visivo con g li altri apparati organici e con la m edicina gen erale, dimostra ch e l ' oftalm ologo m oder no, se n o·n conoscesse tali corr elazioni , errer ebbe forse i1elJa diagnosi e n ella cu1·a di almeno tre quarti dei suoi ammalati. Ben ven g ano adunque e siano accolti con entusiasm o d ai m edici italiani libri nuovi , vivificatori , svecchiatori , come questo , in un paese come l'Italia, ch e l)er l 'indirizzo ippocratico d ella m edicina, '"'ioè 1per l'indirizzo ch e diagnostica e c ura non olo l'organo m a l 'organismo d el malato , h a t:onql1istat.o 11n R11ten tico primato n egli ultimi cinquant'anni ».

Nrcor. \

}JE1\/ n F..

CENNI BIBLIOGRAFICJ(l> D.

L e systèm e de la vie vegetativ e (Fase. I . Anatomo-physiologie normale: 'F ase. li. l\1 ethodes cliniques d ' exploration. Path.olog ie, Th erapeutique M édicale e Ch;rurgicale). Vol . di co.m plessive pag g . 210 e 71 fi g. - G. Doin & r.., P aris , 1933 , Fr . 60. DA NIELOP OL U .

L ' A. ·e spone n el m odo più elem entare possibile la question e così complessa della fisiologia nor male e patolog ica d el sistema n ervoso d ell a vita vegetativa , ma , p t1r tenendo presente le nozioni classiche di fisiologia stabilite anteriormente, in gran parte egli è .g uidato dall e sue ric er ch e personali intra11re se in quPsto d ominio da circa 20 anni . La confusione che attualm ente esiste n ello studi o clinico d e1l sistema n er, 0so della vita vegetativa è dall 'A. attribuita in gran parte arl errori cli tecnica o d 'interpr etazione d egli AA . ch e si sono occupati di quest a questione . L ' A. riporta dei n1etodi n.u ovi di re~ti s tra­ zione , com e quello viscerog rafico, la cui introd nzio11e in cli11ica pu_ò riuscire di grande utilità n e llo studio della motilit à dell'esofago , dello ~ t.omaco d ell 'intestino. ecc. , e così pure indica a lcun e pr ove di eccitabi]ità fisiologich e o farm acolog ich e, d a lui ideate o rn od i fi r ate. ch e aprendo i1uove vie d 'interpr etazio·n e. sono le solr r ar>a ci di chiarire i processi veg·etativi patologici . Grazie a tali m etodi , l 'A. giunge qi1indi a stabilire ]e tre leggi fondam entali r h e regola n o il fun zionamento di questi ner,1i. 1

1

(1) Si preg a d 'invi ar e clu c copi e d ei Ji h ri di cui si d esidrra l<i recen sion e.

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[ANNO

XLI, Nurvr. 12J

Il prin10 fascicolo contiene l 'anatomia e fisiologia n ormale, le nozioni di farmacolog ia vegetati,ra e le tre leggi fondam entali. Il secon- · do fascicolo com pr ende le prove cliniche di espio.r azione d el sistema v,e getativo nell 'uon10 , la classificazione, secondo l 'A. , delle sindromi regolative, e, nella pa.rte speciale, l ' import~n za d el sistem a ' 'egetativo nelle affezioni del cuore e dei vasi , degli app,arati digestivo e respiratorio, d ei visceri pelvici n el m. di Basedo,v . i1 e ]! c malattie infettive, ecc. Il libro è co·m pletato cla un capitolo di terapia vegetati,1a m edica e da un altro di ter api a cl1irurg ica , do,1e l 'A. espone sopra tutto i risultati d el su o m etodo n el tratta1nento chirurgico d ell'an g·ina di petto. A. Pozz1.

S.

e G. LAux . .'1riatomir 1nédico-cli iriirgicale d u systèn?.e. rterve1zx vég étal.ij. ~la son e C. , Paris, 1933. Gli AA. 11a 11110 JJer i primi intrapreso lo studio d ell 'anatomia del simpatico e del .parasirr1 patico riunendole in uno studio d 'insieme . Finora di questi due sistemi esistevano solo descrizioni condotte in modo completame nt e indipen dente l 'u11 a dall 'altro contraddicen clo al fatto an atomico ed ancor più a que llo fi ~ iolo­ g.ico e clinico, cl1e i due sisten1i sono tr:-1 lo ro compen etra ti intimamente. In tal modo ba11110 potuto inter calare in questo vasto capitolo dell'anatomia continui riferimenti di in dole n1edic o-cl1irurgico. Anch e da ques to pun to di ,·ista g li AA. hanno fuso felicemente I.a descrizione purarr1ente anatomica d el sistema i1ervoso vegetativo· con quella puram ente m edicochirurgica e in tal modo hanno eliminato i1umerose di scordanze che si ..potevan o rileYare fra i due m odi di trattare l 'arg·om ento e cat1sa di confusion e e di inutile fati ca p·e r lo ~ tu­ dioso . Questo lavoro di sintesi volto a fini medico-chirurgici è s tato realizz.ato cl.a g li _\A. collo studio del! 'anatomia m acr oscopica d el sif.Lem a n ervoso vegetativo. In tal m odo sia il medico , ch e il chirurgo> . . ia lo s tudioso di nuovi 1Jroblemi , che il 1)r atico, potranno trovare in questo libro ]e idee flirettri ci che finora era arduo di esprin1 ere . dalla profusione di dati e r eperti esiste11ti . P er tanto questa pubblicazione si può consider are ve ram ente rimarche,role con1 e fonte di insegna111ento per i medici e come guida preziosa n ell o studio e n elle a pplicazioni 1.J raticl1e delle m alnlt.ie ~·i e-uard anti il sistema n ervoso vegelatiYo . V. GHfRON . D E L MAS

'~

&. H. RoGEn e L. B1NET. Traité de physioloyie normale et pathologique. Vol. IX. Systèrne n erveux. Parte l a. . . Editor e Masson , Parigi. Prezzo fr . 80. Questo volume del g rande trattato di fi sioloQ'ia che si viene pubblicando sotto la direzione ~li G. H . Roger e L . Bin·et è dedi cato a) sistema r1ervoso. L 'aro-om ento non è esau.r ito : un .secondo Y Olt1me in preparazione lo completerà .


...\.

~o

XLI, NuM. 12J

I vari capitoli sono stati scritti da diversi

a~­

tori : il neurone da J. Verne, la degener azione 'valleriana e la rigenerazione da T . Couvreur, la disintegrazione nervosa d a Bertrand, i rifle"si da Cardot e Langier, i tropismi da G. Bohn , la sensibilità e motilità da J. L éry-Vale11si, le localizza zioni cer ebrali corticali da Th. Alajouanine e L. Cornil , i gangli centrali da J. Lhermitte , la circolazione cerebrale da L. Binet e P. Gley, le convulsioni da Ch. Richet fìl s , il sonno da R. Legendre, l 'anestesi.a cerebrale e le biochimiche nervose da M. Nicloux. · ~Ialgrado la molteplicità degli autori l 'opera r isulta organica e ben proporzionata. Ogni argomento è trattato in modo chiaro ed esauriente . DR .

s.

P.

TRE -Xn E LE"~ BUi\G .

Die Hormo11e. /lire Physiologie und Pharmakolog·ie. Band II. ' 1ol . in-8° cli pag a.

500.

Ed.

Springer, Berlin. 1931.

MK. 45 . 11 eco11do volume cli que La op e ra g·randiosa co.., titui ce l 'ultimo contributo clell 'illustre Mae~tro con1parso. E ·so è rivolto quasi esclusivamente allo stu dio d ella fìsiolog ia e della farm acologia della Tiroide e delle Paratiroidi , d el Panc reas, d el Timo e dell'Epifisi : i riflessi dei loro di sturbi funzionali n el campo della patologia umana sono appena accennati. Invece il lettore vi troverà le più del taglia t e notizie circa l 'anatomia i1ormale e comparata delle singole g landole, sulla loro atti,·ità biologica e sull 'influenza che essa spiega nei vari campi del metaboli smo, sulle conclusioni ch e legano tra loro i var1 orga ni endocrini , e sulle prove biologiche destina le alla loro rispettiva i denti.ficazione. Il lesto è illustrato da gra!ìch e: da tabelle , da fotografie; ed è corredato di un 'ampia e aggiornata bibliografia , a lla cui comp,iJazione, come all'integrazione di alcuni caip1itoli lasciati in sospeso , ha e ffi cacemente collaborato O . Kra·. .yer. V. SERRA. CQUA.

!...a

n1u co~a

gastro-di1017enale negli stati normali e patologici. Edi.zioni

V . DAr.r.. '

471

EZIONE PRA.TICA

Minerva l\'Iedica, Torino , 1933 , L. 60. È un libro molto interessante per il radio-

logo , ma a n ch e per il medico gen erico e per il chirurgo, perchè dimostr;i a quali sottigliezze diagnostich e può giungere 1'indagine radiologi1c a, se condotta con tecnica p erfetta qual'è quella introdotta facendo tesoro dei risultati raggiunti dai classici studi di Farseli, e dai metodi dell 'esame con la compressione già usati da Holzkneckt e da Busi. L'esame dello stomaco e qel duodeno esea uito usando il metodo dello strato sottile ipu ò in fatti non soltanto darci un 'idea molto esat ta dell 'aspetto, delle caratteristiche, dei limiti di una lesione ulcerosa o neoplastica , ma ci mostra sui radiogrammi in ogni loro partico-

lare l 'imn1f!gine delle plicl1e della inucosn, deJ Yi,_ cere, delle quali or111ai abbiamo impa'rato n conoscere i minimi particolari del rilievo 11o rmali e patolog ici . La tecnica d'esame è minuziosa e richiede 11el · r adiolog'o grande c o111peten za ed a ccuratezza; ma i risultati che se 11e ottengono sono veramente brillanti quali appaiono chiaramente a ll'esame dei molti , nitidissimi radiogrammi ch e arricchiscono il voi urne di Dall 'Acqua. Il quale con m et odo , con chiarezza , con effi cacia ha saputo con1pleta~ 1nente sviscerare l 'argom ento propo,s tosi valendosi d 'una vasta e preziosa casistica e di controlli 01p erativi od anaton10 patologici n11n1erosi. E nell 'ilJustrazione d'ogni caso 11on lla clin1enticato di accennare ai dati clinici più utili all'illustrazione e all 'ingrandime11to del :-.ingoio complesso patologico. Completa l 'opera 1111 capitolo sulle fonti di errore nelle interpretazioni dei quadri del rilievo interno , capitolo ch e sopratutto apprezzeranno i radiolog ici . G \ST. J\I.cr.noLESI. 1

."'i .

l\1A NC.:I NT.

La tub ercolo i clei polmo1ii e delle

pleure. Vol. in- 8° di pagg . 1200. G. Thieme, Lipsia , 1933. È ur1 trattato comp1c lo ch e aggiorna lo stu- ·

dioso su tutta la letteratura medica di questi 11ltirrti anni sull'argomento. In un primo capitolo sono in fatti esposte esaurientem ente tutte le rice rch e sulla batteriologia della tubercolosi e Je moderne vedute sui con cetti di viruleuza, di tossine , di vaccini , pur non trascurando di trattare ampia1nente la genesi d ell 'infezione primaria tbc ., quella della tubercolosi del seno, le varie porte d'ingresso del bacillo n ell e diverse età (leJla vita. Tratta ndo d elle varie forme cliniche n ella urima infanzia, l'A. ricorda poi particolarmente la forma setticemica e la tbc. miliarica generalizzata, dedicando due capitoli inoltre alla reinfezione polm on are tube rcolare e d alla predisposizione alla tub·e r colosi. . La parte clinica è ampiamente completata dalla particolareggiata descrizione dei corrispondenti reperti an atomo-patologici e da bellissime illustrazioni. Gli ultimi capitoli sono d edicati interan1e11te a lla terapia sia specifica ch e generale. A. P.

A. T u RRETTA. Scritti scientifici. Casa Editri ce « Radio », Trapani. È la raccolta dei lavori pubblicati da] dottor A. Turretta che ft1 a1pprezza.to chirurgo di Tra• pani. A distanza di dieci anni da lla su a morte la signora M. A. Venuti Turretta 11a inteso onorare la memoria del padre co11 la pubblicazion e di questo volume ch e dimostra l 'attività scientifica e pratica d el s110 compia11to genitore. a. a.


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POL I CJ.l ~ I CO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Herpes zo ter e nevrite in diabetici enza glico· • snr1n.

e è com1111 e111ente noto cl1e esi tono n evriti diabeticl1e , forse non fl ltretta11to noto € cl1e pos. ono esistere nevriti la cui natura diabeti ca è S' 'elala oltanto dalla costatazione di una iper glicen1ia , rr1entre la mancanza di g lico · uria i1e avrebbe in J>rim o tempo n a costa l 'origin e. 0110 anch e ricordati ll ella letteratura casi di n evr algie in soggetti appartenenti a faro icrlie con tara diabetica, n1a .ag·li cosurici e norm oglicemici , nei quali una ]imitazione dei carboidrati r erò Q'iovan1 e11to. Su tali form e richiama l'atten zion e S. Plasrh ke . (l\fed . Klir.., 26 gennaio 193 i ), e agg·iunge inoltre qualch e interessante considerazio ne sui rapporti tra her.p es zoster, nevrite e diabete. Egli riferisce infatti di aver osservato casi di h erpes in soggetti iperglicemici e aglicosurici n ei r:ruali un trattan1ento antidia betico n1:i.glior ò la forma n1orbosa . Tali rasi sarebb er o da riaccostare. dati ·g li stretti r apporti b en noti tra 11erpes zost er e n evriti , a qt1elli ~u acre n11a ti di n eYrite d.iabetica senza glico• l1r1a. Ricord a anche l 'A. casi di di~betic i con l1erpes o con nevriti nei quali una nevrite o un h erpes pregressi non erano stati diagnosticati n ella loro ver a or igine - assai probabilm er1te diabetica - per la 1nan1an za di t1na g licost1ria, che comparve soltanto in seguito. :E: o,rvia l 'importan za che l) UÒ ·avere agli effetti della terapi a la dirrtostrazione di un diabete in o pettalo in tali forme morbose. L ' A. con ig·lia quindi di ·prat icare sistematicam ente il dosag gio della g·licemia in tutti i casi di h erpes zo ter e di J1evriti a etiologia osc11ra , an ch 1:3 in assenza di zucch ero nelle 11ri11e. P u nnu.

Sindrome di Volkmann curata con la simpaticecto· mia periarteriosa. A. F . Landivar e (~ . A. Leoni (El Dia med~­ cc.1 , 11 sette1nbre 1933) presentano il caso di una giovine di 21 anni , che si era fratturata il radio <!estro al suo estremo i11feriore e che 1nanifes tava un inizio della . i11dron1e di Volkn1ann , con contrattur.a dei flessori . Due t entativi di riduzione ortopedica , sotto an estesia generale, fallirono; perciò risolvettero praticare la riduzione cruenta che riuscì ottimamente. I sintomi della contrazione di , , olkmann ·p·r ogredivano però, con atrofia dei fl essori, semipronazione e limitazione della supinazio11e, per cui non essend? risultato alcu!l giovam ento del trattamento incruento , praticaron o 4 m esi dopo la ~imp ati cectomi a peri-

arteriosa della omerale destra per una est ensione di 10 cn1 . edici gjorni dopo l'intervento, è già possibile una iperestensione quasi totale delle dita , e dopo pochi giorni anche Ja flessione, l 'abduzione e l 'adduzione della mano sono normali_ N. D1 PAOLA.

La resezione del nervo carotideo interno. G. Pieri (Ann. lt. Chir., agosto 1933) ha 6e0·uito sette volte, talora in anestesia locale, la r esezione del n. carotideo interno, per iperidrosi del viso , lag oftalmo da paralisi d el facciale e spasmo dell 'arteria retinica . Non ha avuto in cidenti o complicazioni. C·on una incisione obliqua lungo il marg·in e n.11teriore dello sterno-cleido-mastoideo, a li,•e11o dell'apice dell 'apofisi mastoide superiorment e, fino all 'altezza dell'osso joide, incide cute. ottocutaneo e aponeurosi cervicale media; ai1dando in profondità, g iunge sulla g iug ulare i11t. che porta in avanti, fra essa e la carotide jnt, compar e il vago, che porta pure in ava11ti. In questo modo si vede la parte alta del •primo g·ang Jio del simpatico, più o meno aderente al piano prevertebrale, si isola con tamponcini n1ontati fino al polo superiore (dove na sce il n . carotideo int.) che si porta in avanti con un piccolo uncino e si seziona con un bisturi angolare di Adson . Cìnn10. IJO

zolfo nella terapia di alcune psicosi croniche.

Per la piretoterapia di -alcune psicosi croniche , A Vanelli (L'Ospedale maggiore d·i Novara, 1933, n. 7) ha :.isato dapprima una soluzio11e di zolfo in olio canfor.1 to che provoca però grave dolorabilità; h.a adottato in seguito un preparato piretoge110 ~ulfureo, costituito cla una vera soluzione di solfo nell'olio, con picco-la quantità di sostanze anestetiche e di adrenalina. Con l 'iniezione !lei g lutei di 5 em e. di tale preparato e contemporaneamente iniezione a l derma della region-e flessoria dell'a,ran1braccio di eme. -0.20-0,30 di latte 0' 1vero di un autolisato di birra , otteneva nella notte un aumento di temperatura fino a 39°-40°. Praticava a distanza di 3-'! g iorni altre iniezioni au m entando la dose a 7-11) e.mc . Riporta una statistica di 40 malati co11 d emenza precoce, psic0si maniaco-depressiYa ,, p arali i prog ressiva. Subito dopo Ja prima in iezione , si attenuano e scon1paiono le gravi agitazioni , g li stati di impulsivit~, le allucina~ioni ' rivaci, risult:iti che coincidono con quell1 ottenuti da altri autori. In seguito, i ebl)ero g randi miglioramenti, sicchè i malat~ ?i de?ica~ no con alacrità al lavoro ed anch e gli 1nert1 . p·J1 abulici, gli apatici sono resi a!q~anto tra ~­ q11illi . Tra ttandosi di form e :;r_on~ c1~zat e. 1 r 1~t1lt ati non potevano esser e m1g l1or1 . 1


[ANNO

XLI ,

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12]

SEZIONE PRATICA

Le n1odificazioni biologic he prodotte da tale terapia sono st ale studiate da E. Rizzatti e V. Debeus (La schizofrénie, giugno 1933) i quali hanno jnve~tigato soprattutto le curve leu cocitarie tro, ando ch e tali iniezioni provoc:an o u11a reazione Jeucocitaria a tipo mieJoide, con mas in10 dopo 15 ore; tale r eazione non è dovuta agli organi emopoietici, ma è di origin e tissulare. La velocità di sedim e11tazion e éìt1menla sempre ma lenta1n·ente e pure 1èntame111 c discende a11 c cifre prin1itive . fil . 1

L'avvenire dei dementi paralitici inalnrizzati. H. Claude e P. l\iiasquin (Presse m édicale, 13 di r. 1933) riferiscono su 269 individui m aJarizzati e seo-uiti anche per un periodo di 8 anni. I risultati o ttenuti sono i 'eguenti:

Ricuperi uOCiali Remi sion i bl1on e R emi ioni abbastanza buone Risultati mediocri Ri ultati nulli

11,2 % 23.6 °~

17.6

%

] 7,0 '}6 18',0 % Dece i 23,0 % La stati . . ti ca riguarda i malati inte rnati i11 ru anicomio , quindi in tato avanzato. Ancor n 1ig·Iiori son o i risultati ottenuti ·1ella ')]ientela IJrivata: -!7 ca i con il 50 % di r ic11peri &oc iali , 5 decessi e 5 ricadute. Fra i ricuperi sociali , cl1e si ma11Le ~ go11 0 da 2 a 8 an11i , vi sono m olti capi d 'in1pre e, ch e l1anno potuto r ipre11d ere la lirez ior1e d ei loro a ffari . 1

La m a la rio lerapia d eve essere intrapresa a] più prest o e non come 1iltima ratio d opo l 'in ..,u cces o di a ltri trattamenti . E ssa ha maggior f)rohabilità di riuscita nei casi recenti e n eJJ e forn1e e pan sive , mentre sembra meno effi ca ce 11elle form e clemenziali semplici , ch e si svol gono p er lu11 go tempo se nza richiamare l 1attenzione dell 'an1biente che avvicin a iJ m alato. J d erc si verificatisi durante la i11a ìariot erapia no11 oltrepassano il 4 %: g li AA. l 'hanno fatta con successo anch e in una donna in cinta .

fil. Un nuovo metodo di cura per la sclerosi a placche. L. Horn (Wiert. Klin. Wo ch. , 8' 1934) i11 una breve n o ta preventiva consig lia il seau en te trattamento: La sera e la mattirta seg·u ente il ·p aziente prende lln cu cchiaino da caffè di bicarbonato di sodio; re t a digiuno sino alla prossima iniezione ch e arà fatta alle ore 9 (5 cc. di elettrargolo); aJJ e 11 una seconda iniezione di 10 cc. di soluzione Osmon al 33 %; la n1attina seguente , pure a tomaco VUl)to , una terza e ultima iniezione di g. 0,5 di tiosolfato di soda in 10 oc. di acqua , per via endovenosa. Il ciclo di iniezioni : i ripete a intervalli di 4-7 giorni , crescend o prog rcssi,ramente le dosi

473·

clell 'e lettrargolo e della soluzione di zucchero, sino a g iungere 3d i11iettarne , rispettivamente, 12 e 20 cc. In con1plesso, Ja cura co11siste in 8- 12 cicli <li iniezioni. Con questo metodo, inirante a rendere pilì stabile il preparato d'argento e più d11ratura Ja sua azione, l 'A. avrebbe ottenuto una certa ren1issione dei sintomi, specialmente nelle form e meno avanzate. V. SERRA.

Nelle crisi dolorose lon1bari. F. IlaJn on (Presse m édicale, 2:3 dic . 1933) con sig lia: 1) Riposo i11 Je tto nell 'i1111l1obilità, in decubito dorsale. 2) Applicazio11 e sulla regione r er1ale di i111pac cl1i un1idi , caldi , in per1nar1e11za , rinnovandoli 2-3 volte al giorno. 3) Iniezioni muscolari profo11de d ella se~ g uen le soluzione: _i\c ido salicilico rnillig ra1r1 n ii clue. Acqua disti llata c1nc. 2. I,e i11iezioni s i fanno una volta al gior110, in quattro punti differenti: due s irr1n1etrican 1e11 te da og11i lato , n elle i11 asse ir1uscolari sacro-lo1r1bari; una a Jl 'estre111ità inferiore dei in u co li del le doccie vertebra li , l 'altra a ± dita Lra r er se p iù in alto. 'futte da farsi profonda111e11te , con un ago lungo 5-6 erri . affondato in pieno 1r1uscolo, in tretta vicinanza d ella linea delle apofi si spinose. 'fa]i iniezioni van ... no ripetute ogni g iorn o fì11 0 a 0 ·uari gio11 e d eJla lombaggin e . jhl.

La stricnina nell'intossicazione da clial. Laig n el-Lavastine e St. Bidou (Soc . m éd. l i6pit . , 8 dic . 1933) riferiscono il cas? di u;ria g iovane di 24 a11ni cl1e, 5 ore dopo 1 1ngest1011e di un g ran1mo di dial , ebbe co·m a com1p let.o, con a bolizione d ei riflessi t e11dinei ·e pupillari. Venne trattata con iniezioni endovenose di solfato di stric nina , di cui si sommi11itrarono 110 milligrammi in 30 ore. Gi1arigione completa. Da rilevarsi la g rande tolleran za alla stricnina degli intossicati barbiturici e d il buon risultato ottenuto con la stricnina ad alte dosi. 1

fil. Ipocalcemia ed emi erania. ... - - ---- - ·

G. F. Norm.an (Journ. 1im. Med . .4ssoc. , 17 febbraio 1934) ricorda con1e il termin e di erc1icrania essenziale va facendosi 5empr e più raro , poichè si vanno sempre meglio scoprendo g li agenti ca:p aci di determinarla. Una particolare importanza an drebbe attribuila anche alla diminuzione della calcem ia , osservata in •::iuegli ernicranici in c ui so110 anch e facilmente provocabili , o insorgono spon1nnean1ente, fenomeni tetanici o t etano-simili .. 1


474

« IL POLICLINICO »

Basa11dosi s u queste osservazioni , l 'a u Lo re h a trattato oltre 70 malati , sofferenti <l·i emi·c r ania, con nausea e vomito, con pr.eparati }) a r a tiroidei e viosterolo , osservando in m olti casi un notévole mig lior am en.to . V. S EHRA .

SEMEIOTICA. Rilievi semeiotici nel ftbrotorace. S. Aloig i (Rivista di Patol,Jgia e Clinica d dlla T ubercolosi, febbraio 1934) d11rante l 'esam e di un certo numero di sog·g etti portatori di fìbro tor aci totali o parziali, l1a 1n esso talora i11 e'\.ride11za, eseguendo la percussione, una zon a di ipersonorit~ paravertebra le on1Òla t erale a tirnbro a.Ito, rappresentata da una strisc ia r ettan golare col limite superior e in corrispondenza d ella 1 a_2a vertebra toracica e c on quello in feriore della sa._9a.. La la rg hezza m assin1a sarehbe di cm . ±. Questo segn o è m olto e viden te nei casi di spostam e11to n otevole cardio1nediastinico (fibrotorace tota.le); poco o nie11te 11el fibrotorace p ar ziaJe; ma11ca sempre qua ndo la trach ra n o n è sposta ta . L 'A. riferisce il si11 tom a in gran p,a rte alla vibrazione della trach ea e <lel gr oc;so bronco destro e in p,i ccola parte a quelle d el parenchim a sano dell'altro lato , r ·i1e 1)er la attrazione prodotta dalla fibro si ven g on o a trovarsi V1c E!'iTINI . sot to la zona di percu ' SÌ011c . La pressione venosa periferica nella tubercolosi polmonare. L 'appareccl1io u sato d a C. 'Floriani (Giornale di Tisiologia, febbra.io 1934) è il inanom etro di Claude , n el quale egli h a interposto fra l 'ag·o collocat o n ella ve·n a e )l n1 anometro , un pi ccol o rubinetto a due vie, a mezzo del quale è p·ossibile m ettere in comunicazione l 'appar ecchio e con l'ester no e. ·;on la vena . Scopo d ella n1odificazione è ni poter scart ar e le fa lse fermate d ell.a lancetta ed evitare così . la prova .i mbarazza nte di Grellety-Bosvid. L 'A. considera due specie di pressione venosa : quella assoluta e truella r elativa ossia relazionata alla pression e rr1assima arteriosa dello stesso soggetto. È la 1)r.3ssi0ne venosa relativa ch e più int€r essa. Prendendo in più r iprese la P . V . . si può tracciare la « curva d ella P . V. n 1n olto inter essante com e elem e11to diag·no 'tico e prognostico. L'A. ha studiato la P . V. in 52 malati -di tbc . polmo1lar e, giunge11do alle seguenti con clusioni : La curva d ella P . V. ta i11 intimo r apporto con la evoluzion e d el p roce3so e i:on la apparizione di d eterminate complicazioni . Una stessa forma clinica di tbc . 1polmonare può presentare ipo- o iperter1::;ione venosa e ciò dipende dal grado della lf;Sione polmonare e ·dalla evoluzione del processo . · Come elen1ento diagnostico , una elevazion e -d ella c11r,-R della P . V. s ta ad indicare insuffi -

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l ANNO

cienza di cuore o complicazione pJeurica; in una tuberc olosi acu ta la P. V. elevata farà pensare ad un.a. granulia, la P. V . lievemente diminuita od uguale, ad una splenopneumonia. Una cur·va clella P . V . elevata, prescindendo da ogni complicazione, è curatteristiGa delle tbc. fib rose, delle granulie e del pneumotorace. In1portante assai è lo studio della P . V. co1n e elemento prognostico . Infatti una curva costantemente bassa è di .p rog·nosi cattiva; una curva alta ch e disc,ende indica p rognosi riservata ; una curva b·assa che si alza 5radatame11te avvicinandosi a]J.e cifre !lorr11 ali è di prognosi fa,rorc,·ole . VrcENTINI . 1

1

MEDICINA SCIENTIFICA. '

Gozzo colloide sperimentale, provocato con la fol· licolina. Karp e K ostriewicz (C. R. Soc. Biologie, n . 39 , t. CXIV, p . 1339) hann o p raticato d·ell e esperien ze su conigli sani d el peso di 2 K gr . , somministrando ormoni ad azione folli colare (ovariohormon Spiess e monformon Orzan on ). In un pr imo g ruppo di animali iniettarono n elle ven e 50-100 ·.1nità ratto di uno di tali prepara ti ogni g iorno per 5 g·iorni. Sacrificar ono gli animali 2! h. dopo l 'ultima iniezion e ; in tutti m e no ch e in uno .notarono un 'iper emia d ella g landola tiroide ed in mezzo a vescicole g landolari n ormali ; n e notarono altre aumentate di volume; il lume di queste era dila tato e riempito di un colloide roseo; le cellule glandolari erano più basse ch e normalmente ed i 11uclei m e no color1ti . Negli animali del secondo gruppo gli AA. iniettarono g iornalmente sottocute tl1tti e due g'li ormoni follicolari per 53, 32, 16 g iorni. Una prima erie n e ha avuto 50 unità ratto 1)er g iorno , ed una seconda serie 100 unità . In tutti si ebbe ro a notare modificazioni istolog iche della tiroide riferibili a degenerazione colloide, più legger e, a forma iniziale frusta nelle esperienze di breve durata ; in piena evoluzione n elle esperienze di lunga durata . 111 queste ultime ]a tiroide presentava microsco·picamente l 'aspetto di un gozzo colloideo . In fatti si rinven·n ero vescicole g landolari fortemente aumentate; il lume era molto dilatato e riempito di sostanza colloide rosea; le cellule glandolari ed i nuclei erano chiaramente appiattiti. Non si rinvennero più vescicole normali . .TuRA. L'azione dell'ormone preipoflsario tireotropo sul decorso della gravidanza. Recenti studi sull 'increto dell'ipofisi anterior e hanno dimostrato ch e esso fra altro contiene anch e un prmone tireotropo . D'altra parte è nota l'influenza che la tiroide esercita sul ci1clo sessuale in genere e sull'evoluzione della gravidanza in ispecie. L'esagerata attività della tiroide o la sua disfunzione che si manifesta ' con fenomeni tireoto.ssici, inibisce i norma l.1 processi d ella ·v ita genitale e facilmente porta


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475

SEZIONE PRATI CA

all 'aborto ; sperimentalmente si arriva a risulVARIA tati analo.g-hi colla somministrazione della tiroxina: l 'animale g ravido presenta emorragie La p1·esbiopia e la durata della vita. rrenitali , abbattimento generale ch e spesso porLa pre-])iopia è u11a condizio11e clte si rr1atano alla rno rte; nel i 'utero si riscontrano feti nifesta sulla eta n1edia ed a um enta fino ai 60 i11acerati. anni , doyJo di ch e rimane stazionaria. L 'allonS. Glaubach (l·Vierier J(l. liJloclienschr., 2 taname11to del punto prossimo di visio·n e è febbr. 1934) l1a voluto studiare la parte che con iderato con1e un ·p rocesso normale nel cipetta al l'ipofisi anteriore 11ell ' ipertiroidi~mo fi - clo di ,rita dei tessuti dell'occhio. Esso è apsiologico nella gravidanza ; r1elle sue r11cer ch e parentemente as ociato a modificazio11i dei tes(per ora di carattere preliminare) egli ha som- suti della lente, nel senso di au1nento di duministrato l'ormone tireotropo dell'ipofi si a ca · rezza e diminuzione di ela ticità; a causa del' ,·ie e coni o·li e gravide; tale orn1o ne (ch e si Lro- l 'inabilità della ]ente a rilasciarsi od a con,-a in co1nmercio) veniva so111n1inistrato quo- trarsi per l 'acco1nodazionP-, dirr1io11iscr. la post idianamente in quantità di 10-30 unità-cavia -ibilit à di vedere bene gli o.gge tti tenuti vicini per via ipodern1ica. a 11 'occl1io. I11 base ai dati ricavati dalle esperien ze rieH . tei11l1aus (Journ an1e r. m ed. assoc., 1± sce chiara 1'analogia fra i fe nom e11i provocati ottobre 1933) ha rilevato che esiste un rapclal1a tiroxina e quelli dovuti all 'orn1one tireo- porto fra 1'invecchiam ento del cri tallino e lropo . Nell a maggioranza dei casi , qu est 'ulti- dell'orga ni mo in ge nere. Già J(r'1 nfeld aveva mo 11a portato alla morte c1ei feti e all 'interru- dimo ... trato ch e i bi sogni ene rgetici del crizio11e della gravidanz.<l, pur mancando i feno- stall ino on o gli stes ~ i di quelli delle en1azie. 1neni .Q'e11erali soliti a riscontrarsi negli ani- :'+re] bambino, il cristallino è t:o ì ela. tico cl1e n1ali trattati coll a tiroxina. 11uò asf'umer e la forma nece sari a j)er la visione Resta a tabilir i se 1'ormo11e tireotropo il O' i- a varie distan ze e la gra11de cur atura ch·e ocsc.e direttamente o attravarso la t iroide, carne corre per la ''i "'ione in ·vjcin nn za. f:on l 'invecpure o .. . ervare le al Lerazioni i tologich e ad e - chiare i tessuti tendono a perdere la loro elao dovuf e· com11nque lo studio dell 'ormo11e ti ticità' ed il pot ere di accom odazione diminuireotropo (ormotirin a secondo Pappenhein1. - sce icch è il punto per la 'visione ,·icina si al~ . del Recl .) sin dai s11oi ini zi pre enta i)roblelontana sempre più . Steinl1Hus è cor1vinto ch e 111i 1nolteplici e suggestivi; g ià il fatto . . te so l' inYecchiamento del cri srn llin o e q11 ell o dei di se1)arazione di 11n increto a sè di cui la ca- te..... uti del corpo procede alla ste sa guisa . rn ttcristica principale "'t a nella stia azione su sicch f. il Q"I'ado di ·presbiopia può esser preso nn 'altra gh iandoJa endocrina rappre enta un com e un 'indicazione per giudicare la vita pronoteYo]e progres. o nel campo endocrinolog ico. ba bi le. \.on uno studio statistico fatto alla Clinica ~. ì\f1 ~z. oc ulisti,ca di Lipsia , l 'A. l1a confermato la verità del suo asserto , dim o trando ch e la probab·ilità di vj ta è n1olto mag·giore ne.g li indiviPOSTA DEGLI ABBONATI dui ch e hanno un arado di presbiopia n1inore Co11traittu re cd algie post.ip•)pletliche. Al- della media ch e in quelli ch e l 'ha11no magg·iore. Negli indiYic1ui fra i 40 fld i 50 anni , la I 'ab1b onato N. 4396: differenza è di ·i rea 1O anni in favore di quelI~e contra tture ch e arcompag·nano le en1i1J1cli con n1inore pr e biopia . o-ie da focolai emorragici ce rebrali . ono una La clerosi del cristallino, co tituisce così d ipendenza della lesio1~e d·e1 fa cio ])Ìramid ale. un indicat ore del pro ces~o d 'i11 ecchian1ento J da ti clinici e perimentali fanno r itenere r l1c di tutto ·] 'organi sn10 e può pert anto essere ui centri m otori m idollar·i ~ i trovano otto l 'a- tilizzata l1 el O'i udizio 11cr le assicurazioni sull a zio11c antagon i ta di im1)ulsi cer ebr aJi e rcre- y j t (\. })ell ari . La . oppre::-sione dei 'Primi a seguito Le m-edje dell a ]Jre b iopia . . .ono pratica m~n­ dell a interr11zion e delle ·vje piram idali, deter - te le stes e negli uomini e n elle donne; la vita n1ina una prevalenza dei secondi donde l 'epi-L1 lun ga di crueste dipend e da~ mnd.o .diver o ~aQ'erazi on e del tono muscolare, la contrattt1ra. di ,rita . l)~Ù tranq11illo r h e l)er gli uom1n1. fil. I dolor i che .accon1pag nano tali contrattl11:e ·po sono es. er e determinali da l ~~ io~i. tal an1~­ PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. r h e, 1na il più delle volte sono d1 or1 g1ne arttcolare, n euritica o ~ in1patica. P. l\ [ ERCANTON. Notas sobre un ensa)'O cle lralaT_,e cure elettrich e non giovano a 1nodifì rar e n1ieri to de manifeslac iories patolor1icas en ginelo La lo delle contratture, n è a r.almare i dolori , cologia. Bar ce]ona. 1933. a11zi spesso aggravano le une. e gli all.ri . ~egli o E. PALUl\IBO. Un r ar o cnso di st r unza cli t;roicle è 11raticar c ma ~agg·i l e~ger1 e ~rev1 .dei n~u : aberrata del fen1orc. - '"' Lnb . Poligrafico Ca1npi, scoli parali zzati , ese~u1re m ov1ment1 paRs1v1 Folig n o, 1933. n elle varie arti colazioni progressivamente em- R. DEL \ TEccRro. La proiezione giurirlica delle popola::.ioni civil; in guerra. - Tir . 1->ucci , Ancor)re 1') it1 arnpi, eventualmente calmare i dolori n a . 1938. co11 pirrole do~i di an tin e-v rfllgi r i. DR . 1

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« IL POLI CLJN J CO »

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[ANNO XLI,

N1r~r.

121

NELLA VITA PROFESSIONALE. ,

CONCORSI. l'uSTl

VACA!\ TI.

S. A NT0~10 (Catania). Se.ad. 20 111aggio ; per v·alverd e; L . 8000 oltre L. 1000 di sag·ia la r esid. ; riduz. 12 %; elà limile 35 a.; tassa L. 50 ,10. AMATRICE (Rielij . Ospedale cc Fran cesco Grifoni ». Scad. 10 inag.; direttore medj co chirurgo ; lire 18 .500 al lordo del 12 ~~ ; compartecipaz. 40 %; 6 anni di l aurea; età limite 40 a. al 2 marzo. Chieclere avviso. ANCONA. R . Pref etlura. - Fino alle ore 18 del 30 aprile 1934 rimane aperto il concor so per titoli e per esami al posto di Ufficiale Sanitario, capo dell 'Ufficio di ig iene del Con1u11e di Fabriano. Stipendio jniziale L. 10.000 annue, lorde, suscettibile di dieci aumenti biennali del ventesimo e indennità caro Yila fino a q1tando verrà corrisposta all 'altro personale del Comune. Età non superiore agli anni 45 salvo le eccezioni di legge. Le domande, con allegata l a bollet1a della Cassa comunale di Fabriano comprovante il p agamento della tassa di L . 50, debbono esser dirette alla R. Prefettura di .l\ncona. A richiesta, il Comune di Fabriano rimette esemplare del! 'avviso di concorso. B1EI.LA (TI er cel li ). - È aperto, presso 1'Ospedale d egli Infern1i di BielJa, il co1i.cor so per il posto ili Primario O tetrico della ezione ~Iaternità. Scadenza il 30 a1)rile 1934-X JI . Per informazioni ri,·olgersi alla Direzione d ell 'Ospedale summen zionato. BosA (1Viioroì . - Scacl . 28 apr. ; L. 8500 e 5 quaclrie nn i ollre L. 40 c.-Y.: età li111ite 40 a. ; t assa L. 50 ,10. CAi\IPOBAS SO . Comune. - Scacl. 15 n1ag.; 2a. e 3 8 condotta ; L. 3000 e 3 quinque11ni dee. CAl\IPOFOR~r100 (Uclin,eì . - Scad. 31 mag.; L. 8000 oltre L. 500 serv. a tt., L. 1000 trasp .; rirluz. 12 %. CANI NO ( Vit erbo). - ,Scad . 15 n1.ag. ; 211. cond. ; L . 8360 e 5 quadrjertni dee., sen za ridu z.; età li n1ile 35 a.; ta sa L. 50 ,10. CASALFIUl\1AN8SE (Bologn.a) . - Scad . 5 apr.; p er frazione; L . 8 00 e 5 quadrienni d ee., oltre L. 3000 trasp . ; età Jin1ite 35 a.; tassa L. 50. CA STELBOGLTONE (Alessa11clria). Co11corso per titoli al po lo di ineòi co co11dotlo. Stipendio lire 5000. Indennilà di cavalcatura òa s tabilirsi annualmente. e incari cat.o delle ft1n zioni cli Ufficiale Sanitario L. 500 a1111ue. Il tul lo soggetto alle riduzioni di legge. Scad en za guinòici aprile 1934. Chiedere avYiso all ' lJfficio Comu11 al e . CASTELLUCCH10 (Alanlovaì . Scad. 16 apr. ; l a cond.; L . 9000 e 5 qt1adrienni d ee., oltre L. 3500 cavallo o autom., L . 500 ambulat ., L. 900 se uff. san ., c. -v.; tassa L . 50 . CASTE.LI.~ ovo N1GRA (,4.ostaì . -- Scad . 16 m ag.; con Castellan1onte; L. 9000 e 10 bienni ventes., ol lre L. 1800 n1otocicl e l ta o L . 3500 automob. ; riduz . 12 %; t assa L. 50. CEPRANO ( l ' r osin on e) . - Con cor o, p er titoli , a l posto di inedico cl1irurg o condotto . Lo stipendio assegnato a detto p o lo è di. L. 500 lorò e d ell~ riduzione del 12 ?{, e dell e ritenti te 11er t assa d1 fliccl1 . ~lob., Cns a Prev. Sanitari , I . 1 . I .E. L . e Collegio-Convitto <li P erugia , co11 l 'aun1enlo cli un A c1

1

clecimo per ogni quaclriennio e per cinque quadri enni co11seculivi, a clecorrere dalla co11seguita s tabilità. I nde11nità caro-viYeri nella st essa nijsura e per il H1edesi1110 ten1po concessa agli altri impiegati co111unali. La domancla , in carta da bollo rl a L. 3 , dovrà perYe11ire entro il 30 aprile 1934-XII nlla Segreteria Comunale di Ceprano, accompagnata d ai prescritti documenti, l 'elenco dei quali e rispettive i1i.oclalità, possono desun1ersi dall 'avyj so di con cor so cla ricl1iecl ersi alla Segreteria sun1enzion a la. COTTANELLO (Rieti). - 8carl. 31 mar. ; 2a co11d.; L. 10.so·o e 5 quadrienni dee. ; età 1i111. 35 a. ; tassa L. 50,10. DESANA ( l' ercelli). - ,Scad. 15 apr.; L. 8000 per 400 poY. , addizion L. 5, 10 bie11ni ventes. , L. 500 bicicletta, c. -v., L. 150 ambulat., L . 500 se uff. san.; ridt1z. 12 %; età lin1. 35 a.; tassa L . 50,10. FABRIANO. - (Vedi ANCONA). F AVIGN.\NA (Tra /Jaii i ). - Il podestà infor1na che la scadenza d el concorso al posto di ~1Iedico Condotto di FaYignana e della Frazione Levanzo, già fissata per il 6 marzo 1934, è stata prorogata al 6 g iugno 1934. Stipendio annuo L. 8500 al lordo d ella riduzione del 12 % e delle ritenute di l egge. La domanda, in carta da bollo cli L. 3 , dovrà perve1)ire non J)iù tardi delle ore cliciotto del su precisato giorrLO, accompagnata dai prescritti dieci documenti, l 'el en co dei quali e rispettive n1odalità, posson o desun1ersi dal b ando di concorso alla Segreteria Co11lunale di FaYig·n ana che, a richiesla , ne inYi a copia . F oGGIA. Amministrazione Proviriciale di Capita ri ata. Il Segretario gen erale con nota clel 14 l11arzo 1934 con1u11ica che, in esecuzione della deUber a zione presidenziale 2 febbraio 1934-XII resa esecutoria con visto prefettizio d el 28 febbraio c. a. ~- 6503, il ter111ine per la presentazione d elle don1ande e <lei documenti al concor so bandito il 5 dicembre 1933-XII per un posto di Coadiutore e p er un pos to di Assistente presso la ,Sezione Mecli co -~Iicrog·rélfica del ·L aboratorio provinciale di ig·ie11e e profilassi è stato prorogato fino alle ore d odici del 31 n'taggio 1934-Xll. Circa i limiti di età richiesti per poter partecipare al detto concorso trova ancl1e applicazion ~ il R. D. L. 23-3-1933 , N. 227 , avente p er og·getto l 'el eYazione dei limiti di età p er l'ammissione agli in1pieghi , a faYore di tt1tti coloro che risultano iscritti al P. N. F. ant eriorn1ente al 28 ottobre 1922. FORIO n 'IscHIA (Napoli). Scad. 29 apr .; per Panza ; L. 9500 al lord o clel 12 ~l e delle prescritte ritenute. F oRLè. Contor zio Prol'in ciale Antitubercolare. Pos to di ~fedico Direttore òell a Sezione Dispensarial e di Cesena. Scadenza or e èliciasette del 30 april e 1934-Xll. Stipendio annuo L. 5500 . Supplement.o ili ser vizio attiYo L. 500. Rirtuzione d el 12 % e rit enute com e per legge. Età ma s~ima an~ 4~ sa.Ivo eccezioni cli legge. Domanéla , documenti d1. rito. diploma e proYe di esami , come ~l bando d1 co.nro r o d a richiedersi alla Segreteria d el Consorzio . 1·a s~ di co11cor o L . 50 ,10. A parità di merito, prefere111e e precede11ze c~m e p er le~ge agli .aventi òiri tto. Dura t a cl ell a r1on11na un qu1nquenn10 con tacito rinno,'o, con1e al regolamento e capitol a lo. o t en sibili nella egr e lcria d el Con sorzio.


IA~NO XLJ.,

~UN . l~

GE~o,·A. 8 /Jedali Ci11ili. -

SJ!ZJONJ:.

Scad. 3 i11agg io, o re 15; pecialista in otorinolarj11goia lria ; titoli ; L. 6000 aJ lord o del 12 %; n o1n. q ui11qt1e1111ale e confer111e lrie n11a li fi110 a 60 a . ; Ja11rea da o altni ; d oc. a 3 111e ... i d al 3 111arzo ; tassa L. 50. Aiuto allo speciali ta pred ella; titoli ed e an1i: L . 5000; n o11t. e co11ferme triennali ; età 1in1. 45 a.; laurea d a 4 a1111i; altre condizioni come so1)r a. Chi eder e a' vi j. RiYolger i all a egreteria (Ospedal e di . nTarlin o). I SOLA DEL GRAN Asso n 'I TAL IA (T eran10). - Scad . 31 mar. ; L. 8000 e 4 quadrienni di L . 500, ollre L. 2400 trasp. ; riduz. 12 ~{, ; tassa L . 50. I OLA DEL Ltnr (Frosi none) . Scad . 14 a1:>r .; L. 9500 e 5 quad ri en11i dee., c.-v., L . 2400 cavale.; riduz. 12 %; età limi le 36 a.; tassa L. 2.5 .

PRATlCA

477

a lloggio; rj<luz. 12 %. ' .Per le a ltre condizioni riYol. . gersi all a Segreteria della Congregaz. di Carità. A v vEttTt:.,,zA. - l.,!uando no11 è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condo tte medico-chirur-giclte, i comren si allo st1pe1Hlio base. ~1Iedj co tedesco la urea lo in Ger111 ania ed i11 I ta-

lia, a utorizzato all 'eser cizio professio11ale in Ilalia, cerca di associar si a n1ectico i laliano per condurre gabi11e llo dermosifilopatico. Scriver e N. Frasch etti. Yi a dei Rfln1ni 2, Ron1a . Co cons1

A PRE 1i.

J?o11dazio nr: La c(v '1·. .tlu [Jer rice r che sul sangue.

Qu e La fondazjo11e Yenne crea la n ell 'april e c1el 1932, irt Yirtù cli una donazion e del com1)ianto ~{ \ 1xo ( 4osta). cad. 30 n1ag.; L. 9000 e ] O ~ ir. DoralJj i Ta ta , di Bon11lav, in ri cordo del la mo])ienni Yent es., oltre L. 840 c. -Y. , L. 1 00 m otocjg lJ e, Lad) Ta ta, rl1ort a cl t lr u ce mia; 11a lo CO})O c le l la o L . 3500 au Lomoh., L . 800 se uff. san .; di prornuo,·ere le ricerc l1e u llc n1ala l ti e d el san ricluz. 12 ~o; età limite 35 a.: t a sa L . 50. g ue e più particolar1nenl e ull a Jeu cen1ia . on o lalc m esse a d .i !)OSizione d ella fonclazio11e ~IELITO DI PORTO SALVO (Reggio Calabria). cad . le omn1e n ecessarie per crear e del le borse e <lej 3l' apr.; L . 6000 e 4 quadrienni dee., oltre L . 2500 1>ren1i, d es lin~ti a faYorire Je ri cer ch e. Eccettuato CftY.; riduz. 12 %; t a sa L . 50. uri crujnto clegli it1t ere, i , al i1etlo, ri ser vat o a ~IE TH~. C' 'erlj VE~EZtA) . ricer ch e fatte d a indù (resjdenli n ell e Indie o fu ori), il r e to Ye rrà al lribuilo a candid a li di tu tt e ~1IOLJTERNO (Poten za). Scarl . 15 apr.; L . uOOO le i1azior1 uJi là, i1on esclusa Ja i ncli1. e 6 quadrien11i d odicesi1110 . 1\e l ~rjug·nn 1933 ebbe Iuo~ro 1·a .. seg·n azion e delle Mo~TECASrnTLLI (Terni) . Scad. 30 apr .; per J)ri n1 e 4 JJorse. Or a i annu1lz·ia l 'is litu zione di Avig liano; L. 8000 ollre L . 4000 trasp., c.-v., al lre 4 b or e, cl cl valore cli s lerli n e 400 ciascu n a L . 600 ser v. att. (24.000 lir e i·t. incirca) a1J 'a n110. L 'assrg·nazione Ye rrà fatta nel g i ug110 1934, a lavoratori (u on1jrri ~(o~TEFERHA NTE (Chieti). Concorso m edi co. o donne) per rice rch e st1 l1e n1ala l lie del san g·u e. Per tj toli. ti pendio L. 10.000. E là n1as ima an · riferenti i J)articolarn1e11Le nlJe leu cemie. Ogn i ni 40 . caclen za 6 maggio 1934. bor a arit YaJ jda per u11 anno , a partire dal 1° otP .\LAZZO . GERVASIO (Poten za). - SiI10 a tu l lo Lohre 1934, e potrà e ere ri11n 0Ya!a ino al la duil 7 111aggio 1934 è aperto il con cor so, per titoli , rata 11 orm ale e n1a iJn a <li 3 annL Le hor e veral posto di m edico condotto di P alazzo . Ger - 1·an110 as cg·11a le cl i preferen za u candid a ti ch e d e,·asio. Stipendio annuo L. 7000, su cetlilJiJ e di f5 dica no tutto il loro len1po al1 e ricerrhe ; ma posa u111enti quadriennali , pari ogn11no ad un clesono esserlo a n ch e a cn11dida li ch e cl edi ca110 una cin10 dell o s tipen dio iniziale, al lordo di tutt e }Jnrle cl eJ loro len1po alJ ·irtsP.gn arn enlo, purch è la JP. rilenu le di Jegge. Età minima anni 21 , n1a - parte n1aggio rc d ell a loro n l ti vilà sia clesti11at a sin1a onni 40, alvo eccezioni di legge. Documcn tj all e ricer cl1e. d i r ito. 'fa sa cJj con corso L . 50,10. Sar à t enuto I candid a li d eVt)ll O far perYenirc la do111a11da, conto (lelle preferen ze di legge. Gli o1>blighi ed c11lro il 15 aprile, al prof. A. Vach a (Calvin S trasi cliritti j11crenU alla condott a ris11ltano, oltre ch e se 27, Berlin ·1~v,,. ·4-0, G-er1nan ia), dal qua]e p odalle Leggi e Rego1a1nenti in m at eria, d al Capi tra nno o tle11ere i morluli d elle òom an d e. In casj 1olalo r eiativo i.n vigor e per questo Comune. L 'edi ri Lard i, per r ag· ioni eccez jon ali g iusti fi ca t e, le letto d ovr à assumere servizio entro 15 g iorni dal1n cl on1ande po tranno esser e accct la te fi r10 al 30 apr il)artecipa;:ione cli n omina . Per crualsiasi chi ari le; ma trascor so ques to termi ne llon sar a11no 11ii1 n1ento riYolger si alla Segr eteria Comunale di Papt csc in con sider azione . lélzzo S. GerYa io. Pn1~co (.-1 le.c;san<lria). Scad. 31 nlag.; L . 8000 NOMINE. PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE. oltre L . 100 tra p., c.-v., L . 500 se uff. san .; e lii L 'al to on ore della selezion e se n a toriale è stato 1imi le 45 a. conferilo a due illustrazioni dell a n1 edicin a: il VAL. TRONA (LVovara). . Scad. 5 rnag.; L. 11.000 prof. Giu seppe ì\Iu ca lell o, ordj11ar jo di Clinica ollre L . 3500 trasp., L . 500 uff . ai1.; all oggio ; cl1irurgica e rettore d ella R. l h1iver . i tà di Catania, r iduz. 12 %. ed il })rof. Giunio Salvi, orclinario di anatomia umana norn1ale e ret lore d ella R. Un iver sità di VENEZIA. o.,Jìerlale Civile di M estr e. - Al 25 magrnpoli 1 l 'uno e l 'altro deput ati l1scen li . fr iO, ore 17; n1cdico r adiologo, aiuto cl1irurgo, aiu Inclirizz iam o ai clue insi~ni Maes lri le n ostre to m edico e rnedico assistente ; per i prin1i 3 p os ti .. i11cer e felicitazioni. L . 6000; e tà lim . 35 a.; per il quarto L. 5400; et à li111. 30 a.; compartecipazioni, indenni1 à. RivolLa F e(}·-'r azione Provincinlc dell 10pera Naz. 1\1agersi Segreteri a. lcrn.i tà e I11fa11zia di fjre nze h a assegna lo al prof. (~. A... Dol ti la 111 ed aglin d 'or o d i ben emerenza per VOLTERRA. Osp edale Psichiat ri co. - Scad. 5 111ag.; la fer Yid a attiYitn J)re tata com e ispe l tore d el] '0 1Je' ice direttore, primario an atomo-p a tologo-jg ienirh l'les a. sla , prin1ario crimi11ologo; per il prin10 posto sli]J. L. 22.000 aumentabil i di L. 3000 òopo 5 a11ni , ol11 prof. Carlo Ba.. li1ti, .. egre lario del inclacato tre L. 7000 ser v. att. e L. 3000 indenn. alloggio; provinciale fascist a d ei n1 edici (lj l\Iil an o, è no 11er gli altri due sliJ). L. 20.000 e 2 quadri e1111i di 1ninato cornI11is ario d e1 1'0rdine <lei ~ l edici flella L . 1000 oltre L . .5000 serv. at t. e l .. 2500 ind enn. lessa provincia . ~


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« IL POLICLI N I CO ))

NOTIZIE DIVERSI!,. La Fondazione Tonaarkin in Italia. La Fondazione 'Tomarki11 ha trasferito la sua sed e in Italia. Il uo nuovo indirizzo è: via l\llarco ~1ing h e tti 17, Roma. Il VI Cor so Internazionale di Alta Coltura Medica d ell a Fondazione 'fomarkin aYrà luog·o a t. ~Ioritz (Grigioni-SYizzera) clal 5 al 18 agosto 1934. Saranno lratta li i segu enti ar gom enti: Affezio11i del cuore; Problemi della nutrizione; 1)ediatria; Balneol ogia ; Affezioni gas lroenteric11e; ì\1edicina sociale ; Ten1i di scelta libera. L 'Ente Turistico di St. J\1orj l z s ta face11do il n ecessario per otten er e p er i n1edici p artecipanti al Cor so ed ai compo11enti l e loro fa tniglie delle condizioni pecialissin1e di soggiorn o e <li viaggio. P er inform azioni <letlagliate ri volgersi alla Seg reteria rlella Fondazione, sede pred e tta (indirizzo tel egr afico: Ton1arkin, Roma). Tra i cortferenzieri figur erar1n o, fra altri ; i seg u enti ... cienziaii e ~I aes lri itali ani: S. E. prof. Blasi, S. E. Bottai, S. E. l)rof. Bo ! Lazzi , pro!. Fich er a, prof. Foà, j) rof. Frug·oni , l)f Of. Gen1elli, prof. Giannini , prof. ~Ied ca, on. ])rof. E. Morelli , }Jrof. Na o, prof . .. en. P ende , prof. L\agazzi , prof. \ialagussa, prof. Vj sco , pr0f. Zoja, ecc.

90 Congresso nazionale <li radiologia medica. Come abJJiamo a n11u11ziato, nei g ior11i 20-22 set te1n.bre avr à luogo 1n P erug1a l "XI Co11gresso Nazionale di Radiologia Merlica, il quale sarà presieduto dal prof. Eugeni.o Mila11i. ' 'j sarà an n essa una mostra di apparecchi ed accessori di racliolog ia e te r apia fisica. È in ten d jn1e11to del Comitato or ga11izzalore ètel Congr e so di all es lire ir1 quella occasio11e una I\Io. lra del Lil1ro e del Giornale Ita}jano di Radiolog·ia ted arg ome11li affini), s ia come affe r n1flzione di italianità , sia come dimostrazion e del i)rogr esso raggiunto anche in q uesto campo dalla 11ost ra g r a nde i11clus lria d el l ibro e d el g ior 11ale c ie11tifico. Per ogn i accord o o schiari111en to rivolgersi al 'I'esoriere e ·c ·on1 1nissario per 1'Esposizion e degli AppareccJ1i, d ott . Carlo Fratini (Istituto cli R adiolog ia , Policlinico di Per11g ia) .

Conveg·no della Sezione Emilia-Ro1nagna <lella Fe· derazione italiana per la lotta contro la tube1·· colosi. AYrà luogo so l lo l a presicl e11za d el prof. D. Ottole1tgl1i i1ei g ior11i 17 e 18 g iug no a Ri111ir1i. 11 i)rof. Ottolenghi riferirà sulla iJ11portanza d elle c ure n1 a rinc 11 ell a profil a. i della tu])er col o i. $ar r111110 in <li SYolti i seguenti i.cn1i cli relazione: l '' La ce sazion c cl el pneumotorace terapeutico (rel . l)l'Of. G. Co lanlini) ; 2° La p rofil assi clella t uberco]o i in r a pporto nlla di posizione jn diYi<111ale ecl ,\ll 'e po izione al co11tag io (relatori: prof. i\J. Pincherle e J)rof. A. (~u1npan i) . .\"011 0110 amn1 2 se co111l1nicazioni che n on siano i11eren l j ai due lr n1i cl i rclazio11e, . ui qua] i Yerrà nperta la cliscu ione. Dura11te il Co nYegno verranno organizza le visi le ai varì I lil11li e a11 e colo11·. t-J profiJ atlicl1e dell a I'liYiera ed una 6'ila a ... . !\lari110 : l a cl1iu ura del Co11Yegno aYrà 111og«) a .Pre<1apJ)jo . Per infor111aziolli rìYol ger i alla , egre leri a : Bolog'11a, 'i a Dante 6.

[ANNO

XLI,

NUl\I.

12]

L'assicurazione contro le malattie professionali. La Confederazione generale fa scista dell 'indus lria italiana, con circolare alle dipendenti associazio11i, ha fatto presente che è a11cora incompleto il i1umer o delle rl e11uncie p ervenute all'I.N.F. per i ·assicurazione co11tro g li infort1Jni sul lavoro (I .:N.F.A.I.L.) da parte delle aziende che esercita no indus trie o lavorazioni che fanno loro obbligo dell 'assic urazione p er g li operai addettiYi. Poich è si ritien e che. gli industriali i quali non hanno fatto la prescritta d enuncia non abbiano lJr esente l 'obblig·o ad essi derivante dalla legge, lél Confed erazione h a invitato le associazioni' conf Pclerate di vol er provvedere sollecitan1.ente ad attjrare l 'attenzione clegli ir1dustriaJi eser centi attivi là o lavorazioni comprese i1egli obblighi della legge sulla necessi là di u11iforrr1arsi alle disposizioni di essa, n on sol o per evitare l e san zioni r ela tiYe, ma anche 1)er la ron ve11ienza cl1e essi 11a 1111 0 cli provvedere te111pestivamente a mellers i in r egola con l'osservanza della l egge n1edesima e, altresì, per co11fern1are, ancor a una volta, la sollecitudi11e esen1plare che essi h~nn o sen1pre ditnostr at o nello aden1piere agli obbJig hi d erivanti d al! 'assicu r azion e sociale.

Ospedale per classi medie a Parigi. Il Municipio di P arigi ha riconosciuto legitlin1e l e proteste dei medici, in 1neri to all 'accettazio11e (l j malati d elle cl assi medie negli ospedali clell '(( Assistance Publique )), osp edali che d oYrebbero esser e d.estinati ai poveri. D'altra p arie ha sentito il dovere di venire in aiuto delle classi m edie, che sp esso risenton o inolt o duramente l e consegu enze d elle m alattie. Ha p er ciò deciso di erigere un g·~ande. osp edale ml1r1icipale per le classi m edie. Essn sor gerà nel 13° circondario ; i mala ti occuperanno una stanza p er ciascuno; saranno assistiti da m edici di loro scelta ; si gioveranno di tu Lta l 'or ganiziizion e per un 'assist e11 za d elle })iù co1nplefe. Si è s tabilito , a richiesta di un co11sigliere municipale, che i m edici dovranno essere solo francesi. Le casè di salute private hanno elevato delle prot este, poichè t en1ono di veder sottratta una })a rte dell a loro clier1tel a. ~er altro, questa clientela è quasi esclusiva1nente ri cca, fl at o ch e le tari ffe son o alte.

Nella stampa medica. « Acta

Aeroph y iologica » recligenda ct1ravit a o. l)rof. Dr. Ludolf Brauer: questo nuo' o p eriodico , il quale r eca il frontispizio in Jatir10 h a lo scopo cli r accoglier e i lavori e gli s tudi relativi al] 'influen za d el} ' aer on au tica e d ell 'alpinisn10 sul ] 'u o tno. Jl Brau er è di sicura comp ete11za, poich è dirige i g·r 3nrliosi l abora tori dello cc Allgemeine J{ranhenhaus » !li Amburgo-Eppendorf. Il pe r iod ico è éclito dalla casa Broschek & Co. (Han1 hu rg· 36) ed è pos lo in ve11di ta da_ Conrad Rehre (Kl ei11 e Jol1a nnist . 19, Hamburg l ) , presso j l qu :l le i pos 0110 avere inforn1azioni e programn1i e s i può ri chiedere il primo fascicolo (al prezzo rli R~1I 3). Questo risulta di 86 pagine e conti ene laYori cl i )[ar garia e Talenti (influenza cl~ in~ sceJ e a bas~o co11t e1rt1lo di ossigeno ulla re p1raz1one), Dorno (rican1l) io ler rn ico e iflrico degJj aYia tori ), chal -


[A~.:\"o

XLI,

~\ Lrl\ 1.

l2J

SEZIONE PR.\TJCA

le nbrand (influ enza d elle Ya ria zioni cli pressione l1 t1110 feri ca s ulla pressione del liquor), Dring hofe11 ( tecn ica d elle regis trazioni elettrocardi ogr afiche, pressorie, spirometriche ecc., durante il YOlo), Gold1nann (can11)0 visivo a gra11di altezze) ecc. Al period ico 11011 potrà n1a11care l 'inter essan1ento ct ei fisiologi , dei n1edici, d egli igi e11isti .

Limitazioni alla tonsillectomia in Inghilterra. 11 ì\iinis lro ing lese di Sanità, or è qualch e 1en1 ))0 a,·e, ·a })ubblica to un rapporto s ulla to11 sillec lon1ia, 11el quale si metleva in rilievo cl1e l 'inter,·e11to è pratica to tropp o s1)esso i11 Ing hilt erra. .:\cl inizia ti va d el laringologo H . 1'illey, il pro ble111a è la lo ora discu sso ampia m e nt e. Risul La ch e a ll a lo11 illectomia spesso segt1e i i)erlrofi a del te sulo linfa tico sulle pareti l a ter ali e JJO lerior j cl el fa ringe, eYidentem e nte a rop o con1pe11sa lorio e cl1e 11e cle riYa no co11 frequen za m ole ti l"!, co1ne lo se irrita nte, raucecli11e ecc.. ii1to111i cliffi cili a cur::i re. D 'altra p arte molti ca i d ·ipertrofi a d ell e ton sill e, la ciati a sè o c~urati 1necl ical11len le, g uariscono ; ~ egu e uno s ta to di salute perfe tto e dureYol e. 1\Icnlre le veget azioni acl en oidi Ya11110 a portale, 110 11 co ì Je tonsill e ipertrofich e, saJ, o i casi di Lou illiti se ttich e, ch e alin1enlin o infe7io11i a dis la11za. Il rapprese nt a nt e d el ministero di sanità, doll. J. J\li on G lover , portò d elle s tati licl1e, d a cui ris_ulla ch e la ton sillectomia viene eseguit a troppo spe o lra i fa n ciulli di fan1ig lie ricch e (co11 u11a frequenza incirca 4 volte maggiore cl1e lra quelli di cl assi povere), sebben e I 'i1)ertrofi a sia allrett a11to con1une tra i ri cchi con1e tra i poveri .

Professori sotto accusa nl Gia1)1)one. Uno scand alo incon su e to si è prodo llo nPJ G iappone. Q u jyj i n1eclici p ossono eser citare senza il titolo <lolloraJe (co111e in Ger1na nia , dalla quale i son o copi a ti g li o rdinam enti d egli studi univer itarì) ; l u l taYia qu e lo ti lo lo conferi ce cr edilo ed è qua si indi spen sabil e p er olt en er e u11a l ar ga clientela. .Al Collegio Medi co <li ragasaki tre professori ~ono st a li acc u sa li di aver trafficat o jl Litolo e 8 111edici so110 la ti acc u sati cli averl o ot tenuto fraud ole11tem ente. I tre professori, fra i qu ali è il pit1 cel ebre gi11ecologo d1~l GiapJ)On e, sono la ti e< fer111ati n c.l alla Polizia. La Socie tà dei professori univer ila ri h a el e' ato u11a vivace protesta al ri guarcl o. T utli i rnedi ci tlo tlor andi h anito rifiuta lo di sott opor si all 'e ame d a p ar Le cl ell 'at tuale con1mission e. In seguilo a ques la azione , il presid e, 16 professori titolari e 8 professori assistenti (straordinari) h anno rassegn a lo le dimissio11i; ma il mini stro d elJ 'educazione nazjonale non le h a accettate. Il 1n jnistro si trova imbar azzati ssi1110 circa le ini~ure da adottare. S i attribui sce l o scandalo ad una inontatura. Esso sar ebb .., ! 'esito cli un vecchio attrito tra i professori d el Collegio, disti11li i11 due g·ruppi a n tagonisti , a seconda ch e provenga110 dall 'Univer sità di Kyoto o da quella di Tokio. L 'attrito è g ià d ege11erato molte altre volte in situazioni i11 cresciose.

479

c usa di aver co11ferito , allo s tesso, u11a g rave n1al<.1.ttia infet tiva n el praticar e una trasfusione di san g ue. Un perito, dotl. Dufour , 11a n1esso fuori clt1bLi o ch e il contagio è avvenuto ; ma il 'fri})unale h a · stini.ato insuffi ciente l a r elazione ed h a 11on1inato u1t collegio p e rj tale , con1pos lo d ei doti ori Cerasi, Fourraine e Desro111ps, i quali dovran110 risponder e ad u11a serie cli do1na1tde d efinite: se il pazie11te è a n cora n1rilato; qtiali sono s tate le c.onseg11e11ze e le r ipe rc ussjoni fi . icl1e e morali rlellrt m.ala~tia ; se il. dolt. J aworski prese tu l t e le preca~ z 10?1 ller ev1lar e il cont;:igio e se questo era cv1tab1le ; qualora il rlott. J a, v0r ski ahh ia ro111111 csso un e rrore, quale 11 e è I 'entit à . 1

...... Il Tribunale Correzion ale cli Bordeau x l1a con cla1111a to un cittaclino ])ulg:l ro 1 S tefa n o Petroff a 2 . anni di prig ione, per avere fal sifi cat o un tit~io cli s ludi second ari , in lJa e al quale aveva o lte11ulo l 'i scrizio n e all a F acoltà m ecli ra.

R.adiostazione sop1)ressa per diffusioni illecite. r.lem1no n o tizia d e11a s tazione r adio cli i\filford (f\ a n sas, ,S lati l -niti), n1ediante l a quale u11 rerto .J o lln R. Bri11kley, « spec jaJis ta » in m a teria a Jand ola r e, faceva una propa ganda ciarla t anesc~ atlraver so confe re11ze d 'ig ie11e e cJj 1ned ici11a. Quella pr?J)agan~ a ~enn e proibita. In seguito a ciò iJ Br111~l ey in1p1antò una st az ione ultra-J)Ofe nte n el ~1!~ s1co, ai co11fiI1i d el ·r exas: la taz io n e XER 1 di 'li.l a Acu11a . G I 'in lroi li del su o comm er cio er ano I ~11 , d a p e r111etter g li n o n solo l 'impian lo e il fun1 1 o n ~m~nl o d ell él lazio11e, ni a a n ch e la ta sa i11~e nt1 s i1n.1 di c: ui venn e g r a,·a to. Ora p er ò il Go"~rno d el l\!Ies 1co h a tahilito di chiuder e la st a1 ~ 011e, ~o!i,·anclo i.1 proYvedimento con varie con~<le r~z1on1, tra c u i due prin cipal i: I 'a ttitudine di r1hPll1one assunta d al Brinkle:v contro il Governo degl i S tati Uniti ed j} fatt o cJ1e la s tazion e non è <li alc un g iovame11lo a) Pae e.

Un po' dovunque. La 2a co nferen za d ell a

ocie là in1 erna zionale cli patologia geog·r~fica si te rrà dal 26 al 28 luglio 1~1 Utrec.ht . (Is t1tt1l o, p at olog ico, Pa le tirstraat 2). 1 en1a pr1nc1pale: « l art erioscler osi n.

I I 29° Cortg r esso d ell 'Associazion e f ra n cese d egli n na to1nici si tien e a Bruxelles d al 25 al 29 marzo ' sot to la presidenza d el prof. A. P . Dusti11. La 15a confer e n za in te rn azio11ale della Croce Rossa è indetta a Tolcio d a l 20 al 29 o ttobre. Il Con gr es o della Socie tà roentge11ologica t ed eca avr à lt1ogo a Bad en -Bad e11 il 14 e il 15 aprile. La riunione a1111uale d ell a Società svizzera di pediatria si t errà a Neuch at el il 23 e il 24 g iug no . Il Con g r esso in t ernazion a]e di omeopatia è an 11 unziato d al 25 al 28 lug lio i11 An1sterdam e 1\rnheim (Olanda).

Azioni giudiziarie.

L "Associazione Medi ca Cinese 11a a11nunziato la s u a 2a Confer en za per i g iorni 31 marzo - 7 aprile . Per informazioni e p er g li a tti rivolg·ersi al seg re tario generale, Dr . H . P. Chu , Chinese Medical Association, Tzepang Road 41, Sh a n gai , Cina.

Il Tribunale Civile della Sen11a (I Cam era) 11a o ra i11 esam e una cau sa intentala contro il dott . J a'vor ski , d ;1 un cliente, sig. Yrt1rstia, sotto l 'ac-

La Società Lombarda di Chirurgia si è adunata i I 9 gennaio e il 2 e il 16 febbraio , sotto la presidenza del prof. M. Do11a ti ; .furono fatte ~on11111i-


4

o

I\

JL P OLJ CL l :.'\ll.O ))

cazio11i d a: G . ~\og·ara, _.\. Per o11i, J . _\ re~ ~o · pile tranier o), . Ca1ne ra , I. .\hbo, l\ . .t"u1nagaJli, L . F r a s i, E. E tt orr e, L . :\ll1cc hi, R . Za11chi , L . Pizzagalli ( in coll abor azio11e (li A. So leg11iJ, P . Rossi , G. Di lefano. La Sezio11e ~apoleta 11a della « Socie là ll al ia11a rli Cl1iru~gia clella Bocca » si è aduna t a il 13 di ce1nbre so llo l a preside11za d el prof. ll . D 'Ali a. Furo11 0 f a t le comu11icazio11i da : v'. Fra11cia e ~I. De Fazio. La Socie tà ~Ieclico-Ch irurg ic a \ ,-ero11 ese s i è adu11a ta il 4 m arzo, sotto l a presj d e n za d eJ d o l l. ' l<' . Delaini , assistito d a l segr e tario prof. ( 1 . Za1111i . I•u ro110 fatte comu11icazio11i d a i èlottori : prof . M. Arlo n1, F. Pomi li , S. Fiocco , E. l•'iorini , G. F rong ia. L a ocie tà ~Ieclica Goriziana si è a dunat a il 1° n1ar zo, ot lo la preside11za d el proJ. Bell aYili s. lr ur o110 f a I le due co1nt1nicazioni cla l <l o Il . Debeu s . incl.:tca to ProY:incia le ~iedi co cli Cal ta ni setta si è aclun:i to il 4 marzo: furon o fat te Ire co1nu 11icazio11i dal prof. G. .P1nzza. Il

La ocie l à Nledico Chirurg ica 1'r r ' i ·a 11 a s i è nel un a la il 16 nlarzo. :Furono ia l le con1u11icazio11i dai d otlori L . BeYilacqua , G. Colcsa11li, ~,I. Bor lolozzi.

Si è cos tituita a i\'a1)01i ,

o tto l a presid e n za d el J)rof. De Falco , una 1Sezio11 e ca111pana d ella Socie là itali a n a cli a11tro110J ogia e p sicolog ja ~rirni­ n al e.

.

Pre o la Facoltà i11edico-rbir t.1rg·ica d ella R. U11)ver s i là di Cagliari è s ta to or ga ni zza lo un corso di aggior11amen to JJer i11edic i 11r a ti c i, dal 16 al 24 Jnaggio; quo ta d 'iscri zio11e I.. 25. Seguiranno il 1° Con g r esso n1ecli co reg ionale sardo (26-27 magg io) e il 5° Congresso 11nz ion a le èli mi crobiologia (27-31 n1aggio). Ri vol ger i al prof. Luig i .C ast aldi, I t ilu to An at on1ico , vi a (~enqvc~i 4.5, Caglia rL U n cor so cli « 11ozioni a ttuali j11 p edi a tr ia n.sar à cla to dal 4 al 14 aprile neìl 'cc H~pital ct es Enfants1\1alad es » di P a rig i. so tt o l a direzione d e i proff. Nob écourt e J ean Catl1ala: i scri zion e 250 fra11chi . 1\ivolg·er si all a Seg·r e teria cl ella Facol tà n1edica. 11 pro f. E. ser l1a le11uto, i1ell 'aula d eJl a l{. Clin ica oculi lica cli Firenze , u11a confer e n za sulla chirurg i a pl asti ca. H a e~post o, n ell e lin ee gen e1 ali , un progetto })er l a cr eazio n e <li un T 1ituto i11 ter11azion ale cli chiru r g ia p l a stica , ati..11ira nclo Fire11ze con1e sed e ad a tta . Il l)r of. Arnìanclo d ei Rossi l1a t e11u to , alla Socie tà a(lriatica d i scienze naturali cli Tri est e, una confer en za sul lem a: cc Di alcun e Yedu le r ecen ti till a fi siologia d ell 'udj to ». 11 cl o l t . H a11 Yon H at hi111gber g -- a l q uale è .. ta ta conferit n llfta ca tterlra di l)Sico ler a pia u ell 'U11iYer sil à di Berlino -- è stato in vi t a to a ten er e u11 cor so cl i confer en ze n el] 'UniYer si là cl i An11 Arbor , al Mi cl1igan (St at i Uniti), clt1ran le il prossirno se111e ·tre e liYo. Tl d o lt. Da11dolo ì\f a lt o]L cl i Firenze, l1a tenuto a Rom a, n el sal o11e d ell a Co11feder azio n e rlell 'lnd u tria. al Foro It a li co . una confer en za sul t em a : <{ L a on1iop atia ])ltra e il Yer o n1e lod o omi opa lico ». 11 serL prof. P ende, in un ' i11 terYi la con cessa al <e La Yoro F a c i ta » sulle ri ce rch e p er una ra-

[.A.:\~O

XLI, l\ Ul\I. 12}

zionale orga11izzazio11e igie11ica e produttiva del Ja Yoro, h a 111e o in rilievo g l 'i11convenie11ti e i da11ni del ta ylori smo. La Ilegi11a Elen a i è com11iaciuta di visitare i 11_u oY.i g r a11d i osi locali dell 'Osp eclale di Santo Spiri lo i11 Ro111a; ha jJer corso i varì r eparti; n egli ufJ'ici cli presidenza h a an1miralo le i1umerose opere d 'a rte; n ella Bi_blioleca Lanr isiana ha apposto " la fir1na sul << Cod ex liber fralernitalis », ove le fu seg·11al at:i la fir1na cli ~1argherita di Savoia , aJ_J!JOS la nel 18 74. Il r e Giorg io V e la reg i11a lVlaria inat.1gurarono L!ffic ia ln1enle, il 12 dicembre scorso, le nuove costruzio t1i d ella Scuola medic a e d ell 'lstjtuto pat ologico .:il « St. ìVIary ·s Hospital » di Londra. Ques le costruzioni sono adiacenti; con st an o di 4 pia lli ed un interrato. Ne fanno an che parte una piscina 11at a toria e campi sportivi per gli studenti. Decano d ell a .Scuola è il dott. Charles M. vVilson; cl ire ttore d ell 'l stituto è Sir Almroth ' i\Tright. Le preced enti co lruzioni er ano state inaugurate i1el 1852. La sig .11a M. R.ivalta ha versato al Comu11e di ~lilano L . 100.000, quale lega lo clisposto dal di lei compianto fratello dott. P. Riv alta, a favore dell 'Osp edal e-Sanatorio comunal e <e Vittorio Emanuele III » per tubercolotici i11 Garbag·nate. L '011 . Balbino Giuliano , Commissario d ella Confed er azione ~az j onale Sindacatj Fascisti Professionisti e Artis ti, ha diramato una circolare contro il cumulo delle carich e, sia110 pure n on retribuite. L 'on. E u genio Morelli, in omaggio al principio rel at ivo a ll a limitazion e del cumulo delle cariche, h a r assegnato l e dimissioni da presidente d ell ' Asoc i azione 'Provinciale d ei Combattenti, da presi<len te dell 'Associ azi on e Nastro Azzurro e da presid ente òella Cattedra Ambu1:inte di Agricoltura di Sondrio. Il dott. Pietro Sab ella, p er avere i11vestito con la sua auto il dott. Carlo BelJi , è stato condannato dal 'J'ribunale di Roma (X.II Sezione) a 2 mesi di reclus jone con l a condizional e ed ai danni verso l a l)arte civile liquidati in lire 20 mila. Pér un infortunio automobilis tico è morto il dott. R. Cadarzo, professor e di anatomia uman a r r ettore clcll 'Univer sità di San ti ago d e Campo~ te]la (Spagna) . È con infi11ita 1rist ezza e con sen so di ris petto

cl1e salutiamo l a 1nemoria d el prof . P INARD , morto nel suo paese n a t al e, l\ilery-sur-Seine, in età di 91 an1ìi . Egli ha d edicalo tutta Ja su a vita all 'arte oste1rica ina an ch e e ciò costituisce il suo princ ipal~ titolo di g loria - alla pu ericultura. Egli l1a cr eat o non soltanlo l a parol a , .m a anch e la cosa . T·'u sovra lutto un apos lolo fervente dell 'allattan1e n to inat ernc. Lascìa u 1t1 s~rie di opere: « Traité du palper t1 l)d on1in al >> del 1878, « Trait.é d e l 'infection puerJ)é ra] e n in c<Jllaborazione di W nllic h, ~el 189~ ; « Clinique ob s létrical e », del 1899; « Pra l1que m eùico-chirurg icale » in coll aborazion e di Br~ssaud e Reclus, del 1907. Lascia anche apprezzati cont ri h11 li <li clinica, p at olog ia, t erapia, me<lirin <l ~oci a le. ~- P.


[A~~o

XLI,

~Ul\f.

12j

EZIONE PRATICA

RASSEGNA. DELLA ST.!MPA. MEDICA. Giorn.

Ven.

l~1niperlrofia

cli Se. Jied., gen. -

P. REBESI.

congenita. Rassegna In ternaz. cli Clin. e Ter., 15 gen . G. ZAGARI . Calcificazione del pericardio. Corazzu calcare del cu or e. . Pr~sse L Méd., ~7 gen. - R. GRÉGOIRE. Esofagoplast1ca pretorac1ca nelle st enosi i11curabili dell 'esofago. A. RAoov1c1 e O. YIELLER. Ventricolografia. Paris 1\!éd.; 27 gen. - J . .A.LBERT-''' EIL. 1Si d eYe o 110 combatter e ]a febbre ? Rif. ~led . , 20 gen. - G. IzAR e P. MORETTI. Ond e corte. - S. CosTANTINO. Azione dell 'acetilcolina e clell .i la1nina ull e reazioni dermografiche. Journal A. AI . .4.., 20 gen. H . A. CHRISTT<\ . Tipi di nefriti e loro trattan1. - E. G. BANNICK. \'efrosi lipoidica . - J. BREl\I e J. . LEoPoLn. Terapia o,·arica; ormone sessuale fe1nrninile ed emofilia. Forze an., 20 gen. · - G. BOERI. Infezion e r eu111 atica. Brux. -1l1écl., 28 gen. P. RAVAlìT. La sifilide inapparente del sistema n ervoso. A.rch. f. Sch.- u. Tr.-Hyg., feb. vV. YORKE. La co id e li a resistenza ai n1edici11ali. Presse L'1Iéd., 31 gen. - A. RAYFAlTn e A. RocHE. La sorbite nella cura del diabete m. Jornal dos Cl inicos, 15 dic. A. PINKEIRO MA<'HADO. Sul trattan1en Lo della blenorragia. Archiu. Uruguayos de J1éd. ecc., dic. J . (.;. 1'-Iuss10 FouRNIER e A. LouBEJAC. Seclazione immecliata del dolore nelle epididirr10-orchiti gonococ-

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481

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ecc.,

Indice alfabetico per materie. .~ derenze

visceralj erl innesti epiploici liberi . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 469 Apoplessia cerebrale: contr atture ed algie consecutive . . . . . . . . . . . . )) 475 Bibliografia . . . . . . . . . . · . · · · )) 469 Crisi dolorose 101nbari: trattam . . . . )) 473 Cuore: sutura . . . . . . . . . . . )) 462 Emicrania ed ipocalcemia . . . . )) 473 Fibrotorace: semeiotica . . . . . . . . . )) 474 Gozzo colloid e sperimentale proYocato con la follicolina . . . . . . . . . . . )) 474 1-Ierpes zoster e nevrite in diabetici senza glicosuria . . . . . . . . . . . . )) 472 Intossicazione da di al : tra Ltam. . . . )) 473 Ipofisi : varia . . . . . . . . . . . . . . 468, 474 Nervo carotideo in terno: resezio11e )) 472 Paralitici malarizzati : avvenire . . . . . )) 473 Pigmento cuta11eo: fi siologi a normale e patologica . . . . . . . . . . . . . · )) 467 Polmouitiche : affezioni e tipi sierologici di pneumococchi . . . . . . . )) 443

Presbiopia e durata della j la . 1 sicosi croniche: piretoterapia • Sclerosi a p lacche : cura . . . . . Sindrome cli Voll~mann c11rata con la simpaticecto1nia periarteriosa . . . . Steatorrea, con rig uarclo alle n 1alattie d el pan creas e alla sprt1e . . . S lomaco : neurosi . . . . . . . . . . . . $ tomaco: patologia . . . . . . . . . . . Stomaco: ritorno dell ' acidità dopo gas trectorn ia subto tale e doppia vagotornia . . . . . . . . . . · · · · · · · 1·racheoto111izza li : cannu la ce<l evol e

Per. -

. . . .

........... .

.

'l'uhercolosi cutanea: complesso primario del Bruusgaard . . . . . . . . . 'I'ubercol osj polmonare: pressione Ye110sa periferica . . . . . . . . . . . . . Ulcera gas trica e duode11ale: teoria L1·uun1a tico-rlig·es ti va nella patogenesi

P ag. 475

472, 473 ))

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Non ~ 'onsentita la "-stampa di lavon pubblicati nel Policlinioo se non in seguito atJ cutoriz,zazione s'ntta dalla f'e~one. E! ~eUta la pubbli,azione di sunti di essi senza citame La fonu

Diritti di proprietà riservati. -

A. Pozzi, Resp.

C. FRUGONt . Red . capo.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Couf'rier .


482

IC

IL POLICLI N ICO

»

lANNO

XLI,

~U~I.

12]

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Per i Concor•i ai po•ti di UFFICIALE SANITARIO, rammentiamo ai no•tri intereaaanti pubblica%ioni:

Dott. AZEOLIO FILIPPINI

abbonati le ••6uenti

Dirige11te il Reparto d'Igiene applicata nell'Istituto sperimentale delle FF. SS. in Roma

PRONTUARIO PREFAZIONE DEL PROF. SEN.

Si~nori

DELL'IGIENISTA

GIUSEPPE SA.NARELLI DIRETTORE DEL R. lsr. n'IGIENE DELL'UNIVERSITÀ DI ROMA.

Su questa nostra edizione già pubblicammo i giudizi espressi in « Lotte Sanitarie » ; « Annali di Igiene >>; « Italia Sanitaria » ; Rivista di Biologia »; «Avvenire Sanitario »; « Giornale di Medicina Ferroviaria ». Riportiamo an ch e i seguenti, ch e dimostrano il favore con cui questo utile PRON1"'UARIO è stato accolto, oltrechè dalla stampa medica, da illustri cultori d ell'igiene :

<t Ho preso in esame il Pron,tuario, ritraendone la migliore (è la pura verità) delle impressioni. Ella ha

fatto cosa utilissima e l'ha fatta bene, con amore, con giusta misura, con moder1iità. Tanto gli studenti che i 11tedici ne trarranno in.dubbi, vantaggi >>. Prof.

Onno

CASAGRANDI Diret tore dell'Istituto di Igiene della R. Università di Padova.

cc Il Prontuario dell'Igienista è un,' opera di gra11de utilità pratica e condotta con pro/onda competenza,

clie no1i fa meno onore all'Editore che all'Autore»· Prof. D. OTTOLENGHI Direttore dell'Istituto di ligiene della R. Università di Bologna.

cc Data l'indole del illanuale che deve aridare nelle mani degli studiosi di Igiene e dei praticanti di La·

boratorio, lo trovo molto al corrente dei vari argomenti e molto utile per i medici e per gli Ufficiali Sanitari. lo l'ho consigliato ai miei iscritti al Corso di Igi ene pratica ». Prof. E. Di MATTEI Direttore dell'Istituto di Lgiene della R. Università di Catania. t< ••••• ho motivo di giudicare che il Prontuario, da Lei così bene compilato, debba avere larga diffusione con vantaggio grande degli studiosi e dei Funzionari d'Igiene >>. Prof. A. DI VESTEA Direttore dell'I stituto di Lgiene della R. Università di Pisa. Volun1e in·8° di pagg. ~VI .562 , nitidamente stampato ed artisticamente rilegato in piena tela. Pre zzo L. 5 2 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati, sole L. 48, 5 O franco di porto.

Pubblicazione utile a tutti indistintamente i Medici:

Prof. Dott. AUGUSTO FRANCHETTI

MEDICO PROVINCIALI< PRKSSO L~ Dl1'EZIONE GENERALE DELLA SANITÀ PUBBLICA

Appunti di legislazione per gli Ufficiali Sanitari Affinchè i lettori possano rendersi conto dell'interesse pratico di questo Manualetto, riportiamo l'Indice del Capitoli:

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Pa.g. XII. - La vigilanza igienica XIX. - La difesa contro le maAl lettore . . . . . . . . . . . . . . III sugli a limenti (cer eal i lattie infettive nelle I. - La figura giuridica dele loro derivati; leguscuole . . . . . . . . . 139 l'ufficiale sanitario .. 1 minose; funghi; zucXX. - La difesa contro le maII. - La. nomina degli uffi· eco.) . . . . . . 93 lat tie infett. esotiche 145 c h eri, c ia li sani tari . . . . 5 XXI. - La difesa contro le maIII. - L'abilitazione a ll'eserciXIII. - La· vigil31n.za i gienica lattie infettive (varizio delle professioni su gli alimenti (consercella, vaiuolo e vaiuove a limen tari, scirop151 sanitarie e a ffini . . 10 · 11 t ) 101 Ioide) . . . . . . . . . r-v. - La vigilanza sull'eserp1, m a rme a e, ecc. · XXII. - La difesa contro le macizio delle professioni XIV. - La vigilanza igienica lattie infettive (-mor· sanitarie e affini . . 16 sugli alimenti" e le bebillo, scarlattina, ecc.; V. - L'esercizio abusivo delvande (vino, birra, li· difterite) . . . . . . . 158 le professioni sanita quori, a ceto) . . . . . 110 XXIII. - La difesa contro le marie e la disciplina XV. - La vigilanza igienica lattie infett ive (febbre delle .arti aus iliarie 23 sugli alimen ti e le bet ifoide ed altre infeVI. - L'igien e del suolo e delvande (coloniali, drozioni intestinali) . . . 164 l'abitato . . . . . . . 31 ghe, bibite, supplettili ; XXIV. - La difesa contro le ma· ·) • • • . . 116 lattie infettive (febbre VII. - L'ap1p rovvigionamento iCOl OrI· n OClVl mediterranea, menindrico . . . . . . . . . 47 X\I. · Le misur e contro la gite cerebrospinale, VIII. - La v igilianza sugli alid iffu sione delle malat· ecc.; influenza, febbre menti e bevande e sutie infettive (denunzja . puerperale) . . . . . . 170 gli oggetti di u so doxxv. _ La profilassi delle mae d accer t amen t o d iamestico . . . . . . . . 58 123 gnostico) · · · · · · · lattie sociali (malattie IX. - La vigilanza sanitaria XVII. - Le misure contro la veneree) . . . . . . . . 176 delle carni . . . . . . 65 diffusion e delle malatXXVI. - La .prof i lassi delle maX. - La vigil anza sanitaria tie infetti.ive (isol alattie sociali (malaria) 181 del latte . . . . . . . 74 mento) . . . . . . . . 129 XXVII. - La 11>rofilassi delle maXI. - La vigil anza igienic~ XVIII. - Le misure contro la lattie sociali (tubersugli alimen t i (pesc.1, dif fusione delle malatbercolosi) . . . . . · · 188 crostacei, m olluschi ; tie infettive (disinfeXXVIII. - La polizia mortuar!a . 194 burro? grrussi, olii ~ forzione) . . . . . . . . . 134 Indice a lfabetico delle materie . 199 maggi, eco.) . • . . . 84 Volume in formato tascabile, di pagg. VIII-200, nitidamente stampato. Premo L. 1 2, più le epeee postali di spedizione. P er i nostri abbonati sole L. 1 O, 7 5 in P or to fran co.

Pag.

Per ottenere quanto sopra inviare va&lia all'editore LU I Cl POZZI, Ufficio Postale succursale d~ciotto, ROMA·


ANNO XLI

.Num. 13

Roma, 2 Aprile 1934: · XII

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONB PRA.TIOA

REDATTORE CAPO:

PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : C. .Enderle : La diagnosi dei tumori extradurali del midollo spinale. 1Nuovo contribu to clinico). Note preventive : D. Beggi e L. Dettori : Ricerche sper1menta li sull'azione diuretica della Cynara scolymus. Problemi discussi : Lupo Pich ezzi : La costituzion e e i fenom eni vitali. Osservazioni cliniche : S. Bravetti: Contributo clinico a llo studio della sintonia i1>atologica dell'addome dest.r o in rapporto al vagotonismo. Sunti e rassegne: T ISIOLOGlA : M. Mazzetti : Le bas i teorico-sperimentali della « Prova d~lla reazione emoclasica da in sufflazione 11 p er determinare la sospension e del Pnx teraApeu tico n ella tbc. polUlonare. - D. Michetti: Il valore dell' a lcoolizzazione del n ervo freni co nella cura della tu1bercolosi polmonare. - A. Bottero : L'eliot erapia nella t uber colosi polmonare. - G. P epe: La ipogliC'emia insulinica nella tu•b er colosi polmona re. REN I E VIE URI NARIE : D. Rovet e L. Demanche: Ricerche sugli a ntisettici 'Urinari. - F. Senante: 1\'Iu· sc ulo interureterale flottante. - W . N. Vis h ard, Hames a nd Mertz : Anestesia locale infiltrativa della protata prima della resezione. - MISCELLANEA : M. Saito : Alcu'lli progressi n ei metodi di esplorazione radiologica. - S. J ellinek : Olinica ed is topatologi a delle le· s ioni elettrich e. - D. Leonardi: Le infezioni gasso e da iniezione di adrena lina. Divagazioni : Revoltella: cc Figli di ricchi e fi gli d i poveri 1J ,

LAVORI ORIGINALI R.

C LINI CA NEUROPSI CHIATRICA DI ROMA

Direttore: Pro f. S. DE

SANCTI S.

La diagnosi dei tumori extradurali del midollo spinale. (Nttovo contributo clinico). Dott. C.

E N DEHL E :

assistente.

I lu111ori extr adur a li d cl i11idollo spina le (ch e sensu strictiori , come vuo le il Puusepp e Ja maggioranza degli autori ch e si sono occup·a ti dell 'ar gomento , sono solo quelli che h a11no sed e r1egli spazi e pidura li della colonna vertebrale). sono piut tosto r ari e devo110 essere di"' tinti i11 primitivi, in metastatici ed in second ari. I me tastatici , come dice il loro stesso n om e , h a nno origine da tumori in a ltra sed e, 111entr e q u elli secondari proven gon o d alla dur a oppure dalle altre formazioni della regione. Un gruppo a parte formano i tumori pri -

Cenni bibliografici. Accademie, S-O&>ietà Mediche, Congressi : Società MedicoGhirurgica di Catan ia. accademia Mediche e Natura l i di Ferrara.

Appunti per il medico pratìco :

delle

Scienze

Le co m'Plicazioni cardiadhe d~lla carlattina. - L'associazione zucchero-i ns ulina nel t r a ttamento delle cardiopatie. - Essenza e trattau1en to degli stati di collasso. - La cura dell'acce. so di tach icardia parossistica. - La .prevenzione e la cura degli a t t acchi individuali di angina .pectoris. - L ' ATTUALITÀ TERAPEU· 'IICA : Il trattam.en·to delle infezioni con le iniezioni endove nose di ca!'lbon e a nimale. - SEMEIOTICA : Sul valore di un particola re m etodo vercussor io (la perCttssione cosidetta, •1 trafiggen·t e ~ec ondo P ende) p er il rilievo d'iparplasie t imich e. MEDICINA SOCI ALE : Dermato i professionale : eczema da cemento. - ME· DiCINA SC IENTIFI CA: Influenza della sezion e del nervo erigente di Eck ard sull a motilità dell a vescica e del colon. - VARIA. Nella vita professionale : SERVIZI tGI ENI CO-SAN ITARI : A. Franchetti : Le nuove disp osizioni per la disciPlina degli im1Pianti di radiologia e di radiumterapia. Ooncorsi. - Nomine. promozioni ed onorificenze. C AS I STI CA E TERAPIA:

)I

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

111iti vi della regione cl1e traggono la loro orig ine da uno qualsiasj dei te suti ch e prendo110 parte alla formazione dello spazio epidurale spinale e p osson o quindi as umere i più vari aspetti an atomopatologici ed istologici. Come g·ià d etto i tumori extradurali sono r ari ed infatti il Puusepp st1 8'3 tumori midollari sensu lato 11e ri ~ contrò olo 9 extr a dura li (9 %). l 1El berg ~ u ±4 solo 13 ed Ad son su 126. 26 extradura li (13, 7 %). Tutti g·li autori 0110 an ch e concordi nel conYenire ch e la diagnosi differ e·nzia le di questi tumori non è faci le non solo nel loTo p eriodo i11iziale, qua ndr la sindrom e morbosa da essj determinata viene spesso confusa con le ra dicoliti d i a lt1 3. n atura. n1a persino 11eii periodi 11iù progrediti d el n1ale quando i sintomi ch e determinano possono indurre a for mulare ancl1e la diagn osi di tu111ore intradura le. !11 un 11o ~ tro preced ente studio ulla dia. g110 i differ en ziale di qu esti tu rnori, eseguito i11 collab orazione con il Fun1arola abbiamo indicato un nuovo sinto·m & radiologico diffe-


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<t IL POLI CLINICO

r en ziale fra tu111orj extra ed i11 tradurali d el n1idollo s11i11ale, c11e a sociato a i criteri clinici enu11ciati dal Fu1narola, ci pern1etteva di distin gu ere una triade si11to111atica tipica di questi tun1ori. Que ta triade i11 ton1atica da noi risèo:!ltr ata i11 tutti i ca ... i d el ge11er e \e11uti alla n ostra osser,ìaz io11e è a11cora poco nota ; ci se111bra qui.ndi op1)o rtuno l)Ubbli care la s toria clinica di un i11 fern10 col1)it o d a questa ra ra i11alattia. svoltasi in forma piutto to ano111a la per la sua lun g·a durata ed i11 cui il s intonia n1ielogra fico da n oi descritto c i pern1 ise di for111ulare la diag110 ... i Ono a llor a ri111a ta oscura, e ch e fu poi co11t.rollata e co11fermala opera torian1ente. C. Ernesto, di a1111i 44. Il pazie11te fu ricoverato u11a pri111a volta in que.. s ta clinica il 25-II-1931, l)er chè colpito da u11a sindron1e i11ialgica d egli a rti inferi ori e tre1na1nente viole11 t a. Dai clati anan1nestici allor a raccolti risulta che il paziente negava og11i co ntagio luetico e che era modico bevi tore di ,·i110 e caffè e n1odico fu111atore. Il padre era n1or lo a 43 a1111i di parali i card iaca, la 111 aclre a 60 cli g rippe. Il 111alato aYeYa ~ offer to cli bro11chite. Riferisce che cla ba111bino e fino ai 7 a1111i egli aYeYa offe rto di freque11ti cri si algiche n ei polpacci , c11e i acco1npag·nava11 0 acl un forzato movi111e11 to di f lessione d ell a ga111]Ja sulla coscia e che cessaYa.110 olo in seguilo ad e11er g ich e trazioni esegt1ile ul l)j ecle. ~!\Il .et à di 20 a11ni fu colpit o da e11terile cat arr ale g uarita d opo due anni di cure a ì\1011tefatini; n el 1914 soffrì di co11dilo111i ac un1ina I i e nello le ~ o ai1no cl i cri i rloloro e aclclon1inali g uarite J)Oi "1)011la11ea111ente n el cor o della g u erra durante la Yila militare. ~el 1918 con trasse g ri])pe in forma g r aYe con co111plicazio11i pol111on ari cl1e fecero solJeltare 1 ·esi t en za cli t1n a i11lezion e tbc., benchè g li pu ti rim anesser o se1111)re n egati ,.i per il bacillo cli I\. oc 11. ~ell 'agos to 1925 jJ paziente fu colJ)ito d a dolori ii1tensi 11ella r eg'io11e lo111])are, ch e poi ce sar ono in i11od o brt1sro , d opo 7 g ior11i , in eguito ad u no forzo Yiole11 to (soll eYan1e11lo cli un g raYe 1)e o). Quattro a1111 i più tardi , e cioè nell "agosto 1929, il pazien le fu colpito i1egli arti inferiori da nuovi <lol ori ch e i 11ro trassero per cir ca 15 g ior11i e n1ig lior ò d opo cure di .A lofa11. l)llr 1)ern1a n endo un lieYe grad o cli d ole11zia nei l erri t ori col})i ti. Nel gennaio 1931 i cloloi:i si intensificar o110 nuoYan1ent e al pu11lo di co .. tringere l ·infern1 0 al lel to. Essi er a1 10 locali zzati alla reg ior1e lo1111Jar e bassa e. si irracliaYnno alla r egion e a11 leriore clella coscia ed ai polpacci . Nella " les .. a epoca i I n1ala to .. i accorse di una zona di ipoe te .. ia clo1orifica , cla pri111a localizzata all a faccia anteriore d ella coscia cl. e cl~e poi si e" te e })i tl la l er al111e11te, sco111par e11do infine sponla11ea11l e11 le rl opo un n1ese circa. L 'e a111e n eurolog ico, a llora praticalo, dimostrò che le co11di zio11i d el 111alato era110 a sai scaclenti per 1'esi te11za di t1n g r ave t ato anen1ico (cl1e poi fu Yis to es .. ere òovl1ta a continue proft1 e e111orragie e n1orroidarie) . ;~ orinali rrano i 11erYi cr a nici e così pure la n1otililà del coll o d egli arti SUJ)eriori.

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[ANNO XLI, N Ul\·I. 13)

Negl~ arti i!lferiori si osservò che i piedi erano cacle11t1, ch. e il .to110 muscolare era ridotto ' che i . 11:0Y1me11t1 pas 1vi opponeva110 u.i.1a resistenza infer~ore a~Ja J1or111ale e cl1e ques ti arti, quando si invi l~ va i.J 111al a l~ a l~ne.rJ i sollevati e protesi, erano a111111at1 da osc1Jlaz1on1 e tremori. La p er c u s ione dei calcagni non provocava clolore e l a proYa di Lasegu e era negatiYa. L 'esan1e dei riflessi climostrò che ali alluci era110 si.lenLiosi , ~ '~ppenl1eim i1egativo, glf achillei, i mecl1opla11lar1, i rotulej presenti, ma più YiYace a s. dal SfUa} ~ a to Si l)rOYOC.a~a anche il sopra r o tuleo; ~11e.d101)':1b1 co, .r r e.n1ast er1c1 ed addomi11 ali presenti, ~ ~1~l e. s1 l e11c~1 ne1 e perios lei superiori itorn1ali, le ir1clJ reage11 l1 alla luce ed all 'a~comodazio11e. La perc u io11e d elle apofisi spinose riuscì dolorosa a liYello d elle L Il-L IV, esisteva inoltre una zon a di jpoPsle. ia dolorifica ìieve co111prende11te le zo n e raclico la ri L. Il ed S. II, S. III. Il 2.J:II-1931 fu esegujta la puntura 10111J)a r e fra Ili e l' L.? che però appe11a i11.fisso 1'ago e dopo il d eflu .~ so d1 solo 1 c111c. dj liquor lin1pi<lo doYette e ere in l ~rro.t to.' e s~11do il pazie11te stato colpito <la llna l1pot111~ 1a. R1pe t1:1 La l a puntura dopo alcune ore fra Iv e V L. s1 estrassero 5 eme. di liquor d a pri1na li111piclo poi sangui o-no. Pressione iniziale 35, fi11ale 30, prova di Qu~cken sted L i1egatiYa , au1nentando la pressione del liquor con la con1pres jonc d elle giugul ari. L ·analisj del liquor diede risultato i1or111ale. Il pazi e11te ri111ase ricoverato i11 Clinica clal 16-II al 10-III-1931. I clolori dura11te questo periodo andarono lenta111e11te aun1entanclo localizzati all a faccia p osterior e delle coscie e al poplite, più intensi dura11te i i110Yi111en ti e quando l 'infer1110 dalla posizio11e dist esa n~l l et lo passaYa a quella a lronco eretto. Erano meno inte11 i com e g·ià d etto in po~i zione di te a ed an che qu a11do il paziente staYa diritto in I}iecli. .~\. YO) le sulla faccia posteriore clelle coscie e al POJ)lile as u111evano caratt ere lancinante, i11e11 lre sulla faccia a11teriore d el1e coscie erano co11 tinui a tipo t e rebr ante. Essj si esacerbavano con i n10vi 111enti e p ersino ·c on l a flessione del capo. L 'e an1e r adiologico din1ostrò I 'esis ten za di una "1Ji11a lJifida occulta . . I e di una lombarizzazione della 1 S. 1'. . u fatta diag·no i di radicolite lombo-sacr ale e dopo un t entativo no11 riuscilo di terapia co11 le iniezioni epidurali di soluzioni di n0Yocai11a, il i11ala t6 ft1 avviato al r oenlgeriterapeuta che eseg·t1ì tre serie cli irradiazioni con raggi pe11etra11ti, n el 111ar10, i11aggio e sel te111bre 1931, son1ministra11clo in tutto sulla r eg·i on.e lombo-sacrale 4 dosi erite111a. Que te applicazioni r oe11tge11terapeulicl1e ft1ro110 seguite cla uno spiccato mig·lioramento, i1oteYole clopo l a second a serie ed ancor più dopo la ter za cl1e ]1ortò alla cessazione completa dei <lolori (a1)rile 1933). Il 2 aprile 1933 il }Jaziente in pieno benessere fu colpilo iinprovYi am.en te da u1t dolore act1tis i1110 alla r eg·ione lon1bare ch e si allenuò dopo w1 giorno per intensifi car si poi nuovamente, irradiato agli arti inferiori e più vìole11to in quello di d. Il c1o1or e non era continuo, cessaYa quando il pazie11 le era ·e1ni eduto nel l etto, co1npariva e si esacerlJaYa con og11i n1ovimento, raggiunge11do la n1assin1a in1 e11 ilà alla regio11 e g lutea destra; ed era jn p arle <lo11tinato con la som1ninistrazione di ;\llon al e di _>\ spirina. La sindrome algica non era accom pagnata da al-


.,EZJONE PRATICA

c.: u11 cli. I urlJo de lla fu 11Lio11e ... e ·su ale, Yescicale o da i1e ~ u11 di~ lurbo d egli sfinleri a11ali . L 'i11ieLio11e 1i 20 c nic. r1i ·oll1zio11 e di 110' ocaina p er via e pidural e d e ler111inò u11a al te 11uazion e dei dolori .. olo J)er pocl1e ore, n el corso p er ò cli d ella i11iezione fu 11o le ,·0Ji ~ . irn a la resi tenza cl1e ~i oppose al passaggio d e l Ji c1uiclo 111ec11ca111e11l o o J1elJo 'jJeco Yerlehralc . l{icoveralo i11 clinica, J 'esa111e d el n1alalo rivelò 5olo seg11i i1et1rolog ici a ai scar si e cioè: lna ipolrofia Jieve d ei 111uscoli d el polpaccio òi d. c l1e al 1/3 i11 eclio aveva u11a circo11fere11za di 2 c 1n . ini11ore di quella d el polpaccio s., m o tilità attiva e passiYa d egli ar li superiori ed inferiori integr a, rifle i ro lul ei e(l achillei piutlos to deboli 111a si111111e lrici , alluci pian tari. La compre ~ sione 1

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L 'esa1ne d el Jjquor cli111os lrò llll conle11ulo del1'l ,5 % di albun1i11a, asse11za cli g lobuline (reazioni di Pan (l y Nor111e \i\ieihbro lh 11ega li,·e) e un conten11to in cellule normal e. L 'esa1ne r adiog·r afico d ell a colo11 n a Yerlebrale rip e lè pressoeh è invari ato I 'a pe l I o di quello eseguito d 11 e anni prima. La mielografia eseg ui ln i I 21-IV-1933 per via so ltoccipital e iniettand o 2 c1nc. di lipoiodol pesa11te, di111os lrò una r a1Jidn cnclt1 La dell 'olio jodato fino a livello d el corpo d e lla L III ove si arrestava dando un 'ombra a li 111 i le in Ceri ore seghettato, r.tssai larga in 1>roiezio11e a11 Lero-post eriore, stretta e a margine inferiore a so l li g liato i11 proiezione laterale. I r adiog r ammi d ella regione riyle luti dopo 24

I

Frc. I . - c.;. Erne Lo. l\acliogra111n1a in J)roiezione ai1 ter o-pos lerior e. 0111br a lip oioclolica a larga base. dei lroncl1i n ervosi non dolor osa. La n1a110Yra di Lasagu e a i11i tra 11011 seguita da. dolore n1entre a d .. provoca JieYe dolore alla faccia dorsale d ella coscia. Percussion e dell e apofisi spi11ose lieYe111en le . d oJe11Le sull e })ri111 e vertebr e l ombari, l a co1npres.s1one delle cloccie p a ravert ebrali indol e11t~; .zona d1 . t erm oipoes les in òi ssocia la sulle zone. d1 . lnn~rv a~1~ne clelJ e ullime racUci sacrali, ove gli st1111ol1 cal1d1 e frigicli n on poteva110 esser e di s Li11ti , ve11enclo percepiti come l occa1nen li. La puntura lo1nbarc esegt1ita in posiz~o11e seduta s uccessivarn en te fra 3/4 lombare e p oi fra 4/5 L non dieò e e. ilo a li qujd o per quanto l 'operatore avesse la 11e lla sen azio11 e di esser e p enetrato n el sacco lombare, ripetu La ancor a f~a I. e II L diede luogo alla fuoriu scita di liquor 111np.1do alla pre~­ sione iniziale di 35 c n1 . di acqua mi surat a con il manometro cli Claude, e finale, dopo estra tti .5 em e. di liquor, cli 2b c1n .

Fic. II. -

C. Ernesto. Racliograrnm a in proiezione Ja terale. OmLra Jipoioclolica Lria11g·olar e con a pice in basso e base i11 alto.

ore mostraror10 u11 parzial e passag·gio d el lipoiodol n el cul di sacco, ch e i presenta in sede e a con torni normali, ed in cl11 e uoi r ecessi laterali, sin1metrici e posti a l n1arg·in e infero-l a ler n le d el sacro. Una frazione rilevant e cl el li IJOiodo] rest a però ancora arrestata a livello d el co rpo del] a L III, il margine inferior e d ella sua 01nbra con ser vando aspetto invariato. Il sospetto che la sindro111e a1g ica prese11tata d a] malato potesse esser e d ovu ta acl un i1eoplas1na midollare sens1i lato si Yedeva così co11fer111ato.

Avremmo potuto contentar c i di que Lo risultato ed avviare il m a1.ato al cl1·i rurgo c on que ta semplice diag nosi di ~e d e, ::.i ttendendo di veder e IJOÌ ri solto il jJr obJ en1a diag 11ostico più fino di natura e di sede l1iù precisa extra


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od in tradura]e del processo occludente il sacco durale, aJl 'atto dell 'interYento. Abbia1110 però cercato di ri ~olvere il problen1il diagn ostico con i dati dell 'esame neurologico e radiologico ed essendo riusciti nel! 'in tento , com e ha poi din10 trato il controllo chirurgico del ca o , ci sen1bra opportuno riassun1ere qui breven1ente i criteri diagnostici ch e ci hanno guidato nella formulazione della diagnosi. I quesiti da risolvere erano i seguènti ~ Ammesso inconfut abi1mente in base al re.f.>èrto 111ielografico che la sindrome algica do\reva essere in r apporto al processo o.c cludente parzia lmente ]o speco vertebrale a livello della III e I'r L., qua1e processo poteva dare questa occlusione P È i1oto che lo speco vertebrale può essere occluso per u11 gran numero di processi ; per ò una parte di questi poteva essere senz, altro eliminata , dalle considerazioni diagnostich e dagli stessi evidenti risultati dell 'esan1e radiologico ; eliminam1r10 cosi senz'altro la possibilità che l 'occlusione potesse essere imputabile ad u n pr ocesso pottico , ad una osteite vertebra le (sp·o11dilite) di qualsiasi natura , ad un tumore vertebrale, a d una frattura od ad una lus azione vertebra le, m entre il decorso afebbrile faceva escludere potesse trattarsi di un processo acuto ascessuale. Restava q uindi a discuter e se il processo occludente fo se dato da qualcl1e brig·lia comprimente il sacco durale, congenita, oppure da un processo di mening-ite adesiva (paracnoidite), da un tumore n1idollare o 111eglio della ca uda propria men te detta, di un tumore in tra durale extramidollare o in fi11e da uno extradurale. Gravi dati sembravano militare a favore della prima delle supposizioni suesposte, e cioè la e~isten za nel ma lat o di due anomalie verteb rali che spesso si aocom1p ag nano , come ha din1ostrato specialme11te la scuola fra11vese (il Lerì e alunni), alla esisten za di briglie all 'interno del canale ver tebra le: vogliamo parlare d ella spina bifida e de1la variazione numerica (lombali zzazione della i S) riscontrate nella colonn a Yertebrale del ma lato. Ci sembrò però di poter escludere questa possibilità spe · cialmen te in base a crite ri clinici; era infatti poco proba bi1e ch e una sindrome algica così violenta ed in orta bruscam ente in età relativam en te a dulta, potesse essere dovuta ad un processo con genito e come è noto , in genere stabile, inoltre parlaYa contro questa natura del p rocesso l 'ingra vescenza dei sin tomi, l 'assen za di disturbi vescicali , sessuali e trofici, ch e l 'esperien za clini ca ci insegna essere qua1

(ANNO XLI, Nu M. 13)

si costan ti 11ei pazienti colpiti dalle sindromi disra fi ch e che si n1anifestano sull 'apparato vertebrale con spine bifide occulte e malfor• • • • • maz1on1 e ,·ar1az1on1 numeriche della colonna vertebrale. .Nep pure il processo occludente pote va e sere dovuto ad un tumore midollare, perchè la sede dell 'occlusione era situata come dim ostra,,a inconfutabiln1ente la 1n ielogra fia, circa due vertebre più in basso dall 'estrem o inferiore ~e! n1idol~ o. Più probabile appariva la possibil1ta che il tumore fosse partito dalla cauda equina, ma anche questa supposizio11e ci sen1brava contraddetta dall 'aspetto com pletamente nor111ale del fondo del sacco lombare, i11 cui una parte del lipoiodol i11iettato era caduto 24 ore dopo l 'iniezione : infatti i tumori della cauda in genere riempiono tutto il cui di sacco lombare o almeno lo de formano profonda1nente, con1e ave1n mo noi stessi a d osservare in altri casi, segno questo che n1ancava completamente nel nostro malato. Anche la supposizione che l 'occlusiorte fos/ se dovuta a<l un processo ar1cnoiditico cronico se1ri_ brava poco attendibile, per il fa tto cl1e il lipoiodol er1 disceso direttan 1ente fi110 al punto blocca to senza depositar i ii1 alcu11 a ltro punto de lla faccia ;nterna de-I sacco· lombare, in strie o goccioline. Infatti gli studi specialmente della sr nola del Barrè di Strasburg·o (~le tzg·er) sulle arac11oiditi , ci han110 insegna to che ques te pressoch è 111ai sono lin1itate ad una ristretta zona d i n1e11i11ge, ma interessano se1n pre in m odo più o n1eno inte11so estese zone di aracnoide, la cui compartecipazione al processo m orboso è dimostrat[l alla mielogra fi a dalla tenden za del lipoiodol ad aderirvi ed a fermar si fra le briglie, per quanto te·n ui , aderenziali com prendenti territori ancl1e assai più arnpi di quanto gli stessi seg11i clinici potrebbero far supporre. Con tro questa possibilità poi parlavano a nche i dati dell 'esam e del lLquor, che 11on presen tava nessuna m odificazione a tipo flogistico, che in questi casi non può n1ancare. Restava così come unica possibilita clinica che si trattasse di un tumore m idollare extradurale propriamente detto. Come già fu detto , col Fumarola abbiam o recentemente pubblicato ·un caso di tumore extradura le tipico che ci ha perrnesso di definire una triade sintomatologica che ci sembra caratteristica di questo tipo di tumori e c;he, completa abbiamo ritrovato in questo secondo malato. Clinicamente infatti nel nostro malato tr ovavamo la stessa violenza estre-


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XLI,

NtTM.

13]

487

SEZIONE PRATICA

ma dei dolori che già avevan10 osservato in quello cl1 e ave..va forn1ato argome11to della nostra precedente pubblicazione, associata come in quelJo ad una notevole scarsezza dei segni di vera compressio11e del midollo , mancando co~ ì ogni distl1rbo vescicale, r ettale, sessuale e trofi co e ad una evidente dolenzia alla per cussione delle apofisi spinose delle vertebre che i risultati della i11ielografìa ci dovevano far ritenere corrispondere alla sede del supposto tumore. Radiologicam ente poi trovavan10 riµetuto il quadro radiologi co che ci era sembrato tipico dei tun1ori extradurali , cioè l 'aspetto de 11 'ombra clel lipoiodol in iett.ato arrestato a li vello dell'ostacolo, a berretto frigio i11 una delle proiezioni e a triangolo rovesciato con estremo inferiore terminante a punta acuta in quella ortogonale, nonchè la forte disuguaglianza fra i diametri dell '0111bra in queste due proiezioni . Ultimo ele1nento che ci confermava la sede extradurale del tum ore all ogato negli spazi epidurali era la enorme resistenza ch e i opponeva , al inon1ento della iniezio11e epidurale, alla penetrazione del liquido e che ci potevamo ora spiegare col fatto t he que5ti spazi erano bloccati dal tun1ore , che con la sua presenza ostacolava la l>enetrazione e la diffu. ione della soluzione novocainica in essi.

alcuni vasi e con la co111pressione dei lembi nella ferita con i devaricatori. ezione dei legamenti intraspinos1. Sezione delle apofisi spinose alla base con la pinza ossivora e poi delle lamine. A questo momento compare fra il grasso epidurale una massa dura e r esistente stretta fra gli ar chi vertebrali L. III L . IV. Sezio11ate le lamine corrispondenti si osserva ch e detta massa di consiste1rza duro-elastica e di colori to lardaceo che ricoi)re a mo' di tegola la faccia p-0s teriore della clura spinale. Incisa sulla linea mediana la massa spessa circa due o tre millimetri e pii1 a livello del suo J)eduncolo incuneato come detto fra i clue ar chi

* ** Ci sentimmo così autorizzati ad affern1are che il malato era affetta da una cc sir1drome radicolare da com1)ressione i11idolla re <la tumore extradural e, localizzato col suo polo superiore a livello dell a L. TII », ci parve ancl1 e di poter affermare, dato il lungo decorso deJ la malattia , ch e co n ogni probabilità il tumore non doves, e avere caratteri di ma li gnità. Dimes .. o il 111alato dalla Clinica con questa dia.gnos.i, egli fu successivamente ricoverato nel Primo Padiglione Chirurgico del Policlinico ed operato dal cl1iarj simo prof. Puccinelli, che ancora qui ringrazian10 per averci permesso di utilizzare i dati relativi a11 'intervento da J..,11i eseguito.

,r.

In posizio11e bocconi fu preparato il can1 po ope· ratorio co11 tintura di jodio e proceduto quindi alla anestesia locale con soluzione novocai110 adrenalinica. · Incision e della cute dalla apofisi spinosa L. I alla L. IV lungo la linea inediana. Scoperta la fascia e incisa lateralmente e rasente alle apofis i spinose. Distaccati i mu coli spinali dalle apofi i e dalle lamine, si domi11a la e1norragia con la legatura di

III. - Sezio11e di un tratto della zona corticale del tumore (n1eclio ingra11dimento).

}i'1c.

1

vertebrali ed estesa fino alla orjg·ine delle radici posteriori, la si asporta mette11do allo scoperto la dura spinale di aspe tto normale e ch e tost o assume di nuovo forma cilindrica e pulsa. Si rinunzia ad incidere la dura e si su turano le masse muscolari in du e strati a punli staccati in ca tgut e la cute con punti in se ln. Guarigione per prima. L'esame istologico del tumore eseg·uito usando <lei classici metodi istologici, a piccolo e n1edio ingrandimento appare costituito da due zo11e netlarnente distinte, una sottile corti cale più lassa in cui si osservano scarse cellule ed una zona centrale in cui lo stroma è per intero costituito da fibre connettivali nettan1ente ordin ate in fasci paralleli, più lassamente disposte ver o il centro (lel


(( IL POLICLIN I CO »

488

tumore, a lqu ant o j ) Ìt1 soltiJi e s lipate alla sua periferi a. 111 · questa secon da zon a ad un più attento esa1ne, fra Je fiJYre di s1)os le in alcu11i punti non a stralci par alleli n1a più irregolar1nente, si vedono dell e cellule irregolarn1ente dis lriùuile n ella massa fibrosa. con nu clei òi su gu ali , poveri di sostanza crom a tica, con proloplas1na scar so e che solo ra-

l ANNO

XLI,

~UM . .

13)

Cessat a l 'n.zione della an es tesia, il p azie11te ebbe fl lan1e11tar si di 111odici dolori 11ella ferita, m a 11011 di dolori r adicolari dei quali pri1na era afflitto cos tante1nenle. In \ 'JII giorna ta polè levarsi dal letto e mt1overe qualche passo. La g u arigione si svolse qt1i1uli senza i11cide11ti e r apida111ente, iil 1noclo ch e circa un m ese dopo l '01Jerazion e il m a-

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Sezio11e di un tratto centrale del tu1nor e (m edio ing randimento).

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ris ima111ente present·an o d.elle fig·ure di mitosi, in e11tre si osservano alcuni foci di riproduzione diretta. Gli elen1enti cellul ari prevalgono alla periferia del tu1nore, m a son o clispos li piuttosto irregolar1nente ed in prossi1nità dei scarsissimi vasi capill ari, ch e lascia110 riconoscere un solo strato e11dot eliale. Lo stron1a fibro o prevale assolutam ente nel tu1nore ch e prese11la an ch e zon e di degenerazione jalina . Il prevaler e assoluto dell 'elem ento fibroso .nel tu1n ore e g·li altri car atleri rilevabili istolog1can1ente, fanno forr1111lar e la cliag11osi istologica di fibra en dotelio1na In tcressan le il fatto che i1011 si m ettono in eviden za segni ch e possa110 essere r iferiti ali 'azione dell e pregr e se c11re roentge11terapich e. Il decorso operatorio fu o l Limo; in V giornata furo110 tolti i pu11ti cutan ei.

F1c. , .. -

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idi di ])rolifer azio11e cell11lar e 11el t u-

1n ore (111edio i11grandi111e11t o; . lato aveva già potuto rjprendere il ~uo lav?ro di t1fficio e dopo un altro 1nese comp1 er e dei lu11ghi viag·gi di propaganda· co1n1n erciale. Eran o stati così co1npleta1ne11te confern1ate Je previsioni c1iagnos ti ch e, t anto per qt1a11to rigu arclava la sede in altezza, CJt1a11to la sede extradt1rale e la n at.t1ra tumorale del processo co1nprimente ii sacco durale. ,.\11ch e la n atura istoJogica era co1ne previsto relativarnente benig11a. L 'esit o della t erapia chirurgica er a .st ato co1npleto .

Siam o st ati indotti a r endere nota qu esta osservaz ione 11on tanto per il risultato brillante dell 'intervento, qua11to perch è essa presentava completa Ja . . inton1atologia clinica e radiolocrica ch e col Fun1arola ci è sembrata ~ . poter i11di care con1e tipica dei tu1n or1 extradurali del midollo e ch e, con1e già i1rec isa111-


[ANNO

XLI,

XU1'I.

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SEZlONE PHATICA

n10 in occa io11e qel pri1t10 cçl1 1 gr~:; ... o della Società Radio-11euro- chirurgica italiana, è cost il t1it a dai . . egue11ti "i11to111i cli11ici-: violenza estre111a e esLe11sione dei dolori radicolari sca r_ il~ dei veri segni di compres ione n1idollare, dolenzia alla percussione delle apofi i ~ pi11 0 .. e del le vertebre sovrastan ti al processo i11or})ig·eno e radiologicame11te dalla 11otevole clif(erenza di dian1etro dell 'ombra dell 'olio jo<lato iniettato nello speco nelle due proiezioni orto~o11a li , cl1e a suni e il cla ico a .. r'e tt o a berrei to frigio in quella di larghezza maggiore e a triangolo ro,·escia to con verti ce in ba .. .;;o a base in alto, in quella i11inore . ]tra ragion e che ci l1a s1)i11to a r ende1 e i10ta la storia clinica di questo malato è il decorso protratto dall 'in fern1ità, cl1e for ... e ])llÒ vedersi iniziata fìn daJl e J)ri1ne rri. i algicl1e che lo colpiro110 fin dal suo settin1 0 a11no di Yita 11egli arti inferiori e cl1e poi si ri1Jetero110 a i11tervalli più o nleno r egolari e di .. tan ziati fino al nlon1ento dell 'int er,,en to e la cui ca u a 110Lè ~ola essere ri, elata dall a ~ tretta co]Jabo1 azicn1e clinico-radiologica, e l)i1ì pecialn1 e11te dall a indagine mie1ografìca, che spe~ o ·ola ]) UÒ ri ~ olvere il proble111a diag110 tico e cl1e è do' ere tentare i11 ogni ca o di i11dro111e raclicola1 e i)rotratta e gra,·e.

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NOTE PREVENTIVE Istituto di Patologia Speciale Medica Dimostrativa DELLA R. UNlVERS tT' DI P1 A.

J

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1

RTA Sl_TNTO. L ' \. nel de cri,rerc e di ·eutere un ea.. o cli tun1ore midolJ.are e .. tradurale, richia1na l 'atleuzio11e st1lla ... intomatologia caratteristi ca di que:-.le affezioni e sui criteri clinici e rad iolocrici che i)osson o valere alla loro diagno, i, inclivicluati dal 1F umar0Ja e dall 'A. le so. Fa risal iare ancl1e la n eces ità del lo Lt1di o co in tutti i casi di i11dron1e radin1ieloarafi o . colare di natura oscura, ribell e alle cure 0J1te e l1rotratta. BIBLIOGRAFI.\ . on 110 credu to opportu110 pubblicar e in e teso la bibliografia s11ll 'ar gomento es endo st ata r accolta J1elle recen li monografie di: l)EL'\GÉ~IÈR 8 Y. Chirurgie des turricurs cle la. rn oelle . G. Doi11, Paris, 1928. 1\fETZGER O. L 'a.r acrioi"r/ i I e spino le. llJicl. , 1932. J3oscar e Gonr. Com.pressioni micloìlari. Lui gi Pozzi, Ro111a, 1930. Vedi anche i lavori cl i: • ABATUt~CI

logico

F.

Cont ribut o clinico e a n alo n1 0-pa loallo st udio rlei tu 1nori exl r arnirl ollari.

Policlinico Sezione lVfedica, anno XXXVIII, 1931 . ' . F1T:.\C.\ROLA e C. E~oERLE. La d iagnos i dei tu 1nor1 ei·trarlu r ali del mirlollo spinale. (Cri leri clinici e radiologici). Rivis ta o to-net1r o-oftal111ologica e radio-neuro-chirurgica, vol . .\., 1933, fase. II . P o:\ITANO. La diagnosi dei turnori spinali 11ello studio radiologico. Il Policlinico, Sezione ~Ieclica, XXXVITT , n. 4, 1931.

Direttore: Prof.

e:.

LOTTI.

Ricerche speri mentali s11Jl'azio1te d iu1~etiea della Cyna1·a scOl)'mus. 1Dot l. DoME.\frco

BBG(.1 -

Dolt. LurGI DETTO·Rr.

L · o~~ervazion e cli11ica rj cJ1i a111a s1)esso la 11ost ra atte11zione sulle l urbe della diure i 11e1le asciti da s ta_i J)Ortale e sulla scar~a eflìcacia tera11eutica otl e11 ula coi co111u11i cliureti ci (teobro111i11a, diuretina, €Cc.). Ancl1e co11 l ·in11)iego dei preparati nlercuriaJi i1011 è '" en111re 110 ... ibile otte11ere una cliure ~ i 11rotratta percl1è i1ell 'interYalJ o · tra ltn 'i11iezio11e e l 'altra, a'Yie11e una nuo,ra ril e11zio11e jdrica cl1e fru ... tra il be11efico effelto delle cliure:~ i in lerr11 it Lenti (Condorelli). .Q'a11ra parte a ttrlti è noto come i diuretici i11er curiali debba110 e.. '" ere son1111i11i trati a soggetti acl appar.ato renale integro , non febbricita11ti , i1011 cachettici: condizioni queste cl1e raran1e11te ri . . co11tria111 0 i1ei ca i di ascite da ::- La~i J)Ort a]e in c ui pos. . Ftno coe . . istere alterazioni re11ali . Da la c1uesta i111 i1ossibilil11 })rali ca di ot le11ere co11 i con1uni diuretici un a forte e protratta diuresi ... enza i)rovocare effetti danno i all 'organismo, abbia1no i11iziato ri cercl1e sottopo11e11do sogget ti co11 a~c j li da .. lasi ])Ortale di Yaria n atura all a son1111 i11islrazion e orale di scoly111u . . estratti di Cy11ara . Alle foglie e alle raclici di questa ])ia11ta furono attribuite fi11· dall 'a11tichità virtù lera1Jeuticl1e con1e a11tireu1r\a li o, colagogo. diuretico. Copen1an11 ( 1823) , G. Hallelte ( 18.33), L. J)ittericl1 (18±3), \'T· Lane, raccon1aP.daro110 l 'uso de11 'estratto di foglie di carciofo nel reu111a.... tismo articolare acuto. Cl1omel , A. NicoJas ( 1716), Bacl1in ( 1751) , Bally ( 1835) , Huss Magnt1 (1837), Le,·rat , Terraton ( 18±3), Delafo11tai11e ( 18'51), Maurray e Lange ne J1anno seg·nalalo l 'influenza nell'ittero e i1ell 'insufficien za e1Jatica. Altri AA. [i\.1izauld , Baudero11, Montain , LucloY ico Stu1111)f (84:8) J, 11a11110 rico110 ciuto alla C:y11ara colvn1t1 . . u11a iiole,·o]e az ione diureti• • ca . In questi ulti111i a1111i i)er 011era special1t1e11te di AA. francesi è stato di111 0 trato con1e I 'iniezione endovenosa rli Cvn;1ra Scolymus • • 110 sa quadruplicare la secrezion e biliare in due o tre ore. Affatto race11te111e11te Pa0lil lo J1a e ~ egui t e e~


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« IL POLJ CLINl CO »

sperien ze clinich e &u sogge tti san i e su ammalati epato-biliari osservando com e g li estratti di Cynara. scol)1 mus e Curcuma lona-a abbiao no un 'azione colagoga. coleretica colecinetica e antisettica delle vie biliari. Luig i Tisiex, E c k e Cr1stopJ1e hanno ottenuto eccelle11ti ri s11Jtati 1n casi d i insuflìcien za epatica e sono s.tati col piti dalla faYorevole influenza eser citata d al carciofo sulla composizione d el plasn1 a sangu ig no. Seco11do ] 'esper ien za di questi AA. ba ata su ri cer cl1 e eseguite in malati c o11 turbe ,·arie di artritismo r isulter ebbe ch e il 1.a:3so della colesterina si abbassa reg olarmen te sotto l 'azi o ne del] 'e .. tratto di carc iofo e ,,ien e din1inuito an cl1e il La "so d ell 'urea. Data qu est a f a vor evoJe azion e dell a C:·v11ara • scolymu.., dovuta, seconclo g li A.I\ . che l1an110 tudiato l 'argom ento , al forte stimolo eser cit ato su.ll 'attività epatica, dopo le b elle ricer ch e di Co·n dorelli . Pick , Bec k111an , Tl1ier s . Blt1n11n e Carlier , AdJ.er . H eianz.an , su l] 'in11port a11za del fegato come r egolatore d el rica1nbio idrico } c i è a pparSO l10n pri,10 di i11 I.eresse Yed er e COn1e si com.port a,1a la secrezione urinaria in soggetti con ascite da sta .. i r1ortale trattati co11 estratto di ca r ciofo. Men tre ci ri servia1110 (li p ub·b1 icare per este. so le nos tre r icer ch e, poss1l.1no ~ i tl d 'or a affermare ch e : 1) la son1111inistrazio ne di estratt o cli carciofo è capace di aum enta r e con sid er evolment e la diuresi in soggetti con ascit e da st asi portale di ' 7aria 11a tura; 2) quest a b e11efi ca azio11e d iureti ca a differ en za di quella d ei prepara ti mercuria li è continua e dura a1)ch e qt1ar ant ott o or e dopo l 'ulti1n a ingestio11e cle J n1edica n1 en lo : 3) non ab1)ia1110 ri scqntra to dura11te il 1rattan1ento in convenien ti im pl1tabili alla Cynara ScoJymus, neppure 11el ca so di asciti con lesio11i r enali . , I bu.oni ri ult a ti ottent1ti jn questa p r ima serie di r icer cl1e. e in consider aziorte an ch e di quelli surrifer iti da Ti siex , Eck , l.ri st ophe sul tasso ureico s.anQ'Uig n o, ci ji1Yitan o a provare se l "ef'tr atto di car ciofo ab}1ia qualcl1e azion e n elle ' rarie forn1e di n e frit e. 1

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[ANNO

XLI,

G1i .\A., dopo a' 1er co11 .. ta tato co111e i ·€sfrat to di Cy11ar a scol~·n1 u s ~ ia capace di a\1rnentar e con sider e, •olme nte ]a diuresi di .: oggetti con ascit e d a st asi portale , han11 0 iniziato r icerch e per veder€ se tale nìezzo t erai:>euti co abbia an ch e una qu al ch e azione nelle Yarie for1ne d i nefrite . . •

13)

PROBLEMI DISCUSSI La costituzione e i fenomeni vitali. Dott. L c Po P1cHEzz1 (Roma). Una d elle affern1azio11i p iù notevoli del pensiero orig inale italiano, con diretti riferime11ti a lla c li11ica, a ll ·a11tropologia, alla )norfologia, a lla biologia , è data da Ila dottrina costitu zionalistica. 1F in d al 1876 ..\.chille De Giovan11i aYeva ideato un inetodo a ntropometrico per lo stuàio clinico d ei malati e Giacinto Viola baià dal 1905 aveva perfezionato il m etodo d el su o n1aestr o , trasfor111andolo e corr1pletand olo. Nei pri1ni ten1pi diffidenze e contra ~ti non indifferent i inco11trarono le nuove conèezioni i11a in seguito si fe cero . tra da, e in quest 'u ltin10 , -enten11io gli s L11di cos tituzionali stici sono sta ti coltivati con g:r andioso fe rYore o' runque. Oggi i ricer catori si trovano in un 'at111osfera c omune , e co1ne sono variate e sta11no va riando le concezioni filosofi ch e e politich e, sono variate quell e biolog iche. Così n el campo filosofico-politico t u tta l 'ideologia a ~ tr att a d el sen1p li cistico 1ivella1nento umano. 11a dato luogo alla comprensione d eJla di ffere11za concr et a · fra g li t1on1ini ; n ella biologia i co11cetti costi tuzio11ali stic i .p r oc larr1ano 1' i1111)ortanza suprema n ei fen on1 eni rr1orfologici , biochimici , funzionali , delle differenze fra 0a li individui. Og.o-i i fen o m en i biolog ici della nostra speci e s'indagan o con criteri costituzion alistici . ' g 1acch è n ello ~tudio costituzionale dell 'individuo si assomh1ano le ri cer ch e su ll e su e caratteristiche morfologich e, fi siologicl1e, 11sichiche , normali e an ormali , d ello stato di .. alute ' . dello stato di i11alattia . ~on vi f. chi disconosca I ·utilità pratica di questi s tudi, cl1 e di,1 entano basilari per lo studio d ei fenomeni biolog ici ; e oggi anch e i c11ltori di tudi d ella m edicin a vanno inten sificando ]a r)rodt1zio ne dei lo ro lavori con ll1etoc1cilogia e con concezione cos ti tuzionalisti ca. La scuola g en ovei;e cli Nicola P ende _i inter essa dell 'i11di, iclùale ; accanto a d e5sa colla])ora la sc uola bolog·n e e d el Viola. ~Ia an ch e altre scuole n1 ediche itaJi;:ine ap pr ezza110 tale indirizzo, · e portano p,r eziosi contributi al suo p rogetto . Così la scu ola r on1ana , la scu 0la n apoletan a. la Clinica di Galdi. del F errannini ecc. e con , -i,·o piarere s i co11stata ch e an cl1e cer1tri di stuclio cl1 e fin ora se111brav~no r e fr<Jttari aél a)

1

PlIASSUNTO.

NlJ M.

1


l A NN1)

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N t- ~ c.

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SEZIONE PRATICA

clol la re ta li Yedute, comin c ia n o ad esser e a ttra lti d all 'e ·em pio . ·Nè indiffer enti rin1an gono di fronte ai nuovi orientamenti altri centri di studi . Nella Clinic:\ chirurgica si comin cia a d apprezzare il criterio di analisi d ell 'individuale, e si assist e alla produzion e di lavori costitu zionalistici , contribu endo pregevolmente a r flcar luce. su i vari ])rob] emi . Anch e nella Clinica ostetrico-ginecologica, nella fisiologia, n ell ' anatom~a appaiono di continuo lavori con quest o indirizzo. Altro cam po ove continuan o ad esser e co~ p icu e le indagini costitt1zionalisticlle è il canìpo p sichia trico, e oggi n essuno intende n egar fl un vero r apporto ~he inter ce ds tra la p sicl1e e la costituzion e, tra la costit.uzion e e la cri minalità. In questo ul ti1r10 ven t ennio gli studi co." ti t u ziona listici sono stati coltiva ti dovunq u e, sicch è possiam o affermare ch e oggi p ochis imi sono gli scettici o g li iper critici rimasti . Se p oi tutti qu~sti studi non 11anno an cor a ri solto ogni pr oblem a, b aster e.b be p en sare ch e ormai si è acqujsita alla scien za la cognizione ])asilar e ch e non ba ·t:-t il b at terio per iniziar e e orien tar e il d ecorso di una malattia infetti' a, ma occorre il terren o organico a datto . è basta. Oggi an ch e per nlolte alt r e m ala t t ie n on i nfettive, per n1 a latt ie ~hirurgiche, rper 1naJattie ereditarie, per il comportam ento de i vari fenome ni vitali , per esem pio i fen om e11i sessua li (attitudi~e fecon dativa, determinisn10 ùel sesso ecc.) si sa ch e g r ande importan za h a il Lipo costituzion ale; perf1n o n ella capacità d el] 'individuo ai singoli m estieri , p r ofessioni ecc., si d à impo rtanza alle differ en ze costi tuzionali. Di fronte al continuo prog r1~dire di t ali stu di in tutti i r ami delle >cien ze b,i ol ogich e, h o voluto an ch 'io indagare ir1t orno al com portam en to di uno dei più inter 3ssa nti fen om en i vitali , il fen om en o d el determi11is n10 d el sesso, su basi costituzion alistich1: . Attraver so i lunghi esperimen ti an ch e in qu est o can1po è risultato ·e vident~ la g ran de influen za cl1e eser cit a la costit uzio11e or ganica in d ividuale stilla ge11esi del fen om en o . La qu alità del sesso e la attitudin e fecondat.iva sorlo legate intimam·ente alla qua lità costituzion ale d ei genitori , e pro.p,r io m o difl car1 d o le condizioni costit u zio nali di essi, possiamo riuscire a _det ern1inar e il 5esso ch e volo n• • tanamente c1• pro poniam o. Le mie e perien ze vengo110 ~ m etter e in evidenza i r appor ti ch e esistono tra a lcune gla n dole a secr ezion e interna , il rica mbio m ateri ale; l 'influen za di tJUesti elem e nti sul] a de 1

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terminazione d el sesso , inoltre Ja i)ossibi1ità di 111odificare, con trattamento ad eguato , l 'attività di d ette gl.andole , co m e lo stat•) del rican1bio material e , e la possibilità della soluzione del p1-oblema. L e esperien ze sia sug li a11irL1ali , sia sulla donna, mi l1anno confer11ta to tale ipotesi e la tf\oria della influenza d ella costituzione sul del erminismo d el sesso . Sugli a nimali h o 0 Lter1uto una p er centu.1Je del 92 % di ri sultati p ositivi . Nel campo urna .. 110 h o ottent1to il 100 per 100 di risultati µrJi I ivi esperimentando su circa 150 casi . Gli elem enti ch e co11corron o alla r eali zz:al' ionr del fen on1en o pos ~ ono riassumer si a due : l ) Età d egli elem enti sesst1ali , cioè I f l at11ri là o giovir1ezza di essi . 2) Co ·Lìluzion e d ei genitori , sp ecie d ell,1 (tonna , ch e va portata <tlle condizioni costituzion a li n ecessarie, per otten er e la feco11dazione, ch e dovrà dare i] sesso ch e n oi ci p ropo• n1!ln10 . Quest o secondo fattor e h a la più gra r1de im:. portan za per la soluzi on e del problema . ~ ch iarito dai miei esperim enti ch e le gr a' idan ze d etermi:nat e i primi cinque g iorni dal! 'inizio d ella m estrt1azion e p ortan o sem pr e ~ ll a pr ocreazion e di femmine; ch e le gravidan ze delern1jnate dopo l '8° g iorno alla fin e della Jnestruazio11e porta110 seni p~·e alla procr eazion e d i maschi . P er ò debbo subito far r1otar e ch e gli stessi <'~perim en ti h a nno m es o in evider1 za com e Il ei limiti di t empo così s tabiliti si incontrino di·fficoltà non indifferen t i per determinare la fecondazion e. Le difficoltà a tale rig uardo ~on o d et ermi11·a l e d alle condizioni costit uzionali d ei genitori . Ho incon t r a to m ag·gio ri difficoltà per ave r rnaschio in qu elle donne, le quali precedente111e11 te a ll 'esperimento a. evano avute a ltre gravi(lanze, con tenden za a ùare sem pre fe111mine. In esse pertanto il coito libero all '8° giorno d opo la fi ne della m es truazion e, non si aveva mai Ja gr avidan za. In altre invece ch e 1)rece den tem ente all 'esperime n to avevano avuti sempre fig li maschi , nnch e col coito lib·aro n ei prin1i 5 giorni ch e precedetter o la m estruazion e, n on si ebb e gravidanza, n err1men o ripetendo l 'esper im ento per par ecchi inesi. 1 11 questi casi , dopo aver r ipetuto in va.n o per par ecchi m esi l 'esperim·;n to feci fare ct1re tenden ti a r allentar e o ad eccitare il r icamb io e soltanto dopo tali c ure, : he rr1odificarono lo ~tato costituzionaJe de ll e clonne in esperimeiil o, si riuscì ad avere la gravidanza.


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<< JL POLICLINICO

Da tali es1)erir11enti rr1i potei convi11cer e che ele1nento di g·rande irnpor tanza, no11 soltanto (, l 'età d egli elem enti sess11ali , m a anch e e spec ial1r1ente la costituzione clella donna , la quaJe i11 molti casi riesce di g r a n<le ostacolo a lla fecondazione d i 11n ses~o 11on co11facente alle su,e qt1a li tà costituzionali. r:onstatai inoltre ch e le costituzioni a ricam bio torpido , con ralle11tamen to dei processi combust ivi, con ::tl)bondauti riser ve nutritive, 11011 consentono fa ci]n1c nte ]a· feco11dazion e facendo coincidere il coito libero in un p eriodo lontan o dalla fin e d ella m estrl1azione. Quelle in vece c l1e ulilil' zano con celerità i 111ateria li nutritivi, con co1nbus Lioni organich e rapide e con111le te, con elem en ti di r ispa·r mio scarsi e rar>idamente trasformati , i1on consenLono al contrario la fecondazione n ei 5 o 6 g·ior11i cl1e preced o no ]a rnestruazione. Nelle donne, su cu i finora h o pc rin1e n Lato, le quali avevano i segni tli cos tituzion e a ri~.a mbio i11olto celere, co11 scar. e ri erve alin1entari , ch e preced ente111ente a ve vano avut o altre gravidanze, tutte termin:1t e : o n la 11a ~ c ii a di 111aschi , consig liando il coito libero n ei prirni ;, giorni ch e preced ono la n1est ruazio11 e, 11on si ottenne mai la feco rtdazione, 11emme11n r ipetendo l 'esperimento p er s irca un a nno. Soltanto dopo ìlna cura di pre~criz i o11i ÌO"ie11ich e , alimentari, 01)oterapich e, prolung ate 1)er più di due m esi e t en de ~te a trasformare le condi 7,ioni d ell e donne ::.o ttopo te a ll 'esperimento si riuscì ad a,rer e la ~ rav i clanza. 111 altre i11vece ch e trov=1v,1n, i n elle condizion i opposte, cioè con ricambio torpido, con abbondanti r iserve n1Jtritive, e cl1e avevano avute altre gravidanze 1)r eced enti , te rminat e tutte con nascita di fen1mine ~i riscontrò diffi coltà non indiffer ente per clet e rminare ]a gravidanza con il coito co n ~ ; crli:lto al] ' 8·0 g·iorno dopo la fin e della m estruaLione . Que te donne dopo circa u11 anno di esperi1nenti vani , si dovettero sottoporre a cure tende11t i a rinvig·ori.re il r ican1bìo , e solo dopo otte11uto con d ette cure una certa modifi cazion e d ello tata co ·Liluzio nale, jl roito tardi vo deter111 inò la g ra,1idanza con nascita di ma chi . La d etermir1azion e d el sesso dunque si. p·u ò ben riallacciare alla funzio11e del Jn co titu zion e orga,.nica individual e, n è semb-ra difficil e, a ll o stato attuale d elle conoscenze ·cirntifich e, per quanto 110 osservato n ei miei esperimenti , di riu cire a modificare il r icambio e la costituzion e per quel ta11to c l1e serva a ·p ermettere la fecondazione nelle modaìità nPcessarie, p er la determinazione del sesso, ch e ci proponiamo. Di tutti i .~asi da m e studiati (circa 150),

»

[ANNO

XLI,

ì\t;l\I.

13]

per brevità di spazio ne riferisco due. Uno riguardante il primo gruppo, e l 'altro il secondo gruppo. Chi volesse conoscere tutta la serie delle mie esperienze, può rivedere la comunicazion e d a ine ·fatta al 38'° Congresso di m edicina interna, e una mia pubblicazione s ulla rivista Clinica ostetrica, anno 1933. GRUPPO

I.

CA so I (fcmmi11a). - _l\.ntonia D., di anni aJ, piuttos to al la, prevalenza del diametro longitudin ale sui lrasversali ; apparent emente magra, m a j J p eso è sufficiente; sch eletro e muscoli bene vilup·p ati . Fo1 I a capigliatura. I caratteri sessuali fecondarii sono ben sviluppati. Cuore e arterie normali; pressio11c arteriosa, normale è i)ure la funzione r espiratoria ; buona la funzione digerente. La sanguificazione generale ottj1na. Dal lato n cur OYcge ta liYo si ri,·ela una certa prepond eranza <l e] simpatico; dal la to endocrino, quella della tiroide. Ha avute precedentem ente altre quattro gra idanze, con nascita di quattro figli 111aschi . Desiderando di aver e una barnJJina, segu e il coito 1iber o, secondo le istruzioni da m e date nel] a 1nest ruazione del dicembre 1921. Il coito libero nei 5 giorni precedenti la m es tr uazione. Non si ebbe gr avidanza, nè si ebbe n ei tentativi ripetuti per altri 10 m esi . ell 'agosto 1922 consigliai riposo complet o, 11u lrizione abbondante, iniezi.011i ricos liluenti, cura anabolica. Durante tale cura aumentò di pe ·o. Dopo tale trattamento e precisam e111e n ella n1e"trua1ione che ricorreva n el novembre (inizio 6 novembrè), ripete l 'esperimenlo, u sa11do il coi lo· sempre nelle modalità sopraind icate. Rimase, in questo esperi1nenlo, incinta , e il 14 ag·osto 1923 p arlorì 1111 felo a ter111ine di se , o femminile. GRtJPPO

Il.

CAso I (m aschio). - 'l'er esa F., di at1ni 36, relativamente bassa, con p eso eccedente (grassa), arti inferiori piuttosto corti rispetto· al tronco; scheletro e muscoli abbastanza robusti. ,Sopraciglie r ade, specialmente alle estremità es lerne; alto i111J>ia11to dei capelli sulla fronte; peli scar si. Si 11ota u11a lieve lentezza n ei movimenti, n ella id eazion e, n ella r eazio11e, lieve t endenza alla p astosità delle p alpebre al risveglio. Cuore e arterie normali; norm ale la po ten za arteriosa, olti1na la capacità digestiva. Sess ualità ]Juor1a. Dal lato neurovegetativo preponder anza r elativa del parasimpatico; dal lato endocrino, relativa insufficienza della tiroide. Precedentemente all 'esperime11to, altre 6 gravidanze tutte con nascita di femmine. Per aver maschio 11sa il coito libero, secondo il metodo da n1e ii1dicato, all '8° giorno dalla fine della mestruazio: rie. Con tale trattamento prolung·ato per 12 mesi, n on si ebbe mai gravidanza . Dopo u11 anno di inefficaci esperimenti e proprio nel mese di dicembre 1920 sottoposi la do11na a cure opoterapiche, t endenti ad accelerare il ricambio ; continuai la cura con piccoli intervalli n ei mesi di gennaio e febbraio . Contemporanea1ne11te consigliai vit a n1olto attiva. Durante la cura si notò rliminuzione di peso. Il 4 marzo ebbe la m estruazione, ch e terminò il giorno 6 dello stesso n1ese. Il 14 fu pra-


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SFZJO E PRATI CA

1icalo il coi lo libero , ciot' giorni dopo Ja fin e d ella 111e lrua1.ion e, e la rlo11na che prim a d ell a cura, per t1n anno int ero aveYa tentato i11utiln 1e11 le1 dopo la cura ri1na. e incinta . Il par1 o aY.' enne il 15 (licembre 1921, co11 la nascita cli ur1 ft·to i1or111nle cli ses o maschile.

Mollo di1J1o~t rativi a1Jp=1iono i due casi riferì Li. Il prin10 riguarda llDa donna a costitt1zione marcatan1ente catabolica. In essa si ri' e la n etta la spontanea te.nde11za alla procr eazione di ma chi , e l 'a ttitudine alla fecondaz ione n el periodo tardivo l)O ~ t-111 e truale. • Difa tti i1elle gravida11ze . pontanee, precec10nt i all 'e peri1nento i ebbe ~· en1pre procreazione di n1a ~ cI1i , nel t ent.ati\ o di av·e r femmina , no11 i ebbe 111ai fecondazione perin e11tando i)er J)iù di un anno , con il coito libe r o nel periodo pre111 f> truale, e oltanto modificando la co tiluzione con cure. adatte si ebbe i11 tale 11eriodo la f econdazio1la, e la J)rocreazione di fcn1n1in~. Il ·eco11uo caso invece riguarda una donna a costituzione tliaJ neLraln1ente oppo ta a quPlla presentala clalla l~ r1r)1a . (Costitt1zione 111a rcata m enle anaboli ca). In qu~sta . econda donna con cara li er i co .. t it lizio na li differ enti , differen1e si n1o. tra l 'n ttitt1din e alla feconda zione, clifferen te la tPnden1a - = pontar1 ea ~'llla ,procreazione del se .. o. Tn que. ta difatti nelle gravidanze f-11ont anee. pre ·ed ~nti all' esperimen to .~ i ebbe ~en1pre I)roc reazio11e di femmine. 1 el t ental ivo di a' er i11a scì1io col coito libero n el periodo tardivo po t-me ·truale, non i ebbe ma i la fecond azio nP, ri11etendo 1'e perimento an c h e l1er più di un anno, e soltanto modifì cando la rostituzio11e con cure adatte , si ebbe anch e qui , co] coito tardivo la fecon clazione e la pìfocrC<lzione del .. e. ·o n1a8cl1ile. Si crome gli id enti ci risultati si ebbero co-.: 1a n Lemente in lutt i g·li a ltri e perimenti da T11e e. erruiti , (circa 150 fìno ad ogo-i), è g iu to pe11sa re ch e nulla ~i debba riferire al caso, n1:i a co11dizioni co la11ti. cl1 e a mjo parere assu111ono si~n ifi cato di Yere leggi. Grande in1portanza inoltre deve attribuirsi ai rnie i esp erin1enli , e 11011 soltanto, perch è han110 r l1iarilo gli elen1enti necessari pc r ottener ll Yoln11l arian1e11te la solu1ione del fenon1eno , 111a a n cl1 e percl1è inte re::;sano la in edicina per la eh iarifì caz.i.on e. di al Vri problen1i , tra i quali l1 uelli t~i guarda11 ti la costituzion e or.g anica in dividua] e. Di fatti e si esperirn~11ti n el te·m po st esso ch e 11ann o ~11rr1 o~t r1to 1'influenza dell a co ·titt1zio11e ulla gene,~ i dell ' i.1nportante feno111eno, ch e ri g u-arda ì 'individuo e la specie, J1a 11110 lne ~o in evid enza altro criterio di gr ande importan za: i I criterio cioè di con1e il fe11o n1eno del del e rn1ini mo del sesso spesso pos· 1

~a

riuscire di utiJitit per c l1iarire e comprender e m eglio le condizior1 i costituzionali di una data persona.. E siccome oggi i fenomeni bioJoo-ici pecie n el can1po della medicina, tutti 'indagano su base costitu zion.aJi ::;tica oQ"Ili in• ' Q dagine che t ende a cl1ia rire la qualità costituzion ale de Il 'individuo, rleve e ~ere apprezzata ed utilizzata; e se ~i ,,ari c rite ri per studiare e t 11iarire Ja costitu zione o r(}'anica individuale ) Cl al criterio, cioè antropo111etrico, ne11ro egetativo, f'Jldocrino ecc. oggi i po l!'à aggiu11gere altro c riterio, il criterio e.... uale, es o non deve es~ere disco11osciuto , n1a :1tilizz:1lo, g iacch è spes~o capita ch e il c riterio i1iù importante per de·· r idere e chiarire meglio il problema della cost ituzion e organica intlividnale , è il criterio del deter111inisn10 d el .. e so.

L'A. i11ette i11 rili evo l ' irr1por1anza della co, titu zion e org·anica i11di v iduale s ull a genesi d ei fcn omeni vitali. Jliferi ce i uoi "'tu di riguardJ.nti uno d ei più intere .. fln ti fen omen i vitali , il fenom en o del determin i n10 del .. es o, e i ri ultati ottenuti, c li <:' con l'errt1ano ancl1e i11 c1ue Lo fenomeno l 'i111 porla n1.a tle Ila c o~t it t1zi o ne .. t1l determinis1110 del es o. Rammentiamo l 'Importante pubblicazione:

.

Dott. W. SPIELMEYER 1-'ro f essore all'Università di Monaco di Baviiera

Manuale di tecnica per la ricerca microscopica del sistema nervoso Quarta edizione tedesca, accresciuta Traduzi,one ita.1. del Dott. Cuglielmo Lippl Frt:ocesconi Assist. Cl inica Neurops·ichiatrica della R. Univ. di Piea

c.

con Prefazione del prof. B. Pelli4'zi Oirett. R. Clinica Neuropsichiatrica dell'Univ. di Pisa

Riportiamo l'Indice dei capitoli : [. DEI PRINCIPll DELLA cor.ORAZIONE E BEI METODI ELETTlVI fil COLORAZIONE, pagg. 1 a 13. - II. SCOPI E METODI DELLA RICERCA MIC'ROSCOPTCA DEL SISTEMA NERVOSO; paigg. 14 a. 31. - III. LA FISSAZIONE. pagg. 32 a 43. - IV. L 'INCLUSIONE E IL TAGLIO, pagg. 44 a 59. v. QUADRI D't~SllEME, pagg. 60 a 71. - VI. LA MESSA IN EVIDENZA DELLE CELC. ULE NERVOSE, pagg. 72 a 84. - VII. LA MBSSA IN BVlDENZ..\ DELLEl NEUROFIBRILLE E DEI CILINDRASSI, pagg. 85 a 100. - VIII. LA MESSA IN EVIDENZA DELLE GUAINE MIELINICRE, pagg. 101 a 116. IX. LA MESSA I~ EVIDENZA DELLA NEVROGLIA, pagg. 117 a 140. X. LA MESSA IN l'!lVIDENZA JlI SOSTANZE Dl DISFACIMENTO E DI DEP0Si21IONE, pagg. 141 a 157. - . XI. LA \i.ICERCA SUI VASI E SULLE MENINGI DEL SISTEMA NERV0t)0 CE!llTRALE, p·a g.g . 158 a 167. APPENDICE, I>agg. 168 a 16>. - XII. LA RICERCA DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO, pagg. 170 a 180. - XIII. LA DIMOSTi:l-.z!ONE DI ALCUNI MIC&ORGANlSMI PATOGENI, pagg. 181 a 192. - APPENDICE, pag. 193. - INDICE, pagg. 194 ·a 208. •

Volume in-16°, di pagg. VIII-208, nitLdamente stampato su carta ueo mano. Prezzo : in broohu.re L. 2 2 ; rilegato dn t ela con inscrizioni sul piano e sul dorèo, L. 28 1 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati, rispettivMDente, sole L. 1 8 e JJ. 2 4 , in porto f1 anoo. Inviare Vaglia. all'eòitore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Succursale diciotto. ROMA.


• 494

I

IL POLJ CLlNICO ))

OSSERVAZIONI CLINICHE (JsPEDALE

Cr, ILE 7

DI ABB.~ZIA.

Contributo clinico allo studio della sintonia patologica dell'addome destro in rapporto al vagotonismo del dott. SIL Vr\'.'10 BRA VET'fI. Medico primario, direttor e. ~ a diffusa conosce11za di cl1irurghi e di n1 e-

dici quel complesso di sintomi comitati riferibili a lesioni appendicolari, piloro-duodenali e colecistiche , ch e, .per il loro s tretto nesso fisi opatologico e patogenetico, tanto genialmente intuito e largan1ente di1no~trato dal Salieri . sono stati poi da questo A. riassunti nella sindrome g it1stamente e molto propriamente d efinita « sintonia patolog ica d ell 'addome d estro ». Il Sol ieri , pa rtito dalla fine osservazio11e di t1n chiaro rifl e so appendiculo-g astrico che si manifesta in lln .gra11 numero di pazienti dt1rante 1'appendicecton1ia irl rachia nestesia, ave ndo anch e constatato clinican1ente ed alla biopsia cl1e in un g ran numero di casi , insi: m e a lesioni funzionali od organic he a caricn '-' del tratto gast1·0 duodenale e della colecisti . presenti cont.em1)oranea111e nte o i1on nello s tesso soggetto, esistono o sono esis tite delle lesioni appendicolari talora in.anifec:;te. talora à e l tutto obsolete , ha messo rra di loro in relazione questi fatti Ad l1a ~piegato Ja concomitanza dell e ·pr edette lesioni , n o11 (: On una semplici~tica ragione di coinc id en za, ma con una bril lante concezione di dipende nza patogenetica . Il con cetto del Salieri è in ri asst1nto il eguente: co1ne una irritazione a r tifìciale e violenta eser citata durante }~operazione sull 'appe11dice d etermina in Yia riflessa tt1rbe ' 'asomotorie. secretorie e n1otrici a di1)e11denza ·yag ale .a carico d ello stomaco e del duodeno. non diversamente una tJualsia i flo gosi o irritazion e di orig in e j)atologica in sede appendicolare si riper c uote in molti casi sullo stomaco , sul duodeno . ed anche sulla Golecisti con graYi turbe de lle funzioni vasomotorie, secretorie e motrici di questi organi, donde l'insorgenza di perman enti sintomi fun zionali o di ulcer a piloro-duodenale o di cole1:istite o di colelitiasi talora cor1tem1)or a11ei, talora verificantesi nello stesso soggetto a distanza di t.en1po. Schematicamente si può dunque aver e la· seguente concatenazione di fat ti : irritazio11e appendicitica o comunque a ed e appendicolare - tra n1i sio11e di La]e sti1r1.olo patologico attraverso al plesso sotto-mucoso di Mei ssner e plesso rnioenterico di Auerbacl1 - nervi del

[AN~o

X.LI,

Xu~r.

13ì

111esenteriolo a1,pendicolare -- ))lesso mesenterico superiore - gangli celiaci - nervi intercostali - midollo spinale ai nt1clei del vag·o e al nervo vago; di qui , essendo il vago per lo stomaco e il duodeno nervo vasomotorio se. cretorio e motorio, turbe di ({Ueste funzioni con manifestazioni di dolore gastrico, gastros uccorrea , spasmi pilorici, ulcera .p ilorica o du.odenale, infine spasmi dello sfintere di Oddi. allo sbocco del colecloco, clonde alterazioni clell ' idraulica delle vie biliari con ·tutte le consegl1enze ch e in questa sede posso110 e soglio110 deri v-arne. Tale con cezio11e è stata 3uffra.gata da una messe d'innumeri osservazioni e din1ostrazioni cliniche e radiologicl1e --- c ht ci esirniamo dal riportare - ad OiJ)era cJel Soìieri e ;li a ltri chirurghi e radiologi italiani e stranieri. Si è \renuto jn tal modo in questi t1ltimi anni d elineando e .p recisando nelle sue linee fond am entali e incor1fondihili quella compie sa sindrome rilevabile in 1n olti 1:asi a carico dell' add onie destro la quale , per trovare a b·a se d el SllO movimento ·i nizial e e della sua evoluzi one una turba di quel la collegan za fi si ologica funzionale esis terlte attraverso cono~c iute Yie nerYose tra appendice, tralt0 J)iloro-dl1od enale e colecisti , è s lata felicemente r iassunta e definita n ella dizione cc sintorii(JI patologica debl'ad . I

dome destro

~>.

. A noi medici dell 'o lJedale di 'F'rJrlì è stato dato di poter seO'uire da vic in o l 'attività scie11tifica del Sa li eri ed abbiarrto '.l\ruto n1odo di po ter con statare Ja genialilà e la verità delle ' 'edute di qttest o A. . vi$itanclo. LUrando. segu endo fin nelle sale oper atorie e rivedendo a di slan za di tempo 11n gr ri n<le i1umero di malat i frequ entatori dei i1ostri Am})ulatori OspiLalieri. Ci è occorso cioè di 1)otere constatare ch e parecchi casi di d.is pe1)sie ~astriche iperacide, gastro-succorroiche . piloro- p·a stich e, ch e ce.rte sintomatologie colec·i stich e. ch e non rari casi di t1lcera pilorica o duodenale si accomJ)aO'navan o a lesiorli ap])P11dic it iche rilevabili e ppur non clinica m ente. talora solo radiolog ir.an1ente , talor:1 solo a ll 'a tto d ella biopsia . Abbiamo an ch e n oi visto m olti di 1uesti malati guarire dai loro disturb·i dopo la ._ erl1plice appendicect o1nia; in altri soggetti. :fa ]ungo ten1po curati per :--ole manifes tazioni appendicitich e croniche , abbiamo visto nonostante l 'appendicectomia insorgere ~intomatologie gastriche a tipo iperacido, oppure verificarsi ' 'eri e l1roprii fa tti ì1lcerativi gastro-duodenali o lesioni a carico dellH colecisti. Ne usciva cosi ribadito il con cetto del Salie ri .::he una lunga jrritazione partente dall'appendice può indurre uno stato duraturo di vagotoni m o digesti-


SE ZIONE PRATICA

' o, di rn eio1)ragia del ples.:o solare, con turbe delle fu11zioni ,·asomotorie, secr etorie e motrici piloro-duodc'n ali e colecistich e che possono ·p erdurare e nl agari insorg3 re an ch e dopo soppressa la primi ti va cau tia irritativa appendicolare, provocando a distanza di tem po que lle manifestazioni patolog ich e ch e soglio:p.o essere appunto fa cilitate da turbato Etato fun zion ale di questi org ani (ulcera 1)iloro-duodenale, colecistite_, colelitiasi). Ma un altro fatto ci è occorso di poter veri fi care ' tudiando questa categoria di pazienti e cioè la ,·eran1ente stretta relazion e intercorrente tra sin toni.a patologica dell ' cld ~lo me destro e ' ra.g otonism o. Al Solieri n on era sfuggita questa relazione ed in un su o scritto riferisce r l1e circa il 70 % di mal ati di S. P . Add . D . sono dei lon gilinei mi crosplancnici e ch e la qua i totalità sono dei \'agolabili ipertoni ci, vale a dire dei vagotonici . In acco rdo con Ja con cezione della S . P . Add. D . non pote•va infatti 111a.ncare q11esta con statazion e p oicb è è ovvio che debbano rise ntire delle conseguen ze di una irritazion e cl1e si riflet te in ultima anali si sul vago e iper via vagale maggiormente quei oggetti ch e costituzionalmente m ostran o app u11to delle turbe jn questo calr!po. Tal e fa ttore costituzion ale in ca. i d i sin to11i.1 , patologica dell 'addom e destro se1r1bra a n oi sia . tato t1n po' tra curat o da i ricercatori m edici e chirurgl1i che h anno portato le loro osservazioni. in questo campo. Noi , dalla diuturna o ser vazion e di n on pochi iii questi ammalati , abbiamo pot uto invece convincer ci, com e ~·i à il Soli eri , della in1portan z.1 es er1ziale cli que~ to fattore. Cosi abbiau10 co11stata to ch e u11 forte co11tingente di pazienti di sintonia patologica dell '.a ddome destro è dato da giovani tlonne ad abito astenico, stillerian o, con n ole talor a . })icca te di turbe end ocrine, eretistich e, ch e soffron o di malessere, di n au see, di lipo· ti111i e ·pecie prima delle regol~ pr esen tanti lieve bradicardia e J)ression e arteriosa rpiu t tosto bassa , in co1Lclusione con segni indubbi cl i vagotonismo . In ques ti casi è facile osser vare cl1e sintomatologie gas tro-duoden ali talora irr1 pon enti son o sosle1111te da fatti appendicolar i tanto lievi da rientrare quasi n €l campo O iologico; m a in q uesti sog·g·etti costituzion a]n1en te iperreoettivi ·e d atti a rispondere esao-erata111ente ad og·r1i stin1olo , l}a3tano una angolatura in una lunga a ppendice, d r,i copro liti , delle cibale ristagna11ti jJeriodicam ente per q ualch e giorno i1el lum e 3ppendicolar e, }Jerch è sian o provocate talora gravi t urbe funzionali a ca ri co dello stoI\1aco, del duodeno e eco11dari a111e nte dell a colec isti cori lutte qu ell e

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co11segu en ze vicine e lonta11e n el te1npo che n e possono derivare. Non si dica in questi casi ch e non s 'è trovato un substrato anatomo-.patologico atto a giustificare la sindron1 e e ~i p en si invece che, d.a ta la particolare Lara costituzionale , una cau sa minima pressoch è trascurabile è bastata a sc~tenarla ; d 'altronde Ttoi abbiamo visto sparire non i)och e di tali sintomatologie , in queLi soggetti, dopo a sportata un 'appendice anrorch è priva di ver e e proprie lesionj anatomo~ ~atologich e macroscopich e dei suoi tessuti. l 1er::. ltro più ' 'olte abbia mo vi to ritornare a llOi dopo 1'ap1)e11dicecto111ia taluno di questi tara ti costituzion almente accu sando an cora di~ turbi n1aga ri aggravati - simili a quelli e isten ti an teriormente all 'a;ppe11dicect omia. In q uesti soggetti. , quando n o n abbian o m ostrato alla biop sia flogosi periviscerali p eritoniticb e o fatti aderen ziali o plich e peritoneali abnormi , lo stato vag otonico costituzionale esacerbato dalla pregressa· irritazione appendicolare o un par ticolare stat o di m eiopragia del plesso solare - sempre da quella jrritazion e indotta e perdurante an ch e dopo l 'ap pendicectomia , è la cau a del protrarsi e dell 'ag·g rl varsj dei disturhi. Questi soggetti n on ' 1anno abb1ndonati com e abbiamo visto fa re da qu alcl1e n1edico t:urante - solo p er il fatto ch e oramai sono ·La ti a.ppendicectomizzati , ma va11n o invece studiati , seguìti , curati. _.\Lbi.am o potuto infatti avere la soddisfazio11e di veder gu arire questi 1rtalati dopo una assidua tera pia r icostituente gen erale, sedativa, diretta altresì alla e]jminai' ion e di ogni stimolo a bn orme a sede ileocecale, e principalmente antivagale. Queste osservazioni ch e abb·iam o rip ortato ci ::;embran o vieppiù conferm.are anzichè infir1nare, come vorrebb ero alcuni, la teoria del riflesso n eurogeno posta dal Solieri a base della ~ua S. P . Add . D. e ci semb·ran o altresì utili a porre in n1aggio re risalto l 'individualità , la i1eculiarità dell a indrome dal Salieri clescritta. In questi ultimi tempi , da parte di var1 A. , :i è accumun:1ta ed inclusa la S. P. Add . D . 11elle e( periyj sceriti adesive addominali n, n elle cc sindromi digestive cron ich e del! 'addome destr o », n elle « sindron1i assoc iate dell ' addom e de . . tro », processi n1orb·osi in cui a base della relazione ed interdipendenz.a ch e suol passar€ tra ap1p endicite. ulcera piJoro-duodenale-co]eci, tite, è stato m esso un fatto re fl ogistico propag·a Lo per via diret la o in direlta da ll 'appen~ clice al pilor o e duoden o ed alla colecisti . L 'e~ i tenza, l 'irrtportan za ca1)'i l.ale del riflesso ner YO!'O. cl1e caratterizza la sindron1e del Salieri , acqt1i ta p ertar1to n otevolissi ma evide11za quan -


49G

cc JL

POl. J C.:Ll~ I CO

do e 11 Lri n el c;a ru 1)0 della sin Lonia patologica dell 'addon1e de tru ur1a pa rticolare 11ota di tar a neuro1)atica i11 g·en ere e dj costitt1zione vagotonica in j ~pecie . P r· siarrto in 1nolti di tiuesti casi osservare - corrLe abbiamo riferito ch e non solo non e i ton.o a lla ])iopsia fatti flo g i tici o a dere nziali o J)]ich e l)eritoneali ahnor. mi, ma 111an cano lesio11 i an aLon10-.patologiche 1nacro co1)ich e a carico dei tessuti d eJl 'ap11endice, ch e peraltro i trova o 11·i ù ]ung·a della 11orma , con qualch e an golatura n el ·u o a e o contenen te co p roli ti o sciba1 e fecali di r ecen Le formaz ione; e1Jpure è u gualn1 e11te in atto u11a, talora, impone11te sintomatoloaia ~ ' ])ilor o- duodenale o colecisli ca. cl1 e si ve de i)arire n on appena tolta l 'appe11dice . A J1 oi .1ppare in questi casi di ger1erico er etis rr10 n er voso. di labile lon o vagale, innalzar si a più alta eviden za, b a len ar e di ;i_)iù vivida luce quel rifles o n ervoso ch e collega , si11tonizza la funzione ileo-cecale con la fu11 zione piloro-duodenale e ch e una lie,-e abnorme eccitazione ·vale - in c1ueste ]Jarticolari dimo tr.a tiYe contin.g·e11ze - a profondamente turbare. P er ciò cr ediau1o o PJ?Ort u n0 rife1 ire u11 ca . . o a n oi occor so n ell 'Os1)edale di Dovadola , il qt1ale per I 'impone nte sintc>matologia clinica pres·entata e per il lusin ghi ero ~i s ul tato terapeutico con seguito ci è ap par so di1nostrativo a confern1a dell e osservazioni e d ell e considerazioni ch e abbiamo esposte. Si tratt a di una n1011 aca in ~ervizio a]l 'os1)eflale. Suor M.; nala con parlo e11tocico ei a l11aflre cont aclina, ha trascor so i su oj prin1i. anni n ella libern campagna n on anda11do 11 e1)pure soggett a all e co111uni n1alattie dell 'infa11zin. 'Il 'epoca cle11 a pubertà si trasferì j11 città erl att ese a laYori di sar t oria; meslruat a al quj ncljcesimo anno, ebbe poi corsi piuttosto scarsi e rilar<iati , sp es o accompag·11antisi a cefal ea, nau ea, lipotim1 a: in questo period o ebbe p ure a notnre un a certa irri tabilità 11ervosa e l'inizio cli una persjstente sti lich ezza ch e u on trovava giova111ento n ei cornuni rin1 edi proYa ti. Fattasi nionaca a 19 anni ha notato, Yi,e11(lO e operando in istret la cornunità collegiale, accrescersi la sua irritabilità nerYosa gen erica ed è a11 clata soggetta circa due anni or ·on o a turbe gastricl1e rlispeptiche a tipo iperacido non megliQ d efinite e ch e cedetter o quasi co1n11Ie tamen:te dopo cinq11e o ei n1esi di cura a base cli alcnl i11i . t st ala poi cliscretame11te bene fino a quattro o cinque mesi or sono. Ha ora 23 anni. In relazio11e ai di sturbi cl1e l 'l1a11n o condotta a noi, riferisce cl1e quattro o cinque n1esi fa, clopo aver sul)ì lo i111 forte trau111a' 1norale, h a co111incjato cli nuoYo ad accusare· in torni di dispepsia gas1rica ÌJ)eracid a, stiticl1ezza acce nt11ata, momenti di lato an io o con se11sazioni spiacevo] i :Jlla regione precordiale e talora en o cli carclio1)aln1 0 o cli arresto flei l)attiti car(li aci. 111 segt1jto riferi ce cli aYer YPclul o progre ~i varnente accen tuar i i uoi cli turlli . pecie quelli n carico rlell o . ton1aco: 1>r11ciori c1>ig·astri ci (lopo

»

[ •.\.NNO

XLI, N

!\l. 13 ~

l 'ing~s.tio11~ .di ciJJi piccanti, senso di pirosi e rig urg1t1 ac1d1 due o tre ore dopo i pasti, dolori a~la . regione epigastrica, senso di guazza1nento r1fer1to allo stomaco il mattino a digiuno . Suc<;essivamente s'è pure accorta di saltuari dolori a sede appendicolare ed è stata a poco a poco costretta - accentuandosi i disturbi gastrici - a riduE_si a una dieta di solo latte e min estri11e. In ques li ultimi t empi sono insorti pure vomiti mattutini cl1e si ripet ono poi spesso all'i11gestione n11ch e dj soli liquidi e si acco1npag11ano a sen so rli forte acidità e .di vivo bruciore i11 O'Ola e lu11go 1;esofago. Con quesla ormai in1pone1~te si11tom atologia la ,Su ora si prese11ta finalme11te a noi: è climag·rila in pochi m esi di circa otto cl1ili · ap' 11ar e sofferente e pallida. All'esame obbiet t i vo : lievissi111a micropoliadenia diffusa, nulla a carico della pelle e delle mucose vis~bili, ling u a leggermente i111pania ta; nulla a carico d ell 'apparato respiratorio e del sistema urogenitale. _A. carico d el circolo si rivela __,. si sottoabit11ale bradicardia linea ques to particolare con accessi di lieve aritmia. A carico del sistema JJervoso i nota 1.ieve st a to di e re tis111 0 ge11erico, senso esagerato d1 apprensione e di preoccupazioJle durante l 'interrogatorio e ]a visita tremor e •~Ile <lita. d~lle :n.;tani ad. arti. superiori est esi, pronlezza de1 r1fless1 rotule1, d1minuzione d el riflesso congiu:citiv~le. e. faring·eo. A cari co degli organi acldonunal1 s1 riscontra fegato e mjlza n ei limiti· 11ulla agli organi del piccolo b aci110 ; i1ella region~ appendicolar e si risveglia con la palpazion e un a cert a d olorabilità n on i11 tutti i momen1 i spiccata; alla regione epigastrica jnvece, un JJOCO a d cslra della linea n1e<liana a circa lre cli1 a trasver se sotto l 'arcata cos tale si risveglia u11 ctolore discr e tamente accentuat o presente talora an cl1e sponlan ean1ente. Ripetu ti esami radiologici Cl ell 'apparato digerente mostrano ip.er ci nesi gas trica~ accentuati sp asmi pilorici, n essu n segn o apprezzabile di ulcera gas trica o duodenale; a carico d el! 'appendice un non cos lante riempime nto d el suo lurne nei vari esami. Gli esarni di laboratorio praticati 11anno mostrat o quanto segu e: qrine, nulla clj patologico; f eci, scibale formale, dure, secch e, a ei1za di san g·u e occult o; esam e ematologi co: glob11li rossi 3. 250.000, globuli bianchi 6800 per mmc.; em oglobina, 60 %; tasso globulare emog lob inico, 0 ,90; formula leucocitariri , normale; R .. W. n eg·a tiva ; glicemia O, 76 per mille; azoteniia 0,30 p er 1nille. L'esame del succo gastrico~ .m ostr a prese11za al)bond ante di acino cloridrico liber o, acidità t otale, 2,30 per mille, J 1on sang11e (not ar e la differ enza dal r epe.r to che Sl1ole aversi n elle sindro111 i isterich e n elle quali esiste in genere ipoacidità). La p r essione arteriosa è p iuttos to bassa: M 115 nlm. di Hg. Alcune prol'iJ fa rmaco-dinamiclie eseguite mostrano m a11cato allar ga1nento delle pupille mediante l 'adrenalina ( i restringono dopo l 'espirazion e, segno di Sa111oggi). Glicosuria alimentare Jieve con l'adrena1i na; alti eccessi secr etori con la pilocarpina. Si pone diagnosi cli dispep sia ipercJoridrica e s1)asmi pilorici in soggetto vago tonico con probabile apper1dicite cr onica. Peraltro, nonost a11te la IJegatività d ell 'esan1e radiologico e della ricerca del san gu e occulto n elle feci, con statan clo ch e la sintom a tologia d ella nostra ir1ferm a - specie il dolore epigastrico e il Yo1nito - n on cerle ch e li1nitatament e, pur avenrlol a sottopost a a un severo


(ANNO

XLI,

~ Ci\ f .

13]

Tegime diete lico e 1nedicamentoso, tra cui anch e un congruo trattamento a base di iniezioni di Gasterase, 11011 sap piamo vincere il sosp etto d el 1'esis ten za di un fatto ttlcerativo gastrico o duodenale. Sol to1)011 i amo cos1 il caso al parer e del cl1irurgo d ell 'Osp ecl ale, il d otl. Emiliani , otlimo allievo d el olieri. Dopo u11 ud a tto p erio(lo di os er vazion e, p erdu ' ando la s i11 lon1atol ogia d escri Lta, i1el co11ferm a lo r agio11evole so p e llo di un ' ul cera gas trica o duod e11ale, i ri olve di 1)roced ere all 'atlo opcra Lorio, C' lli ;:i sis tia1110 p er so11alm ente. IJ1 11ar co i e ter ea vie1t praticalo il Lag lio lupar o lo111ico cl ell 'addo rne cle tro d el Solieri . i esplor a la j)ri111a l a r egio11e j)eo-r.ecale: p eriLon eo parie tale e viscerale d el Lutto norma le , li scio , luce nte. o ttile, en za ad er e11ze o plich e abnor111i ; l appendice aJ)j)are di a })etto mélcr oscopico n or 111aJe: fuorch è n ella lung h ezza e11e i ri contra p oi e~se re <li qua i 12 cenl irn e tri ; dire tta Yer so : in i!' I ra e t11t po ' i11 allo. È m obile, m a pre enla un a fl essura a1tgola rc n el u o a se. Ij'acil1nen te e lrj n seca la pre e nla 11el suo lume quattro corpiciattoli c11e ~ i ri co 11 lra n o IJOi e ser e costituiti rla piccol e ~cibal e f ecali ch e p er il lor o asp etto, l a lor o con formazion e e con is le11za appaiono aver ri t agn a lo n el lume appendi colar e p ar ecchi giorni. E seguit a I 'a ppendicec lon1i a i proced e alla accura ta esp1 or nzi<•ne d e ll o :; to1naco, <l el <.it1od en o e clellc:t col cc. i li : an c h e qt1i ier osa 1)arie ta le e v iscerale del tut lo 11or1nale, assen za a solut a rli fatti ad cr c11 zia li , di plich e o di lega1ne11ti abnormi ; n on si apprezzan o , per qua nto accura la m ente ricer cati , segr1i di fatti ulcer a tiv i a carico d elle p a r e li gas lric h e, d el tra tto pilorico, d el duode110 . ol am en le a tra tti si rile, a n o d elle forti onde JJeri st altich e " µa n1i <l e i tra tto pilor o-duod en al e. L a ci stifell ea a ppare d el l u lto n ormale n ell 'asp e tlo, n ella JJO:--il i01te, n el lél m obilità. Rim e, si i visceri in cavità , , i proced e a Jl n ulura d ella ferita lapar ot omica . _ e lla no ~ tra inferma i1on esisteYano dunqu e quelle le. ioni or ganich e d ello stomaco e d el duod en o ch e i1o i a evam o sosp e tt<l1 e. Pote1l1n10 solo ri Levar e u11a esager a ta p erist alsi d ella m u scola tur a g a lrica e forti s11asmi piloro-duode11ali , c he d el r es to er a110 già stati controllati radiologica1nente. A carj co n ell ' appe ndice n on esi st evano veri e proJ.Jri fa tti infiamm atori macroscopici , ma sol o un 'esager a ta lt1ngh ezza d ell 'or g an o, u11a angolatura 11el u o a e e l a presen za 11el u o lume d i fe1 ·i d a ccua lch e lemJJO ristag n a n Li. è all 'appen d icl' . nè> a l lra llo f)ilor o-d uod en ale , n è alla cole.r i ::-. tj alcu!l segn o di p eriviscerite, di l egamenti o di plich e aJ)n ormi. Non ci siamo affa llo m eravig li ati rli ta le r eperto n egativo: evidentem ente l ,impo11enl e, g r ave sinto1na tolog ia clinica costituit(•. i n ell a p aziente er a cli orig ine fun zion ale, proYOca la i11 via vagal e riflessa - in sogge l lo appunto spiccat am ente vagotonico d a irritazioni p arln11li d a u11a uppendice l a quale p er esser e esag e r\ tlarne n Le lunga ed an gol at a si f acevu ricettacolo di ina leria li fecali ch e so·g gior11ando p er trop1>0 Lempo 11 eJ su o lun1e no11 potevano n on dive11ire cau sa <li p er sis le nte irritazio·n e p at olog ica. Abbiam o p ot11 lo così precisar e la nostra diag nosi : d isp ep s ia gas trica iper acida, con sp asmi piloro<l u oden aJ i i11 soggetlo spiccat am en le vago tonico ])Orla tore di l esioni a ppe ndicolari di m odica en l i tà ; ur10 d ei casi più dimostrativi di S. P . Add. D. L ·a p perLdicect omia n or1 a r ebbe m an ca lo di avvalor a rP il 110 • t ro clia g n o~ l ico. 1

1

49ì

SE ZIONE PRATJ C:\

Il d ecorso pos t-op er a torio della nostra inferm~ r s ta to d ei pi l.1 normali , j} risultato conseguito d ei più lusinghieri. Già dopo la prima settimana d all 'operazione la paziente ha vis to cessare del I u I lo i suoi vo111iti, la pirosi, il dolore epigastrico , 1:1 n1olestia i11 se<le appe11di c0Jar e. Raggiurita l)OÌ i1; ul diet a pressocl1è i1or111ale , ha constatato con ~o!ìWi sfaziona un comple to 1nutismo di quella sin1Of\1U t~ogia ch e tanto l 'aveva disturbata. A un 1 11e~ 91·n1ai <lopo l 'intervento, J1oi abbiamo altresì <isserva to u11 lieve migliorame11to d ei sintomi bradi cardici e la scomparsa d egli accessi di aritmia . Perdura solo ur1 certo g·r ado cli stitich ezza a tipo s pas lico, .ch e ci siamo proposti di curare e corr egger e in un collo stato vagoto11jco d ella paziente 11ella sp eranza di riuscire a d e ita rle le manife" tazioni morbose su ccessive d elJa s indrome, che i1 on rare volte ci occorre di ved er con sociate nel tempo, ancorch è si a tat a elimin a la con l a appen clicect omi a l a cau ~ a ini zial e.

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** C.r ediam o ch e il ca so occorso alla Il ostra os·er azione .appaia così di1no. trativo da no11 aver bisogno di con1n1 en ti. Ci prer11e solo di far ril eva re co111 e ne l nostro soggetto a fon rlam enLale cos titu zion e vago tonica (ricorda la hradicarclia, la b assa pressione arteriosa , il ri sultalo di a lc un e prove farmaco-dinamie;h e) fosse b a. tat a un a lieve m a eontirtua eccitazion e partente d all ' appendice (ris tagno di feci al di là di una fle ·ura) a pro vocare in via rifle sa 'a aa le una <lisi n tonizzazio11e LI a funzion e il eorec:a le e fun zio11e pilor o duude11ale , ch e er a va]~a a scaten ar e così g ravi turbe ] a far sosp etta re la 1)r eser1za di fa tti ulcerativi. No11 è a dire !JOÌ quanto n el caso tra ttato la spi ccata cos tituzio ne vag·oto11ica valga a far risaltare e a far b en e i11dividuata la capitale impo rtanza di qt1el fattore , di quel rifl e;:;so nervoso cl1e caratterizza pa.togen etican1 ente Ja sinto11ia patologica d ell 'addom e d estro. ~-e1 no tro sog·getto infatti n on olo n1ancava ng·ni egn o di p·eriv iscerite, di ad er en ze , i11 una pa rola di fl ogosi r ecenti o r en1ote , nta - a n ch e :). carico d ell 'a ppen clice - n on si poteva rilevare cl1e lln e agerato ri.. lag no fe cale; causa que La di irritazioni, di li 0vi le ioni dell 'orga n o , cl1 e solo t1n tt1rbat o lono d el istem a n e r voso vege la tivn 1)ot eva, ed aYeva e ffettivam ente po tuto , innalzare al va lor e di tim o] i patolog ir i: riflesso esserizi(J)ln1en.te

riervoso cl·unqu,e, non p ropa,gazion e per <J u,alsiaisi via di fatti f logisliciJ. I r1 riassunto cr ediamo perta11 t.o di poter ri1

badire alcune con clusi on i g'ià a ffer1n a le dal Soli cri: I ) La S . P. Add. D. ~ indron1 e d e] Solieri - è una e11tità n o ologica a sè s ta11te b e11 prec i ata e indi,ridualizzabil a fo11damento d ella qua le ta u11 c hiaro r i fle .. ..,o n crYoso ~ i11 1 o 0


498

« IL POLI CLlNICO »

nizzante la funzione ileo-cecale e la fu11zi one piloro-du odenale. 2) La S. P. Add. D. è in n1oltissimi casi in istretto rapporto con una costitµzione vag otonica.. 3) Uno spiccato vagotonismo mette in particolare rilievo e talora senz 'altro dimostra Ja importanza essenziale del fattore nervoso n ella S. P. Add. D. e rende maggiormente e\1idente i] distacco fondamentale - specie per quel ch e riguarda. la patogenesi - che intercede tra questa sindrome e le sindromi aderenzjali p eritoneali. Per quel che concerne p·i ù da vicino il campo medico ci permetti.arr10 concludere, con un a esortazione allo studio, a ccur;:ito di questo genere di a mmalati, anche e principalmente per quanto si riferisce a eve ntuali turbe costituzionali, onde concorrere con una pronta adeg uata ter~pia , se non sen1pre ad evitare atti operatori, a rendere meno gravi quelle conseguenze che dal patologico stato costituzionale ' 'ediamo spesso derivare e a moderare quell e n1anifestazioni morbose clte, pu1· dopo l 'elimi11azione chirurgica d el primurn movens, possono perdurare e talora evolver e aggravandosi , dominate come sono dall 'alterato stato del sistema n ervoso che g overrta la vita vegetativa. · PtIASSlJNTO. Pticordata la teoria patogen etica di rifle ~o nervoso che sta a base della sindrom e dal oJieri definita cc sintonia patologica d ell ' addom e destro n, l 'A. ipone in particolar e evidenza i rapporti ch e intercorrono tra detta sindrom e e ]a costituzione vagotonica e riferisce un ca. o dimostra tivo in prop·o sito. Conclude , per le osservazioni fatte, rib.adc ndo il concetto d ella individualità della S. P . Add. D. e sostien e ch e uno spiccato vagotonismo m ette in particolare rilievo l 'importan zL1 essen ziale del riflesso nervoso quale fattore pa~ogenetico della sindrome stessa. Afferma infine ch e in presenza di tali sin dro1ni è doveroso per il m edico ricer care eventuaJi turbe del sistem a n ervoso ' regetativo con particolare riguardo al vagotoni sn10 e instituire in tale campo una fl'r onta a d eg· uata terapia, tutt 'a ltro che trascurabile, per la guarigion e d efi11itiva d el malato. BIBLIOGRA F I_I\ .

S.

SoL1 i.;n1 .

Sc r i tl i

sull 'addom e d estr o.

Capp elli ,

Bolog n a, 1933. l .AIGNEL-LAVASTJNE. L a vag oto n ia d ig estiva.

Laboratori Clin ., 1933.

Ann.ali

Citàti dal

[ANNO

S o L1En1:

N.

LEOTTA.

XLI, NuM. 13)

Sinrlro1ni associate

dell'addome d estro. Arch . .Soc . It. di .Chir. ,' 1931

e Forze Sanitarie, 1933.

R. PA0Lucc1. L'assocìazìone morbosa dell'appendicite con l ' ulce r a gastro-duodenale e la colecistite. Forze Sanitarie, 1932. 1\1. LoRETI. Il dolore epigaslrico nell'(])ppendicite ed ; l riflesso appendiculo-gastrico ecc. Policlinico,

1931 . Nl . BUFANO. Contributo alla conoscenza delle sind romi ecc . Riforma Medica, 1931.

SUNTI E RASSEGNE. TISIOLOGIA. Le basi teorico-sperimentali della '' Prova della reazione emoclasica da insuffla· zione '' per determinare la sospensione del Pnx terapeutico nella tbc. polmona1·~. (M. MAZZE TTI . Croce Rossa, gen11aio 1934J. Avezzù e Boggian hanno n1esso in evide11za il verificarsi di uno shoc emoclasico nei n1 ornenti immediatamente segue11ti al riforn.ime11Lo g assoso nel pneumotorace terapeutico r er tuber colosi polmonare. L 'A. in seguito a numerose ricerche ha potuto stabilire che il riforni1nento gassoso nel pnx tera:peutico per tbc . polmonare, in alcu11i casi dà luog o alla crisi em ocl asica, m entre il} altri non provoca n essuna ntodificazione vascolo-sanguigna. Questa seconda evenienza si ha in soggetti portatori di pnx terapeutico i quali presenta.110 una guarigione clinica o nei quali la sacca i:)neumotoracica non ha una azione compressiva dirett.a sopra la lesione polmonare. Si domanda l 'A. quale può essere la patogen esi della R. E. da rifornimento nel pnx per Lbc. polmonare, se cioè essa r eazione è uno ·l1oc specifico simile a quello che negli stessi individui si può provo,care con iniezione di tubercolina (D'Amato), oppure è do,, uta a cau e diverse, come sost.anze proteiche aspecificl1e d el focolaio polmonare , o a stimoli sul sistema n ervoso autonomo da parte del g as introd otto . L'A. ha eseguito r icerche in proposito sopra dieci individui portatori di pnx terapeutico per tbc. polmonare nei quali la ricer ca clella R. E. da rifornimento era st.ata positiva. l'raticò in tali soggel li una iniezione di tuber colina cJ1e in tutti i casi diede luogo a una chiara cri ~i emoclasica. Invece in essi l 'introduzio11e TJer via ria rc nterale di due cc. di siero di cavall o no11 died e luogo a d alcuno shoc em o1clasico , ma solo a leu cocitosi n etta. Da questi e da a ltri fatti basati su ricer cl1e di altri AA. , il nostro conclude ch e iano soltanto i prodotti specifici della n ecrosi dei tessuti colpiti dal proc esso tub·e rcolare, i quali _ spremuti dai <'olla sso de] polm on e, ' 'engono 1


: AN NO

XLI , Nu i'.\t. 13]

SEZIO~E

n1essi in circolazione e provocano uno sl1oc emoclasico specifico. Quindi lo scatenarsi dello shoc emoclasico per l 'insufflazione gassosa indica l 'esistenza di prodotti necrotici a livello del fo colaio polmonare , il che fa pensare ad una attivi tà del pro.cesso specifico. È quindi necessario, in tali casi, continuare il pnx. Invece. una inancata R. E. da insufflazio11e sta ad indicare che il collasso polrnonare 11on J)rovoca immissione in circolo di veleni tbc. Ciò può accadere in due circost anze: o a livello del focolaio polmonare non vi sono prodotti necrotici specifici oppure sono isolati bene dal tessuto di reazione fibrosa; ovvero la spremitura di veleni tbc . non ha luogo perchè l 'azione del collas::;o non si verifica sulle zo11 e malate , troppo lontane. In entrambi i casi il pnx non ba ra crio11 d ' e ~ ­ sere. Nel primo caso perchè si deve su.pporre avvenuta la guarigione delle lesion i ; n el seco11do perchè è ineffi cace. L' A. ha indagato e sta indagand o alacremente se questi presupposti teori co- peri111e11tali abbiano una corrispondenza nella pratica € riferisce che i prinu ri sultati di queste ricer·che Io h ann o in coraggiato a pro:eguire le indagini. f' in d'ora però si dichiara convinto che la prova della crisi emo c la ~ ica post-rifor11imento possa e debba entrare nella pratica corrente, tra g li elem enti che servono a deler1nin a re la -sospensione del 1J11x terapeutico n ella tbc . polmonare. V1cENTINI.

Il valore dell'aleooJizzazione del nervo t·renico nella eura della tubercolosi polmo· nare. (D. M1CHETT1. Rivista :l i /)atol ogia e Clinica della 1'ubercolosi, febbraio 1934). La frenicec tomia è oper1lione mirabile quando è coronata da piecto succe::;so, ma presenta inconvenienti seri quando fallisce al suo scopo, poich è J'exeresi del n. fre nico è intervent0 ·definitivo che paralizza il di.a f ramn1a e n e provoca atro fi a rapida. È perciò da raccomandarsi di procedere alla ope razione :-l i Felix solo dopo aver vagliato il più esattamente possibile le "indicazioni e le contro-i11dicazioni . Ma p urtroippo molte volte si è .ctndati incontro a di. illu . . ioni perch è la pressio.ne dell 'azio1I<e della fren icectomia è spesso assai jncerta e falla ce. L 'alcoolizzazione del n. fr enico permette cli -saggiare l 'aziorte della paralisi J el diaframm a in tutti i casi , n ei quali essa è indicata sì , ma il cui effetto sarà incerto per Ja n atura delle lesioni, per la loro l)Osizione topografica per 1o stato del polmo1i.e co11trolaterale . Questo a ccadrà nei casi seguenti: I) caverna isolata dell 'apice; 2) les ioni ulcerati.ve cronich e situate n ella metà superio re ,iel polmone e di caverne cj rcondate da I es 1tto t !.l.b et\"'ola re scle1

PRATICA

499

rotico ; 3) esi .. tenza di una grande caYerna isol~ta che occUJpa tutto o parte ùel lobo superiore . In c1uesti casi il pnx. è o irrealizzabile o addirittura co11troindicato, :1isc11tibile la frenicect on1ia . Si saggerà perciò le conseg·11enze di questa inediante la alcoolizzazione del n . freulti111a • nico . Quattro evenie11ze possono ' 'eriflcarsi: I ) ef. ficacia completa dell 'i11tervento e. gua rig ione conseg uita con operazione facile e benigna ; 2) migli oramento delle le ·ioni , ;na ripresa della fu11zione del diaframma troppo precoce : è i1ecessario allora procedere alla exeresi o ad una nuo,'a alcoo lizzazion e ; 3) la retrazione cicatrizia.le si è arre tata prima 1 ii a rrivare alla chiusura delle caverne; ±) nessun risultato della fren ico-alcoolizzazione. L 'A. infine riferisce due casi particolarmente illu .. tratiYi , scelti tra i J.O studiati . VICENTINJ

L'elioterapia nella tubercolosi polmonare. (A. BoTTERO. ,4 rchivio rli Medicina e Chirurgia delle Op. ..t ntitbc. del Corri un e di Milano , fe bbraio 193.J. ). Di parate sono le opin ioni dei molti AA: cl1e h.a nno sperim·entato la elioterapia nella tbc. polmonare. Vi sono coloro ch e sono ass0Dutame.11te contrari perchè ritengono dannoso tal e m etodo di cura , coloro ch e gli negano ogni valore e quelli infine ch e pur avendone ritratto ottimi r isultati. consigliano la massima cautela nella scelta dei casi e n ella tecnica di esposizione. Seguendo una via d i n1ezzo si può dire che le forme polmo11ari Iievi le infiltrazioni discrete , possono trarre beneficio dalla eliotera.. pia , mentre le forme evolutive ed estensive rappresentano controindicazioni a ssolute. L 'A. ha curato con la elioterapia 26 malate di forme diverse di tbc. polmonare, in gra11 n1aggioranza bilaterali, che scarso vantaggio avevano r itratto dalla c ura sanatoriale. Contrariamente a qu3nlo si vuole fare d i solito , I' A. h a sempre eSiposto fin dalla prima seduta tutta la superficie del corpo ai raggi solari . Su tali pp. eseguì delle ricerche ematologich e : conta dei globuli rossi, dosaggio rl ella emoglobina, valore globulare , formula leucocitaria, indice nucleare, tasso g licemico . F ece anch e altre os ervazioni ~ulla pign1en tazione , .peso, ternperatura, tosse , e. pettorati. funzioni digestive, meslruazioni, co11dizioni polmo11ari e variazio,n i della irnag ine radiolog ica. Eg-li ha ottenuto una percentu ale di guarigioni del 7, 69 %, di miglioramenti del 50%: iJ 19, 24 % è rimasto stazionario e il 23 ,07 °,{, è pe·g giorato . l Tna prima importa1tte deduzione ch e trae l 'A. dr ll e stie ricerch e è che ·il tuber. della tbc . j)Olm o11are tollera m olto bene la cura de·] sole 1


500

cc I L

POLIC LT ~ J CO

p ·u rch è condotta con .JJrudenza. Egli non ha mai riscontrato emottisi gravi, n è poussées -evolutive, nè gravi eritemi. La pigmentazione apparve in n1odo v.a riabile secondo i sogg·etti ed in rapporto alle condizioni generali. Il miglioramento di queste era pure nlesso in evidenza dalle favorevol i modificazio·n i della crasi sanguigna (aumento degli eritrociti e del contenuto in emoglobina; spostamento ,·erso d estra della formula di Arnetl1). La temip eratura era influenzata fin dall 'inizio della cura: così in alcuni casi si aveva rapidamente la epiressia, in altri più lentamente ; nei malati invece nei quali le tossi11e m inavano l 'orga11ismo, fin dalle pri1n e esposizioni , si avevano elevazioni ter1nicl1e. La tosse fu difficilmente influenzata , me11tre l'espettorato diminuì sen sibilmente in alcuni malati ed in altri cessò del tutto. In alcuni malati vi fu un miglioramento n elle condizioni dell 'app·arato digerente. Aumento di peso vi fu solo verso la fine della cura , mentre n ei prin1 i ten1pi vi fu diminuzione imputabile alla copiosa sudorazio11e. La n1 uscola tura acquistò i11 tro fisn10 e tonicità. Il ritn10 mestruale alterato ritornò normale. Di poca entità furono le 1nodificazioni d ei fatti ascoltatori polmonari e del reperto radiologico. In nessun caso fu trovata albu111inuria. Il tasso g·licen1ico aumentò col migliorare delle condizioni gen erali e presentò differenze notevoli i11dividuali dopo la cura .

»

[ANNO "XLI, Nul\'1. 13]

ta110 di fronte a llo stirr1olo ii1suli nico esoge110 u11a più precoce ed intensa ipog·licemia, mettono poi rapidan1ente in azione gli ormoni eccito-catabolici a11tag·onisti dell 'i11sulina che fanno ·sì ch e la g licen1ia ritor11i in cifre i1ormali in un tempo quasi uguale a quelli de.Q·li in·:lividui sani. ..., · Nei tubercolotici con lesio11i poln1onari estese, g li t1rg·ani regolatori del rican1bio cte,g- 1i idrati di carbo11io diventa110 insufficienti : per cui il tasso gli·cemico n on si abbassa 11otevolmente. D 'altra parte per una meiopragia della n1itlollare e per u11 difetto della funzione glicogenolitica del fegato , n1ancano i fattori cui è devoluta la funzione di riportare alla norn1a il tasso glicemico. P er tutto ciò la i1poglicemia, se pur lieve, n on si corregg·e entro il tempo di durata riscontrato n ei controlli normali. Questa è l 'interpretazione data dall 'A. ai risultati del suo lavoro. Egli ritiene cl1e la prova d·ella ipoglice1nia provocata debba trovar posto accanto alle altre prove di sond aggio funzion ale proposte ed attu ate n ella tuber colosi polmonare. V1 CENTIN1. 1

RENI E VIE URINARIE.

1

VICENTINI·

La ipoglicemia insulinica nella tubercolosi polmonare. (G.

P E PE.

FoliJa ll11 edica , 15 m aggio 1933).

L' A. h a ricer cato il son1portame11to delle modificazioni della gli.cernia n ei tbc., dopo somministrazione di inst1lina. I malati sono stati distinti in due g·rup1)i : quelli con lesioni localizzate, apirettici e in buone condizioni gen erali e quelli con lesioni estese, febbrili , denutriti . La prova è stata eseguita al mattino a digiuno . Dopb il 1° prelevam ento di san gue l 'A. ha iniettato 20 unità di insulina .Lilly ed h a poi continuato i prelevamenti ogni 1/2 ora e per tre ore consecutive. La glicemia è stata es8t,auita col metodo di Hagedor11 e Jen se11. · Dalle s·ue esperienze ha dedotto ch e nella tbc. polmonare con lesioni loçalizzate e senza fenomeni di intqssicazio11e, la ipog licemia provocata con iniezione di insulina è più precoce a stabilirsi e più intensa ch e n on in individui normali ; invece nella tbc . poln1o·nare con lesioni estese e fenomeni di intossicazione, Ja ipoglicemia post-insulinica è più tardiva e men o intensa rispetto agli i11dividt1i normali. I tbc. co11 lesioni localizzate non hanno lesioni degli or gani endocrini , anzi sono degli ipersimpaticotonici e :perciò , mentre presen-

Rice1·che sugli antisettici urinari. e Lucrn DE ~'l.\~•]HE . 1innals de l'Institut Pasteur, agosto 1933) .

( D ANIEL B ovET

Gli AA. riferiscono di aver sperimentati i vari antisettici urinari per controllare la loro azione sul poter e battericida dell ' urina . Sono stati studiati in particolare l 'urotro·pina e i suoi derivati, e dettagliatan1ente : l 'esam etilen-tetrammina (urotropina), l 'iodo-metilato di esametilen-tetrammina (F 790), e lo iodo·etalonato di esan1etilen-tetrammina (F 789) . Gli a ltri derivati si sono mostra li o p·oco attivi. o trorp·po poco solubili, o tropp·o tossici. Tecnica delle esperienze. - Gli anim.a li di esperimento sono stati i conigli ; le sostanze sono state sommini stra te per via boccale e endovena. I risultati son o stati variabili . Molte possono essere. le cause d 'errore: 1) l 'uri11a può -essere naturalmente antisettica (ma ciò solo per Jo stafilococco, n on per il colibacillo); 2) n efriti preesistenti all 'esperi e1J za o dipendenti dalla sommi11istrazione dei farmaci, sia per la minore eliminazione dei farm aci, sia per la loro minore azione i11 ambiertte a l]j111ninoso; 3) l 'inten sità della diuresi: ±) la d~fferenza del pH delle urine. ·D opo somministrazione per via endovenosa di gr. 1 dei farm aci per I\.gr . di peso, si son o avuti i .;;eguer1ti risultati: Urotropina: azione sullo sta filococco 1 ora e 11n quarto, sul b . coli m ezz 'ora ; F 790 : azione sullo stafilococco 5 ore, sul b. coli 4 ore; IF 789 : ~1zione sullo stafilococco 7 ore, · sul b. coli 5 ore.

-


[ ..t\N~O

XL(, \l,;~f. 13 J

SEZIONE PRATI CA

Gli A/\. dicono cl1e, data I 'alcali11ità dell 'urina del coniglio, lo sperin1 entare su di es i costituisce una condizione sfavorevole per l'urotropina cl1e agisce solo in a1nbie11te acido n1a 1'a1 calinità dell 'urina si ritrova n1olto spe~5o r1elle af! f·ziorti urinarie. Dopo somministrazione per via boccale si sono avuti dei risultati molto irregolari; poichè le forti do i seznbrano agir male in rapporto delle n efriti cl1e determinano , le p1iccole in rapporto alla loro scarsissima concentrazio11e nelle urine. L'urina di conigli trattati co11 urotropina per os non si è n1ai i11ostrata antisettica , mentre quelle di conigli trattati con F 790 e F 789 nei casi più favore,'oli ~ i è n1ostrata antisettica con1e nei casi <li on1111ini ~ trazione endovena. Le dosi di urotropina so no state di gr. 2-4 })er Kgr. di peso; quel le di F 790 e F 7 9 di gr. 1-2 I)er l\.gr. di peso. In 'itro l ' urotropina si è mostrata pressocl1è inatti\1a ar1che a concentrazio11e del 2 % iu ai11biente con J)H di 7 o maggiore di 7. Lo F 790 è meno attivo rlell 'urotropina in a111bie11te n1olto acido, ma la CjU.a azione si })rolunga di più quar1do 1'ambie11te di,renta aJca Jino. L'azio11e del F 789 si è mostrata indipendente dall 'acidità e da ll 'alcalinità del mezzo, in rapporto ad una azione antisettica propria indi pendente dalla Jibernzione dell 'aldeide forn1ica. La lo... icità renal e è uguale per l 'urotropi11a e per lo 1E' 789 , si comincia ad avere leggera albuminuria e i primi sintomi di n efrite ron la somministrazione endovena di gr. 1 per Kg r. di peso. La tossicità generale i11vece i11entre rper l 'urolropina è di gr. 10 per via en dovenosa rper l\.gr. di peso, per lo ·F 789 è di gr. 2-3. Lo F 790 ha la s tessa I o sicità del 1 F 789 . Gli AA. concludono cl1e : 1) dei deriva ti della esam etilen-tetramm ina il più attivo è lo F 789; 2) lo 'r, 789 ha la s te a tossicità r enale clel l 'urotroJ)ina, una tossicità generale 3-4 volle n1aggiore; 3) lo ·F 789 per via endovenosa passa costanteme11te nelle urine e le rende anti setlicl1e, mentre questa azione è molto incostante per I 'urotropina. Per via boccale, a dose equi,ralente, n1 entre l 'urotropina non ha 1110 ... tra ta azione battericj da, lo F 789 la ha n1ostrala 111olto nettamente; 4) i11 vitro n1entre J 'urotro pina non l1a azione antisettica che in m ezzo acido a partire da pH inferiore di fJ ,5 lo F 78'9 possiede u11 .p·o tere antisettico indi1)endente dalla reazione del inezzo. 1

ULRICO BRA CCI.

Muscolo interuretera le 1lottante. ( FERRANDEZ SENANTE . Revi1ta cle Cirugin cle Barcelona n. 33). 1

Praticando lln a cisto~copia in un malato giova11e, con incontinenza 11otturna, che dura,·a

501

da sei mesi, con piuria e la cui storia face,ra presumere una iu.b-ercolosi renale, l'A., mentre illuminava la regione ureterale sinistra, notò con sorpresa, l 'esistenza di un ponte, che come un cordone quasi cilindrico, saltava dalla regione dove incomincia il musculo interureterale i1ormale al centro del limite superiore del trigono; ponte ben delimitato , coperto da mucosa quasi n ormale e al di sotto rlel cui a:rico si ' 'edeva perfettamente il fondo vescicale. Il trigono in,rece era intensam ente arro~sato, ulcerato in una zona e coperto in alto da prolifei-azioni di tipo infiamn1atorio. A destra notò lo slesso cordone, ch e unen1iosi con quell o del lato opposto, per rrtezzo di ·un pilastro, che era in continl1ità analo1nica con la vescica, faceva pensare ad un ponte a due archi. Gli orifizi ureterali, LerGati ~on cura nella zona estrema di questo anormale << musculo interureterale » e n el suo nngolo di unione con la vescic3, non poterono es'"'ere scope rti , nè co;n la cistoscopia J)rolungata, 11è con la iniezione endovenosa di indaco-carminio, che diede una cromo•cistoscopia n e~a tjva in mezz'ora di osservaz1on e. La sinto1natolog·ia ad ogni mod o era eviden1,e e r l1iara onde il paziente fu OJ)erato di nefrectomia sinistra. Però irl 5eguito a insufficienza renale l'ammalato mori 13 giorni dopo. Allora sul pezzo anatomico, si tentò il cateterismo a vescica aperta con risultato u gualmente negativo, perchè i m eati 11reterali non erano visibili. Quindi furono ce rca ti con cateterismo retrogrado , ch e fu finalm ente possibiJe a sinistra subito . La sonda lhl)occò nella vescica attra,rer so un m eato situato in pieno muscuJo lil}ero , i1 el suo estremo i11i tro a destra il cateterismo retrogrado ft1 più indaginoso perchè Ja so11da era arr stata da un ostacolo in prossimità della vescica, in ultimo fu trovato nel centro del musculo , però non simmetricamen1e al sinistro , rna più a] di fu ori. L 'autore Ja çonsidera fJe rciò co me una ano1nalia interes ante fl conosce r3i. 1

0

~- Dr PAOLA.

Anestesia locale infiltrativa della prostata prima della 1~esezione. N.

and MERTZ . The .Jou rrial of i h e A m eric. :11ed. Ass., 6 gennai o 1934).

( WILLIAM

V\T1s nARD, ITAMES

GJi AA. constatano cl1e i11 alcuni pazienti affetti cla ipertrofia prostatica, volendo procedere alla resezio11e di essa per vi.a endouretrale senza far sentire dolore, e non volendo arri . chiare, per le condizioni cardiache od altre controindicazioni , Je anestesie inalatorie, s1Ji11ali, sacrali, bisog11a procedere con l'anetesia locale. Per ottenere detta ane tesia della ]Jrostata, che chia1nano infiltrativa , attraverso Ja via naturale, gJj AA. hanno , su Joro dise-


002

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IL POLICLI:'\'l CO »

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XLI,

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g110, fatlo costruire u11 appareccltio speciale, ciale della vescica ad essere distesa costitu isce fornito di un .ago ipodermi co, 11. 21 , appliun serio ostacolo all'ari es tesi a locale. cato a1l 'estren11tà di un tubo che sostituisce 2) I pazienti partir.olarmente nervosi, eccil'ansa dell'elettroto1110. tabili e quelli affetti da diabete non devono Gli aghi fir1ora u~ati dai vari AA. operavano essere sott.oposti a resezioni della prostata sotquasi parallelamente all 'asse lung o dell'uretra to anestesLa locn le . Sc ..\.NDURRA. di modo che con essi si ave,ra la possibilità di irtfiltrare solo la parte superficiale. L 'a go MISCELLANEA. a doperato dagli AA. .p otcr1do fl ettersi ad angolo. acuto sulla guaina i)ortatrice, può intro- Alcuni progressi nei metodi di fsplora<~ urs1 n el tessuto prostati c~ e peri prostatico zione i·adioloe-ica. fino a 1 1/2 cm. Il t ubo che porta l 'ago viene inserito in un altro esterno d eflesso. L'ago (M. SArTo. Revista de Cirugia de Barcelon.r:c, r1 . 25, di acciaio inossidabile, si ::\vvita all 'eottobre, 1933). stremità del tubo · inter110 ch e ' 'iene poi inseL ' oggetto di questa conferenza consiste,ra n el r~to nella guaina esterna. L'intero apparecchio Y1ene collocato nella scanalatura del resecto- rendere _conto dei lavori fatti nella clinica d ell'Università di Nagoya circa le esplorazioni r a:'CO}}ÌO di 1\1c Carty, abitualmente occupata diologich e d ell 'rl:pparato digestivo , dei ne rvi dall 'an sa diatern1ica. La guai11a deflessa è asperiferici e del sistema linfatico . . icurata nella parte posteriare per mezzo di Apparato digestivo: Partendo dal concetto una chiavetta fissata sul tubo estensore, m entre il tubo che porta l'ag o viene introdotto ch e è molto interessa11te conoscere radiologicadietro la vite d'attacco cl1e generalmente tiene m ente le alterazioni della l)arete in modo globale e non della sola mucosa, è stata utilizfisso l'elettrodo. zata Ja gastro-1)arieto-grafia che consiste neiUr1 piccolo rubi11et"to con11e so ,-,on un bre' 1e catetere ureterale si avvita lateralme11te al 1'iniettare nella cavità peritoneale da uno a tubo ch e porta I 'ago ·pro1)rio davanti alla vite due litri di aria e contemporaneamente fare cl ' attacco. L'altra estrer11ità d el catetere è fis- ingerire d el bicarbonato di sodio ed acido tartarico ottenendo formazione di acido carbosata ad una siringa d ella capacità di 10 cc. Si può fare rientrare l 'ag·o in modo cl1e stia nico. In questo Jnodo J1anno ottenuto delle interamente nascosto nel tubo esterno e che belle immagini d elle pareti gastriche , del duod eno, del feg·8to, della vescichetta biliare, ecc. i l r e ectoscopio possa essere ~nesso avanti e Nervi periferici: Sono state utililzate come indietro a volontà. Quando il campo desidesostanze il torotrast ed una finissin1a emulsiorato appare nella lente, si spinge, sotto la vin e di lip-iodol che sono osn1oticamente inatti~ione diretta, l 'ago avanti 11el tessuto prostave. I metodi di neurografie sono due r)er tico· ad angolo sufficie11temente acuto in semplice irLiezion~ sottocutanea o per ini en1odo che possa p enetrare profo11damente. Preparazione : Mezz'ora prima dcli ' operazio- zione dei tessuti e liberazione del nervo . La sostanza opaca può essere jniettata o nel tron116 s 'introducano in vescica, mediante un caco nervoso (intraneurale) o fra i vari troncl1i tetere, 15 cc. di una soluzione di meticaina al n er,rosi (perineurale). Le radiografie si prati2 %· L 'uretra viene irrigata ed an·e stesizzata con una soluzione di idrocloruro di cocaina . cano due o tre g iorni dopo e la sostanza opaca emigra centripetamente per un tratto da (15 n1gm.). 15 a 35 centimetri e perifericamente per u11 S''introduce il resettoscopio nel! 'uretra mutratto da 5 a 10 cent. Si osservano delle im11ito dell 'ago invece dell 'elettrodo per resemagini di fibre a direzione parallela e si poszione. All'altezza del pavimento del! 'uretra, a l sono mettere in evidenza anche le immagini n1argine dell 'orifizio vescicale, 1'ago viene ind·e l perinervio che si compone di due strati trodotto n ella i)rostata. Cori la siri1iga si aspiuno interno longitudinale ed 11no ester110 a ra per sincerarsi di non essere de.n tro un vaso, fibre spirali. dopo di ch e s' inietta una soluzione di idroIl metodo perineurale può essere utilizzato clorato di .p rocaina al 2 %. Ordinariam·e nte se per i ;plessi (brachiale e lombo sacrale). E stane inietta110 da 1 a 4 cc. per ogni introduta praticata l 'iniezione di emul sione dj 1izione dell 'ago; questo vie11e ritirato e reintropiodol nello jato sacrale ottenendo una n1idotto un p-0' distalmente. grazione della sostanza opaca prima all 'esterCosì il pavimento dell ' uretra prostatica vieno d ella dura madre firLo a lle radici dorsali e tte imbevuto fino al veromontanum; dopo venpoi all 'esterno dei nervi con formazione di gono iniettati i lobi laterali d ella prostata. La immag ipi spinali e d€l plesso sacro-lombare. quantità media di liquido anestetico da inietÈ stata ottenuta anche le neurinomografia ta r e varia da 20 a 30 cc. in un so.g gettp con neuromi multipli del Per l'infiltrazione co1n pleta occorrono g ebraccio d estro. In radiografie dopo trauneralmente 10'. Co1itroinclicaziorii: 1) l j11a inf o11eranza spe- n1j e cicatrici del sisten1a n ervoso periferj co

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[_i\.xxo XLI,

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13J

SEZ IOXE PRATlC..i\

si Yede cl1e la conti11uità della sostanza 01Ja ca è bloccata i11 co rri po ndenza della lesione. Linfo-vascolo-g rafìa e 1info-ade110-grafia: E tata vi to che iniettando il torotrast n ell 'addon1e di alcuni anima li ,rivi dopo un te1npo cl1e. ' 'aria da otto a 2-t ore si osservano le macchie corrispondenti ai gangli ed ai vasi linfatici retrosternali , al dotto toracico ed ai Yari linfatici intercostali. In una ragazza affetta da g onartrite sifilitica, la iniezione di torotrast 11a n1esso in ev iclenza le immagini dei vasi lin fatici femorali , dei g ang li femorali, iliaci e lombari. L 'iniezione nella ca vità pleurica di un cane di torotrast ha messo bene in evidenza i vasi e gan gli linfatici retroster11ali ed intercostali , e poi anche quelli ascellari . L ' A. con clude dice ndo che la radiografia 111€diante la visualizzazione del . istema linfati co p 1u ò essere eseguita correntemente come <1ualsiasi altro mezzo radiolog ico. PLASTINA.

Clinica ed istopatologia delle lesioni elet· t1·iche. (. .

JEL1,1 EK.

~1edizinisch e

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10

feb-

f)raio 1934). Le lesioni elettricl1€ hanno car atteristich e pr oprie per le quali si distingt1ono dalle altre a ffezioni congeneri, e n on solo per i fatti locali ma anche per quelli generali ed a carico degli organi interni. A differ enza delle comuni lesioni traumatich e, quelle elettrich e sono indolenti, non san guinano , non presentan o fenomeni r eattivi. E la di tinzione rig uarda non solo il decorso clinico della lesione, ma an ch e il proce o di cicatrizzazione. Mentre le ustioni estese e profond e g uariscono con cicatrici , che di regola producono deturpamenti permanenti e deOcienze funzionali, la cicatrice ch e si form a nella cute e nei t essuti sottostanti a seguito di lesioni elettriche è talmente plastica e distensibile, da diventare pochissimo appariscente con l 'andar del tempo e da non ;p rodurre mai gr avi postumi invalidanti. Questa particolarità d el tessuto cicatriziale si 11a ar1 che quando la lesione elettrica investe il periostio e perfino l 'osso. Ed è sorprendente il fatto che anche quando il tessuto cicatriziale ir1vade la capsula articolare non si ha anchilosi e la motilità dell 'articolazione non ri111an e diminuita. Molto inter essante dal punto di vista tera1)eu tico è la m!lncanza di ogni tendenza alla suppurazione, alle reazioni infia·mmatorie dei tessuti vicini, alle infezioni gen er ali. Le lesioni elettriche pur essendo ricche di germi patogeni (streptococchi, stafilococchi, pneumococchi , piocianei e si1nili) guariscono con1e ferite steriJi con scarsa secrezione e lievi i.p ertern1ie. La con segue nza t€rapeutica cli tale fatto

si è cl1e le lesio11i elettricl1e no11 ' ranno tocca, te: la g uarig ione a\rviene spontaneamente senza n ecessità di interYe11ti e di disinfezioni. La ter ipi::t co11servati ,·a i1on si deve abbandonare anche quando si verifi ca110 distruzioni di t endini o apertur a delle cavità articolari sia ubito , sia tardivam ent e a seguito di necrosi asettica. La te nd·e nza alla guarigione d elle lesioni elettrich e e la formazione, a seguito di esse, di cicatrici non deturpanti r1è invalidanti ha u11a gra11d e importanza per la n1oderna elettrochirurg ia e costituisce un vero trio11fo n€l trattame11to a n1ezzo d ell 'alta frequenza . La ter apia aspettante è ancor i1iù indicata· qu a11do le le-sioni clelle parti molli si presentano ancl1e n ell e prime ore o nei pr.i mi giorni 11ecro a te, fa lto ch e si d e"e esclusivamente alla st.raordi111ria isch em ia provocata da un forte spa mo ' 'asa le. Le lesioni os ee i)rodotte da una corrente elettrica sono n1olto s.pesso di dimensioni microscopich e e talvolta i1on sono rilevabili nep pure all 'esam e r adiologico. Solo in capo a qualche set.ti1nana avvien e l 'a ll argamento del1'o teoschisi fino al punto ch e la demarcazione è visibile sulla lastra fotografica. È degno di rili evo il fatto che la lin Pa di separazione l1a un decorso nettamente lin ea re e che nel suo ambito mancano i seg11i indi r...a11ti processi di ri1)arazione (formazione cli calli)). Le lesioni O°'see elettriche hann o un decorso· benig·n o, senza dolori , sen za reazioni infìan1matorie: solo eccezionalm ente può verificarsi· 1'osteomielite. Ma le lesioni os.-ce po sono essere com1:>Jj _ cate d alle ,-iole nte contrazioni , dalla tetanizzazione d ei 111uscoli. In CJUesti casi si 11anno d olori più o n1 eno intensi , suffusioni, lesioni articolari ed .a n ch e lussazioni. Nel caso d·e ll 'articolazione dell a S])alla i dolori sono molto· violenti e si diffon don o n on solo lungo l 'arto , ma anch e al petto, in m odo da dare l 'impTession e ch e si tratti di angina pectoris. La terapia nettamente co.n servativa è da osservare i11 tutti i casi anch e i :più allarmanti. Tuttavia vi 0110 rare eccezioni per le quali il pericolo di vi ta in1minente fa divenire inevitabile l 'inter vento chirurg ico. Tali sono i ca i i1ei quali dopo un b·r eve periodo di riposo compaiono improvvisi disturbi generali gravi (brividi ' 'iolenti , febbre alta, fenomeni cerebrali, emoglobinuria, ecc.) , o qua11do si ,,erifi ca un peggior3.mento dei fatti l ocali ad un 'estremità (forte edema, dolori , raffreddamento , cian osi, piccol ~zz.a del polso, ecc.). In tali casi il acrificio di un 'estre mità ])UÒ sal\1 are la vita. Un indice della gravità dello stato generale è talvolta 1'iperte n ione del liquido cefalo-rachidiano, che si a ccompa gna a fenomeni inerenti ,all 'aumento della I:>r ession€ endocranica (fotofobia , cefalea , lieve stato stuporoso, rig idità nucale , nausea, polso lento, ecc.). Ogni


..504

11

IL POLICLINICO

qualYolta si presenta110 tali fatti è n ecessario praticare la p·u ntura lombare n on solo a scopo diagnostico, ma terapeutico: l ' e, acu azio11e di 20-30 eme. di liquor a seconda del g rado di iperten sione produce un n etto i11igliorarnento. Le emorragie possono talYolta essere così profu se da riuscire letali. Tali emorragie si possono verificare non solo n elle lesioni profo nde, r11a an che in quelle ch e sembrano affatto inJ1ocue . Jn capo a due o tre settima11e, quando il tessuto investito cade in n ecrosi asetti ca, si può avere la rottura di un vaso ed una en1 orragia improvvisa ed abbondante . Oltre a ciò si possono verificare alterazioni delle pareti delle arteriole e dei capillari co11 forn1azion e di trombi ed emboli , n onchè disturbi fun zionali (angiospasmi , vasoparalisi). L 'accertamento di queste alterazioni consente di 1)recisare il quadro clinico e di m ettere in .p ratica i m ezzi terapeutici adatti. Al ri g u ardo è a rilevare con1e le com presse di be11zina fanno buona prova con tro g li spasmi vaali improvvisi , contro i rlolori , contro i diturbi r enali , il m eteorism o dolor oso ed altri disord,i ni. I foco lai di rammollimento n el cervell o, i focolai !c::chemici nel fegato o in altri orga11i interni che si verifican o sotto l 'azione dell 'elettricità sono evidentemente dovuti agli stessi sp·a smi vasali ch e si riscontrano n elle lesioni dei tessuti molli . È facile comprendere come molti di ordini cardiaci siano in dipendenza di spasmi delle coronarie. Tutti questi disturbi ch e sono cli n atura puramente funzional e h anno U.I).a spiccata ter1den za al miglioramento. _<\ncl1e i disturbi a carico del sisten1a centrale e periferico (manifestazioni apoplettich e, paralisi , contratture, dolori , distrofi e, er.c.), i quali compaiono immediatamente o qualcl1e tempo dopo il trauma tendono n ella grande ni a.ggioranza dei casi alla g uarigione: solo ·e ccezionalmente si p,r oducono processi degen era• • • • • t1Y 1 o st.a t1 marant1c1. Dalla rigorosa osser vanza d el m eto do con""'ervativo , dalla 0sse rvazio11e e sorveglianza dello stato gen erale, il medico de,,e passare al1'intervento attivo solo quando il decor o nor111ale delle lesioni elettrich e s.i altera con fenomeni allarmanti . DR. 1

Le int"ezioni gassose da iniezione di adre· nalina. (D. LEONARDI. Giornale di l't1 edicina l\lilitare, fase. I , gennaio 193-1). L 'autore ])rendendo lo sp,u nto dalle ricerch e fatte dal dott. · Grasso sui flemn1oni gangi enosi a s~cruito di iniezione di adrenalina, ha vol uto intraprendere alcune ricerch e sperimentali 1)er studiare il m eccanismo d 'azione lo-ale dell 'adrenalina e la provenienza dei germ i . A tale scçpo servendosi di adrenalina cloridra to dell 'Istituto chimico farn1a ceutico mili-

»

(.A.:N:NO ~LI , ~ljJ\tI . 13)

tar e e di qu ella dell 'Istituto sieroterapico milan ese dopo avern e controllato la sterilità, n onchè di germi quali il perfrig·ens, q uello dell 'edema i11align o e lo stafilococco al1reo, ha proceduto a inoculazioni nelle cavie di <'C. O, 75 di adren alina e ·cc. 0,25 di c ultura del g·erme adoperato in una coscia, e di cc. O, 75 di soluzione fi siologica + cc. 0,25 del ge rme , n ell 'altra coscia; la via fu la endomuscolare e la sottocuta11ea. Dai risultati di queste es pefienze ha avuto conferma che l 'adrenali11a favorisce l 'insorgenza e lo sviluppo delle affezioni microbiche loG~ li , im pri~endo a ql1es te un ·carattere di mag g·1ore g ravita, ina h a osservato an cora com e le lesioni n ei tessuti furono più g ravi n elle i11oculaz1oni intramuscolari ch e i11 ql1elle n el sottocu te. 'Dato ciò ha voluto studiare il comportan1ento dei vari tess11ti a con tatto co;1 J'adrenalina ed h a J)roceduto ad jniezioni di tale sostanza nel derma, n el sottocute e n ei muscoli. Si è servito di cavie e ~o n1e regioni per l 'inoculazione ha prescelto il dorso })er le iniezioni intradermich e e sottocu tan ee, la posteriore della coscia per l 'en dom11scolare. · Da questa seconda se rie di c~sperienze è risultato che l 'adren alina è cau sa di necrosi n el derma e n ei muscoli , mentre 11on produ ce alterazioni visibili macroscopicamente nel sottocute. Messo questo risultato in relazion e a lla migliore protezione ch e i reti11acwla cutis offrono all 'azione va :socostri ttrice de1 farmaco, da cui sgorga naturale il princirJio della scelta della via per l 'introd ul ion e del farmaco , e tenuto conto della 1a serie delle es pe rienze, ha voluto n11cora r icercare il ~on1port:.\me nto dei leucociti e del potere opsonico dei sieri in contatto con l 'adrenalina. Tali ricer ch e, per Ja cui tecnica rimandiamo all 'originale, h an no cor1fermato l 'ipotesi che l 'adrenalina oltre all 'azion e .vasocostrittrice esercita una azione r.,h em iol attica J1egativa ed una diminuzione d el potere opsonico (0,300,40). Accertato così il In·e ccanisrr10 d'azione dell a adren alina rima neva da studiare la porta d 'ingresso dei germi. La ipot esi duplice, esog-e11a ed endogena, della provenien za dei germ i, è .:'lata dall 'A. esaurientemente studiata attraverso varie serie di esperienze su conigJi , 1en r.ndo .a lla con clusione ch e la via esogen a sia l'unica via di penetrazione dei germi (cute, apparecchi di inj ezioni). Conclusioni: J'a drenalina fav0risce e facilita l 'i11sorger e della gangren a gassosa , allorchè i germi di questa infezione capitano col farmaco n ei tessuti ; tale agevolazio ne sarebbe dovuta all 'azione vasocostrittrice sui t essuti , alla ch emiotassi n egativa, alla diminuzione del potere opson ico . "\.

GONZALES .


l A Nl\O

XLI, _\ U:\l. 16J

SE ZIONE PI\A TICA

D I V A G A ZI O N I '' Figli di i·icclli e figli di poveri ,, 1> . f;. u~ f~tto cl1e se all 'epoca di Dante g·li ig·ie-

~ ~s ~1 s~

Jossero proposti di selezio11are gli ina.1v1du.1 allo co1)0 di assicurar e ·opratutto la riproduzione di quelli espetti nel cc dolce dir d 'am or e » o i1el « donneare a g uisa di leggiadro>~, ~~ti apprezzati ime in quell 'epoca, e tale ind1rtZzo i fosse i11antenuto i1ei secoli successivi, og·g·i , i1ell 'epoca dei gra11di tru st indus triali e ba11rari , accanto o in luoao dei F ord , dei Rockefeller, dei Moro·a n , a' ~emmo ~egli i11di:"idui i11o llo « sfasati» ris1Jelto a l r1t1110 vort1co '"'o della vita attuale e 111olto pro.Labilmente poco utili . Un a rifle io11e an aloga vien da fare alloriq ua ndo si tengoi10 prese11ti i criteri ·eguiti da .alcune nazioni 11ei rig uardi della selezion e de;gli indivjdui, secondo presuppos ti cl1 e solo il Jer11po e la lunga e... pe rienza 1)o tra11110 dire e ~aranno esatti n1a cl1e a llo sta to attual e delle e.agnizioni è arbitrario di applicare '"'i ten1 al1cam ente. . ~ quanto con [un1alure varie rli pr oar an1n1a s1 propon g·o110 di raggiungere il <e b.irth conL~~ l » ang lo-an1ericano , l 'aborto lega le, il cert1f1cato m edico prema trimoniale obbliga torio , la segregazione e "' terilizzazione coercitiva degli indeside rabili. Tendenze e attuazioni di fronte a lle qu ali la n ostra n1entalità italiana. m eno fantasiosa di quanto gli altri ,·orrebbero far cr eder e, s i è r11ostra ta .p iutto to diffidente anch e in om aggio ad un criterio di ri ~ petto de]] 'uom o, ch e no11 deve m ai costituire i11ateriale di esperien za. Oltre a ciò, j)Ur ammettendo di seguire un programma di selez ione di individui con caratteristiche detern1in ate, chi può dire ch e essi, m entre oggi costitui con o una élite nelle forze prOJ) Ulsive deIla ocietà , sien o doma ni corrispondenti ai })isogni , all 'intonazion e (probabilmen t e n1olto diversa da11'attu ale) della vita della coll e ttiv ità~ Noi vediamo g ià ora che i figli nati dal popolo ~ono p ropo rzionalmente più numerosi di quelli n ati dalle categorie sociali su1)eriori e m edie, per mod•) che un 'affluenza dei J)rimi n el compimento delle funzioni spettanti a questi ultin1i è un fatto ineluttabile ed , aggiungasi, pro·vviden ziale che, lun g-i dal costituire un pericolo per la truttura soc iale, politica, econ omica e scien li fica di una nazione, equi vale al ben efi co effe tto di una tra fu sio11e di sangue ]n un orga11i mo esausto e altrim·enti destinato a socco mber e. Cjò ch e è avvenuto pe r 1T1olte, lJer tutte le più vecchie aristocrazie e cioè l 'esaurim ento prog ressivo m a fataJe, .. i verifi cherebbe per una ~

1

'-

(1) Da1l a cor1feren.za tenuta ù al prof . ~fARCELLO B OLDRI NI , ordin ario cl i statistica presso I 'Uni ver sità Cattolica rli Mila no , in sede del Circolo rli · cultura fascis ta cli 1'ri este, nel febbraio 1934.

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11az ione, .per . l~ quale sol.o. g li elen1enti giova11i , le ene~g~e. f1~1 ch e e .vol1t1ve del po1)olo, so110 susce tt1b1l1 d1 potenziamento e capaci di risolvere co11 visio11e lungimirante e priva da preC?'n ce ~ti anc~1~ le crisi l)iù gravi della storia, d1 cui ne v1v1 an10 t1na non seconda ad altre precec.len Li . 11 Boldrini valendosi di dati statistici riferentisi alla po1J0Jazio11e ing lese e italiana rileva cl1e. i n1ilit~~·i J?r?venienti dai .ceti su.periori e m edi so11~ 1)1u a1t1 e !11et10 tarchiati di quelli aiJ1Jartenent1 a caLegor1e operaie e contadine. ù ltre a ciò egli h a potuto constatar e su u11 ricco ma teri ale, ch e tutte le aristocr~zie italian e del. ~an gue, d~l pensiero , degli affari , della pol1t1ca, so no 111 media di statura più alta e ch e in es e i n1aschi della stessa età e dell~ st~ssa regi~11e di nascita, assicurati preso l Istituto naz1011ale, sono d i peso più alto . Sono veramente interessanti i dati riferentisi all 'al~a ~1obiltà .. c~1e ?om pre11de i principi , j d uchi. 1 caYal1er1 d1 Malta. Orbene la loro statura n1edia di c111. 174,6 eccede di ben 8 cm . quella clegli assicurati ; mentre il loro peso 111edi o di 70, 5 ch gr . d.ifetta di oltre mezzo chgr . Se poi teniamo :presente ch e l 'alta statura, il biondisn10 e la cor1)oratura so ttile sono ritenute. qualit<1 regressiYe per la specie uma11a , vediamo cJ1e ta]i individui i quali socialn1ente co titui sco110 il fiore. raccol gon o in sè tante qua lità recessive .che , somma11dosi J)Pr la loro freque11za ,ii m::ttrimoni 11ei limiti ristretti della casta , n on posson o n on condurre ad u11a inevitabile clecadenza della progenie. Per averne Ja prova b·a sta fog liare u11 alrr.ia.nacc.o di G?tl1a, n el quale non è oggi poss ~ b1l e r1ntracc1are ch e eccezion alm ente la persisten za di nomi della vecchia aristocrazia anche ri. . alendo di pochi secoli n ella storia d€l1 e "icende di un popolo. E tutto ciò ad onta della pos~ibil i t à da parte di q ues ti indi,·idui di disporre di m ezzi e n1ett~re in atto prevenzioni rivolte a ridurre i pe1i~o li del!a morte ch e falcia bensì n el campo dei poYer1 , m a n el preponderante numero vie11e a . elezionare i più forti , i oi1ì resistenti , ch e alla prova nelle avversità della vita sono tem pra Li , lottano . resistono e vincono. l\·011 è sen za sig nificato biologico il fatto ch e 1'effi cen za fisica dei 1ninatori ingle i e dei co11tadini ( 90) è m ag~i ore di quell a degli industriali ed è minima 1)er certe professioni cittadin e (65J. Le statistich e italian e desunte dai dati del1'An L.l'opometria n1ilitare dei nati n el 1909 ci dic~n~ che gl~ a l)l~art en enti alle ca tegorie su1;er1or1 ·e medie l1anno il primo posto nei rig uardi della revidibilità e sono al secondo :po.. to per 1.a forte percentuale di riform o.ti . \.h e dice tut to ciò? cli te che le e la si sociali che attualmente hann o fun zion e direttiva. agli effe tti di una va lutazione bioloo-ica l)r e en tan o delle deficienze e tal ora sono in vera decadenza. Al contrario le classi del popolo attraver ~o


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« l L POLJ CLI.N ICO »

ia selezione naturale ed il numero si vanno 1n1pon endo e fa11no irresistibilmente sentire la io1 o p ressiu11e sulle categorie elevate di cui via ' :ia van110 occupando i posti di responsabilità. Sarebbe frettoloso concludere da ciò che, almeno per quanto si può dedurre dal materiale statistico i11glese e italia110, è b e11e da spet are per le gen erazioni future ;per il fatto che in esse avra11no crescente prevale11za i fi g·li deg li eleme11ti fi3ican1ente i:>iù validi della generazione prese11 te. Ciò tutta,1 ia ,·ale colla limitazione della valutazione delle p ure q·u alità anirr1ali dei grup1)i umani. Solo nella ipotesi che rimangano presso a poco le stesse con dizioni esterne , dalle quali prende valore ogni att'ributo biologico, è po sibile afferro ire ch e una società avvenire (il cui tipo ed i cui bisogni ci sono a ffatto ignoti), non riceverà danno da ciò ch e Ja sua popo]azione sarà forn1ata in cr esce11te misura da i figli degli odier11i po veri ed in parte sem.p re più esig11a da qt1elli dell e attuali classi privil egiate. Spingere lo sgt1ardo fuori di questi lin1iti . è i1npossihile. Nessuno, oggi, potrebbe pre,·eder e a che cosa il n ostro indubbiamente vivido progresso sboccherà. alterando eventualmente tt1lte le va]utazioni ch e possiamo fare in questo momento del] e qualità un1ane . N€n1meno è possibile supporre qu,a li miracoli , in be11efizio della razza, potranno suscitare i nostri posteri da pri11ci1fJii chè g ià co11osciamo , ma che int er essano ancora quasi soltanto i gabin.e tti scientifici. Tali , peT esen11)io , taluni ormoni e le radiazioni biolog ich e e cosrniGh e.

[ANNO

XLI,

~Ul\I .

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tr0 Yian10 oggi una te11denza J)iù affannosa al perfezio11ame11to : anestetici nuovi che vengono a soppiantare altri , n1iove vie di introduzione, preparazione dei malati ecc., p.anno fatto di questa parte così importan te dell'atto chirurgico un problema forse ancora più complesso di quanto non lo '-ia g ià per sè stesso . Ed è i)er tali ragioni ch e raccomando viva1nent.e la lettura di questo libro 11on solo a cl1i inizia la pratica di anestesia ma anche al chirurgo già provetto per guidarci n el]a scelta dei var1 m etodi asc0ltando la critica serena e precisa dell 'A., il quale non si limita ad esporre ] e nozioni com uni sui vari g·en eri di anestesia , gene rai~, rachidea e locale , ma porta il suo esan1e ed esprime il suo giudizio e precisa la tecnica e i ris11ltati, anche dei te11tativi più moderni. come sull 'a11estesi11 di b ase e sulla J)renvrcosi i11 rapporto alì ·uso degli ane tetici generali , cc.me p er l'anestesia loca le e r egionale, coi vari n1etodi e colle varie sostanze, associate all 'anestesia degli splancnici e a qt1ella paravertebrale. Specialmente nel campo dell'anestesia rachidea, in cui il Forg ue · ha speciale com pete11za, espone chiarar11ente i recenti pro,gramn1i e i metodi nuovi, co1ne quello di Pitkin . la rachipercainizzazion e, le a ne&tesie epidurali ecc . Il libro è l1na. guida preziosa per g li stu~enti e per il chirurgo pratico, e anche per chi ~a idee proprie, che . ~n ne:·sun ,campo come .1n quello dell'anestesia sono c:os1 nettamente individuali. sarà senlpre un assai utile manuale di consultazione, da ,c ui trarre notizie ed esperienze precise e chia re. R. ALESSA.NDRI .

REVOI.T_gLLA.

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CENNI BIBLIOGRAFICJCI> "E. FoRGUE. P récis d' ané-sth.ésie cliirurgicale. · Editore G. Doin, Parigi 193±. ' ' olume di pag. 343 con 92 fig ure. Sono m olto lieto di presentare ai lettori de .cc Il Policlinico n il 11uovo libro del Prof. For:gue già ben conosciuto e d ai:>prezzato .dai n?str i medici per il suo Trattato cli Pato]og1a Ch1ruro·ica ' ch e è stato tradotto in •italiano e di cui n ·sono state fatte tante edizion1 . Non solo lo studente n1a an cl1e il chirt1rgo -esperto leggerà con n1olto interesse questo libro in cui in 340 I1aa-ine con ~tile piano ed efficace, con sapiente distribt1zione delle 1p,a rti e l'esposizione di con oscenze tecnich e anche le più r ecenti in materja di anestesia, il IFor~u~ riassume i risultati dei suoi r.inqt1a11ta anni d1 esperien za , in ~t1i eo·li l1a pr~fondan1~nt~ studiato e m esso in ·0 pera i vari metod1 d1 ane stesia, su ciascuno dei quali può quindi esprim ere un .g iudizio 1>erso11a le sa ld~men~e ·basato. :F orse in n esstLn campo della cl11rurg1a (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui : si desidera 1:-t recensione .

E.

P1-c1r.1PP e

G. ScaA.Fl!:K. ._,1 etaslasen u. Rezidi-

ven im K nochen beim Genitalcarcinom der Frau. Berlin , J. Springer, 1933. M. o. 9,60. E cco il sommario: Diffi coltà delle diagnosi dell e recidive e m etastasi ossee: forme di diffusione diretta, per i linfatici ; per la via ematica atipica; sintomatologia clinica e t~rapia ; con clusioni n ei riguardi delle terap1 e del can cro. 37 buone fig ure arricchiscono la trattazione del tema materiato su una ricca .casistica personale. E che illustra con larghezza un angolo interessante del capitolo del cancro genitale femminile. p. g.

R. G.

BRUN et

A.

.fAuBERT nE

BEAUJEU.

Les cen-

Kystes HydOJtiques i':~;a.thoraci9ues traux et pariétau:x. Ed1t1 on ~ Méd1cales Nor-

bert Maloine. Paris, 1933 Gli AA. in an capitolo in titolat~ cc Chirur: gia >> tr~ttano dell 'argoment0 sotto 11 punto d1 ~ista clinico per ,q uanto riguarda .la . sede de1Je cisti idatidee, accennando brev1ss1mamente alle indicazioni operatorie. In ur: sec~ndo ca: pitolo. a ltrettanto breve come ~l prrrr~o, ~1 cc Radiologia ». illustrano la tec~1ca ~ad1ologi­ ca e i criteri di diagnostica rad10Iog1ca. F an -


[AN o XLI,

l Tl\I.

13]

::\ l~ ZlONE

seg uire di poi una serie di ±:2 fi g ure <li i111111agini r adiologich e di cisti idatidee d el po lmone , deducendon e conclu sioni dalle an a 1 i~ i r a diog ra fich e riferibiJi a 24 ca i di cisti ida tid ee d el poln1on e. L 'opuscolo in be llissima s la111pa con c l1iar issime figure breve1nente contie ne i criteri radiodiagnostici dei casi dag l i AA. esamina ti e cu r ati. JuR.~. 11 0

.T.

P o M EL.

La stériose hyperthrophique du py-

lore. Vol. di pag . 108 co11 fig ure. 1\[asson , 1

P aris , 1934. Fr. 20. La m on ografia, ch e fa p arte rlella collez io11e cli m edicina e chirurgia praticl1e, si pon e lo scopo di a pp rend e!'e a l 1nedtco ]a m anier a di por re una d iagn osi precoce e precisa dell 'a ffe·· zion e, condizi on e questa indispensabile per la e ecu zion e di t1n inter ven to o p er ativo utile. I,,a descrizio11c chia r a dei (\intorni clinici e d elle ricer ch e u !'=.i di arj e nf·ce ~sar i e, specie d i indole r ad ioloO'ica, permette in r ealtà al 1necli co di g iunger e in tempo ·1ti ]e a tale diagn osi . L\nch e l 'espos izion e d ella iecnica ch irurg ica, }}asat a u ll 'esp erie11 za di 1r1olti AA., apporta lln su , idi o di va lor e iudi.scu LibiJe, r endend o la monogr a fi a verarrtente corn iJleta i11 ogn i st1a parte. M. 1F .\ nE RT .

H.

M ARTI U .

Die Gel)u rtshilfbich c,n Operatio-

di pagg. 256 con 27 6 fì a1Jre in ])arte a co1o ri . E dito re: Georg Thiem e, TJipia. M. o . 12,50. i\.lla descrizion e a n ali ti c a d ei a ri pr oce i o peratori ostet rici , . o n o 11rem e si a !!Uisa di. prepar azion e d ue nutr iti capitoli : lino i1er i ri cordi an atomi ci . uJ c an ale d a p arto con sid era t o n elle u e parti m olli ed ossee, l 'altro per la ricapitolazion e d el meccan ism o d cl parto n elle varie presentazioni: è u11a sp ecie d i in no,1azione in questi. m anuali di ostetric ia ope• rat1va . Seg11on o p oi il fo rcipe , l 'estr azio n e ~1o d a l i ca, il rivolgimento , ] e embriot omie , svolti e a urie n ten1ente n ella parte tecni ca e nelle indicazioni . l Tn g rosso capilolo rit1ni .. ce p oi le operazio ni dila ta nti il can ale da parto e q u elle ripar abi li del le ]e. io ni : infi io tom ia , ep isi.ot omia, lacer azioni gc11 ita.li , d el collo, d ell 'u ter o ecc.; metrr ur i. i , dilatazion e m anuale d el collo. JJélr gam ente tra tt at i i va ri m etodi di l<lgli Cl

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI~ Società Medico-Chirurgica di Catania. Seduta del 24 febbraio 1934. Pres1c.le11 le: Prof. :F. A. FouEnÀ. Anemia ipocromica con achilia.

Dott. S. S IGNORELLI . - L 'O. h a po tu to osservare ~ u.n caso di an emia ipocr on1ica con achili a in u n sogget to di 55 a nni di sesso 111aschile ii1 cui si è ovuta rapidam ente l a g u arig ione d ella forma anein ica con l a som1nini strazion e d i ferro ridotto in forli d osi . L 'O. cr ede cl1e in q u esti casi l 'azione Ler ap eu t ica d el ferro ò cbba co11sider ar si com e stirnolante su lla fun zi on e erilropoietica d el m id ollo an zich è com e semplice t er apia em oglo binopoiet ica sostitutiva, e segn ala l a g rande importan za pra1ica ch e assume il diagnos ti co di quest a rara for1na m orbosa di .fron le agli cffet Li b rill an t i della. t er apia. Rilievi su alcune modificazioni dinamiche e biochimiche · da salasso.

Dott. R . MAilTJN ETTI . L 'O. co11sider a al cune · modificazioni bioch in1ich c (urea, glicemia ed equilib·r io acidi-b,asi) e dinan1ich e (diuresi , pressione arteriosa) indotte dal salasso, confrontando i dati ottenuti n elle proprie esp erienze con quelli di altre r ece11ti osser vazioni e d i1nos t.rand o l 'opportunità di ul Lcr iori indagini a lte a t ogliere d efi11itivamenl e i L alasso dal! 'empirism o. Rachi anestesia tutocaino-adrenalin i ca.

ne1i . Vol .

0

c e~a reo.

Seguon o p oi r.a pi toletti per i l i)rolasso Ù<' I cordon e , per le p r ocid :i n7.e degli arti , 1)er la .p lacenta -previa , p er il ferondamento m anuale , per le em orragie post -p artum ; infine con1 pare la e tira del l 'ab orto, le 11r ovocazic>n i di abo rt o e la . Lerilizzazion e tubarica . l ln bt1on indice an alitico fari lita le ricerieh r; 01lime le figure ; cl1iara la es1Jo5i zio n e. Bell issi111a la pre e nt:'lzione editori a le . l\Tel l 'in. ien1r ql1i n di u11 111an uale did a11iro 1·accon1a11 da to al p ubblico a c t1i si r ivolge: ~rl i .. tudc n1 i r d i rn ed ir i p ra tici. 11. ff ·

50ì

PRATI CA

G.

Al\IANTJA e V. L OMBARDO. - Gli 0 0 . riferiscon o su .circa 900 interYenti chirurg ici J1r aticati n ell 'Istituto a cui essi apparten gono con la rachian est esia tutocainica, illustran o i pregi e i d ifetti d el m e tod o e cor1cludo110 ch e esso p r esen ta d ei van t aggi ch e lo rendon o preferib ile agli ol tri. F 1NoccHIARO

Comportarr.ento del zolfo negli ammalati di ulcera ga stri ca.

Dotl. V. Lo~IRA nuo. - L 'O. , in b ase ai suoi risu l la li , con clude ch e 11cgli an11naJati di ulcer a gas tr ica jn periocl o a ttivo esist e se1n pre una m ar cata rare11 za cii zolfo , rilPYalJ ilc col dosaggio d el ir1eLalloid e n el ~angue e 11elle ur ir1e. Contributo alla conoscenza delle localizzazioni oculari dello xeroderma pigmentoso.

Dotl. L . 'fRI STAJ~o. - L 'O. r iporta un caso cti '\Cro<ler m a pigme11toso con le .. io11i ocu lari iniziali (congiuntiva bulbar e-r egione lom bar e) . Il r ep er to i sto-patologi co c]j u n n odulo con giu111ivale escisso, parla per l111a 1)rolifer azion e p apil· losa t endent e ad u11 a p e lto canrr oiclosimile della congiu11tiva b ulbar e. Valore pratico e significato teorico della reazione d Henry nell' infezione malarica .

V. DI B ENEDETTO. - L 'O. , aYe11d o praticato la reazion e di Henry su 135 sieri di a1n n1alati Yari , fra cui : 46 m al arici , 10 n eu rop atici m alariot erapizzati , 12 b an1bini affe lli da k ala-azar, 5 m alati con d isturbo d el pig1ne11lo, 62 con rnalat t ie Yarie (e fra queste : 7 cirrotici e 5 con malat t i e del sa11g u e e d egli or gani e1nopoietici), è J)Ortat o a con cludere ch e essa può es ere di Yalido aiuto n ella d iag11osi della n1al aria tn a ch e, n el u o deler 1ni-


« IL POLICLINICO >>

n is1no, la r eazione stessa no11 è l 'espressione di uno s ta t o jn1 111unobiolog·ico specifico, lllcl Jor~e è ·rlovuta a particolari s tati fisico-chimici del . siero ilt rapporto o 1neno con la genesi dei pigmenti -endogen i. Il Segr etririo : G. Di ·MAcco.

Accademia delle Scienze Mediche e Naturali di F errara. Se<lt1la ordirtaria del] '8 febbraio 1934. Presiclen le: Prof. ~1ERLET1'1. ' '1GNAL1. -

Tì a11/ aggi d el seconclarne11to artifi-

ciale isl.r u m enlale.

Bucc1Ann1 e

R eazio n,e attual e e m elodi di misu r a; .1 .tti1Jilù termodinamica e coeffice11Le cli a ttiv ilù; Pole,iziale cl'oss i do-riduzione e 1nelodi di misu r a. T o nBOLI . -

Di c u ssion e: i)roff.

1 'Er.L10

e ~IERLETTJ .

Comportamento comparativo delle curve glicem ica e glicorachidea in seguito ad iniezioni di adrenal ina in malati psichici. Singolarità del comportamento nei de· menti precoci. Dotl. 'fELATI N. S1t1diando con1pa rativan1e11le g· lice1nia e glicorachia di fronte alla somministra1ione cli 1 inmg. di adrenalina in it1a1a ti p sichici divers i, servendosi del procedime1l LO Folin-Wu , l 'O. ril ie11e di aver trova to u11a c u r va gl icor acl1i d ea ad a11cl amenlo car a tteristico d ella d emenza precoce, consiste11te n el f atto segl1e11t e: In tutti i n1alati s tucUati (e11cefalili ci , 111a11iaco, clepressivi, frenastenici , luetici del siste1ua n ervo so), fa tta eccezione p er i oli d eme11ti precoci, l 'O. h a ottenulo una curva g·licorachidea asce11dente pilì o meno rapida, l) ÌÙ o rr1eno continua . Negl i epilettici l a curva è quasi costantemente <t.scend ente e sen za interrt1zioni. Nei cle1nenli precoci in' ece l 'O. ha avuto un com portamento cornplet am en 1e antitet ico e preci arr1enle h a ol tenu lo una c urva n egat1va; m an m ano che l a g licern ia at1mentava, la g licorachia si abbassava: ed i l valore più basso si otteneva proprio n el inom ento in cui la g licemia raggiungeva il vertice più alto . Da ques to mo111 ento poi l a gli'·orachia aurne11t ava l entamente fino a sorpassar e il lasso cl1e i aveYa all'inizio della prova. Discu ssion e: BoscHr, Buccrt\RDr, LAMBERTINI ed OllTOLAN J.

Ipotesi sulla patogenesi di una emorragia cerebrale. DE ltuBE1s. - . L'O. espo11e il caso di u11 g iovane appare11lerne11tc r ol)u to e sa110 ch e in orì in poch e ore co1t fe11on1eni di en1orragia cerebrale diffusa. nico fe 11on1eno di l ocalizzazior1e una midriasi sinis lra fugace senza cleviazio11e coniugat a d ei ])l1 lJ)i oculari n è s tral)i sn10 n è movimenti con vul si cl1e fa dubitare c h e ] 'emorragia proveni sse <lall "ar leria ce r ebri an.terior. [)a lJa Lar a Ia1nigliar e del m a]at o si potrebbe .. t1pporre ch e esistesse una l ocalizzazion e assai cir{·osc ril la tulJer colare d ella l)Ì::\ mening·e, che aveva d ecorso fi110 allor a l a tente e ch e possa aver prodotto u11a e rosio11e di lJUesta art eria . Discu ssione : TA~ifBRONI . P IA.lZOLLA B ELLOCCH. -

n1etorlo de l ripiegan1ento Tto u 1 •

.A.lcun,e api1lica zi o ni del della carta rii .·u ndara-

[ANNO

XLI, NuM. 13)

Ricerche sulla barriera emato-liquoriale in rapporto alla somministrazione di acetilcolina. CAMPAJLLA. L 'O. espone un pr in10 gruppo cli una serie di esperienze in corso, u11a di esse rig uarderà in particol are la barriera e1nato-encef3rJica propriamente detta; un 'al1ra la liqt1or-encefalica; un 'altra di cui il presente riassunto, la barriera emato-liquorale. In ognuno di g u esti lavori l 'O. si pro·p one d i ricer care il comportamento delle risp ettive barriere di frontt> art lln vaso dilatatore quale l 'acetil colina. Partendo d al concetto sostenuto da vari AA. ch e i l substrato anatomico della barriera fra sangue e liquor sia rappresentato dai vari pressu lari e n1eningei in gen er e, 1'0. ha cer cato di portare ivi una vasodilatazione a m ezzo di ltna arteriole dilatatore, l 'acelilcolina, e studiare l 'i nfl uenza esercita ta dalla vaso-dil atazione sul passaggio di sostanze ch e 11ormalmente non a t lraversano la b arrier a emato-liqiu orale. A t ale scopo si è fat1o u so del lnetodo cromo11et1roscopico alla fucsin a acicla di Flatau. 111 al cuni casi furon o ir1iettati per via endomuscolare 10 c tgr. di acecoline; n1ezz 'ora dopo fu rono iniettali 5 em e. di fucsj 1ta acida al 5 %, p er , ia endovenosa e d op o lln 'ora fu praticata la r ac 11icentesi. La reazione con l 'ac. cloticlrico in a lcool a 95° non mos trò alcuna col orizzazione (rea1:ior1e Itegativa). In un altro gr uppo furono inie tta li 20 ctgr. di acecoli11a e in u11 ler zo 30 c tgr.: il ri ~ul téllo fu costan temente neg·ativo per il passagg io d ella fu csina !lel liquor . I11 u11 ultimo gruppo furono inie ttati 10 ct gr. cli acecolina quotidianan1ente p er 12 g·iorni: ancl1e qui l a cromoneuro. copia non m ostrò alcu11 p assaggio . 'ToN1N1. -

Il fen o1neno d'ostaicol o del dosaggio

rtelle u rine rlO[JO la fatica sp orti va.

D1scu ssione: Bucc1ARD1 ,

~'11NeRRI

e

1 'AMBRONI.

Il Seg r etar io: A.

VIGNALI.

Ricordiamo l'interessante monografia:

prof. CAETANO BOSCHI

dell'Osp. Prov. di Ferrara; Doc. di Neuro pa tologi a nella R . Un~v. di Padova.

e

0011.ssa MARIA C'Ofil del Re pa.rto N eurologioo della Polia.mbul. Med.-Chir. di Ferra r a

COMPRESSIONI MIDOLLARI Riiievi clinici e guida diagnostica SOMMA.RIO. - Prefazione. - Definizione di « oomp~• s ione midollare 1>- - Richiami anatomici. - Anatomia patologica. Sintomatologia : Sintomi della ~· pressione el.tr a m idolla.re. P osizione della. ~m.preesio­ ne rispetto a l piano orizzonta le. Com pressioni ex~ra· m idollari a sede intra.- o extraidura.le. Comprees1onJ da cause intr a midollari. Di fferente sintomatologia. a norma dell'altezza.. - Esami sussidiari : Studio manom etrùco della. tensione del 11 liquor ». Puntura lom· bare. Segino di Queckensta.edt . Prove di Queck enstaedt· Stookey. Indice di pr essio ne. P rova di Aye~ (e di Boschi) . Esame del \( liquor n , Eeam e del « liquor • : doppia .puntur a. Prove r a.diologich e dirette. Prov~ del lipiodol di Si.c&rd e For estier. - Casi personali. 1ndirizzamento diagnostico : Diagnostica differe~· ziale. Diagnostica di natura. - Deoorso e prognos i. - cura. - conclusioni. - Bibliografia. Volume di pagg. v1 11 ~ 128, con 28 figure in nero e 2 a CO~ lori intercalate nel testo. Prezzo L. 1 8, più le spese postah d i spedizione. Per gli abbonati al << Policlinico » sole L. 1 5' 5 O in porto franco. Inviar e Vaglia a ll'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Sue· cursale diciotto, RO MA.

-


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XLI.

NtTi\l.

13 1 •

SEZIONE PRATICA

509

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Le complicazioni cardiache della scarlattina. l\. . Stolte (1\1 edizin, J(lin.ilr,, 5 genn. 1934) n e disting u e tre form e : 1) Il cuore dai scarlattiria. È la forma più b enigna , car a tterizzata da iJradicardia , d a lieve dilatazione cardiaca, spè.~i1lm ente ,rer so s i11istr a , da sm o rzam ento dei toni , d a rumore sist o lico e d a rinforzo d el sec<) t1Jo tono polmonare. T a li fc11on1e11 i s i h a nno soltanto n ei b ambini ch e a ll 'ini zio, a cau sa d ella febbre , d ell a lnancan za cii appetito. d el vomito, h anno 11hìto n oleYole dimi11uzione di peso. i m a nifes tano a]) ' 0 -10° g io rn o e ·i differe11ziano da que]li della ' 'era endoca rdite per il fatt o ch e un l e~gero forzo (alzar e le gamb e), per aumento della resi lenza periferica (compressione addominale dell 'aorta), per stim oli d o lorosi (faradizzazione), il rumore scompar e. Ln m a n can za di febl) re faci lita Ja diagnosi. ~) L ~

f?rn1e re1imatoidi cli endo- o pe ri-

cardzte s1 r1ronoscon o facilmente se ' 'i si arcon1 pa ()'n ano d e i fe11omeni articolari (d olori ten ione, diflìc0 ltà di movimento). La frequen~ za di tali compli cazioni varia ~econd o il cc o-eni o epidemico » ecl u ltimarr1cn te 1'A. ne oss~r­ ' ò tre casi . Co111e sintoma d i fferenziale per que ~ ta forma , l 'A. cita una n otevole umidit~ de lln re ll e . manifestantesi anrh e in parti ~co­ "Pert e (coll o , t orace). T ale ~eg no a' rebbe molta im1 ~ortan7a lJr r la d is tinz ion e da lla forma eguente. 3) L'endocardite m,aligna, caratterizza la dalla !;ravità dcl quadro morboso, alta febbre. rli . pnea , brividi e m eta t asi . Le tre fo rm e con1portano una terapi a diver . a. ~el l a })rima , b1as terà alimentare b ene il mala.t~ e raram erlte vi sar à bi sogn o di dare della lltg 1ta lc od a llri ra rdioton ici , fra cui l'A. ha lno]ta fìdu r ia nella stricnina. 'Nell a form.a r euma ti c::i ch e, . pe ·so, ul principio appar e beni Q:na . . arà nece saria uT1 'energica c ura . alicili ra. Nella forma di ennocardite i11 ali gna, si r icorrerà al siero streptococci.: o. a 1la tripa fl avi n n ed alle iniezion i endovenose di sangl1e. fil.

L'associazione znccl1ero-insnlina nel trattamento delle cardiopatie. ~. Ki tl1in ios (Le traite m .01i t des car dioiJJ.

T'ar l'ass. sii ,-;re-i1isrilin,e, Baillièr e , J934) so1r1n1i11istra ,jJ g lucosio in form a di sciroppo di zucch ero saturo, alla dose di 80· grammi al g ~ orno , in una c;ola volta , di preferenza a di a tuno. Do1)0 20 n1inuti , iniezione di 4: unità di insulina. Durante i] tra t.tameri to , i malati on o o ltoposti a l regime Jatten-vege t.ariano e declorurato; o]tanto in due casi, l 'A. h a prescritt o il regin1c latl eo pur o.

Il tratta1ne nto dura , di reg·ola, -10 g iorni. La dose d 'insulina può ' 'aritlt e da 4 a 10 u~ità; in qualc~e caso , )) tlò co n venire raddoppiare la d ose d1 zu cch ero, : ome d ' insulina ; iu tal caso, la si so111ministra in due volte. La t er apia si mostra e flicace in molti casi cli jnsufficienza cardiaca r il)elle ai co nsueti ri111 edi cartlio to11ici ; nell ' asi~ toJia , la miocardiL~ cr~n~ca, nell ' ins~fficienza cardiaca, in quel1 a cli or1g 111e based ow1ana ed in quella d eo-Ji i11 dividui con polso alterna ate. Gli e ffeltf so110 dubbi nelle aritn1ie, mentre la terapia è d el Lutto inefficace n elle cardi0patie a c11te ed in ccuelle con lesioni epatich e cro nich e . J11 q u alc h e caso il 111elcd o . i 11"' nstra inatti,ro . Ad ogni modo e$SO J1on va ostituito ai comt111i cardiotonic i 111a roll ocat 1 a·ccant o a d essi . fil.

Essenza e trattamento degli stati di collasso. Al colla so va11no a c ritti qua"i tutti quei quadri morbosi i11 cui il sistema vc11oso è incapace j di riportare a l cuore un a ,q uantità sufficie1t le di sang·ue ed i11 cui è d eficiente il circolo periferico. A que lo stat o di cose. ! 'organi ·mo tenta di lJ1.etter e ripa ro : I ) con l a regolarizzazione ,ra a le riflessa per c11i ve11go11 ~ di preferenza rifo r11iti di sangt1e .g·li or gani d '1m;portanza vitale; 2) con la circolazi on e . ' nei vasi scarsi di sang ue, cl i liquido pover o di albumin a; 3) con il ric hi an10 di a n gue dai depositi (impicciolim P.nto de ll ~ milza dura11te il coll a~so n ei pazienti con tum or e di tale orga110). Lo svuotam ento delle Ye11e è un eg·110 incontrovertibile di colla . . o e costitl1 isce .anche un'ind icazione per la t er ap ia. :Per questa , si h a nn o a dispo. izion e: 1) n1ezzi ch e influi scono sul centro vaso-co -trittore; 2) n1ezzi nd azione 11eri fe rica, c h e ri cl1ian1ano i 1 . a n @"lle da i d epositi e lo r in1ettono in circolazione; 3) n1ezzi d estin ati a d a um e n1 a r f' la qtinntità di sa11at1e circolante. Secondo H. Ep·p in.~re r (Viener kli11. VJr'ochens. , 1934 , n. 2) , il n1ig·liore eccitan te , ·aomotore è l 'anidride rarbonica, ch e agif'ce , till e ve11e c utan ee e so1)ratlutto portali eccitando il sistema vaso111otore. La si o~mi11i ­ str a come miscela co] 10 % di acido carbonico e 50 % di ossig·e110; ~rla logl1i ri sultati si h a11no co11 la mescolu11za di acid o carbonico ed a ria, il ch e dimost ra clJ e e so è ]a parte at 1iva. IJa circolaiion e vie11e r>rest o riattivata, i~ polsq si fa ' ))iù fort e ed al1m enta la 1)ress 1011 e.

Nrl collasso i)eptonico. i na l1ca tale azione del! 'acido carbonico e co~ ì 1)ure quando il colla .. . o d.i pende da un 11a r cotico. Troppo r a r ament e si dà , i1 el rollas o la .. t ri cnina, cl1e l 'A. 01nministra a <losi di ~1ez­ zo nd 11n milli ~·ran1mo an ch f> in rag·azzi dai 10


510

« IL POLI CLINICO »

ai 14 a11n i. E ssa va usata particolarrt1ente nel]e infezioni, come tifoide, polmonite, scarlattina; ag isce però soltanto 11ei casi in cui è lesa la · funzione vasomotoria . Analogamente, ma in modo più blando agiscono il cardiazol e la canfora. Ancl1e la caffeina ha azione centrale, m entre l 'adrenalina la possiede periferica, che però svanisce rapidamente per dar luogo .p oi ad una controreazione, sicchè Ja pressione si abbassa nt1ovamente. Azione più lunga 1'han11 0 certi urrogati d ell'adrenalina. Meno soddisfacente è la trasfusione di sang ue , per ch è que to va presto a finire n ei depositi . .i\.zione favorevole sulla quantità di sangue c ircolante la possiede l 'applicazione del caldo: in1pacchi caldi , termoforo, lampade ad incande cenza. _t\.11alogo effetto si ottiene con la faciatura dell'addome o l 'applicazione su questo di pesanti cuscini di sabbia. Nei casi cronici , sono con sigJiati l o s.port e la ginnastica .

fil. La cura dell'accesso di tacliicardia parossistica. C. Pap·p (Soc. lombarda di Nl edicina, 23 febbraio 1934) c o·n siglia di tentare anzitutto Ja co111pres ione d ei b,u lbi oculari ch e egl.i pratica $O ll o controllo elettr oca rdio·g rafico. La con1J)r ession e deve essere fatta con una certa forza . schiacciando i b,u lbi d al basso in alto , dall'esterno al] 'interno, ascoltando contemporanean1ente ·i l cuore. La manovr a, se fatta con la tecnica apJpropri ata e con la forza opportuna. · è dolorosa, ma riesce n Bl 30 % d ei casi . Jr1 qualch e raro caso , di a ltri AA., tal e m .anovra ha determinàto arresto del cuore d11rato più di un minuto , seguito da uno stato sincopal e dur ato un paio d'ore. Se l 'accesso è refratt ario all a compre ion e, si m ette il paziente a letto· e si ])ratica un 'iniezio11e endomuscolare di uabaina ( X m g. ), ch e non determina disturbi d i sorta , tranne una lieve dolC'nzia l oca le manifestant•;)si un 'ora dopo l 'iniezione. Il m etodo è riuscito in tutti gli otto casi in cui è stato sperimentato ; iJ1 alct1ni di ess i, g·li accessi duravan o da sei g iorni. fil.

La prevenzione e la cu1·a degli attacchi indivi· •l11ali di angina pectoris. W. E' ra11s e f: lifford 1Ioyle (Th,e Quarterly ./0 llrn . of Med ec. , gennaio 1934), dop,o aver co n._ tata to cl1e di 16 sostanze u ate n essuna -era capac-e di · ridurre la severità o la frequen za cleg·li at tacchi . avevan o j)roposto, in un p r eced ente lavoro . di l1sare lìiù a mpiamen~-e i vasodilatatori. Essi hanno voluto studiare il valore com parativo di questi rimedi . La trirtitrina è da inolti AA. con sig liata non solo :per cur.are g li attacchi , m a anch e per prevenirli. l Tsata in 122 pazienti , si ebb·e notevole sollie, 0 n ell ' 86 ~lo d ei casi , ollievo rnoderato 1

1

[ANNO

XLI,

NUl\L

13]

11ell ' l l % e n essun miglioramento nel 4 1 }~ - ' P er quanto riguarda la prevenzione dell'attacc o (fu data trinitrina prima che il p. si mettese a camminare nei casi di angina da sforzo), u 72 pazienti 61 ne ebbero beneficio grande (8'4, 5 %), mentre 9 (12,5 %) ne ebbero beneficio modico e solo 2 (3 %) non ehbero alct1n b eneficio. L 'u so profilattico può e s~ere p rolungalo anche per anni senza e ffetti dannosi . In 17 ammalati fu provato l 'u so di piccolis~ ime dosi di trinitrina ogni ora , a scopo profilatti co ; 10 ne ebbero beneficio notevole. Con buoni ris ultati fu ::idoperata anche la trinitrina in soluzione alcoolica all ' uno ;p er cen to; risultati meno buo·n i si ebbe da solt1zione oleosa di trinitrina . Colle compresse di Natirose (Nativelle) n on si ebbe azione profilattica i1otevole; g li stessi risultati si ebb·ero colle ;p1illole i11tralingual.i di Pohl, n1entre più effi ca c i furon o le pillole di trinitrina ca ffeinata di Dubois. Il 1iitrito di amile è stato rii1et u Lamente 1)rovato d a 63 1nalati durante l 'attarro ; 27 ( 43 °/o) ne ·e bbero grande giovamento, 2~ (36 ,5 %) giovamento modico, lr() (16 %) n essun giovamento e 3 (4.5 %) peggioramento. Solo -1 (6 ,5 %) dimos traron o a' 1erne benefi cio n el] 'uso profilattico. Il nitrito di sodio usato in 29 pazienti duran· 1e l 'attacco di ede buoni rist1ltati. in 8 (27,5 %), discr eti in 13 (45 %) , n es --uno in 7 (24 %) e 1)e.ggioramento in 1. L'azione profilattica fu molto efficace n·e l 36,5 % dei casi, moderatam ente effi ca ce l1el 20 %, nulla nel 43,5 %. L 'u so di a lcool sotto fo·r ma di. brandy ba da· 10 , durante l 'attacco, buo11i ris ultati nel 19 % dei ca i, mode t i n el 31 %. n e ~ s11110 nel ±-t- 0fo e peggioramento n el 6 o/c.. La ' Ua azione 1)r o fil atti ca fu constatata so]o n el 0 °I> d ei casi , n1entre nel 91 % fu nulla . L'uso del clorofo·r1nio diede buoni risultati . nella cura dell'attacco , n el 31 % dei casi, m ediocri n el 38 %. inedii nel 25 ~~ e dannosi nel 6 per cento. . .L 'uso di carminatimv · Ji-a dato ottimi risulta ti nel 25 % d ei casi, discreti nel 25 °/o , nulli 11Pl 50 o/o. Scarsa azione profilattica fu osserva ta lina volta sola. Per ·p revenire l 'attacco notturno è utile fa re un pasto seral e moderato e pren<ler e un iip110· tico (cloralio, luminal veronal , ecc. ) . R. LusENA .

L'ATTUALITÀ TERAPEUTICA Il trattamento dell~ infezioni con le iniezioni eu· dovenose di carbone animale. Coo-b lin del Collegio di Macdonald pro1)ose l:> • • • questo m etodo poco tempo fa in una r1un.1o:°e cli chirurgi e riferì di aver trattato con le i111ezio11i endovenose di una sospension e a] 2 % di carbone animal e ben 738 casi di varie in-


iANNO

XLI, N

~I.

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~EZIONE

fe2ioni in animali, con consecutiva rapida gua. . r1g1one. '-' ".\.nche ad un uomo sofferente di foru11 colosi da diciotto mesi, egli aveva fatto una iniezio11e di carbo11e che lo liberò definitivamente dalla malattia. Saint-Jacques (BUJll. de l' Académie de Nl éclecine, 30 .gennaio 1934) ha ripreso per conto lJroprio le esperienze sull 'uomo iniettando p,r i111a un centimetro cubo della sospensione madre e aumentando poi fino a tre e quattro centin1etri cubici . Finora i malati da lui cosi trattati sono stati cento con un complessivo di oltre 200 endovenose. Essi erano affetti da infezioni le pii1 sYariat e : m elrosalpingiti acute e cronj ch e , i11 fezioni puerperali , flebiti, polmonit e: colecistiti acute , forun colosi , reumati.~ mo articolare acuto, epididimiti a<;ute ecc. ecc . Di questi cento malati, c inquanta g uariron o rapidamente e senza compli cazioni; trenta guarirono pure, ma in essi la caduta della temperatura i fece gradualmente e la convalescenza fu raccorciata; diciannove ebbero bisogno di ulteriori cure; uno affetto da tubercoloma dell'intestino , morì . Di fronte a questi risultati l 'A. si dimostra entusiasta di questo nuovo metodo di terapia ed invita i colleg·hi tutti a provarlo perch è oltre ad essere veramP.nte efficace è anch e in11ocuo ed assolutamente indolore. \ "1CENTI XI ·

SEMEIOTICA. Snl valore di nn particolare n1etodo percussorio (la Ilercnssione cosidetta ''trafiggente,, seco11do Pende) per il rilievo d'iperplasie timicl1e. ( ·i11tomi fJsic i non empre consentono di n1ettere in evidenza con sicurezza l 'ingrandin1ento p·a tologico del timo, L 'ispezione di rado dimostra una sp.orgenz;\ cle 1 manubrio d ello sterno e delle in erzior. i ~ternali delle due p·r ime coste. Solo n ei casi d · iperpl asia notevole, il timo è ralpabile n el gi ugulo, come una massa moll e rotondego·iante. Poco proba ti vi sono i risultati clella percussione in qu3n to ch e I ' ottl1sità tim ica nor1 sen1 prc :'i clist ingt1e fa c ilm en1e da quella prodotta o $i1nulata da altr e cause e specialmente dalle tur~-i efazioni delle ghiandole peribroncbiali. Incerti sor10 i rilievi desumibili dalla a scolta zio.n e, com~~ il soffio laringo-trachea le, il cor1tage, il rinforzo dei toni cardiaci , ecc. Anche la diagnostica radiologica presen ta t1na lacuna per quello che riguarda il timo. Pende, per rilevar e l 'ottl1sità timica , p ercuote con discreta in Lensità sulla p unta dell ' indi cr. d ella mano sin i-tra co·n il dito medio della d e~ lra esteso e rigido, come se volesse trafigg·ere i I torace , partendo dal s11ono chiaro polmo11are e procedendo a raggi verso lo stesso. F. Landogna Cassone (La Riforma fvl edi ca, l 7 febbraio 1934-) ha a J>lJlicato questo metod0 1

1

Pl'\ATICA

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<li pe; rcu sio11c iu tutti i casi di ipertin1is1110 caJ)ilati alla ~ua osservazio!le. E,gli 11a con statato 1 • he 11ci bamb·ini con attributi di bellezza angc lica ch e ])resentan-o <='J)istassi recidivanti e (1 L Lacchi disp11oici con cianosi e rumore trar l1ea] e, corr1e l)Ul'f: nei fanci11lli con abito linfal 1c u , ìa cc percussione trafiggente » pern1ette ùi rileva re l 'i1igrossamento del ti1r10, meglio di <ruello che non fac cia l 'indagine radiologie<\. L ,esan1e del sangue dei pazie11ti ha confermato la d iagnosi di iper li111i . . rr10. VICENTINI.

MEDICINA SOCIALE. Dermatosi professionali: eczenia da c.e1nento. Tra gli eczemi professionali sono degni di 1934) h a osservato in circa cinque anni una C'erta frequenza nelle persone addette a ]avori con cententi. G. '1urero ( La Rifo :·ma Jlrled•ica, 3 n1arzo L934) ho osservato in circa cinqu e anni una ventina di casi di eczema da cemento irL operai che avevano lavorato in Francia ed in An1erica del Nord, fo!'.'m e queste particolarmente i11tense e resistenti ai m edicamenti a causa di certe sostanze conte11ute i.n alta p·ercentuale i1ei cem enti a rapida presa in u so, in quelle reg·io,n i. L 'aspetto della d ermatosi è caratterizzato da e ~ te e zone di colorito ro so-bruno, con ,·escicole e cr ost e iero-ematiche, oipratutto alla r e()'ione dorsale della ma110 e a l polso. i nota1to le ioni ragadiformi ai i)o ]pa, lrelli e le unghie sono striate, molto friabili e tendenti a cadere. Lo lesioni i11vece prodotte dai i1os tri ce111e11Li . o no più lievi.: rossore modico , prurito n o11 n1olto ir1tenso , scarsa for1r1azione di t·ro'5te e di vescicole , quasi asse nti le locali zznzioni alle 11oghie . Il prodotto da imputar i è l'ossido di calcio ch e a co·n tatto con l 'acqua si trasform.a in idrato di calcio ; questa sosta11za nei ce111 e111i u sati in 'F rancia e jn America è contenu1a in u11a pe rcentuale molto più alta ch e n ei n o'"'·t rani. L 'A. a confern1a di questa su!l i pote ·i 11a s1)erimentato su tr·e pazienti, la a1pplicazione dì pa ·ta di cemento sem·plice e composta con l '80 per cento di ossido di calcio , ottenendo i seg uen ti risultati: con la pasta semplice dopo lre or e di applica zione n·essun risentin1ento , con l ' altra, dopo un'ora arrossamento , prurito e comparsa di vesci cole. V1 cENTJNr. 1

MEDICINA SCIENTIFICA. Influenza della sezione del nervo e.rigente di Ecknrd

sulla motilità della vescica e del colon. T\. Fontai.ne e M. Béra.·d (l .1a Presse Méd ., n. 5, 1934) ripetono 11el cane le e .. perienze di i\.da1nson e Aird, ch e h anno ottenuto il megacolon nei gatti, con semplice sezione d el i1ervo eriger1te d 'Eckard. Ricord.a no intanto come, avendo esperienze più antiche di Ror h et e Letarjet dimostrato ch e la ezione del


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H

IL POI.I CLINlCO »

H1 edesimo r1ervo erige11t e causa paralisi ve cica li definiti,re, i può con cludere c he il nervo d ' E:c kard :porta le principali fibre i11otrici del eolon pelvico e della vescica . La fisiolo·gia intanto ci dice ch e il n. eret1o re i11 11erva la tu11ica n1u c olare longitudir1alc della ,re cica e che la sua eccitazione e lettrica .provoca contrazione del detrusore e rilasciarr1ento dello sfintere, cosi corr1e è seguita da con trazioni p eristaltiche energich e del colon pelvico con rilasciamento degli s finteri ba ·si. Qu e te fibre parasimpatiche hanno (1uindi azione inversa c.l elle fibre simpatich ,e provenienti dal p·l esso ipogastri co superiore, la cui eccitazione porta nd aumento del tor10 sfinterico con rilascia 1n e nto d el detruso:re, 11e I la ' 'esci ca, e .ad arre to della peristalsi co11 spasmo sfinterico energico , nel colon p,elvico. Tn contrasto co11 la fi siolog·ia , la clini ca ri]e,ra ch e numero e operazioni de t11olitive stil s in11)atico lombare e sul plesso ipoga Lrico u peri ore, non ono tate mai eg·uite da turbe molorie rilevabili a carico d ella vescica e del colon s inis tro (Leri ch e). Premetter e qualch e ricordo anatomico sulJ 'innervazione estrinseca del colo11 e d ella ve:cica, è cosa utile. Es a ri ulta: 1) da filuz zi sin1patici originati dal ple .. .. o ipogastrico s11p. (nervo, presacrale di Latarj ct e Bonnet ) ed accessoriamente da filu zz i lH'OYe11ienti dalle due cat ene imraticl1e l ombari , dagli in g·Ie~i r l1ian1ati « ultin1i ner' i

[ANNO

XLI,

NUl\l.

13:

degli r\A . stanno contro ad una teoria così semplicista, sebbene in clinica si sono già

più volte avuti buoni risultati! nel m.egacolon,. con semplici operazioni deniolitive sul simpatico lombare. R. GRASSO.

VARIA L'influenza della luna sulla salute ~

1

~ 1)la11 cni ci

n; 2) filuzz i l)a ra~1111 pa ,li ci. pr oven ienti dalle radi c i S 2 , 1 , e j)rincipa lrrtent e dalla Sa , a cui Eckard ha dato il noru e di cc ?1ervo erige11.te n <· r l1 e n1 olt i anatomici cl1i amano « splancnico ]Jc lv i:co ». Queste flbrc si111p,a tirll c e 11ara .. i mr>atiche s i riurtisco110 -i11 b,a sso in l1n gan g lio unico, il cranglio jpog·a trico, i cui rami e ffer enti ara11no dt1n·que ·misti , simpatici e parasimp·ati ci e si J)Orta,n o direttamente nel colon pelvico, r etto , ,re ci ca. Per 1nterron1 ~1ere eparatame11te l e fib1'e irrtJJatich e o pa ra impaticl1e, occorre andare al di so pra del ga11 glio ip o~a­ 1

~ Lri co.

l. iò 1}rerne ·so , g li AA. hanno n el c.ane praticalo la 11eurotomia del nervo Ji Ecl(ard: l 'an i1n a le h a presentato i primi .giorni ìtna co tipazio!le ed llna in continenza passeggera, e àopo n 1oll e ~ e ttin1 a n e 11on fu niai trovata di-

stensione colica. •

Risultati dunque opposti a c1uelli cli Adamson e Aird. Forse perchè diver o è ~tato 1'anima le d'esperimento ? Me11tre dunque le e perienze positive di Adan1 son e Aird s tanno a favore d ella teori a n eurogen a p er la patogen esi del m egacolon , cl1e ' 'ede in una turba dell 'inner vazi.one parai.n1patica la causa sola de l male , le esperienze

In questi ten1pi di ritorni astrologici , anche la luna, di c ui i meteorologi escludono l 'influenza sul tempo atmosferico, riacquista i1u1)ortanza. In una comunicazione alla Società di rpatologia comp•a rata (13 febb·r aio 1934) E. ~udai J1 a riportato l 'osservazio11e di due ragazz tne,. cJ1e pr~sen~ava?o dei disturbi più o meno o-ra'", due giorn1 prima della luna nuova. Una di esse, giiunta alla ,p ubertà presenta un tipo mestrual e che si adatta r egolarmente alle fasi 1unari, che pre iede· a110 t1 n ten11)0 agli al l ri disturbi patologici. La fase della luna piena , i11vece, avrebbe i 11flu enza sullo viluppo delle n1 alattie infetti' e; T),ara1)legia infetti va dei cavalli , encefalite e1)id emica d ell 'uomo , esplosioni della :polio111 ie1ite , come j)ure l ' jnizio d elle J)Oln1oniti lo})a ri , cl elJa m eningite ]Jacillare , dell 'erite111a 110doso , ecc . Le sig1zie lunari (pler1ilunio e no·v ilun io) ra1)presenterebbero, quindi , dei p eriodi biorritici , ch e i estendono per lo "pazio di cinc1ue g iorni. Ma i g·iorni più tem ibili pecialn1ente per la patolo,g ia infantile, ~arebhero i due g iorJ1i precedenti il i)lenilunio ed i due seguenti il noviluni o . La lu11a non sar ebbe, quindi , un a ._ tro i11orto e rprivo di ogni r.a diazione; n1a , in merito alla 11ozior1e della gravitazione, essa avrebbe influenza ui fenon1 eni geofisici di ordine i1on soltanto i11 eccanico, ma anche e1ettron1ng·nctico e bioloaico. f; l. 1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. F.

D 'A. EsT\PÉ. Hiperlens,i 6 esseri ci al. -

Tip . Oc-

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Curios ità. biblich e. A f)roposito di rlu_e parli ge1ncllari ri cordati nella (;e.nesi . - L. Po11.i , Roma, 1933.

()1: P Al' L J .


\

[.~NNO

XLJ,

' ll \I .

13]

ve: i·u~

NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Le nuove disposizioni 1)er la disciplina degli i tn· pianti di radiologia e di radiumterapia. Le prin c ipali provviden ze legislative ii1 n1ateria di acque minerali , di stabiJin1er1li termali , idroterapici , di c ure fi sich e ed a ffini , sono conten u te n ell a legge 16 lug lio 1916 , n. 94 7, e 11el relativo regolam ento 28 settem ])re 1919 , n . 192! (l ); n1a e.se ri ~ ultan o or1t1n i ~n . uff~ ci e!lti e~ in ~o1111)Jet e . nei rigua rdi degl i 1st1tut1 d1 rad1olog1a e rad1u111 lerapia . Qu esta bran ca d ella medic ina infa1 ti , necrli ultimi a nni, ha p rog-r ed it o co 1 rapid nn1e11te da as un1 er e la fi on om ia di una vera r pr opria spec ialità a è, la quR Je richi ed e un a ~ )ar­ ti co1are compete nza n ei sanitari ch e Yi ~i dedic ano. Il ricono cin1 ento e ]a g·ar a11 zia d i talr com tJe te11 za , n on solo son o stati invocati. d.agli tessi professionisti radiolog·i, ina sono n eces ari })er la tutela sa11itaria d el pubbli co in quanto le ap·p li caz ion i ter apeuticl1e d eJl e varie form e di en er g ia radiante, a ffidat e ~ man i ine p erl e, 110 son o riu cir e, non cJ1 è in e ffi caci , perfìn o danno.e . /\.. q11e ta d o'r~ ro _ a tut ela provvede la r ecente legge 29 ~e nnai o 19:)1, n. 138, ul1a di-

.c;ciplina degli ;m.p i rrn fi di radiologia e di rarlii1mt ernpìrr , nnbbli r~ta :;;o lla ,, n.azzetla l fffi ciale )l dP I l 7 frbl)r a io 193-t. n. -1-0; cl1e è o p1Jortun o s ia con osciuta, n elle su e norn1 e fon damentali , da tu tti i m ed ici . La legge non solo con ferma l 'obh li go dell 'autori zzazion e p re fet tizia (già stabilito d a11f\ citata le~·ge 16 1t1 ~1i o 1~16) per l 'ap ertura e ! 'eser cizio d. i 'o-abi11 etti n1 edici ed ambu latori in gen er e, d ove . i npr lica , an ch e saltu ar ian1en tc. Ja radio e la ra dj umterapia , rr1a prescri' '' l ~t d enu11zia Rlla sl essa autorità d el po ses ·o di appar ecr bi radiolog ic i, a n e l1e l l ~<l t i a scopo d iverso da quel1o ter ap eu tico . La legge 3 dicembre 1 9~2 . n. 1636 ( provvedimenti rer Ja r ir.cr ca e utilizzazion e d elle . . ota11 ze r adi oa ttive) . a11civa l 'obb1igo dell a drnunzia per pa rte dei possessori cl i. ostan ze e di pre1Jar a li r adioattivi e il divieto dell 'u o di so tanze radioattive a scopo t er apeut ico senza la prescr izion e o senza i] controll o di u n n1 edico o chirurg o. La 11uova legge .aggi un.ge c h e si deve otter1e re l 'autorjzzazio ne d el p r efetLo per la d etenzione di sostan ze radioatti ve d a ced er si , a qu alsia si titolo, a n ch e in t emporan eo u so , ad enti o privn.ti . Le suddett e autorizzazioni prefettizie son o subordinate al pagamento di un a tassa di lire duecento. Inoltre i titolari dei gabinetti n1 edici autorizzati son o soggetti anche ad un a tassa annua d 'ispezion e , che è fi ssata in li re cento per un apparecchio di t en sion e inferi o(l ì v. Il Pol icli ni co, n . 32 d el J O agos lo 1931.

re a 100.000 ' 'olta ed in lire duece11lo se ]a tensione è u g ua ]e o s upe riore a detta cifra . Se nel gabine tto esiston o due o più a p1)arecchi è dovuta l'intera tassa p er il primo e la metà per ciascuno degli altri. Non son o sog getti a ta -se g li ·enti c he abb iano scopi di b en e fi cen za, di assist en za sociale e g li is tituti scientifi ci. Una n onna di g rande i111portanza, in quanto gar antisce la competeuza dei medic i dei ga bin etti radiologici , è costituita dal divieto dell 'impiego dei ragg i l~ o ntgen o d el r a dio, a SCOJJ O terapeutico , ai . [I n i lari ch e non sian o rro' ' i li d el diplon1a d i peciali zzazione in n1ateria o n on abbian o o tt ~nulo il ricor1 oscin1ento della quali fi ca d i ~ l)Cc i a l i ta a i se n~ i dei R.ll . ò ecreti 29 arrosto 1929 , n . 1823, e 15 maggio 1930, n . 86 1. ·rale diviet o n on si app licfl all e clin ich e 1111 iversi tarie od a{lli istiLut i i)er Ja cura del .ca n ero di pendenti dallo Stato o riconosciut i ,g·iuridica mente . Son o ao, t or izzati all 'i1npiego sopr aindicato, an ch e senza e ser e in possesso èl ell n qu ali fi ca di SJ)ec ialis ta , i m edici cl1e al1b ia no e erci tat o ininter rottam ente la radiolog ia per u 11 periodo n on inferiore a c inque ann i, alla data ci r.ll 'entrata in v igore de]la ]eQ"ge. B fa tto obbli go a i fa bbrica nti e rivenditori cl i a J}par ecc hi radiologici di tener n ota degli a r~parecchi vendu t i e tl i notiO care al prefetto il n om e e il d omicilio d ea-li accruirenti . La legge stabili ce le p en a lit à per i ron tr avve11tori (amm end e varie ò. a J.J. 200 a r.. 1000) e . f1reved e appositi s tan zinr11 e11li d i h·i] Rn cio cosi ,l)er l 'aun1ento di due j)O ti n el ruolo d el personale d el l ,aboratorio di fi sica d ella Direzion e ge11erale della Sanità 1)ubblica, corne per re ~ rese per le ispezioni agli istituti ed a mbulatori radiolog ici e r.adiun1ter apici . Sa rà i1 t ·tal n1odo r eso possibile eser c itare una rigorosa vigila n za tecnica , ch e a · ic uri 1'osservar1- . za delle nuove disposizio ni a tutela di quei n1alati ch e abbisog 11a110 di trattamenti radio e radiun1ter apici. Un r eg·olau1ento d ovr à coordinar e le 11or1n e per 1'esecu zione d ella leg·ge con quelle Yig·e11ti 1_Jer g li st abilimenti di c ure fi sich e. e affini in gener e, e fisse rà il termi11e entro il qua le la Jegge stessa entr erà in ,rigore. A . FRANCHETTI . '

Profilassi delle n1alattie veneree. • A.ssisteuia alle. madri ed ai bambini. Mentre andiamo in rnaccl1in a, ci pervien e su <1ueslo a r gomento u11a importante circolar e d el ~1i11i tero d ell 'Interno (Direzion e Generale d ella Sanità Pubblica) a firma di S. E. Mussolin i, diran1ata ai Sigg. Prefetti e a1le Autorità as. in1ila te; ci riservian10 di riporta rla largam ente ne] pro ~simo numero.


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POLICLINICO »

CONCORSI. POSTI VACANTI. Aci S. ANTO~ro (Catania) . - Scad. 20 maggio; per v·alverde; L. 8000 oltre L. 1000 disagiata resid.; riduz . 12 %; età limite 35 a.; tassa L. 50, 10. AlVIATRICE (Ri eti ) . Ospedal e « F r ancesco Grifoni >) . Scad . 10 mag.; direttore medico chirurgo; lire 18.500 al lordo del 12 %; compartecipaz. 40 %; 6 ·a nni di laurea; età limite 40 a. al 2 marzo. Chierlere avviso. BrEI.LA ( Ver cel li). - È aperto, presso 1>Ospedale degli Infermi di Biella, il concorso per il posto rii Primario Ostetrico della Sezione Mater11ità. Scadenza il 30 aprile 1934-XII. Per informazioni rivolgersi alla Direzione dell 'Ospedale summenzion ato. BosA (1Vuoro) . - Scad. 28 apr. ; L. 8500 e 5 quadrienni oltre L. 840 c.-v.; età limite 40 a. ; tassa TJ. 50, 10. CAMPOFORMIDO (Udine) . - .Scad. 31 mag.; L. 8000 ol Lre L. 500 serv. att., L . 1000 trasp. ; riduz. 12 %. CANINO ( Viterbo) . - ,Scad. 15 mag. ; 2a. cond . ; L. 8360 e 5 quadriertni dee., sen za ridu z.; età liJ11j te 35 a.; tassa L . 50,10. CARPINETO SINELLo (Chieti) . - Scad . 5 maggio ; L. 9000 e 4 quadrienni ventesi1no, addizionale L. 5 ogni pover o oltre i 500, L. 300 rimborso :spese gite alle frazio11i, L . .500 se uff. san. ; riduz. 12 %; tassa L. 50; doc. a 3 lnesi c1all '8 marzo; età li1n . 40 a. CASTELNuovo N1GRA (Aosta). - Scad. 16 m ag.; con Castellamonte; L. 9000 e 10 bienni ventes., ol lre L. 1800 m otocicletta o L. 3500 automob. ; ricl uz. 12 %; tassa L. 50. CEPRANO ( f·ro .c;inone) . - Con cor so, per titoli, a] posto di incdico chirurgo condotto. Lo stipendio assegnato a detto posto è <li L. 8500 lorde della riduzion e del 12 % e delle ritenl1te per tassa di J\icch . Mob., Cassa Prèv. Sanitari, I.N .I .E.L . e ColJegio-Convitto di Perugia, con l 'aumento di un decimo per ogni quadriennio e per cinque quadrienni consecutivi, a decorrere dalla con seguita st a])ilità. Irldennità caro-viveri nella stessa misura t-' per il 1nedesimo tempo concessa agli altri imj)iegati conlunali . La domanda , in carla da bollo da L. 3, dovrà pervenire entro il 30 aprile 1934-XII alla Segreteria Comunale di Ceprano, accompagnata dai prescritti documenti, l 'elenco dei quali e rispettive n1odalità, posson o desumersi òal1 'av,·iso di concorso da richiedersi alla Segreteria su 111en zionata. FAVIGN \~A (T r apani) . Il podestà infor1na ch e la scadenza del con cor so al posto di Medico Condotto di F avignana e della Frazione Levan zo, già fissata per il 6 marzo 1934, è stata prorogata al 6 giugno 1934. Stipendio annuo L. 8500 al lordo della riduzion e del 12 % e delle ritenute di legg·e. La domanda, in carta da bollo di L. 3, dovrà per· venire n on ])itL tardi delle ore diciotto del su precisat o giorno , accompagnata dai prescritti diecj documenti, l 'elen co dei quali e rispettive modalità, possono desu mersi dal bando di concorso alla Segr eteria Co11lunale di F avig nana ch e, a r ichies1n, ne i11 ia copia. FEnRAac\ . OsJJedale Pro vin ci a l e P si chi atri co . $rad . 14 a1)r. : i11ellico prin1ario e due n1 edjci di

lANNO XLI,

i\Ul\-1.

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Sezio11e; s lipe11c1i L. 11.200 e L. 10.200, oltre L. 800 e ~· ~~ inden!l . carica, . L. 1500 serv. att., 5 qua~r1enn1 ~ec.; r1duz. 12 %; et à ~i~. 35 a. Rivolgersi Segreler1a Generale dell 'Amm1n1straz. Provinc. FOGGIA. Amministr azione Provirtciale di Capitanata. Il Segretario generale con nota del 14 marzo 1934 comunica che, in esecuzione della deliberazione presidenziale 2 febb,r aio 1934-XII resa esecutoria con visto prefettizio del 28 febbraio c. a. i~. 6503, il t er111ine per la presentazione delle domande e dei documenti al con corso bandito il 5 dicembre 1933.-XII per un posto di Coadiutore e per un posto di Assistente presso la ,Sezione Medico-Microgr afica del ·L aboratorio provinciale dj igie11e e profilassi è stato prorogato fino alle ore dodici del 31 m aggio 1934-XII. Circa i limiti dj età richiesti per p oter partecipare al detto concorso trova anche applicazione il R. D. L. 23-3-1933, N. 227, avente per oggetto l 'elevazione dei limiti di et à, per l 'ammissione agli in1p ieghi, a favore di tutti coloro che risultano iscritti al P. N. F. ant eriormente al 28 ottobre 1922. . FoRLr. Con !: o.rzio Provin ci ale Antitubercolare. -

l)osto di Medico Direttore della Sezione Dispensariale di Cesena. Scaden za ore diciasette del 30 aprile 1934-XII . Stipendio annuo L. 5500. Supplemento <li servizio attivo L. 500. Riduzione del 12 % e rii.enute come per 1egge. Età massima anni 45 salvo eccezioni d i legge. Domanéla , docu rnenti di rito , d iploma e prove di esami, com e al bando di concorso, da richiedersi alla Segre teria del Consorzio. 'f assa di concor so L. 50,10. A parità di merito . prefer e11ze e precede11ze com e per legge agli aventi diritto. Durata della nomina un quir1quennio con tacito rinnovo, com e al regolam ento e capitolato, osten-sibili n ella Segreteria del Consorzio . GENOVA. Spedali Ci1;ili. - Scad. 3 m ag·gio, ore 15; specialist a in otorinolaringoiatria; titoli ; L. 6000 al lordo del 12 %; n om . Q:uin quennale e conferine triennali fino a 60 a.; laurea da 6 a11ni; doc. a 3 m esi dal 3 n1arzo; lassa L. 50. Ajuto allo specialista predetto; t itoli ed esami ; L. 5000; nom. e co11ferme t riennali ; età lim. 45 a.; laurea da 4 anni : altre c0ndizioni come sopra. Chiedere avvisi . Ri volg·er si alla Segreteria (Ospedale di S. Martino ). INZAGO (Milano). - Scad. 45 giorni dal 13 marzo ; l " con dotta; L. 9000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1000 trasp. , ·L. 1150 se u ff. san. ; riduz. 12 %; età limite 35 a.; tassa L. 50, 10; doc. a 3 mesi dal J 3 marzo. ISOLA DEL LrRI (Frosi n òne) . - Scad. 14 apr. ; L. 9500 e 5 quadrien11i dee., c.-v., L. 2400 cavale.; ridu z. 12 %; età limite 36 a.; tassa L. 25. ~fASINO (Aosta) . Scad . 30 n1ag.; L. 9000 e 1.0 l>ienni vent es., oltre L . 840 c.-v., L. 1800 motoc1cleLta o L. 3500 automoh., ·L . 800 se uff. san.; riduz. 12 ~~ ; età li1nite 35 a .; t assa L. 50. MAZZARINO (Calta.nissett.a) . Congregazi on e di Carilà. - Concorso per Cl1irurgo-Direttore dell 'Ospedale Civile « S. St efano » con lo stipendio di lire 14.000, indennità di carica di L. 2000, diritto del 501% sulle operazioni chirurgiche a pagamento , cinqu e aun1enti quadriennali del decimo del soJ ~ slipen dio. Scadenza del con~orso entro due mesi clalla clata del presente avviso, ch e è del 20 marzo 1934-XII. Per m aggiori schiarimenti rivolgerRi presso la Segreteria della detta Congregazio1)e cl i Cari Là.


lANNO XLI, NUl\1. 13] ì\IELILLI . -

SEZIONE PRATICA

(Vedere SIRACUSA).

MEL1To DI PoRTO SALvo (Reggio Calabria) . - Scad. 30 apr.; L. 6000 e 4 quadrienni dee., oltre L. 2500 cav.; riduz. 12 %; tassa L . 50. MESTUE. - (Vedi VENEZIA). MILANO. Pio Istituto di Sa·nta Coro11a. - Scad. 5 mag.; un pos1o di pri1nario m edi co ed uno di assistente degli Ospedali l~li ocbirurgici ecl Elio1nerlici in Pietraligure. Titoli erl esami. RiYo1ger i .., egreteria, vi"\ Cesare Correnti 13, l\1ila11 0. MODENA. Municipio . - Scad. l~ mag., ore 17,30; 3n reparto forese ; titoli ed eveI1tualmente esa1ni ; L. 9000 e 5 aumenti dee. (3 triennali e 2 qui11quer1nali) oltre L . 1000 serv. att. , c. -v., L . 2500 trasp.; riduz. 12 %; tassa L. 50,10; doc. a 3 n1esi dal 15 mar.; età limit~ 35 a. MoNTEFERRANTE (Chieti) . Concorso medico. P er titoli. Stipendio L . 10.000. Età massima anni 40. Scadenza 6 m aggio 1934. PADOVA. Amministrazione Prov iri ciale. - A tutto il 15 maggio 1934 è aperto il concorso ai posti di Coadiutore e di Assist ente cl ella Sezione Chimica del La))oratorio Provinciale d 'Igiene e ~ro­ fjlassi. tipencli ini ziali annui r iSJ)Cttivamen le: L. 12.000 e L . 10.000., ei aumenti p eriodici di un deci1no. , ervizio attivo an11uo risp et1ivame11te: L . 1800 e L . 1500, compart ecipazion e d el 10 % sui proventi di Laboratorio. l11dennità caro-viveri come agJi altri impiegati ProYinciali . Il lutt o ridotto rlelle tra llenu te di legge. Chiedere n1anifes to alla egreteria d ell 'Ammjni strazio11e Provinciale. PALAZZOLO DJ Ro~IAG -A (Firen ze; . cad. 30 apr .; condolla di ~011ente; L . 0000 e trienni dee. oltre L. 600 tra p. ; riduz. 12 ?6; et à Jim . 25-36 a.; ta ssa L . 50, 10. PALAZZO S. GERVASIO (Potenza). - Sino a tutto il 7 maggio 1934 è ap erto il concorso, per titoli, al posto di medico conitotto di Palazzo S. Gervasio. Stipendio ~nr1uo L. 7000, su scettibil e di 5 au1nenti quadriennali , p ari ognt1no ad un decimo d ello stipend io iniziale, al lord o cli tutte ~P. ritenute cli legge. Età mini1na anni 21 , massima anni 40, salvo eccezjoni di l egge. Documenti di rito. 'fassa di con cor so L. 50,10. Sar à t enuto conto rlelle prefer en ze di legge. Gli obblighi ecl i diritti i11er enli alla condotta risultano, oltre cl1e dalle Leggi e Regol am enti in materia, dal Capit olato re1ati,·o in Yigore p er quest o Comune. L 'ele tto. dovrà assumere servizio entro 15 gior11i d all a p artecipazion e cl i nomina. Per qual ia i cl1i ari n1enlo rivolger si alla Segreteria Con1una]e di P alazzo S. Gervasio. PR1Nco (A l essanclria) . - ScacJ. 31 I11ag.; L . 000 ol lre L. 700 lrasp., c.-v., L. 500 se uff. san .; e tà Umite 45 a . ,SIRACUSA. R. Pref eltura. - Con cor o al J10 lo cli Ufficja}e Snrtilario n el coI11u11 e (li Melilli . Per titoli ed esa11ti . t iJJenrtio i11izial e L. 7000 lord e d ell a ri le11ula cl el 12 ;{, , oltre quattro aumenti quadri e11n ali pari nd un (lecin10 d ell ~ s UI?e11d~o ii:izi a l ~. C9n1pensi J)er g li accerta111ent1. e rila CIO <11 cer l1fica li , co n1 ~ 1)re' i ti 11elJ a tariffa ap])f OYa ta con Decr . Prefe tt . 20-12-1927. Non ·è inibito i ·e er cizio clelJ a Jjbe r1 profe ion e. Le do1nande, acco111pao-n a te d ai pre crittj d ocum enti , l 'elen co dei quali ~ ri p e lliYe n1o(lalit à possono de ~un1er i cl al ])au-

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d o di coI1corso da richied er si aJl 'Ufficio del Medico Provinci ale (H . Prefettura) di Siracu sa, debbono j)erve11ire all ' Officio pred etto ei1tro quarantacinciue g iorni clalla data d el 7 marzo 1934-XII. TERAl\.IO. A1nmirtistrazione Pru vi ncial e. Concor o, per t itoli ed esami, a i 11osti di Direttore dell a Sezio11e Medico-Micr ogr afica del Laboratorio provi11ciale d 'igien e e profilassi e dei Coadiutori d elle due Sezioni Medi ro-Micrografica e Chimica. P er il Dirett ore: tipendio a1111uo lordo L . 16.000; ir1ciennità ser vi zio at Livo L. 3000. Per i Coadiutori: . tipe11clio annuo l ord o L . 12.000; ji1cle11nità servizio a ttivo ·L . 2500. Jncl en11it à caroviveri , com e per legge e percentuale ui prove11t i p er ricer ch e ed analisi . Su tutto ricluzio11e d el 12 °o. :\.11111ento stipendi per il Direttore ed i Q>ad iutori cli L. 1200 in cia!'CuI10 d ei cinque quadrienni . Et à massima: per il Direttore anni 4.5, p er i Coadiutori anni 35, al vo ' di post o art . 42 R . D. 30 settembre 1922 11. 1290: salYo e enzion e di cui al] 'art . 9 del R. D . 16 gennaio 1927 n . 155 e con elevazione del limite di età , a' sen i del R . D. 23 marzo 1933 n. 227 JJer gli iscritti al P. N. F. Il con corso seguirà secondo l e disposizioni san cite dal R. D. 16 gennaio 1927 Il . 1.55 ed a parità di inerito saranno appli cat e l e n or111e di cui all 'art. 3 del R. D. 24 .. el lembre 19,23 n . 2073 e quell e di cui all 'articolo d ella Legge 6 giu &"n o 1929 n . 1024, recante provYedi111e11 ti a favore cl ell 'incr ernen lo demografico . (.)}tre d ocun1en ti di rito , eve11I ti ali titoli scientifici e di carriera richierle i : a) p er i po ti di Direttore e (;oadiutore d ella ezio11e ~1recli ca: diploma di nbili tazione al] ·e er cizio cl ell a professione, di medico-chirurgo o diploma di l aurea i11 medicina e chi r urgia con eguito entro il 31 di cembre 1924 o entro il 31 dicen1hre 1923 (ar t. 6 del R . D. 31 <licembre 1923 n . 28 9) , e per l a ezione Chimica: d iploina di abiljt azjon e all 'ese1ci zio della professione di chin1ico o di laurea in chi1nica, in chin1ica e farin acia od in chimica i11(lu s1riale conseguita en lro i ter111i11i citati . Certificat o d 'iscrizio11e al P . N. F. Tassa ammissione L . 50,10. ScadenZ(I or e dodici del 1.5 maggio 1934-XII. VALSTRONA (Nova r a.) . . Scad . .5 mag. ; L. 11 .000 ol lre L . :3500 trasp. , L . .500 uf.f. sa11. ; alloggio; riduz. 12 %. VENElIA. _4n1rniniRlrazio ri e ]Jr ovinciale. - Scad . 30 npr. , or e 1 ; 111edico ice-direl tor e presso gli o pecl ali p sicl1ia lriri pro inr i<l l i: L. 16. 000 e 2 quadrienni di L. 800 e di L. 1000, ol Ire L . 4200 serv . al I ., L . 1000 inde11n. carica , alloggio per famiglia illumina to e riscald ato n el] 'Os11ec1a le: riduz. 12 %; c•tà li111ite 40 a.: tassa L . .50 al l{icevitor e proYinciaJe (Cassa di Risparn1io di , -e nezia) ; doc . non a11teriori all 'l 111arzo. Chied ere aY Yi o. Rivol ger si nll a Segreteria Gen erale d ella ProYin ci a. ' ' ENEZTA. O spedal e Civile di rviestre. - AJ 25 n1aggio, ore 17 ; m edico radiologo, aiuto cl1irurgo, aiuto n1edico e 1nedico assist en te: per i primi 3 posti L. 6000; età lin1 . 35 a.; p er il quarto L . 5400; età lin1. 30 a.; con1parteripa zioni , inr1en11ità. Rivol ger si Segr eteria. VoLTERRA. Ospedale !Jsichial ri co. -. Vice direttore, primario anatomo-pa lologo- igie11ista, pri111ario crin1inologo . Scad. 5 m aggio. (\ -ecli prec. N. 12). Quando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a conrlotte medico-chirurgiche . i com ren!'i rt llo stipenrlio base . AvvERTENZA. -


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POLICLINICO

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! ANNO XLI,

NUl\{ .

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NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE.

NOTIZIE DIVERSE.

IJ prof. Pi e lro Ro11do11i, J)a lologo ge11erale cli l\lil a110, è l a lo 11on1i11a lo ine1u])ro d ella Reale Accad emia cl 'I tali a. La co111ple a e 1111.il lifor111e a l Ljyj là scie11 tifica d el Rond oni è trop1)0 itota i1el 11os lro i11011clo i11edico, percl1è sia 11ecessario di richiamar vi I 'att en zion e. Ci limitia1110, perta11.to, ad esprirn'er e il 11ostro cordiale con1piaci111e11to per qu es to pre111io conferito all a s11 a n1 ag·nifi ca e pod ero ·a a llività.

9a Conferenza internazionale contro la tuberco-

L'Accaclemia cli i\Ierlici11a di P ari g·i 11a eletto il dott. Gasto11e Ra111011 qt1ale i11en1J)ro t i lolar e, irt su ccessione cli En1i1io Ro11\:. Il lla111011 11on è i11edico, n1a Yeteri11ario; è ])e11 11oto J)er avere p erfezionato la lec11ica cli }Jre1Jar azion e del ier o antidifterico, per aver e i11rlica lo la r eazio11e cli flocculazion ·J lJer il closag·gio dell .att iYit à a11tigen a di una t o si11a o dell 'attivit à a11tito ica del sier o corri p on cl e11te e sovra lutto ])er aYer e in troclol lo l 'ana to i11a a11tidift erica. e quella a11titet a11ieri. Nel co1111)arti111e11lo cl i Ro1l1a dell e FF. S. sono st ati n on1i11atj s1Jeciali ti, p er 1'oct11is li ca i proff. G. Mazza n Uni e E. Leonaròi e per l ·oloiatria il lJrof. F . S. P npa rozzi. Il prof. ,,,- . I-1 i .. , cl1e 11a o r a fe leg·gja lo il suo 70° co1nplean110 , ~ st ato in, ig nil o d ell a J11e<l aglia Goelhe e n on1in at o cl otlore i11 filo ofia (scie11ze), h o11,ori$ causa, cl ell 'l -11iver sità di Berli110. Il Co111i lato E ecutiYo Ce11tr ale d ella Repubblica Russa Socialista dei ~oYieti h a a . . eg·n at o il titolo cli lavora tori della scienza ad l1011orern - il più alto titol o scientifico con seguibile n ello t ato ai proff. ì\I. A. _t\ver})ach , oft al111ologo; :\ . A. Kisel , p ediatra; ' ' · ~· Osipov 11el1rologo. La d ott .a IIeffer è non1ina ta ca Ya]i er e <l ella Legion d 'onor e, i11 riro11osci111e11l o clell '01>era svolt a p er l a riedu cazion e dei sor<l o-n1l11 i. Il prof. llicl1arcl i ebeck , cli 111erli ci11a i11terna aLl Heiclelber g, è s ta to cliia111ato rtll ' LTrti ver sità . cli Berlino, quale su ccessor e <li Hi s. Il prof. Spiell1off, cli .Tena, È' s lnlo cl1i an1at o alla ca ltedra éU cler111atologia cli Lipsia. Il prof. Gocht , ordinario fli orlOJ)edia a Berlino , è 110111inato ct i rettore cl ell 'J ti t l l lo <e Oskarfielene-Hei m n. Ìll Berli110-Daltlem. gt1ale SllCcessore cl el prof. Bi a lski, d ecedut o. Il dott. J 01111 A. Hart \Yell è n oniin ;:i to pre icle11te ò ell 'Accarlern ia cli 1\1e(l ]cj n n cli ~e 'v York . Cl prof . .Tol1. tein. assiste11te all n r li11ica ined ica di .Heirl elherg-, è 110111ina lo <1 iret tor e della s lessa clinica, r1ua le su ccessor e <l el })rof. Sie])eck , cl1iamato a Berli110 .

All 'Univer sità rl i :\ e'' York ' 011 0 1101nj11at i i proff.: l\Iills St11r leYa11l , <li <'linica 111eclica, e Roberl P. W acll1an1s, rli cl inica chirl1rgica. Il d ot l. P . F. Lurc h e~ i è 11o n1i11nlo OYri11te11d enle dell 'O ]Jecl a le J1Elr inalattie co11tugio e cli Fil adelfia .

losi. L 'Cnione 111 lernazional e con tro la tu})er co1os1 ha i11 cl e llo la I~ Conferenza int er11azionale a Varsavia per i giorni 4-6 se llen1hre, so tto la presidenza del clott. Euge11jusz Pies lrzyn ski, sottosegretario di Stalo al l\Iinis lero dell 'assjst e1tza soci ale. ,Si disctttera11110 i seg uenti temi: 1) <( Variazjoni l1iologiche del vir11s l u l)er colare n, r el atore ge11erule : prof. Leo11 I\.ar"varkj (Polo11ia); correlatori : J)rof. J ean Va11 Be11ecl en (Belg j0,', prof. P .. Cour111011t (Francia), cl o tt. F . van Dei11se (Ola11cla), j)rof. Bruno Lange (Ger111ania; , d o1t . E rr1ond Long (Stati Unili d 'A111erica), d ol l. 1-eYre111 Ne(lcJjkovi tcl1 (Jugo 1avia), proff. V. Puntoni e A. <Jn1oclei-Zorini (llalia), clott. A. Sae11z (Cruguay) , prof. I\.. chl ossn1ann (Estonia) , proi . . .J. Valtis (Greci a) ; 2 ) « Le forme 1nedicl1e e chjrurgich e d ella luberco1o. i ossea ed a rti col ar e ed il loro tratla1nento », r el a lor e gerter ale: }Jrof . \ ]ttorio Putti (Italia) ; correl a lorj: prof . F . Béza11ço11 (Fra11cia), dott . Ole Chi evi lz (Dani n1 arcaì , l)fOf. cl o l l. Phjlipp Erlac h er (A l1s lria ), dott. Gebharclt (Gern1a11ia), clot t. Clare11ce L. 1-Iycl e (S Iati Uniti cl ·America), dot tori ~!fafié i e l)elchef (Belgio), dott . A. J . P a l1né11 (Finl ancli a), prof. llolli~r (S izzera), dott. Hen11i1tg Wald cn s lron1 (Svezia). prof. Adolf \ \ 7ojcjecl1o"vski (P olonia) ; 3) « L 'util izzazio11e d ei Dispe11 ari p er il lra1tar1:l enlo dei lubercolot icj )) 1 relatoTe ger1er ale: prof. Léon Der11ard (Fra11cia); correl atori: do lt. 1·11. Hegtr111J-lfn11 e11 (Dar1i11tar ca), dott. I\. lI. Blu111 el (Gern1aniaJ, dottori Kazin1ier z Dabro,vski e Czesla'" v\' r oczyn ski (Polonia), clo l t.sa Ecoffcy (SYizzera) , prof. 1\.. Ilveu lo (Italia), dot t . Leonas Koganas (Lituania), rl ot l. J ames Aleì-.ander Ì\filler (S tati U11iti d 'A m erj ca), cl ot1. l\1arius Nas ta (Ro11tania), ò ol l. Tcl1é1)ouli Lch (J t1gosl avia), cl ol l. .T. ,~ celak (Cecoslovac<' hia). Il Comitato or g·anizza tore prepara un viaggio cl 'is truzione. Inol lre so110 previs te gile e ricevi' J le11 ti vari . Alla Confer en za JJarteci p era11JJ 0 43 Nazioni e per l 'occasio11e, l a F ederazione Itali an a i~az io11 a le Fa scista p er l a lo tta oor1tro la Luber colosi ·esporrà un 'ampia clocu111e11t azione cli quan lo, n el Regime F ascista, è s tato realizzato dalla Direzione Gener ale cli Sani1à Pubblica, dall 'Isti luto 11azionale fascis ta clel1 a Previd en za socia le, rlai Con sor zj provin ciali a11ti l t1l)er colari, cl alla F ecf erazione stc ·sa . · n el ca1n po d ella 1olta a11 tilubercolare. Per informazjoni ecl i . . cri zior1i, rjvolgersi alla: F ederazione Italiana . azionale Fascista per l a lott a contro la tbc., via Nazional e 172, Ron1a.

11o Congresso nazionale di radiologia 1nedica. Nei g"iorni 20-22 se lten1J)r e 1934 avrà luogo in P erugia I 'XI Congresso l\azio1ìale cli Rarliologia ~Ieclica so tto l a preside11za d e] prof. Euge11io Milani e la vice-pres iòcnza cle1 prof. Bru110 Bel]ucci. I Len1i }Josti all 'ordine del giorno sono i ~e­ g u enti : proff. P erona e Ben assi , « l\1ezzi rnoderni <li i11dagin e r adiolog ica »; proff . Guar ini, P almieri e Del Buono, « Radioterapi a d e] siste1na ner,·oso centrale e p eriferi co »; prof. La1>e1111 a, « ,1\ffezioni e lesioni traun1atiche cl ella colonna vert ebrale (escluse l e anomalie <li svilt1ppo) anche in rapporto con l 'inforl uni stica ». L ·inat1gt1razio11e del Congr e so avrà luogo nello


{A~:xo

XLI,

l\Ul\l.

10J

SEZIONE PRATICA

s to rico Salone clei No tari (P alazzo Co tounale); le edul e scientifi cl1e e la esposizio11 e d egli a1J1)ar ec.rhi nel Palazzo cl ell a R. l Tniversilà d egli Sl ttdi. L 'isc rizione al Co11gresso è g·r a lui1 a ]Jer i soci 1:l ell a 'ocielà Ital ia11a cli R adiolog ia 111eclica; la tassa cli i crizio11e per i 11011 SOl-~ è <li lire cir1qua11l a ( n1e111bri effettivi) e di lire trent a (adere1 1li, p erso11e cli fa111iglia) ; tal e i cri zion e <l à diritt o al le riduLio11i ferrovi a ri e, n ri ceYere g li alti d el Cong re ~o, ccl a 1utle l e al lre facili1az ioni di i>os le clal Co rni la lo organizzatore d el Con gresso. Il tern1i11e per la con . eg11a dell e ·Relazio11i t1ffi c inli ... cad e il 1° g iu g 110 1934; il ter1ni11 e per la <.011 cg11a d ei ti1oli d ell e r o111uni razioni (ch e d ebJ,0110 esser e accon1pagna li cl a un breYe riassun lo, <' debbono trattare e clusiva1nentc argon1enti inere11 li a i te111i di r el azio n e) scad e il 1° luglio 1934. Per og ni inforn1azione rivolger i nll a ·egr e tari a gener ale clel Congre o sig. a Maria Bellucci (corso \ ' a1111t1cci 14, Pert1g in) , eò al tesor~ere o commisnrio per l 'e posizione d egli apparecchi dott. Carlo rratini (Istituti cii llacliologia, Policli11ico cli P e-

ruO'in ). A.. oeia.zione medica italiana di idro-eli1natologia, L

taln ologia e tera1)ia fisica. 1'err à il st10 "XX TTT Cong.res ..o n ei g iorni 9-1011-12 g iug110 p . '" ad cqt1i e Sa11re1110 in accordo col centro di . Luclì till a fangoterapia di Acqui , diretta òal J)r of. Do11a li e d al sen. ì\Iirl1e]i e co u l '.\ 7ienda di cura cli ... a11ren10 , Os11ed alel li e Bordighera. Firtora on o co11fern1alc le relazioni cl ei proff. se11. F. ~Iicbeli , F. Rondoni e G. Fiore. Con1i11ria no a11ch e a gi un gerP in1porlanli co1nu:nicazio11i ed nl I re sar an110 acce ll a te, preferibilmen te se riguarcleran110 l o studio delle forrr1 e r eumatich e e l i11fo-acl e1ti licl1e, o in gen er e que li on i iòrorJimat ologich e, t ala sol ogicl1e o di t er api a fi sica. Il t es to d ell e comt1nicazio11i doYrà es ere inviato i1011 pit1 tardi d el 15 n1 aggio al Centro d egli s tudi di .\ ecru i o alJ a Segre teri a <l ell , r\ ssocia zion e. Con ul lerjore com un i ca lo sar anno precisali i te1n i di re1azio11 e, l e r1ornle di i scri zione, l e facilitazioni ferro,·iari e o t lenute e quelle ch e so110 già assict1rate d al le cl lte importanti st azioni di c ura d i Acqui e Sanremo, ch e Yogliono ch e il Co11gre . o rie ca una irnpor la11t e m anifes tazione scien l i fica e an ch e t t1ri lira. P er informazior1i rivolger i al clire ltor e a ni lario <lelle Terme cli Acqui ( !\ lessandria l o ::tl segr etario clell 'J\ ssociazione , prof . C. Gozzi, via P ascoli 37, rvJilan o.

50 Congresso 1nedico argentino. 11 5° Con g r e o nnzionale medico clell 'A r genti11a si aclunerà a Ro ari o <l e Santa F'é, so tto g li at1spici d el GoYerno 11azion ale, ch e 11a asseg·na to Ja s0In111a di 100.000 ])e o, (eq t1ivale11le a ::300.000 lire it.), })Cr 1'organi zzélzion e. La data d e finiti va è fissat a d al 2 al 9 se tt e111l)r e. Il Comitato ordina lor e, presieòt1lo ri al cl o tl. Cnn1ilo 1'1111iiag11rrla , h a stabi lilo r l1e len1a 11ri11 r ipale in cliscu s ion e d eJ)ba esSl're 1·a1nebia i. Ot1al i ora lori ufficiali ono st a1i ' ir1Yila li : Guido Izar, cli l\ties i11 a; O. cl a Fonseca, <li Ri o ò e .T an eiro; l)obell, di Lo11clra; Gree n,,~ay , c:a tex e Marot ta . di }~u enos Air e ; alYacl or l\fnzza , cli .lt1juy; inol tre Lncl,vig Aschoff, di Frib11rg·o e (~. d e l\II011ra Ca111pos, di Sa11 PAolo, sono s tati invi tn li a 1)rese11lar e ct elle co11111nicazio11i stil t e111a.

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\i saran110 sezio1ti cli anato111i a, fj siologia e })io-

r himica , p a tologia, 111 edicina inler1ta , chirurgia, ,.étrie specialità. in eg·na111e11to nledico. .P er informazio ni rivolg·er si alla : Asociaci6n Mé(1 ica Argentina, ca1le an1 a Fé 1171, l3u e11os Aires . .

Per l'assic11razione contro le malattie. È la lo vota lo il ·egu ente orcline clel g ior1io: « L 'Assen1bl ea del ~i ud acato fa scis la d ei m edici

cl clla Provi11cia cli ~a clova , a concll1 sione d ella disc.:u sione sui r apporti fra le ~It1tt1 e sanilarie e le Co11clott e 1nedich e, fii YOt i r h e i l i11 cl aca lo nazion ale pre nda in esan1e il prog·e tto d e i coll eghi dott. Genla e d ott . Berti. r ela t iYo all a tra formazione rlell e Condotte e d elle ~Iul t1e in 1111ico Is tituto di i\ , icu razioni e i prr11ari l 'aY \ enlo d ella Assicurazion e general e ob bliga toria j) Cr le nlalattie, a 1Htse t erritoriale , in ro11forn.1ità di cru anto i1revede la Carla d el 1. aYor o, eèl a oclrl isfaz ion e ò el1e esigen,:e d el nuoYo orcl ·i nan1ento corporativo, che 11on è fine a è t es o, n1a strt1rn ento di g ius tizia sociale p er un i11ig l ior bene ser e ecl avYenire cleJ1'Tt ali a fascista )).

Centri di nssistenzn 1nnternn e infantile nella 1>rO· vi11cia di Roma. i P rittnilo, sotto lfl pre icl e11za cli <lon Pi ero Colonna, il Co11 ig J io <lire tti vo ci el] a Federazio1Ye provi11cia1e dell 'O . -.:\l.I. cli l{orna . Il pre icl ente h a ro n1u 11irat o an zi Lu l to ch e la secle centrale dell 'Oper a 11a approva to ron ron1pjacimenlo il J)rog·r a111n1a prerlis1)0 lo d alla F ed erazion e p er l 'organ izzazion e cl ei servizi a siste111.iali in ProYin cia. Ha o1 t op ost o quindi al Consjg li o, ch e Je l1a a pprovate, l e propost e relative nJl a a t I uazion e cli tal e or gani zzazion e, ch e con sis lc 11ell a js l it111. ione fl i sei centri cli assj t en za materna ed infan til e, i quali a''r a11no sed e in Civil ~1 Yeccl1i a, ì\tionl erolo11d o, TiYoJj , Vell e tri , Littoria e Gaet a. La Pro,·incia sar à <!uju rli ripart il a in sei zon e, r omprenèl ent i ciasru n H 1111 centro e tan ti con sul tori fissj quanti son o i Comuni cl r ll a s tessa zon a: res teranno cosi ò e fin i li van1ente aJ)o]i te le attuali ca Lledre ambulanti rli 1111ericol tt1ra. Ad og11i con sult orio sarà prepos to il n1edico con <lotto locale , 1nen tre ch e aèl ogni r·e n t ro verra11no cl est i n ati due speci ali ~ti, uno peci ia l r a ed t1110 os tetrico, resiflenli sul p c lo , i qu ali cl0Yran110 prest ar e l 'au~ilio d ell a loro co11111elenza S}Jerializza tn in t utti i casi cl1e possano e er e loro ~ egnalali clai mecli cj dei con su] Lori cornprcsi n ella zona , eser citare a.rion e éli vigil anza e<l is pettiva Sll t11 tti i consultori st essi e, r on segu enlcn1 ente , s ltHiiare i provvedimenti ~ Lti H r e11dere I 'assist en za quando piì1 efficare e pronta ; infine provYed er e all a raccolta ciei èl a ti statis tici ed agli t1Jdi relativi . Il Con sig·lio h a preso atto con coinpi acimento che sarà creato nel pros in10 anno a cura ò ella ~e(l e centrale, p er mtL11ifica elargizio11 e d el conte Fro11toni, podest à di quel Con1.t1ne, 11n nuovo cenlro cli élssist en za n1 a l~rna ed jnfantile, atto a sod(lisfare a tutte le esigen ze second o i più 111od erni criteri a ist en ziali . Il presid e n le co111t1nicn l)Ure c]1P i Con1uni di ' relJetri e Civit aYecc hi a h ~ nno g ià clir11iarato òi p'r ovvedere a loro s pese alla cus1ruzion e <lel fabbrica to p er il centro, in base alle clirel li e ch e i111parl irà ln F eèlerazione , e ch e an r l1e il Co111t1ne èli f;ae la h a pro111e so cli far e altrettanto.


518

« IL PO:LICLINICO »

L'Istituto di sanità del Giappone. L 'Ufficio direttivo cl ella Fo11d azio11e Rockefeller n el 1930 aveva propos to di far dono di una somrna ingentt al Giappon e p ercl1è fosse cr eato un Istituto della .Sanità, analogan1ente a quanto si è fatto per altri Paesi. I nuovi con cetti direttivi <1ell a Fondazione, affermatisi u el 1931, dovevano condurre a discontinuare le as eg·nazioni per nuovi edifizi e quindi p areva ch e ji progetto dovesse sosp endersi; ma è st ato deciso di riattivarlo. Il Consiglio cl ei Ministri del Gia1)pone, con d ecisione del 21 dicembre, accettava l él donazione, ch e i1nporta l a som1na di 4 milioni di yen , ossia circa 17 milioni di lire it. Si preYede ch e l 'istituto sarà completato i11 2 anni. Seco11do un comunicato dell 'Ufficio cli Sani tà del Minis tero dell 'interno d el Giapp011e, il nuovo .Ente provvederà all 'insegnamento ilei personale add etto alla Sanità pubtilica; inoltre i l aureati in medi ci11 a potranno ricevervi u11 insegnamento speciali zzato. Fin 'ora 1nan cava del tutto un jstituto èlel ge11er e n el Giappone. L 'Istituto sarà i11esso in gr ado di dare un i11segnamenlo applicato. Alle spe e di funzionan1ento c or1correrà per 3 anni la Fond azione.

Il piìa grande ospedale del Brasile. Da qualch e 111ese funzio11a a Rio de Janeiro l 'Osp edal e << Peni ten cia », il megli o attrezzato e il più vasto del Brasile. È cos la1o 100 milioni di lire it. Sorge in una delle zo11e l)it1 incantevoli d ella bellissima cj tt à. Copre 11n 'area di 8 mila mq. ; h a la forn1 a di H : uno llei di1 e corpi di fabbrica principali è destinato agli u o111ini, l 'altro alle d onne, 1a parte intermedia ai servizi generali. L 'ospeclale dispone di l111a centr ale elettrica autonoma, d ella forza di 600 kilo~·atts ; Lra g·l 'impianti, è notevole quello di refrig·erazione degli ambi enti ver l 'estate. Si è fatto largh issirt10 u so di marmi, cristalli, smalli, materiali opaljni , metalli ecc.; J'in sieme produce un effetto fantastico.

Gli abbienti negli ospedali degli Stati Uniti. La Società lVIedica della Contea di Bronx, nello Stato di New York, ha costituito lina Commissior1e, sotto la presidenza del dott. N. B. Van Ethen, per indagar e lo stato econornico d ei ricoverati n egli ospedali. Un 'inchiesta cond ott a nel « Morrisar1ia City Rospi tal » ha riguaròato esattamente 1000 pazienti . È risultato ch e 583 di essi erano nella incapacità di pagare; 107 avrebbero potuto pagare con l 'aiuto della famiglia; allrettanti eran o in grad o di farlo con qualch e difficoltà, mediante le proprie risor se (a rate, od in misura ridotta); 85 l1 anno dato false indicazioni, che non si è riusciti a corr egger e; 118 erano in grnrl o di pagare sen za <lifficoltà : tra qt1esti si contaYa110 fu11zionari a stipendi alt i , proprietari e persone delle loro famiglie. Il costo 1nedio clella gior na ta di degenza è di <lollari 4,12 (circa 50 lire it.) e l a degenza media è di 11 giornate ; ammettendo cl1e almeno il 10 % ilei pazienti ricover ati gr a1is lo si a110 abusi vamente, defraudano l 'ospedal e <li circa 75.000 dollari (1 milione di lire) l'anno ; n ella contea esistono -1 ospedali del genere, p er m odo che il danno può ,·alutarsi di 4 m ilioni. Si è propos to di costituire 011 ufficio inquìrP""lte, per accertare l a situazione econ omica effettiva dei rj coYera li .

Trattamento degli stranieri amn1alati in Francia. ""' i annunzia cl1e jl Governo francese s ta per reYocare la conYen zione con il Belg io, l 'Italia , il

[ANNO

XLI, NuM. 13)

Lussemburgo e la Polonia , relativa al trattamento di ~ecipr?cità pe~ i 11azionali ricoverati negli ospedali e d1 partecipazio11e alle leggi sociali (infortuni, vecchiaia, disoccupazione ecc.). Quella convenzione venne firmata immediatam ente dopo la guerra, 11el 1920, quando erano s1ati u ccisi un mìlione e m ezzo di francesi validi e quando molte fabbriche del nord erano state distrutte d ai t ed eschi. Era utile d 'incoraggi ar e l 'imrnigrazione. Ora p erò le fabbriche sono state · ricostru.i te e v'è circa un milione di dTsoccupa~i , .ond~ non è più sentito il bisogno degli stranieri. S1 fa con siderare ch e l a reciprocità è appar ente, poichè pochissimi son o i francesi al1'es tero, mentre 1nolti sono gli stranieri stabilili in Francia, ed in certe zone risl1ltano molto numerosi: così n el mezzogiorno abbondano i fuorusciti italiani . I malati stranieri gr ava no sui bilanci municipali ; così Nizza sp ese 2.427 .833 fran chi per i malati stranieri nel' 1980; i11 seguito si è provveduto a limitare l 'assjsteriza, ma i1el 19'32 la spesa fu ancora di 1 .367. 616 fra11cbi. A Marsiglia si è provveduto a creare un ospedale speciale, con il contributo del Governo i taliano. Si pensa ora di ridurre l 'assist enza agli s tranieri, limitandol a ai casi acuti, agli infortur1i ed all e donne in stato di gestazione. I cronici, specialmente tubercolotici , verrebbero r estitttiti ai Paesi d 'ori gine , anche perchè i sanatori non bastano - per quanto se ne vada aumentando il numero - e visto ch e t utti i Paes i confinanti con l a Francia hanno cominciato a rimanèl ar e i11 Fran cia i cronici di n azionalità francese .

Radioconsulenza n1edica in alto mare. Col principio del 1934 è anelato in vigore il nuovo codice per la rjchi esta di consigli medici mediante la r adio in alto mare. Esso è st ato r edatto da un .C omitato , in cui erano rappresentate le seguenti N<tzioni: Francia , Germania, Gi appone, Inghilterra, Italia, Norvegia, Svezia e Spagna. Qi1esto servizio è utilissimo per le navi ch e non portano un medico a bordo (il n1edico è obbligatorio per le i1avi con più di 100 t1omini). Il nuovo codice r end e possibili le consultazioni indipend entem ente d alla lingua. Comprende circa 1000 indicazio11i, disposte in 21 gruppi o sezioni , per modo da agevolare e semplificar e le richies te. Per quanto è possibile, le risposte dei medici vengono d at e solo a titolo di guida, sen za prescrizioni tassative e rigorose, difficili ad impartire se il medico non visita il paziente.

Un corso di bibliografia medica. La raccolta della bibliografia su d e terminati argomenti divien e un compito sempre più difficile a causa del m oltiplicar si non solo delle pubblicazioni , ma anche dei centri di studio. D 'altra parte questo compito si dimostra sem~ pre più import ante p er l 'impostazione, l 'esecuzione e la redazione dei lavori . Perciò l a Biblioteca ~Iedica òi Boston ha t enuto un breve corso <li bibliogr afia m edica; esso si è SYolto nei n1esi di gennaio e fe])hraio , allo scopo principal e d 'indirizzare gli studiosi, nel campo medico, alla raccolta della lPtteratura e alla ricerca delle fonti. La biblioteca si propone anch e di organizzare rlelle mostre sulla l etter atura medica corr ente, in forma di r ecen sioni e col su ssirlio degli articoli pii1 i1nporLanti in originale. Si va ora preparando un ·esposizione storica.


[A:~NO

XLI,

~ Ul\l

13]

SEZIONE PRATICA

Unione internazionale di soccorso. Il Cap o d el Governo ha ricevuto a P al azzo Ve11ezia il Co111ilato esec t1Li vo <l ell ' l 1nion e intcrnaLionale di occorso co j co1111)osto: en . GioYanni Ciraolo (Itali a), preside11le; colo11. P . Draudt (Ger mania) e rnar ch ese d e Li11 er s (Fr a11cia), vice pres j<lenti ; E. Della (Gr eci a), se11. l•'r a n çois (Bel g io), A. tviaudslay (Gran Bre tagn a ), i11i11i lro Caraccioli P arra-Perez (' ' en ez uela), n1ert1bri ; prof . G. W er 11er (Svizzer a) ed E . 'vift (S tati t 1nili), d elegati d ella Croce Rossa inter1tazionale, 11 on ch è di u11 r< 11te d el 'egre lari at o deÌl a Societ à d ell e .1ppresenta . az1onL Il Comila lo eseculi, o, ch e vie11e proYved endo g r adual111en le all "organizzazion e d ell 'U11ione, b a voluto ten e re l a t1a ter za ses...,ion e a Roma i11vece ch e n ella propria sede di Ginevr a p er r en l1er e on1aggio al P aese i1rornot or e d ell 'Uni or1 e. I

Azioni gittdiziarie. Il Con sig lio di g u erra 1narittin10 di Cher bourg (Fran cia) h a giudicat o il segu e11te caso . Il d ot t. Cou syn , inedi co di l a. cla e, so ti tuiva un collega, d ott . Bahin, 111edico prin cipale; ad un m arin aio affetto da Ji turbi uri nari egli pr escrisse g. 1,5 di urotropina e affidò la cura ad tin infermiere , Berna rd . Q uesti, a cau sa della calli grafia n on cl1i ara1 lesse a tropina; trovò il flaco11e n ell "arm adi ett o ò ei m E-dicinali in11ocui ; n o11 b adan do ch e er a color ato in r osso - i ndice di p ericolosità - confe1ion ò una pillol a di n1ezzo g r ammo e l a sommi1~istrò al p aziente. ~Ialgrado tutt i i t entativi diretti a sal varlo, q u esti m oriva. Il d ott. Babin er a accu sat o di n or1 esser si a si cu r a to, p rin1a di J)arlire, che i ln edicir1ali fo sero aJ loro po to; il do t t. Cou sy11 cli n on aver eser citat o un co nlroll o al la con .. cgna; l 'infer111ier e d i n on aYe r fallo a llc11zione al col or e del fl acon e : tutt 'e tre di 0111ic idio preterin le11zion ale. Il Con sig lio li h a assolti , a mmettendo un infortu11io.

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Rivolger si a l segret ario gen er ale, Dr. Tarneaud, avenue de l a Gr a11de Ar1née 2i , Paris (16e). Si è tenu ta a ~arigi , 11 10 i11ar zo, 1'assemblea g·en er ale d el « Co111ita to n aziouale di difesa contro la tuber colos i », so tto la presid en za di Louis Marin , minis tro d ella salu t e · pubblica e d ell 'educazion e fisica.

L 'cc Americat1 Associatio11 for the Study and Control of Rheu111a tic Diseases » si aduner à a Clevel and 1'11 giug n o, sotto la presiden za d el dott . E . E. Irons, di Chicago . La Soci e là g inecologica cl i Cl1icago h a or ganizzat o un Comita to sani tario per un 'inchies ta sulla 1norlalità m a terna e fe tale jn quest a città. La Socie tà Orto1)edica ted esca e l a Lega t edesca per l 'assis teu za ai d eforn1i - tutt'e due presi edute d al prof. Gocht cli Berli110 - si so110 fuse e son o entra~ a far p ar te dell a « Reich zentral e ftir Gesunclheitsfiihru11g », clte oper a nel Mi11ist ero feder ale d ell 'interno; alla direlio11e è s ta to J)r ep ost o il d ott. Ba rhls, funzion ario d el l\Iinis ter o; la segr et eria è st a t a affidata al prof . Eckhardt, ch e dirigeva la Lega pred etta. Anch e q u e t'an110 p er inizjativa rlel Sindacato Provinciale Fascist a d ei Meòici cli P ad ova sar à organ izzata d al 10 al 17 giug110, i11 coincidenza con la Fier a Ca1npioni, la Set t iman a inedica ch e t anto su ccesso h a avuto n egli scor i an11i . Le lezioni ver ranno tenu te d a i pr ofessori della F acoltà di m edicina e chirurgia, ch e h anno g"ià d ato il lor o en tusi as tico asse nso. Prossim am ente sarà pubblica to jl progr am1na definitivo . La ocie là 1~apole tana d i Chirurgia si è adu na la 1'11 e il 26 gennaio o tto la presiden za d el prof. L. Tor raca as istito dal prof . l~,. Bu on om o La Ros a. Furo110 fa tte comuni cazioni d a : L . Torr aca, l{. Squi llac ioti, P. Del Torto, G . Mar siglia , G. J an n elli (2 co1nunicazioni), L . Caforio.

La Corte Su pre111a dell '1\Ja])a111a (S tati {Jniti), confer mand o un giud izio d el Tribu nal e, h a con danna t o un chirurgo, d o lt. Williams, p er ch è prin1a di eseguire una t on sillect omi a, sot to an est esi a gen eral e, n on aveva esam in flto l o st ato de] cuore e per ch 0, clop o l 'inter vento, n o11 i era in t eressat o al p azienlC', ch e in orì alct1ni g ior ni cl opo, d 'in· sufficien za rardiaca.

L '11 inarzo i è inau g ura la l a Socie là di Cu ltura l\1ed ico-Chi r urg ica della Pr ovincia di F rosi11on e. Alla presen za di S. E. il Prefetto, d elle più alte au torilà e ger ar ch ie e di quasi lut ti i m edici ù~·ll a provincia , i l prof. A. Ilve11to, Yice direttore della Sanità Pubblica, cl opo brevi par ole d el presid en le della ocie tà, ciot t. Viilorio Lamma, h a parla lo appla udilissimo su l ten1a « L 'op er a d el nledico n el d ivenire sociale ».

Un po' dovunque.

La Societ à l\i[edico-Chir urg ica C-Osen t ina si è a(luna ta i i 19 febbraio, so tt o la presiden za d el pr of. Falcorte , assistito dal segr et ario d ott. M. Carbon e. Venne commen1or at o il prof . Castelli110. La Societ à 11a preso atto d ella costituzion e della Sezione Cosentina d ei d on at ori di san g u e e della cos tituzion e d ella Sezion e Cata11zar ese d ella Socie tà Medico-Chirurg ica. Furono fatte comttnicazioni d al prof . F ava e d al d ott. Ruggier o.

In eguilo al lutto ch e h a così dolorosam en te colpito l a Nazion e belga, il Comitato d elle Giorn,ate "Nfedich e di Bruxelles h a d eliber at o di rinviar e al 1935 la 16a se ion e delle Giornat e st esse, l a quale avr ebbe d ovuto aver luogo n el p r ossim o m ese di g iug n o. Il 3° Co11gresso fran cese di g i11ecologia si svol ger à d al 7 al 10 m aggio, n ei locali della Facoltà m edi ca, solto la presiden za or1or aria del prof. Koe11ig d i Ginevr a e q11ella effett iva d el prof . André 1\ . Binet di a ncy. ·r em a gen er ale in d iscu ssion e : cc Insufficien za ovarica ». Segr et eria : rl,le d u Con servatoire 6, P aris. Il 211 Con g r esso della Societ à [ran cese di fon oiatria si t errà il 12 m aggio a P arig i , sotto l a presiden za del pr of . ~1oure. Tem a: « Operazioni rinolog ich e e fon azion e n, rela tor e il d ott. Lab arraque. •

L 'Associazion e i\iiedica 'fri estina 9 m ar zo sot to l a presiden za d el assistito d al segr e ta rio F . Don i11i ; municazioni d ai <lo t tori : prof . G. vak, C. Lautieri.

si è adunata i1 prof. E. Oliani, furo n o fatt e coNicolich , M. No-

La Società di Coltura Medica Novar ese si è adun ata il 1° m ar zo so tto la p residen za d el prof. G. Dellepian e, assisti to cl al -dot t. V. Gallina . Furono fatte comunicazioni dai d o ttori prof . F . Pietra,


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<< IL POLICLINICO >>

P. A. Borella (con D. Cantone) , L. Greppi, prof. 1~or1 t&ra

C.

(con G. Dondi) .

All a F iera d.i Lio11e Ye11ne inaugurata l '8 Inar zo la ezion e d 'arle 111ed ica e di J)roclotti far111aceulic i . La Socie tà ferroYiaria cc Che1nin-de-fer du Nord » h a 1nesso i11 ser,·izio uno speciale tre110 sanitario , p er 1'esa111e r ad iologico del personale residente in piccoli centri. Co11sta di tre ve tture. Ila principalmente lo scopo di rico1"'osr.ere i casi iniziali di tuber colosi. Sorgerà a Desio un ospedale per bambini, pron1osso clal presid e11te e clal direl lor e d ell 'Ospedale <li Circolo, i11g. RaismoI1di e tlotL. Lolli, progettato d all 'in g. PissaYini. Consterà di due g randi p a(lig lioni , u110 }Jer l a n1aterni là e l 'altro per la pecliatria; polrà ricoYer ar e 60 piccoli arr1n1alali in 4 infer111eri e ed i11 u11a Yentina di camerette per i sol an1en to od a pagan1e11t o. I padiglioni saranno. circondati da g iardini p ensili. Nel Yecchio ma })Ur se111pre ir1agnifico o p edale cli Versaglia è stato cos tituito 1111 centro cli carcliologia, sotto la direzione ci el do l l. Lu t en1bacher; è ottimamente attrezzato; n on vi 011 0 cor sie, 1na solo cam ere a 1, 2 e 4 letti. J~ l 'is lilulo cardiolog ico più completo n ella Francja. s tato inaugt1ra lo a Bostor1 l 'Istituto patolog·ico l\IIallory, a nnesso all 'Ospedale cittadino, declica lo ol prof. Frank Burr Mallory, che dal 1891 al 1933 è s la to addetto al Laboratorio di patologia de11 ·u sp ed ale, prim a ~on1 e assi st e11te, poi come fljrel tor e e insegnante. È

L 'Osped aJe s la lale JVIan teno n ell 'Illjnois verrà mol Lo i11g ra11dito , aume11 lancione la capacità di ben 1700 letti; si è firmat o il contratto per la nuoYa cos lruzion e, di 21 piani e del costo di circa 14 n1ilioni di lire it. L 'Ospedale per le don11e e i b a1nbini (Wome11 a11d C11ilrlren s' Hospital) di Cl1icago h a sol enniz7.U Lo il st10 70° anniversario, co1ne pure il 5° anniversario <lell .inaug·urazione della sua nuova costruzio11e (cl1e è cos Lata uI1 n1ilior1e di d ollari). Il serv) zio vi è clisj1r11Jegn ato esclusivam ente da d o1111e.

La Sc11ola

~f eclica

clell 'U11iYersità cli Sid11ey (Aus l ral ia) h a cele})rato il su o 50° a nniYcr sario. L 'O pedal e Fran ces E. v'' illard di Cl1icago an11u11zia l a chiusu1·a d el su o dis pen sario, per manca11za di fo11cli . Il prof. Cesar e Arlon1, dire ttore e ordinario d ella <~a l ledra cli zoolog ia n ella Farol t à di Scienze d el1'A leneo pa ,·ese , p entosi sab ato scor so a MilaI10 , ha di po lo ch e tl suo patrimonio, salvo alcuni legali, ven ga di iso i11 p arti uguali fra l ' Ospedale di AsU e il Collegio Ghislieri di Pavia, a favore <li stud enti dei circondari di Alessuuclria e di Asti, con prefere11za p er quest 'ultimo. La clo ll. a Chris line ì\!Iurrell ha donato 2000 st erli11e, ossia 120.000 lire ii. i11circa , all 'Associazione 1\ileclica Britannica , per Yenire in aiuto d ei m edi ci in s talo di bisogno ò ei due sessi. Il seo· reta rio cl el Partito on . Slar ace h a visi talo il Poli~linico d el Lavoro in Ro111 a, fonda to dal-· I 'union e lndt1s triale F'asci ta d el L azio. Il en. Balbi110 Giuliano, commjssario cle11 a Confe rl eraz io11e _ az. F ascista Sinit acati Professionisti

[1\.NXO

XLI,

NU)l.

13j

ccl .A.rtis ti, 11a visitalo l ·I. lilt1l o uperiore di odontoiatria cc Georg·e Eu ln1a11 » di llo111a. Il prof. F. Bottazzi h a te11ul o 11ell "1\ula ~lagna cl ell .UniYersità di At eI1e l111a co11fere11za sulle « Contrazioni 1nuscolari e il loro sig11ifica lo fisiologico n.

Invitato clal prof. Al. La 11d olfj, direttore d cll 'I stituto Acl1ille de Giovan11i cli ~apoli , il prof. E. AJaragliano 11a le11uto l a lezio11e cli chiusura al corso cli 1nalattie .respiratorie e tubercolari, svoltosi dal 16 febbraio al 15 inarzo co11 il concorso d ei con1ponenti l 'Istituto e di al tri valorosi i11seg11anti. U11a co1n1nissi o·11e pres iedu ta dal prof. Carlo Co111ba, p er ricordare ii 40<> a11110 di laurea in 111ecl icina conseguita n ell 'Is li lulo di studi superiori di F'irenze, invita i colleg l1i a dare il loro i11rlirizLo al d ott. Ciro Biancialdi , borgo Pi11li 82 p. 2°, F ir e 11ze. Il cc Consiglio <le ll 'Associazio11e <lei pTofessori univer sitarì n dell 'Inghilterr a si è adu11ato I1el « (~ollegio imperiale di scienza e tecnologia ». Il prof. Frank Sn1ith n el discor so presjcienziale tratt0 il problema d ei profug l1i tedescl1i. Illustrò il concclto ch e og·gi l 'icleale clella scienza deve clom inare i proble111i della politica e d ella razza. La Ger1nania ha contravvenuto a qu es ta tradizio11e deg·li ul ti1ni secoli, cedendo a « u11 'or g'ia di feroce nazionalismo »; p er tal inodo ha eli1ninato i11olti elementi di valore, tra c11i a]cur1i di fam a uI1ier sale, ch e onorano 1'umanità, con1e Er,Yi11 Schrodi11ger , g'ià professore di fisica teor etica all 'U1tiYer sità cli Berlino e ora ospitato a Oxford. Ha informalo che le ultin1e sti111e dànno 60.000 t ed eschi profu ghi in Yar1 Paesi e ch e di essi 51.000 sono ebrei. Ha anche informato ch e i profug hi J11edici sono quasi tt1tti ebrei. Con d ecr eti minis teriaU 20 ge1111aio e 10 febbraio, è stata n eg8t a l f• r eg-istrazion e a nuI11er ose specialità m edicinali. I11 Ing hilterra è s talo elevato il dazio doga11ale sull 'i11suli11a , a richies la dei fabbricanti, porta11clolo da 10 a 33 %, cioP. alla streg·ua d ei prorlot li chimici puri. I fabbricanti fa11no sap ere c he è Loro intendimento clj non elevar e il prezzo d el n1edicinale, m a di assicurarsi il n1ercato, e che i diabetici poveri non risentirann o l 'i11asprin1ento d ella t ariffa doganale. I periorlici di ineclicina si so110 disinteressati della questi o11e, con sideranclola co111e troppo d elicata, sia Ilèi ri g uardi ùei fabbricanti , si a n ei rig uardi politici. Il c< 'fribunale Sanitario » cli Berlino ha esan1i11a Lo le prim e tre propos le (li s leriJizzazio11 e e11g·e11ica: ha d eciso ch e ]a s terili zzazione Ye11g·a attuata. Il dott. Vacl1e t, che era n1eclico cura11le d el famj a erato truffa tore Stavisky, è stato arresta lo cf 01~0 l111a lu11ga perquisizione al ~uo do~11icilio. Il Vach et godeva di larga reputaz ione; SI è occupato specialn1en le di psjco1:ia lologia. È i11orlo a 107 anni il d o tt. G. GoRTANT, che fi110

a 96 anni ha eser citato l a professio11 e. Il prof. ERNST vo Rol\IBERG , morto a 68 anni, clirigeYa la 1 a. Clini ca inedica di ~Ionac.o; er a 11e: pote d el celebre n eur.ologo; h~ co'1np1u lo stucl1 a1Jprezza ti sulle malattie della c1;co1az Lone e ulla tuber colosi; a YeYa un pos to ei11 1nen te anche 11el g jorI1alismo m edi co te<l e co. •


! A~NO

\LI,

NU:\I.

13]

EZIONE PR.\ TICA

RASSEGNA DELLA ST.AllP! MEDICA l(lin . iv·och., 10 feb. -

1\.. J. ANsF.r..l\11 No e al. Or111011e corticotropo del lobo a11Ler. d ell 'ipofisj. - . E. LoRr.l'<z. Epideini ologia e c lj11ica della difteI. r1te 01a,1gna. . . tucliu1r1 , 1 feb. N1Gno. Pol111011e d a }Jn eun1olorace e })oln1011 c da t orei cop lusUca. D<'ul. 11-l ed ... TVoc li., 9 feb . ~11111 ero sull e i11ala ttie pol111011ari . J t. urn,. ,)Jé1l. Fra11ç ., ge11. \un1ero su] le 111aJattie della nu triz. Bril . lvleci. Journ ., 10 felJ. - H. i\IoonE. I1Jogli< e1nia pontanea co11 epat1te. .-1reh . irite rnal M ed., gen. - A. GRuLLl\1AX e J. I). FERRIGEO . Valore funzjo11111 e ci el cu or e. - vV. ~I. BooTHRY. ~Iya st enia gravi . -- :\ . B. .R1vEHS . Eziolog·ia dell 'ulcera peptica. - · I~ . C. l~ Pl-'I ~GER e . A . LEVI~E . Angina pec tori s. Paris 1\Jéd., 10 feb . --.,- 0.-B. ~IARFAN. La crofol lt, for1na .. peciale della lubercolosj. Rev. J1-lécl. Latino Anier., cli c. - .:\. . P. RA:\IOS e F. li . DELUC.\. De ter1nini i11 0 sessu a1e. Croce Rossa , gen. -feb. Nur11ero s ulla tubercolosi. Rif. Afeli ., 3 feb. ·- ~1. l\iloNACELLJ. Bo lton e d 'Oriente 11el1 'Italia ce11trale. Se man a, Aléd., 25 gen . - J. P. SoL,\ . Pressjor1e n1e<lia dinan1i ca in })atologia. - F . .\. . FAz10. Orina torbid a da precipitazio11e fosfali ca . Surg. , Gyn. a. Obst. , 1 feb. - J . J. C.\LL ..\BAU. Riduzione di lu sazioni an1 icl1e cc irriducibili » della spal1a. - M. A. STE,YART. ~t10Yo tra ltame11to d ell 'osteomielite. 1-i rin. di Ostetr. e Ginec., 31 o-cn. - G. SAN>ICANDRo. Cu lture in vitro di placc nla u111a11a.

v-.

521

Bull. Ac. cle Pvléd ., 30 g·en. -

Tratlnn1e11 to delle jnfezioni co11 iniezioni endovenose di carbo11e ani1nale. /1e t1u e rl e }\;fécl., ge11. Nu 1nero su lla terapia cardioYa colar e . .·l1tn. rie 11/é<l., feb . - L . :\'[ATHJ Eu e al. Aterite go tto a. D iay11ost . e T ecn. di Laborat., 25 gen. V. \ 1coL1· rr1. ... ieror eazion e '-' ci arra. Ri u. Sa n,. Si cil. , 1 feli. - S. LATEn1. I fattori costi l nzioHali i t t J)a lologia chlrurg jca. /(li1t. I I 'oc /i., 17 feb. - H. fI ELLEH. Sensibilità agli li111oli d el ce11 lro d ell a p1e sio11e sanguigna e iperl P11si011e da cau e ce11lral i. 1

AINT-JACQUES.

ANNALI D'IGIENE. PUBBLICAZIONE MENSILE. Sommario N. 2, del 1934 : Memorie originali : G. GIGLIOLI : Contributo allo studio

della reazion e di agglut in a zione nei tifoirlei, n ei soggetti Taccinati cont ro le infezioni tifo-paratifoidi e nella popolazione normale. - l\11. PUGGIONI e P. SERRA: ~ tud io qu a litati vo delle agglutinine nei soggetti sani profila tti camen te Yaccina ti con vaccino tifico e nei s oggetti, colpiti da infezione tifoidea, precedentemen· t e sott::> posti a vaccinazioni antitifiche. - A. VITALE: Vacci nazioni contro la p este bovina. - A. GUALDI: Rapporto tra allergia ed a nticorpi nella tubercolosi ~ Peri m enta l e. Problemi d 'attualità : S. MINZ: Il fe nomeno di Sanarelli-Shwartzman. - Recensioni (Im· n1unologia - Va,ccini e Sieri). - Rivi sta bibliografica. -

Servizi igienico-sanita ri. -

N nt i2ie. -

Allegato.

Abbonamento pel 1934: Italia L. 6 O, Estero L. 1 O O; ai nostri abbonati rispettiva.mente L. 5 5 e L. 9 5. Per otten.-re quanto SOJ>ra rivolger si direttamente all'editore LUIGI POZZI, via Si stina 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie. Addo111e destro: in tonia p a tologica in r apporto al vago lo11i ino . . . . . . . Pag. 494 Anemia ipocro111ica con achilia . . . )) 507 Angina pectorjs: preYen zion e e cura d egli attacchi . . . . . . . . . . . )) 510 A11tise1lici urinari . . . . . . . . . )) 500 Bibliografia . . . . . . . . . )) 506 Carciofo: azione diuretica .. . . . )) 489 Cardiopatie : lra ttam. con zucchero e in ulina . . . . . . . . . . . . . . . . )) :509 Coll asso : essenza e lraltamento .. )) 509 Cos lituzjone e fe.n oni.eni vi La] i . . . . . )) 490 l~czema d a cemento . . . . . . . . )) .511 1<: 1ettrotrau1ni: cli11j ca ed is lopa tolog ja )) 503 J~morragia cerebrale: patogenesi )) 50 Eugenica: criteri e pericoli . . . . . . )) 505 J11fezioni: Lrallam. con iniezioni cli carbone a11imale . . . . . . . . . )) .510 I11iezio11i di adreitalin a: inJezjonj ga .. )) 504 sose consec11 ti ve . . . . . . . . . )) 508 Liquido c.-sp. e san g u e: b arriera . . . l\1alaria : r eazione di He11ry . . . . . )) 507 ervo erigente : azione sull a 111 otilj là {lella Ye cica e del colo11 . . . . . . . )) 511 Pros tata: anestesia locale i 11J'j] lrali Yél prim a della resezio11e . . . . . . . . . )) 501

P ico1)a lie: azio11i d ell "adre11alina . . . Pag. 508 Rachi a11e lesia l utocai110-aclren alinica . )) 507 "Rari iologia e r ari iu1n terapia: nuove diSJJOs izioni JJf' r la rlisci1, li11 a . . . . .

))

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507 512 509

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499

. . . . . . · · · · · · · · · · · 'l\ 1l)er colo i ])Oln1 . : reazio11e e111ocla j ca d a l)n eu1nolorace t . quale i11c1ice di

))

500

o pe11sio11e dell a et.ira . . . . . . . . ·ru111ori e. lracl urali del i11idollo S}Jinale : diag no i . . . . . · . · . · · · · · · · T; lcera gas trica : care11za di zolfo . . . . Ure leri : anomalirt regio11ale . . . . . . \ erocler111a pig1ne11 loso: le ioni oct1lari

)) .

498

))

4 3 507 501 507

f{ acliologia: p roo·r essi n ei i11e lodi di e.. JJ1or azion c . . . . . . . . . . . . . . Sala .. o: aLioni . . . . . . . . . . . . . Salute: i11flu e11za cle1la lun a sulla - ? .""carlalUna: con11)licazjo11i cardiacl1e .. 'J'achicardi a i>aro i ti ca : cura d ell 'acce so . . . . . . . . . . . . . . . . . · 'J'.in10: sen1eio tica d elle iper1)las je . . . 1'uberco1o i pol 111 . : alcool izzazjo11e d el n . f r e11i co . . . . . . . . . . . . . . . ] 'u.b er colo i pol111. : elj o ter a1Ji<l . . . . . 'l"uhercolo i pol 111. : iper glicen1ia insuJi11i ca

)) ))

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A Pozzi. resp

C. FRTJGONI, Red. capo. Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrie:r.

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.


522

cc

IL POLICLlNICO

Secondo Avviso ai si~nori Medici

n

[ANNo XLI, NuM. 131

La Casa Bdltrice LUIOI POZZI -

Roma

avrà quanto prima pronto il Volume:

Prof. LUIGI MAGGIORE

Direttore della Clinica Oculistica della R. Università di Genova

Segni, Sintomi e Sindromi oculari nella diagnostica medica gene.raie Prefazione del Prof. Sen. NICOLA PENDE, Clinico Medico di Genova . IL LIBR.O È DIVISO IN 5 PAR.TI: I. SEMEIOLOGIA E SIGNIFICATO CLINICO DEI

Il. III.

IV. V.

DISTURBI DELLA FUNZIONE VISIVA. SEMEIOLOGIA E SIGNIFICATO CLINICO DEI DISTURBI DELLA SENS IBILITÀ. SEMEIOLOGIA E SIGNIFICATO CLINlCO DEI DISTURBI DELLA MOTI LIT A OCULARE DI NATURA NERVOSA. 1) DISTURBI DELLA MOTILITA PUPILLARE. 2) DISTURBI DELLA MOTILITÀ DEL GLOBO OCULARE. 3) SIGNIFICATO CLINICO DELLE VARIE PARALISI OCULARI. SEMEIOLOGIA DELLE VARIE AFFEZIONI OCULARI E LORO SIGNIFICATO NELLA DIAGNOSTICA GENERALE. SEGNI. SINTOMI E SINDROMI OCULARI NELLE MALATTIE GENERALI E NELLE AFFEZIONI DEI VARI ORGANI ED APPARATI . l ) IL FATTORE EREDITARIETÀ NELLE MALATTIE OCULARI. 2) GLI ·O CCHI NEL DETERMINISMO DELLE VARIE FACIES. 3) MANIFESTAZIONI OCULARI NELLE ENDOCRINOSI. 4) DISTURBI VISIVI ED ALTERAZIONI OCULARI NELLE INTOSSICAZIONI. 5) AFFEZ'ONI OCULARI NELLE ALTERAZIONI DEL RICAMBIO E NELLE MALATTIE DA CARENZA . 6) MANIFESTAZIONI CLINICHE OCULARI NELLE MALATTIE INFETTIVE A DECORSO ACUTO E CRONICO. 7) MANIFESTAZIONI OCULARI NELLE AFFEZIONI DELL'APPARATO CARDIO;VASCOLARE E NELLE EMOPATIE. 8) MANIFESTAZIONI OCULARI NELLE AFFEZIONI DELL' APPARATO DIGERENTE. 9) MANIFESTAZIONI OCULARI NELLE MALATTIE DELL'APPARATO RESPIRATORIO. io) SEGNI, SINTOMI E SINDROMI OCULARI NELLE MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO. 11) MAN!FESTAZIONI OCULARI NELLE MALATTIE DEL RENE. 12) DISTURBI FUNZIONALI ED ALTERAZIONI OCULARI Dl ORIGINE GENITALE NELLA DONNA. 13) SEGNI E SINTOMI OCULARI NELLE AFFEZIONI DELLO SCHELETRO CRANIO-ORBITARIO.

Riportiamo anche due delle 112 figure che illustrano questo interessante libro del Prof. Maggiore.

(

FIG. 131. ; Fondo oculare (retinite pigmentosa atipica).

FIG. 132. ; Malattia di Niem an;Pich. ; Giov.inett~ di a. 14 con polisarcia diffusa. dis trofia genitale, gigantismo (peso 95 kg. , altezza m. r ,80) e retinite pigmentosa (v. fig. 131}.

Volume in -8° di circa 350 pagine, stampato su carta patinata, in nitidissimi caratteri bodoniani, con 132 bel~.::=-· lissime figure nel testo, molte delle quali originali.

Prezzo L. t:>2 più le spese postali di spedizione. Importante: E sclusivamente ai Signori Medici abbonati al «Policlinico » il volume sarà ceduto per sole L. 3~ in porto franco

in Italia

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ANNO XLI

Roma, 9 Aprile 1934: - XII

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Num. 14:

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE .J:>RATICA . . REDATTORE C APO: P ROF.

CESARE . FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : R. D'Alessa,ndro: La banda di coa,gulazioine (Koagulations1band) secondo Weltmann nelle pleuriti. Note e cont ribut i: G. Cavina: Per diminuire i rischi dell'emorragia gastrica post-operatoria. Osservazioni cl iniche : B. Picardi: Su di un caso di echinococcosi jei muscoli della regione lombare. Tribuna libere.: C. Dal Prato: « Sulla pretesa azione peristaltogena dell'argento colloidale introdotto in ca· vità peritoneale ». sunti e rassegne: SISTEMA NERVOSO: H. Roger e P. Ser· radon: L'etiologia degli spasmi vasali silviani. J. Die~: La. chirurgia del dolore. - J. Diez: · Topoal· gia continua .p arossistica tabetica. Oordotomia cervicale. Cura.. - W. Willcox: Usi e pericoli degli ipno· tici non alcaloidei. - Pisani e Siniscalchi : La piretoterapia 'Ilelle schizofrenie. - MISCELLANEA : H . Pallard : La cellu•l ite. - O. Fiorio : Ricerche sulla gonoreazione. - B. Savona,: Aborto Rontgen. - IGIENE : A. Giudice: L"approvvigionamento idrico con acque superficiali. t;enni bibliografici. Hote biografiche : Emilio v. Behring. Accademie, Società Mediche, Congressi : Accademia Puglie<:?e di Scienze. - Società Medico-Obiru"tgica di Pa·

LAVORI ORIGINALI • SCUOLA D'APPLICAZIONE DI SANITÀ MILITARE. Direttore: gen. med. prof. I ..oRETO MAZZE1'TI. LABORAf01RIO DI MEDICINA LEGALE Direttore : maggiore medico dott. RAFFAELE D 'A.LEs SANDRO.

La banda di coagulazione (Koagula tionsband) secondo Weltmann nelle pleuriti. Maggiore med. dott . RAFF.~ELE D'ALESSANDRO. Gli studi numerosi, siste m ati·ci e ben GOndolti in condilioni normali e n ei più dive r si s tati morbosi sulle a lterazioni del sangue n ella ·su a morfologia, nella sua com1)osizio11e chimica e chimico-fisica , per ·quanto abbiano dati Tìsullati in part.e discordanti e d 'inter.p reta2ion e talora molto delicata , pure hanno portato contributi cospicui a m,eglio comprender e e lumeggiare feno1neni a volte molto comples i ed oscuri , osservati in condizjoni fisiologiche e patolo·g iche, da giu stamente r ichia1

;via. - R. Accademia dei Fisiocritici in Siena. - Società Medioo-Chirurgica di Pisa. Appunti per il medico pratico : OASISTICA B TERAPIA: Contri1buto allo studio dei COI'!Pi estranei nelle vie respiratorie. - Gli ascessi polmonari da deglutizione. Batteriemia passeggera da Strept. viridans in seguito a d a scessi· del !POimone. - Suppurazioni polmonari e iniezioni endovenose di alcool. "-- La cura della tubercolosi laringea e i ~ uoi successi. - Influenza dell'invecchirumen to e dell'aumentato carico sulle valvole polmonari. - NOTE DI ANESTESIA CHIRURGICA: L'31nest~ia generale in chirurgia per mezzo dell'allilisopropilmalonilurato come anestetico basale e del protossido di azoto come anestetico di comu>lemento. - La rachianestesia con il metodo di J ones. - Ricerch e eulle a lterazioni del liquido rachidiano dopo rachianestesia. - SEMEIOTICA : La reazione in trauretrale a lla tubercolina. - MEDICINA SCIENTIFICA: Contributo sperimentale sulla conosc~nza della peristalsi intestinale. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : SERVIZI IGIENICO·SANITARI: Profi· lassi delle malattie veneree. Assistenza alle madri ed a i bambini. - ·concorsi. - Nom ine, promozioni ed onorificenze.

..Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

mare s u di essi tutto l 'interesse di chiunque nello studio del fatto morboso cerca con rigore e continuità di indagine penetrare l'intima essenza. E limitandomi a citare, tra i tanti , qu.a lcuno dei risultati otten:uti nello studio delle prop~ietà chimiche e chimico-fisiche del plasma sang uigno basti r icordare la grande importanza diagnostica e prog nost.i ca che ha assunto nello studio dei più svariati quadri n osografi1ci ed .anche in condizioni fisiologiche il comportamento della velocità di sedimentazion e d egli eritrocit i. Fe.n omeno che nella sua i11tima essenza resiste ancora tenacemente alle indagini numerose su di esso condotte in condizioni normali, patologich e e sperimentali, c11e di~erse ipotesi , di cui nessuna finora resite all.a critica, hanno cercato ~'interpretarè , 111a di .cui non si può attu alm énte non ricon oscer e l 'iµip9rtanza . IFen~meno dovuto ad altet:azioni chi:r;niche, chimico-fisiche, colloidali del plasma sanguig n o? P lasma che , vettore in co11dizioni normali :li t essuti e dai tessuti di prod otti anab9lici e catabolièi , non può quan do quest i tes5uti sono sede di processi n1orh·osi , non risentire le conseg uen ze di t ali rpro-


524

«

IL POLICLJNJ CO

cessi e subire quindi alterazioni i1ella sua composizione chimica, n el suo stato chimico- fisico? Sempre in relazione alla composizione chimica ed allo stato chin1ico-fisico del sangue e precisam~nte al suo conte.n uto in 1 p roteine, acqua , elettroliti e non elettroliti R. L. Majer ha studiato il punto di coagulazione di esso ed ha con tecnica .t:tdatta osservato che in condizioni normali tale punto in genere è 1costante e propriamente oscilla tra 73°,5 e 75°,5. Determinazioni r efrattometrich e comparative conferman o ch e tale costan za del punto di coagulazione corrispondeva in ge·n ere a contenuto proteico normale. Contenuto proteico subnormale comportava invece un innalzamento del punto di coagulazi9ne ed in. un caso a !18° gradi non ancora si era avuta la 1Coagulazion e, constatazione questa del resto in accordo co11 quanto era g ià noto , ch e la diluizione di una soluzione proteica, portata oltre un certo limite (1 :40) provoca persino inibi, zione della coagulazione da riscaldamento. Successiva111ente G. Rosenow, della Clinica Medica di Konigsberga, applicando il metodo elaborato da Majer p er la determinazione della temperatura di coagulazione, ha studiato il comportamento di circa 50 sieri normali e patologici , di cui ha determinato il punto di co~aulazione al calore e refrattometricamente il contenuto proteico. Da tali ricerche l 'A. ha concluso che a contenuto proteico normale corrisponde punto di coagulazione normale , oscillante cioè tra 73° e 75°, m entre in ammalati in cui il valore refratto1netrico era abbassato, cioè min<1r contenuto proteico n el siero , il punto di coagulazione si innalzava; ciò ha egli osservato in rnaJattie con profonde alterazioni del ricambio idrico e salino, come n ella nefrite idropigena. Riporta particolareggiata1nente un caso di nefrite cronica ed insufficien za 1c ardiaca molto dimostrativo allo scopo, nel quale cioè si nota un abbastanza perfetto parallelismo tra abbassamento del valore refratton1etrico del siero ed innalzamento del punto di coagulazione al calore. O. W eltmann n el 1930, partendo dal principio già stabilito da Maj er, che la capacità di coagulazione de.I siero è essenzialmente leg·ata a d una quantità minima di elet\r0liti e ch e sieri diluiti 40 volte con acqua distillata non più coagulano al calore, n eppure se portati a temperature di ebollizion e, mentre il fenomeno riappare con 1'aggiunta di piccolissime quantità di c loruro di sodio, calcio, magn esio, bario ecc., ha cercato di utilizzare tale fenomeno n el campo clinico a scopo diagnostico e prognostico. Servendosi di soluzioni di cloru-

»

[A~_\'o XLI, NuM. 14]:

ro di calce a con centrazioni d earadanti ha stabilito quindi la quantità minin1: che di questo sale era necessario aggiungere (saturazione· elettroliti·ca) perchè la coagulazione avvenisse. Adoperò allo scopo 10 soluzioni di cloruro di calce degradanti da 0,1 % a 0,1 %o. A 5 eme. di og11una di queste soluzioni, messe in tubi di saggio, aggiungeva eme. O, 10 di siero in esame (aveva così una diluizione 1 :51) e man-· teneva per 15 m' dette provette a temperatura· di ebollizione in un bagno-1naria; durante tale· periodo le provelt~ erano tenute sempre in movimento. Intercalava inoltre tra la diluizione 0,4 e 0,3 %o una a 0,35 %0, essendo a tali diluizioni il punto più delicato delle ricer che. Indi osservava i tubi in cui era avvenuta la coagulazione con formazione di grumi ch e andavano in genere a fondo, mentre il liquido, soprastante era più o me110 limpido, quelli in·· c.u i era avvenuta una sedimentazione del coagulato e quelli in cui si era forn1ato solo u11 intorbidamento unifor1r1e del li quido, senza: formazione di grumi, n è sedirnento. Giudicò positiva la coagulazione solo n ell e prime due· serie di tubi , m entre in qu~lli in cui avveni,,a solo intorbidamento ritenne assente la coagulazione e negativo l'esito della r eazione . E precisamente osservava che nei tubi con più forte· concentrazione di cloruro di calce si aveva formazione di grumi, in q11elli su ccessivi sedimentazione del coagulato ed infine n egli ·'11timi, con soluzioni di cloruro di calce più diJuite, solo intorbidamento (reazione negativa) .. Nei sieri normali osservò ch e la coagulazion e di solito avveniva, parter1do dalle soluzioni più con centrate fino al sesto ed eccezio11a1mente fin o al settimo tubo da saggio (diluizion e 0,5-0,4 % 0 ) . A tale serie di tubi o zona di coagulazione dette il non1e di ba11da di coagulazione (Koagulationsband = l'- B) : essa n ei sieri normali n1ostrava valori o esten sioni alquanto costanti. Applicando tale indag·iue, a cui si è anche dato il nome di reazione o sierocoagulazione di: \i\i~eltn1ann , a sieri di epatopazi011ti giunse alla· conclusione ch e un aic corcia mento, detto pure· deviazione a sinistra della handa di coagulazione si ha in processi infian1matori essudativi, un allungame11to o deviaLione a tlestra in processi fibrosi del fegato e che tale reazione èim1)ortante com e espressione di particolari pro-prietà delle rp roteine del si.ero, indipendente-· inente dalla loro qualità, eia) rapporto albumina-globulina e dalla velocità di sedimentazione degli eritrociti. A. Sch eiderbaur ha praticato numerose ricerch e n ella Ila Clinica Medica dell 1UniversitàJ 1


[_i\Nl\"O

XLI,

~U l\1.

14)

SEZl ONE PRATICA

di Vienna sulla siero-·coagulazione, seco11do la tec nica elaborata da Weltmann, n-elle più svariate malattie e 111entre in alcune non ha osser,1ato alterazioni della banda di coagulazio1ìc (nefrolitiasi , colecistite cronica , arteriose ]erosi ,uloera dello stomaco e del duodeno, carcinoma dello stomaco, nlorbo di Basedow , tabe dorsale, ecc.) in altre rpneun1onite crupale, bronc o-pulmonite, ascesso puln1onare, forme essudati, e della tubercolosi, poliarttrite reurr1atica acuta) ha notato un ~ccorciarn ento dellJ. banda rli coagulazior1e e talora addirittura mancanza di coagulazione al calore (pneumonite cr111)ale e reun1atisn10 poliarticolare); in a ltre infine, in cui processi di fibrosi erano in prevalenza, se non esclt1si,1i , la banda di coagulazione presentava un allungan1ento, es., l·\ cirrosi di Laennec. Imi..1ortante .-=tncora dalle osservazioni dell 'A. appare il comportamento ' della banda di coagulazio11e n ella tuber colosi polmonare, in cui h a notato un allunga1r1en to od accorciam ento a seco11da della natura fibrosa od essudativa della lesion e poJn1on are . .Be o però si comprende come molta cautela si richiede n-ella sua interpretazione, in quanto Ja coesistenza di alterazioni fibrose ed essudative e le loro oscillazioni 1J{)ssono diversarnente influenzare la reazion e . Pur con tal-e limitazione , l 'A. però riconosce il grande aiuto cl1e alla diagnosi qualitativa del processo tubercolare l)UÒ IJOrtare I 'impiego n ella pratica della sierocoagulazione. Ha s tudiato anche il comporta1nento della reazione nell'anemie emolitich e e nell'ane111ia perr1iciosa , constatando sempre u11 allungamento della banda di coagulazione, <1nche nei periodi di ren1issione, quando il r ercrto en1atologico non era più sicuramente din1.o1

~Lrativo.

.L'A. mette infìne in rilievo ch e in tutti gli stati morbosi in cui la reazione di coagulazione dava valori anorm_ali, la regressione di essi era seguìta più o meno precocemente dal ritorno della reazione nei. limiti norm3li e la persistenza di deviazioni era sicuro indizio della persistenza della ca usa morbigena e dello stat.o morboso consecutivo, anche quando la sindrome rp.oteva dare adito ad altro giudizio. Contemporaneamente alla r eazione di coagulazi o1te l 'A. ha ancl1e studiato il com11ortamento della velocità di sedirnentazione degli eritrociti e d 'ordinario ha notato concordanza n ei due f-e• nomen1. Nannini e Davolio Marani, della Clinica Medica di Modena, hanno studiato in 49 infern1i di tubercolosi polmonare contemporanearr1-ente il comportamento della siero-coagulazione di Weltmann e della velocità di sedimentazio-

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n e. Hanno divisi gli amrnalati in 3 g ruppi ,. comprendendo nel primo 8 soggetti con lesioni. a carattere produttivo, non attivo, stato generale buono, apirettici; n el secondo forme miste produttive-essunative; .n el terzo gruppo infine forme conclarnate ulcero-caseose, evolutive, febbrili, con espettorato abbondante e bacillifero , stato generale 1nolto decaduto. In gen ere i risultati otte·nuti dalle due serie di ricerch e sono sta ti concord:lnti , in qua nto nel primo gruppo s'è co11statato allungamento o deviazione a destra della b·a nda di coagulazione e velocità di sedimentazione, saggiata col n1etodo di Linz·e nm eier, mai inferiore a 60'; nel secondo gruppo la siero-coagulazione avvenne tra 0,6 e 0,5 e la velocità di sedin1 entazione alquanto accelerata; nel terzo gruppo infine la banda di coagulazione si mostrò decisamente accorciata e la velocità di sedimentazione notevolmente aècelerata . Pur nella concordanza dei risultati gli AA . hanno riportato l 'impressione ch e ]a sierocoagulazione rispecchi meglio lo stato anatomo-patologico della forma morbosa , mentre la velocità di sedim.e ntazione è espressione delle condizioni umorali ciel l 'organismo in dipendenza dell 'intossicazio11e bac ill~re. Gli AA. in gen ere che si sono occupati di tale reazione fani10 anche rilevare ch e Ja sierocoag ulazione secondo Weltmann si manifesta più precocemente come espressione particolare della f<?rma morbosa , mentre le modifi cazioni della velocità di sedin1 entazione sono alquanto più tardive, onde da taluno si dice che esse cc zoppichino » dietro le modificazioni del processo morboso. Sulla conoscenza di tali risultati ho ritenuto non priva di im;portanza portare 10 studio sul comportamento della sierocoagulazione secondo W eltn1ann in un discreto numero di pleuriti!ci, ch e ave vo in istudio per oltre ragioni. Tale malattia, in cui le 3.lterazioni a carattere essudativo da quelle a carattere. fibro~o, in linea gen erale, 5ono più faciln1ente ·e n ettamente differenziabili, mi pern1etteva di meglio stabilire l 'importanza diag11.ostica e l 'impiego pratico della reazione in esa1ne, osservare ancora se mo·dificazioni di essa in coincidenza della coesistenza o insorgen za di altre lesioni fossero praticamente utilizzabili per il precoce riconoscimento diagnostico di queste; infine cercare di indagare le cause i11time determinanti il fenomeno sulla base delle conoscenze cl1imico-biologich e più sicuramente acquisite ·e proprie dei div·ersi stadi della forn1a morbosa. Gli esami furono portati su pleuritici con versamento in atto e quando questo era riassorbito, su soggetti con pleurite. secca prirniti-


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JL

POLICLJ~ICO

va, u altri infine in cui non erano presenti .che esiti di pregressa pleurite. Nella ricerca mi ono attet1uto rigorosamentel alla tecnica .consig·liata dall 'A. Per la esatta co mprensione dei risultati premetto che il seg110 + indica reazione lJositiva con sedin1entazione del coagi1lato n1e11tre il segno + + i11d·ica reazi one i)ositiva con aggrumamen to clel coagulato sotto il liquido chiaro. .

PROTOCOLLO RICERCHE. N. 1. - Solcl. S. A .: P. E. ,S. tbc. biolog ica 111en Le accertata. 25-IV-33: Liquido 11re .. e11t e ecl abbondante. ' V. 0,008 - . 0,009 +; 0 ,010 + + . 3-IX-33: Liquiclo riassorbito e forn1azion e di cultro11 i p]el1rici . "\l\T. 0,002 - ; 0,003 +: 0,004 + +. N. 2. - Sold . V. A.: P . E. S. tb·c. biologicamente accert a ta. 26-VI-33 : Liql1ido J)r ese r1te ed abbondante . ,iV. 0,007 - : 0,008 +; 0 ,009 + ; 0,01 + +. 2-VIJl:.33: Liquido sco111par so. ,,-. 0 ,001 - ; 0.002 +; 0.003 +·+. N. 3. ·· Sold. B. G.: P. E. J). tbc. biologicam ente accert ata. 22-\ 1 11-;33: Liquido presente (6a. costola) . .W . 0 ,008 - ; 0,009 + ; 0, 01 + +. 10-IX-33: Liquido ria sor})ito , sfregan1 enti pleu rici. W . 0.001 - ; 0,002 + ; 0,003 + +. N. 4. 'o ld . ·L . P .: P. E . S. t})c. biologica 1ne11 lé ac"'erlata. 25-Vlll-33: Liquido })resen1 e (8a costola). W . 0,006 - ; . 0,007 + ; 0,008 + +. 19-IX-33 .: Liquido quasi ri8:ssorbito . 'V . O,OQ3 - ; 0,004 +; 0 ,005 + +. 29-IX-33: Liquiclo asso rbito . \iV. 0,002 ; 0 ,003 +; 0,004 + +.

N. 5. - Sold. C. R .: P. E. D . Paratifo B . 24-VIII-33 : Liquido presente m a scar so. W . 0,006 - ; 0 ,007 +; 0,008 + + . 28-IX-33 : Liquido riassor.b ito . '\tV . 0,002 - · 0 ,003 +; 0,004 + +. N. 6. - Sold. T. S . : P. E . D . tbc. biolog ica mente accertata. 29-VIII-33 : Liquido prese11te a li vello 6a. cos tola. V\T. 0,006 - ; 0,007 +; 0,008 + +. 18-X-33: Liquido riassorbito ; si h a ipofonesi d a i spessimenti pleurici . W . 0,002 - ; 0 ,003 +; 0 ,004 ++. N. 7. - All . Uff. G . A.: P . E. D . tbc. biologica 1nente · accertata . 6-IX-33 : Liquido pleurico presente. W . 0,006 - ; 0 ,007 +; 0,008 + +. 21-X-33: Liquido riassorbito . '\tV. 0,002 - ; 0 ,003 +; 0,004 + +. N. 8. - Sold. R . P .: P. E . D. tbc . biologica m ente accertata. 13-IX-33 : Liquido pres. W. 0,006 - ; 0,00'7 +; 0 ,008 + +. . 21-X-33 : Liquido riassorbito: i sp essim ento pleu rico. W. 0,002 - ; 0,003 +; 0,004 + +. N. 9. - ,Sold . S. C.: P . secca D . tbc. ? 29-IX-33 : W. 0,002 - ; 0 ,003 +; 0,004 + + . . 18-X-33: Condizioni gen erali e pleurich e mi gliorate. W . 0,001 - ; 0,002 +; 0 ,003 + +.

n

[ANNO XLI. Nul\c. 14)

N. 10. - Sold. P .A..: Pl. D. esiti. 2-X-33: Sfregamenti b ase émitorace D.; stato g·ener~le buono . W. 0,001 - ; 0,002 +; 0,003 + +. ~. 11. -

Sold. G. L . : P. secca S . 7-IX-33: Stato generale · deficiente. Sfrega1nenti ed ipofonesi base emilorace sinistro. W . 0,001 - ; 0.002 +; 0,003 + +. i\". 12. - ,-\ g. cu st. B. _\ .: .P. E. S. e l)eritonite t be.; esiti . 9-X-33: ,Stato ge11erale discreto. \V. 0,001 - ; 0.002 +; 0,003 + + . ~. 13. -

Sold . l\tI. N. : P. p1Jrule11ta S. ; esiti. \V. 0,001 - · 0,002 +; 0,003 + +.

N. 14. - Sold . P. I .: P . secca D . 14-X.-33: Stato g·e11er ale· ht1ono. Suono s111orzato alla base emitorace D .: f. t. v. e respirò fievole . ,,. . 0,003 - ; 0,004 +: 0,005 + + . 31-X-33: l spessi1nenti l)leurici all a b ase. ,,-. 0 ,001 - : 0,002 +; 0 ,003 + +. ~.

15. - .C ap.le F. G. : P. E. ,S. non tbc. 31-X-33: Liquido present e. \\r. O 008 - : 0 1 009 +; 0.01 + +. 18-.\.I-33: Liquido rias orbito. ,,-. 0,001 - ; 0. 002 +: 0,003 + +. N. lG. old. P. E.: P. E. D. tbc. ])iologican1e11le accertat a. 29-VIIl-33: I.Jiqt1iclo abl>o11clante. ~,-. 0 ,008 - ; o'009 + ; o,o1 + + . 12-1-34: Liccuido quasi riassorbito ; stato generale 111ediocr e. W . O,OOQ - ; ·o,003 +: 0,004 +; O.G05 + + . ~.

17. - Cap .le B. P.: P. E. D. thc. biologicn111ente accertata. 2-IX-33: Liquido prese11t e in discret a quantità . \i\". 0 ,007 - ; 0,008 +; 0,009 + +. 10-1-34: ·L iq. riassorbito. W. 0,002 - ; 0,003 + ; 0,004 +; 0 ,005 + +. N. 18. 31-1-34 :·

Sold . P. A. : P . secca S. (esiti) . w. 0,001 - ; 0,002 +; 0,003·+ ; 0,004+ +.

N. 19'. . - Car. C. C.: P. E. D. tbc. biologica1ne11 te accertata. 18-XI-33: Liquido presente in discreta quantità. \ V. O,OOG - : 0,007 +; 0,008 +; 0,009 +; 0,0 1 + + 9-XIl-33: Persiste versamento cavo pleurico d es tro. W. 0,007 - ; 0 ,008 +; 0,009 +; 0,01 + +. · 15-1-34: Liquido riassorbito ; ipofonesi base emit orace d estr •.). C'l inicamente e pi11 radiologicamente segni di lesioni evoluti ve specifiche a carico d eJ polmorte •des tro . Radio.log icamente lesioni specifiche iniziali a carico ciel pol1none sini stro . W. 0,007 - ; 0 ,008 +; 0,009 + +. 1

1

i\. 20. - Cap .le F. M. : P. E. D. da propagazjo11e da processo infiam111atorio pararenale de~ stro ed appendicite. 31-X-33: Liquido siero ematico abbondante. \V. 0,007 - ; 0,008 + ; 0,009 + +. 22-1-34 : Liquido pleurico scomparso: ipofonesi base emi torace d estro ; persiste dolorahilità ·regio11e lombare des tra. W. 0,®3 - ; 0,004+; 0,005+ +.

N. 21. - Sold. B. L . : P . E. D. probabilmente tbc. (a · se(limento linfocitario). 29-XII-33: Liquido abbondante. W . 0,002 - -; 0,003. +; 0,004 +; . 0,005 + + . N. 22. - ,Sold . R. V.: P. D. (esiti) . 22-XI-33: lpofonesi base emitorace destro e sfregamenti })leurici. W. 0,002 - ; 0,003 +; 0,004 + .

.


.

[ANNO XLI, !\1.TM. 14)

SEZIONE PRATI CA

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})acilli t ubercolari i11 ghiandole ".11esenteriche caseificate. Nel primo peri<>do della malattia la banda di coagulazio11e si comporta come V\-. 0.003 - . : 0,004 +: 0,005 +; 0,006 + +. i1elle altre pleuriti essudative, cioè accor ciata N. 24. - ~old . D. B.: P. E. D. ~e iti) ; n1. di Polt. o deviata a sinistra; dopo 20 giorni a lla dimi31-I-34: YV. 0,004 - ; 0,005 +; 0,006 + + . 11uzi0ne del liquido pleurico non corrisponde . 25. - .\l l. CC. ~1. G. : P. E ... (li quido quasi un allungamento della b·anda di coagulazione, a&sorbi lo) . · anzi questa di più si accorGia (da 0,007 + a 7 V\ • 0,002 - ; 0,003 +; 0,004 + +. 0,008 ·+ ) ; la terr1peratura è febbrile. Doip·o più N. 26. - Sold. P. C. : P. E. D. (liquido presente di un mese, a liqu ido riassorbito , la banda di i11 discreta qu a n li là). coagulazione si n10. tra ancora decisamente ac"'' . 0,005 - ; 0,006 +; 0,007 + +. corciata (0.008 + ). N. 27. - Car. P. _\. .: I). E. D. (liquid o presente Intanto l 'esame cli11ico e più q uello radioloi11 discreta quan ti là) . gico rilevano i segni (li una lesione polmonare ' V. 0,006 - ; 0', 00'7 +; 0,008 + + . destra specifi ca a carattere evolutivo non solo, N. 28. - . Car. F. L.: P. E. D. (liqu ido presente n1a 1'esame radiologico met~e in rilievo ancora n1a scarso; i segni di una lesiorte inziale anch e a carico \i\T. 0,004 - ; 0 ,005 +; 0,006 + + del polmone sini tro . i\. 29. - Sold . ~I. )f. : P. E. . \liquid o abbon_t\.n cl1e sull 'osse rvazione 24a noi con statiamo c1a11te). che la ba11da di coagu ]azione llel periodo fibro\\' . 0 ,009 - ; 0,01 +. so della soffèr ta p leurite essudativa non preN. 30. ___,. Sold. A. L. : P. E. S. (liquido i11 di- ~ ent a l 'allungan1ento ch e di solito osserviamo . ere la quantità) . in altri casi r1ello stesso periodo, ma si dimo\~\- . 0,008 - ; 0,009 +; 0,01 + +. stra alquanto accorciata, in dipe11denza evidenI resultati degJi e'"'an1i sopra r iportati din1 0- ten1ente di un a ltro r)ror.esso, la lesion e tubertrano anzitutto con evidenza il comportan1en- colare in atto della colonn a ' 'ertebra1e, ch e doto regolare e costante della sierocoagulazion e po Ja ple urite si è manifestata . Qu esti succintamente sono i ri s ~ltati dell 'insecondo Weltmann in rapporto a l1 e diverse fadagini praticate e ch e n1i 1>ropo11 go d'indagare ~ i del processo })leurico. Precisando: in rap'porto alla fase e sudativa di esso noi abbian10 ed interpretare n ella loro es~cnza. Il fenom eno si ricollega al contenuto pro1111 accorciamenLo della banda di coagulazion e teico del siero e ·pr opriamen te al contenuto di o de, 1 iazione a sinistra , m entre, quando il liquido li riassorbe, la banda d i coagulazion e s i esso in siero-alhumi11a e siero-globulina, in alluno-a o si sposta ,·er so destra. In alcuni de- q uanto il fibrinogeno col J)rocesso di coagulagli esempi riportati tale fen on1eno si mostra zione è già stato eliminato. Cl1e tale contenuto decisamente e con evidenza, in altri, pur es- proteico, sia in sè stesso, sia 11e] rapporto fra sendo chiaro, esso non è c0sl accentuato. el le due frazioni albumina e globulina in prora o 4°, in cui si son o µrati·ca. te 3 reazioni ri- cessi morbosi debba subire alterazioni può esspetti,•an1ente in corrisponden za a tre diverse sere fa ciln1ente compre11sibile, ·1ualora si tenfasi della malattia, i è potuto mettere in ri- ga presente ch e le sieroprot0ine 11on derivano dalle proteine a li1nentari e ~1on costituiscono il lievo in modo e' 1iden te il parallelismo tra il riassorbin1e11to del liquido e ) 'allungam en to materiale nutritizio dei tess11ti. Derivano esse della banda di coagulazione, co5ì ch e, a liqui- invece dai tessl1ti, di cui probabilmente rappresentano un prodotLo di disgregazione a dido riassorbito e quando i fenomeni di fibrosi persione· crescente, com e osser va Rondoni , dal ~ono spiccatam ente prevalenti su quelli essu fìbrinogeno a lle albl1mine. Ciò ha ricevuto dativi, la coagt1l azione del ~i e ra :t"vvien e a 1)iù chiara tli1nostr azione dalle ricerch e di Quagliabas~a co ncentrazione. Analogan1ente n elle for111 e secch e di rpleur iti, r iello, il quale, n1ediante iniezione endovenosa in cui i fenome11,i di fibrosi i)rcvalgon o su.g li nel can e di proteine se rich e dello st esso animale. J1a potuto con statare ch e esse vengono lenessudativi, la banda di coagulazione è semr>re mar catamente allungata o deviata a destra , tis ·imnmente m etauolizzate; non sono ad ogni n1odo capaci di m ariten ere il r icambio azotato, ~11eri e quando la forn1a è in regression e. Degna di parti·colare rilievo è l 'osser,1azion e no11 h anno cioè funzion e anaboli ca. Tali ricer19a. Rigu arda un casn di ì)leurite essudativa r l1e confermano del resto le idee del Bottazzi , destra biologica1nente accerta to sia per Ja di- scco11do il quale le proteine del siero, proteine Jnostrezione di lesioni macroscopi ch e nella ca- 1nolto differ enziate, sono in capaci n opperire via , sia per la di111ostrazione Jnicroscopica di çl i bisoo-ni di azoto dei tessuti .

N. 23. - Sold. B. L.: P. E . D. 26-1-34: Liqt1ido sier o e1natico scarso a sedimento linfo-eritrocitario .


« IL POLICLJNICO »

Deriva110 c1uin.di le proteine del siero da processi di disinteg·razione dei tess11ti , processi naturalmente diffeTenti secondo che i tessuti o gruppi di essi sono in condizioni normali o sede di processi morbosi, c?nseguentemente il contenuto proteic<? del plasn1a o del siero si modifica non s·o ]o .quai1titativamente, n1a ancl1.e qualitativamente , cioè nel rapporto delle diverse frazioni proteich e, r.:on !)revalenza delle frazioni più o rne11u stabili o di~perse.. Nelle proteine del sangue 11mano il r aipporto , in. genere costante alb·u~i11e-globuline (4,5 : 3, 1), con leg.g era pre,rale11za della fra~ione albumine i~ condizioni n ormali , può vari~mente spo starsi in condiz~oni p·a tolqgiche.. Si ha aumento della frazion e . globuli11e, cioè ii rapporto abumin·e-globuline si arrovescia con vantagg io di ques-te ultime, in _tutti gli stati morbosi in cui i processi di disintegrazio11e cellulare au1nentano (i11anizione, malatti e infettive, processi immunizzanti· ecc.); tale aumento è in rap~rto con l '~ut!lento della così detta labilità colloidale d.el siero; essendo le g lob.u line e più il fibrinogeno (quest'ulti1no n elle ricerche sul siero non c 'interessa) i colloidi plasmatici più idrofob·i e più facilmente flocculabili. Non può non tenersi in considerazione d 'altra parte che in alcuni processi morbosi, :p er esempio, secondo Kahn , n ei tumori maligni, tale spostamen to dei rapporti è dipendente non da aum ento delle globuline, m .a da diminuzione della frazion e albumine, cio.è dei colloidi plasmatici più idrofili. Su tale modificazione del rap·porto albumine-globuline sono fondate . <llcu11f\ . • • • s1ero-reaz10111. Nozione ancora sicuramente acquisita (ricerche· di Oswald e Becl1hold) è ch e n ella forma zione dei trasudati ed essudati, per l 'aumen tata permeabilità delle p.a reti vasali si h a attraverso questo passaggio di r)roteir1e proporzion alme11te al loro p.o tere di dispersione e rp recisamenté passano prin1e le siero- alb~n1in e, poi le siero-globuline ed in ultimo il fibrino.g en o, il cui passaggio è condizion a to a notevoli lè's ioni vascolari. Nei processi flogistici c'o n f~r­ mazioni di essudati, e nel caso nostro nella plel1rite con versamento, pe r la flogosi dei vasi e C<?n seguente ma.gg·iore permeabilità dell e pareti di essi , oltre ad un au1r1ento delle proteine in gen ere n ell 'essudato trovi1mo prevaler1za d ella frazione g·lo buline (rapporto albumine. : g lobuline = 1 :0,5-2), mentre nei trasudati aumenta la frazion·e albumine (rapporto 2,5-4 :1). Ed è qui opportuni') accennare ali' opinione gen eraln1ente accettata, che la nota reazione d.i Ri,ralta , per differenziare un essudato da un trasudato , 11a il s110 f-oudatn8nto '1 el 111aggior 1

lANNO XLI, l\ Ui\-L 14]

contenuto globulinico dell 'essudato. La pre·valenza della frazione globulinica nel versamento e nel siero del sangue è evident€mente legata a nlaggior inte11sità dei processi di disintegrazione ·cellulare, che si 11a11no in ogni processo flog·istico-essuda tivo . A. V. Domarus, occupandosi della velocità di sedimentazione degli eritrociti, mette in rapporto l ' acceleramento di essa con l 'aumento della frazione globulinica del sier·o e ciò ho ' 'oluto rico-rdare in quanto i due feno1na11i siero-coag ulazione di Weltmann e velocità di sedimentazione vengono cos•ì molto ' 'erosi1nilmente ad essere in dipendenza ed espressio11e di identici fenomeni di alterato rapporto delle proteir1e del siero, il che trova d'altra parte conferma nel loro comportamento, com e dalle ricerche dianzi citate, in genere concordanti . Tale interpretazione ·è anche giustificata dai risultati degli studi di I-f. R . . Olivier e "liosberg sull e proteine del siero nel corso della tubercolosi polmonare .p raticati secondo la tecnica azotome trica di Hove: essi riscon·i.r aJ.·0110 che la frazion e albumina s'innalza nelle forn1e fi.hrose, mentre n elle forme ulcero-caseo1-'e la frazione g'lobulinica, l'elemento la b·i le delle siero-proteine, diventa prevalente. Conseguentemente nelle affezioni della pleura ·con prevalenza delJ a fibrosi l 'allung·amento della banda di coagulazione pu ò molto , . erosin1ilmente es5ere giudicato dipendente da ll10dificazioni di rapporto nelle frazioni proteich e del siero e propriamente una diminuzione della fr.'lzione proteica .!5ro.ssolana_m ente dispersa, cio·è delle globuline rispetto alle sieroulbumin e, cl1e sarebbero prevalenti fino a superare il rapporto, che jr1 conùizio11i n ormali si osserva. Lo spo5tam ento quindi della banda di coagulazion e verso le soluzioni più diluite, ancl1e più di •1uelle occorrenti ai sieri norma li, l) UÒ essere messo jn rapporto ad un aumento nelle siero-proteine dì quella frazione a bassa soglia di J1spersio11e e ch e di con seguenza comp·o rta un?- più bassa soglia elettrolitica. B suffi.cìe11te q uinji l 'aggiunta di soluzioni più diluite di cloruro di calce, 11erch è la coagulazione avveng·a. D 'altra parte lo spostan1ento della band a di coagulazione a sinistr a, verso cioè le soluzioni più con centrate, dimostrante una diminuzione della capa cità coag ulante del siero, quale si osserva nei •p rocessi a ca rattere infiam1natorio-essudativo ed in cui i processi di disintegrazione cellulare sono più intensi e quindi maggiore dovrebbe essere il contenuto proteico del siero, sembra lin 'evidente contra·dizione. Questo però,· secondo Nannini e Davolio Marani , è solo apparente , in ql1anto nella 1


;f..\ NNo

XLI, Nuì\1. 14]

SEZIONE PRATI OA

ri...:er ca cl1e ci occupa la frazione fibro11ogent) i:, stata a llontanata d a l proces o di coagulazit)· ne e la frazione globulina da quello di J)recip itazione col cloruro di calce, quindi r este1reb,b ero solo le siero-albumine, cl1e sarebbero i11 co ì scarsa con centrazione da abbisognare Lli aggiunta di soluzione più con centrata cli cloruro di calce, di un aur11ento cioè d ella soglia elettroli tica, altro faltore della coagulazion e secondo Majer, onde il fenomen o di coagulazione avvenga . Se la prin1a parte di tale ·osservaz ione può essere anche integralmente .accettata, n on può r estare senza obiezioni l:l se·tonda parte, in quanto la precipitai ion c della frazione globuline deve avvenire an-ch e nel le ·soluzioni ipiù diluite. Credi amo i11vece, e ciò Pppare logica consegue nza di quanto è stato j)remesso, ch e la prevalenza della frazione a lbumine o g lobuline rispettivam ente n ei processi a tipo fibro so o infiammaLo rio-e~sudati­ ·yo influenzino essenzialmente il .fenom eno nelle sue diverse manifest azioni ; ciò in dipen·denza del maagiore e minore potere di disper:-ion e delle siero-albumine e delle siero-globu1ine e quindi del minore o maggiore bisogno ·di elettroliti , per ch è avvenga la coagulazione. TI W eJtn1ann nello tudio della s ua banda di. -coagulazion e :rielle cirrosi e n elle n1alaLLie pa renchimatose in genere d el fegato , avendo os~er,rato allungamento di essa, cioè un 'aum entata coagulabilità delle p r oteine del siero , pone i I quesito se tale fenomeno debba con sid erarsi rome e pressione del} 'alterazione protei ca o 1nettere in r apporto con Ja metamorfosi fibro~a. Si domanda q uindi: qual' è in ciò la cau sa •e quale l 'effetto? Sono le alterazioni d elle proteine il fatto primario o son o le di ver se alterazioni d egli organi ch e ricopiano diversamente 1e albumine? La deviazione a destra d ella banda di _c oagt1lazione ii: malattie del p·a ren chima epatico, in r ui processi di fibrosi nor1 son o dimostrabili ed in mala ltie caratteri zzate da fenomeni di fibrosi in altri organi ed ir1 cui ogni compartecipazione d el fegato è da escluder e, porta l'autore ad ammettere che inolto verosimilmente è il fegato ch e influenza direttamente la .capacità di coagulazione delle protei11e. A tale in ter.p retaziorte })llÒ 0 biettarsi però ch e n1entre nulla di strano vi' è ch e il fegato , nella ·~ua complessità funziortale, possa assumer e an ,ch e tale funzione, occorre d'altronde subilo I)en n otare ch e essa finora n on è stata ancora s icuran1ente dimostrata. Quindi a llo stato at'l uale non cred o ·ch e 1' interpretazio11e d e] f e11omeno possa esser e diver sa d a com e l ' 110 il ianzi prospettata. A con clusione la r eazione della siero- coagu._ 1

lazion e secondo vVel tmann 11a n elle pleuriti, con1 e nelle altre 1nRlattie in cui è stata ricercata, in1portanza pratica diagnostica e prog·1tos tica, in quanto ol tre .a fornirci dati co11 altre indagini n on sen1pr e rilevabili , il suo mancato poslar11ento verso des tra, l1uando il liquido pleu rico è riassorbito , ci fornisce i11dizi mo lto preziosi nel senso che c'indica altro processo pleurico n on facilme nte obietti vabile col solo esame semiologico o richiama I 'atten zione del medico sull 'inizio ed evoluzione di lln processo tubercolare del polmone, ch e con ulteriori esarr1i si può rilevare, ma cl1e altri menti sar ebbe , in prim o tempo almeno, passato inosservato . RI ASSUNTO. L 'l\ . ha prati·c ata la ricerca della siero-coagulazion e secondo W eltmann in 30 pleuritici nelle diverse fasi del j)rocesso ed h a notato in corrispondenza alla fase essud ativa accor cia mento della banda di coagulazion e ed in corrispondenza alla fase di r iassorbimento e di fibrosi a llungamento di essa. Di tale fenomeno prosp,e tta l 'interpretazione più probativa. In 2 casi la d eviazione da tale comportamento era in rapporto in uno alla coesistenza di lesioni evolutive speci fich e del pu]mone om oIater aJe ed iniziali n el controlatero , n ell 'altro al manifestarsi in seguito alla p1euril e di una lesione tuber colare ossea. Ril eva infin e l 'imporwr1za })fatica (diagnostica e prognostica) della reazione studiata. BIBLIOGRAFIA. A.

,r.

Die Berl eu fu n,g der Se11kungsreal,·f.i o11 f iir a;e Klini k. Deu tsche 1nedizinisch e D oirARt: S.

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43 .


530

« IL POLICLINICO »

NOTE E CONTRIBUTI OsPED ·\LE DI

S.

G1o v A ~NI DI

Dio

IN

C .o\VI N..\. !

le iniezio.p.i cli sostanze .a nti- coagulanti valgono a clomi11are gli ever1ti, ad evitare la catastrofe. D 'allra parte, il reintervento ·è dalla rnaggioranza dei chirurghi sconsigliato, trattandosi di soggetti di ssanguati, incapaci di sopportare un nuovo atto operatorio e lo choc inevitabile da qu esto diper1dente. Data pertanto l'insufficienza dei m ezzi terapeutici ora ricordati , g iustamerlte tutti gli J\ A. i11sistono sulla necessità di prevenire e di scongiurare lt1 malaugurata compJicazione i11ediante oculate misure i)recau zio11ali intraOfJeratorie. Occorre tener j}r esente ·ch e l 'emor-

11è

1f 1RENZE. 1

Per diminuire i. rischi dell'emorragia gast1·ica post-operatoria. Prof. G10,-Atr~ 1

[A}';"XO XLI, NuM. 14)

cl1irurgo ...direttore.

· U11a ·:lelle com1)Jicanze più temibili e più dolor0se dopo ogni inter vento sullo sto1naco è p ur sempre rappresentata dalla comparsa di u11a emorragia in1provvisa, sotto forn1a di ematen1esi o di melena più o meno profu se .

1; 1G.

1. -

G-astrodigiu11oslon1ia

Per buona sorte l 'in cident0 è raro a verificarsi, ma purtroppo non è eccezionale. Talora l 'e1r1orragia può assumere una tale gravità da mettere in serio ed anche irreparabile pericolo la vita dell 'operato, nell{) s1)azio di poche ore dall'intervento cui fu sottoposto. I molteplici n1ezzi es·~ogitati al fine di combattere il funesto incidenté, riescono molto spesso insufficienti allo scopo ') addirittura inefficaci. Xè il sondaggio gastrico seguito da lavande con arqua pura 0 .·on soluzioni molto diluite di nitrato d 'argento , n è Ja trasfusion e sanguigna ,

rag-ia di solito proviene dal taglio della parete gastrica e ir1 modo speciale dai piccoli vasi arteriosi e ' 'enosi decorrenti n ello ~pessore della to11aca sottomucosa, n1e11tre l 'incisio11e dell 'intestino, purchè sia praticata n ella se de giusta, non dà mai un'emorragia inquieta11te, tale da destare serie preoccupazioni. Orben e,. per alcuni chirurghi il compito dell'emostasi va affidato unicamente alla sutura anastomotica, che deve essere eseg11ita con grande cura, preferibilmente a sopraggitto , ;a due o tre strati sì da riuscire serrata, ern1etica, orcl11 -


531

SEZ IONE PRATICA

.si va. Altri raccomandano di non usare i ga.strostati, i qt1ali irr1pedirebbero la visione d ei 'asi sanguinanti e la loro al lacciatura printa ·cli rp rocedere a lla sutura anastomotica. Altri .a11cora, pur servendosi dei con1pressori, consig liano di incider e Ja l)arete gastrica coit il term ocautervo 01;ipure con il bisturi elettrico. Que t 'ultimo ..,trurr1e11to è stat0 da noi pure in1piegat<• in ~1n ragguardevole numero di inte r"V e11ti gastrici ne! corso del 1930, ma l 'e.i tlu ·iasmo ch e ci animava st1l principio, per la vc-rità and ò n1an mano 5cemando f.>erchè u

c1ualche ternpo, ci sia1no vìe1)più convinti della necessità di ricorrere sisterr1aticamente al1'e1no~ta, i frreventiva dei vasellini gastrici 111eciiante qt1el geniale artificio di tecnica precu11izzato da] ' ' · H aber er fin dal 1923 (1) e sul quale for se no11 si è a11cora suflìcienteme·11te insistito presso di noi. Il procedimento del v. [faberer è di esecuzione tecnica absai sempljce: mediante irtci&ione lineare della si erosa e della muscolare dello stomaco si scopre la sottomucosa, si mettono ben e a nud o i YA$ Ì ir1 essa d ecorrenti ,

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FrG. 2. ~ Resezione gastrica secondo Péan-Billroth I, variante von Haberer.

una cinquantina c.ircA di casi in cui ricorremn10 a lla dieresi elettrica, r:1urtroppo in due as~istemmo ad una clmatemesi post-operatoria gravis~in1a , per fortl1na non mortale. Del r esto, c he l 'elettrobist11ri nvn sia in grado <li arrestare in modo definitivo 1'emorragia dei vasi di un certo calibro è un fatto ammesso , oggi, anche dai più ferventi sostenitori del metodo. Secondo 1a nostra esperienza . nessuno degli espedieriti precedentemente n1e nzionati è in grado di dare quelJa garanzia pei'entoria , di cui va in cerca il chirurgo. :Ecco perchè, da

poscia si trasfiggono con un ago sottile rotondo e si allacciano frazionatamente con seta o con catgut ( « (;Jefassumstechungen in der Submucosa des Magens »). Tale processo è utile, secondo noi, non solo nella resezione gastro-du odenal e eseguita sia con il processo Péan-Billroth I sia con quello Billroth 11, ma anche n ella gastrodigiunostomia,_ inquantochè purtroppo anche in quest'ultimo intervento possono talora verificarsi e1norrag ie gravi o gravissime, anzi talora più (1) Abh. Verdauungskrakl1., 1923, VIII, H. 7.

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temibili che nella gastrectomia, dove l 'allacciatura sistematica dei tronchi vascolari principali n elJa loro sede di elezione può limitare la portata di un 'eventuale gastrorragia postoperatoria. Tre figure schematiche che ho fatto aippositamente disegnare, serviranno a far comprendere la tecnica in parola per chi ancora n o11 la conosce .

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[ANNO

XLI,

Nu~r.

14)

do della siero-muscolare, sia i)erchè l'alla.cciatura riesce in tal guisa più solida, sia perchè la riunione così ottenuta di tutti gli strati della parete gastricà permetterà poi un affrontamento più perfetto nell'esecuzione della sutura totale anastomotic.a. Nelle singole allacciature l 'ago, in realtà, penetra 11ell 'ìnterno della cavità gastrica e quindi può inquinarsi con il contenuto eventualmente settico dello stomaco, m a l 'esperienza dimostra che questo inconvenien-' te riveste ben scarso valore l'ratico. Anche la possibile perforazione delae tonache interne sotto i colpi del bisturi nella dissezione della sottomucos~ è quasi senza irnportanza; lo spandimento di contejlUlo gastrico è minimo r1er lo sbarra111ento esercitato dal gastrostato. R esezione gastr~ca seco1ido Péan ·Billrotli l (fig. 2). - Sezionato ìl duodeno subito al disotto dell 'anel~o pilorico, lo ston1aco :viene ribattuto vers<) !'linistra. Un gastrostato elastico e un gastrotribo ( écraseur) sono piazzati rispettivamente a monte e a valle della sede scelta per l'anastorr1osi gastroduodenale. Con punti di sutura siero-sierosa si riunisce la fa ccia posteriore dello stomaco a quella posteriore del moncone duodenale. Si incido110 quindi la sierosa e la muscolare sulla faccia posteriore dello stomaco secondo la tecnica già d escritta: allacci~tura per trastìssio11e limitata ai vasellini corrisp·o ndenti al lab·bro superiore dell'incisione (vicino al gastrostato), il quale verrà poi sutur·.1to a quello posteriore del moncon e duo denale. Rib·a ttuto lo ston1aco verso destra , si ripete la stessa cosa sull'altra faccia dello stomaco (faccia ariteriore). Come fa notare il v. Haberer, queste allacciature, oltre ad assicurare l'emostasi, perrrlettono di restringere per affardellamento l 'a p·ertura del moncone gastrico (« Raffung des Lumens n) e consentono pertanto di a da ttar]a al calibro assai più ristretto di quello, duodenale. 1

3. - Resezione gastrica secondo Billroth II, variante orale inferiore Hofmeister-Finsterer.

FIG.

Gastrodigiunostomia (fig. 1) . Incisione lineare a piccoli colpi di bislurì della sierosa e della muscolare per l 'abituale lunghezza di 6-8 cm. Le due tonache si retraggono spontan eamente, lasciando scoperta la sotto-mucosa per un tratto che raggiunge la larghezza di Yz cm. e più. I vasellini arteriosi e venosi della sottomucosa si rendono bene evidenti e possono essere facilmente allacciati con un ago curvo montato con catgt1t sottile. Tali al1acciature vanno i)raticate da un lato e dl\ll 'altro dell'incisione, rispettivame11te sui due mar.gini che verranno . poi sut1rrati all'intestino, dopo l'apertura della mucosa gastrica. :N·elle ~ingole allacciature è bene comprendere anche il bor-

Resezione g astrica secondo Billroth II (figura 3). - Di preferenza noi eseguiamo la variante orale inferi')re retrocolica sec1indum Hofmeister-Finsterer, che abbiamo già descritto ampiamente in una nostra recente pubblicazione (1). Anche qui, applicati il gastrostato o I ' écraseur risp·e ttivamente a monte e a valle del punto scelto per la sezion e gastrica. attaccata l'ansa digiunale alla facci.a p~steriore del ventricolo mediante il solito sopraggitto sierosieroso, si incidono con il bisturi la tonaca sierosa e muscolare alla distanza di circa mezzo 1

(1) G.

Tecnica del la resezione gastrica. Bologn a, .C appelli, ed., 1932. Q\VI NA.


lANNo XLI, NuM. 14)

SE ZIONE PRATI CA

centimetro da quello , si isola la sottomucosa e si procede all 'allacciatura dei vasi con lo stesso procedimento g ià j]lustrato , prima sulla faccia posterior.~, poi su quella a7iteriore dello stomaco. I buoni risultati ottenuti ci autorizzano a consigliar3 ai Colleghi questo accorgimento di tecnica semplice e raziot1ale, ma di notevole importanza pratica, sul quale forse non è stata finora rj chiarr1 ata presso di noi una adeguata a tten zione. llIASSUNTO. Descrive la tecnica preconizzata dal v. Haberer rper una sicura emostasi n el taglio della par ete gastrica sia nella gastro-digiunostomia, sia nella resezion e : allacciatura per trasfissiooe dei ' rasi ottomucosi.

OSSERVAZIONI CLINICHE Sn di un caso di echinococcosi dei muscoli della regione lon;a ba1·e per il dott. IBr A.GI 0 P1cA Rn1 , Chirurgo dell'Ospedale di Sarnano (Macerata). 1

E: capitato alla m ia osser vazione un caso che mi sembra jnteressante riferire per chè può dar luogo ad alcune riflessioni sul m eccanism o patogenetico delle cisti da echi110cocco. P\iferisco an zitutto brevem en t la stori a del malato: :l

C. F., di anni 54, agricoltor e. P adre m orto all 'età di 40 anni per apoplessia . Madre morta a]1'et à di 54 anni anch'essa p er apop1 essia. Nell 'infan zia il paz. soffrì di un a m alattia ch e i sarebbe m anifes tat a con tumefa zjon e degli arti inferiori e d el! 'addom e. Circa 30 an11i or on o artrite acu la febbr il e di ltn ginocchio. Nej decenni cor si h a subito vari trat1mi, specialmente cadute d a cavallo. Nell 'estate del 1930, n1entre rnor1tava a cavallo, fu colpito d a u n violento d olore in corrisponde11za fl ella r egione lombare sinistra e specialm ente della p or zion e inferiore d i essa , d olor e ch e durò alcuni giorni. Dopo alcuni m esi (3-4) si accorse ch e precisam ente n ell a parte inferiore della r egion e lombare sjnistra es j sl rva una turrtefazion e - indolente della gr and ezza cli un piccolo limone. Nel m aggio 1931 fu oper a to, e all 'atto oper ativo fl1 ri con osciuto ch e il tumore era dovuto a due cisti da cchi11ococco, ch e furono asporta le. Ne]} 'est ate dcl 1932 il paz. cominciò ad avver tire dolori alla faccia est erna <lell a n atica e della por zione su periore della coscia sinistra. Tali d olori persiston o an cor a. Spesso parest esie n elle stesse r egioni. Nel inaggio 1933 si accorse di u n a tumefazion e i1 1 cor risfJonilenza della p art e alta d ella r egion e

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lombare sinistra . Non dolori . Nell 'agosto 1933 si manifestò - inferiormente a quest a -- una nuova tu mefazion e. Il paz. è in buo11e condizioni di nutrizione. Costituzion e robusta. Pannicolo adiposo abbastanza sviluppato. ·L a tl1mefazion e più alta - che si est ende fin sul1e ultime cos lole e ch e medialment e si avvicina molto alla linea m ediana - si presenta d ella grandezza di m ezzo cedro, a superficie uniforme, di con sist en za òl1ro-elastica . La cute è spostabile sulla tumefazione, di cui non si riesce ad apprezzare i rapporti coi piani più profondi, poich è l a tumefazione in parola va degradando insensibilmen le verso le parti circos lan ti . Inferiormente a<l essa si n ota un altro tu1nor e - della gr andezza di. un grosso uovo di p ollo - all 'altezza dell a 3a_4a vertebra lombare. Questo tumore, ch e presenta gli stessi caratteri ci el primo, sembra indipendente da esso. Ancora inferiormente - quasi all 'altezza della articola1io11e acroilìaca sinistra - si n ota la cicatrice <lell 'oper azion e ch e il p az. ha subita n el 1931. (~ues Le le condizioni riscontra te n el novembre 1933. Il paz. riferisce ch e il tumor e più alto - il qu ale er a rim asto per lo inna11zi silenzioso - da alcune settimane d à una sensazione di stiramento doloroso. Non febbre, n è orticaria mai. Si decide I 'inter vento . 20 n ovembre i 933 : Oper azion e: Anestesia locale n ovocainica. Incisione long itud inal e, parallela alle apofisi spinose e discost a quat tro dita dalla linea di quest e, n ella r egion e lom bar e sinistra, sormont ante le <lue tu mefazioni . Incisa l 'apon eu rosi superficiale in cor r isponden za òel t t1more più alto, la tnassa muscolar e fa ernia a ttraver so l ' j n cisione. i sbri glian o le fibre m usco1ari secondo la loro d irezione e si r aggiunge così una tumefazion e ela.. lica, ch e alla puntura esplor ativa d à esito a pus. Si i11rid e la tumefazione e si svu ot a d el pus, insieme al q u ale ven gon o elim inat e delle cis ti figlie he11 ricon oscibili . Si aspor ta la m embrana proTJri a della cis ti . A fianco a questa prima cisti se n e asporta una seconda, ancl1'essa suppurata, e J)Oi una ter za con len ente liquido lin1pido. In tutte tre le cis ti prin1a dell 'incision e ::-'i i1. ietta forn10]0 al 2 % in quantità di tre-qu attro cc. per ogni cisti. Le tre cavit à peri cistich e si drena110 con gar za. La cavità m aggiore h a la capacità di lln piccolo lim on e. Le t re cavità fibrose - per quant o accollate sono indipendenti l 'un a cl all 'altra. Sutura subtotale. Gu arigjone r apida . Dat a la presen za d el pus si rinvia ad un secondo tempo il trattam ento della tumefazione più bassa, ch e si aggr edisce il 13 genn aio 1934. Operazione : Anes tesia locale n ovocainica. Incision e lon git udinale in parte condotta sulla cicatrjce dell 'oper azion e precede11t e. Incisa la fascia lombo-dorsale si trova - ricoperta d a fibre muscolari - una cisti d ella grand ezza approssimat iva di un 1nandarino. Puntura esplor ativa: liquido limpido. Formol[zzazion e. Asportazion e dell a m embra11a propr ia. P alpando profonda1nent e, attraverso Ja cavità d el pericistio, si h a l 'in1p ressione d i sen tire un 'altra cisti . La puntura esplorativa dà esito an ch e qui a liquido lim pido. For molizzazion e. Si aspor ta an ch e ques ta seconda ci sti , che p resenta gli stessi car atter i d elle altre. Lascio fin nel pericist io più pro.fondo una striscia di garza. L'esplorazione est erna e q u ella praticat a duran-


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t e gli j11terven li no11 dimostra la presenza di altre cisti nelle vicinanze. Non è p·r esu·mibile la presen za cli altre cisti negli organi interni. Il fegato è n ei limiti: non dis lu rbi subbiettivi n è segni di insufficenza di esso. ~ulla a carico dei p0Jn1oni, che all 'esame radiologico rnostrano il campo chiaro , indenne da lesioni.

La fioritura di gueste cisti nella massa muscolare della regione lombare sinistra, e più precisamente nella massa cotnune sacrospinale, e la m a11canza di sintomi r h e possano far sospettare la presenza di cisti in altre sedi, r11i ha colpito, in 1p1rimo luogo per la localizzazione - c.h e non è cerLo delle più frequenti - e poi per questa ~peciale predilezione della n1alattia per la massa muscolare dei lombi. Per ordine di frequenza le cisti da echinococco si riscontrano in primo luogo nel fegato , poi n el peritoneo, nei polmoni, nell 'apparato genitale della donna, nei reni, nella milza, n el cervello , e affatto eccezionalmente nel cuore, nei vasi , nei muscoli, n el 1nidollo spinale. cc L'echinococco dei muscoli è rarissimo. La sede di predilezione è il dorso, poi le cosoe (lato interno) , collo ed estremità superiori. Gli echinococchi si trovano in n1aggioranza nei muscoli vicini all'addon1e. Si ritiene che essi .p assino dalla parete intestinale al tessuto retroperitoneale e di qui nelle pareti vasali e lungo esse alla periferia. In altri casi il traporto avverrebbe per via ematogena n : così si esprime il Ka11fman11. Nel caso che sto esan1inando, la localizzazione esclusiva nella regione lombare sinistra di questa che mi pare si possa ·a ragione dire t1n 'echinococcosi dei 1nuscoli, mi richiama alla mente la predilezione che avrebbero gli er11boli per il rene sinistro in rispetto a quello destro. Questo fatt.o (Kaufmann) sarebbe dovuto al diverso angolo con etti ]e due arterie renali si di>:;taccano dall'aorta . Gli embrioni esaca11ti eh.e si liberano (dopo la scon1p·arsa della .cuticola :jell'oosfera per opera dei succhi digerenti) nell'intestino (essendo la via dell'intestino l'unica accettata da tutti gli AA.) e che sono costituiti da una massa gelatinosa , ovoide, lunga appena 25 micron , possono, o attraverso il sistema della porta e poi delle vene sovraepatiche, o attraverso i vasi chiliferi e il dotto toracico, raggiungere le vene cave e di qui il cuore. Superato il circolo polmon.are possono venire scagliati in giro con la g rande circolazione. Se tra le due arterie r enali disposizioni anatomiche fanno si che un corpo trasportato dalla corrente sanguigna possa imboccare con relativa facilità la renale sinistra, non € diffic ile spiegar e con le disposizioni anatomich e

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come il parassita abbia potuto raggiungere per via ematica i muscoli della regione lombare sinistra . In fatti, fra le arterie che giungono alla capsula adiposa del rene le più numerose, che si desig11ano sotto il nome generico di arterie capsulo,adipose, provengono da.Ila renale in due modi: anzitutt0 sono nu1nerosi rami ch e originatisi llalle prime divi~ ioni dell 'a rteria ren.a le in ~orrisponde11za dell'ilo, vanno gli uni sulla faccia anteriore del rene, g li altri sulla sua faccia posterior e : in secondo luogo sono le divisionì terminali delle arterie interlob·u lari le quali, col nome di perforanti , attraversano dall 'indentro all 'infuori ]a capsula propria del rene per terminare nella capsula adiposa (Testut). Passando ·p oi dal sistema arterioso al sistema venoso , si sa che le vene ca1)suloadipose 5i immettono nelle vene parietali della regione lombare, Je quali sono in rapporto in alto colle azygos, e in basso con le vene del bacino; inoltre esse comunicano posteriorn1ente con la rete venosa sottocutanea rr1ediante numerose ed ampie anastorrios.i che attraversano il :?nuscolo quadrato dei lombi o n e circondano il marg ine esterno (Testut). Ammessa la possibilità Ghe i parassiti abbiano raggiunto per via en1alica i muscoli della regione. lombare sinistra con una relativa facilità, resta a considerare perchè gli echinococchi si siano sviluppati in gran numero e soltanto in detta regione: bisognerebbe ammettere o ch6 gli embrioni infettanti siano stati trasportati tutti nella zona colpita , oppure - e ~iò mi fembra più logico - che la detta zona muscolare abbia rappresentato per essi un terrano più favorevole di S\iluppo. Il paz. racconta che - P,Ssendo egli un proprietario di :Affil)a,g na - ha scorrazzato spesso a cavallo e eh-e varie volte negli an11i a11dati ha riportato trau1ni cadendo da cavallo o anche scivolando in fossi , ecc. Con mag ' giore precisione racconta che nell'estate del 1930, cioè pochi mesi prima che notasse la presenza della prima tumefazione, mentre saltava a e.avallo - evidentemente iper un movimento troppo brusco - avvertì un violento dolore .p recisamente alla regione lombare sinistra. Da questo mi pare che il fattore trau1n.a - che nel caso nostro si sarebbe esplicato verosin1ilmente determinando distrazione muscolare - abbia potuto trasformare la zona muscolare in parola in un Zocus mirioris resistentiae costituendo così un terreno favorevole all'attecchirnento e allo sviluppo del parassita. Per spiegare la molteplicità delle ~is~i oltre .alla molteplicità degli embrioni infet1


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SEZIONE

tanti , oltre alla possibilità d ella formazione di r isti figlie esogene attorno ad una cisti primi Liva e allo sviluppo di esse indipendentemente clalla prima cisti --: si potr ebbe pensare anche che il trauma abbia potuto contrib·u ire alla disseminazione degli echinQcocchi ne lla ma ssa muscolare, determinandosi, ad es.. per una ,-iolenta contrazione di essa , la rottura di un a cisti con disseminazione degli scolici tra i fasci muscoJari e consecutivo sviluppo d egli scolici stes_i in nuove c isti . RIASSUNTO . Esposto un caso di echinococco i dei mucoli della reg. lombare Sin. , l 'A. studia le possibilità patogenetiche circa la 'ria seguita dal parassita e le ragioni d ell 'Rttecchirnento n ella zona colpita fra le quali ri alta com e fattore principal e il trauma. BIBLIOGRAFIA. E.

KAUFì\IAN .

Anatomia patologica sp eciale. Tra-

d11zione Vallardi , Milano, 1925-1928. R. ALESSANnn1> M an uale di chirurgia. Pozzi , Roma, 1933. TESTUT. Anatomia umana. Traduzion e. Union e Tipografico-Editrice Torinese, 1921. BÉGOUJN. Précis de pathologie chirurgicale . Mas· son, 1928. A. MARTINET. Diagnostic clinique. Masson, 1922. KurrnER-LANn o 1s. Deutsch e Chir., 25, a. 1913.

TRIBUNA LIBERA '' Sulla pretesa fazione peristaltogena dell'argento colloidale introdotto in cavità peritoneale ,,. Signor Direttore del « Policlinico i>, Ho ]etto l 'inter essan te articolo ch e l 'amico e collega Rom-e o Galli ha pt1bblicato. nel N. 10, su 1ale argo1nento. P er la ~ u a altissima portata :pratica (in quanto tutti i chirurgl1i temono massimam ente quell e t erribili par alisi intes t.inali p ostoperatorie, la cui gen esi è ancor a così oscura e davanti a lle quali , con tutto 1'i:lrmamentario terapeutico che possediaim o , ci troviamo pressoch·è disarmati), esso m erita ampia discussione , in quanto ogni n ozione sicuramente acquisita su tale argomento può salvar la vita a pazienti già condann ati ; mi si con senta perciò di esporre alcune mie osservazioni sulla ques tione, e Le sarò g rato se vorrà pubblic3.rle. Non sono un fanatic0 del met odo Salieri , dell'introduzion e di argent o colloida]e n ella cavità peritoneale. Pure parecchie volte l'ho t1sato e, d ebbo confessarlo , con risultato apparentemente buono in quanto ho notato d ei decorsi po to·p eratori ingolarmente att ent1a ti in malati nei quali si poteva t emere il con trar.io. :\ila 11aturalme nte a tal i osservazioni

PRATl CA

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manca la cont rop·r ova, i11 quanto non si può sapere come sar ebb·e ro andate le cose senza I 'introduzione del liquido. Comunque in tali ammalati , se b en ricordo, mai ho .p otuto n otare d egli ilei paralitici invin cibili. Nello stesso temp·o mai ho notato peristalsi intestinali inolto a ccentuate, da attribuirsi al liquido i11trodotto. 111 ciò le mie o servazioni con cordano con quelle del Galli . ìvla vi è un'altra cosa ch e io h o osservato, per quanto in un numero· di casi ancora insuffi cient e i)er trarne conclusioni (una trentin a) , e cioè ch e l 'arge11to coll oidale eser cita una azione pe ristaltogena e n ettan1ente d em etcorizzante (mi si passi il n eologi m o) anch e se introdotto per via parente rale e in dosi 11 on eccessivame nte e levat e (10 em e.). La prima osser va zione d el genere accadde per caso. In un appendicitico con li eve r eazion e p eri t on ea le, a cui in quarta g iornata avevo tolto d efiniti,Tam ente un piccolo zaffo messo più per scrupolo ch e per altro, insorse in quinta g iornat a m eteorisrno , e poi via via i ~ egni della par esi inte tinaJe. In lui n on avevo il1trodot lo J'.a r.g e11to n el peritoneo. T,e ntai tutti i soliti presidii d el caso, inutilm ente. Per ultimo, di sperato, no n sapendo· ch e fare, feci far e una iniezion e di 10 em e . di El ectrar gol , sperando in una azione antifloai~tica (percl1è io son persuaso della n atura tossinica di tali :p·a resi). Fatta di sera l 'iniezione, al mattino el1bi la gradevole sorpTes::l di trovare l 'addome sgonfì o e il malato salYo. Da quelJa vol ta, al m enomo accenno di. meteorismo postoperatorio, o anch e di von1ito, singhiozzo, scc. , cioè di irritazion.e periton enle , faccio fare una ini ezione di argen lo collo i, dale. In quaJch e caso h o u ato anche il rodio, ma mi sembr a ch e i risulta li sia110 inferiori. In gen ere bast a una iniezion e a far scomparire i sintomi minaccio i, ma qualcl1e volta faccio far e una iniezione quotidiana per parecchi g iorni. Senza voler es. er e assolutista e data anche Ja scarsità delle osservazioni , credo di poter afferm.a re ch e l 'effetto· d ell 'iniezione sui fenomeni suddetti è ottimo. Non si n ota affatto peristalsi disordinata , spasmi, diarrea o a1tro . Anzi i fenom eni con seguenti sono molto blandi e poco appariscenti. P er lo più la cosa ch e più colpisce è lo stato di r..alma che su ccede in questi m alati allo stato di sm ania ch e precedeva . Em ettono gas, e lo stato generale nli.g liora . (~om e si vede le mie osservazioni son di tutt 'altra natura da quelle d el Galli . Pure h o la convinzione cl1e l 'origi11 e di entrambe sia la st essa. E .p ure cred endo anch'io ch e l 'azion e dell 'ar gento sia soprattutto suJla f] oaosi .Peritoneale e sullo st a to tossico ch e ne deriva , p en so che il Galli sia troppo assolutista n egando ogni azione p eristaltica al coll oid·e. Se la paresi è una difesa (eccess iva talvolta) coI1tro il propagarsi dell 'infezion e peritoneale , è probabile ch e l'azion e clcll 'a rg·ento :~ i a sin er1


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gica su l fatto tossico e sulla paralisi intesti11ale ch e ne deriva. Ad ogni modo, se si potesse dimostrare che i n1etalli colloidali e specialmente l 'argento, .qualunque sia la via di introduzione .e qualunque sia il m eccanis1no, producano un così benefico effetto, credo ch e la discussione avrebbe raggiunto il suo scopo. Ringraziando dell'ospitalità, distintamente La riverisco. Portosangiorgio, 12-TII-1934. Dott. CARLO D AL PRATO

Chirurgo Primario.

SUNTI E RASSEGNE SISTEMA NERVOSO. L'etiologia degli spasmi vasali silviani. (H . RoGER e P. SARRADON . Presse l'rlédicale, I O febbraio 1934). Abbiamo già riassunto (v. Policliri.ico - Sezione Pratica, 1934, n. 7) un articolo sulla clinica degli sp·a smi vasali silviani elaborato dagli stessi AA. ,ch e ora si occupano dell 'etiologia di tali disordini. L'esistenza delle crisi vasali encefalich e è stata per lungo tempo 11egata basandosi da una parte sull'assenza di fibre va omotorie nelle arterie cerebr ali, e dall'altra parte sui risultati negativi delle esperienze instituite per determi11are spasmi delle stesse arteri·e m ediante f'o stan ze farmacodinamiche. l\{a le ri cer ch e recenti (Stohr, Clarke, Wilder, Penfield) hanno n ettamente dimostrata la presen za d 'innervazione vasomotoria delle arterie cerebrali. L 'eccitabilità di queste fibre vasomotorie è m eno intensa di quella dei vasi. r etinici , ma non per questo è inesistente. Se l 'adrenalina dà effetti contra ddittori (secondo alcuni non dà reazione, e secondo altri provoca vasoco trizione e secondo a ltri ancora vasodilatazione) sta di fatto ch e alcune sostanze applicate direttamente (ist amina , acetilcolina, ergotamina , stricnina) ed altre assorbi.te per inalazione (nitrito d 'amile, ben zoa.to di ben zile, acido carbonico) pro, ocano vasodilatazione, m entre l 'estratto ipofisario provoca vasocotrizione. Comunque, fJuali ch e sia110 i dati an atomici e sperimentali. , sta di fatto che I.a contrattilità d.ei vasi cerebrali è clinicamente accertata. Gli angiosipasmi cerebrali h anno acquistat o in patologia un vero diritto di cittadina nza. Le crisi vasali della silviana possono incontrarsi nel cor so dj stati n1 orbosi diversi: 1) sindromi di· lesioni organich e del cervello, generalmente arteriti ; 2) processi irritanti Ìtn 'arteria (m eningiti , tumori); 3) condizioni. 1

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generali, per lo più tossich e senza apprezzabili alter azioni del cervello e di altri organi. Le arteriti cerebrali sono tra le cause più frequenti degli spasmi vasali silviani . Le lesioni ateromatose consentono ancora u11 afflusso sanguigno tale da i1on disturbare le funzioni nervose. Ma basta uno spasmo di queste arterie già lese perchè la c ircolazio11e s'interrompa momentaneamente, donde i sintomi di emidisestesia, d'emiparesi , di afasia. Qu,a ndo, la vasocostrizio'l1e cessa l 'irrigazio11 e torna normale e la sindrome allarmante scon 1p,are fin o a quando un nuovo spasmo sopravviene su un 'arteria an cora più alter ata e lasc ia quindi .p iù traccie di deficit . Talvolta lo spasmo avviene qu ando la circolazio,n e è di g ià deficie11te a causa della lesione arteriosa, si produce allora un arresto improvviso e persistente dell'afflusso d el sangue , un rammollimento bianco e cor1 questo la produzione- di dissesti sensitivi e motori permanenti. W esphall, Bar e Bohm ritengono ch e ]'e. morragia c erebrale sia inizialmente dovuta ad uno spasmo vasale. Quando questo scompare le piccole arterie con pareti già lese e più a11cora alterate dall'improvvisa cessazione del flusso di sangue, si rompono sotto l 'azione del ritorno dell 'onda sanguigna , donde l 'emor• rag ia. Tuttavia I.a teoria deg·li pasmi vasali nella patogen·esi dei rammo]li1l1 e11ti. .bian chi e delle emorragie cerebrali non deve essere esclusiva. Tal,1olta è in g iuoco la caduta più o meno brusca della pr essione sang uigna : come è stato constatato in a]cune insufficien ze cardiacl1«~ ed a seguito di abbondanti emorragie. Per le emiplegie e le afasie transitorie dei cardiaci si può avere una triplice origine: pasmi ' ra ali , piccole emboli e, caduta im provvisa della pressj on e. Le m envn.giti, spe1cie tubercolari e m elitococcich e, po sono essere causa di spasmi vasali si]viani con i cor1 seguenti disturbi transilori sensitivi e 111otori . Il fatto si spiega tenen do conto ch e la sierosa è in stretto contatto co11 i vasi, e che le sue lesioni possono irritarsi provocando crisi vasocostrittive. Nei tumori cerebrali, a parte i disordini dovuti alla distruzione ed all'eccitazione diretta del tessuto cerebrale, si possono aver e monoparesi ed emiplegie transitorie, accessi di epilessia jackso,n iana det erminate da spasn1i di un'arteria compressa o invasa dal processo neoplastico. A seguito di tra1u1ni cefalici possono presentarsi P'i ù o meno a distanza cri si di emicrania accomp·a gnate da parestesie brachio-facciali alternantisi a crisi epilettich e, ch e Christiansen rapporta a crisi Yasocostrittive della si1• v1ana. Secondo Arn.aud gli 1)asmi vasali hanno grande imiportanza nello shock post-operatorio ch e segue agli interventi sul ~ist ema nervoso centrale.

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SEZIONE PRATICA

Infine dopo una commozione cerebrale si può avere a distanza di tempo più o meno lunga una nuova perdita di coscienza seguita da em~plegia. Questa apoplessia tardiva è stata da Auvray , Richer e Ne ubiirger attribuita a spasmi vasali consecutivi all'irritazione provocata dal trauma. Le crisi vasali silviane di origirie autotossicai possono verificarsi nel corso di condizioni diverse. Nel corso del diabete sono state constatate emiplegie ed afasie transitorie che verisimilmente devono mettersi in conto di crisi silviane prodotte dal fattore discrasico combinato a leggeri processi d 'arterite cerebrale. Le paralisi uremiche sono verisimilmente dovute a spasmi vasali che negli stessi pazienti ;provocherebbero il dito morto, la dispnea, la crisi ipertensiva. Le emiplegie e le afasie tran itorie delle p11erpere possono mettersi ·in conto di emboli dovuti a fl ebiti latenti, come a spasmi vasali deterrninati da modificazioni umorali così facili dopo il parto . Gli spasmi vasali prim.iti vi o essenziali sono forse i più frequ enti. Il fatto caratteristico di questi disturbi si è che essi non sono lega ti ad alcuna lesione dei vasi, ad alcuna condizione m orbosa generale o locale. Si verificano per lo più in soggetti giovani o adolescenti apparentemente sani. sotto forma di pa~~st esie br:achio-facciali, di afasia , più di rado di emiplegia, con o senza scotoma scintillante ed emicrania. Horniker nel suo studio sulla retinite cerebrale capillaro-spastica parla di una diatesi con tendenza agli spasmi vasali , di una diatesi an gioneurotica. Presenterebbero questa condizion·e gli individui soggetti ai formicolii delle mani e dei piedi, al r affreddam ento· delle estremità, ai crampi , alle cefalee, alle em icra nie. Esiste una vera predisposizione familiare a questa diatesi, ch e per altro può estrinsecarsi "intomatologica1nente in vario modo nei singoli individui. I fattori che scatenano la crisi non posson o sempre individuarsi . Non è raro ch e esse si verifichino in occasione di una leggera intossicazione alimentare o di 11n di~ordine gastr oepatico. : Lo stesso giorno o il giorno seguente si può costatare un leggero imp·a niamento della lingua, una dolenzia r1el 1p·u nto cistico, un leggeri ssimo subittero congiuntivale. D'altra parte non è escluso che Je crisi possan o essere di · natura anafilattica o allergica. Talvolta le crisi sopravveng ono sotto l'in fluenza di emozioni , del freddo, di un trauma . Questi fattori oiccasionali non intervengono solo n'elle crisi vasali primitive, ma anche negli angiospasmi secondari od arteriti necrobiosanti . D'altra parte l'assenza di lesioni organiche n e~li angiospasmi essenziali non esclude ch e

con l'andar del tempo e co11 il succedersi delle crisi, specie se queste sono di lunga durata, possano verificarsi ' 'ere e proprie alteIDR· razioni cerebrali.

La chirurgia del dolore. (.J. DrEz. Pr~nsa lvi édica Argentina, 20 dicembre 1933).

Potere sopprimere il dolore è stato considerato sempre come la p1iù nobile mis::;ione della C:hirurgia. L'applicazione della Chirurgia anLalgica, perchè abbia un risultato favorevole esige una conoscenza ampia della fisiologia e della patologia e un dominio completo della anaton1ia e della tecnica chirurgica. L'atto operativo deve essere compiuto con esattezza matematica specialme11te per il fatto che si compie sul sistema n ervoso. Una exeresi insufficiente di mezzo centimetro è capace di fare fallire una gangliectomia simpatica e una cordotomia spostata di 2 millimetri fa della più bella operazione antalgica la causa di t1na -paralisi incurabile. Indicazione e risultato della chirurgia antalgica: l~ ' A. riferisce soltanto di ql1ei ca i ch e ha potuto vedere e operare. La causalgia. - Un uomo· che porta una bottiglia in mano cade e un frammento di vetro della bottiglia rotta gli produce una ferita di 4 cm. sulla faccia anteriore del polso e un piccolo incavo .nel n ervo mediano al livello del polso della mano destra. Questa lesione nervosa , che ha prodotto un processo irritativo cicatriziale o infiammatorio che involge tutte le fibre del mediano, è causa, 15 giorni dopo , di un dolore inso·p portabile, terebrante, con sensazione di bruciore. La mano si presenta edem.atosa e rubiconda. Nel dito medio vi è una piccola zona di anestesia. L'onda p1ulsatile è più debole nella mano malata, e nell 'avambraccio l 'appa recchio di Pachon registra minore ampiezza di oscillazione in confronto a quello del lato sinistro . Una simpaticectomia periarteriosa fatta sotto anestesia locale guarisce nello stesso giorno il paziente da questi dolori insopportabili. Così nella causalgia dell 'arto inferiore, determinata quasi sempre da lesioni dello sciatico popliteo interno, si ha la scomparsa del dolore più intenso con la gangliectomia simpatica lombare. La neurite ascendente. - Colpisoe unicamente l 'arto superiore ed è la ri sultante diretta di un patereccio , di un corpo estraneo o di una ferita infetta della mano, e co·mrpare tra i 2 e 6 mesi dall'accidente iniziale. La fase algida dei dolori , che fanno soffrire il paziente orrendamente dura p~recchi anni. Jl dolore è taln1ente terebrante, lancinante, ·p rofondo e superficiale nello stesso tempo. La pelle del1

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l'arto è violacea e il termometro acce11na molti gradi di meno di temperatura della mano sana e l 'indice oscillometrico e la tensione arteriosa cade di molto. La resezione del ganglio stellato praticata su un paziente che era affetto da questa neurite , determinò la scomparsa definitiva , dentro le 48· ore dei dolori.

I monconi dolorosi degli amputati. -

L'A. non vuole riferirsi ai monconi conici, e neppure ai volgari neuromi terminali dei grandi 11ervi che guariscono con una serrtplice operazione. Egli considera un altro tipo di lesione che comp·a re dopo le grandi amputazioni traumatiche e che considera come una varietà della neurite ascendente. Un suo paziente cui ]e ruote di un treno gli amputarono il polso a sinistra e che aveva avuto in conseguenza una gangrena gassosa g ua rita col siero e una suppurazione ch e gli è durata 3 mesi, soffriva di dolori intensissimi all'estremità del moncone così forte che consigliaro110 un chirurgo di riamputarlo a livello del terzo superiore deJ1'avambraccio. I dolori pe·r ò aumentarono di intensità e il disgraziato li localizzava n elle dita e n e1Ja mano che 11on aveva più. · In questi casi l'unica opera~ione consigli ata è la. cordotomia antere laterale, che è il metodo m~gliore per guarire anche dalle crisi vi-

scerali tabetiche e dalle topoalgie tabetiche. Lo dimostrano i 5 pazienti che l 'A. ha operato con risultati eccellenti. Questi risultati li spieira co1 fatto che le crisi viscerali tabetiche sono provocate, in una enorme percentuale di r asi, da una spina irritativa che siede a livel] o delle corna posteriori del midollo e non nelle radic i spinali, come si accetta generalmente. onde il processo delle più ampie radicoton1i e posteriori. N. D1 PAor ...\.

Topoalgia continua parossistica tabetica. Cordotomia cervicale. Cura. Dmz. ,Sociedad de Ciruraia de R11enosAyres. Seduta 20 nov. 1933).

(J.

L' A. presenta il caso di un ammalato affetto da toipoalgia conti11ua parossistica localizzata alla mano sinistra. in cui una radicotomia po,steriore della 6a., 7a, 8a. cervicale e della l°' e 2a. to·r acica , pur a' endo dato un iniglioramento temporaneo, non aveva impedito u 11a riapparizione della sindrome dolorosa nel) 'antico focolaio . Poichè i dolori erano divenuti insoppoTtabili e non avevano risentito alcun effetto dagli itpnotici e dalle iniezioni di atropina, dopo 3 mesi si reintervenne con una cordotomia anterolaterale destra praticata fra il 1° ed il 2° segmento cervicale, previa laminectomia delle prime tre vertebre cervicali. Il giorno dopo l'operazione il p . non avvertì più alcun dolore al lato sir1istro; 1p erò apparvero dolori intensissimi alla mano ed a] 1

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[ANNO XLI, Nui\t. l.(J

tallone destro e ritenzio11e di llrina. Questi fenomeni scomparvero in quarta giornata tranne che i dolori al tallone i quali unitamente· a contrazioni involontarie dell'arto inferiore· destro, si eliminarono un mese dopo. Un esame n eurologico din1ostrò che la cor-d.otomia aveva soppresso la sensibilità per il dolore e per la tem·p eratura in tutto il lato si-. nistro, tranne che nel territorio del trigen1in o. Il caso attuale ha l>erm esso all 'A. di trarre· le seguenti. çonclusioni: La topoalg~ia Labetica parossistica non deri Yava da una lesione delle radici o dei vasi J>eriferici, ma la zona algogena era situata 11r 1 midollo a livello del 2° neuro11e sensiti,,o <.' 1)recisamente 1n corrispondenza del corno poteriore. Nella tabe dorsale i dolori persistenti e localizzati, continui e ad esacerbazioni parossisl i che dipendono da una sindrome corni,colare posteriore ·e l 'unico intervento è rappresentato clalla cordotomia .antero-laterale, L ' A. tern1ina affermando che la cordot on1ia cervicale , fino ad ora applicata solo in ci11que infermi, costituisce un' acqt1isizione di caipitaleimportan za nella chirurcria antalgica. PLASTJN \.

Usi e pericoli degli ipnotici non alca.Ioidei .. (W.

W1LLcox.

Rritish 1V/edica1l Journal , 10

marzo 1934:). La cura dell 'insonnia offre spesso molte difrtcoltà perchè le sostanze ch e generalmente si adoperano per combatterla non sempre ri.·pondo·n o nei c;ingoli individui, non sempre sì dimostra110 efficaci nelle dosi abituali, e tal,·olta riescono perfin o dannose. Giova quindi 1)rocedere per tentativi , cd in ogni caso essere· molto cauti. L 'uso, degli ipnotici si è largamente diffu $O· perchè si è opportunamente riconosciuta la necessità di assicurare il sonno riposante ai malati di ogni affezior1e org.a nica, perchè è· straordinariamente aumentato il numero delle· • • insonnie nervose. Oggi, oltre quelli di origine y~ge~l~, esi~t~ in commercio una gra11 quant1ta d1 1pnot1c1 che co11sente la scelta adatta ai singoli casi. La classificazione degli ipnotici su base chimica e farmacologica è di!ftcile ed insoddisfacente; meglio è atte11ersi a quelJa chimica e clinica. Gli ipnotici di bassa tossicità sono: i bromuri inorganici (sali di potassio, sodio,. ammonio calcio e stronzio) -che sono adatti per alcuni' casi nervosi e possono essere dati a,lla dose di gr. due per notte; l'alcool che pu~ essere dato in casi particolari; il f enazone e I suoi derivati come il piramido1ie; l'acido acetil-salicilico ed i saDicitati; la fenacetina e simili. Queste sostanze in associazione di altri ipn otici, come l'oppio ed i suoi derivati , sono spesso molto effi caci. 1


l~i\~xo

XLI, Nul\r. 14j

1. Un grado vario. di tossicità l1a il grl1Pl)O

.alcool-oloralio. II cloralio (dose gr. O, 50- 1) è un i p11ol ico rapido e sicu ro. A dosi massive ha azion e deprimente sul c uore e sulla respirazione. L'uso continuo può riuscire tossico sul fegato proYocando itlero. È caduto quasi i11 disuso. La cloraniide (dose 1-3 grarr1n1i) è u11 ipnotico di media intensità. Come il c]ora lio è incon1patibil e con gli alcali , ch e n e .provocano la decomposizione. La su a efficacja dirr1inuisce progressivarnente co11 l ' uso. E an cor meno adoperato del cloralio . Altri derivali del cloralio _2tlualrnente poco adoperati son o: il batil-cloralio (dose gr. 0,30-1) i11dicato per J'inso11nia dell e n euralgie ; il cloralose poco usato ver gli effetti tossici eccitanti; it cloretone (dose gr. 0,30-1) più tossico e meno effi cace del cloralio; l ' hyprial composto di cloralio ed an ti pirina u sato di rado; il dormiol composto di cloralio e idrato d'amilene; ]'ural composto di cloralio e uretano; l'isopral o alcool triclor-isopropilico, il bromal, anche essi più tossici e più incerti del cloralio. La paraldeide è un ipnotico effi cace ma di sapore sgradevol'3. È controindicato nelle a.ffezioni gastrich e e resp1ratorie. L'uso continuo p uò riuscire dannoso per il fegato. L'idrato di amilene 3gisce con1 e Ja paraldeid e ma è meno sicuro e più tossico. L'aponai, composto d'idrato d~mil ene e urea, ed il suo isomero edorial hanno azione incerta. Il neuronal, dietil-bromo-acetarnide, è un potente ipnotico, ma è tossico per il cuore e per il sistema nervoso e provoca eruzioni cutanee. È caduto in disuso. L ' avertin, alcool tribromometilico, è stato molto adoperato s on1 e anestetico per via rettale (gr. 0,10 per kgr. di peso). Deve ess"ere adoperato con precauzio11e perchè produce coma prolungato ed effetti tossici sul fegato. 2. Il gruppo dell'urea comprende 1)areccl1i composti. L'uretano (etilcarbamato - dose 1-2 grammi) è un ipnotico blando, i11dicato ;per i bambini. L' aleridrin (dicloroisopropilcarbamato - dose 0,60-2 grammi ) è poco l1sato. L'uradal o adalina (bromo-dietil-acetil-urea - dose 0,30-1 gr.) è un buon C\edativo ed -i pnotico. L'uvaleral o bromural o dormigen,e (monobromo-isovalerilurea - dose 0,30-0,60 grammi) è un ipnotico sicur o ed inn ocuo. 11 .~omnosol (mescolanza di bromural e dimetil-amido-fenil-metil-iso-·pirazolon - dose 0,30-0,60 grammi) è un ipnotico blando ma sicuro. 3. Apparten gono al gruppo sulfon.ico il sulf on,al (dimetil-metano-dietil-sulfone - dose gr. 0,50-2), i] trional (metil-sulfo·n al - dose gr. 1), il tetrorial (etil-sulfonal - dose g r . 0,50-1). · Questi composti sono poco solubili , sono assorbiti lentam ente e perciò hanno un 'azione ritardata. Com unque sono ipnotici potenti. 1

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SEZJ ONE P HAT ICA

1Ian11 0 l ' ir1co nve11iente di aYere azione cumulativa e di produrre effetti tossici vari a carico della cut e (eruzior1 i scarl;J.ttiniforn1i , orticaria , eruzioni bollose, porpora, prurito) e del sisterna nervoso (all uci11azioni , diplopia, disartria, ata sia, stu11ore, sta ti depressivi con tendenza al suicidio). Ac.l alte dosi possono produrre coma di lunga durata nel corso del qua le l) UÒ sopravvenire b-roncopul moni te. Le dosi letali per gli adu1ti oscillan o intorno ai 4-5 g iorni, ma sono registrati casi di guarig ione anche dopo l 'in ge tione di quantità mag• • g1or1. 4. Il rrruppo barbiturico è il più interessante ·percl1è oggi p iù 1argame 11te adoperato. Appartengono a questo g rt1ppo il veronal o barbitone (acido dietil-barbituri co) ed il suo a1e odico o m edinal , il r1roponil (acido dipropil-barbiturico), il monal o soneryl (acido nbutil-etil-barbitur ico), il dial (acido diallil-barbiturico), il luniinal o fenobarbito11e (acido fenil-etil-barbiturico) ed il suo sale sodico, il fanodorm (ciclo-exe11il-etil-barbiturico), I' evvpan (acido n-C-ciclo-exenil-metil-barbiturico) ed i~ suo sale sodico, il pentobarbitone (acido etilmetil-butil-barbitL1rico) ed il suo sale sodico il n0m.butal, l 'ipral (sale calcico de]] 'acido etilisopropiJ-ba r bi turi co). L 'allona l è una com bin azione di acido allilisopropil-barbiturico çon amidopirina, il veramon una co mbinazione di veronal ed amidopirina, la cibolgi1ia di dia] e am i'pirina, il somnifen di acido allil-isopropil-barbiturico e veronal , il beatol una miscela di veronal ed estratti di valeriana e giusquiamo, il quadronox di verena]. fenacetina, fenazone ecc. Il sandoptal è acido isobutil-allil-barbiturico,. l'amital è acido isoamil-etil-barbiturièo, il pernocton è acido 2-butil-})rometil-barbiturico, l'eboral .è il sale sod ico dell 'acido exil-etilbarbiturico. J_,.a sostituzione del grup po fe nilico ed allilico a quello eti1ico rende i barbiturici più tossici; è per questo che il luminal , il dia], il proponal, il son eryl, il n emhutol sono più tossici del veronal. La combinazio11e di un composto barbiturico con sostanze analgesiche (amidopirina, fenaceLina , ecc. ) ne aumenta pericolosità perch è il gruppo barbiturico prevale nel composto, e si tende a prenderne in quantità maggiori per ottenere l 'azione analgesica dell 'altro compon ente. Come tutti g li altri veleni, i barbiturici se p resi a stomaco ·vuoto ]1anno un 'azione più ral)ida e più intensa. Riescono più tossici se ingeriti insieme a sostanze alcooliche. Alcuni individui hann o una particolare suscettibilità verso i barbiturici . per cui sono avvelenati anch e da piccole dosi. Altri reagiscono con manifestazioni allergi ch e (asrna , lirticaria , edema angioneurotico , ecc. ). Nelle defi cienze renali. n ell e cistiti accompa1

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IL POLICLir JCO

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[ANNO

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XLI, NuM. 14]

gnate da pielite laterite g li effetti tossici dei ostacolata , da innumer~vo li . e discordanti teobairbiturici son o più iRtensi anche se il tasso rie sul valore <GUrativ-o della feb bre, la pi·r etoteuremico è normale. Lo stesso avviene n elle in- rapia si è arricchita di sem.p re nuovi agenti tesu ffic ienze epatich e. L 'ipertiroidismo, ]e afferapeutici (latte, peptone, tuber{)O}ffia, z-elf~, piretamina, malaria) ma i risultati ottenuti dai zioni miocardiche, il diabete aumentano la sudive rsi AA. variano natt1ralmente a seconda del scettibilità dei pazienti. . metodo adoperato. Lo s tato idiosincrasico i1uò provocare g ravi sintomi di avve lena1nento acuto o subacuto Gli AA. di queste memorie hanno pertanto cr eduto opportuno di portare un contributo alla anche con piccole dosi. . . . L'uso continuo di dosi terapeutiche non d1 piretoterapia n elle schizofrenie, tratta11do co11rado produce disturbi nervosi vari (depressiotemporaneamente alcuni malati con lo zolfo, ne, stato stuporoso , allucinazioni visive , vertialtri con la piretamina , altri an co,r a con l'inogini, anartria , diplopia, s~rabismo, n~s~ag:mo , culazione di Laverania Malariae. difficoltà di protender e Ja lingua, .p aralisi di un Come è noto la piretamina , secondo Centanarto , paralisi facciale, trem?ri , ec?.) i:tonchè ~11tl, sarebbe un catalizzatore specifico d elle scobuminuria, ematoporfirnur1a , urticaria , eruziorie dei tessuti : la d ose di pireta1nina introdotta ni eritema.tose e bollose. deco·m pone quante scotie trova presenti, l'eLa sintomatologia dell'avvelenamento croniventuala eccesso di essa resta inattivo, anzi dico o subacuto somi glia molto a quella di a lcune spiega una certa influen za inibente. Con ciò si affezioni organi ch e nervose (en cefalite letargispiega il fatto ch e introducendo piccole dosi di ca, paralisi bulbar e, lesioni cer eb ell ari , parali si piretamina in un or gan.i smo malato ed in congen·e rale , alcoolismo , poline.urit.e): . seguenza con un eccesso di sco rie presenti si Nelle persone sane i b arbiturici sono raP:1daabbiano elevazioru termi.clie a ltissime. Le aname11te eliminati. I fenomeni di a ccumulazione lisi s.ulla n atura chimica d ella piretamina tensi verificano solo di rado e scompaion o con la dono a far includer e questa sostanza nella catesospen sione della cura. g oria d ell e an1ine bioge t1e , in qualch e rapporto Dopo un lungo period? si . stab.ilisce. u~a spe: col prodotto analogo , 1'i stamina . cie di tolleran za a lle dosi a b1tual1 , ed i disturbi La piretamina è titolata col m etodo biologico : compaiono a seguito anch e di piccoli aumenti una unità pirogene di piretamina è cap·a ce di. edell a quantità ordinaria. È appunto per questo levare la t emperatura del coniglio di gradi 1,8 fatto che si verificano i disordini più gravi. In- · ed è contenuta in 1 ccm . La dose media per dividui abitu ati ad una certa dose in particolari r agg'iung·ere i· 40° varia da una a. t:e unit.à l)er contingen ze d ella vita })rendono u1:1a m.a&giore via endovenosa e dalle 3 alle 6 unita per via en quantità di rimedio, che provo~a. d~sord1ni g radomuscolar e. vi e spesso con tendenza al su1c1d10 . D.a lla di samina d e.i casi trattati gJi AA. posL' abuso ch e si fa d ei b·a rbituricj è or a mol- sono anzitutto far rilevare ch e su 163 soggetti to pronunziato. I danni at~u~li di ta]i. sostanz~ sottoposti alla piretoter apia non vi fu alcun sono praticamente su per1or1 a quelli cau sati morto. Circa g li esiti ottenuti essi furono i seda1la morfina e dagli oppiacei in gen ere. gu enti: invariati 76 %, mig lior ati lievemente Gli uomini cer cano di eli nlinare le loro an12 X, r emi sioni complete 3, 7 %, migliora.mengustie, di calmar e le loro so ffere ~ze , di. procuti notevoli 3 %, g uarigioni · (clinich e) 3, 1 %, rarsi i1otti tran c.1. uille con farm .1ci ch e il merremissioni incomplete 1, 2 %, peggiorame11ti cato p,r oduce in g rande quantità e . varietà, ~ 0,6 %. È da m ettere in rilievo ch e le guari ~i ~­ che sono liberamente a portata d1 mano d1 ni sono state ottenute soltanto n ella fase in1tutti . ziale di decor so d ella malattia; le r emissioni Spetta al medico d.i r>rescriver e. tali farmaci complete più n ell!l fase inizial e ch e nella faf'e solo nei casi nei quali sono effett.1vamente n~­ di decor so avanzata, nessuna r_em·issione con1cessari e nelle d osi ch e son o effett1vam ente util)leta n egli schizofrenici ch e si trovavano , alli , e contempor aneamente avvertire i pazienti 1'epoca della cura, )n fase di decorso molto della pericolosità d ell '~bus?. . . avanzata (da 6 a 10 anni di malattia). Ma forse -il commer cio <li tali preparati dovrà Dal confronto d ei casi trattati g li AA. hanessere regolato come quello delle sostan ze stuno inoltre potuto, rilevare ch e in generale Je pefacenti. DR. l>ercentuali più favorevoli sono state ott~~ute con la piretamina e ch e circ.a Ja for~a c11n1ca, La piretoterapi a nelle schizofreni P. i migliori risultati son o. stati ottenuti nella d e(Prs ...\.NI e S1~1s c AL cnr . L'Osp. Psich. , ott . 1933). m.enza precoce cataton Lca . . . . P er quanto riguarda la ~atamnesi. degli. schiLe opinioni sugli effetti della piretoterap~a zofrenici sottoposti. alla P:J..retoterap.1~, gli AA. n ella cura d elle schizofre11ie, sono ancor a discordi ritenendo alcuni AA. tali metodi di cu- concludono ch e è n ecessaria una piu larga. os: ra da~nosi altri a ttrib,uendo i miglioramenti servazione per stabilire se i migl1~rament1 di alto .g r ado o di lung·a durata, eh ~ s1 ott~ngono ottenuti alla spontaneità d el d ecors? clinico. in .alcuni casi, siano da con siderarsi con1eTuttavia dati i progressi della terapia moderA. Pozz1 . na e data anche l ' opinione diffusa , an che se guarigioni definitive .

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[AxNo XLI, Nu M. 14]

SEZIONE PRATICA

MISCELLANEA. La cellulite. (H.

Jo1irrtal i' 1édical , genna io 19:3-J). La patolog ia del le ~uto connettivo è stata fìnora trascurai.a, certo scarsamente considerata in confronto delle malattie viscerali, delle malattie dei tessuti nobili, delle malattie sistematizzate. 'Tuttavia data la natura dei disturbi ch e le affezioni co11n etti vali possono provocare, esse meritano di essere più studiate, e più conosciute dai m edici. La cellulite può assu1nere due forme : cellulite superficiale o :p annicolite, e cellulite profonda. La pannicolite è caratterizza ta da un i. pe simento sclera-lipomatoso del tessuto cellulare sottocutaneo. L'affezione è spesso accompag nata da dolori quando i nervi sottocutanei sono inglobati o com.p r·essi dal tessuto n1alato : da edemi o p seudoedemi dovuti a disturbi della circolazione venosa o linfatica; da impotenza motoria relativa quando l 'adiposi prende uno sviluppo considerevole. 1D al quadro della pa1;nic:o]ite devono e, sere eliminate le lesioni acute del tessuto cellulare (flemmoni, artriti, flebiti) e gli edemi dei cardiaci e dei renali. La pannicolite è una malattia essenzialmente cronica su scettibile di subire delle recrudescenze acute o subacute. Dal punto di vista anatomo-patologico la rpanniculite è caratterizzata da: a) sclerosi del tessuto cellulare ch e diventa compatto, inesten$ibile, si ba insomma una cirrosi del con giuntivo sottocutan eo; b) adiposi, ch e riempie gli spazii connettivali, formando ammassi più o m en o circoscritti, più o meno estesi; e) precipitazioni uriche, colesteriniche e ossaliche, che invece di essere ad ammassi come nei tofi , infarcisco,n o il t essuto connettivo , formando talvolta tofi inicroscopici sparsi ; d) lesioni deg li organi che attraversan o il pannicolo sotto cutaneo-: sclerosi perivenosa, perineurite . La cellulite dal punto di vista clinico si av' icina alla costituzione artritica o gottosa, e dal punto di vista biologico ali 'iperuricemia, all 'ipercolesterinemia , alla diatesi precipitante o litopessica. Come la litiasi, la gotta, la poliartrite secca, 1'affezione si verifica sopra tutto nei forti mangiatori sedentari, nei quali il rene ed iJ fegato diventano dapprima torpidi e poi insufficienti. La cellulite quindi non appare co·r ne una malattia isolata, ma come un elemento di una catena complessa e quasi sempre associate ad una delle m anifestazioni su indicate. La pannicolite si estrinseca clinicam ente con ispessimento del connettivo dovuto a sclerosi e ad adiposi : la pelle è più o meno aderente, e la palpazione fa apprezzare nodosità irregolari e spesso dolorose. La regio·n e affetta è più o PALLARD.

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n1eno deformata da bozze irregolari. La massa cler~-adiposa è granulosa, irregolare, aderente al piano muscolo-aponeurotico e su ccessivamente alla faccia profonda del derma . Nelle forme più accentuate tutti i sintomi precedenti sono esagerati. La sclera-adiposi può determinare deform azioni mostruose della parte. Si osse~vano. ipertrofie defor?1i che pendon o com e b1sacc1e, e danno a~J1 arti un aspetto p achidermico , elefa ntiasicn . Qualunque sia il grado dellh pannicolite e sa è sempre dolorosa alla palpazione e talvolta anch e spo ntan eame nte. . . ' Talvolta si han n o dolenzie prol11ngate che q11ando sono localizzate al torace o all 'addome fanno sospettare 11na malattia viscerale. La diagnosi può offrire difficoltà perchè si e plora la sensibilità del visc€re attraverso una zona per sè st essa dolorosa. Quando esiste un sospetto del genere conviene saO'giar e la senibilità sollevando e p1igiando lateralmente ·la p elle e non con la palpazione a :piatto. La .pannicolite è di~fu sa e talvolta anche ge-11era]1zzata alla magg1or parte della superficie· del corpo. Tuttavia essa ha dell e zone di elezion e: il -collo, Ja nuca, la fa ccia interna delle b!accia , la parete addominale , le anche, la regione glutea, la fa ccia intern a delle coscie. Quando la pannicolite è gen eralizzata solo con Ja palpazione si pos ono apprezzare le differenze di inspessimento e di sen sibilità n ella· cot~nna ch e ri~opr.e il corpo. Se i pazienti deperiscono la r1duz1one del grasso avviene più l~~tamente nelle r egioni dove la pannicolite è, p1u accentuata, e talvolta in donne magre si vedono vere bozze isolate e quasi grappoli di pannicolite lungo la faccia interna j ,e lle braccia e delle· coscie. La cellulite p·r ofo·n da interessa i tessuti intermuscolari , i tessuti sottosierosi i tessuti petivertebrali. ' Per la loro sede e per i loro caratteri sono sopra tutto importanti le celluliti profonde cervicali, toraciche, pelvich e e vertebral.i . La cellulite cervicale, descritta dal de Lan..~enhagen come reumatismo muscolare , h a· sede a livello dei muscoli della nuca nelle regioni laterali del collo , nella r egion e' degli scaleni. Determina rigidità della nuca, 1.orcicollo,. cefalea. Le celluliti toracich e interessaI1ti il cellulare dei muscoli' della parete· determinano nevralgie intercostali. Le mediastiniti sono celluliti iµ ro fonde che pro,vocano sindromi vasali e nevro i particolari. Le celluliti p·e lviche sembrar10 essere deter1ninate più da agenti microbici ch e da cause ùi crasiche. Le celluliti paravertebrali sono sopratutto localizzate alla regione lombare. sono spesso accompagnate dal reumatisn10 lombare con lesioni radiologiche evidenti . Sono spesso causa di neura lgic crura li e sacrali .


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I L POLICLINICO

I .a c ura delle cellu liti con siste essenzialmente i1el ma aggio delicato e J)rrolungato. Sono buoni coadiuvanti I ' OJ)Oterapia (ovarica e tiroidea) e l 'eccitazione d el fegato (purganti salini , colacroghi, estratti epatici). Da.

Ricerche sulla gonorea.zione. (C. F ro 1~ 10 . Giorn. di Batt. e Tm r11., febbraio 193:1-).

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L ',.\ . 11a 1.;rorJosto una tecn ica fJer la p r ova della deviazi on e d el compler11en to nell 'infezione g onococcica, tecn ica ri~a l cata su .que11.a d ella l·eazione di "'rassermann per la s1erod1agnosi della lue. Il rr1etodo r.o nsis te essenzialm ente n el dosare il sis ten1a emolitico c on cor1)uscoli rossi di monton e al 5 % e comp,l ement.o I : 10, e poi u sare n ella reaz ~ o ne fi11ale , com~le~ent~ 1 :20 e cor puscoli rossi a l 2-2 ,5 ~o sen s1b1l1zzat1 co11 4 U . E. Come antigen e I'A. si è s·e rvito di una sospensione di g onococchi in soluzione fisiolog ica gelata e disg·e~ata s':ccessiv~ment~ per ottenere un a pronta .11ssoluz1on e de1 corpi batterici utile IJer 11n buon leg·ame fra protein e batterich e e .nntico1·pi specifici . Avendo eseauito d ell e ricer ch e sis te111aticl1e o . . . con oltre 1600 reazioni eseg111te su 410 s1er1, l'A . è a rrivato a lle conclusioni segue11ti : 1) la realion e pro·posta mostra rispetto ad uno st esso antigene un g rado n otevole di sensibilità e specificità a g iudicare di risultati ottenuti non inferiori a quelli ragg·iunti clai vari A . con tec11ich e più raffinate, 1na anch e più coni plica te; 2) i1ei confro11ti con la Lecn ica deJla r eazione di W asserm ann classica , u sata da m olti AA. per la go11or eazione, la lec11ica sperimenLale d all 'A. si è mostrata superiore, avendo ] 'A. ottenuto u n n1inor r111IQero di risultati n egativi e m ag,g ior 11un1ero di r isultati fortemente . . positivi in sog·getti ~i curamente blenorragic L; ·3) lJer la sensibilità d ella r eazione depone la precoce com parsa ? ell~ r.eazi on~ p~s~tiva in forme ini ziali : entro 1 p r1m1 10 g1orn1 il 50 %, dei ieri reagirono po iti van1.e11te. qualc uno gi~ a l 3°-..J..0 giorno , molti .a l 6°; . . . 4) non fu mai ottenuto risultato ·pos1t1vo con si eri luetici a reazione di W asserma nn positiva in soggetti in cui fosse possibile esclud er e sicuram e nte la blenorrag ia; 5) l 'antig·e ne p r epar ato . dall ' A. si è r!velato m ol to rispondente all o scopo e superiore acrli a ltri antig~nì sperimentali; "t:? 6) la teirf peratura di fissazionr d el comple1nen to deve es ere pr eferibiln1 ente a 37~ (1 ora); 1)erò la fi ssazio1le a t.e1rtp~ratt1ra d1 ghiacciaia (2 ore) mostra . d elle d o.t i noi~ lr~­ scurab-i li con1e quella d1 dare r1sultat1 p1u netti si~ n el senso . d ella po itivitò che della negatività , quindi meno r~~11lLati ~~bi ; c1ucll a di esser e leggerme nte. p1u spec1~ c a e. for~e quella di dare pi? .P~:e~oc~menL~ .r1::;ultat1 po itivi nelle form e ln1z1al1 ; . .

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XLI,

NUl\I.

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7) è con fer111ata l ' utilit à pratica della go11oreazio·n e, s1)ecialmente n ella ble11orragit. femn1inile con reperto batterioscopico n egativo o duhh·io , uelle forn1e metastatich e profonde e in gen er e n elle gon ococcosi latenti, sospette o non ; 8) dallo &tudio quantitativo d ella r eazione risulta ch e n el siero di individui blenorrag·ici sono contenuti antico-rpi fi ssatori d el complem ento in scarsissima quantità , tanto ch e difficilmente la reazione riesce n ettamente positiva a diluizi oni ::; up·e riori alla solita di 1 :5. Le forme con1plicate danno di solito le più forti positività, e con ta11ta maggior e intensità , quanto l)ÌÙ profonda e lontana è la complicazione . L 'allestim ento nella reazione quantitativa , cioè eseg·uita s u rliJuizioni progressi ve del siero, ;piu ò quindi esser e u tilizzata per riconoscer e la n a tura gonococcica di complica:7.ioni a dista1lza , p-rofonde e 11on accessibili ad altri m ezzi diag·nostici, poich è una gon oreazione positiva a diluizione superiore a 1: 10 dovrà far pensare a ll 'eziologia neìsseriana d ella complicazione stessa; 9) L ' invecchiamento dei sieTi di individui sic uramente bler1orragici, tenuti alla te1nper.atura di .gl1ia cciaia , in condizioni non sterili e ina ttivati , rinforza la positività della gonoreazione 111entre si eri di i.11di vidui sicuram ente indenni da blenorrag ia l'eagiscono sempre negativamen te fino all 'inizio della putrefazione . In caso di reazione dubbia o scar sa1nente positiva a l J)rimo esa1n e il r ipeter e la r eazione do1po qualche giorn o sui sieri tenuti n elle sudde tte condizioni sa rà ut ile, pe:rch è se essi contengono r ealmente anticorpi specifici , si dovrà aver e uno s postamento 1lel r-isultato verso una più forte po5itività; · 1O) non è ancora · risoltd. la questione d el significato prognostico della go11oreazione, eh~ app,are pratica:nen te interessante e d egn o d1 essere studiato. C: ToscANO.

Aborto Rontgen. (B. SA ' 'ONA. Riv . San. Siciliana, 15 febbrai o 1934). L 'aziorte d ei raggi X per la provocazione del] 'aborto è m olto discu ssa: mentre sperimentalmente l 'aborto Rontgen ha .avuto buon su ccesso n on altrettanto si p11ò dire :,ia avvenuto n ella , clin.i ca. E però lecito pensare che mo'l ti insu ccessi siano stati cau~ati da difetti di poten zialità . degli apparecchi o da imperfezione tecnica. L 'aborto ron tge11, per la J)r~t ic.ità con cui lo si ot.tien e e per il minin10 traumatismo ch e produce alle pazienti d ovrebbe es~e:e ~d~pera ­ to in quei soggetti in ~11i le cond1z~on1. s1 pre· sentano molto scad enti, con a lter az1on1 anatomich e e funzio11ali in organi --.·itali. . L'azione dei raggi X 5ull' 11t.ero. t--i m.anife~ ta con la comparsa di contraz1on1 uterine che


XLI, Kul\r. 14)

[AN.xo

·delern1inano l 'espulsio:q.e del prodotto del con-cepin1e11to. La n1ucosa uterina , sotto l 'azione dei rag gi X subisce rapide alLerazioni regres·sive che giocano u11 ruolo n1olto importante :Sulla sviluppo del prodotto del concepin1ento in quanto l 'uovo l) On trova ndo più il terreno ada tto alla sua nutrizio ne, è condannato a • perire. L ' A. 11.a praticato l 'aborto rontgen in quattro casi e sj clicl1iara convinto ch e a tale m etodo si possa far ricor so con 1nolta fiducia , -specie quando sia nece~sario evitare o ridurre .al minin10 i traumali ·mi prop ri a o-li interventi strumentali diretti . Bisogna ch e i raggi esercitin o la loro azione non solamente sull 'uter o gravido, ma anch e sulla ovaia. Inollre non bisog n a m ai praticare d osi frazionate n1a , in una stessa giornata o due, dosi molto alte. J..1a causa per cui viene ri chiestr, l'aborto è tale che il ptù delle volte si vuole anch e ottenere la 5oppres~i on e deìl e m estruazioni. per cui la Roì1 tgenterapia offre il vantaggio di ragg iungere contemporaneam ente arobedue i ri5•1ltati. L 'aborto rontgen si ha quasi sempre a distanza di un m ese dall 'irradiazio.ne. Per avere buoni e rapidi risultati bisogna p er ò praticare l 'irradiazion e n ei primi 2-3 mesi di gestazion e; oltre il 3° i ris11 lta ti si' fanno J)iù tardivi. 1

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C.

T OSCANO .

IGIENE. 1L'approvvigiona1nento idrico con acque su· 1 :-;Jperftciali. (A. G1u n1cE. A nnali d'igien e, genn. 1934:). L ' A. rileva ch e, se le scoperte dell.a batteriologia hanno dirr1ostrato 1a necessità di provvedere ad un 'acqua b atteriologicamente pura, ·oggi il problema della quantità interessa quanto quello della qualità. Difatti la diffusione delle buone abitud~ni igienich e è strettamente ·Connessa con la qu!lntità di acqua a disposizion e; sicch è il quantitativo giorr1ali.er o di acqua ·da fi ssarsi per abitante è venuto aum entando , fino ad arrivare oggi a 400 litri incirca. Col feticismo cl1e, noi specialn1ente in Italia, .abbiamo an :-ora i)er le acque zampillanti da ·sorgive, la provvista di acqua jn abbondanzA porta ad enormi spese per Ja costru zion e di ac·quedotti , sen za cont are in m olti casi l 'impos·sil)i]ità di tr ov are so rgive capaci di fornirla . 1Fin dal 190.t I~. Verney, su queste m edesime col onn,e, soste11eva ch e 1 prima di sobbar carsi all 'ing·ente spesa della -.:ostruzion P di lung hi ac·quedotti , è con, eniente di studiare eventualm ente an ch e le acc1ue prossime , si.an o esse suj)erfì ciali. . freatich e o J)rofonde. La t esi p arve ardita sopr atutto per le acque SUJ)erficiali , poich è a.llora per depurare Je acque dei rifornim enti colletti,,i si di pon eva solo dell a filtrn·zion e; n1a essa è sosteni.bil e in J)Ìen o oggi , poi1

543

SEZIONE PRATICA

cl1è i m etodi di depurazione dell 'acqua si sono fatti numerosi e pratici. Molte città dell 'estero ed anche dell 'Italia · sono, ora , provvis te di aoque su1)erficiali di fiumi o di laghi convenientemente depurate , in m odo da renderle b atteriolog icamente ottime e l 'A. n e cita parecchi e. ' Per quanto rigu arda i sistemi di depurazione, l 'A. osserva ch e quello dell a filtrazione lenta è a ai delicato ed è oggi da preferirsi o da associar visi la depurazione chimica. Due sono i metodi ch e si u sano più frequentem ente : l 'ozono e d il cloro . . L 'ozonizzazion e, quando l 'apparecchio funzion a b~ne, . dà ottimi. risultati ed ha il g rande vantaggio d1 non lasciar tracce e di non modificare affatto il sapore dell'acqua. Si tratta però di impianti delicati, i quali possono facilm e~~e, guas~arsi e compromettere, così , la po~abil1ta dell a,cqua . (Si deve anch e aggiungere il grave costo di impianto e di esercizio. - N. de l R cd .) La clorazione, invece, fatta con proporzioni b en dosate, non lascia tracce di odore o di sapore. Nel caso che, per maggiore precauzione , ~i u si un eccesso di ossidante (superclorazione), in m odo che ad operaLione ultimata rimanga un eccesso di cloro libero, esso può facimente n eutralizzarsi con a mmoniaca , anidride solforosa, tiosolfato sodico. Specialmente in America si va diffondendo la pratica della preammoniacazione, che consiste nell'aggiungere della ammoniaca prima del cloro: il potere antisettico n e parrebbe attenuato, ma la durata ne vien e prolungala e, di più, si consegu e il vantaggio che n essuntl traccia di cloro o di clorof en oli rimane nell 'acqua . Si formano invece delle cloramine, 'l cui sembra devoluta l 'azion e battericida e che, nelle quantità adoperate , sono qel tutto ina.vvertibili .all'odore ed al sapore. Il processo della clorazione, molto diffuso all'estero , specialmente agli Stati Uniti, si è 'renuto adottando anche in varie città italiane. E so h a il g rande vantaggio di essere anche e• conom1co. L ' A. cita la città di Toronto (S. U. A. ) in cui sono trattati 260.000 m c. di acqua , dapprima con il cloro (m g. O, 71 - c . 1,25 per litro) e poi con anidride solforosa (mg. 0,28-0,62 1p er litro) , con una spesa di L. 0,000875 iper mc. Quantità di cloro ancora minori si u sano con la così detta verdunizzazione , per cui bastano .perfino m g. 0,10 og ni litro di acqua , gra·· zie a d un dispositivo ch e assicura un attivissimo rimesco·l amento ed all~ distribuzione quasi immediata del cloro in tutta la massa liquida . ;E>er piccole quantità di açqua , si può ricorrer e sia agli ipocloriti di sodiq o di calcio , sia allo steridrolo , in cui il cloro è in combinazione r elativamente stabile per modo ch e il prodotto si mantie:ne ad un titolo costan te. All a clorazione dell '.a oqua si sono mossi alcuni" ap1)unti , sia ri gt1ardo all'effi cacia . sia per 1

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544

[ANNO XLI, NuM. 14}.

« IL POLICLINICO »

]a possibile az~one sul piombo. Per la prima, la lunga esperienza fatta ormai dovunque dimostra ch e non vi è nulla da temere; l'azione sul piombo (e la consecutiva possibilità di intossicazione saturnina) ·p uò evitarsi neutral~zzan­ do bene il cloro residuo, sia usando tubi in piombo puro od infine, e meglio, ricorrendo a lla. preammoniacazione. È quindi ormai tempo di bandire i tenaci pregiudizti ch e ancora leg·ano le nostre popolazioni all'acqua di sorgente, com e la sola veramente buona . _i\.nche le acque freatiche (prossime alla superfice) e le raccolte idriche od i corsi d 'acqua superficiali, po·sso·n o dare un' ottima aoqua , .ad un i)rezzo minimo in confronto dei costosi acquedotti, sicch è è possibile largheggiare nella quantità e soddisfare, in tal modo, le migliori condizioni igienich e.

1ne?esiffi:o

auto~isat~.

Altri lavori sono degli as~istent~ .Carrr11nati, Pozzi, Bolaffi, parecchi dei qu1l1 in rapporto a punti diversi di oncologia; e infine d'un grt1p1po di allievi (Galigani, Calcinai, Brambilla, Beltrami, Schiitz Caccia, Costantini, Deotto) su svariati prohle: mi di patqlogiai. Gli a.r gomenti trattati. e particolarmente il metodo rigoroso sempre applicato, la critica usata, i ri sultati raggi1mti, e infine la tend~nza a svi.ìuppare i problemi in profondità, piuttosto che s minuzzare l 'attività di un Istitì1to jn tanti singoli lavori slegati e a svilu,p po prevalente in superficie , sono tutti eleme11ti ch e conf.eriscono all'attività dei laboratori del Rondoni un 'impronta particolare ch e trova cl1iara rispondenza in questo volume di lavori. CH.

fil.

M.

CENNI BIBLIOGRAFICJ(l> P. RONDONI. I.Javori dell'Istituto di Patologia generale. dell(IJ R . Università di Mvlano e della1 Seziorie bioVogica dell'' Istituto del· C01ncro di Milano (anni 1932-33). Il volume dei lavori eseguiti n el suo Istituto e nella Sezione biologica d·ell 'Istituto del Cancro da lui diretta , ch e ci ,p resenta il prof. Pietr o Rondoni, non si impone tanto per la mole, come qualche volta accade, e ch e in questo caso è invece modesta, quanto piuttosto rperchè dall'analisi dei lavori app1a re tutto un chia10 indiri zzo di Scuola, ch e il a lung hi anni prosegue · il suo cammino, })Ortando gloriosame11te il 11ome italiano in alcuni tra i più dibattuti problemi della patologia sperimenta le e umana. Il problema biologico dell 'a.ccrescimento neoplastico, entro i.1 quale il Rondoni penetra sempre più addentro, trova delle lucidissin1e esposizioni e nuove ricerch e in lavori di Rondoni stesso e di allievi tra cui particolarmente della dott. ssa Bolaffi . Non è questo il posto per fare una recensione dettagliata di ogni singolo la.v oro, in quanto trattasi di lavori già comparsi nei più noti e reputati periodici e volta .a volta oggetto· di. singole r ecensioni. Qui mettiamo semplice mente in evidenza a lcuni argomenti che sono stati oggetto di studio, quali il ·m~tabolvsmo proteico della cellula neoplastica, la patogenesi dell'a gotta, l'influenza dJi alcune diete nella crescita neoplastica, in lavori fatti personalmente dallo· stesso Rondoni; i rapporti tra avitaminosi e tripanosomiasi, d el suo aiuto Borghi, a. cui pure si deve una interessantissima serie di ricerche sull 'azione biologica degli autolisati batterici, particolarmente in ra:pporto alla possibilità di scindere azioni febbrigene e azioni stimolatrici istogene di un 1

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(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

e l\iI. ~,ABl,YKA~T. Le phosphore. Vol. in-8°, di 1)ag. 388. ~{asson, & C., 19~~ . 1Fr. 55. L 'illustre clinico e chimico fisiologo francese 1p resenta - in col]ab-orazione con un suo assistente - un volume di 388 pagine interamente dedicato al fosforo. :E: una p~nde1osa m o11ografia, in cui è raccolto tutto ciò ch e al fosforo si riferisce, dal p11nto di vista biologico moderno. Preme5se poche e chia re n ot izie sulla ilatura c~imica del fosforo dell 'organis mo, gli A!1. s1 ~ccuparto delle fonti del fosforo orga1: 1co, dei prodotti ultimi delle sue trasfor111azi6ni nell 'organismo , della ripartizione i1ei tessuti, del bìlai1cio fos(orato . Sono capitoli molto semplici e chiari in cui è riassunto quanto di pi1ì moderno ·è noto e sono po~ti in luce contributi personali degli AA. fra cui seg·naliamo il metodo di l.F'abryka11t. per la determinazione del ricambio fosforico. Do:p 0 un breve capitolo s11l significato biologico del P protidico , lipidico e minerale \ ie11e un'ampia e bella tratta1jone della dottrina delle fosfatasi. t uno dei capitoli più belli del libro, ed è finora uni.ca n ella letteratura una così completa esposizione dell'argomento nuovo, importante e ricco di proinesse di nuove chiarificazioni. Vi si posso110 attingere molte iniziative di ricerca. Al capitolo seguono settantuno voci bibliografiche. Nei capitoli successivi si parla del fosforo ematico : sue frazioni e metodi relativi di determinazione; sue variazionj in condizioni normali e sperimentali, suoi rapporti col m etabolismo degli idrati di carbonio. Vanno particolarmente segnalati il capitolo relativo ai rapporti di variabilità del fosforo e del glucosio, in cui sono esposti i risultati di ricerche originali degli AA. e quello sulle variazioni sperimentali del fosforo sanguigno, che costituisce un tentativo di interpretazione del meccanism o chimico-fisico e biologico di regolazione del tasso fosforemico. LABBÉ

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:[ANNO

XLI,

Nu~r.

14]

SEZIONE PRATICA

545

Dopo un breve capitolo sull 'esc_rezione del P. gli AA. i occupano <lelle variazioni dell 'elemento in di Cl1ssiooe nel rachitismo, per effetto d~lla vitamina D, nella tetania, nell'acromegalia, nelle malattie ossee e articolari, nelle malattie del angue, fegato e rene, nel diabete, nelle fosfaturie e !1ella litasi fosfocalcica. Notevolmente interessante è anche l 'ultimo .capitolo dedica to al cc fosfo-ro in terapia », in cui sono riportate notizie di diretto interesse pratico . L'unico appunto che ci sembra di poter fare .al libro è che in esso i contributi italiani vi sono troppo scarsamente ricordati , nonostante nella prefazione Labb,é dice del suo collaboratore, ch e cominciò cc con l'assimilarsi i lavori apparsi in tutte le lingue sul fosforo in bio'l(\,oia ». M. Coppo.

trazione semplice Jèantenuta dalla parte ecci/ tante n. 1 , D~lle due regioni del cuo re, infine, non è· 1 atrio quello che conta, lna il \!.OOtrlcolo; l'atrio ha un 'attività d'ordine essenzialmente meccanico e agisce sul ventricolo non per una diffusione dello sti1nolo, ma solo perchè attiva la contrazione ventricolare e 1nigliora il rendimento della pompa cardiaca; « ;1 cuore è in realtà il solo ventricolo ». Su questi temi principali si svolge l'esposizione dell 'Henrij ean, es~a prospetta il problema dell'automatismo tlel c11ore in modo affatto nuovo, e, data l'autorità del nome di chi la sostiene, estremamente ·i nteressante; ed apre, certo, un nuovo periodo di polemiche e di ricerche, da cui ]a cardiologia non potrà .che trarre vantaggio. V. SERRA.

.fF. HE RrJE \ N. Le dualisme de la contraction cardiaque. Voi. in-8°, di pagg. 350, Masson

Conférences de Physf;ologie Médicale sur des sujets d' àctualité. Editore Masson, Parigi.

& C:o., P a rib, 1933. Fr. 50.

Il libro di H enrijea11 non è fatto per il me·di co pratico: la sua compren~io11e c,ompleta è -solo facile a chi s 'inter essi dell 'elettrocardiografia e già si sia dedicato a llo studio d ei fenomen i biologici di cui essa è, o vien ritenuta , l 'interpr ete. È appunto di questo studio che l 'Ilenrij ean esclu ivan1ente si occupa; sintetizzando in urro stile brillante il risultato di tre nta anni di ricer·ch e, e confortando i suoi dati con una ricchissin1 a docun1entazione , e con l 'esame critico d ella letteratura antica e recente sull'argomento , l 'autore sostiene la sua teoria d el dualismo d ella contrazione cardiaca; secondo questa teoria si d evon o distingu ere nettamente n el cu ore g·li elementi « eccitanti della contra zione », da ·quelli cc contrattili >> : i primi 1possono esser e ·dissociati completamente, in condizioni sperimentali , d ai secondi e le manifestazioni -€1ettrich e che allora -si osser vfl110 sono d el tutto dis tinte d'a quelle proprie della contrazione in toto del inuscolo. Esisto110 dunque elettro ~ardiogrammi ch e corrispondono a contrazioni reali d el miocar dio ed e. c. g. )ndipen 1J 3nti d a 1ueste. Gli elementi cc eccitanti n costituiscono in .complesso il cosidetto sistema di comando: qui è la ed e d ei fenomeni elettrici ch e corrispondono appunto alla loro contrazione . Una importanza decisiva nel d et erminare le condizioni d ·ambiente indi spe.~1sabile ai processi di eccitazione cardiaca d eve essere attribuita all'equilibrio degli joni sodio , potassio e .calcio ; ed i n ervi extracardiaci agiscono sul ritrno solo perchè n1odificano questo equilibrio. Gli elementi cc contr3.ttili » si contragg ono a l or volta sotto l'influenza di quelli cc eccitanti n; ma possono contrarsi anch e all'infuori di essi, q11ando siano stimolati direttam ente per altra via: cc l a. sistole non è ch e una con-

Prezzo Fr. 30. Raccolta di conferenze su argomenti di fisiologia di grande interesse per la medicina , dettate da noti scienziati. Ambard tratta la fisiologia r enale , 1F ontés Ja razion e 1ninerale e le vitamine, Schaeffer il m etabolismo basale, Kayse r i riflessi , Kreis la fi sio,l ogia dell'utero gra,rido , Pfersdorff le localizzazioni cer ebrali , Max Aron la fisiolog ia d ell'ipo fisi , Schwartz la fisiologia g enerale d ei capillari. DR.

A. L oMIÈRE. Collozdes et micello"iides. Leur role

en biologie et en m édecine. Un voi . in-8° di 806 .p ag., con 35 fig. e 34 tav. col., rilegato. N. Maloirie, Paris, 1933 . Prezzo 75 frs. Sono note le idee di A. Lumière sullo stato colloidale, che è una d elle condizioni essenziali ed indispensabili della vita; la distruzione di tale stato,, cioè la flocculazione, determina la malattia e la morte. Questi concetti, basati su lunghe e pazienti ricerche sono ormai generalmente a ccettati e formano una delle basi delle mo,derne teorie sulla vita e sulla patologia. L 'A. espon·e qui con evidente chiarezza le nozioni generali sullo stato colloidale e sui fenomeni vitali nei loro rapporti con le proprietà e l 'evoluzione normale dei colloidi e dei micelloidi. Esamina in seguito la parte dei colloidi n ei fenomeni patologici, diffondendosi particolarm ente sui fatti anafilattici , sulle diverse varietà di cc shock » e sulle sindromi acute e ero· n iche determinate dalla flocculazion.e , fra cui quelle asmatica, diab·e tica, basedo·w iana, ecc . Molti fatti patologici sono spiegati dalla teoria colloidale: l'infiammazione, l'emolisi , l'importanza dei fattori emotivi sui disturpi fun zionnli e sulle affezioni organiche e così via . Sono nuovi orizzonti ch e si aprono: la spiegazione ch e uno stesso mezzo terapeutico agisce contro le forme in apparenza più svariate, le


« IL POLICLINICO »

.546

modificazioni degli umori , la loro stabilizzazione, l 'utilizzazione dei metodi diretti ad impedire la precipitazione e la flocculazione umorale, l'avvento di una terapia razionale. La teoria colloidale sta instaurando il suo dominio nella fil. biologia e nella medicina .

NOTE BIOGRAFICHE EMILI O v. BEHRING.

Il 15 marzo sì è compiuto l '80° anniversario di un grande pioniere della scienza, E. v. Behring, il cui nome è leg ato all 'introduzione della sieroterapia e specialmente alla scoperta del siero antidifterico. Figlio di un modesto medico di campagna, egli dovette ben presto conoscere la lotta per la vita , trovandosi ]a sua famiglia in tristi condizioni economiche e dovendo egli con correre .al n1antenimento dei 10 fratelli. Fortunatamente, dei benefattori intelligenti gli resero possibile il freque11tare le scuole. Dopo alcuni anni di servizio c.ome medico militare, egli potè darsi all 'insegnamento, dapprima come professore di igiene e batteriologia ad Balle e poi a Marburgo, e dir ettore, in seguito , della Behringwerke, da lui fondata. Fu nell 'inverno del 1890, che egli pubblicò la sua scoperta della sieroterapia, divenuta oggi quasi una verità dogmatica, ma assai combattuta a quel tempo . La pirima e ip.iù vasta ed importante applicazione ne è stata la sieroterapia antidifterica la quale, sebbene oggi combattuta da qualcuno, rimane ancora il fondamento -della cura della difterite; ad essa si attribuisce, di fatto, la rapida e notevolissin1a diminuzione della mortalità per difterite. La pratica della sieroterapia si diffuse anche per altre malattie, specialmente per il tetano, onde l 'iniezio·n e profilattica di siero antitetanico è diventata ormai llna pratica corrente. Un'altra geniale concezione che dobbiamo a Behring, è quella dell 'immunizzazione attiva, -0ttenuta stimolando l 'oirganismo alla produzione di antitossine, da lui enunciata nel 1915 e poi confermatasi ed applicata. Il Bel1ring morì il 31 marzo 1917, per una malattia polmonare, ma le sue o·p ere ed il suo nome gli sopravvivono. M. P. 1

Ricordi amo l'imporftJnfe pubblicazione:

Pr of. CUCLIELMO BILANCIONI della R. Universiti di Roma

La voce p a rlata e c an tata, normale e patol og ica

[AN~o

XLI ,

Nu~r.

14]

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSl Accademia Pugliese di Scienze. Seduta d el 15 marzo 1934. Presidenza : Prof. G. RIGHETTI.

Auto ed eteropsicoterapia nel vomito incoercibile delle· gravide a proposito della polemica Potti-Arcangeli. Prof. F. D 'ERCHIA . - Nella terapia del vomito· incoer cibile tossico d elle gravide si può con qualsiasi foTma di psicoterapia tog'liere di mezzo e precocemente, quando esiste, il fattore p sichico, ed ottenere, a volte, dei risultati insperati . Glt stessi risultati si potrebbero avere con la psicoterapia pura di Lewa11dovsky, quanclo non esiste, concomitante, l 'i st eria. L 'O. , però, n on esclude, ch e fatte le prove· con la p sico terapia, non si debba no11 interrompere in qualche caso la graYid anza, specie s~ si. tra tti di i st erich e cattive con tare degenerative, le quali n on risentano be11eficio d a qualsiasi te. r ap1a. Discu ssione: Proff. P oPPI, Cr.rnoN1, lNsABATO, D 'ANTONA, ·LIACJ.

11 pancreas nelle occlusioni intestinali acute sperimentali.. Prof. C. TR1NCHEnA .• .Dallo studio anaton10funzionale d el pan cr eas n ell'il eo aèuto l 'O. ha rilevato alterazioni pancreatiche assai meno marca le di tiuanto in precedenti ricer ch e non . avesseosser valo a carico del fegato e d el rene in tal~ st ato morboso. Ri tien e p ertanto il pancreas al d1 fuori o scar sa1nente interessato n el d e lerminismo· d i morte nelle O.I .A.; la cui causa efficiente sar ebb e r appresentata dal profortdo tl1 r~amento­ epato-renale per un probabil e fattore tossico.

Di alcuni traumatizzati del cranio trattati chirurgicamente. Prof. V. TRAVAGLINI. - L 'O., n el porta;e la documentazione dell 'at tività operatoria d urg~n~a, espl etata in p oco più di un trie1:1nio dalla. Cl~n1ca Chirurg ica di Bari n el can1p.o d el !r~u 111at1~m~ del craiiio riferisce i buoni r 1sultat1 11n111ed1at1 ed a di s l~nza , d ell 'interve11to prati cato in 24 traumati zzati cranio-en cefalici. ,. . . Si sofferma a trattare in }'.> articol are d1 qualcuno d ei casi più interessanti, pren?endo ~o spunto p er qualch e con siderazion e d1,ag1?-ost~co~.tera­ I)Cutica. Mette a disposizione dell u~1tor10 I r ep erti radiografici pre- e post-operatori.

Sui rapporti ipofisi-epifisari (Ricerche sperimentali). Dott. L. SPADAFJNA . - L'q. ha iperormo;nizz.ato d elle cavie adulte normali con or111011e p~~1pof1sa­ rio. In alcune di quelle sottop.oste .p er p1u lungo periodo di t empo a iperormon1zzaz1one . ha notato un chiaro aume11to di volume .della pineale. (n tutti g l i animali ha poi riscontrato da part e della preipofisi un marcato aumento delle cellule eosinofile . Discu ssione: Prof: PoPPI, FnANCO, BISCEGLIE. Il Segretario: M. RoNzJNl .

Guida a llo studio della fon.et i ca biol ogica Prefazione del Pro f. SANTE DE SANCTIS della R. Università di Roma

Società Medico· Chi1·nrgica di Pavia.

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LU IG I

POZZI.

Ufficio

Postale

Seduta d el 7 inarzo 1934-XII. Presidente: Prof . .I\ . P ENSA.

Prof. R. CASAZZA. - In un bambino di circa 2 anni e mezzo fu riscontrata una graYe ipoevoluzion e somatica, con n ote di nani. n10 ipofisario.


[ANNO XLT'

N UJ\iI.

14)

SP-ZIONE PRATIC\

el piccolo pazie11te si rileva tra l 'alt r o un con1plcss? qua.dr~ di acro-alterazioni culanee (naso, n1an1 e p1ed1) ; con fatti necrotico-ulceratiYi i 11 att? (naso) o già riparati (p iedi) . In base aò una serie .di e a1:11i clin~ci e ~i l aboratorio, e dopo discu ssione differenziale, i l quadro cu1aneo v iene félt lo rientrare nella rara ed interessante forma 111orbosa più comunemen t e i1ota col 11orn e di « acrodinia infantile » ò ell a qnflle alcu11i casj ono già stati illustrati in Italia. Lo st u dio dell a non con1une o ervazionc sar à pl1h hlicato J)r ossimamen le in e t eso .

Sifilide latente dell' uomo con trasmissione al coniglio da una ghiandola linfatica. Dott. G. B. Corrr:~r. l n l11al a to si fi liti co, cl1e i era curato olo co11 lrt> iniezioni di calo111ela n? l1cl 1922, 11on prese11 t ava clopo 10 anni al cun s1nto1110 n eppure ospel lo ci el1a 111 al a1tia di cui er a affello, ad eccezione di un a R. "\ asser~11ani: po i tiv~ ( + + + ). Asporla la t111a ghiandola 1ngu1nale, r1 u l lata all 'e~nme i to logico leggcrrnen le , c lerotica , ve11iva iniettato un fra1n1nento n el t e ~ licolo di coniglio; l 'animale cl1e non aYe~'a n1ai dimos tra to egni d ell 'infezio11C', era ucc 1.. 0 d opo 6 m e i e n1ezzo ; un frammen I o dj te licolo e ra passat o in un seconclo conig lio ch e vertiYa ai1ch 'esso acrifica1o d opo 5 1nesi e 1nezzo di vi la i)riYa di m anifes tazioni apprezz&biJ i d el! 'infezione: si ripeteva il p as aggio cl el m a leri ale in un ter zo coniglio ch e dopo 80 g iorni c irca prescn lava un liJ)iro i fil o1n a scrotale con 11iroc h e t e e R. Wa ermann p ositiva ( + + +). Le ricerche pazienti al paraboloid e e coi metodi di i1npregnazione n on avevano dimostrato alcuna spiroch e ta così nella g hiandola d el 1naJato, com e nei cliYersi organi d ei c.:011igli. L·o. cliscute i ri su lt a t i ot1c11uti.

F. LoRETJ . -

..:;11lla ..;tr ullu r n cl ei n7anicotli ri capillari (Capillarhiilse n ) della milza.

fJC-

Batteriemia difterica e potere battericida del sangue. P. ScB1APAREU.. T. L'O ., rife ren closi alle t1e prereclen t i esperienze g ià no I e sul pot er e b attericida d el sangue in t olo Yer o jl h acillo difterico, ha cercato sp erimentalmente di s tudiare quale rapporto ci po tesse essere tra os tacolo alla batter iemia difterica , e altività battericida d el sa11gue. ~a potuto dimo lrar e ch e si può ottenere p er1mentalme nte una fase di h att eriem ia d]flerj ca r1cg)i animali ch e hanno poter e battericida prese11le n e l sangu e, ma tra11silorja. Tnihe11d 0 lr le potere battericida con noviruòina , 1'0. h <l otte1tuto una costant e e prolungata batter] emi a e n1aggiore sen sibili zzazion e cl ell 'a nin1 ale. al I ' infezione difterica. Dott. G. BIANCHI-CREMA. -

Sulla rig en,era.zi one delle fibre musco lar; liscic c1ell'uter o.

Sulla bacilluria nella tuliercolosi polmonare . C. SARTon1 e G. BoNEzz1. - Gli 00. hanuo ricer cato il bacill o di Kocb })er mezzo d ell 'esame microscopico, d e11e c.ull.t1r e su terreno di Lo"' en s tein e d ell a prova biologica sull a cavia i1ell e urine di 25 am1nalati d n t11}le rcolosi poln1on ar e. I preJieYi furono pra t ira ti rjpe tuta1nente e n egl i ammalati sottoposi i al pneumotorace ed alla frenico-exeresi }Jrin1a e d opo J 'j11tervento. La bacill uria tuber colare fu ri sc;o11lr a la in t1n solo caso,

547

nel quale in seguito si manifestarono i seg11i òi una localizzazione del processo tubercolare n el rene.

Le ernie mediastiniche in corso di pn. Dott. CARLO SARTORI. L'O. presenta 12 ca j d_i ernia ~eòi as linic.a in cor so di prt. P er cruan1 o rig uarda 11 m eccanismo patogen et ico, l 'O. cr ed e ch e l a causa sin e qua rton dell 'e. m . debba ricercarsi n el la l abil ità intrin seca dei punti deboli d cl ntediastino, che il fattore cletermi11ante . ia d oYu lo allo squilibrio di pressio11e ò ei d t1c c1ni loraci e ch e tutti g li altri fat tori rcoslituzio11 e lor1g~linea, ~ntegri tà, flogo~i d ella p leura, equilibrio1 cli . pres~ 1~ne nella cavità pneumotoracica, ecc.) C'l 11ama l1 in cau a di volta in volta dai vari AA. "ubia110 imporlan za r elativa. Dal punto di vista· ~en1iotico i segni p iù costan ti ril eva ti dall 'O. sono <l a ti dalla iperfonesi t impanica e d al fen omen o· riel sol do s ulla proiezione anteriore della er11ia . 11 trat tan1en lo cl ell ·e. 1n. vari er à cla caso a caso: de teil io11 e d el pn. , continuazione del pn. con ]>ruden ti i11 lroduzio11i d i gas, pn. controlaterale cl i so IPgn o.

Sulla pie uri.te provocata in corso di pn. . J)o lt. CARLO '"'ARTORL L 'O. ha provocato la ple uri le n1ed in n te in troduz ioni di piccole quan tità cli solu zio n e fisiol ogica n ei caYo pleurico, in due inala te i11 cura di pneun1o lorace d a parecchi rnesi, n elle qu ali il I raltam ento pneumoloraci ro. non o veva n Ltlo rag ione di fat t i cavi tari. Nei due ca i tr at la ti l'O . otten11 e risultatj so<ldi f acenti os cr vando la rirluzione progressi' a clelle caver11 e. L 'O . ha s tudi a to il con1portamento is tolog ico d el versamento provocato (eosinofilia inten a) sul cui sig n ifica lo s i riserva di di scuter e con una· casi stica più abbond ante.

Ricerche su un caso di xa ntomi infantil i. Dott . A . GLINGANI. - L 'O. riferi sce su lle ricercl1e d a lui eseguite in un cH o di . antomi t u b erosi infantili in bambino di 11 mesi. Il malato è stato so l loposto a diverse r icerche cliniche e di laboratorio : dal pu11lo di Yista general e non sono ta t e ril evale p ar ti colari modificazioni n el content1 to di colest erina e lipi11e n el sangue : coJc&terinem i a e lipe1nia norrnali , normale anch e il t as ·o g licc n1 ico. I11 ece ha potuto , tra l 'altro, a,·er e <lati d i un certo inter esse osservando alla lu ce p olarizzata delle sezioni di taluno dei n oduli xanto111at osi colorati col Suda11 III: mentre n1olt e cl elle caratteristiche cellule schiumose , colorat esi el ettivamente col Sudan davano n etta ri l'r azion c della luce al lJolarizzatore con Nj cols cror ia li , alcuni pun ti pure elettivam c,n te coloral i n l tor110 ai vasi non claYano t ale rifrazione Ques to rla lo è sembralo all ' O. di t1n certo in ter esse 1)er ciò ch e ri g uarda la eventuale p ossihili là cl i t1na p articolar e el ahor azio11e locale d el le l ipinc }Jro,·e n ienti a i Lessuti dal sangue. Il d a te p u ò a·n che rientrare i1ella d iscu ssion e d ella così d c l ta re te trofom el anica d Pgli at1 tori francesi . Una r elazione d el caso e <la ti più partir ol aregg·inti d elle ricer ch e sar ann o espos i i n e l laYoro ro n11)le lo di prossi111a pubLlicazione.

Sul meccanismo dell' alopecia da tallio . l)o ll. A. BACCAREDDA . La ri cer ca d el tallio 11c•i cap ell i di ricresc ila di bambini tallizza li h a


548

cc IL POLJCLIN lCO »

dato risultato positiYo qualitalivo e quantitativo . Quest 1 ricetca che vi.ene pratj cata per la prima volta, dimos Lra cl1e quantità apprezzabili di talli.e trovansi n ella cute al momento in ct1i si ini.z ia l a ricr escita dei capelli, circa, cioè, un mese d opo la somminis trazio11e orale. Pur dando al ri ultato valore puramente docum.entario, l 'O. fn n otar e che esso può non co11tradire ai reperti di ' cordi cli tallio nei peli di caduta, nei quali ,una tracci:i del 1netallo non può esser e consider ata patogena, m entre l 'assen za può essere mes.sa in rapporto con le alterazioni bulbo-papillari (1'r ufEi , ecc.), ch e, interro1npendo rapidan1ente le co11nessioni del p elo possono impedire il passaggio d cl l allio n ella sua sostanza. Avvenuta per a1l re vie (circolatoria, d esqua1nazione) 1'eliminazion e d elle quantità dep r essive d el tallio, è permesso, a quelle r esidue spieganti forse ora u11 'azioL1e ·e ccitante (rapid a ricrescita, caratteri n1 acr o- e microscopi ci particolari dei nuovi capelli) - di allo11tanarsi dall 'organismo anche a ·n1ezzo di questi elem enti tipicamente caduchi . I l Searetario: INrnozz1 . v

R. Accademia dei Fisiocritlci in Siena. Seduta del 16 gennaio 1934-XII .

Vaccinazioni antidifteriche praticate mediante due iniezion i di anatossina di alto valore antigene. '

DotL. A. GARosr. - L 'O. ha praLica lo su 273 fan. ci ulli da un0 ai 14 anni l a vaccinazio11e antidifter ica 1neqiante due iniezioni di anatossina difterica a 15-20 u. a. n ella d ose di cc. 1,5, alla distanzn cli urt m ese. I sogg·et li co11lrollati con la reaz ion e di Schick dimostrarono una percentuale di immunizzazioni d el 98,8 %. L 'O. conclude: 1) la vaccinazione antidifterica può, senza nuocere all 'efficacia del m etodo praticarsi con due sole iniezioni invece delle tre con su ete a condizione di 1 1 ar e una anatossina di alto valore antigene; 2) ]a ,·accinazione antidifterica in due te1npi è efficace, ir1nocua e sic ura quanto quella praticata con tre iniezioni . Dott. L . MAn'rINI. -

Su lla determ inazione alcali metrica del cloralio idrato.

Un particolare ammasso di sostanza grigia nel diencefalo dell'uomo. Dott. G. BRUGI . -· L 'O. d escrive un rilievo che si ritrova in alcuni casi lung·o il braccio medio, di divisione del tratto ottico ed al q u ale dà il nome d i <e corp o intergenicolato ». In questo punto l 'O. ha ritrC'-vato un ammasso di sostan za g rigia in connessione col corpo g·enicolato laterale.

Sulla tubercolosi neoplastiforme del fegato . Dott. GrovA.NNJ ~!ARIANI. - L 'O. riferisce due casi di tubercolosi nodulare del fegato, uno d ej 'l.uali interessante per il fatto ch e simulava completamente 1'esiste11za di metastasi n eoplastiche. I11fatti in esso furono riscontrati n el paren chima epatico diver si riodi di aspetto lardaceo che furono interpretati come m e tas tasi stabilitesi nel fegato l'er la degenerazione carcinomatosa di una poliposi g as trica esister1te. ~el secondo caso in vece la natura tubercolare dei 11octuli neoplastiformi èsist enti n el fegat o apparve

[ANNO

XLI, NuM. 14)

s ubito cl1iara per la mar1canza n el! 'organ ismo di qualsiasi processo neoplastico e per la coesistenza i11vece di n u merose lesioni tubercolari viscer ali e scheletrich e .

• rJ ·' • ll.7.;· ' Sul ·mo°(lo-·di unione H in vitro ,, della tossina tetanica con differenti tessuti organici. r..-iii.!••·~f

I

Dott. D. D 'ANTONA. - L'inattivazione della tossina tetanica da parte delJ a sos Lanza nervosa si compie non per com binazione chimica, ma p er fe11omeno di adsorbimento. Ar1ch e i tessu ti no11 11CrYosi (rene, fegato, muscoli ecc.) adsorbono cc in vitro » la tetanotossina ma con minor forza ed i11 n1inor q u anti tà del tessu to cerebrale : tale diffe 1·enza deve verosimilmente ricercarsi nel maggior g r ado di dispersione che la sostanza ner vosa (sostanza grig·ia) è capace di raggiungere, per sp appolamento in :icqua, fino a costituire un ve r o colloiàe idrofilo ( en Lulsoidd). 'futti gli agenti fisici o cl1imici, capaci di modificare lo stato fisico delle p oltiglie cerebrali da cc sol >> a <e gel », ne alter ano Jt:· proprietà fissatrici , per r iduzione della superfice adsorbc1lte e le rendono u guali a quelle di ogni al lro tessuto orga11ico. L 'etere gelifica la sosLanza nervosa, riduce la . uperfice d i aclsorbimento e di conseguenza la te1nnotossir1a libera è meno fissata o , se è già fissa la, pu ò essere r imessa parzialme11te in libertà. Il fenomeno constatato cc in vitro » della liberazio11e rnediante l 'etere della tossina tetanica fissata al I essu lo nervoso , no,n p 11ò riportarsi sull 'or ganismo ,·ive11Le. L 'antitossina tetanica neutralizza sempre, per semplice conLa lto , la tossina tetanica sia libera ch e fi ssata al tessuto nervoso. Prof. A. SALOTTI (per il dott. LARD1NELL1). -

Ste-

ri osi orgariiche estrinseclie dell'esofago epicardiale.

Prof. A. SALOTTI. -

R eperti r atiiologici in casi rli tu m or i del 1ier1;0 ottico.

Su I potere battericida ' ·in vitro ,, verso il bac. di Koch del sangue di cavie vaccinate con " anatubercolina ~ , o con partigeni del bac. di Koch . G. P ETRAGNANI e G. MAZZETTI. Dalle prim e prove r isulta che il sangu e di cavje vaccinat~ co11 cc a11atubercolina » o con partigeni del bac . di Koch esplica « in vitro » u n 'azione battericida ver so tale ger1ne, solo quando . è fresco, mentre se lo st esso sangue è lasciat o invecchiare anche solo p er 48 h. a 37°, si ha in esso u n rigoglioso sviluppo del bac. di Koch , sviluppo più evidente ancora dopo 25-26 giorr1i di termostato. Il sangue di cavie normali h a anch'esso un certo potere battericid a $Ul bac. di Koch, però molto più scarso. Tale azio11e si è resa eviden te coniro11t ando le culture ot1 e11ute col sangu e d i cavia + emulsione bacillare con quelle da soluzione .fisiol. + la stessa emuJ . s1one.

A proposito di rachianestesia alla percaina. Prof. F. SPIRITO. - L 'O., .su u11 nume:ro di circa 150 rachianestesie alla p er caina, delle quali la massima parte eseguite per int erventi celiotomic~, non h a avuto ch e a lodarsi del preparato; ma in un caso s.forlunato la rachianestesia alla percaina ha j11dotto la morte della donna senza che nessuna delle cure adoperate fosse valsa a salvarla.


{A~No

XLI,

Nu~r.

14]

SEZIONE PRATICA

Appena i11ie ltalo l 'anestetico nello speco vertebrale il polso divenne ì1nrnediatamente raro, e la pazient e avvertì un g rave sen so di prostrazione. Messa subito in posizione di lieve Trendelenburg, e praticata un 'iniezion e di caffeina le condizioni della donna sen1brarono riprer1dere, tanto da indurre a proceder e all 'atto operativo (taglio cesareo; . Ma no11 appena incisa la cute ed il connettivo sot tocutaneo l e condizioni della donna rapidame11te si aggravarono: il viso divenne cianotico, il respiro _prima stertoroso si arrestò poco d opo, ed il polso filiforme rapidamente scomparve; cosicchè l a donna venne a morte mentre ci si apprestava a porgerle il relativo soccorso. Una iniezione di Efedrin a, che si riuscì a fare in questo breve lasso di t empo rimase senza risultato, ed i lunghi t entativi di rianimazione rimasero anch'essi senza effe lto. L'atto operalivo venne nel frattempo conti11uato . . e si estrasse u n feto asfittico ch e fu potuto r1an1mare. Prof. 1\1. ArAzzr lVIANCINI (per il dot L. BASILI sco; .

- Eteri metilico, etilico e propilico clell 'acido p a:raossibenzoico. Contributo allo studio del contenuto in Vitamina A di alcuni burri toscani.

Prof. M. A1Azz1 MANCINI (per la (}ot t.sa LEPRONI) . - La dottoressa Leproni ha sottoposto a studio sistematico dei burri di Mugello per saggiarne biologicam ente il contenuto i11 vitamina A. Tenuti dei lotti di ratti a dieta avitaminizzata quando . si era gi à ni.anifestata la carat teristica sin drome di arresto di crescen za si è cominci ato a dar e loro d elle piccole quantità di burro del Mu gello (ctgr. 10 circa pro die) e n on solo si è potuto -0sservare un arresto delle turbe oculari ma altresì si è con st atat o una ripresa immediata d ella crescenza tale ch e il lotto di animali in avitaminosi l1a rapidamen te raggiunto il peso del punto di controllo. Diagrammi e fotografie molto dimost r a tive illustrano l e ricerch e . Ricerche col microscopio a fluorescenza.

Prof. F. SESTINI. - L 'O. ha esaminato col i11i croscopio a fluorescenza cli Reichert sezioni fresch e e microincinera te di ossa umane normali e patologiche. Riferisce sulle differenze riscontrate sia nelle diverse parti di un osso n ormale che su quelle che si osservano in vari stadi dello sviluppo, ch e sul diverso aspetto ch e presenta l 'epifisi di ossa rachitiche in confronto delle normali. Tali ricerche, eseguite nell 'I st. Anat. di Napoli , con. fermano ir1 p arte le osservazioni macroscopich e dj Policard (1928) . Il Seg retario : G. MAZZETTI.

Società Medico-Chirurgica di Pisa. Seduta dell '8 marzo 1934. Presid ent e: Prof. A.

CESARI S D EMEL.

Prof. F. N1os1. - Sul la laring ectomia totale p er -can.cro. Presentazione di una donna la1ingectomizzala da dieci anni . Prof. I. S IMON. L a strosaJlina, nuovo preparato saJlicilico e le ragioni p er cui si deve prejerire all'acido acetilsalicilico.

549

cultura n ell 'endocardile l enta può riuscire p os j Liva anche dura11te la cura salicilica; e confermano la variabilità d ei caratteri d ello streptococco nei mezzi culturali liquidi e la possibiljtà ò j n1utazione da e1noli tico a viridante in vivo e in vitro. Per quar1to sia difficile precisar e quali s ia110 le cau se prevalenti i11 quest o fen omeno, n on si può esc~udere ch e vi abbia inaggior p arte una modificazione del germe, provocata in vivo da porticolari condizioni immunitarie. Sul fenomeno dell'isotossicità del sangue defibrinato.

Dott. L . TRoNcI. - In questo lavoro l '0. sturlia 11ei conigli gli effetti delle iniezioni di sang· ne cl efibrinato cli altri conig]i e delle reiniezioni <li san gu e defibrinato d ello stesso individuo. I r isultati di ques te indagini in p ar te confermano P in p arte modificano quelli ottenut i sullo stesso argomento da Autori preced en t i . Prof. L. M1cnEr.Azz1. - A lterazion.i del l'aorta del coriiglio indotte per soppressione dei nervi depressori e delle zon e reflettogen e se110 carotid ee . Il Segretario . _..

Rammentiamo l'Importante pubbllcaz/oae:

Prof. ARGANCELO ILVENTO V . Direttore Generale della Sanità Pubblica del Regno - Docente di Igiene Sociale all'Istituto « B. Mussol.in i », . Clinica delle malattie tubercolari e d e ll 'appa rato respiratorio della R. Università di Roma.

Igiene sociale della tubercolosi Lezioni tenute in Roma nell'Ospedale di Porta Furba al Corso di perfezionamento per i medici specializzandi nelle malattie tubercolari e dell'ap· • • parate respiratorio. (A.inno accademtco 1931-1932}

Raccolte dal Dott. Albino Ciucci Rivedute e completate dallo stesso Prof. A . I LV ENTO Introduzione e cenno storico - La t ubercolosi « malattia sociale » : BaciUi tubercolari. Frequenza del bacillo bovino nella tube1·colosi uma1'J,i - Bacillo tubercolare umano - Virus filtrabile: Bacilli acidoresi.stenti ,,. Azioni patogene del bacillo tubercola re umano - Fonti d'infezione - Vie d'ingresso • Comportamento del bacillo tubercolare dop~ il . suo . ingresso n e.l, l'organismo . - Infezione polmonare p er v'1a linfatica _e per v1~ san guigna - Diffusione d~Ila t ub e!colo~i nella popo}az1o:ie: P n.: ma infezione. Soprainfezione. Rei.n fezione ,,. S1ntes1 dei quadri clinici: Infezione tubercolare pre-natale. Disposizione individuale. Eredità di terre.n o. ·Cause ereditarie di minor resistenza - Disposizione individuale ,,. Influenza della tubercolosi dei genitori su lla resistenza dei figli all'infezion e tubercolare ,,. Disposizione d i razza ,,. Studio d ell 'endemia tubercolare n ell'ambiente sociale , . Fattori dell' ambi ~:1te naturale , Influenza del clima , Distribuzione d ell 'endemia t ubercolare secondo le statistiche demografiche - Mortalità nelle varie N azioni - Mortalità in Italia , Mortalità in Italia per qualsiasi causa e per m alattie tubercolari dal 1887 al 1925 - Cifre assolute , Mortalità tubercolare nei Compartimenti italiani - Mortalità tubercolare in rapporto con l'età ed il sesso , Mortalità tuberr.olare in rapporto alle stagioni - Mortalità tubercolare nel sesso femminile ,,. Fattori sociali della tubercolosi : I NDICE

DEGLI

ARGOMENTI:

AbitaziOtJe. Città. Campagna. Lavoro. Alimentazione. Condizioni economiche. Fattori sociali eventuali. Emigrazion e. Guerra. Prof ugato. Carestie ,,. Rapporti fra tubercolosi e varie m a lattie ,,. Basi d ella difesa socia le contro la tubercoiosi ,,. Ricerca e riconosci1nento degli infermi - Il Dispensario antitubercolare , . Profilassi dell' infezione: V a.ccin azione antitube1·colare. A ssistenza curativtl - Assistenza post-prev entoriale e post-ospedaliera - Gli invalid i per tubercolosi , Organizzazione antitubercolare in Italia e n egli altri Stati - Armamenta rio antitubercolare negli Stati più organizzati - Bibliog rafia citata.

Su alcuni caratteri culturali dello streptococco.

Volume in-8°. dli pagg. VIlI-200, nitidamente stam· pato. Prezzo L. 2 5 più le spese poetali di spedizione . Per i nostri abbonati sole L. 2 1 ,9 O in porto f·r anco .

Dott. F . BBNZA. Nello studio dello streptococco le osservazjon i fatte dimostrano che l 'emo-

Inviare Vaglia. all'ed·itQre LUIGI POZZI, Ufficio P<r atale Succursale · ·d iciotto. ROMA .

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550

H

JL POLl CLJN ICO

l ANNo XLI, Nu~c. 14]

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APPUNTI PER JL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Contributo allo stttdio dei corpi estranei nelle vie respiratorie. L . Torchi.una. (Il Valsalva;, febbraio 1934) 11a avuto a cca ione di ope rare r ecentemente tre casi presentatisi in 111odo dc] tutto differente , degni di studio per r ili vi ~ i11to1natolo gi ci e 111oda lità di d ecorso . el primo caso si trattavA cli un pez7.o di apon eurosi ·con r esiduo di te . . . t1t o cartila gineo del1a grossezza di 11n g ros o rerP eh e si era inni cchia to nello s.pazio sottoglottico e produce va freque11 lj e ' 'io] ei.1ti n cce ·· ~i di tosse spa... n1odica, con cianosi e segni di asfi ssia . Nel secondo caso era ur!a ~ pinul~ ossea di pollo infissa in u11 ventricolo di ~Iorgagni che produceva u11a sinto m atoJ ng i.i . i11i.ulante i1ei suoi rc.aratteri i] cr oup.. Il t er zo caso è inter essa11te per la perfetta tolleranza nell 'alb·ero r es pir1torio (oltre venti g ior11i) di un sem e di coco1n0r o, il quale si er a certan1ente l)Osto di traver.-so in un bron co . L 'A. ir1 tulti e t r e i casi i11Lervenne operatoriamente riuscendo a sal,1 a t e i pazienti. Egli com1nen ta ch e la bro11coscopia , specie n ell'ultimo caso , a vr eb·be dato risultati brillanti n elle m ani di uno speci ali stJ. Ma n ella pratica ospedaliera Ja trach eoton1ia rap1J r1~senta l'atto rpiù se1np1ice e m eglio rispor1de nte. Qualch e volta pe rò 1a sola trDch eotomia è olo sufficiente a scon. giur~re la minacciante asfi ssia e per 1' estra.:l ione de] corpo estraneo fi ssato n e]Ja mu cosa laringea è r1ecessario p ror rder e all a ti.roi C' n1 ia . VICENTI NI. 0

E. Serg ent e G. Poumeau-Delille (Paris Méd., 17 febbr. 1934) riportano due osservazioni in cui il m eccanismo dell'embolia bronchiale appare in·discutibile. Si tratta di due casi tipici di ascesso polmonare da deglutizione complica11te una stenosi esofagea. Nei dt1e casi la stenosi esofagea ha provocato i disturbi della deglutizione con la perdita d el riflesso tossoge110 . C. To SCAN0. 1

Batteriemia passeggera Strepl. viridans in seguito ad ascesso del polmone. H. Czapski (Dve M ediz. vi' elt., ~ 7 f ebb. 193 4) riferisce una breve nota ,~Iir1ica riguardant e un malato di 41 anni , in cui - -= durante l'eYoluzionc di un ascesso polmonare d'origine post-influenzale - fu isola lo dal sangue c ircolante lo streptococco viridans ; tale reperto fu confermato da esami s uccessivi , cosicchè malgrado l'assenza d egli altri segni clini ci della sepsi lenta fu fatta afJp11nto questa diagnosi ed iniziata - se1tza speranza - un a c t1ra antisettica con septojod, tri1)aflavi11a , ecc. Il n1.alato andò lentamente migliorando ed ora è , ormai da molto ten1po , 1c ompletamen t.e guarito. · L' A. annove ra questo tra i pochissimi ca:::i clescritti rLella Jetteratura (Bogendorfer, Gloor ) in cui la presenza dello streptococco viridans nel safiooUe non fu accompag nata dai segni clinici d ell a sepsis lenta , e si '3bbe la guari• g1one . Resta per ò stabilito che, quando al reperto dell 'e111ocultura positiva, si associa , com e di solito, il tumore di inilza, la febbre, l 'ar1emia , ecc. , la diagnosi è Certa e ogni terar}ia vana. V. SERRA . 1

1

Gli ascessi pol1nonari da degl11tizione. Gli ascessi polmon ari da d eglutizione si o~­ ~ervan o sopratutto n ei casi in cui esiste un di sturbo nel mecca nis1no d e,lla d eglutizione. 1Fra le cau se capaci di p e rturbar e questo m eccanisrr10 la paralisi laringea. è un.a cau sa importante di . ascessi da deg lutizione . Un restringimento aJto d ell'esofag o, estrinseco o intrinseco, può a1tcl1 r perturbar e quest o m eccanismo, provocando d ei rigurgiti e d elle. fa] e deglutizioni. L ' a n es1' e~ia locale o gen era le , SOJ)primendo il riflesso di difesa . è u gu.a lm ente una cau sa d a pre11der e in consider azion e. Il riflesso :p·11ò anch e sc0111parire con I 'abitudin e. I corpi estra nei , solidi , Jiquidi, alimentari , cl1e possono penetrar e 11elle vie respiratorie L)Osson o esser e sen1plicern ente costituiti da lnucosità ip-rovenienti dal rino-faringe. Il n1eccani mo di ·p ro duzio ne di questi .asce si è stato discu sso : accanto alla teoria d ell 'embolia bronchiale d egli A111erica11i, si è invocata u11a infezìone polmonare pe r via linfa tica .

Supp11razioni pol1nonari e iniezioni endovenose di nlcool.

M . .T. ·virenque (Le Progrès NI édical, n . -10 , ottobre 1933), dopo aver citati i vari tentativi fatti rCOn le iniezioni di a] coo l in diversi stat Ì 111orbosi con esiti poco o nulla soddisfa centi , riporta le osservazioni di Landau il qu ale avrebbe trovato dette ini ezioni effi caci in casi di complicazioni polrr1or1ari. Illustra due casi , uno affetto da suppurazione diffusa e l 'altro d a suppurazione circo scritta del polmon e, trattati e g·uariti con le inie zioni endovenose di alcool . L' A. discute le indicazioni e i risultati otte11uti, descriYe la t ecnica . ricorda gli acccidenti e precisa il n1ercanismo d 'azione. Indicazioni: 1) 'futte ]e affezioni .acute provocate dalla flora piogenica ban ale aer obica;

-


{A 1'NO

XLI, Nu l\I 14)

S ~Zl Oi'iF.

2) les poussées ac ute dell e affezioni cro-

11ìche; 3) anche la polmo11ite fibrinosa sarebbe fa,·orevoln1ente influenzata dall 'alcool per ' 'ia e ndovenosa. La soluzione adoperata è quella di un volume di alcool puro · con due volumi di soluzione fisiologica sterile. L 'iniezione dev 'essere endovena , deve farsi lentamente per evitare la coagulazione del san g ue nella siringa. S'iniettano da 6 a 45 cc. d.ella soluzione per volta, ogni due giorni, a t1 m e11tando gradatamente. :E: bu0na pratic a paraffinare l 'ag o e la siringa. ".\..ccidenti: potrebbero essere : l 'emolisi o la c oag ulazione. Dopo Fohl si sa ch e adoperand o diluizioni m edie (33 %) e g lucosate, si evita110 la intoller anza e gli incidenti surricorda ti . _.\zion e dell 'alcool: l'alcool, secondo l·'A., esplica un 'azione tonica generale è un ' azion e locale. Esalterebbe i mezzi di difesa d el1~ organismo e farebbe apparire anticorpi n el s iero. Localmente, nel polmone l 'alcool avrebbe un 'azione batteri·cida sia direttamente, sia p er l'intermediario del tessuto reticolo-endoteliale. Sembra che il potere battericida sia stato pure osservato in vitro. Timofeew avrebbe trovato n egli animali trattati con alcool 1'aum ento della linfa da 5 a 40. L'A. dichiara infine cl1e pur non potendo in questi casi a priori escludersi l 'intervento cl1irurgico, non può amme ttere che i casi di guar igione ottenuti con l 'alcool sian o dovuti ad una semplice coi11 cide11za . S. ""cANnURRA .

La cura della tubercolosi laringea e i suoi suc· 'cessi. Secondo A. Briiggermann (Milrich . M ed . '.Jtl .och. , 16 marzo 1934) la localizzazione larin~ea della tubercolosi è interpretata dai medici 1n modo non esatto; se è vero, infatti , ch e ·si tratta di una lesione grave , non è detto però ·che essa rappresenti il principio della fine, e ·che sia dovuta al cr ollo delle resistenze orgalliche dell'intero organismo. Tra tbc. del laringe e tbc. del polrnone non •esiste un parallelismo di decorso; l'una pu ò migliorare mentre l 'altr.a peggiora e viceversa: il ch e fa pen sare ch e, al di fuori dei poteri di Teazione generale organici, og ni sing olo orga 110 possiede una sua propria capacità di resi~te11za locale. Ne lla cura , si dovrà cercare per ciò anzitutto ·di aumentare le riserve e i poteri di resistenza :g eneral e ; e in secpndo luogo di ag ire locaJmen ·te s ull ~ organo ammalato. L'Autore non si diffonde - come c i si saTebbe aspettato e avremmo desiderato - sui m etodi di questa cura locale; egli si limita a Tiportare le statistich e di oltre 200 malati, ri1coverati nel suo Sanatorio specializzato per la ù.uhercolosi d elle prin1e vie aeree, dimostrando

PRATI C.\

551

co111e n1olli casi siano andati inco11tro ad un netto miglioran1ento , e con1e non sia pos ibile ricono cer e u11 rapporto di r eci1)roca interjndipendenza fra la localizzazione polmonar e e Ja lar j11gea . V. SERRA.

NOTE DI ANESTESIA CHIRURGICA. L'anestesia generale in chirurgia per mezzo del· l'allilisopropil-malonil11rato coine anestetico ba· sale e del protossido di azoto co1ne anestetico di complemento.

M. P. 'F rede t (Bullelin de z·.4. cad·émie de Nl éclecine, 9 g enn. 1934) h a ricer cato in collaborazione con altri quello fra i derivati alcoolic i clel malonilura to ch e po tesse dare i migliori ri ~ ultati come anestetico , senza avere grandi r ffetti tossici. La su a sce lta è caduta sull 'allili~opropil barbiturato di dietilamina ch e introdotto nell 'organismo provoca una sonnolenza di n on troppa lu11ga durata ed espone assai poco al! 'agitazione po t-operatoria. Questo preparato però finch è si usa in dosi non eccessiv€ è in capar e di sopprimere totalmente la sensihilità e j riflessi di difesa, per cui dall 'A. è con8i o-liato solo come anestetico basale . La sua azione può essere rinforzata dall 'aggi11nta di n1orfina e scopolamina e con1ple tata d al protossido di azoto . Questo nuovo metodo di anestesia è stato d.all 'A. applicato in 116 operati, e in ognuno di questi è stata studiata la pressione arteriosa , n1assima e minima , il polso, il r espiro , la quantità di urine emesse, per quattro giorni di seguito , cioè: la vigilia dell'operazion e, il g iorno dell'operazione e nei due giorni susseguenti. Inoltre è stato mis11rato alla vig·ilia e nel giorno dopo dell 'operazion e il tasso azotemico e jl tasso di eliminazione dell a fenolsulfonftaleina. J risultati ottenuti da queste ricerche, sono stati molto conforte voli per questo metodo di anestesia; e di g ran lt1nga superiori a quelli ottenuti dall'A . steS$O in altri numerosi casi in cui era stato a doperato l'etere o il clor oformi o come anesteti co di complemento. Con il protossido di i.lZOto il tasso azoten-iico e la ritenzione di fenols ulfonftaleina sono rimasti quasi invariatj prima e dopo l 'operazioaltri anen e, mentre così non :lvvie11e con .g-li ... stetici. L'allil-isopropil-malonilur ato (detto anch e Numal) viene som111inistrat.o 'Per via endovenosa 10 minuti prima dell 'operazione in soluzione al 10 %, alla dose di 10 c tg·r. di prodotto attivo , per ogni 10 kj li di peso corporeo, senza però sorpassare wai i f>O ctgr. di sostanza attiva. L' A. si mostra soddisfatto del tipo di anestesia, e ritiene ch e le d osi indicate d ell'anestetico non si.ano lesive per l 'orgar1ismo, con1e ha potuto più ampiamente con trollar e in ri cer che sperimentali in coll[\])orazio11e con altri . ALIERI.


552

e< IL POLI CLINI CO

La rachianestesia con il metodo-_,di J ones. Sussi (G(J;Zzetta Internazionale di Medic·ina e Chirurgia, n. 21, 15 nove1nb·r e 1933) ha praticato , p er operazioni le più varie 655 rachianes tesie col metodo Jones (10- 18 ~c . di soluzione i pobarica di per caina in O,5 % lli cloruro di sodio), con risultati veramente soddisfacenti. Infatti i noti disturbi post-rac hianestesici sia immediati ch e tardivi, li h a osservati ecc~zio­ nalment e. La •Cefalea si è verificata in 11na percentuale minima inferiore al 2 %, l a r itenzion e urinaria in soli 2 casi, in n essun caso l 'atonia in testina le . Ricorda come le complicazioni da rachi.anestesia siano in gran parte dovute all'ascesa d el1'anestetico, ciò ch e dimostra mediante appoite ricerch e sperimentali condotte sul cane . '

1

rr..\LE .

Ricerche sulle alterazioni del liquido rachidiano dopo rachianestesia. N. Backer-Grondahl (A eta Chirurg. Scand., fa se. V-V1, 1934) in 138 amrr1alati operati in rachianestesia h a p raticato la puntura lombare dopo 24 48', 72 ore dall'anestesia ed ha esaminato il liq u or. Nel 65 9b degli ammalati ha trovato au ment o del contenuto cellul are dopo 24 h. , per centualità che è scesa a 1 ~O ~lo e al 18 % d opo la. 48a e 72a ora. L'anesteti co adoperato fu la novocaina a l 3% con aggiunta di percaina al 1/1500. In 1/3 dei d ei casi ha trovato aumentate Je glob,u line e l 'album ina , aumento che scompariva lenta 1nent e n ei giorni seguenti . Lo zucchero er a a11 m entato nel 69 % 11el sang ue e n el liqt1or . e nel 24 % soltanto nel liquor. Non si trovò alcun rapporto tra aumento cellula r e e l 'età d el soggetto e l 'es tension e de111anestesia , e fr equen za della cefalea. In tre ammalati con u n numero di cellule elevate nel liquor, si ebbe cefalea solo in 1 caso. Nè fu trovato rapporto tra cefal ea ed aumen to d'albumina, globulina , e zu cch er o. L 'azione emolitica dell'anestetico ·ha 1nolte differenze individ1.Iali ed anch'essa non dimostra alcu11 rap port o con ]a fr eq J e nza clella ce· falea. Le rice rche dell 'A. non h anno dunque pott1to apportare .a ]c11n contributo sulla spiegazion e d ella patogenesi delle turbe postanesteti c h e e su lla loro intensjtà . R. GRAsso. 1

SEMEIOTICA. La reazione intrauretrale alla tubercolina. ~ s tata saggiat a da ~.,. Marquardt (!t1 ediz. Klinik. , 2 febbr. 1934) su 111 casi affetti da malattie d ella p elle e d e.g li org ani genitali ; di. queste u ltime solo due cli natura tubercolare . La tecnica della reazione è semplice: dopo lavaggio d el meato con soluzione di a c. fenico

a 2'.5

»

[1\ NNO

XLI, Nl.7:\1. 14)

%,

me.diante una cannula ottusa vengon? 1ntrodo~t1 a 2 cm. di profondità 0,05 cc . d.1 tubercolina vecchia no·n diluita. Il risulta1o s1 l~gge d opo 24-48 ore. La positività d ella reazione (sec. Op:p enheim) s i m anifesta sotto forma di lieve ipersecrezion.e (tracce + ), <:trro~sament~ . d el meato e aun1ento di numero dei leu c.ociti ( + ), notevole iper secrezione con tumefazion e d ei bordi del nleato ( +) febbre e tum·e fazione g hiandolar e ( + + ). ' Dai dati d ell 'A. risulta ch e la reazione riman e negativa :i1el caso di mucosa uretrale san a o lievemente infiammata (se non vi è tu~~rcolo si deg li ?rgani gen~~li) anche quando l 1ntr adermoreazion e è pos1t1va. La m~cosa infiammata r eagisce in vece a lla tube~~ol1na con una .secrezione aumentata, per 10 p1u .a car~ttere sie roso. Fenomenologia ugu a le s1 manifes ta alcune volte (4 casi su 10) nella ~ub~rc~losi cutan~a, nella quale talora (2 casi) s1 riscontra d altra p·a rte l 'arros ~ a­ men.to del meato , p r esenta11do's i dunque una reazione debolmente positiva. La reazione fortemente positiva si ebbe solo in 3 casi di cui due corrispondevano effett ivamente ai due ca si di tubercolosi g·enitale; nel 3 ° caso si tra t'ta, ra di un ' epididimi te non gonococcica la cui i1atura tubercolare n on J)Otè essere confern1ata nè clinicamente n è con esami di laborat orio. Va notato inoltre ch e in alcuni casi di ure trite gonococcica lo stimolo della tubercolina provo.cava una recidiva con ricomparsa di g ermi. Concludendo, l 'A. rileva che pur provocando , la tbc. g enitale, Ja positività della reazione , per ora no11 si può affermare cat eO'oricamente che tale P?Sitività deponga sen z'altro per la presenza di un processo tuber colare a carico degli organi genitali. S. M1Nz.

MEDICINA SCIENTIFICA. Contributo sperimentale s11lla conoscenza della pe· ristalsi intestinale. E. Schn o,h r (Acta Chir. Scand., vol. LXXIII) l1a 5tudiato la peristalsi irttestir1ale n el coniglio sotto l 'azione di sostanze varie ed in condizioni diverse, g iovandosi dell 'osserva:,,io 11e diretta a mezzo di una finestra praticata J1elle par·e ti addomin.a li dj que·5to e protetta con celluloide sterile. Ha così trovato ch e : 1) n egli stati di anossiemia si ha una costrizione violenta delle arterie intestinali ed lin arresto brusco della peristalsi; 2) g li estratti. ipofisari provocano u11a neristalsi violenta, ma disordinata , antiffsiolog·ira e di breve durata ; 3) le iniezioni endoven ose o intracardiache di soluzioni i pertonich e di cloruro di sod io cnt1sano una peristalsi a ccentuata e prolunga ta ,


lANNo XLI, Nu M. 14]

SEZI ONI::

molto simile alla normale perchè bene coordinata; 4) in alcuni casi di paralisi intestinale n è gli estratti ipofisari n è le ipertoniche hanno potuto risvegliare la normale p eristalsi; 5) le soluz. i:pertoniche hanno effetto diu retico ed attivano il riassorbimento d ei versa111enti peritoneali. R. GRAsso.

POSTA DEGLI ABBONATI Il dott. G. '.Brug n oio, da Ga vello (Rovigo). ha osservato ch e, aggiungendo dell 'acido acetico all'urina di donna gr avida , si aveva una color~zione rossa. I/urina era stata dapprin1n filtrata e riscaldata e non cont en eva z11cch ero. Non cono co nessuna sostanza ch e n ell 'urinn normale o patologica dia origine alla colorazione osservata. Mi sembra che l 'unica ipotesi da farsi sia quella della presenza di un radi cale analogo a quello di alcuni indicatori (prr esempio il metilarancio) ch e dia, con a cid o acetico, una colorazio11e rossa. La sost an za p otrebbe essere stata introdotta com e m edic-..1mento od anche, eventuaiìnent.e, con qualch r a limento o bevanda colorata artifi cialn1ente. Il problema presenta un certo interesse ed abbiamo perciò esposto la dom an d l ed un ten tativo di risposta, augurandoci cl1e da part r di qualche lettor e po a aver si una r ispost R esauriente.. fil .

VARIA

l~RATICA

553

Invece, nello scorcio ciell ',lgosto ed i primi di settembre del 1933, in t1n periodo meteorolog ico eccezionale )n cui si ebbero d ei valori bassissimi di umidità relativa (fino a 38 %) e Jtotevoli oscillazioni della temperatura (minimi di 5,8 e massimi di circa 23°), si ebbe altresì un notevolissimo aumento degli accessi d 'a~m~. Dal che, gli Ar\. concludono che, anche l '.ar1a molto secca, e forse anche le forti oscil lazioni del potere di prosciug:lmento, possono esser e dannose, forse a11cor più r h e l 'elevata 11midità. fil.

Asportazione dell'intero emisfero cerebrale d. dell'uomo. Dandy (Johns li oplcins Hospita•l Bullettiri, 1933) ha studiato in tre casi i ri .. ultati fisiologici seguenti l'asportazion e d el] 'intero emisfero cerebrale di destr a. Di questi , uno è vissuto due anni e 6 m esi <lopo 1'' operaziont") . uno sei mesi ed un terzo è 1norto di menino-ite 10 ~ior­ ni dopo l 'operazione. T tre opE1.,'t'ati erano .perfettamente orientati rio-uardo· il tempo, il luogo e Je per sone; la ]oro memori.a era jllesa , sap evan o legge re, scrivere e far·e conti; i1on soffrivano di allucinazione, n è di idee fisse, neppure di n1alinconia e euforia . Ma quello ch e p iù importa è che avevano con servato la funzion e e il dominio dei nervi craniali . I m ovimenti extraoculari erano con servati. Non vi era nistagmo. Era con, ervata la fun zion e dei nervi trigem ino e faccia le d el lato jJJeso. I due ammalati n on presentavano altro di g rave all 'infuori dell'emiplegia. ScANDURRA.

Una donna ultra-feconda. In un ospedale viennese una donna 48en 11e ha dato alla luce il suo 29° rampollo , vivo e sano. Il trava glio durò due ore e m ezzo. D r i suoi figli ve n'erano 16 in vita (12 masèhi e 4 fen 1n1ine); ne erano morti 13 (7 maschi e () femmine). Non vi furono parti gemellari. A tre riprese la donna ebbe due parti in un o stesso anno, a o-enn aio e a dice1nb-re. Ebbe il prim o fi glio al] ' età di 19 anni . I figi.i sono stAti spars i un po' dovunque; si gerca ora di rj n tracciarli, per accertarne lo stato di alut e. C:osì il .Joni·n . .4m . Med . .4ssoc. , 3 m ar zo 193 1. A. P.

Rapporti fra l'asma e lo stato meteorico. 't noto il rapporto fra l'umidità atmosferira e l 'asma. Nei p aesi situati n elle bassure dei fì 11mi od al fondo di valli s trette, si trova un ma ggior num ero di asmatici. A. Evers e H. Schultz (Miln ch . 'rn ed. Vlr'nchens. , 19 gen11. 1934) riportano le osservn zioni fatte ad Ems, dove , pure essendovi u11a umidità abbastanza elevata , g li asmatici si trovano meglio ch e altrove.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. J~. MAHT1N1co. Un, caso di sind r ome neuroanem;ca.

_,. 'f ip . Del Bianco, Udine, 1933. A. M. FIANIBERTJ. Sop r a il quadro oftalmoscopico cli F osi er l{ennedy nei lumori del l obo frontal e.

D. E

L. Cappelli , Bologn a, 1933.

Rendi,conto statistico clinico del R eparto Ostetrico-Gin.ecologico. Tip. Barca, Napoli, EA.

1933. G. CAi\'lPAILLA. Co1tl r ibato clinico allo stu dio rtell'encefali te epidemica. Rinasc. Medica, Napoli, 1934. C. CANTIERI e A. F1. llLEo. u i prinii casi di anchilostomiasi accertati nella p r ovin cia di Pisto ia. ,Soc. Ed. Libr., Milan o, 1933. U. SARAVAL. Sulle fratture del l e ossa della faccia. - Officina Grafica Fresching, P arma, 1933. J_,. C1AnuoccHr. Onico ert epi der micosi da epidermopl.rton. Rubrum. Tjp. A. Corda11i, Milano, ] 933. A. ~I . FIAi\IBER1'I. I l bismuto come antiluetico sperin1e11ta!p in Ital ia f i n da.l 1798. _,, Tip . P. L. Orfanj , Brescia, 1933. ~ . L "CJCCTON r. .4. 1nebiasi a si11r1 ron1e slrana. R1nn 0Ya n1ento l\fed ico, 'a poli , J 934. 1


11

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POLl CLl ~ I CO

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XI.J I ,

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14]

NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI

<lj maternità, o meglio, quando se ne riconosca la necessità, le apposite sezioni ospedaliere. Profilassi delle malattie veneree. . ~: spedalità consumate dalle donne gravide siAssistenza alle madri ed ai bambini. fd1t1cbe - potendo con siderarsi alla s tregua dell e Il ~Iinistero dell 'Interno (Direzio11e Generale infezioni veneree in periodo di contagiosità a caudella Sanità Pubblica, Divisione Sesta, Sezione Pri- su del periodo di trasmissione della malattia al t1Ja) ha diramato ai sigg. Prefetti del Regno e Autopro~otto del con cepimento - posso110 compren1 ità assimilate una circolare, N. 23500 - A. G./7156, dersi tra quelle ch e vanno 111esse a carico dello i11. clata 21 marzo 1934-Xll, a .firrna di S. E. Musso.... lato, ai termini ùelle disposizioni del regolalini, in cui si prospettano i gravi danni recati 111en_to legislativo 25. marzo 1923 n . 846, per la dalle malattie veneree, e specialmente dalla sifi- profilassi della sifilide e delle malattie veneree. lide, alla compagine demografica, sia' n ei riguardi 3). ~ssicurare che i brefotrofi tengano in piedel numero (aborti, nati pren1aturi, n ati n1orti, 11a efficienza la sezione per sifilitici e ch e prov11ati a forte mortalità), sia n ei riguardi qualitativi ,·edano all 'assistenza con rigorosa disciplina pro·P sanitari (minorazioni organiche). La circolare filattica. È necessario, poi, disporre che per tutte nggiunge: le accettazioni di neonati si proceda sempre, e Su queste importanli cons tatazioni si richiama i1el modo più rapido, all 'accertamento sierologico la particolare attenzione delle EE . LL. acciò, r e11- della sifilide, da eseguirsi tanto per il bambino dendosi conto dell 'entità del fenomeno sanitario quanto per la n1adre, in modo che non sfuggano i casi di infezione latente e quelli con manifee demografico, adoperino Yigile e sapiente cura, con il con cor so <iell 'Opera Nazionale p er la pro- ~ l az ioni luetiche non caratteristiche ed evidenti. ~ preferibile che tale servizio dì accertamento tezioJ1e della- Materr1ìtà e dell'Infanzia, per adotr e1tga eseg uito presso il brefotrofio, e, qualora tare ed integrare quelle maggiori provvidenze che, ir1 r apporto alle esigen ze ed ai bi sogni locali, val- ci ò non sia possibile, deve curarsi che esso venga gano a meglio assicurare, e nella misura più lar- espletato dal laboratorio provir1ciale di igiene e profilassi . .g·a, l 'assistenza alle donne sifilitiche durante la g·ravidanza, e Ja assistenza ai n eonati eredo-lue4) L 'assistenza ai bambini lnelici accolti 11ei t ici. brefotrofi deve, come norma, prestarsi nell 'interno di essi , an ch e dopo cessato il periodo di allat~\.lcu11e provvidenze richiedono a preferenza urLfl mento ; per cui occorrerà prov,·edere ad istituire _g·ente attuazion e. speciali reparti ed asili per bambini luetici di1) Accertamento dell'infezione sifilitica nelle ,·ezzi, in modo da avere così il controllo del tratgestartl i e conseguente rig oroso trattamento cutu111ento assistenziale e di quello curativo, evirativo. tando an ch e la possibilità di diffusione del conA tale scop o reputasi indispen sabile inter essare tagio. i dirigenti dei con sultori ostetrici e materni ad l risultati, ottenuti altrove, provano che si può indagare con la maggiore cura e con disponibi ot tenere un notevole ricupero di bambini luetici lità di mezzi t ecnici le eventuali manifestazioni ricoverati in asili specializzati, e ciò deve essere di sifilide nelle gestanti, provvedendosi ad eseg uire, in Lutti i casi sospetti, gli accertamenti di sprone alle amministrazioni dei brefotro:(i per j} più largo sviluppo di queste provvide istitu. sierologici opportuni. Susseguentemente dovrà esplicarsi fattiva oper a zioni, al fine di assicurare la maggiore tt1tela sanitaria dell'infanzia abbandonata. di persuasione per ind·u rre le riconosciute infette 5) Diffondere lè consultazioni [Jer l 'infan zia a sottoporsi a t empestivo ed idoneo trattamento 11ell 'intento anche di potere attuare la ricerca e curativo. la identificazione dei casi di eredo-lue nei bamCon ciò si apporta beneficio alla donna che vede decorrere la gravidanza con minore pericolo; si 1'ini legittimi. Rendesi necessario, poi, che presso può scongiurare l 'aborto; si evitano le gravi ma- i consultori, presso gli ospedali infantili, presso I ~ cliniche pediatriche ed eventualmente anche 11ifestazioni nel prodotto del concepimento. Il trattamento curativo dovrebbe a preferenza presso le dermosifilopatiche si stabiliscano speciali •eseguirsi presso i con sultori materni, presso quelli centri di cura per la eredo-lue e la sifilide i1ifantile , nei quali le madri e le famiglie devono trovare rlelle cliniche ostetriche e di altri istituti di maternità, e se del caso an che n elle clinic~e der- tutte le possibili agevolazioni, che le incoraggino mosifilopatich e, in modo ch e le madri siano at- e le stimolino a condurre i propri bambini. tratte a frequ entare detlt centri di cura, senza 6) Esaminare il modo migliore per avere una precisa conoscenza dei casi di sifilide congenita, dover ricorrer e ai pubblici dispensari antivenerei, ai quali generalmente accedono non volentieri. ric~iamando sull 'importante argomento I 'atten2) Assicurare il ricovero delle gravide sifili- zione dei dirigenti gli istituti assistenziali e profilattici. tiche n egli Istituti assistenziali, anzichè nelle coQuesto in linea di massima il programma di muni sale celtich e, preferendo sempre i r eparti


f_i\.~l'ìO

XL I, .\ul\ L ] 4)

SEZIONE PRATICA

a l tività a i s lc n zia Je, cli cura e di profil assi cl1e si prosp e lta alle EE. LL. Per l 'attuazio11e di esso si fa fond amento sul1'opera person ale d elle EE. LI... e di cod est o n1e<lico proYinci ale, ch e vorran110 promuoYere ed ott e11ere il con cor so <.l elle Ammir1i strazioni e d egli E nti , c11i il R egime l1a affida t o 1'altissimo compito della tutel a d ella m at ernità e d ell 'infanzia. Qu est o Mini s tero seguirà con speciale interesse l 'attività cl1e verrà spiegata , ed a11torizza le EE. LL. ad avvalersi <l ei r esidui ann11ali d ello sp eciale fondo , cos tituito presso la Prefettura per l a profil assi d ell e mala t li e Ye11eree, in in od o d a aYere la possibilità di promuovere e d ar Yita alle anzi· de tte istituzioni.

CONCORSI. POSTI

VA C A~TI.

Be sr (Pescara). Scad. 3 i11esi dal 7 feb.; L. 8500 al lordo 12 %, 4 quincruenni d ee., L . 1000 caYalc. , L. 500 uff. san .; et à lim . 40 a.; t assa L. 50 ,lJ ; d oc. a 3 rnesi dal 7 feb .

CAl\IPORGIANO (L ucca). -- Scad. 15 giugno; lire 0000 e 5 quinquenni d ee.; traspor lo L. 2000; c. -v.; s~ uff. san. L. 700. CARPINETO SINELLO (Chieti). - Scad . 5 m aggio; L. 9000 e 4 quadrienni ventesi1no, adclizionale L. 5 ogni povero oltre i 500, L . 300 rimborso ~ Pe e g ite alle frazioni, L. 500 se uff. san .; riduz. 12 ~~ ; tassa L . 50; d oc. a 3 mesi ò all '8 m arzo; et à I i111. 40 a. Scad . 14 g iu .; 7° R eparto; L. 9500; riduz. 12 %; età limite 40 a.; lassa L.. 50 ,10 . RiYo1gersi Segreteria Comunale. C.\SERT \ .

Co m u n e. -

Co)rO . Consor zio Provinc. A nliluber co l ar e. • caci . 31 i11ag., ore 18; clue dirigenti n1edi ci d i Disp en sari ; L . 13.500 e 6 trienni d ee. ; ridu z. 12 %; indenn . trasferta (p el 1934 L. 440 mensili lord e); e tà ]imi le 45 a. al 15 marzo ; doc. a 3 m esi dall a . lessa d a ta; titoli ed esa n1i . Ch1 ed. a11nu11zio . Rivolgersi ,Segret eria . ,t vviso diretto. rERRA 1L\ . Os[Jeda le Provinciale Psicliiatrico.

-

Scacl . 14 apr.; medico primario e due m edici di Sezione; s tipendi L . 11.200 e L .. 10.200, oltre L . 800 e L. 500 indenn. carica , L . 1500 ·ser ·v. a tt ., 5 quaclrienni dee.; ridu z. 12 %; et à lim . 35 a. Rivolger si Segre t~ri a Gen erale d ell 't\.mministraz. Provinc. G:eNovA. '1Jedali Civili. - Scad. 9 n1ag., ore 15; ' ice clire lt ore sanitario; età limite 45 a.; L . 22.500 oltre L. 2500 serv . a tt., 3 q11adricnni di L. 1000; r iduz. 12 ~b ; titoli . P er le altre co11dizioni chied er e an 11u11zio. llivolger si alla ,Segr e teria (Ospedale S. MnrU11 0) . GENOVA PoNTEDECtl\110. Osp~dale R . Gal lin o. , 'cad. 30 apr.; chirurgo primario con fun zioni di direttore, L . 6000 ; 1nedico primario con funzioni cli Yice-diret tore, L. 5000; n1edi<:o cl1irurgo aiuto primario, L . 4000. GUARDIAGRELE (Chi eti). - Co11cor so p er ti loli a clue pos ti di in edico condott o di detto Con1une, a cidscuno d ei quali è annesso ·l 'annuo stipendio i11izial e di L. 7000, aumentahile di I .. . 700 p er ogni quadriennio e })er cinque quadrienni , t enu lo con to

nel compu to a11r l1e d el periodo biennale di prova _ Il tutto è al lordo delle r itenute di legge e dell~ riduzione del 12 ~~ . Le domande, in bollo di L. 3 , accompag n at e dai prescritti documenti, l 'elenc0> d ei quali e r el ative n1odali là possono desumersi dall 'av' iso di concorso da richied er si alla Segreteria Co1nt .nale di Guardiagrele, la quale, a richiesta , fornirà quegli altri chiarimenti che si d on1anderann o, d ebbon o pervenire alla Segreteria. predetta non più t aròi d ell e ore diciotto del 31 m aggio 193.11-XII. l~zAGO (Milano) . Scacl . 45 g iorni dal 13 marzo ; l 'l concl otta; L . 9000 e 5 quadriennj dee., oltre· L. 1000 trasp ., L . 1150 se uff. san .; ridu z. 12 %;: e tà limite 35 a.; t assa L. 50 ,10; doc. a 3 mesi dal ] 3 marzo. LA SPEZIA. Comune. - Scad. 31 mag.; 5° e 9°' Reparto; L . 7200 e L . 8200 , oltre 10 b ienni ventes. ;. c.-v.; riduz. 12 %; et à lim . 40 a.; t assa L . 50,10. Rivolgersi Ufficio Comunale Affari A1nn1inistrativi (Person.!le). LoNDRA . Ospedale I taliarto. - È aper to il concor so di Assist ent e Medico Onor ario (senza stipendio) presso l 'Ospedale Italiano in Londra. I candi~lati devono avere il titolo di libero doce11te in Clinica o Patologia ~ledi ca e devono essere registrati i11 Gran Bretag na . Le d on1ande deYono inviarsi al Segretari o del1'0spedale (Queen Square, London , C. 1) non pii1 t ardi d el 12 aprile. 1

'1\'.

~I AZZARINO

(Caltanissetta~ .

Co ngregazion e di Ca-

r ità. - Concorso per Chirurgo-Direttore dell 'Osped ale Civile « S. Stefano » con lo s tipendio di lire 14. 000, indennità di carica di L . 2000, diritto del 50 % sulle op erazioni chirurg ich e a pagamento, cjnque au111enti qu adriennali d el d eci1no del solo s lipendio. Scaden za d el con cor so entro due mesi dall a data del presente avviso, ch e è del 20 marzo 1934-XII. Per magg iori schiarimenti rivolgersi presso l a Segreteria della d e lla Co11 gregazione df Carità. l\IELILLt. - (Vedere SIRACUSA).

MILANO. Pio I stituto d i Sa nta Cor ona. - Scad . 5 mag.; un p osto d i pri1nario medico ed uno d i élSsi st ent e degli Osp edali J~l iochirurgi ci ed Eliomerl ici in Pietr alig ure. Titoli ed esami . Rivolgersi Seg r et eria, vi 1 Cesar e Corr enti 13, l\'1ilano. ~1oDENA . 1 1Iunicipio. - Scad. 15 mag., or e 17 , 30~ 3° Repart o Forese; L. 9000 e 5 aun1enti decimo (3 triennali e 2 qui11quennali) oltre ·1 . 1000 serv . n1t., c. -Y ., L . 2500 trasp. ; riduz. 12 %; tassa lire 50,10; et à limite 35 a .; doc. a 3 m esi dal 15 mar . Chiedere annunzio alla Segret eria; capitolato 05le11sibile J)r esso I 'Uffi cio sani là ed ig iene comu11ale (Yia Scud ari 2). l\Iu RAZZANo (Cuneo). - Scad. 30 apr. ; Co11sorz io; L. 9000 e 4 guinquenni d ee., oltre L. 400(} trasporto, c.-v . NAPO.L,I. Alto Com1nissa ri aio /)er la Ci ttà e la Prov i ricia. - Scaù . 15 i11aggio, ore 12; uffi'ciali sani1ari per Castellammar e di Stabia e p er P omigliano cl 'Arco; rispettiv. L . 12.000 e L. 9500; titoli ed esa111 i ; e tà li1nite 45 a. risp ettiv. al 12 e al 14 mar.; cloc. a H mesi dalle stes e d at e. Chied er e annunzi (all 'Ufficio del ~fedi co ProYin ciale). !\ov1 (Mod ena). - Scad . 10 gi11g n o; L. tre L. 2500 trasporlo, c. -v.

000 ol-


.556

« IL POLICLINICO »

PADOVA. Amministrazione Provincial e. - A tutto il 15 maggio 1934 è aperto il concorso ai posti .di Coadiutore e di Assistente della Sezione Chimica del Labora torio Provinciale d'Igiene e Profilassi. Stipendi iniziali annui rispettivamen.t e: L. 12.000 e L. 10.000, sei aumenti periodici di un decimo. ,Servizio attivo an11uo rispettivamente: L. 1800 e L. 1500, compartecipazione del 10 % .sui proventi di Laboratorio. Indennità caro-viveri .come agli altri impiegati Provinciali . Il tutto ri·dotto delle trattenute di legge. Chiedere manifesto alla Segreteria d ell 'Amministrazione Provinc iale. PALAZZOLO DI ROMAGNA (F irenze). Scad. 30 apr.; condotta di ~onente ; L. 9000 e 8 trienni dee. .oltre L. 600 trasp. ; riduz. 12 %; età lim. 25-36 a.; tassa L. 50, 10. PAOLISI (Benevento). - Scad. 10 giugno; L. 6000, o0ltre 5 quadrienni dee., c.-v. P ESARO. R. Prefettura. - Per titoli ed esami, .cor1corso al posto di Ufficiale Sanitario del Co1r1une di URB11~0. Stipendio iniziale L. 7000, al lordo delle ritenute di legge e della riduzione del 12 %, di cui al R. D. 20 novembre 1930, n. 1491. Vetto stipendio è suscettibile di quattro aumenti sessennali di un decimo ciascup.o. Indennità di servizio attivo annue L. 1500 da decurtarsi del 12 %, e indennità caro-viveri nella stessa misura .corrisposta agli altri Sanitari del Comune, nonchè L. 3500 di indennità annua, già decurtata del 12 %, per il servizio del Gabinetto di Igiene. La domanda, in bollo da L. 3, corredata dei prescritti do.cumenti, l 'elenco dei quali e rispettive modalità, lJossono desumersi dall 'avviso di con corso da richiedersi alla R. Prefeltura di Pesaro, dovrar1no pervenire alla predetta R. Prefettura non più tardi '<le1le ore diciotto del 30 g iugno 1934-XII. PoNCERALE FLERO (Brescia) . Scad. 31 mag.; L. 9000 e 6 quinquenni dee., oltre c.-v. , L. 3000 trasp ., L. 1500 due ambulatori; riduz. 12 %; età limite 35 a.; tassa L. 50,10. · RoBELLA n'AsTI (Alessandria). ~ Posto di medico ·condotto del Consorzio Robello-Corteranzo . Stipendio e indennità di cavalcatura, lorde L. 9500. In<lennità quale Ufficiale Sanitario L . 500. Scadenza 15 maggio 1934-XII. RolVIA. Nlinisiero delle Colonie. - Il !VJinistero ·comunica che accetta per un 'eventuale ammissione a contratto domande di sanitari i quali desi<l erino recarsi 11elle Colonie dell'Africa. Le domande devono essere redatte in carta bollata da lire c inque e devono contenere, oltre le generalità del! 'interessato, anche un elenco di tl1tti i titoli di -c ui egli è in possesso, oltre alle eventuali b enen'lerenze di guerra e fasciste. È comunque obbligatoria l'iscrizio11e al P . N. F. ·e l 'interessato non deve avere superata l 'età di anni 30 elevata a 35 per gli ex-combattenti in genere e a 39 per i decorali al valore e per gli invaJidi di guerra e della Causa nazionale. Per gli i11scritti al P. N. F. anteriormente al 28 ottobre 1922 il limite di età è aumentalo di un periodo pari a quello per cui anteriorn1ente a detta data appartennero al Partito. L'accoglimento d elle domande è subordinato in prin10 luogo alle eventuali richieste di personale sanitario da parte dei Governi coloniali ed in secondo luogo al possesso di tutti i requisiti richiesti, da vagliarsi a giudizio insindacabile del Mini tero.

[ANNO XLI, Nul\1. 14)

SANTA CRocE suLL'ARNo (Pisa). - Scad. 30 mag.; 11) Reparto; L. 9000 e 5 quadrienni dee., oltre doppio c.-v., L. 700 se uff. san.; riduz. 12 %; età li1n. 35 a. ; tassa L. 50,10. ,SIRACUSA. R. Prefettura. - Concorso al posto di Ufficiale Sanitario nel comune di l\llelilli. Per titoli ed esami. Stipendio iniziale L. 7000 lorde della ritenuta del 12 %, oltre quattro aumenti quadriennali pari ad un decimo dello stipendio iniziale . Compensi per gli accertamenti e rilascio di certificati , come previsti nella tariffa approvata con Decr. Prefett. 20-12-1927. Non è inibito l 'esercizio della liber:i professione. Le do1nande, accompagnate d ai prescritti documenti, l'elenco dei quali e rispettive modalità possono desun1ersi dal bando di concorso da richiedersi all'Ufficio del l\iledico Provinciale (R. Prefettura) di Siracusa, debbono pervenire all'Ufficio predetto entro quarantacinque giorni dalla data del 7 marzo 1934-XII. TERAMO. Ammiriistrazione Provinciale. - Concorso, per titoli ed esami, ai posti di Direttore della Sezione Medico-Micrografica del Laboratorio provinciale d'igiene e profilassi e dei Coadiutori delle due Sezioni Medico-Micrografica e Chimica. Per il Direttore: stipendio annuo lordo L. 16.000; indennità servizio attivo L. 3000. Per i Coadiutori: stipendio annuo lordo L. 12.000; inde11nità servizio attivo L. 2500. Indennità caroviveri, come per legge e percentuale sui proventi per ricerche ed analisi. Su tutto riduzione del 12 %. r\umento stipendi per il Direttore ed i Coadiutori di L. 1200 in ciascuno dei cinque quadrienni. Età massima: per il Direttore anni 45, per i Coadiutori anni 35, salvo disposto art. 42 R. D. 30 settembre 1922 n . 1290: salvo esenzione di cui all'art. 9 del R. D. 16 gennaio 1927 n. 155 e con elevazione del limite di età, a' sensi del R. D. 23 marzo 1933 n. 227 p er gli iscritti al P. N. F. Il concorso seguirà seconrlo le disposizioni sancite dal R. D. 16 gennaio 1927 n. 155 ed a parità di merito saranno applicate le norme di cui all'art. 3 del R. D. 24 settembr e 1923 n. 2073 e quelle di cui all'articolo della Legge 6 giugno 1929 n. 1024, recante provvedimenti a favore dell'incremento demografico. Oltre documenti di rito, eve11tuali titoli scientifici e di carriera richiedesi: a) per i posti di Direttore e Coadiutore della Sezio11e Medica: diploma di abilitazione all 'esercizio della professjone, di medico-chirurgo o diploma di laurea in medicina e chirurgia conseguito entro il 31 dicembre 1924 o entro il 31 dicembre 1923 (art. 6 del R. D. 31 dicembre 1923 n. 2889), e per la Sezione Chimica: diploma di abilitazione all'esercizio della professione di chìmico o di laurea in chimica, in chimica e farmacia od in chimica industriale conseg·uita entro i termini citati. Certificato d 'iscrizione al P. N. F. Tassa ammissione L. 50,10. Scadenza ore dodici del 15 maggio 1934-XII. URBJNO. Poslo di Ufficiale Sanitario. (Vecli PESARO). VENEZIA. Amministrazione Provinciale. - Scacl. 30 apr. , ore 18; medico vice-direttore presso gli ospedali psichiatrici provinciali; L. 16.000 e 2 quadrienni di ·L. 800 e di L. 1000, oltre L. 4200 serv. at t., L . 1000 indenn. carica, a1loggio per famiglia illuminato e riscaldato n ell 'Ospedale; riduz. 12 %; età limite 40 a. ; tassa L. 50 a] Ricevitore provinciale (Cassa di Risparmio di Venezia) ; doc. non anteriori all '1 marzo. Chiedere avviso . Rivolgersi alla Segreteria Generale della ~rovincia .


'l-~NNO

XLI , :\ l.: i\I. 14]

, - EROLANt:OV.\

(Brescia) . - . Srad.

SEZI O~E

31 111ag.; 1a

:<:ond.; L . 9000 e 6 quinquenni dee.; addizionale L . 3 per og11i povero oltre il 20 % della popolaz. ; ric.luz . 12 %; e tà lim. 35 a.; obbligo serv izio neli ·ospedale Ci vile; tassa L. 50, 10. Boll. Naz., 26 1nar . ' roLTERRA . Ospedale Psi cli ialri.co. - Vice diret ~ore, prjmario anatomo-patologo-ig ie11ista , ])rinlario crin1inologo. Scad . 5 maggio. (Vedi prec. l\. 12). Quando n on è altrimenti indic;aw i concorsi si riferiscono a condotte medico-chirurg iche, i com r ensi allo stip en<iio base. AVVERTENZA. -

.CONCORSI A PREi\11 .

Premio Umberto 1.

L 'Is lilulo Or topedico l{izzoli in Bologna h a ba11<lilo ·il con cor so al pre1nio l '111])erto I p er un pre 111io di L. 3500 ch e ' 'errà asseg11ato, secondo il {leliberato del Consiglio provinciale di Bologna , nlla migliore opera od invenzione ortopedica. Al concorso possono prendere parte me(lic i italiani e stranieri. Il reg olamento sar à inviato a richi esta. Domanda al presidente d eJl 'Ts litu t o. Scacl . .3l dicembre 1934.

NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE. Il Reggente d 'Ungheria, per m ezzo d el Ministero della Educazione Nazionale , h a conferito la decorazione di econdo grado d ella Croce Rossa Cngherese ai proff. Arlotta, Bere lta, .C avina e Grandi, il primo presidente e gli altri vice-pres identi di organjzzati Congressi internazionali di slomatologja. La consegna delle decorazioni è st ata fall a olennemente dal Rettore Mag nifico d el 1·Lrn iYer ità cli Milano , prof. Livini, al prof. Arl o lt a. L 'Uni,-er sità 1'ularLe di Séli11t Louis ha conferito la meclag Jj<1 ~1Ialas p f'r l a chjrurgia vascol ar e a l dolt. M. R. Reicl , d i Cinci n11n li. L'Associazione American a per il prog resso d el1 a Scien za 11a assegnato lln i1re1nio di 1000 dollari a J prof. R. L . Kahn per il s110 s tu(lio « Reazione tissulare 11el1 'immunità ». L 'Ur1iver silà Columbia di Ne'v 1-orJl ha asseg11ato l a m ed agli a Nichols al dott. H . C. h er111an, profess0r e cli chimica, per i s u oi s tud i su lle yj lamine. Il prof. N. C. Foot, dell 'UniYersì t à di Cin cinna ti , è s tato chiamalo alla cattedra di anatomia ])a lologica del! 'Università Cornell a Ithaca (New York). Quale successore del prof. Roche, ordinario di psichiatria a Friburgo i . Br. , andato a riposo di propria iniziativa , è norninato il prof. K. Beringer, ait1to alla clinica p sichiatrica di Monaco. Quale su ccessore del prof. \i\7olf, ordinario d 'igien e a Tubinga, andato a riposo per limiti d 'e là, è nominato jl prof. H . Dold cli Kiel. Il clott. prof. Georg Magnus, prim ario n ella . czione chiru1gica clell 'Ospedale « Begmannshe1l » di Bochum, è non1ihato professore all 'Universi là di Berlino. Egli si è formato alla Scu ola di Bier. A sostituirlo è stato cl1iamato il lib. d oc. Berkle-d e la Camp, di l\ifonaco.

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PRATICA

Il prof. Ernst Czyhlarz è llominato prin1ario della I ~ezione ~Ieclica dell 'Osp eclal e l; e11erale cli , .ie11u a, quale s uccessore del prof. .T . Pal, anda to a riposo per Un1iti cl 'e là. Il clott. Rollo C. Baker è s ta to cl1ta1nalo a lla ca tteclra dj anaton1ia del Collegio medico dell 'Unir e rsità s tatale ùell 'Ohio, quale su ccessore del defun lo prof. Francis L. Laud acre; cl a lt1ng hi a11ni egli apparte11eva a li 'Istituto · corn e il suo prerleres ·o re, n or1 è medico, ma na1nralis la.

Il dott. Anibal Ariztia è nominato presidente d ell a Soc ietà cile11a di pediatria. Il cl o tt . Luis Prunés è nomina to preside11te della 'oc ielà ì\Ied ica del Cil e. Il d o l t. E11rique Le6n Garcla è nominato presicler1t e d ella Societ à peruviana cl i pedia tria.

I l prof. E. Sorrel h a rinunzialo alla cattedra di cl ini ca chirurg ica di Strasbu rgo, ll er ria ssumere la sua a ttività all 'Ospedale Trou sseau di Parigi . Il dott. Fr. Zollinger , libero d ocente, 1nedico di c ircolo dell 'Is tfluto svizzero per Je asslcurazio11i i 11forluni , è i101nlnato !)tofessore di 1neclicina inforlunis tica alla Facoltà m edica di Zurigo.

fl d olt. Erns t Ancl er s, ]ibero docente, eser cente a Zt1rig o ed a Engishofe11 (Turgovia), è no1ni11ato profe sore di g inecolog ia e ostelri cia alla Facoltà i11edica di Zurig o , in so lil11zion e d el prof. K . i\1. \Vallha r cl , d ecedu to. Il ])rof. ~I. I\irschne r , clini co r l•lrurgo di Tu11i11ga è chia111at o ad Heid elber~"

Utilissimo ad ogni Medico :

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico m ensile di leg islazione e giurisprudenza

Di re ttori:

On. dolt. Aristide Carapelle, Consig lie re di Stato :\ ,.v. Giovanni Selvaggi , Esercen te in Cassazione Editori: Fratelli Pozzi -

Roma

11 Nu n1ero 3 (nf arz , 1934 1 c0ntiene :

La contingibilità e l' urgen za dei 1>rovvedi 1n ~n ti dell'art. 55 del T. U. <lella Legge Comunale e Provinciale in materia sa ni taria . NOTE SINTETICHE : Applicazioni sull'uomo cli prodotti tera1)eut ici uon ancora au to1·izzati alla vendita. Rassegna di giurisprudenza : Onorario; prescrizioni. -

Concot'so ; efficacia della graduatoria. - Concorso; commissione; g 1udiz10 illegittimo. - Nomina in bai3e a concorso; ricorso d ell'impieg a t o i nter i no; inammissib tlità. Legg i e Atti d e l Coverno : Estratto d elle norme l)e1· ~tr uzion e superiore. Prof il assi d elle malattie ve· neree; a.ssistenza alJ.e 1naari. eçl ai bambini. - Assist enza ostetrica; protezione d e lla maternità. - Disciplina sanitaria per l'applicazione s ull 'uo1no di prodotti terapeutici n on ancora autorizzaLi alla vendita pel pubblico. 1

Prezzo d el suddetto nu111 e ro sepnralo L. 5 N. B. • L'abbonamento ai dodici Numeri d el 1934 costa L. 3 6, ma. agli associati al u Policlinico 11 è concesso per so le L . 3 O, che vanno inviate, medi ante Vaglia Postale o Bancario, all'Amministrazio ne del 11 Diritto Pubb lico Sanitario 11 (Editori Fratelli P ozzi), ·v ia Sis t i na 14. Rom ~ .


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u lL POLI CLINICO »

NOTIZIE DIVERSI!., In merito all'Assicurazione contro le malattie professionali. La Società di l\il edici11 a Legale di Rom a, nella seduta del 16 marzo, i11 occasione di una comunicazione d el prof. O. Bellucci « Osservazioni sul1 Assicurazione obbligatoria contro le malattie profes~ionali », dopo ampia discu ssione sui problemi riguard anti la c ultura del medico di fabbrica e la nomina d ei p eriti , alla quale presero parte 1'on . Dore e i proff. Ottolenghi , Diez e Bellucci, h a approvato il · segu ente orrline del giorno: << La ,S ociet à di Medi cina Leg·al e di Roma ritiene ch e, n ell 'interesse di una efficace applicazione dell a provvida Legge sull ' « Assicurazione obbligatoria contro l e m alattie professionali », debba esser e assicurata n ei Corsi Univer sitari agli studenti la più completa e ampia preparazione n elle discipline m edich e fond am entali, e ch e la speciale cultura n ell e malattie professionali debba essere acquisita con insegnam enti post-uniYersitari. (( Ran1111arica ch e l a funzione arbitrale e peritale s~a s tata n ella nuo, a Legge riservata a docenti e medici specializzatj in Medicina del Lavor o, ove questi esist a110, escludendo così altre CO!_l'lpeten ze ch e si ritengo110 indi sp en sabili per la r etta appli~azior1e della Legge ». 1

Cong1·essi sanitari a Vienna. Nel periodo dal 9 al 15 luglio avrà luogo a Vienna u11 conveg110 n1edico, durante il quale si terranno diYerse riunior1i: d ei medici pratici, specialis ti , chirurg i, dermatologi, internisti, oculisti, l aringologi , s lom a tolog i, n1il i tari , ad de tti ad u ffici cl 'igiene, all a polizi a , a i sa11a lori ecc. Oltre quest e riu11ioni si prevedono a n ch e manifes tazioni p er i farn1ac is ti ed i veterinari e si preparano pure esposizioni tecnich e. Si organizzan o cor si speciali: sul can cro, sui r eumatisn1i ecc . Accanto al l ato t ecnico è previ sto anche un ricco programma di festeggia1nenti. Gli ospiti saranno acco1npagnati a visitare i capolavori arti stici, le cu riosità e le b ellezze di Vienna e dintorni . Al.la fine d elle riunioni saranno organizzati viaggi automobilistici e ferroviari attraverso l e più b elle regioni d elle provincie alpine d ell 'At1stria. Le iscrizioni si ricevono all a Rappresentar1za Ufficiale dell 'Ente Nazi9nale Austriaco d el Turismo, pj azza del Popolo 18, Rom a, d ove si possono an ch e rich ied ere i programmi rlettngliati · d ella 1nan ifest az ion e.

Il nnmero degli studenti stranieri di medicina in Francia. Esso segn a un au111e11lo consid er evole durante gli ultirni a11ni. Così n el 1914 le Facol là di m 'edici11a fra11cesi contavano compl ess iYa111ente 8533 stud en Li , fra cui 1368 s tranieri : n el 1932 si er a, risp ettiYamente, a 19.220 e 4285. Sovratutto Parigi richian1a d all 'estero molli s tudenti lii n1edicina: 11 el 1932 Ye n 'er ano 3232 e l 'an11 0 dopo si er a saliti a 3516. Un le111po il fatto era considerato con compiacen za, con1e indice del prestigio della medicina francese e quale n1ezzo d 'irradiazione culturale; 1na ora comincia a d est ar e preoccupazioni. Le aule sono sovraffollate e l 'i11segnarnento ne r isulta difettoso. Dopo aver ron seg·l1i to il diploma, i11olti s lranjeri si n aturalizzano e fan n o con cor-

[AxKo XLI, Nul\ir. 14}

renza ai 111eclici fra11cesi. Nelle altre Facoltà uniYer sitarie - di lettere, legge, scien ze ecc. - l 'affluen za. è m en o' .marcata; anzi v 'è una certa di. m1nuz1one ; cosi in quest'anno scolastico a Parigi tutte le F acoltà contavano 35.365 studenti, contro 33.821 dello scor so an110: sono dunque in aumento, ma gli stranieri sono di1nin11iti: 7496 contro 7504.

Riduzione nel numero degli studenti universitari in Germania. Come già annunzi a111mo, il Pot er e esecutivo 11a s tabilito che~ il numero degli studenti a1nmessi nelle Università durante il 1934 11011 debba super are l a cifra di 15.000, invece di 25.000 com e fu n.el 1933. Si sono fissate delle quote : 9000 per la Prussia, cioè oltre l a metà del totale; 1670 per la Baviera ; il minjmo spelta allo Schaumburg-Lippe,. con 12; segu e Lubecca, con 34. Ora si pone il problema: l e tre nuove Università istituite n el dopo-gu err a, cioè Amburgo, Francoforte sul Meno e Colonia , d evono r estare ? E il numero delle vecchie università rJeve ridursi ? Le p iccole uniYersità si troveranno certo a dover lottare per l 'esistenza. Nelle scuole second arie vi so110 120.000 studenti, che d ovranno ridursi a 60.000 . Si prevedono 4 anni per ris tabilire l 'equilibrio. Negli ultimi anni vennero diplo1nati 44.000 s tl1denti l 'anno dalle scuole secondarie, e di essi 25.000 entravano 11 elle univers ità; ora 10.000 di questi rimarranno fuori: che fare di tanta massa di studenti sottratti alla carrier a per la quale si andavano prepar ando P E com e avverrà la selezione? Si discute su Yari cri teri, come il su ccesso nella scuola, la ca pacità critica, il valore politico. Intanto, una limitazione sen sibile verrà data riducendo il nun1ero d elle donne, che p er ora n on dovranno superare il 10 %, mentre di anno in anno la proporzione andrà assottigliandosi; si vuole così richian1arle alla famiglia . Un 'altra limitazione si avr à riducendo le ammissioni nei r iguardi delle razze 11on ariane. Il r ettor e d ell 'U11iversità di Berlino , 'l'ugert Fischer, ha annunziato che, secondo un a disposizione del mini stro prussiano d ella scienza, dell 'arte e dell 'educazione , non si concederà l 'esercizio professio11a]e agli a lt uali stude11ti medici o dentisti 11on ariani : quindi per loro è superfluo di continuare g1i s ludi. Maggiori fa cilità hanno gli studenti stranieri di m edicina o di odontologia) ar1ch e se non ariani ; perciò si ricorre ora ad una sca·p patoia : molti studenti ebrei rinunziano alla cittadinanza tedesca e poi s'immatricolan-0 com e stranieri. Per i concorsi bandi ti da enti pubblici , si è abbassato il grado dei titoli di studio richiesti: si Yuol evitare, così, ch e posti inferiori si ano occupati da persone con titoli di s tudio superiori; ma intanto queste persone riman go110 più fa cilmente disoccupate.

Istituti oncologiei nella Czecoslo,·acchia. Un 'associazione costituitasi a Praga una ventina di anni or son o per combattere il can cr o, h a or a r accolto somme sufficienti per fondare un I titulo, ch e in parte Yerrà su ssidi ato dal Gover110. Un 'associazion e analoga .si è costituita a Brno e ora sta organizzando un ce11tro anticanceroso, in un edifizio a sè, il quale è prossimo ad essere co111 pleta to.


fA~NO XLI ,

~\l. :\I.

14j

SEZIONE Pl\ATICA

Asili per oppiomani nella Manciuria. ~ella Repubblica della i\ifanciuria i t ossicon1a11j

sono in numero elevatissin10: la quasi totalità degli adulti! 11 GoYerno ha dichiarato di Yoler sradicare il Yizio, . e spera di riuscirvi in m ezzo secolo ... Molte difficoltà sono però previste. L 'Asilo di ~Iukden p er i n1a11iaci d ell 'oppio sar à ingrandito, in 111odo cla poter ospitare e tratt are 2000 casi al 111ese . Si l1a il proposito no11 solo di curare gl 'intossica ti, n1a anche di rieducarli; inoltre I ' Asilo fun zionerà da ufficio di colloca111ento . Nella capitale d ella ì\iianciuria son o stati ora isti tuiti, oltre a ques to, due nuovi asili p er oppio111ani.

I dottori 11onori causa dell'Università di Parigi. « Vie ~Iédicale » ha ricaYato dag li cc Annales d e l 'C11i"er sité de Paris » (1934 , n . 1) la lista delle

La

personalità nominate dottori horioris causa dalla Facoltà di ~Iedicin a d ell 'UniYersità cli ~arigi . Essi 8ono (indichiamo a11che la data cli nomina) : Brachet :.Bruxelles) 1919; Bordet (Bruxelles) 1922: I.-:hJers (C:openag l1en ) 1922; Kee11 (Filadelfia) 1923; Go1gi (Pavia) 1923; \;"\' rig ht (Lo11dra) 1924; Ramon y Cajal (Madrid) 1924; Pavlo'v (Pietrogrado) 1925 ; Nog·uchi (Ne''' York) 1925; Cl1agas (Rio d e Janeiro) 1926; ~I ed in (S loccolma) 1926; Henrijea11 (Liegi) 1927; l.,ib iger (Copenag·hen) 1927; Thaye r (Baltimora) 1928; Roux (Losanna) 1929; Zwaarde1naker (Utrecht) 1930; Cannon (Boston) 1931; Sanarelli (Roma) 1932; Maralio11 (Madrid) 1932 ; Cushing (\i\rashing t on ) 1933 · ' ' olhard (Francòforte sul ~Ceno) 1933.

Un po' doYun<tne. Il 1° Con g r esso j n ternazio11ale di gas lroe11 terolog ia, come abbiamo annunziato, era stato i11detto •l Bruxelles dal 5 al 7 agosto, n1a è s tato ri111andato all ' -10 dello stesso inese. Tra i r elatori sono i proff. l\i[ . Donati (Milano) per la chirttr gia e , . . Dall 'Acqua (l\IIilarto) per la radiologia. Rivol ger si a l egrelario generale Dr. Georges Brohée, ru e de la Concorde 64, Bruxelles. La 71\ riunio11e della Socieià t edesca per gli s I udi sulla circolazione si terrà nei giorni 16 e 17 aprile a Bad Kissingen. Tema di relazione: « ~rrombosi ed embolia »; relatori principali: L . Aschoff (Friburgo) per la parte dottrinaria, P. Mora"vilz (Lipsia) e L . Niirnberger (Balle) per la parte clinica; vi saranno vari correl atori. Tra le con1unicazioni annunziate sono quelle di W . Galli (Milano), E. Greppi (Catania), R . Martinetti (Catania) . Rivolger si a: « Deutsche Gesellschaft ftir Kreislaufforschung », Residenzstr. 32, Dresden BJ ., Germarti a. La Società tedesca di patologia si adunerà d al 23 al 25 maggio in Rostock, località scelta allo scopo di agevol are la partecjpazione, al convegno , dei patologi dei Paesi del nord. Si è ottenuto che il prof. Folke llansch en <li Stoccolma riferisca su] t ema cc Glio1ni )>. La ril1nione sarà presieduta dal prof. W. Hueck di Lipsia; ne saranno segretari i ~ ttori W. Fischer di Rostock e B. Gruber di Got tlpga. La Lega t edesca di p sichiatria si adune:r;à dal 23 al 25 magg io a M tinster (' 1 estfalia) . Informa zioni presso il Dr. G. Ilberg, Schubertstr. 4, Dresd en-Bl ., Germania .

559

La 14a riunione clell 'Associazjone Britan11ica di Dermatologia e Sifilologia si t errà nei giorni 6 e 7 giugno a Newcastle on 1'y 11e, sotto la presidenza di ,Sir Robert Rolan1. L 'Associazione degli anatomici a111erica11i l1a tenuto la sua 15a. riunione d al 29 al 31 marzo nella cuoia medica dell 'Università di Penn sylvania. La Società Medico-Chirurg·ica \' enezia11a si è nclunata il 20 febbraio, sotto la presidenza del J)fOf. G. B. Fiocco, assistito dal segretario dott . }\ . Vanni ; furono fatt e comunicazioni daj dottori prof . C. P asinetti , S. D ' Arn1an, V. Gallimberti. La ,Sezione Giuliana della Società Italia11a di Biologia Sperimentale s i è adunata a Trieste il G n1arzo, sotto la presidenza del prof. G. Revolte lla. Il prof. Meneghetti t enne un 'interessa11te con fer enza sui veleni. Furono fatt e con1unicazio11i dai dottori Monteruni ci, prof. P. Iacchia A. ~orrli o, ~I . Geyer . Colavecchio. ~e lla seconda in ~filano , per

qui11dicina di aprile verrà tenuto inizi::i.llva dell 'As ociazion e Volo11t ar i Italiani del Sangue, e col con cor so di profe ori della Facoltà di Medici11a clella R. Universi Là, un corso di aggiornamento sulla trasfusio11e del sangue. Esso co111prenderà dieci l ezioni ed esercitazioni, ed avrà la durata di circa djeci giorni. Verrà rilasciato attest ato di frequenza. La '.partecipazione 11on è subordina ta al pagamento di a lcuna ta~sa. Rivolgersi alla Direzior1e Centrale clell '.!\.,' .I .S. 1 via Palermo 1, o alla r edazione della Rivis ta « Il Sangu e», vi a Moscova 18, in Milano . La Facoltà medica di Siena h a elevato il corso libero di odontoiatria a cor so p ar eggiato obbligatorio, C(Jn 3 ore setti111anali ; 1'ambul a torio pubblico, ampli ato, diverrà un Istituto autonomo. Il prof. R . Freund , della Clinica Universitaria d ella Charité a Berlino, ha t e111tlo nella R. Clirtica ostetrico-ginecologj ca di Firenze una lezione s ulle tossicosi gravidiche. Il 12 marzo all 'I stituto « Benito ìVIussolini », Clinica della tubercolosi e delle malattie dell ' app arato respiratorio, il prof. Neumann, della Clinica medica di Vienna, h a tenuto una conferenza su « Gli enigmi d ella tubercolosi ». Anch e quest 'anno la Fiera di Milano (12-27 aprile) avrà la sua « Giornata d el Medico », organizzata dal! 'Ufficio Stampa Medica Italiana col1'appoggio del Sindacato Provinciale Fascista dei Medici. Il convegno è p er il 23 april e, ore 8,30, all 'ingresso principale d ella Fiera (piazzale Giulio Cesare). ~essuna quola di i11scrizione; ma sarà bene, per i11otivi di organizzazione, inviare al più presto la propria adesione ali 'Ufficio , via Vallazze 39, oppure al Sindacato Prov . Fascista dei Medi ci, piazza Duomo 10, Milano. La Fondazione « Omnia Orientis » di Milano (via Manzoni 39), nell 1intento di valorizzare · 1e nostre C'o lonie e divulg·arne il più possibile la conoscenza, organizza per il prossimo settembre la prima Crociera Medica Colo11iale, col seguente itinerario: Venezia-Brindisi-Malta-Tripoli-BengasiAlessandria-Rodi-Coo-Atene-Bari-Roma; durata: 15 g iorni circa; prezzo a p er sor1a L. 1000, ovvero L. 1200 (per cabine a 2 pos ti). Chied er e il programma.


560

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IL P OLI CLI.:\" I CO

Per il 4° Co11gresso i11 tcr11azio11ale sul r eu111atj smo l 'Agenzia v\iagon-Li ls Cook offre due forfait s, a L . 30-54 e 2405 (Yiaggi in 1a od jn 2a. classe, alberghi cli 1 a o di 2a calegoria, ri spettiYa111ente) ; parle11za da Verona il 27 aprile, ritorno a ' ;en ezia j l 17 maggio; sost e a Berlino, Varsavia , Praga , \ 'ienna e in Yarie città russe. L 'Js li luto Nazional e d ell a Nutrizione , con Scu ola di Diele Uca, cle J ~1u11icipio cli Buenos Aires, aYeva sede n e l l 'Ospedale Ra,Yso11; ora è lato trasferito 11ell 'Istiluto ~as leur (calle Gaona 250), per rag ioni d.i comodità e perch è possa att endere meg lio al servizio pubblico che è chia1nat o a preLare. L ' aYY. cav. 1\nlo nio Zel aschi , n1orlo a Vog h era, ha l ascia t o, all 'osped ale ci,·ile della st essa città, dei beni reali zzaJiili in ol tre 4 111ilioni (li lir e; ha fa llo altri l a c iti cospicui. La Yeclova dcl prof. Recasén s - · il c1uale è rnorto di can cro _,. h a is li tuito un fondo cli circa 600.000 l ire it., i cui in teressi so110 des ti11 a li a pren1iare i n1igl iori contri b u li sul cancro. Il Municipi o cl i Parigi h a celebra lo, il 22 n1arzo, j 50 a nni di mandati pubblici ciel sen. Paul lrau s, ex consig liere municipale, a l ti vo promotore d e Il ' ig iene socia le. Vei1n er o pronunziati vari discor. i ufficiali e f u con seg n ata al sen . Strauss t1na 1nedaglia d 'oro. Si è celebra lo il 60° cornplean110 d el prof. Julius PetriYalsky, d ir c l lore clella C_linica chirurgie~ ~l el:. l 'UniYersi là cli Brno, noto spcci a lJ11e11te per 1 suo1 contribu li all a c hirurg ia dei tu1nori maJig 11 i. È a11tore cli tre manuali di chirurgia. Il prof. Emil Feer, en1eri to di pedia tria a Zurigo, ha fes teggialo il suo 70° co111pleanno. IL « Guy ·s H os1)i lal » di Londra ~1a f att? douo, all 'l s U tu Lo cli fi s iologi a tl el Collegio 111ed1co clel1'UniYersi là di Cincinnati, di tre sezioni d e i re11i ir1 cui Richarcl \\ìrigh t descrisse la mal attia ch e i1e porla i I 11ome. Dei r eni studiati ne avanzai:o, appun to, tre. U n a delle sezioni è .col?rata. c~n. ' 1iole l Lo di 1netile e mostra al teraz1on1 amiloid1 ; le al lrt clue sono colorate con ematossilina ed eosi na. La pri1na r iguarda un a descrizione fatta .nel 182i · le al tre clu e si riferiscoi10 .acl una pulJl,}ica1ion~ co1nparsa i1el 1831 sui « Guy 's H ospilal ReJ)Orls >'.

Gli « Annal s or Surgery » h a11no comme111ora~o con un volu1ne speciale in 11roprio cinqu an 1 ~nn10 di vita: essi comparvero 11el 1884 come continuazione degli « An11als of the A11a lon1ical ancl Surg ical Society n fondati nel 1878. Un nun1ero spec iale dell '« Arneri c~n J ournal of ])é1 Lhology » è s ta lo dedicato al prof. F. B. Mallo:y, che d al 1928 i11seg na patologia all a Scuola Medica H ar varcl di Bos to n in occasione del 70° compleanTJO e cl eJl 'i11 augura~i o ne d el nuovo Is Utu lo fli patol ogia, che n e JlOrlerà il r1ome. Nel 1934 la « Deutsche Medizi11ische V\Toch enscl1rift n e << La l'lifor1na l\iedica » co111 p io110 r ispettivamen te un sessa11 tennio e u11 ci11quantenn io di vi ta . .i\. i due J1oli e accreditati periodici va iJ nos lro sal u lo augurale.

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XLI,

Nu~r .

14}

L a Croce llossa Belga h a m esso a punto il servizio lli trasfusione del sangue, il quale potrà funzionare (lefinitiva1nente a p artire dal 15 aprile. el Comita to consultivo ed in quello tecnico soi10 s lati chian1a ti l e maggiori personalità della m edicina e dell'igiene del Belgio. Il dott. H. H oske, medico con siglier e dell '<< Ufficio p er la gioventù » del « Fronte del lavoro t edesco », è stato comandato all'Istituto d'Igiene di Berlino, per compiervi d elle ricerche scientifiche· Yaste, nel campo della sua attività specializzata. L ' Accaderr1ia di Medicina di Cleveland ha organizzato ui1a mostra di opere d 'arte e di collezioni dovute a medici. Gli espositori furono 75. Quadri ad olio, acqu ar elli, disegni Yarì, sculture, fotografie, intagli e incisioni in legno, disegni di moIJili , dispositivi mcccartic.i, gioielli, costituivano l e oper e personali ; ìe collezioni riguardavano oggetti sYariatissi1ni, tra cui s tetoscopi , trofei, t erre cotte, Libri antichi, ecc. Il Sena to fra11cese ha soppr esso l 'obbligo, per i n1edici, di rilasciare ai clienti l a r icevuta delle so1nme percette; ma i ~edici d0Yrai1no tenere u11 g iornale, ii1 cui regislreranno qt1oliclianan1ente, n ei dettagli, tali son1me. Un decreto del Presidei1 le della Repubblica francese h a cr ea to un ufficio speciale per tenere sotto 0on trullo il commercio d egli stupe.facenti: oppio, rnorfina, eroina e cocaina . L'Ufficio dipende dalla (( Surelé géi1érale », cioè dalla Polizia; accentra 1 u Lti i servizi relativi agli s tu.p efacenti : agricoltura, commercio, aff-ari esteri, giustizia, farr11acia, cos tumi . A Milano è s lalo autorizzato lo stazionamento d elle autovetture di m edici in tutte le strade e nr lerie stradali , per la durata di 45' invece di 15', purchè i medici siano muniti di t essera rilasciata dal Podestà e vist ata dal Sindacato medico fascista. Il dott. Pietro Cassinelli, di Brussor1 (Val d'Aos ta), aYeva uèciso la moglie, dottoressa in chimica e .farmac ia· la Cort e d 'Assise di Alessandria lo assol se per totale infermità di nlente, poich è egli era sot to l 'azione di stupefacei1ti , ch e usava per placara fl olori con secutivi a caduta da bicicletta; il P. ~I ., ch e aveYa chiest o una coi1danna a 10 nnni , interpose ricor so; l a Supren1a Corte h a rigetta t o il ricorso. Con profondo ra111inarico r egistria1n,o l a perdit~ del prof. Pio PEnicoN1, direttore dell Osped~le di S. Gallicano in Roma, carica nella quale egli ~uc­ cedette al suo Maestro prof. Gaetano Ciarrocchi. Il prof. Pedico11i ha fatto ampliare e . completamen te rimodernare questo grande ospedale per clerinosifilopatici, r endendolo degno de~ tempi .nuoYi. H a prestato opera professionale ~tti~a, assi~ua,. (lisinteressa ta , con alto senso umani Lario e sociale. H a avuto par le notevole. Il:ell 'ammi~istrazione cittadiria, pTima come consi~liere e p~i co·~e assessore per l 'igiene. F u tr.a i . fond~tori dell A~so­ ciazione azionali s ta, e quindi Fasci.sta, e h~ r1c~­ rulo cariche e mansioni import anti dalla fiducia del Regime. Per la cortesia e l a bontà era gen er almente a1na to. All ~ famiglia van110 le nos tre condoglianze A. P. vivissini.e.


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XLI, Nu1'·L 14)

SEZIONE PRATICA

./\. soli 31 anni è stata bruscame11te troncata la ,-ila del dolt. MARIO SABATUcc1, figlio del reputato urologo dott. Riccardo. Assistente nell 'lslituto d 'Igiene dell 'Università di Roma, aveYa conseguito da poco la docenza in batteriologia . Ottenne i1otorietà nel mondo scientifico per una scoperta, fatta insieme ad A. Alessandrjni, riguardante l'impiego della tripaflavina nella clifferenziazione delle fasi dei germi; scoprì anche la dissociazior1e dello stafilococco e fece altrj studi notevoli , di serologia e sulle infezioni. Collaborò con A. Alessandrini ed E. Pampana in un ma11uale di tecnica di laboratorio, il quale ha aYu to largo suc~esso. Si faceYa molto apprezzare p er la capacità espositiva e per la tecnica impeccabile. Si er a formata una cultura assai vasta e solida ; n1a non circoscriYeva la sua attivit à nell 'ambito clegli s tudi . Dotato di rare qualità artistiche, seppe colti,·arle (conseguì il diploma di violino all 'Accademia dì Santa Cecilia); era anche un valente cd appassionato sportivo. Al padre, alla famiglia tutta, esprimiamo il no~1ro commosso cordoglio. L. V.

_i\ pprenclia1110 all 'u lti1no ·111on1en lo la perdita d el prof. sen . L U IGI sr~rONETT..\. Dell'illu s tre sanitario, palri?ta e filantropo , ci ri serYiamo di p arlare n eJ pross11110 num ero .

561

CRONACA. EPIDEMIOLOGICA. Le m~lattie infettive in Italia• Mese di Settembre 19JJ 4-17

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33

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D ifterite e Croup

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Tifo petecchiale. Colera asiatico. Peste bubbonica.. - Nessuna.. dennnzia

Indice alfabetico per materie. Aborto Roentgen . . . . . . . . . . . . Pag . 542 Acque superficiali: approYYigionamento con . . . . . . . . . . . . . . . )) 543 )) 548 Alopecia da tallio . . . . . . . . . . . . )) 551 Anestesia generale chirurgica . . . . . Argento colloidale: azione peri stalto)) 535 gena . . . . . . · · · · · · · · · · · · )) 550 Ascessi polmonari da deglutizione .. . Ascesso polmonare: batteriemia passeg)) 550 gera da « viridans >> consecutiva . . . )) 553 Asma: rapporti con lo stato meteorico )) 544 Bibliografia . . . . . . . · · · · · · · · BEBRING E . ,.. . . . . . . . . . . . . . . )) 546 )) 549 Burri : vitamina A . . . . . . . . . . )) 541 Cellulite . . . . . . . . . . . . · · . · · )) 553 <~rvello : asportazione di un emisfero . )) 530 Cervello : spasmi vasali silviani . . . . . )) 550 Corpi estranei nelle vie respiratorie .. )) 546 Cranio: traumi . . . . . . . . . . . . . )) 547 Difterite : ricerch e . . . . . . . . . . . Distrofia infantile con sintomi di acrodinia . . . . . . . . .. . . . . . . . . )) 547 )) 537 Dolore: chirurgia d el . . . . . . . . Echinococcosi dei muscoli della regione )) 533 lombare . . . . . . . . . · · · · · · · Emorragia gastrica post-operatoria: pro)) 530 filassi . . . . . . . · · · · · · · · · · )) 548 Fegato: tubercolosi neoplastiforme . . . )) 542 Gonoreazione . . . . . . . . . · · · · · )) 538 Ipnotici non alcaloidei: u si e pericoli .

Ipofisi ed epifisi: rapporti . . . . . . . i\1alattie ve neree : profilassi; assistenza alle madri ed ai bambini . . . . . . .

Microscopio a fluorescenza . . . . . . . Occlusioni intestinali: alterazioni del p ancreas . . . . . . . . . . . . . . . . Peris talsi intestinale: ricerche . . . . . Pleuriti: banda di coagulazione secondo :Wel tmann . . . . . . . . . . . . . Pneumotorace: ernia mediastinica . . . Pneumotor ace : pleurite provocata . . . R achianest·~::;ie . . . . . . . . . . . 549, Reazione intrauretrale alla tuber colina Sangue defibrinato: isotossicità . . . . . Schizofrenie : piretoter apia . . . . . . . Streptococco : caratteri . . . . . . . . Suppurazioni polmonari: iniezioni en dovenose di alcool . . . . . . . . . . Tabe: topoalgia parossistica; cordotomia . . . . . . . . . . . . . . . . . . ·rossina tetanica : ricerche . . . . . . . 1'l!bercolosi laringea : cura . . . . . . . 1'ubercolosi polm. : bacilluria . . . . . 1'uberco1osi: ricerche . . . . . . . . . . Urina di donna gravida : reazione special e . . . . . . . . . . . . . . . . . . ' ' accinazioni antidifteriche . . . . . . . ''on1i~o incoercibile delle gravide: t erapia . . . . . . . . . . . . . . . . . X an tomi infantili . . . . . . . . . . . .

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Non a consentita la ristampa di lai1ori pubblicati nel Policlinioo se non in seeuito M •vtoriullbone scritto Walla redatJone. l! vieUta la tubblicflbone di sunti di essi senza cit41me La fonte.

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C. FRuooN1, Red. capo.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Annani di M. Counier.

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« IL POLICLINICO n

[ ANNO

XLI, Nul\c. 14]

Ricordiamo ai nostri abbonati le seguenti interessanti pubblicazioni: Dott. Prof. MAURIZIO BUFALINI AI UTO NELLA R. a.INICA CHIRUl<GICA DBLL' UNIVERSITÀ DI PISA

Oott. E. FIORINI Aiut-0 nel Reparto Ohirurgico dell'Osp. Civile di Verona diretto da.l prof. Saverio Spangaro

Fisiopatologia dell'operato

La Chirurgia . dell'Intestino Ileo-Terminale '

(CONTRIBUTI)

Prefazione del prof. DOMENICO TADDEI

lndice Somtnario: Prefaz. pag. V. , lntroduz. pag. IX. , CAP. I. Il tfondamento fisiopatologico della resistenza del malato all'inter• vento chirurgico, pag. I a 16 , CAP. Il. li sangue nell'operato, 1pag. 17 a 38 , CAP. 111. Fisiopatologia della circolazione nell'ope• rato, pag. 39 a 60 , CAP. IV. Fisiopatologia della respirazione 1nell'operato, pag. 61 a 76 , CAP. V. La termoregolazione nell'operato, pag. 77 a 92 , CAP. VI. La sensibilità dolorifica viscerale nell'inte rvento chirurgico, pag. 93 a 110 , CAP. VII. L'ecci, ·tabilità muscolare nell' operato, pag. 111 a 118 , CAP. Vili. Fi·siopatologia dell'apparato urinario nell'operato, pag. I 19 a 132 , CAP. IX. Di alcuni fattori del << trauma operatorio » nell'inter, vento laparotomico, pag. 133 a 142 , CAP. X. La motilità inte, ·stinale nel laparotomizzato, pag. 143 a 156 , CAP. Xl. Fisiopatologia dello stomaco operato, pag. 157 a 176 , CAP. Xl I. Fisio, patologia dell'intestino operato, pag. 177 a 194 , CAP. XIII. F i, ·siopatologia delle vie di escrezione biliare dopo interventi sulle rr.edesime, pag. 195 a 212 , CAP. XIV. Fisiopatologia della spie, nectomia, pag. 213 a 220 , CAP. XV. Fisiopatologia dell' operato ·sul torace, pag. 221 a 232 , CAP. XVI. Fisiopatologia dell'operato ·sul cranio e sul rachide, pag. 233 a 240 , CAP. XVI l. Fisiopa, •tologia della chirurgia del simpatico, pag. 241 a 254 , CAP. XVIJl. .flisiopatologia dell ' operato sugli arti, pag. 255 a 266 , Ind ice, pag. 267. volume in..s o, di pagg. XVI..z8o, nitidamente stampato in .carta distinta. Prezzo L. 3 O più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbona ti sole L . 2 7, 5 O in porto fr anco. Per l'estero aggiungere L. 3 per le maggiori spese di spedizione racco1nandata.

CNDICE. Prefazione. Cap. I. CENNI DI ANATOMIA. FISIOLOGIA F.D EMBRIOLOGlA DELL'INTF:STINO lleo·Termla11Je. Anatomi 1i normale. Fis iologia. Mece&1nismo d'azione della. valvola. ileo-cecale. Svilup.po embriologlioo. - Cap. Il. LA DIAONOSl DEL~E AFFEZIONI DELL' ILEO TBRMINALlll. Anamnesi. Sintomatolog.ia, ecc. Radiologia. Oap. III. LE ANOlifALIE DI SVILUPPO DELL'INTESTINO ILEO· TERMINALE. Vizi di forma. Aderenze e membrane. I diverticoli. Classificazione. Le diverticoliti. Ocolusioni in·testinali da diverticolo di Meckel. Ulcera peptica, peruot•a,nte del divert.icolo di Meckel. Il diverticolo di Meckal nelle ernde. I t11mori del divertioolo di Meckel. Cisti congenite. Enterocisti. Cieti dermoidi. Stenooi ed interruzioni congenite. Cap. IV. STB· NOSI, OCCLUSIONI, STROzzAMF.NTI DELL' INTESTINO ILEO-TERMI· NALE. Causo stenosanti ed occludenti. Sintomi e cura delle stenosi selllJ)lici. Si-nitomi e eura delle occlusioni e strozzamenti. Oaip. V. LE INVAGINAZIONI DELL'ILEO TERMINALI?. NEL. GROSSO INTESTINO. Etiologia e Patogenesi. 8intomi. Radiologia. dell'invaginazione ileo-ceco-colica. Cura. -- Cap. VI. LE NEOFORMAZIONI A CARICO DELL'INTESTINO ILEO-TERMINALE. Tumori. Tumori benigni e oisti acquisite. Tumori maligni. Sarcomi. Carcinomi. Lin· fogranuloma maligno. Tubercolosi ipenplaetica. Actinomicosi. Cap. VII. ULCERAZIONI DELL'INTESTINO ILEO· TRRMINALB E LESIONI DA TRAUMI. Ulceraziond. Sintomi e diagnosi. Lesioni da t raumi. Bibliografia Volume in-So grande, di pagine 246, nitidaimente eta.mpat.o su carta uso mano-macohina, con numerose figure echem atJche nel testo e molte fuori testo, etampate in carta patinata • Prezzo L. 2 4, più le spese postali di spedizion e. Per i no, stri abbonati, S<>le L. 2 1 , 6 O in porto franco. Per l'estero aggiungere L. 3 per le maggiori spese di spedizione raccoman· data.

INTERESSANTI MEMORIE DI CHIRURGIA : Prof . ALBERTO CUTIERREZ della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Buenos Ayres.

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IMPORTANTB : Rlob/edeado In ua'unloa volta le 1 memorie qui sopra aaauazlate, che costano complesslvameate L.

weagoao cedute per sole L.

2 1 , 5 O la porto franco.

Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale succursale diciotto " ROMA.

41, esse


' ANNO XLI

Roma, 16 Aprile 1934: • XII

Num. 15

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRA.TIOA

R.EDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori

originali :

:.Margottini: Il taglio transperitoneale in anestesia locale.

Hote

M.

cesareo

e contributi: F. D'Angelo: Intorno alla cura

delle emottisi col anetodo Giu.ffrida. Osservazioni cliniohe : P. Bia,gi: Su di un caso di lus· sazione iposterio.re monolaterale della mandibola. Problemi discussi : P. Alessandrini: Vedute attuali in tema di gastrite ·o ronica. Sunti e rassegne : ENDOCRINOPATIE: H. DesO'ille: Le sindromi paratiroidee. - E. Kylin : Le alterazioni del ricambio degli idraiti di carbonio nelle sindromi preipofiso-sunenali. RENI E VIE URINARIE: F. .RaLhery e .P. Froon.ent : Le classificazioni delle nefriti. - Hortolomei e Katz-Galatzi : Contributo allo studio ùella u.retrograJia. - M. R. Dreyfus : L'urografia en· davenosa nella tubercolosi renale. Divagazioni : La forma corporea di Dante.

Not izia bibliografica. -

Cenni bibllogratioi.

LAVORI ORIGINALI Pio

Is·rrruTo uI SA-:'<TTO SPIRITO

ED OSPEDALI RIUNITI DI ROMA.

• aneIl taglio cesareo transperitoneale in stesia locale.

Dott.

MARIO MARGOTTINI ,

ch iru rgo aiuto.

L'anestesia locale ha invaso oramai ogni can11po dell 'attiv·ità chirurgica e tende giustamente ogni giorno di più a sostituire i vecchi e i nuovi metodi di anestesia gene.raie, e spesso anche la rachianestesia . Benchè i suoi vantaggi siano orn1ai san-citi da un numero infip.ito di operazioni della p·iù svariata importanza, essa nella chirurgia ostetrica ha raggiunto una discreta diffusione soltanto in America, m·e ntre in Europa e specialmente ìn Italia - a giudicare dalla letteratura - è usata poco o nulla. Se è giusto riconoscere con Pauchet che ogni metodo di anestesia prese11ta la maggiore opportuni.tà a secondo dei casi, è anche

Accademie, società

Mediche, congressi : Società Lom-

barda di Mediciua. - Società Medico-Obirurgica di Pisa. - R. Accademia dei Fisiocritici di Siena. Società Medico-Ohirurgica di Modena. Appunt i per il medico pratico : OASISTICA E TERAPIA: Alcune osservazioni sull'acloridria e sull'anem ia. - Su alcuni nuovi sinitomi dell'anemia semplice aclorid rica. - Il trattamento dell 'anemia ii.pocromica con i sa li ferrosi solubili. - Sulla ll'isposta ematopoietica a ll a iniezion e intramuscolare di succo gastrico umano. - Azione OJPOtera:pica del sangue trasfu so. L'ATTUALITÀ TERAPEUTICA : L'auto-uro-terapia. - NOTE DI TECNICA: La colorazione del baci11o difterico. - IGIENE: Oscillazioni e grwvità della sifilide in Italia. - ME· DICINA SCIENTIFICA : La metallo-prevenzione della siifilide con tpreparati d'oro. - VARIA. Nella vita professionale : Servizi iigienico-eanitar i. Concorsi. - Nomine. promozioni ed onorificenze.

.Notizie d iverse. Indice alfabetico per materie.

esatto affermare che l 'anestesia lo1cale soffre del minor nu mero di controindicazioni e cl1e perciò dovrebbe essere quella più frequente1nen te usata . Per la completa assenza di disturbi durante l'operazione, e per la grande benignità del decorso posto·peratorio essa rappresenta il metodo di anestesia più innocuo per il paziente . Già il grande vantaggio che ha di risparmiare agli o~randi ciò che per molti di essi è un vero in~ubo - la perdita della coscienza basterebbe da solo a farla preferire alla nar.

COSI.

In confronto alla rach ianestesia poi ha la superiorità di non modifi·c are affatto la pression e e la circolazion e sanguigna. Questi pregi h anno an cora maggior valore quando si tratta della -esecuzion e del taglio oesareo perchè allor.a dobbiamo tener conto· n on soltanto della paziente, che per Je sue ~peciali condizio11i lìre~enta spesso modificazioni del ~!­ ~. te1na n P.rvoso, ma anche del feto. L'anestesia locale per la sua azjone p~etta­ n1en te localizzata ai soli tessuti che debbono


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<< IL POLICLINICO

venire interessati dall 'op erazio11e, e perchè bloccando i nervi del campo operatorio non provoca riflessi nè sugli organi vicini n è a dis tanza sui centri, rappresenta la sostanza ineno tossica no11 soltanto per la madre ma anche per il feto, già che non influisce affatto sulla circolazione cardio-placentare. Dopo l'operazione poi la quasi costante assenza di nausea e di vomito, e quindi di sforzi, risparmia alla p . quegli stiramenti dolorosi della ferita che sono la causa .p rincipale delle sofferenze durante i primi giorni della convalescenza. La b enignità del decorso posto peratorio acquista singolare im1Jortanza in ostetricia perch è la p. è n1adre e nutrice . Sembra perciò strano che la anestesia locale i1on si sia fatta quella strada cl1e i suoi pregi le hanno aperto: forse Allen ha ragione quando dice che se la sua scoperta avesse preceduto quella della anestesia generale essa a vrebbe oggi raggiunto una diffusione molto maggiore. Gli svantaggi del metodo sono per l 'operato·r e ch e deve impiegare più tempo per l'intervento, ma questa obbiezione non ha valore nei riguardi della cesarea che è o.p erazione d'eocezione e non abituale. Le controindicazioni al suo u so nel T. C. sono molto poche: soltanto le gra, ide epiletLiche., eclamptiche, o molto n ervose non possouo beneficiare di esso. L'indicazioni assolute del metodo mi sen1bra debbano essere le inalattie polmonari e cardiache, le affezioni renali, gli stati di esaurimento da travaglio prolungato, J'acidosi, le anemie acute da e1norragia. Williacr1son giustamente fa osservare che il 'f. e. transperitoneale si presta ottin1amen te .alla anestesia locale già che il segmento inferiore si trova subito al disotto dell'incisione addominale, ed infatti per metterlo bene in evidenza non è necessario altro che un modico divaricame11to dei margini della parete. Ciò che si richieçle a chi opera è la ~zienza di anestetizzare inetodicarrtente e bene il can1po operatorio, e di usare gentilezza nelle manip olazioni, a chi assiste di non fare mai trazioni brusch e o inutili. La anestesia locale nor1 è la anestesia della chirurgia grossolana. Il T. C. fatto ir1 queste condizioni 1·ichiede un tempo un poco maggiore di quello eseguito in rachian estesia o in narcosi, ma questo piccolo inconveniente - che non è di aie.un nocl1mento per Ja paziente - è insignificante rispetto ai varttaggi ch e esso offre. Nei casi da me operati fu anch e pos8ibile praticare la salpingectomia quando si ritenne indicata ; 11on si asportò invece l'appendice come si fa1

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XLI,

Nl· ~c.

15}

ceva sistematicamente nel T. C. i11 racl1ianestesia. Nella l\ilaternità dell 'Ospeda]e di Santo Spirito in Sassia dove nel l 9S2 il 'I'. e:. venne eseguito abitualmente ir1 rachianestesia, dal gennaio ali 'agosto 1933 la anestesia lombare fu usata una sola volta in un ~oggetto molto n ervoso, e la narcosi in una eclamptica . Gli altri otto T. C. furono fatti in aneste ia locale con ottimo succe:sso . All'intervento tollerato perfettamentte seguì un decorso postoperatorio costantem ente be11igno, privo di qualsiasi disturbo a carico del} 'apparato re~ pira torio e della peristalsi i11testinale , e le operate non ebbero a ·offrire c h e t1na lieve dolenzia della ferita. Questo numero d 'interventi b erL. ;h è modesto , dato l 'esito costantemente feli ce, mi sembra sufficiente a ritenere con Daels che ra chianestesia e narcosi andrebbero lisate soltanto quando la anestesia locale non i)ossa farsi o debba riuscire insufficiente. Ho sempre adoperato la novocaina in soluzione all'l % e al 0.50 % senza :iggiunta di adrenalina al m·i llesimo, per timore ch e l 'ischemia che questa determina diminuis e la vitalità dei tessuti. L'incisione :'Yledian a sottombellicale d'altra parte non richiede che una emostasi molto limitata. In un caso soltanto si ebbe infezione superficiale e localizzata del sottocutanea nella metà inferiore della ferila in donna in cattive condizioni generali , e con borsa delle acque aperta da molte ore. In tutte ]e altre operate la guarigione per prima fu regolare, cosi che il trauma che i tessuti subiscono per l 'infiltrazione anestetica non sembra averli danneggiati in al cun modo . Fu posta parti·colare attenzione a pi oteggere da eventu.a li jnquinamenti i margini della incisione addominale , una voltè1 suturando il peritoneo parietale alla pelle, negli altri casi ricoprendoli con pezze da laparoton1ia. Questo ultimo mezzo è più rapido ed altrettant o efficace. I.a tecnica usata è la seguente : La p. riceve un'ora prima d.·ell 'operazione una iniezione ipodern1 ica di Sedol . Questo preparato usato n egli t1ltin1i quattro interventi sì è mostrato molto superiore :~Ila semplice iniezione di morfina in quanto che all'azione r1nalgesica di questa associa l'effetto narcoti co della scopolamina . Esso detern1ina infatti uno stato piacevole di lieve son11ole oza ch e perrr1ette all'inferma di affrontare il trauma psichi.co della operazion e con calma . Non ho notato alcun effetto dann Jso sul fe-


[AN~o ~LI , Nu~r.

..

15_

SEZl ONE PRATrCA

to di que la iniezione lJre1)aratoria , che d e l resto è usata correnten1 ente d a Pl1an e uf , chumann , Dael , ecc. Mi sembrano perciò ing iut i fi ca ti i tim ori di William on j} quale .p er n1aggiore icurezza fa ... omministr are la scopolamina-morfi11a a l m omento d 'inoidere la plica vescico-uterina. L 'iniezione preoperatoria fallisce completa111ente lo scopo al qua le è destinata se n on è fatta alme110 tre quarti d 'ora prima d e11 'in ter, en to. Subito prima di essere p ortata n e lla sa]a operatori a alla m.alata vien e svuotatél la vescica m ediante catete ris mo e eguito con d elicatezza, così d a evitar e cJ1 e t1uesta manovra n e. disturbi la tranquillità. Po izione di Trendelemburg leggera rialzando un poco le spalle per otten ere un buon rilasciamento dei muscoli a ddom inali ; ciò facilita il modi co divari camento i1ece sariq dei margini dell 'in cisione. Delimitato il campo operatorio con lenzu o letti sterili dei quali il superiore tia ub ito ... otto l 'ombellico, l 'inferiore sul rp ube e i due later ali a due centimetri dalla linea media11a , si pratica su un punto di questa un bottone epidermico piuttosto la.rgo a n1ezzo di un ago sottilissimo ch e ,-ie ne infi sso soltanto dopo a\1er soll evato fra indice e pollice dell'altra mano una plica cutanea. In questo modo 1'unica puntura ch e la p. d ovr ebbe av\1ertire passa spesso inosservata . Tolto l 'ago sottile, s 'infigge attraver so la stazion e anestetica cosi fatta un ago più lungo e un poco più g rosso con il quale s'infiltra la pelle sull a futura linea di incision e al disopra e al di sotto d el bot ton e inizial e, u sando l 'accor g in1 ento fondam entale in anestesia locale, e pure così spesso trascurato, di introdurre 1'ago ogni , -oll a in corri spond-enza di una zona g ià infiltrata dall 'an estetico. Giunto agli estremi superi ore ed inferior e d ella lineà m ediana si praticano due triscie d'infiltrazion e cutanea ad essa perpendicolari in modo d a poter mettere le pinze fissalen zuoletti ris parmiando alla p. il trauma di altre punture. Infiltrazion e d el sottocutaneo e della aponeurosi avendo l 'avvertenza in ;_ilto ed in basso di iniettare la soluzione a ventaglio. L'incisione d ei tegumenti comincia molto in basso sul puh·e sì ch e essa non arriva mai a ll 'ombellico: tagliata la guaina d el n1uscolo r etto s'introduce a ttraverso la aponeurosi un ago lungo e sotti]e f'urcess ivamen tc in tre punti equidistanti tr a di loro ai due lati d ella linea m ediana e in dir ezione a ql1e t.a perpendicolare, facendo penetrare la soluzione fin o a una profondità di f5 -6 cm. per an estizzare i r ami perforanti mediali e l~te ra]i d egli ultimi nervi intercostali , e dei 1

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565

i1rimi n ervi lon1bari, ileoipogastrico e ileoing uinale . Anche il tessuto preperi Loueale sulla linea n1ediana vien e anestetizzato, e fatt o un occhiello .11el peritoneo sollevato, esso viene inciso a tratti, previa infiltrazione per tutta la estensione necessaria. I margini 1)eritoneali sorto afferr1ti con pin7.e di Allis e lieve.m ente eversi, si da poter vedere b ene la sierosa che viene anch e essa iniettata d 'ambo i lati con una striscia d 'infiltrazio11e la r ga cioca 6 cm. I margini de lla ferita addominale sono adesso lievemente e con delicatezza retratti ver so l 'alto onde permette.re l 'introduzione di due pezze da laparotomia intrise di soluzion e fisioloaica calda e ancorate con un filo di catgut e una pinza di K ocher, ch e vengono poste nelle fosse ileolom bari .ii lati del! 'utero. Esse impedi ~cono alle anse intestinali di fare prociden za, e servono specialmente a protegger e il cavo peritoneale <ia eventuali inquinamenti1. Le due pezze i::on o a contatto tra loro in corrispondenza d ella estremità superior e de]l 'inc·i sione parietale, tra questa e la faccia anteriore del corpo uteri110. ~ ,questo uno dei momenti più dolor osi d ella operazione g ià ch e il perito11eo parietale è ~en ibilissimo non solo allo stiramento ma anch e allo strofin·i o. Perciò le pezze d ebbono essere umide e calde e vanno introdotte con man o leggera. Con lo stesso ago lungo s'inietta110 ne i parametri e nella plica vescico-11terin a circa 30 c . c. di n ovococaina a 0,50 %· I11cisione serr1ilunar e della plica vescico-uter in a -i cui margini vengono scollati in alto fin dove è possi bile senza lacerarla, e in basso in modo da non aver e em orrag ia da 1 plesso vescicale. Il segmento inferiore viene in ciso verticalmente con b·i sturi bene affilato: a rri ati sulle membrane fetali si fa un occhiello in €Sse e si introduce la cannula dell 'aspiratore elettrico. Tolta così g r and e parte de] li quido amniotico si passa alla estrazio11e del feto. Questa manovra è più o meno fac ile a seco nda di vari fattori: situazione longitudi nale del feto , dimensioni normali di esso, i11tegrità d el sacco amniotico: in queste condizioni essa è stata possibile senza causare alla madre un· dolor e forte, talora anzi passò quasi iPosservata (osservazione 3a. e 8'a). Generalmente però è questo il tempo doloroso d ell 'operazion e 't anto ch e molti AA. sottopongono a questo r>unto la paziente ad una breve narcosi da inalazion e si:=t con protossido di azoto , sia con etere e ossigen o. Seco11do Williamson , essend o il muscolo llteri-


5G6 •

l< IL POLICLINICO »

no i11se11sibile, è lo squilibrio nella pressione inttaddort1inale determinata dall 'u scita del feto cl1e causa il dolore, . ma poich è coloro che es~cruono la cesarea sul .corpo non 11anno i10ta to sofferenze così accentuate da richiedere il s11ssidio di narcotici integranti la ~nestesia locale (Beck, Schumann) , questa interpretazione p er quanto suggestiva non sembra suflìciente. La differenza si potrebbe spiegare piuttosto con il fatto che essendo l'estrazione del feto più inda.a-inosa con il 'f. C. transperitoneale, essa determini degli stirantenti più forti sui parametri e sul segmento inferiore che sono proprio le zone più riccamente innervate. Qualunque ne sia la patogenes·i poichè in questo momento la p. spesso avverte dolore, tanto più accentuato quanto più difficile è 1'estrazione del feto , ogni qualvolta si prevedeva che questa manovra sarebbe stata indaginosa, al momento di incidere il segmento inferiore si somministra va alla madre per un paio di minuti dell 'etere o del cloruro di etile (osservazione 4a presentazione di spalla, osservazione 5a. placenta previa centrale). Questa anestesia generale complementare è del resto indicata anche in quei casi n.e i quali pur avendo eseguito l'anestesia locale correttamente la madre si lamentasse durante la incisione della parete addominale; non è evenienza eccezionale nel corso di un intervento eseguito a p. sveglia di accorgersi che ci si era ingannati sulla tranquillità del soggetto (osservazione 6a.). Una narcosi così breve non presenta a lcun rischio nè ~er il feto n è per la madre, e non ha in alcun modo modificato il decorso postoperatorio dei casi nei qu1li essa venne usata . Il favore che essa gode presso alcuni AA. che hanno una vasta esperi enza della cesarea in anestesia locale dimostra la sua innocuità e la sua reale utilità specialmente dal punto di vista psicologi1c o, già che è dovere di chi opera in queste condizioni di mantenere la promessa di n on far soffrire dolore. Mentre si estrae la placenta si fa praticare alla p. una iniezione di pituitrina: la contrazione dell 'utero che essa determina è la mig lior garanzia della emorragia postpartum e permette di passare rapid.a mente alla chiusura della incisione. Detersa la cavità uterina con un tampone di garza imbevuto di alcool jodato si f'utura l 'incisione del segmento inferiore con punti staccati di catgut a due piani, dei quali il profondo con fili n. 2 che rispettano la mucosa , e il superficiale con fili n. 1. La plica vescico-uterina viene ricostituita con sutura continua d:i

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catgut n. O, e la parete addominale chiusa sia a strati, sia a un piano. Cute con punti di seta sottile e agrafes. RIASSUNTO . L 'A: , avendo avuto occasione di eseguire più volte il T. C. transperitoneale in anestesia locale, d escrive la tecnica da lui usata. Poich è gli ottimi risultati da lui ottenuti confermano .i successi di numerosi AA. stranieri specialme.nte Nord-Americani ritiene che la anestesia locale purch.è correttamente eseguita, debba ·essere considerata la anestesia di elezione non avendo che pochissime controindicazioni , ed essendo la rpiù innocua per la madre e per il feto. BIBLIOGRAFIA. 1\.BEL. Mediz . Klinik. , 1930. BABCOCK. The American J ourn .

of Obst. a. Gyn.,

1931, XXI. BECK. Ibid.' 1931, XXII. DAE IS . Zentr. f. Gyn. , 1929, n. 48. FARR. Practical Local Anesthesia, 1929. FnrGYESI. Monats. f. Geb. u. Gyn ., Bd. 90, 1932. PAUCHE'r L'Anésthésie Régionale, 1927. ScHlJMANN . 'f he American Journ . of Obst. a. Gyn., 1932. WILLIAMSON. lbid ., 1933.

NOTE E CONTRIBUTI CLIL~IJA MEDICA GE~E'[\AJ...E

DELLA R.

UNIVERSITÀ

nr

PALERMO

diretta dal Prof. MAURIZIO AscOLI.

Intorno alla cura delle emottisi col metodo Giuffrida per il dott. F. D'ANGELO, assistente. Il metodo Giuffrida, delle iniezioni endotracheali di adre11alina, per la cura delle emottisi, è stato oggetto .in questi ultimi anni di · nume rose ricerche i cui risultati suonano conferma univoca. Dopo un breve periodo di stasi dalle prime conferme di Cioffi e di Grossi ed in seguito ad un nuovo e più fortun ato richiamo partito dalla nostra scuola (Lucacer), si sono susseguiti i lavori di .i\.gnello f 16 esiti favorevoli (e. f.), in 18' casi trattati] , <ii Damaggio (4 e. f . in 4 casi), di !Bottino (30 e. f. in 32 casi), di Bruno (12 e. f . in 15 casi). Galli poi ha proposto di associare alla adTenalina il coaguleno (20 e. f. in 20 casi); quest'ultimo ha dato buo· ni risultati anche da solo al Trepiccioni (3 e. f . in 3 casi) prima ed al Guizzardi (9 e. f. in 10 casi) poi . Ricordiamo ancora i contributi di Borsalino (10 e. f . in 10 casi), di D'Agostino


[ANNO

XLI, NuM. 15]

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SE ZIONE PRATICA

(15 e. f. in 15 casi), di Guizzardi (4 e. f. in 5 casi), d.i Canella (7 e. f. su 8 casi). Il Micheli, nel suo aureo capitolo sulla tu.bercolosi nel trattato di 1nedicina interna diretto dal Ceconi, scrive che « 51 metodo Giuffrida , con il quale nessun'altra può con1petere nella rapidità dell'arresto delle emottisi, deve essere premesso a tutti gli altri ... n. Infatti è talvolta davvero sbalorditivo, il vedere come in soggetti emottoici l'effetto sia istantaneo, immediato, fulmineo nel senso che già il secondo o terzo sputo seguer1te l 'iniezione si presenta , come per incar1to, in.colore. A questo riguardo recentemente, Pennetti e Giannella [i quali lianno pure ottenuto ottimi risultati con il metodo Giuffrida (17 e. f . in 20 casi) J, si sono :posti 11ettamente il quesito se il meccanismo di azione delle iniezioni endotracheali di adrenalina, non sia da ricondursi anzichè all'azione vasocosteittrioe di questa , ad un riflesso vasocostrittore . Solo Trepicr-ioni ed Agn ello avevano in precedenza alluso - . in linea molto ipotetica - alla possibilità di un riflesso. A tale scopo il Pennetti trattò un certo numero di emottoici con iniezioni endotracheali di sol•1zione fisiologica alcuni, di acqua semplice altri , otte11e11do 22 ri~ultati favorevoli in 25 casi. . Si riteneva che l'azione farmacologica della adrenalina fosse leg:ita alla stia proprietà vasocostrittrice generale (donj3 il suo impiego a.n che per altre vie allo ~.tesso scopo) e locale, quando vi sia portata per via endotracheale, come sostiene Giuffrida e di1nostrò Spato con esperienze su conigli . Le prove del Pennetti , cioè dell'azione em ostatica dell'acql1a iniettata per via endotracheaJe, documentano nel meccanismo d'azion.e del metodo Giuffrida un altro fattore , cio,è quello riflesso, non essendo certo da ascrivere all acqua azion.e vasocostrittrice alcuna. Abbiamo quindi ripreso · 1e interessanti iprove del Pennetti sottoponendo 20 emottoici, venuti alla nostra osservazione, ad iniezioni endotrach eali di acqua distillata (eme. due) e di essi riferiamo in breve. 1

CAso I. - G. Giovanni, di anni 23, elettricista, da Tunisi. Diagnosi (clinico-radiologica) : lobite superiore sinistra ulcerata. Cura: trattamento pneumotoracico a sinistra; sali d'oro, calcio. L 'esame radioscopico dopo un certo numero di riforIlimenti mette in evidenza un collasso totale. Il giorno 11 maggio 1933, l 'ammalato è colto da una emottisi discreta (em e. 130), che persiste, malgr ado un rifornimento . p11eumotoracico iper te11sivo (- 8 -4/900 cc ./ +2+8). Dopo una iniezione (•ndotracl1eale di acqua l 'err1ot tisi si riduce a scarsi sputi ; ced e poi rapidamente ad una seconda praticata dopo dieci ore. Due giorni dopo, nuovame11 le e111oftoe (em e. 100 circa;; si praticano due

iniezioni endotracheali di acqua al giorno e a distanza di 10 ore l'una dall'altra e al 3° giorno l 'episodio emorragico ha termine . CAso II. - C. Carmelo, di anni 18, muratore, d a Palermo. Diagnosi (clinico-radiologica) : lobite superiore destra ulcerata; sinfisi pleurica tot ale. Cura: sali d'oro, calcio, arsenicali, balsamici. 11 18-V-33, numerosi sputi san guigni (20-30 circa), ch e cessano subito e in modo durevole dopo una iniezione endotracheale di acqua. CAso III. - A. Andrea, di anni 25, commesso di negozio, da Trapani. Diagnosi (clinico-radiologica) : tisi cronica ulcero-caseosa bilaterale, precipua destra. Cura · sali d 'oro, calcio, balsamici. Il 23-V-933, in seguito ad una iniezione endoven a di cgr . 12 di crisalbina, si ha rialzo termico seguito da una lieve emoftoe (eme. 50), che cessa dopo una iniezione endotracheale di acqua. Il m attino seguente sputi emorragici (10-12 circa), ch e cessa.no dopo una seconda i11iezione. L 'emoftoe non si ripete. CASO IV. - B. Michele, di anni 20, studente, da Palermo. Diagnosi (clinico-radiologica) : tisi cronica ulcero caseosa bilaterale. Cura: sali d 'oro e calcio. L 'infermo· va incontro ad emottisi di lieve entità rr1a piuttosto frequenti. Il 27-V-933 si intervien e con una iniezione endotracheale di acqua ch e ha ragione subito della einoftoe (15-20 sputi). Il giorno 11-VI e 19-Vl-933 di nuovo em oftoe (numerosi sputi), che cessa subito e definitivamente in seguito ad una iniezione endotrach eale di acqua.

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CAso V. - T. Edoardo, di anni 20, pastaio, da Ficarazzi. Diagnosi (clinico-radiologica): tisi cronica ulcero-caseosa, bilaterale, precipua sinistra. Cura : sali d 'oro, calcio, balsamici. L'l -Vl-933, tosse stizzosa, insistente, alla quale seguivano emottisi abbastanza imponenti (eme. 100); alla prima introdu.z ione di acqua, praticata clurante la crisi emoftoica, seguì un'emostasi di circa 4 ore. Dopo tale periodo di tempo, l'emorragia si presentò con la stessa imponenza di prima; praticata un 'altra iniezione di acqua si ottenne lo s tesso risultato preced ente . In t erza giornata di periodo emoftoico, abbiamo creduto opportuno di ricorrere all'uso dell 'adrenalina sempre per via endotracheale; due iniezioni , ripetute nelle 12 ore, h ann o ragion e dell 'emorragia. •

CAso VI. - T. Tommaso, di anni 22, barbier e, da ~alermo. Diagnosi (clinico-radiologica) : tubercolosi nodularl3 produttiva dell 'apice sinistro , con fibrosi r etraente del lobo s11periore destro. Cura: sali d'oro, calcio, ar senicali. Il 12-Vl-933, l 'infermo è colto da lieve emottisi (numerosi sputi), che cede rapidamente dopo una iniezione endotracheale di acqua. Il mattino se~ guente, emottisi discreta (120 cn1c. circa), ch e cede soltanto in capo a clue giorni in seguito a 4 iniezioni endotracheali di acqua ripetuta ogni 10 ore. CAso VII. - M. Vincenzo, di anni 22, calzolaio, da Palermo. Diagnosi (clinico-radiologica) : tuber colosi nodulare produttiva di entrambi gli apici con diffu sion e discreta. Cura: sali d 'oro, calcio, arsenica] i.

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« IL POLI CLIN I CO

En tra in clinica il 21 g iugno 1933. Lo stesso g iorno emo ltisi discreta (em e. 150) ch e cessa, persis len<lo sputo brun-a tro p er altri due giorni, dopo tre iniezioni end otrach eali di acqua pratica I e con l ' j11 tervallo di o tto ore I 'una dall 'altra. CAso VIII. - M. Giuse1)pe, di anni 29, meccar1ico, da Palermo. Diagnosi (clini co-radiologica) : li si cronica ulcero-caseosa bilaterale. Cura : sali cl 'oro, calcio, balsamici. Il 6 luglio 1933, numer osi sputi sa11guigni, che persiston o per due giorni, ad intermittenza, durante i quali, si J)ralica110 4 iniezioni endotracheali cli acqua acl intervalli cli dieci ore l 'un a dall 'altra. Il 16-v'II-933, l 'infer1110 è collo eia una en1oftoe discreta (em e . 140). Due iniezioni endotrach eali di acqu a, ripetute ad intervalli di otto ore, danno la definitiva scompar sa dell 'emoftoe.

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[ ANNO

XLI,.

~u l\I. 15]

P.ito (}a una emoftoe m ediocre (c1nc. 80) , <'l1e persis te, malgrado l 'en er gica somministrazio11e di vari ~oa gl1lanti , al momento in cui viene alla nos.Lra osser vazione. Rapido e durevole arresto dell 'emottisi dopo una sola iniezione di acqua.

CAso XIII. - L. Salvatore, di anni 28, calzolaio, da Nar o. Diagnosi (clinico-radiologica) : tubercolosi nodulare produttiva di er1lran1bi gli apici con formazione di piccole caverne a sinistra. Cura: p11eumo artificiale a sinistra, sali d 'oro calcio ' ' arsenicaI I. . Dopo un certo numero di rifornimenti il collfJsso ci appare allo sch ermo, par ziale per I 'esis ten za di una adere11za apicale. Il 12 agoslo 1933, in seguito ad un rifornimento, en1ottisi lieve (eme. 50), che cessa dopo una iniezione e11dotracheale di acqua . Il giorno dopo sp11to con sangue, ch e si protrae con varia alternativa sino al 16 agoCAso IX . - P. Cesare, cli anni 23, calzolaio, da s to 1933, malgrado vengano praticate due iniezioPalern10. Viene a n oi p er pronto soccor so. La . r1i ~nrlotracheali di acqua al giorno. L'emoftoe Bera clel 13-VII-933, il pazien te h a un 'emoftoe dii 1on si è più ripetuta. screta (eme. 180), in n essun modo influenzabile con i soliti procedi1ne11ti. Al mattino viene' da noi CAso XIV. - P . Francesca, di anni 23, casalinpraticata una iniezioné end otr ach eale di acqua; ga, da Palermo. Anche questa viene al nostro l 'emoftoe si riduce a scar si sputi ernorragici per dispen sario, con emoftoe per pronto soccor sò. La cessare definitivamente ad una seconda iniezione perdita di sangue cessa rapidamente dopo una ripetuta dopo 8 or e. sola iniezione endotracheale dj acqua. Il giorno dopo, si ripresenta a noi con sputi sa11g uigni ; CAso X. ~ l\iI. A11to11io, di anni 28, autista, da questi cessano, dopo una seconda iniezione. L 'ePalermo. Diag·11osi (clinico-radiologica) : tisi ulcero- 111oftoe no11 si ripete. caseosa bilater ale. Cura: calcio, balsamici. L 'infermo va incontro frequenteme11te ad emottisi di CASO XV. - D. Mich ele, di anni 27, braccianle, una certa e11tità. cla Palermo, Diagnosi (clinico-radioJogica) : tuberIl 17-VIl-1933, si inter"iene con una iniezione colosi produttiva diffusa bilaterale. Cura : sali endotrach eaJe di acqua che 11a ragione dell 'emof- d 'oro, calcio, arsenicali . toe (em e. 150). Tre giorni dopo, u11 'a1tra emottisi Il giorno 3-IX-1933, si pratica una iniezion e di di discreta entità (em e. 120), che cede, persistenacqua per una emottisi di li eve entità (20-25 sputi do sputi sanguigni, solo dopo due giorni, durante sa nguigni). L 'emoftoe cessa e l 'esito favorevole oti quali, si praticano d~ e iniezioni endotracheali t enuto è per sistente. di acqua al giorno con I 'intervallo di 10 ore l 'una dall 'altra. CASO XVI. - Z. Domenico, di anni 24, calzolaio, Dopo circa un inese un 'altra erno ltisi imponente d a Montelepre. Diagnosi (clinico-radiologica): tuch e p ersiste ad intermitten za, con intensità va- bercolosi nodulare produttiva dell 'apice sinistro ria, per tre giorni (complessivamen te eme. 600) con diffusione omolaterale discreta. Cura : sali malgrado si praticl1in o tre ir1iezioni endotrach eali e1'oro, calcio, ar senicali. Il 17-IX-1933, l 'infermo è colto da una lieve dì acqua al giorno og11i 6 ore. ·AI CJìllarto giorno si pratica una iniezion e endotrach eale di adrena- emottisi (numerosi spuli), che cessa in seguito ad lina che riduce l 'emoftoe a scarsi sputi sanguigni; una iniezione en dotracheale di acqua . Persistono una seconda bast a all 'arres to complet o e durasputi brunastri p er altri 4 giorni. turo. CAso X VII. - B. Vìto, rli an11i 18, muratore, da Licata. Diagnosi (clinico-radiologica): tubercolosi CAso XI. ·- C. Francesco, di anni 20, b arbiere, da Favignan a. Dj agn.osi (cli11i co-radiologica) ; lonodulare produttiva degli apici. Cura: sali d 'oro, c&lcio, balsamici. hite superiore sinistra ulcer at a. Cura: trattamenIl 6 ottobre 19a3, emottisi lieve (60 eme.), che to pneumotoracico a sinistra, sali d 'oro, calcio, arsenicali . L 'esame r adioscopi co, dopo alcuni ricessa subito e in m odo durevole dopo una inieforni1nenti, mette in evidenza un collasso totale. zion e endotracheale di acq11a. Il .31-VII-933, il paziente è colpito lla emottisi CASO XVIII. L. G. Giuseppe, di anni 26, frutdi discrela entità (eme. 160), che no11 cede dopo l ivendolo, da Palermo. Viene al nostro dispen sa tre iniezioni en c1otrach eali di acqu a ripetute nelle rio emoftoico. Si pratica u11a iniezione di acqua 12 ore. Il m attino segu e11le, 11er sistendo l 'emoftoe, per via endo Lrach eale; l 'em ottisi cessa r apid au1ensi pratica una iniezione endotrach eale di adrenate; persiste solamente sputo brunastro sino alla lina. Arresto rapido e clurcvole deli 'emottisi. Il 6-IX-933 si pratica una i11iezione endotracheale di sera. Basta una seconda iniezione praticata dopo 10 ore per ch è l 'escr eato ritorni cJ1iaro . acqua per alcuni sputi e1norrag"ici co11 esito favorevole e duraturo. CAso XIX. - C. Francesca, di anni 31, casalinCAso XII. - C. J\urelio, di anni 31, i1upiegato ga, da Palermo. Viene al nos lro dispe11s~rio per marit limo, da Palern10. Viene a noi per pronto una visita medica il 13 novembre 1933 riferendo soccorso. La notte del 9 agosto 1933 è s tato col- di avere avuto la sera pri1n a S])Uti sang11igni. Du-


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XLT, \l ' L 15]

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SEZIONE PRATICA

r an te l a n ostra osser vazion e, in seguilo a colpi <]j lo e, si ripe ton o ancora sputi di san gu e. Due iniezioni di ar qua distillat a ripetute n ell e 24 or e son o ufficienti a11 ·arre ·Lo cll1raturo <lell 'em oft oe . CA ~o

ÀX . - V. Giuseppe , di anni 20, r agioniere, d a Pe trali a Sottan a. Diagnosi (clinico-radiolog ica l : lobi te ltperior e bilat erale ulcerata a destra. Cura: pneu111 0 artifi ci ale a destra , calcio , ar ser1icali. Il 19-11-1933, l 'inferm o è col to da un a di scr eta ie1nottisi (120 c1nc.) , ch e ced e ad un rifornimento pneun1otoracico ipertensivo. Il giorno d op o l 'cmoft oe si ri1)e le (100 c n1 .J e p er sist e sotto forma di 8pt1ti san guigni fino al 24-XIJ-1933, malgrado sian o :s ta te praticat e due iniezion i end olr<1ch eali di •lcqu a al giorn o co11 inlerYallo d i 10 or e . L 'emoft oe n on si ripete.

l{ia .. :--umend ) di 2U ca 'i tratta ~i con ini ez ioni endo tracl1eali di acqua , in 6 (casi . 2, 4, 12 , l 5, 16 17), con emottisi lievi , l 'a rre to dell a t>inorragia si. ebbe g ià alla pri.ma iniezione; in () (casi N. 3, 7, 9, 14, 18, 19), con emottisi di n1edia entità , solo alla second-i iniezion e; in 5 (ca .. i N. 1, G, 8, 13, 20), con emottisi di una ce rt a entità , occorsero più iniezioni per diver si g iorni (6-8 jniezioni) per la . cessazione definitiva ue}l 'en1ottisi , Sé}}bene ad ogni iniezion e c orrispondesse una dim in11zione d ella quantità di sangue emesso . Altri 3 (casi N. 5, 10, 11) si presentarono invece refrattari , siccb è si r ese i1ecessario ricorrere sempre per via endotracl1ea]e all 'adren.a lin a , che ebbe ragione della • em orragl·l. L'azione eniostatica ese rcitata dall'acqua dis1;1zata è stata dunque imrr>,ediata e durevole nelle •forme em oftoi che lievi, nieno prorita, in quelle di unai certa entità; m enlre riJsu:lta inef ft cQJce del tutto in qualche f orma di emottisi più grave, delle quali ebbe invece ragione la <ldrenalina.

e ora par af!oniaJno i risult ati. ot Lenuti con acc111a distilla ta cc>n quelli dell 'adrenalina , con statiamo una differ ente inten sità di azion e, nel ... en so cl1e quel la esplicata dall 'acqua distill ata è m eno pronta e -m erto en er g ica dL quella offerta dall 'adrenalina . Complessivam ente infatti di forn1e emottoicl1e gravi trattale eia vari AA . con adrenalina , abbiamo in 189 casi 170 e. f.; invece .:-on l'acqua distillata in 45 casi 38' e. f. re per lo più forme emottoich e lievi). La differenza è poi su ggella ta dalla circostanza che le iniezioni su ccessive di adrenalina hanno avuto ragione di emorragie, che non eran o in preceden za in fl11 en zate da 1l 'acqua distillata . °È dunque indubbiamente in giuoco un riflesso. Abbiatno indagato se esso risied esse nel farin ge. A tal u opo abbian10 eser citato in al-

c u11i dei nostri j1tfermi (casi N . 2, 4, 7, 8, 12, 1!5 , 16), prima di praticare l 'iniezio11e endol racl1eale di acqua uno stimolo nel faringe (tiLillamento dell 'u gula con un pennello). I risultati , come prevedibile, sono stati n egativi. Oltre al riflesso ' resocostrittore entra dunque in fun zione un 'azione vasocostrittrice l ocale do• v11t a all ' adrenalina. CoNCLus10Nr. A con ferma delle osse rvazioni di Pennetti la iniezione trach eale sopraglo ttidp,,a di acqua distill ata h a un 'azione emostatica sull'emottisi ; tale a zione è però m eno pr onla e m en o energir a di quella dell a adren alina . P er ta11to è da amme ttere ch e n el trattarr1ento col m etodo Giuffrida è in g ioco un doppio ineceanismo d'azione : uno riflesso (riflesso del Pennetti) risvegliato dall 'acq·u a distillata e uno vasocostrittore locale (lovt1to all 'adrenalina .

RIASSUN'J'O. L ' A. ritornando sulla utilità pratica d el m etodo Giuffrida per la cura delle emottisi con iniezioni endotrach eali di adren alina , confern1a quanto asserisce P ennetti circa il meccanism o d 'azione di questo, ch e egli riconduce ad un fenom eno riflesso , dimostrando nello stesso tempo in base alla propria casistica clinica , com e il riflesso in par ola non sia il solo in g·ioco, m a ch e una qu ota n ell'arresto d el}'em ottisi spetta pure all 'azione vasocostrittrice locale del farmaco (adrenalina). BIBLIOGRi\FIA . ~I .

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570

OSSERVAZIONI CLINICHE CLINICA CmRURGlCA PRIVATA I N

PrsA

diretta dal prof. F -. Nros1.

Su di un caso di lussazione poste1'iore monolaterale della mandibola. · Per il dott . PmTno

B1A G1,

assistente.

P er il suo interesse clinico, credo opportuno riferire di un caso di lussazione monolaterale posteriore d'e lla mandibola, che ho a.v uto occasione di osservare n ella Clinica chirurgica privata del prof. F . Niosi. Già dal 18Ti5 Croker T<.ing si era occupato di tale lesione. Nel 1876 il Baudrimont di Bordeaux ebbe occasione di osservarne un caso che descrisse. Successivamente, il Thiem, il Bich of, lo Steiner, l 'Albert , si sono occupati dello stesso argon1ento; fìnch è no11 arriviamo a l Podhala ch e ·n el 1927 riferisce di un caso più unico che raro, di lussazion e. crociata della m andibola, cioè anteriore da un lato e posteriore dall'altro. Questo nella letteratura straniera; nella nostra, solo il Paci nel suo Trattato sperim,e ntale delle lussazioni traurnatiche, riporta il caso del &udrimont e n e rileva la estrerna rarità . Così anch e il Citelli ed il Gaietti, riportando casi di frattura del condotto uditi,ro per penetrazione in esso del condilo mandibolarf~, si occupano solo deJla parte rig uardante l 'orecchio, trascurando il fatto dello spostamento in addietro della mandibola. È presumibile ch e casi di lussazione posteriore della mandibola, devono ess-ere stati osservati , sen za ch e l ' attenzione dei rispettiivi autori vi sia stata richiamata. E ciò a prescindere dalle inevitabili difficoltà ch e s 'i11 contrano oggi nel comp·u lsare tutLa la letteratura di u·n argomento. Comunque sia , questo è il solo caso di lussazione posteriore osservato dal prof. Niosi n ella sua lunga pratica cl1irurgica , di fronte a parecchi di lt1ssazione anteriore; ed anche numerosi altri chirurghi interpellati ne hanno confermata la rarità. Unico ch ·e ne asserisce la relativa frequenz a è il Thiem, ma la sua affermazione rima·ne isolata e contrasta, sia con l'opinio11e dei più, sia con la pratica diuturna ch e ne indica anch,essa la rarità. A conferma di ·questo è anche il fatto ch e i trattati più in uso di Patologia Chirurgica , in parte tacciono , in parte accen11an o solo brevemente o tal genere di le• s1one.

[ANNO

XLI,

Nu~1.

15J

Riporto la storia clinica del caso : L. G., di a. 20, da Calci (Pisa). Anamnesi familiare negativa . Mentre lavorava ir1 un frantoio , la sera del 15-Xl-29, è caduto a Lerra battendo il mento. Viene subito trasportalo n ella clinica privata del prof. Niosi. Qb,b iettivamente si osserva che il pazient e. pre[-.enta una deviazione del mento, a destra ed in addietro. Le arcate dentarie perciò non comba· ciano. La b occa è fortem ente serrata. L 'ammalato si lamenta di dolori insopportabili all 'articolazion e temporo-mandibolar e destra. Palpando esternamente alle due articolazioni temporo-mandibolari, a si11istr a, non si rileva niente di notevole, mentre a destra la cavità glenoide è vuota ed il condilo si se11te spostato in addietro . Dall 'orecchio destro si h a otorragia . All 'esame otoscopico si scorge una piccola lacerazione sanguinante, n ella faccia post eriore del condotto uditivo esterno . In questo punlo il lume è ristr etto per una sporgenza della p ar et e corrispondente alla ferita ricordata, dove, previa disinfezione accurala del condotto, introdotto uno specillo si ha la n etta sensazione di esser~ a co11latto di una superficie ossea scoperta. Mancano numer osi denti; superiormente si ha la mancanza di tutti i molari e pre1nolar i d i destra e dei molari di sinis t ra : inferiormente a destra m ancano due molari ed un premolare, a sinistra tutti i molari . Nella regione m entoniera

si ha una ferita, lacero-contusa, situata all 'apice del m ento, disposta in sen so trasversale, di 3 cm . di lunghezza, ch e lascia intravedere in un punto la mandibola scoperta. L 'atteggiamento dei muscoli mimici della faccia è tale d a far pensar e ad una paralisi del facciale del lato opposto, m entre in realtà si tratta di . un semplice stiran1ento m eccanico, d ato dallo spostamento della mandibola . Viene posta la diagnosi di lussazione posteriore della mandibola, e confermata in seguito r adiologicam ente. Dopo aver suturata la ferita del mento ed aver praticata una iniezione di siero antitetanico, sì lenta la riduzione ad arnrnalato sveglio, facendo la manovra della propulsione in ava11ti ed in basso del condilo mandibolare. La riduzione in tal modo non è possibile Si narco tizza allora il paziente, ed alla fase iniziale della narcosi , si introduce un apribocca di Heister fra le due ar cate 1nascellari, aprendo forzatamente la bocca ed associando contemporaneam ente la manovra della propulsione in b asso ed in avanti. Si avverte un rumore di scatto e si ottiene la riduzione . Si ha discreto gemizio di sangue dal condotto, frenato con una striscia di gar za. Ottenuta 13 riduzione, si h a la scomparsa dei dolori di cui in preceden za l 'ammalato si ]amen~ tava e l 'immediato ripristino dei movimenti del1'articolazione temporo-mandibolare. Rimane solo una dolenzia in corrispondenza del condotto e dell'articolazione, che si attenua nei giorni successivi , sì che dopo una settimana i m ovim enti non provocano più alcun dolore. La ferita clel condotto uditivo si cicatrizza ed il lum e ne ritorna normale cessat a l 'infiltrazione ematica della parete. Nessun rialzo termico, salvo pochi deci1ni nei primi giorni . L 'ammalato è stato riveduto a varie riprese e non presenta alcuna limitazione funzionale.


'.\ Nxo XLI, Nl! ì\L 15)

* ** Si ricorda come la n1andilJola si articoli , per n1ezzo dei suoi proce~s i condiloidei, co ri la porzione anteriore della fos~a mandibolare e la parte posteriore del tubercolo articola re del proce ~ o zigo111atico, che \:e11go110 a co tituire la ca ,-ità glenoide. Di questa , divisa i11 due metà da lla fenditura glenoidal e, è la n1,età anteriòre che cos tituisce la porzione articolare. Tra le due su1)erfici articolari della cavità glenoide e del condilo, è interposto u11 nle11i co art icolare di forma bicon,'essa e a truttura fibrocartilag·inea. Esso divide perci"ò l 'articolazio11e in due parti e ne facilita i m o' 'in1enti . Conte m ezzi di unione si 11a : la capsula an leriore ch e circo11da e raccl1iude tutta l 'articolazione e che è ri11forzata lateral m ente da l legam e11to ten1poro-mandibolare e n1edialme11le dal lega1nento sfeno-mandibolare. Altri due legan1e11ti accessori .sono: lo s tilo-mandibolare e lo pterigo- mandibolare. I muscoli cl1e determina110 i movi111enti sono: i nlasseteri , i temporali , g li pterigoidei interni ed e terni per l 'innalza111ento; i dig·a l rici per l 'abbassame11to. I mo,·i1nenti indi etro e di lateralità ono limitati e trascurabili. E: noto cl1e la lussazione anterior e od i11 aYa11li della inandibola, si· ptocluce pei' e age razione di un mo,ri1nento di apértura della bocca. Infatti è a bocca aperta che i due condili vengono ad essere spostati ve~so l'avanti , assun1ono ci:oè la pouiz.ione più f~vorevol·e , per il prodursi della lussazion~ . Essa p uò a v' 'enire sia per un att.o fì siologico: riso , ~b a­ diglio , mas ticazione ecc., come per un trauma, ch e agisca però sulla · ma1~dibola a boe· ca divaricata o che co1nu11que abbia · tendenza a · divaricarla. Cer cando ora di interi)retare ii m.eccanisn10 di produzione dell'altro t ipo di lu ss~z io'n e, cioè la posteriore; ricorder?> il . c.aso d e~critto d~ l Podhala, per chè n1i sembra possa esser e considerato punto di 1passaggio tr~ i due tipi di lussazione. Il Pohdala di ce, che per il prodursi, com e n el suo caso, w1a· lussazione crociata cioè da u11 lato ir1· avanti e dall 'altro in ' . addietro occorre l'azione· di un tra·umat1sm o a punto di partenza laterale che si ripartisca a modo ·ineguale sulla mandibola a bocca semia pèrta. In tal m odo vengo·n o lacerati i legamenti di , ri!lforzo collaterale e si p·ro~uc:e Ja lussazione crociata. Tale autore tentò d1 rIprodurre la lussazior.1e crqciata nel cad~vere, coll'esercitare una trazione lat~rale . sul rnento. Egli. otten11e in tal n1odo un incro ciame~1to delle arcate rlentarie e lo spostamento in I

571

SEZIONE PRr\TIC..\

addietro de] condilo ver so cui agiva la forza, ed in avanti dell 'altro condilo. Praticando poi da un lato un 'incisione a11teriore e dall'altro un 'incisione pos teriore de ll~ capsula artj colare, ottenne una lussazio11e crocia ta completa. :È da notare , c}1e anche sperimentalmente, . dal lato della lussazione posteriore .si produce. sem1pre una frattura della parete Llel condotto uditivo. Ne verrà di conseg11en za, cl1e, cor11e è necessario che le forze le quali determinano la lussazione anteriore e la lussazione crociat& , debbono agire a bocca aperta nel prim.o caso e sen1iaperta nel secondo così per . il prodursi della varietà posteriore o retroglenoidale, le linee di forza dovranno ag ire a bocca chiusa o con1unque aver tenden za a chiuderla. È difatt i nella posizione di chiusura della bocca, che i condili son o al 111assimo spostati in addietro , cioè n elle condizio11i di posizione più . . favorevoli per il· prodursi della lussazione posteriore. Ora, per J)ermettere alla 111andibola di serra rsi più del 11orn1ale, dovrà esistere una delle seguenti condizi 111i. O la n1a11canza dei der1ti ch e pern1ettendo un m agg·ior avvicinan1ento dei mascellari , farà cl1e il condilo si 1potrà trovare spostato anche più in addietro del norn1ale; o la conforn1azione anatomica e nei della mandibola ' ch e.' con1 e nei veccl1i . bambini . viene a formare un angolo molto ac uto col temporale. Viene perciò in questi casi difficoltato il p rodursi della lltssazione anteriore, e facilitato il prodursi della lussazione posteriore. ·Il fatto dell 'i1nportanz.a della i11a11canza dei denti fu tnesso in rilievo dal Baudrin1ont.· Ora il caso i1ostro fornisce una 'mirabile conferma alla interpre~az ion.e· data da . tale _autore, giacch è, co111e a~bian10 visto ~ella, storia clinica il nostro paziente,, 11è veccluo n e bambino, ~a adulto di 29 ar1ni , i11a11cava di numerosi denti. Tra i sinto1ni di maggiore in1po rta11za si avrànno nella 111ssazione posteriore :- il serramento della bocca, la deviazione della m andibola verso il lato lussato se è forma monolate:.. raie il condiio spostato in àddietro ,. la frattu ra della par ete del cqndotto u?~ti vo , .e~ . ~ do~ lori lancinanti per corr1press10.µe .qe1 ~erv1 , ' . em:er.genti dalla fessura .petro-.t1mpan1?a . . Quanto alla: terapia , va ricordatQ,. che. il pro,-. cesso ·più adatto ·per ottenere la r1duz1one, e. dell 'apertura forzata della b·occa inedia~te un apribocca, aecompagnata a manovre d1 · proJ)t1lsione in· basso e iir a vanti , fatte sulJ 'a11golo · della n1andibola. 1

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<< IL P OLI CLIN I CO »

La narcosi poi, col

compl e~o

rilasciamento m uscolare, faciliterà an cor più il compito del chirurgo. RIASSUNTO . L 'A. riferisce di un rarissimo caso di lussazione posteriore mo11olaterale della mandioola. Dopo aver tracciato il quadro anato111ico e clinico, ricorda ch e la riduzion e fu solo possibile mediante la narcosi. . BIBLIOGil.AF IA . ALBERT. Zentralbl. f. Chir. , 1893. B1scoF. Eiri Fal.l vo n L uxation cl es Uriterkief er $ nach hi:ntem. Munch . ined. Wochen schr., 1893. CBIARUGI. Anatomia umana. CrTELLI. Archivi Italiani di Ot9logia, 1901. CROKER K1NG. Mothly J ourn. of tned ., 1855, und Dublin Hosp. Gaz ., 1855. G ALETII. Archivi Italiani di Otologia, 1897. PonLAHA. Lyon Chir., vol. 24, 1927. PAc1 . Trattat0 sperim ental e sulle lussazioni traumatiche~ Pisa, Ed . Spoerri, 1889. STEINER . Arch. f. klin. Chir., 1893 . TBIEl\1. lbid. ' 1888.

PROBLEM I DISCUSSI Vedute attuali in tema di gastrite cronica per il :prof. PAOLO ALESSA~T>RINI, inedico primario dell 'Ospedale di S. Spirito in Roma. La l'atologia gastro-intestinale h.a fatto in questi ultimi anni passi lla gigante; basta accennar e ai nuovi orientamenti ·1tegli esami della funzione secretoria ga trica coi vari tipi di colazione di prova e colla tecnica del sondaggio frazionato, ai · risultati delle prove fun zionali mediante le iniezioni di rosso neutro e d 'istamina e al loro valore per la distinzione delle varie achilie, ai rap·p orti tra queste € i vari tipi di anen1ia e all'importanza dell'achilia come fattore patogenetico di varie affezioni nervose o mentali :per convi11cersene. dei ... rapporti .tra secrezione gastri ca Gli studi -. . . e pancreatica, tra secrezione gastrica e ricambio del cloro hanno aperto nuovi spiragli di luce nella genesi di molte affezioni oscure non solo nel campo delle gastropatie ma di molte inalattie intestinali , epatich e, pancreatiche e del ricambio. Infine , per m erito sopratutto dei recenti progressi della tecni ca r adiologica, dell 'u so sistematico dell 'endoscopia gastrica e degli esami istologici praticati sui pezzi prelevati all'atto operativo, si è ipotuta creare una anatomia patologica del vivente ch e ci mette al sicuro dalle alterazioni artificiali determinate dai rapidi processi di autodige tione post:morta le.

[Aì\ì\O

XLI, Nu~1. 15}

1F ino a qualch e anno fa in patolo O'ia aa trica esistev~ solo il cancro, l 'ulcera è un° gr~ppo di malattie che non era nè cancro n è ulcera e cl1e, secondo l 'orientamento culturale del clin~ c o si .rag~rupp av.an? coi nqmi di g astroptosi, d1speps1a, iperclor1dr1a, vagotonia: diagnosi a cui per necessità si doveva, come dice Morawitz, .assoggettarsi non se11za un certo sen so di disagio per chi avesse una sana mentalità clinica ~ ch e volesse trovare. nelle. lesioni degli org ani la cau sa delle man1festaz1oni morbose. . Fortunatamente ;però quel gruppo di malattie ch e non era nè ulcera nè cancro va oggi sen1pre più restri11gendosi sia per il fatto che i progressi della t ecnica radiologica hanno dimostr ato cl1e m olte forme di dispepsia apparentemente cc sine materia » ha nno per base un processo ulcerativo gastrico o duodenale o u·n 'affezione della cistifellea, ma sopratutto dopo ch e lo st11dio del rilievo della mucosa J 'es·am e sistematico endoscopico e l'esame isto~ logico dei pezzi prelevati all 'atto operatorio hanno messo in evidenza la g rande frequenza dell~ gastrite cronica . Così questa entità nosoarafica ch e pareva sepolta n ell 'oblio ritorna trionfatrice n ella patologia e tutti gli studi a ttuali non son n ormai rivolti a dimostrarne la sua importanza quanto a crearne un quadro clinico ben definito e a formulare criteri diagn ostici ch e permettano alla massa dei medici , ch e non dispongono di mezzi costosi d 'indagine e ch e non abbiano un tirocinjo tecnico adeguato , di poterla riconoscere o sosp,e ttare al letto del malato. I m ezzi finora a disposizione n on ci con se11tivano ir1fatti di poter formulare e:on sicurezza la diagnosi di gastrite cronica, ragione per cui i con cetti clinici ed anatomici della vecchia scu ola francese erano stati sommer si dalle concezioni . n osografich e sorte jn base ai risultati del sondaggio gastrico e della tecnica radiologica classica; il con cetto di gastrite è infatti antico e rimonta al Broussais , ch e, basandosi sui reperti anatomici del Bichat , isolò tale forma morbosa che rappresentava, secondo lui, la cau sa p·i ù frequ ente della massima parte dei disturbi gastrici. L 'Hunter, l 'Andral e il Barras dimostrarono però che la base anatomica su cui il Broussais aveva fondato I 'edificio della gastrite era quanto m.ai fragile g·iacch è le alterazioni istologich e descritte erano dovute a fenomeni di digestione post-mortale e Carswell fin dal 1838' :p otè dimostrare questo fatto sperimentalmente. L'intrJduzione della sonda gastrica a scopo diagnostico contribui a seppellire definitivamente i concetti del Broussais e la voce del1'Hayem ch e n e difese con tenacia la loro im• portanza no11 trovò una larga eco, nonostante le ricerche sperimentali s11gli animali che avevano messo in eviden za le alterazioni che alcuni veleni sopratutto 1'a]cool , pro,1ocano sulla mucosa gastrica. La radiologia d 'altra i)arte fin


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XLI ,

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SEZ I O~E

<lall 'i11izio, Yalorizza11do i suoi r eperti sopral ulto per la diag11osi dell ' ulcer a e dell 'epitelio-

n1a gastrico e n ella ua im po-te1rza a svelare le fi11i alterazioni della mucosa, aveva contribuito alla definitiva scomparsa della gastrite cronica dai quadri morbosi. Si parlava di gastrite solo quando si trovava abbondante muco riel contenuto d ello stomaco tlig iuno , reperto che trovava anch e molti scetti ci, sia perch è è dimostra to ch e il muco :può in a lcuni individui rappre entare una reazione fi siologica, sia per ch è 11011 r ie ce sempre ageYole differ en ziare il muco gastrico dal faringeo o bronc hia le d eglutito, i tentò an ch e di utili zzar e il r eperto citologico gastrico o lo studio i tolog ico di pezzetti di 111uco ... a estratti co]la sonda ; ma tali mezzi n on portar ono un n ote,-ole contributo al problem a tliagnostico. Progressi notevoli n ello s tudio d ella gastrite li hanno determinati invece le ricerch e istolog iche sistematiche su pezzi di parete gastrica J>r elevati all 'atto oper.1torio per opera sopratutto dell 'lley ro ,vsky , K onie tzn y e scuol a; inoltre gli studi recenti sul rilievo radiologico d ella mucosa .gastrica e sopratutto la gen eralizzazione degli esami endoscopici . L 'endoscopia gastrica con un appareccl1io rigido era con siderata fino a tre an11i fa un m etodo di eccezione, peri coloso, più pericoloso d ella laparatomia esplo rati va, com e di ceva il Sau erhruch , e ch e poteva dare qualch e contrib uto alla diagnosi solo in n1ano di pochi eletti; oggi però per merito d ell o Schindler , ch e ha introdotto n ella prati ca il su o gastroscopio fl essibile , è con sentito l 'u so di tal e m ezzo diag nostico n ell 'esame m etodico di ogni paziente; ed io ho potuto osservare pazienti ch e si son o ribella ti al]' esam e radiologico e si sono sottoposti invece docilmente a ll 'endoscopia . E: sorta così una ricca m e. ~e ùi osservazioni ch e h a J)Ortalo in primo pia110 il ter11a d ella gastrite cronica n on solo per ]a s ua frequ en za n1a anch e per la sua importanza per i probl en1i co1t essa conn essi; cito tra gli altri quello d ella gen esi del] 'ulcera e de ll 'ep.itelioma gastrico. Abuserei d ella vostra attenzion e se volessi e~porre si te m atira 111 ente tutte le qu estioni cl1e i nuovi studi sulla gastrite cr o nica b ar1n o posto sul terreno: mi lin1iter ò p·e r ciò a m etter e i11 lu ce solo i nroblemi ch e, seco11do rne, me, ritano parti colare atten zione e sopratutto qu ello della pato.gen esi. La gastrite c ronica può avere un 'ori g ine esogena ed endogert a; ch e l'abuso di alcool o di rendim enti , ch e l 'eccesso di alimenti, so:p ratutt.o di difficil e digestione o troppo caldi , ch e t1na cattiva ma c;ticazione o l 'abuso d el fumo, J 'uso di parti colari m edi cam enti possano provocare u11a ga trite croni ca è cosa ov,ria: però f' i è osser vata con frequen za an ~b e in individui in cui m anca qualunaue fattor e esogen o; h a assunto per ciò particolare in1portanza lo studio dei fattori endogeni n ella gen esi d ella gastrit e. Tra qu esti h a una n otevole importan za

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FAATJ CA

la s tasi ,·en osa sia di origine portale che da cau se cardiache o di altr<.1 natura. In un altro gruppo di fattori patoge11etici rientra l 'insufficienza r enale; la gastrite uremica è nota a Lutti g li anatomo-patologi: è l 'esempio di una gastrite provocata dall 'eliminazione di sostanze tossich e. Gli studi della funzionalità gastrica colle iniezioni di rosso neutro , ch e hanno i11esso in evidenza il fatto che alcune sostanzei11tro<lotte .per via parenterale vengono eliminate a ttraverso la mucosa gastrica, h anno avvalorato tale m eccanismo d 'azione nella genesi della gastrite: tale 1neccanismo può essere perciò invocato per l 'interpretazion e di molte form e di gastrite da cau sa osc ura. Particolar e importan za ha assunto in questi ultimi tempi l 'infezione focale 11ella patogenesi d ella gastrite come pure d ell 'ulcera gastrica. La frequen za con cui nelle malattie infettive (tifo , polmonite, influenza) s'in contra una gastrite attribuita ad elimin azion e rli germi o di veleni (per qua11to possano essere in giuoco altri fattori) rende molto probabil e tale meccani mo d 'azion e in t1n certo numero di casi d 'infezioni cronich e. L 'esperien za di questi ultimi anni h a i11esso in evi den za ch e a base dei di turbi dispepti ci d ei tuber colosi sta quasi costantemente un processo di gastrite cr onica; avvalora il con cetto di uria gen esi focale il fatto cl}e se in molti casi Ja gastrite può esser e m e:ssa in rapporto colla ingestione di sputi o col1'abu o di n1edicam enti , e sa 'incontra frequentem ente in forme di tuber colosi chiusa , circosc ritta 11on febb·r ile e in cui non c'è tata a buso di medicamenti ; si potrà discuter e se ta.le ga trite ·pio a d etern1inar &i per l 'eliminazione dei corpi batterici o d elle loro tossine o se interven gano alterazioni del rican1bio intermedio , ma r esta tabilito il fatto ch e an ch e nella tuber colosi un processo cro11ico anche a distan za dallo stomaco e circoscritto è in g rado di d eterminare una gastrite. Ancl1e nei sifilitici s'incontra frequentemente una g<tstrite cr onica; è stata descritta una forma diffusa ch e tende ~11 'atrofia e una forma ipertrofica n eoplasliforme. I r eumatismi cronici si accornpagnano spesso a gastrite cr oni ca a nch e indipe ndentem ente dall'abuso d ei sali cilici ch e da alc uni era stato incriminato come fattor e pa togeneticù. L 'ap1)endic ite acuta e cronica si accon1pagna con grande frequen za alla aastrite e ognuno di voi ricorda iJ vomito n ero di Di eulafoy che sar ebbe i11 rapporto ad un:i gastrite erriorragica . Dell e a ffez ioni !a p iù importan te è rappresP.nta ta dalla carie d entaria e dalla piorrea alveolare; qui, accanto al fa ttore ~etti co intervien e ]a cattiva m asticazi0 ne e a questo proposito non posso fa r e a meno di accennare al rapporto r eciproco tra le ·iue a ffezioni e fl ll 'importan za ch e oggi viene att1 ibt1ita ai processi gastrici nella ge nesi di n1olt e ~ ffezio ni gen gi· vo-d entarie. Le malattie del fegato interYe ngon o con 1


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<< IL POLI CLI:\ ICO

grande freque11za nelln ge rte.~i della gastrite; ·esse possono eser c i t.are le loro azioni con mecc,anismi IUOlteplic i: in fllcuni c"lSi interviene un ostacolo al circolo portale, in casi di cole. cis tite o angiocolite il riflusso duodenale, detern1inando Ja penetra'lione di una bile infetta n ello stomaco, {)UÒ pro vocare u11 i)rocesso infiammatorio a carico della mucosa gastrica ; d'altra ip arte è anche possibile il fatto inverso · e d Hennig ha osservato ::;pesso in base a ripetuti controlli endoscopici che una gastrite può precedere un'affezione delle vie biliari. Una malattia epatica J>UÒ provocare un processo gas tritico anche perchè la diminuzione del potere antitossico del fegato f!l-vorisce la penetrazione in circolo di tossi r1e capac i di pro''O· · care lesioni gastriche. :È stata recentemente ricl1ia111a ta l 'attenzione su di una g·astrite di origine endocrii1a per spiegare i dis turbi gastrici che intervengono n el morbo di Basedow , nell 'Addiso11 e nel diabete ; in questo g ruppo rientrer ebbe la gastrite g ravidica, ]a cui caratteris tica fondamentale sarebbe la possibilità di una reslilutio ad iritegrum dopo il parto. Manca no i)e rò ricer che e11doscopich e o i stolog iche c h e a yvalorino l ' ipotesi che questi di turbi gastrici a base e11do-crina siai10 mantenuti da una gastrite; i dati radiologici su cui è basato tale con cetto n on hanno ~n ,·alore assoluto: J)UÒ trattar si di pro. cessi funzionali senza base anatomica . Particolare importan za 11a oggi la ga~trite .anafilattica ancl1e per cl1è l) UÒ ·piegare le i11ani festazioni intestinali che si osservano spesso ·episodicamente nel corso di una gastrite e ch e -non possono essere messe in rap:porto con una pro1)agazione del processo infiammatorio. La ·gen·e si allergica di inolte gastriti ci p ern1ette in qualche caso di spiegarci la patina linguale che si a ccompagna con grande frequenza alJa gastr~te e che avvalora il vecchio adagio ch e la lingua è Io specchio dello stomaco; la lingua infatti che si os5erva in i11olti casi di gastrite ipercloridrica come pure quel tipo che si osserva in molti casi di ga trite a chilica so no così caratteristiche che spesso c 'illumina110 sullo stato della mucosa gastrica. La ling·ua d egli iperclor\drici è bianca, patinosa; tale aspetto è determinato, da un ispessimento · degli strati superficiali d ell 'epitelio papilla r e e dalla sua abbondante desqua111azione; sarebbe determinata secondo Alvarez dal rigurgito notturno di un succo i perac ido ; egli basa -la. sua ipotesi sul fatto ch e sommini trando la sera un cachet contenente polvere di ]ico,p o,d io si posson~ al mattino nella i)atina lingua le rico11oscere mic roscopicamente i granuli di licopodio. Io ho ripetuto l'esperien za non solo con licopodio m a anch e sommini trando bleu di m etilene n1a sia nell 'uno ch e nell 'altro caso 11on ho potuto confermare il fatto suddetto; quindi penserei che la lingu a (lella ga. trite iperac ida, come pure la lingua di- molti aC'hilic.i, li-

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scia _co11 papille alrofì cl1e debbai10 considerarsi come manifestazioni parallele a quelle dello stomaco dipendenti an1be<lue da una causa comune che esercita probabilmente la sua azione anche conte111poranearnente a carico della rp.ucosa intestinale. Tale ipotesi è avvalorata dalla osservazione del Sanarelli, il quale ha osse~vato; nello sh~ck anafilattico provocato neg li an1mal1 ~a es.perimento una gastro -enterite desquamat1,ra diffusa a carattere superficiale che egli chiama cc epitallassi n. . Se così fosse jn ogni caso , dallo stud.io della lingua .potren;~~ risalire, alla ge11esi di molti processi gastr1t1c1; però d altra parte come fat~ore det~rminante tali alterazioni linguali può intervenire un a ltro meccanismo messo in luce dal I 'Henning·; egli ha osservato che la inucosa dello .stomaco affetto da gastrite è molto permeabile a sostanze r he abitualmente non l 'attraversano, come per esempio lo ioduro di potassio : l 'elin1inazio11e j n tali casi di iodio per la saliva è rapidissima . m entre l1ello tomaco normale tale eliminazione 11on si Yeri fica· in tali e perien~e bisogna natu r::tlmen te usare ~rti­ fici ch e garantiscano cl1e l'assorbin1ento d el sale di iodio non avyen ga 11el lurn e i11testinale. Il dato della magg iore p,ermeaJ)i lità della 1nu~ cosa gastrica infiam1nala, Ja r•roduzioi1e qi sosta11ze tossiche in uno stomaco affetto da gastrite e ]a possibilità d ell'eliminazione di queste sostanze per la saliva potrebbero ·spiegare molte delle alte razioni ling uali che si osser vano nella gastrite croni ca . Un certo rapporto colla gastrite anafilattica l'ha ]a gastrite co nsecuti Ya ad estese ustioni cutanee o quella che interviene dopo ])rolungate esposizioni sperin1entali ai raggi ultravioletti; esse vengono mes e in rapporto con produzione d 'istamina , cl1e }1a come è noto una azione stimolante elettiva sulla secrezione gastrica che in ·alcuni casi è talmente intensa da provocare una gastrite: in ·altri casi la gastrite l) UÒ spieg·arsi con l1na sensibilizzazione della mucosa gastrica congenita od a cquisita che può stabilirsi co11 vari n1ecca11ismi. Si compre11de perciò I '·azione terapet1tica della proteinoterapia aspecifica in molti casi di gastrite; a questo proposito· è in teressan ~e· I ' os·: ;ervazione ~el Gutzeit che ha notato all esame gastroscop1co un miglioramento delle lesioni gastriche dopo una malattia infettiva acuta. ·Ha anche un rapporto con tali fatti il caso cla 111e osservato di un paziente ·che ,p resentava ~lter11ativ~1nent~ in varie s tagioni lln eczema cutaneo o d1sturb1 g·astrici che sia dal punto di vista clinico ch e radiologico potevano esser"6 messi in rapporto con una gastrite. · Tra·ttando d ella l)atogeoesi della gastrite è o·p1portuno lumeggiare i rapporti tra g astrite e ulcera gastrica e duodenale. L 'esistenza di una gastrite c.he · accoinpagna l 'ulcera ·gastrica e duodenale è un fatto g ià 11oto fin dai te1n1>i d el Cruveilhier; dato però


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che il processo infia111111atorio è specialmente accentuato in prossin1ità dell'ulcera è stato ritenuto sen1pre secondario. Le ricerche recenti però hanno dimostrato che in tratti di parete gastrica prelevati all'atto operativo anche a distanza dal1 'ulcera esistono lesio11i di tipo ga'"'trico. Konietzny avreb}Je tro,'ato i. segni di una gastrite nel 100 % dei casi di uJ cera sia gastrica cl1e duodenale e ammette perciò che l 'ulcera sia sempre un processo secondario a una gatrite cronica. 11 reperto è stato co,n fermato da i1umerosi altri autori ma l 'accordo su quale dei due processi debba con siderarsi i)rimitivo non è stato rago-iunto; n è l'istologia patolog ica è in grado di risolvere la questione. Si è cercato perciò di prendere argomenti dai risultati delle ricerche endoscopiche sistematiche e m entre il Korbsch sostie11e di aver riscontrato con grande frequenza la trasforn1azione di erosioni gastriche in ulceri , da altri questo fatto è n egato ed anzi si è messa in evide11 za ìa facilità con cui le lesioni gastriticbe tendano con rapidità in seguito alle r.ure o ~pontaneamente alla guarigione. Che in qual che caso però la trasformazione possa avvenire non si può e eludere forse per l 'intervento cli fattori speciali dipendenti da condizioni gen erali o locali , come potreh be e ~ere una ~en~ibi1izzazion e specifi ca o aspecifica della parete gastrica o duo<len ale in zone determinate col i11ecca nismo per esempio del fenomeno di Sch \varzmann-Sa11arcl]i. Questo meccanismo da 1ne invocato per spiegare alcuni tipi di colit e emorragica è basato sulla osservazione dello Sch"·arzmann ch e praticando a determinati anin1ali da e perimento una iniezione intradermica di una piccola qt1antità di lisato di c ulture tifose e 24 ore dopo facendo una iniezione endovenosa della tes~a sostanze, si vede comparire nel luogo della prima iniezione un paio d'ore do1)0 della seconda una lesione emorragica che può. arrivare fin o alla necrosi. Le esperienze di nt1m erosi altri autori non solo hanno confermato il fatto ma hanné con statato la nec rosi an cl1 e introducendo in circolo so tanze diver se da quelle u sate per ]a prirn::. iniezione, :in ch e di sostanze n on batteriche. \ Tella o-astri te potrenl-mo ét.'' ere in cletermin ate zone penetr:-lzione di germi n ell o spessore della parete e ron ten1po raneam ente la I ermeabilità mag~ iore della mucosa alle proteine eterogen ee faciliterebbe la formazione di i1ecro~i locali cl1e, per il circolo vizioso ch e si detern1ina, . tenderebbero a divenir croni ch e. :\ffern1are questa possibilità cJi una gen e "'i infiammatoria dell 'ulce ra gastrica o duodenale non signifi ca .a mmettere la costanza di que to ineccanismo di .1 zione; quando gli esam i ga'"' troscopici saranno ancora più general~zzati e si potranno seguire sistem atica1nente col controllo radiol ogico u1t certo num ero di pazienti 11 r>roblema de.i rapporti tra gastrit e e ul cera gastrica potrà essere meglio rischiarato . l-n dato importante ch e l 'end oscopia ha già 1

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SEZIONE PRATICA

potuto risolYere è quello della causa della periodicità dei disturbi 11ell 'ulcera gastrica e duo: denale; si è osservato infatti c,he in genere i periodi dolorosi coincidono con :.ina riacutizzazione del processo aa. tritico, sicchè non è da e eludere cl1e i dolori dell'ulcera, come alcuni Yorrebbero, siano dovuti alla gastrite concomitante. Com e lJer 1'ul cera ancl1e per l 'epitelioma ga.. tri co è sul tappeto oggi la questione dei rapJ)Orti tra i due p rocessi; è un fatto stabilito oggi della coesistenza quasi costante di una gastrite JJer lo più di carattere atrofico a differenza della gastrite che accompagna I 'ulcera che ha il carattere ipertrofico; sicch è alcuni AA. sostengono decisam ente che la ga5trite ipertrofi ca con iipercloridria predisporrebbe all'ulcera , ]a forma atrofica, ipochilica o achilica favorirebbe Io sviluppo del cancr o dello stomaco, le eterotopia g1andolari che si osservano in ogni. caso di gastrite soip ratutto atrofica ne C0 "'1ituirebbero il terreno predisponente. Un nrgo·m e11to in favore è la con statazione di un 'achilia che si è vista precedere di. anni lo svil11ppo de] carcinoma Hur t sostiene in forma assiomatica che il cancro si sviluppa q~ua si costantemente su di un fondo gastritico. L 'obbiezione eh € il cancro si sviluppa spesso i11 individui che non avevano sofferto anteriormente di disturbi gastrici perderebbe Yalore quando si con sideri che la gastrite atro fica decorre spesso senza sintomi. Anch e il fatto ch e in molti casi di can cro mancano n ella zona circostante al tumore lesioni gatri tich e trova n egli a ertori della genesi gatritica del can cr o la s piega zione cl1e il tumore i sia SYiluppato su eh iazze isolate di gastrite e co tituirebbe un :irgo1nrnto contro l'ipotesi che la ga trite sia secondaria al tumore, sia esa determinata da fattori 1neccanici di ristagno o da causa tossica per processi autolitici a cari co del carcinon1a giacch è in amb·e due i casi le alterazioni gastriche dovrebbero essere estese. Io riten go però Gl1 e i ri ll ltati di questo rifi orire di studi e di tecnjcl1e n el campo delle malattie digestive non ci autorizza a trarre conclusioni assiomatich e definitive per quel che si riferisce ali~ gastrite croni ca co111e fattore predisponente allo sYiluppo del carcino111a gastrico; tale .problem a rientra in quello più generale dell 'importanza di ogn i processo infiammatorio cronico nello svil11p po dell'epitelioma. Un altro argomento connesso coi precedenti è quello della gastrite degli operati di stomaco. E iste un certo nu1nero di nlalati di stomaco cl1e dopo l'operazion e prati rata per ulcera gastrica co11tint1a a so ffrire di <listurbi ga"trici. Sulle cause dei disturbi postoperatori è stato scritto molto, e se in un primo periodo della chirurgia il disturbo do veva m ettersi in rapporto con un 'ulcera del i1 eo1piloro , oggi ch e si prati cano estese resezioni qu esta si è fatta pi1ì rara: del resto l'ulcer1 c]el neopiloro rappre. enta solo una JJiccoJa 11err cntua]e delle cause 1

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cc IL P OLICLL.\"JCO »

dei disturbi gas trici consecuti vi a)l 'operaziol1e. · Questi disturbi anche oggi risultano a me abbastan za freql1enti . Volerli attribuire a sindromi aderenzia li è u11 con cetto molto sen1pJic ist.ico ch e no11 spiega percl1è tali disturbi si presentano solo in alcur1i casi mentre in vece le aderenze secondo le statis tic}1e di Payer e Naegeli si osserva1lo in circa il 90 % delle operazioni sull 'addom e ; d 'altra 1)arte non si comprende perchè tali disturb·i aderenziali si debbono avere do11)0 operazioni sullo stomaco , duod eno , ap1)endice (in cui in molti casi si deve invocare come ca usa d ei dolori la ti flo colite i)recedente a li 'appendicite) e non sulle operazioni, per esempio, sull'utero o su g li annessi . A questo si potrebbe obbiettare ch e i distt1rbi vengono specialmente per ch è lo stomaco e I 'intes tino sono in cont.int10 movi1nento e quindi si provocano stirarn-e11ti dolorosi: però non si comprende IJer c h è questo non debba a vve11ire nelle operazioni per cisti mesenteriche o per tumori dell 'addome con aderenze'' allo ston1aco e a ll 'intestino . La constatazione ;p·e rò in questi ultimi anni della quasi cos tanza della gastrite postoperatoria ha lumeggiato un lato nuovo del problema. La gastrite degJi operati si presenta con grande frequenla ed io stesso Il e ho pututo constatarne I ' esister1za. Jn molti casi tale gastrite rappresenta la co n ti r1uazion e del processo che preesisteva all'operazione; in altri casi i)erò la gastrite è tardiva ed è stata attribuila al1' az ione della bil e e del succo pancreatico su lJa mucosa gastrica o ad altri fattori che sarebbe troppo lungo enumerare. Sis tematiche ricerc}1e .gastroscopiche e r adio logiche potranno rischiarare ancora il ·problem;i d ella g astrite postOJ)Cr a lo ria, sopratutto per quel che si riferisce al]a :Sua frequenza, al tipo di operazione praticato .e a l reperto precedente a li 'atto operativo. Non mi diffonderò qui a parlarvi dei rapJ)Ol' ti ch e legano gastrite cro11 ica, processi et1atic i, _panc reatic i, cieco-appendicolari, 11è mi diffo11d erò a parlare dettagliatan1ente deJI 'anato1nia .p atologica della gastrite c ronica, prob1emi tutti -ch e l1anno ricevuto un n otevole co11tributo da]le ricerche fatte in questi ulti1ni tempi SOJ>ra.tutto per opera dei chirurg i, per c ui ha oggi _perduto valore il detto di Faber ch e l 'anato1n opatologo non è in g·rado di ri conoscere clt e la gastrite poliposa, giacch è Je fini alterazioni so_pralutto d egli strat.i superfi c iali d ella mucosa perdono qualunque valore per la rapidità con .cui dopo morte si sta biliscono le alterazioni d ella mucosa gastrica. Gli aspetti n•acroscopici del1e alterazioni gastritich e risultan o netta1ne nte a li ' esa1ne endos co1)ico. Uno dei caratteri fondame11tali della g astrite cr onica è l 'iperen1ia che spesso l1a una distribuzione a zone e a cui si a ccompagnano depos~ti di muco J.derente. Un aspetto su cui da m olti AA . è stata richiamata l 'alten zione è quello caratterizzato d a ~oll evamenti r otondeg-

g ian ti, cc 1·éla t n1an1elloné ». Questa alterazio11e non era sfuggita anch e agli antichi anatomici, però era s tat~ in molti casi messa in rapporto con un raggr1nzamen to d eterminato dai liquidi fissatori. Oggi ali' esame gastroscopico si rilevano ad un occhio esercitato queste alterazioni che sarebbero espressioni di uno stato infiammatorio e a seconda del! 'aspetto sono sta te distinte in g ranulari , verrucose , poli:pose o cistiche. Si riconoscono 9.nche abbastanza nettamente zone adematose, ispessimenti delle plich e e in base al comporta1ner1to colla in suffiazione d'aria si distinguono ispessimenti dell e pliche determinate da infiltrazioni infiammatorie o d a stati spastici d ella muscularis niucosae. All 'esame endoscopico si riconoscono le zon e atrofiche a chiazze caratterizzate da assottig1i !1menti della mucosa attraverso cui traspariscono i vasi della sottomucosa, e in qua'iche caso si osserva un 'atrofia diffusa. Un fatto costante specialrnente nella fase acula d el processo è costituito dalle erosioni, spesso puntiformi , in altri casi estese e a contorni irregolari, talora a fondo emorragico, talora invece ricoperte da un essudato fibrinoso o purulento. Le lesioni sono molto più diffuse nella region e antrale ch e Jlel fondo. Per quel ch e si rife risce alJe lesioni micr oscopicl1e il fatto fondamentale che risulta dalle osservazioni d ei vari AA. è ch e il :processo per lo più non è limitato agli strati più superficiali della mucosa ma colp isce tutta Ja parete gastrica e si diffo11de agli organi vicini: la gas trite potrebbe così spiegar e molte di quelle periduodeniti e ))eripiloriti apparentemente primitive ch e si riscontrano a 11'atto operativo. AJ1'esame microsc opico si rileva per lo p iù iper emia , talora emorragie, degenerazior1e d ei tubi g landolari e .perdite di sostanza più o m eno profonde. Le verruche sono costitùite da proliferazioni cir.coscritte della mucosa e sottomucosa; tutta la mucosa e sottomt1cosa presentano accumuli di leu cociti a ! •lasmacelluJ.e e in n1o1ti punti tessuto denso co,n nettivo cl1e strozza i tubi g landolari dando origine a ]'>iccole cisti . Talora questa fibrosi .è così acce ntuata da d eter minare , sopratuttc in corrispondenza a1l piloro, deg li ispessimenti pseudon eopla::;tici steno~an­ ti. Anche la muscula1ris in molti casi è ispessita e attraversata da la rghi tralci cli tessuto fibroso r,he invadono anche 1.a sierosa e d etern1inano aderenze cogli organi ·vicini. L 'interpretazione dei reperti mic roscopici richiede, sopratutto c1uando le lesioni non son o mo·l to a ccen t uate e caratteristich e, una particolare competenza, specialmente per il fatto . c.l1e controlli di mucosa normale non sono fac1l1 e bisogna sopratutto diffidare, com e nell'appendicite croni ca , della diagnosi di gastrite bas~t.a solo su un mao-giore accumulo di leucoc1t1, giacch è la regi~n~ a~tra.le è co.s~ ri?c~ ~i. tes.. uto linfatico cl1e é d1 mc1le s tab1l1re 1 l1m1t1 lra il norma le e il patologico : inoltre nei pezzi pre1


l.\.NNO XLI,

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SEZIOt'\E PRATICA

so ch e un quadro radiolog ico di gastrite ipertrofica corrisponde a un reperto endoscopico di gastrite atrofica. La granulosità della superfi cie della mucosa, tanto di .p oter parlare di uno éta.t mamelloné radiologico si osserva solo eccezionalmente, mentre all'esame endoscopico si po sono dis tinguere granulazioni talmente piccole da conferire un aspetto vellutato alla mucosa. La difficoltà di poter diag nosticare la gas trite verrucosa radiologica1nente sta nel fatt o che Io spazio tra verruca e verruca è colmato da muco che impedisce il depositarsi del sottile s trato dj bario. Le grandi formazioni polipose non sfuggono però quasi mai all 'esame radiologico. Come un 'ipertrofia delle pieghe no11 è sempre corrispondente a una gastrite ipertrofica, così un assottigliamento delle pieghe radiologiche non rappresenta per lo più un segno di gastrite atrofica ma s'incontra frequentemente in stomaci normali o ipotonici: così non bisogna dimenticare che un rilievo normale può aversi anche in casi di gastrite grave . Così pure a proposito dell'esame endoscopico bisogn a tener presente che nello stomaco dei veccl1i esistor10 costantemente chiazze atrofiche , piccoli accum11li di muco aderente il cui valore 1)a-t:Ol<)gico va giudicato caso per caso. Abuserei della vostra attenzione se volessi entrare in ulteriori dettag li del)' esame radiologico ed endoscopico, su cui ~siste una letteraLura ricchissin1a; preferisco tratten ern1i sui criteri cJir1ici della gastrite cronica. La _sintomatoloo-ia clinica della gastrite cror1ica in molti casi è completamente muta ; questo si verifica sopratutto in quei casi in cui al1'esan1e endoscopico si rileva una lie,'e i peremi a o un aumento di muco , condizioni queste cl1e stanno nel confine tra il nor1nale e il })ato log ico; esistono però anche casi che presentano un quadro endoscopico abbastanza rilevante e cl1e n on hanno i minimi disturbi; ciò rton deve clel resto m eravigliarci quando si consideri che e s i~tono a11che ulceri e cancri d ello stornaco sen za la minima sin ton1atologia cli11ica subbiet tiva. P er quel ch e si riferisce all 'età la g·astrite è rara prima dei 20 anni ed l1a il lnassin10 di f r eque11za tra i 20 ed i 40 anni. ~ più frequente nel sesso maschile e c iò probabiln1ente in rap porto all'abuso di alcool o di fumo: altri fattori che s'incontrano spesso nell 'anamnesi so~ no la tachifagia , l'irregolarità dei pasti, l 'intos~ic;azio11e da piombo o le malattie infettive cronich e. La sinton1atologia s ubbiettiva per lo più non è caratteristica ; esiste nausea, vertigine postprandiale, senso di peso dopo i pasti, disap1Jetenza, foetor ex ore, stipsi o diarrea; in molti casi però i pazi~ 11ti accusano dolori sia precoci cì1e tardivi e talora i dolori sono molto inten i da far pensare all 'ulcera . L'esistenza di un tipico hu11g erpain, si verifica con notevole fre-

levati ali' operazione, bisogna tener conto delle eventuali alterazioni (iperemia, stravasi sanguigni ecc.) determinate dal trauma stesso o,p eratorio. In base ai dati endoscopici si distingue oggi la gastrite cronica in una forma mucosa e in una forma ipertrofica , che a sua volta si distingue in verrucosa , poliposa e cistica; ]a forma ipertrofica si accompagna frequenteme11te ad erosioni ed emorragie; si distingue inoltre una forma atrofica circoscritta o diffusa ed una forma mista in cui zone ipertrofi che si alternano a zone atrofiche. Non mi diffonde rò t1lteriormente sui dati dell'esame endo --copico e tanto n1eno sulla tecnica dell'esame, argomento che può interessare più gli spec ialis ti ch e i cultori di medicina generale; qui mi basta accennare che la diagnosi endoscopica d elle lesioni gastritiche ha bisogno di un lungo tirocinio e presenta notevoli difficoltà , mago-iori di quelle che si debbono superare per la dia o-nosi oftalmoscopica o cistoscopica; u queste presenta il vantaggio di un frequente controllo radiolog ico od operatorio; però , com e abbiamo accennato, il controllo operatorio richiede n1olta lJonderazio,n e 11e1 O'iudizio. A proposito di c.-•ntrollo radiologico convie11 e qui accennare con obbiettiv ità alla sua importanza ne lla diagnosi di gastrite. on c'è dubbio ch e la visione diretta è di rrran lunga preferibile a lla visione radiologica . Il colore, lo stato di vascolarizzazione, il grado di lucentezza della mu co5a, i piccoli difetti o erosioni, le emorragie sono elementi indispensabili per la dia o-no i d.i gastrite. D 'altra parte l'esame radiologico ci apporta elem enti di n otevole valore, quali la nozion e del tono, della t)Qsizione dello tomaco , dei rapporti cogli or.g-ani vicini e di eve ntuali aderen ze , d ei disturbi della motilità; inoltre lo studio delle 'p liche della mucosa, il loro aumento di volume e di t1umero rappre, entano ele1nenti J)reziosissimi per la diagnosi , s1)ecialmente quando si consideri che il fornice e in molti casi la regione pilorica e sempre Ja r egione Lluodenal e sfuggono all 'esame endoscopico. Bisogna d'altra parte !'On siderare che esistono ulceri gastriche che ~ f u ggor10 ali' esame radiologico e che si possono dia g11osticare solo mediante la g astroscopia. Qujndi i due m ezzi hanno bisogno di una inl egraiion e reciproca e spesso un reperto e11dosco pico chiede ali' esan1e radiologico alcuni elerrte11ti preziosi per la diag nosi. D'altra parte u11 'alterazionB del rilievo radiologico acquista ,·alore solo se controllato colla visio11e diretta , g iacch è esso è l 'espr essione di u1la aumentata spasticità della muscularis mucosae, è quindi solo un segn o indiretto di un 'alterazior1e della 1nucosa e, se per lo più si· a ccompagna alla gas trite molte ' rol le si può a vere anche per processi di altra n a tura e anche per affezioni di o rgani lontani: di fatti abbian10 osservato spes-

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quenza; se a questo si aggiu11 ge la periodicità dei disturbi ch e no11 è a ffatto rar a ;iella gastrite è la presenza di emorrag1ech e r)()ssono essere anch e gravi , fin anco mortali, anamnestican1enre si è portati a far diagnosi cli ulcera. Sul1'esistenza di questa gastrite con sintomatolog ia classica di ~l~era n on può ogg i esistere :più alcun dubbio g iacchè c'è llTta ricca c,asistica raccol ta da vari AA . con controllo non solo radiologico ma an che operatorio o di autopsia. A sistia1110 così al quadro dell '11lcera senza ulcera: « Ulku5krankheit ohne l Jlkus » di Mora'i\' Ìtz. C:os-ì in questi ultimi anni il vecchio concetto di Moyniham su cui abbiamo giurato per Girca un ,rentenn io che pér la d.iagr1osi di ulc·era duodenale bastava una buona o.namnesi è defi11itivr1m,3nte crollato ; già la i adiologia ave"a din1ostrato che una sint c)n1 nt0 Jogia ti1)i ca di ulcus può esistere sen za uìcera; le osservazioni endoscopich e e anatomi cl1e di questi ultimi an11i hanno avvalorato tale asser,~ione . Esiste però qualch e criterio anamnestico ch e pu ò farci ori entare ver so la (liag·nosi di gastrite piuttosto ch e di. ulcer a; eosì di regola 1le1la gastrite $enza ulcera non esiste la tipica periodicità i1t rapporto alle stagioni ; ma per lo più le rerrudescenze dolorose sono jn rapporto ad errori dietetici. Questo dato però no,h h a un valore assoluto. Così pure l ' hu1 i o ,~ rpairt non si TJresenta a molta distanza dal pasto come n el] 'ulcera ma è più precoce e si osservan o a n ch e dolorj i1nmediati .i nsieme al do love tardivo : si no ta })Oi n ella gastrite spesso una dolenzia di ff u sa alla palpazione dello stomaco ch e nell 'u lcera man ca. Il bicarbonato può n ella gastrite esar cerbare i dolori anzich è calm arli ; ciò è dovuto alla distensio11e della 1)arete ga trica infiammata . Questi criteri quando esistono possor10 fa r propendere per la diagnosi di gastrite p iù ch e per quella di ulcera, ma quando si consideri ch e spesso tali dati ma11cano e ch e in mo.Jti ca i l'ulcera si accompagna a lla gastrite, questi dati perdono molto del loro valore. Dal 11unto di vis ta sin1 omatologico è importante richi an1are l 'attenzion e sull'esisten za di gra,·is ~ime em orrag ie anche m ortali senza ulcera e il fatto an cora i:~iù paradossale ch e in caso cli l! lcera 1' emorrag ia JJUÒ deriva re llall~-. gastrite e non dall 'ulcer a, fatto ·orrnai definitivamente san cito dall'esperienza di questi ultimi anni e ch e deve perciò g uidarci nelle indicazioni operatorie e n ella scelta dell'operaz ione; sono stati infatti osservati dei casi in cui la sf'mplice escissione dell 't1lcera n on è stata suffi ciente. ad arrestare l 'emorragia e in cui in secondo tempo si è dovuto ricorrere a una estesa È cosl crolla to l'edificio di 1esezione 'gastrica. Boas sull 'in1portanza delle en1orragie latenti per la di~gnosi di ulcera gastr'i ca e duoden ale. Pe1duto così gran part e del loro valor e il dato anamnestico e le ricerch e delle emorragie, si sono molti.plicati gli sforzi per cercar e nuovj c.lem enti clini ci di ori entamento per la diag no-

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si di gastrite; la radiologia con i perfeziona111~11 ti tecnici di questi l1ltimi anni (seriografia, Gompressione dosata , riljevo della rr1ucosa) non solo ci ha potuto n1ettere in eYidenza piccole ulceri ch e fino a qualche an110 fa sarebbero passate inosservate: ma·, com e ab,b iamo già detto, in alcuni casi, specialm ente se associata all 'endoscopia, ci perm ette di formulare u11a diag nosi di gastrite ch e quasi h a il valore di u11 • • esam e m1croscop1co. I dati della secrezione gastrica che hanno acc1uislato un 'enorme importan za p er la diag nosi delle ,,arie anemie e per l 'interpretazione patogen etica di altre forme morbose nor1 portano 11n importante contril,uto diagnostico .p er la diagnosi di gastrite, giacch è n ella g astrite si L.1ossono aver.e valori normali , stati iperclori<lrici , stati ipocloridri ci fino all 'achilia; in base ad essi non si può arguire la coesistertza di un 'ulcera o di lln carcinoma e se per Io più le l1lceri , specialm ente le duodenali, si accompagnano a forti valori di acidità non sono rare le eccez.ioni. Per quel ch e si riferisce a i rapporti tra stato della mucosa ~~ secrezione gastrica si osser va ch e in casi di gastrite ipertrofica si 11a pesso un 'achilia; la · forma atrofica decorre per lo più con achilia o con ipoacidità ma n on sono rare an ch e qu.i le eccezioni . Per quel ch e si riferisce ai rapporti tra valori rlell 'acidità e sintomatologia subbiettiva si è osservato ch e spesso una forma achilica decorr e col tipico hung erpain. Nonostante queste ri$er ve lo studio dell 'acid·ità gastrica è indispe11sa bile per l 'indirizzo dietetico· e terapèutico . Maggior valore per la diagnosi di g astrite l'ha acq11istato lo studio de l sondaggio a dig iun o : così l 'Henning dà valore alla decolorazione d·i una soluzione di bleu di nletilene messo a contatto col contenuto dell o stomaco a digiuno e tenuto in termostato per mezz'ora; questo fatto sar ebbe in rapporto con un aumento di muco, sang u e o essudato infiarnmatori o; tale interpretazione si deve dare an ch e alla forte differen za dei valori tra acidità totale ed acidità cloridrica ch e da altri è stata utilizzata per la diagnosi di gastrite . Si è cercato anch e di m etter e in valore la citodiagnosi del contenuto ·gastrico digiuno e gli aspetti della cristall·izzazione del su cco ga$trico m esso a disseccare su di un vetrino. Da alcuni è stata richiamata l 'in1p-0rtanza delle ricerche batteriolog iche specialmente in casi di acl1ilia , m a per me il loro valore non supera quello del semlJ•l ice reperto di achilia vera istamip.or esisten te . Criterio diagnostico secondo l ' Henning importante è la constatazio11e di lln 'aumentata permeabilità gastrica; ma la sua determi~az.ione richiede tali artifici tecnici ]Jer garant1rc1 da un assorbimento intestinale che tale n1 etodo, di grandissimo valore teorico, no11 può essere con'Siderato un m etodo di dia,g-nosi corrente; . n1ag.a ior ' alore l1a l)er Jne j} mezzo suggerito

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SBZI ONE PRATICA

dal orpoth; egli, partendo dal con cetto ch e i dolori da diste11s ione son o aumentati nella gastrite, determina media nte un m a11ometro applicato al sondino gastrico il gr ado di disten sione 11ecessario a provocare dolore. Dai dati su esposti risulta ch e accanto a un 1>erfezionamento dei mezzi radiolog·ici e endoscopici esiste una tendenza a creare una si ntom atologia clinica e una tecnica diagnostica alla portata di tutti che permetta an ch e al medico 1)ratico di aspettare l 'esiste nza di una gastrite; naturalmente una n1aggiore sicurezza :potrà darcela l 'esa1ne radiologico, n1a la sicurezza assoluta potrà darcela solo l 'esame endoscopico, il quale, non ~olo ci perr11ette di rileva re le lesioni inziali, ma di poter s~auire l 'evoluzio11e d el processo e gli eventuali ' 'antagai d ella cura. C:iò è molto import ante perch è tper la gastrite come per l 'ulcera molte volt e a lla guarig·ione clinica non corrisponde la g uarigion e a11aton1 i ca : ,e per l ' ulcera osserviamo spesso che la scomparsa dei dolori non è la l1r ova sicura ch e essa sia r ealme nte g u a rita e la radiolog ia non seinpre dà ris ultati cli un valor e assoluto , giacchè collo scomparire dei fen orr1e11i acuti dolore -i dimint1jsce la irritab il i1tà d ell a muscularis mucoscce, scom1)are 1.'eden1a e allora la nicchia radiologica :può farsi m e110 evidente e an ch e . comparire 111 entre l ' ulcera .:può continuare la su a evoluzio11e; in altri casi in,rece la ·p ersisten za di un a de formazione cica triziale potrà farci pen are che l 't1lcera non . ia g uarita, mentre invece all 'att o Oiperativo si trova 11n a com.J)]eta r iparazione. L 'endoscopia invece potrà d ir ci con sict1rezza se alla g uarig ion e clinica corrisponde la guarigione anatomi ca e se le esacerbazioni sono in rapporto con una riacu t izzazion e d el J)rocesso in fiamma torio o con una esaltazione della spasti cità viscerale o della sen sibilità indi vi duale. Purtroppo ])erò il duod eno e in un cei·to uun1ero di casi anch e la. regione :prepilor ica fuggono alla diagnosi endoscopica, in gen ere però d allo stato d ella mucosa antr<i le si 11osson o trarre deduzio.ni sulle alter azioni d ell8 r egione f)ilorica e duodPnale; d'altra parte una of\ser vazione combina la radiologica ed endoscopi.ca potrà quas i sempre i lh1m in ar ci sullo stato nnatomico della r egion e piloro-ritlodena]e. Per ctuel ch e s i ri·ferisce all a j)rognosi es~a llelle forme leggere mucose o ipe rtroftcl1e circoscritte è abb asta11za buon a; le form e diffuse sono per ]o più inguarib,i ]i e ·possono passare a1lo stato atrofico con. tutte le ripercussioni en1alicl1e caratteristich e. E a quest o pro:pof;ito accenno a pro,b lemi del ·più gr a11de inter esf'e che attendono in un avvenire più o n1er10 lont an o la loro riso]uzione : p·e rc.h è in alcuni casi una gastrite i1)ertrofi ca J'in1ane. tale per tutta la 'rita, mentre in al tri ca.si passa raJYidam ent e allo stato atro fico e ]Je rch è una gastrite atr ofi ca in molti ca~i n on dà il mi11in,10· disturbo , in altri dà gr a·vi so fferer1ze gastric he. a ltrP volte 1

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dà u11a sintomatologia solo intestin ale, in altri casi infine si presenta col quadro di un 'anemia ipocromica o p·ernicio a? A pro1)osito di anen1ia perniciosa in rapporto coll'achilia nei casi da i1oi osservati l 'atr ofia non è n1ai totale ma a chiazz.e e accanto a zone atrofi cl1e si osservano zone ipertroJìch e; il probl ema dell 'endoscopia d ell 'anemia perniciosa va qui11di t udiat o in ])ase a ri cch e statisticl1 e e11dosco11'i ch e; g iacch·è è solo in. base a 'questo criterio cl1e è possibil e distingu ere in vita le forme d egen erative da ll e infi ammatorie g iacch è )a r>rova del rosso neutro e d ell 'istamir1a nor1 dànno J)er la risoluzion e di c1uestq problema ris ultat i dec isivi. Dal punto di vista t erape11tico è un criterio elementare di combatter e l1ualt111que fo colaio ettico locali 7,zat 1) n1"}lla ci stifellea. ne ll 'appendjf'e: u ell a ,prostata, neg·Ji annessi. , ma SOJJratutto particolare c ura bisogna rivolgere a un a accurata is11ezion e dell e cavità J1 asali . delle to11sille clei denti e in caso di for-i di provveder e oppori unan1ente. Come cura locale dell o ·tomaco si con sig lia111> i la vag.gi gastric i con nitrat o di argento o con solu zioni alcali1 le. In genere i o mi sono l rovato m olto soddi s fatto dal p11nt o di vista 1erapeutico, almeno nel le fasi ac llte, d ell 'a11toem oter a1)ia , de lle ini ezioni cli ]atte o di p eptone. A scopo sintomatico si con si~Jia nella forn1 a a cl1ilica l 'ac ido idroc Jorico , la .p ilocarpina , l 'eRerina . o l 'istamir1a per os. Nella forma i1)erc loridrica son o indicati gli a lcalin i , ch e nono' lante il g rido di allarme ch e ·si er a leva to recentem ente per il pericolo dell 'alcalosi o deJ 1·i.1)erser rez.io·n e reattiva , possono esser e somministrati nell e dosi comuni t erapeutiche trar1quillam ente. I o mi sono trovato rr1olto sodd isfatto d elle piccole d osi , quasi omeopatiche. di solfato e bicarbonat o di ~o dio ; nor1 son o invece un entu gia sta d ell e cure di acqu e pr atic.at e n ei vari stal•ilimenti o sorgenti dove domina un <' rYlJ:.1i ri s1no così poco scientifi co da rapI)resentare 11n vero. anacroni sm o allo stato att11a le d eg li st11di. Ir1 ca.si di forti dolori s i puè> tentare la di ater1nia , purchè non esista t enden za alle en1orrag·ie. Coli 'uso continuato d ell'atropina o dell t=t b elladonna ho osservato spes~o t1na r eazion e paradossa ,come era stata g-ià osservata p er g1i alcalini , un .aun1ento cioè dei valori: dell 'acidi tà; consiglio perciò tali medicamenti solo i~er · b·rovi ne.riodi e nella :fase ac uta. In alcuni ~~ asi non si r;uò fare a meno degli oppiacei . A scopo sintomatico, r.ontro i dolori son o an, ch e indicate le iniezioni endovenose di prepara1li di calci.o o cli b enzoato sodico g ià proposte l1er l'ulcera. JJ. valore t erapeutic o del benzo.a to sodico no·n è ba:·ato · st1 di un presunto potere alcalinizzante tis "' urale· o altro , · ma sul1'n xion e antis,pasmo.dica e an.algesi.ca d el radica le benzilico, .i cui ra1)porti strutturali da un la lo colla coca in a e clall 'altro colla papa.v erina


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« lL POLICLINICO »

sor10 ora be11 noti chimicamen~e . Sullo ste ~ .. o meccanismo è basata la efficacia terapeutica delle iniezioni di pepsina, che contengono benzoato sodico; non deve essere anch e estranea l'azione shock c:lelle impurità proteiche, che, come abbiamo osservato., ha un 'azione trofica sul rivestimento cutaneo e mucoso del corpo. Nel 1e forme .2"ravi ernorragiche è stata proposta la trasfusione del sangue; nonostantf' l 'entusiasmo dei vari ."tA. , i risultati ottenuti nei m·i ei casi non sarebbero molto incoraggianti: in tali ca5i io preferisco limitarmi a un.a cura sintomatic_a e in casi di emorragia infrenabile ricorrere ad un atto operativo imm ediato. Nelle form e g ravi è stata ar1che consig·liata la sonda digiunale tenuta permanentemente anche per un periodo di qualch e mese; bisogna però tene: conto anche dell e :-;omplicazioni faringee , tonsillari e anche broncopolmonari a cui espone tale metodo di cura. Dal punto di vista dietetico, la dieta latteB , specialmente nella fase di riacutizzazione dolorosa od erosiva dà spesso ottimi risultati , a meno che non ,esistano intolleranze, di cui bisogn a tener molto conto nella dietetica sopratutto delle gastriti, dove spesso interviene , almeno secondo la m.ia esperienza , l 'anafilassi alimentare come fattore patogenetico delle riacutizzazio11i. L'alimentazion e ùeve essere ad og ni modo semplice e non irritante e deve escludersi l 'uso dell'alcool , del caffè e delle spezie anche nella forma achilica. Per quel che si riferisce alla cura chirurgica essa· ha dei sostenitori convinti in ogni caso; secondo m e però tro;ya un 'indicazione assoluta solo in casi di gastrite pilorica stenosante, n elle emorragie g ravi o recidivanti e in caso d'insuccesso di prolungate cure mediche ; resecare però tutti gli stom_aci1 gastriti ci , se non altro , come alcuni vorrebbero , come profilassi del carcinùma, è, almeno allo s tato 8ttuale delle nostr e c onoscenze, esagerato, finchè l 'esperienza ulteriore non ci avrà dimostrato che la gastrite cronica è una cc conditio sine qua non » per lo sviluppo del carcinoma e ci avrà indicato le forme anatomiche che ne costituiscono la base : }}isogna infatti tener conto anch e dei rischi operatori, e delle possibilità di complicazioni , quali la gastrit~ post-0 peratoria, l 'anemia agastrica, p rima di consigliare co,n Jegg·erezza 11na gastrectomia subtotale. Concludendo, questa forma morbosa riesumata in virtù dei progressi attuali della tecnica , viene oggi ad occupare un posto preponderante in patologia, oltre che per la sua frequenza, anGhe perchè - rappresenta un punto nodale di problemi con essa connessi , non solo nel campo della patologia digestiva (cito appena i rapporti colle affezioni ,e patiche, pancreatiche e ceco-appendicolari), ma anche in altri campi , quali quello delle anemie, di varie affezioni spinali o cerebrali , o di malattie cuta1

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[AN~O

XLI,

~U~I.

15)

n ee : questo gruppo di affezioni sarebbe infatti in rap porto colla scomparsa di un « fattore intrinseco gastrico n, che va perduto in seguito a processi infiammatori della mucosa gastrica. Tale fatto re intrinseco che non è nè la pepsina nè l'acido idroclorico avrebbe un'importanza fo,n damentale per la rpreparazione e l'utilizzazione di alcuni aminoacidi o vitamine introdotti coll'alimentazione. Il ·p roblema però più palp itante d'interesse in questo momento è q?ello d~i ~apl?orti che legano la gastrite cronica coll ep1tel10-Ina e coll 'ulcera gastrica per il va~ore I?rofilattico che potrebbe avere;' problem.1 tutti ancora non completamente. chiariti ma che la febbre di ricerche che hanno destato lascia adito alla speranza che in un non lont~no avvenire potranno avere la loro risoll1z1one. 1

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1

SUNTI E RASSEGNE. ENDOCRINOPATIE. Le sindromi paratiroidee. (H. DEsOILLE. Bulletin 1l1 édic~l , 24 febbraio 193±) .

Il metabolismo del calcio e del fosforo è sotto l'influenza di fattori diversi di cui i m eg l.io accertati sono il contenuto di vitamine D nell'alimentazione ed il funzionamento delle paratiroidi. Se esist~ uno stato d'iperfunzione di queste glandole s1 produce una decalcificazione scheletrica esagerata, il tasso di calcio nel sangue si eleva , l 'escrezione di calcio si accentua (il bilancio calcico diventa negativo nel senso che l 'escrezione è superiore all'assorbimento alimentare). Se invece la funzione paratiroidea è deficiente si ha un arresto della distruzio11e ossea normale , si determina un eccesso di ossificazione (il bilancio del calcio è positivo nel senso ch e si 11a un'escrezione di calcio minore dell'assorbimento, una fissazione di calcio nei tessuti). Tenuti presenti questi dati generali si può dar ragion.e del quadro clinico e del meccanimo patogenetico de] le sindromi da iper- ed

ipoparatiroid·i:smo. Tra le sindromi iJperparatiroidee la meglio definita è 1'osteosi paratiroidea o osteite fìbrocistic01 di Recklinghausen. L'affezione € dovuta ad lJn adenoma paratiroideo ed è caratterizzata da particolari alterazioni ossee. Si ha una distruzione progressiva dell'osso dall'interno verso l'esterno, dovuta ad un'esagerazione del processo osteoclasico a mezzo dei mieloplassi, mentre il tessuto fibroso invade la sostanza ossea. D'altra parte diminuisce il contenuto di calce anche ne]Ja par-


[A~NO

XLI,

.NUl\L

15]

EZ IONE PRATICA

te di osso non invaso dal tessuto fibroso. Contemporaneamente, come reazione di difesa, si sviluppa una ricostruzione ossea periferica esagerata a mezzo di tessuto osteoide non calr.ifi cato. Clinican1ente la malattia s' inizia con astenia e dolori agli arti inferiori ed al rachide, ch e impediscono il cammino. In capo a uno o due anni si determinano fratture dolorose a seg uito di piccoli traumi , e successivamente spontanee ed indolenti. La radi0eo-rafia della parte fratturata rivela la decalcificazione con allargamento della cavità midollare, e oltre a ciò alterazioni tipiche del1'osteosi paratiroidea: neoformazioni di sostanza osteoide verso la periferia ma con integrità ·del periostio e cisti multiple, sovrapposte, spesso piccole e numerose. L 'invalidità diventa totale. L'infermo è costretto a letto da dolori ossei risvegliati dai movimenti; teme il minimo sforzo , il m5.nimo contatto, g li dà fastidio anche il peso delle coperte. Di tanto in tanto so,p ravvengono violente cri.si di dolore a livello di qualche os o , crisi ch e annunziano nuovi tun1ori e nuove fratture. A carico delle ossa lunghe degli arti esistono una o più fratture ch e comportano una motilità anormale delle corrispondenti sezioni. Le tibie, i metacarpi, le falangi, i mascellari presentano tun1efazioni localizzate , dure, insensibili o dolenti ; i denti cadono. Indi pendentemente dalle fratture le ossa s 'incurvano , il cranio aumenta di volume. Oltre a ciò si riscontrano altri sintomi neuromuscolari e viscerali: astenia, ipotonia, diminuzione dei tendinei, anoressia , stipsi, crisi d'intolleranza gastrica con ' 'orni ti , sclerosi renale, vasale e cutan ea. I malati non operati muo·i o·n o in cach essia dopo 4-6 anni. Il sintoma capitale è l'i.p ercalcemia.. L'affezione può assumere forme clinich e diverse a seconda dei sintomi dominanti: forma localizzata, renale, a calcificazioni metastatiche associata a sclerodermia , lenta, a tipo Paget. La sclerodermia può costituire da sola la sindrome esponente di iperparatiroidismo, ma può essere anch e associata a rlecalcificazio.n e ossea, calcificazione viscerale, ipercalcemia. Le sindromi iperparatiroidee si g iovano del trattamento chirurgico (ablazior1e dell 'adenoma o delle glandole ,p aratiroidee, resezione delle arterie ,p aratiroidee). Le conseguenze immediate di questi interventi può essere una· tetania transitoria co,n rapida caduta della calcemia, alla quale si può riparare mediante l'oipoterapia paratiroidea, con somministrazione di calcio e prodotti irradiati. Il miglioramento dell'osteosi è spesso sorprendente. I dolori diminuiscono o scompaio-

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no, l 'astenia si riduce, tutti i disturbi cessano più o m e110 rapidamente. Radiologicamente si vedono le ossa ricalcificarsi. I risultati sono meno buoni quando non si 11a tetania post-operatoria e quando non si trova l 'adenoma. Anche n ella sclerodermia si ha un miglioramento n etto: il mala~o si sente sollevato respira n1eglio; la ·.pelle perde l.a durezza pato~ logica. Ma spesso il rr1iglioramento non dura ch e qualche giorno . ~ per questo ch e Leriche consig lia di associare alla paratiroidectomia la simpatectomia. La sindrome .ip oparatiroidea classica è la tetania , che può comparire sia a seguito di ablazione delle paratiroidi, sia spontaneamente. .La teta.nia chirurgùca può esse re rrcuta o c1·o-

riica.

ella forma acuta, r.J1e s'inizia nei giorni eguenti all 'intervento, si h anno prodromi (ansia, agitazione, formicolii degli arti) ch e an11unziano le crisi di contrattura. Queste crisi ono caratteristiche: 1nano da ost etrico, spami carpiformi , spasmi dei muscoli fa cciali, e nelle form e gravi, spasmi dei muscoli respiratori e della g lottide. Tra un accesso e l'altro i segni di Chvosteck: e di Trousseau m ettono in evidenza l 'ipereccitabi lità meccanica neuromuscolare. Lo stato tossico ger1 ~rale si rileva con disturbi cerebrali (ansia, agitazio11e, delirio) e clella febbre . La calcemia è diminuita. Il decorso è vario: gli spasmi della g lottide ] )O son o costituire accidenti 1nortali. La guarigione è annun ziata dalla rarefazione e dalla diminuzione di intensità delle crisi. Le forme prevalentemente tossiche possono essere acco1na;p1gr1ate da contra tture, ma i fatti dominanti sono ]a dispn ea, i ''omiti, la diarrea profusa, il meteorisrno. La morte sop,r a\rviene dopo qualche settimana. Nella forma cronica, ch e può seguire quella acuta, le crisi di contrattura sono rpiù rare, ma i sintomi tossici sono più persistenti e vari: alterazioni dello psicl1ismo , disordini in1estinali , facile stan chez.za, alterazion e dello lato generale, disturbi trofici (caduta dei capelli e dei peli, atrofie delle unghie, caduta dei denti , cataratta). La ipocalcemia non sem. pre è proporzionale .alla gravità dei disturbi . Il decorso è lungo: si posso,n o avere alternative di miglioramento o di aggrava m ento. Quest'ultimo .p uò verificarsi a s~o-uito d 'influen ze debilitanti: infezioni, g ravidanza, ecc. La morte può verificarsi anche dopo parecchi anni. La t etania spo1itanea si manifesta clinicamente con una sintomatologia analoga a quella post-chirurgica, ma le sue relazioni con a lterazioni delle paratiroidi non è ben definita. Le lesioni di queste glandole sono· incostanti nella letania infantile e sono eccezionali in quella degli ad!11ti. Tutta via non si può escludere ch e


H

IL J'lOLICLINl (;O ))

s i tra l li so lo di in suffic ie 1lza fu11 zio na le senza l e~i 011 i nn a t or11 i cù e. 11 Lra lta1ne nto d ella le La11ia a c uta !)OSt-operatoria con i ~ t.e n ella son1111 i11i. t razior1 e di ca lcio e di i)r odol li para liro ide i i)er via sottocu tanea. La te tania c r o11ica e . p o11 ta11ea : i curerà co11 il cloruro di ca lcio , la vitarr1ina D , i ra g.g i ultravioletti. Gli 1nn.e sti frlandulari · 11a11no d.ato i11 suc• ·cessi. Una sindro111 c ipoparatiroi d ea 111olto jn1 ere"sante è ]a sclerodermia associata alla cataratta (m orb o di R ot/1.niund) . Si tratta di un 'affezion e familiare 1e11ta111e11te p r ogres8iva. I soggetti hanno costituzione infan t i1e, diventano precocem ente· calvi , e offron o d 'artralgie. Ver so l 'età di 20-3·0 anni can1bia110 i tre sintomi car dinali: . . sclerodermia , cata r;1tt.a , disordini Ja r 1nge1. La 1naJattia si può assor iar e alla t et ania. La calcemia è nor111al e. L'opoter a pia paratiroidea è indicata , ma n on l1a influen za sulla cat a ratta r:h e deve esser e trattata chirurg ica1r1e nte. Oltre ch e per quelle sopraindicate la etiopatogen esi paratiroidea è st ata sospettata p er altra sindron1e : os teomalac ia , reumatismo cr onico, cl1 eloidi , miosite ossificar1te, miotonia atrofica (morbo di Stein ert), 1niastenia (m orbo di ·Er]) Goldflar11 ), epile~si a, morbo di Dupuitre11 , l\1alg·rado I.e ap,p ar enti 111alog·ie tra o teom a ]acia e l'ost eos i pa ral.iro idf•a, è- e' iden le ch e ~ i tratta di due affez io11i fon(lame11taln1ente differ enti. J_, 'orig i11e .paratiroidea d ell 'osteon1alac ia è tutt 'a ll ro ch e din10 tr ata ·: più i1robabil e, se 0011 s icuro, embra ch e essa sia i11 dipenden za di una dis fun zio11e ovarica. 'futta via l'importa11za d elle l)aratiro1di ?1el de tern1 inismo de]]a 111alat t ia, ia i1ure co1ne fattore secondarj o, non pt1 ò ef'c l t1dersi. Sta di fatto ch e n elle form e n elle qt1al i si ]1 a assorbim Bnto ed elimina zione ccces iva di calcio l' Rblazion e rlelle paratiroidi riesce ' 'antaggiosa. Il r eumati ··rno cror1ico ancl1ilosante con ipercalcemia sen1bra essere dipendente da una dis fun zione d ell e paratiroidi , tanto che l 'ablazio11e di queste glar1dole in parecchi casi 11a det er111 in ato t1n mi g lioramento ed an che la gt1ar1g·1011e. AncJ1e i11 ca i di miosite ossifi cante e di ch eloidi co11 i1)er calcemia si sono avu ti su ccessi con ]a paratiroidectomia. L a i11iotonia atrofica o morbo di Steinert è caratterizzata da atrofia dei muscoli della fa cc ia, del] 'avambraccio e della parte antero-esterJl a d el] a gan1ba con n1ioto11ia e fatti distrofici (calvizie , caduta d ei denti , atrofia testicolare, ca taralta). Molti autori sosten g ono l 'origine paratiroid ea di quest 'affez ion e, ma la terapia opoterap~ ca i1011 sempre ri esce ' rantaggiosa. P er le altre a ffezioni (miast enia, epilessia ,

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>. Ll , \

t ~ 1.

15}

n1orbo di . Parki11son, 111 o rl)o di Dupt1ytren, sc~e~oderm1a) . J~ proba b ile e se111 pre disct1ssa or1g1ne paratiroidea p·uò e:se re a111messa solo i11 quei casi n ei quali il bilan cio del calcio risulta n ettarn ente a1l er a1o. · DR.

Le alterazioni del ricambio degli idrati di carbonio nelle sindromi preipofiso· surrenali. (E.

l(YLI N.

J\tledi·z . ]{lin. , 2 febbraio 19:34) .

Le recenti ricer ch e ,·uJla regolazione or1l10nica d ell'a g]1ce·m ia 11a11 no fatlo con:-Ver o-erl' l 'attenzione oltrecch.è sull 'insulina sui f:ttori iperg Ji cen1izzanti. Fra questi i 'più impor tanti sarebl:»ero l 'adre11alina e la pituitri11a. eco? do g li studi di Lucke l 'increto irper.g licem1zzan Le d e lla preipofisi agirebbe in qu e t o se11so atlra,1er so la stim olazione delle ·urrenali , che avvien e per ' ria n er vosa (sarebbe dunque un ormone di ordine s up·eriore che reg·o]a un a ltro organo enùocrino analogam ente a quell o cl1e è proJan r isp etto a lle o-hiandolr e u ali o I ' orn1otirina ri petto alla tfroide). Basando i su questi studi e partendo dRJ con cetto ch e gli s tati iper- o ipo~·1i cemic i pos~~ no e. s~ re pro.vocati suJl;.1 duplice via del] 1 pe!~- o 1pofunz L?name11 to delle g l1iandole en docrine antagoniste (app . insulare da una ])iarte , gruppo preipofi si-surrenale dall 'altra), l 'A: passa in. ra.ss~ona ] e sindron1i preipofisar1e- u rre11al1 r1ch1ama11do 1'atten zion e su] lr corrispondenti alterazioni del ricambio zucch eri110 i)er poi i11 uno studio clinico e sper in1entale analizzar e ]a l)arte ch e sp ett.a a 1 gruppo iper gJj cemizza11te nel determinismo di alc une forme ·lel dia}Jete mellito. Tra 1e sindro111i d i ip·o f unzio11e ipofisaria vien e in primo ìuogo citat a Ja cacche ia ipofi saria di Simmonds; 1n essa v'è t enden za aJl ' i!·p oglicen1ia, ri1evata an ch e in a lcuni ca i dall 'A., t endenza ch e :p ·u ò essere modificata 1nediante la t erapia con p.r ep arati di ipofì si. A questa dev'esser e opposta la sindron1<' d i l.u shing, ad e noma . eosinofil o deJla preipoOsi ch e si accom1Jag oa ad iperglicemia, ipertension e, polifagia , adiposità. Tl morbo di ..c\ddison con d efi cit surrenalr .a ssoluto è pure caratterizzato· da ipoglicemia; 11on esistono però d ei dati icuri in . riguardo dell 'adenoma urrena] e cioè de]] 'ipernefroma. Anch e l 'ac rom egalia ch e corrisponde ad un iperfunz\ionamento ipofi sario presenta spe so iperglicemia e g licosuria; tanto che Brugscl1 e Lucke parlano di un diabet e acromegalico in cui l 'ipergli cemia e Ja g li cosuria sono provocate dall 'e age rata secr ezion e di ormone preipofisario iperglicemizzante . La g li co uria d ella gravidanza (che finora ' 'en iva attribuita al ria ssorbimento del galattosio d el] a g-]1iandola man1mari.a) tro, er ebbe , 1

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SEZIQKg PRATICA

seco11clo I':\ ., 1.a sua s piegationc 11ell 'e·ao-erata atli,·ità iµ ofi sar ia tanto cl1iara1nente din10 tra])ile dal! 'enorme quantità del prola11 ~ec reto, cc l escreto colle urin e. L 'A. , so fferma ndo ' i parti cola r1u cnte ull ~ i ­ perten io11e essenziale, cr ede ch e a11c]1e que. la andrebbe i11clu a fra le sindron1i preipofì o-surrenali. L 'i1n:portaaza dell 'adre11alina n ella genesi <l-ell 'ipertens io11 e t111a ,-olta rit e11uta probabile, è tata 111 ~ eg·uit o 11egata ])er la 1nanca11za della iper adrenalinen1ja; ma tutti i 1netodi di detern1inazione di quest'ult in1 n, anch e i più fini, si sono dimostrati poro attendibili ; cosiccbè il probl~ma rin1arrebbe t1b-iudi ce. Esiste però t1na seri e di fatti ra ccolti dall'i\., ch e fanno ammettere ch e ] a preipofì '"'i i)o . . sa (attraverso le urrenali ~), alm eno in una parle dei casi , e sere la causa dell 'i1)ertensione; così que t ' ultin1a è costant e J1e]1'1 . i11dro111e di Cu hing·; l 'i11ertonia è frequ e11te a riscontrarsi nell 'acrorn eg-aliia; d 'altra 11a rle I ' .\ . in 111olti ca i. di iperl e11 .. in11 0 e enzi ale (> riu ~cito a 111.e ltere in e' id enza i I l)rol a11 i1 ell 0 1Jri11e, in (ru ant ità di n1 o ll o . t111erjore a qt1ella rj contra1) il e n ell e urine ùei Jl orrn ali ; an zi ~i :potre])bc dire ch e 1'escr ez ione di proln 11 procede in certo c1ual n1 odo J>arall ela111cn tr a ll ' iperte11 ~ ion e, Ora , è n ola la freqt1 en za co lla quale J 'iperten ion e . i ro1l1pJi ca col dia})ete (in 20 °I> dei casi); ?.nch e i11 man canza di questo. SC'Condo i d.ati dell 'A., i va lori dr l la a li cemia tendono al loro ma in10 fi iologico (r ontraria1nente a ciò ch e avviell e nell a . inclrom e di . immond ). D'altra l)arte i diab~1ici , pecie al disop~·a di 40 an11i , sono ogo-etti all'i1)erten. ione ( UJ1. e 160 in g.) in 4-0-60 % dei casi. Per la l)iega7ione di 1ale .-· on co111ilanza da ,~ . oordcn , Voll1ard , ccC'. Yen i' a in vora1a 1.1 arleriosrlero. i coe. iste11te r oll 'ipcrlon ia , arterio clero. i ch e n el di lretto r)a nr r eati co det rr111ina la minor1zion e dell 'app. in ularc e in cliretta111 e11te ]a ·~ indron1e di.al1eti ca. QtlC\ 1a in terpretazione non vi e11e ::1rr0 tta1a dall ' A. alnleno ])er la 111aggio r· part e dei casi. Part c11do clai dati e da]l~ ronsiderazio11i . uespo. tr egli istituiva a lcune ri cerch e inlesc a chi a rir<' il 'ario m eccanismo dell a l)afog-enc:;i dia])eti ca , i11 specie del diabete degli i11erle i , e dell a : indrome g li cosurica clegli acromegalici . Egli osserva,,a le n1 odi.fì caz ioni della cl1rva glicen1i ca nei diabeti ci non ipertesi, in quelli ipertesi, n ei norm ali , r1egli arromegali c i, n eQ"li ipert esi non dial)e li ci , neg·li a ffetti da n1alat lia di Sin1monds, sotto1ponendo]i all e pro,re fL1n zion a]i mediante somrn ini strazion e di gllJ ro }o. o iniezio11e di adrenalina o di ·i nsu]in::i (ognuna di queste pro,,e ,,eniva eseguitn a di gi11no). ~on ci è possibil e riportare cr1Ji -rer (', tf' ~O la media clei risultati clelle singole J)rove n r lle seri~ dei malati. Appare però. netta la cliver, ità dell e c11rve ottenute rl ei diabetici i11ert esi o n1 cno: nei primi :P'· es. Ja curva della gli -

cen1ia post-:l<lre11alinica è 111olto 1l1e1lo ripida rla 1uclla dei ·diabetici a tensio11 e J1orn1aJe (e.d è parallela alla curva degli acron1egalic i). .A.J1che l 'iperglicemia da carican1ento è n1olt o l)iù marcata n ei non ipertesi , mentre l 'anclam ento di essa negli ipertoni ci si avvicina a <[Uello dei normali; anzi , la di ce a l) O t-alin1entare della g licemia , quasi a ente nei diaJ)etici n on complicati, in quel I i ron i)ressio11 e aum entata è tanto spiccata da essere più pronunciata di quella degli individui normali (que lo fatto anch e secondo Licl1tenberg, Kyli11, Lu cke, starebbe con lro ]'offe. a delJ 'ap11. in t1lare). E1J infine il di abete emp lice si din10 Lrava e.. ere il più en ibile al] 'insulina ; CJliello ipertonico lo era di n1 eno, a conferrr1 a deI fa tl o noto clella relativa inst1 lin o-resiste11za dei diabetici di que t 'ultimo tipo . ~e11 a diversità dunque dell e curve glicen1 it lte delle diverse sindromi l 'A. vede un'indir el ta conferma della po:5sibile origin e dupli ce del diabete; già è stato accennato ch e ]a spi cca ta di . cesa r>o t-alim ent are si.a per la con, crvaz.ione del tessuto insulare; Ja n1inore se11. ibiliLà dei diabetici ipertesi ali 'adrenalina poi rebbe essere dovuta ::il fatto ch e l 'organisn to abituato allo stimolo <·ontinuo del] 'ormone ronlro-in ulare , reagisce di m eno ; la relativa re. ist.enza · all 'insulina del diabet e ipertonico pure dimostrerebb e ch e in esso non si tratta cli defi cit in s\1lini co, ma di iperproduzio11e di in cr ei i ipero-licemizzanti. Dt1nque, an alogamente a ciò r l1e avviene· nel le s indrom i i·poglicemir h e, ch e pos ono de rivare sia da iperi11su]inismo sia da man canzil di orn1one controinsu lare (orm o11e cli Lu ckc> - r h c .jifelta n ella malattia di Simmonds, o adre11alina - ne! n1orbo 3dd issoni an o) an cl1 e la sindrom e ipergJ.i cen1ica -- il diabete - l)iU Ò esser e provocata oltrecr.hè da drfl r ienza lJan c reali ,~ 0, da un'iperfltnzion e 1}rei1)ofl aria-s11rrr. nal e~ un esempio di que ·ta ~arebbe il diabele iperlonico ch e so tto m olti ri g·1Jardi presenta l 'in11nn gin e 011po, la dell n . indron1r di Sin1 1nond ·. C:onoscia1no cl 'altronde la n1o lteplicità delle funzioni iporì sari e e il fatto ch e non tutte si J)resentano sempre in u gual m odo alteratr: in a lc11ni casi predo1nine rà 1'i1)ertensione, in altri l::i sindrome metab·o 1ica ro11 iperglicemia , iperuricemia o .lumeì1to del metabolismo basale. N~ll l valutalione delle varie sin dromi ' ra an ch e tenuta pre ente l 'azione r egolatrice ch e l 'ipofisi e~J1li ca ~11l] e surrenali , ~ ul le .g hiandole sessuali , sulla tiroide. l/ A. conclude prudentemente invocando la necessità di ulteriori ri ce rch e in questo campo promettente. La sua , non Rarebbe per ora ch e un 'ipotesi da lavoro, basata u ~na serie di considerazioni teori ch e e su dati più o ni eno di rettarnente cdnvincertt i . Sta al futuro , r oll e m.~giori possi·b ilità e ro110 cen ze, a dimostrarla e utilizzarn e g li elem enti essenziali. S. l\.f rNz. 1

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IL P OL rCLlNICO

RENI E VIE URINARIE. Le classificazioni delle nefriti. F.

RATHERY

e P.

1] ~ROMENT .

(Presse Médicale. 24

marzo 1934). Gli AA. fanno una critica deile classificazioni ·delle nefriti. Ci sono tre grandi classificazioni delle nefr~ti: quella anatomica, quella etiologica e quella fisiologica. Classificazione anritomica. Bright distinse tre tipi di alterazioni renali (il rene molle bianc?-giallastro , il rene, i)icchiettato granuloso e 1'1 rene lobulato) senza pronunziarsi sulla questione se si trattasse di tre inalattie diverse o di tre diversi stadi di una medesima malattia. Altre classificazioni seguiro·n o questa. Ma fino a quella di Toynbee, che insisteva sull'importanza delle lesioni interstiziali e vascolari si parlava solo di lesione epiteliale ghiando~ lare. Il Traube ammise due forme di nefrite con processo essenzialmente interstiziale, quella con proliferazione intertubulare e quella con proliferazione periglomerulare; a queste lesioni sono secondarie le lesioni epiteliali. Da allora ci sono due teorie anatomoclinich~, la . dualista (che ha il suo esponente più spmto m Charcot, che divide le nefriti in parenchimatose ed interstiziali) e quella unicista. Il concetto che la lesione glomerulare preceda quella tubulare è del Kle,b s e risale al 18'70. Le cl<IBsificazioni così elette moderne dei tedeschi hanno fatto ch e riassumere le n o. . .non ' z1on1 gia note. Volhard e IFahr distinguono 3 gruppi: 1) le nefrosi (gruppo pri mitivamente degenerativo); 2) le n efriti (gruppo primitivamente infiammatorio); 3) le nefrosclerosi (gruppo vascolare primitivo). Le nefrosi sono lesio11i tub11lari dege·n erative; però Munk descrive anche alterazioni glomer11lari. Le nefriti Rono di natura infiammatoria e si presentano in due tipi: glomerulite e nefrite interstiziale. La glomerulite può essere diffusa o a fo·c olai e anch'essa, secondariamente, si acco1npagna per lo .p iù a lesioni tubulari. Le nefriti interstiziali sono un edema· infiammatorio del rene e si distinguono in diffuse e a focolai. Le nefrosclerosi possono essere benigne o maligne. A queste forme corrispondono dei tipi clinici: la n efrosi ha per esponente clinico l'edema, la glomerulonefrite, l'ematuria e la nefrosclerosi l'ipertensione. Però la glomerulosclerosi diffusa si co·m plica spesso con edema ed ipertensione. Nella nefrosclerosi l'albuminuria dipenderebbe dai glon1eruli, l'edema da.Ile lesioni vascolari e l'uremia dalle lesioni tubulari. 1

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XLI, NuM. 15]

La classificazione di Oberling comprende cinque ti pi : . 1) La nefrite parenchimatosa tossica (lesione tubulare che può ancl1e estendersi al tessuto interstiziale), che si divide in tte sottogruppi: quella epiteliale (sublimato cloroformio, ecc.), la glomerulonefrite tossi~a e quella diffusa; 2) La nefrite parenchimatosa infettiva che clinicamente è una nefrite cloruremica i~ dropigena con ipertensione e iperazotemia; 3) La 11efrite interstiziale ,· 4) La nefrite cronica di origine ascendente ; 5) La sclerosi renale di origine vascolare. A queste classificazioni R.a thery e LFromen t muovono delle critiche. Dal punto di vista an atomopatolo,g ico osservano che non è un solo elem ento renale che è colpito , ma. quasi semp~e sono· colpiti tutti, e c'è soltanto prevalenza d1 un ~lemento eh~ è più colpito degli altri. Le. r1~~che sperimentali non 11anno permesso di .d1s~1ng~ere nettamente, secondo gli AA. , le les1on1 unicamente tubulari da quelle unicamente glomerulari. Dal punto di vista clinico Volhard stesso riconosce che non è possibile fare una distinzione netta fra funzione glomen1lare e funzio~e ~ubulare perchè queste funzioni sono così intncate che non si riesce a dissociarle clinicamente. Lécorch é e Talamon, notando ch e l 'istologia mostra l 'analogia delle forme 1p iù diverse e l'anatomia .p atologica la molteplicità degli aspetti macroscopici mentre la clinica mette in evidenza che tutti i sintomi possono osservarsi in tutte le varietà, classificano le nefriti secondo le forme speciali di evoluzione e di durata. Secondo Oberling l 'iper~loruremia fa parte del quadro· clinico della nefrite epiteliale, mentre in questa 1'i.p erazotemia sarebbe eccezionale. Ma sappiamo, al contrario, che il sublimato n ell'uomo dà nefrite iperazotemica. Così ·anch e nella nefrite parenchimatosa infettiva, che per Oberling sarebbe la nefrite cloruremica idrossigena, l '~percloruremia non è costante e quel che predomina è la ritenzione tissulare, che potrebbe essere solo secondaria alla lesione renale. Mentre IF ahr ritiene l'ematuria segno di lesione glomerulare, Oberling la ritiene di origine cellulo-tubulare. Per queste raigioni Rathery e IFroment riitengono che per ora non si possano accettare le classifi cazioni anato·m iche. Le classificazioni etiologiche non hanno esse pure valore assoluto. La classificazione fisiopatologica, cioè quella basata sullo stato· funzionale dei reni, è più irr1portantè. "\Vidal e i suoi allievi distinsero due tipi di nefrite: una cloruremica edematigena e una i perazotem ica.


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XLI, Nui\r. 15]

Ma recentemente si è visto che la ritenzion e clorurata non è sempre accompagnata da edema e spesso invece si complica con iperazotemia. Inoltre vi sono anche n efriti ipoclorure miche. Nelle nefriti inoltre 11anno importanza il ricambio dell'acqua , la secrezione dell 'a·m moniaca, la regolazione dell 'equilibrio acidobas~ ­ co e di questo si deve tener conto n ella classificazione delle nefriti. Per ciò Widal , Lemierre e v-allery-Radot ha·n no classificato così le nefriti: I ) albuminuria cronica semplice; 2) nefrite ematurica; 3) n efrite con ritenzione clorurata; 4) n efrite con rite11zione azotata; 5) nefrite ipertensiva. Ma questa classificazio ne ha il djfetto di tener conto per alcuni tipi di un disturbo secretorio , per altri di un sintoma, sen~a che si veda un nesso fra sintoma e funzione . Inoltre essa n on t iene conto della ripercu ssione che h a l 'insufficienza renale dell'organismo. Su queste basi Rathery e Froment proporranno una nuova classifi cazione delle n efriti. R. LusENA.

Contributo allo studio della uretrografia. (H oRTOLOMEI

e

KATz-GALATZI.

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SEZIONE PRATICA

Journ . d ' Ur ol. ,

ottobre 1933).

La uretrografia dev'essere considerata, non com e una distrazione scientifica , ma come un mezzo d'indagine, che non solo controlla, precisa e completa i dati degli altri m ezzi d 'indagine, ma ci dà segni precisi per la ~iagnosi ed u tilissimi per le indicazion i terapeut1ch e. Lo studio della uretrografia è diviso dagli AA. in due parti distinte: per l 'uretra anteriore , e per l 'uretra posteriore. :È importante per lo studi o dell 'uretrografia l 'uso di un mezzo di contrasto, che, oltre a dare ottime immagini, a non lasciare depositi ed essere facilmente miscibile con l 'urina, deve non essere tossico, anch e se pen etra in circolo. Le sostanze oleose possono essere pericolose p~r la determinazio·n e di embolie g rassose mortali. Gli AA. con sig liano 1'uroselectan in soluzione al 30 %. Per l 'uretra anteriore, il mezzo opaco deve essere iniettato attraverso il meato, mentre si eseguisce la radi<lbDTafia; mentre per I '~­ retra posteriore ]a uretrografia dev'essere discendente, cioè la radiografia dev'essere fa~ta mentre il malato orina il mezzo opaco, previamente intro·d otto in vescica. L 'immagine dell'uretra appare diversamente a seconda che si u sa la via ascendente o quella discendente. Oggi l'uretrografia dev'essere usata: · I ) in tutti i restringimenti uretrali ; 2) nelle rotture dell'uretra; 3) nell e n·stole uretrali ;

4) come mezzo di controllo i1elle operazioni sull'uretra; 5) per la diag nosi di corpi estranei; 6) n ei diverticoli· uretrali; 7) nelle anomalie dell'uretra; 8) n elle malattie degli organi annessi d el1'uretra; 9) nei disturbi funzionali della minzione; 10) nell '~pertrofia della prostata e malattie del còllo vescicale. V. Lozz1.

L'urografia endovenosa nella tubercolosi renale. (M. R.

Journal d ' Urologie, t. XXXVI , n. 2, agosto 1933). 1DREYFUS.

L 'urografia endovenosa è indicata in tutti i casi in c ui il cateterismo ureterale è impossibile o perQhà esiste una cistite intensa con capacità vescicale ridottissima ch e impedisce una Gistoscopia, o perch è per una qualsiasi ragione non è possibile il cateterismo di u:q.o o anche di ambedue gli ureteri, o perch è si tratta di un bambino oppure perchè il p. si rifiuta a farsi p,r aticare ]a cistoscopia. In tutti questi casi l 'urog rafia endovenosa h a g rande importanza perch è ci permetti.) di jndividuare in quale rene la tbc. è localizzata. L'A. l1a u sato il Ténébryl in sol al 30 % di eui ne inietta circa 50 cc. e con cui h a potuto studiare anche il potere di secrezione renale, ludjando l'elimin az ion e d{lllo iodio che dopo circa J O' è del 5 %, per diminuire a poco a poco, fino a quasi diventare nulla do·p o I 1/2 h . ( 45 °1c, di iodio sono allora già eliminati). Le 1nigliori radiografie sono q11elle prese do:po 10' dall'iniezione. La tbc. renale di sturba molto precocemente il potere di concet1trazion e del rene e basta un a semplice 11J cer~zione dell 'angolo calicopapillare per abbassare, p11r essendo sano il resto del parenchima r enal e, notevolmente la con centraz ione ureica del ren e ammalato . Le lesioni tbc . arrec.an o anch e disturbi nel] 'escr ezion e producendo alterazioni della contrattilità del bacinetto e dell'uretere per cui si ha ristagno di urina n el bacinetto o per atonia dell 't1reter e o per sclerosi della parete. Le alterazioni 1ch e si possono osservare con J'urografia endoven osa son o: I) Assenza dell,immagine urografica: ciò si può osservare perchè il rene è affetto da una tbc. gen eral!zzata, o perch è è escluso o perchè è lln r en·e mastice. 2) Ritardo della secrezion,13: dimostra un dis1urbo profondo del parenchima. 3) Bacinetto amputato dJ'un calice: ciò è dovuto al fatto che la tbc. si localizza per prima all 'unione dei calici col parenchima renale e qui sono lo ulcerazioni più profonde, i rarr1 mollimenti caseosi più estesi , Je lesioni oblit.ernn ti più . frequ enti. 1


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lf... l!OLlC..:LL'\lCO n

IA~i\o XLI,

1'1-' ì\I.

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4) Bacirielto sfumato: ~l ])acinetto e i calici, invece di contorni netti, presentano isolatam ente o contempor.aneamante un aspetto ovattato , spugnoso , co n margini irregolari. Questa immagine deve interpretarsi come data dalla penetrazione del liquido di contrasto in multiple :p iccole . caverne esistenti sulla parete che è trasforn1ata in una superficie tomentoa, anfrattuosa . 5) Dimin uziorie unilater·i le •iell' opacità : a lc t1ne volte i due ·reni presentano un aspetto identico, regolare. Solo, guardando attenta111ente , 1'opacità del bacinetto corrispondente al r ene malato è m€no int·3n sa di ql1ella del1'altro lato. Da quanto opra l 'A. conclude cl1 e non esi~te alcuna imm agine di urografia endovenosa patognomoitica per una tbc. renal e. Alterazioni simili del baci. netto e dei cali ci possono lrovar~i ancl1e in altre affezioni (pielonefriti , lt1mori , ecc.). Quindi l'urografia endovenosa , da sola, non basta per porre una diagnosi di tbo. renale ,. ina solo ]) UÒ precisare la sede d ella lesione e rermettere tii porre quindi t1na diao-11osi di localizzazione do.p 0 ch e l 'esame cli nico e la pre enza del .b. di Koch nelle t1rine l1anno fatto intravedere nnn tbc . r enal e. G. GENTit.E.

ico11ografia lradizio11al e. era alquanto allungala, ortog·nata e proopira; ' 'asta, diritta ed alta la fronte; a~te le orbite, a quilino e vigoroso il naso , grandi. e sporgenti g li zigon1i. Complesso di caratteri cl1eletrici che si associano g·eneralm ente a pelle bru11a e capelli neri; per c ui egli va ascritto alla stirpe inediterranea; stir1)e n1aravicrlio a , di cui fu fra i più gloriosi rappresentanti. Il suo scl1eletro ·è i1n pronlato a forza e virilità, le quali d-evono aver trovato, come si esprime il Boccaccio. « amplissirr1c luogo n ancl1~ nell'istinto dell'amore. C:ostitu zione tipicam e nte longilinea, caratterizzata dalla rprevalenza del sistema della vita di relazione. La minor prevalenza della vita vegetativa è' anche dimostr~ta dalla riduzione dei mascellari ; pe r questo, Dante non deve essere stato un gran mangiatore, ma un temperamento sq L1isi.tamente cer ebrale. L'A. ha anclte raffrontato i clati da lui studiati co·n i })iù noti ritrait ti de] Poeta. Perfetta 1'> la co1trispondenza ro r1 1'affresco g iottesco del Palazzo del Bargell o a F ir0 nze e con la minial ura del Codice Palatino della Biblioteca Nazional e di Firenze , nono~tante i gravi errori e difetti cl1e vi si notano nella t.esta. In questi ritratti appare, 11el 1)rofìlo , 1' t1on10 energico . di azione. fazioso , violento, appassionato, pro11to a reagire a i $Oprusi e d alle ingiustizie. Gli altri ritratti esaminati (Vasari , Codice D I V AGA ZI O N I Eugen.ì ano , Codice Riccardiano) mostrano u11n palese inferiorità ri petto .'li due primi. La forma corpo1~ea di llante. Fra i moderni , i più g ravi difetti $i trovano nella masch era d el l(irkup e 11el busto di Torri1F . Fras~ e t· to (liass. Inte rna,z~ di clinica e teo·iani · nessuna rlélJe caratt eristiche dantesche è rapia, 15 febbr. 1934), in occasione de] cente'""' ' ~tata riscontrata J1el bassorilievo che si trova al nario di Dante , nel 1921, ha avuto occasione di sepolcro di Dante. Invece, il busto del Vel::i s tudiare accuratamente lo· sch eletro d el Poeta (Museo di arte mo·derna a Torin o) con giunge. di cui dà ora un 'ampia descrizion e (Dantis Ossa, Zanic helli ed., Bologna), accompagnata da ad una elevatissin1 a e nobile espressione spirit·l1ale t1na notevole corrispondenza al vero. 95 illustrazio·n i. ' fil. Lo sc h.eletro è ottirr1ame11le con se rvato pur rnanca11don e 77 J)ezzi , oltre a vari denti ; manRicordiamo la pubblicazione di eccezionale Interesse e.a, fra l'altro, la n1andihola. 11 cranio è rnol ln per tutti I medici pratici. grande (1700 em e., superando di circa 2-00 em e . la ca1)ac ità media del cranio degli euroPROF. LUIGI FERRANNINI l)ei); ha forma allungata e contorno ovale; va Dl~EITORE DELLA CLINICA MEDICA DEI.l.A R. UNIVERSITÀ DI B.ARJ con iderato come do li comorfo e dolicocefal o. Vi prevale la metà de~tra , il ch e determina t1na certa asimmetria, ben visibile anche 11ella fa cINDICAZIONI .. PRESCRIZIONI IGIENICHE FISICHE cia , con notevol e deviazione del naso a destra ; a~in1metrich e so110 l e orbite, per grandezzn, DIETETICHE E FARMACEUTICHE posizion.e e forma , e pure il palato, ch e è mol(Seco nda edizione accuratamente riveduta e notevolmente ampliata) to ])iccol o. . . . Opera premiata con medaglia d'oro al merito clinico In altre parti del corpo, s1 trovano segn1 d1 (( Guido Baccelli ». nrtrite senile anchilosante in corris pondenza d elle vertebre , i.I che giustifica J'incurvameJ\tO Volume in-8° di pagg. xn-643, nitida1nente stampato. Prezzo : in brochure L. 5 6 : rilegato in tela con iscrizioni sul piano e clella schiena i1otato dal Boccaccio. Data ]a sul dorso. L. 6 4, più le spese postali di spedizione. Per i nopresenza della rara anomalia dell 'a rticolazione stri a bbonati. rispettivamente, sole L. 5 O in brochure e L. 5 8 ar1omala costo-clavicolare, si dedt1ce che il rilegato in tela. con spedizione &anca di porto. Poeta doveva avere le spalle cadenti. Q11e te caratteristiche dovevano dargli l 'aInviare Vaglia alreditore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Sucspetto di in, ecchiato anzi tem.p ?, il vero cc annosus », il «senex >l . J."a faccia , come nell a cursale diciotto. RCMA. 1

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La Terapìa clinica nella Medicina pratica

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lAN~O

XLI,

~U l\l .

1.5]

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA An nali della Clinica per le ni alattie nertose e n1 eri t ali della R. Università di Padermo. ' yòl. i11-8° di }1agg. 1200. P alermo, 1933. È u scito il quinto volu1ne, 1933, d egli cc An-

na li d ella Clinica per le malattie nervose e n1e11tali d ella R. Univer sità di Palermo ». Co ntiene una collezione qi -!± lavori originali, fatti nell'I stituto di C)inica per le malattie nervose e m entali di P alermo. I suddetti ]avori sono d'i variissim o argon1ento e rig u a rdano i l vasto cam po d ella neuro-psichiatria. Il di r ettor e prof. Colella vi fig ura con · 4 laYo ri. L'n o di essi: cc L 'influenza d ell 'alime11tazione idrica sull 'accrescimento corporeo e ulla gene i del gozzo e d elle di fun zioni tiroidee » rappresenta uno tudio clini co e bioJogico fatto sulle acque di PaJ ern10 e com1)rende ricer che eseguite per più anni su g li animali e studi s ull'uo1no , anch e dal punto cli vi sta isto-pato1ogi co, ~u 5 12 casi di form e I ipich e e di forme fru st e di gozzo eso ftalmico, g i.u11ge11do alla. con clusione ch e sia il gozzo che ] 'accr escim ento corporeo e le dis fun zioni tir.oidee son o in . diretto rapporto con 1·uso di d eterminate acqu e (acqu e O'Ozzigen e). Vi è inoltre il di scor so d el pro f. Cole11a con c11i i a:pron o g li cc Annali » - pronunciato in occa ione d e]Ja recente inauO'urazion e d e11a nuova Clinica per le 111alattie n ervose di P alermo, d a lui fo ndata - ; esso ri as urn e principalmente l 'opera cientifi ca, didattica e sociale svolta dall a C:li n ica suddetta. Fa seguito una intesi dello stesso A. cc Sullo c;tato attuale d ella Neurologia », d ella qua) e cliscip)in a m edica vengono illu strati i n1irabiJi p rogressi , sia nella soluzione d ei più in1porlanti problemi di biolog i!l , sia n ell e lotte in trapr ese contro le 111alattie sociali . L' A. co n( ll1de che la scien za d eve esser e mantenuta ad erente alla vita, ch e Ja Clinica n1od erna deve esser e insie111e m edicina indivi(ll1a ]e e medic ina sociale . . eguon o poi altri 40 lavori d e()' li allievi e collaborato ri d el Maestro. l.Jna seri e di studi verte sulle alter az ioni d el liquido ce falo-racl1idian o e tra questi citi amo per brevità quello di U. De Giacom o cc u11a r eazio11e co ll o ida le d el bleu di Berli110 » . "Cn com1)1e so orga 11ico è formato poi d al1'in s iem e degl i s tudi biochimici sul sangue clegli epiJ eLtic i, eseguiti da F. Di Ren zo, d a P. Ca~::;arà e d a alt ri collaboratori. Intorno all e indromi extrapiramidali. si ra o-gru ppa un insien1e di studi tra i quali citiamo quello di De Giacomo e F. Della Monica i1el quale vengono indaga ti cc I tem:pi di r eazion e ps ichica n el morbo di Parkinson e n elle sindromi pa rkinsonian e postence faliti ch e »; quello di De Giacomo ed R . Corseri cc Su di un })articolar e cli turho 1r1ioclo11ico con seçuti,·o al1

587 .

SEZI Ol'iE PRATI CA

l 'en ce fa lit e e1Jiden1ica »; quello di De Giacon10· e ·F. Gan1bii1a su « I sinton1 i e xtrapiramidali d e Ile cer ebropatie senili », ecc. Ricer ch e di ordine gen erule es tese a tutto il can11)0 delle m a la ttie n ervose e me11tali son o quelle ergoestesiograficb e di De Giacomo e Fariello; quelle di De R enzo e Curti. cc Sulla reatti,·ità locale alla iniezion e intradermica di tub er colina n elle lesioni va rie çlel sist ema nervoso centrale e periferico )) ; quelle di De Renzo « Sul significato e il ' 'a lore diagn ostico in gen erale delle r eazioni biologicl1e •l ella sifilide »; quell e di Curti cc Sulla diaterr11ia n ell a cura d elle malattie del sis tema n er voso », e a ltre ricerc11e a11cora. Vanno egnalati inoltre, in rig uardo a speciali a rgom enti , i lavori d i Bernocc11i « Su la n evro i tra un1atica )) ; di Tripi cc Su l 'etiopatogen esi d ella e lerosi a p lacch e » e cc Su alcuni ca i di sindromi n er vose postvaccini cl1e »; di Trizzino cc Su un caso di en cefal opatia con r eperto anatomico di sclerosi plurig landolare endocrina ed esocrina »; di Cara n 1azza cc Su la patogen esi de11 'idrocefalo cronico ». Infine fi g ura no a ltri argomenti sva riati segnatamente di fi siop·a tologia , an aton1ia patolog ica e terapia. Non è d isutile rileva re la importanza di collez ioni di lavori di tal gen er e intese an che alla diffusione d el lavor o scientifi co d ei n ostri centri di studio e di ricerca, specialme nte all 'Estero dove pur troppo n on si tien e tuttora il g ius to conto di quanto si vien e m ettendo in lu ce a ttraYer so i] lavoro d elle l. lini cb e e d egli Istituti ])iolog-ir i ita liar~i . l1. RABBONI.

=====--================================== CENNI BIBLIOGRAFICJCI> Il latte a.limentare. Vol. in-8°, di pagg. 220. Stab. Tip . \.entrale . R oma , 1934. L. 15. « Il la tte alim e11tare n è lib ro ch e ved e la lu ce in questi g iorni segn a landosi subito alla aener ale attenz ione 5ia l)er l 'illum in ata compele11za d ell 'autor e, ·ia j)er l 'attualità d ell 'argon1 ento cl1e ,rien e tratta to e ch e interessa la produzion e, la con. ervazione , il con umo diretto c.l el ]a tt e. Scienza e prati.ca , armon ica n1 tl11te as ociate , co Lituiscono il ])r egio fonda111 entale d ell 'op era. L 'analisi e Ja sin t e i con le qu a li sono lun1e.ggiati tutti i fatti rigt1a rdanti l 'importante ]1rob lema del latte alim entare m ettono, un a volta di ]Jiù , in chiara evide nza ]o spirito indagato re del prof. Angelici ed i p·r eg·i d ell a su a dottrin a per la quale egli , d a :p r en1 e e d 'ordin e Leorico e cientifico, discende ad appropriate rifl e ioni e d eduzio ni di valor e essen zialm ente p rati co .

G.

AN GE LI CI.

1

(l 1 i prega d 'inYiar e due COJlie d ei li brj <li cuj si desider a .l:\ recensione.


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« JL

POL I CLl~ I CO

Il lavoro, mentre rivela una severa e rara preparazione nel vasto campo delle scienze biologiche e del meccanismo di funzionamento dei pubblici servizi, rappresenta url vero e proprio s tudio critico con impronta tutta personale. Si può anche soggiungere che il sillogismo e la meditazione, così caratteristiche nell 'autore, abbiamo impresso l 'esposizione di tutta la materia in modo ch·e lo svolgimento è venuto attuandosi attraverso una logica concatenazione di cc premesse e conseguanze » tanto che se taluno si limitasse a spigolare qualche brano qua e là senza l eggere il lavoro nel suo insieme, rischierebbe di cad ere in errore alterando od anche falsando addirittura il pensiero integrale dell'autore. La forma chiara ed espressiva concorre a rendere piacevole ]a lettura del Ji,b ro, che interessa. non soltanto medici , veterinari, agrari ma anche i tecnici dediti allo speciale problema nonchè pubbliche amministrazioni , organizza2ioni, agricoltori, commercianti, industriali. Plauso e compiacimento· al prof. Angelici per questo segnalato servizio che rende alla battaglia del latte sempre in via di svolgimento e che da questo nuovo lavoro trarrà vivo insegnamento e maggiori im:pulsi . LEONARDO GRASSI.

1\11.

STASSEN.

Les maladies professionnelles. E-

ditore Masson, Parigi. Prezzo Fr. 30. 1

Dopo avere r eso omaggio a Ramazzini, come fondatore d ella patologia d el lavoro, 1'A. fa una breve storia delle i1ozi,) 11i st1 IJe 111n lat tie pr1)fessionali n ei paesi civiliz1.ati. Passa quindi a trattare cle11P. n1alattie professionali da cause endogene ed esogene, precisandone .per ciascuna il m eccanismo etiopatogenetico e le manifestazioni r:linicl1e. Analizza infine dal punto di vista medico le:\ legge belg·a sull 'indenn\zzo dei d anni prodotti da tali malattie. DR.

L.

SPILLMANN .

L' évolution de la lulte contre la

syphilis. Vol. in-8° , di 292 pag. con fig . fuori testo Masson et C.ie, Paris, 1933. Prezzo 30 fr. La profilassi contro ]a sifilid e 1la ubito notevoli modificazioni nel tempo e rimane sempre una questione di grande attualità, tanto più ch e, d opo la diminuzion e ;Ji 'ale ma lattia verificatasi n el dopo-guerra , si t ende ora ad un nuovo aumento. In alct1ni luoghi , in nome di una falsa morale, si er e.i e di fare un' opera profilattica con ]::t c}1j usura dei postriboli, misura ch e l1a il solo effetto d.i aumentare la prostituzione clandestin a, la più pericolosa ed 1nc ontrollabil e. L' A., ch e è il d ermo5ifilografo della Facoltà medica di Nan cy, dove dirige il centro regionale antivenereo , si occujJtl delJa questione d a '25 ann i e porta qui i ri~ultati della Slla \ asta 1

»

[ANi'\O XLI,

NUl\l.

15]

esperienza. La sifilide va considerata per quello che è realmente, una n1alat~ia infettiva e come tale va combattuta, ricercando le origi11i dei singoli casi che capitano a11 'osservati on e. :È un 'opera di assistenza sociale delicata cl1e risulterà tanto più efficace in quanto che tende a scov_are ed a sopprimere i focolai di contag io. L ' A. imposta dapprima il problema dimostrando la necessità di agire e poi, fa cendo i raffronti con la profilassi dei tempi passati , descrive l'organizzazione ed il funzionamento dei dispensari antisifi1itici, q11ale egli li concepisce e mette in pratica, dimostrlndone l 'efficacia; in quello che egli dirige, si fanno circa .2 0.000 co11sultazioni all'a11rlo. Importante è a11che una sarta educazione ed istruzione sessuale, che però d eve essere fatta molto presto, poichè risulta dalla triste constatazione fatta dall ' A. ch e 1'età in cui le r ag·azze si dan110 alla prostituzione · è sui 13-1 -l anni. fil.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI Società Lombarda di Medicina. Seduta d el 23 febbraio 1934-XII. Presidente: Prof. L. ZoJA .

La cura dell'accesso di tachicardia parossistica. Dott. CoRNELro P.APP. - L 0. espone i metodi 1

finora in uso per troncare gli accessi di tachicardia parossistica. Egli riferisce sui risultati otte· nuti coll'iniezione endomuscolare di 1/2 mgr. di ouaba1na Arnaud , m edicamento · cl1e, contrariamente all•3 altre sostanze u sate, non dà disturbi generali e con cui è riuscito a fern1are gli attacchi (alcuni durava110 da 6 giorni) in tutti g li 8 casi in cui esso fu sperimentato . Discu ssione : DE FRANCEsco, PAPP. Lt modalità di diffusione del rosso Congo nel sangue

circolante in alcune malattie infettive. G. PELLEGRINI. - L 'O. ha studiato le modalità d.i diffusio11e delle soslanze coloranti iniet late i11 circolo in casi di tifo addominale ed ha potuto osservare spiccate o;Scillazioni n ella diffusione. del colore stesso riportabili a condizioni di asinergia circolatoria esi ste11ti n ell 'organismo malato . Discu ssione : ScoTTI DouGLAs, PELLEGRINI.

Le condizioni funzionali del sistema cardiocircolatorio nel tifo. · G. PELLEGRINI. - Vengono studiate le condizioni di funzionalità cardiocircolatoria nel tifo addo1ninale. Le varie alterazioni osservate rendono compr e nsibili le alterazioni osservate n ella diffusio11e delle sostanze coloranti iniettate in cir colo. (V. comunicaz. precedente) . Il prof. DE LlETO VoLLARO espone i risultati dell~ sua esperienza sulle operazioni di cataratta nez diabetici. Il Seg r etario : R. ScoTTI Dol.TGLAS.


(:\~.o

XLI,

1\ u~1.

15j

SEZIONE PRATICA

Società 3Iedico·Chiru1·g ica di Pisa. ed ula del 23 111arzo 1934. Presidente: Prof. A. CEsAn1s DE~LEL . Prof. BuFALI~r. Tun1orc li7; omatoso del m esentere e lipomatoso del t ertu e.

-Di una influenza di applicazioni farmaco -dinamiche na. sali sull'occhio. Prof. Bl\ONZINI e prof. MORELLI. - Gli 00. di n1ostrano con l'osservazione di un c aso come alc uni alcaloidi comunque introrlotti nell 'or gani sm o (\"ia nasale, ipodermica e congiuntiYale) possono influire sull'accomodazione in lont ananza ed insistono nel far ril evare che, aln1eno i1el loro caso, la funzione della muco a nasale era quell a cli t1n a sen1plice via di introduzion e d e i farn1ari . "1 anife1tazioni cutanee e mucose poco comuni della sifilide terziaria. ACHILLE GnAssr. L ·o. riferì ce sopr a 20 casi cli sifilode rn1i tardivi osserva li in qu esti ultjmi cinque anni n ella Clinica Dermosifilopatica di Pisa, cinque d ei guaii sono interessanti p er 1'a.spetto e decor so clelJe manifestazion i luetich e, poco comuni e di non facile diagn os i, rn en lre .gli a l tri quindic i riescono i s lruttivi p oic h è d et t ero luogo a d errori diagnostici che t a]ora port arono ad indirizzi t erapeutic i c hirurg icj e fisioterapici. In n ove di questi ultimi casi i tratt aYa cli sifjl od ermi d elle gambe, quasi Lu l li scan1 ]Jiati p er ulceri varico e, ed a questo proposito I 'oratore , dopo averne discu ssa la diagnosi differenziale, ril eva come sia spesso diffic il e, e t alora impossibile, differen zia r e le due affezio ni con la sola incl agjne clinica , e com e sia inòi ca to cli ricer car e la sifilide, s peci alm ente a mezzo del ];\ sierodiag n osi, in 1utti i casi di ulceri cl ella ~amb.a .

589

R. Accademia dei },isioc1·itici in Siena. Sedu ta orclinaria d el 3 febbraio 1934-XII.

Sulla natura e genesi della lesione renale nella prote inuria di Benct•Jones. L. D 'ANTONA. - L 'O. , dopo aver ricordato la varia interpret azione n ella na l ura e della g·enesi cl ella l esione renale ch e cli soli lo si accompagna a lla proteinuria fl j B.-J., illu s lra il reperto is tologico del rene ecl alc uni da ti clin ici in un caso di sua osservazio11e. D imostra che n è clin icamente n è is lologicame11le i d a li rileva li parlano a favore della 11a lura nefrosica clelJ a Jesione, i11 er1t re chiari sono i segni ch e ne di 1nostra1to l a ge11esi iclrone fro lica. Alla 1)rogressiYa atrofia e scomparsa d el! 'elemento parenchirr1a le si accompag na una attiva prolife r aziont co11netlivale, per cui i l cp1adro terminale cl ella lesione renale nella pro teint1ria di B.-J. può d e finirsi co111e quello di urL r en e g rinzo idron e fro lico. Ricerche sis ~ ematiche su 16 ceppi di vaccini anticarbonchiosi di diversa provenienza. R. Ricc1 e B. CAl\'IPIONI. - Gli 00., con ricer ch e p or tat e su 16 ceppi di vaccini anlicarbonchiosi cl i diver sa J)rOYe nienza, han110 potuto mett ere in eYidenza, contro l 'ipotesi avanzala da più parti, la proprjetà di tutti essi a formare la spora, condi1ion e indisp en sabile per l a stabilità del g·raclo di a llenuazione. In alcuni vaccini (n ei 4 II Vacc. Sien a) la formazione d ella sp or a · è avvenuta dopo molli g iorni (circa 40) di invecch iamento delle ngar-culture a t. a. e a ciò h a corri sposto anche un 1naggior g rado di attenuazione di tali vaccini rispel to a d altri II vacc. Inol tre g·li 00. hanno studi alo l e n1odificazioni m orfolog ich e e culturali d ei vaccini in questione, di1no tra ndo ch e , mentre in a lcuni s i h a una Yariazione o uria cl issociazione d el tipo d elle colonie, a ltri con.servano le car a tteristich e n ella colonia nor111 a le d el bac. d el carbonchio. Gli AA. credono ciò esse re in r elazi on e con i diYersi mezzi u sati p er I 'allestim ento del vaccino ed ancl1e co n u na sen sibilità sp ecifir,a di ceppo. Ri · guardo al grado dj virule n za ess i hanno p otuto d imostrare un diverso g rado di attenuazione d a vaccino a vacci oo e ancl1e fra ceJ)pi cli ssocia ti di uno s l e s~o vaccino.

1Jn caso di Leishmaniosi viscerale in adulto con compii canze polmona ri e renali. Do tt . F . BENZA. __,. Riferisce un caso provenien1e d a lla Cost a Francese d el Mediterraneo i11 cui unfl nefrite emorragica ha permesso l a cura antim oJl iale aYendo anzi 1nig lioram ento d ell e cond izioni renali. Nonostan le la localizzazion e l)Olmon are il n1ala to Ya mig li orand o.

Dott. A. i\Enr. - Int orno alla r eazion e del triptofano con, la paraclirrietila1ninoben2al<.lei de.

Prof. C. CASSANO. - La ghia11clola z;nfali ca nel rreumatis m o arti co lar e acuto.

R ENZO B EsrG~r. --:- L 'azi on e au tonoma del calcio j one stiicliata sull 'intesti110 isolato di m ammifero.

Sopra un voluminoso fibro·sarcoma del mesenterio. P. N1os1. L 'O. d opo <li aver ricorda to u11 {'éJSO cli f ibrom a d el mesenterio (g ià pubblicato jn A rchi ù;o Il . di Chi rurgia, 1921, vol . III) da lui ioper a to d 'urgen za in occlt1sione e guarito (asp or1Hzione cle l lumore co11 r esezione di 75 cn1. di in testino te nue), con1unica un caso cl i volu1ninoso fibro-sar coma d el m esenterio (Kg. 4 1/2) estirJ)a to a un~ d onn a di 51 anni. Al 12° g iorno fis tola uret erale d es tr a e in seguito pielon efrite cles lra. Dopo 2 m esi dall 'op erazione n efrec lon1i a cl es lr a. Guarigione. Dopo un an110 r ecid iva d el tu1_11or e. Seguono co11siderazioni sulla diagn osi e terapia d e i t t1 n1o rj solid i del n1ese11 leri o . Il Segretario.

Ulteriori ricerche Intorno alla reazione del triptofano con la paradimetilaminobenzafdelde. NERc ANTO~ TNO . - L 'O . hn perfezionato la sensibilità del la reazione del triptofano con la paraclimetil aminobenzald ei<le cimentando questa' con molti d egli aminoacidi ed a ltri componenti che si trovano nel sangue ed arrivando a lla conclu sione ch e t ale reazione può praticamente riten er si come specifica p er ch è l a presenza d egli altri aminoacidi si 11a in misura tale da non disturbare in modo apprezzabile la reazione stessa ch e r est a così molto preziosa per le ricer ch e clinich e. Dott. P. BARICCI. spontanea clel l 'aorla.

Su di

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caso di r ottiira


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t< IL POLICLI::\"ICO

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Sui"la topografia degli ureteri. FA t T TO SESTJ1 1. - In r elazione a l aYori recenti l ' l). riferiscP. su qua11to h a os~ervato nei riauardi del la topografia cl ell 'uretere nell 'u on10. Ritie~e ch e si }Jossano prender e con1e punti di riferimento le apof~si trasver se cl elle verte])r e lon1bari, perch è l a 1>orzione lombare d ell ' ureter e si proie tta poco al di ~ entro dei loro apici, ch è a11zi iniziatisi gli ureteri col colletto della pelvi, il d. si proietta a liYello dell '~pi ce della II lombare, il sini stro, sull a Etessa verti cal~ all a altezza òel margjn e superior e della II vert. l on1bare . A livello d ell a V vert. si h a u11 .altro punto fisso d ell 'ureter e, ch e poi passa ~ "?11 ar li co~azi un e sacro-iliaca i1ell a pelvi. La por11one pelvica m erita .un più a~cu rato s tudio. I m et~cli di ricerca nel vivo son o rlati dalla pielografia discendente e da quella ascencl ente. Sol o la prim a <l à risu ltati corrisponden ti a quelli d ell e ricer ch e a11a lomich e.

Esperienze rli pireiolerapia vaccinica n elle rrialaltie mentali. I l Segre tario: G. ~IAZZETI'r. Do l t. l\. NucEL. -

Società Medico·Chi1·nrgica di Modena. Se<lula del 2 marzo 1934-X II . Presid ente : Prof.

PIETRO

SISTO.

Intorno alla sacralizzazione del coccige umano. Prof. G. FAvARO . - Ha studiato n ei sacri e n ei coccigi d ella collezione os teologica « G. Sperino » del 1\111seo Ana tomico di 1\{odena, le g r aduali for1~e _d~ passaggio fra il coccige unito al sacro p er 1nf1s1 e l a _sua completa assimilazione a questo , co11 le relative frequ en ze; forn1e r appresentate a pa~lire d a: 1) infisi (52,08 %) dalla fu sione; 2) rlei ~oli corpi ver tebr ali (10, 12 %) ; 3) di qu esti e dei c~rni coccigeo e sacr ale des tri (0,89 %); 4) id ., sir1~s tri .\3,27 %); 5) icl. , bilat er alme11te (8,33 %); 6) id . e . 1~ p i11 clel processo trasver so destro (0, 89 %) ; 7) id . s1n1stro (3,27 %); 8) id ., bil ateralmente, cioè completa sacralizzazio ne del coccige (21 , 13 %). Not evole pecialmente, n elle fu sioni asimmetrich e, la preval e11za dell 'antir:nero sinj s tro sul d estro.

lllla con1un.i cazion e prende la parol a il prof. B<\LLI ricl1iama11d o il con tributo dei radioloai so:. o Jlra tut to al lo l ud io dell a sacralizzazione della 5a. lombare e sull 'importanza <li e' en.tl1al e artrite fra ap ofisi trasver sa d ella quinta 10111bare e osso iliaco pPr Ja patogen esi della sci atica. Ricorda a11che com e cert e an om alie della colon11a vertebrale (faccette articolari aJ1o n1al e, coste soprannumerarie ecc.), po sano troYar i frequen le1nente nella calcol osi r enale. Bor.AFFJo ril eYa cl1e qu an t11nqÙe la sacralizzazionc d el coccige uman o si a freq.u ente , n ondimeno Jn <listocia cli egresso è 11101 to rara: rl al ch e si doYrebbe dedurre cl ell a poca in1portanza <l el fenon1e110 osseo. Dott . G. P·\

CRAZI. -

Lri vena (( intercos lalis

su -

pre1na ». Il « fora1n.en rotizndum » de llo sfe11oide ed il sito con.tenuto. Dott . G. PANCRAZI. -

Sindrome chiasmatica da tumore ipofisario guarito dopo RHnt1enterapia. Dot t. :\. FERRARI. - Per l ·n. riferisce il collega Ro $ I, su <li un caso di En1ianop:~ ia b i len1porale

»

:-<\~xo XLI, Nul\1. 15]

COJ?- not~vo1 ~

riduzione di visu s i11 O.O (1/10) p er lesione ipof1saria _da probabile tumore, senza sindrome acromegal1ca, trattato e g uarito m ediante l\oentgenterapia. Dopo trattarnen to : il V. in O.D. = 10/ 10 e O. S. = 8/10, e coi1 ritorno d el C. V. alla norma. L 'O. h a seguito il p. p er 4 anni. BoLA~_F10 riferi sc~ sulla sua esperie11za p er sonalesul18: Rontge~terap1a d ei t umori cerebrali, con van-· tagg1 n ot~vol.i, talora sor.vrenclenti, riguardo al V.

e alle l es1on1 d elle parti molli (lingua naso) in due casi di acr omegalia :f)er adeno1na d~l lobo pos ! e~iore dell 1ipofisi, r iconoscendo però le facili r ec1d1Ye, talor a a distanza di anni, ch e regrediscor10· con nuove irradiazioni . BALLI in~is l_e

sull 'opportunità di bei1e interpretare le l es1on1 della sella t11rcica; un suo allargan1ento h a valore soltanto se controllato con sticcessivi radiogrammi . Importanza ha invece l 'alteraz~~ne .i:norfologi?a della sella, l 'eventuale irregolar1ta de1 contorni, an ch e per il tipo della lesione: se adenoma ( tumore benigno~ , si ha allargamentoclella sella, rna pochissi1ne aJ Lerazioni morfologich e. Le al terazioni delle apofisi <'lirioidee h anno· poco Ya1ore; perchè specialmente l e posteriori ma11cano talorn anch e fisiologicame11te. Su gli es iti brilla11ti della Rontgenterapia n el1'adenoma dell 'ip ofisi gli AA. sono con cordi· e questo perchè, d 'accordo col Relatore il N. ottic0i il più delle volte n on è degenerato ~a se111plicen1ente disfunzionante o per edema' o alt ro. Sulla t ecr1ica d elle irradiazio11i poco c'è da obiett ar e; tutte le t ecnich e va11no b e11e. Rig uardo alla cura , insiste sull 'opportunità della fi.ontgenterapia almeno i11 un primo tempo . L'atto operatorio potrà essere riser vato a un p eriodo ulteriore quand o i r ag·gi non avessero potuto port ar e ad un rapido e sen sibile n1iglioramento ; tanto più ?l1e non è il caso di pe~sare a perdita di t empo prezioso data la n atura b enigna d ella lesione; mentre ch e le !rrarliazioni non possono che aver gioYalo al p. r1ducenclo l a massa tui11orale e abolendoy i L più delle volle, i dolori. F ED"ELI si ~ssoci a completam ente. Contributo alla lotta contro la tubercofosi fn Mcdene.

Do lt . A. CAvAzzuTJ. - L 'O. , durante il periodo ] 928-1933 h a cura li 818 ammala li di tuber colosi poln1onar e esegu end o 14.646 iniezioni endovenose di soluzione di cloruro di calcio al 5-10 %; 106 p_neumotoraci ter apeutici ; e 66 frenicoexeresi. Di questi 818 ammal ati n e son o deceduti 215, con una mortalità assoluta d el 26 ~{, e media annu a clel 21 ,1 %; e sono u sciti 547, con una d egen za meclia di m esi quattro e mezzo p er cj ascuno, r estand one i11 c ura 48 il 1° gennaio 1934. Dati statistici.: sulfa sieroterapia antidifftrica.

Do t t. A. CAvAzztJTI. I.'O. affer1ua l 'efficacia d elJ a sieroterapia antidifterica n ella cura delle Yarie 111.anifestazioni della difterite anche grave, avendo curato dal gennaio 1928 al d icembre 1933 n . 338 <lifterjci g r avi ricoYerati nella sezione Contagiosi dell a R . Clinica Medica cli Modena, con una m edia cli 44.000 u. I. per singolo caso, o tte11end o la g uarigione di 312. Ha dovulo intervenire in 102 casi esegue11d0 64 trach eo tomie e 38 intubazioni. J decessi :--ono stati 26 riducendosi la mortalità al 7 ,6 °'o . I l 8e9rrlar;o:

ANN I NI ..


1(_,t\~:\ O

XLI,

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15J

591 .

SEZIONE PRATIC.\

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. .Alcune osseryazioni snll 'acloridria e sull'a ueruia. S. J. Ha rl fa 11 (Bril . l\l ed. Journ . ~ 27 ge1111. 193-!) rico rda anzitutto ch e la ricerca e il d osaggio d ell ·acido cloridrico del s ucco gastri co sono stati ogg-i fa c ilitali dall 'u so .dell 'ista111in.a c h e - se1n1)lice111ente e ~e l1za dare i disturl) t del pasto di prova - JJermett e di ottenere una cons ider eYole q u a11tità di secreto: solo qu a11do l 'iniezion e di i tamina non è seguìta d a secrezione di acid-0 cloridrico , 5i può parJare di acloridria. DalJe tatisticl1e di Yar1 .t\ _.\ . i11 gl e ~ i ri n]ta c he il 14 °0 d ella popolazione, ·ii tutte le età, presenta a cloridria ; in Jinea ge n era le le d onne so110 più colpite d egli uon1ini ; e l 'acloridria -cresce con l 'aYanzar e dell 'età. L'associazione dell 'acloridria co11 tutta una serie di stati n1orbosi c i i11<luce a riconoscerle 11n signifi cato patologico; ù 'a ltra J)arte è noto .ch e essa può coin cider e co11 una salute , al meno appa rente m ente con11)leta , cosicchè secon do qua lcl1e A. e~sa avrebbe una i1n11ortanza , non J)er il lJr e c11te m a iper il futuro . L 'i1111;orta11za d ell 'elen1enlo i1ervoso psichico non J) UÒ es ~ e re trascurata ed infine è pro})abile c i1e i11le rYenga an ch e un fattore costi-' t t1zionale, cl1e SJ)iegh erebbe la coincid en za dell 'acloridri a in molti rnem bri di una s te a fan1ig1ia , e la presenza nf" lla ~ tessa famig lia d elle varie forme clini r h e di an emia. Sebben e man chi ancora un accurato e si"tematico lavor o di confro1Jlo tra .~apac ità di secrezione della mu·cosa ed aspetto istologico d elle s ue cellule, è pure già noto c h e la ga. trite cronica - con assottig li amento fino ad a trofia della niu cc's a - accompag na di solito gli stati di aclo ridria; e J1on si può escludere ch e, con l 'a vanzar e dell 'età , Ja mucosa ga"lrica non presenti un processo di :pr ocrre iva involuzione fisiologica: l 'A., p er son aln1ente ritiene ch e nei soggetti con acloridria la :r_nurosa gastrica debba esser e costituzionalmente ipofunzionante e minu.svalente. Il significato patologico dell 'acloridria è e011fermato dalla s ua c orrL1)arsa n ell 'an emi a p erniciosa vera, n ell 'an emia ipocromica prima ria, n ei tumori e n elle ·varie operazioni sullo s to111aco, e in a lcuni q11adri clinici a lin1i!-i più vaghi , com e le diatesi n·ev rotich e asten1c h e, certe condizioni di ·f t1inusvalen za gastrointestinali . Confrontando tra loro i due primi quadri morbosi , le due g randi sindro,m i anemich e, bisogna ricordare ch e n el 100 % dei casi di anemia J:>erniciosa esisteva ùn 'acloridria ver a , m entre in un ' alta percentuale di a n emia ipoc r onica, l'is ta rnina permettev.:t. di r accoglier e 1

un a piccola quan tit à di s ucco a cido, cosiccl1è in realtà d oveva l)iuttosto parlarsi di ipocJori dria. Le alterazioni del succo gastrico dell 'a11e111ia ipocron1i ca si distin.g·uo11Ò· da quelle della i1crnic iosa 1)er cb è la inancanza del pri11ci1}io a ttivo-antianen1ico di Castle J1on ' "i è con1pleta . il ch e pern1 ette al inidollo osseo di conservare la sua funzion e 11orm obla:tica. sen za shocca re in quella n1eg.aloblastica. La maggior frequ en za d e 11 ' .:te Joridria r1el eno femminile ·i può spiegare a mmettendo ch e le perdite di sangu€ dovute a lJ e r11e ... truazio11i e a lle g ravida n ze, e lo fogo dell .allattamento , co~ tituiscono a lt r ettanti sti1noli dannosi per il 111idollo o seo. La ct1ra acq 1ista un pa rti1~0 J are significato e si ammette ch e la j)er sist enla di uno stato di acloridria possa costituire un terreno favo1evole all ' im.~)ianto fi1turo <li sindromi e111atologicl1e g ravi , o di t umori i11alig ni dello sto111aco . Essa si basa sui seg 1<.'11ti capisaldi : 1) Preven zione d·e l le gastriti , con I ' eva- . cuazione totale di fo colai ettici , specie 11el ca Yo orale, n ella faringe e n ei se11i. 2) Son11ninistrazione di acido cloridrico. 3) Cura epatica. n ei casi g r aYi. in1i, per via endovenosa; in quelli m en o urgenti 1~r via endomuscolare o per bocca : la cura de,'e es ..ere protratta a lungo, a lm e110 ... i110 a i quattro milioni di g lobuli . -!) Cura con prer;arati di . . to111aco, co111c co n1plen1ento o aggiunta a quella del fegato. 5) Cura d el fegato , a ]a rg h e d o i e per inolto tempo (n elle anemie ipocromich e micr oci'lich e). 6) Somministr az i-:>11e di viLa111ine . 1

' '· SERRA.•

. Su alcuni nuovi sintomi dell'anemia semplice aclo· ridrica. Vaisey (Brit . ll1ed. Journ ., 27 gen11. 1934) ri.

ferisce su due sintomi ch e secondo la su a eperienza, possono a ocon1v:\gnare l 'an errlia acloridrica emplice. Il prin10 è rappresen tato da ll 'ac11e r osacea, la cui comparsa è già d a t errlpo messa in rapporto con una d efi cie n za di secr ezione cloridrica, e ch e viene c urata cla molti dermatolog ici appunto ·c olla sorr11ni n istrazione di acido c loridrico . • Nel caso d e ll 'A., l 'aène rosacea e lo La to di anemia andarono mig liorando di pari passo. I l secondo sintonia è truello d e11 'alopecia, che 11r obabilme11te va inter.prelato allo ste'"'so modo dell 'assottigliamento delle un ghie co ì frec1uente a trovarsi n el ca o 1:lelle an emie. V. E RRA. •


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cc IL POLr CL INl CO »

l..<\N~o XLI, NuM. 151

Il trattamento dell'anemia ipocromica con i sali succo gastrico ultrafi ltrato non d~ alcuna riferrosi solubili. sposta reticolocitaria. Queste ri ~ercb~ si ricolle~ano a quelle g ià Dai laYori di Starkenstein e \f\Teden sen1bra numerose d1 altri AA. (A'Iorr1s, Conn er ) e te11r isultare cl1e l 'effi cacia terap euLica d ei prepaclono a p r ecisar e il meccantsmo d 'azione del rati di ·ferro nelle ane11•ie, sia da riferire alla ucco gastrico sulla ematopoiesi: di sgraziataquantità di ione ferroso liberato dal sale per 111e11 te I 'interpretazione del loro significato azione d elle secrezioni di gestive . 11ort è ancora d el tutto certa . V. SERRA. Dovreb·b ero quindi esser e i mig liori preparati quelli a base di sali ferrosi (solfato, c loAzione opoterapica del sangue trasfuso. ruro e carbonato). Tutta via questi sali solubili B ~an c a lana (La Riforma Nt edica, n. 44, 4 i10hanno lo svantaggio , in soluzione acqu osa, di ossidarsi ra·p1idamente a sali ferrici , molto me- ve111bre 1933) ricorda come la t rasfusione di no attivi . S·emb.rano quindi da p refe rirsi le pre- . sangue possa essere utilizzata anche a scopo par azioni solide (pillole e co 111 pre e) di questi op o le rapico m er cè g li ormoni che vengono cor1tinuamente versati n el san gue dalle ghiansali. H. vV. •t 'ullerto11 (Erli1ib . l\1 ed. JOUJ'1L ' feb - d ? lc. endocrin e e da tutte le parti dell 'organismo: braio 1934) ha studiato in 21 ca i di anen1ia .a) ornione glicoregolatore: :rnedia nte traipocromica l 'azione t erapeutica di J)icco le dosi ~ fu sioni di 200 ·CC . di sangue intiero l 'A. h a di solfato ferroso· pr eparato in compresse. Sulla 03servato i1ei diabetici un forte effetto ipog libase della propria casistica e confrontandola cemizzante. La trasfusione è stata quindi usata con i ri ulta ti di altri lavori clinici sull'azione per la preparazione. d ei diabetici agli interventi . · terapeutica delle pillol e di Blat1d, d el clorl1ro chirurgici; ferroso e d el citra to di ferro an1n1 o niacale , l 'A. b ) ormone sessuale : in 3 i)a zienti ipomecon clude ch e il solfato ferroso si mostra dello norroiche, resistenti ai con1uni trattamenti s tesso ,ralore terapeutjco clegli a ltri pre p·a rati; opoterapici , la trasfusione di 100-200 cc. di la sua al ta .perce11tual e di utilizzazione p erm etangue di donn~ gravid e n ei primi tr·e m-e si 11a te inoltre una con1oda somministrazione - al d eterminato la r.icomparsa delle mestruazioni contrario di quanto accade invece , ad esempio, ip una dopo 5 gi orni , nella seconda dopo 10 e per le p illo le dj. Blaud. Tali requisiti , insieme n ella terza dopo 16 g iorni; con la sua a.ssenza di azioni secondarie moleste, lo pon gono in primo piar10 fra Je varie pre.c.) orm.oni tiroidei: la trasfusio·ne di 200 parazioni farmaceutich e a base di sali di ferro. cc . di sangue normale de termina un mig lioran1ento dei fen omeni di ipertiroidismo per un La dose u ata dal ·F u 11erton fu di 45 ctg. di solfato ferroso al g iorno , ripa rtiti in compre~ se J)eriodo di circa 10 giorni. Nei basedowiani, da 15 c tg . sopratutto com e trattamento preoperatorio si L".L\.. aggiunge ch e è stato r ecenten1ente poosser va un n otevole abbassam·e nto del metasto in commer cio un preparato composto di bolism o b asale (30-40 %) ed una diminuzione d ella frequenza del polso; solfato ferroso , solfato di r ame e solfato di n1anganese, ch e sar ebbe particolarm ente ad atd) ormoni paratiroidei: n elle for1ne di arto - a n ch e in base ai ris ultati d elle su e ricerterite ch e decorrono con ipercalcemia h a osch e - per il trattam ento d elle anem ie ipocroservato dopo la trasfusione un n1ig lioramento n1iche. P u nI>u . per un periodo di circa 10 g iorni. La ·calcemia ch e era cli m.illigr. 15,2 %, è discesa, dopo 2± Sulla risposta ematopoietica alla iniezione intra- or e , a m i.Jli,O'r. 9, 6 % e si è mante nuta a millimuscolare (li succo gastrico u1nano. gramn1i 11 % circa , sino a11'8'0 giorno. Con temporaneam e nte si è avuta la scomparsa d ei Fouts, H elm er e Zuf1s (Brit. 111 ed. J ou rrt., d olori e la riepitelizzazione di 11n 't1lcera trofi27 genn . 1934) riferiscono sui ris ultati d a loro ca d el p·i ed e. VITALE. ottent1ti ini ettando per ' 'ia e ndom11scolare in soggetti con an en1ia perniciosa il su cco gastrico L'ATTUALITÀ TERAPEUTICA estratto da giova11i adulti norn1ali e sottoposti a varie tecnich e di dis tillazion e e di ultra filtra • L'auto-uro-terapia • z1on e . R. Jau ~ ion, R. Giard e G. J\tla rtinaud (Presse Queste rie ere he, destir1ate :.i isolare, se possim édicale, 23 sett. 1933) riferiscono i buoni rib ile , il princ ipio attivo ccemop oieti co » d el sucsultati otte11 uti con l'iniezione .a] malato della co gastrico da o-Ji a ltri g ià noti (p epsina , ecc.), sua p ropria urina. Questa sarebbe atta a mi11an110 dim ostrat o ch e, dura·n te il periodo di tridatizzare contro t11tte le sostanze antigene distillazion e a vuoto i d et ern1inn n el su cco un eliminate dal rene; capace di r ealizzare, m equalche' cambi amento r h e lo r ende emat opoiediante una n1anovra del tutto empirica, la r e1ican1ente attivo e, con1 e 1ualch e caso din10golarizzazione ormon ale di un organismo (l 'ublra, per sino irrita nte del nlidollo osseo; in rina è oltre ch e un cimiter o di molecole un c iquanto agli ul trafi ltri , essi a' rehbero ]a capamitero di orn1oni ; lo ·:lim o. trano d el r esto ancità di in1pedire il l1~ssagg i o (}el pri11cipio a tche le ri cer ch e di Aschheim e Zond ek); suscet(jyo co. ì liber ato, tanto ch e la ini ez ion e di 1

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XLI ,

Nu~1 .

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N o T E D I T E e N I e A. La colorazione del bacillo difterico. O. ~Ia~-er (i\1e<li zi.n . li' elt , 24 febbraio 1934) e on i ()'li a u n per fezion amento del m etod o di i\"e i ~s.e r per Ja doppia color azion e. ~olu z i on e

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SEZIONE P RATICA

tibile in fine di va ccinar e contro i germi uri• n ari. L 'auto-uro-terapi a è consigliata, e d è sta ta sperin1entata dag li AA. : 1) nelle m alattie d a sen sibilizzazio11e : emicrania , asma d a fi en o, urticaria , prurigo, disidrosi , eczemi a cuti e cronici di varia origine, parach eratosi psoriasiforme e simili . 2) Nei disturbi endocrino-vegetativi: stati ansiosi , insonnia. Tale cura det erminer ebbe una scarica vagale, liberatrice nell 'ipervag otonia dovuta a g li ~nti geni e correttrice d elle dist onie n euro-veg etative, in cui si affer111a il to110 esageralo dell 'ortosirnpatico. In 3 individui sessage11ari avrebl1e ollent1to t1n b en essere ch e essi inte11)r etava110 co111e un vero rin giovanin1ento . 3) Nella pielo-nefrite colibacillar e discendente, in cui h a o ttenuto addirittura la sterilità delle urine. Tecnica. l Jrina appen a r acco]ta a cui si agg iunge un a goccia di fen olsalil p er ogni em e. (o di alcool jod at o). La durata di contatto con l'antisettico è di 5 a 30 minuti (la dt1rata m aggior e 11elle d onne poco pulite e n ei coli-bacilJari). Iniez ioni endo1n u scolari od ipodermich e a dosi prog r essive cli X; l ; 1 e X; 2; 3; 4; 5 em e . cla far si ogni 2-4 g iorni . Il su ccesso della cura ~i delin ea ver so ·ia sesta iniezion e; in gen ere ]'er ]a cura bast an o 10 i11i ezioni . Il tratt am ento pu ò esser e ripreso, specia lme nte n elle m alat t ie ch e r ecidivan o (eczen 1i). Il m etod o è controindica lo n elle supp urazion i cr oni ch e, specialmente i1elle piococcie cutan ee: antrace, foruncolosi , ect in1 a. ~ scon si!! liab iJe n egli eczemi secchi , n ell e parach er atosi p soriasiforn1i e :pitiriasiforrr1i . Su 456 m alati tra tta ti , non si ebber o ch e 5 ascessi , i)iccoli e guariti fac ilmente. Si otten 11er o 342 gua rig ioni e 75 mig lioramenti ; in 39, 1tessun effetto. fil.

A:

g. 1 Blu di m etilene polv. • )) 20 _i\lcool . )) 100 ,i\.cqua distillata . • )) 50 _l\cido acetico g lac . . oluzion c B: Kri st allvioletto (H och st ) g. 1 Alcool . . . )) 10 .i\oqu a distillata . . » 300 Mescolar e 2 parti di A, con 1 di !B. 1) Color ar e, n on già per 2-30 secondi , m a per 2 minuti primi. 2) Lasciare sgocciola r e e ricolorare con la crisoidina (g . 2 in 300 di acqua distillata calda; filtrar e I).

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.3) Sen za lavare , m ettervi il mordente: F en ol . . . . . . g. 1 Tannino . . . . » 5 .\equa distillata . . » 100 i lascia ag ire (secondo lo sp essor e d el prepar ato) p er 2-7 secondi (i preparati da cultura p er 2, gli strisci diretti per 3-7). 4) Senza lavare, ricolo,r are con crisoidina per 2 minuti . Con tal e procedimento, i bacilli difterici ed i g r anuli di Babes sono più facilmente riconoscibili . P er ottene re buoni risultati , è 11ecessario aver e abbondante n1ateriale, ciò ch e si ottien e pr endendo col tampon e an ch e le parti infer iori d ello strato n ecr otico . L ' A. consiglia anch e di ten er e, a scopo profilatti co , dura nte la presa del m at eriale, d a vanti al viso un vetro da fin estra, in modo da ·impedire ch e gli eventuali spruzzi ven gano a colpire il viso d el m e dico durante la p r esa d el t am pon e. fil.

IOIENE. Oscillazioni e gravità della sifilide in Italia. econdo i calcoli di G. Mariani (Il De;mosifilograf o, febbr. 1934) vi sono in Italia dai 25 ai 30 mila conta 2i nuovi per anno; ammettendo il ciclo della sifilide contagiosa di circa 10 a.nni , si deve ritenrr e ch e vi sian o in Italia 450-500. 000 sifilitici . La sifilide h a diffusion e m aggior e n elle città , specialmente grandi , com e Mil an o Rom a, Torino , ch e n elle cam pagne; si va d a cifre di n u ovi co n tagi d el 0,25/ 1000 (Sardegn a) fin o al 50/ 1000 (Milano , Torino). Estendendo questi calcoli a tutta Europa ,. ~d arr iva a 3 milioni e m e7.zo di sifilitici , con 150,000 contagi nuovi. Tn Russia, ]a sifilid e l1a una diffusione en orme specialm ente nelle r egioni dei Baie al e del (: au caso, d ove si arri va fino al l o -2 0 per ce n.to d ella pop olazione a ffetta d a sifilide. P er alt ri con tin enti , il numero o cilla di m olto. Le ultime st atistich e per l'Am eri ca a rrivan o a 5 milioni di sifiliti ci con 400.000 nuovi contagi all ' a11no. Per quanto r igu arda le o cill azioni r ecenti . è noto il gra.ndissimo aum ento avuto· ver so iT 1918', col m assimo n el 1920. Si son o avute cifre addirittura iperbolicl1e. Nell 'e er cito italian o, ch e p rima della gu erra aveva una ci-· fra di 2-5 / 1000 di nuovi contag i , è arrivato(n el ' 20- '21) al 25; cifre a11alogh e si sono avu-t e n eigli altri eserciti. Si ini ziò p oi una note' 1ole diminuzii one, arrivan<iosi , n el 1927 , aT 2/1000 n ell 'esercito e 1-2/J OOO n ella m arina. I n seguito . da quanto rj sulta da un 'inchi e-· . . ta fa tta dall 'A. , si è avuto, SJ)eCialmente a !\filano, Torino , R oma , Napoli , un aumento· dell e nuove infezioni , fin o al triplo del p r ecedente. È con corde il giudi zio d ei ~i Ologr a fi di ' ec1

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« IL POLICLINICO >J

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-cl1ia e perien za cl1e la n1agg ior parte dei co11tag i avvien e attr aver so Ja prostituzione c lan<lestina , m e ntre le donne c~e son o sorvegliate .e controllate m etodicame nte n elle case di tolleranza sono difficlln1en Le ca u sa di contagi . ·(L 'aumento della prostituzione clandestina è una con s-eg·uen z-3. diretta della cl1iusura di molte · ca:se di m er e tricio ch e, forse in no111e ·di una fa lsa morale, si va ora facendo ; n e deriva inoltre un mag~gior a ffollamento di quell e esistenti e , quindi , n'l<l ggiori probabilità di ·contagi e minor tempo l)er le donne d a deòi-car e all'igiene sessu ale. -· IV. del R ed .). Un fatto d egno di g r a nde a t ten zion e è quell o ch è è stato qua lch e volta osservato : ch e l 'in·dividuo con ta g ia n te n on presentava a ll 'esame più a ccurat o n essuna lesion e clinica. Avviene , in ques ti casi , jl p assa.ggjo ·d ell 'infezione anc h e con lesiòni minime , con viru s ch e passa -all 'esterno , sén za rl etern1ina re 11e. sun:i lesione. 'Si tratta di latenza ch e, n ell 'or ga11ism o, l>t1ò n on dar luogo a nessuna manifestazione cli11ica od i tolog ica, n1a è p1ro11t'a se·m·p re a J)iassa re d all 'or ganism o in cui ·er a innestat a in u11 a ltro e d e terminare , in u n t erreno nuovo, le i11anife tazioni tipich e d ella si fili de; altre ·volte si tratta di portatori sani . D al p unto di ·vista della p r evenzion e , I ' ..\.. insist e sulla n ecessità di i11tervenire sempre .-con le cure l)ÌÙ en er g ich e. fil.

MEDICINA ·SCIENTIFICA. "La metallo-prevenzione della si6.lide con prepa· rati d'oro. Levaditi e collaboratori desig nano col 110111e -di m etallo-pre ven zione r] ell a s ifilid e lo tato r efrattario ch e s i }) UÒ co nf~rire all 'or ganism o_ m ediante la somn1inistrazion e di metalli (bi-sniuto , t ellurio , oro). Tale pr evénzion e è ~tata p·r atiqa1nente applicata anch e n~ll e prostitute da Sonnenberg (Derma:tologische Vflochens., 1927). Ri_sulta dalle . ricer ch e speri~entali fatte finora ch e, a condizione di sottomettere 1'anjma le (d.i q_u alsiasi specie), a d t1n 'in1pregnazione bismutica suffi.cien te , 19 stato r efrattario .acquisi to ·è _profondo e durevole. La sua effi cacia si mani fest a c:on la scom·p arsa cl ell ' i11 cide11-te primitivo, ch e accompagna la sterilità del ~i ­ st ema linfatico periferico; la sua durata . è in fun zion e d ella quantità <li ]lletallo iniettata e d ella costituzione chimica .del. derivato bismu. -tico utilizza~o. 1,ale d urata può , in ottime co11dizioni , prolungar si per: set timane e m esi , ma lg rado l 'unica do e di bisn1uto son1mini.strata. ·Man . mano ch e il m et allo si elimina, si r itorn a alla recettività n or1nale. Lo $tato di impr~­ gnazione p ismutic.a e, quin.d i , i l grado di. res isten za si desume d al così detto .cc poten ziale m etallico .renale », ch e è datp d alla quantità di n1etallo rivelabil e in t1n g ramn10 di rene a ll o st.a to secco. . . C. LeYàdjti , A. Vais ma, D. l\.ra r1off e li..

Sch 611 (rt cadén1ie de niéd., 15 febbraio 1934), hanno ora fatto una fie rie di esperie nze con 1)reparati d 'oro , idro- e li po-solubili, iniettandoli a d osi terapeutiche in conigli ai quali inoculavan o :poi per via sottoscr otale dei fran1m enti di ulcera sifilitica, · osservando il ris ult..ato locale dell ' inoculazione ed esaminando la virulenza d ei gang li linfatici periferici (prova d ella s terilizzazione profonda). Lo studio è completato dalla determinazione del pote11i iaJe nletallico renale e da 11 'esarne istologico loca le e renale. · La metallo-preven zione si è. o tle11uta anche con questi preparati ; n ei casi positivi, si son o veduti loc~lmente per sist er e i treponemi, assai rari , fino a l 19° g iorno , ~en za invasion e dei tessuti r eazion ali; in seguito, scomparsa tola)e d ell 'inn esto. Con certi composti , quando iJ potenziale a u_!:ico raggiunge la cifra di µ gran1mi 854 per g r ammo di r ene secco, si h a la JJreYen zione nel 1-00 % dei casi. La costituzione chimica del cleriYat o auri co influi ce S~ l l)r OCeSSO di assorbin1ento ]oca]e e sul risentimento r enale. Con i com.posti idrosolubili , la r eaz ione polinuc1eare è p_o co r11 arcata , dissociazion e endocellul3:r e d ell 'oroelemento è p iù .p recoce e l e alter azioni re11ali son o p iù inten se. La 11efrite crisoterapi ca è esclusivamente e_pit~liale e si acco·m pag n a ad un accumulo d el metallo in situ, la calc ificazione d el r en e è eccezionale. Invece. con i composti lipo-solub ili , la poli1111c leosi locale è molto p iù marc~ ta, il r isentimen to r enale insig nifi cante , la calcifi cazione più nccentuata. L 'effi cacia e la durata dell 'imn1unità medi camentosa così accp.iisita so no 111 funzion e del tasso d 'in1pregnazione d ell 'organismo d a parte d ell 'elemento u sato . Il potenziale metallico r en a le costituisce un indice fedele, se non assoluto , d ell 'inte nsità di tale impregnazione e J)ern1ette di vall1tar e a·p pro simativamente i I g r a do di protezione ottenuto . Oltre alla 1p ortata pratica , ch e potranno forse avere tali s tudi , e da rilevarsi che lo stesso prin cipio si trova alla base della metallo-preven zion e col bisn1uto, con il t ellurio e con 1'oro il .ch e sembra indicar e ch e si tratta di 1Jna legge di po·rtata gen erale. fil .

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VARIA L'ormone disintossicante del fegato.

A. Sato e v.a ri suoi collaboratori (J. exper. Med., 3·0 nov . 1933), continuando una lunga erie d 'in1,J)Ortanti :ice~che . (si è all~ -!8a me1noria) condotte all Un1vers1tà Imperiale Tohoku a Sendai (Giappo ne),_ sono git1nti ~l!a co~­ clusion·e principale ch e l 'ormone d1s1ntoss1cante d el fegato , o yatrik_o n, con se~1te di. prevenire l 'intossicazio11e da cloroform10 e d1 cu r arla e ch e a ltrettanto fa per l 'ittero da toluen- . d iamina.


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SEZIONE PRATICA

595.

PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI !lodiftcazioni alla legge oll'esercizio delle farmacie. La « Gazzella Ufficiale » pubblica il R. D ecre to Legge 15 marzo 1934 n . 463 recante numero e 11uove modificazioni alla legge sull'esercizio d elle farmacie. Fra I 'altro si dispone che l 'autorizzazione ad aprire ed esercitare uria farmacia sia data con decreto del Prefetto sentito il Consiglio pro'"jnciale di a11ilà. ' 'i ene s tabilito ch e non vi sia più cl i u11a larn1acia p er ogni cinquemila abitanti; i11 ogni caso che ogni nuova farmacia sia lontana da quella esistente almeno 500 n1etri . L 'autorizzazione ari aprire ed esercitai e una farmacia non può esser e con cessa che al vincitore di pubblico con cor o p er titoli bandito dal Prefetto e giudicato d a apposita (~ommissione. Nella graduatorja han110 titolo di preferenza assoluta il fig lio o in difetto il coniuge del farmacist a la c ui farmacia sia stata n1 essa a con corso, purch è abbiano con seguito la prescritta icloneità . L 'atitorizzazione all 'esercizio di una far rr1acia che n on sia di nuova istituzione importa l 'obbligo nel concessionario di rilevare la provvista, le dotazioni e l 'arredo clella farmacia e d ei locali annessi, nonch è cli corrispondere a l titolare o ai suoi eredi un 'inde1111 ità cii aYviame11to in rnisura corrispondente a tre annate d el r eddi lo n1e<l io imponibile d ell a farmacia accertato agli effetti dell 'applicazione d e1la R. M. nell 'ultimo quintiuennio. È vietato il cumulo di due o più autorizzazioni in una sola persona. È stabilita una s peciale indennità in favore del farmaci ta nominato in eguito a concorso in comune o centro abitato con popolazjone inferiore a 5 mila abitanti n ei quali non esista farmacia e ia andato de ·erto il concorso per aprirla. Le farmacie p er le quali non è riconosciuto il diritto all a continuazj one del relativo esercizio possono esser e vendute a condizione: a) ch e la vendita abbia luogo 11on oltre il 31 dicembre 1936; b) che la vendita sia fatta a farma cista in scritto n ell 'albo professionale. Le farmacie p er le quali sia stato riconosciuto i I diritto di continuare l 'eser cizio , possono essere trasferite per una volta tanto per atto tra vivi o per successione a condizione che il trapasso sia fatto in favore di farmacista inscritto nell 'albo professionale. L e farmacie il cui titolare non sia farmacista devono avere per direttore respon sahile un farmacista inscritto nell 'albo professionale. .... DOVERI MORA.LI Df.GLI ABBONA.TI : t) Diffondet'e il « Policlinico » tira i colteghi, facendol.o conoscere ed appreztaye e procurando nuovi associati; 2) Provvedef'e al pagamento della quota dov uta alt' Amministrnzione, senz.l farsi sollecitare. L'importo d'abbonamento va inviato preferibil.tnente media~te Vaglia postale od Assegno Bancario. Può anche essere it1 • viato versando la relati ua somma all'Ufficio di Posta per il Conto Cot'1'ent.e Postal.e N . t / 5945 dell1 editore Luigi Pozzi • Roma. Coloro che pt'ef~ riscono aspettare dall' Amministrazi-0ne la Tratta Postale, tengano presente che questa aumenterà di L. 5 L'importo dovuto, per te varie tasse postali e altre spese che la stessa comporta.

CONCORSI. POSTJ

VACA!'lTI.

BARI. Consorzio Prov. 1l1 itilub er co lare Vittorio Scad. 31 1nagg"io, ore 12; direttori delle Sezioni dispe11sariali di Canosa di Puglia, Corato, ~loifetta , Monopoli , Palo del Colle; L. 9000, rimborso spese di viaggio, indennità trasferte L. 30 e L. 50 giornaliere, 4 quinquenni dee.; titoli ed esami ; età limite 45 a.; documenti a 3 mesi dal 30 i11ar.; chiedere annun zio alla segr et eria; do~ Jrtanda a l presidente (via Dante Alig hieri 42). Emanuele III. -

( Vercelli).

BIELLA

Osp edal e degli

Infermi.

Scad. 30 apr . Pri1na rio osletrico della Sezione maIC'r11ilà . Rivolgersi all a Direzio11e. BRESCIA.

Am1nin istraz. PrO'Vinc. - . Scad. 30 apr. ~

clirettore dell 'Ospedale Psichiatrico Prov.; L . 21.000 ol lre L . 5500 serY. a lt., alloggio interno, 3 quinquenni d ee.; riduz. 12 %; età limite 40 a. ; tassa L . 50. Bussi (Pescar a) . - Scad. 3 l11esi dél 7 feb .; L . 500 al lordo del 12 %, 4 qui11quenni dee.; percavalc. L. 1000; se uff. san . L. 500 ; e là lim. 40 a. a lla c1ala predetta ; tassa L. 50, 10: doc. a 3 mesi .. Chied. ann11nzio. CArvIPORGIANO (Lucca). -- Scnd. 15 g iug·no; lire 9000 e 5 quinquenni dee.; trasporlo L. 2000; c. -v. ;. e uff. san. L . 700. CAPANNOLL (Pisa). - Scad. 31 n1ag.; p er frazio11e ~ L. 9000 e 5 quadrienni dee.; ridu z. 12 %; età lim. 35 a.; tassa L . 50, 15. CARPINETO SINELLO (C hieti). Scad. 5 mag.; L. 9000 e 4 quaòrien11i ventes. , addizionale L . 5. sopra i 500 pov., indenn. cavale., L . 500 se uff. an.; riduz. 12 %. CASELLE LuRANI (Milano). Concorso per titoli a 1nedico condotto p er il Co11sorzio ~Iedico di Caselle Lurani, Castiraga Vidarrlo, Marudo e Valera Fratta. Stipendio annue lorde L . 13.000 su scettihile di 5 aumenti qu adriennali d el clecimo. Docume11Li di rito. Scadenza ore diciotto d el 21 nlagg io 1934-XII. Residenza in Marudo . Ind en11ità an~ nua per aut o L . 3500 riducibili d el 12 %. Periodo di prova anni 2 . Assunzione cn lro mese nomina. P er chiari1nenti rivolgersi alla ""egre1eria Comu11ale di Caselle Lurani . CAsERT.\ . Comune. - Scad. 14 g iu. ; 7° Reparto~ L. 9500; riduz. 12 %; età limite 40 a.; tassa L. 50,10. RiYolger si Segreteria Comu11alc. (Reggio Em. ). -

cad. 30 apr. ; L. 800 r 5 quadrienni d ee., c.-v., L . 3000 cavallo o aut o mobile (obbligatori), L . 2000 i11cle nn. categoria, L. 500 a mbulat.; riduz . 12 %; et à limite 35 a.; lf1ssa L. 50,10. CAS TELLO DI CISTERNA (1Vapoli ). "'cl:ld. 1 n1ag . ; L. 9500; riduz. 12 %; età limi tr -t O a.; lassa L. 50. C -\STIRAGA VIDARno (Milan o) . ( Vedi CASELLE CASINA

Ll HAN I) . (Frosi none) . -. Se.ad. 30 apr.; 1nedico chirurgo co1nprimario; L. 8500 e 5 quadrienni CEPRANO

rl ec.; c.-v . ; riduz. 12 %; e tà li111ite 24-35 a.; tassa 1 . .-)Q. C ITTÀ

n1

CASTELLO

(l )eruqiu). - · Il lern1i11e del

con corso, p er titoli , alla conòolta n1 edico-chirurg ica di ivforra, co11 o])b ]igo iii re~id enza in tale frazione, è J)rorogato a lt1 l lo il ;31 n1;:igg·io 1934-XII.


596

«

IL

POl.JCLJNJCO »

~tipendio a1t11uo L. 7000, a ument abile di un de.

ci1110 per einque sessenni. Inder1ni là di servizio a1tivo L. 600 e indennità temporan ea di caroviveri . Obbligo del mezzo di trasporlo per le vis ite ai soli poveri, con annua indennità di L. 500 se per bicicletta, L . 2000 se per 111o tociclo, L . 4000 se per cavalca tura od autornobile. Stipendio ecl i11dennilà sono soggetti alla riduzio11e del 12 % ed alle ritent1te di legge. Le d o1na11de, insieme aj prescritti d ocumenti, l'el en co d ei quali e ri . spettive modalità possono òesumersi d al bando di concorso del 20-III-1934 da richieder si alla Segreteria del Municipio di Città di Cast ello, debbono pervenire a <le tta lSegreteria non oltre il 31 inaggio 1934-XII. CoDOGNO (Milano) . (Vedi w1ILANO. R. Prefettura).

CoMo. Consorzio Prov i n e. A nli tubercolare. S~acl . 31 .mag., or e 18; due dirigenti m edici di ~1 spensar1 ; L. 13.500 e 6 trienni d ee.; ridu z. 12 %: 1ndenn . trasferta (pel 1934 ·L . 440 mensili lorde) · età limite 45 a. al 15 marzo; doc. a 3 mesi dall ~ s tessa data ; titoli ed e ami . Chied . annu11zio. Rivolgersi ,Segr et eri a. CoMo. R . Prefettura. - Scad. 15 nlag.; uff. san. di Bell agio e uniti ; L . 15.000 oltre L . 3500 trasp .; r ichieder e bando. FABRIANO (Ancona) . Ospedale Ci vile cc U mber~o. ~ ''· - · Posto di l\!Iedico Pri rnario ; stipendio 1n1z1ale L. 10.000 aun1entabile di 10 bienni d i 1/ 20 ci ascuno; indennità p er con ulti a malati J)OYeri fuori del Nosocom io L . 2000; 70 % su g li OllOr a ri p er cura abbienti in ospedale; 50 % prove11 lo 8 n1bulatorio medico; 40 ~{, incassi labor a lo rio chimico. Ritenute di legge. Seguirà la nomina retribuita a direttore d ell 'ospedale. Documenti di rito; liber a docenza in clinica o patologia medica oppure certificato di essere st at o aiuto od assistente effettivo p er almeno quattro anni in clinica m edico-univer sitaria o rli un rep arto n1edico di ospedale di almen o 300 letti . Pratica di labor~torio e di r adiologia. Scade11za con corso 31 m agg.10 I 934. Per inform azioni rivolger si alla Segrel er1a della Con gregazion e di Carità di Fabriano. GENOVA-PONTEDECIMO. Ospedale R. Gallino. Scad. 30 apr .; chirtirgo primario con funzioni di direttore, L. 6000; inedico primario con funzioni 'di vice-direttore, L. 5000; mecli co cl1irurgo aiuto pri1nario, L. 4000. GENOVA. Spedali Civili. - Proroga al 9 giu . del concorso p er vice dirett or e sanitario; età limite portata a 50 anni , condizionata; cl1ieder e annunzio. GUARDIAGRELE (C hieti ) . - Con cor so per titoli a due pos ti di medico condotto di detto Comune, a c idscuno dei quali è ann esso l 'annuo stipendio iniziale di L . 7000, aumentahil e. di f_,. 700 per ogni quad riennio e per cinque qu~d ri enni , t enuto conto n e l computo an che del perioclo biennale di prova . Il tutto è al lordo d elle ritenute di legge e della riduzion e d el 12 %. Le domande, in bollo di L. 3, a<'comp agn a te dai prescrit ti documenti, l 'elenco !l ei quali e r elative modalità possono desumer si dall 'avviso cli con corso da richiedersi alla Segreteria Comv.nale di Guardiagrele, la quale, a ri<'l1iesta, for11irà quegli altri chiarimenti ch e si d omanderanno, d ebbono pervenire alla Segreteria predetta n on più tardi delle ore dicio tto del 31 maggio 1934-XII . INZAGO (Milano) . - Scacl. 45 g iorni dal 13 marzo; l '\ condotta; L. 9000 e 5 quadrienni cl ec., oltrP

lANNO XLI, Nui\1. 15]

L. l~O. trasp ., L. 1150 se uff. san .; riduz. 12 %; e tà l1m1te 35 a. ; tassa L . 50, 10; doc. a 3 mesi dal J3 marzo. LA SPEZIA. Com u11e. - Scad . 31 mag.; 5° e 90 Rep arto; L . 7200 e L. 8200, oltre 10 bienni ventes.; c.-v.; riduz . 12 %; età lim . 40 a.; tassa L. 50,10. Rivolger si all 'Ufficio Comuna le 1\ff~ ri Amministrativi (Personale). LECCE. Conso rzio Provincial e 111 t i l ubercolare . Il Presid ent e con bando d el 30 n1arzo u . s., informa ch e il concorso al po lo di Dire ttore del Con sor zio - Dire ttore d el Dispe11sa rio Provinciale A.ntilubercolare, bandito con avviso d el 27 genJ1 aio corrente anno, è proroga lo al 30 m aggio 1934. LEGNANO (Milano). Scad . 25 mag., ore 17; i a cond otta; L . 11.500 e 5 quadrienni dee.; riduz. 12 %; L . 400 bicicletta; età limite 35 a.; t assa L . 50, 10; doc. a 3 inesi. Lon1 (l\tfilano) . - (Vedi M11,ANO. 11. Pref ettura). LONDRA. Osp edal e Ita lian o. - Il bando <li concor so pubblicato n el preced ente l'l . 14 del nostro JJeriodico, è m odificato come segue: Posto di Assi st ente ~Ted.ico On or ario (senza stil>endio) presso l 'Ospeclale Italiano in Londra. I candidati devono aver e il tilol o di libero docente in Clinica o Patologia Me<lica e devono esser e r egis tra ti o r egistr abili i11 Gran Bretagn a. P er la regiLrazione sono n ecessari la laurea italiana e l 'iscrizione all 'Ordine dei ~ledici d'Italia. Le dom ande d evono pervenire non più tardi d el 10 maggio 1934 al Segr et ario d el I 'Ospedale, Queen Square, ·L o_ DRA , \'V. C. 1. MARUDO (Milan o) . - (Vedi C\SELLE Lu RAN1) . l\IIASSA-CARRARA. Corisor zi o Prov. Antitubercolare. - Scad. 25 mag. , or e 16; direttore; L . 18.000 al netto del 12 %; e tà limite 45 a.; doc um. a 3 111esi dal 20 mar .; tassa L. 50,10; titoli ed esa1ni . Rivolgersi alla Segret eri a (P alazzo di Governo). MAZZARINo (Ca ltanissetta). Co ngregazione di Carità. - Cor1cor so per Chirurgo-Direttore dell 'Ospedale Civile <e S. StPfano >> con lo stipendio di lire 14. 000, inde11ni Là di carica di L . 2000, diritto del 50 % sulle op erazioni chirurgiche a pagamento, cinque aun1enli quadriennali del d ecimo del solo stipendio. Scadenza del con cor so entro due m esi dalla data d el prese11te avviso, che è del 20 marzo 1934-XII . Per m aggiori schiarimenti rivolgersi presso la Segr e teria d ella detta Congregazione di Carità. MILANO. Pio I sti t ut o d i Santa Co r on a. - Scad. 5 mag.; un p osto di pri1nario medico ed uno di assist ente degli Ospedali J~liocbirurgici ed Eliomeclici in Pietralig ure. Titoli ecl esa1ni . Ili volgersi Seg ret eria, vi 1 Cesar e Correnti 13, l\1ilano. MILANO. R. Prefettu r a . - 1·re pos ti per Ufficiale Sanitario Con sorziale p ei Con sorzi di Lodi, Coclogno e Vimercate. Titoli ed esa1ni. Stipe11d.io L. 18. 000, 5 aumenti quadrier1nali del d erin10, L. 5000 indennità autom obile, più compensi pres tazioni p er jnter essi privati . Divie to eser cizio professionale . Scaden za 10 g iug n o 1934. Chieder e bando e schiarimenti R . ~refettura Ufficio 1SaJJi tari o, Milano. MODENA Municipio. - Scad. 15 mag. , ore 17,30; 3° Reparto Forese; L . 9000 e 5 aumenti decimo (3 triennali e 2 quinquennali) oltre ·L . 1000 serv . att., c. -v., L. 2500 trasp .; riduz. 12 %; tassa lire 50,10; et à limite 35 a.; d oc. a 3 m esi dal 15 mar. Chiedere an nunzio alla Segreteria; capitolato


SEZIONE PRATICA ostensibile ])resso l 'Ufficio sanilà ed ig i ene comu11a le (via Scudari 2). ~IoNoPOLI (Bari). -

Scad. 27 apr.; L. 9500 e 5 quadrienrti dee., ol tre c.-v.; riduz. 12 %; età li mite 40 a.; lassa ·L. 50 ,10. Scad. 30 apr.; ConsorMu RAZZANO (Cun eo). zio ; L . 9000 e 4 quinquenni d ee., oltre L. 4000 trasporto, c.-v. NAPO.i.I. Alto Com1rtissariato per la Città e la Pro-

Scaù. 15 maggio, ore 12; ufficiali sanitari per Castellammare di Stabia e per Pomigliano d 'Ar co; rispettiv. L. 12.000 e L . 9500 ; titoli ed esami ; età li1nite 45 a. rispettiv. al 12 e al 14 m ar .; d oc. a 8 mesi dalle stesse date. Chiedere annunzi (& ll 'Ufficio del Medico Provinciale). vincia. -

Xov1 DI j\fooENA \ Modena). - Sca<l. 10 giu .; titoli €d esami; L . 8000 oltre c.-v.; L. 600-2500 tra p .; riduz. 12 %; età limite 35 a.; tassa L. 50,10. PAOL1s1 (Benevento). - Scad. 10 giugno; L. 6000, <>ltre 5 quadrienni dee ., c .-v. P AVIA . Municipio. - Per titoli ed esami , con corso al posto di Medico aggiunto presso l 'Ufficio di Igiene. Stipendio annuo lordo L. 11.500 ridotto d el 12 %. Caro-viveri com e agli altri impi egati , se d ovuto, e fino a con servazione e supplem ento di serYizio attivo di 1orcl e L . 2200 annue. Aum enti di cinque d ecimi d ei quali i prirni tre al compier e dei primi trienni di servizio e g li ultmi due al rompiere d ei due quadrienni su<:cessivi. Età massima anni quaranta salvo eccezioni di l egge. Scadenza ore diciasette del 20 giugno 1934-XII. Ass unzione in servizio entro quindici g iorni d alla partecipazione di nomina sotto p ena di decadenza . P er i documenti richied er e copia d el bando di -concor so alla Segreteria comunale di P avia. PESARO. R. Prefettura. - Per titoli ed esami, concorso al posto di Uffi ciale Sanitario d el Cornune di URBINO. Stipe11dio iniziale L . 7000, al lorùo delle rit enute di legge e della riduzione del 12 %, di cui a] R. D. 20 novembre 1930, n. 1491. Detto stipendio è su scettibile di qua ttro aumenti sessennali di un d ecimo ciascuno. Ind ennità di servizio attivo ar1nue L. 1500 da d ecurtarsi d e] 12 %, e indennità caro-viveri nella st essa misura -corrispos ta agli altri Sanitari del Comune, nonch è L . 3500 di indennità annua, già dec11rtata del 12 %, p er il servizio del Gabinetto di Ig iene . La doman ()a, in bollo da L . 3, corredata dei prescritti do<:umenti, l 'elen co d ei quali e rispettive modalità, possono d esumersi dall'avviso di con cor so da ric hieder si alla R. Prefettura di Pesaro , dovranno pervenire alla pred e tta R . Prefettura n on più t ardi delle ore diciotto d el 30 g iug no 1934-XII. PoNcERALE FLERO (Brescia) . Scad . 31 mag. ; L . 9000 e 6 quinquenni dee., ollre c .-v., L . 3000 trasp., L . 1500 due ambulatori; riduz . 12 %; et à limite 35 a.; tassa L . 50,10. Po"NTEDEc11\lr0. - (Vedi GENOVA). PnovAGL10 V AL SABBIA (Brescia}. Per tj loli. Posto di medico-chirurg·o a co11dotta residen ziale. Stipendio iniziale L. 12.000 annue, con 6 aumenti quinquennali di un decim o, computato , per la maturazione ci el primo, il biennio di prova. Saranno inoltre corrisp ost e annue L . 500 per l a carica di Ufficiale Sanitario, n o11ch è la inde nnità caro-viveri, se dovuta, nella m isura corrisposta agli altri impiega ti comunali . Stipendio e indennità son o oggetti alle trattenute éti Jeg.ge ed alla

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ridutio11e (lel 12 'l'o. La clo111a11da , i11 b oll o di L. 3, i11sieme ai prescritU d oct1n1e11li, l 'ele11co dei quali e rispettive 1nodalità possono d esum ersi dal bando di con cor so da ricl1ie<l er i all ' Ufficio Co1nun al e di ProYag lio Val Sabbi a ch e, a richiesta, n e invia copia, debbono p erve11ire al] 'Ufficio precle1 t o n o11 oltre ]e ore clicio lto del 30 g il1gno 1934-X II . QUISTELLO (A-l antova) . - Srad. 15 giu. ; L. 9500 e 4 quadrieoni. dee., c.-v . 1 L. 500-1800-2500 trasp.; ridu z. 12 %; t assa L . 50,10. IloBELLA n 'AsTI (1ll essandria). _,. Posto rli medico condotto del Consorzio Robello-Corteranzo. Stipendio e ir1d en11ità di cavalcatura, lorde L . 9500. Ind ennità quale Uiliciille Sanitario L . 500. Scadenza J 5 maggio 1934-XII. SANTA CaocE SULL '.>\uNo (Pisa). - Scad. 30 mag.; 1° R ep arlo ; L. 9000 e 5 qu arlrien rti dee., oltre doppio c.-v., L . 700 se uff. san .; rictuz. 12 %; età I i 1n. 35 a.; tassa L . 50 , 10. TEnA~ro.

-

Consorzio Provinciale A nf ilubercolare.

P er t itoli ed esami . Pos to di Assi teni e Sani1aria itatrice del Dispe11 ario Antitubercolare di 1'er an10. tipe11dio a11nuo iniziale L. 6000 con cincrue a ume11 ti quadriennali del decimo e ind ennità di . ervjzio a ltivo di L. 1000, il t utto al lordo della ri tenuta <lel 12 %, della imposta di riccl1. inob. , complem ent ar e e p en sione. Obh1igo d ella residenza fissa n el cap oluogo. ,Scadenza venti maggio 1934-XII. Per chiarimenti rivolger si alla Segreteria del Consor zio Provin ciale Antitubercolare, Palazzo d ella Provincia , 1"'eran10 . 'TIGLIOLE n 'AsT1 (Alessaridria) . - Il Podestà r encle n oto ch e a tutlo il 15 g iugno 1934-XII, è aperto il con cor so p er titoli al posto cli merlic:o condotto. S lipendio iniziale L. 7000; inde11nità m ezzi di lrasporto L. 2000; indennità di alloggio L. 500; asegni al Jord o della riduzior1e rlel 12 96 e ritenute cl i legge. ' l'rt TOR.\ (l1np eria; . Sca<l. 15 mag . ; L. 9000 e 10 bienni ventes. ; addizionale L. 5 sopra i 500 pov. ; se uff. san . L. 500; servizio ostetrico L . 500 (t empor .) ; trasp-. L . 2500 ; ridu z. 12 <f~; e tà limite 30 a.; t assa L . 50, 20. UDINE. Ospedale Ci vi l e di S. Maria de lla Misericor dia. _.. Proroga al 30 g iu . ore 18 dei concorsi a: primari dermosifilologo, ot orinolaringoiatra, oculist a , analomop atologo, radiologo, 2 niuti medici, 2 aiuti cb.irurg i , 1 ai-u to radiologo, 1 O assistenti . URRJNO. P os to di Ufficiale Sanitario. (Vedi PESARO). VALERA FRATTA (Milano). (Vedi CASELLE LunANr). VARNA (Bolzano) . Scad . 25 apr .; con sorzio ; L. 6800 e 5 quadrienni dee.; per il 20 % d ella popolaz.; addi zionale L . 6; c.-v.; L. 1800 trasp .; all oggio o irid en11. di L . 2200; se uff. sa11. L. 680 ; ri cluz. 12 %· tassa L . 50. VEROLANUOVA (Brescia) . _,. Scad. 31 mag.; la. cond .; L. 9000 e 6 qui11quenni d ee.; addizionale J.... 3 per og11i povero oltre il 20 % d ella popolaz. ; rid uz. 12 %; età lim . 35 a.; obbligo ser vizio n el! 'Ospedale ·C ivile; tassa L . 50,10. VIMERCATE (Mila.no) . ~ (Vedi M1LANO. R. Pre-

''i

f eltu ra).

Quando non è altri 1nenti indicato i con corsi si riferiscono a condotte medico.chirurgiche, i com pensi a llo stipendio base. AvvERTENZA. -


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H

lL P ULICLINJ CO n

NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE. Alla dignità senatoriale è stata ·elevata un'alLra illustrazione della m edicina italiana: il prof. Giuseppe Ovio, che onora l 'Ateneo di Roma quale clinico oftalmo1ogo. Ne esprimiamo il nostro vivo e cordiale comj)iacimento.

Tra i nuovi deputati eletti con votazione plebiscitaria, sono i seguenti medici: Pietro Biffis, 1. docente di patologia medica, medico primario a Treviso; Giuseppe Catalano, di San Salvatore di FiLalia (Messina) ; Nicolò Castellino, professore di 1nedici11a del lavoro a Napo}i; Giorgio Chiurco, professore di patologia chirurgica a Siena; Arnaldo Fioretti di Roma; Ermanno Fioretti, l . docei1te di medicina operatoria a Roma; Milzade Mag11ini, l. d . di patologia chirurgica a Bari ; Eugenio Morelli 1 professore di cli11ica della tubercolosi e delle inalattie delle vie r espiratorie a Roma, segretario del Sindacato inedico; Eugenio Nicco1ato, professore di clinica oculistica a Pavia; Raffaele Paolucci, professore di clinica chirurgica a Bologna ; Francesco Pentimalli, professore di patologia gen erale a Firen ze; Amedeo Perna, professore di cli11ica odontologica a Roma; prof. Cesare Serono l. docente di chimica e microscopia clinica a Rom~, amministratore delegato dell'Istituto farmacologico che porta il di lui nome; Ottorino Rossi, professore di clinica malattie nervose e mentali a Pavia; Attilio Spizzi, l. d . di clinica oculistica a Pavia ; Giuseppe Tallarico, l . d. di chimica fisio· logica a Ro·m a ; prof. Antonio Tommaselli , l. docente di clinica ostetrica a Napoli; Carlo Velo , incaricato di urologia a Padova; prof. Giuseppe Vidau, l. docente di otorinolaringoiatria a Roma ; Gaetano ' 'inci, professore di m ateria medica e fa:m.a~olo­ gia a Messina; Sabato Visco, professore di f1siolog'ia gen erale alla Facoltà cli Scienze in Roma. Son o stati nominati, in seguito a concorso, i proff. : Angelo Barbero, di farn1acologia e tossicologia a Palermo; Efisio Luigi ·rocco, di farmacologia e tossicologia a Sassari. Sono abilitati alla libera doce11za i dottori: Francesco Loreti in anatomia uma11a n ormale; Vittorio PettinarÌ, Giorgio Pototschnig, Andrea Vitale. in clinica chirurgica e medicina operatoria; A~­ brogio Agostino, Mario Cortella, Giaco~.a..o. S~ntor~, in clinica dermosifilopatica; Bruno Ricci, in C'lJ -: nica otorinolaringoiatrica; Giorgio Ravasini, iii farmacologia sperimentale e terapia; Rodolfo Fe1:rari in fisiologia sperim entale; Alessandro Ori, in i gien e· Giacomo Bianchi , ir1 medicin a so~iale; l 'ommaso' Bardanzelll1, Annibale Bu~a~ca, Guido Sala in oftalmologia e clinica oculistica; Salv~­ tore' Grisanti , Rosario Marziani , Rinaldo Njcot:t1, Olivio Pellegrini , in ortopedia e traumatol~gi.a ; Guglielmo Lippi li'rances~oni , . Fi~ippo Pe~ro.selli, i11 psichiatria; Tommaso R1cozz1, in seme.1ot1ca me1

Clica.

Il prof. Bodo Spiethoff, di derrr1atologia e ve: rtereologia a Jena, è chi a11ìato all 'Unjversità di I,ipsia . Il dot t. Kurt Goerttleran , ·prosettore all 'I~tituto a11aton1ico dell 'Ur1iversità òj Zurigo, è cl11amato com e professore ad Amburgo. Il dott . Do111ing·o Luciarti è i10111inato presidente dell 'Associaziorte Medica \7enez1ielana.

lANNO XLI, Nu~r. 15J

NOTIZIE DIVERSI!,. Norme transitorie per gli esami di Stato di abi· litazione all'esercizio professionale. Il Ministero della E. N. , per evitare che ad alcuni laureati e diplomati i qua]i non hanno prima della laurea sostenuto quegli esami stabiliti dall 'art. 5 del R. D. 14 ottobre 1932 n. 1366, fosse 'definitivamente preclusa, ancorchè per loro colpa, I 'ammissione agli esami di abilitazione all 'esercizio professionale, ha inviato ai Rettori delle Università una circolare in cui dispone: l ) Coloro i quali abbiano conseguito, posteriormente all 'anno accademico 1931-32, la laurea o il diploma, senza avere superato gli esami in Lutte le discipline indicate, per ciascuna professione dall 'art. 5 del R. D. 14 ottobre 1932, n. 1366, ' . possono essere .a~essj ad int~grare. s~c~essiva~ mente il proprio titolo accadennco, ai fini degli esami di Stato, superando l 'esam e o gli esami di cui sono in difetto. 2) Essi dovranno all'uopo presen~are la domanda, in carta legale, al Rettore o Direttore d~l­ l'Università o Istituto, ove eb·b ero a conseguire il titolo accademico, oppure di altra ·università o Istituto a loro scelta, intesa ad ottenere l'iscrizione al dorso o ai corsi non seguiti, o per i quali gli esami r elativi nòn vennero sostenuti o superati. Qualora essi chiedano l'iscrizione in altra Università o Istituto,· essi dovranno tuttavia esi])ire il titolo originale di laurea o diploma, e un certificato da cui risulti che durante gli studi pel conseguimento del titolo medesimo non seguirono j l cor so o i corsi di cui trattasi o non superarono l 'esame relativo. 3) Coloro che ottengono l 'iscr~zione di c';1:i s~­ pra, sono tenuti a pagare la relat~va tas~a ? iscri: zione (nella misura staùilit~ per i~ corso di studi ch e rilascia il titolo accademico da integrare), nonch è la sopratassa per esami di _proli t~o.; e ciò, sia che il corso o i corsi siano stati seguiti senza che gli esami siano stati sostenuti ~ supe7~ti, sia che il corso o i corsi non siano stati segu1t1. Le domande dovranno essere presentate al più presto. Le tre prime campagne nazionali antitubercola1·i. In un elegante volume di circ~ 300 pagine, co~ 32 tavole in rotocalco e parecchie tavo~e a colori, la Federazione italiana nazionale fascista per la lotta contro la tubercolosi·, sotto il titolo « Le tre prime Campagne a~tituL~rc?lari. in It~l~a », ill:ustra le grandi manifestazioni primaverili organizza te dalla Federazione negli a11ni XI, X, IX del Regime. . . La interessa11te pubblicazione si apre c?n. un ritratto del Capo del Gov~rno _e col.« ~a~-si~1le » dell 'autografo, ormai storico, in cui. s1 invita la Nazione a costituire il « fronte unico » per la grande battaglia contro il Nemico che insidia alle radici la forza e l'avvenire della razza. E, dopo un conciso indirizzo al Duce del 12re~idefl:te dellà Federazione, on. Paolucci, e una d1ch1arazi~ne . del Segr etario generale, prof. Federic~ Bocchett1, circa i motivi di ordine generale che indussero la Federazione alla pubblicazione del volume, una ,lucida sintesi di poche pagine fa la storia dell at· t ìvità federale nel triennio indicato. Il resto de1 volume è riservato alla doc.t1mentazione, pressochè integrale, di tutti gli atti che condussero al sue-


lANNo XLI, NuM. 15]

SEZIONE PRATICA

cesso delle manifestazioni. Da 7.530 .013 lire r accolte nella campagna del 1931 si è passati a 13 rr1ilioni 302.893 raccolte nel difficile anno 1933. In una appendice, infine, sono illustrate le varie attività della Federazione nel campo tecnicoscientifico, nel campo pratico, n el campo della propaganda nazionale ed internazionale.

I premi di nuzialità e di natalità istituiti dall'Opera· l'tlaternità e Infanzia. L'Opera Nazionale Maternità e Infanzia ha distribuito alle proprie Federazioni Provinciali n . 2000 premi di nuzialità da 500 lire ciascuno affinchè s iano assegnati all 'atto del matrimonio, secondo le norme fissate lo scorso anno, preferibilm e11te ìn forme rispondenti ai bisogni della costituenda famiglia . :\Itri 2000 premi di natalità, pure d a L. 500 e ia cuno , sar anno assegn ati alle stesse coppie in fc.rma di « buono » che verrà con segnato nella '<< Giornata della madre e del fanciullo » e riscosso alla nascita del primo figlio , qualora essa avvenga entro due anni dalla data di celebrazione d el matrimonio. In pari tempo, anch e per il 1934, così come si è fatto n el 1933, l'Opera Nazionale Maternità ed l11fanzia assegna a ciascuno d ei propri consultori pediatrici n . 3 premi da L. 100 ciascuno, da distribuire nella « Giornata de.Ila madre e del fanciullo » a tre mamme del popolo che, a giudizio del medico dirigente il consultorio, abbiano fatto iJ migliore allevamento fisico, del proprio bambino, segu endo le prescrizioni igieniche del consultorio, con preferenza per quelle le quali abbiano ott enuto i migliori risultati con il m aggior sacrificio . Si calcola ch e tali premi r aggiungerann o i 10.000. Alle mamme ben es tanti saranno assegnali diplomi di ben em er en za per il buon alleva m ento <lella prole. ~on si tratta di pre mi di bellezza, ma di premi riYolti a stimolare le mamme italiane ad allevare bi1nbi sani e robus ti, in omaggio al motto romano : cc Mens san a in corpore sano ».

29° Congresso internazionale di anatomia. L'Associazione d egli anatomici si è adunata a Bruxelles, con l 'intervento di studiosi in anatomia r1ormale, patologica , comparata e sp erimentale di 14 Nazioni, sotto la direzione dei proff. A. -P . Dus tin, presidente, Dalcq e Gérard, vice-presidenti. I lavori si sono svolti nella Scuola di Medicina, d ella quale i 200 aderenti stranieri han110 potuto •nnmirare la perfetta efficienza. Si è tenuto un banch etto al Metropòle. La riunione si è chiusa con magnifich e escursioni ad Anversa e alle Ardenne.

Nuovo reparto all'Ospedale di S. Giacomo in Ro111a. I Cavalieri di Malta convenuli recentemente a Roma hanno presenziato alla inaugurazione di un nuovo reparto dell'ospedale di San Giacomo n el quale saranno accolti gli infermi a spese dell 'Ordine, in seguito ad una speciale convenzione ieon l'Amministrazione degli Ospedali Riuniti. Per l 'interessam ento fervido e intelligente della 'Presidenza degli Ospedali il nuovo reparto _..,. denominato San Giovanni dell'Ordine di Malta ~ stato organizzato in modo ammirevole. Alla ce1·imonia inaugurale, ricevuti da S. E. il .cav. di

gr . cr . .Spa110, preside11te di S. Spirito e dal segr etario generale nobile gen . Alfredo Corelli, sono intervenuti il Gran Ma estro d ell 'Ordine S. A. E. il principe Chigi e molte autorità, che hai1no e presso vivissimo compiacimento per la nuova bella istituzione ospedaliera.

Un po' dovunque. L'alto e significatiYo onore di essere premiati dal Duce è spettato ai .Con sorzi vincilori della campagna antitubercolare dell 'anno XI, come pure alle Direzioni di Sanità Coloniali, alle Organizzazioni, Enti, Istituti e persone che più si sono distinte nella campagna. I quotidiani ne hanno dato ampie notizie. La campagna dell 'anno XII si svolge attivissima; notevoli sono due cinematografie di propaganda fatte allestire dalla Cr oce Rossa e dalla Federazione Antitubercolare. Il Consiglio Amministrativo d ell 'U11iversità Libera di Bruxelles ha riunito, il 23 marzo, i professori e gli studenti n el grande atrio dell 'Università per rendere un solenne omaggio alla m er11oria d el Re Alberto, dottore honoris causa. In consegue11za di u11 'inchiesta inlerna, tutla l 'organizzazion e d ell 'Istituto Pasteur sarà posta su t iasi più r azionali e, contemporaneamente, verrà nominato il nuovo direltore generale, in successione del prof. Emilio lloux. Questa nomina è slata appunto ritardata per ch è il consiglio di amn1inistrazione dell 'Istituto, riu11itosi tre settimane d opo la morte del Roux, decise di studiar e la riorganizzazione di esso e di raccomandarla al Gorerno. Il 4° Con gr esso internazionale di assis lenza e j)ronto soccorso agli infortunati è indetto a Copenaghen dall'll al 16 giugno. Il Con sigli o direttivo della 8ocietà di Medicina ecl Igiene Coloniale si è adunato il 12 marzo ,a Ro111a, sotto la presidenza del sen. Castellani. VenJte costituito il comitato ordinatore del Congresso cli Napoli, nelle persone dei proff. Mariotti Biancl1i, _C aronia, Ca8tronuovo, Pullè e J acono seg·relario; questi sos tituirà anche il segretario gener ale d ella Società, dott. Sarnelli, durante un congedo di un anno . La Società oftalmologica tedesca si adu11erà dal 5 all '8 agosto in Heidelberg. Il Congresso ortopedico t edesco è i11detto dall '8 al 10 ottobre in Dortmund, sotto la presidenza del 1)rof. Brancles (Orthopadische Abteilung des stadtlichen Krankenhau s, Dortmund, Germania), che fornirà tutte le informazioni relative. Il 2i novembre 1933 venne fondata a Bucarest una Lega romena contro il reumatismo, per iniziativa del prof. Marius Sturza, di Cluj, e tenne Ja sua prin1a riunione scientifica. Di recente si sono anche adunate le seguenti Leghe nazio11ali contro il reumatismo: il . 14 settemb-re 1933 quella polacca, a Posen; l '11 genn.aio 1934 quella czecoslovacca, a Praga; il 23 genr1aio 1934 quella tedesca, a Berlino ; il 18 febbraio 1934 quella belga, ad Anversa. La Lega tedesca ha organizzato un breve corso cli conferenze sul reumatismo, n ei g iorni 22-24 m arzo 1934, ad Aquisgra11a.


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I L POLI CLINI CO

La :Sezio11e <li i~apoJj d e ll a ~or i e l à Ilalia11a di Chirurgia d ell a Bocca si è ad1111a ta iJ 21 febbraio so lto l a pre id e11za del prof. R . D ';\.li e, assistito rla1 segretario d o tl . i\11. De Fnzio . Furon o fa tte contu11icazioni d a i\II. D 'Alise e ~l . Gar g iulo. _È o rganizza lo un cor so cl 'idroclinla lologia cjì.

111ca 1)r esso la R . Univer i là di Parma dal 23 a prile al 26 nlagg·io. Dom a 11 cl e al r etto; e . Tassa

L. nO. è i11izia la l a pubblicaz ion e dell '« Arcl1ivio di Chirurg ia Infan li] e », a periodicità bin1es trale, a cura dell a Soc. An. Consorzio Neoterapico Nazio11ale i11 Ro111a; è dire tto dal J)rof. Ben ed etto Fornti~gini , chirurgo prirn ario d ell ' cc Ospedale rlei J3amhini >l di ~il ano; è édito dalla C. ~~- P. S. (Casa l~cl itrice Pubblicazioni Scjentifiche) di Ron1a. Il prin1 0 fasc icolo, di 173 pag ine, corred ato di una ri r1·1ua11lina di fig ure e rli 4 t avole fuori t esto, • cr ~t 4 n1e111orie orig inali : cli O. Pellegrini (Vero-; i1n 1, H. Gobel l (J( iel), L . \ 1 eics1cin (~li l an o) , l\IIaria P e11ini (Milano). Rallegram enti ecl auguri. j

~ell 'Aula

iVIag11a ò elJ 'lln i' er jt f. <Jj Mila110, il prof. Alfonso Cu zzj , n1e111hro de] Direttorio Feò er al e, h a t e11uto l a prolu ione al corso « Ivledici11 :) e ta to Corpora ti vo », irtdetto sotto g li aus pic ì clella F ed erazione. ,

11 l1rof. Prassitele Picci11i11i ha Ler1ulo, l '8 aprile, 11 ' IJ ·aul a !\1angiagnlli della Clinj ca ostetrico-ginecolog ica di Milano, una confer en za sul t ema: cc I co11tribu ti italiani alla idroclimato logia » . Apprendia1110 da << i\ili car ea l\tl edi ra Ja llomana » (gen11.-febbr . 1934) ch e jl prof. Pi etro t ,apparoni h a le nuto all a F o11dazion e niversitaria Carlo I di Buca rest 11ello cor so e llen1bre, due i11l eressanti co11feren ze di · t oria cl ell a rn erticina ; un 'altra fu tenuta d al prof. Laig1tel -Lava tin.e . li President e d ella Ci0ngregazion e di Carità di J)erug ia ha s t ab.jlito di costruire un 11u ovo r eparto per lubercolotici che sor gerà entro il r ecinto de1l 'Ospedale Poli clinico. Il provvedime11to risponde nd esigenze sanitarie ed ass ist e11ziali imprescindibili e g ioYa a colmare ur1a lac una gravissima ch e oggi esis te n el locale ospedale, in quanto i tubercolotici sono ricoverati in un troppo i1todesto e i11ada l lo fabbri cato ch e, per di pii1 , co11tier1e u11 11 u n1 er o scarsissimo di lel ti.

Si è fondato a Berlino un Is tituto p er le rn ala Llie professionali. La direzione è a ffid a la al clot1 . Er11e l vV. Baad er, dire l tor e dell 'ospedal e civico òi Ne u kolln , specializzatosj nf'llo stt1dio delle rn ala l tie ci el lavoro.

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27 febbraio venne ii1au guralo a Buenos Aires i l primo disp en sario di assistenza ·or ia] e ai cardiaci , n e11 '0 speclal e Ilan1os Mej la. Parl arono il dir e l t or e cle lJ 'Assi s lenza p11bblica. d ott. .Tuan M. Obarrio , il dire ttore d ell 'OspedaJe, do1 l. Ra ul Novaro , e il promotore d el! 'iniziativa , dott. Rafael A. Bulbrich ; l a direzione d el di spe11sario è affid a la al cl ot 1. Ertuardo Braun ~Ienéndez.

fl ~Iuni cipio di Bueno 1\ires h a cedut o il SerYizio di i\1alernità <iell 'O. penal e Ra,Yson al1a Facoli à di Scienze ìviedicl1e, l a quale Yi h a prepost o il prof. ~i<'anor Palacios Cost a. Il Servizio di Mat ernità d eJl 'Osp edale Torn11 è s tato affidato. da] ~r unicipi o, a 1 do tt . Frank R. P asn1an.

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[A~NO

XLI,

NUl\iI.

15]

A N~p~li son o i11 corso efficaci provvedimenti per rn1gl1orare _le abi ~azioni d el popolo e sovrat utto per soppr1n1ere 1 « bassi ». Il . sig. Angelo Paga11i, spentosi a Gallara le ha )asci ato .quale su a b en efi cenza l a somina di , lire l~entam1l ~ a favore d el! 'Ammini strazione del Civico Ospedale della città.

_. L~ « ~a~ional 'f~ber.culo sis Association » degli ~ tat1 Urt1t1 annunz ia di aver cambiato sede: dalla Seventh Avenue 450 è passata alla West Fiftieth S treet 50, New York. · L 'Universi tà di Dorpat (Estonia) ha deciso che n ei _propr~ ~tti ufficiali, il nome di « Dorpat >; 'erra sos t1 lu1to da quello etnico cc Tartu » e i1on clovrà con1parire n eppure com(> doppio11e. La Polizia cantonal e di Lucer11a n el febbraio del 19~3 vie tò g·I 'incontri di pugilato in pubblico, dichiarando che tal e sport esercitava un 'influenza brutalizzante sulla g ioventù. L 'associazione locale « ,Sport Ri11g n è ricor sa al Tribunale cantonale e J)_oi al supremo Tribunale fed erale (Sezìone di <l1r1tto . pubblico) ; n1a i ricorsi sono stati rcspinli. TI Tribuna le fed e ra le e logia il provvedimento d ella Polizia. 1\fel g rande p enitenziélrio di Cafion City (Color\.ldo, Stali Uniti) è s tata offerla la liberazione ai cl et enuti disposti a sottoporsi ad una cura d ella l u ber colosi , ideata dai proff. Cohen e Damerow P. . già provata su g li an]n1ali ; se n e proffersero inc1rca 800: ne sono stati scelti 12. La e< Commissione p er la profilassi della guerra » cl ella « Società oland ese di medicina » continua la u a attiva propaganda. Per informazio11i rivolger si al segretario, Dr. J . J~ oord:i, Koninginneweg 107, IIaarlem, Oland a. Sotto l 'accu sa di essere slato dimesso dal sa11alorio dell 'Apromonle, cer to Gennaro di Giuseppe aggrediva, a Cosenza, il dott. Vesp a e con un affilatissimo coltello gli asportava il naso e parte del labbro superiore. Purtroppo l 'aggressjone da parte <li p azienti squilibrati o disconoscenti è u110 ilei 1nolti incerti professionali del 1nerlico !

Un lnecli co radiolog o di Pari g i è stato rico1tosciuto co1pevole, dal Tribunale, per avere d eterrninato u11a rarliodermite persi stente in un giorn alista, Antonio Delécr ez, in seguito a tre esami radiologici prolungati, eseguiti n el 1926. La perizia venn e affidata ad un collegio di tre medici . l.a \olpa d el radiologo è stata sost enuta da un 'avvocatessa. Il Tribunale ha accordato alla parte lesa 20.000 franchi , su 150.000 domandati , ed h a stahilito ch e una nuova perizia dovrà fissare l 'entità d el d ann o. Il chirurg·o dell 'Ospe<la]e Civile di Teploce, in Czecoslovacchia, si era rifiutato di operare di ap}Jendicite acuta l a moglie dell'agente delle impost e. 1e è derivato un processo ; egli sostenne ch e una vertenza, già avuta col predetto impiegato, aveva scosso iJ su o sist em a n ervoso e perciò gli sarebbe mancata la 1ranqui11ità necessaria per ro11durre l 'operazione. Il Tribunale lo ba assolto. La ~ott .a atalia Dobec, iii Sienli<·P. in Polonia, ebbe so l tratto il itipJoma da un certo Muszewski.


!A~j\ () XLI

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NUJ\-1.

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601

SEZI ONE PRATICA

il qu a l ~ . l rave .. li tosi d a d onna (ciò ch e evid en lc1n e n lc fu reso po .. sibile d ai su oi car a tteri se uali scco11dar i p oco spiccati) prese ad eser citar e com e

d ottor essa n ella provinci a di Po n ania, form an dosi u11 a larga clien tela , sovra lu t t o femminile. cop er to, è s tat o conci anna to a 4 anni di r eclusion e. Un a d o llor es a d i Chic.ago, AU ce vVyckoop , d opo a' er e indo tto la propria nuora a lasci ar si vi il ar e, l a u ccise p er m ezzo d el clor oformio. Al processo ella sost enn e di avere agito p er piet à, p oich è la vit tima er a colJ)ita d a una m alattia . ing uaribile; invece risul tò ch e ell a aveva. voluto liberare il fig lio, la cui vi la, a su o a viso, er a r e a infelice d alla g iovan e m oglie. È st at a condanna I a a 25 anni di r eclusi one. ì\el ~Iich igan (St a ti Cnit i) un g iovan e, certo W ell er a lat o cond annat o p er avere r apito u n a 1n.i no;enne, cert a Mir tilla Krau se; il giudice, En rico P elmilh , g li d e l te facolt à d i ceglier e t ra l a J)rig ion e e l a st erilizzazion e sessu al e. Il cond an Itat o scelse quest'ult ima , e eguita d al d ot t. Heyselt. Or a p erò egli h a i11t ent at o cau sa contro l 'an11ninistr azion e g iudiziaria , per i d anni derivat i ~Il a su a salute d allo stat o cli appren sion e co11secut1 vo nll 'inter vento, ed h a trovat o lln a giuria ch e gJ i h a d at o r agion e e g li h a arrorn at o l1n 'in d enni1 à rl i 3250 d o]lari. La sig. n a Medi è nomin at a n1ed ico municipa1r d i An gor a , capi tale <lella Turchia.

I g iorn ali q u o tidiani dann o n otizia di u n 'a1n n1al at a ricover at a nell 'O pedale di Piran o, ch e nu rante l a no tt e em an a della luce d al p ett o; i l fe110111en o sar ebbe stat o co11 troll at o d a p ar ecchi n1cd ici. 1

Il d u l l. A. Calosi , de]]:) c ui ~ onùanr1a d emmo r1 olizia n el n . 8, .P · 321 , n on è m edico, m a far 1naci la.

La perdita del sen .

S11\tONETTA è st a ta dolorosan1ente senti ta d a tu tt a Ja classe medica italiana. Il i101ne dell 'insig n e san itarjo e parlam e11lare resta associato a dué g r andi 01Jer e di b en e: il Collegio Convitto p er gl i orfani d ei sa11itari itali ani e l 'Is tituto Nazion ale p er g li orfani d ei maestri elem entari . Qual e presidente d ei Con sjgli d 'am ministrazion e, si con sacr ò a q u esti due E11ti con in1 peg110 e con passion e, por land oli arl un alto g r ad o di efficienza e profonden<l ovi u na b ontà infi11i la; i fece a1nar e dai r icover a li cnlne 1111 p adre. Egli m erita p ert anto l a gra I i ludi11e indelebile (l ella cJasse anitaria , com e di q u ella m agi 1rale. l{icco cli cen so, d esti11ava l arga ntente le lle r icc}1ezze a opere filantropich e e in par ticolar e a 11ar eggiare i bil an ci cl elle due i lit u zioni cu i pre, sied'eva. Allievo d el prof . Scl avo, aveva con~egui lo la d ocenza i n igie11e. Coprì i mportanti carich e: fu a lun go n1en1bro nutor evole e ascoltat o del Co11sig·l io uperior e d ella Pubblica I s truzion e; fu Qu es1or e d el Sen ato ; da q u alch e anno er a st ato prep osto, qu al e commissario, a l Sinct acat o F ascista cli ~ledi ci d i Rom a. Ader 't presto al F ascism o con con vinzion e ed cntu i asmo. Cortese, in timam ente rnodes1o, b l1on o senza ri('rYe, si prodigava e n on ~apeYa n1 a i n egar si ; p er <' ÌÒ er a circon dat o d a l argl1issin1e . i111p atie e da s i1tc1:>r a estimazion e . Er a n a to a Mil ano: coni ava 73 anni . L. P ozzi . L u 1G1

Indice alfabetico per materie. An e1nia e ac loridri a . . . . · · · · · · Pag. 591 A11e111ia ipocr om ica : l r a l t a m . con . a 1i )) 592 ferrosi . . . · · · · · · · · )) 593 Bacil1o rlifterico: color a?.ion e . )) 587 Bibl iografia . . . · · · · · · · )) 586 l >ante: la fo rm a corpor ea di )) 566 1:-1nottisi : cura col met oclo Gil1ffrid a · 1'' armaci e: moctijicaz;on; nlln 1Pgge su I)) 595 l ' eser cizi o . . . . . · · · · · · · · · · ribro-sarco rna volunlin o o d el lnf'Len • leri o . . . . . · · · · · · · · · ·

Gastri te cr onj ca: vedute atluali . · · · Lei shmanie : viscerale in aclul to . · · ~fa ndibola : lu ssazione po. tcriore rno nolat er ale . . . . · · · · · · · · · · · · Nefriti : classifi car.ioni . · · · · · · · · Occhio: applicazioni fn rm<lco-d in anl ich r Ormone di sintossica11 l e del fegato . · · Proteinuria Ben rc-.1 on f's e lesione r enale Sacr al izzazion e d el corrige uman o . · San g u e trasfuso: azio1te ematopoie l ica Sieroter api a a 1l tidift cr ir a Sifilide: m e lal J o- lcr~ pi a . . ·

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oscillaz io ni e g r n' il.~ i11 Itali a Pag . 593 ," ifilid e ter ziaria: 1na11ifes tazion i ct1ta)) 589 nee e m u cose poco comuni . · · . · .~jndron1 e r l1iasm atica cla lu1nor e ipo)) 590 fisari o g u ari to d opo roe11lg('.>.11lcr ripia )) 580 Si11ùromi p ar atiroidee . . . . . . . · · )) 582 . i ndr om i preipofiso-sl1rren al i . . . . · , t1cco gas tr ico um a110 per in iPzione 1n tr<l1nuscolar e: azione e m at op oie tica )) 592 ·r nc hicardia parossis tica: c11ra cl ell ' ac)) 588 cesso . . . . · · · · · · · · · · · · · · 1'aglio cesareo lra11 s11eritonrale in a n e)) 563 s Lesia locale . . . . · · · · · )) 588 1'ifo arldon1inale : ricer ch e )) 569' 'frjp tofan o: r eazio ne . . . . )) 590 1'uher colosi : lotta a Mo<lena )) 590· Uret eri: topografia · · · · · · )) 585 Ur etrograiia . . . . . · · · · · · Urogr afia endove110 a n ell a tubercolosi )) 585 ren ale . . . · · · · · · )) 592 Uro-ter apia: auto. · · · · · )) .389 Vaccinj an t icarbon cl1iosi . · ·

• · · t" _ Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se n on sn seguito aà 0_rr1t~1 di scritta p~opr1dealt~r1s~~~a •· E. vi_.-ta la ".1.ubblicazion e di sunti di essi sent a cita,.ne la fonte. autontzazsone .u t'eu.u.tsone . "'"'"

C.

FRUGON I ,

A Pozzi, resp.

Red . capo .

Rom a · Stab. Tipo-Lit. Armani d i M. Courrier .


ftX).2

<< IL POLICLJNICO

[ANNO XLI, NuM. 15]

»

.. ... Pubblicazione di questi giorni, della Casa Editrice L. POZZI, a disposizione del nostri signori abbonati: Assistente nella R. Clinica Medica e docente nella R. Universit~ di Pisa

Dott. MARINO BENVENUTI

SUL MECCANISMO D'AZIONE DELLA MALARIOTERAPIA Prefazione del Prof. W AGNER- J AUREGG

(Lavoro prerr:liato dalla Società Italiana di Psichiatria). ·Riportiamo l'Indice: 'PREFAZIONE.

-

INTRODUZIONE.

-

Parte Prima :

CONSIDERAZIONI,

BSPERJBNZE

E

RILIEVI

CRffiCI

SULLE

VARIE

TEORIE Dl!.L

MECCANISMO

DI

'AZIONE DELL'. MALARIOTERAPIA. Cap. I. Azione diretta del plasmodio sullo spirochete. , Cap. Il . Azio"le della febbre sullo spir<>' •chete: 1) Atione di.retta. 2) At;ione indiretta. , Cap. III. Reazioni immunitarie in senso lato: 1) Immunità specifica. 2) Immunita aspe·cifica. , Cap. IV. Azione coadiuvante delle cure specifiche. - Parte Seconda: RICEROiE PERSONALI SUL MECCANISMO DI AZIONE DBU.A MALARIOTERAPIA. Cap. V. L'influenza della malarioterapia sul quadro istopatologico della paralisi p. , Cap. VI. L'influenza della malarioterapia sulla sindrome ·umorale della paralisi p.: 1) li comportamefito del liquor nei paralitici p. durante il periodo della ma• larizzazione. 2) li comportamento del liquor nei paralitici p. dopo la malaria: a) Modificazioni della sindit'ome umorale osserualnli nel periodo immediatamente successivo alla interruzione degli accessi febbrili. b) Modificazi0cni della sindrome umorale osservabili nel periodo tardivo post;,malarico. , Cap. VII. L'influenza della malarioterapia sulla formula citologica rachidiana della paralisi p., studiata con la colorazione vitale. .. Cap . VIII. L'influenza della malariot.erapia sulla reazione di deviazione del complemento con estratti cerebrati nel 1. c. r. dei paralitici p. , Cap. IX. L'influenza della malarioterapia sul quadro bianco del sangue dei paralitici p. , Cap. X. L'influenza della malarioterapia sulla velocità di sedimentazione dei globuli r. del sangue nella paralisi p . , Cap . XI. L'in, fluenza della malarioterapia della reattività cutanea dei paralitici p. Parte Ter.t:a: CONSIDERAZIONI GBNERAU B CX>NO.USIONI. ·Cap. Xl 1. Considerazioni generali . e conclusioni. Bibliografia.

Volume in-8°, nitidamente stampato, di pagg. VIIl-312. Prezzo L . 30 più le spese postali di spedizione. Ai nostri abbonati è ceduto per sole ·L . 2 '7 franco di porto in Italia. Per l'estero, alle L. 2 7, .aggiungere L . 3, per le occorrenti i11aggiori spese di spedizione raccomandata. E' di imminente pubblicazione :

Prof. LUIGI MAGGIORE

Direttore della Clinica Oculistica della R. Università di Genova

Segni, Sintomi e Sindromi oculari nella diagnostica medica generale Prefazione del Prof. Sen. NICOLA PENDE, Clinico Medico di Genova (questa Prefazione può legger si a pag. 4G9 clel precedente fascicolo 12).

Il volu111 e del P rof. L. MAGGIORID è destinato sopratutto a,i medici P'ra,t,ici. La necessità -d i potere aumentare i l nitmero di eleme,n ti se·m,eiologici, sui quali porre 'la diagnosi clinica, è della più gra;nde importanza n·ell' eseroiz io prat,ico della med·icina, e i 'm edici, clie troveran ,no in qitesto 'liOlume riaordati e discussi i numerosi segni e sinto1n1. oculari ohe a<J!lompagnatio le piiì svar iate rrialattie generali, non potranno ohe esser gr.ati all) A. Non esiste infatti 'Ìti Italia alc·1tna trattazione del genere e chi volesse arricchire la sua cultura in questo campo non saprebbe dove farlo. Il volume, corredato da r1'1tnierose figure dim,ostrative, in gran par·te o·rig'i nali, per la Olbia1~ezza della esposizione, per il S1t0 indirizzo eminentemente zwatico, 'rÌ'ttSCÌ'rà della 'pi IÌ· grande utilità a tutti i rriedici . 1

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Volume in-8° di circa 350 pagine, stampato su carta patinata, in nitidissimi caratteri bodoniani, con 132 bel· lissime figure nel testo, molte delle quali originali.

Prezzo L. ~2 più le spese postali di spedizione. Importante a leggersi: Esclusivamente ai Signori Medici abbonati al «Policlinico» il volume sarà ceduto, in Italia,

per sole L.

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in porto franco

ma per beneficiare di tale speciale facilitazione gli abbonati dovranno inviare SUBITO Vaglia di L. 10 quale sottoscrizione, salvo versare le residue L. 2 5 al ricevimento del volume. Per l'estero, alle f.;. 35, aggiungere L. 10 per le maggiori spese occorrenti per la spedizione raccomandata. IO Termine utile per detta sottoscrizione: Italia e sue Coloni•~, ~in·.> al 31 1naggio; Estero sino al 30 giugno 1934. N. B. - Per risparmiare la tassa del Vaglia, le predette L. 10 possono essere anche versate~ senz'al~a spesa, nel nostro Conto corrente Postale N. 1/5945, mediante l'occorren~e Bolle~tino che .vei:ne a~poE~tamente lll· . eluso nel precedente fascicolo 10, ma del quale, in ogni modo, ne fornisce copi~ , a g_ratis 1 Ufficio di ~os.ta: Sul polizzino del Vaglia o dcl Bollettino applicarvi la fascetta comprovante la qualita di abbonato al« Pol1clm1co ». Avvertenza. - Le richieste che gli abbonati ci facessero pervenire altrimenti, non potranno beneficiare . dell:.t eccezionale riduzione sopramenzionata. I vaglia vanno indirizzati all'editore del cc Policlinico» Lu1c1 Pozzi, Via Sistina, 14 • Roma.


Num. 16

Ro111a, 23 Aprile 1934: - XII

ANNO XLI

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fondato nel 1893 dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

.SEZIONE .J:>RATICA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : A. Chiasserini : Tentativi di c ura in casi di paraplegia da lesione del midollo lombare con· secutiva a frattura vertebrale. (Anastomosi radiculo· intercostale). Note e contributi : M. Faberi e C. Fumi : Sulla radio· terapia della m enin.g ite tubercolare. Osservazi•oni cliniche : M. Bottaliga: Bronchite pseudo· f i1briinosa con eosi nofilia . .Sunti e rassegne : DISTROFIE: G. Mouriquand : I fattori rivelatori nelle distrofie inrupparenti. - R. l\1arziani : Sulle osteocondrodistrofie sistem atiche della crescenza. - DIABEI'E : L . Grote : Sull'er editarietà del diabete. C. Ciceri e G. Arrigooi: C-ontributo a llo studio del diabete in ch iru1:gia. - ORGANI DIGERENT1: L. J. Hil·sch· man: Il dolore anorettale ed il su o significato cli· nico. - E. S. J. King e P. MacCallum: Il tessuto pancreatico nella parete dello stomaco. - E. Ruge e A. Piischl : Esofago plastica ·pretoracica : l a rontgentera pia ar.resta la secrezio ne gastrica e per.mette la fo rmazione del tubo cut a neo senza fistolizzazio n e. Makkas : P erforazione di ulcere peptiche digiunali post-opera.torie. - M ISCELLANEA : A. H. Elliot : Ane m ia e S>tati a ngi•nosi. - H. Kasu1n o'v : Ricer che cliniche e sperimentali sul tono della muscolatura striata; inte1·venti G-ul simpat ico nella paral isi spa stica. Schulze · Il Lig.amentum Pu1munal e. Storia della medicina : H. L. Gordon : Mattia Ben Haresh rueruco roma.n o del primo secolo. Cenni bibliografici. Accademie, So~•età Mediche, Congressi : R . Accademia delle Scienze Mediche in P a lermo. - Accademia Me1

LAVORI ORIGINALI Padiglione Flajani dell'Ospedale del Littorio in Roma.

Tentativi di cura in casi dl paraplegia da lesione del midollo lombare consecutiva a frattura vertebrale. (Anastomosi radi· culo-inte1·costale). ANGELO C nrASSE RINI ,

chirurgo primario.

La paraplegia flaccirl a e la i11suffioien za degli s fi11teri ano-vescicale con secutiva a lesione tras·v ersa del n1idollo lombare, sia essa dipendente da ferite, sia da frattura delle vertebre rappresenta una d elle m enornazioni 1)it1 gr avi , sopratutto perch è con side r~ta con1e lesione non su scettibile di migL~oramerLto. Tutti conoscon o il tragico d esti110 di questi pazienti: n ella I).1aggioran z.a dei casi le infezioni a p·a rtenza dall,e piagh e da decubito e dalle vie urinarie provocan o l 'esito leta le i11 uno spazio più o meno breve di tempo. l

dico-Fisica Fiorentina. - Società Medico-Chirurgica Ven('ziana. Appunti per il medico pratico : CAS IST1CA E TERAPIA: Contributo a lla patogenesi dell'an.g ioma arterioso racem oso. - GontriJbu to al t r attam ento chirurgico dell'em bolia periferièa. - .Mezzi clinici di con t rollo n el· l'evoluzione delle f lebiti. - La çura del la flebite ero· nica ;u1cer-0sa da V·a rici. - - Contri buto a lla cura ambul atoria delle .ulcere varicose delle gambe. - · Sulla pioen1ia osteoflebitica di !Corner. - v-alor e del tempo di ooaigulazionc per il prognostico e la profil assi delle complicazJ.oni post-operatorie. - La g,angr ena da m alaria. -· Il salasso nel t rattamento dell'emorragia · cer ebrale. - SEMEIOTICA: Com e in t erp retare il valore della glicemia. ·_ NOTE 01 llAOIO'LOGIA : Lo studio radiogra.f ico delle vie genitali m aschili ossia la vaso-epid idin10-vescicolo1grafia. Ur og rafia escretoria con s peciale riferi1m ento ad un nuovo con1posto: l 'ortoiodo-iiwurato di sodio. - Cont ributo alla conoscenza dei fenom en i idro-nleccan ici pielo-renali i1ella piel,ografia a scen dente. - IGIENE: Uso della chinoplasm ina nella lotta a ntimalarica. - MEDICINA SCI ENTIFICA : Sulla derivazion e delle piastr i n e dai m egacariociti. - VA&IA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Ri· sposte a quesiti per quest ioni di m a s::;ima. Nella vita professionale : Il inedico nel r egime fa.s ciata. - Concorsi. - Nomine, promozion i ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa nledica. Indice alfabetico per tnaterie. 1

E questa è forse I.a soluzione più clem·ente. Tutte le cure , p er evitar e la forn1azione d1 d ecubiti e il lor o es tendersi ; J}er a llontanare o attenuar e il pericolo di in fezion i urinarie, se talora ri escono a p r olun gar e la vita dei pazienti , non toccano a ffatt o la tragica essen za d ella infern11ità. La proposta, una volta fatta , di an1 put~ re an1b edue le coscie di questi pazienti e di stabilire una fi s tola lJerineale, con lo scopo di 1)oter m eglio evitare le sop radette complicazio11i, ci sen1bra esse re una d ecis ion e piuttosto crudele. . . Se d 'altronde si pensa ch e, a parte le fe rite d·irette , si osservan o lesioni trasver se de l mi d ollo in circa il 20 % delle fratture delle vertehTe (inchiesta di Sch rn iede11 su 3014 cas i di fratture d elle vertebre) appare evidente ch e l ;att enzione d ei ch irurgi dovrebbe rivolgersi é'lnch e a l problema della cura ver a e propria del la parapleg ia_ e d ei dis turbi sfin terio1 , ch e con segu ono a tali lesioni midollari .


« IL POLI CL-J NICO

604

È cosa nota

che in yari casi, sopratt1tto quando si tratta va di un a sezione 11ella del i11idollo, è stata tentata la sutura de i monconi n1ido11ari : tale sutura, con1e era da prevedersi, i1on ha n1ai dato alcu11 risultato sicuro: cl1 e potes. e cioè resistere ad u11a g iusta critica. Ri ultati .più positivi sembra ir1ve.ce aver dalo l 'anastomosi fra radici spinali ·uperiori al livello della lesion e e radici pertinenti ai segn1e11ti n1idollari com presi o sottostanti alla 1.ona traun1atizzata: ,i'n prati ca fra le ultin1e radici dorsalti e quelle lombo-sacrali . Dato che il con cetto d ell 'a11asto1nos i 11er vosa, per sopperire al defi cit di u110 o p iù n ervi, ha ormai avuto la san zione speri n1entale e clinica (un eser11pio popolare è dato dall e anasto111osi spino- e ipoglosso fa ciali), sembrava logico pen are ch e anch e in casi di paralisi , con:ecutiva a sezione trasversa del n1 idollo, si poles e otte11ere la neurotizzazione di una o più radici spi11ali anastomosan <lole con radici provenienti da seg·me11ti midollari posti centraln1e11te alla zon a n1idol1are lesa . Uno dei primi a pros1Jettare q uesta idea se1nbra sia tata Monro. ~ certo ch e e ~ sa è stata dimostrata giusta dai lavori sperimentali di l{.ilvin gton , Vidal (1907), Burdenko (1910), J\1 oskalen ko . In Italia Serra e Ferrare (1922) hanno eseguito parecchie ricerch e sperimentali sui cani anaston1osando direttan1ente una radice m idollare con un 'altra in1111ediatan1ente seguente, o con altra ·situata anche a distanza per mezzo degli innesti radi·colari seriati ; e con1pletando }'esperienza con la sezione del n1idollo. Orbene questi AA., com e g ià i precedenti , 11a11no istologicam ente osser vato fenomeni di 11eurotizzazione completa; e funzionalmente positiva la risposta alla stimolazione elettrjca delle radici, ch e eran o state sezionate; nonch è il ripristino della funzione motoria dell 'ar to. A r isultati analog hi veniva anche Crescenzi (1924) . Questi rimarch evoli :nisultati s11erimentali l1anno avuto un inizio di applicazione clinica, ~e pure in scala molto ristretta e con n1etodi n on ancora ben regolati. La prin1a anastor11osi in terra dii.colare spinal e nell 'u omo risale a Kilvington e Bird (1900): l'esito di tale operazione fu n egativo. ln:vece IF razier e Mill s 11el 191 2 otte11nero per mezzo di una tale anaston1osi in un paziente, che presentava paraplegia e incontin enza assoluta, con1e con seguenza di una frattura della econda vertebra lon1bare, il ripri~ tino dell a continenza ,,escicale. P iù rerenten1ente un b en n oto n eu rocl1irur-· I

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[ANNO

XLI,

NUl\l.

16)

go, Puusepp, h a applicato il siste111a dell 'anastom·o . . i ]nterradicolare ancl1e a casi di paralisi non traun1atica : in 4 giova11i, sofferenti di paralisi infantile, ed in cui altri soocorsi chirurgici ed ortopedici si era110 dimostrati inutili , egli sezionò ]e radici L 2, L 0, L 4, anaston1osandole rispettivarne11te con D 11 , D 12 . In due ca i i ebbe 11 ripristino di a lcuni rr10Yin1enti . In un caso di Jesio11e della cauda suturò alcune radici di questa con D 12 , ottene11do la cessazione della incoptinenza vescicale. In un giovane di 20 anni, ·ch e da 2 anni pr€sentava una paraplegia flaccid a e incontine11za ano-vescicale, in seguito ad 11na ferita da arma da fuoco in corrispondenza della prin1a vertebra lomba re, Puusepp sez ionò la 12a rad ice dorsale da ambedue i lati , anastomosandone gli estremi con 6 radici sezionate della ca uda. Dopo 2 n1esi dall 'interYento Ja incor1tine11za degli sfipteri era sco1nparsa . Se pure queste applicaz io11i cliniche so110 ancora ben scarse, e i ris111tati incerti o solo parzialmente positivi, non vi h a dub bio cl1e occorra ji1sistere su questa via, che appare logica, e che ha a sostegno indubbj risultati SJJerimentali, nonchè i u ccessi ottenuti con J 'anastomosi fra vari nervi. 1

* **

In due casi di paraplegia flaccida con inco11tin enza degli s finteri, con secutiYa a frattura ertebra le, ho avuto occasione di praticare uno speciale metodo di anastomosi n ervosa : anastomosò fra n ervi intercostali e radici della ca uda . Ptiassumo brevemente le due osservazioni. '

1

OssERVAZIONE I .. - L. M., di anni 21, celibe. 11 2-,11II-1932, mentre si trovava disteso sotto 11n camio11, venne urtato sul dorso dalla pedana del camion stesso. Fu trasportato all 'Ospedale di San Giovanni, e il 23 agosto trasferito nel mio Padiglion e all 'Ospedale del Littorio. Obiet tiYamente si con statava deformazione del1a colonr1a Yertebrale a livello della XII D. e I L.; tutto il segm ento lo1nbo-sacrale d ella colonna appariva spostato verso destra ; dolore alla pressione sulla ultima apofisi SfJinosa dorsale e sulla prima lombare. Paraplegia flaccida; an estesia completa sino ad t1na linea, ch e unisce le due spine iliache anteriori superiori ; ipoalgesia fino alla ombellicale trasversa. Incontinenza d egli sfjnteri anale e vescicale. Presen za di decubiti in corrispond enza delle re g ioni trocanteriche e sacrale. Piuria. Radiografi a: frattura p er schiacciamento del corpo della I L., che appare l11 ssat a verso destra ; frattura della XII costa sin. Decorso e cura: sonda vescicale a permanenza; lavaggi endovescica1i con Ag-N0 3 ; ini ezioni en-


[A.NNO XLI,

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16]

SEZIONE

dovenose di cilo tropi11a e soffiln inis trazjone di fo sfa lo acido di oda ; n1aterasso ad acqu a. E endosi 11La11ife la ta u11a e1Jididi1nite destra, s i ezionano bilater almen te i d efer e11ti. Seguono periodi irregolari di fe bbre, ch e poi g radualmente scompare. I cf ecubi ti lendono a guarir e. L '11 sette111bre 1933 i esegt1e un a 1nielogr afia con lipiodol (5 cc. J (fi gg. 1-2).

PRA TI CA

)

605

rale, si sezion a110 le tre r adici lombari piuttosto in alto e si suturano ca po a capo con g li estremi <l ei nervi inter costali, adoJJe rand o aghi e seta Jnol lo sottili. L 'anastomosi viene arl e ser e ex tradurale . u tura della dura . Ricostruzion e d ei piani. Dopo l 'ir1 t erYento trasfu sione di 350 cc. cli sang ue puro. Il pazien le è lell u to per alcuni g iorni in posizione prona.

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F1c. 1. -

Mielog rafia. Arres to <lel lipioclol a liYello della XI D.

fra. 2. - ..\rres lo d el Jipiocl ol. Fort e spostan1cnto lat e rale del segmento p erife rico della colonn a .

Il lipiocl ol si arr es ta all 'a ltezza d ella XI D. U1 1 con troll o eseguilo il 15 se ttembre din1ostra u11a di cesa parziale della sos tanza opaca. Il d efi cit moto rio-sen sitivo, e i <li sturbi sfinterici son o rirn as li invariati; i clec u h ili so110 qu asi to lalme11te g u ariti . Il 4 novembre 1933 si procede al segu en le alto opera Livo: e lerenarcosi ; ampia inci ..jon e a l embo nell a regione dor so-lombare sinis tra a conYes it à .. iztis tra. Col processo Alessandri s i ribattono ver o d estra le apofisi SJ)in ose della II-III L . e se ne a portano largam ente le l amine. Isol amen to per circa 15 cm. cl ei n ervi i11lercos lali IX e X di sinis tra a 11artire dalla corrispo11dente apofis i trasver sa. I nervi m obilizzati son o sezionati presso a poco a livello della ascell ar e pos terior e, rivol Li medialmente e fatti passar e per tun11ellizzaziorte al diso tto cl ei muscoli dorsali, fi11cl1è le loro estremità vengono a sporger e in corrispondenza della zona ove è stata eseguita la laminec tomia. Ir1cisione longitudina le d ell a dura previa1nente isolata : non si osserva fuoriu scita di liquor. Si isol ano tre r adi ci a nteriori d ella ca uda. E poichè l'estremità dei due n ervi intercost ali , cl1e affiora d al di so l lo d ei mu scoli dorsali, non si può portare in s ufficien te vicinanza delle r adici , per poter eseguire una a nastomosi t ermino-late-

A di lanza di 2 in e i il r e1)er lo r1eurologico n on h a m ostra to ca n1llia111e11 li. OssERVAZIONE II. - C. F., lerrazier e, coniuga lo_ Il 18 agosto 1932, 111entre lavorava, ven11e colpilo d a un palo di ferro all e r egion e dorsale. Cadcle, e non fu capace di ri alzarsi . F u 'condo l1<' all 'O pedale d ell a Con solazion e, e da c1ui trasferito all 'OspedaJe del Littorio il 23 ago lo Obiel livamen te si co11s Lata cifosi d ell a colonna dorso-lombare, co11 gibbo s11orgenle a livello delJn X.II D. Paraplegia flaccida ; l 'anes tesia raggiu11ge in alto una linett, ch e congiunge le due spine iliach e anteriori -superiori . Incontinen za re l lo-vesc icale. Decubiti sui troca nt eri , sacro, r egioni cal~a n eari . Radiografia: frattura da fìchiaccian1ento della :\ 11 D. Il corpo di ques ta vertebra h a assunto una [orina triang olare (fi g . 3) . Frattura d ell a t esta d ella XII costa di destra e di sinis tra. ·No tevoJe cifosi con verlice in corrispondenza d ella vertebra fratturata; scoliosi del I nlel am er o sacr ale. Decorso e cura : sonda ure trale a permanen_z a; Ja,'aggi vescicali con AgN0 3 ; cilotropina endovenosa; sommini strazion e di fosfa to acido di soda; 1naterasso ad acqua.

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(( IL POLI CLI l'ì reo

·606 ~eriodi

febbrili · epiùillimite: sezio11e dei defer enti. Gradt1ale i11iglior a1nen to clei d €cubili e .sco1nparsa della febbre. 14 sette111bre 1933: mielogr afia. L 'olio jodato (20 %) si arresta all 'altezza d ella XI D. (fig. 4). Reperto i1eurologico invari a to. Il 10 i1ove111bre 1933 si i)r atica il segu en le in- · ter,·ento. Aneslesia basale avertini ca; e lerennrcosi. 111ci ion e d orso-lombare a lembo a conYessità si-

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))

No11 è n.alura lmente l)OS:s ibile parlare di ri, sulla ti funzionali, dato cl1 e l 'intervento operatiYo risale nei due ca i a circa tlue in esi. ~fi è sen1bra to tutt aY.ia o_pportuno co1nunicare questi miei tenla ti,·i, anzitutto per sostenere il conce tto cl1e il co11l egno del chirurgo dinan zi a tali i)azienli no11 deve di necessità

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F1a. 3. -

Frattura p er schiaccia111enl o della XII D.

nistra; la1I1inectomia della II-III L. col processo Alessandri . Scopertt1ra d ei 2ì3 p osteriori d ell 'astuccio durale. Dato ch e la la1ninecto111ia ha r ichiesto un certo tempo, si d ecide di rimandar e ad u11 'altra volta il comple1nento d ella operazior1e. Il 2° intervento è eseg·t1ito il 7 dicembre 1933. Anestesia basale avertinica; e ter e11arcosi. Si aspor, t a anche la lamina d ell a IV L. Isola111ento d ei n ervi inter cost ali X-XI di sin istra dalla apofisi trasver sa alla ascellar e m edia; qui i sezionano. Co111e 11 el precedente caso i due n ervi sezionati e mobilizzati sono fa tti p assar e al di sotto dei muscoli dorsali , in inodo ch e la loro estr em ità ven ga a corrispondere alla zona della lam i11ec tomia. Incisio11e longitudinale dell a du ra; ed e1na gela ti11oso sottodurale; assenza di liquor. Le raclici della cauda so110 sezio11 ate in toto ad un 'altezza t ale ch e n e per1nelta una facile s utura con g·li es tre1ni dei due 11ervi inter cos tali sp orgenti dai i11uscoli d or sali . Essi so110 suturati capo a capo con alcune radici ; le altre r adici sono riu11ite i11 un ciuffo in immediat a vicinanza. utur~ p ar ziale della dura. Drenaggio declive. Tr asfu sio11e di 300 em e. di san gue. Po izione prona per vari g iorni. Decorso post-operatorio r egolar e.

4. - ~Ii elografia. Arres to dell 'olio ioda to all 'al tezza d ella XI D.

J•'1G.

essere passivo, e limitato a lla sola cura sintomatica : dei decubiti cioè e della infezione uri• nar1a. In secondo 1uogo i)er afferma re cl1e l 'anaston1osi interra dico lare spin ale, secondo l 'una o 1'altra 1nodalità, merita di e ·sere più larg·an1ente spe rin1entata. Certo si è cl1e i)er eseguire qt1esto intervento non si doYrebbe attendere un ten1po eccessivamente lungo, essendo ben noto che i risultati dell e a11aslomosi e in gen ere delle sutl}re nerYose sono tanto migli ori quanto n11inore è il tempo decor o dalla lesione. Nei nostri casi fu necessario aspettare più di un anno, i)er far si cl1e i decubiti , presenti già su larga scala a l mon1ento in cui ti pazienti furon o accolti n el nostro Padiglione, fossero guariti. · Bisognerebbe perciò trattare i pazienti fin dall'inizio in n1odo che i decubiti e l 'infezion e urinaria non si stabili ser a. La qual cosa n on è· certan1ente impo ibile. A)lora, dopo una attesa non superiore alle 2-3 settiman e, l 'in-


i J\ NNO

XI~ I ,

Nu l\I. 16J

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SEZIONE P RAT I CA

Lerve11to potrebbe essere eseguito con probabilità di ... u cces~o assai maggiori . La n1 aggior parte dei chirurgi sco11siglia un i11terve11Lo primitivo, ch e, dal i)unto di vista di u11a '"' ucces iva neuroti?.zazione ar ebbe cerlan1c11te qu ello })r eferib1~ l e, perch è 1'esperienz<.l ha di111ostrato cl1e talì interve11ti in1mediati nell e fr atture \'erlebrali sono accon1pagnati da un 'alta m ortalità (72 % nella sta ti stica di IJlo)·d). Dura11te q11esto i;eri odo d i attesa esan1i neurologic1i ripetuti 11er111 etteran no di confermare o n1eno la di agno~ i d i sezion e trasver a del midollo. l . tili ragauagti l) UÒ a11ch e dare l 'esar11e 1n ieloara fi co 1; reoperato rio, che tuttaYia non sen1bra ia ta to e eguito 111olto spesso : appare inYero dalla in chi esta di Sch m ieden , cui risposero 76 cl1irurgi, cl1e solo una minoran za di que ti i erviva di ta le m ezzo di indagine.

Im portanza cazJitale, per il successo di queste anastom osi, sembra avere vl problem a tecnico-operati vo. Qu e.~ 1 a aln1e110 è 1'in1pres io11e, ch e mi è rima ta dopo aver eseguito i due i11terventi , che ~ opra 110 ri·cordato. Tra ttando i di paz ien ti, che ]1anno subìto una graYe lesione, e le cui condizion i generali non ono dell e 111ia li ori , credo che la esten, ion e della lam in ecton1ia doY r3bbe essere rido tta al m inin10 necessario. ~fa una anasto111osi interradicolar e, con la quale cioè si vogliano riunire le ul tim e radi ci dorsali con quell e lon1bari e lo111bo-sacrali , ricl1i ede la ri1noz ione di parecchie lamin e, a11cl1e di que11e, ch e corri: pondono al focolaio di fra ttura . Ciò im1)lica u11 maggior dispe11dio di ten1po, n1aggior perdita di sang ue, e 111 gener e un traun1atism o n on indifferente, sopratutto, quando, in conseguenza del trau1na, i . . egm enti della o delle ve rtebre fratturate abbiano ubìto deali postan1enti notevoli . Per queste ragioni mi sono p roposto di Ji111itare la estensione della laminecto mia a due o al n1a imo tre vertebre situate immediatam ente al di sotto del focolaio di fra ttura. ~ in tal m odo i;ossibile di n1ettere bene in eviden za, e per un ce1~to tratto, il fi occo d·e11e radic i della caud a. A que to l1:vello (2a_3a vertebra lombare) l 'orientamento sulla identità di ciascuna r adice, s~ pure non è dei più facili, può essere tuttavia ottenuto; quantunque, n el caso in specie, <lato che tutte le radici m esse in vista appartengono a seg111ent i m·idollari posti al disot to

della sezione trasver a del n1idollo, qu esto orientan1ento abbia una in1 portan za non ec. cess1Ya. 011 avendo ·e.. po to Je radici dorsali, mi sono er vito, qua li agenti neurotizzatori , degli ulti111i nervi inter costali. Si potrebbe obiettare cl1e la n1obilizzazione per un trat to m olto Ju11go di questi nervi lJ UÒ i 1; qualche n1odo riu scire da nnosa alla vacolarizzazione degli Lessi. Ricerch e sperimentali ed ap plicazioni cliniche l1a11no tuttavia dill10 ... trato ch e i nervi possono e. . sere largan1 ente m obilizzati senza che la loro i1utrizione venga a soffrirn e. ~Ia una q uestione anche più impor tante è quella rappresenta ta dalla ana ton1 osi stessa fra i n ervi e le ra dicj. Dato che le rà dici 0110 farinate da fascetti piccoli e distinti sino ,in p ro simità del punto in cui fu oriescono dall'in volucro du rale, l 'ana stom osi dovrebbe avve11ire in vicinan za di questo punto: altrimenti la niunior1e fra nervo e radice riesce solo parzialmen te e, data la sottigliezza dei fascetti ra dicolari , in m odo ine-· satto. i tratta di un problema tec ni co dell a n1assin1a importan za, per l 'esito fin ale dell 'in tervento. Tali questio11i tec11iche e .altre an cora (se ia ad e em pio da preferirsi 1'a n1sto mosi capo r• capo, o l 'impi::i nto, ecc.), potra nno esEer e riolute con ri cercr1e sperimental i; con osservavaz ioni ul cadavere; e fin aln1 en te c.0n la ripef izione di interventi a11aloghi a qt1 elJ.i qui riferiti . 1

RIASSUNTO.

L'A. è d 'avvi ·o cl1e n elle Je io11i trasverse del m idollo, consecu tive a ferite o a frattura delle vertebre, sia n ecessario i1011 li1n itar si alla ola cura sintom aLica . Ricorda i b uoni risultali ottenuti perin1en taln1en te con le anasto1110 i interradi colari , e alcuni ca i in cui tale 111etodo è stato applica to 11ell ' uon10. Riferisce due osservazioni personali , nell e qua1i, per lesione trasversa del n1ido1lo lon1bare, egli ha eseguito una anaston1osi fra gli ultin1i ~ n ervi inter costali e 1e radi ci della cal1da. A circa 15 giorni <li rli stanz<:' dalla conseg11a j11 Redazione rli q 11es to lavor o, il pazien te, ch e h a forn1a lo ogget to clella osservazio11e II, h a rlimos trato segn i eYiò entj <l i aYer riacquis ta to u n bu o11 ~ra<l o di con li n c n za d i uri11a. N OT A.

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"'608

<< TL P OL I CL INICO

NQT.~ ~stituto

»

[ANNO XLI,

NUl\f.

16]

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E CONTRIBUTI

di Clinica Pediatrica della R. Università di Roma. Direttor e: Prof. Lu 1G1 SPOLVERINI.

Sulla radioterapia

della meningite tnbercola1·e. · Dotl. M.;lRJO F r\BERI, aiuto incaricato e docente . •

Dott. CARLO 'FuJ\11, assistente effettivo e radiologo . L 'an11unzio fatto da Z. V. Bò k.a)': Direttore della CJinica Pediatrica di Debrecen di aver ottenuto d elle g ua rig ioni di me-' nin..giti tubercolari per n1ezzo della radioterapia, fece sorgere g iustificate speranze di avere finaln1ente a disposizione un metodo Cl1rativo, per il quale la prognosi di una delle più terribili affezioni, sin qui giudicata ing uaribile , avr ebbe dovuto esser e favor evolmente modificata. . "' La hase d el tratta1nento radiolera1)ico , preconizzato e d escritto da questo A., sareb'be nel praticare una irradiazione profonda . d el cervello e d ella midolla allungata , con r aggi ad alto potenziale, fortemente filtrati , e capaci di modificare lo _stato Ratologico indot Lo i11 tali organi dal processo tubercolare. La distanza fo cale fu calcolala piuttosto grande , onde accentu.a.r e l 'e11tità del dosaggio profondo , r eg·o]ando la qu antità dei raggi a .seconda dello s tato del soggetto, ed evita11do, in ogni modo , (li sorpassare i 250-300 R. Le irradiazion.i furono dall ' A. ripetute ogni ·g iorno, r egolandosi con l 'and,amento della rrtalattia, e trattando tutti i campi. In generale le dosi u sate furono di 162 Kv . . 4 n1 A.. con .filtri di Zn. 0,25 e All. 2-3, a 34 cm. di di·sta11za focale , 150-200 r . I casi studiati dal Bòkay furono complessivam ente 17, comprendenti mening iti di natura sicuramente tubercolare, p er le ricer ch e cli· .nich e e batteriologich e esegu it e, e ì11 5 si ebbe la g uarigione. La data (i 'inizio della malattia n on fu i11vero. i11 questi casi, del tutto ber1 ]Jrecisabile, poic11è, in gen er e, g ià da va.ri giorni prin1a d el ricovero ·in Ospedale erano com p·a rse l 'irrequietezza , la refa] ea, il von1ito, e g li altri segni a cari co ·d ell e i11eningi. Solo nel 4c e 5° caso la sintoma tolog ia ca r~tteri stica sar ebb e esplosa improvvisa tre g iorni pri111a, n1 entre n el pri1no 1'affez ione si svolgeva sic uran1e11te da più di .una "'e ttimana, e n el ter zo da a1111e110 10 g iorni . . Nel terzo caso fl1rono prati cate tre irradiazio-

ni ; qua ttro 11el prin10 . secondo e quarto; cinque nel quinto. Il n1ig lioramento si appalesò in genere dopo la terza irradiazion e, prose1ruendo poi rapido , con scomparsa di tutti i segni di irrita zione meningea, e ripris tino dello stato di be• nessere. Il persistere della guarigione fu in un caso controllato a distanza di 4 mesi , e negli altri di 1-1 e mezzo. Era lo.g ico che, dopo tale. comunicazione, si iniziassero in altre parti dei tentativi consimili , per la relativa frequenza con la quale la meningite tuberc olare si presentn . ~fanicatide e Ghin1us riferirono così già nel Novembre 1932, alla Società di Pediatria di Parigi, di aver radioterapizzato, seconrlo i precetti del Bòkay, otto loro ammalati. Ma, purtroppo, i resu]tati da loro ottenuti sono sintetizzati nel1' aggettivo cc deplorevoli n. Nel 1Febbraio ~933 pubblica al proposito un a nota _Moggi , riferendo su altri tre casi, nei quali il trattarnento fu iniziato al settimo. sesto e quarto g iorno dalle prin1 e n1anifestazioni m eningee apprezzabili. Anche ques ta volta la tecnica seguita fu ~1uel­ la d el Bòkay, e si fecero tre applica1ioni nei primi due casi e due nel secondo. Tutti e tre i malati d ecedettero rapìc:tamente, con segni di aggravamento progressivo. Nel terzo caso , controllato anatomor~tolo­ g ica111ente, coesis tette invero una tubercolosi miliarica genera lizzata. Comunque , anch e in questo , l 'A. trasse l 'i1npressione che la radioterapia avesse sen sibiln·1ente aggravato lo stato generale , acceler ando il momento dell ' e~i­ to letale. Più recente è la puhblicazio11e di C. \Viener. (Jues to A. , rivendicando a sè la prima idea di radioterapizzar e le meningiti tubercolari, per cui g ià nel 1925-1 92,6 aveva fatto tentativi in tre casi , con esito del tutto n egativo, ripetette la prova subito dopo esser venuto a con oscenza d el la,·oro d el Bòkay. Questa voli.a il dosagg io da lui u sato ft1 molto più ener~~i co, essendosi la 1)rima volta limitato a dosi molto deboli, p er rag ioni prudenziali. Le dosi furono quindi di 150-250 R. i)er campo , (6 x 8 cm. ), a dis t a ~ za di 35 cm ., con tubo filtrante (0,5 Zn. - I Al) a 160 Kv. e 4 MA. Nei su oi casi , 9 in totale, si trattò di ban1bini dell 'età da 9 mesi a 9 anni , iniziando le applicazioni in periodi oscillanti tra il 4° e il 15° giorno dalla com1)3rsa dei 1)ri1ni sintomi meningei, m entre in due ca i già coesistevano segni r adiologici di tubercolosi n1iliarica ci el polmone.


l ANNO XLf,

NtTl\f.

16)

609

SEZIONE PRATICA

Il numero d elle applicazioni and ò da un n1iCAso VII. - l\ . A11tonio, an11i 5. Ricovera to il 28-2-33 per meningite tubercola re. Qu attro irranimo di 2 a un massimo di 5 . cl iazioni . ~Iuore il 10-3-:33. In tutti i casi , invariabilmente , si ebbe l 'esito letale, ma , quello che più inter essa, si è ch e CAso VIII. ~ P. Ass unta, ar1ni 7. Ricoverata il l'A. riportò l'in1pression e n etta ch e la radio16-3-33 per mening ite tuber colare . Cinque irraterapia avesse eser citato quasi un 'azion e acce- , cliazionl. ì\f uore il 26-3-33. leratrice sul processo morboso, fa cendo indubCAso IX. - D. Vilma, mesi 12. Ricoverata il bia n1ente peggiorare i vari segni della malattia. 24-3-33 per n1eningi te tubercola re. Sei irradiaDichiara qui11di il Wiener come non sia il- zio11i. 1\!I uore il 12-4-33. logico il pen sier o ch e non riesca possibile di calcolare . sulla base d el dosaggio usato , fino a Pliepilogando , in 9 bambini, dell 'età da 10 che punto si provochi la distruzion e dei tes· mesi a 7 anni, affetti da n1 ening ite tubercolare , suti tubercolari, col perico lo di una immis· è stato provato il trattamento r adioterapico, e sione di bacilli in circolo. in nessuno si è riusciti a scongiurare l 'esito Anche noi , con osciuti g li studi del Bòkay, letale. per consig lio d el nostr o Maestro Pro f. SpolveRitenian-io utile insi tere sul fatto ch e i casi rini , iniziammo fi11 dal decorso anno 1932 le fu rono scelti in m anier a da escludere le forapplicazioni radioterapiche sui piccoli malati n1e n elle quali l'affezi'~ne: n1eni-11gea poteva ricoverati in c linica, e riconosc iuti a ffetti da rappr esentare l ' er)ifen omeno di m anifestazioni nleningite tubercolare . tubercolari diffuse in altre organi. Nei casi Prima di riportare qui so tto in succinto le 1 e 6, infatti, l 'indagine radiologica d el toras tori e clinich e d ei n ove infermi in tal modo ce fu completamente n egativa, mentre nei casi trattati , teniamo a dichiarar e ch e d alla cura 2-3-4-5-8 esisteva solo una modica accentuaziofurono escluse numerose a ltre forme d ella stesne delle on1bre ilari , cui si aggiungeva , n ei casi sa malattia, ricoverate in eguale period o in cli7 e 9. una infiltrazione parailare di lieve grad o. nica, n ell e quali però coesistevano lesioni polTornando ad esaminare il decorso d ella memonari s pecifi ch e talmente diffuse, d a fa r a.p ningite, n ei malati da noi radioterapizzati, troparire del tutto assurdo qualsiasi tentativo teviamo come il d eces o si sia avuto , n ella magrapet1tico. g ioranza dei casi, intorno al 20° g iorno, nel1 e1Joca cioè in c ui di r egola suole Yerificar si. CAso I . - G. Rossana, anni 4 e 1nezzo. Ricorel terzo , quarto , quinto caso, invece, la verata il 21-5-32 con diagnosi di meningite. Punn1orte sarebbe av,·en uta a l 13°-1 4' g inr110 dal1u ra lomb are: liquor con i car atteri della mening i te tuber colare. Presen za d el b. di Koch . Ven1'inizio d ei prirrti fenomeni patologici apprezgono praticate 3 irradiazioni , alternate sulle reza bili . g ionj temporali e occipitali (160 Kv. 3 M. A. 3 AL. Non ci sentiamo a utorizzati a sostenere sen0,5 Z11. 6x8 D. F. P. 34 cm . 200 r. ). Peggioram en z'altro che un tale anticipo sia da imputarsi to progressivo. l\IIuore il 28-5-32. alla radioterapia prati cata, ma è pure indubbio , CAso II. - A. Sergio, mesi 10. Ricoveralo il 21 e il fatto risulta dalla lettura delle storie clinig iug110 1932 per m enin g ite t11bercolare. Si pratj. c he, c h e, nella quasi totalità di casi , si ebbe c·é1no 5 irradiazioni. Muore il 3-7-32. a constatare un aggravan1ento dei sintom i, accentuato d opo ogni singola applicazio11e. CASO III. - C. Lamberto, a n·n i 6. Ricoverato il 16-10-32 per m ening ite tuberco lare. Due sedute Tale con statazione era stata fatta , co1ne rtirlioterapich e. Muore il 23-10-32. abbiamo g ià riferito, anch e da Moggi e da Wiener . CA so I V. - F. I•ran cesca, a r1ni 2. Ricover ata il Solo nel caso nono ta le aggr avamento in rap] 2-12-32 per nleningi le tubercolare. Tre irra<liaIJOrlo a lla radioterapia non apparve molto evizioni . l\Iuore il 19-12-32. dente , ma si trattò qui di una forma atipica di CA so V. - M. lris, a nni 5. Ricover a ta il 14-1-33 meningite tubercolar e , con localizzazione inif)er m en ing it e tubercolare. Due irradiazioni. Mu oziale e circoscritta alJ.a corteccia motqria ·di r e il 21-1-33. un lato, essendosi poi ge11er alizz.ato i·l proceso solo negli ultimi g iorni di vita . CAso VI. - I . Maria, anni 5. Ricoverata l '1-2-33 Negli altri invece, in cui l 'affezione n1en inper meningi le t lJ bercolar e. Qu a ttro irradiazioni. f\;f t1ore il 10-2-33. gea era tipicamente diffusa a lla base fin dalI 'ir1 izio, l 'irrequietezza, il sopore , i tremori, la N. B. - Per esigenze r edazionali i riassunti d ell e cefalea, e, in una parola, tutti i segni mors torie clinich e sono rjportati per esteso solo n ebosi 1Jro11ri della malattia , a11daro110 aggravang li es trat ti . 1

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610

cc TL P OLI CLJ N ICO

dosi a n1ano a n1ano ch e si susseguivano le applir azioni. Nè ruò sup1)or si che tale fatto ia in rapport o col periodo troppo avanzato della n1alat1ia n el c1uale la radioterapia fu inizia ta . Giacch è se n el caso 1° la prima applicazion e ebb~ luogo in 15a giornata dal pres u11to inizio delle n1anifestazioni n1eningee, n el caso 2 ebbe luogo in ioa. giornata , .n ei casi 7 e 8 in ga, nel 13 in sa' n el 4-5 e 9 in 7a' e n el 6 in 5a: E i)ertanto anch e in questi ulti111i 4 casi 11ei qu ali il trattamento è da considerarsi in i11odo assoll1to precoce, il decorso e gli esiti fl1ron o invariati. A ch e cosa sarebbe piuttosto dovuto tale pcgg iora1nento ? econdo il Bòkay , dal punto di vista della patogen esi della m orte per n1cningite tl1bercol are, avrebbe importanza fondamentale il m on1en to mecca11ico, legato alle m anifestazioni proliferative e flogistich e della base, i)er cui i p1iù importa11ti centri vitali verrebbero ad essere compressi. L'effetto della t erapia , sempre secondo questo A. , sj esplicherebbe eli1nin ando simile n1eccanismo. Ma, con1e giustamente osserva il Wie11er, 1'a11a tomia patologica dimostra ch e i fatti non sem1)re si svolgono in rapporto ad una C<)ffi · pressione m eccanica, pote11dosi avere dei focolai n ettamente circoscritti , anche n ei casi in cui la sintomatologia clinica aveva deposto in vita per una diffusione a tutta la base. Non sembra du11que illogico pen sare ch e in tale categoria di forn1e possano far si rientrare quei rarissimi casi, e sistenti n ella letteratura, di m eningite tubercolare g uarita spontanean'lertte , nonch è quelli eventualmente guariti in seguito alla radioterapia. La g ra nde maggiora11za degli altri casi, invece, rientra n el quadro delle lesioni diffuse, per le quali l'influsso dei raggi X non può esser e ch e dannoso, p~r lo m eno con i n1etod i si11 0 ad orà impiegati. A sostegno di tale ipotesi riportiamo infatti q11anto ebbe recentemente a dichiar.are il Béclère. Tale autore ha din1ostrato ch e, per quanto la radiu;,·e nsibilità del sistema n ervoso i1ormale sia debole, non è pertanto insensibile del tutto a11 'azione nociva che i ragg i X possono svolger e in date circostanze. Le ricer che sperimentali fatte a questo proposito sull 'en cefalo dei cani e delle scimmie, h anno dimostrato la vulnerabilità delle cellule n ervof'e e , opratutto , la vulnerabilità incomparabiln1ente più alta della r ete capillar e delle me11in gi e dei pl essi cor oidei. ,

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[_i\Nl'iO XLI, NuM. 16)

I ..e irradiazioni troppo forti , troppo ravvicinate o continuate per lungo tempo, con raggi inolto penetranti , possono provocare addirit. tura delle lesioni di truttive o infiammatorie. Nella radiot erapia delle affezioni ·croniche bisogna per ciò preoccuparsi di questi eventuali accidenti meccanici , i quali sono do,·uti princi1)almente a quella che i radiologi chiamano cc prereazione ». Si verificherebbe cioè una dilatazione dei capillari sanguigni con iperemia e tumefazione edematosa, producentesi quasi in1me diatamente dopo u11a irradiazione sufficiente, e per sistenti per un giorno o due almeno . La re.azione propriamente detta si mostra invece più tardi, dopo lin periodo di latenza di 15-20 giorni. La prereazion e n o11 può dunque che esagerare i fatti flogistici e iperten sivi già preesistenti. Ur1 tale andamento è stato studiato esaurienten1ente nel caso di tun1ori cranici, nei quali i sintomi g ravi dovuti alla « prereazione » si sono manifestati quasi subito dopo l'irr<tdiazione, con cefal ea, vertig ini , vomito , disturbi della visione, oppure crisi convulsive, e qualche volta coma e morte. Il più importante dei fattori dai qual~ dipendono questi inconvenienti è rappresentato dal grado d ' ipertensione preesistente, tanto da spiegare come una dose debole provochi accidenti anch e seri, allorquando l'ipertensione era accentuata. A ben più forte ragione potren10 quindi spiegarci l 'i11successo terapeutico e il concomitante aggravarsi dei sintomi in una malattia spiccatamente iperten siv.a , quale la meningite tubercolare, tanto più che le dosi impiegate furono alte. Tutto considerato , in definitiva, ci sembra che nessuna base teorica suffraghi questa specie di terapia , la quale , d'altro canto , e per Io meno a r1oi , come ad altri ricercatori , non proct1rò ch e delusioni ali' applicazione pratica.

RlASSUN'fO. Gli AA., riportate le storie di 9 bambini a ffetti da meningite tubercolare, i quali furono sottoposti a trattamento radioterapico secondo il metodo di 'i. Bòkay, _;;.ostatane i resultati assolutame nte n egativi ottenuti da simile terapia ; l.a quale .non trova appoggio nemmeno su premesse teoretiche, in quanto le esperienze di laboratorio e clinich e hanno dimostrato iJ J)ericolo di arrecare dei danni, fa cendo agire i


[ \ NNO

XLI ,

t Tl\ T.

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SEZI ONE P RATI CA

rag·gi X ~ o pra tesst1ti nervosi g ià precedenteJ nen te 111a lati . L ETTERATURA. Z. ' '· B6KAY . J ahrb. f . Kind. , CX.'<.X.V, p ag. o9. ~l>\NJ CATIDE

e GR1i\ru s . Bull. Soc . Péd ., Paris, IX, n oYembre 1932. A.foGG1 D . Riv. Clin.. ~ed . , XXXI, 2 febbraio 1933, p ag. 129. ' '' t ENER C. J ahrb . f . Kind . , CXXXVIII, 5, 6 m ar zo 1933, p ag. 249. B1~cLÈnE A. IX Congr esso Neurol. lnternaz., 1928. Con eg11a lo in Redazi o11e l '1 g it1gn o 1933.

OSSERVAZIONI CLINICHE Istituto di Semeiotica Med ica della R. Università d1 Roma

Direttore: Prof. G.

B t\ S 'I'I:\

EL L I.

Bronchite psendo-fibrinosa con eosinofilia. Dolt . MARIO BoTTALIGA, aiuto . Il caso clinico cl1e. breve111en te esponiam o rig u ar <la u1la do1111a di a. 47, n u bile, mestruata irregolar r11en le d a alcuni anni, con un 'an an1n esi r em ota ~e11 za n1ala tlie ch e po sa110 e sere i11 r el azione co n

F IG. l . la a ffcz jone J)Cf la qua le fu sotto la n os lra osser azione. el i10Yen1bre 1930 <:omin ciò a soffrire di ,·ioJenti a ttacchi improvvisi di tosse, per lo più no tt urni, r l1e s i calmavano q u an do la inalat a cominciava ad esp e ll or are: l 'espettor ato abbo11dante, schiumoso, bian castro, alle volte co11ten eva piccoli hlocch e tti di consi sten za dura. Nei m esi invernali è s tata r elativame11te b en e avertelo <legli accessi di tosse di mi11or e inten sità . Al la ln e tà cti aprile 1931 l a sin1 orn atologia clec::crilta si è ripresentata co11 111aggior e i11ten si Là tanto da ii11pedire sp esso il sonn o. Duran le \1n o <li questi accessi di t osse ch e si univa a sen so di 5offocazione h a em esso con l 'esp ettora lo un blocco d eriso e solido r amificato r iprodu cente lo sta111po de i bron chi , lungo tre ce11ti m e lri e .del dia_n1etro cl i m ezzo centime tro. Con I 'espulsion e d1 t al e ~lan 1po bron chiale ce sò l 'accesso di tosse e l a

611

dispnea. Esaminato tale blocco risultò costituito di un reticolo fibrillare e in tale r e ticolo solo ed esclusivamente un ammasso di cellule eosinofile. Nel san gu e si aveva 10.700 leu cociti e una formula leu cocitaria con 28 % di eosi11ofili . Il fenomeno si ripetè varie volte a pochi giorni di dist anza ; l 'accesso r1otLurr10 di disp11ea e tosse i-isolveva con l 'espulsione di i111pronte bronchiali d escritte. Non aveva febbre. L'espettorato durante un accesso si fece fetido p er alcuni giorni. A volte abbondante espettorazione schiurnosa mista a l 'en1issi 1Jno degli stampi JJro11cbiali avveniva con abbondante espettorazione schiumosa mista a s Lri!lture di sangue. L 'esame obiettivo della m aia la 11on dava nulla all 'ascoltazion é del torace, solo n el periodo del1'a tfanno si asroltava qu al ch e rumore bronchiale e una espirazi·>ne prolungat a . Il 16 maggio essendo dispnoic~ e avendo sen so grave d 'oppressione venn e fatta un\l r adiografia ciel torace (fig. 1). Si notava un 'ombra opacante, il campo p oln1 onare m edio sinistro uniforme, sfumata . Il giorno 18 venne esp ulso un gr osso st ampo bronchinle e il 19 maggio esaminata di nuovo radiologicamenle si notò la compar sa dell 'ombra i1ola La a sinis tra. La m alata ebbe nei primi giorni di deg·en za l 'esp ettorato fe Licto. L'impronta bronchiale espulsa risultò costituita aIl 'esame micr oscop ico di un r eticolo fibrillare n el <rual e er ano esclusivam ente cellu le eosinofile (1). La formul:t le ucocitari a del san gu e er a: n eutrofili .Sl %, b asofili l %, eosjnofili 19 %, linfociti 21 %,

F rG. 2.

l no1101Lu l· lea li %. Le nll re r icer ch e di l abor atorio <' eg ui le (Caso11i, W cinber g, \\'asserm ann) detter o e i lo negativo. I fenom eiti (}escr i l li doJJO p ocl1i giorni di b en es. ere si ripe ter on o e il 26 n1 aggio esse11do dispnoica e con se11so forle d i oppre::;sione veniva di nuovo eseguita un a radiogr afia (fig. 2). La preced ente om~ bra a sinJstra er a, com e g jà si era osservato n e1 giorni preced e11 ti , scomparsa. Si osservava inv~ce a des lra in ]Jasso urta sin1il e zona di opacità. Il d1afra1urna a d es tra er a sollevato e p oco m obile i1eo·li a tti r espirat ori . F inita la crisi con l 'emiss ione li giorn o dopo di vaI i s tampi br on chiali, scompar(1) Il r eticolo fibrill ar e er a co~tituito d a :nuc~­

s il à: con l a color azion e econdo il metod o d1 \ Vei o-cri n on assu1neva il colore blu , q u i11d i si pu ò escl udere si lrattasse d i fib rina.


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<< IL POLICLI NI CO >1

~ncb e .il r eperto r adiologico rapida1nente ra_d1ograf1ca1~1ente er~ r~levabile dopo 5

,.e

e nulla giorni (f1g .. 3). Pers1~ te~a .eos1nof1lia (tra il 20 % e il 28 %). De l~1 aL lacch~ ~unili ai descrilti si ripeterono nei 1nes1 su ccess1v1. Attualmente si trova in buone condizioni cli salute.

F I G.

3.

i Lra tla di una n1alattia costituiLa da accessi di dispnea cl1e Lerminano con l'emissione di sLampi bronchiali contenenti esclusivamente j r1 un r eLicolo cellule eosinofil e. Il r eti colo n?n era formato da fibrina. A questo si agg iunge una eosinofilia nel sangue molto elevata. ell e due crisi ch e abbiamo seguito, radiologicamente era dato di vedere ch e l 'accesso dispnoico era accompagnato dal]a rapida comparsa in una zona circoscriltçi del poln1one di un'ombra sfumata che rapidamente scompariva dopo l'emissione degli stampi bronchiali. Evidentem ente tale quadro radiologico deve considerarsi l 'espressione radiog·rafica di zon e dì atelettasia polmonare circoscritte al territorio del bronco ostruito dal tappo mucoso. Si rilevò anche radioscopicamente che il diaframm a era sollevato dal lato affetto (v. radiog rafia n. 2) e presentava una n1inore n1obiliLà n egli atti respiratori . Tale comportan1 ento del diaframina è u11 fatto ch e è stato rile,1ato in casi di atelettasia polmonare. E da notare poi la r apidità con la quale scomparve tutto il quadro radiologico n otato. '

In ques to caso si trattava certo di una rara malattia dei br o11cl1i ch e può essere ravvicinata .a quei casi di bro11cl1ite cosidetta fibri11 osa e ch e so1l o stati m essi in r apporto da alcuni con l'asm a bronchiale. Nel n ostro caso come si è v isto con la colorazio11e seco11do il inetoclo di Weigert si è potuto esclud ere ch e si tra tla sse di un o tan1p o bron cl1iale co tilt1ito cla fibrin a.

Che fra la forma morbosa presentata dalla nost:a malata e. l 'asma bronchiale possano esservi delle affinità si può arguire dal ricco re~erto di cellule eosinofile nell'espettorato e dal fatto che anche nell 'asma bronchiale sono stati descritti tutti i gradi ~i transizione dal~'espet­ to~ato mucoso caratteristico a quello a tipo fibrinoso (A. Schmidt) e che in espettorati di quest'ultimo tipo negli stampi bronchiali sono stati notati oltre gli eosinofilì anche dei cristalli di Charcot-Leyden (Charcot, 1F rìedrich, Zenker). Differente però era I 'aspetto del! 'accesso dispnoico n ella nostra inalata da quello del comune asmatico. La dispnea si stabiliva gradatamente e raggiungeva un massimo di intensità dopo 1 o 2 giorni e cessava immediatamente quando gli a ccessi di tosse violenti riuscivano a fare espettorare l'impronta bronchiale. Allora la dispnea cessava e I.a malata tornava in pieno benessere. Lo stato dispnoico era dunqpe legato a un fattore essenzialmente m eccanico rappresentato dalla formazione graduale del tappo bronchiale che .finiva con l'occludere un grosso bronco e determinava l 'atelettasia del campo polmonare corrispondente come radiograficamente si è potuto dimostrare. Che anche in questa forma inorbosa vi siano fattori patogenetici endocrini e nervosi 1>uò essere ammesso. !Fattori infiammatori non sembrano in causa. Possono forse alle volte sopravvenire come fatti secondari all'occlusione di un bronco. (Durante un accesso disponico la nostra malata ebbe espettorato fetido). Bisogna invece ·p ensare a fattori costituzionali ed endocrini. Le osservazioni riportate cli bronchiti di tipo fibrinoso simili al nostro caso durante un morbo di Basedow (casi qi H. Weber e Frìtzsche), e durante periodi speciali della vita della donna (mestruazioni, gravidanza) fann o pensare a possibili relazioni di questa rara forrna morbosa con fattori endocrini o costituzionali (costituzione linfatica). Nella nostra malata si a vevano disturbi mestruali in rapporto con la menopausa. In conclusione pure ammettendo un certo grado di affinità tra la forma morbosa descritta e l 'asn1a bronchiale ci sen1bra che l 'andamento clinico presentato, la costatazione del fattore meocanico di occlusione di un grosso bronco e della consecutiva atelettasia polmo. nare , il rapporto tra questo fattore meccanico e la dispnea e la tosse, siano tutti dati che pro1)endano per fare della forma morbosa descritta una cosa a sè e di non farne llila speciale forma di asm a essenziale.


[ANNo

XLI, Nl 1\1. lo J 1

SEZION E PRATICA

RIA SUNTO. L 'A. riferisce di una rr1alata ch e presentava una rara forma morbosa caratterizzata d a accessi dispnoici e di toE-se che terminavano con l 'espulsione di stampi bronchiali costituiti da muco e cellt1le eosinofile. V 'era eosinofilia inten sa ne l sangue. Si . dimostrarono radiogra ficamente zone di atelettasia polmonare durante gli accessi . BIBLIOGR.t\ FIA. Fru1zscHE. Schmidts Jahrbtich er , 237, pag . 219. HART KARL. Bronchitis fibrin osa in Henke u . Lubarsch . Handbuch der peziellen patholog i scl1e anatomie u . histologie, vol . III, p . I, pag. 492. Scu~1 1 nT .i\. . Zeitsch . f. Klin. ~led ., 1892, XX, p. 476. 5cH'.II DT R . Ze11lr. f. AlJg. Path. u . path Ana l. 1 99, vol . X. \\:EBER H . Cita to cl a HART KARL.

SUNTI E RASSEGNE DISTROFIE I fattori riveJatori nelle . distrofie . inapparenti. (G. ~fot-R IQU \ ~n. Pre.<;se i\1 éd. , 7 marzo 1934). E. i t e una serie d i casi di carenza e di squilibrio d el regim e alirn entare n ei quali n esst1n . intorno , an ch e fru sto. an cb P ~vel abil e con i mezzi di in ve Ligazione attuali , compar€. L · .~. riti en e ch e qt1esti casi possano essere r l1ia1l1a1 i « in apparenti n poich è n è la qualifì ra di Jat ente n è di virtua le sembra loro con \enire. Simili per la man can za di sintomi clinici alle infezioni ina p.parenti, questi casi n e differiscono n on solo J)er l 'etiolog ia , ma sopra tutto per la diver sità d ei mezzi rive]atori . Fattori alin1enlari , fi s iologici , infettivi. to sici e fi sici pos ono , secondo le circo t an ze , agire non solarne11te n el ~e n so della rivelazione, ma anch e n el sen so dell 'inapparenza. Fattori alimentari. Questi fattori po on o ag ire rom e causa di sqt1 ilibrio nutritivo e, s11 questa b ase Cli ·quilibri o da essi cr ea tn. con1e fattore di r ivelazio ne o fatt or <' di in ap11arenza. La razio ne alin1ent nr e può assum er si un o di questi co mpiti . ia per la su a quantità ch e , per Ja su a qualità . . . Una caren z.a alint en tar e data, per e. empio, di una delle vitamin e /\ , !B, C, D o di fosforo , ha ta11ta 1rtago-ior e probabilità di es~er e velata quanto più Ja ra zione è larga, cioè ricca in calorie e tanto m .aggiore probabilità di restare allo . tato fru ~ to o in apparen te quanto p iù la razione è r istretta. Così il be ri -beri resta frusto o inapparente nel la inan izione relati,1a. Clinicame11te lo scor-

613

b ulo i11fa 11Lile si osserva più spessò nei lattanti Jargamente sottoposti ad una alim entazione r;aren zata ch e a ll 'inizio almeno permette una crescen za vicina alla n ormale . Così per il rachitismo le maYlifestazioni son o in gen erale tanto più nette quanto p iù è larga l 'alimentazione e per conseg u en za p iù rapida la crescen za. Sperimentalmente un r egime rachitogeno ristre tto non perrnette di otten ere lesio11i rachitich e tipiche. Dai fatti clini ci su riferiti risulta ch e la rivelazione d ella distrofia ha luogo quando , aumentando la ra zione, a umenta lo scarto fra calorie ... ovrabbon danti e la sostanza de ficiente. Per contro , quando l 'alimentazion e è deficic11te, questo sca rto diminuisce e la distrofia tende a pa sare all o tate fru to o inapparente. I .a scarto calorie-vitamine appare dunque co1ne un importante fa ttore di rivelazione. e esiste ndo ;1na avitamino i un ica, si provoca squilibrio su altri elem en ti d ella razione, questo squilibrio a.g giu nto può agire com e fattor e di rivelazione della distr o fia. Questo squilibrio può esse re o ttenuto sia per sottrazione grossolana di un alimen to complesso della r azion e sia , n ell e razioni chin1icamente dosate ,. per eccesso o de ficie11za di t a le o tal 'altra sotan za alin1en ta re detìnita. La perdita d ell 'equ ilibri o d ella r azion e alim entare sembra agire dunque come rivelatrice, precip,i tando la compar a dei segni òell 'avitamino i, mentre il r i tabilimento de11 'equilibTjo agisce co,m e fa l tor e di ina pparenza. La vitamina I1a dunque bisogno di una b ase alim entare equilibrata implira11te una base nul ritiva per poter esercitare p ienamente il . uo compito funzional e. Queste con statazioni clinich e e sperimentali hanno naturalrnente eone.lott o allo studio ana1itico di diversi r egirni, stt1dio ch e ha permes.. o d i stabilire dei ra·pporti pr,ecisi fra differ en ti elem enti della razione e ·r iù specialmente fra certe sostan ze m inim ali (vitan1ine o altre, e oerte sostanze cc ma sin1ali » di c ui esse assic11rano l 'utilizzazione. Num erosi sono i f al tori rivelatori di origine exlralziment ar e. Essi aggravan o Jo squilibrio occulto e per ciò compromettono l 'azione funzionale degli alimenti. Si possono disti1>g-uere du e ti1)i Ji fat t o ri ùi r ivelazione extralime11tari: i fattori fisiolo gici ~d i fattori patologici. Alcuni stati fìsiologici l~ anno fra loro azione opposta. Alcuni posso no m antenere lo squ ilib-rio nell 'in apparenza , a ltri agiscon o come fattori di rivelazione. Co ì la gestazione frena la comparsa dei sintomi di car e·oza da vitamina e, mentre la fin e della gest azione li precipita. lDelJe donne a ffette da beri-beri inappar ente aisin1 omatico durante la loro gestazio ne. vedono bruscamente apparire i segni tipici della distrofia n ei giorni ch e segu ono ;11 parto. Fat1i simili sono stati segnalati per fa tuber colosi , il dia bete, la spasmo filia , l'analìJa . . ~ i . ecc. Si tr atta 1


614

u lL P OLICLINICO »

di falli di asp~Lto ,:linico differente, n1a cl1e test1n1onia110 l 'opposizione esistente fra gesta2io11e e parlo , Ja prtma riducendo certi disturbi o 1r1alattie allo stato frusto o all 'inap1)arenza , ll secon•J o attivando bruscamente le loro manif estàzioni e la loro evoluzione. D 'altra :parte, se si considerano le differenti sindro111i da care nza si constata cl1e la n1agg·ior 1)arte si sviluppa110 sopratutto durante i periodi di crescenza, e alcune di esse sono influenzate dall 'assenza di crescenza, nel senso della inapparen.la. Fatto questo assolutamente evidente 1)er il ra chitismo florido , tanto clinico ch e sperimentale, ch e esige per svilupparsi nettan1ente non uri.a crescenza le11ta, ma una crescenza accelerata. Come spiegare il ruolo rivelatore della cr escenza e so·p rat:utto rlell 'i percrescenza ? Ser1za dubbio per il bisog·no maggiore dell ' organi mo in sostanze n1i11erali o di altra specie e p er l 'esag·erazione del m e tabolismo basale , n1a non è escluso ch e possano agire altre ca ue ancora ignote. La n1aggior parte dei fattori patologici 0110 ignoti o mal definiti . Tuttavia lo studio di qualct1no di essi fa prevedere la loro importanza. La clinica 11a fatto presentire l 'i111portanza delle infezioni com e fattori di rivel azion e di distrofie occulte , rn.a i fatti da essa ap1)orlati sono in g·enere troppo complessi per essere chiarame11le dimostrati vi. L 'esa111e dei fatti dimostra che alcuni di- essi , oltre all a quistion e: infezione ·- faltor e di r1Yelazione della distrofia , posano ar1cl1e la quistione inversa: distrofia fattore di rivelazio11e della infe• z1one. C·erti fatti clinici din1ostrano ch e 1'infezione precipita la comparsa dei seg·ni car atte ristici della car enza .i\ (xeroftalmia). P ~r contro la distroOa tende a riYelare I 'infezione latente, a permettere la n1oltiplicazio11e e la virulenza di certi germi sa:profiti. Nun1erosi sono i ca ·i di beri-beri in cui l 'origine puramente a lirnenlare . errtbra ~iscuti­ bile ed in .:ui può esser e soste11uta l 'importanza dell 'infezione. L 'infezione a.g isce talora come fattore di rivelazione dello scorbuto inapparente . Pe r il rachitismo, è noto ch e lo squilibrio Ca : P crea la distrofia basale inap1)arente ch e ha bi ogno i)er rivela rsi di almeno due fattori essenziali: la crescenza attiva e la carenza solare . ~1a ciò che ha n1eravigliato tutti i r)ediatri è ch e le cause r acl1itigene n1aggiori essendo presenti ed in particolare l 'infezione e la tossinfezion e, e ·se agiscono poco o punto nel bambino al seno , e trovano il loro terreno d ' azione sui bambini sotlo·p osti all 'allpttamento artificiale. L' equ~librio a limentare (bambino al seno) n on cr ea dunqu e al ~11n~ squilibrio nutrit~vo sul quale. ~ossano agire I fattori di rivelazione del ra ch1t1 smo . Per contro l 'all attan1ento artificiale cr ea uno stato di

l ANì'O

XLI,

~Ul\I.

16)

distrofia che può mai rivelarsi ed anche accompagnarsi ad uno s tato di bu ona salute a1):parente, stato di squilib1·io ch e si n1anifesta con la semeiologia frusta o af fer1nata solo quando si urta in fattori rivelatori , come i fattori infettivi o tossinfettivi. Alcune intossicazioni sembr~no anch'esse capaci di rivelare o di precipitare l'evoluzio11e di certe distrofie. Così l 'estratto tiroideo può accelerare le m anifestazioni d ella carenza (~ e in certii casi della carenza A. ~ qui il luogo di accennare a lla concezione dei « dietotossici ». Gli AA. l1an110 dimostrato ch e certe sostartze (s·p ecie l 'olio di fegato di merluzzo) aggiunte in condizioni Jeterrriinate a un reg ime equilibrato lasciano intatta la 11utrizione ossea deli 'animale. Se questo è sottoposto a un reg ime squilibrato, ch e per sè stesso non turba la nutrizione ossea , l 'ag·giunta di olio provoca gravi disturbi osteodi::;trofici . In questo ca o, l'olio di fegato di 111erlu zzo h a assunto , per il fatto dGtllo sc1uilibrio alin1erttare, una vera tossicità osteodistrofìca; esso ha rivelato lo squilibrio alin1e11tare e questo 11a rivelato la ~ ua tossicità che non g li appartiene in proprio, ma in ra:p porto ad uno squilibrio alimenlare dato (dietotos.sicità). Si vede, a lato dell'inter esse biolog ico, l 'interesse prati co di questa nozione di dietotos~ i cità. Secondo essa , og·11i medicazione atti,·a deve comportare l'esistenza di un equilibrio alimentare, g·razie al quale essa può agir·e in un senso terapeutico favorevol e. Lo squilibrio alimentare può far deviare la sua azio11 e e trasform a rla in fattore patogeno. Fra i fattori fisi ci, oltre ai traumi, .m erita110 i)articolare me11zione i fattori n1etereolog·ici (caldo , freddo , umidità , ecc .). La luce solare può esser e fattore rivelatore, p. es. , nella pellagra e nel rachitismo. . . . . In con clusione , numerosi so110 i fattori d1 rivelazione nelle distrofie inapparenti. Quando i fattori rivelatori , che possono associarsi ed agire sinergicarr1ente, trovano gli indivi~ui _in istato di squilibrio inapparente, essi richiamano soprat11tto l 'a tteL1zione clinica del m~­ dico. Ma quando essi agissero, come nel beriberi, su larghe collettività affette .da quest~ squilibrio , il loro studio solle~a i~portant1 problemi di ig iene e di pro filassi sociale.

c.

TOS CANO.

Sulle osteocondrodistrofie sistematiche del· la crescenza. (R.

MARZIANI.

Archives J., ranco-Belges de Chi-

rurgrie, 1933-34, n. 1).

Manca uno studio comparativo ~ra. tutt~ le di,rerse malattie descritte sotto nomi d1vers1 d.a vari AA. (malattia di Kaschin-Beck, osteartr1: te deformante di W eljaminow, ple~D:osteos~ familiare di Léri, distrofia ossea fam1Ji~e d1 Morquio, malattia di Silfver kiold od o~eocon-

,


[AN.i'.O

X.LI ,

Nu~r

16]

SEZIONE PRATICA

dropatia n1ultip la di Grudzinski , n a11i.._ 1110 pe r disturbi dello svilu.p po epifi sari·o di Ruggles, nanism o per di sturbi dell 'ossifi cazion e en condrale di Campell ecc.) e r.ar atterizzate da alter azioni· sist em atich e di tutte le ossa , di orig ine en condrale, o limitate più O· m en o alle r egioni i11eta-epifisarie dell e ossa tubulari. Tutte queste a ffezioni , sia n ella for111a en4en1ica cl1e in quella er editar ia e familiar e , h an. n o tra lor o par eccl1i punti di contatto. L 'A. per ciò ha fa tto uno studio d 'i11sierne di queste affezioni m orbose ripr endendo le osservazioni degli altri AA . e in base a ott o casi da Ju1 osser va ti nella Clinica Ortopedi ca di Milan o. Giunge a11A. con clusione cl1e c i sor10 tra i vari cas i delle J>'i ccole differenze di dettaglio cl1e non p ossono :p er ò autorilz.ar e a stabilire, u lla loro b ase esclusivà, delle entità clinich e distinte, per ch è p r esen tan o una sintom atologia e un q uadro r adiologico fond an1en talmen te simile tr a di lor o . La malattia infa tti compar e in tu t ti i casi nell 'infanzia - nei uoi , l 'età dell 'inizio ' 'a r iava d ai 5 mesi a i G a nni -·; i sin torr1i clinici iniziali con siston o in alterazioni di t utto lo sch eletro o di semplici parti di es o (colonn a ver tebrale, m a ni , anch e ecc .); i.I decorso è cronicò e progressivo; i pp. subb·i P-t ti vamente si accor gon o di di tu rbi crescenti rlell a deaT1 lbulazione e tal' rolta di una dim in uzio n e della n1obilità nei d i' Tersi segmenti degli a r ti su periori e delJ a colonna vertebrale; spesso an ch e leggeri dolori. Obbiettivame11te , si n ota110 a lterazion i delle articolazioni e dell e r eg. iuxta -articolari con lim itazion e dei m ovimer1ti n on per con tratt ura m uscolar e m a per ·un ostacolo osseo; q ueste alter azio1n i son o sim m etrich e. A secon da ch e qu este alter azioni r isiedano nella articolazion-e ò i1ella zon a juxta-articolare, r icordano r ispetti varnen le l 'artrite deformante o le difformità statich e (coxa vara , genu valg um ecc.). Spesso le due loca lizzazioni coesisto110'. La malattiJ. non è Jn ai cir co .. critta, m a interessa tutto lo sch eletro e solo qu alch e volta alc11ne ossa vi pa rtfc i1)an o più i11ten sam ente. I... e alterazioni della fa ccia. ch e ricordan o il tipo n1on goloide, co•n1e an ch e qu,ell e della sella turcica, n on sono costanti . La radiogr.1fi u mostra la p-resen za d i alterazio1n i del] ' ossifi cazion e encondrale più o meno i11ten se in questo o qu el segmen to .e consistenti in irrego·l arità di fo rn1a e di struttura d elle zone di ossificazio11e e sp ecialmente dei n uclei epifisari , clelle cartil agini <liae;pifj sa rie, d ei cor1»i Yertebra li: delle ossa del carpo ·e del tarso. Talvolta in cor r isponden za dei nuclei ossei si r inven gon o d ell e ion e d '01'.)ac;it à calcairea ch e l 'A. h a potuto in 1m caso studiar e istolo gican1ente: si trattava di fo colai di calcificazione perivascolar e della car tilagi ne, interpir etati dall ' A. com e t entaiti vo da ,p arte dell 'organ ism o d i su.pplire alla man canza del nucleo osseo o d i 1111a ~ua par te. 1

1

615:

Nei casi avan zati , le lesioni rivesto110 i car atteri dell 'os~eo·c ondrosi defor m a11te, ed esiste a11ch e un 'analogia r adiogra fica tra queste lesioni, le distrofi e epi fi sari e circoscritte della crescen za, le m alacie locali . Le alter azioni a carico della colo11na vertebrale consistono , all'in izio della malat tia , in u11 semplice abb·a ssameinto dei cor pi vertebir ali. , e, in seiguito, in defor mazioni di essi ch e assu 111ono I' asp,etto de.Ile vertebre cuneiformi con con segu ente cifosi o scoliosi a s·econda ch e la h:1se sia rivolta in dietro o di lato. l Jn n ltro daito in tere-"&ante ch e avvicina tra lor o tut te queste n1alattie è lo stato rudimen tario d i qualcun a delle ossa (lel tarso e del carpo . Per ·qu anto riguarda 1 etiologia, tr attandosi d i una m alattia sistematizzata , l 'A. pensa ch e !) O sa escluder ] ·~Ome cau sa un di ~-t u rbo di cir colo , ch e per d istu rbi d p Ila n utrizio11e d eter mini fatti di n ecrosi, com e invece alt ri AA . vorreb b,e r o (Axhau sen , Koenig, Fa iani ecc.). Co ì a.n ch e il r achitism o tard ivo per chè mancano i. segni car atte ristici di q ue ' ta n1alattia e perch è i d isturbi. cominciano in q uesti pp.. n el. ]a pr i in.a infanzia. L' A. è piuttosto pr openso ud an1rne.tter e come fattore eziopatoge r1etico stati t ossici o dir rasici e SJ)ecialmente tu rbe end ocrine. L ' A. eon e] ude il suo Ja,vo·r o, propon en do di ra.g~grup 1pa re t utte le malattie descritt e d ai vari A.. A. sot to il nom e d i << os teocondr odi tr ofia si~ t em ati zzata della cr escenza» . 0 11 conoscen dosi perfettam ente la su a etiolog·ia , t1n t r atta me11to cau sale manca; quell o palJiatiYo con i .. te nel r orr egger e le attitudi 11i vi7.io~e e n r l ronser,rar e la mobilità arti colare. G. f}ENTILE .

DIABETE. Sull'ereditarietà del diabete. (L. GROTE . ~1e d iz . l(linik. , 0 fcb·b raio 1934). La frequ ente con1parsa del diabete in alcune famiglie g ià da tempo l 'h a fatta con sider are quale malattia diret tamente o i11direttam en te ereditaria; d 'altra part e la su a diffusion e ch e sem bra sia in cc cr escer1do » h.a richiamato recentemen te una ser ie di ricercatori e di clinjci allo studio delle leggi cl1e governereb ber o tale trasmission e, speci nel l 'inte11to di stabilire la « ;p1ro10-n osi er editaria n <lei diab·etici e possibilment~ le m isu re at te a ]imitar e la procreazione dei nuovi can didati .a lla tar1to tem ibile alterazion e del ricambi o. Un riassunto. d·eg·li stud i del g·en er e, arricchito da osser vazioni e con sider a.zioni person ali ci vien e pr esentato dall 'A. Egli include n ella sindron1e diab etica tutte q uante le g licosuri e indip·endentem ente dalla gTa vità o dalla patogenesi, con ider and ole fonda m en talm ente quale esp r essione dello stesso d isturbo. Quale pren1essa viene tabilito che l 'er ed ita0

1


I 616

cc IL POLICLINICO »

rietà del diabete è soggetta alle legg i Mendeliane; la regolarità però di tali leggi non può essere dimostrata nel dato caso per la molteplicità dei fattori cau sali della sindrome glic usorica; poichè è noto che le formule . mendeliane trovano tanto n1aggiore riscontro nelia realtà, quanto me110 complesse son o le cause generanti un carattere ereditario (Haecker). Anche il fatto che le for1ne leggere sfuggono all'osservazione e che !a lnalattia :può manifestarsi in qualunque età (anche posteriormente a ll 'esecu zione della statistica) contribuisce all e .difficoltà d ello studio . Trascurando le statisti che minori l 'A. cita quali attendibili le cifre i r,inke e Seckel, di Schmitz, di John , di Pr~esel , Wagner ecc., eseg~ite su migliaia di ammalati; a parte qualche discrepanza in più o in meno la tara negli ascendenti si riscontrerebbe in circa 25 % dei • casi. La percentuale d el diab,ete famig liare è naturalmente superiore a que llo ereditario. È degna di n ota ]a freque11za della 1nalattia fra i fratelli e le sorelle degli in fermi ; qui però i da ti variano molto a second a degli AA. Mentre IF inke. avrebbe constatato che 15 % d ei congen eri sono pure essi d.i abetici , i dati di Grote i>arlano di 4 % (in questo ultim o caso sempre 10 volte più frequente dell'incidenza d el diabete in gen ere). Secondo l 'A. tale differenza dipenderebbe in g ran parte d alle condizioni sociali della popolazione: la freq 11enza dell 'infe rmità sar ebbe direttame11te proporzionale al num ero dei figli . ·D 'altra parte l'ereditarietà della m a lattia si r enderebbe più manifesta nei casi di prole poco numerosa. Dai dati raccolti si può desumere che il diabete costituisce un carattere reces ivo nel senso di Mendel. Alcune osservazioni in cui esso ... i sar ebbe trasmesso come carattere dominante non possono costituire · che qelle eccezioni; infatti, nel caso inverso la malattia avrebbe una diffusione molto più accentuata. Se tutti due i genitori sono diabetici la percentuale d ei fig li tarati dovrebbe essere uguale a 50 % (per analogi.a a l noto esperimento di Mendel di incrociamento di due omozigoti recessivi); l 'A. ha potuto co nfermare i'esattezza di tale cifra n ei casi del gen ere; cita 4 famig lie con 21 figli di c u.i 10 diabetici .. La complicata causalità ontogenetica del diabete, la sua parentela con altre malattie del ricambio (ob esità , gotta , artritismo nel senso lato), le sue relazioni costituzionalistiche fanno pensare ch e I' eredltarietà di esso e i te in quanto si tratta di trasmissione di un fattore, « poligeno ». PratiGamente , a malgrado della legge di Haecker (v. s.), il diabete può essere considerato, com e abbiamo g ià visto , quale carattere ereditario recessivo. P er quel che riguarda la riossibilità di formulazione della prognosi ereditaria d ei diabetic i l 'A. mettendo i sul punto di vista della politica demografica cc atliva » (realizzata ora in

(ANNO

XLI, Nul\r. 161

~ern1a 11ia

111ediante ]a s terilizzazio11e dei tarati) rileva le molteplici .difficoltà che essa i111plicherebbe; nella maggior parte dei casi sarebbe ii:ipo ibile di e eludere o di an1111ettere a priori la prog11osi sfavorevole per due individui p~ovenienti da fa1niglie in cui era presente il diabete. Dovrebbe essere però proibito il matrimonio di un diabetico con una rlonna di cui l'asce"Qdenza è s tata tarata (oppure questo dovr~bbe essei:e ste:ilizza to). A maggior rag io11e tali provvediment1 vanno a1)plicati ad u11a r opl)Ìa di diabetici. Nello studio delle misure d emo crrafi cl1 e atte a inibire la procreazione di possiblli diabetici , va pe.rò ten.uto conto ~he Ja. minorazione degli affetti da sindrome g 11cosurica è solo relativa limitata al solo campo del ricambio; essi pos~ on.o rappresentare degli elementi utili de lla società, che convenienta1nente curati sono uguali o talora superiori agli altri nel loro rendimento fisico (anch e nel campo sportiv<>) e sopratutto intellettuale. S. M1Nz.

Contributo allo studio del diabete in chi· • rurg1a. cc·. C1CEHI e G. ARRIGONI. Arch. ]tal. Chir., vol. XXXv-, fase. 3).

Gli AA. dicono come attualn1enLe il diabete grazie al perfezionamento della tecnica operatoria , ed alla scoperta della terapia insulinica, non sia più una controindicazione ad ogni intervento chirurgico , infatti I.a mortalità operatoria ch e si agg irava dal .~O al 50 % è stata su 497 casi nella clinica 1.l ei Mayo di 1-2 %. Gli AA. hanno applicato t1n trattamento preoperatorio, esclusi i casi di urgenza , ed uno i)ost-operatorio. ~i\lla ter apia insulinica è stato associato un. opportuno reg in1e di etetico con1posto di prot eine , carboidrati e grassi, tale da costituire una alimentazione sufficiente e d~ comportare un giusto rapporto tra sostan ze chetogen e ed antichetogene. Riportandosi anche alle opinioni del :F'a sia11i e del Villa hanno preferito alle piccole dosi di insulina con restrizione ne11a alimentazio11e dei carb·o idrati, le dosi generose rlell 'ormone associate ad una larga somministrazion e di zuccheri (fleboclisi con soluzione glucosata 47 %0), per diminuire l'acidosi e per evitare anche le brusche oscillazioni del tasso glicemico, che possono provocare coma ipogli cemico anche con glicemia alta. Riguardo al res to hanno adottato i presidi terapeutici del caso, con la cautela però di n on servirsi nei limiti del possibile di t)lrmaci (adrenalina, chinina, pituitrina , stricnina) di azio11e antagot1ista a 11 'insulina. Nei m alati ins uJino-resis tenti gli AA. hann o utilmente associata la somministrazione di. solfo sia per via enterale, sia come sulfar piretogeno (cc. 2-5 a giorni alterni). Su 6 individui diabetici operati per malattie indipendenti dall 'alterazione del ric~bio


f,\NNO XLI,

N11 l\C.

16]

S EZIONE PRATICA

d ei carboidrati (ernia strozzata, cancro delle mammelle , can c ro del r e tto, stenosi pilorica, appendicite, ipertrofia prostatica), hanno avuto un solo caso di morte (cancro d ella mamm~lla~. Ha!li;io osse~vato in un secondo gruppo d ei dtabet1c1 affetti ·da inalattie che possono a vere un 'influenza diretta o indiretta nel me1aboJismo d ei carboidrati: in 3 casi di coleciLite ~ un.o d i ?olec.istite e coledocite con glie, osur1a e iperg l1cem1a , operati ·c on colecistecton1ia e in 2 casi anch e drenaggio d el cisticc>, 11anno ott-enuto la scon1parsa, al massimo in 7 gio~ni! d ella g licemia e g licosuria; in alc ur1i ca i di pancreatite acuta , sub-acuta e cronica la iper g licemia e la glicosuria \'ennero scarsa~ inente influen 1.ate dal traLtamento insulinico e in''ece mi gliora rono e in alcuni casi perfin~ scomparvero clopo l 'inten ·ento chiru rQiro; in a lcun~ ·~asi di morbo di.. Basedow con g licemia s.up~r1ore al normale (f1n o a 1 55 %o) l 'equi l1br10 del m etabolismo dei carboidrati si è ristabilito dopo asportazione di parte della g landola . In casi cl~ d iabetici, a ffetti da una complicanza del di.abete stesso , gli autori riferiscon o di alcuni casi di gangrena diabetica, in 3 dei quali · si d.ovette intervenire con 1'amputazio·n e d ell'a rto affetto , e ch e g uarirono perfettamente dopo l 'intervento . Gli AA. riferiscon o infine di 2 individui nei quali si intervenn e chirurg icam ente per ottenere Ja scomparsa o la attenuazione d ella sintomatologiR dovuta a II 'alter ato ricambio d ei carboidrati : venne prati cata la en ervazion e bila ter ale d e ll e surrenali dopo di ch e si notò un abbassam ento de lla gli cosuria e d ella g licemia sen za però 11n ritorno alle cifre norm ali. H ann o inoltre s tudiiato il c omport.arn ento d elle curve g licemi ch e dopo somministrazione di glucosjo in un terze) soggetto non diabeti co ' .in cu1. s1. era .1ntervenut1 . .per un morbo di Biirger con la en ervazione d ella surrenal e sinistra. Da q11 rf;te osservazioni g li AA . con cludon o ch e 1'enervazion e delle surrenali , ri<i ucendo la secrezion e del] 'adrenalina orn1 on e ad azion e iper glicemizzante , per il suo potere stim olatore della gli cogen ·: > lisi intraepatic;a , ridu ce n el diabeti co l 'iperg li1cemi a , rr1 entre si manifesta d'altro lato una maggiore attività d el l'incr eto ·p an r r ea ti co. d ovuta a11.a scRrsezza d eJl 'ormone ~ntagoni .. ta . P er tal e ragion e ln CJl1antità di insulin a secr eta dal pan creas è suffic iente a manten er e, q11 alora si lirr1iti la introduzion e dei carboidra ti , 1'equilibrio nel m etabolismo degli zurrheri ; ed inoltre in questi operati si manifesta l1na maggiore SC'n sib·i lità all a som ·ministrazio n e di in sulina. Ne ris u11 a ch e la en ervazion e dell e surren a]j pt1ò essere indicata n ei diabe tici gravi con a lter azioni c ircolatorie degli arti e sopratutto nei soggett.i insulino-resistenti , m0ntre è co11troindicata n e i casi insuli110-sensibili con fac ili mar1 ife tazioni di coma ipoglicemico. l T. BRACCI. 1

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617

ORGANI DIGERENTI. li dolore anoretta1e ed il suo significato clinico. (L. J. HrnsCHMA.N . Jorirnal .;1rrier. Med. Assoc., · 3 febbraio 193±) . •

. Il dolo.re d ell a region e ano-rettale ba di p·a rl.Lc?la~e ~l fatt? che esso è l 'esponente . d 'irritaz1on1 v1sceral1 e cutan ee. Tn effetti non esiste una n e.tta demarcazio ne tra la cute <lella regione :perianale e la muco a a n ale: un tessuto si cont.inua n ell 'altro co n un a graduale trasformazione. Og ni les ione di questa parte pr ovoca ,,ivo dolore, la cui acutezza è aumen tata dalla g rande mobilità della part e stes~ a. La causa più comu ne di tal i d olori è di orig ine tral11na ti ca. l / iper (liste11sion e dello sfin1r r e provoca ta dall'espulsione forzata di feci cl ure, ~cibolose, . la pres~n za di picco]i corpi estran e1 •n •ell e pl1ch e an a 11 , determinano dolori • • improvvisi, acuti . L'es1Julsion e di tali feci dure come di sostan ze ingerite a scopo m edico (com post i di bismuto, di bario , caolino) J)Osson o provocar e lacerazioni di fibre dello s fìn Le re, ma il fatto ch e provoca il dolore è il più dell e volte il so] o spasmo d ello sfinter e stesso prodotto per via ri fl essa. Anch e n el caso delle ra()'adi anali è lo spamo muscolar e quello c he provoca il dolor e, pasmo ch e è tanto più forte in relazione a] fatto ch e numerose terminazioni n ervose si trovan o allo scope rto. Le ragadi o le lacer a zioni d ell a mucosa anale f)OSsono essere p rovocate da rapidi e d improvvisi movimenti d el corpo (starnuto, tosse sfor. ' z1 muscolari, :p arto). Gli stessi fattori possono an ch e p·r o·durre una improV\risa r ottt1rn di qua.lct1na d elle numerose picco le ven e cl 1e circondan o J 'orifi zio anale con la produzio ne di emorragie n ei tess11ti circos tan ti . La pressione e er citata dal sangue u11e terminazioni n er vo. e -p rovoca inten so dolore, ch e può essere eg11ita da una dol enzia . ' q m eno continua. . p1u L 'ulcerazione del] 'ori Ozio com e dell e pl ich e anali è spesso una con ·eg uenza di una lesione traumatica. Il passaggio di corpi estran ei ingoiati (pezzi di osso , buccie dure, noccioli di frutta, semi puntuti, ecc .) può produrre lacerazioni della m ucosa .accompagnate da dolore intenso , spesso agonizzante , e sp·a smo dell o sfintere. Lo stato infiammatorio di solito si diffonde alle circostanti papille anali, ch e diventan o edematose , ;rosse, accrescendo Je sofferenze del paziente. Tali alterazioni so no traumatizzate dalle d efecazioni ch e diventano sempre più penose. D 'a ltra parte i g rumi ,_ ang uig ni co~ ti lue11li l 'eimatoma così formatosi, se non sono subito riassorbiti, costituiscono un eccel1 e11 te terreno


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618

C(

JL POLICLINICO

di c ullur.a i)er i 111ic ror ganismi. Pertanto si pr oduce un asce ·so perianale. Il dolor e anorettale di inizio più graduale· può esse re,. di orig ine congestizia , infiammatoria , ulcera tiva o infettiva. Quando il dolore è ottu .:o , si aggrava con il passaggio delle feci e p er sist e dopo la d efecazion e, è ;per lo 1più prodotto da emorroidi interne . Esso può diffonder si 3.11a r egione sacrale, agli ing uini , alle coscie. Se le err1orroidi sono prolassate e trozzat e il dolore diventa molto inten so e 11011 ces:::;a f1110 a quando lo strozzamento h a prodotto un a n e' crosi ch e in veste an ch e le fibre nervose. Se il dolore si accentua progress ivam ente ed è accompagnato d a u.r1 sen so di pul sazione e da au1nento di difficoltà n ella d e fecazion e si deve p e11 ·ar e alla su1)purazione. L 'ascesso perianale J1a origine di solito qa in ftzionr delle plich e an ali o di t1n ema toma periana le. In quest o i)ure i] d olore è per sist ente e si arcentua se1111)r e più. Il do lore ano-re l1ale J) UÒ costituire anch e il segno di affezioni di organi contigui . L 'uretrite post eriore, la prostatite, le ve ciculiti po on o manifestarsi con dolori rife riti a,11 'ultima ...no rzione del! 'intestino. L 'ascesso pr ostatico spesso ri,rela la sua presenza durant e 1a d efecazion e. La calcolosi ve cicale, ]e varie forme ~i cis titi possono dar e dolore rettale d11rante la defecazione, con dolori irradiati ve r~o il funicella . . permati co ed i test icoli . Anch e le le ioni traun1atich e e le mal att ie del coccige e d el sacro i manifeslano talvolta con dolori anorettali. Nelle donne le a ffezioni delle trombe e delle ovaie no11 di rado provocano dol ori reltali . Le ipertro Oe e le aderenze uterine provocano do lore durante la defecazion e. Le infiamma zio ni pelvicl1e o uterine pr ovoca no gli stes~i dif-;t 111·b·i , e le ipertro fi e del roll o deJl 'ut ero ta] Yo lta p r emendo il r etto contro il sacro .provocano dolori anali e talvolta an r tte im pedimento alla defecazion e. Il pro]a so d el r e tto i)rovoca dolore ottu so, prolungato, esacerbanl e~i durante gli s for zi dell a d e fecazione. Il dolore anale può esser e urente co111e avv iene durante l' em issione di feci liquide specie negli s lati tossici e n elle coliti. Tutte le a ffezioni accompagnate da di a rrea (dissen t e ria, enlc rocolit e, tuber colosi int E'~1ina1e , poli1Jo i) i}rovocano m acerazion e e d enudamento dei tegumenti perian ali , do11de dolor e a car atter e urente. Le stesse cau se l)osson o produrre il pruri'lo anale, il quale può e sere <'au ato d a tul le le lesioni infettive, irritative o traumatich e d ei te suti 1)erianali, m .a an ch.e da irritazioni della ' ragina e di a ltri organi co·ntigui . In ogni ca o conviene indirizzare l 'esan1e aJJ a ricer ca d i parassiti. Le affezioni n eoplastich e d ell 'ir1testin o grosso e dell 'an1polla ·rettale J)OS ono es: er e causa

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[ANNO XLI, Nu~i. 16]

di atroci d olori r ettali. rfuttavia qu e~ti llOD SODO così precoci da m ettere sull 'avviso tempestivame11le. Spesso si hanno si11tomi di occl11sione r ettali, emorragie, diminuzione di peso prima che si inanifestj iJ dolore. Il trattamento del dolor e anorettale d c ,·e essere indirizzato alla cura della lesion e o d ella malattia cl1e lo produce. I rimedi sintomatici sono ·par ecchi. L '11so dell 'oppio e dei su oi d erivati n o11 dà quei risultati ch e si pot rebbe ro attendere. Com e m ezzo immediato per calrnare il dolore giovano .:_iOpratutto le applicazioni calde sia sotto forma di bagno gen erale sia sotto f or1na di compre e locali. Nei casi g rav i bisogna ricorrer e alla li n1itazione de]Je d efecazioni . · Giovano ancll e g·li e11teroclismi di s0Juzio11i sa-panate , m a d evon o e sere praticati con cannule molli , flessibili . 'Buoni rimedii per prod urre l 'anast esia qell e uperficie erose o infi ammate son o l 'am in obenzoato di etile, il clorbutanol , la nupercaina cl1e possono esser e somn1 inistrati an ch e in su 1)positori. P er ottenere un dl1r.aturo alleviamento del dolore g iovano le iniezioni sottocutan ee di idroclorato di chinin o-urea al 2-5 %· DR.

Il tessuto pancreatico nella parete dello stomaco . ( l:i:. S . .T. l( t NG e P. MacCALLUM. Archives oj Surgery, gennaio 1934.). Gli AA. ri(eriscono quattro ca i di tessuto .p ancr eatico contenuto n ell a pa ret e dello stomaco. Du e pazienti a, revan o · una .. toria di sofferen ze gastrich e e l 'esam e radiologico m ostrava uno spasmo d el pil oro o de11a g·rande curva, n el terzo ~i è trattato di un rep1erto autoptico, e il quarto era s tat o o r er ato di ulcera gastrica . Macr oscopicamen te g·Ji AA. l1anno notato dei no duli d ella grandezza di un pisello a carico della parete d ello st on1aco, qualch e volta i1'b rapporto con la sierosa o ron lo tra lo mu colare oppure n ello str at o 111t1coso. r\ll 'esa111e n1icroscopico è stato rnesso ir1 evidenza il te suto pancreatico e qualch e volta è stata notata Ja l)resen za d elle isole di Langherans. 1) Dallo :-)tudio di q u esti quattro cas i e da t1na r evi ione d ella letteratura sull 'a rgom en to gli AA. concludono che il tessuto pancreati~o ha ori0o-ine dall'epitelio dello stomaco sotto 1 azione di stimoli anorm a li , e i1on da . r esidui cellulari di tessuto pan c rea~ico ing lobato n ella parete gastrica durante la ' 'ita em brionaria. 2) Come ragioni di qu este 8sserzio ni addu cono i seguenti fatti: A) Questo· tessuto è connesso dirett amente o indiretlan1ente coll 'epitelio . ovrastanle. B) l ,a continu ità di questo tes uto col] 'epitelio ga trico può sen za dubbio esser e di])l-0111ostrata in qualcl1e caso.


l-t\~xo

XLI,

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cr. c. 16J

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SEZl ONE PRATI CA

C) Il te -uto si rinviene principalmente -

se non intera utente - negli ·adulti e sopratutto i1ei ' recchi; questo suggerirebbe uno sviluppo i 10 ... tnatale. D) La distribuzi one del tessuto pancreatico n ell o tomaco corrisponde a quella di lesioni senza dubbio acquisiste, co1ne un 'ulcera gastrica. E) Nessuna connessione morfolog ica si trova tra quest e m asse e il pancreas. F) 11 tessuto pancreatico non i rin vie11e con1e una ma a di tessuto cl1e occupa una porzione d ella parete, ma è intimamente connesso con le strutt11re della parete dello ~ tomaco. 3) Esi tono delle r agioni ch e fanno pen . . are c l1e le varie spiegazioni e111briologiche che ono state finora propost e son o inadeguate e non sono al corrente con le att uali leggi embTiologiche. Que t e r agion i son o d ovute ai r ecenti tudi i quali h ann o mostrato ch e la potenzia] ità di cellule adulte a J>roliferare e cambiar i in quell e di altri ti pi n on è sem pre perduta, ma è ritenuta in vari gra di n ei differenti te suti. Al cuni te~ su ti con serva no in certi Jirrliti una straordinaria capacità a crescere e trasformarsi in altri te suti · la nuova formazion e della m ·e m brana sinoviale e d ei menischi (K ey e A . Gibson), lo s,-iluppo di una nu ov-a ]ente dal] 'iride dopo la rin1ozione della lente originale (Sato) e lo svilU])po d i ghiand ole jnte tinali e gastri ch e d e]1·epitelio della cistifellea (King 1930) astengono questa a se rzione. Il. J\{ \RTONE. 1

questo . Con altre varietà di tecnica sono stati usa ti il colon e lo stomaco stesso. Il Ruge, in un caso operato con successo, 11a usato il m eto do di Fink: ha cioè sezionato il duodeno e chiuso il moncone duodenale e applicata una G. E. alt a. ~Iobilizzata la grand e e la piccola curva lo stomaco è stato fatto passar e attraverso l 'ottavo spazio sotto la cute d el torace in modo ch e il piloro raggiunse la li11ea man1millare. In un secondo tempo eseguì una esofago tomia cer vicale, e infine in un terzo t e111po il tubo di pelle cl1e poi unì in alto e in ba..: o a lle stomie in modo da completare il neoesofago. Dopo il prin10 tempo, poi chè parte d ella ecrezior:ie g:-tstrica r igurgitava e mancava Ja pelle , l '_i\. fece applicare una irra diazione i11tensa sullo ston1aco, n ella u.a porzione sottocutanea. Cessò dopo pochi g·iorni la secrezion e e la peristalsi. L 'irra diazione fu rinnovata in qua11to la secr ezion e gastrica era ricomparsa alla fin e d el terzo t empo e la fi stola costituitasi all'unione d el tubo di pell e con il piloro n on si chiudeva. Solo in questa maniera fu possib il e di completare 1'intervento . Nell 'esecu zion e d ella p lastica l 'A. fu costretto a un t empo upple111entare p er applicare una era tro toTl))a t emporanea durante la sutura del tubo di lJe]le e per r esecar e il piloro . ch e contraend osi barrava l 'entrata nello ston1aco del bolo al imentare. Il malato g u arì op erativamente entro sei me i con risultat o fuTlz ionale ottimo in quanto I)UÒ nutrirsi anch e con c ibi . ., olidi. p. V ALD!JNI.

Esofagoplastica pretoracica: la rontgenterapia arresta la secrezione gastrica e permette la f"ormazione del tubo cutaneo senza fistolizzazione.

Perforazione di ulcere peptiche digiunaJj

(RuGE E. e A. PusCHL · Arch. Kliri. Chir., Vol. 175, f. 2, pag. 181 , 1933).

Ij'A. ha raccolto e tudi ato rlalla letteratura

~onostante

i buoni risultati ch e si possono aYer e con ]a dilatazione progressiva di una s tenosi esofagea, esistono 1>ur sempre ca i in c ui questa non è possibile e in cui occorre ri Yolgersi all 'esofagoplastica. I rnetod i di r agg! u11gere questo ·copo sono numero i e for se il JJiù antico è ancora quello più u sato n ella tec11ica di Birch er-Lexer . Questa •Con siste in u11a e o fago tomia cervicale e in una gastros to1n ia: le due stomie vengono u11ite poi con un tubo di pel1 e cr eato a sp ese del torace. P erò tanto n eJl 'unione del tubo .d i pell e con l 'e ofagostomia ch e in quella con la gastrosto1 n ia, si. forma·n o - fa cilmente d ei seni fi stolosi dovuti a lla secr ezione gastrica e ch·e fan:no si ch e solo 1/3 ciei casi, e dopo p arecchi interventi , raggiu11 gano veramente lo scopo prefi sosi dal chirurgo. J] tubo interm edio secondo \Vull stein è fatto da un 'ansa d el tenue; secondo lloux-HerzenLexer il dig iuno viene sezionato; il m on con e inferiore portato in alto sotto la pelle del t orace, il moncone superiore anast omizzato a 1

post-operatori~. (~'f \KKA.S.

Briins' Be;t., vol. 159, 1934) .

170 casi di perforazio1Je di ulcera peptica dig·i unale post-oper atoria (u. p. j.). L:u. p. j . si perfora molto p iù raram ente d el1' ulcera gastrica o duodenale. L 'o 1Jerazion e ch e più di frequ ente dà luogo a ll 'u . p. j. ch e poi si perfora è la ga troen terostomi a; su 127 casi in cui era nota l 'ope razion e preced ente vi er ano 127 g. e., 9 g . e. + e~clu io11e l)ilorica , 1± reez ioni sec. Billroth II . È di gr an lunga più fr equente la perforazione di u. ]). j . dopo g. e. anterior e ch e dopo g . e. ])O teriore; ciò è dovu to al fat to ch e la g. e. ant eriore è libera n el per itoneo. m entre Ja posteriore è l)rotetta dal colon ·e dal m esocolon ch e ader iscono precocemente alla sede d ell 'u. }). j. È 11iù frequ ente la }Je rforazion e di un 'ulcera dig iunal e che di una gastro-digiu11a le; questo dato però non è certo perc hè $pesso è difficile sta bi lire la sede precisa d ell 'ul cera peptica. La malattia ch e h a portato alla prima operazion e cau sa dell 'u. p. j . è di frequente una perforazione di ulcera gastri ca o duodenale (21 ,8% dei casi); se n e può trarre la <'On )e.gu en za ch e la g. e. dopo perforazione predispon e partico-


620

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:L POLICLINICO »

larmente all 'orig ine di un'u. p. j. che ha particolare tendenza alla perforazione. Esiste in alcuni malati una alta tendenza alla perforazion e e c iò è anch e provato dal fatto sorprende~te che malati curati e g uariti di una perforazione di u. p. j., con sutt1ra dell 'ulcera, . . .' possono presentare J11 seguito ancora una o p1u volte una perforazione della stessa ulcera o di una nuo,v a ulcera peptica. Questa perforazione recidiva si presenta, secon(lo la statistica del}' A. n el 21 ,6 % dei casi in cui è lasciata la condizio,n ·e cau ~ a dell 'u. p. j . La recidiva si può avere 2 volte (5 casi) e 3 volte (1 caso). Questo dato è nettamente in opposizione alla g rande rarità con cui recide\1 a la i)erforazione di ulcere gastriche o duodenali. Non è possibile stabilire la ragione di questo fatto. È importante notare ch e le u. p. j. perforate più volte sono nel maggior numero d.ei casi secondarie a g. e. anteriore. I sintomi della perforazione di u. p .j. son o simili a quelli della perforazione di ulcer.e gastro duodenali; però il dolore di 1pressio11 e e la difesa muscolare sono più spiccati a sinistra della linea mediana anzichè a destra com.e nel caso di ulcere gastro-duodenali. . La diagnosi è facile se si tiene pr~sent~ i~ pregresso intervento sullo stomaco. Nei casi .d1 iperforazioni ripetute il malato stesso fa la dia• gnosi. Per quanto rig uarda la cura l 'A. dall' esame dei metodi impiegati e d ei risultati ottenuti, con clude che deve essere preferito il metodo radicale (resezio11e), quando lo stato generale d e l rna lato p ermetta il grosso i11tervento , ~ le condizioni locali non rie r endano eccess1vamente difficile l 'esecuzione. L'operazione radicale deve esser e preferita: poichè l 'u. p. j. generalmente non g uarisce dopo la semplice sutura c'è sempre da temere una nuova perfo~a­ zione; l 'ulcera dig'iunale cronica non vi ene influenzata dalle cure conservative cosicch è è in ge11er e sempre n ecessaria la cura radicale dopo la O'Uari O'ione d ella perfo,r azione. -o ::i I) . STEFANIN J. 1

MISCELLANEA. Anemia e stati anginosi. .Tour11. 1Yfed. Se. , 2-1933). L ' A. riferi ce il caso di una donna di 55 anni non luetica sofferente per a11emia1 cronica ed epiistassi re~idi van ti; essa cominciò a pre: sentare n egli ultimi anni di vita_, tipici ~tta cch~ an,c:rin osi , ch e si accentuarono ~n occasion e d1 una leggera forma febbrile. . La paz. morì in seguito ad un 'operazione d 'urgenza per ostruzio~e irttes~in.al e; all 'autopsia fu tro,1ato un cuore ipertrof1co, ma del r esto normale· ]o studio macro e micr oscOJ)ico d elle coronari~ e d ell'aorta non rivelò al cuna lf• s1one. L ' A. spiega l 'ipertrofia con I '.a umento dell ~ gittata sistolica dovuto all 'anemia, e capace d1 (A. I-l. 1

ELLJOT . .4mer .

[ANNO

XLI,

NUl\I.

16]

provocare - alla lu11ga - una ipertrofia miocardica; e ritiene che, jn queste condizioni, qualsiasi superlavoro in1po~to al miocardio rendesse insufficiente il circolo coronario e scatenasse un attacco doloroso, dovuto appunto , aill 'ischemia delle fibre cardiache. Il caso dimostra dunque che l 'angina di p·etto può manifestarsi indipendentemente da ogni lesione del cuore, delle coronarie e del1'aorta. A conferma della sua interpretazione patogenetica l 'Autore cita alcuni studi precedenti, ricordando come sia stato il Cabot nel 1926 a notare per il primo che, negli anemici perniciosi, si possono aver ei attacchi di angina r)ectoris senza Jesioni del miocardio e delle • coronarie. A questo s tesso argomento due autori An1ericani , L. B. Laplace e M. P. Cram ambedue ospiti d ella Clinica m edica di Lipsia (prof. 1\{orawitz) porta110 un contributo {isiologico sperimentale (Am. Journ. Med. /)c., 2-1934). Essi banno· visto che facendo 1con1piere ad un muscolo sch eletrico, in cui sia stato ,prodotto uno stato di i schemia , un certo lavoro, l 'affaticamento si ·p·r oduce con più rapidità e si accorr1p1agi1a a ,crisi di violento dolore. Tras1)ortando questi risultati n el campo della patologia l1mana e particolarmente. ?e1la cardi.elogia, gli autori ra vvisano nelle crisi d olorose d el cuore (a ngi11a di petto) l 'effetto d ello stato di ischen1ia mioc-'.l rdica dipendente d.all ' ostacolato circolo delle coronarie. A spiegare perch è i l rapporto tra dolore e coronarite non sia costante, essi ritengo,n o che il dolore insorga tutte le volte che il miocardio sia ancora in grado di aiurnentare la . s u.a cé1pacità lavorativa in modo· da superar~ i 11n1iti impostigli d.a lla scarsezza della c1rco.Iazione coronaria~ .allora l 'ischen1ia, da relativa si fa assoluta, e scoppia il dolore . Ma se il miocardio è così leso che non può più el evare il suo lavoro sino a 9ue?to limit.e ! non si determineranno le cause ind1spen sab1]1 Dlla .comparsa dell'attacco anginoso. V-. , .;ERRA. 1

1

~

Ricerche cliniche e sperimentali sul tono della muscolatura striata: interventi sul simpatico nella paralisi spastica. (H. KAzuMov. A r chiv. fiJr kli1iische Chiru.rgie. Vol. 175. Parte ll , 1933).

Lo studio del prob·lem a delJ,a inne.rvazi?n.e ·v egetativa della muscolatura scheletrica, Iniziato · dal 1904 ed al quale molti AA. italiani hanno portat~ cont~i.b·uti .11?tevoli , . no.n ha ancora dato i r1sultat1 prat1c1 che c1 s1 sarebbe aspettati. . , È invece uno scopo en11nenternente prati co fJuello che ha spinto l ' A .. a s tu~iare 'azione t onotrop·a che l 'innervaz1?ne ~1~pat1ca h.a tilla muscolatura ch eletrtca. Eg11 ha spe ri-

!


[~<\.1':'\0

XLI , NuNr. 16]

621

SEZI ONE PRATICA

n1e!1t.ato ~u ~ cani n ei quali ha i)raticaito negli arti infer1or1 lateralmente la sezione delle rac~i c i motori~, e solt~nto da un lato l 'asportazione della innervazione simpatica. Ila così potuto constatare, co11frontando il decorso d elle paralisi nell 'arto sin1patectomizzato e in quello non operato, com e, fino al presentarsi delle contratture, che avvenivano 4.-5. mesi dopo l 'operazione, il t ono muscolare , i11isurato con l 'apparecchio di Spiegel era minore dal l ato simpatectomizzato ch e dal lato di controllo. La contrazione n1uscolare p oi si presentava dal lato simp atec to111izzato 3-5 settimane J>iù lardi ed e ra di i11lei1sità min or e che dal lato di controllo. Ta li ri ultati si spieg h erebbero, secondo 1'A. , coll ' origine stessa d elle contratture muscolari , la quale sar ebbe dovuta a d un accorciamento d ei inuscoli atrofi ci , accorciam ento dipendente dalla co11ser,-a~a innervazione simpatica, la quale svolge azione tonotropa . Parte clinica. - L'A. rico rd a come sia st~­ l? Royle pe~ primo nel 1923 a d operare di imp·a tectom1a un mala to con grave paralisi spastica d ell 'arto inferiOTe destro , ba,s andosi sui risultati sperimentali già da es o ottenuti. Ora i casi 01perati dal Royle sono più di cento e in tutti 1'A. affe rma di ave.re avuto b,u oni risultati n el senso di 11n notevole rni gliora1nento. In un caso un malato prima dell 'operazione poteva solo penosamente muover si cori Je grucce; dopo l 'ope razione era jn grado di giocare. al tennis. I migliori ris ultati si ebbero n ei casi di lesioni cerebrali , 1nentre n ell e lesioni del midollo i risultati variavano secoi1d o il grado e la localizzazione del processo . Dalla statistica ge11erale di R esse risulta ch e di 200 si~ patect?m ie o rarrtisezioni praticate per paral1s1 spastiche d elle estremità inferiori o superiori nel 65 % dei casi si ebbe buon risultato. Sulle estremità inferiori si hanno migliori risultati che jn quelle superiori. ~~oni ri~ultati si so110 anch e avuti n ell e par~lif.1 .spastiche susseg~e11ti a traumi da parto d1·stoc1co e da encefalite nei bambini e anch e in eg uito a traurni ;periferici. I risultati sono nulli invece nei casi in cui Yi sia una d eformità articolare o in cui la caus~ ch e ha provocato la paralisi ancora pers1sta . Dei 18 casi ope rati da Hesse, e di cui l 'A. riferisce la storia di 8 soltanto perch è n on IJUb·b licati, in 6 si sono avuti buoni risultati (aun1ento della mobilità, ecc.), in 9 soltanto un lieve migliorarne11to e in ~ casi nessuna n1odificazione. L 'A. ,rien e a lla co11clusione che la simpatectomia o ramisezione secondo Rovle dà in mol ti casi buoni risultati , dimostrabili an ch e con la diminuzione del tono muscolare misurabile con l 'apparecchio di Spiegel. f)i tutte, le operazioni i:>roposte per Ja cura delle. paralisi spasticl1e I.a simpatectomia è 1

l ' aiper~z i o ne di scelta . Do po di essa però è necessaria un~ lu11ga terapia fisica (massaggi, rn eccan o tera pia). c:ontroir1dicaz ior1i sono le d e(orrn azioni articolari e tendi11ee e le anchilosi. G . LA CAVA.

II ligamentum pnlmunale. ( SCHULZE.

Dtsch. z. Cli it. , vol. 239 , pag. 126).

L 'o cc~sio1~. e ad occuparsi di 4. uesta struttura anatomica fu offerta al l 'A. dal noto fatto clinico ch e in a lcuni pazienti il pneumotorace non ·~ O J!du ce a l co~pleto collasso polmonare perche i] i)olmone e fissato mediante aderenze up eri o rmen~e alJ'a volta 1P1 l eur1ica , superiorn:ente a l d1afra 1nma, cos,ì da costituire un Bi tenia semirig·ido , par.;trronabile a quello di un .pu11cing· b-all fissato ~ s uoi due poli sup. ed infer. da corde tese. In questi casi è noto come la fr.enicoexaresi venga a risolvere un tale stato d1 cose, e costituisca , associata o llO a pneun1otorace, il processo di scelta. In a lcuni qi questi casi, l '.ti\... O·&servò co1ne I ' ostaco1o· a lla r etrazione da pneumotora·c e del polrnone, non fosse rappresentato da comuni ade~e~z.e della base. La base del polmone era an zi ~ib era. Tale siste.m a era bensì limitato ad un s!.s tema di trazione lin1itato a un fren o fra .l ilo polmo n.are e ]a volta diaframrnatica. . R1c~rche anatomiche dimostraro·n o, trattarsi in tali casi non già di ader enze rna bensì di . ' una vera ·e propria formazion e anatomica ee.~endentesi . fro·n talmente fra i 2 ili e la v~lta d1~fra1?-mat1ca fissata a questi due , e estendentesi dall 'avanti a l} 'indietro. Su 70 ca daveri fu P'Ossibile din1ostrare in 60 la prese r1za di una tale forn1azione. Essa è citata n ei trattati di anatomia, ma in essi non le viene attribuita a lcur1a importanza funzionale. Il legamento n on si inserisce nel centrum t.e~din e ull?- come asserisce la maggior ·p1arte dei trattati, m~ b€ITT.sì in corrispondenza del suo b ordo posteriore. Questo è im portante a spiegar e l 'azione. d ella paralisi del diaframn1a sul. r.ilasciamento dell a massa del poln1one. Istolog icamente il lig. è costituito da fibr e collagen,e ed elastich e nello sdoppi.amento· d el] a pleura. lrt processi infia111matori e com e con seau e11 ~a de~ pneumotora ce stesso , il legamen~o si isp ess1sce per i not i fenomeni d.i p roliferazione fibrosa sottoendoteli ale. l / A. poteva controllare come la recisio11 e di esso, porta una molto maggiore Inabilità del poln1one. Una serie di casi clinici dimostra com e un.a frenicoexeresi ·possa rendere efTi cnce un pneumotorace fino ad allora inefficac e. L'impo,r tanza del I.J. P. nel tor ace sano sareb·b e secondo· l 'A. di contrib·uire a fissar-e la posizione med~ ana del mediastino. 1

1

1

ALDO CALÒ.


(l

JL POLICLINI CO

STORIA DELLA MEDICINA. Mattia Ben Haresh 1nedico romano del p1·imo secolo. Dott.

H1RsCH

LoEB GonnoN.

Alla illustre famiglia dei medici ror11ani si deve ago-iun ()"er e nei l)rin1i due secoli un nome fino~a s~onosciuto dalle for1ti storiche latine , però inolto fam'o so a suo ~empo in Palestina e in Mesopotamia. t Mattia ben I-Jare.s h medico e come molti altri illu tri med ici dell a ... ~a 'stirpe, anche un 'autorità religiosoletteraria. Nel periodo in cui egli ha. vissuto (7?-150 circa <lell 'era vol()"are) la vita economica e culturale in Palestina era 1)erturb ata dalle severe persecu zioni da parte C:iegli imperatori romani , persecu zioni a scopo puram ente p olitico (pacificante) cl1e assut1sero l)~rò una tinta antireligio a, grazie al rifit1to dei monoteist i ebrei di a ccettare 1'adorazione delle stat ue imperiali . l\Ia la creatiYità letteraria, qual e compen so d·ella sterilità politica, era molto prolifi ca . Il. m edico M~tti a a~parteneva al cosidetto periodo della ;VJishna, imponente lavor o in 63 volumi , contenente le opinioni dei saggi, soci della g rande Assembl ~a, duumviri (zu go t) e Tannaiti (a questi Mattia apparten~­ va) , ch e h anno fi orito da ll a fine del v,ecch10 T estamento fi110 all 'ann o 199; data cruesta clella m orte di Rabbi Judah , il J>ri11ci pe compilatore della Mislina. e presunto amj co del1' imperatore Marco Aurelio . La rinomanza del m edico Mattia com e capo scuola era così g ra nde, cl1e ]a su a Accademia a Roma era con siderata la più importante del mondo fuori di Palestina, uguale al1a Corte Suprema (Sinedrione) ~i J~bne e~ ai nove centri della coltura ebra1ca di Palestina ,, Lydda Beror Hail . Pekiin , Bet Shearim , Sikne, Sephoris, Beth Shearim: ·B en~ Berak, e Nesibis (quest'ultima in Siria) (1). Alcune sue dottrine 111ediche sono citate nella menzionata Ili ishnai e nel Codice contemporaneo e pareggiato , la Beraita. . Il r elatore della tradizione beraitica è Rabb1 Ismaele b en Jose, che insegnava in Palestina nella seconda m età del secondo secolo. R. Ismaele stesso er.a medico e l10i ]o troviamo· come autorità nella materia del f'angue ed avverso all'uso dell a terra per os. come medicamento (2). E D"li dice : << Ho sentito da Mattia che è permesso di cavar sangue durante il sabato in caso di .':;erunke (vedi· appresso); a colui ch e è morso da un cane rabbioso è permesso di dar da mangiare dal Hizzar (vedi appresso) del suo fegato ; e colui che ha dolore in bocca può ottenere ~he gli v-enga messo un farmaco nella sua bocca » (3). 1

(3) Joma 84 a; Jer. Joma 8, 6.

XLI ,

1\1-· l\1.

16]

Questi cc permessi >> devono essere considerati dal .punto di vista religioso. La preparazione dei farmaci, come altri lavo ri , sono proi biti dagli e brei durante il saLa to ed egualm ente proibita, è ]a cons~n:i~ziofle della ca rne d'un cane. 'ìues te protb1z1on1 possono ' ·.enir trasgredite solamente in caso di pericoJo di vita e quando la m edicina è specifica e C€ rta di gu arire . Infatti la maggioranza dei sagg·i si è opposta al salasso· di sabato contro la Serunke, e al fegato del càne rabbioso cont1~0 la idrofobia, per la :persuasione cl1e queste n11ure non avrebbero g u arito. Che n1alattia era desig nata colla parola Serunke? F orse si J)UÒ trarlo da un 'altra cita. z1one: « R. Hia ha jnsegnato: l Anche ora quando il diritto di infligo-e re la pena di morte era Lolta dalla corte suprema degli Ebrei con la conqui sta di Pon1peo n ell 'anno .67 a. C. l,. la punizione viene ancora eseguita [da Dio l · .. . Colui ch e m eritava di esser e strangolato , ann ega nel fiume o muore dalla ~Serunke » (4). Serunk e deve essere a]lora una malattia della gola ch e as fi ssia , come la difterit~ o. una fo rma di croup ch e ostacola ]a r es:p1raz1one. . La rabbia e 1a su a cura val~ono , secondo 11 Mattia , una discussion e l) ÌÙ d ettagliata. E: interessante notare anzitutto ch e un osservatore scientifico com e Aristotile non an1metteva ch e la rabbia p,o tesse i11fettar e l 'uomo (5). J\fatti a invece lo sapeva ben e. Egli ha m en zionata Ja morsicatura d'un cane rabbioso e non d 'un altro animale rabbioso; infatti anche ora il c.ane forni sce 1'85 °/,; delle morsicature rabh·iose (6). Questo si spiega b ene col fatto ch e il numero dei cani nei luoghi abitati è in1m en so. Nel 189 6, p. es. , c'era in Europa un cane per ogni dieci uo.m ini (7). Gli autori del TalmÙd avevano la certezza che Ja rabbia poteva essere trasmessa dal can e al bestiame e da c1uesto all'uomo anchè per le vie digerenti ed hanno stabilito: cc l Jn capo di bestiarr1e morso da un cane rabb·i oso nor1 può essere macellato per il pericolo ,di vita [ ~l consumatore] (8'). Mar Samuele (18·0-257 e. v.) , capo della famosa Accademia talmudica a Nehardea Babilonia celebre anche come il principal~ medico d~l suo paese, ha spiegato il terrore ch e porta un cane rabbioso con l'espressione caratteristica: « Un'aura 1nalig11a regna intorno a lui » (9). Possiamo scusare la sua descrizio11e ambigua, quando anche un patologo autorevole, moderno si esprime così: « La ra.b bia è molto probabilmente una tossi11fe1

(4) (5)

Ketubot 30 ARISTOTF.LE.

b. Hist. Anim., VIII, 32.

( Aubert-

'i\Timmr,r, Bd. II, 183). (6)

Rl\fj JES .

Nelson 's Enc-yclopedia of Medicinar

Il, 1933. (7)

(1) Sanh edrin 32 h . (2) Niddah 5 b; Sabbat 113 b .

lAN~O

»

CALABRESI

A. Risu.ltati della cura antirabica.

Pasteur, Napoli, 1896. (8) Holin 58 b. (9) Joma 84 a.

.


~ AN~o

XLI,

~l.rl\r.

16J

.zione acuta provocata da un virus dei cui caratteri poco sappiamo ». (Perez) (10). Mar Samuele era anche a conoscenza del fatto che l'uomo può contrarre la rabbia non -soltanto m ediante la morsicatura ma anche .col sen1plice contatto, raccomandando che un -cane rabbioso cc d eve esser e u cciso solo col gettargli addosso qualcl1e cosa, perchè colui ch e lo tocca si m ette in pericolo ; e chi ne è morsicate n111ore ». Ch e cosa d eve fare colui ch e è stato toccato [dal cane rabbioso J? Gettare i u oi vestiti e scappar e (9). In questa su a osser, azion e ~Iar San1uele è pure sorretto dalla patologia moderna: cc Anch e il semplice contatto con i peli dell' anima le imbrattati di sali,ra può de.terminare , per lo stabilirsi o per la preesistenza di d ette soluzioni di continuità. la 1)en etrazi one d el virus r abbico >>. (P er ez, l . c .). In quan t o ai intorni d'un cane rabbio ~ o noi lego-iamo i1el Talmud (Il ) : cc (: inque sono i sin to1ni d '11n cane r abbioso: la bocca è a perta, la saliva gocciola , i padi glioni d elle or ecchie son o pe11denti . la coda è tra le gambe, ed esso can1n1ina ai lati d ella s tra da. .l\lcuni dicono: egli a bbaia, ma la voce non si sente ». Citeremo t111a d escri zion e d ell 'animale rabbioso fatta da un 'autorità m odern a sulla rabbia: cc La di po izion e d ell 'anima le . . i cambia : es o diventa o più o m en o a ffezionato ... Il can e può incominciare ad essere triste ; il suo abb ai ar e è a lter ato e divie11e un caratteristico urlo basso.. . La sua saliva gocciola abitu almente. ("\' illi ams) (6). Quanto· alla cura della rabbia abbiamo già d etto r h e il medico r o1na no Mattia h a su ggerito di amn1inist ri-\re al morsica to la Hizzar d el fegato d el 111or sica t1te. La parola Hizzar sig nifica in aram aico (Jin ~ua ad oper ata insieme all 'ebraico n el Taln1t1d), dito , cioè il lobus extorum degli antichi o il lobo· caudato d egli anatomisti rnod€rni , per chè si !'tacca dal lobo ·destro d el feaato com e il .p ollice dalla mano (12). Il fegato quale cura contro la r abbia , era suggerito a11ch e dag-li altri scrittori ant~­ chi (13), è tuttora adoper at o da qualch e tribù di indi.geni (1±) . P erò i saggi del 'falmud non h anno accettato il fega to co m e cura specifica per la rabbia, dice ndo : cc Non c 'è cura m ediante di esso » (9). E altrove (15) si riferisce : « Un ger- ----1

(10)

P EREz

623

SEZIONE PRATICA

G. Trattalo di fJrt t ol ogia chirurgica,

·vol. Il, Ron1a, 1933. (11) Joma 83 b. (12) .4. ltori en tali sc he Studien. Theodor Noeldeke zum 70. Geburtstag, p. 761-69. (13) Dioscuridt II, 49 (Sprengel, p. 185. Galen, fac. spec. m ed. XI, 10 (c. XII, 335) . Plinius, 29, ·32. Plinius Valerian, lib . III, cap. 50. Sextus Papyrensis, cap . IX de cane tit. 21 . (14) Zeit schri11 f . ethnolog., 1896, Verhdlg., -\P· 31 . (15) .Ter . Joma 8. 5.

111a110· inserviente di R . ..Judah il principe (n1 • 199) fu morsicato d a un cane rabbioso e venne 11utrito con fegato d el morsicatore; però n on guarì mai ». A questo si è aggiunto il detto : cc 1on lasciarti dire ch e un uorno morsicato da un cane rabbioso sopra viva ». Del pari sc rive un 'a utorità moderna : « La rabbia conclan1ata è malattia fatal1n ente mortale e si an1m ette ch e sia incurabile n (16) (Puntoni). L 'espre sione summen zionata (cc però i1 on g u arì mai ») può riferirsi ad un caso d'incubazione lenta. ch e, come è amm esso anche d alla scien za moderna , può durare degli an11i (P er ez 1. c .). A questo riguardo può e er e inter essante citare a lcuni rin1edi popolari curiosi contro la rabbia d escr itti da un aggio Abbai (n . 280, J11. 33) di Babilonia : cc Sulla ·pelle d 'una ien a maschile si scrive: Io ... i] figlio d ella ... r egi. t rn s1illa pell f> cl 'nna iena m aschile: /{anti J(anti J(leros Jah .lah. Dio Sabaot , Amen, ~'>~lai (17). Egli seppellisce Je su e ve ti a un cr ocivi a. Dopo 12 m e i le vegono riesumate, b ruciat e e dis1)er se s ul s ti ven • • cr oc1v1a n. Quest o ri medio è cert.an1 ente molto p.rimitivo; però , continuando a leggere si trova un trattan1ento paliativo r azionale : « Durante questi d odici m esi 1t1i deve b ere acqua da un tubo d 'otton e... ,.\.bha Bar M<t rtha ad o11eraYa un tubo d ' oro prep ar ato da lui per sua madre ». Qui son o contenute due osservazioni ' 'er e: la paura dell'a cqua (donde il nome idrofobia) e il dolore d ella deglutizione, migliorata per mezzo d 'un tubo. Rig uardo a l << dolore in bocca » per il quale ~fatti a permette Ja somministrazion e d'un farmaco durante il sabato , non sono d escritte n è la n1aJ.attia nè· la '"' ura . Però R. .Johanan (m. 279) cita, ad loco a proposito d el « dolore in bocca n la sua propria malattia di Zafdina, una specie di stomatite ch e il l\tlaimonide (11 351204) celebre m edi co del sultano Sa ladino , spiega n el suo commentario come cc una n ecr osi d elle ge11g ive che si diffonde al palato n. Fu una matrona romana , dice R. Johanan, ch e l 'h a salvato per mezzo d 'un farmaco seg r eto che lui si impegnò di non svelare. I farmaci usuali contro la stom~tite erano in quei tempi: lievito , olio d'oliva e sale, g rasso di oca pennellato con la pen11a della stessa, noccioli <li olive immature hruciati s11 una palla nuov.a (9). C'è un altro d etto . medico di Mattia: cc Se uno è colpito da Jerakon gli vien dato da m an giare carne d'asino » (9). Jeraikon si riferisce al colore della pelle e significa verdastro. La (16)

PU1'ìTON1

V. 1\fanu ale di Mi cr ob i ologia Me-

dica. Roroi, 1929.

(17) 11- significato della prirna parte di quest a formula magica non è chiaro. Però suggerisco che cc Kanti » possa significare « Il mio ileo n, « Kleros-ed » il greco per « sorte ». « J ah » è parola cornune per cc Dio ».


fI

624

tt

malattia può qui11di essere una anemia o clorosi o ittero. È notevole che Discurides suggerisce l 'orina d'asino contro l e malattie dei r eni (11-99). Sulla gentilezza d'animo e la mansuetudine di ~1attia roma no testirr1oniano le sue due massime riportate nella collezione delle màssime d ei grand.i del suo tempo e nel trattato speciale della Mish11a: 1. Sii tu il primo · a salutare ogni essere umano. 2. Sii la. coda del leo11e anzichè la testa della volpe (18). Il Talmud pale~tinese aggiunge che questa ultima si oppone alla massima .p opolare (romana) secondo la quale era preferibile essere la testa d ella volpe (19). Come tutti gli a ltr.i lnedici dell'antichità Mattia ebbe un 'aureola di leggenda. Si racconta (20) che non sollevò mai lo sguardo su una donna; e che quando era sprofondato nello studio la sua faccia briJla va come i] sole, ed era' puro come un a11gelo. Una volta il demonio volle tentarlo. Co11 uno speciale permesso di Dio che difficilmente ottenne , si trasvesti nella più b ella donna del mondo, ug uale alla Naam, colla quale perfino g li angeli avevano peccato .p,r ima del diluvio. Accollando la sua incantevole p,r esenza , ol tre tutti i limiti sul 1nedico ascetico, ]o co trinse a chiede.re/al suo discepolo del fuoco e un chiodo, col quale il casto studioso si accecò. E quando l'angelo Raffaele venne mandato da Dio a guarirlo , il cieco rifiutò, temendo di trovarsi di nuovo davanti alla tentazione. Solo di fronte alla promessa divina ch e sarebb e stato liberato dai d esideri carnali, accettò di esser e guarito. (18) Pirke Abot 4, 15. (19) J er. Sanhedrin 4, 8. (20) Yalkut Simeoni, Gen. 49. Pubb//cazloae di questi giorni: Dott. MARINO BENVENUTI Assistente nella R. Clinica Medica e docente nella R. Università di Pisa

Sul meccanismo d'azione della malarioterapia Prefazione del Prof. W AGNE.R-JAURE.GG

(Lavoro premiato dalla Società Italiana di Psichiatria).

L'Intero ladlce di questo /ateressante libro è pubblicato alla pagina 602 del precedeare Fascicolo 15.

Pa·rte Prima:

PREFAZIONE. ll'T'fRODUZIONE. CONSIDERA, ZIONI, ESPER IENZE E RILIEVI CRITTCI SULLE VARIE TEORIE DEL MECCANI• SMO DI AZIONE DELLA MALARIOTERAPIA. RICERCHE PERSONALI SUL MECCANISMO DI AZIONE DELLA MALARIOTERAPIA. CONSIDERAZIONI GENERALI E CONO.US IONI. BJBLIO.GRAFIA.

Parte Seconda :

Parte Terza :

V·olume in-8°, di pagg. VIII-312. Prezzo L. 3 O più le spese postali di spedizi:>•1e. Ai nostri abbon:iti è ceduto per sole L. 2 7 franco di porto in Italia. Per l'estero, alle L. 2 7, aggiun, gere L. 3, per le occorrenti maggiori spese di spedizione raccomandata. In viare Vaglia ~ ll'editore sale diciotto, Roma.

L UIGI

[ANNO :\L] l NlJ~I. 16]

JL POLI CLI NICO >1

Pozzi, Ufficio Postale Succur-

CENNI BIBLIOGRAFICI <1> P. L. ~IrRrzz1 . l.,a1 cliolécystectoniie sa11s drainage (cholécystectomie idéale). Vol. di pag. 105 e 71 figure. Edit. ivfasson, Parigi, 1933 . In questa monografia l ' A. , oltre a e.sJ.~orre i risultati di una ricca statistica personale di colecistectomie ideali, d escrive in dettaglio la tecnica della coleciste ctomia sottosierosa , del modo di provveder e alla chiusura del cistico,. a.e lla peri tonealizzazione del letto cistico, ecc.; in complesso la tecnica dettagliata della colecistectomia seguita da chiusura completa d ell 'addome. Buoni risultati ha aYuto l 'A. dalla colangiogra fia eseguita durante l 'inter,,ento; ne df'srrive la tecnica d ell'iniezione del lipiodol e riproduce i1umerose radiog rafie <li casi p-articolarmen te interessanti. L'esposizione molto chiara è corredata da nun1e rose e nitide figure cl1e permettono al lettore di farsi una conoscenza precisa della tecnica u sata e sperimentata con successo dal1'autore. R. ALESSANDRI. 1

J~.

CHABROL. Les ictères. \iol. in-8° di pagg. 524 con 72 fig. Masson & < : . Paris, 1933. ifr. 75.

L ' A., cli cui sono ben noti i lavori sulla patologia epatica, si è proposto il com·p ito di dare una vista d 'insieme sugli itteri, ad un medesimo tempo personale e didattica. I laboratoristi vi troveranno perciò minuziosamen-· te descritti i meta.di biologici più n1oderni per· la ricerca ed il dosaggio, dei pigmenti biliari; i ,p atoge11isti, amatori della· sintesi, vedranno· affrontate le molteplici teorie che· suggerisco-· no le riten zioni epatiche e le policolie. Tutto· ciò naturalmente mai a d etrimento dell 'osservazione clinica ed infatti i p1rat.ici, debbono essere g rati all' A . .per avere egli dedicato, poi i due terzi della sua opera allo studio a·n alitico d elle sindromi itteriche. Le du e ultime parti del volume sono infine riser,rate allo stùdio terapeutico deg li itteri dalla dietetica al sondaggio duodenale, alla splenectomia, alle anastomosi bilia-digestive. Una ricca bibliografia trovasi in fin e ad: ogni capitolo, a,g giorna ta dall 'A. con impar-· zialità ed ecletismo. L' A. tuttavia riporta anch e ]a bibliografia d elle sue ricerch e personali eseguite sugli itteri da 0 ltre vent'anni,. riunendo poi in poche pagine le sue conclu sioni c liniche e sp erim entali. Il libro è dedicato a.Jla m emoria del prof. Gilbert e può essere ritenuto ' ;erame11te come la migliore e la più recente n1onografia i11 argom ento . A. P. 1

1

(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.


fAN~O XLI,

L.

~ -c~r .

16]

SEZIONE PRATICA

Ch1:rurg ische Neuro patologie: II Bd: Das Riickerimark. J. G. Kuger, 1933. PuusEPP.

Con questo secondo volume il i1otissimo .clinico neuropsichiatra di Dorpat continua la sua poderosa opera, solo da due anni incominciata a stampare, ma da circa un trentennio di esperienza neurologica prima e poi neuTochirurgica, preparata e riccamente e sapientemente documentata . Nei capitoli delle due parti nelle quali è diviso questo volume, il .chirurgo che volesse dedicarsi a questa parte .così promettente del grande ca·p itolo della te·r apia neurologica, troverà quanto di essenziale gli occorre per acquistare la consapevolezza -dei problemi e delle conti1lgenze, che deve affrontare , oltre quelli t ecnici operator.i. Del pari il neurologo che volesse allargar e la sua .attività , non più pago del con1pito importantissimo diagnostico e di una terapia palliativa o sintomatica di fronte ad alcune neuropatie -Organiche , con molto profitto consulterà que·sto volume, dove sono esposti i criteri più si.curi suìj e indicazioni e controindicazioni e sui procedimenti principali di tecnica operatoria n eurochirurgica d elle affezioni spino-midollari. Chi conosce i numerosissimi lavori di n eurologia e di i1europatologia e il trattato sui tumori cerebrali dell 'A., può comprendere come si sia ass unto da solo il peso e la responsabilità di un 'opera tar1to vasta su una materia incandescente p er così dire e in evoluziorie dj ut·urrta . G. AYALA. 1

L.

F ormes chirurgicales de la tuberculo..se intestiriale. Volume di 264 pag g. con 69 fig·ure . Editore Masson & C. , Paris. Fr. 50. BÉRARD

et M.

PATEL.

E una monog ra fia com.p l eta delle form e di 1

tubercolosi intestinale su scettibili di tratta mento chirurg ico . Gli AA. b en 11oti nel campo chirurg i co, precisano le r elazioni tra le forme cliniche ·della tuber colosi del! 'intestino e l 'inf.ezione tubercolare in generale·, sia per quanto riguarda al tipo ulceroso , cicatriziale , con o ·senza lesioni specifiche, sia per le turbe funzionali intestinali dovute a tossinfezione b a -cillare, sen za localizzazioni apparenti delle lesioni intestinali. Dopo uno sguardo d'insieme d ell'etiopatogenesi e d ell 'anato·m ia patologica di queste lesioni , vengo no trattati ~epara tamente la tubercolosi del tenue , deJl 'app·endice ileo-cecale, del colon, n ei soggetti senza o con tubercolosi p1olmonare in evoluzione, intrattenendosi ·sui m etodi diagnostici di laboratorio e r.adiolog-ici, e molto su]le indicazioni op,e ratorie, ·st1i metodi operatori, e sui ri sultati operatori . Studio quindi interessante per il medico e per il chirurgo ait1ta11do il primo per una pre-coce· diagnosi ed il seco11do per una esatta in-dica zione terapeutica.

R.

GRASSO ·

[{lin,ische Fortbild~ng , diretta da G. KLEMPERER, Anno I. Vol. in-8° , di 794 pag., con 105 fig. e 7 tav. colorate. Urban e Schwarzenber.g , Berlin, 1933. l)rez,7,0 RM. 30, rilegato RM. 35.

A?biamo recensito a suo tem·p o i dieci vo1~~1 de~la cc. Neue. deuts~he I\.linìk n, il grande d1z1011ar10 di monografie medicb.e. Molto 01p portunamente tale opera viene completata e in.a~ r:iano aggior~ata. con uria pubbli,cazione peinod1ca, che seguirà i progressi iella scie-n za rr1edica, in modo da rispeccliiare lo stato attuale d elle questioni più irl1.portanti. È questo il primo volurr1e della serie, che comprende 27 monografie, di cui alcune, con1e quelle sulle vitamin·e (\ i\r. Steipp e J. Kiihnau) e sulla diuresi C"V. 1\Tor1nenbruch) di una sessantina di -p agine. Citiarn.o fra le altre: Mala~tie del sangue (P. Mornwit z e H. [Brug sch); Dieta vegetariana (M. Bircher-Be11ner); Forme particolari di angina (W. Schultz) ; Progr ess i d.el trattamento pneun1otoracico· (W. Unverr1cht); Malattie dei vasi (P. Morawitz e H . Brugscl1); Eugenica e sterilizzazione (A. Fis~her) ; ~a .pubertà e le sue malattiei (E. Haase); L u so cl1n1co delle onde ultracorte (E. SchliephaJ~e); Il problema del sonno (H. Reegelsberger); Le paratiroi1di (G. Pertiz); gli ormoni cardiaci e circolatori (K. Pos·ener). Anche questa pub blicazione, come il citato dizion arj o, è dirett a da G. Kle111perer. fi'l~ 1

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CON6RESSI R. Accademia delle Scienze Mediche in Palermo Seduta del 26 m arzo 1934-XII.

Modificazioni della glicemia nelle stenosi ed occlusioni· sperimentali del coledoco. Dott. A. MATTIN A. Tanto nelle occlusioni quanto nelle stenosi del dotto principale della' bile si verifica costantemente una iperglicemia. 1.'a:Ul!l.ento de~ tasso glicemico, n egli animali oper ut1 di occlusione completa, avviene rapidam ente · nei primi quindici o venti giorni di esperimento. L 'iperglice·mia n egli anin1ali in cui si è praticata Ja s ten osi , si verifica lentamente, nei primi quindici gior11i dopo I 'operazione, P'i ù rapidamente in seguit o e fino al 34° giorno cli esperimento. I valori 1nassimi della glicemia, ottenuti al 150 o al 20° giorno nei ca11i con coledoco occluso, sono stati costantemente superiori ai valori massimi avuti al 35° giorr10 di esperin1ento in quelli operati di stenosi . Infine dopo i quindici o venti giorni dalla occlusione, e dopo i trentacinque giorni dalla ste11osi del coledoco, si ha una lenta e graduale di1ninuzione del contenuto i11 zucch ero del san gu e, e tale diminuzione non è abbastanza acce11tuata alla fir1e del secondo m ese <li esperim ento avendosi in questa epoca valori abbastanza elevati. L 'O. spiega tale diverso comportan1ento colle alterazioni epatiche determinate dalle occl1Jsioni. e stenosi del coledoco ; la iperglicemia dei prin1i


626

cc JL POLICLI NI CO »

15 giorni negli anim ali in cui si è determinata I 'in lerruzione brusca della bile è legata alle alter azioni gravi ep atiche determinate sin da principio, tanto ch e il fegato non è più capace di i1nmagazzinare il glicogeno. Nelle stenosi invece le alterazioni sono lievi ir1 principio, per cui l 'au111enlo della glicemia avviene lentamente, mentrE dopo i 15 giorni, aggravandosi le alterazioni, l 'aum ento della glicemia procede più rapidamente. Sul comportamento della ' iperazotemia provocata i n vari stati morbosi acuti e cronici.

Dott. S. CH1R1co. - La som1nini strazione orale di gr. 10 di urea ad un individuo digiuno dalla sera precedente d~ luogo all 'innalzamento del1'azo temia J.a quale descrive una curva che si inizia con la cifra iniziale precedente all a ingestione, ch e r aggiunge la cifra più elevata dopo un 'ora dalla ingestione dell 'urea e ridisce11de tornando dopo due ore alla cifra iniziale o quasi nel sogg·ct to con funzione renale integr a. J11vece n el soggetto con alter ata funzione reriale dopo due ore dalla ingestione dell 'urea si cos tata che la cifra azoternica nor1 solo non è tor n ata alla cifra iniziale ma o è più alta o eguale a quella della pri111a ora. J; men tr e n el sogge tto con funzione renale nor1nale <iopo due ore la curva descrive completamen te la sua fase discend ente, nel soggetto co11 lesa fun zion e re11ale la fase discendente avviene do1)0 molte ore. Quindi J 'jperazotemia provocata, pr oposta sin dal 1927 da V. Cesare ~iazza , ci d à l 'i11dicazione C'hi ar a del comportamento d ella furizìone re11ale. In 111olte malattie infettive acule n elle quali 11on esisteva alcun d at o urologico che attestasse u11a lesion e r en ale, lo studio della iperazotemia provocata l1a messo i11 rilievo una curva azote1nica ascendente cioè ha rilevato una insufficienZét r enale non svelabile co11 n essun altro m ezzo. Dalle ricerche de11 ·o. risulta ch e lo studio della iperazotemia provocata perinette n el d~corso. delle n1alattie infettive acute di poter seguire, sia d al punto di vista fisiopa tologico, sia d a quello cli11ico, le piccole alterazioni della funzione renale ecl il rit orno di essa al normale quando sono scompar si tutti i fatti acuti. Mod ifi cazion i istologiche del fegato e del rene per effetto di squilibrii osmotici provocati nel sa ngue.

Prof. L. LA G RUTI'A. - Le ripetute iniezioni in cani e conigli di soluzioni fortemente concentrale di cloruro di sodio sono capaci di produrre n el fega lo alt erazioni cellulari di caratter e regressiYo, la degen erazione vacuolare ; n el .cane tale tra ttan1ento produce anche la degen er azione grassa delle cellul e epatiche. Amb edu e Je suddette alter azioni hanno distribuzior1e parcellare. Il tessuto reticolare d el fegato subisce anch 'esso clelle alterazioni di rigonfiamento, varicosità delle fibrille, e talvolta a11che una più scarsa impregnabilità con i sali di argento. . Nel ren e le modificazioni son.o in generale di min ore entità ma talvolta si ha anche l 'insorgenza di una 'metamorfosi r egr essiva che si identifica con il rigonfiamento torbido. La degenerazione vacuolare e gr assa d el feg~to e il rigonfiamento to~bido de~ rene debbon? ~n­ t erpret:irsi non com e il se111pl1ce effetto dell azione diretta d ello squilibrio osmotico su gli eleJJlenti cellulari , 1na piuttos to come effetto di un a]terato chimismo e11docellulare provocato dallo s timolo osinotico.

~ -i\:."\~O

XLI,

:;\Ul\I.

16)

Ricerche sul potere anlicomplemenlare autonom<' . Prof. F. GENTILE. - Nel siero ùì sangue dei co11igli in condizioni nor1nali si sYela infra le 5-24-

ore dal prelevam ento del sangue dall'animale un potere anticomplementare autonomo più o m eno inar cato ch e poi scompare . Sottopon endo i conig li all 'azione dell 'etere e del cìoruro di etile, il siero di sangue non subisce· alcuna m odificazio11e in rigu ardo al potere antico111plementare ch e già presentava; somministrando invece cloroformio il potere ar1ticomplem entare µr eesisten le non solo subisce una costante dimi-· nuzio1ie, l'Ila può anche sco·m parire. Sotto l 'azion e degli ipnotici (idrato di cloralio~ il pc.1tere anticomplementare già esistente non sul>isce alcu r1a variazio1ie. In seg·11i lo alla so1l1ministrazion e di alcool per ,·ia enrl0Ye1tosa si h a la scomparsa completa del }Jo ler e anticomplen1e11lare auton on10 ch e era prese11 te i1el sier o. L 'jniezio11e di bile e di gelatina non modificano il po tere anticor11ple111enlare del siero di sangu e dei conigli. Altre indagini occorron o per studiar e meglio· j l 1neccanisn10 di tale feno1r1 en o. I l Seg retario.

.A ccademia Medieo-Fisica Fiorent ina Presid ente: Prof.

CARLO

Col\,tBA.

Sec lu ta del 15 fe]JJ)r aio ] 934.

Prof. F. G 11rcsr. - . Uri caso cli cirrosi di Cru .. ve1llier-Baurn.garlen.. Studio cli11ico e reperto anatonio-patolùgico. Sulla invaginaz ione di un haustra cecale.

Prof. ..\. .ANGELI. - L 'O. illustra un caso da Jui oper1t.o di invaginazio11e ltau~lra- cecale raccog liendo ~1tri set le casi noti n ella letteratura, dopo il prirrtJ d el Kyovsk.y \1925) . Dalla trat.tazione cli~ i1ica, anatomo-patologica e dalla terapia crede d1 µoter trarne le seg11e11ti co11clusioni: La invagi11azion e haustrflle è caratteristica dell :intestir10· rieco, clinicamente inteso. La ca usa prima deter:rninante iii lale jnvaginazio11e deve ricercarsi in. t1na lesio11e localizza ta all 'l1austra, con seg··ue11te a ,·jrulentazione clell a flora balterica propria di t ale porzione clell 'inte.;; tino. L 'ep) sodio acuto fe~brile con seg uer1 te all 'invag·inazione è pure ~]~te~m1n ato da esaltazione di germi e da fenon1e111 infi~mm<~­ t ori costi tuitisi i1ell a p arete dell 'haustra 111vag111ata. JJ::t terapia, intesa in str etto sen so, con siste nella sen1plice elis i n vagirtazione dell "h au stra, seguila c1il cl1iusura comple ta d ell 'addo1ne. La appendicectomia e la cieco -pessi~ debbon.o <:sser e aggiuTJle quando il caso speciale lo richieda. Epitelioma cutan eo in sede non comune. Rad i umterap i a ~

Prof . V. PAL Ul\ CBO. - L 'O. presenta un paziente g jà affetto u11 anno fa cla vas to epitelioma .c~ ­ l a11eo spi110-cellulare d el dorso della mano s1111stra Lraltato con radium-terapia e attualmente i 1nn'.tune <la ogni recidiva o metastasi clinicament e apprezzabile. Sed uta del 14 m arzo 1934. •

lleocoloplast1ca per 1nvers1one.

Dott. T.

L 'O. premette ch e, allo scopodi ri stabilir ~ la continuità del colon, specialmente GRECO. -


!AN NO

XLI,

N UJ\{

J6J

627 '

SEZJONE PRAT I CA

d o po e tese r e <'zio11i nella 111et à i11i · tra, il chir u r go Nicol.ldon i di Inns brucJ(, i1el 1887 preco11 izzava due pi ~ni op er a LiYi : il pr im o di que lì 1n ir aYa a sos t ituire il t r a lto di colon r eseca lo con t1n trapia11lo di ileo; ques to pian o è g ià t at o r ealizza lo i a i1ell ' uo m o 1~he n ell 'animale. Il seco11cl o pi a110 invece era co lilui lo d alla sezion e di un a ~n a ilcale e d a lla su ccessiva an as to1r1osi fra le due sezioni dell 'ileo e quelle d el colon in r11od o t al e d a utilizzar e il colon r esiduo ed un breve t ra l to d i il eo a controcorrente. Qu est o p iano ch e llo n embra esser e m ai st at o r ealizzat o n eppure pcri111enLalmente, è stato attuat o d all 10. in un g ro o can e e in b ase ai nuovi r ece 11 li co11ce l li . u l la ln o liJj là d cl colon . Il cane a oltre due mesi d all .intervento .. t a b en e e -- sia pt1re con le d o,.u le r iser ve per l 'avvenire - di1n o lro la p os::;ihil it à dell 'alluaz ion e, nel can e, di un simile intervento. L ·o. con clt1rle clirnostr and o i ,-an laggi cl1e p ot re bbe avere ques ta nuova oper azion e e si r ipr oJne tte di riferire ~ul decor so su cces ivo di quest o 1>ri1no csperin1en to com e su gli altri in corso.

Sangue puro e sangue citratato nella pralica della trasfusione di sangue. Prof. G. C. D OGLIOTTI . - L 'O. illu tra le pr incipali alterazioni ch e l 'ag·gi unta di cilra lo soòico 11ella close 1ni11im a anticoagulante provoca n el san g u e d a trasfonder e: t urba1nen lo d el] 'equilibrio ele ltrolitico del plasm a, fissazione del calcio-ion e, diminuzione d ella r esi st e11za globul ar e , clim i11uzio11c dei po teri i1nrnunitari, effetti t os ici propr iament e d e lti . Pertan to, in vi. la dei n ot evoli progres i òell a tecn i ca, l ' O. conclude ch e l 'u o clel "angue ci Cr a lato deve e ser e prnticame11 le abba ndona lo. I . egre /ari: L. P1ccn1 - P. N1ccor.1 NT.

Società Medico-Chir urgica Veneziana. Prc i<l e11La: Pr of . G. B. F iocco. edut a ci el 28 febbraio 1934-XII.

l ' artrodesi extraarticolare nella Clixit e in atto. Prof . F. D E LITALA. - L 'O. p r ese11 tu u11 caso rli coxit e op er a ta un an110 fa d op o cir ca 10 n1esi dall 'i n izio del male. L 'am inalat o all 'esan1e prat ic:ci Lo iu seduta ri su lt a g u ar ito in soJid a a11 cl1ilos i o. ea. Le con clu . ioni a c ui arriva l 'O. sono le seg u enti : è possibile otten er e l a guarig ione clinlca n1ente e r adiogr afica n1ente con st atabile in u na coxile in p eriod o d i s tato, meclia11t e lrapian to ex lrarlirol arc di u n a tecca tibiale; n on solo vie11c all hreviélto il period o della n1alal tia, m a i e' i la n o i d is turl) i .ron ecuti,·i alle co i l1 g u arite con movin1e11tt•; è peri coloso ge11er alizzare il m et od o a lut ti i casi .

Caso di agranulocitosi da salvarsan. Do lt. A. VAN 1. ~ ·1 'O. il lustra u n caso d i ngr nnulocilosi osser va lo in cor so d i Lratt an1 e11to sn lva r sanico; si trat la d i una p azi ente di 32 anni cl1e d op o l a d ecin1a i11iezi on c fu col la d a u 11a sin clrorne g r avissim a ch e l a co11 dt1sse a m orte in 5 g ior11i . I fatti clinici prevalenti er an o l o s tat o se tt ico c;or1 inanifes tazi oni e111orr agich e a carico della cut e e rl elle mucose, la presen za di fal li n ecrotici a carico d elle ton sille. L 'e a1ne d el .. a11g-u e dimostrava u na r iduzion e d ei g lobul i ros i a 2.100.000 e u na di scesa dei leu cocit i a 500, 111en tre l<t for n1ula dava u n a per ce11tt1c le di 3-4 ~b cli gra-

-

11 ul or ili, }Jias lri11op enia, ussen za di for me im111a lure d ell a serie r ossa e b ian ca. Da questi dali l 'O. crede p oter concluder e di lrovar si di fron te ad un ver o s tat o d i apl asia mirlo11ar e cli cui l 'agra11ulocitosi è l 'esp on ente più tipi co ed il caso rien 1rar e in quelli ch e d escritti per })rimo cla Sch u ltz t 1922) si d evon o l egar e alla los icil à d el gruppo l>e11zolico esplica11lesi in u n arresto d el la facoltà produt trice d el midollo .

Ricostruzione dei legamenti crociato anteriore e laterale esterno del ginocchio. Dott. M. ToMMASINI. - L 'O., d op o alcune co11id erazioni sul m eccanismo d el le lesioni legam en tose d el ginocchio e s ui vari m etodi di r icostru1ion e, presenta 11n m al at o d a lui op er at o con una tecnica, derivazione clire tt a ù el m et od o di Hey Groves, ch e ricostrui ce il legam ento crocialo an terior e con un lem])O peduncolat o di fascia la t a passat o per un t unn el pratica to attraver so il con dilo ester no del femor e in continuazione con un nitro scavato n ella tu berosi tà lib ial e intern a; n el caso p erson ale l 'O. h a ricostruito an ch e il lega1nen to l at er ale est ern o er venc.l osi di u n lembo peduncol ato d i b icipite. L 'esilo a d istan za di 4 111esi d all 'inter Ye11to n el s uo inal at o, cl1e presental è· ot timo .

Timpan ismo paradosso nell' idropneumotorace. l)ott. C. D1Al\,t ANTI . - - TJ'O. 111cl le in rilievo l 'area ti1n p anis1no parlicol ar e rilevabile in ç.l cu1d por tat or1 di P11x l)ercuo le1tcl o s t1 Ila fald a liqn id o 111 p rossim ità cle] su o livell o libero. La par ad o ~ali l à ~ii tal e r eperto, consi lent e n el fatto ch e la punt ura esp~orativa 11 lal e zona dà esito a liq uido , g iustifica la den om inaz io11e adott at a d al! 'O. di timp anis1110 par ad o. so nell 'i dropneumoto ~ 1 ace. 1... opo a Yer11e descr i l lo i car a l ler i e d iscu sso Ja pa loge11esi , l 'O. illt1stra il alor e clin ico d~ t ale . i11 tom a che sembra cara lt erislico specialmen te di q uell a far ina con ver sa11Jcn lo a r ipiani o a n iclo cli rondine. l\ip orla una ca is tica di 10 osserYazior1i. I l Seg relririo: l)o lt. A. VANNI.

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_.. Ricordiamo la receatJssl ma Interessante pubbllcazloae: ' Pro f . MARIO B ARBA RA Direttore inc. d e lla Scuola d i Sem eiotica M edica della R. U niversità di Gen ova V ice-Di rettore delr lstitu t<> Biot ip ologico d i Genova

I fond amenti della craniologia costituzionalistica I Gruppi U mani (Gruppi dl cranii e gruppi di hab itus). In dice-Somm ario: PROEMIO. Par t.e I. I . TI~l C?~TITU: ZIONALI CRANICI (Saggi-0 d i sistem'lttca cosutuz1on ah stJca dei cranii). Par1e 11. LA Dl STRI.BU.Z I ON~ .DEI TIPI . COSTIT UZIONALI (Saggio delle operaz1on1 statistich e eseguite sulla collezione lig u re). INTERMEZZO. Pa,rte 111. LE OSSA T E MPORALI . NASALI. IL PALATO . L' ORB ITA E LA SELLA T URCICA NE I DIVE RSI TIP t COSTITUZIONALI CRANI C I (Saggio d i ana tom ia costituzionalistica del cran io). Pa rte I V. LA S ISTEMAZIONE DE I GRUPPI E DELLE U N (.,. T A (Saggio di geome tria appl icata a lla m edicina). - EPIL OGO, - Apoendice : CL ASSIFIC AZJONE E DOCUMENTAZIONE FO, T OGRÀF ICA DEI CRANI I APPARTENENTI ALLA COLL[ZJO, NE L IGURE. Volu1ne in-8° d i pagg. X ll - r64, nit idamente stampato su carta 1istinta. con 5 tavole nel testo e 9 fuori testo. Prezzo L. 2 5 più le spese postali d i spedizion e. Per i n ostri abbon ati sole L 2 1 , 9 O franco di p orto Per l'estero, a lle L . 2 1 ,9 Q , aggiungere L. 3 per le oc• correnti m aggiori s p ese postali di spedizion e. In viare V aglia all ·editore LUIGI Pozzi, Ufficio Postale Succursale diciotto, Ron1a


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IL P OLTCLJ J\fJ CO n

IAN o XLI, -

UM.

16]

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. I

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CASISTICA E TERAPIA. Contributo alla patogenesi dell'angioina arterioso racemoso.

I . P. S tron1beck (Acta Chir. Scand., voi. L"X X, fase . I\7-v) avendo studiato con l 'angiog·ra fia t1n caso di angion1a racemoso della gamb a . p ort a un co ntributo sulla natura di questa a rrezion e . L 'ang ioma ar terioso ra cemoso è stato dapprima consider a to come t1n tumor e costituito d a a rterie n eoformate (Virchow). Seco11do t1n 'opini on e più r ecer1te (Reid. Pertl1es ecc .) sar ebbe in vece cos tituito da anastom osi a rtero-venose anormali , a sede periferica , c l1e arterializzar10 d elle vene. La somiglianza con l 'aneurisma artero-venoso tra11matico , le costat azioni fatte nel corso d i certi esami istologici, ed a m ezzo di angiog rafie, parlano a favore di qu·esta seconda con• -cez1one. Il caso d ell ' A . .è pi-oprio un contributo in qt1esto se nso : a livello d el tumor e, parzialmente p ulsante, una iniezione d 'abrodil in vivo h a potuto m ettere in e videnza una comuni<· ~zion e diretta tra arteria e ' 'ena . I vas,i principali del turr1ore era110 costituiti d a ven e; in altre , la presenza di tessuto conJlettivo e mbrionario indi ca\'a una anomalia vaR. GRASSO . sr olare conge11it.a .

Contributo al trattamento chir11rgico dell'embolia periferica. . J3erg endal (A eta Ch,irurg. Scarid., fase. I , m ar zo 1934:) d escrive 3 casi in cui h a praticat o l 'emb olectomia a li.vello dell'arteria pop litea . Risultati: in un caso , in cui l 'embolia datava d a 23 ore, n essun 1nig-lioramento per cui n e-cessitò in secon.d o t empo un 'amputazione alla coscia; in un caso op e rato alla IV ora il d ec or .. o immediato faceva sp erare su un buon r.i t1ltato m a la ,p . moriva 2 g. dopo p er em b olia d ella cer ebrale m edia e nuova emboli~ a ll a gamb·a già oper at a; n ell'ultimo caso, in -cui si p otè intervenire precocemente , un 'ora ·e mezza dopo d ell 'embolia, il risultato fu con1p let o e l 'arto fu salvo . Riporta poi 3 casi di e111bolia d ell '-ascellar e con si11drome ini ziale m anifesta in cui t utti i disturbi scomparvero spontan eamente durante i preperativi operat ori e d ecor si poi feliceme11te n1e111re d escrive un altro caso di embo lia de ll'ascellar e in cui m algr ad o l 'embolectomia precoce (3 ore dopo) si ebbe cancr en a della m an o . l{ . GRASSO. Mezzi clinici di controllo nell'evoluzione delle fte· biti. Balard e Dutrénit (Bordeaux Chirurgical, n . 3 , lug lio 1933) osservan o ch e n elle flebiti ie .. i .. Lon o d11e specie di ede1ni : 1'eò em a-sinto-

d ovuto al fattore infiammatorio ch e d etermina un aumento dell'idrofilia dei t essuti e l'edem a-sequela che è meccanico , passivo,' dovuto a lla perdita di elasticità dei t essuti. Il primo raccomanda l'immobilizzazione, il ser •ondo scompare soltanto con la m obilizzaZiOne.Ricordan o quindi ch e la prova d 'Aldrich è Mac Clure da una diecina d'anni è impiegata J1ello studio degli e demi ch e si h anno nelle n efriti , in alc une malattie infettive, cardiache , n el diabet e ecc. in cui l'idrofilia dei tessuti è aume ntata . E ssa consist e 11el praticaire un ponfo intra dermico c on una sol. fisiologica al1'8% : norm almente si ha il riassorbim ento del ponfo dop o Ii2 h-1 h ; in caso di aumento dell 'idrofilia d ei tessut~ il p onfo si riassorbe dopo l '-3'. H anno applicato qllesta prova in pazie nti affetti da fleg maRia alba : quando il riassorbimento del p onfo sull'arto malato avveniva d opo ·un qu3:r~o d:ora-venti minuti, permettevano la ·mob1l1zzaz1one d ell 'arto . P er controllo p r aticavan o conten1p oran Parn en1 e ]a prova sull 'a ltro arto e su di un braccio . G. GENTILE. i110 ,

J,n cura della flebite cronica. ulcerosa da varici.

fl . Gou ger ot (Presse médicale, 1O febbraio 1034) con s i ~lia : I ) Sulle lesit.:>1ii rilcP- rate. Cauterjzzazion i (d apprima og ni giorno, poi ogni du e) con un po' di -cotone n1esso su uno st ecchino e d imh r vuto di nitrato d'argento al 1 I IO; d opo !5 1ninuti , toccar e la s11perficie nitratata r on una b arch etta di zinco sterilizzata J .a pprima alla fl n rnma. Do1)0 5 mirl11ti , s11almare il fo11 c.l o d eJJ 'ul ce• raz 1one con : Sottocarbonato di ferro Vaselin a

5-10 g. 45-50

!!.

ed , in caso d 'intoJJ eran zJ con la ~pomata di Alibour: Solfalo di r am e Solfato di zinro ana cg , 10 Solfo precipitat o O' 1 Canfora an :i 'O. Vaselina g, 50 f: ircondare i margini con 11na corona di lJ!lst n ittiola t a : Canfora g. 1 Itti olo 4 T alco Ossido di zinco , ana g . 10 Lan olina a 25 ~· Olio :li oliva q . b . per fare past a unllIOSa. Applicar e un a con1pre sa di g arza con sopra p ar ecchia l)Ornata p er in1 pedi re che s i a ttacchi : evitar e coton e od imperm eabili .


[AN~o

XLI, i\ e :\ I. 16]

S ~Z I O N E PRATICA

~Ia11tenere

con una fas cia di Velpeau o, m eglio, con u11a fa scia conlE-11euLe dell'elastico, a partire dalle dita del piede, tenendo la gamba orizzontal e. QuDudo l' ulcera in co1nincia a cicatrizzarsi , ces~"\re le cauterizzazi oni ed aver g ran cura per it11pedire ogni str a ppam011to dei tessuti rLeoformati . 2) In presenza di nodosità ascessu ali a n cora chiuse, alternare le pomate col c.alo1ne]a110 (10-20 %) o collargolo t l-5 %) cori la pon1ata jodata a 1 %. Nelle forn1e di suppurazione fredda, sono controindicate le applicazioni d el caldo umid o , ch e giovano invece nelle forme sub.acute, infian1mate e d oloro3e, 1~on edema . Co11 un ago fini ssimo, fare la puntura e l 'apirazion t3 del pu s e, Jascia:n.d o l 'ago in po to, iniettare dell 'eter e allo jod oformio, o dell 'acqua jod o-j odurata ·a 1 %. o d ell 'acqua di Alib our (diluita in 4 parti di :icqua bollita); aspirare e r einiettare l 'antisettico fin o a ch e questo esca limpido. Medicat11ra leggermente compressiva; ripetere 1-2 giorni dopo . fil. Contributo alla cura ambulatoria delle ulcere vari· eose delle gambe. J. ~I arx (/:Jr . Beit. , vol. 158', 1933) riferisce i ri s ultati otte11uti n ell 'ambuJato ri o della Ila Clinica chirurg ica di Budapest con una c ura m olto semplice, ambulatoria delle Ltlcer e va ricose. La tecnica m olto . . emplice i può a pplicare a qualunque tipo di ulfc era varicosa. Nelle ulceri spor che, di. cattivo odore, :;i ce rca di ri pulire il fondo, toccandolo con tintu ra di jodio o ~o lL1z i one di permanganato 10 %; si cosparg o110 i n1aro-ini dell 'ulcera di ' 1 a elin a borica g ial] a e si pone sopra l 'ul•c.era della gar za asciutta allo spessore di un dito poll ice; a] di sopra di questa uno strato d'ovatta . pesso du e dita, e infine una spugna di go·1nrna ch e opravan zi di due dita i margini de1l 'ulcerazione ; il tutto viene fissato per m ezzo di una calza elastica che vada dalle dita fino al g·inocchi o. Se il malato sa farlo, pu ò toglier e 1a pugn a di gon1m a durante la n otte e rim etterla al mattin o. Già dopo 4-5 giorni si vede l 'ulcera rLp ulirsi, il ch e da una parte è dovuto al ~ni g li oran1ento del c.ircolo, dall 'altra al fatto ch e la spug na assorbe il 'Secreto dal fo·n do dell 'ulce ra. Quando la spugna si bagna vien e lavata con acqua e sapone e t enuta una notte in soluzion·e liso form ica ·p er disinfezio·n e . Se preesistono delle granulazioni ipertrofi che si toccano con nitrato d 'argento; in genere durante la cura non si vede m ai un 'ipertrofia del tessuto di granulazione. Se per qua lch e g ior110 i pazienti i1on si fann o m edicare può insorgere intorno all'ulcera ar rossamento e gonfiore, che vengono eliminati con un gior110 di sosta de lla cura , m entre n el1

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la n otte si possono far e degli i1npacchi alla Priessnitz. Ancl1e l 'eczema pree iste nte alla c ura guarisce rapidamente, e n on i ripresen ta più. ·Se una volta iniziata l 'epitelizzazion e n on procede speditamente , si può distendere sulla garza in sottilissimo strato pomata al pellidolo, la cui azione stimolante sulla secrezione viene par alizzata con aggiunta di ossido di zinco . Gen er almente n el toglier e la medicatura vecchia n on si strap1Ja l 'epitelio neoforn1ato , ma quando ciò avvien e si spalma la g arza con vaselina borica. La n1edicatt1ra si can1bi a due volte al g iorno. Con questo m etodo l 'A. h a trattato 34 ca i-di ven e varicose delle g ambe ottenendo , in tempo va rio, la. g uarigione in tutti i n1alati ; essa ebbe luogo dopo 3 settiman e in 1 caso, ·dopo 4 in 7 casi , dopo 5-6 in 11 casi, dopo 8-12 in 13 casi. P . STEF.l\J.~INI. Sulla pioemia o teoflebitica di Koruer.

Mentre la letteratura è ri cca di casi di pioemia otitica con tromboflebite del seno, scarseggia di quelli di pioemia senza flebite del seno traverso detta an ch e cc osteoflebitica di Korn er ». R . Gioacchini n e riferisce un caso interessante (Il Valsalva, n ovembre 1933-XII). Si trattava di una d o·n na di a. 76 opera ta di urgenza di mastoidotomia e n ella quale il sen o later ale messo a llo sco.p erto appariva di aspetto normale. Il giorno seguente all 'inter vento si ebbe rialzo termico e dolore e tumefazione al ginocchio destro : la puntura esplorati,1a dette esito a pus. Dop o pochi giorni i11 zon e dolore e tumefazione n el] 'articolazion e scapolo-o·m eraJe destra. Tras ferita ]a malata in clinica chirurg ica , venne quivi opera ta di ar trotom.!.a del ginocchio destro , drenagg io e trattata con iniezioni di elettrarg olo . Per circa due m esi continuò temper atura a tipo pioemico . Dopo qualch e tem po si formarono tre nuove vas le r accolte purule.n ti n ella natica e faccia ester na dell a coscia sinistra con r apido obitus. La diag n osi di .p ioemia otitica sen za flebite del seno fu fatta in b ase alla mancan za di fat ti gen er ali gr avi e al] a insorgenza di u n a ar t rite purulenta del ginocchio destro: localmente m entre la zona operata n on r eagiva, il se110 si m anten eva normale, pulsante e di color bleu . Il Korner ha studiato a fondo la pioemia otitica senza sinutrombosi sulla base di 51 casi verificatisi ~n individui g iovan.i . Anco·ra di scu sso ne è il problema d ella patog·enesi. Tre teorie si co·n tendono il campo : quella di Korner, Scl1,vartze e Henler eh ~ ritengono si tratti di una fl ebite delle piccole vene ch e _prendono or igine n el temporale e nelle sue cavità; quella di Leutert ch e non concepisce pioemia otitica sen za fl ebi te di u n seno peritem'Porale e riferisce la forma di Korner ad una trombosi parietale del seno; q uell a di


630

« I L POLI CLI NI CO »

Brieger e Ileyn1a11n che .. piegano la pioemia con il passaggio diretto di gern1i infettivi nella circolaziop.e sanguigna. Ma tutte e tre 'que. . te leorie i .p1restano ad a cute critich e. Gli ascessi secondari si formano il più di frequente n ell e artic olazioni o n ei tessuti circot a11 ti , ma e n e possono riscontr are anch e n e] tes ~uto nlu, colare e n el cellular e sottocutaneo . Nella l11aggior parte dei ca~i g li ascessi , se co11veniente1nente trattati , guariscono facilmente, doncl e la diag1ìosi beni gna della affezione , in contra1)p,osto alla classica pioemia otogena con tromboflebite di qualcuno d ei seni peritemporali , la cui prognosi è molto riser~a t a.

VrcE~ TJNI .

Valore del ten1po di coagulazione per il prognostico e la proftla1si delle complicazioni postoperatorie. !\{. ' ' illard (Lyo11, Cliir ., n. ±, 1933) ricorda con1e 11ei fibrorni t1terini con pregresse emorrag ie ]a coagulazione è quasi sempre a ccelerata , i)r edisp o11endo alle e mbolie e flebiti. L 'A. quindi studia in que te pazienti il t . di coagul. p rima e dopo l 'interve11to e , appena qu esto s:i prolung a , fa a1Jiplicar e 1-2 ~nignatte. P er l 'irudinizzazione ch e n e ·Consegue, il t. dj coagul. ritorna an ch e al di sotto d ei limit i n or111ali , ma essen do l '~ ffetto di breve durata (3-5 g.),· r icorre a nuove applicazio,ni di mig11atte , e c iò fin ch è l a paz. viene dimessa. Ritien e pericolosa la mignattazione, quando la flebite si è g ià sviluppata , predisponendo secondo· l ' A. all 'embolia . In base ai suoi risultati si dichiara contento di t ale accor g irn e11to profilattico e lo raccomanda. R. GRAsso. JJn gangrena da innlaria.

Il sop r avvenire di alterazioni gangreno!:'c n el cor so li i- inalaria è icuran1 ente eve11tt1alilà rara. L 'unico caso sinora d escritto er n quello di Sch ewket a l quale bi ogn a agg·iunger e ora que to di E. Zimmerm a nn (Dentsch e P. 1ed. lll o cli., 29 dic . 19.3 ')), pur facendo qua lch e riser va. Il processo J1a luogo a carico d elle estremità (piede, i11.a no , or eccl1io , i1aso). el caso d es·c ritto da ll 'A. si trattava di u11 indi,riduo di 40 an11i, il quale era stato sottoposto a n1alarioterapia perchè affetto da paralisi progressiva. Nel cor so d egli attacchi febb·r ili si n1anife tò prin1a cia no i d ella punta del 11aso e d elle orecchie , cl1e andò sempre più inte11siflca11dosi , f1110 a d aver f:i un a i1 etta linea di d en1ar cazio oe co n eliminazion e della pa rte ca rtilaginea del naso e d ell 'elice. Contemporan ean1en te i tabili,,a un g rave stato di decaden za or ganica con a nemirt a tipo . . econdario di alto grado. econdo l 'A. la cau sa de lla ga11gr ena da mal.aria è da co11siderare di orig ine va on10toria.

[ANNO

XLI,

NU1\I.

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[È da 11otare cl1e un d ermatologo, al quale il 1)azi ente era stato inviato per consulenza, aveYa diagnosticato a torto, secondo l 'A., la lesione come sifì.litica terziaria . Anch e se non p1u ramente luetica, certo lo ~ tato luetico d eve aver contrib·u ito al manifes tarsi della lesione e quindi il caso non può con iderarsi co11 1e un ~rero ca~o di gan,g·rena d ell e estrerrti-1à da malaria. N. d. R.]. G. LA CAVA .

Il salasso nel tratta1nento dell'emorragia cerebrale. E. Bernard (Soc. a111atomique de Pa.ris e Pre .<·e m édicale, 6 genn. J H34) ritien e ch e la nlag.gior conoscenza ch e oggi abbian10 su gli effetti lì sio-patolog ici del salasso pertn ette di con.~ i­ clerarne meglio le indicazioni e le controindi• • caz1on1. Tre fa ttori inlervengo110 hel salasso : il volume dell 'e1oissione san guigna , la sua rapidità · ed il terreno su cui è praticata. Un salasso copioso e d eseguito m olto ra1)idam ente , specialmente se si tratta di un individuo anziano a rterioscl erot ico , lYUÒ essere noci,ro per le modifi cazioni tensionali n elle arteri e. n elle vene e specialmente n el liquor. tutti f f nomeni ch e so no suscettibili di determinare dell e 1~tture di equilibrio nel momento in cui 1'encefa lorrag-ia ri chiede il minjmo possibile I ra11ma ]Jer << cristallizzarsi ». Invece , se l 'individuo è an cor giovane, un sala sso n10,d erato, eseguito Jenta111 ente ed eve111ualmente ripreso non presenta gli stessi inr onvenienti e non si de ve rifiutare sistematicam ent e un m etodo ter.apeuti co ch e ha fatt o le . ue p rove n ell a pletora e nell'ipertensione paro .. istica, sindromi cl1e sono spesso all 'orig ine dell ' emorragia cerebral e. fil.

SEMEIOTICA. Come interpretare il valore della glicemia. Il valore della g licemia è la risultante di 1tun1 erose azioni e r eazioni , di cui non poche tuttora ci sfuggono . Percjò esso d eve essere ~empre interpr etato con acuto sen so clinico. Holm (Le Scalpel , 3 febbra io 1934) riassum e nlr une importanti nozio;ni in argo·m ento . .\ nzitutto il d ecor ... o dl tma cu l'\' t:l ~rli ce111 ica d a prova di carico con glucosio può d ecorrer e in modo molto di,rerso dal] 'abituale. P articolarmen te inter e ante che la fase di i1)ogJi cen1ia i11izia]e p·u ò accentuarsi al punto , ch e si li.anno ''~l ori di 0,38'-0, 25 %o con tutta la indrome rel ativa. Inoltre si è potuto appurare I ' esisten1.a di inolti casi di ipoglicemia cronica, o per tu1nori del pancr eas, o per alterazioni cerebrali , o sine materia . Ci sono dei soggetti ch e con 1neno di 0 ,60 %o di glucosio n el sangue, stanno benissimo e sopportano cure insulinich e fatle i•n essi .p er arteriti o altro. All'opposto, son o


[ANNO XLI, Nu M. 16]

frequenti i casi di iperglicen1ia cronica en za g licosuria; non sono d ei ' 'eri diab etici i11a pos~0 11 0 presentar e lo . tesso g ravi di .. turbi : dalla sc iatica all 'eczema ribelle (111alattie predia b et i cl1e di Mara.fion). Da l punto di vis ta d ottrinale è an ch e m olto in ter essante , cl1e s11esso ' 'i sia discordanza tra g licemia e glicosuria, il ch e è ,rer o imilm ente tìo,uto a varietà d'altezza d ell a og lia r en ale, ch e può andare nei vari soggetti da 1, 2!5 a -± %0. · La soglia è sp esso molto varia bil e n e·i diahetici ed è m eglio prog n os tican1ente , e lo e\ m olto . 11 vitto ha influen za s u di c... a: u11 r eg ime p over o di zu cch er o la a' vic ina a l valor r d ell a glicemia . antonina e d jnsu1ina, agirebb er o in pa rt ~, ~ l eYand o la . oglia r en ale j)e r il g luco io . Inoltre, ed è n1olto importante pra tican1rn1e, si è l)Oluto stabilire ch e 11on vi è par all elo fra t a so g licemico e di turbi da ipoglicem ia. Si era g ià os ervato , cl el r esto , ch e in certi c asi di corr1a in sulinico, }a g licemia continu ava a cender e c1uando il m a1at o si er a clini ca1n e11te ripreso. Ciò fa p en sar e all '.~ . ch e gli acci cl enti osservati in Clinica n on r isultino e1111'>r e :lall 'ipogli cen1i a, n1a da ll ' i1Jerinsulin e11tia vera e pr opria e del r est o si è già parl at o d i azion e t os ica d ell ' insulina. Ta lch è sar eb be l) uon a regola di n on uper ar e m a i le 20 u . re r in iezione e di di stan ziare ocula t am en te le Yar1e in iezìo t1i n el ror so d ella g iornat a . Da t u tl o c iò ri.sulta la scar a importa11za <."'h e h a cc la c ifra » d ella g li cem ia 1 , re~a in '"· e per sè. An cl1e oei dist u r bi iroglice n1ic i l':--~·: t dà solo un 'i dea di co n1e -=tan no le coi::; e. P otrerno interp r etarne b en e il ign iDr at o, ~o l o quando con oscer em o a fondo t u tti i fatt ori <' l1e r egolano il rrtetaboli~mo d egli idra ti cli car])oni o. l\1 . <:0J>1>0.

i I defer e nte l1a p ar eti sp esse, può esser difficile raggiungerne il lume con la tecnica della va opuntura u accenna ta , ed è i11eglio ricorrere al sondaggio .a cielo scoperto previa vasotomia . Se il d eferente è co1nplet am ente obliter a to si può inie ttare il contrast o n ella tunica d el d eferente , il ch e m ette m eglio in rilievo l 'app·a rato epididin10-deferenzial€ . L ' A. 11a p·otuto con tale m €todo preci ~are varie diagnosi d el sistem a didimo-epididin10 ve cicalare ed aYer e da ti anatomici indire tti di ta le sis ten1a prim.a dell 'op~raz ion e, per cui 11e preved e una p iù an1p,i a avplicazione clinica n el cart1po patoloo·ico. R. G RAS SO.

1

Urografia escretoria con speciale riferimento ad nu nuovo composto: l'ortoiodo-ippnrnto di sodio.

NOTE DI RADIOLOGIA Lo studio radiografico delle vie genitali nJasc11ili .ossia la vaso-epididimo-vescicolografta. N. Dobrzaniecki (Journ. de Ch.irurg., n . 6, 1933) tudia l 'argom e nto da l punto di vita sperim enta le e clinico g io,randosi d el thoroLrast , cl1e l1a iJ pregio di n on prec·i pitar e i11 p re en za di liquidi organic i. Dopo averl o .. tudiato ul cane e . u pezzi an.a ton ric i 11a traspor lato il n1 e todo in clinica e con facilità d at a In ~ua semplicità ed innocuit à. · T ecnica: afferrato i.I defer ente tra p ollice ed indice n ella sua 1)orzion e sopraepididim atia . vien e m esso allo scoperto co·n una 1p1iccola in c isione; si €St eriorizza e si punge con un a go fin e a punta smussa fino a pen etrare n el lu111 c idel de fer ente , raggiunto il qual e 1'ag o procede con facilità . Si inietta a llora 2-3 cc . di t110r otrast 11el tratto di tale (epid idim ografi a.) e 3-5 cc. nel tratto prossimale (vescicu log rofì a). :Si esegu e qt1indi la radi ogr a fia . Nei ca i in cui .......

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S EZIONE PRATICA

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• •~ ..,

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1\1ose u v\' Ck. (Tlie .J ourrial of the Amer. 1lfed . .4ss. , 9 dicen1bre 1933) riporta la su a esp erien za clinica e sperimentale sul 11uovo pr eparato: li' Ortoiodo-jppurat o di sodio . R icorda ch e so1nmi11is trando l 'acido io·dobenzoico i ha l 'elin1i11azion e cli acido ip~)urico ch e 1"a1)pTesenta il ri sulta to fjn ale d ei processi di di intossicazione. Egli b a ando il u o g·iudizio u più di 200 ca i tro a cl1e la so ~ ta n za è n 1olto t ollerata, Il).Olt o solubile, non to sica . Ha potuto con st atar e ch e fatta l 'iniezio11e, i1o rmaln1ente d o po 8' ore ve11go110 ~ 1i111i11.a te circa il 90-95 % d e]l.".\ so,luzi on e~ di cui il 60-66 % duran te la pri1na or a ed il 70-80 % d u r ante . le p rime 2 ore . La soluzion e d el p r epar ato rim an e inalter ata e pl1ò e .... er e i11a11te11 uta in fialett e s terili pronte per l 'u so. P er adulti bastan o ] 0-1 5 gr ammi d el p r eparato sciol ti in acctu 'l d i .. tilla ta all a co11ce11l r az ion c d el 50 °fo. AJ di f'o tto d€i 13 a11ni se 11e a do per a110 10 gr a111111i. F a lla l ' ini ezio11e d o1)0 10 n1in11ti si i)r at1ca il p ri1110 urogr<\n1ma e ali ri du e ad intervalli di 20 '. In caso di di~tl1 rhi ft1n zionali con vie11e J)r olun gar e l'o servazion e. Tl Jìr epaTato è tato clal I ' i\ . u ~ato lar ganlen1e l)er via orale co 11 risultati sod disfacenti n el 50 l er cento dei casi . Iu t1ue Lo caso 10- 15 g ra n i111i della sosta11za ven go110 . . ciolti i11 75 cc . d i sc iroppo · se111JJl.ice e a li t1rogr an1mi i fann o d opo 60-90- 120-150 i11inu ti dall 'ingestion e della ~ osta n za . L ' A. pur avendo con qu est o inet od o ottenuto ri st1ltati soddisfacenti , amn1et te i1 00 e er e co ì co tanti qua n to qt1elli avuti per Ja via endoven osa. La prep ar azion e d ell 'an 1mi-lla to consi t e: purg a di olio di ricin o ]a se ra avanti e dig it1no assoll1to anch e di liqui d i n e] m attino. P er q tten ere d egli t1rograrn111i b en definiti e leggibili è indisp en abile l 'a ppJi -azion e di una lnod erata pressio11e ulla r egion e ve cicale i1er m ezzo di un pallon e gonfio di aria tenuto in posto per tutto il ten11)0 d ell 'esa111e ull a l i~ea n1ediana , immediat a111e11te al disopr a delle lnfi si pl1bi ca. S·c \ ~DURRA . ' /t'S

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IL P OLl CLINICO >)

Contributo alla conoscenza dei fenomeni idro-mec· canici pielo-renali nella pielografia ascendente.

E. Castronuov•) e B . Baroni (Ann. Jt . di (; hir.. ~g_osto I9~3) , esteriorizzati g1i ureteri . hann o 1n1ettato (1n cani) ioduro di 1itio uros~lectan A _e B , . él!brobil, per-abrodil , pielofa1t1na e tor1ofan111a. Con pres5ioni inferiori o cgu.a li a quella secr etiva !'enale i film s most r avano re~ luss~ . Pi~Io-linfatico o r . pielotubulare! e~1~ent1. in m.odo d ecr escente : j oduro dt 11t10, p1elofan1na, urosel ., abradi] . Con pressioni leggerme nte su p·eriori e con tempo breve: imagini pielografi ch e iniste di r. pielo-linfatico e pielo-tubt1lare coll e sostanze dette , uroselectan B. e per-abrodiJ . \.011 toriofaninn mai reflusso . Co11 pressioni alte e tempo b reve hanno ottenuto r~flusso misto pielo-tub1ilare e pieloYen oso. Con tutte le dette sos tanze le imarrin i erano confuse , mentre colla toriofanin a eran o n e1te. La div~rsità di r ili~vi })ielog·rafì c i f.a p r esu1nere agli AA. ch e dipenda dalla diver sa coi::;t ituzion e chimico- fisica delle sostanze opach e, . d a condiz~oni an atomich e , a n atomo-p·a tolog1ch e e funzionali pielo-re11a]i , 'ttnite a fattori idro-meccanici. Cìnn10 ,

pera~ura di

[ANNO

XLI, NuM. 16)

?0° per 45

minuti-I ora e infine colorati col GJ.emsa pe r 4 5 minuti-I ora. · L ' o~servazion e d ei preparati così trattati rende evidente ch e l 'acido cloridrico ha prodotto I ~ scom par sa della basofilia e della colorabi11.Là d ei . nuclei e d~ una ~rte delle granulazio~1 ~pec1fich.e . .Resistono 1nvece all'azione delJ a.c1do cl ori~ri~~ le pia~trin.e e il :protoplasma dei megacar1?c1t1. Le p1astr1ne appaiono color~te co,m e n ei preparati normali e lo stesso avviene p er il '.j) rotop.Jasma d ei m egacario·c iti. Il fe11om eno costituisce un nuo·v o element~ ·di _ s on1iglianza tra i granuli azz11rrofili delle J)la~tr1ne e quelli dei megacariociti, per cui si aggiunge un argom ento di ordine micr ochimico a i n?ti argom~nti. di o~dine morfologico favorevoli alla teor1a1 di Wri crht della deri,razione de lle piastrine dai megaca~iociti. Secondo I' A. però il fenomeno s tesso non . può considerarsi come prova definitiva della verità della teoria di Wright in quanto l 'identità di comportan1 ~nto ~el1.e due sostan ze rispetto a l 1processo rnicr och1mico su esposto i1on è sufficiente a far dedurre un 'id e11tità di costituzione chimica . G. T .

VARIA

IGIENE.

Razze pltre.

Uso della chinoplasmina nella lotta antimalarica.

Bruxelles-JY édical dell '8 aprile I 934 reca:

A. \i1issiroli e P. l\ilarino (,4 rch.. f iir chiffsu . Trop enhyg. , gennaio I 934) ri (erisco110 i n un lungo e jnteressante articolo , abboodanterr1ente corredato di grafici , st1i r isu ltati ottenuti sottoponendo sistematiic amente tutta la popolazione di un villaggio d ella Sardeg11a all a cu~a. con la chinoplasmina (plasmochina 2 cg ., chinino so]f. 60 ct gr. ) per una durata oscillante dai IO ai 20 g ior ni , nel corso del period o pTe-epidemico . Durante cod esto trattamento la percentuale di anofeJi infetti scese allo zer o , m en tre in un villaggio vicino g iunse fino al 2 %; l 'incide11za della m alaria si rid11sse notevolmente. Il m edicamento fu tollerato senz.ai alcm1 disturbo . Tuttavia il trattan1en to n on esercitò alcuna influ en za n ella epidemia seg uente. V. SERRA.

« ~itler proclama la purezza della razza g ermanica. ~Ia la r azza non è ch e un sentimento · non è una realtà. Per errore si confonde tre~ razza e popolo. Si. dis~inguono .in .E uro_µa cinque gr andi ra zz~ , . i cui caratteri b iometrici e antropopsicolog1c1 son0 stati scie11litìcamer1 te riron 0sciut i . E: difficile afferm are la purezz.a clella razza crermanica jn Germania : il tipo biondo forte~en­ te dolico.cefalo. rappresenta .a ppena 40-,50 % della nazione; 11 resto si compon e di b rachicefali bruni di11arici e di tutto il sang ue israelita m isto al san.g u e n ordico. Ecco ove conduce una politica razziale fondata sui p regiudizi e i1on sull 'osservazione scie ntifica ».

MEDICINA SCIENTIFICA. Snlln, derivazione delle piastrine dai megacario-

citi. A. \.orradetti (1-laierriatologica, I934 , n. :1) ha co11Lpiuto alct1ne ricer che n1icrochimich e su)le piastrine e uUi m egacariociti applicando un u o m etodo personale. Preparati di sang ue e di n1idollo osseo di t1om o r di gatto i1eonato sono s tati fi ssati in a lcool a ~)f) 0 per 24:-48 ore , quindi im1ner si in solt1zion e n ormale di acido cloridrico alla tem-

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. P . P1ccrnrn1. I drologia I taliana. ·- Uff. Stampa Med. I tal ., Milano, 1934. A. SALMOI L L e proprietà termoregolatrici dei nuclei ipotalamici : il loro valore · n.el m eccanismo· della f ebbre. - Tip. S tudjum, Napoli, 1934. A. C ERNBZZI. S u l reflusso di su.eco pancreatico nelle vie biliari. - F. Vallardi , Milano, 1934. C. BACCARANI. Con,tributo clin.ico al nieccanism o di guarigione della tb c. polmonare con la fr enicoexeresi. Frenicoexeresi o simpatieectom ia 11ella CtLra della tbc. polmonare? - Rif. ~Ied ica 1 Napoli, 1934. i\1. DE SANTIS. Differenziazione di lipi nel gru[Jpo cc Briicel.la » mediante la Clzllura su terreni all' uovo. - Stucchi Milano, 1933.


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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(*) Risposte a qt1esiti per questioni di massima. 19° Dottor P. C. - Se l'ipotetico licen ziamento per motivi disciplinari o per pretesa inidoneità non fosse seriamente giustificato, sarebbe certamente illegittimo. La soppressione del posto o l a trasformazione, qualora questa abbia tale entità da costituire quasi una novazione obbiettiva, possono essere causa di dispensa.

20° Dollor E. Z. (C. ). - . A 11or1na d ell 'art . 9, secondo capo". della legge 31 gennaio 1904 n. 5 l il cap o o l 'eser cente dell 'impresa è obbligato a sostenere le spese anche per le prime immediate cure di assis tenza m ed ica e farmacaetica , cioè, come chiarisc el 'art. 15 del regolamento 13 m arzo 1904 n . 141, p er quei soccorsi di urgen za che è n eces ario siano subito prestati, compresa la pri m a medicatu,r a fatta dal medico, I 'accompagnam ento e il trasporto d el ferito sinchè esso sia in condizioni normali di cura. 21° Dottor G. G. (M .). - Salve diver se disposizioni del capito]ato locale , il periodo di ser vizio utile agli effetti deg1i aumenti periodici , d ecorre dalla data d ella non1ina definitiva in base a concorso. Il servizio interinale preceder1te è utile agli effetti del periodo ùi prova e non p er qualsiasi altro effetto, ch e presupponga la costituzione di t1n rapporto di impiego in base a nomina d efinitiva per ufficio di titolare. 22° Dottor F. C. (A.) . - Int erpe lra11do benevolmente la disposizion e dell 'art. 29 del r egolamento sanitario 19 luglio 1906 n. 446, si può ritenerr ch e il limite cli tre mesi stabilito per il con gedo straordinario in cia scun anno non preclt1da il congedo per l 'anno su ccessivo, qualora Jn j11fcr mità continui senza interruzio11e dall 'un o all 'aJtro rtn n o. Questa interpetrazione, oltre ch e benevola, a m e sembra anche logica perch è l 'art. 29 stabilisce il limite di tre mesi in ciascun anno. 23° D ottor 1. A. - Il Prefet to può provveder e d 'ufficio a1la costitu zio11e d el Con sorzio coatti o, salvo l 'evenluale ricorso del Co111une. La 1nodifi cazion e dell 'ordiname11lo delle condotte , d eriva ndo d a u11 a llo amminis trativo 1egiltimo, n on è fonte di danno risar cibile o causa id on ea a g iu stificare una ind ennità.

24° D ol lor L .• A . - È da rite11er e ch e Lej abbia diritto ad t1n a r c lriLuzio11e per 1)r eslazion e s traordinaria durante il congedo dell'altro m edico. Circa la misura , si può ten er conto equamente d ello stipendio normale, però con riduzion e.

bligo della d enunzia. ~Ia se l'evento avviene nel c:or so della cura, prestata dal sa11itario, questi è obbligato alla denunzia. Diver so e distinto è l 'accertamento della morte ai fini dell'ordine di seppellin1ento. La constatazione della mo·r te è fatta dal n1edico necroscopo. Nei Comuni che non affidano ad uno speciale sar1itario questo servizio, la cor1statazione è fatta dal medico condotto. Il con sule11te, chiama lo solla11Lo per dar parere, non è obbligato alla denunzia della malattia ch e ha d eterminato la morte. 261) Dottor B. 111. - Costituito il Consorzio, si esting uon o i due r apporti di i1npiego comunale p reesis tenti. A rjgore si dovrebbe bandire un concorso . Sull a base della g raduatoria, il Pod està o la r ap 1>resentanza del Con sorzio proced e alla nomi11a. Le preferenze, p er b en em er e1tze militari o p er servizio prest ato, inflt1i scono soltanto sull 'ordine della graduatoria , qualora si verifichi la co~di1ion e della uguaglianza d el m erito. Per es.: fra due concorrenti graduali primi ex equo per n1erito sarà classificato al primo p osto chi ha titolo di b en emerenza militare. econdo la git1risprurl enzn del Consiglio di Stato, il Podes tà ha facoltà di scelta. Il Minis tero, per ò, h a dato istruzio11i ai Prefetti al fine della non1ina del primo graduato quando n on risultino motivi ch e giustifichino la esclu io11e d el primo. e l ll n omina del secondo. Si n ora i Prefetti si unifor m an o a questi criteri . Qujndi, la graduat oria h a rn olta importan za. 27° D ottor A. J11.. (l\if. ). - L 'art. 64 del R. D . 30 dicembre 1923 n . 2889 stabilisce che il d ecreto del Prefetto determina la con dizione di assunzion e del medico chir11rgo e dichj ar a 1a competenza JJassiva della sp esa. Quinrli, sp et la al Prefett o di provved er e, se già n el decr e to cli assunzion e non abbia s tabilito tutte le condizioni. L 'onere è a carico d el Con1une. La legge prevede , oltre l 'in den11ilà compen sativa d ella prestazion e, il trattan1enlo di pen sione privilegiat a. _ 011 è con sider ato il caso d ella inferm i là ten1por an ea ch e 11on sia ca11sa cli cessazione del servizio. 'l'ultavia , per r agioni equilatiYe, è da rite11er e cl1e sia g iustificato un provYedin1 enlo attributivo di t111a indennità a carico d el Com11ne. Anche per questo effetto dovrebbe provvedere il Prefetto.

N. B. -

Ai quesili degli abbonali si risponde,

25° Dotl or D . C. (C.) . - L 'art. 9 della legge 23 giugno 1927 n . 1070 obbliga gli esercer1 li la professione di medico chirurgo a d enunziar e al Podestà, in ogni caso di morte, la malattia ch e n e è stata la cau sa. Se il m edico ha interrotto la su a assistenza prima della morte, n on h a effetto 1'ob -

in ogni caso, direttamente, per lettera. I quesiti devono essere inviati, in busta, accompagnati dal francobollo per la risposta e sempre indirizzati impersonalmente alla Redazione del « Policlinico » , ria 'S i stina 14, Roma. Le rispos t~ ai quesiti che non richiedono esame di atti o speciali indagini, sono gratuiti.

(•) I a present.e rubrica è affidata all'avv.

esercente in Cassazione, cons. leg. del nostro periodi e().

GIOVAN? : SELVAGGI


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<< lL POLICLl ~ J CO

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[ ANNO

XLI,

~U M.

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NELL ·A VITA PROFESSIONALE. Il Medico nel Regime Fascista. L 'Ori. Prof. Eugeriio More,illi ·il giorno 22 _febbraio c. a. ha pronun.ziat.o a Firenze il di:-

scorso in.(tugo,rale dell'ann o accaderriico della Scuola di Applicazione di Sa11iità !vlilitare. L ' egr~g io .scie1_iziat? ed organ, z~zzator0 ha fatt o u.n amp1ia clisamina rlella posilzione del m edico rieZ regi1ne fascist(lJ precisandone Z.OJ funziorie m orale, scie·ntifioa, econornica politic·a e niilitare. ' Le esigenze <.i ello spa.zio rion ci conse1itono ·di pubblicare per intero l' iin teressante conferenza : ne riassuniiano i 7J 111iti essenziali. « In r·egin1e .~ascisla la Nazione chied e a l n1edico oon solo di offrire la s ua poten za .scien t ifica e la su a capacità curativa m a ric hied e anch e ch e egli dia tutta ]a su a poten za n1or a le che è ver am e nte enorn1e quando il n1edj co sa farsi ::imare. · I l m edico entra ln tutte le fami g·lie , d al palazzo al casolare, conosce le d eb olezze del corpo e d ell 'an im a, n e pen etra i segreti , e p erciò n e uno come lui è padrone della psicologia del p op olo e sa trovar e la via d ell 'animo . Egli pen etra n elle famiglie n el m om ento i11 r ui J 'anin10 è più en sibile, n el m om ento in ~cui egli r aip1 p r esenta la sp er an za. Ba t a allor a u11 orriso, un gesto , una frase, perch è e sa si scolpisca 11 ell 'animo dell 'ammalato e d ei par enti e li p orti ver so I.a via d el b en e o, d a e· .. a invece li allon tani . Con scio d el u o ascendente sen ta dunque i] 111edico il d over e di i11ostrar e a i d olenti la bellezza d el nuo,10 volto d ella P atria , Ja gr andez·za di Colui ch e sem pr e la su a inente aig li umili r ivolge . F ermat e il pe o ie ro del popolo u que to ·dato di fa tto: in 10 a11ni di ·F ascis11101 i inorti pe r t uber colosi son o ··cesi da 65 . 000 a 35 . 000 ! Son o 30.000 u omini sal vati ogni an1to ! Quante lagrime asciugate , q u ant o sorriso d o11at o, qù an la ricch ezza .apporta ta alla Nazion e! Le oper e assi. te nziali p ern1e lto,n o a l p opolo di r esister e an ch e quando il lavoro .può veniTe a i11ar1 care . .Nlirabile sovrJ. a tutte l 'assi t en za invernale, ch e o ffre ai J)i8og·nosi col pane n1at e ria le il pa ne morale salvandoli nel · corpo e i1 ello spirito e l 'istituzi on e d elle colonie ch e ap J)Or tan o la rug iad a ristoratri ce a tanti corpi a ffraliti , e a llo spirito segn a110 la g iust a via . Il Duce J1a d etto n el --u o discorso : « Il m edico è com e il saioerdo te : acéonipagna ,z'iwmo 1

dail principio al l. :1 fi ne. Il sacerdote tutela la 1iostra anima e fa i·n m odo che sia degria della beatitu.dirie ultra terrena. Il m edico ci p·rotegge la saliite de·z corpo, che anch'essa è <>Ssenziale, tanto è vero che qu ri ndo non, c'è si fa tutto il possibile per rec tipcrarla. 'fl1a su, qliesto settore 'òisog ria soprcz flitto, a mio av-

v.iso,

preve riirc. . 11nche qui 1ioi sianio ariti~ib erali .e preferiamo fJrevenire piJuttosto che tritervènire dopo per correggere n. . Cerchi p er ciò il medico con ogni sua forza d i pr·evenire le malattie. .Nlirabile come co·n ce zione, sacra come funzione fu l'Opera Nazionale per la protezion e della Mat~rnità e d ~ll'lnfanzia. Viene poi l '0})era ~az1o~ale :J3al1lla, ch e accoglie g li adolescenti sani e 11 plasma e li rafforza nel corpo e n ell 'anima p er consegnarli in purezza di corpo e di spirito al Partito ·F ascista e a1la Milizja. · .i\'la anch e a ltre i ·tituzioni l1a nno n o11 a lo a ltissii:io valo~e n1ora.Ie m a anch e grande va- . lor e d1 1protez1?11e d~lla. razza: il Dopolavor o o tutte le man1festaz1on1 sportive. Es e salvano il la vor a lor e d all 'ozio e lo spingo110 all 'eerciz~o; . dalla folla an9nima nasco110 quei camp1on1 ch e stanno a di11108tra re ch e la r azza italica h a ormai ripreso l 'a11tica possanza. Il Duce dis...,e d~ l natì1rism o : cc I o sono pro-

f ondam e1i te convinto che il nostro niodo ili 1nangiare, di vestvre; di lavorare e di do rmire, ~1.it~o i;,l com,plesso de ll ~ riostre abit11dirii qiior,id~iane, . deve essere 1·iform ato. Bisog11a fare a1gite gli elenienbi della natrira sul nostro corpo; prima. di tutto l'aria, il solie e il m o·vim erito, se vog liam o vertvniente - seco11du la immagine cnrducciana. - sce11dere tra le grandi ombre sen,za il ])etto meschin o_ e il poln ione contratto ». • E per for t una 11ostra ]e colonie i11arii1e, 111ontan e e cam pe tri st a11no p ortar1do l 'abitudine d ello sport all 'aria libe ra, a corpo lar gam ente denudato, brt1ciato dal sole, t or111e11ta to d a1 ve.11 to . La funzion e sa11itaria i1on . d eve esaurir i J1ella c ura d ell 'a111111a la to i11a d eve spingersi alla p r even zione : occorre d ar e fo rn1a socia le a11a mi sion e n1edica. ~è la cosa è facile, po irhè la sacr a mi s io11e d i carità p orta fat al1n e11te il m edico all 'individua1lism o : solo la fo rza d el F ascisn10 lo può fare as urgere a n1ète più .alte. La tendenza d ell o Sta to Fasrista è quell a (li ce11 L~·ali1 zzare g·li ·for zi sanitari 1. . er en1 p re rneglio organizzarli . Il 1·'ascism o distrus e la ro11dotta p iena p er c h è n on a ccad esse cl1e il da11a r o d ei poveri servisse i)er la cura g·r atuila di coloro ch e fortunata n1ente poveri n o11 er an o, ma più ch e tutto per ch è il medico n o n r , auri se tutte le su e en ergie e non ave se per ciò ten1p o per lo studio . Ma pr esto i dim o;:;trò ch e il medico per i p uri .p overi i101t era uffic ie nte e ch e conve11iva p ensare an ch e a co loro ch e poveri diventavano in caso di malattia di lu11g a dura ta , quando qualunque risp armio è insuffi ciente a sopp erir.e ai bisog ni. ·or sero per ciò le a .. sic urazioni sociali J>er la tuber colos i e J)er le 1


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IA N o XLI ,

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SEZIONE PRATICA

m ala ttie del lavoro, sor ser o le i\Iutue, e perciò appunto n ~ lla Carta del Lavor o fu p r evi sta 1'assicurazione contro tutte le m a la ttie. Le s tesse Mutue d ebbono esser e aiutate, per ch è r appresentano uno sforzo n otevole di protezion e d el lavoratore . Solo e..,plica11do co11 perfezio ne di intenti il nostro d over e ver so di esse n oi potremo ottenere quanto de ideria1110 , cioè che le Mutue serva11 0 sola m e11te per i poco abbienti; che le persone assegn ate per cura ad ogni n1e dico non siano trop po 11u111er ose per ch è ri1na n ga tempo p er la libera llr ofession e, unico m ezzo per elevar e la cu 1tura m ediç.a; ch e la scelta de l m edico sia fatta d 'accordo con i Sindacati medici, per ch è 11on accada ch e il sorger e di una i\Iutua equi' alga a ll a distruzio11e econ on1ica di qu ei m ed ici ch e dovrebbero esser e protetti · ch e ancl1e alfe Mutu e si acceda per con cor i n ei quali i ineriti e le condizioni econ omich e po sano e sere ben ' 1agliati. Dalle statistich e n ella su a nlente ~ in teti ca, Egli trae quelle ' 1erità ch e a n oi son o scon o._,ciu te e per esse Eg li insegna la via d ella r ed e112ion e al popolo. La cr eazion e di nuo vi OSJ)eda li , di numer osi sanatori , di ambulatori, di dispen sari , fa ~orgere d ei doveri ch e prima n on e i tevan o o erano n1eno sentiti. E per ciò il m edico h a l 'obbligo di sem p re più i truirsi; esso d eve chied er e com e d over e que Ile vacanze per istruzion e ch e lo Stato gli i1er1nette e g li con sig lia. Voi vi accorger ete di aver e dinnanzi a voi non più la sem plice figura d el n1edico curante, n1a un m edi co costantem e nte in fun zion e dello Sta to. Tanto è sentita ormai questa funzion e ch e vi è chi vorrebbe ch e il m edico si per son alizzasse per <liventa r e veramente imI)iegato di Stato . Credo ch e il prob·l ema d ebba essere ben _studìato , :poich è Ja, sper son alizzazione potrebbe forse apportare qua lch e utile, m a m aggiori n e sarebber o i d anni . Sen za voler tornar e a] v€cchio 111edico co11do tto, ch e ver am ente er.a il padre d el paese , r~nso ch e il nledico di famiglia cl1 e con osce d i per son a tutte le vicende e ch e talvolta è un a forza potente di coesione fami gliar e, d ebba sempre u ssistere .. . P er q t1esto 111i son o opposto ad un 'errata con cezione ini zial e d el n1edico dell e mutue ch e, n el r.aso di una fa111ig li a corri po8ta di individui di pro fessio ni diver se, avr ebbero avviato ad essa diver si n1ed ic i. Ora è clogma , si può di.re eredi tari o , cJ1e il n1edi co ch e gode la fiducia d el capo , sia colui ch e su tutta la fa mig lia espli ca Ja su a opera. Lasciamo ch e il m e dico n el g ru:pip o fa n1ig l iar e diffonda tutte quelle idee ch e il Du ce v11ol portare a conoscen za del popolo; lascia1110 ch e egli n elle fami glie facci.a p rofondam e nte sentire la bellezza del :f ascism o e r enda n oto n on solo il bene lar gam ente diffuso,

i11a le stesse tende11ze mo r,1Ji ch e pe r il b e11e rlella Nazione il Ducé ' uole diffonder e. Ricordate ch e Egli pon e com e base d ella politica del Regin1e l 'au1r1ento d ella popolazion e e ricordate a11che c J1e Egli definì storture sociali alcu11e fi sime ch e d eb·b ono essere corrette, com e la tenden za al dimag ramento della donna. A voi m edici il compito di di111ostrarlo, voi ch e qu esti d a11ni potete valutar e. è la ft1nzione d el inedico è esaurita: anc11e 11c1I ~ p arte econ omi.ca egli d eve eser citare ]a sua g rande influen z;a. An cor a trop_pe 111edicine a rriva no da ll 'estero, an cor a troppi n1alati son o m a ndaìi fuori d 'Italia JJer cer care u11a cura; tutto ciò vuol dire r l1e il n1edico 11on se11te an cor a abbastan za il su o d over e pa triot tico. L 'Italia F asci ·ta sarà 1perfettam ente costrui ta sol o quando si potranno aprire tutle ]e barrier e, m a n essun i tali an o comprer à rt1er ci n on p r odotte in Italia. Qu esto principio voi d ovete istillar e al popolo , e se ogni volta ch e en trate in un a fan1iQ'lia, vedend o un oggetto ch·e dall 'ester o provi e~n e e ch e può perfettamente b en e trovar si f a bbri c~to in Ita-· l ia, voi bonariamente prima, severamente poi ne chied er ete la ragion e, m olto l)Otrete ottener e. Qu a11do voi in una fa111iglia ordinate specialità di alt issin10 p re1,zo, m entre potr es te ottenere lo stesso effetto con una ricetta d e! co to di pochi soldi , fa te <Y.per a cl a nnosa poich è accr escete Ja mi:-eria in un m om en to di crisi economica ; accr e'"'cet e i J.an1e11ti , aumentate il d olor e. ella fami glia voi dovete studiare a n che il IJr oblema dell 'alime11tazion e ch e deve essere vagliata in r elazione alle condizio,n i econo·m iclie fa m igliari: voi saprete insegnare ch e anch e con poca spesa si pu ò p rocurare sufficiente alimento p·u rch è esso sia razionale. La p rofes i.on·e del rn edi co si svo1ge tra ln olte s torture ed as pe rità sociali. Il m edico è un µrofe ionista sem pr e in perdita e non solo n el bila11cio econ omico m a an che in quello m or ale : i11fatt i n1entre og ni ]Jr o fess ionista è a p p rezzato per 1'oper a com piuta, nl m edico .accade ch e la g uarigione dell 'an1malato è attribuita all a divinità, m entre il p eggior a m ento o Ja m orte son o imputati alla sua oper a errata. Nessuna m G1 dre amm etter à mai di aver partorito un fi g lio deform e : la colpa sarà sen1pr e d el 111edico ch e h a 111a]e .assistito il parto. La soc ietà n ella impossibilità di ricompensar e il rnedico per l 'i1nm en so b·e n e ch e procura con l 'oi)era curativa e preventiva, par e va.g lia vendicar si trascurandolo. :F or se si stabili sce un equilibrio affettivo: il m edico è talvolta a ppFezzato anch e eccessivan1ente d ai n1ala tj ed è i)er ciò troppo dirnenticato dai sani ; essi d eside rano scordar lo per la tende nza un1an a a scordar e i fatti dolor osi d ell 'esistertza. Nè ciò vi facc ia mer avig lia : la n ostr a 1

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POLI CLI~I CO >1

mi s8ion e si esplica in a n1bie11te 1)atologico e i)e rci1) an clle le reazioni affettive individuali n e risentono , din1ostran<losi o troppo vivaci o eccessivamente torpide. Giovani collegl1i: ho voluto accennare a queste storture sociali verso il medico, per m artellarvi lo spirito, perch è nella battaglia della vita non vi lasciate fiaccare dall 'im previsto e perchè nell 'i,n com prensione altrui tro~ viate forza per sempre più dare. Il medico fascista deve raccogliere la fia ccola di bontà ereditata e deve portarla sen1pre più in alto, e la luce che già b,ril]ava sull'individuo malato· deve essere diffusa sulla società . La co11vi11zione di avere compiuto bene sociale vi apporterà gioia infinitamente più dolce e dur.atura di c1uel1a pure dolce e santa che vi deriva dal bene esplicato sull 'individuo. Essa rappresenta una n1oltiplicazione delle opere di bene che non vi darà la riconoscenza immediata, ma la dolcissima speranza di un bene futuro, sia pure molto ipotetico. Misero colui che opera per l'utile immediato, per la gioia del mome11to; questa deve rap presentare solo il ristoro che dà lena per visio11i più lontane ». 1

CONCORSI ·. POSTI

VACA~TI.

BAnI. Co nso rzio Prov. Ani,itub ercolare Vittorio Emanu ele III. - Scad. 31 magg·io, ore 12; direttori delle Sezioni dispe11sariali di Canosa di Puglia, c:orato, Moifetta, ì\1onopoli, Palo d el Colle; L. 9000, rimborso sp ese di viaggio, indennità trasferte L. 30 e L . 50 giornalier e, 4 quinquenni dee. ; titoli ed ~sami; età limite 45 a.; documenti a 3 m esi d al 30 1nar.; chiedere annunzio alla segreteria; domanda al presidente (via Dante Alighieri 42). BIELLA (Ve rcelli ). Ospedale degli Infermi. Scad. 30 apr . Primario ostetrico della Sezione mat ernità . Rivolger si alla Direzione. BRESCIA . Amministraz. Prov i n e. ---= Scarl. 30 apr. ; direttore d ell 'Ospedale Psichiatri co Prov. ; L . 21.000 oltre L . 5500 serv. alt., al loggio interno, 3 quinquenni dee.; riduz. 12 %; e tà limite 40 a.; tassa L . 50. CAPANNOLI (Pisa). - Scad . 31 i11ag.; per frazione ; L. 9000 e 5 quad rienni dee.; riduz. 12 %; età lim. 35 a.; t assa L . 50, 15. CASAL VELINO (Salerno). - Scacl . 30 apr.; L. 7000 e 4 quadrie11ni dee ., L . 3000 cavale. ; riduz. 12 %; età limite 35 a. CASELLE Lu nANI (Milano). - Concorso per titoli a medico condotto per il Con sor zio ~Iedico di Caselle Lurani, Cas liraga \' irlarrlo, Marudo e Valera Jì'r atta. Stipen(lio an nue lord e L. 13.000 suscettiÌ>ile di 5 at1m enti quadrie nnali d el decimo. Docu1nenti di rito. Scadenza ore diciotto clel 21 n1agg io 1934-XII . Residenza in ~larudo. Ind ennità annua p er aut o L. 3500 riducibili òel 12 ~~ . P eriodo di prova a11ni 2. Assuniione en tro 1nese nomina. Per chiari111enti rivolger si alla Segr et eria Co1nt111ale di Caselle Lurani.

lANNo XLI, Nu i\t. 161

CASINA (R eggio Em. ) . - Scaù. 30 apr.; L. 8000 e 5 quadrienni dee., c.-v., L. 3000 cavallo o automobile (obbligatori), L . 2000 indenn. categoria, L . 500 ambulat.; riduz. 12 %; età limite 35 a.; t<issa L·. 50, 10. CASTELLO DI CISTERNA (Napoli). - Scad. 1 mag.; L . 9500; riduz. 12 %; età limite 40 a.; tassa L. 50. CASTIRAGA ' 11DARDO (Milano). (Vedi CASELLE LUUANl) . CEPRANO (Frosinone) . -. Scad. 30 apr. ; medico clJirurgo comprimario; L. 8500 e 5 quadrienni dee.; c .-v. ; riduz. 12 %; età limite 24-35 a.; tassa L . 50. DELLA VERNA (A r ezzo). - Scad. 15 giu. ; l :i. condotta; L. 10.000 e 4 quadrienni dee., oltre c.-v., L. 2000 trasp.; riduz. 12 %; età lin1ite 40 a.; tnssa L. 50,10. CITTÀ n.c CASTELLO (Perugia). - ·· Il t ermine del concorso , p er titoli, alla condotta medico-chirurg ica di ~Iorra, con obbligo di residenza in tale frazione, è proroga to a tutto il Hl maggio 1934-XII. Stipendio annuo L. 7000, aumentabile di un decimo per cinque sessenni . Inde11nilà di servizio attivo · L. 600 e indennità temporanea- di caroviveri. Obbligo del mezzo di trasporto per le visite ai soli poveri, con annua indennità di L. 500 se per bicicle tta, L. 2000 se per 1notociclo, L . 4000 se per cavalcatura od automobile. Stipendio ed indennità sono soggetti · alla riduzione del 12 % ed alle ritent1te d i legge. Le domande, insieme ai prescritti documenti , l'elen co dei quali e rispettive modalità possono rlesumersi dal bando di concorso del 20-111-1934 da richiedersi alla SeR"releria <lei Municipio ò i Città di Castello, de))bono pervenire a detta ,Segreteria non oltre il 31 inaggio 1934-XII. ConoGNo (Milano) . (Vedi NlILANO. R . PrefetCH1 usi

tura).

CoMo. R . Prefettura. - Scad. 15 mag. ; uff. san . cli Bellagio e uniti; L. 15.000 oJ tre L. 3500 trasp . ; richiedere bando. FABRIANO (A ncona). Ospedale Civile « Umberto I ». Posto di ~Iedico Primario; stipendio iniziale L . 10.000 aumentabil e di 10 bienni di 1/20 ciascuno; indennità per consulti a malati poveri fuori d el Nosocomio L . 2000; 70 % sugli onorari per cura abbienti in ospedale; 50 % provento ambulatorio m edico; 40 % incassi laboratorio chi1nico. Ritenute di legge. Seguirà la nomina r etribuita a direttore dell'ospedale. Documenti di rito ; libera docenza in clinica o patologia medica oppure certificato di esser e stato aiuto od assis tente effettivo per almeno quattro an11i in clinica medico-universitarja o cli lln reparto medico di ospedale di almeno 300 letli. Pratica di l aboratorio e di radiologia. Scade11za concorso 31 mag g io 1934. Per informazioni rjvolgersi alla Segreteria della Congregazione di Carità di Fabriano. GENOVA . Spedali Civili. - Proroga al 9 giu. d el con cor so per vice direttore sa11j tario; età limi te portata a 50 anni , condiziona1 a ; chiedere annunzio. LECCE. Con so r zi o Prov inciale .1ntilubercola r e. Il Presidente con bando del 30 marzo u. s., informa ch e il con corso al posto cti Direttore del Con sor 1. io - Direttore d el Dispen sario Provincial e A.11li tul er col are, bandito con avviso del 27 genn aio corrente anno, è proroga lo al 30 in aggio 1934.


{ANNO XLI,

~li J\l.

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SEZ· f1 "lf·: PHATI CA

(1\llilano ). Scaò . 25 mag., o re 17 ; 1a condotta; L. 11 .500 e 5 quadrien11i d cc.; rici u z. L EGN.\ NO

12 9~ ; L. 400 bicicletta; età lin1ite 35 a.; tassa L. 50, 10; doc. a 3 n1es i. Lonc (11Iilano). - (Vedi MILANO. R . Pref ettura). LoNDRA . Ospedale l laliano. - Il 11a ndo di co11 co rso pubbJica to n el precedente 14 d el nostro 1>eriodico, è modificato come segl1e: Pos to di Assistente ~{edico Onorario (se11za s ti pendio) presso J'Ospeclnle ItaJian o in Lo11clra. I ca11 clidati d eYono avere il titolo di libero docente in Clinica o P atologi a ~Ied i ca e devono essere regis trat~ o reg is trabili in Gr an Bretagna. Per la r egis braz1one sono n ecessa ri la laurea italiana e l 'iscrizione all 'Ordine dei ~'ledici d 'Italia . Le dom ande d e,·ono pervenire non più tardi d el 10 1na O'gio 193·1 al Segretario dell 'Ospedale, Queen Square~ Lo Dn,, C. 1. ~L\IRAGO (t\1ilano). - Scad. 45 g iorni d a l 5 april r: L. 13.000, oltre L. 550 se t1ff. san., L . 400 ))icicl e t la; riduz. 12 %; 5 quadrien11i d ee.; e tà limi I e 35 a.;. t assa L . 50,20 ; d oc. a 3- n1esi. Chiedere. an . n UnZIO. MARUDO (Milano). - (Vedi CASELLE Lu nANr). MASSA-CARRARA. Cortsorzio Prov. A n li l ubercolare. - Scaà. 25 mag., ore 16; dirett ore ; L . 18.000 al n etto del 12 %; età Jimite 45 a. ; ct ocum . a 3 m esi dal 20 mar. ; tassa L . 50,10; titoli ed esami . Rivolgersi alla Segreteria (Palazzo di GoYern o). M1LA~o. R . Pref P. ltura. Tre pos ti per Ufficiale Sanitario Consorziale pei Consorzi di Lodi , Codogno e Vimer cate. Titoli ed esami. Stipendio L. 18.000, 5 aumenti quadrienn ali d el deciino , L . 5000 ind ennità automobile, più compen si pres tazioni per interessi privati . Divieto eser cizio profession ale. Scadenza 10 g iugno 1934. Chieder e })ando e schiarimenti R. ~refettura, Ufficio ,Sa11 i tario, Milano. ~1oNoPoLr (Bari). Scad . 27 apr.; L . 9500 e 5 quadrienr1i d ee., oltre c. -v.; riduz . 12 %; età limite 40 a.; tassa ·L. 50,10. PAVIA. Municipio . - Per titoli ed esami, concor so al posto di Medico aggiunto presso l 'Uffi cio di Igiene. Stipendio annuo lordo L . 11 .500 rid ott e d el 12 %. Caro-viveri com e agli altri impi ega ti , se dovuto, e fino a con ser vazione e supp1em e11to cl i servizio attivo èli lorde L. 2200 annue. Aum enti di c inque d ecimi d ei quali i primi tre al compiere d ei primi trienni di servizio e gli ultmi due al compier e dei èlue quadrienni su.ccessivi . Età m assima anni quaranta salvo eccezioni di legge. Scadenza or e diciase tle del 20 giugno 1934-XII. Ass unzione in servizio entro quindici g iorni d alla partecipazione di n o1nina sotto pena di decaden za. Per i documenti richi edere copia d el bando di co11corso alla Segreteria comt1nale di P avia . PROVAGL10 VAL SABBJA (B1:escia). Per titoli. Pos to di m edico-chirurgo a co11dotta residen ziale. Slipendìo iniziale L . 12.000 ann u e, con 6 aumen ti <1uinquennali di un d ecimo, con1pulato, }Jer la 1r1a turazione ùel primo, il biennio di proYa. Saranno inoltre corrisp os te annue L. 500 per la carica . d i Uffici ale Sanitario, nonch è la inden n it f\ caro-viveri, se dovuta, nell a ini sura corriSJ)OS1n agli. altri impiegati comunali . Stipe11tl io e ind en ni là son o soggetti all e trattenute di legge ecl aJJa riduzione del 12 %. La domar1d a, in boll o di L . 3. insieme ai prescrilli docun1~nli, l 'elenco d ei quali 1

"'1.

I

-

e ri pettiYe modalit à possono dcs un1ersi d al })ando <li con cor so èl a ricl1i ed er si a11 '0ffi cio Coml1nale di ProYagJio Val Sabbi a ch e, a rir hiest a, n e invia copia, d ebbono pervenire al l ' Uffil io pre<letto non oltre le ore diciotto del 30 g higno 1934-X II . QU ISTELLO (Mantova). - Scad. 15 g iu .: L. 9500 e 4 quadrieo ni d ee., c. -v. , L. 500-1800-2500 trasp .; rid u z. 12 %; tassa L . 50,10. RosAzz.\ (Ver ce lli). Scad . 5 rn ag.; co11sor.; L. 9000 oltre L . 3500 cavaJr . SALUSSOLA (Ver ce lli ). - Scad . 15 mag.; L. 8500 con1 p.resrl inilen11. uff. sa1L , ol l r e indenni là va rie; tassa L . 50, 10. SAPRI (Saile r110). ca<l . 30 apr .; L. 6:300 e 4 quadrie1111i dee.; addizionale L. 5 per og11i povero eccedente il 20 % della p opolaz. ScERN1 (CliietiJ. - Scad . 5 gi u ., or e 18; L . 8000 e 5 quadrienni dee.; riduz . 12 ~b ; tras p . L. 1320; e là lim . 40 a.; doc. a 3 m esi d al 5 apr.; tassa L. 50,10. Chiedere annunzio. TrGLIOLE n'A.sTJ ( Alessa ndria) . Il Poéfestà rer1cl e nolo ch e a tutto il ] :j g iugn o 1934-XII, è aperto il con cor so per titoli al posto cli medico cond otto. Stipendio iniziale L . 7000; ind ennità n1 ezzi <li trasporto L . 2000; indenni là di alloggio L . 500 ; assegn i al lordo della riduzior1 e d el ] 2 % e rite11ute cl i legge. ToscoLANO lVIADERNO (Bresc ia) . - Scacl . 15 g iu .; L. 9000 e 6 quinquenni cl ec., ol lre L. 3000 trasp., add iziona le L . 3 soprR il 20 % della popolaz., c.-v.; ridu z: 12 %; età li mite 35 a.; t assa L. 50. · · TRIORA (Imper ia) . - Scad. 15 m ag.; L . 9000 e 10 bienni ventes.; addizionale L . 5 sopra i 500 pov.; se uff. san . L . 500; servi zio ostetrico L . 500 (lempor.) ; trasp . L . 2500 ; ridu z. 12 9&; età limite 30 a.; tassa L . 50,20. UDINE. Ospedale Civ i l e di S. Mnria del la Miserico r d i a. Proroga al 30 g iu . or e 18 dei concor si a : primari d ermosifilologo, otorinolaringoiatra, oculi s ta , anatomopatologo, r adiologo, 2 aiuti medici , 2 aiuti chirurg i, 1 a iuto r adiologo, ]0 assist enti . VALEnA FRATTA (Milano). (Ved i CASELLE Lu OANI). Scad . 25 apr .; con sor zio ; L . 6800 e 5 quad rie11n i dee . ; r er i 1 20 % del la popolaz.; addizionale L. 6; c.-v.; L. 1800 trasp.; alloggio o indenn . di L . 2200; se uff. san . L . 680; riduz. 12 %· tassa L . 50. V1l\IERCATE (1\Iilano). (Vedi 1\ lr LANO. R. Pre' ' ARNA

(Bolza no). -

1eltura).

Quando non è alLr.imenli indicatt1 i concorsi si rifer.iscono a coudotte medico-chi ru e .giche, i compensi allo stipenclio base. AvvERTENZA. -

CONCOBSl A PR E~II. Il Co111ilalo or<U11a lo re del T1 T Cong r esso inl er1iazio n al e deg li infortun i e clelle malallie sul lavo r o (co t1g resso svoltosi a Ginèvra nel 1931) e])be

a isti tuire u11 pren1io

cli 1000 franchi svizzeri, da assegn are all 'au lore clel n1 iglior laYoro originale e inérlit o s ul tema: cc , .nlore dello sta to H n leri orc n ell 'appr ezzan1 ento d e lì e sequele d ' u11 in for tuni o ul lavoro » . , on o an1n1c s i a co11correre 111ed ici di tutti i pae i. l ì 1)ren1i o arà con fer il o in orcasior1e de l J) l'0 .. in1 0 con gre o, ch e ... i t111iro


<e IL P OLICLll\lCO

terrà a BruxelJes n el 1935. I ·111anoscr illi , d a ttilog rafali , dovra11no perYenire al segretario gen erale d el Con gresso, Dr. Yer sin (r u e de la ~1onnaie 3, Ge11è ve, SYizzer a ), n o11 oltre il 31 di ce1n])re 1934. Po-lran11 0 esser e redat I i in franre~e, i11g lese, i LaJi a n o o t edesco. L 'autore rima rrà J)ropri e tario d ella ua opera, 1na que. ta dovrà esser e pubblica la entro l 'a nno che seg11irà l 'a tl r i]) u zion e del p1en1io. La com1nissjo11 e g i11cl i ca Lri cc sarà co111pos ta d al Comitato ordi11atore d e l 'II Con gresso. I manoscritti 11on devo110 esser e firn1a li , m a correda li di 11n 1notto, ri1)ortalo u di u11a l e t tera r hiu sa, conte11e11te il nom e, l ' i11d irizzo ecl i titoli del candidato.

»

[ AN NO

XLI, NuM. 16)

siglio rettorale aveva chiamato il prof. Guggisberg di Berna; aYe11do questi rifiutato, è stato ora chiamato il dott . Anderes, n1cclico specialista a Zurigo. Il libero doc . Ernst Ruiekold t, di Gottinga, è chiamato alla cattedra di farmacologia e farmacogn osia di Ros tock. Il prof. Schroder di Kiel è stato chiamato alla cattedra di g i11ecologia di Fribur.go i. Br. Il prof. Stri.ih111er, ifi l\1ti11ster i. W., ha accetta to l a cl1iamala all a cattedra di der1natologia di Friburgo i. Br.

Il prof. Eyn1er, di Heidelberg, ha accettato la Dalla Socie là I lalia11a rli D ern1al o logia e Sifil ochiama la alla cattedra di ginecologia di Monaco. g r afia (Ent~ J\Iorale R. D. 20 clice111bre 1923) è ba11di lo u11 con cor so al « ~re 1n i o 'f om1n aso De Il prof. W. Wadi è nominato titolare di patoAinicis » per l 'anno 1935. l ogia sp ec ial e, diag11oslica e t erapia a Dorpat, ii1 Il pre1nio, di L. 2000, no11 (liYisibile; sar à assesostituzione d el prof. KoppeJ, a11dato a riposo. g11a lo all 'a utor e d el mig lior e lavoro a g iudizio Il d o tt . ~I. l(er11bach è 11orninato professore di rlella Con1111issione esam inatrice, sopra un tema a n1edi ci11a legale a Cluj , al posto del prof. N. ì\Iiscel la d el co11corre11te, cl1e rifl e l la u11 a r gon1 e11to 11 ov i ci, passa lo a Bucares t. della specialità d erm osililopa tica. I co11correnti dovranno essere di nazion alità italia11a. Il dott. Popoviciu è nominato professore cli fiLe 1ne1norie presentate al co1icorso non p otra11siologia a _Cluj , al pos to del prof. N. Nitzescu, pasr 10 esser e scritte a mano ina dovran11 0 essere cosa lo a Bucar est. piate a macchina o sta1npate: sempre inedite. Il dott. L. Balif è nominato professore di neuJ:t~sse porteranno un motto co11Yen zion ale ch e sarà rologia e p si chiatria a Jassy, al posto del suo maeripelu to sopra u11a busta chiusa .eil opaca la quale s tro prof. C. l)arl1on, passato a Bucar est. con terrà il no1ne d ell 'autore. A:nche su questa . bu s ta il rnotto sarà scritto a n1acchin a o ta111pato. Il dott. Te6filo Ortiz Ramirez è r19minato preI l avori d ovranno esser e fattf perYen ire in piego sidente della Società Messica11a di Nledici11a Inpostale r accom andato al segretario il ella Società, t erna. dotl. Vincenzo l\1ontesan6, piazza· Campo wlarzio 3, Roma (12-0), entro il 30 · g iug n o 1935. I l aYori perve11uti dopo quel gior110 no11 sara11110 presi in conNOTIZIE DIVERSE. side r azion e .. -La. Commissione_gitul ica ti:i ce sar à nominata J)rin1a della scad en za del concorso dalla La IV Campagna antitubercolare. ])residen za rlella Società e sar à compos ta di tre Nel quadro d ella rina.scita nazionale l a lotta soci ordinari. Il deliberato <lella Comn1i ssione è inappellabile: esso sarà tra sn1 es~o alla Pr~sid~nza­ contro la tubercolosi occupa uno dei primi posti, per sig·nificato n1Òrale e per valore 111ateriale. <lelJa Società che ne darà se111pl1ce comun1caz1on.e La campagna di propag·anda per questa lotta asn11 'assemblea dei soci nella riuni one an11uale. Per ogni ulteriore schiarimento .ruY-olgersi al segi:.etario . . sun1e ogni an110 uno sviluppo più ·poderoso, sotto ·1'in1ptil so a11in1a toie d-el1a Federazjone: cl ella Soci età, rlott. Vincenzo l\1Ion tesano. Le manifestazioni dell 'an110 XII si sono iniziate il 14 aprile, con una solen11e cerimonia al Teatro NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE. Reale dell 'Opera, alla quale intervenne un pub• blico denso ed ele ltissin10. Sedevai10 alla presidenIl pre1nio cli e< Bruxelles-l\1~di cal » p er il 1933, za ,S. E. Marpica ti in r appresentanza del Gover110 dell 'i111porto di .5000 franchi belgi, d estinato a e i due promo tori, on. Morelli e prof. Bocchetti. ricompensare il miglior laYoro co1nparso sul peL ·on . l\ilorelli ringraziò l 'oratore ufficiale della cer iodico durante l 'a11no, è stato assegnato ex aequo rimonia, I11nocenzo Cappa, ed i 6000 oratori ch e al prof. Bessemans, r ettore cl ell 'TJ11iYer sità di G~nd in tutta Italia r ecano un contributo di propositi, (in collaborazione di Va11 Ho11tegherr1 e U. Th1ry) di fede e di bontà nella g rande battaglia co11tro il e al rlo tt. D11111ont medico colo11ia.l e. La commismale micidiale. Il sen. Cappa tenne uno smasio11 e er a t òn1p...ost~ dei proff. , roch.ooge11 (Bruxelgliante discor so, in cui rilevò che il genio di les i , l\Ialdagne (Lovanio), Breyre (Liegi), Tytgat nito Mussolini e la sua ferrea volontà e dura 111(Gand) e d el ten. gen. in edi co Derache, ispettore tolleranza per g li -errori ha saputo comand,are . e gen erale cl el servizio sanj'taxjo dell 'J~serci to belga. far attuare un 'azione complessa, ch e mette l Italia ~11 una posi~io11e di avangu ardia nella lotta co11Il dolt. A. Govaerts è non1i11ato professore di tro la tubercolosi. . fi..i ologia del lavoro alla Sct1ola di Ergologia di Un 'orchestra, diretta dal Marinuzzi, ha SYolto Bru xelles. t1110 sce.l to programma , iniziato con 1'inno della Il prof. v\7ilhelm Richter,_ .di ~rlin?, è chi_aDoppia Croce èlello Zandonai. . 1na lo alla cattedra di ò er1no$1f1Io1)at1a cli Bon11 , in Ci limi ti-a mo a questi fugaci accenni - per solo so ti tuzione del prof. Erich Hoffmann , il quale ha do~·ere di cronaca dacchè in tutti i giornali d eci o di lasciare l 'insegn arnento p er d edicar si indella p e11isold sono date ampie notizie sulla camt eram ente allo s tudio. pagna. I medici vi prendono una part_e attiva, coi;i ~e Alla ca ttedra di ginecologia cli Zurigo, rimasta opere e co m e assertori ed effi cac1 propagand1st1 . varan te per 1a morte d el prof. 'Val thard, il Con-

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f ANNO XLI, Nu l\L lGJ

SEZ I ONE PRATICA

Riunione per l'esame dei problemi dell'assicurazione contro le malattie professionali. Il 7 aprile, ebbe luogo presso la R. Unive r si là d i P ar1na , u11 a sed u la straordi11aria d ell 'As ocia zione italia n a cli 111 cclicina legale, d edicata a i problemi 111edico-legali d ell 'as~ i ct1raz io11e obblig·at oria contro le rn a la t Lie profession a l1. Il Yecc hio octaliz1o h a voluto co11 ciò co11correr e, n ell 'a n1bilo cl ella disc i pi i11a, a favorire la p r atic a a pJJl icazjo 11e cli quella cl1~ è: una fra Je 1)it1 i1111)orta11ti r ea]j z. 7.azio11i f a c i le n el can1p o d ella J)r eviden za soc iale. Il saluto a i con e11uli ve11ne d a to cl al 111ag11ifico 1e tt ore prof . Pre ti ; presiecl ette l ·adtina n za, a ll a qua le h a n110 p a rtecipat o i titol ari cli Lu t le le ca tt edre di 111eclicina legale d ell 'alta Ita lia, il l)f Of . Gi a11 Gi aco n10 P e rra ndo, clell ' liniYer ità di Ge11 0,·a, ch e prosp e ttò l e linee cli una ri fo r1na i11 n1at eria di sp eci alizzazion e in n1edicin a d el laYor o . La seduta a11tin1eridia n a Yen11e cl eclicat a ai J)r ol>len1i gen e ra li d e lle assi curazioni : il l)rof. Ca11udo si occupò ù e ll a d efinizion e del con ce tto g iurid ico di n1ala l ti a professionale; il prof. Ba llot la <li Bol ogn a dell a « ricaduta n qua le eYent o cli Yal u t azio11e m edico-g iuridica; il prof . P ell egri11i e il flo lt. Busatt o riferiron o st1l sig nili cat o e sulla i111p ort an za d e11 e con cau se di m ala tti a, ia n o preesis le11ti, sia110 su cce sive; il p rof. Bold rini t racc iò i crit eri ge n er ali p er l a Yalt1t azion e d elle inen om azioni d a m a la ttia professiona le; il prof. G eri11 e il d o tt . Sp an1pinat o clisct1 sser o i lin1il i cli differ enziazion e fra i11al at Lia professiona le e i11forlun io· il clo l t. Gioll a trattò d ell 'a ppli cal1ili t à al] 'a sicurazion e contro ie m a la ttie profess ionali d elle cl i ])O izioni vige11ti p er le a ic u r a 7.ion i irtforluni. .\el p om eri ggio furon o esamin a li i 1)rol) le n1i s1Jecia li , a con1incia r e d a quelli ir1er e nli a ll 'a n chilos tomiasi (p rof. L a lles) e alle i1eYrop a lie (p rof. ~l acaggi e d o lt. Fran cia.i , p er ve nire a quelli r el a tivi all e 111ercuriop a lie (d ott. As luni) ; al solf ocarbonisino (d ott . Burin J; a ll 'azion e J)at ogen a <lei gas e vap ori (prof . Fra11cio11i; ; a lla difesa d el p olmon e contro le J)olveri (prof . Bia n cl1ini) ; alle Jesioni d a piombo d ei vasi p ol111 onari (d otl. Len si) ; alle modificazioni em a tich e iI1 gen er a le ( clolt. Man g ili) ed a r1uelle d a b en zolo (d ott. Le n si). Riieriron o in 111erito a S])ec iali problemi il dott. l salberli , il dott . Nasini , il dott . Sopra11a, il dott . Lor o ed altri. ·L a discu ssione è s ta ta nlollo viva e frt1l tuosa. I ris ultali di essa verra nno pros ima. m ente pubblicati n ell 'cc Archivio· cli Antrop ologia c riminal e e rnedicin a legale » , organ o tiffic iale d ell a Socie tà.

Per la lotta contro il cancro. Il Con sig lio d ire ttivo centra le cl ella Lega per la l o tta contro il can cr o h a st a bil1lo cli cr ear e 10 })r emi (li L . 500 c iascuno p er quei n1edici pra tici cl1e J1el p eriodo d a l 1° luglj o 1933 a l 30 g iug n o 1934 abbian o i11via to a i Centri d ·arcert a111enlo di agn os tico il m aggior nun1er o di 111a ia ti <li can cr o in s tato di cura bilità. Per ulteriori chiari1nenti riYo]ger s i al] a sed e d ella Lega, j)iazza Ca vour, Casa fl el Mutila lo, Ron1 a (33) .

Anni versarlo di laurea. I m edj c i la urea li n el 1914 a Ron1a si riuniranno n e l g iug n o p . v. a Ro111a, p er fes leggi ar e il XX a 11no di l aurea. Inviar e ad esion e e i11dirizzo a l clo l t . Arna lcli Lupi, via Babuino 135, Roma.

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Stazioni per il latte umano in Geru1ania. Da qua lch e aiìno si ricorre in Ge r111ania a l ta lle uma n o. ve11dulo i n fl aconi, p Pr l 'alleva111e11to dj ba n1bini cl1e, p er r agioni va ri e, 11on posson o essere a lla tta ti d a lla 111adre 11È' t enu li a b a lia. L a raccol ta d e l la tte h a luogo i11 s lazio11i det te « l;-rau e11111ilch -Sa111111elst e l1e ». Ora la ricl1ie la, 'r he per qua lch e t e111po er a an d a ta a u111enta11clo, P i11 di u1irtu zio11e, a cau a d ell a c ri si eco110111 ica. La dott. a Ka yser h a d a to , 11e ll a « l\ltin ch . ~led . \,·och. )) , a lcu11e n oti zie r ela ti ve ad u 11a cli t ali s lazio11i 1 que lla cl i Erft1rt.· Nell 'eser cizjo 1927-28 <.' d i11 qu e ll i st1ccessivi , il la tt e co11 st 1111nt o fu di I il r i : 1900 2000, 3100, 3000, 2900, 2700. Le do11 1u~ fornitri ci ricevo110 cla 30 a 40 n1arcl1i il 111ese J)er la lo ro pre tazio11e. Il lat le vie 11e di s trib u i to entro flaco11i cli 200 cc. e st erili zza lo nl cfl lore.

Il problema delle specialità curatiYe in Czecoslo· vaccltifl. Dop o la g u err a ... i era avula un a forte i111porlazio 11e d i 111edic inali n ella Czecoslovacchia; 111 a p oi l 'i11dustri a chi111ica 11azion a le è ve11ula S\'ilu p p anclo i ed or a è in g r ado cli SOJ)p erire q u asi tutti i bi og11i. i J)OSson o h re ve l t a r e Je s11ecia li tà t e ra p et1tich e, a11ch e e co1np o te; 111a la con1 p osizion e d e\· ·esser11e r E:sa 11ot a : i l breve tto d ei prod o tti 111i cela ti ri g t1ar cla olt a nto l a JJrop or zio11e d e i varì co111po11enti.. Si cleve rich ieder e l 'autor izzazio11e alla vendita, cd essa vie11e r ila ci a t a solo d op o u11 esa111 e, coml)iulo 11el l abora tori o d ella a11it à. Qu es to lab ora tori o è ins uffi cien te ecl oltre111oclo ingo11J})r o d i J) rorlo t li d a e :u11i11are; J)er c iò g li e. a111i procedono co11 le11 tezza e le a u tori zzazioni t ar da110 111oltiss in10. La leg·ge co11se11le p er ò cli rne tter e su b ito i u vendita i prodo t ti, i n a ttesa llell 'at1 lori zzazio11e: co ì il 111er ca to è i11onda to da s1)ec ialil à no11 a u torizza le e s p esso cia rl a t a n esch e. Per rimedia re ~1 siffa l t o st a lo cli cose ora si è c:o ti tui to un Co111i la to , ch e l1 a offerto i 1)ropri ser vig i a l La bo ralo rio · d i S ta to ; esso è forn1a t o da pro fessori uni Ye rs i la rì , i11 pre \·a le n za fa rmacolog'i, clin ic i e biologi. Il l avoro d el Cor11ila to verrebbe fornito g r a tis , 111a i prodt1ttori corri sp on de re b bero Je sp ese incontra t e. Il Con1ila to pubb lich e reb b e, periodica111e11te, u n a lis ta d i e< n1ed ica1nenta en1in e nti si1n a » ch e r is po11clon o a i req t1isi ti voluti . iccon1e il Co111it a lo sles o ris t1lt (I d i }Jerso n e di g ra11cle a utorità, o ffre ogni gar a11zia.

Contro l'aftluenza di ntedici europei in Australia. II Con sig lio F ed er a le d e lle Sezioni Au str alia11e cl cll'c< Associazione ~lecli ca Britannica » h a appronto u11 ordi ne cl el g ior110 in cui si rileva ch e i n1.ed ici diplom a ti 11elle uni ver sit à })rita1111ich e b as La110 J)er i b isogni dell '1\us tralia e qui11di i 111ed ici prove11ienli d a a l lri Paesi so110 ind esider ati, a J11 en o cl1e nor1 esis ta r eciprocità di tra tt a1nento. A t ale rig u ard o , 11el « l\Iedical J ourna l of Au strali a n (3 inarzo 19341 si rile va e h e 1 n ella Nu ova Gn.ll es d el Su cl , verrà i11 cliscu ssion e u n progett o d i legge fJer l 'accelt azio11e cl e i n1eclici ebrei p rofu g hi d alla Germa11i a, a 1nod ifica dell a legge res lr i t li va o ra vigente. ì\l[a la n1 i st1 r a p r og·etta t a sa reb be di nlolto danno a i i11ed ici de l p osto , i q u ali ,·e rrebb er o a sos te11ere t ina viva ro11corre11za, aI1r l1e perch é il pubbli co h a inol la fpde 11ei n1edici


U40

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JL P(}LICLIN l CU "

da11 'accen lo eso lico, se11za bad a r e al valor e p ro Je io11ale . L 'e1nulazio11e co11 eJerr1e11ti n uoYi può e e re u Ule e p u ò cos lituire u110 li111olo a p erfez10r1a r i ; rna va contenuta en tr o lret t j li111iti ; in c a o d ive rso, porta ac.I abbassa r e il livello etico d ei 1n ed ici .

Un po' dovunque. La Socjet à fra n cese di oftal111o logia terrà il su o 47 ° cong re::>so a P a rig i, dal 14 al 17 1naggio; t ema d i r elazione : « Bion1icr oscopia d ella co11g iu11Liva 11o r1nale e j)a lologica ».; r ela1ori : Cuu eoò e Nat af d i Tuni si . Rivolger si al Dr . lle11t. 0 11fra y, ave11ue L a1no tte-Pique t 6, P aris (V Ile). Nei g io r11i 2 e 3 lug lio si lerra n110 l e « Giortla le or toped ic he di Li o11e » , l a cui d ata è s lat a scelta in 1nod o d a cad ere su b ito dopo l e r iur1ioni n1edich e di Aix -les-fiaj11s (28-30 g iug·n o), t enute per l ' i n a u gurazi o~1e clei nuovi S tabili111 e nti. Verrà offer ta u 11a 1ne(l ag·lia al p r of. J\'o yé J o · era11d, d a • parte di allieYi e<l a1n ici . RiYol g er si al Dr . Brun a t (secré ta ire <l es J ournées Ort h OJ)éd iryues, rt1e <le l a Ré p11b1i ({u e 13 , L yon ). Il 7° Co11g r esso fra n cese <11 s lo111 a lolog ia aYrà lu ogo a P ar ig i cl all .8 al 13 o t1 ohre . llel azio ni : cc Con1 plir azioni local i pr ossi111e e ge11er ali cl ei dis turb i cl ell 'ar t icol azione d e11t ale » (do lt . Ch a lelJier ); « Le m a nifes tazi-0111 boccali <.l elle · Jnala l tie del sa n g u e n (cl o l'.~ · Sa ssier) ; << Indicazio11i d e i cli-ver si n1ocli di a n est esia i11 od ontolog ia » (cl o l l. L araisse) . Ri Yol-gérs i al segr ef a rio g·en er ale , Dr . .Tea11 ' iJ erls ki , r u b- . de Phalsbourg .5, l)ar i s . La Socie Lì ~1ecl i co Chi rt1r g ica 'L'1 eYig ia n a ... 1. e' . . ad una t a il o aprile ; f uro110 fa t te com u111c z1on1 da i d o t tori : I•. Zuccarò i ~Ierli , ~1 . L . De ~!archi , G. . Colesa11ti , G. l{on fini , G . Del Gr isogon o , 1\11. Bor tolozzi.

.

,"' i è co til u ita a ~'1adrid l l ìl tt Socie tà d i l\Ieclici11a cl el LaYor o; h a sed e n ell a Clinica d el L aYoro, pres o 1'Is lituto l\'azion al e di Prcvide11za . Ne son o ta li no111in a ti : pr<:sident e il dol t. Oller , <li 1\1a <lrid , e Yice. pre5icl en te il do lt . (.J.arcia Ton eJ, di Bar cello11a.

Si so n o pubblica ti g li _i\tti d el ('.,on g r esso intern azion ale di lotta scienli fi ca e social e contro il c:a11cr o , le1tu to r ecentem e11 t e a ~I ad r id . Essi co111p r e ucl on o 30 r elazioni, le c.li sc ussio11i e p ii1 di 300 r on1u11icazio11i ; con stan o cl i 3000 p ag in e, co11 l)it1 d i 250 i Jl us tr azio11i in 11e ro e a colori , in 3 YO· lu 1n i ; p r ezzo :300 p eset e. l{ivolg·er si al . egretar io gen e rale d el con g r esso, D r . J osé Tor r e BJ an co , A loch a 104, ~l ad rid. L '_t\.ccad emi a cl i ~1-ed ici11a cl i ! e \v York d est inò ln sedut a d el 1° feb braio - in associazion e con la ocie tà di b iologia e m eff icin a s1>eri1n en la1e - a d i euter e il problema cl el r e1JJ.l1a Usm o. Il p r of . Sord elli , di Bue11os Aires, Ye11u lo a llo1na per invi lo cl ell 'Is tituto Interuniver si lari o, h a t eJ lu lo n ella g r a nd e aula d ella Clini ca Medica u n a i rn p orta n te conferenz-a su << Gli a11lige11i co1n pl essi ». Ne d are1no prossimam e11t e il t es lo. L ·o niYer sità C0Ju1n bia d i Ne"v Ì -ork annunzi a un corso sulla pa tol ogi a e la diagn osi d ei t umori, n ello « Ins litul e of Can cer Resear ch », sott o la direzione del Dr. W illi am H. ~ 7 ogl on ; il cor so inizier à in luglio e durer à sei se ttimane ; q uot a d 'iscr izion e 37 d oll ari .

[ANNO XLI,

NUI\-1.

161

On cor so co n1ple111enta re d 'ig ie11e pratica p er a5pira nti uffi cia]i sa11itari si terrà a Padova, a p artire d al 15 m aggi o, p er l a dura ta di due m esi ; lassa L. 500,50; 1nod alità con su e te. In esecu zion e di a n aloga (lisposizione test am e11taria , g li eredi d el compia nto con1m. Mich ele I11 tro11a, ex-assessor e d el Comune di Bari, hanno fa l t o p erve11ire alla Civica Ammini strazione di ques la città una ca rt ella di r endita di L. 10.000, ct a <lestinar si al I 'Osp ed ale Policlinico in corso di cos lruzio11 e. I sovr a ni d el Siam h a11110 visitalo, in Roma , alla Garba t ella, il Centro Assiste11za Ma t er11a ed Infa11til e d ell 'O. N. M. I . · 111 u11a b ell issima vill a sita i11 ~1il a110 (via Cap pelh 11i 19, presso la St azion e Centrale d elle F erroYie d ello St a t o), i solat a e circondata da un b e11 col liYat o g ia rdino , è s tato ina ug ura t o l ' « Istituto ~Jilanese di Medicina Inter11a », o lti1nam ente a tlrezza t o. La dir ezion e m edica è t enuta d al d ott . (;.iovarlni Andr eon i (m edico d el Gruppo F asci s ta d el g iornal e « Il ~opol o cl 'Italia ))) , assistito d al d o tt . F r a11cesco Balzari , vice-direttor e . Si tra tta di una or ganizzazion e sa11itaria be11 s lu cii at a , b en c ura la e d egn a d el mig lior su ccesso. Il 31 gennaio venne inau g t1ral o a Bresl avia un nuoYo Istituto p er ricer ch e n eurolog ich e, diretto d al p r of. Otfri ed F oer s ter. I m ezzi sono st ati offer ti precipuam ente d a am ericani a mici ed allievi <l el F oer st er, i quali h a n no offerto 50.000 d ollari . J_,' Js tituto co111pr encl e flu e Sezio11i : una di fi siologia e l 'altra Cfi a n atomia e istologia. È s tato arrest a t o a Bu car est, d alla polizia se-

g r e ta , il clinj co prof. G 1m oiu , sot to l 'imputazion e di cor reìtà in com pl o tto p er a ttentare alla vita cl i r e Car ol . Il Gam oiu h a dire llo numerose opere cli b en eficen za fo nda t e o sovve11zionat e dall 'ex r eg in a Elen a ed h a an ch e a mm ini stra to alcune p rop rie tà d ella st essa.

l\!Ie n tr ..i prestava l a su a oper a i11 favor e d ei b a1nJ)ini p oYeri d elle scuole di Ron1a , il prof. ToMl\tIA SO l\il ANCIOLI venne c0lpilo d a m alore, cl1e dopo alcu11i g iorni doYeva condurlo alla t o111ba. Il prof. l\1a11cioli, liber o d oce11te Cli otorinolari11g ologia, er a direttore d ell 'Istìtt1to a ntiaden oideo <l el GoYernat or at o di Rom a, dire ttor e d ella Sezione o lorinola rigojatrica d el n ostro P oliclinico d el l avor o, cor1sole m edico d ella M . V. S. N., m embro cl el Con siglio Superior e di Sanità. Durante la g rand e guerra aveva prest ato serYizio presso osp ed ali d a ca mpo , con segu endo la pron1.ozion e p er 1n èriti speciali a Len ente colonnello m edico. In g·u erra aYeva con tra l lo un 'infermità d alla qua]e gl i era d eriYa ta la invalidit à perman ente. AYeYa d a to la su a fervida ad esi on e, fin d ai p r imordi del movimento di rinascita nazionale, al P. N. F . Er a stat o ripetute volte all 'es lero per r agioni di st11dio e di propaganda scientifica e per assolver e ir1carich i di alta e d elica ta fiducia. Il Man cioli fu un ap ostolo op eroso della lotta ro11tro l 'aden oidis1no : schier e di fa11ciulli del p opolo sono st ati da lui curati, op erati e guariti g r a tl1i tan1en te. . . Alla fa mig lia dell 'o l Li1110 e Yaloroso amico d esid eriamo n1anifes tar e il n ostro sentito cordog lio. A. P.


!ANNO

XLI,

Ul\l. 16]

SEZIONE

RASSEGNA DELJ,A ST.!M.PA. MEDICA Deut. i\ f ed. Woc h. ,

16 feb . -

HAUSEN. Trattan1.

della pollinosi . Presse 1'f é1l., 17 feb. - A. LE1'I1ERRE. Un caso di febbre lndct1lata delle l\'1ontag n e Rocciose osserY&to a Parig i. Paris M éù., 17 feb. - i~unl ero Sltlle malattie deJJ'apparato r espiralorio. Lancet, 17 feb . A. \i\ì. M. ELLis. Tratta111. delle nefriti. R . D. GrLLESPIE. I presu1nibili danni dei barbilurati . British Med. Journ ., 17 feb. - .T. TonnENS. 111flu enza : sequ ele e trattam. Journ. 1V erv . ·a. M ent. Dis., feb. - , i\l. l\1ALAl\t llD e al. La barriera tra il sa11g u c e il l iquido c.-sp . .4.mer . J cu rn. Jl,{ ed . . c., feb. ì\u1ncro se1nin1011ografico sul cu ore e s11l san g u e . J . H. PRATT. Steatorrea. E. \V. SAUì'ìDERS e al. Il compi lo dell'infezione nelì 'ulcera gastro-duoden . J1in er va lvled., 17 feb. - C. [i" . CERRUTI. Proble1na igie11ic0 d elle pi scine. - G. GoNANO. Scompe11so cardiaco acuto nelle malattie broncopolm. cronich e. Riform a l~lecl., 10 feb. - B. BRtJNELLI llicamlJio lipoideo. - A. F ILJPPI. La percaina n ella pratica urologica. :icta Med. Lat., i1ov. -d ic. - M. DoNATI. Diagnosi e cura dei car cino111i gas tro-intes tinali. Revae Neurol., gen. ~ K. H. KBABRE. Meningon11elite da b . di Bang. - A. DE CASTRO. Acromegalia e m. d i Rec.k linghausen.

PRATICA

64}.

J ournal .4.

, 1. _4., il fel>. -

E. LIBl\1AN e al. Il

dolore. - W . H. COLE e G. A. \V1LLIAì\ISON. Lussaz. ricorr e11te d ella r otula . Pediatria, 1 feb. E. PEZZA . Specificità del1'anergia tubercolinica. Brux.-2'1éd., 18 feb. G. ~111,JANI. L 'ittero sifili tico. - J. ~IARTEUS. Cura dell 'as1na. Gior n. di B atler iol. e l1n1nunol. , feb. - L.. SEl\1:J\IOL..\. Influenza di alcune inlossicazio11i su lla produ zione degli an ticorpi . - E. 1~1on1 N1 . Localizzaz _ d ej germi Jtegli anim ali intossicati con ar1estetici _ - C. FL-ORro. Gon oreazione.

ANNALI D'IGIENE. PUBBLICAZIONE MENSILE . ;3om1nario N. 3, del 1934 :

Memorie originali : S. DE Ross i : Rilievi su di un episod io epidemico di febbre tifoide (6 grafich e). - A. PREVJTERA : Ricerche sperimentali in a lcuni casi di tifoesantematico benigno endemico in Catania (2 grafiche). - c. MENZANI e V. DE ZANCHE: Aborto nella don· na dovuto a d infezion e da 11 Brucella abortus bovis » .. - G. SANGIO:?GI: S'P'unti epidemiologici e demografici della Regione Pugliese. - L . SINAI : Contributo all'epidemiologia della pellagra in Costantinopoli. - Note, pratiche : A. F1LIPP1~1 : Le a.ttribuzioni dell'ufficiale sanitario nella. profiJassi delle malattie infettive. Recensioni (Loimologia e profilassi generale). - Serr vizi igienico-sanitari. - Notizie. - Allegato. Abbonamento pel 1934 : I talia L. 60, Estero L . 1 00 ;. a i nost.ri abbD<nati rispettivamente L. 5 5 e L. 9 5. P er otten nre qu a nto sopra rivolger si direttamente a 1l'editore LUI GI POZZI, via Sistina 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie. ..<\granulocilosi da salYar an . . . . . Pag. 627 Anemia e s tati a ng ino i . . . . . . . . » G20 _it\. 11gjon1a arterioso race1no o: patogenesi » 028 .i\zo tem ia : ricercl1c . . . . . . . . . . . )) 626 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . )) 624 Broncl1i le p se uùo-1ibrin o ·a cou eosin ofilia . . . . . . . . . . . . . . )) 611 ... Cieco: inYag ir1azion e h au .; Lrale » 62G Coxite: inlervenlo . . . . . . . . . . )) 627 Djabete: eredi larie tà . . . . . . . . )) 615 Di abe le in chirurgi a . . . . . . . . . . )) 616 Dolore anorettale e su o significat o cli-

nico

. . . . · · · · · · · · · · · · · ·

Ojstrofie inappar e11li: fattori rivelatori Emboli a periferica: trattam. chirurgico Embolie e fl ebiti post-operatorie e t empo di coagulaz. . . . . . . . . . . Epiteli orna cutaneo d ella mano . . . . . Esofagoplastica pre loraci ca . . . . . . . F lebi Le cronica ulcerosa da varici : cura Fl ebili : evoluzione . . . . . . . . . . . Gangrena da mtllarja . . . . . . . . . . Gin occhio: lesioni lega1n entose : inter-

""en to

.. . . . . . . . . . . . . . . .

Giu risprudenza san.ila r ia.: quesili

..

Glicemia : come interpr e tarla . . . . Glicemia: ricer ch e . . . . . . . . . . . Jdropneumotorace : timpani sn10 paradosso . . . . . · · · · · · · · · · ·

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Jleocolopl aslica per inYer io11e . . . . . Li ga1nen lu11l paìn ao nale . . . . . . . . ~ Iala ri «: lot la co11Lro l a m ediant e chi11opla n1 i11[t . . . . . . . . . . . . ~l edico . i l -. 11el Regin1e l?ascisla . . . ~f e11ingj Le Luber colare : radio Lera1)i a . . Osleocondroclistrofie sis le1natiche d ella crescenza . . . . . . . . . . . . . . . J>aralisi sp astica: irtterYen U ~:rul s i111 pa lico . . . . . . . . . . . . . . . . · J)araplegia rl a lesio1ìe trauu1a lica del n1 idollo SJ)inal e: Le11 La ti vi cl i cu ra Pias lri11e: clerivazio11e . . . . . . . . Pioemia os teofl ebilica di Korner .. . . lladiologia: n o te . . . . . . . . . . . Salasso 11el tra tt an1. (l ell 'e1norrag·ia cer ebr ale . . . . . . . . . . . . . . . . Sangu e : sq uilibri osn1 otici : azioni sul fegato e sul r e11e . . . . . . . . . . . Siero di sangue: })O ter e an ticompleme11lare autonomo . . . . . . . . . . . . Lo1naco: t essuto p a11creat ico nella pa-

rete

. . . . . · · · · · · · · · · · · ·

S lori a della m edicina: u11 1neclico ron1ano del 1° secolo . . . . . . . . . . . 1'rasfusione òi san gue . . . . . . . . . UJcere p ep liche dig i unali pos t-operatorie : perforazione . . . . . . . . . . Ulcere var1cose: cura an1b nla toria .. .

Pag. 626

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Diritti di proprietà riservati. --: Non a consenatt4 la ristampa ài lavori pubb1"ati nel Policlinioo se non ua •vlori~~one scritta Miia f'edat;one. E Wetafa la 1>ubblica,t;one di sunti d.i essi senza cit4me LI fonk.

C. FRuGoNr, Red. capo.

A. Pozzi, fiesp .

Roma • Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


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IL PùLlCLJNI CO

Repetita juvant:

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[ AN~o

XLI, NuM. 16]

Ai lettori del '' Policlinico ,, comunichiamo:

Prof. CESARE FRUGONl

LEZIONI DI CLINICA MEDICA Volume in-8° di pagg. XJ 1-606, nitida mente stampato su ottima carta, con 46 figure nel testr. Prezzo

L. 6 0 più le spese postali di spedizjone.

AVVERTENZA. - L' Antministrazione del « Policlinico », per accontentare i diversi 1'itardatari che negli scorsi ..gionii ne lianno rivolto domanda e tutti quegli altri ab bo nati cli e avessero intenzione di fornirsene e che non posero atterizione ai precede1it.i nvvisi circa il ter111ine per pagare il suddetto volu1ne sole L. 4 O anzichè L. 6 O, ha ottenuto, dalla CASA EDITRICE, che tale termine ven.ga prorogato ancora una volta e cioè fi,no al 30 giu,gno 1934 ta11to per l'Italia e sue Colonie, quanto per l' Estero. · Però p er l 'estero, alle L. 40, dovranno essere aggiunte L. 1 O per l e maggiori spese occorrenti per la spedizione raccomandata. Per risparmiare la tassa del Vaglia. le predette L. 4 O possono essere anche versate, senz'altra spesa. nel nostro Conto corrente 'Postale N . 1/ 5945 mediante l'occorrente Bollettin<l, del quale ne includemmo copia nei precedenti fascicoli di questa stessa Sezione 'Pratica, ma che è anche fornito g r atis dall'Ufficio di Posta. Sul polizzino del Vaglia o del Bollettino di Conto corrente, applicarvi la fascetta C<lmprovante la qualità di abbonato a « Il Policlinico ».

N.B. - La Casa Editrice ha dichiarato che questa terza proroga è ASSOLUTAMENTE L'ULTIMA che accorda, per cui a nostra volta avvertiamo che trascor so il 30 giugno p. v. il prezzo per gli abbonati sarà, per l'Italia e ~ue Colonie, di L. 5 4 e, per l 'estero, di L. 6 4 causa le occorrenti maggiori spese di spedizione raccomandata.

.xv.

RipfJrtiamo l'Indice del Volunie : 1. L'ESSENZA E GLI OBBIETTI DELL'INSEGNAMENTO CLINICO, pag.

I.

-

11. CALCOLOSI DEL COLEDOCO E FISTOLA COLEOSTO•DUODENALE, pag. 17. III. SINDROME DI MORGAGNI, ADAMS 5TOKES, CON ASSOLUTO SINCRONISMO CARDIORESPIRATORIO, pag. 40. IV. RADICOL!TE TIPO DÉJERINE--KLU~fPHE DA COSTE CERVICALI CON ACROCIANOSI, pag. 56. V . I NFARTO DEL M IOCARDIO DA CORONARITE SINISTRA, DI NATURA LUETICA, pag. 77. VI. Mlv LOS! GLOBALE IPERPLASTICA SEMPLICE E MIELOSI-GLOBALE APLASTICA (DA MORBO DI V ERLHOF), pag. 95 . VII. EDEMA POLMONARE ACUTO ED )EMORRAGIA SUBARACNOIDEA IN SOGGETTO PRECEDENTEMENTE SANO, pag. 123. Vili. SPIROCHETOSI JlTERO-EMORRAGICA IN TABETICO, pag. 145. 1X. 1\SCESSO POLMONARE TIFICO CON PERFORAZIONE AL CAVO PLEURICO E -PIO-PNEUMOTORACE CONSENSUALE, pag. 167. X. NEFROSI LIPOIDEA, pag. 193. XI. PNEUMOTIFO, pag. 217. Xli. PNEtJMOTORACE SPONTANEO SINISTRO A VALVOLA CON ERNIA MSDIASTINlCA ANTEROSUPERIORE,, pag. 241. XIII. EMORRAGIA SOTTOARACNOIDEA PER POUSSÉE IPERTENSIVA IN CAMPO DI UREMIA PER RENE GRINZO·GOtTOSO, pag. 258. XIV. MF.DlA-

STINITE TUBERCOLARE o N'EOPLASTICA ?, pag. 269. MoRBo DI Pon SOTTOCOPITALE. pag. 289. XVI. EMPJEMA TUBERCOLARE, pag. 316. XVII. SINDROME DELL'EPIGONO, MA DI ORJGINE RADICOLARE, PBR LECTOMR• NlNGITE SPINALE. pag. 337· XVIII. TUMORE DEL NERVO ACUSTICO, pag. 354· XIX. PN~UMOTORACE SPONTANEO TBC. CJilUSO CON PLEURlT'B ESSUDATIVA SPEOFICA DA DISSEMINAZIONE, pag. 378. SPLENOMEGALIA TROMBOFiEBITICA B PILETROMBOFLEBITE DA DIFFUSIONE, pag. 390. XXI. SINDROME DI SORGER E MORBO DI RAYNAUD, pag. 412. XXII. REU MATISMO TUBERCOLARE DI GROCCO-PONCET, pag. 439· XXIII. SPLENOMEGALIA eMOLITJCA ED OMOGENIA IN SOGGETTO CON INFAN• TIUSl\ttJ TIPO LORAJ N ED INSUFFICIENZA MIT"AL.CA, pag. 46r. XXIV. SINDROME DI WEBER, DI BENEDIKT E DEL NUCLEO ROSSO, CON OFTALMOPLEGIA NUCLEARE DI ORIGINE VASALE, pag. 49r. MORBO DI STJLL-CHAUP· FARD, pag. 511. XXVI. ENCEFALO-NEURO-MIEUTE.-TIFICA, pag. 560. XXVII. PROBABILE INFARTO DEL MIOCARDIO A SINTOMATOLOGIA PREVALENTl!MENTE PSEUDOCOLECISTICA, pag. 545· XXVIII. ASMA BRONCHIALE. pag. 570. INDICE ANALITICO GENERALE, pag. 597.

xx.

xxv.

I Vaglia postali e gli Chèques bancari vanno indirizzati all'editore del «Policlinico» LUIGI POZZI. Via Sistina, 14 · Roma.

Prof. PAOLO GAIFAMI

Direttore della R. Clinica Ostetrico-Ginecologica di Bari

Conversazioni e Lezioni Ostetrico=Oinecologiche Manuale ad uso dei medici pratici

Prefazione del Prof. Sen. E. PESTALOZZA ~O più l e spe-3e postali d f spedizione Per l'estero, alle L . 5 O , aggiungere L. 1O per le maggiori spese postali di spedizione raccomandata.

P rezzo

L.

Volume di pagg. Xll•544. nel quale sono riunite buona parte delle CONVERSAZIONI tenute ai medici pratici ne << La Clinica Oste· -trica » durante gli ultimi Io anni e LEZIONI V ARIE pubblicate in altre riviste.

18 Ai lettori d~l ''Policlinico ,, comunicl!lamo: A l' VERTENZA . - L 'A rnministrazione del « Policlinico », per accontentare i diversi ritardatari che negli ..scorsi giorrti ne ha11no rivo llo domanda e tutti quegli altri abbonati che avessero intenzione di fornirsene e che non pose ro attenzione ai precedenti avvisi circa il termine per pagare il suddetto volu1}1e sole L. 2 5 anzìchè L . 5 O, ha ottenuto, dalla CASA EDITRICE, che tale ter1nirie ver1ga prorogato ancora una volta .e cioè fino al 30 giugno 1934 tanto per l 'Italia e sue Colonie, quanto per l 'Eslero.

Però per l 'estero, alle L. 2 5, dovranno essere ag·giunte L. 1 O per le maggiori spese occorrenti per la spedizione raccomandata . Per risparmiare la tassa del Vaglia, le predette L. 2 5 possoo essere anche versate, senz'altra spesa, nel nostro Conto corrente Postale N. 1/ 5945 mediante l'occorrente B<lllettino del quale ne includemmo copia nei precedenti fascicol\ di questa stessa Sezione Pratica, ma che è anch e fornit<l gratis dall'Ufficio di Posta. Sul polizzino del Vaglia o del Bollettino di Conto corrente, applicarvi la fascetta comprovante la qualità di abbonato a << Il Policlinico >•.

N. B. - La Casa Editric e ha dichiarato che questa t erza proroga è ASSOLUTAMENTE L'ULTIMA che ac.corda, p er cui a nostra volta avvertia1no che trascorso il 30 giugno p. v. il prezzo per gli abbonati sarà, per I 'Italia e sue Colonie, di L. 4 5 e, per l 'estero, di L. 5 5 causa le occorrenti inagg iori spese di spedizione raccon1andata. 111 I Vaglia postali e gli Chèques bancari vanno i11dirizzati ali 'edi tore del « Policlinico » LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 - Roma.


Roma, 30 Aprile 1934: ·XII

ANNO XLI

Nnm. 17

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA .

R.EDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma •

SOMMARIO.

Lavori originali : F. Amantea: Azione del Rosso Con.go s~l a ipi~strinemia

e sull'eritropoiesi. Contributo cli·

n1co-sper1mentale. Contributo allo studio dell'a ppendicite pe1vica. - A. Biondo : Su un caso di torsione della milza sul peduncolo con sin· drome aJPpendicolare acuta. - B. Mariotti: Un caso di sierosite circoscritta sottojaksoniana. Prob~emì nuovi : L. Verney: Il mister-0 della quartana. Sunti e rassegne : ARTICOLAZION I : R. Massart: Le artriti sacrali. - L. Bertrand : I reperti batterici dei reumatismi articolari acuti e cronici. - G. Mirone: D met odo di Willeme nel trattam ent-0 delle artriti purulente. - M. P. W eil : Artriti anchilosanti tpercaloemiche e paratiroidectomja. - ORGANI DELLA RESPIRA· ZIONE: T. Gord«>noff: Recenti studi sulla fisiologia e farmacodinamica della es:pettorazione. - Szabò : Interess~nte caso di COliPO estraneo introdo·t to per via tra;umat1ca nella traohea ed ivi fissato. - A. PavJovsky: Via d 'accesso p06iteriore per l'apicolisi senza sezionare i muscoli. Divagazioni: Dragotti: La psicologia della sordità pro· .gressiva. .Storia della medicina : I . B. Beccari e l a scoperta del glutine. Osservazioni

cliniche : L. Torcbiana:

LAVORI ORIGINALI istituto di Clinica Medica della R. Università di Roma diretto dal ·p rof. C. FRUGON I.

Azione del Rosso Congo sulla piastrinemia e sull'eritropoiesi. Contributo clinico-sperimentale.

Dott.

Cenni bibliografici. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: La

t11bercol osi ! enale. - Nefrosi lipoidea e suoi ratpi,Porti con la nefrite glomerulare. - Della nefrite ana,filatt~ca. Tipi di n efrite e loro. cura. - - Pionefrosi da tifo. - Alterarzioni renali e terapia salicilica nella ,p olia rtrite reumatica. - Contribu to alla anatomia patologica ed a lla tera.pia chirurgica della nefral gia ematurica essenziale. - Tentativi di cura chirurgica di stati uremici. - La cu·r a dell'enuresi. - MEDICINA SCIENTIFICA : La. reazione anafilattica del ricambio nei tessuti is olati. - Asma e potassiemia. - Sulle m o-. dificazioni del contenuto calcico della mastoide in gravida.nza. - Mucina n el liquido pleurico. - La formazione di principii tossici nelle u stioni. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi : Ri· SJ>Oste a q•u esiti per q1=1estioni di massima. Nella vita professionale : L'Associazione della Stampa medica Italiana. - ConCOJ.'si. - Nomine promozioni ed onorificenze. ' N-ntlzie diverse • Rassegna della stàmpa medica . fndice alfabetico per materie.

Lubercolosi polmo}lare e in varie fòrme di emorragie, come: tbc. polmonare, ulcus, g·eng·ivorragie da estrazione di denti , metror• ragie, ecc. Essi i11fatti, in gruppo di pazienti (circa 50) così trattati , notarono ch e in tutti si ha un aumento delle piastrine del triplo ed una diminuzione del tempo di coag11lazione nella ,p rima settimana, per raggiung·ere il tasso normale una ventina di giu1·ni do po l 'inizio del trattamento. Spadolini infine, facendo uno studio sul sistem.a r eticolo-endoteliale, in rapp·orto alla coa.g ulazione del sangue e alle origini delle IJiastrine; ha osservato che al pTincip1io l 'azioric delle sostanze ad azio11e carioclasica (bleu trypan, bleu .p irrol , ecc.') che ha iniettato in vena, determina nelle lacune e nei seni venosi degli orgarti e1nolinfatici una dissintegrazione cellulare, accompagnata da n otevole iperpiastrirlemia, da aumertto de] fibrinog eno e della trombina nel sangue. Dai quali risultati, -e.gli arguisce, come già aveva supposto che questi siano di . origine istiocitaria, ~ che grande importanza hanno per la econom ia organica tale 1p rodotto di di.ssint8bDTazione cellu1

F .\USTO .i\À 'v1ANTEA.

È già noto , fin .:ialle osservazioni di Sacchetti, Be~son, I<.oste·r , che iniettando in ani-

mali di esp·erirne11to per via intravenosa, delle soluzioni diverse di inchiostro d.i ch ina , di carbone e di altre sostanze coloranti si ha un aumento del t asso delle pia.strine e una diminuzione del tempo di en1orrag ia e di coagulazione ed un au1nento del fibrinogeno n el sangue. Ad analoghe conclusioni son venuti più tardi IBecker e Wienert, adoperando soluzioni di rosso-conga, nelle loro esperienze; dopo essere venuti a conoscenza dell'osservazione fortuita di Wedekir1d, che aveva adoperato lo stesso rosso-cor1go, · a scopo diagnostico ) nella

1


644

cc JL POLJCLJNfCO

lare, specie le piastrine, lJer il fen o111eno di coagulazione. }~ dot to di q11este svariate osserYazio11i rfrosar elli, a vendo :.lVlltO occasione di O servare due casi di Werlhof, di cui l 'uno rifiutava le cure chirurg'icl1e, 1'altro era n ella im1Jo. sib,ibilità di subirla, per la grave cardiopatia di cui era affetto, pe11sò di servirsi della soluzione del rosso-congo in tra venoso, e ciò fece co11 risultati molto soddisfac·e11ti. I risultati da questo A. otter1uti, e le osservazio11i dei precedenti ri cerca tori , nli 11anno indotto a trattare col rosf'o con.go un caso dj \i\Terlhof, che era degente in Clinica e che, per le sue defedate co11dizioni generali, non lJoteva ubire un in1n1ediato intervent0 chirurgico, senza prima a''-er t entato di risollevar e lo stato generale. Riporto brevemente Ja ~ toria clinica: Giovinetta di a. 14. Nell 'anan1nesi fan1iliare n o11 vi sono precedenti di rliatesi en1orragica; la mamma aveva avuto due aborti. Nulla nella anamnesi fisiolog'ica: sviluppo son1atico piuttos to precoce; 6 m esi prima d ell 'ingresso in c]ini ca inizio delle n1estruazioni. Nulla nell 'anamnesi patologica rerr1ota. L 'inizio della malattia coincide con l 'apparire del periodo catameniale, che iniziò coll 'esser e irregolare nel ritmo e nella quantità, presentandosi due volte con tutti i caratteri della m enorragia. Otto giorni dopo l 'ultima mestruazion e (ch e perdura an cora) , in completa apiressia, compaiono numerose macchie ecchimotiche, r1on rilevate, indolenti, di svari ata grandezza su tu l ta la superfici e del corpo. Impossibile è dire, se simul ta11eamente o in modo su ccessivo, non avendo l a p. ben osservato il fatto. Dopo qualche giorno epistassi, gengivorragie, ematuria e i11sorgenza di febbre irregolare remittente-intermittente; preceduta o meno da lieve brivido e seguita da modi ca sudorazione. Persis te, in tale stato, progr essivarr1ente anemizzandosi, e divenendo astenica profondamente, e d~i tegumenti su ccolenti , fino all 'ing·r esso in clir11ca. E,. O. praticato appe11a in clinica, d à: soggetto di costituzione normotipo, cute pallida , macchie ecchimotich e, bluastre, a margir1i sfrangiati , diverse 11elle dimensioni, indol enti, non rilevate. l\1u cose visibili pallide-subitteriche, con emorragie so ttomucose delle congiuntive, delle gengiYe e d elle tonsille, specie destra. Succulenza d ei t essu ti. .Sistema pilifero: implume nelle regioni sottoa5cellari e sul pube. . Sistema sch eletrico, muscolare, ed adiposo, normale. Polso molle, freque·nte, n on aritmico, piuttosto ipoteso. Respiro a tipo infantile. Null a al cap o, al collo. tranne un tumore di trottola al giugolo e al torace, all 'apparato cardioyascol are, se se ne eccettui un soffio anorga11ico; nulla all 'addome. Agli organi ipocondriaci: a carico d el fegato nulla, a carico della n1ilza si nota eh 'essa è in alto al 7° spazio , in basso 2 dita dal 1'ar co, duro-elastica , indolente. Nulla a carico del sistema n er voso: reflellività superfici al e e profonda normale. P sich e integra.

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[AlXNO

X.LI

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I dati di laboratorio danno: 1'esame emociton~etric?: Hb. 20; gl . rossi 1.087.000; V. G. l; gl. b1::t11ch1 6.800; 11eu trofili 6P.; mo11ociti 7; linfociti 25; a11isocilosi, poichilocitosi. Piastri11e 5.000 . L 'esan1e delle urine: un reperto di lieve ematuria: ~ressior1 e: Mx 105; Mn 65. R. Wassern1ann, ~fe1111 cke , Kahn, i1egatiYe. Sieroagglutinazioni 11egative. Le J)r ove e1noge11iche danno: Tempo di coagul~zio11e 8°-9°. Segno rlel la~cio positivo. Segno d1 Koch positivo. 'Tempo (li emorragia 12'. 8eg110 del n'lartello }Jositivo. Nulla alla radiografia del torace . Per genti le concessione del n1io ~Iaestro inizio il tratta1nento col rosso Congo, nel periodo di attesa per !a splenec tomia. La soluzione di recente preparata, all 'l %, infialata e sterilizzata in autoclave, viene iniettata alla dose di cc. 3, in giorni alterni, n ella vena del gomito, a diaiuno. Gli esa1ni emr)ci lometrici veng·ono prati cati anch 'essi a giorni alterni. Riporto per brevità solo i d ati riferenti alle piastrine, ai globuli rossi; poco essendo influenzati quelli bianchi e di poco la for1nula leucocitari a. Dopo la 2a i11iezio11e: gl. rossi 2.400.000; piastri11e 5.300. Dop o la 4a. iniezione: gl . rossi 2.480.000; piastrine 14.000; Dopo l a 6a j11iezione: gl. rossi 3 .120.000; piastrine 23.000; Dopo l a sa iniezio11e : gl. rossi 3. 150.000.: piastrine 70.000. Dopo la loa. i11iezio11e: gl . rossi 3.540.000; piastrine 90.000. -Dopo la 12a. iniezione: gl. rossi 3.650.000: piastrine 125.000. Dopo la 14a. ini ezio11e: gl . rossi 3.830.000; pias trine 140.000. Dopo la 16a 1n1ezione: gl. rossi 4.245.000; piastrine 165.000. Dopo la 18a i11iezione: gl. rossi 4.230.000; piastrine 200.000. Si è così potuto osservare che la piccola paziente già dopo alcune ini ezioni, prese11tava un notevole miglioramer1to: 11on più sangue dalle gengive, cl1e appaiono ineno tumide e fungose, non più emorragie sottocutanee, q11alcuna rara sotto1nucosa. Ver so il ventesi1no g iorno è scomparso ogni segno di ecchimosi, e quasi del tutto le chiazze emorragich e sottocongiuntivali, bulbari e tonsillari. 'futtavia persistono sempre i segni dell 'emogenia: prova del laccio (Frugoni-Giugni), di Koch , del martello, ma m eno evidenti. Il tempo di emorragia e di coagulazione son divenuti quasi 11ormali. Infine si nota ch e la paziente è divenuta più tonica, piì1 euforica, può lasciare il letto e ha le mucose roseo-vermiglie, specie le l abbra, come si avesse un maggiore accumulo di rosso Congo in esse. Inoltre si nota un aumento del peso e del p annicolo adiposo. Avenrlo il mio Maestro, nonostante i lusi11ghieri risuJ tati , proposto egualm ente la splenectomia, è sospesa og·ni terapia di rosso Co11go, anche p erchè, 1ocalme11te i1ella zo11a di iniezione, tutta la cute è arrossata, com e scarlatta; quasi il rosso Congo fosse stato iniettato fuori vena. Pertanto, poichè per ragioni impreviste, d ecorse un lasso di tempo rin1arcbevole, circa venti giorni, tra l a sospensione d ella cura e l 'inlerYento, s'è avuto agio di osservare, facendo ancora òegli esami emocromocitometrici, ch e già a giorni di distanza, dalla sospensi one della t er apia, si ha gl. rossi 4.330.000


[ ANNO

XLI, NuM. 17J

SEZIONE PRATI CA

e piastrine 160.000, e a 16, si h a gl. rossi 4.291.000 e pia~l~ine 114.000, :fiOlando cos1 una gradt1ale di1111nu1z1one delle piastrine, e 11essu11a 1nodiiicazi~ne dei ~lobuli ro~si. I~~n edj at amente sple11ecto1111zzata, il tasso p1as lr1111co, ch e era arrivato il g iorno prin1 a dell 'intervent o a 95.000, ri tor11ò b en pres to nor1nale. . D~bb? qui far presente che do110 Je pri111e i11iez1on1 d1 r osso Congo si nota una tun1ultuosa rigenerazione; e mazie granulofilame11tose 11orn10blasli, mielociti e metamielociti. '

645

voluto fare una serie di ricercl1e sperin1enlali , allo scopo di st,abilire, se verame11te ad es o ia devoluta un 'azione pia trinogenetica e se tale azione sia n1aggiormente spiccata in preser1za della mil za o in assenza di essa. Come animali di esperin1e11to mi son valso di co11igli. All '11opo li h o divisi in varii gruppi. Come soluzione del rosso-congo h o adoperato la sospensione al 1 %, di r ece11te prepaDa que:ta fortunata osserva z.io11e a l co11tra- rata , com e su h o detto, per iniezion e i11trario di quanto 11a osse rvato 1·ro~arell i , cl1e a di- venosa alla margin ale dell 'orecchio e nella sta11za di circa due n1esi, trovò i suoi due }Ja- rlose di cc. 1 g iornaliera. Avendo in anin10 di detern1inare in 1lcuni coni o-Ji un a piastrinozienti i111n1un i da i11anifestazioni di diate i emorrag ie.a, n oi vedian10 che alcuni segni del- 1)enia, ho adoperato il salas o o gli estratti di la emogenia non sono mai scon1 par i del n1ilza, ch e come è ri a puto, ancl1e pe1· mie tutto , n è ciò può farci n1era viglia , qt1a11do i precedenti ricercl1e, h a azione piastrinolitica, tien pre e11te ch e n el "'' er1hof ,-'è, oltre la pia- oltre ch e eritrocateretica (2). Di tali mi son ser vito di quellj preparati dall 'Istituto Serono o strinopenia, a base patogenetica , ancl1e una dall 'Istitulo Sier otera pico o da n1e stesso p1·efragilità vasale dei capilJari. parati , con la tecnica usata in altre mie espeVedian10 inoltre cl1e l 'azion e del ros o-congo non è persistente; n1a n10Ito fu gace, in po- r ien ze, da milza di manzo e dalla n1ilza avulsa chi giorni avendo JJerduto la })aziente m età · del morbo di Werlhof citato. Di ciascun gruppo , per brevità, essendosi i delle piastrine guadagn.a te. Con ciò però n on pretendo di voler fa re dell e deduz.ioni e tanto Yarii anin1ali in1piegati , corr1portati pre soch è meno dell~ afferm azioni , non potendo i nulla n el m edesimo n1odo , riferirò i risultati di uno di essi : arguire dal con1portame11Lo di un sol caso, specie con de()'li elen1enLi, co111e le TJiastrin e, 1° gruppo: Iniezio11e di rosso Congo all ' l % per di per se ste se già così ,-ariabili n el loro nuvia intravenosa, nella dose di cc. 1 giornaliera, m ero fisiolog·ica mente. fin da llf· inizio rlella esperien za: prima d el tr. : Debbo a\ Ve1tire cl1 e per tale ricer ca , co111e C. di Kg. 2400; gl. r. 5.420.000 ; gl . b . 9.000; pia160 .000; d opo 8 giorni: gl . r. 4.780. 000 gl. per il r esto mi son \ also in prevalenza del rr1 e- ]).trine 8,980 ; piastrine 245.000 ; d opo 16 giorni : gl. todo fatto da n1e n oto in altra pubb1icar . 5.230.000 ; gl . b. 9.900 ; pias trin e 275.000; dopo zi8ne (1). 24 giorni: gl . r. 4. 360 .000 · gl . b . J0.900 piastrine 110

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1 ;

È noto , ch e elementi a carica elettrica n e-

250. 000; dopo 15 gior11i d alla sospensjone del trattam ento: gl . r. 3.800.000; gl . b . 9.800; }Jiastrine l 35 .000; Kg. 2.550. 2° Gruppo : Iniezioni di estratto rli 1nilza : C. di J{g. 2 .200 gl r. 5.800. 000; gl . b. 11.000; piastrine 180 .000; d opo 20 jniezioni di E. M . : gl. r . 3.585.000; gl . b. 9.800; piastrine 95. 000. Si iniziano contem-

gativa si fi ssano sul sisten1a R. E. dei vari si~temi, esp]icando un 'azione stimolante o p·aralizzante, per cui si avrebbe la variazion e degli elementi circolanti del san gu e. Bed on e Koster riten go no cl1e ag li ele1nenti istiocitari sopratutto di varii organi sia de, roluta la funzione regolatrice della piastrinemia; fun zione di lisi in l)iastrinosi , donde la neces ità di estirpazion e ·di alcuni organi o la lin1itazione funzionale di essi , ch e avrebbe p er con segu en za l'aumento delle p·i astrine in circolo. Frank e Glanzman p en sano che tra tutti gli organi la più importarite sia la milza , per cui la splen ectomia in u so. Può darsi ch e il rossocong·o agisca inib·endo l 'azione di questa o stimolando un eccesso di lJroduzione dai 111 egacariociti o dagli istioidi . Mosso da ciò, dalla J11ia istessa osservazione e da qu elle di Trosarelli sul n1orbo di ~ er111 o f ,

poraneament e le iniezioni di rosso Con go intraYena, pur continuando con quelle rli E. M. intran1uscolari alla dose di cc. 2 e dopo 8 giorni: gl . r . 4.050.000; gl . b . 10.900 ; piastrin e 205.000 ; dopo l G giorni: gl . r . 5.290. 000 ; g 1. b . 10.450; piastri11e 280.000 ; Kg. 2.250 . 3° Gruppo : Iniezioni con tempor an eam ente di rosso Con go intravena all 'l % n ell a dose di cc. 1 e di es tratto <li M. in tra1n u scolare n ella dose di cc. 2: C. di Kg. 2.400 ; gl . r . 6.330.000 ; gl. b . 10.800 piastrine 189.000 ; d opo 8 giorni : gl . r. 4 .400 .000 g 1. b . 11 .000; piastrine 140.000 dopo 15 giorni: gl . r. 3.980.000; gl. b. 10.000; piastrine 138.000; d opo 24 giorni: gl. r. 2.900·.000 ; gl . b. 9.830 ; piastrine 10.500 ; d opo 15 g iorni d alla sospen sione Ci el ·rr. : gl . r . 4.210.000; gl. b. 9.780 ; piastrin e 21)5 .000; Kg. 1 .890. 4° Gruppo: C. di l{g. 2. 800; gl . r . 6.060 .000; gl. b. 9.980; piastrine 155.000. Si pratica il sa-

(1) Al\tANT EA . Nuovo m etod o stilla conta d ell e piastrine. Rinascenza Medica, 1934.

Sul potere emolitico della milza . Fi siologia e l\ledicina, 1931 .

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1 ;

1 ;

1

(2)

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Al\IA NTFA.

1 ;

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.646

« IL POLICLINICO »

lass~ og~i .3 giorni n ella dose di cc. 15-20; dopo 18 .g1orn1 s1 h a: gl ..r. 3.650.0~0; gl. b. 11.000 ; pia-

[ANNO

XLI, NuM. 17]

Pertanto , poich è dalle ricerche su dette si strine 96.000. Cont1nuanclo il salasso, come pri- ~nota ch e il rosso co11go esplica anche una azio1na, si praticano le iniezioni di rosso Congo al- n e emogenetica per qua nto riguarda i globuli l 'l % 11ella dose di cc. 2 intraven a : dopo 8 giorni rossi, ho cercato di indagare con una serie di si ha: gl . r . 3.950.000; gl . b. 10.980; piastrine ricerch e in vitro, se esso ha una azione antie125.000; dopo 16 giorni: gl . r . 5.110.000 ; gl . b. molitica o comunqu0 inibe11te l 'emolisi. 9.980; piastrine 180.000; Kg·. 2.300. A tale scopo mi son servito della prova del5° Gruppo: Si fa la splen ecton1ia e dopo avere ripetuto più volte l 'esarne emocitometrico in gior- 1'ambocettore, della resis tenza globulare, e di ni diversi, si ha: C. di Kg. 2. 800; gl . r. 6.340.000 ; una sol uzione di saponina. gl . b.. 11.050; piastrine 177.000; dopo 8 giorni: 1) Per la prova dell'ambocettore, si prog l . r. 4.045.000; gl . b . 10.980 ; piastrine 205.000; cede come per la R. W. lo stesso risultato o quasi dopo 12 e 15 giorni; :Si iniziano le iniezio·n i di rosso Congo alla dose In 12 provette, di Clli 6 ser vono come con<li cc. 2 intr avena e dopo 8 giorni: gl. r. 3.980.000; trollo, si pone in via scalare : g l . b . 10.980; piastrine 300.000; dopo 15 giorni: Soluzione fisiologica 0,90; 0,80;0, 70; 0 ,60; gl. r. 4. 130.000; gl. b. 10.760; piastrine 298.000; 0,50. Complemento (precedenteme·nte titolato) dopo avere sospeso il 'fr. : gl . r. 5 .050. 000; gl. b. cc. 0,10; 0,20; 0,30; 0,40; 0,50. 10.600; piastrine 245.000; Kg. 2.600 . 6° Gruppo: iniezioni di estratt o di ~I. ottenuto Globuli rossi CC. 1/2. Ambocettore CC. 1/2. e.on la milza della paziente splen ectomizzata, nella dose di cc. 1/2 intravena in conigli di piccola ta- Rosso congo 1 % cc. O, 2ù per ciascuna prov·etta, oppure CC. 0,10. g·lia, non avendo a nostra disposizione molto estratto : C. di Kg. 0,850; prima: gl . r. 5.200.000 ; Dai risultati avuti , si nota ch e mentre nella gl . b. 10.900; piastrine 190.000; dopo 8 giorni: prima serie controllo l 'emoljsi è completa, gl . r . 4.380.000; gl . b . 9.890; piast rine 70.000; clopo nella seconda, in cui si è aggiunto il r osso con15 giorni d alla fine del Tr. si ha: gl . r. 5.550.000; ga , l 'emolisi è impedita o è incomtpleta. gl . b. 10.980; piastrine 200.000; l(g. 1.150. 2) P er la prova della resistenza g lobulare Dai dati su riferiti si I) UÒ dedurre quanto si apprestano due serie di provette, come per segu e : la comune R. G., da 0 ,28 a 0,60; però n ella 1) Il rosso congo mostra azione piastrinoprima serie controllo ci si ~erve di globuli rosgenica, anche in animale 5ano. si, diluiti in soluzione fisiologica, e nella se2) In associazione con gli estratti di mil- conda d.i G. R. diluiti in sospensione di rosso za, Viene come neutralizzare l' azione p iastri- congo al 1 %. Si è così potuto osservare che ·n olitica di questa, n on quella però emocate- la r esisten za g·lobular e appare leggermente aur etica. mentata nella seconda serie, ove l 'emolisi si 3) Esso ri p0rta presto a valori normali le arresta intorno a 0,46, mentra nella prima inpiastrine . lisate dalla . precede nte azione degli torno ai 0,50; differen ze in vero poco din10estratti di iuilza; così come ripristina il tasso strative. 1di esse n egli animali salassati. 3) Per la pro,ra della saponina, si app,r on4) In animale . splenectomizzato, la sua ata due serie di provette, di cui l 'una per conzione si rende più n1anifesta, come se le due trollo, con diluizioni scalari di saponina dal.azioni (splenectomia. e rosso conga) andassero 1'l per 2.0 ,000 all'l per 30,000, limite massidi pari passo, esplicando azione stimolante sui m o; in cui si è trovato la saponina emolitica. ·megacariociti o inibente sugli organi devoluti Si nota ch e, m entre nella prima controllo, alla piastrino-lisi. · ove si aggiungono duè gocce di soluzione fi. .· 5) In animale, trattato corL estratto di mil- siologica, oltre naturalmente la sospensione .za di Werlhof, che mostra più ra.p ida e intensa dei GR., si vede una emolisi completa ; nella azione •piastrinolitica ed emocateretica dello seconda, ove con eguale sospensione di GR., estratto di. milza corr1t1ne, pare abbia una azio- si aggiunge due g occe di sospensione di rosso ne ·p1astr1nogenet1ca: minore. conga (o tre o più, seco11do la esperien za e in Anche in questa serie di ricerche, così come accordo alle gocce di soluzione fi siologica, agsi è osservato n el caso di \ Verlhof, si è potuto giunta alla prima) si vede che l 'emolisi è innotare ch e, sospeso ogni trattamento, la pia- co,m pleta, p·otendosi notar e an ch e a distanza di strinoemia pro,rocata dal rosso conga ben pre- 18 ore . da 23 a .25 di Gfl. per 1 / 4.00 di mm de] Thomas-Zeis. sto scompare. Da tali ricerch e si può dedurre ch e il rosso Possiamo .così cor1cluder e ch e l 'azione del -rosso congo è si piastrinemica, n1a fuga ce. conga avrebbe in vitro azione antiemolitica. Essa è innocua; poichè 11on provoca alcun di- Ciò potrebbe condurci a pensare che esso agi.sturbo, tranne una inten sa J1igm entazione ros- sca inibendo l 'azione e.ate-retica della milza, nel contempo ch e stin1ola la formazione delle so-viva in sito di iniezione.

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piastrine dag li ele1nenti istiocitari o n1egacariocitici del sistema reticolo-endoteliale. Tali mie con clusioni d ebbo ripeter e, n on devono esser e prese come i.i elle a ffermazioni vere e proprie, ma com e I "espr ession e di os• • servaz1on1. Non si può e-erto trarre delle co11clu sioni categoriche su di un arg·omento, · il cui fattore primo, qual 'è qui la piastrina , è n ella sua patogenesi controver8a e nel su o nt1mer o fi iologico finan co d iscu sso. RIASSt:N'fO.

I / A., s tudia odo l'azion e del r osso con go sulle piastrine, cita un caso di W erlhof, trattato col RC . e una serie di esperien ze in animali e in 'ritro, venendo alla con clu sione, che il RC. mostra una azione piastrinemica, ma fugace. forse eritropojetica lieve ed a nch 'es~a fugace. ed antien1olitica, in rerta. BIBLJOGR.i\FI A. Brit . Exp. P ath., n. 5, 1926. SAccu1::rrr e OssELADORE. Giorn . Cl in. ~1ecl ., ri . 7. 1926. B ECKER. Munch. rned . Woch. , marzo 1980 ' ' ' EnEK1ND. Klin. Wochenschrift , 1928. W EDEKIN D, WIENERT, BECKER. ~1 iln cb . m en . \Vor h .. n ov. 1930. '\\' OLKER. Medicina Interna. J 932. SPADOLrNI. Con gr esso In t. Fi si o1.. n ov. 19B2 . 1·nosARELLI. Fisiol. e M ed., m aggio 19B:1 B EDSON.

..._

Inter essanti Mem orie di Chirurgia:

Qualche considerazione s opra il trattamen· to chirurgi co del megacolon s igmoid eo. (Memoria pubblicata nel volume delle Onoranze t.ributate a l Prof. R. ALESSANDRI, stampata in s'!par ata « br ochure », con 13 nitide autotipie nel testo). Prezzo L. 4 . Per i nostri abbonati sole L. 2 1 5 O.

Prof . ARNOLD JIRASEK ra Clinica Chirurgica dell'Università

di Praga.

(Memoria pubblicata nel volume delle Onoranze tributa te al Prof. R. ALBSSANDiU, stampata in separata « brochure », con 13 nitide radiografie nel testo).

4.

Per i

nostri abbona ti sole L.

2 1 5 O,

Prof. EDMOND PAPIN Chirurgo dell 'Ospedale St. Joseph , Parigi.

Su Ile grandi cisti s ierose del Rene (Memoria pubblicata nel -volume delle Onoranze tributate al P rof. R. ALBSSANDRI, s tampata in sep ar ata « brochur e », con 4 figure nel testo ed una lavala in tr icromia fuori testo) . Prezzo L. 6. Per i nostri abbonati sole L. 4 . Inviare Vaglia all'editore sale diciotto, Roma

L U IGI

OSPEDALE CIVILE (( VITT0RIO EMANUELE III )) Portoferraio. 1

Cont ributo allo s tudio dell'appendicite pelvica per il prof. Lu 1G1 ToRcBIANA, direttor,e e chirurgo primario. Nonostante la ricca b ibliografia che r iguard a l 'appendicite, si presentano sempre degni di studio quei casi, n ei quali l 'appendice, di lungh ezza anormal e, spostata dalla su a sede ver so il b asso e m edialmente , viene ad assumere con g li organi contenuti n ella r egione ipogastric~ e n el b·acino relazioni tali da sucitare, se infiammata, una sintomatol ogia tutta particolare e tale da sviare l 'attenzione del pratico più su gli organi cl1e manifestano. patimento ch e su quello cl1e tali so fferenz~ i)roduce . E questa è ap punto l 'a1)pendicite pelvica:, la con oscenza della quale per quanto ben chiarita da molt e precedenti osservazioni , è sempre d egna di ulteriori contributi , tenuto an ch e conto del la sua gr ande importanza dal lato p r atico, trattandosi di affezio11e, a volte subdola e sempre gTave, ch e n el maggior numero d ei ca i si discosta da quelle r egole sintomatologich e, orn1ai classi ch e, ch e perm ettono faci lmente la diagnosi d ell 'appen dicite a sede norEcco perch è lio creduto opportuno r iportare l 'attuale osservazion e, la cui sintomatologia, alla vescica sopratutto si r iferisce, e la malattia, subdo ]am~nte iniziata, si rive la attraverso un sintomo n on frequente in tali contingenze: la ritenzione acuta cli orina. TORIA

Il v a lor e della Ra diogrnfia epidurale c on lipiodol nelle affezioni delle parti i .a af eriori della colonna v ertebral e, sopra a tutto di f r onte all a inco1lt inenza essPn· ziale di ur ina.

Prezzo L.

OSSERVAZIONI CLINICHE

male.

Prof. ALBERTO CUTIERREZ della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Buenos Ayres.

Direttore della

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SEZIONE PRATICA

Pozzi, Ufficio Postale Succur,

CLINI CA > -

ìVIaz. Giulio, di anni 6, da

Portofer r aio. Entra in Ospedale il 5-VIIl-1932 per ritenzione acuta di orina. Raccontano i genilori ch e il bambino, per l 'innanzi san o e vivace, aveva presentato circa tre giorni prima, m odico ri alzo di t empera tura ch e appena aveva r aggiunto i 38°, accompagnato da qualch e doloretto addo1n inale, fatti ch e essi attribuiva110 a soverchia in gestion e di frutta. Aveva ingoiato il giorno dopo l 'inizio di tali disturbi il r ituale purgante con effetto, senza r isen tirn e eccessive molestie, la t emperatu.ra decrebbe e Lutto pareva r itornato alla norma, quando la n1attina dell 'ingresso in Ospedale cominciò ad avvertire dolori nella m in zio11e e in breve t empo gli fu impossibile orinare. Il medico a domicilio fece u so del b agno caldo , ma inutilmente, cosicch è il piccolo fu inviato in Ospedale. Al momento d ell 'ingr esso si presentava apirettico, ma in condizioni di nutrizion e assai scadenti , piu llos to lerreo, in d ecubito supin o con arti in-


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« IL P OLICLINICO »

fer1or1 semiflessi ; pulsazio11i 90, ri t1n ich e, valide; Tespirazioni 24. Nega tivo 1'esaine dell 'apparato resJ1irat0rio e cir .colatorio. L 'addon1e si presentava di s teso, dolente specialm ente l 'ipogas trio, dove er a facile co11st at are alla pal1)aziorle la presen za di una tu111efazione globosa ch e, sormontando il puJ1e, giungeva fino in corrisponde11za dell a circolare 01nbellicale e ch e pot eva con facilità riconoscer si per la vescica en or m ernen te distesa. Si praticò perlanto il cate leri s1110, clando esito a copiosa quanti là di uri11a, ch e esami11 ata si mo trò quasi del tutto norn1ale, salYo la pre e11za di rari globuli rossi. . Dopo il cateterism o l 'addon1e si fece trattabile pur persistendo sempre una discret a dolorabilità nella regio11e ipogastrica. Ali 'esplorazione r ett ale, praticata co·n tutta dolcezza, l 'ampolla risultò vuota, e il dito esplorator e, pur non rilevando particolari r esistenze, su scitava discreta dolorabilità in alto e a destra. Per tale fatto si trattenne il piccolo in ospedale per congruo periodo di osservazione, sebbene la vescica aves e ripreso, sia pure c?n evidente sofferenza del inalat o, la su a funzione. In t ali condizioni di qu asi completo benessere rim ase per 5 giorni, quanclo, al n1altino del 6°, accadde ch e la temperatura si portasse sui 39° con ,-0111ito, addome disteso, particolar1nente dolente la r egione ipogastrica e si ripetessero i fatti di rit enzione acuta di orina. A11 ch e in questa tumultuosa sinton1at ologia, l 'alvo rin1ase ap erto ai gas, il polso subì legger P. rr1odificazior1i, in rapporto alla temperatura . Nonostante il catet erismo la r egione ipogastrica si 1nantenne dolente, la temper atura assunse nei g·iorni seguenti il carattere n ettamente suppurativo, la esplorazione rettale si fece più dolorabile . In breve la r egione ipogastrica si fece globosa e una puntura esplorativa din1ostrò la presenza del pus. Pensando trattarsi di una peritonite pelvica saccata di origine appendicolare, si praticò in narcosi eterea una laparotomia m ediana sottoombelicale, dando esito a notevole qu antil ~1 cli pt1s, crem oso , fetido. L 'appendice non fu trovata n el focolaio, n è si perdett e t empo a ricercarla. Si zaffò ampiamente e completamente il focolaio purulento , ri111 etten do ad u11 secondo intervento l 'ablazion e dell 'organ o malato. La gu arigione si fece assai sollecita e la ferita in breve cicatrizzò. Il piccolo dopo circa un mese di degenza fu dimesso con la r accon1 a11clazione ai genitori fli riportarlo, non appena si fosse un po' rimesso n elle condizioni generali, per il definitivo interve11to. Invece òopo circa 20 giorni di per1nan en za a do1nicilio, si ripresentarono gli stessi fatti di ritenzione, dolore ipogastrico, vomito, e in breve si venne a costituire una seconda raccolta purulenta ch e, com e la p·r ima, fu aperta e zaffat a. Trattenuto il piccolo in OSJ)edale fino a completa g uarigion e di questo secondo intervento, dopo 15 giorni dall 'avvenuta cicatrizzazione si praticò una l aparotomia pararettale inferiore destra, allo scopo di evitare la zona cli salde aderenze ch e esist eva sulla linea 111erliana . Il cieco stirato verso la li11ea m edian a era av-

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Yolto da fatti aderen ziali con l 'epiploon e col tenue; ciò nonostante si riuscì a m ettere in eviclen za l 'estre1110 prossimale dell 'appenrlice e seg uirla nella sua direzione. Si potè così con statare ch e essa er a fissa 1nedialn1ente e i!1 basso, aderiva per u11 certo tra tto al peritoneo ch e ricop·r e la cupola vescicale per continuarsi in basso con l 'apice, appena raggiungibile dal dito esploratore, verso lo sfo11dato r etto-vescicale del Dou glas. Dato ques to reperto se n e isolò l'estremo prossimale e, previa lega tura e sezione col termo-cauterio, lo si affondò sotto u11 punto a borsa di tabacco; ])Oi per via retrogr ada, si potè praticare la legatura del meso e l 'a])lai ione dell 'or ga110, liberandolo per via ottusa dalle aderenze t en aci che lo circondavano. L 'atto operatorio termi11ò con accurata toilett e perito11eale e chiusura cornpleta clell 'addome. Il decorso fu del tutto , regolare e il bambino u scì dall 'Ospedale dopo circa ,-enti giorni da questo terzo inter ve11to. L 'appendice assai lung·a, nodosa, presentava il suo estremp rigonfio, clavato ripieno di pus. Nel suo mezzo era ancora evidente il segno dell 'avvenuta perfora zione. Da allora il piccolo ha sempre goduto buona salute, ser1za avvertire più alcun disturbo n è da parte del tubo digerente, nè da parte dell 'apparato urin ario. CONSIDERAZIONI.

Riassumendo il caso attuale osserviamo ch e uno dei segni iniziali d.i maggiore importanza, pr€sentato dal piccolo paziente in relazione all 'affezio11e appendicolare, è stata la ritenzione acuta di orina. :È b en sì vero ch e nei giorni precedenti aveva prese11tato lievi rialzi termici e vaghi dolori addon1inali , ma questi er ano stati così lievi e non certo tali da far sospettare il decor so tumultuoso che il caso ebbe in seguito . Se ora noi esan1inian10 la sintomatologia presentata dal paziente alla luce delle indagini anatomo-patolog·icl1e ch e potemmo con statare al tavolo orp eratorio, possiamo r enderci esatto conto sia dell 'inizio ch e dello svolgimento di Lutto il quadro n1orboso. Infatti noi abbian10 con statato all 'apertura del ' 'entre, l 'appendice fortem ente aderente col suo· m ezzo alla cupol::i vescicale , continua n.tesi poi in basso verso il Douglas. In un caso com e questo è pertanto logico pensar e ch e la r eazione p eritoneale, quale progr ession e della lesione dei follicoli, sia stata pr€ceduta da lie,,i rialzi termici e vaghi dolori , fatto ch e non de,·e recare mera,riglia , essendo ben n oto com e l 'inizio del l 'appendicite possa essere subdolo, per qua11to gravissima la lesione. E si con1prende anch e come la reazione p eritoneale, susseguente alla flogosi a.p pendicolare, abbia potuto portare alla ritenzione acuta mediante azione diret ta sull e fibre del detrusore sia nlediante azione riflessa sullo sfin-


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649

SEZIONE PRATICA

tere vescicale (Kun1n1el). Tuttavia la pronta reazione 11eriloneale 11a potuto, dopo questo inizio tt1n1ultuoso, i a lare e arrestare, aln1eno in prin10 te1n1)0, il processo, fatto ch e viene di1110 trato oltre ch e dalla perfetta canalizzazion e intestinale, anche dalla ripresa della funzio11e vescicale , l.a quale tuttavia , p·u re essendo po11tanea , continuava ad essere piuttosto doloro a. Se non cl1è, dopo sei giorni , rialzo rapido di temperatura e nuova rite11zione, avvenin1 enti che coin rido110 coll.a costituzione d el! 'ascesso, che si n1ostra alla regione ipogastrica 11ei g iorni susseguenti . Co11 l 'apertura di questo ce sa ogni sintomatologia e il caso \ olge a g uarigione, ma i fatti si ripetono n ell 'identico modo ad una recidiva purulenta locale, finch è tutto definitivan1ente compare con l 'ablazione del}' organo malato. Ho ,·oluto riportare il presente ca o, indubbian1enle note,role per la rarità della intomatologia iniziale, sopratutto per l 'interesse pratico ch e esso presenta, giacchè sta a din10strare come la possibilità di essere di fronte ad un~ le ione a.pp-endicolare deve affacciarsi, fra le altre, a lla mente ogni qualvolta un bambino i)re enti ritenzion e acuta preceduta da dolori addominali e sia pure n1odica febbre. E ognuno sa com e l 'appendicite nei bambini sia tutt'altro ch e rara, e come es a pos a presentarsi n ei più svariati modi. :È noto ch e una delle posizioni più frequenti del processo vermiforme è la discendente (3 2.11 % secondo Wakey e Gladstone) e cl1e, in tale contingenza , essa arriva per la sua estremità inferiore a livello dello stretto superiore del bacino (Testut) e solo quando è di lunghezza anorn1ale e presenta note di in fia111n1azione può fissarsi alla vescic.a. al retto e costituire quella particolare sindrome n1orbosa che va sotto il nome di cc Appendici le Pelvica n. Si · comprende come, ln tali peculiari condizioni, la sintomatolog ia che I 'ammalato presenta esca dall e regole classiche che orn1ai sia1no abituati a considerare in fatto di appendicite a sede iliaca e si verifichi in,rece t11la sindrome complessa, in parte fuorviata dal la reàzio11e che organi, interessa ti per vi cirt anza , mostrano assai più evidente che non la stessa appendice. Nel caso attuale la prima ad avvertire l 'avvenuta flogosi periton eale è stata la vescica e su questa fu attirata la nostra attenzione, ma le condizioni normali delle orine e i fatti precedenti alla comparsa della ritenzione, ci misero sull 'avviso cl1e la ritenzione stessa n on 1

i)o teva essere ch e riflessa per r eazione peritoneale di probabile origine appendicolare. Sono n o te infatti le r elazioni esistenti tra a:pparato urinario e appendicite, manifestantisi attraverso quella speciale sindrome che prende appu11to il nome di uro-appendicitica (Giorda110), oggetto di interessanti docume11tazioni da i)arte di studiosi nostri e stranieri. Essa può essere dovuta a riflesso peritoneale 11rohabiln1ente da sierosa a sierosa (Gio·r dano) con1e i)ure a riflesso n ervoso attraverso i filetti sen iti,,i prove11.ienti dal JJle so lombare. Così :si possono ved·e re ap1)e11diciti croniche ch e i rivelano attraverso 1ninzioni frequenti e clolorose, a vq lte pre enlanlisi a crisi, accompagnate da li e'~ dolori di ventre , più accen tuati nella fossa iliaca des tra , fatti che scompaiono dopo l 'appendic,eclo111ia. Nel caso nostro invece i fatti di relazione era110 più stretti ed essendosi trattato di un fatto ac uto , rapido, impro·vviso, con notevole reaz ione peritoneale della cupola vescicale, l 'orga110 dimostrò il suo i)atimen to con la distensione riflessa. Tale evenienza tuttavia non è delle più frequenti se dobb·i amo tener conto di quei casi nei quali, pur esistendo rapporti tra vescica e appendice. cosi im111ediati da dare in secondo ten1po origine a fistole appendiculove cicali , solo eccezionalmente si ebbero sinton1i riguardanti la ritenzio11e acuta . Di ta li possibilità parlano i casi di Kingdon e di Lautermann, i1egli altri invece l 'inizio fu caratlei·izzato da dolori ipoga trici, minzi0ni frequenti e dolorose, se11za c l1e a carico delle. o rine e ~ istessero clementi tali da far sospettare una lesione ve cicale o renale. È necessario però a qu e to r iguardo tener presente cl1e a volte la relazione esistente tra vescica e appendice non è diretta, m.a essa si verifica co11 l 'inter111ediario di una racco] ta purulenta, ]a quale può i11 casi, se n on eccezionali certo as ai rari, svuotarsi attraver o la vescica stessa . Quale con seguenza di qt1e ta evenienza, an che se la raccolta prende altre strade svuotandosi atlra,-erso altri organi , può a.ccadere cl1e la retrazione cicatriziale !)Orti in secondo tempo I '.appendice con1e IJiù mobile ad .aderire alla vescica con tutte le conseguenze permanenti anch e dopo il fatto a cuto . E a questo co11cetto si indirizza evidente1nente l'ipotesi di Tuffie.r e Jean11e quando ritengono ch e le connessioni dirette appendiculo-vescicali non siano clte reliquati di processi periappendicolari. Comu11que le relazioni dirette tra vescica e a1)pe11dice sono assai rare (5 ' rolte su 180 casi l


« IL POLJCLINICO »

650

Tuffier e Jeanne) ma certo questo numero rappresenta una percent11ale forse superiore e, solo con l 'aiuto di molte altre statistiche, si potrà stabilire una giusta proporzione. Anche nel caso nostro in cui l'appendice assai lunga si portava verso il Douglas, l 'aderenza alla vescica non ·e ra se non la risultante del recente processo flogistico. RIASSUNTO.

L'A. descrive un caso di appendicite pelvicu riscontrato in un bambino di 6 anni, 11el quale la malattia si rivelò attraverso la ritenzione acuta di orina, manifestandosi in seguito m e diante una raccolta purulenta a sede ipogastrica. All'operazione l 'appendice assai lunga , nodosa, ripiena di pus aderiva alla cupola vescicale e si continuava in basso verso lo sfondato del Doug las. Alla esposizione del caso, l 'A. fa seg·11ire alcune considerazioni circa I.a rarità d ella sintomatologia iniziale e l'importanza d ell 'appendicite ·pelvica. BIBLIOGRAFIA .

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XLI,

NU!\-I.

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Ospedale Policlinico Umberto I in Roma -· I Padiglione. Primario: Prof. V.

PuccINELLI.

Sn nn caso di torsione della milza sul peduncolo con sindrome appendicolare acuta per il dott. ANTONINO B10Nno assistente d egli Ospedali Riuniti di Ro1r1a. Dal 15±5, epoca in cui Adriano Zaccarella di Napoli ha eseguito la prima splenectomia, ad oggi lo studio d eJle splenopatie è stato un campo abbastanza fertile per glj studiosi. Tra questi i chirurgi hanno p~rtato un contributo 11otevolissimo e t.ale per cui a buona ragione la n1ag·gior parte delle affezioni della mjlza si considera non più di competenza medica. Pur tuttavia anche gli studi più rigorosi , le esperienze più riuscite, non l1anno dato rispos ta esauriente a tutti i quesiti posti per le malattie della milza. Nè d'altro canto è da meravigliarsi t:olo se si pensa alla non completa co11oscen za che si 11a delle molteplici funzioni dell 'orga110. Praticamente però la costataz ione che la ~plen ectomia è ben tollerata e compatibile co11 la vita , la n1igliorata tecni,ca operatoria, ha reso più audace il chirurgo ed ha permesso cl1 e un Ill1mero notevole di splenopatie venisse giustiziato da un.a cura radicale. Non è opportuno, in questa breve nota , add entrarci n el vasto carnpo delle splenopatie; mi ]imiterò ad i11ustrare un caso clinico ch e 110 avuto agio di osservare e seguire in Ospedale . Mi intratterrò brevemente su uno degli accidenti acuti d elle affezioni chirurgiche della 1nilza: la torsi.on e d el pedl1n colo. Veramente non si clovrebb·e oggi dedi car e, sia pure su ccinta111ente, tempo e parole alJe torsioni dj tumori o visceri. La moderna .chirurgia , perfezionatasi itella diagnostica e nella t.e.cnic.a, esercita una sana profilassi, e su vasta scala , con gli interventi ,precoci sui tumori e sulle ptosi di visceri eventuali cause, gli uni e Je Altre di torsioni. Ed in effetti di tali acci' de11ti se ne osserv.ano più di raro; lo dimostra chiararner1te la bibliografia. Non sempre però si ha l 'op1)ort11nità di ir1tervenire in tempo profilattican1ente; non solo, ma il più delle volte co11 un tumore ignorato o con la ptosi del ·viscere non sospettata, si è portati, anche dopo il più accurato esame, ad una diagnosi errata. Quante ,,olte si è diag nos ticata la torsione del peduncolo della milza P pocl1e volte I ed in questi casi fortunati quasi sempre il medico è


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S EZIONE PRATICA

stato a conoscen za dì una splenomegalia o di uno sposta1ne11 lo del viscere. La diagnosi esalta non viene fatta anche perch è, data la sintomatologia vaga senza alcun daLo sicuro da far so$petLare la torsione, il medico no11 pensa alla milza e 11on indaga quindi attentamente nel raccogliere la storia e non cornpleta l 'esame obbiettivo facendo attenzione particolare all 'ipocondrio S. CAso CLINICO. - B. Renato, di anni 30 ca1ne· riere, da Rom a. Cinque giorni prin1a <lell 'ingresso in Ospedale h a avuto dolore lieve al fianco sin. accompagnato da scarsa elevazione teri11ica·. Il dolore è stato sem pre continuo e senza irradiazione alcuna· la temp eratura si è ele ,·ata in secon<i a giornata ed i11 terza h a raggiunto i 39°. Non von1ito, non disturbi della ini11zione; ha vuotato l 'al vo in second a gior nata in segu.i to a clis tere ; in terza giornata il do· lore si è diffuso a tutto l'addome assumendo i caratteri del dolore colico; successivamente, dopo parecchie ore, il dolore si è localizza to al quadrante inferiore d estro. Questa l a storia r accolta pazientem ente dopo l 'intervento . Da principio l 'amn1alato, forse per il suo stato g r ave, non è stato capace di dirci altro che da 5 g iorni aveva febbre piuttosto elevat a con stimolo a l vomito, dolore dapprima diffuso a tutto l 'addome p oi localizzatosi in sed e appendi · colare, con chiusura dell 'alvo. Notizie ques te pii1 ch e sufficienti p er indirizza re ver so Ja diagnosi di appendicite; diagn osi che riceveva conforto, com e Yedremo, dall 'esam e obbiettivo. Precedenti p er so nali : Due m esi fa enterocolite p er 25 g iorni circa. Nel 1921 affezione febbrile, di cui non sa dare alcuna notizia, p er la durala òi òieci giorni circa e che si è accompagnata a clolore all 'ipocondrio sin. con tumefazione de1J a milza. Nega la malaria, la lues e l e altre m alattie veneree . Precedenti famili ari: Negativi . E same obbiettivo. Condizioni generali piuttos to gravi . Lineam enti affilati , denti fuliggi11os i. Sen · sorio integro ; decubito preferito supino. Nutrizio ne alquanto scaduta; pelle e mucose palli<le; pa11 nicolo adiposo scarso ; non edemi; piccol e linfoghiartdol e indolori nelle comuni stazioni li11fati ch e. Sistema ost eoarticol are norm ale. Lin gu a asciutta patinosa; fauci nulla. Pupill e u gu ali e reagenti . Riflessi osteoperiostei e t endinei presenti e normali . Polso 120 ritmico; temper a tl1ra 37° ,9; respiro 22. Non modificazioni apprezzabili all 'ispezione, pal pazione e percu ssione degli organi d el torace. Addome: L 'addome si ·presenta uniformemente ·e modicamente aumentato di volume specie nei quadranti inferiori. Cicatrice ombelicale norn1 al · mente infossata. Nessun seg·n o di asimmetria tra i quadranti omonimi ; nessl1na modificazione di colore della cute, n è sviluppo di r eticolo venoso superficiale. Invitando il p . ad eseguire profondi atti respiratori si apprezza distir1ta1nente ch e le pareti addominali, n ella loro porzion e sottoom· belicale, son o quasi immobili. 11 p. può eseguire pochi atti r espiratori profondi a cau sa d el dolore ch e localizza inrli stinlamente nell 'addo1n e infe riore. 1

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Non puJ sazione epigastrica n è movimenti verm icolari od ondulatori. ' Con la palpazione si mette in evidenza uno s tato dì n~odica tensione e contrattura so tto-ombelicale; la difesa n1uscolar e è n ettamente manifes ta in sede ai;>pen?icolare. L 'ad~ome superiore è libero, trattabile sia alla pa~pa.z1one s tiperficiàle leggera ch e profoncla. Dolent1ss1ma la pressione sul l\lac ~urney; . presenti i segni di Ro,vsing e Schoull; iperestesia cutanea <l el quadra11le inferiore destro. Porte erniarie libere. Non si palpano sotto l 'arco cos tale nè fegato , nè n1ilza. L'an:imala~o ~iene ~ort~to al tavolo operatorio con diagnosi cli « p eritonite generalizzata cla ap· pendicite n. RezJer to oper atorio (operatore dott. $. Ciancarelli). Etero-11arcosi. Taglio di Mac Ilt1rney an1pio. . La fossa iliaca destra è occupata da una n1assa cli 01ne11to, con segni di infian1mazion e recente c? e. ricopre, senz~ aderirvi , un corpo a superfici~ J1?cia, lucente, ~1 colore bleu carico, del volu1ne d1 ~n cedro, di forma irregolarmente ovale, di con.s1stenza ~uro-~ar~osa, con i margini arroton · dat~ e sol~a t1 da incisure nella loro porzione su· per1ore. Si cr ede trattar s i cli 1nilza torta sul peduncolo ; qu~sto inf~t~i scende dall 'jpocondrio sin. cd h.a . co1~p1~to 4 g 1r1 su sè stesso. Non s i 11otano mod1f1caz1ort1 apprezzabili inacrosco picrnnente d e . gli elem e11ti del peduncolo. ~a breccia . operatoria non basta per l 'estrinsecaz1?ne de~ viscere e si ampia con l 'incisione della guaina d ei re tti e con l 'incision e trasvervsale dej ?ue t erzi es terni del 1n. r etto di destra. Si seziona 11 p e.d1:1ncolo facendo la emostasi fraziona ta con punti in catgut. Tolto il viscere si met le in eviden za l 'appendice ch e ~resent~ marca!i segni di flogosi recente; l'ap · µendice. è piccola, liber a; si schi accia e si lega alla base; s1 reseca col t ermocau le rio e si affonda il 111on con e con doppio pian o in set a. .Fe~ato e cistifellea in situ e norn1aJi . Si ricos l1tuisce la par ete a tre str a ti . La miJza è di volun1e doppio ne l n ormale· del p eso di gr. 420. Poco t empo dopo l 'oper azione' si è ridotta <li una buona metà d el su o volume. Il decorso postoperatorio è s tato abbasta11za Lranquill o. Nei primi sei giorni la temperatura h a raggiunto qualch e volta i 39° a cau sa di una b~~nc~ite dif~ sa sopravven uta con tutta probabili tà 10 segl.11to alla n ar cosi. 11 p . è st ato dimesso g u arito ed in ottime condizioni di salute in 1811. giornata dall 'oper azione. Esame micr oscopico della milza. 11 tessuto splenico h a conservato la s u a normale arèhitettura: la capsula è solo in qualch e tratto n1odica1nente isp essita. Si osservano dis tintan1ente i follicoli con l 'arteriola ripien a di san g ue. Si notano subito a piccol o e forte ingrandin1ento i vasi venosi aun1entati di calibro e fortem ente ripieni degli elem enti corpuscola ti san guig ni sen ~ z-a per altro presentare aJterazion i delle loro par eli . Elem en ti del sangue str avasato ed itl. grandis$i1na copia son o n ella p olpa splenica ; u11 po' m eno verso la periferia e<l in seno ai follicoli . Nella capsula non s i notano stravasi sa11guigni ch e in qua lch e breve tratto; solo. i v({si sono in essa aurr1er1la l i di calibro e fortemente .;ripie11i di sangue s1)ecie n ella porzione pi1'1 in terna della capsttl a. . I • ( ....

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<< JL POLICLINICO >>

A cat:.:;a dello s travaso sanguig110 11011 è possitrile distinguere be11e la fine traina connettivale cleJ l 'organo.

Discussione del ca$O. -

Pri1t1a di tutto : nei precedenti delJ ·a1111r1alato a\ re1n1no potuto trovare qualche. elemento tale da indirizzarci verso una esatta diagnosi? forse si I Nel 1921 il ]) . ha sofferto una affezione feb brile con dolore alJ'ipocondrio si11. e tumefazion e della milza . Detta sinto1natologia s~ potrebbe benissimo sl)iegare co11 una torsione dell a milza cli r11odico gr.ado, i11co1npleta, ridottasi poi spo ntaneame11te sen za b isog110 di alcun intervento chirurgico . l\'Ia se tale diagnosi postuma rIJUÒ essere fatta con una certa i)rob~tà e facilità dopo lo studio completo del caso, non si è nemmeno sospettata all ' i11izio de ll 'esan1e del 1). sviati in un p rin10 ten1po dalla storia r ecente e succes ivan1ente dai segni obbietti vi. La diagnosi con cui si è porLato J 'an1malato al tavolo operatorio è affatto completa e d e atta. Si è trovata sì u11a append ice i11fia1111nata n1a i1on a tal ìJunto da spiegare e la sintomatologia accusata dal p . ed i d.<:r~i &e111eiologicj dell 'esan·1e obbiettivo. Non è poi da meravig liare un sin1ile reiperto; si. sa infatti che le • tossicosi da appendicite pof'sono dare un qua dro intomatico ed obbiettivo del tutto sproporzionat0 alla scarsa flogosi appendi.colare. Piuttosto nel nostro caso non si è nemmeno lontanamente sospettata J.a torsione della milza sul suo pedun colo. Forse in ciò si è caduti in errore per la s toria poco fedele riferita dal p. a ll'ingresso in ospedale. Le condizioni g ravi dell 'amn1alato , e no11 esclusa anche la su.a scarsa intelligenza, 11a11no grandemente contribuito a raccogliere una an.an1nesi non del tutto esatta. Certo se il p . al] 'ingresso in Ospedale avesse fornito qualche notizia più dettagliata de]] 'inizio del suo n1ale e dei suoi precedenti morbosi si sarebbe forse potuto sospettare una affezione chirurgica della milza; sospe~to poi che sarebbe stato avvalorato dal fatto di trovare all'esame obbiettivo la 1ogg·i a splenica vuota. Ma anche l'esame obbiettivo ci ha indotto in errore; infatti la contrattura e difesa muscolare nei quadranti inferiori dell'addome specie in sede appe11d icolare con una storia ~i vomito e temperatura elevata per 4, 5 g iorni ci hanno portatq alla diagnosi di peritonite da appendicite. I primi disturbi a ccusati dall'ammalato sono tati: dolore lieve allo ipocondrio sin . , modica febbre, alvo chiuso: s uccessivam e nte , in terza g iornata. dolore a ti po colico diffuso a tutto 1

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l . addon1e e localizzatosi do1)0 a lcune ore , al quadr.a nte inferiore destro co11 febbre elevata. E da pensar e quindi: che la torsione della 111ilza sia stata la .pri111a a prodursi e probabil111ente di n1odico grado : che si sia resa co111pleta la torsione e la migrazio11e della 111 ilza verso la fossa iliaca destra 11ei g iorni successivi; e che infi11e, in terza giornata, i fenomeni cli reazio11e infiamm ~toria del i1eritoneo della capsula spleni ca si sia110 propag·ati 11er co11tig uità alla appendice sottosta11te. l ina volta stabilitasi la sindron1e appendicolare, la tor ione d ella n1ilza è passata, ·almeno clinicamente, inosservata. Comu11que n el caso in esame come spiegare la torsione d ella milza? quale è la cau sa di detta torsione~ è da attribuirsi ad un fattore 111eccanico o dinamico? e quanta parte ha avuto nella torsion·e la splenomeg·ali1 e quanta i ligamenti P Prima di rispo11dere a queste domande è bene far precedere a lcuni ricorcli anato1nici .

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La milza è 11n organo che occu:p a la parte i)iù a lta dell 'ipocondrio sin.; è posta tra il diaframma ed il n1 esoco1on trasv·e rso , dietro allo ston1aco, superiorrr1ente a lla ghiandola surrenale ed al rene si1t. ecl alla flessura si11. del colon . È un organo di vario volur11e a secondo g li individui e le età; ha un peso inedia di circa 200 gr.; di forma paragonabile a qt1cJla di un tetraedro irregolare con la base in basso ed in avanti, con l'apice in alto ed in dietro. Il suo asse nlaggiore è diretto obliquamente in basso ed in avanti secondo la dire2ione delle ultime costole con le quali è in rapporto. Si descrivono nella milza quattro facce: u11a laterale o diaframmatica , due mediali (l'ant. o f:=tccia gastrica, la post. o facci.a renale) ed una faccia ba~ale. La faccia gastrica che si appli ca SìJlla parte post. del corpo e sul fondo dello stomaco presenta l'ilo atttaverso cui penetrano e f11oriescono vasi e nervi. dell'organo. La fa ccia basale è in raipporto con la coda del pancreas. Le fac.ce descritte sono separate da rnargin i: il 1nargine sup., inf. , e mediale. Di questi il superiore prese11ta incisure trasversali più o n1eno profonde. La i11ilza non è un or~ano fisso; modifica la .sua posizione secondo lo stato di vacuità o di replezione dello storn8co, del colon, e secondo Ja posizione del diaframma . Non oltrepassa l 'arcata costale nelle profonde inspirazioni. .~1 PZZi di fissazion.e. Sono i ligamenti co~ l it11iti dal peritoneo che , dopo aver rivestito la


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SEZIONE PRATI CA

. . uperfice della 111ilza, 1'a bba11do11a in corrispondenza dello il o per portc:trsi sugli organi • • • v1c1n1. Di essi i più i1n portanti so11 <> : il liganiento ga .. lro-lil:nale ed il ligamen, t o posteriore della n1il:a.

Il ligan1ento gastro-lienale unisce l 'ilo della 111ilza cllla faccia posteriore della regione cl el fon do dello stomaco e co ntien e 11el suo "J>t . . t-01e i vasi brevi; ])Uè . i11feriorrrLe.11te i1rol1111garsi in una piega secondari a , ligam.erito ccli co-lienal e, ch e r aggiur1ge il 1nes0colon ed i I colon trasverso. 11 li ga111ento 1)0 teriore della 111ilz.a è corto cd u11i sce l 'iJ o all a parete addontiitale posteri ore ; contiene i vasi lienali e la roda del pancreas. La i1orzione i11 feriore di ·le li o ligan1ento r he l1a ra1) 1~ orto col .JJancreas prende il nome di l iganicnlo pa11c r~ut1:c .J-li~n.al .-» i11entre la }Jorzion e più alta cl.le ragg·i11nge jJ ·iiaframma r1igli:\ il 110;11 e di ligarr- ento f r 1~ 1 ~ i C<j·l i e nale. La loggia splenica ' errebbe così ad essere costi I u i! & • 1:-ttera ln1ente in a lto ed jn dietro dal diafra111ma, 111edialme11te dalla parte posteriore clello stomaco, in ba so da una porzione della facc ia ant. del ren e, dal surrene di s in. , dal 1n e ~ ocol o n tra Yerso e ligan1ento fren ocolico. Oltre ai ligan1enti a cui si è fatto cer1110 co11tribuisco110 a n1antener e i11 situ. la n1ilza: la pressione intra-:.iddom i11a]e dovuta un a 'Parte all a presen za costante di gas e liquidi n el ca11ale alimentare e dall 'altra parte all a Lon icità de i 111uscoli della pa rete dell 'addom e ch e agi'"'cono con1e una cin gl1ia per appli care il i)acch etto intestina le sulla milza come ~ui reni. 'i è precedentem ente detto com e allo stato 11or111ale la milza non sia completa11tente fi ssa 11ella loggia spl enica : si a bbassa n ella ispirazione, cambia direzione a secondo lo stato di replezione o vacuità dello ston1aco e del colon , e coi cambiamenti di posizione del corpo. Tal e mobilità fi siolog:ca i.;uò a lJe volt e n1an rare del tutto per aderenze del viscere agli organi vicini o alle pareti, come pl1re può au111entare oltre misura. In tal caso la n1ilza abba11dona la sua. loggia , per portarsi in un punto qual11nque del cavo addominale a secondo del grado di distensione dei suoi 'igamenti. A secondo poi del g rado dello spostam ento si di stingue: la n1ilza ptosica, n1obile, migrante ed infine quando è fi ssata in posiLior1e atipica Ja milza ectopica. Lo spostamento lienale può essere secondario ad una malattia dell'organo : malaria , leucemia , sarcon1a , ecc. ecc. In tali casi il visce re aumentato di volume e peso stira i ligan1enti

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cl1e i trovano clistesi ed allt1r1gati e qualche yoJta addirittura rotti. ::\fa la splenomegalia b,a sta a spiegare lo spo:;tan1 e11to della milza? Darfeuille ha esperimentato sui cadaveri, dopo 24 ore dalla n1orte, la resistenza dei ligan1enti Jien ali . Le cifre otte11ute sono le seguenti: ligamento fr enico-1iena1e Kg . 2.700 I<.g. 4,700 Jigam ento IJan creatico e » 2 , 900 » 4, I 00 gastro-lien ale 1;edu11colo n ±,000 » 3,500 (11 lin ea di n1as in1a quindi i ligamenti lie11ali 11 on so.pporter ebbero un peso ·uperiore ai 3500 ar . circa. Co n un peso simile essi si rilascei·ebbero permettendo così la n1obilità della milza. Ci sarebbe d a ob·iettare ch e è ben differente per u11 ligarnenlo re i tere al pe o di parecchi chilogrammi per pochi minuti, come nelle esperi en ze di Darfeuill e, ovyero sopportare un peso an cl1e mi11or e per n1esi ed a n11i. Le esperien ze dell 'A. quindi dicono b en poco sul vero grado di resistenza dei mezzi di fissazione della n1i] za. e però n oi tenia111 0 conto cl1e n on in tutti gli ... po tamenti della milza l 'organo raggiunge un tal e peso è logico ,pensare che la &plenomega lia da sola non basta a spiegare lo spostamento. Tanto m eno piega l 'accidente acuto , la torsione sebben e in questa si riscontri sen11)re, oltr3 alla m o})ilità , un aumento di volume del viscere. Ma n ella torsione del ped uncolo i11 special m odo , ove non ~ i incontrano mai splenomegalie considerevoli , n on si può ten ere conto dell 'aumento dì vo111111e della milza come fattore primitivo deter111i nante lo spostamento e la torsione. La pratica chirurg ica ci insegna che non si a veran o mai tor ion i in nlilze grand em enteipertrofiche; in tal caso infatti la milza non avrebbe spazio sufficiente per girare attorno. al suo pedun.colo una o più volte. In linea generale è quindi da ammettere che, ove non si tratti di notevoli splenomegalie, lo, poslam ento della n1ilza riconosce < ome causa primitiva e determin ante la diminuita resistenza, congenita o acquisita, dei ligamenti. Nel caso in esame la milza era di volume dop pio del normale; ma nè l'esame rnacroscopico del viscere dopo 1'abla.zione, n è l 'esame microscopico ci h anno fornito elementi tali da farci sospettare una affezione splenica capace di produrre un .aumento di volume. Tale au. mento è quindi da mettersi in relazione direttan1ente con la torsion e. 1


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IL POLICLINICO

La torsione infatti detern1inando la compressione delle vene lienali impedisce il reflus-so del sangue e crea difetti di circolo quali: la .semplice congestione, l'infarto, l'emorragia sotto-capsulare, la rottura capsulare con emoperitoneo, la necrosi specie nel caso di compressione dell'arteria, ed infine la rottura del peduncolo. Nel .caso in esame si è avuto solamente congestione e stravaso sanguigno nella lJolpa splenica, come risulta chiaramente dall 'esame mi• . . croscop1co. Come spiegare Ja torsione ~ Payr ha dato una con cezione ingegnosa di ·detto accidente. L'A. avrebbe visto, per un esagerato aumento di pressio11e nel sistema veno. so lienale, le vene spleniche avvolgere l'artei'ia, strozzarla non completan1e.nte e provocare -così ciò che chiama la torsione emodinamica in opposizione alle torsioni ardi nari e spiegate ..con gli spostamenti, la splenomeg·alia ecc. ecc. D 'Urso attribuisce la torsione a · fattori anatomici: dal modo di im;pianto del peduncolo spleni.ca risulta che la porzione antera-su perior e più voluminosa della milza è meno sostenuta e che se la milza di viene n1obile tenderà ,a portarsi verso il basso con la parte più pe::Sante e perciò a rotare da sin. a destra e dal1 'alto in basso. ~ da ricordare però che un rilasciamento dei ligamenti può dare una mobilità della milza -con inginocchiamento del peduncolo e conseguente aumento di volume dell 'organo per .congestione passiva; aumento di volume che .,potrebbe favorire meccanicamente lo stabilirsi <li uno spostamento di grado più avanzato ed eventualmente una torsione completa. Nel nostr_o paziente la mobilità della n1ilza sembra si debba ammettere come J)rimitiva e no11 secondaria alla splenomeg-a lia la quale è da considerarsi .quindi come insor gente in modo acuto in seguito ai disturbi di circolo della torsione. Infatti l'esame della milza non ci ha dato alcun elemento per poter spiegare la splenomegalia con una affezio11e della milza antecedente all'accidente acuto. ·Anzi, se si considera il notevole stravaso sanguigno della polpa , ·ed il fatto che dopo poco tempo dall'operazione il viscere ·è tornato al volume normale o quasi dobbiamo senz'altro am~ettere che si deve esclusivamente all'accidente acuto, nel nostro p., l 'ingr.os5amento della n1ilza . Nessun dato .però abbian10 . nel nostro caso, per spiegarci la causa determinante la torsione. La storia a questo riguardo è çom pletamen te muta. Si sa che alle volte u11 modico . r:sercizio fisi co. un movin1ento brusco del corpo, un

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traun1a all 'ipocondrio sin., le manovre di un sen1plice esame obbiettivo (caso di Korte) possono essere cause determinanti la torsione . Non è poi escluso il caso che l 'accidente acuto si manifesti nel completo riposo. Riepilogando possiamo concludere: nel nostro p. si è avuto con tutta verosimiglianza u11 a.ccidente di torsione non grave nel 1921. ~ da an1mettere la mobilità della milza come data dal rilas'c iamento dei ligan1enti - tale mobilità ha permesso si manifestasse la torsione del peduncolo questa volta completa. La causa della torsione ci sfugge. L'appendicite è venuta ad aggravare e confondere il quadro clinico.

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È bene : a questo punto , lÌire succin tame11te

delle modalità con cui si manifesta l 'accidente acuto oggetto del nostro studio . Una volta ,a vvenuta la torsione, la sintomatologia può svolgersi tumultuariamente o in n1a11iera subacuta o addirittura cronica. Ciò probabilmente è da mettersi in relazione col grado di torsione e col tempo che ha impiegato il peduncolo a girare su se stesso. Gli accidenti cronici si limitano principal111e11te a fatti di perisplenite; quelli subacuti ad aun1enti rapidi di volun1e dell'organo. Gli accidenti acuti sono quelli di diagnosi più difficile perchè a sintomatologia vaga: dolore vivo , vomito, tachicardia, facies alterata, B.ddome globoso, tensione dolorosa del ,·entre fanno pensare più alla peritonite. In quei casi però in cui la le11sione dolorosa delle pareti addominali è scarsa sì da permettere alla palpazione la percezione dell a tumefazione, specie poi se l 'ammalato ci racconta di avere la milza mobile, la diagnosi può essere facile e l'intervento quanto mai pronto. Non sempre però la torsione della milza dà accidenti drammatici simili in tutto a quelli della peritonite generalizzata. Quante volte non si è i11tervent1ti con diagnosi di cisti ovarica torta , di tumore degl~ annessi, cisti del mesentere, volvulo del g·rosso intestino, ren e ectopica, ecc., e.c c.? quante altìe non si è intervenuto senza .una preci~a di.a- . gno$i? Comunque se purtroppo dobbiamo .riconoscere la difficoltà e sp,esso la in1 potenza del nostro lavorio diagnostico, pur non ,possiamo escludere che la torsione della n1ilza sul peduncolo abbia il suo quadro clinico. Riassumiamolo.. Il paziente che viene alla nostra osservazione ci racconta ~na storia ove figurano do-


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SEZIONE PRATJ CA

lori , 1e11011te11i itervos i, dis turbi della digestione: la sintomatolog ia d ella milza mobile. I dolori sono a tipo g ravativo a ll 'i1)ocondr io ~i11 . e di intensità varia.bile, si accentuano nella stazione eretta (stiram ento sui ligan1enti) e n ella 111arcia e si possono irradiare alla scapola sin ., a l dorso e ver so il b ar.iuo . Alcune volte il dolore è molto v ivo al} 'ipocondrio si11. con co1npar sa di tumefazione sotto l 'arco costale. A tale sintomatologia si può • • accompagnare anoressia, 11ausea, vomito e diarrea. Questi an1malati ch e per la m a ncan za di un a diagnosi esatta non posson o benefic·iar e cii una cura appr O,llriata , alle volte diventano di carattere irritabil e e ' 'anno ver so la 11evrastenia. Qualcl1e ' 'olta il p. l1a la sen sazione subbietti,·a della mobilit à d ella sua tumefazione. Quando la n1ilza 111obile, per l 'influ e11 za delle irritazioni della sua superfi cie, causate da torsioni incomplete e passegger e, si fissa per aderenze infiammatorie in una fossa iliaca od in un puj1to d el piccolo bacino , alla sintomatologia vaga accennata si posson o aggiun ger e altr i dis turbi d ati dall<l. compressione delJ a mil la stessa ugli organi vic ini: con1pressioJ1i sul1·in testino ch e determinano dis turbi della d efecazione; compressioni su una parte d c]l 'app. urinari o con disuria sino a lla riten zione; compressio11i sugli organ i genitali femminili con mestruazioni dolorose abb ondanti sì da far pensare a fibromi d ell 'u tero . I segni obbiettiv i possono, assierr1e ai d isturbi accu sati dal p. , indirizzar ci verso una e atta di agnosi. L 'ispezion e IJUÒ fa r ci ril evare lo stato di fla ccidità delle pareti a dd omin ali. La palpazione permette rà n e i casi fnvorevo] i, in cui non si ha la tens ion e d olor osa de1le pareti. di constatare la presenza di ur1a tum e fazione in una qualu11que par te dell 'addom e co n i caratteri d ella milza e ci iperme tterà <li osser ,·are se d etta tume fa zion e è fi ssa ovvero libera . Co11 la percu ssio11 e dell 'aia splenica a livello della n ona , decima ed undicesim a costa ci ren der emo conto se la loggia sple nica è parzia ln1en t e o del tutto libera del suo viscer e. • All 'ascoltazion e infine l)UÒ esse re percepito u11 so ffio sulla tumefa zion e J)rodotto dalla compression e o torsione d ell 'art eria spleni ca . A ciò si aggiungono i d ati dell 'esplor azio11 e vagin ale o rettale ch e ci pos~o no essere di g rande utilità n el d etern1inare i caratter i della tumefazione . llurtroppo, e r:er di p iù n ella magg ioranza dei casi . l 'anamn esi p iù accurata , ]'es. ob. p iù preciso non ci portano alla diag nosi . ·

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I 11ostri errori sono dovuti a l fatt•) c he non esistono segni patog nomon ici. Certan1ente 11erò una s toria per quanto vaga di milza mobile, corrte quella descritta , in u11 ammalato con dolor e improvviso addominale e segni di peritonismo , la scomp.a r sa d ell'aia di ottusità splenica e la constatazion e di una lun1efa zione con i caratteri d ella milza in un punto qualsiasi dell 'addorne , se n on ci J)ernletterannd, per altre r agioni , di err1etter e un.l di.agnosi di .. icurezza, ci darann o a lmeno un sospetto e n1olto fondato di tro varci i1l 11resenza di ùn caso di torsione d ella m ilza sul su o peduncolo . Sospetto che ba ta da olo a g uida rci verso una opportuna t erapia: la splenector11ia , in qualunque forma ed in qualun que i1eri odo della torsion e.

RIA 'SUNTO. L 'A. riporta u11 caso di torsione della milza s ul peduncolo con mig razione dell'organo nella fossa ilia ca destra e sindrorne appendicolare acuta . D iscu te com e l 'anamnesi e l'e ·. ob. abbiano potuto far cadere in errore i1 eJJa dia.gnosi e111e sa prima dell 'intervento operatorio. i intrattiene infine e detta~liata1n ente sui con cetti di torsione d ei visceri e, dopo i fondam entali ricordi anatomic i. da u11 quadro clini co d ella torsione della n1ilza. BIBL TOG RAFIA . 1 . .A. 1r..LA un. Su lla lorsione cro11ica de l peduncolo della milz'.b m obile. Tesi di Montµellier, 1910. 2. BROS Sl\IAN. Splenect orn.ia in rnilza niobile a pedunco lo torto ,. Zentr. f. Chir ., 1922, t . XLX, 3. BuLLARn. Alilza pelvi ca co n torsion.e del pedun4.

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co lo. A111er. Journ . of Obs t. a. Gyn., vol. XXV, Il. 4, 1933. B U REAU. Con lribulo ril lo slurlio del l 'ec topia clella m;f za: t orsion e de l p edun,colo. Tesi di Parig i, 1896. CA NTELl\co. Generalità e pat ogen esi delle torsioni _ Ann. I tal . cl i Chir., vol. XI, n. 10, 1932. C HIARU GI. Trattalo d i A.natrnnia. Soc. Ed. L ibr., ~ (i l a n o, J 924. DANDOLO. 'ullo stato presenl e della chirtlrgia della milza . Gazz. n1ed . I~om J> arda, n . 93. DARF EUILLE. Nlilz2 1nobil e cori torsione del pecluncolo. 'f esi di Parig·i, 1894 . DE QUERVAJN. 1·rall at o di rlir.rgrt osli ca ch; rurgica.

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10.

D ' U Rso .


135ù

« IL

PO LICLL~ICO H

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1. .

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Corr espondenzblatt fur Sch'"' eezer Artzte, t. XLIII , n. 50, 1913. 25. TRINKLER. U n caso rii cs fir7Jazio11e della m ilza torta. Chirourg111t ch esk y Arcl1iv Velianimova, t . XXVII. n. G, 1911. 26. ' ' rLLAR. Nlala ,.li e della m ilza. Trui la/ o cl; chiru rgia cli LE DENTlT e Dr::LB ET . OSPEDALE

CIVICO

((

s.

GIOVAN JJ

EVt\ NGELI STA ))

TIV•)LI

SEz.

CHIR URGICA

cc /\.

PARROZZANI

»

Prin1ario chir. dirett.: Dott. Prof. C. Cor.,ucc1

Un caso di sierosite circosct'itta

sottojaksonia11a per il dott. B.

MARIOTr1 ,

ait1to.

L 'esimio prof. Solieri in un lavoro comparso nel cc Policlinico >J, Sez. Pratica, n. 34, 1933, h a reso nota una particolare disposizione anato n10-pato1og ica della r egior1e ceco-a1).,pendicolare, cui ha dato il nome di cc sierosite circoscrjtta sottojaksoni.a11a » e che clinicamente si esplica con il quadro di una appendicite cro11ica o suba cuta. Si tratta, c ome ('gli àice , cli u11 ver a111ento sieroso in una cav ità chiusa foggiata con1e a ma11icotto e li1nitata da una ])arte dalle n1en1brane di Jakson e dall 'a1tra dal ceco e dal colon ascenden te p er una cer1 a sua l)arte. Questo all'infuori di qualsiasi versamento libero intra11erit on eale e di ogni seg110 di n1alattia deg li organi e del peritoneo della regione, perlomeno apprezzabile macroscopicamente. È capitato alla nostra osserYazione un caso ...cl1e l1a prese11tato lln reperto operatorio simi1

[ /\N~O

XLI ,

l\lJl\[.

17]

le a quello de ·crillo da l chiarissimo prof. Sol ieri 1per i suoi cas i con , in più, segni cl1iari di flogosi acuta del la an1polla cecale. 'fal F. Agos tjno e11lra i11 r e1)ar lo il 26 luglio u. s. Il pazi(;r1le riferi&ce di i1on sa1)er i1ulla clel pasS(1to patologico dei suoi ascencl en ti . A 40 anni ebbe ff>bbri 1nalariche. Circa venti a11ni or so110 i 11 seguito a sforzo 11otò la for1nazion e di urta tuu1efazio11e alla r egione inguj11ale des tra. Detta turn efazione scompariva n ella s tazione SU})ina e ricon111a riva nella stazione eretta . Talvolta è s tata secle cli n1ollica dole11zìa e cau sa di f as tidio al paziente. Ieri 25,. alle or e 18, è s talo preso d a dol ori adclo1n1nali preYale11 li 11eJl a fossa iliaca d estra con vomito ed elevazione febbrile. Al momen lo dell 'ingressò le condizioni generali del p. eran o un po ' graYi ; il polso batteva a 80 cliscreta111ente va I ido, la t emperat11ra raggi un o-eva

. 3-1) 8 I ' .

I

o

L 'esan1e cl egli organi toracici er a nega tiYo. L 'addome, I)OCo tra l tahile, era dolenti ssin10 i11 corrispondenza della fo~ sa iliaca destra dove esisteYa di scr e ta difesa muscolare. In corrisponden za clel tragitto inguin ale d estr o si uotava una tumefazione allungata, cl ella g rand ezza cli un uovo, dura, un po ' rlolente, non ri(luc:ibile, che si co11t.inuava con un pect ù11colo s tre11o> che si perdeva r1 ell 'addo1ne. L 'esan1e d elle urine d ava: allJu1niua presente, zu cchero e l)igmenti biliari asse11ti , nel sedimen to qualche en1azia e 11on cilindrj . L a r eazio11e di ,S ga111bati e r a positiva. Il p. era stat o inviat o a noi con la diagnosi di er11ia s trozzat a. 111a I 'esi lenza della febbre, il dolore più spicca lo sull a fossa 1liaca d estra , dove esist eva a n ch e difesa 111uscola r e, ci fecero restar perplessi sull a veridicit à cli tale diag11osi e ci fecero piuttos to prope1Ldere per u11a lesione infiam 1natori a ac uta d Pl quaclra11te inferiore destro del1·addome e qui11di per J'eventualità più probabile di una appendicit e acuta associala ad u11 'er nia inguinale irrid u cih i1 e. In ogni m anie ra, operatore il prof. Colucci , in anestesi a racb~dea percainica, si praticò u11a erni olaparo tomia i11guinale destra per para re ac1 og·ni eve11tuali tà: si sbriglia e si mette in luce la sucldescritta tumefazion e ingt1inale. Si vede che essa è cost it11ita da un vecchio sacco erniario n pareti spessissime e a tratti in degene r aziol\e cli aspelto caseoso. Nella s11a cavità non vi son o anse i11testinali, 1na è contenut o Ciel liq11ido appena r i trino, li111pidissimo, r acchiuso da u11a specie di paret e cis ti ca sottilissima velamentosa con sepim enti. Verso l 'alto il t essuto preperitoneale è fort e1ne11te ede1natoso. Aperto il peritoneo si con st ata cl1e il ceco è ricoperto e circondato da memlJra11e lievi e n1ol to estese che racchiud0no lra d i esse e l a parete intes tinale delle raccolte di liquido co11 g·li id e11U ci co ratteri di quello riscon 1ralo nel sncco ernia rio. T11 aJcuni pun li la li me111br~n1e costi llJi scono delle vere g rosse forn1azioni cis ti che di cui u11a co111unica con l a cavità sepimentata contenuta i1el • • ~~;eco er111 ar10. I~ ·apper1\lice è lunga, aderente alle d e tte n1e!'l1 brane n1a non presenta note macroscopiche di flogosi. Invece l a parete recale è arrossat a COSJ)a r-


l A l'\~O ~LI ,

1\ u~r. 17]

657

SEZ l O~E Pl\AT JCA.

sa in alcun i pun li di ess ud a li fj])ri11osi . Le a11 e in les li11ali e il p eri torLeo p arie tale d elle vicinanze ~on o n1acro copican1ente sani . Nel gr and e cavo peritoneale n on è co11 te11uto liquiùo. 1\Lli : liberazion e <l el sacco erniario ed esci sio11e. 1\.ppendicec lo111ia. Lisi parziale dell e inen11Jra11e. "farn pon a111ento e su tura par ziale della parete. Il decorso vos l-oper ulorio fu 11or1nale, salvo una tarcli ,·a affezion e po1111onare in qt1indicesima gior1ta ta, ben sopport a la d al p . che U $CÌ gu ar ito per second a il 2 _settem})r e.

Rig ua rdo all e c.ause d et ermi11anti di ta li ' 'er sa111enti è logico pe nsare cl• e sian o di 11a tura ba tterica o tossica e provenien ti d ai tratti in testinali viciniori alle formazioni m embra n o se. Ed il fatto ch e i ver sam enti si form an o in corris pondenza del tra tto ceco-,appendicola r e può essere ben e spi egat o dalla fa cilità con cui e ceco ed appendice ·o no sogget ti a d an1n1aIar si di a ffezioni infiammatorie acut e e cr onicl1e. Più raram e11te si potrà p en sare ch e dette cau"' e po-- a n o an cl1e 1)ro ve11ire da f;e di Jon tan e . per via em a togen a. Oltre a ciò è n ecessaria la presenza n ella r egione di formazioni velan1entose disp oste a formar P. llno spazio chiuso. Nel caso da n oi osservalo e ra in atto una ti flit e act1ta. J./a rrossam euto della p ar ete cecaIe e la presen za su di essa di ess11da ti fibrin osi n o11 lasciavan o dubb io. Tel n ostro caso , quindi , è logico pen sar e ch e i ·e ~ ud azione sier osa fosse dovuta alla evidente in fiammazi<?n e ceca1e e ch e la coesistente p resen za di m embrane velamentose avesse det er mina to la formazion e d el parti colar e r eperto più ~01)ra descritto . Non e ra da pe nsare ch e le raccolte di sier osità fossero dovute ad ostacoli circolat ori di ordin e Jocale o generale o fossero di n atura dia tesi ca per ch è non esist eva110 segni di lesioni vascolari , di qualunque genere , n ell e vicinanze, non vi era una goccia di liquid o n ella g ra nde cavità a ddominale, n on esisteva n o edemi in n e~ suna a ltra parte d e] vOrpo , n on coesist evano m a latti e di alc11n altro organo o • sistema . Individuar e clini cam ente ·casi di questo ~e­ n ere an ch e a noi sembra difficile p er n on dire impossibile e crediamo ch e la diagn osi ch e si porrà sarà di colite, tiflite , e più spesso di appendicite. La conoscenza di tale r eperto è però n ecessaria per il chirurgo l)erch è non res ti sorpreso della stran ezza del quadro operatorio ed abbia elementi sicuri l)er la condotta terapeutica e per la progn osi . Mi sembra poi g iusto c h e 1·a]e forma m orb osa ven ga descritta sotto il n orne di s ier o ite

circoscri lta so ltojak 011ia11a di Solieri per un d over oso rig uardo per il chirurgo c l1e l 'h a resa n ota . C\ IAS ~UN'fO.

L' A. riporta ur1 caso da in qua drar e n elle sieros1 ti c ircoscritte sottoj a ksoni an e di Solieri.

PROBLEMI . NUOVI Il miste1·0 della quartana. La r11alaria qua rta n a llre ·e11t..1 n1 olti ca ra tteri ei1igm a tici , tanto cl1e ne ll a Jetter a tura m alariolon-ica i 1)arJa di u rt cc mi lero d ella quartana » de ign azion e do vuta a J\·[a rchoux e accolta d a altri tudiosi. 'Lra11is::;in10 è , a d es., il 111ir1irn o g ra d o d 'ir1fellività d ella quartan a, · ove si r a ffronti co11 q uello de lle altre due form e abituali di m a laria. Difatti quest e conferi cono con m olta faciJilà l ' infezione agli an ofeli (si è giunti al 1O·O %. di ri sultati 1)ositivi); e gli anofeli infe tti sono , poi, in gr ad o cl 'infettare l 'uomo . Invece . n on si consegue qu asi m ai lo st esso risultato n ei rigu ardi della quar tan a : non s i conosce ch e un numer o esig uo 1i risultati positivi , e di regola le esp erien ze si ~ono tlovute arrestare all 'infezion e dell e zan zar e (così i n q ue1la clasica di Rastianelli e Biigr1ami); solo un paio d i volte si è giunti fin o alla trasmi sion e della q u artan a all 'u on10 (e perier1ze rlovu te alJa AYeb ou ch ed a 1Boyd e Stratman-Thom as). Un altro con1portam ento· assai curioso è ]a distri b u zion e irregolari . ì1 rta dell a qua rtan a : . ' . . . quasi sem p re qu·e sta e pr esente in pr oporz1on1 minime risp etto alle altre due specie di malaria; inolt r e si riscontran o casi isolati della 1nala tti.a , lon tanissimi Ira loro e sen za alcuna conn essione. Non si co1nipr end e com e possa avvenire Ja trasn1ission e p oich è, per passare da l1'uno all 'altro, 1e zan zar e d o vrebber o, a volte, compi er e per cor si d i decine e clecine di chilom etri. Lln ca ra tter e pec uliar e (lell a qu a rtan a è d a to dall a lunghissima in cubazion e, com e n on . uole aver si ir1 altre 111a1attie infett ive . Poco jntelligibile è an ch e la com1)ar sa d ella m ala tt ia ver so la fin e dell 'ann o , qu ando la ten1per atura si abba sa e le zan za re con1in cia n o a dec linare . 1

1

* ** Gli enig1ni d ell a l111a rtan a so no ·t ati or a chiariti da A. Missiroli e A. Corrade tti (A tti d. Reale Accad . Naz. dei f.Jin cei , Rendiconti, vol . XIX, fase. 4 del 18 febbraio 1034), i qua li h a n no avan za to la tesi c.l1e que .. té\ m a lat tia sia i l prodotto di un ibridism o fra ter zan a e subterza11a , c ioè fra inalaria d a Plasrrtodiu rri vivax e cla P . falc~paruni. Nel tub o d igeren te d elle

\


658

<< lL POLl CLLl\ICO

zanzar e avve1rebbe la fe co11dazio11 e dei macrogan1eti rli te rzana da parte dei microgameti di subterzana o viceversa , e da tale incrocio d€riverebbero d~gli sporozoiti ch e conferirebbero l 'infezione quartanaria. _Q uesta ipotesi elimina tutte le diffi coltà d 'inte1ipretazione d ei fatti i)resentati dalla quartana . · . In prin10 luogo, viene nd esser e spiegato percl1 è molto .diffic ilmente la malattia d€tern1ini l 'infezione nelle zanzare. Difatti uno dei caratteri ~ essenzia li dell 'iLridizzazione tra spec ie diver se, è la sterilità, assoluta o r elativa. Le zanzare, secondo questa concezione , s 'infettano in ::seguito a ll 'incrocio tra i gameti delle due specie originarie; ma non s' infettano più, o solo del tutto eccezionalr11ente, se assorbono i gan1eti degl 'ibridi. Allo stesso inodo, i cavalli e g li asini s'incrociano; ma i muli diffi cilmente :prolificano, o solo in via del tutto eccezionale. Si spiegherebbe, inoltre, perchè possa mancare una conriessio11e tra i vari casi di quartana: difatti questi insorgerebbero indipendente1ne.nte gli uni d agli altri . l ln'infezione mista delle zanzare baste r ebbe a d etern1inare i c~si di quartana ovunque esista110 le altre due for111e di 1nalaria (sia ch e le zanzare pungano, contemporaneamente o tJUasi, un gan1etocitifero terzanario ed uno subterzanario; sia ch e esse p u.n gano un portatore delle due infezioni). La comr)arsa della quartana durante un 'epoca inoltrata tlell 'ani10 si 8pieghe rebbe, in quanto occorre la presenza d ei g an1etor.iti di terzana e di subt§-rzana , e questi ultimi non divengono n umerosi che in al1tu11no'. Entra .anche in campo, per spìegare il fenomeno , la lunga incubazione della ~:ruartana. Questa lunga incubazione ed il ritmo rallentato della febbTe - ir1te rvalli di due giorn i di a pires .. ia - si possono mettere in rapporto co11 la vitalità minore dei parassiti quartanari , rispetto ai parassiti delle due specie o• • • r1g1nar1e. 1

* ** Gli _A,.A. adducono alcune prove epidemiolog ich e a favore del loro assunto . Così la quartana incide con frequ enza crescente nel cor so dell 'anno (rilie vi esegi11ti a Portogruaro). Essa n1an ca in assenza -d i una delle altre due forme d i malaria. Essa è scomparsa nelle zone d<i cui è scomparsa la subterzana. V'è anche ~1na base sperin1entale alla loro con cezione. Di-fatti Grassi ebbe ad osservare, in vitro, la flocondazio11e di un rr1acrogameto di!Plasmodium viva.x da parte di un microgameto di P. falcipar1im. L'illustre biologo i1e d esunse l 'un ità fondamentale d ei parassiti malarici, i qual i, a suo a~iso , avrebbero dato d e,g li ibridi fecondi , cap,a ci di sviluppo indefinito , idonei a ripristina.r e i genoti!pi; per tal modo egli spie~a va l'avvicendarsi , nell'anno , d elle epidemie di terzana e di subte rzana, pur n1 an cando i ga -

»

t.~N!\\O

XLI, NuM. 17]

n1etociti di subterzana durante u11a certa epoca dell'anno. Egli non per1sò ch e l 'ibrido avesse caratteri diversi e che fosse infecondo o quasi infeco11do. Gli /\.A. hanno ora in corso altre ricerche sperimentali , dirette a determinare I 'ibridizzazione delle zanzare ed a conferire la malaria mediante zanzare cosi infetta.t e. Si tratta di ricerche Junghe e pazie11ti; intanto, gli AA. hanno voluto precisare Je loro vedute e dare notizia della loro prima inchiesta.

L.

VERNEY.

SUNTI E RASSEGNE. ARTICOLÀZIONI . Le artriti sacrali. (R. ~1AS S ·\RT. Revue de Chirurgie, marzo 193-1:). Le articolazioni sacrali che uniscono il sacro al rachide lombare con la sua base ed alla cintura pelvica con ]e sue fa ccie laterali , costituiscono punti mob·ili dello scheletro su i quali si eserc itano pern1an entemente forze considerevoli. È a livello di queste articolazioni che le forze agenti dal rachide e quelle t rasmesse com e reazione dagli arti inferiori si equilibrano per mantenere I 'individuo in posizione verticale, per consentirgli di tenersi in piedi, o seduto, di piegarsi in avanti, indietro o verso i lati. Come tutte 1!e articolazioni quelle sacrali possono essere la sede di processi morbosi vari che si estrinsecano sintomatologicamente sopra tutto co,n dolori ai lombi. Le lombalgie possono essere provocate da lesioni g inecologich e, urinarie, . nervose, ve rtebrali e sacrali . Queste ultime possono essere rilevate con inol ta precisione dall'esame radiografico, ma il più delle \ 0lte un esame clinico sistematico e preciso consente di indi,·iduare l 'origine sacrale delle lombalgie ed anche di differenziare quella 1p:r ovocata dalla mobilizzazione sacro-lombare da quelle causate dalla mobilizzazione sacro-iliaca. L'esame del malato deve praticarsi nella posizione eretta, seduta e sdraiata. Nella posizione eretta a tacchi riuniti no11 si ha n essuna sofferenza , ma basta far piegare in avanti il paziente e quindi farlo risollevare per destare il dolore. Questo si manifesta quando la f]t1,""'&ione ed il raddrizzan1ento del racJ1ide rag,g iungono un certo grado . ·A partire da questo punto il soggetto per soffrire meno si raddrizza deviand0 la colon11a vertebrale dal lato dove la sacro-iliaca è alterala. In questo n1ovimento tutto il bacino resta i1nmobile quando la sacro-lombare è sana, ma quando questa è alterata il rachide inferiore dolente perde la sua mobilità ed il bacino, ~eg uendo il rn otim ento , si sposta sulle an ch e. 1


t.~NNO

XLI,

NUI\-1.

17]

SEZIONE PRATICA

Nella posizione seduta la flessione ed il raddrizzame11to del tronco si compiono più facilmente e sono meno dolenti. In questa posizione la pressione diretta sulle articolazioni sacro-iliache, sulle inserzioni ossee legamentose, su i punt~ di em ergenza dei nervi provoca dolore, il che ha molta importanza per la localizzazione delle lesioni. Nella posizione eretta e seduta si possono apprezzare i disturbi statici rivelatori della cattiva posizione del rachide in rapporto al bacino, le scoliosi a grande curvatura il cui punto di partenza è lombare, le contratture in massa e spesso unilaterali dei inuscoli delle doccie ,·ertebrali , le lordosi esagerate. La posizione . draiata consente di meglio precisare la sede dell 'artrite sacrale perchè meglio si rivelano gli spostamen ti dei rapporti delle varie ossa. I dolori lombari di origine sacrale possono essere tali da impedire qualsiasi movimento. Il malato soffre continuamente, non trova sollievo dal riposo a letto, e deve ricorrere agli analge ici, alla morfina. Le artriti sacrali oltre che lombalgie provocano altri disordini nervosi dovuti ai: rapporti del sacro con i plessi nervosi lombari e sacrali, con le radici dei plessi stessi. Il foro interYertebrale sacro-lombare è il più stretto dei f ori di comunicazione intervertebrali lombari ed è attraversato dalla radice nervosa più voluminosa. Una qualsiasi alterazione del disco , un qualsiasi spostamento del corpo vertebrale, una qualsiasi modificazione morfologica o traumatica delle apofisi articolari può provocare un restring imento del foro intervertebrale e la con seguente irritazione, pressione, ed anche lesione del nervo che lo attraversa. A lesioni ossee o articolari minime corrispondono disturbi nervosi gravi: nevralgie, neuriti con importanti atrofie musculari, disturbi della sen sibilità periferica . I disturbi nervosi traducono clinicamente 1'evoluzione delle lesioni ossee e articolari e si spiega così come le sciatich e abbiano un inizio a tipo neuralgico per poi evolvere verso vere neuriti coi1 alterazi oni motorie e sensitive. Molte, si può dir la maggior parte delle sciatich e, dipendono da Iesioni1 delle articolazioni sacr ali, come è fa cile comprovare con l'esame clinico e sopra tutto radiografico. Questo fa rilevare fratture, entorse, n1alformazioni, distruzioni ossee o articolari, anchilosi. Le cause di queste lesioni sono varie: disturbi statici, traumi , a.n om ali e con genite, artriti acute e croniche , tumori malig ni. È facile comprendere come i disturbi statici determinati dal mante11ere a lungo certe posizioni di sfor zo. dallo stare continuamen te in piedi , o da alterazioni ossee lontane (piedi piatti . ginocchio valgo ecc.) che turbano 1'equilibrio statico e din amico dello scheletro, possono

provocare rilasciarnento dei 1egan1enti, che a sua volta è causa di uno spostamento dei normali ra;pporti lombo-sacra]e e sacro-iliaco. Gli sforzi violenti inerenti sopratutto al sollevamento di oggetti molti pesanti possono provocare sublussazioni, incrinazioni, strap~m en~i ~ei leg~menti e dei muscoli. Gli sports violenti , i lavori gravosi son o le cause di una gran quantità di artriti sacrali . Le lesioni traun1aticl1e sacro-lombare sembrai:io essere m~lto più fr~q uenti sul] 'arco posteriore che a livello dell arco anteriore. NeJl e articolazioni sacro-iliache le lesioni si ver~ficano .Più spesso sulle cartilag ini. L'alterazione abituale sarebbe una sublussazione la qua~e si produrrebbe con un particolare ~ec­ can1smo. Le superficie articolari delle diartrosi sa.cro-.ilia~h~ so~o .riunite da· potenti lega~e~t1 , di cui il pr1nc1pale, il legam ento sacro-1l1aco .posteriore, sostiene il ·p·eso del corpo nella stazione eretta. Qualsiasi sforzo non può ~rovToc~re lo strappamento di questi legamenti . N13Jl·atto di sollevare un peso le masse muscul ari del dorso e principalmente i fasci iliaci del ~rande g lu.teo si con traggono ,p er fissare il rachi?e al ba.c1no ed impedire al corpo di cad.ere iii ~va11ti. ~e~ ~oI?ento ~n cui il soggetto s1 r~ddr1zz~ e in1z1~ 1 elevazione del peso·, i fasci sacrali e coccigei del grande g luteo si contraggono a loro volta e spingono in ava nti la i~art e inferiore del sacro e fanno girare 1'osso 1r1t orno a l g rande legamento sacro-iliaco pos teriore. Durante que to movimento l 'artic~lazione si ~rova forzata e i sviluppa un 'artrite traumatica con versamento e dolori. Può anche accadere che in occasione di uno· sforzo più violento o di sforzi ripetuti durante il movimen to del sacro si producono spostamenti nei con tatti delle superficie articolari sacroiliache. Queste distorsioni ripetute a lung o andar.e pro ducono lesioni articolari cronich e che determinano le dette sofferenze statiche importanti. Le malformazioni congenite della regione sacrale sono molto frequenti. Il sacro è formato ;jalla fusione , durante lo stadio cartilagineo , delle vertebre rudim entali situate al disopra della regione cauda le. La differenziazione può rimanere incom11leta e clare la lombaJizzazione del sacro, oppure sorpassare il numero normale delle vertebre differenziate e fu se dando la sacralizzazione delle ve,r tebre lombiari, o infin e arrestarsi nello sviluppo dando l 'agenesia nel sacro. Queste anomalie sacro-lo1nbari possono essere uni- o bilaterali e com,p licarsi con alterazio·n i di forma delle vertebre, ed hanno per conseguenza uno squilibrio della statica vertebrale, deformazioni articolari, attitudini viziose che si accentuano con l 'età, lombalgie e disturbi nervosi a carico del plesso sacro-lombare. 1


...

660

<l

J L POLICLINICO

Ma Je a rtriti sacrali più frequente mente sono d elerminate d a infezioni cronich e comu·n i a tul te le altre ossa ed a rticolazioni. Le artriti sacrali possono giovarsi delle cure comuneme nte a,doperate : massaggi , busti di immobilizzazione, r evulsivi, bagni termo-min er ali. Ma sp esso tali cure lascia110 il tempo che trovano ed i dolori possono avere un 'intensità ed una per sistenza tale da re ndere assolutamente invalidi i pazienti. In tali casi bisogna ricorrere all'intervento: ·chirurgico . Occorre :p roced ere all 'artrodesi, all 'irr1mobilizzazione dell 'articolazione sacrale, eventualmente di tutte e tre, all 'eliminazione dei fattori di compr~ssione dei tron ch~ n ervosi (resezi on e delle apofisi sacro-lombari). DR.

I reperti batteriei dei reumatismi articolari acuti e cronici. (L. BE:l'fRAND. Mediz. W etlt .. 3 febbra io 1934) . Sin dall 'inizio d ell 'era batteriologica le poliartriti r eumatich e sono state ogg etto di ricer che assidue dirette alla indentifica·zione dell 'agente etiologico. Tali ricer ch e non posson_o finora considerarsi conclusive, sia per la disparità dei r eperti ottenuti, sia p er la frequente negatività di tali reperti. Quest'ultimo fatto anzi h a jndotto molti studiosi a escludere le poliartriti d al campo d elle malattie microb~­ che. V'è però, chi , come gli AA. anglo-sassoni , tende a consider ar e lo streptococco quale agen .. te etioloo-ico anch e se non sempre r eperibile; altri inv~ce cercano di trovare la rag ione della molteplicità d ei r eperti n elle possibili mutazioni del virus r eumatico. A questi ultimi appartien e anche l 'A. In una rivista sintetica, ove ai dati degli altri ricer catori l 'A. unisce quelli ricavati da esperienze ed esperimenti personali, egli m ette in evidenza una ~erie di fatti che m eritano consider azione (e a n che ulteriore conferma) . Già nel 1885 Wilson riusciva a coltivare u-adiplococco dal sa ng ue dei- poliartritici acuti ; tale r eperto veniva c onfermato da Mantle , Popoff, da Leyden (dalla valvola mitrale colp~ta ) ~ quest 'ultimo riusciva a r.1produrre alteraz1on1 articolari m edia nte l 'inoculazione di tale d iplococco . Da ll 1alt r a parte Ach alme (1891) r epertava n ea-Ii or o-ani di pazienti morti per poliartrite ac uta un °b acill o an aerobo : Lucatello e Riva coltivavano tale b acillo d al sang ue dei poliartritic i. Mentre Thiroloi .. , 'frib o ulet ecc . riscontravano n el san g u e d ei poliartrici a volte il dipl oc occo , a volte il b. di Ach alme, Sawsenko riusciva a osservare in vitro ] a trasformazion e di una forma n ell 'a ltr a; quest 'u ltimo fenomeno v eni va conferma to d a rnolti AA. (Rosenthal, Pavn e ecc.). Lo s treptococco quale agente etiolog ico è stat o r iscontrato d a Sin ger . Ro en o' v oltre a llo

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l ANNo XLI, NuM. 17]

su ·eptocoGGO emolitico trovava anch e un coccobacillo (cocco bacillo difteroide) e lin altro bacillo anaerobo simile a quello di \Velch; secondo Bertrand tale bacillo non sarebbe altro che quello di Achalme. Collis su 80 colture di valvole cardiache h a trovato 3 volte lo streptococco v.iridans e 21 volte il coccobacillo difteroide; in base però a lla r eazione c utanea positiva dei reumatici al1'endotossina s treptococcica concludeva che lo streptococco rappresenterebbe l 'agente causale d ella poliartrite. L'A. invece attribuisce lai positività della reazione alla presenza di angina strE?ptococcica. Riportando le proprie esperienze egli cita le osservazioni in cui riprodus-5~ alterazioni articolari cardiache tipich e m ediante l'inoculazione dei ceppi diplococcici o di b . di Achalme (isolati da r eumatici); nelle esperienze in vitro riusciva a osservare la tra5formazione stabile di un ceppo di coccobacillo difteroide di Collis in b . di Achalme. Fra i ris ultati positivi di colture eseguite dal1'A. si ritrovano sia i bacilli anaerobi, che diplococchi o streptococchi. Reperti analoghi si ebbero nelle colture ricavate da liquido articolare d ei r eumatismi cronici; (anche gli AA . am ericani Rosenow e Cecil giunse·r o a risultati simili). Tutti questi risultati in a pparenza contradittori potrebbero trovare la loro spiegazione n ei dati recenti di Lautier , e Marie Lautier (R ecueil du 1. Congrès iritern. d ~ .~! icrobiol ., Paris 1930). Essi r.i uscirono ~ riprodurre la trasformazione successi va sia di b. di .i\lchame-Welch , che dello streptococco nella serie seguente : bacillo anareobo-diplococco-streptococco-bacillo; si tratterebbe dunque, secondo i suddetti AA., di un « diplostrepto-bacille di llhumatisme ». L 'A. riassumendo i ris ultati delle r icerche dell 'ultimo cinquanten11io cr ede di poter a ffermare ch e si tratti . di un spio agente batterico causale soggetto a mutazioni , l'essenza d e_Jle quai.i ri111a11e -misteriosa. Per quel che riguarda la patogenesi del processo morboso, nel determinismo di essa , avrebbe una :parte importat1te -anche J ~llergia ; l 'A. cita a proposito le esperienze r ecenti di Birkhang, il quale preparando un soggetto con iniezioni intracutanee di tossina di un germe ricavato da un poli-.artritico , ad un certo m om ento provocava il quadro tipico della poliartrite inoculando un cc. di tossina sterile. Queste esperienze confermano anche la specifi cità d el germe; insieme ai dati precedenti sen1bra che si avvicinino alla soluzione d el problema d elle pòliartriti; è d egno di nota ch e i r eperti batteriologici farebbero pensare alla s tretta parentela delle forme acute e cronich e, da qualcuno a mmessa, attua lmente n egata da molti , ch e vog liono ved ere n elle forme cr onich e una conseguenza di squilibri neurovegeta tivi o endocrini. S. 1'1IrNz. 1


lAXNO

X.LI,

NUl\l.

17]

Il metodo di Willems nel trattamento delle artriti purulente. (G.

M1RONE.

Ort. e traiim.

661

SEZIONE PRATICA

appar.

motore,

1933, vol. V, fase. VI).

L 'A. dice c?me il m etodo di Willems , quantunque non sia rece nte, datando dal 1906 non abbia incontrato il favore generale , e no~ sia s tato adott~to ch e da pochissi1ni chirurg i , nlentre abbia sempre tenuto il campo il trattan1e nto d ella rigorosa immobilizzazione dell 'arto ammalato in a1ppa1recchio gessato immediata111ente dopo l'intervento artrotomico o artrostomico. L 'applicazione invace di esso realizza il mig]iore dei dre naggi, in quanto i mrJvir11enti attivi e continui fanno schizzare fuori il prodotto di secrezione, evitando ogni rista.ano . t:> ' 1nantenen d o integro lo stato di trofismo mucolare, Jegamentoso , ed osseo. Consente rela tivamente presto l 'uso d ell 'a.rto, e facilita la g uarigione in un periodo notevolmente breve. L 'Autore riporta quindi dettag liatam ente 6 casi da lui trattati nei quali la esecuzione d e l metodo è stata intBoDTale, salvo che nella tecnica operativa si è creduto procedere ad artrostomia , anzichè a semplice artrotomia bilaterale per favorire il drenaggio e isolare il focolaio in fette dalle logge rr1uscolari , cellulari e dal tessuto sottocutaneo, e inoltre per evi . tare il collabire precoce d elle labbra della ferita. Si trattava di 5 casi di gono-artrite ed uno di omoartrite; in 3 di questi vi era solo artrite purulenta, men.\.r e negli altri 3 panartrite g rave. Il trattamento post-operatorio adottato è stato il seguente : medicazione delle ferite artrostomiche con poca garza a piatto, una falda di cotone, un g iro di larga fascia di Camoric; aver cambiato la medicazione, in un primo periodo, tre ed an·che quattro volte n elle 24 ore, e successivamente più di rado; essere riusciti sempre a vincere, senza eccessi,1a difficoltà, la rilutta11za d ei rpazienti a i 1novimenti attivi, immediati e continui; in qualche caso e solo all'inizio, aver aiutato il paziente ad eseguire i rr1ovirrtenti attivi , -evitando di praticare dei veri movimenti pass1v1; aver bene istruito il personale di assistenza a d una attenta sorveg liatila dei pazienti , i quali debbono essere svegliati periodicamente la notte, per eseguire i movimenti , evitando in tal modo il ristag nare della secrezio11e purulenta ch e poi li r ef}de dolorosi; non :lver Ga1nbiato sistema curativo pur avendo notato la per &istenza della temperatura fino a 15 giorni; esser si astenuti da <1ualsiasi mezzo di drenaggio e da lavaggi. della cavità a rticolar e; non aver trovato particolclre ostacolo, a l

successo d el m etodo, nella e tà d ei pazienti e n ella sen sazione dolorosa di essi. I risultati otte11uti sono stati co~tanti uguali · la g uarigione è avvenuta in breve lasso d( tem~ J'O (40-90 giorni) con la p erfetta r estitutio ad integrum della ft1nzion aJità articolare con servando integro lo f;tato di trofismo muscolare ed osseo. Indubbiarne11te ne lla riu:;cita t!el metodo infJ:iiscon o diversi fattori : è i111portante la ori~1n e e la natura dell'infezion e; a ltro fattore lmportant,e .è l'ep<?ca in c ui il .paziente si presenta a ll os~e-rvaz1on e de l ch1rurcro· tardivan:e~te in un ~eriodo di dis truzion eb o' a S8eoUito d1 incongruo intervento , il m etodo non si può c~e, solo tent.are. Ne~sun~ inf.luer1za ha per l 'A. l eta de l paziente, s1 è r1u ·~c1ti infatti a dominare .sem:pre il diverso stato 111ental e-psichico,. ch e. influ1sce . certam ente i1el sinton1a dolore , unico e serio ostacolo alla mobilizzazione attiva ed immediata . Pf r all'3viare il dolore crrave è. il da~no c~e. si arreca col praticare d ei mov1me11t1 pass1v1 , ch o oltre a determinare una complicanzia, sublussazione, d ànno dolore e fanno che il paziente tema Ja manovra e rinu.nzi al trattamento. . L'A. , .con questi ri$ultati di JJerfetta restitutio ad integrum della funzionalità articolare, con clude che , in tutti i casi di artrite purulenta acuta , si debba tentare il metodo senza alcun I?reg~udizio nel d ocor so posterio~e , perchèove r1usc1sse infruttuoso, i i può sem .pre com ea.fferrna lo stesso Willems , abba ndonarlo' e praticar e que l trattam ento curativo più r adicale per la salvezza dell'arto e '~el J)aziente. lJ. BRA.CC I. 1

Artriti anchilosanti iperca1cem i che e paratiroidectoDJi a. (WEIL l\f. P. Presse .~1 éd . , 1934: , 11 ).

Le artriti suscettibili di cura m ediante inter venti sulle JJara tiroidi sono· secondo Oppel' « le artriti cronich e multiple a tendenza an-cl1ilosante >> secondo Leri cl1e « le artriti anchilosan t i con i perca]cemia ». Se11onchè, se per artriti a tendenza anchiloante debbano intendersi queJle in cui si è· co tituita o si sta forn1and o un 'an chilosi ossea , queste d ebbono con sider arsi assolutamente eccezionali . Per qua.11to rig uarda il testo dell 'ipercalcemia poi le a sserite ipercalcemie riscontrate in· tali am1nalati d ebbono rite nersi tali da rpoter· ri er1tra r e nei lin1iti d egli errori inerenti ai me-todi di d eterminazione. Male prestandosi quindi alla d eterminazione· dell 'indicazione op·e ra tori a e la tend enza al1'an chilosi e l 'ipercalcernia, l 'A. h a praticat{)I i11terventi sulle pa.ratiroidi in casi di artriti cronich e, g ravi gen-Bra]izzate resistenti ad ogni al tr.a cura. Ha oper ato jn tal 1nodo 1-± individui d eii


- . 66~

« IL POLICLINICO »

quali tre affetti da spondilosi rizomelica, 10 da poliartriti croniche progre6sive. In due casi coesisteva un gozzo. 111 tutti fu associata una emitiroidectomia. Nelle tre spondilosi rizomelich e la paratiroide potè essere asportata. I risultati furono J)ulli in un caso , in un altro si ebbe un migliora1nen to parziale, nel terlo infine un notevole 111ig lioran1ento che però non ha potuto essere seguito più a lun go di 8' 1ne5i essendosi perduto di vista il m alato. Nei due casi in cui coesiste,,a gozzo si trattava di due donn e, solo in un caso si potè esser sicuri di a' 'er tolto una paratiroide e si ebbe un in iglioramento transitorio. Nel secondo caso in cui la paratiroide non fu trovata, invece il miglioramento J)ersis teva sebbene un p-0' din1inuito ancora dopo 18 mesi. Negli altri 9 casi in uno si ~·bbe la morte i11 16a. giorn ata con broncopolmonite, anuria , dispnea e segni di teta nia par.:rtireopriva e in lJn altro l 'intervento non fu cor11pletato per difficoltà locali. Nei 7 casi rimasti ·i n due si ebbe un peggioramento manifesto, in uno , le paratiroidi non furono trovate e si ebbe con la sola emitiroidectomia u11 111i.g lioram~nto n otevole che dura da Il n1 esi . In una donna miglio·r amento che dura da 10 mesi, la paratiroide asportata era sana. Negli ultimi tre risultati nulli. B. P AGG I

ORGANI DEI-1LA RESPIRAZIONE. Recenti studi sulla fisiologia e fa1·maco· dinamica della espettorazione. (T .

GoRDONOFF.

vl 'iener Kl. lt'ochenschr. , 2

febbr. 1934:). Sin dall'antichità la scie11za medica si è trovata in possesso di mezzi ch e influell:zano ~ '~­ spettorazio11e; ma in contra::;to con tali _acquis~­ zioni em1)iri:che appariva la povertà d1 cognizioni precise sul fenomeno s tes~o dell'espettorazione; la clinic:a costituiva l 'uni_co giudice dei farmaci adoperati spesso alla cieca , sen_za possibilità di controllo sperin1eo.~ale che cl11ar isse il determinismo d 'azione dei singoli elementi ritenuti utili per combattere l 'ingomb-ro bronco-polmonare. Gli studi dell 'A. colmano alm eno in parte la lac;u11a esistente nella fisiologia dell 'es1)etto• • • • razione. L' A. aocanto ad esperim enti esegu1t1 (sulle orme di altrj AA.) $UÌl e vie respiratorie superiori degli animali n1e . e a nudo , si è servito dell o studio radiologico delle omb·r e del polmone iniettato con lipiodol per via endotracheale. L 'osservazione diretta del la trach ea e del Iarin o-e ha din1oslrato ch e il Jnovimento del] ' e1)iteli~ vibratile, ritenuto da molti fondan1entale per l 'espettorazione, è in realtà di scarsa effi-

l ANNo

x·LI, Nul\1. 111

cacia. Le ciglia vibratili nell'uomo sano sono capaci di espellere le particelle minute penetrate nel1a trachea; basta però la comparsa di inuco (provocabile an·ch e (ial solo rialzo febbrile) per paralizzare tale attività; cosicch.è al movimento vibratile non può spettare ch e influenza ausiliaria. · Lo stesso dic3si per il fenomeno della tosse, La forza espulsi va di questa dirninuisce grandemente coll'approfondirsi nelle vie respiratorie; cosicch è solo l ' t1ltima fa se dell'atto di espettorazion e risente della Slla influenza; la tosse esplicherebbe invece un 'azione a.u siliaria per le scosse che imprime alla .gabbia toracica, le quali servono a distacca re le masse dell 'essudato. Molti AA. (I-Ienle, Rein berg, Lore)' ecc.) basandosi sull 'esisten za della muscolatura bronchiale, ammetto110 un m ovimento 1peristaltico dei bronchi ; qu.a lcuno (l\ilajeda) n e descrive perfi110 i movimenti ondulatori , serpigin osi, ecc. Tale fenomeno negato già da Trendelenburg, viene escluso dall 'A. in base a fiJms radiografici. La stessa ·cin emarentgenogr::i...fi a ha permesso invece di rilevare l'azione espettorante della din.am ica respiratoria ; essa esplica una specie di « massaggio· » dei bronchi determinando ivi una progressione delle triasse opach e diretta prossimalmente. In defì nitiva la respirazione starebbe a rappresentare ·1'un·ico fattore · del- fer1omeno « secretomotore l'. Oltre al fenomeno secreto motore, v'è un altro di cc secretolisi >> cJ1e parte ~ ipa alla liberazione del] ' albero respiratorio. Sia i b·ronchi ch e il paren chim a polmonare sono canaci di ri a~­ sorbire le sostanze solub·i li (Heuhner, Rona, Laquer ecc.). Le particelle insolubili vengono trasportate per opera di elementi cellulari e la lor o mig-razione verso l 'alto viene pure favorita dal lìl.ovimento respiratorio; spesso. per ò esse prendon o 1.a via linfatica. (IJ riassorbimento delle sostanze intrapolmonari viene confermato an che dal fatto di iodis1no dopo il lipiodol intrapolmonare; un caso di basedowismo insorto in tal modo è stato descritto dall 'A.). Dunque il fenomen·o· detla esrJettorazione ~i hFtsercbbe essenzialm ente su due processi: quello motore, in cui la parte principale spetta alla n1eccanica respiratoria, acces5oriamente coadiu,rata d~ll 'epitelio vibratile e d.alla tosse , eh ~ avrebbe una parte passiva e sul fenomeno d1 riassorbimento o lisi ; qu.est'11ltimo si rende e,.:dente radiologica1ne11te attraverso l 'impallidirr1ento più o meno rapido delle ombre di li·r·iodol n.el polmone. Il metodo proposto dall 'A. insieme ai ·conce tti derivati dalle osservazioni precedenti re11de preziosi servizi nello studio di determini sn10 d 'azione di alcuni espettoranti. Così p. es. il cloruro d'ammonio si rivela •..:[ua1e debole secretolitico; la sua azione è specia]rrtente secremotrice; la ra gione di que ta , secondo i ·A.,


J AN~O

~LI, ~l.Tl\II.

17]

663-

SEZIONE PRATICA

.:Starebbe nella produzione di una ìieve acidosi (il ·pH da 7 ,60 varia a 7 ,49), e di dirninuzione .della riserva alcalina; queste a loro volta rappresenterebbero l'eccitante fisiologico del cen·tro respiratorio; attivando la respirazione favoriscono l'espettorazione. All e sostanze del g ruppo del timolo e del .guaiacolo spetta una funzione secretolitica, .dovuta anch e alla stimolazione delle .g;hiandole ..... bronchiali, (studi di l~ordonoff, .Janett, Zuruk·roglu e Rappaport misero in evidenza anche l 'a·z ione disinfettante del guaiacolo che dopo la son1ntinistrazione si risco1ttra nel polmone n ella con centrazione di 1 : 5000). Il guaiacol o ag ire bbe an che quale secremot or e. Privo ir1vece di azio11e sia espettorante ch e disinfettante si è dimostrato il tiocolo . Lo zolfo sarebbe un secr el•Jlitico debole. L 'et ere invece pos iede le proprietà sia m otric i ch e litich e. In b ase agli studi finora eseguiti lo ioduro -di p otassio sa rebbe il sec retoliti.co più rp otente; azion e più n1odica e ,crcitereùbero alcune sa• ponin e. J... e deduzioni pratich e clalle esperi en ze del1'A. non si lascieran110 atte nder e. Sin d 'ora va p. es. osservato ch e l'associazione degli oppiacei agli espettoranti costituisc;e lln ~1on senso . p~r­ ·Ch è inibisce la respirazione; . essi sarebbero indicati o lo n elle tossi ner vose. l\.lolti stimolanti. Tespiratori e circolatori agiscon o da espettoranti , come p . es. il cardiazol , la calciocora1nina ecc.; questi ultimi favoriscon o an ch e la diffusion e dell 'ossigeno n ei capillari polmonari ' mio-liorando in tal Jnod.') l 'em atosi . A11ch e o l a ca ffein a sarebbe in dica ta per ]a st1a azion e s ul centro respiratorio e vason1oiore. Sarebbe an cl1e interessante di saggiare l 'azione espettorant.e dei regimi acidificanti . Un a .dovuta considerazion e m erita sotto questo pu11to di vista anch e la ginnastica respiratoria ad alcune speciali posizio11i , come p. es. cru ella di -Quincke e Si1n on s . Certo è ch e il nuovo inetodo di studio della ·espettorazion e, pur n on essendo perfettam ente fisiologico (introduzion e del liquido n elle v je :aer ee, azion e dello iodio co ntenutovi ecc.) srl1iude nuo,·i orizzonti ne l carrtj)O fi sio-patologico .e farn1acologico. Esso n on ' 'a esente dalla critica e in1pon e Ja ricerca cli perfezion a rrtento ( è stata proposta la ·so titt1zion e di li11iodol col ba rio , il quale però sarebl1e tro11po pesan te per il polmone); m a ria il r11eri I o di. costituire un ~1u0 Yo n1ezzo d 'indag ine cl i una bra11ca finora i)oco o punt o acce.. sibil E'. S. MrNz.

Interessante caso di corpo estraneo int1·0, dotto per via t1·aumatica nella t1·achea ed ivi fissato. (SzABÒ. Zbl. f. Chir. , n . ±9. 1933). Ord inaria1n ente i co r pi estra nei Yengo110 i nt rodotti n ella tracl1ea p·er aspirazion e: m olto

raramente 1per via transtracheale. In quest'ultimo caso non è facile la diagnosi perchè i disturbi respiratori possono mettersi in rapporto co11 la ferita laringo-tracheale e le sue conseg uenze (em~toma enfisema sottocutaneo, eventua li paralisi del ricorrente). Solamente la persistenza e l'aggravamento dello stridore e della flo gosi laringo-trach eale indirizza la diagnosi, corne avvenne in un caso di osservazione personale. Un uomo di 23 anni , era stato ferito al .collo durante una zuffa, in stato di ubbriachezza, ed osservato il giorno seguente da S. presentava una piccola ferita da taglio nella regione anteriore d~ collo all'altezza del primo anellotracheale. Inter.n o alla ferita vi era lieve enfisema sottocutaneo. La voce era leggermente rauca ; all'esame laringoscopico dimostrava solam ente un arrossamento delle corde vocali. Dopo pochi giorni i disturbi della fonazione e l 'enfisema scomparvero; la piccola ferita si chiuse e il paz . fu dimesso con diagnosi di ferita da ~punta della trach ea. Dopo circa 1 m ese il paz. si ripresentò con disturbi .g ravi della fonazion e e respirazione; tosse ostinata con ·sputo en1orr.a gico; >nulla di nuovo nel campo della cicatrice cutanea . La radiografia dimostrò la presenza di un corpo estraneo metallico endotrach eale, che al1'intervento risultò essere la punta d·el coltello , che .aveva prodo tto la ferita , .che era rimasta infissa n ella pa rete tracl1 eale. Guarig ione. J_, 'A. fa notare ~h e corpi estranei endotrach eali possono essere sopportati. se nza notevoli dis turbi quando sono fi ssati e cl1e i disturbi successivi dipend o no dall a endo trach eite secondaria sten osante. G.

PA CETTO.

Via rl'accesso posterio1·e per l'apito1f si sen· za s~zionare i muscoli. (A. Pr\ VLOVSKY . S<>ciedad de Cirugia, Buenos Ayres, n. 21 ).

L ' A . si propone Cli com.piere la resezione della III costola per via posteriore per l 'apicolisi ed iI 11iombao-gio sen za sez ionare i muscoli della r egione ·p osteriore, m etod o ch e h a n on solo un fin e estetico, m a vuole an ch e evitare l ' esistenza di spazi morti onde evitare la raccolta cli essudati ch e ivi forma qua-si sem pre n ei prin1i giorni . Si può evitare ciò cori un dren aggio , che .per ò può essere ca11sa di una infezione se condaria. ente : La tecnica è la segu '- · 1) intc issura di 8· cm . ch e incomincia a una altezza corrispond·ei11te all 'apofi si trasversa dell ,, TlIJ vertebra cervicale e si dirige verticaln1ent e i11 basso. In cissura ~ituata a Bt,auale distanza dalla linea delle a.pofi si trasver sa e del n1ar gin e dell 'omopl ata. Si incid e cute, tessuto cellt1Jar e sottocutan eo e fa5cia superficiale. Si ,·ecle all ora l 'apon et1rosi del trapezio, ch e si in -


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« IL POLICLINICO »

cide trasversalmente e quindi si dissocia il muscolo seguendo la direzione delle sue fibre. Al di sotto si trova il m. romboide le cui fibre hanno una direzione obliqua <lall 'alto in basso e dal dentro in fuori. Sii disso·c iano anche esse ~ livello della parte mediana dell'incisione. Il venatos minore posteriore e superiore che compare in seguito alla dissociazione del romboide, è molto fine e molto aponeurotico con fibre dall 'alto in basso e dal dentro in fuori. Si dissociano anch'essi. Questi tre muscoli dissociati si divarica110 am.p iamente per mettere bene in evidenza la 3a e 4a costola onde potere resecare con comodo la 3a costola e in seguito fare l 'apicolisi e il piomhaggio. Ciò fatto, soppressa la trazione dei divaricatori, si ravvicinano con piccoli punti a l J con catgut 00 i muscoli che tornano nella loro posizio-ne- normale- c0n restituzione- anatemica perN. Dr PAOLA. fetta.

D IV A G A Z IO N I

La psicologia della sordità progressiva. La psicologia det sordi ha costituito oggetto di numerosi studi. Sull'argomento esiste una larga Jetteratura. Il tema più trattato è stato quello sulla sordità di Beethoven, che costituisce ·il caso più im·p ortante e più tragico data- la-gFande notoFietà dell 'uo-mo e dato che la n1alattia dell 'udito colpì proprio un musicista nel periodo 1p iù intenso della sua .p roduzione artistica e che continuò. a pro·durre anche nella fase della completa cpfosi. Le cecità e le sordità prodotte dalle guerre hanno moltiplicato gli studi sugli stati sentimen~tali, sulla vita di relazione degli individui lolpiti dall.1 perdita di queste importanti funzioni sensoriali. È oramai noto anche ai profani come i ciechi1ed i sordi reagiscono diversa1nente alla lo·r o sventura : i primi si acco·nciano più facilmente alla loro minorazione, al nuovo . stato che esso comporta, conservano la loro socievolezza, possono essere perfino allegri, mentre i seco11di sono generalmente de1Pr essi, si rattristisco110, diventano ombrosi, ostili, evitano la compagnia. Ma questi studi si riferiscono generalmente ..ad individui ch e hanno perduto improvvisamente o quasi l 'udi'to . Le osservazioni _finora pubblicate sulle modificazioni del carattere gra dualmente prodotte dalla sordità lentamente progressiva non sono esaurienti, in rap-porto al fatto ch e lo studio metodico dei pazienti per un lungo p eriodo della loro vita non è facile. Sull 'argome11to ha pubblicato un interessante articolo un medico an1ericano , il dottor Gordon Berry, il q~uaìe per assolvere un tale con1pito ha u11a doppia competenza : egli è otologo ed è sordo. L'autosservazione e la larga 1

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esperienza clinica gli ha11110 co11sentito di rilevare le alterazioni della i11entalità e della condotta che la din1inuzione progressiva della funzione uditi,1a determina nelle varie età della vita. Nei fanciulli la riduzione iniziaJe della facoltà uditiva passa generalmente inosservata, o il disturbo viene falsamente apprezzato ed attribuito ad altre cause. Il padre pensa che il raga·zzo è distratto, la madre ritiene che abbia qualche preoccupazione, il maestro sospetta una deficienza intellettuale, i compagni credono che egli non si curi di nulla, che sia di carattere chiuso e di umore bizzarro. Il ragazzo stesso non può valutare il suo disturbo ,p er mancanza di conforti, no11 si accorgerà in principio della sua infern1ità, e si lamenterà che gli altri parlino a voce troppo bassa. _ Quando il pr0-oo-resso della defic~nza lo costringerà ad ammettere che qualche cosa va i11ale nel suo udito tenterà la dissin1ulazione. La volontà di 11on farsi rite11ere da meno degli altri lo indurrà a sotterfugi, ad ii1ganni che lo faranno invece valutare con1e un deficiente o un anomalo mentale. Quando afferra male il significato di una domanda rivoltagli dal n1aestro invece di rispo11dere che no11 ha udito, risponderà di no11 sapere. Preferisce di .passare: per poco intelligente o per poco studioso anzi che per sordo . La conclusione pratica di questo contegno èche la malattia viene- riconosciuta troppa tardi per essere curata, le modificazioni del caratteresi sono troppo radicate perchè possano essere. corrette. Il ragazzo si mostra sempre contrariato, scoragg·iato, incerto, perplesso, spave11tato, aggressivo. Diventato adolescente, a11che quando il suodifetto sarà conosciuto da tutti, egli continuerà ad adottare la stessa politica di finzione. Cer-cherà di din1ostrare che sente benissimo mettendosi ai sedere lontano inve ce cl1e vicino a chi parla; i11vece di doma11dare cl1iai·imenti, cercherà d 'indovinare ciò che gli si dice da. quel poco che ode. Spesso sbaglierà e sarà ritenuto un deficiente o farà ridere. A questo punto' apprezzerà la g ravità della sua i11alattia, anzi esagererà entro di sè la portata. Si accorgerà di non essere capace ed attivo con1e i suoi simili. Si sente inferiore e cercherà di nasconderlo; lo sforzo della finzione gli farà apparire più grave il difetto. Procurerà di n1ostrare in altri campi la sua superiorità, cercherà di richiamare l 'attenzione degli altri su sè stesso con qualsiasi espediente: dive11terà sfrontato, ladro , aggressivo, cattivo. La superiorità degli altri1 lo umilia , lo rattrista, egli cercherà di rifarsi con piccole catti,;erie, co11 dispetti e simili. Qu.a ndo l 'indebolin1ento progressi,·o dell 'udito è lento fino ai venti anni , ed a questa età si rende n1anifesto come difetto veramente in' ralidante l 'indi,·iduo !1a aYuto già il tempo di imparare o di J)repararsi con,·enie11ten1ente 1

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(ANNO

.\LI,

ì\'1.Jì\t.

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SEZIONE PRATICA

per un mestiere o per una professione e l 'educazione è già compiuta. Tuttavia in questi casi la resistenza ad ammettere il fatto e la ribellione sono ancora più accentuati. Beethoven, che aveva particolari ragioni per nascondere il difetto cl1e lo colpiva nella sua vita di artista, espone questa tragic_a situazione con accenti impressionanti in lettere confidenziali ad amici. Sono lettere disperate ch e commuo~-0110 proforida111ente. I pazienti cercano di nascondere l 'infermità come un terribile segreto che non d eve a nessun costo essere svelato. E anche dopo mollo te mpo che il difetto è noto a tutti , essi s'illudono di aver saputo nasconderlo o che esso non è tale da compromettere la loro vita di r e1azion e. Finiscono per c onvincersene essi .stessi e ad attribuire a colpa altrui i fatti derivanti dal loro difetto. La dattilografa si lam enta per ch è il principale mormora invece di parlare quando detta; la telefonista protesterà perch è i numeri non sono pronunziati chiaramente; la studentessa riterrà che gli in-segnanti abbassano di proposito la voce quan.do parlano con lei. E, fatto interessante, que·sti d e fi cienti dell ' udito si inalberano quando si parla loro a voce alta: rite11g ono ed affer_mano che si g rida per mettere in piazza il loro difetto ed esagerarne la portata. L'uomo e la donna di venticinque anni di fronte all 'invadente sordità reagiscono su per giù nel m edesimo modo; ma con l'andar degli .anni la d onna lotterà con maggior t en acia , .resister à di. più . Gli amici si diraderanno p er ch è il conver·sare con i duri d'orecchio è fastidioso ed an.che perchè i sordi diventano sospettosi, ombrosi, irritabili, si ritengono perseguitati. Negli individui ch e adolescenti hanno ri.dotto l 'udito del 30 % e giova11i d el 40 %, il .difetto diventa con la maturità più grave ed ancor meno sopportabile specie per la donna . L'uomo ha già imparato a conoscere il suo mondo di affari , è già abbastf.lnza esperto nel :suo mestier e o n ella sua professione per incon!trare difficoltà. D'altra parte i suoi meriti sono ·già riconosciuti , ed egli non ha bisogno di e spander si , di cer care 11uovi contatti. Infine 1'uomo sopporta con maggiore rassegnazio11e qua.l siasi difetto fisico, meno curante d ell 'estetica delle s ue forme e del suo contegno . Le donn e in vece per conservare il loro prestigio, per distrarsi hanno bisogno di contatti sociali frequenti, superficiali. P er loro il parlare e l'ascoltare è molto, talvolta è tut-to: la facoltà di concentrarsi, di isolarsi nel proprio io 11on è con1une nelle donne. La donna sorda in conversazione finirà p er parlare sen1pre essa al fine di non essere costretta a d ascoltar e, o si trincer à in un com pleto n1utismo p er non intavolare discussioni . A .p oco a poco il s uo piccolo m ondo si di-raderà , . i r estringer à anch e 11erch è la donna .diventa so pettosa, perm alosa , irritabile. L 'i-

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solamento Ja renderà infelice, triste, egoista,.. cattiva. L ' uomo sopporta meno la sordità quando quest a gli im·p edisce di svolgere Ja sua carriera , quando costituisce un vero ostacolo per la sua professione, per la sua arte. Il difetto diventa assolutamente tormentoso quando .è complicato da runtori conti1tui nell 'orecchio. Questi diventano così fastidiosi da indurr-0 a lungo andare uno stato di neuraste nia ed anche di pazzia. Lutero era tormentato da· continui ronzii e : fischi che certo non provenivano dal cielo . . E~li ~tesso diceva che Satana in persona si : d1vert1va a rendergli la vita un inferno. Si svegliava di notte nel più bello del sonno e gridava contro il suo tormentatore. Era addirittura allucinato ed una volta tirò contro. iJ diavolo un calamaio che andò a finire contro un~ parete, come dimostra la macchia tuttora esistente nella camera del grande rjformatore a Wattburg. Questi rumori erano spesso a ccompagnati da attacchi di vertigine ch e lo fac~vano cadere. C'è chi pensa che l 'atteggiame·n to battagliero di Lutero e la sua ostilità verso la chiesa da cui proveniva fossero causati dalla sordità e dai ronziri: la riforma forse non sarebbe s tata fatta se Lutero non fosse stato affetto da morbo di Ménière. Quando la deficienza di udito sopravviene i11torno ai sessant 'anni è m .e glio tollerata; ess:t vien e accettata come uno dei tanti acciacchi della vecchiaia e non considerata gran ch e penosa anch e perch è a quell'età la vita di r elazione è naturalmente già ridotta , . il periodo espansivo ha già svolto· il suo ciclo e 'inizi1a la fase concentrativa . Per i sordi vecchi è una distrazione sufficiente leggere e scrivere, eseguire lavori manovali, .attendere a·l giardinagg io e simili . (ili scienziati, gli artisti possono ancora produrre, anzi la concentrazione, l 'isolamento r ende pi1) proficu o il loro lavoro, più perfetta e più forbita la loro opera. Edison compì le su e più ingegnose e più utili inven zioni n ello ::;tato di completa sordit à . Nel cervello di _Beethoven le migliori melodie, le armonie J>iù dense di sentimenti cantarono quando la sordità avanzava a 1passi accelerati; compose Ja più complessa, la più grandiosa sinfonia, la nona, quando r1 on era più in grado di udir nulla. La tragic ità di queste situazioni è c ostituii a dal fatto che Edison non potette mai g od ere di una delle sue 1nigliori inven zioni , il fonog rafo , e Beethove n non potette più ascollar e le sue musiche divi n e. ~rutta via essi trovarono gran conforto n ell'operosità , n ella consa.p evolezza d el g ran b en e fatto al] 'umanità. Edison era sempre di timore ser en o , Beetho,ren er a consolato dalla stessa aspirazione alla .g-ioia,. ch e cantò sol ennem ente alla fin e di ogni sinfonia. DRAGOTTI . 1


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<< Ii.. POLICLINICO

'STORIA DELLA MEDICINA I. B. Beccari e la scoperta del glutine. 1F ra i cimeli inviati nello scorso anno alla -esposizione d:L Chicago a cura della gloriosa Università di Bologna, richiamavano l 'atten2ione degli studiosi quelli di Iacopo Bartolomeo Beccari specialmente riguardanti la sco... perta da lui fatta con la determinazione della natura pro·t eica del glutine· di frumento (17 42). Il Beccari fu un grande nostro scienziato del secolo XVIII e la scoperta del glutine, caduta per tanto tempo in seconda linea, assu111e oggi una im.portanza col pieno fiorire degli s tudi di chimica biologica dell'alin1entazione. Egli intuì l 'analogia fra la composizione chimica del glutine e quella della carne, cosa che ci sembra agevole oggi, che il glutine viene c hia1mato da taluni cc carne vegetale », ma che .era allora molto ardita. Molta strada si fece poi dalla scoperta del Beccari alla nozione precisa della natura proteica del glutine, proto·t ipo delle proteine ve_geta,l i; dalla isovalenza delle proteine vegetali -0 animali , con cetto che scaturisce dalle famo-se lettere di Giusto Liebig, alla conoscenza dei -singoli ammina-acidi costituenti le diverse proteine e ai poderosi lavori di 1F ischer e di Abderhalden. Nè il cammino si arresta; per un ventennio .S. Baglioni, dal 1908 al 1928, attende alle ricerche sul glutine e sui suoi costituenti , glutenina e g liadina, alle ricerche comparative sul valore alime11tare di queste iproteine in confronto della zeina del mais, inadatta alla1sostituzione delle proteine cellulari carne certamente, accanto ad u11 fattore di avitaminosi deve avvenire per la pellagra. H. Lahbé accerta la capacità antichetogena, utilissima per le aip plicazioni pratiche nei diabetici, delle proteine del glutine e specialmente della gliadina; Gala mini ed a]tri ne osser""Vano il com·p·o rtam·e nto negli animali in via di ,,iluppo in ordine al contenuto degli aminoa.cidi della crescenza, Capecchi ne determina la perfetta digeribilità nei b·a mbini a11 che di pochi giorni . Ma altre applicazio·n i scientifiche- e ~ratiche , a d esempio , negli stati anemici si proçJano per il complesso proteico del glutine; Galamini e Corradetti ne studiano la capacità di ricostruzione della massa sanguigna e specialmente emoglobinica do.p o che i ricercatori inglesi 11anno cercato di identificare l' acido betaossiglutamminico in uno dei principi antianemici del fega to e Ron cato riesce ad ottene-re formazioni pirrolich e dalla gliadina sottoposta alla .azione tri~piSini ca, confermando l'intuizione del co11tenuto in nuc]ei pirrolici (substrato de]]a 111olecola emoglobinica) nelle proteine del glutine. Lai scoperta di Becca ri è tata dunque fecon ,

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da; tutt~ ]a, c~ in1i ca biologica delle proteine e dei cost1tuent1 elen1e11tari di esse 0crli amminoacidi, si può dire scaturita dall~ osservazioni Beccari~ne c~e dettero n1a~eria al Liebig per le su~ f1solof~che. ~ettere .. L Italia oggi accanto a l primato sc1~ntif1.co derivatole in questo campo dal Beccari. llntsce ~nche un primato pratico, ?hè _il çlu~ine italiano 11a 11umerose e note appl1caz1oni al1ment~ri, ed i grani' duri italiani risultato ?elle ricerche di genetica del Sen~ Strampelli, ad alto contenuto di crlutine ci ricordano che la battaglia del G~ano è' ormai stata risolta non solo quantitativamente ma anche qualitativamente anche r1ei riruardi delle esigen1e fi~iologiche derivanti dalle più fini e . ino~erne r1cercl1e nel can1po della chimica biologica. M. p.

CENNI BIBLIOGRAFICl O. ~FFREut1zz1. Tratt'GJto di pa·tologia chirurgica generale e speciate. VoJ. II. U. T. E. T.,. 1934. Volun1e di pag. 1199, con ±±8 fig. e 25 tavole. Prezzo L. 145. 1

A breve dista11za dal volu111 e prec·e dente com:pare oggi. il s~~ond? a con1 pletare l 'opera de~l Uffreduzzi. G1a d1cemn10 dei pregi del primo volume; o·g gi siamo lieti di confermare il nostro giudizio jn qu;:lnto. il lettore fin dalle prime pa·g~ne an1mirerà lo stile piano ed efficace del di~1t~a valoroso, la copia delle conos~enze .e ~e1 :1s~ltati delle. i11dagini più recenti , le indicazioni terapeutiche !)recise e comp~ete. Non era facile in poco 1;iù di mille pagine condei1sare una materia così vasta poichè. quest~ seco11~0 volun1e completa. la ' patol?g1a degli .organi del]a circolazione già iniziata nel primo, e precisamente tratta dei ca.p illar.i , delle ~ren e e dei linfatici, svolge la patologia del sistema nervoso, centrale e periferico e del simpatico, quella della cute ed annessi, dell 'apparato respiratorio, clella tiroide, timo e paratiroidi, delJ 'apparato digerente e pareti addominali, compresi il fegato le vie. biliari , i] pancreas e la milza, dell'apparato urinario e di quello genitale mascl1ile e fen1minile. Tutta questa così vasta materia è trattata in modo succinto ma completo e corredata di fì.gure, n1olte delle qua]i originali tratte da casi osservati dall 'A. e con alcune belli in1e fotog-rafie a colori L 'opera de ll 'Uffreduzzi ha anche i pregi di quelle scrilte da un unico Autore: non disparità di svolg imento de·i vari capitoli, no·n o·pinioni e i11terpretazioni differenti sì che ne guadagna l 'on1ogeneità della trattazione e ne fa u11 'opera da additare no11 solo agli studiosi italiani ina ancl1e a quelli cle11 'Estero. I capitoli trattati sono, come ho già detto, tutti svolti in modo sii1tetico n1a de] tutto compl eto· quelli delle ,·ie l>iliari sono fra i .più interessanti per la copia di osservazioni persona]i. 1 •


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Gli studenti e i chirurgi già provetti troveranno nei due volumi dell 'U ffreduzzi largo campo di istruzione e di cog nizioni corrette e del tutto aggiornate. l{. ALES SANDRI. E. SAl\1EK. L'occl11sione 11.elle vene cave. Vol. i11-16°, di pagg. 140. L. Cappelli, Bolog11a, 1933. L. 25. L 'A. ha riunito in questa nlonog rafia undici osservazioni personali di occlusione d elle vene cave, tutte raccolte e studiate nella Clinica Medica di Siena. Oltre alla sinton1atologia, l ' A. ha cercato di chiarire la :patogenesi dei sintomi e di indagare i loro rapporti con le modalità anatomiche , senza trascurare di esporre però la fisiopatologia d el disturbo circolatorio creato dall 'occlusione e dei suoi ineccanismi di con1penso. Sono cos ì illustrate ed analizzate alcune com plesse situazioni morbose e certe manifestazio11i si11ton1atich e, dimostranti quanto inattese e indirette possono essere le conseguenze delle occlu ioni di un tronco o di un grosso ran10 del le cave, si da doversi sensibilmente allargare la sintomatologia classica di queste affezioni. Le indromi da occlus ion e d ell e ve11e cave non erano state fino ad ora studiate in modo cosi sistematico e quindi va fatto plauso all 'A. per aver aggiornato questo argomento col ))eneficio dei mezzi moderna1nente acquisiti alla diagnostica n1edica. fl volurne è corredato inoltre di magnifi ch e i11 u ... trazioni e di una ricchissima bibliografia.

A. P. LERICHE e STRICKER. IJ'artériectoniie dans les n.rtérites oblit 1~ran.tes. ~1asson, Parigi, 1933. Vo1. di pag. 198 con 78 fig . 1f r. 40. Gli AA. hanno raccolto in questo voJume dettagliatamente Je loro osservazioni clinich e di arteriectomia . Co-m e il Leriche l1a ripetutam ente pt1bblicato in vari giornali, J'arteriectomia di arterie oblite rate ha dato un risultato immediato ottimo sul circolo periferico . Ques to dato di fatto apre una serie di quesiti di fi siopatologia del circolo e di innervazion e simpatica degli arti , ed è stato €laborato sp eri1ne,ntaln1cnte dal Leriche e dai su oi aJlievi. Oltre al] 'interesse ~cientifi co 1'arteriect omia rappresenta un aiuto in1portante i1: nu~ erosi casi di alterato c ircolo delle estremità , e 11 volume , ch e raccoglie scritti sparsi in vari p eriodi ci , permette al lettore di agg·ior11are con faci1iU1 le sue conosce·n ze. La trattazione è fatta con molta chiarezza e VALnoNI. r orredata di nun1erose figure.

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SEZIONE PRATICA

Die norma1le 1i1td /Ja1tlioloç1isc he Ph.ysiologie der fitf ilz. l _1rban e SchwarzenLi\unA.

b erg. !Berlin e Wien, 1933. I vol . di pagg. 280, con 2 fi g . ~fK. 18. La mono oarafi::i del Lau(la è tanto più pregevole in quanto oltre a dare una vasta e com -

pJeta visio11e de ll 'argo111e11 to , essa reca i11 tutti i suoi ca1)itoli la traccia della personale esp erienza dell 'A. , vecchio e ben noto studioso• dell e funzioni della n1ilza. La trattazione iriiiia dallo s tudio d ella milza come deI>osito di sangue, come organo errta-· topoietico ed emolitico, e si estende p-oi alle sue funzioni prote ttive verso le infezioni e i 11eoplasn1i e ai rapporti tra milza e apparato• digerente, e tra 1nilza e ricambio (in particolare quello del ferro). Il capitolo ultimo , che è anche quello che riveste ur1 n1aggior interesse· sia p er la modernità dell 'argon1ento , che per· i notevoli contributi portati dall, A., riguarda la milza come organo a secr ezione interna. I vari capitoli sono trattati con uniformecomple tezza; ]a bibliografia è assai ampia e-accurata. Punnu.

Atti del 1 (]ongresso scientifico 1iazi,011ale d ell ' Associa.zione volontari italia:ii del sangue. Un vol. in-8°, di 1±3 pag., con tav. colorate _ Pubblicato a spe e de ll 'Uff. Stan1pa medicaital. , diretto dal Pro f. P. Pi cc jnini . l\filano . Prezzo L. 20. Nello scorso ottobre, è stato te11uto, a Mi-lano , un Congresso, ch e ha trattato le pTincipali questi0ni scientifìch e e .p ratich e d ella trasfusione, la quale va sempre più perfeziona11dosi e per cui sono ora pronti m olti giovani controllati dal punto di vista sanitario e m orale, che donan o il proprio sang ue non appena chiamati , nulla chied endo e 111antenendol 'an onimo. Sono or a pubblicati g Ji 1\tli di tale congresso , che conten gono la r elazione del Prof. Lattes su: « Scienza e tecnica n ella tras fusion e· d el sang ue n e 21 comunicazioni di indol€· cientifica e pratica, tutte attinenti alla trasfusione del sangue , oltre a notizie sulla meto-· dica di laboratorio , sulla. tecnica e sulle indicazioni . Il volume si ve11de a totale b·eneficio· d ell 'istituendo « Centro culturale pe r i Volontari del Sangue ». fil. •

Wiener Archiv. f.

innere .,.,Iedizin . Voi. 2 t , fase. 5, ili 159 l)ag. con una fi g. Urban e,

Scl1,varzenberg , Wien , 1934. Prezzo RM. 12. Questo fa scicolo , ch e con1pl eta il XXIV voJun1e del 11oto Archivio, contie ne otto studi , fra cui · citiarno: L'importanza d ell'anello di coagulazion e per la diag nosi de lle malattie epatich e (Weltmann e Sieder) ; La cliffer en za di pressione sanguigna fra gli arti st1periori ed inferiori; La diag 11osi clinica d ella compressio-n e dell orecchietta sinistra (Kahler ); La differ enza di pressione sanguign a fra ] 'arto su,pe-· riore ed inferiore (Edelmal).n e Kahan); L 'ed ema polmonare carfliaco acuto ed il su o m eccanismo riflesso (S. asser1n ann); La sorte-dei ca.r boidrati assorbiti n ell 'org a11ism o (Heinri ch, IJO\V e Krema) ; L'azion e d e11 ' in s11lin a st1f corpi ch etonici , ecc. fil. 1

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« lL P OL I CLIN I CO n

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NUl\.1.

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CA.SISTICJ\ E TERAPIA. La tubercolosi renale. J 1 fondamento della patoge11es i d eJla Lub·er-

ieolosi renale - ricorda V. Blurr1 (W ie1i. /\l ed. ~li och., 9 n1arzo 193..!) - è il con cetto d ella insorgenza i)er via er11atogo11a, in seg·uito ad u11a bacillerr1ia tubercolare costant e o accessionale (Lowe11stejn); la localizzazio11e urogenitale è legata o ad.. un particolare tropism o del cep1po baci11are o a d una affinità del sistema urogenitale stesso; quest 'ultimo dato può s pjegar ci 1'in orgenza familiare e la localizzazion e isola ta di tal e forma di tuber colosi. Il concetto di bacillemia n orL può essere disgiunto da quell o di bacilluri a , fun zionando il r en e da elimi11atore di bacilli ; così , la lor o ,p resenza n el1 e urine non r ap presenta necessarian1ente u11 elem ento diagnosti co per ammettere una lesione renale. Anche il dato di fatto della unilater a ]ità del1a lesion e, argomento almeno in apparenza c ontrast.ante con la teoria d ell 'origin e ematog·ena, si spiega ammettendo una minor resis t enza di quel dato r ene, cl1e lo re11de m eno capace di difendersi dai J)acilli circolanti. È an ch e inter essante notare com e nel campo d el sistema urogenita le , così come in quello d ell 'apparato respiratorio , dell 'occhio ecc. , la tubercolosi tende _a r estare lin1itata a un dato gru:ppo di organj , di1nostrar1 do un tropismo differ enziale che si inquadra bene n el con cett o de lla « infezione tuber colare sin1 pati ca », sostenuto d al Lowen s tein. Avvien e infine per la tuber colosi quel ch e si verifica per altre mal attie de] si stema urogenitale; cioè la sistematicità della lesione, per c ui - r1uando un organo è preso - tutti g li a ltri clel sisten1a Io vengono ad esser e, prima • o po1. Di qui la nota con ca ten azion e· tubercolosi d ei r e11i , del bacinetto , dell 'uret ere, d ell a ' rescica, dell 'uretra, d ell 'epididin10 , della prostata e poi, per via ascendente, an ch e d e11 'altro rene. La tendenza dei reni ad ammal a re di tubercolosi è forse dipende11te dalle particolari condizioni circolatorie del glom erulo , ove il sang u e - con i suoi bac illi - è ol)bligato ad un pericoloso rall e ntamento: questa stessa difficoltà . circolatoria spiega la loca]izzazione d ella infezion e nei v.a si cle-lla coroide, delle m ern brane sinoviali articolari e dell e mening~ , e spiega , forse, a n ch e Ja frequ enzn con cui nel corso di tbc . t1rogenitali si osservano mening iti d ell a s tessa i1atura. Le forme p iù comuni di tbc . chirurgica d el r ene sono: la miliare diffusa , l ' ulcero-caseosa, la calci fi ca e la fibrosa. La diagnosi si basa n e lle ricer r l1e r l1i111i ch e e batterioscopicl1 e de]} 'urina (attenzi one ai ba1

c illi dello smegm a!), sulle reazioni si erologicl1e, sulla .prova di inoculazione nella cavia, s ulla emocultura alla Lo,venstein e sulle i11dag ini dirette : la ci s tosco~)i a e la pielografia endovenosa. Il destino di questi rr1alati, se non operali o se operati tardi , segna un 'altissima mortalità: l 'unica s1)eranza e il prin10 dovere del medico, consiste appunto ne11a diagnosi e nella nefrectomia precoce. V. SERRA·

Nefrosi lipoidea e suoi rap1>orti con la nefrite glon1erulare. E. •B ennick (J. Am. t11ed . Ass., 20 gennaio 1934) riferisce s ug li studi praticati nel1a Clinica Mayo tra il 1020 e il 193~, su 160 malati con sindromi n efrotiche; e · cioè edemi , albuminuria, ipoproteinemia e d i.petlipoiden1ia . Tra questi malati, il Bennick descrive con µartico lare d ettag lio un primo grup1)0 (30 m a- · lati) in cui fu fatta dia.g nosi di nefrosi lipoidea , e un secondo (19 n1alati) in cui alla ne frosi si associava qualch e sintoma di n e frite glomerulare. Tra i primi trenta malati, l 'edema era costante , generalizzato e ir1tenso : risaliva pe1; lo n1eno a due mesi prin1a e spesso era cominci.ato lentamente; costanti erano l'albuminuria , molto abbondar1te, I 'a t11nento della coles terina del sang ue , la din1inuzione delle proteine del siero: il metabolismo basale , nella 111,aggioranza d ei casi, era abbassato. f\ìan ca vano , in tutti i casi, l 'aumento della pressione , l 'iperazotemia , le alterazioni retiniche, l'ematuria; Ja prova della fenoJsuJfoftaleina era normale; in ness un caso fu notata un 'an en1ia degna di nota. D ei 30 ma lati. 22 erano maschi; l'inizio del1' eden1a solo in alcun i casi risaliva ad una ca u sa nota (influenza , sifilicle o cure antilueti che , tonsillite, difterite , vajolo ed ~ccesso di alcool). Sette malati sono, a lme110 , apparenten1en- ' te g uariti; nove non furono pi\1 sottoposti ad esami di labor atori o, ma dichiara vano di sentirsi bene; note volmente migliorati, quattro; sette invece moriro110, ·cinque con segni di n efrite g lon1erulare e di ùre mia , due per cau se non d eterminate. La prognosi, nei baro.bini, ~ 1on è così buon.a , forse _p er le diffi coltà della cura e per la maggiore tendenza alle malattie intercorrenti. L 'alt.a percentuale di guarigioni, dopo un decor so anch e di mesi , ~embra a prin1a vista confermare 1'ipotesi ch e la nefro'Si lipo~­ dea sia un 'entità n1orbosa aff:~tto separata d alla glomerulonefrite; nia 1'osservazione c h e sette o aln1eno c inque m alati morirono con i segnj cli una urer11ia contraddice a questa ipotesi . A qt1esto ]Junto l 'A. in'3istP s ul fatto cl1e in


[A'°~~o XLI,

~ l r i\r.

17)

SHZ I O~E

r>rin c i~)iO.

g J.i Ltni ci i11lo111i e ~·a !l O quelli dell a i1efros1 l1po1dea e che solo lJlÙ tardi e 1enlan1 ente i vennero a rivelare i prin1ì . _ egni certi d e lJ a g lon1 eru lonefrite. '-" ~ '~ltra p~rte . n e~ ~ec o111io grupJJO di 19 T1 1aJat1 , 1 seg111 J1 efrot1c1 erano inco11fo11dihiJn1 e11te legati a quelli nefritici: su 19, ben 12 m oriro110 e di questi. cinc1ue con :-;eO'n i di in fe. . . o z1on1 1ntercorrei1l1, certa 11et1te facilitate da11a per istenza degli eden1i, dalla i1)erazotemi a e dallo stato anetnico. . I~ lutti i casi in r ui fu i1raticata l'autopsia, s i ritrovarono i seg11i istologici di una lesione gl?n1erulare : n1 a leggera, di solito, co ì da S!)tegare per chè nlcu11i pazienti polerorlo o-t1ar1re. In comples ·o, 1'.t\ . si Fente giu~ tifica t o acl a1111:1ett.ere ~ he la nefro i faccia i)a rt e della m ala tt1 ~ d1 Br1ght: e cl1e CO"'tituisca J)reci. an1ente u11 tipo a sè, a decorso partic0Jarrr1e11te ben ig no. di nefrite glom erL1la re. ' ' · EHR .\ . Delln nefrite anafilatticn.

Tra le 11la1ìifestazioni viscerali della a nafi las ... i .m erit~n o t~11a n1en zion e speciaJe qu ell e a carico dei r eH1 , che possono presentarsi sia con1e facenti parte del quadro di ii1 ... iem e dell a g rande anafila si, sia con1e accidenli renali c l1e domi11 ano le:' ~cen a . l -. 'fro1,ea (!Ja Clinica Ust etrica, m a rzo 193.J.) riferi sce il caso di una ~·iova11e donn a cl1 e a\ e11.do av uto febbre alta do110 un parto fì iolog1co era ~ t a ta tra ttat a con ini ez ioni di iero anti treptocorcico , dopo le qua li , er ano i11 .. orti fenome11i allarmanti consi Le11ti i11 po].. o piccolo e frequente e vo1nito. All 'in g re so in o pedale la p. present ava s pi cca ta contrattura a carico dei n1uscoli del ~· iso . e delJ 'addon1e oltre a r eliquati di t1n a infezion e po. t-partum a carico dei genitali . Dopo qt1alche giorno i mar1ifestò una particolare ucc ulenza al vi so della p. , diure.. i scarsa e il seguente reperto renale : albun1ina presen te abbondante c ilindri ialini e ialin o-g ranul osi, molti leucociti; azotemia prima 1.80 , J)Oi 2.50 % 0. La p. fu tras ferita da ll a Maternit à i11 un Reparto Medico ove la affezione renale continuò a 1)eggiorare. L 'anamnesi e la sir1tom atolog ia no1J la ciano dt1bbio ch e si tratti di una nefrite ana fì]atti ra. L 'A. è di opinione ch e la rarità di questa m alattia r enale possa spiegarsi am1nett ei:id o cl1e e. ~a si mani [est i in indi vidui con particolari individuali condizioni di labilità r e11 a1e. Riguardo al i)ro·g nostico egli dis ente dall e conclusioni d.egli altri AA .~ che Io ritengono sem1)'re ))enig no , J)er ch è invece esso è talvol1 n • a. a1 grave. Riti ene intì ne doveroso rammentar e cl1e i dati oggi confermati nel campo clinico erano già tali , anni addietro, dimostrati nel cam po s11erimental e da un italiano : V. C. Pi.azza, cl1 e fin dal 1918 ricl1iam ò l 'attenzion e di una nefrit e ana fìlatti ca da lui riscontrata in a11i1naJi sensihi lizzal i con oYoa lbun1i11a. ' ' r r.ENTI NI .

669

PR.\ T ICA

Tipi di ueft·ite e loro cura.

1.1. A . Chri..,tian \1. Am . r.1ed . Ass., 20 gen naio 193±) espone in u11 i11lere ante articolo le ue idee circa la cla sificalione e Ja terapia dell e varie forme di nefr opa tia. La c la~sifi cazion e cl1e egli pro1)on e contempla un g ruppo di nefriti acute (co11 o sen za edema ) e un gruppo cli 11ef riti cro11ich e : queste ultin1 e possono essere a loro volta sudrli' ise in due catego1·ie; quelle in cui la lesione cronica è renale, glo1nerula re, e quelle in cui Ja lesione è va . . ale c ircolatoria ; il cl1 e corri.. po·n de rispetti,·an1 ente al rene O'rinzo seconda ri o e 1)rin1itivo di V0Jl1ard e F abr. . Il Chri ti un non an1n1el te dunque u11a forma isolata di r1efro i e j)a r] a piu ttosto di nefrite ro 11 eden1a. I s11oi concetti circa la ·pr even ibiJità di u11 a c ronicizzazione del ti a nn o renale ~o n o a ~so lut a ­ rn e11le pe simi ti ; « Ja n1 edicina 1)reventiva di cui oa-gi si i:·a rla t.anlo - egli dice - no11 pt1 ò far nul la 1)er quanto rio-uarda le m ala ttie cro11icl1e d 'og ni sorta ». Tuttavia ~ nece sario in i . . Lere n ella ricerca ed e1in·Li nazione d ei foci infettivi. Per la cu1)a . nella nef ril e acuta è r accon1a11da la , m a solo nei J)rin1i 6-7 g io rni una dieta e clu ivan1ente di zu "'cl1ero , succo di frutt a e 1)oca acqua : l)OÌ co n viene tornare, g radatan1 en te, ad un vitlo 1;on1 pleto, .pr essocl1è si111i le a c1t1ello nor1nale. Gli edemi n on van110 f rat tati con i diuretici , alvo casi eccezionali ; anche le cure diaforetic hc . _ ono debil itanti e 11oco effi r:aci . l n Yece si terrà il malato a rigoro o riposo e g li si pern1etterà di ripr ender e la . . ua a l ti vità . o]o quando l '65a111e del ·edin1enlo avrà Jirr1ostrato 1'asen za o l 'estrem a carsczza delle en1azie. Nelle nefriti c ronicl1c, l 'edem a può essere ren.ale, e in tal caso si g ioverà de ll 'uso dei diuretici (tipo salyrgan) [sinora assolutamente consigliati in caso di lesione renale. N . d. r.] , l 'urea a lar gl1e dosi (90 g r . a1 dì), la riduzione dei liquidi e del cloruro di soclio ; gJi, aghi di Sou.they n o11 danno di solito risultati m olto soddisfacenti . La limitazior1e d elle protei11 e sarà dettata dal grado dell 'azote1nia è si regolerà in co11eg uen za : tuttavia è n eC\3'' ·ario evit are ogni stalo di iponutrizion e cl1e rossa i-\Umentare il tasso dell 'azoten1ia per disintegrazion e dell e proteine tiss1;1Jari stesse . Utile , di froj1te ad u11 't1remia , il salasso , m agari seguito da una l r as fusion e; in,rece le purg he e le cure diaforeticl1e sara nn o I)OCO usate perc·b.è troppo debilitanti . Necessario jJ riposo e la limitazion e in genere di ogni a ttività faticosa; le for1ne gravi di anemia sar.i.nno curate co11 il ferro , ecc., ma di solito non rispondono ai m edicamenti , i)ercl1è espressioni della intos::,i '"'azione uren1ica. Di fronte ai fenon1eni di defi cienza circo1atoria, si L1serà la digitale: l 'eleY:.lzionP della pres-


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li

JL P OLICLI N ICO

sio11e a rteriosa è util e, e 11ul]a è più dannoso cl1e J 'abbassarla; n1a. que . . to fortu11ata111ente ( J) . . n on r1 e.- ce quasi n1a1. V. ·E RRA.

Pionefrosi <la tifo. Seco11do I . J\.a l1le e T . Beacl1a111 (Th e Jour1i. of Urol., sett. 1933) il bac ill0 del tifo può deter111i11a re contune111ente i1e l r en e -lesioni di ,·aria ordin.e; 1) noduli flo gistici sul) ito sotto la capsula; 2) lesioni d ege11erative; 3) ascessoJini; 4) e infarti. La pionefrosi d 'origi11e tifoidea è una le ione rarissin1a; infatti nella letleratt1ra n e ono riferiti olarr1e11te 3 casi rispettivamer1te dovuti a Grea ves, Arn1 strong e .J. "\ì\Tright. Come fattore etiologico di questa affe.z ione ha importanza capitale la tasi urinaria . IJa diagnosi non offre n11lla di particolar111ente diverso dalle con1uni pionefrosi: se si tie11e presente che es~a può sopravvenire sub ito dopo il tifo o a distanza grande di tempo. La cura consiste n ella n e frectomia , pri, 111itiva o secondaria . Gli A1\. ne r iferiscono t111 caso, in cui la lesione ~i svilu1p1 p ò subito dopo la fin e di un tifo. Lozz1. Alte~·azioni

renali e terapia salicilica ltella poliar· tt·ite renn1atica.

Il n1 edico 1)ratico è res tìo a som111i11istrare

i salicilati in q.uat1tità -uflìciente 11ell 'infezion e r eumatica solo che ri contri dell 'albumi11a n ell e urine, che fa ccia supporre un processo di ·nefrite, temendo di aggra' are con l 'arido alicili co le condizioni renali. . r\.. M. Micl1elazzi (Ra s.~. di terapia e fJat. cl·i1iica, gennaio 1934) 11a . tudiato il problema sµerimenta lmente ed l1a osservato anzitutto cl1e, con dosi con1parabili a quell e u sate in clinica , non si pro·d uco11 0, a n ch e con l 'introd uzion e endovfnosa , d ell e lesioni r enali g ravi ; qu e te ultime, a d ogni m odo , so110 a caratter e degenerativo tubulare , m e ntre ,,en gono invece risparn'liati i glomeruli . Le osser vazioni clini cl1e su ll ' uon10 dimostrano ch e, n ella poli artrit e r eumatica , da u11 a sen1plice albuminuria febbril e a ccompagnata talYolta da lieve cilindru r ia, quale si può os._ er var e anche in altre n1.a latti.e infettive, ·i ]) UÒ arrivare ad u.na vera n e frite con albuminuria notevole. c ilindrt1ria , ematuria, scarsa eliminazione di i1rea . ipe razotenì ia , ipert.ensio11e arteriosa transitoria. La se1nplice albumi11uria con lieve cilindruri a si è avuta n el 40 % dei casi , la seconda evenienza in soli due casi $ ll

25.

In presenza di alb11 111inuria con lieve cilindruria, si rnò d ar il ~a 1ir i lato a dosi generose (11ei ca~i d ell ' A., 10 gran1mi a l giorno co11 dose doppia d i bicarbon ato di ~o dio) senza tir•1ore. ch è anzi il fenon1f\n o te nd e a sparire. Nei Ca$i con Ye re alterazioni r enali , si andrà p iù rauti ; il t 11e non to ~li e ch e, an ch e in tal 0

»

l A NNO

XLI,

NUI\>l.

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caso, i salic ilati possano son1111inistrarsi ta11to più che le a lterazioni renali prodotte da questi colpi scono il glo1nerulo, invece dei tubuli, come fa l 'acido salicilico. In casi di nefr~te .reumatica anche imponente, I'A. , incoi:i1nc1ando con 2 grammi al giorno , è salito f1110 a 5-6, portando i malati alla compJeta g uarigione clinica . La somministrazione del salicilato n ell ' infezione reumatica è troppo importante perchè poss!l venir.e traç:c~rata anche di fronte a processi renali , che imporranno acl ogni modo una certa cautela. fil.

Contributo alla anatomia patologica ed alla terapia cl1ir11rgica della nefralgia ematuri<'n essenzialt' •

A. Billi (Annali Italiani di Chirurgia, val. XII, fase. 12, dic . 1933), dOJ)O avere accennato a lla difficoltà di diagnosi di questa forma ed alla ince rtezza de li' etiologia e del quadro anatomo-patolog ico, passa a desc rivere due casi cli nefralgia con reperto istologico di pachica psulite adesiv1 nella cui anamnesi esiste, a . in u~o., angine ripetute ed in un altro un 'ap])~nd1c 1te; questo fa pensare cJ1e nell'etiolog ia della nefral g ia ematurir.a vi sia un fenomeno tossico od infiammatorio . C:irc.a !a condotta r:hiruTg ica da seguire in questa particolare forma n1orl)osa 1'A. ritien e t he la cosa migliore sia lJuella di praticare una decapsulazione del rene; i11 seguito se i fenomeni m orbosi ritornassero , ricorrer e alla ezione d ell e radici posteriori, cordotomia e simpaticolisi d el pedui1colo re11ale e se ne111me110 que. ti interventi portassero un benefi zio ricorrere a lla nefrectomia dopo essersi, naturaln1ente, a sicurati d ella buona funzionalità dell 'altro r ene. PLASTINA . 1

Tentativi di cura cl1iru1·gica di stati uremici. In un malato so ffererLte da 3 anni di cefalee e da pochi Jnesi di una ser.ie <li attacchi uremici, Ried er (Arch. J(lin . Chir., ' 01. 177 l1ag. 618 , · 1933) è intervenuto con una enervazio11e di un rene seco ndo una tecnica J)ersonale cl1e assicura nel modo p iù comple to la interrt1zione di tutte le vie nervose. Il risultato è stato brillante. l sintomi sono scomparsi comp Jetan1 ente, Ja pressione da 240 è scesa a 140, l 'azotemia è divenuta normale. Ripetutamente, fa cendo dei cateterismi ureterali , è stato possibile sul n1ala to di studiare la f-u.nzione dei due r eni con111arativamente e di assoggettarli alle :prove funzionali. Si nota così ch e il rene enervato llOn ha 11na fun zione migliore di quello del lato non operato , però elimina una quantità di orina 3-5 volte magg iore. Ne ri sulta così nel complesso una funzione buona se anth e manca la capac ità <li concentrazione. Tl n1 eécan-ismo patogenrtico del migli oramento consisterebbe nella abolizione d egli spa~mi e in l1na vasodilataz ione perman ente 1

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lANN o XLI,

N u~t.

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SEZIONE PRAT ICA

c l1e as icura u11 circolo renale più facile e pjù rapido. Per tale ragione l'indicazio n e all ' i11 lervento de ve essere molto s tretta e lin1ita ta prevale11ten1ente ai cas i in cui p r ed omina lo .:Spasmo. E infalti in altri due ca i op era ti da poco ten1po , l 'A. non ha osser,·a to d ei n1iglioramenti. , , ALDONI. La cura dell'enuresi.

F eer tJahrbiioh f. l\inderheilk. apr. 1933) consiglia una cura combinata, c h e chia m a rieducazione d ella Yescica. Disting u e i pazienti in quelli cl1e non si preoccupano d el disturbo ed in neuropatici . P er i primi , le a pplicazioni elettriche in dosi forti fino a provocar e vivo dolore, possono da re qualch e s u ccesso; anch e in essi va p erò praticata la cura co nsig liata per i n europatici , ch e è la segu ente. Brevi sedute di g innastica . due volte al gio rn o; g innastica d egli adduttori e d ei muscoli addo ntinali , con i quali vengon o involontaria m en te m essi ir1 azione g li sfint eri d ella vescica e d el r etto; sorYeglianza acc urata d ell 'alimentazion e ch e d eve e ssere pre,'ale11tem ente vegetarian a; somn1inistrazione di atropina e sorveglian za psichica da parte del m edi co, .p ossibil111 ente fu ori dell 'an1biente fan1iliar e. fil. 1

MEDICINA SCIENTIFICA. La reazione anafilattica del ricambio nei tessuti isolati.

eco11do G. Bo lro n 1 (Klinisch e VJ1osch ., n. 11 , 193±) il n1etod o co11sist e 11ell 'iper sen sibilizzare n e l cor so di 2-3 m esi d elle cavie ·ver so un d eterminato a ntigen e, inietta to per via sottocutan ea o endoperitoneale . l-l-25 o-iorni dopo l 'ultima iniezio n e le cavie , ·eniYan o u ccise e veniva no tolte p e r esperimentar e l ' epidern1id e d el p u11to inietta to ed il fegato. Gli antigeni u sati furono siero di cavallo , siero di capra e :ilhumin-a d ' uovo crist allizzat a. Gli esperimenti dimostrar on o ch e l 'aggiunta di n o tevoli dosi d ell 'antigene sp ecifico provocava una din1inuzion e dell a glicolisi anaer obica e d ella respirazion e, m entre dosi n1in ori di antigen e iprovoca, an o un a umento d e l ricambio . Esecru endo invece ana log h e esperien ze con g li stessi t essuti di cavi e n ormali , n on sen ibilizzate l 'a ggiunta di siero $.lnirn ale o di albun1in a di uovo n on de terminava alc una an a loga r eazion e . Si d evon o quindi considerar e q ueste rea zioni com e di n a tura anafilattica. R. P or LITZER. 1

!.s111a e potassiemia.

In un interessante lavoro , eseguite sotto Io g uida di 1B esan çon , sperimenta11do su una ven tina di asma tici di vario tipo, J acquelin , Bertrand e .D in1o ff (L e BUJll. Jlféd ., 1° lug lio 1933) riprendono in esam e i rappo r t i tra accesso asmatico e m a lat tia asma e calcio e fJotassio d el san g ue.

Le ricerch e pr eced en ti so11 0 seco11do g li AA. in1perfette e troppo co ntra ddito rie : I 'argon1ento di gen erale inter es ·e h a lo ro con sig lia to un controll o ed una prec isazion e . I ri ultati son o s ta ti i segu enti : 1) Il tasso calcemico è. i1egli i1tterva lli tra gl i accassi, costanten1enle n orma le. E, durante l 'accesso stesso, n o n s i è m a i trovata ' 'er a i I)Ocalcemia . 2) la potassiemia è , nella n1agg1o r parte dei casi , n ettam ente e spesso consider evolmen te aumentata. Cosicch è, irt contrHs to c0n il ìivello n o rmale d el calcio, sono le vari azioni cospicu e d el po tassio , ch e fort erl1 ente at1n1en ta, 18 principaìe anom alia d ella con1posizione m i 11erale del plasrn a d egli asn1atir.i . Rig u a rdo alla pa togen esi ge11e r~ le d ell 'asn1a, ~e11 za , -oler con qu es to dar e trop po va lo re a l ris ulta to riferito, gii AA. pen sa n o ch e si .poss.!l dire ch e la n orn1alità d ella calceniia n o n depon e a favor e dell 'e3ist en za , a base dell 'asina d egli adulti , di fen o m eni b r o11cospastici . Altre ricerch e diranno ch e in1po rta nza r eal111ente petti a li 'aum en to d ella potass iemi a . . J\iJ . Co PPO. Snlle n1odiftcnzioni del contenuto calcico della ma· stoide_in gravidanza.

Son o st a ti co11sta ta ti in don ne g ravide con orecchio n o rmale disturb i 11ditivi ch e posson o m etter i in relazion e co11 una a lter azion e dell 'or ecchio interno . V . Aprile (Il Va.Zsalvn. n1 ar zo 193±) pen sando ch e questi disturbi ])Osson o es ere in r elazion e col pr ocesso di ~a lc ifi cazio n e ch e in g ravida n za subisce tutto il sis te111a osseo e quindi an ch e il ten1po rale, h a s tudia.t o ra diogr a fì can1 ente il com portamento d ell e dis posizio11i dei sali di calcio n ella trabecola tura ma stoid ea durante il cor so della .g ravidan za n o rmale. Egli 11 a diviso le d onne s tudià te i11 tre g rt1p,pi : nullipare (controllo); primig ravide; J)]uripar e. Anzitutto h a rilevat o n elle nulliJ)ar e i car at teri n ormali dell a nlast oide ed h a n o tato co111e fatto comune la uniforn1e e costante distribuzion e dei sali calcar ei n e] tessuto osseo. Nelle d onne a lla prima gestazion e, h a riscontr ato cl1e con il pr ogredire dell a g r avidan za si va determinando a par tire da l quarto o quinto mese un impoveri1nento en1pr e rnao-gio re d i sali ~alca.r ei nel tessuto o seo cl elle n1 asto idi, ch e r aggiunge i 1 m assin1 0 gr ad o ali ' epoca d el i)arto . L 'esan1e d elle ])lurigra vide è s ta to a11cor a J)iù interessante: quest e fìn d a Il 'ini zio d ella g ravidan za presentavano una m as toide pover a di salì di calcio , meno J,)QVer a p er ò ch e a I ter rnine d ella precedente !Sestazion e. Vi è s tata q uindi una p arzi ale ripar azione ne] periodo i 11tervallar e tra t1n.a gestazio 11e e l 'altra . Col su cced er si deJle g ravidan ze la decalcifi cazion e si ripet e, m a in g r ad o sempr e min or e : in alcune d onne l 'A. h a riscon t rato una 1


G7~

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[..i\.1"No x·L I, Nu~t. 17)

IL POLICLINI CO »

cliffere11za 111i11in-:i.a tra il pri11c ip·i o e la fine d ella g r aYida11za . Egli sp iega ql1esto fenon1eno co11 l 'ipo tesi ch e a lu11go a11dare . ubentrano nell e O'estanti dei poteri di dife a e di ripara1ione 11ei ri g uardi del rica1nbio d el calc io, che in1pediscono un in1poveril11e nLo tal e da condl1rre a ll a malacia totale d ell 'o so .

ustionati e quello degli ai1in1ali c he sono morti per l 'iniezi one del loro sanO'ue provoca la flo cculazion e del brodo di car~e. ' L 'anestesia esercita un'azione :p rotettrice n etta contro il rischio di 1norte rapida a cui sono espo~ti gli ai1imali u ·tio11ai l. fil.

VICENTI NI.

Mucl na 11el liq11ido ple11rico. I11 u11 uo1110 di 59 anni. con ascite d.a ])erito11ite i11ixo1natosa e versamento 11Jel1rico de stro . S. An1b€ rg e N. M. l{aitl1 (JJroceedin.gs of tlie Staff. !'t1 eelirigs of the NI ayo Clin ic, 22 marzo 1933) tro\ arano liquido pleurico con peso SJ.?ecifì co 1019 col 2,5% di ])roteine e 0,6 g n1. % d1 clo rt1ri . La viscosità di questo liquido era 14 ' olte superiore a qu ella del] 'acqua . La ostan za Yiscida estratta co11 speciale procedime11to ave a visco ità 5,6 volte UJ)eriore a qu ~]]a dell 'a cr:1ua. Questo liquido p leurico fi1tra,ra con molta lentezza (cc . 3, 2 in 46' contro 10 cc. di acqua in 2 ') e conteneva 12 u;~ di azoto e 0,82 % di zolfo , cifre ch e s' avvicin.a no a quelle trovate da Han1marsten per la muc ina isolata dall a gl1iandola so ttpmasce]J.are. Il liqu_ido ascitico i1on fu esan1 inato, n 1a pr esentava lo st esso aspetto viscido del liquido pleurico, il quale dipendeva certam ente da diffu ion e cle] processo neoplastico , a11a pleura. 1

1

R.

LusE~ A.

La rorn1azione (li pri ucipi tossici nelle ustioni.

Il n1eccan i;;;1110 di produzion e d ei fen ome11i pa tologici n egli u s tionati i1 on è ancora piepa1nente d elucidato. Nuove rj c erch e di S . icolau e P. Poin cloux (A nn. Jn.crt . Pasteur, febbTaio 1934) h a_n no assodato cl1e, nel san g ue deg li u stionati (conigli uon1ini) si svi) uppa una rea7,ione leucocitaria specia le, caratterizzata da: 1) moltiplicazione r}ei grandi mononucleari; 2) svilu1)po di cellule g iovani primordiali ; 3) comparsa di cellule di Rieder; 4) aumento 1eggero clelle cellule di Ture]{. Tale reazione che g li AA. chiamano meganiononucleosi è precoce, intensa e durevole; essa è proporzionale all 'i11tensità ed a]l 'este11ione delle u tioni e tradi.1ce la difesa d·ell 'organismo d ell 'ustionato contr o l 'intoss icazio11e a cui è sottoposto. L 'esistenza di un vero stato di intossicazione d egli u stio11ati può metter ·i i11 evidenza con l 'inocul.azione endo·add-0·m ina]e del loro san cru e (em e . 0,5 - 2) in topi , che ne 111uo• 1ono . Il pri11c ipio tossico per il topo è p iù ab·bo11dante 11el angue totale ~~ 11e 11 el ... i ero; e iste n el fegato in quantità abbastanza im portante, ta le da 'poterlo riconoscere. Il ... angue degli 1

VARIA Zucchero di legno.

Il ?ot~ . Bergius, il qua1e durante la guerra conL11b,u1 i11olto a far .~}rolungare la 1»esiste11za della G·ermania , creando numerosi succedanei ?egli a lin1enti cl1e più scarseggiavano , J1a p0i idea to u11 processo per 1'idrogenazione del carb.one e del legno; è quanto dire , la trasfor1na~ to ~e ~ei com.b ustibili solidi iil liquidi. Ora e r1usc1to anche ad ottene.re lo zucchero dal leg no. Su quest o argon1ento ha tenuto una co11fer enza a li ' cc In titute of Chemical En2ineers n 0 di Londra. Risulta che la procluzione può O'ià attuarsi su scala. industriale e che lo zucch:;.o c osì ottenuto può e~ ere uti li zzato per l 'alimentazio.n~ dei bovir:ii e sovratutto d~i suini , per i quali e u11 buon 1ngrassa11Le. Ra ff1nandolo sarà possibile di utilizzarlo per 1· ali1nentazio~e u111ana. Nei paesi a copiosa produzione di legna111e, quali gli Stati baltici , la Ro1nania, il norde .. t degli Stati Uniti , il Ca11adà , sarà possibile di otte~ere lo zuccl1ero ad un prezzo infimo e contribuire all 'ir1<lipendenza alimentare . ~Ie­ diante I 'idrogenazio ne, si potrà trasformarlo i1ì combu tibile liquido e cr eare un 'indi.p endenza anche per ì corr1hustibili liquidi. Se l 'idrogenazione sarà ottenuta per mezzo di fer1nenti (alcoolizzazione), si avrà una copiosa produzione di fermenti, che oggi trovano in1piego nel] 'i 11d11:~tri a e in n1edicina . (An.1i. d ' l ~J., n . 1, 1934; allegato).

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. G.

GuEitRJ N I.

L e cc luciti ». -

Coop. Poligr. Operai,

Milano, 1934. :\ CREAzzo. I perazolemia cloro1Je1iica. - Tip. ~Ii11erva, Torino, 1934. \V. GALLI. La sifilide riel cuore. - F. Vallardi, Milano, 1933. (i·. GuF.RRINI. l~o locn.talizzatori ed erizimi. Soc. ~1ed. Chirurgica, Padova, 1933. F. VITALI . Detronizzazio11e del ce rvello. - lnd. Graf. Sorteni , Venezia, 1934. O. ENE .\. Errori diagnostici e terapia dei 1niojibromi . - Tip. Barca, Napoli, 1933. F. LAUREATI. Rilievi statistici, cause, riorme di prevenzione e 1nezzi di assisten za degli infortuni sul lavoro durante il quinquennio 1928-1932. 'f ip. G. ' ' ogliotti, 'forino, 1933. F. On1ANI. Tubercolosi e malattie me1itali. - Ano-

nima Poligr . Emiliana, Reggio Emilia, 1933 . G.

Influ enza delle luci monocromatiche sulla emolisi « in vivo » da clorofilla.. Soc. GuERRINI.

~1Ied.

Chir., Padova, 1933.

E. AG GGLIA. Note e riliev i siilla piretoterapia della paralisi progressiva. - Riv. San. Sic., 1934.


IAN~O

XLI,

~U:\I.

17J

POLITICA SANITARIA E. Risposte a quesiti per questioni di massin1a. 28° Dollor L. l' . (R. ). - È d a ritenere che la e elusione dal co11corso non sia legittima perch è, ancl1e seeo11do la prassi ain1n i11i traliva, si co11siclera applicabile ai sanj tari co11dotti l a dispo izione clell 'art . 96 del r egolamento J2 febbraio 1911 n. 297 . Per i concor si indetti an terjorn1e11te all a recente legge ch e tabilisce p er l 'ammissio11e la conrlizione dell a i.. crizion e al P. N. F. , ta le requi ilo e r a nere~sario se ricl1ie lo obbligatoria111en le dall 'avviso clel con corso. ~e l 'impiegalo è s ta to sospeso solt ar1t o percl1è sottopost o a procedimento penale , senza ch e ia f. lato iniziato giuclizi o disciplinare, è da riten ere r he, p er effet to del proscioglilnento, ab1Jia diritto agli lipe11d i llrre trati . 29 Dot to r .. (F. , . _,. Si110 a ql1ando nou ia approva lo il nuoYO elen co, è efficace quello d ell 'ann o precedente. La modificazione h a effe tto ex nu11c, <'ioè dalla data ,li essa, sp ecialme11te quando si t rat ti di determinare il corrispetti vo propor zionale doYuto al medico condolto per 1'a i stenza pref'tata ai poveri oltre t1n certo num ero. Quindi , Lei ba diritto di chi edere il comp e11so per ogni p o,·ero iscritto nel! 'elenco dell ' anno precedente se, per effetto di tardi Ya revision e, a tale el en co ha doYuto uniforn1ar i. Se l a mod ificazion e avveni e a metà d 'anno, e ne ris ultassero n1odificazioni apprezzabili, in pii1 o in ri1eno, potrebbe accett arsi una soluzione equita tiva e tra11sattjva. 11

30° Dottor E. P . (P..). - Com e Lei bene osserva, jl ricorso è a1nmesso contro il provYedimento defi11i tiYo , cioè l a cleliberazione di n o1nina. L a gracl uatoria è at to preparat orio . Quindi il ricor so ~ jnammissibile.

310 D ottor C. R. (A.). -

La Corte cli Cassazione penale ritenne, in primo t empo, ch e an ch e la ven<li ta delle specialità a prezzo inferiore al tninimo e quindi l a riduzio11e con sentita in misura magg 'iore del ' massimo, costituiscan o infrazione penaln1en t e perseguibile. Poi m odificò ques ta giurispru denza e dichiarò che l a vertdita d elle sp ecialità a prezzo inferiore è at to non punibile, anzi è lode' ole. Non è st a ta d ecisa espressamente la st essa ql.1es lion e in r apporto ai m edici11ali: però, d aJl a seconcta sentenza ch e, come ho d etto , h a 111odificato la precedente g iurisprudenza, risulta qualche accen 110 che fa dubitare anche d ella esi sle11za dcl • • • • • reato n el casa di violazio_n e dei prezzi m1n1m1 r eJativi ai medicinali prep arali e somministrati dal farmacista a dose o forma di n1edicamento. Avverto J)er ò ch e n on vi è una risoluzio11e netta in quest o se11so. Si d eve, quindi, ritenere allo st ato 1

(• ) I a present.e rubr.jca è a.ffida.ta all'avv.

073

SEZIONE PRATJCA

G10VAN1' J SBLVAG91

GIURlSPRUDENZA~c

1

della g iurisprude11za cl1e sia110 obbliga lori i prezzi massin1i e nlinimi s tabili ti dalla tariffa p er i meclicinali e che l e speciali là p ossa110 i11vece esser e Yendute a prezzo inferi ore cli quello risultante dalla etich e tta e quindi l)OSsa110 essere con cesse riduzioni maggiori cli qu ell e i)r eYi s le nel decr eto 111ini st eriale che approva le lariffe. 32° Dottor A . P. (rr. ). _,, La ini a opinione è ai1-

cora quella ch e risulta dalla no la pubblicata n el « Policlinico n del 1925. Avverlo però ch e la g iu ri . prud enza r ecente del Con siglio di St at o ritien e·h e il Prefetto possa revocar e l 'incari co al medico co11clotlo se sia possibile a ttril>t1irlo ad un medico I ibero e ercente, essen do cr i lerio direttivo la separazione delle fun zioni di assjs len za sanitaria da quell e <ii vig il anza igieni ca.

33° Dottor L. B . - 1\es~u n r apporto si costitui 'C e tra jl Comune e il nledico di reparto delle J'F. SS. nè Yi sono interfer enze <.li funzioni e di inter essi: nulla viet a, gui11di , ch e il Podestà partecipi al concor so p er l 'uffi cio cli 111eclico di reparto. 1

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34° Dottor P. P. - ~on se111bra J)OSsibile, daT punlo di vista S!\nitario, trasformare una sepol1ura a tun1ulazione in sepoltura ad inu111azione, cla lo cl1e, p er le tumulazioni, I 'art 64 del rego1ainen to speciale d i polizia n1.ortuaria, 25 lug lio J 92 n. 448, prescriYe ch e i cadaveri devono esder e ln ogni caso chiu si in cassa metallica saldata· a fuoco. Si sa che lnol to pii1 lenta1nente avven gono i processi di disfacimento cl ella salma q uando è chiusa in cassa lnetallica; qui11di , a m en o ch e l a tun1ulazio11e i1on ri salga a molti anni (venli. o trenta) in maniera ch e si possa presu1nere ch e l a salma siasi completamente disfatta , è da riten er e ch e non possa essere aut orizzato il cambiame11to òi sepoltura. Sembra invece possibile modificare Ja inumazion e i11 tu m ulazio11e osservando le disposizioni degli art. 86 e 87 del citato r egol amento e la disposizione d ell 'art. 64 sopra i11di cato. I cadaYeri di person e deced~le p er vaiuolo, scarlattir1a, tifo esantematico, difterite, colera non posson o essere esumati se non sia n o decor si tre anni dalla morte ; le esumazio11i straordinarie non possono essere autorizzate n ei mesi da maggio a set lemhre. •

N. B. Ai quesili degli abbonati si rispond.e,~ in ogni caso, direttamente, per lett era . I qll:esilr devono essere inviati, in busta, accompagnali dal francQb-Ol-lo p er .I.a rispos.ta e sem/JJ'C indirizzali impersonalmente alla Redazion e del cc Policlinico », via Sistina 14 , Roma . Le rispostd ai quesiti che non ricliierio110 esame rli atti o speciali indagini , s<rno gratuiti.

esercente in Ca.esazione, eone. Ieg. del nostro periodi c.~


<<

IL POLlCLlNICO

H

[ANNO XLI,

NUI\'l.

17)

NELLA L'Associazione della Stampa Medica Italiana (*). Nel 1909 venne costituita l 'cc Associazione della :St ampa Scientifica Italian a .», di cui faceva parte 1un a « ~ezione Medica » (cl 'ond e la sig la ASSI~I, .con cui questa ven11e designata e che per molti • • .n11n1 comparve in tutti i p er iodici m edici italiani :lscri t ti ali ' Associazione). L 'iniziativa era partita dai proff. Enrico ~lor­ :Selli e l\ll qrio Segàle, di Genova, i quali furono ..eletti ripetutamente presidente e ségretario-eco.nomo dell 'Associazio11e. A norma dello statuto, poteva110 far parte del. il' Associazion e tre soci per ogr1i periodico: il direttor e, il redattore-capo e il segretario di reda:zione. Per ogni socio doveva esser e corrisposta ttina quota annuale d all 'an1mi11i strazione d el pe· 1riodico. L 'Associazione t enne varje ad u11an ze e parlJ:ecipò ad alcuni con gr essi i11ter1ìazionali della :st ampa m edica · (a Bud apest, lVIadrid, Londra, ·Roma). In occasione d ell 'ultimo congresso internazionale, tenutosi a Ron1a i1el 1911, si addivenne ad un ·intesa con l 'Associazione della stampa po:.litica, il cui presidente, on. Barzilai, tenne un discorso ch e lumeggiava l 'utilità di u11'azione co11.:eorde. Si devono all 'Associazio11e Itali a11a due proposte che furono accolte dal Congresso I11ternazio1iale del 1911, e cioè : 1) le m emorie origin ali pubblica le nei perio·dici di m edicina d evon o essere sempre corred ale ·di cc n clusioni o di b revi riassu11ti , e ciò allo sco,po precipuo di agevolare le recen sioni nei perio~ici di altre ling ue; 2) ogni lavoro non può essere pub])]ica to in ~più periodici della st essa ling,1a. La prima di ques te due iniziative è s tat a recen..len1ente fatt a propria d al Con siglio Nazionale d elle iRicer che, e si è dimos trata u til issi111a. Altri pro.:.b lemi, presi in esame, rigu ardarono i viaggi in ferrovia a condizioni di favore, le t ariffe t elefo~niche, ecc. L'Associazione riuscì a· far riconoscere, d a p arte -<lelle Ferroyie d ello Sta lo, il diritto dei soci alle ,.con cessioni pe r giornalisti · (libretti di scontrini per viaggi con riduzion e del 75 % e co11 facoltà dj sos te multiple durant e il viaggio). Sebben e l 'Associazion e Italiana abbia dato prove di vitalità e di effi cie11za, Je era110 in iti alcun i 1fatlori di debolezza .

V_a nota to ch e, 11ella concezione originale di ~Ior­ s~ll1., d oveva cos liluirsi, come si è detto, u11 ' Assoc~az1on~ g e11erale della Stampa Scientifica, con vari? s.ez1oni: la stampa medica avrebbe dovuto cofl~ltu1re solo una Sezione; se non che, l'Associaz1.o n e .gen erale non è n1ai sorta, e la stampa m ecl1ca figurava con1e Sezio11e di un Ente che non è Jnai esistito. Un'altra causa di debolezza era data dal fatto c~e, ~en~re .l '_i\.ss~ci~zione doveva tutelare gl 'interessi dei g101nal1st1, i con tributi dovevano essere corrisposti dagli editori, che non sentivano qt1esto obb.lig~. Da parte d ei soci, non si legittimavano az1on1 presso gli editori, per ottenere la corresponsione delle quote . .l\.ccadeva, inoltre cl1e u.no. s~esso socio prestava la Sl1a opera in piÒ per1od1c1 e non si sapeva su quale an11ninistrazione far ricadere il presunto obbligo della quota. Erano esclusi gli editori (salvo che tali non fossero ~li s t~ss~ ~irettori o redattori, caso frequente per 1 per1od1c1 a scarsa tiratura). In t al modo l 'Associazione era resa più omogenea e si evitavano eventuali conflitti d ·'interessj ; ma si rinunz~ava al. con corso di .elementi operosi, con i quali si. er a ~n collaborazione conti11ua e con i quali g iova d1 procedere in buona intesa. ~Ialgrado tutto - come si è detto - l'Associazione fu viva e seppe renclersi utile. Ne derivarono l>enefizi d 'ordi11e morale e maleriale.

1

(*) ·Questo articolo òoveva essere presentato co111e ..contributo alla <liscussi<;:>ne sul te1l1a « La Stampa 'lIedi ca » , il quale era in programn1a, su relazio11e <Cli ·sacch etti e Cost antini , nei ~avori d el convegno indetto dal Sindacato Medico per lo scor so gennaio. Con1 'è noto il convegno è stato differito. Siccorl1e alcuni periodici di medicina si so110 ·occupa ti recentern ente d ello stesso tema, stimian10 utile di dar corso all 'articolo, il quale porta :alcuni d a ti di fa tto integrativi. 1

Durante la g uerra, la crisi che attraversò la stampa in genere e quella scie11tifica in particolare, indusse a trasportare la sede dell'Associa7 ione n ella capitale. ove poteva110 essere più facili i conta tti col mondo politico. Alla presidenza fu chia111a to il 5en . G. Sanarelli ; furono eletti me,nbri d el Con siglio i proff. t\ . Busi, A. Ferrannini , L. Giuf_frè, L. Lucat ello, L. lVIangiagalli , L. Pagliani, M. Segale; la carica di segretario ven1~ e assunta dal dott. G. Dragotti; al prof. E. Morselli fu conferita la carica di presidente onorario. l\i[ercè l 'opera d el Sanare~li, coacliuvato dal Dragotti, furono attenuate le gravi difficoltà in cui ebbe allora a dibattersi la stampa medica, correlative a quelle ch e si fecero sentire su tutta la stampa. Tu particolare venne clelihera to un aun1ento qella quota di abbo11arnento, deliberazione presto san~ zjon ata d al Ministero dell'Industria e del Commercio ed estesa a tutti i periodici scientifici (Decreto 30 giu g n o 1920). Si ottenne dallo stesso Ministero la con eession e d ella carta a prezzo ridotto per i periodici ch e n e avesser o fatta ric;hiesta comprovan done il ver-o con sun10. Questa misura recò vantagg i notevoli ai g)ornali inedici con forte tiratura: si può dire ch e non pochi si sai varono g razie a tale provvidenziale intervento. Mentre in Fran cia si videro organismi solidissimi cedere, com e la cr Sem ain e Médicale », in Italia i periodici . migliori si soste11n er o lutli . ~


(ANNO

XLI,

NUl\1.

17]

SEJ'JONE

Si ottenne anche dal Ministero dell 'Industria e Commercio l 'assegnazione di una quota in leg rativa sul già corrisposto importo degli abbona. menti. Questo benefizio fu pure avvertito dai p eriodici pii1 diffusi.

••

Col dopo-guerra, l 'Associ azione entrò in un periodo di stasi. Un'adunanza del Consiglio direttivo, indetta dalla Presidenza, andò quasi deserta. Dopo tale convegno, il dott. Dragotti rassegnò le dimissioni òalla carica di segretario, che fu assunta interinalmente dal dott. L. Verney. Poi ancl1e il prof. Sanarelli presentò le dimi ssioni: gli subentrò il vice-presiòe11te , prof. V. Ascoli. Questi invitò i soci ad esp orre le loro idee sopra iJ da fare; ma le rispost e furono poche e n on significatiYe. Il prof. Ascoli conYocò tre adunanze, a Ro1na, a Padova ed a Parn1a, i11 occasione dei Congressi m eclici . Si approvò un nuovo statuto. Il nome originario venne cambiato in « Associazione della Stam1)a l\iledica Italiana ». Si deliberò di costiluire lre comitati, per l 'Italia SettentrionaJe, per quella Central e e per quell a ~Ieridio­ nale, affidati rispettivamente alla presidenza ù ei proff. M. Donati, V. Ascoli e A. Ferrannini; ma 11on h anno mai f1.1nzionato. Durante crues lo periorlo si tentò di ovviare alla co11fusione della numerazione 11nica per le p agine di t esto e per quelle pubblicitarie intercalate (condizione imposta dall 'Arnministrazione Postale per con cedere la spedizione a tariffa ridotta in conto corrente). Si redas e all'uopo u11 memoriale per il ~1inistro delle Comunicazioni e si espletarono molte praticl1e; alla fine si otte11ne una forte riduzione della Lassa per i fog li pubblicitari inlercalati e numerati a parte (da cent. 10 a 5 ogni 50 g.: Decreto 24 agosto 1928). Tuttavia il g rave inconveniente persiste tuttora per i periodici che in tendono profittare della tariffa più ridotta. 11 clott. Verney rinunziava, in occasione del Co11gresso (li Parma, alìa carica in terir1ale di segr etario , ch e venne affiòata al dott. A. Pozzi . Ques ti non potè esplicare che una scarsa azione, poj ch è, in seguito ad u11a malattia ed alla morte del prof. _A.scoli ed alla i1omina del prof. N. Castellino a com1nissario della Stampa Medica, l'Associazione ha preslo cessato ogni attività; la sua sigla è g r adata1nente scomparsa d a tutti i p eriodici. L 'Associazione è morta sen za che n essuno se ne avved esse ... Intanto il prof. P. Piccinini ha istituito a ivlilano u11 Ufficio dell a Sta1npa ~f edica,. che non ha veste. t1tficiale ; non sappiamo quali periodici effettivamente rappresenti. Dà prova di una grande atti vità attraverso circol ari, concorsi vari ecc. I giornalisti medici sono ora inquadrati nel Sindacato .Giornalisti, che fa parte della Confederazione Nazionale Sindacati Professionisti ed Artisti ; quindi è meno sentita l 'utilità di un'Associazione autonoma. Crediamo tuttavia ch e questa non sarebbe fuori del nostro clima storico.

a. p.

PRATJCA

675

CONCORSI . . POSTI VACANTI.

AscoL1 PrcENO. Amministrazi one Provinciale. Il Presi rle, in data 17-4-1934, rende noto che sino alle ore 18 del 5 giugno 1934-Xll è aperto il pubblico concor so per titoli ed esami al posto di coadi u l ore della Sezio11e ~1eòico-Micrografica del Laboratorio Provinciale di igiene e profilassi di Ascoli Piceno. Documenti di rito come all 'articolo 8 del Regio Decreto 16 gennaio 1927 n. 155, oltre il certjficato di iscrizione al Partito Nazionale Fascista, ln situazione di famiglia e vaglia all'Economo della Provincia di L. 25 p er tassa di concorso. Età m ass ima an1ù 35, salvo eccezioni di l egge. Stipendio n:nnuo lordo L. 10.500, aumentabile di 1/10 J)er cinque volte al termine di ciascun quadriennio di servizio. Indennità di servizio attiYo L. 1000 lorde Dnnue. Indennità caro-viveri L. 360 annue lorde per i celibi e L . 1821 per i conit1gati. Diritti cli analisi 25 % sui proventi netti. Lo stipendio, le indennità ed i cliritti opraindicati sono anche al lordo della riduzione del 12 ~{, e della recente riduzione di stipendi ed altre compete11ze di cui al R . D. L. 14 aprile 1934 n . 561. Assunzione di servizio entro 20 g iorni dalla partecipazione cti rJomina a p ena di <lecad enza. Esami in Roma in date e località c h e sar anno rese i1ote almeno · otto g iorni prima. I documenti prodotti da ciascun con corrente clovra11r10 esser e sornm ariamente descritti in doppio elenco allegato alla domanda di amn1issione al concorso. P er maggiori particolari e chiari1nenti rivolgersi alla Segreteria dell 'Amministrazione Provinciale, ove sono visibili i r egolamenti organici e cli servizio rifer ent1 si al pos to messo a concorso. BADIA C..u,AvEKA ( Tl erona). - Scad. 12 n1ag. ; rivolgersi Segreteria ~Iu11icipa1 e. CASAL VELINO (Salerno) . - Scacl . 30 apr.; L. 7000 e 4 qu adrienni dee ., L. 3000 cavale.; riduz. 12 %; e tà limite 35 a. CASSANO n 'AnuA (Milano). Scad. 25 n1ag.; L. 9000. Rivolger si Segreteria Com. CASTF..LLO DI CISTERNA (Napoli ). - Scad. 1 ma.g.; L. 9500; riduz. 12 %; età limite 40 a. ; tassa L. 50. CASTIRAGA , -IDARDO (Milano). (Vedi CASELLE L UHANl) . CH1AVARI (Genova) . - Scad. 1 g·iu.; condotta urbana; esa rni ; età limite 35 a ..: tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 28 mar.; stip . L. 7200 e 10 bienni ventesimo oltre L. 300 bicicletta. RiYolgersi Ci ica Segret eria. CH1us1 DELLA VEHNA (Arezzo). - Scad. 15 giu.; t:i. condotta ; L. 10.000 e 4 quactrienni d ee., oltre c. -v. , L. 2000 trasp.; ridu z. 12 %; età limite 40 a.; t assa L. 50, 10. ConoG:\lo (Milano). (Vedi MILANO. R. Prefet. tura) .

GROSCAVALLO (Torino). - Scad. 1 giu.; L.. 7930 e· 6 aumenti periodici i11 20 anni per un totale di L. 3960, c. -v. , L. 440 ùff. san ., L . 260 alloggio; ricluz. 12 %; tassa L. 50 , 10. l l\IPERIA. Consorzio Prov. Anlituberc. Scad. 9 giu. ; direttore del Consorzio e del Di spensario prov. ; L. 19.000 aumentabili a L. 21.000 oltre L. 5200 serv. att.; riduz. 12 %; età limite 32-45 a. al 4 aprile; libera con sulenza n ella specialità; tassa L. 50; domanda e documenti all a Segret eria.


676

<l

IL

POLC<.:LINICO »

LECCE. R. Pref eltura. - Concorso per 11u1nero 66 posti di ufficiale sanitario i11 allrellanti Comuni d ella Pr0Yi11cia. Stipendi variabili da L. 3000 a L . 5000 al lorclo della riduzio11e ciel 12 % e delle · ritenute di leg·ge. Scadenza termine per presentazione clomanda .5 giugno 1934-XII ore dodici. Per ir1fo1m azioni diriger si Ufficio rlel Medico Provinciale. Bando affisso presso tu tti i Comuni dell a Provincia, presso tutte le Prefettt1re clel Regno, nor1chè presso tutti gl 'Istituti cl 'Igie11e del Regno. LODI (l\tlilano). -

(Vedi M11,ANO. R. Prefettura) .

MACELLO ( Tori110) . - Scacl. 30 giu .; L. 8000 e f> quinqu~r1ni d ee., oltre L . 500 trasp., L. 500 llff. san., ecc.; riduz. 12 %; età lin1ite 45 a . ; tassa L. 50,20. · MAIRAGO (A1ilano). - Scaò. 45 giorni dal 5 aprile; L. 13.000, oltre L. 550 se uff. san., L. 400 bicicl etta; rid uz. 12 %; 5 quadri en11i dee. ; età limi te 35 a . ; tas~a L·. 50,20; doc. a 3 mesi. Chiedere an nunzio. MATERA. Amministrazione Provin ciale. - Concorso per titoli ed esan1i al poslo di Direttore della Sezione 1\1edico-Micrografica del Laboratorio Provinciale d 'Igiene e Profilassi, con sede in Matera. Stipendio i.11iziale l.1. 17 .000 aumen tabili di quattro decimi quadriennali, oltre L. 2000 annue d 'indennità di servizio attivo. I co11correnti dovranno presentare o far pervenire all'Amministrazione Provinciale non più tardi delle ore 18,30 del giorno 2 giugno corrente anno cloma11da in carta bollata da lire 3, corredata dai d ocumenti richiesti. ~er maggiori chiarimenti rivolgersi alla Segreteria della predetta Am1ninistrazione Provinciale. ivlELIZZA1'lo-D CJGENTA (B eneve nto). 28 1Scad. g iu. , per Melizza110-capoluogo; L. 5000 e 5 quadrienni clec.; riduz. 12 %; età li1nite 40 a.; tassa L. 50, 10. l\llESTRE. MTLA~o.

(' ' e<li VENEZIA) .

Tre posti per Ufficiale Sanitario Consorziale pei Consorzi di Lodi, Codogno e Vimercate. Titoli ed esami. Stipe11dio L. 18.000, 5 aume11ti quadrien11ali del deci1no, L. 5000 indennità automobile, più compen si prestazioni per interessi privati. Divieto eserci zio professionale. Scadenza 10 giugno 1934. Chiedere bando e schiarimenti R. Prefettura, Ufficio 1S a11itario, Milano. R. Pref P-t tura. -

1\1ILANO. J.c:. tiluti Ospitalieri. - Scad . 15 mag.; sei 1nedici chirurgi assistenti interni; L. 5600 oltre L. 360 serv. all.; età limite 35 a . Rivolgersi alla Direzione medica, via Ospe(lale 5. l\10NTEG1onGro (.4scoli Pie .). - Scacl. 20 giu.; per due frazioni: L . 8360 e f5 quadrienni dee. , oltre L . 2376 tra p .; già ridotti 12 ~6 ; e tà limite 35 a.; tassa L . 50: 10. PECCIOLI (Pisa) . Scad. 20 giu.; per LegoliLibbiano; L. 9500 e 5 quaclrienni dee., oltre L. 2000 trasp. e c.-v.; riduz. 12 %. PEGOGN.\~A

(.\Ia11tova) . Scad. 20 mag.; condotta 13; L. 7040 e 5 quarlrien11i dee. , oltre lire 1019,50 c.-v. , L. 2200 trasp. , L. 440 ambulat.; età limite 35 a.; tassa ·L. 50,10. 1

P1s1No '. Pola). Scacl. 12 in ag.; 2a con clotta; rivolgersi Segre leria Com.

[Aì\'NO X·LJ,

l\Ul\I.

17]

RIETI. Amministrazione Provinciale. - C-0ncorso, per titoli ed esami , al posto di Assistente presso la Sezione Chimica del Laboratorio Provinciale r}j ig iene e profi'l assi con scadenza alle ore diciotto clel 20 giug no 1934~XII. Stipendio ar1nuo L.. 10.800 suscettibile di n. 5 aun1enti quadriennali di L. 700 ciascuno. Indennità di servizio attivo L. 2387 annue oltre l a indennità t emporanea di caro-viveri come per gli nl tri dipendenti dall a Provincia. Infine, all 'Assistente potrà essere assegnato un premio annuo di operosità in ragione del servizio prestato ed in r elazione all 'introito n etto totale dellè analisi eseguite d 'interesse privato. Tutti gli stipendi, assPgni e indenni là sono soggetti alle ritenute r egol an1entari e alle riduzioni di cui al R. D. 20 novembre 1930 n. 1491 e al R. D. L. 14 aprile 1934 n. 561. Età massima anni 35, salvo le eccezioni di legge. Alla domanda, in bollo da L. 3, dovranno allegarsi, descritti in duplice elenco in carta libera, firmalo dal concorrente i segu enti documenti, regolari nel bollo e nelle legalizzazioni : 1) certificato di nascita; 2) certificato di buona condotta 1noral e, civile e politica; 3) certificato d'iscrizione al P~ N. F .; 4) certificato penale generale; 5) certificato di cittadinanza italian a; 6) certificato di adempimento agli obblighi di leva oppure congedo militare (per gli ex militari) ; 7) certificato rnedico di idoneità fisi ca, salva la visita di controllo; 8) orig inale diploma di abilitazion e all 'esercizio della professio11e di chimico, o diploma di laurea ìn chimica, in chimica e farmacia o in chimica industriale; 9) vaglia postale di L. 25,10 per tassa di concorso. I documenti indicati ai nn. 2, 3, 4, 7 devono essere di data non anteriore di tre mesi a quella dell'avviso di concorso, che è : 16 aprile 1934. Assunzione servizio entro 30 giorni dalla data della partecipazione di nomina. Chiarimenti alla Segreteria Generale dell a Provincia che, a richiesta, spedirà an ch e un esemplare dell 'avviso di concorso. R·occAIVIASSil\iIA (R oma). Scad. 30 g iu.; lire 10.500 e t5 quadriennj dee. , oltre L. 400 uff. san., L . 600 trasp.; riduz . 12 %; età li1n ite 35 a.; tassa L. 50, 10. Rro NELL 'ELBA (Livorno) . . Scad. 30 mag.; L. 12.000 e 5 quinquenni ventesimo, c. -v.; riduz . 12 %; età limite 45 a.; tassa L. 25. RosAzzA ( Vercelli). Scad. 5 mag.; consor.; L. 9000 oltre L. 3500 cavale. ROTONDA (Potenza). - Scad. 25 mag.; L . 7000 e 6 quadrienni d ee.; riduz. 12 %; e tà limite 35 a.; tassa L . 50, 10. SALUSSOLA ( Vercelli).· - Scaò. 15 mag.; L . 8500 compresa indenn. uff.. san., oltre indennità varie; tassa L . 50, 10. S. fvlARt;HERITA LIGURE (Genova). Scad. 15 mag. ; L . 7200 e 10 bienni venles. 1 oltre l.1 . 3000 trasp.; età limite 35 a.; tassa L. 50. ScERNI (Chieti). - Scad. 5 giu ., ore 18; L. 8000 e 5 quadrienni dee.; riduz. 12 %; trasp. L . 1320; età lirn . 40 a.; doc. a 3 mesi dal 5 apr.; tassa L. 50,10. Chiedere annunzio. SQUILL\c~E (Catanzaro) . -

Scad. 5 lug.; L . 7500 e 5 quadrienni dee.; riduz. 12 %; età limite 45 a.; tassa L . t>0,10.


tANNo XLI, Nul\I. 17)

ToscoLANo l\llADERNO (Brescia) . - Scacl. 15 giu.; L. 9000 e 6 quinquenni dee., ol Lre L. 3000 trasp., addizionale L. 3 sopra il 20 % clella po1)olaz., c .-v.; riduz. 12 %; età lin1i te 35 a.; tassa L. 50. TREDOlIO 1.) i' orli) . - Scac1. la mag. ; condotta di J)Onenle; L. 11.000 e 10 bienni ventesimo, oltre L . 1250-2500 trasp.; ricluz. 12 'Y~ ; età limite 35 a. ; téJssa L. 50,10. VENEZIA. Comune. ·- Scad 1 giu., ore 17; n1edico direttore del dispensario di Mestre per la sifilide e le malattie ·ve11eree; rivolger si $egreteria Generale, Jleparto Perso11ale. Consorzio Prov. Antitubercolare. Scad. 12 giu.; direttore del Co11sorzio e del Dispe11sario di Vicenza; L. 20.000 oltre serv. att. L. 4000, 2 quadrienni dee.; divieto esercizio professionale libero. Età lin1 ile 45 a. al 7 apr. Rivolgersi al }'>residente. , -ICENZA.

V1i\IERCATE

(Milano). -

677

6EZI0Nh P1\ATICA

('' edi MILANO. R. Pre-

fettura).

A VVERTEJljzA. - Quando non è altrimenti indicato i con corsi si riferiscono a condotte medico-chirur . giche, i compensi a llo stipenrlio base.

NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE. All 'elen co d ei nuovi deputati medi ci pubblicato nel N. 15 sono da aggiungere i nomi d egli onore,·oli Giuseppe Francesco Formental di Thiene (' -icenza) , Vince nzo Oddo cli Sa1nbuc a Zabut ( Agrige11to) e Franz Pag liani. Al posto lasc ialo vrtcan t e <l~ l prof. Rorlolfo Slan7jale, l a Facoltà Medica di I apoli h a chian1alo il prof. Giu eppe Verrotli, Litolare di cJj nica d ermosifilopati ca a Ca tania, già allievo clel · prof. 'fomnJa o De Amjcis. Rallegra menti sen liti. Il fJrof . Tommaso L11ch erini, pri1nario medi co d egli Ospedali Riuniti cli lloma, ha ora con seguito la libera docenza in clin ica meclica. Al prof. Lucherini, a1nico e collaboratore, le nos tre co11gra lulazioni e vivissimi auguri. Il cav. uff. dolt. Vittorio Rainaldi , inedico consulente capo dell 'l st i luto Nazionale Fascis ta per 1'Assicurazione contro g l 'Inf0rtuni sul lavoro, è stato i1ominato dal prefetto clella Provincia di Viterbo preside nte del Consiglj o rli An1mini s1razion e d e lla Congregazione di Carità di Civitacaslellana e dell 'Ospedale Antosilla. Il Rainaldi , alta 1nente stimato n el mondo m edico romano, direttore in passato d ello s1esso Ospedale Antosilla, porterà nella nuova carica le sue preziose qualità di professionista e di organi zzatore e la r et titudine disciplinata del suo carattere. Porg iamo al valoroso collega tutto il n os tro cordiale compiacimento. Il prof. Enrico P eriti ha vinto il concorso a m edico primario dell'Ospedale Civile di Adr ia. Rallegramenti. Il dott. ()r es te Liguori , di Lenola (Ron1a), è no111inato caval i ere nell 'Ordjne della Corona d'Italia. I l Collegio degli Insegnanti dell 'Is tituto cc Be nito l\!Iussol i ni » di Ron1a ha in questi giorni ulti111ato i lavori sull 'esame dei titoli d ei candidati ~l con cor so per due borse di studio di perfezio-

11a111ento in tisiol ùgia, offert o da ll 'Isli luto NaziorLale di che1nioterapia di l\Jjlano. La Comn1issione, co11sirler a n clo co1ne titolo di preferenza l 'assiduità e il profitto alle l ezioni ed a i turni pralici nei padiglio11i d ell 'Istituto, ha proclamato vincitori dei due pre1ni i dottori : 1° Brenno Babudieri, 2° Geniali Caruso, I11entre ha seg11alato g li altri candidati llaffaele Pucci, Davide Sori, Saverio Li ca11]i, Filippo Soricelli, per l 'assegnazio11e di borse di studio da parte del! 'Istituto « Benito Mussolini » prel evandole dai fo11di con cessi dal Minis tero d ell 'Interno. Dal concorso so110 stati esclusi i candidati no11 regolarmente iscritti a lla Scuol a. Il prof. Zipf, ùi Munster i. W. , è st ato chiamato alla cattedra di fa rinacologia di Konigsberg. Il dott. R . Schroder, professor e di g inecologia a Kiel, è passato all'Università di l"rihurgo i. Br. La Socie tà t edesca di chirurgia ha elel to 1° presidente per il 1935 il prof. ~Ia g11 u s rli Berlino. Il prof. A. W. Freeman è n ominato decano della Scuola d 'ig iene e sanità puhl)lica di Baltin1ora, in sostituzione clel prof. \i\T. H. Frost, di. . . llllSSIOnar10. Il libero docente A. Pfei(lerer di 1, ubinga è nominato direttore della Clinira gi 11ecologica cittaclina di Stoccarda. Il dott. W. J(ell er, libero docente a H eidelberg, è nominato professore e 111ecliro primario del1'0 s pedale pediatrico a ~fagonza. Rammentiamo l'Importante pubblicazione: Dott. Pruf. MAURIZIO BUFALINI AIUTO

NELLA R.

Q.INICA 0-IJRURGICA DELL'UNIVERSITÀ DI

PISA

Fisiopatologia dell'operato Prefazione del prof. DOMENICO TADDEI

lndice Somtnario: P refaz. pa~ . V. , lntroduz. pag. IX. , CAP. l. Il fondamento fis iopatologico della r esistenza del malato atl'inter, vento chirurgico, pag. 1 a 16 , CAP. li. Il san gue nell'operato. pag. 17 a 38 , CAP. lii. Fisiopatologia della circolazione nell'ope, rato, pag. 39 a 60 , C AP. IV. Fisiopatologia della respirazione nell ' operato, pag. 61 a 76 , CAP. V. L.a termoregolazione n el, l'operato, pag. 77 a 92 , CAP. VI. La sensibilità dolorifica visce, raie nell'intervento chirurgico, pag. 93 a I 10 , CAP. Vll. L' ecci, tabilità muscolare nell'operato, pag. 111 il 118 , CAP. VI II. Fi, siopatologia dell' apparato urinario nell'operato, pag. 119 a 132 , CAP. IX. Di alcuni fattori del « trauma operatorio » nell' inter, vento laparotomico, pag. 133 a 142 , CAP. X. La motilità inte, stinale nel laparotomizzato, pag. 143 a 156 , CAP. Xl. Fisiopa, tologia dello stomaco operato, pag. 157 a 176 , CAP. Xl I. Fisio, patologia dell'intestino operato, pag. 177 a 194 " CAP. Xl Il. Fi, siopatologia delle vie di escrezione biliare dopo interventi sulle medesime, pag. 195 a . 212 , CAP. XIV. Fisiopatologia della spie, nectomia, pag. 213 a 220 , CAP. XV. Fisiopatologia dell'operato sul torace, p ag. 221 a 232 , CAP. XVI. Fisiopatologia d ell'operato sul cranio e sul rachide, pag. 233 a 240 , CAP. XVII. Fisiopa, tologia della chirurgia del simpatico, pag. 241 a 254 , CAP. XVIII. Fisiopatologia dell'operato sugli arti, pag. 255 a 266 , Indice, pag. 267. ~olume in,80, di pagg. XVI.-:i8o, nitidamente stampato in carta distinta. Prezzo L. 3 O più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 2 7 in porto franco. Per l' estero. alle L. 2 7 , aggiungere L. 3. p er le occor, ren ti m aggiori spese di spedizione raccomandata. lnviare V aglia all' editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale, Sue, cursale diciotto, Roma.


678

cc IL POLICLINICO »

NOTIZIE DIVERSE.. XXI Aprile. La ricorrc11za august a <iel Natale di Roma è stata celebrata in tutta Italia, non solo col ricordo delle n1itich e origini della ciYiltà la1i11a , ma anche con l 'esaltazione delle energie procluttrici nazionali. Nell 'occasione si è inaugurata una mole impo11ente di opere cos truttive, destinate a durare n el tempo ; alcune di esse rig·uardano i servizi assisteni iali e igienici; notiamo jn p ar ticolare l 'Istituto clella Sa11ità Pubblica. Delle pii1 importanti avre1no occasione di occ uparci n ei prossimi numeri.

U nioue internazionale contro il cancro. Il 22 marzo, al Ministero francese della Sar1ità pt1l)blica, si è tenuta una Conferenza interr1azionale preparatoria p e.r la creazio11e di una Unjo11e i11ter11azionale contro il cancro. Vi intervennero 73 delegati , rappresentanti 42 azioni , di cui 20 europ ee e 12 extra-europee, e tra queste gli Stati Uniti e il Giappone. Fu presieduta dal 1n inistro Lot1i s Marin, che, cl opo augurato il benvenuto, cedette l a presiclenza al sen . Justin God art, ex-mi11j stro, president e d el la Lega france se. La riunione ha cliscu sso e approvato gli statuti del nuoYo organis1110 internazio11ale, cl1e avrà special111ente lo scopo di stabilire un legame costante tra gli enti nazionali che si occupano dello stu<lio scientifico del cancro e della lotta sociale contro ques ta n1alattia; di preparare dei congressi jnternaziònali triennali; cli aggiornare i nletodi di azione, t enendo co11to delle particolarità nazion ali ; di pron1uovere delle azioni, come l a lotta contro il ciarlatanismo , la statistica, le d ocument azioni (scaml'i di letteratura) ecc. L'ufficio provvisorio è stato cosi costitui lo: presid ente J u stin Godart (Francia) ; vice presidente il prof. Borst (Germania) ; consiglieri i proff. Maisin (Belgio), sen. nastiar1elli (Italia), Francis Carter Wood (Stati Uniti), Del Rio Hortega (.Spagna) , L\1sky (Olanda), d ott. Ro,vntree (Inghilterra); segretario gen erale : J aques Bnudaline. Il prossimo congresso è previsto a Roma per il 1936.

90 Co11.gt·esso internazionale di dermatologia e

sifllografta. Ques to con gr esso sarà, per invito del GoYerno ungherese, t enuto a Budapest dal 15 al 21 sett embre 1935 ed organizzato daìla Società Dermatologica di Ungheria. I t emi ùi relazione saranno i seguenti: 1) Nuovi studi sulle funzioni ò ella p elle. 2) Reciprocità, correlazioni e a11tagonismo tra la p elle e gli altri organi. 3) L'aller g-ia in der111alolog-ia e sifil ografia. 4) Impor tanza d e] rn e taholisn10 in dermatologia (incluse le endocrinoilermatosi e le avitaminosi) . 5) L'influen za delle cause est erne sulla frequen za e sulle i11anifestazio11i d elle dermatosi. 6) I Yirus fil tral)i]i i1ell 'eziologia delle malattie d ell a pelle. 7) For1ne e cogrtizior1i 11uove n el can1po della tuber colosi cutanea. 8) La Cllra in1111u11biologica, non speciiica e m edicam entosa, d ella sililide. 9) I criteri di guarigione d ella sifll ide.

[_,\:\iNO XLI, NUl\11.

l 7J

Su invito del Comitato ò ·organizzazione saran110 tenute confere11ze ufficiali sopra soggetti di interesse generale. Inoltre il Cong resso, a i11ezzo di Commissioni speciali, si occuperà della nomenclatura dermatologica, delle cl assificazioni delle malattie della pelle, di ques tioni di inseg11amento, di pratica der1natologica e irtollre di un centro di scambio crratuito di assis ten ti e di materiale d 'inseg1la n:n10 tra i vari istit11ti. Si terrà pure una esposizio11e co11 tre sezioni : retrospettiva, scientifica, tecnica con1merciale. Il presiden Le <lel Con1itato d 'organizzazione è il prof. Nékàn1, direttore della Clinica Dermatol og·ica di Budapest; vice-presidenti i proff. Neuber, Poòr, Berde, Gu sz1nan, Torok, Sellei; segretari generali i proff. Géber e sig.11a Ballagi; tesoriere il dott. A. Pajor. 11 Comita to di organizzazione è a disposizione p er tutte le infor1nazio11i che si vorranno richit:·· dere (Budapest VlII, l\Iaria u. 41). I manoscritti delle con1unicazio11i indi viclulli devo110 pervenire all ' ufficio centrale di B·1dapest pri111a del 28 febbraio 1935.

Convegno medico abr11zzese. I inedici dell 'Abruzzo si so110 adunati in g·:ran nur11er o a Vas to . Erano presenti il prof. on. R. Paolt1cci con alcu11i assisten1i della R. Clinica chirurgica di Bolog11a, il prof. A. Gasbarrini , preside11te della Società medico-chirurgjca abruzzese, il segrelario dctt. 1'attoni , i pr-off. Ti11ozzi e Marinucci di Napoli , Cozzoli e Marinacci di Chieti, Caccia, Lore11zetti e Alba110 di Aquila, CerinHnati di Teramo e inoltissimi altri, giuri ti da '~iti adi11e e paesi litora11ei e interni. Dopo un saluto del Podestà e l a lettura (li 11u111erose adesioni, perve11ute da ogni p arte tl 'ltalia, furono fatte le comur1icazioni, tra le quali interessarono molto quelle rig·u ardanti la chirurgia cleJle vie biliari. Alla discu ssione presero parte l 'on. Paolucci , 'Marinacci , 1'inozzi, .Cieri, Marinucci , Cristini, Bedarida ed altri. Seguiro110 le co1nu11i cazioni cli Cozzoli, Giaccia, Albano, Lore11zetU , lV[arcozzi, Cermenati, Cieri , Rossi, Colalè , l\·Iarinucci, ~roperzi , Pierantoni, D 'Eltorre, Bed arida. In un ricevime11to offerto al palazzo D 'Avalos parlarono il Podestà, il prof. Cozzoli di Chieti, il prof. Marinucci di Napoli, che pronunziò un appassionante discorso in latino , l 'on. Paolucci e infine il prof. Gasb arrini. A tutti rispose il prof. Bedarida, ò.ire tlore e prirr1ario dell'Ospedale di Vasto.

1

Convegno medico toscano. L 'Accademja l\1edica Pistoiese cc Filippo Pacini » indìce per il 27 maggio, ad ore 15, un Convegno Medico Regionale sul tema : « lTI timi studi su! virus tuberco1are ». Relatore ltfficiale il prof. Raffaele Silvestrini, direttore clella Clinica Medica di Perugia. Riunione in Pi stoia presso la R . Accademia degli Armonici g-. c. (via Curtatone e Montanara) . Sono inYitati i dirigenti e dipendenti di Ciinich e, I~tituti ed Ospedali , i medici liberi esercenti e condotti. Coloro r l1e desiderano fare comunicazioni sull 'ar o-omento sono pregati di trasm etterne tempestiv~mente il titolo al presidente dell'Accademia, prof. Col1a1ino Cantieri, Pistoia.


'{ANNO

XLI,

NUl\I.

17]

SEZIONE PRATICA

Medici ingle i in visita alle Cliniche di Roana. Nella set lin1ana scorsa è giunto a Roma, per u11a breYe Yis ila alle nostre Clinich e, un gruppo di medici Ing le i , guidati dal Dr. A. F. Hurst, il clinico del Guy 's Hospital di Londra, ben noto p er i suoi l aYori sulla costituzione, sull 'asma, sul sistema n ervoso e su lle malattie d ell 'apparato .d igere11le. Data la brevità del tempo a loro disposizione, ~·li illustri ospiti, D. IIunter e A. W. Stott di Londra, L . Spence e F. Nattras di Newcastle O. 'l'yne, E. l \ram,vell di lVIanch est er , J . Hay e W. J ohnson e.li Liverpool, Tl1ompson cli Birming han1 e A. G. .:\.nder son di Aberdeen , accon1pagnati d al prof. ' ' · Serra, hanno limitato la loro visita alla Clinica Medi ca, all 'Is titu..to di Semeiotica, alla Clinica Pediatrica, ad alc uni reparti ospedalieri di S . Spirito e alla Clinica Neuropatologica. I risp e ttivi dire llori e primarii, l)r oif . Frugoni , G. Bastia t1elli, Spolverini , Paolo e Giulio Alessan drini, Altilj e De Sanctis, 11anno accol to i visitatori, i11ost rand o loro, secondo il desiderio da loro preced entem ente espresso, casi clinici, m e todi cli ricer ca sp ecializzati , tecnich e di lal)oralorio e documenlazionj r adiologiche, a cui gli ospiti hanno mostra lo di inter essar si vivamente. Infine la Scuol a Superlore di l\!Ialariolog ia , diretta dal p1of. G. Bas ti anelli , h a organizzato in Joro onore una g ita a Littoria e a Sabaudia, al t ermine clell a quale gli i llustri colleghi, cl1e ave·v an o già visitato l a Mos lra d ella Ri oluzione, h anno espresso la più cordiale a1nmirazione p er la grande opera ricos lrut trice d el Fascismo e p er la personalità d el Duce, oggi così popolar e e ammir ata anche in Ing hilterra .

Una sp edizione sanitaria in Tripolitflnia. L 'Istituto Superiore di Odontoiatria East111an, cl1e nel favorevole clima fascista, ba potuto r ealizzare in Roma il suo programma di alta importa11za igienico-sociale, in seguito ad accordi con le superiori au torità, che han110 dato all 'iniziativa ogni appoggio, si trasferisce t e111poraneam ente in gran parle, con ricchezza di mezzi , i11 Tripolitania, per ivi svolgere l a sua opera profilattica e curativa odontoiatrica in quella popol azion e scolastica. Cinquanta sanitari sp ecializzati ed il personale di amminis trazione e di assistenza, con automezzi perfettame11le attrezzati, in vetture speciali, m esse a disposizio11e cl al !Vlinistro d elle Comunicazioni, sono partiti alla volta di Siracusa, onde prend ere imbarco per l a Libia.

Un a riunione a.l 1'linistero dell'Agricoltura p(lr Je piante officinali. Il I\1inistero dell 'Agricoltura e delle Forest e 11a riunito l a Commissio11e con sultiva per le piante officinali e la Giu11ta esecutiva, che gli hanno riferito sull 'opera finora svolta in r el azi one alla legge 6 gennaio 193] . Il prof. Sabatinj ba dato conto della attività p articolarmente spiegata per 1a coltivazione d el papavero da oppio, ch e dovrebbe perm e ttere tra breve di sopperire al fabbisogno nazionale di oppio e derivati ; per il censimento provinciale della flora officinal e italia11a spontanea o coltivata; p er il concorso nazionale di al ambicchi ed essiccatoi rurali e p er la conoscenza e l a valorizzazione in genere d ella fl ora officinale.

..

679

Il prof. Ro,·esti ha riferito sui lavori del censin1e11to della flora o fficinale, i11 corso di svolgin1ento. L 'on. !Vlinis tro si è compiaciuto d ei lavori co1npiuti in questo can1po che fino a p ochi anni fa era quasi ignor at o e che riveste notevole import anzd per l 'econon1i a agraria.

Azioni giudiziarie. Il dott. J ean Pierre Bé leau , in.ler110 al sanatorio dipartimentale di Chèvrecour (l•'ra11cia), era stato graYemente ferilo, il 13 luglio 192(), con vari colpi di rivoltella, d a un ricoverat o p azzoide, che era riuscito a portar e con sè e len er e nascost a ] 'arma. Il n1edico, ferito g raven1ente all 'addome, rimase a lung o in uri g rave sla lo e si trova tuttora nell 'im1Jossibililà di eser ci Lai e bene l a professione. l~gli chiese un 'inden11i là di 500.000 franchi al Dipartimento (d ell 'Oise), co11s id er an do ch e a queslo risaliva la r e ponsA bili Là cl ella presenza di u11 'ar1na da fuoco 11ell ' istitulo. Il Dipartimento 11on dette esito alla prati ca; onde il 1nedico si è ri,·olto al Consiglio <li Stato ch e, dopo un a lunghissima controver sja, cl11rata 7 anni , 11a condannato il Dipartimento a corrisponclere al nledico 30.000 franchi per stipencli arretrali e u11a r enà ita vitalizia di 4000 franchi 1'an110 , per l 'incapacilà parziale p erman e11le clerivata dalla ferita.

Un po' dovunque. La lotta contro l a tubercolosi è divenuta una azione a caratter e nazion ale, alla quale lo Stato dà il s uo appoggio morale e m ateriale. All 'azione dello Slato, collaborano in modo t an g ibile anche i cittadini, con il loro obolo. È n ecessario che tulti sentano quest o preci so doYere di contribuire all a g r ande opf'ra di bonifica integrale d ella razza, che il Duce b a addilalo. 11 l()<> Congresso i11ternazio11ale di storia della n1edi cina è inde tto a iVIadrid per il settembre 1935. Un congresso inter11azionale dei inedici automobilisti è annunzialo dal 20 al 24 magg·io in Utrecl1t. Saran110 prese11tate 6 rel azioni. Per il programma e p er inforn1azio11i rivolgersi al Dr . G. A. Prins, U trecht, Olanda . . Si è ad unata a Tripoli una numer osa r appresen t anza d ella Società Italiana di Cl1irurg ia orale ed ortopedia dento-facciale. La sedula i11at1g urale ebbe luogo il 2 aprile al !\1unicipio . Le accoglienze d ell a classe m edica locale e d elle autorità sono state cordialissime. La 1'"'ecl erazion e Nazion ale Fascista « Istituti privati di cura » ha tenuto in Roma l a seduta d el Consiglio direttivo e l 'assemblea gen erale, s_otto la preside11za dell ' avv. D . Santo. Venne particol armente esaminata la circolare di S. E. Duffarini sull 'assi sLenza ospedaliera agli abbi enti e semi-abbienti. Il 21 ~ Cong·resso fr ancese (l 'ig·iene si terrà nel1'Istituto Past eur di Parigi dura11te l a 2a quindicina di ottobr e, sotto la presiden za del prof. P. Lemoine direttore del l\rluseo n azionale cli s toria n aturale' e presidenle della Società di m edicina fJubblica. Temi: « L 'acqua d al punto di vist a geoloaico batteriolog ico, chimico e d ell'ingegneria sa':i.ita~ia »; cc I fe11omeni geologici e cosmici dal pt1nto di vista della salute p11bblica » .


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(( IL POLICLINICO

»

lANNo XLI, NuM. 17]

L 'Accacle1n ja 1Spag11ola di Der111atologia e Sifilogr afia i aclunerà a ~I adrid i1ei giorni 17 e 18 1naggio p er festeggiare il suo 25° co1npleanno di fo11dazior1e. ' ' erranno presen ta le r elazioni sui risu l lati d ella r oentgenter apia, sulla malarioterapia d ella neurolue e sull 'org·anizzazio11e clell 'insegna1nento d ermatologico in Spag11a. Il 19 maggio si ndunerà la Lega inler11azionale contro il pericolo ,·e11ereo.

Il Direttorio del Sindacato Provinciale Medico Fascis t a di Caltanissetta si è adunato il 6 aprile. In esito a discussione, su proposta del dott. Vill ani, si è stabilito che veriga inviata una circolare ai colleghi della Provincia, perchè vogliano essere molto esatti n el rilascio dei certifica ti, specie nel campo infortunistico. Si è affidato incarico al dott. Galletti di compil are la ta1-iffa per gli odontoia Lri d ella Provincia.

La Socie tà leclesca (li p ediaLria si riunirà dal 14 al 16 se tlembre in Braunschweig. u11itamente alla Lega t edesca per la t11tela clei lalla11ti e della prima infanzia ; fest egger à il suo 50° anno di fondazione. Sono i11 prog rainma cinque t emi di r elazion e.

L 'Istituto universi Lario di acti11oterapia di Francoforte sul Meno ha organizzato lin corso di perfezionamento sulla roentgenterapia moderna, dal 7 al 17 magg io. Rivolgersi al segretariio, prof. Holfelder, Eschenbachstrasse 14, F'rankfurt a. M., Germania.

Il Congresso 111edico cli Tu11isi si è svolto so l lo l a presiden za del dott. Charles ~ icolle, con larg hissimo intervento di m erlici c1i varì Paesi del Medi terr an eo.

Gli « Archives d es maladi e.s d es reins et des organes génito-urinaires n so110 stati ceduti dalla casa Doin & C.i e alla casa Gauthier-Villars (quai d es Grand8-Augu s lins 55, Paris Vle) . L'impostazione generale e l a veste del periodico restano immutate.

L 'Associazione <;hirurg ica d ella çost a del Pacifico h a t enuto la sua 9a adunanza annua a Los AngE.les rlal 21 al 24 febbraio. Alla preside11za è sta to el etto il dott. E. C. ~Ioore. Le g-iornate nledich e e farmaceulich e fran cob elghe si sono svolte a Lilla, a partire dal 17 marzo, con l'intervento di 1500 medici , farmaci sti , d e11tis ti e ostetriche, d ella Francia e del Belgio . Si sono tenute numerose conferenze, l ezioni e dimostrazioni. Si è riu11ito a Cluj un congresso di idrolog ia e di climatolog ia medica, presiedt1to dal dott. Vicol . All 'ordine del giorno era il teina: cura d elle malatti e delle donne a mezzo dei fattori balneoclimalici d ella Ro1nartìa. Tra le d ecisioni d el cong r esso ve n 'è u11a ch e fa obbligo al inedico baln eologo di occuparsi anch e d ella parte turistica d ella su a stazione. Il Ministro d elle c0Jo11ie b elga segn al a che si rjchiedono g iovani rr1edici belg i al Congo. La Socie là di ginecol ogia di Chicago ha organizzat o un comitato per l a salt1te delle madri, 011de far e uno studio sulla mortalità materna e fe tale i11 quella città. La Societ à Medico-Chirurg ica Bellunese si è adun ata il 7 febbrnio, sotto la presidenza del prof. G. Pieri , assistito d al segretario dott. G. Locatelli. Furono fatte comunicazioni dai dottori prof. G. Pe tla, prof. D . Maselli (tre comunicazioni), prof. M. Lapenna, prof. G. Pieri, G. Volpato, F . Cucchini . Il 5 ap rile si è t enuta n ell '()sp edale Civico di Aquila la Riunione m ensile d ell a Società MedicoChirurgica Aquilana, Sezione d~lla Società :rvredico-Chirurgica Abruzzese. Nell 'asse1nblea, numerosa, presi eduta dal general e medico Caccia, fecero importanti com·unicazioni i dottori Forti , Spennatj, Rusconi e Casu. Alla di scu ssiòne part ecip ar o no i dottori ~L\.lesii , Marcone, Cricchi, proff. AJl)a110, Natali e Caccia.

La Socie tà di Sci en ze Medich e di .C onegliano e ' i l torio si è adunata il 23 marzo sotto l a presid en za d el prof. Caletti, assi stito d al segr etario d o tt . P . Fabris. Furono fatte comur1i cazioni dai d ot lori prof. Tra1nontini, ~Iarta , Dalla Zentil.

Un gruppo nu1neroso di professori. delle varie Università francesi 11a fatto un viaggio di rlocumentazione in Italia; è st ato ovunque accolto con viva cordialità . La Giunta Diocesiana di Ror11a ha organizzato un pellegrinaggio di medici a Roma; esso ha raggiunto una cifra cospicu a di p~rtecipa11ti. Si è costituito in Romania un comitato per erigere un bus to d el compianto prof. Mina Minovici, che fu il creatore d ell 'Istituto di medicina legale rli Bucar est. Del comitato fa parte il ininistro d e'1'is truzione pul1blica prof. A11gelesco. In Romania il numero di s tudenti i sraeliti ammessi n elle Univer sità dev 'essere proporzionale alla popolazione i sr aelita del Paese. Il Minist ero giapponese d cll 'interno ha ann unziato ch e a1l:i fine del 1932 risultavano iscritti 50.068 medici, il che segn a un aumento di 1969 sull 'a11nata precedente. Tra essi i medici pratici erano 46.029, oss ia 1140 in più dell 'anno prece<1ente; corrisponctono a 0,694 ogni 1000 abitanti. I dentisti erano 17 .164, contro 15. 988 nel 1931; le levatrici 54.635, contro 52.537. Nel marzo 1934 risultavano 3115 l aureandi in inedicina. Si pensa di aumerLtare la durata degli studi medici, la quale, da quando vennero i stituite l e scuole mediche, 60 anni or sono, sul modello della Germania, è di 4 an11i. In Francia il nu1nero n egli alienati stranieri trattati n egli asili p sichiatrici r isultava, al 1° ott obre 1933, di 3250, di cui 1444 appartenenti a Stati ch e hanno co nclt1so conve11zioni di reciproc.:ità (605 po1acchi, 476 italiani, 117 belgi, 107 spagnoli, 27 svizzeri , 24 lussem])urg hesi , 19 jugoslavi, 18 norvegesi, 15 ol andesi, 15 g·r eci, 8 austriaci, 6 ungheresi, 4 sved esi , 2 mo11ace11si).

Nel Marocco il Corpo Sanitario Militare ed i Gruppi Sanitari Mobili compiono un servizio giudicato ottirr10. I Gruppi Mobili, creati dal gen. med. Lyautey (che li chia111ava cc di spensari in marci a ») , penrtrano fi110 all 'interno rlelle zone non sottomesse. Nel 1933 h anno fatto incirca 200.000 c.011sultazio11i (furono 180.000 nel 1930 e 131.000 n el 1927) .


lANNO XLI, Nu M. l 7j

SEZIONE PRATICA

In Francia le quote delle Assicurazioni Sociali (in~·alidità, infortuni, vecchiaia, m alattie, disoccu_paz1011e, maternità), accenlrate nella « Caisse des Dépòts et Co1lsig11ations », nel 1933 h anno importato 8 miliardi e 145 milioni di franchi . Gl 'in scritti iono ol lre milioni , ili cui una forte proporzione no11 ha corrispos to l e quote. Il servizio di controllo generale ed i servizi dipartimentali richiedono çirca 5~ f_unzi?nari ; i11 questa cifra non fjgl.1 · rano g l imp1egat1 delle casse dipartimentali m olt? più_ numer osi . Per g li stipendi di questi funz1onar1 son o s tanziati 100 inilioni di franchi l 'anno. 'L e quote ed i versamenti dello Stato rappresentano, ora, 4 n1iliardi di fran chi l 'anno.

l?

Il marchese Anclrea Ponti h a lega lo un milione di lire all 'Ospedale Maggiore di ~filano ; h a voluto così continuar e le traclizioni della famiglia, l a quale h a fallo i1lgenti elarg izioni all 'ospedale.

681

RASSEGNA. DELI,A ST.!MPA. MEDICA. Presse Méd., 21 feb. -

All'Accademia Medica d i Roch est er si è t enuta la seco nd a mostra di lavori artistici e di collezioni dovute a medir i ; oltre a sculture, pitture, clisegni , intagli, vi si notavano: m odelli di n avi , oggetti in r ame battuto, coll ezioni di archi e free ce, di pistole, di campio11j geologici ecc. Il centenario della nascita de1 dott. Carlos J . Finlay - il qual e formulò la teoria del compito delle zanzare n ella trasmissione d ella febbre gialla - è st a to commem or ato rla m olti Enti cultur ali : in particolare dall 'Asso'ci azione Medica Cubana, dall ' Associazione l\tiedica Pan-Am erican a (a 'Vashing t o11), d all 'Accad emia di ~1edicina di Parigi ecc . Sono s lule intitolat e d elle s trade al n on1 e del m edico cubano, a Parigi , iVIessico·, Gu at emala e 1·an1pico. Si è scoperto un monumento a Borgota e sono st ati pubblicati libri in suo onore.

Un esempio di stoica generosità, di nobile altruism o n ell 'ad empirn en lo rlella sua mj sion e di ben e, è s tato cla lo d a un me<lico, 111enlre tentava di salvar e una vita. Il dott. ANTONIO CAsTELLANr, da circa tren t 'anni medico condotto n ell 'Agro Romano, esercitava la sua missione n ell a sezione di Campol eon e. In ques ti ultjmi giorni, pur avend o avvertito un certo m al P,sser e, non volle interrompere l e su e cure agli infermi, e i1onostante tutto continuò l e su e vi site . Chiam ato il 14 aprile d 'urgen za in una lontana località, vi si r ecò in carrozzino, accompagnato da t 111 fig lio s tudente, e prestò ad un n1al ato, il cui ~iato era grave, le cure nel caso. l\!Ia in1provvisam e11te egl i fu colto da g rave n1alor e e poco dopo cessò di viver e fra la costernazione dei rurali ch e lo circondavan o d 'affetto riconoscent e. È morto a Parig i, di carbonchio, il dott. CBEDA ~1!1KAILOVITCH,

il qual e era stato ministro dell 'igien e della Jugosl avia e gorleva di molta reputazione; a'eva 64 anni.

LHER~fITTE e J .-0.

THELLES . Neurofibromatosi p eriferica . - . F . TRÉ!\10LIÈREs. Ernia diafran11natica d ello stomaco. A ccad. M ed., 15 gen. - P. RONDONI. La biolog ia dell a cellùla d el can cro. Riv. San. Sicil. , 15 feb. - L . G1uFFRÈ. La cura deIla febbre . J ornal do;; Clin i cos, 15 gen . - A. VALERIO. Sifilid e clella prostata . Journ . A. NI. A., 17 feb . B. NEAL e al. Meningite cl a bacillo di l'.feiffer. P. ZrNNINGER. Gr a11ulocitop enia. G. F. NoRl\fAN. Ipocalcemia ed emicr a11ia. l'vliner 1Ja M ed., 21 feb. - F . ScHUPFER. Malattia cli Sch onlein. - G. UssF.GLIO e L. PEPIRO. Splenectomia nella malattia di ' Verlhofi . B ull. l'vl éd., 24 feb. Numero sulle paratiroidi. P ar is Méd. , 24 feb. - G. MILLlA N. Trattam. dello zona. - J . MEYER. Fisiologia n orm ale e patologica d el pigmento cutan eo. A r ch . . U rug uay os de Med. ecc., gen . C. STAJ A o. Con gestione pelvica e varjcocel e. Pathologica, 15 feb . - D . D 'ANTONA. Fenomeno '\T asserm~nn-Takaki . F. Iov1No. Mixo1na sarcomatoso d el ginocchi o. vVien. J{lin. Woch., 23 feb . - EPPil\GER e al . Intossicazione e infezio11e. - F. FucHs. Tono delle vie urinarie e diuresi . - L . HORN. Nuovo trattam. d ella sclerosi multipla. Ann. Instit ut P asteur , feb. - . V. CHORINE e L. G rLLIER. Mecca11ism o d ella r eaz. di 1-Ienry. W. A. EIMl\1ENNAN. Reaz . di flocculazione di Ran1on. B U;l l . Ac . cle Méd., 13 feh . - C. LEVADrr1 e al. Metallo-profilassi d ella sifilicle. - Bo1ssEAU e No DE OT. , -accinaz. con lro l a tbc. con BCG in sogg·etti di ogni età n o11 allergici . In clian J ou rn . 1'\lled. R es., gen. - R . . CHOPRA e al. El ettrocardiografia . - M. N. DE. I parassiti d el kala-azar e lor o di tribuz. nell 'organismo. K. . Kn1sHNAN. Jmmunil à nella malaria. Presse M éd., 24 feb. - F. l\1AGNON. Le diastasi ti ssul ari . fattore opolerapico. - D. S1RN1c1 e al. B esi s le11 za dei capillari alla costrizione ed alla stasi. L an cet, 24 feb . _,. L . COLEBnOOK e al. Trat tamento d elle infezioni streplococcich e. Arch. Mal. App. D iges l if ecc., feb . - F. F . l\1ARTJ EZ. P ar assitisrr10 jnles linal e e Sl1cco gastrico. 1,. E. HEss TAYSEN. Stea torrea idiopalica ecc. Ilaematologica, II. E. ,STORTI, L. PAOLAzz1. I. =allacciatura d ell 'art erj a splenica. 1\l!ontpellier Méd., 15 fe]) . - Numero sull 'fgiene. Rif. !VIed ., 17 feb. -- S. FrcHF.nA e G. LANZA. Proprietà ipoglicemizzanli degli cc orn1011i circolatori ». R ev. de Clii r ., feb. A. BEHGERET e al . Splenectomì~ n elle cirrosi epatich e. J\ifediz. K linik , 24 feb. - Nl.1rnero sulla difterite. Edi ribu rgh Med. J ourn., mar. Numero sulla tbc. J ourn. d fl Nl écl. de Lyon., 20 feb . - Nu 111er o sulla meclicina infantile. J ou r n. lVf écl. F ranç., feb. u1n ero sulle fleh j Li p os t-operatorie e puerp er ali. Dermosifilografo, feb. U . .CAvALLucc1. Sieroreazione di Sciarra. Ann. di Ost. e Gin., 25 feb. - L. SANJUST. Ileumatismo artic. ac . in g·r avidanza. - A. MIGLIAVACCA. Pneumotorace d . e frenicoexeresi in g r av j . rlanza. -T

Un ospedale per negri era in cos truzion e a St. Louis (Stati Uniti ); ma la costruzion e si er a doYuta sosp~ndere, p er mancan za d i fondi . Ora es a Yerrà ripresa, poich è agli ospedali d ella città è stato destinato un milione e m ezzo di d oll ari, già stanziali per altri scopi. L 'ospedale potrà ospitare 600 malati e verrà a cost ar e due milioni e m ezzo di dollari (30 milioni di lire it.) ; si cr ede che sarà pronto n el 1935.

J.


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<< IL

M ed. W elt , 3 mar. -

POLICLINICO »

[A1'""No XLI , NuM. 17]

F. W. STRATMANN. Teoria

Riv. San. Sicil., 9 mar. - I. Ji"'AZZARI. I11dagini d el diab ete. e interpretazi9ni attuali n el ca1i1po d ell 'anatomia. L ancct, 3 mar. -. A. LE1VfIERRE. Febbre mediWien. J(lin. Woc li. , 9 mar. - V. Russ . Morbo t erranea eruttiva. di Bang n ell 'u omo. Brit . M ed . Journ., 3 mar. - B . H. JoNES. Le n1onilie r1ello sputo. Presse Méd. , 3 mar. T. AL_<\JONCAUINE e B. latoressantl Memorie di Chirurgia: 'J.HUREL. La nevralgia faccia1e. M. VICTOR PAUCHET Rinasc. Med., 28 feb. - - G. LA CAVA. Tetano lodell'Ospedale St. Miche! • Parigi. calizzato in profilassato. Gastrectomia per 11lcera digiunale postJ\1ine rva M ecl., 3 1nar. - Numero sulla tbc. operatoria. P aris M éd., 3 mar. ~ Numero sulla sifilide e le ~Memoria pubblicata nel volume delle Onoranze tributate al n1al. veneree. P rof. R. ALBSSANDRI, stampata in separata « brochure 11, con Klin. Woch., 3 mar. P. NioRAWiz. Vitamina 16 bellissime figure nel testo). Prezzo L. 8. Per i nostri abbonati sole L. 5. del pigme11to. - W. BoRGARD e J. HERl\<IANNSEN. I·~same dell 'attitudine allo sport. Prof. ROBERTO c. COFFEY D eut. Med. Woc l i., 2 111a r. - KOLLE e KusTER. Ordinario di Clinica Chirurgica nell'Università di Oregon. Il bacillo tbc. nel sangue circolante. .Applicazione del drenaggio ''quarantena,, Nlilricii. Mecl . Woch., 2 n1ar. - UNVERRICHT. Vizi nella chirurgia addo1uinale. valvolari cardiaci e sport. - F. FISCHLER. Profi(Memoria pubblicata nel volume delle Onoranze tributate al l assi del gozzo con sal e grezzo. A. BunEscH. Prof. R. ALESSA1'DRI, stampata in separata « brochure », con Tratta n1. dell 'ipertireosi con diiodotirosina. 26 r~itidissim e ·figure n el 1 esto). Practiti oner, mar. - . Numero stilla sterilità. Prezzo L. 8. Per i nostri abbonati sole L. 5 • H. R. DAVIES. Principì generali del trattam . delFRA.NCISCO CENTI L la tbc. Professore di Clinica Chirurgica nell'Università di Lisbona Cl. Med. I t., gen . G. MoNASTERio. Cosidetto Note s ulla chirurgia cardio-peri('ardiea. « dia.bete per neutralizzazione ». M. BASSI. Pre(Memoria pubblicata nel volume delle Onoranze tributate al .parati ipotensivi. P rof. R. ALESSANDRI, stampata in separata « brochure », con 1Vled . Paisos Cdl., feb . -- F . 1'onREs CJ\NAMARES. 8 nitidi radiogrammi nel testo). cc An. mac ulipennis » e s ue razze. A. BARBOSA. Prezzo L. 5. Per i nostri abbonati sole L. 3 1 5 O• Trattar11. della malaria con atebrin. Dott. MANUEL CORACHAN R ev. de 1)t[éd. , feb ." - P. SF.E. La clinica e la feb Chirurgo Primario nell'Ospedale di S. Cruz e S. Paolo bre ondul ante. di Barcellona. Surg. , Gyn. a. Obst., 15 feb. - Reso?onto de! Contributo allo studio dell'aortografia. 23° Congresso clinico d el Collegio americano dei (Memoria pubblicata nel volume delle Onoranze tributate al chirurghi . . P rof. R. .Al.BSSANDRI, stampata in c;eparata « brochure >>. con 4 bellissime radiografie fuo ri testo,. Rif. Med., 24 feb. - M. SORRENTINO. Cura chiPrezzo L. 6. Per i nostri abbonati sole L. 4 • rurgica dell 'incontinenza d 'urina nella donna. D eu t. M ed. Woch., 9 mar. - BERNER. Posizioni Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Sue~ anormali deg li organi e difficol tà diagnostiche. cursale diciotto, RCMA.

Indice alfabetico per materie. Anafilassi i11 tessuti isol a li . . . . . · Pag. 672 )) 663 A picolisi : t ecnica . . . . . · . · · · · )) 647 Appendici te pelvica . . . . . . . · · · · -Artriti anchilosanti iper calcemiche; pa)) 661 ra tiroidc.3ctomia . . . . . . · . · · · · Artriti purulente: tratta1n. col n1etodo . di WillP.ll1S . . . . . . . . . . . . . . )) 661 .... )) 658 _i\.r lriti sacrali . . . . . · · · · · · · · )) 672 Asma e potassie111ia . . . . . · · · · · · A ssoci azi orie della Sta1npa ~1 edica I la liana . · · · · · · · · · · · · · · · ·

-Bibliografia . . · · · · · · · · · · · · · Enuresi : cura . . . · . · · · · · · · · · J·:spett orazion e: fisiologia e far1nacodi-

n alD..ica

. . . . . . . · · · · · · · · ·

Giurisprudenza sa11itaria : quesiti

. ·

Glutine: l a scoperta del -- . . · · · · · Gravida n za: conte11uto calcico della n1as·toide . . . . · · · · · · · · · · · · · Liquid o pleurico: mucina . · · · · · · l\Ialaria q:u arta11a : il mistero della - ·

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674 666 671 662 673 666

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677 672 657

l\1iilza : tor sione sul ped11ncolo; sindron1e appendicolare . . . . . . . . . . . Pag. 650 Nefri Le anaj'ilattica . . . . . . . · · . · » 669 Nefri Le : ti pj e loro cura . . . . . · · · · » 669 Nefralg ia 01naturica essenziale . . . · » 670 Nefrosi lipoidea e suoi rapporti con la )) nefrite glomerulare . . . . . . . · · · 668 )) 670 Pionefrosi da tifo . . . · · · · · · · · · Poliartrite reumatica, terapia salicilica )) 670 e alt erazioni rena] i . . . · · · · · · · )) 668 l{eni: tuber colosi . . . . · · · · · · • · • · R e u1natis rn.i articolari acuti e cron1c1: )) 660 r eperti batterici . . . . · · : · ·: · · · no·s so Co11go: azione sulla p1as tr1nope)) 643 nia e su11 ·eritropoiesi . · . · · · · · · )) 656 Sierosite circoscritta sottojacksoniana · )) 664 Sordità prog ressi va: p sicologia . · · · · Trach ea: c0rpo estraneo introdotto per )) 663 via traumalica . . · · · · · · · · · · )) 670 Ur emia: Len lativi di cura chirurgica . · 672 Ustioni : rormazio11e dei pri11cipì tossici » )) 672 Zucchero di legno . · · · · · · · · · · ·

. Non è consentita. la .nstam_Pa di _ la'!'ori _pubblicati. nel Policlinico se non in seguito aà 'lutori;aazione scritta dalla redazione . E vietata la pubblicazione di sunti di essi sen~a citarne la fonte . orritti di proprietà r iservati. -

C.

FRUGONI,

A Pozzi, resp

Red. capo. Roma - Stab. Tipo-Lit. Arm1ni di M. Courrier.


ANNO XLI

Rorna, 7 Maggio 1934- - X11

Num. 18

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fondato nel 1893 dai protessori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE C APO: PROF.

CES/\RE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Note e contributi : F. Tronchetti: Il pneumotorace spontaneo. Osservazi·o ni cliniche : T. Blefar i Melazzi: Discussione clinico-.radiologiC;a su due casi di t umore della testa del .pancreas. Tecnica chirurgica : G. Fetta: Sul tubo a dimora e perdrt1to nel coledoco. Problemi discussi : L. Pichezzi: Determ inism o del sesso. (Esperimenti controlla/ti): Rilievi e commenti : A. Chiasserini: A proposito dell'articolo del .p,r of. G. Cavina: u Per diminillire i risch i dell'emorragia gastrica postoperatoria ». concezioni nuove : G. Montesano: Psicologia biologica e psic0<prutologia. Sunti e rassegne : 8ANGUE E ORGAN l EM OPOIETICI: Jagic e Kli1ma: Olinica, e teraJPia delle diates i emorragiche. I. Roskam: !Porpore emorragich e e trombopenia. P. EmiJe-Weil e P . Isch-Wa ll : Gli accidenti buccof aringai dei leucemici. - ORGANI DIGERENTI : 'l'h. E. H ess Thaysen: L a steatorrea idiopatica. La sprue tropicale e non tropicale e l'infantilismo intestinale. - Stanley B. Thomas: Si.Jinipatectomia addominale per megaicolon con genit o e descrizione di un caso cur ato. - MISCEL· LANEA: D. Denechau e R. Bon bomme: L 'intossicazione

acuta dei barbiturici ed il suo trattamento. - H . Busch1beck : Nuovi arizzonti per l a terapia ormonica in ginecologia. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congl'fSSi : Società Lombarda di Medicina. - Società Medico-Ch irurgica di P avia. Appunti per il medico pratico : CAS ISTICA E TERAPIA : Rapporti del lupus erythen.:.atodes con le malattie interne. - Amebiasi cutanea. - Etiologia e cura dell'acne r osa.cea. - I l trattamento locale dell'alo pecia areata. Trattamento dello zona. - Il cloruro di ammonio nel trattamento della sclerodermia. - Cura dei decu,biti coll'acido tannico. - Il traJttam en to delle . u stioni co.J verde-brillant e. - Acrifla vina par en terale nella eura dellg, gonorrea. - SEMEIOTICA : Da due cose è ricon<r scibile una trombosi della vena porta dopo coleci· stectomia. - MEDICINA SCIENTIFICA : Ra.pporti fra la reazione chimica dell'urina ed i batteri urinari. VARIA. Nella vita professionale : Cron.a oa del m oviJnento profess ion~le. Concorsi. - N'o mine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

NOTE E CONT·RIBUTI

Paln1er e Taft a ffer111a l11) cl1e 1a le eziolog ia si trova nell '80-DO % dei casi i1eg·li adull i nel -10-50 % n ei barr• bini. Mo tei m, n ella \. lin ica di Heide1berg. ha o --~ servato 50 ca..,i di pneun1otorace , di cuj olo due icuran1en te non dipendenti da tubercolosi. "'' eisz clà con1e cifra n1edia d ell 'origine tub er colare l '85 %, West il GO·%, Bacl1 il 70 %, Berri l ' 8,0 %. Ne i })an1bini il r)neun1otorace tt1bercolare sarebbe l)iù raro. eco11do la s tatistica r accolta nella Le i di Lentz il 40 %, e secondo quella di Czarnowska il 39 % dei pneu111oto-raci dell'infanzia sasebbe sostenuto da lesioni specifi cl1e. Come risulta da questi dati , ·resta una perce11tuale non indiffer ente di pneumotoraci d0Yt1ti ad altre 1nalattie all 'infuori della tubercolosi. econdo · la tatistit a di Stoloff, con11Jleta fì11 da l 18L 14, il se~ ondo JJosto per frequ enza SJ)e ttereb be ·a lle form e acute pol111011ari col 37. 7 °lc>· Specialmente n ella broncopo]monite l 'insorg·enza di que... ta · con1p] icanza fu a ... a i

I sTITU'ro

DI PATOLiJ GIA SPE CIALE

DELLA

R.

1\IEDICA

UN l VERS IT .\. DI P ISA.

Direttor e : Prof. C. LOTTI.

Il pneumotorace spontaneo. Dott . F .

TRo ~CHET r1 ,

a is le11le vol.

T rent ·a11ni or sono. due tiJJi d i pneun10Lorace ·er ano descritti nei tra l tati: u 110 era il pneumotorace soprave niente come complicanza della tubercolosi i)oln1onare, e ' 'eniYa considerato come affezione assai g rave; l 'a]tro era in vece un acciden te senza molta g r aYità , in sorgente per lo più 11elle person e g io,·ani e d in apparente buona salute , cl1iamato perciò pn·e u motorace semplice o dei coscritti .

*** Ch ·e la grande n1aggioranza ·1 ei i>n eun10toraci insorga con1e complicanza della tubercolosi poln1011a re è be11 noto.

1


684

« 1L P OLICLINICO »

di frequente osservata, e t1uesta è infatti la causa p iù d 'ordinario segnal ata n el pneun10torace dei bambini _ Gli _l\..A. che l1anno descritto ta] e con1plicanza nel corso della po1111on ite e della broncopolmonite sono nun1erosi. 1\{en etrier e Pascano, De Elizalde , Velasco Bla nco e Ech egaray, 1-I ann, Jones, Strauss, Tolstoi e Corke .J ol\nson (10 osservazioni), W eber (3 os5erv. ), Prym , Vitetti , Gard èr e e Savoye, riferisco110 casi di Pnx. inorto ò nel corso dell 'affezione acuta o come complicanza post-pn eu rrtonica. _r\.nch e Ler eboullet-Lelong e Chabrun descrissero un ])neun1otorace r ecidiYante in t111 caso di polmonite. Oltre ch e nelle due suddette forrr1 e n1orbose e nelle loro successioni, quali l 'ascesso poln1onare, anch e in molte altre affezioni si è vi'""to insorger e tin pn eumotorace; ad esempio in seguito ad infarti , ad enfi sema polmo·n are , ad asma, a gan grena polmonare, ecc. Fouquier per p rimo descrisse un pneun10tora ce dovuto alla rottura n ella cavità pleurica di una cisti di echinococco del polmone. Anderson, Ugon, Hillemand, Cordier e Callaud, Griffiths, Bocalagho e Tonasesco , Rodrigiuez: Bern on, Morelli n e descrissero u11 caso ciascuno. Botello n e osservò due casi e Dévé nel 1925 riuscì a raccoglierne 21 casi. Bonnamour e Grandmaison descrissero un caso di Pnx. n el corso di un can cro dell 'esofago ch e aveva causato un ascesso del poln10Ile. Ba11tz osservò questa lesione in un ragazzo affetto da poliomielite anteriore e la attribuì allo quilibrio di potenza esistente fra i mucoli espiratori del torace jndeboliti ed i muscoli inspiratori ausiliari del collo ancora b en funzionanti, sì che molta aria veniva co111pr essa 11el polmone che, dopo esser si fatto enfisematoso, si ruppe. ' Veill , Hallé e Koang , Caussade e Gélas desc ris ero due casi di Pn~ . doYuti a lesioni sifi liti ch e del polmone. Brulé, Huguenau e Billan1in osservaron o la in orgenza del pneumotora ce in un n1inatore affetto da pneumoconiosi , ed u11 altro caso sim ile è stato descritto da Gravier , Moulinet e LeYiat. N·el 1920 Cesarini osservò un Pnx. nel corso del tifo , evenienza r arissìma di cui nella letteratura ho trovato solo un altro caso, quello di ' 'er a nel 1924. : E )noltre da tener i)r esente che l 'aria può pen etrare nella cavità pleurica anch e per· altre vie olt re quell a polrr1onare. Tralasciando i casi dovuti a ferite pe11e tra 11ti del torace, l 'aria può provenire da visceri vicini , come ad esernrpio , ]o stomaco. 1

l-.\NNO

\LI, Nul\1. 18]

Gasbarrini 'ide u11a g ioval1e do1111a in cui , in seguito a perforazio11e gastrica, i gas aveYano invaso la cavità pleurica sinistra spostando 11otevolmente gli organi mediastinici. Picci11ino e John & Naegeli riportano un caso simile. Ch e anche un trauma possa essere causa diretta ed unica cli u11 pneumotorace è facilmente comprensibile; ma non molto numerosi sono i casi descrit ti, perchè se il trauma interviene sp esso com e causa determinante, per lo .p iù il polmone' o la p1leura erano già lesi da malattie in atto o pregresse, sì da togliere al trauma stesso ogni importanza eziologica ch e 11on sia quella puramente occasionale. Casi dovuti esclusivam ente a trauma sono quelli provocati da frattura delle ossa della gabbia toracica , quando frammenti o monconi di queste ossa ledano Ja superficie del polmone , come nei due casi descritti da Harvey. :È da ricordare in fin e un altro gruppo di pneumotoraci spontanei e cioè quelli ch e insorgono durante la pratica di lln pneumotoJ"ace art.ificiale. ·r ali casi son 0 rari , ma non rarissimi. Forlani11i ~le ,ride 8 su 139, Naveaiu 9 su 8'17, Burmond 14 su 300. 1F errari , ch e ha raccolto le statistich e, afferma ch e tale complicanza insorge nel 5 % dei pazienti trattati. Va inoltre notato come il 1)n eumotorace puè> aversi in seguito a svuotamento r apido di un versan1ento pleurico a causa della brusca din1inuzione della pression e endotoracica.

Un notevole interesse presenta il pneumotorace spontaneo che insorge in individui aip par entem ente sani. Corcoux e Lereboullet fanno notare ch e, fin da tempi r elativamente lontani esistono nume,rose osservazio11i rassomigliantissinie fra loro per molti tratti, i cui caratteri essenziali sono: apparizione del pneumotorace in soggetti sani ,· benignità, assenza di ulteriori manifestazioni tbc. È appunto tale concordanza di osservazioni che ha fatto an1!nettere un tipo di Pnx. nettamente disti11to dalla forma tuber colare. Nella tesi di Proust e n ella tesi di Argry (1887) sj trovano riuniti mo.Jti casi di pneumotorace semplice, guariti in poche settimane, senza che ci si potesse riferire alla tubercolosi n è ·ad alcuna a!ltra affezione polmonare. L'anno su ccessivo (1888') Gaillard, in un ar· ticolo sul p enumotorace semplice e la sua curabilità , isolò n ettamente questa forma e riun ì tutte le osservazioni anteriori, circa trenta. Queste osservazioni m ancavano naturalmente del controllo r adiologico e del corredo de1

1


t.A.NNO

XLI ,

:NUj\f.

18]

SEZIONE PRATICA

685

gli altri esa111i di laboratorio, i11a l 'evoluzion e (BeYan , Steve11s), forse colpiti dall 'inizio talora esr reman1ente heni.gna, la g u a rigio11e perfetta insidioso, lo ha11no c hiamato latente o ad inide i soggetti, fecer o ammettere quasi con cerzio insidioso (P epper) o m uto (Valdizdjian) o « silenzioso n (Adler) . tezza, elle non si trattava Lii lesione specifi ca. ~ik o ls:ii n el 1912 raccolse 147 casi dipneuCoghlan, Bee\vrl , ri fere11dosi a l decorso di tale n1otorace sen1 plice, mettendo in evidenza coforma, lo designaron o· come 11neumotorace a n1e la guarig ione fosse la r egola dopo una dura1)ida guarig ione; Fus el e J\iesmann vollero rala media di 4:3 giorni e con1e la patogenesi i111 p licare nel 11orr1e ancl1e un concetto ·eziolofosse sconosciuta . g ico chian1andolo « 5pontaneo tubercolare ». Dorendorf riferisce parecchie osservazioni di Nloltissimi autori , i11fine lo designano come p11eumotorace in soggetti ariparentemente sani cc 1pneumotorace spon tan eo se1nplice ». Forse e con clL1de per l 'esisten za tii un pneun1otorace ne suno di questi n on1i soddisfa p ienamente; io cr edo sia uti1 e chi amarlo , come alcuni Aunon tubercolare. Friesdorf riunisce 177 casi sin1ili, ed ancl1e tori fann o C\·Veber, Ha ll, Kjiaergaard , ecc.) Kabin nou crede app urata in ogni caso la par- « 1n1eu111otorace spontaneo n egli individui <l!P'parentemenie sa11i »; perch è tale d efini zione, tecipazione della tubercolosi. _i\Jtri autori in segui to si sono dimostrati i1on riferendosi alla eziologia, semp·r e difficile nettamente favorevoli alla tesi d ell 'esisten za e talora impossibile a scoprirsi , indica chiaramente la caratteristica più importante di d j pneumotoraci spor1tanei 11on tubercolari , a i)poggiandola con l 'osservazione di n un1erosi ta] e formà e p iù difficilrne11te delle altr e d enocasi (Fus ell e Rie 111ann , Cahn , Le,vald, 1 jaer- m inazioni può dar luogo ad equivoci. gaard con 51 casi, Pracchi , Leuret, Laporte, J>age e n1olti altri). · ** * e l e osservazion i cli11ich e sono state as a i La questione p iù i1l1portante, ed oggi la nu111ero e, le osser' azio11i anatomo-patologic h e })iù di cussa, ·~he riguarda tale for ma di pneuono scarsissime, conosce ndosi :solo tre casi in 111otorace è quella che si riferisce alla eziologia. cu i fu esclusa assolutan1ente la tbc . (Ranking La grande somig lianza dei vari casi ch e vol1860, Hayashi 1915 , ·F ischer 1922). ta a volta ,ren gon o de critt~· fa inclini ad amIn questi ultimi t empi le osservazioni di tali mettere una cau sa comune; ma è molto diffica. i di pneumotorace insorge nte in individui c ile il saper e qual e sia questa cau.sa, anche perno11 affetti da tuber colosi n è <la alcuna altra chè, dato il car3.ttere benigno della lesione, è n1alattia polmonare, clinicamente din1ostrarari imo 1poter aver rep•erti anatomici , fino ad hile, si sono fatt e sempre J)iù num er ose. ora e$Sen done .:onosciuti solo 6 (Rankring, Tali casi hanno a'ruto di regola un decorso Pitt , Haj a~hd 2, Brunner , Fisch er). così benigno e r apido da do ve re essere cliniVarie so110 le opinioni degli Autori a tale ca1nente di tinti dagli p n eumotor aci s icurap ropc·. ito . i\lcuni hanno sostenuto ch e la caumente tubercolari. . a sia una tubercolosi latente non dimostraQuesta 111aggior freq ue11 za 1lon deve destare b il e (Mackie, Cumn1er, Reiche, Dorendorf, La 111era,1iglia quando si pen i r h e inolt i d i e i bro); t alvolta la rottura di una vescica enfise~ non sono rilevabili al tro e] 1e a ll 'esame radiolomatosa sull a b a e della tbc. (Briinnich e, gico e ch e perciò, prima clell 'introduzion e di Ljungdalh) . tale mezzo diagnostico, non IJotevano venire Altri sostengon o ch e tali penumotoraci sia n rre rta ti. no dovuti alla rottura di una vescicola enfise[ caratteri essenziali <li que ~t o J)n eumotorace matosa sempl ice non cau sata da tubercolosi f'Ono: (Do\vell , Ba lliard , Kilemperer, Coodhard, Le1) che insor ge in giovan i :lpparente111ente ison, Fusse11 e Riesmann , Cahn , Lewanld , ~an i , nei quali n è tbc. nè altre malattie polFriesdorf). AILri infine l1anno voluto dare al n1onari possono e ser e din1ostrate; fattore « sforz o » una importa11za assoluta. 2) cl1e 11a un decor so b en ig110, afebbrile, senz;:\ forma zione di essudato pleurico; * ** 3) che la le~ io n e lia un ~ SJJicca la t ende11za È i1oto come 1nolti pneumotoraci spontanei alla guarigione sponta nea. Molti furono i non1i : on cui è stato desi- i11sorgano o durante od jn seguito ad uno sfar.,. zo fisi co , sì ch e I 'importanza di tale fattQre gnato dai vari -~A. <~ osì N i ko l sk ~·, Emerson, Bacl1, Hamilton h a11no parJato sempl iren1en le 11on p11ò venire trascurata . cc Secondo i fisiologi classici , nell o sforzo avverrebbe una indi é< pneumotorace spontaneo n, altri (Bola nd, Landi ) di « pneumotorace idiopatico », alt ri spirazione profonda s~auita da chiusura della 1


686

<e IL POLICLL\'lCO

g lotlide, da conlrazione dei rrtuscoli espiratori, da irrigidin1ento del tron co, falli che avrebbero come conseguenza u11 note,·ole aumento della pressione endo toracica ». e anche tale azione con1plessa si verifir,a ... se <"*ppare j)erò impossibile ch e la pleura norn1ale. pos a 1·on1peri per tale n1eccanismo \De Negris-Marella). \ Vest h a fatto numero i esperin1enti insufflando post mortem l)Olrr1011i in sito, ed 11a constatato, come la pleura llon si r ompa fi11cl1è la pressione non su peri i 200 mrr1 . di n1ercurio, ed in vita non è mai possibile raggiungere tale elevata pressio11e. D 'altra parte Pier accini ha n egato ch e durante lo sforzo la pressione endotoracica au1r1enti. Le ue esperienze di controllo su individui trach eotomizzati, hanno n1es-o in evidenza che durante lo sforzo fisico la pressione e ndotoracica i mantiene eguale a quella dell 'aria-an1biente. Inoltre pare difficile an1mettere che una pleura assolutamente norrnale possa rompersi per uno sforzo, quando si pensi ch e i casi di pneumotoraoe soprav venuti in tra, 'aglio di pa.rto, mon1ento in c ui !'organi mo compie uno sforzo eccezionale, sono rarissimi (Wilks., Bull , Zenhot, Szenes). ·D ~ ez , per spie.g are alcuni uoi casi , ha sostenuto l 'idea ch e cc l'aumento della pressione end o toracica possa con segui re anch e a cause che dipendano all 'organisn10 stesso , e cioè a modificarsi della gabbia toracica derivanti da speciali atteggiamenti assunti dall 'individuo durante Io sforzo >>. In con clusione credo si possa ritenere ch e qu·est'ultitno da ~olo :non si.a sufficiente a determinare la rottura della pleura , ina cl1e occorra ch e la pleura stessa lJresenti qualche lo-cus minoris res·istentiae, a n ch e minimo. Forse qualche raro caso si potreb·b e spiegar.e invocando il solo fattore sforzo; ma rimarrebbero . . . . ' . . . ancora tu tti quei casi, p1u nun1eros1, in cu i questo fu piccolissin10 , e quelli , a ai frequenti , su cui Palmer e Taft in istono, nei quali il pneumotorace insorge in J)ie1lo ripe o e talvolta anche nel sonno. Che pazien ti portatori di en fì en1a polmonare di grada- così piccolo da non e sere clinicamente dimostrabile, possono avere un pneun1otorace spontaneo, è p rovato; ma è provato p1u re ch e ciò accade molto difficilmente. Anzitutto è da tener presente cl1e • anch e in pazi enti c.h e ab·b iano un enfise111a notevole il pneumotorace è e' 'enienza rara b en ch è I ' enfisema , più q meno accentua to , sia a .. sai comune. 1

»

[Al'tNO XLI, Nul\r. 18]

Nella statis tica di Biach su 918' casi, tale origine fu accertata in soli 7 casi . Questa r arità è però sorprendente, quando si pensi alla spiccata distensione ed atrofia del tessuto poln1onare nell 'en fi sen1a, disten sione ed atrofia ch e portano ad un assottigliamento notevole delle pareti al,reolari . Zahn, cl1e fe ce delle n1isurazioni a questo rig uardo , trovò che la g rossezza della pare Le alveolare più J.a pleura è normalmente 0, 13 = 0.,24 mm. mentre nei polmoni enfi sematosi è diminuita fin o 0,05 = 0,03 1nm. Il ,primo caso di 1)neumotorace apparentemente senza cau a , do,ruto ad en fisen1a, fu descritto da De,·illiers nel 1826. Casi simili so110 stati riportati poi da Chu rch , V\ri11ge, Mackenzie, Labin , Stevens, Ortl1e, Bacl1. Anch e pneun1otoraci bilaterali causati da e11fisema sono stati descritti da Massini e Schon1berg, Emerson , Buler. È ben raro però ch e l 'e11fise111a non possa essere dimostrato ad un esrtm e ,a ccurato del paziente, o ch e per lo ineno non possono esser messe in evidenza malattie che all 'enfisema pr edispongono, quali la bronchite cronica o l 'asn1a , di modo ch e la tnaggior parte di tali casi non dovrebbero a re.g ola rientrare in questo gruppo del pneun1ot(1race insorgente in in dividui apparentemente sani.

Si è vis to con1e n1olti ;\A. an1 n1ettano come causa eziolog·ica una tubercolosi latente, non dimostrabile. :E: certo ch e il pneumotorace d ovu to alla Tbc. in atto, ancl1e se latente, ha u11 decorso e rp resenta delle complicanze che assai faciln1ente ci pern1ettono la diagno~i di natura. Tuttavia non di rado si h anno dei ca i in cui solo d opo molto ten1po dall 'in orgenza del_ p n eurnotorace si può ,·edere "vilupparsi una tubercolosi polmona re, fino all ora " OSÌ m ini n1a da esse re impossibile metterla in eviden za . D 'altra parte ci sono dei ca i in cui la Tbc . può pro,·ocare un p11eumotora ce per rottura di una ' 'escicola enfisem atosa in ar ea di enfi sema vicario o mecca11ico o conseguenza di un fatto distrofico per cattiva irrorazione e nutrizione locale d el tessuto (Frugoni); non avendo per questo nè il decorso, n è le con1plicanze, . nè il significato: sempr e piuttosto serio, comuni alle forme Tbc . Due casi di questo gener e, con autopsia , furono riportati da Brtinni che nel 1856 e da Rheder nel 1866. Più recentemente furono de1


[ANNO

XLI,

~ Ul\I.

18]

S EZJONE PRATICA

scritti da Moillerstro1J1, Buttma1111 , V\.Tag11 er , est , S1:;e11gler, ed altri. i\ia in quasi tutti qu esti casi si potè, dopo un tempo più o m eno l1111ao, n1ettere in e,·idenza la le .. ione tuber colare. Bisogna i)erò tener prese;1te i n1 olteplici r eli(1uati ch e una tubercolo i preg·r e .. a e gu a rita può a,-ere lasciato a lla uperficie polmo11 ar e ed ~Ila superfì cie p leurica, (cica trici , a der enze , ecc.), reliquati che offrono lina condizi o11 e _fa Yore,-ole all 'in ... or ge n za di 1111 pneu1notorace in eguito a cause occa ionali anch e piccole. Tali casi avranno un decorso sen za con1pli canze, benigno , tanto ch e la v·e ra ez iolog·ja n1 olte Yolte IJOtrà sfug,gire o solo venir : aspettata. pecialmente i casi dovuti ::i trappa1nento di ader en ze residue di prece si rpleuritici , i '1 uali processi sono talvolta così minimi da 11on essere n e ppure avvertiti dal paziente, n o11 ono ecce sivam~nte r a ri. Credo inter e sa11te a questo pro po ito e porre: i dll e \ 1 enuti . . otto la ·m ia oi:;, er vazione.

"'r

C.\ o I. - C. Bruno , cli anni 20, cl a Pisa. Entra in Ospedale il g iorno 20-\1-1932. iente n ell 'an amne i familiare e per 011ale r en1ota. Ha aodulo se1npre oltim a tialt1te fino al 1° n oYembre u. . In tale giorno, al n1a Ltino, a' endo un colpo di tosse, provò t1n viol en tissimo dolore alla base <lell 'emi tor ace ini tro, d olore ch e clopo circa un 'or a si attenuò; ebbe con lem1Jora11ean1 en le an r l1e modica dispnea ch e in breve scon1parve. Alle ttatosi , in questi 20 g iorni non 11n mai no1 ato presenza cJj fel)bre, 11è di allri <li s lttrbi parlico)ari. Il dolore, b en ch è i1 1odico p er si st e Lu l lora , esaccr 1H1ndosi clurante g Ji a lti respira lori , coi coJpj di tosse, coi moYimenli ci el p azienl e. Da circa 10 g iorni è comparsa rli nuoYo modi ca di p11ea ch e s i accenlt1a se jl 1nal a1o com1Jie anch e pj ccol i sforzi . P er si tendo t <1 le · intomatolog ia vien e al 11 0 tro Is titt1lo. tato a ttual e : Giovan e di l>uon a costituzion e fiica, m asse n1u co1ari lr oficl1e e tonich e, p an11icolo adipo_o sufficienl e. Te111per ntura : 36°,8; pu1~azio11i 75; r espirazi 011 i 2'7. ~ i ente cli not evole all'esa m e <l eJ ca po e cl eJ collo. ,\ll 'esan1e d el torace ~i nota eh P l 'emitor ace cli , inistra è legg·erm ente pii1 gra11de cli quello cli d e tra, e j e panrle m eno clurante g li atti r e pi r a tori. C11or e : area precorcli ale <li asp e tl o norm ale . L ' ic lus non si vede n.è . i palpa; si .fissa con Ja 11er cu ione 2 c111. a] l 'infuori dell a m ar g inal e cl etra d ell o . terno , nel l\1 sp azio jn ler costale. I di an1e tri non sono modifica ti. Alla ascoltazione i toni s i apprezzano un po ' o curi. \pp. respira torio: ()llre alla rninore esp an sibi li là d elJ 'en1i1orace sini stro, si nola che sullo s tesso e111itorace il fremito vocale tattile è climinuito . r'\.lla )Jercu ssione rlell 'emitorace sini stro il uono i fa se1npre più 1i11111anico prore<l e11<10 dall 'apire ver so la ha se , fino a far si n1arca lan1en te tim1)a1iico alla base s te sa . _i\lla asco] lazione, a sinis lra, si apprezza r e::; pi ro n1o<licam cn I e soffiante n elle

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parti al le; in basso il r espiro ha carattere anforico, ccn timbro spicca tan1ente metallico. Sull 'emitorace di d es tra re piro leggermente· é•spro . -~ie11Le di nolevoJe a)l 'esan1e d elle al tre reg'ion.i d el COI'})O. Cutireazione: p ositiva. J~sa111 e d ell 'esrJe ttor at o : 11rg·n li,·o per il bacillo di Kocl1. Con i rlati dell 'anan111esi e dell 'esam e obiettivo era fa cile JJorre l a diag r1osi di pneumotorace; confern1at a d all'esame r adiolog ico, che dette il seg u e11lc r ep erto: pneun10Lor ace totale sinis tro ; pol1non e totaln1en le colla sa lo all 'ilo. Si nota la presen za di u11 'ad er en za JJarietale, situata verso la b a e, ch e u11isce il pol1no11e alla p arete toracica. A carico del poln1one di cles lra si nota un diseg noYascolare molto inar cato (v. Racl. I) .

RADI OGRAFIA

1.

g·ior11i su cce. iYi il pazien le fu t enu lo a riposo a solu lo; e le su e condizio ni a11darono r apidamente mig lior a11do. Non fu l11 ai notata presenza di febbre, n è cli e ucl ato pleurico. Il d olore e la cliSJJn ea co1111)ar vero, I 'aria con tenuta n e]] a r aYit à pleurica fu rias orbjta r a1)jcJ an1ente. Il p aziente Yen n e d in1esso dopo 33 g iorni , i)erfet la tn en le guarito; fu visi lat o in seguito aJ tre YO]te, e fu riscontrato in OI ìi111 a saJute. La s toria del n1alalo ed il d ecorso così b enig no fan110 uhi to p e11 ar e arl t1n a cl i quelle form e den omina le : P11x. s pon I aneo i11 i11diYidui apparenten1ente . ani. Per cl1iarire l 'cz io logia di questo pnx. ' a tenulo prc e nle l 'e arn e radi 0log·ico, in cui si vede una r obu s léJ brig li a a<leren zjale. Ques lo sta ad indicar e co111e quell a lJle ura 11on fosse più 11elle condizio11i J1or111ali di j 11t eg·ri là, n1a cl1e aveva subito un processo infia111n1atorio , sfu g·gito all 'a l ten zione clel malato. Una p arte di que ta briglia, od an che un 'al tr a piccola ad erenza, so l t o lo sforzo del colpo <li lo e , si era tra p1) ala. led e11clo l a SUJ)erficie p olmonare, e proYorando il J1net1111otorace. L 'eziologia cli quest o caso viene ad e ser e così rjportata alla tt1ber colosi , b en ch è il p azie11 le abbia se1npre godut o ottim a alu1 e. Qu es ta osserYazion e clin10ì~e i

,


« IL

stra come anche le for111e di l' n x. in incliYidui apparente1nente sa ni h an110 eziologia tubercolare; m a cl1e è g iusto sti11le dalle forn1e g ravi d el P1tx. tbc. d ecor so assolutamente be11igno.

POLICLI~ IGù '~

·or .....g-enti in pesso u ita te11erle diper il loro

CA so II. - C. An to11io, cl i n1111j CO, con i ugn lo , con prole. Entra i11 Osped ale l 'l-IX -30. Dall 'anamnesi fan1 iliare r isulla cl1e una sorella è rnorta per tbc. È s tato semi:>re bene fino al maggio 1930. Si i:nnrnalò allora <li pl ettr] t e essudativa destra, decor sa con febbre alta (39°) a t ipo remillente. Fu praticata la toracentesi e fu estratla unn abbon d ante quantità di liquido , ch e il pazie11 te riferisce essere ' stato lim1Jido e cli colore g iallo ci trino. Da quel tempo la ten1per atura è sempre })ersis lita modica e con poch e variazioni ; in qu esti uJ-

l{ADlOGHAFL\

lA:\"NO XLI,

NUi\I .

181

di destra . .\o<luli ca lc;iii cali su a1nbedue i pol1111l11i . JJisegno ])ro11ch iale ben evidente. Dopo alcuni giorni d i df'genza il dolore e In cljsp11ea scom1)arvero, l 'aria del Pnx. , si riassorbì lentan1ent e, ed il lobo inferiore del polmone destro p o lè r iespandersi. iVlai presen za d i essu da to. R chiaro che i n ques lo c:lso si tratta rli un soggetto specifico, erl il pr1€UJ)1otorace è evidenteinente d i natura l uher colare, provocato dalla rottura di una di quelle m.ol leplici acleren ze r esiduate dal _J>roccsso pleu riti co recen te, e(l an cora i1on m olt o solidificate, sì cl a 110tersi r om pere an ch e per u n m in imo sforzo. Cl1e l 'i11izio sia stato così poco bru sco,. ch e il dolore sia stat o cosl m odico, si pu ò b.en. spiegare ammettendo u1:1a perforazione piccol1ss1ma, come f- larebbe a d1n1ostrarlo la modica q.uanti tà d 'aria nel cavo pleurico. Che la disp11ea ~1a stata inod erata all 'i11izio è spiegalJile con la J)ar zialità del Pn x.; essa è anelata au1Hentando per cl1è l 'aria continuò arl entrare dalla p iccolissi111a perforazione, probabilmente a val vola; n on poten <1o diffondersi a catisa delle aderenze, ha con1presso sempre più il lobo irtf~riore nel polmone , dando luogo alla dispnea crescente. f,a n1ancanza dell 'ess udato è frequente nelle forn1 e dov ute a strappamer1to di aderenze, in cui, a livello della lesion e, raramente si trova u n focolaio virulento tbc.

Ho creduto interessante r iferire questo caso, in quanto dimostra con1 e esistano delle forn1e di Pnx. evidenten1ente tubercolari, in cui il decorso è benig no a. ca u_a delle particolari condizioni i)atogenetiche. Si tratta inoltre di un pneumotorace in individuo anziano , di 60 anni, evenienza questa assai rara , tanto che Schlesinger, che ba studiato le m alattie pleuriche e polmonari dei Yecchi , n e ha veduto t111 sol caso, e pochi sono quelli ri portati nella letteratura.

2.

t in1 i Len1pi è t111 po ' din1inuila, res la11clo ancl1e IJer qualch e gior110 apirettica. Da tre o quattro gior11i, sen za nessuna catisa apparente ha comincio lo ad accusar e affanno notevole, anche n el ripo o, e contem1)oranenm e11te i11odici dolori all 'en1i tor ace des tro . Persistendo tale dis1J11ea vie11e al n ostro Istituto. E~ nn1e ol)iet tiYO: l omo in non. buon e condizioni generali. Temperatura 37°; pt1l saz. 100; respir azio ne 28; tosse freq11ente con scarso espett or ato . A.11 'esame del torace si nola che la b ase di dest ra è leggern1ente pi\:1 svasat a della corrisponcle11le di sinistra. Alla percu ssio11e d i d et ta b ase si mel le in eviclen za una zona circo critta cli timp anisn10 accentu ~ to , ch e non si n1odifica con i can1biam en ti di dec11bito del n1ala lo, n è in rappor to alla apertura o chiu sura della bocca. Alla ascoltazion e respiro aspro su 1utti e due gli emit or aci ; sile11zio r espiratorio alla base di d estra. Nienle dj anormale all 'esa·n1e delle al tre regioni del corpo. Cutireazione: fortemen te positiva. Espettorato: n ega tivo per il bac. di Koch . All 'esame racliologico si i1ot a 11n pn eumotorace circoscr}tto alla ])ase d i destra; com1)ressione ed atelectasia quasi completa d el lobo inferiore. E. lese aderenze ple11ri cl1e st1 tutto l 'e1nilorace •

(Co ntinua) . Rlco :-d /amo le lateressaatl pubblloazioai: Prof. ATTILIO OMOIJEl ·ZORINI Aiuto n ell' I stitu to « Benito Mussolini " Cl inica della, Tu ber colosi e delle Malattie dell'apipa.rato respiratorio

J,e modalità di origine della tubercolosi . polmonare Volume di pagg. 92. Prezzo L. 1 2, più le s pese poetali di spedizione. P er i nos tri n.bbonati sole L. 9, 7 5 in pout-0 fr a n co. Prof. CARLO CAMNA Direttore della J:t. Clinica Medica dell'Univ. di Siena

r. . e modalità di origine e di evoluzione clinica della tubercolosi polmonare Volume di pagi n e 164. Prezzo L. 20, più l e spese postali di spedizione. Pe r i nos tri a bbon ati sole L. 1 6, 7 5 in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI , Ufficio Postale. Sue~ • cursale diciotto, Roma .


lA~No

XLI, Nul\1. 18!

SEZI O ~ E

PR.\TICA

689

T. E., a nni 65, don11a cli ca a. Gentilizio indenne. E stata sempre b e11e in p assa lo. Quattro g r aYiclanze con dotte a lern1ine. Da 3 anni soffre d olori epigastrici a digiuno, ch e si calmano se ingerisce cibo. ·on accu sa soffer e11ze nel periodo i11 cui si sottopone a diet a la t tea. ~lai Yomilo, non emate1nesi, n è m elena . Il dolore ha car attere stagionale : sopraggiunge in

dezza di un grosso li111one, mobile, di consis tenza duro-elas tica, di superficie liscia. ~lilz a nei li111iti. Esami di laboratorio. u rine colore marsal a, con presen za di uro})ili11a e di pigmenti biliari. Albun1ina presente in traccie. Zucchero a ssente. Nel sedimento non si ri11vengono elen1enti renali patologici. Feci. Cretacee, untuose, p astose . R. W.: negativa. Wan d e11 Bergl1 diretta posiliva (difasica), indiretta rita rdata. Viene inviata alla indagine radiologica con dia g n osi di « can-cro della testa del pancreas ». L 'i11dagine radiologica d ella r egione epatica d a 1ne eseguita ha l11os trato l 'on1 bra d ella cistifellea n e ttamente Yisibile e ingrandita. La prima porzione del duodeno si presenta costantemente cl eforn1e con grossa immagine cli nicchia dovuta Yerosimilmente a lesion e ulcer ativa. La con cavità d ell 'a n sa duodenale si presenta n ormale e non allargata d alla testa del pa n cr eas. Sul 1a t erza porzione d el duodeno in corrispon · denza d ell 'an golo di Treitz, esist e un grosso diYerticolo ch e per la su a sede è probabilmente in trapa1tcreatico.

F1a. 1. -

Pi a. 2. -

i)ri111aYera e scompare di estat e. Non illerizia. Al YO piullosto stitico. Spesse volte dolore epigastrico di nolle. Non si è dimagrita in d etto periodo . Ai primi di no ve111bre u . s. diarrea profu a con feci g ialJe g r as e, untuose, durata cir ca 15 g iorni. Ce .. a la Ja diarrea co1n parve itteri zia e 1)rurilo cutaneo. E . O. Ittero fl avo d elle scler e e d ella c ule. Torace e cuore nulla cli notevole . Acl clon1e: feg.at o in alto al quarto s pazio sull 'emi clavear e, d eborda in })asso di cir ca 3 clit a , a marg i11i duri , rotondeggianti , ind ole itli. l\ella reg ione paraombelicale d estra si palpa 1111 n turnefazione oval ar e co11 g rand e asse rivol to i11 sen so long ituctinal e n ell a grRn -

Con l a t etraiodo n on si è aYu ta alcuna opacizzazione dell a colecisti. I d ati r adiologici potreb]Jero quindi d eporre p er una s lasi biliare dovu t a a perid u odenite , o a p ancr eatite scl er otica. Che l 'ansa duod en ale 11 on sia dila t a t a non esclude tutt avia una neoplasia d ella test a cl el pancr eas (for n1 a iniziDl e o forn1 a scirrosa se11za ing rancli1n ento d ell 'organo) . fig·. t a, 2a, 3a e 4a. Rep e rto operatorio: prof. Puccinelli: 24-1-1933 . <e Anestesia locale d ella 1)arete; t ag·l io transrettale d estro . F eg·a to n1olto grand e d all 'as1)etto d ell a s tasi ])ili a re, cistifellea g·r a11d issi'ma; si svuota con un tre quarti, togliendo circa 400 cc . rli liquid o mucoso lrgge r111e-ril e tinto di bil e, qu asi i11colore. Sj is1)ezio11a l a region e sot toep a tica, e si t rova r l1e l a prin1a porzione auod enale è d eformata ed i11dt1rita; t1 1.:. paio cli ce11time tri ò al piloro una 70na ro11 i segni dell 'ulcera. J.,a con cavità d el-

OSSERVAZIONI CLINICHE ISTITUTO DI RADIOLOGI:\. DELLA F.

DELL ' OsPED ..\LE

AL

R.

UN I VERSITÀ

PoLI C LI~I co "Cl\tBEHTO

J

DI ROMA. Dire ttore: prof.

A. Bus1

Prin1ario: prof. U. NuvoLJ.

Discussione clinico . . 1·adiologi~a su due casi di tumore della testa del pancreas (*) per

il

dott. TEOF ILO BLEFARI

ME L·uzr,

a iuto v .

,Stomaco a piccolo riempim e11lo, con compressione dosata per lo s ludio d elle plich e mucose. - a) col ecis li diretlamen le visib il e e gra11de.

(• ) Comunicazione a ll a XVI Uiunione d el GruJ)po Radiologico Ce11 tro-Mericliona l e i11 Roma il 12 febbrri io 1933.

Lo stesso ca o: 11i cchi a da ulcera del bulbo duorlenale. Sporge sulla piccola curvatura gastrica n ella r egio11e an tr ale t1n a in1n1agine diverli colare, cl ovuta al cli vcr ti colo della t erza porzio11c cl el cluod en o.


690

<e JL P OLI CLINI CO

l 'a11 a duode11ale e cioè la region e d ella test a d el pancr eas è ampliat a da una n1assa durissima, irregol ar e, con nodi anch e più duri, ch e alla palpnzione d à la sen sazione di un a n1assa n eoplastica .

»

[A NNO

minali. Difatti l 'ulcera duodenale fu scoperta radiologicamente e fu confermata poi operatoriamente, m entre era sfuggita all 'indagine clinica. Così fu rilevata radiologicamente la presenza del grosso diverticolo della terza porzione del duodeno, e fu confern1ato che la inassa palpabile al di sotto del bordo epatico fosse la colecisti ingrandita e direttan1ente visibile ai raggi X. Ma nulla ci dice rntorno alle alterazioni pa11creatich e, essendo il p ancreas un organo che non dà segni radiologici diretti, ed i segni indiretti cui le affezioni p·a ncreatiche possono dar luogo, mancano nel nostro caso, se si eccettui la stasi biliare; in quanto la con cavità dell'ansa duodena le non è slargata , n è .deformata in modo evidente per compressione da ingrandimento della testa del pancreas, n è per infiltrazione dovuta a propagazione del tun1ore. Il chirurgo invece avrebbe trovato 1'ansa duodenale più ampia che di .n orma per la presenza di una n1assa durissima a· carico del pan.cr eas , che alla palpazione dava la senBazione di un neoplas1na. L'affermazion e del chirurgo circa l 'ampiezza dell 'ansa duodenale a m e semb·r a che debba esser e posta in discussione, perch è lo slargamento dell 'ansa duode11ale, se esiste, de·ye apparire non solo ali 'intervento, ma anch e radiologicamen te. Nè son o appar i deformazioni o spostame11ti a carico dello stomaco e del colon, ch e posson0 veri ficarsi per com1)re.. ione estrinseca esercitata dal tumore deJJ.a testa del pan cr eas . ~1anca anch e Y:Uella condizione patologica , che non di rado si verifica n elle affezioni acute Clel pancreas, e cioè la presenza di gas nello stomaco, nel duodeno e nel colon trasverso, dovuta ad una ipotonia delle pareti viscerali a causa del processo m orb·oso contiguo (Hulte11). IJer cui si avr ebbe l 'immagine di una cornice gassosa nella quale sarebbe direttamente visibile e compreso il pancr eas . Ma la pancreatite acuta è da scartare nella nostra inferma , per ch è mancano i segni clinici che la caratteri zzano. In realtà la diagnosi di cancro della testa del pancreas era clinicamente suggestiva, per l 'età della pazien te, l 'inappetenza, il dim.agran1ento rapido , la lienteria, l 'ittero cronico da ritenzione, e noi n on la escludemmo pur nell 'assenza di segni radiologici a conferma, perc-h è forme iniziali di cancro della testa del pan creas , di regola scirrose, possono n on deformare , n è ingrandire ] 'ansa duodenale contigua. Però non pos ianto escludere che possa trattarsi di una pancreatite sclerotica, consecutiva 1

,

Lo stesso caso: il diverticolo della t er za porzione del d t1ode110 appar e co11 j] su o pedullcolo ed in esso le plich e .

F 1G.

3. -

Dato tale r eperto si con clud e cl1e l 'unico i11terve11 lo appropriato è la colecis lo-g·as lrolo111ia, ch e si e eg·ue <;on tre lJia n i d i se I a tra la par Le b assa

4. - J_o st esso caso: l 'a11sa duodenale non n1)p ar e ampl iata n è defor1naLa. Sull 'angolo d1 0 cl en o-digiunale appare il rliverl icolo col disegn o clelle plich e 1nucose. Colecisti gr a11cle e direttamente visilJili .

F 1G.

1

clella cis tifellea e la parete a11terior e d ell a regione ai1trale. La cis t.ifellea incisa lascia Yed er e l 'asp e tto a fragol a. Reperto: n eoplas1na della te ta d el p ancreas. Col ecistog·astros to1T1ia » .

Il caso ap1Jare inter essante co111e docum en tazi 011e di quello ch e può r endere l 'indagine radiologica 11ello tudio delle affezioni addo-

XLI, NuM. 18]

I


[ANNO

XLI, NuM. 18)

SEZIONE PRATICA

ad u11a epatite, di cui abbiamo notizie i1ella anamnesi (sofferen ze addominali da tre anni a volte di n otte in sede epigastrica, in donna pingue, che ha superato il 40° anno di età, ha condotto a tern1ine parecchie gravidanze, condizioni favorevoli .ad uno stato ipercolesterinemico) e dal reperto della colecisti a fragola ' ...noichè come è noto le colecistiti sono la causa predominante della pancreatite. Nulla osta perchè un epatopaziente, con ulcera duodenale, possa a111malare di cancro del pancreas, i tre mali possono coesistere indipendentemente, ma nella ricerca della patogenesi delle malattie la patologia ci insegna c he spesso il movente etiologico, specie nelle sindromi associate di affezioni .addominali • contigue è unico. Questo concetto patogenetico unitario nel caso in esame può essere risolto ammettendo, che la causa morbi (che fu anche causa mortis) co11sista in una colecistite, c ui seguì la pancreatite, alle cui ·Conseguenze tutto si lega. · Ciò ammettendo, si spiega l'ittero qa stasi, l'idrope della colecisti e la sindrome pancreatica (steatorrea, etc.) per concomitante strozzamento del coledoco e del w.irsunghiano. L'intervento chirurgico, non avendo eseguito il prel ~vamento per biopsia dei moduli repertati a carico de] pancreas, non ha portato in questo caso la luce desiderata e non ha risolto il problema patogenetico. ~ importante notare che nel cavo addominale non furono riscontrate metastasi. Nè la n1orte della p.aziente avvenuta di 11 a un mese . , chiarisce la natura della tumefazione a carico della testa d·el pancreas. Il reperto operativo non ci dà notizie del d.iverticolo della terza porzione, cl1e a · noi parve fosse penetrante r1el pancreas, perch è il chirurgo, la cui abilità operatoria è son1ma, giudicò non opportuna la ricer ca. Il diverticolo era provvisto del colletto con plich e non s'a lo del colletto, ma anche della mucosa, ed erano rilevabili movimenti peristaltici per la presenza di incisure sul contorno. Il suo r iempi1nento è stato totale, n è era dolente. Si può escludere quindi un processo di diverticolite ed una infiltrazione neoplastica di esso. In conclusione questo caso dimostra, che esfstono tumori della testa del pancreas, anche discretamente sviluppati, come ci informa il reperto operatorio, i quali non danno alterazioni n è deformazioni evideriti radiologicamente a carico dell'ansa duodenale ch e li c irconda n è a carico dello stomaco e del colon . Quest~ evenienza in realtà sembra possibile e trova la sua spiegazione solo per le forme 1

691

iniziali di tumore della te ta del pancreas in cui l 'organo non è ingrandito. Circa l 'interpretazione del contrasto tra il reperto radiologico e quello operatorio non è faci le formulare delle ipotesi; ci limitiamo a constatare e riconoscere quanto .sia difficile stabilire il li1nite tra il normale e il patologico, per piccole variazioni dalla norm.a e ciò valga non solo per il criterio radiologico , ma ancl1e per quello chirurgico, tanto più che detti apprezzamenti rientrano nelle valutazioni personali , e perciò non obbiettivabili. La morfologia dell 'ansa duodenale è mutevole oltre che per forma anche per ampiezza, in quanto l'angolo di Treitz può essere entro certi limiti abbassato più o meno (come ad esempio nel duodenum liberum) il bulbo duodenale può essere attratto in alto a destra per fatti aderenziali, ovvero può essere più in basso cl1e di norma e la seconda e terza porzione possono aver subito spostamenti ·per co1nprcssione o per trazione, e questi e]en1enti possono alterare quella che si ritiene essere la normale configurazione dell 'ansa duodenale. In conseguenza vorremmo dedurre, che se il risultato negativo dell 'indagi11e radiologi~'\ non rilevante ~·alterazioni morfologiche da cause estrinseche dell 'ansa duodenale e dello stomaco non può infirmare il parere clinico di tumore della testa del pancreas, il giudizio sulla natura del tumore spetta all 'esame istologico, poichè è per lo meno assai incerto un giudizio fondato sulla visione n1acroscppica. A tal uopo passo a descrivere un altro caso da me studiato per il quale clini came11t~ era stata posta la diagnosi di can cro della testa rlel p.a ncreas, prospettata anch e ali 'intervento chirurgico, mentre tratt.avasi di una p:a ncreati te cronica e l'atto operativo, fortunatamente tempestivo, salvò la vita dell 'infern10. P. A. anni 55 impiegato , gentilizio indenne. In giovan e et à blenorragia. Più volte maJaria. Nell'estate 1931 cominciò a soffrire con acidità e senso di ]Jeso all 'epigaslrio dopo i pasti quasi Lutti i giorni, sia dopo pranzo, ch e dopo cena, ed nnche di notte. Non dolori, mai ittero, mai vo1ni lo, alvo regolare. Nell'estate 1932 inappelen za, von1ito di liquido a1naro, verdastro, nausea, digestione laboriosa e 1nodici dolori epigas~rici. Nell 'o ltobre comparve jttero clte cronicamente ha perdurato fino al mo1nento dell 'indagine. Si è dimag·rito notevoln1ente; l 'appetito è scon1parso. Le . urine sono diven tate di color e marsala e le fec1 sono cretacee. E. O. Cute e sclere intensamente itteriche. Condizioni generali n1olto scadute. Polso ritmico, uguale, lingua timida detersa. Torace: nulla éli notevole. Cuore: nei limiti, toni n etti.

d


692

<< IL POLICLINICO >>

Addon1e: dolente la paJpazione dell 'epig·astrio e del quadra11te addominale superiore di destra . Fegato: in alto alla qui11ta costola; in basso deborda 3 dita dall 'arco, di consistenza aume11· lata. Si palpa una massa globosa n1obile, grande quanto un limone· nella secle abituale della colecisti. l\filza nei limiti.

l.i\.NNO

XLI,

NUI\f.

18]

e appare assai 111igliorato nello stato di nutrizione, del peso corporeo e delle forze. Presenta soltanto un lieve s ubittero. Le funzioni digestive so11Ò nor1nali, le urine chiare e le feci ben colorate. È ritornato al suo impiego. Ogni tanto ha febbre di modico grado e con temporaneamente avverte qualche doloretto in sede epigastrica. ·È da ritenere perciò che il tumore pancreatico debba essere attribuito ad una pancreatite cronica, data la noteYole iniglioria constatata. _t\.nch e in ques to caso è apparso il segno della colecisti aumentata di volu111e visibile ai raggi X, mentre è mancato il segno racliologico di amplia· n1ento dell'ansa duodenale, e sono apparse alcune cleformazioni !:l ella r egione ai1trale, che mettemmo in rapporto ad una compre sione esercitata da una massa in secle pancreatica. Il chirurgo rimase ind eciso se trattavasi di neoplasia o di pancreatite cronica, ma il decorso post-operatorio fece preva . ler e questa seconda ipotesi.

..

.

5. - l 'umore del pa11creas (pancreatite cronica) . Colecisti grande e direttamente visibile.

F1G.

L 'esamH radiologico i11ostra l 'ombra della cislifellea notevolmente ingra11dita. · Dop<> som111inistrazione di pasto opaco, Io stomaco, il duodeno., il tenue appaiono 11ormali. Si scorge qualche lieve deformazione della regione n11trale, r1ovuta a compressio11e . di orga11i vicini (probabilmene la testa del pancreas) ; con la tetraiodo la colecisti non si è opacizzata. Si conclude per una stasi ]}iliare, dovuta verosirnilmente alla presenza di una inassa ch e ha sede nella regione d ella testa del pancreas, che provoca deformazione della regione antrale (figg. 5 e 6). Operazione: prof. Margarucci, gennaio 1932. A· 11est esia locale novocainica positiva . Laparatomia mediana; presenza di liquiòo tinto di bile libero nel cavo in modica quantità. :Si vede subito una grande vescicola co11 pareti tese, cli colorito rossiccio. La superficie del fegato è li scia, la co11si st enza è duro-fibrosa. Palpando la r egione del pancreas si apprezza una turnefazione clura, irregolare della testa che è accollata al1'ansa duodenale. Si pratica una colecisto-ga!'trorrafia. Diagnosi: neoplasma o pancr eatite cronica? Dopo sette mesi dall'atto operativo, cioè nel luglio u. s. il malato ritorna all a nostra inclagine

F1c. 6. - Lo stesso caso della fig. 5. Deformazione della regione antrale e dell 'ansa duodenale per u11a massa che ha sede 11eJla regione clella testa (]el pancreas (pancreatite cro11ica).

Il caso di1nostra che ]e informazioni che la radiologia può dare an c11e in questo campo, che a prima vista sembra . . terile, possono in,-ece essere utili , e ch e in pratica è prudente in simili contingenze operare di colecisto-gastrosto1nia, non potendo l 'esan1e macroscopico darci un g iudizio esatto sulla natura del tumore.

RIASS·UNTO. L' A. discute un caso di tumore della testa del pancreas , ch e all 'indagine radiologica presentava una grossa ni cchia da u]oera del bulbo , duodenale , non diagnosticata clinicamente, n1a che fu riscontrata all 'intervento operatorio; ed uri grosso diverticolo della terza porzione del duodeno. La con cavità dell 'ansa duodenale non appariva ampliata radiologicamente, mentre il chi-


lANNO

XLI,

Nu~1.

18J

SEZIONE PRATICA

rurgo avrebbe riscontrato un a111plian1e11to di ' detta a11sa a causa di u11a tu111efazione in sede pan crea ti ca. L'A. discute il contrasto tra reperto radiologico e chirurgico, ricordando quanto sia difficile stabilire il lin1ite tra il nor111ale e il patologico. Conclude che il solo segno radiolog ico rilevato costante1nente in parecchi ca i di detta inalattia da lui studiati è l 'ingrandim ento della colecisti, visibile direttamente. Non sempre però questa sindrome corrisponde ad una neoplasia d ella testa del pancreas, potendo verificarsi anche nella pa11creatita cronica; a di111ostr1zione cita u11 ca o tor11ato in benessere dopo l 'intervento chirurg ico .

TECNICA CHIRURGICA Sul tubo a dimo1·a e perduto nel coledoco. Prof. dott. Glor\GJO PET.rA , chirurgo prim. dell 'O pedale Civile di 1Feltre. Il drenaggio esterno del coledoco l1a indicazioni precise, ma coi vantaggi prese11ta anche inconvenienti. Principalmente ·la te11 er e prese11te; sono Ja possibile lunga durata o la n1a11cata chiusura della fistola biliare, co11 le conseguenti alterazioni d eJl 'al calinità del sangue, dei ali ·minerali, della g licen1ia , ed un progressivo de pauperamento dell 'organi ~111 0. Dovendo drenare, è preferito quasi se1npre il tubo di Kehr del calibro di una matita, con i due estremi a T adattati al singolo caso e lasciati interi o spaccati a doccia. Mentre alcuni metodicamente fanno oltrepassare al capo inferiore della 'f lo sfintero di Oddi , altri (Donati) non lo ritengono opportu110. Il tubo di Kehr può essere sostituito an ch e da u11 semplice tubo - che dall'incisione longitudinale del coledoco risale nel solo epatic1.). Questi sono i due n1odi abituali di drenag·g io della bile verso l'esterno. Ad essi bisogna a ggiungere il metodo di Ceballos, di Buenos Aires, dell 'introduzione di un tubo nell 'epatico per portarlo poi fuori della medicatura dopo c11e ·è passato su ccessivamente. nell'epatico, il coledoco suturato, l'ampolla di Vater, il duodeno , un foro del duodeno, la ferita cutanea e la medicatura . A questi tre metodi si può contrapporre il drenaggio interno per coledoco-dt1odeno-stomi.a, colecisto-gastro- stomia o infine, secondo Pierre Duvai, mediante un tubo a dimoTa e perduto nel coledoco; esso attraversa l'ampolla di Vater e raggiunge il duodeno ; resta totalmente suturato il coledoco.

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:Me11tre la coledoco-duode no-.. ton1ia e la colecisto-gastro-stomia l1a11n o la loro indicazione negli ostacoli insuperabili dell 'an1polla di Valer per cancro o pancr eRtite c·r onica , secondo Vietar Pau chet questo n1 etodo di Pierre Duval d eve avere ]a preferenza quando il coledoco è permeah·i le non vi sono fenomeni di angiocolite e si tratta di t111 o . tacolo da calcolo unico d el coledoco: sarebbe questa l 'indicazio11e forn1al e del « drenagg io ideale » alla maniera di l'i erre Du\1al , co u la precauzione di lasciare un drenaggio , a contatto della sutura d el coledoco, 11er m etter si al sicu1 o in caso di disunio11e d el coledoco stesso. Il tubo l)erduto co11 ,·ier1e i11 i11odo particolare a lle vie biliari no11 i11f.ett e; secondo Pauch et e .. ~o costituisce un progresso verso 11 quale bi ... og11a tendere sen1pre di p iù. La bontà del m etodo sarebbe confermata da a ltra parte, dai buo11i risultati ottenuti per la ricostruzione della via biliare princi.p ale interrotta od obliterata, mediante sutura dei capi della interruzione stessa sopra un tubo di g o111ma che dall 'ep,a tico arriva al duod eno· è questo il inetodo di ricostruzione della \'Ìa biliar e principale secondo Lecèn e e Gauda rt d 'Allaines , descritto nei testi fran cesi. Anch e n ell 'ultimo congresso della Soc . I t. di Chiruro-ia, M. Sbrozzi ha coml1nicato un caso seguito da :suarigione . Quando no11 è pOS$ibi1 e riunire la via biliare interrotta, capo a capo, n emmeno con l 'aiuto del tubo perduto, si son o avuti buor1i risultati anche ricorren do alla epiplooplastica sul tubo di gomma: nei casi di successo controllati dopo tempo . l 'epitelio delle vi e biliari , proliferando , ave,ra ricostituito un tubo e.piiteliale completo attorno a qu ello di gomn1a , senza tendenza a tenosi cicatriziale. Il tubo è stato bene tollerato. ".\. questo m etodo di canalizzazione d el coledoco si può. obiettare che esso abolisce, finch è il tubo r esta in po to, lo sfintere di Oddi , favorendo l 'infezione ascend ente delle vie biliari . Sta di fatto ch e i risultati ottenuti sono buoni. in armonia dunque co11 le vedl1te de l prof. O. l Tffreduzzi sul com:pito di difesa d ella secr ezione mucosa delle ghia11dole sparse nelle vie biliari extraepaticl1e. Per il tubo di K ehr r esta ... en1pre la indicazione maggiore nella infezione g rave delle Yie biliari aJte con angiocolite. perchè porta al1'esterno la bile settica; 1na 4uando ne lla calcolosi del coledoco l 'i11fezione è piuttosto attenuata o limitata alla colecisti , e principalmente quando le vie biliari a lte appaiono integr e, sembrerebbe migliore l 'indicazio11e del drenaggio perduto con sutura totale del coledoco inciso per l'esplorazione e l 'estrazior1e dei calcoli. Nei


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ilL POLICLJ.NICO

soggetti deperiti il drenaggio _perduto evita il danno della perdita prolung-3.ta di gran parte del liquido biliare. Negli inLerventi indaginosi, nei quali si arriva al coledoco con difficoltà, cruentemente, è più facile evitare la suppurazione della ferita e l'infezione del peritoneo. Il caso in questione starebbe a dimostrare la giustezza di questo concetto, perchè pure .essendo intervenuti al secondo giorno dopo un accesso febbrile da ristagno di bile infetta nella cistifellea al 6° giorno do po l'operazione si ebbe 1'apiressia completa e definitiva. I casi operati con questo metodo e comunicali non sono molti, almeno in Italia; ritengo quindi che possa avere interesse la conoscenza del caso da me operato. G. Rosa, d i a. 38, da Lamo11 (Belluno). Ricover ata i1el R. Chirurgia il 28-III-1933 per febbre alta remittente, ittero, colica epatica in atto, urine pigmentate, feci acoliche . Nell'anamnesi una bron. chite acuta ed influenza. Da due anni frequenti dolori addominali del quadrante superiore D. a tipo colico. Nel novembre 193·2 con una nuova colica apparve ittero con

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(ANNO XLI, NtrM. 18]

accentua e si estende. Si decide la colecistostomia e~ il drenaggio della cistifellea che si esegue il giorno seguente 1,.Azotemia 0,21 %o) . Rachianestesia (tutocaina). Taglio di Kehr. Cistifellea r,etratta, bloccata da aderenze flogistiche dei "isceri vicini. Colecistostomia e drenaggio della cistifellea. Zaffamento, ricostruzione parziale della parete. Rapid~. caduta della temperalura col fluire del liquido b1l1are purulento dal tubo di drenaggio. Apiressia al 4° giorno. Deflusso biliare giornaliero di eme. 300'"500; progressivame11te diminuisce il deposito fioccoso purulento in fondo al vaso di raccolta. Il 22° giorno si toglie il tubo di drenaggio essendo la bile (200 eme. ) limpida. · Tolto il drenaggio la ferita si restringe; il 1° giugno 1933 l 'amm. apirettica, di colore normale, in buone condizioni generali, chiede di uscire con 11na piccola fistola biliare intermittente. Condizioni soddisfacenli per circa due mesi; poi cominciano elevazioni termiche fino a + 39°,5 C., dolori ed ittero quando la fistola si chiude. Ritorna perciò in Ospedale per essere sottoposta, come s'era stabilito, alla colecistectomia ed all 'esplorazione del coledoco (.S-VIII-1933; . . Es. obb . .Condizioni generali mediocri, subittero, nulla al torace, temp. + 36°,6 C., nei giorni seguenti temp. subfebbrile, ma il giorno 12 ed il giorno 13 febbre alta, colica epatica, ittero. Caduta della temperatura con l'emissione di liquido bilia•

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t1rine pign1entate e feci acoliche. Da allora l 'ittero non è più scomparso; progressivo decadimento; febbre al la di qualche giorno con ogni nuova colica. L 'amm. avrebbe nolato concrezioni verdastre poco cor1sistente nelle feci. E s. ob. Amm. di piccola taglia, deperita. Sclere e cute itterica. Astenia , anoressia, prurito. Lingua impatinata. Nulla a carico dei nervi cranici e del torace. Dolore e difesa all'ipocondrio D., mentre i quadranti infer. s·o no palpabili. Febbre + 38°' C., polso e r espiro normale. Urìne : traccie indosabili di albumina e di glucosio; pigm enti biliari, qualch e leu coci to. I giorni seguenti le condizioni gen er ali si aggravano, la temper atura il 31-III-33 si eleva a + 39°,8 C., la difesa dell 'ipocondrio D. si

re torbido dal tramite fistoloso. Azotemia 0,30 %0. Albumina assente; pigmenti biliari nelle urine. Operazione (16-VIII-1933). Rachianestesia, Taglio di Hartmann con escissione della vecchia cicatrice. Dissezione dei residui della cistifellea, che si asporta. Coledoco dilatato ostruito da un grosso calcolo olivare: coledocotomia longitudinale, estrazione del calcolo . Introduzione di un tubo di . gomma del diametro di una matita, che dal dotto· epatico scende per il c·oledoco, attraversa la papilla di Vater e scende nel duodeno. Il tubo, di circa 30 cm. si fissa con un punto di catgut N. O, nella sutura .dell 'incisione del coledoco. Si lascia una striscia di garza e un tubo a contatto della sutura (lel coledoco. Ricostruzione parziale della parete.' Decore


l ANNo

XLI, Nu?t1. 18]

SEZIONE

so regolare. Due elevazioni termich e di breve durata segue11ti a fl eboclisj . In seguito, la temp. non raggiunge più i + 38° C. Apiressia completa st abile al 6° giorno dopo la operazione. L 'ittero decresce .rapidamente fino dal 2° giorno. Al 100 giorno dalla ferita stamponata fuorjesce poca bile ch e macchia la garza per qualch e giorno . L 'amm. si rimette rapidamente ed esce g uarita il 9-IX-1933, al 24° giorno d opo l 'operazione. Finora il tubo non è stato emesso e non h a d ato segn o di sè, ana1ogamente al caso di M. Boppe. La paz. s ta sempre bene, è aumentata di p eso, 1avora senza m ai avere avuto disturbi di sorta . Ritengo p er ciò che il inetodo di Pierre Duval , per quanto non potesse parlar si di vie biliari asettiche al momento d ell 'operazione, abbia in questo caso risposto allo scopo in modo p erfetto. Il tubo, come dimostra la curva t ermica ed il decorso, è s tato tollerato bene fin o d ai prin1i giorni.

RIA S Ul\TTO . Si riporta la storia clinica di un caso operato e dre11ato col tubo a dimora e ....Perduto nel coledoco secondo Pierre Duval. Ciò per ch è il decor so m olto favorevole, e la perfetta tolleranza verso il tubo di gomma , sta a dimostrare la bontà del rr1etodo, ch e è con sig liabile nella calcolosi del coledoco senza grave alterazione o infezione delle vie biliari alte. 13IBJ,IOGRAFIA. BoPPE ~1. Revue de Tech11ique m éclicale, n ov. 1922, n. 14, p. 313. Gu1st M., QuÉNu J. Chirurgie de l'abdom en. L ECÈNE e t GAUDART n'ALLAINES . J ournal d e Chir ., 1932, XX, p . 237 . PAUCHET V. La pralique chirurgicale illus lrée, fase. IV-V-IX-X. RoB1NSON e l STERN. La taclique opé1'aloire des voies biliaires. SBnozz1 M. Protesi epatico-duode1iale per mezzo di uri tubo di gomma . LX Co11gr. Soc. Ital . di Chirurgia, I)avia, 18-21 otl. 1933. UFFREnuzzr O. Il rl renaggio de lle vie bi liari. Relazione LX Congr. Soc. Ital . di Cl1irurgia, Pavia, 18-21 oYl. 1933 (sed. po111. 18) . Jateressaare Memoria di Chirurgia :

Prof. ROBERTO C. COFFEV Ordinario

di

Clinica Chirurgica

nell'Università

di

Oregon.

Applicazione del drenaggio '' quarantena ,, nella chirurgia addo1ninale. (Memoria pubblicata nel volume delle Onoranze tributate al Prof. R. ALESSANDRI, stampata in separata <t brochure ». con 26 r.i.itidissime figure nel resto}. Prezzo L.

8.

Per i nostri abbonati sole L.

Inviare Vaglia all'editore sale diciotto, Roma

LUIGI

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Pozzi, Ufficio Postale Succur,

PRATICA

695'

PRO.BLEMI DISC·USSI !

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Determinismo del sesso. (Esperimenti controllati).

Dott. L uk>o P1caEzz1 (Roma). Appassiona11te problema di biologia questo del determinismo del sesso, ch e ha altratto le m enti di un 'imm en sa "chiera • cli studiosi attraverso i millenni , per quanto da soli pochi anni l 'interessante ar gon1ento sia riuscito a varcare l 'oscura atmosfera dell 'em.p irismo ed orientarsi ver so la via iel razionalismo scientifico. Circa 50 anni· fa da aJcur1i AA. (Thury, Heitzeman ecc.) fu comin ciato a notare, sperimentando fra animali grossi , che le gravidanze determinate alla fine della fregola portavano con facilità a lla procreazione di inaschi ; ch e l e gravidanze determinate a ll 'inizio della fregola , portavan o a lla procreazione di· femmine . Tali osservazioni indussero altri studiosi a continuare simili esperimenti, e attraverso . questi ultimi decenni , tutti gli sperimentatori vennero a lle ?t~sse conclusioni ; m ettendo così in evidenza un o dei fattori che co11corre alla realizzazione del fenomeoo del determinismo del sesso: L 'età degli elementi sessuali. Contemporan ean1ente altri AA. (Regnault, Robinson, Rus o, Dantan ecc.) attraverso altri numerosi esperimenti riu scivano a m ettere in evidenza altro elem ento di non minore importanza nella genesi del fenomeno , l 'elemento rigu ardante la qualità costituzionale dei genitori. Io, circa 15 an11i fa, riprendendo l 'argom ento, con numerosi esperimenti s.ia su animali , sia sulla donna, r iuscii non solo a confermare , m a a precisare i 2 fattori che intervengon o n ella, genesi dell 'importante fenomeno (1). Il 1° fattore riguarda l 'età degli elementi sessu ali , il quale cosi si comporta: le gravidan ze determinate nel periodo premestruale con ovuli giova11i, (5 giorni precedenti la me- . ~truazione) parlano con ma.temati ca pTecisione al] a. procreazione di femmine; le gravidanze determin ate n el periodo post-1n estruale con ovuli maturi (8 giorni dopo la fin e della m etruazione) portano con sicurezza matematica alla proc reazione di n1aschi. Tra questi limiti estremi si verifica un complesso di va.r iazioni , ch e so no regolate dal 2° fattore. ch e riguarda la qualità costituzio11ale dei genitori . Questo secondo fattore regola 1'equilibrio dei due f.essi att raver so i tempi , quindi di più grande importan za n ella genesi de] fenomeno. In tesi general e si può ,affer rr1are cl1e le costi-


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<< IL P OLICLINICO

Luzioni anabolicl1e portano alla procreazione di fen1mine; le costituzioni cataboliche porta110 alla procreazione di maschi ; 1na a seco11da del g rado più o 1neno marcato del tipo costituzi()nale, la fecondazione in tempi più o men o lontani dalle 2 epoche da n1e su indicate, e la tendenza più o 111eno marca ta alla procreazione dell'uno o dell 'altro sesso. Cosi una donna a costituzione orientata verso il 1° ti1po costituzionale, estren1amente catabolica, può rimanere incinta nel i)eriodo post-mestruale sia in u11 l)eriodo molto lontano dalla fine della mestruazione, come al 1° giorno' della fin e della mestruazione; ma in tutti e 2 i tempi, tende sempre alla procreazione di maschi. In,·ece altra donna, co·n caratteristich e apiJena accennate Yer o il 1° tipo costituzionale, ]>Otrà procreare il masch io soltanto rirrLanend.) incinta, sì i1 el periodo post-me ""truaie. ma i11 epoca n1olto lontana dalla fine della mes.truazione , quindi in u11 periodo di più marcata . maturazione degli elem·enti sessuali . .A.I co11trario una do11na accen tuatamente orientata verso il :3° tipo costituzio11ale, cioè a costituziol1e 1narcatamente ana- . bolica, tende più faciln1ente a rin1anere incin ta nel periodo r>reniestruale, ma se rim ane inciin ta nel periodo post-mestruale, ancl1e in epoca lontar1a dalla fin e della mestruazione, e perfino al 6° giorno dalla fine del ciclo m ensile , può portare alla procreazione di femn1in e. In que to senso deve in lerldersi l 'im portanza r~golatrice del fattore costituzionale; di nlodo che i 2 periodi estren1i infalli1bili , e da nle tenuti presenti e utilizzati nella lu11ga serie dei n1iei esperimenti , n on sono assoluti nello stato naturale , ma relativi e vari abili pro,p orzionata. m e11te alle variabilità costituzionali dei g·en1tori; e ciò è compren ·il;>ile, · se si pensi ch e la 11atura non l)Oteva :1ffidare al solo fattor-e e< età degli elem enti sessuali >> il delicatissimo n1eccanisn10 del determinismo del sesso; il quale nella sua ri()'idità · assoluta , non sareb·b e potuto e sere s;fficiente a mantenere l'equilibrio tra i 2 sessi attraverso i tempi . Da qui l 'immensa g-amm a delle variazioni costituzionali . ch e ci spiega la ragione del fenomeno osservato in natura (2), secondo il quale man n1 ano ch e le feco·n dazioni si allontanano dalla fin e della m estruazione, l11an mano uun1e11ta il nun1ero delle procreazioni di maschi , P'e r aversi costantem,ente procreazione di maschi n elle fecondazioni detern1i·11ate do.po 1'8° giorno dalla fine della mestruazione (3). Qui non sto .<:\ ripetere tutta la serie dei n1 iei es1)erin1-enti , ma es.pon go soltanto i pochi ca. i stu diati dopo la comunicazione da me fatta al 3~° Congresso di medici·11a inter11 a.

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[ANNO

XLI, NuM. 18]

I casi di questa espo-5izione sono pochi in confronto di quelli esposti nelle precedenti i)ubblicazioni; però hanno grande im·p ortanza e non soltanto perchè i risultati sono conformi a quelli degli esperimenti precedenti, ma specialmente perch è eseguiti sotto il controllo del prof. Mich eli, direttore della Maternità di Roma. Sono sette i casi e tutti realizzano le stesse condizioni messe in evide11za negli esperimenti preoodenti . Tre casi furo,n o studiati nella l\ilaternità di Ron1a; un caso nella Clinica ostetrica di Roma; 3 casi privatamente. Per tutti i sette casi indicai ·per iscritto, precedentemente all'epoca del parto, la diagnosi di sesso. ~ei casi del1 3. Maternità e della Cliniica scris i in precedenza al parto, la diagnosi di sesso, che tutt'ora si può leggere sulle schede cliniche individuali. Accenno i dati più importanti . ·CAso I - C. Teresa, domicili ata in Monlerosi, prov. <.li ' ' iterbo, di anni 30; apparlenente al prin10 tipo costituzionale, secondo la classifica del De Giovanni . Ebbe l !ultima inestruazione il -IO g·ennaio 1932; unica coabitazione il 16 gennaio ] 932; rin1ase inri11ta e partorì il 31 ottobre 1932 un feto normale di sesso maschile. CASO II. - . P. Laura, nata 11el Comune di CaIl ale Monlerone, prov . di Roma: Appartiene al 3° tipo costituzionale; precedente1nente alla gravid a11za h a eseguito cure cataboliche per circa tre 1nesi . Dopo tali cure e cioè n ella mestruazi?ne t ermir1ata il 12 1naggio 1932 avvenne la coabita. zione, e precisa1nente il 20 maggio 1932. Rimase incinta e partorì un feto norn1ale di sesso maschile il 14 gennaio 1933. CAso III . - S. Teresa, di a1111i 30, nata nel co1nune di Canale Monterone, prov. di Roma. Appartiene al 1° tipo costituzionale. ~bb~ l 'ul~ima ines truazione il 16 aprile 1932; coabitazione il 24 aprile, rimase incinta e il 9 febbraio 1933 partorì u.n feto normale di sesso maschile. CAso I,~ . - l\!Iaternità. Letto n . 60. S. Gil1sepJ)ina, n1arilata Fragola; del 3° tipo costituzionale, di anni 34. Ultin1a m estruazion e il 28 marzo 1932; fine della m estruazion e il 2 aprile. Sposata il 3 aprile; prima coabitazione il 3 april e . Ri1~ase incinta e il parto avvenn e alla n1atern1tà d1 Roma il giorno 29-I-1933 con nascita di un feto normale di sesso femminil e. 'CAso V. - Maternità. Letto n . 65. Ada S. , del J 0 tipo costituzion ale. l~bhe l 'ultim~ mestr?azione l '8 aprile 1932, ter1ninata verso 11 16 aprile: Coabi tazione il 22 aprile. Rimase incinta e .partor1 alla n1aternità di Roma il giorno 24 gennaio 1933 un feto cli sesso maschile. CAso VI . - Clinica os fetrica, Policlinico. P. Ottavia fu P::lolo <li anni 21. Del primo tipo costituzionale. Ebbe l 't1l tin1a m estruazione il 14 aprile


(ANNO

XLI,

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G97

SEZIONE PRATICA

1932, ter11tinata il 18 aprile, pri1na coabitazione il 26 aprile. Ri111a e incinta e il parto avvenne in cli11ica os te trica il :30-1-1933 co11 l a 11ascita di un feto di ses o irt a chi le. CAso VII . - i\ilaler11ità, le l lo n . 63 .. S. Maria (portantina d ell a Mat ernità) . Sposata il 12 1naggio 1932. J)icl1iar a ch e la prima coabitazion e avvenne il 12 rt1aggio e si ripe lè n ei g iorni su ccessivi fi110 al 16 111aggjo. Il lo maggio si iniziò la mestruazione "'h e t er11linò d opo pocl1e or e, co11 scar si ssima em o rragia. Io in })ase all 'an a1nnesi dic hiarata feci diag110 i d i esso fen1111iniJe. Il g ior110 24-1-1933 la clo11r1a partorì un feto di sesso 11• aschile, contrari an1 ente al se ·o diagnosticato .

rificat e sui 152 casi fin or a pub·blica ti, in g ravidanze tutte portate a termine e con e'roluzione norma le; il caso riguardante Ja S. Maria anch e se volessimo farlo rie11trare n elle circ ostanze riferite dalla p ., rappresenterebbe una g·ravidanza atipica, e com e t.ale JJOtrebbe ·pre. _ entare una deviazione dalla norma. RIASSUNTO.

L 'A. tratta delle cau se d el d ete rmini n10 d el . e .. so. Parla :i ella funzione della costitt1zione .. ulla filogen esi . Riferi ce i risultati di 7 c asi ... tudia li.

:E: inter e sant e nota.re con1e in tutti i ca i iJ .. es o si verificò secondo le n orn1e d a m e .. Labilite. I maschi d eterrrtinati nelle .gravjda11 ze ..... avvenute ci rea 8 criorn i dalla fin e d ell a n1es truazione e jn donne appartenenti a l primo tipo costitu zional e, e se del 3° tipo , dopo c ure tendenti ad accelerare il n1etabolisn10; ]e rem1nine de te rminate in donne apparten enti al .~ 0 ti,p o costituzional e , con fecondazion e di ov uli giovanili. Solta nto nell 'ultima , S. Maria , se n1brò errar e la r egola c l1e fino ad oggi si è ripetuta costantemente ui 152 ca. i fin ora da me 11ubblica ti . L 'errore .però è solo a ppare11te, e fu potuto comn1e1 t er e. perch è la clonna di chiarò falsi i dati an am 11estici . Difatti la donn a dichiar ò ch e le prim e coabitazioni i verifi carono dopo lo po5a lizio avvenuto jl 12 mao-g io 1932 , fino al 16 , e ch e l 'ultim a n1 e truazione avven11e il giorno 16 maggio. Se la fecondalione fosse avve nuta l1ella m estruazione del 16 1naggio e in tal caso la fecondazione sar ebbe s tata preme-;trua.Je, e quindi la d etermi11azione di sesso femminile , secondo i1 calendario ostetrico il parto doveva avvenire verso il 24. febbraio, e cioè un n1 ese clopo del giorno in cui si è verificato. Il fet o al inon1c11t0 clella nascita per quanto pesasse kg. 2. 900 JJr e . . e11 La va i rliametri del feto nato a termin e: quindi la feco11dazione doveva essere avvenuta non nell a n1estruazion e <li inaggio, ma ne lla m estruazione cli ~pril e e c ioè circa 11n m e e prin1a dell 'avvenuto sposalizio, e con sicurezza 11el i)eriodo post-m estruale. Anch e 1a carsiss it11a er11orragia verifi ca t~ i n el ritorno periodico d el 16 maggio confer n1a la mia i:potesi. Comunque, se i l 1)a rto fosse stato IJren1aturo tal e condizion e poteva costituire u11a co11dizione anormale, ch e poteva essere suffi ciente per alterar e Je n o rme cl1e rie11trano n elle legg i d a m e e11un1er at e. Le condizio11i da 111e enumerate si sono Ye-

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lontà. Rivis ta cljnica ostetrica, VII, anno 1933.

(2 , BoLAFFio. Del erm inazion e de l sesso. Congresso di os tetricia, Pavia, 1923. (3 1 P1 c H EZZl L. Determirw zion.e d el sesso a volontà e costituziorie organica individuale. Congr es&o di medicina interna, ottobre 1932.

RILIEVI E COMMENTI. A proposito dell'articolo del Prof. G. Cavina: ''Per di1ninuire i rischi dell'emor1·agia gastrica postoperatoria,,. Be11e ha fatto il collega Cavina a richiamare 1·al ten zione dei chirurg·i sulla opportunità di a.llacciar e , sia n ella .gastroenter ostomia , sia 11elJ a r e ~ ezione, i vasi ch e decorron o n ella sotlon1 t1cosa in vicina n za d ella lin e~1 di sezione gastrica. Per ciò ch e mi rigu arda dirò ch e fin da qua11do io iniziai la mia attività di chirurgo primario n ell 'O;;ped:\le di ·venezia, e cioè fin d al 1928, cominciai , sia n ella G. E. che n ella reezio11e, ad eseguire sistem a ticam ente la emostasi separata dei vasi della so tton1u cosa gatrica, con,rinto cl1e rie ~'una , ulura cosidetta emostatica riesce e111pre effettivan1e11te tale. 111 un mio lavoro del 193 1 (Relazione clinicos tat is tica triennale) cosi mi esprim evo : cc L ' emostasi è fatta allaccia11do direttamente i vasi d ella sotton1ucosa gastrica: è llna precau zione questa, ch e l 'esperienza h a dimostrato molto utile ». E, in un.a con1unicazione fafta n el dicembre 1932 a lla Accade mia Lan ci iana di Ron1.a (Oser,'azio11i sulla cura dell 't1lce ra duodenale) . dicevo: cc .E: n ostra pratica di esegt1ire la en10. . lasi d ei ' 'asi d.ella sotton1u cosa gastrica. Questo det taglio richiede certamente qualche mint1l o d i i- en1po , n1a as icura cl1e u110 dei peri 1


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cc JL POLICLINI CO »

coli, che n essuna sutura emostatica riesce ad allontanare con sicurezza, ·è certamente eliminato » . Aggiu11.g o di essere convinto che non pochi casi di « collasso postoperatorio » o di fenomeni di apparente intossicazione sono riferibili ad emorragie clerìv.anti prjncipalmente dai vasi

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\ FIG.

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~ 1.

F1G.

2.

Il moncone gastrico è rovesciato a sinistra ; la sier01nuscolare della parete posteriore è st ata. ' ir1cisà: allacciatura dej vasi della sottornucosa.

F1G.

1. -

FrG. 2. - A r esezione avvenuta, aspetto della sezion e gastrica con i vasi della sottomucosa allacciati su ambedue i margini.

della sezione gastrica , e ·d al riassorbimento d-ei prodotti di decomposizione del sang ue, che si ra ccoglie nell 'intestino. In qualche caso sarebbe forse anche O·p po·r tt1no allacciare i vasi della sezione digiunale. L 'allacciatura dei vasi della mucosa gastrica è da m e eseguita sulle due pareti , prima di proceder e ad alcuna sutura gastro-duodenale o digiuna le, così come è dimostrato dagli sch emi acclu i. A. C HIASSERtNJ 1

Chirurgo Primario degli Ospedali di Roma . ..-

lateressaate Memoria di Chirurgia:

M. VICTOR PAUCHET dell'Ospedale St. Michel , Parigi.

Gastrectomia per ttlcerà digiunale post· operatoria. ~Memoria

p~ bblicata

nel volume delle Onoranze tributate al Prof. R. ALEsSANDRI, stampata in separata << brochure ,,. con 16 bellissime figure nel testo). Prezzo L.

8. Per i nostri abbonati sole L. 5.

Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Succursale diciotto. RCMA.

[ANNO

XLI, NuM. 18J

CONCEZIONI NUOVE Psicologia biologica e psicopatologia. Le nostre Jlozionj sulle attività e Inodificazioni corporee co rrispondenti alla fenomenologia psichica sono scarse. '.Finora ha prevalso l 'opinione che i fenomeni psicologici , come i fisiologi ci, scaturi~sca110 dalla funzione di un particolare organo, influe.nzato da quella degli altri , solo P'e r le connessioni risultanti dalla divi sione del lavoro, · dal contributo che ciascuno porta al benessere generale. Ma l'analogia regge poco quando· si consideri che le attività psicologicl1e 11anno contint1e variazioni , molto più ampie di quelle della vita vegetati' ra, non_ solo di forma ma di prodotto, e ch e ciascuna di esse induce modificazioni di .potenzialità per gli atti successivi, : osì da potersi dire cl1e l'individuo in rapporto alla potenzialità psichica è in contir1uo divenire. G. Montesano (Nuova Rivista di Cliriica, e Assisteriza psichiatrica e di T erapia O!pplicata. Anno IX. 1F asc. I-IV) sostiene che lo psichj sm o non può esser e considerato come l 'espressione fun zionale di un solo organo , il cervello , lna come la risultar1te delle attività di tutto l 'organisn10. Egli è venuto a qt1esta conclusione dallo studio del valore biologico di tutti gli svariati fenomeni psichici, del loro contributo alla conservazione e alla protezione dell 'individuo come della specie. Se si tien conto esclusivamente delle manifestazioni esteriori di quella che comunemente va col nome di attività 11sicologica e dei suo1 effetti, si :può dire ch e Ja medesima tende a migliorare le condizioni di vita attraverso modifiche dell 'ambiente este rno, indotte con mo,·imenti. Questi appariscono compiuti in applicazione di leggi della causalità fenomenica, adattati alla continge11za , diretti a variare la condizione di alcuni agenti causali per favo. rire , inodificare, ostacolare, a seconda i casi, la produzione di dati effetti. Ven.g ono così a disti11guersi tra i d etti movime11ti i fattivi dagli espressivi, quelli eseguiti e que~Ji arrestati, trattenuti in particolari contingenze. I movimenti trattenuti sono espone nti dell 'inibizione d 'un' attività così detta teorica., Ja quale mette spe:sbc l'individuo in g rado di compiere nuovi m(rvi111eI}.ti coordinati e ottener nuove modifiche a1nbientali. Non poche di queste nuove azioni ~eg·nano un progresso, cl1e consiste ora in .1na mig·liore applicazione di una d.ata legge causul e alle varietà de]Ja conti11genza, ora in p·ossibii lità di a1pplicazio11e cii altre leggi che prima sembravan o ig·n ote a l 'individuo operante. Cresce cosi man mano ]a di lui potenzialità modificatrice dell 'ambiente e del corso degli avvenimenti. Si r ende possibile un intervento efficace oltre ch e su cause prossim e su altre sempre più r emote. Con un medesimo atto si riesce a sodi sfare o ad agevolare la sodisfazione non di una ma di più esigenze non


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SEZ IONE PRATICA

solo delle attuali ma delle possibili in un futuro sen1pre più remoto e con beneficio oltre ch e della persona agente anche di altri sempre più numerosi, fino a rendersi producibili attività fattive o espressive di valore universa le realizzanti perciò il benessere della specie. ere~ s~e infine semp~e il nume ro di atti ch e appariscono esegu1t1 non occasionalmente rn a preordinati oltre ch e coordinati per partico1a ri fini. Con questi progressi è dato di co11osoere alcu ni poteri fondam entali dell 'individuo, o ia : riprodurre movimenti compiuti una prima volta accidentalmenle e riusciti utili all'uno o a Il 'altro fine biologico; acquistar l ' idon eità a nuovi movimenti 11er imitazione o per stimo1 o di movimenti e pre ·si vi altrui; rendersi idone i ai detti nuovi movimenti senza che sia sempre n ecessario eseguirli immediatamente dopo ch e agì 1'una o l'altra delle dette due ·cause; riprodurre i nuovi 1novim ~ nti con le modifi ch e n ece ·arie per un aggiustan1ento alle continge11 ze; suscitarsi una tendenza alla riproduzione solo se interven gano· dati stimoli esterni o i11terni. La riproducibili-tà d.ei 11uovi J11 ovim en ti forma la bas~ del 1potere di n1emoria; Ja lo ro 111odificabilità per un llggiustame nto all e contingenze forma Ja base del pote re di fanta ia; la esecuzione subordinata a particolari condizioni e tern e o inte rn e è in dice dell 'edu cahilità alla prosecuzione di nuovi fini JJer la dife . . n della vita .. Fra qu esti fini i sociali crescono sen1pre di nt1m ero e cli varietà in rapporto a i vantaggi sempre più evid enti del l:i divi ione del lavoro per l 'acqt1isto dell 'idoneità all 'arlplicaz ione di nu ove leggi della causalità fenom enica e ·p er trovare lo Rfruttan1ento dell e vArie capac ità. ·i moltipli cano fra l 'a11 ro i mov im enti del lin guaggio con ricch ezza sempre maggiore di simboli b en differenti dagli oggetti , dalle azioni ch e esprin1 on o capaci alct1ni di sl i1n ola re la vista, ::r ltri l 'udito per even tuale difetto di fun zionalità d 't1no di qu e~ t i sensi . Ma col produr~i nuovi tìni si delinea trf\ i m edesimi un anLaQ"oniRmo il r t1i valore biologico sta n el r end e r possibil e all 'individ uo or di manten ere un dato equilibrio fi siologiro durante lo svolgimento delle varie attività di vita di relazion e, or di f'Odisfare esigenze ambientali, in vario sen so ..~!l ' azi on e si viene così ad opporre l'inibizione , all 'ostentazione di for za quella di debolezza, alla difesa I 'offe a; con gli atti d 'esclusivo vantaggio dell 'individuo , altri si compiono di sacrifì.zio personal e e di utile sociale ecc. ~..,ra Je manifestazioni a fin i di equilib-rio fi siologico son da ricordare quell e de] temp eram en.to illust rate da Mont esano in altri lavori , più specia lrr1ente que]Je dell :epilettoidismo , del nevra slen oidi.smo, dcl1'istero idi ~ mo , nello chizoidism o, che intralciano le attività p icologich e, da cui potreb·be derivare u11 ' usu ra ~icl co rpo: 11eJ l' eril ettoiclisn10 o tacolando ] 'inibizione a ll orch è questrl genera tro11po inte nRe em oz ioni; nel nevra stoi1

dismo rendendo 1'esect1zio11e esag·eratamente dolorosa per ch è se ne abbia la sospensione; n ell ' isteroidismo spinge11do ad attività ristoratrici di contrasto; nello schizoidisn10 ponendo un freno a quelle modifich e degli atti in corso che, se riescono opportune i1er un aggiustamen.to alle mutate contingenze, importar10 eccessivi sperperi di energie. A misura che aumentano gli antagonismi se n e produce il loro disciplinamento, si forma cioè il carattere il ' cui perfezionamento è segnato dal predominio sempre ·più stabile di al cuni fini , con sacrifizio sempre. minore degli altri, e in modo che la subordinazione, la coordinazione ri spondano sempre meglio alla potenzialità de1l 'individuo e i successi sian o conseguibili in condizioni sempr e meno favorevoli dell 'ambiente. Ma la fenome11ologia psichicrl va esaminata anch e nelle manifestazioni interi ori rilevabili con l 'introspezione, risponde11ti all 'attività di coscien za. Niun dubbio ch e questa derivi da inibizioni motorie. Il s110 valore biologico sta nel r endere perseguibili i più svaria ti fini , fare che Je tendenze suscitatesi in primo tempo per effetto di variazioni ambientali siano idonee a uscitarne a ltre e queste altre an cora , sì che l 'a tto da compier si in definitiva risponda a ir1t.ere ·si molteplici. L 'attività di coscienza va adunque con side rata come 1in gt1 aggio interiore, i cui imboli sono le immagini. Queste sono di tre specie: le sen sitive pure. significatrici gell e situ azioni ambientali , Je sen sitive sentim cnta li rivelatri ci delle tend enze che si sono ~t1 scita te, le entimen tali pure eh e simbolegg iand o in forma di dolore o piacere i contrasti, ri petti vam ente le arn1011ie fra dette tendenze altre ne st1scita no più specialm ente idonee a rimuovere la d isarmonia o attent1arla o a prolun gare 1'a_rmonia ~ià eRistente. Gli svilup pi del parti colare lingl1ag·gio avvengo110 in più sen si. l ,a produzione dell e imm ao-ini riesce sempre più fa cil e, p iù abbo11d.an te, come pure la discrimir• azione loro , ossia la lor o azion e stimolante iso lata , nonch è la possibilità di far variare l 'inten sità di dett'azion e e quella dei suoi effet ti . Si aggiungono così alle immagini sen sitive attuali , sig nificatrici di sitt1azioni presenti , altre ch e riproducono esperjenze pregresse o son frutto d'immaginazione, di fantasia, acquistando ciascuna specie un carattere suo distintivo, paragonabile al timbro, che fa riconoscere lo strumento da cui son o prodotti i suoni . Dalle tenden ze suscita tesi sempre in maggior numero per dati stimoli derivan o altre num erose immagini signifìcatrici di movimenti fatti vi o espressivi , or eseguiti , or trattenuti , e di tnrhe viscerali. Con le tendenze si moltiplicano le varietà di Joro accordi o disaccordi e quindi le immagini sentimentali pl1re. iJ ct1 i potere stimolante su citerà con n1.aggiore facilità nuove altre tendenze e quindi altre in1n1agini. In . tal modo i processi associativi saranno agevolatj dal fatt o ch e date immagini ri1


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I L POLICLIN ICO

i)on den li a i11ovin1enti espress1v1 , acqui~teran­ n o il r'otere di suscitarne a ltre, tutte speciali, sem1)re identiche. Il linguaggio interiore aderirà pertan to . a quello esteriore estendendone non poco i b enefi ci , il pensiero sarà più ch e n1ai manifestazione di logos. D'altra parte si renderà possib·i le il loro disciplinamento , ossia limitare nelle varie contingenze le immagini idonee a suscitar tendenze. Così come in un 'assemblea l 'ordin e del g iorno segna gli argomenti su cui gli intervenuti possono interloquire a -tutela degl 'interessi loro affidati , con i processi attentivi i varii fini ch e l 'inqi viduo proseg·ue si traducono in appetizioni solo a riguarc1o di date situazi oni, date azioni , prospettate da particolari immagini. Ci è u11a disciplina J)Ontanea, permanente, p er cui certe qt1alità d 'im1nagi11i d'alto potere stimolante non man ca110 rnai nel campo della coscienza, espo11enti di situazioni da ten er sempre in conto qual e ch e sia l 'a tto da compiere e il fin e da perseguire. La disciplina implica sforzo, sperpero di en ergie fi siche, ch e se è lieve per le attività elem entari, c resce per quelle della coscienza superior e, specie quando le immagini da far ri- · ful gere 11on rispondono alla situazione attuale. D 'altra parte non è rara un a minaccia di usura del fisico per turbe emotive indotte da tendenze ch e insorte non riescono a tradursi in atto. Spesso si rende perciò n ecessaria un 'attenu~­ zione dell 'attitvità di ·~ oscienza ora per quel ch e è disciplina attentiva , ora per quel ch e è manifestazione di tendenze dietro l'azione di date immagini. Nell'un caso il corso del pensiero è ]asciato a ~è, ossia a11 'azion e di stim oli occasionali , nell'altro si favori sce il sogno ad occl1i aperti. Il beneficio che risente il fi sico dalle temporanee attenuazioni della seconda specie fa sì che si venga sempre pil) operando p er rendere ]e medesime più fa cili . J)iù svariate , più forti . Si ricerca cosi ·quel che può riuscire sbalorditivo o suggestivo , sospendere la produzione d'una o di pi i1 o· di q11alsiasi te nd e11za, ri spettivam ente acuirne alcllne in m oclo cl1e ne11tralizzino gli effetti delle rimanenti ot1enendo i fra 1'altro tolleranze di certi dol ori . in sen sibilità agli allettamenti di certi piaceri. In m an canza d'aggetti idonei a tal l1opo se nP creano dei n11ovi , ere rono perciò man ma no le opere adatte a favorire il gil1oco o a determinare, a $econda dei casi, i] trasporto, il ra ccoglimento, l 'estasi , ecc. A intesi dei varii poteri psicologici si h a nn o infin e gli atti vo liLi vi di cui le app,a renze caratteristi ch e son ] 'aggiustam ento alla co ntin genza e,. la scelta fra più tend enze in lottn . L 'attività di coscienza è in essi chi amata a rprospettare in si~me alla situazione attuale que11P clte si proclurrebbero col t ri on (o deJl 'una o df\ 11',a ltra tende11za , a farn e quindi sorger e del lf ntlO' 'e affinchè risulti chi nrO qu ali di tutti i fini ch e per~egu e 1'i11divicluo re~t ereb·bero fav oriti , crt1ali dann eggiati con l 'esecu zion e del-

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[ AN~o

XLI, NuM. 18]

l 'uno o dell 'altro atto. Una prospettiva con1- l>leta del genere resta or più or meno difficile, corne, nell ~esecuzione dell'atto pr·escelto riesce difficile il superamento degli ostacoli opposti dalle tendenze sacrificate. All'uopo occorrono spesso sforzi, sperperi straordinari di energie e non è raro che i medesimi vengano contrariati, per la difesa della salute fisica, da quelcuna delle reazioni di temperamento sopra cennate. La maggiore volontà sarà adunque segnata da maggior potere di riflessione, da più facile libe~ zione straordinaria di energie fisiche più o meno copiosa, rna adeguata sempre alla effettiva potenzialità fisiologica dell 'individuo , da maggior capacità di attenuare o esaltar artificiosamente qualcuna delle tendenze in lotta. D.a questo esan1e risulta chiaro come tutti i fenomeni psichici siano riportabi]i a tentativi di difesa della vita con modifiche dell'ambiente esterno ottenute da movimenti, dei quali o già si possiede l 'idoneità o viene acquisita. La qualità e la complessità di atti di difesa riconoscibili nell'uno o l'altro fenorr1eno psicologico sono varie. Alcuni rappresentano una preparazione, altri un'esecuzione , altri infine t1n effetto di ostacoli alle sl1dci ett e. Ir1 alcune condizioni tutte le attività di di fesa son rese possibili da particolari stimoli, in altre soltanto alcune. Sono frequenti fra più attività i contrasti, il cui superamento re ta or ·r)iù or meno facile, con rinunzia or tern poranea or definitiva e or di pocl1i or di molti dei mezzi abituali di difesa. Può una fe11 omenologia cosl variata , così complessa, così crescente •li pote~nzialità , scaLurire dalla attività del solo cervello ? Montesano considera ciò improbabile. Egli concepisce il cervello come organo fu11zionante ·passivamente p er stimoli ch e gli provengono dalla periferia corporea e chiamato a suscitare svariatissime attività niotorie, a rendere que te e&eea uibili totalmente o parzia lm ente, a secor1da la specie di stimoli ch e riceve. Il cervello sarebbe somigliabi1e a un apparato telefoni co centrale a sistema anton1ati co ch e devia n ell 'uno ·a ] 'altro se nso le correnti nate alla periferia da i1arti colari modifi che d 'l1n ap·p arecchio. Le correnti nervose sarebbero analoghe a quelle elettriche e per dar luogo alla fenom enologia psi cl1i ca nascerebbero non da sin goli punti, ma da11 'intera peri feria corpor€a. Num e.rosi argomenti sono addotti dall 'A. in favore di questa teoria pan·p ichista r h e egli ~ a­ sti ene da oltre un ventennio. Ricordian1one i 1)rincipali. Poichè l'attività psicologica tende a modificare l 'ambiente esterno e ogni modifica può con l ' utile d 'alcuni elementi dell 'organi~mo apportare il rlanno di altri , appare. molto logico che tutti concorrano a pr_odl1rla in .modo che essa sia esponer1te non d1 una funzione particolare contribuente all 'interesse .generale. come per gli organi della vita vegetati,ra .. m:i di una funzion e generale ali111entata da lnte-


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SEZIONE PRATICA

i es i i-)iù o i11c110 i)ar Licolari. Dato poi ch e detta attività oltre ad e ~ sere contint1 a, si ha perli110 11el sonno , è n1olto irregolare, 11on ritn1ica co111e quella d ella circolazine e della r es.piraziune, un organo solo non potrebbe esplicarla ~enza usurarsi r apidamente, irreparabilmente; c..011tribuendovi i11vece tutti g li e lem enti il lavoro di ciascu110 sarebbe minimo , e quindi sos tenibile. Di casi lo s tesso i)er le variazioni strutturali ge neratrici di variazioni di potenzialità: profo11de dovrebbero esser e le prime se d el soJo cervello contro tutti i dati del I ·os ervazione su crue"'to e su qual ia i altro or ga no; n1inime po . . 0110 ammettersi invece f)e attribuite a tutti g li elerr1enti d el corpo e concepite più ch e altro d i cl1imismo , così da de rivarne. nuove possibili forme di s timolo e nuovi possibili effetti loro, in base alla struttura sempre identica del cervello. Ma sopratutto si deve ten er presente cl1e il istema n ervoso va co nsid er ato come un con1 j)lesso di archi riflessi con giut1genti l 'uno a l1'altro punto d ella periferia e ch e la corteccja cerebrale costituisce i·l culmine di una cer ta quantità di detti archi , idonea perciò a servir di tran sito alle correnti n ervose, non a g en er arle. Dato or ch e essa raccorda tutti gli elementi d ella periferia c orporea e la su a integritù è assolutamente indispen sabile per una fenomenologia psicologica, appare quanto mai probabile ch e quesla sia il prod otto di corr enti nervose l e quali o partono da tutto il cor1)0 i)er andare a stimolar qualch e inuscolo o fan no il ca1nmino inver so, sempre passando ])er la corteccia stes a. Di tali correnti si dovrebbero perciò amm ettere più erie. La .p rima nascer ebbe dai sen si , dietro lo stim olo d elle variazioni ambien tali , e attraverso centri spin ali o ~ubcortica Ji si r ech er ebbe ad alcuni organi m ol ori . Le modifi ch e di queste gen er erebbero nllO' 'e corren ti , ch e attraver so la corteccia cerebrale perverrebbero a tutta la periferia cor porea, stimolandola a una reazione , ossia all a prod112ione di una terza serie di correnti dirette per la via d ella corteccia a na rticolari gr11 ppi di mus~oli, sig11i ficatri ci di tenden za a u n d ato gen ere di modifiche d ell 'ambi ente est ern o. Dai detti g rup pi stim olati J1artirebbero altre correnti in en so inverso, cl1e portando i alla periferia cor por ea su sciterebber o altre tendenze per atti di varia . pecie con c~i indu~·~c delle mo difi ch e. l lna pr1m a col solito a nd1r1vien i dell e correnti , ne suscitereb·l)e una seconda , questa una terza e cos:ì via via. Le tendenze ~ i ln oJtiplich erebbe ro fin o acl c. a11rim ento d ell 'ob·h·i ettivo gen eri co o con l 'esecu zion e di i1n dato m ovin1ento o con una particolare mo·d ifì ca di tut ta la periferia corporea così da rencler i questa idonea a nuo,re reaz ioni , rispo ndenti a nuove tendenze. A.Ila mig lior struttura cerebrale corri spon d erebbe una m aggiore potenzialità psichica n el sen so che la corteccia si render ebbe &empre più capace, so~to l ' az ione di adeguati . timoli deJ lri

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i)eriferia corporea : 1) di dirigere le correnti i1ervose , prove11ie11ti da questa , a gruppi rr1uscolari sem ,p re rr1eglio delin1itati; 2) di in odifica.re l 'inte11sità di d ette correnti in m od o che a lla tendenza segu a o non il r elativo movi111e11Lo; 3) di n1odi fica re analogamente l 'inten sità delle correnti ch e fanno il cammi110 opposto, i11 modo ch e sia più o meno fa cile il risveglio di altre tende11 ze, di quelle ch e ra·ppr esentano. d a ti obbiettivi generici o di quelle cl1e ra1)presentano p artico la ri rnodi di ragg iur1gere d etti obbiettivi. D 'altro canLo a ll a l11igliore struttura (cl1i1nica ?) della peri feria co rporea corrisponde r ebbe u11a maggiore sua eccitabilità , una maggior <1 uantilà di correnti nervose, uria mag·gior quantità di tenden ze coesistenti, una m aggior r apacità cl 'influen zar la corteccia cer ebrale i1err h è esplichi la s ua fun zione n ell 'un o o n ell 'allro dei ensi sopra indicati , e sopra tutto una n1aggior facilità d i variazione d ella struttura stessa così d a derivarne 11uovi poteri r eattivi . Ma quale che sia la localizzazione pr ecisa dei fenomeni psichici, 1' im portanza d ella concezione d ell 'A. sta i1el fornir essa criteri i inequivocabili dl d elimitazione delle varie sindromi psi copatiche. Con side r ati detti fe11ome11i come a ttività n1otorie ora favorite ora inibite, in reazione a variazioni ambientali , tendenti ciascuna a indurre ad altre modifi cl1 e amb ien tali , realizzandone qualcuna or nell 'a111biente esterno , or n ell 'individuo per ciò ch e è capacità di 11uovi a tti, nella patogenesi dei disturbi psi cl1i c i si dovrebbe tener conto d ei poteri stimolanl i, dei poteri r eattivi a i vari stimoli , della potenzialità di tradurre date reazio ni in d ate a zioni m odificatrici. Niun dubbio ch e coesistan o di solito disturbi d i tutte e tre le specie, gli 11ni favor endo gli altri. Così un difetto di reattività impli ca riduzio ne d i stimoli a contro reazioni ; una reazione ch e si tr a du ca in att·ività diver sa da qt1ella sua pr opri a gener a stim oli incongrui per co n tr o reazioni e Gosì via. Non d ovr ebbe però riescir diffi c il e di t ing u ere ciò ch e è prim itivo da ciò ch e è . eco ndari o , la lesion e pi1ì strettamente organi ca da quella fur1zionale. Nel lavo ro di Monte5ano ai 111ezzi cli s tinti vi ~ i cln massimo rili evo rame pure alle sindrom i in c11i p revale l 'una più ch e l 'altra 11a togenesi . Ve ngono così ri cordati i disturbi dovuti a pur o tli fetto di funzion e dei sen si , quel] i dovt1ti a difetto di trasmission e delle corre nti , ch e dovrehl1er o provocare un~ r eazione (a es. il coma): quelli esponen t i di un puro dife tto di r eat tivith (a es. lo sb alordimento , lo stupore); quel li esp,011er1ti d'un suo eccesso , ger1erale o parziaJe (stati di eccitamento, a es. o esuberanza di ten1peramento) or con persistenza or con facile eauribilità della reazione esagerata ( tati passionali , rispettivamente debolezza irritabile); quelli paragon abili alle irregolarità di un apparato elettrico n el quale si siano stabiliti ron1atti o r esiste11 ze abnormi (illusioni, allu rina7. ioni , delirio, rispettivam ente debolezza n1 ent:1-


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XLI, ~lJ l\c. 18]

sulle trasfusioni

le ecc.). Oltre le sindron1i pure, vengono lum eggiate le sindromi miste tipiche, cosi da potersi detto lavoro considerare come un .p iccolo trattato di p,s icopatolog i.a. Con le delin1itazioni in esso stabilite dovrebbe riuscir age,'ole una cura non troppo empirica, invece ch e sindromatica-sintomatica, ma dovrebbero sopratutto rendersi .pi1ì facile risalire all 'anatomia patologica e all 'etiologia . Alle lacun e, alle incertezze attuali contribuisce no,n poco il modo troppo vago con cui gen eralmente vengono con cepite le sindromi da servire per ricerche comparative, sicchè resta difficile all ' u110 comprendere su qual materiale l 'altro abbia lavòrato e controllarne i risultati. Ci è n el lavoro di Montesano la possibilità di escire dall'equivoco , e g ià solo per questo l 'importanza sua viene ad esser note·v ole.

La terapia si basa di sangue (una o più), sulle i11iezioni di sangue intramuscolari, le applicazioni locali di clauden, di coag·ule110 e di stryphnon (nuovo pre.parato ad azion e adren alinosin1ile e che può essere anch e dato una volta al di per ini.e zione intramuscolare o endovenosa) associate all 'uso e ndovenoso di c loruro o gluconato di calcio , Ja somministraz ione di lln 'alimentazione ricca di vitamine, l 'irradi.azione o l 'estir.p azione della milza. Quando la trombopenia sia l 'indice di un ' altra m alattia (tifo, tumori delle ossa, leucemia, avitaminosi, sepsi, ecc.) è necessario rivolger e a lle sin gole cause tutta la cura; a d esse è anch e l egata Ja. ])rog n osi . l ln r-. ter apia purame11te sinton1atica , <in aloga a quella a ccennata prima, va seguita nel caso d ella tromboasteniai, malattia ereditaria DRAGOTTI. che si manifesta g ià n ell'infanzia ma }) UÒ durare tutta la vita , e ch e si fonda su un 'alterazione n on quantitati,1a ma morfologica e funzionale delle piastrine . Nella emofi lia, malattia ereditaria che colSANGUE E ORGANI EMOPOIETICI. pisce il sesso, maschil e ma si trasmette attraClinica e terapia delle diatesi e1norragiehe. ver so il femminile , e ch e presenta la più varia sintomatologia, il segno più caratteristico ( J .\ GI C e l\.Lil\1.\.. ~1iinch. M0d. W 0 ch. , 23è• quello d el prolungato tempo di coagulaz1one. III-1 934). Il miglior rimedio trovato finora per l 'en10Gli AA. riprendono in questo loro articolo filia è Ja nateina (v. prima) di cui si d evono l 'a1)pa sionante problema delle diatesi emorraprendere almeno 20 tavolette al giorno, per g icl1e. lungo tempo; in Germania esistono preparaLa sintomatologia di queste malattie è tropti altrettanto effi caci : I ' e' 1iao e il vitophos; po nota p er chè occorra riferir la; in quanto i tratta sempr e di preparati vitaminici . a lla etiologia, esse sono talora malattie priSono anch e indicate le applicazioni locali di mitive, talora esprimono soltanto l 'esiste.n za tamponi, imb·e vuti di una soluzione di acido di un altro stato morboso. lattico a·l 4 %o: e l ' uso di pre1)arati o,rarici . Il loro m eccanismo patogenetico è tutto Esiste infine tutto un g ruppo di diatesi -emorcompr eso n ei disturbi d el! 'arresto delle emorragich e, in cui manic ano alterazioni della crasi raigie e della co.agulazi.one : la cessazio11e di un sanguigna , e il danno è tutto e soltanto a caemorragia è funzione non soltanto d ei tromrico dei capillari sa11guigni (p or.pera ' 'ascolare bociti , ma a11che delle pareti capillari - di o ca piillarotossicosi). cui può esse re danneggiata la trama costituLe du e forn1e clinich e più J1ote, appartetiva o l 'innervazi.one: è noto a tutti, ormai, n enti a questo tipo , sono: la porpora di Schonch e ]::t pias trinoipenia non h·a sta , da sola, a lein-Henoch (co n sintomatolog·ia prevale11ted et ern1inare una diatesi emorragica. m ente reumatica o addominale) e la porpora Le cliatesi Lrombopenich e colpiscono di pre - da avitaminosi ( ·corbuto e mal attia di Molferen za il esso femminile e l 'età g iovane; taler-Bar lo,v). (Gli autori Americani insistono lora è stato possibile din1ostrare l 'esistenza di rnolto sulla importanza della prova del Jaccio,. un rapporto tra fasi genitali femminili (meco,m e indice di .1,ritaminosi d el tipo C. truazioni, . gravidanza, ecc.) e tendenza alle N.d .Rj . emorragie. Nel primo caso si seguirà la solita terapia Il numer o delle piastrine diminisce fortesiritomaticn, e ' 'i si aggiungerà il salicil;f.to ; m ente , la lor o forma si a.Itera; il tem1p,o di e - n el secondo si daranno in larga copia ]e vi1a1)10rrag ia è prolungato., il segno d el la ccio è min e m an canti. po ~ itivo e il coagulo si r etrae in maniera imEsiste infin e tutto un g ruppo di diatesi eJ)erfetla. 111orrag iche (cole1niche, ur.emiche, ccc.) .n on Il da11no dei capill ari , aggiun gend osi alla fa cilmente inquadrab·ili ; in quanto si è detto sc a r~ ezza d ell e piastrine, .può scaten are a cutafinora . (Le ricer cl1e rec~nti di AA. fra n cesi e 111enle una diatesi emorrag ica: talora la tromitaliani .p ermettono però di riconosce re con bopenia non è .::h e il prim o segno di. una certezza l 'esistenza di un elemento vasale nelpanmielotli ... i, cl1e J)Orter à p oi a morte col ·la patogenesi d elle diatesi emorragich e di oriV. SERRA. gine epatica. - , . . cl . R .). ql1adro dell 'anem ia a rigenerativa.

SUNTI E RASSEGNE

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SEZI ONE PRATICA

Porpore emorragiche e trombopenia.

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1~1 ente

pensare ~he la porpora emorragica, nel1 uom o , 11on d1penùa soltanto da un fattore (I . li.oSKA!vr. Le Sarig, n . 2, 1934). a11guigno e che debba intervenire un fattore periferic o , parietale , vascolare. ~iolte i11dromi emogenicl1e (porpora en1or rag ica idiopatica, porpore em orragich e sinto, A?~h e l 'esperimento permette di rifiutare · 1 orig ine puramente trom.bopenica delle por111atiche, piccola emogenia, ecc.) sono t ate attribuite da _numerosi AA. a lla sola ipo vertà P? r~ . ell!-or~agi che . Si può , p . es . , per mezzo d1 iniezioni endovenose di gelatina abbassare del torrente circolatorio in piastrine, sulla b aforte~ente il numero delle piastri~e nel sanse di argomenti clinici e sperirnentali , e cioè: gue circolante senza ,p rolungare il temp-0 di 1) La pretesa constatazione, in tutti i casi e rnorragia. Ugualmente è stato provato che le di sindrome emogenica nell 'uomo , di una forti trombopenie risultanti dalla introduzione trombopenia tanto più considerevole qu anto r1~l to.rre11te ~ngui~no di siero-agar o dall 'appiù è_seve~~ la di~te_s~ emorrag ipar a e più propl1caz1one dei raggi X non si accomp3bo nano nunciat~ I incoercibilità delle emorragie; I 'accentuazione della t rombope nia ogni volta ch e a d alcuna comparsa di elementi emorragici . Bed son suppone ch e il siero antiemazie af10 stato em orragico si agg rava ; inver sam ente fatto purpurigeno in sè, leda le pareti v~sco­ il ~os tante arricchimento del san gu e in p ialari. Se questo siero ant iem azie non provoca s trine dura n te ]e remissjoni spontan ee o 11roalcunai em orrag ia , ciò è dovuto, secondo l ' A., YOcate dell 'affezione. 2) La p ossibilità di provocare sperin1e11- al fa tto ch e ]a sua somministrazione non motalmen le un a sindrome em ogenica n e]] 'ani - di fi ca in m odo notevole il tenore del sangue circolante in piastrine . J)ifatti l 'iniezione ad rnale a 1nezzo di sost an ze tossich e ch e abbasuno st esso coniglio di sier o antiemazie, gene..;ano la. cifra de11e piastrin e de] sang u e circorator e di lesioni vascolari, e di siero-agar , fatJante; il pret eso parallelism o ch e esister ebbe tor e d i trombopenia passeggera , .p rovoca per in que~te porpore emorragich e provocate fra l 'azion e combinata di q11esti due sieri, isolala gravità dello stato emorragico e l 'inten sità tamente sprovvisti di og ni azione emorragipadella trombopeni a; il fatto in fin e ch e i soli r~, la comparsa di numerose lesioni purpu-..ieri citotossici purpurigeni son o i sieri conr1 che. tenenti deg li anticorpi antipias tri.ne. Le esperienze di Bedson parlano dunque a Da questi .a rg omenti si è d ed otto ch e le sinfavor e dell 'origine mist a , vasculo-sanguigna , dromi em ogenich e sono d elle affez io ni 11uradella p or.para ernorrag ica. n1 ent e san guig n e, d elle sem p li ci Lron 1bopenie È sembrato all 'A. inter essante e utile appor.essen ziali o sintomatich e. L' A. non sottoscri,re I ar e di questa origine complessa un fascio di crue. ta con clt1sion e. : In e ffetti , contrari am en te ali 'affermaz io ne 11r ove p iù dirette, tratte dallo studio della più lrombopenica, jn apparen za, delle porpore clei partig iani d ell 'origine puram en te Lrom})OJ)enica dell e sindron1i emo~eni cl1e , n on vj l)r ovocate : quella risultante dalla amministraè, in clinica um a11a , ìin na ralleli "'n1 0 . tretto e zione d el siero antipiastrine. L 'analisi dell'azio ne di questo sier o sull 'orro. ta nLe fra l 'inten sità d ell a trombopenia e la g-ravità d ell o 1Stato emorrag iparo. Certe rpor - ganismo ha rirvelato ch e esso è dotato contempor an eam ente di proprietà tromb,o citotossi ch e pore sever e n on si accom pag·n an o a trombopenia e, inver sam ente, ~ i 11os on o osser vare e an g·iotossich e. La introduzione par enterale di <lell e lroml1openi e inten se all e qua li n on si a - sie ro antipiastrine provoca edemi locali , esst1d.ati di tipo infiammatorio, ricchi in fibrin a ~ocia alcuna m a nifestazion e e morrag·ica. Per spiegare i i:asi di porpor a sever a en za ed in leu cociti , associati a p or por e r egionali. Se ~ i dissocian o le due azioni, lr ombocitotostrombopenia si può invocar e 1'inter vento di ica e an g iotossica, d el siero , si ved e ch e ol1n a minore agglutinal)ilità delle piastri ne , di g 11 u na ·: li esse non è per sè sola ca.p ace di pr onna « tromboast enia », ma .Ti.irgens tesso l1 a lu n gare n otevolmente il tempo di em orragia , clin1 ostra to ch e non vi è pn r al] e]ism o stretto fa tt o ch e invece si verifica se si associa n o tromfra prolungamento d el tempo di trombo i 111 i. ura :-J ell 'in:i.gglutinabilità rl elle piastrin e bopenia e lesioni vascolari. La più trombopenica, in a p par en za, delle n ei trolnbast e nici, espression e d ella po' r,ertà clel san g11e c jrcolante in trombocit i n ei troqi - por por e emoTragiche n o,n è dunque una seml)lice malattia, delle ·piastrjne, t1na trombopehorpenici - e quella d el tem p o di emorragia. D 'altra p.arte, lai constatazione di forti ridu - nia essen ziale. Non è n ep•pQ.rei un a se.m pli ce en doteliosi parcellare emorragica . Essa ci si zio11i. num erich e d ell e niastrin e sen za diat esi ' p r esenta come una « an giosi par cellar e trorn emorrag i11ara , specialmente 11ei purpuric i gr avi gt1ari li 11er splen ectomia· m alg ra d o, l 'assen za bope1n ica n. Ver osimilmente lo stesso accade jn clinica di ogni arricchimento m ar cato del lor o san n ell 'immensa maggioranza d ei casi . L 'A. pergue in trombociti , non è compatibile con il tanto pr eferisce il nome di endot eliite par celconcetto trombopenia essen ziale. I/ineguaglianza d ei tempi di em orragi a r i- ·1ar e en1orr ag ica a quelli di trombopenia escer cati n ello st esso momento , n1a in distretti f'e11ziale, di tromboste nia e di tro1n bopatia coC. ToscANO. differ e11li d el tegumento cutaneo , fa t1 gt1al - - til11zion ale. 1

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« lL POLICLINI CO n

Gli accidenti bucco-1·aringei dei leucemici. (P. EMILE-WE IL e P. Iscn-WALL.. Le Bull. Méd., 27 gennaio 1934) .

Gli accidenti bucco-faringei dei leucemici in generale e d ella l eu cemia acuta in p,a rticolare, per la precocità d ella loro comparsa, per la loro frequenza, per il disturbo funzionale ch e provocano, h ann o richiamato l 'atten zione d eg li osservatori, ch e sono ·stati indotti a vedere in essi delle lesioni specifiche. Boudet ha r ecentemente proposto l'ipotesi di una lesione di inoculazione d·e ll 'infezione a germe ig noto ch e rappresenta ai suoi occhi la leu cemia acuta. Gli AA. combattono questo modo di concepire le cose per adottaire l'ipotesi opposta della non specificità delle lesioni bucce-faringee dei leu cemici, rite11endo tali lesioni dovute ad una pulJuJazione di germi huccali favorita da una diminuita resistenza del ten·en o. Sostengono questa concezione argom enti clinici , anatomo-patologici e terapeutici . La· clinica dimostra ch·e l 'aspetto delle lesioni è banale·. Niente in esse permette di descrivere un segno caratteristico, :particolare all'accidente leucemico. Se la t endenza di queste lesioni alle emorragie locali è più accentuata , ciò è d ovuto evidentemente ai disturbi della crasi san guign a di ordine sopratutto emogenico ch e in questi malati si constata110 abitualmente. 1D 'a ltra 1parte molteplici son o ]e affezioni sa ng uign e n el corso delle quali si constatano lesioni bucce-faringee dello st esso tipo. L'anatomia patologica dimostra ch e si tratta di l esioni banali. L'esame batteriologico mette in ·e videnza germi vari d ella cavità buccale e spesso d ei fuso- 3'rpirilli, di ct1i. la non specificità è oggi ben nota. La terap.eutica 11a infine dim ostrato che de tte !es.ioni sono sensib·i li agli arsenobenzoli a 110 stesso titolo delle altre stom atiti simi] ari e d ell 'angina di \ 1incent. Gli AA. pertan to consider an o lo svilur1po di queste lesi oni jnfettive a tenden za ulcer o-n eorotica n el cor so delle leu cemie come l 'espression e di una diminuita r esistenza locale all 'infezione dovuta a modificazioni sanguigne ch e d eterminano un indebolimento della fagocitosi . Gli AA. riteng ono di poter precisare queste modificazioni sangui gn e: il quadro sano-uigno ch e si trova jn tutte le lesioni d ella mucosa farin gea ·è quello dell 'ag ranulocitosi . ~ Ja diminuzione degli elementi g ranulosi n el san o·u e r.h e condi zion.a la r esisten za dei tessuti in gen er ale e d ella mucosa b1u ccale in particol are alla infezione . E questo spiega p1er ch è, se la leu cemia linfoide cronica permette l 'in:5orgen za d egli accidenti buoco-faringei , ]a leuce mia n1ieloide non la permette ch e quando la tra~formazione in forma acuta ha rovesciato la forn1ul a san guigna e non ha lasciat o più

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XLI, NuM. 18]

apparir e in circolo ch e elementi embrionali ag ranulosi. Le lesioni bucco-faringee sono bene un elemento della sindrom e agranulocitaria in senso g·enerale, perch è si riscontrano dovunque essa si riscontri e innanzi tutto n ella malattia di Schultz, per la quale si è voluto anch e decretare un brevetto di specificiità in ragione di questi accidenti, e ch e probabilmente non è che una deficienza emato·p oietica dell'organismo attaccato da diverse infezioni, streptocorcica in ,p articolare. Le stesse lesioni si riscontrano n elle sindromi ag ranulocitiche, oggi be n note, di origine tossica (arseno-benzoli, ben zoli , bismuto, mercurio , oro). Questa nozione di indrome a~ranulocitica con il su o corollario, la diminuzi°one di resistenza alle infezioni, distrugge quell.a della specificità 1:lelle lesioni bucce-faringee, d elle 1cl1cemie in generale e acute in particolare. Ql1es te lesioni mucose possono nonpertanto r ap·p,resentare la porta d 'entrata dell 'infeziortL") spesso così severa ch e accompagna e dà il uo carattere particolare all 'evoluzione della lel1cemia ac uta , dato ch e numerose leucemie acute, nel corso d elle ·qu-3.li d ette lesioni non si manifestano, evvlvono \Terso la mo1rte senza ch e 1a malattia prenda I 'aspetto dell'infezio11<=> a sintomi eclatanti . C. ToscANO.

ORGANI DIGERENTI. La steatorrea idiopatica,. La sprue tropi· cale e non tropicale e l'infantilismo intestinale. E. H Ess THA YSR N. 4rch. des 1ria1l. de l'app. dig'. et des mal . de la nutr., febbraio 1934).

( TH.

La sprue dei tropici e l 'infantilismo intestinale, d escritto già n el 188·8 da Gee sotto il nome di morbo celiaco , furo110 considerate fino a pochi anni or sono due malattie diverse. Nel 1928' 1'A., in una comunicazione alla SocietFt Danese di 1\iledicina Inte rna , dichiarava che la sprue e l ' infa11tilismo jntestina)e sono malattie molto vi cine fra loro e forse identiche. Questa opinione, accettata da alcuni AA. , non ha finora conquistato la maggioranza dei suffragi. Gli argomenti ch e si oppongo1lo alla identità à ell e due malattie son o i seguenti. In ·p rimo luogo, la sprue è una malattja che si riscontra solo in certi 1)aesi Lropicali o subtropicali , l'infantilism o intestinale (ch e per rag ioni pr.a tich e l 'A. chiama a ffezion.e ce]i ~ca dei bambini) n on è descritto ch e nei paes1 a clima tempe·r ato. È questo i ·argomento mago-iore contro cui urta la dottrina d ella identità delle due malattie , l)Oich è si vede in quest~ p·a rticolarità , non sen za ragione , la pr?va. dl una differ en za etiologica fra le due affez1on1. In c::econdo luoQ'o non vi è di comune fra le due malattie ch e'"' i loro tratti più grossolani .


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SEZIONE PRATI CA

In te rzo l t1ogo la prue att acca g·Ji ad11 l li , l 'infantilismo intestinale solo i bambini. In c1uarto luogo la sprue è un 'enterite batterica specifica, n1entre l 'infantilism o intestinal e è un 'an oma]ia costituzionale. P er quanto rigua rda il primo argomento , J' A. ricorda i"h fl e. ist on o n ell a letterat11ra medi r" 34 rasi cii l1n a m a lattia ch e i m edi ci tropicfl li con cord em ente qualificano con1 e sprue svil11 ppatasi al di fuori d ell e regioni tropi cali. Nnn vi son o dunque due ma tre rnalatti e simili : la f'pru e tropi cale. la sprue n o11 tropica le r l 'infantili sm o intestinale. La . p rue n on tro11icale costitt1isce un anello di passaggio fra l ~ sprue tropicale e 1'infa ntili . n 10 intestinale. l ~r ­ st a dunque a dirrtost.rare ch e , second o ogni ''erosimi ~lia nza. queste tre malattie son o id rntiche e ques ln d imo trazion e , data la nostrri ignor a n za sull 'etiolog ia r eale di qu este m ala 1tie . d eve poggiare s11 di l1no st11dio min11 zi 0 ~ '1 del loro quadro cli ni co. La snrue troni ca le. la sprue n o n tronica le r ]'infa ntili smo int estin ale dann o ai mal:lti n n aspetto molto l1nifo rm e .Nelle 1re nialattir 1roviamo i tre sinto mi n rin r i pali f'eg-n alati d.a Ger: il dim atirim ento. l 'atrofia m11 ~co lar(I e il m e, teorism o; J'aspett n nrll e fer i ?> ll Q"llale. Le tre ::\ ffezio11i inizi an o g·en eralm ente in mndo insidi oso. cosicch è è molto diffi cil e :pr ecisare l 'ep oca di ini zio. Tl fleso d elle evar11:l7ioni alvin e n11ò elev:l r si . n egli a rlu1ti . fi no l .!5. 2 kgr. al a iorn o. La lor o g-randP ;1l1·h Dndanza. la loro colorazio11 e bianca. tra o lì ia11co-g-ial1a . tra , il loro odore acido sono d ovuti non <ld t1n di fetto di bile. ma a 1 t e nore a n o rm ale in •a r nssi . specie in a cidi gr assi . Un altro fatto rnnlt o importante e ron 111n r alle tre mal atti e r r h e le feci n on conten gon n l1na nronorzion e an o rm.a lm entP .Q'r a nd e di A7<"' to. La nig-esti o ne n orm ale d ell fl sostan ze i:llhn minojCJ ee è dunCJ11 e un tr~ tt o romnn e all e frr malatti e. In o ltre l e ricerc h e s111 a11oziente rrspiratorio h a nno dimostrato ch e la di gestion e d egli idr~ti di '"'arbonio n11ò clssflre normale. cosi cch f il di sturbo nutriti,ro rigt1arda uni ca mente i •a rassi alimentari . Ri~u a rd o al din1 ::lg rim ~ n10 . ch e p11ò esser fl s ch el etriro. è d a n o ta r e r h e la 11erdita di nesn si stabilisce straordinariam ente nrest o d urant r i periodi di arroici e , di r egola , si ripara prontam ente durante le r emissioni, e ch e le g r andi oscillazio ni d i peso r,h e r,aratterizzan o l 'infa nti lism o intestinale sono a n ch e p,r ivil egio d ell a sprue tropicale e non tropica le. 11 m eteorismo è un sintom o costante n ell e tre mala tti e e,d è dovuto alla dist en sione sopratutto d el g rosso intestino. Esso è la cau sa della diminuzione d ella ottusità epatica la quale , n ei casi g r avi , è an ch e il risultato di un 'atrofia da inanizior1e. Comuni alle tre m a lattie sono anch e l 'atrofia rn11c;co lare di ffu ·a e la temperatura normale . \

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Com e sintomi invece cl1e separ a n o la sprue dal] 'infan tilismo intestinale so no indicati la t.o m atite e l'anemia . Gli AA. ing lesi h a nno accordato una grande im portan za alla stomatite a ft o~a per la di agn o si d ell a sprue trop ica)e. Ma Ja st omatite n onè lln fenom e no restante , perch è manca n el 2030 % d ei casi , h a una est en sion e s traordinariamente varia e n on è ltn fen om e no specifi co d ella sprt1 e. Nella sprue n o n tronicale si è tro' 'a ta la stom a tite. sopratutto so1t o forma di g loss ite, in 26 p azienti su 0'1 qt1 esta g lossite aveva e. att am ente lo stesso aspetto , la ste a localizzazione , la ste sa irregolarità di C'ompar sa r h e n ell a sprue lro:p1icale. An ch e n el1' infantili sm o intestinale P sta k'\ os er vata in a 1cuni casi t1na C\tomatite esattam ente d ella st essa natu ra . Dunql1e , r elativamente alla ston1atite , n on vi è alcuna diffe re nza essen ziale fra Je tre n1a lattie; ,,i è solo una differenza di freque11za. D el r esto la stomatite è un fenomen o secondario n on raro ad osservare in pazienti anemici con distt1rbi croni ci gastro-intestinali. T,,'atrofi a lin g ual e ch e i , ·erifi ca n ella sprue tro1)icale e n o n t ropicale i ritrova anche nel1'infa ntilism o intestinale e, quando è ::\ssociata a u n a g lossite de] bordo ling u a le, dà alla Jino-u a l'a p etto d e ll a g lossite di Hunter dell 'a• • • n emia pern 1 c 1 o~a. Quan Lo all 'a nemia è tata notata una differen za im portante fra la prue tropicale e l'infantili smo intestina le. Nell a prima essa sar ebbe spes o iperr roma. nella secon da sarebbe . em pre semplj ce o ipoc roma . Or a , 11r10 dfli trat1i clinici più evidenti de]l'an emia nell e t re a ffezioni ·p1rese in esame è i] s110 as11etto polin1orfo . T anto 11ella sprue trori rale r h e 11 ella ~ u btropica]e es~a è talnra i1)0crom a t (l lor :t iperc roma e n e] corso d ella ma latti a può cambi a re di tipo. Gli stessi fa tti si os.er vano n ell 'inf::. nt ilism o, intestinale. Se iJ qt1adro em atolog-i ro di un 'an emia iper c.rom i1 si osserva molto ·p iù raramente n ell 'irifantiJism o in te~tin a l e f. l1er ch è l 'apparato ematopoi eti co d el bambino è molto m en o incline di quell o d ell'adulto n r eagir e r o11 lln 'anen1ia iperc r o ma m a cr or i tir a. L 'arhil ia o l 'i.p ochilia Q'a tri ca è l1n a complicazion e freqt1 ente , r l1 e i;i è co n ~t a t a ta in circa la m età d ei casi di snr11e tropir nle, di spru e n on tro1) ical e e d i infanti li smo int.estinale. J,,'achili a può esser e perm a ne nte mn p.i ù spesso i R l ahi li ~re n el cor fìo fl elle reri d i v~ e scompare òt1rante la remis~i one; .per ò n on è costante in tutte le r er jdi ve. e tale com nortamento si ri scontra sia n r lle d t1e form e di ~nru e ch e n ell 'infantili sm o in1pstin al e. Da ta Ja freque nte coesistenza tii un 'achilia e di un 'anemia ipercroma , la s·prue viene non in frequ entemen te conf11sa con 1'an emia perniciosa. Nell 'an emia p erniciosa i1erò 1'arh ilia è cotante in og ni st a dio dell 'affezione e non è influen zat a da] trattam e nto erlatico e dalle inie1

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zioni d i i Lamina; n ell a s.prue tropicale e n on t r opicale l 'achilia :può esser e costante, m a più pesso non com par e ch e duran te le r ecidive e scompar e durante le r emissioni e gen eralmente è sensibile alle iniezioni di istamina. Inoltre l 'anemia iper cr om a d ella sprue si sviluppa freque ntem ente in seguito ad un 'an emia ipocr oma . I disturb·i psichici (d epressione, irratibiJità, r ara m ente ver e psicosi) sono comunissime n ella sprue tropicale e n on tropicale e i b ambin i a·ffetti da infantilism o intestinale son o spesso dei n evr o patici . l)er contro i ~intorni di alterazion e or ganica del sistema n ervoso centra]e son o straordin ariam 13nte rari . Un sintom o 1.i el]a sprue non tr opica le al quale n on ~i è pr estata abbastan za atten zion e è costituito d ai d olori alla r egion e del sacr o e alle grandi articolazioni co11 irradiazior1i a.g li arti , d olori d ovt1ti ad una osteopor osi . Nell 'in fan tilism o jntestinale si tr ovan o le stesse alter azioni ossee, m a di gr ado an cora più marcato e con una freq11en za maggiore. dato ch e i bambini n on posseggono n elle lor o ossa le g randi riser ve calcich e degli adulti. Be il m etabolism o an orm ale del calcio, di cu i l 'osteopor osi è la con se~Jenza, si pr olu nga per un tempo sufficie nte, si sviluppa no n egli adulti Je d eformazioni ossee ti pich e dell 'osteomalacia. Nel] 'infan tilism o intestina le, com plicato con osteopor osi, si trovan o delle deform azioni osse,e corrispondenti a q u elle del l 'osteom alacia sotto l 'aspetto, b en n oto delle deform azioni rachitich e, deform azioni descritte n ell a letter atura medica sotto il n om e di r achitism o celiaco. Nella sprue t r opicale i dolori articolari , agli arti e alla r egi on e lombar e n on sono eccezion ali , m a n on è dim ostra to ch e p·o ssa no essere d ovuti ad una osteop or osi . Gli studi suJI 'argom e11to però dim ostrano ch e an ch e n ella sprue t r opicale il m eta bolism o d el calcio è talor a an orm ale; se l 'an om alia n on r aggiunge in questi casi il gr ad o ch e si ri scontra n ell 'infa ntili sm o intestina le e n ella sprue n on t r opicale, Ja r a.gion e è ch e n ei paesi troPicali i m alati son o otto posti ad l1na luce solare inten sa e continua. Un a complica.1,ion e delle più comun i nella sprue n on tropicale è la tetania; essa si riscontra an ch e nella sp,r u e t r o picale e n el] 'infan til ismo intestinale. Le m odificazioni del m etabolismo calcico possono fortem ente predisporre . alla tetan ia , m a allo svilup po di questa com plicazion e è n ece saria la car en za delle par atiroidi . Nell a "prt1e tropicale, oltre ai disturbi gastroint estinali , si osservan o nei casi gravi dimagrimento, adinam ia , pigmentazion e e ipoten sion e, tanto d.a 1nerm ettere la con fu sion e con la malat tia di Add iso.1. Qu e to ~t esso error e di diag n osi n1 commesso in un caso di sprue n on t roricale ed an ch e 11ell'infantili smo intestin ale non 0 r aro riscon trare sintom i anal o~hi a qt1elli dell.a malattia cli ~cl<iison. 1

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In lut le e tre Je lnalattie l'A. ha dimo~tra to ]a freq t1en za con la quale si osserva una curva g licemica bassa, caratterizzata dal fatto ch e ' dopo somministrazion e <li 50 g r . di g·lucosio Ja curva è n otevolmente m eno alta d el n orm ale. Essen do il Jn etabolism o deg li idrocarbonati n orm al e tanto nella spru e ch e n ell 'in fantili sn1 0 intestinale , l' A. in clina a cr edere ch e la curva glicem ica b assa ~i a I 'indice di un disturbo n ella r egola'l.io11e rl ell o zt1cch ero <lei sang u e, disturbo ch e dipende certam ente dallo stato funziona le delle gh iandole endocrine. Il m etab,oli sm o basale è in questi m alati spesso aume ntato . In con clusion e, dal punto di vista clinico. astrazion fatta dell 'infantilismo n on vi è u11 sintomo ch e n on sia comune alle tre m al<ttti e: la differ en za con la quale si ri scontran o certi sintomi è d ov11ta all e diver sità di età e cli clim a . ch e presiedo no allo scoppio di qu e te m alatt1 e. La terza obiezion e ~n nome d ella quale si r esping-e l 'iden tificnz ione dell 'infantili ~m o in testina le e della S1J r11e tro picale è basata sulla a fferm azion e ch e ]a sprue tropicale non colpi soei i bambini. Qu e~to è p erò un erro re. per ch è in diver se statistich e si trovan o reai ~tra ti casi di sprue tropi cale in b a mbini . Nondim e110 bisogna con vertire cl1e Ja -:;prue ·t r opica le colpisce r ar a m ent e i b ambini na ti so tto i tr opici, fatto ch e n on possi 3m o spiegare . D 'altra parte. se consideriamo i fa tti di infantili sm o inte~ti ­ n ale come fatti di sp,r ue non tropicale n ei b amb ini , noi con stati.am o per le zon e 1.em1)er a1e u n fenom eno inver so, cioè ch e la spru e n on tropicale at tacca più spes o i bam bini ch e ·gli aclu Jti . cosa an ch 'essa poco comprensibile . L 'ultim o ar go n1e11to contro l'id en t ificazi 011 ~ dell a nrt1e tropirale e dell'infantili sm o inte tin ale è, come · abbiam o visto , un a r gom en to etiologico. La sprt1e tropicale n on compar e in for ma epidemica e n on si è m ai riusciti a ~co 1)rire il micr orga ni sm o specifi co al quale f:areh l)0 cl ov11ta la ma latti a. In favo re della teori a infettiva ~i è portato il fatto ch e la sprue t rop icale affetta talor a person e ch e vivon o in iem e e il fatto ch e l 'inct1bazione del]a m ala ttia l1a una durata fissa. Il pirin1 0 a rg-om ento n on sarà probati vo fin ch~ n on si stab·i lirà se la frequenza con la qt1aJe .la spr11c attacca le persone ch e vivor1 0 insiem e è m ag.g·ior e di quella ch e f'i può prevede.re in b,a se alJ.a fr equ en za gen er ale della m alattia. La fi ssità nel 11eri odo di in cuba z i on ~ è 11n argom ento poco convin cente perch f1 è ri con osciuto ch e la f:p rl1e n on si contrae ch e dopo un soggiorno di par ecchi anni sotto i lropici. L 'argomento principale d ella teoria ch r ' 'uol veder nell a ~nrt1 e 1ropicale llna m alattia d a infe"t:ion e specifi ca è la pr esen za di un a en terite o di una en I 0r ocol itf a natomi camente cara tt eri ~ti­ r l1e. Or a. l 'a trofi a 1ntestinale d escritta da .Tah er come c n u ~ Il clell a- T'r11e tropicale è lln fr non1e'

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[ANNO XLI ,

N U .!\l.

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no pos t-in orlale; d 'altra parte 1'.I\.. h a d i 111ostrato ch e le modificazioni o ser yate nel tubo intestinale so110 t almente varie, sia per sed e che per intensità , ch e non si può in alcun modo caratterizzarle , cl1e il tubo inte tinale in circa la n1età dei ca i non di1nostra alcu11 indice di infiammazion e e ch e) da ta la frequen za delle infezioni inte ti11nli n elle r egio11i tropicali , con,·ien e con sider ar e 1'enterite co111c un fen omeno secondario e n on come la cau a della n1ala ttia . Non vi è dunque aJ cuna cliffer en1,a 11 e] n1odo di con sider ar e le lesioni anatomich e d e ll ' intestino i1 elle tre malattie. Negli ultimi tempi è s tata avanzata l 'ipot esi ch e la sprue sia una a vitaminosi. Ma , a parte il fatt o ch e non si è an cora provocato p er via sperimentale una n1ala ttia ch e somig li alla sprue e ad indicare Ja ,·itan1ina ch e sar ebbe in difetto, lo viluppo d ella n1ala ttia in popoli vi, enti in m odi inter a1nente differ enti è già :poco fa ,·or eYole all 'idea di un a nvitamin osi. La teoria secondo la quale le tre m alattie risultano d a un ·a11omalia costituzional e e le infezioni pr1ecedenti , sopratutto dell 'inte tino, h ann o u n ' in1portanza n ell ' etiologia com e fattori d eterminanti, pem1 ette di ll1 etter e accanto la sprue tro·picale e n o11 tro1pi cale e l 'infantilisn1 0 intestina le. D al p unto di ' 'ist a per ò d ella lor o cau sa intima nulla sa ppian10. Si è d 'accordo n ell ' ammetter e ch e il sintomo capita le delle tre malattie sia un disturbo intestinale ch e provoca la steotorrea e ch e gli altri sinton1i sian o secondari . La st eotorrea è ,rerosimil1nente enterogen a, b-e nch è non esist ano Je pr ove an atom o-patolog ich e d ell 'esist en za di un a ffezion e in te "tina le. In co11clusion e la sprue tropicale, la n on trop icale e l 'infantilismo in testin a le -posson o r agg rup])ar i so tto il n om e di '< teato rrea idiopa tica » . C. ToscANO. 1

Simpatectomia addominale per megacolon congenito e descrizione di un caso curato. ( S TA NL E Y

THOMJ\ S . 1VI edical

B.

Tim es

111id

Long

l sland Medica.l Jourria.l, o ttobre 1933). -el 1927 W a de e R ovle riferiron o ch e in casi di n1ala tti e di HirscJisprung la sezion e d el rler vo sir11pati co tributario d e ll 'an sa intestinale niala ta aveYa p rodotto un n ot evole migliora1nen to 6 u na vera gu arig ion e. Nessuna cura m edj ca o chirurg ica prima di quest a ave va dato qu al ch e b11 on ris11ltato; cosi le anast omosi jntes tina li con esclu ion e d el1 'an sa m a lat a o la r esezion e di quest 'ultima. Con l ' operazione di Royle si asportan o d.a 1 1° al 4° ganglio simp atico Jon1bar e e la porzione corrispondente de lla corda attraver so un 'inci sione lomb·a r e; si interrom·p ono a n ch e i r ami comunicanti. Ques~ a operazion e si fa per via extraperitoneal ei ed è alquanto difficile. Nel 1930 Raukin e Learm outh sezionaron o le fihre d el n ervo ch e provvede all 'intestino mal at o attrave rso un a la pa rot omia a ddomi J

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SEZIONE PRATICA

n ale. Quest a 011erazio11e sen1bra essere qu·ella di scelta nella cura d el megacolon congenito. Le molte teorie sulla etiopatogerresi non sono molto convincenti; ma quest'atto operativo è basato sulla supposizione che i nervi simpat ici del! 'intestino inibiscarto il tono o il pot ere di contrazione e producano conten1poran eamente uno spasmo d ello sfinter e anale . Per un fattor e sconosciuto , proba bil111ente di natura aller gica e agente sul feto nell 'utero, i n ervi simpatici sono s timolati e il se.g m ento affetto è tenuto perciò in uno stato così detto di cc riempime nto », essendo incapac-e di svuotarsi d el suo contenuto . Fortunatamente p er l'operatore i n ervi che devono esser e sezionati sono facilmente accessibili attraverso la via a ddominale. Il n ervo simpatico che provvede al colon distale t ermina n el nervo mesen terico inferiore o n ervo del plesso, quest 'ultimo è connesso a l di sopra con i g randi plessi a ddominali e riceve rami dai g angli lombari SUJJeriori , i quali si riuniscono per formare un nervo immediatam ente al disotto d ell 'origine dell'arteria m esenterica inferior e o al livello d ella t erza vertebra lom-

bare. 1] ] n ervo ch e porta fibre di n1oto allo sfintere

ir11 erno è il n . presa c rale, ch e cor1tien e tutte le fibre effer enti viscer ali , provenienti dalla r)arte pregan g lionare t or.ac icol ombare. Esso è accessibile chirurg icam ente a l livello d ella 5a. vert ebra lombare quando la in crocia sulla linea m ediana per e ntrare n ella pelvi ed è raggiunto sotto questo livello da rami che provengono dal 2°, 3° e 4° gan glio s impatico lombar e. Il n ervo presacra le comunica con il n . m esenterico inferiore p er m ezzo di un ramo ch e p·a ssa in alto sopra la bifor cazione dell'aorta addominale.

Relazione sul caso. Il paziente, m aschio , ha 7 anni al t empo dell 'operazion e. ,F u ricovera to ]a ·prima volta all ' osp edale il settembre 1931 p er vomito alimentare, dolore epigastrico e insufficiente peristalsi intestinale da undici giorni. Questi sintomi avevano avuto inizio tre giorni d opo la nascita e si dovette ricorrer e ad un allevamento artificiale per il vomito persistente. I sintom.i p e1·durarono fino all'età di quattro anni con p eriodi di sosta , allor a fu n1andato a ll 'ospedale con diagnosi di pilorospasm o. Uno studio radiolog ico del tratto gastrointestinale rivelò un colon fortem ente dil atat o specialmen te a carico d el segm ento sigm oideo. I\1igliorando con un trattamento diet etico , il bambino fu rinviato ; ma torrLò n el m aggio 1932 con una st oria di s tipsi ostinata , vomito e dolore addomin·1le. L 'esam e r a diologico adesso rivelò una m assa past osa ch e d elineava il sigma e ch e si est endeva dal m arg in e costale fino alla p el,1i ch e riem piva. Con ripetuti clist eri questa m assa disp ar ve in circa un a settin1ana .

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cc IL POLICLINIOO >>

Si opera il paziente in i1osizio11e di 'frendelenburg, la Jinea d 'incisione laparoton1ica è sul margine este1·no del muscolo retto sini stro e si estende tanto al disopra cl1 e al diso~to del1'ombelico. Il cieco e il colon fì110 al sigrr1 a appaiono norrr1.a li nella po!'izior1a e nell 'asp-e tto. Il sig1na è molto ispessito e disteso e forrr1a delle pieghe nella pelvi. Si sposta verso l 'alto l 'intestino te11ue e si tira verso ·si11istra il sigma. L'origine dell'arteria mesenterica i11feriore si trova in alto e il marf,rine della pelvi in ba so; tra questi due punti si incide il .p eritoneo posteriore e separando i due le111bi si espone subito il n. presacrale; il nervo risulta formato di parecchi cordoni anastomizzati tra di essi, si nota ch e uno dei cordor1i sovrasta gli altri per la g·randezza. Si individuano i rami comunicanti dal quarto ganglio simpatico lombare e si legano e si recido110 quelli presacrali a] disotto di questo punto. Si disseca il nervo verso l 'alto e si dividono i rami comunicanti dai due lati fino all 'unione col plesso mesenterico inferiore, vicino all 'origine dell 'arteria mesenterica inferiore. Il nervo 1nesenterico superiore è sezionato insieme nl ganglio, che nei bambini segna la sua unione col ramo comu11icante del primo gangli.o simpatico lombare. I nervi sezionati sono asportati in un solo blocco. Quindi si pratica una sutu ra continua del peritoneo posteriore e si chi ude l 'addome dopo l 'asportazione dell'appendice. Normale il decorso postoperatorio. Si pratica un cliste re al 4° g iorno , rr1a dal 6° g iorn o le deiezioni sono regolari e le condizioni genera li del bambino migliorano progressivamente. Uno studio radiologico del colon mostra che l 'intestino è quasi normale in grandezza e capacità. R. MAJ\TONE.

MISCELLANEA. L'intossicazione acuta da barbiturici ed il suo tratta1nento. . (D . DENECHAU e R. 24 marzo 193-i ) .

BoNHOMME

J__. e Bull. Méd.

I casi di intossicazione acu la da barbiturici , gardenal e veronal specialmente si rr1oltiplicano. Clinican1ente g·li intossicati acuti da barbiturici sono dei comatosi ed è solo nei primi istanti dopo l 'assorbimento del tossico che si potrà osservare una fase di eccitazione con aspetto ebbero, delirio , tremori, disartria. Ora, questo coma non è sempre <li diagnosi etiologica fa cile. I suoi caratteri ' 'ariano: talora è intramezz<lto da fasi di pianto e di agitazione d:ura nte ~e quali il malato r eagisce nettan1e1lte qlle eccitazioni , con1a vigile; talora profondo invincibile, per quapto alcuni movimenti di reazione 1)ersi tano a11e eccitazioni, specie i 111ovimenti di dife . . a; talora assoluto, co n riflessi aboliti. ritenzione comp.Jeta di uri11e e feci , Chey11e- tok e~. l)O]"o lento

fANNO XLI,

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e piccolo. Alcuae volte delle eruzioni di tipo vario si i11anifestano, eritematose o bollose; più frequenteme11te si tratta . Ji un largo eriten1a seguito dalla cornparsa di una bolla :precoce a livello del acro, dei reni, del gomito. Tre cose sono da ritenere. Da una parte l 'esistenza di una pou:;sée febbrile ch e si presenta subitar11ente senza causa appai'ente e senza brividi al f-econdo o terzo giorno , mentre nelle prime 48 ore la temperatura era nor1nale. La febbre raggiunge quasi imn1ediatamente 39°-40e, persiste ·1:8 ore, poi cade brutalme11te o si abbassa per lisi permettendo, in questo mome11to, un prognostico favorevole. Quando persiste, irregolare ma eleYata, essa è l'espressione di una complicaz ione po1n1onare o di una infezio11e secondaria , da escara per esem.pio , o di intossicazione profonda da barbiturici. La temperatura immediata, elevata, nelle prime ore , sernbra ugualmente di prognosi grave. In secor1do luogo bisogna tener conto d~11 ·· frequer1za di accidenti polmonari, congestioni, edema polmonare acuto, ad evoluzioni in genere grave ma a ~comparsa rapida nei casi favor evoli. Infine è da rico rd1re la possibiJità in ogni istante, anche al rnomento d el risveglio, della co1nparsa di accidenti bulbari capaci di i)Qrtare alla morte immediata, sia per disturbi respiratori e 'lpnea brutale e definitiva, sia per sin cope o ineglio c:ollasso cardiaco. Da ciò la i1ecessità di t1na sorveglianza costa nte e vi-

gile. La g ua rig ione si manifesta lentamente; in seguito a iniezioni di stricni;na, e immediatamente dopo di esse, ricompaiono i riflessi , la risposta alle eccitazioni, poi il coma riprende profondo come prima. Ad un certo momento infine l 'intossicato si risveglia come un alçoolico acuto che sorte dalla sua ebbr ezza, con un po ' di delirio onirico, un po' di agitazione: infine tutto si ristabilisce in a ]cune ore. Questa evoluzione i1uò raggi11n gere 7-8· gior11i. Si comprende, in un coma di tale durata e ch e sembra ad ogni istante poter portare all a morte, l'importanza di tutti g li elementi capaci di fissare il prognostico. Ci si p uò innanzi tutto basare s11Jla natura e la dose del tossico assorbito . Il gardenal sembra due volte più tossico del veronal, il dial per alcuni sarebbe meno tossico de] Yeronal. La dose ha un valore relativamente secondario, risp·e tto ' al fattore tolleranza individuale. La temperatura precoce e ch e resta ele vata comporta una prognosi seri~ ; lo stesso ~~ può dire se fa com plet.amente d1fetto e se l 1ntossicazio11e sembra profonda. Quando la temperatura compare soJo al secondo giorno e, an che se elevata, non dura che 24.-·!8 ore. essa è di prognosi favorevole. . . . Di reaola esiste una leucoc Ltos1 Jmportante con polfnucleasi che 11ersiste an cl1e in assenza di focolai poln1onari.


t A>>O XLI, NUl\I. 18]

SEZIONE PRATI CA

Al i110111ento del ri sveglio ~ i l1a u11a eosinofilia di buon a ugurio, poi i Jeucociti diminui.sco110 e una mononucleosi relativa rimpiazza la polinucleo.si. Le lesioni })Olrr1onari ono di prog11os i particolarmente g ra, e. Infine u11a cifra ele ,·ata di urea sanguig11a 11on si h a ch e 11ei casi di s1)erati cd annunzia la n1orte pro • s1111a. Il trai tan1en lo con ] a ._ tric11i11a rin1 011la ola a l 1 9~ 2. Hoggard e Green·1berg, cerca11do un an tidoto co11tro la stric nin a, scop riro110 l 'azione qL1as i j11 J)erata dei prepa rati d i 111a lo11i.1L~rea, di cui la do~e sola111e11te tupefacente giugt1la cinqu e ùosi n1ortali di slri c11i11a. l~o­ ,·esc ia ti i fatt ori , ] a tricni11a appariva un vero . ai1t icloto i1 elle into icazio11i barbiturich e. Il J>ri n" i,pio clel] a cura, da lo da Ide, di Lova11io, è il eO'uente : 11na do .. e m ortale, cioè cl1e J) UÒ u cc idere, n1a ~ he ucc ide rara111ente, sarà g iugulala da cinque dosi n1orlali di tricni11a. La do ... e mortale di garden al arebbe di gr. 1.50, quella di. ' 'er onal di 3 gr ., 111entre quell a di ~tric nin a non supe ra i 3 ce11tiO'r . Gli :\ . ono arrivati açl inieltare 48 centig r. di ~ tri c11i11a, qu alche A. è arrivato a gr . 1.30, cifra esorbita11te, ma ch e. din1 0 tr0 la toJl er an za di que ti intos icati per la tricnina ed anche co n1e la prati ca differi ce dalJ 'e perimento. L 'esperin1entatore infatti agisce subito , ap1)ena il to sico è assorbito , mentre il m edico n on J)Otrà spesso i11tervenire ch e alcune ore IJÌÙ tardi . La • con doti a ter apeuti ca può cosi ria u meri: 1) Appen a supposta ]'intossicazione, fare un la,·aggio dello stom aco o iniettare 1 centigr . di a:pomorfi 11a. 2) Immediatamente, _en za alcur1 ritardo , cominciare la cura di stricnina. Essa comporterà delle i11i ezioni endovenose regolari, in ragione di un minimo di un centigram m o per ora, giorno e 11otte, o più ancora. Gli AA. consigliano di arri,ra re a j cent-igr. per ora 11elle prime ore, iniettando una m ezza dose J)er volta, cioè un centig rammo e mezzo ogni m ezz'or-1, continuando in seguito con un cen tigramm o JJer ora. La sor,reglianza siste1natica del malato ed il enso clini co dovran110 g uiclare la terapia caso 11er ca o. Se il torpore è al ma simo si a un1e11ta la dose. Se ad ogni iniezione si ottien e u11a reazion e n etta (un movim ento , la ricompa rsa aln1en0 per un i.stante dei rifles i) la do e ini et tata è la dose utile da ripetere senza aun1en ti ma senza diminuzioni. Se si provoca invece una riflessività vivace, un leggero tri. . ma , un po ' di opistoton o , bisogn a din1inuire la do e, ma perseverare. La cura va tJroseguita 0.110 al risveglio , a dattandola alla i11ten ità delle reazioni . Gli AA. ai :primi· seg11i del risve.glio, sostituiscono all a via venosa la via intra-mu colare, meno b rutale. 3) Come tratta menti a sociati trova1n o indicaz ioni l'acido carbonico, per inalazione o 1

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JJer i11 iez ione ~o ttoc uta11ea, i tonici del cuore, specie la coramina 1)er ,·ia endoven osa alla ~ose di 3 cc. alla volta i11 parecchie riprese, il a lasso. Saranno poi indi ca ti l 'ig iene ge11erale, il ondaggio regolare a ~ e tti co dell a vecica eguito da lavaggio, la cura di tegun1enti e sopratutto la lotta co11tro i ·e'"' cara i)recoce e rapidau1ente evoluti,'a. Bisogna evitare ogni n1ovi111 e11 to a l i11alato, poich è il minimo tentat ivo di m etterlo eduto, di farlo bere pos.. 0110 provocare u11a cri i di a1)n ea o un collasso fala le. C. TOSCANO.

Nnovi orizzonti per la terapia ormonica in gi11ecologia. (lI . B usCHBECK. Deutsch e 1\1ell. lVoc_he1ischr., n. 11 , 1934).

Due ·pecie di ormoni regola110 il ciclo estrale de ll a donna: g li 0rn1 oni o,·arici e o-li or1noni del co rpo luteo. Gli orn1oni ovarici si forn1a no in quantità prog·r es iva111e11te cre·cente rtei 15 giorni cl1e seguon o l 'ini zio della r11e truazio11e. Verso il 15° g iorn o il l'oJlico]o m aturo scoJJpia, l ' uo vo pa sa nell 'utero , l 'involucro fo]] icolare si tra:· for111a i11 corpo luteo; comincia la produzio11e di un 11t10,·o or111011e, l 'ormone del corpo luteo. L 'or111 on e fo llicolare provoca la proliferazione della 111ucosa uterina, 1'ormone del corpo luteo i)rO' 'oca un.a ecrezione della mucosa l)roliferata. Il corpo luteo pe rsiste per oli 15 g iorni : ce sata la .. ecrezio11e dei suoi orm oni, ce a an ch e la secrezione della mucosa uterin a p rol~ ferata, ch e allora si sfacela e viene PSI)u ]sa da ll 'utero in. ieme al sangue cl1e e ce da i va .. i lacerat i: 1a m e truazion e. Esperien ze recenti hann o J)ern1 e. . ·o d i stabilire con esattezza quale sia la quant ità dell 'u11 0 e de1l 'altro ormone n ece aria a provocare la manifestazione mestruale : esperienze di Hauptmann , ed esperienze dell 'autore, din1 ostrano che in donne private dell 'ovaio si detern1inauna mestruazione dopo l 'iniezione di 310,000 unità topo di ormone foll icolare e di 90 u11ità coniglio di ormon e del corpo luteo. ando preparati molto concentrati è riu cito all 'autore di provocare la n1e truazione con ole due iniezioni di 100,000 ·unità topo l 'una di ormone follicolare (iniez io11i a distanza di 8 g iorni) ·e tre iniezioni di 10 t1nità co11iglio di ormone di corpo luteo (una iniezione al g iorno). Natura lmente è necessa ri o i11i ettare OO'ni or n1 one in quel periodo <lel ciclo in cui e so viene normalm ente 11rodo,t to: perciò le iniez ioni di ormone del corpo ll1teo vennero iniziate 5 giorni dopo l 'u lti ma iniezione di or111one follicola re. L 'orn1one fo lli colare inietta to determina la proliferazione della muco "'a uterina; l 'ormone del cor1)0 luteo iniet tato uccc . i va men te determina la f a .. e ~ ecretoria cl1 e fini ce poi con la mestruazione. ' ' olendo somm inistrare in due sole iniezioni l 'or1none follicolare è nece sa rio usare un preparato ad a-


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« IL P OLICLINICO »

zio11e p r otra tta , cl1e costituisca quasi un dep.osito da cui l 'ormone possa continuam ente -venir assorbito ed agire sulla mucosa uterina , i m itando le condizioni 11or111a li in cui esso vie11e for1nato da ll 'ovaio . ·1~ale prepara to è second o l 'A. il cc Progynon ». ll i11 elod o d ell 'autor e 11a dato buoni ri ult ati · i11 19 ca i di am en orrea : i11 tutti si ipotè otte11er e Ja comparsa della mestruazione . In u11 altro caso fu n ecessario aumentar e la dose di Progynon fi110 a 500,000 unità topo : con questa d ose i o ttenne u11a 1nestruazione di n1 edi a inten . . it.à d ella durata di 4 giorni in una d onna .an1er1orroica g ià da 1O anni. L ·entità della m estruazion e dipende esclu"'iYa111e11te daJl ' o-rmone follicolar e, ch e è causa d ella .J)lr olifer azion e della mu cosa: quanto n1aga ior e è la quantità di ormo11e follicola r e tanto ])iù g ro"'sa diventa la mucosa , e quanto più è g·r o_"'o lo s trato di 111ucosa p r olifera ta , t anto p iù è abbondante il flu s o 111estrua le . L 'ormo11e d el corpo luteo p r ovoca solo la secr ezione d cl Io .. t rat o prolifer at o, n on inf] ui. ce Lluindi '" ull a e11tità d ella m estrt1nzion e . I./A. riuscì infatti a detern1ir1ar e u11a 1lorn1ale inten sità d ella n1estr11azione in. d on11e c he soffrivano di 111estruazion e troppo ~car a : I1aturalm ente iniett aYa l 'ormo11e follico lar e n ei oli l 5 g ior11i su ccessiYi a ll 'i11izio d ellfl inestruazione l 'or 111on e d el cor po lt1teo 11ei 15 g iorni s~o-uentj . Molte lJaz ie11ti oltre nel avere mestruazioni trop1)0 - :3Car 5e ] e a' revan 0 an ch e troppo rare , (w1a ogni 2-3 n1e .. i) : dopo l 'ini ezion e di estratto follicolare il ritn1 0 m estruale si regolarizzò s ubito a d ln terYalli di 28' g iorni . Dive r~ a i11a e.rroaln1ente bt1on a ·è la .modali tà di azio11e degli ormoni follicolari i1elle di~ n1e11o rree . In q u est e forme di mestruazioni prolungate ed eccessiva n1ente d olorose l 'utero è .. pe '"'o piccolo e pre e11ta un insuffi ciente sviluppo d ella 111uscolatura. {Tn tale t1tero n on è in g r ad o di eliminar e entro il len1po n orn1a]e lél l11u cosa ch e desquam n durante la n1estruazion e, esso si sfor za a d ~ sso lvere a l u o com 11ito contrae11d osi spastiram ente e proYocando così vivi d olori. I,a mu ~colatura poco s' Tiluppata è tropp o tleb ole })er contra rre suffi ciente1nente i , -asi lacerati . per ciò l 'emorragia si 11r olt1nga . L 'orn1on e follicolar e oltre a d etern1inar e le a lt er azioni tipich e d ella n1u cosa u1eri11a l1a an ch e u11a ft1nzion e cc vegetativa » : esso d e, ·e s''iluppare e 111an ten er e i caratteri ·essuali seco11d ari1 , specia lmente quelli d ell 'uter o . In r asi di i1)oplasia d ella muscolatura 11terina so110 quindi da attender i buoni ri sultati d all a opot er apia folli colare: I' A. è riuscito ad elin1 inar e i disturbi disn1en orroici inietta11do 20-±0.000 unità t op o di Progynon, nat uralrr1ente sem p r e n ei lu g iorni su ccesgiyi al1'inizio d ella mestruazion e. Altra indicazion e d ell 'opoter apia folli colare son o i di turbi d ovu t i a m an cat a fun zione ovar i e.a. I disturbi d el climaterio n aturale o t erapeutica111e n le · ai1ticipa to , si possono eliminare ' Pe o iniettan do 10-20.000 unità topo di ·~

[ANNO

XLI, NuM. 18]

Pro,gvno11. In altri ca si è necessario arrivare a 100. 000 unità topo , ed anche ripetere questa do.se: si osserva p erò allora una pa.r ticolare azione cumulati va che permette in seguito di diminuire .p rog r essivamente la dose ormonica e di ·p rolungare sempre più gli intervalli tra le singole iniezioni. ll. PoLLITZER.

CENNI BIBLÌOGRAFICJ<l> C. B. I NVERNI. ~ia11t e m edicinali e loro estratti in terapia. Un vol. i11-8°, di pag. 416, con fig . su tav. L. Cappelli , Bologna, 1933. La fitoterapia è da qualch e tempo ritornata in onore. Il n1edico , n elle su e prescrizioni ter ap eutich e utilizza attualmente in gran parte i vegetali , ma forse vi è eccessiva tenden za ad usar e invece g li alcaloidi da essi estratti. La fitoterarpia tende inoltre ad aggiungere all e piante già note d ell e altre non an cora usate e ad adoperar e , invece dei vari principi attivi , gli estratti fluidi . Si ha c osì an ch e il vantag.g io di ,-a]orizzare la nostra flo·r a , oltre a quello di aiver e prob abilmente n el futuro rr1igliori e più svariate armi terapeutich e. In ql1est o libro, l 'A. , dopo un bre,-€ cenno s ulla pre1Jarazion e e le proprietà deg li estratti , tratta delle prin cipali 1.lroghe (oltre novanta) la com1)osizio11e chimica, i caratteri botanici , le proprietà; e len ca i sinerg ici ed accenna all 'e tratto flt1ido ed alla tintura , rip ortando poi varie ricette in cui la singola droga è u sata . Esp o11e alcl1ni con cetti ed u si omeopatici e m ette alla fln e t1n indice terapeutico per sintomi e m alattie. Certan1ente, si proverà un po' di m eravig lia a veder e consig liati nella emottisi il gerariio o la coda cavallina . n1a è questione di provar e in quanto ch e . salvo quella consacrata dall ' ab~tu clin e, non vi è a priori n essuna r agion e di preferirvi la segala cornuta o l ' h y dra sti ~ , ch e , d el re~to , ono an ch 'esse studiate dall ' A. Il libro è pr ese11tato da una lusinghiera prelazio11e d ell 'on. 1Vlaresca1chi. fil.

G. LAROCHE. 0 11otl?.éra7)ie endocrinien1ie . Vol. in-8° di p agg. 400. ~Jasson & C. , Paris , 1933. Fr. 48. f: un b el libro di tec nica e di posolog ia, utilm ente int egr at o da n ozioni gen erali di fi siopatologia endocrina ; p er ogni singola g landola sono am1)iam ente riportat e le interrelazioni e11docrino-vegeta tive l le p r o,,e biologich e, i sinto,m i clinici di di sfunzior1e; e il capitolo d elle. indicazioni e d ell e controindicazioni t era p e uticl1e tien e largan1 ente con~ o d~llo . s~to attuale delle nostre con osce n ze circa 11 s1gn1ficato dei varii elernenti e11docrini di fronte ai quadri d ella p atologia. Utile quindi al m edico ge ner ale n o11 merto (1) Si preg a d'inviare due copie elci libri di cui si desidera la recensione .


lANNO

XLI,

Nu~r.

18J

cl1e a chi .si occupi particolar111ente di e11docrinologia , questo libro inerita di essere conosciuto. V. SERRA. ~• 1

~ TERNON.

Qu.3lqu es •tspecls de l'art ph.armaceutique et du médic.a11i.en.t à. trarvers les ages. Un vol. i11-16° di 235 pag. Masso11 et

C., Paris, 1933. Prezzo 15 fr . L 'arte i11edica è stre ttamente connessa co11 quella farma ceutica, sircl1è la storia dell'una si confonde fino ad un certo punto con quella dell 'altra. Tella storia dell'arte farmaceuti ca, che l ' A. ci pre enta, tr0Yia1110 pertanto questa riu11ila .1~ er un certo te111po co11 la n1edicina: dai ten1pi favolosi, presso g li egizi e i greci , fi110 a lla cuola cli Alessandria, ch e per prima stabilì le tre bra11che d ella dietetica (che comprende la n1edici11a), della far111a ceuti ca ~ d ella chirurgia. Curioso poi il t•rovare (la s toria non è ch e una eric di ritor11i) a li 'epoca dell 'in1pero ron1ano delle leggi sulle sosta11ze tossiche e sulla proibizione di vendita degli a.bortivi. Il commercio d ei farma ci ri111an e però a lu11go connesso co11 quello delle droghe e spezie (ne fanno fede i vocaboli di épicier, che éorrisponde al nostro drog hiere e di speziale, che in alcuni paesi nostri indica tutt 'oggi il farmacista); soltanto all 'inizio del secolo XVI: che viene poi completata nella seconda metà del secolo scorso. Questo libro, che considera la storia della farmacia fino ai giorni nostri, è frutto di un vasto e coscienzioso studio (oltre 240 citazioni bibliografich e), è di piacevole lettura ed è molto interessante anch e per i medici . fil.

Le tr(JJitem :?,n.,t des cardiop·athies · par l'associa·tion sucre-insuline. Vol. in-16°.

N.

KrsTEII.'l IOs .

di 103 pag. con 6 fig . J. B. Baillièr e et fils , Paris, 1933. Prezzo 12 fr. Da poc o tempo si è fatta s trada , nella terapia delle cardiopatie, l 'associatione zuccheroinsulina cl1e conta al suo attivo notevoli successi. Metodo fortdato sulla osservazione chP l 'organismo dei cardiaci in stato di insl1fficienza non ha a sua .jisposizio11e cl1e delle riserve di g lucosio insuffi cienti ed anormalmente metabolizzate. L ' A. studia i fondamenti scientifici del metodo e ne precisa le applicazioni pratich e, riportando anche J!areccJ1ie osserv:\zioni clinich e. Specifica i casi in c11i tale m·etodo è inattivo e quelli in cui è logico ricorrervi, otten endo11e incalcolabili benefici. Si tratta di una terapia che va posta a fianco di altri rimedi cardiaci, ·Che non :present.a pericoli, è di f~­ cile applicaziol1e e può <lar e, nei casi adatti , eccellenti risultati. fil.

J.

SrGWALD. 0

711

SEZIONE PRATICA

Le s11cre, agen.t th érapeutiq11 e.

Vol. in-8' , di 68 pa:g., J.-iB. Baillière, Paris, 1934. Prezzo 6 fr. l,o zucchero , sotto le sue varie forme (glucc.sio , sai~ carosio, frutta) co titui sce un agente

terapeutico di prin10 ordine. flasta citare, fra 1'altro, g li stati di ipoglicemirt dalla svariata i11tomatologi;i, ch e so110 stati mes i in luce in questi ultimi te1npj. Esso h.a inoltre delle azioni stimolartti (sulla !1utrizione, sui 111uscoli, ful fega to, eoc.), diure tich e ed o ... n1oticl1e, sicch è sono nu1nerosi gli stati morbosi in cui può venire utilizzato co11 profitto. J,'1\. e pone i principi generali ug li zuccheri , ·ul loro metabolisn10, sul 111odo di azio11e della terapia a base di zucchero , di cui tratta poi le indi cazio11i, accen11ando da ultin10 alle rare controinrlicazioni . fil.

Problèrnes théoriqiies et pratiques de la transfiision sanguig:1c. Editore . ~Iasson, TzANK.

Parig i . Prezzo fr . 35 . Le indicazion i sempre più 11u{nerose della trasfusione sanguigna devono consigliare ogni medico pratico ad apprendere tutte le quistioni relative a questo mèzzo terapeutic o. L' A. si propone appunto di agevolare questo compito. Con esposizione su ccinta n1a chiara 'sono passa te in rassegna le varie'. condizioni morbose c l1e si giovano della trasfusione , i procedimenti tecnici atti a r endere questa non pericolosa e veramente confaciente agli scopi che si rperseguono. DR. P.

Le trailem ent des n.évralg ies sciatiques. Editori J . B. Bailliè re et Fils, Parigi. MoLLARET.

1

Prezzo fr. 8,00. La cura delle nevralgie sciati che non può essere unica perchè di verse so110 le lesioni che possono estrinsecarsi con il corr1plesso sintomatologico, di cui il di ·turbo prevalente è il dolor e lungo il decorso dello sciatico . L ' A. perciò fi ssa g li elen1enti ch e consentono di precisare la diagnosi delle varie forme , per ciascuna delle quali indica i diversi modi di rura. Questa monografia è ·u n altro numero inter essante della collezione « Les Thérapeutiques nouv-e1les » . 1

~

uscito or ora. dai torchi della nostra tipografia, il

volume del

prof.

LUIGI MAGGIORE, Direttore della

R.

Clinica

Oculistica di Genova.

SEGSI, SINTOMI E SINDROMI OCULARI NELLA. DIAG~OSTICA ]IEDICA. GENERALE. Prefazione del prof. sen. N , Pende.

Clinico Medico di Genova

Quegli abbonati che lo prenotarono con iL

versani ento di

1 O onde acquistare iL diritto di ottenere detto volume che costa L. 5 2, per S Dle L. 3 5 , sono pregati di inviare le altre L. 2 5 a compimento, affinchè it libro possa essere

L.

1

Loro immediatamente spedito.

Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale. , Suvcursale diciotto .. ROMA.


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712

« IL POLICLINICO »

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI Società Lombarda di Medicina. Sedu la del 9 marzo 1934. Presidente: Prof. L. ZoJA.

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Contributo clinico sulla diagnostica topografica dell'infarto miocardico. G. AGOSTINI. - L =o ., ave11<lo ottenu lo sul tracciato elettrocardiografico di un ammalato di 61 anni , ch e prese11tava una netta sindrome stenocardica, per infarto miocardico, d elle onde coro11arich e i11 II e III derivazione ed u11 blocco atrioventricolare co1npleto, ma transitorio, ha preciato il diagnostico topografico di infar lo post eriore e trombosi coronarica destra .' L 'au top i 1 ha confermato la diag11osi clinicoelettrocardiogr afica. Porta quindi un nuoYo contributo clinico alla possibilità d ell a di agnosi topografica dell 'infarto 1niorardico.

Sull' importanza s1meiologica di Q accentuata nella lii derivazione dell'elettrocardiogramma. A. ER'ENA. L 'O. , dopo essersi richiamato ai più i1nportanti studi precedenti di vari AA. sul vr..lor e di Q III nell "angina pectoris organica, in base a ludi riguarda11ti un gruppo cli malati nel cui tracciato elettrocardiografico era presente Q III ·di Pardee, oltre a confermare le co11c1usi0ni di altri AA. , afferma che in tutti i sogge tti present<Jnt i tale a11on1alia elettrocardiografica si debba sospel I ar e una minorazio11e della funzionalità miocardica an ch e se apparentemente questi soggetti non pre entano disturbi che depongan o per una le5ione 1niocardica. Su una recente acquisizione dell'efettrocard ìografia : la IV derivazione. E. Bucc1ANTI . - Dopo aver fissa lo alcune norme per la t ecnica di regi strazione delJ a IV d eriYazione, l 'O. · esa1nina detta derivazione in confronto con quelle con suete e riconosce come non sia possibile stabilire rapporti esatti fra loro p er il polimorfismo dei qu.adri e1ettrocardiografici che si ottengono co11 la D ·1\r, non solo nei soggetti norn'lali ma anche nei cardiopatici. Fanno eccezione i soggetti miocarditici ove si nota una certa uniformità fra le caratteristiche presentate nelle qual tro derivazioni, per cui sembra ·p ot er intravvedere, in questo gruppo di inalati, e specie in quello con sindro1ni miocardiocoronariche, il campo di applicazion e di questa nuova tecnica al fin e di ott enere un pii1 valido ausilio nella interpreta1ion e diagnostica delle insufficienze d el miocardio. L' ipertrofia polmonare vicaria nel pneumotorace. N. MONTANINI. - L 'O. espone le con clu sion i di u110 studio eseguito su circa 50 autopsie di am· n1alati di tbc. polmonare, curati con Pnx. artificiale, inono- o bilaterale, al fine di stabilire mediante quale processo anato1nico avvenga il compenso funzionale. Dalle sue osservazioni egli è indotto a con cludere che in questi casi il polmone rimasto funzionante può talora presentare fatti di ipertrofia (ipertrofia e iperplasia del t essuto elastico e muscolare). Questa ipertrofia del poln1one eguirebbe ad uno stato iniziale di enfisem a. Il Seg retario: R. ScorrI-DouGLAS.

lANNo XLI, :\uM. 181

Società Medico-Chirurgiea di Pavia. Seduta del 13 aprile 1934. Presidenza : Prof. A. PENSA. Su taluni tentativi di Roentgenterapia della tbc pGlmcnart. N. CENTRA e L . FERRETTI. - Gli 00. sulla scorta di trenta casi di tbc. polmonare, trattati a111bu latoriamente, espongono i buoni risultati ottenuti e r iferi scono la tecnica adoperata consistente in dosi deboli, dis tanziate. Posizione e forma dell'ombra mediastinica dopo la frf · . . n1coexeres1. Dott. G. FERRARJ. - L ·o. ha s tudialo il co111portamento dell 'ombra inedias tinica immediata111e11te e a dista11za della frenicoexeresi in 240 frenicectoniizzati. Ha con s lata lo ch e la differente forma e posizione clell 'ombra mediastinica è in rapporto al lato di frenicoexer esi, al grado dell 'innalza1nento ed alla forma del diaframma elevato, in dipendenza diretta alle aderenze. Tubercolosi e micosi fungoide. G. B. CoTTJNI. - L 'O. riferisce le diYerse ricerche (cliniche, istologiche, ematologiche, biologiche) sYol te stt di un caso di eritroder1nia premicosica in uomo di 56 anni: la forma n1orbosa aveYa ·avuto inizio circa 5 anni prima . Nel caso si è avuto l 'interessa nte reperto, con la prova sperin1entale nella cavia, della presenza di bacilli tubercolari in una linfoglandola dell 'inguine e nel sangue circolante. L 'O. esami11a i cla li o ttenuti nei rapporti con altre forme di eritrodermia e con le diYerse teorie esistenti in tema di eziopatogenesi dei diYersi tipi di micosi fungoide. Contributo allo studio dei neuroblastomi cutane i. R. CASAZZA. - Vengono riassunte varie questioni che si riferiscono ai neuroblastoni cuta11ei in generale e viene descritta l 'osservazione di un tumore sul quale sono state eseguite varie ricerche istolo,g iche. Il lumore, avente struttura fibrillare, con speciali carat leri e con presenza nel corpo del blastoma di numerose fibre :r;iervose, viene interpretato come un neurofibroma · e viene messo a raffronto altresì con il fibro sarco1na di Darier, col qual e presenta alcune somiglianze cliniche ma anche diverse differ enze istologiche. Le Yarie questioni riguardanti la interpretazione del tumore in esame vengono discusse con riferin1ento appunto alle moderne vedute sul complesso argomento dei neuroblastomi cutanei.

F. CORTESE. Sin.tesi nella coproporfirina in cc _4.ctinomyces albus ». Alterazioni delle cellule epatiche in seguito ad avvelena· mento da tossina difterica. . Dott. P. LocATELLI. - L'O. ha potuto osserYare che n el fegato di cani s tiroidati ed avvelenati con piccole dosi di tossina d~fte~ica m.anca~o o son!l molto scarsi i fenomeni d1 proliferazione (mitosi) da parte delle cellule epatiche; contrariamente a quanto accade negli anin1ali di controllo a tiroide integra, intossicati con dosi corrispondenti di tossina difterica. Il . egretario: Prof. L. B1AN c u1.


[_.\::\XO .\LI, NUI\I. 18)

SEZIONE PRATICA

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APPUNTI ·PER IL MEDICO PRATICO . .

CASISTICA E TERAPIA. Rapporti del lupus erythematodes con le 1nalattie interne. H. Wendt (1'1iinch. med. vVoche1is., 9 febbraio 1934) passa in rivista i vari stati morbosi interni che si sono trovati coesistere con il lupus erythematodes : flogos.i polmonari, talora anche tubercolari, 1n,alattie renali disturbi cardiaci (miocarditi , endo- e pericarditi) , malattie del tubo gastro-enterico, alterazioni del sangue (anemia secondaria agra11ulocitosi , tro·m bopenia) , n1alattie del i tema nervoso (flogosi .croniche ed atrofie dei gangli intervertebrali). Risulta , in co111plesso, che il 1upus erythe1natodes può essere considerato in alcuni casi come una grave infezione generale settica, mentre in altri non si può escludere una dipendenza con la tubefcolosi. Molti autori lo considerano come una grave tossicosi, in cui i sintomi morbosi sarebbero dati dalle tossine di vari germi. Il L. E. non avrebbe quindi un 'eziologia unica, ma sarebbe soltanto una forma di reazione alle varie cause nocive. Non si deve però disconoscere che il decor o morboso, le modificazioni istologiche ed il quadro clinico cutaneo non stanno con il quadro di una 1ossico:si , ma sono più che altro spiegabili con l'intervento di un determinato ao-ente patogeno, di un virus vivo. I germi comuni (strepto- e stafilococchi , B. coli) tro, ati talora sono forse da co nnettersi con un 'infezione secondaria. Si tratterebbe probabil atente o di una speciale forn1a del virus tuber colare o di un viru s ignoto. fi1. 1

A1nebiasi cutanea. Da] 1891 sono stati descritti alme110 27 casi di amebiasi cutanea. Il primo caso descritto, quello di Nasse, comparve come comp1icazione di un ascesso epatico; però ·egli non vide le amebe viventi e il suo materiale fu criticato perchè si ritenne male preparato e fissato. Nel caso di Menetrier e Touraine invece fu rono trovate amebe mobili , mentre in quello di Selenew il reperto parassitario è dubbio. Reperto para ~ sitario positivo ebbero p ure i casi di Carini e di altri autori (compl essivamente solo 4 casi sicuri) . S. K. Ngai e· C. N. Frclzier (The Chi1ncse 1lfedic. Journ ., novembre-dicembre 1933) dopo un 'ampia espoaizione della letteratura in proposito dividono le manifestazior1i cutan ee d eJl 'amebiasi in tre gruppi: I) lesione ga11grenosa ul cerativa d e]la parete toracica o addominale ch e segu e la rottura spontanea o chirurgica di un asce~ ·o amebico; 2) dern1atite eczematosa; 3) lesioni fistolose o condilomatose croniche ulcerative della regione 1)erianale. 1

Gli AA. descrivono tre casi da e i osservati di amebiasi cutanea. Tn tutt'e tre la etiologia amebica fu indubb·ian1ente dimostrata (quindi ora sono complessi va n1ente 7 i casi certi). In due si trattava di le ioni condilomatose della regione .genitoanale (in un caso dopo diarrea sanguinolenta acuta) . Uno d ei casi fu com plicato da sifilide iniziale dei genitali. In uno un papilloma d ell a r egione anale fu invaso successivamente dal] ' a111eba. In tutti e tre i casi fu identificata I ' entamoeba hystolitica. Le lesioni istolog ich e del1a pelle 0110 pres' a poco uguali a quelle prodotte dallo stesso i)arassita in a ltri t e uti. La tenden za delle amebe ad estendersi negli strati più profondi attraverso i punti di minore r esistenza fa pensare che esse p en etrino per l'azione meccanica dei loro 'Pseudopodi. R. LusENA.

Etiologia e cura dell'acne rosacea. Que ta n1a]attia dell 'età ':\va11zata è generalrne11 te attribuita ad uno s tato d'intossica7.ione (alcool , tabacco) o d 'insuffi cienza orn1onica (climaterio). P . Lin ser (11/cd. /{liri ., 11 , 1934) ritiene però ch e si iano sinora trascurati a torto altri elem enti costitu:~ionali, com e lo stato pletorico e la tendenza all'ipertensione. Contrariamente ad altri Autori, il Linser considera. l 'acn e rosacea come l 'esp re ione di uno stato di allergia cuta11ea d el soggetto a\·anzato d 'età di fronte all 'infezion e stafilococcica. La reazione locale della cute alla strofinazio11e di vacci11i stafilococcici è assai più vivace a livello delle zone di acne che in quelle normali. Lai cura a b·ase di vaccini sta filo coccici dà ottimi risultati ; essa va accom·p ag·nata da massaggi e strofinazioni ·sulle parti malate: da una prima dose di vaccino (0,2 gr.) si sale ino alla rp.assima dose di 3 gr. (in un ciclo di sei iniezioni) : in seguito, o.g ni uno o due mesi, si farà una iniezione di 1 cc. di vaccino. V. SERRA. Il trattamento locale dell'alopecia areata. O. Naegeli (rif. in Medizin. vVelt, 3 marzo 1934) osserva ch e le aree ·decalvate vengono tr.attate ripetutamente con spennellature di crisarobina, di soluzioni di jodio, con acido acetico, neve carbonica, cloruro d 'etile , sole di a lta montagna o con la finseterapia. Secondo l 'esperienza dell 'A., una sola sedu1a di fintenterapia dà ris11ltaLi migliori di qualunque altra procedura e talora si ottiene la g uarigione di pazienti ch e con le altre terapie non avevano affatto reag ito. I risultati non sono sempre durevoli; lo svantaggio del m etodo è che in ogni seduta non si può irradiare ch e un piccolo territorio


714

« JL POLICLINICO »

e ch e la r eazione i1uò essere . talvolta n oiosa. Prima dell 'irradiazione, sarà necessario radere i ca pelli rimasti. fil.

Trattamento dello zona. G. Mi1ian (Paris ll1 éd., 2± febbraio 1934) già da molti anni preconizza l 'uso del 914 per -via endovenosa come il migliore tratta1nento della zona. Il 914, oltre 3. far scomparire la n1alattia rapidan1e11te, fatto ch e ha imp,o rtanza specie nella zona oftalrnica , guarisce le sequele do1orosé co11tro le quali g li analgesici abituali ~ono impotenti. Qualche volta però i dolori sono esacerbati dall '!iniezione di 91-t: esattamen te com e nella sifilide gli accidenti sifilitici possono aumentare' per una o diverse • • • • iniez1on1. In una osservazione, riportata per esteso dal1'A., si ebbe un aumento d ei dolori dello zona non solo sotto l 'influe.nza di una prima dose, ma anche sotto l'influenza della seconda, malgrado 1'at1mento d ella dose; vi era dunque arseno-resistenza del g·erme della zona, come $Ì osser,rano delle arsPno-resistenze del trel)Onema. L 'A. si è allora do man dato se un altro medi camento antisifilitico non agisca in difetto del medicamento .arsenicale ed ha constatato dei risultati fulminei con il cian11ro di mercurio; un'ora dopo l 'iniezione i dolori si caln1arono in modo definitivo. Sembra dunque cl1e il cianuro di mercurio possa essere impiegato ugualmente n el trattamento dello zona • • • • nei casi arseno-res1stenti. Queste azioni ch emioterapich e possono spiegar si in parecchi modi : 1) l 'agente dello zona è un germe, vicino al treponema o no , sensibile ai diversi medicamenti antisifilitici; 2) lo zona potre,b b·e esser e, come alcuni pensano, di natura sifilitica; 3) l ' azione terapeutica può spiegarsi anch e per eteroterapia, cioè per effetto d ella cura d ello zona, non sifilitica, sotto l 'influenza. di un medicam ento antisifilitico somministrato ad un sifilitico. Questo modo d'azione presuppon e che la zona si sviluppi sempr e n ei sifilitici , ciò ch e 11on è provato. L'A. è per la prima ipotesi. •

c.

TOSCANO.

Il cloruro di ammonio nel trattamento della scie· rodermin. La sclerodermia tende sempre i)iù a diver1ire una malattia chirurg i ca. Sia con la paratiroidectomia, sia con g li interventi sul simpatico si arresta quasi sempre 1'evoluzione implacabile dell 'atrofia connettivo-cuta11ea, si sopprime sen1 pre il dolore e spesso, se non è troppo tardi, si assiste alla lenta ricostruzione di un tessuto connettivo ben vascolarizzato che ridà alla pelle la sua morbidezza. ~fa Lgrfldo questi buoni risultati , R. Lericbe

[ANNO

XLI,

NUl\tl.

18]

e A. l .u11g (Presse· 111 éd., 1 luglio 1933) in un caso di scleroderrnia 11on 11a11no voluto ri11unciare a lla terapia medi ca ed har1no pro,Tato il cloruro di ammonio cl1e, sperimentalmente aumenta l 'eliminazio11e d el calcio per le uri11e: L 'infern:o fu posto ~ r egime acidificante (pane , P.asta, riso zuccheri, carne, grassi, con esclusione del latte, dei legumi verdi e della frutta) e gli furono somn1inistrati 3 gr. al giorno di cloruro di ammonio. Dopo 20 giorni di questo trattamento le placch e sclerod ermich e erano m eno dure , mieno apparenti e diminuite di estensione, il peso era aumentato , la s tancl1ezza diininuita. I11vece di continuare il trattamento , il n1alato, per con sig lio di un altro medico, prende d egli_ estratti tiro~dei e paratiroidei. Rapido peggioramento. Ritorno alla terapia con cloruro di ammo11io e nuovo miglioramento. Questo comportamento si ripetè a varie riprese , cosicch è può escludersi ch e si tratti di sola coincidenza. In un altro malato , operato con successo di Ie_g~tura .di un 'ar~eria ~iroidea e che dopo qujnd1ci m ·es1 .aveva visto r1.apparire una placca sclerodermica alla regione malleolare, la. terapia ?on clor~ro ~i ammonio fece sparire la placca in otto g iornt. e. TosCANQ.

Cura dei

d~c11biti

coll'acido tannico.

E. O. La timer (The Journ. o/ the A nieric. Medie. Assoc., 10 marzo 1934) h a usato 11ella cura dei d ecubiti una soluzione preparata di fresco di acido tannico al 5 %. La cura va cominciata appena c'è un'alterazione trofi ca della cute, perch è è più effi cace quanto più è precoce. D opo aiccurata pulizia d el decubito della zona ·circostante vi si spruzza la soluzione di a?ido tannico,. ripetendo ogni ora l 'ap:pJicazione finchè s1 forma la c rosta di acido tannico (occorrono da 24--48 or e). La parte malata dev'essere te11uta libera da applicazioni di g·ar za o altro e al calore secco (o con lan1pade elettriche o con un essicatore elettrico). Si tog lie la crosta d i acido tannico quando questa si separa spontanean1ente ai margini. Se si ' ruol togliere prima basta r ammollirla cop petrolato sterile. L 'irtfezione cl1e sopr av"enga dopo 1'applicazione dell 'acido tannico va curata levando la cr osta di acido tannico e riapplicandola dopo 1 ~1 tJj z ia locale. ! .'esisten za di un 'infezione virulenta con necrosi d ella zona decubitata è controindicazione assoluta a questa cura. R. LusENA. Il trattame11to delle 11stioni col verde-brillante. Secondo J(oritkin-Nowikow (Zbl. f. chir. , n. 5, 1934) il verde-brillante non è tossico , non danneggia i tessuti , h a proprietà cheratoplastich e ed un forte potere battericida. Il metodo adottato nella Clinica di Odessa per il trattamento delle lIStioni è il seguente:


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XLI,

NU )I.

18J

SE ZI ONE PRATI CA

Pulizia della r egione circosta11te e d el tra tto u ~ti o nato con una soluzione acquosa al 1 o/c0 di verde-brilla11te . Quotidianam ente per 3-5 g iorni vien e ripet uta ]a i)enne]latura colla ste. sa o]uzio,n e · quin~i p er .alcuni gi?rni viene adoperata un~ soluzione d1 verde-brillante al 1 % in alcool a 4-0° e su ccessiva m ente in alcool a 60°. Con l[Uest'ultima soluzio ne , 'lo po pochi giorni , si h a la con1pleta g u arigion e . La lesione si copre di una sp essa cros ta ch e g radualmen te cad e n1an mano che avviene 1'epi telizzazion e. N011 c ·è bisogno di bendaggio . L' 1\. . riporta ±8 ca si cura ti con quest o m et oclo n ella f: Jinica di Ode sa : 31 er ano di 2° ()"r ado e 17 di 3° g r a do. Guarit i 4:5 , mor t i 3~ In n1edia i 111alati r estavan o in clinica per 10-24giorni e olo n ei casi g r aYi di u stio ni estese e }J~o fo~d e Ja <le0"€n za si p r olungò fin o a 50 g1orn1 . G. P AcETT O .

A..criflavina parenterale nella cura del1a gonorrea.

E. Hugh es e C. Allan Birch (The Lancet , 16 settembre 1933) hanno curato un centinaio· di inalati di aonorrea coll ' a criflavina p er via parentera le, per ò riferiscono sui ri ultati di 50 rasi , percl1~ g li altri n on furon o seg-uiti ch e per poco t empo. _A doperarono la soluzion e a 11' 1 %, facendone 10 cc. p er ,rolta per via endoven osa :1 '~olte la s ettimana . La maggior parte d ei m a lati non p r e en tò fen om eni t ossici ; alc uni soltanto ebbero vomito, senso di ripien ezza della gola, sen ... o di brucior e a] r et to. In clu e casi ci fu un'eruzione cutan ea 36 or e dopo l 'inizio rlella cu ra . La cu ra fu so pesa d op o ce saziane d ella secr ezion e, r itorn o a ] n or111ale d PJ volun 1e d ella pr ostata e aspetto n orm ale d ell 'uretra all 'uret r oscopia . La durata media d ella cura fu di 11 6 giorni . La cura 1)iù ]}r eve fu di 12 giorni e la più lun ga di 273 o-iorni. La dose m edia a mminis trat a comples ivam ente fu di g·. O, 66 ; la m assima di g. 1,62 . In lutti i ca si si facevano rontem pora neam ente irri gazioni con soluzion e di p errr1angan a t o 1 :8000. In n e un c.aso si ll sar ono vaccini. In a ]cuni si ridusse la quantità di liquidi n ell 'alimentazion e p er ott en er e una m .agaior e ron centrazion e di acriflavin a nelle urine e in questi ca si la durata m edia d ella cura fu di 91 • • g lorn1. Tre m alati ebber o epididimite llnilater aJe durante Ja cu ra. Due ebbero ittero . L ' acriflavina ·p·u ò certa m e n te d annegg·ia r e il fegato. Il d anno a] fegato può esser e diminuito somministrando .g lucosio p er via orale p rima di ogni iniezion e . Le ini ezioni n on si d evono far e . ott ocute n è Jlei muscoli . L 'arriflavin a riduce la p ercentuale d elJe com pl irazioni , per ò non è più e ffi cace q u ando le co111p]icazioni on o .aià conìparse. R. LusE~A.

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SEMEIOTICA. Da due cose è ricono cibile una trombosi della vena porta dopo colecistectomia. F . R ost (Zent . f. Chirurg.i e, 20 genn. 193±) o serva c11e la trombosi d eJla ve11a p orta può verificarsi dop o colecistect omi a sen za ch e fese s tata d a11neggiat.a visib·il111ente durante l 'o:perazione ; ed essa vien e trovata ali ' autopsia come cau sa d ella m o rte , inspieg·abile dai segni clinici. Il p rim o seg110 cli1Jico è un r ep entin0 p egg ior am ento clel pol . . o, fin o a n on esser e più per cettibile , m entre lo !)tate gen er a le è buono a 11cora. Mancano dolori , com e n elle p ancr eaLiti ; n on diffi coltà di r espiro o cian osi. Il quadro si completa e chi a ri ce q uando il polso r eagisce p oco o niente a i card ioci11eticì , coi quali si p uò aver e soltan to un µa . eggero n1ig lio r am ento. Qu a n do la m ala ttia , i pr olu nga per alcuni g·iorni , u11 intoma im 1)ortan te div ien e un cambiam en t o p sichico, cau sa to j)r obabilm ente d all 'effett o velen oso d ell e cellul e epatich e disfacenti:-;i. Si han110 fen omeni. di psicosi a c uta. l Jlteri orm ente com paion o lre1r1ori fibrillari e cr ampi rr1u sco lari. Per la legatura d ell a ven a porta si 11a m o rte r apida, ])reced uta tla fen om eni di sta i: a ddome go nfio , von1iti san g uigni , feci emat ich e , tumore di milza. a ,cite gan g ren a de11 'intestin o con peritonite. Tali fer1on1eni 11on :ono ta1i i11ai riscontrati dall 'A. ln ca i di t ro mbo i della ' 'ena por ta son o riferiti in1provv isi attacchi d olorosi , cl1e in ducon o a d jn t er venti chirl1rg ici. l\ost fa diagnosi di troml1osi d ella ven.a uort a in b ase a l cattivo polso n on Jegat o allo stat o dell 'infe rmo· ed in h R~e a lle alterazio ni n icl1ir b e. .TrrRA.

MEDICINA SCIENTIFICA. Rap1>orti fra la reazione cl1imica dell'urina ed i batteri urinari. L . Ran e E. Szoud (B r i lisl1 Journ . of u rol og}' e r1rch.. m al. des reins, 1933, n . 5) ll anno studiat o i r a pporti fra ] a p ro po rzion e d ei b atteri e la reazion e dell 'urina. Hanno troYat o ch e l 'urina infet tar.a d a colibacillo e car sa in H-jon i , mentre quella infe ttata d all o streptococco n e è) ricca ; m .a è difficile. sap.er e se la r eazion e dell 'urin a è la causa od invece l'effetto di tale infezion e. In 132 casi , 11anno raccolto le l1rin e con la sonda (quando ciò er a possibile) J)r ocedendo p oi alle culture e d ete rn1in ando la r eazione dell 'urina . Ha11110 trovat o : urin a terile in Il casi , infe tta ta in 121 (tuber colosi 37 casi , infezione mon oba tterica 71 , poli h a li erica i1eg]i altri). Il p H è st ato trovato di 5, 2- 6,0 n ell 'infezi o11e colih aci1lare; 5,-1:-6,8 in quella tt1l)er colare;


716

6,2-7,2 nella streptococcica; 7,6-7 ,8 nella n1icrococcica. Nelle iJ1fezioni da proteo , ora a cida (5,6-6 ,4), ora alcalina (7,8-9,0); n ei 5 ca ... i di infezione gonococcica, inolto acida. P er quanto riguarda la decomposizione d ell'urea, il coliba.cillo la tiecompone soltanto eccezionalmente ; i l grl1ppo ipToteo I.a d ecomJ)One sempre; i micrococ chi si di,ridono in tlecompone11ti e non decon1pon enti . Il valore di pH oltre 7, 2 11on pt1ò aversi che con ritenzione notevole d ell 'urina ed infezion e da microbi d ecomponenti; l'infezione è p rimaria e la r eazione d ell 'urina secondaria. In complesso, il colibacillo si trova i1ei (asi li acidità estrema; con la tuberi:olosi , l 'ac idi1.a è minor e; con gli streptococc hi e micrococc l1i, la reazione tende all 'alca linità. Nei casi di coliba cillosi , alcalinizza11do artificialmente l 'urina, scompaiono i colibacilli e corJ1p:1jo110 i micr ococcl1i gra111-positivi. ~i J1uò ammettere quindi in genet\\]e un certo rapp·o rto fra la nal11ra dei batteri ed il i1H d ell'urina; quando ·questo oscilla fra 5,0 e 7,2, Ja n.a tura d ei batteri rlipend e dal pH mome ntan eo d el} 'urina stessa. Gli AA. con cludono ch e è g il1stificato il tentativo di modificare il pII dell 't1ri n a a scopo terapeutico . fil. 0

VARIA La malariotera1lia nell'antichità. Se, allorquando nel 1917 il tedesco Wagner von .Taurregg diffuse pel mondo la violenta inal.arizzazione d ei paralitici gen er ali , ritennero i francesi di vantar e i11 lTierito la priorità d el lor o Leg·r ain e Ch a uffard , b en avrerrtmo i1oi ita liani potuto ri corda re l~ esa re Lo111b·roso ch e contro alla d evastazion.e d ella paralisi invocava l 'inoculazione d el vaiolo, b en a-vr em •m o potuto ricordare Anlonio Marra cl1e fin dal 1894 all 'Accademia torinese presentava o-}i infermi g uariti rlalla paralisi p r ogressiva ~olla produzion e a rtificiale di a cessi accompagnali da spiccata ipe.rterm~a . Be? più addietro i1ei Lempi i1enap10 scriveva 11 s uo elocrio d ella Quartana vantandone l 'effi cacia con tro cc il ma le tirannico denomi nato melanconia » : e n on era lontana l 'epoca in cui la febbre malarica san ava !Ben ed etto (~ ellini dalla co·n tratta sifilide, in cui Luigi XI ricorreva a Notre-Dame de Salles ·p er chè cori un superbo febbrone lo liberasse dalle crisi convulsive. Ed ancora n el quarto secolo Orbasio constatava J.a benefica effi caci a della spontan ea quartan a su gli. psicopatici d eliranti , ed an cor a ne! secolo 1r Galeno segnala va la scom .p arsa degli attacchi epiJettoidei all 'insorgenza degli a cces i febb ri li , m entre P\ufo d 'E feso fra le pro. . fitt eYoli infermità con ced eva un posto pr1Y1lecriato a lla feb·b re quartana cl1e. evacu a11do llTI10ri SOYr abbondanti , riso],re,·a non SOltan t o gli s1)a... mi de lJ e con ,·ulsioni . le con trat1

ali

. [AXl\'O XLI, ~U:'.\I. 18]

<C IL POLJCLT:\"ICO >>

ture d ei tetani e le d epressioni d elle ipocondrie, ma pure dissipava gli affanni dell 'asm a, gli inciampi dell 'apoplessia e le efflorescenze d ella Jebbra . Nè tralasciava Rufo di doverosam ente citare gli insegnan1enti pervenutigli da l som·mo Ippocrate che, cinquecent.'anni avanti Cristo, fra i numerosi paragra fi d ei sintetici a forismi, questo ·p ure inseriv.a: « Quando hassi Ja febbr.e quartana di rado patisconsi convulsioni , ed 0 ve se n e com .p ortassero prima della febbre , essa ne libera ]'infermo» . Prima d'Ippocrate la medicina greca trovava sede esclusi:va n ei templi d 'Esculapio i cui sacerdoti, sotto un con1plesso apparato di misteriosi esor cismi , di astute apparizioni, d ' oracoli truffaldini, nascondevano spesso nozioni clinicl1e acquisite col protratto esercizi.o curativo e tramandate sia attraverso a semplici riferimenti orali, sia con tavolette marmoree che adorn a·va110 il te1n1p1io e sulle qua li s'incidevano i segni de] male presentato ed i rimedi per Ja r.a ggiunta guarigione. Or sull'una appunto di tali t~b·elle :{.losogra fi che si poteva leggere con1e ad un tal Tel1cr o di Cizico , veauto al santua,r io di Perg amo per liberar si dàll 'epilessia , }:apparsogli dio proponesse di scamb·i are l 'infermità grave ed incur.a bile con un morho r iù lieve e m e no ten ace, qual fu appunto la febbre quartana ch e, i11cogliendo il rassegnato fedele , lo guariva per sempre dall 'orribile convulzionarietà. E più di trenta secoli trascorsero dall 'elnpirismo di quei tem1pi fav o]osi alla speri rr1entalità di quest'epoca positivn . (da L'Illust razion e clel Medico,. aprile 193±). 1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. C. D'AMICO. L'appen dice : errori di diagnosi e di osse r vazione; casistica. Tip. Gizzi, Gal atina,

1934.

D.

Il pneumoperitoneo nella cura della peritonite tubercolare ascìlica. - Rif. l'vied., 1934. (~ ommemorazione del prof. L. Pagliani . L . Cecchini, Roma, 1934. A. SCATURRO. L a f ebbre boltonosa. - Tip . Andò, Palermo , 1934. G. VENTUREI.LI. Sette anni di ca rieterapia. - Riv. Italiana di Ter apia, 1933. G. GuERRINI. D ell'infl uenza del calore della lu ce sull'azione em olitica della clorofilla in vivo . Tip. A. Nicola, Varese, 1934. D . J~NEA. Il sier o ipertonico clorurato in un caso di ileo par alitico in seguit o _ad istero<;irinessiec~ o ­ mia. larga per carciriom a <lella cervice . - T11). G. Bar ca, Napoli, 1933. G. GlTI~RRINL I 1i fluenza dei f olocalalizzatori sul. l 'azione degli en zimi. - Tip . A. Ni cola, ,~arese, 1833. C. Tovo e E. VIGLIANI. Le i11 tossicazioni da pio1nbo. - Rassegna PreY. Sociale, Roma, 1934. ìVI. l\IoKTALTI . Con,lributo all 'eliol ogia d~zz · 11 e r1Jes zoster. TiJ). Zan1peri11i e Lorenzin1, Roma, 1933. SAi--.rToRsOLA.


{A~~o

XLI.

~ Ul\L

18]

717...-·

SEZI O:'.\ E PR.\TJ CA

NELLA VITA PROF ESSI ON ALE. Cronaca del movimento professionale. I l ''ser vi zio a scavalco ,, n el le s n1>1>lenze ti el le condotte mediclte. Il Minister o d ell 'Inler110 ha i11via lo, in d a ta 1° marzo, ai Pr-efetti d el Regn o ed autorità as in1ilate, la seguent e circolar e, a firm a d ell 'on . Bufff1rini: Qu es to l\tlini s tero l1a cl o,·uto co11 · tatare cJ1e, n o11os tant e le is truzio11i in1partite co11 circolare n . 20400 l .A.G. 2:374 d el 25 aprile 1932, 111 olti Pod e tà con li11u ano a pro,·yed er e alla supplen za d ei sa11itari condo t ti , durante il period o dj con gedi , 111ediante il così detto cc erYizio a scaYalco », affi . d ando cioè l 'incarico delle supplen ze acl altri medi ci scelti fra i titolari di altre cond ot te clello s tesso Comune , e fra i titolari di condo tt e apparten enti a Comu 11i finitin1i . Tale sistem a, m e11 tre pu,ò cr ear e, co111e già venne fatto presente, un grave pregiudizio all 'in ler esse d el servizio di assis ten za sar1itaria specie in quei casi in cui, p er 1'esistenza di particolari circostanze locali, l a cluplicità d ell 'in cari co n on con sente al sanitario di adempiere al }Jr9prio compito con l a d ovut a regolarità ed effic acia, co litui ce, altres1, u11 coefficiente che concorre inclubbiamenle ad aggr avare lo st ato di di occupazione della cl asse sanitaria. In con sider azione di quanto preced e , que lo l\1inis tero ·ritien e i1ecessario che le EE. LL . richian1ino gli enti comunal i e consorziali dipenòenti alla osserYanza delle istruzioni già impartite al ri guardo, vietando loro in via di massima, i1ell 'inleresse d ell 'assis lenza sani taria, di provvedere alla s upplenza d ei sanitari m ediante il ser vizio « a scavalco » ch e può essere con sentito so] tanto i11 casi eccezionali, quando, cioè, risulti accer tat a i ·impossibilità di })rovvedere diversamente .

Per l'adeguamento dei prezzi nel campo sanitario. In u11a riunione Lenula presso la Confederazjon e !\azionale Sind aca1i Professionisti e Artisti , o lto la presiden za del e11. Balbino Giuliano, i dirigenti d elle varie ca tegorie espressero concorde111ente il proposito di tutti i r appresentanti dj co11co rrere, con un n1aggior e ad eguament o delle ta riffe, alla politica economica p er segui La dal GoYerno Fascist a. Essi proposero , tra l 'altro, Je cli 11 tinuzioni d el 10 % su ll e t ariffe profession ali per n1eclic j , veterinari, levatrici , infermi er e diplomate; e p er i fa rmacisti una diminuzion e ci el 10 % sulle 1a riffe <l ei compen si spettanti p er la sperlizion e d elle rice lle, mentre per le sp ecialità sono ii1 cor so 1rallative con i proéluttori e co n i g ross is ti , per r ortcre t ar e le riduzioni. I dirigenti d ei i11dacati provin cial i 11ann o i111part i lo cl i posizioni p er l 'applicazion e <l elle proposte co11cordate. D 'altra p arte la Direzione della Sanità J) U}))llica presso il l\li11islero dell 'Interno s ta appro11 l(rt1do n o tevoli ri])a5si al vi2"ente elen co dei prezzi 1

per i 1nedicinali ,·endu li cl nlle fnrn1ac ie. Questo 11u0Yo elenco, dat a l a con111les a 111ateria ch e rig uJ.rcla, n on J) UÒ n a l ura.ln1en te esser e ])Ortato a 1cr 1nine n el breve volgere <li l)Ocl1i g·iorni. ~la c5so aò eguerà i prezz i d ei Jl1P<li cin uli all 'au111e11lu lo Yalore d ella li ra. Hisu1 la cl1e per i })rezzi di 111olti n1edicinali verra11no s tab iliti dei ribassi d el 15 e del 17 p er ce11l o.

CONCORSI. P OSTI

VA CA" TT .

A~co:-;

\ . l /. Prefel l u r a. - .. . I~ . il PreJe l lo av,·erle cl1e i] co11corso al p os to cli uffi ciale sa11ìt ar io, capo cl e11 'ufficio di i gien e d el Cornune di Fabria110, bandito con avvjso cl cl ] 0 nlarzo 1934, è sta lo pror ogalo al 31 nlaggio 1934-\.II. Ann i::~:-;o (. ond rio) . Scaél. 15 giugn o; Conorzio; L. 9000, oltre i11rlen11 . trasferta L. 1200, inde1111. trasporlo L . 4000 , c.-v. , a111bul. L . 500, so u ff. sa11. L. 1000. AscoLr PICENO . Amministrn.zio n e Provinciale. Tl Preside, in d a ta 17-4-1934, r ende noto ch e sino .t1le ore 18 del 5 giu gn o 1934-Xl J è ap erto il l)U})bl ico con cor so per titoli ed esan1i al posto òi coadiulor c della Sezio11e l\ilecl ico-Micr og·r afica d el Labor atorio Pro,·inciale <li igiene e profilassi di Ascoli Piceno. Documenti cli rito con1e all 'arti colo 8 del f{egio Decr eto 16 gen11aio 1927 n . 155, oltre il certificato cli iscrizion e al Parti1o Nazionale Fascist a, la situazion e di famiglia e vaglia all 'Economo dell a ProYincia di L. 25 per tassa di con cor so. Età n1assima an11i 8:J, salYo eccezioni di legge. Stipendio a11nu o lordo L . ì0.300, aumenta])ile di 1/10 per cinque volte al t ermine di ciascun quadriennio di servizio. Indennità di servizio attivo L . 1000 l orde nnnue. Indennità caro-viveri ·L . 360 annue lorde per i celibi e L . 1821 per i coniuga ti. Diritti di anali si 25 % sui proventi n etti. J_,o s liJ)e11dio, le indennità ed i diritti sopraindica ti son o a11che al lord o della riduzion e d el ] 2 ?~ e d eJla r ecente ridu zione di stipendi ed altre co111pe te11ze di cui al R. D. L. 14 aprile 1934 n. 561. Assun zio11e di serYi zio entro 20 giorni dal la p ar tecipazi on e di r1 ornina a pena di d ecaden za. Esami in Roma in d ate e località che sar anno r ese 11ote almeno ot to gior11i prin1a. I documenti prod otti d a ciasct111 concorrente òovranr10 essere son1marian1ente d escritti in doppio elen co allegato all a domanda òi amn1issione al con corso. Pèr m ag·giori particol ari e chiari1nenti rivolgersi alla Segr eteria dell '_l\.n1ministrazi one Provin cia le, ove so110 visibili i regolamenti organici e cl i ser vizio rifer enti si al j)O· sto messo a con corso . BADIA c ,\LAvENA ( V er ona) . Scad . 12 n1ag.; r1vo]ger si Segr eteria M1111ici1)a] e. e \LTAGIRON E (Catartia ) . - ( ' Tecli CATAKIA). CAi\lPARADA (Nlilano) . - (Vedi LEsi\ro). CAl\IPOBAsso. Comune. Scaél . 31 lug·. ; <lue condotte p el Capoluogo; L. 7000 e 3 quinquenni cl ec.; riduz. 12 %; t a sa L. 50,10. C \RHOSIO (Alessartdr ia). - f:Olll'Of O al po lo di 111eclico co11clotto. Stipendi o L . 7000 lorde rla R. l\1. e Jlo11le Pe11sio11i ; ricluzio11i di legge (12 °~ e 6 °~); lin1ile di età 35 a11ni sal"o eccezioni di l egge. Sca<l e11za 31 ll1g lio 1934-XJI.


718

« lL POLICLINICù

CASALF'Jt.·l\rA:\"ESE (Bologna) . p er due frazioni ; L. 8800 e 5 tre L. 3000 caYalc.; riduz. 12 t c:1. .. a L . 50. C.\SSA~o n 'AnuA (1Y.Iilano ). L. 9000. RiYo1gersi Segreteria

Sca(l. 31 i11ag.; quadrie11ni dee., ol%; et à lii11ite 35 a . ;

Scad. 25 n1ag.; Con1.

CASTELl'\UOvo NrGRA (Aosta). Scad. 16 i11ag. ; rjyo]gersi ,Segreteria del Comu11e.

e \TA

Co11 avvi so cl i S. E. il Prefello d ell a ProYincia dj Ca lania, in cl.ala 15 aprile 1934-XII. è s tato ])a11clito il co11corso per ti·Ioli ed esa111 i ai posti cii llfficiale sa11i Lario dei r;o1l1uni dj Ca~ tag·iron e e Sa11 l\·Iichele di Ganzerja. Lo s lipendio è di a11n ue L. 11.000 .IJer CaJ t a~ girone e L. 6.000 j)er Sari. ì\1j cl1ele di Ganzeria, s u ce ltibil e cli quattro au1ne11 Lì J1eriodici quinqt1e11nali cl el d ecimo. Il ler1ni11e per l a presentazio11e dei cloc un1enti scadrà il 15 luglio 1934. Per a1l re ir1fo rn1azioni gl 'interessati dovranno rivolg er i all a R. Prefettura di Cata11ia. TA .

H. Prefetlu.ra .. -

C EPRA:~o (Pros;rione). -

Co11 av,·iso d el 24 aJ)ri]e u. . , il Podestà rende noto che in esecuzione della <l eliherazjone N. 34 dello s lesso g"iorno, ferme res ta11do l e condizioni di cui al ha1Lrlo clel 5 marzo J) . p. , il concorso p er titoli a(l 1111 pos lo di n1eclicor]1 irt1rgo <:·o nclo tto è prorog·ato n lullo il 20 i11agg io 1934-XII. CRJAVARI ( Genova) . - Scacl. 1 g'iu.; condotta urbana; esa rnì ; età limi te 35 a . : tassa L. 50; cl oc. a 3 1nesi dal 28 mar.; stiJ) . L,. 7200 e 10 bie1111i vente imo ol tre L. 300 biciclettrl. Rivolg·er i Civica Seg r et er i a. Col\co. R. Pref ettura. - Scad. 15 n'lag. ; uff. san. p er il Consorzio rli Bell agi o; t i loli ecl e a1ni; lire 15.000, oltre L. 3600 tra porlo e cljri lli. CORREZZANA (ì\.lilario). - C' ;edi LESl\ro) . COTTA NELLO (Rieti). d o lla.

Prorog a 15 i11ag. ; 2a con-

FABRIANO (Aricona) . f e I l u ra) .

(Vedi J\ NcONA. R. Pre-

FERnAnA. __,. La l{. Prefet I t ira ha hai 1clj lo co11cor so ad uff. san. del capo lt1og·o ; r l1i ecl ere avvi so alla Seg·releria con1. cli Ferrara. FOGGIA. Corisrzio Prov . _4. nf i I uberc. cad. 10 g iu., ore 1.2; medico ag·git1nto del Di SJ)ensario Prov.; litolì ed esan1i; e tà lin1ile 45 a. ; L. 17.000 oltre L. 1700 serv. att., ricluz. 12 '}~ ; è consentita con ulenza J1ella specialità; las a L. 50; docu1n. a :3 tnesi cl al 10 apr. GROSCAVALLO (Toririo). - Scad . I g iu .; L. 7930 e 6 aumenti periodici i11 20 anni per ur1 t olale di L. 3960, c .-v., L. 440 uff. san., L. 260 alloggio; ricluz. 12 %; Lassa L. 50, 10.

G

\GR ~LE (Chieti). -

Scad. 31 inag-., ore· 18; <lu e co11d o lte ; L. 7000 e :) qt1a<lrìe11ni dee. ; riduz. 12 °~ ; e là lin1ite 40 a.; tassa L . 50; clor. a 3 mesi clall '1 l\J)r. .\RDi

Scad. 9 giu . ; direttore del Con sor zio e rlel Di spensario rn·ov.; L. 19.000 a umentabili a L . 21.000 oltre L . .5200 serv. att.; riduz. 12 %; età linlite 32-45 a. a t 4 aprile; 1ibera con su len za nella speci alità; tassa L ..50 ; rlo111 anda e clocun1enti alla ., egreteria. LAHI~o . Osp eclale « G. T' i elri ». Scadenza 15 n1aggio. Primario chirurgo. L. :)500, oltr~ 40 % pro Yen ti Oj)erazioni e 60 °{, sul] 'a111 bu la·t or10. ll\IPERIA.

Conso rzio Prov. A ntituberc. -

»

tANNo XLI, Nu~r. 18]

Con corso per i1u1nero 66 posti di ufficiale sanitario in altrettanti Comuni della ProYincia. Stipendi variabili da L. 3000 a L . 5000 al lordo d ella ridU2ione del 12 % e delle ritenute di legge. Scadenza termine per presentazione domanda 5 giugno 1934-XII ore dodici. P er info1n1azioni dirigersi Ufficio ci el ~ledico ·P rovinciale . Bando affisso presso tutti i Comuni della Provincia, presso tutte le Prefetture del Reg no, n or1ch è presso tutti gl'Istituti d 'Igie11e del Regno. ·LESMO (Milano~ . - Co11corso per titoli al posto di ineclico condo llo per il con sorzio Lesmo , Camparada, Correzzana. .Stipendio annuo L. 9000 riclolto del 12 % come da .R. Decre to 20-11-1930 N. 1491, oltre alla riciuzione disposta dal R. Decreto 14-4-1934 N. 561, nonch è delle altre trattenute di legge. Lo s tipendio è su scettibile di 5 aumen ti quadriennali del d ecin10 con inizio dal 1° 111ese successivo all 'acquisto della stabilità. La domanda in carta da bollo, accompagnata dai prescritti docu111enli, l 'ele11co dei quali ed altre rispetti,-e inodalilà po sono desu1nersi dal bando di concor so da r ichiedersi alla Segreteria Comunale cli Lesmo, do,ranno pervenire a detta Segreteria n or1 oltre le ore dodici ciel 7 g·iugno 1934-XII . ìVIACELLo ( Tori1to) . - Scad. 30 g·iu. ; L . 8000 e A quinquP;1J11i dee., oltre L . 500 trasp., L. 500 t1ff. sa11., ecc . ; riduz. 12 °,.{, ; et à limite 45 a.; tassa L. 50,20. L ECCE.

R. Prefeltu r a. -

MATERA. Amniinistrazione Provinciale. - Concorso per tito1i e(l esan1i al poslo di Diretto~e della Sezione i\1edico-1Vlicrografica del Laboratorio Provincial e d 'Igiene e Profilassi, con sede i~ .Ma~ tera. Stipendio i11iziale I ,. 17 .000 aumen I ab1l1 di quattro decimi quadriennali , oltre L. 2000 a!1nue cl 'indennità di serYizio at t ivo. I concorrenti doYranno presentare o far perve11ire all 'An1ministra. zio11e Provinciale 11on più tardi delle ore 18,30 del rrior110 2 0a iu a n o corren te anno domanda in carta bollata c1a li;e 3,. correo ata dai docume11ti richiesti. ~er maggiori chiarimenti rivo~ gersi alla. Se~re­ t eria della prerletta Am1ninistraz1one Provinciale. :vfELIZZA1"10-D CJGENTA (B eneven lo). ,Scad. 28 giu. , i)er Melizza110-capoluogo; ~· . 5000 ~ 5 quaòrienni clec.; riduz. 12 %; età 111n1te 40 a . ; t assa L. 50,10. ì\! ESTRE. (Vetli VENEZIA) . ì\I1LANO. J.c:.tituti Ospitalieri. Scad. 15 mag.; sei 1neclici chirurgi assist enti interni; L ..5600 ol~ tre L. 360 serv. atl. ; età limite 35 a. R1Y0J gers1 alla Direzione medica, via C>spedale 5. ~IonEN A. Scad. 15 mag. ; 3° reparto forese; L . 9000 e 5 au111enti periodjci decimo. ~foNTEG1ona10 (,4scoli Pie. ). S~' ad .. 20 giu.; p er due frazioni: L. 8360 e 5 quadr1enn1 dee., oltre L. 2376 trasp.; già ridotti 12 ~~ ; età lin1ite 35 a.; té.tssa L . 50;10. i\IuzzANA DEL Tu nc -\NO (Udirie) . Scacl. 10 lu g·.; L. · 10.000 oltre L. 600 s~rv. att.; ritenuta .1 2 %; età limite ::35 a.; tassa L. DO. P EccroLI (Pisa) . Scad. 20 giu .; per LegoliLibbiano ; L. 9500 e 5 quadrienni dee., o1tre L . 2000 traSJ). e c.-v.; riduz. 12 %. P EGOGNAGA (.\Jantova) . Scad. 20 mag.: c~n­ dotta ]J; L . 7040 e 5 quadrienni dee., oltre lire 1019,50 c. -v., L . 2200 trasp., L. 440 ambuJat. ; età Jimite 35 a . ; ta sa L. 50,10. 1


{A .'.'o XLI, Nt l\l. 18J 1

..

SEZIONE

PIACENZA . Ospedale Civ ile. Scad . 31 i11ag.; pri1nario olorinolarii1goiatra , L. 7000; ai ut o i11edico e due a s is tenti. L . 5500. PISINO •. Pola ). Scad . 12 m ag.; 2a condotta ; rivolger si Segre teria Com. RAv&~NA. Comune. '"' cad. 10 lug.; per Piang ipa11e; L. 8000 e 10 bienni d ee.; li1l.1ite et à 40 a . RIETI. Am1ninistrazione Provinciale. - Concorso, per ti~oli ed ~sai:1i , al posto di Assistente presso l a Sezione Ch1m1ca del Laboratorio Provinciale rlj igiene e profila ssi con scad enza alle ore diciotto d el 20 giu gno 1934-XII. tipendio ar1nu o L. 10.800 su scettiJ)ile cli n . 5 au111enti quadriennali di L . 700 ciascuno. Indenni là di serYizio attiYo L . 2387 annue oltre l a in d ennità t emporanea di caro-viveri come per gli ttl tri dipendenti dall a Provin ci a. Infin e, all 'Assi s tente potrà esser e assegn ato un prenli o annuo di operosità in rag ion e del servizio pres tat o ed in r elazione all 'introito netto totale d elle an alisi esegui te d'interesse privato. Tutti gli stipe11di, assPgni e indennità sono soggetti alle rit enute regolan1entari e all e riduzioni di cui al R . D . 20 n ovembre 1930 n . 1491 e al R . D. L. 14 aprile 1934 n . 561 . Età massima anni 35, salvo le eccezioni di legge. All a domanda, in bollo da L . 3, dovranno allegar si, descritti in duplice elenco ii1 carta libera, firmalo d al con corrente i segu enti documenti r~golari n el b ollo e n elle legalizzazioni : 1) certi ~ fica to di n ascita; 2) certificato cli buona condotta 1norale, civile e politica; 3) certificat o d 'iscrizio11e al P. N. F.; 4) certificat o p en ale generale; 5) cer tjficato di cittadinanza italiana; 6) certifica to di adempimento agli obblig hi cli leva oppure congedo militar e (p er gli ex mili tari); 7) certificat o rnedico di idoi1eità fisica, salva la vi sita di controllo ; 8) originale diploma dj abilitazion e all 'esercizio della professi one di chimico , o diploma di laurea in chimica, ii1 chimica e farmacia o ii1 chimica industriale; 9) vaglia p ostale di L . 25,10 p er tassa di concorso. I documenti indica ti a i nn. 2, 3, 4, 7 d evono essere di data non anteriore di tre m esi a quel la d ell 'avviso di con cor so, che è : 16 aprile 1934. As sunzione ser vizio entro 30 g iorni d alla d ata della partecipazione di n omina. Chiarin1enti alla Segr et eria Gener ale della Provi11cia ch e, a richiesta, sp edirà anch e un esemplar e cl ell 'avviso di con cor so. Rio NELL'ELBA (Livo rno) . -. Scad. 30 1nag .; L. 12.000 e 5 quinquenni ventesimo, c. -v.; riduz. 12 %; età limite 45 a.; tassa I.,. 25. l{occAMAssiJ.\irA (R oma). Scad. 30 g iu . ; lire 10.500 e 5 quadrienni d ee., oltre L . 400 uff. san., L. 600 trasp. ; riduz . 12 %; et à li1nite 35 a.; tassa L . 50, 10. RoTONDA (Potenza). - Scad . 25 m ag.; L . . 7000 e 6 quadrienni d ee.; riduz. 12 %; età limite 35 a.; tassa L. 50, 10. · S. CRocE suLL 'AnNo (Pisa). - Scad. 30 m ag.; L . 9000 e 5 quadrienni dee .. SAMBONiFACIO ( Verona). - Concorso a i11edirochirurgo. ,Stipendio L . 8000, aumentabile di u11 d ecimo per ogni quinque1111io e per quattro c1ui11quenni . Caroviveri ai soli coniugati, quota i11tegrativa del 20 per cento sullo stipendio. Gli assegni son o soggetti alle trattenute ed alle riduzioni di l egge. Età massi.111a an.ni 35 , salvo eccezioni di legge. Certificato di pratica p er due anni I

PRATJCA

719

in u11 3 clinica 111edica od in u11 Ospedale di Citt à capol uogo cli Provi1.1cia. 1'assa cli con corso L . 50,10. Scad en za 20 mag·g10 1934. Per cl1iarin1enti rivolgersi alla Segr eteria Comunale. _S. MARGH E RITA LIGU n E l Geriova) . La n otizia <l_1 u;_1 coi1corso co11 scad. 15 nlaggio, inserit a 11el i\. 11, tratta d al « Boll. ~a z . dei Coi1c. », s 'i11te11d~ a nnullata, essendo il con corso g ià stato d efin1 Lo. SAN l\f r c H ELE 01 GA~ZERI.~ (Catan,ia 1. - (\ -ecli CATA

IA) .

SQUILL \1:E (~ala nzar~) . - Scad . 5 lug . ; L . i 500 e 5 quadr1 enn1 rlec. ; r1duz . 12 %; et à li1nite 45 a . ; tassa L . t>O,10. o~DRIO. Ospedale Psicliialri co Pro uiri c. Scad. 15 1nag .; 1nedico 1) rati~ant e fuori ru olo· L . 700 111~nsili ~l netto clel ~2 %, vitto, alloggio p~rso11ale; e la m assima 45 a. Rivolger si Segreteria Provi11c . r~RE.Y [ :'EL LAZIO (F r osin.one ). Con cor so, per soli l1tol1, al pos to di n1edico co11do tlo. Sti1)endio an11u.o di L. 10.500 al lordo d ella ricluzioi1e del J2 ~b di cui il R . Decreto 20-11-1930 N. 1491 e cl elle altre rit e11ute cli l egge, au1IlentaJJiil e di un cl ecii110 p er og11i quadrie11nio e p er 5 quadrienni . . e a l Sanitario Yerrà affidato l 'incarico cli l:ffi ci ale Sa11itario, egli p er t ale car ica, se111pre r evocabile, avr à diritto, finta11to ch e la stessa durer à, acl una indeni1i là annua cli L. 500 al lordo della riel u zione d el 12 % e delle al tre tr~tte11t1te cli Jeg g·e. La do111a11d a in carta d a bollo, acco1u p ag11ata flai prescritti docun1enti , l 'el en co dei quali ed ali re ri spettiYe 111.odalità possono cl esun1er si cl al band o cl i concorso cla richiedersi alla Segreteria d el Coi11u11e, dovran110 esser e indirizzate al Podes là ed a _lui p ervenire non oltre il g iorno 5 luglio 1934-XII . TREooz10 (Fo r lì) . - Scacl . 15 mag.; condotta d i po11ente ; L. 11.000 e 10 bienni venlesin10 , oltre L . 1250-2500 traSJ).; riduz. 12 9~; età lin1ile 35 a.; lassa L. 50, 1O. VE:"{EZii\ . Comun e. -- Scacl 1 giu . ore 17 ; medico dire t tore d el dispensario cli Mestre per la sifilide e le malattie ve11eree ; rivolger si .Segreteria Gen er ale, Rep arto Personale. Conso rzio Prov . Antitub er colare. Scad. 12 g iu. ; diret t ore del Co11sorzio e del Dispen sario di \ "icenza ; L. 20.000 oltre serv. att. L . 4000, 2 quadrienni dee. ; cli vieto eser cizio professionale libero. Età lin1ite 45 a. al 7 apr. Rivolgers i al l)r esidente. VICENZA.

AvvERTENzA. - Qua ndo non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte medico-chirur· giche, i compensi allo stipen<lio ba ~P.

NOMINE, PROMO:ZIONI ED ONORIFICENZE. Il p rof. Frai1cesco \ -alagussa è stato elevato alla dig nità senatoriale. Ne siam o cloppian1ente compiaciuti: e per il valo re del] 'illus tre san i lar io com e clinico e coi11e s tu<l ioso, e per ch è Egli è un sal do e provato a111 ico clel nos1ro giornale e d ell a n o tra Ca a ed itrice, ch e hani10 avu to l 'o nore di pulJblicare i su oi tont ribt1ti scie11lifici ed i su oi libri più accreçlitati e cl iffusi. J1 prof. Valagu s a è n a to a Pis loia n el J 872 . Ln L1reatosi e. s tabili tosi a Ro1na, p er un d od ice11-


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cc lL P OLI CLll'\l CO ,,

J1jo fu il J)rinci pale collabora lore <li Co11cel ti 11ella

CJi11ica p ediatrica; trascorse anch e un periodo n o11 bre,·e nell 'Is tituto d 'Ig ie11e diretto d al Celli. Ha acq ui s talo larg hi ssi1na fan1a qt1 nle pediatra ed oggi è un 1) d ei cor1su len ti più r e1)u lati cl 'Italia, 1ned ico on orario clella .Fa1n ig lia Reale, pri1nario 11ell 'Osp ed ale ò el Bambin o Gest'1: direttore del PreYen torio ìVIarai11i della .<.::r oce Rossa. Durante Ja Gu erra fece intero il s n o dover e. Ha prestato opera aYveduta e fal liva a ll 'O. N. l\f . I . qua]e subco1nmissario. Conta u11a seri e cli laYori scie11 lii ici <1 ppr ezzati , di clini c:a e et 'ig'ie11 e soci ale. l. p.

La Ileai e .Aocacle1nia cl .Ilalia , 11ella r icorrenza <l el 21 aprile, J1 a assegnato, tra rnolti altri , i se. guen li e11con1i : Al prof. Luig i S lassa110, Napoli, p er aver id eato e tradotto in pratica, <.l opo una lu11ga serie di 1.e· 11aci Luclì s1)eri111entali sulla teriJi zzazio11e d el la tte, u11 origi11ale 1n elod o, ch e jJorta il suo non1e, ed è 11 el lan1en le sup eriore a qu ell o d ella p asteu· r izzazione; .i\l prof. G u glielmo Bilancioni, Ron1a, percl1è con u11a recente opera in due volumi (ed . Luig i Pozzi), riccan1e11 te corred ati (li belle figure illustra tiYe, egli ha lracciato co11 orjginalità e dottrina l e pri1ne li11ee di 11n a patolog ja d ell o s' i· luppo, e con largn rlorum entazion e scientifica n e h a prospettata l 'in1portnn za i11 o to-ri110-laringologia; . 1\.lJ ·ed it or e Li cinio Ca ppelli , Bol ogn a, per l e sue pul).l>licaz ioni ])eriocliche concer11enli le discipline :b iologich e e nieclic h e; .!\.Ila Ri,·i l a « Rifor n1a ;\ Ieclica », .\apoli , ch e cel ebr a que t 'anno 11 ci11qu aJ1tenario d ell a sua fon· ~lazione e tien e alto il prestig·io della cu oJa m e <lìco-chirurg ica 11ap oletana. Ha an ch e assegn a lo i scgue11 li pre1ni d 'incor ag· g ia1nento: nl prof. A. On1o cl~i Zorini (ROJ?la) per i su o i studì u ll a t u ber colosJ, L . 3000; a1 proff. Giu eppe Ficai (Ar ezzo) e Alessandro Al essandri~i (Ron1a 1, L. 1000 per i loro s lu<lì sulle brucellGs_1 ; aJl '<e Archi' io Italian o <l i f\.natomia e<l I stologia Patologica » (l\Iila1i.o), L. 5000 per la su a a ttività; alla cc Società Italiana cli Biolog ia Sperimentale » (Tori110) p er la r)ubhlicazione clell 'cc Archivio » e del cc Bolletti110 », L. 9000 ; .al dott . .Alessandro Ca. nezza (Roma), per la sua s toria d egli osp eclali ro· ma11i , I .•. 2000; l1n asseg·na lo a11chc numerose altre . so' "e 11 zton i. 1

NOTIZIE. DIVERSE. .. L'lstitt1to (lella Sanità Pi1bblica.

Co111e aYeYa1110 ai1nunziato, il 21 aprile il Capo del G0Yer110 jnau g urò questo Is tituto, ch e sorge d i fronte alla Ci Ltà UniYersilaria di Iloma. Il Duce era a tteso d al Sottosegretario a1l 'Inter110, dall 'An1bascialore cl egli Stati Uniti d · An·1erica, con il rappresentant e d ella For:d a~ i one Ro~kefell er, dal direttore gener ale d ella Saru1à Pubh~J ca e da nu111erose p er so11ali là del campo rr1 P.d1<:0 d ella Capi tale. . . . . Ossequia lo clai co11Yenut1, il Duce s1 è 1nclu· g ia to, breYe111en te , in una delle sale d 'asl?etto dell 'Is tituto OYe è la Japi(le ch e r eca la scr1tt.a: « Reo-11ante , .i tlorio Emar1uele III Duce Benito Mu :olin i - .lt ricord o d el munifi co concor~o dell~ Fo11<l azione Rockefel1er Per )a fondaz1011e d1

[ANNO XLI, Nul\1. 18]

questo Istitu to -. ~el giorno della s ua i11aug uraLione - XXI :\prj] e 1934 - An110 XII E. F. ». ~a Fondazio11e Ilockefeller ba cou cor so p er la creazione de11 'I ti lu i o co11 d odici in ilioni e mezzo di lire p er la cos truzione J)rOJ)riamente detta e co11 100.000 dollari p er gl i im i->ian tj tecnj ci sp e. cializzati. L 'Is tituto, che funzjonerà alle dipe11clenze del Mi nis fero d ell 'Inter1io, è un mera"iglioso esempio cli ar chite ttura moder11a. Il Duce ha visitato i varii reparti, inleressandosi ,·jvamente alla loro d es linazio11e, al loro attrezza1nento ed al lo,r o fun zjoname11to. Qui11di si è sofferntat o a visitare i laboratori di b at teriologia, di chi n-:ica e dj f j ica e si è recalo all 'ultimo pia110 d ella cosLruzione, d alle c ui 1erra zze ha an1mirato i laYori della Città U11i"er si taria e il pan or ama. f 11fine, percorsi i cor tili ecl i giardini ester11i d ell 'Is litu to , d op o esser si con11)iaciuto con i di· rigcr1 li }Jer I 'orga11izzazione dell 'ente, il Duce ha lasci at o I 'Istituto.

.... .

~el j)On1eriggio d el

24 aprile il direl t ore gen ero le cleJla Sau it à Pubblica, S. E. il dott. G. Basile, • cui precipua111e11 le si deve l a realizzazione della g r nr1diosa opera, invitò numerose p er so11alità, per illus trare loro l 'organizzazione e il funzio11an1ento d el l 'I s lituto, cl1e si preve,Je potrà assumere in pieno Ja sua attivilà entro l 1anno. Seguì l a visita d ei vasti, numerosi, 1nognilici locali.

L'Ospedale ]faggiore di llilano. P er l a presentazione d el nuovo Ospedale i\faggior e di ì\Iilano, l 'Amminislrazione della grancle ùpera ~ia e per essa il suo presidente grand 'uff. avv. Massin10 della Porla, ha pubblicato un inte· ressanlissimo volume: cc L 'Osvedale i\faggiore di .\i{ila110 », in cui si fa so111mariamen te l a storia del Yecchio e òel nuovo Osp edale. L ·edizio11e, in for· 111ato di lusso, e dovuta alla Casa editrice Medi· terrar1ea di Roma, è ricchissima di fi11i ~ originali ilìus lrazioni d 'arte Gh e presentano le particolarità (li architettura, di scultura, di pittura dello storico edificio sforzesco e tutte le condizioni topoùella nuova costruzione. Il testo è dobo·rafiche vu l0 al dott. Girolamo C. Bascape, ben noto stucl)oso di storia cittadin a. Infatti esso svolge con s ic urezza di eTudizione storica e curiosità di ricer céi lore l 'arnpia e m ag11ifica vicenda di=>i qua ttro secoli di vita, miracolo d 'arte, di scienza e di carità e presenta con molta diligenza il nuoY~ Ospeélale nelle su e varie for1nazioni edilizie. B una pubblicazione assai interessante e che desterà cerlamente una nuova attrazione sui fasti di que· la opera di assistenza .eh~ ,~ u?o .dei maggior~ Yan ti di Mila110 e tra i p1u 1ns1gn1 monun1 ent1 della scienza n osocomiale.

L'ospedale Fatebenefratelli di Roma. Il 3 aprile , con l 'i11'terv~n t o . d~l Sotto~el?'retario

<ii Stato agli Interr1i, 011. Gu1d1 ~·uffar1n.1 , ebb~ luogo ]a cerimonia del} 'inaug urazione d~1 lavor1 <li a1npliam ento e òi si ste~azione. rlel~ 'an~1co ospe· dale d ei Fatebenefra telli all Isola t1ber1na 1n Ro111a. L 'edificio, a 3 piani, comprende anche. l~ Casa generalizia. La parte completamen~e ad1~1ta ad uso ospedale è compo~ta rli ~ ~m:p1e cor~1e ben : aereate e riscaldate, con serv1z1 d1 bagni, lavabi e gabinetti. Nel terzo pia~o è sistemato un r~­ parto clinico, composto d1 quaranta camere r1-


SEZIONE P RATJ CA

serYate. I servizi e l 'arred a1ne11lo ono s la li c u ra l1 ... €.c:o11do i m oderni criteri d ella tecnica sanitaria . ..\ pianterren o son o sistem ati ali arnl:> ulator~ d en li stico, oculistico, laringojatrko e rad iologico.

2° Congresso internazionale di medicina applicata all'educazione fisica ed agli sport. B. inde tto p er i g iorni 2-4 setlembre, a Viltel , sotto l a presiden za d el prof. Paul Carnol ; 'ien e or gani zzato d al prof. La larjet , presid ente d ell 'Associazione m edico-sportiva, qt1aie seguito d el Congr esso svoltosi a 1~orino n el 1932. Compre11der à 4 Sezioni : a) biologia ; b) m edicina e pediatria; C) chirurgi a e ortopedia; d) m edicina sp ortiva. A sezioni riuni Le verranno trattate le segu enti re)azion i : « S tancl ardizzazion e d ella cartella biom et rica sp orliYa »; « Controllo medico dell 'educazione fisica e d egli p ort »; cc Esercizi fisici e n1al;1ltie della nutrizion e ». Sono a11ch e in progr am1na alcun e sedute d imostrative (biom etria, ed ucazion e fj ica scolastica e post -scolél t ica, c ure d 'eser cizio, spor t). Il Con gresso h a lo scop o di r affr on tar e i d ati acquisiti d a biologi , m edici e sp ortivi e d 'im p r imer e impulso allo SYiluppo scien t ifico e sociale dell 'educazion e fi ica. I g iovani m edici sportivi son o particolarme r1te invitati . Alla fine d el Congr esso sono p reviste esc11rsioni sui Vosgi. Per informazioni r ivolger si al segr etario gen erale Dr . Boigey, 'ociét é gén érale d es eau , , Vi l tel , \Tosges, Fran ci:..

Convegno regionale sulla tubercolosi. Il IV Convegn o r egion ale d ella Sezion e Ven e la dell a Ferlerazion e Italian a Nazi on al e F ascist a p er la lotta contro la tubercolosi, avr à luogo a Ver1ezia n ei giorni 24 e 25 giu gno pros imo. Le sed ute sar anno t enute n el leatro dell 'Osp ed al e al ~fare di Lido. Oltre alle comunicazioni varie iner enti al prob1en1a cl ella tuber colosi , saranno svolte due r el azioni: l a prima sul tem a cc L.a diet a Ger son n el t r a ttam ento della tuber.colosi infantile n, d al prof. F rontali , dire ttor e d ella R. Clinica Pedia trica del1·univer sità di P adova , e l a seconda d al prof . GioYanni Truffi sul tem a « La p elle d i fronte alla ir1fezion e tuber col ar e ». I temi delle comunicazioni ed un riassu 11 to deYono essere inviati al d el egato regionale per il ' ' en eto prof . Carlo ~Iolon in Ven ezi a, Can1p o Band ier a e Moro 3611, n on ol t r e il giorno 10 giugno. Son o accordate notevoli facilitazioni <l a p arte degli alber ghi e d egli Enti locali .

Corso di malariologogia. L 'Is tituto di Mal ariologia, diretto d al prof. G. Bastian elli, terrà d al 16 luglio al 6 settembre u ri cor so per m edici italiani e dal 10 lug]io al 10 sett e1n bre uno p er inedici stranieri ; l 'insegnam e11to comprende l ezioni, dimostrazioni pratich e ed esercitazioni , escursioni a località rr1alarich e e ad alcune bonifich e. Per esser e ammessi gli aspiranti <l evono presentar e 15 giorni prima dell 'inizio d el cor so: una dom anda (in car.ta b ollata d a t r e lire) d i retta al direttor e; i titoli di studio (laurea o certificati ch e attestino gli studi compiuti) e i d ocu m enti ch e l 'allievo riten ga utile produrre p er dimostrar e l a su a cultura. All a fin e del p eriodo di insegnam en to gli allievi p osson o otten er e il certificato di frequen za ·

721

o il diplon1a di esa111e. Il diplon1 a è dato a coloro ch e super an o l 'esan1e, ch e con sist e ir1 una 11r0Ya or ale. La t assa di iscrizion e è di L . 100 più una quota cl! L .. 100. per le gile di is lr11zion e. Le sp ese di ,·1agg10, vitto e alloggio n elle gite di istruzione . ono sost enute d all 'Istilut o. Per informazioni rivolger si alla Segre teria del! 'Istit uto, Policlinico cc U1nberto I », Rom a . Il progr amma sarà svol lo in coll ab orazior1e con la Stazior1e Sperimentale p er la lotta Antimalarica d ella Sanità d el Reg·n o. Le lezioni saranno lenute dai proli. Ferrata, G. Raffael e Nazari Bastian1~11i, La Pace, ìvi issiroli, De sar{ctis ; in'oltre son o in progr~m ma varie confer en ze da p arte dei p roff Mar ch1afava, IlYento, J andolo, Escalar , P ram polini, Pancini, Pecori e Sella , ed escursioni : aJla Bo11ifica di Os tia; alla Scu ol a di ~1al ariologia di 1 e lluno; alla Bonifica cli Isola Sacr a di Torre i11 Pie tra e :illa 1St azio11e p er i1nenlale per la LotLa An timal arica di }?iumici110; alle bonifich e d el· l 'Agr o l)ontino.

Lotta contro l'anchilostomiasi durante la costruzione della direttissima Firenze-Bolog·na. Un asp etto dell a titanica O)Jer a s olta durante Ynrì anni p er l a cos truzio11e della d ire llissima Fi~~ 11z~- Bol ogna, è quell o ch e rigu arda la lotta prof1J atl1ca condo tta conlro l 'anchilos to111iasi. Il prof . Giulio Alessan drini, diretlor e dell 'Istilu lo cli par assi Lol ogia medi ca dell ' U1liver sità di Roma, in un 'am pia r elazione della Co1nmissione sanitaria m in is leriale, l1a r iferit o sui n1ezzi m essi jrt az ione. \-enner o uper a lc d ifficoltà enormi al fine d i p r eserYar e cl allo SYiluppo delle larve gli a1nbien ti di l aYor o, ch e vi er a110 par licolarment c p ropizi . F u at tuat o un vasto pia110, ch e con jste tte n ella costituzione cli lab oratori a'an ali si 1.1 ei pr incipali cantieri, nella visi la pre' e11tiYa e periodica a lutti gli operai e special1nente a q uelli addetti ai lavori in galleria, n ella isli tu zion e di osped alet li p er pronto so<:corso e cli sezioni di isolamen to, n ella p r ovvis ta di acqu a pot abile ai can tieri ed ai b araccam enti e n ella r egol ar e disinfezion e di q t1esti , in impianti di stu fe, di bagni, di l avat oi con acqua cald a o fred cl a ecc. In tal modo, d urante tut to il p eriodo d ei l avori n essu n caso di an chilost omiasi si è verificato , ben ch è uova ~lell 'elmi 11 tò si riscor1lrasser o rnolte volte negli operai ch e si presentaYano per esser e r eclutati e ch e o non ven ner o assun ti o fu rono pr ontam ente e cornplelament e cura ti prima d 'esserlo. Così an ch e l a scienza m edica, per l a ferma volont~ del Regime, h a dato u n prezioso contributo alla realizzazion e di questa gr an de oper a ch e il Duce h a voluto d on ar e al pop olo i tali an o in occasion edell a festa del l avor o dell 'anno XII.

Un po' dovunque. Il prof. G. San ar elli, d ell a Universjtà di Rom a,. è stato invitato a wl adrid p er t er1er e una serie di confer en ze, n ella Scu ola Nazio11ale di Sanità e nella f 'acol là di ~fedicina . L illustre scienziat o svolger à ar gon1enti d 'attualità r iflettenti i r isulta ti degli s ludi su oi e d ella sua scu ola, sull ' ultraviru s t u ber colar e e gli inframicr obi p atogeni , sull 'er edoi1n munità n ella tuber col osj, sull a p atogen esi delle iniezioni dette intestinali, sul fen om en o di San arelli-Sh w artzm an ecc. 1

Il pr of. Fed erigo Bocch e t1i b a lascia to in q u esti gior11i la direzion e d el Sa11a torio i\lilit ar e d i Anzio,


72~

« JL POLICLINICO »

te11u la jJe r 15 an11i, or1dc assun1ere la direzio11e in Tlorr1a, del Sanalorio di 11 orla Furba di oltre 500 JetLi. 111 tale occasione le superiori Autorità Militari har1no ricordato l 'opera da lui svolta con g ra11de s uccesso nella cura di circa 12 mila infer1ni e i1ello sviluppo poderoso del Sanatorio a lui affidalo 15 anni or sono. Gl 'infermi guariti e tuttora in cura e i colla11.o: atori del Bocchetti han110 offerto all 'insigne t1s1ologo molti doni significativi e lo hanno Yisto parlire da Anzio con vivo dolore. Nu1nerosì cultori di gas lro-enterologia si sono riunili a ì\!Iilai..10 sotlo la presid enza del prof. Zoja e dopo varie relazioni h anno costiluito la « Società Italiana di Gastro-Enterologia »; preside11te il sen. ~Iicheli di 'f orino ; vice presidenli: Balli di Modena e Donati cli ~filano; segretario : Allodi cli Torino; con siglieri Plitek di Trieste, Leotta di Palern10, Perussja cli Milano, Fasia11i di Padova. La « Socielas Oto-Rhi110-Laryngologica Latina » terr à il suo 4° congresso a Bru elles dal 20 al 25 seLtembre 1935, sotto la presid enza del dott. Edm. .Buys. I11formazio11i presso il Dr. Fernand Vues , rue de Livourne 5, Bruxelles. Il 7° congresso dell 'Associazio11e fr ancese di pe· -Oiatria si adu11erà a Parigi dal 9 all '11 luglio, sotto la presidenza del prof. 0 111brédanr1e. Temi: Patologia del diverticolo di Meckel ; Ripercu ssioni medich e delle influenze climatich e e delle variazioni meteorich e; I virus filtranti tuber colari in patologia infantile. Segretario generale : Dr. Jean ·Cathala, rue Sch effer 45, Paris. Il congresso della Federazione n1edica belga si t errà dal 2 al 4 giug·n o, a Dinant. Temi: Il brevetto del medico (se il rneclico fa una scoperta,

[AN~O

XLI,

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NUJ.\1.

h~. diril~o ad . a~sumerrte il mo11opolio µ); La m ed1c1na a1 m ed1c1; Le professioni liberali e il fisco; Il medico e I 'educazione fisica .

La S?cie~à medica general~ t edesca per la psicot erapia s1 adunerà a Bad Naul1eim dal 10 al 13 m aggio, ~ot~o la pre~idenza del prof. H. Goring. I!1formaz1on1 presso 11 Dr. V\' . Ci111bal , Altona a. J: lbe, Germania. La Regi11a Elisabetta, il Re e la Regina dei Belgi, hanno accordato il loro alto Palronato al 7° Congresso internazior1ale d 'infortunistica in ' detto a Bruxelles pel 1935. La Giunta di governo della Facoltà medica di Costa Rica, accogliendo una iniziativa del dott. l 1 efia Ch avarria, h a deciso di promuovere un Cong resso nledico centro-americano, per i giorni 12 ottobre e seguenti. •

Il se n . Gu glielmo l\'I ar coni, presidente della Reale Accademia d 'Italia e del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha accon sentito di presiedere il Comitato d 'onore del I Congresso internazionale di elettro-raclio-biologia che si svolgerà a Venezia dal 10 al 15 settembre Il Congresso sarà presieduto dal l\tiinistro cli Stat o conte Volpi di Misurata. Il 16 marzo sj è tenuto il Con gresso sanitario degli Spedali civili cli Genova, sotto la presidenza del prof. F. Bandettini. Furono fatte co111unicazioni dai dottori: Segh ezzo, Bandini, prof. Gervi110, prof . .Segale, proff. Vallebona e Ag noli . Per un sinis tro automobilistico lungo la strada da ·Napoli a Sorrento, sono rimasti, purtroppo, feriti il dott. l\'fario Pellegrini (mortalmente), il dott. Corrado ~Iil ano e due figliole di questi .

Indice alfabetico per materie. Alopecia areala : tratla111ento locale .. Pag. 713 )) 713 Acne rosacea : etj ologia e cura . . . . . Barbiturici: intossicazione acut a da )) 708 e suo t r att amento . . . . . . . . . . Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . )) 710 )) 693 Coledoco: tubo a di111ora e percluto . . Cronaca del m ovi1nento p r ofessionale

Cuore: infarto . . . . . . . . . . . . . . Decubiti : trattam. con acirlo tannico . . Diatesi emorragiche : clinica e t erapia Difterite : azione della tossina sul fegato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Elettrocardiogramn1a : ricerch e . . . . . Emorragia gastrica post-operatoria: per diminuirne i rischi . . . . . . . . . . Fre11icoexer esi : 01nbr a m edi asti11ica . . ·Ginecologia: n u ovi orizzonti per la terapia ormonica . . . . . . . . . . . .. . Gonorrea: cura con acriflaYina parenterale . . . . . . . . . . . . . . . . . "'Leuce111ici: accide11ti bucco-fari11gei . . Lupu.3 erythematocles: rapporti con le malattie interne . . . . . . . . . . . ~·i\1 alarioterapia n ell 'a11ticl1it à . . . . . .

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l\!Iegacolon conge11ilo: simpatectornia dominale . . . . . . . . . . . . . Pancreas : tumore della test a òel Pelle : a1nebiasi . . . . . . . . . . . Pelle : neuroblastomi . . . . . . . Pneumotorace : ipertrofia poln1ou are •

ad. . Pag. 707 )) 689 . . . )) 713 )) 712 . . vi-

caria . . . . . . . . . . · · · · · · · ·

Pneu 1no torace spo11 taneo . . . . . . . . Porpore emorragiche e trombope11ia . Psicologia biologica e psicopatologia . Sclerodern1iél: trnttan1. con cloruro d 'ammonio . . . . . . . . . . . . . . Sesso : deter111inismo . . . . . . . . . . Steatorrea id iopatica, sprue tropicale e non tropicale, infantilismo intesti11ale . . . . . . . . . . . · • · . · · · 1'ro1nbosi della vena porla dopo colecistec tomi a : diagnosi . . . . . . . . . . Tubercolosi e nlicosi fungoide . . . . 1'uber colosi polm. : roentgenterapia . . Urine : rapporti tra reazio11e chi111ica e b atteri . . . . . . . . . . . · · · · · · Ustioni: trattam. con verde brilJ a11 te . . Zona : trattan1en to . . . . . . . . · · .

. Diritti di proprietà riservati. - Non ~ consentita la mtampa di lavon pubblicati nel Policlinioo se non ""'oriuat.ione scritta àalla t'eàabone. E wetata la 1>ubblica:)one di sunti di essi senza citame La fonu

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C.

FRUGONI,

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seitlito

A. Pozzi, Resp.

Red .. capo. .

Roma - Stab. Tipo-Lit. Arm ani di M. Courrier .

°"


ANNO XLI

Roma, 14: Maggio 1934: • XII

'' fondato nel 1893 dal professori: GUIDO BACCELLI

Nnm. 19

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONg I>RA.TICA

R.EDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : G. Frattin : Cenni sui concetti informativi dell'operazione di Bassini. Note e contributi : F . Tronchetti: Il pnelliJilotarace spontaineo. Osservazioni cliniche : U. Tassone: Un caso di morbo di Kahler e difficoltà dia€nostiche nel su o esordio. Sunti e rassegne : SISTEMA NERVOSO: J. Lhermitte e Cassaigne: Le manifestazioni cerebrali delle embolie gassose. - Winchell Oraig e J . W. Kernchan: Le cisti cerebrali. - J. Diez: La ganglionectomia simpatica 100J1bare nel trattamento della paraplegia spastica. VIE BILIARI : Ch. Mik éladzé : Le form e cliniche della l a,mbliasi della vescicJhetta biliare. - G. M. Anto· n ioli: Sulle modifi-0azion i della flor a m icrobica gastro-duodenale dopo colecistectomia. Rabuffetti, Moia e Yodice : Ulcera duodenale e ostruzione del coledoco. - .A.. Cernezzi: Sul reflusso di suceo pancr eatico n elle vie biliari. - Chir ay-Marchot, Le Sannet te-Firmin : Calcemia e caJ.oibilia provocate. - MISCELLANEA : E. Ercklentz : L 'ipoglicemia costituzionale gpontamea. - A. Ravina: La terapia m oderna delle miQJ>atie. Divagazioni : A. Filippini : I d ue volti del viso umano. cenni bibliog rafici. Accademie, Società Mediche, Congressi : R . Accademia delle Scienze Medico-Chirurgiche di Napoli. - Società Medico-Ohirurgica Veneziana. - R . Accademia dei F isiocritici in Siena. 1

1

LAVORI

ORIGINALI.

CASA DI CURt\ (( VILLA "E,LORA ))

lsT. cn1RURG1co

n EL

PROF. G. IF RA.TI'I N

-

Moden a.

Cenni sui concetti informativi dell'operazione di Bassini. Prof. G.

1FRATTI .

L 'imminenza d el cinquantenario della prima operazion e d i cura radicale dell 'ernia inguinale eseguita dal Bassin i col su o metodo (1) h a d ato occasion e a pregevoli p ubblicazioni sull'argomento, intese .p er lo più a rivendicar e la superiorità del inetodo originale del !Bassini in confr on to di altri processi , e a farne meglio risaltar.e alcuni particolari di tecn ica. Si osserva ch e la descrizion e data d allo stesso !Bassini del suo metodo è bensì precisa, ma estr emamente succinta , e che le figure dimostrative allegate al testo originale n on corrispondono comp1etamen te alla d escrizion e d e] Maestro, nè a1 la tecnica d a Lui d efinitiva mente praticata . J).1altra .p arte, se t an to r aro è veder e oper are (1) 23 dicembre 1884.

Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Occlusione i11testinale da ascaridi. - Su di un caso di ernia .femorale con secu tiva ad operazione di ernia ingii:J.inale col metodo Bassini. - Tre casi di t u mori b enigni de1lo stoma-co. - Perforazione intestinale da miycosis fungoides. - Sul grainuloma non specifico del tubo gastro-intestinale. - L 'ulcera di Curling e uno st u dio delle ulcere intestinali a ssociate a lesioni delle ghia ndole surrenali. - Ulcera digiunale primitiva con mucosa gastrica eterotopa . - Cisti enter oide appendicol are. - Risultati tardivi di estesa resezione gastrica. a causa di ulcera duodenale e gastrica. - Dimostraizione radiologica della guarigione dell'ulcera duodenal e. - Influenza delle iniezion i endovenose di citrato di sodio al 20 % negli accidenti d'ostruzion e . intestinale .post-operatoria . - I dolori emorroidari. - SEMEIOTICA: Sull a possibilità di u na esaitta valut azione fisica del quadro di nutrizione di soggetti s·ami o rumimal ati. - IGIENE: SuJ passaggio de i bacilli tUJbercolari aviari, umani o bovini nelle uova dei p olli infettati. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Ris poste a q1u esiti p er questioni di massima. Nella vita pr~fessionale : Medicina sociale. - Concorsi. - Nomine, .promozioni ed o norificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

veramente secondo il Bassini , e se tante furono le rnodificazioni p roposte al suo metodo , ciò sta probabilm ente a significare che il fondamento do ttrinale dell 'operazione d i Bassini non era universalme nte compreso, e pareva ch e non valesse la pena di tener conto di una serie di mano:vre :più o meno minute se mancava la piena adesione alle concezioni generali , nelle quali soltanto ogni atto Jnanuale trova la sua g iustificazion e e la sua perfezi one. Si è spontaneamente convenuto di denominare « operazione di Bassini n il suo metodo di cura radicale dell 'ernia inguinale, probabilmen te p er ch è fu sub·i to manifesta la superiorità dei r isultati con esso ottenuti , di fronte ai precedenti t entativi di cura di un 'affezione così frequente, e così lesiva dell a valiclità dell 'organismo .umano. Ma , seguendo i] Bassin i nella sua oper a qu otidiana, nell 'accuratezza ch e F.gli poneva a ricostruire nel m odo più razionalm en te valido la parete addon1 inale dopo una qu alunque laparotomia (1), (1) Diceva spesso il B AssrNr n elle su e lei ioni : << Sarebbe ben strano ch e da una clinica dove si 11a la pr et esa di fare la cura radicale dell 'ernia 1.t cissero oper ati con ernia laparotomica ».


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« JL POLI CLINI CO »

nella cura di ernie successive a cicatrici lap arotomich e, 11el trattarr1ento specialmente delle più voluminose ernie ombelicali.. per le quali tante varietà di m etodi furono, con incerta fortuna, escogitate, si .p,u ò considerare la cura dell'ernia inguinale come una derivazione logica della sua mentalità di osservatore sapiente ed acuto, e di costruttore geniale (2). Benchè questi concetti fondamentali siano accennati nella pubblicazio11e del Bassini, non sembra ancora del tutto chiaro che appunto la stessa via si deve seguire per comprendere l)Ìenamente le direttive del Maestro, e render i con.to da sè stessi , caso per caso, e tanto l)jù agevolmente coll'aumentare della personale esperienza, delJ.a necessità di adottare gli stes ·i particolari tecnici che il Bassini ha tracciato, e che, per quanto dilige11temente enumerati, non potrebb-ero presumere a grande efficacia di persuasione, se disgiunti dal nesso logico che tutti li concatena. Essenziale è, anzitutto, la esatta preparazione anatomica della regione, che, seguendo i :precetti del Bassini, si com11ie quasi automaticamente n ei primi momenti dell'operazione. È soltanto in seguito a questa accurata prepara!Zione che tutte le ernie inguinali, qualunque siano la loro specie, il loro volume, le loro complicanze, si riducono ad un tipo unico di ferita, che il fBassini ha appunto insegnato a chiudere rico,s truendo col suo metodo la regione inguinale. Questa diligente, accurata e completa preparazione è condizione indispensabile :per la esatta applicazione del metodo . Al mo.m ento di accingerci alla sutura profonda, e cioè a preparazione ultim·a ta , noi constatiamo le condizioni seguenti: Il funicolo , teso verticalmente verso l'alto da un'ansa libera di seta fissata con una pinza ai teli di protezione, scende lungo il margine interno-superiore della· ferita; un uncino acuto a rebbi multipli, divaricando il labbro interno dell'apone11rosi dell'obliquo esterno, sposta, insieme, il funicolo, riparato dietro il lembo .aponeurotico, e la cute; un altro uncino acuto multiplo, meno largo, divarica il labbro esterno dell'aponeurosi dell'obliquo esterno . Allora l'angolo· superiore-esterno della ferita è occupato dal funicolo stirato in alto; il margine superiore-interno è costituito dal muscolo obliquo interno, dal trasverso e dalla fascia transversalis (triplice strato); il margine inferiore--esterno è dato dal bordo posteriore del legamento inguinale (legamento di Pou1

(2) Dallo stesso ordine di idee deriva pure il cc Nu9vo metodo operativo per la cura dell'ernia crurale » pubblicato nel 1893.

[ANNO

XLI, NuM. 19)

part, legamento di 1.?alloppia, arcata crurale); l'angolo inferiore-interno è formato dalla confluenza del margine libero del triplice strato e del bordo posteriore del legamento inguinale, con vertice alla spina del J>Ube (tubercolo pubico). Il fondo della ferita è costituito dal peritoneo , chiuso co11 legatura o sutura dopo l 'apertura e 1'abla:Zione del sacco; 11el grasso presi eroso decorrono i vasi epigastrici, se, come non di rado avviene nell'ernia diretta, non siano stati tagliati o resecati fra due legature durante le manovre per l 'isolan1ento del sacco. Questa descrizio,n e corrisponde perfettamente a verità se, come in gerterale nell'ernia diretta , l 'isolamenLo del sacco ha richiesto l'incisione della fascia transversalis lungo tutto il decorso del canale inguinale; può sembrare alquanto schem'a tica in caso di ernia obliqua esterna; il Bassini, come è noto , non trovava opportuno di distaccare co:µipletamente la fascia transversalis, quasi sempre ancora rivestita da fibre muscolari derivanti dai muscoli obliquo interno e trasverso , dal legamento inguinale, ma si limitava ad aprirvi, per via ottusa, una bottoniera a livello dei vasi epigastrici, sufficie·n te pe1· poter afferrare con una comune Kocher i tre elementi del triplice strato, e passarvi al disotto il dito. od uno strumento ottuso , tra fascia transversalis e peritoneo . Manovra ottima, per ch è intesa a conservare per la successiva sutura, che costit11isce una vera e propria operazione di plastica, quanto più di tessuto sia possibile, e nelle migliori condizioni di nutrizione, e a permettere la mobilizz.azione per scorrimentc del triplice strato, proteggendo sicuramente i vasi &pigostrici. Nell'ernia obliqua esterna il moncone del sacco, legato o suturato, non si vede più r ella ferita , perchè, in seguito ~l perfetto isolamento, esso risale, appena tagliato il filo, 11eJla fossa iliaca. Se si incide l 'aponeurosi dell'obliquo e~ter­ no in un jndividuo ben costituito, appare al djsotto uno strato muscolare che arriva fino alla doccia del legamento inguinale; il fltnicolo si vede soltanto al suo punto di emergenza dall'anello inguinale sottocutaneo, il cui contorno superior~ abbiamo aperto incidendo l'aponeurosi. Se allora, secondo le manovre indicate d'lt Bassini, divaricato fortemente il labbro esterno dell'aponeurosi, insinuiamo, seguendo la doccia del legamento inguinale, un dito sotto il funicolo stesso, vediamo che questo si solleva abbastanza· facilmente, emergendo gradatamente fra strato muscolare e legamento in1

1


[ANNO

XLI, NuM.

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SEZIONE PRATICA

725

guinale, e trascinando seco fibre muscolari, fascia transversali , al bordo J)Osteriore del letese fra esso e il piano sottostante; fibre che gan1en to inguinale, costringendo così questi noi interrompia1no agevolmente per via. ottu- muscoli a riprendere la loro normale funziosa, colla semplice pressione del dito. ne di protezione. In questo inodo la parete Sotto, rimangono ancora fibre muscolari, posteriore del canale veniva realmente copiù o n1e110 abbondanti, ma sempre in conti- struita ex no·vo, ma in fJerfetta armonia colle nuazione coi nluscoli obliquo interno e tra- condùio,n i anato·m iche e meccaniche della resver o, e che, intimamente aderendo alla sot- gione normale. La deviazione del funicolo i11 tostante fa eia transversalis, la accompùgnano · alto e all'esterno, rendenclone più obliquo il per lo più fìno alla ~ua inserzione al legamen- tragitto, il diverso piano delle due. suture , prot.1 ii.1 guinale. fonda ed apon eurotica, la giusta misura esatIn altre parole, esiste, in condizioni nor111atamente determinata dalla necessità del pasli , uno strato muscolare continuo , esteso a saggio del cordone, dei due anelli inguinali tutta la regione inguinale, co mpreso tra apo- neo-formati completavano l 'opera mirabile. 11eurosi. dell 'obliquo esterno e fascia transverMirabile anch e, così concepita, per la sua salis, rappresentato dalla porzione inferiore semplicità e chiarezza. Poteva, i11fatti, scrivedei muscolj obliquo interno e tra verso; sol- re . colla s11a abituale concision e, il Bassini : tanto soll evando il funicolo spermatico 11oi alcc Con prove sul cadavere mi fu fa cile, dietro teriamo i11 part e la continuità di questo str3to, le cognizioni anaton1ich e sul canale e sull'ernia sottraendone quelle fibre ch e costituisc:o1to il inguinale, costruire il metodo OJ)erativo, in cremastere, derivanti i:ruindi esse pure, co,11 modo piano, senza difficoltà n. intimi rapporti di continuità, dai muscoli oRestava da stabilire la tecnica per bene efbliquo interno e trasverso. fettuare il congiung·in1enlo del triplice strato Questi muscoli, fissi intimamente al lega- al margine p·osteriore del legamento inguinam ento inguinale nella sua metà superiore- le: i1011 doveva riman ere nella sutura alcuna c,sterna, e che continua110 ad aderirvi , per lacuna , nè alcun punto debole, perchè le granquanto con più tenui rapporti, anche nella di tensioni alle quali Ja regione è normalmen~ua porl ione inferiore-interna, medialmente te esposta per il peso dei visceri e per gli sforsi uniscono , per m ezzo del tendine congiunto zi corporei avrebbero facilmente vinto le deall 'aponeurosi dell 'obliquo esterno; dalla fuficienti resistenze; il triplice strato doveva sione del tendine congiunto coll'aponeurosi venire sufficientem.e nte mobili zzato per poter dell 'obliquo esterno è costituita ]'aponeurosi essere riunito al legamento inguinale in giuanteriore del m11scolo retto. Inc rociando le li- sta tensione tonica, ma senza sforzo alcuno. nee di forza delle lo,r o fibre, essi vengono dal- La sutura doveva essere eseguita in modo che la loro stessa azione fisiologica con servati in la superficie muscolare addossata fo sse la pi1ì que~ti rapporti , e costituiscono norrnalmeJlte ampia possibile, e riman esse assicur.ata allo la e fficace attiva resistenza della· regione alla strato muscolare una normale nutrizjon e che pressione addomin::tle. permettesse di conservarne al rnassimo grado Il sopravvenire dell'ernia , sia essa interna l 'effi cienza dinamica, riducendo al minimo ino diretta, o sia anche obliqua esterna, tende dispensabile il tessuto di cicatrice. ad allontanare i muscoli obliquo interno e tra~ possibile ch e questa tecnica , di così partisverso dal legam ento inguinale, e a divaricar- colare delicatezza, sia .. tata dal Bassini grane ed atrofìzzarne le fibre, specialmente verso dualmente costruita per successivi perfezionail detto legam ento, privando cosi, almeno par- m enti : l~erto essa risulta g ià perfetta n el testo zialmente, la regione del suo apparato inu co- della sua pubblicazione (1889), e non fu :più lare. la fascia transversalis allora cede sfian can- da Lui modificata perch,è dimostratasi adedosi, e in tali condizioni, anche se il sacco guata in ogni caso dalla lunga successiva evenga isolato e abolito, Ja recidiva dell 'ernia , sperienza del Maestro e della sua Scuola. Cosi , senza ripetere dettag·li che furono g ià generalmente come ernia diretta , può ritenerda altri messi in luoo, io p'e nso ch e le necessi quasi certa. Dimin11ita l'esten sione e l'efficienza del pre- sità della tecnica rist1ltino evidenti da quanto sidio muscolare JJer iJ fatto dell'ernia , i olato mi sono permesso di esporre per illustrar.e. monecessariamente il funicolo per poter prepara- destamente il pensiero del Maestro: non si può re e sopprimere il sacco eFniario , si trattava mobilizzare suffi cientemente il l·embo n1uscolodi ricostruire il canale jnguinale in modo ch e aponeurotico, nè comprenderlo a tutto spesìa regione risultasse valida come n el! 'indi vi- sore nella sutura, ~e n on si apre la fascia tranduo normale; e ciò il Bassini h.a consegui.to ~versalis, approfittando così del piano di scorconducendo i i11uscoli obliquo interno e tra- rimento dato dal grasso presieroso ; lo stesso sverso ad inserirsi intimamente, insieme alla tri1plice strato non può essere sufficientemente 1

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u JL POLICL1N1CO

addossato al legamento inguìnale se non se ne comprenda ad ogni punto una certa estensione, come con un punto di Lembert; questa &utura si eseguisce più facilmente e correttamente adoperando la mano di nome opposto ail lato in cui si opera, e ciò vale principalrnente per il p rimo punto, cioè il più vicino al pube. La sutura a ·p unti staccati, e non troppo vicini, pe.r mette di prendere la necessaria estensione di tessuto muscolare, rispettandone nel modo migliore !:integrità fisiologica. A proposito del materiale di sutura, il Bassini scrive semplicemente: cc Nella sutura che sopra dissi è bene usare seta .. . . ». Oggi che abbiamo del catgut ottimamente preparato, il consiglio potrebbe sembrare sorpassato; ma , se ciò può rassicurare sufficientemente dal punto di vista dell'asepsi e della resistenza , rimane ancora da parte del catgut una deficienza grave: la non perfetta stabilità del nodo. Noi :p ossiamo anche ammettere oggi che il filo di catgut, prima di riassorbirsi , rimanga efficiente per un tempo che sarebbe b·astevole a determinare una adesione definitiva fra le superfioi addossate dalla sutura; ma il nodo cede, sia pure di poco , fin dai primi giorni . come. fu an che sperimentalmente dimostrato. Questo fenomeno non ha importanza nella sutura continua, dove il lieve cedimento del nodo va diviso per il numero dei punti. e quin·di diventa trascurabile; può anche non essere di grave danno nelle suture a punti staccati che occorrono più comunemente. Ma non bisogna dimenticare che nell'operazione del l 'ernia inguinale si tratta di affrontare un lembo prevalentemente muscolare ad una rigida superficie di struttura aponeurotica qua]e è il legamento i11guinale. ~ta bene che, contro le iniziali obbiezioni, . il Bassi11i dimostrò rper primo, e poi tutti p·o temmo da noi stessi constatare, che la adesione avviene perfettamente: ma ciò non toglie che in queste circostanze la tecnica della sutura esiga particolare accuratezza. Se, come è evidente, ' Io strato muscolare deve essere fissato in uno stato di tensione n è deficiente nè eccedente, ed anche il punto stesso deve stringere quanto basta per assicurare l'aderenza, ma non troppo , perchè il filo· non tagli, o non strozzi il muscolo, si comprende come sia necessario che il nodo rim.a nga definitivamente fisso ed inalteraibile quale la sensibilità dell'operatore lo ha formato: il più piccolo cedimento del nodo nei primi giorni è sufficiente a determinare un certo grado di deiscenza della sutura, e allora, specialmente in corrispondenza dei primi punti, la via alla recidiva è già virtualmente aperta. Perciò, da questo particolare .punto di vista, 1

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XLI, NuM. 19j

la seta dà un affidamento che il catgut non può ancora dare. Nella pubblicazione del Bassini si trovano accenni al muscolo retto dell'addome, che non furono sern pre interpretati o rilevati in modo da rendere più chiara la descrizione dell'ope• raz10 ne. Il muscolo retto dell'addome, distalmente alla linea semicircolare del Do·u glas, e cioè almeno per tutta l'altezza della regione che ci interessa, ·è coperto anteriormente d·ailla sua aponeurosi, costituita dall'aponeurosi dell 'obliquo esterno, alla qu.ale sii unisce, do.po avere rivestito Ja superficie laterale-anteriore del muscolo retto, il tendine congiunto dei muscoli obliquo interno e trasverso. Posteriormente non v'ha altro rivestirr1ento che la fascia· transversalis, la quale lateralmente aderisce per semplice accollamento alla superficie posteriore del tendine congiunto, costituendo così quella che, continuando la com1p leta guaina che esiste più in alto, ancora qui si suol chiamare, forse alquanto impropriamente, guaina del muscolo retto. Quando, come nella maggior parte dei oasi, la parete muscolare è sufficiente per validità ed estensione, il triplioe strato si lascia faciln1ente addossare al legamento inguinale senza esercitare trazioni sul muscolo retto, il quale, robustamente teso in senso verticale, non vien·e in alcu11 modo interessato nel processo operativo. Se i muscoli addominali sono meno validi, il muscolo retto può, nella p·r ep·arazione alla sutura profonda, cedere esso pure alla lieve traizione determinata dall'addossamento del Lrip.Jice strato: in tal r,aso può accadere che i primi p·u nti della sutura, verso il pube, .p er comprendere quei due o tre centimetri di tessuto che sono necessari per l'addossamento stesso , attraversino anche il margine del muscolo retto, il quale rimane compreso nella sua guaina, e viene impiegato nell'operazione in modo che potrebbe dirsi passivo. Che così sia, oltre al fatto che nelle lezioni del Bassini, come nei precetti tradizionali della Scuola, il muscolo retto non era mai particolarmente ricor<lato come elemento essenziale dell 'operazio·n e, dimostrano le stesse parrole del Bassini: « Nella sutura che sopra dissi è bene... comprendere due o tre oentimetri di margine del triplice strato muscolo-aponeurotico. I due 1p rimi ·p unti, applicati appena ali ' esterno del pube, compren·d ono anche il margine esterno del muscolo retto anteriore del1'addome. n. È, dunque, una constatazione, per quanto non necessariamente generalizzabile, più che un precetto. 1

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SEZIONE PRATICA

E poco prima Egli aveva scritto: cc ...poscia distacco per dissezione .dall'aponeurosi del grande obliquo e dal connettivo adiposo sottosieroso il margine esterno del muscolo retto anteriore dell'addome, ed il triplice strato formato dal muscolo piccolo obliquo, dal muscolo trasverso e dalla fascia verticalis del Coo,p er, fintanto che d·etto triplice strato rvunito possa essere avvicinato senza difficoltà a] bordo posteriore isolato della co,r da di Pou:part n. Può anche avvenire talvolta ch e il .p iano muscolare del triplice strato sia eccezionalmente atrofico, o anche, verso l'angolo p·u bico , co,m pletamente scomparso riduce11dosi ad un semplice lembo connettivo; in qt1esti casi generalmente si scorge il n1ar~ne esterno del muscolo retto sporgere libero daJla sua guaina, fra tendin e congiunto e fascia transversalis, quasi a costituire un abbozzo di naturale compenso alla deficienza de.gli altri due muscoli . Allora, evidentemente, il muscolo retto va utilizzato in pieno, e· può darsi il cas0 ch e tutta la parete posteriore del canale deva essere ricostruita principalmente a spese di esso. Ma in queste circostanze - da ritenersi, del resto , eccezionali ed atipiche - il muscolo retto, per la sua spon t a:nea espansione verso l'esterno , si presta assai bene allo scopo: ciò ch e non sembra possa verificarsi in o·g ni caso, quando il n1u ·celo retto sia validamente teso fra le sue naturali inserzioni, e ben contenuto nella su1 guaina. I successivi momenti dell'operazione derivano cosi necessariamenle dalla prima parte di essa, ch.13 poco vi sarebbe da aggiungere , anche perchè la loro stessa logica semplicità li rende evidenti; la descrizione del Maestro , per quanto concisa, non può qi1i dar luogo ad interpretazioni n on esatte. La sutura del triplice strato al bordo posteriore del legamento in~inale , oltre al vantagfrio della precisione che solo così si consegue, lascia lib-era la doccia per il fnni rolo , e rpermette di disporre di . t11tta 1'aponeurosi dell'obliquo esterno per la sutura anteriore, che si compie in tal modo ron facilità e senza sforzo. La riunione del]'aponeurosi vien fatta dall'alto al basso , accuratamente chit1dendo anzitutto l'angolo superiore; si ese,guisce g·e neralmente con sutura continua tra11ne che nel tratto inferiore, dove ' ~i collocano alcuni punti stacoati per formare esattamente il nuovo anello sottocutaneo. Queto è, infatti , un altro momento delicato· del1'operazione: l'anello troppo largo costituirebbe un locus niinoris resistentiae, trop,p o stretto potrebbe pregiudicare gravemente la nutrizione del funicolo e del testicolo. L'operazione di Bassini per la cura radicale dell'ernia inguinale è il prodotto di una con-

cezione totalitaria del grd.nde l\faestro, suggeritagli dalla sicura e meditata dottrina, elaborata.i dalla sua genialità creatrice, tradotta in atto dalla sua tecnica abile e felice. Dopo cinquant'anni tutto è ancora vero n el pensiero del Bas::;ini , tutto è perfetto nella sua tecnica, fino ai più minuti dettagli: « In tale maniera1 vierie ricostruito il canale cc inguinale, co11 un apertura interna, con un a cc parete posteriore, fatte dal triplice strato cc muscolo aporieurotico assicurato al bordo cc posteriore de~la doccia, legam.ento dv Pou« pa.rt)· con una anteriore fatta dai lembi riu-· « niti dell '([Jpon eurosi del' grande obiliquo , ri« stretta nell' rrp(! rfi1rn. esterna o sottocutanea. •

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Ora per, agogriare al raggianginien to della cc crira radic(J)le d·ell' erriia i1iguina1 le è per m e cc indispensab~le che il canale inguin ale sia ricc costruito sul sito tipo di slruttura fisiologica. cc Coòl' operaziarie eh 'io propongo parmi sia « soddisfatto alle suaccenriate necessità , ed aiscc sicura,ta sì la condizione meccanica che la « funzione del canale inguiJnale ». Mod ena. 24 g·er1naio 1934. cc

RIASSUNTO L 'A., jlJustrar1do i pi1'1 importanti ed or~igi­ nali momenti del] 'operazio ne del Bassini per la cura radicale dell'ernia ing uinale, m ette in evidenza i eoncetti fondamentali di anatomia, cli fisiologia e di i)atolog·ia che, in conformità agli scritti e agli insegnan1enti del ~faestro, ll e fanno un processo operativo perfetto ed immodificabile. lmportaatl per I chirurgi :

oott. Prof. CUIOO ECIDI

Docente di Patologia Chirurgica, Clinica Chirurgica e Medicina Operatoria nella R. U.n iversità Chirurgo P.rimario negli Os pedali di Roma

Aflanfe di Chirurgia dello Stomaco in XXX Tavole contenenti 59 nitidissime figure in Fototipia, con testo esplicativo delle medesime in separato quinterno. Il tutto è racchiuso in artistica custodia di tela. Prezzo L. 3 5 più le spese postali di spedizione. ma ai soli abbon ati a l <e Policlinico» è ceduto per Lire 3 O in porto franco. AVVERTENZA. Tutti coloro che ci invieranno subito detto irnporto, potranno, con l'rfllggiunta di sole L. 4 O, ricev&re, insie1ne al suddetto, gli altri due Atlanti dello stesso prof. Egidi che costano co,m plessive L. 6 O e cioè: ATLANTE SCHEMATICO DI PUNTI E NODI CHIRP'R· CIC I, composto di XXV Tavole, contenenti 66 nitidi::1sime

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« IL POLJ<...LINICO »

NOTE E CONTRIBUTI I STITUTO DI PATOLOGIA SPECIA.LE MEDICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI PISA. Direttore: Pro f. C. LOTTI.

Il pneumotorace spontaneo. Dott. F. TRONCHET'rI, assistente vol .

(Co ntinuazione e fine; v. nu1n. preced ente). Vediamo ora i reperti trovati n ei casi venuti all'autopsia. ' Brunner n el suo malato affetto di pneumotorace cronico non riuscì a tro-v-are la sede d ella perforazione, ma potè esclude re assolutamente la Tbc . :F ischer descrisse il su o cas,J sotto il seguente titolo: « Pneumotorace spontaneo per rottura di una vescicola cicatriziale dell 'apice: tipico quadro morboso » ed afferma che tutti i casi in cui questo accidente insorge in appar ente sanità sono dovuti 3.lla rott11ra di tali ves cicole di tessuto cicatriziale. Anche Haya shi ebbe lo stesso reperto. Fisch e r ritiene che queste vescicole si sviluppino per un tenue .processo infiammatorio con conseguente formazione di cica trici ch e producono una co trizione d ei broncl1ioli con su ccessiva atrofia e deformazione del tessuto polmo·n .are, quando la cicatrice si retrae. Orth, ch e già prima di Hayashi e Fisch er , aveva osservato tali vescicole, aveva sospettato che a lla loro base dovessero esserci degli ostacoli alla fuoriuscita d ell 'aria. J~fatti , Ha)rashi , che le studiò micr oscopicamente , trovò alla base una formazion e di 1essuto p olmonare deformato, ch·e impediva all 'aria d ' u scire , pur permettendole di entrare. In tale m odo le vecicole si accrescono sempre, le pareti divengono vieppiù sottili e sotto un minimo aumen to di 1pression e, ed anche in perfetto riposo p er i movimenti respiratori , possono romper si e dare luo1g o così al pneumoto race. Tali Lrutture, ch e si 1)otrebbero chiamare ccYescicole a valvola», si trovano per lo più all 'apice , e Fischer spiega questo reperto col fatto che l 'apice è la parte d el polmone ch e maggiormente si distende n egli aun1enti di pressione intrapolmonare. Si possono p ,erò trovare anch e in altre 1parti: n.e~l caso di l(jaergaard ..come n·e l caso di K ohlen smidt furono trovate alla h·ase di d estra. Sull'origine della cicatrice, ch e dà luogo a tali vescicole, n è 1F isch er , nè Hayashi si pronunciarono in modo a ssoluto. Ciò nonostante i du e AA. sono inclini a creder e ch e la cau sa p rim a sia stat a una minim a affezione Tbc. 1

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Ricer ch e ulteriori furono fatte da Kyaergaard ch e si è occupato recentemente di tale argomento. . Egli vide ch e alle autopsie il reperto di vescicole solitarie polmo11ari è assai raro. Al Kommunhospital di Copenhagen , in cui vengono esegui te circa 700 a u tt)psie ·a.Il 'anno, t ali vescicole furono trovate una so,l a volta in sei _mesi, e rarissi1n~ le trovò anche alle numerose autopsie fatte nel Oresundshospital . I suoi esami anatomici din1ostrarono co111 e ci sono due tipi diversi di queste bolle d 'aria. In un p rimo ti po , la valvola ch e sta alla base, è fo,r mata esclusivamente d a modificazioni locali del t essuto polmon~re, senza cicatrice; nel secondo tipo ·è costituita dalla retrazione del tessuto ci catriziale. Anche K ya er gaard è propenso a credere ch e la m aggior parte d egli pne umotoraci in individui apparentemente sani, sia d o vuta a lla rottura di queste vescicole, ma anch ' eg·li non .. a darci una certa d elucidazione sull a natura del processo primo, e si tratti cioè di Tbc. o no. Fab·e r, Kusan , At\lvood ri1porta110 ciascuno u11 caso di occorrenza familiare di pneumotorace in soggetti apparente1nente sani . A propo~ito di questi casi Kyaer gaard ritie ne probabile ch e q u esti pazienti avesse ro una minorata r esif'te11za con.g e nita di zo11e poln1onari , una dis1)osizione con genita alla form azione di vescicole d 'aria. Del resto a n ch e Schnìinke nel 1928 e Bonnienger n el 1931 descrissero un caso di pnet1motorace spontaneo di cui la rottura er a avvenuta senza causa appar e11te in zona di tP ' suto polmonare ch e aveva co11servato car at tori embrionali. Questi sono evidentfrrtente ca i eccezionali e non possono avere grande valo re per l 'accertamento d ell 'eziolog·ia. Se la 'P'a togen esi di questo tipo di pneum otorace in apparente buon a . . aluté ~ dovuta , rome oggi è accettato da numerosi Autori e con1 e le osserv.a zioni ancl1e recenti t endo 110 sem pre più a confermar e, alla rottura di vescicole a · valvola , potremmo :lomandarci se tali bolle possono esse re messe in evid en za d all 'e a111e radi olog·ic.o. l\..yaergaard fece anche tale ricer ca n ei uoi 51 pazienti , erl in un solo caso 1potè osservare aJla radiog rafia una di tali vescicole, grossa ccme un uovo di pollo. I.a rarità di ta le reperto si spie3.i col fatto che l e pareti di tali bolle di g.as sono sottilissime e c1uando si rompon o collabiscono , cosicch è rimangono in_, i::iil>i li ai B. x. l n conclu &ione è ormai accertato ch e m olti~s in1i pneum otorar.i n egli individui apparen-


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XLI, Nu r. Ig]

SEZIONE PRATICA

le1nrnle sani hanno il loro punto dj parte nza in c1ueste vescicole a valvola. Resta però anc ora JllSoluto il t1roblen1a della natura del proce:;so nel opera del quale tali formazioni sono ... orlc, rioè resla ancora aperta la questio11e t ogni pneurnolorace in buona sall1te sia di ori~i11e tbc . ...... Si & g·iti de tto come escluder e assolt1tan1e11te tale affezione sia con11 1ito spesso irnpossibile ...... are hlie uLile a l u]e proposito seguire a lt1ngo i p!.Izienti dc.µo J,1 g uarig ione, per vetlere r->c j11 c·ssi, anche d0po molto tempo , s i n1111iff'=-' tino i segni ùi una tubercolosi , con1pito q ll F to 1pr a tican1ente <li fficilissimo. Kyaergaa rcl ha T)O lulo seguire per molti anni (8 in media fino ad un massimo di 18 a11ni) 49 dei suoi J)azienti; in uno solo ha potuto notare, in ~egu ito, i segni di una tuber colosi polmonare. R e Lerebbe empre poi da escluder e una tbc. pregressa. Da tutto quello ch e si è detto n e rjsu]ta com e la ùenorninazione di « pneumotorace in individui apparentemente sani » abbiia valore in quanto raggruppa casi cb,e clinicam ente, ~ p er il d ecor so e per la prognosi , si distin gu ono n ettament e dagli a ltri ch e infio r gono com e compli can za sia della tb c. che d'altre mala l l ie p olmonari clinicam ente dimostrabili. l\Ia è b en e notare come tale denominazione non può avere n essun significato dal punto di Yi~tn dell'eziologia.

*** Il quadro morboso dello pneum otorace insorgente in individui apparentemente sani n on h a ch e raramente la gravità comune alla maggior ))arte d egli pneumotoraci tubercolari. I sinton1i sono fondamentalmente gli stessi, ma n1olto attenuati. L 'inizio brusco , accompagnato da vivo doJore non è quasi mai drammatico, il d olore sj ca]rr1a as ai presto, la dispnea non è molto im ponente, Lanto che alcuni pazienti possono ancora camminare e, qualche volta , riprender e an che il Joro lavoro. Dopo qualche ora dall'inizio, il malato, ecOètto un modico dolore che si esacerba con i colpi di tosse e con le ispirazioni profonde, e d una lieve dispnea, sta relativamente bene, tanto e he spesso solo con I' esame obbiettivo s i J)U Ò metter,e in e'Videnza il pneumotorace. 1\1a in molti casi anche la 5intomatologia fisica è assai attenuata . S.abourin ha osservato 5 p·a zienti , in cui il pn eu111ot orace, p er molto tempo , non potè esser e ob iettivato nè con segni percussori n è asc- r·ltatori . Tale Autore avverte di non confond err q11 e. t a specie di pn et1rnotorace detto m,11to

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con quello che Laennec chiamava latente. Questo è un pneumotorace cui il paziente si è così bene abituato ch e non ne avverte più alcuna i11olestia, ma basta porre l 'orecchio al torace per diagnosticarlo . Le condizioni p€r il forn1arsi di un pneumotorace muto, sempre secondo Sabourin, sarebbero due: o che la perforazione del polmone · avYcng.a fra lobo ·e lobo o ch e briglie conn etti vali fa cciano si che I' aria sia separata dal1'or ecchio da una parte di p olmon·e sano. Occorre in genere un peri odo di tre o sei g iorni affinchè insorgano i segni obiettivi ; ma è da ricorda re che esso può ri1nanere muto p er Jempre. Tali ca i ono stati osservati anche d a altri AA., come Galliard, Galdizzian, Kahn , Gé, . 11evr1er .

* ** Qualche rara volta il pneumotorace muto pu ò presentare una sintomatologia quasi esclu. ivamente addomina le. 1F ra i casi più recenti è da ricordare quello di Jaquelin , in cui fu fatta diagnosi di appendicite, e quello di Kyaergaard , in cui i dolori addominali furono così violenti da far pensare ad un a perforazione gastrica. A questo proposito riferirò un caso molto interessante venuto sotto la mia osservazione. CAso Ili. - Si trattava di un giovane, B. Armando, di anni 29. Nie11te n ell 'an amnesi familiare. All'età di 4 anni h a sofferto di pleurite destra. In seguito è stato sempre bene fino a qualch e t ernpo f? , quando ~a con1inciato ad accu sare u11a vnga s1ntomatolog1a dispeptica, moclicamente doJ orosa, alla quale non h a prestato m ai grande attenzione . Un mattino, in pieno b e11essere, inentre pren<leva un bagno parzia]e in acqua fredda, fu colto rl a un violento dolore all 'epigas trio, dolore che si irradiava an ch e in alto, verso la spalla sinistra. Dopo poco insorse modica tosse e dispnea ; non febbre nè vomito. 11 dolore epigastrico in pochi giorni si attenuò, ma non scomparve, residuandone una sintomatologia gas trica consistente in accentuazione del dolore stesso dopo i pasti, senso di costrizion e all 'epigaslrio, eruttazioni non acide, spesso meféorismo. Mai vomito, talvolta nausea e qualche piccolo rigurgito di liquido amaro. Venuto a farsi visitar e, l'esame obiettivo dette i segu enti reperti : Uomo in assai buone condizioni generali, masse muscolari assai valide, pannicolo adiposo sufficiente; non tosf'e n è edemi . Temperatura apirettica. Niente a carico del capo e del collo. All 'esame del torace si rileva che il cuore è piuttosto piccolo, di forma ed in sede normali ; sui polmoni si apprezza solo r espiro t1n po' scar so bilateralmente. All 'esame dell 'addo1ne si trova ch e lo stomaco è modicamente ptosico e presenta un distinto rurr1ore di g uazza1nento . Niente altro di notevole.


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« l L POLI CLINICO »

Fu eseguilo l'esame radiologico dell 'apparato digerenle e del torace; il primo dette risultato completam ente negativo; il secondo mise in evidenza un pneumotorace a sinistra, con polmone parzialmente compresso. Egualmente a sinistra furono riscontrati postumi di pleurite, rilevabili dalla presenza di una estesa aderenza pleurica, che aveva impedito appunto l'estendersi dell 'aria in tutto l 'emitorace. Consigliata la cura, il pazie11te è venuto di nuovo a farsi vedere dopo circa tre mesi. I disturbi dispeptici persistono ancora, ma attenuati; no11 si rileva alcuna sintomatologia nè soggettiva n è obiettiva a carico del torace. L'esame radiologico dell 'apparato digerente è di nuovo n egativo; quello del torace dimostra an c.o ra il pneu motorace sinistro, ·1nolto diminuito, essendo ridotto ad una piccola bolla d 'aria situata verso la base dell 'emitorace. Si nota anche la presenza di u11a piccolissima quantità di liquido n el seno costo-diaframmatico. Si trét l t a dunque di un pneumotorace parziale, 1nuto, a decorso piut tosto cronico, di natura quasi sicuran1ente tubercolare.

Il punto interessante di questo caso è la sintomatologia speciale che ha presentato (dolore iniziale a sede epigastrica e disturbi dispeptici persistenti), sintomatologia che poteva far pensare ad una affezione dello stomaco. Casi dj Pnx. con sintomatologia anomala si da renderne anch e molto difficile la diagnosi, sono descritti. J aquelin distingue a questo riguardo le forme di Pnx. decorrenti con segni fisici anormali, dovuti quasi sempre ad abbondaI1za estrema del versamento, e le forme con reazione funzionale anormale. Esiste infatti una forma nevralgica, in cui la sintomatologia può far pe11sare ad una nevralgia inter costale; una forma detta infettiva o ipertermica , iI1sorgente con brivido e decorrente con febbre elevata, ed una forma a tipo peritoneale od anche aippendicolare, caratterizzata da dolori addominali. Jaquelin crede che la genesi della anormalità di qµeste forme sia da ricercarsi nella variabilità della inondazione gassosa, nella sua inten sità e rapidità di formazione , e nella sede e g randezza della perforazione polmonare. La forma caratterizata da dolori addominali sembrerebbe connessa ad una sede piuttosto bassa della perforazione. Mirande o Serg·ent invocano, per spiegare il dolore addominale delle lesioni pleurich e e polmonari , le anastomosi simpaticl1 e e la distribuzione del XII nervo in ter costale. Nei pochi casi descritti , il dolore addominale, talvolta così violento da far sospettare una affezione peritoneale acuta, era iniziale; ma in breve tempo è ce:;sato, assumendo la

[ANNO XLI, NuM. 19]

si11tomatolog1a le caratteristiche proprie del Pnx. Non ho trovato invece casi in cui la sintomatologia gastrica sia stata cosi complessa e sia persistita così a lungo in rapporto alla persistenza deJla raccolta gassosa intrapleurica, come nel mio. In questo la genesi della sintomatologia anomala potrebbe essere spi~gata dalla opinione di alcuni AA. che il dolore addominale dipenda dalla sede bassa della perforazione ; e che tale condizione esista in questo caso è dimostrato dall 'esame radiologico che mette in evidenza la raccolta gassosa limitata alla base dell 'emitorace sinistro. Va tenuto inoltte presente che molto spesso un dolore od altra sintomatologia in sede anomala, riconosce la sua origine in una spina organica che esista in questa sede stessa. Nel mio caso il paziente soffri va già da alcuni anni <li vagiti disturbi dis1)eptici, e la spina della sede anomala della sintomatologia potrebbe essere rappresentata da quel 1nodico grado di ptosi gastrica rilevabile clinicamente.

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la caratteristiça essenziale del pneumotorace insorgente in individui apparentemente sani è che la lesione non è associata ad elevazioni termiche e ad essudato pleurico, eccetto qualch e lievissin1a modificazione della temperatura (37°,2-37°,5), ch e nei prin1i giorni si osserva . . quasi senza eccezione. La mancanza di essudato pleurico deve essere assoluta per potere includere un caso in questo gruppo di Pnx., perchè è appunto tale n1ancanza che ci spiega come il decorso di queste forn1e sia oosi benigno, cosi differente dal decorso degli pneumotoraci appartenenti al primo grande gruppo, cioè insorgenti in individui con malattia polmonare in atto. In questi casi, an che se favorevoli, la malattia si prolunga sempre circa due inesi, il versamento pleurico, quasi sempre presente, persiste a lungo e cosi pure la febbre. Non di rado la fistola polmonare non si oblitera del tutto, per le condizioni patologiche del tessuto stesso in cui ha sede, e cosi può aversi la trasformazione purulenta del versamento per superinfezione da piogeni od anaerobi; il quadro morboso si aggrava sempre più e talvolta non basta nepp·u re l 'intervento chirurgico a salvare la vita del malato. Questa evenienza non è poi eccessivamente rara. IF ishberg, nel suo libro sulla tbc. polmonare, dice che il pneumotorace è la più spaventosa complicanza di tale malattia: cc il


Sl:!ZlONE PRATICA

in1eu1110L orace è i11orlale >) . .Pur ... enza e 'Sere così i)essi111i Li , a11cl1e gli allri t\.utori ripor ta110 slali ·ticl1e assai g raYi. vVe i::Sz e Koppen -1ei11 danno co111e i11ortalità 1'80 ~~ ' \Vest il 70 %. Invece il decor ·o del p11eun10Lorace i11 indi\'Ìdui ap1)arenle111e11Le . a1l i è, co111e già si è detto, a ... ~ ai differe11t e; il gas si ria orbe com1>lelame11te e ~ p, 011 Lanean1e11t e i11 10-20 giorni e la guari.gione è la regola. l(yae rgaard riporta lfl ~tatisti ca dei 200 casi della leliera tura da lui ra1'coJti , da I la crua le ri sulta cl1e olo G ebb·ero e. ilo letale ; in Lali ca i '°'i ·trattava di forn1 e eccezio11ali con1e emo-1~neu n1 c to ra ' i o 1111eu1110toraci bilaler<l1i. Tella le tleralura ull eric re , da 111e esa11 1i11a\a. non ho troYato al cun ca_o 1nortale n el 1)11eu111olorace i11 ap1)arente sa11 ità. C:he la g uarigion e di questi inalati ia a . o1uta lo di1110 trano i dati ch e alcuni A. h a11n o raccolto -egue11clo an c he re r mnlti anni i loro J'azienli (Enneking e T<.ya cr g·lla rù i)er ino J)er le anni ) lro,randoli sempre in cttin1a salute.

*** \-aglio in(;ne ri1;o rl ure du e ca ... i venuti otto Ja mia os er' azione, cl1e J)er la loro o .. cura eziologia e IJCr il loro decorso ...j)icca ta111 ente .beni!!110, r11i .. en1bran o essere tipici rapp·re en lanli del quadro deo-Ji p11eurrJotoraci in .. orgenti in indiYidui a1)parente111ente sarti. IV . - B. Carolina, <li anni 21 . Nie11te 11ell 'ar1am11 esi fami l iare e 1Jerso11a1e ren1ola . Ha godu lo lJu on a sa lut e fino a J 5 g ior11i prima d el! 'ingresso in Ospedale. In pie110 ])e11esCASO

R \ DJOGRAFJA 3.

sere, i11 ripo~o, fu col lct , rc n 7él nc~s un a cau ·a app ar e11te, <l a tu1 yj·olenlo do lore al l 'en1itorare Ò(8tro, cl o1ore pecial 111 e11 le loca}jzzélto al la r egione soprascaJJ01élre . In or e cl i~f itea, c]e 1.. En pre lo si a tte11\1Ò. J~ bbe to e con n1oòi co es1Jet t orato. Li e,·issi rni rialzi lern1ici n ei primi clu e gior11i (37°, 2).

7;-31

Esan1e obiettivo: Donna in huoue condizio11i generali . Temp. 36°,5; pulsaz. 7 ; r espiraz. 24. Niente di anormale alla ispezione del torace. Il fremito vocale tattile è diminuilo sull'emitorace di des tra, su cui, alla percu ssione si risveglia suon o i11tensamente timpanico. All 'ascoltazione di Clello en1itora~e si apprezza lieve respiro anforico in alto; silenzio respiratorio i11 basso. 1 ' iente al1 ·e a1ne delle altre regioni del corpo. Esa1ne racliologico: pneun1otorace totale destro; i1011 si Vt'<le 11ulla di particolare a carico del poln1one rli si1tistra (v. Radiogr. 3) . Dopo alcuni giorni il dolçre e la dispnea, che nncora persistevano, scomparvero ; l 'aria si rias.. orbi co1npfeta1nente, il polmone si riespa11se. La malata fu di111es a dopo un inese perfetta1ne11le ristabilita.

'i tra tta di un caso ti1)ico di pneumotorace in ergente in indÌvidui apparentem ente sani. è l 'esame fisico, n è Ja r adiografia i)oterono m etter e in evidenza alterazioni polmonari che i)0tessero far pensare ad una affezione specifica, o di altra natura , del pol1none. L 'unica piegaz io11e i:·atogenetica l~l1 e l) UÒ essere data è quella ch e si deve an1mettere per la rnaggioru11za <l i queste forme d.i pr1eun1otorace, e cioè la rottura di una niccola vescicola d'aria solilari a. È noto com e quéste vescicole abbiano "'ede IJer lo più al! 'apice, e la n1alata riferi ce infatti ch e il punto di i)arten za e la se de di Il1ago·ior inte11 ità del dolore furo110 11ell a J)arte j)iù alla dell 'er11itorace. E µerò i1ece a rio che alla bolla d 'a ria sia J)ree ~ i .. tita una, an cl1e n1ini111a , affezion e del te ... uto 1)0Jn1on are; e quela "ia tata tuh·e rcolare o cli altra natura , i1on i può sicuram e11tc affern tare. (~e rto è cl1c a1)1:-<lre assa i dil[icile trovare la cau a i)rima in un 'altra affez io11e ch e non sia 1n tubercolosi , essendo :.J_uesta la n1alattia che )'iù di fre.qu e11te l) UÒ dare dell e alterazioni del polmone così mi11in1 e da sfu g·gire ad ogni e a1ne JJer quanto accura to· co... ì l 'eziologia tbc. a11rare la più probaLile. ~

CAso V. - B. Amerigo, di an11i 23. Niente n ell 'ana m11esi familiare e n ell 'anan1H esj ller sortal e rem<) la, eccel to nn ])r e e periodo, al1'elà di 15 a n11i, in cui fu J11 a lolo clj n efrite. In seguito ha goduto sempre ol li n1 a salute. ove gior11i or sono, al mrttl i110 11otò un dolore 11011 n1ol Lo inten so, locali zza lo J)revaJente111ente ri ie lro lo s lcrrio a livello d ella seconda o terza <':-JS ta, dolore a tipo puntorio , in sorlo senza nes~u na causa apparen.te. Il p aziente si alzò egual rne n te ed ha continuato per alcuni giorni il suo 1ClYOro al)iLuale; n1a essenòosi il do1ore est eso in ~ egu i to a11cbe a tutto I 'emi torace sinistro , si fece 'i silar e da un sanitario ch e gli con sigli ò il rico' er o all 'osp ecl ule il giorn o 30-VI-33. E ' an1 e obiettiYo: Gio,-ane in bu on e condizioni 6enerali. TenqJ. api re i1ica. Re piro 22 . Pulsazioni 80. Non !o

e.

.t\11 'e~ aine clel torace si n o ta, alla percus io11e,


H

lL

POLI OLlN i CO

u11a lieYe iper fon esi su lutto 1·e111ilorace di sinis tra, ed a lla ascoltazione u11a lieYe diminuzione di resp iro s u detto emitora<:e. Nie11te di anormale suJJ 'emilor ace cli des lra. Cu or e: ic lus nel , . spazio i11 ter cos tale sinistro 2 cm . all 'infuori della marg i11 ale sinistra d ello st err10. Limite d estro del dia n1. trasverso alla margir1aìe d ès Lra d ello s terno, limite sinistro 2 cm. al] 'infuori d ella rnarginale sinistra dello sterno. I t oni so110 un po ' oscuri su tutti i focol ai. Null 'altro di notevole all 'esarne d elle altre reg·ioni d el corpo . Cu tirealio11e : negativa-. Esa m e r adiologico: n1odica raccolta g assosa nella p le ura di s inistra, in modo ch e il polmone si trova u11iformemen te sep ar ato rlalla p ar et e toracica da uno stra to di aria di p ochi centi1netri. I polm o ni a ppa ion o n ormali ; 11on vi son o a d er en ze.

. In quest o m alato la diag n osi di pneumotor ace , c11e g ià l 'an amnesi e l 'esame fi sico ci fc=tnno sospettare, viene a cce rta la dal] ' esame radiologico. Il paziente si trattenne p er 15 giorni n el nostro I tituto, i1on eb·b e m ai feb·b re n è alcun 'altra complicanza; l 'aria si riassorbì complet a111ente ed il paziente fu <limesso in perfetta salute. ~ questo un caso , com e il n . 3, caratteristico del g ruppo degli pn e unlotoraci in individui ap par entem ente sani , la cui eziologia, n on potendo in vocare n è la tbc . , n è alcun 'altra malattia polmonare d eve essere riportata alla rottura di 11na di quelle vescicole d 'aria sort e su di una piccola zona di tessu to cicatriziale la . ' . cui natura e ancora ig nota . Questo caso presenta però 11na parti colarità ch e m erita di essere notata . Esso appartien e a quella forma di pn eumotorace ch e gli inglesi chiama n o coat-forni ed. In (1uesta forma un piccolo strato di aria è diffuso lungo tutta la periferia della cavità pleuri ca, cos.icch è viene ad avviluppare il polmo ne rcuasi fosse un rive tin1 ento . Il -polmon e è in ogni part e allontan ato dalla parete toracica di 2-3 cm . al m as• simo. No11 si ha ch e m odico, e sp e so n essuno, spostamento del cuore e del m ediastino. Tale form a di pn eumotorace è m olt o rar a; di ca i recenti son o noti solo i tre descritti da I\.yaer• gaard . Da quanto è stato esposto e dall'esame dei ca i riferiti mi sembra se n e possa trarre qualch e con clusio ne non priva di inte resse. An zitutto, com e si vede anch e dal caso n. 1, si de, 1 e ten er presente ch e, se la distinzione del pn eun1ot or ace i.n iue g ruppi , e cioè in quelli insor o-enti in individui con i11alattie polmon ari cli nican1ente din1o "trabili ed in cru elli in sorge11ti in individui ;ippa ren ten1ente ani , J1 a valore in qu an to .~ i riferisce alla evolu zio11e ed alla i'r ognosi delli\ le ione lo h a in n1olto mi~

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LA N NO

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XLI, l\ u ~r. 19J

nor gi ado per quello che si riferisce alla ez iologia, essendo questa spesso comune ai due gruppi , e cioè tubercolare. Inoltre i casi da rr1e osservati vanno ad aumentare il nun1ero , che in questi uìtimi tempi tende a divenire sempre maggiore , delle forme decorse benigna1nente e senza complicanze. Per ·questo mi sembra cl1e ora non si debba più ritenere , come si faceva in p,a ssato, che ogni pneumotorace abbia sempre una prognosi 1rtolto grav,e; ma che ir1vece, ba sandoci su tali forme assai freque11Li, di fro11te ad un pneum otorace, si debba sempre tener presente , i1e] forn1ulare la prog nosi, Ja i)ossibilità di un decorso benigno .

RIASSUNTO. L ' A. espon-e le varie con<lizioni cl1e possono dare luogo ad un Pnx. trattando jn particolar modo del Pnx. insorgente in individui apparentemente sani. In siste sul fatto ch e molti degli Pnx. tub·er cqlari, per particolari condizio11i patogenetìch e, possono avere tJil decorso b enign o, e d ur1a prognosi fa vorevole , riferendo cinque casi da lui osservati. BIBLIOGR A~"' TA. Brit. Med . Journ. , 23 apr. 1927. An,roon . J ourn. Am . Med . Ass., 1927, 38. BocALOGu e 'rANOS Esco. Presse Méd. , 1925, p . 1522. BoLAND" J ourn . Med. Am. Ass., 30 noY. 1929. • BANTZ. Deut. Ztft. f. Nerv enheilk ., 1923, 81. B5NNIGER. ~1eò . Klin., 1931 , n. 43. BoNKAl\IOUR. Lyon l\iléd., 1931, n. 21. BLANCO e E cHERGARAY. Arch . An1. de l\'Iécl. , 1930, VI-VIII. . BnULÉ, H u GU EN JN, HrLLEMAND, G1LBRJN . Presse l\iléd ., A NDE RSON.

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SEZIONE PRATICA

lANNO XLI, Nu M. ll1]

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Ricordiamo le lateressaaU pubbllcazloa/ :

Dott. RAIMONDO OORIA .Med. aiuto clegli ()sp. Riun.

e dell'Iet. di Patol. Medica della. R. Univ. di Roma

e

Dott. CIULIO CESARI Med. a.iut<> degli Oep. Riun. dJ Roma. - lspett. Sa'Il.itarlo

. delle Ferrovie dello Stato

IL PNEUMOTORACE TERAPEUTICO Prof. Achille AP.gelini Prim n rio Medico CJoneulentte degli Ospedali Riuniti già Di rettore del Sanatorio Umberto I in Roma. Vo lume d i pagg. VIIl-87, oon ZO · figu,r e intercalate nel testo, n tidamente etampato eu carta eemipatinata. Prez7-0 L. 1 2, p.iù le &pese postali di s nedlizione. PeT i nostri abbonat i sole L. 1 O in porto franco . l'rt!fazione del

Dr. Prof. UBERTO ARCANCELI Lib. ctoo. di Patol. ~ d i Clinica Med . n el la R . Univ<>rflità Medi co primario negli 0 ,. pedali Riuniti di Ro ma

Sulle febbri da tubercolosi occulta o criptotubercolari (co n 7 fli.<gure radio grafiche nel testo) SOM~IARIO. Pre.f.azione. pag 3. - Fehbrico 1e tnher. ~olari . pa g 9. - Febbri criptotu beTc·ol a.ri a hrpvi periodi nn accessionali. pa ~. 25. - Fel>hri {'06 \ r\ptt e .. 2'astri ch e ''• pag. 27. 'I'ifobacillosi ci i Lan<'louzy, pa g . 33. - Tuherrol <'e 1 m11iare. pag. 40. - GenPrR ltt ?t sulla diagnosi dei1e febbri criptotubeTcol a ri. p n g . 42. - lmpor.tanzs. e nonnP per l'esame ra.ninlogi""· pa · gina 43. - La cutireazione alla tubercolina. pag, 60. Volume rli pagine 60, nitidamente stampato su carta f:emi patinata. - Prezzo L . 1 O, più le epeee postali rli spP.clizion.-. P Pr i nostri ab lJonati sole L. 8 . 7 5 in porto fran co.

Invia re Va~li~ a 11'prlitore LU In T POZZI . U ff i('i n Pn,.;tale Succursale diciotto. ROMA.

733 •

OSSERVAZIONI CLINICHE llo SANO diretto d al d ott . G. CASCIARO. OSPEDALE CIVILE n1

Un caso di morbo di Kahle1· e difficoltà diagnostiche nel suo esordio per il d ott . UMBER'fO TAssoNE, n1edico chirurgo ordinario. Il n1orbo di Kahle r de critto per la prima volta da questo autore n el 1889 e successivamente dal Bozzolo n ei 1897, è rappresentato da una mieloma tosi primitiva delle ossa per cui i rispettivi tumori sviluppandosi nella caYità midollare ed invadendo la so tanza ossea n e d eterminano la r ar efazione fino a produrre fratture spontan ee o d efor1nazion i di determinate sezioni scl1eletrich e, ch e _p osso110 a ltresì esser e sede di d olori vioJenti per compr essione di tr.o nchi n ervosi. Reperto urolog·i co pressoch è costante è la presenza del corpo di Bences-.Jo nes, co11 asenza di a lbumin a. 11 Bandi identific.a questo morb-0 ,c on il linfosarcoma m idollar e m ultiplo, con localizzazioni tanto n ello sch eletro quanto n ell 'appar ecchio linfogh iand ola r e, nella milza , nel fegato , n ei reni. Comunque le osservazioni sono alqua nto rare ed il caso ch e è capitato sotto la mia osservazione .è deg no di menzione sia per la sindrom e sen1iologica con la quale esordì la n1alattia , }Jassibile in sul principio di molteplici interpretazioni diagnostiche, e sia per il decor so ch e, a differenza dei casi de critti dal Bozzolo, dallo Zehnisen (1891) e da E' iVald (18'97), fu oltremodo r ap·i do. Si è tratta to di un giova11e cli ve11 Luno an11i con 11essuna tara familiare, il quale qualch e t empo prima cb e la m ala ttia des e a ppa riscenti segni di sè, aveva incominciato a no lare u11 cerlo sen so di astenia e di facile s tanch ezza acl ogni minima fatica ch e gli impediva di d isin11)egnare gli abituali lavori di camp ag·n a. A t ale vaga inclr ome sen1pre più crescente, si uniro110, in u11 second o ten1J)O, clolori alle ga111be, all a schien a, al petto , cl1e cr ebbero sempre più , sino a m anife t arsi sott o forn1a di accessi ch e si ripe tevan o a breve intervallo rli t empo e che atlanagli avan o a guisa di cingolo il lorace e l 'addome. fJ(l è in u11a di queste crisi rlolorose cl1e ebbi occasione d i vedere l 'infer mo . Tipo 1on gilineo, con cute del volto alquanto scu. ra , apparecc hio lin fogh iand olar e in Legro, r espira· zion e superficiale, qua i ch e i m o ti respiratori 'lruissero i dolori, polso O, ta lo cli estrema sof· ferenza. La pa lpazione d ell 'a<ldome risvegliava un certo sen so di dolen zia in corrispo11rlen za della r egjone epig·astrica, sen za però arriYare a quello sta to <li difesa ch e l1ole es ere l ' e spre~ si on e di flogosi peritoneale; il r es to dello acldon1e dalla oni]Je-

d


734

u IL P OLI CLIN ICO

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( ANNO

XLI,

Nu~r.

19)

licale-tras ver sa in giù era r elaliva1n e11 le trallabile; cazione degJi altri dolori direi guasi scaglionali t 'alvo canalizzato. Intens ifi cando 1'osservazione clisulle due tibie, sullo ster110, sul frontale , sulle nica potetli stabilire che il suddetto dolore incodue clavicole. D 'altra parte anche la bassa diluiminci ava dalla colonna vertebrale, ch e aveva un zione dava 1notivo di rite11erla u11 r eperio acci· massi1110 <] 'intensità n ella sezione dorsale, dove si d.e~1tal~, e noi sappia~o come è facile trovare po· notavano zone determina te cli iperestesia, e che i s1t1va 111 tale proporzione la suddetta prova. In dolori si acuivano negli sforzj n1uscolari n e11 a tos· fatti la scu ola di Micheli ha dimostrato che 111olte se, nello starnuto. p er sone anch e sane, senza avere mai sofferto feb Potendo escludere una p eritonite da p erforazio· bre di Malt a p ossono agglutinare i] micrococco merie g·o, trica p er il passato d ell 'infermo ch e aveva Jitense o il B. di Bang, potendo essere stati vacci · preser1Lato t al e ritratto clini co altre "-olte, . ripe to, nati dall 'u so protratto del latte éonte11ente even · sotto for1na di accessi di~ei c1uas i ricorren li, in· tual111ente d e tli gern1i resi innocui dalla bollitura, tercal ati d a p eri odi di r elaliYo b en esser e, e potendo ma capaci di Yaccinare (lavori di Bastai e Botta , altresi escllLdere ogni eventuale lesione dell 'addo\lgos to 1928, sul significato clinico e biologi<'o delle i ea.zioni allergich e e delle agglutinazioni anti111e 1ne des tro (appendicite, colecistite) per la mancan za della sindro1ne propria di elette lesioni, dato il Jitensi negli individui normali e n ei inalati di feh · carattere del dolore a cing·olo p en sai anche ad una · bre ondulante). })OSsibile pancrea lite acuta, tna , sia per le ragioni Ma va di più: il siero di sangue di altri n1alati sovrade lle e sia per l 'assenza della glicosuria ch e p er es. tbc . poln1onare aggluti11a debolmente, al è una nola urologica quasi costante nelle soffe · I 'inizio della p rova il }). òe1 lifo, paratifo e m erenze pancr eatich e, dovetti rinunziar e a tale pos litense, sicchè bisogna cliffid are sempre delle })assilJili tà diag n o tic a. se diluizioni e dare credito solamente alle forti e crescenti e partire almeno da uno su 500 (ArcanLa sindrome inol lre poteva entrare anch e nel geli, tbc. occulta). quadro d ella t ab e d orsale , clell a quale la cin tura dolorosa, il dolore degli arti inferiori, i disturbi L 'esam e del] 'urina in u11 primo mome11to è s tato clella sen sibilità riscontrati 11ella sezione dorsale 11egativo , n on così sl1ccessiva111e11te per la 1)resenza della colonna vertebrale, poteva110 essere chiare del corpo di Benge-Jo11es . L 'esame del sangue ha manifestazioni ; senonchè mancavano altri sintomi fatto rilevar e a carico della serie bianca un at1 che caratterizzano la suddetta m alattia troppo si· mento not evole di leucociti con presenza di mie· st emalica p er poter e confond erl a con altri quadri loci li e di 1nieloblasti. 01 tre cruesti da ti molto nosolog·ic i e precisan1ente l 'assenza dei riflessi pa· eloquenti p er pensare al morJ)o J\ak!er. l 'ulteriore tel1ari , del Romberg, dell 'Argjl-Roberson , clel Pi· evoluzione ne illuminò in modo sicuro la diagnosi, tres, dell 'Abadie , del Birm aki, sicchè avendo ele· giacchè, a p arte un decadin1ento organico sempre menti s11fficienti per potere escluder e le sucldette più r apido e crescente con cime termiche alquanto lesioni, per il fatto che i dolori si acuivano durante elevate, i dolori si estesero anche alle ossa cranigli sforzi mu scolari ed er ano acco1npagnati a zone che1 alle scapol e, a tutta la colonna vertebrale che di dis turbata ei1sihililà si fu proclive nel m et - presentò m anifesti lordosi. Fùrono le tibie e lo sterno cl1e subirono m aggiore rarefazione della cor· terli in r apporlo ad una evenluale radiocolite, del la quale per il momento sfuggiva l 'elemento etio· ticale fino a determi11are delle inflessio11i e far~ percepire una certa mollezza dovuta alla cresl.ente Jogjco. neoplasi a midollare. Successivamente anche lun go Passarono una ventina dj g iorni sen za avere più le cost ole specie del lato sinistro, e sulle scapole notizia del caso, che appariva degno di interesse, si potettero apprezzare numerosi piccoli tumoretti quanclo fui invitato a vedere l 'infermo i11 Ospedale dolenti spon'laneamente e dolentissimi alla presdove er a stalo ricoverato p er u11 a sindrome asso• SIO· n e. l11tamente diversa da quella che mi era st ata data Il quadro era integrato da fenomeni di sepsj di osserYare in antecedenza. I dolori dell 'epiga· generale per l a quale il malato venne a man car e s lrio con irradiazioni, ai due ipocondrii ed indie· dopo poco più di due mesi (li malattia. tro erano ces ati complelam en te, e viceversa l'in · Non si J)raticò l 'autopsia, poichè i familiari vol fermo presentava dolori vivi SJ)Ontanei e provocati !ero portare via I 'infermo qualche giorno prima Ju11go la faccia an terior e delle Libie , sullo st erno. dell'esi to letale, malgrado fosse stato utile J)er posul fro,n tale, s ulle clavicole e leggermente lun g·o tere escludere altri eventuali tumori maligni a cale costole, dolori ch e i1i.essi in rapporto <:011 la ratter e m etastatizzante (sar co1ni); comunque il radicolite d a me notata precedentemente, per caso riferito riprodusse la ga1nma semiologica più quanto I 'infermo n egasse lue e l 'apparecchio lin · completa del morbo descritto per la prima volta foghiandolare fosse assolutam ente indenne, non <la Kal1ler col nome di mieloma multiplo. f aceYano rinunziare al sospetto cli una eYe11tuale forn1a luetica. .\on er a il caso di pensare al morbo di Still, giac·La sua relativa rarità, l'assenza dell 'albumoch~ i11 ques lo vi è ipertrofia cronica e progressiva suria in principio, ]a presenza e la persistenza delle articol azioni, associata ad ipertrofia della successiva, il decorso oltremodo rapido , a difmilza e delle ghiandole. ferenza di altri casi descritti che ebbero una La Wasserrna1111 fu nega tiva , e i1egativa la sierodurata molto più lunga (quattro anni il caso diagnosi p er il tifo, e tifo simili, vicever sa positiva per il micrococco del Bruce a basse d ilui- di Bozzolo), e la strana sintomatologia con la zioni (1 su 30). quale esordì la malattia passibile di varie inDiffidai d ella positività di questo reperto, giac· terpretazioni diagnostiche, m 'inducono a rich è inentre po,t eYa tutto a] più spiegare la ratenere il caso degno di un certo interesse e tachialgia e qualunque altro dolore a carattere ne· vralgico, n on spiegava l a bilateralità della prima, le da farne sintetica menzione. i disturbi di sen ibili tà di una determi11ata zona Rossano, 30 maggio 1933-XJ. della colonnn. vertebrale e su ccessivamente l 'ubi 1

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[A NNO

XLI.

NUl\f.

l bJ

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tiFZ IONE PRATJCA

RIAS·S UNTO ~!o rbo

di K al1ler in soggetto 2l en11e; è l1 otevole per il d ecorso r apidissimo, per ch è l 'albun1osuria ma11cò jn primo tempo e per ch è la sinto1natologia inizia le inge ner ò gr avi diffi coltà diag11ostiche. BIBLIOGRAFIA.

BozzoLo. M al at t ia di K ali l er . Con gr esso di Medi ci· n a Italian a, Napoli, 1897. O 'ALLOCCO. Con t ribu to al la sar co m a/ os i si sternal i ca mid ollar e de lle ossa. Rifor n1a l\il edica, giugn o 1900. '"' ul le neof orm azi oni .si sle m at ic lie ]Jr inii live del midollo osseo. Medici11a Italian a, 1909. 1o. . 'ar comat osi p r i m i t i va del rn i clo llo osseo. IJJicl .. P &>xDE.

ottobre 1909.

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. Le manifestazioni cerebrali de11e embolie gassose. .

(.J. LHE RM ITTE e CASSA t GNE. Gazdtte des H opi taux 24 m ar zo 1934).

La pen etrazion e di aria n ell e ven e ,p1u ò determinar.e disordini cer e bra li impon enti (p·a r alisi , con vulsioni , coma), la cui patogen e i variamen te è inter p retata. Secon do alcuni si t r atter ebbe di fatti jstero-traumatici, secondo altri di dis turbi rifles i con sistenti in spasmi va ali cer ebrali tran sito ri , €d infine ·eco11do AA. più mod erni d i vere embolie det ern1inate d al passaggio di bolle di gas i1ei Yasi cer eb·r ali. L 'enlbolia gassof,a può sopravvenire n on solo in seguito alla ferita di ven e part icolarmente pericolose d al punto di vista chiruro-ico , qua li son o le ve ne g iugulari, ma an ch e in seguito a ferite d ei territori ,.en osi d ell e ossa e dei visceri . Le ven e uterine son o al rigu ar do le più im portanti . Neller ha di r ecente riportato il caso di una g iovan e donna ch e a seguito di manovr e abortive fu impro vvisamen te colta d a i ct u s con cecità, cui seguiro no em iplegia d estr a con mioclonie d el braccio, emianelgesia, ipertonia ed i.p errefl ettività . Il giorno seguente la don n a, empr,e in com a, fu colta d a acces i epilettici gen era lizzati . Solo dopo il q uarto o-iorn o il coma cessò e ron1inciar on o a d at ten uar i i fenomeni paralitici e co11vul ~ i i . C:asi an aloghi. , ~ seguit i da mor te, furon o pubblicati da Nardhard , Moeller , Neuburger e W alch er . In tutti qu esti casi l 'ab or to fu ]Jr ocu rato con un appar ecchio a pom pa n1 edi a11te il q uale si iniettò n el) 'uter o acqua ed a ri a sot to p r es ione. Gli accidenti n on furon o c·e r to d eterr11inati d al ] 'introduzion e del] 'aoqua nel san gue, m a dalla penetrazione (li aria ne] circolo.

La fen om enolog·ia clirtica &opra accenna ta è ug ua le a quella ch e è p r ovocata d all 'en1bolia ga o a di tutta altra orig ine. Beauchure la veri ficò in seguito alla ferita chirurgica d ella vena clav icolare, e W erren in occasi on e di un inter vento sulla vena facciale . Del r e$to i casi d el gen èr e rar si n ella Jetter~tura sono n1oltissimi. Ogni qua lcl1e volta viene a:perto u n g r osso tron co Yen oso in una zona pericolosa . i l) UÒ aver e un 'embolia gassosa co,n una fen om e nolog ia clinica caratteris Lica. Qualch e ista n te dopo aver e ascoltat o un rum or e di gorgoglio a livello d el ventricolo inf. tro , i~ s?gg.et~o. dive nta. pallido e pr ova un angoscia ind1c1b1le : la v tsta si oscura la co.s~ienza si ?bnub,i la , e quindi sopravven gono· c~1s1 con vulsive gen erali e 1ocalizzate co11 per d1ta d ella con oscen za. Quar1do il con 1a ce a,. si ~on?ta ta . un 'em iplegia con o sen za a fasia , u n em1pleg1a cru ciata o una m on o·p legia. La. n atura or.g a nica cl i tali fatti è com p rovata d a1Ja pre en za del egno di Babinski , dal] ' esao-era~ion e . dei riflessi tendinei con trepidazi; n e ep1letto1de da i <li tu r bi d ella sen sibilità obiettiva. A seguito d ell 'in troduzion e del p ne umotor ace in terapia si so no con ç;tatati casi i1d entici a qu elli ~opra desc ritti. Secon do Ce tan Je com plicaz ioni n er vo e ch e .p osson o veri ficar. i in con segu€nza di un intervento su11 a ple11 ra on o di t r e ordini : sincol)ali , con vulsivi , emiplegici . Ma nel caso del pn et1motorace è difficile scin d er e così n ettamente gli accidenti ner vosi. In u n g r an n umer o di casi la perdita. d ella coscien za, l 'emiple·gia e le convul sioni epilettich e i accavallan o e s'int ricano. In gen er e le cose i svo lc.l'ono n e] n1odo egu ente: dopo la punt ura ccl in seguito all 'insufilazion e di gas il sogget to avver te u11 dolore tor acico acuti ssjmo accompa.g nato d a an goscia, il cuor e si accelera, la vista si oscura, com paiono vertigini ed infin e si h a perdita totale della coscien za, 1'inferm o si ab,b atte; la faccia è pallida o leggermente cian otica, la respirazion e pu ò sospe ndersi per qua lch e istante. A questi fen om e11i si sovr a µpo n gon o m anifestazioni ch e depongon o per di ordin i di determinati cen t ri n ervosi : d e\ iazione coniugata della te ta e degli occhi , par alisi facciale, m on op1 egia, en1iplegi.a cr ociata. Non è dubbio ch e ·si tra tta di distur bi 1)rovocati dall ' emb-0lia gasso a. Tutta,'ia es i h anno particola rità per cui. si di f'tinguon o dalle parali si da focolaio €n1orr agico o malacico'. Gli arti par alizzati sono t.a]\•o]ta fl accidi , talvolta ipertonici ; i rifl essi tendinei sono spesso esagerati fin da] 1)rim o momen to e son o accompagnati da clono d el pied e e della r otula; il segn o di Babjnski è pr ecocemen te ;presente e ta),rolta anch e dal lato n o1n par alizzato; le par ali i e Je contratture 1)osson o scom parire da un mom ento n11 'a]tr o per r icomparire n ell o ~ tes o posto o in altre parti: la deviazione co1


730

«

IL POLICLINICO

niugata della Le La e degli occhi possono alternarsi; i fatti più g ravi , l 'em ipl egia più com_lJ]eta , Ja cecità più as:oluta possono sco rnparire senza la ciare traccia a.lc11na. Le esperienze sugli animali hanno dimostrato come g li accidenti cerebral i da lesio·n i venose e pleuro-pulmonari hanno una patogenesi identica, sono dovuti ad embolie gassose dei vasi cerebrali. Le esp·e rienze di Brauer, Wever, Neuburger, Kleinschmi.dt , Heller , l\ilayer, von Schroetter hanno dimos trato che I 'introduzione di qualch e em e. di aria 11elle vene pulmonari di un animale provoca accide11ti analoghi a quelli ch e si: verificano a seguito cli interventi pleurici n ell'uomo , o a seguito d 'iniezion e di aria direttam ente nelle carotidi degli animali. La t eoria rlel riflesso ple11rico brillante1nente sostenuta d a qualcuno, è .. tata mo]to scossa se non del tutto contraddetta da esperienze fisiologiche: l 'in traduzione di o tanze irritanti nella pleura non pro,roca mai di ord ini d e] genere. Più diffi c il e si è n1ostrata per qualch e tempo l 'interpretazi.::>ne della patogenesi d elle embolie gassose cer ebrali deter111inate d.a iniezioni di aria nelle vene della gra11de circolazione, in quanto si riteneva che g li e1nb-0li gassosi non potessero mRi a ttra ver are la barriera pulmonare. In e ffetti è stata ·chiarRmente dimostrata la presenza di belle di gas 11el cuore sinistro a seguito di iniezioni di aria fatt e nelle vene periferiche. D 'altra parte la prova del :pa ss.aggio n el sis tema ve11oso centrale d A11 'aria introdotta nelle vene è data d ai reperti istopatolo.gi ci. Nelle en1b0Jie '-"gassose ch e i verificano nell 'uomo él seg-u1t o di ferite di tronchi venosi o di ' 'ene visce rali si l1an no Jesio11i nervose perfettamente simili a quelle prodotte sperimentalmente co·n l 'iniezione di aria n elle carotidi di animali e che hanno particolarità caratt eristich e : gli elementi n ervosi sono colpiti da omogeneizzazione > da !lecrosi di coagulazione , e tal,rolta a lcune zone 5ono l etteraln1ente devastate. In conclusion e i fatti clinici e sperim en tali concoTdano nel far ritenere che Ja n1aggior parte de~rli accidenti con secutivi agli interventi sulla p leura e sul p·ulmo11e, ed all 'introdu zione di bQlle gassose nelle vene periferiche non sono dovute ad un riflesso pleuro-pulmonare o cardiaco, ma a perturbazioni circola.t orie determinate dal passaggio di bolle gassose n ei DR. vasi cerebrali .

Le cisti rerebrali. e .lAMES \\T. J(ERNOHAN. Th e .Touì·nal of the .4 rn. 1\1.ed. .4ss., gennaio 193.J.).

(W1NCHELL

C RAIG

Le ci ti ce rebrali più importanti per il neuro-chirurgo sono quelle ch e accompagnano i neopla mi. In generale si constata che quanto -più b enig no è il glioma , tanto più frequ ente :i 1

[ANNO XLI, NuM. 19]

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erifica la degenerazione cistica. A differe11za degli altri tipi le cisti n eoplastiche contengo·n o sempre un liquido xantocrorriico. Iu questi casi la decompressione o il semplice drenaggio sono stati spesso seguiti da un lungo periodo di sollievo per l 'ammalato, tale da permP.ttere in un secondo tempo, quando questi si è rimesso, interventi più radicali come ad esempio, l 'esportazione completa della massa neoplastica. A volte ad un primo drenaggio è necessario far seguire delle successive aspirazioni. In alcuni casi di 1,umori benigni è stato necessario eseguire p iù di un'operazione per ottenere una completa estirpazione della massa neoplastica . Gli AA. illustrano quattordici casi di cisti di varia natura studiati ed operati da loro, rilevandone i dati più im:portanti istologici e di tecnica operatoria, nonch è. i mezzi sussidiari usati per ottenere i migliori risultati. Rilevano che no11 esiste un segno clinico per la differenzi.azione tra ui1a cisti ed un tt1more. Un segno subiettivo da tenere in gran conto per I.a diagnosi differenziale tra cisti e tumore è la n10dificazione del mal di testa sotto lo sforzo della tosse, lo ternuto , che se esiste depone per la cisti. Gli AA., dopo aver riportato le opinioni di alcuni studiosi ch e maggiormente si sono occup·a ti del) 'argomento, rilevano che è impossibile fare la diagnosi differenziale tra le varie cisti con il solo esame mic roscopico, ma vi si può arrivare tenendo conto di tutti i dati anamnestici ed obiettivi. SCANDURRA.

T,a ganglioneetomia simpatica lombàre nel tratta.mento della paraplegia spastiea. '

(J. DrEz. Prensa ;'1éd ica .4.rge"iti11a, 6 dicembre 1933). 1

L' A. ci presenta 5 pazienti :iffetti d.a IJaraplegia sensitivo-motoria e c urati definitivan1ente con taJe metodo . Per spiegare questo risultato fa uno studio sul determinismo fisio-patologico che porta alla guarigione. Nega ch e il semplice riposo a letto sia la causa d eterminante della guarigio11e o che la ganglionectomia agis~ · dirett~me~te sul.la lesione vertebrale o sugli ascessi oss1fluent1, 11erchè ques ti non si modificano· e perchè essa non modifica la tubercolosi ossea e se ciò fo se la rea-ressione della 1)a ralisi non potrebbe iniziarsi dentro le prime 24 ore del periodo postoperatorio come è avvenuto per i . suoi n:alat1 nei quali , i primi movimenti a comp~r1re furono quelli delle dita e de~ ~ollo ~el piede; seguirono nei giorni success1v1. quelli ~I flessione della gan1 b·a e della coscia e su.b1t0 d~­ po anche quelli di abduzione. e a?duz1~n~ . , Si: multanean1ente· e con $traord1nar1a rap1d1ta s1 ristabili la en sibilità in tutte le sue forme e fu completa già a II ' ottavo g iorno.. Tam~oco tiene in con sideratior1r su lla l>OSsibilità di. una azione periferica della g·nngli Pc-


l 1\.~ NO

XLI, Nù ~ t . 191

lo111ia. I11vece bi ogna ricer car e le n1odi fi cazioni fi . . iopa to log iche sul midollo m a lato. l~ 'e. i .. te11za di un a mielite trasver sa di orig in e va'5colare riel m o rbo di Pott con par apleg ia è un fa tto n o to e Fic kler ria~su1ne così la 1)a toge11esi d ella lesione : ispessi1nento epidurale cl1e comprime i vasi Jinfatici spi11ali; alter az ione circolatoria linfatica; iscl1entia gen er ale l)er compressione dei vasi d ella r adice; i ~ cl1emia locale per alterazione dei vasi . L'esis ten za di qu~sto tipo di lesion e con fern1a ch e se i riesce a modificare favor evoJ1nente, con un inte rvento chirurg·ico, il r egime c ircolatori o d el midollo, si d eve a si ter e a lla re lroces ~ i on e d ella paraplegia. È ciò ch e u cced e co11 la gan g lionecton1ia lon1bar e. A oslegn o d i ciò abbian10 due prove : una c linica e una ai1aton1ica. La pri1l1a è data d al fa tto ch e tra gli oper ati vi er a no due d onne e in que te la compa r sa del period o m e tr ua le coincideva , m a ten1 atica11ten te, con una r etrogradazio tle, d al 20 al 50 %, d al mi glior a mento ottenuto n ei .Q'jor n i precfdenti ; migliora m ent9 però ch e i ri tabili va bru scan1ente col ce are d ella m estrua zio11e, r etrogr adazione J11estruale dov uta a feno1neni n1eio1Jr agici a li vello d el midollo m a lato. Riguardo all a prova anatomica n oi appiarno ch e il midollo è irrorato dalle arteri e pi11ali anteriori e po teriori , ch e ricevon o Ja Jor o innervazion e simpatica dal ga11glio pa ravert e· brale cl1e è n elle su e immPd '.a te vicinan ze. Ora la gan g Jion ectorn ia lomb n.re determina una vasodil atazion e 1)ar alitica a livello d el midollo e in tale n1odo si h a la gu arig ion e d ella par a11legia: in fa tti ele va ndo il r egime circolatorio del midoll o . p o siam o v1n rer e l 'ob.Jiter azione ca1)il1 ar e e ~op prim e re I 'isch emia e con l 'a 111ne11to d ella le11 ion e capiJl ar e po -sia m o n1ig Ji ora r e la ·tasi veno a e sopr) rimer e 1'asDssia loca Je. La simpa ti cectomia n on b a risultato e si h a una par a j)leo-ia in fl ession e o se la pa ra li ~ i è determinata da altre cause, J)er es., co m~ è su cc es o a li ' A. , un r estringim en to d el can aJe rr1idoll a re per --ublus aziorl e p·a tnlogica. L ' A. oper a con an estesia loraJe e segu e la • via po terior e r e lro1Jeriton eale. N. D1 P..\OLA.

·vIE BILIARI. Le forme cliniche della lam bliasi della vescichetta bilia 1·e. (f:n .

MrKÉLAnzÉ .

737

SEZIONE PRATICA

Pari·s ~1écl ., 9 dic. 19.) 3).

La la111bliasi vescicolare clinicam en te }) UÒ pre entar si e svilupparsi sotto form e differ en ti, fatto questo ch e r ende difficile la di ag11osi. La forma più frequer1te è quella ch e decorre corn e un a colec istite late nte non calcolo . . a. fl n1ala lo si lagna di m alesser e e di pesantezza

o d i dolori vaghi sotto l 'ipoconnrio destro o nel]a r egione d estra d ell 'addo1ne. Tali disturbi i p r oducon o dopo ogni 1)a .. to copioso o clopo l 'affaticamento fi sico. ~\ })OCo a poco si élg-giung ono una d ebolezza ines1)licabile, una rlin11nuzion e dell 'atti tudin e ~l l lavoro, irritabilità del caratter e. Più r aramente si osser va una fo rrna di larnl1]ia i vescicolar e cl1e sin1 ula la colelitiasi e le du e forme si possono con1binare fra loro". Più ra r a an corà è la foL:m .:t pseudo-ulceroa, più difficile a diag nosticar e. L 'esame obi ettivo d ei n1ala li di Jambli asi ve ci co l~re dim ostra tutta i1na ·eri e di sinton1 i a carico dell 'a p pa recchio digestivo. La lingua è ordina rian1 ente un po' saburr ale, l'appetito è gen eralm eo te d irninuito; talor a il malato rifiuta di ma ng ia r e per paura di provocare l 'esacerbazione d ei dolori o d elle sensazioni peno e. el u cco ga trico si trova ordina r1 am ente u n aum e11to d ell 'acidità totale e 11al1 'acido ·~ 1 o rid ri co liber o; l 'ipoacidità , i riscontra più r ara m ente e em pr e in nlala ti Eo ffer enti d a molto tem no e con sintomi di ~ n em i\I . I malati so ffron o ordinariam en te di rostipazion e a lternata , di tem.po in :ten1po, . con diarrea di breve durata . Nelle feci si l) Os ~ o n o trovar e Je Jomblie (G iardia intestinailis), m a m olto r aram ente e sop ratutto durante i periodi di diarrea. La tem per çttt1ra n uò sub ire l eg~erissin1e obcilJazioni durante i p eriodi di aggravam ento d ella rr1alat tia. Dal lato del si tem a cardio-vascola re si os, erva tutta un a serie di 5intomi (legger e pal1)ita7.ioni . lieve a nm Pn to di ' 'ol ume d el cu or e, ipo ten sione art e ri o~a) . Altri segni frequ en ti ad os ervare so no: facile stan cabili tà . irr itabilità. verti ~in i. Com e diagn osticare una lamb liasi della vesc iche tta biliar e? Dal lJt1nto di ' 'ista d ell a di agno~ i , eh.e i in torni c li1 1~c i possono solo far sospet tare, h a importan za d ecisiva l a con statazion e d ella -pr esen za d elle Jamb·l ie n ella bile B in più g ran de qu.a ntità ch e n ella bile A. Nella bile si no son o in oltre osservar e altre modificazioni in r~p·no rto con i fatti cata rra li d ella mucosa vescicolar e. La hile B è se n1pre più o n1 en o I orbid a, contiene d el mt1co, cell11le epiteli ali desqua m ate e le1tcociti in g r and e ou a ntità. I.a la1n bliasi vec-cicol:i re evolve il più s11esso ;issai Jentam e11te e p uò prov01' ar e a lu n go a ndar e un 'anPrn ia poco 111 arcrl ta, a tipo ipo• cr omi co. Rig u ardo al trattam e.n to, bi sogn a subito dire c he .le lamblie sono m olto r esistenti ai 1rledicamenti cl1e i11 gr a11 ~1um e ro son o stati adoper a li contro di esse. L 'A., du1)0 lun.g·h e l)r ove, si è fer1r1 at(I allo ··tova r ·olo ch e, a soc ia to a 1 dre r1aggio n on cl1ir urQ'ico d elle vie biliari. rl à i migli ori l'isultati . Il clren ag-gio evacua la cisti fellea, lava le vie biliari e il d uod eno ed espelle m ecca nican1e n te le lamblie. 1


738

tt IL

POLI CLl N I CO J>

L'A. som1ninistra lo ::; Lo ar solo qua ttro o cinque g iorni di seguito alle dosi da g r. O, 75 a 1 gr. a l giorno con un a in cerruzione di tre g ior11i dura11te i quali pratica il drenaggio delle Yie b·:liari , ·e ripete il trattamento .p,a recchie volte fino alla sco111parsa de lle lam b1i e dalla bile. Non bisog 11a oltrepassare la do e d i 20-30 g r. di stovar oJo, per evitare la con1 par a di fatti tossici . L'effetto d i questo tratlamento è ordinarian1er1te 1110Jto J)uooo, ma le recidive so110 frequent i . Bisog·na -perta o~o cli t empf> ~n tempo l)raticar e il sonda.g gio d11oclenale, r1cercare JP. lamb·l ie i1ella bile B e ripetere even t11almente il lrattamertto. Nei casi r e istenti aJlo stovar solo e nei n1alati che non soppo rtano questo m edicamento, s i d eve impi egare l 'ar senober1zolo. .

(, . T OSCANO .

Sulle modificazioni della flora microbira gastro-duodenale dopo coleeiRtectomia. (G. 1\f. ANTONIOLI . Annali I talia11i di Chirurgia, 30 settembre 1933). 1

Le alterazioni gastro-duodenali nel cor so delle ma lattie delle vie biliari si n1anifestano essen zialme11te in due forme : 1) Alterazioni della secr0zione: secondo le ricercl1e si osserva un d eficit di HCl. u una stati tica di 4 71 casi di calcolosi Ryd!Tafl~·d trovò una proporzione de l 52 % di ipochilia e del 34 % di achilia; in , ;ece secondo Griffith n el 90 % dei casi d i coleci stiti con o senza la presen za di calcoli b iliari si ~rovereb-be un a ipercloridria associata a l rigurgito. Secondo lui 1'ipocloridria sarebb-e ap·pare nte, perchP . l 'acido cloridri co è sta to solame·ote 11 eutral17zato. 2) Alterazioni de.Ila motilità gastroduodenale ltga li a disturb·i organici o funzion ali: i primi dovuti a vizi di forma e di posizione del.lo stomaco o del duodeno con seg·uenti a fat1 i ade· renziali e la loro forma p·iù frequente è data dallo stomaco obliquo con piloro stirato a d estr a e in alto. I secondi co11.3.i ston o in quadro di de .. cinesi con fasi di iperperi taltismo e di spa n1 i più o meno circo. c ritti , alternate a fasi di ipocinesi o di atonia . 'futti questi qua: dri hanno un 'origine rif]e.-sa e son o incostanti per inten sità e sede, essend ~1 pronu11ziati a volte all a region e medio gastri ca o al piloro , a ' 'olte nel bulbo duode11ale o al cardias. La colecisti non è p iù con sid 3r :ita come un se rbatoio di bi le, i11a è ritenuta lln oro-ano a funzioni complesse tra r:ui: una funzion e concentratrice della b ile, un a ca racità c ontrattiJ e bene individuata (colecistoc inesi) . e forse an ch e una funzione as otbente e ecernente (colest er ina) e secondo l e nJti1 ne ricerch e do1Jo la coleci tectomia i ri contra u11a di latazione com pen -ati,ra dell e \'iè b iliari rxtr aepatich e, sopratutto a carico del cistico e con ·ervato, ma enza rnodifi cazioni istològiche che perm ett a1

lAN~O

XLI ,

NUl\I.

19)

no di jJarlare di una rige11erazio11e dell e coJecisti . I di turbi cli11ici con secutivi alla colecistecton1ia .~ ompaiono in ge11ere in 1/± dei casi seco11do Roser1tl1al e la maggior parte de JJe con11)licazioni sono da riferirsi non all a colecist ectomia , nJa alla persist enza post-01Jeiratoria d elle al terazioni ~pati c he e umorali e d ei processi infettivi ch e g ià esi stev~1n0. I disturbi son o caratterizzati sia da dolori sia d a disturbi digestivi. I dolori ch e comr1a ic :10 pr ecocemen te SOllO dovuti a distt1rbi d·e l de flu sso biliare n eJ duod eno cau sati rlall 'accun1ular si della bile nei dott i extraepa'Lici , che vengono così gradua 1mente d ist e i e da JlR iperto11ìa dello sfintere di Oddi. J di turlJ: clige tivi posso1Jo esse re di tipo :~a­ strico, intestjnali accon1pag11ati o n on da d olori e qua i sempre car atterizzat i da diarrea. riferiti da alct1n i . a ll 'ipotonia o meglio all 'insuff~ c i ~rt za dell o sfintere di Oddi che l1ern1ette un gocciolare 1t1asi conti i llIO della bil e ch iara r1 el rlu odeno , d a a l tri a lla i:i ~ uf.ficienz.a pa11cre~ti c a.

A r r onosito infi:1e

rl ~ lla flora gastrod uode-

11ale 11ell e tr)a JaL[ ie d ell a coler.isti e deJJ.e s11e modificazio11 i dopo coli.cistectomia , secondo la maggior p art.e d egli nutori nello st om.aco e riel duodeno d ei m .ala li affe tt i da colecistit e si . . . . .' . tro,rano ger1n1 var1at1 ln qua nt1té\ SU]Jer1ore ch e nel sacco e dopò la coleci tecton1ia. il co11tenuto b·a t terico intP~1 inale aumenta di numero e di 'rirulenza e i fenomèni di putrefazio11e intesti11ali si fd11r1 0 ])iù intensi . L'autore ha tudiato con1pa rativan1ente i Yalor i clel chimi smo gastri·c o a rli 1?·~1 1 no e do110 colazio11e di E,,-ald e i ca ratteri d ella flora n1icrobica ga._ tro-duodenal e JJrinra e dopo la coJecist ectnmia in 15 inalati affetti da calcolo i della ci tifellea o da colecistite semplice . MettP. jn evide11za la con1r>a rsa cli u11a ipocloridri a in 75 % dei casi e 1'accentu ar si dell a flora gastrica e opratutto di quella dt1od en(') le dopo la colecist ectomia e richiall1 ::t l 'import a nza chirurgica di que ta nozione ])er il trattamento nost-o-per atorio dei colecist ecton1izzati e con si ç:Jia un re1Zirre die let.ico appropriato. con la son1n1ini trazion e di piccoli pasti fre que11 t i e regolarmente d istanziati , l 'uso di b landi disinfettanti inte tin ali o di nuto o st ork vacci11i per ,·ia orale o parenterale. . . La somm inistrazione di acido cloridr1 co, dr pepsina o di sostan1e p ·erlicam entose capaci di stirnol ar e la secr ezion e dello stomaco. 1

N. Dr UJr~ra

PA OLA.

duodPna le e ost1·uzione del role·

doco. (RAB UFFE.rTr, Mo1A e Yol')I v E.

El Dia lt1edico,

2± lug lio 1933). Presenta n o il ca o di un individuo di ri&' anni ch e da d11e n1esi e mezzo era diYen tato for-


[ A NNO

XLI, Nul\1. 19]

SEZI ONE PRATICA

ten1ente itterico, con orine scure, pruriti, e feci completan1 ente scolorate , oltre a ciò da più anni presenta leggera dolenzia alla region e epigastrica un 'ora .p rima dei pasti e cl1e scompare con la ingestione di cibo ; di tanto in tanto ha vo111ito biliare acido sen za r esto al imentare. All 'esam e obbietti,10 presen ta un fegato enormemente aumentato di volum e di consistenza duro e super fi cie regolare. Le ntanovre palpatorie sono dolorose. La zona pancreatica coled ecica di Ch a uffard è inten sa mente d olor osa . La radiografia del duo den o mostra una ulcera del bulbo duoden ale. Colecistografia : n egativa.

Sondaggio duoden,.1'e : nega I .Ì.''0. Ije orine contengono bile e sali biliari. La r eazione di I-lyma n s V. d en Berg : p ositiva. Siccon1e n essuna medicazione colagoga antiinfettiva e reg·im e dietetico era riuscita ad a ttenuar e la su a itterizia si sottopose il paziente ad un atto operativo. L 'esplor azion e gastro d11odenale mostra t1n ulcu s calloso n el duod eno con pia trone fib·r oso ch e include il pan creas. Si effettt1a un a cole · cistoduod eno tomia previa mobilizzazione tlel d t1od en o. Le condizioni erano di nuovo m ollo n1igliorate e l 'itterizia staYa scomparendo quando a i 45 g iorni 1'operalo muore i)er una emate1nesi ful1ninante. L 'autopsia ci mo tra n ella faccia JJO terior e d ella p rima porzion e d el duodeno e parte d ella seconda t1n ' ul cera d e]la grandezza di u11a n1oneta di 20 centesimi , che for ma u11 processo tumor ale di natura istologica infian1n1atoria, ch e in globa il coledoco il cui lun1e è notevolmen le ri -tretto per una e~ten ione di 3-±. cm . . e a] disopra è m olto disteso. Nel fondo d el cr ater e si osser va un oriftzi o piccolo cl1e corrisponde alla perforazion e della arteria cau sa d ell 'en1orragia m ortale. Gli /\.A. pen ano ch e l 'ostruzione del coled oco fu la r esponsabil e di g ran parte del quadro clinico ch e presentava il p«lziente; occlusio11e causata dall ' ul cera, ond e il n ome di ulcera duodenal e a forma itterica. La l oro op inion e è con fermata da Gallart Mon ès il quale ammette ch e un ulceroso duod e nale J?UÒ dive11tare itte rico per i seguenti • • rr1eccan1sm1: 1) l'umefazion e permanente o · tra nsitoria d ell 'a•m 1polla di Vater; 2) Compressio11e d el coled oco per briglie o aderenze ; 3) P erforazion e dell 'ulcer a n el pancr eas; 4) Pancreatiti per via linfatica; 5) Itterizia catarrale con infezione c h e h a il su o punto di partenza n el! 'ulcer a. P erciò si augurano ch e questa manife5tazion e acquisti diritto di cittadinanza n e lla patologia diges ti va. N. D1 P AOLA . 1

739

Sul reftosso di succo pancreatico nelle vie biliari. (A. C:ERNEzzr. Gazzetta ttegli ospedali e delle clin.iclie, 4 febbraio 1934). La condizione anatomica indispensabile perch è avveng a un r eflusso pancreatico-biliar e è costituita dallo sbocco di ambedue i dotti escretori entro l 'ampolla di Vater. E questo dotto c on1une è molto freque,n te; il Sappey lo tro vò infatti in due terzi dei cadaveri esaminati. Lo bacco comune ed lJ.n ostacolo pa1pillare posson o riuscire a formar e del d otto di Wirsung e del coledoco un sisten1a di tubi comunicanti entro i qua li può verificarsi un riflusso nell 'uno o nell 'altro se11so a seconda del predomi11are della pressione d ell 'uno o dell'a ltro secr eto; normaln) ente vi è una .p ressione lievemente inferior e pel su cco pa-ncreatico del Wirsung 28·5,5 mm. d 'acqua, in confronto alla bile del coledoco 300 mm . d 'acqua . Ora se i fermenti pan cr eatici , giungono in una vescichetta a pae normaln1ente svuor eti a .conte11uto normale . tantesi : p osson o esservi toll erati sen za danno1)er qualch e tempo, mentre invece in vescicl1ette calcoloticl1e e infiamm a te, con colestasie e sepsi , d anno luogo a d alterazioni parietali più o m en o r apide ed intense, ch e vanno dalla filtrabilità en za perforazione all a forma flemmono a ed alla necr osi per digestione. Nell a clinica il fenome no del reflusso pan r r e.atico-biliara deve essere considera to sotto due b en distinte form e : 1° a vie biliari chiuse, ch e si identifica con la così detta colecistite filtrante o peritonite l)iliare sen za perforazione e 2° a vie biliari aperte d egn a di particolare con iderazion e perch è, mentre a priori sembr erebbe assai più facile a p rodursi , in vista della mancanza di pressi on e positiva entro le ,·ie biliari apert e, il J1um er o delle osservazioni clinicl1e è cosi esiguo da far temere che talvolta non siasi pen.sato alla "ua eventualità o n o11 se n e siano esattamente interpretate le manifestazioni. Il caso perso nale dell 'autor e, ch e si riferi ce alla seconda forma , sa r el}b e il secondo descritto in Italia, e fu osservato in seguito a coledocost on1ia. Si tratta v.1 di una sig n<)ra di 49 anni operata con diagnosi di colecistite r,a lcolosa sclera-atrofica, calcolosi d el coled oco e· con secru ente coledococite ed ang iocolite. All 'atto operativo ]a c istifellea fu trovata ridotta ad un cordon e duro cilindrico · il coledoco notevolmente dilatato fu aperto lon g itudinalmente e fu esplorato fin nel lume duoden ale però no:n si rin venne ch e poltiglia biliare · e traccie di p us. _ Fu eseguita la cistectomia e i11trodotta nel lun1e dell 'epatico e d el coled oco il tubo a T del K eh r; lasciati due zaffetti si chiu se a strati if r esto della ferita 1aparoton1ica. La malata si riebbe r apidllmente, però do1)0 c irca 2 mesi , quando la fis tola bili are sembrava p rossima a chiud er si , l 'operata ebbe febbre-


740

<< JL POLICLINI CO

.alta , ittero intenso e acolia delle feci e con la cute della .p arete addon1inale anteriore e lat~rale d estra arro~sata e cosp·a rsa di un liquido biancastro, mucoide, d 'odore acre nauseante misto a bile e ch e con esam e fu a~certato trat: tarsi di succo pancreatico. E~a dui1que evident~ ch e un calco}~ ~es~dente n ell'ampolla e sfu gg ito alle non facili ricerche, doveva essersi improvvisan1ente incuneato n ella paipilla . 4 g iorn o d opo l 'autore iniettò 50 grammi di olio d 'oliva s terile n e l seno fistoloso cercando di n on esercitare pressioni sullo stantuffo d ella • • siringa . L 'esito superò ogni aspettati va, p er ch è la sera stessa le feci emesse presentarono un debole colorito gialliccio e il giorno dopo ogni traccia di odore ferm entativo n ell a secr ezione d ella fistola era scomparsa· e la malata migliorò sem1)re e quindici g iorni d opo si ebbe la c hiu ura totale della ferita . Questo caso clinico o ffre un esempio molto dimostrativo d ella importanza , ch e p uò assu1nere n ella chirurg ia d elle vie biliari un refluss·o pan creatirc o a vie bil iari aperte, r eflusso che si ha quasi costan1e111ente in seguito alla coledocostomia. La sintomatolog ia è chiara1: subitaneo e forte au rnento de l liquido emesso dalla fistola, con colorito e d aspe tto sim ile a saliva, a forte e n au eante odore rancido . La d iagnosi di su cco pancreatico si fa agg iungendo a d ella gelat ina fusa un po' di fenoftal eii1a e alcalinizza.r la fino a che questa le dia un colore roseo poi , tenendo sempre il tubo d ' a saggio in bag no maria a 87° la ciarvi cad ere una mezza dozzina di g occie del succo in esan1e. Se questo ha potere tripti co la gelati11a d opo pochi m inuti si scol ora. Terapia: difendere la cute d ell 'addome con pa ta o pomata; istillare poi ripetutamente una so tanza oleosa n elle vie biliari aperte, però 111olto lentamente onde non fare risalire prod otti settici n ell 'a lbero biliare intraepatico.

N. D1

PAOLA.

Calcemia e calcibilia provocate. (CHIRAY-l\1ARCOTH. L E SAN NE'ITE-FIRMIN.

Presse

niéd ., 1933, n. 104).

La visibilità ra diologica d ei calcoli biliari d1 pende dalla quan tità di sali di calcio ch e esi conten gon o. (on sider ando l 'ap·p arente p eriodicità delle d eposizioni calci che nei calcoli biliari, rivelat a dai depositi anulari concer1trici ch e si rile, ·ano nelle sezioni de~ calcoli, g li AA. si don1andano se esiste un rapp,orto fra le variazioni d ella ca lcemia e questi periodi di precip itazione calcica nella bile, e se esista un mezzo di proYocare a volo11tà l 'aumento ed evenl u al111en te la precipitazione del cal cio bilia r e 11ell 'uomo. P er . rispondere a queste domande g li AA. so tt opon gono :) ammalate di calcolosi biliare ad iniezion e di .gJu conato di Ca ed altre 7 a ....,

»

[ANI'\O

XLI, NuM. 19]

i~iezioni b~ giornaliere di Parathormone di Col-

lip determma ndo in tutte un notevole aumento della calcemia per un periodo di circa un m ese; in 7 di queste ammalate hanno stud·iato I~ calcibilia riscontr~ndo nella maggior parte ~1 esse qu.alch e settimana dopo l 'inizio d ella iperc.alcem1a un aumento de l cacio n ella bile ottenuta col sondaggio duod ei1ale. Malgrado tale aumento del co11te11uto i11 calcio della bile n on hanno mai .potuto notare nè una qualsiasi maggiore opacizzazione delle vie biliari, nè una maggior visibilità d ei calcoli intravi sti r.adiologicamente . B. P1\.Gd1.

MISCELLANEA. L'i poglieemia costituzionale spontanea. (E. ERcRr., r; Tz . l\1iin ch.

m ed .

l.t' oche1is., 13

aprile 1934). L 'introduzione dell 'insulina n€lla terapia 11a portato , oltre. ai noti risultati terapeutici , la conoscenza di uno stato morboso rever sibile l'ipoglicemia artificiale - , caratterizzato da fenomeni vegetativo-11eurotici psichici e d el sis tema n e1·voso centrale. Tal~ stato, oltre che n el trattame nto insulinico d ei di abetici si h a anche nella terapia insulinica d egli epa~ tici , nelle cure di ing rassamento e n ella forte m agr ezza, in condizioni cioè in cui vi sono scarsi depositi di g licogeno o scarse quantità di zu ccl1er o san g uigno. Dalla conoscen za dell 'ipoglicen1ia artificiale, di cui i sintomi vanno da lievi sudori a stati di eccitabilità, a psicosi transitorie , fino alla profonda ·; ncoscienza con sindromi cerebro-spinali, si è venuti all'osservazione di stati con simili pur sen za le citate condizioni p atolog ich e, ma con una g licemia ab·n ormemente b assa, per cui si è venuto cr eando il co-mpJ.esso sintomatico glico-privo, a cui si è dato il nome di i1poglicemia spontanea o di iperinsulinismo. Tali nozioni son o di grande importanzascientifica1 e pratica portando alla conoscenza e, quindi, alla 1erapia efficace, di stati morbosi ch e passavano p rima sotto altre diagnosi . I fattori ch e possono dare l 'ipoglicemia come complicazio!le son o j seguenti: 1) Malattie gen erali : sepsi focale . 2) Malattie ·Jrgani ch e; atrofia muscolare progressiva, car cinoma epatico, carcinoma od a denoma dell ' apparato insulare , disturbi epatici . 3) Malattie delle ghiandole ei1docrine,. specialmente di quelle ch e r egolano il . ricambio d el glucosio e d il suo ingresso nel sa ngu e, ov,rero di que11e ch e elaborano un ormo!1e antagonistico all 'in:;ulina: ipotiroidismo , Base dow, allattan1ento .i\ddison , m alattie delle par atiroidi e de11 'i po fi si , stato timico-linfatico, ipofunzi oi1e d el sist en1a ndrenalinico :insuffi ci enza plurighiando]are . 1

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{A NNO

XLI ,

r+,-uj\1 .

19]

SEZIONE PRATICA.

-!) Disturbi del sistema nervoso centrale: malattie del cervello rr1edio e del corpo striato (morbo di Parkinson), disturbi del ricambio dei carboidrati nelì 'ipotalamo. 5) Obesiià, spesso, <li origine plurighiandolare e n1agrezza. 6) In rapporto con i pasti: sia 3-6 ore dopo questi , sia soprattutto dopo un più lungo intervallo, spesso al n1attino , ·a digiuno o quando il pasto viene molto ritardato, oppure in individui che mangiano irregola•r mente. Si può avere una ipoglicemia precoce ed una tardiva; durante quest 'ultima, IFichera ed Aloisio hanno osservato ' 'alori bassissimi della glicemia con fenom eni che arrivavain o fino .alla perdita della coscienza. Dopo la prova di carico con lo zucchero, si ha la fase ipoglicemica, con fatti ipoglicemici. 7) Do1)0 lJe anastomosi gastro-in testiinali e dopo infusioni di glucosio. 8) In con seguenza del tipo di alimentazione; così in Australia , in ~eguito all'abituale forte consumo di carne ed .allo scarso moto, si ha relativamente spesso l'ipoglicemia. 9) Malattie allergiche. IO) Dopo irradiazio11i rontgenologiche del pan crea ~ .

11) Stati nervosi in bambini; spesso l'asma

notturno , il pavor noc·t urnus, il vomito sono dovuti ad ipoglicemia e si possono curar e con la somministrazion e di zu cchero. L 'ipog·lice-. mia spo ntan ea si :)sserva a·n ch e in bambini di madri diabetich e. 12) Nello sport e n egli sforzi fisici. Nei maTatoneti , si sono osservati ahb·assamenti della .glicemia fino a 50 mg. per ce nto. L'ipoglicemia sarebbe r esponsabile d ei fenomeni di -stanchezza e, del resto , è noto il g rande u so di sostanze zucch erine ch e fanno gli sportivi, -specialmente gli sciatori. Analogo effetto di .abbassare la g licemia Jo ha il lavoro· fisico . In tutti questi casi di ipog licemia spontanea , si tratta prob a1b ilmente di aumento di produzior1e ~Il 'in sulina o di predominanza tlell 'apparato ins ulare , in rapporto con le :ghiandole endocrine. Ma , accanto a questi casi, ve n e sono altri in cui l'ipoglicemia è da considerarsi CO·rrte .costituzionale, in individui del tutto sani che ·vivono e lavorano normalmente ed hanno attacchi più o meno forti di ipoglicemia. La -diagnosi di questi casi, che sembrano piutto·sto rari , si presenta talor.a assai difficile e de·1icata. L ' A. riporta il caso di un individuo trentenne, già minatore e d ora allievo infermiere , che presenta va accessi di debolezza .con sudore talora copiosissimo, tremore delle .ginocchia, pa1lpitazioni , pallore e grande sen·so di stanchezza, con forte sensazione di fame. Tali accessi venivano irregolarmente, ·qualc11e ,~olta anche poco dopo i pasti ed an.ch e senza aver compiuto sforzi fi sici. Con l 'assu.n zior1e di cibo , cessavano. Era stato vi-.sitato in preceden za più di dodici volte , sen1

'

741-

za che fosse fatta una diagnosi cl1e il repertodi una glicemia di 0,051 % mise in chiaro. L 'individuo non presentava. nessun segno di _ nlalattia. Con le prove di carico, l'individuo presenta.v a forti valori di iperglicemia e di successiva ipoglicemia. Con la so mministrazione di una dieta !pTiva di idrati di carbonio non ebbe· disturbi; glicemia a 0,076 %. Co11 la dieta ad alto co·n tenuto di idrati di carbonio, ebbe un leggero accesso, che passò spontaneamentedopo 10 minuti. In seguito ad un salasso, fatto per una trasfusione, g li accessi non si ripresentarono più per 6 settimane. Nessun effetto ebbe un forte lavoro fi sico, tranne una lieve oscillazione dei valori della glicemia. Co11 ogI).i probabilità , il pa·n creas di tale individuo reagi;ya fortem ente _al sovraccarico di zu cchero pro,d ucendo e d elimi11ando una n otevolte quantità di insulina, donde la fort e ipog licen1ia. Può darsi , però, ch e altri fattori ag·~scano, oltre l 'iperinsulinismo , per determinare l 'ipoglice1nia spontanea. La cessazione degli accessi dopo il salasso nonostante l 'individuo· continuasse lo stesso, tenore di vita e Ja stessa alimentazione, lo dimostra. Si tratta , evidentemente, di un processo comiplesso, influenzabile da svariati fattori, che vanno analizzati nel caso singolo, pur sen za avere la certezza di arri vare sempre ad una con clu• s1one. La sindrome c1e,ll'ipoglicemia spontanea si presenta ad accessi molto più lievi che quella dell 'ipo glicemia .1 rtificiale (da insulina). Oltre ai fenomeni osservati nel caso dell 'A. (sudori, tremore delle ginocchia , pallore, palpitazioni, stanchezza,, senso di fam e) sono da menzionarsi quelli rilevati d.a altri AA. : salivazione, tremori muscolari, diffi coltà di con centrazio11e d,eJl 'attenzione, :iactatio, accessi isterici, yertigini, svenimenti, irrequietezza generale, insonnia, svogliatezza . Tale sindrome non ·è sempre com1p leta, rassomiglia a quella dell'astenia e la si .p uò riscontrare anche senza questa in individui robusti. E: b en e, pertanto, tener presente la possibilità della irpoglice-mia spontanea costituzionale, per non i1n correre in errori di dia:g nosi e per istituire una terapia r.azio11ale. In alcuni casi , gli individui che presentavano tale sindrome sono stati giudicati riluttanti al lavoro , o ritenuti affetti da · tumori cerebrali, accessi isterici od epilettici, od inviati a neurolQgi o psichiatri ad anche sottoposti a psicoanalisi. La diagnosi si fa quando si trovano valori della glicemia sotto il O, 70 %, senza bjsogno di ricorrere alla ricerca della glicemia n el li~ quor. Per la diagno.s i è importante anche una. accurata anamnesi. Evidenteme11te, si andrà. l)Oi alla ricerca delle cause ch e possono soste11ere tale stato o delle .p ossibili complicazioni . Il trattan1e11to con siste essen zialmente nella son1ministrazione di idrati di carbonio, spe1

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742

• << IL POLICLINICO n

ci al men le dolciu111i; qualche volta questi no11 ba tano per fare scon1parire i sintomi; i11 tali casi , potrà essere utile la efetonina, oltre ad altre specialità cl1e l 'A. menziona. L 'utilità del sala ~so, osservata 11el caso dell 'A., ha bisogno di confern1a. In1portante è anche una r egolarizzazione dei i)asti. Evidentemente, il tratta1ne11to della ca.u sa che può stare alla base dell 'ipoglicen1ia sarà n1esso in opera.

fil.

La terapia moderna dellè miopatie. (A. RA.VI NA.. Prei;se I~1 édicaile, 24 marzo 1934). Da un paio d'anni si è avuto un progresso notevole i1ella cura d elle n1iopatie, ch e fin o ad ora no11 i1e avevano una neppure scarsamente -efficace. Il prin10 trattamento effi cac e, ma non costanten1e11te, è quello preconizzato da Ke11 Kuré e Shigeo Okimalla: iniezioni ripetute di --adrenalina all ' l %o e di ]Jilocarpina all ' l %. Un 'altra proposta t1tile è que]l.a di von Thomas, Milhora t e Techner d·e ll 't1 so di forti do i di g licocolla. la g licocolla (NH2-CH2-C02H) è il più semp lice deg li aminoa cidi e il suo u so tera.peut ico è il risultato di pazienti ricerch e di fisio1)atologia. In tutte ]e miodistrofie esiste u11 di turbo del metaboli n10 muscolare e iprecisan1ente l'organismo l1a i)erduto la capacità di utilizzar e la creatina . La creatina ha parte imp·ortante sul tono e sul nutrimento lnuscolare. I muscoli contengono infatti 98' % della creatina organica esistente nell 'organisn10 umano. Nel muscolo essa non esiste allo stato libero , ma in combinazior1e col fosforo sotto fo·r ma di a cido· fosfocreatinico o fosfogene. L 'esercizio muscolare non ha che poca o nessuna influenza sul inetabolismo della creatina, c h e è influenzatJo, sopra tutto dall.'1accresci .. m ento o dalla diminuzione del tono. La creatina si elin1ina abitua]mente per le urine sotto forma di sostanza di rifiuto, la creatinina. La creatinina $i osser\ a solo nel bambino e, durante ]a gravida11za o dopo la m e truazione nelle donne. La creatinina elimin!lta nelle 2.J: ore è di 1-2 gr . e no11 si modifica col digiuno o coll 'alin1entazione scarsa di cr eatina , che non influenzano nemn1eno la creatina muscolare. La cr eatina somministrata in dose elevata ·è elii11inata solo p,a rzialmente. Quindi una part e rin1an e i1ell 'organisn10 e r>uò esser e utilizzata. Oggi si tende a ritener e la creatina non una sos tan za di rifiuto , ma il prodotto di una suit e i d ella g licocolla . Tl 111e t abolis n10 della creatina è profondam ente a lterato n elle miopatie, che presentano cr ea tinuria permanente aumentata da alin1 entazion e ricca in cr eatina e il cui ta so quindi è . u cettibil e di e ser e J'1odificato qu otidia1

[ANNO

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nam e11te. Inoltre 11elle 111iopatie c'è diminuzi.01~e d ell ' elin1inazio11e della creatinina. Quindi il inuscolo ha perduto la capacità di utilizzare ìa cr eatina e il disturEo è più profondo perchè jnteressa ancl1e la sintesi della creatina dalla g licocolla. Quindi il maggior h·i sog no dj introdurre glicocolla n el m iop1tico. Nei malati di von Thon1as e ~1ilhorat che p~·ende,·ano la. glicoc?lla in dose di 15 al giorno ]Jer g li adulti e 1O g r. r1ei bambini si ebbero risultati soddisfacenti: scosse nei muscoli paralizzati , diminuzione del senso di fati ca, si possono compiere alcu11i movimenti i muscoli atrofizz,a ti si rinforzano e la pseu~ doipertrofia diminuisce . .s~conùo questi. AA. soltanto le miopatie prin11t1ve trovano g 1ovame11to con questa. cura. La c~ra ~ev.e ~sse.re pre.coce e questo spiega anch e i m1gl1or1 r1sultat1 ottenuti nei b·a mbini. La dose media necessaria per ottenere un risultato è di gr. 2400. Un 1n·e dico tedesco ha pub·b licato u11 'autoosservazione: dopo 25 anni di m .a lattia egli cominciò una c ura di adrenalina e pilocarpina , fa cenclosi le iniezioni ogni ± giorni. Due ore dopo ogni iniezione a\reva aumento della for za muscolare, i 1novin1enti più facili e un senso di b enessere generale. Questo stato durava tre giorni. Ottenne benefici soltanto fino alla 7oa iniezior1e; però fece 110 iniezioni. Sospesa la cura ebbe immediatamente a.g gravamento progressivo che durò oltre un an110. Poi cominciò a prendere 15 g r. al g iorno di g licocolla. Fin dal 4° giorno la fatica e Ja sonnolenza diminuirono e il mig liorame,n to fu più netto per la facile mobilità quando prese 20 gr. a l giorno di glicocolla. Allora egli potè alzarsi e camminare. I riSl1ltati si mantennero buoni fino a un mese dalla sospensione della cura (complessivamente aveva preso 600 gr. di glicocolla) e successivamente ebbe bisogno di ricominciare la cura, sempre con ottimo risultato. Egli giunse anche a prendere 25 gr. al giorno di glicocolla) ma ritiené inutjle superare la d ose di 20 gr. rF aure-Beaulieu e Wahl ebbero risultati n1eno netti in un miopatico di 77 anni, nel qua- . le però la glicocolla modificò il ricambio della creati11a e cr eatinina. Rèinhold h a praticato nei suoi malati 21 biopsie. Egli trovò costantemente i segni sicuri d ella n1iopatia : sostituzione del tessuto muscolare norn1ale con tessuto grassoso e fibroso areolare, atrofia e ineguaglianza delle fibre muscolari con vacuolizzazioni, prolifera zione dei nuclei d el sar colemma, vegetazione del sarcoplas1na. In 6 su 8 n1alati si ebbe un n1iglioramento istologico dei muscoli , mentre uno no11 si modificò e un altro peggiorò. Le biopsie mostravano, dopo cura colla g licocolla , una n1aggiore uguaglianza nel calibro dell e fibre musco-

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SEZIONE PRATICA

lari , una din1inuzion e del nun1 cr o d ei nuclei e una colorazione n1igliore con diminuzione del grasso; la mioemoglobina era più abbondante. Secondo Ileinhold un 'ali1nentazione ricca di proteine, con uova e gelatina, r inforza l 'a zion e d ella g licocolla. In un caso fu utile ancl1e l 'associazione dell 'efedrina. J. Diaz, V. Bergamin e J. Campes hanno u sato con successo in un caso la glicoco ll~ i1 ell a miastenia . Boothby, della Clinica Mayo, l 'h a u sata in 12 casi di miastenia . Dieci n1ig liorarono definitivamente, q uattr o migliorarono sensibilm ente , due ebbero solo un arreto della malattia. 11 Bootl1 by ha trovato cr eatinuria n ei s11oi ca -i di mia tenia. Hauriet Ed ge,.vorth con sigli a di associare all a glicocoll a 1'e Eedrirta (gr . O, 05 al g iorno). M. Roch , M. J. De1t1ole e P. Duchoral ottennero risultati buoni , ma non costanti , curando la miasteni a con orn1one r orti cosurrer1a le . l -na difficoltà della cura è data dal prezzo eJe, a to della. glicocolla. Ma i risultati fin ora egnalati sono tali da incora g o-iare il su o u so nelle miopatie. R. L usENA.

D I V AGA ZI O N I

I due volti del viso umano. E: un fatto di osservazione co1nune una certa a in1m etria e disarn1onia dell e due metà del vi. o umano. Nell 'attuale tenden za agli studi fi"' ion on1ici , spetta va ad un fin e psi cologo, P . Abraham (1) di coglier e l 'int im a essenza ed il profondo ig nificato di questa dissim iglian~a; riconoscendola e ritrovandol a n ella gen er al1ta dei visi umani. Le stesse arti fig urative quando dallo stadio di infant;1isn10 e di jdealizzazione dell a figur~ un1ana. t1ann o prog r edito nella tecnica e sono passate a r affi gurare j} singolo individuo invece dell 'u omo astratto, sono altresì. passate da lla simmetria all 'asimmetria. Le inaschere dei primitivi so no rigorosam ente simmetriche com e Io sono le fi gure che i baro.bini fanno del viso umano . Gli dei , gli er oi degli scultori g reci ed anche ]e statue dello ~ tesso '~idia h a11n o un viso perfettam en te s1mmetr1co e per que to atono e freddo ; bisogna arrivare alla Ven·e re di Milo per sorprendere, n ella leggera a immetria un fremito di vita . Lo stesso fen omeno si ' ripete n ella pittura italiana , passando dalle fig ure ideali zzate, simmetrich e e fredde dei primiti vi a Masaccio, Don atello ed a tutti gli altri, ch e rapp·r ~sentan ? fi g~re c~'l~ balzan o vi,re n ella loro as1mmetr1a. D1vers1ta di tecnich e e forse an ch e di con cetto ; i primi r ap1)re entano l 'u om o astra tto nell e b ea titudini (1) Nouv ell e Revue f r ançaise, ·m ar zo-arJril e 19:34.

della Yita celeste, g li altri , p iù aderenti alla vita , porta110, anc he nella raffi gurazion e dei santi , l 'impeto della p,a ssione umana. P er coglier e b·ene la diversità d elle due parti del Yiso umano, l 'Ahrahan1 con sig lia di tagliare nel m ezzo, per il lungo, un ritratto e di con ... ider arne a parte le due metà. La cosa non è empre age, 1ole, soprattutto perch è i ritratti - a parte i ritocchi fotografici ch e fa lsano spesso I'espressio11e ----= sono qu asi sempre presi di tre quarti , con una 'Par te })iù in ombi·a. Ad og11i n1odo, l 'esa1n e ch e in tal n1odo fa I ' Abrahan1 dei ritratti di alcuni poeti (BaudeJaire, Valér y) e di u11 fi sico n1ostra le diversità realn1ente impres ionanti , r iscontr ando n ella r11età sin istra le manifestazioni e terne e 11ella de tra quelle interne. A sinistra, n oi troviamo i contatti fra l 'individuo ed il nl ondo cl1e lo circouda , m en tre a dest ra vi on o le tracce della sua personalità interna , del .·uo mon ologo eterno : a inistra, la lJersonalità di contatto, l 'u omo -ociale, a destra, la personalità profonda, l 'u on10 interi ore. "Cn 'evidenza 11 1aggior e si può o ttenere quando i h anno a di po izione dei ritratti presi di Caccia, stam:piati a dirit to ed a r ovescio (la cosa i fa b ene con le pellicole) tag liandoli poi a metà per il lungo e r icostruendo du e volti , con 111età d estr e e con quelle sinistre. In tal caso, i ri . . ultati son o an cor più impr e sionan ti, anch e per ch è si elimina Jo sforzo di completare m entalmen te l 'altra n1età della fi O'ura. Si ottengono due fi sonon1i e con espressioni del tutto diverse , quasi ch e appartenessero a due individui differ enti. Abraham riporta ritratti così r icon1posti di ..,elvaggi, di delinquenti, di scienziati , di artiti di t eatro, di musicisti, ecc. P er tutti , lo studio della fi sonomia ricomposta , sorretto d all a analisi psicologica dell'individuo porta alla stessa con clusion e dell 'u omo sociale di sinistra e di quelio interior e di destra . Tavolta, con1è nello studio di certi delinquenti - in cui la fotografia antropome trica ci n1ette n elle m ig liori condizioni - si arriva a con siderazione di una pro fonda pietà umana , come n el caso di un delinqu ente recidivo con 20 condanne . Vediamo così i due volti : l 'uomo « inte riore » di de tra ci a:ppare violento, co11 lo sguardo energ ico sotto le sopracciglia r ettilinee , col rna cellare quad ra to, mentre J'u on10 cc sociale >} di inistra ci pr esenta il disgr aziato , l 'infelice, con l ' aspetto pietoso dell 'inadatto sociale. Ed ecco , pe r i)assare a più er eni or izzonti , j due vol ti di Cl . Bernard , ad un tempo fis iologo e filosofo : 1'u omo di sinistra , dallo spirito acuto , ardente nell'oss-ervazione e nell 'azione; quello di destra ch e indica il pensatore pr( · fondo. E nel musici ta Hon egg er, dalla fi siono1nia cl1e r icorda Beethoven , vedian10 ch e la ra somiglianza è 1in1itata a lla metà destra, in cui si riconosce ~t1 bito Hon egger , mentr e gu ardando l 'altra si rimane indecisi . ~


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POL I CL L~I CO

Le ca use di questa assirr1elria var1no ricercate n elle condizioni ana ton1ich e (disposizione dello seh eletro, punti d 'inse rzior1e dei n1uscoli) , nelle differenze di nutrizio11e e di mobilità . . dei muscoli, ecc., che alla lun ga sono 1nc1se n el viso dal]a n1imica (volontaria o non cosc:iente o subcosciente) che è quella che, in fin dei conti dà l 'es11ressione del viso. Rimane però a saper e per quale causa la nozione dell ' uo1no sociale si imprime a sinistra, mentre quella dell 'uon10 interiore a destra. Questo p uò probabilmente e ~ere ricer cato in differenze di a1J'plicazione, di funzion an1ento e di adattamento dei due emisferi cerebrali.. E n on è forse senza siO"nificato il fatto , segnalato dai fi siolog i, cl1 e asp~rtando l 'emisfero sinistro, gli animali soccombono, mentre ciò n on avviene sempre con l 'asportazione del destro. Si possono sopprimere i movimenti dell ' uomo sociale (di sini tra, comandati per l'incrociam ento delle fibre da11 'en1isfero destro) ma 11on si può toccare l 'organ o della n1irni.ca interiore, sen za u ccid ere l ' individuo. Al contrario di. quello maschile, sul viso femminile, 11er cause di ordine no1J soltanto fisioloo-ico ma an ch e psicologico, è ben difficil e coglie;e rilievi ed incision i caratteristiche a 111eno ch e non si tratti di donne dalla persor1alità molto spiccata con1e dimostrano gli e__,empi riJJOrtati da Abraham della Sand e della Landowska. Pe.crgio ancora poi ~e il. maquilc . lage riduce il viso ad una perfetta s1mr:ietr1a , che dà I 'impressione di una masche·ra 1rr1mota. L'Abraham non accenna ai bambini nei quali la vita non ha an ~ora stamp~ate le proprie orme i1elJ a fi sonom1a. ad ogni modo sarebbe interessante il vedere l 'esistenza o meno di asimmetrie ch e potrebbero essere congenite. Alla fi gura perfettamente. ~irr1.metrica - .e tali sono anche le ricompos1z1oni, destre o sinistre - manca il senso dell'umano. La vita ris iede n ella dissimmetria, n ella fusione delle due personalità; e forse anche la semplice suddi visione delle due ·vite, quella di relazione e quella interiore, è troppo sch emati ca. ~' esse r.e n os tro è un coni plesso poliedro, in ~ui. p~l I?•tano varie vite, che finiscono con l unirsi in una :personalità omogen ea, in cui i parallelogrammi delle forze operanti riescono a .d~re una retta linea di condotta. E qt1esto , se c1 tiene lontani dall'eccessivo entu siasmo di trovare tutto perfetto in dati individui (giustamente Abraham osserva che il cc santo integrale » non €Siste) ci porta ad una con1pr~ns ione e1ev_a ta dell 'anima umana , a saper cogliere ed ai)prezzare anche nei peggiori il lato buono, nei più meschini quello elevato , r1ei più. freddi. quello sen sibile, per cui tutti possono vibrare in date occasioni della più calda sin1patia umana. 4

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CENNI BIBLIOGRAFICJ(l> P.

Elementi di biochimica con applicazJion.i alla patologia ed aDla diagnostica. RONDONI.

Vol. in-8°, di pagg. 1000, 3a ed. Un. Tip. Ed. Torinese. Torir10, 1933. L. 80. Il favore ch e quest'opera dell'illustre patologo milanese ha incontr::ito non solo in Italia ma anch e all'Estero, trova riscontro nel continuo su ccedersi delle sue edizioni, a brevissima distanza l 'una dall'altra. Questa che ora presenta 1'U. T . E. ·r. è infatti la terza, 11otevolmente mig liorata, perch è di formato più g rande e più signorilmente perfetta. A tutti 1~li studiosi sono ben noti i pregi di 4uest 'opera , sì ch e ogni ulteriore parola si rende superflua: va tutta via segnalato i] modo con cui 1'A. è riuscito .a rendere piacevole e attraente Ja trattazione e 1'interpretazione di c1uasi tu1t1 i fenomeni biochimici. La Biochi1nica del Rondoni , infatti , anzichè un 'arida esposizione di fatti , è una trattazione scientifi ca di qu.el tanto de1la biochimica che interessa la fisiologia e la patologia , con le ?tili a11pli cazioni clini che che n e possono . derivare. Co·n · abilissima rimaneggiatura dei singoli capitoli, ma conservando sempre ]'ecce]lente disegno origina] e dell'opera, l 'A. naturalmente ha apportate in r.Juesta edizion e tutte Je nozioni recenti acquisite in alc uni campi (ferm enti , vitamine), m olti nuovi m etodi d'inda!Zine, infine o.g ni argomento è aggiornato al]a bib·l iografia ,P·i ù recente. . . , Anche a questa terza edizione, non })Otra mancare perciò i] su ccesso ch e merita. A. P. N.

Pliysio-patliologie des Sy1idromes eridocriniens. Ed. Masson. Paris, 1933. F1ESSINGER.

L' A. ha raccolto in volu1ne ]e sue lezioni del1'anno 1932-33 ; e la trattazio11e serba il tono semplice e chiaro dell 'esposizione didattica. Dopo brevi ce11ni di o:ientament? .genei:ale: il Fiessinger si occupa 1n .successivi capito]~ delle ,,arie glandole endocr1~e, senza fare d! esse un 'esposizione molto d1f fusa (e forse s 1 potrebbe ancl1e dire talvolta i1on .completa- . mente aggiornata); ma attene1:1dos1 a~ una es1)osizione più d'insieme c.he. d1 dettagl10 .. Onde se si legge volent1erJ e senza fatica, 1ton dà' sempre l 'impressione che I 'argomento sia esaurito del tutto. . . . . Particolare j nteresse l1a11no 1 cap·1tol1 dedicati al fegato, alla milza, ai reni e alla cellula n1esenchimale, inclusi :i1~l g:uadro . d·e lla endocrinologia 1p er ch è 0a p·a,ci d1 es.erc1 t~re una o più fu1:1zi~ni iD:tern~; l~ classi.fi~z1one . a.elle disfunzioni epatich e m torrne d1 ipo- e d1 ipe(l )Si prega d 'invia~e due copie d ei libri d; cui si desidera l:-t recensione.


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SEZIONE PRATICA

repalia non soddisfa del tutto , s1)eci·e per quanto riguarda il secondo gruppo in cui , secondo l'A. , dovr ebbero rientrare certe forme di diabete bronzino, di epatiti i\pertrofiche cro1ì icl1e da eccesso di alimentazione, di itteri einolitici, ecc. i cerca in vano un accenno all 'influenza de] fegato sul m eccanismo della en1atopoiesi. ~lolto interes ante per la ua origi11alità - è inv·e ce la trattazio11e delle funzioni interne riconoscibili alla cellula m esen chimale, sia fissa (cellula del connettivo e ndoteliale, r eticolare) che mobile (cellula del sangue) : la prin1a avrebbe capacità di fissare date sostanze (grassi , lipoidi, ecc.), pigmenti, speciali colori, frammenti cellul ari , ecc. , epurandone J 'organisrr10, di dis trugger e e lisa r e i corpi estranei, e forse a11che di contribuire all 'accr escimento; certe . indromi rnorbose, come quelle di Niemann e Pic k, di Gauch er , di Schii11erCl1ri stian sono legate all 'anomalia attiva d e11e cellule del n1e .. en chi ma. Delle attività dia ta ich e e fagoci ta rie proprie dei leucocil i non ·occorre parlare; va soltanto ricordato ch e questi ultimi embr::.no eser citare sulle cellule mesenchimali iì.. se uno ~tin1olo di a ccrescim ento, onde meritano i] non1 e dato loro da Carre] ed· J~belina di cc trefo11 i leucocita rii ». eguono un capitolo sulle sindrom i g landolari , che I' A. ammette; altri sull'obesità e la magrezza , sul g igantismo e il nanismo (con fotografie); e chiude il libro i] rerico]oso ca pito lo delle priccole insufflcien ze endocrine. V. SERRA. R1 c RARD

ScH.\TZKI. Reliefstudi en an der n o r-

malen 1i,n.d krankaft Vertinderten Sp eiseroehre. Vol. di 143 pagg., con 159 figure. uppJen1ento agli Acta radiologica. Stoccol111a. Prezzo : 20 corone sved e i. La breve monografia dell' A. r accoglie a ccanto ad osservazioni personali quanto è , tato scritto sul rilievo esofageo . Lo studio jelle plich e della mucosa è un o studio delicato ch e p ermette di colpire le alterazioni più precoci del canale eso fageo rispetto al vecchio m etodo d el pasto 0 paco d enso omministrato in abbondanza e ch e ci pern1ette solo di rilevare un calco d el canale. Lo studio delle pliche normali e o fagee , la • • • • • po sibilità d elle loro vanaz1on1 sotto 1 vari medicamenti cos tituisce lar prima parte dello studio: 1a II parte è dedicata ai diverticoli n1a specialm ente alle varici esofagee che ~1-1 q11e,ti ultimi tem pi hanno preso sempre p1u 111aggiore importanza. :\7un1erose fi gure llitide distribuite in più tavole. La monoarafìa è raccon1andabile co111e , tudio di in siem e e per la letteratura ra r colta. E. Mir.A NI. 1

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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI R. .A.ccad. delle Sci enze Mf1dico-Chirnrgich e di Napoli Stduta del 24 febbraio 1934. Presidente: Sen. Prof. G. PASCALE.

Milza e ricambio degl i idrati di carbonio e dell'acido ossali co (Il Nota). G. P EKNETTI. - L ~o. accenna alle nu111erose ricer cl1e espletat e. p er s tabilire gli eYentu ali rapporti fra .s1)lenectom1a e ricambio degli idrati di carbo 111 0, d alle quali ri ul la ch e l 'argon1ento è ancora })OCO chjarilo, g iacchè, n1entre secondo alcu11i Aulor i l 'a })Orlazion e della 11.1ilza aumenta secon~J o al.Lri. di1ninui.sce, . invece, la Lolleranza ver so gli J<lra~L d1 carbonio, fino a dare addirittura iperglice n11 n ·11otevole e duratura. L 'O. hu affro11Lato i) pro}.)1ema dal punlo dj vista J)Cr in1enla1e, tudia11cl o - dopo la spl enectomia ol Lre al rica rnbio d ei g lucidi , a n ch e quello d el! 'acido os alico, in ricer ch e d el tutto originali. Egli , i11 oll o esperi1nenti eseguiti su cani, ha avulo discreta nia p.a sseggera iperg licen1ia, accompag11an tesi, in lin ea cli n1assima , ad .i perossaluria an r h 'essa modica e di .breve durata. Poi cb è è noto ch e la splenectomia induce un iperliroidisn10 e poich è dall 'O. è st ato climostrato el1e 1' ipertiroi<l i n1o SJ)erimentale d e termina, oltre nl l 'ipergl icen1ia, an che iperossaluria, n o11 è improh nbil e ch e a lal e m eccani smo possa110 riferirsi le n1 odificazjoni osserva le a carico sia cl e i glucidi s ia <l cll 'aci<lo o salico. 1

Sul trapianto neoplastico eterologo. F. P. T1Nozzi. - L 'O. ha tentato di migliorare le orli cl e i lra1)ia11li e ler oplastici di tumori mali g ni da ratli a topi e viceversa , aggiu11gendo alla po lti glia t u1norale sangue omologo J)er l 'animale ricellor e ed e ter ologo p er il turnore o viceversa ete rologo l)er il rice l lore ed en1ologo p er il tu· rno re d a trapian lare. [ car cj11on1i d c l loro sen1pre risul la ti negativi, i ur con1i invece d etlero alc·u ni risultati positivi ~ ~U g· I iori ri sul la li si ebbero dall 'aggiunta di sangu e omologo p er il tumore: il sar coJ11a di Jensen <le i Le , m a solo di rncl o, nel t opo, forn1 azione di un sar coma ; il sar con1 a 37 .S del topo d e tte n el ratto, C' con alta p er centuale, ]a form azio11e di un sarco111a ch e si lasciò trapiantare ulteriormente nel rallo per molte gen erazio11i e, pii1 Jj m ilat amente, 11el topo: i tumori ot tenuti si allontanarono alquanto, p P.r cos tituzione istologica, clall 'originale, 1na, reimpianti n el topo, ripreser o j loro caratteri soli Li. Di questi tumori , fu studi ato il inetabolism o da altri ricercatori , che din1oslrarono com e il ricambio degli iclrali di carbo11io nelle loro cellul e è assai simil e a qt1ello d el sar coma d el ratto, e clifferisce alquanto da qt1ell o dell 'originale sarron1a d el topo. Te11Lativi di trapiantare tumori di ra l Lo e di topo con aggiunta di san gue nel coniglio e n ell.1 cavia hf}.nno d ato cost antem ent e risulta li n egafiYL Trapianti eler opl astici cli tumori mal \g ni umani nei ratti , condotti con 1a stessa tecnica , h anno d ato ri u l Lato costantem ent . e negativo. con i car cin omi , ma una sol a Yolta in due ratti s i è av uto ò a un n1ixosarcoma umano un tipico


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cc IL POLICLINICO

m·ixb·sarco111a , con tende11za però alla regressione, e di cui l 'ulteriore trapianto h a attecchito una volta in i11odo transitorio. Secondo l 'O. il sangu e, aggiunto alla poi tiglia, h a azione prevalenten1ente locale: esso d e lermii1a u11a condizione faYoreYole p er l 'attecchin1en to e la ri1)rodu zion e deglj elen1enti neoplastici nel sifo drll 'iniezio11e. La parte a ttiva d el sangue è l a corpuscol ata. Il fatto cl1e iJ tu111ore, ottenuto n el ratto, reimpiantato sul topo riprende l 'aspetto originale, fa pensare che si tratti non di un nuovo tu 1nor e ma di un tra pian lo tu111orale effettivam en le riuscito. I r isultati n egativi otten.u li nel coni glio e n elle cavie e con l a Jnassin1a parte d ei tumori umani so110 dovuti probabiln1ertte all a n1aggiore cc differ enza biochi1n ica » esistente fra questi animali da una parte ed il rallo ed il t opo dall 'altra, mentre fra questi ultimi a11imali l 'affi11ità biologica è m aggiore: si rientra così n ella questione d ei trapianti di tessuto eterologo i11 genere . Sedu ta d el 24 m ar zo 1934. Preside11le: Sen. Prof. G. PASCALE.

l a frag ilità congen ita delle ossa studiata all 'esame radiologico.

A. D 'I sTRIA . - L ·o. presenta l a iconogr afia ra-cliografica di quattro casi di fragilità congenita d elle ossa , d a ascri versi uno alla forma descritta da Albers-Schonberg col nome di malattia delle 0ssa di m armo e tre al g ruppo d elle osteopsat irosi e precisa1ne11te uno alla forn1a tardiYa di Lob tein e due alla for}11a precoce di Frolich. Fa rilevare come col 111etodo r ad 1ologico si n1etla jn evidenza, in ques ti cas i, u11 manifesto ai1 lagonismo dei risul lali che si banno allo stud1o dei due gruppi ; antagonis1110 ch e riguarda la opacità r ad ioloo-ica e la distri11u zione r elativa della cortio cale e della miclollare os ea rtei diversi pezzi sch eletrici e che suggerisce ch e i due ti1)i di affezioni Qssee generalizzat e possano essere la espressione d i un disturbo inverso di uno stesso siste1na organico, che r agioni di ordine speri111entale ed alcun e autopsie recenti suggerirebbero p ossa essere il s istema paratiroid eo. ~ Ricerche sulla struttura e la costituzione del cristallino,

eseguite con il microscopico a flttorescenza.

A. ARGENTINO. - L 'O. ha eseguito delle ricerche, ·'Col metodo su indicato, s ul cristalli110 sano e catarattoso. Ha osservato il comporta1nento della l ent e a fresco e dopo fissazior1e in formalina e :sezione microtomica. Ha indagato a che cosa possa essere attribuita la fluorescenza ch e il cristallino normale en1ette alla luce di ' Vood, se ai componenli organici od a quelli inorganici, e inoltre quale si a la cau sa della maggiore fluorescenza del cristallino catarattoso. Non cr ede di poter attribuire la fluorescen za del cristallino nor1t1ale esclusi vamente ai su oi componenti inorganici, tenuto contq che siffatto fenomeno è dato da t agli dell'organo fissati in soluzione acq,u osa di for1nalina, n ell a guale alcuni sali ii:organici si sciol O'ono, e pensa che esso debba piuttosto essere attri bt1ito all 'una od all 'altra specie dei componenti.

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L 'O. pensa poi che la m aggiore fluoresce11za del c~istallino ~atar~ttoso. sia dovt1ta in parte alla nlagg 1or quantità dei suoi compoi1enli inorganici (dato che alla microincinerazione le ceneri clel cristallino catarattoso risu l tano p iù abbondanti) . Per ora l 'O. no11 può però considerare d efini liva questa affermazio11e, poichè le alterazioni istologich e, cui la lente va i11contro nelle diverse forme di cataratta, sono molteplici; e ritiene che gli ele1nenti p er un giudizio più sicuro potranno essere clati dall 'esame con1parativo dei tagli microtomici di cris tallini affetti dalle diverse forme di cataratta, sia con i comuni rr1etodi di ricer ca istologica, sia con l 'impiego della luce di Wood.

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Il Segretario.

Società Medico .. Chirurgica Veneziana. Seduta del 20 marzo 1934. Pres iden za : Prof. G. B. F1occo, presidente. Considerazioni sui corpi di Auer delle leucemie acL. te.

Dott. G. DALLA ·ronRE. - L 'O. ha osservato il III caso in un quinquennio di leucemia acuta con corpi di Auer inclusi negli elementi mieloidi i111maturi n el sangue p eriferico; per ciò che riguarda la costituzione e la natura, l 'O. rjti ene 11 011 potersi identificare i corp i di A. con la sostanza azzurrofila , ma tende piuttosto a ria' vicinarli alla emoglobina cli cui hanno in con1u11e n1ol te d elle reazioni microchimi ch e (r eaz. alla benzidi11a, r eaz. ·ai Unn a per i pig1nenti en1atici) e inolte delle propriet à colora11ti . Potrebbero r ap11resentar e emoglobina o un su o d erivato libero r1ei su cchi inter cellulari per dis truzio11e dj globtili rossi e di là assunto nel protoplas111a degli elen1e11ti mieloidi immaturi dove formerebbe i corpi cl i A. con i vari aspetti descritti. Valore diagnosti co delle tricofitine. Dott . E. l\tfARZOLLO. - L 'O., esaminati i problemi più importanti sull'immunità e sull 'allergia l •.elle ir1fez ioni micotiche, riferi sce i risultati ottenuti in. pii1 di cento ammalali di n1icropsoriasi r o11 I 'intradermor eazion e alla inicrotricofitina ottenuta da culture di un anno su brodo di microsporon lanosum fil lrate per candela Berkefeld. J_, 'intradermoreazione riuscì posi Li va nel 100 % dei casi di micropsorìasi superficiale e profonda, n1entre fu n egativa nelle altre affezioni micotiche e nei controlli. L'intradermoreazione con la tricofitina Hoch st diede una positività del 2·4 %, mentre i controlli con soluzione fisiologica riuscirono nega ti vi. L'embriologia e I genitali muliebri nei quaderni anatom ici di Leonardo. Dott. M. Moz.zErr1-MoNTER1:rivr1c1. - L 'O. h a rivisto i disegni embriologici e gli scr itti ad essi a ltirtenti di Leonardo, dimostrando ch e oltre alla ·priorità d i lui p er quanto concerne l 'altegg ia n1ento fet ale nell'alvo materno, l 'in1uizione dei r apporti vasali tra elementi ovulari e materni , la circolazione feto-placentare, spetta verosimil1Tiente ancora a Leonardo la descrizione del dotto ve. noso d etto poi di Aran z-io, l 'intuizione dell 'uffirio protettivo cl el liguiclo amniotico, lo studio del 1'embriogen esi d el fega to e della milza, dell 'ac-


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NUl\1.

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SEZJONE PRATICA

cresci1nento del fet o n el! '·u tero, òel sj n er gis1110 utero-n1an1mario e la 1)rin1a fi g11razjone dl placenta previ a cen lral e. ì\1IaJ g r ado gli i11evitabili er rori i] nome cli Leo n arrlo acquista fl a qu esti diseg ni e da questj scritti u11a nuova luce e il diritto di essere a11n0Yerato tra i precursori cl elle di scipline ostetrico-g inecol ogich e. La reazione di Takita·Ara negli amma,lati di interesse chirurgico. Dolt. S. G -\BR1ELL1. - L ·o. h a s tucli a lo la reazione cli T. -A. in un centinai o cli soggetti affetti cla lesì_011i cli indole chiruTgica. La reazione fu sempre po itiva n ella cirrosi epatica e quando esistevan o a carico d el la cellul a -ep atica alterazioni <lcgenera li' e <'he furono controllate an'""' cl1e i s lologicamenle. Dopo aver stal)ilito ch e l a reazione di T .-A. può essere util n1 en1 e ap p lica la allo stt1dio clella resi st enza operator)a, l 'O. espon e i risultati ottenuli n elle diverse fa si d el p eriodo po t-operatorio ; illustra q11indi ricerche ar1cora iJ1 ror so sul con1por la111ento della reazione di fronte ai compon e.n ti b)liari e riferisce come l a r eazione si compia egu al me11te sost itue11do l a fu csina con t1na soluzio11e di b1ct1 cli metilen e. Sul comportamento della• riserva alcalina e del pH orina· rio dopo assunzione di alcali in soggetli sani ed in nefro pazienti. Dottori C. C1cE·RI e G. ARllTGO.NT. - L:l R . r\ . ed il pH ori11 ario furon o tudiati a ctigjuno dopo somministrazione di g r . 0,10 di bic :irbo11 a to per k g. <li peso. Fu esaminato un g ruppo di in rlivi(lui norrna]i e un seconcl o cli 30 individui affetti (l a lesioni chirurgich e varie <le11 'apparato ori11ario; in questi sogge t1 i quanto più gravi eran o l e lesion i renali t an t o maggior i er ano l e alter azioni ch e le curve cl ella R. A. e del p H climostravano ri spett o all 'incliYidt10 normale; le al lerazioni con sistevan o jn una pii1 l enta ascesa della curva cl ella R . A. in confron to ai sa11 i , in u na pii1 l enta cliscesa ed i11 una minore differenza massima tra il punto cli inizio <lella c urva ed il suo acme; i valori d el lJH si mantengono quasi co t an ti ed il tracciato è orizzontale co11 serva 11d o u11.a certa ri gjdità. I l . egre I aria: Dott. A. VANNI.

R. Accade1nia dei Fisiocritici in Siena. Seduta ordinaria d el 2 m ar zo 1934-XII. Presied e il Prof. G. BERTA CCTNJ, presider1te. Contributo allo studio della cosidetta Blastomicosi bra ... si liana. Prof. G. BERTACCINJ. - L ·o. h a avu to occasion e di stucliare a lungo un caso di blastoni.jcosi brasiliana; si tratta di un en1igr ante rimpatriato, ammal ato in Brasile CS. P aulo) di una forma ulcerosa delle mucose e ct1ta1lea, simile se non ide11tica a quella descritla col nome cli pa1ra coccidioiclosi. Sul malato sono stat e fatte numerose ricer ch e cli11ich e e sp erl1nentali ed è stato isolato t1n 111icele ch e possiede alcuni, se non tutti i requisiti per essere con siderato l ' age11te patogen o; qu esto è st ato studiato d al punto (li vista micologico dal Redaelli , ch e lo ha d efinito una specie no11 d escritta cli Scopu lariopsis (Scopulariopsis

Berlacci11i-lledaelli). Data l a singolarità del r eperto cli u11a forma cos] gr ave d et erminata da una scopolario1)sis, e data l a provenienza del inalato d al Brasile, ove sono numerose form e simili, proYocate cl a miceti mol to differenti , il r ep erto att ende conferma. Del~ e numerosissime r icerche sperimentali , micolog1ch e, rl ei d a ti ana tomici interessanti, ecc. è d a ta ampia n otizia n el l aYoro completo che esce sul « Giornal e Italiano di Derm atologi a n 1924 j'~•<::C v .... .

')O ,&,J •

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l)ott. MARIO MASCABETTJ. -

(Jontri buto criticoS/J er imentale alla rnigliore corioscenza delle condizioni clie dete rm inano la migrazione iridiretta <7 el l ' uovo.

Sul contenuto in glutatione del liquido amniotico. Dott. Tol\,IMAso GUERCIA. - - L 'O. segu endo il n1etodo di Tunniclife per il sa11gue, h a p r oceduto per prin10 al1 a ricer ca ecl al dosaggio d el Glutatione n el liquido a m11iot ico, rilevando ch e esso vi è sempre conte11uto ed in proporzio11i oscillanti tra mmgr. 9,2 e mmgr. 17,19 per 100 cc. di liquido. Prof. R. BENIGNI. -

Cons id erazion i sul significato fisiologico della p r esenza del cal cio j on e n ell ' organismo.

Proff. 1\1Azz1-MANCINI e SoNNENBP.RG . far1nacologiche della octina.

sulla

mllsco latara

Ri ce r che l iscia: a.z i one

L'avvelenamento transcutaneo da nicotina. Prof.f. M. A1Azz1-MANc1N1 e P. MANGANARO. - . Gli 00. hanno illustrato con esperien ze in canj e conjgli la g rave pericolosità di avvel enamen to ch e offre la nicotina ~pplicata sulla c11te. Come l a nico tina si co111porta110 gli estratt i di tabacco e queste r i cerch e h ann o appunto Lratto la l oro origine d a alcu11i casi di avvelen a 11tento verificatisi in agricoltori che nel] 'uso di tali estratti a scopo insetticida si son o bagnati con soluzioni conce11tr ate u sa te per l a irror azione delle piante. I

Ricerche farmacologiche sul canfosolfonato di calcio. Considerazioni critiche sulla terapia calcica.

L. D oNATELLI. -

L'O. trova ch e tra il canfosol-

fona t o di calcio per l e sti e caratter istich e chimich e e chimico-fisich e, po trebbe tro,rar e utili app licazio11i in terapja e ne intrapren(le uno studio farmacolog ico sp ecj al111en te allo scopo d i vedere se è possibile nlettere in evidenza a n che un 'azione ca11for ica in relazione al r adicale acido da cui deriva. Tal e azione, secondo l 'O. sarebbe infatti conservata dal sale come è dimostra lo dalle esperie11ze eseg·uite sull 'apparecchio cardiovascol are e r eSJ)iratorio. L'O. esprime quinrli 1'opi11ione ch e l e soluzioni rlf sali òi calcio attualn1ente u sate per vi a. endove11osa, troppo si allontanjno rlalla co111posizione del sangue e propo11e pertanto l 'uso di soluzioni ipercalcir h e preparate partendo da soluzio11i fisiologich e isojonich e ed isotoniche , in cui si sia au1l1entato il con tenu to del calcio e proporzionaln1e11te djn1inuito quello d el sodio. I l Segretario: Prof. G. M .\ZlETTT.


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POLI C LL~I CO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CA.SISTICA E TERAPIA. Occlusione intestinale da ascaridi. G. !Vlontemartini (Gazzetta lntern.azionale iii 1\1 ediciria e Chi1rurgia., 15 i11arzo 193±) rife risce un interessante ca ·o 11el quale dovette interven ir0 di. urgen za. . Si trattava di un himb·o di quattro anni so ffer e11te da circa un mese di dolori diffu i a tutto l 'a ddome, sen za febbre, n è vo mito . In1pro,1visa111eute di notte, essend osi i dolori fatti trao rd inaria inente forti ed insorto vomito e coprostasi , il piccolo fu in g r avi con dizio11i portato in ospedale, ove fu diagno ticata occlusione acu ta e fu sottoposto il p . a 1a1)ar oton1ia. All 'aper tura del peritoneo affior ò una an a d el tenue di g rosse dimen sioni e di con i ten za dura ch e venne f strinseca to e m ostrò co11tener e per un tratt o lungo cm . ottanta , dei g r ovig li di vermi , irregolarmente amn1 as ati e det ern1ina nti l 'occ lusione d el lum e intestinale . Nel p unto più dilat a to l 'A. praticò una enterotomia ed estrasse co ì 91 ascaridi impastati con feci , lenticchie intere e fibre vegetali. Suturò poi l 'intestino e chiue le }J<&r e li per p rimam. Il p. g uarì rapidarne11te d ell'inter,·ento subito e fu sottoposto a " ura a n t ielmintica. Ne l ca o in studio, I 'accumulo d egli a ·ca ridi , già numero i n el lume intestinale, f'u cau ... ato da una abbondante ingestione di lentiC'chi e ch e li hanno convogliati. .A.ltre volte la c ausa occasiona le va ricer ca ta n ell a somministrazione di vermifugl1i a piccole do i ch e eccitano i vermi e li aggomitolano in t enaci g rovigli , oppur·e in febbri alte . fatich e l)r otratte, esisten za di diverticoli o stenosi cicatri2iali. Dal p unto di v i ta etiologico oltre al fattor e m eccanico, va in onesti casi invocata una azion e fun ziona le prod otta dalle ost anze d el rican1bio degli a$ca.r idi sulle pateti .intestinali ch e con ' i ~te in diminuzion e del ton o d ella mu colatura intestin a le e _p aralisi dell 'intestin o ovYero in aumento d el totlo stesso. Clini ca m en te occorr e distingu er e le occlusi oni i11te tin ali da a scaridi ' in form e ubacute ricorrenti e fo rme acute e ciò sopratutto n ei r igu ardi d ell a teraipia ch e sarà generalmente medica n el primo caso e chirurg ica 11el econdo. La cura chirurgica è di v·a ria nat ura e può con sis ter e r1ello scioglim ento del n odo verminoso, ottenuto schiacciando i paras. . iti uno 1}er volta e r espinger1doli in basso e11tro 1'an sa inte tinale oppure n ella en ter otomia , e trazion e dei vermi ed enter orrafla o entero. tomia oppure infine n ella resezione intesti11ale. Tn gen er e =il d ecor so operatorio è buono se 1'in t ervento fu eseguito p r ecocemente. _i\Jl 'operazione . eguirà $empre, m a a una certa di, tan1a, una adatta cura antielm intica. Vr c ENTT"'-' T. 1

1

Su di un caso di ernia femorale consecutiva ad operazione di ernia inguinale col metodo Bas•

Sllll .

Nella esecu z i.on~ del. metodo Bassini per la c.ura della ern1a ing uinale, se n ella ricostruzione · ~ella pa~ete .posteri?re del canale inguinale, ~ a r cata 1n.gu1nale vien e stirata troppo in alto, l an~ll.o femorale si. allarga determinando una cond1z1one ~n atom1 ca ch e può favorire I 'insorgere di un 'ernia femorale. A questa complicaz ione accen11arono Graser e. Berger molti a nni or ~ono; lo studiò esaurientem ente Vallone ulla scorta di sei casi clinici da lui osser,rati . . All'ar gomento A. Girotta (La flif orma Medica, 17 marzo 193,1) reca u11 nuovo contributo. Egli , in base ad una nuova osservazione conferm a le esperien ze . ul cadaver e e le osser~ ' ;azioni clini ch e precede11ti. I11siste sul n1eccanismo di quest a complicazion e d ovuta alla n on o.sservanza di .al~u~i precetti di tecnica sui qua ~i h a . molto 111s1:-stito lo stesso Bassinj. Questi 1n~att1 per e~eg· u1re la sutura d el triip1ice strato (.p iccolo obliquo, trasver so e fa scia trasversalis) al margine JJosteriore della a rcata in O'uin~,Ie, ~onsiglia di. comp1rendere nei punti ~on p1~ d1 cm. 2-3 del triplice strato stesso, per evi tar e una sover chia trazione sull 'arcata d el Falloppi a. Le er~ie . fel!1~ra1~ in qui tione compaiono in gen er e ln 1nd1yidui a m~sco latura b en S\rilup,_ pata ch e favorisce la trazion e in alto d el leO'am ento inguina le. Questo fa tto è una dell e c~u­ se d ella rarità d elle compli cazioni , perch è in genere le ernie ing uinali i forrn ;;l no in individui con muscolatura· a ddon1inale debole. VICENTINI.

Tre casi cli turnori benigni dello stomaco. . ~- ~foura. , D. Brito, X. Lo1r}ez (Journ . de Chirurg. , n. 3, 1934) ri portan o 3 casi di tun1ori b enigni d ello stom:.\co, inte ressanti data la rarità di questa a ffez ione. Su una serie infa tti di 2168' 11eoplaf'ie gastrich e osservate n ella Maya Clinic dal 1907 a l 1921, si trovarono oltanto 27 tun1ori b enig ni . Bisogna però dir e com e la maggior parte di es~i sfuggono ad una diagn osi t:linica, mancando di una sintomatologia tipi ca e sp esso non cau sando che rari e scarsi dis turbi quando hanno sede lontana dag li orifici esofageo e pilorico. L 'esame r adiolo.g ico può deluGidar e la diagnosi rivelando in quelli a svi lup1po endogen o, una immagine lacunare ch e non può essere confusa con l 'immagine lacunare del cancro. Riportano poi Ja clas ifi caz ion e niù accettà ta di quest e a ffezioni e ch e è la segu ente: 1) Tumori d'o rigine nervosa (schwannomi) orig inati cla lla ,çruaina di Sch\'Yann del s in1patico intraparieta le. . 2) Fibromi rari , ell e posso110 aYer e vi-


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luppo esogeno, endogeno e rni to, il cui a~ petto è. bianco lucent~ simi]e a lla cartilagin e, in corrt ~ ponden za d ei quali la muco a può ul cerar... i cau ando co i emorragi e, e cl1e ri. . iedono più di frequente sulla parete p osteriore d ell o stornaco. 3) Lipomi r arissimi, b en e incap u] aLi. ±) 1\liomi più frequenti, di volum e va ri o di un pi ello ad 1111a t esta d 'atlulto , se .. iJi o .peduncolati, a sviluppo esoge no od end ogeno , ri,re liti da mucosa integra od ulcer ata . 5) Fibriomiomi pure frequenti. 6) Adeno,nii unici o multipli , sempre p eduncolati e qt1indi .:on l 'asp etlo <li polipi , im l)iantati in gen e re Sl1ll 'antro pilorico. 7) 111giomi , ri ied on o n ell a sottomuco a e ca u san o profuse -en1<lrrag ie; in 0 ca si della Clinica f\ifa,·o due furono tratta ti con J' exere~ i • previa a astrotomi a ed uno richie e la r esezion e segn1entari a dello ' to rr1aco. In un an1n1 ala to di H artmann operato d 'urgen za per en1 atemesi e n1elen a impon enti , f11rono trovati t)ircoli a 11g iomi ui rami t ern1i n a li d e]] ~a . pi lo ri ca e cor o naria stomacica la c ui legatura })Ortò a au arigio11e l ~infermo . 8) Cisti

semplici, para.ssitaric

o

dermoidi

d el tutto eccezionali, figurandone n ella letter atura appena 4 casi. Nei 3 casi osservati ed oper a ti dagli AA . i tra tta,ra 1 vo]ta di un r)olipo e 2 volte di leion1iomi. Tl polipo causava dis lurbi digestiv i p o tprandia]i da 3 anni e pure vomito e risiedeva ulla par ete ant erio re gastrica, a 3 c111. da l pil or o; i miomi causarono per p iù anni ~en o di p eso ali ' epiga strio , dolo ri e vomiti . In tutti e 3 i casi l 'inti agine r a di oloaica p ern1i e la diagn osi preoperatoria di turna r e gas trico b eni a n o . Nel caso del polipo l 'irtter vento fu con ser vativo (gastrotomia ed exer f•si d el tumo r e) m entre p er i miomi b·i sogn ò un a gastrect on1ia . egm en t a ria m edio-ga trica. R. GRAS80.

Perforazione intestinale da n1ycosis

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SEZION E PRATI C1\

f11ngoicle~.

Sebhe11e la m ycosis fungoides ~ i a una a ffezio n e d ella p ell e , sappiamo già da lle vecchi e Of'ser vazioni di Le redde , W ei] e Paltauf ch e ques ta m ala ttia pu ò presentarsi talor a ~ome a ffezi on e ge11er ali zzat a. C:osì sono st ati d escritti infiltrati n ei più variati or gani e an ch e n el tratto inte tinale (Paltau f-Zumbu sch ). La r arità di ta]i form e h a invita to i chirurcri vi en n e i E bner · e Sa lzev (Dtsch . z. Chir. , vol . 239, i)ag. 765 , 1933) a comunicar e il raso di un uomo 5 2enne; presentante da vari anni disturb; gastri ci continui a tipo ulcerati vo , con num er osi incidenti en1orragici (m elen a specifica). Da 3 m e i a ffezione cervicale cutan ea diagn osti ca la com e m ycosis f.ungoides. Improvvi sam ente : sindrom e perforativa . All 'atto oper a tivo: g r o ..... i sin1a perforazione a]] 'an golo di g iunoduoden ale, una piccola buca. più pro sim alm ente. R esezio11e jm possibile a cau a d ell a g r os ez7.a del] 'ulcer-3.zion e e della u a situ az io-

n e . ·E sc i s.ura d ell ' ulcer a , G. E . anteriore , anatomosi alla. Braun circa ±0 cn1 . o tto la fle--._.ura. Drenaggio . Do1)0 a lcu11e ore, 0 bitus . Alla autopsia si dimostra una g ran quant ità di ulcerazioni del duode110 e d el di giuno e si riconferma la prese11za di due l1lcerazioni perfor at e d ell 'a11golo digiuno-duod en a le e se n e conferma il c ara tter e riferibile a mycosis .fungoides (classico qua dro istologico di t essuto di granula.zione p olin1 orfo e ricco i1n cellule g iganti tipich e) . Il ca ,o ·è il primo di questo g·en ere. ALDO CALÒ. 1

Sul granuloma non specifico del tubo gastro-in· testinale. Erdmann e Burt (Stzrg . Gyn . et Obst., 1933) ripoctan o 5 -casi di tufem aziooe d el tubo gatro inte tina le dovu ta a (o rinazion e di tessuto di r eazion e con asp etto di g r anulo1na asp ecific o. In gen er e sono .dovuti a piccoli co rpi estra n ei (spine, framm enti di sostan ze alimen ta ri) attorno a cui si è venu to sov rar)"r o oendo il tes. uto r eattivo, o a p iccole soluzion i di con t i11uo d ella mucosa con infiltrazion e delle p areti. Questi tumo ri i11fìan1m at orii }J05sono rag giunger e discr ete di111en sioni e . imulare sia n eopla mi veri e p ro1Jrii , sia gr anuloma tubercolari. Come inton1atologia si n ota : dolori a dd ominali , colich e , febbri e eg11i di ostruzion e p ar zia le oltre ad alter azioni d ell o st at o gen erale . La cura chirurg ica l1a sem pre avuto buoni risultati e p erta nto g li AA. la raccomandan o caldament e. V. GHIRON. L'ulcera di Cu1·ling e uno studio delle ulcere in· testinali associate a lesioni delle ghiandole snr· r~nH li. L 'ulce ra di Curli ng è, come i1o to, una le ion e di continuo della mucosa inte-- tina] e a caratter e prog r essivo , com e con segu enza di scottature estern e . L 'etiologia di quest 'ulcera è ancora discu ssa ; p·e r B·i llroth e l\1o ynihan si tratta di un 'embolia pecia]m e11te in seguito a scotta ture infette. La ed e più frequente è il duoden o al disopra della J)apilla d1 Vater: ques.te ulcer e sono spesso multiple ed appaion o da l sesto al dodicesin10 giorn o dopo la scottatura . La morta lità è m olto a l ta ed è d ovu ta a lla perforazione e all 'em o rragia. L 'esan1e autoptico di questi })azien ti n1ette in evid en za lesioni d ell e ghiandole surren ali (n ecr osi ed em orragie a carico d ell a cort ic.a le e d ella m id oll ar e) e ulcer e a carico ù e]l !intestino con preval en za del du ode110. Charles W . McLaugh l~n (A rch ;ves 0f Sur gery, sett. 1933) ha voluto con questo studio m ett er e in chiaro il rapporto esistente tra le lef'iO· ni de]Je ghiandole sl1rre na]i e l e ul cere d el] ' i rt estino . .A questo proposito h a 1)r ovocat o delle lesio-n i capsulari e midollari sulle ghiandole surren ali di 21 cani per n1ezzo di un eJettr ocauterio . In quasi tutti gli animali così t rattati eg-Ji h a ottenuto u lcere intestinali con pr evalente sede duod en a le.


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1•

IL POLI CLINI CO

Traendo le conclusioni da questi dati sperin1en tali - che furono eseguiti con lo stesso risultato da Mann - l 'A. è propen so .ad accettare la teoria nervosa del l 'ulcera peptica, basata sul disquilibrio del sisten1a ~impatico surrenale e di quello parasimpatico. Questi due sistemi sono in equilibrio n ell 'u omo sano; p·e r q u ello che riguarda lo stornaco e l 'intestino bisogna dire che la paralisi del simpatico provoca la prevalenza del vago, ch e è incaricato della motilità e sec rezio·n e gastrica . Probabilmente le ghiandole surrenali hanno un'importanza nell 'equilibrio dei due sistemi , ~ !a loro lesione sarebbe la cau sa, con la rottura di quest'equilibrio, delle ulcer e gastriche e duodenali. R. ~IARTONE .

Ulcera digiunale primitiva con mucosa gastrica etero topa. H. Puhl (Dtsch. Zeit. f. Chir. , vol . 239) riporta un caso di ulcera pe!ptica del digiuno operato. L 'interesse tlel caso consiste nel reperto, sul fondo dell 'ulcera di mucosa de.I tipo .gastrico (n ella r egione pilorica) e di iso·lotti di tess11to pancreatico con dotto accessorio. Tale reperto sar ebbe in appoggio a lle vedute di coloro ch e riten gono le ulceri digiunali e del di verti colo di Meckel siano in rapporto a isolotti di mucosa gastrica aberrante. V. GHrno Cisti enteroide appendicolare. Parcelier (B ordeaux Chirargical, n. 4 , ottobre 1933) comunica alla Società di Chirurgia di Bordeaux il caso di un giovane di 25 anni operato per appendicite acuta e in cui trovò attaccata per mezzo di un sottile peduncolo all a p~nta dell 'appendice una piccola cisti a pareti sottili , translucide, contenente un liquido chiaro . . L 'esame ~stologico dimostrò lesio11i gravi suppurative a carico della parte media dell 'appendi·ce, e in corrisponden za della punta una lieve infiammazione a. carico dell a soila mucosa; i] peduncolo della cisti era formato da due strati muscolari : uno centrale a fibre longitudinali , l ' altro esterno a fibre r-ircolari (il contrario perciò di quanto si osserva sul] 'appendice), senza formazioni ghiandolari e linfoidi , senza fenomeni infiammatori ; la parete della cisti , sottil e, tra11slucida , presentava due strati inuscolari con la stessa disposizione che si os.serva nell'appendice: fibre longitudinali all 'esterno, fibre t ircolari all 'interno; presentava anch e una sottomucosa, con strato linfoide e g hiandolare, se,n za fenomeni jnfiammatori . L 'A . .conclude trattarsi di una cisti enter oide di ori aine appendicolar e ed emette l 'ipotesi c he lln gran numero delle cisti enteroidi ùel mesentere ch e hanno sede nella parte destra del1'addome sono di origine appendicolare e ch e solo per l 'ulteriore sviluppo hanno perduto i loro rapporti · di continuità con 1'appendice te .. a. G. GE ' TILE.

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l ANNo XLI, NuM. 19J

Risultati tardivi di estesa resezione gastrica a causa di ulcera duodenale e gastrica. W . Rieder (Zentr. f. Chir., 27 gennaio 193±) h a preso in esame tutti i resecati di stomaco della Clinica chirurgica di Arr1burgo. diretta da Sudul{ , co1m presi tra il 1° aprile 1923 ed il 1° aprie 1930. Sono così co mpresi 692 casi , dei quali 118' per ulcere perforate e 57 4 per ulcere i1on perforate dello stomaco e d11odeno . Di tutti gli an1m alati 317 poterono essere verificati: e di essi 63 si riferivano a quelli 01p erati in perforazione; la maggior parte (284:) furono personalmente visitati, e gli altri (33) diedero notizie per iscritto. Egli di,ride g li ammalati in parola in guariti , migliorati e non guariti . Tra i resecati di stomaco (254) non in perforazione si notano 241 con operazioni di Bi11roth II e 13 con Billroth I. Si otten11ero risultati insoddisfacenti :ieI 26,l % per Billroth TI e nel 22 ,9 % per B1llroth. Nei malati presi in esame fig urano inoltre 15 gastropazienti resecati nonostante I 'assenza di ulcera, per gravi disturb·i gastrici . incurabjli con trattamento medico. Di esòi solo 4 furo11 0 liberati dei fastidi. Nei 63 operati iper perforazione si ebbero risu ltati insoddisfacenti nel 18 % dei casi . Dalle cifre globali riportate dall 'A. risulta ch e nel 79, 7 % si ebbe guarigione; nell'll,l % si eb·h e· n1ig lioramento; n el 9,02 % i disturbi r;astrici si ripeterono. Dai dati innanzi riferiti I' A. con clude cl1e la r esezione gastrica assicura dei grandi successi quando v.i è una giusta indicazione e che 1)er ciò non esiste a lcuna ragione di tornare all a gastroenterostomia . .TtJRA.

Dimostrazione radiologica della guarigione del· l'ulcera duodenale. D. M. Clark e M. S. Ge~1 man (Journ. Amer. lttfed. Assoc. , 13 ge11n . 1934) ricordando come sja diffi cile risponde.re al malato ch e chiede se la sua ulcera sia o no guarita , richiamano l 'atten zione sull 'importania, e ad un tempo sulle difficoltà ch e si incontrano praticamente nella determinazione radiologica della guarigione di questo processo. An zitt1tto l'ulcera duodenale sfugge assai più facilm ente della gastrica, e non si riesce spesso a dimostrare l 'esistenza della caratteristira nicchia; a tal scopo è 11tile l 'esercitare manovre dirette di compre sione sul duodeno; in tal ino·do Ak erlund · l1a ottenuto alte percentuali di reperti positivi. In secondo luo.g o ci si può basare per la diagnosi di ul cera~ anche soltanto sulla deformità del duodeno; ma n essuno di questi caratteri fornisce un elemento preciso sullo stato di c' roluzione dell 't1 lcer::i, giacch è la persistenza della ni cchia o della deformità non e clt1de che il soggetto sti3 molto m egli o, sebben e - jn linea generale sia la loro scomparsa ch e coincide con l 'inizi o


[A.'\"NO XLI, N l -1"1. 19J

SEZI ONE PRATICA

d ella g uarigione; tuttavia essa non indica ui1a g uarig·ion e con1pleta . Ina corrisponde soltanto a quelle inizia.li 1nodifi cazioni istologich e d el cr at er e ulcerat1,10 ch e lo r endon o inca pace di fissare il bario. La nicchia· scon1par e, sotto le cure in un I:>eriodo di tempo estre1n amente variabile · m a in con111Je~so , l 'ulcer a duod e nale ... co~1par~ con n1aggior Jentezza di quella ga trica. V . S ERRA .

Influenza <lelle iniezioni endovenose di citrato di sodio al 200/o negli accidenti d'o truzioue inte· stinale post-operatoria. Seco11do .T. Boltin (La Presse iitédicaie , i1. 5, gennaio 193-l:) di ve rse on o le osta11ze cJ1e fa,·ori . . corto il peri ta l ti.. , 111 0 int e t in a le. In pri n1a linea , oltre ag li ormoni d el lob o 110. . terior e dell 'ij)ùf1 i , ono le .. olu zio1)i ali11e e tra quesle 11uelle i pertonicl1e di cloruro di sodio al 30 % ]a c ui azione comincia ub·ito d r 1>0 I 'in iezion e e ce sa in n tcdia dop o l1n a n1ezz·ora . , -e11gon o l>Oi il · _iero fi iologico e le soluzioni al 25 % di g lucosio ch e pr oducon o effetti simili a que lli {)r odotti da ll e soluzioni ip ertonich e di . rac:l , m a d 'inten ità mino re e dopo un rerto 1)eriodo di la ten za. Alle oslan ze g ià con o ci ti te e usate, I ' A. aggiunge ora il citra to di sodio in soluzion e al 20 %- cl1e. u a to pe r errore in due p . presen1a nti . egni di ileo par aliti co po5t-op er a lor io, Ila mo ... tr at o u n 'azione 11eri ta ltica m olto inten a. L 't\. però 11on n e con iglia l 'in1piego, i)er c hè I ' iniezione endoven o "'a di d etta soluzion e provoca UI1 qua dro dr1mmatico, epp ur d i b reve durata e sen za con ~o-uen ze: il IJ. diven ta 1Jrin1a con gest o, qui11di cian o tico, con p o] o m olto frequente, i lagna di ov radi.st ension e a ddoni.in a le e h a 1'im·pr es. ion e di m ovimenti di ord1nat i. e forten1 e11 tc d olor o . . i d ell 'intestino. Tali fenon1eni b en pr e:sto, an ch e sponta n eam ente, . . rom pa risron o. G. GENTIL E. I dolori emorroidari.

1\1:. n ach et (Les e1norrordes, 1933 , c it. d a Jour n. des Pratioiens , 24 m ar zo 1934) co11sig lia, ~ e ]a crisi einor roidaria i p r o lun o-a, di i11terve11ire direttan1ente : dopo legger a anes tesia locale, " On iniezion e di un a soluzione di cocai11a a,} centesi1no alla b ase d ella varice, inci ion e al ga lvanocauterio d ella accocci a sotto te11... ion e ed espression e fra due dita d el coagulo n er astro e sp esso volurnii1oso . Applicazion e d e1la pom a ta : gr . O. 03 \.loridrato di cocaina )) 5 C:arbon ato di bi muto )) 20 AxoTJCE fresca Il dolor e cede rapidamente . Con Je en1orro idi. intern e quest o tr at tam e1) to si complica . Du e condi zioni si ])re en la110.

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Vi sono d olori legati alla flebite con o sen. za prola so: Se n_on YÌ è prolasso, riposo , piecoli lavaggi ca ldi . Mo11tier con sig lia : Fog lie di cicuta gr . 5 >> » ])~llado_nna / » » g iusquiamo , g r . 20 i> » eu calyptus ~ Testa di p apa, 'er o n . I. !Far e bollire 5' i11 un litro di a cqua , lasciar e riposar e mezz ora e ver sar e n el b a.g n o. Dei sup positori caJn1a nti d ar anno risu]tati appr ezzabili . Imn1obilizzazio11e p er m olti gior ni. Le correnti a d alta frequ enza a ttivan o la • • g u arig ion e. e il prolasso esi ste, riduzion e co11 manovre d olci , p rudenti e prog·r essive d opo a1)1)licazion e di una m e dicatura caldo-umida. Lub-rificar e abbondante1ne nte la massa prolassata e ridur r e paccl1etto i)er pacch e tto agendo con l 'indice ul ped11ncolo . l\Ton ridurre se vi è minaccia o principio di sfacelo. Ottenuta la riduzion e lnanten er e per alcuni n1i11uti le dita n e]la r egione anale per evitare la r ecidiva immediata • uppo:5itori calmant i e riposo a letto di -J.8 or e. Se si è chiamati tardivam ent e, Ja riduzio11e è controindicata. Essa è troppo dolorosa e riscl1i a di aggr avar e gli accide nti . A·pplicazioni locali . e alt a fr equen za C. TOSCANO . •

1

SEMEIOTICA. S11lla possibilità di una esatta valutazione :fisica del grado di nutrizione di soggetti sani o. am· malati.

P o ich è ]a terminologia corrente è vaga e fa ll ace, si è enrito il bi ogn o di elab orare d egli in dici a da t ti a r i ferire il gra d o di nutrizion e fi ica d ei sog·getti . G. Del Gu erra (La l~asseg ria di Clinica .T erapica e Scienze Affini . gen11aio-febbraio 193-!) h ai tt1dia to tre di tali indici: qt1ello di Bo uch a rd, .ii. Hohre r e di Bornhardt in 1800 stud enti op er ai , atleti , r eclute e soldati « anziani », cer ca11do di ten ere distinti i soggetti e aminati seco ndo alcune condizioni particolari , com e il luogo di n ascita , il m estier·e ecc . ·D all 'esan·1e di una tabella n ella qua]e son o riportati il tipo costituzion a le, le condizioni fi sich e gen er a] i ed i tre indici valutati su 22 studenti di 19 anni si rileva facilm ente che lo stato di nutrizion e· è stato ' 'alutat o in cifre ch e corrispondono alla impression e soggettiva ed a,n ch e tra di loro: il ch e vuol dire ch e i tre i fj àici corrisrJondono tutti allo scopo. Secon d o l ' A. è l'indice di Bornhardt, ch e tie11 conto de.Ilo sviluppo del tipo tor acico, il :più esatto e racco m a :1dabi le : a q u esta de1


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JL POLI CLI N I CO

duzion e egli è g iunto avendo applicato tale i11dice a numerosi militari e a giovani operai d elliti a lavori pesanti . c:oncludendo è d )opinione che n ella valutazione ed esr)r essione d ello stat o· di nutrizione del! 'organismo umano ci si può sicuramente servire d egli indici elaborati da diversi AA . ~ soprat t1ttu di quelli da lui con trollati. VICENTI NI.

IOIENB. Sol passaggio dei bacilli tubercolar i aviari, 11mani o bovini nelle t1ova dei pol li infettati.

E. Liverani (C. R . de la Soc. de Biol. de Paris, n. 2, 193±), partendo d alle ricer ch e di M.affucci ch e scoprì la presen za di b acilli tubercolari nelle u ova d ei polli artificialmente infettati , h a :praticato una serie di esperimenti 11ei Laboratori di Rice rch e sulla Tubercolo i dell ,I stituto P aste ur di Parigi, allo scopo di t icer car e in quali co n<lizioni e con quale frequen za il B. tubercolare aviario e quello dei mammiferi possano passare n ell 'u ovo d ei polli . A tal uopo 11a inse menzato su terreno di Loewenstein il bj~nco ed il giallo separatamente d i trenta u ova pr ovenienti da polli tub er colosi , otten endo una positività del 26 <r~ p el giallo, e d una n eg::ltiv1tà assoluta per il bian co . Con uguale tecnica , e curando particolar1nente le condizioni di asepsi .assoluta , ha prati cato la stessa ricerca solo sul giallo di altre uova di polli morti in seguito per l 'infezion e tubercolare, ottene:ndo una positività de1 50 %. In un a seconda serie di esperien ze , Ja ricer ca praticata s11 uova prelevate direttame nte dal] ' ovaio di 11 galli11e e su testicoli di 11 galli , cl1e presentavan o a ll 'autopsia lesiorri specifich e d egli organi ipocondriaci, ha dato esito positivo in en trambi i l otti di animali , 7 volte. Ciò s lab ili to , in una terza serie di ricerch e , h a iniettato nella vena d ell 'ala , a galline san e, 20 m !m gr. di bacilli vivi 11on patogeni per il pollo (umano tipo Ratti, bovino tipo Va11ée) e praticat o la stessa ricer ca dopo. 15 e 20 g iorni n e lle g rosse u ova contenute nell 'ovaio , ottenendo una positività d el 100 %· Dall 'insieme di questi esperimenti emerge ur1 f!'tto di alto valore f'ociale 1»er quanto riguarda l ,u ovo crudo , come possibile fonte di infez io11e, sia d a b acillo aviario, d ato ch e oggi è ormai dimostrato il 1)otere patogeno di. ques to tipo di bacillo anch e per l'u omo (leioni cutan ee), sia da bacillo d ei mamn1iferi , d a to ch e i polli vivono molt o in contatto coi b ovini tubercolosi. A. P.

»

[ANNO XLI ,

NuM. 19]

VARIA Comparsa sim11ltanea del m. di Hodgkin in due fratelli .

G. S. McHeffy e I{. F . Peterson (Jourri. Am. A1ed . Assoc. , 17 febbraio 1934) d escrivono il quadro clinico oflerto da due rao-azzi uno di 11 e uno ~i 13 a~n~ , fig li di ge~itorl sani, e senz~ tare 1n fan11gl1a o r1egli ascendenti, nei quali fu osserva ta dal r)'adre la com.parsa ad tina settimana di dis tanza tiall ~uno all 'aitro di un a p~ccola t umefazion~ in corrispondenz~ della regione sopraclavicolare (d estra per un fratello, e sinistra per l 'altro). Da allora e sino a]Ja morte dì entrambi avvenuta l 'una nel gen11aio e l 'a]tra nel marzo .1933 - Ja storia cli11ica dei 'lue poveri fratelli seguì il cor so abituale: p rima ]e solite ìnc~rtezze d~agnostiche, e opratutto il sospetto d1 una lesione tuber colar e, poi l 'inefficacia della cura sanatoriale e l 'esito della biOJ)sia ch e portarono alla diagn osi , indi il trattamento radioterapico. Fotografie d ei malati, esami di laboratorio e il. r eperto d elle autopsie co111pleta110 la d escrizione. Qu ello ch e più inter ess9. è appunto il fatto c?n1movente d·e lla contemporr1 nea in sorgenza d1 ,questa in eluttabile malattia in due fratelli· g iacch è n el 1911 Ziegler negava che il m. H od gkin a'1eva carattere fami liare, e da allora l 'A. non ha 1rovato ch e quattro soli casi in cu~ la malattia avesse colpito due o più m~mbr1 della stes$a famig lia. V. SERRA.

ai

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. .r\ . CA~SU TO . Ter apia. i11,cru.en.l a della 7Jrostata.

Stab. 'I'ip. Oppio, Roma, 1934. S. Dr MAuno. Rilie11i e consider azioni su alcune f orm e psvcotich.e da ence.falile epi demica. .Soc. Edit. Sicil . 'fipog·., Catania , 1933. ì\II. l{INALDI. Il vaìore de l pll nella etiol ogia e patog enesi della uricemia e della gotta. Arti Grafiche, Frosin one , 1934. A. DoNATr e L. 1\1ANGINELLI. Un caso d i cordoma sacro-coccigeo. Folia Clinica e Biolog., San Paulo, 1933. E. PELicEr.1.1. .4. tli del 2° Raduno delle Colonie climatiche ed elioterapiche padane. Tip. Tor elli , Guastalla, 1933. I stituto Medico-C hirurgico 18 ottobre del la Cassa cli So·cco r so <lel Per sonal e .4.zienda Tramviaria Muriicipale di Milano. Tip . Antoni11i, Milano, 1933. G. VENTUREr.r.1. Set le anni di curi el.er apia. - Riv . Italiana di Terapia, Napoli, 1933. V. RuATA. L 'impo rtanza de l le infezioni secondarie nel tracoma e loro cu ra co n una t er apia vaccinica~ Tip. Fail1i , Roma , 1933. .!\. PIERAccm1. L a r iforrn a della legge su i manicomi e sugli alienali. Tip. Eco11 01nica, Perugia, 1934.


[A N NO

XLI, Nu M. 19J

SEZIONE PRATICA

753

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(*) Risposte a quesiti per questioni di massima. 35° D ott or T . M . -

La g iurispruden za h a riten u~ o . ch e sia valido il concor so a 11ch e se Yi )Ja r t ec1p1 o comunque sia a1n1nesso un aSJ)ira nte solo, salvi m o tivi l egittimi di a nnullam e11 to: se, per es. , Ja pubblici là sia s tata insuffi cie nte. È da riten er e ch e l 'a1)1ministrazione pubblica po sa stabilire, preYenti vamente, co1ne condizio n e di validità d el con cor so , cl1e vi p artecipino due o più con correnti. Ma quest a d et erminazio11e d eve risultar e d a un a tto formale d eliber a lo con forme l egali . L a semplice indicazion e 11ell 'avviso d el con cor o, il quale è, in sost an za, u ri a llo di esecuz1011 e, n o n è suffi ciente . 36° D ott or P . M. - L 'ar t . 23 d el Codice Pen ale con id er a r eat o il fatto rlel pubb lico u ffici ale o d ell 'incaricat o di un pubblico ser vizio ch e indebi tam ente rifiuta, om e tte o ritarda u11 a lto d el] 'uffi cio o d el ser vizio. Ma il m edico libero eser cente r1on eser ci la n è una funzi on e n è un ser Yizio p u bblico; è compreso , i:Qvece , tra le p erson e ch e eser cila110 un ser vizio di publ)lica n ecessilà. È, quindi, d a riten er e ch e il rifiuto, l a on1ission e o il r itard o di una })r es tazion e sa11ita ria non co 1i lu iscan o il r eat o p reYis to c.Jall 'art . 328. È inYece da con sider ar e la i11otesi previ t a d al1·art . 593 (omission e di soccor so) p er l a q uale è puni b ile cc chi , troYando un cor110 uman o ch e sia o sem b ri in a nima t o ovYer o u na l)er son a ferita o altri m e n Li in p ericolo, om et te di prest a r e l 'assis le11za occorren te e d i darne im 1ned iat o avviso al1'autorità ». Se il m edico, pur n o11 aYe11do esercita lo, è iscritto n ell 'albo, h a il d over e di prestar e soccor si t1rgenti n ei limiti clelle su e possibilità e d ella su a cap aci là, jn r apporto alle n ecessità d el caso. Ma an ch e se n on si a iscritto è ob})ligat o al soccor so urgente e indi p en sabile ron1e ogni altro cittad ino tanto più ch e egli, an ch e se n on eser cen te, m a avendo fa llo un cor so di studi , h a m aggiori possi})ilità. Proced endo d all' astr at to al con cre to, si d evon o con sider ar e l e circost an ze d el caso: u r genza, necessi tà d el soccor so, impossib ilit à ch e si a p r e la to d a p er sona p iù co1n 1Jet en t e, ecc.

ti Yi d evo110 esser e es tran ei al g i udizio d ella Comn1ission e, ch e n on è sind acabile d al Prefetto. L a rtomin a non spetta al Con sor zio m a è riservat a al l?refetto . 38° JJ ottor A . B . lJ:i"'errara) . - .È g iuridicam ente impossib i le il trasferim ento d alla co11dotta di u11 Comune a quella di un altro, sia pure per acco·r d o tra i risp ettivi tilo]ari e col con senso d elle due a1nministrazioni . L 'ordinam ento di ci ascu n Comune o Consorzio è aulon omo: si pu ò at tu a re il tra feri1nento, m a r 11tro i limiti dell a circoscr izione co1n unale o con.~orziale. In ogn i altro caso, si deve provvedere rned i ant e co11cor so. 1

39° D ottor F. A. -

Ved .

ri~ l)Os ta

al quesi to n . 31.

40° D ottor T . B . -

Il m eclico con dotto h a l 'obJJligo dell a r esiden za. Gen er al1nente non può al1011 tanarsi d al Comune sen za autorizzazion e. Vero ch e il capitol a lo ricl1ied e es1)licita1nenle il permesso dell 'au torità n el caso d i ser vizio presso alt r o Con1u ne (scavalco) rr1a n on si può d a ciò d edurre ch e per qual si asi altra assen za il inedico cond o tto p ossa p r escinò er e d all 'autori zzazio11 e. La r egol a d ella di1nor a costa11 te n o11 }) U Ò, p er ò, e er e intesa così rig idamen te ch e n e risulti quasi uno st a t o di :.iomicilìo coatto. Se il m edico, acciC'ura to il ser vizio, d eve as en t arsi per poch e or e, - ur ebbe eccessivo richi ed er e l 'au lorizzazione, semp re ch e, s'intende, si Lra tl i di as::st.!11ze orcasio 1 ~a li e saltuarie. 41° D ottor B. A. - L 'ar t. 31 ùel T . U. d elle leggi sanitari e 1907 , m odifica to d al R . D . 30 dice1nbre 1923 11. 2889, r egola il p eriodo di prova d ei inedici cond otti . P er essi , è valutabile il serYizio interinale seguito senza interru zion e d alla 11omina d efinì Liv a. La g i uri sp r uùen za p er ò h a ri lenu to cl1e al per son ale osped alier o non si an o ap f)licab ili , per a11al ogia, le nor111e con cern en t i i med ici co11d o t ti . Hanno invece efficacia le disp osizio11i d ello st atu to e d el r egola1nen t o locale , oltre, s 'i11tende, i principi gen er ali d el diritto. Se dalle cli sp osizioni ch e r egol ano l a condizi on e giur idica cl el p er son ale di cod est o o pedale, r isulti ch e, agli e ffetti d el p eriod o di prova, è valutal)ile il ser vizio post er ior e alla n omi11a d efinit1 va, il servizio i n t er in ale non è valid o.

37° Dolto r C. E. - Anch e p er g l i ufficiali sari.i tari so110 efficaci i titoli cli preferen za tabiliti d al R . D . 1922 n . 1290 ecl est esi alle n omine agli i111pieghi d egli enti locali d al R . D . 24 settembre 1923 n . 2070. Quindi , cl assificati a p arità di con zioni , ex aeq uo, due co11correnti , la g r aduatoria d eve esser e 111odi.ficata se alcuno di essi h a t it olo di prefer en za. Il Prefett o, ch e è vi n colat o d al risulta t o cl ella g r adu a lori a, d eve nomi nar e il pri1no, salvi ino livi seri e g iu stificati ch e consig lino cli escluderlo alla n o111ina. S 'inte11de ch e questi n10-

N. B . - Ai quesiti d eg l i abbon ali si risp on de, in ogni caso, direttam ent e, p er l ei t era. I quesiti dev ono essere. in viati, in. bust a, acco mpavnal i d al fran cobo llo p er la rispos i a e se mpre ; n rii r1 zzati in1 pe r sonalmente a lla Redazion e d el u f )of;cli n ico », 1.:ia Sistina 14, li om a. L e rispost d ai quesiti ch e non r ic hied on o esam e rii atti o sp eci ali indagi ni , s ono gratuiti.

e•) l a presente rubrica è affidat a all'avv.

esercente i:a Cassazione. cons. 1e g. del n ostro periodici)

GIOVAN?- I SEL VAGGJ


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LANNo XLI, NuM. 19J

\\ lL POLICLINICO )J

NELLA VITA PROFESSION ATIE. MEDICINA SOCIALE. P er la t11tela della n1aternità delle lavorat rici. La « Gazzetta Ufficiale » pubb1ica il R. Decreto Legge 22 marzo 19'34 n . 654, in tutela della maternità delle lavoratrici. Le norme in esso contenute non si applicano 11ei rig·uardi: a) clelle don11e adde tte ai l avori domestici inerenti alla vita della fan1iglia; b) della moglie, delle parenti e delle affini, i1on oltre il terzo grad.o .del datore di lavoro, quando siano .c-0n lui conviventi ed a suo carico ; e) delle donne lavoranti al proprio domicilio, salve le disposizioni che riguardano l 'obbligatorietà dell' assicurazione per la maternità delle donne dai 15 ai 50 anni; d ) delle donne occupat e n egli uffici dello Stato , delle provi11cie e dei comuni e delle istit u zioni pubbliche di ass ist e11za e di be11eficenza; e) delle donne occupate nei R . Is tituti di istruzione , an che se aventi personalit à giuridica propria ed autono1nia an1ministrativa, e 1Je1le aziende cl ello S Lato, delle provincie, d ei comuni e d elle istituzio11i pubblich e di assistenza e beneficenza, quand o cl a cli sposizioni legislative regola111entari sia prescrjtto un trat tam ento non inferiore a quello stabilito dal le singole disposizioni del presente decreto ; f) delle donne addette n lavori agricoli salvo il caso di do11ne occupate in l avori agricoli particolar111eI1te gravosi e restando fermo il divieto cli in1pj egare donne n ei l avori dj risic.p.ltura durante l 'ultimo inese di gravida11za ed il primo mese dopo il parto. Il decr eto vieta di adibire al lavoro le donne: a) durante l 'ultin10 mese precedente l a d a l a pr€sunta del parto ; determ1nata dal certificato r11edico di gravida11za ; b) ove il part o avvenga oltre quella data, per tutt o il successivo perj ocl o che precede il parto; e) dt1ra11te sej settimane clopo il parto. Le operaie in ist ato di gravidanza hanno diritto di assentarsi dal l avoro per tre mesi iniziando dalla sesta setti11i.ana anteced en te la data presunta del })art o. P er tutto il periodo in cui l 'operaia stia assente dal lavoro per le ragioni su elencate, il cl atore di lavoro è obb ligato a conservarle il posto. Qualora, in conseguenza di malattia prodotta dallo stato di g ravidanza o di puerper io, l 'operaia debba rimanere assente cl al lavoro per un tempo eccedente i periodi p·r evis ti e sopra determinati, il datore cli l avoro è obbligato a conservarle il posto 1Jer l 'ulte r i ore periodo di un m ese . P er le i1npiegat e si appli cano le norn1e d ell ' art . 6 del R. Decreto legge 13 n ovembre 1924 n . 1825. Successivan1.ente, il clecr eto vieta cli adjbire al traspo rto e al sollevamen to di p esi le do nne ir1 ist a to cli gr avidanza n ei tre mesi precedenti la d ata presunta d el parto ; fa obbligo al datore cli lavor o cli dare alle m adri ch e allattar10 i propri bam bi11i direttamen te, per l ln anno dalla nasc i la <li qt1es ti , due periodi di riposo (che si r epu-

tano ore lavora live agli effetti della durata e della r etribuzione) durante la gior11ata per provvedere all 'allattan1ento; e impone al clatore di l avoro · di i stit uire, nelle dipencl en ze dei locali di lavoro e quando in questi sia110 occupate almeno 50 donne cli età da1 15 ai 501 anni, una ca1ner a di allatta1nento che deve essere b ene illuminata e bene ventilata e ben riscalclata nella stagione fredda. Il decr et o s ancisce, poi, l 'obbligatorietà dell 'assicurazione per l a maternità clelle donne dai 15 ai 00 a11ni ,. sog·getle al élecreto s1esso e delle do11ne l avoranti al proprio don1icilio, escludendo le imp ieg-'a te la cui retribuzione, r agguagìiata a 111ese, superi le 800 lire, n onch è .le donne soggette all 'assicurazione sulle malattie nelle nuove provincie, a norma d el R. d ecreto 29 nove1nbre 1929 n. 2146. L 'assicurazJone obbligatoria per la n1aternità ha lo scopo di corrispondere i l sussid io di L. 300 in caso di parto e di L . 100 in caso di abor to spontaneo o terapeutico avvenuto dopo il t er zo mese dj g ravida11za. Il cred ito di su ssidio no11 pllÒ essere ceduto, pignorato o sequestrato. Per 1 assicu razior1e obbligatoria di maternità è stabilito un contributo annùale cli L. 7, di cui L. 3 a car:ico d ella clonna sogget ta al] 'assicurazione e L. 4 a carico del datore di lavoro. 1

CONCORSI. POSTI

VACA!\Tl.

R. Prejellara. -

S. E. il Prefetto av,·erte che il concorso al posto di ufficiale sanitario, capo dell 'ufficio di i giene del Comune di Fabria110, bandito co11 avvi ~ o d e] .1(1 n1arzo 1934, è stato prorogato al 31 inaggio 1934-XII. ARDENNO (. oridrio) . - . Scad. 15 g·iugn o; ConE"orzio ; L. 9000, oltre in<len11. trasferta L. 1200, indenn. trasporto L. 4000, c. -v., ambul. L. 500, se uff. san. L. 1000. A NCON A.

ARITZO (Nuoro ). - ·S o11corso per tit oli al posto cli medico-ch irurg·o condott o per il consor zio Aritzo-Belvì. Stipe11clio L. 9.000. Cavalcatura L. 1.500 u fficiale Sanit ario L. 1.000. Caroviveri, se dovuto, L. 720 al lordo ridu zioni e ritenute di legge. Di~ta11za Belvì J(1u. 2.300. 'I'assa d1 concorso L. 50, 10. Scade11za 31 Luglio 19·3 4-XII. BELVÌ (Nuoro) . (Vecl i ARITZO) . BIELLA

( Vercelli) . Ospedal e degli

I nfer n1i .. -

Con corso per 11 })OSLO di Assisteilte dell a Sezione Medica . Sèadenza 31 maggio 1934-XII . Per infor1nazioni rivolgersi alla Djrez1one dell 'Ospeclale suddetto. BrTRITTO (Bn r i ). - Scad . 31 inag . ; con Loseto ; L. 11.000 e 5 quadrier1ni d ee. , oltre L. 1800 se covale. ; e là li1r1ite 35 a. CALTAGIRONE (Catania) . - (Vedi CATANI A) . C..\i\IPARADA (Milano) . - (Vedi L ES!\IOJ . C Ai\IPOBAs so . Comun e. Scad. 31 lug. ; due conJ ol le pe l Capoluogo ; L. 7000 e 3 quinquenni <·cc. ; ri clu?:. 12 %; lass.: I~ . ~ 0 . 10.


SEZIONE PRATICA CAPRESE-MICHELANGELO (A r ezzo) . --= Scad. 30 giu .; L. 10.000 e 4 quinquenni dee., oltre L. 720 c. -v ., L. 3000 (rivedili .) traspor to, L. 500 se uff. san .; trattenute e riduzioni di legge; età limite 40 a. ; tassa L. 50. CARROSIO (Alessandria). - Concorso al posto di 111edico condotto. Stipendio L . 7000 lorde d a R . M. e Monte Pensioni; riduzioni di legge (12 % e 6 %); limite di età 35 anni salvo eccezioni di legge. Scadenza 31 luglio 1934-XII . CASALFIUMANESE (Bologna). Scad. 31 mag.; per due frazioni ; L. 8800 e 5 quadrienni dee., oltre L. 3000 cavale. ; riduz. 12 %; età limite 35 a.; tassa L. 50. CATANIA . R. Prefettura. - Con avviso di S. E. il Prefetto della Provincia di . Catania, in data 15 aprile 1934-XII, è stato bandito il con corso p er titoli ed esami ai posti di ufficiale sanit ario d ei Comuni di Caltagirone e San Mich ele di Ganzeria. Lo stipendio è di annue L. 11.000 per Caltagirone e L. 6.000 p er San Michele di Ganzeria, suscettibile di quattro aumenti p eriodici quinquennali d el decimo. Il termine p er la presentazione d ei documenti scadrà il 15 luglio 1934. P er altre informazioni gl 'inter essati dovranno rivolgersi alla R . Prefetlura di Catania. CEPR~~o (Frosinone) . -

Con avviso del 24 aprile u . s., il Podestà r ende noto che in esecu zion e d ella deliberazione N. 34 dello st esso giorno, ferme r estando le condizioni di cui al bando d el 5 m arzo p. p., il concorso p er titoli ad un posto di medicochirurgo condotto è prorogato a tutto il 20 maggio 1934-XII. CERESOLE REALE (Aosta) . Scaò. 15 lug. ; lirr ] 0.000 e 10 bienni ventes. , oltre L . 1800 trasp ., L. 500 uff. san .; ritenute e riduzi oni di legge ; età limite 35 a.; tassa L . 50,10. CORREZZANA (Milano). -

(Vedi LESMO).

CUNEO~

Ammin. Prov. - Ospedale Psicliiatrico Provinciale (in Racconigi). Scad. 20 lug.; me-

dico di Sezion e di 2a classe. Rivolger si alla Seo-releria della Provin-cia . FABRIANO (Al'.'tcona). -

(Vedi ANCONA. R . Pre-

fettura) .

FERRARA . --= La R. Prefettura ha bandito concorso ad uff. san. del capoluogo ; chiedere avviso alla Segreteria com. dj Ferrara. FoGGTA . Consrzio Prov. Antituberc. - Scad. 10 giu. , ore 12; m edico aggiunto d el Dispen sario Prov.; titoli ed esami; età limite 45 a.; L. 17 .~00 oltre ·L . 1700 serv. att ., riduz. 12 %; è con sentita con s ulenza nella specialità; tassa L . 50; docum. a 3 ln esi dal 10 apr. GUARDIAGRELE (C hieti). - Scad. 31 m ag., or e 18; due condotte; L. 7000 e 5 quadrienni d ee.; riduz. 12 %; età limite 40 a.; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dall 'l apr. LAllINO. Osp edal e « G. 11 i etri ». - Scadenza 15 maggio . Primario chirurgo. L . 5500, oltr~ 40 % proventi operazioni e 60 % sull 'ambulatorio . LESMO (Milano). - Concorso per titoli al post o di m edico condotto per il consorzio Lesmo, Ca~­ p ar ada, Correzzana. ,Stipendio annuo L . 9000 ridotto del 12 % come da R. Decreto 20-11-1930

755

N. 1491, oltre alla riduzione disposta dal R. Decreto 14-4-1934 N. 561, nonchè delle altre tratte~ nute di legge. Lo s tipendio è suscettibile di 5 aumenti quadriennali d el decimo con inizio dal 1° mese successivo all 'acq,u isto della stabilità. La do .. manda in carta da bollo, accompag n ata dai pre, scritti documenli, l'elenco dei quali ed altre ri .. spettive modalità possono desumer si dal bando di concorso da richiedersi alla Segreteria Comunale di Lesmo, dovranno p ervenire a detta Segreteria non oltre le ore dodici del 7 giugno 1934-XII. LoNDRA . Ospedale I taliano . - Concorso al posto di Meclico Residente presso l ' Ospedale Italiano in Londra. I candida Li d evono avere l a laurea Italiana, ed essere iscritti all 'Ordine d ei Medici d 'ItaJia. :È necessaria inoltre una bt1ona conoscenza della ling u cl inglese. La durata della carica è di sci mesi, cominciando dall '8 giug n o prossimo. Lo Lipendio è di Lst. 100 annue, oltre il vitto e l 'alloggio. Le domande d evono pervenire al Segr etario dell 'Osp edale, Queen Squ are, W. C. 1, LONDRA , non più tardi d el 21 maggio corrente. ~!ARANO EQuo (l loma). - · Scad. 30 g iu .; L. 10.500

e 5 quadrienni dee.; addizionale L . 4 sopra i 1000 poveri ; per arm. far1n . L. 1231,80; trattenute e ricluzioni di legge; et à li1nilc 35 a.; tassa L. 25,10, MATERA.

Con so r zio Provinciale An tituber colar e,

- Con cor so, p er titoli ed esarnj, al posto di m ed ico-aiuto del Dispensario Provinciale Antituber-. colare di Matera, con lo sti pendio annuo cli L. 10.600, oltre alle indennità di servizio attivo cli L. 2.000, il tutto al lordo della R. M. e complementare, e lo stipendio al lordo, allresì , delle ritenute per l 'iscrizione alla Cassa di Previdenza d ei SarLitari. Lo s lipendio iniziale è suscettibile di o l lo a u1ncnti bienn ali di un ventesimo. Lo sti, pendio e le indennità di servizio attiYo sono al nello d el 12 % a norma d el R. D. L. 20 llovem1)re 1930, n . 1491. I concorr enli devono far })erYùrt i re alla Segr eleria d el Consorzio, presso l 'Am ~ ministrazione Provinciale di Ma tera, non più tard i d elle ore ì8 ci el giorn o 31 Maggio 1934-XII la domanda in carta da bollo da L. 3 diretta al Pres jdente d el Consor zio , corredata di tutti i documenti richiesti. P er maggiori cl1iarimenti rivo} .. ger si alla Segreteria d el Consorzio. MoNOATNO (Fo rlì) . - Scad. 60 giorni dal 1° mag .. gio; p er 2 frazioni ; L. 10.000 e 10 bienni ven tes., oltre c.-v., L. 3000 cavale., L. 500 se uff. san .; ridu z. 12 %; addizionali L. 3, 4 e 5 per gl 'iscrittì sopra il 15 %; et~ limite 35 a.; t assa L. 50,10; doc. a 3 mesi dal 1° rnag. MuzzANA DEL TunGNANO (Udin e). Scad. 10 lug.; L. 10.000 oltre L . 600 serv. att.; ritenuta J2 %; età limite 35 a.; tassa L . 50. Scad. 31 mag . ; L . 9500 e 5 quadrienni d ee., c.-v.; et à lim . 35 a . ; tassi:l [,. 50,10. PALLAi'lO

(Frosinone). -

PIACENZA. Qsµ ed ale Civile. Scad. 31 m ag.; pri1nario o lorinol aringoiatra, L . 7000; aiuto m e .. dico e due assi st enti , L . 5500. Ospedale Generale e P sichiatrico << Santo .. rio Santorio n. Scad . 31 mag.; medico assisten .. 1e; L. 5400 oltre L. 1350 serv. att., c. -v.; età liPOLA.

n1i te 35 a.

..


<< JL POLTCL l NI CO >>

RAV.fu'lNA. Comune. - Scad. 10 lug.; per Piang ì1)ane; L. 8000 e 10 bienni d ee.; li1nite et à 40 a . Rro NELL'ELBA (L ivorno) . . Scad . 30 m ag. ; L. 12.000 e 5 quinq u enni ventesimo, c. -v.; r idu1. 12 %; e là l imi le 45 a.; tassa L . 25. SAMBONIFACIO ( Tì er on a). Con cor so a m edicoichirurgo. ,Stipendio L . 8000, aumenta bile d i un decimo p er ogni quinquennio e p er q uat tr o quin·quenni. Car oviveri ai soli coniugati, quota integ r a tiva d el 20 p er cento sullo stipendio. Gli as-segni sono soggetti alle trattenute ed alle ridu zioni di legge . Età · m assima anni 35, salvo ecce.,. ioni di l egge. Certificato di pratica p er due anni in una clinica m edica od in u ri Osped al e di Città ·cap oluogo di Provincia. 1'assa di concor so L. 50 , 10 . Scad en za 20 m aggio 1934. P er cl1i arimen ti rivol ·g er si all a Segr eteri a Comun ale. SAN

M I CH ELE DI GANZER I A

(Catania) . -

(Vedi

CA ·

.1' \NIA) .

S. CRocE s u LL 'ARNo (Pisa). -. L . 9000 e 5 quadrienni dee.

Scad. 30 m ag.;

(A q u; fa.) . O speda.le Civi le della (;aso ·San ta dell'A nnunziata.. Concorso p er ti t oli al SULMONA

pos to d i Aiuto Chirurgo. Limite di et à 35 a11n i . S tipendio a1111uo L. 3 .000. l nden 11ìtà 'il lo L . 2.400. An1b edue g li asseg ni lordi d elle r ile11ute cl i l eg·ge, oltre } 'alloggio g r a tuito i11 Osped ale e J)erce ntu a li su onorari e c u re agJ1 ab bie ntj , pro , e n1i c1 i gabinett o r adiologico, clinico , J)ron lo occor ·so, ecc. Scad e11za 14 g iugn o 1934-X II . Per inforn1azioni r i volger s i alla Segr e leria cle11 ' 1~ n 1e. 'f oLFA (R om a) . 8cacl . 30 g it1.; L . 9500 e 5 q u adrienni d ee .; oltre i 1000 p overi , addizion ali di L 4 e di L. 5; p er diTez. Osped al e L . 400 ; t r at tenute e ridu zioni d i legge ; et à lim i te 35 a.; t as a rr... 50,10. TnEv1 NEL L AZIO ~Frosi 11one ) . Concor so, per .soli titoli , al p ost o d i m edico cond ott o. Stipe n dio a nnuo di L . 10.500 al lordo d ella riduzion e del · J 2 % di cui il R . Decr eto 20-11-1930 N. 1491 e id elle altre ritenute di legge, au1ne11t a bile di un d ecimo p er og·ni quadr iennio e p er 5 quadriertni . Se al Sanita rio verrà affid ato l 'incarico di l Jffi -ciale Sanitar io, egli p er t al e carica, sem p r e r evocabile, avr à diritt o, fir1tanto ch e l a st essa durer à , .ad u n a indennità a nnua d i L . 500, al lor (lO d ell a rid u zion e d el 12 % e d elle al lre trattenute di leg.ge . La d on1anda in carta da bollo, accon1pagn ata c.1 :1i prescritt i documen t i , l 'elen co d ei quali ed al1 re rispe ttive m odalità possono d esumer si d al bando di con cor so d a richied er si alla Seg r eteria del ·Comune, d ovranno esser e indirizzate al Podestà ·ed a lui p ervenire non oltre il g iorn o 5 · luglio 1934-XII. URBINO. R . P r ef eltu.r a. - Scad. 30 g iu.; uff. san . ·çlel cap oluogo ; L. 7000 oltre L . 1500 serv. a tt., L . 3500 p el ser vizio d el gabinett o d 'ig·ien e. VAr.EsE. Com-u ne. - Scad . 16 g'iu . , or e 17; 3° repart o; L. 8000 e 5 qu adrienni ùec., indertn. fam ig l ia, L . 3000 autom ob .; ridu zioni di l egg·e; t assa L . 50, 10; d ocu m. no11 ant er . al 1° g iu . Quando rton è ;Ùtrimenti indica to i con corsi si riferiscono a condotte m edico-chirur .gil ltr, i co1npe nsi allo stipc·n<l ìo b ase . AVVE RTEN ZA. -

[ANNO XLI, NuM. 19]

(~ ONCO R Sl A PRE MJ .

Un conco r so della « Cr oce Rossa». Rivis la cc Cr oce Ro sa » b a ndisce un

La concor so con 2500 Jire d i premi p er una n1onog r afi a su l t e m a: « Morbilità e m ortalità per n1aluria n e i fa n ciulli di una zona endemica ». I lavori premiat i e g li altri ritenuti meritevoli, sar a nno pubblicati n ella rivis ta « Croce Rossa » con diritto d egli estr a tti . · Per m aggiori chiarimenti rivolger si alla direzion e d ella rivist a « Cr oce Rossa », via Toscana 12, Rom a. P r em io di perfe zionam ento all 'esle r o [Je t laureali in medici n a e chiru r gi a. È st ato in de tto i l co11corso p er il conferi1nento

dj un premio di p erfezionamento all 'est ero st abili to dalla F on dazione « Frat elli prof. Giuseppe e dott. Ben ed etto Ricca Salerno » amminis lra la d alla R. univer sità di i\il essina . Posson o partecipa r vi i ci ttad i11i italiani iscritti al P. N. F. laureati i n m edicina e chirurgia d a rton ol tre u11 trien n io i 11 u11a d elle Univer sità d el [legno ed il premio sar ò conferito d a una Com1n issione 11omina la d al ~1i nistero <lell 'Educazion e :\azion nle , al con corre11te ch e avr à p resentato il n1iglior Javo r o s ulle m al a ttie infet live con preferenza alle infezioni di sp e ttan za m edica. L e doma nde indirizza te al Magnifico !lettore della R . Univer sità di Messir1a su carta bollat a <la L . 3 ed accon1pagn a t e d ai documenti prescritti e d ai la vori s ta mpa ti o d a tlilogr afati, d ovr anno per veni re alla ,Segr et eria Univer s itaria entro il g iorn o 31 n1aggio p . v . Il premio è di L . 12.000 eù indivisibile .

NOMINE, PROMOZI ONI ED ON O RIFICENZ E Sono stati d isp osti ed in parte g ià h anno avuto lnogo i segt1en li tr asfe rime nti e p assaggi di cat Ledra : prof. Mario Aresu, dalla cattedra di patoJòg·ia sp ecial e n1ed ica, a quella di clinica m edi ca uella st essa Univer sità di Cagliari ; prof. Giorgio Ben assi , or d. di inedicina legale, da Cagliari a Moc, e n a; prof . Vincen zo Rossi , S. di clinica oculi stica, du Pur111a a P isa. So110 1101nj11alì, i11 ·eguilo a con cor so , i seguenti proff. Giovanni Bru110, di ana tomi a umarta norn1ale e is tologia , a Sassari ; Ig11azio F azzari, di a11at.omia uma n a n orm ale (sist em atica , istolog ia, c111briolog ia), a Messi11a; Fed ele F ed eli, di p atolog-ia ch jrurg ica, a 1\il od en a; Fran cesco SaYerio L alt e rì, <l i p a t ologi a sp eciale c hirurg ica, a Caglia ri ; Fr~11 cesco Putzu , d i pa t ologia chi rurgica, a ~a . s nr1 . 1

So1to abili ta li alla liLer a d oce11za i dottori : GaeLa n o Ottavini, in a n a to1nia uman a normale; Brun o Botta, in biochimica ; Acla Bolaffi , Luigi De Carlo, Baccio Zan ella, in chimica biologica; Ruggero Broglio, Giuseppe Gu cci , Vincen zo Lozzi, Domenico l\ifucci, Mario Novi, Rodolfo Redi, A11gelo Zaffag hini, in clinica chirurg ica; Osvaldo Amorosi, Onofrio An gelelli, Ottorino Bartoli , Giovanni Giu liani, Giovanni P acetto, Luig i Sussi , Adalgiso Turco, in clinica chirurg ica e inedicina operatoria; )1a r cello Commel , En ea Scola ri, Vittorio Leig h eb , in clinica d ermosifilop a tica; F erruccio Vig i , in clinica ot or inolari ngoiatr ica; Pier a Mara n gonj, in far-


[1\~~o

XLI, :i\ t

~1.

19]

nlacologia; Edoardo Ghirardi, i11 fisiologia sp erill1e11lale ; Ele11a Fambr_i, in 1nedicina sociale; A11 tonio Cusmano, Michele D 'Asaro, F erdj11ando Farina, Cesare Fiore, Pietro Giani, Carlo Kock, Ll1igi Lugli, Ugo Mazzola, Oreste Valli, Maria Vele, in oftalmologia e clinica oculistica; Ruggero Fiorentini, in organizzazione scientifica del lavoro; A11tonio Poli, in ortopedia e traumatologia ; Cesare An1atucci ~Iallardi, Arturo 'f arsitano, in scn1eiolica medica. Il lib . doc. Otto Flossner è n ominato professore di fisiologia a Berlino. Il prof. Wilheln1 Slepp (Breslavia), è nominalo ordinario di m edicina interna a l\ilonaco di Baviera. Il prof. Fritze Klinge (Lipsia), è nominato ordinario di patologia generale e anatomia patologica a ~liinster. Il prof. Ernst Ruickholdt (Gottinga), è nominalo ordinario di farmacologia e farmacognosia a Rostock . Il prof. Kurl Beringer (l\IIonaco), è nominalo ordinario di psichiatria a Frib11rgo i. Br., quale successore di Roch e. Il prof. Willy Aschlitz,· di chirurgia a Kiel, è nominato membro corrispondente della « Sociét é Na lionale de Chirurgie » di Parigi. Il dott. L. Melanovvski è nominato professore di oculistica a Varsavia. Il prof. Clementino Fraga è 11 0111inato presid ente della Società brasiliana di tisiologia. Il dott. Marcelino Fuentes B. è nomjnato segretario generale della Società medica veracru zana. Il dott. P. Gonzales Rincones è n ominato ispettore gen erale degli Ospedali Civili del Distretto l•'ederale della Colombia.

Utilissimo ad ogni lledico :

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza

Direttori: On. dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. Editori : Fratelli Pozzi -

Roma

Il Numero 4 (Apr ile 1934) c0ntiene:

A.

CARAPELLE -

757

SEZIONE Pl\ATI CA

La nuoT"a legge sull'esercizio

delle farmacie. Rassegna di giurisprudenza : Lesione del coru;en ziente; trarpianto glandolare da uomo a uomo. - Soppres· sione di condot ta e licenziamento; ricorso; competenza. - Periodo di prova; servizio interinale p er incarico iprefett izio. - Infortuni sul lavoro; rapport-0 di dipendenza . - Respons a.bilit~ ~ell'Amm~nistr:azi~· ne delle FerrQVie per fatti d1 suoi d1pendent1 sanitari. Leggi e Atti del Coverno : Creazione e funzionaanento dell 'istituto di Sanilià Pubblica.

Prezzo del suddetto n11mero separato L. 5 N. B. - L'abbonamento ai dodici Numeri del 1934 costa L. 3 6 ma. agli associa.ti al « Policlinico ,, è concesso per sol~ L. 30, che vanno ~yiate,_ mediante V~~lia Postale o Bancario, ali' Amm1n1straz1one del 11 D1r1tto Pub-blico Sanitario ,, (Editori Fratelli Pozzi), Via Sistina 14, Rom:i.

NOTIZIE DIVERSE. 4° Congresso internazionale contro il reun1n.tismo. Con l 'i111erve11to (li 600 delegati, di cui inolti studiosi giu11ti dai pri11cipali paesi d 'Europa, si è svolto a Mosca il IV Con gr esso internazionale contro il reumatisn10. L 'inaugurazion e ebbe luogo nella sala clelle colonne della Casa dei Sindacati. Il Con11nissario <lol J)O!JOlo per la alule pubblica, Kaminski, sai ulò i congressisti ed annunziò ch e il Governo clella U. R. S. S. per ricordare la convocazio11e deJ Con gresso a Mosca ha deliberato vari provvedjn1enti , tra cui la fondazione. di un museo a11 li reun1a lico e un sanatorio per il trattamento reur11atico dei fanciulli a Mosca. Pronunziarono poi discorsi <li saluto il prof. Pisani, per la delegazione italiana, e vari altri rap1)r e entanti. So no state svolte 11u1nerose r elazioni, tra le quali u lla cl ei professor i italiani Ch i11i e Lusena sulla « Patologia del reumatismo acuto ». Il r elatore prof. Chini h a illu tralo gli sludì clinici da lui co11do ll i in pareccl1i anni su 1rtolti malati, i ri. ulta li terapeutici con segui1i a ltt1anclo u n nuoYo i nel i rizzo di ricercl1e, e il risul lato di indagini . perin1entali , condotte nel la Clinica medica di llon1a, ch e 11a11110 dimos trato la possibilità di riJlro<l u rre dei quadri similreumatici in animali trallali co11 foci s lreptococcici. Ha jJOi riferito il JJr of. P isani , pure vivamente npplau<lito, sul « Tratla1ne11to con i fanghi delle n1alatlie r eumatich e dell 'apparecchio locomotore ». Del congresso daremo ulteriori notizie.

7° Congresso internazionale di medicina infortunistica e professionale. È indetlo p er il luglio 1935 a Bruxelles, so llo

la presiden za del dolt. Gilbert. Coordiner à i lavori della Commission e per111anente degli infortun.i suJ lavoro e della Commission e internazion ale permanente per la medicina del lavoro. Temi per la Sezion e A, di Chirurgia: cc Sequele r emote dei trau1na lismi del cr anio », « 'Iraun1 atismi della m ano e delle dita n; per la Sezione B, delle Malattie profess ionali : cc La lotta contro le polveri indu striali n, e< L 'azione patoge11a della r espirazio11e ripetuta di J)iccole quantità di gas tossici ch e sfuggono dagli Lrati miner ari metaniferi »; per la ,Sezione C, mista : « Manifestazioni obbiettive del dolor e », « Elet1rici Là ». l~ra i rela lori sono i proff. C. Biond i ( 'iena) e il prof. G. Aiello (Milano), ris1)ettivan1ente per il 1° ed il 2u tema <lella Sezione C. Per qualsiasi informazioni rivolger si al segret ario gen erale del Congresso, Dr. Léo Dejarclin, ru e Ò l l Commer ce 23, Bruxelles, Belgio. ·-

Congressi internazionali di neurologia. La « Société de n eurologie de Paris » h a orgariizzato la 14a riunione inter11azionale annua a Parigi, per i giorni 5 e G giug·r10, nella Salpetrièr e (lJoulevarcl de l 'Hopital, 47); le riunioni si terranno entro l 'anfiteatro della Scuola delle infer111iere. Tem a in discu ssione: « Il sist ema Yeget a. tivo meso-diencefalico »; relatori Laurelle (Bruxelles) per l'anatomia, Tournay (Parigi) per la fisiologia, André-Thomas e Lhermitte (Parigi) per In patologia. "\rerra11110 an.cl1e espos ti i lavori del cc Fonde Déjeri11e )), da Lt1clo Van Bogaert (An-

j


758

H

JL POLICLINICO

versa) sulle distrofie ec lodern1ich e con genite, e da Christophe (Parigi) sulla sifilide del cervelletto. Rivolgersi al segretario generale Dr. O. Crouzon, avenue d 'Ién a 70-bis, Parìs (XVIe). Vien e an ch e annunziato il II Congresso interr1azionale di n eurologia, J)er il 5-10 agos lo 1935 a Londra . Temi: « Le epilessie ; fi siologia, palologj_t, terapia », r elatori Marburg (Vienna) e O. Rossi (Pavia); cc Fisio -patologia d el liquido c.-sp . », r elatore Foerster (Breslavia); « Fisio-patologia dei lobi frontali » , relatore Claude (Parigi); « L 'ipotalamo e l 'innervazione centrale del sistema nervoso autonomo », relatore Brouwer (Amsterdam). Lingu e ufficiali d el co11gr esso saranno il francese, l 'inglese, l 'italiano, lo spagn olo e il tedesco. Capo d ella d elegazione italiana sar à l 'on. prof. Ottorino Rossi, direttore d ella R . Clinica n europsjchiatrica di Pavi a. 1

9• Congresso nazionale d'igiene. Per (leleg·::izione di S. E. De Blasi , Accademiro d 'Italia, presidente dell 'Associazione Italian a Fnscist a per 1'Igiene, è stato a Bari il segr etario n azionale d ell 'Associazione, dott. con1m . Alberto Botti , il quale, in con1pag·nia del prof. Giusep pP Sangiorgi , direttore dell 'Istiluto d'Igien e di quella R. Univer sità e presid ente della Sezion e Provinciale cl i Bari dell 'Assocjazione, si è r ecat o a ' iisi tare le autorità per la preparazione d el IX Con gresso Nazionale d 'Ig ien e, ch e a cura dell 'Associazio11e avrà luogo in Bari d al 30 se tt. al 4 ott. p . ' . Le autorità visitate, e cioè S. E . il Prefetto, il Com111issario al Con1une, il Preside della Provincia , il Rettore Magnifico d ell a R . Università , il presidente d ell 'Ente Autonom o Acquedotto Pugliese e il presiò ente d el! 'Ente Autonom o per la Fiera d el Levante, hanno promesso il più largo appoggio all;\ importante iniziativa ch e avrà sict1r amente il più grande successo e dimostrerà a11cora llna volta lo sq11isito se11so di ospitalità d ell:1 ci ttà di Bari e d ella Region e pugliese.

3• Settimana medica padovana. Come a.vevamo annunziato, il Sindacato Fascista Medico di P adova in accordo con la Facoltà me<lico-chirurgica della R. Università organizza anch e quest 'anno la «Settimana Medica » p er dar n1odo ai colleghi ch e vivono lontani dai centri di alta cultura di aggiornare le loro cognizioni su qualcuno d ei più importanti prohlemi della medi cina. Le 1ezio11ì saranno t enute ilal 10 al 17 giu g11 0; i r l1iuderanno a ' ' enezia. Le iscrizioni devono pervenire al Sindacato (via 8 Febbraio 1, Pa(lova) entro il giorno 31 m aggio, accompagnate dalla tassa di iscrizione in L. 15. I p artecipanti potranno u sufruire dei ribassi ferroviari (70 %) con cessi da tuLte le stazioni de] Regno i11 occasione d ella Fiera di P ad ova ed avrann o diritto cld un a t essera di libera circolazione sui trams elettrici urbani e suburbani e di ingresso gr atuito ai Musei e Monumenti cittadini per la durata d ella « Settimana n. La stessa tesser a d ar à diritto alla riduzion e del 50 % sui biglie tti d 'ingr esso· alla Fiera di I•adova e alla Bienn ale di Venezia e di circolazio11e con i vaporetti dell a Laguna. Le spese di viaggio p er una visita ad Abano e una gita a Venezia sono a totale carico d el Si11d acato. Si concedono facilitazioni di soggiorno . Coloro ch e avranno seguite regolar1nente le lezioni della cc Settiman a Medica » potranno otte11er e un certificat o di fr eque11za.

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I ANNO XLI. Nul\1. 19

Onoranze al prof. Jem1na. Il 5 corr., nell 'aula della Clinica pediatrica d ella R. Università di ·Napoli , sono state rese solenni onoranze al prof. Jemma nel trentesimo anno del suo inseg·namento, per iniziativa di un Comitalo presieduto dal sen. Maragliano. Ha parlato per primo il sen . Maragliano, che ha presentato i11 omaggio al prof. Jemma due grossi volumi di studi pediatrici; h anno fatto seguito il sen. Pascale p er l 'Ateneo, S. E. De Blasi per il C. N. R ., il prof. Cannata quale discepolo anziano del Maestro, il dott. Stilo d el cor so di p erfezionamento i11 medicina, ed uno studer1te, ll1tti esaltando la fi g·ura nobilissima d el clinico e dello scie11ziato in· signe. Ha risp ost o commosso il festeggiato. Più di 800 ad esioni sono pervenute da tutte le parti d'Italia e moltissi1n e altre da scienziatj stra11ieri di tutto il inondo civile. Hanno aderi lo inoltre le maggiori Accademie scientifich e e n 1eùiche d 'Italia e d ell 'es tero, le Società internazionali di pediatria e puericultura. Dei contributi scientifici consegnati nei dt1e volumi, 57 appartengon o a scienziati stranieri : titolo di riconoscim ento dell'alto valore del prof. .Temma.

Conferenza del prof. Frontali a Vienna. Invitato dal presidente d ella « Biologische Gesellschaft >> di Vienna , il prof. G. Frontali , dire ttore della Clinica p ediatrica di Padova, ha tenuto il 23 aprile u. s., dinan zi ad un pubblico costi! uito da eminenti per sonalità della bcuola medica Yiennese, biologi e clinici (H. H. Meyer, Pick, Fpp'inger, Falta, Knopfelmacher , Nobel, Mautner, l 'ezn er ecc.), una conferenza dal titolo « Fosfate1nia e rachitismo ». Egli ha raccolto quanto di originale su questo argomento è st ato prodotto da lui st esso fino d al ] 927 e da suoi collabora lori n ella Clinica pediatrira di P adova, mettendo in luce la sua concezione 1 ~ersonale r elativa all 'inf111 enza di fattori endogeni n ella genesi e n ella gu arigione del rachitismo ed illustrando con numerosissime prove sperimen t ali cc in quarzo » ed « in vivo » l 'importanza ch e assume lo spostamento n el P da composti organici a composti inorga11ic i sotto l'influenza di fat. tori actinici. La confer en za, illustrata da numerose proiezio11 i dimostrative, è stat a molto apprezzata dai con ,·enuti, d ando luogo ad interessanti discu ssioni od a numerosi consensi. Un riassunto di essa verrà pubblicato nella e( Klinisch e ':\' ocl1en schrift ».

Il nuovo Ospedale sanatoriale per le malattie respiratorie a Roma. L'imponente edificio, costruito dal! 'Istituto Nazionale F ascis ta della Previder1za Sociale « Benito ìviussolini », sor ge su u11 'area di 28 mila metri quadrati, con 260 nlila metri quadrati di parchi , e avrà 1391 letti e cioè: padiglioni sanatoriali, 992; maternità, 33 ; ortopedia, 48; pediatria, 48; otorinolnringoiatria, 33; clinica m edica, 70; clinica cl1irurgica 1 70 ; r epar lo sos La, 33; r ep arti p er ricovero s tudenti e n'teclici ammalati. L'edificio co1nprende anche i dormitori p er il personale di fatica e cioè: 300 letti, 501cam ere p er le assist enti sanit arie, carriere p er i medici, cam erate per le su ore ecc.

Il nuovo Ospedale di Rodi. Il nuovo osp edale di Rodi, costruito su progetto dell 'ing. Buscaglione di Torino e inaug urato nel-


SEZIONE PRATICA

I 'agosto d~l 1926, ha ora assunto i1otevole sviluppo . Sorge in una delle migliori posizioni sui fianchi della collina, avendo alle spalle il moi!ite S. Salvatore, mentre con tre lati guarda il mare e consta di ~arecchi pa~iglioni, allacciati da pas~aggi vetrati al Pad1gl1one centrale destinato ai servizi generali. ' . ~sso ~a la c~pacità <li ottanta letti , colla possibilità di ampliamento, e copre un ·area di 2600 n1etri quadrati, con un ampio O'iarc.lino che circonda i padiglioni , offrendo un utile svago ai convalescenti. La r i forma degli studi medici in Francia. Con decreto in data del 6 marzo 1934 è stato r~forn1a to in Francia lo studio della medi~ina, che r~ma~e però. sostanzialmente come prima, salvo I aggiunta di un anno solare, destinato principalmente al tirocinio pratico in un servizio di medicina e di chirurgia generale di ostetricia e <li una o due specialità, a scelta' degli allievi. Il corso completo ha così la durata di sette anni compresovi il P .C.N. (cor so preparatorio di fisica'. chimica e scienze biologiche, della durata ess~ frtl:r~ di u1?- anno) senza del quale non si possono iniziare gli studi medici . propriamente detti che durano 5 anni, o1tre l 'anno ora aggiunto che costituisce la parte essenziale della riforma; esso permette agli allievi, i quali non passano per l '.ester11at<? o .per l 'internato di ospedali di grandi città, sed1 d1 facoltà o scuole mediche ' di com. p1ere ~n tirocinio pratico, risiedendo possibilmente i? un ospedale. Per coloro che gi~ hanno conseguito (con esame) il titolo di cc esterno· » o <li « interno », il tirocinio è sostituito dai servizi cui essi son.:> addetti. La ripartizione degli al1ievi nei vari posti, stabiliti dalle facoltà, sarà fatta tenendo conto anche dei risultati conseguiti in precedenza. Viene espresso inoltre il desiderio che le amministrazioni ospedaliere interessate accordino qualch e vantaggio ai tirocinanti, perchè l 'anno in. più non sia completamente a carico di cos toro, i quali r ecano un certo aiuto nella cura dei malati.

Giornata medica di Itlilano. Numerosi medici co·n venuti da ogni parte d 'lta1ia si radunarono, il 23 aprile, alla sede <lel Sin (l [1Cato Provinciale Fascista di Milano (piazza Duorno 20), ove il prof. C. Baslini porse un saluto <tnche a nome dell 'on . Morelli. Il prof. Piccinini svolse il tema: « Genialità rnedica italiana e sua documentazione n . Dopo venne fatta una visita all'Istituto XXVIII Dttobre, ove il direttore prof. l\tlassarotti ed i capi <lei vari servizi medici e specialistici. (proff. Vinaj , 'Mirto ecc.) furono di guida. Vennero inviati telegrammi a S. M. il Re, a ·. E. Mussolini ed all'on. Morelli. Nel pomeriggio vennero visitati, alla Fiera, i Padiglioni delle Industrie .C himiche, degli Apparecchi scientifici, delle Stazioni di cura, ed in par1icolare venne visitata ed ammirata la Mostra Salli taria. Si svolse quindi, per invito dell '{Jf.ficio Stampa Medica Italiana e de.Ila Stampa Tecnica, una seduta sotto la presidenza <lel prof. Baslini. Parlarono il prof. Gozzi sulle ,S tazio11i italiane di cura àn rapporto con l'Associazione idroclimatologica e il prof. Piccinini sulla Stampa Me.dica della Lombardia. Grande successo ottenne una serata al Teatro B?rincipe. Applauditissime furono tre commedie,

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r~spettiYamente

del prof. Baslini, del dott. l\iioscarJello, del dott. Bennati, i quali più volte dovettero pr esentars~ a ~ingraziare, insieme cogli attori d.ell.a con1pagn~a d1 A~na Carena, pure festeggiat1ssuna. Il prof. F. F1chera, all 'inizio dello spettacolo, par]ò della « genialità medica italia11a » e decla~ò versi d~i . poeti meclici Spallicci, Anile, De Simone. Negli intermezzi disse propri versi il dott. l). Venturi e la sig.na Carena fece gustare alcune poesie milanesi del prof. Baslini. Azioni giudiziarie. La signora Ida l:lostieri citava, dinanzi al Tribunale di Milano, la casa di cura S. A. Villa Fiorita, per se11tirla condannare al pagamento di lire cjnquecentomila, a titolo di risarcimento danni per la morte del marito avv. Pericle Galli. La Rostieri sosteneva che il marito era stato ricoveralo nella detta casa di cura per essere sottolJOsto a speciale trattamento e vigilanza. In u11 })rimo momento il ricoverato era stato assegnato al reparto alienati, ma, in seguito, la direzione lo aveva passato al reparto malattie nervose, con liJJera facoltà di u scita, tanto che il 23 settembre 1931 egli aveva lasciato la casa <li cura e recatosi alla stazione ferroviaria, era andato a fi~ire sotto la macchina di un treno in moto . . ~a Società convenut~ respingeva ogni responsal>1l1~à, eccependo che I assegnazione al reparto alie11at1 era avvenuta a condizione che fosse stato esibito provvedimento relativo dell 'autorità giudiziaria. Ciò non fu fatto e, allora, poichè il ricoverato si lamentava della limitazione della libert~, fatto un consulto, la direzione lo aveva passat9 al reparto malattie nervose, rendendon e edotta la Roslieri, che aveva riaccompagnato il inarito in clinica il 22 settembre e, · il mattino dopo, si era allontanata p er far ritorno alla propria abitazione. La casa di salute chiedeva di provare ciò per tes l.imoni e il Tribunale ammetteva tali prove. La Corte d 'Appello fu però di contrario avviso e a1n1njse le prove dedotte dalla Rostieri, ritenendo che la casa di salute se non avesse potuto esercitare la vigilanza assidua e continua richiestale avrebbe dovuto non accettare l 'infermo , o pretendere o richiedere direttamente autorizzazione dell'autorità competente per l'assegnazione al reparto alienati. ·C ontro tale sentenza la Società Villa Fiorita ricorse in Cassazione. Ma la prima sezio11e ci vile h a respinto il ricorso. 1

•••

Al 'f ribunale .C orrezionale di Grenoble si è svolto un. processo contro il dott. Pierre-Marie Pellorce, un tisiologo il quale si è forinato una rapida fortuna, accusato di praticare dei pneumotoraci fittizi. Le accuse sono partite da 3 clienti. Le perizie di radiologi e di tisiologi avrebbero comprovato che effettivamente il collasso polmonare non aveva avuto luogo e che, in qualche caso, mancava la tubercolosi. È anche risultato che sarebbe stato praticamente impossibile, per un solo medico, di curare contemporaneamente, mediante il pneumotorace, i11circa 150 cl~enti, quanti n e aveva l'accusato. Una delle accusatrici, signor a Napoletano, aveva versato al medico circa 6000 franchi, senza che risulti sia stata sottoposta a trattamento. La difesa sosteneva un complotto organizzato dai colleghi, per invidia del rapido successo. Il Tribunale, nella seduta del 12 aprile, in seguito alle divergenze dottrinarie manifestatesi tra i periti Brissaud, Dumarest e Rist, ha deciso di ordinare un complemento di perizia, affidandolo agli stessi clinici specializzati.


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« JL POLI CLINICO »

Un po' dovunque. Si è ~vol~o ~ Ron1a e Milano, dal 30 ai)rile al 4 maggio, 11 X Cong·resso i11ondiale del latte al quale si sono fatti rapprese11 tare 47 Stati. L 'i~au­ g~razione , ~bbe luogo solennen1ente al Campido~110, con 1 intervento del Duce. Il con gresso è s lato integrato da gite e ricevimenti varì .

La Società internazionale di chirurgia, che raggruppa oltre 1200 chirurgi selezionati di 40 Paesi 11a iniziato la pubblicazione di un Indice dei la~ v?ri dei suoi m embri. Il 2° volume, Òra in corso dt. sta.mp.a, dà il r~pertorio di circa 120.000 pub?l1caz10111, per ordine analitico : è questa la più importante documentazione bibliografica di chirurgia. P er inforn1azioni rivolgersi al segr etario della Società, Dr. L. Mayer, r·ue de la Loi 72 Bru:x ell~s, Belgio. ' La lega t eclesca di psicl1iatria t errà la sua adun anza annuale dal 23 al 26 ntaggio in M'iin ster. Temi: Psichiatria clinica ed Eugenica; Psichiatria e igiene di razza ; Progressi del] 'encefalo-arleriografia combirLat a; Strutt11ra della personalità e psicoterapja.

iANNO XLI, NuM. 19)

nione ~ ~atta ~na conferenza dal prof. C. Biondi st1 te L assicuraz1011e con Lro la tubercolosi nel quadro delle. a&sicurazioni soci al i )>; segui una comunicazione del dott. M. Romagnoli. . Si è. tenu lo. a Salsomaggjore il Convegno medi co g 1necolog1co dell 'Alta Italia, che ha tratta lo tra gli altri te1ni, quello della sterilità femmi11il~ e delle sue cause. Coordinato ai centri da poco esiste11ti presso le J\R. Cliniche Universitarie di Mila110 e Torino diretti rispeltiva111ente dai proff. Alfieri e Cova 'sorger à pres tissiin o, presso il R. Stabilimento Valenlini (intitolato al medico ch e nel secolo xix fu u11 '~ero p~oniere in questo ca111po), un centro di s lud10 e cli cura per In sterilità femminile. Il Sindaca lo Provinciale Medico Fascista di Caltanissetta si è adunato· i ·11 e il 18 marzo sotto la !)residenza del dott . .Can11narata. Il dott. Zannellì lenne due conferenze, suìla chirurg·ia della tubercolosi polmonare.

Al corso di malariologia di cui de1nmo notizia r1ello scor so numero sono s tati invitati a tenere delle conferenze: S. R. Christophers, S. P. Jam e., . G. Pittalug1, Ed. Sergent, N. H. Swellengrebel Si è costituita a l\!Iadrid l 'cc l J11ione di Difesa Me- V\T. Yorke. ' dica n, cl1e si occuperà d 'in te.ressi corporativi e Un breve corso di cultura io. malariologia lJer della tutela professionale. 111 particolare prenderà laureati in medicina e chirurg·ia è organizzato irt esam e i seguenti problemi: etica profession ale; (l al 1° al 30 giugno nell 'Istit11to d 'Igiene dell 'U11icome accr escere l'effi cienza professionale indiviYer sità di ~adova; è inlegra to dall'Istituto autoduale e collettiYa; assicurazioni sociali; rapporti nomo per la lotta anti1nalarica nelle tre Venezie ; rlei medici con gli enti ufficiali; cumulo di caritassa L. 300,50; domande al Rettore. ch e; servizi m edici gr atuiti ; organizzazione dei consultori e degli arnbulatori , in modo che non Un corso ùi t ecnica en1atologica e serologica si siano di pregiudizio alla cla sse n1edica; trasforterrà, presso il Laboratorio d 'analo1nia patologica mazioni clelle società di bencfjcen za; cause della dell 'Università di Parigi, a partire dal 4 giugno per pletora professionale e inezzi per ovviarvi; come la durata di 16 giorni; tassa 250 franchi . Rivolgersi aunìentare il prestigio della classe; ir1truismo nlla Segreteria della Facoltà, oppure all 'ufficio (abusivismo) da parte di altre classi sanitarie che A. D. R . M. (rue de l'École de ~Iédecine 12, Pa. dànno consulti e prescrizion i . Il nuovo ente inris VIe). tende completare le azioni rl el Collegio n1edico e Il prof. Gaetano Fichera ha tenuto il 20 aprile del Si11daca lo n1e(lico. una conferenza alla Facoltà medica di Bruxelles, L'Associazione della Stan1pa Medica Belga si è sul tema « Squilibrio oncogeno e organoterapia riunita a ba11chetto il 21 aprile, in Bruxelles, prelitica r egol atrice clei t111nori inaligni >>. sente il ministro della difesa nazio11ale, on. A. Il prof. Oscar De Souza, direttore della Cli11ica Devèze, il quale lumeg·giò l 'importanza dei serMedica di Rio de Janeiro, ha solennemente comvizi sanitari n ell'esercito durante la pace e dumemorato n ell 'Ac~ ademia Brasiliana di Scienze il rante gli orrori della gu erra. Parlò anche il preprof. Pietro Cast ellino . Il compianto Maestro era sidente, prof. J . De Smeth. Il dott. L. l\!Iayer, ses tato il primo socio onorario s traniero di tale Acgretario generale, riferì sul Congresso della stam - cademia. Per iniziativa della classe medica itapa medica latina, indetto a Parigi per il prossin10 liana e brasiliana , sorgerà presto, in San Paulo, ottobre; venn ero fatte varie proposte al riguardo. r1ell 'avenida ~ietro Castellino, strata intitolata al I membri dell'Associazione visitarono, lo stesso Clinico italiano, un monumento in suo onore. g·iorno, la fabbrica di prodotti farmaceutici del·L 'Universit à <li Roma è stata a11torizzata aci ac1'« Uni on Chimique n . r.ettare la donazione òi L. 45.424, 7 L, disposta in L 'Associazione l\1edica Trieslina .. i è· riunita nei giorni 27 marzo, 6, 10 e 13 aprile> , sotto la presi- suo favore per l 'istituzio11e di u11 premio da intilolarsi al J1orne di Vittorio Ascoli e da con.fedenza del prof. Ravasjn i e del prof. E. Oliani, rirsi, ogni biennio, per concorso, ad un assistente segretario il dott. P. Donini. r,l1rono fatte comur1icazioni dai dottori: prof. E. Freund (tre comu- òella clinica medica dell'Università stessa. Il prof. L. Vincini, per 011orare ]a memoria di nicazioni), M. Ravalico, dott.a G. Barzilai, C. RobAugusto Murri, ha donato L. 100.000 all'Ospedale ba; G. Macchioro, G. Osvaldella; G. Mann, B. PinCivile di Rimini , destinandole al] 'aggiornamento cherle (due comunicazioni;, L. Lovisato ; G. de degli strun1entari òell 'Istituto di Radiologi1a e Zona, M. Novak, prof. G. Grandi. 'ferapia fisica ed all 'erezione fii un busto del comL 'Accad.emia Medica Pistoiese cc Filippo Pacini » pianto maestro, al cui nome l 'istituto stesso dosi è adunn.ta il 28 marzo e il 18 aprile sotto la vrà intitolarsi. presidenza del prof. Cantieri. 1\..lla prima di queIl Comitato per le onoranze al1a inemoria del s te riunioni il prof. G. 1·orrigiani t enne una conprof. Cesare Cattaneo ha rlonato L. 65.000 all'Uniferenza sui cc Nuovi metodi rli indagine diretta <1ell 'esofago e dello stomaco ». Alla seconda riu- ' ersità di Milano per l 'istituzione di un premio


[.\NNO

XLI,

1U M .

19]

SEZIONE PRATI CA

tla co11ferir i og ni an110 nel un la urea to in medicin a d el] 'Univer sità st essa , il quale abbia con seg ui lo Ja laurea da 1100 oltre 3 anni e pre en1i l a' ori a s tampa i11 p edi a I.ria . Il sig. i\ngelo Pagani ha 1egato L. 30.000 al1'f) pedale civile di Gallarate . La Cassa di Risparmio dì Tlavcn11a, i n !-0d c di appr ovazione clel bilanci o pcJ 1934, h a s tanziato L. 198.000 per varie oper e cli ben eficc11z a (Con sor zio a11titubercol are. Colonie e organi zzazi0ni fa"'c i 1e g io,·anili ecc.). La Ca sa '1 i Risp arn1io cJ i ]leg g io Emilia h a elar g ito L. 400.000 a copo di lJen eii ccn za ; in pari e son o destinate all 'Opera az . Ma Ler11ità e Infanzia . L a « ReYu e Médica1c d c la Suisse l\ orn a11Je » 11a des tinato il ~. 3 (d el 25 marzo) alla m emoria del prof. Henri Vulliet , il quale insegn ò clinica chi111rgica a Losann a, pri tna come straorrlinario (dal J 913), p oi come o rdin ario e quale st1cces ore di e;. Roux (ci al 1926; ; egli è morto il 9 ettem}Jrc 1932. Il i1u111 ero risulla di 292 pagi11e di les lo 11orn1ale e 20 p agine di anr1essi ; conlie11e 17 inen10rìe ed ampì cenni hiog-r afici sul Vulliet ; è correrlato di mo] te figure e di tavole fuori te lo , lrn cu i una ch e r iprodu ce le sen1bian ze de} Mae. tro. La direzione de « Lo Sperimentale» è ta ta a. · su11ta d al prof. Bindo De Vecchi. Il perioclico co11 tinuerà l 'indirilzo g ià seguito: intende r imanere un valido s trumen to cli diffusione d ella produ-

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1io11e scient ifica itali ana , n el campo rlella biologia 11orn1 a le e p aLolog ica . In dirjzzo: presso l 'Istituto di Ana lo inia Patologica, via :\lfar1ì 33, Firenze. SJ è avvia ta la pubblicazione di cc 1~he Review o f <.i-a troenlerology », org ano ufficial e d ella « So<' icly for Lhe Advancement of Gastroenterology ». Reca ]avori orig inali, artjcoli redattoriali, r ecen sioni di libri e di l avori. È diretto dal d o l t . San1uel W eiss; sede degli .uffici di red azione: Centra! Park vVest 146, ew York; .C asa editrice: The ~lforl and Publishing Co. , Lafayette Street 148, Ne'v York . L 'abbon am ento annuo impor ta dol. 2 i1cgJi Sta ti Uni ti e d ol . 3 all 'Ester o. Il primo fa scicolo i presenta in ves te arlist ican1c11 te obri a ; r ons la di t1n cen ti naio di p agin e . L 'I ti tuLo Farmucoterapico Italian o ha deciso di p ortare, mediante speci ali bolli , u11 l ievissi1no aumen lo (di cen Lesimi 5 e di centesimi 10) ai suoi prodotti speciali e di d evolvere l 'introito , p er tal n1odo realizzato, alla Cassa Assistenza Sanitari, la quale h a accettato il contributo. Per l a sua st essa t enuità , qt1est o non verrà avvertito d ai r on st1matori; ma in r agio11e del gra11de esit. o delle peci alil à considerale, esso diverrà cop 1cu o. ,Siamo li e ti di additare l a J)r ovvida e felice iniz ia tiva. Per ini zia I iva d ell 'Associazione medici musici li italiani , n ella sala del R . C-0n serva torio cc G. Verdi n di Mil an o h a avu to luogo , il 26 apri le, un concerto cli n1u siche comp os te d ai medici , a beneficio <lell a « Casa di riposo d el m edico >>.

Indice alfabetico per materie. Alcali : azionj . . . . . . · · · · · · · · Pag . 747 Avvelenamento tra n cu laneo da nico)) 747 tina . . . . · · · · · Bibliog r afia . . . . . . . . )) 744 • Blastomicosi brasiliana . . . . . )) 747 )) 740 Calcemia e calr ibilia provoca t e )) 747 Calcio ca11(osolfonato . . . . Cisti t:er ehr al i . . . . . . . . · )) 736 )) 750 Cisti c11teroide appendi col are . · Colecistecl omia : mo,lifi cazion i con secu tive dell a flora n1icrobica g astro-d u o)) 738 clenale . . . . . · · · · · · · · · · )) 746 Cristallino : ricerche . . · · · · · · · · )) 7.51 Dolori emorroidari : tra ttamento . · · · Embolie gassose : m anifestazioni cer e)) 735 brali . . . . . . · · · · · · · · · · · · Ernia femorale consecutiva ad operazio)) 748 n e di ernia inguinal e . · · · · · · · · Giurisprudenza sanitar ia: qu esif i di . massima . . . . · · · · · · · · · · )) 753 Intestino: p erforaz . <l a m ycosi s fun)) 749 goides . . . · · · · · · · · · · · · · · )) 740 Ipoglicemia costituzion ale spon~anea.. )) 746 Leonardo d a Vinci : studi embr101og 1c1 )) 746 Le u cemia acuta: corpi di Auer . · · · · )) 747 Liquido amniotico: glu la ti on e . · · · · Materni tà, : tutela della n.elle lo~ 1 o ra-

trici

. . · · · · · ·

Milza e ricambio

· ·

· · · ·

. . . . . . . .

))

754

))

745

~1io1Ja ti e:

terapi a n1oderna . . . . . . . Pag . 742 Morbo di Hod gkin sirr1ulta11eo 111 due gem elli . . . . . . . . . . . . . . . » 752 Morno cli l(ahler . . . . . . . . . . » 733 Neopla ini : trapianto eterologo . » 745 1 u trizio11c: Yalu lazione . . . . . » 751 Occlusione intestinale d a ascariòi . . » 748 Operazione di Bassini: concetti infor ma>> 723 tivi . .. .. . ... . . .. . .. . . Ossa: fragilit à con genita . . . . . . . . » 746 Os truzione d el coled oco e u lrP-r a duodenale . . . . . . . . . . . . . . . . . >> 738 O truzion c i11l e lin al e l)O I-operatoria: trattam en t o . . . . . . . . . . . · . » 751 Paraplegia sp astica: tra ttam. con g an M 136 gliect om ia impa tica 1ornb ar e . . . . » ~128 Pneu m ot orace spontaneo . . . . . . . · n Reazione di Tak at a-Ara in amm alati d 'inter esse chirurg ico . . . . . . . . . n 747 S lolTJaco: tumori b enigni . . . . . · . · )) 748 Tricofitine : valore diag nostico . . . . · n 746 1'ubo gastro-intestinalP-: g r a nulom i infiamma tori i . . . . . . . . . . . . . · » 749 Ulcer e gastrich e e int e~tinalj . . 73 , 749, 750 l lova dei polli : passaggio di b acilli tuber colari . . . . . . . . . . . . · · · >) 752 Vescichetta biliare: lam bliasi · · · · · » 13 ~ ' ' ie biliari · r eflusso di succo pancr eatico » Viso umano: i due volti del - . · · · · >> 743

739

=================:===:=:====:==========================::===::=::======:==~~ ­ orritti di proprietà riservati. ~ Non è comentfta. la .n stam_pa di. la~on .11ubblicati. nel Policlinico se non in seguito aà

autorizzazione scri.tta dalla redazione. E

C.

FRU GONI,

~etata

la f1ubblicaz,one di sunti di esss

sen~a

citarne la fonte .

A Pozzi, resp

Red . capo. · Roma • Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Q)urrier.


« IL POLICLINICO »

762

Avviso ai signori Medici

[ANNO XLI, NuM. 19)1

La Casa Bditrice L U I a I POZZI -

Roma

ha in questi giorni pubblicato:

Prof. LUIGI MAGGIORE

Direttore dell~ C~~ica . Oculistica della R. Un1vers1ta d1 Genova

Segni, Sintomi e Sindromi oculari nella diagnostica medica generale Prefazione del Prof. Sen. NICOLA PENDE, Clinico Medico di Genova IL LIBRO È DIVISO IN $ PARTI: 1. SEMEIOLOGIA E SIGNIFICATO CLINICO DEI DISTURBI

Il. J II.

.{V. V.

DELLA FUNZIONE VISIVA. SEMEIOLOGIA E SIGNIFICATO CLINICO DEI DISTURBI DELLA SENSIBILITÀ. SEMEIOLOGIA E SIGNIFICATO CLINICO DEI DISTURBI DELLA MOTILITÀ OCULARE DI NATURA NERVOSA. 1) DISTURBI DELLA MOTILITÀ PUPILLARE. 2) DISTURBI DELLA MOTILITÀ DEL GLOBO OCULARE. 3) SI GNIFICATO CLINICO DELLE V ARIE PARALISI OCULARI. SEMEIOLOG IA DELLE VARIE AFFEZIONI OCULARI E LORO SIGNIFI CATO NELLA DIAGNOSTICA GENERALE. SEGNI. SINTOMI E SINDROMI OCULARI NELLE MALATTIE GENERALI E NELLE AFFEZIONI DEI VARI ORGANI BO APPARATI. 1) IL FATTORE EREDITARIETÀ NELLE MALATTIE OCULARI. 2) GLI ·OCCHI NEL DETERMINISMO DELLE VARIE FACIES. 3) MANIFESTAZIONI OCULARI NELLE ENDOCRINOSI. 4) DISTURBI VISIVI ED ALTERAZIONI OCULARI NELLE INTOSS I CAZIONI. 5) AFFEZ'ONI OCULARI NELLE ALTERAZIONI DEL RICAMBIO E NELLE MALATTIE DA CARENZA . 6) MANIFESTAZI ONI CLINICHE OCULARI NELLE MALATTIE I NFETTIVE A DECORSO ACUTO E CRONICO. 7) MANI FESTAZIONI OCULARI NELLE AFFEZIONI DELL'APPARATO CARDIO..VASCOLARE E NELLE EMOPATIE. 8) MANIFESTAZIONI OCULARI NELLE AFFEZIONI D ELL'APPARATO DIGERENTE. 9) MANIFESTAZIONI OCULARI NELLE MALATTIE DELL'APPARATO RESPIRATORIO. 10) SEGNI, SINTOMI E SINDROMI OCULARI NELLE MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO. 11) MAN!FESTAZIONI OCULARI NELLE MALATTIE DEL RENE . 12) DISTURBI FUNZIONALI ED ALTERAZIONI OCULARI DI ORIGINE GENITALE NELLA DONNA. 11.l SEGN I E SINTOMI OCULARI NELLE AFFEZIONI DELLO SCHELETRO CRANIO-ORBITARIO.

Riportiamo fre delle 130 figure che illustrano questo interessante libro

...

:~

.:.~;~

.: \ ••..

·,P. ,.,,,~oHll&

vi, vn. xu

.)

38. - - Schema per la localizzazione della l esione nelle s indromi di WEBER, M ILLARD

FIG.

GUBLER,

F 1G.

39. -- Sindrome di

WEBER.

F I G. 40.' -

Sindrome di

MILLARD

GUBLER.

FOVJLLE.

Volume in-8°, di pagg. XX-328, stampato su carta patinata, in nitidissimi caratteri bodoniani, con 130 bellis· sime fi gure nel testo, m olte d elle quali originali.

~ ceduto

Prezzo L. Cl2 più le spese postali di spedizione. Importante a leggersi: Esclusivamente ai Sig~ori Meò.ici abbonati al « Policlinico » in Italia per so le L. se:; in porto franco

il volume

Per l'estero, alle L. 35 , 1Jggiu1igere L. 10 per le m,aggiori spese occorrenti per la spedizione raccomandata. 11 termine utile per fruire di d etta eccezionale facilitazione scadrà i] 30 giugno 1934, tanto per l 'Italia r. sue Colonie, quanto per l'E~ tero . N .B. ~ P er risparmiare la tassa d el Vaglia, le pre dette L. 3S posson.1 esse?'e anche versate, senz'altra ·spesa, nel u.ostr0i Conto corrente Postale N. 1/ 5945, m ediante l 'occorrente Bollettino che fornisce gratis l 'Uf · fi cio di ·P osta, ma del quale ne includemmo espressam ente copia in diversi preced enti f~scicoli di ~~esta. Sezione Pra!ica. Sul polizzino d el Vaglia o d el Bollettino applicarvi la fascetta conipro,v ante la qualita di ·abbonato al « PolicJinico » . Avvertenza. - I.e richieste ch e gli abbonati ci facessero pei·•: enire altrimenti, n on potranno b en eficiare della eccezionule riduzione sopramenzionata che, ripetiamo, resterà Jn vigore solamente lino al 30 Ola· .gno 1934. 'Trascorso detto termine il prezzo sarà: p er gli abbonati, in Italia, L. 47; per l' Estero, ~Ile L. 47, .aggiungere L . 10 causa le maggiori ~pese occorrenti per la sp edizione raccomandata. I vaglia vanno indirizzati all'editore Lu1G1 Pozzi, U ffici o postale succ1rrsale diciotto, Roma.


,

ANNO XLI

Roma, 21 l\1aggio 1934: - XII

Nnm. 20

''

''

fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE I>RATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico M e dic o di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : L. Savagnone: Influenza del calcio sul conteniu to in piastrine del san~ue. Osservazioni cliniche : T. Blefari Melazzi: Su due casi di .polipo ,gastrico. - R. Memmi: Un caso di cardiospasroo, eeofaigite esfoliativa e diverticoli esofagei. A. Dalla Palma: Considerazioni sopra un caso di diverticoli del digiuno. Proble mi discuss i : J . Albert-Weil : Si deve o non si deve combattere la febbre?. La medicazione antitermica nella tuibercolosi, le febbri tifoidi e alcune altre malattie. Sunti e rassegne : T1s10LoG1A: G. P aisseam, J. Valtis e F. Van Deinse: Sull'allergia com.p arata a lla tubercoliua. e ai filtrati di ultravir us tubercolare. L. Bernard, Pellissier e ·S ilbermann : La radiochimografia in .pratica tisiologica. - U . Crosina: L 'auroterapia nella tubercolosi polrmonare. - V. Cordier e P. Bouquin: L 'atelettasia polmonare nel corso delle emottisi. - ANESTESIA CHIRURGICA: Nitzescu e Jacobovici :U a nuovo anestetico basale. - M . Kirschner : Sul problem'l. dell'anestesia. - Schotte: L 'efedrina e il carbogeno negli accidenti della rachianestesia. MISCELLANEA: L. J. Witts: Dati clinici sull 'asma. L. Ferraibouc e A. Jude: Distmrbi vaso"'illotori delle estremità nel oor so di malattie digestive. - A. F. Hurst: La cura del parkinsonismo postencefalitico.

LAVORI ORIGINALI I sT11·o·ro DELLA

R.

DI P A·r oLOGIA M EDI CA UN I VE RS ITÀ DI P ALERMO

d iretto dal p rof.

SEBAS'l'J,\ :'.'iO

LA

FRANCA.

Inft.nenza del calcio sul contenuto in piastrine del sangue per il dott. Lucio

SAVAGNONE ,

ass. volontario.

In precedenti mie r icerche - . a llo scopo di poter spiegare l 'azion e coagulan te da n1olti autoni attrib uita ~tl calci.o mi occupai dell 'influenza ch e tale eleme11to pote e eventualmente esercitare sul conten uto in fibrinogen o del sangu e e son o- pervenuto alla conclusione - in rappo·r to al quantitativo di fil1rin ogeno - ch e t1n a somministrazion e di ca ]cio più o men o in ten sa n on influenza per nulla il meccanismo della coagulazione :3tessa. Mi è sembrato adesso degno di con siderazio11e estendere tali rioerche alle piastrine proponendomi di stu diare il loro com portamento in rapporto ad una sommin istrazione calcica,

L'attualit à terapeutica : F. Mignon: Le diastasi tissu· lari. Fattor e opoterapico. - S. Fiandaca: Sulla terapia den·a scesso polmonare con le onde corte. Diva gazioni · Innesti testicolari da uomo a uomo. Cenni bibliog rafici. Acca demie, Società Mediche, Congressi : Accademia Pu· gliese di Scien- e. - R. Accademia dei Fisiocriti~i in Siena. - Societ.à Medico-Chirurgica di Modena. Appunti per il med ico pratico : CAS ISTI CA E TERAPIA: Un caso di eritro-leucemia co n tu he ecol-0si della milza. - Anemie gravi e &tenosi intestina le. - L'etiologia della igranulocitopenia 1primaria (angina agranulocitica ). - Granulo'Penia dopo barbiturati e amidopi· rina. - Neutropenia dopo uso di ami dopirina. - Con· tributo alla conoscenza e a lla teraipia dell'agranulo· citosi. - Il citrato di sodio nel l 'emofilia. - Sull'ap'Plicazione pratica delle prOJ>rietà emostati ch e della tonsilla. - SEMEIOTICA : I l dolore di origine ureterale. -

VARI A.

Nella vita professionale : Arm.ministrazione sanitaria. Servizi igienico-san itari. - Cronaca del movimento corporativo. - Ooncorsi. - Nomin e , prorr...ozioni ed onori.f icen ze. Not izie diverse. 1rtdice alfabetico per materie.

allo scopo di chiarire se il ca lcio in tervenga a ttivamente nel fenom eno dell a coagulazion e del san gue attraverso modificazioni quantitative delle p iastrine stes&e. Come le piastrine siano leg·ate al complicato processo della coagulazione del san gue , non si p uò con sicurezza spiegare. Secondo i seguaci della teoria en zimatica <le11a coagulazione del sangue, alle 1)iastrine 5petterebbe in tale fen omeno una p arte prepon der.a11te, poichè il loro disfacimento nel sangue stravasato darebbe luogo alla trombochinasi : il fermento che trasforma il tromb·ogeno in trombina; quest 'ultima poi tra f orn1ereb·b e - in prese11za dei sali di calcio - j} fibrinogeno in fibrina , determina11do la coaglllazione stessa. Per coloro invece ch e ammettono una 11atl1ra colloido-cl1imica di. tale fenomeno , le piastrine avreb·b ero solta•n to azio11i indirette e . . econdarie, pur intervenen do sicuramente. E da ricordare an cora come Je piastrine abbiano ])arte importante nei processi di Lrombosi. l\iia, qualunque parte ·petti a tali eleme11ti nel processo della coagulazione, può an ch e ammettersi ch e essa. sia , molto prohabiln1ente, 1

1


764

«

IL POLICLINICO

»

[ANNO

XLI, NuM. 20Jj •

in rapporto col .loro modo di formazione e che la soluzione del problema della piastrinogenesi possa forse ·p ortare <1ualche contributo a spiegare il meccanismo d 'azione eser citata dalle piastrine stesse nel processo di formazione de.I coag ulo. Non è qui il caso di riassumere le varie ipotesi ch e ~i sono avvicendate circ:i l'origine delle piastrine ; basti solo accennare co·m e siano stati indicati quali progenitori <ii tali elementi ora i globuli rossi, ora i megacariociti, ora i leucociti e perfino secondo le r ece nLi con cezio11i del Pianese gli elementi reticolo endoteliali dei • vasi. Secondo recenti ricerche poi com,p iute dallo Stockinger le piastrine deriverebbero dai leucociti per un processo di eliminazione cellular e; potè infatti questo autore 0sservare, esaminando i leucociti in varie fa si di sviluppo e di attività funzionale e ricorrendo anche ali' azione leucopenizzante del! 'insulina, çome si forma ssero in un primo tempo, in seno ai leucociti stessi , dei vacuoli e ch e rp.o i in seguito venissero eliminati, sotto forma di piccole gocce, degli elementi che l'autore non esita per i caratteri presentati a indicare com e piastrine. Qualunque sia pertanto· l'origine delle piastrine un punto certo rima11e assodato : trattarsi cioè non già (li entità morfologich e per sè stanti , ma di elementi cellulari di provenien za forse diversa dotati però di indiscusse proprietà funzionali, che entrano in giuoco n el complesso ~enome.no della coagulazione del san gue. La disparità poi di reperti trovati da vari autori e con meto·di di ver si circa il loro num ero fi siologico sottoposto , come è, a 11on piccole oscillazioni , va forse attribuita alla mancanza di un m etodo di indagine unitario da un canto , all'estrema labilità di tali elem enti dall 'altro. Differenze invero notevoli sono ad esempio state notate t ra i còmputi eseguiti con il m etodo di Fonio, in cui si procede, com 'è noto, al conteggio delle piastrine su striscio opportunamente colorato e quelli di Lampert che si avvale della camera di 'fhoma Zeiss . Il !Behr ch e da recente si è occupato del J)roble.m a del conteggio delle piastrine, da lui m esso· giustamente in rapporto con quello della piastrinogen esi, dà di tale discordanza di reperti un 'acuta spiegazione , ammettendo c-:h e con il m etodo di Lampert vengono contate come piastrine quelle tali formazioni di origine Ieucodallo Stocki n ger già studia te ci taria mentre con il metodo di 1Fonio non vengono prese in considerazione. Behr si mostra inclin e a seguire per il conteggio delle piastrine il

metodo di ~-;olorazio·ne sopravitale, che, concordando approssimativamente con quello di ·F onio circa i valori trovati, possiederebbe su quest'ultimo il ·v antaggio notevole di fornire preparati di maggior chiarezza e con minor impiego di tempo . 'futtavia, tenendo prese11te l 'estrema labilità delle piastrine cosi facilmente soggette ad alterarsi e a.d agglutinarsi, i metodi basati sul conteggio in cam ere apposite vanno preferiti a quelli che rico.r rono allo striscio, in quanto che, rispettando di più la delicata struttura delle piastrine, permettono di eseguire un conteggio più esatto e 11n criterio più preciso di studio. Tenendo conto poi delle difficoltà di tecnica che il prelevamento del sangue esige per evitare l 'a.g glutinarsi delle piastrine - difficoltà a cui moltissimi inetodi non possono ovviare - ho voluto in queste mie ricerche attenern1i al metodo recentemente proposto dal !Barbieri. La -soluzione anticoagulante proposta dal Barbieri è la segue11te : Acqua dist.: gr. 50, citrato sodico gr. I, cloruro sodico gr. 0,·! 5, solfato di 1nagnesio gr. 2, formalina gr. I, bleu di in etilene gocce 2. Per il prelevamento del sangue egli propone di aspirare in un primo tempo fino al segno 0,5 della pipetta il liquido in questione ; poi, sempre fino a 0,5, il sangue del paziente ed infine di nuovo la soluzione anticoagu]ante fino al segno 11 , aJlo scopo di mantenere la colonnina di sangue tra due strati di detta solu• z1one. Tale procedimento mentre offre la possibilità di procedere paraJlelarr1ente al conteggi<.) dei g Jo.b uli rossi e delle piastrine, in modo da desumere il valore di queste ultime da quello dei globuli rossi trovato per inmc. di sangue, risponde b en e allo scopo prefisso di eseguire dei conteggi praticamente facili e di notevole esattezza.

* * * mie ricerche

Ho condotto le seguendo le variazioni numeriche delle piastrine . (determinate col metodo sop·r a indicato) in rapporto alla somministrazione del calcio, in modo da osservare se l 'azione coagulante da molti clinici e studiosi attribuita al calcio potesse m ettersi in rap1p orto con un eventuale· amnento delle piastri·n e stesse provocato d.a una terapia calcica. II preparato di cui mi son servito è stato il g luconato di calcio nella dose di l·O cc. p ro die. Ho proceduto nella maniera seguente: In 10 malati affetti da varie forme di tubercolosi polmonare (scelti a preferenza tra quelli emoftoici) ho proceduto dapprima ad una determinazione preventiva del numero delle pja1


XLI,

[ANNO

Nu~r.

20]

765

SEZIONE PRATICA

strine, esegu endola i11 ognuno di essi ùti e, Lre volte, i11 modo da otte11ere - a ttra verso le variazioni fisiologich e del r1umero - un va I ore 1nedio che mi potesse servire come .p u11to di p<lricr1za. Tali valori variava110 da indi vi duo a individuo oscillançlo tra i 200.000 e i 400.000. Ho in seguito sottoposto gli infermi ad una terapia calcica intensiva per via endovenosa ricercando le variazioni numericl1e delle piastrine a partire da ogni singola iniezione. In ogni soggetto ho proceduto ad una preliminare determinazion e prima dell'iniezione e ad un a seconda un 'ora dopo la iniezio11e stessa; per potere poi controllare g li effetti e la du1

rata di u11a eve11tuale azione modificatrice del calcio sul nun1ero delle piastrine ho eseguito un ulteriore co n Leggio a varie ore di distanza dall 'iniezio11e, ed infine delle determinazioni a cura ultimata pe r mettere in rap1porto i valori trovati con quelli iniziali. La mia ricerca veniva ad affrontare una duplice questione: se cioè il calcio intro·d otto per via endovenosa apportasse delle n1odificazioni immediate sul nun1ero delle piastrine e se una cura calcica a. lungo protratta potesse det erminare delle var iazioni numerich e pern1anenti sulle piastrine· stesse. Rilporto nelle seguenti ta.b elle i valori otte-nuti:

'f ABELLA I.

-i Nom e degli infermi

o ~

s::s

.

Piastrine Glom1li rossi (media di 3 dete~minazioni )

Diagnos i

z

Valore Valori Valori Valori medio di 3 pr esi pripresi presi determi- ma della nazioni iniezione 1 ora dop0 5 ore dopo

· Osservazioni (aumento m assimo in piastrine registrato 1 ora d~o l'iniezione)

I

1

G. D.

Sclerosi bjapical e

4.500.000

380.000 .

2

A. G

3

A. C.

Infiltrazione ilare S. con emoftoe Fibro-caseosi bo sup.

lo-

4. 600 000

5. 150. 000

225 000

370. 000

360.000 400. 000

480.000

425 . 000

80. 000

230.000

365.000

245.000

135.000

Infiltro ilare e peri-ilare S.

4.725.000

375. 000 .

L. S

5

F. G

6

G. O.

7

.

• Lobile SJn. lobo sup.

5.010.000

Caseosi del lobo inferiore S. ; emottisi .

4. 000.000

Sclerosi apicale sinistra

5.000.000

410.000

340.000

260.000

360.000

375.000

465. 000 450.000

400.000

90.000

405.000

70. 000

000

415.000

360. 000

50. 000

380.000

520.000

140.000

45.000

380.000

-

-

-

-

100.000

-

-

-

475.000

415.000 385.000

410.000

455.000 485.000

420. 000 445.000

65.000

485. 000 495.000

355.000

150.000

360.000

135.000

435.000 470.000

375.000 355.000

65.000 1.15.000

370. 000

420.000

335.000

-

350.000 360.000

-

280.000

3 ~) 5

S. S.

-

30.000

-

-

-

4

390.COO 370. 000

370. 000

-

355.000

-

-

105.000

-

-

.

8

A. N.

Ulcero-caseosi .del lobo superiore destro; emottisi

4 250.000

330.000

315. 000

430.000 350.000 · 440. 000

330.000 365.000

115. 000 90.000

9

N. L.

Bronchite • cronica

4.900. 000

280. 000

275.000 290. 000

330.000 830.000

275.000

-

295. 000

55.000 40.000

290.000

345.000

300.000

b5.000

350. 000

310.000

10

B. R.

t. b. c.

Infiltro ilarH d.estro (emoftoe)

5.000.000

~00 . 000

310.000

-

-

40.000

.


[ANNO XLI,

:766 'l'.\13ELLI\

- .-;

bi,-.-;

Piastrine ~ (media di à ~ 3 determi::! ·.-; nazioni)

E

z

N't1mero delle iniezioni fat te

II .

finita

Osservaz1oni Dififeren?.:a in aumento (+) o in diminuzione(-) tra i valori determinati •prim ~ e dopo l a cura

Valo re delle piastJrine

a oora

1

380.000

28

400.000

(-l-) 20. 000

2

225.000

26

260.000

( +) 35. 000

~

370.000

28

360.000

(-) 10. 000

4

375 000

30

365.000

(-) 10. vOO

5

410.000

2t;

420.000

( +) 10. 000

6

340.000

26 ·

350.000

( t) 10. 000

7

360.000

26

355 000

(--) 5. 000

330.000

30

345.00ù

( +) 15. 000

9

280. 000

30

280 000

10

300 . 000

30

285. 000

NUl\1.

SEZIO::.'lfE PRATICA

oltrepassante le 5-6 ore dall'iniezione endovenosa) non più risco11irabile dopo un trattamento intenso ed a ]ung·o protratto (per un mese circa con iniezioni endovenose di 10 cc. di Gluconato di Ca. pro die). Ciò concorda con i risultati ottenuti n elle mie precedenti ricerche nelle quali, come ho riferito, non ho riscontrato che il Ca influenzi il contenuto in fìbrino.g eno del sangue. Tuttavia può sorgere il ,fubbio che negli ammalati di tubercolosi in perioùo e1noftoico siano disturb·a ti più o meno profondan1ente i congegni sui quali sorge e si svolge il complesso meccanismo della coagulazione del sangue, fra i quali quello della piastrinogenesi. Un tale problema l) UÒ essere risoluto con una serie nun1erosa di osservazioni ri1Jetute in individui a crasi sanguigna normale ed in altri affetti da diverse forme morbose in cui è turbato il processo di coagulazione, e questo potrebbe essere argomento di ulteriori ricerch e.

(- ) 15. 000

Dai valori riportati nelle superiori tabelle risulta che il contenuto in piastrine del sangue subisce un effettivo aumento registrato un 'ora dopo l 'iniezione, aumento ch e risulta però transitorio e fugace, in quanto che il valore rilevato a 5-6 ore di dista11za si avvicina molto al valore .p rimitivo fino talvolta a concordare con esso. Tale piastrinemia transitoria varia a seconda del soggetto con modalità che sono legate a fattori individuali. Confrontando intanto i valori ottenuti prima e do·p o tutto il periodo di trattamento si trovano differenze minime ora i11 aumento ora in diminuzione che non oltrepassano di certo la soglia delle comuni variazioni fisiologi ch e e che sono legate a condizioni speciali organiche e funzionali. Ciò potrebb·e fare ritenere ch e il calcio può - con molta probabilità - esercitare sul istema emopo·i etico delicati stimoli di natura forse fisico-chimica tali cioè da potere orientare l 'equilibrio colloidale del .plasma sanguigno verso una serie di fenomeni di cui la pi a. strinemia possa considerarsi come una de]le manifestazioni; ma tale azione stimolante sull a pia.strinogenesi sarebbe del tutto transitoria e tale da :non potere apportare un pern1anente aumento delle piastrine stesse. In base ai risultati ottenuti non parf pertanto presumibile che il Calcio possa favorire il proces o di coagulazione del ang ue mediante un aumento delle piastrine esser1do tale fen omeno oltre che di breve durata (di solito non

20]

RIASSUNTO. L' A. allo scopo di chiarire se il calcio intervenga attivamente nel fenomeno della coagulazione ha studiato le modificazioni quantitative - immediate e definitive - delle piastrine nella calcioterapia ed ha notato, in 10 tubercolotici, un aumento transitorio (non oltre le ci11que ore) delle piastrine e nessuna variazione permanente dopo un mese di cura intensiva endovenosa. Tali risultati raffronta con quelli di un suo precedente lavoro, nel quale constatò ch e il Ca non esercita alcuna influenza sul contenuto in fibrinogeno del sangue. BIBLIOGRAFIA. D. Nuovo metodo di conteggio delle piastrine. Diagnostica e tecnica òi Laboratorio, gennaio 1931. BEHR C. H. Misurazioni delle P'i astrine secondo i vari nietodi di conteggio. Contributo al p-roble· ma de lla pia.strinogenesi. Klin. Wschr. , n. 45, i1ovemb·r e 1933. SAVAGNONE Lucio .. Influen za del calcio sul conte1iuto in fibrinogeno del sangue. Riv. San. Siciliana , n . 12, 1933. BARBIERI

DOVERI MORALI DEGLI ABBONATI: 1) Diffon dere il « Policlinico » tra i colleghi,

f acendo!o conoscere

ed apprezzare e procurando nuovi associati; 2) Provvedere al pagamento della quota dovuta ali' Amministra.zi.o ne, senz:i fa'YSÌ sollecitc+re. L'importo d'abbonam ento va inv iato poYefe'YibiLmente m edia~te Vaglia postale od Assegno Bancario. Può a11che essere in: viato versando la relativa somma all'Ufficio di Posta pe'Y il Conto Corrente Postale N. r / 5945 dell'editore Luigi Po;ai ' Roma. Colo'Yo che pref ~viscono aspettare dall'Amministrazione la T rat.ta Postale, tengano presente che questa aumenterà di L. 5 l'importo dov uto, per le varie tasse postali e altre spese che la stessa comporta.


[_!\:'\NO

XLI ,

~t.T :\I.

20]

SEZIONE PRATICA

OSSERVAZIONI CLINICHE ISTITUTO DI RADIOLOGIA DELLA

R.

UNIVERSITA

E DEGLI OSPEDALI RIU NITT T)I R OMA.

Direttore : prof. A. Busi ; prin1ario: prof. U . Nuvor.1.

Su due casi di polipo per il dott.

gast1~ico

TEOFILO BLEFAR1 - ~lELAzz1,

a iuto v.

Questa mia b,reve co111u11icazione su due ca i di polipo gastrico vuole soltanto ricordare la iconografia di alcuni tumori benigni dello tomaco più fa cilmente riconoscibili e n1 eglio di 1'ferenziabili per le particolarità morfologicl1e che Ii di tinguono. CASO I. - C. G., anni 51, clonna di casa; nulla r~el gentilizio. ~Ienopau sa da due anni. Itterjzia a 10 anni per 15 giorni. 'fifo a 36 anni. A 40 anni pol1noni te. Da 15 anni circa accus~ dolori epigastrici insorgenti prima ad i11tervalli , ma da un anno son o continui , a carattere puntorio, con esacerbar.ione

1. - Piccolo polipo della regione antrale (conferma operatoria).

761

Non è stato eseguito l 'esame delle feci perchè la p aziente è sofferente di em orroidi. Esame d el su cco gastrico: acido cloridrico libero assente, acidità t otale 35. Acido lattico presenle; sangue assenle. L 'indagine r adiologica clell 'apparato digerente rnostr a n ella regione an tr ale in vicinanza del pilor o un dife tto dj riem11imento di forma rotonda a contorni n ettissi1ni d ell a grand ezza di una piccola nocciola (fig. 1). I"a peristalsi , le plicl1e, il profilo, la mobilità ed il tempo cli vuotamenlo gnslrico sono 11ormali . Si aYanza l 'ipotesi che si tratti di un polipù ga-- . s trico. Reperto operatorio (clo tt. Ciancarelli, aiuto def I Padiglione al Policlinico) : Anestesia della parete e d ei m eso. Si palpa una piccola tumefazione della grandezza cli una n occiola, mobile n ella regione antrale a breve di stanza dal piloro. Si pratica la resezione gastrica. Il pezzo mostra una tumefazione grande quanto una piccola ciliegia , fornila cli un breve peduncolo, di consis tenza 1nolle elastica, di colorito rosso-carne, nella r egion e antrale là dove era stata localizzata r adiologican1ente (fig . 2). Il r ep erto istologico (Istituto di Anatomia Pa tologica della R. Università) ha ri~ontrato un polipo adenomatoso.

2. Fotografia d el pezzo. Lo st esso caso di polipo gastrico della fig . 1.

FiG.

F1G.

un 'ora dopo i pasti , no11 irradiazioni. A volte d olori a digiuno che si ca lmano se ingerisce cibo, per acuirsi più tardi. I cibi solidi rendono più vivo il dolore. Spesso vomito misto a materiale alimentare . Una volta sola due m esi or son o ematemesj. Spesso acidità ed eruttazioni dopo i pasti. Nota dimagramento da qualche anno, ma la paziente l 'attribuisce al fatto che mangia p oco p er evitare l 'insorgenza di dolori. Alvo normale; soffre di emorroidi in atto. E. O. Evidente stato cli anemia; nutrizione alquanto scaduta , dolore alla palpazione d ell 'epigastrio. Null 'altro di n otevole.

CAso II. - P . D. , da \ ·etralla, contadino , a. 35. l\fodico fumatore e bevitore, n ega lue. In passato 11on malat tie d egne di nota. Da tre anni circa soffre 1nodici d olori nella regione sottombelicale, insor genti tre, q,u attro ore d opo i pasti, con erut lazioni acide e vomito di liquido di sapore an1aro. Non ha mai vomitato gli alimenti ingeriti . Tali disturbi, da prima interYéJJlali da periodi di be11essere di uno, due mesi, ora s0no più frequenti . 011 ematemesi, n è melena. Appetito, alvo, mi11zion e normale. E. O. Condizioni gen erali buone. Colorito roseo, li11g u a impaniata umida ; pol so 68, u gu ale, ritni_ico, cli n1edia pressjonP. 1


768

«

IL P OLI CLINI CO »

Torace e cu or e : i1ulla di n otevole. Addom e n ormale per form a e volume trattab ile e in dolen te. Fegato e n1ilza n ei li1n iti . L 'indagine r adiologica d ell 'appar ato diger ente m ost ra n ella region e an trale, su p arecchi radiogrammi, un d ifetlo di riem pi1nento d ell a forma e gr andezza di una mor1et a di un cen t imetro di ·diametro a CO·n lorni n ettj ssin1i (fig. 3) . Detta im111agine r o tonda si spost a ver so sinistra n ella reg ion e del corpo gastrico, cost a11tem ente acco1n p ag 11at a d a un difetto lin eare ch e si origina n ella r egion e a11trale e segue l 'immagine lacunar e roton da n ei su oi spos lan1enti. Tale aspetto fa avan zar e l 'ipotesi ch e si tratti dì un poljvo gastrico peduncolato, d ato le su e car atteristich e m orfologich e, la m obilità entro iJ viscere e la immagine satellite d el difetto linear e

Fra. 3. - Altro caso. Polipo d ella region e antrale d ello s tomaco presso la g rande curvatura. dovuto ver osin1ilmente all a impronta d el pedu.n colo (fig. 4) . Avvalor an o t ale ipotesi la mobili1à, la perist alsi, il profilo ed il tempo di vu ot am ento gastrico norJl1ali. Le plich e m u cose n on appaio110 interrotte, ina con aspetto ipertrofi co; questo d at o e la presenza di i1otevole quantità di mt1co d epon gon o per u n a concomit ante gastrite. Il malato si è rifiu tato all'inter vento oper at orio.

Brevi considerazioni . - I due casi da n1e citati di ·polipo gastrico (dico polipo percl1è pare ch e essi sia no fra i tun1ori b~nigni dello stom aco i :più frequenti , e perch è sotto c1uest o ter min e che esprime solo una caratteristica morfologica sono compresi tumori di origine e struttura diversa) , dimostrano all 'evidenza che la diagnosi radiologica non è nè ardua, i1è poi tanto difficile, come si legge in alcuni ]avori a nch e recenti. Certo n on è possibi]e fa re la diagnosi di polipo anch e se discreta1n ent e SYil uppato , qualora si esamini il malato solo per br eve tempo

[ANNo

XLI, NuM. 20]

ed a ston1aco ripieno . .. , ma occorre tener presente alcuni accorgimenti di tec11ica, mai trascurare la com pressione dosata , aspettare ch e lo stom aco si vuoti in parte, e valersi delle proiezioni l) ÌÙ adatte. Posso dire per mia esperienza, che non pochi casi di cancro dello stomaco, a sede parietale, assolutamente sfuggiti a riempimento completo e m edio del viscere, ho potuto rico-

Fio. 4. - Lo stesso caso della fig. 3. Il polipo è n1obile entro lo ston1aco ed è fornito cli un p eduncolo : il d ifetto di rie1npi1nento rotondo (a) si è spost ato J)iù ver so il corpo gastrico e verso la piccola curva seguìto d al difetto lir1eare (b) d ovuto verosi111il1nente al peduncolo .

nascerli a stom aco qu asi vuoto, dopo oltre una ora dalla som1ninistrazione del pasto opaco, per la disorganizzazione delle plich e e per la presen za di piccole aree lacunari. Da questi insegnamen ti bisogn er ebbe trarre la norma di eseguire sistem aticam ente l 'esam e a piocolo riem pimento dello stomaco in tutti i :pazienti con sindrom e clinica gastro-duodenale in cui l 'indagine a grande riempim ento sia riuscita negativa e vi siano seri motivi clinici per ammettere una lesione organica. Ge11eralmente il polipo è unico, di grandezza varia, dai più piccoli delle dimensioni di una ciliegia , posson o raggiungere quelle di una prugna. Più ra ram ente sono multipli. Sede di predilezione è ]a regione piloro-antrale più spesso posti sulle par eti del ' 'iscere, m a non di rado sulla grande curYatura. La ]oro super-


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SEZIONE PRATICA

ficie è liscia o villosa, cr escendo di volume, possono assumere un aspetto mammellonato. Sono sessili o pedu11colati , e in questo caso mobili. Questo ultimo particola re spiega le crisi subocclusive per incuneamento nel p iloro; perciò sono state anche descritte in tussescezioni gastro-gastrich e e gastro-du od enali . Si disting u on o istologicamente in forme conn ettivali e forme adenomatose. Taciamo d ei lipomi , fibromi, (più facilmente ulcerabili), neurinomi , g liomi , e man g iomi , c isti gastrich e ecc., percl1è non è nel nostro con1pito occuparci in extenso dei tumori b enigni dello stomaco, e passiamo a lle car G> tteristic h e radiologiche dei polipi g astrici. Si rivelano come un difetto di riempimento rotondo a contorni netti , a stampo, entro la cavità del viscer e; se il poli po è peduncolato l 'immagine lacunare subisce spostamenti di sede, in ta l caso può rendersi ,-isibile un difetto lineare ch e rappresenta l 'im pr onta del peduncolo che segue l 'immagine . lacuna re rotonda d el polipo. Talvolta se il polipo è sessile, a la rga base di impianto , ed ha contorni policiclici , mammellonati ed è ulcerato , sar à difficile ia diagnosi differenziale con le neoplasie maligne. Varranno in tal caso altri seani radiologici che assu mono un grande valor e nei casi dubbi: 1) Le pliche gastrich e normali n ella poliposi , sono irregolarissime e disorga 11izz.ate n el cancro dello stomaco. 2) La peristalsi assente con1e è 11oto a livello della parete gastrica infiltra ta dal c arcinoma , è invece presente e bene evidente n el polipo , come lo dimostrano appier10 i radiogrammi in serie n·e i casi da me studiati. 3) Il profilo gastrico è qu a-si sempre alter ato n ei carcinomi, jn quanto essi J1anno com e sede di predilezione le due curve, mentre i tumori benigni che hanno sede parietale non d eforma no il profilo gastrico, ed anche se il polipo è impiantato sulla gr ande curvatura, come non di rado accade, il difetto concavo da essi prodotto è n etto, ben d elirr1itato e non frastagliato ic ome si ha nei can cri della ~tessa sede . 4) La mobilità passiva gastri ca è norma le ne l polipo, mentre è ridotta n ei cancri, specie se sono infiltrati gli epiploon e la sierosa , e se con comitano processi ulcerativ i flogistici . 5) Il tempo di vuotan1en to n ormale o lievem ente ridotto nel polipo , a m eno cl1e no11 abbia sede presso il canale p ilorico e n e occluda il lume, è in vece accelerato n ei can cri scirrosi per insuffi cienza pilorica, e ritardato n ei cancri a sed e antrale o pilorica , sia perch è ridu cono in parte il lume dello sfinter e, sia 1)er ch è la mu-

scolatura antrale infiltrata d à segni di insl1fficienza motoria. 6) Il cancro 11odula re dà lacune più o meno es tese a contorni frastagliati, mentre i polipi multipli dànno aree la cunari a contorni netti. I sarcomi multipli dello stoma.co sono un 'eccezione; essi possono dare immagini lacunari a linliti piuttosto netti , ma anche fJer questi esiste com e criterio differenziale una disorganizzazione d elle pliche. La poliposi gastrica diffusa si prese11ta con un aspetto a spugna se lo stomaco è parzialm ente ripieno , corrte un graticcio a grosse maglie. a vic.colo riempimento , che può confondersi c:on la gastrite ipertrofica. P er questa analogia da alcuni è slata prospettata l 'ipotesi del1'origine infiammatoria d ei polipi. Peraltro sembra confermato ch e i polip i dello ston1aco si accompagnino ad uno stat o gastritico. Nei polipi .peduncolati l 'immagine lacunare si vedrà spostare seguita da ll 'ombra satellite d el peduncolo nei cambiamenti di posizione d el soggetto e dietro a cconcie n1 anovre di co,m pressione sul corpo gastrico . (Vedi 11° caso da m e citato). Recentemente Béclère e Duval h anno attuato l 'insufflazione dello stomaco per lo studio radiologico di detti tumori. L'insuffiazione mostra la massa n eoform.ata che fa rilievo nella cavità gastrica e la su a base d'impianto sulla parete dello stomaco.

Sintomi clinici. -

Sono quanto mai vaghi , e non possono fornire alcun orientamento diagnostico p reci so. Dai semplici disturbi dispeptici a disturbi s ubbiettivi ed obbiettivi salienti quali: ~nem ia , decadin1ento organico perch è il p. si astien·e d al cibo onde evitare le sofferenze, sen so di peso, dolore epigastric o specie durante la digestione di cibi solidi , ematemesi e melen a, acidità e perfino crisi subocclusive se il polip'O è peduncolato ed occlude lo .s finter e 'P'i lorico, dolore alla palpazione dell'epigastrio, ch e però spesso manca. Il lungo d ecor so della malattia e lo stato gen·e rale in genere ben conservato sono i soli dati clinici , non sempre pr·e senti, che possiarr10 utilizzare in armonia con i seg·ni radiologici citati a conforto d ella diag nosi di tumore b enigno d ello stomaco, ch e p11ò solo radiologicamente essere posta con sicurezza se l 'indagin e fu condotta con diligen za e con tee• n1 ca corretta . RIASSUNTO. L ' A. comunica due casi di polipo gastrico diagn osticati radiologicamente e ne illustra la icon ogra fia e la sem eiologia r adiologica.

I


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« lL POLICLl:'\ICO »

OSPEDALE DI S.

G1ov_.\~NI IN LAl'ERA ~o

- RoMA

II SEZIONE. l\'I edico })rimario : Dott. F. BIGNAMI.

Un caso di cardiospasmo, esofagite esfoliativa e diverticoli esofagei per il dott . RENATO ME'MMI , assistente. I-Io trovato nella letteratura solo nove casi di esofagite esfoliativa o dissecante superficiale . Cr edo 1)er ciò utile r ender noto il presente caso clinico, ia per ]a carsa frequ enza dell 'affezion e, sia perch è si discosta un po ' dai casi finora descritti per le manifestazioni clinich e cl1e l 'accom·p agnano. Il cardiospasmo nel ca o nostro 11a ·iominato tutta la sintomatolog ia , all 'esofa gite sono da riferire pochi o n essun disturbo . Radiologicam ente sono stali trovati due diverti coli piccoli a carico dell' esofago: a livello dell 'incrocio col bro11co sin. e a circa 8 cm . dal) 'l1iatus diaframn1atico. Esaminerem o i rapporti tra le diverse affezioni : a noi sembrano indubbi quelli tra cardio pasmo ed esofagite es foliativa , rapporti non m e si in evidenza sia n ei casi , in precedenza riferiti , di esofagite esfoliativa, i1è n elle descrizioni , ormai classich e, del cardiospasmo . In un caso di esofagite esfoliativa è stata descritta ~ella sintomatologia la stenosi dell 'esofa go (Reichmann); mantenuta però da un meccanismo ben diverso, da quello citato nel cardiospasmo. Fra le conseguenze di questa sindrome, Kauffmann accenna che « in casi d! stenosi spastica a causa del ristagno de) cibo, si produce un catarro .cronico n differente dalla « desquamazione totale di tutto il rivestimen to epitelia le dell 'esofago » rinvenuta ilel nostro caso, che riveste il carattere assegnato alla esofagite esfoliativa o dissecante superficiale. L' eliminazione della mu.cosa parziale o totale dell 'esofago, che avviene in seguito a ingestione di alcali o di acidi o per infiltrazione purulenta della sottomucosa, importa « l 'espulsion e di cilindri di mucosa mortificata » (esofagite dissecante profonda). L 'etiologia e la patogenesi dell'esofagite esfoliativa, com e esamineremo dal riscontro dei casi descritti n ella letteratura, restano oscure. Gli AA. (iBirch-Hirschfeld , Reichmann, Rosember g, Sclavunos, Strauss, Stern, Streit, Kock lin, Kauffmann) ch e si sono in precedenza occupati dell'argomento , hanno trovato coesistere con l'espulsione di lembi mucosi, manifestazioni morbose varie , ma sempre h anno creduto di indicar e una genesi infiammatoria,

[ANNO XLI, Nul\r. 20]

donde la n ome11clatura. Il reperto istol ogico del pezzo eliminato, hi rivelato solo in alcu11i casi segni di flogosi , in altri l 'epitelio non differiva da quello normale. aveva descrillo n el 1887 il pr1n10 caso : Si trattaYa di una donna isterica che fe})bricitava, aveva dolori al collo, e difficoltà nella d eglutizione. In t er za gior11ata di malattia col rig urgito em etteva una n1embra11a, lunga 20 c111., C'h e in superficie er a composta cli epitelio i1ormale, e jn profonflità era ir1fil trata di ele1uenti rotondo-cellulari. L 'A. attribuiva alla flogosi so tloepiteliale a tipo suppurativo il di stacco della mucosa. B1Rc H-HIR SCHFELD

CASO n1 REICHMANN: Paz. di anni 33. Da 10 anni soffriva a p eriodi di dolori leggeri e disfagia . Improvvisamente mangiando carne, aveva avvertito arresto del bolo, cui aveva seguito una st enosi serrata con impossibilità a deg lutire sia cibi soJjdi che liquidi . I t entativi di d eglutizione er ano seguiti da soffocazione e rigurg'ito. Dopo cinque g'iorni, pur p er siste11do le condizioni anzidette riguardo al transito dei cibi, rigurgito di una m en1brar1 a, di cui non era110 de.scritte le dimen sioni. Fu passala una son cla, che si arrestava al 3° inferiore; avendo insistito un po·, si era riesciti a passare ed a ristabilire il transito del cibo; per quanto il passaggio si accompagnasse a un po' di fastidio. A distanza cli alcuni giorni il paz . em etteva dal retto un a membrana, u guale a quella rigurgitata, della gran d ezza di circa 100 cm 2 e 1/8 di mm. di spessore, di colore grigio-marrone, con solchi lon gitudinali, in cui l 'esan1 e istologico n1 etteva in evidenza stra ti di epitelio piatto, formato d a cellule g randi con grosso nucleo, difficilmente colorabili, dall 'A. attribuita all 'esofago, quale esito di un processo descp1amativo. La formazione inembranosa, seconcio l 'A. sarebbe dovuta al fatto ch e la flogosi, oltre a lla iperplasia cellulare, avrebbe determinato aumento di sostanza cem entante, che a\Tebbe contribuito a fondere le masse epiteliali d esquamanti in forma di 1nen1brana. Paragona il processo ad una cheratin izzazione progr ecli ta. La s tenosi sar ebbe dovuta alla presenza di tali m embrane, cui si verreh be ad aggiungere il fattore dinamico, p er cui la muscolaris mucosae entrava i11 spasmo n e1la r egione malata, determi11 andone in definitiva il distacco. CAso nr RosEMBERG: Paz. di anni 20, soffer e11te da due anni durante I 'introduzione di cibi ; per cui assumeva solo liquidi , che inghiottiva con precau zione. I disturbi, pur attraver so r emissio11i, aumentavano. Una volla, dopo conati di vomito. aveva emesso una m embrana, di forma tubolare, striata esternamente di sang\1e, lunga 18 cm. e larga 2 cm. e mezzo, di spessore variabile (in m ezzo 1 mm ., a un estremo 3 n1m.). Microscopicamente l '.A... descriveva cinque strati: 1) uno strato con grande cellt1l e piatte, provviste di nucleo ovale; 2) uno stra to di fibre sottili , cori g ranuli tra le fibrille (da ricordare 1a fibrina coagulata con inclusione di leucociti); 3) uno strato composto di masse di cellule corneificate, senza nuclei, poco colorabili , sil11ate in n1oclo da simulare le perle epiteliali èlei can croidi ; 4) uno strato di infiltrazione leu cocitaria, ben colorabile; 5.' uno strato con grandi cellule epiteliali .


lANNo XLI, NuM. 20)

SEZIONE PRATICA

QuesU clifferenti strati rivelavano una distri}Juzione incostante; in alcuni tratti prevaleva lo strato epiteliale; rielle zone più spesse prevalevano le immagini a tipo di perle epiteliali.

L 'A. discuteva il significato di queste forn1azioni; cui , non essendo esclusive di proces i neopilastici ma potendo t1 ovarsi anche nei processi flogistici, e ad es. il vaiuolo, non annetteva alcun,c h,è di particolare. nr ScLAVUNos: P aziente di anni 25 , bevi- • tore. In seguito a vomito di sang11e, un sanitario aveva trovato sporgente n el retrobocca una membrana tubolare di lp crn . di lunghezza, l 'aveva tagliata e mandata per un esame istologico. Il paz. n on aveva avuto alcun disturbo e in capo a ci11que giorni era guarito. La membrana all'esterno era liscia, all 'interno a tratti era ricoperta da fibrina. All 'esa1ne istologico, veniva nettamente costatata la presenza degli strati superficiali e profondi della mucosa esofagea con depositi fibrinosi. A forte ingrandimento, le cellule situate più profondamente mostravano un nucleo ingrossato (degenerazione idropica). Fra le cellule erano depositi leucocitari in modico· nl1mero. In superficie gli s trati non differivano da quelli cl ella mucosa normale; le cellule però contenevano eleidina, al quale reperto, dall 'A. risco11trato pi~ volte nell 'uomo, non va data importanza. Negl1 animali il reperto è assai frequente. Al disotto cle11'epitelio vi era disposta sostanza filamentosa, granulare oon leucociti. CASO

L' A. interpretava le formazioni epiteliali descritte da Rosemberg a tipo di perle, come artifi cio della sezione microscopica. Ricostruiva così il processo: degenerazione primaria dell'epitelio .ed essudazione vasale, cb·e scollava e distaccava ]'epitelio stesso, p·rovocandone la caduta. CAso nr STRAUSS: Nella descrizione di un caso, in cui si era avuta I 'espulsione di tutta la mucosa dell 'esofago per avvelenamento l'A. citava quello di una donna di 47 anni, itterica, caduto sotto la sua osservazion e, che col vomito aveva emesso dei pezzi di Inemhrana (il pezzo più grande misurava 8 c1n. <ii lunghezza per cm. 3 e mezzo di larghezza), che ! 'esame istologico ammetteva trattarsi di cellule epiteliali piatte con nucleo e protoplasm~ ben conservato. L 'A. rapportava tale episodio ad ingestio·n e probabile di sostanze tossiche a sco·p o abortivo. STERN nel caso da lui descritto non mancò di 1ilevare oltre alle cellule del] 'epitelio normale, infiltrati rotondo-cellulari.

KocHLIN in un paziente che eliminò una membrana lunga 25 cm. e con uno spessore di 1/8 ~i mm. all'esame microscopico rinvenne soltanto epitelio piatto. Analogo reperto è descritto da SrnErT. Note di flogosi sono riferite da KA UFFMANN in 11na formazione tubolare, lunga 30 cm. vomitata da una paziente, sofferente di faringite.

771

Il caso, capitato alla nostra osservazione, si riferisce a un uomo di anni 53, religJoso. Risulta dall 'anamnesi famigliare che il paz. ha perduto il padre, a]l 'età cli 45 anni per sepsi; la 1nadre a 60 anni, dl1rante la pandemia influer1zale del 1918. all 'anam1tesi remota risulta che il paz. rtato a termine da parto eutocico, ha avuto allattamento materno. Regolarmente ebbero svolgimento i prin1i atti .fisiologici. Nella prima infanzia fu affetto da malattia esani ematica, che dalla descrizione imprecisa, sembra potersi riferire a morbillo. A circa sette anni ha avuto un 'affezione acuta a carico della coscia D. , che si è accompagnata a feb bre, strato settico generale, dolori, impotenza funzionale. No11 è residuato nulla di tale affezione; la coscia non rivela alcuna differenza nè anatomica nè funzionale con quella del! 'altro lato. È da riferire l 'affezione probabilmente ad eresipela. Non vi è traccia alcuna di cicatrice nella regione. Poi è stato sempre bene. Ha seguito un 'alimentazione prevalentemente Yegetariana; non bevitore, nè fumatore. Ha avuto ! 'abitudine di ingerire cibi piultosto caldi. Si rileva dall 'anamnesi prossima ch e il primo disturbo risale a circa tre anni fa, qua11do in })ieno benessere, mentre deglutiva un bolo, di con sistenza e volume regolari, ha avuto la sensazione netta di una difficoltà insorta all 'improvviso al passaggio del cibo, che non riusciva a venire superata; in corrispondenza del 3° inferiore dell 'esofago. Non può dire se tale sensazione provocava vero clolore o si traduceva in una sensazione soltanto di fastidio. L 'introduzione di un bicchiere d'acqua faceva scomparire il disLurbo. 1Si può dire che il passaggio di cibi solidi, o se1ni-solidi, da allora ha se1npre svegliato al livello clescritlo,, delle sensazio.1.1i fastidiose, come di arresto d.el cibo. Di t anto in tanto è i11sorto dolore, che ha avu to un ritmo particolare: di rado è stato suscitato dal passaggio del cibo e dall 'arresto di questo; si è presentato a cinque o sei ore di dis tar.a za, 11a avuto localizzazione tra la inarginoslernale D. e l 'emiclaveare D. senza irradiazioni. Il dolorre non è stato guotidiano, ma è apparso ogni dieci, quindici giorni circa; è durato tre o quattro minuti e si è attenuato, quasi fino a scomparire, in seguito ad introduzione di un po ' di acqua. I disturbi descritti si son.o aoce1rtuati; la difficoltà al passaggio del cibo è diventata maggiore ed il paz. ha vinto tale difficoltà facendo una profonda inspirazione, e poi un tentativo di espirazione forzata a glottide chiusa. Non ha inai vo1nitato. Ha avuto qualche volta bruciore allo sto1naco ed acidità. Ma questi disturbi sono stati di lieve entità e no·n hanno mai richiamato in parlicolar modo l'attenzione del paziente. Da qualche tempo ha notato che il fastidio retro·s ternale, ch e segue a distanza dalla introduzione dei cibi, viene attenuato, se ingerisce una certa quantità di acqua, e la rigurgita. Le sensazioni cli peso, di stringimento, che veng·ono così descritte dal paziente si dileguano subito. Usando tale pratica alla fine di giugno 1933, 1nentre era a letto per influenza, ha emesso una inembrana, di forma tubolare, di circa 5 cm. di lunghezza per 3 cm. di largh ezza. Tale episodio si è ripetuto alla fine di agosto del J 933, mentre era in pieno benessere. Non vi era 1

..


772 •

(<

IL POLICLINICO

alcuna accentuazione dei di s lurbi preced e11li , all 'infuori della riduzio11e dei periodi i11 lervallari tra i disturbi già ~escritli. ~è il 11u0Yo sinto111a, h a portato no!ie maggiori; per quanto già la maggiore ricorrenza dei periodi di dolore dopo i pasti accennava a un lieve prog·resso della malattia. La membrana eliminata ha forma pian eggiante; è stata portata per l 'esame al dott. Bignami, al quale il paziente ha fatto ricorso alquanto impensierito. Oltre l'esame istologico so110 slate prati cate arnbulatoriamente una serie di ricerche cliniche e radiografiche per un preciso accerta111ento diagnostico. E. O. Condizioni generali buone. Sensorio integro. Decubito indifferente. Cute e mucose visibili discretamente colorate. Pannicolo adiposo s' iluppato. ìv'Iuscolatura Lonica e trofica. Nulla a ca-

»

[ANNO

XLI, NuM. 20)

iJ pas lo opaco J)assa se11za difficoltà fino aJ restringime11to diaframtnatico, dove si arresta. L 'ini troduzion.e s uccessiva non vince la difficoltà, che si trova a livello dell 'hia tus diaframmatico e determina la dilatazione progressiva, graduale, regolare de11 'estremo inferiore dell 'esofago. Tale dilatazione raggiunge il calibro di un braccio di adulto; e non è sormonta to da bolla gassosa. No11 si vedo110 difetti di rie111pimen lo. Si osservano frequenti onde peri s taltir1:1e, che però non riescono a d eterminare la discesa del pasto nello stomaco. Si invita il paz. a })raticare la manovra, che egli eseguiva di propria iniziativa, <li inspirare profondamen le e cli far seguir e u11a espirazione forzata a glotlide chiusa. Si osserva durante tale tentativo che il pas to opaco compie delle escursioni 1u.n go il canale esofageo . e poi bruscamente passa 11 ello stomaco. L'esa1ne radioscopico di questo viscere risul la n egativo. Si ripete l 'introduzio11e clel p a lo opaco, che viene arres tato allo stesso livello della volta precedente e si pra tica iniezione di papaverina. Lo spasmo p er siste ancora dopo J11ezz 'ora. Nulla nell 'ambito p oln1onare e d ell 'ilo. Si sono docun1entati questi rilievi con I ' esan l e radiograjico : si è pratica ta urla radiografia, qt1anclo I 'esofago ha raggiunto la n1assirn a dila tazione, dopo ingestione d el pasto opaco , un 'al tra dopo inezz 'ora 1

FIG.

1.

rico delle os a e cl elle articolazion j. Non li11foghia11dole. Pol so 90, ritn1ico . Respiri 16. Pressione : Mx. 135, Mn. 100. Nulla a carico della tes ta e del collo. Tor ace: di forma cilindrica . Nulla a carico del1'apparato respiratorio e cardio-vascolare. Ad clom e : nulla. Fega lo e milza n ei limiti. App. loco1110Lore: nu]la. Esame d elle urine: P. . 1028, albu111ina e zt1ccher o assenti, acido urico 0 ,80 per n1ille, cloruri 12,18 per J11ille, urea 2~,48.4 per mille. ?ecliI?ento: 1 ari leu coci Li. conserYal1 , d1 rrela quant11 à d1 l1rat1 amorfi. E sanie radio'ìco pi 'O : a Yi io1 1e dirett a n on si n1ette rlulla i11 eYicl enza. I n pr oiezio11e obliq ua an terior e D. si vede che

FIG.

2.

clall 'i11iezion e di pa1)averina, in pro iezione obliqua anteriore d estra. Nella prin1 a r adiografia si n ota il cospicuo gra<lo dT dilatazione raggiunto dall 'esofago, n el tratlo medias linico. La dilat azione termina ])ruscan1ente all 'hiatus diafran1matico e ha i m ar gini re. . golarmente curvilin ei (vedi fi~. 1).. Si m ette irt evidenza un a d1l a laz 1one c1rcosc.r1tt a all 'altezza d ella facci.a laterale del branco di D., ch e si vede irrLn1ediata111enle al disotto come uno spazio chiaro circolar e. . Questa dilatazione è rotondeggiante, ha la gr and ezza di circa una noce. Un 'altra dila lazio11e, di fortna conica, un po' più piccola della preced.ente~ si _trova a circa 5 cn:i . cl all 'hiatu5 rlia fra n1111at1co, 1mp1a11 lata sulla fa<'c1a


[A1'J ·o XLI,

'1 ' ì\I.

2-0J

773

SEZIONE PRATICA

laterale sinistra. A11ch e ques ta non determina st enosi. 111 entra111be le dila tazioni l 'impianto è sessile (vedi fig. 2). Non on1bre opach e nel m ediastino da riferire a linfogh iandole. Diagnosi: diverticolo epibronchiale ed ~pifre­ nico dell 'esofago. Spasm o d el tratto diaframmatico dell 'esoiago. Esame macroscopico del p ezzo di mucosa eliminato: ~fisura 22 ,. m. di lung h ezza e 9 di l arghezza nel tratto pii1 largo. È n ettamente rilevabile la

FIG.

cellule piatte disposle a più strati . Non si vede traccia di derma d ella mucosa, n è di corneificazione clelle cellule. Non si trova traccia di infiltrati flogistici.

L 'anamnesi del ma lato porta faciln1en te a escludere una 11eoplasia a carico dell 'esofago, rtettamente in contrasto con lo stato generale ottin10 del pazie11te; la durata dei disturbi, la mancanza dei sintorr1i di stenosi a carattere or• gan1co. I disturbi derivanti dalla stenosi sono riferibili facilmente a spasmo del cardias, sia per la loro rap ida scomparsa dietro le manovre g ià descrit te, sia per la loro ]un ga persistenza , senza condurre ad aggra vam enlo della malattia. La stessa emi ione di len1bi n1embranosi non ha accresciuto i disturbi . L'indagine radiologica ci h a confern1ato il cardiospasmo e ci 11a messo in evidenza il g rado rii dilatazione dell 'e o fago, ci ha rivelato la presenza di due pi ccoli di verticali , ci l1a permesso di escludere ca use organich e di tenosi.

3.

prese11.za ùi s trie Jo11giludin ali i11 lerva1J a te <la tra tti di a petto li scio, quasi ' ellutato ('edi fig. 3). Esame istologico del pezzo: Sono s lati )JreleYati varii framme11Li, i11clusi in parafii11a; le sezio11 j son o slat e colorale con cm atossilin a ed eosina. L 'aspet to i s to logjro cl elJa 1nem brana è eguale in

F1c. 4. 1 ulti i tra ttj esamina li: l a i11en1brana è cos tituita

d a un epilelio piulto IJol is lra lificalo. I Yarii s lrali sono cos litu iLi da u n lalo di cellule p oligo11ali, 11iu ttos Lo g r a11dj , co11 protoplasma chiaro. Man 1nan o ch e si procede ver so Ja s1rperficie opposta le cellu~e diventano piatte. La n1en1Lrana sulle due uperfj ci è assai frasi ag·li ata: lo spessore è variabile: r1 e j lra lli pj-l1 ot tili è co li t11ita di sol e

F1G.

!5. - . Un Lra l lo <le.Il a fig ura precedente a for-

te ingrandimento; · a d. cellule grandi, poligonali; a s. cellule piatte.

Abbian10 allora cercato di spiegarci i rapporti fra .le manifestazioni clinich e, ter1endo · con to dei casi riportati e dei singoli reperti istologici .

..


774

«

CL POLICLINICO

In base a questi ultimi, possiarr10 stabilire due caratteri differenziali; in un gruppo vanno riu11iti i casi , in cui coesistevano i segni di una flog·osi (Ilirch-Hirschfeld, Rosemberg, Sclavunos, Stern , Ka uffmann); in un altro quelli in cui la membrana, esaminata, constava di solo epitelio (Kocklin , Streit, Strauss, Reichmann e il nostro). Clinicamente invece constatiamo che la m alattia non h a sintomatologia a sè, sia prima ch e dopo la perdita della inembrana epiteliale; la guarigione è la r egola . Gli AA. non accennano ad esiti possibili. Un episodio acuto si trova nel caso di I\eichmann, l 'obitus nel caso di Strauss per una sepsi, di cui la paziente era affetta. Per ciò se il reperto istologico non è identico, clinicam ente non vi sono differenze apprezzabili. Il processo si può ricondurre ad u11a jperplasia de11 'epitelio ed alla successiva caduta di ~sso , sotto l'azion e di uno stimolo irritativo, :specialmente flogisti co, mentre probabilmente la sostituzione è già avvenuta, come si verifica in tutte le superfici di origine ectoder1nica (uretra, vagina), dove per altro non raggiunge l 'estensione del reperto da noi osservato. Quanto alla p·a togenesi , nel riferire i casi abbiamo a ccennato alle ipotesi avanzate dai sing·oli AA.; esse riportano quasi tutte alla flogosi. Ad es. : Reichmann, pur no11 avendo trovato -sicure note di infiam_mazione, spiegand o la des quamazione in forma membranosa anzich è di ·s ingole cellule come una cheratinizzazione, mette a base di questa spiegazione il fattore flogistico. Sclavunos riporta all'alcool nel caso illustrato la causa, che avrebbe determinato degen·erazione epiteliale e n ello stesso tempo avrebbe stimolato il derma della mucosa , in cui sarebbe avvenuta l'essudazione vasale. Il nostro caso si presta ad un 'analisi più • minuta. Nella storia del n ostro malato , fig urano dei disturbi nel transito del cibo, facilmente riferibili a un cardiospasmo. Il r eperto . , adiografico ci m ette ancora in evidenza 11011 c:: oltanto le dimensioni raggiunte dall' esofago in conseguen za, ma pure la tenacia dello spasmo per la resistenza notevole agli antispasmodici. Sappiamo come sia caratteristico delle affezioni ch e si manifestano con spasm o della m11 sculatura liscia, la presenza di tregue interval lari. Nel nostro caso queste sono diventate sem pre ·più brevi. Per modo che intensità dei fatti spastici, con intervalli brevi di benessere possono, determinando sosta prolungata dei cibi, provocare una irritazione della parete. Come conseguenza

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[ANNO XLI, NuM. 20]

pensiamo che sia avvenuta Ja proliferaz ione del1'epitelio e successivamente la desquan1azione; forse per difetto nutritivo, trovandosi le cellule più interne più lontano dai vasi del deru1 a deJJ ... mucosa. Una desquamazione, avente la particolare caratteristica di comprendere una estensione di mucosa uguale a g ran parte dell 'esofa go . Non abbiamo trovato segni sicuri che dirr10strino l'esistenza di una infiammaz ion e.; la membrana è costituita da solo epitelio, non vi è neppure traccia del derrr1a della mucosa. L'esofago è un organo di transito; non tollera il ristagno , per cui non ha m ezzi di difesa. Ad es. : non è provvisto, come tutto il tubo diger ente abituato a soste del cibo più o meno lunghe, di g hiandole mucipare, cui Leriche animette molta importanza nella protezione del] o stomaco da parte delle secrezioni acide. A noi in tal modo sembra di trovare nel ca rdiospasmo la causa prima dell'affezione. Nell'esame dei casi clinici preceçienti, mi pare esistere un certo para11elo tra il caso da noi descritto e quelli di Reichmann e di r\,osemb·erg, per quello che riguarda la sintomatologia. In entrambi i casi, i malati avevano sofferto più o meno lungamente e periodicam ente di disturbi durante l 'in gestione dei cibi , che potevan o riportarsi a uno spasmo esofageo. Nel reperto istologico descritto da Reichmann manca,rano, com e nel nostro, i segni di infian1mazione. Si potrebbe in questi casi connettere al Ja causa da noi indicata , l 'eliminazione dell 'ep itelio della mucosa. Crederemmo quindi di indicare nel quadro del cardiospasmo o degli spasmi esofagei in genere con ristagno· del cibo, la possibilità del reperto descritto come esofagite esfoliativa. Si può assegnare valore nella patogenesi del1·affezione ai diverticoli ? Si può pensare che il vago ven ga irritato dalla loro prese11za e ch e il cardiospasmo sia consegt1 enza di tale irritazione? Ometto di riferire le opinio11i sulla patogenesi del cardiospasmo . Crediamo di rispondere negativamente; sia perch è non si comprender ebbe, perch è la probabile irritazione vagale dovrebbe farsi nota solo attraverso il cardiospasmo, sia perchè di verticoli di sede e delle dimensioni di quelle d~ noi riscontrate, rappresentano il più delle volte una sorpresa di autopsia , non apportando al cun disturbo durante la vita.

* ** Ringrazio il dott. Bignami, che cortesemente mi ha concesso di illustrare il caso e mi ha dettato il reperto istologico.


[ A NNO

\LI,

20]

Ul\1.

SEZlONE PRATICA

RIASSlTNTO. L,A. illustra un caso di cardiospasmo associato ad esofagite esfoliativa e diverticoli esofagei ; e ~ a111 i11 a la patogenesi de]l 'esofagite esfoliativa, dopo aver ri portato n otizie dei pochi ca i fi11 ora illustrati. BIBLIOGRAFIA. AscHOFF. .4 nat orn i a patolog ica . B1Rcu -H1RscHFELD. Lehrh . d . p a lhol . Anat., 1887, 3 Aufl . F1 CH ER ' . Hen ke. Lubar eh' lla11dbuch der sp eziellen p ath . A11at., 1,-, I, p ag. 114. KAuFF,1 ANN ~ .-1natornia /JCLlologica sp eciale. P arte I , p ag. 563. R EICH ).L\XX. Oesophag ilis ex/ oliativa. Dtsch . 111ed . Wocl1e11schr., 1 90, pag. 1014. ftosEì\IBERG. OesO[Jh agilis rl issecan s supe rficia lis. Zentralhl . f . allg. pa lhol. u . pa thol . Ana l. , 1892, pag. 753. Scr.AVUNOS. Uebe r oesophagii is d i ssecan s superficialis mi t ein.eni Be i l r ag zu r K en11ln iss des epilh els des oesophagus des 1\il en schen . ' Virch ovv's Arch .

f . P at.hol ., 1893, Bd . 133, p ag. 250 . S TERN . Arch . f. Verdau11ngs Kr ., 1904. STRAUSS . Berl . Kl . W och ., 1904, pag. 30. OsPEO \. L E

r. r \ 1r.1::

r: R 83P.\~O DEL G RAPPA

Pri111ario dolt . i\I. ~I .\ NT OVAN1-0

Considerazioni sopra del digiuno. Dott. A

11n

R SETT1 .

caso di diverticoli

T ONI O DALL A P AcM ..\ ,

as~ist enLe

effettivo .

J>tite11 00 opport uno riferire questo caso di diverti coli del digiuno rilevato n el cor o di. un intervento per occlu sione intestinale praticato nel n ostro Os'Peda.le dal mio Primario 1)ot.t. i\1ant o, ani. 1

Tr a tlavnsi cli un t1om o d ell 'et à <.li 60 anni : en 11e accol lo d 'urgen za in Osp edale il 25-X-1933 con diagnosi di occlu sio11e inlestinal e. Non si lrova nulla di importan te n ell 'an an111esi r e1no ta d el n o lro pazien te : solo ch e è st at o 4 anni fa in Osp ed ale i11 osservazion e e su ccess ivamente op er at o u diagnosi di ulcer a gastri ca. In a11e lesia local e il 28-IX-1929 venne allora praticat a Ja l ap ar a to1nia sopra ombellicale e ulla faccia posteriore d ello s tom aco in sede pre-pilorica fu t r ovat a l a cicatrice cli una vecchia ulcer a. Si preced e l te all 'affondam ento della zon a ulcer ata e alla gas lro-digiunostomi.a t r a11sm esocolica post erior e. Dopo 16 gior11i di d egen za ospitalier a il paziente venn e cl i n1esso i11 bu on e condizi oni e rist abili lo in alute. Ri tor11a lo a ca a il p azi ent e affer111ò d i esser e sempre talo he11e fir10 ad un m e e prima ciel nuovo inter vento , epoca in cui h a comincia lo a 11ot are dolo ri <l i Yen tre salt u ar i, al Lern a li a p eriodi di be11e ere, con sen . o di pesantezza aJlo s tomaco, alvo u 1t po' st i l lico , digest ion e diffi col -

775

tosa. Due ser e prima di entrar e ve11Hc colto imJJfOYYi sam enle d a forti dolori di Ye11 tre, con von1i lo e febbre. Fu appunto il p er sis ter e di t ali dis turbi ch e d ecise il rnedico a farlo ricover ar e d 'urg·en za in Osp edale con diagn osi d i occlusione intestinale. L.'esame obbiettivo faceva rilevar e un 1101110 di asp etto sofferente, ct1te e mucose pallide, ling ua tlsciutta. All 'addom e si notava modica tumefazione, m et eorism o. La pression e, an ch e lieve , pro-· vocava dolore fortissimo su tutto l 'ambito addo1n inale. Non era p ossibile esplorare fegat o e milza. Si decise l 'inter ven lo im1nediaio : in an est esi a et er ea si è pra ticata lapa r o lomja par ar e ttale m olto aml>ia: i è estri11secato l 'i11tes lino cl1e er a p ar etico, cianotico, t eso . 'on riuscendo a p r in1a Yi s la s tabilire il punt o dj os tacolo si è esarr1inat o punto p er punto tutto l 'inlestino: finalmente in corrisp ondenza della r egion e cecale si è lroYalo 1111 g r osso p onte m esenterico attraver so il quale er an o p assati circa tre m etri d 'intestjno, i quali , r accolti n ella fossa iliaca destra , avevano spint o in alto quasi tutto il colon e il cieco cosicchè l'appendice veniva a trovar si n ell a r egion e epigas lrica al cli sotto d ello stomaco·, dietro Ja vecchia gas trodigiunostomia. Si è liber a to il tratto di intestin.o stenosato e n on si è ritenuto opportuno (an ch e per ]e cat t ive con dizioni ò el p aziente), di praticar e altre m an ovre . Qu ello ch e per ò h a colpito l a n ostra os er Yazione è st a lo il fatto ch e subj lo al di sotto d ella gastrodig iunost o.m ia, in cor r iSJ)Onden za cl el digiu n o p er una l ungh ezza d i circa un metro, si è troYato il lume intes tinale circonòat o d a quin dici, venti di ver t icoli fatti a form a d i g r appolo, vari anti dall a grandezza di una noce a quella èli una m el a, in comu n icazio11e dirett a col lume intestinale a 1nezzo di un sottile p eduncolo, ripieni di liquido ch e facilmente si svuotava n el 1'intestin o colla pressi0n e èligitaJe. Un fa lto im r orlAnle d a ril evar e er a la loro sot1ig-liezza e trasp ar en za cosicch è i·n essi er a evir1ente l a m an canza della tunica mt1scolare. Osservando rom e si disse le cattive condizioni circol atorie d el p aziente n on si è ritenuto opporl t1,n o p roced er e pii1 olt r e, si è chiusa la breccia e si è rimasti in vigile attesa. Il p aziente nei giorni segu enti h a presentat o segni eviden t i di at oni a intestinal e ch e p er ò, an ch e for se p er l 'azione di nu1ner ose iniezio·n i di cloruro di sodio iper lonich e, è ceduta in ter za g iorna ta , e final1nen te in quarta giornat a il p aziente h a avuto 4 scarich e liguicle. Il d ecor so su ccessi vo è s la to co1nplet amente r egolar e ed il p aziente è sta lo din1e so rist abilito dopo 16 giorni di d egen za.

Questo il caso ch e cr·edo di riferire perch è d,e gno, a mio avviso, di qua1ch e con siderazion e. Come ho detto più sopr.a quel]o ch e ci b a m aggiormente colpito è . tata la i1resenza dei diverticoli n el digiuno. I dive,rticoli dell 'intelino in gen ere e quelli del di O'iuno in par t icolare, on o stati c1assifì r at i i11 'ari n 1odi. n 1ai però in m odo soddi f ace11 Lc. Con1unernente dal punto di ' Ti..:t a anat omo-pal nlogico e pato-


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« IL POLICLINICO »

genico si dividono in: 111 diverticoli con.genili, cioè tutti quelli che corrispondono a difetti di natura embriolog ica; 2° in di1Jerti·coli acqui-

siti. A seco11da degli strati sovra1)p·osti che pre· senta la parete di questi ultimi, si possono con siderare in essi due varietà : g li uni, dnverticoli falsi comprendop.o solo i due strati, sieroso e mucoso; so·n o le « err1ie tunicarie » di Cruveilhier, le {( ernie n1ucose » di Rok1tanscki . Gli altri diverbicoli veri, sono formati dalle tre tuniche dell 'intestino: rnucosa, n1uscolare, sierosa. Alcuni AA. però sono del .parere che la tunica n1u co]are sia sempre presente da p1rincipio e vada po i atrofizzandosi dalla base verso l'estremità del diverti.colo. I diverticoli acquisiti del di·g iuno sono stati segnalati quasi ~ empre in un epoca molto avanzata della vita , so·p r.".\ i 50 anni, op1p ure in individui profondamente cachettici. Varie sono le ipotesi emesse :p er patogenesi di questi diverticoli acquisiti: 1) possono esser e ùiverticoli da trazione , provo·c ati da aderenze o da tumori attaccati alle pareti: e sono allora generalmente costituiti dai tre strati; 2) ~ ono diverticoli da pulsio1n e dovuti all 'aumento1 della pressione intraintestinale; in questi ultimi contribuisce sempre, secondo l 'Eichborn , una predisposizione speciale da anormale costituzione della parete. Sono tutte teorie ch e cercano di sp·i egare i diverticoli in maniera meccanica : sono aderenze ch e provocano una estroflessione della parete (Keit, Pi.gnatti, Hofmann, Mollo ecc.); sono disturbi di 1canalizzazione nel tratto di intestino; è il colon ptosico che esercita trazione sulla prima an sa digiunale (Kei.t); è un a umento dell.1 pression e endointestinale da stipsi e molto più spesso da meteorismo; è una labilità della tonaca musco lare (Parodi, Panà ecc.). Anche il ~oling in un lavoro r ecente tenta di dare una spiegazione ai diverticoli sen za però riuscirvi in modo soddisfacente; il Christ poi in modo molto elegante e picciativo, li chiama : « un capriccio dell a natura ». Per qua11to riguarda la loro sintomatolog ia , si deve n otar.?J come essi sieno b en difficilmente diagno ·ticabili clinicamente p erch è in ger1er e essi sono .ab bastanza ilenti. P erò in seg uito alla loro possibile dimo ~ trazione radiologica si è voluto render e questa sintomatologiia p1iù importante di quello ch e essa sia in realtà. 'falor[:l i diverticoli non da nno luogo nd a lcu11 sintomo; talora p rovocano una co1

stipazione ostinata; talora si tratta di un susseguirsi di 1periodi doloro,s i all 'e·p igastrio alter11ati a periodi di benessere ; ma non bis0oona di1nenticare che spesso tutti questi disturbi pilù che l'effetto sono la cau sa della loro insorgenza per quelli acquisiti. Il più delle volte essi non sono che constatazioni casuali operatorie o n-ccroscopiche. Possono però talora dar luogo ad l1na complicazione assai grave e cioè la perforazione intestinale; :possono provocare fistolo colo-vescicali, aderenze con or• • • • gan1 v1c1n1 ecc. Anch e la casistica radiologica di diverticoli del digiuno è rimasta piuttosto scarsa giacchè 1)areochie volte essi sfuggono alle nostre ricerche come bene ha11no dimostrato il Terrj e il Mugler; e perchè anche dal punto di vista r adiologico ·è talora difficile la diagnosi differenziale con altrettante dilatazioni prestenotiche o paralitiche o con altre dilatazioni morbose.

* **

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Dopo questa paren.tesi sopra alcune considerazioni dàl punto di vista generate entrerò a parlare più particolarmente del nostro caso. Il primo fatto ch e subito ap1p are chiaro è il seguente : I divertico1i multipli del digiuno da noi co n statati sono certamente di origin,e acquisita; in caso contrario il -preoedente atto operatorio li avreb·b e messi in evidenza; tanto più che la loro presen za avrebl)e, se non impedito, certamente ostacolato la gastrodigiunosto.m ia. Rilevo poi la rari1tà della sede p·o ich è essi so·n o relativamente frequenti nel duodeno , molto m eno n el digiuno : la prima osservazione venne attribuita al Cooper (1844) ; Hunt e Cook ne descrissero dei casi, come pure il Terry , l'Edel, il Weis, ìl Contley, lo Schroeder, l 'Hen seler, il Klebs, l 'Hensemann , eoc. Ora, nel nostro caso, essendo stata pratica1ta 4 a. fa la gastrodi1giunosto·m ia , ed essendo essi certamente posteriori a·d essa, si veng ono a trovare sopra un <ligiuno che ha assunto funzioni di duodeno . Anche questo mi pare possa avere la sua importanza dato che n el n ostro caso il digiuno è sotto·p osto ad uno sforzo b,e n m aggiore che di r egola e ad unai funzione anormale. Essi ...ooi ' oltre che bicuram ente 1>osteriori all 'intervento di 4 anni fa, probabilmente erano di data abbastanza recente, dato il fatto che solo da un mese circa il paziente aveva cominciato a presentare disturbi addominali e ser1so di peso allo stomaco , disturbi da mettere in relazion e coIla progressi va e lenta ste1


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NNO

XLI, Nul\1. 20]

777

SEZIONE PRATICA

nosi intestina le e quindi colla stasi a monte nell'intestino. È probabile quindi che lo sforzo maggiore abbia agito sopratutto nel digiuno, punto di inaggior lavoro in seguito alla gastrodigiunoston1ia e .probabilmente punto di mi nor resistenza in eguito al precedente intervento, ed inoltre punto reso fisso dall'intervento stesso. Esso sforzo avrebbe formato com e delle piccole ernie a forma di diverticoli tanto più che ad un esam e macroscopico essi eran o sprovvisti di tunica muscolare. Secondo il nostro 1nodo di vedere essi dunque erano divert~coli acquisiti provocati dall 'aumento della pres.5ione endointestinale su di un locus minoris resisteritiae per le ragioni esposte. Il nostro caso ha importanza anche per il fatto ch e non frequentemente si può avere un preci o controllo operatorio prima e do·p o la loro formazione. Altro quesito importante a cui si presta il nostro caso è il seguen t~ : Come com portarci innanzi ad un simile reperto al tavolo operatorio? Vario può essere il modo di procedere: 1) Si può non praticare alcun intervento lasciando le cose come stanno . Non pochi sono gli AA. che consiuJiano questa condotta: cosi il Christ sopraricordato, il Goinard , lo Chevaux, il Leriche, il quale in un caso di sette diverticoli del digiuno ne h a asportato uno olo, il più grosso, con buon risultato. Però bisogna no tare che con questo mezzo incombe sempre sul paziente il pericolo di uno stato anormale nel suo intestino e di tutte Je complicazioni a cui può andare incontro. 2) Si può invece praticare la resezione di tutto il tratto intestinale comprome so : così agirono il Boling, il Beigler, il Bloon, il Wruble ecc. con esito feli ce. Anche questo mezzo però si presta subito a 11 'obbiezione della difficoltà e della pericolosità dell 'asportazione alta di un tratto di intestino, la quale inoiltre non sem pra è possibile, come nel nostro caso , dov·e preesist eva una gastrodigiunostomia. 3) Si può praticare infine la legatura alla ba. r dei diverticoli e il successivo affondamento dei monconi ; oppure praticare una plicatio di t11tte le estroflessioni intestinali. Anch e questo inodo però ha l'inconveniente di essere una operazione t roppo lunga e laboriosa sopratutto quando , co·m e nel nostro caso, i diverticoli sono multipli e spar~ i $ U ]ungo tratto d'intestino. Rilevo, prima di terminare, il fatto che non frequentemente ci si imbatte jn una sede cosi rara dell 'appendice, quella retrogastrica, e in t1n 'ernia interna, costitn.ita dal passaggio di

tre metri d 'intestino attraverso un ponte mesenterico di natura ,p robabilmente congenita. Noi di fronte ad un uomo in cattive condiz ion~ circolatorie, ;p resentante una vecchia gastrodigiu nostomia, abbiamo creduto opportuno non praticare alcun intervento per porre , in qualche m odo, rimedio ai diverticoli da noi constatati. Difatti, essendo essi , secondo il nostro mo.d o di vedere, causati dall'aumento della pressione intestinale per la progressiva e lenta occlusione, abbian1-0 creduto che, tolta que ta, doveva essere tolto il pericolo maggiore. Infatti non vi era più ragione per cui essi anda se ro incontro 3. so vradistensione, oppure a lacerazione. In una parola noi siamo çlel parere ch e, Cùme sempre in clinica, bisogna saperci regolare caso per caso, e, :pen sando ch e la presenza esclu iva di diverticoli (e cioè senza co·m plicazioni) solo in casi eccezionalissi'mi ha portato un paziente al tavolo operatorio, crediamo che la cosa migliore sia quella di lasciarli in sito, dopo aver tolta la c.ausa che li aveva provocati, pro nti in o·gi1i ca o a curare ogni loro complicazione. 1

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RIASSUNTO. L 'A. presenta i] caso di diverticoli multipli del digiuno , rilevato n el corso di un intervento per occlusione intestinale, in un individuo precedentemente gastrodigiunostomizzato. Afferma la loro origine icuram ente congenita e probabilmente di data recente. Tra ]e varie ipotesi emesse, tenta di spiegarli come dovuti all 'aumento della pressione endointestinale, e consiglia, come cura di elezione, quella di lasciarli in sito, qt1ando sia po sibile riconoscere ed flliminare la cau sa che Ji aveva provocati . BIBLIOGRAFIA. .

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« JL POL ICLI NICO »

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PROBLEMI DISCUSSI Si deve o non si deve combattere la fPb· bre1 La medicazione antitermica nella tubercolosi, le febbri tifoidi e alcune altre malattie. (J. ALBEH:r-\VEIL . Paris :1Vféd., 27 genn. 1934).

Esistono, secondo l 'A. , due grandi categorie di malattie infettive: da l1na parte d ell e affezioni come la tubercolosi , le febbri tifo idi ecc., n el corso delle quali la distruzione dei germi mo,r bosi ed i fenomeni infiammatori provocano i danni più gravi all 'organismo infetto. Ciò è dovuto ai veleni endomicrobici ch e si liberano e ai veleni cellulari e bacillo-cellulair i ch e i form:ino dalla distruzione co ntemporanea d·ei bacilli e delle cellule ch e li hanno fagocitati, e alle reazioni allergiche che provoca nell'organismo la liberazior1e di q.ueste diverse sostanze e veleni . D 'altra parte, delle affezioni con1e la sifilide, le tripanosomiasi , ecc. n elle quali sono i fenomeni infettivi ~he dominano la scena cli-. nica , n elle quali tutta la malattia è fatta dalla reazione del] ' organismo alla presenza dej gPrn1i morb osi , ma in cui questi age11ti non sc..·no affatto o sono poco tossic i per sè stessi. 'Fra queste due cat egorie esistono· poi t1n a infinità di affezioni a caratteri intermedi. La febbre ne] corso della tubercolosi no11 costituì ce una reazione di difesa, ma una r eazione quasi sempre nefasta, poi·ch·è aumenta la ,relocità delle correnti circo·l atorie, si accompag na ad una più grande intensità delle reazio·n i infiammatorie e .aumenta le co·m h,u stio11i interstizi.ali. L'A. ha in precedenti ricerche tiimostrato quanto ia nefasta la fagocitosi polinucleare nella tubercolosi , essendo i bacilli di Koch elettivamente nocivi 'Per i polinucleati ch e li hant10· inglobati. J po1inucleari ono dei fattori di dispersione dei bacilli di J<.och e liberano n ell 'orga.n ism o dei co mplessi b·acillocellul ari to .:; ici e termogenetici, ch e aQ"Ìscono vero ~ imilmente st1i centri termogenetici del n1esencefalo . · L 'ipertermia è es~a stessa in effetti t1na causa di aumento delle co1nb·u stioni interst iziali , la febbre tende ad aiim.entare la febbre. :E:. per un complesso di ragioni , veros·i mi le cl1 e nell 'organismo, gl1ando la febbre è elevata. i bacilli di Koc}1 1

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XLI,

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subisca.no più facilmente delle clisintegrazioni. Se molti bacilli resistono all'ipertermia e proliferano, molti 1nuoìono ed è n oto che il germe diviene sopratutto tossico dopo la morte. Così dunque, in ultima analisi, l 'ipertermia 11ei tubercolosi, ch e si accom1Jagna ad un aumento della fago citosi, n1a alla quale r e iste un certo numero di ])acilli, è sfav-0revol c a molti di essi. !F atto in apparenza paradossale, essa ·è dunque sfavorevole all'organismo r11alato. Sono da ag·giungere i danni che la febbre produce a ~usa dei disordini nella cosliLuz·i one delle a lbumine tissulari e circolanti, che essa provoca e per i di turbi funzionali (tachipnea, tachicardia, rleliri o, ecc.) cui può dar.e origine. Tutte le considerazioni prececler1ti valgono per le febbri tifoidi e verosimilme·n te per le colibacillosi febbrili e per numerose altre affezioni. Riguardo alle febbri tifoidi, come n ella tubercolosi , la dist ruzione di un.a parte dei bacilli tifici o paratifici , mentre a ltri continuano a vivere e a proliferare, e le reazioni cellulari dell 'org·anismo all 'infezion e ebertiana hanno conseguenze gener:ilmente nefaste. Se esiste un.a esotossina tifì ca diffu. ibile, sopratutto sono tossici i veleni aderenti o endotossine. Co,m e nella tubercolo"i, i veleni del bacillo tifi co sono eminentemente tossici per i polinucleati . Solo la reazione 1nacrofagica costituisce una reazione cellulare di resistenza ed. è essenz ialmente, co·m e n ella tubercolosi, il istema reti colo-e ndoteliale ch e l1a importar1z.a per la difesa. Se si vuole dunque adottare una. terapia razionale delle febbri tifoidi, bis~ona eYitare finchè possibile l 'eccessivo movi mento infi an1matorio e fe,b briJe, ch e hanno pe·r e.ffetto di liberare delle frazioni inicroib iche tossiche e di provocare delle distruzioni ipolinucleari intense, seguite da r eazioni n1ieloblastiche. Si P'UÒ aggiungere che le tossi11e tifiche pos ono, come ha dimostrato Sanarelli, provocare u na attivazione di violenza di osp iti microbici abituali dell 'individuo 1nalato, del colibacillo. Tutte le considerazio,n i che precedono dimostrano ch e nella tubercolosi , nelle febbri tifoidi, le colibacillosi fe,b brili, ecc. una terapia a.ntitermica non costituisce solo un trattè'.\mento puramente sintomatico dell 'affezion e in causa. Coonbattendo il sintoma febbre e le reazioni in fi ammatorie ch e 1'accompagnano, si tende a rompere un oircolo ,,izioso patolog ico e ad agire così più o meno direttam ente sulla patogenesi , &e non sulla rau a stes a della malatlia. T ri ultati ottenuti nel trattamento della febbre 1·ifoide e della tubercolosi con· i sali d1 chinino , associati o no11 ad altri antitermi ci , sono innegabili . Conviene dunque riabilitare certe medicazioni antitermiche e :)pplica rl c, non certo in tutti i casi , ma in quelli in cui la febbre e Je reazioni infiammatorie "ono notoriamen te no1

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XLI, Nul\r . 20]

cive, cioè n elle m alattie ch e <la11n o luogo a manifestazioni allergich e severe. La piretoter apia e la terap1ia per ch oc conser vano evident emente i•l loro valor e n elle malattie nelle quali la distruzion e del germe m orboso n on p rovoca punto o poco delle m anifestazipni allergich e. Un trattamento i)er ch oc n ella tubercolosi evolutiva o nella febbre tifoide avrebbero il più spesso un effetto disastroso. È da aggiunger e ch e esistono degli stati m orbo·si in appar enza apiretici, ch e sono giustizia bili egua lmen te con ]a m edi cazion e antitermica, con il chinino a dosi r efratte e continue per esem pio. La febbre no·n si riassume n ella iper termia. La causa perturbatrice può agir e su gli scambi e sul m etabolis.m o senza alterare la tem peratura del corpo. Vi è a-l lora febris sine .febre, stato febbrile sen za ipertermia . Il m etabo lism o basale è in questi casi aumentato. Tutti i soggetti , e anzit utto i bacillari , ch e presentano un m etabolism o b asale aumentato si giovan o della m edicazione antitermica. Si tratta in questi casi di ap,iressia febbrile, n ozion e im·p ortan te in pratica , perchè questi m alati devono essere co nsider ati com e dei feb bricitanti , ciò ch e com porta importanti deduzioni ig ieno-dietetich e e terapeutich e. C. TOSCANO. 1

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SUNTI E RASSEGNE TISIOLOGIA. Sull'allergia comparata alla tubercolina e ai filtrati di ultravirus tubercolare. 'F . VA~ se Méd., 3 febbraio 1934).

(G.

P AI SSEA.u,

J.

V ALTI S e

D E I NSE.

Pres·

Gl:i. AA., in una serie di note presentate alla Société de Biologie e 9-lla Soc. Méd. des H op~., hanno dimostrato la presen za dell 'ultravirus tubercolar e n ei. differenti pr odotti patologici provenienti da lesioni manifestam ente tubercolari o sospette di tubercolosi . Hanno vol~to quindi ricer care se l'allergia poteva esser messa in eviden za con l 'inoculazio·n e intradermica di filtrati riscaldati , provenienti da coltur e giovani di bac. di Ko·ch su m e·zzo sin tetico di San ton. Il m etodo di preparazion e dell 'ultravirus er a il seguente : Si utilizzano 0sclusivamr,nte ]e culture a velo di 6-8 giorni svilupp·a te sulla superficie di 100 cc. di m ezzo sintetico di Santon in un pa llon e di 20 0 cc. Dopo ave r decantato il liquido nutritivo , i veli sono emulsianati, a m ezzo di palline di vetro , in 1O cc. di acqua. fisiolo·g ica sterile per o·g ni ·pallone, e l'emulsione cos ì ottenuta è filtrata in 8-10 minuti su candela Ch amberland L2 11uova sotto depressione di. 2'0 m m. di m ercurio. Il filt rato è ripartito in 1

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SEZI ONE PRATICA

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fiale dr 1 cc. e riscaldato due g iorni di seguito per un'ora a 80°. P er m ettere in evidenza l 'aillergia tuber colare g li AA. si sono .a rrestati all'iniezion e intradermica di 1/110 di cc. di questo filtrato puro. I filtrati ottenuti da ceppi ricchi dr ultravir u s danno le reazioni più inten se. II filtra to sembra perdere la sua attività con l 'invecchiamento dopo qualch e settimana o qualche m ese. Si con serva m eglio mantenendo le fiale lontane dalla Juce ed in frigorifero . Le reazi·o ni concordanti alla tuber colina e al filtrato sono la regola quasi assoluta n ei soggetti a cutireazione alla tubercolina positiva e, alle dosi adoperate dagli AA. , sono allora frequentemente tanto intense ch e essi h anno dov:ito rinunci9.re a praticarle in questi soggetti . Nei bambini a cuti-reazione alla tubercolina negativa fin o all 'età di 15 anni gli AA. hanno ottenuto delle intradermo-reazioni con cordanti al filtrato e alla tubercolina n ella proporzion e del 3 0 %. Le intrader mor eazioni positive al filtrato son o state di una intensità relativam ente discr eta , ma si sono osservati tutti i g radi di passaggio fra le reazioni fortem ente positiv:e e le n egative. Si riscontrano anch e delle r eazioni dubbi·e, di cui si rpuò tener conto, ma gli AA. n elle loro statistich e si sono limitati a considerare le reazio·n i persistenti dopo 48 o·r e, caratterizzate da una papula nettamente percepibile alla vista e al tatto, con arrossamento centrale di 2 mm. di diametro. In un certo numero di casi 11on esiste co11cordan za fra la reazione alla tubercolina e quella a l filtrato . Le più inter essanti fra queste ch e gli AA. chi~ma110 « reazioni dissocinte » sono quelle in ~u1i la intrader mo-rea;ZÌO·n e alla tuber colina era negativa e la r eazione al fllt rato nettamen te positiva . QuestaJ dissociazion e è stat a osservata in 8',5 % dei soggett i ~tudiati ; m a in rappo rto alle r eazioni p·ositi ve, essa .è più comune almen o nei b·a mbin i, in cui raggiunge il 22 % delle reazioni positive. La reazion.e dissociata · &ub·i sce. secondo l 'età dei soggetti. , delle n otevoli vari azioni di frequ en za . Essa presenta due massimi assai n etti , durante il. primo anno e fra il 6° e il 10' anno, m entre durante il 2° anno di vita è molto più rara. Sembra ch e non si tratti di uno stato durevol·e. Eccetto un caso·, in cui l 'intra.derm oreazion e dissociata persisteva con gli stessi caratteri dop·o sei mesi , in par ecchi altr i casi gli AA . hanno osservato ch e dei soggetti portatori di una reazione· dissociata , so ttoposti do po 4 o 5 m esi à una nuov8! prova , reagivano questa volta ugualmente alle due reazioni , mentre ]a cuti-reazione restava n egativa . In altri casi , ]e intradermo-reazioni, all 'inizio ne. gative, divenivano dissociate a 1111a n uova prnva dopo 2-3 m esi . 1

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cc IL P OLI CL IN I CO

Sembra

dunLJue ch e le intradermoreazi oni d ebbano esser e consid erate come ra ppresentan ti u 110 stadio intermediario fra le r ea zioni intradermich e negative e positive a lla tubercolina , stadio intermediario r1on obbligatorio. I ris ultati d elle ricer ch e degli AA. dimostrano che dei soggetti , bench è a ncora in sen sibili alla tubercolina, reagiscono positi varr1ente ai filtrati di ultravirus tuber colare e, fatto ancora più interessante, queste reazioni· dissociate si osservano sopr atutto frequ enterr1ente durante i due primi mesi dalla n ascita. Ci si può quindi d omandare se q uesta particolarità non corrisponda a.Ila nozion e d ella trasmissi•on e per via placentare dell ' ultravirllS tuber colare. Gli AA. ha11no esamin<i.to batt eriologicamente di versi p r odotti p rovenienti da 18 soggetti a intradermoreazio11e dissoci ata, ùa 6 soggetti negativi al filtrato e alla tubercoli11a. e da 2 soggetti ch e avevano reag ito alla tl1b·e r rolin i:t e n on a l filtrato. Nei 18 soggetti a intrade rmo-reazione dissociata 11anno ottenuto 7 risultati negativi· e 11 positivi , sia con le c11lture si a con l ' inoculazione. V'è dunque co·n corda n za comp.Jeta. L'ultravirus tubercolare esiste dunque sopratutto nei soggetti ch e non reagiscon o alla tuber colina e r eagiscono solamente al filtrato. Gli AA. cr edono pertanto· t~he le r eazi·o ni intradermic he ai filtrati di ultravirus abbiano un valore clinico. Esse possono verosimilmente servire a rivelare 1'esistenza di un'allergia n ei n eonati provenienti d a madri tuber colose ed infettati in utero per opera dell 'ultravirus tub,er col.ar e, e possor10 anch e essere utilizzate per ]a diagnosi precoce d elle forme di infezi one 1ubercolare infi ammatoria nelle quali l 'ultravirus potrebbe avere un 'im1p·o rtanza preminente. e. To·SCANO. 'l - · . ,... , f ~' ~ ! o l t: t ""'~ e"! 'f 'ff> I\ • ' "' • I"~~, ~ -,i

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tazione d~~ , ris_ultato di una toracoplastica, del.l a mob1l1ta di una caverna o di una qualunque lesione t ubercolare d el polmone. Ci si P?trà .a~ch e servire della chimog rafia per studiare l influen za d ella collassoterapia s ulla funzionalità cardiaca. . Ce~to la radio~hin1ografi a J1on potrà 1nai rimpiazzare la radiog r a tìa ordinaria n è 1·e~a1ne radioscopico: essa fornisce d-e lle Iìolizi e differenti d.a quelle tratte da questi metodi cli esplo razione. Sotto questo 1punto di vista s i p u ò consider ar e la radiochimografia come t111 metodo cin·e matico d 'avvenire in tisiologia. C. TOSCANO. 1

L'auroterapia nella tubercolosi polmonare. (U. CR_OSINA: Rùvista di patologia dell 'apparato

respiratorio. Anno II~, aprile-n1aggio 1933). L 'A. riferisce di aver sottoposto al trattan1ento con sa li di oro , del tipo Fosfocrisolo I . C. I. , due gruppi di amr11alati di tbc. polmonare. In un primo gruppo di 30 casi h a notato undici casi di: esito felice diec i casi di buon miglioramento, nove casi' di peggioramento; ·questi ultimi tutti gravi e non su scettibili di vantaggio con nessuna terapia . In un secondo gruppo di venti casi scelti dopo accurato studio e ritenuti suscettibili di ricavar vantaggio dall 'auroterapia , ha avuto undici casi di esito felice, sette casi di buor1 miglioramento (questi proseguono an cora la c ura) e due casi fa.v orevoli . L ' A. conclude ch e i risultati definitivi d el1'.a uroterap·i a ~i presentano in tre maniere di fferenti: a) con segni clinici di una sempre più mar cata fibrosi e col reperto radiologico di 1111 ne tto add ensamento dell e immagini delle le• • • • s1on·1 prees1stent1; b) con segni clinici di riassorbimento e La radiochimografia in pratira tisiologira. col r eperto radiologico di chiarificazione d ell e zone oscure preesistenti (nettoyage); (L. BERNARD, P ELLrs s rE R e ILBERMANN. Presse e) con ]a combinazione delle due m odaftlféd. , 20 dic. ·1933). lità sovraesposte . La radiochimogra fia è un m etodo nuovo L'A. ricorda çh e la prova n1i g lio re dell'efficacia dell 'aurote rapia è la seguente: « Ammach e permette di -regis tra re sullo stesso film d ei n1ovimen ti 11umerosi e g iustapposti di uno la ti che per mesi ed anni erano in Sanatorio, ste so or g·an o. Qu e to p r ocedimento è nato g ià trattati con tutti i mezzi terapeutici comudal d e icl.erio di c;tudiare la Gineimatica cardia- ni n ella cura sanatoriale e ciò malgrado rimaca e finora non ha trovn.to pratica ap·pilicaz-io- . nevano pressochè stazionari . hanno presentan e cl1 e in cardiologia. Gli /\ A. h anno usato· la to quasi subito do1po l 'inizio d el trattamen1 o cl1imogra.fia per apprezzare i movimenti d ei crisoterapico un miglioramento d ello stato gepolm o11i tuber colosi e delle ]oro lesioni e per nerale e locale ch e in un buon numero di Ca$i giudicar e dell 'effi cacia . della collassotera1Jia ha dato 1t1ogo a risultati definitivi ». sulla n1obilità. dei polmoni malati. In questi A. P. ras i la cl1i111ogr afia a pporta una qu_a ntità di dati ben più preci i e più importanti di quelli L'atelettasia polmonare nel corso delle tra t ti dalla r adiog rafi.a ordin ari:i o dalla r adioemottisi. sco11Ha. . . (V. Coan1EH e P. BouQCJIN. Paris Méd .. 17 febGli , AA . sono però persu asi ch e m olteplici braio 193-1). altre applicazioni della chimogr a fi a trov~no · Clinicamente I 'inizio d ell 'ateJettasia i10Jn10anco ra l)OSto in tisiologia cd h anno g ià r arrolt o l1tili d ocumen ti r himog ra fì ci per il con- n ar e nel corso delle e1notti·si è brutale quan do l 'atelettasia colpisce un 1)olm o11e intero; troll o ftin zionale d el d.ia fra ni n1a , ])er la ' 'al11lii ....

,.. . t

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(AXì'< O À.LI, Nul\1. ~]

~t::Z lO

n1a qua11do no11 inter essa cl1e u11 lobo l 'i11izio _è più discreto e può a11ch e 1)assar~ i11av-

vert1to. Sop,r atutto il dran1111a e111oftoi co ma cl1er~ e f~ pa_~r~ in. secon~o piano i s~oni funzionali in1z1al1. S1 ma n1fe tano tuttavia la di~pnea ~rutale, !,'_ a ngoscia . I seg11i fi sic i 0110 in funz1011e d ell importanza del territorio colp ito. L 'attrazione cardiaca, ch e costituisce il carattere pa.t ognon1onico di questa affezione è patente "olo se l'a,telettasia colpi ce tutto ~ll pol1none e in ogni caso il lobo inferiore. 11 fatto più n e tto è la scampar a di tutti i eg11 i stetoacustici preesistenti . L ' evoluzione è diver sa rispetto ai ca i cl1e sopravve~gon_o dopo un irntervento chirurgico. Il ~1s~er10~.o tappo mucoso , al quale viene attri~u1to l insorgen za d ell 'atelettasia po topera.tor1a_, scon1p~re _spontaneamente e ra.p1id an1ente _in 4-6 g1orn1 e Ja permeabilità polmonare ritorna normale. Nei tuber colosi e moftoici n on vi. è un tappo isolato, ma una colonna sanguigna ch e 0struisce tutto il b·ro11co e tutta una inondazion e a m onte, ch e i11 teressa bronchioli e a lveoli . Il ri a ~orbir11 en t o lento è dunque più frequ ente. Radiologicam ente è tipica l 'oscurità ma ._ iva di tutto un polmone (o di uno o due lobi soltanto) e la r etrazione. La diagnosi è rimasta fin or a eccezionale. Una prima difficoltà è cli natura radiolog ica. Occorre poter parlgonare due lastr e su cve:::;si_ve a te~pi ravvicinati, di cui l 'una , presa i11 pieno periodo emoftoico, è spesso difficile a realizzare i11 rag ione dello stato grave d e] malato. C:linicam en te :poi, questi m alati son o esami11ati con t1na disc rezione talora ecce iva e ci· si preoccupa sopratutto di calmare l 'emorragia: il contrasto fra ottusità, silen zio e vibrazioni allora sfu.g ge, perch è non i osa far contare ad alta voce, far tossire e r espirare un malato g rave . I segni funzionali , co ì tipici negli operati, sembrano m en o impon enti i11 un emoftoico e so no attribuiti al fattore en1orrag ico e u Il ' e pi ~o di o tuber colare. Infine u11 fa tto p icologico è in gioco,: prima l 'atelettasia post-operatoria er a misco r1osciuta, ora tutti ci pensano e la diag n osi è facile; lo stesso ayverrà p er gli emoftoici solo ch e i i)ensi a que ta .eventualità. Ci si può domandare . e, a lato a quest o grande dramma atele ttasico non si pre entino, :più frequente1nente di quanto non si i)en si , dei piccoli epi sodi unilobari ch e 11anno ancora maggi.ori probabilità di pa sare inavvertiti . Quando l ',atten zi.one sar à stata attiraita su questa possibilità si potrà forse interpretare com e collassi parziali ce-rti aspetti di lobite n1edia , transitori e spontanean1ente curabili . Dal })Unto di vista terapeutico, la condotta logica è l 'applicazione del pneumotorace se l 'attrazio ne cardiaca è notevole: interve11to di compressione e di contro-retrazione. Se l 'atelettasia è invece ben sopportata, è rp.iù conveniente temporeggiar e. C. To sCANO. 0

E PRATICA

781

ANESTESIA CHIRURGICA. Un nuovo anestetico basale. (NrTZE~cu e 1Ac0Bov1c1. Pr. 1vléd. , 1934, 11. 17). ' ' ai_1ta~i i b en e fi c i dell 'anestesia di base, jn assoc L~z~on e con l 'anestesia per inalazione e pas a ~1 in rassegna i principali narcotici di bae, g·l1 ,. \1\. . propo11gono un nuovo anestetico ba~a l e, la paraldeide. . Prodott?' di _co11den~azio11e o di polimerizza7. lo11e _del~ aldeide acetica è un liquido incoloro o~u~tl~ 111 o tto parti dì acqua ; possiede propr1eta tpiI10-an estetich e. J\gi.. ce . ?rrattutlo s ulla cort eccia ; i suoi effe~t1. i1? c1v1 sug li o rga ni pare11chimalosi so110 n11n1n1i. . Si u a J.)er via endoven osa, sciolta in so lt1z1011e gluco ·ata . Considerando i risultati di 82 an estesie g li AA. o s~rv~n o ch e queste sono decorse se11za n ~ss ~n i~c1d ente e con un 'anes tesia ottin1a. L un 1co i n eon veniente sar ebbe l 'o·d ore sgradevole prodo·~to dal l 'eliminazione dell'anestetico attraver o 1 J)?lm oni . Il risveglio è tranquillo c. e11za vo1n1t1. · B. PAGGI .

Sul problema dell'anestesia. (M. K1RS CH NER. ll1unch. ll1 ed. Woch.. , 5 gennaio 1934). . ,ogni azion e p~rt~ta s ul cor110 vivente e per c10 du,~q1:1 e ?gn1 ~nterve nto O}Jer atorio con1porta 1 irr1taz1one d1 numerose vie e centri n ervosi. La via della sen sibilità d olorosa si esteud e dalle porzioni centrali del cervello alle es t.ren1ità periferich e cie i i1er vi d ella sensibilità . La 11on dolorabilità di i1n 'operazione sarà dunque o ttenu ta quando si farà in modo da e itare ch e g li stimoli periferici giungano ai centri del dolore. Ciò. si può otte nere sia con u11a paralisi d ei centri . cer ebrali del d·olore per mezzo della anes tesia generale, sja impedendo la formazione degli stin1oli 1periferi·ci per mezzo dell 'anestesia locale, sia infine bloccando le ''!e ~ella sen sibilità dolorosa in un punto quals1as1 d el loro d ecor so per n1ezzo della a nestesia spinale o radicolare o dei gra11di plessi. L~ .sed e sc~lta per ìl bloccagg·io clelle vie se11 1t1ve .~on e ~e11za importan za, inquantoch è q_uanto ~1u _alt.a e la ~e~e scelta ta11to più difficile sara l1m1tare I az1011e paralizzante sull a sola via sen sitiva , venendo ad esser e inter essate altre vi e n ervose ed a ltre funzioni . Da questo }) Unto di vista la migliore dell e an estesie è sicuramente quella periferica. E ciò e tanto più evidente se si pe nsa ch e con1e ·per via riflessa, in una paralisi da sezion e del midollo si hanno dis turbi periferici, così ancl1e timoli periferici possono per via rifle sa (sen za cioè g iunger e a l cervello) produrre lesioni nel territorio al disotto d el blocco quando questo abbia sed e n el n1id ollo. ~l a, 11el1 a pratica, l 'anestesia loca]e presenta diffi coltà no·n .sem-


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782

cc IL POLICLINICO

pre superabili e ciò specia1'me11te negli interven li sull 'addo·m e. Secondo l 'A. il problema dell 'anestesia in tali casi può essere risolto praticando quello che egli chiama « doppia anestesia » : egli pratica cioè un 'anestesia spinale superficiale, mediante una soluzione pesante di percaina la quale invece di diffondersi subito· nel liquor resta i1ella sede in cui è stata iniettata e ne può essere estratta dopo avere, per dir così, bagnato le radici spinali : co·n l'anestesia così ottenuta è facile allora praticare una accurata anestesia locale servendosi all'uopo dell 'apparecchio dall 'A. stesso ideato, nel quale una pressione di tre atn1osfere permette una perfetta diffusione del liquido negli interstizi del tessuto , fa cilitando quindi anche dal punto di vista tecnico l'intervento. ... Tale metodo che ha dato all 'A. ottimi risultati in circa 5000 interventi è attualmente usato dall ' A. in tutti , senza distinzione, gli interventi sull 'addome. G. LA CAVA.

L'efedrina e il earbogeno negli accidenti della raehianestesia. (ScHo rrE.

La Presse Médicale, 2 sett. 1933).

In base ad esperin1ent.i personali l 'A. ritiene cl1e l 'ipotensio·n e consecutiva alla rachianestesia sia dovuta a due cause: I a blocco del simpatico vasocostrittore, e quindi vasodilatazione, nella zona anestetica; 2a blocco del simpatico adrenalino-secretore e quindi diminuzione o anche soppressione della se~rezione continua d 'adrenalina destinata a mantenere il livello d ella pression.e sanguigna. La somminist.ruzione di adrenalina per via endoveno~a, a 1,arte g·li inconvenienti che può provocare, 11a ùn effetto passeggero, no11 superiore a q11:.t lcJ1e n1inuto; la son1ministrazione sottocutanea o intran1uscolare ha scarsa efficacia. La tra11sìtorietà dell 'azione dell'adrenalina è dovuta alla sua rapida ossidazione nei tessuti; un effetto costa11te e prolungato si ottiene con la fleboclisi continua, goccia a goccia, di siero fisiologico e adrenalina, questo metodo è però ingombrante e complicato, inoltre non ha quella rapidità d 'azione necessaria per scongiurare una sincope in1minente. L ' efedrina e l'efetonina (e·f edrina sintetica) viceversa, somministrate per via endovenosa, a.a nno in1mediatamente un rialzo della pres~i one , co11siderevole e d:uraturo. La dose di cinque o dieci centigrammi, in una o due i1liezioni , riporta la pressione al livello iniziale i)er un periodo di un'ora; la somminist ~·azione · 11er via endovenosa è b en soppori;ata.; è be1te non iniettare l 'efetonina in via preventiva, prima della puntura spinale, perchè ciò sembra ostacolare lo stabilirsi dell 'anestesia. Gl 'incidenti conosciuti con il nome di « burrasca del ventesimo minuto n sono nettamente troncati dal) ' efedrina per via endovenosa.

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XLI,

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Gli accidenti da ipotensione, però, non sono g li ·u nici della r,a chianestesia; alle volte si hanno delle paralisi respiratorie; z.nche queste possono prodursi ccn un doppio meccanismo : 1Q l 'ipote11sione provoca un difetto dell'irrorazione dei centri ne rvosi; questi casi cedono al trattamento dell'ipotensione; 2° l'arresto respiratorio è dovuto, oltre che all 'ane1nia dei centri nervosi , alla loro intossicazione da parte dell 'anestetico diffusosi verso l 'alto. In questi casi, oltre la .s omministrazione di efedrina, è ne. cessari~ praticare la respirazione ·artificiale, possibilmente con insufflazione pen regolata, protratta fino a completa scomparsa dello stato, d'intossicazio,n e del centro respiratorio. Il carbogeno (ossigeno + anidri·d e carbonica al 7 %) è prezioso per l 'azione stimolante specifica di cui è dotato il C0 su] certtro respiratorio; di tale azione stimolante è privo l 'ossigeno, qruindi può accadere, allorch·è si pratica la respirazione semplice o con il solo ossigeno, di doverla continuare anche oltre il periodo di paralisi rachianestetica, per la persistenza del1'apnea , dovuta alla n1ancanza di stin1olazione bulbare. · Nell'efedrina e nel carbogeno, conclude l 'A. , abbiamo due poderosi m ezzi per combattere gli a ccidenti della rachianestesia. 2

L.

!FERRETTI.

MISCELLANEA. Dati clinici sull'asma. (L . J.

WrT·r s .

The Lanc0t, 10 febbr. 1934).

L 'A. basa il suo studio sull'osservazione di 500 casi di asma curati i11 4 anni; di essi, 360 avevano superato l 'età di 15 anni. Le ricerche di confronto vennero fatte su 100 individui, che non presentavano segni di .asma o di malattie analoghe. CARAT r ERI 'JLI.NIOI DELL'ASMA.

Gli accessi. - Mancano r.arame·n te nella storia degli asmatici. Vi può .essere una certa difficoltà per la diagnosi se il medico non presenzia l 'accesso; la storia di dispnea , di asma e di tosse comparenti a·d accessi, specialmente alle ore piccole della notte od all'alzarsi al mattino è. particolarmente dimostrativa per l'asma. Nei bambini e nelle donne gio,v ani, l'asma può essere simulato dall'iperpnea isterica m entre, d'altra parte, il vero accesso di asma può essere prolungato da una dispnea nervosa. L'osservatore attento non può essere in_gannato da queste condizioni in cui mancano l'enfisema acuto e Ja difficoltà espiratoria del vero asma . Lo sputo. - È caratteristico quanto l'accesso . Contiene piccoli zaffi bronchiali, commisti a muco e saliva, meglio visibili su fondo scur~. Soltanto in pochi di tali zaffi, si vede, al microscopio, la struttura spirale; tutte q~e~te masse gelatinos~, però, hanno la stessa or1g1ne dal-


..\.~~o ~LI .i\ 11 ~1 . 20]

E~I ONE

la secrezione di muco ap esso n ei bro11chi0 Ji '"' tretti ed il loro riconoscime nto h a lo ste o " a lare c he il reperto di cilindri p er la n efrit e. L 'l maggior parte di questi zaffi contien e n otevole quantità di eosino fili; l'eosinofilia, per ò, n on è costante. La 11isp osta all'adrenalina. - Il veru asm a iene sempre mitigato dall '.tdren.::ilina, sommi11istrata a piccole dosi, n on oltre 3/ 10 di eme., eventualmente ripetute ad inte rvalli frequenti . La dispnea che non rispo11de all 'adrenalin a n o n è, probabi·lm ente, un ver o asma . 11 san giie. - Gen era lmente vi è ·\um ento di eosinofili , ch e però ·può mancare nell'asma latente, com e è il caso dell 'asma da fien o durante l'inverno. Anche l 'eosinofilia non è d a con siderar i peculiare a ll 'asma , avendosi sempre quando una proteina estran ea pe11etr a n ell 'or g ani m o· n ei bambini , si h a sem 1)re a d ogni nl1ovo cibo aggiunto alla dieta e, negli adulti , dopo l 'in ..,.estione di n otevole qu antità di feaat o. T .çintomi allergici. - <~li a m atici , pesso (40 %) . soffrono od hanr10 so fferto di ort i,cari a , rinorrea , eczema , febbre da fìeno . La storia familiar e. - La 11r e enza di asm a o di una d elle malattie sopra m en zio·n ate, in un m embro della famig lia dell 'a ·m a tico si h a n e l 60 % dei casi . Lo studio comparativo fatto s11 individui ap parentem ente sani fa escluder e, per ò, ch e questo g ruppo di malattie vada consid er ato soltanto come m anifestazione di allerg ia o di \per sensibilità proteica er editarie. Nel 30 e più per cento d egli adulti , si ha una storia p er son ale o familiare di aller g ia e la pr ova d elJe reazioni cutanee dimostr:i la g rande freque11za d el] '.aller g ia latente, in confronto con la n1 alattia n1a11ifesta. Le reazioni cutanee. - In ~ln 'alta proporzion e di a smatici , l'introduzione di minime quantità di protejna per via cuta11ea pro·V" )Ca una risposta cutanea esagerata. II numero d elle r eazioni positive varia dal 30 all '80 %, secondo il nurn er o d elle prove, la tecni ca usata e, soprattutto, l'età del paziente. Non risulta , però , ch e ,; iano differenze biologic he fra g li asmatici cl1e danno r eazioni positive e quelli che le dan no n egative; neppure è giusta la suddivision e del l'asm a in. allergico-ereditario e b r on chiticoacquisito. Negli individui normali , J3ru.~e l-ia trovato il 20 % con r eazioni positive, in confronto d el 75 % ch e ha avuto negli asmatici . Ad ogni modo, le reazioni sono più frequenti n egli indi,1idui ch e hanno avuto sintomi :)}}erg ici n el passato o con ascender1ti che li hanno avuti. Lo stato asmaticn. -- l casi l)iù g ravi d ella malattia sono spesso i meno tipici, coll).e dimostra quello riferito dall 'A. di un impiegato con storia familiare negativa 1:>er l'asma o malattie analoghe. J,,'asma si sviluppò a 27 anni , spontaneamente e con una c ura di jnalazioni e di auto~)Xloterapia , scomparve per 3 anni e m ezzo . Ritornò poi pure misteriosame11te ; gli a ccessi 1

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783

PRATICA

erano a ccompagnati da dispe psia flatulenta e d a occlusione della narice sinistra (il setto naa le era deviato); unico fatto patologico , la pr essione malto bassa (100/ 70). Prove cutanee, tutte negative, salvo una risposta dubbia al fru111ento . Il paziente si iniettava da sè l'adrenalina e si riteneva che egli esag erasse i suoi sintomi. Era stata decisa l'operazione sul setto, J11a prima che fosse eseguita, il paziente fu preso dallo stato asmatico , che lo condusse a mori.e poche ore dopo l'ingresso all'ospedale. L 'A. cita altri tre pazienti morti nelle stesse condizioni . In tutti, mancav1 la storia familia r e e personale di asn1a (questo era incominciato all 'età adulta) e di stati allergici; tutte le prove cutanee erano negative. E ])en difficile il connettere tali fatti alla teoria ch e l'asma è una distrofia allergica ereditaria , semplicem ente spieg·abile con l'ipersen sibilità alle proteine. Quando si seguono a lungo g li asmatici , si è costretti a ritenere che vi sono delle variazioni n ella r esis tenza all'asma , periodi in cui il minimo stimolo basta a provocare l'accesso ed altr i invece in cui il paziente l)UÒ prendersi m aggiori libertà , tanto da arriva L·e a credersi ormai immune. 'fali fluttuazioni ~arebbero in~i te al paziente stesso e non connes~e con var iazioni a mbientali e le lor o variazioni sare])bero r egolate da forze ig note, di cui è da au picar si la scoperta. MALATL'IE ASSOCIATE

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CO~ L ASMA.

È evidente che asma ed aller gia non sono si-

n onimi; non è sernpre possibile il dimostrare I 'iper sensibilità proteica in lutti gli asmatici , ma. questo in verità potrebbe dipende.r e dal fatto cl1e le nostre prove non sono complete. Una tender1za allerg ica può essere di1nostrata nella grande maggioranza dei bambini e nel 20-30 % degli adulti; ma saltante' l1na piccola p roporzione (dal 0,2 al 3,5 % d ella popolazione genera le) so ffre di asma . Molti dei fattori invocati per lo sviluppo dell 'asma ne sono , in realtà soltanto d egli effetti. L 'A. 11a s tudiato, n ei suoi 500 casi, la storia patolog ica, per vedere se le malattie di cui essi hanno soff~ cto potessero gettare qualche luce sulla provocazione dell 'asn1a . Tnfezio,n i. - Sono 5tate prese specialmente in considerazione la tubercolosi ed il r eun1atismo. Per la prima, alcuni 1nedici dell 'Europa continentale tendono ad ammettere un certo ra pporto. L'esperienza dell' ..t\ . (ch e è di Londra) è invece favorevole ad u11 certo antagonismo fra Je due malattie. Tutti i pazienti dell'A. sono stati radiografati e ·'ìtudiati a tale proposito. La proporzion e totale delle lesioni tuber colari (ghiandò_le, peritoneo , polmoni , pelle , reni) è stata trovata di 1,2 '}~ . Un antagonismo an1logo ~i trova per il reumatismo, il che presenta un certo interesse per il fatto che si ritiene che il r eumatismo sia associato con l'ipersensibilità :1 llo streptococco.


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L 'associazione del reumatis1110 co11 l 'asma è stata trovata d el 2,6 % per quello acuto e del 0,8 % per il cronir.o. . , Malattie del; tratto digerzrtle. - Spesso l asma è accon11)agnato da dispe·psia flatulenta e da spasmi del colon , ma i r-,intomi gravi sono eccezionali. L 'associazione con le diverse malattie si è avuta nella seguente proporzione: ulcera peptica 1 <y~ ; colecistite 0,6 %; appendicite acuta 2,2 %; appendicite cronica 0,6 %; anemia (tutte donne) 1,4 %; itteriz ia catarrale 1,2 %· Per qua11to riguarda l '.acloritiria .;he si osserva nei bambini asmatici, egli ritiene che si tratti di una gastrite allergica per alimenti a cui il bambino è sensibile; una specie di cc eczema » delJo stomaco, che coesiste ~1J e so col vero eczema. L'uno e l'altra scompa io110 con l' età mentre l 'asma rimane. In complesso, i1on vi è nessun fatto ch e possa dimostrare ch e l 'asma è il ri sult ato di una tossiemia alimentare. Se anche talvolta l 'asm a è mig liorato, con la somministrazione di un purgante, non bisogna ~i~e11ii.care c~e l? ste -so fatto si osserva per l ep1less1n od il d1abete. 1 Vie) respiratorie s11periori. - Nel 15 % d ei casi dell 'A. sono stati praticati interventi sul naso (seni. setto , turbinati, polipi), ma lo scarso risultato di questi è dimostr:1 to dal fatto ch e per Ja maggior parte ess! eran.o s~a~i prati~ati in precedenza. Fra quelli praticati in seguito , il 65 % non ha avuto a] cun b enefi cio, n el 21 o/c) si è avuto un miglioramento con rica duta dopo pochi mesi e n el 14 % una i11igJi oria di maggior durata. , . Non vi è nulla che possa l)~ovare l esistenza di un tipo speciale di asm:.\ nasale. . ~ella maggi~r parte d egli asmatici, si tr~va~o d~Jle malatt.1e

Vie respira1torie inferiori. -

dei bronchi o dei polmon1 , ch e s1 fanno più evidenti' co] pro lungarsi dell'asma , il quale viene a ssumendo sempre maggiormente i caratteri di una malattia respiratoria. Nella fanciullt>zza, g li accessi durano spesso ~-:7 g~orni ~ sono accomp,agnati da cefal ea, vom1ti , disturbi intestina li e prostrazion e gen erale. Col progredire dell'età , i sintomi di ii1tossicazione generale sono sempre meno pronunc.iati e preval: gono invece la dispnea, l 'a5ma e la toss~; ~11 accessi durano meno, ma la scomparsa d ei sintomi è p1iù rara , sicchè il 50 % d egli adulti a: smatici ha dis pnea interaccessuale . 1Frequente e la bronchite e l 'esame dello sputo dimostra ch e j bronchioli termina] i sono infetti n ei 3/ 4 dei • cas1. È d·i ffi cile il dec idere se i sint om i r espiratori siano la causa o l'effetto dell'asma; in compl esso, si può amm ettere un '1b~ ::>rr_ne suscettibilità degli asmatici per le Jes1on1 ~ell~ ,·ie respiratorie ed è proba.b.ile che le le~1<;>n1 loca]i costituiscano talvolta 11 fattore d ec1s1vo fra l 'all er!ria latente e quella ~nanifesta. Sistema circolatorio. - Il così detto asma cardiaco o r enale non ha i1 nlla a ch e fare col vero asn1a. Rar an1 ente, si h a coesisten za di 1

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asma e malattie Gardiache (i 'jzi i11itralici si riscontrairono solo i1el 0,4 <y~ dei casi dell 'A.). Per quanto r iguarda la pressio11e, non vi è no~vole differenza fra g li asmatici e quelli ch e non lo sono . .Le basse pressioni non sono più frequenti che nei sa11i. Una pressione più elevata che 15.0 ' 'enne trovata J1el 15 % degli asmatici oltre i 30 anni; di questi , il 45 % aveva un 'anamnesi familiare di asma o di malattie allergiche ed il 42 % <lava reazioni alJergiche positive. Non vi è {lifferenza r,linica fra gli asm.atici con o senza iperpr,3ssione. Sistema urog~1iitale. - . Anche per questo , non si è trovato nessun rapporto fra l'asma e le malattie di tale sistema, che sono state troYate in percentuali minime (dal 0,2 a 1,2 %). Sistema endocrino. - L'asma è stato attribuito a difetti di tale sistema e recentemente Burn ha rimesso in onore l'ipotesi che l 'asma dipenda da una scarsri produzione di adrenalina. La rarità dell'associazione dell'asma con il moroo di Addison e la normalità della pressio11e nell'asma sono argomenti contro tale veduta . Le malattie delle g·hiandole endocrine sono assai rare nell'asma (da O, 2 a O, 6 %) . Sisterna nervoso. - È 11oto c l1e l 'asma è profonclamente influenzato dallo s tato emozionale. Negli asmatici croni ci, i riflessi condizionati sono molto sensibili, sicch-è bastano stirno li banalissimi per .; ndurre J'accesso; in a1c11ne donne , la mestruazi,)Jle si accon1pagna invece che a cefalea , ad attacchi di asma. Si tra tta però di fatti insuffi cie111.i per poter con. . siderare 1' asma c ome una ps1coneurosi. Nella serie dei casi del I ' A. , 1e !Ilalatti e del istema n ervoso mancavart o, fatta eccezione l)er una donna. che .ebbe ap?ple.ssia ~ur~n~e un accesso da cui res1duò un emtpleg1a sini stra, L 'e~)ile~sia si riscontrò soltant0 nel 0,4% dei casi della serie. In comp1lesso, risulta che la differenza più saliente fra I '.asmatico ed il normale è data anzitutto dalla frequenza ~iell 'ipersensibilità alle proteine, manifestantesi sia con .Je reazioni. cutanee, sia per gli effetti st1l paz1e11te o sui fan1iliari · un'altra differ enza è data dall'elevata propor~ione delle malattie delle vie r espiratorie superiori od inferiori. Si potrebbe tentare una [:Ollcezione patoloaica nella coincidenza d ell 'al]ergia con le malattie respiratorie. ~{a ·r1on bisogna ?imen~ica: re che si può avere un asma grave in paz1en.t1 senza manifestazioni allergi che nè ma]att1e delle vie res piratorie. Queste llltirr1e posso.no seroire come precedere l ·asn1a e rpossono qu1ndi0esserne considerate la causai come l'effetto. Esse come la sensibilità alle proteine, sono, del ~esto, frequenti nella popolazione generale. Una condizion e da tenP,r 1)resente è .la pos~ ibilità che ]e fluttuazioni dell'asma dipenda~o da lle va:r-iazioni d e1l 'ambiente interno, piuttosto ch e d a quello e ·terno o d a ·'ondi zioni dell 'apparato r espiratorio. fil.


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SEZIONE PRATl<.:A

Disturbi vaso-motori delle estremità nel corso di malattie digestive.

La cura del parkinsonismo postencefalitico.

(L. FERRABOlJC e A. Ju nE. Bull . et ll f é11i. l le la Soc . ."f'y[éd. des Hop. de Paris, 12 febbraio 193·1).

if I nurn·ero delLe iu rrne di pa rkir1so11is n10 !)O Len cefalitico va sen1pre più aumentando, ed in con sE\,auen za si vanno moltiplicando gli studi per trovare una cura adegu ata. Le a11a logie co1t la paralisi agitante ha nno i11dotlo a d utilizz.ar e lo stesso trattamento in uso per d etta affezione . Il rvn1 edio Llua i specifi co del morbo di Parkinson è la ioscina. H11rst ricorda ch e da oltre venti ·anni ha p r econizzata la somminitrazione d ella io c ina associata a lla pllocarpina, ch e con ente di ::;omministr.a rne in dosi elevate e per lun g·hi periodi preven endo an ch e la secch ezza d ella bocca e la paralisi dell 'accomodazione, senza tper a ltro diminuirne 1'effi cacia r.aln1ante su i tremori. Con questo m etodo si posso·n o dare ogni giorn0 fino a dieci centigrammi di ioscina d ivisi in tre o quattro d osi. QuantuntJUe il tremor e n o-n sia frequentemente calmato, tuttavia esso diventa sempre m eno penoso. Contra.r iame11te a quel ch·e poteva attendersi gli effetti di questo trattamento son o diversi per le sindro1m i parki11soniani po ten ce falitir,h e. La ioscina non h a a lcuna influenza su i tremori , ch e del re to sono sempr e meno accentuati ch e nella paralisi agitante, mentre ha una. netta azione favorevole sulla rig idità, che nel morbo di Parkinson essenziale riman e inalterata anche se il medicamento è d ato i11 forti dosi a sociato alla pilocarp1ina . Nel 1926 LaiQ"O.al-Levastine e Valen ce n otar ono ch e la rig idità , la lentezza dei movimenti , la salivazione 5on o benefi camento influenzate dallo stramonio . ch e contiene io ciamina e atropina . Car m ich.ael e Green adoperando la tjntura di str amonio notar on o ch e migliora110 anch e le co ndizioni m enta li , e ch e i. pazienti n e ·ono tanto soddisfai ti d a continuarne J'u so anch e ·quan·do sopravvien e la paralisi dell 'accomodazione e fort e secch ezza della bocca. Hurst t r ovò ch e questi in conve11ienti po sono esser e elimin ati , almeno in parte, dall 'aggiunta di i1itrato d i pilocarpina , ch e deve esser e aggiunta ver so ser a all 'u ltin1a p r esa di stramonio . Gli effetti son o talvolta orprenden ti : in fermi completam ente appartati e inabili, riprendono Ja loro vi ta di re lazione , la loro att·i vità. L 'effetto dei m edi camenti vien e fortem e11te intef1sifi cato se si pratica contemporaJlea m ente un 'adatta , vigorosa ps icoter ap ia, ch e deve e ere esercitata da infermier e accorte , d a a miei intelligenti . Tl paziente deve es er e rieducato all 'azìo ne perch è la. letar gia del corpo provoca la leta rg·ia d ello pirite. Con l 'isolam ento, l 'inatti,rità il p·aziente l)erd€ oo-ni ca- . pacità d'iniziat i va. e d i rif'olt1zione, i 1 piacere d el 1.a voro , og·ni in1er e$se per le cose ch e lo

I dis turbi digestivi di o rigi11e dige tiva sono frequenti e pre ndono forme varie. Talora si tratta di disturbi cardiaci , talora di disturbi vascolari. In questa seco11da categoria sono compresi i disturbi vaso-·m otori d elle e tremità . de"c ritti da Trétnolièr e e d a Guilloi re nella entero-colite m u co-m embranosa, ma ch e si possono osservare an ch e in altre malattie del! 'apparecchio digestivo. Gli AA. riporta110 le storie clini ch e di tre infermi, affetti d a malattie (>r ganich e dell 'apparato digestivo , due da tiflocolecistite e il terzo da periviscerite sotto-epatica , e ch e presentavano inoltre una sindron1e ch e aveva tutti i caralleri essenziali di quella d escritta da Ma uri ce Raynaud. cioè: va o-costrizione pronl1nciata d elle estremità , evoluzione paro~si sti ca de lla vaso-costrizione e simmetria. Gli AA . riten gono ch e questi disturbi vascolari siano, n ei loro malati , subordinati all 'a ffezione digestiva sia per ch è in soggetti a ffetti da malattie diver ... e dell'aipparato digestivo è possibile , non raramente , mettere in eviden za delle sindrom i di Raynaud più o m eno complete, 1nentre in r ir ea la metà d ei casi di m. di Rayn aud si riscontra una a ffezione dige ·tiva; sia perch è n ei tre malati studiati i disturbi circolatori sono comparsi dopo i di sturbi digestivi; ia infine pench è in due d ell e tre osservazioni , sotto l 'influen za d el trattamento dell 'a ffezione .iigesti . va. n1ig lio rò 1a sindr0m e Yaso-motoria. Quanto alla patogenesi pensano a un 'origin e rifle~sa, analoga a quella d elle bradicardi·e digestive e a quella d ell 'angi.n a di petto di origin P digestiva. Il miglioram ento imm ediato d ell a sindrome in uno dei . oggetti sotto l 'influenza di un 1rattamento diatermico praticato in corrispondenza d ella r egion e sotto-epati ca pa rla appunto per l 'orig ine riflessa. Gli AA. n on pen sano per ò ch e la malattia di g-estiva sia in questi casi la cau sa uni ca d ei di sturbi va so-motori . Occorre un terTeno speciaJ.e. uno squilibrio vago-sim pa tico di r l1i e~i­ stevano i egni 11eg-Ji ammalati p res i in considerazione (bradicardia, instabilità d el polso e d ella 1pressi.on e a rteriosa , emotività , irritabilità, insonnia , riflesso ocul o- ca rdi aco esagerato , riflesso solar e positivo·). Gli AA. m ettono jnfine in evidenza ch e i soggetti nei quali h ann o trovato dei disturbi circolatori secondari , più o m eno a ccentl1ati , er an o t11tti a ffetti da maTattie d ella reg-ione sotto-epati ca , sia pilori ch e, sja vescicolari, sia colich e, sia miste . r egioni vicin·e a organi sen~ib1 li . ri cch e di noten ziale riflesso. e ch e tutti 1..,rr ~rn t a,ra n o d elle r paz ioni peri-vi sicera li a de8ivr. r. . Tosr, \ 1\TO.

(A. JT. IIuRsT. La1ncet , IO marzo 1934).

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circondano. Co11viene pertanto infondergli la convinzione della sua riadattabilità alla vita sociale, alla quale deve essere ricondotto stimolandolo dolcemente. Gli si faranno a poco a poco riprendere tutti i contatti, lo si riadatterà al lavoro, gl~ si farà riacquistare co·n op·portuni esercizi I 'uso- spedito degli arti. Tra i postumi più frequenti dell 'encefalite letargica vi sono i disturbi del sonno, sonnolenza durante il giorno e inson11ia durante la notte, che possono essere o non associati al parkinsonismo. Tali disordini .p ossono esistere separatamente o insieme. La ·sonnolenza diurna si curai con Ja caffeina e l'efedrina somministrate nelle 0 re :intimeridiane, l'insonnia con· il luminal o medi11al somministrato nelle ore serali. Nel caso di coesistenza dei due disturbi si possono praticare ambe ]e cure, eccitante al mattino, irpnotica alla sera. A poco a poco il sonno riprende il suo ritmo ordinario. DR. 1

L' A T T U A L I T 'A T E RA P E U TI CA

Le diastasi tissulari. Fattore opoterapico. (F .

MIGNON .

Presse Méd. , 24 febbraio 1934).

È possibile ottenere, dagli organi freschi di

animali sani, con un metodo di estrazione delle diastasi, delle sostanze che somministra te a dosi debolissime (1 mmgr. al giorno, per iniezione o per ingestione) a soggetti affetti da insufficienze funzionali dei vari organi (fega.to, cuore, rene, polmoni, tiroi de, ovario, surreni, ecc.) permettono· di otte·n ere la scomparsa o l'attenuazione dei fenomeni di insufcienza funziona le, per ristabilimento dell 'attività nutritiva. Questi estratti tissulari presentano una specificità di organo molto netta. Essi agiscono d'altra parte a dosi debolissime e l'intensità o la rapi dità della loro azione non sono in rapporto con la dose. Essi sono inoltre privi di azioin e sui soggetti sani, anche a dosi massive. Si comportano dunque non come eccitanti funzionali (alcaloidi, orrno1n i), ma a.Jla stregua di catalizzatori tissulari, presiedendo agli atti chimici della nutrizione. Questi estratti tissulari, che per i loro caratteri e le loro proprietà fisico·-chimiche non possono essere ch e delle diastasi tissulari , costituiscono dunque un nuovo fattore o·poter~pico. All'ormonoterapia si aggiunge la org'CDnozimoterapia. Questi due metodi terapeutici si completano e non hanno le stesse indicazioni. L 'ormonoterapia è solo efficace nei casi di ablazione di organi (ovaia , tiroide, ecc.). D'altra parte, l 'organozimoterapia non può dare risultati che q.u ando l'organo malato non ha i suoi elementi nobili interamente distrutti dalla sclerosi; in questo caso 5010 l'ormonoterapia è utile. L'ormonoterapia, è ugualmente indicata nelle defi cienze gra, i con sintomi allarmanti in 1

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cui vi è interesse ad agire presto . Costitt1irà dunque 11 trattamento inizi ale. Ma l 'ormonoterapia, apportando in abbo11danza all'organismo l'ormone già pronto , r1011 rpuò, alla lunga, che rendere anoo•r a più difettosa la gl1iandola già deficiente . Quest.a terapia è i1nr1otente a produrre, per azione diretta, il miglioramento dell'organo malato. Questo miglioramento, quando esii ste, non può esser do~vuto che a un'azione indiretta legata al miglioramento dello stato generale. Con la zimoterapia l'orgal).o malato può essere influenzato favorevolmente sia per questa azione indiretta sia per un 'azione diretta sulla su a nutrizio1n e eh-e è riportata allo stato normale, grazie all'apporto dei catalizzatori biochimici deficienti . L'organo leso si trova così nelle ir1igliori condizioni possibili perchè possa mettere in gioco le forze riparatrici esistenti allo stato po tenziale in ogni tessuto vivente. L 'organozimotera.pia d·i fferisce dunque dall'ormonoterapia nei punti1 seguenti: 1) Essa permette di sperare in una attenuazione della lesione, per un 'azione diretta sulla nutrizione dell 'orgar10 malato; 2) No11 può in alcun caso essere nociva , dal momento che i .p rinci·p l somministrati non sono degli eccitanti funzionali , non hanno alcuna azione per sè stessi e si sforzano di ristabilire l'attività nutritiva e funzionale del1'organo de ficiente. Non sono dunque da temere disturbi da iperfunzione; 3) Essa permette di ottenere risultati per organi (polmone, stomaco, intestino, ecc.) dai quali 11on è stato finora possibile estrarre alcun ormone. C. TosCANO. 1

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Sulla terapia dell'ascesso poi monare con le onde corte. (S.

r.,I:\NDAC4..

Rif. M ed., 3 marzo 1934-)."

Le infezioni locali da stafilococchi e streptococchi rappresenta110 il campo di elezione della terapia a onde corte. Nel campo delle suppurazioni profonde i migliori risultati sono stati realizzati negli ascessi polmonari , neg]i empiemi pleurici · e nelle osteomieliti con l 'utilizzazione di campi di inonda.zione di notevole intensità. L ' A. ri1porta i risultati ottenuti in due casi di ascesso polmonare curato con onde corte. Nel primo caso si trattava di un ascesso polmonare metapneumonico interessante gra11 parte dei lobi superiore e medio del lato destro. 1Furono usate onde di 15 metri , emessi da un apparecchio Siemens a valvola termoionica della potenza di circa 500 watts. applicazioni furono quotidiane e della durata di 10 ' nei primi due giorni e di 15' nei successivi. Gli elettrodi, del diametro di 16 cn1. circa furono applicati t1no anteriormente e l 'altro posteriormente sulla porzione super iore dell 'emi torace destro, con l'interposizione oltre ch e della capsula di vetro che protegae

u


' [ANNO

1-LI,

Ul\1.

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SEZIONE PRATJCA

gli elettrodi rr1eta llic i , di una rr1agli a di lana. Il trattamento fu divi o in due serie di 7 sedute, separate da 4 giorni di riposo. Il miglioramen Lo fu immediato e co11tra segnato dalla scon1 par sa del dolore ; al 5° giorno con1parve anch e la febbre n1e ntre la to se, l)Ur dimi11uendo di inten s ità , continuò a JJersi t ere fin o alla fine d el trattamento . I Jo espettorato ridotto a circa 5-1 0 cc. pro die era 1prcvalentem enLe 1nuco o e 11011 pre entava più il caratteri tico odore fetido. Le condizioni generali migliorarono notevoln1ente, J'infermo aumentò di circa 4 kgr., l 'ast eni a scomparve, l 'appe tito divenn e vegli o. Ancl1c i segni obiettivi n1ostrarono una en ib·ile r e• gress1one. Il secondo ca o riguardava lln asce. o polmonare da ci ti di ochinococco u 1).purata , inter essante la Jn ctà inferiore d el polmo11 e de tro , con m o di co versamento r>leuri co; infiltrazione polmonare a lla r egione p arailare superiore sinistra tendente all a fluidifi ca• z1one. La tecnica ado1)erata· fu id enti ca a quella u sata nel ca. o 1>recedente con la sola variante d el prolung am ento della durala d ella irradiazion e dopo il 4 ° g iorno . Tl !Iligliorament o fu immediato come nel ca o precedente; al 7° g iorno però , qu ando la sintomatolog ia era qua i d el tutto scomparsa e le con dizioni gen er ali d ell 'inferm o en sibil m ente mig liorate, inte rvenne un a vom ica ed il quadro tornò a peggiorare. l Jn a nuova erie di applicazioni portò ad un r1uovo. miglioram ento. r::. TORCANO. 1

DIVAGAZIONI Innesti testicolari da nomo a uomo. Durante gli ultimi quattro anni si è svolta in Italia una singo]nre vicend.a giudiziaria , che ha percorso tutti i gradi dei collegi di giustizia dal Tribunal e di -a poli a lla (:orte di Ca .. _ sazione del Regno. L 'arg omento d ell a vertenza è di carattere m edico e I.a magaior i)arte d ei p ersonaggi sono m edici: vale quindi la pena che il nostro g iornale se ne occup·i . 11 fatto avvenn e a Napoli n ell 'ottobre 1930. Il personaggio prin cipale è u11 cittadino am ericano V. L. P. , oriundo italiano , e ch e iLaliani ha conservati il no me ed il cognome. Il d anaro g uadagnato o ereditato n egli . tati· Un i ri non era valso ad impe<l.ire o ad arre·s tar e il fatale avanzarsi della vecchiaia. ' renne in Ita lia nella speranza di rig uadag nare le forze perdute nella terra pater11a : invano. P en sò all ora a rimedi meno einpiri ci , agli inn esti glandolari. E poich è n on d oveva badar e a spese ~i propo e di far i rivivificare invece ch e da ll e glandl1 le inter l i7. ia]i dell e ~i mm i e, da validi t e tirali um ani. P er la b·i so.gn a si rivolse a d alcuni chirurgi di Na11oli , i ql1 ali no11 flioterono subito acconten1 ar c il ri cll iede nte pe rch è il ma1

787

leri.ale occorre11te i1on era a 1Jo rtata di 1nano , o p·e~ lo meno fa cilm ente e.cquistabile. Natura lmente la i1otizia del d esiderio e.s presso dal ricco e i1on p iù ,ralido italo-americano i diffuse come un baleno) e fu raccolto da uno studente ventiquattrenne ricoverato nel1'0spedale degli Incurabili. Ques1i si offrì di acrificare uno dei f.uoi due testicoli in cambio di inoneta ..:onante, la cui quantità non è· precisata n ell e senten ze c o1npulsate . L 'operazione fu eseguita in una Clinica chiruro-ica privata ed ebbe risultati brillantissimi. La ferita operatoria dello studente cica trizzò r egolarn1ente in otto g·iorni : l'opera to florido, ano e m eno pover o riprese le st1e norn1 ali occupazioni e , con1e fu più volte constatato conservò intatta la su a i1otenza virile e la capacità a ·p ir o creare. Dall'altro canto l 'ir alo-america 110 as unse un aspetto ed un contegno g iovanile e riacquistò1'ardor e erotico. Le CO$e si erano svolte con g r a11de soddisfa. zion e di ambo le l)arti, del datore e d el r icevente, e, giova crederlo, un ch e ({egli OJ)eratori. Ma tanto gaud io fu turbato dal] 'intervento de11 'autorità giudiziaria . Il caso, data la sua novità ed il suo parti colare sapore , fece i11olto rumore, giun e 111 'or ecchio d el Procuratore del Re il c1uale trovò :l1e la co a sconfinava entro i] Codice P enàle, e interve nne. IFu pron1ossa azion e pen:1le contro i quattro medici ch e avevano proceduto a.]] ' operazione, e contro l'italo-americano·, ìJer il reato· di l e~ sjone volontaria produttiva di i11debolimento· permanente d ell 'or ga no della gen erazione con1m e .. a i11 danno d ello studente. Il Tribunale di Napoli , a St\,cru ito di accertam enti peritali , escluse che il Salvatori avesse r iport ato l 'indebolimento permanente dell'org ano e amm ise olo trattarsi di lesione lievissima per la qual e era discriminante il compenso dato dall'offeso , ed. esclu sa la esistenza del' dolo con sentenza del 20 novembre 1931 rproscio] se g li imputati perchè iJ fatto loro ascritto non costituiva r eat o. Questa sentenza n on appagò il Pub·b li co Ministero , il qual e interpose a 1)pello. I .a Corte d'Appello di Napol·i ron sentenza del 30 aprile 1932 confermava Ja ~entenza d el 1'rib,unale rib·a denòon.e e ancor più svill1ppandone i concetti inforn1atori. Contro quest a sentenza rico r e il Procurator e gen er ale e co ì ]a quis tione ft1 portata al1'esame del suprem o con se.s so gil1diziario. La C:orte di C.assa7.io ne co11 sen I en za ù.el 31 gc.n naio 1934 h a rigettato il r ico rso sostitue11do nll 'assoluzione de.g·li in11)t1tati cc P·er cl-1 è il fatto n on cos tituisce rca1o >> qt1 ella cle11 'a soluzio ne òegl i im1}utati cc per 11011 e ~sere p11nibili . a\·endo con1n1es$O il fatt o con il con senso clell 'avente diritto n. l ,a conferma ed il 111lltam en to nella formula de 11 ' Rs~oluzi one è n1 otivat a 11 ell a Rent en za con dotti e . ottili .'J r gomen1i ~ i l1ridi ci che n on è


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11

IL POLI CLINICO

il caso di ri f>Ortare. A noi importano , per le loro con seguenze dottrinali e professionali, i motivi biolog ici e socia.li che han110 informato il giudizio dell 'alto consesso. Questo ha ragionato cosi: lo studente no1t h a subito alcuni danno , l'italo-americano ha goduto un ' 'antaggio, la morale pubblica non è stata offesa, la collettività 1100 è stata lesa anzi si è arricchita di un altro elemento proc r ea to re. L 'ablazione di un testicolo importa un danno incerto e remo to jn quanto alle eventuali affezioni patologiche che possono colpire il testicolo uperstite . Sta di fatto che qu esto ubì un processo di ipertrofia , ed assicurò la fun zione sessuale e la capacità di g·en erare dell'operato senza turbare il di lui stato generale. Egli continuò a mantenere Ja sua personalità naturale, e può sopportare senza sen sib·i li disturbi e sen za impedimenti ·'.li suoi doveri sociali , la lieve diminuzione dell 'integrità personale indotta dalla sem pli ce perdita anato. mica. Di fronte a tale danno trascurabile stanno i ben efi ci effetti apportati all'innestato, consis tenti essenzialme11te nel rin vigorim ento della funzion e gen etica, oltre ch e nel vantaggio gf>n erale di tutto l'organismo. Il vantaggio alla, salute di un 'altra persona è già di i)er sè uno scopo di particolare valore sociale. Nel caso di trapianto di glar1d ola s'e ssuale questo caratterte risalta con rnag giior e evidenza, in relazione al fatto ch e il principal·e beneficio è costituito dal riacquisto delle energie gen.etiche. Que to scopo si presenta , nel ca o in quistion e, come incorpora to 11el consen so, imprime11d o al n eg·ozio una particolare caratteristica cl1e lo fa apparire ogaettivamente co me un m ezzo favorevole alla J)rocreaziol1e, quincli , come un mezzo, secondo la morale, di particolare valore sociale. Lo Stato è oggi favorevole all 'aumento della. popolazione e quindi ogni atto ch e con corra a tale fin e .a cquista u11 elem e1tto m orale. Il fatto ch e lo st11dente ricevette un compe11so pecuniario n on altera la fin·a lità obietti,1a del suo sacrifi cio . La pretesa di. un compen o riesce immorale solo quando è immorale l ' oggetto del n egozio. D 'a ll ra part ~ non può n egarsi, entro certi limiti , il diritto di pretendere un con1pe·n so a chi si e pone per altrui vantaggio a un p1regiudizio del proprio corpo. J,a legge non r€gola le azion·i l1n1an e sulla base di un n1istici.smo ch e i1on ri pende alla coscien za comune, perc~è , altrimenti si ostaco]erebbero talune p restaz10' . ni. ch e ~i ri , ol,rono in un b en efi cio per Ja collettività. Per decidere della moralità di un ronsen so non si deve g uardare a ll 'elemento del lucro isolato dallo roi10 del n egozio , m a occorre co·n siderare il risultato di tt1tti ~li elementi del negozio stesso alla stregua delle idee prevalenti 1

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XLI, NuM. 20)

ne ll '.a mb·iente sociale. Ora, tenendo conto degli elem enti che formano il contenuto del consenso nel ca so in quistione. e considerandoli n ella loro influenza reciproca, non può dirsi che si ebbe un risultato pratico condannato dalla morale sociale. Certo, se si dovesse giudicare la moralità alla stregua dei principì astratti, potrebbe sosten ersi ch e il con sen so 1.iato dallo studente pe.r la mutilazione, ferisca il sentimento mo rale, ma la morale a cui il diritto si riferisce, non è una m era morale astratta e quindi influenzaLa da vedute soggettive, ma la morale concreta o pratica , quale è a1v vertita dalla collettività in un determinato momento storico. Tali i moti vi che han110 indotta la Corte Suprema a confermare l 'assoluzione degli imputati, motivi in parte differenti da quelli dedotti dai giudici di prima istanza e della Corte di Appello. Il fatto che in tre g radi di giurjsdizione si sia sempre riconosciuta , e per motivi vari, la impunibilità delle per son e che concorsero al fatto, prova com e oramai gli innesti testicolari da uomo a uomo , in determinate condizioni , non costituiscano un ' azion,e condannata dalla n10rale pubblica e perseguibile dalla legge. La novità della quistione spiega tutto 1·interesse ch e u e a si è portato. Tale interesse è stato accresciuto dai con cetti ardit·i e spregiudicati che hanno informato il g iudizio dei vari m ag·i trati. L'insistenza con la quale l 'uffi cio del Pubblico Ministero ha ricorso contro le sente11ze di assoluzione è l 'ir1dioe dell'incertezza ch e don1ina la morale corrente nel giudicare azioni del gen ere. La Corte Suprema ha detto la parola decisiva ha dato la norn1a informati,,a ch e orienterà la' coscien za morale pub blica . argo. 1

1

1

Memorandum: ·

iJd Agli abbonati che volessero fruirne, rammentiamo che per orte· oère in porto franco, nel Regno o nelle Colonie Italiane, p e r sole Lire 4 0 anzichè Lire 6 0 l e

Lezioni di Clinica Medica del Prof. CESARE FRUGONI volu1ne in-8°, di pagg. XJJ ...606, niditame~te stampato s~ ottima carta, con 46 illustrazioni nel testo, essi debbono farci perve... nire subito le predette L. 4 O.

Per l'estero, alle L . 40, vanno aggiunte L. 1 O per Le maggiori spese occorrenti per la spedit,ione r~ccomandata. Per risparmiare la tassa èel Vaglia, le predette L. 40 possono essere anche versate, senz'altra spesa, nel nostr~ Conto corr~nte Postale N . t / 5945 mediante l'occorren te Bollett-sno eh~ fornisce gratis l' Ufficio di Posta, ma del quale ~e ne tro"'.a copia annessa in vari precedenti numeri di questa Sezione Pratica. Sul polizzino del V aglia o del Bollettino di Conto corrente, a~ .. plica rvi la fascetta comprovante la qualità ài abbonato al.« Pob.. clinico », ai quali soltanto è concessa. d~tta eccezionale agevolezza. Le richieste che gli ~~bonatl c1 faces~ero pe~ve.­ nire altrimenti, non potranno beneficiare della eccezionale riduzione sopram enzionata. A vvertenza : Il termine utile per ben eficiare della suddetta riduzione scade il 30 giugno 1934. Id I Vaglia postali e gli Chèques bancari ~ann? .indiriz... zati all'editore del « Policlinico " LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 . . Roma.


lAN. o XLI ,

Ntr ~i.

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SEI.IONE PRATJCA

CENNI BIBLIOGRAFICJCI> P.

e L. BABO.~N.fi.:t~. Trait é de Jltféde~ine des enfants, vol. II, Mas5or1, Pari . . . 1934, fr. 150. OBÉCOUR1'

A poca distanza dal primo volu1ne appare ques to secondo, dedicato alle m alattie infettive ed alle affezioni del sangue e degli organi ematopoietici. Le singole infezioni sono esaurientem ente trattate sotto i vari punti di vista epidemiologici e clinici, in modo da offrire dei quadri quanto è più possibile completi, sorvolando sui dati ch e non hanno avuto la conferm a della :pratica e del laboratorio. Veramente ottime le <iu e monog rafie sulla ~ifilide congenita e su lla tubercolosi infantile, svolte con cl1 iar ezza di vedute, ed aggiornate di tutte ]e più recenti acquisizioni scientifich e in questo campo. Anche la patologia del sangue e degli organi ematopoietici è svolta con glì stessi caratteri fondamentali di praticità, che offrono al m edico la possibilità di orientarsi rapidamente nella differenziazion e dei singoli quadri m orbosi . M. FABERI·

P.

NoBÉCOURT e

L.

BABO~ NEIX . 1'raité de Médc-

cine des enfants . III. Voi. III. Masson, Paris, 1934. Fr. 170.

In questo 3° volume vengono trattate le affezioni viscerali , e cioè le inala ttie dell 'apparato ~ircolatorio , respiratorio e :f.igestivo. La trattazione delle singole forme è completa e gran parte è riservata all 'indagine radiologi ca , la quale rapµre ·er1ta oggi un ausilio indilspen sabile per l 'esatta diagnosi , specie nei primi due g ruppi di affezioni. Interessanti, per la loro orig inalità, le monografie di Hutinel sop.r a gli ascessi del polmone, le bron chiectasie e l 'eredosifilid·e r espiratoria, nonch è quella ampia e perfettamente aggiornata di J_,evesqu.e sulla tubercolosi polm onare infantile. Quasi la m età del volu1ne è •ledicata alle malattie dell 'a·pparato digerente, ed è da segnalare come notevole lo sforzo di Cathala, Sem elaign e e Lelong nella sistem azione dell 'intrica to capitolo delle dispepsie gastro-intestinali nei vari periodi dell 'irtfanzia. Valorosi specialisti hanno infine collaborato per i capitoli riguardanti le questioni di otorinolaringologia e di chirurgia, 1 ra i quali im portante quello che si riferisoe ali 'a.p pendicit.e nell'età jnfantile. M. FABERI . I

(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui

si desidera la recensione.

J\ .

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W. SPRANGEH. Lelirbuch fiir Sa1iglings- und Kin·d er Schwesterri. Vol. di pag. 264 con 213 figure . J. IF . Lehn1 a11ns, Monaco, 1934. SoLÉ e

I trattati di puericultura e cli qssistenza al1'infanzia non fanno davvero oggidì difetto , e , e n e pubblicano conti1Ll1amente in tutte le ling ue. Ques to dei due AA. tedescl1i ~ LL i ra senz 'altro l'attenzione per l 'abbondante materia le ch e racchiud~, . e ~ 'ordi_ne a~m~revole col quale sono svolti 1 s1ngol1 ca·p1tol1, arricch iti da numerose illustrazion i veram~nte dimostratitve. I l libro è stato scritto per le jnfermiere, ma a ~che ai 1r1edici può riuscire utile, come base d1 consultazione per corsi d 'in egnamento di puericultura . · M. IF ABERI .

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI Accademia Pugliese di Scienze. Seduta del 17 aprile 1934. Presidenza: Prof. C.

RIGHETTI.

Vaccinazione Jenneriana e reazioni allergiche del nevrasse. Dott. R. Arr1l\10 ELLI. - E pone le varie ipotesi avan zate fi11ora per spiegare l 'etiopatogen esi delle en cefalopatie post-vacciniche e richiama I 'attenzione sulla n o ta p ossib ilità ch e le complicanze nervose della vaccinazione jenneriana poggino su base aller gica. Riferisce sulle su e ricer cl1e compiute su un gruppo di conigli e di cavie, n ei quali, dopo aYer provocato una sen sibilizzazio1te con filtrato cli vacci110 per via circolatoria, a dis ta11za di tempo 11a cer ca lo di deter1ni11are u11a r eazione allergica a livel lo d el i1evr asse tinendo all 'azione scatenante d el vaccino inocula to per via cutanea, l ·azione fissatrice del freddo ottenuta con raffre(ldamento della tes ta degli animali . Con questa lec11ica l 'A. h a ottenuto in alcu11i conigli la comparsa cli d eficit motori ; l 'esan1e istologico d el n evrasse d egli a11imali colpiti ha 111esso in evidenza lesioni vasali consiste11ti pri11cipalmente in piccoli focolai e1norragici oltre ad i11fil trati di cellule linfoci Lo id i a secle prevalente1nente perivasale. Discussione : prof. SA G1onc1. 1

L'influenza del sistema endocrino sui processi degenerativi e· rigenerativi dei ram i nervosi periferici. Dott. V. lVIAsEr.i.r. - L 'O. 11a studiato la rig·e11erazione nei monco11i dei nervi sciatico e femorale sezionati in 16 conigli e 12 cani alcuni tiroideclomizzati, altri surren ectomizzati ed altri calrati. Dai reperti istopa tologici ott enuti con il lnelodo fotografico di Ramon y Cajal , l 'O. è portato a ritenere ch e sia i processi degenerativi che quelli rigenerativi dei rami nervosi periferici sezio nati non mos tràno modificazioni evidenti ri-


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cc l L POLICL LNI CO »

sp e lt o ai c:o11trolli di animali a sis te111a enclocri110 i11tegro. Discu ssione: prof. B1 sCEGLIE.

Sul trattamento delle cisti da echinococco aperte nelle vie biliari. Prof. G. CECCARELLI . - L 'O. , illustrati due casi di questa g r aYe comp licazio11e d elle cis ti da echinococco d el fegato d a lui operati, prende occasion e per cliscutere sulle p ossibilità diag 11osti ch e e sul trattamento da seguire che n or1 dovrà esser e conte11uto entro limiti rigidi prestabiliti con1e Yorrebbero i chirurghi arge11 tini, ch e preferiscoJlO aggredire l e cisti, e quelli fra·ncesi ch e con siglian o cli aprire il col ed oco. A s uo avviso con viene, a seco11cl a dei casi, comportar si d iversam ente e in circos tanze particol arn1ente favor evoli si potrà marsupializzar e le cisti e dren ar e anch e le vie biliari extr a-epatich e per domin ~re la an giocolite ch e quasi sempre esi ste.

L'innesto omoplastico peduncolato di cute nell'uomo. Prof. ~1. RONZINI. - l{iferisce i primi r isultati di alcune su e ricerch e originali condotte su due individui tenuti in connessione parabiotica, d ei quali l 'uno fece d a donatore di cute e l 'altro· da ospite. Dopo 8 giorni f u sezionalo il p eduncolo d el l embo cu tan eo innest ato ch e si dimostr ò ricca m ente vascolarizzat o. Tuttavia il l embo stesso i11 i ga giornata si elin1inò spontaneamente in pred a a processo di n1ummificazione. Conclude d a queste prime ricer cl1e che nei rig u ardi dell 'inr1esto omo Jl]astico il fal lore vascol are n utritizio (assicurato n ella varie tà p eduncol ata j pur essendo d·i g r ande importanza, n on è sufficiente a controbil anci ar e il fattore aJ1 tagonis lico esistente tra l a c ute d ei singoli soggetti . La d etern1inazione d ei gruppi san g uigni integ ra l e p r esenti indaginj . 1Sullo stesso ar gon1ento son o in cor so altre ricerche sulle qu ali l 'O. si propone di p r esto riferire. Discu ssion e: proff. Po1·PI, CEcCARELLI .

[ANNO XLI, NuM. 20]

R. Accademia dei Fisiocritici in Siena. eduta ordinaria deì 13 aprile 1934. l)r esi ede il prof. G. BERTACCINr, presidente.

Su la terapia dell'ulcera gastroduodenale con il benzoato di sodio. Dott. N. SABATINI. - L ·o. con attenta osservazione sul decor so clinico di ammal ati di ulcera gastrica e duodenal e, trattati con b enzoato di sodio p er vi a endovenosa, con clude affermando che i risultati d a lui ott enuti non sono così netti e così favorevoli da far riten ere il benzoato di sodio un 'arma della cui azion e b en efica e cl efinitiYa non i può dubitar e.

Contributo clinico, anatomo-patologico ed istochimico alla conoscenza della " Xantomatosis bulbi ,,. Prof. A. AL1Quò-MAzzE1. - Fatta una accurata òisamina della letteratura sull 'ar gomento, l 'O. descri ve cle ltagliatamente un caso personale di « Xantomatosis bulbi » con particolare riguardo a] In lo isto-palologico ed isto-chimico. EgJi conclude r l1e, iI1 u llin1a ar1alisi , ques ta affezi one n on è altro che un'infiltrazione g rassa dei vari tessuti oculari, maggiormente accentuata n el segm ento anterior e d el })ulbo, la quale si manifest a in occhi g ià profondamente alter a li <la m alattie cror1ich e d el tratto uveale. Alla infiltrazion e può aggiungersi, in secondo tempo, una limitata degen er azione grassosa di un essudato o di uno stravaso ema tico Yersatosi nella camera anteriore.

1

Prova dell'innocuità dell'" anatossina difterica ,, attra• verso l'occhio. Dott . V. P ETRAGNANI. L'O. riferisce alcune 11r0Ye esegu ite con tossina ed cc an atossina » clifterica sull'occhio di conigli , ch e dimostrano l 'estrema sensibilità di tale organo di fronte alla tossina cJifterica, e l a complet a tolleranza verso l 'cc anatossin a ».

Neoplasma solido dell'ovaio o annessite cronica 1 Prof. F. D 'EncHIA . - L 'O. , illustrando un caso

Quando e come si deve o si può praticare la decom· pressi• va.

d i car cinoma pri1nitivo d ell 'ovaio, d eriva to dalle cellule ger mina"Ii o follicolari , prospetta le gr andi difficoltà diagnostiche di.fieren ziali fra i tumori solidi pi ccoli cl ell 'ovaio , a sed e ancora pel vica, e le al tre affezioni inorbose u tero-annessiali. L ·o. è d·e ] p ar ere che per p oter e super ar e d ett e cl ifficol Là, si a indi spen sabile largheggiare in l &par olon1ie. eSJ)lor ative, ai fini di agn ostici e per l 'asporl azione leni.pe tiva cli tutti i t umori solidi d ell 'o vaio fra i guaii , come nel su o caso, p ossono t roYar si car ci1101n j , diag·11os licalJ1li solo mi cr oscopi ca111enle.

G. AYALA. - Premesso ch e l a sol a cura r azio11ale d ei tumori cer ebr ali è l a asportazione app ena fatta si l a diagnosi , l 'O. considerava ch e ciò è più facile a dire ch e a fare, come osserva P. Baily . In un g rand e numero di casi bisogn a accontentarsi di prolungare la vita e alleviar e i sinto·m i e le sofferen ze, in altri importa superare fasi acute, episodi minacciosi p er poi i11terYenire 1·ad icalment~, in altri an cora è n ecessario preparare l o stato gen er al e e le condizioni locali int ra e ])eri l.un1orali in morlo ch e l 'asportazion e venga facilitat a. Per otten er e ciò bisogna servirsi dei n1ezzi idonei a r egol ar e e dominare l 'ipertension e endocranica gen eral e e locale, e precisare d ella e d elle punture ventricol ar e, d ella son1ministrazione di soluzioni ipertonich e e sopratulto delle cr aniectom io d ecompressive. Queste son o indicat e: a) n ei casi di tumori inestirpabili (d el t ronco (l ell 'encefal o d el III ve11tricolo, del call oso, del chia s111a, dei corpi opto-striati , ecc. ) ; b) n ei casi c he O'iungono alle n ostre osservazi on i o ch e si d ecido~o a farsi curar e in condi zioni g ravi , m a n on (1 ispera te; e) n ei ca5i d i tumor e o d i iperten, ione

Rottura traumatica di sacca idronefrotica. Do l I. FR. C \ s1rro. - Espone un caso clini co di r o l tura di sacca idro11efrotica per t r aun1a dir e lto e prend e ar gon1e11to p er trattare di questa rara affezio11e facendo seguire con sid erazioni di orcline diagnosti co, ter ap eutico e medico-legal e. Qu este ulli1ne utilizzabili oltre cl1e nei campo cl e11a inforl u11istica cìvile a11ch e nella prassi del SCTY Ìi'ÌO ll1i]j lare. l l . egretario : ~I . RoNZINJ.


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SEZIONE PRATICA

<'11clocr anica di altra natura n ei quali insor 0crono ff:-'11ome t1i minacciosi cli iperte11sione acuta crisi lo11iche cerebello-bulbari, o una cecità im~1inen­ te, ecc., che n on permettono di temporeggiar.e per formulare la esatta diagnosi; d) casi di tumori, nei quali è d iscutibile se convenga asporlarli o sottoporli alla radioterapia p er la loro estrema malignità e facile r ecidivabilità, anche se asportati (medullo blastomi del verme cerebellare e del IV Ye11tricolo) ma ch e sono notoriamente radiosensibili . In questi ed in altri simili, com e in certi casi di epilessia, la decompressiva suboccipitale o la subtemporale riescono molto utili . La seconda specialmente è più indicat a n ei casi pii1 g.ravi e qua~d? non si può fare assumere al J)az1en te la pos111one adatta per un intervento sull a fo ssa cerebellare. La subt en1porale non è del tt1tto scevra di pericoli: fra i 44 pazienti della clinica d ell 'O. non figura nessun caso di morte ()peratoria; in molti il risul tato curativo è stato notevoli si1no e in alcuni risolutivo . La tecnica -comunem ente adoperata è quelìa di Cushing. Ma rJotevoli vantaggi offre secondo l 'O. un metodo adottato ir alcuni s uoi n1ala ti ch e modifica i pri mi tempi del classico. Sul meccanismo intimo della reazione di Takata Ara. ~of.

L. D'ANTONA e dott. M. PEI.r.EGRINI. - Gli 00. si occupano d el meccanis1no intimo della reazione di Takata Ara dimostra11do com e essa sia in relazione più ch e con l 'entità dello spos la1nento del rapporto albumi11a g lobuline, co11 l 'aumento delle frazioni globuliniche meno disperse (euglobulina, pseudo·g lobulina I). Benzi l idenam inoindol i .

Prof. A. ~ERl. ~ L ·o. ottiene la sintesi dei be11zilidenaminoindoli , composti no11 ancora n oti. Descrive il 3 · (benzilid en amino) metilindolo - 2, il a - (o - nilrobenzilidenamino) metilindolo - 2 e il a - (o . nitrobenzilidenamin o - o . nitrobenzil) n1 el il indolo - 2. Nuove reazioni con l ' isoci anato di fenile.

Prof. A. NERI. - L 'O. d imostra che la reazione tra isocianato di fenile e benzalanilnaftoli già d a lui d escritta può estend er si anch e ai benzalanilin<loli. Prepara e d escrive l 'a (fenil-o,-metilindolmetan) a, b-difenilurea; l 'o-nitrohen zalanil-a.-metilindolo ; l 'a (o-nitrofenil-a.-me tilindolmetan) a, b-difenilurea. Constata che la presenza del nilrogruppo n ella molecola, a seco11da dell a posizione .che occupa può aver e una influenza notevole :sulla stabilità d el proclol to e ch e il ~-metilindolo non reagisce con le basi di Schiff conten en li un nitrogruppo. Sulle modificazioni di struttura del villo intestinale in animali sottoposti a regimi carenzati.

Dott. G. DOMINI. - Nel presente studio sono .stat e di nuo·v o prese in considerazione le alterazioni iniziali della avitaminosi C della cavia (edema del villo, ecc.) che recentemente erano state riferite (in seguito a sole considerazioni critiche) .come conseguenti ad una cattiva fissazione del materiale istologico. Con le nuoV<e osservazioni compiute è stato con.fermato il fatto precedentemente studiato che le .alterazioni descritte non d ipendono affatto dal fissa ti\V"o :usato.

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Ricerche sperimentali sulla genesi dei corpi di Foà-Kurloff.

Dolt. A. LAzzERoNI. - . L ·o. provocando con la tripaflavi1i.a crisi carioclasiche cli media i11le11sità riel ~ es.s~to r e ticolo-istiocilario d egli organi emalopo1e lic1 ha pot11to nettamente modificare la for111 azione dei così detti corpi di F. K. nei monociti della cavia e determinarne in p articolari condizioni sperimenlali un con siderevolissimo aumenLo. L'O. appoggiandosi a t ali risultati ha in cor so u l leriori ricer che per indagar e la natura di ques te formazioni . Il Seg retario: Prof. G. MAZZETTI.

Società Medico-Chirurgica di .i\Jodena. Seduta del 28 marzo 1934-XII. Presiden te: Prof. PIETRO S1sTo. focolai cuneiformi di broncopolmonite .

Prof. C. 1'EDESCHI. - L 'O. con abbondante ca~i s li ca illustra focolai cuneiformi sottopleurici di JJroncopol111onile ed insis te sui caratteri istologici differe11ziali coll 'intarto necrobiotico ischemico. Disc ussione: il prof. R AVENNA ricorda che si I raLtava per la maggior parte di ammalati deceduti per broncopolni.oniti influenzali e che lesioni :u1aloghe furon o descritte da A. 1'edeschi, nella i>andemia del 1918, ora l 'importanza del rilievo co11sis le nell 'aver 1nesso in evidenza ch e n on si Ira ttava di infarLi necrobiotici ischemici . li pneumo-cocco nella bile.

Prof. C. 'TEDESCHI. - - L 'O. dà n otizie di ricerche sperimentali eseguile sulla bile di pneu1110nilici, i cui risultati autorizzano la conclusione ch e il diplococco agente della polmonite fibrinosa, possa vivere e mantenersi attivo en lro la cis tifellea. Disct18sione: il prof. RAVENNA rileva la importanza pralica d ella ricerca. Il prof. SISTO doma11da se sono state fatte ricerch e per isolar e i vari ceppi d el diplococco. 1'EDESCHI risponde negativamente. Voluminoso fibroma libero entro l' intestino.

Dott. M. BAn1nnoLI. - L 'O. riferisce sul reperto oper atorio di un grosso fibroma libero nel lume clell 'intestino tenu e che non aveva provocato alcun disturbo n ella canalizzazjone dell 'intesti110. Discussione : il prof. FnAT1.'L."" ricorda un caso clinico di u11 i11dividuo che, con violenti dolori nd<lomi11ali, ebbe ad emeltere un corpo sferico, della g randezza circa di un uovo di gallina e che i11 breve periodo di teni.po, ben 18 corpi analoghi, furono emessi con la s tessa sintomatologia . L 'esame radiologico non fu falto. Il reperto istologico cli mo·slrò trattarsi di fibromi a tessulo connettivo g iovan e. Il paziente fu poi perduto di vista. Sull' infarto adiposo del fegato.

Dott. P . DoMENICHINI. - ·L 'O. illustra tre osservazioni di infarto adiposo del fegato in bambini e ne discute la patogen esi . NANNINr ,

seg retario.


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APPUNTI PER JL MEDICO PRATICO. CASl~TICA

E TERAPIA.

Un caso di eritro-leucemia con tubercolosi della milza. P. Emile-Weil (L e Sa1n.g, n. 2, 1934) ri·p orf.a un caso di eritro-leucemia , riferentesi ad una. mal.a ta di 56 anni, di . aspetto congesto , r osso. iperspleU()megalica ed epatom e,gali ca con p·o~ li·g lobulia oscillante fra 6 milio·n i ~ 7 .5 con r emissioni e riprese numerose e con una leuco·citosi o cillante fra 46.00·0 e 35.0,QO globuli bianchi. La leu cocito-si e ra so·p ratutto polinuc1ear e , ma tutti i tipi mielocitari erano rapp·r esentati con predominio dei n eutro•fili ; si accomp·a g.nava a forte reazione eritroblastica (34 % delle cellule contate come leu cociti erano glob·uli rossi nucleati, in piccola p·a rte mega}o.b lasti ). La pun tura splen ica dimostrò una proporzione an cora maggiore di forme gio' 'ani. La .:Iiaignosi di eritro-lel1ce1n in sen1brava dunqu.e indiscutib-ile e l 'azione della radiotera1p:ia la confern1ò , m ig liorando notevolmente la m a lata, fa cendo diminuire la m ilza , scomparire il fe.gato aun1e11tare le for ze e ri11r ender e ]1 peso. Nello st esso temp·o le emazie d iscesero da 6.500.000 a 4.600.00·0 e la lel1cocitosi cadd e da 46. 000 a l ·O. 000, rnen tre le forn1e mielocitari·e si fecero semp•r e p iù r are . La malata r esta in puono stato pe r aJcuni m esi , J)Oi , lo stato gen er ale declina , riprende l 'ipersp1enon1egalia :1ume11tano i g-lob·u li rossi e bianch i , ricon1paiono mi elociti ed eritrob1asti. Un r1uovo trattame·n to radioter a1p ico n on miglior a la situazione , i g lobuli ro·s si d im inuiscono· e si ma nifesta lino stato anemico, mentre la leu cocitosi cade alla norma. A poco a poco lo stato d ell a ln a lata si aggTava fmo alla morte. All 'autopsia la ·m ilza presentava ul fondo rosso del parenchima un ascesso caseoso grosso com e una noce a livello dell'ilo , e par eccl1i noduli bian chi Jl ell 'oraano . Al m i1c r o'"' scopio , oltre acl una caseificazione mo lto diffusa, si '"'onstatava la perdita dell 'ar chitettura d ella milza , e delle zone in ieloidi a predomin anza eritrob lastica o· m ielocitari a . · L 'esam e permetteva istologica1r11e11te la constatazione di rare cellule ~ganti e di b1a cilli di I\.ocl1. L 'inoc ulazione della polpa splenica ha tubercolizzato la ca via i1el tempo normale e d in modo classi co. Nessuna lesion e tuber colare macroscopica neo-li altri visceri. L' A. ritiene che q u esta sia ]a prim a p·u bblicazion ~ della coesist e nza dell a tuber colosi splen ica e del] 'eritroleucemia. s o.n o in vece n11m erosi i fatt i di a~so c iaz i o ne fra leu·c emia mieloide o poliglob ulia da un.a parte ·e tuber colosi s11len icn dall 'altra. Dato che l 'in fern1a presenta va da 15 ann i un a . pl ~n o n1egalia, bisogna con, iderare qt1a]i 1

rapporti esistano fra essa e le due affezioni· ch e portarono a morte l 'inferma. Bisogna amm ettere due eventua]ità che si e·sc]udon-0 O una spìenomeg·alia. primitiva criptoaene ticà si è complicata dopo 15 anni co11 ~na eritroleucemia e 1questa con una tubercolosi localizzata alla milza ; oppure, non .p,otendo accettare c~e l 'e~tro-leucemia f asse responsah·i le d ella t~~e!az1o°?e splenica, Ja splenomegalia fu dal~ inizio di natura tuber colare, complicandosi a~la fin\~ con 'eri tra-leu cemia in periodo evolutivo de.Ile lesioni tuberoolari . Può semb·r are inverosimile ch e una grossa milza tubercolare possa durare per co·s ì ,}ungo tempo senza comiprometter e a pprezzab ilm ente lo stato .gen:er ale del sogg·e tto·. Ma l 'A. possiede 6 casi d1 grosse splenome gfllie tubercolari, dimo·s trate dalla clinica , <i.a1lla puntura sp·J.eni ca , ~al!a laparatomia esplorati va , ecc., che poco1nc11dono sullo stato generale, ch e permettono t1na vita attiva ·e ch e sono an cora in buono stato dopo p iù di 6 e 10 a nni. Esistono dunque delle tubercolosi 8-ple11ich e, fibrose. fibrocaseose, ch e sono compatibili con 1'esistenza e che sono anche ben tollerate. c. TOSCANO.

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Anemie gravi e stenosi intestinale. 1F ra le cau se di an emia grave a tipo pernicio·so un posto soetta alla stenosi intestinale. Non c'è dubb io ch e ]a sten osi i.ntef'tinale JJossaessere all'origine di certe gravi anemi e. Dato· però ch e la sten osi del t·enue non .p rovoca la· comparsa dell'anemia iJJ. tutti i malflti, è necessario amm ettere un altro fattore, con ~iste11te verosimilmente in un terren o d.i minore resistenza agli agenti emolit1ci. Tale è la con clu-. sione di MeuJen g r acht. P . Emile \Veil e R. Stieffel (L e Bull. M écl. , 27 genn . 1934) diver go·n o però completam enteda questo A. quando eg-li sostiene che la sindrome di deglob·u lizz.azione così realizzata sia sem pr e quella dell'anemia. perniciosa . Se111bra: in·vece agli AA. ch e Ja stenosi irttestinale sia ca-· pace di r ealizzare delle anemie di vario 1i110 , da•ll 'an emia ba nale fi110 all'anemia aplastica. La forma più frequente semb ra esser.·e l 'anemia· tipo Bi ermer , ma essa llon è la sola. e: . Tos cANo. 1

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L'etiologia della grannlocitopenia primaria (an.. gina agrannlocitica.). Frederjck W. Madison e T. L. Squier (Th e· Journ.. of the Ani eric. Medie. _4ssoc., 10 marzo 1934), dopo aver rip,o rtato le numerose· cau se infettive e tossich e ch e sono state ritenute cau sa de·ll 'agr anulocitosi , riferiscono ampiam,ente st1 14 casi da essi osservati in sog-getti c he prendeva·,10 amidopirina unita ad un prerp.a rato barbiturico, come l 'allonal. Su 8 pazienti che sosp esero l 'uso di queste sostanze sf 1

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SEZIONE PRATICA

ebbero due soli ca i di morte , m entre m orirono tutti i 6 che lo continuarono. In un ammalato , dopo migliorato , fu sommi_n i s lrata l 'amidopirina una ~ola. volta e. 5i provo?~ così una brusca dim1nuz1one d ei granulociti . 17 conigli trattati con allonal non mostrarono 1nodifi cazioni dei granulociti. 1 olo ebbe a granulocitosi e morì. Per questo gli AA. ritengon o . eh~ l ' all?n~ l sia causa freq11 ente di agranuloc1tos1. Essi _r1 tengon o che si tratti di un fen om en o allergico R . LusENA. o anafìlattoide .

Grannlopenia. dopo barbiturati e amidopirina. Clyd e e L . Randall (Th e J.ourn . of the A~c­ ric. Medie. 4. sso0iat. , 7 a pr1l e 1934) d e cnvono un ca o di gr anu lopenia in orta dopo u so di fenob-arb1ta1 (Luminal) e a midopirin a (pi ra1n idon e) . ·i trattava di una d ottor e . a ven ticinquenne cl1e prese , per una cefalea, . trenta centigrammi di pirarrLido,n e . e .tre centig rammi di luminal. Nel po.m er1gg10 d ell o stesso g i orno avverti , oltre la cefalea , sen so di m a le ~ere e brividi. Co mpa rve febbre. La ser.a pre e 13 centigr ammi 'di arido allilisol?ro11il b arbiturico (a lurate) e una com p r essa di 111m odrin (ron1rn•'.)nt e e fedrina, J11m inal e .Pi.ramidon e). La feb b r e salì ancor a con br1v1do violen to. L 'esam e obbiettivo er a negativo. Il giorno segu ente un P.san1e d el sang11 ~ dava 3.820.000 g lobuli r o i e 2950 b ian 111 con 51 °fo di n eutrofili . Tre ore dopo , u r1 .. econdo esam e d a va cifre i11,1 ariat e m a solo 10°/c, di n eutro fili immaturi. Più tardi : 2050 l eucociti con 30 ofo di gr élnu leciti , e di questi 17 ~~ mi elociti . E~a m e del . an g 11e .p er la m alart<l n ecratj vo . Tre g iorni d o po: 2900 leu c?cili con :i °(o d i gr anulociti immaturi . Al V giorno l.a. paz1e11le ritorn ò al lavor o; ave va 4000 leu cocit 1 . Quest ' amm alata aveva pr eso in rpr ereden 7.::l piramidone e barbiturici una volta sola . lln an n0 [>rima , e an ch e a ll or a era stata ammalata per una settin1 an a; m a aJl ora n on fu fat t a la conta dei leu c-oc iti. Quest a volta ]a conta fa fatta ripetutam ente ed occo r er o sei se t~ ~ ­ m an e per otten er e un a cifra i1orm~ Je . . U~ 1niezio,n e ottocuta n ea di piccole d osi d1 i:»1ramido ne e fenoba rbital non provocò, r eaz1011 r l ocale n è influen zò il numero d ei leu cociti. el 1931 K racke avevn ai à ri ferito ca. i di ag r anulocitosi da derivati del b·en zene. [Nell a st e sa rivista, n el num ero d el 10 m~ rzo 1934: Madi on e Sq uier h anno già .Tlu~b·~icat.0 ~ltr1 casi di agrunolocitosi da ba.rb1 tu~1c1 ~ a;ri1dopirina, di cui alc un i m ortali , ~ 1 attr1~~1ron o, per la patogen~si , a feno m e ni . all ~rg1 c1 ron trariarment e a quanto affer ma Il Randall . Nota d . R . J. R. LusENA. 1

Neutropenia dopo uso di amidopirina. A. f . H offm a nn E. M. Butt e _N. G. Hi ckey (The .Journ. of t h.e Americ .. Nf ed1 c. ~ss~c., l ·~ april e 1934) r icord::tno ch e d1 fron te ai• r1 s11lta lt 1

perimentali n ega1tivi ottenuti d a J(racke, il quale non ebbe mai leu copenia n egli animali a cui somministrò varie sost a11ze, compresa l'amidop1iTina, esistorto fatti clinici important1ssimi. u 13 casi di n eutro·p e nia osser vati d agli AA. , in p assato, 12 'erano manifestali in malati ch e avevan o pireso :imidoantipirina ; n essuno però allonal ; a lcuni avevar10 preso l ·amidop1irina associata a c odeina. Recentem ente essi videro un 1±0 caso di n eutr.) penia. in cui c'er a stato u so di amidopirina. Gli AA. ::;tessi ottennero sp erime11talmente nel con 1glio l eu cocito i ~ on su ccessiva n eutropenia p er u so di amidopirina e si ri ervano· di pubblicar e più tardi co11 maggior ampiezza c1u"esti loro risultati. R. L usENA.

Contributo alla conoscenza e alla terapia del-. l'agranulocitosi.

K. Tsch otsch el (1i1unch . M ed . lVoch ., 2' m ar zo 1934) ri co·r da an zitut to opp ortun am e11te le gr andi li11ee rlell 'agra11u] ocitosi , così carne ft1ron o diseglì ate da Naegeli e da Scl1ilJino-: campar a quasi completa d ei g r anul ociti, f eb·b re, angina n ecr otica , ittero lieve, ulf'erazioni della muco a b occail e e in quella in testinale , t at a generale d i abbattimento. o~. er,razio11i recen ti h anno dim o t rato a n ch e la po, s1hi lità ch e l 'n O'r anulocitosi si eS])lichi con ~ra riche di arr oich e pr ofu se e in sistenti . Il ca o illu t rat o da 11 ' Autor e rigu ar da ap11un l o un u on10 di 65 nnni, r h e da circa 10 anni . i lan1cn tava di d olori alla n.a tica e alla coscia d estr a , cosicch è er a stat a fatt a ripet. lllan1e n te diagn osi cli sciatica: ma l a ciat1 ca av·eva r esistito a d ogni cura , e l 'infe r mo aveva finito per ch ied ere ricovero in Cli11ica1. IJà com11arver o fen orrteni 1~i8:rroici. p rofusi, feb: bre e stato gen erale d1 1rr equ1et ezza: e~a11t ~ di san o-ue r i,p etut i in . erie detter o Ya lvi rl1 600, 600 e 50 0 :~ lobul i 1Jia11rl1i J1er mn1 .. .co~ il 9~ % di cellu le mononu cleate : le r eaz1on1 1)e r il Tito , ·r a ratifi e Di ent eria fu r o.no n.egative; n egativa la R. W . Con1par ve 11e, e itter o, qualch e ulcerazion e su]la bocca e u na rliffu . ion e di for111 ico lii . Prati cat a una tras fL1. ione san ~ui.g-n él di 500 r e., l 'ittero scomp,a rve, tutti gli alt.r] sintomi ron1inciar ono a m iglior ar e e la d1arrea ce~­ ~ò : i l eu cociti ~a lirono ~ubito a 2000 e segi.11tar on o a cr escer e: circa due m e~i d opo er an o, 60010 con 50 % di p olim orfo11u c]eati . Il raso è inte re.;;sa nte p er }'atipica intomalologia J)re entata da11'agr anul oc i t o~i e. per il :pr onlo effetto t er apeut ico dell a trasfu sion e . V . SERRA. 1

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TI citrato di sodio nell'emofilia. v.ir. I\1[ . Kr ciner (Khin ische W ocliens ., 9 dicem b r e 1933) ri porta 5 casi di eI~1o fi li a in. ~ui h a ot tenuto buoni risultati m ediante le iniezioni ottocutan ee di citrat o di sodio in soluzion e isotonica al 3 ,5 %. Le qu antità iniettate


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variarono da 5 a 20 em e . una volta al giorno, tContinuando an ch e fino a 15 g iorni. Tale rimedio pu ò essere usato in combir1azione con le trasfusioni , ch e si r endono necessarie in alcuni • .casi. In tutti i casi , madre e fig·lio appartenevano .allo stesso grup,p o san guig·no. fil.

'Sull'applicazione pratica delle proprietà emostaticl1e della tonsilla. Gli estratti di parecchi 0 r gani hanno ,p roprietà ,e mostatich e: inu coli , adipe, omento , cervello , fegato , rene , timo, testicolo struma , f)ancr eas ecc. Ma di tutte queste so tanze, po.ch e sono u tilizzab·ili in pratica. Masini 1p:er l)rimo n el 1893 ::,perin1entò l 'e. . tratto1 di ton ·illa a scopo emos tatico e succe . . i va mente anch e a ltri studiosi. Dalle loro ricer ch e r isultò ch e l 'e tratto della parte g landolar e d ella to11silla accelera la coagulazione del sangue anch e in diluizion e 1: 10.000. L'' ar g omento è stait o ripreso d.a L. Findeisen (Il V a.lsalva., aprile 193-1) che 11a pen ato di a·doperare 1·estratto di ton~illa per frenare le emorragie paren chimatose. H a u sato a tale scopo della garza imp1regn ata con una s.o lur. ion,e s terile al 10 % di extractum tons1ll.ae 's econdo Richter . I casi di emorrag ia par en chimato a co i trattati1, verificatisi jn seguito a traumi o ad ·operazioni chirurgi cl1e furo110 .15 2 e tu~ti coronati da su ccesso . Il tempo d1 emorragia. durava in gen er e dopo l 'applicazione di g~arza j 1ub,e vuta di estra tto di tonsilla O', 4-0' , 2. L'A. ha constatato ch e il trattamento è efficace sopratutto quan.do vi è qualch e disturbo n el m eccanisn10 della coagulazione d el san gue. L 'azione i S\rolge scn1pre n el pu11to di ap,_ J)licazione; non ·è stata ai1cora presa in esam e J 'azione a di tanza de ll 'estratto. Le propr~ie tà coagulanti dell'estratto d ella 'tonsilla sarebbero dovu te . secondo l 'A .. alla j)r esen za dell 'acido nucleinico ed alla magg io1·e concentrazione di filorinogeno in rapporto con 1'enorme quantità di linfocit i e di leucoc iti ch e si riscontra. nella t.o.n silla . 1

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V1 c EN'rINI.

SEMEIOTICA. . Il dolore di origine ureterale. Se·c ondo ·F. F etterman (Am er. Journ . obsl. a. gyn. e Arch. m,alad·ies des rein s, etc .. 1933, n. 5) lo s tudio d ell 'innervazio11e· dell'ureter e dimostra ch e a lmeno teoricam e nte, le modi, fìcazioni pa tolog·ich e d el] 'ureter e superiore possono manifestarsi con disturbi gastr o-in.tetinali ed an ch e con un dolore nelle zon e innervate d ai n ervi cutan ei laterali ed intercostali. L ' uretere medio può provocare un d olor e trasmesso dai n ervi lombari alla vulva ed a ll a faccia intern a d ella coscia, mentre quello pelvico può provocar e u? dolo:e sciati~o. . . Si ha la prova ch e tali dolon sono d1 origi-

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i1e ureterale riproducendoli n1ediante 111anovre ull 'ureter e e con i r isu ltati della terapia. Il 40 % dei casi urologici tudi~ti dall 'A. riguaràavano un dolore di orig ine ureterale. L 'A. fa rilevare ch e pochi mal ati presenta vano d ei . . inLomi urin.ari evidenti e JJocl1i , an ch e con irritabilità vescicale, avevar10 della piuria od una infiammazione r ecente della vescica o deJl ' ur e tra. La chiave per I.a di~anosi venne fornita dalla sede del dolore. Si d eve pertanto ritenere che Ja conoscenza delle riper cussioni dolorose delle affezioni ureterali potrà far luce sopr a ttna diagnosi oscura , evitando l 'errore di una terapia inadatta. fil.

VARIA La vitamina A e la resistenza alle malattie. 0 1rr1e , . awyer, Pigott e Corrlatock (l ndusi ria~ a. en.gineering cheni istry, sett . 1933) hanno studi.ate g li effetti d.ella somrninistruzione di olio di fega to di merluzzo nei larvor atori industriali ag li Stati U niti . Ivi , si è molto p,r eoccupati della perdita economica ch e portan o le n1a lattie d egli opera i; sopra 36 milioni , sono 250 milioni di giorr1ate :ill 'anno , ch e si perdono a causa di malattie, di cui le più frequ enti sono quelle delle vie r espiratorie (raffreddore, bronchite, influenza), ch e predominano nei mesi in vernali , d a d ice mb-re a 1narzo. In varie officine, la som1ninistrazio11e g iornalier a di un cu cchiaio :Ji olio di fegato di merluzzo a varie centinaia d i operai ha aYuto come con eguenza ch e 1a perdita di giornate di lavor o a cau ·a d i raffreddori nei n1esi invernali , è sta,t a la metà di c1uelJa avutasi fra que lli ch e non lo IJrendevano. La vitan1i11a A avrebbe avuto come conseguenza di conferir e una magg iore r esistenza alle malattie infettive. l Tna fonte an cora }Jiù abbonda11te di v itamin a A sarebbe un a ltro1 pesce cl1e è i11olto comune nei 1nari do,re i pesca il m erluzzo ed è invece sco11osciuto nel l\tlediterraneo. Trattasi

de1l'Hippoglossus hippoglossu s o H. vuìgaris, una spec ie di sogliola molto g ran~e (lunga ~a 1 a 3 n1 e tri) e n1olto apprezlata dal buong11sta1. L 'olio di fegato dell 'Hippoglossus contiene, a peso uguale, una quan tità di vitamina A 7ISl 25 ,rolte maggiore che l 'olio di fegato di m erluzzo ed una qua11tità di vitamina D 15-20 voJte m aggior e . Ancl1e a dosi massime. ,è ben toller ato d agli animali da esperimento . fil . 1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. F.

VALTORTA .

trica. -

S.

Consicler azioni sull 'assistenza oste-

Tip. J o ven e, Napoli, 1934.

.

Direttive e chiarimenti inlo rn_o allo spir ito infor matore della legislazione ~igu~rd<fnte l 'O. N. M. I, e alle sue praticfie aJpplicazioni . FABBRI .

Tip. Colombo, Roma, 1934. P. G.

BoRTOLucc1.

Quader no della salute. -

Cor si , Reggio Emili a, 1934.

Tip.


l--\~xo

XLI ,

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20]

SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. L'Istituto di Sanità Pubblica. B s ta ta presenta la alla _Cam era la r elazio11c el ci Capo del Governo , on. ~Iussolin.i , al d isegn o cli legge concernente l a cr eazione e il funzi on arn c11to del! 'I stituto di ,Sa11i tà Pubbli ca. Essa dice: « Il GoYerno NaztorLale F ascist a segue la d ire tliYa cos tante di est endere i b enefici d elle i1uo' e co11quis te cl ella scienza a tulle le cl assi della popolazio11e e proced e, an che in qt1est o can1p o, co11 azion e clina1nica, cost ante, senz rt }Jause, a l l r nYe rso il poten ziam e11to e il perfezion a m e n lo d ei serYizi al centro ed alla p eriferia . In r e]azion e a Lal e cornple .. sa n eces ità , si d in1 0 lravano insuffì cie111i la secle , 1·atlrezzatt1ra scien tifica , la organi zzazion e d egli attu ali Laborn tori scientifici dell a sanità pubb lica. ~Ientre si esami1it1Ya ]a p o ....~ ibilità cli adegu a le trasforn1azioni secondo il ri t n10 p erm e so d alle co11cli zioni finanziarie e d'ai Yari bi . ogni del Paese, la b enemerita Foncl azio11 e Rock efeller riJJetè per l 'Italia il ges to munifico g ià fatto p er altre Nazioni , am erican e ed e uropee, offrend o il fina111ia1nen to d elle sp c e di cos tr11 zion e cli uri i1110Yo edificio, cloYe p o tesser o avere idon ea sed e e SYi-: luppo i Lab or atori cl ella sanità pu})b]ica, con una più comple ta organizzazione, con una diYer a e più rispondente d e11ominazi o11e ch e è qu ella di " Istituto di Sanità Pubblica " . Il G0Yer110 accettaYa co11 a11i1no g r at o qu e lo con cor so fin an ziario, r es tando inteso ch e progetti , costruzione , progr ammi di azion e cl oYeYa11 0 rimanere, com e sono rimas ti , riserYati al g iudizio esclusivo del GoYerno st esso. Qt1est o , <ia p ar te sua , h a con cesso la vas la ar ea rl em a11iale d oYe l 'erlificio è stato costruito, si è impegn ato a provYedere a quanto necessario p er l a r eali zzazio11c clell 'intento, con i ·onere d elle an nuali sp ese di ft111zionamento e per il co111plet am ento di l ar g l1e dotazioni sci entifiche al servizio d ella batteri ologia, d ella chimica, clella fi sica, d ella m et eorologia sanitaria, d ella ingegn eria sanitari a, d ell a epid emiolog ia, ecc. L 'Istituto m ed esimo form erà parte integrante della Direzione gen eral e dell a sanità pubblica , costituirà con g li a ttuali Laboratori scientifici e con altri ch e n e completeranno la organizzazio11e, un centro di indag ine e cli accertamenti in erenti a tutti i ser vizi d ella sa11ità pubblica e servirà, 1neclia11te lo svolgimento dei corsi di i struzione, alla specializzazione d el personale addetto ai servizi i gienico-sani tari nel Regno ».

SERVIZI IGIENICO-SANITARI Rette di ricovero negli Istit11ti di c11ra per tu· bercolotici. Il Minis tero d ell 'Interno (Direzione Gen er ale sani là pubblica, division e A. T ., Sez . II) h a dira.m ato ai sigg. Prefetti e Autorità assirnil at e l a seguente circol are, n. 34422, in data 25 april e:

Le r ecenti !l Ormc alici le d al Govcr110 F ascis la per la progre iva ridu7io11e cl e i })rezzi , in n1od o d a adeguarli al le condizioni a ltu ali d ella ocon o11lia gen erale ed al valor e effe ttivo clella lira, d c ler1n·i na110 la 11 ecessi tà ch e le .Amm i11istrazio11i d eg·li Is titu ti rfi ricoYer o p er tuber colo tici proced ar10 ad u11 a r·evisione d elle rclte di degenza ora i11 applicazion e. Per ta11lo, si ])rega110 l e El~ . LL . di invitare le prede tte am1nì11i s lrazio1d e~ i s l e11li 11elle rispetti' e 11r 0Yi11cie e ch e 11011 Yi aves er o ancora spo11tn11 eamente p·roYved u lo a ridt1rre ]a retta di deg enza i11 vi la ò elle eco nornie c h e Yengono a r ea1izzar e con l a din1inu zione d egli s tipendi e salari <i el p er 011ale e con l 'avYenuto riba so dei prezzi . Nel d are cortese cenn o di r iceYuta alla presente e di assi curazio11e di so11 eci to acle111pime nto le EE. LL. Yorra11no altresì con1piacer si i11viare, 11011 appena in g rado, un ele11co d ell e an1minis lrazioni di cui sopra è cenno con a fia11co la rett a i11 vigore al 1° aprile c. a. e l a riduzione aplJO rlata al1a m ed es in1a.

L'importazione dei sali di cltinina riservata ai Monopoli dello Stato. U11 R . .d ecr eto-legge n. 736 d ell '8 m ar zo 1934-XII, pubblica to nella « Gazzel la Ufficiale» dell ' ll magg io, ~ tabilisce, nell'ar t. 1 , che l 'importazione in Italia d eìl a corteccia di ci11cona , d ei sali di chi11i 11a e degli alcaloicli e tratti dalla ci11 cona, sia l1 l1 0 tato di purezza cl1e mescol ati ad altra sos tanza, è riservala all '.A111n1inis lrazion e d ei Monopoli di lato. L ·art . 2 <lel d ecr et o-legge co11fer.isce p oi la facol Là alla s tessa a111111ini trazio11e d ei Monopoli di co nsenlire l 'impor lazion e 11el Regno , da parte di priYa ti , d ei st1<lde lli i1r orl o lti , n1edj ante il pagan1e11to <li un d irit t o di n1onopolio nella misura fi at1 dal Decr e to ì\1ini tcri al e dell '8 corrente, pure l)Ubblicat o n ella su cld e lla « ('.-azze lta Ufficiale », e r ioè i11 ragione di L. 82,40 per og·ni chilogramma cli chinina o cli altr o alcal oicl e d ell a cl1ina conte11u lo 11ei prodotti m ed esimi. Allo st esso diritto di mo11 opolio sono pure assoggettati i prod o tti farmaceulici e le spec1alità 1nedicinali conte1te11ti alcaloidi estratti dalla corteccia di china, p er l a qua ntità di alcaloid e che cont erLg on o, trat ta111e11 to ch e si applica altresì a qualsiasi altro pro<lotto contenente corteccia di chi11a ed alcaloidi da essa estratti . Le predette <lisposizioni vanno in vigore con d ecorrenza dall '11 corre11te . A partire da tale data chiu11que intenda importare i11 Italia corteccia di ci11cona, sali di chinina <' alcaloidi es tratti dalla cinco11a dovrà farne don1anda scritta alla Direzione Generale dei Monopoli di Stato specificand o il proprio r ecapito, la qualità e quantità delle sostanze di cui si ch iede l 'in1portazio n e, l a doga11a di confine presso la quale dovrebbero co1npier si l e operazioni di sdoga11a1ne11to, la pro,·enien za e 1't1so a cui d eYon o esser e d es tinati i d etli prodotti no11chè, quando occorra, il loro co11 tenuto di alcaloidi .


796

1(

IL

POLICLINICO »

Quando la domanda venga accolta, la detta DiI'ezione Generale invierà, da11do11e contemporan eamente avviso al richiedente, alle dogane interessate il nulla os ta a provveclere allo sdoganamento della merce, il quale avrà luog·o, be11inleso, previo pagamento d ei rlazi di confine e del diritto di monopolio. Anche per i prodotti cb e si lrovassero g·iacenti presso le dogane alla data di entrata in vigore del decreto, l 'in1portazione è suborllinat a all 'autorizzazione d ell 'amministrazione d ei Monopoli, alla quale le ditte interessate dovranno rivolger si n elle forn1e e n ei modi di cui sopra è cenno. Le bollette rilasciate agli in1portatori per lo sdog·ana1nento dei prodotti di ch e trattasi dovranno accompagnare il genere a destino ed essere conservale dagli interessati fino a completo esaurime11to dei prodotti a cui esse si riferiscono per esibirle ad ogni richiesta degli agenti od incaricati della finanza.

Cronaca del movimento corporativo. Per la stampa medica italiana. (:i vien e co1nunicato il lesto di u11 articolo che vedrà la luce solto queslo titolo n ella « Rivista dj Terapia l\ifoderna » direl la dal prof. p. Piccinini. Reca le firme del prof. C. Gozzi e del dott. G. A11dreo11i, per l 'Ufficio St ampa Meclica Italiana. Prend e le n1osse da qua11lo si è pubblicato ultim amente in alcuni p eriodici m edici it~liani, sulla n ostra st ampa n1edica ; per quanto ci riguarda, dichiar a Gh e i nos tri rilievi sul! 'ufficio pred ett o (v. fase. 17, p. 675) ·son o m olto giusti e che jl << Policlinico » si dimostra , con1e se111pre, i111parziale e cortese. Ringrazia1no del benevolo giudizio. Dopo qualch e misurata battuta polemica con <' Rinascenza Medica », l 'articolo ricorda l 'attività svolt a d all 'Ufficio, il ch e lo h a reso simpaticamente n ot o e gli ha procurato consen si nei periodici m edici italiani . Aggiunge che l'ufficio continuer à il su o modesto lavoro, nell'attesa che ques ti periodici si r aggruppino spontan eamente o d'autorità. Del proble1na non n1a11cheren10 di occupar ci.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

ARITZO (Nuoro). - Concorso per titoli al posto di medico-chirurg·o condotto per il con sor zio Ari tzo-Belvì. Stipendio L. 9.000. Cavalcatura L . 1.500 Ufficiale Sanitario L. 1.000. Caroviveri, se dovuto, L. 720 al lordo riduzioni e ritenute di legge. Distanza Belvì K1n. 2.300. 'f assa d i concorso L. 50,10. Scadenza 31 Luglio 1934-XII . BELVÌ (Nuoro) . (Vedi ARITZO). BtELLA

( Vercelli).

Ospedale

degli

I nfern1i.

-

Concorso per il pos lo cli Assisten le della Sezione Medica. Scadenza 31 inaggio 1934-XII. Per informazioni rivolgersi alla Direzione del] 'Ospedale suddelt o. B1TnITTo (Bari). - Scad. 31 mag. ; con Loseto; L. 11 .000 e 5 quadrienni dee., ol tre L. 1800 se cnvalc. ; et à lin1ite 35 a.

[ANNO XLI,

Nu~r . 20]

CAPRESE-MICHELANGELO (A r ezzo). -- Scad . 30 giu .; L. 10.000 e 4 quinquenni dee., oltre L. 720 c.-v., L. 3000 (rivedib.) trasporto, L. 500 se uff. san.; trattenute e riduzioni di legge; età limite 40 a.; tassa L. 50. CASACANDITELLA (Chieti ; . - Per titoli , posto di i11edico-chirurgo-ostelrico. Stipendio annuo lire 9000. Qualora venga incaricato delle funzio11i di l Tfficiale Sa11itario, sarà corrisposta una indennità annu a di L. 500. Per il m ezzo di trasporto (l 'obbligo è di tenere un cavallo) verrà corrisposta la indennità annua di L. 1500. I sopradetti assegni son o a] lordo di ogni ritenuta di legge e sono ridotti del 12 1~ come d a decreto 20-11-1930 n. 1491 e delle altre trattenute come per legge. Le domane.le acco111pag11ate dai prescritti documenti, l'elenco clei quali e rispettive modalità possono d 0su mersi dal bando di concorso da richiedersi alla Seg1 eteria comunale, debbono pervenire alla Segre lerin predetta 11on oltre le ore diciotlo del 10 luglio 1934. CASSIGLIO (B ergamo) . - Concorso, per titoli, a] posto '-li l\iiedico Condotto Con sorziale per i comuni di .C assiglio, Valtorta ed Ornica, con obbligo di residen za in Cassjglio. Stipendio annuo di residenza L. 11.000. Inden11ità per Uffi ciale Sanitario a11nu e L. 500; id. di a1nbulatorio annue L. 500; id . di trasporto, obbligatorio con autom<>bile oppure con cavallo , L . 3000. Addizionale di legge per gli inscritti negli annuali elenchi dei poveri . 1ndennità car o viveri nella n1.isura stabilita per gli impiegati dello Stato. Detti emolumenti sono al lordo da tutte le trattenute stabilite dalle Leggi e dalle disposizioni vigenti. La domanrl.a in bollo da L. 3 accompagnata clai prescritti documenti, l 'elen co dei quali e rispettive n1odali tà posson o desumersi dal bando di concorso da richiedersi alla Segreteria Comunale di Cassjglio, debbono pervenire alla Segreteria predetta r1on oltre le ore diciotto d el 10 giugno 1934-XII. CERESOLE REALE (Aos ta). - Scad. 15 lug.; lire 10.000 e 10 bien11i ventes. , oltre L. 1800 trasp., L. 500 uff. san.; r itenute e riduzioni di legge; età limite 35 a .; tassa L. 50, 10. CIANCIANA ( Agrigento). Concorso, per titoli ed esami , al posto di Ufficiale Sanitario. Stipen dio lire 7000 al lordo delle ritenute e riduzioni di legge, con quattro aumenti quadriennali di un d ecimo. Tassa di concorso L. 50. Domanda e dorl1n1enli alla R. Prefettura di Agrigento entro il 5 lD:glio· 1~34-XII . CITTÀ nt CASTELLO (P erugia). - - Scad. 31 mag.; per Morra ; L . 7000 e 5 sessenni dee., oltre L. 600 serv. att., c.-v. ; trasp. L. !500-2000-4000. CUNEO. A mmin. Prov. - Ospedale Psichiatrico Ptovinciale (in Racconigi). - Scad. 20 lug .; m edico di Sezio11e di 2a. classe. Rivolgersi alla Segreteria d ella Provincia . FORLÌ. Consor zi o P r ovinc. A ntit u b er c. - Proroga 31 mag. ; n1edico direttore clella Sezione diS}Jen sari ale di Cesena. ~·!ARANO EQuo (ll oma). - · Scad. 30 giu.; L. 10.500 e 5 quadrienni dee. ; addizionale ·L . 4 sopra i 10~ poveri; per arm. farm. L. 1231,80; trattenute e r1cluzioni di legge; età limite 35 a. ; tassa L. 25, 10. MoNOATNO (F orlì ). - Scad. 60 giorni dal 1° magg io; p er 2 frazioni ; L. 10.000 e 10 bienni ventes., oltre c.-v. L. 3000 caYalc., L. 500 se uff. san.; riduz. 12 %; addizionali L. 3, 4 e 5 per gl 'i.5critti 1


[ANNO

XLI,

NUl\l.

20]

SEZJ ONE

sopra il 15 %; età limite 35 a.; lassa L. 50,10; doc. a 3 mesi dal 1° mag. l\lo:'.\'TEono_R1s1c (C hieti 1. - Con cor so, per titoli, <ll posto <.11 n1P<i1co chirurgo condotto. Scacle11za clieci 1gosto 193·1. Sti11enclio a1111uo lordo da tuttt• 1e ritenute L. 8700. Cinque quadrienni cleci1110. Per eventuale incarico di Ufficiale 1Sanitario L. 500. Per chiarime11ti rivo1ger si alla Segreteria Comunale. PALIANO (Frosinone). - Scad. 31 mag.; L. 9500 e 5 quadrienni dee. , c.-v.; età lim. 35 a.; tassa L .50, 10. POLA. Ospedale Gener ale e Psi chiatrico cc Santorio San.torio ». - Scad . 31 mag .; m edi co assistent e ; L. 5400 oltre L. 1850 serv. att., c.-v.; età lin1ite 35 a. Rocco n 'INTRA (Novara). Osperlale Civ ile di San Rocco Scad. 31 i1tag., ore 18; direttor e; età li111. 40 a.; L. 4000 ridotte ; 4 quinquen11i d ee.; co1npartecipaz. ; docun1. a 3 111esi dal 5 mag. Chiedere avvi~o; rivolgersi alla Congregaz. di Carità. SuL~IONA

(Aquila). Osp edale Civ ile de lla Caso Santa dell'Annunziata. Concorso p er titoli al

posto di Aiuto Chirurgo. Limite di età 35 anni. Stipendio annuo L. 3.000. Indennità vitto L. 2.400. An1bedue gli assegni lordi delle rite11ute di legge, oltre l 'alloggio gratuito in Osp ed ale e p ercentuali su onorari e cure agl1 abbienti, proventi di gabinetto radiologi co·, clinico, pronto soccorso, ecc. Scadenza 14 giug no 1934-XII. Per infor111azioni rivolger si alla Segreteria dell 'E11te. ToLFA (Roma). Scacl. 30 git1 . ; L . 9500 e 5 quadrienni dee .; ·oltre i 1000 poveri, addizionali di L 4 e di L. 5; per direz. Ospedale L. 400; trattenute e riduzioni di legge: età limite 35 a. ; tassa L. 50,10. ToscOLANO-MADEn No (Brescia). Concorso, p er titoli , alJa condotta medico-chirurgica. Il post o è retribuito con i seguenti assegni in r agione d 'an 110, al lordo delJ e tratte11ute di legge e d ella riduzione· d el 12 % di cui al R. Decr e to 20-11-1930 N. 1491 . Stipendio ini ziale L. 9000 aumentabile di un decimo ad ogni quin.quennio maturato e per sei quinquenni; indennità di trasporto lire 3000; assegno di L. 3 p er ogni povero in più d e] 20 % della popolazione: ir1<lennità caro viveri n ella misura e per la durata i11 cui verrà corrisposta agli altri dipendenti del Comune. La domanda irt carta da bollo da L. 3 , accompagnata dai prescritti documenti l 'elenco dei qt1ali e rispettive modalità possono desumer si dal bando di concor so d a richiedersi alla Segreteria l\lluni cipale di Maderno, debbono pervenire alla Segr e teria pred etta non oltre l e ore cliciotto d el 14 giu g no 1934-XII. UnBTNO. R. Pref eltiir a. - Scad. 30 giu.; uff. san. del capoluogo; L. 7000 oltre L. 1500 serv. att., L . 3500 pel servizio d el gabinetto d'igiene. VAl\ESE. Comune. - Scad. 16 giu., ore 17 ; 3° reparto; L. 8000 e 5 quadrienni dee. , inder1n. famiglia, ·L. 3000· automob. ; riduzioni di legge; tassa L. 50,10; docum. non an t er. al 1° giu. V OGHERA (Pavia). Ospedal e Civ il e. Con corso, per titoli, ad Aiuto chirurgo. Stipe11dio L. 4500; 5 aumenti quadriennali ; L. 10 e vitto p er ogni guardia; p er centuali 20 '}~ sui proventi di pension anti . Ritenute di legge. Limiti di età anni 40. Sca(lenza 12 giugno 1934. Per infor111azioni rivolgersi alla Segre teria dell 'Ospec.i ale. AVVERTENZA. Quando flOll è a I trimenti inrl ir:l to i concorsi si riferiscono a cor1<iotte medico·chirnr giche, i compensi allo stipen<lio base.

PRATICA

797

CONCORSI A PREl\II.

L 'cc LTffieio Stampa '.\[eclica Italiana » bandisce Con corso a pre111i per 11n lavoro sui te1ni se.g·u e11ti . 1) La storia <1 ell.'l St~1n1Ja l\fedica in ge11erale t' cli quella it:i1iana h1 parti1;olare. 2) Quali criteri prograntmatici e quali moda] i là di s volgimento sono i più consiglìaLili per i Jjeriodici che cos littli sco no le varie ca legorie della Stampa MediCcl I tali a na. Il con~orso, al quale potranno prendere parte, ollrech è i medici, anch e i giornalisti, sia i11scritti nJla categ·oria professio1tis li, che in quella dei pubblicisti, è dotclto ·1i lire 5000 di premi, offerti d al gr. uff. P. Picci11i11i , e ch e verranno asseg11ati da una Con1missio11e nominata dall 'Ufficio Stan1pa Medica Italiana, d 'accordo col Sind acato l\Iedico Provinciale li'asci sta di Milano. In detta Commissione saranno compresi, ollrech è inedici pubbU cis li , anche giorn alisti non m edici. È lasciata la m assim a libertà p er lo svolgin1ento di ciascun t ema; avvertendosi che basterà si svolga uno dei due Le111i . I lavori, in d oppia copia dattilogr afata, con a1n:piezza da un n1i11in10 di 10 llagine ad un massimo di 100, dovranno inviarsi raccomandati alla Dir ezione dell 'Ufficio Stampa Medica Italiana, via Vallazze ~~9, ì\iiilano , non più tardi del 30 settembre del corrente a11no 1934-XII ; re11dendosi così possibile l 'assegnazione delle lire cinquemila (per la cui cve11tuale suddivisione sarà arbitr·a assoluta la Commission e), entro l 'ottobre prossimo. (La somma di L. 5000 è già stata depositata sopra un libretto della Ban ca Popolare di l\Iilan o, N. 2181) . Ciascun l avoro dovrà portar e la firma e l 'in(lirizzo del rispettivo autore. Oltre i premi in danaro , sar anno nlesse a disposizione della Commissione, se questa lo ri1err à opportuno, anch e alcune inedag·lie da asseg n ar si a quei concorrenti i quali, pure avendo presenta lo lavori di qualch e pregio, non avessero con seguito pre1niazioni in danaro. Per ogr1i ulteriore schiarin1ento, rivolgersi alla Direzione dell 'Ufficio Stampa Medica Italiana, MiJnno , via Vallazze 39.

tin

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Al seggio di membro associa lo straniero , rin1as lo vacante per la recente morte <i ell 'illustre prof. Cantacu zène, direttore d ell 'l stitulo di medicina speri1nentale di Bucar est ecl ex ministro dell 'Igien e e del Lavoro di Rumania, l 'Accademia di l\1edici11a di Parigj ha chiamato il prof. Sanarelli, dir e ttore dell 'Istituto d 'Igiene di Roma e senatorE' clel Regno d'Italia. Il prof. Carlo Alberto Ragazzi, medico capo del co111une cli Milano , è nomi nato g rand 'ufficiale rtell 'Ordine della .C orona d 'Italia. Il lJrof. Schittenhelm, di l{iel , è chiam ato alla ca ttedr a di medj cina interna di l\1onaco, quale successore di Friedrich von Miiller. Il prof. Philjpp Broem ser , di Ileiò elberg, è chia111 at o alla cattedra <li fisiologia cli l\Ionaco. Il l)r of. Reinharrl Per\Yitszchk y è chiam ato alla r.t1 tteclrn di oto-rino-laringologia di Monaco, quale s t1ccessor e del d efu11t o prof. V. Hinsber g.


798

[ANNO

NOTIZIE. DIVERSE. 2° Congresso della Società Radio-Neuro- Chirurgica italiana. I Congr essi delle Società O Lo-Neuro-Oftal111ologjca e Radio-Neuro-Chirurgica saranno tenut j d 'ora innanzi, per d eliberazio11e delle rispetti\ e Presidenze, alter11a Livamenl e u11 a11110 qt1ello d 'u11 a Società e un anno quello d ell 'altra. Il II Congr esso della Società Radio-~euro-Chi­ rurgica Italiana si t errà a l\ilila no n el prossi1110 ottobre, sotto la presiden za clel 11r of. ~Iari o Donati . J'ema di r elazione : « Cri leri d 'ind ag·ine _nelle affezioni d el nevrasse )>; r ela tori proff. Basti anelli, Bertolotti, Besta, Boschi . ·L a ripartizione del te111a fra i vari rela tori n on è s tabilita in m odo rigoroso; la presidenza della Societ à ha ritenuto opportuno non impedire che singoli oggetti d el tema possano essere prospettati òa punti di vist a diversi e p er ciò d a relatori diver si. Ciò nullam eno possiamo g ià dire ch e il prof. Bastian elli tratterà in particolare dei crit eri diagnostici desunti d a qùei dati semeiotici che richied Qno manovre di indole chirurgica ; il prof. Bertolotti limiter à la su.a trattazione all 'en cefalo dal punto di vist a radiologico ; en cefalografie e ventricolografie sar anno campo comune di trattazione t anto per il prof. Bertolotti cl1e p er il prof. Bes ta, ch e si occuper à pure dei su ssidi r adio(liagnostici del midollo spinale; il prof. Boschi tratterà in particolar e d egli ag·giornamenti della semeiotica classica sul n evr asse e <lei m ezzi di labor atorio.

5° Congresso delle dottoresse in medicina e clii· • rurg1a.

Presso le RR. Terme di Salsomaggiore, il 7 111aggio, si è t enuto il V Congresso nazionale d el1'Associazione italian a dottoresse in medicina e r l1irurgia. Le con gr essiste l1anno r icevuto il saluto d ella città dal com1nissario prefettizio d el CoJJ1.u11e ed il saluto dell 'Azienda t ermale dal gestore di Stato. Le sedute scientifiche si sono svolfp con l 'intervento di un centinaio di d ottoresse, giunte da ogni città d'Italia. D1..1rante i lavori del Con gresso, è stata assegnata la borsa di stu d io \Vassermann di lire ci11quer11ila alla dotl. Alice Ferr er di Tori110, ed il premio Salsomaggiore, offerto dalle RR . Terme, è stato diviso co·m e segue: lire 1000 alla d ott. Flora Andreis, di lVlilano , e L . 500 alla dot t. Ada Elvan zerino, d i Milano . L'assemblea h a riconfermato, quindi, presidente ti ell 'Associazione, la professoressa Nina Carcupino eò ha proceduto alla nomina del nuovo Consiglio. È stata designata p oi Montecatini a sede ò el prossimo Con gresso nazionale. La seduta è stala chit1sa con l 'invio al Capo d el Governo di un entusiastico t elegramma di saluto e di devozione d elle dottoresse itali an e.

Convegno regionale ligure contro la tubercolosi. Promosso dalla Sezione Federale, d 'ordine della Presid enza centrale , si t errà in terra in Genova nei giorni 9 e 10 giugn o p. v. sotto la presidenza dei sen. proff. G. l\ilaragliano e N. Pen de , con l 'at1silio d el delegalo r eg'ionale prof. G. Breccia. Esse11do d esiri erio dell a Presidenza ch e il Conveg110 antitu bercolare sia una esposizio11 e <lì pro-

XLI ,

:\'Ul\I .

20J

SEZJONE PRATICA

Lle111i pratici l1on sol ta11 lo r cg·ionali n1a ezia11dio ge11er ali e l1azio11ali, so110 pregati tutti gli Enti ecl Is tituti a11 titubercolari delle r egioni sorelle ec1 i cultori di patologia, clinica e sociologia della tuber colosi a Yolere prender p arte al co·n vegno i11viando la propria adesion e ed i sunti delle eYe11tuali comunicazioni al delegat o r egionale a Genova, Corso Pod està, 5-3. Saranno d iscussi i segu enti temi : 1) Radiologia e clinica del l~ inala ttie tubercolari; 2) Sistemi _p ratici cli profj} assi antitubercolar e nelle scu ole e n elle officine ; 3y Ter apia climatica d elle m alattie t ubercolari d el p olmo11e.

Il nuovo Ospedale clinico di Modena. I11 seguito ad un pubblico con corso bandito dalla locale Co11gregazione di Carità, è stato scelto j l progetto p er la costruzione del nuovo Ospeclale cli11ico cli Modena, ch e accoglierà a11che le Clin iche u11iversitarie e sorgerà nell 'ar ea con1presa tra le vie Emilia a oves t, J acopo Barozzi, lalo est della Caserma di Artiglieria, più l 'area sulla quale esis te l 'Osp e<lale Ran1azzini (r eparto contagiosi ed isolamento), che sarà con ser vato intatto. Il 11u ovo 0511edale, della capacità cli 800 letti, in soli tre l'nbli>ricati - d ell 'al Lezza in assi ma in qualch e p ar te dj 11 piani -. raccoglie tutto il complesso cli11icoospedaliero: ospedale clinico, ospedale san atoriale, istituti di an atomia e servizi mortuari , distribuiti in modo da creare, nell 'osp e<lale sanatoriale e più an cora in quello clinico, due zone p erfetta111 e11te distinte: la zo11a di « degenza » e quella cli u filtro n. Nella prim a, svilt1ppantesi a sud, si r accoglieranno gli an1n1alati, e n ella seconda, a n ord, si potranno disporre le sale diag nos li che di ricerca, qu elle di cura ed operatorie, g·l 'insegnan1e11 ti di Facoltà con le aule ed i laboratori, le direzioni, gli arcl1ivi ecc. Il p rogetto è dovuto all'arch. Rossi fl i Roma.

Per il prof. Bocchetti. Nel salon /3 delle conferenze dell 'ospe(lale militare del Celio, il prof. Federigo Becchetti ha t enuto ag1i ufficiali inedici d el presidio di Roma una confer en za dal ti Lolo : « Il contagio e la difesa dalle varie malattie infe ttive attraver so i tempi e secondo le moderne dottrine n. L 'oratore è st ato viva1ne11te applaudito. _1-\Jla fine, poich è ques ta confer enza è stata te11uta allo scop o di salutare il prof. Bocchetti ch e h a lasciato irt questi giorni l 'Eser cito e la direzion e del Sa11atorio Militare di Anzio, per assumere quanto prin1a la direzione in Ro1na del Sanatorio di Porta Furba, il col . me<l . ~apolitani , direttore di sanità def Corpo d 'armat a, e il col . Masserano, dire ttore d ell 'osp ed ale nlilitare , han110 ricordato con affettuose parole tutte le opere svolle dal prof. Bocch etti, negli svariati campi d ella attività della sanità militare, in p ace ed in guerra. Alla fine l1a preso la p arola l 'on . prof. Eugenio Morelli che h a voluto ricordare an che l 'opera deòicata d al prof. Bocchetti al periodico « Le Forze Sa11itarie » e all 'erigenda Casa di riposo del m edico. A tutti h a rispos to il Becchetti ed alla fine gli è stata offerla una medaglia d 'oro , ricordo di lutti gli uffi<'iali m edici d el Corpo d 'armata di Roma. Demn10 già notizia di un 'altra n1a11ifestazione fatta al ca111erata prof. Becch etti, vari giorni fa, dal p er sor1ale sanitario e dai ricoverati del Sanatorio mili tare di .A.n zio, cloYe egli lascia il co11cre Lo ricorclo d i u 11a attività vivame11te apprezzata.


[Axxo XLI, Nul\c.

20~

SEZTONE PRATlCA

Pletora medica in Francia. ì\"el corso di un Yentennio il 11u111ero d ei i11edici esercenti in Francia è passato d a l G.200 a 27 .500, ossia è aumentato del 70 ~6, n1e11tre la }JOpolazio11e è aumentata di 2 milioni , ossia solo del 2 JJer cento. Il decano d ella Facoltà n1edica di Parigi, prof. Roussy, ha diramato alle fan1iglie francesi un ammonimento sull'esuberanza di medici ora prodottasi. Egli ha avuto lo scopo di infre11are le iscrizioni n elle Facollà n1edicl1e; 1na le iscrizioni conti11uano numerose. Gli è che anche n elle altre profEssioni liberali v'è sovrabbondanza e la scelta ri111ane difficile per i giovani ch e intencl o110 cli aYYiarsi a quest e professioni. D 'altra p art e, lo studio d ella m edicina esercita molte attrattive, malgrado l e omhre, quali la lunga durata (or a uffìcialmente di 7 anni, ma ch e già pri111a pra lican1enle lo era), il costo elevato ( i valuta a 110.000 franchi in media), il costo d ell 'in t allazio11e (gabinetto , strun1enlario, biblioteca, ecc.), il ritarùo nell 'inizio di g uad agni b astevoli a cr ear e l 'indipenden za, la n &essità di tenersi se1npre sulla breccia (dali i progr essi incessanli d ella n1 edicina) e quindi di esser e abbonati a più g iorr1ali scientifici, di acqui ~ l are libri, di frequ en t ar e corsi, riunioni, co11gressi ecc.; l 'impossibiJjtà assoluta di forti guadag11i 1 paragonabili a quelli dell 'indu stria o del co1nmercio. Vi sono, evidentem ente, delle ragioni ideali che altraggono verso la m edicina; m a l 'eccesso dei medici finisce col creare condizioni di disagio economi co qu asi per tutti. f'on v'è solo esuberan za, ma anche inegu ale di stribuzione: m entre n elle zone rurali si conta un m edico ogni 2000-2500 abitanti, nelle grandi ciLt à si va oltre un inedico ogni 1000 abitanti. Anche nelle zone industriali (d el Nord, dell 'Est e -della Loira) la proporzione è elevata, grazie allo iviluppo d elle assicurazioni sociali e d ella m edicina industriale. La città presenla per i medici gl 'in contest abili vanlaggi di una vita più alta, grazie ai contatti con _person e colte, alla possibilità d'i frequentare lu oghi di studio, di trattenimento, ecc. La campagna in gen ere viene disdegnata, malgrado presenti il vantaggio di una vita più sana. Ora le differenze a svantaggio della campagna sono venute riducendosi e qt1asi annullandosi, grazie all 'in1piego delle automobili, che consentono spostamenti rapidi e in qualunque momen dio, al moltiplicar si dei giornali m edici (oggi un medico di campag na si considera quasi disonora to se n on riceve m olti giornali in abbonamento), alla radio ecc.; p erciò si va determinando un esodo verso le campagne. Esso è faYorito dalla « Conféderalion des syndicat s m édicaux fran çais », ch e ha stabilito uno speciale ufficio per avviare i n1edici verso la campagna ; inoltre alcuni Dipartimenti offrono molte facilitazioni ai m edici ch e eleggono domicilio i1el l oro territorio . Per tal n1odo il disagio economico, inerente, più che all a pletora, alla ineg·u ale clistribuzio11e, viene atlenuandosi.

Associazione dei diabetici in Inghilterra. Lo scorso anno d emmo 11otizia ch e lo scrittore inglese H. G. W ells aveYa costituito un 'as~ocia­ zione di diabetici , la quale aYeYa lo scopo d1 fornire fondi all 'ambulatorio per diabetici d el « King's O:>llege HOSJ)ital » di Londra. Il n oto

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seri llore aYeYa sugge1ito ch e I 'amministrazio11e dell 'osped ale, invece di fare appel lo a tutto il pubblico per la raccolta di fondi destinati a11 ·a1nJlulatorio, si rivolges e ai diabe1ici benestanti ch e avevano risen lito d ei benefizi dalle nuoYe <'ure. Una su a lettera pulJblicata n el « Tirnes n, bas tò p er coprire immediatamente la richiesta. ·L 'associazione allora costituita tra i diabetici ])en estanti , oltre a r agg·iung·ere scopi filantropici , offrì l 'opp0rtunità cli scambi di vedute e di esperienze perso11ali . Ora lo s tesso Wells ha proposto di estendere I 'associazione e di accogliere in essa tutti i diabetici ch e n e facciano richiesta, con1e pure inedici e i11fermiere soYratutto se specializzati nella cura e i1ell 'assisten za d ei diabetici, 11onch è di fondare un or gano, a p eriodicità trimes tral e, il quale conte11ga notizie e dati riguard anti il diabete: 11u0Yi s tudi, libri, disc11ssioni sui cibi , sui ri1nedi, una rubrica cli quesiti e risposte ecc. I soci fondatori sottoscriverebbero 5 s terline.

Azioni giudiziarie. La II 'ezione Pen ale d ella Su1)rema Corte, presieduta dall 'on. Saltelli , h a discu sso un ricorso in cui era prospettata un 'inter essante ques lio11e di dirilto. · La sentenza i111pug11ata, en1essa d alla Corte di Appello di Torjno, condannava il sig nor Burracco Pietro Antonio ad un n1ese di r eclusione con l a condizionale: per essersi opposto decisan1en te al traspo.rto in n1a11icom io di un alienato , ritenendo l 'imputato r espon sabile del reato di ct1i all'art. 338 C. P . Il Supremo Collegio h a confern1ato l a se11 te11za e respinto il ricor so d el Burracco, r avvisando nel fatto gli estremi del r eato di interruzio11e di pubhlico servizio, dovendosi riten ere ch e l 'attiYità pubblica rivolta all'isolamento ed alla cu stod ia clegli alienati costituisce pubblico servizio.

Un po' dovunque. Alla presen za del Fiduciario Nazionale prot. Mancini, si è svolto a Cagli ari il rap}Jorto dei professori e assistenti univer sitari. Il prof. Alberto Ascoli, di l\1ilano, ha le nulo l '8 maggio, a Vienna, per ini ziativa della Socielà di biologia <li questa città, u11a co,n fer en za in cui ha comunicato le ricer ch e stie e della su a scuola sulla vaccinazione a ntitubercolare e sull 'anacoresi. La confer enza ha des tat o viYo interessam ento negli ambienti sanit ari au striaci. La 93a. riunione d ella Società di naturalisti e medici t edeschi è indetta dal 16 al 20 sette111bre ad Hannover. 'f emi principali: « Progre si cultur ali m ediante scambi tra tecnica e scienza » (prof. Zenneck) ; cc Importanza rlell a sier oterapia e della sieropr ofilassi p er la lotta conLro le m alattie i11fe ltive >> (prof. Uh1 enht1tl1); « Eredobiologia e n1alattie nervose n (prof. Curtius); « Nuove vie }Jer il trattamento cl ell e inala ll ie tropicali )) (1)r of. J\ ikuth); cc ,Sviluppo degli scambi transoceanici ocr ei » (dott. Eckner); « Lott a contro il dolore>> (proif. Kirschener). Per inforn1azio11i rivolg·ersi a1 la segr eteria , Tech11isch e Hoch chule, V\Telfengarten 1, Hannover, Gern1ania. La Societ à di radiologia e d'elettrologia medica della Ro111ania , i11 occasio11e del su o 100 anniYer-


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lANNO

sario, orga11izza un co11gresso per i g iorni 8-10 11ovembre a Bucar es t. Temi: La colecis lografia ; La diagnosi della tbc. intrator acjca nei fanciulli mediante i r aggi X; ·L a r adio terapia del can cro del seno; L':ic tinoterapia riell 'eresipela della faccia. Segretario generale: dott. G. N. Giurea, Strada Stirbey-Voda 108-bis, Bucures li, Romania. Il 5° Congresso jugoslavo di chirurgia si è t enuto a Belgrado dal 28 aprile al 1° maggio. Temi: 1'rattamento chirurgico della tubercolosi polmon are e pleurica; Fratture d elle ossa lunghe degli arti .: Le indicazioni d ell 'operazione cesarea . · L 'Associazione della Stampa Medica Belga terr à una riunion e a Bruxelles il 2 giugno. Nell 'antimeriggio i convenuti visiteranno l 'Istituto di educazione fi sica, ove assist eranno alle lezioni e alla proiezione di una cin ematografia didattica e verranno informati sui rilevan1enti medici; poi saranno invitati a un banchetto. Nel l)On1eriggio i con venuti visiteranno il campo d 'aviazio11e d 'Evère, ove sarà data la dimostrazione di un nuovo elicottero, di una vettura d 'am bulanza, di un nuovo tipo di barella, di un aeroplan o sanitario ; Yerrann o indica te le direttive gener ali d egli esami sulle attitudini fisiche all 'aviazion e; in loro onore si compira11110 acrobazie aeree; infine verrà loro offerto un tè. La « Società per lo studio dell 'as1na e forme affini » degli Stati Uniti. si è adunata il 28 aprile ad Atlantic City. L 'Associazione cardiologica americana h a indetto la sua 10,a. riunione annuale per il 12 giugno a CleYeland. Il 12° Congresso inlernazionale di m edicina veteri11aria avrà luogo a Ne\v York dal 13 al 18 ag osto. Il 5 marzo ebbe luogo la seduta ordinaria della Sezione Romana delle Socie tà Italiane di OtoNeuro-Oftalmologia e di Radio-Neuro-Chirurgia, presso la R. Clinica oculistica di Roma, sotto la presidenza d el prof. Ovio . Furono. fatt e comunicazioni dai soci proff. R. Alessanclri, D. Di ·vestea, I . Neuschuler. L 'Associazione medica triestina si è adu11at a il 20 e il 24 aprile, sotto la presidenza del prof. C. Ravasini, assistito dal segr etario dott. F. Donini. Furono fatte due confer en ze, dal prof. F. Ody (Ginevr a) sulla trapan azione allantoide-occipitale e dal prof. O. Olivo (Bologn a) sulla sen escenza. La Società medico-chirurgica della Romagna si è adunala a Faenza il 15 aprile, sotto la presidenza del prof. F. Giugni, assistito dal segr et ario dott. P. Galli. Furono fatte comunicazioni dai soci : prof. SilYestrini (Rimini), prof. Sega (Rimini) (due comunicazioni), prof. ,Solieri (Forlì), prof. Orlali (Ravenna), dott. l\iion ti (F'orlì). Con provvedimento del 2 maggio l'Amministrazione straordinaria del Grande Ospedale Civico << Piemont e )) di Messina h a ridotto, a decorrere dal 16 maggio, la retta di degenza p er gli ammalati JJOveri da L. 18 a L. 16,50 al giorno . Ugu ale riduzione è sta ta apportata per l 'altro Ospedale Civico « Regina Margherita ». Con altro provvedim ento sono state apportate sensibili riòuzioni 11elle rette e cure per ammalati a pagamento. Il prof. Alfredo Sordelli , direttore dell 'Istituto Batteriologico 1'1 azionale di Buenos Aires, h a ripe-

XLI, Nul\<I. 20]

SEZIONE PRATICA

tu to n ei locali dell 'l s ti luto Sieroterapico Milanese la conferenza tenuta a Ron1a sugli cc Antigeni complessi )). Gli è stato offerlo u11 banchetto. Corsi dimostrativi rapidi sulle malattie professionali ch e, in base alla recente legge, sono soggette all 'obbligo dell 'assicurazione, sono st~ti promossi dall 'Istituto nazionale fascista per l 'assicurazione contro gl 'infortuni sul lavoro, d 'accordo con i Ministeri delle Corporazioni e dell 'Educazione Nazionale, e vanno svolgendosi a Milano, Napoli e Torino. Un cor so di perfezio11an1 ento sulle malattie dei reni h a luogo a Parigi dall '11 maggio al 27 giugno, sotto la direzione del prof. F . Rathery. La direzione clella cc Rivisla Italiana di Terapia » è stata assunta dai proff. Luigi D'Amato, direttore d el R. Istituto di patologia medica di Napoli, e E. Men egh etti, dire ttore del R. l s lituto di Far1nacologia di Padova, cl1e subentrano al compianto prof. P. Castellino e al prof. A. Valenti, dimis• • s1onario. Siam o lieti di ar111unziare ch e si è ini ziata la pubblicazione di « Ur ologia n, rassegna trin1estrale rli :µrologia medica e chirurgica, diretta d al prof. Francesco d e Gironcoli, assistito da un comitato ili r edazione e con la collaborazio11e d 'illustri clinici e studiosi . Il giornale reca copiose rubriche. Direzione: Venezia, S. ~1oisè, Calle del Cristo 2046; <nnministrazione: Bellu110, via Simoi1 da Cusighe; abbonam ento: Italia L. 20, estero L . . 30. L '<c American Journal of Digestive Diseases and

N-gtrition » ha cominciato le pubblicazioni in marzo e le continuerà mensilmente; direttore ne è il Dr. Frank S1nithies, cli Chicago; amministratore n e è il Dr . Beaumont S. C'..ornell (Fort Wayne, Indiana, S. U. d 'A.). Al Ministero fra11cese della salute pubblica e dell'educazione fisica sono stati anr1essi l 'Ufficio n azionale d'igiene sociale e l'Istituto d 'idrologia e climatologia, che er a110 sorti come enti auto• nomi. Il Duce ha dispos to ch e la villa a lui donata da l ,&d y Ogle, situata in San Re1110, ve11ga d estinata a convalescen ziario per ufficiali e data in gestione all 'Ordine dei SS. lVIaurizio e Lazzaro. Il 7 n1aggio si è inauguralo a Cassi110 il dispe11sario antitubercolare. L 'ab ate-vescovo di Mo·n tecassino h a ben ed etto i locali e pronunciato un discorso d i occasion e; il presille d ella provincia ha i11nalzato il grato e reYerente pensiero al Duce, ch e ha donato il prezioso fabbricato alla città. S. M. la Regina Elena si è recata al Policlini co U1nberto I di Roma per visitare il nuovo r eparto per la cura dei mala ti di postumi di encefalite let argica ch e, dietro Su a iniziativa e col di Lej personale con corso, è st ato in questi giorni inau: gurato . Il reparto è diretto dal prof. Panegr ossi e vi prestano opera efficace le infermiere d ella Scuola Convitto Regina Elena. Il dott . Alberto Wander, il quale ha già fondato con mezzo milione di lire l 'Opera Pi a e< Dott. Alberto Wander » in soccorso degli impiegati e degli operai della omonin:a sua Ditta, ch e ha sede in Milano, ha ora elargito la somma di L. 100.000 per completare l 'assistenza, oltre ch e per le eventu ali strett ezze economich e, per le cure marine e montane.


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l.i\NNO

XLI,

NUl\{.

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Nel « Daily Telegraph )), una collaboralrice descrive ed esalta le ist ituzio11i fasciste per la tutela della maternità e deJl 'infanzia. Nella città di Se11ftenberg, i11 Ger1n a11ia , si è diffusa un 'epidemia di difterite, in una forma grave, ch e colpisce e uccid e anche gli adulti . Le autorità har1no ordinat o la chiusura delle fabbriche e delle scuole, come pure hanno vietato ogni adunata. Il 2° ConYeg110 della Società dei rnedici a111ici del vino di Francia si t errà a Béziers clal 25 al 28 oltobre, sotto la presidenza del prof. I,. Di eulafé. Per informazioni rivolgersi al seg.retario permanente della Società, allées Paul Riquet 72, Béziers, Francia. Il dolt. Gaetano 11ella sede della una conferenza su vaglio della critica

Gagliardi ha te11uto a Roma, Confederazione clell 'i11ciu stria, cc La medicina omiopat ica a] e al lume della scienza n.

Chi intendesse di partecipare alla XV Conferenza intern azionale della Croce Rossa, indett a a Tokio

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SEZIONE PRATICA

per la seconda metà di ottobre, troverà le informazioni riguardanti le modalità e le spese di viaggio, n el « Bulletin de la ·L igue des Sociétés de la Croix Rouge » del inaggio 1934. (llichiederlo alla segreteria della Lega, avenue Velasquez 2, Paris VIII ; indirizzo telegrafico Lleross 37 - Paris). Le vie sono tre: la transiberiana (la più economica; durata: 18 giorni da o p er Berlino), Oceano I11diano (durata : 23-26 giorni) e attraverso 1'Ame-

rica (la più cos tosa; durata: 25-27 giorni). Convjene prenotare i posti con forte anticipo. Il dott. CJayton 1\il ay e l 'infermiera sig.a Gurniath Ladelle, di San Paolo n el ~1innesota, sono s tati arrestati sotto l 'accu sa di complicità col fa111iger ato gan gster J ol1n Billinger , i11 quanto ebbero a prestarg·li le lor o cure (dopo che egli rirr1ase ferito in un conflitto con u n agente) ed omisero di de11unziarlo , rend endone così possibile la fuga . Il chirurgo e 1 'infermier a invocano il segreto professionale ed han110 solidale tutta la classe sanitaria . ,Sei Stati della Unione han110 st an ziato mille dollari c.i ascuno di taglia per la cattura del pericoloso bandito. Il fonrlatore e direttore di cinque compagnie private d 'assicurazione contro le malattie e contro gl 'infortuni i1egli St ati U11iti, certo Harry Kran1er , è stato concla11nato· per frode a due anni · d j prigione ed a 5000 dollari di ammenda; altre conda11ne sono state inflitte ad un su o rappresentante ed a 16 agenti delle compagnie. È risult ato che queste riscuotevano i premi ma non corrispondevano gl 'i11dennizzi (in 3 anni, vennero corrisposti appena dollari 71.05 d 'indennizzi !).

L 'ostetrica Ass unta 'faddei, di a11ni 57, ese:i;cente a Firenze, assisteva una partoriente quando ' 'eniYa colpita da grave malore e si abbatteva, priva di sensi ; prontam ~r1 te soccorsa e trasportata all 'ospedale, cessava di vivere; la rnorte è avve11 ut a per eden1a pol1nonare acu to.

Indice alfabetico per materie. Allergia alla tubercolina e alJ 'ultravirus tubercolare . . . . . . . . . . . . Pag. 779 )) 790 Anatossina difterica : ricer ch e . . . . )) 792 Anemie gr avi e stenosi intestina 1i Anestesia chirurgica . . . . . . . . 781, 782 Ascesso polmonare: ter apia con 011cle ·

))

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Asma : dati clinici . . . . . . Bibljogr afia . . . . . . . . . · · · Bile: pneumococco . . . Broncopolmonite : focolai cu neifor1ni . Cardios.p asmo, esofagite esfoliativa e diverticoli esofagei . . . . . . . . · · Carenze alimentari : az1onj Sl1ll 'intestino . . . . . . . . . . · · · · · · · ·

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cor·t e . . . . . . · · · · · · · · · ·

Chinina: monop,o lio di Stato

. . . . .

Cisti da echinococco aperte n elle vie biliari: trattam. . . . . . . . . · · . · Corpi di Foà-Kurloff: ge11esi . . . . . . Cute : innes to omo·p lastico peduncolato Dolor e cli origine ureterale . . . . . . . Emofilia : trattamento con citrato di sodio . . . . . . . . . · · · · · · · · Emostasi con estratto di tonsilla .. l~1notti si : atelettasia polmonare . . . f;r itroleu cemia e tbc. della milza . . . . Estremità : disturbi vasomotori nel corso di malattie digestive . . . . · · · proprietà riservati. - Non

)) )) )) ))

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Febbre: si deve co1nbatterla? . . . . . Paig. 778, Granulocitope11ia prin1aria: etiologia e terapia . . . . . . . . . . . . . . · · 792, 793 Idronefrosi: rottura trau1natica . . . . )) 790 )) 787 In 11es-ti testicolari da l1on10 a uo1no . . Ir1tesLino digiuno: divert]coli . . . . . )) 775 Intes ti110: voluminoso fibroma libero )) 791 I stituti di Cl!:,r a per tubercolotici: r ette di ricovero . . . . . . . . . . . . . • l stitiito di Sani/;à Pubbli ca . . . . . .

Nervi : degenerazione e rigenerazione . . Organozimoter apia e diast asi tissulari . 0Yaio: n eoplas1na solido . . . . . . . . Ueaz.ion e di Takat a-Ara . . . . . . . . . Parkinsonismo postencefalitico : cura . Sangue: i11fluenza del calcio sul contenu to in piastrine . . . . . . . . . . ~ lan1pa

1nedica ilaliaria: per la -

.

Sto1naco : polipi . . . . . . . . . . . . . 1'ubercolosf polrn. : auroterapia . . . . . 'I'ubercolosi polm. : radiochirnografia . 1'umori cer ebrali: cra11iect omia deco1npressi va . . . . . . . . . . . . . . . . l TJcera gastroduodenale : terapia con il benzoato di sodio . . . . . . . . . Vaccinazione jenneria11a e reazioni allergich e del n evrasse . . . . . . . . . Vilamina A e r esistenza alle malattie Xa11tomat osis bt1lbi . . . . . . . . . .

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Policlinioo se non in seiuito a.il atltonuatione scritta dalla redadone. E !>ietata la pubblicazjene di sunti di essi senza citarne 14 fonte. uaritll di

C.

FRUGONI,

è COt')sentita la n$ta mpa di Lavora pubblicati n el

A. Pozzi, Resp.

Red . capo. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


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t< IL P OLl CLl::'ilCO

»

[ANNO

XLI, NuM. 20]

Pubblicazione di eccezionale interesse per tutti i medici pratici :

Accuratamente aggiornata, più che raddoppiata di mole ed arricchita di parecchie nuove figure in nero ed a colori nel testo, è uscita la Quarta Edizione dell'importante libro: Prof. Sen. FRANCESCO VALAOUSSA MEDICO DELLA FAMIGLIA REALE l'Rli\olARIO NELL OSPEDALE '

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DOCENTE DI CLINICA PEDIATRICA NELLA R. UNIVERSITÀ DI BOl\lA I

Consultazioni di Clinica, Dietetica e Terapia Infantile Manuale per Medici pratici Riportiamo la Premes1a scritta dall'illustre autore per questa quarta edizione :

Augusto Murri chiudeva la prefazione alla terza edizione di queste Co1isultazio1ii con le seguenti pa· <.< r.ole: 1< È dunque da attendersi che anch e questa ter za P,dizione d e.Ile ottin1e Con.su1tazioni del Prof. Valagussa « n?n sol o procaccino a Lui 'iv.a riconoscenza d ei pratici, Jna saranno presto seguite da una quarta ristampa ». « L'augurio di AucusTo J.\tl'uRRl si è avverato ed ho ceduto alle 1iumerose ricliieste di Col.leghi ed alle « pre:.sio11.i del be1ie nierito editore Pozzi, per rifare d el tutto uri ·v olume ch r? aveva a1te lustri di vita e eh' era « esnurito da circa ztn a71110 . . « Il lettore troverà qualche capitolo nuovu ed ampli.ati tutti gli altri; del re ..;to, se il lettore avrà la pa· « zie11za di leggere capitolo per capitolo, vedrà eh' essi si comp.le tano fra di loro e dove in alcuni gli argo. « menti sono svolti 1neno a1nplia.11iente in, altri vengono ripresi e reintegrati. « Ho cercato di agg·ioniare tutti i capitoli specialmente quelli riferentisi alle nialattie infettive ripor· « ta1ido con ogni obbiettività le principali ricerche sull' etiologiit percliè il lettore si possa rendere conto dello « stato degli studi e trarre da essi e le11ie11ti di giudizio personale . «Le figure a colori, riprodotte dagli atlanti d el JACOBY e tlel TRUMP, lianno lo scopo di dare al giovane « rriedico ed allo studente l'im.pressio1ie v isiv a di determinate forme morbose ciò clie, secondo nie, vale più « di ogni descrizion e anc/ie se scritta magistralmente . « I differenti capitoli hanno ma11,te1iuto il carattere della Consultazio1ie e, se pure ho riportato delle ci· « Ulzioni bibliografiche· che valgon o ad aggiorriare gli argome1iti, ho cercat-0 di serbare ad essi un carattere <e personale nell'esprimere le mie o pinioni. Ciò è giustificato tlal f atto ch e trent'anni della m ia vita li lto v is(< suti studiando al letto d el bambino rnalato n ella Clinica e 1iell'Ospedale, ed è da questo gran libro , sem« pre nuovo e sempre difficile ud interpretarsi , ch e io /io tratto l'argo m ento di giudizio senza lasciarmi gui<-. dare n è da simpatie di scuola 1iè da d ivergenze d i opinioni. « Nei capitoli rifere11tisi alla cura riporto il 1io111inativo di quelle specialità clie so110 so.lito ad impiegaTe «e che attraverso il te1npo mi han1io m eglio corrisposto n ella pratica. Ciò n.on toglie e non, infirma la bontà « di tante altre spc<:ir~lità ornologlie eiJ analog.h e adoperate util1nente da altri Colleghi. « Se in oggi dovessimo riportare per ogni capitolo di patologia o di clinica le specialità alimentari o me« dicinali racconiandate dai ~ingoli industriali dovre m"io fare un apposito volz11ne e caricare il nostro cer« vello di centinaia di n eologismi corrisponderiti a tante m.iscele od a tanti prodotti di sintesi senza .portare « il più d elle v olte un ejfi.cace contributo terapeutico iri favor e dei 1iostri pazienti. Noi dobbiamo disporre, C{ conie dicei:a il BA t.::CELLI , tli pnclii ma buoni colori coi quali im,postare il quadro deUa terapia. _ «Se queste Consultazio1z.i p otrarino ancora una volta essere di guida ai Colleghi ch e si accingono ad as· « sistere i ba111 bin; sa1ii ed ammalati e se n ell'applicar e i suggerimenti ch e co1isiglio in queste pagine arre« cheranno loro del bene sarò pago del mio modesto le. voro ». FR.\NCE~co VALACUSSA. <.<

Ripoo-tiam.o nltresì !'INDICE SISTEMATICO : Le basi scien tifi che e cliniche dello studio del_l 'ali~entaz~one d el fanci.ul l 0 .rl a lla nascita ai sed ici anni. della donna gestante e della m a d re nutrice. - Alimentaz~one infan t1l~ erl economi ~. alimen 1· tare. - Latti condensati e lat.ti in polvere. Tabelle dietetiche per i bambini san i e ammalat i. - La n.utr~zione de lattan te con latt~ a l fosfo-caseinato di calcio e sodio. - Alimentazione infantile e farine brevetta.te ital~~ne. ~a­ lattie d ell ' apparato d ella nutrizione. - Acidosi e vomiti acetonici. Con siderazioni sull'anem1 ~ dell 1nfanzia; 0arenza alimentare; Anemia alimentare; Terapia. - Sca1·lattina. - Tifoide e Paratifoide. - Mo.rb1llo. - Rubeola o Roseola. - Malattia di Dukes o Quarto esan tema o Rubeola Scarlatt inosa di Filato"'. - Qu1nt<:> esante.n1 a. . . Varicella. - Pertossi. - Tubercol osi. - Meningite tubercolare. - Malat tia di H eine-Medin. - Mal~r1a. - Dif~eri.te. - Q11estionario s ul valore del sierot ~apia antidifterica. - Polmonite crop~l~. - . Bro~co-polmon~te. -. Mening.ite P.'U rnlenta. - Stomatiti. - P eritonite diplococcica. - I nf ezioni settich e d ell e vie ur1nar1e. - Card1opat1e congeni~i - Nefropatie dell'infanzia. - Rach itismo. - Spas mo filia . - Cisti da eohino cocc? del fegato .. - Morbo. maculo~o · 1 Werlhof. - Con ::;id erazioni sulla cura d ella erisipela. - E lioterapia. - Vaccinazion e alla Wr1~ht e vacc1noterar> a. T er apia medicamentosa n ei bambini. - Medicamen ti e posologia di essi. - Indice alfahet1co generale.

Volume in-8°, di pagg. XIl-832, nitidamente stampato in carta a1uericana, con 97 figure in nero ed in tricromia nel testo. Prezzo: in broch,ure L. 7 5, rilegato in piena te'la L. 8 5' più le spese postali di spedizione. P er i nostri abbonati, risp ettivamente: in brochure, sol e L. 6 5; rilegato, sol e L. 7 5' in porto fran co.

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A.NNO XLI

ltoma, 28 Maggio 19a4 - Xli

Nnm. 21

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

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FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lezioni : D. Taddei: Apofisite superiore del femore (gran trocantere). Lavori originali · F. Ravenna e C. Uanella: Una forma nuova di grave anemia infantile associata ad osteo· poro i diffusa. (Sind;rome del Cooley). Osser vazioni cliniche : M. Monacelli: Il primo caso di Leishmaniosi cutanea autoctona nella iprovincia di Forlì. Note di tecnica E . Scavo: Su un artifizio di tecnica per l'estrazione degli aghi riteniut i in a lcune parti del COI'{JO. Sunti e rassegne : S I STEMA NERVOSO: G. A. Alfa no: La poliomielite anteriore acuta: venticinqu,e anni di stu· dio. - G. Mauriquand, J. Dechainne e P. Sédallian: Riflessioni sullo stato attuale tlella profilassi della malattia di Heine-Medin. - I. Lhermitte e Ph. Pagniez: Sindrome infundibulo-tuberina pseudo-ipofi sa· ria. - A . Radovici e O. Meller : La liquidografia nell 'uomo. TentaJtivi di encefalografia con i l tJhorotrast per iniezione sottoccipitale. - MISCELLANEA: H . Walter: Fegato e ~ tanchezza. - Myer Solis-Cob en: Necessità di rivedere il concetto di infezione focale. M. T. Regnier: Nozioni attuali sul glutatione. - S. Schiavo : Batteriofagi a e terapia ba,tteriofagica. G. tancanelli: La dieta di m ele nella cura delle diarree del lattante.

LEZIONI Istituto di Clinica Chirurgica della R. Università di Firenze diretto dal 1)rof. D.

'fADDEI.

Apofisite superiore del femore (gran trocantere) (*). Prof. Do ME NI CO

T ADDEI.

Il caso, ci1e oggi 'i pre ·ento e che riguarda una particoJare lesione ossea del segmento superiore del fen1ore, m eri La una considerazio11e speciale anche perch è in precedenza mi sono occupato di lesioni analog he dell 'estremo superiore dell 'omero. Vi riferisco inna11zi tutto la storia clinica dell 'ammalato: P. Giorgio, di anni 18, di Firenze, studente. All'età di 12 anni h a sofferto di una raccolta ascessu ale della grandezza di una noce, localizzata su11 a faccia esterna della coscia sinistra all 'unione del terzo su periore col terzo medio di quest~. La r accolta si era formata sen za cau se apparenti , aveva avuto un accrescirrtento lento e non arrecava alcun dis turbo soggettivo al paziente. Dai cu(*) Lezione clinica tenu ta il 10 rr1arzo 1934 e raccolta d al dott. GIULIANO LucARELLI, assistente.

Divagazioni : L'importanza fjsio-patologica dell'umidità atmosferica. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi: Accademia delle Scienze Mediche e Natu:rali di Ferrara. · Appunti per il medico pratico : O AS ISTICA E TERAPIA : Ma· latltia di Addison a sintomatologia frusta e a d evoluzione .prolungata. Utilità della diagnosi radiologica. - Lperten'3ione parossistica e tumore del midollo surr enale. - Sindromi epato-surrenali. - Adrenalinuria e tluibercolo3i polmonare. - Un caso di miastenia progressiva t r attato ·con ~uocesso con l 'opoterapia corticosurrenale. - '1'uJID.o,r i delle paratiroidi con iperparatiroidism·>. - Sulla chirurgia delle paratiroidi. - La paratiroidectomia nelle artriti croniohe a n,ch ilosanti. - Cura della tetania postorperativa. - 'rECNICA MEDICA : L 'ilmportanz.:i. delle regole di asepsi nelle iniezioni. IGI ENE: La purificazione dell'acqua, per le truppe, con clor o e carboni attivi. - MEDICI NA SCIENTIFICA: L'anisocitosi dei globuli rossi nella t ubercolosi. - PosrA DEGLI ABBONATI. -

V ARIA.

Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi : Ris poste a t1uesit1 per questioni di m assima. Nella vita professionale : Servizi igienico-sanitari. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. - Rassegna dell a stampa med ica. 1 nd ice alfabetico per materie.

rari li fu diag11osticata con1e un ascesso freddo e si rilenne che interessasse u njca1nente le parti molli. Venne tratlat a con svuola1nenlo ed ini ezioni di sostanze rr1odificatrici . Seco11c1 0 ciò che riferisce i] paziente, jl contenu to della raccolta era costituito rla liquido purulento, non fe lido, giallastro . Il paziente non ebb e a notare rialzi termici . L'affezione sembrò che passasse assai rapida: nlente e stal1ilmente a guarigione, senonchè, dopo r inque m esi, ne11'estate, mentre il bambino si so ttoponeva a cure elioterapiche marine, si venne a formare in corrispondenza della cicatrice pregressa, un tramite fistoloso da cui veniva emesso ripetutan1ente del m ateriale purt1lenlo . Tali condizioni si prolungarono e rimasero invariale per tre anni. lVIai fu not ata febbre . In questo tempo il paziente s~ sottopose a cure me: diche gen er'lli e ad irradiazioni locali con raggi u ltravioletti. Finalmente, nel 1931, il tramite fi stoloso si chiuse. Dal 1931 fino all 'attuale sintom a tologia il pa?dente afferma di esser e sempre stat o in buon e condizioni . Verso la metà del febbraio u. s. h a C'Omin ciato ad accu sar e dolori lancinanti alla facr ia later al e della coscia sinistra, n ella sua parte nl ta, dolori ch e si prese11tavano particolarmente intensi durante la d eambulazione. Riferisce ch e i movimenti d ell 'arto, sia attivi ch e passivj, non ~ ono mai stati veramen te impediti, n1a tutti venrrono compiuti con una certa òifficoltà e limita~ione, specialmente quelli di rotazio11e esterna e cli abduzione.

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« l L P OLI CL CNJCO »

Non h a avuto ten1per atura febbrile 11è altri disturbi di or(ìine generale. Perdurando tali condizioni h a deciso di farsi ricoverar e in Clinica dove viene accolto il 5 m arzo 1934. Padre e madre viventi e sani; non ha fratelli . È nato con parto eutocico ed h a avuto allattamenlo materno. È cresciuto piuttos to gracile e con ritardo rispetto alla su a et à. Deambulazion e un poco t ardiva. Ha soffer to da bambi110 ùi morbillo e di varicella, successivamente di disturbi enterici accompagnali da modici rialzi ter1nici. È stato più volte operato per aden oidi. Discreto mangiatore, m odico b evitore, n on fumatore.

Questi i dati anarn nestici . Ora p·a ssiamo al1'esame obiettivo d ell 'ammalato. Si tratta di un gio va11e ch e p r esenta sulla faccia estern a d ella cosc ia sinistra , in corrisponden za dell 'unione d el terzo superior e col t erzo m edio , una cicatri ce depressa, rotondeg g iante, delle dimensioni di una moneta da venti centesimi , aderente ai pi~u·i muscolari sottostan t i. Il res to d ei teg umenti dell 'arto iton presenta altre particol ari~à. Tutta la coscia è alquanto ipotrofica, la su a circonfer enza a 20 cn1. dal margin·e superiore della rotula è di :12 cm., mentre a destra è di 46 cm . La lur1gh ezza. del femore inistro è id en ti ca a quella di d estr a. I movimenti sia attivi ch e passivi d ell 'arto sono pos::;ibili; soltanto esiste una lieve lirniLazior1e d ei movimenti di ro tazione esterria e di abduzione della coscia. Alla palpazione si provoca d ol ore, non m olto intenso, in una zo na limitata alla base d ella r egi one ~rocanteri ca. Il troçantere non si .apprezza in alcun m o do deformato. Nulla di anormale a carico della rima11ente porzione d elJ 'arto , clelJ'art1 colazione dell'anca , d el bacino e d el racl1ide. Il paziente ha cosl i tt1zìone sch el etri ca rejg olare, rna gracil e; lo stato di nutrizion e e di sang·u ificazione è discreto. Esist.e· facies ade·n oidea tipica e micropoliadeno7Jatia cervicale e i11gui nale evidente. Nulla a carico del! 'apparato cardiovascolare e degli orga11i ad d omin ali. L 'esame delle urine è risultato n eg-ativo. I g lob11li bianchi d el san gu e sono in numer o di 5 2!)0 con una formula leu cocitaria rappresentata dal 70 % di n e utrofili, dal 21 % di linfociti , d al 7 % di mononucleati, d all'l % di eosinofi li e dall '·J % di for1n·e basofile. W assermann negativ!l. I rifl essi cutanei e profondi sono n ormali . Invece all'esam e d ell 'apparato r espiratorio notia1no , a rlestra, ipotrofia li eve d el m . trapezio e ipofonesi della regione sopraspinosa, dove pure aprp·r ezziamo , all 'ascoltazione , respiro aspr o con rari rantoli crepitanti . La mancanza di dolore .all 'articolazion e del.. l'anca e di particolari atteggiamenti fun zionali dell 'arto escludono una coxite. È pure da escluder~i un 'affezione qualunque del bacino, il c ui esame è n egativo . V

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Il dolore lin1itato a lla b·a se d el trocantere è il fatto che richiama l'atten zio11e e ch e può ~piegare i lievi fenomeni funzionali ·e l 'ipoLrofia d ella coscia . :È da escJuder si sen z 'n ltro un 'affezione del]e parti molli (cute, muscoli, fascie, borse. 1r1ucose). La radiografia infatti , ch e jn passato era s tata negati va, essendo stata messa in evidenza solo la diafisi, ciò ch e aveva fatto pensare che l 'ascesso e la fi s tola formatasi poi fossero specifici , n1a di origine d alle parti molli, ha dimostrato, verso la parte bassa del trocantere sini stro, una cavità ovoide, appuntita inferior111ente , sen za fen on1en i r ea ttivi ossei (fig. 1).

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Nella stesso. radiogra fi :l. , ch e interessa il bacino, le due articolazioni coxo-femorali e gran parte delle diofi si fe1norali , i1essun'altra lesione ossea è visibile. Noi abbiamo insomma d ati sicuri per ammettere una lesion e rarefattiva , anzi distruttiva d el trocantere senza reazione periostea , sen2a neoformazion e ossea, la quale "piega i sintomi clini ci attuali ed anche quelli antichi. Si de ve ritenere con og·ni 1>rob·a bilità erronea la diag nosi di a ffezione delle parti molli clella coscia fatta in passato. Nel caso speciale poi,. ammessa l 'ipotesi di affezione delle parti 1nolli , esclusa la cute ed il sottocutaneo, per 1'aderenz,a muscolare ancora ogg i esistente della cicatrice residua a' r ebb·e dovuto evidentemente trattarsi di una lesion e di origine muscolare. 1\fa si sa quanto sia rara la. n1iosite primitiva, specialmente la tubercolare, ed ì casi non numer oBi descritti non sono tutti sic uri ed esenti da crit ica. La natura più accettabile d el processo trocanteritico cronico è que lla tuber colare. Le condizioni gen erali del soggetto, ti picamente adenoideo i dati clinici e radiografici , il d ecorso, ' i precede nti locali (ascesso freddo e fist?l a su ccessiva coi caratteri d elle tt1bercolar1) son o elem enti direi quasi di certezza. 1

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SEZl ONE PRATICA

Si tratta quindi di una apofisite specifica, di una irocanterite tuber colare . localizzazio11e 11011 frequente, non de critta n ei tratta.ti ed illus trata in monog rafie sp ecia li . on è possibile però, unicam e11te in b r• ·e ai dati cl1e 1Jo ediamo , !':on1 pre. o il radiografico, affermare in casi di questo gen er e in in odo assoluto la natura m orbosa . en za aver e un controllo OT>eratorio. Infatti a carico delle apofisi in gen er e si possono ' 'e rifi ca rc le ioni di diver a i1atura cori caratte ri sinto1natologici e d anch e radjografì ci simili. In una precedente l ezione ulle· apofisi ti superj ori d ell'omero t '*) h o d escr itt o d elle a ffezi o ni della gr ande tube rosità omerale difficili ad inte rpret ar i e ch e n on eran o an cor a tate consider ate 11el m odo com e cr ed o si d ebl)a no con sid·e rare. Misi in eviden za co111e po on o capit~re a11 'o seryazione d el m edico ca i in c ui l 'affc1ione de11 'e tremo superiore d.c11 'omero vien e a --tab ilirsi in modo p iù o m en o acut o e in cui è po sibile rilevare radiografica me11te , a rarico del] a grand e_ tuberosità, C<'\vità an alogl1 e a 'luel] a . ell e ogg1 a\ 1ete osser \'ato n el Lrocan ter e. In uno d ei l)azienti i)resen tali in q L1el] a lezione l ' intervento 011eratorio rivelò 11n focolai o tuber col are ca ei fì r,110. con piccoli ~eql1et ri a carico d ella g rande tuberosità e l 'esa1ne i8Lologico e cultura le él el n1ate1~i a]e ~ po~­ tato confermò pie11arnent c la d Lag n osi clinica ; in u n altro ammcllato invece l 'operazione rivelò in corrisponden za pure d ella grande tubero ità. una piccola cavità ossea con ten ente un seql1estr o e del pus g iallas tro in cui si trovò lo stafilo cocco aureo. L 'esam e culturale d ette una cultura pura di questo ge rm e. . . . . . Oltre a questi casi p erò, ln cui 1 fenomeni dolorosi si ·on o jnizia ti f;pontaneam ente. ne esistono co m e eb·b i a notare, altri in cui un p iccolo 't rauma e , talvolta, ~na se~pli?e con trazion e mu colate sono stati suffi c1ent1 a pr ovocare acutam ente dolo ri e diffi coltà n ei movimenti d ell 'arto. L 'esame radiog rafico h a potuto manife tarci in quest e evenien ze distacchi di frammenti d ella grande tub er o. ità ch e è appar sa in preda ad una più o m en o m ar cata rare fazion e. Si può facilmente ~edurre da ciò ch e piccoli , circoscritti ~ J a~ent1. fo colai flog is lici ossei abbiano favorito il d1st ac.co cli particelle di osso <lalla ~rande tube~os1tà e lo stabilirsi cosi di una s1r1tomatolog1a ad insorgen za improvvisa e ac~t a . . . . Probabilmente poi molti casi d1 apofisite dell'omero sono stati interpretati come dovuti a lesioni delle borse sotto-acrotniali e sottodeltoidee , a qt1ell 'affezione cio·è ch e va sotto il nome di ueriartrite ~capo·lo-on1era] e. ~osi pure framn1énti o sei distacc~i.i da apofisi om er a li r are fatt e sono state inte rpretate , per 1

(*) Il Poli clinico, Sez. Pratica, 35, 2379-2388, 1928.

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una non preci a alu tazione d ella rare fazion e riscontra bile radiog rafi ca m ente , f'Ome calcificazioni della b or sa sotto-acromiale. Più rara111ente le apofisiti omerali superio·r i sono st ate confuse con lussazioni d el t end ine lungo d el bicipite brachiale, n ella qua]e ulLima affezion e si dovrebb e p erò apprezzare colla palpazion e, otto forn1a di cordone, il t endine spotato . Ho risconttato d 'altra parte an ch e n ell'al)Ofi si stiloidea del r.adio lesioni circoscritte, otto forma di caverne, simili a quelle riscontrate n ella grande tuber o ità d el] 'om ero e n el o-r an trocanter e e contenenti materiale caseoso tuber colar e. Non sempre però, a carico d el] 'apofisi , si ' 'erificano fenomeni di tru ttivi , percb è talvolta pos iamo osservare delle affezioni caratt erizzate da n eo-p roduzioni. Di que to g·enere infatti è l 'apofìsite tibiale (mala ttiél cli Sc11Jatter), ch e si riscon t ra nel g iova ne a rn rico della t11})erosità tib·i a le ; lP&ioni simili si possono r i. cen trar e anch e a lla tul)erosità posterior e del calcag n o, ad una apo fi i sp inosa vertebrale, al gran trocantere , al tuber colo dello scafoid e. Sono caratterizzate dalla spor gen za d ell 'apofisi am im alata ed in q ualcl1e rarissim o caso possono arrivare alla supp urazion e. Da quanto preced e si comprende ch e le varie apofisiti , . . e })O so rlo e ·ser e co nsiderat e e s~u­ diale isolatamen te, d e bbon o però esser e inquadrate in uno stesso capitolo. Nella gr ande tuberosità dell'omero quindi ed in altre apofisi d ell 'or ganisrr10 si pos ·on o aver e lesioni tub er colari difficilmente di agno ticabil i da 1esion i di .altre sedi ed anch e tra loro stesse, per q uel ch e riguarda cioè la Jlatura d el processo: Così si comprende corrte n el caso ch e è og gi in con side razione possa essere dub·b io se la lesion e trocanterica sia o no cli 11atura tubercolare. Abbiamo ·visto com e i11 c~so molli fattori propendano .p er una forma specifi ca , ma dobbiamo ten er e in co nsiderazione 1~he molte altre le ioni ossee p osso110 produrre caverne. I comuni piogeni danno luogo a fen_omeni di truttivi ossei ch e però generalmente s1 assoc iano a fatti r eattivi ossei , sicch è, in base a quest o r eperto, m olte volte è possibile stabilire una diagnosi di natura del processo morboso che altrimenti , IJer J.a scarsa acutezza con cui questo talvolta si prese·~ta, riuscirebbe im1possibile. Esi ste t1na part1colare form_a cronica suppurativa d elle ossa che va sotto il nome di «ascesso d.i Brodie » e che p1u ò confond ersi dal lato sintomatologico col quadro morboso del n ostro ammalato. Si tratta di un ascesso di forma abbastanza r ego,l are, ch e però si trova ~ircondato d a una zon a di addensamento osseo , reperto questo . non risc?ntrabile n él nostro caso. Tnoltre l 'ascesso d1 Brodie, pur potendosi pr~se~tare i_n lutti i punt~ d elle dia fìsi e delle epifisi , ha i1 suo luogo d i 1

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cc JL POLICLINICO

elezione i11 corris·pondenza della po rzione iuxtaepifisaria delle diafisi e si verifica in modo predominante nella tibia al suo estremo superiore. Nel nostro p,a ziente poi non vi sono state in precedenza inalattie :p er cui si possa pensare ad una localizzazione m etastatica di piogeni comuni (forun colosi) o eccezionali (tifo ecc.). Potrebbe entrare nella discussione diagnostica la sifilide, naturalmente n ella sua forma gommosa. Questa p·erò, nello scheletro, si localizza prevalentem·e nte nelle ossa piatte ed in quelle corte; quando poi colpisce le ossa lunghe di solito si localizza nel tratto diafisario . Inoltre, data la reazione periostale ch e si verifica in ·quest'affezione, una tale diagnosi differenziale si impone n elle affezioni ossee periostosanti più a propo ·ito ch e J1el nostro caso. In questo la mancanza di precedenti luetici , il decorso della malattia , la n egatività della Wasserma11n ed il r eperto radiologico ci fann o escluder e la lue. Dati i caratteri del processo morboso che studiamo, non mi semb·ra di dover mettere in discussione le forme tumorali ossee compreso il tumore a mieloplassi , detto an ch e gigantocellulare, ch e si risco11tra di solito dopo i 20 anni, ha sede epifisaria e all'esa me radiologico appare in genere come un 'ombra poli cistica, paragonabile giustamente ad una b olla di sapone. Piuttosto si potrebbe pensare fllla i)resenza di una ciste ossea, che si verifica con più frequenza nell 'età pubere. Si sa ch e questa lesione è stata considerata n·el m odo più diverso pe·r ciò cl1e rigu.a rda la sua natura e cioè di n,a tura neoplastica, osteomieljtica , in dipendenza di traumi , di alterazioni endocrine , di fattori osteodistrofici (cc Osteo-distrofia cistica juvenilis » di Mikulicz, nel caso specialrnente che le cisti siano multiple·) . Alcuni poi la con siderano com e una localizz.azione iniziale ed un ica del inorbo di Recklinghausen. Le sue sedi di predilezione però sono le n1etafisi e 11011 le .a pofisi ed in lnodo speciale vengono colpite le metafisi sup.eriore del femor e e dell'omero. È car atteriziata poi dall 'assenza di sintomatologia dolorosa fin ch,è, spesso, i1on dà luog·o a fratture sponta11ee. Pochi giorni or sono , infatti, avete visto operare una ciste del1' estre1nità inferiore del ra dio, il quale, a causa appunto della formazione cistica, aveva c;Ieterminato una frattura spontanea al t erzo inferiore. ~ da n otare ch e i p reoedenti fistolosi del nostro amim alato i10,n sarebbero sufficienti per escludere la presen za di. una ciste ossea , perch è anche questa può dar luogo a feno1neni suppurativi ed a tramiti fistolosi .. Pi~ttosto la forma della lacuna ossea, appunt1ta 1n basso , quasi a punto . esclamativo, non starebb~ per la ciste ch e invece ha forma rotondeggiante, sferica o nettamente ovalare. Anche colle formazioni cistiche parassitarie 1

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da echinococco s'impone un.a diagnosi differ enziale. La suppurazione precedente della coscia no11 può escludere la lesione parassitaria, 1)erchè questa può suppurare e fistolizzairsi. Però, nel caso dell 'echinococco, nella secrezione dei tramiti fistolo·si possia n10 spesso riconoscere le vescicole caratteristiche o frammenti della membrana parassitaria, elementi che ci permettono senz'altro la diagnosi. La forma poi di questo genere di cisti è sferica o rotondeggiante piuttosto ch e allungata co,m e nel presente caso e la localizzazione si verifica più frequentemente nelle metansi . Non abbiamo eS8boUito n è la r eazione del Casoni , n è la deviazione del complemento secondo GhediniWeinberg, :rierch è ci sono serrtbrate superflue; tuttavia la normalità degli eosinofili è un dato di labo ratorio ch e pure può avere qualche valore e ch e sta contro Ja presenza di un 'affezione parassitaria. Conçludendo, nel n ostro pazie11te, tutto propende per un ' a'Pofisite del trocantere di natura tubercolare. Soltanto però l 'esarr1e istologico e batteriologico del materiale .asportato dalla zona Jnalata potrà darci piena luce in proposito. Riguardo poi al trattam ento terapeutico , si deve per prima cosa escludere }'immobilizzazione dell'arto perchè la rite11go più çhe inutile, dannosa per le distrofie da immobilità e ])er le rigidità articolari ch e può determinare. Pure n on convenienti sono le iniezioni modifi canti la cavità ossea a base di iodioformio, g uaiacolo ecc. Invece, credo l)iù opportuno. data la netta limita.7,io11e del processo . di asportare il fo colaio flogistico. Si potrà far guarire la ferita per prima intenzione, ammesso che il focolaio si riconosca di aspetto tubercolare; se questo invece avrà l'aspetto di una suppurazione da comuni 1>iogeni si determinerà la gt1arigione per seco,n da intenzione. Facendo in questo modo ' 'errà i)raticata una cura radicale c}1e sarà com1Jletata da prolungate cure mediche generali successive.

Ep icrisi. - Il giorno ll-III-934, in narcosi eterea, il paziente è stato da m e operato. Ho praticato, per dominare ampiamente l,a zona malata , un 'incisione curvilinea lunga 12 cm. iniziante 2 dita sopra, terminante 2 dita sotto il trocantere e circoscrivente il margine J)Osteriore di questo. Sezionati e divaricati i tegume.n ti cutanei, ho inciso le parti fibrose che coprivano la faccia laterale (lel gran trocantere, quindi collo scalpello ho iniziato la asportazione del tratto di esso che radiografica.m ente appari va leso . Invece però di t rova re un a ,·era caiverna è stata trovata una distruzione ossea diffusa, con piccole cavità e con tessuto di gran1:1lazio11e. Non si è potuto riscontrare nè 1nater1ale puriforme nè caseoso. Terminata l 'asportazione del tessuto osseo che appariva malato, per assicurarmi che que1


( ANNO

XLI,

NtJl\1 .

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SE ZIONE PRATICA

sto era stato tolto completamente, h o zaffato la ferita ed 110 fatto praticar e delle radi ografie intra-operatorie.

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za di 15 giorni dall'intervento , l 'aspetto radio~ grafico della regione op erata. Coi pezzetti di osso asportato, do.p o una · con veniente decalcificazione, sono stati allestiti preparati all 'ematossilina-eosi11a, al v~ Gieson ed al Mallory. L'esame di questi ha rivelato la presenza di un abbondante tessuto di g·ranulazione, ricco· di vasi, di ·e lementi linfocitari, di cellule epitelioidi; in più punti di esso osserviamo la· .p resenza di cellule giganti tipich e tubercolari (fig . 3) di gra11dezza e di forma diversa. Il tessuto di granulazio11e ha invaso quasi uniformemente jl tratto osseo ammalato, disgregando ed in varie zon e distruggendo le lam elle ossee. :È p erò n ella parte centrale del trocante re ch e si tr ovano, abbondanti queste lam elle ossee in preda ad inte11 i processi disgregativi. Non si sono verifi cati veri e propri" fenomeni di caseosi. Il tessuto osseo in Jlessun punto, nep.p ure n elle zone periferich e del tratto leso, p re8e11ta fenom eni di osteo·-mielite co11den sante. Il r ep erto istologico p er ciò h a co n ferrrtaLo pienamente la diagnosi c]ir1ica di apofisjte tub1ercolare trocanterica . 1

LAVORI ARCI SP EDAL E

FIG.

2.

Ricon osciuto , anch e co11 questo esame, ch e l 'estirpazion e della p arte ammalata era stata completa, h o pratica~o una sutura a punti

F JG.

•:>

<.).

staccati , in catgut , della zon a fibrosa riv~stèn ­ te il gr an trocantere, qui11di una sutura cu tanea co11 agrafes. Nella fì g·. 2 possiamo osservare·, alla distan-

DI

ORIGINALI. S.

A NNA

IN

FERRARA

Una fo1"ma nuova di grave anemia infa,ntile associata ad osteoporosi diffusa. (Sindrome del Cooley).

Prof. 'F ERRucc10 R A ' ' ENNA e Dott . CA RLO CANELLA . I numerosi studi sull e anen1ìe h anno pori ato i1ell 'ultimo decennio a c.rualche risultato importante n el can1po clinico. Primeggia la sco,p erta della terap ia epatica e g·astrica dell 'an emia perniciosa, con le nuo e vedute sulla J)atogen eEi, fiu ora tanto oscura del1a m alattia di !Biermer. Inoltre si va delineando una nuova entità clinica, ]a cloro-1n emia achilica, ch e n ei trattati! di em atologia è ve11uta in un certo senso a prendere il posto della clor osi orm ai fattasi r arissima, per cause cl1e solo in parte ci son o n ote; e fra le J.n en1•i e em olitich e d e: critte n el 1911 da u110 di n oi ( 1), on o state distinte le ovalocitich e e lo drepan ocitich e, que, t 'ultima associata. ad alterazio11i ossee particolari . Anch e le anemie infa11tili so110 state oggetto di più acute jn dagin i ~ l 'a11emia splenica infantum ha fornito l 'arg·omento alle J)rinc~pa li ricerch e. Si è lJotuto sta bilire ( h e otto il 110111e di anemia splenica si riun iva u11 gruppo di m a-


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« IL POLICLlNICO ))

lati della l)rir11:t infanzia , i qltali prese11tavano un con1plesso di si11tomi , co t1finanti da u na parte con l 'a11en1ia .p erniciosa, dall 'altra co11 la leucen1ia , dalla quale n on raramente è d·iffi cile la distinzione, e ch e in {in e s] sconfinava nel c.am1)0· delle anemie emolitich e. Von Ja-k sch , Hayem , Luzet av·evano osservato che le anemie infantili si associan o spesso a l rachitismo ed il Gansslen, dedicatosi con particolare atten zio·n ·e allo studio di queste sinàromi anemiche , era stato colpito da alcune alterazioni sch eletrich e, evidenti in diversi malati: tipich e fra queste la turricefalia ed i] n aso a sella, dapprima attribuite erroneamente alla lue ed al rachitisrr10. Nel 1925 Cooley e Lee in cinque bambini a ffetti da anemia grave osservarono un reperto radiologico insolito a carico d elle ossa , e pensarono di essersi imbattuti in una forma di anemia en1olitica costituzionale, dovuta con molta ;probab·i lilà ad una deficienza congenita del sistema eritropoietico. Di questa nuova affezione , staccata dalla an·emi.a di von .Jaksch , il ,lBaty notò il carattere ereditario, famigliare e di razza e parlò ·di una anemia lentam ente progressiva con elevato numero di emazie nucleate in circolo, splenomegalia e reperto radiolog ico tipico a cari co delle ossa. Poco do.p o W olst ein e Kreidel riferivano 9 casi , di cui solamente due mostravano alterazioni ossee, e recentem ente J(och e Shapiro, Wipple e Bradford portarono la casistica a111eri ran a , sola fino ad oggi esist ente a 25 ma~ lati (2). In generale trattasi di una m alattia fa1nigliare, ereditaria e di r azza , ch e colpisce quasi esclusiva m ent e bambi11i fi gli di italiani , rara rnente di greci .e siriaci, di razza quindi medj terran ea. Di qui la denominazione di Ta1lasse1nia proposta dal Wipple. L 'inizio risale alla prima infa11zia con pallore g rigio-giallastro della cute, debolezza generale , ingrossamento dell 'addon1e , splenomegalia. Nel quadro clinico conclarr1ato, a questi sintomi che si f.a nno più spiccati, si aggiungono: anoressia, febbre in gen er ale non elevata, talora eden1i ; aumentano la splenomegali.a ed il volume del fegato , l 'itter o può divenire più inar cato, talora è lieve, s.p esso manca ; l 'achilia gastrica è completa. La faccia mo·n g oloide di questi malati è ti pica. Le alter.azioni scheletrich e, svelate da ll 'esa111e radiologico sono importantissime e con siston o in un aspetto p·o roso con trabecole b·ene evidenti ed a sottigliamento della corticale i1elle ossa lung he , mentre n elle ossa brevi la 1

1

l ANNO

XLI, NuM. 21]

rarefazione è omogen ea, a piccole aree, pure di ~tspetto poroso. Le ossa della volta cranica _µresentano delle :;triature n1idollari dirette perpendicolarmente al piano osseo dei tavolati, che possono· essere estremarr1ente assottigliati: il c. d. cc crariio a spazzola >>. L' aspetto n1ongoloide ·è dovuto all 'aumento. delle ossa craniali e malari, bene- evidente a malatLia con clamata. Nel quadro em atologico si notano: valo·r i 1nolto b·a si dell 'emogobina e delle emazie, aumento dei n ormoblasti e dei reticulociti , normale o lieve1nente diminuita. la resistenza globulare . La cifra dei g lobuli bianchi è nei confini della norma od au1nentata; la formula leu cocitaria mostra lievi n1odificazioni; si incontrano spesso giovani linfociti e leucociti. La bilirubinemia (indice ittero) è aumentata. La r eazione di v. d. Bergli indiretta riesce r>ositiva, l 'urobilinogeno e la bilina fecale clanno valori alti. In b1se a questi crileri il (~ ooley parlò di evidente e111olisi e proip ose la denominazione di a.ne1n ia eritroblastica. Il decorso della n1alattia è in generale lento e progressivan1ente fatale. 1~utte le cure tentate fin ' ora rimasero senza effetto. Nel quadro anaton10-patologi co descritto in modo m ogistr ale da \Vipple e Bradford (3), oltre aìle accennate lesioni ossee, spicca la intensa i1>er pJasia midollare ed una pigmeotazior1e diffusa dei visoeri ch e ricorda da vicin o quella della en1o cromat0~i . Il pigmento cont enuto in inassirna parle nelle cellule del reticolo endotelio , dà per lo più la reazion e del ferro , ch e IJ UÒ mancar e se detto pign1ento è di vec chia data. Non esiste ' rera e propria inetaplasia mieloide i1 ella milza e n el fegato . Nel midollo osseo e nella n1ilza si incontrano cellule rotondcggjanti con nucleo vescicolare e protoplasma schiumoso, a11alogh e a quelle che si trovano n ella m alattia di Gauch er ; una parte di esse contie11e pign1ento a reazione positiva per il ferro. Nessu11a 1)articolare lesione è stata descritta a carico delle g·hìandole erl clocrine salvo una riduzione costante dei sur• r e111. Esposto così per son1mi ca1pi il quadro clinico. e d anatomo-patolog ico di questa nuo:va forma morb-osa, che per brevità e provvisoriarnente chiameremo m alattia di Cooley, dal n ome dell 'Autore, che per primo la isolò , credi.amo opportu no ripo rtare i dati principali della st oria clinica d·i un malato, ch e riteniamo essere il primo caso di questa entità clinica descritto in Itali 1 e 1>robabilm ente in Europa . 1

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